Lord of the Rings Darkness return Stagione 2

di asia20
(/viewuser.php?uid=35793)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Episodio 1: L'Unico Anello ***
Capitolo 2: *** Episodio 2: Una fievole luce ***
Capitolo 3: *** Episodio 3: L'ombra della devastazione ***
Capitolo 4: *** Episodio 4: Ed è adesso che la festa inizia... ***
Capitolo 5: *** Episodio 5: Misteri irrisolti ***
Capitolo 6: *** Episodio 6: Profumo di guerra ***
Capitolo 7: *** Episodio 7: La vendetta di Measse ***
Capitolo 8: *** Episodio 8: L'Olmbra cresce ad Est ***



Capitolo 1
*** Episodio 1: L'Unico Anello ***


Episodio 1: L’Unico Anello

Mordor, Orodruin

  Tahenys: *guardo gli appunti di Mairon e il magma che scorre sotto di noi. Al momento giusto, quel magma sarà ciò che fonderà il pugnale in oro massiccio di Emrys.....oro di Valinor, puro...intoccato dal potere di Melkor. Ho con me anche del Mithril, non intendo riforgiare l'Unico in puro Oro, sarebbe un errore....in caso cadesse in mani sbagliate. L'oro è facilmente corrompibile, il Mithril no....* Emrys....il tuo pugnale, ora. Chiederemo a Mairon di forgiartene un altro....non appena si sarà stancato del suo nuovo giochino


Emrys: *la osservo..no, non può volerlo fare davvero....non avrebbe senso, è una Valie...ha tutto il potere per dominare la Terra di Mezzo senza dover forgiare un piccolo anello che potrebbe essere la sua fine* sicura di ciò che state facendo? *non posso non darle il pugnale...se lo prenderebbe con la forza. La conosco bene. Sento il respiro di Vader su di me....non credo di avere altra scelta*

 

 Vader: *Vader inclina leggermente la testa, incuriosito da questo strano processo. Nel corso degli anni passati a esplorare le antiche arti dei Sith, aveva sentito parlare della creazione di artefatti tanto potenti da poter fornire ai loro fabbricatori una forza inimmaginabile. In base a quello che sta osservando, è logico pensare che Tahenys - colei che afferma di essere la Forza vivente e sua madre - sia in procinto di realizzare qualcosa di simile... ma che tipo di artefatto, esattamente? E perchè?*

Ammetto di non avere molta familiarità con le arti di questo mondo *dice con la sua profonda voce baritonale* Come potrebbe un semplice gioiello aiutarci con i nostri obiettivi?

 

Tahenys: non sarà un semplice gioiello...*prendo il pugnale dalle mani di Emrys e lo appoggio su un crogiolo che sistemo poi, sopra ad piccolo ruscello di magma. Impongo le mani sopra al crogiolo, perchè inizi a fondere* infonderò il mio potere e la mia volontà in esso. *estraggo un piccolo tagliacarte in mithril e lo passo sulla mia mano, sporcando la lama con il sangue....poi lo appoggio sul pugnale di Emrys.* figlio mio, stai per assistere alla nascita di un oggetto molto potente

 

Emrys: *osservo affascinato il processo di fusione dei due metalli. Ciò che stiamo facendo va contro ogni legge dei Valar. A noi Ainur è vietato dominare i Figli di Illuvatar o farci adorare da loro. Stiamo seguendo il sentiero di Melkor.....Allo stesso tempo....non vedo l'ora di vederlo finito. Andare contro le regole è inebriante, a volte*

 

   Vader: *Dietro le lenti scarlatte della maschera, gli occhi di Vader si spalancano sorpresi. Il modo in cui la donna ha descritto questo processo è sorprendentemente simile ad un'antica arte che conosce molto bene... ovvero la trasmigrazione Sith, che permette ad un maestro della Forza di instillare una parte della propria essenza all'interno di un oggetto non solo per assicurarsi l'immortalità, ma anche per accrescere il proprio potere. è la stessa tecnica che ha sfruttato per conservare una parte del suo spirito nella propria maschera, così da poter tornare in vita.*

Notevole... veramente notevole *borbotta con ammirazione*

 

  

Tahenys: * il metallo fonde, diventando un'unica miscela dorata con riflessi argentei. Cola all'interno di una guida in pietra refrattaria e cola all'interno di uno stampo a forma di anello. E' il momento per instillare la mia volontà ed il mio potere in esso. Prendo l'anello in mano, ancora non del tutto freddo, lo stringo in pugno e chiudo gli occhi...lasciando che il mio potere fluisca in esso. Fa quasi male....ma è necessario. Al termine, quasi svengo...ma è pronto. Avrò tempo di farlo incidere da Mairon.....* è pronto. Vader....vorrei che fossi tu, il primo a sentirne il potere.

 

 Vader: *Curioso, Vader allunga una mano verso l'anello... e allora, il mondo attorno a lui comincia a cambiare. In un turbinio di energie sconosciute, l'oscurità della fucina lascia il posto ad una miriade di stelle, come se la sua mente fosse stata improvvisamente separata dal corpo e lanciata a tutta velocità nello spazio conosciuto. è una sensazione inebriante, unica... no... rammenta di averla già sentita una volta, quando era su Mortis. Quando era diventato un tutt'uno con la Forza... perchè questa è la sensazione di avere il potere - il PURO potere - a portata di mano.

Quando allontana l'arto, gli ci vuole qualche secondo per riprendersi dall'esperienza.*

Davvero ammirevole. Se durante i miei giorni nell'Impero avessi avuto un arma del genere, mi sarei liberato dell'inettitudine del mio vecchio maestro molto tempo fa.

*Si rivolge alla donna, lo sguardo assottigliato e colmo di aspettativa.*

Ma cos'hai intenzione di farci? Qual'è il tuo obbiettivo per questo mondo?

 

Emrys: *percepisco il suo potere da qui....è quasi incontenibile, puro, illuminato. Non è certo come il primo anello forgiato da Mairon, questo è molto più potente...e brilla di una luce che non ho mai visto prima. Sembra quasi che il potere di Melkor e di Tahenys si siano uniti insieme per creare qualcosa di magnifico. Mi devo ricredere....forse, abbiamo creato davvero qualcosa di irrangiungibile ed unico. Aspetto anch'io la conferma delle mie paure....*

 

    Tahenys: Figlio mio....queste terre sono formate da minuscoli regni degli Uomini, degli Elfi e dei Nani. Nessuno di loro è in grado di unirsi all'altro....Io li porrò sotto un unico governo...quello di Mordor. Con questo Anello potrò dominare le menti di ognuno di loro...e senza farlo direttamente. *così, non incorrerò nell'ira di Eru....sarà l'Anello, attraverso me, a dominare ogni singolo Essere Vivente su Arda...non io direttamente* Mi servirà il vostro aiuto per poter convincere Mairon ad aiutarci....*non credo sarà semplice...temo abbia capito dagli sbagli del passato. Indosso l'anello nel dito anulare della mano destra...come Sauron nella Seconda Era*


Mordor, Cirith Ungol

 

Inmwe: *In piedi di fronte alla finestra, osserva pensierosa il paesaggio.

Si sta rendendo conto solo adesso di quanto le manchi vedere un cielo limpido e terso, sembra esserci sempre foschia a Mordor.

Fa spallucce, non mancheranno occasioni di rivedere altri panorami

Si gira poi verso Myrelyn ed Alcare, che ha invitato per un thè alla ciliegia, raggiungendole sul divanetto per due chiacchiere e molti biscottini al cioccolato fatti proprio dal marito che si è rivelato, a sorpresa, un ottimo cuoco

E non solo ...*

 

 Myrelyn: *Seduta sul divanetto cerca in tutti i modi di evitare di guardare fuori dalla finestra, quel grigiore deprimente e noioso le rovina l'umore.*

"Cosa darei per una galoppata sotto un cielo azzurro"

*Il thè alla ciliegia e i biscottini sono deliziosi, abbastanza da farle ritornare il buonumore e la voglia di scherzare *

Allunga una manina affusolata e prende un ennesimo biscottino, senza rendersi conto che ha le dita e le labbra impiastricciate come una bimba.

Sorridendo maliziosa, con gli occhioni azzurri pieni di allegria si rivolge a Inmwe*

Allora principessa? Dobbiamo organizzare un'altra fuga o sei contenta di tuo marito?

 

   

Alcare: *sorseggia lentamente il the, indossa un vestito primaverile bianco e azzurro poiché nonostante la foschia il clima si sta riscaldando*

Siete una gran bella coppia Maesta' e i biscotti sono molto buoni *dice gentilmente *

Lo so che il tempo qui risulta ...malinconico ma presto migliorerà, le estati non sono male qui *dice rivolta a Myrelyn prendendo un altro biscotto*

 

  Adar: *Facendo appello al suo udito ipersviluppato, Adar non ha alcun problema a discernere le numerose conversazioni che stanno avendo luogo nelle stanze adiacenti.

Fa una smorfia al pensiero di dover condividere un'abitazione con così tanti non-Uruk, dopo tutto quello che le altre razze hanno fatto alla sua specie... ma sfortunatamente, gli ordini di Sauron non possono essere contraddetti, e al momento non può rischiare di mettere in pericolo la vita della sua famiglia.

Parlando di loro... il fatto che possa finalmente rivedere sua moglie lo riempie di un rinnovato ottimismo. Probabilmente, la sua presenza costituisce l'unica nota positiva di tutta questa sfortunata situazione.*

Mi dispiace che tu sia costretta a vivere in questo luogo *sospira, stancamente* Fosse in mio potere, porterei te e nostro figlio il più lontano possibile da qui. Purtroppo, il destino continua ad esserci avverso.

 

Acharil: *non ho mai sopportato gli Elfi Sindar...men che meno i Noldor, ma dovrò abituarmi, credo....non penso che, quando Barad Dur sarà ricostruita, ci sarà permesso tornare nelle nostre case. Sauron è stato categorico, noi siamo....parte della servitù. Come cameriera della Regina Inmwe, ho un posto importante...almeno. Appoggio una mano sopra alla spalla di Adar* tranquillo, Adar....noi siamo al sicuro. Ci sei tu con noi....so che non ci farà alcun male, finchè gli serviremo. Devi essere forte. Arondir sta crescendo in fretta...ho solo paura che possa avere il tuo carattere. A volte, sei testardo come una roccia.

 

   Sauron*sono nel mio ufficio da circa sette ore....mi dovrò abituare a questi spazi angusti. Guardo dalla finestra, osservando i lavori per ricostruire Barad Dur...e non faccio a meno di notare che qualcosa sta accadendo nell'Orodruin...* strano....quel vulcano è in quiete da tempo. Dovrò mandare qualcuno a controllare...*sembra esserci qualcuno lassù, qualcuno di molto potente. Eppure....c'erano delle guardie....* manderò Adar più tardi, quando avrà finito di chiacchierare di me con la sua famigliola felice...*si....ho le telecamere ovunque. So anche cosa stanno facendo Inmwe e le sue damigelle. Dovrò tenerla sotto controllo....non voglio un'altra Galadriel...* Andrò a trovarla, più tardi...magari...le va una cavalcata

 

    

Inmwe: *Le scappa un sorrisino mentre si serve altro the'*

Si, sono felice. Se solo avessi potuto conoscerlo prima di essergli promessa in sposa senza neanche averlo mai visto, non credo avrei provato a scappare.

È molto dolce e premuroso e anche molto...passionale

*Sussurra con aria complice mentre gli occhi le brillano*

Mi fa solo un po' strano essere circondata da questi Uruk ma credo sia solo questione di abitudine alla fine.

E finora anche con loro non ho mai avuto problemi, sono bravi nelle loro mansioni e molto rispettosi.

Voi che mi raccontate invece?

 

Myrelyn: *Arrossisce alle parole maliziose di Inmwe. Ancora non conosce l'ebbrezza di un cuore innamorato.

Ma la domanda della principessa porta un'ombra fuggevole negli occhioni azzurri, il sorriso vacilla ma non vuole preoccupare l'amica e rovinare i suoi primi giorni da sposa.

Per mentirle abbassa gli occhi ficcandosi in bocca un altro biscotto*

Oh tutto bene, mi sto divertendo un sacco a esplorare il castello mentre tu sei impegnata altrimenti

*Riesce ad alzare la testa sembrando la solita ragazzina sorridente e impertinente visto il tono con cui ha sottolineato le ultime due parole.

La verità è ben diversa, gli uruk le riservano una sprezzante indifferenza e un paio di loro hanno osato addirittura sputare per terra al suo passaggio. Oltretutto sa di essere perennemente sorvegliata dalle numerosissime telecamere.

"Ma ho trovato un punto debole e intendo sfruttarlo per andarmene a fare una passeggiata lontano da tutti questi guardoni"

*Pensa la ragazzina elfa con un moto ribelle della testolina biondo lunare mentre gli occhi le sfavillano di monelleria*

Pensi che potrò andare a trovare zio Legolas? Non sono mai stata così tanti giorni senza vederlo

*Lo sguardo azzurro è ora velato di malinconia.*

 

  Alcare: Nulla di speciale, la città è tranquilla come al solito * sa perfettamente che è pieno di telecamere ma sa anche come evitarle se vuole, in fondo è un'elfa di Valinor

Quanto al re sa perfettamente come sia la sua nomea ma finché la principessa non ha rimostranze a riguardo non se ne preoccupa

Sono certa che potrai rivederlo presto *dice rivolta a Myrelyn *

 

 

Adar: *Malgrado la situazione tesa, Adar non può trattenere il sorriso che pian piano si diffonde sul suo volto segnato da oscure deturpazioni, il simbolo inconfondibile della corruzione perpetrata dal Morgoth. Al contempo, i suoi occhi vengono attraversati da un luccichio a metà tra l'amorevole e l'orgoglioso.*

Per come la vedo io, è stata proprio la mia testardaggine che ha permesso alla nostra razza di prosperare, quindi non posso che esserne felice. Piuttosto, sono preoccupato che potrebbe ereditare la tua lingua tagliente e mettersi nei guai semplicemente per aver detto la cosa sbagliata. Inoltre...

*Allunga una mano, accarezzandole delicatamente il viso*

Non è stata forse la mia testardaggine che ti a fatto innamorare di me? Certamente ti ha convinto a darmi una possibilità.

 

  Atharil: sarà un ottimo scudiero di Mordor....se imparerà l'arte del combattimento e del comando da te *ha solo 9 anni ed è già in gamba con le spade di legno, alla pari dei suoi compagni Uruk....* Ma sarà sempre un emarginato. Non è del tutto Uruk....e nemmeno del tutto elfo. Dovrai spiegare al tuo popolo che è tuo figlio e devono rispettarlo come te.

*Ho paura anche per Elenhyl, la nostra piccolina di due anni.... Proprio in quel momento, sento bussare alla porta. Non può essere altri che Mairon....che chiede del suo primo luogotenente*

 

   Sauron: *busso alla porta degli appartamenti di Adar....anche se sono indeciso. Non so se mandarlo a controllare l'Orodruin....o fare finta che stia accadendo nulla e prestare attenzione ad altro, a mia moglie, per esempio. Quindi...viene fuori un bussare timido. Sento il pianto della bambina ed un improvviso silenzio attorno a me. Si....qualcosa non quadra la fuori* ho bisogno di te, Adar. *Il richiamo mentale indica un vero bisogno di aiuto....non so davvero in che guai si stia mettendo Tahenys, in questo momento...ma sono convinto ci sia lei, dietro l'improvvisa attività di Orodruin*

 

 Inmwe: Ma certo che potrai rivederlo, scherzi? Ora sono giorni un po' incasinati perché per organizzare il matrimonio credo Mairon sia rimasto indietro di molti affari e comunque

*Guarda la finestra,in lontananza*

Finché continua a scendere cenere dubito sia sicuro intraprendere un viaggio.

Ma tra qualche giorno sicuramente sì

*Poi le prende la mano e gliela stringe affettuosamente, ha intuito le parole non dette dietro i suoi occhioni*

Mi spiace che ho avuto poco tempo da dedicarti cara, spero tu possa comprendere che non è stato facile neanche per me ritrovarmi sposata e tutto di un colpo

Ma recupereremo fidati

*Conclude facendole un occhiolino*

 

   

Myrelyn: *Di slancio abbraccio la principessa*

Non ti preoccupare Inmwe, sto bene. Anzi, adesso vado a esplorare un po'...

*I sorrisi della principessa e di Alcare sono il permesso che mi serve.

Mi defilo di corsa, la torre mi attira come un faro.

Entro e esco da varie sale, e mi accorgo di una differenza. Una sala ha un numero diverso di lastre nel pavimento. Conto e riconto. Tastando lungo la parete.*

"Sono sicura che c'è un segreto"

*Continuo a girare per la stanza, fino a quando un lievissimo alito d'aria mi mette in allerta*

Trovato! Yeahhh!

*Un passaggio segreto, una girandola di gradini strettissimi e arrivo in una piccola camera vuota, che puzza di chiuso...ma che non ha telecamere...*

"Sarà il mio rifugio segreto! Ma deve diventare un po' più confortevole"

*Si affretta a tornare in camera sua per cercare qualche cuscino da mettere per terra.

In camera c'è una cameriera uruk, ma più che a rassettare sembra impegnata a ficcanasare.*

Esci! Faccio da sola!

*Poi si lascia cadere a terra con un sospiro, non sarà mai a casa in questo posto*

 

Alcare: Naturalmente ci saranno molte cose a cui pensare anche per vostro marito ed è bene che non trascuri i suoi affari. Voi dovreste riposarvi *conclude sorridendo*

 

  Adar: *Adar assottiglia lo sguardo all'arrivo di Sauron.

Niente lo renderebbe più felice di poter passare il resto della giornata con la sua famiglia e non doverli mai più abbandonare, specie perchè le parole della moglie sono tutt'altro che paranoiche. Sa bene che il suo primogenito dovrà affrontare non poche difficoltà per amalgamarsi al mondo degli Orchi, e di certo gli sarà impossibile avvicinarsi a quello degli Elfi.

Tuttavia, la paura di Sauron è legge... motivo per cui accoglierà l'Oscuro Signore con il rispetto che merita.*

Come posso servirvi, mio signore?

 

  

Sauron: *mi guardo intorno, come se mi aspettassi di essere seguito da qualcuno...e da chi poi....sto diventando paranoico. Devo calmarmi....si, ho davvero bisogno di una cavalcata con Inmwe...La voce mi esce quasi tremante* sta succedendo qualcosa ....l'Orodruin ha eruttato. C'è qualcosa che non va lassù. *in realtà, avrei voluto lasciarlo con la moglie...c'è qualcosa in me che sta cambiando...da quando sono tornato. Non avrei mai pensato di poter tremare....mai* credo c'entri Tahenys.

 

   Acharil: *sento la voce di Sauron fuori dalla porta....ma non lo vedo in volto, Adar non ha spalancato la porta, c'è solo uno spiraglio di luce.* Adar....*sono preoccupata per cio che potrebbe accadergli, non voglio lasciarlo andare. Non l'ho visto per giorni...e non sapevamo dove fosse...* non andare, può farcela da solo....è un essere potente. Non ha bisogno di te, tu devi restare con noi, con la tua famiglia

 

   Inmwe: "Veramente mi sto riposando anche troppo" *pensa tra sé e sé con un leggero sbuffo.

Guarda l'orologio a pendolo della stanza, uno dei regali di nozze, con un drago che esce e sputa vere fiamme ogni scoccar d'ora.

Se non è arrivato finora Mairon sicuramente avrà ancora da fare *

Direi che vado a cercare Myrelyn, mi è sembrata un po' triste prima, vieni con me?

*Dice ad Alcare

Poi apre la porta di fronte alla quale ci sono due uruk di guardia*

Grazie mille del servizio, per oggi credo che possiate prendervi qualche ora di riposo

*Li congeda con aria cortese ma decisa, passando oltre ed incamminandosi nel corridoio.

Più avanti nota Mairon, ma qualcosa non le quadra... anche da lontano sembra nervoso e...tremante? Silenziosa si avvicina da dietro e posa delicatamente le mani sui suoi occhi*

Cucù... indovina chi sono?

 

   Myrelyn: *Stare seduta a fare il broncio non è nelle sue corde, si rifiuta di farsi abbattere da un branco di uruk rozzi e scortesi.*

"Se c'è un tunnel che sale ce ne dev'essere uno che scende, tipo via di fuga"

*Pensa la ragazzina con rinnovata energia.

Detto fatto ricomincia ad aggirarsi dentro e fuori dalle sale dei piani più bassi della torre.

Finalmente in una sala si ripete lo strano schema, manca una lastra. Subito preme le mani contro le pareti*

Yeah! Sono un asso!

*Un passaggio si è aperto, strettissimi e ripidi gradini scendono nel buio.

Afferrata una lampada a olio la ragazzina inizia a scendere e trova un dedalo di gallerie, le percorre con cautela cercando di evitare le ragnatele pendenti.*

"Se trovo l'uscita permesso o non permesso io me la svigno. Certo non voglio abbandonare Inmwe ma in caso di necessità è bene avere un piano di riserva"

*Un qualcosa gettato in un angolo attira il suo sguardo, sembra un involto di stracci. La piccola elfa si avvicina cauta, dà un calcetto con la punta dello stivale ottenendo un suono metallico. Si china e dal fagotto estrae una padella*

Ahahah! Le riserve del cuoco

*Ridacchia la peste e poi poi più lontano un altro involto lungo e stretto sembra attendere la sua mano, un passo avanti e ecco, una spada sottile e piuttosto corta, come se fosse fatta per un bambino. Ma è vera e ben affilata non certo un giocattolo.*

"Forse la spada di un principino"

*Stretti i suoi nuovi tesori in un involto che li nasconda alla vista la ragazzina inizia a risalire. *

"Li porterò al mio rifugio"

*Salendo nota una cosa stranissima, un piccolo pertugio, ci infila il dito e si sblocca una apertura, correndo al rovescio nell'ellissi una scala sale, gli stessi gradini che portavano su.

E senza spuntare nel corridoio la ragazzina si trova nella cameretta segreta.*

 

    Adar: *Adar sorride tristemente e mette ambe le mani sulle spalle della moglie, in un gesto conciliante.*

Ormai il destino della nostra gente è legato al suo. Non possiamo rischiare che muoia ora, lasciandoci completamente indifesi e alla mercé di coloro che vorrebbero spazzare la nostra specie dalla faccia della Terra di Mezzo.

*Le bacia dolcemente la fronte, tentando di rassicurarla*

Ti prometto che non starò via a lungo, nè mi metterò volontariamente in pericolo. Semplicemente, mi limiterò a prestargli assistenza e assicurarmi che torni a Mordor tutto intero. Dopotutto, non abbiamo a che fare con una minaccia comune... ma con una Valar, la cui esistenza potrebbe rivelarsi di gran lunga peggiore di qualsiasi cosa Sauron potrebbe diventare.

 

  Sauron: *sento le mani di Inmwë sui miei occhi...ed un vago sorriso illumina il mio volto. Lei è capace di calmarmi....glielo devo* Inmwë....non dovresti essere in giro. Ci sono pericoli là fuori. *Poi mi rivolgo alla sposa di Adar* Adar ha ragione....dobbiamo indagare su ciò che sta accadendo. Voi due restate qui. Non possiamo rischiare. *Torno quasi serio, anche se la paura traspare dai miei occhi* torneremo interi, tranquille. Andrà tutto bene..."o almeno spero. La prima volta, mi ha quasi spedito da Eru"

 

Acharil: *capisco che Adar sia davvero preoccupato per la situazione....ed a malincuore, devo lasciarlo andare.* Tornate presto...non potrei stare un minuto senza di te, amore. *sorrido lievemente ad Inmwë...la nostra nuova regina* se volete, altezza....potete restare qui...in attesa.

 

   Alcare: Non dovete temere. Posso contribuire alla sicurezza di Vostra altezza e di certo non le permettero' di avvicinarsi alle fornaci potete stare tranquillo *commenta in tono pacato*

 

   Inmwe: L'unico periodo qui è di morire di noia

*Sbuffa togliendo le mani dagli occhi di Mairon e mettendosi accanto a lui, fissandolo*

Sto andando in camera di Myrelyn, credo di avere proprio bisogno di un po' di compagnia e di svago

*Ha sentito le loro ultime frasi e capito che lui sta per andarsene.

Non le fa piacere la cosa ma comprende bene che devono esserci affari urgenti.

Ma anche lei ha le sue esigenze*

Grazie mille, davvero gentile la sua offerta, ma ho già la mia dama di compagnia che mi attende

*Ricambia lievemente il sorriso della moglie di Adar e con un cenno di saluto si incammina lungo il corridoio, verso la camera di Myrelyn*

 

  

Myrelyn: *Appena arrivata nel suo appena ribattezzato rifugio segreto la ragazzina elfa posa a terra la padella non sapendo proprio cosa farne. Non è certo abile nelle arti femminili e oltretutto nella cameretta non c'è un camino su cui cucinare.

Invece la piccola spada è quasi perfetta per la sua manina, per quanto forse un pochino troppo corta.

Un po' per gioco e un po' perché è da parecchio che non si esercita, improvvisa un allenamento immaginando di sfidare a duello un uruk.

Uno in particolare, colui che ogni volta che la incontra non fa altro che ignorarla come se fosse invisibile.*

"Ma prima o poi il modo di ottenere una reazione lo trovo... A costo di infilargli una lucertola sotto la tunica"

*Pensa la piccola peste battendo a terra un piedino con aria stizzita.

Il pensiero porta un sorriso monello sul visetto e gli occhioni azzurri scintillano mentre immagina con divertimento quanto si indispettirebbe quel seriosone*

Credo sia ora di andare a caccia di lucertole

*Borbotta ridacchiando e iniziando a scendere per uscire in cortile in missione*

 

    

Adar: *Adar osserva la ritirata degli ultimi "ospiti" delle terre di Mordor e scuote la testa in un movimento al limite tra l'esasperato e il divertito. Per quanto detesti ammetterlo, la loro presenza ha certamente ravvivato queste terre macchiate dall'ombra eterna.

Torna a guardare la moglie con un sorriso amorevole.*

Tornerò da te, in salute e con nuove storie da raccontare a nostro figlio. Così ho promesso, e così sarà.

*E dopo un ultimo bacio, si rivolge all'Oscuro Signore*

Sono pronto. Qual è la nostra prossima mossa, mio signore?

 

    Alcare: *Segue la principessa lungo il corridoio *

È normale che vostro marito si preoccupi per voi altezza ma capisco anche che vogliate trovare qualcosa per passare il tempo in sua assenza. Non c'è nulla che vi appassioni? Naturalmente io sarei pronta a farvi compagnia se lo desiderate ma potrebbe essere che ne io ne Myrelyn possiamo venire e allora abbiate necessità di divertirvi da sola *dice sorridendo appena*

 

    Sauron: *a quanto pare, dovrò portare anche Inmwe con noi...spero sia all'altezza della situazione....qui si tratta di una Valie, non di semplici Uomini o Elfi....stiamo andando verso qualcosa di molto pericoloso. Sto ancora tremando, ma la sua vicinanza mi tranquillizza....cosa mi sta accadendo...? Non avevo questa sensazione da molto tempo....da prima che.....no....non è possibile....l'Oscurità di Melkor è ancora in me...opprimente come sempre. Non si torna indietro...* Passiamo dall'armeria, avremmo bisogno delle migliori armi e di due speeder veloci....non possiamo andare a piedi, non con Inmwe...troppo pericoloso. *avremmo bisogno di armi in grado di abbattere un sith in armatura...e rendere inerme quel Maia inutile*

 

  Inmwe: *Myrelyn non era in camera, mentre torna verso la sua stanza un pensiero la tormenta*

"Mairon è preoccupato e stanco, si vede da lontano...sono giorni e giorni che lavora e ora anche questo viaggio, non posso lasciarlo solo.

In fondo ci siamo promessi aiuto reciproco anche, no? Si, lo seguo"

Alcare preparati che si parte, andiamo a Gondor con Mairon ed Adar

Conoscendo Myrelyn sarà già in cortile ansiosa di partire..

*Ferma il capo degli uruk domestici che le stava passando accanto*

Ascoltami, ho poco tempo

Noi siamo in partenza, per quando torneremo voglio che vi impegniate a ripulire a fondo questa torre fin negli angoli, voglio che al ritorno Mairon trovi le pareti verniciate a nuovo di nero, rifiniture, battiscopa e corrimano color oro...hai capito tutto?

Dimenticati un solo particolare e sarai pasto per Shelob, fai tutto alla perfezione e avrai una settimana di vacanza premio, ci siamo capiti?

*Dopo aver ricevuto un impaurito ma deciso cenno di assenso dall'uruk si precipita in cortile...meno male non sono ancora partiti, gli farà una sorpresa.

Da dietro abbraccia il marito cercando di trasmettergli conforto*

Amore ..ho deciso che verrò con te a Mordor.

So che non potrò aiutarti nei tuoi affari ma ti starò vicina se avrai bisogno di me.

E al nostro ritorno a casa troverai una bella sorpresa, vedrai

*Gli sussurra divertita all'orecchio*

 

    

Myrelyn: *Non è stato difficile trovare una bella lucertola verde e bruno, catturarla un gioco da ragazzi per la piccola peste*

"E ora, andiamo a cercare di svegliare il can che dorme"

*Pensa la ragazzina ridacchiando con monelleria, per la fretta di attuare la birbonata corre rasente muro. Una svolta alla cieca in velocità e un brusco alt contro una solida schiena la manda gambe all'aria con uno strilletto mentre la lucertola vola per aria finendo davanti alle scarpe della principessa Inmwe.*

Ahio però! Che male!

*Si lamenta la ragazzina elfa massaggiando il nasino che ha avuto la peggio nello scontro.

Intanto che si rialza coglie la situazione, il gruppetto sembra in partenza.*

Oh, dove andate tutti quanti? Vengo anch'io!!! Vengo anch'io vero Inmwe?

* Le occhiate perplesse degli adulti le fanno intuire che vorrebbero certamente lasciarla a casa, ma non di può perdere l'occasione di un'avventura per cui alza il visetto sfoderando un adorabile broncio e gli irresistibili occhioni da cucciolo*

Ti prego Inmwe, non lasciarmi qui tutta sola! Sono la tua dama di compagnia, non posso restare indietro.

*Ha perfino le manine giunte in posa e lo sguardo sbarazzino di una bimba a cui è stato promesso un giro alle giostre*

 

  Adar: *Adar scruta la piccola elfa con un cipiglio scontento.

Per come la vede lui, la presenza di questa mina vagante potrebbe rendere la loro missione molto più difficile.*

Mia signora, forse non è una buona idea *dice, rivolgendosi a Inwe* Io e Sauron siamo guerrieri veterani, reduci da secoli di battaglie e scontri con qualsiasi tipo di minaccia che la Terra di Mezzo potrebbe offrire. Mentre voi, beh... non per mettere in dubbio le vostre abilità, né quelle della vostra dama, ma c'è il rischio concreto che la vostra presenza potrebbe rivelarsi ingombrante.

*E se Sauron dovesse perdere la sua sposa... i Valar solo sanno quale male rabbioso potrebbe scatenare su questo mondo, e in particolare su coloro che hanno scelto di servirlo.*

 

Sauron: Inmwe, Mirelyn....Adar ha ragione. Dovreste restare nella torre, entrambe. *sono serio, è quasi un ordine...ci saranno occasioni per partire insieme...ma non oggi, oggi è troppo pericoloso. Prendo la mano di Inmwe, sfiorando il dito con l'anello* non voglio perderti...ma...se mi promettete che non vi caccerete nei guai e resterete alla base dell'Orodruin, potrei....decidere di portarvi con noi. Solo....se non vi avvicinerete alle fornaci. *quell'elfa mi farà cadere i capelli....devo trovare il modo di disciplinarla....e...forse, un modo ce l'ho....*

 

  Inmwe: *È scomparso il sorriso dal viso, ora è molto seria e seriamente lo guarda negli occhi, lasciando la mano nella sua mano*

Noi non ci conosciamo ancora bene...e so che sembra strano da dire perché siamo sposati, ma è successo tutto in fretta e tempo per conoscerci davvero non ne abbiamo mai avuto.

Vorrei che imparassi che puoi fidarti di me, come io vorrei imparare a fidarmi di te.

Non saliremo sulle fornaci, te lo prometto, non mi sarebbe neanche mai venuto in mente.

Ti aspetteremo giù, ci lascerai dove preferisci e lì ci troverai e terro' d'occhio anche Myrelyn, non ti preoccupare

Anche se amo le avventure e il divertimento so bene quando è il momento di prendere le cose sul serio.

 

   

Myrelyn: *Il tono di Mairon è serissimo e severo, quasi un ordine.*

"Tutta colpa di quel guastafeste di Adar. "

*Pensa la ragazzina elfa con un moto di fastidio.

Ovviamente di mettere in pericolo la possibilità di uscire dal castello anche se per poco non è assolutamente pensabile*

Sarò buona buonissima buonissimissima!!! Parola d'onore croce sul cuore! Prometto Mairon!

*dice la ragazzina con enfasi, quasi saltellando per l'entusiasmo e rivolgendosi al Re con gli occhioni azzurri che scintillano di sincerità.*

"Anche se avrei tanto voluto vedere il vulcano da vicino. Ma adesso mi sa che è meglio fare la brava e obbedire"

*In fin dei conti, magari sarà possibile andare a esplorare meglio quando il vulcano sarà in fase di riposo. Può sempre proporlo a Inmwe più avanti, magari quando il Re sarà impegnato e lei troppo annoiata per dirle di no.*

 

    

Adar: *Adar trattiene un cipiglio scontento, già immaginando il mal di testa che gli provocherà la missione.

Se non altro, queste due potrebbero restare fuori dai guai... almeno finchè rispetteranno gli avvertimenti dell'Oscuro Signore.

L'umana sembra certamente una donna di buon senso, qualcuno che potrebbe effettivamente rivelarsi una preziosa alleata per i tempi avvenire. Per quanto riguarda l'Elfa?

Fino ad ora si è dimostrata una ragazza impulsiva e bisognosa di avventure, motivo per cui non dovrà perderla di vista neanche un secondo.

Certo, potrebbe acconsentire alle regole di Sauron fintanto che la sua signora farà lo stesso, ma in questo tipo di situazioni non si può mai lasciare niente al caso.*

 

   

Sauron: *a quanto pare, dovrò portarle con me....tutte e tre. Spero non ci rallentino. Non vorrei che accadesse qualcosa a Inmwe.* va bene, verrete con noi...ma restate lontane dai pericoli, tutte voi. Alcare, *in perfetto quenya* tienila d'occhio...*indicando Mirelyn...troppo piccola per potersi difendere dal male di Mordor* Inmwe....togli l'anello. Adar, assicurati che non lo indossi. Non siamo al sicuro....*salgo sullo speeder, dando un giro di chiave per accenderlo* Mirelyn, Alcare....voi due con Adar. Inmwe, mia Regina...*indicandole il posto dove sedersi.*

 

  Inmwe: *Resta perplessa ma si sfila l'anello senza dire nulla, consegnandolo ad Adar.

Forse ha paura possa perderlo?

Mette da parte il pensiero sul motivo della richiesta, se capiterà l'occasione glielo chiederà.

Raccoglie i capelli in uno chignon e si infila il casco, assicurandolo con la cinghia.

Sale poi sullo speeder abbracciando i fianchi del marito e posando la testa sulla sua schiena, in attesa della partenza.*
 

Pianure al confine con Bosco Atro


Hellabor: *Sono già due giorni che galoppano concedendosi appena una sosta per dormire e una per mangiare, il resto dei pasti smangiucchiato al volo sempre al galoppo

Sembra che Borin abbia molta fretta di arrivare e lei comprende che la distanza non è poca, aggiungendo poi il fatto che si portano dietro due anelli praticamente rubati al nemico storico delle genti libere della terra di mezzo...e già solo questo pensiero basta a farle chiudere la bocca di scatto ogni volta che pensa di lamentarsi.

Non può fare a meno ogni tanto di osservare con preoccupazione i dintorni come se si aspettasse di essere assalitɜ da bande di orchi feroci e sanguinari e spesso si ritrova ad alzare gli occhi scrutando il cielo, chissà se è proprio vero che i Nazgul non esistono più...

Un sospirone di rammarico e rimpianto le esce per l'ennesima volta dal profondo, quando la visione di Villa Tuc e della sua sedia a dondolo piena di cuscini morbidosi le si riaffaccia di nuovo alla mente*

Quanto manca ancora? Pressappoco eh in boh giorni, settimane...mesi??

No mesi no vero Borin? E neanche settimane, vero??

*Gli chiede per la decima volta dalla partenza, speranzosa*

Sai che bisognerà trovare qualcosa da mangiare, non credo dureranno per molti giorni ancora le provviste...

 

Borin: Giorni. E sì, sono sicuro dureranno ancora per poco le provviste, anche se conoscendoti mi aspettavo durassero meno. *Scontroso. Ultimamente ha lasciato spesso mangiasse solo lei, pur cosciente del rischio non gli lasci nulla quando finalmente avrà fame davvero anche lui. Ma se serviva a sentirla lamentarsi meno, meglio abbia mangiato anche parte delle sue provviste.*

Spero di farti avere altre provviste quando saremo vicini alla Porta Meridionale. *Non la sopporta ma tutto sommato le vuole bene* Spero non ti metterai a contender biada ai ponies. Anzi, ringrazia d'esser su dei pony, a piedi sarebbe durato almeno il doppio del tempo. O il triplo, con te che rallenti. *il suo sguardo resta rivolto a nord, per il suo enorme desiderio di raggiungere il reame nanico* Quel gingillo prova a darlo agli Abbraccialberi o ai Tuc della Contea, più che offrire l'ennesima tentazione al Re dei Colli Ferrosi. D'altronde sono loro la tua gente, o meglio, le tue genti, visto che ne hai almeno due. *ed intanto lemme lemme il pony avanza sul terreno cosparso di cenere grigia, tufo e pietre pomici...*

 

 Hellabor: Conoscendomi mi aspettavo durassero meno

*Rifà il verso alle parole del compagno , sbottando poi a ridere.

A volte pensa che Borin rida troppo poco, gli servirebbe ridere di più ecco.

Accosta il pony ancora di più a quello del khaza con l'intento di continuare la celia e strappargli magari un sorriso (sempre ammesso che riesca a vederlo poi il sorriso sotto quei baffoni spioventi) quando un movimento nel paesaggio alla sua sinistra le blocca la risposta. Un muro di bassi cespugli di rovi, alcuni rami secchi e bruciati dal sole e dalla mancanza d'acqua e dietro di loro due piccoli occhi scuri e furenti che lɜ osservano, pelo marrone scuro ed ispido, il grugno arricciato in una smorfia che lascia scoperti i denti*

Borin! Borin!!

*Tira la manica del compagno per farlo girare verso di sé mentre lo chiama a bassa voce*

È un cinghiale, guarda lì dietro quei cespugli! E sembra anche molto arrabbiato...oh per la pipa dello stregone, che si fa ora?

*Se aumentassero di colpo la velocità per fuggire, sicuro che l'animale prenderebbe l'improvviso scatto come tentativo di attacco e si slancerebbe ad aggredirli.

E se invece facessero finta di nulla?*

 

    

Borin: Lascia stare i cinghiali selvatici

*Ammonisce a bassa voce, distogliendo subito lo sguardo della bestia dopo averla notata*

Continua a camminare come se non l'avessi visto

*Le parole del khaza si rivelano sagge, l'animale continua a seguirli con gli occhi finché ad una svolta del sentiero non spariscono dal suo sguardo, senza fare alcun movimento per seguirli o attaccarli.

La marcia prosegue faticosamente, man mano che avanzano la cenere si solleva sotto gli zoccoli dei pony in polveroni fumosi che il vento sospinge verso i volti facendo bruciare gli occhi e innervosire le cavalcature che iniziano a scalpitare sul sentiero cosparso di rocce e detriti vulcanici.

Improvvisamente il khaza ferma di colpo il suo pony, allungando un braccio in silenzio verso il busto di Hellabor per indicarle di fermarsi.

Spera vivamente che la mezz’hobbit comprenda al volo e si arresti senza fare domande

Un lontano ma inconfondibile rumore di passi pesanti sul terreno che il suo orecchio ben allenato a cogliere nelle profonde miniere il più minuscolo rumore nascosto tra le rocce avverte subito

Passi pesanti che indicano persone con armatura, passi regolari che indicano una marcia ritmica e coordinata...una marcia di soldati*

 

  Hellabor: *Tira le redini del pony fermandolo, senza dire una parola.

Borin non lo sa ma anche le sue orecchie hanno avvertito i passi, la sua parte elfica le ha donato un udito acuto.

"Calma Hellabor stai calma"

*Ripete a sé stessa cercando di calmare il battito del cuore che sembra aver iniziato a galoppare come i loro pony fino a poco fa.

Istintivamente mette una mano in tasca cercando il contatto con il metallo liscio e caldo dell'anello, le dita accarezzano delicatamente la pietra incastonata alla sommità.

Si rende conto solo dopo che il gesto sembra essere bastato a placare un po' i battiti del cuore, come se anche solo toccarlo potesse infonderle pace...come se in quel momento qualcosa dal di fuori la spingesse a farlo.

Un brivido la percorre non appena la sua mente realizza la portata ed il senso del suo pensiero.

Facendosi forza leva la mano dalla tasca*

"Maledetta me e maledetto il momento in cui non ho buttato subito via questo artificio dannato...se riusciamo ad arrivare alla montagna seguirò il consiglio di Borin e lo darò al Re, si farò così. Me ne devo liberare il prima possibile..."

 

    ** Da giorni stanno marciando, nell'attesa di trovare una via sicura verso Mordor. La cenere dell'eruzione inizia ad oscurare il sole, non è sicuro marciare in queste terre. Alcuni di loro, hanno ricevuto ordini diretti da un messaggero di Sauron, un corvo nero...."Trovate un Nano ed una Hobbit, hanno rubato uno degli anelli del potere appartenuti agli Uruk". 20 di loro, stanno partendo per cercarli. Sanno cosa cercare....sanno chi cercare. **

 

   

Borin: *Silenzioso il più possibile, smonta dal pony, muovendo lentamente la mano aperta dall'alto in basso verso Hellabor nel gesto che indica calma e giù.

Prende le redini del pony avviandosi a lato del sentiero, dove un pendio si incanala verso il basso incuneandosi in una spaccatura del terreno, crepa probabilmente causata dalla terra arida ed allargatasi in seguito coi movimenti tellurici scatenati dall'eruzione.

Seguendo le linee della spaccatura Borin arriva sul fondo, scivoloso di fuliggine e fogliame marcito.

Il luogo sembra offrire riparo dagli occhi di chi dovesse percorrere la strada.

L'aria densa di polveri confonde il paesaggio ed aiuterà a restare celati.*

 

  Hellabor: *Segue le orme del compagno, silenziosa e abbassandosi, diventando quasi invisibile nel paesaggio cinereo.

La spaccatura prosegue sbucando in un argine secco, invaso da alti canneti.

I ponies vengono nascosti lì, mentre senza fare alcun rumore sulle sterpaglie ritorna da Borin, alzando impercettibilmente la testa per scrutare l'orizzonte da cui ora più chiari provengono i rumori di passi cadenzati.

Le sue mani come muovendosi sole seguendo antichi e dimenticati a livello conscio istinti, strappano delicatamente dalle radici un piccolo cespuglio semisecco, posandolo sulle loro teste fino a coprirle alla vista

Ora non resta altro che attendere e sperare che gli stratagemmi per mimetizzarsi funzionino...*


 **il plotone di 20 Haradrim si avvicina alla crepa dove Borin ed Hellabor si sono nascosti, ma non vedono quasi nulla....anche se le loro orecchie percepiscono il nitrire di due pony. Uno di loro, il più alto in grado, si avvicina pericolosamente ad un cespuglio, tanto che Hellabor può scorgere la punta dello stivale dell'armatura. La lieve brezza che tirava, si blocca all'istante, come se una forza esterna avesse fermato il vento. Il cespuglio sulla testa di Hellabor resta fermo e l'Haradrim non riesce a scorgerne la hobbit sotto. " qui non c'è niente, solo cenere e piante secche. Andiamo oltre." Detto questo, si unisce all'esercito che sta marciando verso Mordor.**

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Episodio 2: Una fievole luce ***


Episodio 2: Una fievole luce

Minas Tirith, 4 ABY, 1404 Quarta Era


 

 

Sauron: *da pochi mesi sono riuscito a riprendere una forma abbastanza stabile da permettermi di visitare la magnifica capitale di Gondor, Minas Tirith. Sono qui per ingraziarmi il Re...dicono sia burbero, rozzo...insomma, una caricatura di ciò che era Aragorn ai suoi tempi. La sua dinastia sta decadendo, come accade a tutte quelle degli Uomini.

Purtroppo, o per fortuna, non sono riuscito a riprendere sembianze elfiche...ma solo quel misero Uomo del sud...Halbrand. Ma sto cercando di tirare fuori un accento Gondoriano...spero mi venga bene. Mi incammino verso il palazzo reale...passando alcuni posti di blocco di soldati imperiali che controllano, ormai, tutta Arda..."spero non mi riconoscano..". Mi avvicino di soppiatto al portone di ingresso, battendo tre volte.*

 

   Throin: Nella sala del trono, Re Throin contempla pensiero gli ultimi avvenimenti della Galassia.

Al momento, la presa dell’Impero sul sistema solare sta pian piano diminuendo, indebolita dai continui sforzi della Ribellione di allentare la ferrea presa con cui l’Imperatore Palpatine e Darth Vader sono riusciti a prenderne il controllo anni orsono, affermandosi come una delle più gravi minacce mai affrontate dalla Terra di Mezzo.

Fortunatamente, giungono notizie di nuovi, impavidi avversari che sono riusciti a minare il potere dei due tiranni, qualcosa che sino a poco tempo fa sembrava un concetto a dir poco impossibile.

Tuttavia, fino a quando quei due rimarranno in vita… la minaccia dell’Impero rimarrà, come una ghigliottina sul punto di troncare la testa di questo mondo.

Lui non può fare altro che restare a guardare e fare del suo meglio per proteggere la sua famiglia, anche a costo di servire chiunque ne uscirà vittorioso.

All’improvviso, sente qualcuno bussare alle grandi porte d’ingresso e fa cenno alle guardie di aprirle.*

Chi chiede udienza al re? *domanda con voce imponente e autoritaria*

 

   

 

Daena: *sono seduta accanto a mio marito, Re Throin....i capelli platino raccolti in una coda di cavallo, gli occhi viola che perlustrano la sala, toccando ogni suo particolare, ogni persona presente. Non mi sfugge nulla. Indosso un abito blu che fa risaltare la mia carnagione pallida. Non so di queste terre e molti nobili non vedono di buon occhio il fatto che il loro re sia sia unito con una straniera di Westeros....ma il nostro amore non potrebbe essere più puro e nostra figlia, Inmwe, lo dimostra. Lei...l'unione di due stirpi potenti di Arda. La osservo, mentre gioca con la dama olografica che le ha regalato il padre...Sento bussare al portone, lo sguardo si posa subito sulla grande porta in Mithril forgiata dai Nani all'inizio della Quarta Era...quasi sentissi qualcosa di particolarmente pericoloso* Inmwe, piccola...abbiamo ospiti *Conosce la mia lingua, oltre al Westron, Basic, e Quenya.*

 

    

Inmwe: *Seduta comodamente su un morbido tappeto, cerca di trovare un abbigliamento per la sua dama giocattolo che non siano quelle noiose crinoline e gonnelline ..vuole vestirla da guerriera, sbuffa spazientita mentre scorre invano gli accessori sullo schermo.

Alla voce della madre solleva la testa, le trecce fatte pazientemente dalla cameriera questa mattina sono già mezze sciolte, macchie sospette di marmellata di mirtilli sul suo vestito, uno strano rigonfiamento nelle tasche dove riposano in un piccolo cofanetto di legno i vermetti e gli insetti che ha raccolto per la cena di Priscilla, la sua ranocchia di cui né la madre né il padre né la servitù si è per fortuna ancora accorta.

La casetta che le ha costruito nella sua stanza è ben celata.

Si alza guardando un'ultima volta con stizza la dama vestita con un abito nero, la cosa più simile ad un'armatura che ha trovato e si avvia verso i troni dei genitori, cercando di ricomporre il più possibile senza riuscire i capelli*

Mi avete chiamato madre?

 

    

Sauron: *Vedo il portone aprirsi...e mi guardo intorno..."davvero un ottimo lavoro, qui", il portone in Mithril è davvero di ottima fattura, deve essere opera dei Nani....solo loro potrebbero creare qualcosa di così pregiato ed elegante. Resto un po' spaesato, non ero mai stato nel palazzo di Minas Tirith...per un momento, sembra di tornare a Numenor...mi aspetto quasi di trovare Miriel ad attendermi, invece no....ma scorgo una bellissima donna di Westeros, sembra una dea da quanto risplende.* Vostre altezze.,...*mi inchino, quasi toccando terra....e lancio un veloce sguardo verso la piccola Inmwe. Sono qui per lei, per chiedere la sua mano...e apporre qualche cambiamento a questo posto....*

 

    Throin: *Throin inarca un pallido sopracciglio e scruta attentamente lo sconosciuto.

Ha un aspetto piuttosto ordinario, certamente non adatto ad un nobile a qualcuno degno di importanza... tuttavia, il sovrano ha vissuto abbastanza a lungo da saper guardare oltre le apparenze.

E per qualche ragione, la presenza dell'uomo sembra quasi... imponente, nonostante le sue sembianze non siano poi così dissimili da quelle di un ramingo o di un vagabondo.

Ha bisogno di più informazioni per comprendere la natura di questo mistero. *

Dichiara il tuo nome *ordina imperiosamente* e la natura della tua presenza qui.

 

   

 

Daena: *ho notato l'occhiata che lo straniero ha lanciato alla mia piccola....Le stringo la mano, quasi a proteggerla dall'uomo che è entrato...Sempre che quello sia un Uomo. Ha qualcosa negli occhi...sembra molto vecchio, nonostante l'aspetto giovane. Qualcosa non quadra. Resto in silenzio, osservando ogni sua mossa*

 

   

Inmwe: *Osserva curiosa lo straniero entrato. Le piace come è vestito, i suoi abiti sono come quelli che vede spesso negli stranieri misteriosi che ogni tanto, durante le passeggiate, vede attraversare la città diretti provenienti da chissà dove e diretti chissà dove...forse ha vissuto molte avventure anche lui, chissà se gli piacciono le rane? Si domanda squadrandolo.

Vorrebbe quasi andare a chiederglielo ma la madre le tiene la mano, e non può far altro che stare lì ferma*

 

    

Sauron: *devo ricordarmi come mi chiamavano a metà della Seconda Era....non posso certo svelarmi proprio ora. Il Re avrà tempo di capire la mia natura e restarne ammaliato al punto da...ammantare di nero il palazzo. Non vedo l'ora di influenzarlo ed eliminare l'ostacolo, la Valeriana....quel popolo mi affascina e mi spaventa allo stesso tempo* Halbrand, *oddio...ed ora...da dove provengo...Da Mordor, no di certo...sospetterebbero qualcosa* Principe del Dorwinion, per servirvi. Sono qui in visita nella vostra meravigliosa capitale. Permettetemi di restare in questo magnifico palazzo per qualche giorno, buon Re.

 

   

 

Throin: *Gli occhi di Throin si illuminano appena alla rivelazione dello sconosciuto, pur senza nascondere un certo sospetto. Dopotutto, la Terra di Mezzo è vasta, e di certo non può rammentare i nomi di tutti i regni esistenti, o di coloro che li possiedono.

Tuttavia, non può nemmeno credere a priori alla parola di chiunque affermi di essere un principe, specie se si presenta in un modo tanto anonimo.*

Non ci aspettavamo una vostra visita, Principe Halbrand *dice con tono apparentemente cordiale, decidendo di tastare le acque* Per quale motivo siete giunto nel nostro regno senza alcun annuncio?

 

    Daena: *il mio sesto senso Targaryen mi dice che questo ragazzo sta mentendo. Le sue parole sembrano aver incantato mio marito....spero che non lo accetti in casa nostra. Non lo voglio qui....non lo voglio sotto lo stesso tetto di nostra figlia. Sussurro a Throin* quell'uomo...ha qualcosa che non quadra. Tienilo d'occhio....non lasciare che ammali le guardie, fallo seguire....

 

    

Margherita (la tata): *Seduta su uno sgabello in disparte sorveglia la principessina cercando di sembrare distratta dal lavoro di ricamo. Tiene anche le orecchie ben aperte per captare la conversazione in corso.

L'occhiata che il principe straniero lancia alla sua bambina le causa un fremito di disagio lungo la schiena.

Eppure con un sospiro ricorda a sé stessa che non è raro che le principesse vengano promesse da bambine a uomini molto più grandi*

Vieni Inmwe è ora di ritirarci

*Credo che la regina sarà contenta se riporto la piccola nella sua stanza

 

    

Inmwe: *Lancia un' occhiata alla tata, le vuole bene ma adesso proprio non ha voglia di seguirla

Non ha alcuna intenzione di andarsene proprio ora che può vedere da vicino uno straniero, quando la portano a fare passeggiate la tengono sempre più lontana possibile da ogni cosa interessante in città

Adesso le piacerebbe molto stare lì e ascoltare i racconti che il viaggiatore farà, ha già detto che è un principe e questa cosa lo ammanta di storia misteriosa ed interessantissima

Stringe la mano della madre guardandola teneramente*

Madre posso rimanere ancora un po'? Vi prego farò la brava promesso

*Dice portando le dita incrociate alle labbra e stampandovi su un bacino

Poi si gira verso il padre prendendo anche la sua mano*

Padre posso restare ancora un po'? Vi prego, in camera mi annoio tanto

 

    

Sauron: *mi inchino leggermente...giusto per dare orgoglio al Re....un principe che si inchina e riconosce il rispetto verso un altro sovrano, è sempre visto bene...almeno, spero lo sia ancora* Sono in viaggio da molti mesi e sto visitando la vostra splendida città. Sono curioso di visitare il vostro palazzo e...magari...darvi qualche consiglio su come renderlo magnifico. Non che non sia perfetto così...ma, vedete...nel mio regno sono conosciuto anche per le doti creative. *e...quell'albero bianco là fuori, mi intriga molto..* oltre a questo, vorrei mi accompagnaste alla visita del meraviglioso albero bianco di Gondor. Dalle nostre parti, non se ne vede uno da secoli

 

    Throin: *Throin comincia a massaggiarsi il mento, pensieroso.

Non riesce a scorgere alcun segno di inganno o menzogna nelle parole dello sconosciuto, quindi le sue affermazioni potrebbero essere sincere... o il frutto di un'elaborata macchinazione perpetrata da qualcuno molto bravo a mentire.

Tuttavia, non può certo lasciare che la paranoia abbia la meglio sulla sua capacità di governare, e così decide di dare all'uomo una possibilità.*

Un principe e un consigliere, ordunque? Che insolita quanto curiosa combinazione... di certo ben accetta, se le vostre parole hanno qualche fondo di verità. Molto bene, vi permetterò di accompagnarmi nella mia prossima visita in città. E chi lo sa? Forse riusciremo a stringere un qualche tipo di accordo.

*Sorride sottilmente*

Dopotutto, il mio regno è sempre aperto alla possibilità di instaurare nuove vie commerciali per la Terra di Mezzo.

*Detto questo, si rivolge alla figlia*

Mi dispiace, cara, ma ciò di cui stiamo per discutere sono argomenti che non si confanno ad una principessa di così giovane età. Temo che per oggi dovrai dare retta alla tua badante e tornartene nelle tue stanze.

 

 

Daena: tuo padre ha ragione, piccola...*le passo una mano fra i capelli e le do un bacio in fronte* ora, va...*non voglio che resti qui, sento pericolo nelle parole dello straniero...e ...perchè è interessato all'albero bianco? C'è qualcosa nei suoi occhi che non mi piace*

 

  

Margherita (la tata): *Si alza e rivolge una riverenza aggraziata alle loro maestà poi si avvicina alla principessina e la prende per mano stringendo leggermente, lieve da non fare male ma abbastanza da ammonirla a obbedire al padre senza capricci.

Re Throin è un buon padre ma non sopporta di non essere obbedito immediatamente quando ci sono altre persone.

E non desidera dover punire la piccina, meglio prevenire che dover obbedire a ordini spiacevoli*

Andiamo Inmwe, ho un nuovo gioco da farti vedere

*E senza voltarsi indietro esce portando la bambina al sicuro nelle sue stanze.*

 

    

Sauron: *vie commerciali...eh....sarebbe fantastico avere commerci fra Mordor e Gondor....soprattutto per i prodotti della terra...* gradirei iniziare subito la visita al vostro palazzo...così da poter discutere di affari importanti, lontani da occhi indiscreti *non mi fido della presenza di sua moglie, qui..* nel frattempo, se le vostre guardie fossero così gentili da portare le mie proprietà nelle stanze a me assegnate...ve ne sarei riconoscente, buon Re

 

    Throin: *Throin non ha bisogno di rifletterci molto. Dopotutto, ha imparato che pochi luoghi al mondo sono davvero sicuri dalla presenza di spie e orecchie indiscrete, e il suo palazzo non fa certo eccezioni. Se vuole davvero creare un rapporto commerciale con il regno di questo presunto principe, meglio discuterne in un luogo all'aperto, senza potenziali testimoni.*

Molto bene *acconsente, per poi fargli cenno di seguirlo* ci recheremo subito nei miei giardini, di cui solo pochi eletti hanno l'accesso. Nel frattempo...

*si rivolge alle guardie*

Portate i bagagli di quest'uomo in una delle camere per gli ospiti. Mi raccomando, che siano trattati con riguardo.

Orodruin, Mordor, 1440 ABY, anno attuale


Tahenys: *appena infilo l'Anello divento consapevole di ogni Incarnato presente in Arda...e due di loro attirano la mia attenzione. L'Anello vibra...non so dire se fisicamente o solo mentalmente...ma lo sento chiaramente....come un cagnolino che scodinzola felice di aver trovato una preda....c'è qualcosa che attira il suo potere, sta puntando....E stranamente, so esattamente dove sono. Senza pensare, mi volto verso Vader* figlio mio, ho un compito per te. Partirai appena pronto. Devi raggiungere i Monti di Ferro, là...troverai una hobbit ed un Nano. Hanno qualcosa di molto potente, forse un antico Anello del Potere....L'Unico lo ha avvertito, quindi è ancora attivo. Trovalo...e portalo qui. Se oppongono resistenza, sai cosa fare.

 

    

Vader: *Vader rimugina contemplativo sulle parole della madre.

Nelle ultime ore ha visionato diversi testi per comprendere al meglio la natura di questo pianeta, così come le razze che ne fanno parte, nonché la storia più recente... in particolare, la cosiddetta "guerra dell'anello" che secondo i testi fornitigli dalla Vala ha influenzato molti degli eventi successivi all'ascesa del Signore Oscuro Sauron... così come la sua caduta.

E a quanto pare, proprio il controllo degli anelli fu un tassello fondamentale per lo sviluppo del conflitto.*

Molto bene *afferma con la sua voce bassa e baritonale* Basandomi su ciò che mi ha raccontato su queste razze, non dovrebbe essermi difficile completare un simile compito. Tuttavia, avrò bisogno di qualcuno capace di guidarmi in questo luogo.

*Dopotutto, conosce ancora molto poco riguardo ai territori del pianeta.*

 

    

Tahenys: *con un sorrisetto che non promette nulla di buono, mi volto verso Emrys....* verrà Emrys con te...qui sarebbe di intralcio per il mio insediamento a Barad-Dur. Non voglio una guerra fra Maiar. Ora, partite....Marion sta arrivando, lo accoglierò a braccia aperte....*sempre che voglia inchinarsi a me....

 

    Emrys: *Il Maia si avvicina cautamente a Vader. La sua sola esistenza è sufficiente a metterlo a disagio, come solo poche altre entità sono riuscite a fare nel corso della sua lunga vita.

Per un momento, gli sembra quasi di essere alla presenza dello stesso Sauron, quando era ancora nella sua forma più oscura e contorta. Vorrebbe allontanarsi... ma non rifiuterebbe mai un ordine della sua signora, e così si inchina profondamente a lei.*

Naturalmente, mia signora *dice, prima di rivolgersi a Vader* Vi condurrò dove richiesto.

 

    Sauron: *lo speeder corre veloce attraverso la piana di Gorgoroth, siamo quasi arrivati...e sento crescere il potere di Tahenys....o meglio...Measse. Sembra quasi....no, impossibile, non può aver trovato il materiale per riforgiarlo, è impossibile. Ho usato una lega che è difficile da trovare in un giorno* Inmwe, tieniti....ci sono parecchie colline di cenere, qui...e sotto di noi, c'è una colata fresca. Tieni su i piedi. *controllo Adar con la cosa dell'occhio, sperando che Mirelyn ed Alcare non gli stiano facendo perdere la pazienza, poi accendo il comlink per parlare con lui* tu resterai giù con Inmwe. Andrò da solo, è una Valie...potrebbe friggerti con lo sguardo. E tu.....mi servi vivo. *con un leggero ghigno in viso*

 

   Inmwe: *Si tiene forte mentre lo speeder sobbalza sulle collinette sollevando sbuffi di cenere.

È contenta di essersi messa il casco, la visiera protegge dai vapori che sembrano niente affatto piacevoli da respirare.

Finalmente si arrestano in una piana semibruciata e ricoperta di fuliggine, terra spaccata e riarsa.

Non è sicuramente un bel luogo per restare ad aspettare ma non rimpiange di averlo seguito.

Sente che lui avrà bisogno di lei vicino

Smonta dal mezzo, aspettando gli altri*

 

 

Myrelyn: *Il viaggio è stato divertente, Alcare stava guardando fuori estraniandosi, Adar alla guida non poteva sfuggirmi.

Gli ho fatto il terzo grado e quando cercava di rispondere a monosillabi gli picchiettavo l'indice nel fianco nel modo che so essere più fastidioso di una lucertola sotto la tunica.

Appena lo Speeder è fermo corre da Inmwe, non vede l'ora di raccontarle cosa ha scoperto.*

"Che schifo di posto, cenere e puzza di bruciato"

*Si guarda attorno, nota una nicchia che potrebbe essere un ingresso, non vede l'ora di esplorare. *

Inmwe che dici, se è sicuro potremo fare un giro? Se ci danno il permesso?

*Chiede saltellando come sperando che Inmwe cerchi di ammorbidire il marito. Ha promesso di fare la brava, e lo sarà... bè, però dovrebbe seguire Inmwe...*

 

   

Adar: *Durante tutto il viaggio, Adar è riuscito a trattenersi quel tanto che basta per non tagliare la testa dell'elfa in numerose occasioni... o meglio, ogni qualvolta la ragazza aveva cercato di infastidirlo con il suo eccessivo socializzare.

Una volta terminato il viaggio, non può fare a meno di ringraziare qualsiasi Valar esistente per la sua infinita pazienza, altrimenti avrebbe potuto davvero rischiare di ucciderla e suscitare l'ira della nuova spasimante di Sauron, cosa che inevitabilmente potrebbe portare alla furia dell'Oscuro Signore in persona.*

Non allontanatevi troppo *avverte con tono apparentemente calmo, sebbene mentalmente stia ribollendo* Non sappiamo quali minacce potrebbero nascondersi in questo luogo dimenticato dai Valar.

*Poi si rivolge a Sauron, trattenendo un cipiglio scontento*

Farò come ordinate... mio signore.

 

    Alcare: *come spesso accadeva, Alcare si era estraneità completamente da ciò che accadeva accanto a lei anche se il panorama era piuttosto oscuro e monotono , una volta fermati scende lentamente dal mezzo.

Adar ha ragione, inoltre non crediate ci sia qualcosa di particolarmente divertente o interessante da esplorare qui attorno:solo lava e fuoco, fuoco e lava *dice calma rivolgendosi ad inmwe e Myrelyn *

 

   

Sauron: *arrivati, do un bacio sulla fronte a Inmwe e sorrido alle due Elfe con lei....Parcheggio lo speeder in un luogo appartato, dietro un'enorme collina di lava ormai pietrificata....non voglio che qualunque guardia ci sia qui in giro, veda i mezzi* nascondetevi bene, ed attente a lava, geyser...insomma...attente al vulcano. Seguite Adar, lui sa dove andare. *per fortuna, qualcuno qui conosce queste terre quanto me. Mi avvio verso la mia vecchia fucina, a piedi....sapevo che fosse una salita ripida, ma non così tanto,....deve essere cambiato molto da quando sono tornato*

 

   

Inmwe: *Guarda pensierosa Mairon incamminarsi da solo sulla salita, fino a che scompare dietro una curva.

Ha sempre più la sensazione di un qualcosa che lo sta affliggendo, qualcosa a cui non sa dare né nome né forma.

Poi si gira verso Myrelyn sorridendole*

Ho visto quella nicchia, non saprei dirti se possa essere un rischio o meno entrarci, forse lo sa Adar?

*Domanda rivolgendosi all'Uruk che le guarda col suo solito sguardo impassibile e distaccato*

Io sinceramente nel dubbio preferirei restare qui, non mi ispira molto addentrarmi al...chiuso, ma magari se non c'è nulla di pericoloso si può anche andare volendo

 

    Myrelyn: *La risposta di Inmwe è molto diplomatica, si vede che è concentrata su Mairon che si sta allontanando da solo.

E naturalmente rimettere ad Adar la decisione non promette bene per le sue mire esplorative.

È consapevole che tutte le domande che gli ha fatto a mitraglia l'hanno infastidito...a dire poco*

Certo Inmwe, solo se si può

*Ha promesso e non vuole rischiare di fare arrabbiare sul serio il Re, è stato molto chiaro sul pretendere che restassero con Adar.

Si rivolge quindi all'uruk con gli occhioni azzurri speranzosi.*

Solo se ritieni che non sia pericoloso. Prometto che non ti faccio più nessuna domanda

*Gli si rivolge con un sorriso birichino, una mano a incrociare le dita dietro la schiena. Ma solo per quello che riguarda il non fargli domande...*

"Eddai! Magari prima o poi un sorriso dovrà pure farlo anche lui!"

 

   Adar: *Adar trattiene una smorfia, mantenendo uno sguardo impassibile. Per certi versi, al momento niente lo renderebbe più felice del dare il suo consenso alla proposta dell'Elfa, con la speranza che la sua esplorazione termini in un pozzo di lava... ma sa anche che non può permettersi che muoia sotto la sua diretta supervisione, quindi si morde la lingua per restare in silenzio.

Tuttavia, non può nemmeno rischiare che - in un tentativo maldestro di ribellione - decida di allontanarsi a sua insaputa per addentrarsi nelle zone inesplorate del vulcano. Con quel pensiero in mente, prende un lungo respiro calmante.*

Se davvero sei così curiosa riguardo a questo posto, sarò più che felice di offrirvi una visita guidata io stesso... purchè facciate ESATTAMENTE come dico io, senza se e senza ma.

*Si rivolge al resto del gruppo*

Mi fido che sarete più che in grado di seguire poche, semplici regole... e che mi aiuterete a tenere d'occhio la vostra amica dall'animo fin troppo esuberante *aggiunge a bassa voce, più a se stesso*

 

   

Alcare: Quel luogo tetro di certo è molto attraente per Myrelyn ma se si facesse male sarebbero guai e non solo per adar: prima che prendesse servizio come dama di compagnia di Inmwe, Legolas aveva preso da parte Alcare e le aveva fatto promettere di prendersi cura della nipote tenendola d'occhio con discrezione vista la sua indole esuberante. Non osava pensare alla sua reazione se fosse successo qualcosa quanto alla sua di reazione beh... lasciamo perdere.

"Certamente messer Adar non manchero' "

*risponde in tono pacato*

 

 

Tahenys: *Osservo Emrys e Vader volare via....Per fortuna, il mio Maia può prendere forma di Aquila...sarà un viaggio breve per entrambi. Faccio in tempo a voltarmi verso la persona che sta risalendo le pendici del vulcano....Dietro di me, una fontana di lava preannuncia il mio stato d'animo* Mairon....ti stavo aspettando....lieta di vederti qui....*l'Unico Anello risalta sulle mie dita candide*

 

  

Sauron: che cosa hai fatto? *il mio sguardo cade sull'Anello che porta al dito. Lo riconosco perfettamente. Ancora si vedono le incisioni prodotte dal potere insito nella frase che sancisce il legame fra l'Ainur e l'Unico Anello. Non doveva farlo...Devo trovare il modo per farle capire che sta sbagliando.* ti rendi conto che ci stai condannando tutti? il tuo potere è legato a quell'Anello....stai condannando l'intero Universo....

 

   Inmwe: Beh allora direi di iniziare ad avviarci verso l'esplorazione misteriosa!

*Il brivido dell'ignoto e dell'inaspettato la percorre, anche se magari non ci sarà nulla lì dentro che pietre e rottami lavici, andare a curiosare di colpo torna ad essere un'idea molto allettante*

Myrelyn, mi raccomando mi fido di te che starai vicino ad Adar. Anzi, direi che è proprio il caso che cammini affianco a lui

*Si rivolge sorridendo ma in tono serio alla giovane elfa e guarda contenta il volto antico e scuro dell'uruk, certa che lui apprezzerà moltissimo la sua prudenza e avendo Myrelyn al suo fianco sarà molto più sereno*

Seguiremo le tue regole, non ti preoccupare.

*Si inizia ad avviare verso l'apertura nella roccia, cercando di fare attenzione a non mettere i piedi su braci ancora semi ardenti*

 

   

Myrelyn: "Pestifera, impertinente, esuberante e anche una bella spina nel fianco modestamente sì, stupida no, grazie tante" *pensa la piccola elfa, trattenendosi appena dal mettere il broncio, a commento personale delle ammonizioni di Adar e Inmwe.

D'altronde se lui è stato così tassativo probabilmente un motivo c'è. Sembra scolpito nella roccia tanto è impassibile solitamente, e pure se ancora è del tutto intenzionata a smuoverlo sperando che Inmwe gli proibisca eventualmente di farle del male, è certa che non faccia esagerazioni.*

"Stargli accanto? Sarà contentissimo... Mitica Inmwe!! *Pensa impertinente la peste irrecuperabile mentre sfoggia un sorriso smagliante ma gli occhioni azzurri brillano di divertimento e malizia mentre si volta verso l'uruk con una faccetta angelica e gli tende una manina delicata come farebbe una bimba con un adulto*

Andiamo? Starò così vicino a te che sarà quasi come avermi in braccio!

*Ovviamente è voltata in modo che la principessa e Alcare non vedano che gli rivolge anche una linguaccia*

Prometto di essere buonissima

*Continua la ragazzina elfa avvicinandosi di un passo fino quasi a sfiorarlo*

 

  Adar: *Adar emette un lungo sospiro, ma si trattiene dall'allontanare la piccola Elfa.

Se questo riuscirà quantomeno a tenerla impegnata con qualcosa che non sia il girovagare per i cunicoli del vulcano senza supervisione, cercherà di mantenere un atteggiamento cordiale e di non allontanarla... anche se questo gli comporterà uno sforzo davvero ENORME.

è così che si sentivano i suoi genitori, quando decideva di allontanarsi in cerca di avventure? Inviò alle loro anime una scusa silenziosa e cominciò ad inoltrarsi nell'apertura più vicina.*

Molto bene *dice con voce calma e atona* seguitemi e non toccate niente. Molti dei condotti vulcanici sono stati ostruiti dalla lava solidificatasi nel corso dei secoli, ma quel tipo di minerale è molto più debole di quanto sembri.

Un solo passo falso potrebbe provocare una colata che finirebbe con l'ucciderci tutti.

 

  Alcare: Cammina lentamente accanto ad Inmwe guardandosi attorno per evitare la lava incandescente e le braci fumanti "confido nella sua prudenza principessa, onestamente temo che Myrelyn potrebbe anche annoiarsi. Qui al massimo troveremo un po' di ossidiana se siamo fortunati

*dice cercando di non respirare troppo profondamente, teme di inalare la cenere e l'idea non le piace affatto come d'altronde non ama il fuoco da cui sono ora circondati, la sua essenza di elfa è intimamente connessa con la natura e anche se il fuoco ne fa parte lei preferisce essere circondata dal verde magari in un fitto bosco... e subito il suo pensiero va' all'amata Valinor dove ha trascorso la sua infanzia...meglio non pensarci ora e badare alla sicurezza della principessa. E anche di Myrelyn, Adar non sembra troppo felice di averla vicino *

 

 Tahenys:  *gli giro intorno, squadrandolo....senza levargli gli occhi di dosso. Sono concentrata nei suoi occhi azzurri....nel suo potere che si sta incrementando anche ora, di fronte al luogo a cui è connesso nello spirito. Il risveglio dell'Orodruin, dopo secoli di inattività, gli ha dato modo di tornare....sarà la sua fine, quando avrò terminato con lui* cosa ci fai qui? non eri a crogiolarti con la tua nuova famiglia? *mi avvicino a lui, intonando un canto di lupi, buio e catene...* dimmi, Gorthaur....come intendi fermarmi?

 

    Sauron: *continuo a seguire il suo sguardo, finché non sento il suo respiro su di me. Un respiro freddo, gelido...la poca rugiada attorno a noi si trasforma in piccoli cristalli di ghiaccio, che sfrigolano sulla mia pelle bollente. La guardo negli occhi, lanciandole uno sguardo di odio profondo. Odio per ciò che sta tentando di fare, per aver rubato la mia ricerca...* intendo fermarti, perchè ciò che stai facendo va al di là della malvagità di Melkor, al di là del Canto Universale. E' stato scritto che nessun Ainur può dominare o farsi adorare dai Figli. *vorrei sputare in terra, ma il canto intonato sta tradendo le mie intenzioni...e mi sta bloccando come se avessi catene ai piedi* tu vuoi Mordor, vero? Non l'avrai, senza combattere....Measse.

 

    

Inmwe: *Si addentrano cautamente nell'imboccatura stretta, da cui proviene un tanfo di chiuso e polveri secolari, oltre ad un odore sottile e quasi celato che al momento non riesce ben a catalogare.

Gli occhi si abituano ben presto all'oscurità ed inizia a distinguere le pareti ed il soffitto.

Il passaggio sembra inoltrarsi sotto una specie di volta naturale delle rocce, cammina lenta facendo attenzione a posare il piede solo dopo aver saggiato il terreno dinanzi a sé, ricordando le indicazioni di Adar*

Non so voi ma a parte rocce e pietre vulcaniche io per ora non vedo nulla ..

*Stranamente non le da fastidio respirare l'aria su cui aleggia la cenere, è come se il suo corpo si stesse adattando al luogo..*

 

   

Myrelyn: *Seguo Adar passo per passo, tenendomi più vicino possibile, tanto che in certi passaggi più stretti o scoscesi invece che saltare mostrando la mia agilità come farei di solito in un ambiente più sicuro mi afferro alla sua cintura, lo sento irrigidirsi ogni volta ma non importa penso con un impeto di ribellione." O così o mi dà la mano. Uruk scostante come un cactus."

*Di tanto in tanto gli indico qualcosa, una roccia dalla forma buffa o qualche riflesso strano causato dalla solidificazione della lava*

Adar! Hai visto, sembra un nazgul quella roccia lassù!* Cinguetto eccitata e ridacchiando tenendomi ben ancorata alla sua cintura. "Sfidare la sorte è il mio pane...e non credo mi butterà di sotto"

*Continuo a camminare ma uno strano riflesso arancione che ogni tanto sembra comparire tra le ombre mi inquieta.

La mia manina si stringe all'uruk*

 

    

** due occhi rossi fissano Adar e le donne sta proteggendo....due occhi rossi affamati di sangue. Sono pronti a balzare in avanti ed attaccare, all'ordine della loro creatrice...Tahenys. Sono diversi dai lupi mannari di Melkor e Sauron. Sono molto più grossi, le loro zanne sono di acciaio ed il pelo, irto di spine...gocciola un potente veleno **

 

  

Adar: *Adar si ferma all'improvviso, le orecchie tese e gli occhi che scrutano nell'oscurità dei cunicoli.

L'aria del vulcano sembra farsi più pesante, come pervasa da un velo fantasma... un aroma di carne marcia e putrefazione, indistinguibile al puzzo della morte a cui è tanto abituato. Ha vissuto abbastanza a lungo da saperlo riconoscere all'istante, e questo lo ha subito messo in allerta.

Comincia ad esplorare i suoi dintorni, una mano alzato per segnalare anche al resto del gruppo di fermarsi.*

Non siamo soli * sussurra* C'è qualcosa in questi cunicoli... assieme a noi.

 

  

Alcare: *istintivamente prende arco e freccia tenendoli puntati davanti a sé: quell'odore non le piace per niente e la prudenza non è mai troppa*

Ha ragione Adar , anche io sento qualcosa *non sa dire esattamente cosa ma è meglio tenersi pronti*

 

   Tahenys: ah, no? *i miei occhi si fondono nei suoi, lo tengo in pugno...* l'ultima volta che ho controllato....avevi sposato una splendida principessa di Gondor....il malvagio e sprezzante Sauron...si è rammollito. Cosa ti è successo, Mairon? *i miei mannari faranno coriandoli con Adar e le due Elfe....ma ho ordinato loro di portarmi Inmwe viva. So che le ha dato uno dei 9...l'ho avvertito. Sfilo l'Anello...* lo vuoi? dovrai passare su di me...e dopo ciò che hai cercato di fare a Emrys e me....non sarà semplice. *vedrà dai miei occhi, sentirà dalle mie orecchie...come Hurin quando venne appeso sul Thangorodrim*

 

    

 

Sauron: *distolgo lo sguardo per un secondo, nessuno...nemmeno Melkor può dirmi che sono rammollito....ho sempre secondi fini* lascia perdere Inmwe....è solo un pretesto per arrivare ad ottenere Gondor ed Arnor. Non crederai che mi sia innamorato....sai perfettamente che non ne sono in grado. Come il tuo caro Melkor....*so che Adar è in grado di proteggerle...e conto sul potere di un'Elfa di Valinor. Sicuramente ne usciranno vivi senza il mio aiuto, là sotto* tienitelo....mi accecherebbe....e devo mantenere la concentrazione. *non voglio quell'Anello, so perchè me lo sta offrendo...è una sfida. Ma...so perfettamente che è legato a lei, a lei soltanto* nessuno potrebbe controllare un Anello del Potere creato da un Valar, nemmeno tu....buona fortuna. *vorrei scendere ad aiutare Inmwe...ma non posso. Sono bloccato qui....ma vedo e sento ogni cosa...Non poterle aiutare, mi sta facendo soffrire*

 

    Inmwe: *Arrestandosi di colpo, i nervi allerta e il sangue che improvvisamente le si gela nelle vene, muove lentamente la mano sguainando la spada che Mairon le ha regalato.

Può sentire il pericolo, come se le respirasse addosso.

Ci ha messo un po' ad abituarsi a maneggiarla, è più pesante di quelle a cui era abituata.

La lama lucente e molto affilata ha motivi che sembrano un linguaggio misterioso lungo il filo, delicati e lievi come disegni arcani

Quando gli chiese se significassero qualcosa in particolare lui le rispose sorridendo nel suo modo*

Sono solo segni... portafortuna diciamo

*La solleva orizzontale innanzi a se, pronta a far partire un colpo di taglio al bisogno

Mentre in attesa tende le orecchie al minimo rumore le sembra di sentire dentro la testa strane parole in una lingua che non conosce, ma che dentro la mente sembrano avere senso ed essere come un aggancio tra lei e la spada che impugna.

Fantasie sue ovviamente ma se servono a darle coraggio ben vengano...*

 

   

** I due mannari escono dall'ombra, ringhiando e sbavando. Uno di loro balza in avanti contro Adar. L'altro prende di mira Mirelyn ed Alcare, cercando di separare il gruppo. Su tutti cala un'ombra che quasi li nasconde alla natura circostante**

 

Myrelyn: *Dall'ombra sbucano due creature degne degli incubi più spaventosi.

La piccola elfa fa qualche passo indietro portandosi dietro la schiena di Adar, con una mano afferra la piccola spada trovata nelle gallerie e si tiene pronta a combattere.*

"Mostri ne abbiamo?"

*Pensa la ragazzina con un brivido di paura lungo la schiena.

Poi fa un profondo respiro e comincia a cantare la canzone che sua madre le ha insegnato quando era ancora piccina. La melodia è dolcezza disarmante, l'armonia è ipnotica, le parole hanno un tono sognante, che accarezza e tranquillizza.

"Se anche Alcare cantasse forse farebbe più effetto" * spera la ragazzina infondendo tutto il potere che ha nella voce argentina che risuona e riecheggia tra le pareti del cunicolo venendo amplificata e miracolosamente non distorta.

Cercando di capire quale effetto stia sortendo si avvicina ad Adar posando una manina sulla schiena dell'uruk come a cercare conforto e coraggio prima di sbirciare sporgendosi dal suo fianco.*

 

   Adar: *Con i riflessi prontamente addestrati da secoli di battaglie, Adar estrae subito la sua fidata lama e la posiziona tra lui e l'attacco imminente.

Sarebbe in grado di conoscere i versi raglianti del suo assalitore anche ad occhi chiusi: si tratta sicuramente di un Mannaro, la più depravata creazione dell'Oscuro Signore Sauron, partorita dal Maia quando era ancora il più fidato luogotenente di Morgoth.

Nell'istante in cui i denti della mostruosità colpiscono il duro acciaio della spada, il cunicolo viene illuminato da una pioggia di scintille cadenti miste a sangue. Eppure, nonostante la ferita aperta nella fauci della creatura, questa continua ad avanzare e schioccare, costringendolo a retrocedere.*

Allontanatevi! *Grida con tutto il fiato che ha in corpo* Io cercherò di tenerli impegnati!

*Dopotutto, il suo compito è ancora quello di proteggere la consorte di Sauron... ne vale la vita di sua moglie e suo figlio, così come quella di tutti i suoi figli. Ma prima che possa menare un affondo, ecco che la grotta viene pervasa da una voce dolce e... calmante, come quella che aveva udito molte volte tra la sua gente, prima che Morgoth lo deturpasse, trasformandolo in un abominio.

I mannari cominciano a indietreggiare, come se feriti fisicamente da quella voce fin troppo pura per le loro orecchie contorte, sbattendo la testa sul terreno e sbavando come bestie impazzite.

Lentamente, si rivolge alla piccola elfa accanto a lui.*

Davvero impressionante, giovanotta. Forse vi ho... sottovalutata.

 

 

Alcare: *tiene la freccia puntata contro le ignobili creature e sorride al dolce canto di Myrelyn: se indietreggiano in quel modo non dovrà neanche sprecare una delle sue preziose frecce*

 

    

Tahenys: ti piace ciò che vedi, Mairon...? *i due lupi attaccano Adar e Mirelyn...ma si innnalza un canto di pace, calma...Mirelyn mi sarebbe utile....chissà chi è la madre. Sembra avere doti da Maia nel canto.* la dama della tua consorte....è alquanto brava nel canto. L'hai scelta bene...vedo *Ordino ai lupi di portarmi Inmwe e la sua dama, vive...gli altri possono sbranarli*

 

   

 

Sauron: smettila! Fermati! Tu sei la Luce....*dovrebbe essere più lucente di Varda....una luce che porta speranza, pace...non questo. Questo è troppo anche per Melkor...Cerco di prendere la mia lama, quella che Adar mi ha consegnato e che abbiamo preso alla Hobbit....con quello potrei fermarla. Renderla inerme quel tanto che mi basta per scappare* ho capito cosa vuoi.....ma non avrai Mordor senza combattere e senza una guerra.

 

   

Inmwe: *I mannari si scagliano contro i suoi compagni senza neanche sfiorarla, forse complice la sua posizione protetta da Adar e Myrelyn davanti ed Alcare al suo fianco.

Quando il canto di Myrelyn sembra riempire la grotta di pace e calma, riverberando sui muri in onde placide che sembrano cantare di pace e armonia, vede i mannari ritrarsi quasi e contorcersi come se trafitti da improvviso dolore.

La spada che impugna ad un tratto diventa come un tutt'uno con lei stessa, come fosse un prolungamento del suo braccio.

Avverte dentro come un desiderio di vendetta e sangue. Fa un passo a lato e si abbassa, facendo partire un fendente rapido, il taglio della lama con un colpo netto verso i tendini degli arti posteriori della belva che sembra il capobranco, là dove la pelliccia è quasi rada ed inesistente e si vedono le articolazioni piegarsi, approfittando del momentaneo torpore del mannaro, la forza del suo braccio sembra essere come per magia aumentata...*

 

   

 

** uno dei Mannari giace piagnuccolante a terra, la zampa che zampilla sangue nero. La bestia lancia un ringhio minaccioso, poi prende a leccarsi le ferite, segno che c'è qualcosa di animalesco in quelle bestie...non sono esseri corrotti da Melkor. Gli altri due, puntano nuovamente Adar, anche se il canto di Mirelyn li ha quasi ammansiti **

 

   

Myrelyn: *Quello ferito sembra momentaneamente inoffensivo, ma i superstiti nonostante continuino a subire gli effetti del mio canto sembrano ancora capaci di attaccare.*

"Non lo posso permettere, senza Adar siamo morte, se il Re non arriva per miracolo in soccorso"

*Saggiamente torna a nascondersi dietro la schiena dell'uruk confidando nel suo valore di combattere, e ricomincia il canto con nuova sicurezza.

La sua voce argentina risuona ora più chiara, aver già cantato ha riportato tutta la melodia alla sua mente e ora lo ripete infondendo più florilegi aumentando il potere calmante delle parole.*

"Poi se gentilmente qualcuno usasse le armi che ha"

*Pensa al volo saettando attorno lo sguardo a vedere la posizione di Alcare e Inmwe.*

 

   

Adar: *Rapido, Adar muove la spada e intercetta ancora una volta l'assalto del Mannaro, aprendogli una ferita nel muso. La terra ai suoi piedi si macchia di sangue, a cui segue un ruggito furioso e dolorante in egual misura.

Il verso è tanto grottesco da far indietreggiare l'Uruk... ma non abbastanza da farlo desistere. Infatti riparte alla carica, fendente dopo fendente, e ogni colpo di lama risuona come una canzone di morte nelle profondità della caverna, creando una tela rossa al suolo.

Il Mannaro ruggisce rabbioso e prova a colpirlo con la zampa, ma ecco che Adar evita l'assalto con grande maestria, portandosi accanto al canide e tirando indietro la spada, infilzandogli il fianco.

Il mostro guaisce a si accascia a terra, morente.*


Alcare: Senza farselo ripetere due volte tira la freccia spinta dal suo senso del dovere nonché dall'affetto che prova pur senza dimostrarlo apertamente nei confronti di Inmwe.

La freccia centra in piena fronte la creatura che crolla di fianco a Myrelyn che pare leggermente spossata mentre l'altro mannaro crolla sotto la spada di Adar.

Bel colpo Adar *dice pacata voltandosi verso l'uruk *

 

    Tahenys: *sento la morte dei miei tre Mannari, come se fossero parti di me....è una sensazione stranissima....ma la pagheranno cara.* Sauron....i tuoi lecchini sono riusciti a salvarsi..ma per quanto ancora? Tu sai con chi hai a che fare....sai che combattere ora, porterebbe alla distruzione di questo luogo come lo conosciamo....*spero ricordi bene, il Beleriand....* Non vorrai ridurlo come Angbdand, vero?....ti consiglio di rivedere i tuoi progetti...e lasciare queste terre prima che io decida di muovere la scacchiera....*lo lascio andare...d'altronde, sa bene che non può nulla contro una Valie....*

 

   Sauron: *incrocio il suo sguardo...pieno di odio e di orgoglio....queste terre sono mie e lo saranno fino alla fine dei giorni* non ho bisogno di combattere, Measse...queste terre sono mie....e non intendo cederla. *sposto lo sguardo verso quella che era Barad Dur, ora in costruzione per lei....* il signore di Mordor è solo uno....e non divide il Potere. Vedrai la potenza di Mairon l'Ammirevole, discepolo di Aule e Melkor, Signore di Mordor e delle Terre del Sud. *mi giro, per andarmene e tornare da Inmwe*....oh...ti pentirai di avermi sfidato....ti pentirai amaramente.

 

    

 

Inmwe: *L'energia e la forza che sentiva scorrere nel braccio mentre colpiva la belva, sembrano adesso scemare di colpo osservando le bestie morte di fronte a loro.

Si gira verso i compagni, vede Myrelyn che sembra pallida e debole*

Myrelyn, come stai? Adar aiutala, sorreggila per favore

*Dice ansiosa mentre ripone la pesante spada nel fodero*

E direi di uscire da qui quanto prima ... potrebbero essercene altri più avanti e per oggi abbiamo decisamente avuto abbastanza avventure

*Si affianca a Myrelyn posandole una mano sul viso... è tiepida per fortuna, forse solo lo sforzo del canto che l'ha indebolita*

Bel centro Alcare eh

*Le sorride stancamente ma in fondo sollevata*

 

   Myrelyn: *La ragazzina elfa cessa il canto non appena i compagni si liberano dei mannari in via definitiva.

Vacilla come un giunco nel vento presa da un'improvvisa sensazione di debolezza, probabilmente anche il calo di energia dovuto allo scampato pericolo.*

Sto bene Inmwe, sono solo stanca

*Si sforza di rispondere alla principessa che la guarda preoccupata ma la voce è flebile come un sussurro.*

"Come torno indietro adesso?"

*Alla proposta di Inmwe un piccolo sorriso divertito le trema sulle labbra, un guizzo monello negli occhioni azzurri mentre di nuovo si volge verso l'uruk tendendogli le manine come a farsi prendere in braccio.*

Sono così stanca...

*Sussurra con vocina sottile, muovendosi come ondeggiando e accentuando la situazione; birichina come sempre non perde certo l'occasione per infastidire Adar *

 

  Adar: *Adar offre ad Alcare un cenno grato e rispettoso al tempo stesso*

Anche tu hai fatto un ottimo lavoro. In verità...

*Si rivolge al resto del gruppo*

Direi che vi siete comportate tutte in modo esemplare, come si addice ad una situazione di combattimento. Credo di avervi sottovalutate... un'errore che cercherò di non rifare in futuro, ve lo garantisco.

*I suoi occhi dorati spaziano verso la consorte di Sauron.*

Sì, direi che questa è un'ottima idea. Non vorrei che queste bestie fossero solo l'assaggio di un gruppo di gran lunga più numeroso. Di solito, dove ce ne sono pochi, il branco non è mai troppo lontano.

*Fa per compiere un passo... ed è allora che la giovane Elfa comincia a mostrare segni di stanchezza, facendolo irrigidire. Subito, il sollievo della vittoria lascia il posto a rinnovata irritazione. è abbastanza sicuro che stia solo cercando di prenderlo in giro, ma vista la situazione non possono correre rischi.

Con quel pensiero in mente, la prende in braccio e se la posiziona sulle spalle, rilasciando un lungo sospiro.*

Questo accordo peggiora di minuto in minuto *borbotta, mentre riprende a camminare.*

 

 

Sauron: * stavo per estrarre la spada, ma non avrebbe senso. So benissimo che noi Ainur non possiamo essere uccisi....non come gli Incarnati, almeno. Ho percepito che i lupi mannari di Tahenys sono stati sconfitti....e saprei già chi premiare per questa prima vittoria. Tutti abbiamo sentito il canto di Mirelyn, anche Tahenys....per un istante, la pace era tornata in questa Terra di Mezzo, in questo continente martoriato da guerre senza fine, corrotto da Melkor, come tutto il resto del Pianeta. Perso nei miei pensieri, non mi rendo conto che le figure che sto vedendo di fronte a me, sono Adar con Mirelyn in braccio, Inmwe ed Alcare...* Inmwe, amore....abbiamo un regno da conquistare....ed un esercito da addestrare. Tuo padre sarà felice di rivedere sua figlia ....intera. *suo padre non sarà felice di rivedere me....ho in serbo un bel dono per lui....il dono di Eru...*

Miniere dei Colli Ferrosi, anno attuale


 

Hellabor: *Man mano che la fatidica montagna si avvicina le tocca aumentare costantemente la velocità perché il suo compagno sembra aver messo le ali ai piedi*

Ehiii Borin ..ho capito che non vedi l'ora di essere lì ma ormai manca poco eh, potremmo anche rallentare...puff ..pant...un attimo magari e fare uno spuntino che ti ricordi abbiamo saltato quello pomeridiano? Il secondo pomeridiano intendo, il primo l'abbiamo fatto quasi al volo ..

*La sua mano in tasca giocherella con l'anello, ormai non si accorge più neanche di quanto spesso ne cerchi il contatto*

 

    Borin: *La voglia della mezzhobbit di fermarsi di continuo a mangiare lo snerva. Hanno una missione da compiere, possibile che non si renda conto che è necessario fare in fretta e non perdere tempo a fare pic-nic*

Dobbiamo arrivare entro sera o chiuderanno le porte e non potremo entrare.

*Ribatte scontroso continuando a marciare a passo marziale nello sferragliare dell'armatura che lo copre*

Muovi quei piedi ragazza! E vedrai stasera a cena l'ospitalità dei nani

"Che se anche resta senza cena non succede nulla per una sera. " *Pensa il khaza senza il minimo rimorso.

Il desiderio di riunirsi alla sua gente è troppo forte.*

 

  Hellabor: *Vorrebbe fare le sue rimostranze al compagno ma è occupata a cercare di regolare il respiro per affrontare l'ultima parte della salita che sembra interminabile, ripida e afosamente assolata, mentre tutto attorno a loro un paesaggio desertico da mettere i brividi*

"Brrr ..ci credo che preferiscono stare sotto la montagna, e chi vivrebbe qui fuori?"

*Finalmente giungono ad un'alta parete liscia, non vede nulla lì...neanche una porta*

Ehm ..Borin? Sei sicuro che sia questa ehm ...l'entrata?

 

  

Borin: *Eccoci giunti, la mezz hobbit si guarda attorno e non è ovviamente capace di vedere la porta. Solo chi sa dove e come guardare può capire che la parete cela una porta.

Inciso in codice in lingua khaza c'è un indovinello: solo chi conosce la risposta, e il codice, può toccare i giusti glifi incisi sulla pietra.*

"La luna, il martello, la foglia"

*Pensa e tocca con un dito reverente quelle che a chiunque altro parrebbero graffi nella roccia.

Ed ecco, la porta scorre con mirabile silenzio su meccanismi così perfetti da lasciare la mezz hobbit a bocca aperta.*

Andiamo! Muoviti o si chiuderà di nuovo.

*Incalza avanzando a testa alta e impettito. Sa che le guardie non tarderanno a mostrarsi*


Brilrielle, Nano: *come sempre rimane di guardia alla porta armata di ascia ma d'un tratto sente dei passi venire verso di lei e al vedere la strana combriccola stringe l'arma tuttavia vedendo Borin si rasserena leggermente *

Chi siete e cosa volete?

*chiede in tono minaccioso e rivolge uno sguardo sospettoso alla mezzhobbit*

 

  

 

Kofer: *seduto sul trono, aspetto notizie da Erebor...e dai territori circostanti. Ancora nessuna notizia, inizio a preoccuparmi, non abbiamo buone nuove, da circa una settimana. E...le nubi nere...stanno invadendo tutta la Terra di Mezzo. Questa...sembra opera del nemico...Sento le porte aprirsi...e balzo in piedi, forse....le mie speranze non sono vane*

 

   Hellabor: *Con un misto di ansia e curiosità segue esitante la guardia che li conduce per lunghi corridoi illuminati da molteplici torce, ai cui lati si aprono archi e volute che si affacciano su gole profonde di montagna, scintillanti di bagliori freddi e caldi nell'oscurità: fuoco e gemme.

Nell'aria un buon profumo di cibo , seppur in lontananza non le sfugge.

Arrivano ad una sala immensa e altissima, incredibile che sia stato ricavato tanto spazio e maestosità e perfezione sotto una montagna.

Con il viso in alto a cercare di osservare tutto non si accorge quasi che il suo compagno la sta sgomitando nervoso*

Che c'è?

 

    

Borin: *Hellabor cammina a testa in sù, probabilmente sta seguendo il suo naso verso le cucine.

La chiamo sottovoce e nemmeno mi sente, quindi le do un bel colpo con il gomito.*

Da questa parte. Segui la guardia o sarai nei guai. E io sono ospite qui.

"Sciocca ragazzina!"

*Pensa con stizza.*

Sono Borin, e ho necessità di parlare con il Re. Abbiamo una cosa da mostrare e notizie da dare

*Comunica alla guardia con voce ferma, cercando di trasmettere la sua sincerità e buona fede*

 

  

Thain, Nano minatore: Prego seguitemi

*dice in tono asciutto accompagnandoli

Attraverso sale magnifiche ricche di decorazioni tali da lasciare tutti a bocca aperta. Nota che la mezzelfa annusa l'aria sicuramente attratta dal profumo che viene dalle cucine e non può darle torto.

Dopo circa dieci minuti arrivano alla sala del trono dove il Re li attende gia in piedi, doveva essere piuttosto agitato.

Vostra Maestà queste persone desiderano conferire con voi

*dice con un inchino*

 

   

Kofer: *squadro il Khaza di fronte a me...da come cammina, sembra originario di Khazad Dum, anche le vesti tradiscono la sua provenienza....e...la sua compagna sembra essere di razza mista...Ha, certamente, i tratti da Hobbit...forse della Contea, ma la sua altezza e le orecchie leggermente più lunghe...sembrano appartenere al popolo degli Efi...anche i suoi occhi, sono Elfici....* benvenuto, immagino portiate notizie da Erebor....Perchè altrimenti, non avete nulla da fare qui.

 

  

Hellabor: *Non appena giunta di fronte al trono esegue un compitissimo hobbitinchino pensando nel frattempo a come appellare un Re dei nani*

"Altezza ..uhm credo di no. Maestà? Si maestà ci può stare credo..."

Maestà vi ringrazio della gentile ospitalità e sono Hellabor Tuc dalle Selve per servirvi.

Il mio compagno di viaggio potrà darvi tutti i ragguagli sull'Erebor

*Si rialza indietreggiando leggermente per lasciare spazio a Borin*

 

   

Borin: *Fa un lieve inchino al Re per mostrare rispetto e gratitudine per l'accoglienza*

Sono Borin mio Re, vengo da Khazad Dum.

Porto notizie, so che nella mia montagna sono arrivati a chiedere ospitalità e accoglienza sfollati da erebor.

*Il khaza si rialza con atteggiamento marziale poi inizia a frugare nelle tasche nascoste sotto l' armatura e ne estrae un anello d'argento con una pietra in malachite incastonata. È una fascia spessa e magnificamente lavorata con incise rune arcaiche, rune in una lingua che non è stato in grado di leggere. *

Maestà! Guardate questo anello, è molto simile a un anello che mostra avere uno strano potere.

Credo sia meglio siate voi a custodirlo.

*Con queste parole porge al re il gioiello che gli ha pesato in tasca per tutto il viaggio*


Kofer: *riconosco quell'anello....era uno degli antichi anelli dei Nani....e...non si vedevano da tempo. Non può essere originale, quegli anelli sono andati tutti perduti dopo la Guerra dell'Anello* Messer Borin....come fai tu ad essere entrato in possesso di quel raro dono? *tendo la mano per prenderlo.....so che ormai è solo un semplice anello, ha perso il suo potere da tempo*

 

    Vader: *Ma prima che il nano possa rispondere alla domanda, una cupa ombra pare calare su tutta la sala. Le fiaccole e le lanterne presenti tremolano di un vento selvaggio e improvviso, mentre una presenza pesante e invisibile agli occhi sembra abbattersi su tutti i partecipanti all'incontro, facendoli rabbrividire.

Una nebbia pallida come le ossa di uno scheletro comincia a penetrare attraverso gli spiragli dell'enorme portone d'ingresso, prima che i cardini si spalanchino con tanta forza da far indietreggiare le guardie che si trovavano nelle vicinanze.

Nella sala cala un silenzio di tomba, carico di fremente anticipazione... e poi, si ode un respiro di morte, come quello di una bestia ansimante e desiderosa di uccidere. A quel suono lento, marcato e sibilante si unisce il riecheggiare di passi pesanti, e presto una nera figura comincia a prendere forma in mezzo alla nebbia.

La sagoma assume l'aspetto di un alto uomo in armatura d'ebano, con una maschera dal volto indemoniato e scheletrico. Ottiche rosso sangue spaziano su tutti i presenti, poi si soffermano su Borin... e sull'anello che porta.

Darth Vader, l'Oscuro Signore dei Sith e nuovo sovrano dell'Impero Galattico... è arrivato.*

Miei signori... *proclama con la sua voce profonda e tonante*... credo che abbiate qualcosa che mi appartiene.

*E, pronunciate tali parole, indica con un dito guantato l'anello di Borin*

 

  Thain, Nano minatore: *osserva la sagoma scura entrare nella stanza e si sente pervadere da una sensazione d'angoscia: ha sentito parlare di quell'individuo, sovrano dell'impero e gli è stato descritto come individuo temibile. Tuttavia è suo dovere proteggere il suo re

Chi siete e cosa volete? Nessuno vi ha insegnato che ci si deve annunciare prima di presentarsi ad un re?

*dice con voce tonante mentre altri nani si frappongono davanti al gruppo ed al trono pronti a combattere in caso di necessità *

 

   

Vader: *Lo sguardo di Vader scatta sul nano, così rapido da inviargli un brivido lungo la spina dorsale. Il minatore si ritrova a fissare il proprio volto riflesso nelle ottiche vermiglie della maschera, eppure l’Oscuro Signore non muove un muscolo, limitandosi a scrutare i suoi dintorni con apparente indifferenza.

Poi, dopo quello che sembra un tempo interminabile, la sua voce tonante riecheggia ancora una volta nelle profondità della sala.*

Le mie scuse *dice, freddamente* è passato molto tempo dall’ultimo volta in cui ho dovuto rammentare a una corte la mia identità. Permettetemi di presentarmi.

*Allunga una mano, e il mantello alle sue spalle viene mosso da una lieve brezza, mentre la nebbia ai suoi piedi comincia a dissiparsi, rivelando la sua enorme figura anche agli occhi degli spettatori più lontani.*

Io sono Darth Vader, Signore dei Sith… Leader Supremo del nuovo Impero. E oggi, sono venuto in queste sale per reclamare gli anelli che appartengono di diritto ad una mia alleata. Quindi vi chiedo cordialmente di consegnarmeli.

*Compie un passo avanti*

Fatelo… e vi prometto che me ne andrò da queste sale senza recarvi alcun danno. Rendetemi le cose difficili…

*Lascia in sospeso la frase, conscio che tutti loro possano comprendere l’implicita minaccia.*

 

  Hellabor: *Nel momento in cui sull'enorme sala si abbatte il velo di oscurità e nebbia, un brivido freddo percorre tutto il suo corpo, facendole vibrare le orecchie ed imperlandola di sudore gelido.

Si volta lentamente, sgranando gli occhi allibita all'imponente figura che si staglia sulla porta distrutta*

"Vuole l'anello di Borin ..il che può voler dire solo una cosa, è un emissario di Sauron. E questo vuol dire che cerca anche il mio..."

Nella sala incombe un cupo silenzio di attesa, carico di elettricità e paura, come la quiete prima del temporale.

Lentamente, come muovendosi in un sogno ma forse meglio dire un incubo, inizia ad indietreggiare verso le colonne ai lati della sala, senza staccare gli occhi dalla scura figura come ad essere sicura che non la segua.

Quando riesce a raggiungere la grande colonna di marmo istoriato e a nascondervisi dietro, sembra un attimo risvegliarsi*

Borin

*Sussurra quasi senza voce, cercando di attirare l'attenzione del suo amico agitando convulsamente una mano*

Borin svelto ..vieni qui, muoviti mannaggia sti maledetti anelli e chi li ha inventati!

*Ma dentro di sé sa già che il suo appello resterà vano... conosce bene il suo compagno e vede malissimo la situazione.

Solo che quello che è arrivato sembra molto peggio di qualsiasi troll da affrontare...*

 

    

Borin: *La figura oscura si svela lentamente. È molto alto, possente e minaccioso.

Il tono con cui parla, la calma, rendono evidente l'assoluta sicurezza di chi non vede avversari davanti ma solo deboli creature innocue.*

"Per tutte le rocce di queste montagne vediamo di fargli cambiare idea! Siamo khaza non cuccioletti!"

*Pensa Borin con l'orgoglio infiammato di un khaza sottovalutato.*

Non abbiamo nessuna intenzione di consegnarvi proprio niente!

*Afferma con forza impugnando il massiccio martello da guerra e assumendo una posizione di combattimento.

Nota Hellabor che gli fa gesti da dietro una colonna, ma non intende certo nascondersi come la mezz hobbit.

Si interpone tra lo straniero e il Re e lo fissa attendendo la sua mossa*

 

    

 

Vader: *Vader rimane in silenzio, limitandosi ad osservarli, accompagnato solo dal suo respiro lento e sibilante.

Per quasi un minuto buono, questo è l’unico suono udibile nella sala, mentre ogni singolo nano, elfo o uruk presente si prepara a quella che ormai è diventata una battaglia inevitabile. Poi…*

Allora morirete… più coraggiosi di altri.

*L’Oscuro Signore allunga nuovamente una mano.

Dapprima, i nani scorgono solo un lieve spostamento della polvere ai loro piedi… ma pochi istanti dopo, si sentono sbalzare da una forza invisibile, tanto potente da scaraventarli tutti a terra. Segue un boato assordante, mentre la stanza comincia a tremare e il soffitto crepa sotto il contraccolpo dell’ondata telecinetica.

A quel punto, Vader estrae un cilindro argentato da sotto il mantello.*

Vi ho dato la possibilità di concludere questo incontro pacificamente, ma voi avete scelto la via del dolore. Tuttavia, nello spirito dell’ospitalità, condividerò un dono con tutti voi… uno di cui farete parte… o meglio, che vi farà in tante parti…

*Attiva la spada laser, liberando una lama del colore del sangue appena sgorgato*

E questa caverna diventerà la vostra tomba!

 

    Kofer: come osate!? come osate, voi....straniero....venire qui e minacciare il mio popolo di morte? *mi alzo dal trono, indicando i molti Khaza armati che sono arrivati a proteggere me ed i miei ospiti. Attorno a me...molti di loro sono già morti per uno dei suoi strani trucchi. Conosciamo i Jedi, ci abbiamo a che fare....ma nessuno di noi crede in quella strana cosa chiamata Forza*

 

    

 

*Nel momento in cui il re si alza dal trono, un nano nascosto dietro i drappeggi aziona una leva.

I nani sopravvissuti si affrettano verso i lati della sala riconoscendone il segnale.

Dal soffitto si staccano enormi macigni di forma ovale, cadendo uno dopo l'altro e abbattendosi al suolo, iniziando a rotolare verso Darth Vader*

 

Thain, Nano minatore: *si porta al lato sinistro della sala evitando i macigni rotolanti e brandendo la sua ascia urla inferocito

"Coraggio signori! Facciamo vedere al nostro ospite chi comanda qui!"

*urlando punta l'ascia verso vader*

 

    Vader: *Il mondo attorno a Vader sembra rallentare.

Alzando appena lo sguardo allo scricchiolare della roccia sovrastante, osserva impassibile la caduta dei massi, mentre questi rotolano a tutta velocità verso di lui.

La forza vibra in avvertimento all’assalto, eppure l’Oscuro Signore rimane completamente immobile, un monolito nero in mezzo alla bolgia. Il suo respiro rimane lento e costante, a testimonianza della sua calma inflessibile. Poi… muove la mano destra.

La prima roccia sbanda di lato, spinta dalla stessa forza invisibile che poco prima ha colpito i nani. Una seconda ondata telecinetica allontana il prossimo masso, spedendolo addosso ad un gruppo di minatori.

Questi hanno giusto il tempo di urlare, prima che i loro corpi vengano travolti dalla roccia. Nella sala riecheggia il suono inconfondibile di ossa scricchiolanti e carne maciullata, di grida strozzate e invocazioni pietose.

Il masso li supera, lasciandosi dietro semplici macchie scarlatte sul pavimento della caverna: questo è tutto ciò che resta del gruppo.

A quel punto, Vader mena un fendete con la spada laser per intercettare il colpo di Thain. Entrambe le armi cozzano l’una con l’altra, sprigionando scintille.

Se la lama del nano non fosse fatta di mithril, l’Oscuro Signore non avrebbe avuto alcun problema a fonderla come se fosse burro. Eppure, grazie all’incredibile abilità dei nani nel forgiare il metallo, l’ascia resiste allo stallo.

Purtroppo per il nano… *

Notevole… ma non abbastanza * sussurra freddamente Vader, mentre allunga la mano destra ancora una volta. Subito, il minatore si sente tirare da una forza invisibile, dritto nel palmo aperto del Sith. Questi lo afferra per la testa… e comincia a stringere.

Dapprima lentamente, poi con forza sempre maggiore, fino a ridurre il cranio del nano ad una poltiglia sanguinolenta.

Mentre si libera della carcassa, lo sguardo di Vader torna sul resto dei combattenti presenti.*

Chi è il prossimo?

 

    

Borin: *I massi rotolanti ci si rivolgono contro spinti dall'oscura magia che queste strane genti chiamano Forza. La strage dei mie fratelli è immediata e inesorabile.

La fine del coraggioso Thain raccapricciante.

Borin stesso sente un brivido gelido attraversarlo, ma anche un'improvvisa e violenta ondata di odio e rabbia.

L'altro nano non ha avuto scampo ma lui non intende fare la stessa fine, di vittima al macello*

Combattete come un uomo vero! senza magia! O avete paura di affrontare un nemico ad armi pari?

*Incalza il giovane khaza preso dal fuoco del furore. Sa che la disparità fisica è tutta a suo sfavore ma ritiene che un colpo fortunato potrebbe ribaltare la situazione.

Affida l'anello al Re e si fa avanti con l'ascia alzata, la lama di mithril che brilla*

 

   Vader: *Vader inclina leggermente la testa di lato, scrutando il suo nuovo avversario con curiosità velata. Naturalmente lo riconosce subito: è il portatore di uno degli anelli, quindi uno dei suoi bersagli primari.

Comincia ad avanzare verso di lui, la spada vibrante di energia vermiglia.*

Armi pari? *ripete con tono impassibile* Ah... capisco. Credi che se non usassi i miei poteri saresti in grado di avere una possibilità contro di me. Una speranza flebile... e mal riposta.

*Le ombre sembrano allargarsi attorno al Signore dei Sith, gonfiandosi e ritraendosi come se fossero vive.*

Credo che tu non abbia ancora capito con chi hai a che fare. Io... sono Darth Vader. Ho affrontato la piaga dei Jedi quando erano al loro apice, portandoli all'estinzione. Ho combattuto contro esseri capaci di distruggere intere città!

*Pronunciate quelle parole, scatta in avanti, menando un fendente tanto forte da crepare il terreno sotto i piedi del nano. Lo spostamento d'aria risultante solleva una nube di polvere, eppure nessuno dei due combattenti prova a disperderla.

I loro occhi sono interamente concentrati l'uno sull'altro, due guerrieri temprati dal fuoco e dal sangue, spinti dal solo desiderio di abbattere l'altro. Tra loro c'è grande animosità... ma anche rispetto, poichè riconoscono la reciproca forza.

Dopo un breve stallo, Vader riprende a mulinare la spada laser, e presto Borin lo segue a ruota, dando vita ad una canzone di schiocchi e scintille, illuminando la caverna.*

Io sono il Signore dei Sith tra tutti i Signori dei Sith! *continua Vader, mentre Borin cerca disperatamente di tenere il passo con la rapidità dei suoi colpi* Io sono la MORTE! Il distruttore di mondi! Io sono...

*La spada laser compie un arco... e taglia la mano dell'avversario, facendogli perdere la presa sull'ascia*

la tua fine.

*Borin cade in ginocchio, tenendosi l'arto mozzato, eppure il suo sguardo non abbandona quello del Sith. Questi gli punta la spada laser in volto, indugiandola minacciosa a pochi centimetri dal naso.*

Ti sei battuto bene, nano, tanto da guadagnare il mio rispetto. Quindi ti offrirò un'ultima possibilità di aver salva la vita. Consegnami l'anello... o condanna te stesso e la tua gente ad una morte senza luce. Non ci sarà una terza opzione!

 

    

Borin: *Cado in ginocchio tenendo stretto l'avambraccio. Il colpo che mi ha mozzato la mano ha allo stesso tempo cauterizzato la ferita.

Attonito e scioccato, sconvolto dal capire che i primi scambi sono stati un regalo dell'uomo che ora gli incombe ancora più davanti. Poi quei tre lampi della spada laser che che hanno puntualizzato ogni affermazione. E lo hanno ridotto a quello che è: un bambino che affronta un adulto in un gioco impossibile e senza pietà.*

"Non posso arrendermi. Quest'anello deve avere un potere immenso per scomodare un essere come lui"

*Fissando la maschera nera allungo la mano che mi resta a recuperare l'ascia, con fatica mi alzo lentamente in piedi senza dare importanza alla lama rosso sangue che segue il mio movimento senza allontanarsi di un solo millimetro*

Fatevi dare una ascia, se questo deve essere il giorno in cui devo morire che sia un'arma nanica a privarmi della vita.

*Lo sfido ancora una volta. Consapevolezza e rassegnazione mi poggiano gravemente sul cuore.

Non tornerò a casa, non rivedrò mai Khazad Dum e la mia famiglia.*

 

    

 

Vader: *Ancora una volta, Vader rimane in silenzio, scrutando il volto del nano alla ricerca del minimo accenno di paura o disperazione... eppure, sorprendentemente, non ne trova. Su quel viso segnato dal combattimento scorge solo un'espressione calma e risoluta, quella di un uomo... no... un nano pronto ad affrontare la morte a testa alta, senza ripensamenti.

Questo è il viso di qualcuno degno del suo rispetto, ecco perchè non avrà problemi a soddisfare la tua richiesta.*

Molto bene *borbotta, mentre disattiva la spada laser e richiama con la forza una delle numerose asce distese sul pavimento.

A quel punto, si rivolge a Borin... e posiziona la lama all'altezza del collo.*

Nella mia vita ho combattuto molti guerrieri, mastro nano. Alcuni sono morti fuggendo, altri nella disperazione, altri ancora pieni di rimpianti. Pochi tra loro si sono guadagnati il diritto di essere ricordati.

*Solleva l'ascia*

Ma sappi questo... tu sarai sicuramente tra loro. Che la forza sia con te.

*La lama cala, attraversando carne, muscoli e ossa con un unico, rapido movimento. La testa di Borin rotola a terra con un tonfo, presto seguita dal corpo.

Borin, colui che più di qualsiasi altro nano ha cercato di proteggere il suo popolo dalla furia di Darth Vader in persona... ha esalato il suo ultimo respiro.

A quel punto, l'Oscuro Signore si rivolge al sovrano dei colli ferrosi.*

Purtroppo per lui... temo che sarà morto invano, poichè presto seguirete il suo destino.

 

    

 

Kofer: *ormai, il mio spirito è spezzato. Molti, troppi, sono morti per me. Rivolgo la mia ultima preghiera al nostro creatore, Aule, il possente fabbro dei Valar. Colui che ci ha dato la vita e che ci abbraccerà nell'ora della morte. L'anello in mano, la sua pietra verde, luccica con un bagliore sinistro. Guardo il mostro di fronte a me con celata paura. Si, ho paura...sto tremando...ma non per la morte, quella non mi spaventa. Piuttosto...per ciò che ho visto quest'oggi. Il mio popolo è distrutto....quanti ancora dovranno morire per salvare questa nostra terra....?* prendetelo....questo anello ha portato già troppo dolore, qui. Non ne voglio altro. Prendetelo e portate via anche la piccola hobbit....lei non si toglierà dagli occhi ciò che ha visto qui. Lasciatemi morire con il mio popolo....in pace. Aule ci perdonerà....nell'ultima grande battaglia.

 

    Hellabor: *Nascosta da dietro la colonna ha assistito a qualcosa che, ne è sicura, si ripresenterà nei suoi incubi peggiori per tutta la vita.

Il corpo trema, il viso sbiancato mentre lacrime silenziose le rigano le guance*

"Borin...amico mio... perché testardo fino alla fine, perché?"

*Nella sua mente risuona un canto funebre, come volesse accompagnarlo nel viaggio verso la casa de suoi Padri.

C'è ancora un briciolo di lucidità però nell'orrore che la attanaglia, mentre colui che si chiama Vader avanza verso il Re ella indietreggia ancora, trovando una porta alle sue spalle.

Svelta la apre senza far rumore e si intrufola dentro.

Forse si sta mettendo in trappola con le sue mani, ma non c'è altra via. E forse è inutile ma la speranza permane ancora ostinatamente attaccata al suo istinto di sopravvivenza.

Si guarda intorno nella stanza illuminata da una luce fioca.

Sembra una cantina o una dispensa, vecchie ed enormi botti allineate al muro e scansie ricolme di grossi recipienti e cibi secchi e stagionati vari, file e file di frutta e salumi appesi

Non ha mai avuto meno fame come adesso in tutta la sua vita, ma non si può mai dire cosa le accadrà.

Svelta infila nella bisaccia quello che potrebbe servirle se riesce a scappare in quelle terre desolate, poi si nasconde dietro un enorme sacco di farina e chiude gli occhi, coprendosi il volto con le mani come a voler scacciare via tutto quanto...*

 

    Vader: Ottimo *dice Vader, attirando a sé l'anello con la forza. Una volta nel suo palmo, comincia a rigirarselo tra le dita, avvertendo il potere di cui è permeo.

Soddisfatto, alza la mano... e la ruota, spezzando il collo del sovrano con una semplice presa telecinetica.*

Vi avevo detto che non ci sarebbe stata una terza opzione *sussurra freddamente* Sapevate cosa sarebbe successo, se non mi aveste obbedito... e ora, la vostra testardaggine condannerà il resto di questo regno.

*Chiude gli occhi, concentrandosi sulle forme di vita ancora presenti nella caverna. Dopo quasi un minuto buono passato a contemplarle una ad una, riesce finalmente a scorgere quella della mezz'hobbit, più splendente rispetto a tutte le altre a causa dell'anello in suo possesso.

Comincia a ripercorrere i suoi passi, fino ad arrivare al suo nascondino.*

So che sei qui. Esci fuori, e ti prometto che sarò misericordioso. Rimani nascosta... e il tuo destino seguirà quello del tuo amico.

 

    

 

Hellabor: *La voce che per lei è ormai sinonimo di incubo e terrore, le fa scappare un gemito singhiozzante

Svelta si tappa la bocca, ma ormai che è tardi, deve averla udita o percepita, chissà quali altri poteri nascosti ha l'emissario di Sauron

E forse la avrebbe trovata comunque...

Cerca sicuramente l'anello, non lei, cosa può farsene di una mezzhobbit?

Tremante si alza in piedi meditando su che significato possa dare alla parola misericordia un essere simile, ma è sicura che avrà modo di accertarlo da sé ben presto...

Vale la pena fidarsi della sua parola? Non ci sono alternative.

Ed è comunque stanca e spaventata, dai suoi ricordi sembra essere sparito ogni dettaglio della sua amata Contea che in ogni momento cupo le ha portato conforto

Forse è finita davvero per lei... meglio arrendersi e sperare in una morte indolore

Eccomi

*Dice con voce fioca avanzando verso la voce*

Vi prego solo di non farmi soffrire.

*Sussurra con gli ultimi brandelli di raziocinio che le sono rimasti*

 

   

Vader: *Vader osserva la piccola creatura. Può percepire la sua paura... la sua disperazione, ma non per ciò che potrebbe capitarle, bensì per la morte del suo amico nano.

All'improvviso, la mente del Sith ritorna ad uno dei momenti più significativi della sua vita... quando anni prima aveva ucciso tutti i bambini del tempio Jedi e rapito i restanti per costringerli a diventare inquisitori al suo servizio.

Questa mezza hobbit glieli ricorda... e ciò è sufficiente per farlo vacillare, abbastanza da fargli disattivare la spada laser.*

Non intendo prolungare il tuo dolore... a patto che mi consegni quell'anello *dichiara con voce più morbida* Il mio accordo precedente valeva solo per i nani. Ma tu hai ancora la possibilità di salvarti.

 

   

Hellabor: *Resta a bocca aperta dallo stupore, mentre fissa quella maschera terrificante e la vede spegnere quella lama luminosa che ha falciato così tante vite in poco secondi, incluso il suo amico ..al pensiero sente di nuovo le lacrime salirle agli occhi ma con forza le ricaccia dentro, non è il momento adesso

Adesso deve salvarsi

Possibilità di salvarsi...salvarsi e fuggire da lì e tornare alla sua amata Contea.

Senza pensarci un attimo con la mano che ancora trema tira fuori l'anello dalla tasca e lo allunga verso l'oscura figura*

Eccolo, prendetelo

E grazie per risparmiarmi la vita...

*Non può fare a meno di ringraziare, l'educazione per gli hobbit è tutto, come le hanno sempre insegnato.

E se la lascia davvero vivere e tornare libera allora merita i ringraziamenti*

 

    

 

Vader: *Vader avanza verso di lei minaccioso, allunga una mano... e si limita ad afferrare l'anello, per poi osservarlo con attenzione. Dopo essersi assicurato che sia effettivamente l'artefatto che stava cercando, annuisce soddisfatto e lancia un'occhiata laterale alla Hobbit.*

Allora torna pure dalla tua contea, giovane Hobbit. Vivi a lungo e dimentica che le nostre strade si siano incrociate. Non è un lusso che in molti possono permettersi.

*Detto questo, le da le spalle e solleva una mano in direzione del soffitto. Pochi istanti dopo, la montagna comincia a scricchiolare e tremolare, spinta da una forza invisibile e maligna.*

Ma ti consiglio di uscire da questo posto il più in fretta possibile *continua il Sith, mentre riprende a camminare* tra poco la situazione si farà ancora più movimentata.

*Perchè di questo luogo non sarebbero rimaste altre che macerie.*

 

    

Hellabor: *Resta un attimo allibita come un uccello in gabbia a cui improvvisamente spalancano lo sportello e sembra non riuscire a muoversi per volare via.

Poi si riprende scuotendo la testa e osservando il soffitto che inizia a scricchiolare si incammina di corsa verso la porta*

Addio allora e grazie ancora Messer Vader!

*Rumori come di tuoni in lontananza provengono dalla montagna, uscendo in quella che una volta era la maestosa sala dei nani adesso solo cadaveri, macerie...non riesce a non fermarsi davanti al corpo di Borin, mentre le lacrime ricominciano a scendere sulle guance

Si inginocchia accanto al suo corpo spezzato e con una mano gli chiude gli occhi*

Addio amico ..e perdonami se puoi. È solo colpa mia se ora sei.. colpa mia e di averti trascinato in questo viaggio assurdo, tu che cercavi solo gloria e la tua strada

*Si rialza poi e voltandosi inizia a correre verso l'uscita, saltando agilmente massi e macerie, cercando di non pensare a cosa lascia indietro*

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Episodio 3: L'ombra della devastazione ***


Episodio 3: L’ombra della devastazione


Cirith Ungol, Mordor

** La notte è calma nel Passo di Cirith Ungol, Mairon vigila attentamente sui compagni che riposano poco lontano. Il fuoco ormai spento e la luna piena come unica luce a rischiarare le tenebre. Adar è tormentato dalle memorie del passato **

 

Adar: *Nell'oscurità della notte, il corpo di Adar si agita sotto le lenzuola.

La sua mente è in subbuglio, un turbinio di pensieri inquietanti e visioni raccapriccianti, forse il risultato di tutti gli orrori che è stato costretto a sopportare nella sua lunga vita... ora rianimati dal ritorno dell'Oscuro Signore, così come dall'avvento di una nuova guerra. La paura si è impadronita di lui... la paura di perdere coloro che ama... di perdere sua moglie e suo figlio a causa di queste nuove forze avversarie, e quel terrore inconscio continua a manifestarsi nei suoi sogni ancora e ancora, come uno spregevole ritornello musicale.

Adar può solo guardare impotente mentre colui che si fa chiamare Darth Vader solleva una mano... e comincia a strangolare suo figlio, mentre con quella libera attiva una spada fiammeggiante e decapita la moglie.

Prova ad urlare, ma dalla sua bocca fuoriesce solo un grido strozzato... perché è impotente, non può fare niente per frenare l'orrore che ha di fronte. Non può proteggerli... lui è solo, in balia di forze che non può controllare.*

 

Tahenys: *nella sua mente si fa strada una voce, un nome che non sentiva da tempo...da prima che Sauron riuscisse a rapirlo e tenerlo nelle segrete. Ha dimenticato il suo nome, ha dimenticato la sua vera natura....* Maglor....*seguito da immagini del passato, ricordi lontani di una vita che non gli appartiene più...o almeno, così crede*

 

    Adar: *Malgor... figlio di Feanor, colui che un tempo era stato conosciuto come uno dei suoi discendenti più gentili e compassionevoli. Questo è il nome che continua a risuonare nella mente di Adar, insinuandosi nei meandri più nascosti del suo cervello, come una serpe. Quello è il nome che l'Elfo... no... l'Uruk credeva di aver ormai dimenticato, prima che Sauron lo rapisse e lo conducesse al cospetto di Morgoth... prima che venisse torturato per giorni... anni... secoli, trasformandolo in una contorta parodia del suo vecchio io.

A quei ricordi, seguono lacrime amare... la consapevolezza che non potrà mai tornare quello di un tempo. *

Malgor *ripete a se stesso* figlio di Feanor... contorto... torturato... rotto... abbandonato... questo è ciò che sono...

 

 

Tahenys/Measse: *sorrido dal trono di pietra di Barad Dur, ormai quasi ricostruita....presto Sauron vedrà di cosa sono capace...* Sei sicuro di voler servire colui che ti ha ridotto in questo stato? colui che ti ha rubato ogni cosa....e...soprattutto....il vecchio servo di Morgoth.....*so che sto facendo breccia nella sua mente, so che non dovrei...è vietato ai Valar. Ma è importante...non voglio certo che Sauron vinca la guerra e mi rubi il trono...Devo agire in fretta*

 

  Adar: *Adar si irrigidisce al suono di quella voce familiare. Sembra così simile alla Valar che ha incontrato pochi giorni fa... ma è impossibile. Lui si trova alla grande città bianca, mentre lei nei suoi nuovi domini. Forse si sta immaginando tutto... eppure, non può fare a meno di rispondere a quei dolci sussurri, come spinto da una forza invisibile.*

Io... non posso ribellarmi. Sauron è l'Oscuro Signore e tiene in mano il destino del mio popolo... e della mia famiglia. Se provassi a muovermi contro di lui... li... li ucciderebbe...

*Proprio come aveva ucciso così tanti del suo popolo, quando aveva tentato di tradirlo durante la seconda era. *

 

Tahenys/Measse: oh...si...che puoi....La tua famiglia verrà protetta...*forza, Maglor...risveglia ciò che sei. Ci siamo quasi, sento i suoi dubbi, la paura di non farcela...di perdere chi ama. Devo far leva sui suoi sentimenti* il tuo popolo? Gli Uruk non sono il tuo popolo.....tu non appartieni a loro. Sauron ti ha spezzato, vero...ma tu non sei e non sarai mai come loro. Nelle tue vene scorre il sangue dei Noldor, dei fieri protettori del Beleriand....

  

 

Adar: *Il corpo di Adar comincia a tremare. Sarebbe così facile poter dare retta a simili promesse.... ma come può farlo, dopo tutto quello che ha passato? Come può tornare indietro, ora che Morgoth e Sauron lo hanno rovinato per sempre?*

Io... non sono un Noldor *gracchia con voce strozzata* Gli altri elfi non potrebbero mai accettare una mostruosità come me... un'aberrazione di tutto ciò in cui credono. Io... sono un mostro. Come potrebbero guardarmi con qualsiasi cosa al di là dell'odio? Come potrei... proteggere mia moglie e mio figlio, che sono legati a qualcuno come me? Sarebbero degli emarginati, e io non voglio che siano condannati ad un simile destino. Almeno... almeno Sauron ci accetta...

    

Tahenys/Measse: io ti accoglierei...accoglierei la tua famiglia sotto la mia protezione. *Sauron li sta usando...per i suoi scopi...finchè gli servirà, lo terrà protetto....* cosa accadrebbe se Sauron si stancasse dei tuoi servigi? è già successo.....ricorda la Seconda Era, Maglor....


Sauron: *mi siedo un attimo accanto ad Inmwe...e mi accorgo che Adar sta tremando, qualcosa non va....prendo una delle coperte e lo copro, forse è il freddo....ma gli Uruk sono resistenti e siamo quasi in primavera, la temperatura è mite. Lo scuoto leggermente...e gli sento la fronte...* Adar...ehi...*deve esserci qualcosa sotto, non si sveglia. Sembra non sentirmi....La sua mente è offuscata...deve essere opera di Tahenys. Se sta cercando di farlo tradire, ha sbagliato approccio....*

 

Adar: Tu... mi accoglieresti? * domanda l'Uruk, sorpreso* Ma come posso sapere che anche tu non stia cercando di ingannarmi?

*All'improvviso, Adar sente una presenza familiare spingere contro la sua mente, come se stesse cercando di spezzare le visioni che lo tormentano.*

Lui... lui è qui *sussurra* Posso sentirlo... sta cercando di entrarmi nella testa... non posso tenerlo fuori a lungo...

 

Tahenys/Measse: *Ho sentito anch'io la presenza di Sauron....sta diventando più forte ogni giorno che passa...e so che è molto più preparato di me per quanto riguarda...violare le menti dei Figli* non lasciarlo entrare.....vuole solo tenerti come schiavo...non sei nulla di più, per lui...nulla di più. *con voce molto più suadente* sappi che, quando vorrai, io sarò pronta ad accoglierti come mio luogotenente, nel posto che ti spetta....Maglor. *so che devo andare....volevo solo impiantare questo pensiero in lui...per poterlo portare da me. Eliminare Sauron sarà ancora più semplice, ora...*

   

Sauron: *gli prendo le mani, per fargli sentire il mio potere...devo svegliarlo o lei spezzerà la sua mente più di quanto abbia già fatto Melkor....* devi resistere. Adar, ascoltami...qualsiasi cosa ti stia dicendo...qualsiasi visione tu abbia ora, devi aprire gli occhi. *devo riuscire a svegliarlo....e...Tahenys se la vedrà con me. Da Ainur a Ainur, senza mettere in mezzo Adar o, peggio, Inmwe.....* Guardami, Adar! Guardami!

 

Adar: *L'Uruk solleva la testa, tremante, gli occhi ora fissi in quelli dorati e familiari di una figura celata tra le ombre.

Non riesce ancora a distinguerne i contorni... solo l'odore, come di fuoco e fiamme mischiati a magma vulcanico. Un puzzo di morte e distruzione impossibile da dimenticare... qualcosa che ha sempre sentito solo alla presenza dell'Oscuro Signore in persona, e così capisce di trovarsi ancora una volta al suo cospetto. *

Io... non so cosa fare... non posso svegliarmi *sussurra, febbrile, ormai incapace di distinguere la realtà dalla finzione*

 

   Myrelyn: *Il sonno della giovane elfa viene bruscamente interrotto. Era rannicchiata accanto ad Adar che improvvisamente comincia a tremare, le sue labbra che si muovono di parole mute.

Sul principio non sa che fare, svegliare di colpo un combattente esperto può essere fatale.

L'avvicinarsi del Re Mairon la incuriosisce. E la preoccupa il fatto che non riesca a svegliare l'uruk.i

Gli ordini pressanti, il tono urgente con cui il Re chiama Adar rende chiaro che c'è un grosso problema.*

A mali estremi estremi rimedi! *Sussurra guardando il Re. Poi, temeraria come sempre salta a cavalcioni dell'uruk addormentato, gli afferra il viso tra le piccole mani e chinandosi comincia a cantargli all'orecchio sottovoce.*

Svegliati Adar, svegliati ora

Non lasciare che ti inganni la voce

Di chi nel sonno ti cerca e ti mente

Qui sono gli amici e chi ti vuole bene ...

*la melodia è veloce e ritmata, non struggente come la ninnananna di giorni prima. *

Ma per accelerare la procedura la piccola peste non esita a iniziare a pizzicare e solleticare i fianchi dell'uruk.*

Svegliati Adar, svegliati ora!

*Il tono si alza, canta ancora ma è un ordine imperativo.*

"Stavolta o mi uccide o mi sorride"

 

 Alcare: *strani rumori la svegliano, percepisce una presenza non lontano da lei ma senza vederla . Adar in compenso trema, probabilmente nel bel mezzo di un incubo

L'elfa si alza e si avvicina a grandi passi e vede Myrelyn che prova a svegliare l'uruk.

Sveglia Adar. È solo un incubo

*dice in tono rassicurante *

   

Inmwe: *I rumori e le voci concitate la svegliano all'improvviso.

Si tira su in un secondo, strofinandosi gli occhi e sbadigliando, poi vede Adar steso ma col viso sudato e sofferente, circondato dal resto della compagnia.

Si alza veloce e si avvicina ad Adar, abbassandosi per mettere una mano sulla sua fronte*

Cosa è successo? Adar? Adar sveglia!

La fronte è calda e sudata...sudore freddo.

*Dice preoccupata posandogli una mano sulla guancia a mo' di carezza*

Dobbiamo ripartire subito, non può stare qui all'addiaccio.

Ha bisogno di coperte calde, riposo e forse qualche medicina...

Mairon, portiamolo subito a Gondor ti prego

*Posa la mano sul braccio del marito cercandone lo sguardo*


Adar: *All'improvviso, il corpo di Adar sussulta, destandosi come una sentinella agli albori di una battaglia.

Gli occhi sono larghi impanicati, il respiro è lento e affannato... e la sua mano destra e stretta saldamente al manico di un coltello, ora puntato in direzione di Inwe. Gli ci vogliono dieci secondi buoni per capire che coloro che lo circondano sono i suoi compagni di viaggio, e che quindi non hanno alcuna intenzione di fargli del male.

Lentamente, abbassa la mano e compie un paio di colpi di tosse, imbarazzato.*

Qualcuno... mi ha forse fatto il solletico? *sbotta, nel tentativo di sdrammatizzare un po' la situazione, o quantomeno di cambiare argomento*

 

 Sauron: *per fortuna, Mirelyn è stata in grado di svegliarlo....ricordo solo un'Elfa in grado di utilizzare la magia del canto in quel modo...dovrò indagare su questa sua dote* è stata Mirelyn, è stata lei a svegliarti. *prendo una delle borracce piene di acqua fresca* bevi...ne hai bisogno. *Con delicatezza gli prendo il pugnale dalle mani* guardami negli occhi....che cosa ti ha detto? La verità, Adar. Non voglio che ti mettano contro di me.

    

Myrelyn: *Svegliandosi Adar sussulta e quasi se la scrolla di dosso.

Il gesto con cui ha fatto scattare il pugnale verso Inmwe così fulmineo che è una fortuna che la piccola elfa fosse ancora a cavalcioni dell'uruk impedendogli il movimento completo.

Il Re gli sfila di mano il pugnale e gli rivela che sono stata io a svegliarlo.*

Qualcuno...mi ha forse fatto il solletico?

*Sbotta ma è imbarazzato.

"Chi potrebbe resistere a un invito tale"

*Pensa la ragazzina impertinente e contando sulla presenza degli altri e guardando l'uruk con un sorrisetto malandrino e gli occhioni azzurri pieni di divertimento e anche, forse, perfino affetto gli risponde in modo inequivocabile ricominciando a torturargli i fianchi con dita dispettose, ridacchiando*

Indovina indovinello?

   

Alcare: *sorride vedendo l'imbarazzo di adar*

Non c'è motivo di arrabbiarsi, si è agitato nel sonno e Myrelyn ha pensato che fosse una maniera gentile per tranquillizzarla

*nel frattempo la giovane elfa continua a solleticarlo ed Alcare spera di non dover consegnare il suo cadavere a Legolas *

 

Inmwe: *Osserva Adar preoccupata, sperando si riprenda ..quel pugnale scattato all'improvviso l'ha sorpresa, per fortuna Mairon l'ha disarmato prontamente...Mairon

Perplessa osserva senza darlo a vedere il marito, ripensando alle sue parole ad Adar

Chi è che ha detto cosa? Ma non era un sogno? E cosa mai può dire un sogno ..per la prima volta guarda Mairon con occhi diversi, c'è qualcosa che lui le nasconde ..il dubbio inizia a penetrare in lei, dubbio che lui non le abbia rivelato qualcosa di importante di lui.

Si ripromette quanto prima di avere un lungo dialogo a tu per tu con lui.

Nel frattempo l'urgenza è essere sicura che Adar si riprenda.

Non può fare a meno di sorridere a vedere Myrelyn che solletica da brava birbante l'Uruk.

E il suo canto ha aiutato ancora una volta...*

 

Adar: *Adar si trattiene dal lanciare un'occhiataccia alla piccola Elfa, invece chiude gli occhi e prende un paio di respiri calmanti, sicuro che altrimenti rischierebbe di tirarle una botta in testa... o peggio.

Cerca di scrollarsi di dosso il terrore e l'angoscia provati durante il sogno, poi si rivolge lentamente verso Sauron. Il suo primo istinto è di provare a mentirgli... ma in fondo, sa che non servirebbe a molto provare a ingannare il re degli ingannatori in persona, specie dopo che entrambi hanno avuto così tanti millenni per conoscersi.

Invece, sceglie di dire la verità.*

Mi ha consigliato di tradirti *ammette con un filo di voce* Mi ha offerto un posto tra le sue fila... non solo a me, ma anche alla mia famiglia. Perchè a te non importa nulla di loro, e nemmeno del mio popolo... per te siamo solo schiavi, nient'altro che carne da macello.

 

Sauron: *Ascolta silenzioso le parole di Adar, non un muscolo sembra muoversi sul suo viso impassibile.

Solo gli occhi sembrano incupirsi e fiammeggiare.

Quello che Adar gli confessa è quello che già immaginava, solo una conferma*

Come ti senti adesso, va un po' meglio?

*Gli chiede, mentre dentro di se sente salire la rabbia come una marea insidiosa.

Ma ha imparato nei millenni a non ascoltarla , piuttosto farla salire e poi scendere, lasciando il campo pulito al raziocinio*

"E così vuoi proprio la guerra eh, Measse?

Benissimo...la avrai, ma non sarà come credi tu"

Forse ere fa avrebbe avuto ragione, ma tu questo già lo sai

*Gli dice prestando attenzione a non farsi udire dal resto della compagnia...anche se ha avvertito che Inmwe ha udito qualcosa che non avrebbe dovuto sapere così presto e non così. Ma a questo penserà dopo*

Ho dei progetti Adar .. progetti importanti e molto a lungo termine.

E mi servono persone in gamba sì, ma non come schiavi.

Come alleati, alleati che lotteranno insieme a me anche per loro stessi, non solo per me.

Non sono io che sto facendo ricostruire Barad-Dur...

*Sussurra guardandolo negli occhi*

Ma ne parleremo meglio in seguito se vuoi ..ora sarebbe meglio affrettarci verso Minas Tirith, credo tu abbia davvero bisogno di riposo e cure.

 

Myrelyn: *Il petto di Adar si alza e abbassa in respiri profondi, a occhi chiusi, la ragazzina elfa non può non notarlo essendogli ancora addosso.*

"Mi sa che sta facendo meditazione zen per non strozzarmi. Brava io!"

* Mentalmente si dà una pacca sulla spalla di auto complimento.*

"Sperando non me la dia lui che se no mi rompe in due"

*Il sorrisetto malandrino spento dalla risposta che Adar sussurra al Re Mairon*

Mi ha chiesto di tradirti

*Immediatamente la ragazzina scatta in piedi con le manine sui fianchi fulminando l'uruk con lo sguardo furente e ferito degli occhioni azzurri*

Ma sei cretino! Solo perché stavi dormendo e non pensavi!

Come puoi fidarti di chi non conosci! E noi?

*lo apostrofa con voce strozzata dalla rabbia.

Incapace di fermarsi e di mostrare il minimo istinto di sopravvivenza gli si scaglia contro, piccoli pugni a colpire il petto ampio e temprato da millenni di battaglie.*

Siamo noi i tuoi amici! Stupido! Noi!

*Lo sussurra, gli occhioni azzurri pieni di lacrime*

 

 Alcare: *sente le parole di Adar e non le piacciono per nulla : l'uruk è stravolto, provato dal sogno e Mairon gli sussurra qualcosa che non riesce a recepire e che al momento non vuole indagare. La reazione di Myrelyn la commuove anche se teme che Adar non ne sarà altrettanto felice*

 

Inmwe: *Muta e perplessa guarda alternativamente Mairon e Adar: i pensieri si ingarbugliano sempre più nella mente mentre analizza quello che ha appena sentito*

"Carne da macello? Schiavi? Ere passate?? Mairon che farebbe una cosa del genere? No non è possibile...o sì? Quanto conosci di lui Inmwe, oltre a ciò che hai visto e scoperto in questo poco tempo? E chi è che ha detto una cosa simile in sogno ad Adar?? In sogno?"

*È sempre più confusa ma cerca di non darlo a vedere che già la situazione è abbastanza tesa.

Sorride teneramente all'emotiva reazione di Myrelyn*

Myrelyn ha ragione Adar.

Noi ti siamo amici e tu lo sei per noi

*Dice mentre si alza per iniziare a sgomberare il campo*

Alcare vieni a darmi una mano, bisogna partire da qui il prima possibile

"Questo posto mi sembra avvelenato" pensa tra sé e sé

    

Adar: *Adar chiude brevemente gli occhi, mentre le parole di Sauron gli risuonano nella testa più e più volte. Vorrebbe tanto potergli credere... ma come può essere sicuro delle sue reali intenzioni, quando per secoli non ha fatto altro che usare la sua razza come schiavi?

Un tempo, gli aveva detto che insieme avrebbero potuto creare un mondo migliore per gli Uruk... ma lui l'aveva tradito, usando i suoi figli come cavie da laboratorio per i suoi esperimenti. E ora gli stava chiedendo di ripetere la storia, ma questa volta con sua moglie e suo figlio sul tavolo... e ciò lo spaventava.

Ma forse... Questa volta sarebbe stato diverso? Non poteva esserne sicuro, ma l'incertezza di un simile futuro era più terrificante di qualsiasi battaglia avesse mai affrontato.

Lanciò alla piccola elfa un'occhiata irritata.*

Non ho mica accettato *sbuffa indignato* Vi ho solo ripetuto ciò che mi ha detto, niente di più.

*All'inizio è tentato di allontanarla bruscamente dal suo stomaco... ma visto che lo ha aiutato a svegliarsi, merita quantomeno un po' di gentilezza, e così la prende per i fianchi e la sposta quel tanto che basta per permettergli di rimettersi in piedi.*

Apprezzo il vostro sostegno... dico davvero. Ma vi assicuro che ci vorrà ben altro per farmi dubitare della nostra causa.

*E, detto questo, si allontana rapidamente, non volendo mostrare loro quanto le parole della Valar l'abbiano davvero scosso.*

 

Sauron: *Lo osservo allontanarsi, non vorrei lasciarlo andare, ma so che ha bisogno di qualche minuto di riposo,.....e di riflessione.. Sento lo sguardo di Inmwe su di me e mi accorgo di quanto poco ci conosciamo....so che, probabilmente, ha sentito le mie parole....e dai suoi occhi posso già intuire cosa stia pensando.* Va tutto bene, mia cara. Non preoccuparti.....starà bene. Era solo un incubo, nulla di più *so che lei non sa nulla di Valar e Maiar....gli Uomini della Quarta Era non sono più fedeli ai Valar come un tempo....non ci sono più Elfi a dimostrare la presenza dei Valar*


Myrelyn: *Adar mi fulmina con un'occhiataccia che francamente mi intimorisce parecchio e per qualche istante penso che davvero stavolta ho esagerato e che mi staccherà la testa con un manrovescio.

Poi invece le sue mani si chiudono sui miei fianchi abbastanza delicatamente e invece di scaraventarmi via mi sposta solo quanto basta ad alzarsi.

Risponde al Re, ma la sua voce diceva una cosa e i suoi occhi un'altra.

C'erano dolore, sfiducia e dubbio.

Si volta e si allontana, in fretta, bruscamente.*

Vado con lui

*Sussurro al Re Mairon e corro dietro all'uruk.

Non credo che mi aspetterebbe se lo chiamassi quindi lo supero in volata e mi paro davanti a braccia aperte a bloccargli la strada*

"Tentiamo la sorte, che eru me la mandi buona"

*Senza dargli tempo di reagire lo abbraccio stretto, così mi dovrà ascoltare.*

Senti lo so che sono una bambina per te, e scusa per prima. Ma davvero, con noi sei al sicuro e se qualcuno dice il contrario mente.

*Alzo il viso dal suo sterno cercandone lo sguardo.*

"O la va o la spacca!"

*Voglio a tutti i costi strappargli un dannatissimo sorriso*

E poi, chi ti farebbe venire i capelli bianchi se te ne andassi?

*Impertinente e incosciente come sempre ricomincia a fargli il solletico promettendo*

Se poi non riesci a dormire ti canto un'altra ninna nanna

*Linguaccia finale, indietreggiando camminando all'indietro*

 

  Alcare: *sorride: Myrelyn è davvero decisa a far ridere Adar ma non è sicura di quante possibilità abbia di riuscirci, specie ora che Adar aveva l'aria sconvolta dall'incubo. In silenzio si avvia verso l'accampamento iniziando a raccogliere il tutto per poter rimettersi in viaggio *

 

   

Inmwe: *Resta ferma in silenzio ad osservarlo come se lo vedesse per la prima volta, mentre ascolta le sue rassicurazioni.

Senza rispondere si avvicina, fino ad arrivare di fronte a lui, costringendolo a guardarla in viso*

Adar starà bene, lo so ..era un incubo? O cosa?

*Ha così tante domande nella mente ora che non sa neanche da dove iniziare.

È bastato avvicinarsi a lui per sentirsi confusa...ora che è lì avrebbe in verità solo voglia di abbracciarlo e farsi abbracciare, ma respinge con fermezza il pensiero lontano da sé.

Ha domande a cui urgono risposte*

Cosa volevano dire le parole di Adar? E ...

*Sembra esitare un attimo, poi si fa coraggio*

Cosa volevano dire...le tue?

*Lui sa che lei ha sentito ogni parola, glielo legge in faccia*

 

Sauron: *mi avvicino a lei, con passi leggeri...e ben calcolati. Non voglio intimidirla...solo cercare di mantenere la calma fra noi* Inmwe....si, era solo un incubo...o meglio....la voce che Adar ha sentito era di Measse, una delle potenze di Arda. Tuo padre ti ha introdotta al culto di Melkor, giusto? *il mio sguardo è fisso su di lei, senza mostrare emozioni....voglio solo che lei capisca...e che sappia che non le farò alcun male....finchè mi seguirà* Questo corpo è solo un vestito per me, il mio vero Essere non è corporeo...Sono uno degli Spiriti che hanno creato questo Pianeta e l'Universo intero. Ero al servizio di Aule, prima di venire corrotto da Melkor...e ....ora sono qui a cercare di ribellarmi a ciò che ero prima di essere sconfitto, nella Terza Era. Sto cercando di rimediare a tutto il male che è stato creato per mano mia....Ti prego di capirmi....ed accettare ciò che sono, Inmwe di Gondor. *cerco di sorridere per rassicurarla...ma so che potrebbe non capire, e...saprò lasciarla sola. Sono in grado di farle dimenticare di me....anche se farà male ad entrambi* Adar starà bene, spero. Al momento, non posso sapere con certezza che cosa gli accadrà. Lo terrò d'occhio.

 

 Inmwe: *Per un attimo è convinta di stare immaginando ogni parola...forse sta prendendola in giro? Sicuramente sì. O no?

Mentre cerca di analizzare quello che ha sentito lo guarda e di colpo le sembra di vedere come un altro viso sovrapporsi e nello stesso tempo come nascondersi dietro il volto di colui che ha sposato.

Scuote la testa come a voler scacciare un'allucinazione e torna a guardarlo*

Adesso vede solo il suo volto ma in fondo agli occhi le pare di vedere qualcosa di profondo, scuro e antico come ..come qualcosa che esista da sempre?*

Non..non credo di capire...

*Si avvicina ancora di più, cercando di scoprire cosa si nasconda dietro a ciò che vede*

Al servizio di Aule, corrotto da Melkor...

*Sussurra quasi senza voce.

Conosce tutta la storia di Arda, suo padre ci teneva e le ha fatto studiare tutti gli accadimenti delle ere passate.

C'è solo uno che corrisponda alla descrizione che ha appena sentito..ma non può essere.

Non può essere

O forse sì?

Adesso sente anche lei come un'immane potenza celarsi a fatica dietro spoglie mortali o sta solo immaginando tutto con una fantasia troppo sovraeccitata e non razionale?*

Chi sei? Chi sei davvero? Dimmi il tuo nome ..

 

Sauron: Ho avuto molti nomi....*mi avvicino a lei ancora più lentamente, non posso rifare lo stesso errore che feci con Galadriel, non con lei....non con Inmwe. Per quanto io sia un Maia corrotto, tengo molto a lei, a ciò che lei prova per me....Sapere la verità potrebbe allontanarla...Devo essere cauto* i miei nemici mi chiamano Sauron, ma....non temere, non ti farò alcun male. Sono cambiato...o almeno, sto tentando di cambiare. E' dura, dopo secoli di crudeltà....ma posso dimostrartelo....non avere paura. *allungo una mano, per accarezzarle il volto...per sentire il suo calore*

 

Inmwe: *Resta come impietrita, anche se in fondo si rende conto che esattamente era quello che già lui le aveva detto poco fa ma con altre parole.

Si lascia accarezzare il viso, senza rendersi conto sul momento che non ha avuto neanche un minimo istinto di allontanarsi, mentre freneticamente dentro di sé cerca di assimilare quello che ha appena sentito.

Il nemico delle genti libere...colui che ha seminato così tanta morte e sofferenza e terrore.

Eppure nonostante senta gli occhi inumidirsi non può fare a meno di restare lì, mentre una lacerante battaglia tra completa accettazione e repulsione si scatena dentro di lei*

Puoi ..dimostrarmelo?

*Riesce solo a sussurrare mentre la mano cerca istintivamente il contatto con la sua

Come può pensare di rimediare al male fatto? Come può fidarsi di ..di chi ha paura anche di nominare?

E di colpo è come se sentisse chiaramente lui dentro la sua mente, come se non avesse più bisogno di parlare per comunicare*

"Come posso fidarmi di te?"

*Pensa con la certezza ora che lui può leggerle dentro*

 

 Sauron: *In un attimo, siamo di fronte alla fontana, a Minas Morgul...dove ci siamo incontrati la sera prima delle nozze....* ricordi questo luogo, Inmwe? il nostro primo incontro, la prima volta che hai guardato nei miei occhi....e hai visto fiducia in me, amore, protezione. *non posso perderla ora...l'ho appena conquistata. Ho bisogno di lei* quella sera, ho visto la luce in te, una luce pura ed immutata....ed ho capito che, 20 anni fa, avevo fatto la scelta giusta. Chiedere la tua mano a Re Throin....è l'unica scelta giusta della mia esistenza. E...so che, nel profondo del tuo cuore, tu provi lo stesso per me....anche se ora ti sembra una menzogna

 

Inmwe: *Stordita si guarda intorno mentre si ritrova all'improvviso dove si sono promessi fedeltà ed amore...non è un sogno, è reale, può sentire l'acqua scrosciare, ha addosso gli stessi vestiti infangati che aveva allora.

E come allora lui le tiene le mani, quando le aveva detto che i suoi occhi erano la luce più bella che avesse mai visto.

Solo in quel momento si rende davvero conto del suo potere, di chi ha di fronte*

Hai scelto me ..o hai scelto l'ascesa al trono di Gondor?

*Mentre parla una lacrima le scivola sulla guancia, ma non se ne accorge neanche così come non si accorge che le loro mani sono intrecciate, perché è la cosa più spontanea e naturale per lei.

Ma il suo pensiero ora è tutto in un dubbio atroce che la dilania dentro come una lama affilata ed avvelenata*

"Perché io ho scelto te ..e ti avrei scelto anche senza un regno"

*Vorrebbe dirgli, ma tace e lo guarda cercando di penetrare il mistero di quegli occhi che credeva di conoscere fino a qualche minuto fa e che ora le sembrano un mondo misterioso ed arcano, in cui ha paura e nello stesso tempo desiderio e bisogno di entrare*

 

  Sauron: *Soppeso le parole....osservo il suo sguardo, un misto fra paura e amore, fra voglia di andarsene lontano da me e bisogno di restare insieme. Ma la verità è un'altra...e non posso dirglielo, non ora...le spezzerei il cuore. Ho eliminato sua madre proprio per questo motivo...per avere il dominio su Gondor, lei me lo avrebbe impedito, avrebbe fatto ragionare Throin....gli avrebbe aperto gli occhi...perché lei sapeva, lei sapeva chi sono. Quindi, le uniche parole che posso dirle sono....* Entrambi, Inmwe. Entrambi. *so che ho sbagliato.....glielo leggo negli occhi, ma sarà in grado di capire. E' intelligente...sa che non può allontanarsi da me, non ora*

 

Inmwe: *La risposta sul momento le ghiaccia il cuore..ma in fondo non era la risposta che già si immaginava?

Con un sospiro gira il volto ad osservare l'acqua che cadendo nella fontana disegna cerchi infiniti, cerchi che sembrano morire per poi invece rinascere..

Un'intuizione rapida le fa capire perché lui abbia scelto quel luogo per affrontarsi, proprio quello...dove si sono promessi, dove lei lo ha liberamente scelto senza sapere chi fosse davvero.

Adesso comprende che quello che lui le sta offrendo è il regalo più bello e più difficile, la possibilità di sceglierlo ancora...o dirgli addio per sempre.

E glielo offre liberamente, a suo rischio.

Un groppo in gola al pensiero di perderlo..non riesce più ad immaginare una vita senza lui, basta lottare con ciò che prova.

Si dice che le persone cambino ..forse vale anche per gli spiriti come lui? C'è un solo modo per scoprirlo

Prendendo un bel respiro alza decisa gli occhi e, guardandolo, zittisce bruscamente tutte le voci di allerta che le risuonano nel cervello in quel momento.

Zitte una volta per tutte voi, pensa

Guardandolo non può fare a meno di sorridergli lievemente.

Sia come sia e accada quel che deve accadere, la sua vita è sua e decide lei per sé.

Ancora una volta*

E io scelgo ancora te, Mairon...ora e sempre

*Sussurra lasciandosi finalmente andare ed appoggiando la testa sulla sua spalla, chiudendo gli occhi nel lasciarsi avvolgere dal suo profumo e dal suo calore*

 

Sauron: *esco dalla sua mente, tornando alla realtà...Mi accorgo subito che ci stanno guardando tutti....Bacio la fronte di Inmwe e la cullo sul mio petto, poi sento lo sguardo indagatore di Alcare e Mirelyn...* tutto bene...sta bene. E' solo scossa per ciò che è accaduto ad Adar....*a proposito* Ehi...tutto bene, amico? *è la prima volta che lo chiamo così...ma ne abbiamo passate troppe per non definirci amici* Dobbiamo proseguire, siamo vicini a Minas Tirith

 

Adar: *Malgrado tutto, Adar non può fare a meno di provare un po' di conforto alla presenza della piccola elfa. Per quanto possa essere irritante, gli rammenta giorni più felici... quando era solo un elfo dall'aria spensierata desideroso di esplorare il mondo.

Si irrigidisce, sorpreso di sentire la voce di Sauron alle sue spalle. In circostanze diverse, forse gli avrebbe risposto in modo sgarbato, magari con un velato insulto... ma non adesso, non dopo tutto quello che ha visto e passato quella notte.

Non si sentiva così stanco da molto tempo, e così si limita a rilasciare un lungo sospiro.*

Io... sto bene *borbotta* Semplicemente, non sono un appassionato delle intrusioni mentali dei Valar. Sappiamo entrambi quanto possano essere fastidiose... o dolorose *aggiunse, facendo riferimento al tempo che entrambi avevano spesso in compagnia di Melkor.

Naturalmente era stato Adar a patire il peggio sotto il giogo del tiranno, torturato fino a diventare una forma di vita contorta e abominevole. Ma in fondo, sa bene quanto anche Sauron abbia sofferto sotto il giogo dell'antico nemico.

Si rivolge a lui con un atteggiamento più rilassato.*

Sono pronto a riprendere il viaggio, se è questo che ti preoccupa.

 

   

Myrelyn: Ti ho visto! Hai sorriso!

*Esclama felice all'indirizzo dell'uruk. Nei suoi occhi finalmente brilla un luccichio quasi divertito, forse ancora suo malgrado.

Ma le parole che rivolge al Re Mairon sono strane*

Valar? Intrusioni mentali? Ti ha fatto male? Era una Valar nel tuo sogno ?

*Gli chiede avvicinandosi nuovamente con il visetto preoccupato.

Poi si volta a guardare il Re perplessa, chiedendosi come sia possibile che anche il re abbia subito qualcosa di simile.

Sulle labbra un piccolo broncio interrogativo.*

"Ah sì? Bè ci penso io. Spero almeno"

*Gli si affianca ancora, afferrando il suo braccio senza più paura, lo guarda negli occhi con espressione seria, determinata. Negli occhioni azzurri ora solamente una decisione che spazza via la solita giocosità.*

Allora ti resterò vicino e ti proteggo! Cioè ti sveglio al volo se dovesse succedere di nuovo!

*Con questa terrificante minaccia che poi stempera con una linguaccia, torna vicino alla principessa e al Re e guardandoli con aria birichina li incita ridendo*

Bacio! Bacio!

 

 Alcare: *lo sguardo che rivolge ad Inmwe e a Mairon non è solo interrogativo, vuole capire come mai la principessa è cosi sconvolta ma forse ha ragione Mairon e la sua grande sensibilità la porta ad incupirsi anche solo se qualcuno ha un incubo come è appena successo ad Adar.

L'uruk in compenso ha l'aria molto più serena, forse è davvero merito di Myrelyn o forse anche lui ha motivi per stare tranquillo*

Anche io sono pronta, quando volete

*dice con voce pacata *

 

Inmwe: *Il ritorno alla realtà è immediato così come lo è stato il suo staccarsi.

Si accorge di come li guardano i compagni e le scappa da ridacchiare*

Myrelyn!!

*Le dice ridendo

Osserva poi con attenzione Adar, le sembra stia meglio ma non ancora del tutto..se a lui è capitato qualcosa di simile a quello che ha vissuto lei ma con qualche potenza malvagia, potrebbe ancora starci male pur non mostrandolo

Lo guarda con affetto ora, come se potesse capire meglio cosa ha provato...e ha bisogno di cure e riposo, di questo ne è certa*

Va bene, allora partiamo subito senza perdere tempo

*Dice dirigendosi decisa verso gli speeder*

Adar ce la fai a guidare?

*Altrimenti guiderà lei, uno degli uruk alla torre le ha insegnato finalmente come guidarne uno e guidarlo bene*

 

Sauron: *do una pacca sulla spalla ad Adar....prima di riprendere lo zaino e rimontare in sella...si, so che lui si fida di me ed io di lui...andrà bene. Qualunque cosa sia accaduta fra Tahenys e lui. Mi connetto mentalmente a lui....* "non pensare a ciò che ti ha detto Measse....lasciati il passato alle spalle, Maglor...." *non so se ho sbagliato a chiamarlo con il suo vero nome ...ma...vedo da come mi guarda, che è turbato....* Mirelyn, Alcare..dobbiamo andare. Veloci....fra poco, queste colline brulicheranno di Orchi.....e...se Measse ne ha preso il controllo, saremo nei guai. *Minas Tirith è vicina. Inmwe servirà come lasciapassare...almeno, spero....*

Bosco Atro

Hellabor: *Fuggita dalla montagna aveva avuto la grande fortuna di ritrovare uno dei due pony avuti in cambio dal villaggio, l'altro sicuramente scappato o perso chissà dove magari spaventato dal rumore dei crolli e dei combattimenti.

Aveva cercato di razionare al massimo le provviste, massimo per una mezzhobbit ovviamente, ma oramai erano quasi finite

E non sapeva di preciso dove stava andando, non ricordava la strada del ritorno e il paesaggio sembrava tutto uguale.

Era stanca ed affranta, da quando era partita non era più riuscita a dormire senza che incubi spaventosi colmi di sangue e morte la inseguissero, rivedeva occhi rossi dentro una maschera nera che avanzava implacabile brandendo una spada fatta come di fuoco lucente.

Si svegliava sempre madida di sudore e singhiozzante

E si sentiva così sola...

D'improvviso alza il capo, annusando... è...non è possibile, ma il suo naso non si inganna mai.

È profumo di arrosto...e chi è che arrostisce qualcosa in quel deserto spoglio, riarso e affumicato?

Sprona il pony decisa verso la direzione del profumino...*

 

Thamièl Aldaymir: *Quello stupido coniglio si era fatto beffe di lei per un bel po', e lei aveva dovuto inseguirlo per mezz'ora nella boscaglia prima di riuscire a prenderlo. Ora era tornata trionfante al suo accampamento tenendolo per le orecchie...lo scuoiò in fretta e lo mise subito ad arrostire su uno spiedo improvvisato. Si appoggiò con la schiena al tronco di un albero e si godette per un po' la quiete della foresta...più tardi sarebbe ripartita alla volta di Mordor.

Un lontano rumore di zoccoli. Si alzò tendendo l'orecchio nella direzione dello scalpitio, inserendo subito un quadrello nella balestra per essere pronta in caso di un brutto incontro. La zona era deserta, non aveva incontrato anima viva per giorni e giorni ed ora...i suoi sensi affinati dal lungo vagabondare non percepivano comunque sentore di pericolo, e rimase con la schiena contro il tronco, rivolta nella direzione da cui si avvicinava il rumore, ad aspettare che l'ignoto viaggiatore si palesasse.*

- Su, forza, fatti vedere... - *Sibilò tra i denti, la balestra puntata.*


Hellabor: *L'odore dell'arrosto era sempre più vicino, ma per una volta Hellabor non pensava al cibo.

Pensava che finalmente dopo giorni e giorni di solitudine e cammino senza direzione, aveva trovato qualche creatura che fosse umana, elfa o uruk anche non le importava al momento.

Arrivata al limitare di un boschetto in cui il verde dei rami era ormai solo un ricordo vago, smonta dal pony e si inoltra tenendo la bestia per le redini.

Si arresta però all'improvviso quando di fronte a lei spunta una faretra puntata ..verso il suo viso.

Alza subito le braccia nel gesto di resa, spaventata, chiudendo istintivamente gli occhi*

Non colpitemi vi prego..chiunque voi siate vi prego non sono armata e non sono pericolosa giuro!

*Avrebbe dovuto immaginare che le probabilità di incontrare qualche creatura in quei luoghi portavano con sé il rischio di pericoli, ma il suo desiderio di non sentirsi sola non le aveva fatto razionalizzare il tutto.

Il dolore appena passato e il senso di colpa di essere stata responsabile indirettamente della morte di Borin sono troppo grandi ancora per lei da affrontare, questo pericolo inaspettatamente spuntatole davanti fa traboccare il vaso colmo ormai.

Sente le lacrime che tornano a rigarle le guance, mentre spera dentro di sé di riuscire anche stavolta a sopravvivere*

 

Thamièl Aldaymir: *Da dietro alcuni alberi rinsecchiti spunta il misterioso viandante, o meglio "la" misteriosa viandante...Una ragazza minuta, abbastanza male in arnese, che tiene per le briglie un pony e si nota che ha pianto da poco. Abbassa subito la balestra, la disarma e la riaggancia alla cintura mentre osserva stupita la uova arrivata. E' sicuramente una Hobbit, anche se più alta del normale per quella razza, e ha le orecchie leggermente a punta.

- Per i Valar....ma cosa di fa qui una Pelopiedi? - *la apostrofa, incredula* - Che ti è successo? Sembri uno straccetto strizzato...Su, vieni qua, che non ti mangio -

*Le viene da ridere a guardarla. Gli occhi della ragazza osservano lei, poi il coniglio che sta cuocendo, poi di nuovo lei, poi ancora il coniglio... - Mi sembra che tu sia alquanto affamata - *le sorride* - Sei arrivata proprio in tempo per il pranzo -

* "Quella Hobbit deve averne passate di tutti i colori" pensa osservandola attentamente con una certa compassione* - Vieni, mangia e riposati, credo tu ne abbia proprio bisogno. Dopo mi racconterai chi sei e che cosa ti è successo -

 

Hellabor: N-non sono u-una pelopiedi, snif, sono una mezzhobbit snif

*Apre gli occhi ossevando dietro il velo delle lacrime un'elfa mora e dall'aria gentile, che ora le sorride.

Si sente un po' rinfrancata e ricambia lievemente il sorriso mentre cerca nelle tasche il fazzoletto per soffiarsi il naso.

Si asciuga poi gli occhi con la manica, tirando su col naso*

Grazie... grazie davvero

*Sussurra avvicinandosi ancora incredula al fuoco.

Si lascia cadere a terra con un sospiro, allungando le mani verso la fiamma*

Mi chiamo Hellabor Tuc dalle Selve

*Dice guardando l'elfa*

E posso farti i complimenti per il coniglio? Da quel che vedo spellato ottimamente e sta cuocendo alla perfezione

*Non crede di riuscire a raccontare all'elfa, seppur così simpatica e gentile quello che le è accaduto.

Non riesce neanche a pensarci senza provare brividi di terrore, figuriamoci raccontarlo..*

E tu come ti chiami e come mai sei qui? Io...ecco, mi sono perduta

 

Thamièl Aldaymir: - Bene, adesso hai trovato me e un ottimo coniglio - *Si siede, toglie il coniglio dallo spiedo e comincia a tagliarlo a pezzi tenendone un po' per se e lasciando il resto alla sua affamata ospite inattesa. A lei basterà, può stare senza mangiare e senza bere per parecchi giorni, ed Hellabor al momento ne ha sicuramente più bisogno di lei*

- Lieta di conoscerti, Hellabor mezz'hobbit...Io sono Thamièl Aldaymir. Viaggio. Sto andando a Mordor per un lavoro... - Non entra nei particolari, e si mette a sgranocchiare la sua carne in silenzio, senza fare domande. Intanto la soppesa, la studia di sottecchi...si rende conto che deve aver passato dei momenti terribili, ma sa bene che certe cose devono decantare ed essere digerite, prima di poterne parlare, soprattutto con un'estranea. Preferisce lasciarla tranquilla*

- Non so cosa stai facendo o dove stai andando, Hellabor, ma se ti va possiamo fare un po' di strada assieme - *Lo dice sinceramente, quella ragazza le piace, si vede che ha bisogno d'aiuto e a lei fa sempre piacere avere un po' di compagnia*

 

  Hellabor: *Ringraziando ancora Thamiel inizia a mangiare.

Il cibo caldo dopo tutti quei giorni di carne e frutta secca la ristora e le fa spuntare un lieve sorriso.

Tra un boccone e l'altro racconta la sua storia, dalla partenza dalla Contea e di sua sorella Primula, di Gandalf o quello che forse sembrava ma non era lui, il viaggio verso Moria, l'incontro con Borin, il treno e la lotta col troll, il risvegliarsi in prigione e scoprire che colui che li aveva salvati e poi fatti prigionieri era nientepopodimeno che Sauron...al pensiero ha ancora i brividi.

Poi i due anelli, la fuga in speeder verso i Colli Ferrosi... lì si ferma, mentre un groppo in gola le impedisce di continuare*

Dopo una bella mangiata ci vuole una bella pipata

*Asserisce convinta, tirando fuori dal capiente zaino due pipe e posandone una a terra verso Thamièl nel caso l'elfa avesse avuto piacere di farle compagnia con la fumata*

Prego

*Dice porgendogliela

Tra le provviste afferrate in fretta nella dispensa dei Nani ha trovato anche un sacchetto contenente ottima erbapipa, dal profumo coltivata sicuramente in Contea.

Carica la sua pipa e la accende, dando un paio di boccate soddisfatte

Si rende conto solo in quel momento che ha mangiato meno di quel che pensava, guarda stranita il suo pezzo di coniglio con ancora quasi tutta la carne attaccata...

Non è da lei, non è da Hobbit...e questa cosa la angoscia più di ogni altro accadimento.

Qualcosa dentro di lei è cambiato...forse aver tenuto addosso quell'anello per tutto quel tempo o forse l'aver visto la morte in faccia, non lo sa.

Sa solo che l'Hellabor spensierata di un tempo adesso forse non c'è più...*

Mordor...

*Sussurra alle parole di Thamièl. Chissà perché le sembra ora che tutto il suo viaggio l'avesse sempre condotta verso quella direzione, la voce che sentiva che la chiamava quando era in Contea veniva da est...*

Volentieri, non sai quanto mi fa piacere condividere il viaggio con te

*Poi fa un bel sospiro, le mani sugli occhi come se fosse ancora lì dietro il sacco di farina mentre attorno a lei scorreva sangue e morte, ripercorre con la voce flebile, a singhiozzi, l'arrivo alla reggia...colui che si è presentato come Vader...la magia che sprigionava dalle mani, la spada che sembrava un fuoco rosso sangue.

Il sangue, la morte che ha visto nano dopo nano...le ultime parole sono quasi bisbigliate, mentre le racconta della morte del suo amico Borin.

Vader che avanzava verso di lei, la sua voce che ancora sente nella testa e negli incubi...e l'insperata salvezza finale, fuggendo da un luogo che ormai era solo una tomba di pietra.

Resta in silenzio alla fine, assorta*

  

Thamièl Aldaymir: *Non va pazza per l'erbapipa, ma accetta con un sorriso più per tenerle compagnia che per altro.

Sedute entrambe davanti alla brace che si sta spegnendo, ascolta in silenzio il racconto della mezzhobbit che, forse rinfrancata dall'aver trovato qualcuno in quei territori abbastanza desolati e dall'aver mangiato qualcosa di sostanzioso, si lascia andare al racconto delle sue vicissitudini...

Man mano che la narrazione procede, intervallata da qualche lacrima e singhiozzo, lei si ritrova sempre più allibita...è proprio vero, pensa, quello che ha sentito dire, cioè che gli hobbit sono piccoli ma resistenti...ha conosciuto esseri molto più grandi e robusti di lei che non sarebbero riusciti a sopravvivere a quanto Hellabor ha passato.*

- E' molto strano che il Signore dei Sith ti abbia lasciato andare... - *dice dopo che la ragazza ha terminato il suo racconto* - Forse ha pensato che tu non rappresentavi un pericolo per lui ma...ricordiamoci di quello che è avvenuto nella Terza Era grazie ad un hobbit. Comunque, almeno ti sei salvata -

*Resta pensierosa. Non è sicura che Hellabor le abbia raccontato tutto...si volta verso di lei fissandola con le sue iridi grige* - Il tuo amico è morto...Tu cosa pensi a proposito del fatto che Vader ti abbia permesso di scappare? Dubito che si sia trattato di compassione verso una piccola mezz'hobbit. Lui non sa neanche dove stia di casa, la compassione -

 

Hellabor: *Resta un attimo perplessa a riflettere sulle parole di Thamièl, rigirandosi la pipa tra le mani*

Non so cosa sia un sith, non l'avevo mai sentita questa parola fino a ...beh fino a quel giorno.

Forse sarà perché in Contea molte cose non arrivano o se arrivano per noi hanno poca importanza, non so

*Sospira, riaccendendo la pipa spenta*

Si, lo so che è strano che di tutti abbia lasciato andare solo me, una piccola inutile mezzhobbit.

Non lo so perché mi ha risparmiata ma so che ..

*Esita nel parlare come se stesse cercando le parole giuste*

Ecco, so che comunque, nonostante tutto, se sono viva è per la sua mercé.

E questo è come un macigno sul mio cuore perché so che se un giorno ne avrò modo, gli sarò comunque debitrice di un favore, con tutto che ..ecco, nonostante tutto

Gli devo la vita, poteva uccidermi e mi ha salvata.

Non potrò mai dimenticarlo

*Rivede adesso tutta la scena come si svolgesse davanti i suoi occhi. Ricorda bene come lui abbia spento la spada e come il tono della voce si sia ammorbidito nel parlarle*

Io non so che creatura sia e se quella sia solo una maschera o se sia proprio lui così, ma so che qualunque cosa sia verso di me si è dimostrato... compassionevole.

Forse perché..non so forse perche' c'è qualcosa di Hobbit, dentro di lui

 

Thamièl Aldaymir: - Bene - *si alza scrollando le spalle, iniziando a mettere in un sacco le cose che le erano servite per allestire il piccolo accampamento improvvisato* - La cosa importante, alla fine, è che tu sia viva... -

*Si china e le prende il mento tra due dita* - Lo so che non potrai mai dimenticare quello che hai vissuto. Non si dimentica mai niente, nel bene e nel male...L'unica cosa da fare è aspettare che il tempo addolcisca i ricordi, rendendoli più sopportabili -

*Non vedeva l'ora di abbandonare quei luoghi deprimenti e di dirigersi a sud, anche se la sua meta era ancora lontana* - Vieni, Hellabor, aiutami! - *la chiamò dirigendosi verso un ammasso di rovi, sterpi e frasche accatastati poco lontano. Cominciò a spostare i rami buttandoli da una parte fino a che dal mucchio emerse uno Speeder un po' ammaccato* - Lo nascondo sempre, quando mi accampo... - *spiegò* - L'ultima cosa che voglio è che qualcuno lo veda e me lo rubi -

*Sorrise, mettendosi il suo sacco da viaggio a tracolla* - Salta su!... Viaggeremo fino a stasera, poi ci accamperemo per la notte in qualche luogo più accogliente di questo postaccio, o cercheremo una locanda tranquilla. Vedremo...-

 

Hellabor: *Come una molla salta su battendo le mani entusiasta*

Uno speeder!! Uno speeder, fantastico!! Aspetta ma questo vuol dire che....

*Si gira e va verso il pony, guardandolo rattristata.

Sa bene che per un viaggio così lungo uno speeder è il mezzo migliore, ma è preoccupata per il piccolo pony, fedele compagno che l'ha aspettata anche fuori dalla montagna.

Si avvicina al suo viso, accarezzandolo e sussurandogli nelle orecchie raccomandazioni in elfico di tornare sano e salvo al suo villaggio.

Sempre sperando di aver azzeccato le parole giuste poiché non usa mai l'elfico, tranne in rari casi e spesso fatica a ricordare alcuni termini.

L'animale le strofina il muso morbido contro il viso, come a salutarla.

Gli toglie redini e briglie, inghiottendo un piccolo groppo in gola, lasciandolo libero di andare e tornare a casa.

L'animale si volta verso il sentiero e ben presto il rumore dei suoi zoccoli è solo un ovattato lontano tappettio*

Io voto la locanda! Ho bisogno di un letto vero e di un bagno caldo

*Sospira mentre un lieve sorriso le torna lentamente ad aleggiare sulle labbra*

Deve essere bellissimo guidare uno speeder, mi insegni?

E tu da quanto guidi?

E sai andare anche veloce?

*Parte il fuoco di domande mentre aiuta Thamièl a liberare il mezzo dalle frasche*

 

*Ma sconosciuto a entrambe le viaggiatrici, un ostacolo si frappone tra loro e il proseguire della corsa.

Una trappola abilmente camuffata da creature infide quanto pericolose, mostri che vivono nei boschi e si muovono costantemente alla ricerca di potenziali prede, approfittando dei fitti alberi per nascondersi dalla luce del sole. Queste creature sono i troll... e due di loro hanno piazzato una corda proprio nel mezzo del sentiero, legandola tra due rami per frenare la marcia di qualsiasi veicolo o animale da soma che potrebbe percorrere quei sentieri.

Appena odono l'arrivo dello speeder, le due creature si fanno un cenno a vicenda e tendono la trappola, rimanendo in attesa.*

 

 Thamièl Aldaymir: *Sorride mentre finiscono di liberare lo speeder dagli ultimi rovi* - Vedrai... - *Lei nota lo sguardo preoccupato di Hellabor rivolto al pony, che si sta allontanando al piccolo trotto e cerca di consolarla - Non temere per lui...se la caverà benissimo, ne sono certa. Su, andiamo -

*Mette in moto lo Speeder e partono dirigendosi a sud...Il viaggio procede tranquillo, e la mezz'hobbit sembra aver messo da parte i pensieri tristi, almeno per il momento, finché a Thamièl, solo grazie alla sua vista elfica, sembra di vedere qualcosa di strano in fondo al sentiero che lo Speeder sta percorrendo ad alta velocità. Non capisce ancora che cosa sia ma rallenta con uno scossone* - Hellabor, reggiti forte!... - *le urla, mentre si rende conto che quello contro cui stanno per sbattere è una corda tesa in mezzo alla strada.

Troppo tardi. La velocità è ancora troppo alta e lo Speeder ci finisce in pieno, mentre loro vengono sbalzate per aria e ricadono nella polvere, fortunatamente pare senza farsi male*

- Troll!... - *grida. Li ha appena visti, nascosti tra gli alberi...due grossi, schifosissimi troll evidentemente intenzionali a derubarle. Sgancia immediatamente la balestra dalla cintura e la carica* - Sai usare un blaster? - *abbaia alla sua compagna di viaggio, e senza neanche aspettare la risposta le lancia quello che tiene sotto il mantello, per poi sguainare anche la spada.*

- Brutte bestie dannate, non provate a toccare il mio Speeder!... - *ringhia mentre prende la mira puntando la balestra verso il collo taurino di uno dei due*

  

Hellabor: *La corsa piacevole col vento che sembrava spolverarle via dal viso l' ansia di quei giorni e farle rinascere il sorriso, viene interrotta bruscamente dalla voce concitata della sua compagna di viaggio, un avvertimento improvviso che le strappa un gemito di spavento, mentre si aggrappa più forte che puo' a Thamièl*

Che succedeeeee

*Urla mentre viene sbalzata in aria andandosi a schiantare con un tonfo nella polvere.

Intontita si rialza "niente di rotto oh per fortuna niente di rotto" imprecando in hobbitese contro i troll

La sfortuna pare continuare a perseguitare le sue peregrinazioni... sfortuna o nulla accade per caso?

Afferra più che altro per riflesso involontario il blaster che Thamièl le ha passato.

È la prima volta nella sua vita che vede una tale arma da vicino e soprattutto la prima volta che la tiene in mano.

Come se il contatto col blaster toccasse qualcosa dentro di lei, di colpo le mani diventano ferme, il respiro si calma*

"Ricordati tutti i premi che hai vinto ad Hobbiton nei tornei di tiro variegato al bersaglio, che voleva dire centrare i barattoli con qualsiasi oggetto si adattasse allo scopo, e concentrati Hellabor...fai finta che siano barattoli e che alla fine ti aspetta una pinta al Drago Verde .."

*Imbraccia il blaster puntando dritta verso la testa dell'altro troll.

Sente una voce che non le pare quasi la sua dire*

Avanti...fatevi ammazzare

 

Troll: *Le due creature sogghignano all'unisono, le mazze sollevate e pronte all'uso*

Hai visto, fratello? *sogghigno quello più magro* Le abbiamo prese! Sì, sì, due bocconcini davvero prelibati... eh eh... voglio mangiare quella più piccola, sembra certamente gustosa... GRAH!

*Prima che possa andare avanti, un colpo di blaster lo colpisce al muso, facendolo indietreggiare. Gli occhi dell'altro troll - più tosso e muscoloso - si spalancano sorpresi, poi volgono furiosi verso la coppia vi viaggiatrici.*

Come osate colpire mio fratello? Solo io posso prendere a botte quel suo brutto muso! Ora vi sistemo per le feste...

*Ma ecco che un colpo di blaster lo colpisce all'occhio, facendolo ruggire in agonia. A quel punto, entrambi si lanciano all'unisono verso l'elfa e la hobbit, tentando di colpirle con le mazze.*

 

Thamièl Aldaymir: - Sparagli ancora! - *urla mentre comincia a correre verso l'altro troll, spada sguainata e balestra puntata al collo del mostro.

Sa che la mezz'hobbit ce la può fare, l'ha dimostrato, e forse basterà un altro colpo per togliere di mezzo uno dei due. Si concentra sull'altro che le sta venendo addosso, scocca un quadrello e senza guardare se abbia colpito o no il bersaglio, si butta a terra rotolandogli tra le gambe e da dietro, si gira conficcandogli la spada nella nuca.*

La polvere sollevata le offusca la vista, e con un balzo si porta a lato delle bestiacce in attesa di poter vedere meglio che danni sono riuscite, tra tutte e due, ad infliggere ai loro assalitori. Se non sono riuscite ad ucciderli spera almeno che, avendo trovato pane per i loro denti, decidano di fuggire per andare a leccarsi le ferite*

- Stai bene, Hellabor? - *grida, cercandola con lo sguardo*

 

Hellabor: Bocconcino lo dici a tuo fratello

*Mormora tra i denti mentre seguendo l'esempio di Thamièl punta il blaster appena più in basso, verso il collo del bestione, sparando con tutta la rabbia che sente dentro*

Bel colpo Thamièl strawow!!

*Grida mentre cerca di vedere dove sia finita la compagna in mezzo al nuvolone di polvere, scattando nel frattempo all'indietro per andarsi a riparare dietro lo speeder caduto e avere nel caso una buona trincea da cui sparare ancora*

Sto bene, tu stai bene?

*Grida mentre si acquatta dietro il grande portabagagli posteriore del loro mezzo, poggiando solo braccia e blaster sul sellino, tenendosi pronta a mirare ancora*

"È più facile ancora di quello che pensassi...ecco che si prova a sparare addosso a qualcunə"

*Pensa mentre attende di vedere se sono riuscite ad abbattere i troll*

 

 Troll: *Accecato, il Troll più esile comincia a muoversi come una specie di ubriaco, allungando le mani nel tentativo di aggrapparsi a qualcosa. Così facendo, colpisce erroneamente suo fratello, abbastanza forte da fargli sputare un dente.*

Osi colpirmi? Lurido pezzo di terriccio! *esclama rabbioso, prima di colpirlo a sua volta con la mazza.

Il Troll più giovane sviene all'istante e cade a terra con un sonoro tonfo, sotto lo sguardo stranito del fratello.*

Io, uh... forse non avrei dovuto farlo *borbotta, per poi rivolgere il suo sguardo furioso alla coppia di viaggiatrici* è tutta colpa vostra, piccole pesti! Vi divorerò anche le ossa!

*E, detto questo, si lancia sulla Hobbit nel tentativo di afferrarla*

 

Thamièl Aldaymir: * Quando la polvere si dirada vede la mezz'hobbit, ancora rintanata dietro lo speeder ammaccato, che continua a sparare sui troll con evidente entusiasmo. Il troll più piccolo è a terra svenuto, preso a botte da quello più grande che, dopo averlo debitamente insultato credendo che sia stato lui a colpirlo, ora si sta lanciando contro Hellabor, puntando direttamente verso lo speeder.

Ha poco tempo…* - Hellabor!...Il pulsante rosso tra i manubri!...SUBITO!! - *Spera che il cannoncino blaster dello speeder non sia stato danneggiato, ma è l'unica possibilità. intanto si getta a pesce sopra il troll ancora svenuto, estrae il pugnale e comincia a tempestarlo di colpi. Se non muore ora, sono spacciate…*

Un rumore assordante dietro di lei, vede un lampo con la coda dell'occhio. Hellabor è riuscita a sparare. Ora si tratta solo di vedere se ha centrato quel mostro, e spera ardentemente di vedere presto puzzolenti pezzi di troll che le cascano addosso. Per fare un bagno ci sarà tempo.

 

 Hellabor: *Non avrebbe mai creduto che sparare per uccidere fosse così tremendamente facile..ed appagante.

Certo non ci sarà la corsa al Drago Verde dopo la gara come nei tornei della sua Contea ma mentre spara sente un brivido di rivincita e soddisfazione.

Purtroppo per i troll la mira degli hobbit è famosa in tutta la terra di mezzo.

Quando il troll più grande abbatte il suo stesso fratello non può evitare di scoppiare a ridere fino quasi alle lacrime.*

"Buona Hellabor non ridere ora che ti sconcentri, ripensaci dopo"

*Dice a se stessa mentre il petto è scosso da piccoli singulti di risate trattenute*

La voce di Thamièl la riporta con i sensi allerta, svelta individua con gli occhi il pulsante rosso e afferrando il manubrio lo gira di scatto per centrarlo verso l'obiettivo che si avanza in quel momento rabbioso e schiumante verso di lei*

Non è buona la carne di hobbit, fidati che ti faccio un favore a risparmiartela

*Sghignazza mentre preme il pulsante facendo partire una scarica di laser verso il muso del troll

Poi entusiasta di ciò che vede grida a Thamièl*

GRANDEEEEE!! Fallo a pezzi quel "censored hobbits slur sounds" mentre con la coda dell'occhio controlla che il bestione sia finalmente morto*

 

 Troll: *Ormai, il muso del troll è ridotto ad una massa informe e sanguinolenta, una mera parodia del volto quasi umano tipico della sua specie.

Lentamente cade a terra, immobile... morto. Alcuni raggi di sole filtrano tra gli alberi e cominciano pian piano a tramutarlo in solida pietra, mentre piccoli animali si raggruppano attorno alla carcassa per cibarsene.*

 

   

Thamièl Aldaymir: *Sbatte gli occhi guardandosi in giro, sembra incredibile ma ce l'hanno fatta. Urlando entusiasta si precipita verso lo Speeder, tira su Hellabor e la abbraccia*

-Li abbiamo ammazzati!...Li abbiamo ammazzati! - *strilla felice, poi va verso uno dei troll morti e comincia a prenderlo a calci sul muso* - Bocconcini, eh? Brutti scarafaggi troppo cresciuti, volevate mangiarci eh? - *Va avanti così per qualche minuto, intervallando i calci con una buona dose di insulti in varie lingue elfiche e non, prima di tonare dalla mezz'hobbit*

- Sei stata fantastica, davvero fantastica - *dice mentre riprende fiato, poi guarda lo Speeder tristemente adagiato per terra, con molte più ammaccature di quante già ne aveva prima* - Beh, messo così non può muoversi di sicuro, quindi nessuno potrà rubarcelo... - *Poi guarda Hellabor, mentre sulle labbra le si dipinge un sorrisino perfido e opportunista*

- Quei troll credo avessero la tana qui vicino. mi sa...cerchiamola, magari nelle loro razzie avranno accumulato cose utili o preziose...Un giusto risarcimento per il tempo che ci hanno fatto perdere e per i danni allo Speeder... -

 

Hellabor: VITTORIAAA!!

Urla felice saltando coi pugni in alto alla vista dei troll ormai finiti!

Yeahhh

Tu sei stata immensa!! Wow!

*Ridendo ricambia l'abbraccio di Thamièl, non riuscendo a non trattenere un sorriso nel vedere l'elfa sfogare la sua rabbia sui corpi dei bestioni.

Prova a scandagliare dentro di sé una qualche sensazione negativa per quello che è appena successo ma non ne trova...nessun senso di colpa o remora, solo sollievo di essersi salvate ed una sottile, cupa soddisfazione come se l'aver ucciso qualcuno pur se troll colmasse un suo vuoto interiore...ma è troppo complicato pensarci ora, si ripromette di approfondire la questione con se stessa in un altro momento.*

Mi sembra un'idea geniale!

*Risponde iniziando a guardarsi intorno, aguzzando gli occhi verso la rada boscaglia ai lati*

Guarda! Lì da quella parte!

Mi sembrano impronte che si inoltrano dietro quelle rocce

*Dice indicando col dito alla sua sinistra*

 

 Tahenys/Measse:    *una voce si fa strada nella mente di Thamiel...una voce che non sente da mesi, da quando ha ricevuto il suo ultimo incarico. Ho molte spie fra gli Elfi, in fondo...loro sono fedeli ai Valar, è normale che lavorino per noi, ogni tanto* Thamiel, mia cara....ho un lavoretto per te. Sauron è sulla via per Minas Tirith...forse, se tu ti unissi alla sua combriccola, potresti passarmi informazioni sui loro piani. Attenta, però...ci sono due Elfi di una casata antica con lui. *Vedo la Hobbit con gli occhi di Thamiel...ed i due troll a terra. Hanno fatto un ottimo lavoro, due alleati di Sauron eliminati. Gli daremo del filo da torcere...*

 

Thamièl Aldaymir: *Annuisce alle parole della mezz'hobbit* - Giusto, sono proprio impronte e non possono essere altro che le loro...seguiamole! -

*Si incammina inoltrandosi con Hellabor tra i cespugli, ma dopo pochi passi per un attimo si blocca e barcolla leggermente, come se avesse incespicato in una radice. La Signora le sta parlando. La voce nella sua testa le sta dando istruzioni precise sul lavoro che dovrà svolgere per lei...Non andrà a Mordor, ma a Minas Tirith. Bene, pensa, a Gondor sarà anche più facile vendere le cose preziose che potrebbero trovare nel covo dei troll*

- Cosa ne sarà della mezz'hobbit? - *lancia il pensiero alla Valië. Si è affezionata ad Hellabor, e non vorrebbe lasciarla di nuovo nei pericoli, dopo tutto quello che ha già passato...continuando a camminare nella boscaglia seguendo attentamente le impronte dei troll si volta verso di lei*

- Speriamo di trovare qualcosa di buono là dentro....raccatteremo quello che si può e poi penseremo a come rimettere lo Speeder abbastanza in sesto per poter proseguire il viaggio. Ho cambiato idea, andremo a Minas Tirith...i commercianti e i ricettatori sono più onesti lì che a Mordor -

*Le sogghigna* - Devo anche insegnarti a guidare lo Speeder ed a difenderti, nel caso ti trovassi di nuovo nei guai -

   

Hellabor: *Si iniziano ad incamminare seguendo le chiare ed enormi tracce di piedi trolleschi, quando ad un tratto la sua compagna sembra barcollare e sul punto di inciampare*

Attenta!

*Le dice appoggiandole le mani sulle spalle per tenerla*

"Deve essere stato un'ostacolo proprio infido per far inciampare un'elfa"

Pensa tra sé e sé senza però dare più peso alla cosa non appena quella che sicuramente è la tana dei troll si profila davanti a loro.

Una caverna chiusa da una pesante porta in legno massiccio, imboscata nell'unico luogo dei dintorni che sembra fuori portata dai viaggiatori casuali *

"Sciocchi ma prudenti"

*Pensa. Poi sorride felice alla proposta di Thamièl, battendo le mani entusiasta e facendo piccoli saltelli gioiosi*

Siiii siiii!! Grazie mille davvero! Sarò in debito con te per tutta la vita, sappilo, ma prima o poi troverò il modo di sdebitarmi giuro!

Intanto la nostra camera per gli ospiti di riguardo a Villa Tuc sappi già che è tua per ogni volta che vorrai venire a trovarci!*

Sono arrivate di fronte alla tana, la porta non mostra alcun segno di serratura e infatti non appena vi poggiano su la mano gira su se stessa aprendosi su un antro buio e puzzolente*

  

Thamièl Aldaymir: - Oh! Che schifo!... - *Si chiude il naso con due dita mentre mette piede nella spelonca dei troll. Davanti a loro un ammasso senza capo ne coda di oggetti, sacchi, ossa spolpate a metà, cumuli di pacottiglia, escrementi, vasi rotti e altre cose non facilmente identificabili.*

- Forza, Hellabor, cominciamo - *dice alla mezz'hobbit prendendo coraggio ed iniziando a frugare nei mucchi di ciarpame arrugginito, trovando quasi subito qualcosa di perlomeno utile: pezzi di ricambio per Speeder, che porta fuori dalla caverna. Le sue ricerche proseguono portando alla luce alcune bottiglie polverose che non capisce bene cosa contengono...le esaminerà dopo alla luce.

Scava scava, reprimendo il ribrezzo, ecco qualcosa in fondo alla catasta che emana un riflesso luminoso. La sua mano tocca qualcosa di duro, metallico...lo afferra e lo tira fuori, trovandosi in mano un bellissimo pugnale di mithril, lucente come appena forgiato*

- Hellabor, guarda! Guarda che meraviglia!... - grida alla mezz'hobbit, che sta rovistando in un altro mucchio di porcherie, facendole vedere il pugnale* - Tu hai trovato qualcosa di utile? -

 

Tahenys/Measse: *Entro di nuovo nella mente di Thamiel....* porta con te la Hobbit...ho idee per lei...*vedo immense ricchezze attraverso i suoi occhi...I troll accumulano sempre gioielli ed oro...probabilmente qualche cimelio del passato che possa servire come merce di scambio con Sauron....Non credevo ce ne fossero ancora...soprattutto, così vicini ad Erebor...* devono essere tesori dei Nani....portano il marchio di Erebor

 

Hellabor: Oooohhhh wow

*Esclama guardando il meraviglioso pugnale trovato da Thamièl*.

Io ho trovato questa

*Dice mostrandole una piccola spada sempre in mithril, l'elsa finemente lavorata con disegni leggeri come un pizzo delicato.

Sembra stata forgiata esattamente per una guerriera dimensione mezzhobbit, si adatta perfettamente alla sua mano ed alla sua statura

La sguaina di fronte a sé e sulla superficie della lama contempla il riflesso del suo viso.

Resta stranita a guardarsi come non si riconoscesse, erano quante settimane che non si specchiava?

Il viso un tempo gaio e rotondo appariva ora pallido ed affilato, le guance non più rosee ma anch'esse smunte come farina vecchia, due profonde e scure occhiaie segnavano i suoi occhi*

"Hellabor di un tempo non c'è più...e c'è un solo colpevole per questo"

*Pensa smarrita e rabbiosa mentre con la spada sguainata mima mosse letali o almeno così spera indirizzate al maledetto mandante della strage sotto la montagna...lo troverà un giorno quel maledetto Sauron e gliela farà pagare, le costasse la sua stessa vita*

Questo è per me, questo per Borin e questo per tutti i nani sotto la montagna, assassinooo

*Grida mentre immagina di tagliare con un fendente spettacolare e glorioso la testa di quell'essere malvagio, andando però con la spada a colpire rumorosamente solo una vecchia scansia.

Il contraccolpo le manda come una scossa sul braccio*

Ahia!

*Dal vecchio ripiano che si stacca dalla parete finendo penzolante per un solo chiodo, cadono polvere, vecchi stracci muffiti, una marea di spazzatura accumulata in secoli forse*

Cough cough ma che schifo, zozzoni malefici

*Tossisce coprendosi la bocca dalla nuvola di polvere che si è sollevata.

Poi fissa lo sguardo in terra e le sembra di vedere una stella brillare nel buio. Rinfodera la spada che già sente appartenerle e solleva incantata un semplice ma stupendamente elegante cerchio in argento, sulla cui sommità brilla un diamante a stella che sembra davvero risplendere di luce propria.

Si gira felice della scoperta verso Thamièl*

Ehyyyy guarda che meraviglia

*Dice mettendoselo in testa mentre il cerchio senza neanche sfiorare la circonferenza del suo capo scivola giù attorno al collo*

Ahahhaah sicuramente non era di una principessa mezzhobbit questo eh

*Poi si avvicina alla compagna e glielo posa ridendo in testa dove finalmente poggia poiche' la grandezza pare giusta*

Wow e doppio wow! Sembri davvero una principessa elfica ora e ti sta d'incanto!!

Hai trovato cibo per caso?

 

Thamièl Aldaymir: *Prima che Hellabor glielo metta sulla testa fa in tempo a guardare il gioiello che la mezz'hobbit ha trovato. Strabuzza gli occhi, se lo toglie subito e lo guarda con stupore e reverenza. E' impossibile...pensa, inconcepibile, non può essere vero. Evidentemente gli Hobbit non studiano molto la storia di Arda, ma non ne fa certamente una colpa alla sua nuova amica.

Chi pensa al cibo in questo momento? Ha tra le mani uno degli oggetti più preziosi mai esistiti...Non sa ancora se è l'originale o una copia, ma il valore di quel gioiello è comunque inestimabile.

Vorrebbe raccontare tutto ad Hellabor, dirle - Hellabor....Hellabor...Lo sai che cosa hai trovato? L'Elendilmir...forgiato dai fabbri del Lindon in tempi antichissimi...appartenne a Numenor, ai Re di Arnor, lo indossava isildur quando cadde ai Campi iridati... -

*Vorrebbe, ma non lo fa...Quell'oggetto è troppo importante, Hellabor probabilmente insisterebbe per venderlo, ma il destino del gioiello è nelle mani della Signora, che di certo saprà già dello stupefacente ed inaspettato ritrovamento.

Si calma, le sorride e fa finta di niente. Dice solo*- E' bellissimo...credo che me lo terrò - Se lo rimette sui capelli* - Mi sta proprio bene, vero?...Su, cerchiamo altre cose, sono sicura che alla fine faremo un buon bottino -

 

Hellabor: Si si, cerchiamo ancora dai

*Esclama contenta scansando con appena due dita e pulendosele spesso sui pantaloni la montagna di ciarpame e pattume che i due troll hanno accumulato lì in chissà quanti anni.

Trova qualche pacco di gallette, sicuramente trafugate a qualche malcapitato, indurite ma dall'odore ancora buone.

Una bella tabaccheria in quarzo e argento che le farà sicuramente comodo al posto del vecchio sacchetto.

Alcuni gioielli di varia foggia e fattura, sicuramente appartenuti a vittime dei troll*

Questi credo possiamo rivenderceli senza problemi, chissà da quanto sono qui e i proprietari saranno sicuramente stati divorati...beh bello questo eh socia che ne dici?

*Si gira mostrando un corpetto da battaglia in spesso cuoio e acciaio, invecchiato ma ancora adatto al suo uso*

Io credo non ci sia più nulla qui, tu che dici? Proporrei di riparare lo speeder e ripartire

*Chiede all'elfa continuando a guardarsi intorno*

Qua c'è una puzza ...

   

Thamièl Aldaymir: - Eh si...con tutte queste ossa spolpate... - *annuisce. Dopo aver digerito il fatto di aver trovato l'Elendilmir che, chissà per quale bizzarro scherzo del destino era finito lì, ha ripreso a frugare trovando delle belle coppe d'oro ornate di gemme, un elmo cesellato ed un altro pugnale, non bello come il primo ma sicuramente pregevole*

- Ora di andare, non possiamo caricarci più di tanto. Adesso dobbiamo dedicarci allo Speeder e vedere che danni ha riportato - *Si avviano all'uscita della grotta, soddisfatte del bottino. Lei prende i pezzi di ricambio che ha trovato ma lascia le bottiglie, pensando che alla fine non servono a molto se non ad appesantire il loro carico già sostanzioso.

- Mettiamoci al lavoro...e preghiamo!... Nel portaoggetti ci sono dei sacchi da portare a tracolla, pigliane due e mettici dentro quello che abbiamo trovato - *Si accovaccia sui talloni e comincia a controllare il veicolo. Le ammaccature non sono un problema, l'importante è che funzioni e, dopo una prova, solo uno stabilizzatore si rivela fuori uso. Tira fuori da uno sportello vari attrezzi e comincia a trafficare senza esimersi dall'indirizzare pittoreschi insulti ai due troll defunti e dopo mezz'oretta si rialza, sporca ma soddisfatta*

- Dovrebbe funzionare, adesso, quando troveremo un meccanico lo farò controllare meglio ma per il momento basterà - *dice* - passami un sacco e salta su!...Partiamo per Minas Tirith! -

 

 Hellabor: *Aiuta la compagna a sistemare nei sacchi il loro bottino, sedendole accanto ammirata mentre la osserva riparare lo speeder con velocità e maestria*

Accipicchia ma sei bravissima...

*Si gode un'ultima pipata rimirando la sua nuova tabaccheria, poi si alza lesta*

Prontissima, partiamo

Minas Morgul, Mordor

Tahenys: Measse: *scacco matto al re....Esco dalla mente di Adar quando sono già ai cancelli di Minas Morgul....so che Pandora ha preso possesso della città, dopo che l'ho cacciata da Barad Dur in costruzione. Devo ammettere che il colorito che sta prendendo questa città, non mi dispiace...* Pandora...sempre la solita...*quella Maia potrebbe darmi del filo da torcere, ma ho assi nella manica...e richieste molto particolari. La guerra fra due Potenze Angeliche non si combatte solo con gli eserciti....Mi servono veleni, batteri...forse qualche virus....e...una Maia al mio servizio. Guardo verso Emrys...* suoni tu il campanello? *ovviamente, non c'è nessun campanello....è solo un invito ad entrare per primo....*


Emyrs: *Emrys trattiene a stento un cipiglio.

Già solo il doversi recare alle porte di questo regno maledetto è sufficiente per metterlo a disagio... ma l'essere costretto a farlo con l'obiettivo di reclutare Pandora? Ciò non può che rendere l'attuale situazione una delle peggiori in cui avrebbe potuto trovarsi.

Con un sospiro irritato, supera i confini dell'entrata e si guarda rapidamente intorno, espandendo i suoi sensi alla ricerca del loro bersaglio.*

Pandora? *chiama ad alta voce, sperando che la Maia non sia troppo lontana* Sono io, Emirys. Chiedo udienza... anche per la mia Valar *aggiunge, rivolgendosi brevemente alla sua compagna di viaggio.*

   

Pandora: *Concentrata al massimo, mentre la nera mano lucente tiene delicatamente tra le dita una piccola fiala da cui sta cercando di far cadere una goccia di un liquido argenteo in una provetta contenente una soluzione opaca da cui esalano fumi.

È un passaggio delicatissimo e importante, non deve cadere più di una goccia o...oh beh nel caso Glaruk avrà di nuovo il suo bel daffare*

"Ecco...dai dai...non muovere la mano, aspetta che la gravità la tiri giù"

In quel preciso istante la sia aura viene disturbata da presenze alla porta inopportune, inaspettate e sgradite soprattutto.

Cadono due gocce e un fumo violaceo si innalza sul suo viso affumicando l'intero laboratorio in pochi secondi.

Sbatte pesantemente le mani sul tavolo, furente*

Glaruk...fammi il favore, neutralizzami questa soluzione che io

*Voltandosi di scatto verso la porta con un pericoloso cipiglio in volto*

Ho da fare

*Si avvicina a passi lunghi e nervosi all'entrata*

No no no grazie, non vogliamo amici, vicini, lontani parenti o visitatori

*Esclama agitando le mani ed arrivando così di fronte a quell'inutile leccasuole di Emrys.

Non ha bisogno di vedere chi c'è dietro di lui...*

Oh ma che sorpresa davvero eh...se cercate pozioni contro l'aracnofobia le ho purtroppo terminate eh

*Sghignazza verso i due appena entrati*

Possibile che io non riesca ad avere pace e tranquillità come si conviene a chi onora il sacro tempio della scienza?

Parlate, che volete? Che ho cose molto importanti da continuare adesso...

 

Glaruk: *Da quando si è laureato all'università galattica ha cercato lavoro nel mondo della ricerca.

Inutilmente, molto pochi infatti sono quelli che non lo guardano con orrore o timore o disprezzo.

Ben lo sa e ne soffre.

Ma qui ha trovato nella Maia qualcuno che lo ha accettato, più o meno, offrendogli un apprendistato.

Sta imparando molto sotto la sua guida, pur se metà del tempo lo passa a sistemare i pasticci che la Maia maldestra combina ogni volta che viene distratta o disturbata da qualsiasi quisquilia.*

"E dire che con quelle mani così affusolate e delicate dovrebbe avere la grazia di una farfalla"

*Arrossisce, per quanto possa farlo un uruk, agitandosi a disagio al pensiero e guardando con spassionata rassegnazione le proprie mani nodose e grosse.

Si affretta a sistemare. Non vuole incorrere nella sua ira, la Maia lo mette in soggezione e ben sa quanto possa diventare spiacevole essere oggetto del suo biasimo, per quanto di solito essa non usi le torture come molti hanno fatto prima di lei.*

 

Tahenys/Measse: * mi faccio avanti, mostrando la mano con l'Unico....* ho bisogno dei tuoi servigi....Sauron sta per muovere guerra a Mordor e tu lo conosci bene, sai perfettamente che colpirà anche Minas Morgul e che non avrà pietà per chiunque cerchi di fermare la sua ira. *guardo il piccolo drappello dietro di lei...così...ha una guardia personale, interessante...potrebbero tornarmi utili* Ho la tua attenzione? bene....La maggior parte dell'armata di Sauron sarà composta da Uomini.....ben addestrati, ma pur sempre Uomini. So che puoi crearmi un virus o un veleno...in grado di abbattere gran parte del suo esercito...Verrai ricompensata profumatamente, se la vittoria sarà mia. *guardo verso Emrys ed il piccolo bauletto che ha fra le mani* Emrys, mostra i doni alla nostra collega...

 

Emrys: *Emrys si fa avanti senza un secondo di esitazione, guidato dalla sua incrollabile lealtà nei confronti della Vala.

Personalmente, non è particolarmente entusiasta a ciò che stanno per offrire alla Maia... ma di certo non comincerà a mettere in dubbio la saggezza della sua signora proprio adesso. Non quando si è già macchiato di diversi crimini per il bene della sua visione, che sicuramente porterà nuova pace e prosperità in questo mondo caotico.

Apre un cofanetto di legno, rivelando gli anelli creati recentemente.*

Ti offriamo un potere che potrebbe rivaleggiare con qualsiasi cosa partorita dalla tua tanto amata scienza. Questi anelli sono stati forgiati in modo non dissimile da come nostro fratello Mairon fece secoli orsono... e uno di loro potrebbe essere tuo, se solo deciderai di prestarci i tuoi inestimabili servigi.

 

Pandora: *Stupefatta osserva più volte prima loro poi gli anelli.

Poi con uno sguardo sdegnato ed ironico esclama*

Quindi...ti presenti qui, novella Annatar, ostentando un nuovo Unico e hai pure il coraggio di offrirmi un anello??

E davvero credi che dopo tutto quello che abbiamo vissuto io sia così sciocca da accettare un simile vincolo?

La tua sete di potere ti sta accecando, Measse...

*Si avvicina osservando il cofanetto*

Belli non c'è che dire ..anche se troppo vintage, quest'anno va di moda il gotico mia cara

Chissà se piaceranno anche a Manwe e gentil signora...

*Ridacchia divertita richiudendo il cofanetto nelle mani di Emrys*

Ma questi non sono affari miei, saranno affari vostri probabilmente nel futuro...di cui io comunque non mi impicciero' sia chiaro

*Torna seria, fissandoli*

Non mi interessa minimamente la vostra corsa al trono di Mordor e non parteggero' né per te né per Mairon, sappilo, quindi se vuoi un aiuto da me per la guerra il prezzo non sarà quella paccottiglia da seconda era ..siamo praticamente nella quinta era, sveglia!

Ci sono milioni di opportunità in Arda e nello spazio di crescita, pace e sviluppo!

E voi ancora con sti giochetti del passato...

Comunque, tornando a noi.

Veleno sai che ne ho molti, ma sai bene che considerando le nuove armi con cui spesso si combatte non sono sicuramente i più adatti, così come lo erano nel passato.

E i virus...

*Pensierosa riflette, il volto preoccupato e teso*

I virus non sono cose con cui giocare a fare la guerra ..sono mutevoli ed imprevedibili.

E non rischierò di sterminare migliaia di creature pur con qualsiasi prezzo tu possa offrirmi.

Però se vuoi un ausilio per rinforzare le tue truppe, qualcosa potrei avercelo, anche se è ancora in fase sperimentale

"E se solo capissi perché continuano a morirmi le cavie sarebbe già pronto ma vabbè.."

Se vuoi valutare di cosa si tratti e trovare eventualmente un accordo seguitemi per di qua

*Dice incamminandosi verso il laboratorio facendo un cenno con la mano e voltando il capo verso loro*

Altrimenti l'uscita è proprio alle vostre spalle...

 

Tahenys/Measse: *tremo quando pronuncia il nome di Manwe....lui non deve sapere nulla. Tanto...sono sicura che sappia già tutto e stia solo aspettando il momento giusto per attaccare....E...quando succederà, temo la rovina di Arda. Ma...per Melkor....quegli anelli non sono vintage. * beh....non credo che a Manwe importi qualcosa di me, lui ne sta là....a godersi il panorama dal suo scranno dorato....dolcemente coccolato da Varda e dalle loro ancelle Vanyar....*sorrido lievemente...* per quanto riguarda la tua proposta....andiamo, voglio vedere cosa hai da offrirmi....

 

Glaruk: *Pandora torna seguita da due persone che indossano il potere come un mantello. Non so chi siano ma è evidente che siano almeno suoi pari. *

"Guai in vista"

*Anche la risposta che dà loro è preoccupante. *

"Se ho capito bene quale teca vuole mostrare loro sarà meglio mettere al sicuro i miei fratelli."

*Con questo pensiero in mente mi scuso con un inchino e una parola che per noi significa allarme rosso.

Salgo velocemente le scale ed entro nella stanza dei giochi, una stanza dedicata allo svago dello staff.

Uruk e non solo giocano a dadi, freccette, carte e biliardo.*

La signora ordina che restiate in questa stanza fino a nuovo ordine. O che io venga personalmente a chiamarvi.

* Li avviso cercando di non mostrare il nervosismo che mi assale al pensiero di affrontare nuovamente i due stranieri. Poi, chiusa la porta alle mie spalle, faccio per avviarmi al laboratorio.

Un ripensamento, un giro su me stesso e chiudo la porta a chiave dall'esterno.*

"Almeno così saranno al sicuro"

"Sto arrivando" *penso rivolto a Pandora.

A passi veloci rifaccio le scale e rientro nel laboratorio.*

Eccomi. Volete mostrare loro la teca delle cavie?

 

  Emrys: *Emrys è internamente infastidito che Pandora non abbia nemmeno preso in considerazione i doni della sua signora. Da una parte, la sua riluttanza ad accettarli è comprensibile, visto il "precedente Mairon" come alcuni Maia hanno cominciato e definirlo.

Ma davvero crede che la sua Vala si abbasserebbe a controllare mentalmente i Maia? Dopo tutto il dolore che simili espedienti hanno provocato agli abitanti della Terra di Mezzo?

In fondo, è sempre stata una dei suoi parenti più contorti, a tratti quasi quanto lo stesso Mairon.

Per lo meno non li ha ancora tentato di cacciarli da questo luogo.

Se sia per paura verso il potere di Tahenys o perché vuole offrire loro qualcosa di altrettanto prezioso alla loro causa... beh, questo resta da vedere, ma fino ad allora Emrys continuerà ad aspettarsi il peggio, sempre pronto ad intervenire in caso di minaccia.*

 

Pandora: *Apre la porta del laboratorio, approvando tra sé e sé l'operato di Glauruk.

Un collaboratore preparato è più prezioso dell'oro e Pandora è convinta che lui abbia grandi prospettive di crescita professionale.

Oltre che moltissima pazienza, dote indispensabile...

Entrando apre un cassettino da cui tira fuori alcune mascherine chirurgiche e guanti per tutto il gruppo, distribuendole senza dir nulla.

È vero che sono spiriti immortali ma è anche vero che il loro corpo è di carne...e lei ancora non è riuscita a capire che cosa esattamente abbia creato finora*

Lui è Glauruk, il mio assistente

*Dice indicandolo ai due*

Un uruk che un giorno sarà orgoglio di tutta la sua razza , sono sicura

*Gli sorride prima di mettersi la mascherina ed i guanti*

Poi toglie un panno scuro posato sopra una grande teca di vetro blindato, con alcuni fori coperti da filtro e collegati ad una turbina per ossigeno.

Le sfuggono dalle labbra diverse imprecazioni verso Valar, Maia ed Ainur sparsi, compresa se stessa...*

"Solo due...ancora solo due sopravvissuti, ma come mai? Ma cos'ha questo virus che non riesco a controllarlo come vorrei?"

*Pensa col volto ancora più scuro del suo colore abituale

Nella teca due topolini bianchi, occupati a mangiare.

Un topolino evidentemente moribondo, steso sulla paglia e tutte le altre cavie morte ..*

 

    Tahenys/Measse: *indico la teca con i topolini morti....* Questo sarebbe il composto che mi daresti per fortificare il mio esercito, Pandora? *metto la mascherina, giusto per farle un piacere....non che mi serva...Pandora si rivela essere sbadata...ancora una volta. Già lo era stata quando Sauron le chiese di creare una Peste per Gondor....che abbattè anche metà dell'esercito di Mordor* in che modo? é mortale per più della metà delle tue cavie....

  

Glaruk: *Arrossisco per la lode ma soprattutto per il suo sorriso.

Tanto in imbarazzo che finisco per indossare la mascherina al rovescio e poi, sistemata mentre imprecavo e mentalmente mi prendevo a calci per la figuraccia che sembrava smentire le parole di apprezzamento e anzi gettare vergogna anche su di lei, non pago, rompo anche i guanti chirurgici.*

"Terra inghiottimi"

*Tre paia di occhi sembrano bucarmi la schiena mentre prendo altri guanti e finalmente riesco a avvicinarmi alla teca.

Non oso alzare lo sguardo ma rispondo alla domanda della donna*

Molti muoiono, è vero. Ma quelli che restano in vita sono più forti e non si ammalano nemmeno inoculati da altri virus. Se trovassimo il modo di renderli immuni avreste un esercito che non risente di alcuna malattia

* Chiedo loro di avvicinarsi ad un'altra teca, ben chiusa e sigillata, in cui una buona dozzina di topini bianchi in perfetta salute zampetta tra la paglia*

Vedete?

*Chiedo loro. Con molta faccia tosta in realtà, questi sono quelli ancora da testare. Ma i superstiti non sono ancora presentabili.*

"Spero di aver fatto bene"

*Lancio un'occhiata di sottecchi a Pandora

 

Emrys: *Emrys fa una smorfia alla vista delle cavie. Non gli piace affatto l'idea di sfruttare delle povere creature innocenti per simili esperimenti... proprio come Morgoth e Mairon avevano fatto anni orsono, ibridando razze e corrompendone altre per creare le loro mostruosità.

Incerto, si rivolge alla Tahenys.*

Mia signora, siete sicura di voler fare uso di simili barbarie? Combattere eserciti è una cosa... ma sfruttare armi biologiche potrebbe rivelarsi molto rischioso per la Terra di Mezzo nel suo insieme. Cosa succederebbe se una di queste creazioni sfuggisse al controllo di Pandora?

 

Pandora: Ovviamente come puoi vedere non è ancora terminata la sperimentazione, è da un po' che la stiamo studiando e ci vorrà ancora tempo per avere risultati certi.

Che andranno poi verificati ulteriormente e testati nuovamente certo.

La scienza ha i suoi tempi.

*Lancia un'occhiataccia ad Emrys*

Non si può avere il controllo totale sullo sviluppo e sulla vita Emrys .

Con nessun mezzo, fosse anche una vita microscopica come quella di un virus...

Si può solo studiare e fare ricerca per ottimizzare i risultati ed avvicinarsi il più possibile al cento per cento

Ma l'evoluzione e i mutamenti degli organismi a seconda delle condizioni in cui vivono non si arresta... è questo che garantisce la sopravvivenza di chi non ha una vita immortale.

I due topi superstiti sono appunto immunizzati, se notate sono anche leggermente più grandi degli altri, quelli dell'altra teca sono ancora da testare

*Specifica lanciando un'occhiata severa ma non troppo a Glauruk*

Fai attenzione a non confondere le teche tu mi raccomando

* Poi si rivolge a Measse*

Ovviamente quando sarà pronto e sicuro, non adesso.

E nel caso, quando sarà, se ti interessa il prezzo che chiedo è una commessa per poter vendere nello spazio i miei preparati e pozioni...so che hai molti agganci lì e non ti sarà difficile procurarteli

E poi voglio poter aprire una borsa di studio per Uruk meritevoli, quindi fondi appositi.

Come vedi non sono neanche esosa...

   

Tahenys/Measse: *in effetti, ha ragione...solo Illuvatar può avere controllo sulla Vita...di ognuna delle sue creazioni con Fea....fra cui noi Ainur. Ma questa ricerca è molto interessante...ed intrigante. Mai nessun Ainur si era spinto a tentare di creare un essere potenziato...Pandora sta andando oltre la concezioni di salute di Este, la sua antica Valie* La tua ricerca è parecchio interessante, Pandora. Vedrò di compiacerti...Per ora, aggiornami sulle tue ricerche, ogni mese. *non lo sa ancora...ma lavora per me. Non posso lasciare che Mairon la irretisca per i suoi piani...* Emrys....ho un compito per te. *poi mi avvicino a gli sussurro* ovvio che non mi fido....ma le sue ricerche stanno andando oltre le leggi non scritte dei Valar, è da tenere d'occhio

  

Glaruk: *Pandora mi lancia un'occhiata severa, spero che non sia arrabbiata. Volevo solo esaltare gli straordinari risultati non ingannare.

Anche il rimprovero è blando, sospiro di sollievo, altri nella sua posizione mi avrebbero punito duramente. Noi uruk ben sappiamo quanto possano essere crudeli i potenti, quanto dolore possano provocare con un gesto o una parola. Se si accontentano. Sono molto creativi anche con le torture.

Un brivido mi scorre gelido lungo la schiena.*

Perdonatemi

*Sussurro appena e mi dileguo con un inchino. Credo sia ormai sicuro liberare i miei fratelli e lasciare che tutto torni alla normalità. Anche se, forse, per lasciarli circolare liberamente è meglio aspettare che quei due stranieri temibili abbiano tolto il disturbo.

Apro la porta ed entro ma la richiudo alle mie spalle.

Qualcuno gioca ancora, altri russano davanti ai boccali di grog e birra. Tutto come sempre.

Distrattamente inizio a tirare freccette contro la sagoma dell'Elfo tutta bucherellata che è appesa alla parete. Mentalmente sostituisco l'immagine con quella dei due ospiti inattesi.*

"Credo che dovrò riferire al Padre Adar della venuta di queste persone. Lui saprà cosa è meglio fare. Lo sa sempre."

*Con questo pensiero tira un'ennesima freccetta centrando la pupilla del bersaglio. Un sorrisetto malizioso gli tende le labbra*

 

Emrys: * Emrys s'inchina rispettosamente alla Vala.

Ancora non è per nulla contento del loro coinvolgimento con Pandora, specie dopo ciò che ha appena scoperto riguardo i suoi orribili esperimenti. Tuttavia... non può negare il vantaggio che simili armi potrebbero portare alla loro causa, se usate nel modo giusto e sotto l'occhio vigile della sua signore. Per lei, sarà disposto ad ignorare timori e paranoie in favore di una prospettiva più luminosa. *

Come posso servirmi, mia signora? *domanda con tono colmo d'anticipazione, desideroso di rendersi utile.*

 

 Pandora: *Delicatamente prende i due topini superstiti, uno per volta una minuscola etichetta di carta numerata viene fissata attorno alla zampina, scrivendo poi qualcosa su un grosso block notes dopo averli posati insieme ai precedenti sopravvissuti.

Ricopre poi accuratamente la teca col drappo, facendo finta di non essersi accorta minimamente dei sussurri e bisbigli passati tra i due*

Perfetto, allora direi che siamo d'accordo su come eventualmente collaborare.

Ci aggiorneremo man mano e quando sarà tutto pronto ne riparleremo, se ancora dovesse servire..

*Dice a Measse, togliendosi guanti e mascherina*

Ah...stai pure tranquilla che quando avrò notizie sarò io a mandarti un messaggero, non scomodarti a venire fino qui che il povero Emrys pare abbia l'aria un po' patita vedo, forse l'atmosfera di Minas Morgul non gli si confà tanto

*Esclama enfaticamente guardandolo con un'aria dispiaciuta .

Meno visitatori arrivano più tranquillità c'è, che già bastano gli Uruk...*

  

Tahenys/Measse: *rispondo prima ad Emrys, mentalmente....non posso certo dirglielo a voce, non mi fido così tanto di Pandora* "vola su Minas Tirith, la mia spia dovrebbe essere arrivata là, con una Hobbit. Riportami ogni movimento di Sauron." *poi osservo Pandora, ogni sua mossa...e rispondo* Farò come dici. Aspetteremo notizie dalle tue ricerche. Puoi pure mandare Glaruk, sarà un ospite benvenuto a Mordor. Ah....probabilmente cambierò nome alla Regione....qualcosa di più attinente a me...qualcosa di più luminoso. Caladrin....si addice di più ad una terra che sarà luminosa quanto Valinor

 

Glaruk: *Sentirmi chiamare dalla strana tizia mi ghiaccia il sangue nelle vene. Guardo Pandora con uno sguardo che, per quanto me ne possa vergognare, non può che essere definito implorante.

Un minuscolo, quasi impercettibile diniego che vorrei poter esprimere a voce.*

"Manco morto"

*Pensa il giovane uruk con un profondo senso di disagio. Poi forza la voce a uscire sicura e cortese, per quanto falsa in ogni sillaba.*

Sarebbe un piacere signora

*Devo assolutamente andare a avvisare il Padre Adar di questi accadimenti. Ho sempre avuto un buon istinto*

Mia signora posso ritirami?

*Chiedo compitamente a Pandora, aspettando la sua risposta con lieve trepidazione.*

 

Emrys: *Gli occhi del Maia si spalancano sorpresi. Vuole davvero mandarlo così vicino all'Ingannatore in persona?

Certo, lasciarlo agire incontrollato sarebbe sicuramente poco saggio... ma Emrys non si è mai considerato un individuo particolarmente abile dal mentire. Forse potrebbe trasformarsi in un animale e mescolarsi con la fauna della città, così da non dover interagire direttamente con gli abitanti del posto. Dopotutto, a chi mai verrebbe in mente di interrogare un uccello, o forse un topolino... a parte a a Radagast, ovviamente. Ma fortunatamente, quell'eccentrico Maia non sarebbe stato nei paraggi.*

Farà come ordinate, mia signora *le risponde mentalmente, per poi cominciare ad allontanarsi.*

 

Pandora: *Seccamente, come senza neanche aver udito le parole di Glauruk*

Non se ne parla

Glauruk mi serve qui, non può perdere tempo in giro.

Nel caso ho molti uruk disposti a farmi piccole commissioni, non ti preoccupare

*Sbotta rivolta a Measse, poi si gira verso Glauruk e gli fa una tenera carezza sulla testa*

Ma certo che puoi, hai lavorato talmente tanto questi giorni...prenditi il tempo che ti serve per riposare, anche un paio di giorni se vuoi.

Che poi avremo molto da lavorare nei prossimi giorni.

*Avvicinandosi alla porta del laboratorio la apre, mettendosi di lato*

Allora grazie della visita e fate buon rientro.

Emrys cerca di prendere qualche vitamina che sei pallido come il bianco d'uovo, poi accanto alla tua signora luminosa come se non esistesse alcun risparmio energetico ci sfiguri eh

*Ridacchia aspettando che escano*

 

Tahenys/Measse: *Dal cielo arrivano due Aquile, non scalerò certo la montagna per tornare a Barad dur....ho dei privilegi, io....e fra questi...due Aquile di Manwe che vivono con noi, a Mordor...* Sali, Emrys....non ho tempo da perdere qui....Ho delle difese da organizzare.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Episodio 4: Ed è adesso che la festa inizia... ***


Episodio 6: E’ adesso che la festa inizia….

Osgiliath, Gondor

Thamièl Aldaymir: *Lo Speeder si mette in moto con qualche scossone, ma sembra che la riparazione improvvisata tenga...Procedendo verso sud a velocità ridotta si cominciano a notare i cambiamenti del paesaggio che man mano diventa meno deprimente. I boschi appaiono più folti ed estesi, e piccole fattorie si iniziano ad intravedere in lontananza.*

- Fermiamoci un attimo - *dice alla mezz'hpbbit rallentando fino a spegnere lo Speeder, facendole poi cenno di scendere* - Ascolta, Hellabor, per ora non c'è ancora in giro anima viva, ma prima o poi qualcuno incontreremo. Non devi dire a nessuno, proprio a nessuno che cosa abbiamo trovato nella tana dei troll. E' importante...ne parlerò io se sarà necessario. Chiaro? -

*Poi la guarda sogghignando* - Ora sali davanti...volevi imparare a guidare lo Speeder? Questo è il momento buono. I manubri regolano elevazione e direzione, i pedali la velocità...Forza! - *Regola l'altezza dei pedali per adattarli a quella di Hellabor e le da una pacca sulla spalla* - Pulsante verde e...cerca di non farci ammazzare... -

 

    Hellabor: *Guardava felice il paesaggio che cambiava ai suoi lati, man mano che lo speeder procedeva seppur tra sobbalzi e rallentamenti improvvisi.

Non appena Thamièl ferma il mezzo scende agilmente, sgranchendosi le gambe e stiracchiando le braccia*

Aaahhh si una piccola sosta ci voleva davvero, sai che è esattamente l'ora della merenda?

Dimmi pure

*Tira fuori dal suo zaino delle gallette e un po' di frutta secca*

Chissà se c'è un po' d'acqua qui nei dintorni ..non ne ho molta ancora nella borraccia

    

Thamièl Aldaymir: *E' proprio vero che gli hobbit non hanno altro in testa che mangiare, pensa sconsolata guardando basita Hellabor che, senza probabilmente aver ascoltato una sola parola di quello che le ha appena detto, tira fuori dal suo zaino qualche vettovaglia e pretende pure di andar a cercar dell'acqua.

Spazientita, batte il piede per terra sollevando una nuvoletta di polvere e le ringhia*

- Ne ho ancora io di acqua... - *le tira la sua borraccia* - ora mangia le tue gallette, placa il tuo ingordo stomaco hobbit e poi siediti e ascoltami bene senza pensare al cibo. Altrimenti col cavolo che ti insegno a guidare lo Speeder... -

 

   Hellabor: Uh...scusami, non ti ho proprio sentito in verità.

Si se ci tieni tanto non dirò nulla degli oggetti, tranquilla, ma perché tutta questa segretezza?

*Domanda ora sinceramente perplessa guardando la compagna di viaggio*

Tranne quel diadema che sembra più un pezzo storico magari chissà con che segreti dietro...ti riferisci a quello o a tutto?

*Veloce mangia e beve quel tanto che basta per saziarsi (pensando con rammarico che fino a qualche settimana fa come razione non le sarebbe neanche bastata, ma ora il suo appetito pare essersi ridotto moltissimo...) poi si alza scrollandosi le briciole di dosso, entusiasta*

Siiii che bello, si si si ti prego insegnami!

*Sale in sella aspettando che Thamièl si segga dietro e poi, respiro profondo, preme il pulsante verde e lo speeder scatta in avanti, veloce, sbandando leggermente a lato*

Ooops..stai dritto, ho detto sta dritto!

*Sbuffa cercando di tenere con più forza possibile i comandi in posizione eretta*

 

   Thamièl Aldaymir: *Si siede dietro...appena il tempo di tenersi che lo Speeder schizza via tra sbuffi e urla di entusiasmo della mezz'hobbit che, deve dire, a parte qualche sbandata, non se la cava male.*

- Più piano, tranquilla, stai andando bene...ora un po' a destra...ora di nuovo a sinistra...alzalo un briciolo... Brava! - *Non crede ai suoi occhi, Hellabor dopo dieci minuti sembra nata sullo Speeder* - Adesso fermati...piano... - * Non osa pensare che cosa potrà fare la sua amica dopo che il veicolo sarà stato completamente riparato da mani più esperte di lei, e scendono a terra mentre Hellabor sprizza felicità da ogni poro. Si siede su una pietra e la guarda* - Ragazza mia, sei un portento...Bravissima! ora riposiamoci un po' -

Medita un istante poi torna a rivolgerle la parola* . A proposito della tua domanda di prima, al momento non voglio che si sappia dei nostri ritrovamenti , sia del diadema che dei pugnali, delle coppe d'oro e tutto il resto per una ragione molto semplice...non sappiamo chi incontreremo nel nostro viaggio, e se qualcuno lo sapesse potrebbe cercare di derubarci. Io sono una cacciatrice di taglie e tu la mia assistente, andiamo a Minas Tirith per un lavoro...Punto e basta -

 

  Hellabor: YEAHHHHH

*Urla felice non appena passato il primo momento di confusione comprende come guidare il mezzo, lanciandolo alla massima velocità al momento raggiungibile, cioè poco più che piano...

In effetti è più facile ed intuitivo di quanto non credesse, per un momento si immagina di rientrare trionfante in Contea dopo aver ucciso il sommo nemico della terra di mezzo e arrivare rombando sullo speeder, attraversando il ponte sul Brandivino in gloria.

Quando finalmente la corsa si ferma ha sul viso un'espressione raggiante e sulle guance smunte sembra tornato un accenno di colore*

Grazie davvero Thamièl, io non saprò mai come sdebitarmi...di tutto!

*Esclama dando istintivamente un rapido e caloroso abbraccio all'elfa ma ritraendosi poi subito, temendo che come tutto il popolo dei Luminosi non apprezzi certe manifestazioni d affetto*

Ah ok, capito...va bene, nessun problema a tenere tutto nascosto per me, sicuramente è più prudente come dici tu.

Minas Tirith

*Esclama poi con gli occhi che le brillano*

Quanto ho desiderato vedere da vicino la città dei Re, Primula la adorerebbe... è la mia sorellina piccola, rimasta in Contea...per fortuna rimasta lì perché non posso immaginare che pericoli avrebbe potuto correre se fosse stata con me..

*Per un attimo si perde, il mento sulla mano sembra guardare lontano come a cercare di intravedere quei verdi prati che porta nel cuore, poi si rialza di colpo*

Ehy ma quello lì cos'è? Quella costruzione laggiù guarda... c'è un'insegna ma da qui non riesco a leggere bene

*Dice indicando col dito un punto più avanti in fondo alla strada, a sinistra*

 

   Thamièl Aldaymir: - Dove, dove? - *esclama guardando nella direzione indicata da Hellabor, ed i suoi occhi elfici vedono distintamente l'insegna "Da Bob - Locanda e Officina" appesa sulla porta di una piccola casa graziosa al limitare di un bosco*

- Evviva! Finalmente!... - *esulta e salta sullo Speeder regolando in fretta i pedali e ripartono alla volta di quello che ancora le sembra un miraggio, fermano il veicolo davanti alla casetta e scendono, guardandosi attorno.

Attirato dal rumore, il proprietario emerge dal retro della casa pulendosi le mani con uno straccio bisunto...Lei osserva a bocca aperta lo strano personaggio che si ritrovano davanti e e che le guarda con aria gioviale dirigendosi verso di loro saltellando...Indossa una tuta da meccanico azzurra e stivaloni di gomma gialli, ed in testa porta un cappello floscio con sopra scritto "Bob".*

- B...Buonasera... - *Lo saluta perplessa* - Ci può riparare lo Speeder? -

 

    Hellabor: *Resta anche lei a bocca aperta di fronte al meccanico che è vestito esattamente come...no è solo una coincidenza dai, o forse anche il meccanico è fan del Libro Rosso della Contea e quello sarà il suo personaggio preferito.

O forse appunto è solo una coincidenza*

Thamièl

*Sussurra all'orecchio della compagna*

Ma anche a te il suo abbigliamento ti ricorda qualcuno di particolare?

Buonasera!

*Saluta poi sventolando la mano*

Avrei quasi voglia di vederlo saltare e ballare ora sai

*Ridacchia sussurando*

  

Thamièl Aldaymir: - Per saltellare sta saltellando eccome....ma no, so di chi stai parlando, ed è impossibile che sia lui... - *dice sottovoce alla mezz'hobbit, ancora scioccata dall'apparizione dello strano personaggio che ora sta girando attorno allo Speeder con atteggiamento da intenditore toccando e guardando qua e là e facendo si e no con la testa.

E' sicuramente una coincidenza, ma di colpo la sua mente torna a quando era piccola e leggeva il Libro Rosso della Contea nella biblioteca del Reame Boscoso, dove la rinchiudevano dopo le sue fughe...sorride e scaccia il ricordo, aspettando il verdetto del meccanico*

Dà una gomitata ad Hellabor* - Visto che è quasi sera, perché non ci fermiamo qui per la notte? Mangiamo qualcosa e domani, se lo Speeder sarà a posto, recupereremo il tempo perduto -

 

Hellabor: Buona idea

*Risponde, anche se la proposta di mangiare qualcosa non le fa scattare come al solito capriole di gioia dello stomaco.

Pensa che sicuramente se hanno birra si prenderà una bella sbronza, quello sì... così spera di riuscire poi a dormire senza incubi.

Il meccanico alla fine dell'ispezione del mezzo dice loro che non è un danno grave e che entro domattina sul tardi lo speeder sicuramente sarà pronto*

Fantastico, grazie mille messer To..ehm Bob

Allora andiamo a prendere anche subito una camera, ho un bisogno di un bagno caldo tipo stare ammollo due ore non so se mi spiego...

*Dice incamminandosi verso la porta della locanda*

    

Thamièl Aldaymir: *Rincuorata dalle parole del meccanico e cominciando a pensare con trasporto ad una lauta cena, si avvia con Hellabor verso l'ingresso della locanda dove, con leggera inquietudine, nota un vecchio salice spoglio e dall'aria minacciosa che svetta poco prima della porta. "Sveglia, Thamièl, sono tutte coincidenze" si dice scuotendo la testa e spingendo la porta per entrare.

L'interno della locanda è un po' fumoso ma caldo e accogliente. Una gioviale e grassoccia matrona sorride alle due da dietro il bancone, dando loro il benvenuto mentre il soave profumino di pollo arrosto e di zuppa sparge nell'aria a solleticare le loro ingorde narici.

Si siedono a un tavolo, e lei si abbandona con la schiena contro la sedia con un sospiro di sollievo mentre la locandiera porta loro del pane fragrante e chiede cosa desiderano mangiare e bere.*

- Zuppa e pollo per me, grazie...e birra. Tu cosa prendi? - *chiede alla mezz'hobbit, poi si rivolge nuovamente al donnone* - E vorremmo anche una camera per la notte -


Hellabor: No vabbè...non è possibile

*Sussurra incredula di fronte al salice*

Ehy psss evitiamo comunque sia di appoggiare alcunché su quel salice eh!

*Bisbiglia divertita a Thamièl.

Entra aspettandosi di vedere ovviamente un'esile figura bionda con cintura d'oro e gigli e nontiscordardime incastonati..e i gigli c'erano a profusione ma in semplici vasi di coccio sparsi qui e lì per la grande stanza.

La padrona di casa invece era tutt'altro dalla dorata e sinuosa figlia del fiume, ma aveva comunque l'aria gioviale e calorosa.

Però le coincidenze a questo punto erano decisamente troppe... ripromettendosi di indagare ulteriormente si siede al tavolo e l'odorino che arriva dalla cucina è davvero delizioso.

Il suo stomaco però sembra non rispondere allo stimolo ..fa una smorfia seccata, indispettita*

"Basta così Hellabor"

*Dice a se stessa*

"Non so cosa sia successo, se sia colpa di quel maledetto anello o chissà cosa ma non mi faro' togliere l'appetito, forza e ordina!"

Una birra per favore, se ne avete in pinta grazie

E anche per me zuppa e pollo per favore

*Sperando di riuscire a mangiare tutto...*

 

Thamièl Aldaymir: - Forza, mezz'hobbit...fai uscire la tua parte Tuc e mangia, è tutto delizioso... - *biascica ingurgitando cucchiaiate di zuppa come se non ci fosse stato un domani* - Chissà quando ci ricapita un pasto del genere -

*Intanto pensa...Come faranno, una volta arrivate a Minas Tirith, a trovare Sauron? Come ottenerne la fiducia e scoprirne le intenzioni? Non ne ha ancora la minima idea. Forse, spera, le arriverà qualche suggerimento dalla Signora, ma in ogni caso sono ancora lontane e anche con lo Speeder riparato ci vorrà ancora almeno un giorno per arrivare Gondor...

Scaccia per il momento il pensiero innaffiando il suo pollo di ottima birra, e si rilassa pregustando una notte tranquilla in un comodo letto.

Posa il boccale, si asciuga la bocca ed alza lo sguardo su Hellabor* - E' stata una lunga giornata...ci conviene andare a riposare. Ma se vuoi ci sta ancora il tempo di una pipata, viziosa che non sei altro - *le dice ridacchiando mentre prende il suo sacco e si appresta ad alzarsi dal tavolo.*

 

 Hellabor: *La birra scende giù come nulla, tra una sorsata e l'altra riesce ad inghiottire anche un bel po' di zuppa che è davvero deliziosa, ma poco o niente dello squisito arrosto riesce ad arrivarle nello stomaco.

Sembra così strano, avere un cibo così prelibato davanti e non riuscire più a finirselo di gusto come stava facendo in quel momento la sua compagna di viaggio...*

Madama posso avere un'altra birra per favore?

*Chiede sollevando il suo boccale verso l'affabile ostessa, indaffarata a rimboccare con nontiscordardime freschi e verdi frasche profumate un vaso verde di coccio*

Si, credo che una pipata ci stia tutta ora

*Sorride a Thamièl*

Ma tu vai pure a riposare se vuoi, tranquilla, io credo che resterò qui ancora un po' e magari mi faccio qualche altra birra

*Nel frattempo pensa a come farà a ritrovare Sauron. E una volta ritrovato come fare ad affrontarlo ed ucciderlo...se mai si possa davvero uccidere un essere che da quel che raccontavano doveva essere stato distrutto e sconfitto ere fa ed invece era ancora qui**

 

 Thamièl Aldaymir: - No, dai...ti tengo compagnia volentieri... - *Mentre la locandiera va a preparare la loro camera ed Hellabor scola la sua ultima birra, nota che la sua compagna di viaggio ha avanzato qualcosa nel piatto nonostante la prelibatezza sia della zuppa che del pollo arrosto. E' strano, per qualcuno che ha sangue hobbit nelle vene...Le esperienze che ha passato recentemente la ragazza evidentemente hanno lasciato un segno che sarà difficile eliminare o almeno mitigare. Ma è sicura che ce la farà...dovrà farcela, anche perché non è ancora finita, sospira pensando a cosa succederà quando incontreranno Sauron.*

- Andiamo fuori, su!... E' una bella notte - *Le dice alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la porta. Fuori, è tutto tranquillo, la notte è quieta e serena, le stelle brillano tra il fogliame e loro si siedono sull'erba dall'altra parte del salice, così, solo per "precauzione", mentre dal retro della locanda, dove il meccanico ha la sua officina provengono colpi di martello, rumore di attrezzi ed un fischiettare allegro.*

- Dai, tira fuori le pipe...poi andiamo a dormire -

 

Hellabor: *Portandosi dietro il boccale appena ricevuto, praticamente il terzo già, segue Thamièl nel giardino rischiarato dalla luna, mentre l'eco dei fischiettii e colpi di martello di Bob le strappano un sorriso*

Secondo me sono davvero loro, sai?

*Sussurra*

Solo che...tipo in incognito, per non farsi riconoscere.

Magari sono in vacanza o semplicemente la Vecchia Foresta non c'è più e si sono trasferiti qui..e se fosse così sarebbe un bellissimo segno, vorrebbe dire che ..ecco, forse il nostro viaggio finalmente proseguirà per il meglio

*Aspira una lunga boccata soffiando poi vari anelli di fumo*

Io devo confessarti che ho paura non solo di non trovare Sauron, ma anche di non avere se lo trovo la forza o la capacità di ucciderlo.

Lui è...potente ecco, e io una piccola mezzhobbit

*Sospira affranta*

Ma comunque si, andiamo a dormire e domani ci penseremo

*Scolando con un sorso il resto della pinta si avviano verso la camera*

   

Thamièl Aldaymir: *Salgono le scale...La camera della locanda è piccola ma accogliente, con due comodi letti di legno forniti di calde trapunte colorate che sembrano invitare al riposo. Posa il suo sacco e si butta sul più vicino, con un sospiro di soddisfazione. Anche se il sonno degli elfi è più un dormiveglia che un sonno vero e proprio, è contenta di poter finalmente passare una notte al sicuro. Si solleva su un gomito guardando Hellabor, ripensando a quello che ha detto prima che salissero nella camera*

- Sai, non so se sono proprio loro o no...e secondo me è meglio non pensarci troppo. Siamo state fortunate, abbiamo trovato un meccanico per lo Speeder, una buona cena ed un buon letto, il resto non ha poi molta importanza... - *e aggiunge* - Per quanto riguarda Sauron, tranquillizzati. Nessuno ha mai detto che lo si debba uccidere...ed essendo un Maia non credi che sia un po' difficile riuscirci? E' praticamente impossibile anche per un elfo -

*Si rimette giù e mette le mani dietro la testa, guardando il soffitto* - Sapremo cosa fare quando arriveremo a Minas Tirith...Ora riposiamoci. Buonanotte, mezz'hobbit! - *le sorride, poi si gira dall'altra parte e si estrania da tutto e tutti*

   

Hellabor: *Il sonno la coglie mentre ancora riflette, ma stavolta è un sonno lungo e riposante, nessun incubo, nessun brusco risveglio nel sudore.

La mattina si sveglia finalmente sentendosi davvero riposata, si stiracchia con gusto*

Aaahhhhh che dormitona, mi ci voleva proprio!

*Saltando giù dal letto si precipita in bagno, dove riempie la grande vasca in smalto bianco di molta acqua calda e molta schiuma soffice e profumata, svuotandoci dentro quasi metà flacone di bagnoschiuma della locanda.

Felice si tuffa dentro sollevando sbuffi e spruzzi*

Bello è il sole del mattino

Splendido il thè sul camino

Fantastico il pane il burro e il biscotto

Meritato è il pieno panciotto

Ma più bello ancora e sognato

È un buon bagno lungo e profumato

*Canta mentre finalmente con l'acqua sembra lavare via i brutti ricordi dei giorni passati*

Dopo molto tempo finalmente si asciuga e si riveste, controllando e preparando il suo zaino*

Pronta!

*Dice a Thamièl*

 

Thamièl Aldaymir: *Appoggiata allo stipite della porta, già vestita e armata di tutto punto e con il suo sacco a tracolla, guarda pensosa Hellabor che si sveglia, si stiracchia, saltella qua e là ed alla fine si precipita nel bagno riempiendo la vasca e tuffandocisi dentro spruzza schiuma dappertutto mentre canterella canzoncine hobbit.

Aspettando il suo risveglio, ha trasferito l'Elendilmir dalla sacca ad una tasca interna della sua giacca di cuoio, dove sarà più al sicuro. Di certo quel gioiello di valore inestimabile verrà utile in seguito, quando arriveranno a Minas Tirith...non sa ancora in che modo, ma ne è convinta.*

- Alla buon'ora! - *sorride alla mezz'hobbit che ha terminato i suoi preparativi per la partenza e le sta davanti con gli occhi brillanti di entusiasmo* - Ora dobbiamo solo pagare l'alloggio e la riparazione dello Speeder, poi possiamo andare...Anzi, compriamo anche delle provviste per il viaggio, non si sa mai! -

*Provvede a tutto, e ringraziando l'ostessa escono dalla locanda. Il suo Speeder è lì davanti alla casetta, come nuovo e scintillante al sole...* - Dai, guida tu - *fa cenno ad Hellabor* - Ma vai ancora piano, mi raccomando -

*Salgono e partono...lei si volta ancora un attimo a guardare la locanda per l'ultima volta poi si sfrega gli occhi e scrolla le spalle mentre si allontanano. Le è parso che il salice abbia proteso un ramo verso di loro agitandolo come per fare "ciao ciao"...*

 

Hellabor: *La corsa in speeder procede liscia senza intoppi, scorre veloce il paesaggio ai loro lati: man mano che procedono aumentano le macchie boscose, qualche rivo che si intravede luccicare sotto il sole, vecchie rovine sparse tra rovi e muretti a secco.

In lontananza un riflesso bianco dalle mura preannuncia la città di Minas Tirith *

Guarda Thamièl... finalmente ci siamo

*Esclama entusiasta godendosi il vento tra i capelli e lanciando lo speeder alla massima velocità per l'ultimo tratto che si snoda di fronte a loro dolcemente in discesa *

Yeahhhhh Minas Tirith arriviamoooooo

*Grida rallentando gradualmente in arrivo alle porte della città*

  

Thamièl Aldaymir: *Sembra incredibile, ma con lo Speeder perfettamente rimesso a nuovo sono arrivate molto prima di quanto aveva previsto. Cosa fare ora? Prima di entrare nella città dovrà mettere il veicolo in un posto sicuro...Ricorda una rimessa fuori dalla città che già una volta aveva utilizzato* - Hellabor, segui quel sentiero... - *e le indica la strada. Trovato il posto, lasciano lo Speeder e con i loro sacchi e si avviano verso le porte.

La città sembra in festa...stendardi e bandiere che sventolano ovunque, gente allegra che corre di qua e di là, musica. Deve essere accaduto qualcosa di molto importante, pensa mentre camminano in salita lungo la prima cerchia di mura, e le sue orecchie elfiche intercettano stralci di conversazioni del popolo di Minas Tirith. "Re"..."Regina"..."Nuovi regnanti"..."Mairon"...Deve assolutamente entrare a corte, per capire cosa è successo, ma serve una copertura sia per lei che per Hellabor, soprattutto per giustificare il possesso dell'Elendilmir se dovessero consegnarlo. Le prende una mano e la trascina lungo scale e stradine fino ad arrivare ad una specie di ufficio.*

- Ora zitta, non dire una parola... - *le ringhia* - Stai per diventare l'Apprendista di una Cacciatrice di taglie, cioè me...Poi ti spiego -

 

    Hellabor: *La città è ancora più splendida di quanto immaginasse.

Il bianco sembra risplendere glorioso sulle mura, le torri svettanti, le giravolte delle strade che salgono fino ad arrivare sulla sommità della lunga serie di cancelli, dalla cui balaustra si può osservare il paesaggio per miglia e miglia...fino a che lo sguardo le si ferma all'orizzonte, dove il cielo diventa cupo e le sagome sfumate, indefinite, come immerse nella nebbia...*

Mordor

*Sussurra tra i denti, mentre il desiderio di vendetta sembra risvegliarsi più intenso che mai e traboccare fino a tracimare

Mordor, il regno di Sauron, il nemico di ogni gente libera.

E da quando ha chiuso gli occhi al suo amico Borin anche il suo nemico.

Thamièl la trascina poi fino all'entrata di quello che sembra un ufficio*

Perdirindina va bene

*Risponde sottovoce alle parole della compagna di viaggio, mettendosi scherzosamente la mano a taglio alla fronte e battendo i piedi per unirli in perfetto stile militare*

Apprendista cacciatrice di taglie pronta Comandante

 

 

Thamièl Aldaymir: *Ci mette poco ad espletare le pratiche burocratiche, e si ferma a guardare gli avvisi di taglie appesi al muro prendendo appunti, mentre ad Hellabor viene consegnato un bel tesserino che certifica il suo nuovo stato di Apprendista. Una volta uscite, mentre camminano per le strade soleggiate, spiega alla mezz'hobbit il perché di questa decisione improvvisa.*

- Vedi, quando un Cacciatore di Taglie entra in una grande città, deve registrarsi...Noi dovevamo avere un motivo per essere qui, ed ora nessuno può dirci niente. Così abbiamo anche una scusa per il possesso di oggetti preziosi, perché nel nostro mestiere, un volta eseguito un lavoro, è legale impossessarsi di qualcosa di prezioso della "preda" a titolo di rimborso spese. Insomma, nessuno può accusarci di aver rubato niente -

Continuano a salire, osservando le belle botteghe e i cittadini festanti... - Che ne dici, andiamo a fare merenda? Lì c'è una taverna graziosissima... - *Le dice indicando una piccola costruzione di pietra bianca con davanti un pergolato coperto di glicini ed un'insegna elegante. Lì potrà anche avere utili informazioni su quanto è accaduto in città.*

Minas Tirith, Gondor

Sauron: *Siamo ormai alle porte di Minas Tirith, la meravigliosa città bianca. Finalmente, torno a solcare il suolo incantato dei Re di Gondor. E....non vengo come nemico, ma come loro Re. Inmwe ed io saremo Re e Regina di Gondor, domani....* Adar, a te l'onore di aprire le porte e far passare il corteo reale

    

Inmwe: *Finalmente a casa...la nostra casa adesso, pensa mentre la gioia di essere arrivata finalmente lascia spazio al pensiero di dover rivedere suo padre, Re Throin

L'ultima volta non sembrava stesse molto bene, forse sta diventando troppo vecchio per regnare..*

 

 Myrelyn: *Entriamo in città accolti e acclamati. La piccola elfa realizza in questo istante di essere la dama di compagnia della futura regina.*

"Oh perdindirindina! Gli amici dovranno chiamarmi lady"

*Pensa la ragazzina ridacchiando e attirando qualche occhiata perplessa.

Poi però la realtà le cade sulle spalle: non potrà certamente più scorrazzare con gli amici di un tempo.

Un grosso sospiro lascia le labbra ora strette in un broncio triste.*

"Vabbè, con Inmwe e Alcare sto bene, e poi c'è sempre Adar a cui dare il tormento"

*Si consola pensando a quante birbonate potrà giocargli. Non conosce ancora bene il castello ma la a città in cui è cresciuta la conosce come le sue tasche...*

Inmwe posso ridecorare la mia stanza? Il nero non è il mio colore preferito...

 

  Alcare: *ed ecco Minas tirith in tutto il suo splendore, tutti sono accorsi ad acclamarli, l'elfa non è abituata a tante attenzioni e guarda dritto davanti a sé col solito sguardo impassibile, dovra' farci l'abitudine ora che sarà la dama di compagnia di Inmwe anche se spera di poter avere i suoi momenti di tranquillità. Le spiace solo avere quello che doveva essere un aspetto terribile in quel momento ma poi pensa che probabilmente quelle persone li stimano per aver affrontato tanti pericoli ed ora sono felici del loro arrivo. Inmwe è una brava persona dopotutto e non le dispiace la sua compagnia né quella di Myrelyn , avrà comunque le sue occasioni di tornare nel bosco e nella natura *

 

Adar: *"E che onore" pensa il Moriondir, trattenendosi a mala pena dal roteare gli occhi. Un tempo era stato un potente generale a capo di intere armate di Uruk. Ora? A quanto pare era passato da soldato a entourage dell'Oscuro Signore e della sua sposa. *

Vi ringrazio, mio signore.

*Si fa, portandosi in testa al gruppo e usando la sua forza superiore per aprire i portoni. Un essere umano mortale non sarebbe mai stato in grado di compiere un'impresa simile... ma come tutti gli elfi - anche se ormai non si considerava più tale - Adar era certamente più forte di qualsiasi mortale.

A quel punto, rivolge un'occhiata tagliente in direzione di Myrelyn.*

Sei appena arrivata e stai già avallando richieste? Potresti per lo meno aspettare di essere nel castello *sbuffa.*

 

Sauron: *sento la richiesta di Mirelyn e sorrido....c'è qualcosa in lei che mi pare familiare..dovrò indagare sulla sua famiglia. Il canto non è una dote qualunque...almeno, non nei normali Elfi* certo....credo si possa fare, Mirelyn. *prendo la mano di Inmwe e la guardo negli occhi* pronta? *meglio che parli solo io con Throin....non so quanto lui sia propenso a lasciare il trono a noi...per quanto mi secchi, probabilmente, dovrò eliminarlo*

   

Inmwe: Grazie davvero Adar

*Sorride ammirata all'Uruk che ha aperto da solo un portone per spalancare in quel modo il quale sarebbero occorsi altrimenti molti uomini*

Pronta anzi prontissima

*Risponde sorridendo a Mairon, mentre con la mano saluta la folla festosa che li accoglie per la strada. La voce si è sparsa come hanno varcato l'ingresso ed il suo popolo...il loro popolo adesso, viene a salutarli*

Ma certo cara, è la tua stanza e potrai farne quello che vuoi

*Risponde a Myrelyn, poi si ricorda che ella è cresciuta qui e probabilmente avrà amici ed amiche da rivedere*

E se vuoi invitare le tue amicizie a trovarti fai pure, saremo lieti di conoscerle!

 

Myrelyn: *Si avvicina all'uruk e non può fare a meno di strizzargli l'occhio*

Complimenti per la forza... maggiordomo!

*Un attimo di pausa per stemperare il complimento con una delle sue solite impertinenze. Ma è evidente l'ammirazione che prova per quell'uruk burbero e brontolone.*

Grazie Mairon!

*Risponde con entusiasmo al Re dimenticando la formalità. Sì corregge con un sorriso di scusa e un luccichio birichino negli occhi*

Ehmmm, grazie mille Re Mairon

*La formula non è corretta nemmeno stavolta ma conta sulla clemenza di un Re ancora sorridente.

Poi prende la mano di Inmwe*

Oh grazie! Grazie grazie grazie! Pensavo di non poterli rivedere. Posso invitare anche lo zio Legolas? Mi è mancato tanto

*Saltellando come al solito fa il suo ingresso in città*

Casaaaa! Tremate gente, Myrelyn è qua!

*Canticchia sottovoce*

    

Alcare: *procede lentamente seguendo gli altri: comprende bene la felicità di Myrelyn, anche lei avrebbe reagito allo stesso modo se fosse tornata a a Valinor, d'un tratto le si palesano davanti la sua infanzia e la sua adolescenza serene...ma non e' ora il momento di farsi prendere dalla malinconia dato che si trova davanti al re*

Vostra Maesta' è un piacere essere di nuovo al vostro cospetto

*dice con un inchino*

 

Adar: *Adar osserva l'allontanarsi della piccola Elfa con un cipiglio a metà tra l'esasperato e l'irritato.*

Maggiordomo? Davvero? *borbotta stancamente* Uno di questi giorni dovrei davvero organizzare un piccolo incidente. Non lo saprebbe nessuno! Myrelyn stava semplicemente giocando nei pressi dell'albero bianco... e poi poff! è caduta dal bancone. Mancherà a tutti, ne sono sicuro...

*Scuote la testa e comincia a seguire il resto del gruppo. E pensare che l'ha appena sentita rivolgersi all'Oscuro Signore in un modo tanto informale. Ai suoi tempi, se avesse osato fare qualcosa di simile, come minimo si sarebbe beccato qualche frustrata.

Forse Sauron era davvero cambiato... o più probabilmente, stava cercando di mantenere le apparenze di fronte alla sua sposa.*

 

Sauron: Adar se vuoi che tua moglie e i tuoi figli ti raggiungano qui non hai che da dirmelo

*Magari gli fa piacere averli qui, potrebbe sentirsi solo in mezzo a noi e rimpiangere Cirith Ungol

E ho bisogno di lui qui.

Procediamo trionfalmente lungo la strada, man mano che avanziamo verso la reggia la folla si passa la voce ed accorre a salutarci.

Strano comunque sia che alla porta non ci fossero guardie per aprire, mai successo di trovare l'ingresso della città sguarnito... sì, Re Throin decisamente non ha più l'età per governare, con un sovrano così imprudente la città corre grave pericolo.

Rimedierò...*

Eccoci arrivati cara

*Dico ad Inmwe quando finalmente giungiamo al palazzo reale.

Le offro il braccio prima di salire i gradini, poi voltandomi verso di lei*

Sarai contenta di rivedere tuo padre immagino tesoro

"Ora che sa chi sono potrebbe diventare una fida alleata ed una Regina ancora più potente..."

   

Inmwe: Bella idea caro, sicuramente ad Adar potrebbe fare piacere

*Gli stringo la mano con affetto, è bello che si preoccupi per il suo amico.

Chissà, davvero forse vuole cambiare... chissà.*

Alcare, ma tu sei archivista se non erro, giusto?

La biblioteca qui è un disastro da secoli, mai messa in ordine e spesso libri antichi e preziose pergamene vanno perdute.

Potresti valutare di aiutarci a riportarla agli antichi splendori per favore?

*Chiede voltandosi verso l'elfa.

Poi torna a guardare il marito, gli occhi leggermente velati di preoccupazione*

Sono contenta... sì...ma sono anche preoccupata.

Non mi sembrava stesse molto...in sé diciamo, negli ultimi tempi

*Sussurra al suo orecchio*

 

  Alcare: *alle parole della principessa gli occhi blu intenso dell'elfa si illuminano: una biblioteca da rimettere a posto e gestire ....certo le manca la biblioteca di Valinor ma non è importante ora! Una biblioteca è una biblioteca ed i libri sono un tesoro per tutti, umani, elfi, hobbit...persino uruk e l'idea di avere una biblioteca tutta da rimettere a posto era parecchio allettante. Certo sarebbe stato faticoso ma non le dispiaceva per niente*

Esatto Vostra Maesta'. Ne sarei lieta e sarà mia premura fare in modo che ogni libro e pergamena siano ognuno al proprio posto e a disposizione di chiunque voglia usufruirne

*risponde con un piccolo inchino*

  

Myrelyn: *Eccoci di nuovo a palazzo. Mi sembra che sia un po' trascurato. Che diamine può essere successo? Anche le guardie non sono al loro posto.

Guardo Inmwe, è ancora persa occhi negli occhi e mano nella mano con il Re.

Roteo gli occhi con una risatina*

Bacio! Bacio!

*Ovviamente lo dico piano, voglio solo scherzare non metterli in imbarazzo.*

"Impertinente sì, stupida no"

*Mi guardo attorno, Adar e Alcare sono poco distanti, spero non abbiano udito. Soprattutto il burbero uruk che già mi fulmina con lo sguardo da dieci minuti.*

"Chissà poi perché "

*Non mi resta che andare a esplorare il palazzo, ma prima*

Inmwe puoi chiedere al maggiordomo di mostrarmi la mia stanza?

*È ovvio che non sto intendendo sul serio Adar, ma è anche normale guardare verso di lui e fargli l'ennesima linguaccia.*

"Le buone abitudini vanno mantenute, no?"

  

Adar: *Adar annuisce con approvazione all'atteggiamento di Alcare. Perchè non tutti gli elfi possono essere rispettosi come lei? L'amore per la letteratura e una caratteristica che va coltivata a dovere... al contrario dell'esuberanza fin troppo birichina di Mirelyn.

Anche ad una simile distanza, le sue orecchie molto più sviluppate riescono comunque a captare le parole della piccola Elfa, che subito suscitano un cipiglio scontento sul suo volto ustionato.*

Rispettosamente, devo rifiutare *dichiara con voce abbastanza alta da permettere sia a lei che a Inmwe di sentirlo, sperando davvero che la regnante non acconsenta alla sua proposta.*

   

Re Throin: *siedo sul trono da lungo tempo...ormai sto invecchiando molto velocemente. Ho quasi 200 anni, molti dei miei antenati sono arrivati oltre questa età, ma io sono stanco....Ed è ora di lasciare questo seggio a mia figlia e suo marito...si, è ora di ritirarmi. Da mesi, ormai, vedo lo spirito di mia moglie in sogno...mi chiama a se ed ho desiderio di rivederla, di chiederle cosa le sia accaduto quella notte....come sia caduta nel fiume, lei che conosceva bene quelle rive....adorava passeggiare nell'acqua dell'Anduin..ed era un'abile nuotatrice. *

 

Sauron: *rivolgo uno sguardo carico di odio al Re...non visto da Inmwe. I miei occhi risplendono del fuoco interiore, due vulcani in eruzione. So che lui potrebbe rivelare qualcosa ad Inmwe, qualcosa che lei non deve assolutamente sapere. Devo mantenere questa pantomima...a tutti i costi. Di fronte al trono, mi inchino leggermente...lasciando che il Re intraveda il pugnale che ha ucciso sua moglie....ancora macchiato del suo sangue.* Buon re, siamo venuti a chiedere la vostra benedizione...prima della nostra incoronazione. *con un cenno del capo, chiamo il maggiordomo a me...* conduci le nostre ancelle nelle loro stanze. Inmwe, vai anche tu...ti chiamerò appena saremo pronti per l'incoronazione.

 

Inmwe: *Il padre sembra così invecchiato di colpo, il viso segnato da occhiaie profonde, le mani visibilmente tremanti.

Si avvicina e lo abbraccia leggermente, dandogli un bacio sulla fronte*

Ci vediamo dopo, padre

*Va verso il maggiordomo, Edgar, fedele servitore da anni e anni.

Sempre impassibile, silenzioso e perfetto.

Ricorda di averlo visto turbato, in tanti anni, solo quando morì sua madre...*

Edgar ben ritrovato.

Queste persone sono più che amici, sono come parte della nostra famiglia e come tali vanno trattati.

*Poi si gira verso Adar, Myrelyn e Alcare indicando loro di seguirla*

Edgar fai preparare il bagno caldo in tutte le stanze entro mezz'ora, non oltre.

*Dice avviandosi insieme al gruppo*

 

Myrelyn: *Seguo Inmwe, Alcare e Adar dietro al vero maggiordomo. Sembriamo mamma anatra e i suoi anatroccoli penso con un sorrisetto.*

Sicuro di non volergli fare le scarpe? Quella divisa ti starebbe d'incanto

*Chiedo ridendo ad Adar picchiettandogli un dito tra le scapole.

Poi faccio un salto indietro mettendo una distanza di sicurezza tra noi.

Inmwe scompare in una stanza con una grandiosa porta in legno finemente intagliato. Poi Alcare poco più giù.

Adar si ferma davanti alla porta vicino e in ultimo ecco la mia stanza.*

"Subito dopo la sua... interessante. Vorrei avere visto la sua faccia. Ma forse non ha visto che siamo vicini"

*La stanza è ampia, ahimè arredata in un terribile colore senape.*

"Fortuna che il Re ha detto che posso ridecorarla"

*Mi butto sul letto. Poi mi alzo in piedi e incomincio a saltarci sopra*

Wow!

*La porta si apre e alcuni domestici preparano un bagno caldo e portano i bagagli.

Mi lanciano un'occhiata sconvolta ma non mi interessa.* "Sono la dama della futura regina, che dicano qualcosa" *penso facendo mentalmente loro la linguaccia.

Dopo un bel bagno rigenerante e essermi vestita in modo consono esco dalla stanza. Zero sorveglianza, lo noto subito. E immediatamente mi viene voglia di raggiungere gli amici. Alla chetichella me la svigno dal palazzo. Conosco la città come le mie tasche.*

Ciao ragazzi! Vi sono mancata?

*Saluto così gli amici che vedo salire lungo la strada, contavo sul fatto che stessero andando alla taverna come ai vecchi tempi.

Mi accolgono con gioia ed entriamo nella taverna occupando il solito tavolo.*

Oste!! Vino spumante!

*Ordino ad alta voce e poi spiego agli amici*

Da oggi dovrete chiamarmi lady Myrelyn! Sono la dama di compagnia della futura regina! Vivo al castello adesso!

*Le mie parole sono seguite da un'esplosione di grida di entusiasmo, di brindisi e di un fuoco di fila di domande sulla principessa, sul Re Mairon, sull'entourage che hanno visto arrivare a corte.*

Bè, da dove iniziare... Il più particolare di tutti è un uruk... è come stuzzicare un drago...e sapete quanto io sia brava a stuzzicare i draghi.

*Il vino continua a scorrere tra risate e racconti di aneddoti di quanto accaduto in questi mesi*

  

Hellabor: *Segue Thamiel dentro l'osteria che si presenta affollata, rumorosa e soprattutto con una lunga promettente fila di spine dorate lungo il bancone, sinonimo di varietà ed abbondanza di scelta di birre.

Un cartello in legno scolorito appoggiato all'ingresso elenca tutte le numerose specialità del locale*

"Accipicchia, per essere un'osteria che da fuori sembrava minuscola .."

Thamièl vieni ho visto che si sta liberando un tavolo, presto!

*Le prende la mano e si dirige verso un tavolino incassato in un'incavo della parete, proprio accanto ad una tavolata piena di elfi ed elfe adolescenti intenti a bere, brindare e far baccano.

Meglio di stare in piedi però...

Si siede con un sospiro di sollievo, capperi si sono fatte praticamente tutta la città quasi correndo e ha la gola riarsa.

E lo stomaco brontola un pochetto, poco ma meglio di niente..forse la notte alla locanda ha compiuto la sua magia, dentro di sé resta fermamente convinta che erano proprio loro, il Messere e la sua gentil signora*

Io direi che inizio con una pinta e magari qualcosa da mangiare...

 

Thamièl Aldaymir: *Una volta accomodate al tavolo, si guarda intorno osservando la grande varietà di avventori, di tutte le razze e di tutte le età. Un oste premuroso accorre per prendere le ordinazioni e lei ne approfitta per chiedergli il motivo di tutto quel trambusto in città. La risposta la lascia basita...la figlia del Re è tornata con il suo consorte, e presto la coppia salirà al trono di Gondor.

"Re Mairon e la Regina Inmwe..." Quasi casca dalla sedia per la sorpresa, anche se qualcosa aveva già subodorato dalle chiacchiere della gente per strada. Spera che la Signora stia vedendo con i suoi occhi ed ascoltando con le sue orecchie...ecco i piani di Sauron: installarsi sul trono di Minas Tirith e poi...poi...Non osa immaginare cosa potrebbe succedere in seguito. Poi, ottenuta quell'informazione, si riscuote non appena arrivano le birre dedicando la sua attenzione alla rumorosa tavolata vicino a loro*

- Certo che ne fanno, di chiasso... - *dice ad Hellabor, poi si blocca quando capta le parole rivolte dai ragazzetti alla giovane elfa bionda che sembra essere la reginetta della compagnia..."Dama di compagnia della futura Regina"? Possibile? Se e vero, quella fanciulla potrebbe essere un ottimo aggancio per arrivare alla corte.*

   

Myrelyn: *Svuotate un paio di bottiglie di spumante, siamo tutti allegri.

E qualcuno propone di fare una delle nostre solite attività malandrine.

Ci alziamo e sciamiamo fuori dalla porta con la solita cacofonia di frizzi e lazzi.

Di corsa, più rumorosamente possibile, schiamazzando, fino a intercettare la ronda e gettarla nel panico. Travolgere e far cadere le armi ai soldati, creando ancora più baccano.

La nostra corsa si ferma davanti alla casa dello zio Legolas.

È alla finestra e rimane basito nel vedermi apparire*

Sono tornata zio! E posso persino invitare te e gli amici a corte!

Verrai a trovarmi, vero?

*Vorrei entrare e restare con lui almeno stanotte. Ma temo che se non ritorno in fretta al castello si accorgeranno che manco e visto che non avevo esattamente il permesso di uscire vorrei evitare sgridate.*

Dovrei proprio andare adesso, ma tornerò presto oppure manderesti un invito con un messaggero

*Poi gli amici adocchiano la famosa torta al cioccolato dello zio e mi trascinano in casa senza ascoltare le mie parole.

Findorin mi chiede di raccontargli tutto del periodo passato lontana.*

   

Findorin: dimmi tutto!! Sei stata via per due mesi.....non abbiamo avuto tue notizie. *lei ha sempre avuto qualcosa di strano...rispetto agli altri elfi conosciuti a Minas Tirith. Sempre stata strana....oltretutto, ha ricordi molto blandi dei suoi genitori. Non ci ha mai detto molto del suo passato*

 

 Hellabor: *Dopo aver spazzolato il suo piatto accompagnandolo ovviamente con una scarpetta di pane, era arrivata a quella fase deliziosa per gli hobbit chiamata "saziare gli angoli".

L'oste aveva portato anche patate arrosto di contorno ma di quelle non era riuscita neanche ad assaggiarne una.

Però era già un buon passo avanti.

Stiracchiando voluttuosamente le braccia emette un sospiro soddisfatto accompagnato da un bel ruttino, ricordandosi appena in tempo per fortuna di chiudere la bocca...nonna Rosmarina sarebbe orgogliosa di lei*

Oste, un'altra pinta per favore

*Chiede alzando la mano in direzione del bancone.

Poi si gira verso Thamièl*

Allora Comandante, che ordini per la tua fida assistente?

*Domanda sorridendo*

Cosa facciamo ora? Direi di cercare un alloggio per la notte intanto...e magari qualcosa di ricambio da indossare

*Osserva sconsolata i suoi vestiti che hanno poco da invidiare alla tenuta di un uruk dopo una battaglia al momento...consunti e in alcuni punti strappati*

 

Thamièl Aldaymir: - Non preoccuparti - *si mise a ridere di fronte alla mestizia della mezz'hobbit che guardava depressa la "cosa" che aveva indosso e che, in tempi più felici, doveva essere stata un vestito* - Uscite da qui per prima cosa andremo a cercare qualcuno a cui vendere il bottino dei troll, soprattutto le cose di valore. Dopo andremo a rimetterti a nuovo, così se dovremo presentarci a corte farai la tua bella figura...e poi, corte o non corte, hai bisogno comunque di un nuovo guardaroba -

*La cosiddetta Dama di Compagnia della Regina aveva già alzato le tende e, con al seguito il suo codazzo di amici, si era eclissata schiamazzando. Si alzarono, lei pagò il pranzo e chiese all'oste se quella sciagurata truppa e la sua capitana erano clienti abituali. Avuta risposta affermativa pensò "Bene, così sappiamo come eventualmente ritrovare quell'elfetta molesta ed i suoi scagnozzi".

Uscirono nel sole, con i loro sacchi sulle spalle* - Conosco alcuni rigattieri e antiquari qui in città - *disse ad Hellabor* - Ora faremo il giro e...occhio, facciamo attenzione perché cercheranno sicuramente di fregarci! -

 

Alcare: *la sua camera era piuttosto ampia e piacevole ma dopo un paio d'ore decise di cercare Myrelyn.

Fece un paio di giri su e giù per i corridoi ma senza trovarla ed iniziò a preoccuparsi, camminando s'imbatte' in Imwe

Vostra Maesta' avete per caso visto Myrelyn? Non la vedo da un paio d'ore

*la voce dell'elfa tradiva una certa preoccupazione *

 

Inmwe: *Insieme al maggiordomo Edgar dispone dei nuovi piani per l'andamento del palazzo.

Molte cose andranno migliorate, la gestione del padre purtroppo ormai è stantia...*

Ciao Alcare ..allora, ti piace la tua camera? Ti trovi bene?

No non l'ho vista ma magari avrà approfittato per andare a far visita alle sue amicizie qui in città che non vede da molto..

Credo che se fai un giro in città magari la trovi, così hai modo di vederla.

La visita merita

Se hai bisogno di qualsiasi cosa chiedi pure a lui

*Indicandole il maggiordomo*

Si occuperà personalmente di ogni vostra richiesta o desiderio

 

Alcare: *sospira di sollievo: ma certo! Myrelyn era in giro con i suoi amici e lei si stava preoccupando troppo *

Oh, mi piace molto maesta' e probabilmente avete ragione, dovrei fare un giro in città per trovarla.

*guarda Edgar*

Vi ringrazio molto e non mancherò di chiedere se avrò bisogno

 

Hellabor: *Lei e Thamièl, uscite dalla locanda, percorrono una sfilza di viuzze strette ai cui lati si aprono svariati negozi e tabernacoli scuri, profumi di spezie e incensi provenienti da chissà dove, vociare soffuso e orde di ragazzetti che correvano giocando ai soldati

Era tutto affascinante e si guardava attorno estasiata, inebriandosi di effluvi e voci.

A tratti in alcune mure si aprivano nicchie con immagini oscure, indefinite...strano contrasto con la bianca città*

Ma tu quindi sai già dove andare?

*Chiede alla compagna di viaggio seguendola *

  

Thamièl Aldaymir:  Più o meno  *risponde mentre arrancano per le stradine in salita* Se ricordo bene c'è un antiquario abbastanza onesto qua vicino, come primo tentativo andiamo a vedere lì - *Poco dopo entrano in un negozietto con in vetrina merce di ottima qualità. Hellabor e lei cominciano a tirare fuori dai sacchi ed a decantare il bottino dei troll che intendono vendere, tenendo per sé alcune cose che potrebbero essere utili in futuro ed ovviamente l'Elendilmir, ben nascosto all'interno della sua giacca. Dopo aver contrattato per un bel po', alla fine riescono a spuntare un prezzo equo, anche se ovviamente il commerciante può rivendere quelle cose ad almeno il doppio. *

*Escono dalla bottega soddisfatte* - Ora, mia cara, pensiamo al nostro abbigliamento nuovo! -

 

  

Alcare: *esce dal palazzo e cammina confondendosi tra la folla: è piuttosto sicura che Imwe avesse ragione e probabilmente in capo ad un'ora al massimo avrebbe visto Myrelyn scorrazzare in giro col suo gruppo di amici.

D'un tratto si ricordo' dove fosse l'abitazione di Legolas e decise di recarvisi pensando che fosse probabile la giovane fosse andata a trovare suo zio.

Una volta arrivata nota la sua presenza insieme ad altri giovani.

Avevo ragione a pensare fossi qui da tuo zio con gli amici

*dice una volta avvicinatasi, il suo tono calmo non vuole assolutamente essere di rimprovero anzi lascia trasparire la preoccupazione provata *

Nei pressi di Isengard, Rohan
 

Primula: *Sono giorni che ho lasciato la tranquillità della Contea, ma non potevo fare altrimenti. Mia sorella Hellabor è partita da molte settimane e non ha mai mandato notizie.

Ho approfittato del passaggio che mi ha gentilmente offerto uno dei mercanti che ogni tanto viene a comprare erba pipa e birra artigianale hobbit. Per duecento leghe ho viaggiato comodamente. Ma adesso sono sola e a piedi.

Lo zaino che fino a stamattina pesava tantissimo è quasi vuoto, d'altra parte non potevo non offrire qualcosa di buono a chi mi aveva accompagnato per un tratto di strada.

Il sole batte sul mantello rosso, ma almeno ho la testa coperta. Cappuccetto Rosso mi chiamava Helly per prendermi in giro.*

"Quanto mi manca sentire la sua voce, persino i battibecchi che facevano perdere la pazienza a nostro padre"

*A distanza noto alcune case che spuntano in fondo alla via asfaltata che sto seguendo.

C'è qualcuno più avanti, speriamo che sia brava gente e non delinquenti o gentaglia in cerca di persone a cui dare fastidio.

Con cautela metto la mano sotto al mantello e impugno l'arma. Non sono una grande tiratrice ma magari sarà sufficiente spaventarli*

 

   Vader: *Un monolite nero sostava inflessibile nel mezzo di un crocevia, al di sopra di uno speeder. Unici suoni ad accompagnarlo erano un respiro basso e sibilante e il brontolio occasionale del motore ancora acceso, il cui calore era abbastanza alto da sollevare sbuffi di umido vapore a contatto con l'aria fresca circostante.

Ad un occhio lontano, sarebbe quasi potuto apparire come un Nazgul errante a cavallo di una bestia meccanica... ma costui non era affatto uno spirito intrappolato in un'armatura d'ebano, bensì il Signore dei Sith più potente della Galassia. E al momento... si era perso.

Un'affermazione che, in circostanze diverse, avrebbe certamente fatto inarcare parecchie sopracciglia, ma non con quelle attuali. Dopotutto, il leader supremo del Neo-Impero non aveva mai messo piede su questo pianeta fino a pochi giorni prima, quindi non aveva ancora molta dimestichezza con la sua conformazione territoriale.

Impegnato com'era a leggere la mappa che gli era stata concessa da Tahenys, sembrava incurante di tutto ciò che lo circondava.*

 

*I due Esterling avevano girato a lungo ed in largo quel territorio ricco di merci e bottini nascosti.

Adesso, appostati dietro un cespuglio di more, un ghigno feroce in viso, aspettano che quella piccola hobbit con quello zaino così pieno e promettente si avvicini.

La strada è vuota, i campi lontani..nessuna creatura sentirà nulla*

    

Primula: *Cammino a passo svelto lungo la strada, non vedo l'ora di arrivare a quel villaggio in fondo alla strada per potermi rifocillare.

La strada sembra deserta tranne che per un monolite nero piazzato in mezzo al crocevia.*

"Pensavo fossero diverse persone e invece è solo uno."

Fischia se è alto

*Mormoro tra me e me*

Ancora pochi passi e due tipacci mi si parano davanti cercando di afferrarmi.

Non hanno però fatto i conti con la maggior agilità data dalla mia metà elfica.

Con uno scatto li scarto e inizio a correre più veloce che posso.

Senza voltarmi indietro a vedere se mi inseguono mi precipito avanti verso il villaggio.

Al crocevia, l'uomo altissimo ammantato di nero è ancora immobile.*

"Ottimo! Non ho tempo di andare per il sottile."

*Gli arrivo alle spalle in volata, sta guardando una cartina geografica e pare non capirci nulla*

"Spiacente amico! Mi serve la supermoto"

*Mi infilo agevolmente sotto il suo braccio, ci sarei passata comunque una volta e mezzo almeno, mi lancio sul sellino e do gas. Devo stare in piedi per arrivare alla pedaliera. *

"Ma non potevo essere un po'più alta mannaggia di tutte le mannagge?!"

*Lo Speeder parte con uno scossone, nemmeno il tempo di battere le ciglia e si ferma con un sobbalzo che per poco non mi disarciona.*

Che diamine succede? Mica era alla catena

*Improvvisamente non posso più muovere un muscolo*

"Aiuto"

  

Vader: *Un avvertimento silenzioso è tutto ciò di cui ha bisogno Vader per comprendere che qualcuno gli si è avvicinato di soppiatto.

Nelle medesime circostanze, un essere umano normale non sarebbe mai riuscito a cogliere la misteriosa figura che si appresta a rubargli lo speeder... ma sfortunatamente per il ladro, la Forza opera in modi che le creature della Terra di Mezzo non possono ancora comprendere, e il suo arrivo riecheggia nella mente del Sith sotto forma di una vibrazione lenta e regolare, proprio come il suo cuore.

Senza neanche aver bisogno di voltarsi, l'Oscuro Signore alza una mano e blocca la ladra con una presa della Forza, poi si gira lentamente verso di lei, il suo respiro basso e minaccioso.*

Non è saggio tentare di cogliermi di sorpresa... ladra *dichiara freddamente, mentre s'incammina con passo deciso fino a lei* e ti assicuro che lo è ancora meno provare a derubarmi. Quindi scegli le tue prossime parole con estrema attenzione, o le conseguenze per te potrebbero essere alquanto spiacevoli.

*Si china verso di lei, così vicino da permetterle di intravedere i suoi occhi dorati al di là delle lenti vermiglie della maschera*

Perchè stai cercando di sottrarmi questo speeder? Rispondi sinceramente e potrei valutare l'idea di risparmiarti. Parla!

 

Primula: "Come cavolo ha fatto?"

*Cioè AHI! Mi sta tenendo sollevata per la collottola, forse non si rende conto che non tocco per terra.

Quando si avvicina così minaccioso per incombermi addosso come una montagna un po' mi mette paura.

Ma le sue parole mi indignano*

Oh ladra a chi?

*Metto le mani sui fianchi e batterei il piede a terra se ci arrivassi*

Stavo scappando da quei due tagliagole e lo avrei preso in prestito. Chiamate le guardie sarei tornata a prenderti.

*Nel dirlo cerco di voltarmi indietro per indicargli i veri ladri, che però sembrano essere svaniti nel nulla.*

Oh cioè! E mollami! Hai sentito me e non loro?

Non è che sei dei loro e fai da esca?

*Lo guardo con occhi furenti.

Sarai pure grande e grosso ma se ci arrivo...

Provo a dargli un calcio, dove lo potete immaginare, ma forse non è stata un grande mossa.*

 

*Qualcosa nell'osservare quello strano personaggio nero da per un attimo brividi di angoscia e disperazione ai due Esterling che si guardano straniti.

Ma poi l'attimo passa: sono feroci, ben armati e abituati a combattere per vincere ogni creatura della terra di mezzo.

Sono predoni senza pietà e senza paura, i volti feroci celati dalla stoffa che lascia scoperti solo gli occhi

Veloci si nascondono dietro un muretto a secco che corre lungo la via, guadagnando terreno non visti.

Bene, le prede sono due...uno di loro incocca la balestra con una freccia avvelenata, puntandola dritta verso la schiena, nella direzione da cui avrebbe trapassato il cuore della nera figura che ha catturato l'hobbit che stavano seguendo e che ora da loro le spalle*

 

Vader: *Vader inclina la testa, saggiando i pensieri dell'Elfa con una lieve sonda mentale. Sembra che il suo cervello non sia addestrato per combattere simili intrusioni, e così non ha problemi a cogliere la verità delle sue parole.

Forse, l'avvertimento della Forza non riguardava lei... bensì le persone che si stanno avvicinando silenziosamente alle loro spalle, nascoste della vegetazione. Probabilmente banditi, a giudicare dal modo in cui vogliono approcciarsi.

All'improvviso, un altro avvertimento risuona nella canzone del Cosmo.

Vader solleva una mano... e la freccia che stava per colpirlo si ferma ad appena un paio di centimetri dal suo casco, la punta luccicante sotto i raggi del sole.

Lentamente, l'Oscuro Signore lascia andare l'elfa e si gira verso il punto da cui è partita. Poi, comincia a reindirizzare il proiettile... e molla la presa, rispedendolo al suo proprietario.

Un sussulto risuona poco distante dal viale, poi si ode l'inconfondibile suono di un corpo che tocca terra.*

Forse credevate che fossi una facile preda *tuona la voce del Sith, mentre scruta i suoi dintorni* Un viandante sperduto in attesa di essere ucciso e rapinato dei suoi averi. Una sventurata vittima delle circostanze.

*Man mano che i banditi si avvicina, l'aria attorno all'uomo sembra caricarsi di elettricità statica.

Vader estrae un cilindro argentato da sotto il mantello.*

Potreste pensare di avermi circondato. Ma in verità, tutto ciò da cui sono circondato al momento...

*una lama rosso sangue illumina il viale di una luce vermiglia*

è paura... e uomini morti.

 

Primula: *Attimi eterni penzoloni, una strana sensazione come di un dito che carezzasse la tempia, poi finalmente il colosso mi lascia andare e torno a toccare terra*

Grazie eh!

*Gracchio con la gola ancora stretta.

Poi vedo la freccia ruotare e ripartire e centrare colui che la aveva scagliata.*

"Deve essere un stregone come Gandalf"

*Quando si rivolge ai banditi è strano, il tono mortifero ma stranamente formale e educato. Poi estrae un cilindro da cui spunta qualcosa di lucente, rosso vermiglio*

Bella la bacchetta magica spaziale!

*Fargli un complimento forse lo renderà più ben disposto nei miei confronti, ma non capisco proprio cosa vuole farci.

Nel dubbio estraggo il blaster da sotto il mantello e sparo all'altro criminale.

Colpo fortunato, la mia media di tiro è appena sufficiente.*

Yeah!

*Soffio sul blaster come ho visto fare ai pistoleri nei vecchi film.

Poi guardo questo gigante nero che mi incombe accanto con un sorriso di trionfo*

Uno tu, uno io. Siamo pari.

Non è che mi daresti un passaggio fino al villaggio?

   

Vader: *Vader sbuffa mentre rinfodera la sua lama. Se questa ragazza fosse a conoscenza della sua identità, dubita che si comporterebbe in modo così disinvolto in sua compagnia.

Tuttavia, dopo aver passato l'ultimo anno circondato da ufficiali e burocrati, è piuttosto rinfrescante incontrare qualcuno che non lo guardi come se fosse la Morte in persona. Se non altro, potrebbe rivelarsi utile per i suoi obiettivi a breve termine.*

Dipende da quale sia la tua destinazione *risponde dopo averla soppesata con lo sguardo* Al momento, mi sto recando ad una vecchia roccaforte chiamata Barad Dur... ma temo di essermi perso. Non ho ancora molta familiarità con queste terre.

 

Primula: *Fa sparire la bacchetta magica e mi dice dove è diretto. Sembra irritato dal fatto di non riuscire a orientarsi.* "Povero gigante nero"

*Effettivamente potrei anche andare con lui a quella Bara Dur, un posto vale l'altro per iniziare a cercare Hellabor*

Come destinazione può andare, se mi fai vedere la cartina possiamo partire.

*È strano come nonostante la sua mole e i suoi strani poteri mi senta a mio agio con lui.

Scrollo mentalmente le spalle, in fin dei conti le anime affini si riconoscono, magari faremo un bel viaggio insieme come fece Frodo millenni fa.*

Io sono Primula Tuc dalle Selve, e tu come ti chiami?

*Gli tendo la mano con una mezza riverenza in stile Hobbit*

Ah senti, ma se ci fermassimo per mangiare prima? Ho un po' di fame e cose buone nello zaino, puoi mangiare con me.

Perché non togli il casco, mica rischi di cadere dalla moto finché siamo fermi?

*Un fuoco di domande, forse dovrei dargli un attimo di tempo per rispondere.

Ma sono curiosa. *

 

 Vader: *Il primo istinto del Sith è di rifiutare l'offerta e proseguire il suo viaggio senza perdere altro tempo. Tuttavia... deve ammettere che sono passati almeno due giorni dall'ultima volta che ha messo qualcosa sotto i denti. E sebbene sia in grado di resistere almeno una settimana senza il bisogno di cibo o acqua, non può rischiare di rimanere senza energie in caso di pericoli... di cui questo mondo non è certamente privo.

Inoltre, questa ragazza potrebbe effettivamente condurlo a destinazione, quindi sarebbe meglio approcciarsi a lei in un modo più emichevole.*

Molto bene *risponde, mentre lo offre la mappa* se credi di potermi portare a destinazione, non rifiuterò un po' di assistenza.

*A quel punto, si porta le mani alla maschera... e se la toglie, rivelando il volto umano sottostante.*

E visto come ti ho attaccata in precedenza, offrirti un passaggio sarebbe il minimo per guadagnare il tuo perdono *aggiunge con un sorriso cordiale, lasciando che i suoi occhi tornino di un intenso blu cielo... ingannevolmente umani.*

   

 

Primula: *Avevo appena afferrato la mappa per cercare il posto dove dobbiamo andare che si toglie la maschera.

Un altro po' e mi cade la mascella. È l'uomo più bello che abbia mai visto. Alla prima impressione poco sopra i venti anni. Solo qualche anno più di me.*

Bè anche io ti sono arrivata alle spalle, è che non pensavo di aver tempo di fare convenevoli

*Scrollo le spalle e intanto inizio a tirare fuori dallo zaino pane e salame e birra che posò su una sottile copertina da picnic*

Però non mi hai ancora detto come ti chiami

*Gli ricordo ancora sorridente ma con le manine piazzate sui fianchi a indicare che non intendo passargliela.

Gli allungo un panino*

A te Gigante Nero, buon appetito!

*Offro, sottolineando con un buffo soprannome che non so ancora come chiamarlo*

 

Vader: *Vader accetta il panino con un cenno grato, mantenendo un'espressione cordiale.

è passato molto tempo dall'ultima volta in cui ha dovuto fingere un atteggiamento amichevole, ma di certo non ha dimenticato i suoi tempi da Jedi, quando era ancora un ingenuo cavaliere che desiderava solo aiutare gli altri e promuovere la libertà e la democrazia... prima della sua caduta... prima dell'Impero che lui e Palpatine avevano fondato insieme.*

Puoi chiamarmi Vader *risponde, prima di addentare un pezzo del panino* uuuuh... davvero niente male. I miei complimento al cuoco.

*Detto questo, inclina leggermente la testa e la scruta curiosamente*

E dimmi, giovane Elfa, cosa ti ha portato esattamente in queste campagne? Intendo, prima che tentassi di rubare... perdonami... di "prendere in prestito" il mio speeder.

 

Primula: "Che nome strano, chissà da dove viene"

*Penso ma non mi esprimo perché sarebbe scortese.

Addento con entusiasmo il mio panino, che fosse delizioso non ne avevo dubbi visto che l'ho preparato personalmente.

Ho vinto le gare di panini della Contea negli ultimi 5 anni mica per caso.*

Grazie!

*Mi prendo qualche attimo per pensare a cosa rispondere, quanto svelare. Ma mentire non è il mio forte sicché vuoto il sacco, sentendomi stranamente meglio dopo averlo fatto.*

Sono partita dalla Contea in cerca di quella scriteriata di mia sorella Hellabor.

Quella vagabonda è andata in cerca di avventure ma non ha più mandato notizie a casa.

E ovviamente non ha voluto saperne di portarmi con lei perché è pericoloso!

*Sputo fuori le parole con rabbia, e sottolineo le ultime due mimando le virgolette con le dita.

La mia voce trema di rabbia, ma credo sia palese anche quanto sono preoccupata. E polemica. Che quando sono arrabbiata divento polemica.*

E tu? Da dove vieni? Sei uno stregone come Gandalf? Sai fare i giochi pirotecnici e creare una nave elfica che vola in cielo con il fumo come faceva lui?

E perché il tuo bastone è così strano?

* Nel rivolgergli tutte quelle domande mi sono seduta a gambe incrociate sulla copertina e ora sto rovistando nello zaino in cerca del dolce.

Vittoriosa estraggo un panino con la cioccolata, lo spezzo in due e generosamente gliene offro la metà*

Senti questa meraviglia.

 

Vader: *Vader rimane temporaneamente sbalordito alle parole dell'Elfa.

Hellabor... quello è un nome che ricorda assai bene. Dopotutto, è lo stesso della piccola Hobbit a cui ha sottratto uno degli anelli attualmente in suo possesso... lo stesso che ha colto dalla sua mente, quando l'ha trovata sola e spaventata nelle profondità della montagna.

Forse questo incontro non è stato affatto una coincidenza... ma il volere della Forza stessa.

Subito, recupera un'espressione disinvolta.*

Sono sicuro che la tua amica sta bene e che presto vi ritroverete. Dopotutto, mondi come questo non sono altro che piccoli granelli di sabbia se paragonati all'enorme galassia in cui viviamo *dichiara saggiamente* Ma per rispondere alla tua domanda... no, non sono uno stregone, e ammetto che l'identità di questo Gandalf mi sia ignota.

*Offre all'Elfa un sorriso apparentemente gentile*

Per quanto riguarda ciò che sono... beh, nella mia vita sono stato molte cose. Schiavo, Jedi, guerriero... ma di questi tempi preferisco definirmi un Sith, coloro che più di qualsiasi altra creatura vivente sono capaci di usare e dominare la Forza.

 

Primula: *Jedi? Sith? Non ho mai sentito questi termini ma schiavo sì. Gli offro un sorriso di simpatia.

Non ho minimamente capito cosa intende con le parole seguenti*

Grande e grosso come sei ci credo che sai usare la forza, un altro po' e mi staccavi la testa prima! Quindi forse sul dominare hai ancora da lavorare parecchio, lasciatelo dire!

*Intanto inizio a riporre nello zaino tutto l'armamentario da picnic.

Lo guardo da sopra la spalla, niente per guardarlo in viso mi devo voltare e alzare la testa.*

Sarà meglio avviarci, di strada ce n'è e vorrei arrivare in posto civile per la notte.

*Lo precedo allo speeder e monto agilmente, poi lo guardo con aspettativa. Peccato che abbia indossato nuovamente quello strano casco e non riesco a vedere gli occhi*

Guido io o guidi tu?

Hai un altro casco?

 

Vader: *Alle parole dell'elfa, Vader si trattiene a mala pena dall'alzare gli occhi al cielo.

Come molto spesso accade quando un'utente Forza entra in contatto con coloro che non ne hanno mai sentito parlare, ha decisamente mal interpretato il significato dietro al suo potere. Troppo spesso, infatti, ha visitato mondi primitivi che la definivano semplicemente... magia, un termine che ha sempre disprezzato.

Potrebbe lasciar perdere... ma in quanto uno degli ultimi Sith rimasti in vita, si sente obbligato a risolvere questa lacuna quanto prima.*

Non stavo parlando della mia forza fisica ,ma della Forza, un potere intrinseco a quelli della mia specie *spiega pazientemente* Si tratta di un campo energetico che circonda tutte la galassia, permeando ogni cosa, dalla creatura più piccola al corpo celeste più grande. Ciò che mi hai visto fare prima, quando ti ho sollevata in aria, è solo una minuscola parte delle sue possibili applicazioni.

*Guarda il sole ormai sul punto di tramontare*

Ma sarà meglio approfondire l'argomento in un secondo momento. Non ho caschi da poterti fornire, ma ti assicuro che sono un pilota provetto.

*Detto questo, la spinge delicatamente indietro con la Forza e si piazza sul sedile di fronte.

Dopo essersi rimesso la maschera, la guarda con la coda dell'occhio.*

Tieniti stretta e cerca di guidarmi mentre saremo in movimento.

 

Primula: *Mi sposta con delicatezza e prende posto davanti*

Urka fichissima questa cosa della Forza! Ho tipo un milione di domande da farti

*Parlo rivolta alla sua schiena, sta già avviando lo speeder e mi devo attaccare a lui per non cadere.

Mi sistemo bene il mantello rosso e poi gli circondo la vita con le braccia e poso il viso tra le sue scapole... bè circa, diciamo che con la fronte arrivo alle scapole. È sorprendentemente caldo e il mantello nero è morbido e setoso al tatto. Temevo fosse ruvido e grezzo e che mi avrebbe graffiato il viso.

Parte a razzo appena gli dico che sono pronta*

"Fare da navigatore senza vedere la strada potrebbe essere un po' un problemino"

*Cerco di orizzontarmi guardando di lato e ricordandomi i dettagli della mappa e i punti di riferimento.*

Vader? Ehmmm. Ho il lievissimo sospetto che tu stia andando nella direzione sbagliata.

*Non voglio farlo arrabbiare ma non vedo un tubo e anche se la posizione è comodissima credo non sia la più funzionale data la nostra disparità di altezza. Il mio 1.38 è completamente sovrastato dalla sua altezza.*

"Sembra non avermi sentito"

*Stacco con cautela una mano e picchiettandogli un dito sul casco ci riprovo*

Tok tok! Vader? Stiamo sbagliando strada.

 

Vader: *Vader sospira mentalmente, sentendo la mano dell'elfa picchiettargli sull'elmo.

In circostanze diverse, avrebbe ucciso chiunque avesse osato commettere un atto così oltraggioso verso il Leader Supremo dell'Impero, e di certo nel corso degli anni ha eliminato molti dei suoi sottoposti per ragioni meno gravi... ma ha ancora bisogno di lei, e così la solleva con la Forza mentre lo Speeder è ancora in moto, lasciandola cadere sulle sue gambe. Una posizione piuttosto imbarazzante, ma sfortunatamente necessaria.*

Allora ti consiglio di cominciare a indirizzarmi verso quella giusta *dichiara a denti stretti, grato che la maschera possa nascondere la sua espressione stizzita. Purtroppo, dubita che il resto del viaggio sarà tranquillo come sperava...*

 

Primula: *Mi sento sollevare dal sellino come da mani invisibili e per un attimo penso che mi lascerà cadere abbandonandomi lungo la strada.

Poi invece cado tipo sacco di patate sulle sue gambe*

Ma sul serio?

*Lo fulmino con un'occhiata risentita, beh sarebbe più soddisfacente farlo se non indossasse la maschera ma vabbè.

Mi accomodo sulle due gambe agitandomi e dimenandomi fino a che il mantello si sistema e non è più tutto aggrovigliato tra noi. *

Ecco, decisamente meglio!

Ma poi mi devi spiegare come fai! Sarebbe fichissimo poterlo fare! Quanti scherzi farei a Helly!

*Mi allungo e poso le mie manine sulle sue coperte dai guanti neri, quindi picchietto verso destra sulla sua mano.*

Ecco adesso diritto fino a oltre quella collina

*Mi appoggio completamente contro di lui, praticamente mi ingloba, al calduccio e sicura di non cadere metto la testa tra il suo petto e il braccio e chiudo gli occhi*

Se mi addormento svegliami dopo la collina, okey Vader?

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Episodio 5: Misteri irrisolti ***


Episodio 5: Misteri irrisolti

Palazzo Reale, Minas Tirith, Gondor

Myrelyn: *Siamo arrivati da poco qui al castello; sto girellando in compagnia di Alcare che non mi perde di vista un secondo. Forse teme che mi faccia di nebbia di nuovo.*

"Non ha tutti i torti, sto mortorio fa venire la depressione. Devo trovare un buon motivo per uscire spesso..."

*Dopo aver percorso chilometri di tetri corridoi arriviamo alla sala del trono, quella enorme che potrebbe ospitare balli e feste e invece sembra ammantata per un funerale*

Allegria portami via

*Borbotto sottovoce alzando gli occhi al cielo.*

Corro su per le scale fino al trono, mi guardo intorno e visto che siamo sole e sono certa che Alcare non farebbe la spia mi ci siedo ridacchiando.

Scomodo parecchio, non arrivo con i piedi a terra, sembro come i bambini dei ritratti nella galleria: con i piedini che spuntano dalla seduta*

Non vi invidio affatto Inmwe e Mairon

*Poi scendo con un saltello e vado a ispezionare i pesanti tendaggi che sono dietro.

Meraviglia delle meraviglie! C'è un'enorme finestra con un panorama mozzafiato!

Immediatamente tiro il cordone e apro completamente le tende lasciando che la luce del sole inondi la stanza.*

Wow Alcare guarda! Nascondere questo panorama stupendo dovrebbe essere reato di tradimento!

*Sto appiccicata al vetro, probabilmente ci ho lasciato l'impronta della punta del naso.*

Non vedo l'ora di mostrarlo a Inmwe!

Che dici? Andiamo a chiamarla?

 

Alcare: *cammina lentamente al fianco di Mirelyn che mostra tutto il suo entusiasmo specialmente quando arrivano alla sala del trono sul quale si siede sorridendo*

Hai ragione il panorama è veramente bellissimo, quanto alla principessa è probabile sia impegnata ma sono certa la vedremo in giornata

*dice col suo tono pacato godendosi la vista del panorama e della meravigliosa sala*

 

 

Hellabor: *Il bottino ha fruttato parecchio denaro. Contrattare è stato impegnativo ma Thamièl si è dimostrata un'osso duro per i mercanti, riuscendo ad alzare il massimo valore possibile per ogni singolo pezzo.

Adesso borselli pieni e sorriso stampato in volto, girano da un negozio all'altro intervallando ogni tanto con una veloce sosta per una birra in osteria.

Hellabor sfoggia nuovissimi pantaloni in morbida ecopelle color nocciola scuro, una comoda blusa rossa con decorazioni in oro sulle asole

Si è comprata anche un bel giubbino nuovo, caldo ma leggero, un vestito che Thamièl ha insistito a tutti i costi potesse servirle (mai indossato un vestito in tutta la sua vita ma c'è sempre una prima volta ..da piccola molte volte scappava seminuda nei campi se provavano a farle indossare qualche abito).

Ha anche un nuovo coltello, sicuramente non paragonabile al suo amato coltello nero ma affilato e piccolo, talmente sottile e fatto in modo di poterlo agevolmente nascondere sotto una manica legandolo con la sua fibbia

Vede che il loro percorso ormai le porta verso il palazzo reale, si ferma un attimo e inghiotte un groppo che le si è improvvisamente formato in gola*

Thamièl....ecco ehm ..io mi sento un po' in ansia al pensiero di entrare lì.

E se ci cacciassero? E se ci arrestassero? E se ...o perdirindina

*Sussurra spaventata dai suoi stessi pensieri*

 

Thamièl Aldaymir: *Hanno girato un bel po' di negozietti facendo acquisti. Per sé ha comprato una camicia nuova ed un bel paio di stivali, non poteva di certo presentarsi a corte con quelli vecchi che, anche se ripuliti, erano troppo lisi. Hellabor, rimessa finalmente in sesto, è smagliante nei suoi abiti nuovi, anche se c'è voluto del bello e del buono per convincerla a comprare anche un vestito...ed ora, soddisfatte dei loro acquisti, gironzolano per la città trovandosi alla fine nella vicinanze del palazzo reale*

- Se non ti senti ancora di entrare, puoi aspettarmi fuori a patto che non ti metta nei guai...Se vuoi resta ferma e buona lì, io non ci metterò molto, sempre che riesca a passare...non è mica detto. Fai come preferisci... - *Non aspetta neanche una risposta, e si dirige decisa verso lo scalone di pietra bianca, che scintilla al sole. Deve riuscire ad ottenere un'udienza, ma non dal vecchio re...da quelli che saranno i nuovi regnanti, o almeno deve riuscire a farsi ricevere da qualcuno vicino a Sauron. Intanto è arrivata davanti alle guardie, si ferma e sfoggia un sorriso seduttivo sbattendo le ciglia*

- Buongiorno, sono spiacente di disturbare, ma sarebbe possibile parlare con qualcuno dell'entourage dei futuri sovrani? Si tratta di una questione della massima importanza -

    

Hemron: *sono stato promosso a guardia della cittadella da pochi giorni ed ora, sto per assistere al cambio della guardia nel palazzo....finalmente, Re Halbrand è qui e porterà ordine e serenità nel Regno di Gondor e Arnor....finalmente, saremo liberi dall'oscurità di Re Throin* Chi siete? cosa volete? Il palazzo è blidnato per ordine di Re Halbrand. Non potete entrare. *resto ammaliato dagli occhi dell'Elfa di fronte a me...le sussurro* ma se avete monete sufficienti, posso farvi avere un'udienza nei giardini....

 

Hellabor: *Esita un attimo poi prende coraggio, fa un bel respiro e segue la compagna affrettandosi*

Hey hey aspettami!!

La guardia alla porta ha l'aria cupa che diventa ancora più severa quando le vede, ma poi sente le parole che sussurra all'elfa*

"Tsk...guardie corruttibili, bel palazzo sicuro deve essere questo"

Si guarda intorno: i giardini che si intravedono da dietro le inferriate laterali sono magnifici, uno spiazzo brullo e bruciato in una terrazza ampia e lunga proprio di fronte a loro da uno spiacevole contrasto col resto*

"Potrebbero piantarci qualcosa lì... quello doveva essere il posto del famoso albero bianco, ora è così triste quella terra annerita sola sola..."

Poi si gira verso la guardia guardandola diffidente.

Si augura davvero che Thamièl non voglia cedere al suo ricatto, le lancia un'occhiata sperando lei colga al volo*

   

Sauron: *questione della massima importanza....eh....Riconoscerei quella Hobbit fra mille. Ed è ancora qui, deve essere una condanna da parte dei Valar....qualche strana Maiar che mi hanno messo alle calcagna per spiarmi. L'elfa con lei ha un qualcosa di strano, non riesco a leggere la sua mente...non riesco a carpire nessuno dei suoi pensieri, eppure....non sembra essere molto antica. Mi avvicino alle due, lasciando la guardia quasi stupefatta....faccio finta di guardare verso lo spiazzo nero dove, un tempo, cresceva l'Albero Bianco..* che ci fanno una Sindar ed una Hobbit, a Minas Tirith....proprio in questo giorno...? *i miei occhi non rivelano emozioni, ma l'Elfa può chiaramente vedere le fiamme di Orodruin in essi*

  

Thamièl Aldaymir: *Guarda malissimo Hellabor e ficca una moneta d'oro nella mano della guardia...la mezz'hobbit é onesta, certo, ma in questo periodo oscuro il fine giustifica i mezzi, ed è meglio che lo impari al più presto.

Più che sentirli, percepisce dei passi avvicinarsi... la guardia, opportunamente foraggiata, ha superato se stessa avvisando proprio lui. Deglutisce accennando un inchino, mntre posa una mano sulla spalla di Hellabor.

- Re Halbrandt... - *balbetta leggermente, simulando emozione, ma in realtà ha una paura boia di quello che potrebbe accadere. Comunque ormai é in ballo, e deve ballare* - Sono onorata...Mi chiamo Thamièl Aldaymir, sono una cacciatrice di taglie autorizzata e questa è la mia apprendista, una ragazza che ho incontrato sulla mia strada recentemente e che mi è sembrata molto dotata... - *trae un lungo respiro* - Ho chiesto udienza perché, casualmente, durante uno dei miei ultimi incarichi sono venuta in possesso di un oggetto appartenente a Gondor. Ma si tratta di una cosa di così grande importanza che, venuta a conoscenza delle condizioni di salute in cui si trova il Re, ho preferito aspettare e rivolgermi a chi sarà il suo successore... - *Si ferma, cercando di mantenere la calma davanti al "nemico" e rabbrividendo leggermente. *

 

Hellabor: *Riconosce già da lontano quel viso e quello sguardo, come potrebbe dimenticarlo?*

"Assassino... maledetto assassino hai mandato il sith Vader a uccidere il mio amico, tutto per riavere due anelli .. me la pagherai cara."

*Il pensiero rimbomba talmente forte nella sua testa che per un attimo è convinta di averlo detto a voce alta, ma le labbra sono serrate, come i suoi pugni, le nocche strette e bianche*

"Calma Hellabor, calma"

*Dice a se stessa*

"Ricordati chi hai di fronte, sicuramente ti avrà riconosciuto anche lui ..tieni per ora il suo gioco e fai finta di nulla, il piano di Thamièl non deve fallire"

Re Halbrand è un onore davvero

*Mormora facendosi forza per non sguainare la spada e fiondarglisi addosso*

 

Sauron: oh....non servono presentazioni, *rivolgo uno sguardo serissimo alla Hobbit....doveva esserci un Nano con lei, chissà dove l'ha scaricata...immagino si sarà tenuto i miei anelli, non ne avverto la presenza nella Hobbit...* conosco la Hobbit, ci siamo già incontrati....in circostanze spiacevoli. *poi torno a concentrarmi sull'Elfa* una cacciatrice di taglie, eh? voi Primogeniti siete caduti in basso..dalla Quarta Era. Non vi facevo così inclini ad uccidere per denaro....*Mi avvicino a lei, cercando ancora di entrare nella sua mente, che sembra da una luce abbagliante* mostrami cos'hai trovato

    

Thamièl Aldaymir: *Nota con piacere che Hellabor si sta controllando. A fatica, ma ci riesce* - Cha cosa curiosa, mio Signore, che vi siate già incontrati...Arda è diventata piccola, a quanto pare. Ma vi garantisco, gli elfi non sono caduti in basso, sono io ad essere alquanto anomala tra di essi. Sono nata nel Reame boscoso, ma anelavo la libertà e volevo viaggiare ovunque. Non mi sarebbe mai stato permesso farlo, così ho deciso di di prendere in mano la mia vita da sola. Il lavoro che faccio è solo un modo per guadagnarmi da vivere, e cerco di non fare mai de male a chi non se lo merita... -

*Lo guarda, percepisce che cerca di leggerle la mente ma sa di essere protetta e continua il gioco. Simula incertezza, si guarda intorno... - Sire Halbrand...non qui, vi prego. In un luogo più sicuro dove nessuno possa vederci e sentirci. Ho imparato da molto che anche i muri hanno orecchie, e ciò che il dovere e l'onore mi impongono di consegnarvi non deve essere visto da nessuno -

  

Sauron: *Mi guardo intorno....come a cercare qualcuno che ci stia ascoltando...ma non vedo nessuno, non scorgo nessuno...* Si...hai ragione, ho un luogo dove poterci nascondere....*Mi chiedo cosa debba consegnarmi....deve essere davvero importante. Leggo lo sguardo di Hellabor, e porto la mano al pugnale che ho alla cintura....*

 

    Hellabor: *Cercare di non far trasparire le sue emozioni è la cosa più difficile che abbia mai affrontato in tutta la sua vita.

È quasi ammirata dalla sfacciataggine del Re che come niente fosse fa finta di non sapere nulla di cosa sia successo dopo l'incontro "spiacevole"

Ci sarebbe quasi da imparare se non fosse chi è...

Ma deve riuscirci o rischia di veder svanire ogni speranza di vendetta e magari ritrovarsi di nuovo in prigione a Minas Tirith*

Circostanze spiacevoli, vero.

*Risponde col tono più fintamente cortese che riesca a trovare*

    

Thamièl Aldaymir: - Su, il passato è passato...non può tornare ed il rimuginarci sopra non porta a niente - *Prende un polso di Hellabor e lo stringe come per ricordarle di stare al suo posto e di non fare gesti avventati che potrebbero essere fatali...*

- Mio Signore... - *Guarda Halbrandt facendogli capire che ha notato il movimento dlla sua mano verso il pugnale* - Perdonate la ragazza, vi prego...è giovane e ancora inesperta - *Poi lascia vagare il suo sguardo sul giardino così trasandato e triste...*

- Quando sarete saliti al trono, sono certa che voi e la Regina riporterete la città al suo antico splendore. E' sempre molto bella, ma ho notato molti segni di decadenza, salendo le cerchie di mura per arrivare qui. Ovviamente il povero Re Throin, nelle sue condizioni di salute che ho saputo essere precarie, non ha certamente potuto curarsi molto del benessere di Minas Tirith...Ma ora,vi prego, pensiamo all'oggetto che vi consegnerò. Dove possiamo andare? -

 

 Sauron: *entro nella mente di Hellabor, quel tanto che basta per capire che fine abbia fatto il Nano che era con lei...ed i miei Anelli...."Measse...come immaginavo"....poi, torno ad osservare l'Elfa...* ah....i giardini, lì non ci vedrà nessuno....venite anche voi, piccola Hobbit? *forse, se inizio a trattarle meglio....mi diranno per chi lavorano. Ho le segrete pronte per gli infiltrati di Tahenys....e ci passeremo proprio di fronte, quando andremo nei giardini....* Venite, da questa parte....*lascio vagare lo sguardo oltre la balaustra che costeggia il palazzo....si, Thamiel ha ragione, Minas Tirith ha bisogno di un restauro. Vorrà dire che metterò i cittadini al lavoro, appena salito al trono....*

  

Hellabor: *Si appresta a seguire i due, lasciando quel tanto di distanza che basta a sorvegliare le mosse di Mairon o Halbrand come si fa chiamare adesso.

Non si fida ovviamente e inizia a pensare se la posta in gioco non sia troppo rischiosa per Thamièl e lei

Che poi ma davvero hanno trovato un tesoro così grande nella tana dei troll che addirittura fa gola al Re di Gondor?

Forse quel cerchietto con la stella...scrolla le spalle, si augura solo che Thamièl faccia un buon affare, se lo merita davvero.

Quello che ci vorrebbe adesso invece è qualche sbuffo di fumo, senza perdere d'occhio i due ed in particolare i movimenti di lui tira fuori la tabaccheria e inizia a caricarsi la pipa*

   

Thamièl Aldaymir: *Halbrandt fa strada, lei lo segue, Hellabor chiude la fila cincischiando con pipa e tabacchiera nel tentativo di rilassarsi. Non si fa domande, mentre segue i passi di Sauron, e non sa neanche in quale punto dei giardini le sta conducendo...le sue dita si infilano sotto la giacca e sfiorano la tasca che contiene l'Elendilmir. Nonostante la situazione estremamente rischiosa da cui non sa ancora bene come usciranno, sempre che riescano ad uscirne, le sale in gola una risatina al pensiero della faccia che farà il suo nemico quando vedrà il gioiello...*

- Sire Halbrand, dove ci state conducendo? Forse volete che alla consegna di quanto è mio dovere restituirvi assista qualcun altro? Forse la vostra Regina? Credo che la cosa imponga la massima segretezza... -

 

 

Sauron: *mi fermo di scatto e mi volto verso Thamiel, osservandola...e, poi, lasciando vagare lo sguardo verso quello che un tempo era il mio regno. Sono ancora troppo debole per forzare la mente di un Incarnato ad aprirsi...ma ho intenzione di scambiare il suo dono con qualcosa di altrettanto valore...qualcosa che, se non lavora per Measse...non esiterà a prendere.* Vediamo cos'hai da mostrarmi, Elfa. Non c'è bisogno di nessun altro, qui...solo voi due. *nessuno deve sapere del nostro incontro e di ciò che donerò a Thamiel....beh, nessuno oltre alla sua apprendista. Meno persone ci vedono, meglio sarà....Soprattutto, non voglio Inmwe qui.*

 

Hellabor: *Ecco arrivato il momento...allerta Hellabor, ricorda cosa è stato capace di fare per due anelli e immagina se quel cerchietto è magari ancora più prezioso...

Si tiene la mano libera nel caso serva per la spada, se quello fa solo un gesto dubbio verso Thamièl...glielo paga e paga per tutto se ci riesce, a costo di morirci.

Fa un bel respiro e attende, a lato, osservando silente*

 

Thamièl Aldaymir: *Alle parole di Sauron nelle spoglie di Halbrandt, immobile davanti a lui nel silenzio dei giardini assolati sul retro del palazzo reale di Minas Tirith, non si rende quasi conto che il momento è arrivato. Guarda Hellabor con apprensione, sperando che tutto fili liscio e che la mezz'hobbit non si faccia ammazzare per qualche gesto inconsulto.

La sua mano torna ad infilarsi all'interno della giacca di cuoio, sotto gli occhi attenti del Maia. Lentamente ne estrae un fagottino di seta, e lo stringe tra le mani prima di aprirlo e di mostrarne il contenuto. Sente il cuore che le rimbomba nel petto, pensando all'antichità di quel gioiello ed alla sua storia*

- Mio signore, ecco...Nonostante il mio attuale lavoro non crediate che io sia una sprovveduta e non conosca la storia di Arda...per questo sono onorata di consegnare al suo legittimo proprietario, futuro Re di Gondor e di Arnor l'Elendilmir, vestigia di Numenor, perso ai Campi Iridati e ritrovato ad Orthanc da Re Elessar nella terza Era...e nuovamente perso o rubato, ed ora fortunosamente ritrovato -

*Un raggio di sole colpisce in quel momento la stella, che esplode per qualche secondo in una sfolgorante ed accecante luce...*

  

Sauron: *prendo in mano la tiara e la osservo...si, dalla fattura e dal metallo usato sembra proprio l'originale. Ne riconosco le molecole...il passare del tempo, le mani che l'hanno toccata....La sua storia è intrecciata con quella di questa città. Deve essere un dono dei Valar...solo una mano divina potrebbe decidere di farla ritrovare ad un'Elfa qualunque e portarla a me....Sorrido....* sono grato di questo dono, Thamièl Aldaymir. Considerati ammessa a corte ed invitata all'incoronazione ufficiale che si terrà fra qualche giorno, qui...a Minas Tirith, capitale planetaria di Arda. *osservo la Hobbit ...* anche la tua apprendista. Troveremo abiti per voi...Ma...prima di tutto, ho qualcosa per te. Qualcosa che ho trovato molto tempo fa...*quando l'Unico venne distrutto, i Tre degli Elfi perdettero ogni potere e non tutti arrivarono a Valinor. Narya venne perso da Gandalf....e ritrovato, secoli dopo. Apro la mano per consegnarlo a Thamiel* è tuo, se vorrai accettarlo.

 

 Hellabor: *Adesso non deve sforzarsi di tacere perché a tutti gli effetti senza parole, osserva stupefatta con gli occhi sgranati gli oggetti nelle mani dei due.

Mai avrebbe immaginato che nella tana dei troll le fosse caduto addosso un cimelio tanto prezioso, ma perché Thamièl non le ha detto nulla del suo effettivo valore?

Per un attimo un'ombra di dubbio sull'operato della sua compagna di viaggio le si insinua nel cuore, poi ci riflette su e conclude che in effetti è una cacciatrice di taglie, ci sta che trovi un tesoro e se lo tenga per sé

Si erano appena conosciute quindi poteva anche immaginare che se ne avesse conosciuto il valore lei avrebbe potuto reclamarlo per se stessa

Ma a lei non interessavano tesori di alcun genere, aveva già imparato a sue spese che nella terra di mezzo un tesoro o un gioiello prezioso il più delle volte era senza alcuna utilità se non solo piacevole da guardare e spesso fonte di grossi guai.

L'anello poi che risplendeva nella mano di Mairon era parecchio preoccupante...uno dei tre Anelli degli elfi, un dono non paragonabile a nessun'altra regalia*

"Questo Mairon pare molto fissato con gli anelli...mi domando quanti ne tenga nascosti da tirar fuori alla bisogna, Re Anello qui"

*Osserva la reazione di Thamièl, domandandosi come si possa accettare uno scambio simile e nello stesso tempo rifiutare uno scambio simile*

"Prevedo guai.."

*Concentrata nei suoi pensieri risponde automaticamente senza riflettere alle parole di invito a Corte*

Onorata Sire, la ringrazio

*Poi si riscuote e si prenderebbe a schiaffi da sola, mannaggia la fretta e la distrazione.. l'ultima volta l'ha invitata a "riposare e guarire" a casa sua e si è ritrovata in prigione...e ora, cosa nasconde questo invito?*

 

Thamièl Aldaymir: *Si sente fiera di Hellabor, si sta comportando benissimo nonostante alcuni comprensibili cedimenti. Poi i suoi occhi si fissano sull'anello apparso nella mano di Sauron...Narya...incredibile! Come può essere in suo possesso uno dei tre Anelli salpati per Valinor poco prima che lei nascesse? Meglio non pensarci, e poi non è affar suo. Sa che i tre Anelli elfici hanno perso il loro potere quando l'Unico fu distrutto, ma la bellezza e l'importanza dell'Anello di Fuoco sono immutate e imperiture.

In un silenzio quasi innaturale allunga le mani verso Halbrandt. Sente come in un sogno l'Elendilmir sfilarsi dalle sue dita, mentre con l'altra mano riceve l'Anello di Fuoco. Lo stringe nel palmo, unendo le mani e portandosele al petto*

- Grazie, futura Maestà... - *la sua voce è poco più che un sussurro, un po' per continuare a recitare la sua parte e un po' per l'autentica emozione di avere nelle mani un oggetto tanto antico* - Grazie anche per il vostro gentile invito a corte e all'incoronazione...Per noi sarà un onore, come lo è stato poter restituire ai legittimi proprietari l'Elendilmir! Ora, permetteteci di ritirarci... - *Guarda la mezz'hobbit, e tornando a posare gli occhi su Sauron, si inchina in una riverenza ossequiosa dando di nascosto una gomitata ad Hellabor, in modo da farle capire che deve imitarla...e si prepara al fuoco di domande che dovrà sopportare una volta uscite dal palazzo.*

  

Sauron: *ammiro la calma di Thamiel, vedrò di inserirla nell'entourage di Inmwë...mi servirà qualcuno che possa aiutarla a mantenere la calma e la fiducia in me, quando il suo corpo inizierà ad indebolirsi....ma prima, ho un piano...eliminare il Re....senza essere notato, ovviamente. Sono nella sua mente da molto tempo...avveleno i suoi pensieri da quando è morta la moglie. E con ottimi risultati, direi. Ah....la vendetta verso Aragorn si sta rivelando sempre più vicina. Presto, la sua dinastia sarà distrutta con uno schiocco di dita. Meglio che torni a palazzo...Inmwë è preoccupata, posso sentire la sua paura ed i suoi dubbi verso di me. Devo restare cauto con lei.*

Interno del Palazzo Reale, Minas Tirith, Gondor

 

Inmwe: *Si cambia velocemente d'abito, indossandone uno più comodo ora che le faccende di rappresentanza, almeno per oggi, pare siano finite.

C'è ancora molto da fare però, pare che ultimamente il padre abbia lasciato il palazzo andare totalmente alla deriva come usi e abitudini.

Ci sono nuove regole da impostare e c'è da rimettere a suo posto chi in quel periodo ha pensato di potersi approfittare della debolezza del Re per fare i suoi comodi..

Con decisione e sognando un buon thè caldo, esce dalla stanza, imbattendosi in Adar anche lui appena uscito dalla sua stanza.

Si avvicina sorridendo stancamente, la giornata è stata lunga e non è ancora finita..*

Adar, come ti trovi con la camera, tutto bene? Se hai qualsiasi desiderio o necessità di pure senza problemi ad Edgar, il maggiordomo

Gli ho dato indicazioni di assistervi in ogni esigenza

*Poi fa un bel sospiro e lo guarda dritto negli occhi*

E ...se hai qualche minuto da dedicarmi, avrei alcune domande da porti. Riguardo a Mairon

*Gli dice con una leggera enfasi nel pronunciare il nome, in modo che lui già possa intuire*

 

   Adar: *Adar offre alla regnante un lieve inchino di rispetto. Sebbene la sua storia con Sauron sia stata a lungo segnata da eventi travagliati e discordie, è disposto a riconoscere al Signore Oscuro un successo incontestabile: è davvero riuscito a trovarsi una magnifica regina, compassionevole e astuta in egual misura.

Internamente, spera che non verrà mai macchiata dall'oscurità intrinseca del marito... anzi, forse potrebbe essere proprio lei a indirizzarlo verso un percorso più onorevole.*

Ho vissuto a lungo nelle condizioni più deplorevoli, mia signora, come tutti i membri della mia razza. A confronto, le stanze che mi avete fornito rappresentano un sostanziale passo in avanti, quindi vi ringrazio.

*Le successive parole della donna suscitano la sua curiosità.*

Chiedete pure. Sebbene non possa affermare di conoscerlo come un tempo, io e lui abbiamo avuto... una lunga storia, e anche piuttosto travagliata.

 

Inmwe: Storia lunga, già, lo so.

Millenni o ere, se preferisci... vero?

So chi è, me lo ha detto quella sera in cui tu hai avuto quel terribile incubo. Se mai di incubo si sia trattato

*Fa un profondo respiro, senza mai distogliere gli occhi dai suoi, pronta a cogliere ogni minimo accenno di menzogna o verità dissimulata.

Ne ha avute fin troppe delle une e delle altre, ora vuole la verità*

Dimmi Adar .. come ha fatto a tornare?

Quello che mi dici resterà tra noi, hai la mia parola .

Ma ho bisogno di sapere... qualcosa oltre a quello che può dirmi lui perché...ecco, perché voglio essere sicura che davvero stia cercando di cambiare...se davvero è possibile

 

Adar: *Adar chiude brevemente gli occhi, riflettendo attentamente su quale dovrebbe essere la risposta ad una domanda tanto complicata. Dopotutto, sono davvero pochi gli esseri che possono affermare di conoscere cosa passi per la mente di Sauron... e lui non si considera tra loro.

Tuttavia, ha vissuto abbastanza in sua compagnia da poter scorgere lievi brandelli di pensieri e piani in quei suoi occhi di fiamma. Non molti, ma comunque più di quanto potrebbero affermare molti altri.*

Ammetto che i meccanismi dietro al suo ritorno mi sono per lo più ignoti, anche se immagino abbiano a che fare con la sua versatilità nel creare artefatti. Per quanto riguarda le sue intenzioni...

*Apre gli occhi, fissando intensamente la regnante*

Posso solo dirvi che l'ho conosciuto quando era al suo peggio, e di certo era molto diverso rispetto alla persona con cui tutti noi abbiamo interagito negli ultimi giorni. Da una parte, sembra sinceramente interessato al voler tentare un nuovo approccio per la Terra di Mezzo... ma dall'altra, stiamo pur sempre parlando di colui che un tempo tentò di conquistare questo mondo con il fuoco e il sangue. Forse questa volta sarà diverso, o forse no. La vera domanda è: se dovesse rigettarsi nelle vecchie abitudini... voi che cosa fareste?

 

 Inmwe: *Riflette attentamente su ogni parola, soppesandone la portata ed il significato.

Quindi neanche Adar sa esattamente come lui sia tornato dopo la sconfitta ad opera degli hobbit.

Non resta che chiederlo direttamente a lui questo... ma poi, ha davvero importanza saperlo oppure no?

E se c'entrasse quella Valie di cui lui parlava, quella Measse ..*

Io cosa farei...cosa farei?

*Sembra domandare a se stessa, passandosi una mano sugli occhi*

Si, la persona che ho conosciuto...che sto conoscendo anzi, sembra così diversa da quella del passato.

In fondo, si può sempre migliorare, non è vero? Almeno provarcisi...

*Sussurra come per cercare di convincersi*

Se così non fosse io ..non lo so davvero

*Sospira non osando farsi uscire di bocca quelle parole che dentro se stessa già le hanno risposto.

Lei resterebbe con lui, accanto a lui.

Comunque.

Pensierosa gira la testa verso la finestra, quello che vede le fa un attimo aggrottare lo sguardo.

Mairon è in giardino e con lui vi sono due figure, una minuta sembra un'hobbit ed un'altra dall'aspetto chiaramente elfico*

"Chi sono quelle due?'

*Pensa*

 

   Myrelyn: *Uscita dalla sala del trono ha lasciato Alcare davanti alla porta della biblioteca ma lei ha tutte le intenzioni di esplorare il castello e magari trovare Inmwe e mostrarle le sue scoperte.

Correndo su e giù, infilandosi anche negli stretti corridoi riservati alla servitù che la guarda stupita ma non osa redarguirla o protestare contro l'intrusione finisce per tornare nell'ala in cui sono le stanze a loro riservate.

Farsi una mappa mentale del luogo è un'abitudine che lo zio Legolas le ha insegnato fin dalla più tenera età.*

"Gran bel labirinto, fortuna che ho un senso dell'orientamento perfetto"

*Spunta in corridoio e vi trova Inmwe e Adar intenti a discorrere*

Inmwe! Adar! Buongiorno!!!

*Saluta sorridente e saltellando si avvicina fino a prendere entrambi per mano con la solita sbarazzina esuberanza*

Oh Inmwe devi venire a vedere che fantastico panorama c'è nella sala del trono! Era oscurato da pesantissimi tendaggi, pensa te! Un vero delitto!

*Commenta con allegra petulanza*

Vieni anche tu Adar! Farà bene al tuo caratteraccio!

*Glielo dice ridendo e guardandolo in modo tale da rendere più che evidente che sta bonariamente scherzando.*

Andiamo?

 

Adar: *Adar sospira stancamente all'apparizione della piccola Elfa ribelle. Si era quasi abituato alla ritrovata quiete del palazzo... ma naturalmente, tutte le cose belle dovevano giungere a una brusca fine, prima o poi.

Riflettendo alla domanda di Mirelyn, si rivolge a Inmwe e le offre un braccio in modo rispettoso.*

Dovremmo andare, mia signora? Forse avrete la possibilità di conversare con vostro marito in un ambiente più tranquillo... e discutere dei vostri dubbi *aggiunge con voce più bassa, non volendo che una certa elfa cominci a curiosare.*

   

Inmwe: *Myrelyn riesce sempre a metterla di buon umore, pur con diversi e pesanti interrogativi nella mente Inmwe sorride e la abbraccia*

Hai fatto bene. È tutto vecchio in questo palazzo, mi aiuterai a rimetterlo un po' a nuovo ...

Si, andiamo a raggiungerlo direi

*Dice prendendo il braccio che le offre*

Così vediamo anche come è la sala senza tendaggio...non ricordo di averla mai vista senza o forse solo da molto piccola?

*Perplessa cerca di ricordare quand'è che il nero ha iniziato a predominare nei colori della corte, ma è come se il passato oltre un certo punto si perdesse nella nebbia*

  

Alcare: *Dopo aver lavorato e chiuso la biblioteca, c'era molto da fare ma non era messa così male come nei primi giorni, era riuscita a conservare molti libri e sperava che presto il personale di corte si sarebbe recato a prendere molti volumi.

Camminando s'imbatte in Myrelyn ed Inmwe*

Buongiorno Vostra Maesta', ciao Myrelyn.

*dice con un lieve sorriso *

 

Myrelyn: *Ci avviamo verso l'esterno, Inmwe ha visto Mairon dalla finestra e vuole raggiungerlo.*

"Sembrano due calamite di polarità opposte, non riescono a stare separati due minuti senza cercarsi"

*Pensa la piccola elfa irriverente con un sorrisetto malandrino*

Ciao Alcare! Vieni con noi!

*Mi affianco a Adar e infilo la manina sotto il suo braccio imitando Inmwe.*

Uruk fortunato! Hai al braccio le due più belle donne del castello!

*Non può fare a meno di provocare scherzosamente Adar, poi però teme di poter aver offeso Alcare e si volta leggermente verso l'altra elfa. *

E la terza qui accanto

*Ammenda rivolgendosi all'amica con un sorriso.*

Andiamo da questa parte, si fa prima, l'ho scoperto poco fa!

*Saltellando indica la strada più breve per raggiungere il Re Mairon nei giardini.*

 

Adar: Personalmente, potrei fare a meno di una di voi *borbotta Adar, pur arricciando appena le labbra in un sorriso appena accennato.

Non abbastanza da mostrare il suo divertimento, ma più che sufficiente per far capire alla giovane elfa che in fondo non è poi così infastidito da tutta questa situazione. Ha fatto passi da gigante rispetto a quando ogni singolo elfo o umano della Terra di Mezzo non ci avrebbe pensato due volte prima di dargli la caccia e tentare di farlo a pezzi.

Finalmente arrivano nei pressi della sala, ove la mancanza di tende offre una vista certamente abbagliante al di là del vetro trasparente.*

Lo ammetto, è una vista decisamente magnifica.

 

    Inmwe: *Ridacchia cercando di non darlo a vedere, i battibecchi continui tra Adar e Myrelyn sono troppo divertenti.

Soprattutto vedere lui così serio che a fatica cerca di non ridere per mantenere la sua aria compunta*

Alcare come va in biblioteca? Ti trovi? Spero non sia un lavoro troppo gravoso da fare sola, dovrebbero esserci tomi secolari impilati pressoché a caso e altrettanta polvere lì..se ti serve un aiuto dimmelo che te lo procuro

*Le dice mentre arrivati in sala butta un occhio al panorama dietro il trono, che senza drappeggio è davvero splendido e illumina molto tutto l'ambiente.

Ricorda quando giocava a nascondino con sua madre e si celava sempre lì...

Dalla sala escono nei giardini, ma Mairon non c'è più e neanche le due ragazze*

Strano . Erano qui appena qualche attimo fa

*Si domanda per un attimo se davvero ha voglia di sapere dove sono andati e a fare che ..*

 

   Alcare: *sorride a Myrelyn e poi ad Imwe*

Non c'è male, ho quasi finito con i tomi più delicati e la polvere è il minore dei mali. Devo dire che si tratta di volumi splendidi vostra Maesta' e no, per ora non necessito aiuto. Sarà mia premura farglielo sapere in caso

*osserva la sala: in effetti è molto meglio senza drappeggi, pensa*

  

Myrelyn: * Nuovamente nella Sala del trono si sono accomodati tutti sui gradini, in modo molto informale, e Edgar il maggiordomo ha portato tè e dolcetti.

Che abbiamo gustato tutti tranne Inmwe.

Si vede che è rimasta male al non aver trovato il Re in giardino.*

"Chissà in quali affari sarà impegnato. È strano che restino così tanto separati"

*Oh bè, bisogna trovare il modo di rallegrare gli animi e sciogliere questo silenzio imbarazzante. La sera è scesa e siamo qui a guardarci negli occhi senza più sapere che pesci pigliare.*

Idea!

*Lo esclamo con voce allegra, mi alzo e corro ad aprire una delle grandi finestre. Inizio a cantare una melodia dolce, mentre spengo le luci.

Sento i borbottii sorpresi, ma la sorpresa voglio fargliela io.

Mi sporgo dalla finestra e alzo la voce. Poche note e centinaia di lucciole e di farfalle notturne dalle ali fluorescenti di tutti i colori invadono la stanza.

Il mio canto prosegue, delicato e vivace come una danza campestre, ed ecco che le farfalle e le lucciole sembrano unirsi alla danza in un volo che è chiaramente organizzato.

Le lucciole brillano come piccolissime stelle e le farfalle colorate sembrano fiori a mazzi che ondeggiano al vento.

Le esclamazioni di meraviglia sono un bellissimo complimento e spero che Inmwe abbia ritrovato il sorriso.*

Gran finale

*Sussurro e modifico il canto, le farfalle e le lucciole scendono a disegnare delle coroncine sulle nostre teste, anche a quella di Adar ovviamente, per la sua gioia. Poi iniziano a vorticare come avvolgendoci, e infine sciamano fuori dalla finestra come una stella cometa.*

Vi è piaciuto?

*Chiedo riaccendendo le luci della sala*

   

Inmwe: *Siede pensosa sorseggiando il thè, quando al canto di Myrelyn la sala si riempie come in un sogno di lucciole luminose e farfalle dalle ali fluorescenti, che volano attorno a loro intrecciando come una danza

Felice si alza e stende le mani come a sperare di vederne una posarsi sopra, per un attimo si sente avvolta da una magia luminosa e potente*

"Knock knock"

*Gira automaticamente la testa verso una piccola porta laterale della sala, che da sul retro dei giardini, ma il bussare non sembrava venire da lì.

Si gira a guardare la compagnia, ma sembra che solo lei abbia sentito il bussare.

Anche Adar osserva il volo degli insetti con un'espressione in viso che sembra quasi felice, e lui ha un udito finissimo..

Non viene dalla porta, ma lei lo ha sentito forte e chiaro...dentro la mente.

Possibile?..si concentra come a scrutare dentro di sé, lui ha bussato per entrare nella sua mente, ne è sicura.

Un brivido la percorre mentre sospesa non sa cosa fare...poi una farfalla dalle ali blu come il cielo di notte le si posa sulla mano tesa

Le farfalle vivono solo pochi giorni...ma vivono volando libere*

"Puoi entrare"

*Risponde dentro di sé, sicura allo stesso tempo sia di immaginare tutto sia di non sbagliarsi...*

 

   Sauron: "ho percepito la tua solitudine...mi dispiace averti lasciato sola, sto arrivando...." *Mi ha lasciato entrare.... straordinario, l'anello sta funzionando. La sua mente è molto più aperta, posso quasi veder con i suoi occhi....e ciò che vedo getta ancora più dubbi su Mirelyn. Devo assolutamente scoprire di più su di lei. Beh....potrei chiedere aiuto a Pandora. Nel suo laboratorio avrà qualcosa per determinare il codice genetico ...no? O chiedere a suo zio, forse più semplice...Apro la porta che collega i giardini con la sala del trono...e resto meravigliato dalle lucciole e dalle farfalle che volteggiano attorno a Mirelyn, Alcare, Adar ed Inmwë* che state....che state facendo voi tre?

 

  Alcare: *seduta poco distante da Myrelyn sorseggia il suo the godendo della vista delle farfalle arrivate al suono della sua dolce voce*

Moltissimo. La tua voce è sempre più melodiosa Myrelyn

*dice con voce più serena del solito *

    

Myrelyn: *Ero talmente tanto concentrata sul volo delle farfalle e delle lucciole da non aver sentito entrare il Re Mairon, ma quando sento la sua voce chiedere che stavamo facendo lo sciame è già uscito e disperso nella notte*

Oh mi dispiace tanto Mairon! Avrei fatto fare loro una coroncina anche a te se ti avessi sentito entrare!

*Mi rivolgo al re con occhi mortificati, e ovviamente dimentico la doverosa formalità come l'occhiataccia che Adar mi lancia scuotendo mestamente la testa mi rammenta. E aggiunge il rammarico di aver fatto sparire in in battito di ciglia il sorriso sereno che finalmente gli abbelliva il viso.*

Scusa ehm Re Mairon. Posso richiamarle per giocare ancora se vi fa piacere.

*Propongo avvicinandomi con un piccolo inchino come a chiedere scusa anche della familiarità.*

Stavo solo cercando di rallegrare Inmwe che era triste perché non ti trovavamo.

*Gli rispondo alzando leggermente le spalle in maniera che mi accorgo essere impertinente con il solito attimo di ritardo.*

Ehmmm... scusate

Spero che le sia piaciuto quel poco che hai visto

*Di nuovo non si accorge di aver scambiato ancora il più formale lei con il tu.*

   

Inmwe: Va tutto bene cara

*Le scappa da ridere nel vedere le buffe espressioni di Myrelyn che passa continuamente dalla formalità alla confidenza senza riuscire a regolarsi

Si scambia un'occhiata divertita con Adar che vorrebbe apparire serio e compunto come al solito ma quel pizzico di magia delle farfalle che gli è rimasta negli occhi rovina tutti i suoi sforzi di serietà*

Vuoi vedere di nuovo le farfalle e le lucciole entrare caro?

*Domanda rivolgendosi a Mairon*

 

Sauron: *secoli fa...non avrei tollerato tutto questo, ma ora è quasi accettabile. Che cosa mi succede ? * Riposo. Tranquilla, Mirelyn....ci saranno altre serate come questa. Anche se....magari, non in sala del trono. *Intendo restarci per molto tempo, qui...le farfalle non si addicono ad un Signore Oscuro. So che appaio molto scosso ..ed in effetti lo sono. Non mi aspettavo di risvegliare alcuni ricordi del mio periodo a Valinor...* apprezzo ciò che fai per Inmwë....per farla ridere e sentire più a suo agio. *Vorrei consegnare l'Elendimiri ad Inmwë...ma so che dovremmo attendere i funerali del re, prima di salire al trono ufficialmente....Prendo Inmwë per le spalle...* Sei sempre più splendente. Va tutto bene....ero nei giardini a fare qualche passo da solo. Niente di preoccupante....avevo solo bisogno di riflettere

Stanze del Re, Minas Tirith, Gondor

Throin: *La notte è appena iniziata. Un'altra notte di incubi e sudore freddo. Un'altra notte con lei....con la mia amata....Deana. Oh, quanto mi manchi....ormai la sogno ogni sera, vedo le sue mani insanguinate, lei che chiede aiuto...che grida il nome di qualcuno...ma non riesco a riconoscerlo. Sono impotente...posso solo vedere la sua morte e svegliarmi, cercandola....Ogni volta che sento l'acqua, sento le sue grida. Forse sto impazzendo....forse qualche demone mi vuole eliminare...*

 

Edgar, maggiordomo: *come al solito ha finito di lavorare molto tardi e con gli occhi semichiusi per la stanchezza s'incammina nel corridoio che conduce ai suoi alloggi quando sente in lontananza le parole del re*

Povero sovrano! La perdita della moglie l'ha davvero scosso e non può che comprenderlo: erano una coppia così ben assortita e la regina una donna buona e saggia, probabilmente anche lui se avesse perso la sua amata reagirebbe così. Forse è meglio che avvisi la principessa.

*mormora tra se e se*

   

Inmwe: *Aveva faticato molto ad addormentarsi la sera, forse troppa stanchezza durante il giorno o forse troppi pensieri..alla fine era crollata in un sonno agitato, sentendosi chiamare come da lontano mentre vagava in un posto sconosciuto, nero come la notte e caldo di vapori infuocati.

Si sveglia di soprassalto sentendo bussare alla porta.

Svelta si infila una vestaglia e va ad aprire, trovandosi di fronte Edgar col volto preoccupato che la informa degli incubi del padre ..che si ripetono ogni notte*

"E solo ora me lo dice?"

*Pensa stizzita mentre assicurandosi che Mairon ancora dorma e facendo piano per non svegliarlo esce e si dirige verso gli alloggi del padre*

 

  Throin: *ad un certo punto, una forza esterna mi alza dal letto...sono ancora in preda agli incubi, ma sento la mia mano aprire la porta. Esco dalle mie stanze...di fronte a me, posso vedere i corridoi...com'erano un tempo, pieni di arazzi e di lampade ad olio che davano un lieve bagliore. Vedo Inmwe che corre verso di me...."papà papà, vieni....andiamo a giocare a palla con il figlio di Jonathan!!", ma non posso....non posso rincorrerla, sparisce in fondo al corridoio....è solo parte dell'incubo. Continuo a camminare lungo il corridoio, non so dove sto andando...*

 

Inmwe: *Affretta il passo mentre un'ansia crescente sembra mozzarle il respiro.

Non appena voltato l'angolo del lungo corridoio ai cui lati si susseguono file di porte imponenti e serrate, tendaggi color notte e torce che illuminano a malapena, vede in fondo il padre e resta un attimo allibita, la bocca spalancata da stupore e una paura sottile come una lama.

Il padre barcolla come un'ubriaco nel corridoio, sbattendo su muri e colonne, i capelli scarmigliati e sul volto una maschera come di terrore.

Rivoli di sudore gli colano sul viso mentre ella si riscuote e va verso di lui, chiamandolo piano per non spaventarlo ulteriormente*

Padre...padre sono io, mi riconoscete? Adesso vengo e vi accompagno io a dormire, non vi preoccupate andrà tutto bene, è solo un incubo

*Gli sussurra avvicinandosi , tendendo le mani avanti come a voler prevenire una sua caduta*

 

   Throin: Deana! Oh, mia cara....sei qui! *la stringo a me, oh...la mia Deana è tornata! L'amore della mia vita, la mia luce, la mia alba* Deana!! Ti prego, resta qui, non andare al fiume, non andare via. Ho un brutto presentimento! Ho paura....Quell'uomo....quell'uomo ha sempre gli occhi su di te, ho paura...ti prego, resta a palazzo domani!

 

*Gli occhi allucinati del Re vedono la moglie morta, che gli va incontro tendendo le mani come per abbracciarlo.

Il paesaggio intorno sfuma e diventa nebbia fumosa, che si dirada con i pallidi raggi di un sole malato, rivelando rive verdi di un fiume impetuoso dove alti canneti frusciano dolcemente al vento che spira da est*

 

Sauron. romantico, il fiume, vero? *cerco di non sembrare minaccioso...ma in cuor mio, so che lei ha capito che ho mentito sulle mie origini, al Re....e che sono qui solo per avere la figlia e poter salire al trono di Gondor....ed avere la Terra di Mezzo ai miei piedi, come doveva essere nella Terza Era. Oh....avrò la mia vendetta....impedirò al Re di ritrovare la sua luce, come il loro capostipite ha impedito a me di ottenere la vittoria*

  

Deana Targaryen: *Inginocchiata sulla riva del fiume, pensosa, la sua mano gioca svogliatamente con una ninfea...D'improvviso, una presenza dietro di lei la fa sobbalzare. Sa chi è, ancora prima che parli...sente lo stomaco che le si contrae, un brivido gelido nelle ossa.*

- Cosa vuoi da me? - *sibila* - Ti ho scoperto, ingannatore...non metterai mai le tue grinfie su mia figlia e sul trono di Gondor - Scuote in un gesto di diniego la folta chioma di un biondo quasi bianco, e cercando di mascherare la paura lo guarda fissamente...E' così furiosa che perde il controllo, e le parole che mai avrebbe dovuto pronunciare le escono dalla gola come un fiume in piena* - Dirò tutto al Re! - *urla* - Chi sei, cosa vuoi, le tue intenzioni, tutto!... -

  

Sauron: certo...dirai tutto al Re....*ho già in mano il coltello, le passo una mano sui capelli lucidi e perfetti...* capisco la tua rabbia...ma non potrai mai sapere quali siano le mie reali intenzioni, qui...come mi prenderò ciò che è mio da tempo. *sono tornato con mire molto importanti. Non ho nemmeno bisogno di Mordor, mi serve solo prendere Gondor, Arnor...e..magari, il Lindon...ci penserò* Perchè, tu...mia cara...non ci sarai quando vostra figlia mi darà ciò che voglio...

 

Deana Targaryen: *Ora il terrore e il disgusto che prova davanti a lui hanno preso il sopravvento sul suo raziocinio. Non ha nemmeno la forza di scrollare la testa per scacciare quella mano odiosa che ha l'ardire di carezzarle i capelli...Resta ferma a guardarlo, come la vittima ipnotizzata dal serpente, incapace di reagire*

- No...no...non Inmwe...non la mia bambina... - *singhiozza, nella disperazione. Solo allora vede il coltello nella sua mano. Sgrana gli occhi, le manca l'aria, annaspa* - Throin!...Throin, aiuto! - *grida, poi si volta di scatto cercando di fuggire scivolando sulla fanghiglia della riva.*

 

Sauron: *spingo il corpo, ormai senza vita, verso le forti correnti dell'Anduin....così che venga portata verso il mare e che sparisca...sbranata dagli squali che albergano nel Belagaer...* è ora di tornare a palazzo...si staranno preoccupando per la mia assenza...*è ora di pensare a come organizzare il mio futuro regno...e..magari, cercare di nascondere la mia presenza ai Valar.*

  

*Il verde della rive del fiume si confonde con l'azzurro delle acque, una figura oscura come fosse solo ombra si allontana tra i canneti che ondeggiano fino a trasformarsi in drappeggi, l'acqua del fiume è un folto tappeto che ricopre il corridoio dove il Re folle di terrore guarda terrorizzato la moglie davanti a lui, che lo guarda con occhi colmi di accusa

La finestra aperta lascia entrare un filo di vento che gli scompiglia i capelli*

 

   

Throin: oh....Deana...mia amata. Se solo ti avessi ascoltata, ora no sarei qui ad annegare nel dolore. Non sarei qui a vedere il nostro regno rubato dall'Ingannatore....*mi avvicino sempre di più alla finestra, spinto da una forza esterna....da qualcosa che sta annebbiando i miei pensieri da tempo. Salgo in piedi sul piccolo balcone....e guardo giù. Da questa parte c'è solo roccia...la caduta mi sarebbe fatale....eppure, sento l'urgenza di saltare. Non mi guardo neppure indietro....Un veloce lancio nel vuoto....e la morte che si avvicina con mani di aria....L'ultima cosa che vedo....è il sorriso di Sauron, sveglio....nel letto di Inmwë*

   

Inmwe: *Come paralizzata osserva il padre che la fissa con gli occhi stralunati ma sembra non vederla seppur il suo sguardo è su di lei*

"Sta... sognando? Cos'è che vede adesso, o padre mio che ti succede?"

*Quando il re va verso la finestra delirando frasi sconnesse, resta ancora come impietrita a fissarlo, l'istinto le dice di slanciarsi e fermarlo ma è come se i piedi non le rispondessero più...solo con un grandissimo sforzo riesce a farsi forza, molta forza e destandosi dal torpore si getta a cercare di fermare il folle gesto del padre, urlando..ma solo la punta delle sue dita riesce appena a sfiorarlo prima di vederlo precipitare giù in un vero incubo, ma stavolta reale e di fronte ai suoi occhi

Sente la sua voce come da molto lontano, avverte braccia forti che la tengono per le spalle, mentre urla disperata tenuta da Edgar, impietrito e bianco in volto come un cadavere*

 

  Sauron: *mi alzo di scatto, ho sentito le urla di Inmwë....so che non è nel letto con me, l'ho vista uscire...Esco dalla stanza, corto verso di lei e vedo Edgar che la tiene per le spalle...lo sposto e la abbraccio forte ...spero che il padre non abbia detto qualcosa su di me, nei suoi ultimi istanti* shh.....Inmwë, sono qui. Non avere paura ..ci sono io con te. Sono disperato per ciò che ti è successo....non sapevo che fosse malato a tal punto. Edgar....vai a prenderle un the...o dell'acqua calda...ha bisogno di rilassarsi. Vieni...ti porto in camera...devi calmarti. Sei bianca come un lenzuolo..

    

Inmwe: *L'abbraccio di Mairon è come una coperta calda che in quel momento scalda il freddo del suo cuore e delle sue vene, che sembrano essersi ghiacciate.

Piangendo volta il viso dalla finestra, non riesce più a guardarla anche se qualcosa la spinge a farlo, a farsi ancora più male... poggia il viso sulla sua spalla e si lascia stringere, aggrappandosi come un naufrago ad una zattera, mentre le lacrime scorrono portando consapevolezza e coscienza di cosa è appena avvenuto

Si lascia portare via, inebetita*

 

  Alcare: *sta dormendo quando un urlo squarcia il silenzio notturno, si alza a sedere sul letto cercando di capire: era sicuramente la voce della principessa.

Si alza e aprendo la porta s'incammina verso la camera d'Inmwe ma passando davanti alla camera del Re si accorge che è successo qualcosa: Sauron stava stringendo la principessa tra le braccia che era più bianca del solito *

Cos'è successo? *chiede cercando di nascondere l'agitazione *

 

Sauron: *in cuor mio, vorrei non averle dato questo dolore...ma dovevo...perché il mio potere non è più così forte da poterla irretire senza toglierle ogni affetto...Mi dispiace averlo dovuto fare, mi dispiace tanto...Non dovrei pensarlo...ma, da quando sono tornato non riesco a non pensare a tutto il male che ho causato in passato e che causerò ancora. Secoli a guardare la Terra di Mezzo fiorire senza di me, a guardare gli Uruk creare civiltà, guardare Gondor prosperare....mi hanno solo reso più avido di vendetta e conquista. Ma ora...meglio pensare a lei, a come aiutarla....Sento la voce di Alcare* suo padre, Re Throin....purtroppo si è lanciato dalla finestra. Non siamo riusciti a salvarlo.

  

Myrelyn: *Grida disperate strappano la giovane elfa dal sonno, seguite poco dopo da passi in corsa e porte che si aprono e voci attutite*

"Cosa può essere successo in piena notte?"

*Infilata al volo una vestaglia la ragazzina si precipita fuori e abbraccia una scena terribile con una sola occhiata.

Sfregandosi gli occhi fa qualche passo avanti, svegliandosi di colpo quando le parole che Re Mairon sussurra ad Alcare con voce addolorata spiegano lo stato della principessa.

Inmwe sembra catatonica, pallida come un fantasma, trema visibilmente tra le braccia del marito.*

"Povera Inmwe"

*Pensa Myrelyn facendosi rapidamente vicino e posando una mano sul braccio del Re che la tiene stretta gli sussurra all'orecchio*

Mairon se la mettiamo a letto posso cantare per lei e farla calmare e addormentare.

*Tende una manina verso la principessa ma non si azzarda a toccarla anche se vorrebbe tantissimo abbracciarla, conosce benissimo la pena che le opprime il cuore*

Mi dispiace tanto Inmwe

*Riesce a mormorare con voce tremula, mentre gli occhioni azzurri si imperlano di lacrime.

Con un mezzo singhiozzo lieve alza il visetto triste a cercare la risposta del Re senza accorgersi della familiarità con cui ancora gli tiene il braccio*

 

Inmwe: Non voglio dormire...non posso dormire ora, non potrei mai

*Singhiozza, mentre lasciandosi cullare dal calore che si sprigiona da Mairon il petto man mano sembra placarsi dai sussulti che lo scuotono, il respiro tornare regolare seppur le lacrime continuino a scenderle

Le sembra di sentire la voce della madre dentro di lei che le ricorda oneri e doveri che gravano sul suo ruolo, il regno non può avere un trono vacante, fosse pure solo qualche

giorno...

Deve farsi forza e lasciare lo sfogo

e l'elaborazione del lutto ad un altro momento, un reale non può permettersi il lusso del tempo e del dolore purtroppo.*

Mairon portami in camera ti prego, ho bisogno di riposare..si un the per favore grazie Edgar, un the mi basterà

*Incrocia la sguardo preoccupato e sofferente di Myrelyn, si sforza di rivolgerle un sorriso mentre posa una mano sulla sua mano poggiata sul braccio di Mairon, stringendola

Loro sono parte della sua nuova famiglia ora, è bello sapere che non è sola nel dolore

Loro sono la famiglia e il pensiero sembra confortarla, mentre il mondo si annebbia davanti ai suoi occhi e perde i sensi, accasciandosi*

 

  Sauron: Mirelyn, forse le tue doti nel canto potrebbero aiutarla a riprendersi in fretta....*devo affrettare la cerimonia, in modo che Inmwë non stia a pensare a cosa è successo....ed al fatto che, probabilmente, il re non si è su1c1dato* Alcare, andresti ad avvertire Adar?

 

  Myrelyn: *La piccola elfa guarda con sgomento la principessa accasciarsi tra le braccia del Re che subito la sostiene e la solleva stendendola sul letto con tenerezza.

La ragazzina lo ha seguito chiudendosi la porta alle spalle e portandosi vicino all'enorme letto a baldacchino e per obbedire alla sua richiesta inizia a cantare il modo sommesso per svegliare Inmwe dallo svenimento e accompagnarla in un sonno sereno e tranquillo.*

"Non è affatto facile cantare davanti al Re, mi osserva come se volesse scavarmi dentro"

*Il Re mi controlla appoggiato su un braccio accanto a Inmwe, un po' mi imbarazza e la mia voce si incrina.

Inmwe si è svegliata ma il suo dolore e disperazione la rendono quasi come sorda al mio canto.

Cambio melodia e la faccio diventare dolcissima, una coperta di pace e amore che la copra e curi il suo cuore ferito.

Per ottenere il massimo salgo senza pensarci sul letto al suo fianco, mi stendo, quasi guancia a guancia, canto e canto e canto.

Pian piano, mentre finalmente Inmwe si rilassa e cede al sonno anche la mia voce si affievolisce.*

"Sono tanto stanca. Ancora una strofa e poi vado"

* pensa la ragazzina mentre gli occhioni azzurri le si chiudono e un'ultima parola esce seguita dal lieve sospiro con cui anche la piccola elfa cede al sonno ancora accoccolata sul letto del Re*

 

   Adar: *In risposta alla convocazione di Sauron per mezzo di Alcare, Adar si reca prontamente alle camere del re, curioso di conoscerne il motivo. Fino a quel momento non ha mai avuto "l'onore" di interagire con il sovrano di Gondor, quindi non vede cosa potrebbe essere cambiato per concedergli una visita nelle sue stanze più intime riservate.*

Cosa posso fare per voi, mio signore? *domanda con tono rispettoso, pur provando un'improvvisa tensione alla vista delle condizioni di Inwe e Myrelyn. Cos'è successo in queste stanze, in nome di Eru? Dov'è il sovrano?*

  

Sauron: *sbadiglio per un attimo, poi sento la voce di Adar che, piano piano, mi sveglia dal torpore in cui stavo cadendo..cullato dal canto di Mirelyn.* porta...Mirelyn nelle sue stanze. *lo guardo dritto negli occhi, ho ancora paura che orecchie indiscrete possano sentirci....* c'è nessuno con te? *ho paura che qualcuno possa scoprire che è successo al Re....e che sono stato io* il Re, purtroppo, era molto malato....aveva incubi e...non abbiamo potuto salvarlo. Si è gettato dalla finestra aperta. Inmwe ha cercato di fermarlo....io dormivo, non ho potuto fare nulla.

 

  Adar: No, sono da solo *risponde prontamente l'Uruk, improvvisamente sospettoso.

Non sa bene cosa sia successo qui, nè dove sia finito il re... ma è abbastanza sicuro che Sauron sia coinvolto - in un modo o nell'altro - nella sua scomparsa.

Potrebbe indagare... ma francamente, non vede il motivo per cui dovrebbe preoccuparsi della morte di un re umano, e di certo non metterà a rischio la sua vita e quella della sua famiglia per una cosa del genere.

Così prende Mirelyn tra le braccia, trovandola decisamente leggera. A quel punto, si rivolge all'Oscuro Signore.*

Avete bisogno di altro?

 

Sauron: Ho bisogno che tu vada a far visita allo zio della nostra amica Elfa....*c'è qualcosa in lei che non mi convince affatto....solo Luthien era riuscita a far cadere Melkor in un sonno profondo....non fossi stato attento, ora sarei addormentato anch'io* Dobbiamo scoprire di più su di lei...c'è qualcosa che non mi torna. Porta Alcare con te. Potrebbe essere utile. Estorcigli più informazioni che puoi. Io resterò qui, a vegliare su Inmwe. *I miei occhi fiammeggiano per un attimo. So bene che sa la verità...* bada a non tradirmi, Maglor

   

Adar: *Adar non può fare a meno di irrigidirsi all'uso del suo vecchio nome. Un nome che per molto tempo ha cercato di dimenticare... il nome di un io passato e remoto, di quando non era ancora una bestia costretta a rifuggire la luce e nascondersi nell'oscurità di un mondo che lo aveva rifiutato.*

Quello non è più il mio nome *borbotta, distogliendo lo sguardo* ma farò come ordinate... mio signore.

*E, detto questo, fuoriesce dalla stanza in cerca di Alcare, desideroso di allontanarsi quanto prima dal Maia.*

   

Inmwe: *Apre gli occhi e tutto attorno a lei è vuoto e cielo oscuro, si sente leggera ..abbassa gli occhi e vede che è sospesa nel vuoto, sta volando...indossa una strana armatura nera, in mano la spada che Mairon le ha regalato, le cui incisioni porta fortuna sembrano adesso brillare di una luce rossa come fuoco.

Buio e vuoto in lontananza e una fiamma cupa e ardente ...di fronte a lei il vulcano dove ha accompagnato Mairon, quando sono stati aggrediti dai mannari.

Una figura luminosa si staglia contro le nere pareti innanzi a lei, sembra guardare verso la sua direzione ed attenderla.

Nel sogno Inmwe alza la spada intonando parole in una lingua a lei sconosciuta e la parole sembrano legarsi dentro il suo corpo e trasformarsi in una strana e paurosa energia, che si canalizza nel suo braccio armato.

Con un urlo angosciato si sveglia, la fronte madida di sudore e una smorfia di dolore e rabbia sul viso, è nella loro stanza, è al sicuro, è stato un incubo...solo un incubo ..solo un incubo?*

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Episodio 6: Profumo di guerra ***


Episodio 6: Profumo di guerra

Barad Dur, Mordor

Measse: *Dal trono posso ammirare come Mordor stia tornando ad essere verde e piena di vita. Oddio...c'è ancora molto da fare, ma se riesco a tenere a bada Orodruin...questa terra fiorirà come Valinor. C'è ancora molto da fare, da costruire, da riparare...ma ce la stiamo mettendo tutta...e, presto, la nera terra di Mordor sarà solo un ricordo. Sorrido ad Ashla, di ritorno da un lungo viaggio ai confini della nostra Galassia...ed ad Emrys. Poi saluto Shagrat, il mio fidato luogotenente, e Bolg, generale delle armate di Gundabad.* Benvenuti, signori. Ormai sapete che Sauron si è insediato a Gondor...e Pandora a Minas Morgul. Se quei due si alleano, saremo circondati da nemici. Rhun si schiererà con Sauron, sicuramente....ed è per questo che oggi, qui, è presente anche Uthienna, Luogotenente di Tar Finirlin, Re di Umbar.

 

   

Ashla

*La convocazione di Measse era prevista, per questo Ashla si era tenuta nelle vicinanze non appena tornata dal suo viaggio... era certa che a breve

la Valië avrebbe chiamato i suoi Maiar ed i suoi collaboratori più fedeli per fare il punto ella situazione, che a quanto sembrava non era affatto

rosea. Ascolta le sue parole, con apprensione crescente.*

- Siamo al tuo servizio, Measse, come sempre... - *interviene rispettosamente, con un cenno del capo a mò di inchino* - Nessuno può permettere che il meraviglioso lavoro che stai facendo qui possa essere vanificato da qualcuno che doveva rimanere uno spirito disperso e fluttuante nel nulla, e che malauguratamente ha trovato il modo di tornare a far danni... -

   

Emrys: Devo concordare con la mia collega *conviene Emirys, sempre rispettoso nei confronti della sua signora* Ciò che abbiamo costruito negli ultimi giorni ha richiesto molto lavoro... e sacrifici che alcuni dei nostri fratelli e sorelle avrebbero potuto considerare deplorevoli, ma che a lunga andare si riveleranno sicuramente vantaggiosi per la prosperità della Terra di Mezzo e la sconfitta di Sauron.

E in fondo, non è proprio per occuparci di lui se siamo stati mandati qui? Sarò la vostra spada e il vostro scudo ogni qualvolta ne avrete bisogno, come sempre.

 

Bolg, Uruk

*Sul volto un'espressione impassibile, fermo ma vigile osserva dal lato della grande sala l'assembramento delle potenze che stanno giungendo attorno al trono di Mordor

Sala che lui e tutti i suoi compagni hanno ricostruito, tutta Barad-Dur fin nelle fondamenta...e tutta la fatica ed il sudore dei suoi compagni solo per far sedere sul trono colei che sta succedendo a Sauron.

Il paesaggio attorno sta cambiando, il verde che sembrava dimenticato sta rifiorendo pian piano tra gole riarse e valli bruciate, ma gli Uruk ancora una volta sono solo forza lavoro e carne da guerra, cambia solo chi è al comando.

Tutto ciò ovviamente non traspare minimamente dal suo volto granitico, neanche il pensiero che il loro padre, Adar, manca da molto e chissà se sa cosa sta accadendo...

Ma Bolg è e resta un soldato, chiunque sia al potere lui eseguirà sempre il suo dovere, feroce, spietato e freddo*

   

Shagrat - uruk

*Osserva impassibile l'assemblea, cerca di mantenere il più possibile anche i pensieri come una tela bianca, in perfetta linea con l'idea di uruk sottomesso e docile che si è costruito.*

"Tante belle parole, apparenza scintillante all'esterno, ma sotto lo stesso marciume. E noi a fare da schiavi"

*Questi pensieri ben nascosti mentre ossequiosamente si inchina a Measse e conferma di essere al suo servizio.

Lancia uno sguardo in tralice a Bolg, consapevole che il generale obbedirà ciecamente a chiunque comandi a Mordor, sacrificando la vita per coloro che li muovono come pedine e con ancora meno considerazione li tengono.

Considerando il suo grado subordinato può ritirarsi in buon ordine e tornare agli alloggiamenti degli uruk.

Qui, accertandosi di essere solo accende l' Holocall e chiama il padre Adar per comunicargli che da Mordor spirano venti di guerra e che forse dovrebbe farsi raggiungere dalla sua famiglia ovunque sia prima che diventi troppo tardi.

Si offre di scortarli personalmente, pronto a sacrificare la sua vita per la loro incolumità.*

 

Uthienna, generale harad

*avanza solenne nella sala affollata, vi sono anche molti uruk ma il suo sguardo è rivolto a Measse *

I miei ossequi mia Signora: potete considerare me ed il mio popolo al vostro servizio, saremo lieti di fornirvi non solo le nostre abilità ma anche e soprattutto le nostre navi a seconda dei vostri bisogni

*dice con un inchino*

    

Measse

*il mio sguardo vaga verso Shagrat che ha lasciato la sala troppo presto...e senza chiedere permesso. Mi aspettavo di più dall'ex luogotenente di Sauron....* Grazie, Uthienna, ciò che mi aspetto è che le vostre navi siano pronte a salpare domani e che i vostri pirati sappiano contro chi stanno andando. Non voglio errori....*Sappiamo che l'incoronazione di Sauron dovrebbe avvenire a breve, ma non so abbastanza...Thamiel ancora non mi ha chiamata....Spero mi contatti a breve....vorrei sapere come stanno andando i preparativi* Sappiamo, da voci di popolo, che Re Throin è morto. Si è malauguratamente gettato da una finestra del palazzo. Il suo spirito è passato da Mandos, ieri....ma non mi è dato sapere come siano andate realmente le cose *anche se, in cuor mio...so chi può essere stato* Non hanno ancora trovato il corpo, ma sono sicura che la mia spia saprà identificarlo a breve. Ashla, Emrys, voi due avrete il comando della Quinta Legione, i migliori Uruk di Mordor, la disciplina è il loro pane quotidiano.

   

Ashla

*La quinta legione...anche se dovrà condividere il comando con Emrys, è certamente un onore inaspettato. Conosce bene quegli Uruk, e non ha dubbi sulla loro lealtà ed obbedienza. Anche lei è leale alla Valië, e sentirla parlare della sua informatrice le fa venire in mente un'altra cosa che deve dirle...ma c'è troppa gente presente, ora. Si permette comunque di sussurrare a Measse*

- Grazie infinite, Signora! Ho solo una cosa da riferirvi, forse importante o forse no, ma ho percepito un sogno particolare provenire dalla futura nuova regina di Gondor. Mi ha inquietato, e non appena ci sarà più calma vorrei parlarvene -

 

 Bolg

*Un'osservatore molto attento e che conoscesse molto bene l'Uruk, avrebbe sicuramente notato nel viso fermo e impassibile un indurimento dei tratti: dove era andato Shagrat e senza chiedere licenza?

Sicuramente la sua uscita era stata notata e questo avrebbe potuto avere grosse ricadute sulla loro compagnia...e ancora più sicuramente se aveva fatto una cosa simile, conoscendolo, c'era in ballo qualcosa di grosso.

Per un attimo ha la tentazione di chiedere permesso di ritirarsi e cercarlo...

Forse meglio attendere ancora e sperare torni*

 

   

Thamièl Aldaymir (Minas Tirith, Gondor)

*Era stata una giornata estremamente stancante e piena di emozioni, pensava mentre in compagnia di Hellabor si dirigeva verso la locanda dove avevano trovato alloggio. Narya...ogni tanto apriva la mano e guardava l'anello di Fuoco, ancora incredula. Era necessario informare subito la Signora dello scambio, e aspettare istruzioni, ma intanto se lo guardava rapita*

- Ti sei calmata? - *sorrise ad Hellabor mentre entravano nella loro camera, e si buttò sul letto con un sospiro.* - Senti, mia amata anche se incosciente Apprendista, perché non scendi un attimo a prendere una caraffa di vino, o di birra, o di quello che vuoi e la porti qui? Beviamoci qualcosa per cercare di fare chiarezza su quello che ci è successo oggi - *

*Sperando che la mezz'hobbit non facesse storie per uscire dalla camera, la sua mano scivolò veloce sull'holocall che teneva in tasca, Doveva chiamare Barad Dur il più presto possibile.*

 

Emrys

*Emirys si limita ad inchinare la testa rispettosamente.

Sebbene non sia molto felice all'idea di doversi occupare degli orchi, farà tutto ciò che è in suo potere per eseguire i comandi della Valie al meglio delle sue capacità.

Inoltre, questa potrebbe rivelarsi una buona occasione come un'altra per tentare qualcosa che ben pochi Maia avevano preso anche solo in considerazione: tentare di guarire queste povere creature dalla maledizione che li affligge.

Un sonoro bippare dell'holonet presente nella stanza attira improvvisamente la sua attenzione.

Subito si prodiga per accettare la chiamata, rivelando a tutti i presenti un volto familiare*

Thamiel * saluta, riconoscendo all'istante l'elfa* a cosa dobbiamo questa chiamata inaspettata?

  

Thamièl Aldaymir (Minas Tirith,Gondor)

*Hellabor è scesa al piano di sotto bofonchiando, ma il pensiero della birra l'ha tacitata presto. Non appena la porta si chiude alle sue spalle, Thamièl attiva l'holocall sperando che qualcuno risponda al più presto. La mente della Signora era chiusa, nessuna risposta ai suoi appelli pressanti, quindi non resta che la tecnologia per comunicare con lei...Subito le risponde una voce conosciuta. Sorride...Emrys è uno dei Maia con cui va più d'accordo, sempre corretto e gentile con lei...*

- Emrys...che piacere sentirti! Ho poco tempo, ascolta. Ho consegnato quello che dovevo a Sauron, in cambio ho ottenuto Narya...Ho sentito poco fa tornando al nostro alloggio che Il vecchio re è morto, pare si sia gettato da una finestra ma, ovviamente, ho i miei dubbi. Io e la mezz'hobbit siamo invitate all'incoronazione. Dovrò per forza sfoggiare Narya, quindi per ora devo tenerlo. Aggiorna subito la signora... - *e chiuse il collegamento appena in tempo, mentre la porta si apriva inquadrando una Hellabor sbuffante che reggeva un vassoio con due pinte di birra più grandi di lei che oscillavano vistosamente e pericolosamente. Corse a togliergliele di mano e le posò su un tavolino, anche se era certa che la sua Apprendista non avrebbe MAI permesso che della squisita birra andasse sprecata.*


Measse: *ascolto compiaciuta il messaggio....quindi, Narya è in mano sua...ottimo. L'Unico sarà certamente in grado di risvegliare il potere di quell'anello....Sauron si è dato la zappa sui piedi da solo...non è da lui.* perfetto....abbiamo una speranza. Thamiel sei stata grande. *non so se abbia fatto in tempo a sentirmi, ho notato una Hobbit nell'inquadratura della Holo Call....chissà chi è...magari, la porterà a Mordor...* Ashla, hai per caso notizie da Vader? Manca da molto...e lui ci serve per l'assedio di Minas Tirith.

 

 Bolg

*Stavolta non riesce a mascherare l'emozione che lo coglie nel sentire dall'holocall quelle notizie...Sauron, il suo vecchio Signore,

Il Signore Oscuro ... Nayra ceduto, Sauron sta per diventare Re di Gondor allora, poiché sono arrivate subito tra gli Uruk le novità della strana morte di Re Throin

Il che vuol dire che lui dovrà muovere guerra contro il suo vecchio Signore e padrone ..Adar, dove sei Padre?

Come avrebbe bisogno del suo consiglio adesso ..ma dove miseria si è cacciato Shagrat che ancora non torna?

Fa un passo avanti, inchinandosi*

Eccellenza, chiedo licenza di assentarmi per un breve istante*

 

  Uthienna.

Senza dubbio mia Signora. Avrà a disposizione i miei migliori pirati domani che svolgeranno al meglio i vostri ordini, non ci saranno errori ve lo assicuro.

*per volere i suoi migliori pirati deve avere in mente una grande impresa e vista la recente dipartita del re non se ne stupisce troppo*

 

   Ashla

*Capisce che le notizie apprese dall'informatrice di Measse tramite l'holocall sono davvero importanti e coglie la soddisfazione della Valië nel sentirle, evidentemente tutto sta andando secondo i suoi piani. Ma

qualcosa turba la Maia...Sta accadendo qualcosa alla legittima erede al trono di Gondor e il sogno, meglio l'incubo che ha percepito provenire da lei lo dimostra. Lei è la signora dei sogni premonitori, ma quell'incubo non proveniva da lei. Da chi, allora? Risposta facile...si dice con un sorrisno che pare una smorfia. Sauron ha in mente qualcosa per la sua futura consorte, e sente che non si tratta di niente di buono...*

- Mia Signora, quando avrete tempo dovrei parlarvi...in privato -

 

Measse 

* guardo verso i presenti in sala...e faccio cenno ad Ashla....* Uthienna, va...gli ordini sono di salpare immediatamente per Osgiliath. Bolg, va a cercare Shagrat...e partite con l'esercito verso Minas Tirith, non possiamo tardare. Emrys...puoi andare. *volto lo sguardo di nuovo verso Ashla* ho tempo ora, prima di partire in battaglia. Non sarò una Regina che resta sul suo trono mentre il suo esercito muore in guerra. Sarò con voi, combatterò al vostro fianco.


Shagrat

*Torno di corsa verso la sala con un paio di mappe e di elenchi sotto il braccio. Scuseranno la mia improvvisa assenza*

Perdonate se mi sono assentato ma avevo necessità delle mappe e dei documenti.

Se volete muovere guerra a un nemico come Sauron servono armamenti e strategia.

Il Signore degli inganni non è un avversario da sottovalutare.

*Srotola la mappa e inizia a individuare i punti dove schierare le varie armate in base all'equipaggiamento e alle attrezzature da battaglia.*

Ecco, vedete, gli elenchi sono per armata: numero dei soldati e specializzazione.

*Guarda intorno e vede espressioni attente.

Ben celato il pensiero più profondo*

"Se il padre Adar è con il signore oscuro non ci sarà molto da combattere."

*Meglio tenersi pronto eventualmente a portare via la sua famiglia.*

 

Ashla: *I presenti stanno abbandonando un po' per volta la sala, e lei si volta verso la Valië facendo qualche passo verso di lei*

- Si tratta della futura regina di Gondor...ha avuto un terribile incubo che non è stata opera mia...Ho potuto osservare il suo sogno solo perché era talmente intenso da causare una leggera incrinatura nel leggero confine tra sogno e realtà, permettendomi di vedere anche se per poco quello che ha visto. Lei era mutata...una tetra possente armatura, una spada letale, ho potuto sentirla pronunciare alcune parole nella Lingua Nera... - * Fissò Measse, concedendosi un breve sospiro*

- Temo che qualcuno di cui conosciamo bene il nome abbia iniziato il percorso per trasformarla in un Nazgul...a sua insaputa -

 

 Measse 

*stringo i denti per la rabbia...il solo pensiero mi inorridisce. Essere uno spettro al servizio di una delle Potenze e non poter trovare pace....è una delle condanne più infime che Sauron possa volere per terminare la sua vendetta contro Aragorn.* va fermato, con qualsiasi mezzo. Sauron non è mai stato in grado di amare...deve averla scelta fin da piccola come futuro comandante del suo esercito. Secondo te, quanto tempo resta? *dobbiamo salvarla, portarla via da Sauron, ora.*

    

Thamièl Aldaymir (Minas Tirith, Gondor)

- Non saprei... - *risponde avvilita, dispiaciuta di non poter fornire notizie più certe* - credo però ci sia ancora un discreto margine di tempo...il vecchio re è appena morto, ci deve essere l'incoronazione ufficiale, a dire il vero non conosco la durata del procedimento per la trasformazione, ma sono quasi sicura che noi si abbia ancora un po di giorni a nostro favore. Almeno fin dopo l'incoronazione -

*Ha un piccolo brivido, vedendo e condividendo la rabbia della Valië* - E' un mostro...un vero mostro -

 

  

Measse:  Quando è tornato....quando l'ho aiutato a ritrovare il potere per rifarsi un corpo.....credevo davvero che fosse cambiato...a quanto pare, mi sbagliavo. *mi sono fidata troppo di ciò che sentivo nel mio cuore. Pensavamo che secoli a vagare nella Terra di Mezzo senza poter fare nulla, lo avessero reso debole...e incapace di fare del male. Pensavamo davvero che si fosse pentito di tutto il Male che ha eseguito per mano di Melkor. Ci sbagliavamo.* con l'Unico, potrei provare a rallentare il processo.....ma non voglio utilizzarlo per costringere Inmwe a tradire Sauron. Lavorerei come lui...e non mi si addice. *guardo verso Ovest....sperando in una risposta da parte di Manwe...ma nulla. Nemmeno un veloce fulmine. Siamo soli...soli contro l'Oscurità che sta tornando* va, Ashla....ci rivedremo sul campo di battaglia. *indosserò la mia vecchia armatura, quella che ho usato nella Guerra d'Ira....*


Minas Morgul

Pandora

*Soddisfatta si alza dopo aver scavato una soffice buca nel terreno di fronte all'ingresso del palazzo ed averci amorevolmente deposto un guscio d'uovo contenente una spora di Sarlacc, che Digroth, un mercante spaziale dedito a traffici e scambi tra Arda e Coruscant, le aveva dato in cambio della formula per la sua famosa (o se non era famosa ancora a questo punto lo sarebbe diventata sicuramente) soluzione accrescente e migliorante, che permetteva di ridurre notevolmente i tempi di crescita di varie specie vegetali ed animali preservandone intatte le caratteristiche.

Adesso avrebbe visto anche se funzionava su questo Sarlacc, ci voleva un animaletto domestico che servisse a tenere lontano scocciatori vari...

Innaffiò delicatamente il guscio con la soluzione nell'innaffiatoio, sorridendo come un genitore sorride al suo pargolo*

Glaruk!!

*Chiama poi voltandosi e rientrando*

Hai preparato tutto? Dov'è Orolk che deve caricare i bagagli sullo speeder e precederci allo spazioporto.

Noi andremo con Rigel che ho voglia di cavalcare oggi

*Allegra per la partenza imminente e pensando a tutti gli affari che potrà fare a Coruscant, o quantomeno ai contatti che intanto potrà conoscere, getta un'ultima occhiata al laboratorio.

Solleva un attimo il telo che copre la sua teca con la pozione immunitaria a cui sta lavorando*

E finalmente ci siamo quasi

*Esclama contenta. Nella teca solo cinque topini morti e gli altri vivi e giulivi che scorazzano

Questo vuol dire che si sta avvicinando alla formula finale, manca poco ormai..*

Lo chiamerò Pandoravirus!

Glaruk!! Ma dove sei?

*Chiama iniziando ad innervosirsi ed uscendo dal laboratorio senza accorgersi che, in un angolo della teca, una microscopica crepa pian piano si sta allargando...*



 

Glaruk

*Pandora li ha avvisato di volerlo come accompagnatore a Coruscant e il giovane uruk non sta più nella pelle*

"Cosa portare per non sembrare uno zotico e farla vergognare?"

*Si chiede mesto davanti allo zaino penosamente vuoto.

Poi si sente chiamare e avvertire che andranno a cavallo, o meglio a Unicorno.*

Oh miseria!

*Come farà mai a starle vicino e non morire di disagio e imbarazzo?*

Si affretta a tornare verso il laboratorio e la incontra che esce come una folata di vento, passi lunghi e aria entusiasta.*

Eccomi mia signora, sono pronto!

 

Pandora

Ah eccoti, finalmente!

Avvisa i tuoi compagni di non avvicinarsi troppo all'uovo che ho posato fuori dalla porta ma di innaffiarlo con la Vigorilla ogni tanto, tipo un tre volte al giorno

Di non avvicinarsi neanche di poco al laboratorio se non vogliono ritrovarsi come mio regalo pustole sulla lingua per una settimana, diglielo anche due volte che cosi siamo sicuri che gli entri bene in testa.

E poi cosa, cos'altro era?

*Pensosa passeggia avanti ed indietro per il corridoio, una mano sul fianco ed un'altra sotto il mento mentre cerca di ricordare qualcos'altro...*

Tu per caso ricordi cos'altro dovevamo fare prima di partire?

   

Glaruk

*Pandora impartisce istruzioni a raffica, il giovane uruk deve concentrarsi per tenere tutto a mente.

Appena lei smette di parlare a mitraglia Glaruk corre ad avvisare i compagni nelle loro stanze*

Innaffiare l'uovo tre volte al giorno, senza toccare o spostare nulla.

*Lo fa ripetere a ciascuno tre volte, per stare sul sicuro. Poi nel dubbio lo scrive a caratteri cubitali sulla lavagna delle corvée.*

E guai a chi si avvicina o osa entrare nel laboratorio! Severissime punizioni verranno inflitte a chi trasgredisce. Ripetete!

*Promette in tono severissimo osservando il brivido di paura collettivo dei compagni.*

"E speriamo che non facciano danni"

*Pensa mentre gli altri uruk in coro ripetono la lezioncina.

Soddisfatto del risultato passa dal laboratorio per un veloce controllo, senza accorgersi di una minuscola, sottilissima crepa sullo spigolo della teca dei topini bianchi cavia del nuovo virus in sviluppo.

Senza perdere altro tempo va incontro a Pandora e la trova già in sella a Rigel, il bellissimo unicorno dal manto viola e coda e criniera nera.*

"Che meraviglioso animale"

*Leggermente intimorito si fa avanti per montare goffamente dietro alla sua signora.*
 

Minas Tirith, Gondor

Adar: *Quando Adar entra nell'abitazione, viene subito accolto da un odore nauseabondo. Un puzzo di bevanda fruttata, ma tutt'altro che dolce... un odore con cui è piuttosto familiare, ma che di per sè non ha mai trovato particolarmente attraente: odore di alcol. *

Sembra che qui dento sia morto un animale *borbotta, mentre comincia a guardarsi attorno. O che sia avvenuta recentemente un qualche tipo di festa, a giudicare dai boccali caduti a terra e alle macchie di birra versata tra che goccioalno tra le assi del pavimento.*

Sei sicura che siamo nella casa giusta? *chiede rivolto alla sua accompagnatrice, perchè non ricorda di aver mai incontrato un solo elfo disordinato in tutta la sua vita.*

 

 Alcare: *in effetti anche Alcare è piuttosto sorpresa dallo stato in cui versa la casa: l'ultima volta che vi era stata era una modesta ma decente residenza elfica *

Assolutamente si. E l'ultima volta che ci sono stata non era messa così male. Evidentemente Legolas soffre molto la mancanza della nipote *dice pensierosa*

 

    Legolas

*Torno verso la stanza da pranzo con in mano un bicchiere di grog e rimango alquanto stupito trovando ospiti inattesi. Sbatto un paio di volte le palpebre per schiarire la vista, no, non è un'allucinazione*

Alcare? Siete voi?

*Farfuglio poi mi rivolgo all'altra figura*

E voi chi siete? La mia Myrelyn sta bene?

*Mi accascio sulla sedia con un singhiozzo ubriaco e un altro suono poco adatto alle orecchie ben educate di una signora.

Bevo un sorso di rinforzo nel vedere indurirsi l'espressione dell'uruk. Non potrei sopportare di perdere la bambina*

Ditemi di lei, sta bene?

 

    Adar: Sta... bene *risponde lentamente l'Uruk, trattenendosi a mala pena dal coprirsi il naso. è abituato alla puzza degli orchi, ma niente al mondo riuscirà mai ad abituarlo all'odore dell'alcol.

Vorrebbe solo allontanarsi da quella casa il più in fretta possibile... ma Sauron lo ha mandato lì per svolgere un'indagine di una certa importanza, e di certo non può tornare da lui a mani vuote.

Così cerca di mantenere i nervi saldi e si avvicina lentamente all'elfo, allungando la mano destra in segno di saluto.*

Io sono Adar, un... amico di vostra nipote *si costringe a dire* e prima che me lo chiediate una terza volta, posso assicurarvi che è in buona salute. In verità, siamo giunti fin qui proprio per parlarvi di lei... se siete aperto all'idea di una chiacchierata.

 

 Alcare

Legolas, la mancanza di Myrelyn deve pesarti molto, sono Alcare ti ricordi di me? Ti avevo promesso che tua nipote sarebbe stata bene e Adar ha ragione: Myrelyn gode di ottima salute *lo rassicura con un sorriso *

    

Legolas

*L'esitazione che questo Adar ha nel rispondere mi fanno pensare che menta, ma Alcare mi aveva ispirato fiducia e decido di crederle quando conferma che la mia piccola peste sta bene*

Parlarmi di lei? Certo, dite pure.

Ha combinato qualche marachella? Non si sarà messa nei pasticci con il Re?

*L'idea di avere notizie mi snebbia la mente e per essere certo di comprendere meglio mi alzo e vado ad aprire la finestra, l'aria fresca sicuramente mi farà riguadagnare la sobrietà più in fretta*

Gradite qualcosa da bere? Un the magari, Alcare? Se non sbaglio ti piace il the. E voi signore?

 

Adar: Io lo gradirei volentieri *si intromette Adar, mentre prende posto sulla prima sedia che gli capita a tiro. A quel punto, scruta l'elfo con circospezione.

Sembra certamente un tipo eccentrico... proprio come sua nipote, il che non dovrebbe sorprenderlo più di tanto. In verità, non sarebbe nemmeno sorpreso dallo scoprire che tutta la sua famiglia è ben diversa dai soliti Elfi a cui è abituato.*

Non si è messa nei guai, anche se in numerose occasioni è andata molto vicina al farmi uscire di senno. Al contrario, si è dimostrata una potente alleata... specie grazie alle sue abilità canore, ben più sviluppate di quanto abbia mai visto in un Elfo. Verrebbe quasi da domandarsi se lo sia davvero...

*Lascia in sospeso quell'affermazione, lasciando che Legolas colga il resto*

 

Alcare

Certo ricordi molto bene Legolas, anche io gradirei molto volentieri un the. E non ti devi preoccupare per Myrelyn, nessun pasticcio anzi! La principessa è molto contenta di lei, certo la sua giovane età la porta ad agire di pancia a volte ma la sua educazione e i suoi riguardi verso le loro maesta' sono ineccepibili

*risponde in tono calmo e sicuro *

  

Legolas

*Con una risatina solidale*

È un bel terremoto nevvero? Oh ora rammento! Siete il seriosone che voleva far ridere a tutti i costi. Vi è andata bene, ha fatto di molto peggio del solletico o di una lucertola!

*Guarda Adar con simpatia, quasi accennando una amichevole pacca sulla spalla, ma desistendo*

Eh, meglio parlarne davanti a una tazza di tè.

*Si alza e va a prendere teiera e tazze in cucina, con tutto l'occorrente ben sistemato sul vassoio torna dagli ospiti e serve. Poi beve un sorso e fa un profondo respiro prima di iniziare a raccontare*

Myrelyn è elfo sì, da parte di madre. Mia sorella Deenelay era una elfa molto portata nel canto, e soprattutto una studiosa della storia e delle canzoni elfiche. Pensate conosceva alcune delle canzoni che si dice fossero cantate da Luthien nelle ere passate.

*Si interrompe per bere ancora mentre nota il sussulto dell'elfa. Adar è molto più controllato, ma attento come un falco ad ogni parola*

Il padre di Myrelyn, bè colui che ha avuto parte nel metterla al mondo era uno stregone, un tipo strano e pazzerello che stava sempre nel bosco. Radagast mi pare fosse il nome. Sempre circondato da animaletti. In questo Myrelyn ha preso da lui.

Quante volte da bambina è tornata a casa con un codazzo di leprotti, cerbiatti e perfino lupacchiotti!

*Nel dirlo la voce gli trema ancora di divertimento e dolceamara nostalgia.

Poi l'espressione si indurisce mentre ricorda fatti assai più dolorosi*

Quando mia sorella fu uccisa in un agguato nel bosco da alcuni uruk selvaggi Myrelyn scampò per miracolo, addormentata in un cespuglio insieme a un cucciolo di cervo non la videro.

La trovai dopo alcuni giorni e da allora me ne prendo cura.

*Guarda i due con occhi inquisitori*

Posso fidarmi che la terrete al sicuro?

 

Adar: *Luthien... un nome che Adar conosceva assai bene, così come tutti gli abitanti della terre di Valinor.

Colei che era nata dall'unione tra un'elfo e un Maia... e aveva combattuto contro Sauron in persona per salvare il suo amato, Beren, dalle grinfie di Melkor. Così come riconobbe all'istante uno dei molti pseudonimi usati da Aiwendil, uno dei Maia preferiti di Yavanna.

Ciò poteva voler dire solo una cosa: Myrelyn non era una semplice elfa... ma una mezza Maia, proprio come Luthien.

Si sentì invadere da una profonda malinconia, poichè spesso e volentieri aveva composto canzoni in compagnia della dama... quando era ancora Malgor, poeta e menestrello, e non Adar degli Uruk, un generale crudele e spietato disposto a macchiarsi degli atti più orribili per proteggere la sua famiglia.

Deglutì silenziosamente e cercò di esternare un sorriso cordiale.*

Non si preoccupi, ormai la consideriamo una parte vitale della nostra corte. Di certo Lady Inwe non permetterà che le venga fatto alcun male, e personalmente mi assicurerò di ternerla lontana dai pericoli... per quanto possibile.

 

Inmwe

*Seduta di fronte al tavolo del suo boudoir, osserva nello specchio il suo viso pallido

Poco hanno potuto fare il trucco ed il belletto con cui le cameriere si sono prodigate a cercare di cancellare occhiaie ed incarnato bianco e livido*

"Sembro uno spettro"

*Pensa guardandosi, poi con decisione si alza reprimendo un singulto di dolore e si appresta a ricevere gli ultimi tocchi sul vestito, composta, fredda e regale come le hanno insegnato fin da piccola

Insegnamenti che ha sempre rifiutato e che ora automaticamente le vengono in aiuto, mascherandone lo strazio interiore.

Il vestito sembra uscito da un sogno.

È lo stesso vestito che indossò sua madre quando fu incoronata.

Un corpetto bianco di seta, una gonna nera che si allarga a terra in prezioso pizzo, piccoli impunturi rosso fuoco su maniche e scollo.

Dietro le spalle due ali di farfalla, in prezioso satin e cristalli incastonati.

Un flebile sorriso le illumina per un attimo il volto

Sua madre sarebbe così orgogliosa di lei oggi ..*


Sauron:  *entro nella nostra stanza già vestito. Indosso un corpetto in acciaio ornato con ghirigori in argento ed un occhio in oro, al centro. Sui lati, due spallacci in pelle con inciso un drago. Il mantello rosso copre la schiena e ricade dolcemente sulle spalle. Gli stivali, anch'essi in pelle, hanno la punta decorata in oro. Mi avvicino a Inmwe, e le do un bacio sulla fronte* ti vedo riposata....hai dormito bene? *oh...certo che no...lo posso vedere dai suoi occhi. Si è rigirata tutta notte* oggi è il grande giorno. * la mia mano sfiora il suo ventre....so che mi darà un erede. Un bambino che sarà figlio mio...e crescerà secondo i dettami di Melkor...come suo nuovo sacerdote*

 

Adar: *Adar si avvicina alle stanze di Mairon, il cuore fremente per ciò che ha scoperto dalla sua conversazione con Legolas.

Chi avrebbe mai immaginato che quella piccola elfa ribelle e fastidiosa potesse davvero essere la figlia di un Maia? Il suo potere potrebbe certamente rivelarsi pericoloso per qualcuno come Sauron... ma anche incredibilmente utile, se sfruttato in modo corretto.

A quel pensiero, la sua mano indugia sopra la porta della camera, senza toccarla.

L'Uruk viene colto da un dubbio. Dovrebbe davvero informare l'Oscuro Signore di ciò che ha scoperto? Forse Adar non ci avrebbe pensato due volte a farlo... ma per quanto riguarda Malgor, colui che per millenni aveva vissuto sotto la luce degli Alberi?

Scuote la testa per liberarsi da simili, rischiosi pensieri e bussa con forza. Non può rischiare di mettere a rischio la sua famiglia, neanche per il bene della Terra di Mezzo... giusto?*

Sono io, mio signore *si annuncia* ho le informazioni che avete richiesto.

  

Sauron: *apro la porta, appena sento la voce di Adar....sicuramente avrà scoperto qualcosa su Mirelyn....Nei suoi occhi c'è una strana luce, però...qualcosa non mi torna. Melkor aveva spento la sua Luce, molto tempo fa....lo terrò d'occhio* Vieni, nel mio ufficio. *sussurro...perchè non mi senta Inmwe* non voglio orecchie indiscrete...*lascio che si accomodi in una delle sedie di fianco alla scrivania...* bene...dimmi tutto.

 

Adar: *Adar prende posto sulla sedia offerta e prende un respiro profondo.*

Per dirla in termini molto semplici... a quanto pare abbiamo a che fare con una tua parente. O meglio, con una parente alla lontana.

*Lancia all'Oscuro Signore uno sguardo significativo*

Metà Elfa... e metà Maia, nata dall'unione tra un Sindarin e colui che si fa chiamare Radagast il Bruno. Ma tu lo conosci sicuramente con un altro nome, dico bene? Uno ben più antico...

 

Thamièl Aldaymir

*Campane suonavano a distesa nonostante la triste notizia che era trapelata da Palazzo Reale. Il vecchio re era morto, anche se in circostanze ancora poco chiare, e lo stesso giorno sarebbe avvenuta l'incoronazione ufficiale dei nuovi regnanti. Thamièl siede sul letto della loro camera alla locanda, e fruga nella sua sacca da viaggio che non abbandona mai e che contiene l'inverosimile ed oltre....Alla fine ne esce un cimelio storico dell'inizio della Quarta Era. Un meraviglioso abito elfico accuratamente piegato e conservato. Lo guarda con desiderio...indossandolo farebbe un figurone ma poi, con un sospiro, lo ripone pensando che se avessero dovuto fare una precipitosa fuga, con quell'abito non sarebbe andata lontano...

Hellabor, invece, è perfetta nei suoi vestiti nuovi e con la spada agganciata al fianco. Ha tentato per qualche minuto di convincerla ad indossare il vestito che avevano comprato per lei, ma presto è stata costretta a desistere dall'impresa. Ed ora sono pronte per assistere all'apparente trionfo del Nemico.* - Sei a posto? - *chiede, dandosi un'ultima ravviata ai capelli corvini ed indossando Narya, che sul suo dito scintilla rosseggiante riflettendo la luce.* - Coraggio, andiamo a divertirci! - *E si avviano verso la Cittadella,*

    

Hellabor

*I pantaloni in ecopelle nera sono morbidi e comodi, la camicetta rosso fiammante e un mantello verde scuro che copre perfettamente la spada.

Osserva la sua amica e l'anello che porta al dito ..ha cercato di convincerla a non indossarlo, non si fida dei regali di ..di quell'essere infame.

Ma Thamièl l'ha rassicurata spiegandole che ormai non aveva più alcun potere quel gioiello

Non ne era stata molto convinta ma alla fine vedendo l'entusiasmo e la determinazione dell'elfa aveva fatto spallucce e pregato che andasse tutto per il meglio

Ha caricato bene la sua tabaccheria e lucidato gli stivali, poi un'occhiata veloce allo specchio

Ora camminano spedite per la strada, direzione castello*

   

Measse 

*Dall'accampamento, osservo Minas Tirith, la città bianca. Mai avrei pensato di dover muovere guerra contro la splendida capitale dei Re, contro Gondor, la terra degli Uomini, verso i quali nutro tanto affetto. Si....gli Elfi non mi sono mai stati simpatici...a parte pochi di loro, Feanor ed i suoi figli, Thamiel, Luthien e Galadriel...Pochi di loro hanno fatto breccia nel mio cuore come Feanor....Do una veloce occhiata alle truppe di Mordor, tutti in attesa del mio ordine. Le navi stanno arrivando ed i caccia stellari sono a terra, in attesa. Per ora, tutto tace....a parte Orodruin che tuona, in lontananza. Attendiamo il suono della quinta campana, quella che annuncerà l'inizio della cerimonia di incoronazione. A quel punto, inizieremo a muoverci lentamente verso Minas tirith...ed uccidere le guardie che già sono alle porte. Salgo a cavallo, passo di fronte all'esercito già schierato* Restate fermi, restate fermi… Figli di Mordor, di Rhun, fratelli miei! Vedo nei vostri occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore. Ci sarà un giorno in cui il coraggio dei Figli di Eru cederà, in cui abbandoneremo gli amici e spezzeremo ogni legame di fratellanza, ma non è questo il giorno! Ci sarà l’ora dei lupi e degli scudi frantumati quando Arda arriverà al crollo, ma non è questo il giorno! Quest’oggi combattiamo… Per tutto ciò che ritenete caro su questa bella Terra, vi invito a resistere! Esercito dell'Est!

 

Ashla

*A fianco della Valië, ascolta le sue parole e percepisce l'adorazione che l'esercito ha per lei, per la loro Signora. Un esercito capace e fidato è fondamentale per la vittoria, e lei è capace di infiammare l'animo di ogni soldato, che darebbe senza esitare la vita per lei... La osserva, poi osserva la città bianca davanti a loro, che scintilla al sole in un garrire di bandiere e stendardi esposti per festeggiare l'incoronazione*

- Mia Signora... - *osa spezzare quel momento glorioso* - Ci siamo....questo è il giorno del vostro trionfo. Ricacciate quella mostruosità di Sauron nell'abisso che gli compete... restituite finalmente ad Arda la bellezza, la dignità e l'armonia che merita -

   

Emrys: *Emirys si muove a disagio poco distante.

Sta davvero facendo la cosa giusta? Lui è venuto su questa terra assieme alla sua signora nella convinzione che lei volesse aiutare coloro che la abitano... eppure, ora stanno per attaccare una delle città degli uomini che secoli prima resistette a Sauron.

Certo, l'Oscuro Signore si nasconde all'interno... ma vale davvero la pena attaccare questo luogo e provocare la morte di centinaia - forse migliaia - di inconsapevoli innocenti solo per assicurare la sua sconfitta? Non è più così tanto sicuro... ma non può certo avere dubbi ora, nel loro momento del trionfo, e così si rivolge alle sue truppe e prende un lungo respiro. *

Alla guerra... per la pace della Terra di Mezzo!

 

  Uthienna

*da prua osserva l'orizzonte, le navi solcano il fiume veloci e tranquille: i suoi uomini remano con vigore. Non teme la battaglia non è certo la sua prima volta ed è sicura della riuscita della missione a lei affidatele*

Coraggio signori, la battaglia ci aspetta! *dice in tono deciso*

   

Sauron :*esco dal mio ufficio insieme ad Adar e raggiungo Inmwe in sala del trono....nel farlo, da una veloce occhiata ai Campi del Pelennor...e noto un enorme accampamento ed il vessillo di Valinor...* così....sei venuta a darmi battaglia...Qui, nella città degli Uomini...eh, Measse....la tua voglia di fare guerra non è scemata in tutti questi millenni *Do una veloce occhiata ad Adar ed alle guardie che sono con noi* iniziate a preparare le difese. La città deve essere blindata...chiudete le porte della città. Difendete le mura, preparate le catapulte. Non devono entrare. *in cuor mio, sto tremando....la notizia della parentela di Mirelyn mi ha lasciato con i brividi...è figlia di Aiwendil....non ci voleva. Sono circondato da Elfi che potrebbero tradirmi...dovrò stare attento, Adar ha uno sguardo strano da quando ha saputo di Mirelyn....Entro, finalmente, in sala del trono e mi siedo accanto ad Inmwe, nel trono che era di suo padre. Le prendo la mano* Sei pronta?

 

Inmwe

Si, sono pronta

*Risponde stringendo la sua mano.

Il contatto sembra restituirle un po' di forza, si sente molto debole e molto stanca...vorrebbe solo mettersi a letto e dormire, dormire...si sforza di sorridergli, anche lei ha visto l'assembramento dalla sua finestra, sa che la città sta per essere presa d'assedio.

Prima di arrivare in sala ha già dato ordine alle guardie di rifornire le grotte dietro la città con cibo e tutto il necessario per bambini, bambine, persone anziane, malate...e di aprire le armerie reali a chiunque voglia imbracciare un'arma e difendere la città.

Sa che il potere di chi le siede accanto è immenso e lei è solo un'umana, ma ormai ha scelto di dividere la sua vita con lui e sarà pronta ad aiutarlo in ogni modo possibile

Ormai spesso si parlano con la mente ...e volta dopo volta il contatto è sempre più intenso, spesso resta senza energie ma forse è solo questione di abitudine...?*

 

  

Sauron 

*prendendole la mano, le mando un po' del mio calore...per aiutarla a restare concentrata e sveglia. Dobbiamo sbrigarci, fra poco, l'ultima campana suonerà...ed allora, saremo Re e Regina..finalmente, avrò il trono di Gondor e Arnor. Metà della Terra di Mezzo ai miei piedi. "andrà tutto bene....non riusciranno ad entrare in città. Sto apparecchiando le difese." *sono sicuro che non riusciranno a conquistarci...anche se Measse è una stratega molto abile. Era lei a dare ordini alle truppe di Valinor, durante la Guerra d'Ira. "promettimi che andrai nei rifugi insieme a donne e bambini....non voglio che tu veda la battaglia." *ovviamente, mi aspetto che mi supplichi di combattere al mio fianco...*

 

Inmwe

*Si aspettava una richiesta simile, non ne è sorpresa.

E anche lei aveva pensato di rifugiarsi nelle grotte, ma ora che la battaglia sta per giungere non se la sente di lasciarlo solo.

Lo guarda molto seria, prende la sua mano e la porta sul suo viso, appoggiando la guancia*

Lo so che hai paura per me.

Ma non me la sento di lasciarti solo proprio adesso... resterò con te e combatteremo insieme.

Molte donne non sono andate nelle grotte ma in armeria. Non le lascerò sole.

Ti prometto che se non ce la farò raggiungerò le persone nella grotta, ma ti prego ..lasciami provare a lottare con te, contro chi vuole distruggerti. E distruggerci.

 

Sauron 

*La guardo negli occhi, per un attimo, mi perdo nel suo sguardo..debole ma allo stesso tempo, fiero di essere al mio fianco. Non posso fare a meno di sorriderle, mentre il cerimoniere inizia ad avanzare verso di noi. Dovrò prepararmi un discorso, dopo...* Se vorrai combattere al mio fianco, non sarò certo io ad impedirtelo, mia regina. Sei la benvenuta nel campo di battaglia, se così desideri.

 

Portando solennemente un cuscino viola sul quale poggiano due corone d'argento e mithril, la più larga delle quali con un cristallo lucente incastonato nel centro, il Cerimoniere di Corte si avvicina, ossequioso.

Arrivato di fronte al trono da il cuscino ad un paggio e solleva la prima corona, posandola sulla testa di Mairon

Fa lo stesso con la corona di Inmwe

Poi si gira verso la corte sollevando le mani*

Adesso iniziano i giorni gloriosi dei nostri nuovi sovrani!

Lunga vita a Re Mairon e alla Regina Inmwe

*Proclama mentre dalla corte si sollevano applausi di gioia*

 

   

Sauron: *appena l'Elendimir viene posato sul mio capo, sento una cascata di energia in me....capisco immediatamente che quel cristallo deve essere un Kyber, non c'è altra spiegazine. Faccio subito appello alle forze che mi restano per assorbirne l'energia primordiale....Scacco matto a Measse....impiegherò poco a tornare il Sauron di un tempo, a riprendere il mio potere nativo...* Siete incantevole, Inmwe. *il mio sguardo infuocato si posa su di lei...che ora sembra molto più piccola, al confronto di ciò che sto per diventare*

 

Adar: *Silenziosamente, Adar cammina fino alle spalle di Sauron, tenendosi dietro al trono in modo tale da non dare troppo nell'occhio.

Esita a parlare, poiché il ricordo degli ultimi eventi è ancora forte nella sua mente, avvonghiato alle pareti del suo cervello come una bestia invisibile.

Una parte di lui vorrebbe solo potersi allontanare da tutto questo e lasciarsi la guerra alle spalle, nascondersi con la sua famiglia e abbandonare la guerra per sempre... ma l'altra, più timorosa e ancora memore di ciò che Sauron potrebbe fare a lui e a coloro a cui tiene, lo spinge a compiere una scelta ben diversa.*

Mio signore *sussurra a bassa voce* Giungo a voi con notizie a dir poco preoccupanti. Di recente sono stato contattato da alcuni miei vecchi... "amici", i quali mi hanno rivelato una potenziale minaccia che incombe su questo regno.

   

Myrelyn

*Ho un posto in prima fila per l'incoronazione. Essere la dama della futura regina ha innegabilmente dei vantaggi.

Inmwe è splendida nel vestito regale, solo un leggerissimo velo di tristezza le offusca lo sguardo.

Anche Mairon è molto elegante e raffinato.

Appena le corone cingono le loro fronti entrambi sembrano risplendere, come se un raggio di luce li colpisse.*

"Perdindirindina! Brillano come stelle! Cosa sarà questa strana energia?"

*La ragazzina elfa si fa avanti con entusiasmo, porge ai sovrani mazzi di fiori profumati e si congratula a voce alta*

Oh Inmwe sei stra fantasmagorica! Sarai la migliore regina del mondo! Sicuramente anche la più bella!

*Impulsiva come sempre la abbraccia infrangendo qualsiasi protocollo.

Poi si volta verso il Re Mairon con gli occhioni azzurri pieni di birichina gioia e abbraccia anche lui senza notare di aver sconvolto l'intera corte*

Oh Re Mairon! Viva il nostro nuovo Re! Sarai il migliore insieme a Inmwe!

*Con una giravolta che fa allargare a corolla la gonna del graziosissimo abito a fiori che indossa si avvia al suo posto chiedendosi perché tutti la guardino a bocca aperta.*

  

Alcare

*è seduta alla destra di Myrelyn che come al solito non trattiene l'eccitazione, come biasimarla? Non si assiste ad un'incoronazione tutti i giorni.

Non è stato facile convincere Myrelyn ad indossare quell'abito, riluttante com'era ad indossare vestiti che non si potevano definire comodi ma quell'abito giallo pallido lungo alle caviglie di tulle ornato di fiori era perfetto per Myrelyn.

Quanto a lei aveva raccolto i capelli in uno chignon invece delle solite trecce ed indossava un abito color lavanda dalle maniche appena accennate, lungo alle caviglie. Anche il re e la regina sono splendide.

Come al solito la giovane elfa non ce la fa a trattenere l'entusiasmo e butta le braccia al collo ai sovrani.

Auguro alle loro maesta' tutto il bene e la saggezza necessarie a governare il regno

*dice in tono pacato e più dolce del solito *

Myrelyn, sono sicura che le loro maesta' siano consapevoli della tua gioia anche senza che tu li abbracci

*aggiunge nella speranza di evitare uno svenimento a mezza corte*

   

Thamièl Aldaymir

*Entrano nella sala del trono, sotto lo sguardo incuriosito degli invitati. Thamièl sogghigna, divertita nel vedere quell'accozzaglia di leccapiedi che spettegolano...come si è ridotto male il regno di Gondor!... I commenti tacciono quando i cortigiani notano l'Anello di Fuoco al suo dito. Da straccione imboscate all'incoronazione sono immediatamente diventate principesse elfiche eccentriche ed in incognito...Ci sarebbe da rotolarsi per terra dalle risate.

Improvvisamente percepisce qualcosa di strano nell'aria...una guardia corre a sussurrare qualcosa all'orecchio del maggiordomo, un'altra si affaccia da una finestra e fa segnali con il braccio, un drappello di soldati corre attraverso il cortile. Sta succedendo qualcosa, immagina di cosa si tratti ma ora non ha il tempo di occuparsene... è il momento dell'incoronazione!

Il Cerimoniere di corte ha posato le insegne del potere sulle teste di Sauron ed Inmwe, e lei trattiene il fiato osservando come improvvisamente lui sembra ingigantire e lei rimpicciolirsi...posa una mano sulla spalla di Hellabor, come se volesse impedirle di commettere qualche gesto inconsulto e poi, vedendo i cortigiani assieparsi attorno ai nuovi regnanti in una ridda di felicitazioni e congratulazioni, decide che quello è il momento giusto per defilarsi e cercare di finire il suo lavoro* - Vieni con me, Hellabor, è il momento di sparire da qui! - *Approfittando della confusione escono dalla sala, e senza farsi notare imboccano una scala a chiocciola di pietra, quasi invisibile in una nicchia del muro...”Meno male che ricordo ancora bene i segreti di Minas Tirirh” sogghigna trascinandosi Hellabor lungo quegli stretti scalini antichi e sdrucciolevoli...

 

 Hellabor

*Freme di rabbia repressa nel sapere quell'essere infame addirittura incoronato...povera regina che triste destino, pensa con un moto di solidarietà verso chi deve condividere il trono con Sauron.

Segue silenziosa e quasi invisibile, come solo elfi ed hobbit sanno fare, l'amica fino ad entrare in una stretta scala a chiocciola nascosta nella pietra.

I gradini sono vecchi, umidi e sdrucciolevoli, più volte deve fare appello a tutto il suo senso dell'equilibrio per non cadere addosso a Thamièl che la precede, un'aria stantia e muffa le fa storcere il naso

Alla fine della lunga scala, quando già stava per venirle mai di testa ai continui giramenti su se stessa, un corridoio semibuio e che sembra perdersi nell'oscurita'.

Sbatte un attimo le palpebre, finché gli occhi s abituano alla poca visibilità.

Una sagome di un animale che sembra una volpe o un tasso, addossato al muro, sembra boccheggiare inerme.

Un brivido di come anticipazione di qualcosa che non sa spiegare le fa drizzare la punta delle orecchie ed i capelli*

Thamièl, guarda lì...povera bestia chissà che le è successo

*Sussurra triste*

Ehy... c'è una stanza aperta lì in fondo! Andiamo a vedere!

   

Measse 

*Sento la quinta campana di Minas Tirith...ed osservo il Sole che sta per calare sulla città bianca, le nuvole che si aprono per lasciare che i suoi ultimi raggi illuminino la nostra bandiera, un'Aquila dorata in uno sfondo verde, con due cristalli al posto degli occhi. Sento ancora un enorme potere, come una nuvola nera che viene da Est, da Orodruin, una nuvola che passa veloce sopra di noi e si ferma sul campanile del palazzo reale della Capitale di Gondor...per poi discendere verso un unico punto, Sauron. In cuor mio, so che l'Oscuro Signore ha ripreso il potere che aveva un tempo.* Mairon è tornato. *sono le uniche parole che escono dalla mia bocca in quel momento....parole che mai avrei voluto pronunciare* che Illuvatar sia con noi.

  

Ashla

*In piedi sotto le mura di Minas Tirith a fianco di Emrys, aspettando l'ordine di attacco per scatenare la quinta Legione contro la città bianca, improvvisamente la Maia ha come un senso di angoscia che la pervade...Osserva i loro soldati, veterani di mille battaglie che nulla e nessuno può fermare e vede alcuni di loro vacillare, sudare, portarsi le mani al capo togliendo gli elmi come per poter respirare più agevolmente*

- Emrys...vedi anche tu quello che vedo io?...Cosa sta succedendo?... - *Alcuni uruk sono già crollati a terra, con le mani alla gola* - Measse!...Cosa maledizione sta succedendo! - *urla cercando con lo sguardo la loro Signora*

 

    Emrys*Il Maia assottiglia lo sguardo e comincia rapidamente a guardarsi attorno, ugualmente nervoso e diffidente da quella svolta inaspettata.*

Io... io non lo so *ammette, cercando di nascondere il panico che sta realmente provando* Potrebbe trattarsi di un attacco nemico ma... ma è impossibile! Come sono riusciti ad organizzare qualcosa del genere se non sapevano nemmeno che stavamo arrivando? A meno che...

*Non siano stati traditi, e quello è un pensiero più spaventoso di qualsiasi cosa avrebbe potuto prevedere. Devono subito avvertire la loro padrona!*

 

Uthienna

Signori, è ora di compiere il nostro dovere.

"Dice perentoria mentre calava l'ancora e le navi iniziano a rallentare per poi fermarsi, la donna scende a terra accompagnata dal suo vice e notata la presenza di Measse la raggiunge solenne*

Quando volete mia Signora, i miei uomini sono pronti




 

Guidati dalla Maia Ashla le prime truppe di terra assaltano il cancello, forzandolo ed uccidendo le guardie.

Le porte vengono spalancate per permettere al resto delle truppe di entrare, dalla città scende l'esercito pronto alla difesa mentre i Cancelli superiori si chiudono sbarrando l'accesso e circoscrivendo l'area di battaglia

    

Thamièl Aldaymir

Il sotterraneo dove sbucano alla fine di quella lunga e tortuosa scala si rivela essere una sala di pietra ampia e disadorna, greve di muffa e di puzza di...di...

Alla luce delle torce appese ai muri, l'elfa e la mezz'hobbit restano a bocca spalancata a guardare il grande tavolo di pietra nel mezzo della sala, con disteso sopra il cadavere del vecchio re...Thamièl non riesce a trattenere un moto di compassione nei confronti dell'ennesima vittima di Sauron, soprattutto quando scorge inciso, sul suo petto nudo, l'emblema dell'Occhio. Stringe i pugni per la rabbia di fronte a quell'ultimo vile oltraggio alla stirpe di re Elessar, afferra un pezzo di stoffa appeso ad un gancio sul muro e lo avvolge attorno al corpo di re Throin.*

- Hellabor... - *si china sui talloni e prende per le spalle la mezz'hobbit, scuotendola e fissandola negi occhi * - Ascolta...devi trovare la rimessa dei veicoli del Palazzo reale....ruba uno landspeeder, è come uno speeder ma da carico, lo riconoscerai dai comandi, che sono uguali...portalo nei giardini sul retro della reggia, io ti aspetterò lì... - * le lancia iI blaster * - Spara a chiunque cerchi di fermarti e...CORRI! - * poi solleva senza sforzo il cadavere del re, se lo carica in spalla e si lancia di corsa su per la scala, impugnando la sua balestra* - E non toccare quell'animale moribondo! - *le strilla*

 

 Hellabor

*Muta e allibita di fronte al cadavere col simbolo dell'occhio in petto, stringe i pugni e non può far altro che deglutire e annuire con la testa

In uno slancio abbraccia forte Thamièl, nel cuore come un greve presentimento che potrebbero non rivedersi se qualche guardia la scoprisse.

Ma non c'è più tempo di pensare, imbraccia il blaster, si gira e vola via verso l'uscita, percorrendo a ritroso il cammino senza neanche più dare un'occhiata all'animale agonizzante.

Incurante dei gradini sdrucciolevoli e sconnessi li salta a due a due, raggiunge l'uscita sbucando quasi di fronte ad un soldato in assetto da guerra che sta correndo... indietreggia con le mani alzate, scansandosi all'indietro

Il soldato le rivolge solo una rapida occhiata fugace, nei suoi occhi balena paura e preoccupazione, poi senza più badarle se ne va di corsa...un po' di fortuna dai dai Helly, pensa mentre strisciando rasente i muri nascosta dai drappeggi si appropinqua verso una porta ad arco che sembra dare sui giardini.

Attorno a lei una battaglia in piena regola, soldati che combattono e gente che urla, che scappa ..col blaster in mano striscia fuori dall'arco gettando una rapida occhiata intorno...ecco, quelle devono essere le rimesse, non si vede anima viva da quella parte, ovviamente guardie e soldati sono sul campo di battaglia al momento.

Rapida entra nella rimessa adocchiando i vari mezzi parcheggiati...eccolo lì, deve essere per forza quello, dietro ha un rimorchio adatto al trasporto di merci ..o di una persona stesa...pensa cupamente.

Monta in sella posizionando il blaster dentro lo scollo della camicia, la testa dell' arma posata sul manubrio, pronto a sparare alla bisogna*

"Oh ti prego chiunque ci sia lassù fa che regga st'accrocco e fa che non mi vedano"

*Prega tra sé e sé mentre avvia il mezzo portandosi rapidamente verso un cancello in ferro battuto.

Si nasconde dietro un roseto, sperando di passare inosservata fino all'arrivo di Thamièl

Eccola, le fa un cenno con la mano alzandosi in piedi sulla pedana.

Svelte caricano il cadavere nel rimorchio coprendolo con il drappo e partono*

 

   

Thamièl Aldaymir

*Dopo essere finalmente emersa dai sotterranei con la salma del re in spalla, corre verso Hellabor che ha notato nascosta dietro un cespuglio con il landspeeder che ha rubato...* - Bravissima!!!...ottimo lavoro, salta su e andiamo... - *Deve assolutamente consegnare Narya alla Signora, ed ora si è aggiunto al bagaglio anche quel cadavere ingombrante...Ma dopo aver visto l'emblema dell'Occhio inciso nella carne del vecchio sovrano, ha deciso di non lasciare quelle spoglie mortali in balia di Sauron, che potrebbe anche usarle per i suoi scopi con operazioni di negromanzia....Meglio portare tutto a chi ne sa più di lei.

Parte a razzo verso l'uscita, falciando soldati già malridotti e dirigendosi verso l'accampamento dell'esercito di Masse...Decide di non spiegare nulla ad Hellabor, per il momento..* - Tieni un fazzoletto davanti al naso e alla bocca, è importante... - *Le raccomanda facendo lo stesso e pilotando il landspeeder con una mano sola...Ma sono ormai quasi arrivate alla tenda del quartier generale della Valië, e riesce finalmente a tirare un sospiro di sollievo vedendo il grande stendardo con l'aquila in campo verde*

- Siamo arrivate!... - *grida esultante alla sua compagna di viaggio*

Cancello del Morannon, Mordor

Vader

Una sagoma d'ebano sfreccia a tutta velocità nelle piane grigio cenere che circondano le Terre di Mordor, accompagnata da lampi che illuminano la volta di nubi sovrastante, quasi volessero annunciare il suo arrivo.

Di fronte a lui... un alto cancello scavato tra le montagne, nero quanto il suo mantello: il Nero Cancello di Mordor, l'ultimo baluardo creato con il preciso scopo di separare la Terra di Mezzo da quel dominio maledetto.

Darth Vader ferma lo speeder e si rivolge alla sua compagna di viaggio.*

Sembra che siamo finalmente giunti a destinazione *dichiara con la sua voce bassa e tonante* Ti ringrazio per la tua assistenza, elfa.

 

Primula: *Svegliata dalla voce tonante di Vader apre gli occhi davanti a un imponente, lugubre cancello nero.

Mordor. Sono arrivati e Vader sembra volerla scaricare senza più nemmeno guardarsi alle spalle.*

"Brrr questo posto è terrificante.

Se Hellabor è qui deve essere completamente impazzita. "

* Pensa la ragazza con un brivido di disagio e paura che le scivola gelido lungo la schiena.*

Ehi aspettami!

*Non sa neanche bene perché ma l'istinto la fa accostare il più possibile all'imponente figura ammantata di nero, d'altra parte è già certa che lui possa essere letale se si presentassero pericoli.*

Mica puoi mollarmi così!

Non ci provare sai? Insieme siamo arrivati e così restiamo.

*Lo guarda cercando di mostrare il suo più fiero cipiglio, manine piazzate sui fianchi e piedino che batte per terra con irritazione*

"Spero che non mi lanci di là dal cancello con la sua magia"

*Il pensiero le passa per la mente ma mantiene la posizione guardandolo con sfida.*

E mi devi ancora spiegare quella cosa della Forza. Quindi...?!?

*Lascia la domanda a mezzo e lo guarda con aria sbarazzina.*

 

   

Vader: *Vader si trattiene dal sollevare la mano e spezzare il collo della ragazza con un semplice movimento delle dita. Deve rammentare a se stesso che non si tratta di uno dei suoi ufficiali, solo di una civile che probabilmente non ha mai avuto alcun tipo di esperienza militare.

Inoltre... lo ha aiutato a raggiungere la sua destinazione. Il minimo che può fare per ringraziarla è perdonare simili trasgressioni, per quanto irritanti.

Invece, decide di rispondere alle sue domande, quantomeno per impedirle di continuare a tormentarlo.*

La Forza è ciò che da ai Sith la possanza *spiega pazientemente, senza diminuire il suo passo* è un campo energetico che collega tutti gli esseri viventi. Ci circonda, ci lega... mantiene unita tutta la galassia, e quelli come me sono capaci di manipolarla per i propri scopi.

 

Primula

*Devo correre per stare dietro alle sue lunghe falcate. Oltretutto aguzzando le orecchie per seguire le sue spiegazioni.

Allunga una mano per afferrare il suo mantello e dargli un bello strattone ma lo sfiora soltanto con la punta delle dita *

"Oh accidenti! Ti costa tanto andare un po' più piano?"

*Pensa stizzita con una smorfia, vorrebbe tantissimo rallentare la marcia inarrestabile dell'insensibile colosso che si fa chiamare Vader.

Una mano scatta improvvisamente, un gesto rabbioso come a tagliare l'aria.

E senza che la ragazzina sappia spiegare come o perché due piccole rocce, grandi circa come un pugno, si staccano da terra e cadono con forza davanti agli stivali neri del gigante nero che le ha fatto perdere la pazienza.*

Ti fermi? E diamine!

*Finalmente riesce ad afferrare il mantello in una consistente manciata di stoffa e dà uno strattone deciso*

 

   Vader: *Vader si ferma improvvisamente... ma non perchè la ragazza gli ha afferrato il mantello, e neppure per i massi che sono caduti di fronte a lui. O almeno, non solo per quelli.

Un'altra persona avrebbe potuto interpretare quell'evento come una semplice casualità, ma non lui. No... Vader ha chiaramente percepito un movimento fin troppo familiare nella canzone del cosmo.

Qualcuno ha appena usato la Forza a pochi passi da lui. E visto che non vi sono altre presenze nelle vicinanze, non gli è affatto difficile intuire il responsabile.

Lentamente, si volta verso Primula, torreggiando con la sua alta figura.

Ottiche rosse come il sangue scrutano le pupille della ragazza alla ricerca di qualcosa, come se stesse tentando di leggerle nell'animo.*

A quanto pare... hai più familiarità con la Forza di quanto pensassi *osserva con tono a metà tra il curioso e il cordiale, non volendo spaventarla. Potrebbe essere diventata improvvisamente utile per i suoi scopi.*

 

    Primula

*Finalmente Vader si ferma e si volta. Alto com'è mi incombe addosso mentre mi scruta da dietro la maschera come se fossi un microbo al microscopio.

Le sue parole mi fanno sgranare gli occhi.*

La Forza? Io ho usato la Forza?

*Glielo chiedo incredula. Ma mi sovvengono alla memoria i molti episodi inspiegabili che costellano la mia vita fin da quando ero poco più che una lattante*

Non lo so, Vader.

*Inizio stringendomi nelle spalle e guardandolo con aspettativa e curiosità, sperando che davvero lui possa spiegare il come e il perché*

Ma da quando ho memoria sono capitati strani incidenti.

Ad esempio se mamma mi dava da mangiare qualcosa che non mi piaceva e facevo i capricci, spesso il piatto scivolava e cadeva giù dal tavolo.

*Non posso credere di essere stata veramente io a fare danni già da piccolissima.*

Oppure, se qualcuno mi ignorava e mi arrabbiavo per questo motivo a volte cadevano oggetti oppure qualcosa si muoveva e faceva inciampare chi mi dava le spalle

*Ripensandoci, assomiglia molto a quello che è appena accaduto. E forse non era il caso di ammettere di essere stata io a fargli cadere quei sassi praticamente sulla punta degli stivali*

Ma non so assolutamente come ho fatto! Te lo giuro, non ho fatto apposta!

*Mi affretto a precisare per non farlo arrabbiare. Se lui può fare questo ed altro e sicuramente sa farlo come mi ha dimostrato dal primo istante un confronto tra noi non è certamente una mossa saggia.

Provo a tagliare di nuovo l'aria con la mano e non succede nulla*

Vedi? Non ho fatto apposta.

"Credimi credimi credimi"

*Lo rifaccio, per dimostrare che non so controllare questa cosa. Però nel frattempo penso che mi piacerebbe invece saperlo fare davvero, e siccome credo che lui mi veda come una fastidiosa ragazzina di cui liberarsi in fretta, voglio colpirlo, sorprenderlo.

Ripeto il gesto e uno dei due sassi si solleva e muove prima di ricadere, prendendo il mio desiderio troppo alla lettera e colpendo il suo stivale seppur senza molta spinta se non quella della gravità.*

Oh caspita!

*Porto le manine a coprirmi il viso, spiando con un occhio tra due dita e faccio istintivamente un passo indietro, come a provare a scappare. Anche se so già che non andrei lontano se lui non volesse.*

Vader? Non volevo, scusa. Mi insegneresti?

"Non uccidermi non uccidermi non uccidermi"

 

  

Vader 

*Dietro la maschera, Vader non riesce a trattenere un sorrisetto divertito.

Ancora rammenta bene i primi giorni in cui aveva cominciato ad utilizzare il suo dono, come quando aveva lanciato una scodella di zuppa in testa al suo padrone Watto quando questi era sul punto di frustarlo, oppure il giorno in cui aveva fatto cadere un vaso sul piede di Sebulba, l’alieno che per diversi anni aveva continuato a tormentarlo.

E naturalmente, ben rammentava quando aveva finalmente cominciato ad controllare quel potere misterioso… i progressi fatti ancora e ancora nel corso di quarant’anni di battaglie, scontri e allenamenti che lo avevano trasformato nell’utente Forza più potente di tutta la Galassia.

Questa giovane Elfa non era certo ai suoi livelli, ma aveva un certo potenziale, proprio come gli Inquisitore e gli apprendisti che aveva allenato durante gli anni dell’Impero. Aveva solo bisogno di qualcuno che sapesse guidarla verso la giusta strada e insegnarle come sfruttare quel potenziale.

Lentamente allunga una mano, posandogliela sulla spalla in modo confortante.*

Non hai niente da temere, giovanotta. Non sei certa la prima utente Forza a commettere simili errori… specie quando non hai mai ricevuto alcun tipo di addestramento. E sfortunatamente per te, su questo pianeta non vi sono persone capaci di istruirti a dovere su come controllare i tuoi doni…credimi, se ci fossero state le avrei percepite all’istante.

*Il suo tono di voce si fa più cupo*

Purtroppo per te, se dovessi continuare ad esercitare la Forza senza alcun controllo… rischieresti di ferire tutti coloro che proveranno ad avvicinarsi a te, compresa la tua amica. Con il tempo potresti addirittura arrivare ad ucciderli senza volerlo! Ragion per cui…

*Allunga la mano libera verso di lei, il palmo aperto*

Vorrei propormi come tuo insegnante, affinchè possa istruirti su come convivere con questa capacità. Che cosa ne dici? Sarà il mio modo per sdebitarmi con te.

  

Primula

*Le parole di Vader disegnano un futuro terribile. Non riesco a immaginare di uccidere qualcuno senza volerlo. Di diventare un pericolo per le persone a cui voglio bene.

La sua mano, grande e calda perfino attraverso il guanto nero, sulla mia spalla l'unica cosa che mi trattiene dal correre via come cercando di sfuggire alla terribile realtà.*

No, no. Non voglio

*Lo mormoro mentre scuoto la testa in diniego. Annichilita, terrorizzata.

Poi la sua voce calma, il tono autorevole e certo con cui mi parla e si propone di insegnarmi a convivere con la Forza penetrano nella nebbia del panico.

E riesco a respirare di nuovo mentre afferro con entrambe le mie manine la sua mano tesa come un'ancora di salvezza.*

Sì, Vader. Voglio imparare a conviverci. A controllarla come fai tu. Per favore insegnami. Sarò la migliore delle allieve!

*Forse ha sorriso sotto la maschera. Spero di essere all'altezza. *

"Voglio imparare a controllare i sassi. Voglio imparare a usare la Forza e diventare brava come lui."

*Uno dei sassi si solleva vibrando nell'aria, come sentisse la mia determinazione. È un giuramento che faccio a me stessa.

Ma non so se a farlo cadere sono stata io o lui.*

Vader?

*Alzo gli occhi a lui senza esprimere la domanda, sicura che non ci sia bisogno di farla*

 

  Vader 

*La Forza canticchia trionfante, sigillando quella promessa sotto forma di un legame invisibile tra i loro cuori.

Primula non può ancora saperlo, ma una tale connessione non sarà facile da spezzare... perchè ora ha sigillato un impegno con l'Oscuro Signore, il contratto tra un Maestro e un apprendista. Ma solo il tempo rivelerà a cosa una simile alleanza potrebbe condurre.

Lentamente, Vader estrae la sua fidata spada laser e la attiva, illuminando il viso della ragazza con il suo bagliore vermiglio.*

Allora ti proclamo mia apprendista *dichiara a gran voce, mentre avvicina la lama a entrambe le spalle* possa la tua determinazione guidarti verso un percorso luminoso... e verso il potere che giace dentro di te.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Episodio 7: La vendetta di Measse ***


Episodio 7: La Vendetta di Measse


Cancello del Morannon, Mordor

Vader

Una sagoma d'ebano sfreccia a tutta velocità nelle piane grigio cenere che circondano le Terre di Mordor, accompagnata da lampi che illuminano la volta di nubi sovrastante, quasi volessero annunciare il suo arrivo.

Di fronte a lui... un alto cancello scavato tra le montagne, nero quanto il suo mantello: il Nero Cancello di Mordor, l'ultimo baluardo creato con il preciso scopo di separare la Terra di Mezzo da quel dominio maledetto.

Darth Vader ferma lo speeder e si rivolge alla sua compagna di viaggio.*

Sembra che siamo finalmente giunti a destinazione *dichiara con la sua voce bassa e tonante* Ti ringrazio per la tua assistenza, elfa.

 

Primula: *Svegliata dalla voce tonante di Vader apre gli occhi davanti a un imponente, lugubre cancello nero.

Mordor. Sono arrivati e Vader sembra volerla scaricare senza più nemmeno guardarsi alle spalle.*

"Brrr questo posto è terrificante.

Se Hellabor è qui deve essere completamente impazzita. "

* Pensa la ragazza con un brivido di disagio e paura che le scivola gelido lungo la schiena.*

Ehi aspettami!

*Non sa neanche bene perché ma l'istinto la fa accostare il più possibile all'imponente figura ammantata di nero, d'altra parte è già certa che lui possa essere letale se si presentassero pericoli.*

Mica puoi mollarmi così!

Non ci provare sai? Insieme siamo arrivati e così restiamo.

*Lo guarda cercando di mostrare il suo più fiero cipiglio, manine piazzate sui fianchi e piedino che batte per terra con irritazione*

"Spero che non mi lanci di là dal cancello con la sua magia"

*Il pensiero le passa per la mente ma mantiene la posizione guardandolo con sfida.*

E mi devi ancora spiegare quella cosa della Forza. Quindi...?!?

*Lascia la domanda a mezzo e lo guarda con aria sbarazzina.*

 

   

Vader: *Vader si trattiene dal sollevare la mano e spezzare il collo della ragazza con un semplice movimento delle dita. Deve rammentare a se stesso che non si tratta di uno dei suoi ufficiali, solo di una civile che probabilmente non ha mai avuto alcun tipo di esperienza militare.

Inoltre... lo ha aiutato a raggiungere la sua destinazione. Il minimo che può fare per ringraziarla è perdonare simili trasgressioni, per quanto irritanti.

Invece, decide di rispondere alle sue domande, quantomeno per impedirle di continuare a tormentarlo.*

La Forza è ciò che da ai Sith la possanza *spiega pazientemente, senza diminuire il suo passo* è un campo energetico che collega tutti gli esseri viventi. Ci circonda, ci lega... mantiene unita tutta la galassia, e quelli come me sono capaci di manipolarla per i propri scopi.

 

Primula

*Devo correre per stare dietro alle sue lunghe falcate. Oltretutto aguzzando le orecchie per seguire le sue spiegazioni.

Allunga una mano per afferrare il suo mantello e dargli un bello strattone ma lo sfiora soltanto con la punta delle dita *

"Oh accidenti! Ti costa tanto andare un po' più piano?"

*Pensa stizzita con una smorfia, vorrebbe tantissimo rallentare la marcia inarrestabile dell'insensibile colosso che si fa chiamare Vader.

Una mano scatta improvvisamente, un gesto rabbioso come a tagliare l'aria.

E senza che la ragazzina sappia spiegare come o perché due piccole rocce, grandi circa come un pugno, si staccano da terra e cadono con forza davanti agli stivali neri del gigante nero che le ha fatto perdere la pazienza.*

Ti fermi? E diamine!

*Finalmente riesce ad afferrare il mantello in una consistente manciata di stoffa e dà uno strattone deciso*

 

   Vader: *Vader si ferma improvvisamente... ma non perchè la ragazza gli ha afferrato il mantello, e neppure per i massi che sono caduti di fronte a lui. O almeno, non solo per quelli.

Un'altra persona avrebbe potuto interpretare quell'evento come una semplice casualità, ma non lui. No... Vader ha chiaramente percepito un movimento fin troppo familiare nella canzone del cosmo.

Qualcuno ha appena usato la Forza a pochi passi da lui. E visto che non vi sono altre presenze nelle vicinanze, non gli è affatto difficile intuire il responsabile.

Lentamente, si volta verso Primula, torreggiando con la sua alta figura.

Ottiche rosse come il sangue scrutano le pupille della ragazza alla ricerca di qualcosa, come se stesse tentando di leggerle nell'animo.*

A quanto pare... hai più familiarità con la Forza di quanto pensassi *osserva con tono a metà tra il curioso e il cordiale, non volendo spaventarla. Potrebbe essere diventata improvvisamente utile per i suoi scopi.*

 

    Primula

*Finalmente Vader si ferma e si volta. Alto com'è mi incombe addosso mentre mi scruta da dietro la maschera come se fossi un microbo al microscopio.

Le sue parole mi fanno sgranare gli occhi.*

La Forza? Io ho usato la Forza?

*Glielo chiedo incredula. Ma mi sovvengono alla memoria i molti episodi inspiegabili che costellano la mia vita fin da quando ero poco più che una lattante*

Non lo so, Vader.

*Inizio stringendomi nelle spalle e guardandolo con aspettativa e curiosità, sperando che davvero lui possa spiegare il come e il perché*

Ma da quando ho memoria sono capitati strani incidenti.

Ad esempio se mamma mi dava da mangiare qualcosa che non mi piaceva e facevo i capricci, spesso il piatto scivolava e cadeva giù dal tavolo.

*Non posso credere di essere stata veramente io a fare danni già da piccolissima.*

Oppure, se qualcuno mi ignorava e mi arrabbiavo per questo motivo a volte cadevano oggetti oppure qualcosa si muoveva e faceva inciampare chi mi dava le spalle

*Ripensandoci, assomiglia molto a quello che è appena accaduto. E forse non era il caso di ammettere di essere stata io a fargli cadere quei sassi praticamente sulla punta degli stivali*

Ma non so assolutamente come ho fatto! Te lo giuro, non ho fatto apposta!

*Mi affretto a precisare per non farlo arrabbiare. Se lui può fare questo ed altro e sicuramente sa farlo come mi ha dimostrato dal primo istante un confronto tra noi non è certamente una mossa saggia.

Provo a tagliare di nuovo l'aria con la mano e non succede nulla*

Vedi? Non ho fatto apposta.

"Credimi credimi credimi"

*Lo rifaccio, per dimostrare che non so controllare questa cosa. Però nel frattempo penso che mi piacerebbe invece saperlo fare davvero, e siccome credo che lui mi veda come una fastidiosa ragazzina di cui liberarsi in fretta, voglio colpirlo, sorprenderlo.

Ripeto il gesto e uno dei due sassi si solleva e muove prima di ricadere, prendendo il mio desiderio troppo alla lettera e colpendo il suo stivale seppur senza molta spinta se non quella della gravità.*

Oh caspita!

*Porto le manine a coprirmi il viso, spiando con un occhio tra due dita e faccio istintivamente un passo indietro, come a provare a scappare. Anche se so già che non andrei lontano se lui non volesse.*

Vader? Non volevo, scusa. Mi insegneresti?

"Non uccidermi non uccidermi non uccidermi"

 

  

Vader 

*Dietro la maschera, Vader non riesce a trattenere un sorrisetto divertito.

Ancora rammenta bene i primi giorni in cui aveva cominciato ad utilizzare il suo dono, come quando aveva lanciato una scodella di zuppa in testa al suo padrone Watto quando questi era sul punto di frustarlo, oppure il giorno in cui aveva fatto cadere un vaso sul piede di Sebulba, l’alieno che per diversi anni aveva continuato a tormentarlo.

E naturalmente, ben rammentava quando aveva finalmente cominciato ad controllare quel potere misterioso… i progressi fatti ancora e ancora nel corso di quarant’anni di battaglie, scontri e allenamenti che lo avevano trasformato nell’utente Forza più potente di tutta la Galassia.

Questa giovane Elfa non era certo ai suoi livelli, ma aveva un certo potenziale, proprio come gli Inquisitore e gli apprendisti che aveva allenato durante gli anni dell’Impero. Aveva solo bisogno di qualcuno che sapesse guidarla verso la giusta strada e insegnarle come sfruttare quel potenziale.

Lentamente allunga una mano, posandogliela sulla spalla in modo confortante.*

Non hai niente da temere, giovanotta. Non sei certa la prima utente Forza a commettere simili errori… specie quando non hai mai ricevuto alcun tipo di addestramento. E sfortunatamente per te, su questo pianeta non vi sono persone capaci di istruirti a dovere su come controllare i tuoi doni…credimi, se ci fossero state le avrei percepite all’istante.

*Il suo tono di voce si fa più cupo*

Purtroppo per te, se dovessi continuare ad esercitare la Forza senza alcun controllo… rischieresti di ferire tutti coloro che proveranno ad avvicinarsi a te, compresa la tua amica. Con il tempo potresti addirittura arrivare ad ucciderli senza volerlo! Ragion per cui…

*Allunga la mano libera verso di lei, il palmo aperto*

Vorrei propormi come tuo insegnante, affinchè possa istruirti su come convivere con questa capacità. Che cosa ne dici? Sarà il mio modo per sdebitarmi con te.

  

Primula

*Le parole di Vader disegnano un futuro terribile. Non riesco a immaginare di uccidere qualcuno senza volerlo. Di diventare un pericolo per le persone a cui voglio bene.

La sua mano, grande e calda perfino attraverso il guanto nero, sulla mia spalla l'unica cosa che mi trattiene dal correre via come cercando di sfuggire alla terribile realtà.*

No, no. Non voglio

*Lo mormoro mentre scuoto la testa in diniego. Annichilita, terrorizzata.

Poi la sua voce calma, il tono autorevole e certo con cui mi parla e si propone di insegnarmi a convivere con la Forza penetrano nella nebbia del panico.

E riesco a respirare di nuovo mentre afferro con entrambe le mie manine la sua mano tesa come un'ancora di salvezza.*

Sì, Vader. Voglio imparare a conviverci. A controllarla come fai tu. Per favore insegnami. Sarò la migliore delle allieve!

*Forse ha sorriso sotto la maschera. Spero di essere all'altezza. *

"Voglio imparare a controllare i sassi. Voglio imparare a usare la Forza e diventare brava come lui."

*Uno dei sassi si solleva vibrando nell'aria, come sentisse la mia determinazione. È un giuramento che faccio a me stessa.

Ma non so se a farlo cadere sono stata io o lui.*

Vader?

*Alzo gli occhi a lui senza esprimere la domanda, sicura che non ci sia bisogno di farla*

 

  Vader 

*La Forza canticchia trionfante, sigillando quella promessa sotto forma di un legame invisibile tra i loro cuori.

Primula non può ancora saperlo, ma una tale connessione non sarà facile da spezzare... perchè ora ha sigillato un impegno con l'Oscuro Signore, il contratto tra un Maestro e un apprendista. Ma solo il tempo rivelerà a cosa una simile alleanza potrebbe condurre.

Lentamente, Vader estrae la sua fidata spada laser e la attiva, illuminando il viso della ragazza con il suo bagliore vermiglio.*

Allora ti proclamo mia apprendista *dichiara a gran voce, mentre avvicina la lama a entrambe le spalle* possa la tua determinazione guidarti verso un percorso luminoso... e verso il potere che giace dentro di te.
Vader avanza impetuoso per le vie della fortezza.

La sua sola presenza è più che sufficiente per intimorire i membri del personale, che alla vista dell’enorme monolite preferiscono nascondersi o chinare il capo per paura di incontrare le sue lenti vermiglie.

Infine, l’Oscuro Signore raggiunge un’ampia sala situata lungo il fianco della costruzione, e a quel punto si rivolge a Primula, che lo segue rispettosa alle sue spalle.*

Questo luogo sembra abbastanza isolato *proclama con la sua voce bassa e tonante* Sarà qui che terremo le nostre lezioni, mia nuova apprendista. Sei pronta per cominciare?

 

Primula

*Come suo solito Vader cammina veloce senza minimamente pensare che la ragazzina alle sue spalle abbia le gambe decisamente più corte.

Praticamente correndo dietro di lui roteando gli occhi per l'esasperazione Primula nota che il personale della fortezza sembra nascondersi o rimpicciolire al passaggio del gigante nero.*

Mi dovrò procurare uno speeder in miniatura per stargli dietro se continua a correre così

*Borbotta l'impertinente a mezza bocca molto tentata dall'idea di cercare di fare muovere qualcosa per rallentare il suo avanzare con tanto di mantello svolazzante.

"Solo che se ci riesco e poi si arrabbia?"

*Arrivati in una sala grande e isolata finalmente si ferma*

Qui terremo le nostre lezioni. Sei pronta per cominciare?

*Le lenti rosse la fissano celando i suoi occhi, eppure il tono sembra contenere una punta di divertimento

e forse anche di curiosità.*

Prontissima Vader!

*Risponde la ragazzina con entusiasmo, mettendosi in una posizione che potrebbe essere come di combattimento: i piccoli pugni stretti e tenuti vicino al viso e le gambe leggermente piegate, una più avanti a fronteggiato*

Fatti sotto!

"Senza lanciarmi dall'altra parte della stanza, possibilmente."

*L'entusiasmo di Primula è evidente anche se decisamente sopra le righe*

"Se mi leggesse nella mente probabilmente lo farebbe"

 

Vader: *Vader annuì soddisfatto e procedette a sedersi sul pavimento con le gambe incrociate, prima di fare cenno alla giovane elfa di fare lo stesso.

A quel punto, prese un respiro profondo e ampliò la propria connessione alla Forza*

Devi sapere, mia apprendista, che la tua capacità di controllare la Forza è come un muscolo. Se ben allenato, il muscolo offre buone prestazioni e ti permette di perseguire lunghi sforzi per tempi prolungati… mentre se lasciato a poltrire, può diventare un pericoloso impedimento. Lo stesso vale per la Forza, che in caso di mancato controllo può provocare danni indicibili al corpo dell’ospite e a coloro che lo circondano.

*Indicò la ragazza*

Ma per far lavorare correttamente un muscolo, bisogna prima imparare a conoscerlo. E la conoscenza della Forza può avvenire solo con una mente chiara e concentrata. Quindi ora chiudi gli occhi… e dimmi cosa senti attorno a te.

 

  Primula

*Al suo cenno la ragazzina si siede di fronte a lui specchiando la sua posizione. Gambe incrociate, leggermente protesa in avanti, concentratissima ad ascoltare ogni parola*

Chiudi gli occhi e dimmi cosa senti

*La giovane elfa esegue e resta in silenzio aguzzando le orecchie*

"Cosa dovrei sentire?"

*È tentata di sbirciare, ma si sforza di mantenere gli occhi chiusi e la concentrazione. Piano piano comincia a sentire rumori, alcuni più vicini e altri più distanti.

Poi anche il suo naso registra odori diversi.

Entusiasta salta in piedi aprendo gli occhi e applaudendo a sé stessa.*

Ho sentito Vader!

Prima solo il tuo respiro, il mio e il frusciare dei vestiti. Poi voci in sottofondo, lontane, e rumori di porte e di passi pesanti di stivali da soldati.

*Lo guarda trionfante poi torna a sedersi continuando con più calma*

Ho sentito anche odori. Prima il tuo, del cuoio dei guanti e poi di uruk e zolfo e fuoco.

Sono stata brava?

* Gli si rivolge con un sorriso*

 

   Vader: *Vader rimane temporaneamente in silenzio, accompagnato solo dal respiro sibilante della sua maschera. Poi, con un tono di assoluta finalità...*

No *risponde, il suo volto perfettamente impassibile al di là della maschera* Perchè non mi stavo riferendo a cosa sentivi con queste...

*Indica le orecche dell'elfa* o con quello... *aggiunge, indicando il suo naso*... ma con questa.

*Indica la sua testa*

La Forza è direttamente collegata ai tuoi pensieri. La tua mente è come un condotto a ciò che si trova tra il nostro mondo e l'invisibile canzone cosmica della Galassia. Tu puoi usarla per accedere al suo potere... ma devi concentrarti e imparare a riconoscerne le note. Devi abbracciarla! Chiudi di nuovi gli occhi... e questa volta, isolati da qualsiasi suono o odore. Pensa solo... alla Forza, a questa energia invisibile che ti circonda.

 

   

Primula

*Le spalle della ragazzina crollano mortificate, un piccolo broncio spunta sulle labbra seguito da uno sbuffo*

Non vale però! Mi hai detto di sentire!

*Petulante, perché le brucia aver fallito, torna a sedersi e a chiudere gli occhi con un sospiro da martire *

"Pensa alla Forza, pensa alla Forza"

*È difficilissimo concentrarsi sul cancellare i suoni e gli odori. Per qualche attimo, come a schernirla, entrambi sembrano farsi addirittura più distinti.*

"Pensa... La Forza"

*Gli occhi ancora chiusi improvvisamente nella mente sembra apparire un nuovo suono, come un sommesso ronzio, le fusa di un grande felino*

Frrrrr

*Un suono ritmico, ondeggiante, che la ragazzina imita inconsapevolmente a fior di labbra. Pochi secondi, e poi la realtà che la circonda sembra farsi avanti reclamando la sua attenzione e il ronzio si spegne, relegato in sottofondo da rumori più forti.

Apre gli occhi e li fissa nelle lenti rosse che la puntano.*

Frrrrr

*ripete piano. Come facendo scivolare il suono*

Era quello Vader? È uguale a quello che senti tu?

   

Vader: *Vader annuisce in conferma.*

Era ciò che sentivo quando ero molto più giovane… un’apprendista proprio come te, inesperto nell’uso dei miei poteri. Ma con il tempo, i miei sensi hanno cominciato a sincronizzarsi sempre di più con la Forza, proprio come faranno i tuoi.

*Solleva appena lo sguardo, come se stesse osservando solo il vuoto dell’aria*

Ora, non solo posso sentire la Forza… ma anche vederla. Ed è bellissima, come un mare perennemente in tempesta, indomito… libero e senza catene. Il potere nella sua forma più pura.

*Torna a scrutare la giovane Elfa*

Il fatto che tu sia riuscita a connetterti ad essa così in fretta dimostra quanto sia ampio il tuo potenziale. Sei pronta a compiere il prossimo passo? Il primo contatto può essere un po’ sfiancante per chi non è abituato.

  

Primula

Yeah!

*La ragazzina lo guarda trionfante! Il visetto illuminato da un sorriso entusiasta e orgoglioso.

Comunque attenta a quanto le sta ancora spiegando e la sua descrizione è assolutamente affascinante.*

"Voglio vedere anche io la Forza come un mare in tempesta"

Sono pronta! Non sono affatto stanca!

*Prendendo le parole del Maestro un po' alla lettera la ragazza si alza mettendosi più o meno in una posa che potrebbe vagamente essere definita sugli attenti.*

Cosa devo fare Vader?

   

Vader: *A quella domanda, Vader estrare un cilindro argentato da sotto il mantello d'ebano e lo posa di fronte a sè.*

Questa è una spada laser *spiega pazientemente* L'arma di coloro che sono capaci di esercitare la Forza. Un giorno ti insegnerò come fabbricarne una, ma non è questo il motivo per cui l'ho estratta.

*Inclina leggermente la testa, scrutandola intensamente attraverso la maschera*

Ricordi come sei riuscita a muovere quei massi al nostro arrivo? Voglio che ora tu faccia lo stesso con questa spada... e che tu la sollevi.

 

   Primula

"Ma la lama dov'è?"

*È la prima cosa che la ragazzina si chiede e pensava già di dover combattere. Ma le parole di Vader sono una richiesta completamente diversa*

OK!

*Tenendo gli occhi fissi sul cilindro la ragazzina replica il gesto che aveva mosso i massi. Nulla. Di nuovo taglia l'aria con la mano. Nulla. Battendo impaziente in piede a terra rinnova il gesto. Nulla.*

Oh accidenti! E muoviti coso!

"Muoviti muoviti"

*Fissando l'oggetto con gli occhi semichiusi muove il braccio con uno scatto nervoso. Nulla.*

Eddai!

*La mani scatta in un gesto rabbioso. Nulla!

Tentata di dare un calcio a quel dispettoso di un cilindro, di frena appena in tempo. Cioè, il calcio lo mima ma senza colpire.

Poi solleva lo sguardo verso il colosso nero con aria truce*

Non osare ridere!

*Le mani scattano invano un'ultima volta.*

Ma perché? Ci sto pensando tantissimo!

Non osare ridere!

*È furiosa e lo si nota in ogni linea rigida del corpicino esile che vibra di rabbia impotente*

Vader! Aiutami!

  

Vader: *Vader sorride sottilmente dietro la maschera, ma non certo perchè divertito

. No... lui è inebriato dalle emozioni negative emanate dall'elfa.

Delusione, tristezza... e rabbia, anche se a piccole dosi. Si agitano nella Forza come tante serpi impazzite, piccole ma letali.

Con il tempo, dovrà imparare a controllare e a sfruttarne il potenziale attraverso il Lato Oscuro... ma fino ad allora, potrebbero rivelarsi un buon modo come un altro per influenzarla.*

Non avevo alcuna intenzione di ridere di te *afferma Vader, mentre le posa una mano confortante sulla spalla* Ci vuole tempo e fatica per apprendere queste tecniche. Nemmeno io fui in grado di eseguirle al primo tentativo.

*Si siede accanto a lei e allunga una mano per tenere la sua, distendendola verso la spada laser*

La Forza è un muscolo, ricordi? E proprio come un muscolo, non puoi aspettarti che risponda ad un semplice ordine. Devi essere tu a muoverlo attraverso i tuoi pensieri.

Ora chiudi gli occhi... e immagina che questa mano sia più lunga di quanto realmente non sia. Immagina che esista un prolungamento invisibile tra te e quella spada... una mano immateriale che non puoi vedere, ma solo SENTIRE. Usala per afferrare il cilindro... e sollevarlo.

  

Primula

*Vader risponde, serio e incoraggiante, e la sua mano confortante sulla spalla la tranquillizza.

Con la sua guida si sente pronta a riprovarci.

Quando Vader le si siede vicino nel suo torreggiarle sopra non vede minaccia ma sostegno. Una montagna a cui appoggiarsi. Un colosso nero e inamovibile, da rendere fiero di averla come apprendista.*

"Ci devo riuscire"

*Chiude gli occhi e si concentra sulle indicazioni di Vader*

"Immagina, senti la Forza"

*Pian piano la concentrazione la porta a sentire di nuovo quel suono ronzante*

Frrrrr

*Lo mima con le labbra senza aprire gli occhi. E improvvisamente sente un fremito, come un piccolo esile filo che colleghi la sua mano al cilindro*

Frrrrr

*Muove pianissimo una mano e il cilindro vibra appena, strisciando di forse un centimetro ma senza sollevarsi.

Eppure è un successo.

Un attimo e la concentrazione si sfalda, il filo scompare dai suoi pensieri.*

Maledizione!

 

  

    Vader: Non disperare *la rassicura Vader, con voce calmante* Un attimo prima non eri riuscita nemmeno a muoverla di un millimetro.

Ora? Non solo sei riuscita a farla vibrare, ma potevo chiaramente percepire il tuo uso della Forza.

La strada verso il controllo sarà piena di ostacoli, ma ad ogni caduta ti assicuro che seguirà una vittoria... almeno fino a quando continuerai a seguire le mie istruzioni.

Quindi coraggio... riprova. Puoi farcela, ne sono convinto.

   

Primula

*Lo guarda con occhi in cui brilla la determinazione.*

Riprovo! Forza vieni a me!

*Chiude di nuovo gli occhi cercando di allontanare tutte le distrazioni. Concentrandosi. Suoni e odori svaniscono per lasciare spazio a quel fremito vibrante che diviene già più familiare, più facile da riconoscere e isolare dal resto.*

Frrrr

Frrrrrrr

*E nella mente di nuovo appare quel filo sottile che dalla sua mano afferra il cilindro argentato.

Pianissimo la mano si muove, due dita sottili ondeggiano e vibrando leggermente il cilindro si alza, centimetro dopo centimetro. Non è certamente un movimento fluido ma mentre scorrono gli attimi il cilindro si alza fino quasi a sfiorarle la punta della dita.

Ma il lievissimo contatto spezza la presa della ragazzina con la Forza e il cilindro precipita a terra.*

Mannaggia! Ce l'avevo quasi!

Hai visto Vader? C'ero quasi, vero?

*Sta praticamente vibrando di entusiasmo e eccitazione.*

   

Vader: *Un sorriso maligno si dipinse sulle labbra di Vader.

In effetti, ci era quasi riuscita, e questo già dopo una singola lezione. In verità, era un'apprendista davvero promettente, quasi quanto i suoi nipoti. Sarebbe stata sicuramente un'ottima aggiunta alle forze dell'Impero, una volta superate le fasi più delicate dell'addestramento... e in questo modo, Vader sarebbe stato un passo più vicino alla sottomissione della Galassia e di tutti i mondi che ne facevano parte... questo compreso.

Le posò una mano sulla spalla, in un gesto di velato orgoglio.*

Eccome se ci sei quasi riuscita, mia giovane apprendista *furono le parole gentili che scelse di pronunciare, così da accentuare il loro legame* Un'impresa decisamente notevole, visto quanto poco fosse il tuo controllo fino a qualche minuto fa. In men che non si dica, credo proprio che diventerai una vera Sith...

*E quella era una promessa che avrebbe mantenuto... a costo di eliminare qualsiasi cosa potesse frenarla, compresi i suoi amici.

Ma per quello ci sarebbe stato tempo... o forse non sarebbe stato nemmeno necessario. Dopotutto, dubitava che avrebbe rivisto quella piccola Hobbit tanto presto... non dopo il modo in cui l'aveva spaventata.*
 

Minas Tirith, Gondor

 

Sauron 

Andate nelle grotte, presto! Via da qui! *dobbiamo organizzare le truppe in fretta. Con piacere, vedo molti Gondoriani pronti a difendere la loro città....mi viene quasi da ridere, non sanno nemmeno per chi la stanno difendendo. Nessuno sa chi sono....ancora non mi sono rivelato e non lo farò...perderei la fiducia di un intero popolo* Mandate messaggi ad Arnor e Rohan, accendete i fuochi, che mandino aiuti, subito!! Forza, Gondor, lottiamo per la vittoria e la libertà! *dalle campane che suonano, so che l'avanguardia è entrata nei cancelli....* approntate le difese, avanti....veloci, non lasciateli arrivare al secondo cancello! Proteggete la città! *mi volto verso Adar, nella calca...* Prepara le difese di palazzo....e tieniti pronto

 

Inmwe

*L'urgenza del momento o forse la mano di Mairon stretta nella sua sembrano restituirle forza ed energia.

Chiama Myrelyn per farsi aiutare a togliere le ali da dietro il vestito, ormai solo un impiccio inutile*

Myrelyn, Alcare, la battaglia incombe... Myrelyn raggiungi le grotte e occupati di tenere protetti i bambini e le persone che vi si sono rifugiate...oppure potete venire con noi ma vi avverto, sarà pericoloso...e non sappiamo quanto

*Dice loro con voce ferma seppure dentro di sé si sente ribollire di rabbia e desiderio di lotta.

Nessuno ha il diritto di rovinare le loro vite e distruggere la loro città, prende la sua spada da una nicchia in una parete dietro i troni e si prepara a seguire il marito*

    

Adar: Questa volta, Adar non esita un solo istante. Per quanto l'attuale situazione lo stia destabilizzando, è sicuro di una cosa: non lascerà che venga fatto del male a Myrelyn e Inmwe.

Quali siano i suoi sentimenti nei confronti di Sauron, entrambi sono innocenti. La giovane regina si è dimostrata una ragazza di buon cuore, degna di vivere ancora a lungo, e la piccola Elfa - per quanto irritante - è riuscita a guadagnarsi il suo riluttante affetto.

E lui ha già visto troppi Elfi morire sotto i suoi occhi... quindi farà in modo che non avvenga ancora.

Dopo aver salutato Sauron con un rapido inchino, si reca subito sulle mura della città, dove i soldati osservano visibilmente nervosi l'arrivo dell'esercito.*

Desti! *urla a gran voce* Desti, soldati di Minas Tirith! Non temete l'oscurità, poichè oggi è il giorno in cui ciascuno di voi darà finalmente prova del proprio valore!

*Li scruta uno ad uno con i suoi occhi glaciali*

Vedo nei vostri sguardi paura e sconcerto per i nemici che ora bussano alla nostra porta. Alcuni di voi potrebbero pensare che sarebbe più facile fuggire! Ma io vi chiedo questo: siete davvero disposti ad abbandonare questa città e le persone che la popolano? Siete davvero pronti a rinnegare fratelli e sorelle, mogli e figli per la flebile possibilità della sopravvivenza?! Siete davvero disposti a rinunciare al vostro onore... PER PAURA?!

*Estrae la propria spada e la solleva verso il cielo*

Oppure combatterete qui e ora, sotto gli occhi dei Valar... per vivere un altro giorno nella gloria della vittoria?! Cosa rispondete, soldati?!

  

  

Myrelyn

*Per un attimo teme veramente che Inmwe le ordini di andare alle grotte con i bambini.*

No Inmwe! Non ci vado a nascondermi con i bambini! Voglio combattere anche io con tutti voi!

*Batte un piedino a terra con l'espressione ostinata e testarda di una ragazzina*

"Posso essere utile, me lo sento. "

*Quando Adar si allontana dopo averle lanciato una strana occhiata, come se le stesse facendo una promessa senza parlare, velocemente si rivolge a Inmwe*

Vado con lui, sarò al sicuro e gli sarò di aiuto, promesso.

*Senza aspettare nemmeno la risposta gli corre dietro arrivando alle sue spalle giusto in tempo per sentire l'arringa con cui incita i soldati. E alla domanda finale risponde con sicurezza*

Combatterò! Qui e ora!

*Solleva una spada presa in corsa dagli armieri che le stavano distribuendo e si mette al suo fianco. *

Posso usare gli animali come portaordini, fargli fare delle azioni di disturbo anche, però mi dispiacerebbe mandarli a morire

*Gli sussurra un po' intimorita temendo una sfuriata.

Però non riesce a evitare di provocarlo ulteriormente*

E poi, devo guardarti le spalle. Ogni generale ha il suo attendente. Eccomi qui!

*È evidente che non ha ancora la reale percezione del vero pericolo. La sua giovinezza la fa essere spericolata*

  

Alcare

*arriva sfoderando arco e frecce*

Sono pronta Maestà, possiamo andare. Myrelyn, sii d'aiuto ad Adar e fai tutto quello che ti dice mi raccomando.

*il giorno dell'incoronazione doveva essere il simbolo della speranza e della rinascita, nessuno ha diritto di rovinarlo così *

Anche se Immagino che sua maesta' non necessiti più di tanto del mio aiuto *dice accennando alla spada*

    

Measse

*do' un'occhiata alle mie truppe e, soprattutto, a Emrys ed Ashla...loro sono pronti, ma dietro di noi...molti Uruk stanno morendo....e nessuno ha ancora capito perchè. Gli ospedali da campo sono pieni....e....l'assenza di Pandora mi sta mettendo in agitazione. Possibile che abbia sabotato il mio esercito? Aspettiamo aiuto dall'Est e dal Lindon, sperando arrivino...altrimenti, la guerra sarà persa ancora prima di iniziare.* Muovetevi! Cavalcate verso Minas Tirith. Armate le catapulte, sparate! *sento il rombo dei caccia stellari che prendono il volo per abbatere i loro laser sulle mura...* Emrys, ricordate che voglio Adar e Alcare, vivi...ed incolumi. Entrambi. *Parto anch'io con l'avanguardia delle truppe di Mordor, o quel che ne resta....verso la città.,...verso la vittoria*

 

    Ashla

*La Maia guarda Emrys sbattendo le palpebre come se aspettasse da lui conforto e rassicurazioni, in quel momento sconvolgete ed inaspettato. Non sa cosa fare, tutta la sicurezza, la spavalderia e la fiducia nella Valië che fino a quel momento l'hanno sostenuta sembrano essersi dissolte davanti a quella catastrofe.

Molti soldati, umani ed Uruk, continuano a barcollare ed a cadere a terra senza più riuscire a respirare, e lei non capisce a cosa è dovuto questo malessere che ha colpito il loro esercito. Poi guarda meglio, e si riscuote...non solo le loro truppe, ma anche quelle del Nemico sembrano accusare gli stessi sintomi, perciò la colpa di quanto sta avvenendo non dipende dalle forze in campo. Ma allora? Si volta e comincia a correre verso gli accampamenti* - Measse!...Measse!... - *urla*

    

Emrys: *Emirys stringe i denti, sentendosi improvvisamente invadere dallo sconforto... un sentimento che non provava dai tempi della Guerra dell'Ira, quando aveva visto i suoi familiari cadere come mosche durante quel conflitto sanguinario.

Ancora una volta, sta assistendo alla morte di così tanti esseri viventi... e non ha la minima idea di cosa fare per poterlo impedire. In mezzo a quel trambusto di emozioni, non riesce nemmeno a udire la voce di Ashla!

Istintivamente, la sua mano si sposta sotto la veste, avvolgendosi attorno a qualcosa... un oggetto pieno di un'energia indomita, potente... uno che ha recuperato sotto ordine della sua signora.

Forse potrebbe usarlo per porre fine alla battaglia. Forse...no!

Scuote la testa per liberarsi da simili pensieri. La sua Vala gli ha intimato di proteggerlo, e così farà. Non riesce nemmeno a capire per quale assurda ragione lo ha portato con sè!

Qualcosa gli accarezza la mente... un sussurro che riecheggia nel suo animo come una canzone, facendogli abbandonare ogni preoccupazione.

Ora sa cosa deve fare: recuperare Adar e Alcare, proprio come gli ha ordinato la sua signora... e così comincia a muoversi verso gli interni della città, sotto forma di un falco.*

 

 Uthienna

*i suoi uomini avanzano con le armi in pugno, lei stessa sfodera la sua fedele spada, in direzione di Minas tirith. Avverte un po 'di stanchezza e la nota anche sui volti degli altri.

Strano, ieri sera mi sono coricata presto ed anche gli altri *pensa tra se e se*

 

  Sauron *la vista di un Ainur è potente, penetra carne ed ossa di ogni Figlio di illuvatar...e non si lascia certo ingannare da un muro....o da quel piccolo falco che sta volando verso la città, proprio ora. Dirigo gli arcieri, comandati da Alcare, verso Emrys....oh...hai avuto una bruttissima idea, caro Maia....molto, molto brutta. Riesco a scorgere qualcosa di lucente nel becco....presto potrò interrogare Emrys nelle segrete di Minas Tirith, mi occuperò personalmente di lui....* Echelion! Echelion! (Abbattetelo, Abbattetelo!)

 

Inmwe

*È felice che Myrelyn ed Alcare siano con loro, anche se preoccupata soprattutto per la ragazzina...ma ormai ha avuto modo di conoscerla, sarà anche una ragazzina ma è un'elfetta in gamba...

Veloce esce dalla sala dove i soldati sembrano stare troppo sulla difensiva, per un attimo ha l'impressione che siano quasi rallentati, impacciati nei movimenti..*

Chiudere tutti i cancelli, posizione di attacco, caricareeee

*Urla mettendosi alla loro testa, la nera spada sguainata in alto come vessillo e guida*

Qualsiasi cosa stia per accadere noi la affronteremo, non ci sarà un'alba per il nemico!

Avanti con me!

*Si lancia all'attacco colpo dopo colpo il suo braccio sembra acquistare più forza, come una scarica elettrica che propagandosi dall'arma le arrivi nelle vene, alimentando il suo vigore

Nella mente così come quando la uso' contro i mannari sotto il vulcano, risuonano parole in una lingua oscura che le sembra di capire a livello inconscio...

Con la coda dell'occhio nota più di qualche soldato cadere in ginocchio, portandosi le mani alla gola come per mancanza d'aria*

"Che diavoleria è mai questa?"

*Pensa mentre seguita dal drappello di soldati si fa avanti massacrando senza pietà ogni nemico che osi tentare di raggiungere il castello*

  

Adar: *Gli occhi di Adar si alzano in direzione del cielo... e seguendo le istruzioni di Sauron, scorgono qualcosa di lucente stagliato contro nubi grigio cenere. All'inizio pensa che potrebbe trattarsi solo di un uccello, ma ad un'occhiata più attenta nota qualcosa di molto più singolare nel becco della creatura... un oggetto la cui sola vista è sufficiente per rubargli un respiro.

Non è ora o argento, ma qualcosa di decisamente più prezioso... qualcosa che ha ossessionato i suoi sogni per moltissimo tempo, quando era ancora un elfo non toccato dall'oscurità. Una delle creazioni di suo padre... e il suo più grande peccato.

D'istinto, reagisce all'ordine di Sauron e scocca una freccia, ma il falco si rivela più agile del previsto e comincia a destreggiarsi in mezzo ai proiettili con grazia, evitandoli tutti. Non si sarebbe aspettato niente di meno da un Maia.*

   

Myrelyn

*Adar non ha il tempo di reagire alla mia apparizione al suo fianco, o meglio, aveva l'aria di star per dire un sacco di cose e probabilmente non esattamente carine nei miei confronti, che arriva l'ordine del Re Mairon di abbattere un falco che sta volando sopra il castello.*

"Fiuuu, scampato pericolo."

*Seguendo con lo sguardo le frecce scagliate e il modo aggraziato con cui il falco le evita mi accorgo che deve esserci qualcosa di magico nel falco.*

"Ma se il Re Mairon vuole che lo abbattiamo dobbiamo farlo."

Con un piccolo sospiro triste la ragazzina elfa inizia a modulare una melodia incalzante e acuta, a cui rispondono versi stridenti, e uno stormo di corvi neri oscura il cielo come una nuvola e minacciosamente circonda e sovrasta il falco impedendogli le eleganti evoluzioni con cui evitava le frecce.

La melodia continua a spiegarsi e altri uccelli, falchi e gazze si uniscono ai corvi in un attacco alla creatura.*

"Oh non far loro del male"

*Con il cuore stretto e tuttavia senza cedere, contando che Adar al suo fianco la tenga al sicuro, continua con il canto a controllare le creature alate sperando che gli arcieri non ne facciano strage per colpire il loro bersaglio*

Adar

*Lo mormora una volta, accostandosi al suo fianco come a cercare sostegno e rifugio*

 

    Alcare

*la Battaglia infuria e l'elfa osserva la sua regina utilizzare la pesante spada come il più esperto dei guerrieri.

Alza gli occhi e lo vede, il falco che nel becco portava il silmaril, è un attimo: prende la mira e scocca la freccia in pochi secondi sicura come sempre *

 

Measse 

*sento Ashla gridare il mio nome, mi volto verso di lei, mentre affondo la mia lama nella pancia di un gondoriano che stava cercando di abbattere il mio cavallo...altri, vengono lanciati verso le mura. Stiamo entrando....anche se noto che sono tutti molto deboli, a terra giacciono corpi di orchi ed umani....entrambi morti. A quanto pare, c'è un virus che colpisci vincitori e vinti. La città è quasi presa, quando sento un grido...e poco dopo, Emrys che cade ai piedi di Sauron.* Ashla! *sopra di noi, nuvole di corvi ed altri uccelli, si fiondano sui nostri soldati, confondendoli e beccandoli. Mi guardo intorno, prima di proferire parola con la mia Maia* è opera di Sauron?

    

Ashla

*Improvvisamente accadono molte cose...mentre corre verso la posizione di Measse, Ashla volge un attimo lo sguardo verso Emrys e con un sussulto si accorge che il Maia ha assunto la sua forma di falco, ha nel becco un silmaril e sta volando sopra Minas Tirith...si è trattato forse di un ordine della loro Signora? Immagina di si, dubita molto che Emrys abbia intrapreso un'azione così temeraria ed inaspettata senza l'autorizzazione di Measse.

Ma ecco che accade l'imponderabile... una moltitudine di volatili, corvi, gazze ed altri uccelli si avventa contro il falco...* - No!...No!...Emrys!... - *urla mentre guarda orripilata Emrys che viene colpito da una freccia del nemico...Gli uccelli abbandonano la loro preda per riversarsi furiosi sull'esercito della Valië, attaccando le truppe con becco e artigli.

Intanto è arrivata davanti a Measse e cade in ginocchio* - Mia Signora... - *quasi le sfugge un singhiozzo mentre le rivolge la parola* - Cosa dobbiamo fare? -

 

Emrys: *Emyris non è certo estraneo al dolore. Durante la Guerra dell’Ira ha combattuto e sanguinato come qualsiasi altro Maia, sperimentato ferite da battaglia e momenti in cui avrebbe solo voluto poter dimenticare qualsiasi tipo di sensazione pur di non dover soffrire ancora.

Dopo tutti i millenni passati da quei giorni, aveva quasi di-menticato cosa volesse dire provarlo… ma non più. Non da quando la freccia lo ha colpito all’ala, impedendogli di con-tinuare la sua infiltrazione.

Con il suo tesoro ancora nel becco, comincia a precipitare a tutta velocità verso il suolo... finendo proprio ai piedi dell’ultimo individuo che avrebbe voluto vedere in questo giorno.*

Mairon *sputa, mentre il suo corpo di volatile comincia a riprendere forma umana* O forse dovrei chiamarti con il vecchio nome che ti hanno affibiato gli Elfi? Sauron… l’aborrito.

 

Uthienna

*la donna ed i suoi pirati combattono alacremente contro chiunque gli si pari davanti nonostante la stanchezza che sembra pervadere molti dei suoi*

Ma che succede?

*si chiede *

 

Sauron 

Ma guarda chi abbiamo qui….Emrys, il meditativo, così ti chiamano giusto? *i miei occhi infuocati si posano sul Silmaril accanto a lui, vorrei raccoglierlo, ma ricordo bene cosa fecero quelle pietre a Melkor.* Vedo che mi hai portato un dono….e di grande valore. Devo ammetterlo….la tua signora è particolarmente abile nel mandare i suoi Maiar in missioni da cui potrebbero non tornare. *gli mollo un calcio dove lo ha colpito la freccia* fa male, vero? Questo è per aver aiutato Eonwe a spedire Melkor nel Vuoto….ed aver combattuto con i Gondoriani, durante la Guerra dell’Anello. *lancio un’occhiata ad Adar…* trascinalo nelle segrete….per quanto riguarda il Silmaril, è mio. *ho visto gli sguardi che gli stanno lanciando Alcare ed Adar...meglio metterlo subito al sicuro….e scoprire dove lo hanno trovato* Verrò presto ad interrogarti, Emrys…e sono sicuro che mi dirai ogni cosa.

    

Inmwe

*Lo sguardo cupo e le labbra strette, si ferma a guardare la trasformazione del falco in un uomo...o sembiante tale*

"Dunque si chiama Emrys...e sicuramente è stato inviato qui da quella Measse di cui parlava Mairon, bene...nostra fortuna se abbiamo un nemico così sciocco"

Pensa, poi ferma una della guardie della cittadella afferrandolo per un braccio*

Hector, come siamo messi nelle case di guarigione? Qui continuano a cadere persone e chissà quale diavoleria c'è dietro ..fatti aiutare, porta più feriti che puoi il prima possibile. Potrebbero avere qualcosa che sia contagioso, magari no ma meglio essere prudenti, è troppo strano...e isolarli il più possibile

 

Adar: *Le parole di Sauron sembrano risvegliare Adar da un sogno ad occhi aperti.

Senza rendersene nemmeno conto, aveva quasi allungato una mano verso il Silmaril... prima di ritrarla come se ne fosse stato bruciato, ben rammentando cos'era successo l'ultima volta che aveva toccato uno di quei gioielli.

Non era andata a finire bene... e il ricordo di quel giorno era ancora fresco sulla sua pelle sotto forma di profonde ustioni che niente al mondo sarebbe riuscito a cancellare. Il simbolo del suo peccato più grande.*

Certamente, mio signore *borbotta, mentre tira rudemente Emrys in piedi e comincia a trascinarlo nelle segrete del palazzo* Andiamo, cane dei Valar. Abbiamo una cella che potrebbe fare al caso tuo.

 

   Myrelyn

*Ho seguito Adar, trotterellandogli dietro come promesso. Dal suo fianco non mi schiodo, sono al sicuro io e posso aiutarlo. Ne sono sicura.

Quando il falco riprende le sembianze umane, di un giovane molto bello devo dire, noto che il Re Mairon è arrabbiato e lo colpisce.*

"Ahi! Chissà che male ha fatto quel calcio."

*Poi nota che tutti sono attratti da una Pietra preziosa e lucentissima. Non capisce l'esitazione di Adar ma se vuole quel sassetto non c'è problema. Svelta si china e raccoglie il gioiello porgendolo poi al Re e a Adar a manine tese. Esitano.*

" Che strano"

Se volete lo tengo io per voi.

*Poi affianca il prigioniero dall'altro lato, lo afferra e aiuta Adar a trascinarlo nelle segrete*

Visto Adar!!! Lo sapevo che ti serviva un attendente.

*Non può fare a meno di scherzare con il burbero uruk sporgendosi da do fianco al prigioniero per strizzargli l'occhio*

E tu Falchetto, fai il bravo o ti metto a nanna fino all'anno prossimo

*Si rivolge al caduto con atteggiamento che sembra sprezzante ma che in realtà spera gli eviti di prendere altre percosse.

Non ha mai visto come viene trattato un prigioniero, e il primo impatto non è stato particolarmente di suo gradimento.*

 

Alcare

*come sempre la sua mira non sbaglia mai: il falco è crollato come una pera dall'albero.

Instancabile scocca frecce contro chiunque le si pari davanti, spera così che la battaglia si concluda il meno possibile .

*e lo vede. Quell'oggetto lucente trovato da Myrelyn fa passare un lampo nello sguardo dell'elfa dai capelli rossi *

   

Measse *l'avanguardia, o quel che ne resta, è quasi arrivata al settimo livello della città, alla rocca dei Re...dove si trova Sauron....Devo recuperare quel Silmaril e, magari anche Emrys...* Ashla, riesci a scorgere Sauron? *da qui...forse, lei può colpirlo...abbiamo frecce avvelenate che possono ferirlo gravemente e fermare ciò che sta facendo alla popolazione. Sono sicura sia opera sua....e...sono altrettanto sicura, che nessuno sappia chi è veramente.* dobbiamo salvare Inmwe e la corte....se riusciamo a colpirlo, avremo tempo per portare via tutti....mentre il suo corpo di disintegra.

   

Ashla

*Ha finalmente raggiunto Measse, facendosi largo a spintoni tra i soldati che, nonostante il malessere ed il caos sul campo di battaglia, continuano fedelmente a combattere con coraggio e lealtà*

- No, mia Signora, non lo vedo...ma darò subito ordine agli arcieri di tempestare di frecce avvelenate il luogo in cui Emrys è caduto, sperando di colpirlo - *Si volta, affidando il messaggio ad un portaordini...

Si volta verso la Valië, angosciata* - Ed Emrys?... Cosa facciamo, Signora? Non possiamo abbandonarlo nelle mani di Sauron! E questa "malattia"...avete idea da dove proviene, chi ne è il responsabile? - *Ashla è angosciata e furiosa...a quest'ora la città avrebbe già dovuto essere completamente nelle loro mani...*

 

   Emrys: *Emrys chiude gli occhi, concentrando le energie che gli sono rimaste per guarire la ferita. Sebbene sia un essere il cui potere potrebbe rivaleggiare con un Balrog, il suo attuale corpo è comunque limitato alla forma mortale assunta, con tutte le debolezze connesse… comprese tagli o lacerazioni provocate da armi come frecce e spade.

Almeno non è stato colpito in un punto vitale, e mentre viene trascinato rudemente nelle prigioni del palazzo ne approfitta per contattare mentalmente la sua Vala.*

“Mia signora… temo di essere stato catturato, ma sono riuscito a prendere contatto con l’Uruk che si fa chiamare Adar. Al momento, è in possesso del Silmaril che mi avete chiesto di trovare. Come devo agire? Vi prego… concedetemi la vostra saggezza.”

 

Coruscant, Pianeta capitale della Galassia


Pandora

*Coruscant era altamente al di sopra come maestosità e progresso di ogni suo ricordo passato.

La parte superiore del pianeta era ancora più ricca e splendida di quanto ricordasse, non che amasse ricordare l'ultima volta che era stata lì e quella maledetta fiala ..va beh non pensiamoci, chi vuoi che si ricordi? E anche lei di progressi e strada ne ha fatti da allora

Sorride felice, due tra le tre case farmaceutiche che hanno visitato si sono mostrate entusiaste dei suoi prototipi, e pensare che aveva mostrato solo vecchie formule create addirittura per la guerra d'Ira...ma lì sembravano l'ultima novità.

Sdraiata comodamente all'ombra di un palmeto su un morbido lettino, sorseggia con gusto un Morte Nera, il cocktail specialità del bar Galactica, uno tra i migliori della capitale con vista sull'intero panorama attorno ed una piscina con acqua calda rigenerante in cui Glaruk stava immerso in beatitudine da tipo un'ora.

Il giorno dopo sarebbero andati a visitare Felucia, un pianeta a quanto pare ricco di flora e fauna molto particolare, tranquillo e pericoloso quel tanto che bastava da tenere lontane presenze indesiderate... chissà, le sarebbe piaciuto guadagnare così tanto da comprarlo per trasferirsi lì con gli Uruk che avessero voluto seguirla.

Ed erano molti al momento

Avevano molto in comune lei e gli uruk.. considerati moralmente reietti e guardati male dalle altre creature ma costantemente oggetto di sfruttamento per le loro abilità.

È per questo che lei se li era presa a cuore proteggendoli e dando loro opportunità di studiare e lavorare per elevarsi dal rango di carne da macello e loro la ricambiavano con fedeltà ed affetto.

Nel frattempo sfoglia un depliant con alcune interessanti visite guidate da fare in giornata, mentre ogni tanto lancia uno sguardo verso l'entrata: sta aspettando Coralith, una simpaticissima Mon Calamari, professoressa di chimica e molecologia della non materia conosciuta la sera prima in giro per la città.

Lei vorrebbe visitare Arda e Pandora vorrebbe attingere dalle sue conoscenze...*

 

Glaruk

*Mollemente e felicemente immerso in una piscina di acqua calda e rigenerante il giovane uruk sta fantasticando a occhi aperti.

Il suo primo viaggio fuori Arda fin'ora è una meraviglia. Pandora lo tratta con affettuosa severità e su questo strabiliante pianeta nessuno lo ha trattato con disprezzo o sdegno.

Ogni tanto si incanta a guardarla con aperta ammirazione e un sentimento che sfiora l'adorazione.*

"Se anche a casa fosse così sarebbe fantastico. Io e i miei fratelli uruk saremmo finalmente gente comune, degni dello stesso rispetto"

*Mentalmente pensa a cosa raccontare agli amici nella holocall che farà per avere ragguagli di come vanno le cose a casa.*

"Speriamo si siano ricordati di nutrire l'uovo e stare fuori dal laboratorio"

*Ma poi accantona i pensieri seri per pregustare la visita programmata per il giorno dopo al pianeta di Felucia e l'arrivo di una simpatica Mon Calamari che la sera prima ha risposto alle sue mille domandi con pazienza, spirito e capacità di spiegare in maniera semplice anche le cose più difficili.

Finalmente si riscuote e esce dalla piscina avvicinandosi alla sdraio dove Pandora è intenta a sfogliare alcuni depliant, sta bene attento a non gocciolarle addosso mentre si asciuga con un telo fornito dalla struttura.*

Mia signora, la signora Coralith dovrebbe arrivare a breve, desidera che ordini qualcosa al bar per accoglierla? Magari frutta e cocktail?

*Chiede pacato mostrandosi sempre attento e disponibile, riferendosi a entrambe con educata referenza, come gli è stato duramente inculcato da chi l'ha preceduta*

 

 Pandora

Uhm... sinceramente non so i gusti dei Mon Calamari, ma se hai voglia potresti intanto ordinare per noi un po' di frutta fresca sì e per me un altro Morte Nera

Tu ovviamente prendi quello che preferisci.

Vuol dire che appena arriva Coralith faremo il terzo giro

*Ridacchia divertita distendendosi e stiracchiandosi voluttuosamente sul lettino*

Si sta talmente bene qui ..che se potessi chi ci tornerebbe in Arda, quelli ancora fissati con futili lotte di potere e qui progresso e futuro ..

Chissà come sta l'uovo di Sarlacc?

Quando torni dal bar chiama giù i tuoi colleghi e fatti dire come va per favore.

Ah a proposito

*Lo richiama mentre Glaruk già si stava muovendo verso il bar*

Io direi che pomeriggio ce ne andiamo a vedere la famosa cupola sede del Senato Galattico e poi ..un po' di shopping

*Dice sfregandosi le mani al pensiero mentre gli occhi le brillano*

Ti piace l'idea?

Oh ... Coralith, siamo qui

*Alza la mano salutando quando la vede vagare per lo spiazzo della piscina, con indosso un bel vestito prendisole giallo ranuncolo che si abbina benissimo alla sua pelle viola e occhi gialli*

 

   Glaruk

*Seguendo le indicazioni di Pandora svelto si dirige al bar, gli occhi che brillano di contentezza per il programma che lei ha delineato*

Barman, frutta fresca e un Morte Nera per la mia Signora, per piacere.

*Chiede cortesemente e poi, quasi esitando* E per me frutta fresca e qualcosa di poco alcolico, se non è un disturbo

*Non è mai stato servito prima ed imbarazzato e impacciato nell'ordinare*

"Meglio evitare l'alcool, ci manca solo fare figuracce o mettere in imbarazzo Pandora con un comportamento scorretto e sconveniente"

*Il barman lo guarda stranito dallo stridente contrasto tra l'apparenza rozza delle fattezze e la compita educazione con cui invece si pone.

Il giovane uruk, intanto che il barman prepara quanto richiesto, sta cercando con gli occhi Pandora per vedere se lo stesse guardando e se il suo sguardo esprimesse approvazione o, non sia mai, disapprovazione o disappunto.

La vede accogliere la loro ospite e dimentica la telefonata, avviandosi reggendo con cautela il vassoio timoroso di far cadere qualcosa e mettersi in cattiva luce con la Mon Calamari e Pandora.*

Eccomi Signora. Ben arrivata Signora Coralith, gradisce che ordini qualcosa anche per lei?

*Chiede cortesemente con un inchino dopo aver poggiato il vassoio sorridendo con orgoglio di non aver versato nemmeno una goccia dei cocktail pieni fino all'orlo.*

 

   Pandora

*Prende il suo bicchiere e un chicco di uva dal vassoio*

Glaruk... grazie per i drink ma adesso riposo su, sei in vacanza qui quanto me, siediti e lascia fare ai camerieri ora

*Dice osservando come stampate a chiare lettere sul viso dell'Uruk che se ne sta impettito di fronte a loro tutti i pensieri e problemi che gli passano in testa in quel momento

Per un attimo il dubbio se lui e i suoi compagni possano pensare di essere schiavi di lei così come lo sono stati di Melkor prima e di Mairon poi in passato le sfiora la mente ...

"Brrr...se pensano io sia anche solo lontanamente come quei due maniaci del controllo ... vabbè gli passerà prima o poi quando capiranno che con me sono al sicuro... insomma sicuro... diciamo il più possibile al sicuro....ooooh insomma ma chi è che può dirsi davvero al sicuro al giorno d'oggi?"

Aspetta che lui si sieda e con un cenno chiama un Bith cameriere*

Coralith cosa prendi cara?

*Le chiede quando il craniopode si avvicina riverente al loro tavolo col palmare pronto all'uso

Dopo che il Bith raccoglie la nuova ordinazione se ne va, mentre i tre si gustano un po' di silenzio, frutta e rinfrescanti drink

Posando poi il bicchiere Pandora appoggia i gomiti sul tavolino, posando il mento sopra le mani intrecciate e guarda verso la Mon Calamari*

Allora cara, sono davvero contenta di averti conosciuto, davvero

Mi dicevi che ti sarebbe piaciuto vedere Arda ...beh se ti va io potrei ospitarti per tutto il tempo che desideri

E tu in cambio potresti insegnarmi qualcosetta sulla molecologia della non materia...pensaci ma intanto

*Solleva il bicchiere verso gli altri due*

Salute a noi e alla bella vita su Coruscant!

  

Glaruk

*Alle parole di Pandora, al suo permesso esplicito di rilassarsi, il giovane uruk cerca di lasciarsi andare a un comportamento meno rigido e servizievole.

È strano restare semplicemente a guardare i camerieri e non dover essere lui a servire.

E nuova adorazione si aggiunge nel suo cuore verso colei che lo tratta così gentilmente.

È spiazzante ma incredibilmente piacevole questa cortesia leggera e svagata che lei gli concede.*

"Sono fortunato a stare a suo servizio."

* Da altrove arrivano notizie ben diverse su come gli uruk vengono trattati.

Da Mordor e Gondor poi...anche se pare che in uno dei due regni incredibilmente ci siano leggeri cambiamenti dovuti all'arrivo di una giovanissima elfa.

Pensando a ciò il giovane ricorda di dover chiamare a casa per avere notizie. Estrae di tasca l'holocall ma si accorge sgomento che la batteria è scarica e non reggerebbe la comunicazione.

Esita con un brivido di timore, ma il comportamento di Pandora gli fa supporre che le conseguenze di questa sua mancanza non saranno terribili e dolorose, quindi con solo un breve sussulto si china verso di lei per sussurrare*

Perdonatemi mia signora, l'holocall è scarico e non posso chiamare i miei compagni come avete ordinato. Posso tornare immediatamente in hotel se lo desiderate.

*Butta fuori tutto d'un fiato a occhi bassi, rosso di vergogna. Con il cuore che batte leggermente più veloce del normale, anche se non terrorizzato come sarebbe stato di fronte ad altri attende il suo fato*

 

Pandora

Uh.. batteria scarica, che disdetta

*Si morde un attimo il labbro, pensosa..poi scrolla il capo e fa spallucce, tornando a rilassarsi sulla poltroncina in bambù*

Eh va bene, pazienza, sicuramente se avessero avuto problemi ci avrebbero contattato...il che vuol dire che va tutto bene e perché poi dovrebbe andare male? Vuol dire che li chiameremo quando torneremo in albergo, che fretta c'è?

*Poi sorseggiando il suo drink gli lancia un'occhiata di sbieco, gli occhi neri lampeggiano un attimo*

La prossima volta stai più attento però, d'accordo?

Sai che conto su di te e so che posso fidarmi...ora però non ci pensiamo dai, non stare a preoccuparti!

*Gli da una pacca leggera sulla spalla, con affetto, poi continua a fare progetti di viaggi e scambi con Coralith dispiegando sul tavolo depliant e mappe*

Glauruk!! Leggi qui!

*Puntando il dito su un depliant del pianeta Felucia*

C'è scritto che ci sono solo tre esemplari di Sarlacc conosciuti nel cosmo, e il più grande è proprio su questo pianeta!

Bisognerà impegnarsi per fargli concorrenza

*Ridacchia*

Allora, che ne dite di andare intanto a visitare la Cupola?

Dopo pranzo ovviamente, questo era l'aperitivo direi

 

   Glaruk

*Resta un attimo basito. Per il suo errore solo un lieve rimbrotto e un'occhiataccia. Altri padroni lo avrebbero come minimo frustato o procurato dolore usando il loro potere.

Meravigliato di passarla così liscia si affretta a scusarsi*

Non succederà più mia signora. Non la deluderò un'altra volta.

*Dopo pranzo si recano alla Cupola e il giovane rimane imbambolato dallo stupore.

Una immensa struttura circolare di oltre due chilometri di raggio si innalza al centro di una piazza su cui fanno mostra centinaia di statue.

È impossibile non sentirsi piccoli come microbi, sopraffatti dalla magnificenza del luogo.*

Mia signora non ho parole. Grazie per avermi portato con voi. Non lo dimenticherò mai.

*Mormora emozionato incespicando nelle parole.

Incapace di restare fermo ruota di sé stesso cercando di abbracciare con lo sguardo ogni dettaglio.*

"Che meraviglia! Come potrò spiegarmi con i compagni? Nessuno di noi ha mai visto nulla di paragonabile"

 

    Pandora

E questo è solo l'inizio...vedrai dentro, è ancora più splendido

*Dice anche lei col viso alzato a gustarsi la magnificenza del luogo...bello e solenne proprio come lo ricordava.

Fa qualche passo ammirando come le vedesse la prima volta le statue, in attesa che anche Glaruk e Coralith si sazino dello spettacolo.

Poi con un gesto della mano li chiama verso una gradinata di cristallo che termina in un grandioso arco sormontato da simboli di stelle e pianeti, una delle entrate*

Da questa parte...se non erro oggi è possibile visitare anche l'ufficio presidenziale che pensate fu di Palpatine un tempo!

Pieno di cimeli e ricordi di pianeti lontanissimi, aveva l'abitudine di prendere un souvenir da ogni luogo che visitava.. chissà chi è il presidente in carica adesso? Giuro che lo sapevo ma me lo sono scordato...

*Inizia a salire la gradinata battendosi il mento con le dita, perplessa, nel tentativo di ricordare il nome. .*

Eppure era un nome familiare...

 

Glaruk

*Non crede di poter vedere nulla di più meraviglioso, perciò segue Pandora con passi leggeri e rimane sopreso nel vedere gli interni colore lavanda.*

Signora non è il vostro colore preferito?

Sembra proprio il posto per voi

*Le si rivolge con rispetto ma con maggiore disinvoltura.*

Palpatine?

"Che nome buffo"

*Pensa inconsapevolmente impertinente.

Poi sente la domanda di Pandora e risponde entusiasta*

Io lo so il nome! Mi sono informato prima di partire!

Si chiama Gandalf! Come lo stregone delle ere che furono!

*Gli occhi gli brillano di gioia e un sorriso felice rende quasi graziose le rozze fattezze da uruk.*

   

Gandalf: *avverto una presenza potente....che sia un messaggero da Arda? So di profondi turbamenti nelle Terre del sud e di un importante matrimonio a Gondor, ma nient'altro....sono troppo impegnato a firmare leggi e aiutare pianeti in ristrettezza economica....e....tentare di tenere a freno i Terrestri. Quel Pianeta è una spina nel fianco. Mi alzo dal seggio presidenziale da cui stavo osservando il traffico...e mi volto verso i nuovi entrati. Si, è possibile visitare l'ufficio anche mentre sto lavorando...* Benvenuti....ehm....* un uruk....non sono sorpreso, molti di loro abitano a Coruscant o su altri Pianeti. Alcuni sono anche Jedi....abbiamo un Maestro Jedi molto rinomato, Lugthur......ma è l'altra figura che desta sospetti...* Silfren? *almeno, era questo il suo nome quando serviva Este, la guaritrice*

   

Pandora

Olorin?? Possibile...oh per Eru Iluvatar

*Resta allibita di fronte all'Istari, ma non era andato a Valinor?*

Pandora ti prego...

*Sussurra guardandosi attorno sospettosa mettendosi un dito davanti alla bocca*

Quel nome...ehm ecco non è molto prudente da nominare qui a Coruscant specie qui dentro...ma sorvoliamo quest'argomento.

*Ripresasi dallo stupore si inchina reverente presentando poi chi è con lei con un gesto della mano*

Ho il piacere di presentarti Glaruk, mio fido assistente di laboratorio e grande studioso di chimica e biologia e Coralith, esperta di molecologia della non materia e professoressa già in varie università galattiche ..

Manchi da moltissimo da Arda ...

    

Glaruk

*Si inchina reverente. Non riesce quasi a credere di essere davanti alla leggenda che ha sconfitto Sauron nelle ere antiche*

È un onore per me fare la vostra conoscenza

*Farfuglia rosso in viso.

Poi si chiede chi sia Olorin, ma non dà peso alle parole troppo colpito dallo studio.

Le storia di quel posto grida dalle pareti, è quasi una sensazione fisica ed è terribilmente sopraffacente*

 

Gandalf: *dal suo sguardo e dall'abito che porta capisco che, forse, anche lei è caduta nel tranello di Melkor, millenni fa...ma nessuno lo ha mai saputo, ha sempre continuato a servire Este...mmmh....strano...* piacere di conoscervi, Glaruk. *rivolgo un sorriso a Coralith* piacere anche per voi. *poi mi rivolgo a Pandora...* cosa ti porta, qui?

   

Pandora

Vacanza come prima cosa che davvero mi merito un po' di riposo, povera me perennemente sotto studio e lavoro

E mai un grazie, sempre che poi si lamentano...

E..diciamo, stiamo facendo anche un po' di perlustrazione per qualche interessante e speriamo anche remunerativo scambio in futuro.

Qui il progresso e la scienza volano ..e in Arda invece

*Fa una smorfia scuotendo il viso*

Sembra a volte tutto fermo...lotte di potere, strani gingilli...bah quelli stanno ancora con la testa alla seconda era mi pare .

Abbiamo intenzione di fare una visitina a Felucia domani ..hai altre interessanti mete da consigliarci per caso? Tanto fretta di tornare giù non ne abbiamo, un mortorio ..almeno qui c'è vita!

    

Glaruk

*Resta senza fiato quando Gandalf lo degna di un saluto cordiale.

Lui, un uruk, è stato salutato dal Presidente del senato galattico.

È pronto a scommettere che nessuno dei suoi compagni vorrà credergli quando glielo racconterà appena avrà ricaricato l'holocall.*

Fino ad ora è tutto straordinario.

*Cerca di lasciare uscire qualche parola ma non sa che pesci pigliare, si solito il compito di un uruk è restare in silenzio e obbedire. E basta.*

Scusate

*Borbotta senza nemmeno sapere per cosa si sta scusando.

A testa china resta impalato fremendo di imbarazzo*

   

Gandalf: *rivolgo lo sguardo prima verso l'Uruk* tranquillo, qui non siete servi di nessuno...Il Senatore di Arda è un Ururk, lo sapevate? *poi sento le parole di Pandora...su strani gingilli e lotte di potere....ho lasciato quel Pianeta in pace e progresso....* cosa sta accadendo, Pandora? Lotte di potere? Immagino che Gondor e Rohan siano di nuovo in lotta, come a metà della Quarta Era....Sono stato eletto da 5 anni, ormai...ma non immaginavo che fosse cambiata così tanto. *la guardo, per cercare di capire dal suo sguardo.* per quanto riguarda Felucia,....vi lascio una piccola guida turitstica, più tardi. Quel pianeta ha molte zone da visitare. Ci sono anche hotel di pregio. Ma....dimmi...cosa sta succedendo nella mia amata Terra di Mezzo?

 

   Pandora

*Allarga le mani con espressione rassegnata, mentre le scappa un sospiro.

Fa per parlare poi sembra sovvenirle qualcosa, si gira e chiude attentamente la porta*

Cosa sta accadendo? Vorrei sapere cosa accadrà piuttosto...ma per rispondere alla tua domanda pare che Manwe abbia spedito Measse a portare pace nella terra di mezzo...capito chi dovrebbe portarla? Vabbè Manwe e ciò che decide non si discute ovviamente

*Solleva le mani passeggiando nervosa per la stanza, continuando a raccontare*

Quindi è arrivata col suo stuolo di aquile e leccasuole e si è stabilita a Barad-Dur

A quanto pare ha riforgiato una specie o sottospecie di Unico e altri anelli...per gli Ainur

*Gli lancia un' occhiata*

Provando anche ad offrirmene uno in cambio di un virus per sterminare le truppe di Mairon

Ovviamente non sono più la Pandora della guerra d'Ira e non creo più virus per uccidere ma per scopi benefici.

*Lo guarda seriamente e mentre continua a parlare la voce si abbassa*

E indovina a quanto pare a chi ha dato molto fastidio il nuovo unico? Immagini a chi...

Che al momento si è sposato con l'erede di Gondor

Ah e come se non bastasse abbiamo in Arda anche il Comandante supremo dei Sith, Lord Vader in persona maschera e mantello..

Glaruk mi scordo qualcosa riguardo al gossip di Arda?

*Soggiunge portandosi una mano in modo interrogativo sul mento*

 

  Glaruk

*La notizia lo lascia senza parole, me gli dà anche il coraggio per confermare quello che Pandora ha appena affermato.*

Tra noi uruk ci teniamo in contatto.

Da quando questa Measse è arrivata a Mordor i nostri fratelli sono nuovamente schiavi e carne da macello.

Devono ricostruire la città secondo il suo volere e combattere le sue guerre.

*Lancia a Pandora un'occhiata adorante*

Noi al servizio di Pandora siamo trattati con gentilezza e possiamo studiare e lavorare e essere liberi.

*Il suo sguardo si rabbuia*

Anche a Gondor sono schiavi, tuttavia sembra che la giovane regina e la sua corte ci trattino con umanità.

Ma i venti di guerra faranno ancora strage di uruk.

Del lord non so molto, solo che è stato avvistato verso Mordor, quindi forse è alleato di Measse.

 

Gandalf: *rivolgo un'occhiata seria a Glaruk e Pandora. Mai parlare in quei toni di un'Aratar. In realtà, so cosa sta facendo Measse...volevo capire fin dove si spinge il malcontento popolare* So cosa sta facendo Measse. Gli Anelli degli Ainur sono solo di rappresentanza. *quel che non sapevo, era che Sauron era tornato....* Le è stato ordinato di vigilare su Barad Dur, da Illuvatar in persona. Sta agendo con e contro Valinor, per ordini superiori. *lancio una veloce occhiata al datapad...per controllare se vada tutto bene nella seduta del Senato Galattico* quel che non sapevo è che Sauron è tornato....sapete altro al riguardo? Mi pare che tu e lui siate stati alleati...durante gli anni bui delle guerre contro Morgoth, o sbaglio?

  

Pandora

*Un lampo sarcastico le balena per un' attimo nel profondo degli occhi neri*

Solo di rappresentanza, certo ..

Allora sarà come dici tu, sicuramente

*Alza le mani in gesto rassegnato.

Da un'occhiata alla scrivania notando un attacco per dispositivi elettronici multiplo, chissà se magari le fa il favore..le viene in mente solo ora che potrebbe ricaricare l'holocall senza attendere di rientrare in albergo*

No non so altro di Mairon, ho ben altre cose più importanti di cui occuparmi

E non eravamo propriamente alleati, durante le guerre contro Melkor

*Rimarca leggermente il nome, fissandolo con un leggero sorriso ironico*

A me non interessano e non sono mai interessate le lotte per un pezzetto di terra piuttosto che un altro...a me interessa poter continuare i miei studi, in pace e in un ambiente idoneo, perché credo nella scienza

E ho da sempre grandi progetti in un'ottica futura che non riguardano di certo fortezze o terreni su cui piantare bandierine..

Ah ehm ..non è che potrei chiederti il favore di ricaricare un attimo l'Holocall? Ci si è accidentalmente scaricato

*Guarda con un sorrisino complice Glaruk*

Lo hai tu vero?

 

   Glaruk

*Cerca di seguire il discorso ma non capisce, guerre? A quali guerre si riferiscono?

Si riscuote*

Certo mia signora. Ho l'holocall e il cavetto.

*Comincia ad aprire la tasca dello zainetto in cui tiene l'holocall e lo porge con in inchino*

Se potessimo ricaricarlo potremmo chiedere notizie da casa

*Anche se vista la serietà dei discorsi comincia a temere che le notizie possano essere alquanto preoccupanti.

Se c'è una guerra in corso vorrà dire che molti suoi fratelli staranno venendo sacrificati ai capricci dei potenti ancora una volta*

Geerik!

*Lo borbotta senza nemmeno esserne consapevole*

Geerik! I miei fratelli staranno morendo per nulla di nuovo

 

Gandalf: certo, certo...* accendo il collegamento a lungo raggio, in modo che possano connetersi agevolmente con Arda. Speriamo in buone nuove...e non in un'altra guerra distruttiva...non so pensare a cosa potrebbe aver provocato il ritorno di Sauron* Anch'io aspetto con ansia, notizie da Arda. Sorrido...quando l'uruk utilizza un'imprecazione in Valarin....sicuramente, la sua Maia impreca troppo...*

  

Bersek, uruk di guardia a Minas Morgul

*Dopo ore che lanciava a ripetizione chiamate a vuoto, finalmente un segnale.

Con un sospiro di mezzo sollievo e mezza ansia mista a terrore preme freneticamente il pulsante di collegamento, fino a che sul dispositivo si proietta Pandora con accanto Glaruk e...no non è possibile...il vecchio barbagrigia?? Ancora?

Ma non ha tempo ora di pensarci, balbetta mentre parla per l'emozione e la paura*

L...lady Pandora...ecco mia signora, ho notizie importanti!

Sono due giorni che...che vengono in continuazione messi a cercarvi, dicono che c'è un virus potente in giro, sta colpendo esseri umani, uruk.. addirittura pare ...ecco pare elfi!

Noi non facciamo entrare nessuno e qui è tutto in ordine mia signora, stiamo tutti bene, l'uovo si è schiuso e continuiamo regolarmente ad innaffiare la...pianta? O animale che sia non si capisce signora..e nessuno è entrato in laboratorio, è tutto chiuso come voi avete lasciato... signora...ecco..

*Mentre parla cerca con lo sguardo gli occhi di Glaruk, cercando di trasmettergli l'urgenza e la paura che prova*

  

Pandora

*Il sorriso rilassato sul suo volto diventa in un attimo una smorfia di disappunto e preoccupazione, mentre ascolta in silenzio gli occhi inviano terrificanti cupi bagliori.

Attende pazientemente che Bersek finisca di parlare, poi fa un profondo respiro, le mani premute sulla scrivania fino quasi a sbiancare le nocche*

Bersek ..ascoltami attentamente adesso.

Intanto calmati e respira.

*Dice a lui ma anche a se stessa, mentre nel cervello sta freneticamente facendo complicati calcoli di probabilità e possibilità, valutando ogni soluzione a stretto giro e pronto uso*

Allora...nessuno entra e soprattutto nessuno esce da lì intanto, sono stata chiara? Nessuno!

Spedite messaggi o chiamate le vostre famiglie per avvisarle ma che nessuno venga per nessun motivo

E vi consiglio di dire alle vostre famiglie di fare lo stesso ..

*Solleva un attimo la testa fissando un punto nella parete, mentre elabora*

Avete provviste a sufficienza per stare anche due mesi dentro.

Se è un virus che colpisce così in fretta potrebbe essere a diffusione aerea

Cercate di stare lontani tra di voi

Anzi no.

State a distanza, è un ordine, chiaro? E lavatevi spesso le mani, tenete le finestre aperte anche di notte.

Noi torniamo il prima possibile, ditelo a chiunque venga a cercarmi.

Glaruk

*Si volta verso l'Uruk, grave in volto*

Vuoi parlare anche tu con Bersek? Hai qualcosa da chiedergli o dirgli?

  

Glaruk

*Vedere Bersek balbettare di terrore a proposito di un virus mi manda un brivido gelido lungo la schiena.

Un virus che colpisce uruk ed Elfi?

La cosa che lo rincuora è che i suoi compagni stanno tutti bene.*

Sì signora, ho qualcosa da dirgli

*Sa bene che non ascolteranno e non ricorderanno*

Berserk fai come faccio io. Ripeti gli ordini di lady Pandora per almeno due volte e poi falli ripetere a tutti almeno un paio di volte.

E minaccia punizioni severissime ai trasgressori

*Nel dire l'ultima frase distoglie lo sguardo dall'holocall per rivolgerlo con aria colpevole e supplichevole a Pandora.

Per farsi obbedire ha un pochino calcato la mano nel riferire le presunte punizioni severissime che lei avrebbe loro inflitto in caso di disubbidienza.

Pochino per usare un eufemismo...tutti sanno come Sauron e Melkor punissero crudelmente...e a quanto pare anche Pandora ha nomea di aver la mano pesante.*

Scusa

*Mormora cercando di infondere tutto il pentimento che prova in una sola parola, rosso in viso per la vergogna.*

    

Gandalf: *ascolto con attenzione...e lancio uno sguardo serissimo a Pandora, poi mi alzo dalla sedia e sbatto il pugno vicino a lei* è opera tua? Hai rilasciato un virus in Arda? Sai a cosa potreste andare incontro?

 

Pandora

*Lancia uno sguardo di comprensione ed intesa a Glaruk*

Tranquillo, hai fatto bene

*Ricambia altrettanto seriamente lo sguardo di Gandalf*

Non ho rilasciato nulla.

E mi hanno confermato che il laboratorio è perfettamente chiuso e se me lo dicono vuol dire che è vero quindi nessuno è andato a creare danni

Perché sì, ho sostanze e composti pericolosi lì dentro per i profani o gli incauti...come in qualsiasi laboratorio dell'intero universo ovviamente.

E ti ripeto che sono ere che non creo virus per distruggere alcunché né alcuncosa, mi sto dedicando solo ed esclusivamente al miglioramento delle condizioni di vita delle creature viventi.

*Alza fieramente il capo, fissandolo.

Poi senza distogliere lo sguardo*

Glaruk, prenota il primo volo per Arda ..per tre persone, viene anche Coralith, le sue conoscenze potrebbero esserci di grande aiuto.

*Fa un leggero inchino, il volto è granitico e non trapelano espressioni*

Grazie della chiacchierata Olorin e di averci fatto ricaricare l'holocall, ora ci scuserai ma come puoi immaginare dovremmo andare il prima possibile.

 

   Glaruk

*Il diniego di Pandora è chiarissimo, granitico nella sua sicurezza. E questo lo rincuora assai.

Subito prende lo holocall e chiama la compagnia aerospaziale per prenotare i voli di rientro a Arda.

Prima classe per Pandora e Coralith in quanto ospite e classe economica per sé stesso. Non osa paragonarsi e scegliere un posto così costoso per sé stesso*

Dobbiamo correre mia signora, il volo parte tra meno di quattro ore

*È sollevato all'idea di rientrare, Pandora è il migliore medico del mondo, se c'è un virus che sta mietendo vittime lei sicuramente troverà la cura.*

Signore Gandalf? Perché non viene con noi? Forse potrebbe fare ragionare i guerrafondai e riportare la pace mentre la mia signora porta la salvezza dal virus?

*Gli si rivolge con una luce speranzosa negli occhi. Ha già fermato Sauron una volta, potrebbe essere un vero asso nella manica*
 

Minas Tirith, Gondor


Sauron 

Andate nelle grotte, presto! Via da qui! *dobbiamo organizzare le truppe in fretta. Con piacere, vedo molti Gondoriani pronti a difendere la loro città....mi viene quasi da ridere, non sanno nemmeno per chi la stanno difendendo. Nessuno sa chi sono....ancora non mi sono rivelato e non lo farò...perderei la fiducia di un intero popolo* Mandate messaggi ad Arnor e Rohan, accendete i fuochi, che mandino aiuti, subito!! Forza, Gondor, lottiamo per la vittoria e la libertà! *dalle campane che suonano, so che l'avanguardia è entrata nei cancelli....* approntate le difese, avanti....veloci, non lasciateli arrivare al secondo cancello! Proteggete la città! *mi volto verso Adar, nella calca...* Prepara le difese di palazzo....e tieniti pronto

 

Inmwe

*L'urgenza del momento o forse la mano di Mairon stretta nella sua sembrano restituirle forza ed energia.

Chiama Myrelyn per farsi aiutare a togliere le ali da dietro il vestito, ormai solo un impiccio inutile*

Myrelyn, Alcare, la battaglia incombe... Myrelyn raggiungi le grotte e occupati di tenere protetti i bambini e le persone che vi si sono rifugiate...oppure potete venire con noi ma vi avverto, sarà pericoloso...e non sappiamo quanto

*Dice loro con voce ferma seppure dentro di sé si sente ribollire di rabbia e desiderio di lotta.

Nessuno ha il diritto di rovinare le loro vite e distruggere la loro città, prende la sua spada da una nicchia in una parete dietro i troni e si prepara a seguire il marito*

    

Adar: Questa volta, Adar non esita un solo istante. Per quanto l'attuale situazione lo stia destabilizzando, è sicuro di una cosa: non lascerà che venga fatto del male a Myrelyn e Inmwe.

Quali siano i suoi sentimenti nei confronti di Sauron, entrambi sono innocenti. La giovane regina si è dimostrata una ragazza di buon cuore, degna di vivere ancora a lungo, e la piccola Elfa - per quanto irritante - è riuscita a guadagnarsi il suo riluttante affetto.

E lui ha già visto troppi Elfi morire sotto i suoi occhi... quindi farà in modo che non avvenga ancora.

Dopo aver salutato Sauron con un rapido inchino, si reca subito sulle mura della città, dove i soldati osservano visibilmente nervosi l'arrivo dell'esercito.*

Desti! *urla a gran voce* Desti, soldati di Minas Tirith! Non temete l'oscurità, poichè oggi è il giorno in cui ciascuno di voi darà finalmente prova del proprio valore!

*Li scruta uno ad uno con i suoi occhi glaciali*

Vedo nei vostri sguardi paura e sconcerto per i nemici che ora bussano alla nostra porta. Alcuni di voi potrebbero pensare che sarebbe più facile fuggire! Ma io vi chiedo questo: siete davvero disposti ad abbandonare questa città e le persone che la popolano? Siete davvero pronti a rinnegare fratelli e sorelle, mogli e figli per la flebile possibilità della sopravvivenza?! Siete davvero disposti a rinunciare al vostro onore... PER PAURA?!

*Estrae la propria spada e la solleva verso il cielo*

Oppure combatterete qui e ora, sotto gli occhi dei Valar... per vivere un altro giorno nella gloria della vittoria?! Cosa rispondete, soldati?!

    

Myrelyn

*Per un attimo teme veramente che Inmwe le ordini di andare alle grotte con i bambini.*

No Inmwe! Non ci vado a nascondermi con i bambini! Voglio combattere anche io con tutti voi!

*Batte un piedino a terra con l'espressione ostinata e testarda di una ragazzina*

"Posso essere utile, me lo sento. "

*Quando Adar si allontana dopo averle lanciato una strana occhiata, come se le stesse facendo una promessa senza parlare, velocemente si rivolge a Inmwe*

Vado con lui, sarò al sicuro e gli sarò di aiuto, promesso.

*Senza aspettare nemmeno la risposta gli corre dietro arrivando alle sue spalle giusto in tempo per sentire l'arringa con cui incita i soldati. E alla domanda finale risponde con sicurezza*

Combatterò! Qui e ora!

*Solleva una spada presa in corsa dagli armieri che le stavano distribuendo e si mette al suo fianco. *

Posso usare gli animali come portaordini, fargli fare delle azioni di disturbo anche, però mi dispiacerebbe mandarli a morire

*Gli sussurra un po' intimorita temendo una sfuriata.

Però non riesce a evitare di provocarlo ulteriormente*

E poi, devo guardarti le spalle. Ogni generale ha il suo attendente. Eccomi qui!

*È evidente che non ha ancora la reale percezione del vero pericolo. La sua giovinezza la fa essere spericolata*

  

Alcare

*arriva sfoderando arco e frecce*

Sono pronta Maestà, possiamo andare. Myrelyn, sii d'aiuto ad Adar e fai tutto quello che ti dice mi raccomando.

*il giorno dell'incoronazione doveva essere il simbolo della speranza e della rinascita, nessuno ha diritto di rovinarlo così *

Anche se Immagino che sua maesta' non necessiti più di tanto del mio aiuto *dice accennando alla spada*

    

Measse

*do' un'occhiata alle mie truppe e, soprattutto, a Emrys ed Ashla...loro sono pronti, ma dietro di noi...molti Uruk stanno morendo....e nessuno ha ancora capito perchè. Gli ospedali da campo sono pieni....e....l'assenza di Pandora mi sta mettendo in agitazione. Possibile che abbia sabotato il mio esercito? Aspettiamo aiuto dall'Est e dal Lindon, sperando arrivino...altrimenti, la guerra sarà persa ancora prima di iniziare.* Muovetevi! Cavalcate verso Minas Tirith. Armate le catapulte, sparate! *sento il rombo dei caccia stellari che prendono il volo per abbatere i loro laser sulle mura...* Emrys, ricordate che voglio Adar e Alcare, vivi...ed incolumi. Entrambi. *Parto anch'io con l'avanguardia delle truppe di Mordor, o quel che ne resta....verso la città.,...verso la vittoria*

 

    Ashla

*La Maia guarda Emrys sbattendo le palpebre come se aspettasse da lui conforto e rassicurazioni, in quel momento sconvolgete ed inaspettato. Non sa cosa fare, tutta la sicurezza, la spavalderia e la fiducia nella Valië che fino a quel momento l'hanno sostenuta sembrano essersi dissolte davanti a quella catastrofe.

Molti soldati, umani ed Uruk, continuano a barcollare ed a cadere a terra senza più riuscire a respirare, e lei non capisce a cosa è dovuto questo malessere che ha colpito il loro esercito. Poi guarda meglio, e si riscuote...non solo le loro truppe, ma anche quelle del Nemico sembrano accusare gli stessi sintomi, perciò la colpa di quanto sta avvenendo non dipende dalle forze in campo. Ma allora? Si volta e comincia a correre verso gli accampamenti* - Measse!...Measse!... - *urla*

    

Emrys: *Emirys stringe i denti, sentendosi improvvisamente invadere dallo sconforto... un sentimento che non provava dai tempi della Guerra dell'Ira, quando aveva visto i suoi familiari cadere come mosche durante quel conflitto sanguinario.

Ancora una volta, sta assistendo alla morte di così tanti esseri viventi... e non ha la minima idea di cosa fare per poterlo impedire. In mezzo a quel trambusto di emozioni, non riesce nemmeno a udire la voce di Ashla!

Istintivamente, la sua mano si sposta sotto la veste, avvolgendosi attorno a qualcosa... un oggetto pieno di un'energia indomita, potente... uno che ha recuperato sotto ordine della sua signora.

Forse potrebbe usarlo per porre fine alla battaglia. Forse...no!

Scuote la testa per liberarsi da simili pensieri. La sua Vala gli ha intimato di proteggerlo, e così farà. Non riesce nemmeno a capire per quale assurda ragione lo ha portato con sè!

Qualcosa gli accarezza la mente... un sussurro che riecheggia nel suo animo come una canzone, facendogli abbandonare ogni preoccupazione.

Ora sa cosa deve fare: recuperare Adar e Alcare, proprio come gli ha ordinato la sua signora... e così comincia a muoversi verso gli interni della città, sotto forma di un falco.*

 

 Uthienna

*i suoi uomini avanzano con le armi in pugno, lei stessa sfodera la sua fedele spada, in direzione di Minas tirith. Avverte un po 'di stanchezza e la nota anche sui volti degli altri.

Strano, ieri sera mi sono coricata presto ed anche gli altri *pensa tra se e se*

 

  Sauron *la vista di un Ainur è potente, penetra carne ed ossa di ogni Figlio di illuvatar...e non si lascia certo ingannare da un muro....o da quel piccolo falco che sta volando verso la città, proprio ora. Dirigo gli arcieri, comandati da Alcare, verso Emrys....oh...hai avuto una bruttissima idea, caro Maia....molto, molto brutta. Riesco a scorgere qualcosa di lucente nel becco....presto potrò interrogare Emrys nelle segrete di Minas Tirith, mi occuperò personalmente di lui....* Echelion! Echelion! (Abbattetelo, Abbattetelo!)

 

Inmwe

*È felice che Myrelyn ed Alcare siano con loro, anche se preoccupata soprattutto per la ragazzina...ma ormai ha avuto modo di conoscerla, sarà anche una ragazzina ma è un'elfetta in gamba...

Veloce esce dalla sala dove i soldati sembrano stare troppo sulla difensiva, per un attimo ha l'impressione che siano quasi rallentati, impacciati nei movimenti..*

Chiudere tutti i cancelli, posizione di attacco, caricareeee

*Urla mettendosi alla loro testa, la nera spada sguainata in alto come vessillo e guida*

Qualsiasi cosa stia per accadere noi la affronteremo, non ci sarà un'alba per il nemico!

Avanti con me!

*Si lancia all'attacco colpo dopo colpo il suo braccio sembra acquistare più forza, come una scarica elettrica che propagandosi dall'arma le arrivi nelle vene, alimentando il suo vigore

Nella mente così come quando la uso' contro i mannari sotto il vulcano, risuonano parole in una lingua oscura che le sembra di capire a livello inconscio...

Con la coda dell'occhio nota più di qualche soldato cadere in ginocchio, portandosi le mani alla gola come per mancanza d'aria*

"Che diavoleria è mai questa?"

*Pensa mentre seguita dal drappello di soldati si fa avanti massacrando senza pietà ogni nemico che osi tentare di raggiungere il castello*

  

Adar: *Gli occhi di Adar si alzano in direzione del cielo... e seguendo le istruzioni di Sauron, scorgono qualcosa di lucente stagliato contro nubi grigio cenere. All'inizio pensa che potrebbe trattarsi solo di un uccello, ma ad un'occhiata più attenta nota qualcosa di molto più singolare nel becco della creatura... un oggetto la cui sola vista è sufficiente per rubargli un respiro.

Non è ora o argento, ma qualcosa di decisamente più prezioso... qualcosa che ha ossessionato i suoi sogni per moltissimo tempo, quando era ancora un elfo non toccato dall'oscurità. Una delle creazioni di suo padre... e il suo più grande peccato.

D'istinto, reagisce all'ordine di Sauron e scocca una freccia, ma il falco si rivela più agile del previsto e comincia a destreggiarsi in mezzo ai proiettili con grazia, evitandoli tutti. Non si sarebbe aspettato niente di meno da un Maia.*

   

Myrelyn

*Adar non ha il tempo di reagire alla mia apparizione al suo fianco, o meglio, aveva l'aria di star per dire un sacco di cose e probabilmente non esattamente carine nei miei confronti, che arriva l'ordine del Re Mairon di abbattere un falco che sta volando sopra il castello.*

"Fiuuu, scampato pericolo."

*Seguendo con lo sguardo le frecce scagliate e il modo aggraziato con cui il falco le evita mi accorgo che deve esserci qualcosa di magico nel falco.*

"Ma se il Re Mairon vuole che lo abbattiamo dobbiamo farlo."

Con un piccolo sospiro triste la ragazzina elfa inizia a modulare una melodia incalzante e acuta, a cui rispondono versi stridenti, e uno stormo di corvi neri oscura il cielo come una nuvola e minacciosamente circonda e sovrasta il falco impedendogli le eleganti evoluzioni con cui evitava le frecce.

La melodia continua a spiegarsi e altri uccelli, falchi e gazze si uniscono ai corvi in un attacco alla creatura.*

"Oh non far loro del male"

*Con il cuore stretto e tuttavia senza cedere, contando che Adar al suo fianco la tenga al sicuro, continua con il canto a controllare le creature alate sperando che gli arcieri non ne facciano strage per colpire il loro bersaglio*

Adar

*Lo mormora una volta, accostandosi al suo fianco come a cercare sostegno e rifugio*

 

    Alcare

*la Battaglia infuria e l'elfa osserva la sua regina utilizzare la pesante spada come il più esperto dei guerrieri.

Alza gli occhi e lo vede, il falco che nel becco portava il silmaril, è un attimo: prende la mira e scocca la freccia in pochi secondi sicura come sempre *

 

Measse 

*sento Ashla gridare il mio nome, mi volto verso di lei, mentre affondo la mia lama nella pancia di un gondoriano che stava cercando di abbattere il mio cavallo...altri, vengono lanciati verso le mura. Stiamo entrando....anche se noto che sono tutti molto deboli, a terra giacciono corpi di orchi ed umani....entrambi morti. A quanto pare, c'è un virus che colpisci vincitori e vinti. La città è quasi presa, quando sento un grido...e poco dopo, Emrys che cade ai piedi di Sauron.* Ashla! *sopra di noi, nuvole di corvi ed altri uccelli, si fiondano sui nostri soldati, confondendoli e beccandoli. Mi guardo intorno, prima di proferire parola con la mia Maia* è opera di Sauron?

    

Ashla

*Improvvisamente accadono molte cose...mentre corre verso la posizione di Measse, Ashla volge un attimo lo sguardo verso Emrys e con un sussulto si accorge che il Maia ha assunto la sua forma di falco, ha nel becco un silmaril e sta volando sopra Minas Tirith...si è trattato forse di un ordine della loro Signora? Immagina di si, dubita molto che Emrys abbia intrapreso un'azione così temeraria ed inaspettata senza l'autorizzazione di Measse.

Ma ecco che accade l'imponderabile... una moltitudine di volatili, corvi, gazze ed altri uccelli si avventa contro il falco...* - No!...No!...Emrys!... - *urla mentre guarda orripilata Emrys che viene colpito da una freccia del nemico...Gli uccelli abbandonano la loro preda per riversarsi furiosi sull'esercito della Valië, attaccando le truppe con becco e artigli.

Intanto è arrivata davanti a Measse e cade in ginocchio* - Mia Signora... - *quasi le sfugge un singhiozzo mentre le rivolge la parola* - Cosa dobbiamo fare? -

 

 

Emrys: *Emyris non è certo estraneo al dolore. Durante la Guerra dell’Ira ha combattuto e sanguinato come qualsiasi altro Maia, sperimentato ferite da battaglia e momenti in cui avrebbe solo voluto poter dimenticare qualsiasi tipo di sensazione pur di non dover soffrire ancora.

Dopo tutti i millenni passati da quei giorni, aveva quasi di-menticato cosa volesse dire provarlo… ma non più. Non da quando la freccia lo ha colpito all’ala, impedendogli di con-tinuare la sua infiltrazione.

Con il suo tesoro ancora nel becco, comincia a precipitare a tutta velocità verso il suolo... finendo proprio ai piedi dell’ultimo individuo che avrebbe voluto vedere in questo giorno.*

Mairon *sputa, mentre il suo corpo di volatile comincia a riprendere forma umana* O forse dovrei chiamarti con il vecchio nome che ti hanno affibiato gli Elfi? Sauron… l’aborrito.

 

Uthienna

*la donna ed i suoi pirati combattono alacremente contro chiunque gli si pari davanti nonostante la stanchezza che sembra pervadere molti dei suoi*

Ma che succede?

*si chiede *

 

 

Sauron 

Ma guarda chi abbiamo qui….Emrys, il meditativo, così ti chiamano giusto? *i miei occhi infuocati si posano sul Silmaril accanto a lui, vorrei raccoglierlo, ma ricordo bene cosa fecero quelle pietre a Melkor.* Vedo che mi hai portato un dono….e di grande valore. Devo ammetterlo….la tua signora è particolarmente abile nel mandare i suoi Maiar in missioni da cui potrebbero non tornare. *gli mollo un calcio dove lo ha colpito la freccia* fa male, vero? Questo è per aver aiutato Eonwe a spedire Melkor nel Vuoto….ed aver combattuto con i Gondoriani, durante la Guerra dell’Anello. *lancio un’occhiata ad Adar…* trascinalo nelle segrete….per quanto riguarda il Silmaril, è mio. *ho visto gli sguardi che gli stanno lanciando Alcare ed Adar...meglio metterlo subito al sicuro….e scoprire dove lo hanno trovato* Verrò presto ad interrogarti, Emrys…e sono sicuro che mi dirai ogni cosa.

 

    

Inmwe

*Lo sguardo cupo e le labbra strette, si ferma a guardare la trasformazione del falco in un uomo...o sembiante tale*

"Dunque si chiama Emrys...e sicuramente è stato inviato qui da quella Measse di cui parlava Mairon, bene...nostra fortuna se abbiamo un nemico così sciocco"

Pensa, poi ferma una della guardie della cittadella afferrandolo per un braccio*

Hector, come siamo messi nelle case di guarigione? Qui continuano a cadere persone e chissà quale diavoleria c'è dietro ..fatti aiutare, porta più feriti che puoi il prima possibile. Potrebbero avere qualcosa che sia contagioso, magari no ma meglio essere prudenti, è troppo strano...e isolarli il più possibile

 

Adar: *Le parole di Sauron sembrano risvegliare Adar da un sogno ad occhi aperti.

Senza rendersene nemmeno conto, aveva quasi allungato una mano verso il Silmaril... prima di ritrarla come se ne fosse stato bruciato, ben rammentando cos'era successo l'ultima volta che aveva toccato uno di quei gioielli.

Non era andata a finire bene... e il ricordo di quel giorno era ancora fresco sulla sua pelle sotto forma di profonde ustioni che niente al mondo sarebbe riuscito a cancellare. Il simbolo del suo peccato più grande.*

Certamente, mio signore *borbotta, mentre tira rudemente Emrys in piedi e comincia a trascinarlo nelle segrete del palazzo* Andiamo, cane dei Valar. Abbiamo una cella che potrebbe fare al caso tuo.

 

   Myrelyn

*Ho seguito Adar, trotterellandogli dietro come promesso. Dal suo fianco non mi schiodo, sono al sicuro io e posso aiutarlo. Ne sono sicura.

Quando il falco riprende le sembianze umane, di un giovane molto bello devo dire, noto che il Re Mairon è arrabbiato e lo colpisce.*

"Ahi! Chissà che male ha fatto quel calcio."

*Poi nota che tutti sono attratti da una Pietra preziosa e lucentissima. Non capisce l'esitazione di Adar ma se vuole quel sassetto non c'è problema. Svelta si china e raccoglie il gioiello porgendolo poi al Re e a Adar a manine tese. Esitano.*

" Che strano"

Se volete lo tengo io per voi.

*Poi affianca il prigioniero dall'altro lato, lo afferra e aiuta Adar a trascinarlo nelle segrete*

Visto Adar!!! Lo sapevo che ti serviva un attendente.

*Non può fare a meno di scherzare con il burbero uruk sporgendosi da do fianco al prigioniero per strizzargli l'occhio*

E tu Falchetto, fai il bravo o ti metto a nanna fino all'anno prossimo

*Si rivolge al caduto con atteggiamento che sembra sprezzante ma che in realtà spera gli eviti di prendere altre percosse.

Non ha mai visto come viene trattato un prigioniero, e il primo impatto non è stato particolarmente di suo gradimento.*

 

Alcare

*come sempre la sua mira non sbaglia mai: il falco è crollato come una pera dall'albero.

Instancabile scocca frecce contro chiunque le si pari davanti, spera così che la battaglia si concluda il meno possibile .

*e lo vede. Quell'oggetto lucente trovato da Myrelyn fa passare un lampo nello sguardo dell'elfa dai capelli rossi *

   

Measse *l'avanguardia, o quel che ne resta, è quasi arrivata al settimo livello della città, alla rocca dei Re...dove si trova Sauron....Devo recuperare quel Silmaril e, magari anche Emrys...* Ashla, riesci a scorgere Sauron? *da qui...forse, lei può colpirlo...abbiamo frecce avvelenate che possono ferirlo gravemente e fermare ciò che sta facendo alla popolazione. Sono sicura sia opera sua....e...sono altrettanto sicura, che nessuno sappia chi è veramente.* dobbiamo salvare Inmwe e la corte....se riusciamo a colpirlo, avremo tempo per portare via tutti....mentre il suo corpo di disintegra.

   

Ashla

*Ha finalmente raggiunto Measse, facendosi largo a spintoni tra i soldati che, nonostante il malessere ed il caos sul campo di battaglia, continuano fedelmente a combattere con coraggio e lealtà*

- No, mia Signora, non lo vedo...ma darò subito ordine agli arcieri di tempestare di frecce avvelenate il luogo in cui Emrys è caduto, sperando di colpirlo - *Si volta, affidando il messaggio ad un portaordini...

Si volta verso la Valië, angosciata* - Ed Emrys?... Cosa facciamo, Signora? Non possiamo abbandonarlo nelle mani di Sauron! E questa "malattia"...avete idea da dove proviene, chi ne è il responsabile? - *Ashla è angosciata e furiosa...a quest'ora la città avrebbe già dovuto essere completamente nelle loro mani...*

 

   Emrys: *Emrys chiude gli occhi, concentrando le energie che gli sono rimaste per guarire la ferita. Sebbene sia un essere il cui potere potrebbe rivaleggiare con un Balrog, il suo attuale corpo è comunque limitato alla forma mortale assunta, con tutte le debolezze connesse… comprese tagli o lacerazioni provocate da armi come frecce e spade.

Almeno non è stato colpito in un punto vitale, e mentre viene trascinato rudemente nelle prigioni del palazzo ne approfitta per contattare mentalmente la sua Vala.*

“Mia signora… temo di essere stato catturato, ma sono riuscito a prendere contatto con l’Uruk che si fa chiamare Adar. Al momento, è in possesso del Silmaril che mi avete chiesto di trovare. Come devo agire? Vi prego… concedetemi la vostra saggezza.”
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Episodio 8: L'Olmbra cresce ad Est ***


Episodio 8: L’ombra cresce ad Est

Minas Tirith, Gondor

Sauron 

*sento il sibilo delle frecce che volano verso l'ultimo livello della città dei Re...corro per avvertire tutti di buttarsi a terra...ma una delle frecce mi sibila troppo vicino e lascia un graffio sulla spalla. Brucia come se mi fosse caduta lava addosso...quasi barcollo, prima di riuscire a riprendere un minimo di equilibrio e correre dentro il palazzo, per ripararmi dalla pioggia di frecce.* Inmwe! vieni dentro, non restate fuori.....potrebbero essere avvelenate. Al riparo!

 

Inmwe

Mairon!

*Grida quando vede la freccia che quasi lo colpisce, mentre corre dentro raggiungendolo*

Mairon...ti hanno colpito? O numi, fammi vedere

*Dice scansando delicatamente il tessuto lacerato dalla freccia scoprendo un taglio stretto e profondo,da cui già gocciola sangue*

Maledetti ..o maledetta chiunque sia stato la pagherà cara, lo giuro

*Sibila mentre cerca di pensare dove trovare garze e un disinfettante nei pressi

Poi gira la testa chiamando le altre, preoccupata*

Alcare!! Myrelyn, venite dentro, presto .. dov'è Myrelyn?

*Chiede ansiosamente non vedendola sopraggiungere insieme ad Alcare*

 

Myrelyn

*Portare il ferito nelle prigioni sotterranee sarebbe una gran fatica se Adar non ne stesse sorreggendo la maggior parte del peso.

Cerco di dargli una mano con tutta la forza che ho, infilata sotto la spalla ferita del prigioniero e circondandogli la vita stretta poco sotto al braccio di Adar. *

"Certo che pesa per essere così snello."

*La sua espressione mostra il dolore che sente ma sembra farsi distante e come un'onda di potere lo investe solleticando la pelle.*

"Sta facendo qualcosa!" Non posso lasciare che usi il potere per cercare di fuggire o ferire me o Adar."

*Non ci penso troppo su e comincio a cantare il canto del sonno che ho cantato anche per Inmwe pochi giorni or sono. E toccandolo direttamente dovrebbe essere efficace in fretta*

 

   Alcare

*corre verso la sua regina e vede il re colpito da una freccia, steso a terra con la testa sorretta da Inmwe *

È andata con Adar, sta bene non preoccuparti...ora dobbiamo pensare a proteggere il re. Cerchiamo di portarlo almeno nell'ingresso per metterlo al sicuro.

Queste non sono frecce normali , sono avvelenate.

*la sua voce, solitamente calma e grave ha preso una nota più acuta del solito, il che significava che la situazione era parecchio seria*

  

 

Adar: *Adar sta per offrire un commento pungente sul loro prigioniero... quando qualcosa attrae la sua attenzione.

Può sentirlo... un potere primordiale proveniente dall'elfa accanto a lui. Inizialmente pensa che potrebbe trattarsi della sua natura Maia... ma ad un'occhiata più attenta, si rende conto che la magia che sente è molto diversa... eppure familiare, TROPPO familiare... ed ecco che le sue cicatrici cominciano a bruciare, influenzate dal ricordo a cui quell'energia comincia pian piano a fare appiglio.

Un ricordo che ha tentato di sopprimere da quando ha scorto un certo artefatto luminoso nel becco del loro prigioniero.*

Amica mia... *dichiara con voce improvvisamente soave, un tono che mai prima d'ora ha usato in compagnia della giovane elfa* ... potresti mostrarmi l'oggetto che porti con te?

 

  Myrelyn

*Appena il prigioniero ha ceduto al sonno provocato dal mio canto Adar lo ha poco cerimoniosamente scaricato in una cella.

Stiamo tornando su, verso il Re Mairon e Inmwe, correndo vicini sui gradini.

Quasi mi aspettavo che mi desse una bella strigliata per averlo seguito che le sue parole mi spiazzano.

Soprattutto il tono, invece di essere brusco come sempre, come se ogni volta si stesse appellando alla santa pazienza, è stranamente soave, quasi mellifluo. E le suona stranamente minaccioso.*

Certo Adar

*Risponde la piccola elfa fermandosi su un gradino appena più in alto. Infila una mano in tasca e gli tende la pietra luccicante con un sorriso.*

Era a terra accanto al prigioniero. Pensavo potesse essere di valore.

Tienila tu, è certamente più al sicuro in mano tua

*Gliela porge senza minimamente cercare di trattenerla*

   

Adar: *Un sorriso tutto denti si dipinge sul volto dell'Uruk.

Il suo primo istinto è di afferrare il Silmaril senza un secondo pensiero... ma fortunatamente, il ricordo delle ustioni provocate dalla pietra millenni orsono è più che sufficiente per farlo desistere da una simile incoscienza.

Invece, strappa un pezzo di stoffa dal suo vestiario e lo usa per afferrare l'artefatto.*

Ti ringrazio *tuba in direzione della giovane Elfa, pur senza mai staccare gli occhi dal manufatto che ora è finalmente in mano sua.

Comincia a rigirarselo tra le mani, quasi la sua vita dipendesse da questo.*

Il mio... tesssoro *sussurra, ma un lampo improvviso lo spinge a scuotere la testa.

Nasconde rapidamente il silmarlin nella tasca e si rivolge ancora una volta a Mirelyn* Scusa, io... non so davvero cosa mi sia preso. La battaglia deve avermi sfinito più di quanto pensassi.

  

Sauron *vorrei urlare, ma devo trattenermi....devo essere forte per i miei sudditi...per la mia Minas Tirith...Sento i passi di Adar e Mirelyn, finalmente stanno tornando, forse Adar saprà cosa fare....non credo abbiano avuto il tempo di progettare un veleno tossico per i Maiar...* Inmwe....grazie....credo di aver bisogno di acqua...

 

Inmwe

Acqua...si amore subito, tranquillo... andrà tutto bene

*Cerca di controllare il respiro mentre parla, per non far trapelare la paura gelida come una lama che la trafigge dentro, mentre attorno alla ferita inizia a formarsi come una crepa ramificata, che sembra lentamente allargarsi...

Si alza vacillando, gli occhi lucidi corre a prendere un bicchiere d'acqua porgendoglielo e avvicinandolo alle sue labbra*

Ecco Mairon, bevi .

*Si gira vedendo arrivare Adar e Myrelyn, li guarda da terra accanto a Mairon, attraverso un velo di lacrime*

La ferita peggiora..Adar aiutalo ti prego, l'ho medicata ma sembra che non abbia effetto sul veleno

*Lo supplica, non sa perché ma sente dentro di sé che lui sicuramente sa come fare*

    

 

Adar: Alla vista di un Sauron caduto, Adar sarebbe assai tentato di offrire un commento piuttosto sgarbato, anche solo per vendicarsi moralmente di tutti i guai che gli ha fatto passare negli ultimi secoli… ma vedendo l’espressione disperata della moglie, sceglie di trattenersi e di ignorare il rischiamo sempre più pressante del Silmaril che nasconde nella vesta.

Invece si inginocchia accanto al Maia e scruta attentamente la ferita, con un cipiglio pensieroso.*

è certamente un brutto taglio… e pare sia pure infetto, anche se non riconosco bene quale tipo di veleno abbiano utilizzato. Potrebbe essere qualcosa di nuovo.

*Si rivolge alle donne presenti*

Non sono sicuro di poterlo guarire, ma potrei provare a rallentare l’infezione. Avrò bisogno di tutte le erbe disponibili nelle cucine del palazzo… e del canto di Mirelyn.

 

Myrelyn

*Vedere il Re Mairon a terra cinereo in volto e chiaramente sofferente anche se cerca di mostrarsi forte è un colpo per la ragazzina elfa.

"Oh miseria! Pensavo fosse invincibile"

Al suo fianco Inmwe è disperata, le lacrime le scorrono sul viso e trema visibilmente.*

Siamo qui, andrà tutto bene.

*Promette a Inmwe in tono tremante stringendola in un abbraccio, protendendosi per fare una lieve carezza al Re con un sorriso che spera sia incoraggiante.

All'apatica reazione di entrambi Myrelyn prova un attimo di smarrimento.

Poi Adar prende in mano la situazione con il piglio sicuro del generale che è e comincia a dare disposizioni calmo e concentrato.

Nel sentirsi chiamare in causa per il suo dono Myrelyn raddrizza le spalle e gli si accosta intonando un canto di guarigione e conforto.

La melodia è dolce come una brezza marina e accarezza i presenti alleviando il dolore del ferito e aiutando l'opera dell'uruk.*

    

Alcare

Alle erbe ci penso io. So dove trovarle

*dice risoluta correndo nel palazzo: sale le scale e supera le cucine, fino ad arrivare alla credenza che conteneva tutte le erbe curative *

Arnica, calendula...

*mormora tra se e se facendo un piccolo mazzo per poi precipitarsi di nuovo giu dalle scale fino a trovarsi di nuovo in mezzo alla battaglia *

Le ho trovate Adar!

*dice porgendogliele concitata*

 

 Adar: *Adar scruta rapidamente le varie erbe raccolte e annuisce soddisfatto* Ottimo lavoro, Alcare.

*Comincia rapidamente a schiacciare le erbe e mescolarle con cura, pur eseguendo il tutto con grande rapidità. Una volta sminuzzate a dovere, usa la sua saliva per inumidirle e procede a maciullarle ulteriormente, trasformandole in una poltiglia verdognola.

A quel punto, torna a guardare Alcare e Inmwe.*

Mie signore, ora ho bisogno che lo teniate fermo per un po', così che possa applicare l'unguento senza impedimenti.

*I suoi occhi incontrano quelli di Myrelyn*

Quanto a te... il tuo canto sarà fondamentale per conferire potere alla medicina e permetterle di ancorarsi all'anima del nostro signore... e rallentare il veleno, anche se ci vorrà ben altro per estinguerlo del tutto. Te la senti? Non voglio metterti pressione, ma la sua esistenza terrena potrebbe dipendere da questo.

    

Sauron: G...razie per ciò che state facendo per me...*con il venir meno delle forze, sento che anche il mio controllo sulle menti degli abitanti di Minas Tirith...e di Inmwe, sta venendo meno. La ferita continua a pulsare, deve essere opera di Pandora...oh....la perseguiterò fino alla fine dei giorni di Arda....si pentirà di aver aiutato Measse* Adar....l'athelas.....l'athelas rallenterà il veleno più velocemente....ahhhh...*devo restare in vita....quel tanto che basta perchè il mio potere si attivi e debelli il veleno, sempre che sia possibile.*

    

Measse 

*tornata all'accampamento, con le ultime forze rimaste....inizio la conta dei danni con Ashla....purtroppo non siamo riuscite a localizzare Emrys, le prigioni di Minad Tirith devono essere sotto la magia di Sauron....* tre giorni....e Sauron sarà solo un ricordo. Uno spiacevole ricordo, aggiungerei...*il veleno, progettato da Melkor in Utumno, starà già facendo effetto. Sempre che Maglor non trovi una cura, non penso che Sauron riuscirà a resistere a lungo....* quanti Uruk sono rimasti, Ashla? Quanti malati? *dobbiamo subito mettere al sicuro gli Uruk sani...e portare i malati nel centro medico di Mordor....*

 

Ashla

*Quell'inaspettato capovolgimento della situazione l'ha lasciata profondamente angosciata ma deve riprendersi, è una Maia...Osserva Measse, estremamente preoccupata per Emrys, e cerca di far mente locale nella conta dei disastri.*

- La prima Legione e la terza sono decimate, mia Signora, la seconda, la quarta e la quinta reggono ma non so ancora per quanto...I soldati combattono coraggiosamente finché riescono a stare in piedi, poi soccombono. Si sa qualcosa di questa malattia? Cosa può averla causata? - *In cuor suo spera anche che Sauron sia stato colpito dalle frecce avvelenate, e che si apra uno spiraglio di speranza*

 

Myrelyn

*Lo sguardo di Adar è serissimo, pesa come un macigno quando dice che potrebbe essere solo il mio canto a permettere alla medicina di salvare la vita di Re Mairon.

È spaventata dalla responsabilità, ma la preghiera negli occhi di Inmwe e lo sguardo offuscato del Re stesso sono impossibili da negare.

Con un profondo respiro dice*

Me la sento Adar. Ci riuscirò!

*Sta per intonare il canto di guarigione più potente che conosce quando le parole mormorate dal Re attirano la sua attenzione con il nome di una pianta incredibilmente medicamentosa*

Posso mandare un falco a prenderla! So dov'è!

*Subito intona una melodia che ricorda il sibilo del vento tra i rami e un piccolo sparviero si avvicina e poi vola via veloce*

Fatto!

Tornerà presto

*Poi intona il canto di guarigione tenendo tra le piccole mani le mani del Re. Canta infondendo nella voce quanto più potere riesce a raccogliere. *

  

Adar: *Adar è sinceramente sorpreso che Sauron abbia ancora la forza di parlare, visto ciò che sta succedendo al suo corpo.

Ma in fondo non dovrebbe esserlo... dopotutto, questo Maia si è sempre dimostrato un individuo alquanto persistente e difficile da uccidere.

Scuotendo mentalmente la testa, si prodiga per spalmare l'unguento sulla ferita e comincia ad intonare un canto a sua volta, mescolandolo con quello di Myreyln. Non certo potente quanto il suo, ma aiuterà la medicina ad agire più in fretta.*

Ecco fatto *borbotta dopo qualche minuto* Ora possiamo solo sperare che quel falco torni prima che l'effetto dell'unguento svanisca. Altro non ho da offrire.

 

Inmwe*Dolcemente gli tiene la testa sul suo petto, cingendolo, cercando di trasmettergli il suo affetto e serenità mentre una flebile speranza torna ad affacciarsi nel suo cuore*

Starai bene amore, vedrai ..sei in buone mani, sei con noi e guarirai, me lo sento

*Mentre lo stringe a sé rivolge uno sguardo di gratitudine ed affetto ad Adar e Myrelyn*

Grazie...non dimenticherò mai quello che state facendo, vi sono debitrice

*Intanto il falco torna con nel becco alcune piante fiorite .. è athelas, la riconosce!

Sulle labbra le spunta un lieve sorriso di speranza*

 

   

Sauron 

*Mi lascio abbracciare da Inmwe, lasciandole un flebile sorriso, prima di chiudere gli occhi....e sperare che ciò che stanno facendo per me, mi aiuti a resistere un giorno in più. So bene che Eru non mi rimanderà indietro, non questa volta.....e mi piange il cuore...non vedrò mai mio figlio. Appoggio una mano sul ventre di Inmwe..."sappi che hai avuto un padre glorioso, Feanor". Sento tornare il falco...se non ci fosse stata Mirelin....* grazie, Mirelin. Sarai ricompensata per ciò che stai facendo per me.

    

 

Melkor *[Il Vuoto]

Ci sono cose che sono perfette ed imperturbabili nel vuoto, come l'Oscurità e il Silenzio.

L'Universo fa rumore, i Figli di Illúvatar non se ne accorgono ma ogni cosa si manifesta con il proprio suono, vibra col proprio ritmo. Ripetendo all'infinito un'eco lontana del Grande Canto.

Ormai era cieco il sordo da un tempo incalcolabile, non riusciva neanche più a ricordarlo, il suo essere privo di forma, i suoi sensi inerti ed ovattati, in quel luogo senza un luogo il Tempo non aveva alcun significato.

Eppure quel suono, quel mormorio indistinto... non era la sua immaginazione: da qualche tempo, da qualche parte, vi era un fruscio che penetrava nel Vuoto turbando la perfezione del Nulla.

La cosa lo incuriosiva, turbando quello stato di inerzia che ormai gli era naturale.

La sua curiosità, che tanta rovina gli aveva portato a suo tempo, non si era mai sopita e quando fu in grado di avvertire la sorgente di quel mormorio, la seguì.

Quando il suono, prima debole ed ovattato, divenne più forte ed articolato, allora la sentì.

Una frattura nel tessuto del Nulla, uno spiraglio che poteva riportarlo nel mondo materiale.

Come era possibile?

Chi lo aveva generato?

Per quale motivo?

Erano tutte domande che sbocciarono nella sua mente in ordine sparso, mentre raccoglieva ogni frammento del proprio essere per sgusciarvi attraverso. Fu un istinto naturale, non si chiese neanche se voleva farlo o meno, nel momento in cui la domanda veniva generata il suo essere privo di corpo già si muoveva.

[La stanza di Mithril]

La sua persona priva di materia penetrò oltre la fessura, richiudendola, occupando ogni singolo anfratto e contraendosi contro le pareti. Era doloroso, le limitazioni della materia non erano altro che un lontano ricordo per lui.

Ma un ricordo piacevole.

Aveva memoria di quel luogo, era stato lui stesso a volerlo, per ogni eventualità. Non sapeva come né in quale circostanze era stata aperta, ma la sua lungimiranza aveva premiato.

Ora poteva di nuovo vedere, sentire, toccare, ascoltare... ed il fragore di Arda nelle sue orecchie era assordante!

Vento che soffiava, l'erba che cresceva, zoccoli di cavalli, rocce frananti, versi di animali, grida di persone, rumori d'acqua: faceva male da morire!*

S I L E N Z I O!

*La sua voce! Aveva ancora una voce e questa consapevolezza gli permise di dominare i suoi sensi, si guardò intorno, era tornato, avrebbe ripreso parte delle sue vecchie abitudini, ma quale era la forma dei Figli di Illúvatar? In quella stanza c'era già tutto quello che gli serviva per ravvivare la sua memoria.

Una testa e un torso, due gambe e due braccia, poi le vesti, non doveva essere difficile.

C'erano vecchie cianfrusaglie, cadaveri di... insetti sparsi in giro e tanta polvere, sarebbero andate più che bene per il suo scopo.

La sua persona si contrasse, palpitando e vorticando, assumendo rapidamente forma visibile: il corpo slanciato snello ed atletico, la carnagione chiara, i capelli lunghi e ricciuti, gli occhi dorati, le vesti svolazzanti ed elaborate, nero e d'argento.

Si librò roteando a mezz'aria, i sensi acuiti, per avvertire il mondo intorno a sé, il sopra e il sotto, il nord e il sud e poi uscì.

Nel momento in cui il suo piede toccò la terra, tutta la materia inanimata di Arda fremette: riconosceva il suo padrone.*

 

  

Sauron:  *mi sto quasi assopendo per l'azione del canto di Mirelyn ed Adar. Dopo tutte le torture subite, dentro di lui resiste ancora l'elfo che amava cantare a Valinor e nel Beleriand... Maglor, il cantore...figlio di Feanor e Nerdanel. Secoli di torture non hanno sopito quel talento. Ad un certo punto, i miei occhi si spalancano...ho sentito Arda tremare...un tremore immediato...come se l'intero Pianeta avesse un brivido di paura. La mia mente torna a quando Vader ha liberato Meássë ed Emrys dalla stanza in Mithril.....a quando...hanno lasciato la porta aperta! L'interno della stanza è nel Vuoto....oh no....non può essere tornato, no!* A...Dar...m..irelyn...lo sentite anche voi?

Sta tremando Arda...l'intero Pianeta.

 

Inmwe

*Si riscuote dal torpore che la stava prendendo perché il corpo di Mairon, stretto tra le sue braccia, inizia leggermente a tremare, come una foglia scossa dal vento.

Allarmata si desta, cercando con gli occhi segni sulla ferita di un peggioramento, ma all'apparenza sembra tutto come prima..

Lui parla del pianeta che trema ma lei non ha sentito nulla.

Forse è il delirio causato dall'effetto del veleno nel sangue?*

"O Numi fate che non sia così vi supplico"

*Pensa disperata, mentre rivolge gli occhi ad Adar e Myrelyn*


 

Myrelyn

*Concentrata nel canto sta guidando Re Mairon nel sonno facendo il suo meglio perché il canto leghi le virtù della medicina alla ferita e ingeneri il processo di guarigione.

Sta cercando di infondere quanto più potere nel canto di guarigione e rimane sorpresa quando un altro canto si interseca al suo potenziando l'effetto.

La voce di Adar si unisce alla sua con toni baritonali incredibilmente ben modulati, e la piccola elfa sussulta riconoscendo il canto come uno dei canti antichi che la madre le ha insegnato da bambina. Alza gli occhi fissando l'uruk con una muta e pure ben chiara domanda.*

"Adar canta con la grazia di un elfo. Come è possibile? Chi è davvero?"

*Poi una strana vibrazione colpisce tutto il suo essere. Come se Arda intera stesse tremando di paura. Una sensazione gelida di pericolo la invade.

Le parole balbettate dal Re Mairon acuiscono il senso di oppressione e la ragazzina elfa fa cenno di sì con la testa a occhi sgranati*

Sì lo sento. Cos'è Mairon? All'improvviso ho tanta paura

*Risponde Myrelyn con una vocina ora tremante, quasi infantile.

Come spesso è già accaduto la piccola elfa si fa scudo del corpo possente di Adar, accostandosi fino quasi ad aderire al suo fianco e afferrando la sua mano in cerca di conforto.

Si rivolge a lui con la stessa domanda del re*

Lo senti Adar? Cosa è tu lo sai?

*Scossa da brividi di inspiegabile paura la ragazzina guarda Inmwe che invece ha l'aria di chi non sta sentendo e capendo nulla di quello che sta accadendo.*

    

Alcare

*era rimasta al fianco di Inmwe assieme a Myrelyn mentre Adar preparava l'unguento per il re. Tuttavia anche lei poteva confermare le sue parole*

Si Vostra Maesta ', lo sento anche io ma voi non dovete sforzarvi

*dice con fermezza e tuttavia percepisce un brivido lungo la schiena pur guardandosi bene dal dirlo ad alta voce. Il suo sguardo poi si posa interrogativa su Adar: era come pensava lei?*

 

Adar: *Dapprima, il mondo attorno ad Adar sembra scomparirgli sotto i piedi.

Ogni singolo rumore, che sia il suono della battaglia sottostante o la voce di Myrelyn, diviene semplice rumore di fondo, come se fosse improvvisamente diventato sordo.

Poi, un forte brusio comincia a risuonargli nelle orecchie... la terra trema, un lampo di luce gli inonda la vista e un freddo brivido lo percorre da capo a piedi, gelido eppure caldo al tempo stesso.

Gli infiamma il corpo... lo fa tremare, e in quel momento Adar capisce di essere spaventato. No... di essere TERRORIZZATO, poichè rammenta bene l'identità dell'unico essere in tutta la Terra di Mezzo che sia mai riuscito a fargli provare qualcosa del genere.

All'improvviso, la sua mente viene catapultata indietro nel tempo, nei giorni più bui della sua esistenza, quando era stato catturato... e torturato ancora e ancora, a tal punto da fargli perdere la concezione dei giorni che passavano.*

No... *gracchia, con voce strozzata* non è possibile... non ora... non lui... per favore, non lui... non di nuovo...

*Le sue braccia si stringono inconsciamente a Myrelyn, mentre lacrime si raccolgono attorno ai suoi occhi.*

 

Melkor 

*Comprese di trovarsi sotto terra, all'interno di una costruzione che non conosceva. Un lungo ed ampio corridoio si apriva dinanzi a lui, terminando in una rampa di scale: le torce alle pareti disegnavano uno spazio in langhe arcate illuminate da strani bulbi luminosi di cui ignorava la natura.

A quanto pare il mondo era progredito in sua assenza: il tempo era trascorso; il tempo che non esisteva nel suo luogo di esilio.

Proseguì oltre il corridoio e le scale, trovando ulteriore conferma alle proprie sensazioni: doveva essere un armeria, ma tanti di quegli strumenti non erano ancora in uso al tempo in cui Lui desiderava impossessarsi del mondo con la forza.

I suoi passi risuonavano ritmici e profondi, le sue vesti svolazzavano leggermente; avvertiva l'impronta del suo discepolo in quella costruzione, ma salendo dal basso avverti anche l'opera di qualcun altro nel edificio e la cosa lo riempi di irritazione ed amarezza.

Anche anche Lei si trovava lì, dunque?

La traditrice...

Avrebbe fatto i conti con quella persona quando fosse giunto il momento o quando lei stessa gli si fosse parata davanti.

Salendo verso l'alto, superò l'armeria e diversi altri locali prima di raggiungere un enorme cortile coperto, su di esso si affacciavano innumerevoli rampe di scale, corridoi, arcate ed altre strutture di cui ignorava l'utilizzo, si incastravano gli uni su gli altri elevandosi verso l'alto soffitto inarrivabile, in un'intricata foresta di pietra e metallo brunito.

Una torre dunque, una torre altissima: il suo antico discepolo aveva seguito la propria indole, che era alquanto diversa dalla propria, ma la cosa non gli dispiaceva.

Mairon ambiva ad elevarsi al di sopra degli altri e della propria condizione: anche per questo lo aveva scelto.

Servendosi dell'Antico Legame coi creatori di quell'alta torre, Egli interrogò la materia di cui era fatta e questa gli rivelò ogni segreto della sua forma, così ordinò al vento, prigioniero fra quelle sale, di essergli veicolo e portarlo verso l'alto, su sempre più su, fino ai piani superiori dove avrebbe potuto capire dove si trovava e decidere dove andare.

L'altissimo cortile coperto della torre di Mairon si elevava verso l'alto delimitato da sei alte e possenti colonne di granito nero, che si ergevano verso l'alto come tronchi d'alberi secolari in una foresta di tenebre. Giunti in cima si intrecciavano in un disegno geometrico, in mezzo al quale si apriva un oculo di vetro, al di sopra di esso erano situate le stanze superiori ed una terrazza.

L'oculo andò in mille pezzi al suo passaggio ed egli si trovò in un'ampia stanza circolare, delimitata da arcate e decorata con statue di antichi demoni, draghi e Balrog. Sopra il vetro in frantumi fluttuava un'antica sfera nera, in quella che sembrava una barriera energetica: il mondo si era decisamente evoluto in sua assenza ma gli antichi oggetti magici possedevano ancora il proprio prestigio, infatti quello nella gabbia riconobbe essere un Palandir.

Con un gesto della mano attirò a sé L'Antica Pietra Veggente e lo interrogò, trovando risposta a molte delle sue domande e dubbi, ma soprattutto comprendendo quante Ere erano trascorse dal proprio esilio.

Era un pensiero frustrante, che lo riempiva ancora una volta di rancore, rancore cui avrebbe presto dato sfogo nel modo peggiore.

Ripose il Palantir nella propria sede e riprese la salita percorrendo la scala a chiocciola che si apriva ad un lato della stanza.

Così raggiunse la sala del trono: ampia, circolare, anch'essa delimitata da sei pareti e sorretta da sei colonne a fasci, che si fondevano con le mura generando vetrate dai disegni oscuri ed inquietanti.

Li si trovava il trono, lo scranno che un tempo era appartenuto a Mairon, ma a quell'altezza, ogni cosa nella torre ed in quella sala gli diceva che era stata passata di mano. Il pensiero gli risultò inaccettabile: Lei ai suoi occhi non si meritava un simile prestigio. Puntò l'indice contro il sedile, mandandolo in mille pezzi, infine si diresse verso il luogo più elevato della Torre, la terrazza che un tempo ospitava l'avatar di Sauron.

Il paesaggio che si presentò ai suoi occhi era alquanto diverso dalla visione offerta dal Palantir, del resto erano trascorse due Ere da quando Mairon vi dominava: un'ampia distesa verdeggiante circondata per tre lati da oscure montagne, qualche macchia di bosco vi si disperdeva disordinatamente, qualche gruppo di case, diverse strade e ad Ovest, dominante sull'Altopiano, si ergeva la Montagna di Fuoco. Si mise in ascolto... il rumore della guerra proveniva da ovest, oltre le montagne, doveva dirigersi laggiù, ora gli serviva un mezzo di trasporto...*

Accampamento di Measse, Pelennor


Thamièl Aldaymir

*Non appena entrata nell'accampamento aveva issato sul landspeeder un piccolo stendardo con le insegne di Measse, in modo che nessuno ostacolasse il loro percorso mentre raggiungevano il quartier generale. Si voltò un attimo a guardare Hellabor, avvinghiata a lei come fosse stata un polipo tentacoluto...forse era il caso di iniziare a dirle qualcosa, dopo averla sballottata qua e là per giorni e giorni, ma doveva dire che si era rivelata un'ottima assistente.*

- Ora consegneremo il cadavere ad una persona... - le disse mentre arrestava lo speeder vicino alla tenda principale - Sappi che è una persona molto importante...forse la più importante che tu abbia mai conosciuto, e per di più questo è un momento difficile - *disse indicandole i soldati malati* - Quindi per piacere ora fai la brava mezz'hobbit! -

*Prese per un braccio un uruk che sembrava messo meno peggio di tanti altri* - Dov'é la Signora? Presto, devo conferire con lei urgentemente!... -

 

  Hellabor

*Scende con sollievo dal landspeeder, dopo un viaggio che sembrava interminabile tra svolte improvvise, sobbalzi, frenate brusche...il tutto mentre attorno a loro gente scappava , soldati cadevano, terrore e paura.

Però alla fine ce l'avevano fatta ad arrivare, e lei che pensava che il pericolo maggiore sarebbe stato fuggire dal palazzo reale con cadavere di re a bordo.

E incredibilmente quella era stata la parte più facile.

Anche il cadavere si era comportato benissimo, pensò con un sogghigno girandosi a dare un'occhiata alla forma sotto il telo*

Urca, davvero è una persona così importante?

Fantastico

*Esclama pensando che sicuramente se è così importante e magari potente potrà chiederle aiuto per vendicarsi della strage dei nani.

In fondo sta muovendo guerra a Sauron quindi sono dalla stessa parte...si da automaticamente un'occhiata ai vestiti... inutile sperare in quelli per una buona presentazione, i suoi bei vestiti nuovi già impolverati e sgualciti.

Scrolla le spalle, problema assolutamente secondario, incamminandosi con Thamièl e l'uruk verso una grande tenda proprio al centro dell'accampamento, continuando a tenere ben premuto il fazzoletto sulla bocca e lanciando ai lati occhiate di pena e timore

Sembrava che più che una guerra fosse passata una maledizione su di essi...*

 

Measse 

*percepisco la vicinanza di Thamiel, da quando ha aperto la sua mente a me, è diventato facile sentirci...Afferro le redini di Turin, il mio Mearas con manto bianco e mi dirigo verso di lei, al trotto....Arrivata, scorgo il landspeeder....devono essere riuscite a recuperare qualcosa di grosso dal palazzo di Minas tirith.,..motlo bene...* Thamiel!! Avevo paura che non riuscissi a fuggire da palazzo. Vedo che hai una compagna....*scruto la Hobbit dietro di lei...* cosa avete trovato?

 

Thamièl Aldaymir

- Mia Signora... - *fa un leggero inchino alla Valië* - Nonostante tutte queste avversità ce l'abbiamo fatta a raggiungervi, La mia compagna è Hellabor Tuc, e viaggiamo assieme fin dai Monti Ferrosi, dove ci siamo incontrate...E' stata un valida collaboratrice, non so se ce l'avrei fatta senza di lei - *Lancia un veloce pensiero a Measse "Lei è convinta che sia stato Sauron a decimare i suoi amici nani... e forse crede che Vader lavori per lui"

Poi si avvicina al landspeeder* - Hellabor, aiutami - ed insieme svelano agli occhi della Valië il contenuto del rimorchio...Il marchio dell'Occhio brilla di una luce sinistra sul petto del cadavere del vecchio re...*

- Ho preferito recuperare la salma di questo povero sovrano...E' comunque un discendente di re Elessar, ed ho avuto paura che avendolo marchiato Sauron potesse prima o poi operare magie negromantiche su di lui...E qui c'è Narya... - *Le porge l'Anello di Fuoco*

- Spero siate soddisfatta del mio operato, mia Signora...E' sempre un onore servirvi -

   

Hellabor

*Resta abbagliata dalla bellezza e luminosità della donna che ha davanti, sgranando gli occhi vedendo come la luce emani da lei...anzi no come fosse essa stessa luce.

Sente l'imbarazzo e la paura di apparire goffa ed inelegante salire fino ad arrossarle le gote.

Un po' impacciata cerca comunque di fare un bell'inchino da brava mezzhobbit*

Signora..ehm.. è un onore conoscervi

*La speranza di vendicarsi di Sauron adesso divampa forte dentro lei.

Quella che ha davanti è sicuramente un essere primordiale e potente, come quelli di cui le raccontavano i vecchi hobbit parlando della Creazione di Arda*

Al vostro servizio signora .. contro un nemico comune da quel che vedo

*Balbetta emozionata*

  

Measse "grazie dell'informazione, Thamiel. Meglio per lei che non venga a sapere la verità! *resto sgomenta quando vedo il cadavere di Re Throin....Sauron deve averlo ucciso per poter salire al trono insieme ad inmwe....in modo assolutamente legale....In effetti, non sembra essere stato ucciso...Passo una mano sopra al suo corpo, per cercare di capire se si tratti di una trappola ...Se ci siano incantesimi di Sauron....* Potrebbe essere una trappola, non ho captato nulla, ma dobbiamo essere prudenti. Abbiamo già a che fare con una strana malattia....anzi, vi consiglio di entrare nella mia tenda, lì sarete protette da ciò che sta uccidendo le mie truppe. *Mi rigiro Narya fra le dita, mentre sento l'Unico vibrare...* Puoi tenere l'anello, Thamiel. E' sicuramente più utile a te, ora.

    

Thamièl Aldaymir

- Grazie, Signora... - *infila l'anello, rimirandolo ancora una volta* - ma credo che per ora non lo indosserò e lo riporrò in un posto sicuro. Ovviamente è sempre a vostra disposizione... - *Osserva con la coda dell'occhio Hellabor, che continua ad essere rapita dalla bellezza e luminosità della Valië. Di certo non ha mai visto nessuno come lei in tutta la sua vita. Ma ormai conosce bene il modo per riscuoterla dai suoi momenti estatici, e le prende la mano trascinandola dentro la tenda* - Su, facciamo come ha detto la Signora e vediamo se riusciamo a farci portare qualcosa da mangiare e bere dalle retrovie... -

*Prima di entrare si volta ancora un attimo verso Measse* - Grazie, abbiamo bisogno di riposarci un po'...D'ogni modo, corre voce che il re si sia ucciso gettandosi da una finestra del palazzo, Io credo che quasi sicuramente Sauron abbia fatto in modo di stravolgergli la mente di modo che vedesse qualcosa di tanto orribile da farlo suicidare. Così lui ha ottenuto quello che voleva senza sporcarsi le mani... -

    

Hellabor

*Si riscuote come fosse stata in trance, quando Thamièl la prende per la mano.

Scuote un attimo la testa, riprendendosi*

"Capperina forte sta luce oh"

*Trattiene però la mano della compagna che la sta tirando verso la tenda, lasciando la presa*

Aspetta!

*Se non lo fa ora forse non avrà più occasione poi..o magari non avrà più coraggio*

Si rivolge alla donna luminosa*

Signora ..io sento che lei è molto potente e sta combattendo una battaglia che in parte è anche la mia

So che sono solo una mezzhobbit ma...ma desidererei offrirle i miei umili servigi

*Sussurra inginocchiandosi*

Chiedo giustizia verso Sauron il maledetto per la strage che ha fatto compiere sotto la montagna, ai Colli Ferrosi.

Un suo emissario, tale sith Vader, ha trucidato tutti i nani per riprendere un anello che Sauron stesso aveva dapprima offerto in dono a Borin, un mio caro amico khaza...adesso anche lui morto

E il reame sotto la montagna...non c'è più, tutto è crollato.

*Gli occhi le si velano ancora leggermente al ricordo, mentre alza la testa guardando la donna*

Sento che lei non lascerebbe mai passare una tale strage impunita ...Mi aiuti ad avere giustizia contro il nemico di ogni popolo libero, per i nani e per il loro re barbaramente uccisi o luminosa signora...e io in cambio sarò pronta a servirla in ogni modo che mi sia possibile

    

Measse *Faccio cenno ad Hellabor...* i tuoi servigi sono ben accetti, piccola Hobbit. Mi addolora sapere che un intero clan dei Nani è stato distrutto in quel modo. Mi occuperò personalmente del problema. *sto per entrare nella tenda, quando sento un tremolio passare proprio sotto i miei piedi....istintivamente, guardo verso Mordor, verso l'Orodruin....il vulcano è calmo, nemmeno una fontanella di lava. Poi realizzo che non è una scossa di terremoto...ma un assestamento dell'intero Pianeta. Tutta Arda ha tremato nello stesso istante. Deve essere accaduto qualcosa di pericoloso....forse dovrei contattare Manwe...o addirittura Illuvatar. Scorgo lo sguardo interrogatorio di Ashla, deve averla sentita anche lei....* Thamiel, hai sentito qualcosa?

  

Thamièl Aldaymir

*Si è bloccata, nell'atto di entrare nella tenda...si irrigidisce nel percepire un leggero tremito, un tremito che pervade ogni cosa nella terra, nell'aria. E' come se Arda stessa avesse tratto un unico, profondo respiro...un respiro foriero di attesa e di aspettativa. Tutto sembra sospeso, e dentro di lei sale qualcosa simile ad un sentimento di angoscia che non comprende come se da un momento all'altro stesse per accadere l'ineluttabile...

Ma cosa? Cosa potrebbe accadere? La sensazione è troppo forte, e Thamièl, trattenendo il fiato, vede la sua preoccupazione specchiarsi nei volti tesi della Signora e della sua Maia, che si guardano attorno stranamente incerte...*

- Si... - *risponde con un filo di voce* - Una vibrazione nel pianeta. Ma non è un terremoto, è...è qualcos'altro. Qualcosa che sta accadendo o sta per accadere -

 

Pelargir, spazio porto

 

Da una navetta appena atterrata scendono Pandora, Glaruk e Coralith

Indossano mascherine chirurgiche sul volto

   

Pandora

*Scende dalla scaletta con gli occhi che appaiono cupi e pensierosi, guardandosi attorno per cogliere qualche segno di ciò che sta accadendo,ma finora qui sembra tutto normale...

Coralith si era detta disposta a seguirli in Arda pur con un virus sconosciuto in azione e questo le aveva confermato una volta di più di che creatura splendida avesse incontrato.

Altre al suo posto se ne sarebbero rimaste nello spazio..

Sta per dire a Glaruk di prendere uno speeder quando non appena posa il piede a terra si ferma, immobilizzandosi con ogni senso in allerta e vigile...guarda senza vedere i suoi compagni mentre come in trance si incammina verso una delle aiuole che contornano la pista

Arrivata si inginocchia, affondando con un sospiro la mano nella terra bruna e soffice, girando il polso per andare ancora più a fondo di fronte agli occhi sbigottiti dei suoi compagni di viaggio e degli addetti allo spazio porto.

Poi alza la testa chiudendo gli occhi, cercando il contatto tra lei e la terra*

"Arda è cambiata...lo sento nella terra, lo sento nell'aria.

Molto di ciò che fu perduto ora è tornato perché c'è adesso qualcuno che lo ricorda..."

*Poi finalmente la sua mente vede e supera le radici, i sassi, ogni ostacolo che si frappone tra la sua mano e quella corrente che è tornata a scorrere, vibrare...

Un pensiero vola, trasmettendosi alla sua mano e raggiungendo il flusso di energia che ora fa tremare Arda*

"Bentornato Maestro..."

  

Glaruk

*Prima di scendere Pandora lo ha ben addestrato, il giovane uruk lascia la astronave con una mascherina chirurgica ben sistemata sul viso e attento a non toccare nulla.

Il comportamento di Pandora che improvvisamente si ferma e poi compie uno stranissimo gesto inginocchiata sulla terra soffice e umida di una aiuola lo stupisce*

"Che succede? Che sta facendo?"

Mia signora! State bene?

*Chiede sollecito avvicinandosi e pronto per soccorrerla.

Ma Pandora sembra essersi estraniata.

Il giovane uruk rivolge uno sguardo perplesso e smarrito alla Mon Calamari*

Signora Coralith? Voi capite qualcosa?

*Incerto, sgomento e senza fiato Glaruk resta impalato al suo fianco mentre un improvviso senso di timore lo pervade, come un presagio di sofferenza e terrore.*

"Che accade? Come vorrei che fosse qui il Padre Adar".

*Poi riscuotendosi obbedisce all'ordine di Pandora e va a procurarsi lo Speeder per tornare a casa più in fretta possibile.

Svelto e efficiente carica i bagagli e si mette alla guida.*

Pronto mia signora

 

Coralith

*Appena atterrati, la scienziata mon calamari non può fare a meno di notare l'improvviso cambiamento di umore di Pandora, che si stacca dal gruppetto per andare verso un'aiuola chinandosi e toccando la terra umida...la palpa, la sbriciola, comincia a scavare. Indubbiamente avrà le sue ragioni, pensa Coralith, ma per un attimo le viene il dubbio di non aver sbagliato ad accettare l'invito a visitare Arda. E' indubbiamente eccitata all'idea di lavorare con lei, ed è sicura che entrambe possono insegnare molto l'una all'altra ma ora, vedendo la sua nuova amica così turbata, non vorrebbe esserle d'intralcio.*

- Pandora... - *le si avvicina da dietro, ma senza toccarla* - C'è qualche problema? Posso aiutarti? - *Il virus non la preoccupa poi molto... essendo basato sui DNA di Arda, dubita fortemente che possa avere effetti nocivi su di una mon calamari con materiale genetico totalmente differente, quello che la agita ora sono le condizioni psicologiche di Pandora. E' strana, sta facendo cose inusuali...Ma la lascia in pace limitandosi ad osservarla, di certo più tardi darà spiegazioni sul suo comportamento.*

 

    

 

Pandora

*Veloce sfreccia lo speeder verso Minas Morgul, Pandora guarda il paesaggio scorrere: ricordi lontanissimi riaffiorano uno ad uno dal suo profondo, come bolle da una pozza oscura..

Rivede Este, la sua prima Maestra e guida, a cui era stata assegnata come Maia.

La grande Este, la saggia Este, la sempre perfetta Este..Este che soffocava ogni sua domanda e curiosità gelandola con un secco

"Non sei qui per questo Silfrem, segui le mie indicazioni ed attieniti strettamente ad esse"

Mentre lei aveva una mente assetata di conoscenza come una persona spersa in un deserto lo è di acqua, un desiderio costante di crescita e sapere e scoperta...

Di nascosto in un angolo delle aule di Este aveva un suo cantuccio dove marchingegni rudimentali progettati e costruiti da lei stessa le permettevano di vedere molto oltre la visione della materia così come sembrava o come le volevano far credere che fosse.

Vedeva nuove forme di vita più piccole compiere il loro percorso dentro altre vite, influenzandole ed essendone a loro volta influenzate e ancora dentro di esse forse forse .. chissà cosa.

Ricorda quel giorno fatidico che segnò la sua vita per sempre.

Aveva scoperto, grazie ad una lucertola, una sostanza in grado di far rimarginare piccole ferite in poche ore, lasciando la pelle intatta come non fosse successo nulla

Un piccolo ma immenso preludio di chissà quale enorme futuro per l'arte della guarigione di cui ogni creatura vivente avrebbe potuto beneficiare!

Entusiasta non aveva resistito e pensando di meritarsi stavolta finalmente approvazione era corsa da Este, con in mano la sia fiala, raccontandole cosa era riuscita ad ottenere.

Il volto della Vala si era invece tramutato in una maschera di gelo e disprezzo .

Senza parlare le aveva tolto la fiala di mano, gettando via il suo contenuto

Poi era andata nel suo angolino e con un gesto della mano aveva scaraventato a terra tutto ciò che vi era sopra, distruggendo i suoi preziosi manufatti in un secondo.

Le aveva strappato dalle mani il suo diario, secoli e secoli di appunti, calcoli, teorie ed esperimenti riportati passo passo e lo aveva gettato nel fuoco, mentre Pandora annichilita e muta sentì per la prima ed unica volta della sua lunga vita calde e amarissime lacrime rigarle le guance*

Non è questo il tuo compito...il tuo unico e solo compito è servire me, me! Hai capito una volta per tutte? E da adesso basta con questi tuoi assurdi tentativi di sovvertire l'ordine naturale delle cose.

Ora esci da qui e rifletti su ciò, torna solo quando avrai capito qual è il tuo ruolo ed il tuo posto.

*E Pandora uscì, affranta e silenziosa, ma non tornò più da Este...persa nel suo dolore vago' per boschi e radure man mano più brulle e desertiche, spingendosi senza accorgersene sempre più a Nord, finché un giorno, mentre seduta su una roccia osservava curiosa alcune strane muffe su una pianta, lui le si avvicinò, come spuntato dal nulla.

Lui che sarebbe diventato il suo vero Maestro, Melkor.

Lui che con i suoi occhi ardenti ed antichi sembrò leggerle fin dentro e sapere, capire, comprendere.

Le mise una mano sulla spalla e la invitò a seguirlo, promettendole la possibilità di crescere in sapienza e conoscenza.

E lei lo seguì, fiduciosa e catturata dalla sua voce e dalle sue parole che sembravano parlarle direttamente nel suo più profondo essere.

E lui mantenne le sue promesse.

Ad Angband Pandora ebbe il suo primo laboratorio, tutto per se ..e schiavi orchi a servirla e poté studiare e imparare, senza più temere riprovazione o disprezzo.

Anzi Melkor la incoraggiava e la consigliava, insegnandole anche tecniche mai immaginate di combinare la vita minuscola dentro la materia con altra vita minuscola, ottenendo sempre nuovi e strabilianti risultati.

Tra di loro chiamavano ridendo quelle vite minuscole "microrganismi"

E chissà di cosa erano a loro volta composti...

Si congratulava con lei per ogni piccolo progresso, facendola sentire utile e felice ed orgogliosa di sé per la prima volta nella sua vita

Ma soprattutto per una cosa sarebbe per sempre stata grata al suo Maestro, il dono più grande che nessuno le aveva mai fatto e che nessuno dopo di lui, tranne se stessa, le fece più

Le permetteva di sbagliare.

Mai rimproverandola ma anzi insegnandole a partire dallo sbaglio per arrivare a nuove vette..

Finché quel giorno tutto il loro piccolo mondo incantato crollò...il suo Maestro portato ignominiosamente via in enormi catene ed imprigionato nel Vuoto e lei rimasta di nuovo sola, reietta, sperduta, vagando per la terra di mezzo senza trovare pace o conforto per lunghi, lunghissimi secoli...

Pian piano era riuscita a ricostruirsi una vita, a ritagliarsi qui e lì piccoli spazi dove lavorare e studiare.

Sempre di nascosto come un ladro nella notte, sempre sottilmente disprezzata da quelli che avrebbero dovuto essere suoi fratelli e sorelle, ma che in realtà ricorrevano a lei solo nel momento del disperato bisogno, tornando poi subito dopo a trattarla con fredda indifferenza e gelida alterigia.

Adesso però il suo Maestro era finalmente di nuovo in Arda..

Adesso però aveva anche lei una sua casa, un suo luogo inviolabile.

E aveva un piccolo ma coraggioso e leale gruppo di Uruk che con lei si sentivano protetti e che la ricambiavano con fedeltà e coraggio.

Bisognava subito dire loro chi era ritornato e tranquillizzarli perché sicuramente ne sarebbero stati impauriti e sconvolti aspettandosi il ritorno ai tempi bui*

 

Glaruk

*Appena arrivati a casa a Minas Morgul il giovane uruk ha appena il tempo di prendere i bagagli e avviarsi verso la sala per appoggiarli che viene circondato dai compagni, tutti ben coperti dalle mascherine come ordinato da Pandora prima di partire.*

Ehi calma! Ricordate gli ordini, manteniamo la distanza.

*Deve subito riportare la calma alzando le mani e gesticolando per ottenere obbedienza, eppure sotto la mascherina un sorriso pieno di affetto gli stira le labbra*

È nato il sarlacc! L'uovo s'è schiuso!

*Lo informano con entusiasmo gli altri uruk*

E siamo rimasti tutti fuori dal laboratorio!

*Un'altra bella notizia che strappa una risata al giovane uruk, soprattutto perché i compagni si agitano e pavoneggiano come bimbetti orgogliosi davanti alla maestra.

Effettivamente li capisce più che bene, Pandora sembra guardarli tutti con qualcosa che assomiglia molto a tenerezza, sorridendo lievemente.*

La signora Coralith è nostra ospite, viene da Coruscant, il pianeta dove siamo stati. Siate cortesi e non fateci fare brutte figure

*Aggiunge con tono serio indicando la Mon Calamari e rivolgendole un piccolo inchino come per dare l'esempio ai compagni.

Poi si avvia al laboratorio per controllare i topini e le varie teche, avevano organizzato tutto per il viaggio e tutto dovrebbe essere in perfetta efficienza.

Appena fa un passo all'interno del laboratorio gli sfugge una colorita imprecazione mentre porta le mani a coprire il volto*

"Oh miseria! Come diamine è potuto accadere?"

*Pensa sgomento e allibito*

Mia signora! Mia signora venite subito! Oh mia signora che guaio!

*Chiama pressante in tono nervoso e spaventato*

 

   Coralith

*Le scappa una risatina gorgogliante nel vedere tutti quei giovani uruk assieparsi intorno a lei in preda alla curiosità, mentre Glaruk fa le presentazioni*

- Buongiorno ragazzi! Io sono Coralith, sono felice di conoscervi... - *Poi si guarda intorno, ammirando la residenza di Pandora che la colpisce per la maestosità e per il pecuiare tipo di architettura, che non ha mai visto.

Glaruk intanto si avvia tutto impettito verso il laboratorio per controllare che ogni cosa sia a posto...E' visibilmente orgoglioso del suo ruolo di Assistente d Pandora...ma pochi secondi dopo aver aperto la porta, una colorita imprecazione giunge alle orecchie degli astanti, seguita da un impellente richiamo - Mia signora! Mia signora venite subito! - *

- Glaruk, che è successo? - *Non riesce a trattenere la domanda, anche se inopportuna visto che è ospite a casa di Pandora. Ma il tono di voce dell'uruk è troppo pressante e angosciato, quindi si avvicina alla porta del laboratorio, ma senza entrare.*

 

    Pandora

*Era in procinto di distribuire i regalini che aveva comprato per ciascun Uruk al SuperNova Shop di Coruscant, quando il tono allarmato di Glaruk la fa scattare verso il laboratorio lanciando la busta con i pacchettini al primo uruk di fronte a lei

Un terribile presentimento le stringe il cuore mentre si precipita dentro e realizza che è un presentimento esatto .. l'imprevedibile è accaduto, la teca con i topini del Vi.Pe.R, Virus Penetrativo Rafforzante che avrebbe voluto chiamare anche Pandoravirus si era crepata in un angolo ..i topini ancora in vita erano scappati, cinque soli dei dieci giacevano morti sul terriccio.

Sente il sangue ghiacciarsi nelle vene mentre freneticamente inizia a calcolare cosa fare passo dopo passo senza farsi prendere dal panico*

Glaruk

*Sussurra*

Non farti prendere dal panico, capito?? In nessun modo

*Dice fermandosi poi a riflettere immobile d fronte alla teca rotta*

"Allora ..eravamo arrivati quasi a perfezionarlo, diciamo la metà dell'efficacia...un 50% che rapportato agli organismi umani, uruk ed elfi di Arda equivale a..."

*Nel frattempo prende l'holocall e lo sistema sul tavolo, inalando un respiro profondo*

Allora, non andiamo in panico, ripeto, no panic

Glaruk puoi far togliere le mascherine ai tuoi compagni

*Dice con voce funerea*

Finché sono in casa non servono, ora che sappiamo che virus è...

Dai indicazioni al team di Bewolf di iniziare a produrre quel liquido disinfettante che tu sai ..in quantità

Io intanto preparo tutto per iniziare a trovare il vaccino, non dovrebbe volerci molto .. speriamo.

E

*Deglutisce nervosamente*

E prima di tutto... dobbiamo assolutamente chiamare Measse e Mairon.

Dobbiamo informarli che cosa è che sta decimando le loro truppe e dargli qualche rimedio a pronto uso...

Coralith...cara.

Tu dovresti essere comunque al sicuro, ti va di darci un tentacolo per sintetizzare i materiali necessari al vaccino?

Mi spiace molto che la tua vacanza inizi così bruscamente ma ti giuro che recupereremo tutto, non appena passata quest'emergenza

  

Glaruk

*Mentre all'esterno del laboratorio i giovani uruk scartano i loro regalini con grida di giubilo e gratitudine Glaruk lancia un'occhiata riconoscente a Pandora, che si innalza di un altro scalino nel cuore del uruk.*

Grazie mia signora, li avete resi felici.

*Le direttive pacate, la rassicurante presenza di Pandora calmano il suo nervosismo e il giovane corre subito a informare i compagni della novità e mette subito al lavoro il team di Bewolf per iniziare a produrre grandi quantità di un disinfettante di loro invenzione.

Poi lesto si occupa di disporre nel modo corretto i corpicini dei topini morti*

È tutto pronto per la chiamata Holocall mia signora.

*Poi si rivolge cortesemente alla Mon Calamari*

Signora Coralith, vi preparo la postazione in questo angolo, nell'armadietto accanto troverà camici, guanti e tutto il necessario

*Trasalisce per l'imbarazzo rendendosi conto della gaffe*

"Stupido uruk, ha i tentacoli! Che guanti può indossare?"

*Vergognoso abbassa la testa arrossendo furiosamente*

Scusi signora Coralith, non ho pensato.

"Che vergogna!"

 

 Coralith

*La Mon Calamari segue con attenzione tutto quello che sta avvenendo, senza interferire visto che non sa ancora esattamente di che cosa si tratta. Annuisce a Pandora* - Certamente cara, sono a tua disposizione per qualsiasi cosa di cui tu abbi bisogno - *le dice, osservando compiaciuta i giovani uruk che si sono subito messi a disposizione della loro Maestra obbedendo ai suoi ordini che arrivano loro tramite Glaruk.

Ha un soprassalto di divertimento misto a tenerezza e comprensione verso il giovane assistente di Pandora che le mostra, visibilmente emozionato, la sua postazione nel laboratorio, e piega graziosamente la testa per ringraziarlo ignorando le sue gaffes ed il suo imbarazzo.*

- Grazie Glaruk! - *Risponde avvicinandosi alla postazione ed iniziando ad indossare un camice* - Sei un elemento davvero prezioso...Sono certa che Pandora è estremamente soddisfatta del tuo lavoro... - *Guarda gli uruk, leggermente dispiaciuta dell'apparente senso di inferiorità che dimostrano, anche senza volerlo, verso le altre razze. Quando gli attuali problemi si saranno risolti, potrebbe forse parlarne con Pandora... un impercettibile modifica del loro patrimonio genetico potrebbe forse renderli un pochino più sicuri di se stessi.*

   

Pandora

Allora, allora.

*Esclama passandosi nervosamente le mani tra i capelli mentre osserva ansiosa l'holocall*

Vi devo aggiornare un attimo sulla situazione, ad entrambi.

Glaruk

*Sospira rivolgendosi verso il suo assistente e posandogli dolcemente una mano sulla spalla*

C'è una cosa che devi sapere...e che poi, nei tempi e modi che riterrai oppurtuni, dovrai spiegare ai tuoi compagni

È tornato Melkor

*Dice tutto d'un fiato, scrutandogli il volto per monitorare la sua reazione.

È preoccupata, non sa come potrebbe reagire un Uruk a quel nome che per loro evoca schiavitù, morte, terrore ...*

Ma voi non dovete preoccuparvi, vorrei che tenessi bene a mente questo e che lo trasmettessi ai tuoi compagni

*Gli tiene le spalle ora mentre gli parla continuando a fissarlo negli occhi*

Voi siete sotto la mia protezione.

Voi siete al sicuro e molte ere sono passate da Angband...

Quei tempi sono finiti e non torneranno.

Ma Melkor è stato il mio Maestro, il mio unico vero Maestro

E sarà possibile che voi un giorno lo vediate arrivare qui.

*Poi si gira verso Coralith iniziando a spiegarle in modo dettagliato che virus sta colpendo Arda, la sua composizione, come è stato ottenuto....scrive velocemente sul datapad alcuni dettagli tecnici, mentre ogni tanto scruta di sottecchi Glaruk sperando di non averlo troppo turbato.

Dopo aver messo al corrente Coralith sul virus e Glaruk su Melkor, si gira con un profondo e sofferto sospiro verso l'holocall*

Va bene .. è arrivato il momento

*Dice mentre chiudendo gli occhi inoltra la chiamata a Measse ...*

 

Glaruk

*Mentre il gruppetto di Bewolf arriva e si mette all'opera iniziando il processo di produzione del disinfettante Pandora mi prende da parte restando fuori dalla portata di orecchio dei Mir compagni*

"Che succede? Temevo volesse rimproverarmi ma è nervosa non arrabbiata"

*La guarda interrogativo e stupito quando lei gli posa la mano sulla spalla.

Gesto di cui comprende il senso appena lei pronuncia parole terribili.

Quel nome che appena raggiunge le sue orecchie scatena un'ondata di bieco terrore.

Trema convulsamente, gli occhi sbarrati e il respiro strozzato in gola. Le sue gambe che istintivamente fanno un passo indietro mentre i racconti degli anziani dipingono scene di apocalisse. Le t0rture subite per le più piccole mancanze, le sommarie esecuzi0n1, la vita di sofferenza senti e dolore che gli uruk sopportavano sotto il suo spietato tallone.*

Oh no! Misericordia no

*Balbetta fievole con voce rotta dal panico.

La stretta di Pandora sulla sua spalla si intensifica, anche l'altra mano stringe e in qualche modo riesce a trascinarlo fuori dalla spirale di terrore a sufficienza perché il resto delle sue parole assuma senso compiuto nel ronzio che gli ottenebrava il cervello*

Oh mia signora! Prego che non siate in errore!

*Solo l'adorazione che prova per lei, la fiducia e la lealtà che è riuscita a guadagnarsi con la gentilezza e l'inusuale rispetto con cui li ha sempre trattati evitano che il giovane pensi di darsi alla fuga verso altri pianeti con tutti i suoi compagni nel tentativo, forse vano, di tenerli al sicuro.*

Mia signora. Se dite che siamo al sicuro qui con voi io vi credo.

Parlerò ai compagni ma prima vorrei anche il consiglio del Padre Adar. Su come dirlo loro.

*Si affretta a continuare non volendo che lei pensi che le sue parole siano menzogne.

Si sente stranamente rassicurato dall'essere sotto la sua protezione e al suo servizio.

Spera che anche gli altri facciano lo stesso per i suoi fratelli uruk o molti di loro conosceranno nuovamente schiavitù e tragedia*

    

Coralith

*Sono successe già molte cose da quando sono scesi dalla navetta, ma la Mon Calamari ha già capito che la sua permanenza su Arda non sarà solo una semplice vacanza...Ne è ben contenta, le piace aiutare gli amici e sta già apprendendo molte cose nuove già solo sintetizzando i componenti dell'antidoto al virus che sta preparando.

Ciò non toglie che sia comunque ben attenta a quanto accade attorno a lei...Pandora sta parlando a Glaruk, che sembra terrorizzato da qualcosa che lei gli ha detto. Il giovane uruk trema vistosamente, lancia occhiate furtive ai suoi compagni ignari, intenti a preparare i disinfettati. Ma poi sembra calmarsi, mentre Pandora lo blandisce e lo tranquillizza. Indubbiamente su quel pianeta è in corso qualche avvenimento molto importante, di cui Coralith non sa ancora nulla, ma non dubita che presto verrà messa al corrente da chi di dovere...Lei è una scienziata di fama intergalattica, e sa che nessuno può lasciarla all'oscuro di situazioni potenzialmente pericolose.

        

Measse *Lancio una rapida occhiata ad Ashla ed al mio luogotenete, Lutruz, perchè escano dalla tenda. Vorrei essere sola, ho sentito lo squittio della notifica di una Holocall...Apro e, con sorpresa, vedo il volto di Silfren* ben tornata....mi avevano detto che eri partita. Andato bene il viaggio? Qui....se non te ne sei accorta, non siamo messi benissimo, causa tua. Ma...almeno stiamo vincendo. Le forze di Sauron sono giù di morale, visto il nostro regalo per Mairon...

  

Pandora

Causa mia?? CAUSA MIA?? Sempre causa mia ovvio, sempre colpa mia...sono il vostro capro espiatorio da ere ormai ..

Mi spiace moltissimo ma credimi è stato un incidente

*Cerca di calmarsi nel rispondere e respirare profondamente prima di continuare*

Il Virus è quello che stavo preparando PER TE.

Per rafforzare le tue truppe, purtroppo la teca s è rotta mentre eravamo via e le cavie sono scappate diffondendolo

Ascoltami ora, il virus si trasmette per via aerea.

State a distanza, almeno la lunghezza di un paio di braccia per ora, lavatevi spesso le mani, usate mascherine come quelle che avete indossato da me.

E manda tutti a casa, falli stare a casa!

Andatevene da lì subito o sarà troppo tardi!

Lasciate stare sta guerra per ora o ..o il virus potrebbe replicarsi e mutare all'infinito e non avremmo mai modo di sintetizzare un vaccino, mi hai capito?

Noi qui siamo già all'opera ma ci serve la collaborazione di tutti.

*Si sofferma un attimo a riflettere poi un lampo le sovviene*

Regalo per Mairon? Cosa intendi?

    

Measse 

Grazie del tuo aiuto tempestivo, Silfren. *Non mi rivolgerò a lei con il nome che le ha dato Melkor...non lo farei mai. Per rispetto ad Este, *

Mairon...beh...ecco...credo che dovrai dimenticarlo. Abbiamo utilizzato un composto progettato da Melkor e te...proprio per i Maiar. È bastato il graffio di una freccia

 

Pandora

*Solleva un sopracciglio*

Uhm... capito quale.

Va bene, adesso chiudo che ho da fare, per qualsiasi dubbio contattami, lasceremo l'holocall sempre carico...

Ah e mi sono scordata una cosa: isola anche le persone già malate, riposo, ghiaccio per la febbre, chinino per la gola.

*Non salverà chiunque si sia contagiato ma almeno alzerà di un po' l'asticella di chi sopravvivrà...

Pensa chiudendo la comunicazione e lanciandone immediatamente un'altra*

"Mairon rispondi"

  

Sauron 

*mi hanno finalmente lasciato riposare da solo...Inmwë sta cercando aiuti nella biblioteca di Minas Tirith e...sento una chiamata in Holocall, cerco di attivarla...ed ho quasi un sussulto quando vedo il volto dall'altra parte* intere Ere che non ti vedo...come vedi non sono in buone condizioni...non so per quanto potrò parlare. *Nonostante le cure di Adar, sto diventando sempre più debole...*

    

Pandora

Ehm... veramente ci siamo visti qualche tempo fa appena Mairon

*Dice alzando gli occhi al cielo. Quel veleno è davvero potente, fa effetto anche sul cervello e sui ricordi quindi, del resto lo ha pensato Melkor partendo da una mia idea..pensa con uno spontaneo moto di soddisfazione interiore*

Ascoltami attentamente adesso

*Ripete tutte le istruzioni già date a Measse e poi aggiunge*

Ho l'antidoto per il veleno che ti ha colpito..era una vecchia formula mia e di Melkor.

Measse deve averla trafugata quando è venuta a trovarmi per chiedermi un virus che sterminasse le tue truppe...virus che ovviamente non le ho dato.

*Potessi tramutarmi in statua ora se le faccio più mettere piede a lei o ai suoi scagnozzi qui dentro, giura a se stessa*

Te lo posso spedire subito con un messo, hai tre giorni di tempo prima di...ehm...disintegrarti, stai tranquillo

O se hai tu qualcuno o qualcosa di più veloce da inviarmi?

Attendo ..ah e passami Adar dopo che c'è Glaruk qui che vorrebbe parlargli suppongo*

    

Sauron 

disintegrarmi? *certo...mi sento sempre più debole, ma non credevo che potesse avere effetti così devastanti...* Questo...Maglor non me lo aveva detto. Si...ti manderemo un falco. *parlo piano, per evitare che possano sentirmi orecchie indiscrete* ehi....non immaginerai mai chi abbiamo trovato...la figlia di Aiwendil....e...*forse dovrei dirglielo, in caso l'antidoto non arrivasse in tempo* abbiamo un Silmaril...o meglio, Adar ne ha uno. Farò ciò che dici riguardo il virus, tranquilla. E...hai percepito anche tu il ritorno di Melkor?

 

   Pandora

Perfetto, invialo subito.

*Esala un sospiro di sollievo al pensiero che il primo problema è risolto...e la soddisfazione di immaginare la faccia di Measse quando scoprirà che Mairon è salvo le fa scappare un ghignetto*

La figlia di Aiwendil, addirittura...

*Stupita realizza anche il resto delle rivelazioni del Maia*

Oh per tutte le fiamme di Udun, ma quando capirete che certi gingilli fareste meglio a lasciarli stare ..anelli, Silmaril...

*Mette le mani nei capelli, affranta*

Poi quella che combina disastri sarei io, eh?

Si che l'ho percepito...non appena messo piede in Arda

*Gli occhi le brillano adesso mentre lo guarda sorniona*

Fossi in te un pochino mi preoccuperei...ti conviene rimetterti presto in forma eh mi raccomando

*Sghignazza poi tornando seria*

Attendo il falco, invialo prima che puoi...nella borsa dove troverai l'antidoto ti metterò una boccetta con alcune pillole: quelle falle prendere a tua moglie, che conoscendoti dovrebbe essere già in condizioni che potrebbero diventare molto difficili in caso si beccasse il virus...

*Non aggiunge altro nel tema vi possano essere orecchie indiscrete lì accanto, tanto lui ha già capito...*

    

Sauron 

non credo che Melkor mi farà nulla....*o almeno spero....Non c'ero alla Guerra d'Ira, non posso sapere cosa sia realmente accaduto* dopotutto, gli sono ancora fedelissimo, no? *cerco di muovermi, per cambiare posizione, ma il corpo non risponde...spero veramente che l'athelas rallenti l'azione del veleno* aspetta...come fai a sapere che Inmwe....aspetta un figlio? *non lo sa nessuno, solo io...forse...Adar.* Avverto subito Mirelin....di mandarti un falco a Minas Morgul

    

Pandora

Non lo so, ovviamente

*Alza gli occhi con pazienza*

Lo suppongo

Supponevo anzi ormai, siete sposati da mesi ..ma ancora fa partire sto falco?? Muoviti che io qua sapessi il da fare che ho!

  

Myrelyn

*Accorro nella stanza dove Re Mairon sta riposando, nonostante le nostre cure sembra ancora più debole, forse dovrei cantare ancora per lui.

Mi avvicino al letto e gli accarezzo il viso pallido, umido di sudore freddo.*

Eccomi Mairon, vuoi che canti ancora? Ho portato altra athelas. Ehm Re Mairon, scusami, cioè scusate, insomma...

*Come al solito mi ingarbuglio con le forme*

"Vabbè mi perdonerà anche stavolta"

Mi volto di scatto di soprassalto quando sento una risatina sardonica e rimango a bocca aperta davanti all'ologramma di una bellissima donna dalla pelle nera che mi chiede di mandare il prima possibile un falco a Minas morgul così da riportare un antidoto per il Re*

Ehm subito! Il tempo di chiamarlo e istruirlo.

*Corro ad aprire la finestra e le note altissime e ritmate del mio canto attraggono una coppia di falco pellegrino. Continuo a cantare per istruire i falchi che con uno stridio e un frullo d'ali si levano e si dirigono velocemente, sono i più veloci, verso la loro destinazione.*

Ecco fatto! Arriveranno in poche ore.

Ah io sono Myrelyn. E tu, cioè voi? Siete una regina anche tu?

*Chiedo mentre torno vicino al letto del Re Mairon.*

  

Sauron *sento il tocco di Mirelin...e sorrido debolmente, cercando di sembrare abbastanza forte, agli occhi di Pandora. Sono pur sempre il suo luogotenente* Ah, lei è Pandora...o Silfren, una Maia al servizio di Melkor. Pandora, ti presento Mirelin...la figlia di Aiwendil. *spero che l'antidoto arrivi in fretta...* Mirelin, come sta Inmwe? L'hai vista?

 

  

 

Pandora

Regina io, per carità...ce ne sono già abbastanza di re regine e presunti tali in giro, direi

*Dice stancamente con la guancia posata sulla mano, mente osserva la nuova arrivata...uhm elfa sicuramente e ha appena chiamato un falco con un canto...deve essere la figlia di Aiwendil di cui parlava Mairon, pensa*

Io sono Pandora piccola Myrelyn canterina, mi occupo di scienza e medicina

Non ti preoccupare per il tuo Re, non appena torneranno i tuoi falchi dategli subito l'antidoto mi raccomando, una seconda dose dopo quattro ore e la terza dopo altre quattro

È la boccetta con l'etichetta verde

La seconda boccetta, quella con le pillole, datela a lui che sa cosa farci.

E riposo se possibile, almeno finché non riprenda le forze!

E ricordati che mi devi un favore anzi due Mairon, mi hai capito?

Il primo dei quali è chiamarmi Pandora, Pandoraaa!

Pronuncia ancora quell'altro nome e appena arrivano i falchi me li faccio allo spiedo, promesso.

*Esclama alzandosi e puntando le mani sul tavolo mentre gira la testa per rivolgersi direttamente a lui*

E adesso è possibile chiamare subito Adar per favore che il mio assistente ha fretta di parlargli e poi deve tornare subito al lavoro?

 

Adar: *Da quando l'Oscuro Signore originale aveva reso nota la sua presenza al resto della Terra di Mezzo, Adar si era subito rintanato nelle sue stanze per schiarirsi le idee.

Non ricordava di essersi mai sentito così spaventato da... beh... da quando aveva passato anni sotto le "dolci" cure di Melkor, torturato, affamato, trasformato in una versione contorta di se stesso... in pratica, da quando era diventato un Uruk per la prima volta.

Dopo la sconfitta di Melkor, aveva vissuto nella convinzione che niente al mondo avrebbe più potuto spaventarlo. Nemmeno Sauron - per quanto potente e crudele - era mai riuscito a intimorirlo, solo a guadagnare il suo disprezzo.

Ma ora? Il ritorno di Melkor aveva distrutto tutte quelle mura di fredda indifferenza che aveva abilmente costruito negli ultimi millenni.

Quando si sentì chiamare, camminò lentamente fino alla porta e aprì quel tanto che bastava per sbirciare al di fuori.*

Non voglio essere disturbato *borbottò, gli occhi socchiusi verso la sua visitatrice*

    

Myrelyn

*Alla richiesta di Pandora di parlare con Adar non mi resta che andare a stanarlo.

Ricordo bene come mi ha stretto quando si è sentita quella stranissima vibrazione. E incredibilmente invece che confortare me sembrava essere lui a cercare conforto, forse addirittura protezione.

E se qualcosa è in grado di spaventare così un uruk così coraggioso come è sempre stato, bè, questo qualcosa deve essere molto molto peggio anche dei mostri del vulcano.*

"Adar che si nasconde. Non c'è da stare tranquilli. E il Re è ferito."

*Quando apre la porta ha ancora l'espressione tirata di chi si sente mancare la terra da sotto i piedi.*

"Povero Adar, non posso vederlo così"

*D'impulso mi infilo nello stretto spazio e gli circondo la vita con le braccia stringendolo in un abbraccio*

Vieni Adar, c'è una signora che si chiama Pandora che dice che un suo uruk di nome Glaruk vuole parlare con te.

In camera di Mairon e Inmwe.

* Glielo riporto tutto d'un fiato, continuando a stringerlo, quasi cercando di tirarlo per la cintura.

Cerco di rivolgergli un sorriso. Vorrei dire qualcosa di spiritoso per strappargli un sorriso, o anche un sospiro metà scocciato e metà divertito ma questa sua gravità mi intimidisce.

Una stretta forte intorno alla vita spero che renda lo stesso il messaggio. Vorrei fargli una carezza ma ho paura, non delle cicatrici, di ferirlo.*

"Oh Adar!"

Andiamo? non sembra un tipo paziente e deve mandare le medicine per Mairon e Inmwe.

    

Adar: *Adar non è sorpreso quando la giovane elfa si infila di prepotenza nella sua stanza, ignorando beatamente l'avvertimento.

Fin da quando l'ha conosciuta non è stata altro che irruente e sconsiderata, a tratti disobbediente, quindi può solo sospirare mentre lei gli avvolge le braccia attorno alla vita. Inoltre... dal momento in cui ha scoperto del ritorno di Melkor non ha più avuto la forza per fare molto, e di certo non sprecherà le ultime energie che gli sono rimaste per provare a scrollarsela di dosso.

Invece decide di ascoltarla, rimanendo un po' sorpreso dallo scoprire per quale motivo lo stesse cercando.*

Glaurk, dici? *borbotta pensieroso. Per quale ragione aveva bisogno di lui? Forse riguarda proprio il ritorno di Melkor... ma in ogni caso, non lo scoprirà certo restando qui*

Molto bene *sospira* portami da lui. E ti prego di non tirarmi *aggiunge* non mi sento esattamente... al massimo della forma.

 

Pandora

Adar!! Adar finalmente e che ci vuole un falco anche per te per farti arrivare ora?

*Sospira mentre si passa le mani sugli occhi.

È stata una giornata lunghissima e stancante e sembra ancora lungi dal finire*

Ascoltami, qui c'è Glaruk che ha bisogno di parlarti, ma prima devo dirti una cosa importante...anzi due.

So che sai quanto me chi è ritornato...a parte che te lo leggo in faccia, ma va beh.

Mi ha detto Mairon cosa hai trovato

*Sussurra guardandolo seriamente*

Un consiglio, da amica, se vuoi ascoltarlo...non farti assolutamente trovare con quel coso in tasca quando verrà.

Perché lo sai che verrà, vero?

*Picchietta le dita sul tavolo, riflettendo pensierosa*

Immagino tu non voglia rinunciarci ma fossi in te lo nasconderei in qualche posto che solo tu sappia dov'è.

È un consiglio eh, poi ovviamente fa come vuoi.

Ti dovevo dire una seconda cosa vero? O Numi, che cos'era?

*Assorta medita un attimo con il viso posato sul palmo*

Ah si!!

*Ripete anche a lui tutte le istruzioni date a Mairon, sia sulle precauzioni per il virus che per l' antidoto, non è sicura lui sia nelle condizioni di ricordarsi tutto*

Va bene, credo di averti detto tutto ..credo almeno ma pazienza, se mi viene in mente qualcosa ti chiamerò

Glaruk!! Vieni presto, c'è Adar in holocall!

*Dice alzandosi per lasciare posto di fronte all' apparecchio al suo assistente*

 

    Adar: *Adar non riesce a trattenere un sussulto alle parole di Pandora.

Purtroppo è vero... lui sa bene che Melkor verrà qui, richiamato dal suo vecchio apprendista e braccio destro. E se dovesse scoprire del Silmaril che è in suo possesso... tenterà sicuramente di rubarglielo, e lui non potrà fare niente per contrastare il suo immenso potere!

Annuisce lentamente*

Io... farò del mio meglio per evitarlo *borbotta, cercando di nascondere quanto sia davvero terrorizzato*

Grazie per il consiglio.

*A quel punto, si rivolge alla schermata dell'holocall, il volto contratto da un'espressione più risoluta.

   

Glaruk

*Ascoltando le parole di Pandora si è sporto leggermente a sbirciare e ha colto un'attimo il viso di Adar. Il viso teso e quasi spaventato di Adar.

Poi la sua espressione diventa risoluta quando Pandora mi chiama*

Padre Adar! Padre! State bene? Pandora mi assicura che il ritorno di Melkor non ci causerà danno. Che noi qui siamo sotto la sua protezione. E che questo devo dire ai compagni.

*Tremo nel pronunciare il nome tanto odiato, tanto temuto*

Ma voi Padre? Voi sarete al sicuro? Possiamo fare qualcosa.

Forse la mia signora può estendere la sua protezione anche a voi?

*Lo chiedo volgendo occhi supplichevoli alla mia signora.*

    

Pandora

*Era ritornata alla teca, scrutando attentamente i corpi delle cavie decedute, quando la voce di Glaruk la richiama

Si avvicina posandogli una mano sulla spalla, addolcendo il tono di voce*

Vorrei poter garantire anche per Adar, credimi che fossi sicura di poterlo fare te lo direi...ma al momento

*Lancia un'occhiata ad Adar*

Al momento non ne ho modo, Adar sa come mai

*E di certo se resta col Silmaril niente e nessuno potrà fermare Melkor dal riprenderselo*

Però sapete che per qualsiasi altra cosa in mio potere io ci sono.

*Torna ad analizzare la teca chiamando con un cenno della mano Coralith per mostrarle qualcosa*

    

Adar: *Alla sincera preoccupazione mostrata dall'orco, Adar sente parte della paura abbandonarlo, mentre viene lentamente sostituita da sincero affetto.

Nonostante quanto la loro razza sia stata ampiamente perseguitata e considerata indegna di vivere da fin troppi abitanti della Terra di Mezzo, mai una volta lo hanno abbandonato a se stesso o si sono dimostrati infidi o crudeli come narrano i racconti... almeno con lui.*

Vorrei poter dire di star bene, figlio mio... ma non è così, e temo che non lo sarà per molto tempo. E per quanto la tua preoccupazione e quella dei tuoi fratelli sia apprezzata... purtroppo, non c'è niente che possiate fare per proteggermi da ciò che è in arrivo.

Non contro qualcuno come LUI. Tu sai a chi mi riferisco, non è vero figlio mio?

 

Glaruk

*Le parole del Padre Adar non sono molto rassicuranti e il cuore del giovane uruk si stringe al pensiero di quello che egli dovrà affrontare, tutti loro ben sanno e molto immaginano di quanto abbia sofferto tra le grinfie di Melkor.

Quasi un senso di colpa e impotenza si aggiunge al sapersi al sicuro sotto la protezione di Pandora e non poter fare nulla per aiutare Adar*

"Se potrò, farò qualcosa per aiutarlo. Lo giuro"

*Pensa il giovane uruk stringendo i pugni.

Quando la holocall si interrompe perché Adar deve precipitarsi ad occuparsi del suo Re Glaruk raddrizza le spalle e si dirige verso le stanze dove sa di poter trovare i compagni*

Fratelli miei, ho notizie importanti da darvi*

Esordisce tentando di non fare trasparire il nervoso dalla voce

*Ho parlato ora con il Padre Adar, tempi gravi si preannunciano. Non sappiamo come ma Melkor, il signore oscuro, è tornato a spargere il suo terrore su Arda.

*Non appena pronuncia il nome un sussulto generale e alcune grida di panico accolgono le sue parole*

Fratelli! Ascoltatemi! La nostra signora ha detto che noi qui con lei saremo protetti. Lei ci proteggerà, ne sono certo. Ne siete certi?

*Un coro di assenso, per quanto ancora tremante, rende chiaro quanto tutti loro abbiano fiducia in Pandora.*

Purtroppo lei non può proteggere chi è lontano, al servizio di altri. Avvisate gli amici, che siano pronti. E se sarà possibile fare qualcosa per loro non mancheremo

*Mentre i compagni si disperdono commentando in gruppetti e tornando ai loro compiti il giovane uruk va in cerca di Pandora per riferirle di aver parlato ai compagni.*

 

Nel mentre, preannunciati da un lungo stridio, i due falchi rientrano dalla finestra, posandosi sul tavolo

Al collo dei due volatili è legata una corda da cui pendono due flaconi contenenti un liquido in una ed alcune pillole nell'altra*

  

Sauron 

*mi sento come fluttuare nel cielo....è come se vedessi la Terra di Mezzo dall'alto...forse...forse il mio corpo è già disintegrato ed io sto fluttuando verso il Vuoto, è lì che andrò, no?* Aule, ti prego salvami!! *non so nemmeno come è uscita la mia voce....non riesco quasi a sentirmi. Sento gli occhi chiudersi e precipito in un sonno pieno di incubi. Se guarirò....avrò vendetta*

   

Adar: *Una voce familiare richiama l'attenzione dell'Uruk.

Voltandosi, scorge Sauron nello stato più pietoso in cui l'avesse mai visto... non sembra più nemmeno lui, solo una mera ombra del Maia per fino a pochi giorni prima aveva preso il controllo di questa città.

Sembra così... umano, ma Adar è perfettamente consapevole di cosa si nasconda al di sotto di quel corpo di carne e sangue: un'entità di pura energia che non potrà mai davvero morire con mezzi convenzionali, ma che può ancora soffrire.

Il suo primo pensiero è di lasciarlo agonizzare ancora un po'... ma poi rammenta a se stesso che non può permettersi di perdere un alleato tanto potente, ora che Melkor è di nuovo tra loro.

Così afferra entrambe le medicine e comincia ad applicarle con parsimonia.*

Aule non ti salverà, mio signore *borbotta* solo io posso farlo. Ormai hai abbandonato la sua grazia molto tempo fa... proprio come me.


 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4052539