Blackout In The Light

di VeroMilly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Che La Guerra Abbia Inizio ***
Capitolo 2: *** Because Of A Blackout.. ***
Capitolo 3: *** Finzione da Oscar ***
Capitolo 4: *** Una festa tra falsità e verità.. ***
Capitolo 5: *** Je Suis Jean Paul ***



Capitolo 1
*** Che La Guerra Abbia Inizio ***


Blackout In the Light 1
   BlackOut In The Light


“Qual è il tuo più grande sogno?”
“Diventare un cantante famoso”
Questa era la risposta che ognuno di noi dava a chiunque ci ponesse questa domanda. Vivere di musica era l’unica cosa che volevamo e che vogliamo tutt’ora, e per tanti anni non avevamo sognato altro che il momento in cui un importante produttore ci diceva che era disposto a produrre un nostro cd. E poi, infine, eccoci lì,in quell’ufficio con James che ci dice quelle magnifiche parole che ci avrebbero portato al successo da lì a breve. Ma il successo porta con sé tante difficoltà, e non solo a livello di notorietà e copie di dischi vendute, assolutamente no. Anzi, le cose andavano bene, c’era solo un piccolo problema: noi, la nostra divisione in due fazioni, i nostri caratteri incompatibili, le bugie che eravamo costretti a dire davanti ai giornalisti e alle telecamere. Ma non si può fingere per tutta la vita, no. Prima o poi bisogna trovare una strada di buona condotta che porti ad una soluzione. E così ce la mettemmo tutta per raggiungerla quella via, ma pur sempre combattendo quella guerra dove si suda per guadagnare un minimo centimetro in quella trincea chiamata “convivenza”.



Che La Guerra Abbia Inizio

Dalia era nella sua stanza mentre sotto le note di "'I'm a Bitch" si stava preparando per la sua grande giornata.
Quel giorno il famoso manager James Valente le avrebbe fatto sapere se lei e la sua migliore amica Melanie erano riuscite a passare il provino per entrar a far parte di una nuova band,prodotta esclusivamente dalla casa discografica Sony.
Era molto eccitata e sicura di sè.
Era certa di aver fatto un ottima impressione a Valente e la sua splendida voce aveva fatto il resto.
Anche Melanie era stata grandiosa,quindi era impossibile non le avessero prese.
Guardò distrattamente l'orologio e si accorse che si stava facendo davvero tardi.
Giusto in quel momento sentì il citofono suonare e si affrettò a rispondere e ad aprire alla sua migliore amica, cercando di non inciampare tra le numerose scarpe che aveva scartato per quell’occasione speciale.
Mel era costantemente in ritardo, si disse, ma ormai si era abituata. Essere pazienti faceva parte del pacchetto regalo che si riceveva diventando sua amica.
-Alla buon ora, come al solito Mel!Adesso scendo-
Si guardò un altro secondo nello specchio, alla ricerca di qualche eventuale e piccolo difetto che non trovò.
I capelli color mogano lasciati ricci sulle spalle,mentre un piccolo ciuffo era stato intrappolato in un fermaglio a forma di nota ,gli occhi azzurro cielo un pò nascosti sotto la pesante matita nera e l'ombretto grigio scuro,il fisico magrolino e delicato.
Si lisciò la camicia azzurra e il pantalone nero e poi corse immediatamente per le scale, improvvisamente ancora più entusiasta dal momento che sentiva il fatidico momento tanto atteso.
Melanie era seduta sull'ultimo gradino e si stava fissando distrattamente le scarpe dall'aria un pò consunta.
I capelli rossicci le cadevano delicatamente più in giù delle spalle ,gli occhi verde foresta spiccavano sulla sua pelle liscia e bianca come la neve soffice,il fisico lievemente più prorompente dell'amica ,il tutto nascosto in un abito nero scuro ,con sotto i leggins grigio chiaro.
-Sei bellissima Mel-disse Dalia appena la vide.
La sua migliore amica era sempre stata fantastica e piena di corteggiatori, una di quelle ragazze sempre ammirate però a  cui interessava esclusivamente l’opinione di chi le stava più a cuore.
Ma lei era troppo interessata alla sua vita per potersi permettere una perdita di tempo come i ragazzi.
-Sei splendida come al solito,tesoro!Dai ora andiamo,se no siamo nei guai-e si diressero verso la Cabriolet di Dalia,regalo dei suoi genitori per il suo 21esimo compleanno.
Dalia Bridget Reinaldi era una ragazza italo-americana proveniente da una famiglia di nobili italiani,che si erano trasferiti in California poco dopo la sua nascita per occuparsi di una azienda di moda.
Il marchio Reinaldi era famoso in tutto il mondo.
Ma la sua passione,la sua vita non era la moda,come avrebbero voluto i suoi genitori.
Era la musica e ben presto si era resa conto che sarebbe stata felice solo se fosse riuscita a realizzare il suo sogno.
Aveva conosciuto Melanie alle scuole primarie ed erano diventate inseparabili.
Nessuno riusciva a sopportare Mel per più di 5 minuti,se non lei. Era l’unica grazie a cui quell’orribile caratteraccio sapeva cambiare fino a diventare quello di una persona quasi civile, senza troppi grilli per la testa pronti a farle sparare parolacce e maledizioni ogni tre secondi quando qualcosa non le andava giù. Era di origini canadesi, e si era trasferita in California da Ottawa quando aveva circa quattro anni. Sembrava proprio che il destino le avesse voluto far incontrare.
Avevano entrambe questa morbosa ossessione per la musica e avevano deciso che sarebbe stato il loro futuro.
Insieme per sempre.
Se lo erano promesse da piccole e quella promessa valeva più di qualsiasi altra cosa.
Entrarono nello studio e si sedettero su delle comode poltroncine di pelle nera mentre aspettavano il verdetto, mantenendo una postura elegante e disinvolta.
Non erano agitate in quel momento,erano persone troppo sicure di sè per poter essere nervose.
Loro sapevano di avercela fatta.
Loro dovevano avercela fatta. Se così non fosse stato, beh, il mondo avrebbe girato all’incontrario.
-Signorina Kingstone,Signorina Reinaldi è il vostro turno-disse una donna sulla 40ina con un completo grigio scuro,molto serio.
Le accompagnò fino allo studio e poi chiuse le porte.
Dalia strinse forte la mano di Mel, sentendola tuttavia un po’ sudaticcia. Quello era l’unico fattore che lasciava trasparire l’’emozione del momento, e Mel si domandò come avrebbe fatto nel momento in cui avrebbe stretto la mano a quel James.
-Sei pronta?Da oggi in poi il nostro futuro cambierà- le sussurrò Dalia.
Mel sorrise e la guardò negli occhi .
-Noi siamo nate per questo. Non dimenticarlo mai. Tutto quello che succederà è stato scritto nel nostro destino, Dalia.-
E varcarono la porta pronte al cambiamento più stratosferico della loro vita, sentendo il peso di quegli anni di sudore, prove e tentativi renderle stranamente più leggere nel momento in cui incrociarono lo sguardo di James.


-Hayden!!Per favore ti sbrighi?Ti ricordo che siamo in un ritardo mostruoso!!-Matt stava urlando fuori dal bagno aspettando che il suo coinquilino nonchè migliore amico si sbrigasse e uscisse finalmente.
Se c'era una cosa che proprio non sopportava di Hayden era il suo egocentrismo e la sua vanità.
Poteva passare ore ed ore ad ammirarsi nello specchio senza mai stancarsi, e sarebbe stato il ragazzo più ricco del mondo se la vanità si sarebbe potuta vendere, a suo giudizio. Quante volte glielo aveva detto? E quante volte lui gli aveva sogghignato in risposta, quasi lusingato da quella affermazione?
-Si,Matti sono pronto. Possiamo andare-
Uscì dal bagno e si ripiantò vicino allo specchio dell'entrata, aggiustandosi una ciocca bionda perfettamente a posto e facendo uno sguardo ammiccante al suo riflesso stupefacente.
I capelli biondicci erano ricoperti da un lieve strato di gel ,gli occhi verde-azzurro spiccavano sulla sua carnagione chiara e il suo fisico muscoloso e possente lo rendevano il sogno di qualsiasi ragazza.
Indossava una camicia nera,jeans scuri a vita bassa che facevano scorgere le mutande ,ai piedi calzature italiane ,appositamente fatte arrivare da Milano per la grande occasione.
Matt lo guardò sbuffando, anche se ormai era abituato a quella specie di rito a cui l’amico si sottoponeva ogniqualvolta che dovevano uscire.
-Che hai da sbuffare già di prima mattina?- domando Hayden con un tono rilassato.
-Siamo in ritardo!La smetti di guardarti a quel maledetto specchio?Stai bene,come al solito,perciò puoi muovere quel tuo sedere e pregare che non si accorgano del nostro pauroso ritardo?- rispose Matt con aria di ovvietà, incitandolo a muoversi con le braccia.
Hayden lo fulminò con lo sguardo prendendo le chiavi della macchina inseguito da Matt che ringraziava il cielo.
Matt ed Hayden erano due persone completamente diverse.
Riservato,schivo,introverso l’ uno ,solare,spigliato ed estroverso l'altro.
Hayden era a tratti terribilmente arrogante ,vanitoso e perennemente concentrato su se stesso.
Non c'era spazio per nessun altro nella sua vita.
Apparte Matt.
Matt era l'eccezione.
Il suo migliore amico.
L'unica persona al mondo che dopo anni ,riusciva ancora a volergli bene e che non l'aveva mai abbandonato.
Mentre stava guidando Hayden ,con la coda dell'occhio fissò il suo amico.
Capelli scuri,tratti da bambino ,occhi blu scurissimo e fisico curato ma non troppo.
Lui era il tipo di ragazzo che tutte volevano e desideravano, quello che comprendeva tutto e tutti, che sapeva dare ottimi consigli tranne quando doveva darli a se stesso, ovvio.
Ma era troppo concentrato sulla musica per accorgersene.
Invece Hayden era il tipo che le donne le usava solo per bisogni fisici e non sentiva la necessità di amare qualcuno.
Lui amava solo essere amato.
Non importa da chi,per quanto o quanto,l'importante era essere amato.
-Stevensen,Carwell siete in ritardo!Valente vi sta aspettando-disse la stessa donna,con sguardo serio e infuriato appena loro varcarono la porta dell'edificio, attirando gli sguardi di coloro che li circondavano.
-Ci scusi- disse Matt immediatamente mentre Hayden arricciò il naso in segno di "Non me ne frega niente".
La donna li accompagnò nello studio e anche questa volta se ne andò.
Appena entrati notarono due ragazze sedute di fronte a Valente che li fissavano contrariate e stupite.
James Valente era seduto sulla sua poltrona rosso fiammante,occhi scuri,capelli brizzolati e curati,sguardo serio e imponente.
Cosa ci facevano due ragazze e due ragazzi di fronte allo stesso manager e produttore?
-Accomodatevi pure Signor Stevensen e signor Carwell,lasciate che vi presenti le signorine Reinaldi e Kingstone-si strinsero la mano falsamente.
Non erano molto felici della presenza degli altri ma nascosero bene la loro repulsione.
-Allora vi ho chiamato per dire che ho visto i vostri provini e sono rimasto molto impresso dal vostro talento. Tutti e quattro avete una particolarità speciale che fuse insieme possono formare qualcosa di unico. Proprio per questo ho deciso che voi formerete il nuovo gruppo musicale i "The Crush"-
Tutti e quattro lo guardarono stupiti e basiti, come se non credessero alle proprie orecchie.
Da una parte erano felici perchè avevano realizzato il loro sogno,dall'altra parte non credevano di doverlo dividere con qualcun altro.
Sopratutto con componenti del sesso opposto con cui non avevano mai condiviso nulla.
Hayden già immaginava enormi quantità di trucco e profumi vicino alla sua impeccabile scorta di prodotti per capelli, e lo stomaco gli si rivoltò al solo pensiero.
-Spero diventerete ben presto amici. Per farvi conoscere abbiamo comperato un appartamento in cui andrete a vivere immediatamente tutti e quattro  e lì comporrete,inciderete e respirerete insieme per tutto il tempo-
Dalia non era per niente felice di questo piccolo particolare e dalla faccia di Mel ,capì che per lei era lo stesso.
Hayden sembrava quasi infuriato.
Condividere casa con delle ragazze?Si prospettava un vero inferno.
Matt invece non sapeva che cosa dire, fece un piccolo cenno e scrutò le due ragazze.
In quel momento si stava più concentrando sul "Ce l'abbiamo fatta"per pensare alla condivisione dell'appartamento.
Infondo poi lui era abituato a vivere nell'inferno,dividendo casa con Hayden,cosa sarebbe cambiato nel vivere anche con delle ragazze?
-Ora vi lascio conoscere,arrivo tra una mezz'oretta-disse James uscendo dalla stanza e rivolgendo loro un particolare sorriso indulgente.
-Io sono Matt- disse il ragazzo per rompere il ghiaccio ma ciò che ricevette fu solo un occhiataccia da parte delle ragazze.
-Dalia- disse infine lei ,cercando di apprezzare lo sforzo compiuto dal moro.
-E’ un nome particolare-notò cercando di essere gentile.
Essendo cresciuto in una famiglia prevalentemente femminile aveva capito che essere gentili e carini,serviva molto. E al momento sentiva che la sua esperienza era l’unica arma con cui avrebbe potuto sopravvivere a quell’improvvisa convivenza.
-Grazie-
-Io sono Hayden-
-Io sono Melanie, ma per gli amici sono semplicemente Mel-e poi cadde di nuovo il silenzio.
-Piacere Mel- ritentò Matt per far sì che la conversazione non degenerasse.
-Ho detto Mel per gli amici- sbottò acida lei in risposta, lanciandogli un’occhiata assassina che quasi lo fece cadere dalla poltroncina.
-Forse dovremo cercare di conoscerci un pò meglio visto che vivremo insieme per un bel pezzo- provò Hayden cercando di marcare le parole e far notare a Mel che non era stata affatto gentile, seduto di nuovo sulla sedia,immaginando i suoi prossimi mesi con due ragazze come coinquiline.
Sarebbe impazzito,ne era certo.
-Avremo tutto il tempo per conoscerci abitando insieme,adesso noi dobbiamo andare- Mel era ancora lievemente irritata e con forza trascinò Dalia via con sè.
-E il nome del gruppo non mi piace affatto, se vedete James ditegli che lo cambieremo- impose Dalia, sorpassandoli e senza aggiungere nemmeno un minimo saluto.
-Iniziamo bene-disse Matt notando l'atteggiamento ostile sia nelle ragazze che nel suo migliore amico.
-Già. Ci pensi a vivere con quelle?Sarà una tortura medievale-
-Meglio non pensarci allora-.
Ma sapevano che non pensarci non sarebbe servito ad eludere la realtà.













Beh salve a tutti.
Questa storia nasce dalla fusione di due aspiranti scrittrici ossia Milly92 e vero15star.
Ci siamo unite per produrre questa storia che per entrambe conta davvero tanto.Ci siamo così tanto affezzionate ai protagonisti che ormai sono come delle persone conosciute per noi,come se avessero sempre fatto parte della nostra vita.
Noi gli vogliamo bene,sono i nostri amici creati appositamente da noi.
Noi due ci siamo conosciute mentre io leggevo la sua ultima FF intitolata "Confession of a Teenager Drama Queen " e ci siamo scambiate i contatti e ci siamo subito trovate molto in sintonia.
Così tanto in sintonia che in testa ci è balenata questa idea di scrivere qualcosa insieme.
Abbiamo iniziato il 28 Marzo e fino ad adesso abbiamo scritto quasi 11 capitoli,per niente sofferti ma anzi trascritti come se fossero pronti da tempo,come se non avessere fatto altro che aspettare di essere messi su carta,in questo caso su schermo.
E ora crediamo sia arrivato il momento di condividere questo nostro piccolo tesoro con tutti voi che ci farete l'onore di leggere la nostra creazione,perchè questa storia l'abbiamo scritta per farvi sorridere,per farvi emozionare,per farvi piangere,per farvi divertire leggendo.
Onestamente io credo sia la cosa migliore che abbia mai scritto,non so se per Milly è lo stesso.
Condividere con lei questa esperienza è una cosa che non mi sarei mai aspettata.
D'altra parte io, Milly, non avrei mai immaginato che scrivere una fic a 4 mani fosse così entusiasmante, emozionante ma soprattutto semplice. Scrivere con Vero mi fa sentire davvero bene, ogni volta che ci sentiamo veniamo rapite da una marea di idee ed emozioni, e credo che questo sia fondamentale se si vuole scrivere qualcosa insieme.
Grazie per averci prestato quel poco di attenzione che ci bastava e speriamo di potervi trasportare nel fantastico mondo di "Blackout In The Light"..Speriamo con tutto il cuore vi possa piacere.

Vero&Milly

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Capitolo 2
*** Because Of A Blackout.. ***


Blackout part 2

Because Of a Blackout

Capitolo 2

E

hi famiglia, come va? Mi dispiace che al momento non riusciamo a sentirci più di tanto, ma comunque sappiate che è tutto ok, l’appartamento che la casa discografica ci ha dato è molto spazioso, e poi si affaccia sul centro di Los Angeles! Ormai il primo singolo è pronto e James è molto fiducioso, è sicuro che avremo  molto successo. I ragazzi della band, Matt e Hayden, sono davvero simpatici, sai? E poi sono degli ottimi musicisti, delle persone davvero comprensibili e brillanti… Insomma, dei veri artisti! So che all’inizio quando me ne sono andata ero triste e magari vi ho anche fatto preoccupare, ma sappiate che mi rimangio tutte le parolacce che ho detto, ho capito che convivere tutti insieme è fondamentale per un gruppo appena nato, in questo modo siamo sicuri che troveremo anche un nome che ci rappresenti al meglio. Si, avete letto bene, non abbiamo ancora un nome, cioè, James ce ne aveva imposto uno ma a me non piaceva proprio. Il tempo stringe e dobbiamo darci da fare, quindi vi lascio, ci sentiamo al più presto.

Mel

P.S. Vi saluta Dalia!

- Merda, Mel, quante volte ti ho detto che non devi usare il mio portatile?- urlò Hayden appena entrò in cucina, puntando un dito accusatore contro quest’ultima.

Mel sobbalzò, prima di guardarlo con l’espressione più acida che riuscisse a trovare. Dietro di lei, Dalia aveva quasi rovesciato il contenitore con l’insalata che aveva preparato per cena per lo spavento e, seduto a capotavola, Matt aveva sbuffato e si era concentrato nuovamente sul testo del singolo che avrebbero registrato a breve.

-Per prima cosa, ti ripeto per la milionesima volta di non chiamarmi Mel visto che io  te non siamo assolutamente amici, so che per il tuo piccolo cervellino bacato  è difficile ricordare qualcosa di più lungo come Melanie, ma vedi di sforzarti; seconda cosa, la casa discografica ha attivato Internet in questa casa per tutti, quindi non vedo perché non dovrei spedire un’e-mail con il tuo portatile visto che passi le giornate a telefono con quelle oche e mi è impossibile comunicare in un altro modo con la mia famiglia- ribattè Mel, guardandolo con aria di sufficienza prima di ritornare all’e-mail.

Matt ridacchiò insieme a Dalia, invece Hayden restò lievemente sorpreso, prima di sospirare. –Ho capito, ho capito tutto, Matt. Condividere la casa con queste due ci porterà all’apice del successo dopo che scriveremo la canzone che ci porterà al successo, “Abbiamo ucciso Biancaneve e Ariel”- esclamò sarcastico, guardando prima la chioma scura di Dalia e poi quella rossiccia di Mel.

Le due ragazze non batterono ciglio, Dalia terminò di condire l’insalata prima di alzare lo sguardo verso di lui. –Potrei essere io ad uccidere te, se non stai zitto, e ringrazia Dio se in un mese ancora ti ho avvelenato la porzione di cibo che ti servo tutti i santi giorni-.

Ormai Matt rideva come un forsennato, seguito a ruota da Mel e Dalia stessa, mentre Hayden se ne andò nella sua stanza con un’aria di disapprovazione.

-Idiota, vieni che è pronta la cena- urlò Dalia quando le risate diminuirono.

-Non m’importa, io esco- fu la risposta acida del ragazzo. –Matt, tu vieni? Andiamo alla rosticceria qui fuori- aggiunse poi, affacciandosi a stento nella stanza.

-Si, ovvio- rispose Matt. –Dammi solo il tempo di finire- aggiunse, dando grandi bocconi alla sua  porzione d’insalata. –Se volete vi portiamo qualcosa da mangiare-

-Assolutamente no, se hanno fame hanno i mezzi per scendere con le loro gambe- sbraitò  Hayden ancora offeso, trascinandoselo fino all’uscita e lasciando le ragazze che potevano sembrare tutto tranne che stupite. Ormai, in un mese si erano abituate al suo caratteraccio egocentrico e vanitoso che subito se offendeva se non otteneva ciò che voleva, in questo caso la loro approvazione e adulazione.

-Non ho parole, certe volte riesce ad essere ancora più scorbutico di me- mormorò Mel, rileggendo per l’ultima volta l’e-mail.

-Concordo, sai? Ehi, ma cosa hai scritto?- domandò Dalia sorpresa, leggendo l’e-mail dietro la spalla dell’amica. –Cioè, ringrazia che non ti può crescere il naso per tutte le sciocchezze che hai scritto!-.

Mel sospirò, annuendo. –Lo so, ma James ci ha detto che non dobbiamo lasciare trasparire nulla del nostro odio con il mondo che c’è la fuori, cosa potevo mai dire ai miei?- spiegò, quasi affranta.

-Hai ragione, ma non credevo sarebbe stata così dura condividere la casa con questi due- mormorò Dalia. –La casa è divisa in due fazioni! Ad esempio basta solo pensare al fatto che in bagno da un alto del lavandino c’è la nostra roba e dall’altro quella di Hayden. Mi meraviglio che Matt non abbia fatto storie nel dover sistemare le sue cose sul mobiletto visto che la roba di Hayden è più della mia e della tua messa insieme-

-Si, mi sembra un po’ il martire della situazione, ma anche lui non scherza, eh! Non è così docile come sembra-

-Infatti, ti ricordi quando fece un sacco di storie per il fatto che gli avevamo ordinato un po’ la stanza? Fai del bene e questo è il risultato-.

Si guardarono prima di iniziare a cenare, godendosi un po’ di quella tranquillità che la casa non vedeva da almeno una settimana.

 

-Stronze- sussurrò Hayden mentre addentava il suo hamburger ultra farcito. –Stronze- ripeté con più convinzione.

-E piantala, amico, cerca di guardare la cosa dal lato positivo- lo incoraggiò Matt, che, non sazio della porzione di insalata e una pizzetta, si apprestava ad addentare una focaccia farcita con wurstel e patate.

Hayden fece una faccia scettica, come se Matt gli avesse indicato un asino che volava. –E quale sarebbe?-

-Ehm, al momento non lo so, ma vedi che mano a mano lo troveremo-  borbottò l’altro imbarazzato.

-Sono proprio stronze, hanno quella voce stridula che mi fa venire il mal di testa! Mi hanno fatto passare la voglia di stare in casa, per me già è molto se ci vengo a pranzo e per dormire-

Hayden guardò Matt quando non ricevette alcuna risposta. –Oh, si, si, sono stronze, hai ragione- fece, prima di continuare a mangiare.

-Sono sicuro che tutta questa situazione mi farà ingrassare, non faccio altro che mangiare queste schifezze per il nervosismo- brontolò  il biondo. –Quella Mel è una taccagna, poi! Ha fatto un casino quando ho usato la sua piastra e poi si lamenta quando le dico che non devo usare il mio portatile!-

-E’ diverso, gli hai quasi rotto la piastra con tutto il gel che avevi in testa, invece lei non ha causato nessun danno al pc- ragionò Matt, guadagnandosi un’occhiata incredula.

-Non ci credo. Le difendi anche!-

-Non le difendo, dico solo come stanno i fatti. Ma resta il fatto che sono stronze-

-Meno male-

 

Erano ormai le undici quando i ragazzi ritornarono a casa, e furono stupiti nel trovare Mel e Dalia ancora sveglie vicino la tv, intente nel guardare un dvd.

-Ha chiamato James- li informò Dalia senza togliere lo sguardo dalla tv.

-E cosa ha detto?- domandò curioso Matt, mentre si toglieva il giubbino di pelle e lo gettava su una delle poltrone.

-Che dopodomani andremo ad una festa con i nuovi gruppi emergenti e ci vuole presentare ufficialmente, quindi ci ha pregato di trovare un nome entro due giorni, altrimenti ci presenterà come i “The Crush”- rispose lei.

-Allora dobbiamo darci dentro- disse rassegnato Hayden.

-Infatti- concordò Mel. 

Restarono qualche minuto in silenzio, sapere cosa dirsi, data l’incredulità del fatto che concordavano almeno su una cosa, finchè Hayden disse rapidamente:-Comunque se volete vi abbiamo portato dei panini, sono di là in cucina- prima di andare in camera sua, a passo svelto.

Le ragazze parvero stupite e guardarono in direzione di Matt.

-No, è stata una sua idea, strano, eh?-

-Ha semplicemente capito di aver sbagliato- decretò Mel.

-Si, ma resta il fatto che dobbiamo muoverci a trovare un nome. Non possiamo chiamarci “Grazie per i panini”- borbottò Dalia con aria tetra.

Mel e Matt annuirono, un po’ più preoccupati.

 

Dopo circa 5 minuti di estenuanti pensieri non erano ancora riusciti a trovare un nome decente che andasse bene a tutti, ad ogni proposta seguiva una serie di “Che schifo!” made in Hayden e cenni di disapprovazione e commenti vari dagli altri.

-Allora, "The Revolution" non va bene perchè sembra troppo tragico ,"The MoonSide"nemmeno perchè dite che è idiota, allora mi spiegate quale razza di nome ci diamo? Non vorrete mica "The Crush"?-urlò spazientita Mel, con le gote più arrossate del solito.

Le cose non si stavano per niente mettendo bene.

Dalia era seduta a gambe incrociate sul divano di pelle chiara e sbuffava cercando di concentrarsi,mentre Matt componeva una nuova canzone.

Hayden nel frattempo era in bagno ad asciugarsi i capelli.

Dopo mezz'ora di phon,Dalia iniziò ad arrabbiarsi

-Senti Matt puoi dire a Mr"Mi credo figo come Brad Pitt"di smetterla con quel cavolo di phon,prima che io glielo ficchi su per un posto dove non batte il sole?-

Hayden spense il phon e si incamminò verso il soggiorno dove il resto del gruppo si trovava.

-Senti Miss Acidità perchè non ti stacchi un pò da quel thè al limone che stai bevendo?Mi sa che tra poco ci assomigli ad un limone -rispose infastidito lui alla battuta della ragazza.

Dalia lo fulminò con lo sguardo e gli versò tutto il thè sulla maglietta bianca, esibendo un’aria di liberazione e soddisfazione quando vide il risultato del suo gesto.

-Maledetta che non sei altro,io ti giuro che ti...- ma Hayden non finì la frase perchè Matt gli si buttò addosso per separarlo da Dalia.

-Hayden calmati,è thè ,la metti in lavatrice e si toglie- disse cercando di rassicurare l'amico.

Se c'era una cosa su cui Hayden era molto intransigente erano i suoi vestiti.

Nessuno poteva toccarli,avvicinarli ,figurarsi sporcarli.

Dalia gli aveva versato poi il thè pure di proposito.

-Ben ti sta Stronzo- e gli fece la linguaccia mentre Mel rideva di gusto sotto lo sguardo inviperito di Hayden. In quel momento non poteva non essere orgogliosa della sua fantastica migliore amica.

-Io sarei stronzo?Stronzo io?Tu sei la persona più malefica,idiota,rincretinita che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita,e credimi ne ho conosciute di persone così in 21 anni,ma tu sei la più stronza di tutte-

-Oh no caro,tu mi batti alla grande in questo!-

Dalia si mise di fronte a Hayden.

Se credeva che lei avesse paura di un bamboccino come lui,si sbagliava di grosso.

Lei non aveva paura di nulla,figurarsi di un viziato figlio di papà.

E questo era tanto,detto da una altra figlia di papà.

Mel e Matt si alzarono dal divano pronti ad intervenire al primo segno di botte in arrivo.

Avevano capito che tra Dalia ed Hayden prima o poi sarebbe scoppiata una guerra ed erano sempre pronti ad intervenire nel caso fosse stato necessario. Il che era sicuro al 101%.

-Io ti odio-

-Te ne esci con questa frase stupida?Ma i tuoi,il tuo cervello l'hanno comprato su ebay per mezzo dollaro?-

Matt si precipitò in mezzo tra di loro e si beccò un sonoro schiaffo da Hayden che rimbombò nella stanza e fece saltare su Mel.

-Porca miseria-urlò dopo che la mano del ragazzo si era catapultata sulla sua guancia

-Amico,ti sei messo tra di noi-cercò di giustificarsi Hayden ma dallo sguardo di Matt capì che era infuriato.

Guarda che mi tocca subire per non farli picchiare. Ma perchè Hayden doveva seguire 5 anni di karate?Che dolore!! pensò.

Matt si stava massaggiando la guancia,ora tutta indolenzita e gonfia.

Mel rientrò nella stanza e gli portò una borsa del ghiaccio accuratamente preparata.

-Sapevi che mi sarei fatto male?-

-No,ma sapevo che si sarebbe fatto male qualcuno però-disse sorridendo mentre gli appoggiò con delicatezza la borsa sulla guancia rossa. –Anche se speravo di non essere io- aggiunse sogghignando.

Poi ci fu il buio totale.

-Che cazzo è successo?-chiese Dalia rompendo il silenzio che si era creato appena subentrato il buio nella grande stanza illuminata.

-E’ un blackout Cretina.-le rispose Hayden cercando a tastoni l'accendino e le candele che si trovavano sul tavolo.

-So che cos'è un blackout deficiente,e la tua faccia al buio è ancora più rivoltante- rispose a tono mentre lui provava ad illuminare un pò la sala con delle candele accese.

Lui rise stizzito per la battuta.

-Chi è che va a controllare i contatori e riaccendere la luce?-chiese Mel continuando a premere la borsa del ghiaccio sulla povera guancia di Matt,che intanto soffriva silenziosamente.

-Vado io-disse Hayden infine,dopo un silenzio di cinque minuti.

Uscì dalla porta con la candela e iniziò a scendere lentamente le scale che portavano alla cantina dove erano situati i contatori per la luce.

-Magari muore in cantina,se Dio mi ascolta-disse divertita Dalia,pensando alla gioia di liberarsi di quella seccatura.

-Dalia!-la riprese Mel seccata,anche se nemmeno lei gioiva della presenza di Hayden in casa. Ma almeno in quel momento era l’unico che si era deciso a fare qualcosa di buono, si disse, e con altre cinquecento azioni simili avrebbe potuto scontare l’inferno che gli aveva fatto passare in quelle settimane.

La luce tornò subito dopo, lasciandoli inizialmente accecati dall’improvvisa luce dato che si erano abituati al buio.

-Grazie a Dio- esclamò Matt sollevato e prese dalle mani di Mel la borsa del ghiaccio,per poi posarla sul tavolino.

Ormai stava già meglio, il dolore era diminuito.

-Devo anche ringraziarti, Hayden?-chiese Dalia mentre lui entrava in casa e lo sguardo stizzito le rispose che non ce ne era bisogno.

-Io odio i Blackout- sbottò Matt all'improvviso cercando di ristabilire un apparente calma tra di loro.

-Anche io-risposero in coro gli altri tre e poi scoppiando a ridere senza accorgersene all'unisono.

Smisero subito appena se ne accorsero, ritornando seri.

Non potevano assolutamente abbassare la guardia con il nemico.

-Beh almeno abbiamo trovato qualcosa in comune-fece notare Dalia,un pò stupita .

-Ci servisse almeno!-rispose Hayden buttandosi sul divano ,un pò stanco.

Matt fece una faccia strana da "Ho avuto un idea".

-Ragazzi,perchè non ci chiamiamo Blackout? Infondo è carino,è una cosa che abbiamo in comune,facile da ricordare!-disse senza neanche pensarci un secondo.

Poi subito si immaginò tutti che storcevano il naso e urlare -Naaa-

Invece il resto del gruppo rimase in silenzio a pensarci seriamente per un secondo.

-Per me va bene,meglio di The Crush- disse Dalia alzando le spalle.

Gli altri due annuirono convinti, illuminati, e ripetendo quel nome.

-Allora dobbiamo festeggiare-disse Mel prendendo dell'aranciata e dei bicchieri.

-Siamo riusciti finalmente a trovare un accordo-urlò Matt mentre i bicchieri tintinnavano al brindisi.

-All'unica cosa su cui andremo mai d'accordo-rispose Dalia sorseggiando l'aranciata mentre Mel l'appoggio alzando il bicchiere al cielo.

Per il momento la guerra era scongiurata.

Ma quanto sarebbe durato quest'armistizio? 

 

Spazio Autrici:

Ciao a tutti! Allora? Cosa ve ne sembra di questo cap? Le cose alla fine sembrano essere migliorate , almeno sono riusciti a trovare un nome per la band, ma non illudetevi…

Volevamo ringraziare coloro che hanno inserito la fic tra i preferiti, ovvero:

Broken

BriBry85

Idril Inglorion

Lola SteP

Pirilla88

 

Spero ci farete sapere cosa ne pensate!

 

E grazie mille a coloro che hanno recensito:

Lola SteP: Ciao! Grazie mille per aver recensito, è stato un gesto davvero carino senza contare il casino che ha fatto Milly per ricordarsi chi eri xD Ci fa davero piacere il fatto che la storia già ti piaccia, è un onore visto che erano mesi ch non accedevi su efp quindi speriamo che la fic continuerà a piacerti, ma tu none sita a dirci se c’è qualcosa che non ti piace! Un bacione!

 

Yellow_B: Ciao! Abbiamo recensito appena possibile ^^ Adori Hayden? Non ci stupiamo, sei semplicemente una delle sue 1000000000000000000000000000 fan distribuite in tutto il mondo… xD Mel una ganza? Oh si, e lo sarà ancora di più in futuro per quello che combinerà, ma in questo cap già te ne sei fatta un’idea di sicuro! E hai perfettamente ragione per il fatto che Dalia ti sta simpatica, spesso farà un po’ da “madre” ai suoi coinquilini ed è estremamente dolce e sensibile… e Matt, è Matt, punto è basta! =D Certo, è il più diplomatico,anzi, a volte è proprio  apatico come abbiamo detto nell’introduzione, ma anche lui ne combinerà di cotte e di crude! Siamo felici che la fic già ti intrighi, e stai sicura che di casini ne vedrai! :D Un bacione!

 

Detto ciò, speriamo che ci farete sapere cosa ne pensate!

Vero&Milly

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Capitolo 3
*** Finzione da Oscar ***


Finzione da Oscar

Capitolo 3

Finzione da Oscar

 

-Brutto stronzetto egocentrico,apri questa maledetta porta-

Dalia stava urlando mentre saltellava ansimando per trattenere la pipi, davanti la porta del bagno chiusa da minuti e minuti, e che sembrava proprio non volersi aprire a meno che non sarebbe trascorso il doppio del tempo già passato.

Doveva assolutamente andare in bagno prima di esplodere come un fiume in piena.

Ma ovviamente Hayden doveva occupare il bagno per un ora e mezza,non sarebbe stato da lui starci di meno.

-Hayden!!Cristo,apri questa cazzo di porta!- continuò ad urlare disperata, sentendo delle fitte sempre più forti nei pressi della pancia. Era davvero al limite.

Era seduta adesso per terra,a gambe incrociate e pregava di non farsela addosso mentre picchiava contro la porta.

Poi picchio il pugno contro una gamba.

-Hei,vacci piano ragazzina-disse Hayden uscendo con tutta calma, quasi come se stesse facendo una sfilata di moda e lanciandole un’occhiataccia.

Dalia si alzò velocemente in piedi e lo buttò subito fuori dall'uscio per precipitarsi in bagno.

-Che maniere!Ti sei svegliata male stamattina?-le chiese mangiando una brioche al cioccolato.

Poi lei uscì come un tornado infuriato dal bagno

-Tu- e puntò il dito contro di lui, incavolata come non mai-Maledetto che non sei altro,ma ti pare che tutte le mattine debba essere così?Dobbiamo mettere dei turni anche per il bagno?Se non capisci te lo spiego più chiaramente..Non puoi occupare il bagno per due ore e far finta di non sentire quando ti chiamo per entrare capito? O se no è meglio che tu prenda un biglietto per l'Alaska la prossima volta,perchè ti picchierò a sangue-gli intimò e poi se ne ritornò in camera sua mentre Hayden alzò le spalle come al solito.

 

La prima cosa che Mel vide appena aprì gli occhi fu Matt, che la stava delicatamente scrollando per farla svegliare. Fece un piccolo verso scocciato, ancora assonnata, prima di guardarsi intorno. Anche se era passato un mese, ancora si abituava alla sua nuova camera che divideva con Dalia, dalle pareti color pesca e decorata con i poster dei loro cantanti preferiti. Si alzò sui gomiti, strofinandosi gli occhi ancora cisposi, prima che il suo sguardo vagasse sulla maglia che aveva utilizzato come pigiama…

-Stronzo, chi ti ha dato il permesso di entrare in camera mia mentre sto dormendo?- urlò all’improvviso, dopo aver realizzato che quella maglia, seppure XL, a stento riusciva a coprirle metà coscia. Per non parlare che era orribile, gialla con la scritta “Touch here!” nera sul seno.

Matt sobbalzò, prima di coprirsi gli occhi con entrambe le mani e sbuffando. –Va bene così?-

-No che non va bene, insomma, già è una tortura dover dividere la casa con due ragazzi, ora non ho nemmeno più diritto alla mia privacy!- sbottò infastidita, tirandosi le lenzuola candide fin sopra il mento e guardandolo con un’aria torva.

-Quante storie, non ho visto nulla e di certo se ho voglia di vedere una ragazza mezza nuda non vengo qui- rispose a tono Matt. –E comunque abbiamo problemi ben più gravi, è per questo che sono venuto a svegliarti. Quei due stanno facendo la loro solita lezione pratica di kung fu e ha chiamato James… Di nuovo!-

Mel sgranò gli occhi, visto che li aveva chiamati nemmeno dodici ore prima. –E cosa voleva?-

Matt sospirò, sedendosi sul letto della ragazza. –Ha detto che viene a pranzo qui-

-Quando?!-

-Come quando? Oggi, no?-

La ragazza non rispose, ma sia il suo sguardo che quello di Matt andarono a finire sul corridoio dianzi a loro, dove regnava il caos: una serie di palline anti stress di Hayden per terra, la cesta del bucato, addirittura una cartaccia di chissà che cosa facevano da ornamento. Ed era solo una stanza. Chissà cosa vi avrebbero trovato nelle altre, quelle più praticate!

-Cavoli. Dobbiamo darci da fare, abbiamo solo… Solo tre ore!- esclamò Mel guardando l’orologio, alzandosi di botto dal letto e facendo quasi cadere Matt, che istintivamente si portò le mani davanti agli occhi mentre lei si infilava un paio di shorts di jeans onde evitare nuove storie.

-Dobbiamo metterci all’opera, dammi solo il tempo di andare un attimo in bagno-

-Ti sconsiglierei il bagno, ad essere onesti- mormorò Matt rassegnato, ma Mel non vi badò. 

E si disse che avrebbe preferito ascoltarlo quando si trovò davanti Dalia e Hayden intenti nel lottare con spugne, saponi e getti d’acqua.

Spalancò la bocca, incredula, mentre Matt compariva alle sue spalle. –Te l’avevo detto- commentò sarcastico.

Ma la molla dell’impazienza scattò definitivamente quando entrambi vennero colpiti da un pezzo di sapone, che scivolò sul pavimento, fino  a giungere a metà ingresso.

-Basta!- urlarono in coro Mel e Matt, facendoli voltare mentre erano impegnati in una singolare lotta corpo a corpo.

-La piantate di demolire la casa? Guardate che a pranzo verrà James! E mi dite come cazzo possiamo giustificare questo caos?  Volete essere cacciati fuori?- urlò Mel.

-Si, siete proprio idioti! Ora pulite tutto e mettete tutto in ordine- ordinò Matt in tono autoritario, cosa che non gli donava affatto. Infatti, dopo lo shock iniziale per la notizia, Dalia e Hayden lo guardarono con un sopracciglio levato, quasi come a dire: “Come osi?”.

-Cosa sono quelle facce? Matt ha ragione, quindi piantatela e sistemate il bagno mentre noi mettiamo in ordine di là, abbiamo solo tre ore per far ritornare questa casa come ce l’hanno data- impose Mel, mettendo una mano sulla spalla di Matt che la guardò grato. –E giuro che se avete rotto qualcosa di mio….- iniziò, ma Hayden la interruppe.

-A chi vuoi che importi dei tuoi prodotti da quattro soldi! Dobbiamo sbrigarci a pulire, non ad ascoltare le tue minacce, no? L’avete detto voi- la schernì.

Dalia e Mel lo guardarono incredule, quella era stata l’ennesima dimostrazione della sua faccia tosta, ma si dissero di non continuare a battibeccare per il loro futuro in quella casa. James era molto intransigente, non avrebbe tollerato vedere l’appartamento che la casa discografica aveva acquistato per loro ridotta in quello stato.

Rapidamente, Dalia e Hayden iniziarono a mettere in ordine e a pulire il pavimento e gli specchi, macchiati a più non posso da tutte quelle lozioni.

-Secondo me la prossima volta ci penseremo due volte prima di combinare tutto questo caos-  ammise lei, mentre puliva uno specchio particolarmente macchiato.

-Si, stranamente concordo. E’ meglio se andiamo a lottare nel giardino- approvò Hayden, che maneggiava una spugnetta gialla sul pavimento con un’aria particolarmente nauseata.

-Strano ma concordo anch’io- disse Dalia. Entrambi fecero un sorriso striminzito, ma quando se ne accorsero subito distolsero lo sguardo e si concentrarono di più sulle superfici da pulire.

-Oddio, spero solo che dopo non puzzino le mani per tutte queste schifezze- sbottò lui dopo qualche minuto di silenzio, con aria preoccupata, la stessa con cui una cheerleader avrebbe commentato un’unghia spezzata.

Dalia sospirò, esitò un secondo prima di aprire uno dei mobiletti ed estrarne un paio di guanti di gomma. –Tieni, usa questi, femminuccia- gli intimò.

Hayden fece per aprire la bocca per ribattere sull’uso della parola “femminuccia” usata nei suoi confronti, ma si zittì quando notò che con i guanti andava molto meglio.

Continuarono a pulire e terminarono un’ora dopo, momento in cui giunsero in cucina e furono accolti dalla canzone “I love rock’n’roll” che Matt aveva appena messo con il portatile di Hayden.

Così, presi da un’improvvisa euforia, iniziarono a pulire i piatti sporchi del giorno prima e a di aiutare Matt e Mel a ritmo di musica, cantando con gusto e accennando anche qualche passo di danza, in particolare le due ragazze che iniziarono a fare un singolare balletto mentre lavavano il pavimento. Quando terminarono incrociarono le due scope sotto lo sguardo divertito dei ragazzi dei ragazzi che le osservavano dal balcone, dove stavano diligentemente stendendo il bucato.

 

James arrivò a mezzogiorno e mezzo, con la sua inseparabile valigetta e il completo grigio con tanto di cravatta.

-Ehi, James, prego, accomodati- disse Dalia, imitando una perfetta padrona di casa, molto affascinante nella sua gonna nera e una maglietta a mezze maniche grigia, mentre alle sue spalle compariva una Mel particolarmente entusiasta con indosso dei jeans chiari e una maglietta bianca.

-Ciao, James, finalmente sei venuto, non vedevamo l’ora che tu venissi- disse, invitandolo ad entrare nel soggiorno, dove c’erano i ragazzi particolarmente provati dai lavori appena svolti e che a stento riuscirono a trattenere una risata sarcastica per le sue parole.

-Ciao, grazie- rispose lui, prendendo posto e guardandoli, mentre anche le due ragazze si accomodavano di fronte alla poltrona dove vi  erano i ragazzi. –Allora, avete trovato questo nome, miei cari senza nome?- domandò subito.

-Si, si, lo abbiamo trovato ieri sera,dopo che ci hai chiamato- rispose Hayden.

-Preparati a presentarci al mondo come i “Blackout”- disse orgogliosamente Matt, mentre gli altri annuivano.

-Blackout?- James parve pensarci qualche secondo, prima di annuire. –Si, si, mi piace! Blackout, si!- ripeté entusiasta.

Gli sorrisero prima di dirigersi a tavola, dove iniziarono a pranzare.

 

Appena finito il pranzo si accomodarono sul divano e James assunse un atteggiamento molto serio e composto,diverso da quello divertente e spiritoso conosciuto, tenuto durante il pranzo.

-Allora ragazzi,dobbiamo mettere in chiaro alcune piccole cose. Ho notato perfettamente il leggero astio tra di voi e questo non giova per niente alla band. Ora non pretendo che domani siate già una gran bella famigliola felice ma vorrei che vi sforzaste ad essere gentili,carini e tanto amorevoli tra di voi,almeno davanti alle telecamere. Dovrete sembrare a vostro agio,come se voi foste amici del cuore da sempre. Lo so che può sembrarvi uno sforzo immenso,ma questo è ciò che vi chiedo per il momento come sacrificio per la carriera. Credete di potercela fare?-

I ragazzi fecero silenzio mentre si guardavano imbarazzati l'uno con l'altro.

In un mese di convivenza si erano odiati,picchiati e mandati al diavolo così tante volte,che sembrava leggermente impossibile che potessero anche solo fingere di volersi bene.

-Se è per la carriera,ci posso provare-rispose Hayden alzando le spalle ,come al solito.

Ma in questo caso non era per menefreghismo,solo per rassegnazione.

Doveva vivere e lavorare con 2 ragazze che odiava fin dal profondo del suo cuore,ma la sua carriera era la cosa più importante,più dell'astio.

-La stessa cosa vale per me-disse Dalia abbassando lo sguardo e pensando mentalmente a quanto avrebbe dovuto faticare il giorno dopo per non uccidere qualcuno.

Già si immaginava una gran brutta serataccia,una di quelle che speri di non vivere mai e che non auguri a nessuno.

Tranne ad Hayden,pensò lei.

-E per voi?-chiese James agli altri due componenti della band che non avevano ancora risposto e che continuavano a guardarsi intorno come se cercassero una via d'uscita,che non c'era per niente.

Alla fine si arresero entrambi

-Ci sto-rispose Mel sbuffando.

Avrebbe dovuto mantenere i nervi ben saldi il giorno successivo.

Meglio che mi prepari una bella camomilla..Prevedo una fantastica seratina.Pensò tra sé e sé.

-Per me è ok.-pronunciò infine Matt portandosi poi le mani al viso.

Non ci voleva neanche pensare a come si sarebbe prospettata la giornata.

-Perfetto,vedo che siete d'accordo. Che ne dite di un abbraccio per suggellare questo patto?-

I ragazzi assunsero uno sguardo sbigottito

-Ab..Abbra..Abbracciarci?Tra di noi?-balbettò Hayden,alla sola idea disgustato.

-Si Hayden.Vuoi per caso abbracciare la lampada?Tra di voi,si ,abbracciatevi!!-spiegò James invitando i ragazzi a farlo.

Le ragazze guardarono in modo rivoltante i ragazzi mentre questi si avvicinarono lentamente come se andassero in contro alla morte,e si abbracciarono molto impercettibilmente quasi come fossero alla gogna.

-E questo lo chiamate abbraccio?Forse non vi è molto chiaro quello che ho spiegato prima. Voi domani dovrete far credere a tutti che siete amici,che vi volete bene,vi dovrete abbracciare,sbaciucchiare,e dire a tutti che non avete mai trovato amici del genere. Ma se vi abbracciate come se steste abbracciando dei cactus anche un cieco capirebbe che vi odiate a morte!-urlò spazientito scuotendo la testa.

Perchè quei ragazzi non capivano che dovevano farlo per forza?

Nessuno va ad ascoltare,compra il cd di un gruppo che a malapena si sopporta!!.

Si alzò e li gettò l'uno nelle braccia dell'altro mentre Dalia aveva una faccia stomachevole tra le braccia di Hayden e Mel sorrideva falsamente tra le braccia di Matt,che invece alzava gli occhi al cielo sperando in un miracolo.

Hayden bestemmiava silenziosamente contro il destino o chiunque lo avesse messo in quella orribile situazione.

-Vabbè,ci siamo quasi almeno. Domani siate più amorevoli che potete. Mi fido-prese la sua valigetta e se ne andò sbattendo la porta.

-E mollami-esclamò Dalia disgustata alla sola idea di essere stata anche solo per 5 secondi nelle braccia di quel viscido ragazzino egocentrico.

-Ma chi ti vuole Reinaldi?-le urlò contro Hayden e si diresse verso la sua stanza incavolato nero.

Mel e Matt invece si erano "Lasciati"in modo più ragionevoli con sorrisi imbarazzati e un lieve saluto.

Dalia intanto pensava che il giorno dopo sarebbe stato un vero disastro.

-Non ce la faremo mai!-sbottò disperata all'improvviso accasciandosi sul divano e con le lacrime agli occhi.

Mel la raggiunse subito e la abbracciò forte.

-Dai piccolina,ce la faremo. Ne abbiamo passate tante insieme,passeremo anche questa. Forza Bee,mettiamocela tutta e vedrai che alla fine andrà tutto bene-

Mel chiamava Dalia ,Bee nei momenti di sconforto  per ridarle forza e coraggio.

Bee era il soprannome che le aveva dato da piccola ma che aveva smesso di usare quando erano cresciute.

Ogni tanto però,specialmente quando Dalia era triste e depressa e le ricordava tanto la bambina che era stata,la chiamava ancora Bee.

-Ok. Possiamo farcela Melli- ed entrambe sorrisero.

Le ragazze Reinaldi e Kingstone non si arrendevano mai,e lo avrebbero dimostrato pure a quegli idioti dei loro coinquilini.

 

Mel era nella sua stanza e stava leggendo un libro di poesie ,che gli aveva regalato sua madre prima che partisse.

Indossava un pantaloncino viola scuro e una t-shirt bianca con una scritta brillantinata sulla pancia "I'm a star"che le era stata regalata da Dalia.

Dal libro di poesia uscì una foto di lei e Dalia da piccole.

Riguardandola realizzò quanto fossero cambiate.

In quella foto Dalia stava ridendo e portava i codini mentre indossava un vestitino azzurro chiaro e l'abbracciava forte.

Lei invece aveva i capelli sciolti ,e indossava un pantaloncino nero e una maglietta rossa.

Rivedersi la fece sorridere ed ebbe un leggero colpo al cuore.

Quanto gli mancava quella spensieratezza dell'essere piccola insieme alla sua migliore amica nel parco vicino a casa,come se il mondo non potesse mai toccarti.

Ed ora invece si trovava in una situazione strana ,frustrante con due ragazzi che non intendevano collaborare,specialmente quel testone di Hayden e Dalia sembrava quasi fuori gioco.

Matt all'improvviso entrò nella stanza con due tazze di cioccolata fumante.

-Oddio scusa ho dimenticato di bussare-disse appena realizzò di essere entrato senza chiedere il permesso,come quella mattina.

-Tranquillo,questa volta ti perdono,ma solo perchè hai in mano la cioccolata.-rispose lei sorridendo ed asciugandosi un pò il viso dalle lacrime di nostalgia.

-Stavi piangendo?-

-No,stavo solo pensando a un periodo felice della mia vita-e Matt guardò la foto e non riuscì a trattenersi dalle risate.

-Siete tu e Dalia?-

-Si,avevamo 6 anni ed era il primo giorno di scuola. Volevamo assolutamente farci una foto nel parchetto vicino casa prima di andare a scuola quella mattina perchè volevamo fosse una giornata importante,da ricordare-

-Eravate carinissime-disse tenendo tra le mani la foto e riguardandola.

-Con questo intendi dire che adesso siamo dei mostri?-chiese lei sorseggiando la sua cioccolata calda,ma non era un tono di accusa,quasi un tono scherzoso.

-No affatto. Eravate e siete carinissime. E sono sincero.-disse alzando le mani e rovesciando un pò di cioccolata sul dorso della maglia.

-Ti sei sporcato..-gli fece notare Mel e gli levò il resto della cioccolata.

-Fa niente,la metterò a lavare. Non sono mica come Hayden io!!In questo momento lui adesso starebbe imprecando contro tutti i santi del mondo e dell'universo-e risero divertiti.

-Sembra strano, cioè, tu e Hayden siete diversissimi, eppure siete migliori amici- notò Mel, scrutandolo.

Matt scrollò le spalle, annuendo. –Si, sai, abbiamo frequentato sempre la stessa classe. Lui era il sogno di tutte le ragazze, menefreghista, bastardo, io invece ero un po’ più secchione, anche se comunque avevo le ragazze che mi venivano dietro, eh- precisò con una finta aria seria, facendo sorridere Mel. –Tutto è successo al secondo anno di liceo, quando ci siamo iscritti entrambi ad un corso di musica. Ci hanno messo in coppia insieme… E da li non ci siamo più separati- spiegò.

Il suo sguardo era quasi nostalgico, e Mel quasi riusciva a vedere lui e Hayden versione quindicenni nel riflesso dei suoi occhi blu.

-E tu e Dalia? Come vi siete conosciute?- domandò lui poi, molto curioso.

Mel sorrise al solo ricordo. –Avevamo cinque anni, io mi ero trasferita da poco da Ottawa e abitavamo in due villette vicine.  Un giorno stavo giocando con la palla, che andò a finire dall’altra parte della strada, e per seguirla mi trovai davanti a Dalia, che giocava con le bambole in giardino. Lei mi chiamò, e iniziammo a giocare insieme… E poi iniziammo le elementari nella stessa classe- terminò, accennando la foto. 

-Sembrano entrambe due storie da film, eh?- osservò Matt, che tentava di immaginarsi la scena.

Mel annuì. –E nel copione di questo film c’era scritto che prima o poi ci saremmo incrociati. Non vale, però,avrebbero dovuto avvisarci, così ci saremmo potuti calare bene nella parte!- ridacchiò, ed entrambi scoppiarono a ridere, annuendo.

In quella stanza ora alloggiava un clima apparentemente quasi sereno.

Quasi non sembrava che si odiassero.

-Ok,io vado di là a scrivere ai miei un e-mail- disse poco dopo Matt, alzandosi e cercando di non combinare altri casini con qualche movimento sbagliato.

-Grazie per la cioccolata-gli disse Mel sorridendogli,questa volta sincera.

-Di niente-e chiuse la porta.

Mel si portò alla bocca la tazza e pensò che infondo Matt aveva i suoi lati positivi.

Peccato che in Hayden proprio non li trovava.

 

Dalia bussò alla porta della stanza di Hayden.

Da lì a poco avrebbe fatto un patto con il diavolo in carne ed ossa e non ne era molto entusiasta.

Uno scontroso avanti si udì e lei entrò con l'aria di una persona in agonia.

-Cosa vuoi Cinderella?-gli chiese Hayden mentre scriveva sul suo portatile,quella che aveva tutta l'aria di essere un’e-mail.

-Senti Stevensen tu non mi sei simpatico,ma neanche un pò. E per te è lo stesso lo so. Ma dobbiamo trovare un compromesso. Per entrambi la carriera è l'unica ragione per la quale abitiamo in questa casa e ci sopportiamo 24 ore su 24 e credo sia anche l'unica ragione per la quale domani dovremo fingere di andare d'accordo e di volerci bene. Io ho faticato tanto per raggiungere il mio obiettivo e non permetterò a niente e a nessuno di rovinarmi questa opportunità,sia ben chiaro. Quindi domani a quella festa faremo finta di essere grandi amici,ci abbracceremo,scherzeremo e poi a casa torneremo ad odiarci come se non fosse successo nulla. Ma fammi soltanto il favore di provarci sul serio alla festa. Ho bisogno che tu me lo prometta Hayden.-ed era così seria che quasi il ragazzo si stupì.

Non avrebbe  mai creduto si sarebbero trovati nella stanza per più di 2 secondi senza litigare e sparare parolacce e bestemmie.

Ma la cosa che gli fece più senso fu il fatto che lei aveva ragione.

La carriera era vero,veniva prima di tutto.

E nemmeno lui poteva permettersi che si rovinasse per uno stupido odio tra persone.

-Ok. Te lo prometto. Ma solo se anche tu lo prometti- e le porse la mano che lei strinse 

-Promesso- e fece per uscire dalla sua stanza.

-Dalia- la chiamò lui prima che lei varcasse la porta.

Lei si girò in attesa delle sue parole.

-Come facciamo domani?Non so neanche come comportarmi con te e con Mel!!Per un mese non abbiamo fatto altro che litigare e odiarci,ed adesso non so da che punto cominciare a fingere che siate le mie migliori amiche!E poi quella storia di abbracciarci e cose del genere,è assurda!Se non riusciamo neanche a stare vicino se non c'è più di un metro e mezzo di distanza ,come possiamo abbracciarci in modo convincente?-le chiese seriamente preoccupato.

Questa versione di Hayden sorprese un pò la ragazza.

Mai e poi mai si sarebbe aspettato un atteggiamento del genere.

Ma non lo diede per niente a vedere.

Mai abbassare la guardia con il nemico,si ripeté.

-Non lo so. Vuoi che facciamo delle prove?-disse non sapendo in realtà bene cosa dire.

Tutta quella situazione era incomprensibile e la rendeva irritabile e stressata.

-Se non ti secca,visto che non c'è altra soluzione- sbuffò lievemente incerto.

Dalia gli si avvicinò e poi prese un bel respiro.

Sembrava come se stesse per buttarsi da un dirupo invece di abbracciarlo.

Poi lo avvolse tra le sue braccia e continuò a inspirare e buttare fuori aria .

-Dalia per favore,sembra che devi partorire!!Rilassati!-gli gridò il ragazzo continuando a tenerla tra le sue braccia.

-Ok,mi rilasso-e lo strinse più forte.

Hayden fu quasi preso da un moto di relax tra le braccia della ragazza,prima di ricordarsi che era solo Dalia.

Poi delicatamente si scostò e le batté il cinque.

-Dai,la prima fase è stata superata!-

-Già,la seconda qual è?-gli chiese grattandosi la testa.

-Le domande-e sul viso della ragazza comparve la paura e il disagio.

-Dobbiamo parlare bene dell'altro e dire tante cose carine e sembrare comunque sinceri-

-La fai facile-lui scosse la testa,come per ribadire che neanche per lui era una passeggiata.

-Va bene iniziamo. Che cosa hai pensato di Dalia appena l'hai vista?-gli chiese la ragazza fingendo di essere una giornalista.

Hayden tossì e poi con la miglior faccia da ragazzo carino e gentile incominciò a parlare.

-Appena ho visto Dalia ho pensato fosse stupenda. E vivendo con lei mi sono accorto che è vero. E’ una ragazza magnifica,speciale e rende tutto splendido. Adoro passare del tempo con lei,perchè è spontanea,divertente e non ti fa mai annoiare. E’ una coinquilina eccezionale e ti mette a tuo agio nella sua vita,come se tu ne avessi sempre fatto parte. Sono davvero felice di averla conosciuta,mi ritengo molto fortunato di poterla considerare parte della mia vita adesso-Dalia lo guardò esterrefatto.

Da dove usciva tutta quella faccina benigna sotto la scorza di Diavolo?

-Se non ti conoscessi e non sapessi che stai parlando di me,ti crederei!-disse lei alzando un pò le sopracciglia ancora scossa.

Quel ragazzo sapeva mentire,e anche egregiamente.

Ci sarebbe cascata persino lei,se non fosse che lui era Hayden.

-Grazie,lo so è una delle mie tante qualità-lei gli diede uno scappellotto per farlo tacere.

-Ok!Ora tocca a te!Che cosa hai pensato di Hayden quando l'hai conosciuto?-

-Hayden è semplicemente unico. Unico nel suo genere. Non ho mai conosciuto nella mia vita persone come lui. Appena l'ho visto ho pensato che sarebbe stato divertente condividere questa parte della mia vita con lui,e non mi sono pentita. In questo mese di convivenza non mi sono mai annoiata ,neanche per un secondo e mi sono sentita quasi a casa. E credo che sia anche merito suo. Mi ha fatto ridere con le sue battute,ci siamo sbellicati guardando film demenziali e abbiamo condiviso insieme piccole esperienze passate,come se fossimo amici da anni. Gli voglio davvero bene,come credo di non averne mai voluto a qualcuno in tutta la mia vita,che non fosse Melanie. E’ un fratello per me,un fratello splendido-

Hayden la guardò scioccato.

Era così naturale quando stava parlando di lui,come se ci credesse sul serio,come se non stesse mentendo ma dicendo semplicemente la verità.

-Hai visto la Reinaldi?In questo momento ti darei l'Oscar- e le sorrise.

Ed era un sorriso sincero,non costruito sul momento.

-Grazie lo so ,sono fantastica-

-Non ti gasare troppo,però-e guardò l'orologio,notando che ormai era ora di cena.

-Ti va di cucinare?-le chiese mentre lei strabuzzò gli occhi.

-Mi stai chiedendo di cucinare con te?Tu che cucini con me?-

-E che sarà mai di male cucinare con Cinderella?Basta che mi aiuti e non mi fai bruciare con le pentole ,o sporcare-intimò lui seriamente mentre Dalia moriva dalle risate.

-Feminuccia,dai ti do il mio grembiule con le papere così il piccolo non si sporca- disse prendendolo in giro incamminandosi verso la cucina.

-Ah è cosi?Vieni qui,che ti picchio,strega che non sei altro!-e la rincorse per la cucina mentre lei cercava di sfuggirgli deviando per il soggiorno mentre anche gli altri intervenirono in questa guerra scherzosa e idiota.

Un'altra sera era finita in modo decente.

Ma non ci si poteva aspettare la stessa cosa della serata successiva.

 

           

_______________________

Ciao a tutti!

Cosa ne dite di questo capitolo? La situazione sembra essere sempre più critica, con alti e bassi sempre più frequenti!

Volevamo invitarvi a farci sapere cosa ne pensate, ci farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate delle avventure dei nostri quattro protagonisti!

Grazie mille a Lola Step per aver recensito e a coloro che seguono la fic e che l’hanno messa tra i preferiti!

Un bacione immenso,

Vero&Milly.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Una festa tra falsità e verità.. ***


Blackout in The Light cap 4 Blackout In The Light











L’indomani si annunciò una giornata particolarmente soleggiata e limpida, nonostante fosse inizio ottobre. Mel e Dalia passarono la mattinata al centro commerciale, alla ricerca di qualcosa di adatto per l’imminente festa di quella sera, e quando ritornarono a casa furono accolte da un piacevole odore di pasta al sugo. A Dalia ricordò molto il ragù che cucinava sua nonna quando la andava a trovare in Italia.
-Cosa avete comprato di bello?- domandò Matt appena le due entrarono in cucina, con le mani piene di buste e pacchetti.
-Cosa non abbiamo comprato- sghignazzò Mel entusiasta, con il pensiero fisso sullo stupendo miniabito blu notte che aveva comprato e all’infinità di collane con tanto di orecchini abbinati.
-E, cosa strana ma vera, abbiamo pensato anche a voi- soggiunse Dalia divertita, godendosi appieno le facce stravolte dei ragazzi. –Tenete. Questo è per te, Matt, e questo è per te, Hayden- disse, porgendo loro due pacchetti con lo stesso incarto e di cui cambiava solo il colore dei nastrini.
Hayden la guardava senza parole, e ricordò i momenti vissuti insieme la sera prima; al momento la Dalia che aveva davanti agli occhi era la stessa che aveva mentito circa la loro amicizia con una bravura da Oscar.
-Cosa aspettate? Apriteli, su, prima che ce ne pentiamo- li esortò Mel, tuttavia sorridendo.
I ragazzi scartano lentamente i pacchetti, quasi come se temessero che da un momento all’altro sarebbe scoppiata la bomba contenuta lì dentro, e restarono stupiti quando scoprirono le ragazze cosa gli avevano regalato: due cravatte, una blu con una particolare fantasia per Matt e una verde simile per Hayden. Proprio come i loro occhi.
Alzarono lo sguardo verso Mel e Dalia, con un’aria di gratitudine che solo gli sguardi potevano esprimere, non tanto per la cravatta ma quanto per il gesto così premuroso.
-Così stasera avrete qualcosa di elegante da mettere, visto che non vi lasceremo uscire se non sarete eleganti come noi- tentò di giustificarsi Dalia imbarazzata.
-Ovvio, dovete essere chic come noi, dobbiamo fare bella figura. Giusto per non farvi sfigurare accanto a noi- precisò Mel.
I ragazzi abbozzarono una risatina, prima di dire:-Grazie!- all’unisono. Sospirarono, guardandosi, mentre le ragazze sistemavano qualche pacchetto e, con l’aria di chi si avvicina al patibolo, le abbracciarono, lasciandole di stucco. Ma non fu un abbraccio come i precedenti, no, fu un abbraccio collettivo, dato che le ragazze si trovarono strette a panino tra i due.
-Meglio fare esercizio- disse imbarazzato Matt quando si staccarono, passandosi una mano tra i capelli.
-Si, anche perché le lezioni e le prove non basteranno mai- soggiunse Hayden, prima di tornare con disinvoltura al pranzo.

 

 Mel camminava nervosamente avanti ed indietro per la stanza cercando un vestito decente da mettere, visto che quello che aveva comprato si era rovinato con una macchia di trucco, colpa del destino infame; Matt continuava a comporre e a scrivere canzoni per distrarsi,Hayden era in bagno da almeno 3 ore per rilassarsi e rendersi"presentabile"mentre Dalia era del tutto fuori controllo e cercava di rilassarsi con lo yoga.
-Dalia!!!!-urlò implorante Mel dalla loro stanza dopo aver scartato per la centesima volta tutti i suoi vestiti senza trovarne uno adatto per quella serata favolosa.
Tutti quelli che aveva provato sembrava che non le stessero più bene da un momento all'altro e non poteva permettersi di non essere meravigliosa alla serata della sua vita. Ripenso al vestito stupendo che aveva comprato, dicendosi che avrebbe dovuto portarlo al più presto in lavanderia.
-Che c'è?-rispose scocciata l'amica già nervosa di suo.
-Ho bisogno del tuo aiuto,non riesco a trovare il vestito-commentò disperata facendole notare le migliaia di vestiti sparsi per terra come dei sacchi della spazzatura.
Dalia respirò e la prese per il braccio scortandola verso il suo armadio.
-Dai vedi,se ne trovi qualcuno che ti piaccia nel mio armadio bambolina-e ritornò ad immergersi nello yoga,che sembrava però non funzionare per niente.
C'era qualcosa nel suo stomaco che le stava davvero facendo male.
Intanto Mel saltellava per la felicità e iniziò a scartare tutti i miliardi di vestiti di
Dalia,cercando quello più adatto a lei e al suo fisico.
Alla fine la scelta si concentrò su tre abiti favolosi.
-Dali,quale metto?-le chiese supplicante Mel facendole gli occhi dolci e mostrandole i tre vestiti.
Dalia alzò gli occhi al cielo e cercò di immaginarsi la sua migliore amica con quei vestiti per capire quale dei tre fosse il migliore.
Ma la verità era che stava bene con tutti e tre e non sapeva proprio decidersi.
-Non lo so. Stai bene con tutti e tre,devi decidere tu Melli- disse infine con faccia dispiaciuta e poi si diresse verso il bagno,occupato da Hayden.
-Hayden!!Hai finito porca miseria?Sei lì dentro da più di tre ore,io avrei bisogno di quel bagno!!-gli urlò da fuori la porta a braccia conserte e con sguardo scocciato.
Ogni giorno era sempre la stessa storia.
Lo avrebbe ucciso prima o poi,lui e il suo stare mezza giornata in bagno,manco fosse una donna.
-Eccomi,rompiballe che non sei altro.-Dalia gli fece una linguaccia ed entrò nel bagno mentre Hayden la fulminò con lo sguardo.
Proprio non la sopportava,lei e quella sua mania di ottenere tutto e subito.
-Dalia!!!-urlò di nuovo Melanie disperata.
-E’ in bagno!!Qual è il tuo problema Melanie?-le chiese spazientito Hayden pur di non sentirla di nuovo urlare.
Tutti sapevano che Mel aveva un timbro leggermente alto quando urlava. Finchè si parlava di usare i toni alti nelle canzoni andava bene, ma a nessuno piaceva essere la causa dei suoi strilli quando qualcosa non le andava bene.
-Non so quale dei tre vestiti mettere. Non riesco a decidere quale mi stia meglio-
Il ragazzo osservò meglio i vestiti.
Il primo era corto, nero, con le spalline piccole e scollato sul davanti,il secondo era lungo,lilla con una scollatura non molto profonda sul dietro e il terzo era azzurro piuttosto corto e scollatissimo sul davanti e poco dietro.
-Io credo ti stia meglio il nero Mel- disse infine annuendo convinto.
-Dici?-Mel prese il vestito in mano e lo rigirò guardandolo meglio.
Ora che ci stava pensando,forse aveva ragione lui.
-Si,hai delle gambe lunghe e questo vestito secondo me ti potrebbe valorizzare molto-rifletté lui mentre Mel gli saltò addosso felice.
Poi appena si rese conto di quello che aveva fatto,si scostò da lui sorridendo un pò imbarazzata.
-Grazie- commentò infine,ancora con il vestito nero in mano.
-Prego,tra fissati della moda ci si capisce- e continuò a fissare gli altri due vestiti rimanenti.
-Quello azzurro secondo me starebbe bene a Dalia- replicò guardandolo attentamente.
-Davvero?-Dalia spuntò da dietro, uscendo dal bagno, e osservò il vestito riposto sul suo letto.
Non l'aveva mai messo,era un regalo di sua madre.
-Per me si-
-Ma non è troppo scollato o troppo corto?-chiese lei preoccupata.
Non voleva certo sembrare una sgualdrina.
-No affatto. Secondo me staresti davvero un incanto. Per quanto tu possa essere un incanto per me.-disse cercando di moderarsi con le parole.
Loro erano comunque "Le Streghe Malefiche" e doveva sempre tenerlo a mente.
Specialmente Dalia.
-Ahhh,spiritoso. Comunque grazie,credo proprio che lo metterò-e si immerse nel suo armadio alla ricerca degli accessori.
-Hayden-lo richiamò prima che lui uscisse dalla sua stanza
-Si?-e poi gli mostrò un paio di scarpe celeste chiaro
-Dici che vanno bene?-e fece gli occhioni dolci per non farlo andare via sbuffando,come al solito.
-Si,sono perfette. E poi credo che l'azzurro ti stia davvero bene. Va in tinta con i tuoi occhioni da Bambi indifeso.-
-La smetti di chiamarmi sempre con questi nomi da Walt Disney?Ti ricordo che ho 21 anni,non 7-lo ammonì lei un pò seccata.
Prima Biancaneve,poi Cinderella e infine Bambi.
Era un pò stanca.
-Per me sembri sempre una bambina di 7 anni,ma magari con quel vestito e con quei tacchi riuscirai a dimostrare i tuoi 21-e uscì divertito dalla stanza.
Dalia intanto continuò a rigirarsi tra le mani quel vestito azzurro e confabulò una vendetta contro di lui,per averle dato della bambina.
Lei sapeva essere sexy quando voleva,e quella sera gliel'avrebbe dimostrato.

 
La sera arrivò presto e dopo centinaia di litigi per poter occupare il famigerato bagno,erano tutti pronti.
Matt indossava un pantalone nero,una camicia scura con la cravatta blu un po’ allentata, una giacca elegante sopra e delle All star nere.
Proprio non ne aveva saputo di indossare uno smoking.
-Non è da me-aveva ripetuto centomila volte alle ragazze che cercavano di convincerlo e alla fine loro avevano ceduto.
Hayden indossava un completo nero,una camicia sotto bianca con la cravatta verde e i capelli erano lievemente spettinati ma perfetti come al solito.
Mel indossava il vestito nero corto che le faceva risaltare le gambe lunghe e magre e il decoltè non troppo generoso ma normale,indossava una collana di diamanti,regalo di Dalia per il suo 21esimo compleanno,e le scarpe nere tacco 12 cm.
Matt ed Hayden appena la videro rimasero del tutto scioccati.
Era davvero strabiliante.
-Sei fantastica,e non sto mentendo,il che mi preoccupa- esclamò Hayden ,appoggiato da Matt che annuiva convinto e sorridendo.
Mel era felicissima.
-Dove è finita Bambi?Le dici di muoversi?-aggiunse infine,guardando l'orologio e vedendo che si stava facendo davvero tardi.
-Sono pronta- Hayden guardò verso di lei e quasi stava per sbavare.
Aveva avuto completamente ragione.
Quel vestito le stava davvero meravigliosamente.
Era corto al punto giusto,scollato quanto basta per non far traboccare tutto,aveva piastrato i capelli color mogano e il trucco era perfetto per la sua pelle da tipica ragazza mediterranea.
-Tutto bene Stevensen?-chiese divertita Dalia.
Era proprio questo ciò che voleva ottenere.
Ora chi aveva 7 anni?
-Dalia,posso farti da cavaliere vero?-le domandò Matt spiritosamente.
Era il suo modo per dire che era eccezionale.
-Certo-
-No,al massimo le faccio io da cavaliere,tu smamma- esclamò convintissimo Hayden spostando Matt dal braccio di Dalia.
Nel frattempo sia Dalia che Mel si stavano scompisciando dalle risate per quella scenetta divertente ed esilarante.
-Dai Matt,ti va di essere il mio di cavaliere?-le domandò Mel divertita.
-Certo,perchè no?-rispose e la scortò fino al palazzo dove una limousine li aspettava.
-Allora?Posso farti da cavaliere?-
Dalia ci pensò su un secondo.
-Solo se non mi chiami Bambi- rispose infine e gli mise la mano tra il braccio.
-Promesso. Sai,se non ti conoscessi e non ti odiassi profondamente,ci proverei con te stasera-e lei rise scuotendo la testa.
Hayden era sempre il solito inconfondibile.
Arrivarono al ballo ed entrarono emozionatissimi ma senza farlo notare.
Questa era loro serata.
James li aspettava all'entrata e quando li vide sorrise.
-Ragazze,siete splendide!E voi siete fortunati ad avere come accompagnatrice le donne più belle di questa sera-Dalia e Mel sorrisero mentre Matt ed Hayden le strinsero più forte a loro.
Dovevano interpretare la parte dei ragazzi gelosi delle loro "sorelle" e vestite in quel modo,ci stavano riuscendo anche troppo.
Tutti gli uomini presenti in quella sera le stavano guardando mentre sotto i baffi le due ragazze se la stavano ridendo.
Un ragazzo abbastanza alto con i capelli rossicci ,degli occhi blu e un sorriso disarmante si avvicinò a Mel, mentre, poco distante da loro, due ragazze squadravano la scena divertita.
-Ehi, tu sei una dei componenti dei “Blackout?”- domandò, continuando a sfoggiare il suo sorriso, ignorando completamente Matt che lo guardava accigliato.
-Si- rispose Mel, stupita del fatto che già conoscessero il loro nome.
-Stanno parlando tutti di voi, James vi chiama “i suoi nuovi gioielli”. Ah, comunque io sono Josh, un membro dei “The Vanish”- si presentò, porgendole la mano e indicando le due ragazze alle sue spalle, che subito avanzarono verso di loro. Una era slanciata, magrissima, con la lunga chioma bionda e uno sguardo altezzoso, l’altra bassina, con i capelli e gli occhi scuri che squadrava insistentemente Matt con un sorrisino dipinto sulle labbra.
-Ciao, io sono Delfina- disse, sorridendogli.
-Tanya-  aggiunse l’altra, con un’aria quasi distratta e snob.
-Io sono Mel- si presentò lei, stranita da quelle due.
-Piacere, Matt- disse il ragazzo, sentendo uno strano impulso di sgonfiare quella bionda montata.
-Ci farebbe piacere diventare vostri amici, dopotutto tra colleghi ci si aiuta, no?-  aggiunse Josh, come se stesse cercando di rimediare alla cattiva presentazione delle altre due.
Mel e Matt annuirono,e lui subito aggiunse:-Ti va di ballare con me, Mel?- in modo molto sicuro di sé.
Lei esitò, cercando un modo per carino per rifiutare.
-Mi dispiace,ma la signorina è occupata in questo momento. Deve ballare con me-rispose subito Matt. –Piacere di avervi conosciuto- aggiunse, dileguandosi con Melanie che si aggrappò al suo braccio come se fosse la sua unica ancora di salvezza.
-Grazie Matt! Ma ti prego,non farmi rimanere immobile tutta la serata,facendo finta di essere geloso.-lo ammonì lei.
-Non resterai mica immobile,ballerai davvero con me-e la portò sulla pista mentre lei sorrise rassegnata, sotto gli occhi acidi di Josh e Delfina.
Infondo non era poi così male.
Tutte le altre ragazze della festa invece stavano accerchiando Hayden e lui non si tirava mica indietro,continuando però a tenere d'occhio Dalia,che stava tranquillamente bevendo un drink sul divanetto vicino al bar.
Si allontanò un secondo dalle ragazze per raggiungerla.
-Non ti pare un pochino presto per cominciare a bere ragazzina?-lei sbuffò sentendosi chiamare ragazzina.
-Scusa,Dalia-
-Comunque è analcolico il drink. Io non bevo di solito. Tranne in occasioni veramente speciali.-
-E questa non lo è?-
-Si,ma è troppo presto per cominciare no?-gli domandò scherzosamente riprendendo la domanda che lui le aveva fatto prima.
-Ti stanno reclamando,vai!-disse poi vedendo tutte le altre ragazze fissarlo, tra cui spiccava anche Tanya, aspettando che lui si decidesse a tornare da loro.
Lui però la prese per mano e la portò in mezzo alla pista.
-Prima ballo con la mia cara affascinante sorellina e poi magari ballo anche con qualcuna di loro-
Era strano come fossero passati da non poter stare vicini a meno di tre metri e mezzo a stare vicinissimi e quasi abbracciati per tutto il ballo.
Ma era tutta una finzione quella sera.
Era un piano,solo ed esclusivamente un piano.
-Matt,ti va di ballare con me?-gli chiese Dalia poi quando si avvicinarono a loro,e lui annuì e la prese poi tra le sue braccia.
Mel perciò iniziò a ballare con Hayden.
-Che la piccola Cinderella abbia una cotta per Matti?-chiese spiritosamente Hayden vedendo il modo in cui entrambi ridevano ballando.
-Ma no,per niente. Conosco Dalia come le mie tasche e lei ha una propensione per innamorarsi dei ragazzi stronzi e che la usano. Matt non sarebbe proprio il suo tipo-disse tristemente.
Hayden la guardò e ci penso un attimo su.
Doveva aver sofferto molto nella sua vita a causa di questa strana propensione.
Ma che te ne frega Hayden?E’ solo la tua coinquilina,niente di più, pensò lui mentre continuava a ballare con Mel.
-Prima stava con un ragazzo che più stronzo non si poteva. Era completamente persa per lui,e non ragionava più. Il suo mondo aveva incominciato a girare intorno a lui ed io non sapevo come comportarmi. Lui la faceva soffrire,la tradiva continuamente ma lei era innamorata e continuava a perdonarlo. Ad un certo punto ho dovuto farle aprire gli occhi nel modo più deplorevole che conoscevo-a quel pensiero rabbrividì.
Hayden intanto era sempre più curioso e con lo sguardo la invitò ad andare avanti
-Facemmo una scommessa. Se io fossi riuscita a dimostrare che lui era uno stronzo,lei lo avrebbe lasciato. Con la complicità di mio cugino ,ho registrato un momento in cui eravamo da soli solo io e lui e mi è saltato adosso.Mi è costato moltissimo mostrarlo a Dalia,ma poi lei lo ha lasciato e mi ha ringraziato di averla salvata da lui. Ma da allora ha una paura matta di innamorarsi. Ed io ho una paura immensa di lasciarla innamorare di qualcuno. L'ho vista distruggersi ,farsi del male a causa di Max e non voglio che risucceda- commentò infine.
-Mi dispiace per Dalia,davvero. Quel Max era un maledetto stronzo.-fu la risposta di Hayden,che intanto pensava di nuovo a quanto Dalia avesse potuto soffrire.
Dalia le era sempre sembrata un tipo forte,di quelli che anche se cadono si rialzano in piedi ed invece non era così.
La musica finì e James salì sul palco.
-Benvenuti a tutti e un grazie sentito per essere qui stasera. Sono davvero onorato di presentarvi la nuova band emergente che la casa discografica producerà :ecco a voi i "Blackout".-e tutti applaudirono.
Mel,Hayden,Dalia e Matt salirono sul palco e si inchinarono verso tutte le altre persone.
Istintivamente si presero per mano,e James tirò un sospiro di sollievo.
Sembrava che tutto stesse andando al meglio quella serata.

-Va bene,allora Mel puoi dirmi che cosa ne pensi di questa esperienza che voi 4 state vivendo?E ci descrivi un pò i ragazzi?-le chiese la giornalista mentre Mel fingendo una tranquillità che in realtà non sentiva per niente,si preparò a rispondere.
-A dire la verità credo sia l'esperienza più bella di tutta la mia vita e la sto condividendo con delle persone meravigliose. Realizzare il nostro sogno è qualcosa che non credevamo mai di poter davvero vedere e adesso siamo qui,come band emergente e tutto ci sembra quasi un sogno. I ragazzi sono splendidi ecco. Dalia ed io siamo amiche da tutta la vita e per me è quasi una sorella,la mia anima gemella mentre gli altri ragazzi ormai stanno diventando una parte della mia vita. Matt è un ragazzo geniale,scrive canzoni splendide e con lui vado davvero tanto d'accordo. Hayden è una persona molto eccentrica. Ma è meraviglioso e ti sorprende sempre,quotidianamente.-
James sorrise.
Mel era stata assolutamente perfetta.
Fu il turno di Hayden.
-Io a dire la verità ancora non ci credo. Mi trovo qui insieme a tutte queste persone importanti e ancora aspetto che qualcuno mi svegli e mi dica che sia tutto un sogno e che domani dovrò tornare a studiare legge come vogliono i miei. Io sono felice di poter vivere questa esperienza e  non voglio assolutamente sprecarla-
James gli fece un occhiata molto esplicativa
-Infine io sono davvero fortunato a vivere questa esperienza con loro- e indicò gli altri tre ottenendo un occhiata favorevole questa volta da James.
-Non credevo che avrei mai conosciuto persone come loro in tutta a mia vita. Credevo che Matt sarebbe stato sempre l'eccezione,invece poi sono entrate Dalia e Mel e non so ancora come ringraziarle. Mi hanno dato tanto,e spero di dare altrettanto a loro. Mel è meravigliosa in tutto e per tutto,a volte è un pò nevrotica magari ma io non la cambierei mai con nessuna. Matt è il mio migliore amico da una vita e gli voglio un bene pazzesco che non si può descrivere ,è un fratello. E Dalia,beh Dalia è semplicemente Dalia.
All'inizio non avevo un opinione molto carina di lei,mi sembrava una persona molto altezzosa ma poi ho scoperto che lei è qualcosa di fantastico. Sembra davvero forte,che non si spezza mai ma invece ha anche lei i suoi momenti di debolezza e tu hai soltanto voglia di farla ridere di nuovo. Le voglio davvero bene.-
La giornalista annui contenta e spense il registratore.
-Sei stato perfetto Hayden- disse James dandogli un amichevole pacca sulla spalla.
-Se non ti conoscessi e non ti odiassi,ci crederei a quello che hai detto. E magari ci proverei perfino-affermò Dalia avvicinandosi all'orecchio di lui ,per poi indirizzarsi verso il bar con una strana naturalezza, quasi c ome se si sentisse più leggera
-Amico,se non ti conoscessi direi che qualche piccolo fondo di verità in quelle parole su di lei c'era. Ma divertiamoci stasera,senza pensare a tutto il resto- ed Hayden ricominciò a ballare con una delle tante ragazze che lo avevano invitato,chiedendosi se infondo in quella intervista lui non fosse stato davvero sincero riguardo alle ragazze.
Alla fine si convinse di essere solo un abile bugiardo e di essere quasi riuscito persino ad ingannare se stesso.
Si distrasse quando gli si avvicinò Tanya, dopo essersi allontanata dalla sua band.
-Complimenti per il discorso- gli disse, sorridendo apertamente.
-Grazie-
-Io sono Tanya, un membro dei “The Vanish”- si presentò, porgendogli la mano, cosa non aveva fatto né con Mel né con Matt.
-Io son…-
-So chi sei, altrimenti non sarei qui- lo interruppe Tanya, facendo un sorriso malizioso e girandosi tra le mani il ciondolo che portava al collo, un serpente d’argento, quasi come se volesse indurre Hayden a squadrarle la sua quinta abbondante, di sicuro frutto di qualche operazione chirurgica, che era stretta a panino nel vestito aderente. –Sei l’unico che mi ha colpito durante il discorso, sembravano tutti degli scolaretti ubbidienti, tu sei l’unico che ha risposto in modo più decente-
Hayden fece un piccolo cenno, abituato a quelle lodi, e stava cercando un modo carino per scaricarla quando vide Dalia di fronte a lui parlare con un ragazzo dall’aria conosciuta.
-Ti ringrazio, ma ora devo andare, devo dire una cosa a Dalia- si congedò, lasciandola delusa e scocciata, e non si accorse nemmeno che Tanya sillabò il nome di Dalia con disprezzo e un’aria di superiorità.
Più Hayden si avvicinava, più notava che il ragazzo che stava bevendo qualcosa con la ragazza aveva una’aria conosciuta. Poi, a due metri di distanza, si bloccò.
Evan.
Quello stronzo di suo cugino Evan, l’unico ragazzo che conoscesse che sapeva essere più bastardo di lui quando ci si metteva. Quello che gli aveva soffiato la ragazza quando erano al liceo. L’unica ragazza a cui avesse davvero voluto bene.
Ecco perché non si affezionava mai a nessuna, ecco il motivo della sua politica “usa e getta come una sigaretta”. Perché quell’idiota gli aveva fatto capire che nulla è per sempre, specialmente quando ci si mette in mezzo il cugino un po’ più grande che ti porta via la persona a cui vuoi più bene. Restò immobile a squadrarlo mentre rideva spensieratamente, facendo ridere anche Dalia. Poi, quando lo vide, fece un sorriso a trentadue denti.
-Hayden, cugino! Sono venuto a vedere il tuo battesimo nel mondo della musica- disse, mentre Dalia si voltava verso di lui.
-Evan è tuo cugino?- domandò confusa, squadrandoli. La cosa che avevano in comune erano gli occhi,perché Evan era molto più mediterraneo e con i capelli scuri.
-Purtroppo per me si- ribattè gelidamente Hayden, spostandosi schifato di qualche centimetro quando Evan fece per dargli la mano. –Chi ti ha invitato?- domandò poi.
-Oh, perché, bisognava essere invitati?- disse Evan con aria da finto tonto.
-Non sei sulla lista. Ho capito. Mi dispiace- mormorò Hayden. –Conoscendoti sarai entrato dalla finestra, razza di bastardo-
Dalia li guardava attonita, sentendosi improvvisamente un po’ un’intrusa in quel quadretto familiare non molto felice. Il comportamento di Hayden la stupiva, anche se avevano litigato milioni di volte non aveva mai utilizzato quell’astio nella voce per rivolgersi a lei.
-Ma cosa dici…-
-Non devi dirmi cosa devo dire, Evan. E non fingere di essere il mio cuginetto prediletto. Bodyguard, credo che quest’intruso non abbia l’autorizzazione per essere qui. Controlli sulla lista se è presente Evan Mackenzie- aggiunse, verso uno dei buttafuori, che subito controllò e si avvicinò, prendendo Evan per il braccio.
-Ehi, ma cos… Mollami! Mollami! Oh, giuro che me la pagherai, idiota!- urlò Evan imbarazzato visto che gli occhi di tutti erano puntati su di lui.
-Sto tremando- minimizzò Hayden beffardo, mentre anche Mel e Matt si avvicinavano, curiosi. –Cosa ti stava dicendo, Dalia?-
-Ma niente, si è avvicinato e ha attaccato bottone, sembrava simpatico… Non sapevo ci fosse questo astio tra voi- rispose lei, senza sapere cosa dire.
Hayden fece una faccia strana. –Ti consiglio di stargli lontano, poi fai come vuoi-.
Erano le due quando i ragazzi tornarono a casa, accompagnati da James nella limousine che li aveva condotti alla festa all’andata.
-Siete stati fantastici, sono orgoglioso di voi! Continuate così e spaccherete tutto- disse James concedendo loro uno dei suoi rari sorrisi radiosi.
-Grazie, James, non è stato poi così difficile- minimizzò Matt, facendo l’occhiolino alle ragazze  che fecero una risatina.
-Si, potremmo fare anche gli attori oltre ai cantanti- rispose Mel, schiacciando il cinque con Matt.
-Concordo, ihih- fece Dalia, e tutti guardarono Hayden, che se ne stava zitto, immerso nei suoi pensieri.
-Comunque, ragazzi, domani mattina vi tocca svegliarvi presto perchè verrà lo stilista che si cura del look dei nostri cantanti, andrete nella sua boutique e creerete insieme il look “Blackout”- li informò James, quando arrivarono a casa.
-Che bello!- dissero in coro Mel e Dalia, con gli occhi che quasi brillavano per la gioia. Già vedevano dinanzi a loro centinaia di vestiti fantastici e accessori per tutti i gusti.
I ragazzi annuirono, non presi più di tanto come le ragazze, e salutarono James, per poi salire nel loro appartamento che gli sembrava troppo tranquillo rispetto al caos della festa e addormentarsi poco dopo, dicendosi che dopotutto il primo vero passo l’avevano compiuto. Ma, tuttavia, ne restavano ancora centinaia da superare,non così semplici.

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Capitolo 5
*** Je Suis Jean Paul ***


Je Suis Jean Paul!

Capitolo 5

Je Suis Jean Paul

Era una mattina stranamente tranquilla e soleggiata.

Matt era sdraiato a pancia in giù nel suo letto,le coperte blu scuro scivolate per terra e aveva un viso da bambino .

Hayden invece si era addormentato sul  fianco e aveva le coperte fino al mento,ma si poteva intravedere una t-shirt giallina indossata come pigiama.

Aveva uno sguardo sereno,quasi dolce.

Da addormentato però.

Mel invece era sveglia ed era seduta nel suo letto a gambe incrociate e guardava Dalia dormire profondamente come un ghiro.

Poverina,era distrutta.

La sera prima lei e Hayden avevano litigato a morte e credeva che prima o poi sarebbero persino arrivati alle mani,e tutta quella pressione non le faceva per niente bene.

Si alzò,indossò un pantaloncino nero e si diresse verso la cucina dove si preparò un abbondante colazione.

Poi all'improvviso,inaspettatamente un rumore assordante.

Il citofono.

Guardò l'orologio e le lancette erano posate sulle sette e un quarto.

-Chi è quell'idiota che bussa alle sette e un quarto di mattina?-urlò andando ad aprire la porta.

Davanti a lei c'era un ragazzo sui 27 anni,alto,biondo,occhi verde scuro,vestito di beige e color crema.

Lei lo fissò sbalordita.

-Immagino tu sia Mel-disse con un pesante accento francese.

-Si,Mel,lei è?.-chiese prima di farlo entrare in casa.

-Jean Paul Jullier,il vostro stilista-e si autoinvitò ad entrare nell'appartamento.

-I tuoi compagni sono usciti ?-domandò vedendo solo lei alzata per la casa.

Per fortuna che gli altri dormivano sempre con la porta chiusa.

-In realtà stanno dormendo,siamo tornati tardi da un party ieri sera-cercò di spiegare Mel,guadagnandosi però un occhiataccia da Jean Paul. Si ricordò delle parole di James circa quella visita e si disse di essere una stupida per essersele dimenticate così in fretta. Ma cosa si poteva pretendere dal proprio cervello a quell’ora di mattina?  

-Non importa,mademoiselle ,svegliali-

Mel pensò a quanto si sarebbe fatta male nel farlo.

-Hayden!!Hayden svegliati-urlò entrando nella sua stanza e guardando l'"amico"dormire beatamente.

Ma lui proprio non l'ascoltava.

Ad un certo punto uno schizzo d'acqua le arrivò addosso mentre invece Hayden era zuppo.

-Bonjour monsieur Hayden,si deve alzare immediatamente-esclamò Jean Paul uscendo poi dalla stanza e dagli urli ,entrando poco dopo in quella di Dalia.

-E questo chi cazzo è?-fu la domandò di Hayden appena il suo cervello si collegò dopo l'orribile risveglio.

-Lo stilista-fu la sua risposta.

-Maledetto-e poi corse in bagno prendendo il primo jeans sulla sedia e una t-shirt nera.

Anche lui non era nelle migliori condizioni,e questo significava che sarebbe stata una giornata ancora più pesante del previsto.

-Dalia s'il vous plait,sta dritta-la sgridò lo stilista all'accenno di Dalia ad abbassarsi un pò.

Lei ritornò immediatamente dritta mandandogli bestemmie in italiano.

Poi fu il turno di Hayden ma lì non ci furono problemi.

-Mais tesoro mio,tu est meraviglioso -sbottò Jean Paul quando vestì il ragazzo .

Hayden lo guardò sbalordito e poi si nascose dietro Matt.

-Ho paura ,proteggimi-gli sussurrò nell'orecchio.

Dalia intanto stava scoppiando dalle risate.

-Dalia,guarda che ti picchio-la minacciò Hayden puntandole il dito contro mentre lei se la rideva ancora.

-Mais oui Mon Amour-gli rispose lei e poi iniziò a correre mentre Hayden la inseguiva pronto a picchiarla.

 

Jean Paul li portò in una boutique fornitissima, senza mai smettere di parlare per farsi conoscere, tessere lodi a Hayden e ogni tanto anche a Matt e chiedere qualche informazione.

-Allora, chiudete gli occhi- ordinò quando arrivarono, ricevendo degli sguardi confusi in risposta. Mel e Dalia nel frattempo si guardavano intorno, rapite da tutti i capi fantastici e all’ultima moda che avevano davanti agli occhi.

-Ho detto chiudete gli occhi- ripeté con la sua r moscia.

-Io ho un po’ paura di chiudere gli occhi in presenza di questo, chissà cosa potrebbe tentare di farmi mentre abbasso la guardia- sussurrò impercettibilmente Hayden, facendo ridere Matt, che annuì convinto.

-Chiudeteli e immaginate al nome del vostro gruppo. Che tipo di vestiti vi vengono in mente?- continuò Jean Paul, mentre le ragazze ubbidivano curiose e divertite e i ragazzi si affrettarono a farlo pochi secondi dopo, un pò meno entusiasti.

-Top molto eleganti, magari di seta o chiffon con dei pantaloni più trendy- rispose Dalia, con un’espressione rapita dipinta in volto.

-Si, e il tutto abbinato a delle scarpe con il tacco vertiginoso. Oppure dei miniabiti scintillanti, che contrastano la parola “Blackout”- aggiunse sognante Mel.

-Io immagino semplicemente il mio armadio con tutti i miei capi italiani e francesi- disse Hayden.

-Invece io penso a pantaloni particolari, né eleganti né sportivi con delle maglie a camicia con delle cravatte allentate uguali sia per me che per Hayden- propose Matt, ripensando al regalo di Mel e Dalia.

Poi riaprirono gli occhi, ritrovandosi davanti un Jean Paul pensieroso. –Mmm, le ragazze sono molto omogenee, voi invece no, bellezze. Si vede che tu ne capisci più di moda, mon amour- aggiunse, facendo l’occhiolino ad Hayden che fece una faccia schifata.

-Ma se lui non ha descritto nulla- protestò Matt, che non amava la moda così tanto e non era stato nemmeno apprezzato nel momento in cui si era applicato un po’ di più.

-Sento la sua aurea divina, traspare gusto da tutti i pori- si difese Jean Paul, facendo ridere Mel e Dalia come le pazze.

Allora meglio così, non ci tengo ad essere il prediletto di questo. O questa? si domandò Matt, e dovette fare uno sforzo sovrumano per non scoppiare a ridere mentre lo seguivano verso un reparto di abiti per le occasioni speciali.

-Mi dite cosa dovrei farmene di questo stylist quando sono sempre stato io che ho curato la mia immagine?- domandò scocciato Hayden appoggiandosi ad uno scaffale quando Jean Paul andò a prendere dei cataloghi.

-Povera femminuccia, il suo nuovo pretendente lo porterà via dalla via della sua moda- drammatizzò Dalia con enfasi.

-Non è colpa mia se sono così appetitoso per tutti, Reinaldi- rispose Hayden altezzoso.

-Per tutti tranne che per me-

-Oh, peccato che non la pensavi così ieri sera mentre ballavi tra le mie braccia-

-Peccato che non la pensavi così ieri sera mentre stavi allagando la casa con tutta la bava che ti fuoriusciva da quella boccaccia quando mi hai visto-

Si guardarono con un’occhiata di sfida, e Hayden quasi arrossì. Mel e Matt guardavano la scena divertiti, contenti del fatto che fosse uno scontro solo verbale e che non potevano andare oltre visto che erano al primo incontro con il loro stylist.

-Resta il fatto che continuo ad odiarti- ribattè Hayden.

-E’ una gioia sapere che ognuno prova gli stessi sentimenti per l’altro- rispose Dalia a testa alta, incrociando le braccia a fissandolo.

-Oui, che sono queste parole d’amour?- domandò Jean Paul entrando.

-Oh, Jean Paul, tranquillo, Dalia non ha intenzione di rubarti Hayden, è tutto tuo- ripose Matt.

Ora ci si mette pure lui. Ma dove mi trovo? In un manicomio? O in una fiaba mostruosa visto che sono circondato da streghe, migliori amici traditori e aiutanti effeminati? pensò Hayden scocciato e rassegnato, mentre Jean Paul gli  mostrava una camicia fuxia plissettata e gli diceva che gli sarebbe stata d’incanto.

 

Inizialmente Jean Paul voleva rifilargli dei vestiti molto strani, dicendogli che gli stavano d’incanto, ma alla fine erano riusciti a far prevalere i loro gusti.

-Giuro che chiamo James e ti faccio licenziare se continui a dire che questo straccio mi sta bene. Vuol dire che hai dei gusti di merda come stilista- sbottò Mel infastidita quando lui le aveva imposto di provare un abito lilla  lungo fino alle caviglie. Sembrava una monaca particolarmente ribelle, e Matt scoppiò a ridere quando lei uscì dal camerino, camminando in modo infastidito, strusciando i piedi per terra.-Che cazzo ti ridi, tu?- aggiunse acida.

-La risata dice tutto- rispose lui, trattenendosi la pancia per le risate.

Dal canto suo, Jean Paul la guardò accigliato. –Tesoro, la moda è arte. Dunque, vorresti dirmi che ti piacciono i quadri di Picasso? Certo che no, non si capisce un tubo, eppure sono famosi, costano molto e la gente si taglierebbe una mano per averli- 

-Si, ma Picasso è morto, pace all’anima sua, invece io dovrei cantare con indosso questa tovaglia! Mi rifiuto!- urlò Mel, e sia Hayden che Matt si tapparono le orecchie.

Invece Dalia, che stava esaminando dei pantaloni bianchi, corse subito in suo aiuto. –Jean, caro, ma l’arte è anche forma di libertà. Quindi perché obbligarla a indossare qualcosa in cui si sente soffocata?- domandò, con un’aria particolarmente intellettuale ma allo stesso tempo dolce, proprio per entrare nelle grazie dell’uomo, che dopo un po’ sorrise.

-Oui, hai ragione, bijou. Allora facciamo così, scegliete quello che volete, provate e poi mi fate vedere- disse rassegnato, tuttavia continuando ad esibire il suo sorriso.

-Oh, grazie!- disse rincuorata Mel, e lei e gli altri subito corsero in direzione dei vari stand, prendendo tutto ciò che gli piaceva.

La cosa bella fu vedere che ogni tanto si consigliavano, un po’ come avevano fatto per la festa; addirittura le ragazze aiutarono Matt a trovare qualcosa che andasse bene con i jeans chiari che aveva trovato, e alla fine optarono per una camicia azzurra che richiamava i suoi occhi e delle scarpe che assomigliavano molto alle converse.

-Allora, quando mi date da otto a dieci?- domandò convinto Hayden uscendo dal camerino, con indosso dei pantaloni scurissimi e una camicia bianca, trovando davanti gli altri tre che avevano finito prima di lui.

Squadrò Dalia, che indossava dei jeans particolari con un bellissimo top di satin blu con dei ricami lungo la parte che disegnava il decolté e delle perline verso i contorni dell’indumento accompagnati da delle scarpe abbinate con il tacco dodici, Mel che stava squadrando i pantaloni aderenti neri che indossava insieme ad una fascia aderente rossa con alcuni ricami, in tinta con delle scarpe della punta rotonda altissime e infine Matt, che sembrava quasi strano con gli abiti che le ragazze gli avevano proposto.

-Meno nove- risposero in coro Dalia e Mel, lanciandogli un’occhiata superficiale per poi ritornare  a valutarsi in modo critico, e Matt sghignazzò, annuendo.

-L’ho detto che ti sei alleato con le streghe- sbuffò Hayden, prima di chiamare Jean Paul per un’opinione. Non che ne avesse bisogno, certo, era solo per sentirsi dire che stava benissimo e che era perfetto.

Ovviamente l’interpellare Jean Paul portò a una nuova ondata di risatine- “Ovviamente il commento del suo ragazzo non poteva mancare”, “Perché non hai indossato  direttamente lo smoking per quando vi sposerete?”- ma il risultato fu prevedibile: lo stilista applaudì, soddisfatto, dicendo che aveva fatto bene ad affidarsi a loro, e così gli lasciò prendere degli abiti simili per le future occasioni.

 

Tornarono a casa verso l’una, e dopo pranzo si ritrovarono nel salotto, senza sapere cosa fare. Ormai i commenti su Jean Paul si erano esauriti, e i ragazzi si trovarono immersi ognuno nel proprio silenzio, finchè Matt non iniziò a comporre la melodia del brano che avrebbero inciso a breve.

Lo sguardo degli altri tre subito si fiondò su di lui, e i loro sguardi si accesero di entusiasmo, come ogni volta che la ascoltavano. Dopotutto era la loro prima canzone, quella che erano sicuri che li avrebbe portati sulla cresta dell’onda.

-Cosa ne dite se la proviamo?- domandò entusiasta Dalia, alzandosi all’impiedi, adrenalinica.

-Ok- rispose Hayden.

-Si, dai- disse Mel.

-Perfetto, ricomincio da capo. Ricordate la divisione dei pezzi?- mormorò Matt adrenalinico, mentre gli altri tre si sistemavano intorno a lui.

-Certo, inizio io…- fece Hayden sicuro di sé.

Così Matt annuì e iniziò a suonare, mentre intorno a loro si creava un’armonia che solo la musica poteva creare.

-Take a Deep Breathe, It's what you've always dreaming of And Now It's real it's in front of you…- iniziò, tenendo il tempo.

-And Now you can make Things go different ,Just believe in yourself…- continuò Dalia totalmente rapita.

-That's what you are, That's for real- cantarono in coro Mel e Matt, guardandosi per darsi l’avvio. Continuarono insieme a Dalia e Hayden cantando:- I'm here, I'm finally here Where I belong, I've always wanted to be here…-

Fecero una breve pausa, lasciando spazio alla melodia, finchè Mel non iniziò di nuovo.

-And Now I'm only afraid To letting it go- canto, prima che Dalia, Matt e Hayden terminassero.

-Help me to find the strength And realized that I can do this-.

Quando la canzone finì restarono in silenzio, tanto che Mel chiuse gli occhi per godersi quella pace post canzone. Era una pace d’oro, mai vista prima in quella casa.

-Dovremmo cantare più spesso, sono gli unici minuti in cui stiamo davvero in pace- decretò Hayden. –E detto da me è grave, eh-

-Infatti- concordarono gli altri, prima di guardarsi e iniziare una singolare lotta di cuscini ragazze contro ragazzi.

 

Ciao a tutti! Sappiamo che non aggiorniamo da molto, ma comunque confidiamo in una vostra piccola recensione per farci sapere la vostra opinione, che ne dite? Anche perché d’ora in poi ne vedremo delle belle… Ad esempio, nel prossimo capitolo i ragazzi esordiranno per la prima volta in radio, scopriremo qualcosa sulla vita sentimentale di James e a causa di Hayden succederà qualcosa a Mel… Curiosi? ^^

Confidiamo nella vostra bontà! Grazie in anticipo…

Vero&Milly.

 

 

 

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