Triple H

di _KirotoRedmoon3_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** H ***
Capitolo 3: *** L’agenzia Muranishi ***
Capitolo 4: *** Una chiamata improvvisa ***
Capitolo 5: *** Una giornata insieme [1] ***
Capitolo 6: *** Una giornata insieme [2] ***
Capitolo 7: *** Pensieri di Hiroto ***
Capitolo 8: *** Flashback ***
Capitolo 9: *** Vita da idol! [1] ***
Capitolo 10: *** Vita da Idol! [2] ***
Capitolo 11: *** Pre-Sfilata ***
Capitolo 12: *** La Sfilata [1] ***
Capitolo 13: *** La Sfilata [2] ***
Capitolo 14: *** Backstage ***
Capitolo 15: *** Domenica ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


[Pov Kilari]

Non sono ancora sicura di riuscire ad affrontarLo, ma devo farlo per loro.

Pensai guardando i miei due angioletti addormentati.

Loro sono la cosa più bella che mi sia capitata, anche se la situazione non era delle migliori. Non so come siamo finiti a letto quella sera, ho ricordi confusi di quella notte. L’unica cosa di cui sono certa è che le gemelle sono figlie di due persone che si amavano. È successo tutto così in fretta che ricordo ben poco. Non ricordo se io e Hiroto ci dichiarammo quella sera, ricordo solo che in quel periodo ci comportavamo quasi come una coppietta felice. Tutti ci guardavano ammaliati, i nostri fans inventavano storie emozionanti su noi due, alcune delle sue fans mi odiavano, alcuni dei miei fans lo odiavano. E nessuno dei due smentiva le loro teorie.

Però non c’era mai stata una storia ufficiale.

Poi tornò mia madre, Urara, che mi propose di andare a vivere con lei e Subaru a New York, per diventare un’idol migliore. Fu difficile scegliere, ma accettai. Anche Lui tempo prima partì per la grande mela, con l’intenzione di migliorare con la danza. E migliorò davvero tanto. Dopo qualche mese ritornò da me e finalmente mi lanciai nelle braccia che mi erano mancate così tanto. Il motivo principale che mi spinse a trasferirmi dall’altra parte del mondo, era proprio questo: volevo seguire le Sue orme. Naturalmente avevo anche molta voglia di conoscere meglio mia madre.

Però c’era sempre quella piccola parte di me che mi diceva di rimanere.

Quell’ultimo briciolo si spense quando scoprii di essere rimasta incinta.

La sera prima della mia partenza, il signor Muranishi organizzò una festa in agenzia.

Hiroto non si fece vivo per tutta la serata, causandomi una tristezza infinita.

Andai fuori per stare un po’ da sola con i miei pensieri e lo vidi. I capelli bagnati dalla pioggia che si confondeva con le sue lacrime. Mi abbracciò e singhiozzammo insieme.

Dopo quel momento finimmo in una camera.

Quando Fubuki, la mia migliore amica, mi trovò, ero da sola nel letto.

Da quel momento in poi, mi sono rimboccata le maniche e mi sono lasciata alle spalle quello che doveva essere il mio passato. L’ho fatto per me e per quello che cresceva dentro di me. Quando la ginecologa mi disse che erano due femmine, non sapevo se prenderla bene o male, ma dopotutto erano figlie mie e Sue, quindi le avrei amate più di me stessa. La mia famiglia è sempre stata al mio fianco, ma adesso tocca a me garantire una vita perfetta alle mie principesse!

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Ciao :)

Non so se vi ricorderete di me, sono passati due anni!

Mi presento per i nuovi, mi chiamo Valentina e sono innamorata di questo anime.

Credo sia la terza(?) storia che scrivo su Kilari e Hiroto.

Questo capitolo è solo per spiegarvi l’origine di tutto, vi prometto che il resto sarà molto più divertente e scoprirete un sacco di cose nuove.

Vi prego di farmi sapere la vostra opinione sincera, smisi di scrivere due anni fa perchè vedevo che questo fandom si stava smollando sempre più..ma adesso ho intenzione di risollevarlo, chi c’è con me?

 

-NaNa☆

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Capitolo 2
*** H ***


[NON IMPORTANTE, IMPORTANTISSIMO!

LE GEMELLE NON SONO DI MIA PROPRIETÀ. FANNO PARTE DELLA FANFICTION DI ChibiRoby CHIAMATA Noi, Luce e Primavera. PERTANTO I MERITI SONO SUOI E NON MIEI. ERO INNAMORATISSIMA DELLA SUA STORIA MA A MALINCUORE HO NOTATO CHE NON LA AGGIORNAVA DA ANNI E DA UN PO’ HA CANCELLATO QUELLA PRINCIPALE E HA LASCIATO UNA ONE SHOT NATALIZIA CHIAMATA Noi, Luce e Primavera-Buon Natale. MI SONO PIACIUTE TALMENTE TANTO CHE HO VOLUTO UTILIZZARLE MA RIPETO, NON SONO OPERA MIA.]

 

[Pov Kilari]

Una volta arrivate a casa, mio padre ci accolse lacrimante e a braccia aperte, seguito da una Baba-Chan dagli occhi illuminati. Lui amava le gemelle, era lui che mi teneva la mano mentre le partorivo.

Una volta all’anno veniva a trovarci ma rimaneva non più di due settimane, perchè il Café Kilari aveva bisogno del suo Takashi. Per questo motivo era felicissimo quando gli ho annunciato il mio ritorno a Tokyo.

Invece per Baba-Chan era il momento di conoscere le sue pronipoti di 5 anni, alte esattamente quanto lei.

Una volta sistemate, ci mettemmo a parlare del più e del meno, intorno ad un’enorme tavolo pieno di pietanze preparate da mio padre.

-PANCIA MIA FATTI CAPANNA!-

-HARUKA MA CHE MODI SONO!-

Tipica sceneggiata. Papà e Na-San scoppiano a ridere, mentre io spiego a Baba-Chan.

-Vedi, nonna, Haruka ha il mio stesso stomaco-

E mentre parlavo, la bimba con i capelli castani e gli occhi rossi, aveva già ingurgitato un pollo intero.

-Oh lo vedo nipotina mia Hahahahah!-

Mia nonna ridacchiava vendendo mia figlia rimpinzarsi di cibo.

-Mamma, non può andare avanti così!-

Disse la gemella dai capelli neri e gli occhi azzurri

-Ma dai Hikari, dovresti prendere esempio da me! E poi nonno, questo cibo è delizioso! Sei il migliore!-

Haruka aveva la bava alla bocca e gli occhi a forma di cuore.

Queste sono le famose gemelle Tsukishima, Hikari e Haruka.

Come ho già detto prima, Hikari ha i capelli neri con gli occhi azzurri, come i miei. Mentre Haruka ha i capelli castani come i miei, mentre ha gli occhi rossicci, come i Suoi.

Sono identiche esteticamente, ma caratterialmente sono opposte.

La più “grande” è Hikari e per questo motivo si sente in dovere di proteggere la sorella. Riesce a distinguere subito quali sono le cose da fare e quali da non fare. È abbastanza autonoma. Certe volte si comporta da antipatica e strafottente, ma so che questa sua maschera da dura la stancherà e non riuscirà facilmente a togliersela da dosso. Vuole solo sembrare più forte, appunto per difendere Haruka.

Haruka invece è più dolce e tenera. È una golosona e Hikari la riprende spesso per farla comportare da “persona ben educata”, come dice lei. È un po’ ingenua e si fida facilmente delle persone, cosa che fa innervosire molto la gemella, allarmata dai pericoli del mondo.

Vede del positivo in tutto ed è praticamente un angelo..ma guai a voi a sfiorare sua sorella e addio all’Haruka che conoscete. Quando sono arrabbiate diventano dei diavoli.

Entrambe hanno le idee ben chiare, vogliono fare le idol. Vogliono cantare, ballare, andare in TV, recitare e fare le modelle.

Una volta, tornate dall’asilo, mi abbracciarono in lacrime e mi dissero “Mamma, perchè noi non abbiamo un papà? Tutti i nostri amici ne hanno uno!”

Il mio cuore si distrusse, non potevo raccontare loro come era andata veramente con Hiroto, per questo le tranquillizzai e iniziai a spiegare:

-Voi ce lo avete un papà, tutti ce lo hanno. Solo che qualche volta non vive insieme a loro perchè la mamma e papà non si amano più..-

-Quindi tu e papà non vi amate più?-

Chiese Haruka

-Io non vedo il vostro papà da prima che voi nasceste. Abbiamo preso strade diverse, in posti totalmente diversi-

-Nel senso che lui abita in Giappone? Dove abitavi tu prima di venire in America?-

-Si, Haruka-

-Ma dicci mamma, come si chiama papà?-

Chiese stavolta Hikari

-Non posso dirvi il nome ma posso darvi l’iniziale, a patto che rimanga fra noi!-

Allora mi guardarono estasiate da questa scoperta, ma che ne sapevo io che volevano venire in Giappone per mettersi alla ricerca di H?

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Salve!

Pubblico il secondo capitolo a distanza di poche ore.

Il motivo? Mi rendo conto che il prologo è una palla assurda, per questo se li leggete insieme, magari vi interessa di più :)

Vi chiedo solo un favore, recensite questa storia..non mi va proprio di continuarla se ho 0 recensioni..me ne basta anche 1.

Non voglio vedere che tante persone nelle visite della storia, per poi vedere 0 recensioni.

So che è passato pochissimo tempo, ma la situazione è questa.

Per questo se tu che stai leggendo, ti stai appassionando oppure no alla mia storia, fammelo sapere subito!

Ditemi se ci sono errori, ditemi tutto quello che volete! Se non avete un account per recensire, fatevene uno tanto non c’è nulla di pericoloso o complicato, tranquilli/e!

Grazie di cuore per chi lo farà❤️

 

Ps. Se vi può interessare, la storia è presente anche su wattpad, questo è il link   https://my.w.tt/6KK53Ums8O

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Capitolo 3
*** L’agenzia Muranishi ***


!!!RECENSITE!!!

 

[Pov Kilari]

-Dammi 10 minuti e sono li. Fatevi trovare pronte tutte e tre-

-D’accordo-

Fubuki ci stava venendo a prendere per andare in agenzia. Si è offerta di accompagnarci, ma so che era una scusa per farmi stare più tranquilla, almeno per quel tragitto. Ho iniziato a legare con Fubu quando eravamo alla Black Wood, poi siamo rimaste in stretto contatto. È l’unica di cui riesco a fidarmi. Ogni volta che avevo bisogno di qualcuno, lei lasciava tutto e partiva verso New York, senza di lei non so come avrei fatto. Lei sa tutto di me e di quello che è successo. Anche le gemelle la adorano, Haruka in particolare la ammira molto. Lei lavora ancora all’agenzia Higashiyama, che da anni non è più in guerra con la Muranishi.

Della mia agenzia, invece, ero rimasta in contatto con la signora Kumoi, il signor direttore, Hikaru e qualche volta Seiji. Persino Mochio Mochida mi chiamava per sapere se stessi bene. Praticamente l’unico che “ho totalmente rimosso” è Hiroto, però lui non ha mai cercato me. E io non ho mai cercato lui.

Intanto Fubuki era arrivata, ho salutato papà e nonna e mi sono diretta insieme alle gemelle, verso la macchina.

Le bambine indossavano entrambe delle salopette, solo che ad Haruka era a vestito, mentre ad Hikari terminava a pantaloncino.

La prima è lilla, con sotto una maglietta rosa, mentre la seconda è una salopette di jeans, con sotto una maglietta azzurra.

I capelli? Beh, i capelli sono legati esattamente come i miei. Il colore dei codini è sempre uguale a quello dei loro occhi, non vogliono cambiare colore.

In macchina Fubuki diceva di rilassarmi, che andrà tutto bene. Ora che ci penso, se stavo andando in agenzia dopo tutto questo tempo, era perchè ci tenevano davvero a rivedermi. La prima a chiamarmi è stata proprio Erina, che voleva conoscere le gemelle. Poi la mia manager mi ha stupita, confessando che la mia mancanza si sentiva. Infine il signor Muranishi mi ha esplicitamente invitata a tornare, ma non è questo il motivo per cui sono tornata a Tokyo.

-Arrivate-

-È QUESTA LA FAMOSA AGENZIA MURANISHI?- dissero le gemelle innamorate

-Ehm non proprio..-

E indicai un piccolo edificio ai piedi di quello che loro stavano guardando.

-Cosa..- Hikari, con un gocciolone in testa

-Dall’interno sarà sicuramente fantastica! Hika non giudicare il libro dalla copertina!-

disse Haruka con il suo modo di fare, sempre positivo

-Se lo dici tu..-

Hikari è proprio come Lui, sempre brontolona e quasi pessimista. Ed è per questo che la amo. Haruka invece, è la mia fotocopia..non potevo desiderare delle figlie migliori.

-Grazie Fubu, per tutto-

-Ma dai smettila, lo sai che per te arriverei sulla Luna. Vi passo a prendere all’ora di pranzo e mangiamo insieme, oggi ho solo un servizio fotografico da fare-

-MANGIAMO FUORIIII!!!- Haruka saltava dalla gioia mentre la sorella aveva sempre un gocciolone in testa.

-Dai andiamo!- Hikari scese dalla macchina.

E mentre Fubuki si allontanava, una voce familiare mi chiamò. Non avevo bisogno di pensare per capire chi fosse.

-Ciao Seiji!- Gli feci un bel sorriso

-Allora sei tu! Il signor Muranishi ci ha detto che oggi avremmo avuto degli ospiti importanti! Tutti speravamo che fossi tu ed eccoti qui!- Era sinceramente contento di vedermi

-Ma dimmi un po’..voi dovete essere le famose gemelle Hikari e Haruka!- sorrise rivolto verso le bambine

-Fa...fa..FAMOSE?!- dissero in coro esultanti

-Ma certo, qui vi conoscono tutti!-

-Oh Dio un sogno che diventa realtà- disse Haruka mentre sveniva nelle braccia di Hikari

-Tu sei Seiji degli Ships, giusto?- chiese la gemella blu

-Esatto, sono io! Forza entriamo, sono tutti ansiosi di vedervi-

La tensione che era scesa, ora ritornava.

Seiji mise la mano sulla maniglia che ci separava da tutti gli altri e mi bloccai. Lui si girò e mi lesse il terrore negli occhi. Anche le gemelle lo notarono

-Tutto bene mamma..?- dissero

Deglutii e strizzai gli occhi. Quando stavo per fingere un “si”, le bambine mi abbracciarono e mi guardarono con uno sguardo di incoraggiamento

-Forza mamma! Andrà tutto bene e noi saremo sempre al tuo fianco!-

Quanto posso amarle..?

-Andiamo- dissi convinta.

Quando Seiji aprì la porta, vidi tutti.

Muranishi, Kumoi, Mochio, Erina, Hikaru, e anche Aoi. Con grande gioia notai che non c’era Lui.

Sapevo come sarebbe andata..e avevo ragione. Il direttore che allagava di lacrime la stanza, la signora con quel suo sorrisetto di felicità e tutti gli altri a bocca aperta a dire il mio nome, quasi come se si stessero solo immaginando la mia presenza.

Entrammo e ci sedemmo, poi tutti i loro sguardi si spostarono verso le due piccole me.

-Vi presento le mie figlie, Hikari e Haruka!- Lo dissi con tanto di quell’orgoglio che anche Hiroto da chissà dove, l’aveva notato.

-Piacere a tutti! Io sono Haruka!- iniziò una

-E io sono Hikari!- completò l’altra

-Siete così carine che fareste competizione a vostra madre!- Disse Erina notevolmente colpita dalle piccole

-Eppure mi ricordano qualcuno, ma non so chi- Fece Hikaru, sempre attenta ai dettagli come al suo solito

-Le gemelle Tsukishima..interessanti..- il direttore aveva smesso di piangere e stava puntando gli occhi su di loro.

-Allora Kilari? Com’è stata la esperienza in America?- chiese Aoi premurosa come sempre.

-Meglio di quanto mi aspettassi, Aoi. Ho iniziato la mia carriera da attrice al fianco di mia madre, dopo di che ho deciso di dedicarmi al ballo e al canto, aiutata da mio fratello e la sua ragazza, Tina Garland. Naturalmente il lavoro è andato un po’ a rilento dato che io mi dovevo occupare delle gemelle e Subaru e Tina hanno un bambino più grande di un anno rispetto a loro- guardai le bambine

-Mio cugino si chiama Steven, ha gli occhi azzurri e i capelli biondi!- disse Haruka. Eh si, il mio nipotino Steven. Haruka ha sempre avuto un debole per lui. Tutti e tre hanno sempre giocato insieme, a casa, a scuola, ovunque. È sempre stato il loro principe azzurro, cioè..Steven per Hikari è sempre stato il mostro da sconfiggere mentre per Haruka, il suo cavaliere sul cavallo bianco. Da sempre sono un trio indistruttibile.

-Sapevo che fra quei due ci fosse qualcosa che andasse oltre l’amicizia, sono molto contento per loro!- disse Seiji, riferito a mio fratello e la sua compagna

-E tu Seiji? Come stai messo sentimentalmente?- chiesi con un sorrisetto.

Lui arrossì e guardò Aoi, allora capì che stavano insieme.

Hikaru mi disse che finalmente si era fidanzata con Wataru e infine Mochio faceva ancora la corte ad Erina, senza risultati.

-Allora manchi solo tu, Kilari- avvampai alla frase di Hikaru

-C..cosa?!-

-Non fare la finta tonta! Hai fatto colpo su qualcuno a New York?-

-SU ARASHIIII!!!- gridò Haruka ricevendo una gomitata da Hikari, come se avesse detto qualcosa che non avrebbe dovuto dire..ed effettivamente..

-Arashi? Quel tipo strambo che faceva le magie?- disse Seiji

-Non è un tipo strambo..- disse silenziosamente Haruka. 

-Convivo con Arashi. Ma la situazione è più complicata di quel che sembra. Non stiamo insieme, è solo che lui cerca di farmi distrarre dai ricordi negativi. E io lo lascio fare. È come se riempisse il vuoto che qualcun altro ha lasciato..

Mi ha anche aiutato un sacco con le bambine. Per portarle all’asilo, con i compiti, al parco, ovunque. Loro sono molto legate a lui, è l’unica figura maschile che c’è sempre stata sin dalla loro nascita. Anche Subaru è sempre stato presente, ma avendo già un figlio, è più complicato.

Arashi sa che non lo amo, anche quello che lui provava per me era un sentimento da ragazzini. Non sta con me per provarci, sta con me perchè conosce tutto il mio passato e vuole aiutarmi a rendere felice il mio presente e il mio futuro. Lui e Fubuki sono i miei migliori amici-

-Chi lo avrebbe detto che quel ragazzino così ossessionato da te, sarebbe diventato il padre delle tue figlie!- disse il signor Muranishi

-Padre?!- dicemmo tutti quanti, io e le gemelle comprese

-Ma..ma come..non è lui il padre di Hikari e Haruka?- continuò il direttore, imbarazzato per la gaffe appena fatta.

Mi misi a ridacchiare e gli spiegai

-No, non è Arashi loro padre. Non posso rivelare la sua identità per motivi di privacy, o meglio..nemmeno lui sa di essere loro padre- quest’ultima frase la dissi in modo tale che Hikari e Haruka non mi sentissero, infatti non se ne sono nemmeno accorte.

-Però noi sappiamo che il nostro papà esiste e sono sicura che ci sta cercando, proprio come..- iniziò Haruka

-..proprio come noi stiamo cercando lui!- completò Hikari.

Rimasero tutti affascinati dalla determinazione di quelle due bambine di soli 5 anni.

Ma proprio in quel momento la porta si aprì ed entrò un ragazzo affannato dalla lunga corsa

-Mi scusi per il ritardo direttore, ho avuto un contrattempo-

E solo dopo aver sentito quella voce, mi sono sentita morire. Il cuore mi si era completamente bloccato. A stento respiravo.

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Cosa ne pensate di questo lunghissimo capitolo?

So che forse non dovrei continuare questa storia dato che nessuno mi da il suo parere..

Però vedo che c’è gente che la legge, per questo magari continuando a scrivere, si interesserà ancora di più alla storia, fino a quando non mi dirà la sua! Per favore, ho davvero bisogno di incoraggiamento..

 

-☆

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Capitolo 4
*** Una chiamata improvvisa ***


[Pov Kilari]

 

-Mi scusi per il ritardo direttore, ho avuto un contrattempo-

-Tranquillo Hiroto, per oggi ho annullato tutti gli appuntamenti perchè abbiamo una sorpresa, girati-

Quando mi guardò spalancò gli occhi e la bocca per qualche secondo. Chissà cosa ha pensato..

-C...c..c..ciao- diventò rosso e disse quel semplice “ciao”, tremando.

Con voce affranta e malinconica gli dissi “ciao Hiroto” facendo un lieve sorriso forzato.

Andò dietro l’ufficio a bere un sorso d’acqua e poi si andò a sedere accanto a Seiji. Si era calmato e allora mi parlò normalmente

-Come mai sei tornata proprio adesso?-

-Beh, ci sono diverse motivazioni..-

Ma non feci in tempo a finire il discorso che le gemelle impazzirono totalmente..effettivamente erano zitte da troppo tempo. Si lanciarono da Hiroto e iniziarono a tempestarlo di domande, fino a quando non ho dovuto richiamarle.

-Scusa se ci siamo comportate da maleducate. Tanto piacere, io sono Hikari-

-E io sono Haruka!-

 

[Pov Hiroto]

Due tornadi mi si lanciarono addosso e ho sentito solo urla in quel momento, è successo tutto così velocemente che non ho capito nulla.

-..io sono Hikari-

-e io sono Haruka!-

Non posso crederci, sono le figlie di Kilari! Avevo saputo che fosse incinta, ma poi l’argomento “Kilari” si è completamente estinto qui in agenzia, o forse ero solo io che non venivo aggiornato.

-Ciao, io sono..-

-HIROTO KAZAMA DEGLI SHIPS!- dissero con gli occhi a cuoricino

-Ti seguiamo da quando siamo nate, sei il nostro idolo, sei bellissimo, sei bravissimo, sei fantastico, insomma sei PERFETTO e per noi è un onore conoscerti!-

-Io..non so cosa dire- guardai Kilari e la vidi che guardava le bambine con un sorrisetto sulle labbra, come se sapesse che avrebbero avuto questa reazione

-Vedi Hiroto, sono sempre rimaste affascinate dal modo di ballare e cantare degli Ships, ma in particolare ammirano te in questo campo. Invece per quanto riguarda il comportamento con i fans, sono attratte dalle parole di Seiji. Siete i loro idoli- mi spiegò Kilari

-Vi ringrazio..siete molto gentili e carine come vostra madre- e sorrisi alle gemelle, solo dopo mi resi conto di aver fatto anche dei complimenti a Kilari, quindi avvampai ed evitai il suo sguardo.

Devo cercare di regolarmi su quello che dico...

Poi mi dedicai a guardare le “piccole Tsukishima”. Chissà come mai hanno il cognome della madre..saranno state concepite con uno sconosciuto americano che ha approfittato di Kilari e poi l’ha lasciata li.

Una gemella ha i capelli neri, sicuramente del padre, poi gli occhi..quei grandi occhi azzurri in cui mi sono sempre perso..e da cui ancora non sono riuscito a ritrovare la strada per uscirne. Io e Kilari eravamo perfetti per stare insieme, ma poi quando stava andando tutto perfettamente, è scappata. Doveva partire per migliorare se stessa, ma aveva promesso che sarebbe tornata presto da me. Io confesso di essere tutt’ora innamorato di lei, nonostante il fatto che sia più o meno andato avanti..(poi capirete) Ma tanto so che lei non prova lo stesso, inoltre con le bambine da badare, non penso che perda tempo con l’amore. È cresciuta tantissimo, ora è un’adulta, anche i discorsi che fa sono più maturi. L’ho lasciata bambina e l’ho ritrovata donna.

I miei pensieri vennero risvegliati dall’altra gemella, Haruka, che mi chiedeva un autografo. Lo feci sia a lei che alla sorella, poi mi soffermai a guardarla. I capelli dello stesso colore della madre, ma quegli occhi..non centravano proprio nulla con Kilari. Due splendenti rubini così simili...ai miei...tanto che se ne accorse anche lei..

-Hiroto, abbiamo gli occhi dello stesso colore!- E mi sorrise. No, il sorriso era quello della mia Kilari. Lo riconoscerei tra mille.

-È vero!- E ricambiai il sorriso alla bambina che mi assomigliava così tanto.

 

[Pov Kilari]

Sapevo che le gemelle avessero un debole per Hiroto, per questo mi aspettavo una reazione del genere. Chissà da chi avranno preso l’amore per lui..praticamente mi contendevo il ragazzo che mi piace, con le mie figlie!

Com’era bello vederli tutti e tre chiacchierare così allegramente..sono sicura che Hiroto sarebbe un bravo papà..

Ma no cosa sto a pensare! Lui non sa e non dovrà mai sapere che loro sono figlie sue! Un conto è giocare con le figlie degli altri, un conto è scoprire che sono anche tue!

Il mio telefono interruppe i miei pensieri. Lo presi e vidi che Fubuki mi stava chiamando.

-Pronto?-

-Kila ascoltami, è importante. Niente pranzo fuori, ho bisogno di parlarti e devo farlo adesso!-

-Calmati! Cosa è successo?-

-Non posso dirtelo così! Dobbiamo vederci ADESSO, IO E TE!-

-E le gemelle?!-

-Chiedi al signor Muranishi se possono rimanere con lui, o a Hikaru o a Seiji, insomma, basta che stanno al sicuro!-

-Ma non posso chiedere a loro se me le tengono, mio padre non c’è nemmeno a casa e Na-San non guida!-

-Mamma, zia Fubuki ha detto che mangiavamo fuori!- mi disse Haruka dispiaciuta

-Lo so amore, è solo che è successo qualcosa e ho bisogno di parlare urgentemente con la zia. Domani ti prometto che vi porto a pranzo fuori!-

-E noi dove andiamo oggi allora?- chiese preoccupata Hikari.

Ma ad un certo punto ricevetti una proposta dall’ultima persona presente in quella stanza, che credevo dicesse una cosa del genere.

-Kilari se vuoi posso portarle io a pranzo fuori, tanto sono libero tutta la giornata-

-SII USCIAMO CON HIROTO!!- Le gemelle lo abbracciarono forte e lui ricambiò felice

-Ma, Hiroto sei sicuro di quello che dici?-

dissi incredula.

Sentivo Fubuki dall’altro lato del telefono che borbottava il nome di Hiroto, poi chiuse la chiamata.

-Certo, stai tranquilla. Quando sei a casa chiamami che te le riporto!-

-Tranquilla mamma, ci comporteremo bene!- esclamarono in coro

-Mi avete convinta, grazie mille Hiroto, sei un angelo. E in quanto a voi due..non fatelo disperare troppo!-

-Fidati di noi!-

Lasciai un bacino alle piccole e scappai di corsa da Fubuki.

Non appena salì in macchina, notai che aveva il fiatone e sudava.

-Fubu, calma..-

-Hi...Hiro...Hiroto...si sta per sposare-

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Sono sicura che mi odierete per questo finale..

Ma tranquilli! Ho la situazione sotto controllo!

Hikari e Haruka sono patite degli Ships, ma in particolare prendono Hiroto come punto di riferimento e modello da seguire. Quest’ultimo si è offerto di portarle a pranzo fuori, come si svolgerà la giornata delle tre H? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!

 

Ci terrei a ringraziare:

Mika_monni e lonewolf87(ps. io sono una delle persone che ha avuto il coraggio di leggere 44 capitoli di fanfiction su kilari e confesso che non me ne pento per niente!) che hanno messo la storia fra le seguite;

E poi angelina2000 che l’ha messa fra le ricordate e ha recensito lo scorso capitolo!

 

Aspetto consigli e opinioni per rendere più piacevole la lettura della mia storia <3

 

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Capitolo 5
*** Una giornata insieme [1] ***


[Pov Hiroto]

-CHE BONTAAÀ!!!-

-HARUKA TI PREGO! UN PO’ DI CONTEGNO! SIAMO IN UN LUIGO PUBBLICO-

Ridacchiai vedendo questa scenetta fra sorelle. Avevo portato le bambine a mangiare in uno dei ristoranti più prestigiosi di Tokyo e notai che furono molto felici della mia scelta.

Hikari non mangia molto mentre Haruka divorerebbe il ristorante intero, mi ricorda una persona molto familiare..

-Hiroto grazie per averci portate a mangiare fuori- mi disse Hikari

-Già! Grazie! Chissà che cosa dovevano dirsi mamma e zia Fubuki, vero Hika?-

-Eh già..spero solo di non dover tornare a casa in America!-

-Certo che no! Noi da qua non ci muoviamo fin quando non completiamo La Missione!- Si lanciarono uno sguardo con un cenno di acconsentimento

-Scusate l’interruzione..ma di quale missione parlate?-

-È una missione segretissima che non conosce nessuno, neanche la mamma!- Si guardarono come per domandarsi qualcosa, poi parlò Hikari

-Ma visto che sei stato così gentile da offrirci il pranzo..-

-Ti confideremo il nostro segreto! A patto che tu non lo dica a nessuno!- completò Haruka

-D’accordo, prometto che non ne farò parola con nessuno- Ero davvero, ma davvero curioso

-La Missione consiste nel trovare NOSTRO PADRE!- avevano gli stessi occhi di quando Kilari vede un mare di crêpes.

Ma come fanno a non sapere chi è il loro vero padre? Io pensavo si conoscessero..

-Ma..come..non lo conoscete?- chiesi incredulo.

Per un attimo si rattristarono e continuarono a mangiare lentamente.

-Noi non lo conosciamo. Quando eravamo più piccole pensavamo che fosse normale. Noi, la mamma, Na-San, zio Subaru, zia Tina, Steven, nonno Takashi, nonna Urara e zia Fubuki. Non ci è mai mancato niente!- Disse Haruka posando la forchetta e bevendo un bicchiere di Coca-Cola.

-Però quando abbiamo iniziato a conoscere altre persone della nostra età, abbiamo capito che tutti avevano qualcosa che noi non avevamo. Abbiamo provato a spiegarcelo, ma davvero non capivamo. Poi un giorno a scuola..eravamo tutti in cerchio e la maestra ci disse di disegnare la nostra famiglia. Iniziarono tutti a prenderci in giro, perchè le loro famiglie erano più belle e più numerose delle nostre..- Le gemelle si alternavano il racconto. Finiva una e attaccava l’altra.

-..così quel giorno tornammo a casa piangendo e allora chiedemmo spiegazioni alla mamma. Lei in panico, ci disse che non tutti i bambini hanno i genitori che si amano e che vivono nella stessa casa. Questo perchè certe volte i genitori litigano o non si amano più. Per questo abbiamo pensato che magari la mamma si era arrabbiata con papà e quindi non stavano più insieme-

-Poi però ci ha detto che lei e papà non sono mai stati sposati e non hanno mai avuto una relazione ufficiale. Però si amavano davvero tanto e ha anche detto che lui è stato l’unico uomo che ha mai amato. Lei è dovuta partire per l’America e le loro strade si sono divise per sempre. Lui abita ancora qui in Giappone ed è per questo che eravamo contentissime di venire qui per la prima volta!-

-Noi vogliamo trovarlo e speriamo davvero con tutto il cuore che anche lui ci stia cercando!- Avevano le lacrime agli occhi.

Non pensavo che fosse andata così. Avevo davvero pensato che Kilari dopo di me fosse andata con uno sconosciuto che l’aveva lasciata incinta! Tanta era la rabbia di quando scoprii che qualcuno l’aveva messa incinta, che per un periodo mollai l’agenzia e tutto quello che mi ricordava lei. In seguito, un accordo con l’agenzia Higashiyama mi convinse a tornare, ma senza di lei, niente era più come prima.

Ma ora scopro che lei lo amava..lei amava davvero una persona che l’ha lasciata incinta di non uno, ma ben due bambini, per poi sparire per sempre. Vorrei fare qualcosa per loro. Si, sono felici, ma c’è qualcosa che le manca. Hanno solo 5 anni..

-Vi aiuterò a trovare vostro padre- dissi sicuro di me

-COSA?!- dissero in coro 

-Vi aiuterò a trovare vostro padre-

-Ma..ma..come vorresti fare?- chiese la gemella blu

-Cercherò di ricavare informazioni da vostra madre-

-E se ci scopre?- chiese la gemella rossa preoccupata

-Non ci scoprirà! Allora, chi vuole andare al mare?-

-NOI!!-

Salimmo in macchina e ci dirigemmo verso la spiaggia.

-Sai, Hiroto?- Hikari mi fece voltare verso di lei, però dopo continuò a parlare Haruka

-Se noi fossimo figlie tue..-

-..ne saremmo molto felici!- finirono insieme e mi sorrisero.

Figlie mie..già..

-Anche io..anche io ne sarei molto felice..-

Io, loro e Kilari...un sogno.

Anche se mi farà male conoscerlo, io le aiuterò a trovare loro padre. È una promessa

***********************************

[Pov Kilari]

-Hiroto si sta per sposare-

-CHE COOOOOOOOOOSA?! STAI SCHERZANDO?!-

-Ho la faccia di una che scherza?-

-Come...si sta per..per...- Ecco che le lacrime cominciarono a scendere

-No no, Kila, no- Fubuki lasciò lo sterzo della macchina e mi abbracciò. Mi lasciai cullare dalle sue braccia mentre sentivo il mondo cadermi addosso.

Mi portò a casa mia e preparò una bibita fresca. Io intanto mi asciugai le lacrime e iniziai il discorso

-Come lo sai?-

-Me lo ha detto la futura..moglie- Lo disse con una nota di odio

-Ma chi è?-

-Izumi-

-IZUMI?! QUELLA STREGA IO LO SAPEVO CHE DOVEVO FARLA FUORI GIÀ DA QUANDO LO BACIÒ. DEVE MORIRE SI SI IZUMI DEVE PROPRIO MORIRE!-

[Pov Fubuki]

Kilari aveva gli occhi infuocati e malediceva Izumi in tutte le lingue possibili ed immaginabili. Cercai di calmarla spiegandole come sono andate le cose

-Tu sai che negli ultimi anni ho lavorato ad una serie tv fuori a Kyoto, mi allontanavo solo per venire da te a New York. Per questo non sapevo cosa stesse succedendo qui. Pare che Hiroto inizialmente abbia lasciato l’agenzia Muranishi, quando sei partita tu. In quel periodo sua madre è tornata a casa. Lei è un’amica di infanzia della signora Higashiyama, per questo Hiroto l’ha conosciuta di persona. Magicamente Hiroto torna alla Muranishi, chiedendo esplicitamente di eliminare qualsiasi traccia di odio fra la sua agenzia e la mia.

Per anni è filato tutto liscio. Hiroto si frequentava con alcune ragazze, ma mai nulla di serio. Aveva praticamente preso la nomina di playboy in quel periodo.

Tutto questo fin quando circa 7 mesi fa ha iniziato a frequentare Izumi. Oggi è entrata tutta contenta saltellando dicendo che si sarebbe sposata con Hiroto-

[Pov Kilari]

Rimasi a bocca aperta, scioccata da quel racconto. Il MIO Hiroto si era ridotto in quello stato

-Vai a vedere che giro c’è di mezzo..chi ti ha detto tutte queste cose?-

-Akane, non la sopporta ad Izumi. È forse l’unica normale rimasta in quell’agenzia di pazzi-

Sorrisi per il semplice fatto che si stesse dando della pazza da sola.

Non sapevo cosa fare. Ero davvero a pezzi.

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Ciao!

Sto notando che la storia vi piace molto e non sapete quanto mi rendete felice!

Vorrei innanzitutto scusarmi per questo capitolo, è corto e non mi piace più di tanto, voi che ne pensate?

Ho già scritto il successivo e mi piace veramente un sacco! Non è nulla di speciale ma non so perchè, sono molto soddisfatta di quello che è uscito.

Per questo se siete curiosi di leggerlo, fatemelo sapere!

Per concludere voglio ringraziare tutti quelli che hanno recensito la mia storia, grazie infinite!

Ci sentiamo al prossimo capitolo, bacii

-☆

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Capitolo 6
*** Una giornata insieme [2] ***


 

 

[Pov Hiroto]

-Chi è che vi ha dato il permesso di schizzarmi..?- Guardai le gemelle che mi avevano bagnato mentre prendevo il sole.

Iniziarono a ridere e scapparono dentro l’acqua, così le rincorsi e le acciuffai

-Prese. Ora come vi volete liberare, piccole monelle?-

E ridemmo tutti insieme. Era divertente un po’ di movimento ogni tanto.

Si era fatto tardi e Kilari ancora non mi aveva chiamato. Così portai le gemelle a casa mia per farle lavare.

Una volta a casa trovai la mia compagna seduta al tavolo in cucina, ma ben presto notai che non era sola.

-...se farai esattamente questo, avremo un enorme succes..-

-Scusate l’interruzione, salve Signora Higashiyama. Ciao amore-

-Salve Hiroto- rispose cordialmente la direttrice

-Tesoro, abbiamo ospiti?- disse guardando le bambine che sembravano un po’ inquietate

-Oh si, loro sono le figlie di Kilari-

-Piacere io..sono Hikari..-

-Io sono..Haruka-

-Kikari? Ciao, io sono Izumi. La fidanzata di Hiroto-

[Pov Gemelle]

FID...FIDA...FIDANZ...FIDANZATA?!

NO QUESTA HIROTO NON LA PASSA LISCIA!

[Pov Hiroto]

-Hiroto chiedi alla mamma se ci viene a prendere?- chiese Haruka tremendamente preoccupata

-Ma no! Rimanete a cena con noi!- chiese Izumi con un sorriso strano

-Hiroto noi vogliamo andare a casa nostra- disse Hikari con tono autoritario mentre la sorella si metteva dietro la sua schiena

-Ma...D’accordo..vi accompagno..-

Avrei spiegato dopo a Izumi, perchè loro fossero con me. Scendemmo di casa e arrivammo alla macchina.

-Sicure di non voler rimanere ancora un po’ con me..?- Mi guardarono e salirono macchina.

Allora decisi che dovevano darmi delle spiegazioni. Entrai in macchina e prima di partire, iniziai a parlare

-Si può sapere che vi prende?-

-Da quanto?-

-Cosa, Haruka?-

-Da quanto state insieme?-

-Cosa..ma, perchè?-

-Da quanto state insieme, Hiroto?-

-Hikari..da..qualche mese-

-Benissimo, ci leviamo da mezzo- disse Hikari

-Ma ragazze che significa..? Siete gelose di Izumi?-

-No, è che forse ci siamo fatte troppi film in poco tempo. Abbiamo pensato cose sbagliate, scusaci tanto Hiroto- disse stavolta Haruka con un sorriso triste

-Ora se non ti spiace vorremmo tornare a casa..Abbiamo nostalgia della mamma- fece l’altra.

Abbassai la testa e accesi l’auto. A passo lento mi incamminai verso casa di Kilari. Il posto in cui, anni prima, mi dirigevo tutte le mattine alle 7:30 in punto per prendere la padrona di casa e andare a fare colazione insieme, prima di andare in agenzia.

Arrivammo a destinazione. Erano 5 anni che non mi fermavo lì, ma quel posto non era per niente cambiato.

Scesi e feci scendere le bambine

-Almeno..vi siete divertite..?-

Mi mossi solo dopo aver sentito un flebile “si”, quasi volessero negare l’evidenza.

Suonai il campanello, effettivamente non mi ero nemmeno accertato se Kilari fosse in casa.

La porta si aprì ed era lei, in tutto il suo splendore, con gli occhi leggermente arrossati.

-Oh Hiroto! Scusami se non ti ho avvertito prima, però sono arrivata da poco. Grazie per averle riportate!- le gemelle le si attaccarono alle gambe

-Ma dimmi, si sono comportate bene?-

-Benissimo, sono davvero delle brave bambine- dissi con una nota di tristezza, per la discussione appena avuta

-Entra, ti offro qualcosa-

Ma non ho avuto il tempo di fare un passo che due voci iniziarono a parlare

-No mamma! Hiroto ci ha appena detto che ha un importante impegno che non può assolutamente disdire!- cominciò una

-Per questo non può avere il piacere di fermarsi qui!- finì l’altra

-Oh allora tranquillo, sarà per un’altra volta! Sei il benvenuto!-

-Gr...Grazie Kilari. Ora vado, ciao ragazze-

Scapparono dentro casa e la madre chiuse la porta mentre mi dirigevo verso la macchina.

Che tutto questo sia un segno?

Che tutto questo sia un “sei stato un coglione sia prima della loro nascita che dopo”?

Perchè se questo è un segno, allora credo proprio che sia vero.

**************************************

[Pov Kilari]

Non so nemmeno io dove ho trovato il coraggio di parlargli con quella gentilezza senza scoppiargli a piangere in faccia. Sono contenta che non sia venuto in casa, non so quanto avrei retto.

-Io gli avrei sbattuto la porta in faccia- disse Fubuki con il suo solito modo violento di fare

-L’ho pensato, ma che colpa ne ha? Sta solo vivendo la sua vita-

-Lasciare la ragazza incinta e poi farsene altre mille, è vivere la sua vita?- ovviamente le gemelle non erano con noi, si stavano lavando.

-Si, perchè lui non sa di aver lasciato incinta una ragazza-

-UNA ragazza? Ma hai idea di quanto sei importante per lui?!-

-Ero..- mi rattristai

-Ascoltami Kilari. Io non so cosa passa nella testa di quell’idiota, ma so cosa passa nella tua. E so anche abbastanza cose da dire che secondo me Quello ti ama ancora e che quella di Izumi è tutta una falsa.

Io ti giuro sul bene che ti voglio, che risolverò tutto e sarò al tuo fianco fin quando non vivrete sotto lo stesso tetto, tu, Hiroto, Haruka, Hikari e un nuovo bambino nella tua pancia. È una promessa.-

Le scoppiai a piangere fra le braccia. Era la persona migliore che avessi mai incontrato.

Dopo un po’ arrivarono le mie figlie impigiamate, una con una canotta salmone e un pantaloncino rosso, mentre l’altra con la canotta celeste e il pantaloncino azzurro, che chiedevano di essere sfamate con un musetto triste.

Allora Fubuki decise di farsi perdonare per il pranzo mancato, urlando la parolina magica

-PIZZAAAAA!-

E fu così che a tutte spuntarono dei sorrisi grandi quanto una casa.

*****************************

Mentre mangiavamo, abbiamo chiesto alle piccole come fosse andata la giornata.

Ci hanno raccontato del ristorante, del mare e di quanto si siano trovate bene insieme ad Hiroto.

-Stava andando tutto bene fin quando Hiroto non ci ha portate a casa sua per farci fare una doccia, ma li abbiamo trovato due signore. Una si chiama...come..come si chiamava? Gascio..Gayo..no non mi viene, tu lo ricordi Hikari?-

-Penso una cosa tipo Igayama-

-HIGASHIYAMA PER CASO?- Fubuki saltò dalla sedia

-SI QUELLO!- dissero in coro le gemelle.

La signora Higashiyama a casa di Hiroto?

Io e Fubuki ci guardammo e intimammo Haruka di continuare a raccontare

-Insomma questa signora Gasciama faceva un po’ di paura ma comunque era molto educata. L’altra era una strega, molto brutta con i capelli rosa confetto-

-Si è vero! Ha detto di chiamarsi Izumi e sapete chi era quella? È la fidanzata di Hiroto! Si sono chiamati “amore”! Che schifo! Come fa a stare con un mostro come quello!- disse Hikari

I miei occhi si riempirono di lacrime. Ma non erano di tristezza, anzi!

Mi unii a Fubuki in una risata che non finiva mai, la pancia ci faceva malissimo e presto si unirono anche le mie figlie.

-Pensate un po’! La strega ci ha anche invitate a mangiare lì! Però noi ovviamente abbiamo rifiutato e ci siamo arrabbiate con Hiroto!- disse Haruka ridendo.

Li interrompemmo la grossa risata, curiose di sapere il resto della storia.

-Come mai vi siete arrabbiate con lui? Ha fatto qualcosa di sbagliato?- chiesi io

-No, è stato bravissimo con noi. Solo che forse ci siamo trovate troppo bene e sapere che lui aveva già una famiglia alle spalle, ci ha fatto rimanere un po’ male, tutto qui. Anzi, credo proprio che abbiamo esagerato, dovremmo chiedergli scusa- disse l’altra gemella

-Si, Hikari ha ragione. Mamma, domani veniamo in agenzia con te e chiederemo scusa ad Hiroto per il nostro comportamento da persone non ben educate!- Sorrisi fiera di quelle parole, le ho educate io!

-Cos’hai da fare domani, Kila?- mi chiese Fubuki

Presi la mia agenda e vidi che avevo la giornata molto impegnata, quindi non avrei avuto tempo per portare le bambine a casa.

-Mi spiace ragazze, ma domani non potete venire con me-

-Cosa?!- chiese una

-Perchè?!- chiese l’altra

-Ho la giornata troppo piena.

9:30 intervista riguardo il film registrato con nonna Urara a New York

10:30 servizio in radio chiamato “un’ora con Kilari”

11:30 servizio fotografico per una rivista

12:00 lezione di danza da Kama

14:00 pausa pranzo di un’ora

15:00-18:30 preparativi per una sfilata in kimono organizzata da Pierre Takada

19:00 sfilata.

Quindi mi spiace, ma domani starete a casa con il nonno e Baba-Chan-

richiusi l’agenda.

-SFILATA CON PIERRE TAKADA?!- dissero con gli occhi a forma di cuore

-Ti prego mamma! È la nostra occasione per farci notare dal signor Takada, ti prego portaci con te!- iniziarono ad implorarmi

-A farvi notare?! Cosa?!-

-Vogliamo imparare a cucire degli abiti e poi indossarli per sfilare! Ti prego mamma!- disse Haruka

-E poi hai detto che hai una lezione di ballo con il signor Kama, possiamo imparare anche noi!- disse Hikari

-Direi che le tue figlie hanno capito tutto di quello che vogliono fare!- disse Fubuki fra le risate

-Ti prego mamma!-

Non potevo più resistere a quei musetti che mi imploravano.

-E va bene. Ma alle interviste e tutto il resto dovrete stare in silenzio, lo sapete vero?- 

-Si mamma! Saremo degli angeli!

Staremo a vedere...

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Eccolo qui!

Chiedo scusa se vi ho fatti aspettare un po’, ma sono stata fuori e me n’ero dimenticata.

Che ne pensate di questo capitolo?

Le gemelle sono gelose di Izumi, ma spero si sia capito che non è gelosia in campo amoroso..loro non vogliono essere le fidanzate di Hiroto. Tuttavia, sapere che lui ha già una “famiglia”, le fa impazzire.

E a proposito di Izumi, la sfilata vi ricorda qualcosa?

Ho aggiunto che era organizzata da Pierre Takada giusto perchè è famoso e le bambine lo hanno riconosciuto.

Probabilmente il prossimo capitolo verrà lungo e lo dividerò in due parti, ma ancora non l’ho scritto quindi può essere che viene uno intero.

Siete curiosi di sapere cosa combineranno Hikari e Haruka in “che fatica la vita da idol!”?

Continuate a leggere e lo scoprirete!

 

-☆

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Capitolo 7
*** Pensieri di Hiroto ***


Mai quanto quella sera, Hiroto sentì così pesante il rientro a casa. Era triste e nervoso, triste per l’accaduto con le gemelle e nervoso perchè il solo pensiero di dover rivolgere la parola alla sua compagna e fingere di amarla, non lo faceva stare per niente sereno.

 

[Pov Hiroto]

Confesso che mi sarebbe davvero piaciuto rientrare in quella casa che non vedevo da anni. Chissà se è sempre uguale, o è cambiata come la vita di Kilari o, come la mia vita...

Ormai non posso piangermi addosso, mi sono preso la responsabilità di salvare l’agenzia da un grosso problema, non posso tirarmi indietro! Però un matrimonio è una cosa seria, significa costruire una famiglia insieme a quella persona...avere dei bambini...

Sono abituato a crescere bambini piccoli ma si trattava dei miei fratelli, non dei miei figli! Credo di averli anche cresciuti abbastanza bene, però oggi ho avuto per la prima volta a che fare con delle bambine a me sconosciute e stava andando tutto bene fino a quando non hanno visto Izumi. Possibile che i bambini siano più svegli di noi adulti nel riconoscere le persone false da quelle vere? Oppure quelle due pesti, così impacciate e simili alla loro mamma, erano dannatamente intelligenti e determinate. Mi verrebbe da pensare “se fossero una persona sola e avessero la mia stessa età, sarei innamorato di loro” ma il problema è che è veramente così, io sono davvero ancora innamorato della donna da cui sono nate Hikari e Haruka. Io e Kilari avremmo davvero formato una bellissima coppia. Ricordo bene tutti i dettagli dell’ultimo periodo in cui lei viveva ancora qui in Giappone, prima di andare a New York. Avevamo uno strano rapporto effettivamente, c’era quella complicità che andava oltre un semplice rapporto fra buoni amici, non era la stessa cosa fra lei e Seiji. Erano davvero dei bei tempi, mi bastava anche solo guardarla abbuffarsi di cibo per sentirmi felice. Lei era la mia casa. Spesso mi aiutava con i ragazzi quando mia madre era fuori per lavoro: veniva a dormire da noi perchè giocava con Kota fino a notte fonda, con Nagumo apparecchiava la tavola mentre io cucinavo o guardava i cartoni con Sora per farlo addormentare. Per non parlare dei leggeri baci che ci scappavano di tanto in tanto. Praticamente eravamo fidanzati senza esserlo ufficialmente!

Che ci fossero dei sentimenti da parte di entrambi, era palese. Però proprio quando stava andando tutto così bene, da un giorno all’altro fa i bagagli e se ne va dall’altra parte del mondo, senza dirmi niente, senza chiedermi cosa ne pensassi, senza avermi dato l’opportunità di dichiararmi ufficialmente perchè alla piccola festa organizzata da Muranishi per salutarla, non mi presentai volutamente. Rimasi sul terrazzo, sperando mi venisse a cercare.

Pioveva, io piangevo, ero ubriaco e lei venne vicino a me e piangemmo insieme. Fu li che la situazione mi sfuggì di mano. La baciai e con non so quale forza, ci ritrovammo ad amarci in una stanza per gli ospiti dell’agenzia. Da bravo codardo me ne sono scappato prima che lei si svegliasse, avevo rovinato tutto e non ho avuto il coraggio di affrontarla. Così l’ho persa. Non l’ho lasciata andare, l’ho abbandonata. Ero riuscito a perdere lei che era stata la ragione della mia felicità e di tutti i miei sorrisi. La persona a cui tenevo di più sulla faccia della Terra. Io l’ho persa. Dopo averla amata con tutto il cuore.

Non so perchè in quel periodo c’erano sere in cui mi davo all’alcool, ma l’unica cosa che so è che sono stato talmente idiota che un paio di settimane prima della decisione di partire in America di Kilari, tutti noi della Muranishi avevamo un sabato sera liberi dal lavoro e così decidemmo di andare a ballare in discoteca. Inutile dire che non c’era nemmeno un ragazzo che non ci stesse provando con Kilari o che se la mangiasse con gli occhi, e io preso dalla gelosia iniziai a bere fino a non ricordare nulla di quella sera, se non che mi risvegliai nudo nel letto di una delle camere di quella squallida discoteca. Tutt’oggi io non so con chi abbia avuto un rapporto quella sera. Se Kilari avesse scoperto una cosa del genere, non oso immaginare cosa sarebbe successo, ma ciò non cambia la situazione perchè rimango comunque un vero e proprio deficiente.

E ora a distanza di 5 anni io sono ancora qui, con il cuore che batte per la stessa ragazza, ormai donna, che vive dall’altra parte dell’oceano con il migliore amico(Arashi), la famiglia di suo fratello, la madre e le sue due figlie. Se solo potessi, le prenderei tutte e tre e le tratterei meglio di una qualsiasi altra persona al mondo. Le proteggerei ogni giorno, crescerei le bambine come se fossi loro padre e amerei la loro mamma più di quanto non lo avessi già fatto prima, perchè non ripeterei gli stessi errori del passato. Ma purtroppo il tempo passa e le cose cambiano, io sono ancora innamorato di Kilari, ma i suoi sentimenti quali saranno? Chi avrà conosciuto in America? Qualcuno le avrà fatto dimenticare di me? Ma soprattutto... chi è il padre delle gemelle?

Basta ho deciso, non posso starmene qui con le mani in mano a piangermi addosso. Ho fatto degli errori in passato, è arrivato il momento di rimediare! In primis farmi perdonare dalle gemelle, poi risolverò la situazione con Izumi e a quel punto potrò aprire il mio cuore a Kilari!

 

 

Hiroto in quel momento sembrava una versione maschile di Kilari quando si mise in testa di voler diventare un’artista, oppure di Hikari e Haruka quando gli hanno rivelato della missione per trovare loro padre, la famosa H.

Chi l’avrebbe mai detto che quella bambina cocciuta che ha conosciuto a 14 anni, sarebbe diventata il centro dei suoi pensieri?

 

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A te che stai leggendo, si proprio a te!

So che non ci speravi più...

ALLORA

Innanzitutto ciao, benvenuti o benritrovati in questa fanfiction. Io sono Nana e contro le aspettative di tutti, sono ancora viva.

L’ultimo aggiornamento di questa storia risale al 22/08/2018 e oggi 27/03/2021 sto pubblicando un nuovo capitolo. Mi serviva una pandemia mondiale per riaggiornare.

Cosa è successo? Beh un po’ di tutto. Per tutti questi anni ho quasi rimosso l’esistenza di EFP, non l’ho praticamente mai aperto ma ultimamente ho rivisto qualche episodio su youtube di Kilari e per curiosità ho deciso di rientrare qui.

Che dire... la mia iscrizione risale al 2015 e ho rivisto tutto quello che avevo creato all’età di 13 anni fino ai 17. La cosa che mi ha colpito più di me stessa è stata la creatività, perchè mi sono divertita a rileggere tutte le mie storie che ricordavo certamente, ma non nei minimi dettagli.

Non vi nascondo che in molte storie mentre rileggevo alcuni pezzi, pensavo “oddio ma mica veramente l’ho scritta io questa cosa” perchè o non mi piaceva il concetto espresso, oppure l’avevo scritto veramente male (a livello di grammatica e ortografia). Per questo leggere le mie vecchie storie mi emoziona e mi imbarazza allo stesso tempo, se potessi le correggerei tutte ma sinceramente non ho tutta questa pazienza. Mi limiterò a lasciare tutto come sta, come ricordo del passato.

Fortunatamente questa storia è la più recente, perciò non credo si noterà troppo distacco fra i capitoli scorsi e questo.

Non mi reputo e non mi reputerò mai una “scrittrice” in quanto dietro questa parola c’è una professione, un lavoro, che io non sento appartenere a me. Scrivere storielle su personaggi dei cartoni, mi diverte, è molto impegnativo ma non è un lavoro.

Ah! Nell’angolo autrice dello scorso capitolo, avevo spoilerato il titolo del capitolo successivo perchè all’epoca l’avevo in mente e dovevo solo trascriverlo (cosa che non ho mai più fatto) ma tranquilli perchè lo ricordo ancora, non me lo sono dimenticata, però avevo voglia di scrivere qualcosa di profondo quindi ho voluto dedicare questo capitolo a Hiroto e ai suoi pensieri. 

Non so dirvi se ho ufficialmente ripreso questa storia, perchè domani potrei morire dalla voglia di scrivere ancora oppure potrei perdere di nuovo tutta la voglia. Però per rispetto nei confronti di chi l’ha letta e di chi l’ha recensita, voglio provare ad impegnarmi e a completarla.

La mia regione è in zona rossa fino al 12 Aprile(a meno che non prolunghino) e oltre a studiare(quest’anno ho la maturità aiuto) ed allenarmi, non ho altro da fare.

Per concludere ci terrei a dire a te che stai leggendo queste righe, che grazie a questo sito ho instaurato rapporti di amicizia a distanza meravigliosi, che purtroppo si sono persi con il tempo, ma che mi mancano molto e durante questi anni ci ho pensato e ripensato spesso. Questo non è solo un sito per leggere, ma si possono conoscere tante nuove persone online e fidatevi che è una cosa importante, specialmente durante questo periodo di pandemia che sta distruggendo tutto ciò che avevamo di bello noi giovani.

Ora scriverò qualcosa su di me che posterò nella “bio” del mio account così se qualcuno di voi abbia voglia di parlare, quello potrá aiutarvi a conoscermi meglio.

A voi come va la quarantena?

 

Tanti baci (con la mascherina)❤️

-☆

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Capitolo 8
*** Flashback ***


INIZIO FLASHBACK 

[POV HIROTO]

Non riesco a credere a quello che sta succedendo. Ho fatto scappare Kilari…via…lontana…DA ME!

Corro, corro piangendo senza una meta, dopo essere scappato dalla mia agenzia per aver urlato contro tutti che non volevo saperne più nulla di loro e del mondo dello spettacolo. Mi sento a pezzi.

••••••••••••••••••••••••••••••••••

-Posso sedermi?-

Ero seduto sulla panchina di un parco vicino casa mia. Volevo stare solo e metabolizzare il mio dolore, ma quando ho sentito la voce del mio migliore amico, non ho potuto fare altro che annuire con la testa in segno di approvazione verso la sua proposta di aiutarmi.

-Perchè sei scappato senza ascoltare ciò che il direttore aveva da dirci?- disse lui con il suo solito tono calmo e rilassato.

Ma non avevo nessuna intenzione di parlare, avevo ancora il respiro pesante a causa dei singhiozzi.

-Va bene allora te lo dico io. Hai detto che non vorrai più avere niente a che fare con gli Ships e tutto il mondo dello spettacolo, giusto? Beh ecco, il tuo desiderio verrà accontentato. Non chiedermi come sia possibile, ma a quanto pare la Muranishi ha accumulato più spese di quante fossero le entrate e quindi ora si ritrovano con un debito così grande da non riuscire a saldarlo.-

Persi un battito. Ma quindi questo significa che…?

-L’agenzia Muranishi chiuderà per sempre. E con lei anche tutti i suoi artisti. Nessuno ha intenzione di passare sotto l’agenzia Higashiyama, piuttosto preferiscono lavorare in autonomia. Ma sappiamo bene quanto è complicato il nostro lavoro senza nessun manager o direttore che ti aiuta in ogni situazione.-

-N-non c’è nulla c-che possiamo fare noi…?- mi decisi ad alzare la testa e parlare

-No. Ognuno di noi si è offerto di aiutare a finanziare l’agenzia ma il direttore dice che non ce la faremmo comunque.-

-M-ma come è possibile tutto questo?-

-Non chiedermelo Hiroto, nessuno se lo spiega. È come se per anni ne gli Ships ne Kilari avessero venduto alcun disco. Per non parlare dei film e programmi televisivi che sono andati davvero bene con le visualizzazioni!-

Sono riuscito a seguire la frase solo fino alla parola “Kilari”. Kilari, Kilari, Kilari…il mio sguardo si rabbuiò nuovamente e Seiji se ne accorse, invitandomi a sfogarmi e raccontargli tutto ciò che è successo fra noi e cosa provo per lei.

Per fortuna c’era il mio migliore amico.

••••••••••••••••••••••••••••••••••

Passai almeno una settimana buona chiuso in camera mia, spalmato sul letto a piangere e a stare male dalla mattina alla sera. Fortunatamente mia madre in quel periodo non era in viaggio per lavoro, quindi ha potuto prendersi cura dei miei fratelli anche se probabilmente quello che aveva più bisogno di aiuto ero proprio io. Infatti fu proprio lei a convincermi a darmi una bella lavata e a mettere piede fuori casa, seppur solo per fare la spesa, ma quantomeno era una tappa fissa che ricopriva parte della mia giornata quotidiana.

Fu proprio nel tragitto fra casa mia e il supermercato che incontrammo una delle ultime persone che mi sarei mai aspettato di trovare: la signora Higashiyama, direttrice dell’omonima agenzia e amica d’infanzia di mia madre. Appunto per questo motivo, le due si fermarono a parlare per un po’ e la situazione non mi interessava minimamente, fino a quando la direttrice mi disse che voleva parlarmi seriamente riguardo un particolare accordo.

Più per volontà di mia madre che mia, ascoltai ciò che desiderava dirmi.

-Hai intenzione di cadere anche tu insieme alla tua agenzia o hai intenzione di unirti alla mia?-

-Preferisco terminare per sempre la mia carriera nel mondo dello spettacolo piuttosto che unirmi alla sua agenzia. Ma grazie lo stesso per la proposta-

-E quale proposta? Non hai ancora ascoltato nulla…-

Mi disse che avrebbe aiutato lei a finanziare il debito dell’agenzia Muranishi, a patto che quando sarà necessario io Hiroto sarò disponibile ad esaudire una sua richiesta particolare.

Sul momento ebbi paura che fosse l’ennesima trovata per rubare gli artisti della nostra agenzia, ma lei mi promise che la richiesta non includeva il passaggio di nessun artista, da un’agenzia all’altra.

Mi sentivo in colpa per come avevo trattato i miei colleghi e i miei superiori. Avevo bisogno di farmi perdonare e in quel periodo non avevo più nulla da perdere.

-Accetto-

••••••••••••••••••••••••••••••••••

Per 5 anni la signora Higashiyama non mi chiese effettivamente nulla in cambio dell’aiuto economico dato alla nostra agenzia. Ovviamente il signor Muranishi e tutti gli altri devono essere all’oscuro del nostro accordo, sono convinti che la signora voglia finalmente stipulare una tregua sulla rivalità fra agenzie, e coesistere pacificamente.

Tuttavia la richiesta arrivò circa 7 mesi fa, e consisteva nel diventare ufficialmente il fidanzato di Izumi Amakawa, così che il suo nome potesse diventare più conosciuto.

Ero assolutamente contrario ma ormai non potevo rifiutare, lei ci ha davvero aiutati per questi 5 anni, non potevo permettere di ritornare alla stessa situazione di prima.

Decisi di sottostare alla mia promessa, ma per fortuna riuscii a trattare concordando alcune cose fondamentali:

-Avevo da poco acquistato un appartamento tutto mio e con questo intendevo che non mi sarei trasferito in una casa con Izumi, al massimo potevo permetterle di venire a casa mia in orari di punta così che i paparazzi potessero essere sicuri che la nostra “relazione” fosse reale;

-Non dormiremo insieme;

-Non avremo rapporti intimi;

Insomma…pretendevo solo di aiutarla a sfruttare il mio nome ma senza avere una reale relazione d’amore. Per fortuna alla signora andò bene.

Ma questa Izumi è così ossessionata da me, mi sta sempre col fiato sul collo. Le mie ‘regole’ vengono rispettate, ma purtroppo lei è davvero convinta che un giorno riuscirà a farmi innamorare di lei. Io ci ho provato ad instaurare un rapporto di amicizia, ma lei davvero non vuole saperne nulla. E come se non bastasse, non fa altro che farmi battute su Kilari, su come sia inferiore in confronto a lei e come la nostra vecchia relazione fosse ridicola visto come è terminata. 

 

È straziante vivere così, ma non ho altra scelta.

Dopotutto, io non potrò mai avere la vita che desidero accanto alla ragazza che amo, tanto vale salvare la vita degli altri ragazzi…saranno sicuramente più fortunati e intelligenti di me.

 

FINE FLASHBACK

 

 

————————————————— 

Scusate per il corsivo ma mi serviva per ricordare che è tutto un flashback, so che è fastidioso infatti lo odio anche io.

Per qualsiasi dubbio, domanda, chiarimento, complimento o insulto, lasciatemi una recensione.

 

Vi chiederò perdono per l’assenza nelle note del capitolo successivo <3

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Capitolo 9
*** Vita da idol! [1] ***


-...Ancora 5 minuti...mhh...- mugugnò una voce impastata dal sonno, girandosi dall’altra parte del letto.

-SVEGLIA MAMMA SONO LE 8 DEL MATTINO DOBBIAMO PREPARARCI, OGGI SARÀ UNA GIORNATA FANTASTICA!- 

 

Quella mattina la sveglia di Kilari, furono le vocine entusiaste delle sue figlie che le saltavano sul letto, ancora impigiamate ma pronte per affrontare quel nuovo giorno.

 

Ore 8:30, la famiglia Tsukishima era riunita intorno al tavolo per fare una ricca colazione (o almeno quella di Kilari e Haruka poteva considerarsi più che ricca) a base di dolci preparati dal nonno Takashi che dopo circa mezz’ora avrebbe dovuto aprire il suo “Café Kilari” che era diventato ormai il bar più popolare della città.

Ore 9:10, il campanello suonò e due piccoli tornadi si fiondarono ad aprire la porta.

 

[Pov Fubuki]

-Buongiorno zia!- mi sorrisero le gemelle.

Voglio davvero bene a queste due pesti. Nonostante non abbiamo alcun legame di sangue, le sento davvero parte di me. Ho sempre desiderato essere la zia ricca senza figli che viaggia in continuazione e vizia le nipotine! Da quando ho trovato Kilari in quel letto, mi sono ripromessa di raccogliere il suo cuore spezzato e aiutarla a crescere le vite che nascevano dentro di lei.

-Buongiorno tesori! Mamma è pronta?-

Da lontano si sentì un frettoloso “arrivo, datemi in attimo!” e così tutte e tre capimmo che Kilari doveva ancora essere in alto mare.

-Zia guarda come ci siamo vestite, ti piacciamo? Ho scelto io sia per me che per Hikari!- iniziò a girarsi su se stessa Haruka, facendo ammirare il suo outfit che comprendeva una gonnellina bianca e una maglietta rosa che lasciava una spalla scoperta, mentre ai piedi indossava le immancabili scarpe fucsia.

Hikari invece indossava un pantaloncino bianco e una maglia celeste ma a differenza di quella della sorella, la sua maglia lasciava scoperte entrambe le spalle, mentre le sue scarpe erano ovviamente azzurre.

-Siete favolose! Ma sapete cosa vi manca ancora? Seguitemi.- mi avvicinai all’auto e presi due paia di piccoli occhiali da sole che avevo comprato per loro il giorno prima.

Le bambine li indossarono e si guardarono l’un l’altra come se stessero guardando allo specchio.

-SONO BELLISSIMI GRAZIE ZIA!- mi saltarono in braccio e le abbracciai fortissimo. Eh si, è proprio bello essere la zia ricca che fa i regali alle nipoti.

-Eccomi sono pronta! Ciao papà, ciao Na-San, ciao Baba-chan ci vediamo stasera!- Kilari chiuse la porta d’ingresso e corse verso di noi col fiatone scusandosi per il ritardo.

-Mamma guarda che ci ha regalato la zia!- a quel punto Kilari notò gli occhiali da sole, che addosso a quelle due nanette, riuscivano a donarle un’aria più seria e da grandi.

-Wow ma che belle! Sembrate delle investigatrici segrete!- la mia amica sorrise e io la guardai soddisfatta dei miei acquisti, poi salimmo in macchina.

-Dovresti smetterla di viziarle così- mi sgridò Kilari

-Ma smettila, per un paio di regalini- avrebbe potuto dirmi all’infinito di smetterla, ma io avrei comunque continuato a fargliene altri mille. Dopotutto erano la mia famiglia.

-Mamma ma che intendi per “investigatrici segrete”?- chiese Hikari con un tono serio.

-Hahahah, nel senso che mi ricordate delle spie che hanno bisogno di scoprire delle informazioni allora seguono qualcuno di nascosto e usano questo tipo di travestimento per non farsi riconoscere!- rispose Kilari.

Lanciai un occhio nello specchietto e intravidi le gemelle parlarsi con lo sguardo. È assurdo come Kilari riesca a passare dall’essere una donna matura e responsabile, ad una bambina ingenua capace di farsi fregare dalle sue stesse figlie! Insomma, sono anni ormai che quelle due pesti hanno in mente un piano da realizzare qui in Giappone per poter trovare loro padre, e lei va a parlarle di persone che si nascondono per scoprire informazioni su qualcuno! Quanto vorrei che lo sapessero, quello scemo di Hiroto è un vero idiota, non immagina nemmeno che cosa si sta perdendo. Non capisco come tutti qui in Giappone siano così ciechi perchè diciamocelo, è palese che siano figlie di Hiroto e Kilari! Hanno le caratteristiche di entrambi sia esteticamente che caratterialmente. Eppure il rapporto che hanno instaurato con Hiroto giá dal primo istante in cui l’hanno visto, è davvero particolare. Possibile che esista veramente questo legame padre-figlie anche se non sanno di esserlo? In ogni caso quelle due staranno sicuramente tramando qualcosa alle nostre spalle, e io non ho la minima intenzione di fermarle! Mi fido di loro, so che saranno in grado di raggiungere il loro obiettivo.

——————————————

 

-Siamo arrivate e sono le 9:25, fra 5 minuti inizia l’intervista, correte o farete tardi!-

-Hai ragione Fubu, grazie del passaggio. Voi due siete pronte?- disse Kilari scendendo dalla macchina

-Siamo nate pronte!- dissero in coro

-Mi raccomando a te! E buona fortuna gemelle Kaza...Tsukishima!- fortunatamente Fubuki disse quel cognome a bassa voce così che le bambine non la sentissero. Kilari però aveva sentito fin troppo bene e la uccise con lo sguardo.

 

Le tre entrarono correndo all’agenzia, recandosi subito nella stanza in cui si sarebbe tenuta l’intervista per un film che Kilari registrò a New York con sua madre. Come previsto, l’intervistatrice e la sua troupe erano già posizionati e pronti per iniziare.

-Buongiorno a tutti, perdonatemi per il ritardo!- si scusò Kilari, seguita da due flebili “buongiorno” dalle piccole molto imbarazzate.

-Kilari tranquilla sei in perfetto orario!- disse la donna con il sorriso -Oh, voi dovete essere le sue famose figlie!-

Come sempre le bambine si illuminarono nel sentire la parola “famose” perciò più determinate ma ancora un po’ in imbarazzo, si presentarono alla signora.

-...io mi chiamo Haruka!- -E io sono Hikari..!-

-Siete davvero carine e devo dire che siete proprio la fotocopia di vostra madre! Bene Kilari possiamo cominciare. Vuoi che partecipino anche loro due?- chiese speranzosa l’intervistatrice. Chissà quanti ascolti in più avrebbero guadagnato con le figlie di Kilari Tsukishima.

Le gemelle la guardarono con gli occhi innamorati, ma quel sogno fu interrotto dalle parole della madre che diceva -no, non hanno ancora la giusta età per andare in tv.-

-Ma mamma ci comporteremo bene!- -Si mamma non ti deluderemo!- la pregarono le figlie.

-No ragazze non insistete, è una cosa importante e voi non siete ancora abbastanza grandi per affrontarla- replicò seria la madre. Mandare in “pasto” ai giornalisti le proprie figlie, era l’ultima cosa che Kilari avrebbe voluto fare. Già ci furono troppi chiacchiericci con la notizia che fosse incinta, mettere sul grande schermo due bambine di 5 anni era decisamente troppo! E poi chissà cosa sarebbe successo se avessero fatto domande tipo “chi è il papà?” o peggio ancora se avessero fatto qualche supposizione su Hiroto dato che all’epoca in cui si “””frequentarono””” lo facevano abbastanza apertamente senza nascondersi dai paparazzi.

 

L’intervista cominciò e le gemelle offese si misero all’angolo a braccia incrociate a sbuffare fino a quando non ebbero la brillante idea di farsi un giro per l’agenzia. Era molto noioso ascoltare quella tizia che faceva domande alla madre.

Ormai era un quarto d’ora abbontante che girovagavano fra i corridoi del piccolo edificio, senza una meta precisa.

-Uffa Haru, se ci fosse stato Na-San almeno ci avrebbe consigliato qualche gioco da fare!- -Hai ragione Hika...però il nonno è impegnatissimo con il bar e Na-San è un ottimo cuoco!- solo il pensiero sul cibo e Haruka aveva già la bava alla bocca.

-Pensi sempre a mangiare-

Svoltarono l’angolo e videro qualcosa al centro del corridoio.

-Guarda Haruka, cos’è quella cosa laggiù?- -Non lo so, presto andiamo a vedere!- corsero verso quel piccolo oggetto per terra e...

-UNA TARTARUGA?!- dissero in coro

-Ma sta piangendo!- disse Haruka prendendola in mano

-Forse si è persa! Dobbiamo ritrovare il suo padrone altrimenti qui qualcuno rischia di non vederla e di schiacciarla!- disse l’altra. Poi sentirono una serie di porte aprirsi violentemente e una voce maschile urlare -KAMEEEEE!!!-

-Seiji!!!- si avvicinarono a lui.

-Ehi ciao come vi trovate qui? Oh ma quella è Kame, non ci credo l’avete salvata!- Haruka allungò le braccia verso il ragazzo che prese la tartaruga che smise di piangere, tornando a sorridere.

-L’abbiamo trovata nel corridoio che piangeva, abbiamo pensato che fosse pericoloso lasciarla lì-

-Non so davvero come ringraziarvi! Purtroppo andavo di fretta e non mi ero accorto di aver lasciato Kame indietro. Sono contento che l’abbiate ritrovata voi, chissà cosa le sarebbe potuto succedere- disse stringendo a se la piccola tartaruga. -Ma ditemi, come mai siete qui?-

Allora iniziarono a raccontargli dell’intervista e della brusca discussione con la madre e Seiji sorrise.

-La vostra mamma non è cattiva, è semplicemente preoccupata per voi. Il mondo dello spettacolo non è tutto rosa e fiori e voi siete ancora troppo piccole per affrontare i rischi che ci sono!- disse con un sorriso mozzafiato, sembrava il vero principe azzurro di cui tutte le ragazze sono innamorate. Peccato che il cuore delle piccole, battesse per il cavaliere e non per il principe.

 

[Pov Seiji]

Da questo discorso ho capito quanto è maturata Kilari e quanto sia una mamma fantastica. Pensare che un tempo era la ragazzina determinata e pasticciona, mi fa ricordare quanto siamo stati fortunati ad averla incontrata, conosciuta e ad aver creduto in lei sin dal primo istante. E pensare, che è stato tutto merito di Kame...che sia destino?

Scrissi un rapito messaggio a Kilari:

“Le gemelle sono con me, tranquilla. Seiji” così avrebbe potuto lavorare tranquillamente senza stare con l’ansia di dover tenere d’occhio le bambine. Dopo pochi minuti lo schermo si illuminò con un “Ti voglio bene, grazie❤️Kilari” 

Io avevo un allenamento di danza da fare, le avrei tenute insieme a me, tanto saremmo dovuti essere solo io e Hiroto. A proposito...

-Accidenti ma perchè Hiroto non arriva, non è mai stato in ritardo- mi affrettai a digitare il suo contatto sul cellulare per chiamarlo ma la mia attenzione fu catturata dalle gemelle che bisbigliavano tra di loro.

-Di che state parlando voi due?- arrossirono e una alla volta iniziarono a spiegare.

-E..e..ecco v..vedi...noi ieri...- -...abbiamo avuto un p..p..piccolo incidente con Hiroto...- dissero a testa bassa

-Che tipo di incidente?- ero seriamente curioso di sapere cosa fosse successo, e come mai fossero così tremendamente imbarazzate. Allora mi accovacciai alla loro altezza per metterle a loro agio, al che cominciarono a parlare.

-Noi adoriamo te e Hiroto, gli Ships sono i nostri idoli, abbiamo anche i vostri poster nella nostra cameretta a New York.- -Il punto è che vedervi in televisione e conoscervi di persona, è una cosa molto diversa.- -Ieri Hiroto si è offerto di passare un po’ di tempo con noi dato che la mamma e zia Fubuki avevano degli impegni, allora abbiamo passato la giornata insieme.- -Si, siamo andati al ristorante, in spiaggia...e poi ci ha portate a casa sua perchè eravamo sporche di sabbia.- -Il problema è stato che noi non sapevamo che avesse una fidanzata brutta e con i capelli rosa fagiolo- -E poi c’era la signora Gasciama che faceva un sacco paura- si guardarono con uno sguardo titubante.

-Aspettate, chi? La signora Higashiyama a casa di Hiroto? E perchè mai?- chiesi agitato. Insomma, so che Hiroto è fidanzato con Izumi, e so che la signora Higashiyama è la direttrice dell’agenzia di Izumi ma se si fosse trattato di cose di lavoro sarebbe stata Izumi ad andare in agenzia a parlare con lei, non la direttrice a casa sua! Intimai le gemelle a continuare il racconto.

-Quella situazione non ci piaceva allora abbiamo chiesto subito ad Hiroto di riportarci a casa senza dargli spiegazioni e oggi siamo venute qui perchè volevamo chiedergli scusa- avevano assunto un’espressione triste e malinconica -La verità è che noi non abbiamo un vero papà, zio Arashi e zio Subaru sono gli unici uomini che conosciamo ma sono appunto solo zii. Quando siamo state con Hiroto ci è sembrato...come dire...- si guardarono come per cercare le parole giuste nello sguardo dell’altra.

-Ci è sembrato...perfetto per noi!- dissero in coro con lo sguardo basso e le guance rosse.

Mi facevano un sacco di tenerezza, così piccole e impacciate ma molto determinate. Degne figlie di Kilari. Ho sempre sospettato che fosse proprio Hiroto il loro vero padre, ma non ho mai avuto la conferma da parte di nessuno. Ma queste due bambine non me la raccontano giusta. Per avere 5 anni hanno un’intelligenza fuori dal normale e la capacità di essere sempre pronte e sull’attenti è una caratteristica così tipica di...HIROTO! Gli ingranaggi del mio cervello giravano velocemente ma avevo bisogno di più conferme.

-Vi piacerebbe che fosse Hiroto vostro padre?- sussultarono. Mi guardarono come se avessi detto un qualcosa di stranissimo. Poi si lanciarono un rapido sguardo per rispondere e timidamente dissero -S..si dai, s..sarebbe b..bello se...-

Improvvisamente la porta si aprì, seguita da una voce.

-Scusa il ritardo Seiji, ho dovuto parlare con Izumi per delle cose che riguardano il matrimonio-

 

[Pov Hiroto]

Non vedo l’ora di risolvere tutta questa brutta situazione, Seiji è l’unico che sa cosa è successo. Io non mi sposerò mai così, tantomeno con Izumi.

Alzai lo sguardo e c’era Seiji seduto per terra e davanti a lui...Hikari e Haruka.

-Matrimonio...?- dissero in coro a bassa voce, guardandomi.

Quei quattro occhi azzurri e rossi mi fissarono intensamente e io rimasi paralizzato. Accidenti, mi ero già fatto odiare quando hanno saputo del fidanzamento, figuriamoci del matrimonio! Ora dovrò spiegare tutto ma è una cosa complicata per delle bambine.

Le vidi correre e scappare via, fuori dalla stanza. Io ero ancora bloccato e fissavo il punto in cui erano sparite.

-Sono entrate anche loro nella tua lista delle “questioni da risolvere”, eh?- ironizzò ridacchiando il biondino. Mi sentivo colpevole di tutto quello che stava succedendo.

-È tutta colpa mia- abbassai la testa e strinsi i pugni.

Il mio amico mi abbracciò e con la sia solita calma mi rassicurò.

-Andrà tutto bene-

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Ma ciaooo!

Quanto è lungo questo capitolo???

Come avevo già accennato, ho pensato che sia meglio scrivere capitoli un po’ più lunghi così che non esca una storia con 274395 capitoli che io stessa personalmente, non leggerei mai.

 

Parliamo del capitolo: all’inizio troviamo il bellissimo rapporto che c’è fra Fubuki e le gemelle che a me piace tantissimo. Cioè dai, vorremmo tutti la zia ricca strafiga che viaggia sempre e ti fa mille regali!

In seguito troviamo le gemelle che vogliono approfittare dell’intervista della madre per entrare nel mondo dello spettacolo, ma dopo il rifiuto da parte del loro grande capo, se ne sono andate offese e imbronciate.

Proprio come la loro mamma, si sono imbattute in Kame, la piccola tartarughina del biondo degli Ships che come avrete notato, è stato super dolce e comprensivo con loro, come se fosse un fratello maggiore. Sta iniziando a sospettare che Hiroto abbia a che fare con loro, più di quanto credano. Dimenticavo di dire che Fubuki è sicura al 100% che Hiroto ami ancora Kilari ma la faccenda del matrimonio non le torna e per questo indagherà. Nel frattempo vorrebbe davvero far sapere a Hiroto che è lui il padre e a differenza di Kilari, Fubuki crede che lui sarebbe felice di scoprirlo.

Nel finale proprio durante una confessione delle gemelle, arriva il diretto interessato, stressato per quello che sta passando e che per la seconda volta si ritroverà a far arrabbiare involontariamente le bambine. Per concludere ho voluto inserire una piccola scena dolce fra Hiroto e Seiji, che secondo me sono una bellissima coppia di migliori amici.

Ma cos’è che turba così tanto il nostro bel moro?

Lo scopriremo nei prossimi capitoli!

 

Ci tenevo a ringraziare dandelion10 per aver recensito la mia storia sia tanto tempo fa, sia di recente! Grazie anche di aver creduto in me e nel futuro di questa storia HAHAHA

Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo, un bacio❤️ 

 

E con questo vi lascio, mi raccomando vi chiedo per favore di recensire la storia o mandarmi un messaggio così da poter capire se la storia vi piace o meno.

Un abbraccio,

-Nana☆

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Capitolo 10
*** Vita da Idol! [2] ***


CHE FATICA LA VITA DA IDOL!

[Parte 2]

 

Hikari e Haruka, ancora arrabbiate con Hiroto per aver sentito del matrimonio, scappano via dalla sala in cui gli Ships si sarebbero dovuti esercitare quella mattina, ritrovandosi nuovamente a vagare per i corridoi di quella piccola agenzia senza alcuna meta.

-Io ho fame- disse Haruka dopo aver sentito il suo stomaco brontolare.

-Ma sono solo le 12:00! Uhm? La senti anche tu questa nusica? Mi è familiare!- rispose Hikari.

-Si la sento! Proviene da quella porta, vediamo cosa c’è-

E così le due spiarono dietro quella porta sorprendendosi nel vedere la madre che si esercitava ballando e cantando sulle note della sua Balalaika. Rimasero a bocca aperta, era la prima volta che la vedevano alle prese con delle lezioni.

-Kilari più sciolta, sei tesa!-

-Kilari vuoi impegnarti un po’ di più o no?-

-Kilari sei sicura di aver lavorato sodo in America?-

-Kilari andiamo, non stai andando al ritmo giusto!- il signor Kama è sempre stato un allenatore severo ma eccezionale.

-Ma come si permette a parlare in questo modo alla nostra mamma?! Vado a dirgliene quattro!- Mormorò la bimba dai capelli corvini facendo il gesto di portarsi su le maniche della maglietta. Solo che una voce la fermò.

-Non ce ne sarà bisogno. Ho capito che Kilari fosse una vera artista nel momento in cui l’ho vista affrontare a testa alta e con determinazione, mille difficoltà più grandi di lei. Le frasi del signor Kama sono solo uno spunto per migliorarsi e crescere sempre di più!-

-Lei è il signor Muranishi! Il direttore!- esclamarono le gemelle, con un pizzico di terrore per essere state beccate nel bel mezzo del corridoio a spiare una lezione di un professore.

-Sono io!- disse sorridendo dolcemente -Ho saputo che avete intenzione di seguire le orme di vostra madre…ma che lei ancora ve lo impedisce, giusto?-

Le due piccole abbassarono lo sguardo per poi ripensare alle parole dette da Seiji e il lavoro duro che stava svolgendo la madre in quel momento.

-Forse…- disse una -…è meglio così- terminò l’altra.

-Non siamo ancora pronte per diventare delle idol come la nostra mamma!- dissero in coro.

-Su questo non posso discutere, sarete voi a capire quando sarà il momento giusto! Ma se posso darvi un consiglio, entrate in sala,  ballate e cantate insieme a Kilari e vedrete che vi sentirete meglio!-

Le due si scambiarono un breve sguardo e annuirono sicure. Entrarono tutti e tre nella sala e le bambine raggiunsero la madre iniziando a ballare e cantare insieme a lei al ritmo della musica.

Kilari era piacevolmente divertita da quella sorpresa, ma continuò con la prova della sua performance fino alla fine, arrivando a notare di avere una perfetta sintonia con le sue figlie. Non ci fu bisogno delle parole per chiarire la discussione avvenuta qualche ora prima, la soluzione migliore sono state le risate e i sorrisi che si sono scambiate durante questa canzone.

 

-Vedo dei fiori da far sbocciare!- disse Kama guardando Muranishi.

-Non ho alcuna intenzione di lasciarmi scappare questi piccoli talenti!- gli occhi del direttore brillavano di soddisfazione.

••••••••••••••••••••••••••••••••••

Il resto delle ore passò tranquillamente grazie alla pausa pranzo, in cui le tre giovani donne riuscirono ad avere il tempo di tornare a casa per gustarsi un delizioso pranzo preparato da nonno Takashi, felice di poter cucinare per un esercito intero.

-Adesso mi mancano i preparativi per la sfilata in kimono di stasera. A quanto ho capito sarà una specie di concorso organizzato dallo stilista e regista Pierre Takada- disse Kilari raccontando al padre la sua giornata.

-Sembra interessante tesoro, mi raccomando metticela tutta!- sorrise alla figlia.

-Certo papà! Non ti deluderò!- e anche Na-San si unì a dare l’in bocca al lupo alla sua padroncina, si sentiva in colpa per non poterle essere accanto ma purtroppo i clienti al Café Kilari sono aumentati a dismisura da quando la ragazza è tornata in città.

-Mamma possiamo vestirci anche noi in kimono per l’occasione?- chiesero le gemelle con gli occhi sognanti.

-Mhhh…e va bene! Se non ricordo male in camera mia ci sono i kimono che Baba-Chan ha cucito apposta per voi e per Steven- le due piccole pesti non se lo fecero ripetere due volte e corsero a prendere la busta che conteneva i loro kimono, emozionate per la serata che le avrebbe aspettate.

Kilari nel frattempo mostrò alla famiglia il suo lungo kimono rosa a fantasia floreale, con un nastro viola in vita che presentava un fiocco dietro la schiena. Semplice ma elegante, lei farà del suo meglio ma erano tutti sicuri che già con quell’outfit avrebbe avuto un successone!

 

Continua…

—————————————————

Mi vergogno.

Per il semplice motivo che ho preso un impegno che non sono stata capace di portare a termine.

Iniziare delle storie senza completarle, è un fallimento.

Sono cresciuta, ho cambiato interessi e ho cambiato stile di vita. Ma piano piano mi sto rendendo conto che una parte di me è sempre la stessa e non cambierà mai.

EFP, KirotoRedmoon e tutte le persone che ho conosciuto qui, avranno per sempre una parte speciale nel mio cuore.

Non è la prima volta che ritorno, non posso promettervi che stavolta riuscirò a rimanere e portare a termine questa storia…ma posso promettervi che ci proverò.

 

-La solita NaNa, ma un po’ più grande.

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Capitolo 11
*** Pre-Sfilata ***


PRE-SFILATA

Erano le ore 16:00 e il backstage del teatro in cui si sarebbe svolta la sfilata in kimono, era già stracolmo di truccatori e parrucchieri, intenti a preparare le loro modelle.

-Questo trucco mi piace molto, sei molto brava!- disse Kilari sorridendo verso la truccatrice che le era stata assegnata.

-Grazie ma è anche merito tuo che sei bellissima! Ah, tesoro, non dimenticare questo passaggio: quando devi applicare dei glitter, utilizza prima un primer sulla zona della palpebra in cui devi lavorare. Altrimenti dopo qualche ora tutti i brillantini tenderanno a cadere e sporcheranno tutta la base, mentre con un primer rimarranno incollati come si deve.- disse rivolta verso una ragazza di circa 18 anni in piedi accanto a lei, armata di carta e penna intenta ad appuntarsi ogni mossa della truccatrice.

-Primer prima dei glitter, tutto chiaro!- la ragazzina scrisse tutto sul suo quadernino.

-Stai studiando per fare questo mestiere?- chiese Kilari curiosa.

-Si! Lei è la mia insegnante, il mio sogno è diventare una makeup artist e attualmente sono una stagista ma preferisco prima guardare e studiare attentamente tutte le mosse corrette, così da non sbagliare quando sarà il mio turno!- rispose entusiasta.

 

[POV KILARI]

Caspita, deve essere davvero bello imparare a fare questi makeup stratosferici! Ma allo stesso tempo è sicuramente molto difficile capire tutte le tecniche e applicarle. Per non parlare delle sbavature…io se sbagliassi una minima cosa, sembrerebbe che mi abbiano tirato un pugno in faccia!

-Kilari? Come procede?- arrivò la signora Kumoi accompagnata dalle gemelle.

-Mamma ma con questo trucco sei ancora più bella!- mi corsero incontro e si avvicinarono al mio viso per osservare il makeup da vicino.

-È bellissimo vero? È tutto merito suo!- dissi indicando la truccatrice.

-Mi scusi signorina potrebbe truccare anche noi per favore?- chiese Haruka innocuamente. La signora le sorrise imbarazzata ma non feci in tempo a mettermi in mezzo alla discussione che proprio lei mi anticipò.

-Piccole, mi piacerebbe davvero tanto truccare anche voi! Purtroppo però non ho ancora terminato con la vostra mamma e il tempo stringe, poi dovrò truccare anche altre modelle per la sfilata di stasera…però mi raccomando, quando avrete voglia di essere truccate basta che mi chiamate e sarò disponibile anche per voi!- le bimbe avevano messo su un po’ il musetto triste ma fortunatamente capirono che si trattasse di una questione lavorativa e non per divertimento, per cui si limitarono a ringraziarla e ad osservare il seguito dell’opera.

-Professoressa, dopo il trucco occhi si svolge la base e fissiamo con cipria levigante e setting spray, poi labbra ed è terminato il makeup, giusto?- chiese l’alunna.

-Esatto, però tu hai già preso appunti sul makeup base e labbra. Quindi lascia pure quella penna, ti vedo che scrivi ininterrottamente!-

-È che ho troppa paura di sbagliare quando avrò il primo cliente…-

-Devi fare pratica, non teoria. Sai già tutto riguardo le tecniche, ora hai bisogno di impugnare i pennelli, non le penne. Io credo in te, è ora che lo faccia anche tu.-

-Si ma…come faccio a trovare qualcuno che mi faccia fare pratica?- disse l’alunna un po’ sconfortata. Ma a quel punto la sua insegnante fissò un punto ben preciso dietro di me e parlò con un tono forte e deciso.

-Ho trovato non una, ma ben due modelle per te. Forza, ora dimostrami ciò che sai fare- e indicò Hikari e Haruka.

-DAVVERO? Mamma, mamma! Possiamo truccarci? Per favoreee!- esclamarono in coro con gli occhi che brillavano.

-Certo! Ma mi raccomando, lasciatele fare il suo lavoro e non disturbatela! Se volete stare più tranquille andate nel mio camerino, è il numero 02.-

-Non so come ringraziati Kilari, è un’opportunità splendida. Farò del mio meglio!- e poi la ragazzina e le gemelle lasciarono la sala trucco e si diressero verso il camerino privato, mentre io, la truccatrice e la signora Kumoi rimanemmo li fino alla fine.

••••••••••••••••••••••••••••••••••

[POV KILARI]

-Ecco qui, ho finito. Ora puoi passare alla sala parrucco.- mi disse la truccatrice.

-Ti ringrazio sei stata davvero molto brava e gentile!- non lo dicevo tanto per dire, sono rimasta piacevolmente colpita dal lavoro fatto su di me.

-Ancora dai! Non c’è di che, buona fortuna per la sfilata…farò il tifo per te!-

-Grazie mille!-

Mi alzai e mi incamminai per andare nell’altra sala, quando la mia manager iniziò a parlarmi con un tono abbastanza serio.

-Preferisco dirtelo io prima che possa venirti un colpo all’improvviso. Potresti incontrare Hiroto e Izumi da queste parti. Anche lei è una delle concorrenti in questa sfilata.-

Solo a sentire quel nome, il mio cuore sussultò. Ma non potevo farmi sovrastare dalle emozioni, io ora non sono Kilari Tsukishima, io sono Kilari l’artista! Dovevo rimanere professionale a tutti i costi oppure avrei fatto una bruttissima figura. Hiroto si è fatto una vita nuova, con una fidanzata che presto sarebbe diventata sua moglie. Dovevo riuscirci anche io, e quella era l’occasione per cominciare.

-Ah! Non sapevo che anche Izumi partecipasse! A dire il vero non conosco praticamente nessuna di queste ragaz…- una voce stridula si propagò per tutta la stanza.

-Amore mio! Sono così felice che tu sia venuto a guardarmi e a fare il tifo per me! Mi raccomando sono la numero 03, non dimenticare di votarmi!- era proprio Izumi che strattonava Hiroto dal braccio.

Non vorrei farmi false illusioni, ma lui non sembra molto felice del comportamento della sua ragazza.

Fino a quel momento non mi notarono perchè nel corridoio c’era un via vai di persone in ansia per il tempo che scorreva.

-Oh ma guarda chi c’è, Kilari! Non pensavo che il signor Takada accettasse anche una come te per questa sfilata! Che fortuna!-

“Ma davvero mi ha detto una frase del genere? E poi non mi conosce nemmeno, cosa vuole da me?”, pensai.

Da ragazzina forse le avrei risposto a tono creando ancora più scalpore, ma quella volta mi limitai semplicemente a passarle accanto e ignorarla.

 

[POV HIROTO]

Non potevo credere alla scena a cui avevo appena assistito. Avevo appena fatto probabilmente la figuraccia peggiore della mia vita. Dovevo sopportare questa pazza mentre insultava la mia Kilari senza poter reagire altrimenti avremmo destato chissà quanti sospetti.

Che situazione…

-Kilari…- sussurrai.

••••••••••••••••••••••••••••••••••

[POV KILARI]

-Non eri così matura prima di partire per l’America- mi disse sorridendo la mia manager mentre il parrucchiere iniziava a creare una bellissima acconciatura.

-Cosa avrei dovuto rispondere ad una vipera del genere? Non si merita il mio interesse!- dissi questa frase con sicurezza anche se in realtà sotto sotto ero gelosa marcia di quella ragazza. Non pensavo che a Hiroto sarebbero piaciuti così tanto i capelli rosa, avrei potuto tingermeli! Ma chissà, se si stavano per sposare evidentemente un buon motivo doveva pur esserci.

 

A trucco e parrucco terminati, mi sentivo rinata e la frase di Izumi che mi rimbombava nella testa, non fece altro che darmi un’enorme carica di energia…dovevo vincere! Se avessi vinto contro Izumi, prima di ritornare in America avrei confessato a Hiroto che provo ancora qualcosa per lui. Almeno mi toglierò questo peso dal cuore. Non avevo intenzione di nominare la situazione delle mie figlie, ne del suo imminente matrimonio, semplicemente avevo bisogno di sfogarmi. È deciso!

 

A risvegliarmi dai quei pensieri ci pensarono Hikari e Haruka, che appena aprii la porta del mio camerino, trovai tutte sistemate e truccate, con indosso i kimono che regalò loro Baba-Chan.

Quello di Hikari era tutto azzurro con dei pallini giallini, mentre quello di Haruka rosa con dei pesciolini rossi. Sprizzavano felicità da tutti i pori, riuscivo a percepire il loro stato d’animo semplicemente dai loro sguardi. Potrei guardarle incantata per ore, sono passati quasi 6 anni ma alcune volte ancora non riesco a capacitarmi che le abbia create io.

-Guarda come siamo belle mamma! Così assomigliamo a te!- volteggiavano e si vantavano con l’apprendista makeup artist e la signora Kumoi, che, divertite dalla situazione, le riempivano di complimenti.

Ringraziai la ragazzina per la pazienza e lei non mancò di ricambiare i ringraziamenti per averla aiutata a fare pratica. Farà sicuramente strada, era un trucco leggerissimo perchè erano comunque delle bambine, ma nella mia ignoranza nel settore potevo giudicarlo a dir poco spettacolare.

-Cosa sono questi mamma? Altri kimono?- Finita la mini sfilata, le bambine si misero a frugare nella busta in cui mia nonna aveva messo i loro kimono e trovarono dei pezzi di stoffa colorata esattamente come i loro abiti. Mi avvicinai per capire meglio di cosa parlassero dato che anche per me era la prima volta che guardavo quei vestiti.

-Sono solo dei pezzi di stoffa, una scatola di aghi, bottoni e merletti. Probabilmente è materiale avanzato che non serviva più alla nonna e quindi l’ha lasciato per noi in caso dovessero scucirsi gli abiti e risistemarli. E poi qui c’è anche il kimono di Steven.- il suo invece era verde acceso con dei fiori blu.

••••••••••••••••••••••••••••••••••

[POV KILARI]

Una volta rimaste sole io, le gemelle e la signora Kumoi, attendemmo che ci venisse comunicato l’ordine di uscita così da poter calcolare entro quanto tempo mi sarei dovuta infilare il mio kimono.

-Il vostro numero sarà ovviamente uguale a quello del vostro camerino, mentre l’ordine di uscita sarà dal numero più grande al più piccolo, perciò si prepari la concorrente numero 20 perchè uscirà per prima.- il signor Takada ci diede tutte le informazioni al microfono, tanto ogni stanza era dotato di una cassa da cui si sentiva tutto come fosse una cassa.

In ogni caso, praticamente avevo ancora più di 45 minuti per prepararmi. Proprio per questo decidemmo di andare a prenderci qualcosa al bar per fare merenda.

Non potevo immaginare che durante quella pausa, qualcuno fosse entrato nel mio camerino e sabotato il mio kimono, sporcandolo tutto un con un pennarello indelebile nero.

 

 

-AAAAAAAAHHHHH!!!- urlai.

-Kilari che succ…oh no!- disse la signora Kumoi spavantata.

-Come è possibile mamma?!-

E ora? Cosa potevo fare? 

-Ecco a voi la concorrente n°20, la nostra prima modella di stasera!-

Ci mancava solo questa! La sfilata era iniziata in perfetto orario! Non avevo il tempo di andare da qualche altra parte a cercare un nuovo kimono. È finita…non posso di certo partecipare così…

La porta del mio camerino si aprì di scatto.

-Kilari, tutto bene? Ti ho sentita gridare!-

Hiroto?!
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Ciao a tutti! Sto scrivendo questa nota direttamente dal convertitore HTML di efp perchè questo capitolo era così lungo che non me lo fa postare tutto intero quindi purtroppo devo dividerlo -.-'

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Capitolo 12
*** La Sfilata [1] ***


LA SFILATA

[Parte 1]

 

[POV HIROTO]

Me ne stavo chiuso da solo nel camerino di Izumi dato che lei era intenta a pavoneggiarsi con tutte le altre partecipanti nel corridoio. Tutti i camerini erano vuoti perchè la sfilata era appena cominciata, notai che solo il numero 01 è stato chiuso per tutto il tempo. Chi sarà mai una ragazza con un camerino così grande da potersi permettere di far stare truccatori e parrucchieri tutti nella stessa stanza? Cercavo di ammazzare il tempo con questi pensieri per non pensare alla figuraccia che Izumi mi ha fatto fare con Kilari qualche ora fa.

-AAAAAAAAHHHHH!!!- sentii un urlo provenire dalla stanza accanto alla mia e dopo un po’ realizzai che fosse il camerino 02, quello di Kilari. Sapevo che fosse il suo camerino perchè prima avevo visto le gemelle entrarci dentro.

Mi precipitai li per chiedere cosa fosse successo e perchè avesse gridato in quella maniera. Per fortuna Izumi e le altre modelle erano in un’altra sala vicino al palco a godersi la sfilata, quindi non mi avrebbe visto nessuno.

-Kilari, tutto bene? Ti ho sentita gridare!- chiesi spaventato.

Guardai meglio il kimono che aveva in mano e notai che sopra c’erano alcuni disegnini e scarabocchi fatti col pennarello.

-Sarà stato un incidente di percorso, forse Hikari e Haruka non si saranno accorte che quello fosse il tuo vestito e avranno disegnato li- disse la signora Kumoi con un tono misto fra arrabbiato, triste e sconfortato. Ma l’idea che le gemelle avessero scambiato un kimono per un foglio di carta era assurda!

-Non siamo state noi! Lo possiamo giurare!- confermarono la mia tesi con gli occhi lucidi a causa dell’accusa.

Kilari stette tutto il tempo con la testa abbassata e finalmente decise di rompere il suo silenzio alzando la testa e guardandomi dritto negli occhi, con uno sguardo che probabilmente non avevo mai visto. Era aggressivo, sembrava potesse uccidere qualcuno da un momento all’altro.

-Dov’era Izumi mentre noi eravamo al bar?- Ma perchè mi chiede di Izumi?

-…Non lo so- dissi sinceramente.

-HIROTO DIMMI DOV’ERA IZUMI MENTRE NOI ERAVAMO AL BAR!- alzò la voce come non l’avevo mai vista fare prima d’ora.

-NON LO SO!- urlai solo per ricambiarle il tono di voce.

In tutta risposta mi disse un frettoloso “spostati” e, buttandomi all’aria, si diresse a passo svelto dentro il camerino di Izumi fermandosi davanti alla scrivania.

-Un pennarello indelebile nero- disse la manager con un pizzico di odio nella voce.

Kilari rimase immobile con quel pennarello in mano.

Mi sentivo uno schifo, Izumi ha approfittato di un momento in cui loro non fossero in camerino, per imbrattare il kimono così che Kilari non potesse più sfilare.

Devo risolvere questo disastro. Ma come?

 

[POV KILARI]

-Bene, per mequesta sfilata si conclude prima ancora di iniziare. Ce ne torniamo a casa.- dissi sbattendo i piedi per dirigermi fuori dal camerino di quella crudele ragazza.

-Ma no, mamma! Non puoi mollare così! Indossa uno dei nostri kimono e partecipa lo stesso!- dissero le mie dolci piccole così premurose e ingenue, non sapendo ancora che razza di mondo sia quello dello spettacolo.

-Pur volendo, sono troppo piccoli per lei. Non le entrerebbero, solo un miracolo può salvarci da questa situazione.- rispose seria la mia manager.

-Mi sento colpevole per questa situazione, troverò io un modo per salvare il kimono di Kilari!- Hiroto parlò con uno sguardo serio. Apprezzavo il suo voler riparare al danno della sua fidanzata, ma io ormai avrei messo la croce su tutto ciò che riguardava lei, lui e queste maledette relazioni! E al diavolo la dichiarazione!

-Hiroto non c’è tempo nè per pulire questo kimono, ne per andare a prenderne uno nuovo. Purtroppo stavolta è andata così, è meglio tirarsi indietro.- rispose la Kumoi.

-Mamma!- mi chiamarono le gemelle che erano uscite per qualche secondo dal camerino di Izumi, per poi rientrare poco dopo. -i nostri forse saranno troppo piccoli, ma questo invece è sicuramente della misura di un normale vestito corto!- iniziò a parlare Hikari -vedrai che Steven capirà e non si arrabbierà se lo indosserai tu!- terminò Haruka.

Il kimono di Steven? Effettivamente mio nipote è un bambino abbastanza alto per la sua età. Pur sempre un bambino, ma il mio fisico non è cresciuto poi così tanto dopo la gravidanza. Che sia questo il miracolo?

-In ogni caso…andrebbe riadattato per il mio fisico, e poi non posso presentarmi con un kimono maschile…- dissi ancora pensandoci un po’ su.

 

[POV HIROTO]

Appena vidi quel piccolo kimono verde, il mio cervello ebbe una brillante idea. Guardai le gemelle che avevano una busta contenente aghi, fili, e stoffe varie. Nonostante mi sia sempre vergognato di farlo, oggi, davanti a tutte quelle donne, mi misi a cucire dei merletti sui polsi e sui bordi del piccolo kimono color verde, così da adattarlo alla forma del corpo di Kilari e renderlo femminile.

-Hirato grazie per l’impegno ma non funzionerà- disse Kilari amareggiata.

-Invece si mamma!- disse una -Abbi fiducia in lui!- continuò l’altra.

-Hanno ragione, abbi fiducia in me! Anche perchè non hai altre alternative se questa idea non dovesse funzionare.- non avevo intenzione di darla vinta ad Izumi. Doveva essere Kilari a vincere. Anzi, se alla fine Kilari riceverà un voto più alto di quello di Izumi, le dichiarerò i miei sentimenti per lei!

••••••••••••••••••••••••••••••••••

[POV KILARI]

“La cosa più sorprendente non è che Hiroto si è offerto di aiutarmi, lui mi ha sempre aiutato, sin dal provino della torta contro Erina. La cosa assurda è che questa idea abbia funzionato! Questo mini kimono è stupendo!” pensai.

Consisteva nella forma di un kimono corto fatto di stoffa verde con dei fiori blu, ma Hiroto tagliò le maniche e aggiunse pizzi e merletti su tutti i bordi. In più quei due pezzi di stoffa avanzati dai kimono di Hikari e Haruka, li ha usati per creare dei manicotti sempre caratterizzati dallo stesso merletto sui bordi.

(Nota: Letteralmente il kimono che indossa nella serie)

-Non mi spiego come tu abbia fatto Hiroto…ma le hai salvato la sfilata. Ora Kilari corri, è quasi il tuo turno.- disse la manager.

-Si!- risposi decisa.

 

Ci dirigemmo tutti nella stanza alle spalle del palco e notai che la concorrente che stava sfilando in questo momento, fosse proprio Izumi.

-Col numero 03, vi presento la bellissima Izumi Amakawa!- annunciò il signor Takada.

[POV IZUMI]

Ormai avevo la certezza che Kilari non avrebbe più potuto partecipare, perciò non avrei certo avuto bisogno di mettere in atto il mio geniale piano…ma quasi quasi, lo farò lo stesso! Più pubblicità per me!

-Buonasera, sono Izumi Amakawa la numero 03. Vorrei approfittare di questo meraviglioso evento per annunciarvi che a breve ci sarà un matrimonio!- feci uno dei miei soliti sorrisi finti e il pubblico era in delirio. Sarei divanto famoso con Hiroto, che sia da amici o che sia da finti fidanzati non mi importa! Hiroto me lo aveva promesso!

-Ulalá! Che rivelazione scioccante! Merci signorina Izumi e adesso contiamo quanti voti hai ricevuto.-disse Takada.

[POV KILARI]

Ma come le è saltato in mente di comprarsi i voti annunciando il matrimonio? Io non riuscivo a sopportarla.

-Non riesco a crederci che l’abbia detto davvero!- Hiroto era sbiancato, lo sguardo era un misto fra preoccupazione e nervosismo. Ma insomma sarebbe dovuto essere felice, che razza di reazione era mai quella?

-Ma scusa è il tuo matrimonio, dovresti esserne felice.- gli chiesi spontaneamente. Per fortuna eravamo in un punto in cui io, lui, le gemelle e la manager, potevamo parlare fra di noi senza avere paura che le altre modelle ci sentissero. Lui mi guardò dritto negli occhi per qualche istante e mi persi finalmente in quei due rubini che mi rapirono il cuore tanti anni prima. Il mio cuore batteva all’impazzata, avevo rimosso dalla mia testa tutte le cose che stavano accadendo intorno a noi, ignara del fatto che le mie piccole fissavano la scena innamorate della coppia che formavamo io e…loro padre.

-Non ho nessuna intenzione di sposare Izumi, mi hanno incastrato. Non è lei la ragazza che amo.- mi rispose lui ancora con gli occhi incastrati nei miei.

Purtroppo questa atmosfera magica fu interrotta da Pierre Takada che annunciava il risultato dei voti di Izumi.

-Et voilá, il risultato è nelle nostre mani. La media generale consiste nel 60 voti su un massimo di 100, qualcuna 70 qualcun’altra addirittura 80! Ma la nostra concorrente numero 03 Izumi Amakawa, totalizza il nuovo record: ben 90 VOTI SU 100!- tutto il pubblico applaudì e in quel momento partirono tanti fuochi d’artificio intorno al palco, la sua seconda trovata per ottenere più visualizzazioni alla sua performance. Le altre modelle utilizzarono dei semplici accessori come ventagli, fiori o luci…al massimo qualche ballerino o musicista ad affiancarle mentre sfilavano, ma addirittura i fuochi!

-Che sfacciata che è! Utilizzare l’annuncio del matrimonio e spettacoli pirotecnici per ottenere più voti! Non dovrebbe esserle concesso, così ha mostrato tutto tranne che il kimono!- sbottai nervosa da quella esibizione. Volevo trovare anche io qualcosa di così sbalorditivo da far rimanere tutti a bocca aperta, ma ero così concentrata a disperarmi con il kimono che non ho pensato a nulla.

-Ce la farai mamma, noi siamo con te!- dissero Hikari e Haruka.

“Noi siamo con te”? Fu così che ebbi l’ispirazione.

 

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Allora ci terrei a specificare che stavolta non è stata colpa mia.

Io questo capitolo ce l’ho pronto da almeno una settimana, ma il convertitore in HTML di efp è impazzito e non me lo convertiva.

(Ho scoperto adesso che semplicemente era troppo lungo.)

 

Parliamo un po’ di questa storiella…

Da autrice dico che non vedo l’ora di liberarmi di questa cazzata della “giornata da idol” che mi sono inventata, perchè l’idea è carina ma sono troppo logorroica quindi sto soffermando l’intera storia solo su questa singola giornata. Tutte mi chiedete della dichiarazione, lo ‘scontro finale’ ma giuro ho così tante idee che ancora non ho deciso nulla riguardo questi pezzi che sono effettivamente i più importanti della storia. Per questo non vedo l’ora di finire questa sfilata così da cambiare scenario e mandare Izumi a quel paese.

Mi sto imputtanando da sola perchè nella mia testa c’è un mix di idee nate dalla mia mente, poi c’è la voglia di rimanere vicina sia all’anime che al manga, e insomma non è facile capire che direzione prenderà questa storia. L’unica cosa di cui sono convinta, ripeto, è che una volta finita sta cosa della giornata da idol, per me sarà tutto in discesa. Da leggere non so, ma da scrivere sicuramente.

 

La trama:

Allora di base abbiamo capito che Hiroto sta con Izumi per salvare economicamente l’agenzia Muranishi ma considerati tutti i guadagni che ha costantemente ottenuto durante tutti gli anni, è davvero molto strano che sia andata in “banca rotta”. Tuttavia questo è un quesito che risolveremo più in la, per ora ci interessano le parti succulenti.

 

Per quanto riguarda Izumi penso che abbiate capito che mi sto attinendo all’anime, infatti nel suo POV parla di se stess* al maschile e parla di ‘amicizia’ con Hiroto quindi ciò che succederà nel prossimo capitolo già lo sappiamo tutti.

 

Kilari. Kilari ci tengo a precisare che è una Kilari un po’ diversa da quella originale. Ho odiato tutti i momenti in cui la fanno passare per una cretina, che per carità sono consapevole che tutta la storia è incentrata sul suo essere goffa e impacciata, ma non è da confondere con l’essere tonta! Dimenticatevi la Kilari dell’anime e vivetevi la Kilari di Triple H: una donna di classe, matura ma dentro un po’ bimba, con tante responsabilità da affrontare che ha già imparato a superare, sveglia ma tremendamente fragile. È tutto ciò che voglio che fuoriesca dal suo personaggio, una femmina super cazzuta ma con dentro un cuore grande che potrebbe andare in frantumi da un momento all’altro. Abbiamo tutto vissuto un momento della nostra vita in cui ci sentivamo così, per questo vorrei che ci sentissimo tutti un po’ Kilari. Ovviamente avremo anche noi il nostro lieto fine.

 

Se state leggendo significa che sono riuscita finalmente a pubblicare, ci sentiamo al prossimo capitolo. 

Lasciatemi un messaggino così da potermi invogliare ancora di più a concludere la storia, vi prego :’)

 

Ps. Un grazie speciale a dandelion10 per essere ancora qui! Confesso che le tue parole fanno parte dei motivi che mi spingono ancora a scrivere! Spero di sentirti anche qui sotto <3

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Capitolo 13
*** La Sfilata [2] ***


La Sfilata

[Parte 2]

 

[POV NARRATORE]

-Con il numero 02 vi presento la protagonista del mio film Sonata dell’amore e della Giovinezza. Direttamente dall’America, ecco a voi la bellissima e unica Kilari Tsukishima!- partì un coro di applausi e urla di felicità da parte del pubblico, contenti di rivedere la loro star dal vivo dopo tanto tempo che non tornava a casa.

-Salve a tutti! Mi eravate mancati, oggi porto su questa passerella un kimono molto importante in quanto rappresenta la tradizione ma allo stesso tempo l’innovazione! Si tratta di un tradizionale kimono cucito a mano da mia nonna, ma ho deciso di abbellirlo accorciandolo e aggiungendoci qualche decorazione qua e la!- sfoggiava i suoi splendidi sorrisi a tutto il pubblico, effettivamente le era mancata la folla giapponese.

-C’est génial, Kilari! L’idea è molto carina ed è stata anche applicata correttamente ma…se posso chiederti, come mai i manicotti sono di colori diversi? Volevi creare un contrasto di colori e di fantasie?- chiese Takada curioso durante questa mini presentazione prima di iniziare a sfilare.

-L’idea del contrasto mi piaceva moltissimo, ma in realtà il vero motivo è che ho deciso di abbinare un po’ tutto…- disse Kilari con un fare sospetto.

-Abbinare? Comment ça? (Che intendi dire?)- sia la folla che il regista erano alquanto confusi, ancor di più quando le luci dietro Kilari si spensero, per poi riaccendersi con tre fari puntati ognuno su una Tsukishima diversa.

 

[POV KILARI]

Lanciai un breve sguardo di intesa alle mie figlie e iniziammo a sfilare tutte e tre insieme ma divise allo stesso tempo. Io mi trovavo al centro del palco mentre loro, una alla mia desta e una alla mia sinistra, un po’ più dietro. Dissi loro di copiare esattamente ogni mia mossa, ma sapevo che non ce ne sarebbe stato bisogno. Ho notato sin da subito la sincronia che avevamo tutte e tre, per questo non avevo dubbi sul fatto che questa performance sarebbe andata bene, seppur totalmente improvvisata. Non dovevo farmi travolgere dall’ansia e dall’emozione, da domani tutto cambierà. I loro nomi saranno sulla bocca di molti, se prima le controllavo e proteggevo con 10 occhi, adesso me ne serviranno 100. Ma in ogni caso prima o poi questo momento sarebbe arrivato, anzi forse è stato meglio così dal nulla senza aver programmato qualcosa nello specifico. Percepivo la loro tremenda paura di sbagliare e di non essere all’altezza, ma ho davvero sperato che questa esperienza le avrebbe fatti comprendere il vero significato dell’essere un’idol. Hanno desiderato con tutto il cuore passare una giornata intera come artiste, e direi che si sta concludendo per il meglio! In quel momento non mi importava più di nessun problema, di Izumi, del kimono, dei voti, nulla! Solo io, Hikari e Haruka. L’unica persona a cui avrei permesso di entrare in questo gruppo sarebbe stata Hiroto in caso in cui ricambiasse i miei sentimenti. Era un’ipotesi assurda, ma lui ha detto che la ragazza che ama non era Izumi quindi magari una mezza speranza poteva ancora esserci! Ma quello non era il momento di viaggiare con la mente, dovevo solo pensare a prendere più punti di Izumi, così che avrei potuto dichiararmi ad Hiroto. Non sarò mai grata abbastanza a queste due piccole monelle per essermi sempre accanto nei momenti belli e in quelli brutti. Sono davvero la cosa più bella che mi sia successa nella vita. Tornando indietro lo rifarei infinite volte.

-Vi amerò per sempre- sussurrai mentre arrivavo alla fine del palco e mettendomi in posizione con una mano appoggiata ad un fianco e nell’altra aprivo un ventaglio per richiamare la cultura del meraviglioso paese in cui sono nata.

Non avrei avuto bisogno di girarmi per controllare le mie bambine, ma l’emozione era troppa per non guardarle per la prima volta nei panni di piccole artiste. E infatti le vidi nella mia stessa posizione, ormai sicure di quello che stavano facendo, ma soprattutto con gli occhi pieni di felicità.

Una piccola chioma castana che sfoggiava il kimono rosa guardando il suo primo pubblico da un paio di grossi occhi colorati come il fuoco.

Dal lato dei capelli color carbone, invece, ci vedevo due gocce d’acqua azzurre così simili alle mie. Non avrebbe mai immaginato che quel kimono azzurro sarebbe stato indossato in un’occasione del genere.

 

Terminata l’esibizione, il pubblico scoppiò in un’infinita serie di applausi. Accorsi a fare un  grande inchino, imitata dalle gemelle.

-MAGNIFIQUE! Questo si che è un vero ritorno con stile! Purtroppo non abbiamo molto tempo ma sono sicuro che rivedremo presto queste due fanciulle- disse Takada con un grande sorriso ed uno sguardo sospetto -Possiamo almeno sapere i nomi di questi giovani talenti?- chiese speranzoso.

Stavo per rispondere io alla sua domanda, ma ripensandoci non era compito mio presentarle. Dissi un rapido “certo” al microfono, per poi avvicinarmi alle bambine porgendo loro il mio piccolo microfono.

-Io mi chiamo Haruka!- -E io mi chiamo Hikari!- erano paonazze in volto e riuscivo a percepire l’ansia e la gioia del momento che stavamo vivendo. Non dimenticherò mai lo sguardo incredulo che fecero ascoltando gli applausi e le urla dei fan, appena udirono i loro nomi.

-Merci Haruka! Merci Hikari! Ma ora analizziamo i risultati e scopriamo in che posizione si classificherà la concorrente numero 02!-

Il tabellone con i numeri saliva sempre di più. Izumi aveva totalizzato ben 90 punti, speravo davvero che tutti questi sforzi fossero serviti a superarla, anche di un punto solo! Non mi importava di vincere questo concorso, volevo solo dimostrarle che l’onestà sarebbe stata premiata.

-95 PUNTI! La nostra Kilari Tsukishima si classifica al primo posto superando la concorrente 03 con 90 punti! Pertanto, ciò significa che potremmo già sapere chi sarà la vincitrice di questa sfilata in kimono! Rimane solo una concorrente in gara, chissà se riuscirà a conquistare il primo posto oppure rivedremo Kilari molto presto per la premiazione!-

Non potevo crederci, avevo superato Izumi!

•••••••••••••••••••

Appena rientrate nel backstage, le gemelle mi saltarono in braccio urlando -Ce l’hai fatta mamma, hai battuto quella strega!-

-Il miracolo è avvenuto davvero!- disse la signora Kumoi con le lacrime agli occhi.

-Veramente ragazze, voi ce l’avete fatta! Non ci sarei mai riuscita da sola!- lasciai un bacino ad entrambe.

-Se dobbiamo dirla tutta, IO ce l’ho fatta. Ricordatevi di chi ha avuto la geniale idea di cucire un kimono da bambino!- Hiroto mi parlò sorridendo, i suoi occhi erano un misto fra felicità, sincerità, pentimento, e altri strani sentimenti che purtroppo non capivo. -Naturalmente scherzo, è ovvio che qui la migliore sei stata tu Kilari.- 

Tum-tum

Il mio cuore batteva fortissimo. Avevo deciso che mi sarei dichiarata ad Hiroto prima di tornare in America! Però prima…

-Hiroto i-io…non ti ho ancora ringraziato per quello che hai fatto per me oggi. Voglio dire…credevo saresti stato l’ultima persona a fare qualcosa del genere, soprattutto…per me- abbassai lo sguardo perchè non riuscivo a sostenere i suoi occhi. Lui di tutta risposta avvicinò la sua mano alla mia guancia -È da quando siamo piccoli che ti ho sempre aiutata in ogni situazione. Perchè avrei dovuto smettere proprio ora? Mi sottovaluti!- 

 

[POV GEMELLE]

La mamma è diventata tutta rossa da quando Hiroto le ha parlato. Che fosse forse questo…L’AMORE CON LA A MAIUSCOLA?

Ma si! La mamma era per forza innamorata di Hiroto, beh, come biasimarla! La missione papà poteca aspettare, adesso dovevamo concentrarci a far mettere insieme la mamma e Hiroto.

Però prima avremmo dovuto risolvere una questione importantissima:

-Hiroto- dicemmo in coro -Vorremmo chiederti scusa per esserci arrabbiate con te quando siamo usciti insieme e anche per stamattina in agenzia…- 

-Non dovete scusarvi di niente, sono stato io che avrei dovuto capirvi prima! Mi darete la possibilità di passare un’altra giornata insieme?- evviva, Hiroto ci stava perdonando!

-Certo! Però deve esserci anche la mamma questa volta!- il nostro piano era appena iniziato.

-Ehh?! Ma è una cosa fra di voi, che cosa volete da me?- la mamma sembrava imbarazzata.

Tum-Tum

-Noi ti inviteremo, poi sceglierai tu se accettare o meno. Hey mamma, come mai il tuo cuore batte forte e sei tutta rossa?-

-Chiudete il becco!- e iniziò a farci il solletico.

 

[POV NARRATORE]

A interrompere quella tipica scenetta familiare, fu una certa ragazza dai capelli rosa, che raggiunse il nostro gruppetto preferito a grandi falcate e urlando

-TU! KILARI! Hai imbrogliato! Ti sarai sicuramente comprata tutti i voti. È impossibile che tu sia riuscita a prendere più punti con quel misero straccio. Per di più, sei anche volgare. Una madre che si presenta con un abito così corto in televisione, che vergogna! Avresti fatto più bella figura a mostrare il tuo vero kimono con tanto di decorazioni…artistiche…- Izumi si presentò dinanzi a loro urlando questa serie di frasi verso Kilari, marcando la parte in cui accennava ai disegni e scritte che aveva fatto sul kimono che avrebbe dovuto indossare la sua rivale. Erano tutti sul punto di esplodere e urlargliene di tutti i colori, ma la prima persona a perdere la pazienza fu proprio il nostro cantante preferito.

-Non ti vergogni alla tua età a fare questi scherzetti da ragazzini? Per di più hai causato un danno grave al mondo della moda! È chiaro che fossi così sicura che Kilari ti avrebbe battuta, che hai ben pensato di sabotarla imbrattandole il kimono! E nonostante i tuoi mille trucchi, sei riuscita a fallire lo stesso.- ma proprio mentre Hiroto sputava veleno su quella che sarebbe dovuta essere la sua “fidanzata”, la voce del piccolo regista e stilista riecheggiò dal palco in tutto il backstage, segno che stesse iniziando la presentazione dell’ultima concorrente in gara.

-Siamo quasi giunti al termine di questo fantastico evento. Ma prima sono lieto di presentarvi su questo palco l’ultima concorrente in gara: con il numero 01 la nostra divina e splendida Fubuki Todou!-

 

I riflettori seguirono Fubuki lungo tutta passerella, mostrando la modella con indosso un lussuosissimo kimono color violaceo tempestato di diamanti colorati. I lunghi capelli blu legati in una coda alta che slanciava ancora di più la sua figura, accompagnata da un vertiginoso spacco sulla coscia, rendendo quest’esibizione sensuale ed elegante allo stesso tempo.

Continua...

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Raga io vi voglio bene, mi dispiace per tutte queste parte 1, parte 2, ma non è colpa mia se ormai c'è un limite massimo di caratteri...anni fa non era così.
Non sapete quanto mi snerva questa cosa.

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Capitolo 14
*** Backstage ***


Rivelazioni dietro le quinte

 

 

Intanto nel backstage…

[POV NARRATORE]

-ZIA FUBUKI!- esclamarono le gemelle.

-COSA!? Ma che ci fa Fubuki li? Signora Kumoi perchè non mi ha detto che anche lei avrebbe partecipato?- chiese Kilari confusa.

-A quanto pare voleva tenere nascosta la sua presenza qui. Avevo capito che la concorrente 01 fosse un po’ particolare da quando ho visto che il suo camerino era l’unico così grande da possedere zona trucco e parrucco all’interno, così da permetterle di non uscire mai da li, se non per andare sul palco. Chi lo sa, magari voleva solo stupirti!- la manager rispose con il suo solito tono da investigatrice.

 

[POV KILARI]

Se quella stupida me lo avesse detto, saremmo potute stare insieme tutto il pomeriggio!

Non smetterò mai di rimanere incantata nel guardare la bellezza della ragazza che mi sopportava tutti i giorni. Ad ogni passo sembrava sempre più regale e sicura di se stessa. D’altronde è nata per fare la modella, e sarà per sempre la migliore in questo campo. Avevo ancora tanto da imparare da lei, e forse era proprio questo il motivo che l’ha spinta a non farmi sapere della sua presenza. Avrebbe voluto che mi impegnassi a vincere senza sapere di avere altre degne rivali oltre Izumi. Probabilmente ciò che dovevo comprendere, era che il mio unico nemico erano soltanto le mie maledette insicurezze. Se avessi saputo della presenza di Fubuki, sicuramente avrei fatto il tifo più per lei che per me stessa. E lei mi conosceva bene, per cui ha deciso di tenermi all’oscuro.

 

-Attendiamo con ansia il risultato eee…

OH! MON DIEU! L’ultima concorrente in gara, la numero 01 Fubuki Todou totalizza IL MASSIMO DEI PUNTI! 100 su 100! Questo significa che la situazione si ribalta e sul podio del primo posto troviamo lei! CONGRATULAZIONI E APPLAUSI PER LA NOSTRA VINCITRICE!-

Gli applausi non avevano intenzione di terminare, il pubblico era impazzito.

Aveva vinto senza dire nemmeno una parola, nemmeno il suo nome. Beh, d’altronde eravamo ad una sfilata di moda…quindi a casa sua! È stata davvero una vittoria meritata, ero molto contenta.

•••••••••••••••••••••

[POV NARRATORE]

-TU! Come è possibile che tu sia qui?! Era stato deciso che fossi io l’unica artista dell’agenzia Higashiyama a partecipare a questo evento!- Izumi si scagliò urlando contro Fubuki, appena la vincitrice rientrò incoronata nel backstage.

-Izumi cara, io non ho di certo bisogno di un’agenzia per decidere quando, dove e a che evento partecipare hahahahah- Fubuki iniziò la cantilena con la sua solita risatina fastidiosa -Per di più, ci tenevo troppo a vedere la tua reazione davanti non ad una, ma a ben due sconfitte! Sei venuta qui per dare del filo da torcere a Kilari ma tu non vali nemmeno quanto un suo capello. Sapevo che non avresti avuto speranza contro di lei, ma la mia presenza qui indica solo che il mondo della moda appartiene a me. Sono io la migliore hahahahahahah!- Kilari aveva un gocciolone alla testa, la sua amica non sarebbe mai cambiata veramente. Ma era anche per questo che la adorava.

-Vedrai cosa succederà quando la direttrice lo verrà a sapere!- la ragazza dai capelli rosa girò i tacchi e fece per andarsene.

Ma fu proprio questa la parte divertente: durante questa breve discussione, Hikari e Haruka si posizionarono dietro le gambe di Izumi, così che non appena la ragazza avrebbe provato a fare un passo indietro, quasi sicuramente sarebbe inciampata. L’idea sembrava reggere, ed effettivamente scivolò a terra davvero, scontrandosi con le gemelle.

Le piccole stavano escogitando una seconda parte del piano per simulare dei finti dolori accompagnati da un sonoro pianto, ma qualcosa di più inaspettato lasciò tutti a bocca aperta.

Il kimono di Izumi si slacciò nel cadere, lasciando intravedere un petto scolpito, un petto da…uomo. In più la folta chioma di capelli rosa si ritrovò sul pavimento, rivelando la presenza di cortissimi capelli color verdone.

-Ahi…credo di essermi sbucciata il gomito! AHHH!- prima continuò a parlare con la sua vocina fastidiosa, ma quando si rese conto della situazione, iniziò a urlare come una pazza.

-Ma che significa tutto questo?!- Kilari, Kumoi e le bambine erano sotto shock.

-Hey Hiroto! Ma allora ti piacciono i ragazzi! Potevi dircelo sai, noi non giudichiamo!- disse Fubuki con un tono provocatorio verso Hiroto. Lui diventò leggermente rosso in volto, ma ignorò la sua frase avvicinandosi a Izumi.

-Ma…io ti conosco. Tu sei Hyotaro Izumi!- disse guardandolo più da vicino.

-Ohh Hiroto! Allora ti ricordi di me!- il ragazzo pianse e si buttò con le braccia al collo di Hiroto.

-Si che mi ricordo, noi eravamo amici alle elementari ma poi la tua famiglia si trasferì in un’altra citta e non ci vedemmo più-

-Esatto. Ci eravamo fatti una promessa molto importante noi due…- Izumi abbassò la testa tristemente -Da grandi avremmo dovuto formare un duo e diventare famosi insieme!- disse con convinzione.

-Cosa?! Ma eravamo solo due bambini che giocavano al karaoke!- urlò Hiroto.

-Si, forse hai ragione tu! Ma io quel giorno presi molto seriamente la nostra promessa e continuai ad allenarmi ogni giorno nel canto e nel ballo per arrivare a formare un duo con te! Ma poi ti vidi in televisione con quel…biondo…e capii che ti fossi già scordato di me- marcò con ribrezzo la parola “biondo”. Hiroto iniziò a rendere più seriamente la situazione e parlò con tono deciso.

-Ascolta, io non mi sono mai dimenticato di te. Durante il mio percorso ho incontrato Seiji e sono rimasto estremamente colpito dalle sue qualità nel canto e nel ballo, tanto che iniziammo ad allenarci insieme giorno e notte. Nel frattempo stringemmo una bellissima amicizia e questo ci spinse a voler provare a debuttare nel mondo dello spettacolo insieme. Ma questo non significa che io non ti apprezzassi come amico o come compagno. Semplicemente siamo cresciuti e le cose sono cambiate, è una cosa normale. Dici di esserti allenato ogni giorno nel ballo e nel canto, eppure stai tentando di diventare famoso aggrappandoti alla mia immagine. Ma perchè? Presentati al mondo come “Hyotaro Izumi l’artista” e non come “Izumi la ragazza di Hiroto”. E poi questa storia della relazione non avrebbe retto ancora per molto, lo sai anche tu.-

Tutto questo discorso avvenne sotto gli occhi stupiti di tutto il gruppo ma, per fortuna, non c’era nessun altro intorno a loro.

-I-io…io…da solo non valgo nulla…senza di te io non sono niente, Hiroto!- Hyotaro tornò a piangere e a buttarsi sul petto di Hiroto.

-Non è vero, non dire così!- poi ci pensò un attimo su, lo prese fra le braccia e disse deciso -Mi farò perdonare da te. Lavoreremo insieme, studieremo insieme e potremo passare insieme tutto il tempo che vorrai. Ma tu per favore sciogli la situazione sulla relazione.- si guardarono per un po’ negli occhi e Hyotaro asciugò le lacrime. Poi, per la gioia di tutti, si convinse.

-D’accordo-

•••••••••••••

Nel frattempo, dall’altra parte dell’oceano…

-Goodmorning!-

-Miss Tina, abbiamo news sul caso giapponese seguito da suo marito e i suoi colleghi!-

-Oh my God, ditemi tutto per favore!-

-Hey baby, ho saputo tutto. Tu prendi Steven e prepara le valigie, io organizzo il volo-

-Si, amore-

-Subaru, dillo anche ad Arashi-

 

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E niente raga, ormai i miei mastodontici capitoli non potranno più stare insieme ma avrò sempre bisogno di dividerli. Devo imparare a scrivere di meno.

 

Andiamo a noi:

FINALMENTE ho terminato questa “giornata”, così ora potrò dedicare più spazio alle mie idee.

 

Per la ‘rivelazione’ di Izumi ho da sempre deciso di rimanere fedele alla storia reale, l’unica cosa che ho deciso di cambiare è stata di concludere la “relazione” fra lei e Hiroto in maniera pacifica. In origine avrei voluto creare altri litigi ma onestamente non mi piacciono le storie con 50 capitoli, poi già io parlo e scrivo molto quindi non mi sembra il caso di aggiungere altra carne sul fuoco.

 

Da adesso mi concentrerò un po’ di più sui nostri 4 protagonisti. Non mi piaceva l’idea di creare love stories già dai primi capitoli, non aveva molto senso. Però anche in questo, stiamo facendo un po’ di progressi.

 

Che ne pensate di questo capitolo ‘conclusivo’? Vi è piaciuto?

E questo finale vi ha suscitato un po’ di curiosità?

 

A presto!

vale

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Capitolo 15
*** Domenica ***


[POV ESTERNO]

-Allora?-

-Shhh! Fai silenzio!-

-E allora sbrigati, non abbiamo tanto tempo!-

Erano le 7:00 del mattino e di solito, nonostante la pigrizia di una certa mamma, a casa Tsukishima le sveglie suonavano alle 6:00. Tuttavia, dopo la turbolenta serata precedente, l’agenda della nostra Kilari non prevedeva impegni per il giorno successivo, così da permetterle di dormire beatamente senza nessuna sveglia impostata.

Ma come si suol dire…chi dorme non piglia pesci! E due piccole pesti di 5 anni avevano così tante missioni in corso, da non potersi permettere nemmeno cinque minuti in più di sonno.

-Sto controllando io, dorme come un sasso. Hai trovato il telefono?- disse la bimba mora spiando leggermente nella camera della madre.

-Si, eccolo qui. Adesso devo trovare il numero di telefono e scrivergli il messaggio.- rispose la sorella.

E fu così che nel bel mezzo del corridoio, cominciò il piano delle due bambine impigiamate.

——————————————————

[POV HIROTO]

Caro Hiroto sono Kilari.

Ciao.

Peffavore oggi puoi venire qui così poi usciamo insieme a Hikari e Haruka?

Thank you very much.

Ps. Sono Kilari

 

Avevo aperto gli occhi da pochissimo, ma il bagliore di luce uscito dal mio telefono, è servito a svegliarmi. Lessi il messaggio almeno 5 volte prima di capire cosa, o meglio chi, ci fosse dietro.

“Sono mitiche” pensai fra me e me.

Si, KILARI. Ci vediamo più tardi.

Hiroto.

Beh non potevo non pensare che quella giornata fosse iniziata nel migliore dei modi. Non ero stato invitato da Kilari in persona ma da una, anzi due, piccole parti di lei si.

Mi affrettai a lavarmi e vestirmi perchè prima sarei dovuto passare da Muranishi per raccontargli l’accaduto alla sfilata.

È stato un sollievo vedere casa mia finalmente libera dalle cianfrusaglie che Izumi lasciava appositamente qui. Dopo la sfilata ho parlato tanto con lui, abbiamo chiarito i nostri malintesi, chiacchierato del più e del meno, e sopratutto ragionato sul come comportarci davanti alle domande dei fans e della stampa. Dopotutto in versione uomo, è davvero un buon amico.

—————————

[POV GEMELLE]

-Secondo te arriverà fra poco?-

-Non lo so, gli mando un altro messaggio?-

-Aspettiamo altri 30 minuti, se non arriva lo chiamiamo-

Le due stavano confabulando sul divano a guardare i cartoni, erano già quasi le 9:00 e di Hiroto non c’era traccia. L’importante era sperare che Kilari dormisse ancora beatamente. Dalle scale del piano superiore si udì un rumore. Qualcuno si era svegliato.

-Oh no, e ora che facciamo?!- iniziarono ad agitarsi.

-M-Meow..?- Si presentò un dolcissimo Na-San ancora con la faccia impastata dal sonno, che si chiedeva che ci facessero quelle due già sveglie e pimpanti.

-Ah per fortuna sei tu! Na-San dobbiamo dirti un segreto ma non devi dirlo alla mamma per nessuna ragione al mondo!- e fu così che costrinsero il povero micino mezzo addormentato, ad ascoltare i loro folli discorsi.

 

[POV ESTERNO]

Din-Don

-È ARRIVATO!- due tornadi si fiondarono verso la porta e iniziarono la loro recita.

-Chi è???-

-Sono Hiroto!-

-Hiroto!!! Che bella sorpresa!- nel frattempo aprirono la porta -Come mai da queste parti?- dissero con delle finte vocette stupite.

Fra Hiroto e Na-San ci fu uno scambio di sguardi seguito da dei goccioloni sulla testa.

-Veramente mi è arrivato un messaggio questa mattina, in cui c’era un invito per stare insieme oggi- stette al gioco il ragazzo.

-DICI SUL SERIO? MA È FANTASTICO! Vieni con noi a svegliare la mamma così possiamo darle la notizia!- lo presero per mano e lo trascinarono su per le scale.

 

[POV HIROTO]

Erano così prese dalla situazione da non essersi minimamente rese conto di aver fatto saltare tutto il teatrino che avevano montato. Chi mi avrebbe inviato il messaggio se la madre era ancora nel mondo dei sogni? Decisi di non domandarlo, era troppo bello vederle così entusiaste.

Aprirono la porta della camera da letto e la prima cosa su cui mi cadde l’occhio, era la posizione in cui dormiva Kilari. Ai tempi capitava molto spesso che dormissimo insieme, a casa sua, a casa mia, in agenzia, da Seiji…era sempre terribile. Prendeva a calci le coperte fino a buttarle giù, si spalmava sul letto come fosse una stella marina, teneva i cuscini addosso e non sotto la testa. Spesso mi toccava alzarmi nel cuore della notte e trovare un altro posto, così da lasciarle tutto lo spazio.

Adesso invece è così piccola raggomitolata in nemmeno metà letto matrimoniale, con lenzuolo e cuscino al posto giusto. Se me lo avessero detto anni fa, non avrei mai creduto che avrei assistito a questa scena.

-Mamminaaaaa! C’è una sorpresa svegliati!- le gemelle le si avvicinarono dolcemente, intimandomi di seguirle.

Mi sentivo imbarazzato, eppure questa scena è stata la mia quotidianità per tantissimo tempo. Forse avevo passato così tanti anni a sperare di poter rivivere questa situazione, che ora che ce l’avevo davanti, non mi sembrava vero.

-Mhmh…cosa?- grugnì nel dormiveglia mentre loro la scuotevano. Decisi di farmi coraggio e parlarle anche io.

-Buongiorno Kilari…- usai un tono di voce basso e dolce, come quando la svegliavo di solito.

-Hiroto è venuto a trovarci mamma!-

-Mhh…buongiorno Hiro…HIROTO?- si alzò di scatto e strabuzzò gli occhi quando mi vide.

-Ma ma, ma in che senso? Cioè che ci fai tu qui? E voi due? Perchè non siete in pigiama? Che ore sono? Haruka sono le 9:00 come fai ad essere sveglia a quest’ora? MI SPIEGATE CHE SUCCEDE STAMATTINA?!- fortunatamente ci pensò Na-San a tranquillizzarla con le sue solite carezze premurose.

-Mamma dovresti essere felice, è stata una sorpresa anche per noi!- continuavano a ridacchiare mentre la madre le malediva con lo sguardo. Mi mimò uno “scusa” in silenzio, ma in tutta risposta mi sedetti e iniziai a giocherellare con i capelli delle bimbe.

-Allora, chi vuole fare colazione?- dissi guardandole. In meno di un attimo, il volto di Haruka si trasformò in quello di sua madre quando la mattina le preparavo i pancakes che tanto adorava. Kilari diceva che solo io e suo padre le cucinavamo la ‘colazione perfetta’: lui le crêpes e io i pancakes.

Mi sentii prendere il polso e alzando la testa vidi Kilari con uno sguardo da preghiera, come se volesse chiedermi un favore. Questa era la conferma che era cambiata, era cresciuta ed era maturata. Ma in fondo esisteva ancora la mia Kilari. Quella piccola pasticciona che dovevo continuamente salvare da mille guai. Mi sciolsi a quel contatto, il mio cuore batteva forte, così avvicinai il mio viso al suo fino a sfiorarci i nasi e guardandola dritta negli occhi le chiesi -vuoi i pancakes, vero?- annuì e mi rivolse uno dei sorrisi più belli che mi abbia mai regalato. Aveva sicuramente apprezzato il fatto che io l’avessi capita senza bisogno di parlare. C’era troppa intesa fra di noi. I nostri sentimenti non potevano sparire solo per qualche kilometro di distanza.

————————————

[POV KILARI]

Dopo essermi ripresa da quel scioccante risveglio, mi sistemai un po’ e scesi in cucina estasiata dal dolce profumo che c’era nell’aria.

Le mie due pesti erano sporche di nutella, latte e farina da testa a piedi, mentre Hiroto e Na-San erano intenti a sfornare quei deliziosi dolci che tanto amavo. Mi sembrava di essere tornata a 6 anni fa, quando tutto ciò era la mia routine. L’unica aggiunta era che adesso mentre loro cucinavano, dovevo lanciare due bambine nella lavatrice per come si erano conciate.

-Filate in bagno, subito! L’avete messo qualche ingrediente nei pancakes o ve lo siete solo rovesciate addosso?-

-Eddai stavamo solo giocando, è stato un incidente!- scapparono in bagno ridacchiando, felici della bravata che avevano combinato.

-MEO MEOOOW!- Na-San impazzì quando vide il pavimento sporco di impronte di farina, allora si affrettò a seguire i loro passi con una pezza bagnata in mano, intento a rimediare al loro danno.

Oh no, eravamo rimasti soli io e Hiroto.

-Ecco a Lei, la colazione è servita!- mi porse il piatto con una montagna di pancakes, facendo un finto inchino e giocando con la padella.

-A cosa devo questa colazione?- chiesi curiosa di sapere come e quando avesse parlato con le bambine.

-La devi al PIN del tuo cellulare che è inesistente. Te lo sei fatta fregare da due bambine di 5 anni- diventai paonazza, quelle due bestie mi avevano rubato il telefono! Geniali però…

-Stavolta hanno vinto loro…però non avresti dovuto, davvero. Avrai tanti impegni ultimamente, non puoi perdere tempo così.-

Prese un cucchiaino di nutella e me lo spalmò sulle labbra, come per mettermi a tacere.

-Punto numero uno: mi libererò da tutti i miei impegni se c’è qualcosa che riguarda te;

Punto numero due: voi non siete una perdita di tempo;

Punto numero tre: oggi è domenica.”

Arrossii violentemente incapace di muovermi. Cosa volevano dire quelle parole? Era forse una dichiarazione? Maledetti noi e la nostra incapacità di dirci esplicitamente le cose che proviamo. Mi limitai ad abbassare la testa e, pulendomi dalla cioccolata, mormorai un flebile “grazie”.

-Sei ancora sporca qui- mi indicò l’angolo delle labbra.

Mi affrettai a prendere il tovagliolo ma lui mi precedette prendendomi il mento fra le mani  e avvicinandosi sempre di più alle mie labbra. Il mio cuore esplodeva, non riuscivo a credere che stesse succedendo davvero. Chiusi gli occhi e respirai a polmoni aperti quel profumo che tanto amavo e che mi era mancato come l’aria. Appoggiò le sue labbra sull’angolo delle mie.

Dopo pochi secondi da quel momento paradisiaco, si sentì un forte rumore dal piano di sopra, seguito da un pianto isterico.

Scattai sopra con la velocità della luce per vedere cosa fosse successo.

 

[POV ESTERNO]

Al piano superiore, le gemelle avevano il compito di lavarsi per ripulirsi dallo sporco degli ingredienti, sorvegliate ed aiutate da Na-San. Quando la castana fu finalmente pronta, il gattino si accinse ad infilare la maglietta alla sorella…ma fu in quell’istante che Haruka nel tentativo di correre al piano inferiore, scivolò in una pozza d’acqua, andando a sbattere la testa contro il muro.

Sentito il rumore e il seguente pianto, la madre corse come un fulmine ad abbracciarla e tranquillizzarla, con tutti gli altri intorno che guardavano la scena preoccupati e dispiaciuti.

-F-fa m-male ma-mammaaa!- piangeva disperata la piccola.

-Lo so amore, ti uscirà solo un piccolo bernoccolo ma nulla di che. Ora hai capito che non devi correre? Stavolta è stata solo una botta, ma non potrà andare sempre bene. È pericoloso- il tono con cui Kilari diceva queste frasi era dolce e rilassato, e nel frattempo cullava la bambina così da farla tranquillizzare.

Hiroto ammirava la situazione da lontano, come fosse un personaggio esterno che si sentisse quasi fuoriluogo.

-Io non sono un genitore- pensava -io non avrei saputo come comportarmi con loro-. Era diverso crescere i fratellini dal crescere dei figli. Dovevi essere tu il loro primo punto di riferimento.

E mentre Kilari passeggiava per tutta casa dondolando la piccola che pian piano smetteva di piangere, lo sguardo di Hiroto si posò sulla piccola Hikari, rimasta immobile nello stesso punto, pietrificata e spaventata per la sorella.

 

[POV HIROTO]

Mi sentivo impotente. Non sarei riuscito ad aiutare nessuno in quella situazione, mi ero fatto prendere dal panico anche io. Ma quando vidi Hikari immobile a fissare il punto in cui ondeggiavano la madre e la sorella, sentii come una spinta automatica da dentro. Mi avvicinai a lei e l’abbracciai. Lei si fece coccolare ma rimaneva sempre all’erta per verificare che la sorella stesse bene.

-Tranquilla, le passerà in fretta- le sussurrai.

-Ho avuto paura- confessò con un musetto triste. Fanno tanto le dure, eppure sono così piccole e fragili. Non smetterò mai di pensare che con loro, Kilari abbia fatto un lavoro straordinario.

Mi dispiace però, che l’abbia dovuto affrontare da sola.

 

[POV ESTERNO]

-O-ora p-però…ho f-fame. Il nonno ha detto che al luna park fanno le crêpes. Andiamo?- tutti ascoltarono la richiesta con un gocciolone in testa.

-Non ti smentisci mai eh? Anche dopo esserti fatta male non riesci a non pensare al cibo. Mi ricordi proprio qualcuno- disse Hiroto andando a scompigliarle i capelli, con Hikari in braccio che non tardò ad abbracciare la sorella.

-Dai Hiroto andiamo tutti insieme al luna park!- ripropose la castana.

-Hiroto ha già fatto tanto per noi questa mattina, oggi è il suo giorno libero e avrà già altri impegni.- rispose la madre.

-L’unico impegno che avevo era fingere di avere una relazione che non era reale. Ed è solo merito vostro se sono riuscito a smascherare Izumi e liberarmi da questo problema. Il minimo che posso fare per sdebitarmi è rendervi felici. E poi si…mi farebbe molto piacere passare un po’ di tempo insieme a voi- disse inizialmente guardando le gemelle e poi spostando lo sguardo verso Kilari -sempre che tu sia d’accordo.-

Un turbine di emozioni pervase il cuore della cantante, così sopresa dall’inaspettato comportamento del ragazzo con cui ha avuto quella strana relazione. Ancora con il cervello in tilt a causa di quel mezzo bacio, interrotto dai frutti di quell’amore che col tempo non si è mai perso.

-Allora mamma? Possiamo?- supplicarono le figlie. Kilari fece come per pensarci e poi finalmente rispose:

-Allora Hiroto, il tuo periodo di prova da babysitter inizia adesso.-

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Ciao a tutti e a tutte,

scusate l’assenza ma mi sono fatta prendere dagli esami universitari che mi stanno togliendo un sacco di tempo.

Il capitolo è un po’ lungo per cui cercherò di essere breve.

Ho cercato di riassumere tante tematiche profonde in questo capitolo, fra cui ovviamente la famiglia, l’amore, e la responsabilità di una giovane mamma single. Da come racconto può sembrare che io in primis abbia figli e che scriva in base alla mia esperienza, ma non è così lo giuro HAHAHAHAHA. Ho 21 anni e fino a quando non mi laureerò, non ho in programma alcun bambino per ora.

Spero vi siate emozionati almeno un po’ durante questo capitolo, ultimamente mi è capitato di leggere storie che mi hanno davvero fatto battere il cuore e vorrei provare ad avere lo stesso risultato.

Questo capitolo è una sorta di “pausa” dalla storia principale, creato per soffermarci ad ammirare un po’ la nostra coppia preferita, insieme alla loro famigliola felice, ma ho già in mente il seguito.

 

Mi mortifica aprire efp per pubblicare e non leggere nemmeno una nuova recensione sotto questa storia, io ci sono molto affezionata e credo che fra le mie storie, sia la mia preferita. Il fandom di Kilari purtroppo non è mai stato così grande, ma da qualche anno a questa parte ho visto che è caduto proprio in basso. Non riusciamo a risollevarci un pochino?

 

Spero di sentire qualcuno di voi al più presto.

~nana

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