Fluff is in bloom

di MusicAddicted
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Like father, like son ***
Capitolo 2: *** Teach me Dwums!! ***
Capitolo 3: *** We are f***ing F***ed! ***
Capitolo 4: *** Come ride with me ***



Capitolo 1
*** Like father, like son ***


Prompt usati:

‘Sarà un successo!’ di Jeremy Marsh

Occhi blu, di Ale Antognazza

Si era goduto X anni di totale irresponsabilità, di Clau Albertini

Tempo, di Artemis Karpusi Vargas

Buona educazione, di Elena Altamura




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Like Father, Like Son

 

“Sarà un successo. Ne sono certo.” commenta Matt, a dir poco su di giri, concludendo la sua telefonata.

“Sei ispirato per un nuovo pezzo, Bells?” domanda Chris, seduto accanto a lui nella hall dell’Hotel Londinese dove hanno soggiornato per delle partecipazioni a tre diversi programmi nel giro di soli cinque giorni.

 

Normale routine quando si è in piena promozione.

 

“Non esiste solo il lavoro Chris, specie se hai un pargoletto che ti aspetta a casa tutto scalpitante, tu che sei padre di duecento figli dovresti saperlo meglio di tutti!” replica Dom, che, come al solito, è al corrente di ogni dettaglio della vita del suo migliore amico e compagno di vita… in ogni senso.
 

“Sei il solito esagerato. Ne ho solo sei!” precisa il bassista, per poi grattarsi la nuca un po’ imbarazzato, assalito da un dubbio che solo una ricerca statistica può levargli, mentre salgono sul taxi che li porterà all’aeroporto.

“Quindi… è arrivata?” si rivolge a Matt Dom, forse anche più esaltato di lui.

 

“Sì, mi ha appena chiamato Manson, è fatta su misura per Bing, mi ha anche mandato le foto guarda!” gli si avvicina Matthew, mostrando il display con fierezza.
 

Chris nemmeno bada a loro, impegnato com’è a scorrere fra i risultati delle pagine di google.

 

“Ma è bellissima, hai ragione tu, Matt. Sarà un successo!” si accende di entusiasmo Dom, rivolgendogli un sorrisone.

 

“Anziché tornare subito a Los Angeles farò tappa a Exeter per andarla a ritirare, perché, è vero, potrei farla consegnare, ma preferisco portarla io di persona. Dommeh, vuoi venire con me?” gli chiede il frontman, con forse fin troppe aspettative che luccicano nei suoi occhi blu.
 

Dom però quelle aspettative le sta per deludere.

“Certo, per poi vederti correre dalla tua famiglia e comportarti come se fossi in un dannatissimo spot da biscotti della prima colazione? Grazie, ma no grazie!” sbuffa il batterista.

 

“Avrei dovuto immaginarlo,” sospira Matt, con gli occhi blu ora velati di un grigio disappunto. “Ma sappi che il tuo è l’unico biscotto che mi rende felice. Oh, aspetta, non intendevo farlo suonare così malizioso e perverso.” ripensa a come ha formulato quella frase, con una risatina nervosa.

Per tutta risposta, Dom gli rivolge uno dei suoi migliori bronci.

 

“Oh, Bells, è davvero un peccato che tu non lo intendessi.” gli bisbiglia all’orecchio, mordicchiando un po’ il lobo.
 

Le aspettative tornano di nuovo a sfavillare in quegli occhi blu, sono solo rimandate a data da destinarsi.

“Eh sì, temo di avere un livello di procreazione un po’ sopra la media…” borbotta Chris,, sul treno che lo sta portando a casa, chiudendo Google e riprendendo consapevolezza del mondo attorno a sé e con esso anche di un volto familiare che lo sta guardando seduto sul sedile opposto.. “Hey, Matt, ma tu non dovevi tornare a Los Angeles insieme a Dom?”

 

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Il tempo di avere il suo prezioso bagaglio in più da aggiungere al check in dell’aeroporto e Matt a Los Angeles ci torna per davvero.
Si impegna ad accogliere Kate con un bacio degno di nota e poi si precipita da quella che è la gioia più grande della sua vita.

Bing appena lo vede si precipita verso di lui con una corsa un po’ goffa, ma tanto tenera.

“Papààà!” ridacchia felice, facendosi prendere in braccio.

“Ciaaaooo, amore mio bello, guarda cosa ti ha portato il papà!” gli sorride Matthew, portandolo verso il salotto dove ha abbandonato tutti i bagagli.

Con più smania del figlio si disfa dell'imballaggio e della scatola che protegge quel prezioso dono che si rivela essere una chitarra elettrica in miniatura, ma non certo un giocattolo; è perfettamente in grado di suonare e può anche essere amplificata.
Lo sfondo è nero lucido, attraversato da spirali acobaleno, così è com’è color arcobaleno anche la piccola tracolla.

 

“Non è meravigliosa?” dice più che altro a se stesso Matthew, osservandola rapito, per poi accorgersi che il bambino è già corso nell’altra stanza.

Matthew sospira un po’ deluso, ma la verità è che è troppo stanco per rimanerci male.


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Il giorno dopo le cose sembrano andare un po’ meglio: Bing ha accettato che Matt gli infilasse la tracolla, facendogli tenere la chitarra fra le mani e ora sta un po’ imitando il padre quando è sul palco, complice un video di un concerto dei Muse che Matt gli sta mostrando.

 

Bing ha pure in mano un plettro che percuote le sei corde e le dita dell’altra mano toccano i tasti senza alcuna logica precisa

 

Per fortuna di Kate e per lo più dell’intero vicinato, la chitarrina è scollegata dall’amplificatore.
 

Quando meno se lo aspetta, Matt vede Bing sfilare la chitarra e afferrarla per il manico, sollevandola.

 

Matthew è convinto che il piccolo stia per spaccarla, invece lo vede posarla a terra, il più delicatamente possibile, farle due carezzine con la mano e poi andare via.

 

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“Non c’è niente da fare. Mio figlio non vuole saperne di imparare a suonare la chitarra.” si sfoga sconsolato Matthew il giorno seguente, al telefono.

 

“Matteh, ti ricordi che deve ancora compiere due anni fra tre mesi, vero che ti ricordi? E c’è quella cosa che si chiama tempo, tuo figlio ne ha da vendere” gli fa notare Dominic.

 

“Non importa, non  è questione di tempo, è un un qualcosa che dev’essere innato e ho capito che non lo è,” sospira infelice l’altro.

 

“Perché? Tu hai capito che volevi suonare piano e chitarra da quando eri nel grembo di tua madre?” lo sfotte Dom.

 

“Beh, praticamente sì e probabilmente il mio primo vagito era in falsetto!” sta al gioco Matt e finiscono per ridere entrambi.  “Ieri poi, a un certo punto Bing ha sollevato la chitarra, quasi con stizza, e io ho davvero creduto che stesse per sbatterla a terra, spaccandola.”
 

“Oh, no!” si allarma il batterista.

 

“E invece no, l’ha riposta con gentilezza e se ne è andato, come se nulla fosse. Nemmeno questa soddisfazione mi ha dato”

“Soddisfazione?!”

 

“Sì, Dom, io già me lo vedevo sui palchi fra una dozzina di anni  poco più, a schiantare le chitarre contro gli amplificatori, come suo padre, e invece no, mi ritrovo in casa un accarezzatore seriale di chitarre!” brontola il frontman.

 

“Io ormai ho rinunciato a capirti… semmai dovresti ringraziare il cielo che tuo figlio è dotato di buona educazione!” alza gli occhi Dom. “Però, Matt, hai pensato che forse la chitarra non sia lo strumento adatto?”

 

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Circa una settimana dopo, Matthew si presenta da Bing con un pianoforte a coda su misura per il piccolo.

Lo mette a sedere e Bing, con un’aria davvero poco convinta, prova a premere qualche tasto, in modo ripetitivo, annoiandosi così tanto da mettersi a fare i capricci finché il padre non lo tira giù da quello sgabellino che per lui sembra un ostacolo insormontabile.

 

Finalmente libero, Bing gattona un po’ per terra finché dedica tutte le sue attenzioni a una molletta per panni che casualmente ha trovato sul pavimento, cosa che evidentemente deve trovare molto più stimolante del pianoforte.

 

Matthew invece le sue frustrazioni le va a sfogare sul suo di pianoforte, componendo una melodia imponente e a tratti un po’  inquietante.

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“Grazie che sei venuto, Dommeh, così lo vedi con i tuoi occhi,” lo trascina in casa Matthew, appena lo vede arrivare col taxi.

 

“Sono due giorni che mi implori di passare da te, chiamandomi a ogni ora del giorno e della notte… diciamo che per lo più mi hai preso per sfinimento.” sbuffa Dom.
 

“Kate non c’è, è sul set di un film e ne avrà per settimane.” lo informa il frontman.
 

“Questa è un’ottima notizia.” cambia decisamente umore il biondo.
 

“Bing, amore di papà, vieni qui, lo fai vedere allo zio Dom che suoni il piano?” lo chiama Matt e il bambino corre, ma più per saltare in braccio all’adorato zio che per esaudire la richiesta del papà.

 

“Noooo, piano… brutto pianooo, noiaaa..” si lamenta il piccolo, con la più contrariata delle espressioni.


“Fingerò di non aver sentito.” brontola Matt a denti stretti. “Hai visto come fa?” si rivolge subito dopo a Dom.

 

“Bing, non vuoi proprio provare, nemmeno se lo zio Dommeh il piano lo suona insieme a te?” cerca di allettarlo Dominic, ma nel gesto di chinarsi per rimetterlo a terra, le bacchette che ha nella tasca posteriore dei pantaloni gli scivolano, cadendo sul pavimento.

 

Bing le afferra subito e comincia a percuotere il pavimento.


“Bam, bam, bam, questo belllooo!” ridacchia, spostandosi verso la parete.

 

“Bing, smettila subito!” gli impone il padre.

“Nooo! Ancora bam, bam, bam!” protesta il piccolo, picchiando i cuscini del divano, non troppo soddisfatto del rumore che ottiene fino ad arrivare ad altezza stinchi del padre, che non esista a colpire ripetutamente e pure con una certa violenza, divertito dal rumore un po’ legnoso.

 

“Ouch!” si scosta il povero Matt dalla sua furia percuotente, che prosegue coi mobili adiacenti. “Dicevi della buona educazione, Dom?”

 

“Oh, andiamo, è stato divertente!” ridacchia il biondo.

“Piuttosto… perchè giri sempre con delle bacchette in tasca?”

 

“Beh, se incontro una fan gliele posso regalare, poi , chissà, da cosa nasce cosa…” replica Dominic, con fare piacione.
 

Stuzzicare la gelosia di Matthew è sempre cosa buona e giusta.

Anche se vedere quanto il suo amatissimo migliore amico trabocca dì gioia ogni volta che è col suo pargoletto dà un po’ da pensare al bel batterista.
Si è goduto anni e anni di irresponsabilità, si chiede se non sia forse arrivato il momento di mettere un po’ la testa a posto e trovarsi anche lui una ragazza fissa, senza per questo rinunciare all’unico vero amore della sua vita.

 

-Chi lo sa… magari tempo qualche anno e anche io terrò in braccio un piccolo o una piccola me!- si perde nelle sue considerazioni, non disdegnando affatto quella possibilità..

 

Nel frattempo Bing ha trovato la vittima definitiva: il piccolo pianoforte. 

 

Inizia a battere sopra le bacchette con forza e un ritmo frenetico, cercando di colpire ogni tasto che incontra in ordine sparso.

 

Inutile dire che emette solo una cacofonia insopportabile.

 

Matt guarda Dom e lui nei suoi occhi blu lui vede l’orgoglio scintillare.


“Mio figlio è un genio e ha creato un nuovo strumento: la pianewia o il battefowrte!”
 

 “Matt, sii coerente, questa non si può proprio definire musica!” si lamenta Dom, tappandosi le orecchie. “Però, sai, questo mi sta dando un’idea, ti fidi di me?”

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E siccome Matthew del suo amato si fida ciecamente, l’indomani Dom si ripresenta a casa Bellamy/Hudson con qualcosa di molto speciale.

 

Il tempo di costruirla e in poco tempo Bing si trova di fronte a una mini batteria, simile in tutto e per tutto a una da adulti, con delle bacchette più alla sua portata.

 

Inutile dire che il bambino è fuori di sé dalla gioia, si siede, cominciando a picchiarne ogni parte e non smette più per ore.
 

Per la fortuna del vicinato, la stanza è totalmente insonorizzata.

 

Matthew deve farsene una ragione: probabilmente suo figlio non diventerà mai un chitarrista o un pianista.

-Non importa, posso sempre trasmettergli il mio buon gusto nel vestire! - non si perde d’animo il bel pianista.

 

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Le ultime parole famose.

 

Il pomeriggio seguente vede i due musicisti scorazzare per ogni negozio di abbigliamento per bambini, con Matt che si esalta ogni volta che trova qualche maglietta o tutina con gli alieni o cosparsa di glitter o entrambe le cose, e Bing che piange come un disperato ogni volta che tenta di fargli indossare qualcosa del genere.

 

Fra i tanti articoli proposti, Dom agguanta una camicia con sopra le immagini di Spiderman in varie posizioni di attacco e Bing agita le mani entusiasta, segno che sarà l’acquisto vincente.

 

C’è un settore che li separa dalle casse ed è quello dei giocattoli e dei peluche.

 

Matthew va su di giri quando vede una banana gigante che si sbuccia pure, tirando su e giù varie cerniere.

 

“Bing, non pensi anche tu che sia il giocattolo più bello dell’universo? Profuma anche di banana! È morbido, è gigante ed è super bananoso!” glielo agita davanti Matthew ma per lo più tende a stringerlo a sé.

 

Bing non lo degna nemmeno di uno sguardo, ma allunga le mani verso un piccolo leopardo di peluche.

 

Matt fulmina Dom con lo sguardo.

 

“Bells, guarda che io non c’entro niente!” si mette sulla difensiva il bel batterista, per poi rivolgersi al bimbo. Tesorino, ti piacciono le macchiette di questo micione, vero? Piacciono tanto anche a me. Allora zio Dommeh, te lo compra,” decide afferrando il pupazzo con una mano ma prendendo con l’altra  la banana gigante che a malincuore Matt si è deciso a riporre sullo scaffale. “E questo lo spacciamo per altro giocattolo per te, ma tanto lo sappiamo tutti per chi lo sto davvero comprando!” aggiunge, guadagnandosi un sorrisone entusiasta da parte di Matthew.

 

Uscendo dal negozio, Matthew sembra assorto nei suoi pensieri, mentre Bing si è addormentato nel passeggino.

 

Dominic lo lascia taciturno per tutto il tragitto, ma quando arrivano a casa del frontman non si può più trattenere.

 

“Me lo vuoi dire che c’è che non va, Bells?”

 

“Stavo pensando… Bing è biondo. Ama la batteria. Gli piace Spiderman. Sembra adorare anche i leopardi… non è che tu e Kate mi state nascondendo che  in realtà è figlio tuo?”

 

Per tutta risposta, Dom scoppia a ridere.

 

“Oh, ti prego, Matteh, non essere sciocco. Bing non potrebbe essere più simile a te!”

 

Matt lo guarda perplesso, la confusione che rende i suoi occhi blu un po’ più scuri.
Il fatto che a volte lui sia così ottuso non fa che renderlo ancora più adorabile agli occhi di Dom.

 

“E perché dici così, Dom?”

 

“Perché Bing è uguale in tutto e per tutto a suo padre: non sa resistermi!” gongola il batterista, approfittando delle mura che ormai li proteggono da sguardi indiscreti per allungarsi verso di lui e dargli un bacetto.
 

“Tale padre, tale figlio!” ridacchia Matt, ora molto più sollevato. “Beh,sai, il pisolino di Bing di solito dura anche più di un’ora…”

 

“Uhmm… e sentiamo, avresti qualche idea su come ingannare il tempo?” lo guarda seducente Dominic.

 

“Tu, io … e la banana gigante!”

 

--

 

FINE

So che non lo farete... ma se vi va di dirmi qualcosa mi farete super stra felice *O*
accetto anche insulti XD

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Capitolo 2
*** Teach me Dwums!! ***


 

Prompt usati:

‘Togliersi il cappello’ di Elena Altamura

‘Faremo a modo mio!’ Elena Altamura

Batteria, di Jeremy Marsh

Dita veloci, di Jeremy Marsh

Ricordare, di Artemis kapusi Vargas


Ed è fuori dai prompt del Bingo ma questa storia è tutta per l’adorabile Crystal che sul gruppo dei Musers voleva una cosa simile <3 

 

Fandom: Muse

Pairing: BellDom (e chi se no? )
Warning: language (per lo più Matt poi capirete perché)

Rating: R
Disclaimer: Matthew e Dominic e i Muse in generale non sono miei, niente di quello che è scritto è mai accaduto… e non mi pagano di certo per degenerare così! ;P
Summary: Matthew vuole qualcosa e quello che vuole Matthew lo ottiene sempre… o quasi!




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Teach me Dwums!


“Guarda, amore, qui c’è un’altra storia del concerto di ieri!” sorride Elle al marito, mostrandogli il display del telefono.

Stanno facendo colazione a casa loro e la piccola Lovella li osserva felice seduta composta sul suo seggiolone, facendo quasi pensare più a una piccola principessa sul suo trono.

“È stata una serata divertente.” commenta soddisfatto Matthew, servendosi dell’altro bacon.

“Mi piace così tanto vederti suonare il basso.” gli rivela Elle, sorseggiando la sua spremuta d’arancia.

“Se è per questo, tesoro, a breve mi vedrai anche suonare qualcos’altro…”


“Ah sì, e cosa? Spero non l’armonica, non puoi rubare la scena a Chris…” ridacchia lei.


“La batteria.” mette fine alla suspense Matt.


“Buona idea, conosco un sacco di bravi insegnanti ai quali puoi rivolgerti.”


“Dom sarà il mio insegnante e la cosa non si discute.” impone lui, piuttosto autoritario.

“Ma certo. Lo avrei dovuto immaginare.” sbuffa lei, alzandosi da tavola per andare a prendere il suo telefono, digitando un numero che le è familiare.

“Pronto?”

“Hey, Stacie, indovina un po’? Pare che Matt voglia imparare a suonare la batteria e…”

“Dom sarà il suo insegnante? Me lo ha appena detto,” l’anticipa l’amica.

“Quindi lo sai anche tu.”

“Sì e non so te, ma a me non va molto di rimanere nei paraggi. Me ne torno a Londra, ho degli amici che mi hanno invitato a dei party fichissimi. Vuoi venire con me? Anche Lovella è la benvenuta, sai, anche Londra ha delle ottime babysitter!” la fa ridere Stacie.

“Sta… non lo so.”

“Shopping sfrenato, relax in qualche spa, notti dove possiamo scatenarci fino all’alba e ci aggiungo anche che posso farti delle acconciature da urlo!” insiste l’hair stylist, che sa bene quali carte giocarsi.

“Oh beh, se me lo dici così non posso resistere.”

“Ti do tempo un’ora per fare i bagagli e poi passo da te, El!”

“Yes, baby, diamo vita a un po’ di Stalle!” le strappa un sorriso la modella, riagganciando.

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Le due ragazze sono già all’aeroporto quando un trepidante Matt Bellamy suona a un certo campanello.

“Matteh!” lo accoglie festoso Dom, allungandosi per dargli un bacio, che però l’altro schiva.

“Non perdiamoci in smancerie, insegnami la battewia!” lo sprona Matt, con il troppo entusiasmo che gli causa quel difettino di pronuncia.

Dato che ormai lì il frontman è di casa ci pensa da solo a raggiungere la sala della batteria, sedendosi e impugnando le bacchette.

“L’ultima volta che ci siamo sentiti al telefono mi sembrava mi avessi fatto capire che le nostre smancerie ti mancavano eccome!” ribatte Dom, un po’ offeso, raggiungendolo.

“Puoi smettere di essere una Dwama Queen e tornare a essere un battewista? Il mio battewista?”

Matt è così goffamente tenero che a Dom non può che sfuggire un sorriso, giusto prima di una piccola vendetta.

“Non lo farò finché non saprai dirlo come si deve!”

“Maledetto, fottuto, sadico, infame!”

“Oh beh, quello lo sai dire come si deve!”

“Perché non c’è nessuna ‘erre’!”

“Senti, Bells, posso capire che tu dovessi camuffarti un po’ per sfuggire ai paparazzi, ma se sei in casa mia è d’obbligo togliersi il cappello, ti cela troppo alla mia vista.” borbotta il biondo.

Il moro lo accontenta, levandosi il berretto che teneva sotto il cappuccio della sua felpa grigia.

“Sarebbe gradito che ti togliessi anche quegli occhiali scuri, coprire i tuoi zaffiri è un tale delitto!” mormora Dominic.

Matthew lo accontenta anche in questo.

“Certo, mi sarebbe piaciuto anche che ti togliessi i pantaloni, ma vabbè, non si può avere tutto!” cerca di farsene una ragione Dom.

Matthew si alza dalla batteria, andando verso il suo partner con quell’andatura seducente che sa che lo fa sempre capitolare.

“Sai, Dommeh, ho insistito molto perché il mio maestwo fossi tu e tu soltanto,” mormora, accarezzandogli le spalle. “Perchè volevo un insegnante che mi stimolasse.”

Dominic lo guarda in quel modo esigente che sa che lo fa sempre impazzire, passandosi lentamente la lingua sul labbro inferiore.

“Eh sì, tu mi dai proprio l’idea di uno che ama molto essere stimolato,” sorride furbetto, accarezzandogli l’interno della coscia intrappolata nel tessuto.

“Huh… n-non era.. Non era in quel s-senso che lo intendevo…” balbetta Matt, sussultando, ma non facendo che spingersi più contro di lui.

“Ah no? Scemo io a fraintendere.” lo guarda con finta aria innocente Dom, mentre la sua mano non fa tanti complimenti e gli ha già sbottonato i pantaloni, abbassando la zip e tracciando il bordo dei suoi boxer.

“N-non si-significa che io m-mi stia lamentando. Ti prego continua…” perde il controllo Matthew, cercando di tirarlo a sé per un bacio, ma l’altro si divincola, così come la sua mano si allontana da quei lidi peccaminosi.

“Non credo proprio, Bells. Ricordi? Niente smancerie!” assapora la sua bramata vendetta Dom. “Muoviti, torna con me alla batteria!” gli impone, autoritario.

“Maledetto, fottuto, sadico, infame!” borbotta Matthew, però lo segue, non prima di aver recuperato gli occhiali da sole.

-Dopo un tale affronto non si merita più i miei zaffiri!- decide inforcandoli.


Dominic lo ignora come è ormai abituato a fare da quasi tutta la vita, si siede alla batteria, prende le bacchette, gli dà una breve infarinatura riguardo alle parti che la compongono e come vanno suonate e poi crea una piccola, lenta sequenza, dove ciascuna mano è impegnata a fare qualcosa di diverso, concentrandosi su differenti parti della batteria allo stesso tempo.

“Ora prova tu.” lascia il posto a Matt che si siede, però non accenna a cominciare, guardandolo torvo.

“Che ti prende ora?” alza gli occhi Dominic.

“Che mi prende? Mi prende che stai insultando la mia intelligenza, Howard!” sbotta Matt. “Andiamo, nemmeno con Bing sei partito da una cosa tanto stupida. Faremo a modo mio!”

“E quale sarebbe il modo tuo?” lo scruta Dom, fra lo scettico e il rassegnato.

“Andiamo, mettimi alla prova, dammi qualcosa che sia alla mia altezza: io sono Matthew James Fottuto Bellamy, il Dio della Musica!”

“Okay, ‘Dio’, spostati da lì,” torna a  sedersi Dom. “Allora partiamo da questo!” decide, eseguendo il beat che fa a ogni coretto di ‘Knights of Cydonia’ ancora più veloce del solito, se possibile. “Ripeti.” lo sprona, alzandosi con una malcelata soddisfazione.

Matthew si siede, impugna le bacchette, stringendole quasi da farsi male alle mani, convinto che in quel modo possano dargli chissà quale sorta di illuminazione e poi, davvero molto esitante, accenna a picchiare la parte sbagliata con la bacchetta sbagliata.

“No!” lo riprende Dominic, con pigloi da professore severo.

Matthew fa un altro tentativo, peggiore del primo.

“Decisamente no, Bellamy!”

Il terzo tentativo Dominic nemmeno glielo fa compiere, fermandogli il polso prima che colpisca l’ennesima parte sbagliata della batteria nel modo sbagliato.

“Non ci siamo proprio, caro il mio allievo.”

Matthew deve dire addio al suo delirio di onnipotenza di pochi minuti prima e fare i conti con la realtà: non c’è una sola possibilità che si possa ricordare quali fossero i giusti passaggi.

E qualcosa gli dice che non lo saprebbe ricordare nemmeno se Dominic glielo mostrasse cento volte.
Le dita veloci sono qualcosa che lo caratterizza ogni volta che è seduto a un pianoforte o tiene in mano una chitarra, di qualsiasi tipo e pure col basso sa decisamente il fatto suo, ma con la batteria è tutto un altro discorso e si deve arrendere all’evidenza.

“Dommeh…” mormora il frontman, con il più sottomesso dei toni.

“Sì?” chiede retorico il biondo, sapendo già dove l’altro andrà a parare.

“Com’era quel primo esercizio che mi hai fatto vedere?”

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Il metodo di Dom si è rivelato il più efficace, ovviamente, seguito da un’altra serie di esercizi, progressivamente sempre più complessi, che però hanno fatto acquisire a Matthew più familiarità con quello strumento.

Nel giro di tre ore si è guadagnato come trofeo un video di trenta secondi scarsi in cui Dom lo ha ripreso mentre eseguiva un esercizio di coordinazione, piuttosto fiero di sé, prima di mettersi a gridare’ L’ho perso!’ , riferendosi al ritmo da mantenere, invitando Dom a smettere di filmarlo.

Tuttavia, Matthew non si dà affatto per vinto, riprovando subito e cercando di salire un gradino in più nella difficoltà, prima che qualcosa di imprevisto si alzi verso di lui e atterri in un modo tutt’altro che docile.

“Ouch!” si massaggia la testa, un po’ spaesato.

Quel qualcosa è una chitarra elettrica e a lanciargliela addosso è stato Dom, che ha avuto tutto il tempo di andarla a prendere senza che l’altro lo notasse.


“Maledetto, fottuto, sadico, infame!” ringhia Matt, ancora dolorante. “Perché diavolo lo hai fatto?”

“Perchè se tu sei diventato me, mi sembrava giusto diventare te.” controbatte Dom, prima di inasprire i toni. “Ti ho solo dato un assaggio della tua stessa medicina che tu mi infliggi da decenni, dannato bastardo!”

Non gli lascia nemmeno il tempo di dire qualcosa perché Dom esce dalla stanza come una furia, sbattendo la porta.

Il moro con uno scatto di alza dalla batteria.

Ha capito che è ora di tornare a essere se stesso e rimediare ai casini che combina ogni volta.
La prima cosa da fare è levarsi gli occhiali, perché i suoi zaffiri gli serviranno eccome.

La seconda è cercare Dominic

Lo trova proprio dove lo avrebbe immaginato, ossia nella sua camera da letto.

“Va’ via!” gli intima il biondo, ancora innervosito.

“No. Almeno prima lasciami spiegare.” insiste Matt, ma rimane sulla soglia della porta.

“Spiegare cosa?”

“Perché tendo a tirarti tutte quelle chitarre. I primi anni è stato per avere un pretesto per un contatto fisico più intimo con te, perchè ti incazzavi sempre, è vero, però poi ti avventavi contro di me e facevamo la lotta. Dio solo sa quanto amavo quelle lotte, ti tenevo così stretto a me e non dovevo nemmeno giustificare il motivo…” mormora Matt, ora adorabilmente timido e impacciato, senza nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi.

Infatti è Dominic ad alzarsi dal letto e andare verso di lui perché lo guardi.

“Davvero, Matteh? Già allora? Sappi che quelle lotte le amavo anche io per lo stesso motivo.” gli rivela sorridente. “Un bernoccolo in testa significava che poi ne avrei avuto un altro nei miei pantaloni.” rivela con una risatina maliziosa.

Matthew sgrana gli occhi.

“Anche tu… già allora?” gli sorride rincuorato Matt.

“Già. Quanti anni sprecati eh, amore?” lo prende per le mani Dom.

“Beh, dai vent’anni in su mi sembra che poi il tempo lo abbiamo davvero wecupewato pwopwiamente.” lo guarda ammiccante Matt, prima di baciarlo.

È finalmente il tempo delle smancerie.

Questo prima che Dom le interrompa, scostandosi da lui.

“Okay, mi hai spiegato perché lo facevi prima… ma poi? Mi sembra che siamo andati parecchio oltre le semplici lotte…” commenta sagace il biondo. “Quindi perchè continuare a farlo?”

"Perché, amore,  è il mio modo per dirti ‘Hey, Dommeh, vita mia, ti sto pensando!’” confessa Matt, senza smettere di stringergli le mani.

“Da una parte è molto dolce, ma dall’altra… dannazione, Bells, non ce l’hai proprio un altro modo meno rischioso per la mia vita per dimostrarlo? Che ne so, un bigliettino da allungarmi prima che saliamo ad esibirci…”

“Naaahh, non sarebbe altrettanto divertente!” fa spallucce l’altro.

“Piuttosto, Bells,  io credo tu debba sdebitarti dopo tutto quello che oggi io ho fatto per te.”

“Mi devo togliere i pantaloni?” ammicca sensuale Matt, guardando il letto.

“No, intendevo… potresti darmi qualche lezione di canto.”

Per tutta risposta, Matthew scoppia in una fragorosa risata.

“Oh Dommeh, Dommeh… posso anche essere Dio, ma non sono ancora pronto per miracoli di una tale portata!”

--

FINE



p.s. posso solo dire che, non so se lo ha davvero girato Dom (ma mi piace pensare sia così), ma quel video esiste!!!

Spero vi sia piaciuta e vi abbia divertito... la prossima sarà ancora più folle XD

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Capitolo 3
*** We are f***ing F***ed! ***


Prompt usati:

 

"Sei serio? Non mi stai prendendo in giro, vero?" di Jerem Marsh
“The time is nothing running out” di VallyrockEfp
Poteva sentire tutto ma non osava aprire gli occhi di Clau Albertini

Fan sexy Innamorat* di Ecate Efp
Album fotografico di Artemis Karpusi Vargas

Disclaimer: più falso di una banconota da 300 euro!




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We are f***ing F***ed!



 

Matthew corre, corre velocissimo, forse come non ha mai corso in vita sua.
Forse solo quando aveva sentito alla radio la loro ‘Muscle Museum’ per la prima volta e si era precipitato come una furia fuori di casa per raggiungere Dom ed era stato talmente veloce da far ascoltare la canzone al suo migliore amico dalla stessa stazione radio giusto nella sua parte finale.
La differenza è che quella volta Matt aveva corso in bici, tra le viuzze impervie di Teignmouth; ora sta sfrecciando per le scintillanti strade di Los Angeles a bordo della sua Tesla, giusto una macchina anonima, per non dare nell’occhio!
E stavolta non è una canzone che deve condividere con Dominic.

 

Parcheggia piuttosto facilmente, grato che non ci siano fan nei dintorni perché non avrebbe tempo per loro, comunicare quella notizia all’amato viene prima di tutto.

Dom lo ha già visto arrivare dalla finestra e si prepara ad accoglierlo.

 

“Matt, me lo dici che è successo? Al telefono sembravi così agitato…” cerca di capirci qualcosa di più, facendolo entrare.

“MannoatopercipareGwanellliption!” comunica Matthew… forse in modo un po’ troppo frenetico.

Dominic dà l’ennesima prova di una pazienza che ha con lui ormai da più di trent’anni.

“Matteh, ti siedi, accetti un bicchiere d’acqua, ti calmi un attimo e me lo ripeti, stavolta in un linguaggio umano e non in Bellamese?”

 

Matthew annuisce, si siede, accetta il bicchiere d’acqua che gli porge Dom, lo beve tutto, prende un gran respiro e poi ci riprova.

 

“Mi hanno chiamato da una certa redazione, per farmi partecipare al Grande Fratello, la prossima Vip Edition!” riesce nella titanica impresa il frontman.
 

Dominic scatta in piedi sul divano, tutto infervorato.

“Mètasticopodettarmuttolloletamerenonfandere!!”

Matthew lo guarda divertito, inarcando un sopracciglio.

“Ti sei messo a parlare Howardiano?” lo sfotte, prima di stupirlo. “La differenza è che io però lo capisco e quindi, sì, lo so che è fantastico e certo che ti racconterò tutto quello che le telecamere non fanno vedere.”

 

Dominic si calma, rimettendosi a sedere.
 

Sorride al suo amato ma nei suoi occhi dal colore indecifrabile c’è un’ombra di delusione e forse sottile invidia che a Matthew non sfugge.

E lui non vede l’ora di dissiparla quell’ombra.

“Sai, Dommeh, può anche darsi che io non ti dica nulla…”

 

“Che significa?”

“Ho detto che avrei partecipato soltanto a una condizione…”

“Bells, guarda che gli spettacoli pirotecnici nella Casa non te li faranno mai fare…” cerca di dissuaderlo Dominic.

 

“No, non è quello. Ho detto loro che non ci sarei mai andato… senza di te.” gli rivela con un sorrisone.

Non tanto grande quanto quello che gli sta mostrando Dom, che subito dopo gli salta al collo.

 

"Sei serio? Non mi stai prendendo in giro, vero?"

 

"Non potrei mai, piccolo, come non potrei mai affrontare una tale avventura senza di te, amore." si china su di lui Matt per un lungo bacio esigente. "Quindi i vari gossip li potrai scoprire tutti da te." riprende il discorso quando si separano.

“Ad Elle l’hai già detto?” indaga Dom.

“Sì e ha reagito sorprendentemente bene. Continua a fare storie su Instagram dove dissemina dei piccoli indizi,” ridacchia il frontman. “Tu lo dirai a Stacie?”

“Che giorno è oggi?” replica il batterista con un’altra domanda.

 

“Il 29 marzo…” borbotta perplesso il frontman.

 

“Beh, sono almeno due mesi che io e lei non litighiamo, direi che è arrivato il momento!” decide Dom, facendolo sorridere.
 

“Non ci posso credere, tu ed io al Grande Fratello VIP!”non sta più nella pelle Dom. "Pensa a tutti i vestiti che sfoggerò, anzi no, non ne ho abbastanza, devo rimediare subito!" si allarma, in procinto di uscire di casa, così com'è vestito, vale a dire in bermuda e felpa col cappuccio.

 

Ed è proprio per il cappuccio che Matthew lo tira, prima che gli sfugga.

 

"Fermo lì, tigre! Mica ci dobbiamo andare adesso nella Casa; ci andremo alla fine del tour, avrai tutto il tempo per lo shopping e in ogni parte del mondo."

 

"Parigi, Milano!" sogna a occhi aperti Dom.

 

"Io la vedo come un'ottima occasione per divulgare tutte le mie teorie complottistiche, far aprire gli occhi alla gente e..."

 

"Pensa a quando verrà mia madre in studio," viaggia già con la mente il batterista.

 

"Oppure posso spiegare a fondo il senso delle mie canzoni, prenderne una e farne l’analisi completa, vivisezionarla, una al giorno…" prosegue il frontman, cercando di ignorarlo.

 

"Oppure mia sorella... lei mi scriverebbe una lettera così bella da farmi piangere fiumi di lacrime appena la leggono in onda...o magari mi spediscono delle nuove foto di Floyd e piangerei un’altra volta..."

 

"Sì, Dom, certo, quello che vuoi," lo asseconda Matt, un po’ spazientito. “Pensa quando sarò in onda su tutti gli States a divulgare le  mie teorie sull’H.A.A.R.P., i Droni, l’AI, il Metaverso, la seconda legge de…”
 

Matt si azzittisce, vedendo l’altro rattristito.


“E adesso a cosa pensi?”


“A quando verrò eliminato e dovrò lasciare la Casa!”

“Ma se ancora ci dobbiamo andare!”

 

“Non importa, la mia mente corre veloce,” ribatte Dom, prima di guardarlo in cagnesco. “E comunque sei stato tu a mandarmi in nomination!”
 

“Ma… è solo nella tua testa!” lo guarda sconvolto Matt. “Io non lo farei mai.”

“Beh, però nella mia testa l’hai fatto e non credo che ti perdonerò, non per oggi almeno.” continua a lanciargli occhiate truci Dominic, alzandosi dal divano. “Resta qui finché ti pare, tanto l’uscita la conosci da te, ma io vado nella mia stanza perché al momento non sopporto nemmeno la tua vista.”

- Ma che diavolo è successo negli ultimi quaranta secondi?- si chiede Matthew, frastornato.


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Il giorno dopo Matt ritrova Dominic di ottimo umore, come se nulla fosse successo, nulla a parte quella bellissima notizia, che però va comunicata, motivo per cui Matt è passato a prendere Dom.

“Bells, per l'inferno maledetto, non sei nel video di ‘The Dark Side’, vuoi andare un po’ più piano?” sbraita Dom.

 

“C’è già Chris che proverà a ucciderci quando glielo diremo, tanto vale anticipare la nostra morte!” replica Matthew, senza scalare nemmeno una marcia.

Contrariamente alle previsioni pessimistiche di entrambi, arrivano a casa Wolstenholme/Ball incolumi.
Il tempo di riempire di attenzioni gli adorabili pargoletti e la bella e sempre sorridente Caris porta i bambini via con sé, lasciando i tre amici liberi di parlare.

“A fine tour parteciperemo al Grande Fratello VIP!” dicono in coro Matt e Dom che si sono allenati duramente, non tanto per sincronizzarsi, quanto per riuscire ad esporre il concetto senza sfociare in velocità supersoniche.

 

“Scordatevelo!” sbotta Chris. “Io non verrò mai con voi a fare una pagliacciata simile!”

“Ehmm, Chrissy, non so come dirtelo…” bofonchia Dom, imbarazzato.

 

“Eliminando quel ‘Chrissy’ sarebbe già un passo avanti,” lo guarda becero il bassista. “Dirmi cosa?”


“Che con ‘noi’ intendevamo Dom e io, l’invito non è esteso anche a te…” chiarisce Matt.

“Oh.” si imbroncia Chris, forse… deluso?


“Ma solo perché sappiamo quanto tu tenga alla tua privacy!” corre ai ripari Dom, ma il più giovane dei tre non se la beve.

“Oh sì, certo. Mille grazie per il premuroso pensiero!” sbuffa, un po’ offeso. “Se ci fossimo andati tutti e tre almeno avrei potuto tenervi d’occhio, ma così…io non credo proprio sia una buona idea,” si accarezza il mento, un po’ ispido. “Mi sembra una cosa inutile, insensata, folle , imprudente e soprattutto rischiosa.”

 

Matthew sposta la sedia più vicino a lui, guardandolo dritto negli occhi.

“Ragazzone, lo sai, vero, che niente di quello che dici potrà mai farci cambiare idea?” gli domanda con un tono così calmo da fare invidia a un eremita.

 

“Credimi, ho almeno trent’anni di questa consapevolezza!” alza gli occhi rassegnato il bassista.


“E comunque, Chris, non è così allarmante come immagini. Sono certo che questa cosa farà soltanto bene all’immagine dei Muse, anzi, forse ci farà conoscere da ancor più gente che inizierà ad ascoltare la nostra musica e…”


“No, Dom, non hai capito niente. Non è per l’immagine dei Muse che sono preoccupato, ma per voi due: rischiate di esporvi troppo. Vi conosco, so come siete fatti.”

 

“Ma cosa credi? Che mi metto a limonare Dom di fronte a tutti gli altri concorrenti, in prima serata?” replica Matt, un po’ piccato.

Meno male c’è Dominic che agisce da paciere.

“Non temere, Chris, Matt ed io sapremo comportarci benissimo, abbiamo un autocontrollo invidiabile.”

“Lo stesso autocontrollo che ti sta portando a palpargli la coscia da almeno un quarto d’ora?” lo mette in difficoltà Chris, pungente. “Siete quasi seduti uno in braccio all’altro!”

 

“Ma è diverso.. Perché siamo qui con te, che lo sai…” si difende il batterista.
 

“E comunque non stiamo limonando!” puntualizza il frontman.

“Non lo so, ragazzi, io prevedo solo guai. Mi sa che fin dalla prima puntata voto per eliminarvi, prima che sia troppo tardi!”

“Non t’azzardare proprio!” ringhiano i due innamorati, in un altro perfetto unisono.

 

“Piuttosto… chi lo dice a Anderson?” torna sulle questioni cruciali Matthew ed è difficile capire chi dei tre abbia l’espressione più preoccupata.

“Facciamo che lo scoprirà da sé a cose fatte e così tutti e tre possiamo continuare a vivere il più a lungo possibile?” azzarda Chris.

 

Matthew gli sfodera un sorrisone.


“Ragazzone, sei o non sei il nostro super geniale migliore amico?”

 

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MESI DOPO


La prima puntata del Grande Fratello VIP scorre piuttosto tranquilla, per lo più composta dai vari concorrenti che entrano progressivamente nella casa e le loro reazioni.

 

Matt e Dom li fanno entrare separati, quando ormai mancano solo gli ultimi cinque concorrenti. Dom è il primo che si appresta ad entrare, ma Matt lo incrocia sul corridoio, lontano dai cameraman.


“Allora… li hai portati i limoni e la tequila?” lo approccia Matt, indicando la sua valigia.
 

“Huh?” lo guarda confuso Dom.

 

“Ma come? Non te la ricordi più quell’intervista che ci fecero agli esordi?”


“Non è che posso ricordarmi tutte le interviste che ci fanno!” replica Dominic, un po’ brusco.

 

“Oh beh, sì… hai ragione…” bofonchia Matt, un po’ deluso.

 

“Piuttosto, dimmi, è stato difficile metterlo nella tua valigia?”


Stavolta è il frontman a guardarlo confuso.
 

“Cosa?”


“Beh, il caos che volevi portare…” schiaccia l’occhio Dom.

 

Un sorriso torna a illuminare il volto del suo compagno.


“Ma allora te lo ricordi!”

 

Va anche detto che la redazione si è raccomandata coi due musicisti che loro facciano finta di non sapere affatto l’uno della presenza dell’altro.


E quando Dom vede Matt fare il suo ingresso nella casa è tutto un andargli incontro al grido di ‘Nooo, non ci credo, ma tu che ci ai qui?’

E Matt che altrettanto sorpreso risponde con un ‘Ma ci sei anche tu?’

 

Come se non bastasse interviene anche la conduttrice, in collegamento dallo studio.

“Matthew, Dominic, ma davvero voi non ne sapevate nulla?”

Ancora una volta i due rispondono all’unisono.

 

“Assolutamente nulla!”

- Bene. Se è questo il grado di difficoltà nel mentire possiamo tranquillamente andare avanti per tre mesi.- pensa Dominic, soddisfatto.

 

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La prima settimana è un continuo ambientamento da parte di tutti.
 

Nella rosa dei partecipanti si annoverano sportivi, ballerine, soubrette, attori e attrici, uno scrittore, due influencer e un cantante di una band praticamente ignota a Matt e Dom, ma che riscuote molto successo fra i giovanissimi.

 

Dominic ha una predisposizione naturale per andare d’accordo con tutti, anche Matthew fa del suo meglio, ma con due personaggi della Casa l’impresa gli risulta impossibile: uno è Roger, un giovane piccolo  imprenditore il cui unico talento è aver ereditato l’impresa di famiglia; l’altra, che non ricorda mai se si chiami Sharon o Karen, quindi nel dubbio la chiama Karion, cosa che la manda su tutte le furie, è una ragazza tanto bella - alta, snella, bionda, occhi verde mare -  quanto insopportabile, che si vanta con chiunque di essere un’attrice di prestigio, quando al massimo ha fatto la comparsa in un paio di pubblicità.

Ma forse non è tanto questo ad irritarlo, quanto il fatto che lei ci provi spudoratamente con Dominic dal primo giorno.

“Sharon, smettila, sono fidanzato, lo sai,” la fa desistere Dominic, che il suo nome se lo ricorda, all’ennesima avance che gli fa lei.


“Oh beh, ma io mica sono gelosa!” fa la gatta morta lei, con una risatina piacevole come delle unghie che graffiano una lavagna. “E poi la tua ragazza non è qui!”

- Ma c’è il mio ragazzo e da come ti sta guardando, se non ci dai un taglio, temo che questo diverrà il primo Reality con Delitto! -

C’è qualcosa che impedisce a Matthew di continuare a lanciarle pugnali con lo sguardo e questo qualcosa è Rachel, una delle influencer, che si appioppa sul suo stesso divano.

 

“Sai, quando vi ho visto entrambi qui non ci potevo credere, sembrava un sogno: tu e Dominic, qui, insieme!” esclama lei entusiasta, rigirandosi una ciocca dei suoi riccioli neri.

Lui le sorride cordiale.

“Sei una fan?”


“Altroché, da almeno due anni, sono stata a un sacco di vostri concerti.” lo compiace lei con la sua risposta. “Ma al di là dei Muse, io sono proprio fan di voi due!”

 

Matthew sorride ancora, ma stavolta più imbarazzato.

“Siete così belli! Insieme, intendo.”

 

- Dannazione, no, non mi piace dove sta andando a parare questa…- comincia ad agitarsi il chitarrista.
 

“Il modo in cui cercate sempre di stare a stretto contatto, il modo in cui vi parlate, come vi guardate, come siete complici…”


“Ma nooo, quello è perché siamo amici da tanto, ma proprio tanto tempo…”

 

“E allora? Siete anche amici con Chris e Tom eppure non mi sembra vi comportiate allo stesso modo con loro…” non sembra mangiare la foglia l’intraprendente influencer, scrutandolo coi suoi occhi scuri. “Alcuni fan, parecchi, ne parlano da anni e ormai lo avete sdoganato anche voi, il Be…”

“Bello questo posto, ma ancora di più il Confessionale!” la interrompe Matt, prima che sia troppo tardi, dileguandosi.

 

E proprio il monologo che fa nel Confessionale, facendo notare quanto certi argomenti siano fuori luogo, considerato che Dom è in una relazione seria, tanto più lui che è un uomo sposato, fanno sì che alla prima eliminazione a farne le spese sia proprio la povera Rachel.

 

Per la seconda settimana Matthew sfodera un asso nella manica o meglio nella valigia: un album fotografico che racchiude scatti dai più importanti e significativi concerti.

 

Lo mostra a tutti i partecipanti,, ottenendo che quello sia l’argomento principale della serata, intervallato anche da molte domande dei presenti e dagli aneddoti che a turno lui e Dominic raccontano.

 

“Qui eravate così giovani!” commenta Kevin, uno degli attori, indicando una delle foto.

 

“Lo credo bene, era il 1999 e se non sbaglio è un concerto che tenemmo a Dusseldorf, sul finire dell’anno!” chiarisce Dom.

 

"Dusseldorf, Dusseldorf… cos’è che mi ricorda..” borbotta Matthew, torturandosi i capelli. “Ah sì, Dom, quelle fan sexy, innamorate di me e di te?”
 

“Oh.. le gemelle! Hai ragione, è lì che le abbiamo incontrate!”

 

“Huh? Gemelle sexy? Qui le cose si fanno interessanti, diteci di più…” li sprona Roger, molto intrigato dall’argomento.

 

Ormai l’ora è tarda, c’è il pubblico giusto per certi racconti.

 

“Avevamo questo concerto a Dusseldorf e al backstage troviamo queste due ragazze che si fanno subito notare, non tanto perchè erano davvero molto belle, minute ma con tutte le curve al posto giusto, sguardo da cerbiatte, bocche sensuali…. Ma perché erano praticamente identiche, una lo specchio dell’altra!” comincia a raccontare Dom.
 

“Per accentuare la cosa erano pure vestite identiche, in un modo che lasciava davvero molto poco spazio all’immaginazione,” allude Matt. “Gemelle omozigote. L’unica cosa per cui si distinguevano erano i capelli: entrambe col caschetto, ma una mora e l’altra bionda.” prosegue Matt

 

“Chris no, perchè lui è  nato praticamente fidanzato, ma a quei tempi Matt e io ce la spassavamo il più possibile e abbiamo invitato quelle ragazze nella nostra camera d’albergo, la stessa, per la cronaca.”

 

“Già, però eravamo in due letti diversi e abbiamo cominciato a far sesso con loro, a più riprese, ciascuno con la sua ragazza, perchè la mora aveva detto che si era perdutamente innamorata di Dom e la bionda di me,” ricorda Matt.

 

“A ogni pausa le ragazze chiedevano di andare in bagno per sistemarsi e siamo andati avanti così tutta la notte… quelle ragazze ci sapevano proprio fare!” ridacchia Dom.

 

- Non posso certo mettermi a dire che più che badare alle ragazze che ci eravamo portati a letto Matt ci guardavamo, più spesso di quanto non volessimo ammettere… probabilmente chiedendoci come sarebbe stato stare al posto delle ragazze… curiosità che poi avremmo soddisfatto qualche mese dopo, rendendola una certezza costante, ancora oggi e probabilmente finché avremo vita. - si perde nelle sue considerazioni Dom, mentre Matt arriva al momento più saliente di quell’aneddoto.

 

“Prima di lasciare la nostra stanza, le due gemelle ci hanno rivelato che ogni volta che andavano in bagno si scambiavano quelle che in realtà erano parrucche, perché erano entrambe castane con i capelli corti. Quindi, a turno, entrambe hanno fatto sesso sia con me sia con Dom, senza che entrambi ce ne accorgessimo… non voglio scendere troppo nei dettagli ma… diciamo che erano davvero identiche anche a letto!” ridacchia Matthew al ricordo. “Ci hanno fregati per benino e sinceramente credo sia la cosa più sexy che un fan potesse farci!”

 

“Ah, però… non è che avete ancora il numero di queste gemelle focose?” domanda Simon, lo scrittore. “Sarebbe materiale interessante per un futuro libro…”


“Sì, certo: un porno!” lo prende in giro Charlie, l’unico influencer rimasto, scatenando le risate di tutti.

 

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La cosa peggiore che temeva Matt è accaduta, okay non la peggiore ma una delle peggiori in assoluto: Dom è finito in nomination e ad avercelo mandato è stato Roger, per il semplice motivo che a lui piace Sharon e vuole eliminare quella che lui considera una pericolosa distrazione.

 

Inutile dire che per tutta la settimana Matthew è stato di pessimo umore, sempre a un passo da una lite furibonda con Roger, se non lo avessero fermato gli altri concorrenti.

 

Tutte le donne della Casa invece sono state impegnate a confortare Dominic, in preda all’ansia di dover abbandonare il programma a metà percorso.

 

La sera del verdetto si scopre che il pubblico ha scelto di salvare Dominic e mandare via invece Sharon, l’altra nominata.

 

Matthew esulta come un Hooligan, saltando su divano, per poi fare un gestaccio molto eloquente a Rogers, prontamente censurato dalla redazione, così come qualche secondo dopo che si è messo a dedicargli ‘You f***ing motherf***er’

 

“Ehmm.. Matt, no, anche meno… non puoi semplicemente essere felice che io sia ancora qui?” cerca di calmarlo Dom e ha successo.

 

La puntata si conclude nel migliore dei modi con un’eliminazione diretta a sorpresa che vede proprio Roger far le valigie.

 

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Il giorno dopo, Matt finalmente riesce nel suo intento principale, perchè ha passato gran parte della giornata a parlare del progetto H.A.A.R.P. , di Massoneria e Intelligenza Artificiale, nonché ad analizzare un paio dei suoi testi.

 

Quella sera però Dominic ha piani diversi, che forse non eleveranno i presenti a livello culturale, ma di sicuro li faranno divertire.

 

“Serata Tequila Bum Bum?” propone a tutti, dopo essersi chiuso in cucina a preparare tutto l’occorrente.

 

E dopo cinque o sei shottini di gruppo i risultati non si fanno attendere.

 

“The time is nothing running out!”incita tutti a cantare Matt, in un modo non propriamente intonato.

 

“Ma no,, non è cooosìì!” ridacchia Jessica, una delle attrici, mentre è impegnata a scambiarsi effusioni con Kevin, perché, forse complice l’alto tasso alcolico, ha ceduto al fascino del collega.

 

"Quuuuando è ubriaco Maaatt tende a storpiaree tuuuutte le canzoni!” ridacchia Dominic, non propriamente lucido, reggendo in mano il settimo shottino.

 

“Sssuperhoolive mass blaaack!” fa un altro tentativo un Matt sempre più alticcio, che il settimo shot l’ha mandato giù con fin troppo entusiasmo.

Tutti lo guardano confusi. Tutti, tranne Dom.

 

“Credo stia cercando di cantare’ Supermaaaassive Black Hole’!” chiarisce per tutti.

 

“Joy youuuuu peeeeace and theeee miiiiiiind all in myyyyyy giiiiive!” strilla ridendo Matt, emettendo anche qualche singhiozzo fra le parole.

 

“Ehhmm noooo, non guardate meeee, questa volta non l’ho capito nemmeno iiiio!” ride Dominic.

 

L’ora si fa sempre più tarda e le bottiglie di Tequila sempre più vuote, finché giunge l’ora di andare a dormire.

 

Troppo ebbri per ricordare la situazione in cui si trovano, Matt segue Dom dentro il suo letto.

 

“Doommeeeh sono quasi due mesi che siamo qui dentro e ci siamo comportati benissssimo,” ridacchia Matt, scivolando sotto le coperte con lui.

 

“Già, nessuno sospetta di meee e di teee..” sorride placido Dom.

 

“Anche se a me qualcosa manca… del resto cosa sono? Sei, sette settimane che non possiamo toccarci? Io direi che è una durata insostenibile…” bisbiglia Matthew.

 

“Uns-Uns-Unsustain-Unsustainable…” replica Dom, con voce un po’ robotica.

 

Fino a qui agli occhi di chi li osserva possono ancora sembrare due persone ubriache che farfugliano cose senza senso.

 

“Se ti metti anche a cantare però diventi ancowa più iwwesistibile...”

 

“Se mi trovi irresistibile quando canto .. se ubriaco da far schifo, Bells!” lo sbefeggia Dom.

 

Fino a qui possono sembrare due amici che si prendono in giro a vicenda.

 

Matt si avvicina così tanto che la sua bocca è ormai sull’orecchio di Dom.

 

“Se facciamo piano non se ne accorgerà nessuno…” sussurra, facendolo sussultare.

 

“Matt.. no… non si puòò..” bisbiglia, allo stesso modo.

 

“Hai ragione.. Allora coccolawsi un po’? Tenewe coccoline fwa migliowi amici..” insiste Matt.

 

“Sììì.. coccolarsi è così innocente..” approva Dom, avvinghiandosi più a lui.


Matt però comincia ad accarezzargli viso e collo, con una mano che scivola  sotto la sua maglietta, la lingua si addentra nell’orecchio, con le labbra che ne succhiano il lobo.


Del resto c’è la coperta che li protegge e agli occhi di chi li osserva possono ancora sembrare amici con un notevole grado di intimità.

 

Dominic può sentire tutto ma non osa aprire gli occhi, finché le labbra di Matthew sono sulle sue.

Dapprima il biondo sorride, concedendogli l’accesso che l’altro chiede insistentemente, peccato che si sono mossi troppo e il lenzuolo non stia più coprendo le loro facce.

Dominic finalmente sembra rendersi conto di cosa stanno facendo e decide che gli occhi conviene proprio che li apra.
 

Si separa all’istante da Matt, guardandolo terrorizzato e solo in quel momento anche il frontman capisce cos'è successo, sussultando e mettendosi le mani nei capelli.

 

“Oh cazzo, Dom! We are f***ing f***ed!”

L’effetto sbornia è svanito per lo shock e le lyrics ora Matthew ha ripreso a dirle correttamente.

 

****************** (Contemporaneamente)

 

Rachel, l'influencer, nonché la prima concorrente che ha dovuto lasciare il programma è a casa sua intenta a guardare ogni succulenta ripresa che le telecamere notturne hanno da offrire.

 

La ragazza è talmente felice che nemmeno ce l’ha più con Matt per averla eliminata.

 

 “Lo sapevo che quei due si amano!” esclama su di giri, pronta a lanciare una diretta con le sue reazioni.


C’è un’altra persona che da sei settimane a questa parte, contrariamente a quali sono le sue abitudini in materia di programmi TV, non ha mai perso una puntata del ‘Grande Fratello VIP’.

 

E quella persona risponde al nome di Chris Wolstenholme.

 

Si alza dal divano, infila la prima giacca che riesce a trovare e si precipita verso la sua macchina, facendo un giuramento solenne, nel cuore della notte.


“Matt, Dom, aspettatemi, ora vengo ad uccidervi e ve lo faccio come favore personale, perchè se vi trova prima di me Anderson è pure peggio!”

 

---

 

FINE

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Capitolo 4
*** Come ride with me ***


 

Prompt usati:
 

“Io quello non me lo metto!”

“Ne sei sicuro?” di Alex Antognazza

“Ami più me o le tue chitarre?”
“Vuoi una risposta seria?” di Alex Antognazza

 

Hai bisogno di staccare un po'

È una scusa per prendere una vacanza?

Ha funzionato? Di Silvana Rollins

 

Gomme a terra, profumi nuovi e cene non convenzionali (è tutto un prompt) di Gi Weasley

Serbatoio di admin

 

Ruggito di admin

 

Rurale di admin
 

Sarebbe stata solo un'avventura di Clau Albertini 

 

In albergo, la sera prima di un concerto importante di Ecate Efp
 

In tour, durante un acquazzone di Gi Weasley

 

Pairing: BellDom (e chi se no? )
Setting: Simulation Theory Era, la primissima e probabilmente l'ultima fic che abbia mai scritto su quel periodo

Rating: R
Disclaimer: Matthew e Dominic e i Muse in generale e chi li circonda non sono miei, niente di quello che è scritto è mai accaduto… e non mi pagano di certo per degenerare così! ;P


Summary: Matthew ha un'idea bwillante.. e sì, questo è un avvertimento!






fluff-is-in-bloom-cover






 

Come ride with me



 

“DomDom, cosa stai facendo?” irrompe Matt nella sua stanza che trova imprudentemente aperta.

Dominic alza lo sguardo dal libro che sta leggendo e guarda Matthew con sospetto.

 

Quando lo chiama con così tanto entusiasmo significa che sta tramando qualcosa.
Ma del resto è Matthew James Bellamy: i giorni dell’anno in cui non trama qualcosa si possono contare sulle dita di una mano. 


“Mi rilasso, del resto allo show di ieri abbiamo dato anche l’anima..” bofonchia il biondo, godendosi la comodità del letto king size.

 

Poter soggiornare negli hotel a cinque stelle ha i suoi privilegi.
 

Ma c’è ben poco da fare se ci si imbatte nell'uragano Bellamy.

“Ma quale rilassarsi, suvvia abbiamo poco più di quarant’anni, siamo ancora giovani! Ti rilasserai quando saremo in un ospizio!” lo strattona il moro, facendolo alzare dal letto.

“E comunque non è questo il modo di irrompere nella mia stanza. E se ci fosse stata Stacie?” gli fa notare il batterista.

“Ma non c’è, perché Elle mi ha detto che sarebbe andata con lei alla Spa dell’Hotel,” lo informa Matt, furbetto.

 

"Quindi abbiamo un po’ di tempo soli, soletti. Sicuro che non vogliamo starcene un po’ a letto… insieme?” tenta di dissuaderlo Dominic, provocante.

“Dominic James Howard, mi stupisco di te. Nello stesso letto dove probabilmente poche ore fa hai fatto l’amore con Stacie…”

“Ammetto che non è il mio momento più politicamente corretto, ma sarebbe comunque più comodo delle sveltine in camerino.” scocca la sua frecciatina il biondo.

“Non hai tutti i torti…e  comunque, no, non adesso. Seguimi e tieni a bada gli ormoni per più tardi!” lo strattona Matt con sé fuori dalla stanza.

 

“È arrivato oggi, non credevo avrebbero fatto così presto, e allora ho scelto di farmelo consegnare direttamente qui,” spiega Matt, tutto concitato, mentre sono nell’ascensore.

 

“Arrivato cosa? E dove stiamo andando?” cerca invano di ottenere delle risposte Dom.

 

Il batterista è sempre più nell’oblio, mentre segue il frontman nel parcheggio sotterraneo.

 

“Ta Dan!” canterella trionfale Matthew, sfoderando un gran sorriso, mentre come un hostess indica il suo ultimo acquisto, vale a dire un sidecar rosso fiammante… e rigorosamente cosparso di glitter.

 

“No, Bells, non lo hai fatto sul serio!” lo sguarda sconcertato Dom.

 

“E invece sì… dovevamo rientrare per il break e poi riprendere fra undici giorni, giusto? Beh… e se noi trasformassimo il break in un'avventura on the road, solo io e te? Un’alternativa al noioso tour bus…” propone Matthew, saltellando sul posto, tanto è su di giri.

 

“Oh, Matteh, è un’idea fighissima, davvero, ma non so se…”


“Dommeh, ascoltami: sono giorni che studio l’itinerario: da qui ad Austin ci vogliono circa cinque giorni, saranno un po’ di più perché faremo più tappe e ce la prenderemo comoda… talmente comoda da fare anche una digwessione sulla Woute 66…” insiste il pianista.

 

“Oh beh, se me lo dici così come faccio a dirti di no?” ammicca Dominic, prima di scoppiare a ridere. “Sai, Bells, non sai che pagherei perchè si chiamasse Route 44!”

“Quanto sei stwonzo!”

 

“Amore, sei tu che sei troppo tenero con quel tuo adorabile difettino di pronuncia e io non resisto.” lo rabbonisce Dom.

 

“Non mi sembri ancora convinto del tutto però.. Allora vedila così: hai bisogno di staccare un po’”

“È una scusa per prendere una vacanza?” gli domanda retorico il batterista.

“Ha funzionato?”

 

“Sì, Bells, è impossibile dirti di no quando ti intestardisci così…”

“Avremo la nostra vacanza on the road!” esulta il più giovane.


“Oh beh, certo… ci sarebbe da dirlo alle ragazze.” gli ricorda Dom.


“Fuori il dente, fuori il dolore, andiamo!” lo strattona per un braccio il chitarrista, con fare deciso.

 

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La verità è che i due aspettano mezz’ora per non interrompere il massaggio di Elle e Stacie, in modo da trovarle il più rilassate possibile.


“Ma che carini, siete passati a trovarci!” sorride Stacie e ciascuna saluta il proprio partner con un bacio.


“Ragazze, se possibile, oggi siete ancora più belle.” esordisce Dominic.


“Lo credo bene, dopo un’ora e mezzo di trattamenti!” ridacchia Elle.

 

“Okay, veniamo al dunque: cosa volete?” domanda Stacie, incrociando le braccia.

 

Ormai ha imparato a conoscerli bene, se non altro Dom.

Ai due musicisti non resta che esporre la loro idea.

Stacie scoppia a ridere in faccia a Dom

“È l’idea più stupida che abbia mai sentito, ma è di Matt, quindi la cosa non mi sorprende!"


“È un sì?” indaga speranzoso Dom.

“Ti dico solo che sono contenta che queste assurdità senza senso tu le faccia non con me, ma con l’amore della tua vita!”

 

Stacie lo ha detto come battuta, ma c’è un fondo di amarezza che non sfugge né a Dom, né a Matt, né tantomeno a Elle che è impegnata a discutere col suo partner.

 

“Mi stai dicendo che sarò vedova… ancora prima di sposarmi?”

“Non fare la tragica, adesso, tesoro, è un viaggio sicuro, organizzato in ogni minimo dettaglio, ho pensato a tutto…”

 

“È proprio questo che mi spaventa!” lo sbeffeggia la top model.

“Elle!” sbotta risentito il futuro marito. “Ti prego, è una cosa che sento la necessità di fare,” prosegue, più pacato.

“E allora falla, divertiti, non guidare troppo da spericolato… e nel peggiore dei casi, non so tu, ma io ti ho amato tantissimo…” lo guarda seria lei.

 

Seria come la sta guardando Matthew.

 

“Elle, ti amo anch’io, lo sai, ma è complicato.”

Elle sfodera un sorriso amaro.

“No, Matt, è solo *Dom*plicato.”

 

Fra i quattro cala un silenzio tanto pesante quando imbarazzante ed è Stacie la prima a romperlo.

 

“Su, dài, correte pure a fare i vostri bagagli. Elle ed io abbiamo una sauna che ci aspetta…”

 

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Fare i bagagli adatti a un viaggio in moto porta via a Matt e Dom giusto qualche minuto, è prendersi tutti gli insulti di Chris quando lo mettono al corrente del loro piano che richiede molto più tempo.

 

Tuttavia, dopo quelle che sembrano loro ore infinite i due amanti tornano al garage, pronti a partire.

Caricano i pochi, essenziali bagagli negli appositi scomparti, ma c’è ancora qualcosa che manca.
Matthew si mette gli occhiali da motociclista, li porge anche a Dom e poi provvede a prendere i caschi: entrambi rossi con sopra delle banane glitterate.


“Mi spiace, erano gli unici rimasti.” spiega il frontman, con tono falsamente desolato, mentre si allaccia fiero il suo casco.


Dominic lo scruta con la quintessenza dello scetticismo.

“Bells, con ‘gli unici rimasti’ intendi dire che li hai appositamente fatti fare su misura?”

“Ovvio che sì!” gli fa una spiritosa linguaccia Matthew.

 

“Io quello non me lo metto!” ringhia Dominic.
 

“Ne sei sicuro?” gli chiede calmo Matt.
 

“Certo che sì, ho ancora una dignità, al contrario di te!”

“Peccato, perché se tu lo indossassi mi faresti così felice che io potrei indossare il perizoma leopardato che potrei aver casualmente messo in valigia…” lo informa Matt, con tono casuale.

Due secondi dopo sente il click dell’allacciatura del casco di Dominic, che è così bello che Matthew lo deve immortalare con il suo iPhone.

 

Sale in sella e Dom prende posto nel vano del passeggero, trovandolo molto più comodo di quel che reputasse.

 

“Prima tappa, Santa Monica, alla fine della… dillo tu.”

“Route 66?” ridacchia Dom. “E comunque, no, Bells, non è esatto: la prima tappa sarà il negozio di caschi più vicino.”

“Ma come? Non ti interessa più vedermi con quel perizoma?” lo guarda sorpreso il pianista.

“Oh, ma io ti vedrò, amore. Tu hai detto che bastava che io indossassi il casco ed è quello che sto facendo, ma non hai mai detto per quanto tempo lo dovessi fare!” gli dà scacco matto Dom.

“MI hai fottuto!” borbotta Matthew.

 

“Oh no, Matteh, per quello ci sarà tempo stasera!” si passa la lingua sul labbro superiore Dom, caricando l’amato di aspettative.

“E va bene, vecchia volpe, hai vinto tu. Andiamo a trovarti un casco adeguato.” imposta il navigatore il moro.

“Dimmi un po’, Bells, ami più le banane o le tue chitarre?”

 

“Le mie chitarre.” risponde l’interpellato, anche se ci deve pensare un attimo.
 

“E ami più me o le tue chitarre?” lo mette in difficoltà il biondo.

“Vuoi una risposta seria?”

“No, voglio un bacio prima che partiamo per quest’avventura!”

Il garage è isolato e Matthew è più che felice di accontentarlo.

“Mmm.. Dommeh, l’apoteosi sarebbe avere te, disteso sulle mie chitarre, con in mano una banana, mentre indossi solo questo casco e nient’altro…” mormora il frontman, mordicchiandogli le labbra.


“Metti in moto… prima che mi venga voglia di accontentare le tue perverse fantasie!” ridacchia il batterista.

 

****************************** (Contemporaneamente) 

 

Stacie ed Elle sono chiuse nella sauna, cercando di analizzare un po’ meglio quello che è successo.

“Sta, ma a noi chi ce lo fa fare di continuare a stare con quei due?” sbuffa Elle e non è per il caldo.

“Me lo chiedo spesso anch’io, El, ma poi sai cosa mi rispondo? Che quando sto con Dominic sto proprio bene, mi fa sentire speciale, quando sta con me sa dedicarsi completamente a me.”

“Hai ragione, lo stesso fa Matthew con me. Abbiamo i fidanzati perfetti, che hanno solo un piccolo difetto: li dobbiamo condividere tra di loro.” sdrammatizza la modella.

 

“Già, ma è un prezzo che sono disposta a pagare, per non rinunciare a Dominic, lo amo così tanto.”

“E lo dici a me? Con Matt è stato un colpo di fulmine... E se penso che fra pochi mesi lo sposerò…” sospira Elle, sognante.


“Dom mi ha fatto la proposta, ma anche se non dovesse portare a niente, va bene così…” sentenzia l’hair stylist, un po’ malinconica.

 

“Chissà cosa li porta ad avere quel legame così indissolubile…” si domanda Elle ad alta voce.

“Beh, tanto per cominciare, sono migliori amici da una vita…e poi sono bellissimi, è normale che si attraggano così tanto e da così tanto tempo.” 

 

“Beh, non da una vita, ma siamo amiche anche noi da un po’ di tempo, no? Io oserei dire migliori amiche…” commenta Elle, scivolando più vicina all’amica.

 

“E se io fossi un uomo mi sentirei molto attratta da te, sei bellissima,” mormora Stacie, accarezzandole il viso.

 

“Tu di più,” risponde Elle sfiorandole una spalla.

 

Stacie la guarda rapita, sporgendosi in avanti.
 

“Forse non serve che io sia un uomo per sentirmi attratta da te…”

 

Le due colmano la già irrisoria distanza con un bacio, apprezzando la reciproca morbidezza delle loro labbra, ma quando le loro lingue entrano in contatto diventa tutto troppo strano, imbarazzante ed innaturale.
 

“No, niente da fare. Per raggiungere i livelli del BellDom deve esserci qualche requisito in più che ci sfugge,” borbotta Elle, andandosi a sedere più distante.

 

“Non ho bevuto abbastanza tequila per questo!” ridacchia Stacie. “Mi spiace, El, il mondo non è pronto per la Stalle.”


“O molto più probabilmente non lo siamo noi, Sta.”
 

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Nel giro di un’ora e mezza, con una guida impeccabile da parte di Matthew, i due amanti arrivano al molo di Santa Monica, davanti all’iconico cartello del termine della Route 66.

Decidono di farsi un selfie davanti, come i più classici turisti, approfittando anche del fatto che in quall’andare e vieni continuo di gente nessuno bada a loro due.

In quel momento non si sentono due componenti dei Muse, ma soltanto Dom e Matt, ed è una sensazione bellissima.

La sera la passano al Pacific Park, concedendosi anche un giro sulla suggestiva ruota panoramica.
C’è anche un negozio di souvenir dedito a dei gadget a tema Route 66 e Dom deve tenere a freno gli acquisti di Matt, che vorrebbe prendere qualsiasi cosa e quasi finisce per farlo.
Stavolta qualche fan lo attirano, ma non si negano per qualche autografo o foto.
Per aver la giusta privacy basta pernottare in uno dei bellissimi hotel sulla spiaggia, e una volta in camera da letto Dominic è più che lieto di scoprire che Matt diceva il vero: quel perizoma esiste e vederglielo addosso è la miccia per accendere una notte infuocata.

 

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L’indomani, dopo una ricca colazione su un terrazzo con vista oceano, i due si rimettono in viaggio, stavolta con Dominic alla guida.
Il biondo ne ne ama ogni momento, ma Matthew si rilassa nel suo ruolo di passeggero, facendosi selfie a profusione che non posterà da nessuna parte.
Per la cronaca, il ‘sobrio’ casco che  Dominic si è scelto raffigura un leopardo con le fauci spalancate su sfondo nero.

 

Bastano quattro ore e mezza di viaggio,perché i due raggiungano Mesa Verde, in Costa Mesa, godendosi la frescura dei suoi parchi.


Poco meno di tre ore di viaggio e nel pomeriggio sono a Limestone Canyon Regional Park, per accontentare Dominic e il suo amore per le riserve naturali.
Un bacio sulla vetta del canyon, del quale ciascuno conserverà il video gelosamente nel proprio telefono è la ricompensa che Dom e Matt si concedono al termine di un’escursione che li vede così provati che decidono che è lì che passeranno la notte.

 

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I giorni passano in armonia, fra guide alternate, relax e visite in posti che la vita da tour non lascia mai loro il tempo di godersi a fondo.

I problemi iniziano quando i due amanti arrivano a Tucson.

La prima avvisaglia è una gomma forata, per un sasso appuntito che Matt nota troppo tardi.


“Poco male, niente che un gommista non possa risolvere, ce n'è uno a sole sette miglia da qui!” non si dà per vinto il frontman.

 

Certo… se il gommista riuscissero a raggiungerlo, ma il serbatoio che resta a secco nel bel mezzo del deserto complica non poco le cose.

“Oh-oh.”

 

“Che significa ‘oh-oh’?” domanda Dom, inquieto.
 

“Che il sidecar ha finito la benzina.”

“Cosa?! Bells! Ma non hai controllato il pieno prima di partire?” sbotta Dominic.

 

“No, perché ero convinto lo avessi fatto tu, ieri!” si difende Matthew. “E poi sei stato tu a chiedere di passare dal Sonora Desert!”

 

“Certo che sì, ho sentito tutti parlare del Jaguaro Cactus e lo volevo vedere anche io.. Non sarà un leopardo, ma sempre felino selvatico è!” controbatte Dom, ma non capisce perché il compagno si stia colpendo la fronte con la mano aperta.

 

“Saguaro, Dom, Sa-fottuto-guaro. Non c’entra niente coi felini, è solo un grande stupido cactus di cui non mi spiego l’attrattiva.” gli spiega Matthew, cercando di mantenere la calma. “Dimmi che non è l’unico motivo per cui ci hai trascinato qui.”
 

“Huh.. no.. certo che no… l’ho fatto anche per te… so quanto tu ami i paesaggi rurali…” si arrampica sugli specchi Dom.

“Per l’inferno maledetto, Dom, è il deserto, il maledetto desewto! Me lo spieghi cos’ha di wuwale?” gli urla contro Matt, che stavolta la rabbia non riesce a tenerla a freno.

“Non provare a prendertela con me! La colpa principale è tua! Di chi è stata l’idea dello stupidissimo sidecar? Hai detto che sarebbe stata solo un’ avventura on the road, entusiasmante e un po’ insolita.. Invece ora è diventato un incubo!”

 

“Dommeh… arrabbiarsi non serve a nulla. Manteniamo il sangue freddo. Basterà chiamare un carroattrezzi…" agisce razionalmente Matthew, prendendo il suo Iphone. “Okay, non il mio che si è scaricato… ho fatto troppi video e non ho più nemmeno una powerbank carica.” spiega, desolato.

 

“E il mio non prende da nessuna parte!” si allarma Dom, andando avanti e indietro col suo cellulare che inclina da ogni possibile angolatura.

 

“Ok, allora siamo spacciati e moriremo qui nel mezzo di un paesaggio… che non è nemmeno wuwale!” gli rinfaccia Matt.
 

“Ho così fame che potrei mangiarmi il mio docciaschiuma alla pesca…” borbotta Dom, massaggiandosi lo stomaco.

 

“Ecco cos’era questo profumo nuovo così buono” gli sorride Matt, prima di illuminarsi.

“Un momento! Ho io la soluzione!” lo informa, prendendo il suo bagaglio. “Non sarà pwopwio una cena convenzionale, ma è una cena. E poi ieri ti sei sfondato di sushi, stasera puoi anche accontentarti di questo.” 

 

Dicendolo, apre la sua borsa di souvenir, la cui maggior parte si rivelano essere mangerecci: bibite, caramelle, merendine e tavolette di cioccolato. 

 

“Matthew… credo di amarti più del solito!” gli sorride colmo di riconoscenza Dom, addentando una barretta.
 

“Ora non denigwi più i miei acquisti intelligenti!” sorride tronfio il pianista, stappando una Cherry Soda con il logo della Route 66 per ciascuno.

 

Finita la cosiddetta cena, mentre Matt ripone il suo bagaglio a un tratto si sente un ruggito.

 

“Deve essere un leopardo, finalmente ne vedrò uno da vicino, è il mio ultimo desiderio prima di morire!” si lancia in quella direzione Dom.

 

“No, fermo, Dom, dove vai? Qui non ci possono essere leopardi, al massimo sarà un Coyote!” gli corre appresso Matt.

 

Né l’uno né l’altro hanno ragione perché la fonte di quel rumore selvatico si rivela essere la suoneria di un cellulare. Ma del cellulare di un ranger che sta pattugliando quella zona a bordo della sua Jeep.

 

Il che per i due musicisti rappresenta la salvezza.



 

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Una volta sistemata ruota e serbatoio il viaggio on the road è proseguito senza intoppi, portandoli ad Austin, il 22 Marzo, la sera prima del concerto al 360 Amphitheater.

 

E proprio quella sera, in Hotel, ritrovare i loro familiari e amici significa solo una cosa: sorbirsi dal vivo le sgridate delle fidanzate, che sanno benissimo cos’è successo, poi quelle di Chris, che anche se è il più giovane del gruppo paradossalmente il più delle volte si ritrova a far loro da padre severo.
Per non farsi mancare nulla, si aggiungono anche i rimproveri di Caris, Tom e Jaclyn.

 

Anche il meteo sembra voler punire Matt e Dom in qualche modo, perché la mattina successiva a svegliarli -ciascuno nella propria stanza con la rispettiva fidanzata- è un acquazzone senza precedenti.

 

“Non credo sia prudente fare un soundcheck in queste condizioni…” borbotta Matthew, una volta raggiunti gli altri nella hall.

 

“Tu e quell’altro scellerato di Dom vi siete avventurati da soli nel deserto, perdendovi e ora hai il coraggio di dirmi che temi due goccioline d’acqua, considerando pure che il concerto lo teniamo al chiuso?” sbotta Chris. 

 

“Beh… potrebbe venirmi un raffreddore nel tragitto dalla navetta all’anfiteatro…” mugugna Matt.

 

L’infinita pazienza del bassista ha un limite e Matt lo ha appena valicato.

 

“Bells, se non la smetti giuro che il concerto te lo faccio tenere all’aperto, sperando che una delle tue chitarre faccia da catalizzatore e che ti si fulmini il cervello!” gli ringhia contro Chris.

 

“Che grinta, che ferocia!” si complimenta  Dominic con il loro migliore amico. “Lo sai che mi hai ricordato un leop…”

 

Chris lo fulmina con lo sguardo.
 

“Azzardati a finire quella frase e finisci anche tu a suonare all’aperto, con due cavi di un booster al posto delle bacchette!”

 

Con fare dimesso, Dom si avvicina quatto quatto a Matt.

 

“Hey, Matteh, mi sa che ci conveniva di più morire dispersi nel deserto!”
 

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FINE

Sì, lo ammetto, un pochino shippo Stalle per davvero XD

Grazie per questi prompt, altrimenti non mi sarebbero mai venute queste iee così folli.

Giuro solennemente che amo follemente i Muse, soprattutto Matt e Dom, prenderli in giro in questo modo è una forma di amore fangirlante *O*

Grazie a chiunque leggerà.
Se mai voleste lasciare un commentino piccino picciò, giuro che non mordo XD

 

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