Vampata d'odio

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sulle pendici di una cinta muraria ***
Capitolo 2: *** La leggenda di Nozzano giace nel sottosulo della torre ***
Capitolo 3: *** La sentinella ***
Capitolo 4: *** Rinchiuso nel cortile ***
Capitolo 5: *** Con gli occhi iniettati di sangue ***



Capitolo 1
*** Sulle pendici di una cinta muraria ***


Castello di Nozzano, 1596

Un anno come tutti gli altri.
Un anno quieto e senza minacce da parte dei nemici oltre quelle mura assopite nel silenzio della collina.
Un verdeggiare immenso e vite tranquille di contadine che rimanevano all’oscuro di quello che emanava il sottosuolo di quelle torri che controllavano tutta la zona di Nozzano Castello.
perché se tutto ciò quello che gli circonda è la tranquillità e la fierezza di abitare in un luogo dove le minacce non sono mai state sfociate da secoli or sono, colui che comanda quelle terre nasconde un segreto che non può rimanere per sempre all’oscuro di tutti.


I viaggiatori impegnati in tali imprese, giungono alla chiesa di Nozzano per cercare la benedizione necessaria e pregare il signore di tale terra per la grazia ricevuta e tutta la sua ospitalità.
Ma in tutto ciò rimane un viaggiatore misterioso che con il suo sguardo serio e rabbioso, si appresta a varcare quelle mura sotto lo sguardo attonito delle guardie, definiti “La compagnia dei falchi.”
Ma tutto ciò non spaventa il giovane viaggiatore, portatore di silenzio e di riservatezza.
Fissando con sguardo agognato quelle torri, presto il giovane viandante camminò fino a giungere al cortile e vedere quelle povere genti soffrire il patimento di tali condanne che non erano riusciti ad evitare,
Le loro colpe erano piccoli furtarelli e molti torti fatti al loro stesso signore, ma questo il giovane viaggiatore misterioso non poteva saperlo.
Doveva imparare a conoscere quei soldati, quella gente così semplice.
Ma come era giunto in tale borgo cinto da mura che nessun nemico era mai riuscito a distruggere?
 


Mentre il sole faceva spazio ad una notte serena e stellata, il giovane viaggiatore non ricevette nessun aiuto dai contadini vicini, insospettendoli sempre di più e intimorendoli per le sue usanze e per tutto quel velo di mistero che portava dietro di sé:
Tutto ciò non passò inossevato al Signore di Nozzano, sempre devoto ad ogni suo suddito e pronto a morire per la sua stessa gente.
Per cercare di saperne di più, dovette interrogare la sua fidata consigliera, una giovane donna dallo sguardo enigmatico ma di grande cuore.
< Dimmi Kachka, che cosa mi sai dire del nuovo viaggiatore giunto qui nelle mie terre? >
< Mio Signore, è un umile contadino che non vuole mostrare il suo volto a nessuno. molta gente sembra spaventata da lui ed è per questo che i vostri sudditi gli stanno alla larga. Sembra che abbiano davvero paura. >
< Quindi cosa suggerisci di fare? >
< Cacciarlo non è nei nostri modi di fare… Sicuramente sarebbe meglio conoscerlo meglio e cercare di capire cos’è venuto a fare nelle vostre terre. >
Il Signore di Nozzano, ovvero il Capitano della compagnia dei Falchi, mostrava il suo sguardo glaciale alla sua consigliera squadrandola con tale minaccia che la povera donna indietreggiò a tale sguardo.
< Capitano Griffith… >
< Ti faccio sempre un certo effetto, non è così Karchka? >
< Vi prego… Io non so niente di lui. >
< Lo so bene… Ed è per questo che sto pensando di invitarlo nel mio castello. >
< Che cosa? >
< In fondo sei stata tu a dirmi che dovrei fare di tutto per conoscerlo meglio e devo dire che quel viaggiatore mi incuriosisce molto. >
< Signore, e se fosse pericoloso? >
< Il pericolo è il mio mestiere Kachka e la protezione di tutto questo popolo dipende solo e soltanto da me. >
< I vostri soldati coraggiosi… >
< Non posso fidarmi per sempre di loro. C’è sempre qualcuno che potrebbe tradirmi. >
Squadrando ancora la povera donna, Karchka si sentiva inerme in quegli occhi enigmatici e pieni di timore che Griffith faceva sfuggire dai suoi modi glaciali e molto precisi.


All’indomani di un nuovo giorno, per il misterioso viaggiatore non ci fu molto da fare se non cercare del cibo.
le locande che quel castello racchiudeva non facevano altro che squadrarlo malamente e la sua solitudine era un ottimo pretesto per aumentare la curiosità dei cittadini.
mettendosi in disparte e consumando del buon pollo e un buon bicchiere di vino rosso, la compagnia dei falchi entrò in maniera dirompente tra gli occhi fugaci e curiosi di tutti i presenti.
I loro modi bruschi non distolsero lo sguardo dal giovane viaggiatore, troppo impegnato a consumare quello per cui aveva pagato.
< Ehi tu… Come ti chiami? >
Il misterioso viaggiatore, per quanto restio potesse essere, non si limitò nemmeno a mostrare il suo stesso volto, rimanendo in profondo silenzio.
< Sei sordo? Ti ho fatto una domanda, stupido contadino! >
< Ti conviene lasciarmi in pace. Non voglio guai finché sarò qui. >
< Allora parli. Pensavo che fossi un muto come la maggior parte di questi pezzenti. >
< Perché trattare male dei cittadini che possono avere i tuoi stessi privilegi, soldati di Nozzano? >
< Ehi! Io sono molto più importante qui. Anzi, forse tu non mi conosci… >
< E non voglio nemmeno farlo > replicò il viaggiatore alzandosi dalla sedia < E sinceramente, non voglio più sentirti parlare. >
< Come osi?! >
Sentendo la mano di quel soldato sulla sua spalla, il viaggiatore misterioso si rivoltò all’istante, sguainando il suo spadone e trafiggendo malamente quel povero Cristo che aveva deciso di affrontarlo a muso duro.
La gente presente, spaventata, si bloccò all’istante nel vedere il suo sguardo glaciale attraversargli la loro anima ignorante e intimorita da quello che quel viaggiatore misterioso poteva scatenare.
IL pretesto per cercare di farsi vedere, aveva avuto un effetto soddisfacente e a dir poco dirompente.
Il Viaggiatore, per quanto potesse avere un piano ben preciso, si avvicinò sempre di più a Griffith, mentre un’orda di soldati lo circondarono subito dopo una volta uscito dalla locanda.
Senza fare la minima resistenza, il giovane viaggiatore fu portato all’interno del castello, essendo sicuro che il Signore di Nozzano avrebbe incrociato il suo sguardo una volta per tutte.


Kachka, che non sopportava i suoi modi rudi e strafottenti, per lei quel viaggiatore doveva essere torturato e ucciso di fronte e a tutti i cittadini di Nozzano a cui aveva mancato rispetto.
Ma la donna, ingenua nel suo mondo e nel suo modo di essere, lo offese a tal punto che le sue minacce risuonarono in tutto il castello facendo tremare quelle torri da tali energia.
< Urli così tanto perché ti credi forte, stupida ragazzina? >
< Come hai detto, scusa? >
< Cerchi di farmi paura nei tuoi modi rozzi… Ma ancora non capisci che qui l’unica ad avere paura sei soltanto tu. >
< Tu non sai cosa dici, stupido contadino. >
< Oh, ma io non sono un contadino… >
Con sorriso beffardo e ghigno malefico, la giovane donna prese a schiaffi quel misterioso viaggiatore, in attesa dell’arrivo di Griffith che fermò la sua mano veloce quasi fino a spezzarla.
< Non hai nessun diritto di trattarlo così, Kachka. >
< Ma Signore… >
< Per questa tua mancanza di rispetto verrai punita alla gogna. Ma le tue torture non finiranno qui. >
Portata via con la forza, Kachka cercò di dimenarsi e di chiedere un perdono che il Signore di Nozzano non avrebbe mai reso a cuor leggero.
Troppo concentrato a fissare il suo sguardo nascosto dalla penombra dei suoi folti capelli, lo sguardo glaciale di Griffith entrò nell’immaginario di quel viaggiatore per cercare di scoprire tutti i suoi segreti.
< Finalmente riesco a conoscervi, Capitano Griffith. In questa vallata non si fa’ altro che parlare di voi. >
< Spero che le voci che voi sentiate siano confortevoli e piene di rispetto. >
< Siete rispettato è vero… Ma ogni uomo che si rispetta ha in serbo un segreto che giace dentro il cuore di ogni sua anima. E nel dire ciò, l’interno di tale anima è questo castello che per voi grida forte e terrorizza tutti i vostri nemici. >
< Che cosa volete dire con ciò? Non capisco. >
< Oh, voi capite molto bene… E’ che giustamente non volete confessare i vostri misfatti ad un uomo sconosciuto che ai vostri occhi non può che essere una nullità. >
Ridendo sommessamente per come il viaggiatore misterioso si sottolineava, il Capitano Griffith distolse lo sguardo da quei lunghi capelli per guardare il fisico possente e quell’enorme spada che ancora adesso grondava di sangue del povero falco ucciso in un sol colpo.
< Nessuno ha mai provato a sfidarmi come state facendo voi, giovane viaggiatore misterioso > cominciò a dire Griffith con tono di sicurezza < Ma sta di fatto che voi non ve ne andrete di qui finché non avrete ottenuto con la vostra stupida missione suicida. >
< Missione suicida? Io non credo di definirla in questo modo. >
< I miei segreti non possono essere rivelati in nessun modo. Che vi piaccia o no. >
< Questo è tutto da vedere. >
< La vostra insolenza meriterebbe di essere punita come la mia giovane consigliera che per poco non vi sputa in faccia. >
< Che ci provi… Non esiste distinzione per me. >
< Picchiereste davvero una giovane donna indifesa? >
< Quella donna non è indifesa. È solo stupida e piena di rabbia. >
< Ahahah su questo avete ragione. >
Divertito dalle parole del viaggiatore, Griffith non poté che dargli la libertà per le sue terre in maniera così facilitata che il viaggiatore misterioso rimase sbigottito da tale scelta. >
< Finché rimarrete in queste terre, avrete i miei occhi fissi sulle vostre spalle. Il sibilo e il ruggire di questa vallata soffocheranno i vostri propositi e la vostra voglia di scoprire una verità celata da millenni. >
< Voi avete venduto la vostra anima ad una creatura che nessuno può immaginare. Mi basterà scavare. Fino in fondo all’infinito. >
< Scavate quanto volete, ma troverete solo sporcizia. Ma in fondo voi vi meritate tutto questo, non è così >
Riprendendo la sua libertà mentre era rimasto da solo con il suo sottomesso, il viaggiatore misterioso promise al suo avversario che si sarebbero rivisti su un campo di battaglia.
< Abbiate le spalle ben coperte da chi non vi tradirà mai, Capitano. È un buon consiglio che sono sicuro non dimenticherete. >
< Non lo farò, giovane ragazzo. Anche perché so molto bene difendermi. >
< Lo credo. A predto. >
Ma prima che il giovane viaggiatore potesse lasciare il castello, la curiosità di Griffith doveva essere al più resto consumata ed esaudita a tal punto che il suo nuovo nemico sentisse quello sguardo freddo pervadere il suo corpo.
< Come vi chiamate, giovane viaggiatore. >
< Gaz. Il mio nome è Gaz. >
< Gaz dalle terre lontane… Chi ti ha condotto fin qui? >
< La mia voglia di viaggiare per scoprire leggende e miti che solo questi luoghi possono manifestare. >
< Tu credi realmente che i miei segreti abbiano le ore contate, giovane Gaz? >
< Le ore contate no… Ma i giorni contati sì. >
< Vedremo. Certo che vedremo. >
E tali sguardi incrociati, emanarono nell’anima di Griffith la sua forza oscura e dirompente mentre una scossa di terremoto scosse tutta la vallata, emanando dentro il giovane viaggiatore quelle domande che avevano un assoluto bisogno di risposta.

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Capitolo 2
*** La leggenda di Nozzano giace nel sottosulo della torre ***


Lo sguardo di Gaz terrorizzava ogni singolo cittadino di quel borgo nascosto sulle rocce ogni volta che alzava gli occhi per visionare qualsiasi sospetto che potesse attirare la sua attenzione.
La malvagità di quel luogo era scandita non dalla luce solare o dai modi misteriosi del Capitano Griffith, ma dai suoi propositi nascosti che poteva manifestare in qualsiasi momento.
Il suo soggiorno non fu facile per il giovane viaggiatore, costretto a dormire alle pendici delle mura accanto al pozzo dove la comunità usufruiva dell’acqua potabile.
Erano giorni frenetici in quel luogo arricchito da mercati e di scambi di ogni genere.
E cercando di tenersi alla larga da tutti, Gaz non poté invece fare niente contro quella che sarebbe diventata presto la sua alleata.


Muovendosi alle pendici della torre mastio, il giovane Gaz guardava con interesse le truppe dei falchi organizzati e messi in riga da una giovane donna dall’aspetto serio e fascinoso allo stesso tempo.
I suoi modi di fare lo rendevano orgoglioso di quella giovane donna che esprimeva al meglio il su0 coraggio in mezzo a migliaia di uomini.
Ma parlare con lei non fu affatto facile per il giovane guerriero viaggiatore, troppo restio e nesso proprio in cattiva luce dal suo stesso capitano.
< Vi muovete bene per essere una donna. >
Le prime parole di Gaz non sortirono l’effetto sperato per rompere il ghiaccio.
Troppo orgogliosa e concentrata sui suoi compiti, per poco quella ragazza non aizzò contro di lui le sue truppe più fedeli per una battaglia dal risultato scritto.
Ma gli occhi di Gaz facevano presagire a quella giovane donna che scatenare una guerriglia all’interno di quelle mura non era affatto una buona idea.
< Che cosa volete da me? >
< Non saprei. Magari conoscervi meglio. >
< Perché dovrei conoscere meglio voi, sconosciuto viaggiatore? Le voci sul vostro conto non sono poi così buone. >
< Ah davvero? I cittadini di questo posto non perdono tempo a parlare male di me. Complice senz’altro il Capitano Griffith. >
< Ehi! Attento a come parlate! >
< Perché? Non ho detto niente di male. >
Lo sguardo accigliato della giovane donna facevano presagire scintille rischiose che avrebbero macchiato per sempre il suo buon nome.
Ma Gaz non era un guerriero sprovveduto come voleva far credere.
< Voglio conoscervi meglio perché sono convinto che voi siete l’unica persona che possa davvero aiutarmi in questa mia missione. >
< Io non aiuterò mai un viaggiatore senza scrupoli come voi. Non posso fidarmi. >
< Siete molto scettica, giovane donna. Posso sapere quale è il vostro nome? >
< Kachka. >
< Interessante. Il mio nome è Gaz. >
< So come vi chiamate. Il Capitano Griffith vi sta studiando molto da quando siete qui. >
< Sapevo di avere tutti i suoi occhi addosso, ma non ho paura di lui. >
< Dite così perché non l’avete mai affrontato. >
< Non ho tempo da perdere in combattimenti frivoli. E nemmeno voi. >
< La vostra indignazioni non ha nessun paragone… Vi conviene lasciare il prima possibile questo posto prima che il Capitano Griffith scateni tutta la sua forza. >
< Ah, davvero? E come pensa di fare? >
Cercando in ogni modo di fargli raccontare la verità, Kachka non cadde nella sua infima trappola, riprendendo l’addestramento dei suoi uomini come se niente fosse.
< Non riuscirete a tenermi alla larga per sempre > gli gridò contro Gaz < Rimarrò qui a Nozzano per tutto il tempo necessario. Anche fino alla prossima invasione di questo luogo. Voglio scoprire tutti i misteri che celate qua dentro e tutto il suo male che può sprigionare. >
< Voi non sapete niente di questo luogo! > gridò di rimando Kachka < E se non volete passare altri guai, vi consiglio di andarvene subito. Altrimenti… >
< Le minacce non fanno per me, ragazzina. >
< Come avete osato chiamarmi?! >
Prima che la situazione potesse degenerare, Griffith e molti dei suoi uomini circondarono il giovane guerriero viaggiatore per impedirgli di causare disordini irrimediabili agli occhi della popolazione.
< Sento questo luogo tremare ogni volta che mi avvicino al cuore di questo paese. La furia sotterranea si sta caricando per sferrare tutta la sua energia e i poveri cittadini di Nozzano sono ignari di quello che può accadere… Ed io, mandato qui per salvare l’intera vallata, non mi fermerò dinanzi ai vostri avvertimenti, ai vostri sotterfugi e alle vostre bugie. Ricordatevelo. >
< Voi non sapete contro chi vi state mettendo contro. >
< Kachka, voi avete le potenzialità necessarie per poter fuggire dalla vostra stessa oppressione. Ascoltate questo viaggiatore e sappiate bene di chi dovete fidarvi. >
< Adesso basta! >Sguainando improvvisamente la spada, il Capitano Griffith ferì di striscio il collo di Gaz, senza che quest’ultimo potesse minimamente battere ciglio.
< Me ne vado, giovane Capitano celeste. Ma non finisce qui. Ricordatevelo bene. >


Rifugiatosi ai piedi del paese oltre le mura, la notte cullò il giovane Gaz prima di ricevere la visita di colei che aveva saputo ammaliare a fin di bene.
Guardandola avanzare con discrezione credendo che il giovane viaggiatore potesse dormire, Gaz non sguainò nemmeno la spada, ricambiando il suo arrivo con un sorrisetto compiaciuto.
< Sapevo che prima o poi sareste venuta da me, Kachka. >
< Il vostro richiamo sembra un segno del destino che Nozzano deve assolutamente conoscere. >
< Più che segno del destino, nei vostri occhi oserei dire che c’è tutta la paura necessaria per il male che si sta scatenando. Non è fose così? >
Non riuscendo a trovare le parole necessarie, la terra di Nozzano continuò ancora a tremare sotto ‘odio di colui che non esitava a proteggere le sue dimore e tutto il suo potere dagli invasori indesiderati come Gaz.
< Che cosa potete dirmi della creatura che si nasconde qui sotto di noi? È vera la leggenda? >
< Leggenda o no, io non so davvero a cosa vi state riferendo. >
< Adesso mi volete far passare da stupido? Ho letto tutte le scritture e la storia di questo paese, cara Kachka. E ci sono molte incongruenze che hanno bisogno di essere raccontate. Questo non è un luogo sicuro per nessuno. nemmeno per una come voi. >
< Voi non sapete minimamente quale sia la cosa meglio per me. >
< Ah no? allora perché in questo momento state rischiando la vostra vita parlando con me? Che cosa c’è che non riuscite a tenervi dentro? >
< Niente! ho solo timore che…. >
Spaventata e intimorita allo stesso tempo, la paura di Kachka si stava manifestando in maniera veloce e indicibile.
< Vi prometto che sarete al sicuro con me. Ve lo giuro sulla mia stessa vita. >
Fidandosi di quelle parole così piene di significato, le uniche parole che Kachka riuscì a dire di un serpente gigantesco che abitava questi luoghi da secoli e secoli.
> Questo borgo è stato costruito non solo per fare la guardia ai confini di Lucca, ma anche per tenere sotto controllo la forza e il potere di quel serpente che solo Griffith riesce a tenere sotto controllo con la sua energia negativa. >
< Ne siete davvero sicura? >
< Non ho grandi certezze con ciò, ma ogni notte prima di andare a dormire, Griffith si reca nel sottosuolo per diverse ore senza che nessuno sappia delle sue intenzioni.
I falchi non hanno nessuna intenzione di domandargli ciò, per mantenere la loro protezione e la loro incolumità. Tutto ciò è surreale ma allo stesso tempo davvero pauroso. >
< Vi tiene tutti sotto scacco. >
< Sì. Con questa stupida leggenda che ci ha fatto il lavaggio del cervello. >
< Ma allora perché non pensate di scappare? Se lo lasciate da solo… >
> Per andare dove? Griffith è il signore di queste terre. Se provassimo a tradirlo, verremo tutti perseguitati e uccisi. Per qusto siamo “imprigionati” sotto il suo volere.<< Per riuscire a liberarci dobbiamo scoprire la verità. Ma se sono solo io a farlo, non ho nessuna occasione per riuscire ad arrivare in fondo a questa leggenda. >
< Adesso Kachka non dovete più preoccuparvi di essere da sola > gli promise Gaz < Come vi ho già detto, io sono giunto fin quei per scoprire questa dannata libertà. O lo farò anche a costo di morire. >
< Se io o voi saremo tolti di mezzo, il popolo di Nozzano non avrà più nessun futuro. >
< Non succederà mai. Avete la mia parola. >

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Capitolo 3
*** La sentinella ***


Il silenzio della notte faceva spazio all’alba di un nuovo giorno mentre i contadini si apprestavano ad andare nei campi.
Dormendo sotto un cielo fitto di stelle e di speranza, Gaz doveva fronteggiare ancora i malumori della gente che incrociava il suo sguardo spento mentre Kachka cercava di difenderlo come meglio poteva.
> Osate proteggere questo stolto viaggiatore?! > gridò uno alla rivoluzione < Voi non capite che finirà per distruggerci! È un traditore! >
< Vi state sbagliando. Gaz non vi farebbe mai del male. Vuole solo proteggervi. >
< E come pensa di fare? >
< Scoprendo il segreto di questo castello > mormorò senza paura l’uomo < Voi non credete minimamente come il Capitano Griffith manovri le vostre povere vite. Credete davvero di avere tutta la sua protezione? Non capite che vi sta solamente sfruttando? >
< NO! vi state sbagliando! >
Aizzando la folla contro di lui, solo la sentinella del Castello di Nozzano disperse gli animi prima che potesse essere troppo tardi.
< Andatevene a lavorare! Lasciate in pace quest’uomo e questa donna se non volete essere puniti! >
Kachka, dal canto suo, non si sarebbe mai aspettata un aiuto da un uomo dallo sguardo di aquila che non aveva mai sopportato in tutta la sua vita.
< Perché mi guardi così, Kachka? Ti ho salvato da un brutto impiccio. >
< Lascia perdere, Volka. Nessuno ha richiesto i tuoi servigi. >
< Allora dovevo lasciarti in pasto a quella gente? >
< Non mi avrebbero mai fatto del male. >
< Questo non lo puoi sapere… E il tuo amico? Non ha promesso di proteggerti anche a costo della sua vita? >
< Questi non sono affari tuoi, Volka. Torna nella tua postazione. Vuoi che il Capitano sappia della tua mancanza? >
< Adesso osi anche minacciarmi? >
< Finitela. Tutti e due > li interruppe Gaz con tono fermo < Buon uomo, vi ringrazio per il vostro aiuto. Ma adesso possiamo farcela da sola. >
< Bene. Almeno il tuo amico è molto più educato di te, Kachka. >
< Vattene via! >
Fermando i suoi gridi, la sentinella del castello nascondeva un tradimento che non poteva essere celato per sempre.


Recandosi in cima alla torre dove Griffith controllava ogni singolo movimento di quella gente, sapeva che la sua sentinella non l’avrebbe mai tradito.
< Allora? Kachka si è insediato tra quel viaggiatore? >
< Devo dire che ha tutta la situazione sotto controllo > fece la sentinella inchinandosi al suo padrone < Sembra che quella donna lo abbia ammaliato. >
< Presto quel viaggiatore verrà inghiottito o peggio ancora pietrificato dal volere di chi comanda realmente questo luogo. Senti come si sta agitando nel sottosuolo? Non aspetta altro che uscire allo scoperto e riprendere tutto quello che noi gli abbiamo strappato. >
< Ma Signore, non è stato sempre così. Voi non avete un patto con il mostro di Nozzano? >
< Basilisco, Volka. La creatura è un basilisco che controlla le nostre vite e tutti i nostri movimenti… E quel dannato viaggiatore sta cercando di rovinare tutto. Ma non gli darò tutta questa soddisfazione… Volka, voglio che tu non perdi minimamente per un’istante di vista quei due. Sai meglio di me quanto io non riesca a fidarmi di Kachka. >
< Ma come? Io credevo… >
< E’ una donna volubile. Ed io non posso fidarmi ciecamente di lei. Quel dannato viaggiatore rimarrà qui per tutto il tempo necessario. La Campagna dei Falchi è pronta per arrestarlo in ogni momento. Devo solo attendere il momento giusto. >
< Quel viaggiatore non sa di essere sotto scacco. >
< Esatto. È il bello di questa situazione, caro Volka. Adesso vai. I tuoi servigi non sono più richiesti. >
< Come desiderate voi, Capitano. >
E nel dire ciò, la furbizia della sentinella andò a mischiarsi con gli altri suoi soldati mentre la minaccia dell’irriverenza del basilisco, non aspettava altro che fuoriuscire dal sottosuolo per condannare colui che avrebbe per sempre dato alla luce quel segreto così custodito gelosamente per secoli e secoli.

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Capitolo 4
*** Rinchiuso nel cortile ***


“Il tradimento verrà ripagato col sangue degli ingiusti e di tutti coloro che si macchieranno di tale infamità.
Del resto chi mai potrebbe pensare che i buoni propositi nascondono sempre un fondo di male e di oscurità?”


Tutto ciò non poteva crederlo il giovane Gaz, troppo legato a quella Kachka e a quella voglia di scoprire una verità celata nei secoli nel sottosuolo di Nozzano.
Perché anche se la terra continuava a tremare, Gaz non si faceva spaventare da tutto ciò, fissando con occhi guardinghi la torre più alta di Nozzano e tutti gli abitanti che lo guardavano a sua volta con disprezzo e malignità.
Forse il suo sguardo ammaliato dalla bellezza di Kachka lo stava trasformando per sempre.
Ma come poteva credere che l’ombra del tradimento l’avrebbe per sempre avvolto.
Tutto ciò accadde una notte di luna piena mentre il giovane viaggiatore scorato da Kachka e da quella sentinella immersa nell’ombra, attendevano con trepidazione di dare il colpo definitivo a quel segreto celato nei meandri del castello.
La voglia di scoprire la verità era molto forte per il giovane guerriero che con tale trepidazione, scavalcò il recinto di ferro prima di giungere in una conca che l’avrebbe intrappolato per sempre.
Sicuro delle parole della giovane condottiera che non sarebbe mai stato catturato, il tremore di quella terra sarebbe stato solo un ultimo sibilo di libertà prima della cattura definitiva.
Prima il silenzio succinto dal buio, poi il fuoco incrociato che va ad infrangersi su tutte le torce del cortile fino ad imprigionarlo per sempre.
E i suoi occhi guardinghi, misto ad un sorriso compiaciuto, firmarono la sua resa prima di essere incatenato contro la sua volontà sotto gli sguardi attenti di tutta la compagnia dei Falchi.


Non faceva che ridere compiaciuto dai modi di fare bruschi del Capitano Griffith e di tutti i suoi uomini.
Non mollava gli occhi di dosso verso la giovane Kachka, mentre i suoi sensi di colpa venivano bloccati dal suo carattere forte e dirompente.
La missione di Gaz sembrava ormai fallita e la verità del tremore del sottosuolo avrebbe reso quella notte indimenticabile.
< Sei arrivato sul punto cruciale di una verità che non poteva rimanere nascosta per sempre > fece Griffith < Devo dirti che avevi assolutamente ragione… Ma ciò non vuol dire che la tua ragione possa salvarti. Anzi, sarà la tua stupidità ad aver sfidato la mia sorte che condannerò per sempre la tua vita infima e senza significato. >
Sputandogli contro come segno di sfida, Gaz non aveva nessuna paura di morire.
< Avanti, fammi vedere il mostro di questo posto. Non aspetto altro che infrangermi contro di lui. Sarà una battaglia senza esclusioni di colpi. >
< Tu devi essere solo un povero pazzo che ha perso il lume della ragione, stolto viaggiatore. Il Basilisco ti guarderà negli occhi e ti paralizzerà all’istante. Non c’è sfida segnata che tu possa ribaltare. >
< Tu liberami da queste catene e vedrai che il tradimento verrà ripagato dal sangue. >
mentre il terreno continuava a tremare con violenza, fu proprio Kachka e la sentinella Volka a liberare il giovane guerriero mentre con fiato sospeso tutti attendevano l’arrivo del Basilisco.
Prima un tremore generale scandito da sibili incessanti.
Poi ecco la grande sorpresa: un serpente immenso dagli occhi color dell’oro pronto ad uccidere per sempre quel guerriero stolto che aveva minacciato di sconfiggerlo.
< Finalmente posso vederlo con i miei occhi > fece Gaz con tono di trepidazione < A noi due, dannato mostro. >

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Capitolo 5
*** Con gli occhi iniettati di sangue ***


La Compagnia dei Falchi si sparse per tutto il borgo di Nozzano mentre la povera gente fu svegliata da un grande boato come se la terra potesse esplodere da un momento all’altro.
Giunto sul punto di rimanere da solo, Gaz bloccò l’uscita alla sentinella Volka per il suo infimo tradimento e venne gettato contro le torce e bruciato vivo.
La stessa sorte stava per toccare anche alla giovane Kachka, ma Griffith riuscì a portarla all’infuori del Borgo mentre le fiamme stavano per prendere piede in un incendio senza precedenti.
In tutto questo il basilisco si destreggiò perfettamente in mezzo alle fiamme, scovando l’abile viaggiatore che cercava in ogni modo di non guardarlo dritto negli occhi.
Gaz sapeva bene che non sarebbe potuto sfuggirgli all’infinito.
Ma avrebbe atteso tutta la notte per attaccarlo a sorpresa.
Un’imboscata che avrebbe reso il basilisco innocuo.


< Lasciatemi andare, Capitano! > gridò con ferocia Kachka liberandosi dalla sua presa.
< Sei impazzita se credi che potrai salvarlo. Ormai l’hai tradito. >
Con le lacrime che gli rigavano il viso, ormai la giovane comandante non poté che fissar equelle fiamme alzarsi in cielo mentre Griffith cercava di spingerla verso di lui contro la sua volontà.
> Perché salvarlo? È solo uno stolto se credeva di prendermi alla sprovvista. Voleva conoscere la leggenda di Nozzano? Ebbene, questi sono i risultati.
< Non meritava una fine del genere. Questo colpo basso non verrà mai perdonato. >
< E come pensi di salvarlo? Se oltrepasserai l’arcata principale. Morirai inghiottita dalle fiamme. O peggio ancora, uccisa dal basilisco. >
La ragazza, che non aveva nessun timore in quei momenti tanto tragici, sguainò la sua spada promettendosi che sarebbe riuscita a salvare la situazione e quel povero viaggiatore perso nell’inferno di Nozzano tra le grida del Basilisco.


Il cortile era diventato una caccia all’uomo per il basilisco.
Voltandosi in ogni angolo fino a giungere alle pendici della Torre Mastio, il Basilisco veniva confuso dalle grida del popolo che cercava di stare alla larga dalla sua ferocia.
Ma l’attesa avrebbe premiato quel giovane guerriero incitato dalle fiamme dirompenti e cogliendo con attenzione e determinazione a sua imboscata dalla torre femmina di Nozzano.
Montandogli sul dorso viscido del serpente, Gaz lo infilzò con tale irruenza che il Basilisco cadde a terra con le residue forze fino a farlo giungere in cima alla testa.
Accecandolo per evitare che potesse pietrificarlo,il serpente era ancora in grado di combattere nonostante le sue numerose ferite.
Sembrava invincibile, come se niente gli potesse fare del male.
Ma messo all’angolo a causa anche delle fiamme, Gaz non poteva muovere un solo passo senza che il mostro lo potesse udire.
Chiuse gli occhi un solo istante sentendo quel calore invernale diventare opprimente.
Ma mentre le grida del Basilisco diventava ancora più forti e incessanti, Gaz credeva che aveva ancora una possibilità.
La possibilità di continuare a vivere.


Una volta riaperti gli occhi, vide con quale coraggio o tale stupidità, Kachka riuscì ad infliggergli il colpo finale sotto i suoi denti aguzzi prima di vederlo capitombolare a terra bruciato dalle fiamme roventi che si erano sparsi ormai per tutto il borgo.
L’incubo di quella notte sembrava finalmente finita e toccò al giovane Gaz riuscire a salvare quella donna che aveva messo in gioco quel senso di colpa che avrebbe per sempre rovinato la sua esistenza.


Quando Griffith vide tornare Gaz e Kachka, non poté credere ai suoi occhi.
Le sue terre erano distrutte e per di più la creatura che aveva custodito gelosamente nel sottosuolo, era stata sconfitta.
Non c’erano parole per descrivere tale fatto, solo mostrandosi in tutta la sua debolezza e riconoscendo la missione suicida portata a compimento.
< La tua crudeltà e la tua arroganza hanno fatto in modo di portarti via tutto. Il rispetto di un popolo che non potrà più abitare nelle sue case mentre il fuoco continuerà a bruciare per giorni e giorni, prima che tu possa fuggire per sempre da queste terre. >
< Ma come? Non hai intenzione di uccidermi? >
< La mia missione era di scoprire questa dannata verità e uccidere il mostro. Non so cosa farmene della tua debolezza e del tuo stupido dolore. >
Intimandolo di fuggire a piedi con indosso la sua armatura, Griffith promise a Gaz che non avrebbe mai fatto più ritorno in quelle terre, scomparendo per sempre nel buio di quella notte.


Mentre il popolo si ricredeva dell'impresa di Gaz portata a termine, il giovane guerriero gli promise che insieme a loro, avrebbero ricostruito quel borgo che per secoli era stata la casa di quei poveri contadini semplici ed umili, cogliendo il loro sguardo affranto e rabbioso dopo anni di sacrifici.
Il tutto grazie all’aiuto di Kachka, senza dimenticarsi del tradimento nei suoi confronti.
< Ho fatto in modo che il tuo coraggio sarebbe stato ripagato con la mia salvezza. Io e voi non abbiamo altro da dirci… Quando il borgo sarà ricostruito, le nostre strade si divideranno per sempre. >
< Gaz, vi prego di ascoltarmi… >
< Non posso fidarmi di una doppiogiochista. È la mia indole più profonda. E poi io sono un guerriero nobile, capace di muoversi in ogni luogo per ricercare misteri da risolvere e aiutare i popoli poveri che non hanno più niente come la gente di Nozzano… Sarai tu la loro condottiera. Sarai tu che li proteggerai qualsiasi cosa succeda… Potrai adempire a questa missione per la vita? >
< Se non ho altra scelta, allora lo farò. >
< Molto bene. >
E una volta compiuta la missione di ricostruire il borgo, Gaz se ne andò un giorno d’autunno in mezzo alla foschia che pervadeva quelle zone, scomparendo dalla vita dei cittadini di Nozzano e dal cuore di quella donna che non era mai riuscito a perdonare tra le gradi colpe il fatto di averlo tradito

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