The hacker sword

di dragun95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

 

L’atmosfera era oscura e fredda, aveva come l’impressione di essere finito in un film in bianco e nero. Ecco che si trovava ancora lì, nel Mare oscuro, non era la prima volta che ci finiva.
Isaac poté avvertire la sensazione malsana che lo attanagliava ogni volta che finiva in quel luogo.
 
“Di nuovo qui!” come diavolo aveva fatto ad arrivarci. L’ultima cosa che ricordava era che era andato a dormire e quando aveva riaperto gli occhi, eccoli lì. Su quella spiaggia fredda e deserta.
Intorno a lui c’era solo il mare oscuro, ogni volta che posava lo sguardo su quell’oceano, il suo sesto senso gli gridava di non avvicinarvisi. Si mise a guardarsi intorno per vedere se non aveva compagnia, in quel luogo era sempre meglio guardarsi le spalle.
 
Guardò il faro in lontananza che emanava una luce scura e poco rassicurante. Non sapeva perché ma si sentiva attirato da essa, come una falena dalla fiamma.
Iniziò a camminare verso il faro, ad ogni passo che faceva gli sembrava che i suoi piedi affondassero nella sabbia come se fossero nelle sabbia mobili. L’atmosfera gli stava facendo venire una grande sensazione di sconforto e solitudine, iniziando a chiedersi del perché fosse solo in quel posto maledetto. Scosse il capo cercando di togliersi quei pensieri dalla testa, non erano suoi, era quel luogo che glieli stava facendo venire.
 
-Devo andarmene di qui!- non sapeva come fare, ma credeva che quel faro, fosse una specie di portare tra quel mondo e il suo.
L’aria venne scossa da un violento ruggito, spostò di scatto la testa verso il mare vedendo una sagoma sinuosa e lunga che volava verso di lui.

 
Digimon analisy
 
Nome: Airdramon
Tipo: Dati
Livello: Campione
Gruppo: Bestia mitologica
 
End analisy
 

Il drago alato dalle squame blue e le ali rosse si stava dirigendo velocemente verso la spiaggia e sembrava aver puntato il ragazzo. Isaac fece un passo indietro pronto a correre, quando un grande tentacolo bluastro uscì fuori dal mare afferrando il digimon per il collo.
Questo iniziò ad agitarsi per liberarsi dalla presa, ma fu inutile, alla fine venne trascinato con la forza nell’oceano sparendo tra le acque. Dopo aver assistito a quella scena era chiaro che avrebbe fatto meglio ad andarsene.
 
Iniziò a correre sulla sabbia cercando di raggiungere il faro il più velocemente possibile. Mentre si muoveva, lanciava continuamente uno sguardo all’acqua in caso qualunque cosa fosse quella cosa di prima tornato.
E proprio come temeva il tentacolo uscì nuovamente dall’acqua puntando questa volta verso di lui.
 
-Oh cazzo!- non gli andava di morire in quel modo, in un luogo di merda come quello. Appena fu a pochi centimetri da lui, la chiavetta che portava al collo sprigionò una grande luce che divenne fuoco bianco. L’ultima cosa che vide fu il tentacolo che andava a fuoco prima di vedere tutto rosso.
 
 
Si svegliò di soprassalto, così velocemente che finì per cadere dal letto, sbattendo di faccia contro il pavimento. Si mise seduto tenendosi il naso dolorante, notando che era nella sua stanza. Era stato solo un altro incubo.
Si mise in piedi prendendo dalla scrivania i suoi occhiali da vista. A causa del sudore sentiva il bisogno di farsi una doccia.
 
Uscì dalla stanza e andando in quella di fronte. Il bagno era abbastanza piccolo, con spazio sufficiente per una vasca, un gabinetto e un lavandino. Aprì l’acqua togliendosi i vestiti, legandosi un asciugamano alla vita.
Iniziò a lavarsi cercando di scacciare il ricordo di quell’incubo dalla mente. Eppure era troppo reale, ma non sapeva che cosa volesse dire e perché avrebbe dovuto trovarsi nel Mare oscuro. Prese la collana-chiavetta che portava al collo iniziando a fissarla.
 
-Isaac sei sveglio- la porta del bagno si aprì facendolo sobbalzare.
 
-Witchmon, mi sto lavando!- disse rosso, mentre il digimon strega sorrideva divertita.
 
 
Digimon analisy
 
Nome: Witchmon
Tipo: Dati
Livello: Campione
Gruppo: Uomo demoniaco
 
End analisy
 
 
-Ti vergogni, che carino- ridacchio la digimon portandosi la mano alla bocca. Aveva l’aspetto di una donna vestita da strega rossa con dei corti capelli biondi coperti da un grande cappello e occhi azzurri. Le braccia avevano dei guanti rossi che erano più grandi del normale con dita appuntite e delle lame ricurve sui dorsi.
 
-Vorrei vedere te, brutta digimon perversa!- gli disse lui rosso. Lei ghigno mostrando i denti appuntiti, mentre lo spiriti a forma di gatto nero miagolava intorno al cappello della sua padrona.
 
-Sono solo interessata a conoscere meglio gli umani- si giustificò lei con tono innocente.
 
-Okey, ma ora esci!- Witchmon rise prima di uscire.
 
-Appena hai finito, la colazione è pronta- sospirò ancora in imbarazzo. Per quanto quella digimon sembrasse divertirsi a provocarlo, non era cattiva, anzi gli permetteva di vivere con lei.
Finì di lavarsi per poi fermarsi e guardare il suo riflesso allo specchio. Quello di un ragazzo di ventidue anni dai capelli biondo grano tagliati corti, con gli occhi verde e qualche lentiggine sul naso. Non era un modello, ma almeno passabile, secondo lui almeno.

 
_*_*_*_*_*_*_

 
Dopo la colazione preparatagli dalla digimon, uscì per andare a cercare pezzi di ricambio. Le abitazioni erano degli edifici abbandonati e semi distrutti, come in uno di quei film post apocalittici.
La piccola cittadina era usata come discarica per gli oggetti elettronici, nonostante questo alcuni digimon che l’abitavano erano riusciti a far crescere delle piante. Quello non era il suo mondo, ma solo una parte di Digiword e forse nemmeno quella peggiore.
 
Si fermò davanti ad una montagna di cianfrusaglie elettroniche di ogni genere, dai computer agli elettrodomestici e persino dei giocattoli.
Si rimboccò le maniche, iniziando a scavare in quella montagna per provare a trovare qualcosa che poteva sistemare o riusare. La maggior parte degli oggetti che Witchmon usava per cucinare era opera sua, gli sembrava il minimo, visto che viveva a scrocco da lei.
 
Ma da quando era a Digiword, si chiedeva sempre come tornare nel suo mondo e poi di come ci era finito. Solo per aver aiutato un digimon prima che quest’ultimo si dissolvesse lasciandolo con un messaggio e un certo oggetto.
Prese la chiavetta che portava al collo, sapendo che ciò che KayserGreymon gli aveva lasciato era lì dentro.
 
-Vuoi spiarmi ancora per molto? Sei inquietante!- disse rivolto ad una figura nell’ombra che lo stava seguendo da quando era uscito.
 
-Lo sai perché ti sto seguendo, Isaac- rispose la figura incrociando le braccia. Era comunque inquietante. All’inizio si chiedeva come facesse a sapere sempre la sua posizione, merito del Digivice al suo polso. Questi era in oro con una forma a V con delle punte ricurve ai lati.
 
-Puoi lasciarmi cercare in santa pace?- si girò a guardare il suo interlocutore ma questi era scomparso.
Sospirò riprendendo a cercare in mezzo a quei rifiuti. Dopo un’ora l’unica cosa decenti che trovò, furono un tostapane e qualche scheda elettronica, insieme ad una videocamera.
Non ci poteva fare molto, ma sempre meglio di niente.
 
-Vediamo se in un’altro mucchio c’è di meglio- avrebbe tanto voluto esplorare oltre la città per vedere cos’altro ci fosse. Ma erano in un deserto e sicuramente Witchmon avrebbe detto di no, affermando che fuori sarebbe stato troppo pericoloso per un essere umano.
 
“Non sono così debole!” si disse da solo. Quando la parete del palazzo davanti a lui esplose e un gran polverone le fece cadere a terra. Tossì chiedendosi mentre una grande ombra tra la polvero lo coprì.
 
 
Digimon analisy
 
Nome: Triceramon
Tipo: Dati
Livello: Evoluto
Gruppo: Ceratopsiano
 
End analisy
 
 
Isaac deglutì rimettendosi velocemente in piedi, mentre il grande digimon dall’aspetto di un triceratopo punto lo sguardo su di lui, mostrandogli i denti.
 
“O CAZZO!” si girò iniziando a correre, mentre il digimon dinosauro prese ad inseguirlo. Lo aveva decisamente puntato. Corse con tutto il fiato che aveva in corpo, ma era sicuro di non poter seminare in velocità quel bestione. Svoltò l’angolo infilandosi in una stradina stretta dove il digimon non sarebbe potuto entrare e continuò fino a sbucare dall’altra parte.
Si fermò riprendendo fiato, per fortuna quello stratagemma lo aveva fermato. Qualcosa piombò dal cielo dietro di lui, in risposta si girò di scatto mentre la chiavetta al suo collo si illuminava e una digispada bianca dalla lama d’oro lunga il doppio del ragazzo apparve nella sua mano.
 
-È insolito!- disse il digimon dall’aspetto di un dinosauro antropomorfo di colore azzurro con addosso un’armatura dorata.
 
-Magnamon!- espirò il ragazzo sollevato di vederlo.
 
 
Digimon analisy
 
Nome: Magnamon
Tipo: Antivirus
Livello: Armor
Gruppo: Cavaliere sacro
 
End analisy
 
 
Il membro dei Cavalieri reali si portò la mano artigliata al mento pensieroso.
 
-Giusto in tempo c’è un digimon che mi inse…- Triceramon sfondò l’edificio come un bulldozer. Appena lo vide Isaac gli puntò contro la spada, nonostante tremasse per la paura.
Magnamon si frappose tra i due, assestando un pugno al dinosauro facendolo finire a gambe all’aria.
 
-Strano. Per quanto Triceramon sia aggressivo, non attacca se non provocato…gli hai fatto qualcosa?-
 
-Affatto è sbucato dal nulla e ha preso ad inseguirmi!- in quel momento di distrazione Triceramon incornò il digimon sacro spedendolo in aria.
 
-Magnamon- il digimon dinosauro si voltò verso di lui e Isaac alzò la digispada, anche se in confronto al suo avversario, sembrava che avesse in mano uno stuzzicadenti.

 
_*_*_*_*_*_*_
 

Appena lo vide partire alla carica, Isaac trattenendo il fiato aspettando che fosse vicino, per poi eseguire un avvitamento colpendolo alla testa.
Triceramon ringhiò per il colpo ricevuto, gli aveva fatto male nonostante la corazza. Il grosso mostro digitale si girò a guardare quella formica, tanto che il biondo notò uno strano luccichio rossastro nei suoi occhi.
 
TRI-HORN ATTACK” dai tre corni sparò dei raggi di energia che avrebbero preso in pieno il ragazzo, se Magnamon non lo avesse portato via in tempo.
 
-Dovresti fare più attenzione!-
 
-Non sono un guerriero, quante volte te lo devo dire!- gli rispose agitando la grande spada. Poiché Triceramon non poteva volare iniziò a colpire gli edifici per lanciargli contro i detriti.
 
-È proprio ostinato- il drago in armatura decise di contrattaccare.
 
MAGNA SPARKS” una scarica elettrica color oro colpì il digimon che ruggì indebolito. Eppure Isaac non riusciva a togliersi dalla mente quel luccichio rosso che aveva intravisto nei suoi occhi. Era qualcosa di inquietante che gli stava facendo venire un dubbio.
 
-Magnamon, volargli intorno!-
 
-Cosa?- chiese confuso.
 
-Fa come ti dico- anche se infastidito, fece come gli disse iniziando a volare intorno a Triceramon, il quale prese a sparargli contro i suoi raggi. Isaac tenne la spada dai due manici dell’elsa puntandola contro la sua testa.
 
ENRYUGEKI” sparò dalla lama una freccia di fuoco bianca che si abbatté contro il muso di Triceramon. Dopo quel colpo il grosso dinosauro digitale cadde a terra senza più energie. Appena vide che non c’era più pericolo, Magnamon lo rimise a terra e il ragazzo si tenne la pancia dolorante a causa del rinculo, che gli aveva spinto indietro la spada fino a colpirsi con l’impugnatura.
 
-Dovresti farti i muscoli sai!- lo riprese il digimon sacro beccandosi un’occhiataccia, per poi avvicinarsi a Triceramon. Lo aveva messo fuori gioco, ma non aveva idea di cosa lo avesse fatto scattare in quel modo.
Appena si avvicinò però sentì una forte energia negativa provenire dalla testa del mostro digitale. Magnamon saltò indietro e sprigionò il suo potere facendo illuminare la sua armatura che investì Triceramon, disintegrandolo.
 
-Perché lo hai fatto?- domandò incredulo, sapeva che il digimon sacro era un individuo onorevole. Uccidere qualcuno inerme non era per niente da lui.
 
-Era stato…corrotto! Ho dovuto purificarlo!-
 
-Corrotto?- il biondo non capì, iniziando a vedere la distruzione provocata.
 
-Una cosa è certa…c’è l’aveva con te!- il giovane hacker guardo il digimon sacro sconvolto. Perché avrebbe dovuto avercela con lui, non aveva fatto niente per provocarlo.
 
-Quindi è stata colpa tua!- i due si girarono vedendo alcuni abitanti della piccola cittadina che li guardavano. Ma dallo sguardo che avevano era certo che fossero arrabbiati e tutti stavano puntando proprio Isaac.
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Prima volta che provo a scrivere su Digimon.
Qui abbiamo la presentazione di Isaac, un umano finito a Digiword. E la comparsa di Magnamon che sembra essere il partner del nostro protagonista.
 
Spero che abbiate apprezzato questo primo capitolo e ci vediamo al prossimo.
A presto.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

 

Poteva sentire l’odio dei loro sguardi su di sé, era ovvio quello che stavano provando. Ma l’unica cosa che riuscì a fare fu di deglutire rumorosamente, lanciando uno sguardo a Magnamon come a chiedergli aiuto.
 
-Le nostre case sono distrutte a causa tua!- un Elecmon gli puntò contro il dito incolpandolo.
 
-Cosa…è stato Triceramon- si giustificò.
 
-Perché cercava te!-
 
-Gli umani portano solo guai- gli altri abitanti iniziarono a gridare in coro che era colpa sua. Il digimon sacro si mise davanti al ragazzo come a coprirlo con la sua figura e fargli da scudo da quelle accuse.
 
-Lui non c’entra niente. Era quel digimon che era corrotto e presentava una maggiore aggressività- cercò di difenderlo e molti si stupirono di vedere un membro dei cavalieri reali, lì nel loro sperduto villaggio. Ma sembrava che nemmeno la sua presenza riuscisse a calmarli.
 
-Perché difendi quell’umano? Non è un digimon come noi!- lo riprese un Gotsumon. Come un’onda questo non fece altro che alzare la rabbia verso l’umano in questione.
 
-Vattene da questo villaggio!- uno dei presenti gli lanciò contro un sasso, ma la mano di Magnamon lo prese al volo senza raggiungere il giovane. Ora si stava innervosendo, tanto che strinse il sasso fino a ridurlo in polvere. Era chiaro che era intenzionato a calmarli anche con le maniere forti, ma Isaac lo precedette mettendosi davanti a lui.
 
-Come volete, me ne vado- rispose alzando le mani sconsolato. Si girò guardando il digimon scuotendo la testa, uno scontro non era necessario e inoltre se davvero quel digimon stava cercando lui era in parte responsabile.
In silenzio prese i rottami che aveva trovato e iniziò ad incamminarsi fuori dal villaggio, sentendo ancora le voci e gli insulti degli altri digimon. Quelle parole lo stavano ferendo come coltellate, ma non poteva più restare lì.
 
Aveva iniziato ad incamminarsi nel deserto circostante da dieci minuti, ma aveva già il fiato corto sia per il caldo e anche perché l’attività fisica non era la sua specialità, più o meno.
 
-Sicuro che sia quello che vuoi?- gli chiese il digimon sacro. Lo stava ancora seguendo, dopotutto era il suo compito proteggere quel fragile umano.
 
-Credi che ci avrebbero ascoltato?- l’altro scosse la testa, non avrebbero ascoltato nemmeno lui che era un Cavaliere reale. Per il biondo era chiaro che sarebbe stato meglio andarsene, anche se gli dispiaceva di non aver salutato Witchmon. Lei era sempre stata gentile con lui, nonostante fosse umano.
 
-Qual è il piano?- gli chiese guardandosi intorno. Lui alzò lo sguardo sul deserto, sentendo le scarpe affondare nella sabbia. Non ne aveva nessuno e non sapeva nemmeno dove si trovava.
 
-Non ne ho idea! Ma per ora vediamo di andarcene da questo deserto…quanto ci vorrà?- il mostro digitale in armatura fece un rapido calcolo.
 
-A piedi una settimana, in volo forse un paio di giorni- questo avrebbe voluto dire essere scarrozzato da lui come una specie di bagaglio umano. Un’ombra oscurò i due che subito si misero in guardia, ma si sorpresero quando videro Witchmon.
 
-Finalmente vi ho raggiunti!- disse la strega atterrando vicino.
 
-Che ci fai qui Witchmon?- gli chiese subito confuso, possibile che fosse venuta a salutarlo.
 
-Io vengo con voi!- i due sgranarono gli occhi sorpresi: -Quello che ti hanno detto gli abitanti non è stato giusto. E poi non mi va di lasciarti solo- ammise la digimon strega in imbarazzo.
 
-Non se ne parla, non sappiamo a cosa andiamo in contro. Potrebbe essere pericoloso- si fece avanti il digimon sacro, lei allora gli andò davanti per essere proprio faccia a faccia con lui. Come se il titolo che possedeva per lei non significasse niente, che fosse pronta a sfidarlo apertamente.
 
-Allora vi servirà aiuto! E io sono la prima che ve lo darà…su questo non accetto lamentele!- i due mostri digitali si guardarono negli occhi, aspettando che uno di loro abbassasse lo sguardo sconfitto. Il biondo rimase a guardare con il timore che avrebbero potuto iniziare a combattere, in quel caso la strega non avrebbe avuto speranze.
 
-Puoi accompagnarci…per ora almeno- rispose Magnamon sorprendendo non poco Isaac, aveva davvero accettato che poteva seguirli, non era proprio da lui. Witchmon sorrise abbracciando il giovane, facendolo arrossire.
 
_*_*_*_*_*_*_
 

Dopo un paio d’ore di volo i tre si fermarono solo quando il sole fu totalmente calato all’orizzonte.
 
“Come fa Witchmon a volare su quella scopa?” la digimon lo aveva fatto volare con sé, per non appesantire il suo compagno sacro. Ma dopo ore iniziavano a fargli male le parti basse a furia di stare su quel pezzo di legno.
La digimon bionda stava preparando qualcosa da mangiare sul fuoco, mentre Magnamon era seduto a gambe incrociate e in tale silenzio, che sembrava in meditazione.
 
-Allora, dove siamo diretti?- chiese la strega digitale. Lui deglutì, dato che non sapeva cosa risponderle. Aveva lasciato il villaggio, ma non conosceva il resto di Digiword o che cos’avrebbe fatto. Guardò Magnamon che scosse la testa, nemmeno lui aveva idee.
 
-E voi volevate andare in giro alla cieca?!- Witchmon era stupefatta, credeva che il ragazzo fosse intelligente, ma quella mossa non lo era di certo. Abbassò lo sguardo imbarazzato, mentre gli veniva passato un piatto con del cibo.
 
-Cambiamo domanda. Perché quel Digimon ce l’aveva con te?-
 
-Non ne ho idea. Non lo avevo mai visto!- rispose Isaac. In realtà ne aveva visti pochi di Digimon a parte alcuni e non li conosceva tutti quanti. Witchmon si avvicinò al Cavaliere reale passandogli il suo piatto, che questi prese ringraziandola con un cenno del capo.
 
-Forse…potrebbe riguardare le ultime parole di Kaisergreymon?- propose mentre lo sguardo del giovane si faceva lievemente scuro, sentendo quel nome. Si portò la mano alla chiavetta che teneva al collo stringendola forte.
 
-Cosa c’entra Kaisergreymon?- i due si guardarono negli occhi, forse era giunto il momento di raccontare alla strega digitale di come il biondo era arrivato nel loro mondo.
 
 
Inizio flashback
 
Seduto alla sua postazione PC, Issac stava analizzando i dati giostrandoli e cercando ciò che cercava. L'hackeraggio era il suo pane quotidiano e anche per questo in molti si rivolgevano a lui per un lavoro, da infiltrato.

Alzò le braccia stiracchiandosi per poi alzarsi, doveva muoversi era rimasto seduto troppo a lungo. Guardando l'orologio si rese conto che erano passate le undici di sera, mentre uno sbadiglio scappava dalla sua bocca.

-Dovrei andare a letto!-.

Si disse, ma non poteva senza prima aver finito quello che stava facendo, altrimenti non lo avrebbero pagato. Continuò a guardare i dati, finché lo schermo non diventò tutto nero. Provò a riattivarlo ma senza successo, possibile che fosse stato scoperto.

Un secondo dopo una luce intensa si manifestò dallo schermo nero, tanto che fu costretto a coprirsi gli occhi con il braccio. Abbassando la mano cercò di vedere lo schermo e proprio in quel momento, sbucò fuori una figura che lo prese in pieno facendolo finire a terra.

Si rialzò subito sistemando si occhiali, per vedere che cosa fosse.

Si trattava di un’imponente guerriero in armatura rossa e ora che lo ricopriva completamente, con dei grossi spallacci che ricordavano delle teste di drago con un corno sul muso. La testa ricordava sia la testa di un drago con tre lunghi e appuntiti corni bianchi che l'elmo di un'armatura.
Ma la cosa che spiccava di più era l'imponente spada a doppio taglio grossa quantità chi la stava impugnando.

-Cosa?- sussurrò incredulo.



 
Digimon Analisy

Nome: Kaisergreymon
Tipo: Antivirus
Livello: Ibrido/Mega
Gruppo: Guerriero drago

End Analisy




Il biondo rimase incredulo vedendo quell’imponente figura che era letteralmente uscita dallo schermo del suo computer. Si avvicinò lentamente, fermandosi quando lo sentì gemere e vide che era ferito.

-Ehy, tutto bene?- gli chiese inginocchiandosi vicino a lui, la ferita era profonda e vide che non stava sanguinando, ma si stava scomponendo, come i pixel di qualcosa di digitale.
In quel momento capì di avere davanti una vera leggenda metropolita, un mostro digitale o meglio conosciuto come: Digimon.

-Okay....uhm....- deglutì agitato iniziando a rimuginare cosa potesse fare ma le ferite di un digimon erano ben diverse da quelle di una persona. La mano di Kaisergreymon gli strinse sul suo polso. Gli occhi dei due si incrociarono per un'istante mentre il digimon gemette di dolore.

-Resisti ora cerco aiuto-

-No....- sussurrò Kaisergreymon di dolore lasciando spiazzato il ragazzo.

-...la mia fine è giunta.....ma prima....- si fermò gemendo e riportò lo sguardo negli occhi del ragazzo -....devo avvertirti. Guardati dal mare oscuro...trova la luce-

-Cosa? Di che stai parlando?- non riusciva a capire che cosa stesse dicendo quel digimon se fosse il dolore a parlare o erano i suoi dati che si stavano corrompendo. Kaisergreymon portò la mano con cui stava reggendo la sua spada come a porgergliela.

-Cosa?- chiese senza capire cosa volesse da lui.

-Prendi la mia Ryūgonken....ti....sarà molto....utile....- rispose ansimando. Isaac deglutì esitando nel toccare quell'arma digitale tanto che le sue mani tremarono non riuscendo a sfiorare il manico.

Allora il digimon guerriero portò il manico a contatto con la sua mano, la spada si illuminò per poi dividersi in dati e trasferirsi nella chiavetta che portava al collo. Lui guardò la collana ad occhi sgranati per poi riportare l'attenzione sul mostro digitale.

-Conto su di te....Isaac- sussurrò il suo nome, mentre svaniva e dalla sua collana si produsse una vampata di fiamme che l’avvolsero totalmente.


Fine Flashback

 
 
Quando finì di raccontare, sia la strega che il suo famiglia a forma di gatto nero erano rimasti con gli occhi sgranati per la sorpresa. Di certo non si aspettava che uno forte come Kaisergreymon fosse morto, era uno dei guerrieri più forti di Digiword.
 
-Quando le fiamme sono sparite, non mi avevano bruciato. E mi sono ritrovato a Digiword. Poi ho incontrato Magnamon…e il resto lo sai- alludendo a quando loro due si erano incontrati. A Witchmon gli era quasi venuto in infarto, sempre se ai digimon potesse davvero venire.
 
-E la Ryūgonken?- portò la mano alla chiavetta al collo che si illuminò e la digispada apparve nella sua mano. La strega cadde all’indietro per la sorpresa. Si rimise subito seduta guardando lo spadone, si trattava di una delle armi più potenti di tutta Digiword e lei era così vicina da poterla toccare con le sue mani.
 
-Posso prenderla?-
 
-Se riesci a sollevarla- gli porse il manico che lei afferro saldamente. Ma appena lui lasciò la presa, non riuscì a tenerla per quanto era pesante e gli cadde di mano. Witchmon rimase basita ma l’afferrò nuovamente, provando ad alzare senza risultati.
Era come se pesasse quanto una montagna, anche il suo famiglio provò a prenderla ma anche insieme il risultato non cambiava.
 
-È impossibile sollevarla- si lasciò cadere sfinita per lo sforzo appena fatto. Isaac si avvicinò prendendo il manico con una sola mano e sollevarla come se niente fosse, lasciando la digimon e il suo famiglio con le mascelle aperte.
 
-C…come fai a sollevarla come se…fosse una piuma?- non era la più forte né a livello di poteri o di forza fisica di Digiword. Ma era impossibile che un umano potesse sollevare un’arma creata da loro come se fosse un fuscello.
 
-Sembra che solo lui possa maneggiarla. Credo che Kaisergreymon lo abbia fatto apposta- si intromise Magnamon che era rimasto in disparte a guardare la scena.
 
-Quindi nemmeno tu…- trovava difficile che nemmeno uno dei Cavalieri reali, potesse anche solo sollevare quella spada. Il digimon sacro si mise in piedi iniziando a guardarsi intorno, in cerca di segni di vita.
 
-Voi due mettevi a dormire, io sarò di guardia. Domattina vedremo di riprendere a muoverci- il biondo in quel momento sbadigliò assonnato, tutte le emozioni e i fatti di quel giorno lo avevano scaricato. Diede un ultimo sguardo al drago in armatura, con lui di guardia non aveva di che preoccuparsi.
 
_*_*_*_*_*_*_
 

Magnamon rimase di guardia fino al sorgere del sole, come aveva promesso. Si beò dei raggi del sole che venivano riflessi dalla sua armatura rendendola ancora più scintillante, lo trovava un magnifico spettacolo.
Era l’alba e doveva svegliare gli altri, voltò lo sguardo sui due trovando una strana situazione.
 
Witchmon stringeva a sé Isaac nel sonno e la testa del ragazzo era bloccata sul petto della strega digitale, mentre questa aveva stampato in volto un sorriso sbavato semi aperto. Il digimon sacro non sapeva se ridere o trovare la cosa strana, forse più la seconda.
 
“Direi che è il caso di svegliarli!” si inginocchiò prendendo a punzecchiare la guancia di Isaac finché non si svegliò per il fastidio. Il biondo appena capì di essere stretto al petto della strega arrossì fino alla punta delle orecchie.
 
-W..witchmon…- la chiamò iniziando ad agitare le braccia finché la diretta interessata si svegliò.
 
-Ghiorno…- disse assonnata, mentre il suo famiglia miagolava stiracchiandosi. Appena sciolse l’abbraccio il giovane ne approfittò per sfuggire alla sua presa.
 
-Perché mi stavi abbracciando?-
 
-Pensavo potessi avere freddo, l’ho fatto per riscardarti- rispose con un sorriso birichino stampato in volto, divertita dalla sua reazione imbarazzata. Magnamon batté le mani richiamando l’attenzione.
 
-Direi di mangiare qualcosa e rimetterci in marcia!- esordì il Cavaliere reale, alche anche i due furono d’accordo con lui.
 
-Comunque stavo pensando alla nostra meta e credo di avere un’idea- i due si misero ad ascoltare che cosa Witchmon avesse in mente.
 
-Conosco un villaggio di veggenti in cui abita una mia conoscenza. Lui forse potrebbe aiutarti a capire le ultime parole di Kaisergreymon- il biondo però era scettico, era una persona intelligente e razionale, non credeva molto a cose come veggenti e simili considerandoli solo dei ciarlatani. Lei si accorse del suo dubbio e si affrettò ad aggiungere.
 
-Dopotutto senza una meta non abbiamo niente da perdere, giusto- guardò il suo compagno sacro, che sembrò prendere in considerazione quella proposta.
 
-Non sarebbe una cattiva idea. Facci pure strada- la strega lo guardò come a chiedergli se l’avrebbero portata con loro e in risposta il drago in armatura alzò un pollice in su. Di scatto abbracciò l’umano stringendolo a sé per la felicità. Arrossì vistosamente a quel gesto, lanciando uno sguardo a Magnamon, anche se era in imbarazzo era grato che lei venisse con loro.
In quel momento il suo Digivice si illuminò attirando l’attenzione dei presenti. Witchmon si sentì come attirata da quella luce scomponendosi in dati che vennero assorbiti dallo schermo del dispositivo.
 
 
 
Note dell’autore
 
Ecco il secondo capitolo. Isaac è stato costretto dagli abitanti a lasciare il villaggio, ma Witchmon li ha seguiti ed ha tenuto testa al Cavaliere reale per unirsi a loro.
Dopo aver scoperto di come il giovane umano è entrato in possesso della spada di Kaisergreymon il gruppo decide la loro meta: il villaggio dei veggenti.
E la strega digitale è stata assorbita dal Digivice del ragazzo. Cosa significherà questo.
 
Lo scoprirete nel prossimo capitolo, per ora ringrazio chi legge la storia e a presto.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

 
Non seppe più cosa pensare, il suo cervello stava andando in tilt per ciò che aveva appena visto. Si scambiò uno sguardo con Magnamon leggendo dai suoi occhi che anche lui stava avendo la sua stessa reazione.
Guardò subito il suo Digivice iniziando a premere i tasti per capire come poterla tirare fuori. Mentre sentiva la paura che gli seccava e chiudeva la gola.
 
-Calmati Isaac- gli disse il digimon vedendo che il giovane era chiaramente in preda al panico.
 
-Calmarmi…non mi avevi detto che poteva fare…questo!- il Cavaliere reale, gli aveva fornito il suo Digivice usando i suoi stessi dati. Ma non gli aveva detto che poteva assorbire un altro digimon al suo interno.
 
“Non lo sapevo nemmeno io!” pensò in imbarazzo guardando il biondo che continuava ad armeggiare con il dispositivo cercando di capire che cosa fare. Forse sarebbe stato meglio se ci avesse provato lui, piuttosto che per errore l’umano rischiasse di compromettere dei dati della strega digitale.
 
-Andiamo Witchmon…vieni fuori!- lo schermo del Digivice si accese nuovamente, mentre i dati uscirono da esso ricomponendo il corpo della digimon.
Lei si guardò intorno per poi passare ai due che erano rimasti ancora una volto totalmente stupiti.
 
-Stai bene?- gli chiese subito il giovane avvicinandosi. Lei in risposta lo strinse nuovamente a sé con forza.
 
-Allora ti preoccupi per me!- rispose allegra con un sorriso felino stampato in volto. Il momento però venne interrotto dal digimon sacro, che strappò letteralmente il poveretto dalla stretta della strega.
 
-Eri finita dentro al Digivice- la digimon guardò il dispositivo al polso di Isaac per poi portarsi un dito sotto al mento pensierosa.
 
-Immagino di si-
 
-Com’è stare lì dentro?- Magnamon era curioso di sapere come ci sentisse a stare in quel dispositivo.
 
-Era strano. Sembrava di essere immersa nella rete, come se fossi in acqua. Era così grande che non sembrava un luogo stretto anzi…era confortevole e molto rilassante- ammise lei ricevendo un miagolio di approvazione dal suo famiglio. Il drago in armatura guardo il dispositivo al polso di Isaac.
 
-Ho come il sospetto che tu sia diventata un suo digimon- ammise infine, beccandosi un’occhiata sconvolta dal diretto interessata.
 
-Diventata un mio digimon…come un domatore di cui si parla tanto nelle storie in rete?- conosceva l’argomento solo grazie alle leggende metropolitane sui digimon che affollavano la rete. Storie interessanti ma poco credibili, almeno finché non arrivò a Digiword.
Al contrario gli occhi di Witchmon brillarono d’interesse e curiosità.
 
-Quindi ora tu sei il mio “Padrone”!- disse facendo il segno delle virgolette con le dita. Iniziava a chiedersi se non stesse cercando di ucciderlo dall’imbarazzo. Per sua fortuna Magnamon intervenne nuovamente.
 
-Lasciamo perdere questi convenevoli. Meglio mettersi in marcia!- Isaac fu totalmente d’accordo con lui e gli saltò sulla schiena, beccandosi uno sguardo di disapprovazione.
 
“Ti prego, non resisto su quella scopa!” gli sussurrò. L’altro sospirò annuendo anche se infastidito, prima di partire con Witchmon che li seguiva subito dopo.
 
_*_*_*_*_*_*_
 

Nella foresta un gruppo di Snimon stava usando gli alberi e le rocce vicine per affilare le loro lame a falce. Il rumore di tronchi che cadeva a causa loro si sentiva a chilometri di distanza.
Una delle mantidi verdi fece per usare un altro albero come affilatore, quando un attacco lo colpì in pieno facendola dissolvere in dati. Gli altri del gruppo alzarono la testa vedendo un altro digimon insetto.
 
 
Digimon Analisy

Nome: Kabuterimon
Tipo: Antivirus
Livello: Campione
Gruppo: Insetto

End Analisy


 
Appena gli altri videro il digimon insetto, iniziarono ad agitare le ali producendo un rumore assordante per intimidirlo. Per loro sfortuna questi non sembrava per niente intimorito, anzi si getto in picchiata schiacciando col suo peso uno degli Snimon.
Colpendolo con la sua testa corazzata per stordirlo e poi finirlo con il corno al collo. Alla vista di un altro loro compagno dissolto in dati, il ronzio cesso e tutti gli altri abbassarono le falci in segno di resa.
 
Kabuterimon li guardò uno per uno, aveva una grandissima voglia di distruggerli tutti. Ma prima che potesse prepararsi ad un altro assalto una voce lo fermo.
 
“Fermo amico” l’insetto blu si bloccò sul colpo abbassando le zampe. Sulla sua spalla si formò una piccola ombra che lo fissò con i suoi grandi occhi rossi, in confronto al digimon insetto pareva una formica.
 
“Loro possono tornarci utili!” disse guardando i restanti digimon ormai sottomessi, di certo ne avrebbero fatto buon uso. Kabuterimon ruggì e tutti gli altri risposero iniziando a muovere le ali, alzandosi in volo.
 
“Ora cerca l’umano che porta la spada. Il Maestro lo vuole al suo cospetto!” il digimon insetto ruggì più forte alzandosi anche lui in volo e facendo segno al resto dei digimon di seguirlo.
 
_*_*_*_*_*_*_
 

 Dopo qualche giorno finalmente vide il verde delle chiome degli alberi oltre il deserto. Il biondo ringraziò, non era mai stato felice di vedere il colore verde come in quel momento, mentre era aggrappato alla scopa di Witchmon. Odiava davvero quel trabiccolo, come facesse ad usarlo.
 
-Quanto manca al villaggio dei veggenti?- chiese alzando gli occhi per vedere il famiglio della strega spaparanzato sopra la sua testa.
 
-Da qui, qualche altro giorno di viaggio- rispose lei con un sorriso. Magnamon intanto fece un rapido calcolo.
 
-Prima facciamo una deviazione- disse indicando con un dito artigliato virando e Witchmon fu costretta a seguirlo.
 
-Dove vuoi andare?- chiese confusa così come l’umano.
 
-Fidatevi, ci servirà!-
 
Proseguirono nella direzione fino a raggiungere un villaggio nella foresta. Era abbastanza grande con le case erano tutte in mattoni di pietra modellate a cupole e delle fucine con delle grandi canne fumarie che rilasciavano fumo.
Appena arrivati i tre vennero investiti dall’odore di metallo e il suono di ferro che veniva martellato con violenza.
 
-Dove siamo?- il famiglio di Witchmon tornò dalla sua padrona nascondendosi nella sua manica, infastidito dal forte rumore che sentiva.
 
-Si chiama Faber Village, un villaggio in cui gli abitanti sono abili forgiatori- spiegò sbrigativo il Cavaliere reale, mentre camminavano avevano la sensazione di essere osservati. Ed infatti era proprio così, quell’armatura d’oro attirava più di un riflettore.
 
-Perché siamo qui?- Isaac non capiva dove volesse arrivare. Non credeva che al digimon servisse un’arma, visto che egli stesso era una macchina da guerra. E per quanto riguardava lui, la spada di KaiserGreymon gli bastava.
 
-Devo incontrare un amico e chiedergli un favore- rispose per poi rivolgersi a Witchmon: -Io e Isaac andiamo a fargli visita, tu intanto prendi delle provviste- in risposta mise le mani sui fianchi offesa, non gli piaceva che gli desse ordini, anche se era un cavaliere.
 
-Va bene, ma vedi che non gli succeda niente!- lo avviso lei puntandogli contro la scopa in segno di minaccia, per dirgli che gliel’avrebbe fatta pagare in caso qualcosa. Salutò il biondo per poi andare a fare compere.
 
-Non ho ancora capito, perché è così fissata con te?- l’umano rispose con un’alzata di spalle, avrebbe voluto saperlo anche lui.
I due si diressero verso una delle fucine con dei colori rossi con dei motivi a fiamme. Il digimon sacro entrò venendo investito da un forte calore, del tutto normale dove si lavora il metallo. Isaac si portò la mano alla fronte già medita di sudore, mentre guardava i digimon all’interno che lavoravano i metalli.
 
Digimon Analisy

Nome: Flarelizamon
Tipo: Dati
Livello: Campione
Gruppo: Drago fiammeggiante

End Analisy
 
 
Tutti i digimon erano delle lucertole bipedi completamente fatte di fuoco, ad eccezione della testa protetta da un elmo in metallo così come gli artigli affilati.
Uno dei fabbri si girò verso di loro lasciando andare il martello per la sorpresa. Quando l’attrezzo cadde a terra provocando rumore tutti gli altri si voltarono rimanendo con le bocche aperte. Possibile che l’arrivo di un Cavaliere reale portasse tutta questa sorpresa. Considerando la loro fama non avrebbe dovuto stupirsi.
Uno dei fabbri si avvicinò titubante e con leggero imbarazzo.
 
-Magnamon, signore…cosa porta un cavaliere del suo calibro, nella nostra fucina?- e soprattutto perché era insieme ad un essere umano, non riusciva a capirlo.
 
-Sono venuto a riscuotere un favore dal vostro capo. È nel suo ufficio?- il Flarelizamon annuì lasciandolo passare. Face cenno al biondo di seguirlo, mentre si dirigeva spedito verso l’ufficio sotto gli occhi di tutti. Arrivato davanti alla porta si scrocchiò le ossa del collo aprendola si colpo facendo sobbalzare chi c’era dentro, mentre entrava.
 
-Flame sono venuto per il debito!-
 
 
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Eccomi con il nuovo capitolo. Isaac adesso ha una nuova compagna per la sua “felicità”, con Witchmon che si è unita al gruppo ne vedremo delle belle.
Magnamon infine ha portato i due a richiedere un favore, chissà di cosa si tratterà? Ma considerando il gruppo di digimon insetto che li insegue avranno altri grattacapi.
Ma chi è l’ombra che parlava a Kabuterimon e chi è questo Maestro di cui ha parlato e che sembra volere qualcosa da Isaac?
 
Tutte domande che avranno risposta più avanti. Per ora ringrazio anche solo che legge la storia e ci rivediamo al prossimo capitolo.
A presto.

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