Vɷɩcҽى - Tɷkʏɷ Rҽѵҽŋɠҽɾى Fɭaىɧʆɩc

di New Moon Black
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** {1. Gatto.} ***
Capitolo 2: *** {2. Calcio.} ***
Capitolo 3: *** {3. Squadra.} ***
Capitolo 4: *** {4. Perché quando dico 'basta' tu capisci 'ancora'?} ***
Capitolo 5: *** {5. Speranza.} ***
Capitolo 6: *** {6. Ferite.} ***
Capitolo 7: *** {7. Riscrivere.} ***
Capitolo 8: *** {8. Sbuffo.} ***
Capitolo 9: *** {9. No.} ***
Capitolo 10: *** {10. Combatti.} ***
Capitolo 11: *** {11. Cercami.} ***
Capitolo 12: *** {12. Potrebbe essere una buona occasione.} ***
Capitolo 13: *** {13. Rissa.} ***
Capitolo 14: *** {14. Moto} ***
Capitolo 15: *** {15. Carezze.} ***



Capitolo 1
*** {1. Gatto.} ***


*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo.
*Personaggi: Chifuyu Matsuno, Keisuke Baji, Sorpresa.
*Note: missing moments Valhalla Arc:
dove uno spettatore "curioso" vede Fuyu e Baji conciati male.

 
Gatto


 

Due occhietti scuri e vispi, di un nero così intenso come l'inchiostro, osservavano con estrema attenzione e, anche, con velata curiosità quei due ragazzi che cercavano di medicarsi, a vicenda, con quei strani attrezzi uscire dalla


Due occhietti scuri e vispi, di un nero così intenso come l'inchiostro,
osservavano con estrema attenzione e, anche,
con velata curiosità quei due ragazzi che cercavano di medicarsi, a vicenda,
con quei strani attrezzi uscire dalla "scatola bianca" in salotto;
avevano vari lividi sui loro volti,
alle nocche delle mani c'erano tracce di una sostanza scura e rinsecchita sulla loro pelle,
i loro vestiti erano sgualciti e impolverati e, a giudicare dalle loro smorfie di fastidio,
sembravano soffrire non poco a quel strano "rito" di medicazione.

Inclinò la testa, confuso, e facendo oscillare appena le orecchie a punta,
aveva assottigliato lo sguardo con fare circospetto...
chissà cosa avevano combinato quei due per ridursi in quel modo, pensò il gatto.

La voce di Chifuyu, il suo padroncino, lo fece scattare sull'attenti,
rizzando il pelo corvino, e quando udì l'inconfondibile risata del ragazzo del quinto piano,
quel tipo dai capelli neri,
uscì allo scoperto dal suo nascondiglio segreto e si precipitò nel salotto, con passo elegante.

La voce di Chifuyu, il suo padroncino, lo fece scattare sull'attenti, rizzando il pelo corvino, e quando udì l'inconfondibile risata del ragazzo del quinto piano, quel tipo dai capelli neri, uscì allo scoperto dal suo nascondiglio segreto e si pre...


Angolo dell'autor*:

Non ho mai sperimentato una flashfic in tutta la mia vita... ma, come si dice in questi casi:
"C'è sempre una prima volta a tutto, no?"
Ebbene, rieccomi qui dopo nemmeno secoli di assenza su questa piattaforma, con una nuova "storia",
grazie alla nuova challenge che Rossella ha lanciato sul gruppo facebook"Hurt/Comfort Italia"...
ovvero il "3 Frasi Fic" (che, a quanto pare, è una rivisitazione di un vecchissimo contest dove, in una frase,
bisognava produrre una flashfic o, più semplicemente, una drabble.)
Giustamente, chi potevo mai scegliere come cavie se non loro due, Baji e Fuyu?
Personalmente non li shippo, (li vedo come BROTP) ma adoro moltissimo le loro interazioni,
l'evolversi della loro amicizia, come in qualche modo si capiscono a vicenda e,
ovviamente, la loro passione per i gatti- 

(Toh, due gattari mi mancavano proprio.)

Non so se si fosse capito, ma... per chi mi conosce, sa quanto io mi prodigo molto con la scrittura e quanto,
certe volte, faccio uscire fuori certi poemi...
Insomma, quello che voglio dire è che, l'arte della sintesi, non è proprio il mio genere hahahhha
Tuttavia, ho voluto comunque partecipare all'iniziativa,
pensando che forse avrei potuto approfondire meglio questo tipo di "stile", di scrittura s'intende.
Btw, spero 
che non vediate l'ora di seguire questa raccolta di flashfics e che, in qualche modo,
possiate essere stupiti.

Non esitate a lasciarmi qualche recensione/messaggio/commento carino nel feedback,
o magari qualche critica costruttiva, mi farebbe un sacco piacere fare con voi qualche chiacchierata.

Ci vediamo al prossimo aggiornamento!

Distinti saluti,
Artemìs.

 

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Capitolo 2
*** {2. Calcio.} ***


*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic" a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.
*Fandom: Tokyo Revengers.
*Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo.
*Personaggi: Chifuyu Matsuno, Keisuke Baji.
*Note: missing moments Moebius Arc: Keisuke mostra a Chifuyu una tecnica di karate.


 

Calcio


 

«Accidenti, con quel colpo mi hai quasi spazzato via


«Accidenti, con quel colpo mi hai quasi spazzato via... ahia, che male!» disse il biondino a denti stretti,
tenendosi piano la pancia dolorante, eppure dentro di sè,
Chifuyu non poté fare a meno di pensare quanto fosse incredibile Keisuke Baji che, nel frattempo,
lo stava aiutando a rimettersi in piedi «Hey, chi ti ha insegnato quel calcio?»

Il Capitano della Prima Divisione della Tokyo Manji Gang osservò attentamente il viso del minore,
il suo cosiddetto "braccio destro" e, per un breve momento,
gli riaffiorò nella mente tutti i momenti trascorsi nel Dojo della famiglia Sano; come lui e Manjiro,
da bambini, avevano imparato insieme le basi delle arti marziali, di come le tecniche di gambe,
come la Yoko-Geri, erano più forti ed efficaci rispetto ai pugni,
di come quella disciplina è stata concepita oltre per la difesa personale,
ma anche per la consapevolezza della propria forza interiore e la voglia di migliorare se stessi...
e nonostante sono passati anni da allora, lui,
Keisuke Baji, crede ancora in quei principi morali e spirituali.

«Ho praticato arti marziali con Mikey... da bambino.» mormorrò piano lui,
inclinando appena la testa in direzione del biondino,
e nel fare ciò fece oscillare i lunghi capelli corvini avanti e indietro, dondolando
«Volendo, potrei insegnartelo... ma potremmo rendere le cose "interessanti"... tu che dici, Chifuyu?»

 

 tu che dici, Chifuyu?»

 

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Capitolo 3
*** {3. Squadra.} ***


*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo.
*Personaggi: Chifuyu Matsuno, Takemichi Hanagaki.
*Note: missing moments Black Dragons Arc: dove Mitchy e Fuyu rafforzano la loro alleanza,
dopo una confessione importante dal nuovo "Capitano".


 

Squadra


 

Quel ragazzo era davvero incredibile, pensò il biondino mentre osservava il volto serio e contratto del suo amico Takemichi, il suo partner, che era pieno di cerotti, bende e vari lividi sparsi qua e là; nonostante gli avesse confessato di essere ...

Quel ragazzo era davvero incredibile, pensò il biondino mentre osservava il volto serio e contratto del suo amico Takemichi,
il suo partner, che era pieno di cerotti, bende e vari lividi sparsi qua e là;
nonostante gli avesse confessato di essere un Time Leaper,
che aveva cercato disperatamente di salvare la ragazza che amava dal braccio della morte,
che aveva lottato con le unghie e con i denti per proteggere Keisuke Baji durante il "Bloody Halloween",
che aveva tentato l'impossibile di trascinare via il loro Comandante, Mikey,
dalla malavita, dalla violenza e dalla disperazione,
rimase spiazziato quando gli disse di voler fermare da solo Kisaki Tetta,
quel pazzo psicopatico che aveva gettato caos nella Toman,
che aveva distrutto tutto ciò che Mikey teneva di più,
che era responsabile per la morte di Baji e che si fosse sporcato le mani per ferire tutte persone che voleva bene,
incluso Chifuyu.

Quando, un mese fa, egli propose al ragazzo di creare una "squadra di soccorso"
per portare via l'ex Capitano della Tokyo Manji Gang dalle grinfie della Valhalla,
nonostante abbia provato paura per la sua vita, aveva accettato di seguirlo in quel folle "piano"
e da allora, gli ha sempre mostrato quello sguardo determinato, deciso ed irremovibile;
mentre gli altri non lo stavano guardando, troppo presi dai vari conflitti,
Takemichi Hanagaki era rimasto lì, sia per lui che per Baji, combattendo con tutte le sue forze,
senza che qualcuno lo supportasse in quella incredibile, ma pericolosa, "Odissea".

E fu allora che lui, Chifuyu Matsuno, prese una decisione importante: avrebbe seguito Takemichi fino in capo al mondo,
superando i propri limiti, sconfiggendo colui che gli aveva strappato la vita del suo caro amico...
per una causa più grande e nobile, ovvero riscrivere il futuro.

 per una causa più grande e nobile, ovvero riscrivere il futuro

 

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Capitolo 4
*** {4. Perché quando dico 'basta' tu capisci 'ancora'?} ***


*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Personaggi: Kisaki Tetta, Shuji Hanma.
*Note: slice of life, piccolo riferimento alla Black Dragons Arc,
dove Kisaki fa una ramanzina a quell'imbecille del suo "braccio destro"
perché, semplicemente, è un cretino patentato.



 

Perché quando dico 'basta' tu capisci 'ancora'?
 

 

Quando Kisaki gridò con rassegnazione, mista a frustrazione, a uno Shuji sanguinante e preda a un insolito attacco di isteria, qualcosa come:



Quando Kisaki gridò con rassegnazione, mista a frustrazione, a uno Shuji sanguinante e preda a un insolito attacco di isteria,
qualcosa come:"Perché quando dico 'basta', tu capisci 'ancora'?"; la risposta che gli diede lo devastò...
a tal punto che dovette, seriamente, fare appello a tutta la sua calma e sangue freddo,
che lo ha sempre accompagnato nei suoi quattordici anni.

Pur sapendo di non essere un grande cervellone o un tipo da escogitare una strategia "tecnica"
(quello era il lavoro di Tetta, lui era più un tipo da "botta e via"),
il ragazzo gli confessò che se si era ridotto in quello stato pietoso, con una mano mezza recisa e con vari lividi sul suo corpo...
Era perché voleva trovare delle informazioni accantivanti sulla Black Dragons,
sul loro Leader e sui suoi sottoposti più fidati; e gli disse, più di una volta,
che aveva agito in quel modo per un'unica ragione: per la buona riuscita del "grande" piano,
di creare la "nuova" Toman che tanto sognava il suo "Capo".

Mentre Kisaki si prodigava a medicare le sue "ferite da guerra",
si domandò se il suo tirapiedi, quel Hanma, fosse così stupido da tagliarsi una mano per quella impresa spericolata...
o fosse solo un coglione fissato con le botte;
ma dovette ammettere che la sua fedeltà e il suo spirito d'iniziativa erano davvero... ammirevoli.

 ammirevoli

 

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Capitolo 5
*** {5. Speranza.} ***


*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Personaggi: Takemichi Hanagaki, Sorpresa.
*Note: missing moments Moebius Arc:
ove il nostro eroe piagnucolone, dopo aver salvato Draken da Kiyomasa,
si trova in un mare di pensieri.


 

Speranza


 

Takemichi ha perso il conto di quante volte gli è stato detto che fosse



Takemichi ha perso il conto di quante volte gli è stato detto che fosse "senza speranza",
del perchè fosse così ostinato a fronteggiare qualcuno più forte di lui e che se rincorreva in un'impresa impossibile
pur sapendo di non essere forte abbastanza per proteggere le persone che amava...
si sarebbe solo illuso, fino a vacillare in un abisso buio e profondo, per poi svanire come uno sbuffo di vento;
eppure, nonostante la paura, lui non si era arreso,
anzi: aveva sfidato le leggi dello spazio-tempo per salvare un'anima innocente ed era riuscito,
persino, ad avere la sua rivincita con il bullo che lo ha terrorizzato per ben 12 anni.

Ricordava che quella luce brillava in quel mare scuro, era una scintilla così piccola,
nessuno sarebbe stato in grado di vederla... eppure lui l'aveva vista e mentre correva,
con il cuore a mille, ha proteso subito la mano in avanti, raggiungendola.

Si guardò distrattamente la mano sinistra e notando come quella macchia scura evidenziava la sua pelle chiara,
sorrise: anche se erano passati vari giorni, se non settimane, da quell'episodio,
ricordava molto bene che Takemichi avesse sofferto molto per proteggere sia le ragazze che Draken da Kiyomasa, e i suoi scagnozzi...
Ma, come disse un vecchio saggio:
"Una cicatrice non si forma quando si muore.
Una cicatrice significa: sono sopravvissuto."

 

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Capitolo 6
*** {6. Ferite.} ***


*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Personaggi: Takemichi Hanagaki, Manjiro Sano.
*Note: missing moments Final Arc: dove Mitchy è quasi sul punto di morte e si chiede,
tra sè e sè, se sia riuscito a cambiare il destino di Mikey e salvarlo dai suoi "impulsi oscuri."

#fuorichallenge


 

Ferite


 

 Se c'era una cosa che Takemichi aveva imparato viaggiando tra una linea temporale e un'altra, era quanto fosse straziante la disperazione - come una terribile malattia mortale che, invisibile,  prosperava indisturbata all'interno del proprio corp...



Se c'era una cosa che Takemichi aveva imparato viaggiando tra una linea temporale e un'altra,
era quanto fosse straziante la disperazione - come una terribile malattia mortale che,
invisibile, prosperava indisturbata all'interno del proprio corpo e corrodeva la povera e sventurata anima con il dolore,
la rabbia e la frustrazione - e quando arrivava il "giorno del giudizio",
nessuno era in grado di contrastare lei, la Morte, che sorrideva beffarda all'acquisto di una nuova anima...
E tra queste, c'era anche lui, Manjiro.

Una volta, non molto tempo fa,
egli gli confessò una cosa: ci sono ferite che non se ne andavano via nemmeno con il tempo...
ed erano più profonde di quello che sembravano; nonostante potevano risanarsi sopra la pelle, formando delle cicatrici,
nel profondo del proprio corpo - ma anche nel cuore e nella mente - potevano cambiarti dentro...
e la maggior parte delle volte, gli effetti erano così devastanti da far toccare il fondo,
abbracciando la fine della propria esistenza.

Quando fu tra le braccia di Mikey - gravemente ferito e con la katana che gli trapassava lo stomaco
e una piccola parte dei polmoni - il suo primo pensiero fu di stringergli forte la mano;
con quella stretta calda e rassicurante, voleva fargli capire che non l'avrebbe mai lasciato da solo...
anzi, avrebbero camminato fianco a fianco per superare la tempesta,
avrebbero viaggiato indietro nel tempo insieme per cambiare il futuro e, cosa più importante,
lo avrebbe stretto forte a sè, dicendogli qualcosa del tipo:
"Se avrai paura allora stringimi le mani, perché noi due siamo invincibili, vicini...
Supereroi, solo io e te, e ovunque io andrò, tu sarai con me."

 

 

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Capitolo 7
*** {7. Riscrivere.} ***


*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Personaggi: Takemichi Hanagaki, Manjiro Sano.
*Note: missing moments Final Arc: Mitchy e Mikey sono di nuovo insieme, in versione baby,
e giustamente non hanno idea su come hanno fatto a ritornare nel passato;
ma dopo il ricongiungimento,
entrambi i "bambini" iniziano a correre 
e il loro pensiero è uno soltanto: vogliono la loro rivincita.
#fuorichallenge

 

Riscrivere

 

Alla domanda di Mikey, ovvero:


Alla domanda di Mikey, ovvero:"Cosa dovremmo fare ora, Takemitchy?",
quest'ultimo rimase in silenzio per un paio di secondi, assorto nei suoi pensieri,
mentre una brezza piacevole faceva solleticare i volti dei due "ragazzini";
fino a qualche momento fa, era convinto di essere morto e aveva percepito il proprio corpo sprofondare nell'oscurità...
Eppure, aveva sentito la "sua" voce - che supplicava disperato di svegliarsi - e per puro istinto, provò a riaprire gli occhi.

Mai si sarebbe aspettato di aver viaggiato nuovamente nel passato,
tantomeno scoprire che, anche Manjiro, avesse fatto la stessa cosa contemporaneamente;
in un primo momento, si era stranito di vedersi se stesso bambino davanti allo specchio e che,
come nel primo "salto", stesse rivivendo i ricordi della sua gioventù - ovviamente,
prima di morire da chissà quale calamità cosmica - ma constatò che fosse tutto vero quando,
non solo rivide Emma, Sanzu, lo stesso Mikey e Shinichiro, ma anche lui, Baji... ed era merito del suo gancio destro,
ma si tenne per sè quel ringraziamento: non l'avrebbe capito comunque.

«Credo di sapere cosa fare...» il sorriso di Takemichi gli arrivò da un orecchio e un altro quando, istintivamente,
si scontrò con le iridi scure del biondino,
che brillavano di una nuova luce «Mikey, vuoi aiutarmi a riscrivere il futuro?»

» il sorriso di Takemichi gli arrivò da un orecchio e un altro quando, istintivamente, si scontrò con le iridi scure del biondino, che brillavano di una nuova luce «Mikey, vuoi aiutarmi a riscrivere il futuro?»

 

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Capitolo 8
*** {8. Sbuffo.} ***


*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Personaggi: Rindou Haitani, Ran Haitani.
*Note: slice of life, missing moment prima degli avvenimenti della serie,
dove Ran e Rindou sono appena degli adolescenti... ma già governano il quartiere di Roppongi.

Durante uno scontro con un gruppetto di teppistelli,
il maggiore ha riportato delle brutte ferite e, di conseguenza, tocca a Rindou medicarlo...
p
eccato che non è la sua attività preferita conoscendo quanto sia "delicato".
#fuorichallenge



 

Sbuffo

 

«Smettila di lamentarti e fammi finire, cretino!» ringhiò quasi minaccioso il biondo mentre cercava di tamponare, con estrema cautela, il volto di suo fratello con un batuffolo di ovatta e disinfettante; quando si calmò del tutto, finalmente, poté...



«Smettila di lamentarti e fammi finire, cretino!» ringhiò quasi minaccioso il biondo mentre cercava di tamponare,
con estrema cautela, il volto di suo fratello con un batuffolo di ovatta e disinfettante; quando si calmò del tutto,
finalmente, poté esaminare meglio quel brutto taglio alla guancia, poco sopra la curva delle fossette
«Rispetto alle altre, questo taglio si sta già rimarginando... vedi di non muoverti quando ti metto i cerotti,
altrimenti mi avrai fatto sprecare ore di lavoro per nulla.» borbottò egli mentre buttava via tutte le garze,
batuffoli e bende sporche di sangue e terriccio nel cestino, poco lontano dai due ragazzi.

Lui e Ran erano ritornati a casa dopo un lungo scontro con un gruppetto di delinquenti
(a detta sua, molto stupidi e poco inclini alle chiacchere) e avevano avuto la faccia tosta di mettere piede nel "loro" regno,
Roppongi, convinti di poterlo conquistare con facilità e calpestare il loro orgoglio;
nonostante li avevano battuti e mandati via a calci nel sedere, Rindou ha avuto - per un breve momento -
un attacco di panico quando vide suo fratello maggiore sputare un rivolo di sangue e barcollare in avanti,
pieno di lividi violacei ed escoriazioni molto pronunciate.

Come poggiò delicatamente quei cerotti vicino al taglio pregandogli "gentilmente"
di non fare più stronzate del genere durante una rissa, emise uno sbuffo infastidito quando vide le sue iridi viola
- le stesse che aveva il minore - con un guizzo luminoso ad animargli non solo il volto di porcellana,
ma anche il sorriso appena pronunciato e le trecce biondo miele; subito dopo, gli confessò che doveva stare tranquillo,
che il suo amato "fratellone" era più tosto e coriaceo di quanto volevasi dimostrare e che gli avrebbe sempre coperto le spalle,
sia nella buona che nella cattiva sorte.


 

Come poggiò delicatamente quei cerotti vicino al taglio pregandogli

 

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Capitolo 9
*** {9. No.} ***



*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Personaggi: Rindou Haitani, Ran Haitani.
*Note: missing moment durante la Valhalla Arc,
dove Rindou ha la febbre e nonostante ha seguito tutte le indicazioni del medico di casa,
non riesce a riprendersi completamente.

Allora tocca a Ran che gli propone una medicina "particolare"...
e si offre anche volontario nel somministrargliela.

#fuorichallenge


 

No


 

«Non guardarmi così, fratellino


«Non guardarmi così, fratellino... sai meglio di me che prima o poi sarebbe dovuto succedere.»
disse piano il corvino mentre indossava quei guanti di lattice,
rigorosamente neri, che evidenziavano perfettamente le linee grandi e sinuose delle sue mani
«Fidati di me Rin, non solo ti farà abbassare la febbre... ma ridurrà anche la nausea. Tanto vale provarci, no?»
domandò lui con un sorriso incoraggiante,
nella speranza di poter dissuadere quel brontolone di suo fratello
- nauseato e con la febbre alta da oltre una settimana - se non qualche giorno in più.

Dopo vari tentennamenti e varie raccomandazioni da parte del minore
- complice la promessa di ricevere un bel frappè di fragole e banane -
Ran ottenne finalmente "quel" consenso e, senza ulteriore indugio,
prese dalla confezione dei medicinali quella piccola sfera bianca dalla lieve forma a punta e lo lubrificò per bene;
successivamente, il maggiore sollevò con la mano libera un gluteo,
facendo uscire allo scoperto la zona rettale, e... tempo di un battito di ciglia, era già dentro di lui.

Rimase con il fiato sospeso quando, per un breve momento,
vide suo fratello minore irrigidirsi alla presenza di quel "corpo estraneo"
- come biasimarlo, è sempre una brutta esperienza ricevere una supposta su per il culo -
ma poté tirare un sospiro di sollievo al pensiero che, forse,
Rindou si sarebbe ripreso definitamente da quella brutta febbre da cavallo...
e che, magari, Ran avrebbe potuto dormire sonni tranquilli,
senza che passasse l'ennesima notte in bianco, con la costante apprensione di una possibile ricaduta.


 

 e che, magari, Ran avrebbe potuto dormire sonni tranquilli, senza che passasse l'ennesima notte in bianco, con la  costante apprensione di una possibile ricaduta

 

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Capitolo 10
*** {10. Combatti.} ***



*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Personaggi: Emma Sano, Hinata Tachibana, Sorpresa.
*Note: missing moment Black Dragons Arc,
dove la bionda cerca di aiutare la sua amica e la convince a parlare con Takemichi;
e quando percepisce la sua paura, Emma le ricorda una cosa importante.

#fuorichallenge


 

Combatti


 

Lei e Hinata camminavano fianco a fianco con una certa fretta e, di tanto in tanto, i fiocchi di neve si posavano delicatamente sui loro capelli, biondi e rosa pesca, che mettevano in forte contrasto la coltre bianca ed immacolata di cui erano cir...




Lei e Hinata camminavano fianco a fianco con una certa fretta e,
di tanto in tanto, i fiocchi di neve si posavano delicatamente sui loro capelli,
biondi e rosa pesca, che mettevano in forte contrasto la coltre bianca ed immacolata di cui erano circondate;
mentre la ragazza guidava per arrivare a casa sua, Emma si ricordò con un sorriso sulle labbra quando,
al Festival estivo, ella provò in tutti i modi a conquistare il ragazzo che gli piaceva
- di cui è il miglior amico di suo fratello maggiore - ma ahimè falliva miseramente,
ogniqualvolta che lui la trattava come una bambina... e non coglieva i suoi segnali.

Poi, le disse queste esatti parole:
"Non arrenderti con Draken e se senti che il mondo ti sta crollando addosso, combatti.
Fagli capire come ti senti!"; e dopo il casino successo tra la Toman e la Moebius,
di cui lo stesso ragazzo era uscito vivo per miracolo
(ovviamente, facendo venire un attacco di cuore alla povera Emma, vedendolo gravemente ferito),
ella confessò d'impulso come si sentisse nel profondo del suo cuore e...
incredibile a dirsi, non solo funzionò, ma adesso lei e Draken stavano iniziando a frequentarsi "seriamente".

Si era ripromessa che prima o poi le avrebbe restituito il favore
- quell'ancora di salvezza nel momento del bisogno - e che l'avrebbe aiutata a qualsiasi costo...
quando ascoltò con apprensione il dilemma della sua migliore amica,
ella capì che doveva agire: finalmente, era il suo turno a poterle dire "combatti".

«Tu lo ami, no?
Non essere così insicura, fagli capire come ti senti!»



 

«Tu lo ami, no?Non essere così insicura, fagli capire come ti senti!»

 

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Capitolo 11
*** {11. Cercami.} ***



*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Personaggi: Takemichi Hanagaki, Sorpresa.
*Note: missing moment Black Dragons Arc,
dove Takemichi è ritornato nel "presente" e scopre insieme a Naoto, con orrore,
che tutti i ragazzi della Toman sono stati uccisi, persino la sua amata Hina...
tutti gli indizi portano che, il responsabile di tale massacro, è proprio Manjiro Sano.

Nel mentre si fa raccontare da Naoto tutto quello che è successo, il ragazzo nota una lettera,
molto insolita, senza il nome del mittente...
lui capisce subito di chi si tratta e con l'aiuto del detective Tachibana, Mitchy si ritrova a Manila...
incosapevole di star camminando in un cimitero.

#fuorichallenge


 

Cercami
 

 

Takemichi stava camminando a passo svelto - rischiando più volte di sbucciarsi le ginocchia - nei meandri più profondi nel tempio di Corregidor, una delle ultime roccaforti rimaste in piedi dopo quel sanguinoso conflitto del 6 Maggio 1942; durante...



Takemichi stava camminando a passo svelto - rischiando più volte di sbucciarsi le ginocchia -
nei meandri più profondi nel tempio di Corregidor,
una delle ultime roccaforti rimaste in piedi dopo quel sanguinoso conflitto del 6 Maggio 1942;
durante il viaggio in aereo con la mappa del territorio tra le mani,
Naoto gli aveva raccontato che durante la Seconda Guerra Mondiale, nella "Battaglia di Corregidor",
le forze alleate filippine ed americane si arresero contro l'esercito giapponese e lì, proprio in quell'isola rocciosa a sud di Manila,
nella provincia di Bataan - Filippine - in quello che sembrava un cimitero sperduto e dimenticato da Dio,
 lui era lì... ad aspettarlo.

Era affaticato, esausto e nauseato... si è dovuto separare dal suo amico poliziotto dicendo di voler "ispezionare" meglio il lato nord
(mannaggia a lui ad essersi perso in quel labirinto criptico e sbagliarsi, per ben tre volte,
ad attraversare lo stesso incrocio che lo faceva uscire dal tempio)
ma nonostante l'ansia a mille e una breve sosta per prendere sia l'acqua e la pillola per la nausea,
il corvino proseguì spedito verso la sua meta, deciso a voler raggiungere il punto stabilito nella lettera;
e quando credeva di aver perso le speranze, prima che se ne rendesse conto, arrivò a destinazione...
si emozionò così tanto che inciampò nei suoi stessi passi.

Proprio al centro di quella vecchia roccaforte bellica, con il soffitto crollato,
sotto un cielo grigio e soffocante e un enorme mucchio di rottami...
Shinichiro, il fratello maggiore di Mikey, aveva scovato i motori gemelli della sua "Babu", e sempre in quel luogo,
si erano scambiati la promessa di visitarlo, in futuro,
per ammirare con i propri occhi non solo l'essenza di quelle rovine che raccontavano storie di una vita passata,
ma anche per percepire sulla propria pelle quella pace interiore che aveva perso da tempo immemore;
non aveva trovato il suo nome scritto nella lettera, ma Takemichi capì subito che si trattasse di lui,
di Manjiro, e che in quel pezzetto di carta, gli aveva lasciato un messaggio chiaro ed esplicito...
e lui avrebbe fatto di tutto per trovarlo.

"Takemitchy... Cercami."

 

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Capitolo 12
*** {12. Potrebbe essere una buona occasione.} ***



*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Personaggi: Kisaki Tetta, Shuji Hanma.
*Note: una what if durante l'arco finale della Moebius,
dove il piccolo stronz- ahem Kisaki cura le ferite di Hanma
dopo il famoso scontro del 9 Agosto al  parcheggio del Tempio Musashi...
e riceve varie novità "
interessanti".
#fuorichallenge



 

 Potrebbe essere una buona occasione


 

Il ragazzo picchiettava delicatamente la garza e il disinfettante sul viso pallido e scavato del suo

 

Il ragazzo picchiettava delicatamente la garza e il disinfettante sul viso pallido e scavato
del suo "cosiddetto" braccio destro, Shuji Hanma,
togliendo i residui di sangue sulle guance - ma nonostante le giuste accortezze per evitare seccature,
quali per esempio possibili segni di percosse - vide di sfuggita vari lividi violacei sulla sua pelle;
egli sospirò, seccato: non solo doveva sistemare il casino che aveva lasciato
dietro in camera sua - vestiti bagnati, sangue e fango - ma era anche obbligato ad ospitarlo,
per tutta  la notte, perché nonostante non conoscesse benissimo quel tale (a detta sua, troppo una testa di cazzo)...
Tetta aveva bisogno di lui per arrivare al suo obbiettivo.

Kisaki prese un bel respiro profondo...
Anche se era tanto così da avere una emicrania fulminante.

«Prima che mi venga la brillante idea di prenderti a calci, fuori da casa mia,
dimmi almeno com'è andato lo scontro.»

Mentre il maggiore gli raccontò bene o male cosa è successo al Tempio Musashi
e di come la Moebius e la Toman hanno combattuto a sangue sotto la pioggia,
egli aprì piano la finestra della sua stanza - oltre per far passare via l'odore nauseabondo
e pungente del disinfettante, c'era un caldo soffocante, quasi tropicale - e nonostante fuori
c'era un forte odore di umidità ed era appena passata la mezzanotte,
il cielo era scuro, limpido e pieno di stelle;
ovviamente, fuori non c'era nemmeno l'ombra di una nuvola.

Forse non era riuscito a liberarsi definitivamente di Draken, il braccio destro di Mikey,
dal conflitto interno e sebbene si fosse sentito arrabbiato e frustrato - perché
non era andata esattamente come aveva pianificato dall'inizio - dopo il racconto di Hanma,
Kisaki si rese conto di aver appena trovato un'opportunità imperdibile,
una chance che non poteva, in alcun modo, lasciarsela scappare,
un occasione per poter emergere come un vero delinquente.
Con Pah-chin fuori dai giochi, la terza divisione non aveva una guida a cui fare affidamento e,
considerando che aveva adocchiato nuovi elementi per la nuova gang, la Valhalla,
Kisaki Tetta sorrise con fare sardonico.

Mentre prendeva appunti su come doveva essere la divisa della gang,
si disse a se stesso:"Questa... potrebbe essere una buona occasione...
Mikey, dovrai per forza notarmi."

 

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Capitolo 13
*** {13. Rissa.} ***


*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Personaggi: Takuya Yamamoto, Takemichi Hanagaki, Sorpresa.
*Note: missing moment prima degli avvenimenti della Moebius Arc:
Takuya racconta a Takemichi di aver avuto il suo momento di gloria
in uno scontro con dei delinquenti di zona e, come regalo di compleanno,
riceve un bel livido sull'occhio...

E non solo.
#fuorichallenge


 

Rissa



 

Con il ventilatore acceso in camera e il kit di pronto soccorso sul letto, Takemichi armeggiava con cerotti, fasciature, buste di ghiaccio e pomate ricostituenti usandoli  sul corpo indolenzito di Takuya, suo amico d'infanzia nonché membro onorari...



Con il ventilatore acceso in camera e il kit di pronto soccorso sul letto,
Takemichi armeggiava con cerotti, fasciature,
buste di ghiaccio e pomate ricostituenti usandoli sul corpo indolenzito di Takuya,
suo amico d'infanzia nonché membro onorario della Mizo Gang,
che sopportando il bruciore delle ferite - imprecando in silenzio
quanto pizziccasse il disinfettante su un graffio alla cute - aveva raccontato all'amico
che si era ritrovato in una rissa con dei delinquenti vicino a Shibuya, di seconda media,
e caldo a parte, è riuscito ad avere la meglio contro quei tre bulletti...
tutto merito di una tecnica di difesa che aveva imparato da Atsushi.

«È incredibile che sei sopravvissuto con tre avversari...» mormorrò stupito il biondino
mentre guardava Takuya che teneva il ghiaccio, avvolto in una pezzuola bianca,
e cercava di trovare sollievo dal livido nero - quasi viola - su tutta la palpebra gonfia dell'occhio destro
«Considernado che oggi ha fatto più caldo del solito...
è proprio un miracolo che non ti sei sciolto come un ghiacciolo!» esclamato ciò, Takemichi vide
il diretto interessato ridere piano, con un sorriso sghembo sulle labbra,
sebbene non avesse proferito parola...
Era come se gli avesse detto:"Sarò anche debole, ma quando voglio so essere molto determinato~"

Prima che il ragazzo potesse dirgli "scemo",
udì la porta scorrevole della sua camera da letto aprirsi e vedendo i sorrisi
allegri e vivaci di Akkun, Kazushi e Makoto, che tenevano in mano con estrema apprensione
una confezione bianca dai delicati ghirigori azzurri e blue marine - proveniente dalla pasticceria di fiducia,
nonché il preferito, di Takuya - il ragazzo capì che era il momento dei festeggiamenti.

«Takuya Yamamoto, oggi sei diventato un uomo, auguri amico!»

«Bel modo per festeggiare il compleanno, Berseker.»

«Puoi dirlo forte Yamagishi!
Insomma, non capita tutti i giorni che il nostro Takuya vinca ad una rissa,
per di più con questo caldo!»

«Via via, ragazzi, non rovinate il suo momento.» rispose divertito il rosso che,
come gli altri due ragazzi, uscì allo scoperto da dietro la porta
e facendosi aiutare dal castano e dal corvino, adagiarono il pacco sulla scrivania,
sistemando anche i bicchieri e una bevanda rinfrescante per l'occasione
«Se abbiamo finito di fare salotto, chi vuole una bella fetta di Beach Mirror Glaze Cake

 

» rispose divertito il rosso che, come gli altri due ragazzi, uscì allo scoperto da dietro la porta e facendosi aiutare dal castano e dal corvino, adagiarono il pacco sulla scrivania, sistemando anche i bicchieri e una bevanda rinfrescante per l'o...


Angolo dell'autor*:

Salve a tutti, non mi sono fatt* sentire spessisismo qui, nella raccolta,
(considerando che ho preferito che vi concentraste di più sulla lettura) ma noto comunque,
con piacere, che ci sono lettori interessati-

Torno a scrivere in questo "angolino" giusto per dirvi due cose.
La prima parte: oggi, 15 Luglio 2023, oltre ad essere il compleanno del piccolo Takuya,
bimbo bello, è anche il mio lol

E quindi... niente, forse non spicca moltissimo come ff dedicata a lui e non sprizza di originalità
(sono più che convint* di non saper più scrivere le drabble, ma vabbe' forse è il caldo
che mi fa dire troppe stronzate messe insieme lmao) ma ho cercato do fargli un bel tributo perché...
anche lui merita di avere il suo momento di gloria uwu

In più, volevo svelarvi un piccolo headcanon su Takuya,
per quanto riguarda il suo colore preferito, ovvero il blue marine:
oltre ad adorare il colore blu in generale, Takuya ama l'estate,
essere un tutt'uno con l'acqua e vedere le onde del mare che arrivano dalla riva;
un'altra aspetto simpatico di lui è che, oltre a fare delle sculture di sabbia
(rigorosamente con la protezione 50 perché, hey, è un fantasmino super delicato)
gli piace collezionare conchiglie.

Intanto, vi lascio la foto della torta in questione,
che onestamente, la trovo stupenda:

La seconda parte: la raccolta di mini drabble/flash fic sta quasi giungendo al termine e


La seconda parte: la raccolta di mini drabble/flash fic sta quasi giungendo al termine e...
se la mia memoria non m'inganna: mi mancano giusto altri 5-6 prompts
per la challenge "3 frasi fic".

E nulla, ho detto tutto quello che volevo dire!
Mentre vado a mangiare la torta di compleanno,
faccio nuovamente gli auguri al mio bimbo bello, Takuya,
e che dire: HAPPY BIRTHDAY TO US, SWEETIE~ 🥳🥂🎂🎉

Come dico sempre, non esitate a lasciarmi qualche recensione/messaggio/commento carino nel feedback,
o magari qualche critica costruttiva, mi farebbe un sacco piacere fare con voi qualche chiacchierata.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento di nuove storie e altro-
E piano ed adagio, stofinendo la raccolta, che bellezza-
Distinti saluti,
Artemìs.

 

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Capitolo 14
*** {14. Moto} ***


*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Personaggi: Manjiro Sano, Izana Kurokawa, Sorpresa.
*Note: AU/missing moment della Final Arc, 
dove un piccolo Izana viene adottato dalla famiglia Sano e sia lui,
Shinichiro, Emma e Mikey, si comportano come dei "normali" fratelli.

Un giorno, il nonno propone una "amichevole" nel dojo,
coinvolgendo Manjiro e Izana, ma q
ualcuno assiste alla scena, senza farsi vedere.
#fuorichallenge



 

Moto

 

Guardava assorto i due ragazzini che eseguivano, perfettamente, varie tecniche di attacco e difesa tra taekwondo e karate, sotto gli occhi sbalorditi sia dei bambini con la cintura bianca che i ragazzi - se non addirittura gli adulti, i cosiddetti...



Guardava assorto i due ragazzini che eseguivano, perfettamente,
varie tecniche di attacco e difesa tra taekwondo e karate, sotto gli occhi sbalorditi sia dei bambini
con la cintura bianca che i ragazzi - se non addirittura gli adulti, i cosiddetti istruttori - con la cintura nera;
dal lato Nord del dojo, il ragazzo aveva notato di sfuggita il sorriso meravigliato della piccola Emma
e il ghigno compiaciuto del nonno... se i suoi occhi avessero parlato, era sicuro che avrebbe detto qualcosa come:
"Ammirate, quelli sono i miei nipoti!"

Shinichiro stava passando per puro caso lì, vicino all'entrata,
che imbracciava da un lato la scatola del kit di pronto soccorso - causa lividi e graffi
acquisiti da una sorta di rissa tra i suoi migliori amici - quando gli parve di sentire
la voce del suo vecchio fare i nomi di Izana e Manjiro;
incuriosito, si affacciò appena dentro il dojo, senza fare il minimo rumore.

Ci stavano dando dentro i due fratelli con la dimostrazione dell'effetto "botta e risposta" - un altro modo per dire "mordi e fuggi",
il cosiddetto rapido susseguirsi di colpi e parate tra i due sfidanti - e più il biondino andava in attacco,
più l'albino sceglieva la difesa; e come quest'ultimo si era presentata l'occasione di fare la sua prima mossa,
era riuscito a mettere all'angolo l'altro in un battito di ciglia, facendo stupire tutti i presenti...
persino Emma, che non capiva niente di arti marziali.

Quando era sul punto di fare dietro front, Shinichiro aveva notato un dettaglio molto interessante:
dopo che il nonno si complimentò della bravura di Izana, il piccolo Mikey aveva provato a reprimere,
a stento, un moto di stizza - come se, da un momento all'altro,
sarebbe scoppiata una bomba - ed era sicurissimo che avrebbe dato di matto,
sapendo quanto fosse permaloso quella piccola peste; invece, con stupore,
lo aveva trovato a lamentarsi e gonfiarsi le guance, come uno scoiattolo che aveva ingurgitato troppi semini,
chiedendo al maggiore, immediatamente, un altro scontro 1x1.
A quella visione, egli sorrise divertito e decise di restare,
volendo scoprire cosa avevano in serbo i suoi amati fratellini.

«Pronto a perdere di nuovo, nanetto?»

«Tsk, ti piacerebbe... hai avuto solo fortuna!»
 

 hai avuto solo fortuna!»

 

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Capitolo 15
*** {15. Carezze.} ***


*Iniziativa: questa storia partecipa alla sfida "3 Frasi Fic"
a cura del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction di facebook.

*Fandom: Tokyo Revengers.
*Personaggi: Takashi Mitsuya, Ken Ryuguji.
*Note: missing moment dalla fine del Black Dragons Arc, 
dove i due ragazzi fanno nuovamente visita al luogo in cui si sono conosciuti la prima volta;
tutto merito di un murales con sopra disegnato un Dragone... e il Karubi-Don.

#fuorichallenge

 


 Carezze


 

 #fuorichallenge



«Incredibile... È ancora qui.» sussurrò egli stupito,
sfiorando con delicatezza quel disegno che aveva realizzato molto tempo fa, quando era solo un ragazzino,
dando delle leggere carezze sulla sua superficie fredda;
gli rammendò nella mente il perché l'avesse fatto: stufo della sua vita difficile,
Takashi Mitsuya era scappato di casa - lasciandosi dietro però le sue sorelline, Mana e Luna,
che dormivano beate nel mondo dei sogni - e mentre vagabondava tra i vicoli della città,
trovò quel muro... e la prima cosa che gli venne in mente, quando se lo trovò davanti,
fu quella di disegnare un forte e maestoso Dragone.

Draken, che era al suo fianco, ridacchiava di tanto in tanto a vedere la sua espressione sbigottita
mentre lo sentiva farneticare tra sè qualcosa riguardo a uno scambio equivalente, tra il graffito e il Karubi-don,
nel mentre si toccava distrattamente la fascia che gli girava intorno alla testa, una ferita in via di guarigione,
complice dallo scontro con il Leader della Black Dragons,
un certo Taiju Shiba, avvenuto durante la notte del 25 Dicembre.

Curioso che, proprio in quel punto,
si nascondesse lo stesso tatuaggio che aveva Ken Ryuguji... però, dal lato opposto della testa;
adesso era coperto dai suoi capelli argentei - da un curioso riflesso lilla - e quando gli rammendò nella mente
il motivo dietro quella insolita scelta, gli venne da ridere:
perché fu proprio il biondo stesso ad intimargli di farseli ricrescere,
affinché solo lui potesse mostrare il Dragone.

«Ci siamo fatti davvero lo stesso tatuaggio!?»

«È meglio che tu ti faccia ricrescere i capelli!»

«Eh!?»

«Lo hai scambiato per il Karubi-Don, ti ricordi?
Quel Drago appartiene a me!»

«Lo hai scambiato per il Karubi-Don, ti ricordi?Quel Drago appartiene a me!»

 

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