Canto di Natale

di ReikaDragneel94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Natale Passato ***
Capitolo 3: *** Natale Presente ***
Capitolo 4: *** Natale Futuro ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
 
 
Era iniziato tutto in una mattina d’inverno, abbastanza rigida per essere nel periodo natalizio, con un giovane uomo di venti nove anni dai capelli biondi, occhi vere acqua e su uno di essi spiccava una cicatrice a forma di fulmine ed il suo nome era Laxus Dreyar; quest’ultimo si stava dirigendo verso la banca in cui lavorava con il suo socio e migliore amico Natsu Dragneel di venticinque anni dai capelli di un insolito rosa e due occhi neri. Entrambi non erano solo conosciuti per la loro bellezza che faceva quasi cadere tutte le ragazze dell’intera città di Magnolia, ma anche per il loro comportamento da egoista e tirchi. In ogni caso, come ogni singola mattina, Laxus ammirava con divertimento la povertà che dilagava nella cittadina, perché secondo loro, nessuno sapeva risparmiare abbastanza per sopravvivere; era a pochi passi dalla sua adorabile banca, quando gli vennero incontro dei membri del concilio municipale del posto ed essendo anche loro benestanti al suo livello ed era curioso di sapere cosa volessero da lui, li lasciò prendere alcuni dei suoi minuti preziosi.
-Buongiorno signor Dreyar- lo salutarono con educazione
-Buongiorno a voi signori- indifferente, ma cordiale
-Siamo qui per chiederle una donazione-
-Una donazione?- Chiese perplesso
-Sì, per gli ospedali e l’aumento del personale in esse- con fare meticoloso uno dei due
-Mmm... mi dica mio caro consigliere i manicomi funzionano ancora?- Chiese il banchiere
-Certo-
-Funzionano ancora le prigioni?- Chiese ancora
-Certo, perché queste domande?-
-Divideteli in due parti ed inviateli là, non sprecherò denaro per delle sciocchezze del genere- per poi entrare al lavoro.
Nel momento in cui entrò, trovo subito il suo socio Dragneel nel suo ufficio che giocava con un taglia carte di cristallo, -Oh ben arrivato Laxus, sei in ritardo lo sai?-
-Tsk! Non mi fare la predica Natsu!-
-Guarda che il tempo è denaro- disse pacato il rosato
-In ogni modo cosa ci fai qui?-
-Intendi qui in generale o nel tuo ufficio?- Alzò un sopracciglio
-Nel mio ufficio- sedendosi sulla sua poltrona
-Leggi queste e poi firmale, mi servono per raccogliere i soldi-
-Altri?- Ghignò il biondo
-MUOVITI! Che il tempo è denaro- per poi uscire divertito.
Laxus ridacchiò, per loro quello scambio di battute era la prassi ed un modo quasi giocoso, conosceva molto bene Natsu e si poteva dire che la loro amicizia risalente fin dall’infanzia ed era stato proprio lui a consigliargli studiare ragioneria; dopo gli studi, grazie alle sue abilità di calcolo, il rosato ottenne subito un posto in quella stessa banca in cui lavorava. Leggendo tutti quei documenti, Laxus non poté notare che erano tutti così precisi che non ebbe molto da controllare e li firmò tutti quanti senza batter ciglio e poi raggiunse l’amico, decidendo che sarebbero andati entrambi a riscuotere quei pagamenti. Per il resto della mattinata, i due, andarono da cliente a cliente per avvisarli che se entro determinate scadenza non avessero pagato i loro debiti, tutti i loro avveri sarebbero catodi in mano alla banca stessa; rientrati in banca soddisfatti per il loro lavoro, trovarono una ragazza bionda che sostava davanti all’ufficio di Natsu, quest’ultima nel sentire le loro voci si girò e diede ai ragazzi la possibilità di vedere i suoi occhi castani. Il giovane Dragneel la riconobbe come Lucy Heartifilia, una loro cliente tramite il padre, alla sua vista il banchiere ghignò divertito, -Buon pomeriggio signorina Heartifilia, che cosa la porta qui?- Le chiese il ragazzo ironico
-Dragneel conosci questa ragazza?- Gli chiese il collega
-Sì, lei e suo padre sono nostri clienti... ci penso io qui, tu va pure se vuoi- guardando il collega
-Sicuro?- Guardando freddo e sospettoso la bionda
-Certo, tu continua pure le tue cose, massimo chiudo io qui- serio
-Ok, ma sta attento- andandosene.
Lucy guardo il socio del rosato prendere le sue cose per poi andarsene lasciandoli soli, dopo di che nello studio del rosato, una volta accomodatasi, Natsu la fissò con un sorriso presubilmente di cortesia, -Allora signorina come mai è venuta qui?- Cordiale
-Sono venuta qui per parlarvi del debito di mio padre- sussurrò la ragazza
-Me lo aspettavo- annuì, -Se non sbaglio scade al venticinque giusto?- Osservandola
-Esatto, sono qui per chiedervi una proroga di qualche giorno- sospirò
-Mi state chiedendo di aspettare, perché?- Appoggiando i gomiti sulla scrivania
-Mio padre in quest’ultimo periodo non ha potuto lavorare per una gravissima malattia al cuore- sussurrò dispiaciuta
-Sa che se accettassi tale cosa dovrei però aggiungere degli interessi?- Fissandola negli occhi
-Di... quanto?- Chiese preoccupata
-Uhm... dieci o venti percento- incrociò le braccia al petto
-Così tanto?-
-Le cose vano così signorina, sa... sono solo affari-
-COSA!? Pensa solo a questo?!- Scattò la ragazza.
A quello sfogo, Natsu ghignò divertito, amava stuzzicarla, lei era una alta un metro sessantacinque, aveva ventidue anni e possedeva una bellezza incredibile con quel dolce nasino all’insù e delle bellissima labbra che lo avevano spinto a sognarla di baciarla; era da quattro anni che la conosceva esattamente da quando lei si era trasferita a Magnolia per il lavoro del padre.
Flashback
Era stato un giorno d’estate ed era in banca da solo, visto che Laxus era dovuto assentarsi per un paio d’ore, per via della pausa pranzo, lui invece aveva deciso di finire un lavoro che aveva iniziato un’ora prima; fu lì che la sua segretaria aveva annunciato la loro visita sorprendendolo. A quell’epoca la giovane aveva solo diciotto anni, i capelli erano legati in una treccia dorata, stupenda ai suoi occhi; Jude Heartifilia era andato lì per aprire un conto corrente nella loro banca per il suo nuovo lavoro da imprenditore, che aveva deciso di iniziare in città. Nel parlare con l’uomo, Natsu aveva notato che la giovane giocava con un certo nervosismo un anello bello da fidanzamento e qualcosa in lui scattò, un sentimento che non conosceva e che non aveva mai provato.
Fine flashback
Natsu, l’osservava perso nei suoi ricordi, poi notò che sulla mano dove di norma doveva esserci l’anello di fidanzamento o per lo meno un anello di matrimoni, non c’era più nulla; la cosa gli fece alzare un sopracciglio confuso per poi corrugare la fronte come se stesse cercando di fare qualche strano ragionamento e ciò portò a far capire alla ragazza che lui non la stava più ascoltando. All’inizio rimase un po’ perplessa dalla cosa, finché non seguì il suo sguardo che finì proprio sulla mano che tempo addietro portava l’anello e la coprì, inutilmente con l’altra, -Perché diamine fissate la mia mano?- Irritata
-Mi stavo solo domandando una cosa- con calma
-Che cosa di grazia?- Sempre più irrequieta, mentre lui ghignò sempre più
-Nulla- sorrise mesto tornando alle sue carte
-Non mi prenda in giro signor Dragneel! Perché fissava intensamente la mia mano?- Irritata
-Se insiste, non ho potuto non notare che non portate più l’anello di fidanzamento che avevate sempre con voi- calmo, -Mi domandavo il motivo- scrollò le spalle
-Tsk! Non sono affari vostri!- Cercando di andarsene
-Siete state voi ad insistere nel chiedermi il motivo del mio sguardo, non era mia intenzione a ficcanasare il naso, visto che per me il tempo è solo denaro ed affari- sincero.
Lucy lo guardò con furia prima di andarsene, era arrabbiata certo, ma non riusciva a capire se era verso se stessa o verso il ragazzo davanti a se, era vero che c’era stato un momento che in sua presenza sfoggiava sempre l’anello di Loki; il suo ex pretendente aveva ritirato la proposta nel momento in cui la sua famiglia era in declino e questo la faceva incazzare. Il problema non era solo quello che aveva spinto il giovane a ritirare ciò, c’era di mezzo pure la gelosia verso quel banchiere di cui ogni tanto Lucy parlava anche se in modo irritato.
Dopo averla vista andarsene tra l’amareggiato e la rabbia, Natsu finì le ultime cose dopo di che chiuse molto bene la banca per poi tornare a casa. La sua dimora era la vecchia villa di famiglia del suo socio che condivideva per dividere le spese delle bollette; avevano anche assunto pochissimo personale anche se per il rosato era uno spreco di denaro, ma non ci poteva far nulla, per certe cose era stato costretto tirare fuori i soldi. Appena arrivato trovò quelle poche domestiche pulire e preparare la cena e Laxus si voltò a guardarlo, -Sei arrivato- lo richiamò Laxus
-Ma finiscila, sono in perfetto orario- commentò serio Natsu
-Cosa voleva quella ragazza?-
-Non si parla di lavoro a cena mio caro amico-
-Che fai? La mogliettina seria?- Lo prese in giro Laxus
-Hahaha bella questa!- Scoppiò a ridere Natsu
-Signori?- Entrò una domestica
-Uhm?- Chiesero in coro i due ragazzi
-Ci sarebbero dei ragazzi venuti per voi-
-Chi?- Chiese Natsu
-Buona sera fratellino- entrò un ragazzo moro
-Buona sera cugino- arrivò un ragazzo biondo e occhi azzurri
-Tsk! Che ci fate voi qui?- Chiese Laxus
-Volevamo invitarvi al pranzo di Natale nelle nostre case-
-Il Natale? È una perdita di tempo e di denaro- commentò asciutto Natsu
-Ma fratello! Mavis, mia moglie, ti vuole vedere-
-Tsk di a quella sognatrice che non verrò- tornando a mangiare indifferente
-E tu Laxus?- Chiese il giovane biondo
-Vale la stessa cosa per me Sting, a Natale NOI lavoreremo non perderemo tempo come voi!- Gelido
-Ok... noi abbiamo tentato- disse sconsolato il moro
-Su Zeref non te la prendere- commentò Sting seguendolo fuori.
Alla vigilia di Natale, nello studio di Natsu, vi era di nuovo Lucy che gli chiese un’altra volta un rinvio del debito soprattutto il giorno dopo che Natale, per tutta risposta ricevette che sì avrebbe avuto un rinvio ma avrebbe però aumento gli interessi; la giovane furiosa gli urlò che era un ragazzo senza cuore e lui la guardò e ascoltò estasiato nel vedere la pelle candida della fanciulla rossa di rabbia. Troppo estasiato il suo sguardo andò dritto anche sul suo petto e dopo di questo la giovane gli mollo uno schiaffo urlandogli che era un maniaco per poi correre fuori. Le sue urla avevano attirato l’attenzione di tutti e alcuni dipendenti si fecero vicino.
-Però! Quella tipa ha carattere- commentò divertito Laxus
-Oh lo so, in ogni modo... che avete da guardare?- Chiese freddo il rosato
-Ecco... signori... ci sarebbe una domanda che molti di noi volerebbero farvi-
-Chiedete- disse il biondo
-Domani... sarà Natale... volevamo chiedere una giornata di riposo-
-Una vacanza in poche parole- commentò Natsu
-Precisamente- commentò un po’ troppo speranzosa
-No, verrete qui puntuali, il tempo è denaro non voglio gente sfaticata- commentò freddo Natsu, -O vi dimezzeremmo il vostro stipendio- tornando in ufficio
-Sentito il mio socio? Tornate al lavoro- seguendolo poco dopo.
Dopo aver cenato Natsu e Laxus si chiusero in uno dei vecchi uffici della villa e ognuno era in tento a fare qualcosa: Laxus si stava rilassando leggendo un libro, mentre Natsu contava dei soldi nella cassaforte; al rintocco delle ventitre del grosso orologio a pendolo, un lugubre silenzio calò all’interno della stanza e le poche candele accese si spensero come se un folata d’aria fresca ci fosse passata vicino ed un rumore di catene vibrò nell’aria. I due giovani alzarono lo sguardo da ciò che facevano e si guardarono, -Ma che cavolo succede?- Chiese Natsu
-Non lo so Natsu, ma credo che sia uno scherzo di pessimo gusto di qualcuno- cerco di riaccendere le candele
-Forse hai ragione- per poi bloccarsi nel vedere che nessuna candela si riaccendeva
-Che hanno queste...- Laxus non concluse la frase che un rumore metallico tintinnante proveniente dalla libreria alle loro spalle li fece girare e davanti a loro vi trovarono un fantasma pieno di catene.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ehi là! So che non è periodo natalizio ma non potevo certo aspettare, spero che vi piaccia ciao!

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Capitolo 2
*** Natale Passato ***


Natale Passato
 
 
 
Laxus e Natsu guardarono quel fantasma un po’ tremanti, ma nel pensare che poteva essere un trucco di qualcuno nella villa si ricomposero, -Chi sei?! E cosa vuoi?- Prese la parola Laxus
-Non mi riconoscete mie cari?- Chiese sarcastico il fantasma
-No- commentò di nuovo il biondo, ma Natsu lo stava studiando
-Non è possibile- commentò sotto voce il rosato
-Oh vedo che il tuo socio ha capito chi sono- di nuovo sarcastico
-Tu... tu... sei morto! Non dovresti essere qui!- Scattò Natsu
-Natsu di chi parli?- Chiese Laxus
-Guardalo bene Laxus, non ti ricorda qualcuno?!-.
Laxus guardò più attentamente il fantasma, era di sesso maschile con una lunga chioma due braccia muscolose segnate da tatuaggi che si potevano intravedere sotto una camicia che sembrava bianca; intorno al tronco e le braccia vi erano le catene che all’estremità di ognuna di loro, vi era un grosso forziere pesante e pieno di soldi a quanto parevano. Fu solo per i marchi sulle braccia che capì chi era... il vecchio proprietario della banca, Acnologia, era morto per un assedio a casa sua, ma pur di non perdere i suoi soldi che aveva in casa era morto nell’incendio di casa sua.
-Non è possibile- sussurrò Laxus
-Alleluia! Sai rischiavo di morire nell’aspettare che mi riconoscessi sai?- Arcigno il fantasma
-Ehm... sei già morto Acnologia- commentò il rosato con un gocciolone sulla testa
-Sì, sì, lasciamo perdere bah!-
-Che ci fate voi qui?- Chiese Laxus tornando serio
-Sono qui per avvisarvi-
-Avvisarci? Di che? Qualcuno ci vuole morti?- Chiese melodrammatico in modo teatrale Natsu
-Fa meno lo spaccone Dragneel! Sono qui per avvisarvi che le vostre azioni non saranno più tollerate! Se non vi pentirete per le vostre pessime scelte basate sull’avarizia e sull’egoismo farete la mia stessa fine. La vostra pena sarà molto simile alla mia: vagherete sulla terra con migliaia di catene per ogni tutte le volte che avete peccato di avidità- serio
-Oh che paura!- Sarcastico Laxus, -Ti ricordo che pure tu sei stato così-
-Per questo sono qui testoni! Non voglio che facciate la mia stessa fine compiendo i miei stessi errori- sospirò, -Siete ancora giovani ed in tempo-.
Sull’intero gruppo calò un silenzio quasi surreale, Natsu e Laxus si guardarono per capirci qualcosa e dare seriamente un senso a tutto ciò che stavano ascoltando, poi Acnologia si diresse verso la finestra, -So che non mi credete, così vi avviso, stasera vi invierò tre spiriti che vi faranno capire il vostro errore più grande, quello di odiare il Natale per pensare solo ai soldi-
-Chi ti dice che non ti crediamo?- Chiese divertito Natsu
-Semplice, dalle vostre facce. Spero di non vedervi troppo presto- per poi sparire al rintocco dell’orologio a pendolo per le ore ventitre e trenta.
Dopo che il fantasma sparì, i due ragazzi si guardarono e sospirarono, -Il cibo di stasera ci ha fatto avere delle allucinazioni- commentò freddo il biondo
-Un’allucinazione congiunta? Non credo proprio Laxus- serio Natsu
-Credi quello che vuoi- commentò il biondo, -Andrò a dormire adesso buona notte-
-Buona notte-.
Andato a letto, Natsu iniziò a rigirarsi nel letto come se ci stesse scomodo ed al suono della mezzanotte, scattò come una molla impaurita; poco dopo una finestra fu spalancata da una strana folata di vento e tra i fiocchi di neve comparve una bambina dai lunghi capelli legati in due chignon ai lati e con due grandi occhi, indossava uno strano vestitino estivo ed era scalza. Per la sorpresa cadde dal letto e si appiattò al muro, mentre lo spirito gli sorrise dolcemente, -Tu... tu... chi sei?- Impaurito
-Mi chiamo Wendy e sono lo spirito del Natale Passato- gli sorrise
-Ehm...-
-Adesso tu e Laxus verrete con me- prendendolo dalla sciarpa che portava perfino a letto e lo portò nella stanza del biondo
-Che succede?- Chiese quest’ultimo vedendo comparire dal nulla i due
-Piacere mio caro Laxus io sono il fantasma del Natale Passato- felice
-Ah- commentò il giovane.
Senza aspettare un’altra risposta, Wendy prese pure Laxus e li portò fuori di casa e volarono sopra la città di Magnolia e poco dopo entrambi i giovani furono avvolti da un turbine di neve e apparvero nelle vicinanze di una casa di mattoni rossi, Natsu sgranò letteralmente gli occhi e Laxus lo guardò senza capire.
-Non è possibile- sussurrò il rosato
-Che succede Natsu?-
-Questa... è la mia prima casa- mormorò
-Vedo che ricordi eh? Adesso guarda bene dentro a questa finestra, cosa vedi?- Chiese gentilmente Wendy
-Vedo me... che sto per aprire i regali dei miei parenti insieme a mio fratello maggiore- sorrise nostalgico
-Oh... ricordo pure io- commentò Laxus
-Però è meglio che andiamo via ve ne prego- sussurrò Natsu
-Perché?- Chiese Wendy confusa
-Ve ne prego andiamo via prima...- Natsu non fece in tempo a farli spostare da lì che entrò in scena il padre di Natsu.
L’uomo aveva lunghi capelli rossi e occhi neri e seri, raggiunse i suoi figli soprattutto il minore e prese tutti i suoi doni e li portò via, il Natsu adulto abbassò lo sguardo e in pochi secondi in tutta la stanza e alle orecchie di Laxus risuonò il rumore di uno schiaffo possente e la solita cantilena, -I soldi non servono a comprare inutili cose, ricorda figliolo, nella vita devi sempre e solamente risparmiare e vendere ciò che ti regalano-
-Ma tra quelli c’era anche il regalo di Laxus- commentò debolmente il piccolo Natsu
-Non mi interessa quel regalo lo rivenderò per poter farci altri soldi- uscendo
-Mi dispiace Nat...- cercando di appoggiare una mano sulla spalla ma lui la spostò
-Stammi lontano Zeref! Tu sei il figlio prediletto, sono l’unico qui a cui viene ripetuto allo sfinimento che risparmiare è la cosa migliore della vita... TI ODIO!- correndo via.
Laxus si girò verso l’amico ricordando quel giorno in cui era andato a trovarlo per ringraziarlo del regalo ricevuto l’amico lo aveva guardato come se non gli importasse più nulla della festività, Wendy si sentiva in colpa, -Mi dispiace- cercò di dire lo spirito
-Fa nulla, non mi importa più del Natale, torniamo indietro?-
-No, prima dobbiamo fare un’altra capatina in un altro passato-
-Tsk non troverai mai nulla di questo genere nel mio passato- commentò Laxus
-Tu dici?- Chiese pensierosa Wendy
-Sicuro- serio
-Allora questo che cos’è?- Chiese Wendy muovendo la mano.
Al movimento dello spirito una folata di vento fece sparire l’immagine della casetta rotta adesso si trovarono in un pub ed all’interno vi era moltissima musica allegra e al centro molti giovani ballavano, in un angolo vi erano un Natsu scocciato e si lamentava delle spese inutili del pub e Laxus che sorrideva come un ebete nel guardare una dolce ragazza della sua età dai lunghi capelli bianchi e occhi azzurri che sfoggiava un vestito natalizio molto carino, -Ohi Natsu ti dispiace se vado da Mira?- Guardano l’amico
-Fa pure, non mi importa molto fra poco me ne torno a casa per studiare l’ultima tesi-
-Sempre a studiare stai te?- Chiese il biondo
-Sì il tempo è studiare, ma come diceva mio padre, appena troverò un buon lavoro sarà solo il tempo è denaro-
-Sempre il solito, non capisco molto il tuo comportamento-
-Tsk! Non sono affari tuoi, ma sta a attento di sicuro una donna porterà sempre guai a noi uomini- andandosene
-Fa un po’ come ti pare- commentò Laxus raggiungendo Mirajane.
La giovane aveva una bellezza quasi fuori dal comune e nel vedersi raggiungere dal fidanzato, sembrò brillare e gli corse incontro baciandolo e dopo che indurlo a seguirlo nelle danze; di seguito svariati balli, il biondo si mise in ginocchio e le chiese di sposarlo e solo pochi secondi dopo, Mirajane accettò. Durante i festeggiamenti della proposta, sulla porta del locale comparve un ragazzo dai lunghi capelli verdi, anche lui vestito molto elegantemente e da nobile e le si avvicinò furioso. Nel frattempo, il banchiere biondo sgranò gli occhi e cercò anche lui di allontanare i due dalla finestra, ma Natsu fece la stessa cosa dell’amico prima, restò a guardare la scena per capire anche lui lo strano comportamento del suo socio; nel pub, si era fatto avanti il ragazzo e prese un polso dell’albina e si mise tra lei e il biondo e aveva iniziato urlargli contro, -Sei solo una stronza!- Mollandogli pure uno schiaffo
-Ehi! Che vi prende ?- Cercò di calmarlo Laxus
-Vi salvo la faccia amico, so che non ci conosciamo, ma lo faccio per non farvi soffrire-
-Chi sei per prima cosa?- Chiese il biondo
-Mi chiamo Freed e... sono uno dei tanti ex di questa truffatrice- fulminando Mirajane
-Che cosa?- Confuso Laxus
-Ma che dite? Io non vi conosco- Mirajane cercò di rimanere calma
-Non mentite più Mirajane Strauss! Hai cercato di svuotare il mio conto bancario- freddo
-Non è vero ma cosa dite?- Cercò di difendersi l’albina con le spalle al muro
-Mi potrebbe spiegare meglio la situazione?- Sempre più confuso il giovane biondo
-Certo, questa ragazza va a caccia di uomini ricchi da quando aveva quindici anni!- Furioso, -Ed ho le prove-
-Mirajane...- Laxus guardò la sua ragazza che aveva abbassato la testa
-Non è del tutto vero, con te io... non mai mentito sui miei sentimenti- cercò di dire la ragazza
-No... non riesco proprio a crederti- disse Laxus allontanarsi, -Non ti voglio più vedere- freddo per poi andarsene.
Natsu capì adesso perché ogni volta che uno dei due stava in compagnia di una ragazza carina lui la guardava sospettoso, sospirò, -Adesso possiamo tornare in camera nostra?- Laxus chiese seccato
-Sì e per quanto mi riguarda mi dispiace-
-Non m’interessa!- Gelido il biondo.
Dopo pochi secondi i due si ritrovarono nei loro letti e comodamente sdraiati su di essi come se nulla fosse.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ecco a voi il secondo capitolo, lo so che Igneel non lo avrebbe mai fatto una cosa del genere, ma dovevo in qualche modo dare il ruolo a qualcuno ^^” A presto!

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Capitolo 3
*** Natale Presente ***


Natale Presente
 
 
 
Dopo pochi secondi i due si ritrovarono nei loro letti e comodamente sdraiati su di essi come se nulla fosse.
 
 
 
Natsu sentiva qualcosa che non andava ma cercò di riprendere sonno, dall’altro canto Laxus prese un bel respiro e dicendosi che era stato solo un brutto sogno tornò a dormire finché l’orologio a pendolo dello studio risuonò l’una di notte. A quel suono una leggera brina entrò nella stanza di Laxus che circondò il letto di quest’ultimo, si poteva intravedere anche sopra le pesanti compere che il suo occupante stava tremando dal gelo. Il giovane irritato per il freddo uscì dalle coperte e per poco non prese un colpo ad un millimetro dal suo viso vi era un viso maschile che lo fissava.
-Oh finalmente ti sei svegliato- disse il giovane
-Tu chi sei?- Scocciato Laxus
-Il mio nome è Lyon e sono lo spirito del Natale del Presente-.
Nello stesso momento, una scema del genere si ripeté nella stanza del rosato solo che quest’ultimo si era messo allerta e appena intravide intorno a se una foschia che lasciava del ghiaccio scattò dall’altra parte del letto ma sta volta era munito di cuscino e appena apparve un ragazzo a petto nudo con una collana a forma di croce al collo ed aveva solo i pantaloni. Armato di un po’ di coraggio il rosato tirò il guanciale che ovviamente lo attraversò come nulla fosse e lo spirito lo guardo con un sopracciglio alzato.
-Cosa credevi di fare?- Chiese seccato lo spirito
-Tentar non nuoce, mi sono detto- scrollò le spalle Natsu, -Chi sei comunque?-
-Mi chiamo Gray e sono lo spirito del Natale Presente-
-Ah...-
-Bene... possiamo anche...- Gray fu interrotto
-GRAY!- Urlò una voce maschile entrando in camera di ragazzo nascondendosi dietro al “collega”.
Nella stanza entrò come una furia Laxus con l’aspirapolvere e lo puntava verso Lyon che era preoccupato, le facce degli altri due erano come dire: “Ma che cavolo combinano?”, poi per rompere il ghiaccio Gray guardò Natsu, -Andiamo noi? Li lasciamo a fare “amicizia”?- L’altro scrollò le spalle
-Va bene- sospirò facendosi sollevare in aria
-Dove credete di andare voi due?- Chiese irritato Laxus
-Il tempo è denaro Laxus, gli faccio fare il suo lavoro e poi torno a nanna a farmi gli affaracci miei- commentò irritato il rosato
-Grrr vengo con voi- commentò il biondo
-No, tu verrai con me biondo!- Lo prese Lyon per poi sparire in un vortice di neve
-Andiamo?- Chiese Natsu e per tutta risposta anche Gray prese Natsu e sparirono nella notte.
 
 
 
*^*^*
 
 
 
Laxus si ritrovò in mezzo ad una stanza addobbata a festa e vicino al focolare vi erano raggruppati dei ragazzi vestiti anch’essi da nobili e chiacchieravano tra di loro; un giovane spiccava tra gli invitati e questo Laxus lo riconobbe come suo cugino Sting che al centro del gruppo faceva delle imitazioni di qualcosa o meglio di qualcuno. Il giovane si accigliò per capire che cosa stava succedendo finché un giovane di quel gruppo dai capelli color verde acqua e una fascia nera e pieno di muscoli, si alzò e come se cantasse disse: -Io ho capito! È quel tuo cugino Laxus!- Facendo ridacchiare l’intera combriccola
-Eh già!- Ridacchiò Sting
-Non lo sopporto quello sbruffone- commentò invece un altro ragazzo con un capello con una grossa piuma
-Su, su Rufus nonostante tutto auguro con tutto il cuore ogni bene a mio cugino- alzando un calice pieno di vino
-Allora un brindisi a quel gorilla di Laxus- cinguettò timida una ragazza dai capelli a caschetto color neve e occhi azzurri
-Al TIRCHIO!- Esultarono gli altri feliciti.
Laxus li guardò un po’ irritato poi però lo spirito lo portò in un’altra struttura, dove trovò una Mirajane della sua stessa età in un ospedale psichiatrico, dove era sorvegliata a vista da un ragazzo e una giovane che riconobbe come Lisanna ed Elfman, i fratelli minori di Mirajane. Laxus sgranò gli occhi nel sentire Mirajane urlare e piangere il suo nome, -Spirito, cosa l’è successo?- Preoccupato il biondo
-Dopo che tu l’hai mollata, anni dopo entrò in depressione e dopo un anno ogni due mesi soprattutto nel periodo natalizio tentava il suicidio-
-Non ci posso credere- sussurrò il biondo spiazzato dalle parole di quest’ultimo
-Purtroppo è così e per la cronica giovanotto, la più giovane ha tentato di contattarti-.
Il banchiere si ricordò solo in quel momento di quel Natale di qualche anno fa che una giovane capelli bianchi con lo stesso taglio della fidanzata del cugino era andata a trovarlo disperata per chiedergli aiuto o semplicemente che andasse a trovare la sorella ma l’aveva negato brutalmente dicendole che il male che Mirajane si stava procurando erano le conseguenze delle pessime azioni che aveva fatto e che se le meritavano tutte, solo che non si era mai immaginato una cosa così drastica e per la prima volta Laxus fece scorrere una lacrima solitaria dopo anni.
 
 
 
*^*^*
 
 
 
Allo stesso tempo, Natsu fu portato da Gray in una modesta casa dove poté vedere un bel banchetto e ci stava per saltarci sopra se non fosse stato fermato da un pugno dello spirito che gli indicò una giovane donna minuta dai lunghi capelli biondi e occhi verdi come il prato e nonostante l’età sembrava ancora giovane. In quella donna, il rosato la riconobbe come sua cognata Mavis, aveva appena finito di servire la cena della vigilia, quando fu circondata da molti bambini; Natsu sapeva che era suo fratello era padre, ma nel costatare che alcuni di quei piccoli non avevano per niente li tratti tipici dei due genitori e così si rivolse al moro e chi chiese spiegazioni.
-Sono i loro figli addottivi, Mavis e tuo fratello li hanno salvati da alcune situazioni difficili- rispose quasi indifferente
-Sono a casa!- Disse Zeref entrando in casa con una bambina pallidissima sulle spalle
-Com’è andata stamattina Zeref? Zeira ha tatto la brava?- Chiese apprensiva la donna
-Certo che sì mamma!- Cinguettò la bambina.
Natsu la guardò sorpreso, quella piccola bambina aveva qualcosa che lo preoccupava, era fin troppo pallida per essere qualcosa di normale, si girò verso lo spirito con una tacita domanda che lui capì, -La piccola... ha leucemia-
-Dimmi... sopravvivrà la piccola Zeira?- Preoccupato
-Se non riceverà delle cure immediate non credo che supererà i suoi dieci anni- duro
-Spirito... portami a casa- Gray scoppiò a ridere nel vederlo in quello stato di tristezza
-Oh... ma c’è dell’altro che dovrai affrontare mio caro- Natsu lo guardò preoccupato.
Il rosato fu avvolto da un’ondata di neve e ghiaccio per poi ritrovarsi in una camera da letto di una villetta dove sul letto vi era un uomo malaticcio dai capelli biondi e al suo fianco vi era la giovane Lucy a posargli un panno sulla fronte.
-“Allora non mentiva che il padre stesse male”- pensò il giovane sgranando gli occhi
-Padre... mi dispiace, ho cercato di fargli allungare il debito, ma avrebbe aumentato gli interessi- sussurrava la bionda
-Non ti preoccupare piccola, me lo aspettavo, ma non ti arrabbiare con lui tesoro-
-Perché non riesci ad odiarlo padre?- Cercò di capire la bionda
-Perché al suo posto avrei fatto la stessa cosa-
-Come?- Sorpresa Lucy
-Vedi piccola... coof! Coof! Stava solo facendo il suo lavoro- commentò l’uomo
-Sarà come dite voi, ma non l’avete visto come l’ho visto io!- Irritata la bionda
-Lucy? Loki non ha cambiato idea?- Chiese disperato
-No... Loki... non vuole più aver a che fare con noi- sospirò.
Natsu rimase letteralmente a bocca aperta, sentiva qualcosa al livello del cuore, una specie di rabbia verso quel tipo che avevano nominato, strinse le mani a pugno, stava tremando e Gray vedendolo in quello stato sfoggiò un ghigno che nascose dicendo: -Che c’è confettino? Ti sei arrabbiato?-
-Ma sta zitto nudista!- Irritato
-Wow!- Senza scomporsi troppo lo spirito
-La pianti? Mi diresti chi è questo Loki di cui parlano?- Acido e geloso
-Ok... ok- mettendosi comodo su una sedia di quella stanza, -Loki sarebbe stato il promesso sposo di Lucy, ma appena lei ti conobbe e ci furono anche i primi segni di cedimento economico della famiglia Heartifilia lui sciolse il fidanzamento-.
Il giovane a tutto era preparato, ma non a quello e se non fossero stati invisibili e in qualche modo incorpori avrebbe rovesciato il tavolo nella stanza ed avrebbe urlato tutto e di più contro a quel miserabile, per aver in qualche modo lasciato in difficoltà la giovane e suo padre. Era consapevole che fosse anche colpa sua, ma non gli piaceva certo vederla soffrire e fu con questo peso nel cuore che venne avvolto dal buio.
 
 
 
*^*^*
 
 
 
Al rintocco dell’una e mezza, i due giovani si risvegliarono ansimanti nei propri letti per quello che avevano visto e sui loro visi c’erano i segni di ciò che avevano visto, per esempio Natsu aveva ancora tracce di rabbia così dovette alzarsi per andare giù per bere un bicchiere di latte per calmarsi, invece Laxus uscì per andare in bagno per darsi una rinfrescata per cancellare le tracce d’alcune lacrime che gli erano uscite dagli occhi. Fu in corridoio che vi trovarono, solo Natsu si stupì nel vedere gli occhi un po’ gonfi dell’amico e capì che doveva aver visto qualcosa che lo avesse fato soffrire troppo.
-Laxus? Tutto bene?- Chiese titubante il rosato
-Sì Natsu, solo che...- mogio
-Ho capito... io torno a dormire ancora un po’ prima di ritrovarci il terzo spirito qui-
-Sì, forse hai ragione- sorriso tirato il biondo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Anche il terzo capitolo è finito, mancano altri due capitoli e ho finito la storia, spero che vi sia piaciuta, a presto!

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Capitolo 4
*** Natale Futuro ***


Natale Futuro
 
 
 
I due ragazzi stavano dormendo, non più separati perché Laxus aveva chiesto se Natsu volesse dormire con lui nella stessa stanza, il rosato sorpreso aveva accettato e si era portato il cuscino dalla sua stanza e in quel momento dormiva sul divanetto. Alle due precise, una figura entrò dal camino avvolta in mantello nero e guardò esasperata la scena. Si avvicinò ad entrambi i giacigli e con uno stratone tolse ad entrambi le loro lenzuola, Laxus si svegliò di soprassalto e Natsu si ritrovò a terra e la stava guardando confuso, -E tu chi sei?-
-Mi chiamo Dimaria e sono lo spirito del Natale Futuro- tirando giù il cappuccio
-Sei solo tu?- Chiese Laxus
-Sì, perché?-
-Con lo spirito del Natale Presente erano in due-
-Dopo quello che era successo con lo Spirito del Passato hanno deciso che per  il presente era meglio separarvi-
-Ma adesso sei sola, se così fosse non dovresti essere in compagnia di qualcuno?- Chiese ovviamente Natsu.
Lo spirito si passò due dita sugli occhi e sospirò quasi stancamente per poi decidere che erano fuori tabella di marcia, -Muoviamoci!- Prendendoli per un orecchio
-Ahi!- Urlarono i due malcapitati
-Tsk! Non fate baccano mocciosi- estraendo un coltello
-Che vuoi farci con quello?- Chiese preoccupato Laxus
-Uhm? A voi niente- muovendo con precisione il coltello come se volesse squarciare un tessuto.
Nello stesso tempo dietro alle spalle dei giovani si creò una lacerazione dove venero spinti dallo spirito che furono avvolti dal buio più totale; poco dopo una luce fiocca comparve nella stanza che capirono fatta di mattoni e rocce e nel momento in cui i loro occhi si adattarono all’ambiente intravidero una strana chioma bionda appoggiata ad una parete con delle manette ai polsi e i vestiti che sembravano quelli di un nobile erano logori e sporchi in quel frangente.
-Dove siamo?- Chiese curioso il rosato
-Siamo in un carcere-
-Perché?- Chiese invece Laxus
-Guarda l’uomo biondino- indicandogli la figura
-Uhm?- Osservando bene l’uomo.
Nel momento in cui il giovane riconobbe la figura quasi ebbe un infarto, il giovane era lui stesso più vecchio, guardò lo spirito che aveva quasi un ghigno sadico, -Sei stato arrestato come la causa della morte di Mirajane Strauss-
-Come?- Confuso Natsu
-Il tuo amico non ti ha detto nulla vedo- ridacchiò sadica Dimaria
-Laxus?- Chiese spiegazioni il rosato
-Vedi...- gli raccontò tutto.
Natsu era sconvolto a quel racconto per poi girarsi verso la scena dopo aver sentito uno strano rumore ed un suono di chiavi risuonò nella cella, facendo girare i tre spettatori invisibili; la serratura dell’entrata scattò facendo entrare una guardia, dove si guardò un attimo in giro per poi con un suo collega sollevò Laxus, -Su alzati ragazzo! Hai delle visite-
-Non m’interessa- sussurrò stanco il biondo
-Devi venire per forza- trascinandolo fuori e Laxus sospirò
-Ok, ok... chi mi vuole vedere?- Esasperato
-Un certo Dragneel e un altro ragazzo- portandolo nella sala comune.
La sala comune era bianca con vari tavolini tondi ed uno di quelli erano occupati da Natsu e Sting, il primo sembrava segnato dalla stanchezza e il secondo sembrava triste per il rosato e per il biondo, che nel momento si avvicinò i due ragazzi si alzarono di scatto, -Laxus! Amico cosa ti è successo?- Sconvolto
-Dragneel... dovrei farti io la sta domanda- sedendosi
-Sto passando un brutto periodo, mio fratello... non se la passa bene-
-Cugino... perché non vuoi che ti aiutiamo ad uscire da qui?-
-Non mi serve il vostro aiuto!- Scattò Laxus
-Ma dai! Tutti hanno bisogno d’aiuto-
-Non io! Ora voglio essere lasciato in pace- andandosene.
Dopo quella scena, si ritrovarono nel retro del carcere e lì trovarono una tomba con un disegno di un fulmine sulla pietra tombale e il Laxus del presente rimase spiazzato, -Questa sarebbe la mia tomba?- Spaventato
-Si mio caro, dopo un mesetto da questa scena, anche te ti sei suicidato e per questa cosa, nessuno volle reclamare la tua salma nemmeno Natsu- divertita Dimaria
-Non è possibile- sussurrarono i due ragazzi
-Adesso passiamo a te mio bel rosato- muovendo di nuovo il polso con in mano il coltello.
In pochi secondi un altro squarcio si aprì e come la prima volta i due furono spediti nell’oscurità della frattura e di nuovo vennero avvolti dal buio, Natsu gli tremava il cuore per la paura di sapere che fine avrebbe fatto lui invece nel futuro. Una serie di rumori di una macchina da scrivere risuonò dell’oscurità e poco dopo, vi trovarono Natsu vicino alla figura di Lucy che gli faceva da segretaria, ma non sembravano per niente felici, anzi la ragazza stava facendo tutto meccanicamente.
-Signore?- Chiese fredda
-Sì?- Guardandola
-Quanto manca al saldo del mio debito quest’anno?-
-Vediamo... uhm... oh un’altra settimana e potrai dire che il debito di tuo padre verrà saldato completamente- lei annuii
-Bene!- Alzandosi
-Lucy?- Bloccandola
-Cosa vuole? Non mi faccia perdere altro tempo-
-...- rimase senza parole il rosato
-Me l’ha insegnato lei no? Il tempo è denaro- apatica
-Sì... hai ragione... fammi delle fotocopie di questo documento, per favore- porgendogli un fascicolo
-Certo capo- prendendolo ed uscendo.
Pochi secondi dopo nel ufficio entrò Zeref distrutto e Natsu lo guardò sospirando, era la quinta volta in quella settimana che lo vedeva; non era che gli desse fastidio, ma era quasi estenuante vederlo così spesso, -Che vuoi sta volta fratello?-
-Niente, solo vederti-
-Non mi fare perdere altro tempo fratello, ho un banca da gestire, dimmi la verità-
-Mavis insiste nel volerti a pranzo-
-Dille per l’ennesima volta che non verrò a casa vostra!- Scattò Natsu
-Ma...-
-Da quando Laxus è stato arrestato per poi suicidarsi, sono l’unico in grado di gestire questo posto!- Sempre più furioso
-Fratello, se continui così allontanerai tutti e da te, qualcuno potrebbe pure vendicarsi su di te-
-Non ho paura! Adesso vattene!-
-Ok... comunque ricorda che ti aspettiamo lo stesso a casa nostra uno di questi giorni- uscendo.
A quella scena si spostò in un cimitero dove vi erano due tombe una in cui era inciso una specie di fata stilizzata e il nome della piccola Zeira, l’altra era vuota, ma Natsu capì per chi era quella tomba, -Non è possibile- sussurrò il giovane
-Hihihihi! Oh mio sciocco banchiere molto presto potresti raggiungerci e nessuno verrebbe al tuo funerale-
-No! Sono sicuro che la mia... famiglia... già... hai ragione- sussurrò triste i giovane
-Spirito c’è un modo per non far accadere tutto questo?- Chiese Laxus lei ghignò per poi spingerli entrambi nella tomba.
 
 
 
*^*^*
 
 
 
Si svegliarono urlando spaventati da quello che avevano non solo visto, ma anche percepito, sentivano il sangue gelido per la paura, notarono con sorpresa che era già mattina si guardarono e sorrisero complici l’uno all’altro. Il primo ad uscire fu Natsu che scattò in camera sua dove indossò una camicia rossa e una giacca e pantalone blu, invece Laxus indossò dopo parecchio tempo la sua camicia viola e un jeans nero e portò con loro anche le sue cuffie che da quando era diventato banchiere non le aveva più messe. Nell’hall della villa i due si incontrarono e sorrisero a vicenda, -Andiamo?-
-Andiamo Laxus risolviamo l’impossibile-
-Ben detto amico!- Aprirono la porta di casa e si avviarono verso la città.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ciao bellissimi! Ecco il penultimo capitolo, spero che vi sia piaciuto alla prossima! ^_^

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Capitolo 5
*** Epilogo ***


Epilogo
 
 
 
Nel momento in cui uscirono di casa, i due si separarono: per prima cosa Laxus andò in comune dove rimediò alla sua arroganza; la sua comparsa non era prevista e così tutti i membri delle risorse erano scattati in piedi sorpresi nel vederlo entrare, -Scusate l’intrusione mie cari signori-
-Oh signor Dreyar, quale sorpresa per noi vederla qui- disse un membro del concilio
-Come mai è venuto qui?- Chiese un po’ preoccupato il capo della riunione
-Mi volevo scusare per ieri mattina signori miei, sono stato un po’ troppo arrogante con alcuni di voi-
-Su via! Non sieste stato così...- cercò di intervenire un membro del comune
-Invece sì! Devo farmi scusare, vedete... ho riflettuto molto bene su certe questioni primarie, prima di arrivare alle mie conclusioni-
-Ehm... ok... e quali sono le vostre conclusioni?-
-Voglio fare una donazione, per ognuna delle strutture pubbliche della nostra città!-.
Tutti gli uomini rimasero spiazzati per quello che Laxus aveva annunciato, era una cosa molto insolita che l’uomo donasse qualcosa senza ricevere nulla in cambio, ma pensarono che forse centrava veramente la magia del Natale. Dopo essersi un po’ ripresi, iniziarono a discutere dove occorreva un piccolo investimento per aiutare un po’ tutti, prima di tutto gli ospedali e le scuole e così via, Laxus appena uscì dal comune si sentì un po’ meglio, ma aveva ancora un grosso macigno sul cuore che portava il nome di Mirajane. Dopo essersi allontanato dal municipio, per strada incrociò chi cercava, un membro della famiglia Strauss, in poche parole la giovane Lisanna, che aveva veramente un’aria triste ed insieme a lei vi era un altro ragazzo dai capelli blu e aveva una strana voglia sul viso. Prima che questi entrassero in un bar, la ragazza si accorse di lui cosa che la sorprese parecchio, visto che era strano per il biondo passare da quelle parti e di conseguenza corrugò un attimo la fronte per capire come mai fosse lì; ebbe le sue risposte, quando lo vide attraversare la strada per raggiungerla. In tutto questo, il ragazzo con lei, il suo fidanzato, osservò tutto in silenzio; vedeva che il biondo li stava effettivamente raggiungendo, se al primo impatto pensava che provava qualcosa per Lisanna, ma dovette cambiare idea quando li vide interagire.
-Lisanna?- La chiamò Laxus
-Laxus... che ti porta qui?- Speranzosa
-Ti cercavo per essere sinceri- passandosi una mano tra i capelli rosso, -Volevo parlati-
-Parlarmi? Di cosa se posso sapere?- Guardandolo negli occhi e solo allora si accorse del suo abbigliamento, facendola sorridere.
L’albina rimase letteralmente sorpresa nel vederlo indossare l’unica camicia viola che aveva, quest’ultima era un vecchio regalo di sua sorella che gli aveva fatto insieme alle cuffie che portava al collo, lo guardò di nuovo negli occhi e lo vide dopo anni, lo vide diventare rosso. Sorrise e scosse la testa, -Ho capito tieni- gli diede un foglietto
-Che cos’è?- Confuso il biondo
-Un indirizzo, speravo che un giorno mi avresti cercato per lei- sorrise
-Ehm... ho avuto per così dire un aiuto per capire i miei errori del passato- mormorò
-Immagino... buona fortuna Laxus, spero che tu possa risolvere i tuoi problemi- gli sorrise di nuovo per poi entrare nel bar con il fidanzato.
Laxus guardò ancora il bigliettino che aveva in mano e si diresse verso una carrozza che passava di lì e gli chiese se poteva portarlo a quell’indirizzo, il cocchiere annuii e ce lo portò. Il viaggio durò un paio d’ore e quando arrivò per poco non ebbe un tuffo al cuore. La struttura era mal ridotta l’intonaco bianco cadeva a pezzi e la porta di legno dell’entrata era quasi sgretolata, sospirò triste ma non si perse d’animo ed entrò e lì incontrò una giovane donna dai capelli fucsia e occhi rossi, sulla targhetta era segnata come Porlyusica.
-Buongiorno signorina cerco la stanza della paziente Mirajane Strauss-
-Lei sarebbe?- Chiese fredda e acida
-Un... vecchio amico-
-Uhm... ok mi segua- portandolo davanti ad una stanza, -È qui dentro-
-La ringrazio-
-Dovere- lasciandolo solo.
Laxus si fece ancor più coraggio ed entrò nella stanza, la stanza era imbottita e tutta bianca, c’era un piccolo letto con le barre di metallo anch’esso ricoperto di imbottitura, appoggiata ad una parete vi era una figura con un camice d’ospedale color argento, questa figura era a occhi chiusi ma appena sentì la porta richiudersi li riaprì e per poco non ebbe un colpo, davanti a lei c’era Laxus.
-Ciao... Mirajane-
-Laxus? Sei veramente tu?- Impaurita e sorpresa
-Sì Mira... sono io- avvicinandosi piano
-Non... sei un frutto della mia immaginazione?- Sempre più preoccupata
-Mi immagini da molto?- Chiese curioso e sorpreso
-Beh... molto spesso, soprattutto in questo periodo- abbassò la testa.
Laxus rimase sorpreso per la rivelazione, ma un piccolo sorriso nacque sulle sue labbra per poi percorrere il resto della stanza e l’abbracciò forte a se; a quel gesto Mirajane sgranò gli occhi per la meraviglia per poi ricambiare piangendo per aver quella possibilità per riabbracciare l’unico uomo che avesse mai amato veramente, -Perdonami Mira, per troppi anni io...-
-Shhhhh!- Posandogli un dito sulle labbra, -Non è colpa tua, ma mia. Dovevo dirti la verità invece di nascondertela- gli sorrise dolcemente.
Il ragazzo non resistette e la baciò con tutto l’amore che aveva sempre assopito, perché sì! Nonostante quello che Mirajane gli aveva fatto l’amava ancora e non riusciva proprio ad odiarla. Dopo aver parlato e chiarito con lei, Laxus dovette intraprendere una dura discussione per far uscire almeno per un intero giorno la ragazza, aveva deciso di sorprendere i suoi parenti facendoli conoscere Mirajane, ma per prima cosa la portò in un posto dove gli comprò un abito adatto per l’occasione. Quando Laxus e Mirajane arrivarono in anticipo alla villa di Sting, beh la reazione del padrone di casa fu quella di rimanere paralizzato nel vedere il cugino con una bellissima donna al suo fianco. Laxus ridacchiò davanti alla reazione di Sting, che si riprese subito e li accompagnò in sala da pranzo dove ordinò pure di preparare due coperti in più, l’albina era sorpresa e felice, ma aveva un dubbio, cosa avrebbe dovuto raccontare alla famiglia di lui che non aveva mai incontrato in passato, ma grazie al cielo Laxus aveva previsto una scusa adeguata che stava aspettando di tirarla fuori. Sting lo guardò seriamente negli occhi e poi guardò la giovane donna, non era del tutto sicuro che stessero veramente insieme, ma volle vedere cosa avrebbe raccontato il cugino.
-Allora Laxus... perché di punto in bianco hai deciso di venire qui?-
-Per prima cosa per farmi perdonare per come mi sono posto nei tuoi confronti, più di una volta, per poi farti una sorpresa, come me l’ha fatta Mira- guardando con amore la giovane in questione
-In che senso?- Confuso e curioso Sting
-Nel senso cugino, che in questi anni ero diventato in quel modo perché Mirajane è stata all’estero per studiare e lavorare. Il giorno che mi diede la notizia che partiva, ne rimasi distrutto e per la rabbia la lasciai, ma non sapevo per niente che sarebbe tornata solo quest’anno- sospirò
-Hai vissuto all’estro?- Chiese Sting ad Mirajane
-Sì. In tutti questi anni non riuscivo a dimenticarmi di lui e il mio amore per lui cresceva sempre più così ho deciso di fargli una sorpresa- scrollò le spalle la ragazza tenendogli il gioco
-Capisco, sono felice che tu sia tornata, spero che resterai adesso, non voglio più vedere mio cugino freddo come il ghiaccio e pungente come un fulmine- sghignazzò
-Certo che resterà! Dovremo anche sposarci- disse serio Laxus, facendo quasi soffocare tutti i commensali per lo stupore.
 
 
 
*^*^*
 
 
 
Nel frattempo, Natsu, sentiva che il suo modo di farsi perdonare sarebbe stato più ostico dell’amico; per prima cosa decise di passare in ufficio per prendere dei documenti e poi sarebbe passato alla sua prima tappa, la residenza Heartifilia. Arrivato all’entrata in banca con molta sorpresa vi trovò la giovane Heartifilia, che sembrava aspettarlo, il giovane ebbe un tuffo al cuore, così si avvicinò, -Buongiorno signorina Heartifilia-
-Uhm? Buon giorno signor Dragneel-
-Sa che mi avete fatto risparmiare tempo?-
-Ah davvero?- Chiese triste lei
-Sì, sarei venuto io stesso a casa vostra-
-Non sarà necessario signor Dragneel-
-Mi chiami pure Natsu- spiazzando la ragazza
-Come?- Confusa
-Le ho detto di chiamarmi pure Natsu- entrando nel suo ufficio.
Lucy nell’osservare il banchiere in cerca di alcuni documenti, non poté negare che fosse un bel ragazzo forse anche più di... Loki; nel guardarlo più attentamente lo vide pure sorridere più genuinamente di quanto immaginasse e lo trovò ancor più attraente. Nel contemplare il ragazzo, non si accorse che il banchiera aveva preso tutto e le si era avvicinato, finché con fare confuso le appoggiò una mano sulla spalla, -Allora Heartifilia, andiamo?-
-Come? Dove dovremmo andare?- Confusa La ragazza
-A casa vostra, devo fare due chiacchiere con vostro padre in persona-
-Firmerò tutto io, qualsiasi documento- seria
-Scusa la domanda, ma... di norma per chiedere la mano ad una signorina, non si dovrebbe chiedere al genitore ancora in vita?-
-C... come?- Sempre più confusa e un po’ imbarazzata
-Beh... volevo farvi una sorpresa anche se dubito sia così bella- scrolla le spalle
-State scherzando?!- Indignata, -Cos’è?! Un vile ricatto, io vi sposo e voi toglierete il debito!?- Furiosa
-No... è un po’ complicato signorina Heartifilia, diciamo che mi sono reso conto che sono stato un po’ troppo cieco e non ho vi ho dato per così dire il beneficio del dubbio-
-Allora perché mi volete sposare se non centra con il debito, questo l’ho capito- lui si morse il labbro inferiore
-Non sono mai stato bravo ad esprimere i miei sentimenti- avvicinandosi, -Spero che così mi capiate- baciandola.
Lucy si staccò da Natsu pronta a mollargli uno schiaffo, ma nel vedere i suoi occhi pieni di amore e non semplicemente di desiderio, la fece desistere, -Da quanto?-
-Da quanto siete entrate qui per la prima volta, solo che già all’epoca voi eravate già fidanzata-
-Da tutto questo tempo?- Sorpresa
-Già... posso capire se non provate nulla per me, forse l’unico sentimento che potreste provare è solo indifferenza e vi capirei a pieno-
-Beh... in effetti vi credevo stronzo- lui ridacchiò
-Non mi sono mai fidato di nessuno e avere un amico che per colpa di una donna che sembrava averlo ingannato non è che mi abbia aiutato ad aprirmi con voi-
-Volete dire che il vostro socio ha sofferto per amore?-
-A quanto pare, in ogni modo sarei venuto comunque da vostro padre anche se adesso mi rifiutasse su due piedi-
-Natsu... cosa volevate da mio padre?-
-Semplicemente avrei accettato di rinviare il vostro debito dopo le festività natalizie-
-Senza... tasse aggiuntive?- Sorpresa
-Sì-.
Lucy non resistette più e gli saltò al collo felice e senza pensarci due volte lo baciò, lui un po’ colto alla sorpresa rischiò di perdere l’equilibrio, per poi ricambiare apertamente il bacio. La strinse a se, poi la lasciò andare, -Su, andiamo da tuo padre e poi devo andare a fare dei regali alla mia famiglia-
-Hai una famiglia?- Alzò un sopracciglio
-Mio fratello mi ha invitato a pranzo, su venite, vi porterò da loro, se volete-
-Mi volete far conoscere vostro fratello eh? Non ho neanche accettato la vostra proposta- divertita
-Allora il bacio miss? Che mi dite del bacio che VOI mi avete dato?- Divertito anche lui.
Per tutta risposta, Lucy divenne rossa come una fragola, che la spinse a batibeccare con il rosato prima d’uscire dalla banca per dirigersi verso la magione degli Heartifilia; il padrone di casa era avvolto da una coperta di lana vicino al camino nella sala di lettura, fu così che lo scoprirono i due appena entrati.
-Padre?- Lo chiamò la ragazza
-Lucy?- Girandosi a guardarla, -Lui che ci fa qui?- Confuso, non era arrabbiato, solo sorpreso
-Ecco padre, il signor Dragneel ha insistito nel parlare con voi- spiegò la bionda
-Le chiedo umilmente scusa signor Heartifilia, non volevo certo disturbarla, ma ci sono delle faccende che dobbiamo parlare solo noi due-
-Solo io e lei signor Dragneel?- Ancor più meravigliato
-Sì... solo se lei ha tempo-
-Visto che il medico mi ha sconsigliato di uscire di casa e qui non ho altro da fare che leggere, ha tutta la mia attenzione- rispose cordiale l’uomo
-La ringrazio- sorrise cordiale Natsu.
Una volta soli, i due uomini discussero per qualche ora e fuori dalla biblioteca, vi era Lucy molto agitata; non sapeva cosa avrebbe detto suo padre nei confronti della proposta del rosato, ma una cosa era certa per lei, quel giorno sarebbe andata comunque a conoscere la famiglia del suo spasimante. Si stava avvicinando l’ora di pranzo e nessuno dei due uomini era ancora uscito; Lucy stava un tantino impazzendo, finché la porta non fu aperta e rivelò un Natsu molto soddisfatto.
-Lady Lucy, vi va di accompagnarmi a trovare mio fratello per pranzo?- Dolcemente
-Con molto piacere lord Dragneel- accettando la sua mano e ridacchiando
-Allora non indugiamo e raggiungiamo la dimora di mio fratello maggiore- uscendo di casa
-Natsu... cosa ha detto mio padre?-
-Per vostra sfortuna, ha accettato- ridacchiò lui
-Perché mai sarebbe una sfortuna?- Confusa e un po’ maliziosa
-Perché potrei essere molto esigente come marito- ghignò divertito
-Avrò molta pazienza allora- ridacchiò la bionda.
Natsu fece un giro di regali con l’aiuto di Lucy e poco prima del suono delle dodici arrivarono a casa di Zeref che appena li vide, abbracciò felice suo fratello, stessa cosa la dolce Mavis. Sempre con l’aiuto di Lucy il rosato consegnò ad ogni bambino un regalo prestabilito, -Natsu ma cosa?- Chiese il fratello maggiore
-Anche se non sembrava fratellone, ti ascoltavo quando mi parlavi dei tuoi figli- gli sorrise
-Sono felice di questo, ma...-
-Si restiamo a pranzo- si intromise Lucy, -Natsu mi ha portato qui dopo un bel po’ di tempo per conoscervi e quale occasione migliore per un pranzo in famiglia?- Chiese la bionda
-Ha ragione! Vieni siediti pure qui al fianco di mio cognato, è stata una bella sorpresa- cinguettò Mavis
-Se lo dici tu... ehm... Natsu ti presento la più piccola, lei è Zeira, cara saluta lo zio Natsu-
-Ciao- timida ma dolce
-Ciao... si vede che ha preso il meglio di voi due- guardando i genitori
-Hahahaha! Grazie Nat!- Ridacchiò Mavis sempre allegra.
Prima però di mettersi a tavola Natsu prese in disparte suo fratello e lo guardò negli occhi seriamente, questa cosa non doveva essere rivelata davanti a Lucy, -Zeref? Ti posso fare una domanda un po’ delicata?-
-Sì, chiedi-
-Cosa dicono i medici di Zeira?- Serio
-In che senso?-
-Lo sento che è malata fratello ho visto i segni, che cos’ha?-
-Leucemia, potrebbe salvarsi, ma...-
-Ma ti servirebbe del denaro per pagargli le cure vero?-
-Già...-
-Ho capito... senti... falli tutti e manda a me i pagamenti ok?-
-Come?- Sorpreso
-Permettimi di aiutarti fratello-
-Ti ha cambiato Lucy eh?- Sorrise dolcemente il moro
-Possiamo dire di si e poi...-
-SU VENITE!- Urlò Mavis
-Eccoci, ho una fame da lupi- ridacchiò il rosato sedendosi al tavolo
-Bene allora ho preparato tutto in abbondanza-
-Oh mia cara Mavis, sei un ottima stratega- ridacchiò Natsu
-Bene allora mangiamo-
-Prima vorrei fare un annuncio- mettendosi in piedi il giovane Dragneel
-Quale?- Chiesero i bambini curiosi
-Io e Lucy... ci sposiamo- stupendo tutti.
 
 
 
*^*^*
 
 
 
Da quel giorno passarono anni, Natsu e Laxus si sposarono con le rispettive fidanzate, grazie alle varie donazioni di Laxus ogni luogo pubblico migliorò e con le cure giuste Zeira guarì con la gioia di tutta la famiglia Dragneel. Da quei giorni passarono altri anni dove tutti vissero felici e contenti e il rosato e la biondina ebbero per fino un bel bambino che chiamarono Luke; Laxus e Mira invece si godettero per il momento di pace, poi dopo nove mesi anche il biondo avrebbe dovuto affrontare il problema pannolini.
 
 
 
FINE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ciao bellissimi, questo è l’ultimo capitolo! Spero che questa storia, abbastanza leggera, vi sia piaciuta; a presto e speriamo di rivedervi in futuro ciao!

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