Le storielle della sera

di So_Vi_Potter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Unghie ***
Capitolo 2: *** Patate ***
Capitolo 3: *** Minestrone ***
Capitolo 4: *** Il cubo del tempo ***
Capitolo 5: *** Tennis ***



Capitolo 1
*** Unghie ***


AVVERTENZE: ci potrebbero essere personaggi che non conoscete, ovvero:

 

Sophie: cugina di Anakin, mio avatar, non sopporta il giovane cugino… ha molto talento, ma non credo che qui emerga più di tanto.

 

Aeron: alter ego di mia sorella, è una mandaloriana con tanto di armatura, jetpack ecc. dalla parte di un qualunque nemico.

 

Capitolo 1 - Unghie

 

Quel giorno Anakin era andato nel bagno dei Jedi a tagliarsi le ginormiche unghie dei suoi piedi. Ad un certo punto il maestro Yoda entrò perché la sua vescica era un tantino piena e, quando vide Anakin, cominciò a fargli la predica.

«Skywalker» disse. Anakin rispose «Mmmh...?».

«Sul balcone vai a tagliarti le unghie, troppo spazio qui occupi»

«*sospira*».

Così Anakin andò sul balcone di Ahsoka a tagliarsi le unghie, ma Ahsoka lo scoprì troppo presto e gli disse:

«Maestro...?»

«Eh?!»

«Vai a tagliarti le unghie nel giardino pubblico»

«*sospira*»

Anakin, una volta nel giardino pubblico, non venne più importunato e riuscì a tagliarsi le unghie in santa pace. Nel frattempo, Obi-Wan convocò Sophie e Ahsoka nella sala del Consiglio e assegnò loro una missione:

«Dovete andare a raccogliere lo Iodium su Iodioplanet perché lo Iodium è molto esplosivo e potrebbe darci un vantaggio sui separatisti»

«Andiamo subito, maestro Kenobi».

Così Ahsoka e Sophie andarono all’hangar di Coruscant passando per i giardini pubblici e Anakin, vedendole dirigersi verso l’hangar le seguì. Quando le vide salire su una navetta si sorprese e disse:

«Oh!» (Ma che gran cosa! - NdA). Poi saltò anche lui nella navetta. Dopo un po’ di tempo, Sophie e Ahsoka sentirono
tic e poi un’unghia enorme atterrò sul cruscotto rischiando di disattivare i deflettori. Le due amiche si scambiarono uno sguardo d’intesa e poi dissero all’unisono:

«Anakin, vieni fuori». Anakin uscì dal suo nascondiglio e Ahsoka lo mandò a cucinare le patate per il pranzo. Dopo un’ora, le due amiche andarono in cucina e videro che Anakin non aveva nemmeno finito di pelare le patate, anzi, ne aveva fatte solo tre. Così Sophie prese il bollitore supersonico e fece cuocere le patate nel giro di tre secondi. Poi ne addentò una, ne porse un’altra ad Ahsoka e la terza... la divise a metà tra se stessa e la sua migliore amica.

Anakin fece una faccia sbigottita e disse «Ma...», però, prima che riuscisse a finire la frase un sacchetto di cibo per astronauti marcio gli atterrò in testa.

Dopo pranzo arrivarono in vista di Iodioplanet ma i loro scanner rilevarono una navetta trasporto separatista e così capirono che i separatisti avevano avuto la loro stessa idea! (TRAGEDIA! NdA) Anakin dovette mettersi a lavorare sui database della navetta e scoprì che era guidata da Aeron e che quest’ultima adorava le armature colorate, anzi: ne aveva un armadio pieno! Intanto Sophie fece atterrare la navetta e, una volta scesi, i passeggeri si misero a raccogliere Iodium. Aeron li raggiunse e iniziò a sparare, ma prima che potesse far esplodere qualcosa, però, Anakin le lanciò un baule pieno di armature mandaloriane multicolor. Aeron si distrasse e così Sophie, Ahsoka e Anakin salirono di nuovo sulla loro navetta con un enorme carico di Iodium, partirono e... be’, poi lo lascio continuare a voi!

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Capitolo 2
*** Patate ***


Capitolo 2 - Patate

 

Anakin quel giorno tornò a casa dopo un lungo e faticoso allenamento, ma quando arrivò a casa vide Padme che cucinava patate e allora diede in escandescenze. «Perché hai cucinato le patate?! Da una settimana non cucini altro che patate, patate e patate!» «Ma sentilo, chi è che ha comprato cinquanta chili di patate al mercato una settimana fa?!» «Be’ ecco... c’era lo sconto Jedi e... pensavo che avremmo potuto...» «Be’, qualunque cosa tu abbia pensato ora ne paghi le conseguenze!» «MI RIFIUTO DI MANGIARE PATATE ANCHE OGGI!» «E ALLORA VAI DAI TUOI AMICI JEDI A MANGIARE!» Così Anakin andò nella mensa dei Jedi e scoprì che stavano mangiando... PATATE! Allora saltò il pranzo. Dopo il pranzo, i Jedi annunciarono ad Anakin che avrebbe dovuto fare la missione giornaliera. “Fa’ che non sia buttare la spazzatura” pensò Anakin incrociando le dita. «Dovrai andare a uccidere Grievous e poi a buttare la spazzatura» Anakin prese la sua navetta e partì, ma prima la caricò dei restanti 47 chili e mezzo di patate. La missione era difficile e Anakin ebbe difficoltà a sconfiggere Grievous finché per sbaglio una patata uscì da uno dei sacchi e finì sul naso di Grievous. Quest’ultimo starnutì all’istante perché era allergico alle patate e quando Anakin se ne accorse, buttò su Grievous tutti i 47 chili e mezzo di patate che aveva nella navetta. Poi buttò la spazzatura e tornò al Consiglio Jedi per la cena. «Cosa state mangiando?» «Zuppa di patate».

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Capitolo 3
*** Minestrone ***


Capitolo 3 - Minestrone

 

Anakin rientrò dopo una lunga giornata di lavoro Jedi ma a casa già il profumo del cibo lo fece star male.

«Hai fatto il minestrone!» disse incredulo a Padme. Le aveva già manifestato il proprio odio per i minestroni.

«NO, CHE SCHIFO CHE SCHIFO CHE SCHIFOOOOOOOOOOOOOOOO!!!»

«Ma tesoro, è buono! Ti fa bene!»

«NO, ODIO I  MINESTRONI!!!».

E così Anakin andò a mangiare fuori. Padme sospirò e si accinse a mangiare il suo minestrone. Anakin decise di recarsi al ristorante lì vicino, dove ordinò una quantità assurda di arancini al ragù galattico e ai piselli di Chandrila. Poco dopo passò di lì Ahsoka che, vedendo il maestro davanti ad una montagna di arancini decise di raggiungerlo. Si salutarono, poi Ahsoka si sedette al tavolo affianco. Il cameriere apparse accanto a lei con una velocità inaudita.

«Cosa desidera, signorina?» le chiese.

«Un minestrone, grazie». Anakin per poco non sputò il boccone.

«NON OSARE PRONUNCIARE QUELLA PAROLA!» Ahsoka, spaventata, decise di cambiare l’ordine.

«Ho cambiato idea, vorrei una zuppa di...»

«È LA STESSA COSA!!!»

«Vabbè, prendo una pizza».

Il cameriere le portò una vegetariana e Anakin inorridì davanti a tutte quelle verdure. «Ma che schifo, perché mangi così tante verdure?!» e Ahsoka disse:

«Ho capito, vado a mangiare fuori». Padme stava passando di lì in quel momento e quando vide Ahsoka le fece un cenno con la mano.

«Lo sai che si può anche mangiare dentro, vero?»

«Sì, ma Anakin non vuole vedere le verdure»

«Capisco, non voleva neanche il minestrone che avevo preparato con tanto amore per lui! BUAAAAAAA!».

E la giovane senatrice se ne andò via singhiozzando convulsamente. Quando Ahsoka finì la pizza sbirciò dentro il ristorante per capire se Anakin aveva finito, ma non vide né la montagna di arancini né Anakin e la cosa la insospettì subito.

«Anakin gusta sempre fino all’ultimo boccone, non può aver finito così in fretta» disse. E cominciò a cercarlo.

Con le indagini approfondite condotte dai Jedi scoprirono che era andato via su una navetta separatista. Era troppo sospetto. Tracciarono la rotta della navetta e scoprirono che era andata su Chandrila, il pianeta delle coltivazioni. Immediatamente Ahsoka e un paio di altri Jedi presero una navetta e si fiondarono su Chandrila, dove scoprirono che era atterrato anche il Conte Dooku! Andarono immediatamente alla navetta nemica e, una volta entrati, videro Anakin legato dentro una pentola di minestrone con Dooku davanti che gli diceva:

«Skywalker, devi smetterla di essere dal lato arancinoso della Forza, passa al lato verduroso!»

«TIRATEMI FUORI DI QUI!!!» ruggì Anakin appena vide i Jedi.

«Come?»

«TIRATEMI FUORI DI QUI, PIUTTOSTO MANGIO IL MINESTRONE DI PADME!!!»

«Ripeti l’ultima parte...»

«Mangerò il minestrone di Padme! Lo giuro sul mio sangue!»

Così i Jedi lo liberarono e Padme non poté credere alle proprie orecchie quando Anakin le chiese: «Posso avere un po’ di minestrone?»

 

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Capitolo 4
*** Il cubo del tempo ***


Capitolo 4 - Il cubo del tempo

 

Quel giorno Ahsoka e Anakin stavano andando ad una riunione Jedi e Anakin non la piantava di lagnarsi.

«Eh ma che barba... Tanto avranno solo inventato qualche altro stupido aggeggio» disse. La riunione era stata convocata per mostrare un piccolo cubo.

«Questo, il cubo spazio-temporale è» disse (indovina indovina?) maestro Yoda. E cominciarono a parlarne alacremente. Anakin sonnecchiava. Ahsoka, al contrario, era molto interessata e si propose volontaria per seguire gli studi per migliorare il cubo.

«Sempre che Anakin sia daccordo» disse. Anakin si svegliò.

«Eh? Sì, va bene» disse, ansioso di tornare al suo sonnellino.

Ahsoka sorrise e continuò a seguire la riunione, apprendendo che il cubo aveva il potere di trasportare oggetti, animali e forse anche persone in un altro luogo e/o in un altro tempo, passato o futuro. Per settimane seguì gli studi e i miglioramenti, proponendone anche. Dopo circa due mesi il cubo era in grado di essere programmato, tramite meditazione, su tempo e luogo. Unico difetto: se si fosse trovato in presenza di più persone con una forte propensione alla Forza sarebbe potuto impazzire, trasportando cose, animali o anche persone di altri tempi e/o luoghi. Peccato che non lo sapesse nessuno. Così Ahsoka un giorno lo portò al tempio e il cubo, senza che fosse notato, si attivò e cominciò la procedura di teletrasporto. Anakin, non appena comprese il potenziale di quel piccolo cubo azzurro, così simile ad un Holocron Jedi eppure così diverso, pretese di portarselo a casa.

I Jedi acconsentirono, dopotutto, cosa sarebbe potuto capitare se fosse stato Anakin a portarselo a casa (Già, cough cough - NdA)? Così Anakin se lo portò a casa. Quella stessa notte il cubo si illuminò e trasportò un addormentatissimo Darth Maul sul divano della casa di Anakin e Padme. Padme fu la prima ad accorgersene. Cercando di controllare il panico, la giovane senatrice afferrò la sua fidata pistoletta e andò a svegliare Anakin. Ci mise un po’, perché Anakin dormiva della grossa. Appena il marito si svegliò, Padme gli raccontò tutto e Anakin, appena si rese conto del pericolo, disse

«Forza, andiamo dai Jedi a riferire». Padme ebbe un’idea migliore: afferrò il telefono e digitò il numero verde dei Jedi. Il più silenziosamente possibile raccontò ad Ahsoka, che aveva risposto, l’accaduto.

«È SUCCESSO COSA?!?!» strillò Ahsoka dall’altra parte del telefono. Padme temette che Darth Maul si fosse svegliato, ma per fortuna non era così.

«Vieni subito, e porta un paio di Jedi con te magari» sussurrò Padme. Ahsoka sbatté giù il telefono e andò a chiamare qualche Jedi per la cattura di Darth Maul. Vennero in quaranta a casa di Padme e Anakin e Darth Maul si svegliò con quarantuno spade laser puntate alla gola (un po’ complicato da fare, non ripetetelo!). Decisamente non la cosa migliore quando ci si è appena svegliati. Alzò le mani in segno di resa e disse:

«Ragazzi, non so assolutamente cosa ci faccia io qui. E poi calmatevi, non ho nemmeno la spada laser, ce l’ho a casa!». I Jedi si sentivano particolarmente gentili quel giorno e gli lasciarono prendere una navetta. Darth Maul tornò da suo fratello e i Jedi dichiararono il caso chiuso. Peccato che Ahsoka non si vedesse da nessuna parte... 

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Capitolo 5
*** Tennis ***


Capitolo 5 - Tennis

 

Quel giorno Anakin era andato a vedere cosa stesse succedendo nella grossa città di Coruscant. Vide un grande annuncio pubblicitario che diceva ‘Torneo di tennis su TennisPlanet! Se batti il Conte Grievous, il campione in carica, puoi decidere la sua pena!’.

Anakin decise che doveva per forza battere Grievous per ucciderlo e andò nella palestra Jedi ad allenarsi per tennis. Presto fu così bravo da battere il computer contro cui giocava. I maestri Jedi gli dicevano sempre che non era da Jedi giocare a tennis, ma Anakin li ignorava sempre. Quando si sentì sicuro delle sue capacità si mise una barba finta e una parrucca e sgusciò su una navetta diretta a TennisPlanet.

Una volta arrivato si iscrisse al torneo e sconfisse tutti gli sfidanti. Arrivò in finale contro il Generale Grievous e lo stava quasi sconfiggendo quando Grievous tirò fuori una seconda racchetta. Anche così Anakin lo stava sconfiggendo e allora Grievous tirò fuori la terza e la quarta racchetta. Anakin ebbe qualche difficoltà a batterlo, ma ce la fece. Grievous, una volta sconfitto, si avventò alla gola di Anakin e quasi lo strangolò, ma il giovane Jedi estrasse la spada laser e se lo scrollò di dosso. Grievous estrasse le sue 4 spade laser e cominciò a combattere. Lo scontro fu terrificante e Anakin rischiò di essere infilzato per ogni singolo secondo, ma alla fine vinse lo scontro. Grievous riuscì però a fuggire sulla sua navetta personale.

Al tempio videro arrivare una navetta decorata con delle racchette giganti e carica di soldi. Alla guida c’era Anakin, con una corona d’alloro e vestito d’oro. I Jedi lo accolsero in trionfo e gli regalarono un set di racchette nuovo di zecca.

 

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