Il ciclo dell'odio

di Mao_chan91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Lacrime bianche ***
Capitolo 2: *** 2. Assassina (di felicità) ***



Capitolo 1
*** 1. Lacrime bianche ***


Il ciclo dell’odio

 

1.Lacrime bianche [Imbarazzo]

 

I listen to you cry, a cry for less attention
[No it isn’t, Plus 44]

 

-

 

Lacrime traditrici le correvano lungo le guance bianche, perfettamente invisibili all’inizio.
Ma poi il viso cominciò ad offuscarlesi, preso tra il rosso e il cupo grigiore di un corpo malato, e dovette stringere le labbra per non lasciarsi sfuggire un sussulto umiliante.
Già troppi le avevano sfiorato la bocca suscitando il riso delle labbra solitamente diritte di sua sorella, e non poteva mostrarsi di nuovo debole, lei che avrebbe dovuto essere la maggiore.
Lei che avrebbe dovuto portare onore, ma disonorava la sua casata ogni giorno di più, perché i suoi pugni non sapevano stringersi abbastanza forte e le sue dita non sapevano contrarsi a ferire negli allenamenti più duri, ma solo qualche volta incassare, troppe volte perdere.

Poi, Hanabi smise di ridere.
Senza un vibrare degli occhi trattenne sulla bocca solo un sorriso, allungandole una mano e sentendosi forte, falsando una solidarietà che non le aveva mai unite, tanto erano diverse.
Hinata l’aveva amata per questo suo tenero sentimento deviato, dimenticando.

Dimenticando che quando avrebbe voluto essere lei ad asciugare il volto di sua sorella, quando ancora era abbastanza piccola da osare apertamente piangere, la sua mano aperta veniva respinta bruscamente, prima ancora che le sue lacrime bianche potessero assumere un colore.

-


Note di Mao:

Nata come sfida con Lé sul tema “Regina di spade” e “famiglia Hyuuga”.
Era necessario che si ispirasse a No it isn’t, ma mi sono vincolata anche ad altri vari temi, 9 in tutto, che spero di riuscire a completare.
Resisti agli esami, buon compleanno, e sei teh nambah uan, Lé! <333

Come ultima cosa, mi sento una sciocchina a precisarlo, ma la frase finale è riferita al fatto che le lacrime sono bianche finché il viso si mantiene pallido, assumendone il colore, ed ovviamente l’”assumere un colore” si riferisce al momento in cui si arrossano le guance, che Hanabi non si concede assolutamente.
Al prossimo drabble, portate pazienza <3


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Capitolo 2
*** 2. Assassina (di felicità) ***


2.Assassina (di felicità) [privazione]

Burn down something beautiful
[No it isn’t, Plus 44]

 -

“Un’altra femmina.”, sentenziò Hyashi, percependo le palpebre calare, disturbate, contro il suo controllo.
Hitomi giaceva stremata sulle lenzuola azzurre, la chioma corvina in disordine e le belle mani pallide artigliate al letto.
Almeno nel parto, le aveva evitato il biancore stritolante della tenuta Hyuuga, per evitare che, nelle molte ore di travaglio, potesse impazzire.
Amava teneramente sua moglie, come mai aveva potuto amare niente, e gli era stata data in matrimonio come un dono gradito.
La trovava piacente, di una bellezza delicata degna di una regina. Degna di lui.
“Dalle una possibilità, ti prego.”
Si vergognò di aver assunto un’espressione così disturbata, perché lei se n’era accorta.
Osservò la piccola, alta tra le sue braccia, per alcuni istanti.
Poi, dopo un breve, ruvido sorriso la offrì alle sue braccia per allattarla.
“Certo. Certo, Hitomi.”
Hitomi generò un fievole sorriso sul volto sudato, sforzando la mano di reggere la bambina mentre le dita scivolavano e il fiato affannoso le si affievoliva.
Sbarrò agli occhi, tentando di versare una lacrima per calmare gli occhi, disperati nel fissarsi sulla pozza di sangue che percepiva bagnarle la pelle, ma il suo corpo stremato era troppo insensibile ormai.
“Hyashi-sama”, vibrò la gola stanca. Abitudine dura a morire, continuava a portargli rispetto come ad un padrone più che ad un marito, “Toccami la guancia, per favore…”
Ma non era da lui, un gesto di così disinteressata tenerezza, e le aveva offerto solo un sorriso ancora freddo per la bambina ricevuta.
Finalmente la lacrima desiderata le aveva solcato la guancia, offuscandole la vista, e con essa il passato. Poi, il futuro.
E la fronte di Hyashi dapprima si era contratta, aveva pensato si stesse fingendo offesa, prendendo gioco di lui.
Poi era capitolato, con le mani sempre fredde a farsi sudaticce e la paura a scivolare via in perle.
L’aveva toccata, baciata cercando di trattenere la vita che le abbandonava il corpo, ritrovandosela fredda tra le braccia.
Aveva urlato, contratto le labbra, persino pianto.

Maledetto tante cose, tante persone, e cercato di trattenersi dal maledire anche chi, inconsapevole e beata, continuava avidamente a succhiare il capezzolo della madre morta.

 

-

 

Note di Mao:

Grazie mille per le recensioni ad Uchiha_chan, ballerinaclassica e Kaho. Fra vacanze e mancanza di programmi per html, che mi sono procurata or ora, non ho avuto modo di postare altro, ma spero che questo compensi.
Ne sono molto soddisfatta, il che è raro per me.

Seguitemi e commentate ancora, se potete. Grazie infinite <3.

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