La leggenda di Night City

di NicoJack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Il desiderio di una madre ***
Capitolo 3: *** Una scimmia a scuola ***
Capitolo 4: *** Nato per combattere ***
Capitolo 5: *** Primi incontri e piccole vendette ***
Capitolo 6: *** La verità viene sempre a gala ***
Capitolo 7: *** Sweet dream and false promises ***
Capitolo 8: *** Run boy run! The sun will be guiding you ***
Capitolo 9: *** On the top of the world ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Nirvana: Questo era un luogo che solo gli illuminati raggiungevano, coloro che si staccavano completamente dai desideri terreni e per questo andavano oltre il ciclo delle reincarnazioni. Un luogo, anzi meglio uno stato in cui tempo e spazio non avevano significato, oltre i vari multiversi infiniti e che tra vari macroversi e microversi potevano confondere anche la mente del dio più superiore. Ma davanti a quello sublime spettacolo di assoluta contemplazione c’era chi urlava… “CHE PALLE!” Proprio lì in mezzo a tutta quella serie di bodhisattva si trovava uno di loro che per un tempo indefinito continuava a lamentarsi di come si stesse annoiando nel trascorrere il suo tempo semplicemente a meditare, cercando di infastidire (inutilmente) gli altri suoi compagni di meditazione. L’essere fatto di puro potere cosmico e quindi senza forma, stava cominciando a recuperare le sue sembianze terrene nel suo andare contro l’immobilita di un vero Buddha e cioè a tornare una scimmia dalle fattezze umanoidi. Non che qualcuno potesse contenere per troppo tempo l’essere che un tempo veniva chiamato Sun Wukong, Il Re delle Scimmie, Il Grande Saggio Pari al Cielo e il Buddha della Vittoria in Battaglia. Tutto questo chiasso però attiro l’attenzione dell’amico e maestro di Sun Wukong, Xuanzang anche noto come Tripitaka, che chiese con calma al suo irruento ex servitore: “Che succede Sun Wukong?” La voce del suo ex maestro calmo l’antico eroe cinese che rivolgendosi al suo maestro gli disse: “Succede che mi annoio, qua non c’è niente da fare se non meditare e aiutare i mortali nei vari multiversi grazie alle nostre meditazioni.” Tripitaka a quel punto chiese: “E che c’è di male in questo?” “Niente” rispose Sun nel modo più infantile possibile per un essere che aveva terrorizzato gli stessi dei “ma il punto è che mi annoio, io per aiutare gli altri almeno dovrei farlo con le mie mani facendo qualcosa di concreto non solo echi nel multiverso nella speranza di poterli aiutare con essi.” E poi con un filo di voce, quasi come se si vergognasse Wukong confesso: “Voglio tornare in vita.” Xuanzang se avesse ancora un capo, lo avrebbe scosso deluso, ma prima che potesse rimproverare l’allievo sul come le cose terrene fossero solo illusioni dei sensi e che per essere un bravo Buddha bisognava completamente slegarsi da esse, una voce che tutti riconoscevano si fece sentire: “Quindi è questo che desideri Sun Wukong?” La voce calma e soave del vero Buddha si fece sentire e tutti i bodhisattva fecero un rapido cenno di rispetto verso il fondatore del buddhismo e primo vero illuminato, tutti tranne Sun Wukong ovviamente, che rispose: “Si, lo voglio, voglio tornare essere mortale, voglio tornare a vedere, sentire, toccare, annusare e gustare come un mortale. Voglio reincarnarmi di nuovo.” Buddha entro in contemplazione dell’idea per un po', Sun Wukong era un essere potentissimo e molto irruento (dopotutto uno che dichiara guerra al cielo e vince solo perché si sentiva offeso non era di certo da prendere alla leggera), ma l’esperienza con Xuanzang lo aveva cambiato e reso un essere migliore, non di sicuro un degno bodhisattva, ma sicuramente aveva tirato il fuori il meglio in quella piccola scimmia ribelle. Quindi il Buddha disse: “Va bene, Sun Wukong accetto.” Su quello che era il viso dello scimmiotto di pietra che si stava riformando comparve un’espressione di stupore e chiese: “Davvero?” Buddha disse: “Davvero, in fondo è un compito di un bodhisattva reincarnarsi in un nuovo corpo per poter aiutare gli altri esseri viventi o apparire davanti a loro per aiutarli nel loro ciclo di vita e morte, ma so che tu non hai di sicuro quello che i mortali chiamano tocco delicato; quindi, ti darò via libera in questa nuova vita, l’importante è che tu non compia azioni del tutto malvagie.” Prima che Sun Wukong potesse fare balzi di gioia in mezzo al nirvana per questa bellissima notizia venne fermata da un palmo di una delle mani del Buddha che disse: “Però non ti reincarnerai in un nuovo corpo del tuo mondo d’origine, ma un nuovo corpo in un altro e dovrai aiutare questa nuova vita a raggiungere il suo pieno potenziale, le verranno concessi i tuoi poteri, ma per il resto dovrai pensarci tu a guidarla.” Sun Wukong ci penso un attimo, all’inizio l’idea di non rivedere più il suo amato popolo delle scimmie e il Monte dei Frutti il luogo in cui era nato non li piacque granché, ma poi quando era diventato bodhisattva e aveva scoperto l’esistenza di vari multiversi una parte di lui non poté che definirsi incuriosita e volesse visitarli quindi dopo un po' disse: “Accetto.” Il Buddha a quel punto voleva preparare il Grande Saggio Pari al Cielo alla sua prima reincarnazione, ma questi disse all’improvviso: “Aspetta.” Il Buddha a quel punto si chiese se Sun ci avesse ripensato, la cosa lo avrebbe sorpreso, ma Sun Wukong sorprendeva perfino un illuminato come lui (come quando stava per sollevare la Montagna dei Cinque Elementi), ma poi Sun chiese: “Posso chiederti un favore?” Il Buddha annui e Sun chiese: “Riguarda la mia arma il Ruyi Jingu Bang” e pronunciato il nome della sua vecchia arma, comparve nella sua zampa destra un bastone nero, dai bordi in oro lungo sei metri: “Vorrei che venisse con me, anche nella mia prossima vita.” Il Buddha rispose: “Ma certo lo rincontrerai nella tua prossima vita, dopotutto è l’arma che ha aiutato il Buddha della Vittoria in Battaglia a difendere Tripitaka nel suo viaggio verso occidente.” Lo scimmiotto di pietra sorrise e facendo un profondo inchino disse: “Ti ringrazio Gautama Siddharta.” Buddha conoscendo Sun Wukong sapeva che quel profondo inchino e quei ringraziamenti erano il massimo dell’umiltà che avrebbe mai ricevuto da un essere come lui e la massa di potere cosmico che era il Buddha scimmiotto la forma di quello che in passato era Gautama Siddharta e fece un inchino meno profondo verso lo scimmiotto e disse: “Prego Sun Wukong, ora è il momento di partire.” La forma dello scimmiotto svani dal Nirvana e il Buddha tornando al suo vero aspetto volle mettersi a meditare ancora, ma senti Xuanzang chiederli: “Ne è veramente sicuro?” Il Buddha allora disse: “Sun Wukong di sicuro ucciderà qualche mortale e si permetterà qualche atto egoistico nella sua nuova forma, ma di sicuro svolgerà bene il suo dovere come ha sempre fatto e troverà sicuramente nuove persone da amare e proteggere come ha sempre fatto con il suo popolo e anche con te Xuangzang.” Poi Tripitaka chiese: “D’accordo, ma è sicuro che è l’essere giusto per il lavoro?” “Fidati amico mio dove l’ho mandato è sicuramente richiesto uno come lui.”

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Capitolo 2
*** Il desiderio di una madre ***


Night City, Santo Domingo, Arroyo, 07:00: Gloria sapeva che David era sempre stato diverso dagli altri, diavolo la sua stessa nascita era diversa da tutte le altre. Il suo piccolo raggio di sole venne al mondo, con una mutazione, il suo David aveva una coda pelosa simile a quella di una scimmia e i medici strapparono il bambino dalle sue braccia per sottoporlo a dei controlli. Alla fine, le dissero che la mutazione di David era molto probabilmente dovuta alle radiazioni lasciate dall’Olocausto di Night City orchestrato da Johnny Silverhand e la Militech quando la leggenda di Night City fece detonare un ordigno nucleare nel cuore dell’Arasaka Tower il 20 agosto 2023. La cosa uccise migliaia di persone, sia nel breve che nel lungo termine e ci vollero anni perché Night City si riprendesse, ma molti bambini nacquero deformi, con mutazioni oppure semplicemente morivano perché nati deboli a causa della furia di Silverhand. David era solo un caso come un altro, ma quando i medici la informarono che il Night City Ospital Center era veramente interessato al caso delle mutazioni di David e che le avrebbero offerto delle laute donazioni per poter esaminare il suo piccolo, fu a quel punto che Gloria Martinez senti un brivido correrle lungo la spina dorsale, perché sapeva che cosa significava una cosa del genere a Night City: corporazioni. Biotechnica, Militech, Arasaka e molte altre avrebbero messo i loro artigli nel suo piccolo bambino e lei da mamma da pochi giorni non lo avrebbe mai permesso; quindi, rifiuto con garbo la proposta dell’ospedale, si accertò della salute del suo bambino e poi ritorno a Heywood il più velocemente possibile. Gloria si mise immediatamente in contatto con il fixer del posto Sebastian Ibarra o anche noto come il Padre, un ex prete dei Valentino che ora faceva il ruolo del fixer e gestiva (da quello che lei aveva sentito) il delicato equilibrio tra i Valentino e la Sesta Strada. Quando Gloria incontro il Padre nel suo ufficio, arrivo direttamente al punto voleva che lei e suo figlio sparissero per un po' dai radar e che qualsiasi dato ci fosse nel Night City Ospital riguardo a lei o a David venisse cancellato, quando il Padre chiese il perché di una richiesta così specifica Gloria dovette spiegarli ciò che era successo in ospedale e le sue paure riguardo al benessere di suo figlio. Gloria prego il fixer e li presento gli eurodollari che lei era riuscita ad accumulare con il lavoro e svendendo i pochi oggetti di valore che aveva, ma Padre Ibarra la calmo e le disse che tutto quello che chiedeva era che un giorno lei o suo figlio avrebbero ricambiato il favore in futuro “vicino o lontano che sia e speriamo addirittura mai” (queste furono le sue esatte parole). Quando Gloria chiese perché la stesse aiutando gratis, Sebastian Ibarrà rispose: “Mi hija, un uomo di Dio, come me non può che aiutare una novella Maria che tenta di difendere il suo bambin Gesù.” Quando Gloria disse con una punta di sarcasmo: “Non sono vergine” dopo una breve risata Ibarra rispose: “Beh mia cara non mi sembra nemmeno che Gesù avesse una coda.” Il padre le diede un appartamento nel Megaedificio H4 a Santo Domingo, nella zona di Arroyo, dove lei e David si trasferirono e tre mesi dopo Padre Ibarra la chiamo per dirle che ogni problema era stato risolto. Intanto il tempo passava e Gloria doveva gestire l’essere una madre single e allo stesso tempo anche il suo lavoro come EMT. Quando a cinque a mesi a David cominciarono a crescere i denti, Gloria vide come i suoi canini fossero decisamente più affilati di quelli di un umano comune e dopo aver capito che anche questo era dovuto alla stessa mutazione che lo aveva fatto nascere con la coda, Gloria dopo un enorme sbuffo di sconsolazione disse a suo figlio: “Beh a quanto pare ho partorito una piccola scimmietta.” David con tutta l’innocenza di un bambino di pochi mesi le afferro il viso accarezzandolo, mentre lei comincio a coccolarlo ridendo. Quelli sì che erano bei tempi, peccato che in men che non si dica David imparo a gattonare, poi a camminare con grande orgoglio di Gloria che (grazie al cielo) fu lì per incoraggiarlo nei suoi primi passi, peccato che poco dopo imparo anche a correre e li si che furono veri e propri dolori. Gloria credeva ancora che certa gente del Megaedificio H4 si ricordi quando in una mattinata di luglio un piccolo bambino di un anno nudo e con la coda da scimmia, correva a tutto spiano inseguito dalla madre perché non voleva farsi il bagno. Poi imparo a parlare, la sua prima parola fu mamma (con grande commozione di Gloria), ma il piccolo imparava rapidamente nuove parole ogni giorno tanto per dimostrare a Gloria che il suo ometto era veramente speciale, il problema era quando copiava le parolacce che sentiva dagli altri residenti del Megaedificio. Poi un giorno tornata a casa dopo una dura giornata di lavoro, Gloria trovo un’intera folla di residenti del Megaedificio che guardavano verso l’alto e quando Gloria guardo verso la direzione in qui guardavano tutti gli altri vide una cosa spaventosissima: David stava facendo letteralmente l’equilibrista sul bordo del tetto. Inutile dire che Gloria chiamo i pompieri che salvarono il bambino di tre anni, prima che potesse farsi male in qualsiasi modo (o peggio) e quando furono soli all’interno del loro appartamento Gloria prima diede dieci sculacciate al suo bambino per averla spaventata così tanto (David neanche pianse come se non gli avesse fatto niente) poi però li riempi il viso di baci e chiederli come fosse finito lassù. David rispose semplicemente: “Mi sono arrampicato mamma.” In effetti si scopri che l’arrampicata era una delle grandi passioni di David e non importa quanto Gloria lo punisse nel cercare di farlo smettere, David continuava a salire su ogni struttura più alta del metro e mezzo come se fosse la sua natura. La sua seconda grande passione erano i racconti di eroi mitici, quando era piccolo le chiedeva sempre di raccontarle storie di eroi e visto che Gloria di sicuro non considerava eroiche leggende di Night City come Morgan Blackhand e Johnny SIlverhand quindi recupero alcuni shard sui vecchi miti greci e comincio a raccontarli le storie di Ercole, Achille, Ulisse e altri. Però David non sembrava mai colpito da quei racconti, diceva che la metà di loro erano solo dei farabutti (e in effetti Gloria doveva ammettere che alcuni delle loro azioni erano degne delle peggiori bande di Night City) e chiedeva sempre: “Ma perché non combattono mai gli dèi?” Al che Gloria per soddisfare questo piccolo vizio del figlio, cerco eroi di altre storie Sigfrido, Cu Chulainn (o qualunque fosse il modo in qui pronunciava quel maledetto nome), Beowulf o anche il semi sconosciuto Maui. Finché un giorno dopo alcune ricerche trovo l’eroe giusto per suo figlio, era di origine cinese, una specie di scimmia fatta di pietra, che non voleva morire e che si scontro con gli dèi vincendo, fermata solo da un intervento del Buddha e queste erano solo le sue origini, il suo nome era: Sun Wukong. Inutile dire che David si innamorò della storia del Viaggio in Occidente e del suo protagonista così simile a lui, molto probabilmente per le somiglianze sia fisiche che psicologiche (entrambi erano burloni casinari, ma che sotto nascondono un cuore d’oro più David che Sun) e David immaginava di diventare un giorno forte e potente come lui. Alla fine, David raggiunse i sei anni di età e Gloria lo porto a una scuola elementare pubblica dove nonostante gli ottimi voti David non si ambientò mai, non solo per la sua iperattività (che lo cacciava sempre nei guai), ma anche per il bullismo che gli altri bambini li riservavano a causa delle sue mutazioni isolandolo e molto spesso insultandolo con nomi come: “bertuccia”. Un giorno Gloria venne chiamata dal preside della scuola a causa di un incidente riguardante David e un altro compagno di classe (era passato così tanto tempo che Gloria non si ricordava nemmeno quale fosse il suo nome) quando arrivo il preside le spiego la situazione. Durante la ricreazione David veniva continuamente preso in giro da questo ragazzino che continuava a chiamarlo bertuccia, ma alla trentottesima bertuccia David non ce la fece più e con uno spintone lo mise col culo a terra, ma, a quanto pare, il ragazzo si alzo subito e sferro un pugno in faccia al suo bambino… e la mano dell’aggressore si ruppe. Il bambino era stato medicato e i suoi genitori erano venuti a conoscenza della cosa (fu solo grazie all’intervento della maestra che aveva assistito a tutta la scena che fu impedito alla coppia di fare causa a Gloria per danni), ma il preside quando vide che David non si era fatto alcun danno lo fece esaminare dall’infermiera della scuola per avere traccia di impianti come armature sottocutanee, ma con sua enorme sorpresa il bambino mutato era quasi puramente organico. Almeno questo evito ulteriori possibili violenze fisiche su David, perché tutti i suoi compagni cominciarono a temerlo, ma questo non pose fine agli insulti verso il bersaglio preferito della scuola: i bambini a volte potevano avere un livello di crudeltà che si avvicinava pericolosamente a quello degli adulti. Quando tornarono a casa però le fece una domanda che Gloria non si aspettava: “Mamma, ma dov’è il mio papà?” Dovunque fosse quel pendejo Gloria non voleva assolutamente saperlo, anzi se si fosse scoperto che era morto Gloria non lo avrebbe pianto, l’unica cosa che era venuto di buono dal loro amplesso era David. Gloria prese il suo bambino in braccio e gli disse con totale serietà e stanchezza: “Mi vida, ci sono due tipi di padri quelli che restano e quelli che se ne vanno” David parve capire ma poi con un sorrisetto lei aggiunse: “Però ti svelo un segreto: ci sono madri che valgono cento papà.” David l’abbraccio così forte, che a Gloria parve che volesse soffocarla di affetto. Il tempo passava e il suo bambino divenne ben presto un ometto, alle medie però Gloria non voleva che l’esperienza delle elementari venisse ripetuta e quindi consiglio a David di appallottolare la coda in pubblico e tenerla dentro mutande e pantaloni, esonerandolo anche dalle lezioni di educazione di fisica (cosa che non piacque molto a David). Però, a quanto pare, tutto questo non aiuto David a farsi nuovi amici, anzi secondo i professori David cercava di passare le ricreazioni il più lontano possibile da tutti, molto spesso arrampicandosi sul tetto della scuola e passando il tempo li fino alla prossima lezione. David non era più quel bambino allegro, spensierato e sognatore, ma era diventato un preadolescente silenzioso e meditabondo e la cosa distruggeva Gloria ogni volta che si mettevano a un tavolo e David a parte chiederle come fosse andata la sua giornata passava intere ore senza dire niente per poi andare a dormire. Un giorno durante un controllo medico dal miglior squartatore (o ripperdoc) della città Viktor Vektor (che Gloria potte permettersi perché era riuscita ad ottenere un buono sconto unito a uno dei pochissimi aumenti concessele a lavoro) vide che per l’intero controllo per esaminare la mutazione di David suo figlio fissava lo schermo del computer del ripperdoc rapito da quello che sembrava la registrazione di un vecchio incontro di boxe. Quando David chiese di cosa si trattasse, Viktor li spiego che fin da giovane amava la boxe e per un breve periodo era stato anche un pugile professionista, poi aveva scelto la tranquilla vita del ripperdoc e i due socializzarono riguardo a quell’argomento con David che chiedeva più dettagli riguardo allo sport. Alla fine della visita Viktor disse che riguardo la coda di David non si poteva fare niente e che tagliarla (forse) avrebbe causato gravi danni alla spina dorsale del ragazzo, meglio aspettare che il corpo si sviluppasse completamente e fare un nuovo controllo, ma poi propose a Gloria se il ragazzo avrebbe voluto imparare a boxare offrendosi perfino come insegnante. Gloria aveva visto come suo figlio guardava quelle immagini di persone che si prendevano a pugni in un ring e la cosa la spaventava, sembrava che suo figlio stesse cercando lo scontro e quindi rifiuto l’offerta del gentile ripperdoc anche quando figlio insistette. Forse quella che avvenne quando furono a casa è stata la loro peggior litigata madre e figlio, ma Gloria non avrebbe mai corso il minimo rischio che suo figlio diventasse un criminale, qualcuno che Night City avrebbe masticato per poi sputare alla minima occasione, suo figlio meritava di meglio. Fu questo che porto Gloria a iscrivere David all’Academia Arasaka (non prima di aver fatto una piccola telefonata a Padre Ibarra per vedere se l’Arasaka ancora si ricordava di un certo bambino nato quattordici anni prima con la coda da scimmia) , i suoi voti erano eccellenti e quindi l’Academia non aveva problemi per quel frangente, il problema era sul versante economico perché la retta costava un sacco di ED, ma triplicando il suo orario di lavoro, accorciando la cinghia e svolgendo favori abbastanza discutibili per una vecchia conoscenza Gloria riuscì a iscrivere suo figlio all’Academia. Inutile dire che, quando lo disse a David mostrandogli anche la sua nuova uniforme da studente ufficiale, il ragazzo non ne era molto entusiasta, ma semplicemente disse: “Se è quello che vuoi mamma, allora lo farò.” E questo ci porta alla situazione attuale, suo figlio frequentava l’Academia da ben quattro anni, lei lavorava ancora come EMT per poterli pagare la retta e fare il doppio del lavoro per continuare a portare il cibo in tavola, ma negli ultimi tre anni David si era trovato un lavoretto (lui diceva che era del tutto legale) per poterle dare un aiuto economico. Eccola lì beccata ancora una volta a dormire sul divano da suo figlio che la stava rimproverando, come lei una volta faceva con lui, dicendole che se avrebbe continuato a dormire sul divano tra qualche anno non avrebbe più camminato, per poi avvertirla che si era dimenticata di programmare la centrifuga della lavatrice e che quindi la sua uniforme era inzuppata e doveva presentarsi a scuola senza di essa. Gloria si maledisse mentalmente per non essere stata attenta, ma era stanca morta dopo il turno di notte, ma poi si ricordo di un dettaglio: “Oh a proposito per quando devi fare quell’aggiornamento?” David rispose: “”Già fatto.” Gloria stupita chiese: “Come lo hai pagato?” David rispose: “Con i miei soldi.” Gloria sbuffo, era sempre più sospettosa di questo presunto “lavoretto legale” con qui suo figlio accumulava eurodollari, ma una parte di lei si vergognava che lui avesse dovuto maturare così velocemente (anche se per gli standard di Night City era un bene) e gli disse: “David, tesoro non cacciarti nei guai, ok.” David disse cercando di tranquillizzarla: “Mamma ti ho già detto che ho risolto, tu sta tranquilla e riposati.” Gloria guardò il suo raggio di sole, David aveva ormai compiuto diciassette anni, aveva un fisico robusto e atletico, spalle larghe, braccia lunghe; ma alto solo 1,67 metri (cosa che lo metteva terribilmente a disagio), gli occhi castano chiari, mentre i capelli erano castani scuro che portava con un taglio verso l’alto e pettinati in modo da essere dritti, mentre ai lati era completamente rasato. Gloria poteva vedere che ai lati delle sue guance c’erano tracce della schiuma da barba, perché da quando aveva sedici anni, cominciarono a crescerli delle folte basette e David doveva radersi ogni mattina per fare in modo che il giorno dopo non sembrasse una scimmia anche di faccia. A proposito di scimmie, la coda era diventata lunga più di mezzo metro, ma David ormai era diventato un esperto nel nasconderla in quei pantaloni corti della tuta grigi, mentre indossava una t-shirt nera e mettendoci sopra una felpa dell’Academia, mentre ai piedi si mise degli scarponi da tennis, al collo portava due colane d’oro di cui una era provvista di un crocifisso (era pur sempre un figlio di Heywood anche se non c’era mai cresciuto). Suo figlio le auguro, una buona giornata, prima di uscire dal loro appartamento, per andare all’Academia mentre lei chiamava Maine per palare di ciò che gli era riuscita a procurare anche stavolta: un sandevistan appartenuto al cyberpsicopatico morto la sera prima James Norris.

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Capitolo 3
*** Una scimmia a scuola ***


Night City, Heywood, Vista del Rey, 07:30: David corse, come tutte le mattine in cui andava a scuola, non che fosse in ritardo, semplicemente fare jogging era un ottimo modo per mantenersi in forma e meglio correre fino all’accademia piuttosto che abbonarsi alla NCART (il cielo sapeva quanto lui e sua madre dovevano risparmiare perché lui andasse in quel posto di merda). Intanto Night City già di prima mattina dimostrava il meglio di sé stessa: solo poco tempo prima David aveva visto un uomo e una donna che avevano avuto un incidente d’auto e stavano discutendo riguardo i danni, quando la donna per avere ragione tiro fuori un fucile; poi i suoi occhi videro il disgustoso spettacolo di drogati di Brain Dance che si masturbavano in pubblico usando dispositivi del piacere (Night City non perdeva mai lo smalto) e poco dopo quasi calpesto una pozza di vomito lasciata da una donna che a quanto pare doveva riprendersi da un dopo sbronza (si spera). Strano non era ancora avvenuta una sparatoria… ah no eccola lì un’esplosione proveniente da un megaedificio (per fortuna non lo stesso dove vivevano lui e sua madre) e gli AV del Trauma Team che si dirigevano verso il luogo (una delle vittime doveva essere un riccone con l’assicurazione). Questa era Night City: l’Inferno fatto a città. Altri dieci minuti di corsa e arrivo finalmente a Corpo Plaza, la parte più ricca della città, dove si trovavano le sedi centrali di molte corporazioni come Biotechnica, Kang Tao, Petrochem, Militech e ovviamente l’Arasaka Tower (o come amava chiamarla David “la grande erezione di Saburo Arasaka”). Dall’altezza di ben 620 metri e con 140 piani in tutto era l’edificio più alto di Night City e al piano terra erano presenti le aule dell’Academia, dove David era l’unico alunno di famiglia non-corporativa, la cosa non veniva certo ignorata né dai suoi compagni di classe né dai suoi professori (poi come se a David gliene importasse qualcosa di cosa pensassero quei raccomandati). Prima di entrare però qualcosa entro nella sua visuale periferica e David sollevo lo sguardo, per vedere quella che doveva essere la più bella ragazza che avesse mai visto. Dai capelli bianchi tinti con una sfumatura di arcobaleno pastello e tagliati in uno stile caschetto, ma con il lato sinistro lasciato più lungo del destro, indossava una giacca bianca corta e una tuta da netrunner nera che facevano intravedere sprazzi della sua pelle bianco latte; invece, lungo le gambe indossava pantaloncini bianchi, lunghe calze grigie e stivali neri alti fino al ginocchio. Doveva avere circa qualche anno in più di lui, aveva una figura magra, ma con curve abbondanti e in quel momento li stava dando le spalle e fumava una sigaretta. David fu attratto da lei come un marinaio veniva attratto dal canto di una sirena (o come uno scav veniva attratto da un pezzo di cromo avrebbe detto l’abitante di NC medio) e quindi senza pensare (e controllato dai suoi ormoni adolescenziali) il giovane risali le scale per avvicinarsi a lei, per… non lo sapeva nemmeno lui il perché. Però quando svolto l’angolo, non la vide più era come se fosse svanita nel nulla, probabilmente era andata per la sua strada, mentre David si rimproverava mentalmente che anche se fosse stata ancora lì poi cosa avrebbe fatto fissarla come un maniaco? Dopo questa breve disgressione, David torno al suo percorso principale e alla fine entro nella torre proprio al suono della campanella, superando il grande ologramma che parlava in giapponese (probabilmente stava dicendo qualche cazzata propagandistica dell’Arasaka) ed entro nelle aule dell’accademia. Eccoli lì i suoi “amati” compagni di classe, tutti figli di papà nati nella bambagia e con la puzza sotto il naso (tanto che non appena entro David tutti si girarono verso di lui come se puzzasse e si era fatto pure la doccia), tutti vestiti con l’uniforme ufficiale dell’accademia e con molti di loro che avevano installato addosso cyberware costoso. Mentre si metteva sulla sua sedia personale da netrunning per cominciare la lezione, connettendo il suo visore da braindance ad essa (meno male che era riuscito a comprare quel maledetto aggiornamento), per poi sedersi su di essa mentre l’ologramma che era la loro insegnante stava confermando il fatto che quel giorno non c’erano ne ritardi né assenze. Poi però l’intelligenza artificiale noto l’abbigliamento di David e quindi disse: “Signor Martinez non sta rispettando il dress-code.” Mentre si sdraiava sulla sua sedia, David rispose con uno sbuffo scocciato: “Mi dispiace, ho dovuto portare l’uniforme in lavanderia.” A quel punto l’ologramma li disse: “Avete un uniforme di ricambio.” “Si, ma ho dovuto portare anche quella.” Mentre il programma li diceva che dopo la lezione, avrebbe dovuto compilare il modulo violazione uniformi David ricevette una chiamata dalla sua giunzione telefonica interna: era quell’idiota di Katsuo. Katsuo Tanaka era l’esempio perfetto di uno nato in una famiglia di corporativi (suo padre doveva essere qualcuno di grande influenza da quello che aveva sentito David) e non sapeva nemmeno lui perché ma fin dal giorno in cui era entrato all’accademia Katsuo lo aveva preso di mira e mostrava chiaramente il suo disprezzo verso di lui. A David non sarebbe importato più di tanto se non fosse che in qualche modo, quel figlio di papà aveva ottenuto il suo numero di telefono e molto spesso quando David faceva qualcosa che non gli andava a genio (e David scopri che molte cose che faceva non gli andavano a genio) lo chiamava. David avrebbe potuto non rispondere, in fondo non era obbligato ad ascoltarlo, ma in fondo perché no? Voleva vedere quanto stereotipo poteva riuscire ad essere Katsuo (poi come se la giornata potesse peggiorare) e quindi rispose alla chiamata. “Sei davvero imbarazzante ma come fai… non mi sarei presentato in queste condizioni” gli disse Katsuo inascoltato da tutti gli altri, grazie alle funzionalità del cyberaudio (era come telepatia tra due o più persone) riferendosi al suo attuale abbigliamento. David rispose con un semplice: “Si, si come vuoi tu” chiaramente già annoiato di questa conversazione. Quasi poteva sentire il fegato di Katsuo rodere per come li avesse risposto senza il minimo segno di rispetto, ma poi il giovane corporativo noto il visore che David stava per indossare e disse: “Ancora te ne vai in giro con quel techno-fossile?” David con un leggero sorriso sul volto disse: “Tranquillo l’ho aggiornato.” Katsuo ben sapendo quale fosse la condizione economica della famiglia Martinez chiese: “E con quali soldi?” A David non piaceva dove stava andando a parare quella conversazione e quindi rispose: “Con i miei, ora non mi rompere.” Dopo aver messo giù David si loggò nella Green Room insieme agli altri compagni di classe per una pausa meditativa (il panorama pieno di alberi lo tranquillizzava ma diciamo che il meditare non era il suo forte), per poi un’intera giornata di lezioni di qui francamente a David non importava niente, ascoltava solo per poter prendere voti alti al prossimo test. Quando arrivarono le quattordici finalmente la sua vera giornata cominciava davvero, sceso da quella scomodissima sedia da netrunning e andato a compilare quel maledetto modulo, usci a passo spedito dall’Arasaka Tower e si diresse verso Little China a Watson. Però poco dopo che mise la sua testa di nuovo sotto il sole cocente di Night City senti una voce maledettamente familiare, che lo chiamava come se fosse un maledetto cane: “MARTINEZ.” David si giro verso la sua direzione e vide Katsuo con le braccia incrociate che lo fissava con furioso sdegno, mentre ai suoi lati c’erano due sue tirapiedi, David non si ricordava nemmeno i loro nomi (e, secondo lui, nemmeno Katsuo lo faceva), sembravano quasi solo delle estremità di Katsuo. Dai capelli a scodella blu, così come gli occhi (David non avrebbe mai creduto che fosse il suo colore naturale), era di un pallido malaticcio, con gli impianti dermici visibili sul lato destro del viso, di corporatura magra, ma di qualche centimetro più alto di David (maledetto sviluppo) e aveva installato sulle braccia degli Strong Arms 400 (la nuova serie), indossava ancora l’uniforme dell’Academia Arasaka come se fosse motivo di vanto. David sbuffando sapendo che avrebbe solo perso tempo, chiese tentando di farla il più breve possibile: “Che diavolo vuoi Katsuo?” Katsuo quasi ringhio come un animale, vedendo come David non gli mostrasse la giusta deferenza (non che David mostrasse deferenza a nessuno, se volevano il suo rispetto le persone dovevano guadagnarselo) e disse: “Dovrei proprio insegnarti a portare il giusto rispetto, verso i tuoi superiori spazzatura.” Di sicuro David aveva ricevuto insulti peggiori nella sua vita e quindi tirando fuori l’espressione più annoiata che gli era possibile disse: “E tu saresti un mio superiore, Katsuo?” Katsuo a quel palese segno di sfida, si avvicinò minacciosamente a Martinez, sfruttando la sua maggior altezza per cercare di assumere un’aria più dominante comincio a dire: “Ti avverto Martinez, stai attento oppure…” Martinez si avvicinò anche lui, in maniera più minacciosa, ma non ancora ostile e disse: “Oppure cosa, Katsuo? Ti devo ricordare com’è andata l’ultima volta? Oppure credi veramente che il nuovo modello farà qualche differenza?” Si riferiva a quando un anno prima Katsuo aveva atteso la fine delle lezioni, per circondarlo insieme ai suoi lacchè per “darli una lezione”, a quanto pare, il fatto che lui aveva preso un voto più alto di Katsuo all’ultimo test (senza l’uso di shard di memoria) era una prova che stava barando e che aveva bisogno di una lezione. Niente avrebbe reso David più felice di prendere un po' a pugni Katsuo, ma sapeva che la cosa lo avrebbe solo messo nei guai vista la posizione del padre di Katsuo; quindi, il ragazzo propose al posto di una rissa una partita a braccio di ferro. Katsuo vedendo che David non aveva impianti alle braccia, fiducioso della superiorità dato i suoi Strong Arms 300 e volendo umiliarlo accetto. A David ci volerò solo cinque secondi per sbatterli il braccio cromato al suolo, la cosa stupì così tanto Katsuo e i suoi scagnozzi che sembravano essere diventati le statue di pietra con le espressioni più da gonk di sempre (avrebbe dovuto fare una fotografia) e David uso la cosa per scappare. Inutile dire che quello era una delle tante cose che Katsuo Tanaka si era legato al dito, ma che non aveva rivelato a nessuno (obbligando quei due stupidi che erano lì quel giorno al silenzio) e che ancora li faceva rodere il cervello: come aveva fatto un figlio di nessuno prevalentemente organico a sconfiggere lui fiero corporativo con i migliori impianti sul mercato? Aveva nascosto bene il suo cromo? Impossibile l’accademia l’avrebbe subito scoperto. Aveva in qualche modo hackerato i suoi Strong Arms? Martinez non sembrava un hacker provetto. Droghe che potenziavano il fisico? Probabile, ma indimostrabile. Intanto Martinez dopo aver fissato Katsuo negli occhi per qualche secondo, si volto e comincio a camminare verso il nord della città, ma il giovane corporativo ripresosi da quell’attimo di blocco disse urlando: “DOVE PENSI DI ANDARE? IO NON HO ANCORA FINITO CON TE.” Fu tutto inutile, perché David vedendo che Katsuo non voleva lasciarlo in pace, compi un enorme scatto che mise in qualche secondo una decina di metri di distanza tra lui e il moccioso (peccato che Katsuo non avesse avuto la lungimiranza di farsi qualche impianto alle gambe per essere più veloce). Quando Katsuo vide la sfocatura di David assumere sempre più distanza, finché non scomparve dalle sue cyberottiche, per il ragazzo tutto questo era la prova che prendeva veramente qualche droga per potenziarsi il fisico (come un Animals), ma ci avrebbe pensato dopo adesso voleva semplicemente tornare a casa per rilassarsi. Però ricevette un messaggio da Martinez che diceva: “Cresci un po', coglione :).” Katsuo vide rosso, voleva delle risposte, sul perché nonostante non avesse shard di memoria i voti di Martinez fossero superiori dei suoi, sul perché nonostante non avesse cyberware addosso fosse più forte di lui, sul perché nonostante venisse da Santo Domingo insieme a tutto il peggio di Night City riusciva sempre a permettersi gli aggiornamenti costanti dell’accademia. E avrebbe ottenuto delle maledette risposte.

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Capitolo 4
*** Nato per combattere ***


Night City, Westbrook, Japon Town, JIg-Jig Street, 17:30 David aveva conosciuto Viktor Vektor quando aveva tredici anni, sua madre l’aveva portato alla sua clinica per un controllo, a quanto pare, era riuscita a pagare grazie a un buono sconto (l’unico squartatore in tutta Night City a pubblicizzare degli sconti) e li vide per la prima volta uno scontro di boxe sul computer del miglior ripperdoc di NC. Né fu subito rapito e fece più domande possibili al vecchio squartatore, che, a quanto pare, intuì le intenzioni del giovane e dopo aver sbrigato le formalità mediche, disse a sua madre che avrebbe volentieri insegnato a David a boxare. Peccato che Gloria rifiuto la proposta, nonostante l’insistenza di David e tornati a casa ci fu la più feroce litigata tra i due di sempre (David non voleva ricordare le parole che si erano lanciati addosso quel giorno). Sapeva che sua madre mirava a portarlo all’Academia Arasaka e odiava la sola idea di diventare uno di quelli odiosi corporativi, ma sapeva anche che sua madre lo faceva perché voleva per lui una vita migliore dell’abitante medio di Night City e per tutto il lavoro che faceva per avere abbastanza ED per la prima reta lui non avrebbe dovuto discutere con lei. Però voleva almeno fare qualcosa di cui li importava almeno un po' e le arti marziali li erano sempre piaciute; quindi, dopo una settimana da quella visita si presentò alla clinica di Vik chiedendo se l’offerta della boxe era ancora valida, quando lo squartatore gli chiese se sua madre avesse cambiato idea David li disse la verità: era venuto di sua iniziativa e sua madre non ne sapeva niente. Viktor rifiuto dicendo che non voleva mettersi nei guai e che, se fosse riuscito a far cambiare idea a sua madre allora li avrebbe insegnato tutto ciò che c’era da sapere, ma fino ad allora niente da fare. David sapeva che non sarebbe mai riuscito a convincere sua madre, quella donna era testarda e lui ne aveva ereditato la testardaggine; quindi, stette per due ore alla clinica di Viktor in piena vista del ripperdoc a osservarlo ricevere i suoi clienti, poi se ne andò alle diciotto, poco prima che sua madre tornasse a casa dopo il turno finito. Per due settimane fece di nuovo la stessa cosa ogni dannato giorno, stava lì per due ore senza dire una parola e poi tornava al Megaedificio H4, prima che sua madre tornasse. Alla fine, fu Viktor a cedere e la seconda domenica che si presentò alla clinica Viktor li diede una sola possibilità per mettersi alla prova, portandolo in una palestra di Heywood, David pur di non perdere quell’occasione esegui tutti i movimenti impartitogli dal ripperdoc alla perfezione. Viktor a malincuore decise di fare da coach a David, anche se avrebbero dovuto tenere Gloria all’oscuro, quando David gli chiese quanto avrebbe dovuto pagarlo per le lezioni, Viktor disse che erano gratis finché: “Non mi stancherò della cosa o tu non cercherai di unirti a qualche banda o a metterti a spacciare droghe e XBD di merda” o almeno così aveva detto Viktor. Per molto tempo le lezioni si svolgevano due volte a settimana, con Viktor che gli insegno ad assumere la posizione giusta, ad avere un buon gioco di gambe, come colpire e i vari tipi di colpi (come jab, cross, hook ecc.), a mantenere lo sguardo fisso sull’avversario e come difendersi da esso. Viktor era severo e lo rimproverava per il minimo errore, ma se c’era da farli un complimento lo faceva senza alcuna difficoltà e molto spesso dopo un intenso allenamento David lo trovava ad aspettarlo fuori dal ring con un asciugamano pulito e della real water in mano. Poi Viktor li affidava degli esercizi, da svolgere quando non si vedevano: jogging, saltare la corda, addominali, flessioni e sollevamenti alla sbarra, secondo il ripperdoc avrebbero irrobustito il suo fisico (e i risultati si vedevano bene dopo cinque anni di allenamento). Un giorno Viktor lo fece salire sulla sua auto (una Hella) e lo porto fino ai giacimenti petroliferi appena fuori città per poi farlo scendere e dirli che il suo prossimo obiettivo sarebbe stato raggiungere la sua clinica il più velocemente possibile e senza usare mezzi di trasporto. Quando David arrivo alla clinica due minuti dopo l’arrivo di Viktor, il vecchio squartatore chiese a David come fosse arrivato così in fretta e non c’era da stupirsi se all’inizio non credette alla risposta di David che fu: “Ho corso molto veloce.” A quel punto Viktor decise che era meglio concentrarsi per un po' sul fisico di David che sulla tecnica; quindi, ritornati alla palestra di Heywood Viktor programmo un robot di allenamento e disse a David che non avrebbe dovuto attaccarlo né schivarlo solo bloccare e parare i suoi colpi, più David sarebbe stato in grado di resistere all’assalto più Viktor avrebbe aumentato la difficoltà. Quando il robot sferro i primi colpi David li parò usando solo i guantoni, poi Viktor aumento la velocità del robot e David dovette usare entrambe le braccia per pararsi, ma senza alcuna difficoltà, poi però i colpi divennero sempre più veloci e sempre più mirati ai punti deboli come fianchi, orecchie e ai lati delle braccia per spezzarli la guardia. Dopo un attimo di difficoltà però David si abituò anche a questa sfida e mantenne stabile la sua posizione nonostante pugni di metallo impattavano contro la sua carne e le sue ossa ad alta velocità, ma dopo un po' il dolore svani e rimase solo la pura concentrazione del ragazzo verso il suo compito. Quando dopo dieci minuti Viktor, spense il robot, né il viso, né il busto di David erano stati colpiti (lo stesso non si poteva dire delle braccia che erano piene di lividi) e mentre tutti i presenti nella palestra che avevano assistito alla scena facevano i complimenti a David, Viktor non ebbe il coraggio di dire al ragazzo che l’estrema difficoltà era fatta solo per gli atleti professionisti e che la metà di loro comunque veniva colpita almeno una volta. A quel punto si chiedeva se Gloria non avesse partorito letteralmente un piccolo mostro. Quindi l’ultimo esercizio del giovane Martinez fu estensione su panca, Viktor lo mise sulla panca e gli fece sollevare il proprio peso corporeo e vide come David non provasse alcuna fatica (nonostante fosse un dilettante), al che il ripperdoc aumento la pressione che doveva esercitare il bilanciere, arrivando al ragazzo che sollevava più di 100 kg e sembrava che non faticasse nemmeno. A quel punto i due tornarono alla clinica di Viktor dove questi fece prima un esame tossicologico, per vedere se prendeva droghe sintetiche per potenziarsi (come il succo degli Animals), ma si rivelò che il ragazzo li stava sempre dicendo la verità non c’era niente che non andava nel suo organismo. E allora Viktor lo fece sdraiare sulla sedia e li fece un controllo completo del corpo e lì il dottore scopri due cose: la pelle di David era il doppio più spessa di quella di un umano normale e il suo cuore aveva lo stesso battito di quello di un atleta professionista. Alla fine, Viktor spiego al ragazzo che da quello che aveva scoperto lui era più forte, più veloce, più agile e più resistente di molti uomini adulti al massimo delle loro capacità e visto che David era ancora un ragazzo in via di sviluppo in un certo senso non aveva ancora raggiunto il suo massimo potenziale. La cosa entusiasmo così tanto David che da quel giorno ci mise il doppio dell’impegno nei suoi allenamenti (per Viktor l’importante era che il ragazzo non diventasse troppo arrogante e non si cacciasse nei guai). Il tempo passava, David entro all’accademia e riuscì a gestire senza problemi il tempo tra studio e allenamento, senza essere scoperto da sua madre e per un po' la vita nonostante tutto sembrava andare per il miglio (o per il meglio che Night City poteva concedere a gente come lui). Viktor oltre che mentore e insegnate, divenne una sorta di figura paterna e amico per il giovane Martinez, spesso dandogli ottimi consigli per qualsiasi problema avesse e facendoli un enorme sconto per quando li installo il cyberaudio (per David quello fu il momento in cui decise che Viktor Vektor doveva diventare santo, patrono dei ripperdoc). Fece anche amicizia con Misty Olszwski la proprietaria del Misty’s Esoterica e colei che aveva affittato lo scantinato a Viktor per la sua clinica (a quanto pare il miglior squartatore di Night City amava la privacy) e nonostante David non fosse interessato allo spiritualismo new age, quando vide molti elementi buddhisti dovette chiederle se conoscesse la storia di Sun Wukong e lei rispose dicendo: “Certo che conosco la storia del Grande Saggio Pari al Cielo.” Misty li racconto come Sun Wukong nonostante venisse venerato da molti buddhisti in territori del sud-est asiatico, nasceva come figura del trickstair e cioè personaggi mitologici o folkloristici che usano l’inganno per fuggire dai guai o per ottenere quello che vogliono e si mise a elencarli vari trickstair di altre culture: Maui (che già conosceva), Loki, Seth, Anansi, Ermes, Coyote e molti altri. A parte l’inganno però a David sembravano molto diversi l’uno dall’altro (sia in forme che in azioni), ma Misty li disse: “Loro rappresentano il caos e le linee di demarcazione nelle loro culture; quindi, i trickstair possono essere degli eroici burloni oppure i cattivi più depravati.” In fondo Sun Wukong per arroganza fece guerra contro l’intero pantheon cinese e rubo le pesche e le pillole dell’immortalità per paura di morire, ma avrebbe difeso il suo popolo e le persone che amava con tutte le sue forze, è per questo che David lo amava più di tutti gli altri eroi. Però quei momenti di calma non durarono a lungo, perché oltre alla retta academica si aggiunsero i costi di vari materiali che David si ritrovo a dover comprare per stare al passo con i suoi compagni, spese da niente per un figlio di corporativi, la differenza tra la vita e la morte per persone come lui e sua madre. Gloria aumento ancora di più i suoi turni per poter pagare tutto il materiale che serviva a David, ma questo la lasciava così tanto fuori casa che passavano giorni prima che David la potesse rivedere e ciò che vedeva in sua madre quelle poche volte lo distruggeva. Gloria la donna dalla stamina stellare e che sorrideva sempre nonostante le avversità, era ridotta a uno straccio, le palpebre cadenti, i capelli completamente arruffati, le mani a volte ancora sporche del sangue dei pazienti o dei cadaveri con qui aveva avuto a che fare e quel sorriso stanco con il quale li chiedeva come fosse andata la sua giornata. Dopo un po' David non sopporto più vedere sua madre ridotta in quello stato e decise che doveva fare qualcosa, all’inizio penso di chiedere a sua madre di disiscriverlo dall’Academia Arasaka, ma sapeva che la donna non avrebbe accettato, quindi penso a trovarsi un lavoretto, ma chi avrebbe assunto un quindicenne studente con nessuna esperienza lavorativa? Quindi a David rimase una sola cosa da fare: pregare Viktor di aiutarlo in qualche modo. Dopo uno dei loro allenamenti, David riferì l’intera situazione a Viktor che ascolto pazientemente, per poi dirli semplicemente di tornare a casa, continuare i suoi allenamenti e che lui lo avrebbe richiamato. David fece come li era stato detto e poi puntuale come un orologio, Viktor lo chiamo per dirli di vedersi in palestra e di prepararsi perché li stava per mettere davanti una “vera sfida”. Quando David arrivo alla palestra di Heywood (incuriosito), vide Viktor parlare con un tizio più alto del metro e novanta, largo come un armadio e aveva così tanti muscoli che poteva essere scambiato per un Animals, ma dallo stile del vestiario, il cyberware facciale placato in oro e l’accento spagnolo David lo riconobbe come un (probabile) membro dei Valentinos. Viktor lo presento a David, era Jackie Wells un vecchio amico, il ripperdoc disse che si erano conosciuti sul ring, lui e David si strinsero la mano e Jackie lo riconobbe immediatamente come figlio di Heywood, ma David lo corresse dicendo che veniva da Santo Domingo, al che Jackie semplicemente rise e disse: “Chico, non importa dove tu vada, se vieni dal grembo di Heywood sarai sempre un figlio di Heywood.” Poi li spiego perché Viktor li aveva presentati l’un l’altro, a quanto pare, il vecchio ripperdoc voleva mettere alla prova il suo giovane allievo mettendolo contro l’uomo che lo aveva messo a tappetto con un gancio destro in modo da vedere se il suo allievo fosse pronto. Quando David gli chiese: “Pronto, per cosa?” il ripperdoc non rispose e disse semplicemente al ragazzo di salire sul ring e prepararsi. L’incontro non fu niente male, non appena Viktor suono la campanella, David parti a razzo e comincio subito a colpire Jackie allo stomaco e al petto, con colpi rapidi e potenti, facendolo indietreggiare e ringhiare per il dolore (sembrava di essere colpiti da fottuti massi). L’ex Valentinos aveva sottovalutato il ragazzo, compiendo un grosso errore; quindi, indietreggio di qualche passo per poi caricare il suo gancio destro e mirare alla testa del piccoletto (Viktor dalli spalti, vedendo la mossa di Jackie ebbe pietà di David), ma quando il pugno colpi la faccia di David il ragazzo non cadde a terra perdendo i sensi, semplicemente perse per un attimo equilibrio e concentrazione (David sentiva come le campane nel cervello). Jackie era completamente stupito (così come Viktor e chiunque guardasse quella amichevole tra un uomo adulto e un quindicenne), il ragazzo non era finito ko e non aveva ferite visibili sul viso, dopo un colpo del genere, anzi dopo una rapida scrollata di capo David torno ad attaccare come se non fosse successo niente. Alla fine, Jackie prese la cosa molto sul serio e David dovette ritirarsi in una posizione più difensiva e agile, anche se non mise mai di attaccare, dopo cinque minuti Viktor risuono la campanella indicando la fine dell’amichevole. Jackie sembrava qualcuno che aveva appena corso una maratona a Pacifica, mentre David nonostante del leggero sudore non sembrava essere cambiato di una virgola (come se fosse inscalfibile), a quel punto Jackie leggermente alterato e preoccupato chiese a Viktor: “Mi avevi detto che il ragazzo non aveva impianti o sbaglio?” Viktor rise e disse: “Infatti Jackie a parte il cyberaudio il giovane Martinez non ha impianti. Tutto quello che ha fatto l’ha fatto con le sue sole forze.” Poi ci fu la seconda domanda di Jackie: “Ok, ma perché ha la coda da scimmia?” A quanto pare, dopo il colpo che David aveva ricevuto sul grugno la coda era uscita dai suoi pantaloncini, per alcuni era una sorpresa, per alcuni frequentatori abituali invece no, visto che ormai David considerava quella palestra un luogo in cui non doveva per forza nascondere quella parte di lui (e visto che a Night City chi non era corporativo si faceva li affari propri, nessuno li aveva mai chiesto niente). Viktor dovette spiegare a David della sua mutazione e a fine spiegazione, Jackie scoppio a ridere e disse: “Diablo Vektor, hai trovato un vero mono loco.” Dopo una breve risata tra i due però Viktor chiese, mentre passava un impacco di ghiaccio a Jackie: “Secondo te è pronto per il ring?” Dopo essersi messo l’impacco sul fianco e aver soppresso un gemito di dolore, Jackie disse: “Viktor è ancora giovane e ancora molto impulsivo e te lo sta dicendo uno che è il massimo dell’impulsività. Però Dios mio, il modo in cui colpisce… sembrava che avesse installato dei Gorilla Arms, è veloce e agile, ha anche degli ottimi riflessi e diavolo è riuscito a prendere un mio gancio dritto in faccia senza cadere a terra e senza armatura sottocutanea.” Viktor chiese: “Quindi?” Jackie disse: “Quindi sarebbe un vero spreco non dare dell’esperienza sul campo a questa stella in divenire.” David non era abituato a ricevere tutti questi complimenti da qualcuno che non fosse sua madre e non poté che provare molto orgoglio, ma poi si ricordo di ciò che Viktor aveva detto: in che senso salire sul ring? Quando glielo chiese Viktor, spiego che visto che voleva fare degli eurodollari e visto il suo talento si era messo in contatto con un suo ex contatto dei Tyger Claws, che gestiva una serie di circoli per combattimenti di strada (quindi roba illegale) e che cercavano nuove leve e campioni e visto il talento di David Viktor aveva pensato di farlo combattere e poterli così far guadagnare un po' di eurodollari. Viktor lo informo che il premio se avesse vinto lo scontro sarebbero stati di ben mille eurodollari, tre quarti per il ragazzo e il resto era per Viktor, che li avrebbe fatto da “menager” (David a quel punto voleva quasi abbracciarlo per la commozione) e che mancava solo l’approvazione del ragazzo, che David diede subito. Jackie a quel punto rise e disse: “Beh meglio che io torni a casa a rattopparmi, se Mama Wells mi becca in questo stato penserà che io abbia fatto incazzare il tipo sbagliato” e detto questo comincio a zoppicare verso l’uscita. Due giorni dopo Viktor era passato a prenderlo sotto il Megaedificio con la sua auto e i due si diressero verso Japontown, arrivando a Jig-Jig Street, il quartiere a luci di Night City per eccellenza e in qui se non ne uscivi almeno derubato significava che avevi dei santi in paradiso. Infatti, non appena scesero Viktor lo avverti di starli vicino, di guardare sempre dritto, se aveva malfunzionamenti al suo cromo doveva subito avvertirlo e che non doveva toccare niente: “Potresti prendere malattie veneree solo per aver guardato qua.” David segui le istruzioni del suo coach e i due arrivarono davanti a un negozio di noodle e David senti Viktor parlare al cuoco in giapponese riguardo a un certo Hinata, il cuoco li fece un gesto con la testa di andare sul retro e i due lo fecero. Il retro portava a un vicolo, ma Viktor semplicemente si concentrò su una botola che portava a una cantina, la apri bofonchiando un: “Vedo che non è cambiato un cazzo” per poi percorrere insieme a David quella oscura scalinata, fino a una porta in metallo illuminata da una semplice lampadina al neon. Viktor busso alla porta per poi dire ad alta voce: “Hinata sono io, Viktor Vektor, facci entrare.” La porta si apri e i due vennero accompagnati dentro, da un bestione che sembrava un enorme lottatore di sumo che si era cromato due Gorilla Arms al posto delle braccia, ma poi arrivarono a quello che era l’ufficio di questo contatto di Viktor. Più che un ufficio era uno scantinato puzzolente con una scrivania sporca e piena di carte, attorno ad essa c’erano degli uomini pesantemente armati di fucili e katane, dalla chiara ascendenza orientale e che mostravano con i loro abbigliamenti fieramente i loro tatuaggi, simboli della loro appartenenza ai Tyger Claws. Seduto davanti alla scrivania c’era l’uomo cercato da Viktor Hinata Gigai, un uomo orientale dagli occhi azzurro neon (chiaramente non organici), i capelli tinti di verde, la pelle innaturalmente pallida (forse anche quella un impianto) e vestito elegantemente, tenendo nella mano destra una sigaretta accesa. Guardo per un attimo Viktor per poi salutarlo, il suo sguardo si sposto verso David e lo squadro dall’ alto in basso e poi chiese: “Quindi questo è il tuo protetto Vektor? Non sapevo che fosse un exotic.” Li exotics erano persone che per moda si impiantavano elementi simili a quelli animali (tipo code, pellicce, occhi felini e altre cose), a quanto pare, l’uomo credeva che David fosse uno di loro a causa della coda da scimmia (non nascosta). Viktor disse subito: “Il ragazzo non è un exotic è semplicemente nato con una mutazione.” Ricevuta questa informazione Hinata ricordo ai due: “Mille eurodollari se vince lo scontro, niente di più niente di meno.” Viktor disse: “Ok, ma devo aggiungere una cosa, meglio che il nome del ragazzo non salti fuori” David era d’accordo con la cosa, visto che, se a Gloria fosse arrivato il benché minimo sussurro che un certo David Martinez era diventato un combattente in circoli illegali, la donna non si sarebbe semplicemente limitata a prendere la chancla, ma lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani (per essere una donna dolcissima, David ammetteva che sua madre arrabbiata era fottutamente spaventosa). Hinata disse: “Bene trovatevi un nome d’arte subito, che tra poco cominciamo.” David non ci penso due volte e disse il soprannome che si era scelto: “Wukong.” Alcuni dei Tyger Claws che li circondavano guardavano David in modo strano dopo la sua dichiarazione, mentre Hinata con sguardo serio scrisse quello che doveva essere il soprannome per il ring di David e poi li condusse a dove si sarebbe tenuto l’incontro. Non poteva essere di certo definito un ring, era una leggera buca circolare profonda tre metri e dal raggio di sei, puzzava così tanto che David poteva quasi sentirsi vomitare e non era stata lavata via dal sangue dei precedenti incontri. Il suo primo avversario era un uomo sulla fine dei vent’anni, con una serie di Strong Arms 100 (che Viktor considerava malfunzionanti), aveva spalle molto larghe, ma la vita incredibilmente stretta (un segno di malnutrizione), i capelli crespi e gli occhi incavati che guardavano David come se fosse la causa dei suoi mali. Viktor li consiglio semplicemente di rimanere umile, di non abbassare mai la guardia e di concludere lo scontro il più in fretta possibile. David fece come li aveva detto il suo coach e fu troppo facile, dopo aver schivato il primo pugno del suo avversario il ragazzo semplicemente diede un semplice contrattacco con il destro, che ruppe la guardia e poi David parti con una serie di pugni a raffica colpendolo sul viso e sul petto. Il povero cristo non ebbe possibilità di difendersi o schivare, perché David non li lascio campo libero, anzi il ragazzo mise l’uomo adulto all’angolo, finché con un montante destro li fece impattare il cranio contro le pareti della buca e mettendolo ko. David aveva vinto il suo primo scontro, la sensazione che provava? Si sentiva un fottuto re. E mentre la piccola folla di scommettitori li urlava addosso per la rabbia di non aver perso per loro, David non li sentiva, le sue orecchie erano concentrate solo su ciò che li diceva Viktor mentre li offriva una mano per uscire dalla buca: “Ragazzo, credo proprio che tu sia costruito in modo diverso.” David sorrise, ma quando arrivo un Hinata furioso accompagnato dai suoi uomini, il sorriso svani dalle labbra del ragazzo, il tyger ringhio a Viktor: “Avevi detto che il moccioso non aveva cromo o sbaglio?” Viktor incrocio le braccia e disse: “Infatti è così Hinata chiedilo ai tuoi uomini, se non mi credi.” Hinata disse qualcosa in giapponese a uno dei suoi uomini e questi scannerizzo David con quelle che sembravano un paio di Ottiche Kiroshi e dopo un po' disse al suo capo: “Shonen wa kireidesu, bosu. (Il ragazzo è pulito, capo)” Hinata dubbioso chiese: “Honkidesu ka? (Sei sicuro?)” Al che l’uomo disse: “Watashi wa sore ga sūpāhakkā ni aru to wa omowanainode,-so kakushin shite imasu (Non credo sia un super hacker, quindi si sono sicuro.)” Dopo un leggero sbuffo, Hinata ordino ai suoi uomini di lasciarli in pace e disse: “Mi scuso dell’incomprensione, credevo che mi avevi mentito Vektor, ma non avrei dovuto dubitare della tua onestà.” Il tipo ebbe la decenza di aumentare la ricompensa a causa dell’incomprensione da mille ED divennero millecinquecento, che David e Viktor si spartirono come concordato (nonostante l’insistenza di David di spartirseli 2/4 invece che ¾ destinati solo a lui). Quel mese David riuscì ad aiutare sua madre a pagare l’aggiornamento per l’accademia e quando Gloria li chiese come si fosse proccurato quelli ED, David giuro e spergiuro (mentendo) che si era riuscito a trovare un lavoretto (legale) e che non avrebbe intralciato i suoi studi, insistendo che lei non poteva andare avanti con tutti quei turni massacranti che la lasciavano fuori casa per giorni. Gloria, incredibilmente, non insistete riguardo alle spiegazioni, forse per la stanchezza mentale e ancora più incredibilmente imparo ad accettare in fretta li aiuti economici di David, anche se il “lavoro” di David rimase un argomento del genere: “io non ne parlo, tu non ne parli”. Dopo un po' di giorni David chiamo Viktor per chiederle se potesse trovare altri incontri, ma Viktor disse: “Ragazzo abbiamo fatto questa cosa solo perché tu avevi bisogno di un aiuto economico, non credere che te lo lascerò fare di nuovo.” Al che David disse: “Si è vero, l’abbiamo fatto perché a me e a mia madre servivano soldi, ma il problema è che l’accademia fa aggiornamenti o chiede nuovi materiali ogni mese e in più ho dovuto dire alla mamma che ho un lavoretto; quindi, devo trovare subito un nuovo incontro.” Dopo qualche secondo di silenzio Viktor sbuffo un semplice: “Non farmene pentire, ragazzo.” Due settimane dopo (tra scuola e allenamenti) Viktor lo chiamo per informarlo che aveva uno scontro a Heywood e fu così che inizio ufficialmente la carriera di Wukong. Per un anno David fece vari sconti a Heywood, Watson, Westbrook e anche Santo Domingo (anche se evito il più possibile Arroyo) combattendo in bettole nascoste di poco conto o addirittura in vicoli a cielo aperto, con sempre Viktor a pararli le spalle e a parlare con chiunque organizzasse li incontri. David non perse nessun incontro e man mano che la sua fama cresceva arrivano avversari sempre più cromati o con sempre più chip per il combattimento, David continuava a sconfiggerli tutti e a guadagnare soldi, era come se dopo ogni scontro e ogni allenamento diventasse sempre più forte, agile, veloce e resistente. A volte credeva sinceramente di essere nato per combattere. A sedici anni però durante un allenamento in palestra con Viktor, David assistete a un altro frequentatore (un uomo molto anziano) che si stava allenando contro un robot d’allenamento ad alta difficolta, ma non usando mosse di pugilato, ma di un'altra arte di combattimento. David incuriosito dopo l’allenamento parlo con quell’uomo chiedendoli che arte marziale fosse quella che stava praticando e lui rispose che si trattava di un’arte marziale cinese di nome Houquan (traducibile in “pugno della scimmia”). Sempre più incuriosito David compro tutti gli shard che riguardavano questa arte marziale (una delle poche volte che spese i suoi soldi per qualcosa di diverso che aiutare sua madre) e quando rimaneva di solo in casa collegava li shard allo schermo della TV e imitava le mosse che li atleti mostravano sullo schermo. Nonostante fosse uno stile di combattimento molto diverso dalla boxe a David calzava come un guanto, fin da bambino era agile e atletico, perciò per lui fare capriole e salti mortali non era difficile, David dovette solamente abituarsi a usare anche i calci. Però il ragazzo sapeva che copiare dei movimenti da uno shard non li dava nessuna prova delle sue reali capacità combattive; quindi, doveva provarli sul campo e così fece durante un suo incontro a Santo Domingo (fin troppo vicino ad Arroyo) in una fabbrica abbandonata, dove il suo avversario venne stesso da un suo calcio rotante (Viktor li fece un cazziatone grande come una casa finito l’incontro con David che dovette spiegarli dove avesse imparato quelle mosse). Ormai Wukong era uno dei nomi più conosciuti nei circoli di combattimento illegali di Night City, questo ragazzino dalla coda da scimmia, che senza cromo (non importa quanto urlassero i suoi detrattori) sconfiggeva avversari più esperti e più cromati di lui e che dopo ventisette incontri non era ancora stato sconfitto. David stava pensando a tutto questo mentre stava per affrontare il suo ventottesimo incontro, proprio a Jig-Jig Street, un ritorno alle origini, ma almeno questo ring non era un buco di merda, diavolo almeno c’era un ring. David guardava il suo avversario, un omone dalla pelle scura e che sembrava più cromo che muscoli e che lo aspettava nel suo angolo, al che David chiese al suo coach e manager: “Viktor qual è il suo cromo?” Viktor disse: “Da quello che vedo ha una nuova serie di Strong Arms 400, armature sottocutanee e rinforzi muscolari. Probabilmente ha anche qualche chip di arti marziali.” David chiese: “Di che tipo?” “E che ne so, dovrai scoprirlo da solo” disse Viktor, mentre David finalmente si levava di dosso la felpa dell’Arasaka, la t-shirt nera e le scarpe in modo da rimanere solo con i pantaloni addosso, mentre saliva sul ring passo le sue collane dorate a Viktor e si mise seduto al suo angolo. L’annunciatore con fare molto teatrale fomento la folla: “E ALL’ ANGOLO DESTRO DEL RING, SI TROVA UN GIOVANE CAMPIONE! NONOSTANTE L’ETA È ANCORA IMBATTUTO. MOLTI DICONO CHE NASCONDA DEL CYBERWARE, MA ALTRI DICONO CHE È COMPLETAMENTE ORGANICO. L’UNICO INEFRENABILE, INNARESTABILE: WUKONG.” Dagli spalti echi che non raggiungevano David, alcuni di incoraggiamento, altri di scherno, ma a David in quel momento era concentrato sul suo avversario (di cui non aveva sentito il nome) e sui soldi che avrebbe guadagnato battendolo (ben duemilacinquecento eurodollari, per mettere lo stronzo col culo a terra). La campanella suono e i due avversari si alzarono avvicinandosi, il bestione disse: “Non mi faccio problemi a pestare ragazzini.” David si mise semplicemente le mani davanti al viso una chiusa l’altra aperta e rispose con un semplice: “Provaci.”

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Capitolo 5
*** Primi incontri e piccole vendette ***


Intanto sugli spalti: “Quindi hai capito cosa devi fare?” chiese Rebecca al contatto di Dorio. La donna con qui stavano parlando, molto atletica e dai corti capelli rossicci di nome Samantha disse palesemente stufa di quei discorsi: “Si, si mi comprerò quelle Lame da Mantide interne e tra una settimana durante l’incontro con Butcher la faro secca.” Rebecca sbuffo un: “Mi raccomando, non farti beccare, deve sembrare un incidente.” Sam la guardo e disse: “Non sono una fottuta novellina Becca, non ti preoccupare” per poi riportare la sua attenzione al combattimento su cui aveva palesemente scommesso (grazie al cielo non i soldi che le avevano dato per le Lame da Mantide interne). Lucy si stava chiedendo, mentre fumava una sigaretta, come diavolo erano finite lei e Rebecca in un edificio fatiscente di Jig-Jig Street, gestito dai Tyger Claws, in cui si stava svolgendo un combattimento clandestino, a parlare con un contatto (e amica) di Dorio e non la biondona stessa? Ah già, perché Gloria aveva finalmente procurato un nuovo pezzo di cyberware a Maine e come un gigantesco bambinone il loro capo voleva immediatamente installarselo, ma Dorio aveva dei (legittimi) dubbi sul fatto che Maine avesse già installato troppo cromo addosso e che installarli anche questo (un diavolo di Sandevistan militare) lo avrebbe condotto alla cyberpsicosi. Maine disse che sapeva autogestirsi e tra i due scoppio un accesa discussione, che alla fine porto a Dorio a dirli che sarebbero andati da uno squartatore professionista e che lei sarebbe andata con lui insieme a Kiwi e Pilar, che l’avrebbero aiutata in “caso di emergenza”. Maine volle evitare la cosa, ricordandole che quel giorno avrebbe dovuto incontrare Sam per parlarle del piano per il lavoro della settimana prossima, ma Dorio delego semplicemente il compito a Rebecca (che, a quanto pare, conosceva già la donna), che chiese a Lucy di venire con lei perché altrimenti "si sarebbe annoiata troppo" parole sue. Quindi Lucy era stata trascinata dal gremlin della squadra, quando avrebbe potuto fare altre cose nel suo tempo libero, tipo derubare qualche corporativo dell’Arasaka oppure passare del tempo sulla luna grazie alla sua Brain Dance. Rebecca svolto il suo compito, sbuffo annoiata (Lucy come Kiwi non era una buona compagnia) e la sua cyberottica rosa e gialla si sposto verso il combattimento in corso e chiese a Sam: “Allora chi sta combattendo?” Samantha o Sam rispose: “Il gigante cromato è Destoyer, un tipo simpatico e stupido quanto il suo soprannome, ma so che si è comprato un nuovo chip di MMA. Mentre il ragazzo è Wukong e quello su cui ho scommesso i miei ED.” Lucy e Rebecca avevano sentito parlare di Wukong, un giovane combattente di strada dalla coda di scimmia, che non aveva cyberware addosso e che comunque non aveva ancora subito sconfitta. La prima volta che ne avevano sentito era da Dorio e Pilar che avevano assistito a un suo incontro sempre a Westbrook e mentre stavano festeggiando da Turbo, dopo l’ennesimo lavoro per Faraday i due stavano parlando animatamente della cosa. Pilar continuava a ripetere: “Il ragazzo ha talento lo ammetto, ma non ci crederò mai che non ha nessun diavolo di impianto addosso” ma Dorio ribatteva: “Pilar, il suo allenatore è Viktor Vektor e se Viktor dice che non ha cromo, vuol dire che il ragazzo non ha cromo.” A quanto pare, il coach e manager di Wukong era Viktor Vektor il migliore (e il più onesto) ripperdoc di Night City, prima che lei arrivasse Rebecca le ha raccontato che conosceva bene la crew di Maine ed era un loro caro amico, ma poi poco prima che subentrasse Kiwi lui e Maine ebbero una feroce litigata e da allora la crew aveva tagliato i ponti con lui (quando le racconto quella storia Becca di solito sempre allegra divenne stranamente triste). Comunque, guardando il ragazzo che continuava a bloccare e a schivare i pugni e i calci del suo avversario, Lucy non poté che notare il fatto che era molto giovane (forse qualche anno meno di lei), abbastanza bassino d’altezza, dalle spalle larghe, le braccia lunghe e muscolose, gli occhi castani e completamente concentrati sulla lotta, con un taglio verso l’alto e dritto, mentre ai lati della testa era rasato. Eppure, per Lucy la cosa che più risaltava del ragazzo e che le faceva dare ragione a Pilar, era il fatto che il suo corpo era sprovvisto di cicatrici, sia sul viso che sul petto, la sua pelle mediterranea era completamente liscia e senza difetti, strano per un combattente quasi del tutto organico. Rebecca a quel punto disse completamente stupita: “L’exotics dalle belle fossette sarebbe Wukong?” Sam rise per come la piccoletta aveva chiamato un novellino che si era fatto la fama di imbattibile e disse: “Si è proprio lui e no non è un exotics.” Rebecca chiese dubbiosa della cosa (visto che aveva una coda): “E tu come lo sai?” Sam rispose: “Perché, anche io frequento Night City Devils, un giorno mi sono avvicinata a Viktor per chiederglielo e lui mi ha risposto che era semplicemente nato con una mutazione. Sapete no, come molti dopo l’Olocausto di Night City?” Lucy non sapeva se credere a questa storia, di solito quando sentiva parlare di mutazioni causate dalle radiazioni, sentiva storie di chi era nato con un dito in più, senza gambe, con qualche disturbo mentale o addirittura un diavolo di occhio sulla fronte, ma mai di una persona che nasceva con una coda da scimmia. In fondo però lei era un’esperta di netrunning non degli effetti delle radiazioni sulla genetica umana, ma torno a concentrarsi sul modo in cui il ragazzo-scimmia stava combattendo il suo avversario. Il ragazzo continuava a schivare i pugni degli Strong Arms di Destroyer con una velocità impressionante (chip per potenziare i riflessi?), ma quando il combattente cromato provo a colpirlo con un calcio sinistro sul viso, Wukong lo blocco semplicemente il piede con la mano destra, per poi sfruttare la posizione precaria del suo avversario per colpirlo al piede di appoggio con il suo calcio sinistro, facendolo cadere di faccia. Mentre la folla andò in delirio, Wukong aspetto che il suo avversario si rialzasse (più che per correttezza, lo fece per pura arroganza), cosa che Destoyer non tardo a fare usando le sue braccia cromate per rimettersi in piedi, per poi in preda alla furia cercare di colpire il suo avversario, parola chiave cercare perché il ragazzo-scimmia continuava a schivare come se Destroyer avesse installato ferro vecchio addosso. Lucy non era un’esperta di arti marziali, nonostante avesse imparato a difendersi senza l’utilizzo di armi da fuoco, hacking o i suoi fidati monofili, doveva dare ragione a Dorio e Pilar, il ragazzo era un fottuto fenomeno a combattere, anche nella sua arroganza non sottovalutava il pericolo rappresentato dal suo avversario. Anche Rebecca era stata attenta allo scontro, anche se meno attenta alla tecnica del ragazzo e anche lei ammise che Dorio e suo fratello non avevano fatto tanto rumore per nulla, Belle Fossette era davvero bravo (aveva già scelto il suo soprannome). Però lo sguardo dell’ex mox si sposto appena fuori del ring, verso uno degli angoli dove vide Viktor Vektor con nella mano destra una bottiglia di real water e nella sinistra stringeva quelle che dovevano essere collane dorate e ai suoi piedi dovevano esserci quelli che erano i vestiti del suo protetto. Presa dalla curiosità la piccola patita delle armi da fuoco, disse: “Lucy andiamo a conoscere questo fantomatico campione.” Lucy leggermente sorpresa chiese: “E perché dovremmo?” Rebecca sbuffo per l’atteggiamento poco collaborativo della netrunner di riserva della squadra e disse i suoi motivi: “Beh per due motivi: il primo io vado a salutare Viktor e tu conosci il miglior ripperdoc di Night City, il secondo è che tu ti avvicini abbastanza per scannerizzare Belle Fossette e vedi se il nostro choom mente o meno. Che ne dici?” Ok, Lucy doveva ammettere che Rebecca sapeva essere convincente, dopotutto entrare in contatto col migliore squartatore di Night City era un’ottima mossa, poi anche lei voleva veramente vedere se il signor “Imbattuto” fosse veramente senza cromo. Quindi Lucy dopo un’ultima tirata di sigaretta e averla spenta pestandola annui, mentre Becca con il sorriso più largo che Lucy avesse mai visto (ma Becca era brava a fare sorrisi del genere) comincio a dirigersi verso la parte inferiore degli spalti per poter accedere al ring, seguita a ruota da Lucy. Quando arrivarono alle transenne di ferro che i Tyger Claws avevano messo attorno al ring per evitare spiacevoli “incidenti” causati da scommettitori scontenti dei risultati, le due edgerunner vennero fermate da due membri della suddetta gang che vedendo due spettatrici avvicinarsi troppo al ring si avvicinarono a loro, per poi uno di loro chiederle: “Cosa volete?” Rebecca trattene la rabbia nata sia per dover parlare in maniera semi amichevole con dei Tyger Claws (i bastardi famosi per abusare delle prostitute), sia perché aveva una naturale micia corta, ma dopo un enorme sospiro disse: “Siamo con Viktor.” I due cominciarono a parlare giapponese tra di loro, ma Lucy conosceva il giapponese, quindi, non potevano nasconderle niente: “Anata wa koko ni ite karera o mimamotte kudasai. Sorosoro hāfutaimu no beruganaru (Tu resta qui e fa loro la guardia, io vado a vedere se quello che hanno detto è vero. Tanto la campanella dell’intervallo sta per suonare.)” Quello che aveva detto quella frase si avvicinò a Viktor e gli disse che due ragazze affermavano di essere con lui. Il vecchio ripperdoc che stava seguendo i movimenti del suo allievo durante l’intero scontro (alterandosi di secondo in secondo, ogni volta che David non sfruttava un’occasione per colpire il suo avversario), si giro di scatto nel sapere quell’informazione e quando vide chi lo cercasse non poté che riconoscere quella ragazza alta solo 1,50 metri, dalla pelle completamente bianca (tranne i tatuaggi rosa), i capelli verdi raccolti in corte doppie trecce e la giacca nera kitsch (anche se non conosceva chi fosse la ragazza accanto a lei, una netrunner se doveva intuire dall’abbigliamento). Il ripperdoc confermo la mezza bugia di Rebecca e i due tyger le fecero passare (non prima di aver commentato in giapponese i loro culi), nell’avvicinarsi al ripperdoc Rebecca esclamo: “Viktor Vektor, il Dottor Frankenstein di Night City, come stai vecchio choom?” Viktor rise, incredibile ma vero, li era mancato l’entusiasmo del piccolo gremlin della crew di Maine e quindi la saluto con lo stesso entusiasmo: “Rebecca piccola terrorista in erba anche tu mi sei mancata.” Poi però il suo sguardo si sposto verso l’altra ragazza che era entrata insieme a Becca e chiese: “E il suo nome signorina?” Lucy si presentò: “Lucy, piacere.” Viktor le allungo la mano e disse: “Viktor Vektor, il piacere è tutto mio.” I due si strinsero la mano, mentre Becca appianava subito le acque per evitare il più possibile divergenze future: “Tranquillo Vektor, Lucy è l’ultima aggiunta della crew di Maine, lei e Kiwi si contendono il titolo di regina di ghiaccio della banda. Lucy guardo per un attimo male Rebecca per la battuta, mentre Viktor nel risentire il nome di un suo vecchio amico, da cui si era separato in pessimi rapporti chiese quasi con timidezza: “Maine… come sta?” Rebecca dopo un sospiro rassicuro Viktor: “Non ti preoccupare, il testone sta bene.” Viktor semplicemente fece un leggero grugnito di assenso, per poi tornare con lo sguardo alla lotta del suo allievo, ma continuando a rimanere concentrato sulla conversazione che stava avendo con Rebecca: “Quindi perché sei venuta a trovarmi?” La ex mox rispose: “Beh eravamo qui per lavoro, ma quando ho visto il tuo brutto muso vicino al ring ho pensato di farti un saluto. E poi volevamo conoscere il leggendario Wukong. Intanto mentre i due vecchi amici parlavano Lucy guardò il giovane campione e tra una schivata e l’altra, la giovane netrunner da quella distanza riuscì a mettere a fuoco quel volto cosi stranamente familiare, aveva un naso leggermente storto probabilmente dovuto ai vari combattimenti, mentre sorrideva Lucy noto che aveva i canini molto affilati (e poi dicevano che non era un exotic) e dovette ammettere che il soprannome che li aveva dato Becca li calzava a pennello (aveva delle belle fossette). Comunque Lucy fece ciò per cui erano arrivate fino lì e scannerizzo il ragazzo e quello che trovo fu solamente la presenza di un cyberaudio, ma niente cromo addosso (Viktor era stato all’altezza della sua reputazione di uomo onesto, cosa rara a Night City) e la cosa stupì Lucy, ma la accetto come la verità visto che il ragazzo non sembrava abbastanza ricco da permettersi un ICE che nascondesse il suo cromo (altrimenti non avrebbe fatto qualche scontro in una bettola del genere, per guadagnare un po' di ED). Quindi incuriosita Lucy guardo il suo profilo personale, a quanto pare, il ragazzo si chiamava David Martinez, aveva diciassette anni ed era un alunno dell’Academia Arasaka… e solo con quella informazione il ragazzo perse molto del rispetto che Lucy aveva nei suoi confronti. Doveva essere uno di quei figli viziati di corporativi, che annoiato della bella vita andava a giocare a fare il ragazzo di strada, mascherando il suo cromo (ora Lucy credeva che lui possedesse dell’ICE avanzato), ed era anche riuscito a pagarsi anche un contatto decente che li facesse da mentore e cioè il miglior ripperdoc di Night City. Viktor però aveva notato come Lucy stava guardando il giovane Martinez e accortosi dei suoi occhi che si illuminavano di rosso si rese conto che lo stava hackerando, quindi con uno scatto notevole per un uomo della sua età, afferro la ragazza per la spalla destra e chiese: “Che diavolo pensi di fare?” Rebecca vedendo il suo vecchio amico afferrare così aggressivamente la novellina della loro crew si preoccupò, ma poi vedendo li occhi di Lucy illuminarsi di una sfumatura rossa capi cosa stesse per fare e disse con un tono di voce deluso: “LUCY!” Lucy stette tranquilla e disse semplicemente: “Stavo solo controllando se quello che si diceva su Wukong fosse vero.” Rebecca sapendo che stava parlando della sua mancanza o meno di cromo chiese: “E?” Lucy rispose: “A parte il suo cyberaudio, il ragazzo è completamente organico.” Viktor le lascio andare la spalla, vedendo che la ragazza non aveva intenzioni ostili (e fidandosi di Rebecca) disse dopo uno sbuffo: “Continuo a ripetere a tutti che il ragazzo non ha cromo da combattimento addosso, da quando ha iniziato a combattere e sono stufo di continuare a ripetermi.” La campanella finalmente suono, segnalando la fine del primo round ed entrambi i combattenti tornarono ai rispettivi angoli, ma David nel tornare alla sua postazione vide Viktor che stava parlando con due ragazze. La prima era alta 1,50 metri, sembrava quasi una bambina, ma poi David noto quella pelle innaturalmente bianca con i tatuaggi rosa delle Mox (David era stato abbastanza volte a Watson per sapere quale fosse il loro stile), aveva lunghi capelli verdi raccolti in treccine, gli occhi rossi e verdi (chiaramente delle cyberottiche) e indossava una larga giacca nera che faceva vedere la sua scollatura e un reggiseno nero (ok quanti anni aveva?). La seconda David la riconobbe immediatamente era la ragazza che aveva visto quella mattina vicino a Corpo Plaza, non aveva cambiato il suo abbigliamento e adesso che David la vedeva frontalmente e non solo le spalle il ragazzo se prima l’aveva trovata la più bella ragazza di sempre, adesso la trovava l’essere femminile più bello mai creato (maledetta adolescenza). Adesso che la vedeva frontalmente David notava cose che prima non avrebbe potuto notare, come il fatto che la sua tuta da neturunner aveva sfumature rosse, il viso bellissimo, con gli occhi viola chiaro e del trucco rosso intorno ad essi e rossetto sulle labbra. David era così concentrato su di lei che non senti Viktor urlarli: “CHE DIAVOLO PENSAVI DI FARE RAGAZZO!?” finché il vecchio squartatore (vedendolo fissare Lucy come un gonk) non li diede uno schiaffo dietro la testa per attirare la sua attenzione. David sentendo lo schiaffo di Viktor si giro verso di lui e intuendo ciò che li aveva cguesti rispose: “Volevo sapere solo che tipo di arte marziale era inserita nel suo chip… A quanto pare, era MMA.” Viktor scosse la testa e dopo uno sbuffo (questi giovani lo avrebbero ucciso) e disse: “Quante volte ti ho detto di non giocare con i tuoi avversari? Su torna lassù e mettilo col culo a terra.” David annui, ma poi il suo sguardo si sposto di nuovo verso le due ragazze che si trovavano ai piedi del ring, mentre Viktor si trovava aggrappato alle sue corde, proprio davanti al ragazzo che chiese al suo coach: “Loro chi sono?” Viktor stava per presentarle, ma Rebecca lo batte sul tempo e disse con entusiasmo: “Io sono Rebecca, una vecchia amica del nostro dottor Vektor. E tu sei Wukong, vero Belle Fossette?” David al complimento di Rebecca arrossi come un matto (non aveva delle belle fossette!), la cosa fece ridere un sacco la piccola edgerunner e sorridere Lucy, perché era sempre divertente vedere personaggi come Wukong arrossire come bambini. Anche Lucy si presentò e David vedendola sorriderli non potte che chiederle, con un’arroganza che di solito non li apparteneva, ma guidato dagli ormoni adolescenziali e dall’adrenalina che ancora li scorreva nel sangue: “Se vinco usciamo insieme?” Viktor si diede la mano destra sul viso in preda allo sconforto, mentre Rebecca guardava tra Lucy e David con occhi maliziosi e un larghissimo sorriso sul volto, mentre Lucy aveva gli occhi spalancati e un leggero rossore sulle guance, ma mai però dello stesso livello di quello di David quando si rese conto della cazzata che aveva detto, cosa che venne notata dalla giovane netrunner, che disse: “Beh potrei…” David che poco prima si stava prendendo a pugni mentalmente per come lo aveva detto (l’avrebbe preso per un maledetto arrogante stronzo) al sentire dell’interesse provenire dalla ragazza chiese con più entusiasmo del necessario: “Davvero?” Lucy aggiunse: “Solo se riesci a batterlo in cinque mosse.” David guardo il suo avversario, che dal suo angolo lo guardava come se il diciasettenne li avesse ammazzato la madre e vide come fosse sempre più stremato, arrabbiato e disattento; quindi, accetto la sfida dicendo un semplice: “Si può fare.” Per fortuna la campanella per l’inizio del prossimo round suono prima che Viktor potesse farli un ennesimo cazziatone e David si diresse di nuovo verso il centro del ring, aspettando che il suo avversario si avvicinasse a lui, cosa che il gigante cromato non tardo a fare. Tutti li spettatori e l’avversario poterono vedere come sul volto di Wukong fosse presente un sorriso selvaggio: dopotutto in palio c’erano duemilacinquecento ED è un appuntamento con una bella ragazza. Intanto Rebecca guardava Lucy con un sorriso più largo di quello che molto probabilmente aveva Johnny Silverhand quando fece esplodere l’Arasaka Tower e le chiese: “Allora com’è andata la scopata?” Lucy a quella domanda della sua compagnia di banda, allontano lo sguardo dall’incontro e chiese completamente stupita: “Cosa?” Rebecca continuo il suo discorso, nel suo stile e cioè volgare e sopra le righe: “Vi stavate scopando con gli occhi, un altro po' e avrei creduto che vi sareste accoppiati sul ring.” Lucy arrossi per l’imbarazzo e nego: “Non lo stavo scopando con gli occhi.” Rebecca disse in modo più calmo, ma sempre con il sorriso sul volto: “Ah davvero? Perché non ti ho mai visto sorridere così tanto.” In effetti Lucy aveva ancora un leggero sorriso sul volto e un’aria quasi sognante negli occhi, la netrunner distolse lo sguardo dalla piccola maniaca delle armi, mentre Rebecca disse un po' più calma: “Beh non posso biasimarti. Cioè, hai visto che belli addominali da sei, Dio se mi viene voglia di farli…” A quel punto il delirio erotico di Rebecca venne interrotto da Viktor che a sue spese aveva dovuto sentire le chiacchere sulla “scopabilita” del suo allievo da parte del gremlin: “Per favore, Rebecca sta zitta.” L’ attenzione di Rebecca si sposto verso il buon ripperdoc per poi dirli: “Oh andiamo vecchietto non invidiare il ragazzo solo perché è al massimo della forma fisica, mentre il tuo meglio ormai è passato.” Viktor ignoro le prese in giro di Rebecca e informo la giovane edgerunner di un fatto: “Il ragazzo ha solo diciassette anni.” Rebecca emise uno sbuffo e disse: “E io e Lucy ne abbiamo venti, su Viktor non siamo due vecchiacce come Dorio o Kiwi.” Dopo un enorme sbuffo da parte del ripperdoc, però si senti un violento SBOOM e proprio davanti ai tre cade la forma totalmente priva di sensi di Destroyer, mentre gli spettatori cominciarono a urlare (o di gioia o di rabbia) David si avvicinava verso di loro con un sorriso da mangia merda sul viso. Intanto sempre sugli spalti: Katsuo odiava stare in un posto nel genere, dove il puzzo della feccia di Night City impregnava l’aria e dove grida e disordine regnavano sovrane. Poco dopo che Martinez era fuggito dal loro confronto, Katsuo era salito sulla Caliburn guidata dal suo autista/guardia del corpo Akira Momori, che, come ogni giorno, veniva a prenderlo all’accademia per riportarlo a casa. Però Momori era un uomo di suo padre che lo aveva assunto come guardia del corpo e autista, con l’ordine: “Fai in modo che mio figlio vada all’accademia, proteggilo e per il resto fa ciò che lui ti ordina” quindi quel giorno Katsuo decise di dare un ordine al suo dipendente: seguire David Martinez. Quando però il suo autista li disse che non conosceva la posizione del bersaglio, Katsuo li ricordo dei suoi legami con i Tyger Claws e che, se faceva un rapido giro di chiamate per cercare informazioni avrebbero trovato qualcosa su di lui e avrebbero trovato la sua posizione, Katsuo avrebbe trasferito a chiunque li desse un’informazione decente diecimila eurodollari. Akira fece finalmente quelle telefonate, ma avvertendo Katsuo che i Tyger Claws probabilmente non avrebbero avuto informazioni e così fu per un’ora, tutti i tizi a cui mandava le informazioni personali di David Martinez e una sua foto non né sapevano niente e non avevano visto un tipo simile per le strade di Night City. Finché uno di loro guardando l’immagine di David non lo riconobbe, ma con un altro nome: “Ma questo è Wukong!”, non appena il suo contatto disse quelle quattro parole, Akira collego il suo link personale per far ascoltare anche al suo giovane capo le informazioni che finalmente avevano trovato. “Come l’hai chiamato?” chiese Akira. “Wukong, non sapevo che si chiamasse David Martinez e che fosse uno studente dell’Arasaka. Comunque è una dei nuovi provetti dei circoli di combattimento, finora non ha mai perso uno scontro e si spacciava pure per organico. Dopotutto è più facile che la merda profumi di rose, piuttosto che un corporativo sia senza cromo.” Akira torno al centro della questione e chiese: “Sai dove si trova?” Il contatto rispose: “Adesso no, ma so che stasera avrà un incontro in una bettola di Jig-Jig Street entro le cinque e mezza e le sei. Se vuoi ti mando le coordinate.” Dopo quell’informazione Akira lo ringrazio e finalmente potte riportare il giovane Tanaka a casa sua, ma il giovane li disse che voleva essere in quel luogo quando David avrebbe combattuto, al che Akira dopo un sospiro di stanchezza mentale disse al giovane: “Si trovi pronto entro le cinque, si vesta solo con camicia e pantaloni corti e porti pochi soldi.” Nel suo appartamento il giovane corporativo, passo intere ore sdraiato a letto a pensare come fosse possibile che Martinez fosse un lottatore clandestino, qualcuno che vinceva anche senza cromo. Perché si, nonostante anche il contatto di Momori dubitasse (sapendo che era uno studente dell’Academia Arasaka) dell’assenza di cromo, Katsuo sapeva dai registri dell’accademia che Martinez aveva come cyberware solo del cyberaudio e i registri dell’accademia non sbagliavano mai sul cyberware dei loro studenti. Allora come faceva spazzatura come Martinez (o Wukong) a essere un lottatore che non sembrava essere stato mai sconfitto (secondo sempre le parole del contatto della sua guardia del corpo)? Vicino alle cinque Katsuo fece come li aveva detto Akira, lascio i suoi ED a casa e si mise una canottiera sgangherata e dei pantaloncini grigi, per poi aspettare che la sua guardia del corpo lo venisse a prendere. Quando Akira arrivo con la Caliburn, i due partirono subito verso la posizione che gli era stata data: Westbrook, Japon Town, Jig-Jig Street. Non appena arrivarono Katsuo capi perché Akira li aveva dato tutti quei comandi, il posto era un letamaio, letteralmente una rappresentazione perfetta del marcio di Night City fatta a quartiere, joytoy in ogni dannato angolo, un puzzo di fumo soffocante e persone che guardavano i suoi Strong Arms 400 con palesi intenzioni di rubarlo. Quando finalmente arrivarono all’edificio dove si sarebbe svolto l’incontro, due Tyger Claws bloccarono loro l’accesso finché non avrebbero pagato per assistere all’incontro, Akira li pago e i due finalmente li fecero passare. Guardia del corpo e giovane corporativo trovarono un punto oscuro in cima agli spalti in modo da vedere lo scontro e ridurre al minimo il rischio che David potesse vederli e riconoscerli. Quando David si presentò sul ring, accompagnato da un uomo che indossava degli occhiali da sole, con i capelli neri legati in un codino, una maglietta a maniche corte blu e jeans scuri, che sembrava essere una sorta di allenatore per Martinez. Vide i due confabulare per un po', finché David non si mise nel suo angolo e li Katsuo noto una cosa che non aveva mai visto: Martinez aveva una coda da scimmia. Per un attimo il moccioso corporativo, non poté che credere che Martinez fosse un fottuto exotic ed esserne assolutamente divertito, ma poi si ricordo che la madre del suo odiato compagno di classe lavorasse nell’EMT e nonostante la sua fonte di reddito alternativa era impossibile che Martinez guadagnasse così tanto denaro con gli scontri per potersi permettere un impianto così costoso. Lo scontro inizio e nonostante Martinez avesse come avversario un bestione di cromo (Katsuo riconobbe che aveva installato il suo stesso modello di Strong Arms) il giovane continuava a schivare gli attacchi con una facilità disarmante e alla minima occasione li faceva perdere l’equilibrio facendolo cadere a terra. Chip per potenziare i riflessi più qualche chip di arti marziali doveva essere così, ma quando Katsuo chiese l’opinione (conferma) ad Akira la sua guardia del corpo disse: “Impossibile, il movimento è troppo fluido e la tecnica è troppo creativa. Il ragazzo sta fondendo la boxe occidentale all’Haoquan cinese. Piccolo talentuoso bastardello arrogante.” Poi però Akira si ricordo che colui per cui lavorava odiava David Martinez e aggiunse: “Però non negherei la presenza di chip per riflessi.” A Katsuo però non importava più, era come se non avesse sentito l’ultimo commento, anche qualcuno che non conosceva personalmente Martinez li stava facendo i complimenti per le sue abilità e la cosa li fece digrignare i denti. Era sempre così, Martinez aveva i migliori voti senza nemmeno impegnarsi o senza l’aiuto di shard di memoria, Martinez era il più atletico della classe nonostante l’assenza di cromo e fosse esonerato al corso di atletica (adesso Katsuo capiva il perché) e, a quanto pare, nascondeva il fatto di essere un giovane campione. Dopo un primo tempo in cui Martinez si era limitato semplicemente a schivare e a far perdere l’equilibrio all’avversario facendoli fare la figura dell’idiota, al suono della campanella torn al suo angolo, dove lo attendeva il suo allenatore (o qualcosa del genere) e due nuove arrivate. Una di loro era una donna veramente bassa, dalla pelle bianchissima e i capelli verdi legati in treccine, indossava una giacca nera che era troppo grande per la sua piccola figura (sembrava una bambina), mentre la seconda Katsuo non potte non considerarla dannatamente bella, dai capelli bianchi leggermente tinti portati in un taglio sobriamente elegante anche se caratteristico, indossava una tuta da netrunner dai riflessi rossi, con una giacca bianca e stivali neri. Mentre il coach di Martinez lo schiaffeggiava dietro la nuca, però gli occhi dell’adolescente dalla coda da scimmia non si erano staccati nemmeno per un secondo da quella che per Katsuo doveva essere tipo la sua “joytoy preferita” (Katsuo ebbe questo pensiero perché anche lei non stacco gli occhi di dosso da lui). Poi Martinez comincio a parlare con lei poco prima della seconda campana e quando suono, Wukong aveva un largo sorriso sul volto. Bastarono tre colpi a Martinez per mettere ko il suo avversario, quando quel bestione cromato provo ad attaccarlo, David schivo il suo colpo, per poi darli una rapida palmata sulla gola lasciandolo senza fiato, poi sfrutto la mancanza di fiato del suo avversario per colpirli con un calcio il ginocchio destro rompendoli l’equilibrio, per poi darli un gancio destro in volto sbattendolo a terra. Il bestione non si rialzo, mentre l’arbitro/presentatore dell’incontro sali sul ring e annuncio con eccessivo entusiasmo Wukong come vincitore, alzando la mano del vincente Martinez, mano che il ragazzo subito stacco dalla sua presa per scendere dal ring con un balzo per poi dirigersi verso l’uscita seguito a ruota da quel vecchio che li faceva da coach (che li passo i vestiti e quella che doveva essere real water) e le sue joytoy. A quel punto Katsuo disse ad Akira: “Ricordami di pagare il tuo contatto per le informazioni” per poi mettersi a fare una telefonata al preside dell’accademia, un altro dei cani di suo padre, che rispose: “Salve signor Tanaka come posso aiutarla?” Katsuo non poté che sorridere, per il servilismo che proveniva dalla voce del preside della sua scuola, per poi dire: “Mi servirebbe il numero della signora Martinez.” Il preside disse: “Della signora Gloria Martinez? Certo, glielo mando subito, ma per quale motivo?” Katsuo non rispose, semplicemente quando vide quello che doveva essere il numero della signora Martinez comparire davanti alle sue cyberottiche ringrazio il preside e mise giù. In fondo Martinez nascondeva le cose a sua madre ed era giusto che la verità venisse finalmente a galla.

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Capitolo 6
*** La verità viene sempre a gala ***


Night City, Westbrook, Japon Town, Cherry Blossom Market, 18:00 1875 ED ecco quanto era la parte che David aveva vinto, anche se privatamente non considerava giusto che Viktor guadagnasse solo 625 ED, ma il vecchio continuava a ripeterli che con il suo lavoro da ripperdoc i soldi non li mancavano; quindi, non avrebbe dovuto preoccuparsi per lui. Comunque, David offri all’uomo che lo aveva allenato per anni e che gli aveva dato una possibilità di fare soldi (senza sfruttarlo… più o meno), un pasto pagato da lui, cosa che dopo molta insistenza da parte del ragazzo Viktor accetto. Visto che c’erano e la grande quantità di eurodollari che avevano guadagnato invito sia le appena conosciute Lucy e Rebecca, inoltre aveva appena vinto quindi era in vena di festeggiare e di essere generoso. All’inizio Lucy stava per rifiutare dicendo che avevano altri impegni, ma poi Rebecca disse alla netrunner che bastava un singolo messaggio per avvertire il loro capo che avevano svolto il loro lavoro (di qualsiasi lavoro si trattasse) e le due avrebbero la serata libera. “E poi, se non sbaglio, avevi promesso un appuntamento al nostro campione se sconfiggeva quel gonk in cinque mosse? Quindi adesso non permetterò che tu infranga la parola data” disse Rebecca con un largo sorriso a Lucy. La netrunner non avrebbe mai frequentato un corporativo dell’Arasaka nemmeno per tutti gli ED del mondo, ma Rebecca non le lasciava vie di fuga e poi sempre bello vedere un corporativo sborsare soldi per loro comuni mortali. Quindi tutti e quattro si diressero verso Cherry Blossom Market (che era letteralmente accanto a Jig-Jig Street) in un negozio di ramen, dove David mise l’ordine di tutti sul suo conto. Una ciotola di ramen e un po' di real water per Viktor, una ciotola di ramen e due bottiglie di broseph per Rebecca, più una ciotola di wonton e tre broseph per Lucy, più un burrito XXL per David che spese in tutto 200 ED (Viktor non li permise nemmeno di comprare dell’alcool per sé dicendoli: “quando avrai diciott’anni” facendoli fare una figura di merda.) In questo momento stava parlando con Rebecca sottolineando il fatto che: “Non sono un dannato exotic. Quante volte devo ripeterlo?” Rebecca dopo aver sorseggiato un altro po' di broseph disse: “Quella coda non mente, choom.” Dopo un sospiro di David e aver bevuto un altro po' della real water che gli aveva dato Viktor il ragazzo disse: “Questa coda è con me da quando sono nato, cazzo non sarei mai abbastanza ricco per permettermi un impianto del genere.” Lucy a quel punto esclamo: “Strano detto da uno studente dell’Academia Arasaka.” A quella frase David si congelò, chiedendosi come diavolo facesse a saperlo, ma poi la tuta da netruuner non mentiva; quindi, deve avere hackerato il suo profilo. Viktor intanto guardava male la giovane netrunner, per essersi fatta li affari del suo allievo e conoscendo anche il momento esatto in qui aveva hackerato il suo profilo, mentre Rebecca al sapere questa notizia prima guardo Lucy come per ottenere una conferma, per poi spostare il suo sguardo verso David e con quel largo sorriso tutto suo disse: “Ah, questo spiega molte cose.” David odiava il modo in cui Lucy lo stava guardando, era lo stesso modo in cui lui guardava Katsuo quando si vantava dei soldi, del cromo e dei vantaggi che la sua posizione li conferiva, quelli occhi dicevano: “moccioso viziato”. A quel punto David decise che doveva mettere in chiaro alcune cose: “Si, ma non appartengo a quel mondo di ricchi previlegiati bastardi.” Lucy chiese dopo aver sorseggiato la seconda bottiglia di broseph (era un’accanita bevitrice della bevanda): “E allora cosa ci fai in mezzo ad essi?” David con un po' di rabbia che cresceva dentro di sé disse: “Per via di mia madre, lei vuole che io frequenti l’accademia un modo che un giorno io diventi un corporativo. Si spacca la schiena ogni giorno per pagare la retta e io cerco di aiutarla il più possibile con questi scontri.” Lucy a questa rivelazione da parte di David non poté che sentire un brivido lungo il suo corpo, la sua mente stava collegando vari puntini. Martinez… Volto familiare… Una mamma che si spaccava la schiena per mandare suo figlio a un’accademia… Oh Dio santissimo. Wukong era il figlio di Gloria Martinez, la fornitrice del cromo di Maine. Nonostante non conoscesse la donna bene come Maine e Dorio, le poche volte che l’aveva incontrata Lucy non poté che trovare la presenza della donna piacevole, era una persona che nonostante le visibili pesanti occhiaie sorrideva sempre e continuava a parlare riguardo al figlio e a vantarsi quanto i suoi voti fossero sempre alti. Però la donna aveva un crucio di cui parlava, a quanto pare, il suo hijo (come lo chiamava lei) si era trovato un lavoretto per aiutarla economicamente, ma non le diceva di cosa si trattasse e lei si preoccupava tantissimo, ma diceva che non lo spiava perché sembrava essere diventato più felice e aveva paura che questo lo avrebbe riportato ad avere un muso lungo come alcuni anni prima. Dorio la rassicurava dicendole che semplicemente il suo ragazzo era un adolescente come tutti gli altri e che, come tutti gli adolescenti, cercava i suoi spazi, Maine aggiunse che il ragazzo doveva averla vista distrutta e avesse deciso di aiutarla e le fece i complimenti per come l’aveva educato. Lucy e Rebecca senza volerlo avevano scoperto quello che doveva essere il suo lavoretto: il combattente clandestino. Intanto Rebecca continuava a prendere in giro il povero Wukong/David dicendo: “Che storia commovente, peccato che non me la beva, Belle Fossette.” David a quel punto ne ebbe abbastanza di essere chiamato “Belle Fossette” e disse: “Basta chiamarmi Belle Fossette! Io non ho delle belle fossette!” Viktor stava bevendo un po'di real water, ma a sentire David comportarsi in modo così infantile stava per sputare l’acqua per il ridere, mentre Rebecca non se la prese molto e decise di cambiare soprannome: “Che ne dici allora di Monkie Kid?” David ci penso un attimo e sconfitto disse: “Vada per Belle Fossette.” Però la conversazione tra i due più bassi del gruppo di quattro persone non potte continuare, perché Lucy afferro Rebecca per un braccio e disse: “Rebecca vieni con me in bagno, devi ehm aiutarmi in una cosa.” Rebecca scese dalla sedia (per evitare di cadere se Lucy l’avesse tirata troppo forte), ma pianto i piedi sul pavimento del negozio di ramen, per non essere trascinata in giro come una bambina e chiese alla giovane netrunner: “Ma che diavolo ti prende?” Lucy non rispose, semplicemente tiro con tutte le sue forze la piccola edgerunner fino al bagno, facendo sembrare le due a tutti quelli che stavano guardando, che fossero quasi una madre con la figlia capricciosa, finché non furono al sicuro da sguardi e orecchie indiscrete dentro il bagno del ristorante. David e Viktor le osservarono per tutto il loro tragitto verso la toilette, con sguardo basito, poi quando furono fuori dalla loro visuale, David chiese a Viktor riguardo a Lucy: “Ma che le è preso?” Il buon ripperdoc torno a concentrarsi sul suo ramen rispondendo: “Ah boh, magari ha bisogno di aiuto per incipriarsi il naso.” Detto questo anche David torno a concentrarsi sul suo pasto e invio mentalmente a sua madre un messaggio avvertendola di non prepararli la cena, perché stava mangiando fuori, poi Viktor li disse: “Quindi ti piace Lucy, eh?” David tentò di nascondere la sua palese attrazione verso la netrunner dicendo: “Non è vero.” Viktor guardo David con lo sguardo del tipo con cui non fottevi, per poi dire: “Andiamo ragazzo è evidente.” David sbuffo infantilmente, per poi cominciare a mangiare il suo burrito piuttosto che avere quel tipo di conversazione con Viktor, ma purtroppo il burrito non era infinito e quando dopo il quinto morso David lo finì e si ritrovò a fare scena muta. Viktor quindi comincio a prendere in giro pesantemente: “Se vinco usciamo insieme? Wow ragazzo devi trovarti frasi da rimorchio migliori.” David chiese preoccupato il parere di Viktor: “Secondo te sono stato troppo arrogante?” Viktor vedendo che David si stava comportando come il classico adolescente ormonale innamorato, non poté fare a meno di ricordarsi che in effetti era quello che doveva essere e non invece un campione dei circoli di combattimenti illegali, a volte non poteva fare a meno di chiedersi se avesse fatto bene a portare il ragazzo in quel mondo, nonostante al giovane servissero ED. Comunque, Viktor rispose alla domanda postali da David: “Secondo la mia modesta opinione sì, ma se vuoi saperlo sia Lucy che Rebecca continuavano a fissarti, come se fossi una succulenta barretta di cioccolato.” David all’inizio si stava per prendere a pugni per la conferma di Viktor ai suoi sospetti, ma poi sentendo l’ultima parte il ragazzo non potte che provare una strana miscela di eccitazione, felicità e orgoglio, un largo sorrise si fece strada sul suo volto, mentre la sua coda cominciava a dimenarsi come quella di un cane. Viktor a osservare quella cosa comincio a ridere, mentre David cercava di afferrare la sua coda per farla smettere di scodinzolare e quando ci riuscì, guardo male il suo coach non solo per come lo stava deridendo, ma perché le sue risate stavano attirando l’attenzione degli altri clienti nel locale. Viktor vedendo lo sguardo mortale che David li stava lanciando, si asciugò una lacrima dagli occhi e disse: “Scusa ragazzo, ma…” trattene una risata “… quella coda sarà fonte del tuo disagio, ma anche del mio divertimento.” David sbuffo per poi bersi un sorso di real water, a quel punto Viktor torno serio e torno all’argomento principale: “Però il modo in cui ti guardava, sembrava quasi che tu le dovessi un milione di ED.” “Moccioso viziato” David si ricordava che quello era ciò che dicevano gli occhi di Lucy mentre lo guardava, lui aveva tentato di spiegarle che non faceva parte del mondo dei corporativi, ma sembrava che lei e Rebecca non li credessero. Viktor stava per dire qualcosa al suo protetto per tirarlo su di morale, quando all’improvviso un grido infernale si levò nel locale: “DAVID MARTINEZ, EXIJO UNA EXPLICACIÓN!” Per David e Viktor fu come sentire un brivido lungo la spina dorsale (insieme a due edgerunner nel bagno delle donne), il loro peggior incubo si era avverato, per la paura facevano fatica a girare lo sguardo, ma lo fecero. Li davanti all’entrata del locale, con il suo classico capotto giallo dell’EMT, i lunghi capelli rossi portati in una semi crocchia, le mani appoggiate sui fianchi e gli occhi castani di solito di una dolcezza materna da carie, adesso dardeggiavano rancore genitoriale: Gloria Martinez non era contenta. Mentre si avvicinava con il passo di un guerriero pronto alla battaglia, l’unica cosa che poteva mormorare il povero David era: “Mierda.” Gloria era tornata a casa poco meno di un’ora prima, per ritrovarsi l’assenza di suo figlio in essa, molto probabilmente era al “lavoretto” che lo teneva sempre occupato; quindi, si mise a riposare sul divano in preda alle paranoie che ormai duravano da ben tre anni sul quale lavoro facesse suo figlio. Poi però nella sua casella di posta personale, comparve un messaggio da un numero anonimo. All’inizio la donna non sapeva cosa fare, credendo che fosse uno di quei messaggi esca che inviavano i netrunner per rubarti dati e informazioni, o per installare qualche virus, ma presa dalla curiosità (e da una brutta sensazione), Gloria apri il contenuto del messaggio. Il contenuto era un video di un incontro di combattimento, uno dei due contendente era un tizio dalla pelle nera e così ricoperto di cromo che Gloria poteva quasi provare pietà per tutti li immunosoppressori che doveva comprare, se voleva evitare la cyberpsicosi. Però il secondo combattente… quando Gloria lo vide non voleva crederci, si porto la mano alla bocca per evitare di urlare. Li a torso nudo, con la sua inconfondibile coda, c’era il suo hijo che schivava i pugni grandi come mattoni di quel gigante imbottito di cromo, incitato da una folla di persone e appena fuori dal ring si poteva vedere Viktor Vektor che osservava lo scontro. All’inizio Gloria credeva che fosse un montaggio, ma chi perdeva tempo a fare un dispetto così ben costruito a lei e a suo figlio (oltre al fatto che il video non sembrava essere modificato)? Fu a quel punto che Gloria noto che insieme al video il messaggio conteneva anche un indirizzo, un indirizzo che indicava Jig-Jig Street il quartiere a luci rosse più famigerato di tutta Night City. Gloria non ragionò più, usci dal suo appartamento, scese dal Megaedificio H4, sali sulla sua Thorton Galena G240 e si diresse verso Jig-Jig Street. Lungo il tragitto la mente di Gloria stava collegando vari puntini, sul come tutto quello fosse iniziato tre anni prima, quando David si era avvicinato a lei e aveva trasferito sul suo conto ben 1125 eurodollari dicendo che le servivano per pagare la retta. Quando lei gli chiese come se li fosse procurati, lui le disse che si era trovato un lavoretto e prima che Gloria si preoccupasse che stesse spacciando droghe o XBD lui la informo che si trattava di un lavoro legale e che non avrebbe intralciato i suoi studi all’Academia Arasaka, per poi dirle che non riusciva più a vederla tornare a casa dopo giorni sembrando un cadavere vagante; quindi, voleva aiutarla il più possibile economicamente. Gloria si rimproverava mentalmente per aver creduto sinceramente che David per tutto questo tempo si fosse trovato un lavoretto legale (A Night City? Un lavoretto legale? Tutti quelli eurodollari?) e per tutto questo tempo correva il rischio di morire e lei se ne sarebbe accorta quando sarebbe stato troppo tardi. Poco dopo la mente si concentrò su un altro dettaglio e cioè Viktor Vektor, che diavolo ci faceva lì? Poi si ricordo che, quando aveva David aveva tredici anni riuscì (con un buono sconto) a procurarsi un controllo vedico dal miglior ripperdoc di Night City per un controllo alla sua coda e tutto quello che era accaduto in quella serata. Però i contatti tra i due dovevano essere iniziati prima del falso lavoretto legale di David perché, quando David compi quattordici anni, aveva trovato un altro sconto di Viktor per cromarsi un cyberaudio (una cosa fin troppo conveniente), quindi dovevano essersi conosciuti prima degli incontri di David. Il ripperdoc più onesto di Night City un paio di palle, penso Gloria in preda alla preoccupazione e al rancore materno. Arrivata finalmente a Jig-Jig Street l’infermiera dell’EMT, scese dalla sua auto e corse verso l’indirizzo che era allegato nel messaggio inviato da quella fonte anonima (?) insieme al video, ma quando arrivo a quell’edificio fatiscente lo scontro era ormai finito e tra tutte quelle persone che se ne stavano lì intorno lei non vide il volto di suo figlio o di Viktor. Però Gloria senti che tutti i presenti stavano parlando dell’incontro e sulla vittoria di un certo Wukong (campanelli d’allarme risuonavano nella testa di Gloria), tra chi si lamentava di aver scommesso contro di lui perdendo ED, mentre c’era chi gioiva perché aveva fatto il contrario tornando a casa un po' più ricco. Gloria si avvicinò a uno di questi scommettitori e li chiese se avesse visto un ragazzo, abbastanza bassetto, dalla pelle abbronzata, capelli dritti e portati verso l’alto e aveva una strana coda da scimmia, lo scommettitore arrabbiato a quella descrizione disse: “Quel figlio di puttana di Wukong? Lui e il suo manager si sono diretti verso Cherry Blossom.” Mentre Gloria ringrazio l’uomo per le informazioni, non poteva che confermare ulteriormente la realtà che lei non voleva accettare, aveva appena dato una descrizione di suo figlio e quell’uomo le aveva appena confermato che si trattava di questo Wukong (oh David) che aveva appena vinto un incontro importante. Per fortuna Cherry Blossom era lontana da Jig-Jig Street solo un trio di schioppo, ma mentre Gloria camminava verso di essa ricevette un altro messaggio, questa volta era da parte di David, Gloria lo apri rapidamente, ma ci trovo scritto: “Scusa mamma il lavoro mi ha tenuto occupato ceno fuori sarò a casa per le sette e mezza.” Suo figlio le aveva mandato un messaggio per dirle che stava mangiando fuori, come aveva fatto tutte le volte che tornava tardi a casa da “lavoro” e lei da brava gonk dopo le prime volte che lo aveva visto tornare senza lividi, che non puzzava di droga e senza qualche XBD nelle tasche ci aveva pure creduto. Lui l’aveva presa per i fondelli per così tanto tempo. Con la rabbia che solo una persona sentitosi presa per il culo poteva provare, Gloria percorse l’intera Cherry Blossom con un ringhio bestiale sul volto, quando non riuscì a trovare David in mezzo a tutte quelle bancarelle/negozi alla fine frustrata chiese a un venditore di articoli musicali (specialmente roba dei Samurai) se avesse visto passare un ragazzo dalla coda di scimmia, il vecchio venditore preso dalla paura per l’espressione furiosa della donna davanti a lui indico quello che un tempo era stato il Rainbow Cadenza. Li proprio davanti a lei, seduti al balcone c’erano suo figlio, con la coda che tutti potevano vedere, che scodinzolava come quella di un cane (un segno che Gloria aveva imparato tempo fa significa che il suo hijo era contento) e Viktor che stava ridacchiando, molto probabilmente a causa di come la coda si stava agitando (con David che tentava di fermarla in preda all’imbarazzo). Ed è così che si è arrivati alla situazione attuale, con David che teneva lo sguardo abbassato per non incrociarlo con quello di sua madre, Gloria che con le braccia incrociate lo fissava con gli occhi che avrebbero potuto incenerirlo, mentre Viktor fissava il bancone per lo stesso motivo di David. Alla fine, il ragazzo con la coda da scimmia accumulo abbastanza coraggio per dire: “Mamma posso spiegarti.” Gloria disse: “Proprio quello che avevo richiesto, fottute spiegazioni.” David a quel punto cercando un modo per salvare il culo sia a lui che a Viktor disse: “Beh vedi mamma, avevo appena finito il lavoretto quando ho incontrato Viktor e visto che non lo vedo da qualche anno abbiamo un po' parlato e lui mi ha offerto una cena…” Gloria non li permise di mentire oltre, perché li invio il video che aveva ricevuto anonimamente e quando il cervello di David processo quel video, David sapeva che era completamente fottuto e si chiedeva mentalmente come diavolo avesse fatto sua madre a ricevere un video del genere (diavolo era stato attento per anni per essere più anonimo possibile). Vedendo David abbassare ancora di più il capo (diavolo sembrava che il ragazzo volesse che il suo collo diventasse un angolo retto) con la coda dell’occhio, Viktor abbasso a sua volta in suo sguardo intuendo che la donna avesse scoperto tutto e sussurro: “Cazzo.” Intanto Gloria vedendo che suo figlio non aveva niente da dire comincio a lei parlare: “Allora? Mi vuoi spiegare perché il tuo lavoro, a quanto pare, sia partecipare a combattimenti clandestini, mmh?” David stette zitto, anzi proprio non emetteva un respiro, quasi come se emettendo un singolo respiro sarebbe esplosa una bomba atomica e intanto stava pensando a tutte le variabili con la quale sua madre ha ricevuto quel video. Sembrava che chiunque avesse filmato fosse sugli spalti, ma quindi come facevano a conoscere sua madre? Che si trattasse di un conoscente? Un collega di lavoro di sua madre? Intanto Viktor continuando a osservare con la coda dell’occhio ciò che stava accadendo al suo fianco e vedendo il ragazzo che taceva, mentre Gloria diventava di secondo in secondo sempre più arrabbiata (lo si denotava da come le dita di entrambe le mani tamburellavano contro i suoi stessi avambracci incrociati), a quel punto voleva provare lui un tentativo per tentare di spiegarsi con la signora Martinez: “Signora, io…” Ogni tentativo del ripperdoc di spiegare come avesse dato a David lezioni e come lo avesse tenuto al sicuro da qualsiasi approfittatore (di qualsiasi tipo) svani, quando Gloria lo guardò con uno sguardo che diceva “chi ti ha dato il permesso di parlare?” e Viktor torno a concentrarsi sulla sua ciotola di ramen mezza vuota. Alla fine, Gloria perse la pazienza e con la voce degna dello stesso Imperatore dell’Arasaka disse: “Allora non hai nulla da dire?” David avrebbe voluto dire qualsiasi cosa, ma sembrava che la sua lingua fosse attaccata al palato e la saliva che li si era formata in bocca li faceva da colante, semplicemente il giovane combattente conosciuto come Wukong ebbe finalmente il coraggio di alzare lo sguardo verso sua madre, che continuava a fissarlo con occhi indemoniati. David allora provo a parlare, ma l’unica cosa che riusciva a fare era continuare a balbettare come un gonk degli: “Io… io…” Gloria a quel punto prese un enorme respiro per sbollire, solo di un po', la rabbia e ordino a suo figlio: “Aspettami fuori, David.” Ordine che David non tardo ad eseguire uscendo dal ristorante, con un passo costante, per poi girarsi e guardare che cosa stesse facendo sua madre e come temeva adesso le attenzioni della donna che lo aveva generato erano tutte sul povero Viktor. La donna fece solo un altro passo verso il vecchio ripperdoc, per poi dire con una mortalità nella voce che fece venire un brivido a tutti i presenti che ascoltavano: “Se ti avvicini di nuovo a mio figlio, io ti ammazzo.” Anche Viktor fu tra quelli (insieme a David) che senti il brivido dovuto a quelle parole così mortali dalla donna che di solito era così solare e positiva che era normale se certe persone dubitavano che fosse nata e cresciuta a Night City, quindi sempre evitando il contatto visivo (più per la vergogna che per la paura) il ripperdoc disse semplicemente: “Mi sembra giusto.” Gloria guardò per qualche secondo l’uomo che (per lei) aveva sfruttato il suo bambino per degli incontri di combattimento, per poi allontanarsi da lui e da quel maledetto ristorante, quando fu fuori accanto a suo figlio disse al suo ragazzo: “Rimetti la coda dentro i pantaloni e seguimi. Torniamo a casa.” David fece quanto detto rimettendo la sua coda all’interno delle sue braghe, per poi seguire sua madre, con il capo chinato e le mani nelle tasche. Quando la donna se ne andò era come con lei se ne fosse andata un’aura di morte dal locale; quindi, sia clienti che lavoratori tirarono un sospiro di sollievo, per poi tornarsene a fare li affari propri come se la strana discussione familiare appena avvenuta non fosse mai successa (una giornata come un'altra a NC), mentre Viktor aveva leggermente perso l’appetito. Per poi sentire l’acuta voce di Rebecca urlarli: “Cazzo Viktor potevi dircelo che Wukong era il figlio di Gloria.” Le due edgerunner avevano sentito tutto quello che era successo, ma erano rimaste nel bagno per due motivi: uno non volevano avere a che fare con una Gloria arrabbiata, due la loro presenza avrebbe messo nei guai il rapporto lavorativo tra Gloria e Maine e ancora di più nei guai il povero David. Viktor si giro verso la piccola gremlin e stupito chiese: “Voi conoscete Gloria?” Mentre il ripperdoc e la piccoletta stavano cominciando a discutere su da quanto tempo l’un l’altro conoscevano Gloria, sul perché conoscevano Gloria, dove avessero conosciuto Gloria, Lucy usci dal locale con la scusa di fumarsi una sigaretta, mentre in realtà stava guardando, non vista, madre e figlio salire in macchina.

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Capitolo 7
*** Sweet dream and false promises ***


Night City, Santo Domingo, Arroyo, 00:00: Nel suo appartamento nel Megaedificio H4 David stava pensando a come era potuto andare tutto a puttane in così poco tempo? Poco meno di sei ore prima sua madre lo aveva scoperto, grazie a un video dell’incontro mandato da una fonte anonima insieme all’indirizzo su dove fosse avvenuto, David giurò che se mai avesse scoperto chiunque fosse stato il maledetto lo avrebbe ammazzato di botte. Lo aveva raggiunto e non appena David l’aveva vista aveva capito di essere fottuto, il video che Gloria li mando dopo che lui aveva provato inutilmente a inventarsi una vana bugia fu solo la ciliegia di merda su quella torta di merda. Quando sali sulla Thorton gialla di sua madre insieme alla suddetta donna, ci fu tra genitore e figlio un assordante silenzio per un intero minuto dopo che Gloria aveva messo in moto il loro mezzo di trasporto, finché David le disse: “Mamma non è colpa di Viktor.” David aveva sentito come sua madre aveva minacciato il povero ripperdoc vedendolo come responsabile del suo comportamento, se qualcuno avesse meritato una ramanzina sarebbe stato lui non Viktor. Gloria disse con lo sguardo dritto sulla strada da percorrere per tornare a casa: “Tu raccontami tutto dall’inizio e poi vedremmo di chi è la colpa” per poi aggiungere con una certa dose di malizia “Sempre che tu non mi stia mentendo anche adesso.” Gloria Martinez non era tipa da frecciatine, ma quando era arrabbiata era come se la sua personalità cambiasse di centoottanta gradi, inoltre David sapeva che questo era causato dalla rabbia che provava nei suoi confronti per averle mentito per tutti questi anni. Quindi David le disse tutta la verità, su come avesse chiesto a Viktor di insegnarli a boxare in segreto, ma il ripperdoc aveva rifiutato e sì come lui aveva insistito alla fine il vecchio squartatore aveva ceduto; quando Gloria comincio ad ammazzarsi di lavoro per pagare reta, materiale scolastico e aggiornamenti vari fu a quel punto che David chiese a Viktor se potesse trovarli un modo per fare ED, cosa che il ripperdoc (nonostante i legittimi dubbi) riuscì a fare per lui e da allora David veniva pagato ogni volta che vinceva un incontro (spiegandole che Viktor lasciava la maggior parte dei soldi a lui). Gloria senti tutto questo, ma sembrava essere più concentrata sulla strada, al che David chiese: “Quindi per favore non arrabbiarti con Viktor, mamma. Lui ha… non ha mai provato a fregarmi o a sfruttarmi in qualche modo.” La EMT continuava a non dire niente, ormai erano arrivati a Santo Domingo, quindi, mancava poco meno di un chilometro a casa e David diventava sempre più preoccupato del silenzio di sua madre, tanto che alla fine disse: “Mamma per favore di qualcosa.” Gloria dopo uno sbuffo molto prolungato disse: “Che dovrei dirti mi vida? Che sono molto delusa da quello che hai fatto?” David sapeva che di sicuro sua madre non sarebbe stata orgogliosa di quello che aveva fatto, ma sentire provenire dalle sue labbra il fatto che era veramente delusa da lui, fece chinare il capo al ragazzo dalla coda da scimmia, in fondo sua madre era l’unica persona a Night City (tranne forse Viktor) che gli importava veramente qualcosa di lui e che continuava a fare sacrifici perché lui avesse un futuro migliore. “Che tu mi abbia mentito per anni? Che tu mi abbia disobbedito, nonostante ti avessi detto che non volevo che tu imparassi a lottare?” continuava a dire Gloria con David che non osava guardare sua madre negli occhi, poi però senti un singhiozzo provenire alla sua sinistra e girando lo sguardo verso di lei David vide sua madre versare lacrime di preoccupazione. “Che potevi morire in qualsiasi momento e io lo avrei saputo troppo tardi?” Gloria pianse le lacrime che aveva trattenuto per tutto quel tempo, in un certo senso felice di averlo finalmente scoperto, così adesso avrebbe potuto fare in modo che suo figlio non partecipasse più a quelli incontri. Parlando del figlio, David teneva la spalla sinistra di sua madre e la guardava tra il preoccupato e il dispiaciuto, odiava vedere sua madre piangere; quindi, il ragazzo provo a dirle: “Mamma io…” ma poi provo a cercare di consolarla dicendole: “Tranquilla mamma, avevo Viktor con me, era lui che raccomandava per me e parlava con lì organizzatori per la paga degli incontri.” Gloria capendo che suo figlio non aveva capito la sua reale preoccupazione e alterandosi per il fatto che il suo raggio di sole stava sottovalutando un possibile e reale pericolo alla sua sicurezza disse: “Viktor cosa avrebbe potuto fare se uno degli organizzatori avesse deciso di tenersi i soldi per sé o pagarvi di meno della soma pattuita? Andare a lamentarsi? Alla buona vi pestavano un po' e vi lasciavano andare, alla cattiva vi ammazzavano. Oppure qualche scommettitore arrabbiato e guidato dall’alcool ti avrebbe accoltellato o sparato alle spalle.” David non sapeva cosa dire per tentare di consolarla, perché sapeva che i rischi che lei stava elencando lui avrebbe potuto correrli, come quando dopo un incontro a Watson dopo che erano stati pagati lui e Viktor videro avvicinarsi a loro un uomo molto grasso, che barcollava, tenendo nella mano sinistra una bottiglia di Birra Trailerbrew e nella mano destra una pistola, Viktor li disse semplicemente di salire in macchina e fu riaccompagnato a casa. Mentre David pensava a quello spiacevole ricordo, Gloria continuava a parlare dicendoli: “Tu avresti potuto rischiare di morire, il mio bambino così intelligente così pieno di talento. Io voglio soltanto che tu abbia una possibilità di emergere e di farti strada in questa città e che tu riceva una buona educazione è per questo che sono sempre al lavoro.” Era l’ultima parte su cui David si concentrò dicendole: “Mamma io… non ce la facevo più a non vederti a casa per interi giorni e quando ti vedevo ti trovavo al limite di un collasso è per questo che ho partecipato a quelli incontri, per cercare di darti una mano” dopo quella spiegazione delle sue ragioni però David aggiunse: “Ora per favore, non piangere, prometto che non parteciperò più a quelli incontri.” Nonostante a David piacesse combattere (era l’unico momento in cui non si sentiva una pedina in balia di eventi più grandi di lui), decise di sacrificare quella sua attività per cercare di rassicurare sua madre, mentre Gloria sorrideva pensando a quanto suo figlio si preoccupasse per lei fin dalla tenera età e cercasse sempre un modo per aiutarla (peccato solo che quel modo fosse terribilmente pericoloso). Girando lo sguardo verso il figlio, lo vide che guardava la città fuori che scorreva davanti ai suoi occhi, mentre il suo piede destro continuava a battere come quello di un coniglio sotto stress, un tic nervoso che aveva fin da bambino, quando lei per calmare la sua iperattività (e potersi riposare) li chiedeva di stare fermo e lui da bravo bambino obbediente ci provava, ma non riusciva mai a tenere fermo il piede (forse ADHD?). Quindi la donna cerco di incoraggiare il figlio dicendoli: “David, Night City è una città che non perdona e che concede veramente poche possibilità, tu hai la possibilità di avere una vita migliore quindi coglila. Mio figlio merita di stare in cima all’ultimo piano dell’Arasaka Tower, puoi farcela hai la stoffa per riuscirci.” David sorrise, sia perché sua madre aveva smesso di piangere, sia perché ripeteva quelle parole “in cima” fin da quando era bambino, era come se lei per lui volesse tutto il benessere di questo mondo. Dopo tutto questo accade l’inferno, perché presi dalla loro discussione madre e figlio non si erano accorti che la loro Thorton era alla destra di una limousine Villefort Alverado, mentre alla loro destra si mise un furgone rosa con dentro tre bestioni che tirarono fuori l’artiglieria pesante. A quanto pare, da quello che avevano detto quelle tre teste di cazzo non erano loro il bersaglio, ma chiunque fosse il riccone dentro quella limousine, a quanto pare, però sarebbe stata un’ottima tattica sparare contro la loro auto per colpire la limousine dall’altra parte con un cazzo di Militech MK. 31 HMG (un mitragliatore pesante). David riuscì grazie ai suoi incredibili riflessi a reclinare il sedile dell’auto completamente in orizzontale e vide i proiettili passare sopra di lui, mentre sua madre non fu così fortunata, ma riuscì a premere la sua schiena contro il suo sedile (come a voler ritirarsi in esso) e a non essere colpita (o la donna aveva dei santi in paradiso o più probabilmente chiunque impugnasse quell’arma pesante aveva una mira stabile). I due Martinez erano congelati dalla paura, mentre chiunque guidasse quel veicolo di lusso vedendo di essere attaccato comincio ad accelerare, gli Animals allora si buttarono all’inseguimento del loro bersaglio, ma anche loro sapevano che un furgone non avrebbe retto per troppo tempo un inseguimento contro un veicolo che poteva raggiungere più di 200 km/h. Quindi quello che si sporgeva dal tettuccio del mezzo tiro fuori un fottutissimo RPG e sparo un razzo, colpendo in pieno la limousine, per poi dileguarsi urlando grida di vittorie, peccato però che contro il mezzo in fiamme si schiantò la loro Thorton gialla con dentro lui e sua madre (a quanto pare sua madre non riusciva a frenare o i freni erano andati distrutti). David svenne a causa dell’urto e quando si risveglio pochi istanti dopo, era sottosopra perché la Thorton era completamente ribaltata, la cintura di sicurezza li impedì di cadere (e molto probabilmente li aveva anche salvato la vita) il vetro dell’auto era completamente in frantumi, con tanto di cocci di vetro tutti intorno a lui. Lui però stava (tutto sommato) bene, solo un leggero livido in fronte (grazie pelle più spessa del normale), era sua madre di cui c’era da preoccuparsi, perché la donna fu una delle prime cose che David vide quando riprese i sensi, li accasciata sull’asfalto della strada tra la loro macchina ribaltata e la limousine in fiamme c’era Gloria Martinez priva di sensi. Torno alla mente di David il fatto che sua madre era così alterata con lui, che si era dimenticata di allacciarsi la cintura; quindi, all’urto sua madre deve essere volata fuori dal parabrezza e allarmato da quella realizzazione David cerco di chiamarla vocalmente per cercare di capire se fosse viva o morta. Grazie al cielo si mosse, almeno era viva, ma David sapeva che comunque dopo un volo del genere e uno schianto sull’asfalto fosse ferita gravemente, però il ragazzo venne rassicurato dal rumore del motore di un AV in avvicinamento e quando vide il logo del Trauma Team il ragazzo tiro un sospiro di sollievo credendo che lui e sua madre sarebbero stati salvi. Povero ingenuo, si era dimenticato che lui e sua madre non erano dei clienti, infatti non appena un membro del Trauma Team si avvicinò a lui lo scannerizzo per vedere se fosse un cliente e quando confermo che non lo fosse, altri due che scannerizzarono sua madre confermarono che nemmeno lei lo era, semplicemente presero chiunque fosse in quella limousine (che doveva essere il cliente), lo misero sulla barella, se lo portarono via e l’AV ricomincio a decollare (non importa quanto David urlasse contro coloro loro che li stavano abbandonando li). David preso da un misto di rabbia e preoccupazione, decise di liberarsi della cintura di sicurezza per andare da sua madre, ma non si sganciava e allora per non perdere tempo il ragazzo la strappo con la stessa facilità con cui un bambino strappava un foglio di carta a mani nude. Per poi strisciare fuori dall’auto ribaltata e verso sua madre, quando ne ebbe la possibilità si rimise in piedi e zoppicando finalmente raggiunse la donna che lo aveva generato e cresciuto. Si inginocchiò e provo a scuoterla urlando il suo nome, ma sua madre non riprendeva i sensi, allora il ragazzo controllo se avesse battito e per fortuna ce l’aveva ancora, l’unica cosa che li rimaneva da controllare era se avesse ferite esterne visibili, ma a parte qualche taglio sul fianco e sul braccio destro sembrava non avere tagli profondi. Per fortuna, i veicoli di emergenza arrivarono dopo qualche minuto (di solito ci mettevano tra i quindici e i trenta minuti) e quando misero sua madre finalmente su una barella, facendola salire in ambulanza insieme a lui era come se il tempo intorno a lui da quel punto in poi andasse troppo veloce. David si ricorda solo che per tutto il viaggio verso la struttura ospedaliera, tutte quelle persone continuavano a urlare di cose come la pressione di sua madre stava calando, con lui che si preoccupava di secondo in secondo, ma che non riusciva a muoversi, come se fosse congelato. Alla fine, arrivarono al Night City Center for Psychiatric Health l’ospedale di Rancho Coronado (a David più che un ospedale sembrava un misto tra una prigione, una base militare e una discarica). Sua madre per le sue condizioni critiche venne portata subito in sala operatoria, mentre David ricevette cure al palmo della mano destra dove c’era incastonata una scheggia di vetro di cinque centimetri, David non sentiva nemmeno dolore (grazie ancora pelle più spessa del normale) nonostante la grande quantità di sangue che usciva dal taglio (doveva essersi infilzato con essa quando era strisciato fuori dall’auto). Quello che doveva essere un’infermiera con un cyberbraccio di seconda mano, li rimosse la scheggia di vetro, per poi mettere sulla ferita del gel che doveva avere un effetto disinfettante, per poi avvolgerli una garza intorno alla mano, li offri anche un antidolorifico (e con l’offrire si intende che doveva pagarlo), ma David rifiuto perché non sentiva dolore. David rimase per ore e ore in quella che doveva essere in sala d’attesa ad aspettare con il nodo alla gola notizie su sua madre, finché poco dopo le undici non si presentò quello che doveva essere il dottore che aveva operato sua madre e che li disse guardando il suo tablet: “L’ operazione è stata un successo le condizioni di tua madre sono stabili, ma non si è ancora svegliata. Deve rimanere in osservazione per un po'.” Quando David li chiese se potesse andare a vederla, il tipo li disse che non poteva perché le visite non rientravano nel suo pacchetto, per poi consegnarli gli effetti personali di sua madre (in un sacco dell’immondizia) e avvertirlo che aveva tre giorni per il pagamento. David sborso tutti gli ED che aveva vinto nello scontro di quel giorno, coprendo buona parte del pagamento, per poi dire al medico che avrebbe pagato il resto il più presto possibile. Così il ragazzo torno a casa con il sacco della spazzatura in mano e con un passo leggermente zoppicante, anche se a metà strada riprese a camminare in modo decente, ma la sua testa cercava di trovare una soluzione a tutti i problemi con cui stava all’improvviso avendo a che fare. Problemi che continuavano ad aggiungersi, perché non appena arrivato alla porta del loro appartamento, dopo aver risalito scale piene di immondizia e aver evitato il più possibile la fauna locale (e cioè barboni che non avevano un appartamento, ma che bighellonavo e dormivano nel megaedificio), a David venne negato l’acceso ad esso a causa dell’affitto scaduto. David dopo aver imprecato e dato un calcio alla porta in metallo, non cerco nemmeno un altro modo per entrare perché lo conosceva già, da bambino il Megaedificio H4 era il suo parco giochi e quando aveva tipo otto anni aveva trovato i condotti d’aereazione di esso spendendo giorni ad esplorarli e per non perdersi in quel labirinto si era creato una traccia con un gomitolo di lana sintetica (doveva ringraziare le storie degli eroi che si era fatto leggere da sua madre per l’idea): quelli sì che erano bei tempi quando si credeva un grande esploratore. Adesso però era cresciuto e quindi ora doveva strisciare in essi come un serpente, quando da bambino li bastava semplicemente accucciarsi, ma riuscì a entrare nel loro appartamento penetrando dalla grata del loro bagno. Poi dopo essersi seduto sul divano David svuoto il sacco, per vedere cosa ci fosse tra gli effetti personali di sua madre, l’unica cosa che la donna aveva erano i suoi vestiti, tra cui la giacca gialla dell’EMT in cui nelle tasche c’erano anche un bel gruzzoletto di ED (David rimase sorpreso del fatto che chiunque si fosse occupato dei beni di sua madre non gli avesse rubati, ma un ospedale con la reputazione di rubare i soldi ai propri pazienti non attirava clienti). Con quelli avrebbe pagato il resto delle spese mediche, il problema era che c’era ancora da pagare l’affitto (se non voleva sempre imbucarsi nel suo stesso appartamento), quindi decise di vendere ciò che non era dispensabile in casa. Vecchi vestiti suoi e di sua madre, i vecchi shard con i racconti degli eroi mitologici della sua infanzia, più le sue personali BD (era pur sempre un adolescente a Night City doveva pur trovarsi un modo per sfogare le proprie pulsioni sessuali) e altre cianfrusaglie non importanti. Per un attimo pensò perfino di vendere lo shard con dentro il Viaggio in Occidente, ma non poteva liberarsi di quella storia, rimaneva ancora la sua preferita anche a distanza di anni e quando si sentiva giù lo rileggeva per tirarsi su di morale (Sun Wukong che prendeva a schiaffi in faccia gli dèi era veramente una lettura rilassante dopo una dura giornata a contatto con quei mocciosi corporativi). Quindi il mattone rimaneva sul suo comodino, per il resto ci avrebbe pensato la mattina dopo a venderlo a uno dei vari punti di scambio che si trovavano a Night City (tanto accettavano di tutto, ed era un ottimo modo per fare pochi soldi facili). David dopo aver messo tutto quello che voleva vendere nel sacco di spazzatura, dove poco meno di cinque minuti prima c’erano gli effetti personali di sua madre, ed essersi impostato la sveglia di un’ora in anticipo del solito, si sedette sul divano, adagio la schiena su di esso e penso a come poteva essere accaduto tutto quello. Quindi, decise di chiamare Viktor. Perché? Perché aveva bisogno di qualche buon consiglio e Viktor Vektor era l’unica persona di cui si fidava in quella maledetta città (a parte sua madre). Quando Viktor rispose (grazie al cielo non era andato a dormire) voleva immediatamente metterli giù dicendo a David che non avevano più niente da dirsi, ma David lo interruppe dicendoli che sua madre era in ospedale e allora Viktor capendo che David non lo aveva chiamato vicino alla mezzanotte per qualche sciocchezza, chiese al ragazzo di raccontarli tutto dall’inizio, cosa che David fece. Quando Viktor seppe in quale ospedale venisse curata Gloria chiese a David se li avesse pagati, con David che gli rispose che aveva pagato buona parte delle spese mediche, ma Viktor subito gli urlo di pagare il resto, con un tono di voce così spaventato che anche David comincio a preoccuparsi. Quindi David corse subito al terminale di casa loro, per poter inviare il resto degli ED che servivano per coprire le spese mediche (meno male che il bonifico era diventato possibile anche per il denaro cartaceo visto quanto stavano messi male i poveracci come loro), non appena arrivo la conferma del pagamento David chiese a Viktor il perché di tutta quella preoccupazione. La risposta di Viktor fu: “Ragazzo ho sentito brutte cose su quell’ospedale, dicono che li ci curano i cyberpsicopatici, ma secondo molti in realtà fanno esperimenti su di loro per qualche corporazione come Militech o Arasaka. Però le voci peggiori sono riguardo il fatto che, se uno dei loro clienti o le loro famiglie non possono pagare o sono in ritardo con il pagamento staccano la spina.” A quell’informazione David si raggelò dalla paura, solo il pensiero che sua madre fosse in mano a persone del genere lo faceva star male, ma per fortuna c’era Viktor che lo teneva sempre con i piedi per terra chiedendoli: “Che cos’hai intenzione di fare, ragazzo?” David dopo un enorme sospiro, mise in chiaro le sue priorità: “Salvare mia madre.” Viktor sembro annuire, per poi fare come le prime volte che si allenavano, mettere in chiaro un programma insieme: “Bene; quindi, devi continuare a pagare quelli stronzi, hai qualche altro problema?” David disse: “Beh ho l’affitto da pagare, ma per questo mese credo di aver già risolto.” “Qualche altro problema che ti viene in mente” chiese Viktor, David ci pensò per un po' per poi arrivare alla conclusione: “L’ Arasaka.” Non sarebbe più riuscito ad andare all’accademia ora che doveva pensare a pagare le cure di sua madre, non solo perché le ore che avrebbe perso dietro lo studio o in accademia lo avrebbero intralciato, ma anche perché solo la retta lo avrebbe messo in estrema difficoltà figuriamoci pagare per il resto del materiale scolastico o i vari aggiornamenti. Quindi la risposta di David fu: “Domani andrò a dire a quelle facce di merda che mi ritiro.” E adesso toccava parlare dell’elefante della stanza e cioè degli incontri che erano stati l’unica fonte di reddito di David fino a poche ore prima, quando sua madre aveva scoperto il tutto perché qualcuno le aveva mandato un filmato dello scontro a Jig-Jig Street. David sapeva che sua madre aveva detto (minacciato) a Viktor di non avvicinarsi più a lui e che lui le aveva promesso che non avrebbe partecipato a quelli incontri, così come sapeva che sua madre avrebbe voluto che lui continuasse ad andare all’Academia Arasaka, ma se la volevano viva entrambi avrebbero dovuto disobbedirle. Quindi chiese a Viktor quasi con vergogna: “Potresti trovarmi qualche incontro? Qualcuno lucrativo?” David senti Viktor sospirare per poi chiederli: “Sei sicuro, ragazzo” chiaramente riferendosi a Gloria e a ciò che avrebbe voluto per lui, ma David rispose sicuro al 100%: “Si.” Viktor dopo un ennesimo sospiro disse: “D’accordo ragazzo, adesso va a dormire, stasera non puoi fare nient’altro se non riposare.” Dopo i ringraziamenti di David verso il miglior ripperdoc e allenatore di Night City, il ragazzo preso dalla stanchezza si sdraiò sul divano e prima che le palpebre si chiudessero riuscì a sussurrare: “Scusa mamma, non riuscirò a mantenere quella promessa, né a realizzare il tuo sogno” per poi cominciare a sognare… Sogno di una grande battaglia, combattuta su un pittoresco monte e lui si sentiva diverso, si sentiva potente, si sentiva inarrestabile, si sentiva… perfetto. Era molto più basso, la sua pelle era di pietra, la sua pelliccia era grigia, indossava scarpe rosse, una cotta a maglia in oro, sul capo portava una corona con piume di fenice e tra le mani stringeva un bastone nero dai bordi in oro e lungo sei metri. David era Sun Wukong, l’eroe della sua infanzia, proprio durante lo scontro con le armate divine dopo che aveva mangiato le pesche dell’immortalità, bevuto il vino divino, ingoiato le pillole di Lao Tzu e aver rubato l’ambrosia per condividerla con il suo popolo e gli altri generali demoniaci. Il ragazzo provava le sensazioni e le emozioni del suo eroe, le principali erano rabbia e fastidio perché questi villani avevano disturbato la sua festa facendo irruzione in casa sua ad armi spianate, minacciando il suo popolo, ma stava provando anche eccitazione per il grande combattimento che stava per arrivare e preoccupazione per i suoi sudditi che sotto il suo ordine si erano ritirati nella loro grotta. Una piccola unità dei diecimila soldati dell’Imperatore di Giada vedendo l’esercito di scimmie ritirarsi e quindi dare loro le spalle, volerò attaccarle per guadagnare qualche onore dall’Imperatore di Giada, ma lo scimmiotto di pietra vedendo un attacco così ignobile fatto ai suoi amati sudditi allargo il suo bastone magico facendoli raggiungere la lunghezza di ben cento metri e lo agito contro di loro spazzandoli via con la sua immensa forza. Poi rivolse il suo sguardo verso le nuvole su cui erano posizionati i Quattro Grandi Guardiani del Cielo, il generale Li Jing (o anche chiamo Li Porta Pagoda) e suo figlio Nezha. Sul brutto volto dello scimmiotto di pietra comparve un sorriso che mostrò al mondo i suoi denti aguzzi, per poi cominciare a urlare con una voce tonante: “ALLORA SACCHI DI MERDA, VOLETE ANCORA CONSEGNARMI AL VOSTRO IMPERATORE? OPPURE AVETE TROPPA PAURA PER AFFRONTARMI?” Fu la voce del generale Li che aulica, ma potente disse: “Sciocca scimmia perversa, i Quattro Guardiani ti hanno offerto di arrenderti e rispondere dei tuoi crimini per tenere al sicuro il tuo popolo. Un’offerta generosa che tu però hai rifiutato e per questo pagherai.” Sun non voleva più sentire tutte queste belle ramanzine che questi funzionari della burocrazia celeste li facevano, ci avrebbe pensato a lui difendere il suo popolo con tutta l’immortalità che aveva rubato a quelli esseri che lo avevano sempre disprezzato prima dandoli il compito di stalliere poi non invitandolo alla festa delle pesche. Quindi dopo un grido di battaglia e dopo aver spiccato un immenso balzo, Wukong si lancio contro questi sei avversari, sapendo che sarebbe stato divertente. Il primo a mettersi in mezzo fu Nezha che con la sua lancia dalla punta di fuoco andò alla carica contro il Grande Saggio Pari al Cielo che puntava verso di loro, allora Wukong alzo sopra la testa il suo Ruyi Jingu Bang e le due armi divine si colpirono a vicenda per poi… BEEP! BEEP! BEEP! La sveglia aveva suonato per dire a David che era ora di svegliarsi e che le sei erano già arrivate, il ragazzo la disattivo per poi alzarsi da quello scomodo divano (cristo come faceva sua madre a dormirci sopra?). Però nonostante la pessima idea di dormire sul divano al posto del suo letto e per il fatto che sua madre era ancora in ospedale in pericolo di vita David aveva un largo sorriso in volto e questo era causato da quel sogno fottutamente preem che aveva fatto. Era stato bellissimo sognare di essere Sun Wukong, anche se non poteva fare a meno di pensare che fosse anche un po' infantile sognare di essere l’eroe della tua infanzia, ma la sensazione di potere che li dava era incredibile (come essere sul ring a combattere ma trenta volte meglio), nessuna BD era in qualche modo paragonabile, sembrava così reale. Poi però David si ricordo di non essere Il Grande Saggio Pari al Cielo, ma solo un ragazzo di diciassette anni di Santo Domingo che aveva fin troppe cose da fare in una singola giornata; quindi, comincio a vestirsi con l’uniforme dell’Academia Arasaka che era rimasta per un’intera giornata ad asciugare (e almeno mostrava a quei bastardi di corporativi che “ci teneva” anche quando doveva ritirarsi da quella scuola di merda), per poi prendere il sacco della spazzatura con dentro tutto ciò che doveva vendere e uscire dall’appartamento. I barboni fuori che bazzicavano nel megaedificio (e che erano coscienti) lo guardarono allontanarsi con quel pesante sacco sulle spalle leggermente incuriositi, ma per il resto si fecero li affari loro mentre David come ogni mattina per scendere non prendeva le scale, ma semplicemente visto che abitavano al secondo piano David si buttava giù dal balcone sopra un cumulo di spazzatura che li attuti la caduta per poi dirigersi al punto di scambio più vicino che si trovava a pochi passi fuori dal megaedificio. Gli shard li davano veramente pochissimi ED, ma le varie BD pornografiche che aveva acquistato nel corso degli anni compensavano insieme ai vestiti, più le altre cianfrusaglie che arrotondavano, in tutto riuscì a guadagnare sia per pagarsi l’affitto di quel mese che poter nutrirsi per qualche giorno. Ritornato con più di quattrocento ED nel megaedificio andò a pagare quel tirchio del sovraintendente, un viscido membro della Sesta Strada che gestiva il Megaedifcio H4 in nome della banda e che stava sempre col fiato sul collo a coloro che si ritrovavano a pagare in ritardo (quindi anche a sua madre), almeno il bastardo accetto i soldi senza fare troppe storie e ridandogli l’accesso al suo appartamento. Poi andò a comprare un po' di cibo da una SCSM (Spontaneus Craving Satisfaction Machines) per poter fare colazione e nonostante fosse in anticipo decise di dirigersi verso l’Academia, in modo da concludere quella storia il prima possibile e poter concentrarsi su altro (tipo il tenersi in forma per il prossimo incontro). Il ragazzo fece jogging come tutte le mattine in cui andava all’accademia più che per tenersi in forma, lo stava facendo per cercare rassicurazione nella quotidianità di quel gesto, i pensieri nella sua mente turbati a causa della sua preoccupazione per il benessere di sua madre e i piedi che percorrevano automaticamente un percorso che aveva seguito per anni. Però le sue orecchie sentirono in lontananza il rumore di potenti motori e David rivolse lo sguardo verso ovest dove vide uno dei razzi dell’Orbital Air Space Center decollare dall’isola artificiale Morro Rock, era un evento che si poteva vedere bene alle nove di sera, ma anche in certe mattine come quella, probabilmente il razzo era diretto sulla luna o in una delle altre stazioni spaziali in orbita attorno alla terra. David raggiunse Corpo Plaza quarantacinque minuti prima dell’inizio delle lezioni, tanto che passando vicino al punto dove il giorno prima aveva visto Lucy per la prima volta pensò che forse adesso che si erano conosciuti avrebbe avuto il coraggio di parlarle anche solo per salutarla e chiederle come stava. Però arrivando al di sotto dell’immenso ologramma arancione di una carpa koi David non trovo la presenza della giovane neturnner e alla fine decise di smettere di perdere tempo e dirigersi verso l’Arasaka Tower. Perché aveva una bruttissima sensazione?

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Capitolo 8
*** Run boy run! The sun will be guiding you ***


Night City, City Center, Corpo Plaza, Arasaka Tower, 07:45 David trovo l’ufficio del preside in breve tempo, l’uomo che aveva la sfortuna di chiamare preside emanava un’aura di pateticità e di falsa cortesia, indossava uno smoking con cravatta gialla, due pesanti occhiali poggiati sul suo naso a patata (David si chiese se potesse permettersi delle cyberottiche decenti), del cyberware facciale sulle tempie e il ragazzo penso che non l’avesse mai visto alzarsi da quella sedia. Quando David disse che si sarebbe ritirato dall’Academia Arasaka l’uomo chiese i motivi di una decisione del genere, al che il ragazzo (a malincuore) fu costretto a dirli che sua madre era in coma in ospedale e lui avrebbe dovuto pagare le spese mediche; quindi, non sarebbe riuscito a pagare le future rette dell’accademia. Il preside fece le sue condoglianze (che stranamente non sembravano così false) per le loro condizioni e ben conoscendo la loro già difficile situazione economica il preside preparo tutta una serie di moduli nel suo tablet che David avrebbe dovuto firmare per confermare il suo ritiro dall’Accademia Arasaka. David firmo ciò che doveva firmare in modo grafometrico, però leggendo i vari obblighi a cui avrebbe dovuto sottostare, a quanto pare, doveva pagare una specie di tassa di mille eurodollari per disiscriversi dall’accademia (a quanto pare loro dovevano essere rimborsati per tutto il tempo che avevano perso per uno studente) e restituire tutto il materiale scolastico (uniforme, shard e i vari aggiornamenti) in una settimana pena pagare soldi in più. David finita la procedura, diede i suoi saluti al preside che gli auguro buona fortuna e una rapida guarigione di sua madre. Il ragazzo usci dall’Arasaka Tower e decise di ritornare a casa sua per preparare tutto il materiale che doveva riconsegnare all’accademia (meno male che non aveva venduto gli shard contenenti il suo materiale scolastico). Compi qualche altro passo finché non vide Katsuo e i suoi due scagnozzi guardare le scale dalla loro posizione sopraelevata come ad aspettare qualcosa, ma David non volendo più aver a che fare con quelle teste di cazzo decise di allontanarsi il più silenziosamente possibile. Peccato per lui che il più basso di loro, un gonk dai capelli biondi, per un attimo allontano lo sguardo dalla strada che secondo Katsuo Martinez percorreva ogni giorno per andare all’accademia, vide il suddetto che gli aveva appena oltrepassati e si stava allontanando da loro, ripresosi dalla sorpresa afferro la spalla di Katsuo e scuotendola un po' cercò di attirare l’attenzione del suo capo. Katsuo quella mattina dopo essersi svegliato da un sonno ristoratore, chiamo quei due lecchini babbioni che fin dal suo primo giorno all’accademia dopo aver scoperto chi fosse suo padre li giravano intorno come mosche su una carcassa (almeno erano bravi a seguire gli ordini) e disse loro che aveva qualcosa di interessante da farli vedere riguardo a Martinez. Quando si incontrarono disse loro che avrebbero aspettato il mucchio di spazzatura lì sopra (peccato per loro che “il mucchio di spazzatura” era arrivato in anticipo), ma i due non sembravano convinti (conoscevano Katsuo e la sua avversione per Martinez), quindi Katsuo li anticipo una delle cose che avrebbero visto oggi e cioè che David aveva la coda da scimmia, inutile dire che la notizia che il migliore studente dell’Accademia Arasaka fosse un diavolo di exotic incuriosi i due che smisero di fare storie e aspettarono insieme a lui. Martinez sarebbe dovuto venire a momenti, ma sentendo che uno dei due vermi li stava scuotendo la spalla sinistra si giro verso di lui per urlarli cosa volesse, ma poi i suoi occhi seguirono il dito del biondino che indicava Martinez che si stava allontanando nella direzione opposta all’Arasaka Tower. Katsuo a quel punto volendo umiliare il ragazzo dalla coda di scimmia almeno una volta, comincio a seguirlo con passo costante, per poi urlare: “MARTINEZ.” David si fermo e sbuffo capendo che i tre gonk lo avevano notato e si giro verso di loro, vedendo Katsuo con quel sorrisetto da figlio di puttana in faccia insieme alle sue due appendici in più (con lo stesso sorriso sui loro volti), per poi chiedere con voce scazzata: “Che diavolo vuoi, Katsuo?” Katsuo osservo David e la visione gli confermo solamente ciò che già sapeva, anche con l’uniforme dell’Arasaka il ragazzo rimaneva feccia di strada, l’uniforme era leggermente sporca, leggeri peletti da barba sul mento e sulla mascella, sulla fronte sembrava esserci un leggero livido in via di guarigione e la mano destra era fasciata (strano Katsuo credeva che David non fosse stato colpito nello scontro della scorsa notte). Dopo uno sbuffo Katsuo disse: “Vedo che ancora non mostri il benché minimo rispetto verso chi ti è superiore, spazzatura.” Poi però Katsuo aggiunse: “Seguimi topo di strada.” David sentendo l’ennesimo insulto provenire dalla bocca di Katsuo e visto che quella per il ragazzo di Santo Domingo non era proprio giornata li crebbe la voglia di far chiudere la bocca a Katsuo a suon di pugni, ma si calmo e disse: “E perché dovrei farlo?” Katsuo aveva sempre quel maledetto sorriso sulla faccia, che si allargava sempre di più e disse con voce mielosa: “Oh dai su fammi questo piccola favore, scimmietta.” Le pupille di David si dilatarono per la sorpresa e il terrore, che Katsuo conoscesse il suo segreto? Il giovane si porto la mano sul retro dei pantaloni quasi per controllare che la sua coda non fosse uscita da essi (mentre sui volti degli scagnozzi di Katsuo comparve un sorriso di derisione nel vedere quel movimento di David), per poi chiedersi come Katsuo faceva a sapere di essa, ma la teoria che la sua mente formulo lo fece solo arrabbiare, non voleva crederci, ma doveva confermare. Quindi mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni comincio a seguire i tre gonk, con un’espressione veramente furiosa in volto, che faceva ben vedere i canini aguzzi dandoli quasi un aspetto bestiale. Alla fine, andarono in un vicolo pieno di bagni pubblici (David se lo ricordava era dove aveva battuto Katsuo a braccio di ferro), appena dietro ad alcune scale e a quanto pare non erano i soli, perché c’era una bel numero di barboni dieci in tutto, uno che rovistava in un cassonetto della spazzatura a cercare qualcosa da mangiare, un altro che dormiva poggiato ad esso, altri sette che sembravano dover riprendersi da quella che era un intossicazione dovuta a varie droghe sintetiche e l’ultimo che era in una bagno chimico con la porta completamente spalancata a fare… la cacca? Per David, comunque, niente contava se non scoprire se Katsuo fosse chi pensava che fosse e cioè il bastardo che aveva inviato il video a sua madre. Il ragazzo si appoggio alla parete in acciaio (senza curarsi se avrebbe sporcato l’uniforme) e disse: “Allora di che cosa vuoi parlare, Katsuo?” Katsuo sempre con quel sorriso sulla sua faccia da schiaffi disse: “Ora non corriamo troppo Martinez, dopotutto devo mostrare ai miei compari una cosa che non crederebbero se non la vedessero di persona. Tira fuori quella coda, scimmietta.” Quindi si, Katsuo conosceva il suo segreto (David era stato molto attento a tenere la sua coda il più nascosta possibile a qualsiasi elemento dell’Accademia Arasaka), quindi tenendo lo sguardo fisso su Katsuo tiro fuori la coda che superava il mezzo metro dalla parte posteriore dei pantaloni, tanto per finire quella storia il più in fretta possibile (e anche perché non lo aveva mai detto a nessuno, ma tenere la coda pelosa appallottolata contro le chiappe li dava un prurito terribile). Quello più grosso dei due scagnozzi di Katsuo vedendo la coda di cui aveva parlato il loro capo scoppio a ridere, mentre tra una risata e l’altra cercava di dire: “Oh mio dio hahahaha, Martinez è un cazzo di exotic.” Anche il moccioso dai capelli biondi comincio a ridere, mentre le sue cyberottiche fissavano David e le sue pupille si illuminavano di rosso, perché stava scattando delle foto a Martinez e alla sua mutazione ridacchiando: “Katsuo di tutte le cose che ci hai mai mostrato questa è sicuramente la migliore.” Intanto l’erede Tanaka sorrideva sia per l’umiliazione che finalmente aveva inferto a Martinez, sia per l’espressione furente sul volto di quest’ultimo, ma dopo aver lasciato che i suoi due sottoposti si sfogassero chiese a quello che doveva fare le foto: “Hai fatto ciò che ho chiesto?” Il ragazzo asciugandosi una lacrima che gli scorreva giù dalla cyberottica sinistra e dopo aver emesso le ultime risate disse: “Si capo, foto scattate.” David sentendo quella frase strinse i pugni, mentre quel suo tic di battere il piede destro tornava prepotentemente, Dio se sentiva sempre di più la voglia impellente di prenderli a pugni in faccia (specialmente Katsuo), ma dovette trattenersi perché voleva la risposta alla sua domanda. Katsuo rivolgendosi a David li disse: “Vedi Martinez il fatto è che io non sono uno che di solito scende a ricatti, ma per te a quanto pare dovrò fare un’eccezione, quindi ecco che cosa ti propongo: tu lascerai l’Accademia Arasaka il prima possibile e io non diffonderò le foto a tutti gli altri studenti dell’accademia…” ma vedendo che David non sembrava particolarmente intimorito dallo stigma sociale Katsuo decise di tirare fuori il pezzo grosso: “E se credi che sia tutto qui ti sbagli, perché con me ho anche un video del tuo lavoretto che se inviato al preside porterebbe alla tua espulsione.” Ok quindi sapeva che partecipava ai combattimenti clandestini, ora David doveva solo confermare se fosse lui quello che aveva registrato l’incontro o fosse solo un altro che aveva ricevuto il video. Comunque, dovette trattenersi dal ridere per tutta l’ironia della situazione, era ovvio che Katsuo voleva un “immondizia” come lui fuori dall’Accademia Arasaka (e David se ne sarebbe pure andato volentieri prima se non fosse che sua madre ci teneva che lui avesse quella buona istruzione e un lavoro da corporativo) e proprio ora che aveva trovato il materiale di ricatto per lavarselo di mezzo, David era andato a parlare col preside per ritirarsi (c’era qualche sorta di scherzo malato del destino dietro tutto questo). Però David adesso doveva rimanere concentrato per capire se quel figlio di puttana avesse mandato a sua madre il video; quindi, stacco la schiena dal muro e si avvicinò Katsuo, ma si fermo quando quello grosso disse riguardo al lavoretto di Martinez: “Che cosa potrebbe fare Katsuo, il joytoy? Cioè, so che a molti pervertiti piacciono molti li exotic…” Non riuscì a concludere la frase, perché David sentendolo insinuare che si prostituisse, con una voce che sembrava essere uscita dall’inferno, tanto che spavento non solo Katsuo e le due appendici, ma anche i senzatetto vicini: “Sta zitto o ti spacco in due, stronzo.” Su quell’angolo oscuro di Night City cadde un silenzio di tomba, come se in quel momento avesse parlato una specie di divinità, il barbone che cercava cibo nella spazzatura prese tutto ciò che aveva raccattato e con lo zaino in spalla cerco di allontanarsi il più silenziosamente possibile da lì (come se avesse paura di David), quello che dormiva contro il cassonetto si sveglio, solo per rimettersi a dormire poco dopo, mentre tutti quelli che erano vicino ai bagni pubblici fecero qualche passo indietro e nonostante erano in preda dai postumi da sostanze stupefacenti percepivano chiaramente il pericolo provenire dal ragazzo di origini latine (E con la coda da scimmia? Forse avevano sniffato troppa coca sintetica?). I due scagnozzi di Katsuo tremavano come foglie al vento (soprattutto quello che aveva dato a David del joytoy) e anche Katsuo stava provando paura, quella paura che aveva provato verso una sola persona in vita sua (fin ora) suo padre. David invece come se non si fosse affatto accorto dell’effetto che quelle parole che aveva pronunciato con così tanto astio, emise un sospiro per liberarsi un po' (parola chiave un po') di rabbia di dosso e comincio a realizzare il suo piano dicendo: “Va bene Katsuo, lascerò l’accademia, ma vorrei che in cambio tu fossi completamente onesto con me in questo momento.” Una persona come Katsuo in genere non sarebbe mai scesa a patti con uno come Martinez, ma cercando di riprendere un po' il controllo della situazione acconsenti alla richiesta (dopotutto cosa mai avrebbe potuto chiederli?) dicendo mentre cercava di riportare su di sé l’immagine di una persona con il coltello dalla parte del manico: “Ok, cosa vuoi sapere?” David fece le sue domande: “Mia madre ha ricevuto un video ieri sera riguardo al mio lavoretto e volevo sapere se fossi stato tu a inviarlo o se fossi stato tu a registrarlo?” Katsuo non avrebbe dovuto sorprendersi per l’acume mostrato in quel momento da David visto i suoi voti alti all’accademia, ma preso dalla sua arroganza e dal suo sentirsi superiore a David fece la cosa peggiore che avrebbe potuto fare in quella situazione dirli la verità: “La risposta a entrambe le domande è sì Martinez sono stato io.” David non aveva bisogno di sentire altro e con una velocità sorprendente diede un ceffone con il destro in faccia a Katsuo, facendolo inciampare di qualche passo indietro, il suono dello schiaffo riecheggio con un eco nel vicolo e la guancia di Katsuo faceva un male cane (e fortunato lui che David si era pure trattenuto). Katsuo sorpreso (come anche i suoi due scagnozzi) dell’aggressività mostrata da Martinez chiese stupito (quasi non credendoci): “Ma che ca…?” Però fu David a prendere la parola e dire: “Avanti Katsuo dopotutto era questo che in realtà volevi o sbaglio? Oppure credi che anche il cyberware comprato da paparino non sia abbastanza” poi con gesto di scherno e di aria di sfida li fece segno di farsi sotto con la mano sinistra “Avanti figlio di puttana, vediamo cosa sai fare.” Katsuo non ci vide più dalla rabbia e non solo attivo i suoi Strong Arms, ma anche il chip di combattimento che si era installato (un misto tra MMA e vari stili di combattimento cinesi), per poi gettarsi all’assalto confidando nella superiorità del suo cyberware (non aveva imparato niente dall’esperienza di un anno prima). Katsuo comincio a sferrare una raffica di pugni contro Martinez, ma il ragazzo conosceva un paio di cose sui chip di combattimento: nonostante dessero ai loro utilizzatori i movimenti perfetti del corpo e la conoscenza delle tecniche di qualsiasi arte marziale fosse installata su di loro rendevano i movimenti dell’utilizzatore legnosi e abbastanza prevedibili, insomma potenza e precisione, ma a discapito di vera esperienza e imprevedibilità (è per questo che Viktor li odiava). David senza battere ciglio e grazie all’aiuto dei suoi riflessi naturali affinati dall’allenamento oltre che dagli scontri afferro entrambe le braccia cromate di Katsuo, con grande sorpresa di tutti i presenti stringendole in modo che non potesse scappare dalla sua presa (meno male che la ferita alla mano destra sembrava guarita). L’espressione sul volto di Katsuo lo faceva sembrare veramente un gonk , provo a scivolare via dalla presa di David, ma era come se i suoi Strong Arms fossero tenuti in una morsa d’acciaio, ma la paura torno a insidiarsi nel cuore del rampollo Tanaka quando vide sul volto di Martinez quello che poteva essere descritto solo come un sorriso furioso. Per David era arrivato il momento di farla pagare a Katsuo per tutto il casino che aveva combinato; quindi, comincio a stringere la presa sulle braccia cromate del suo avversario, strinse forte, strinse così forte che la sua presa aveva la stessa forza del morso di uno squalo e comincio a sentirsi il suono di metallo che prima si piego e poi si spezzò, misto a carne che si squarciava. Le braccia cromate di Katsuo vennero distrutte, il metallo e il cromo che componevano gli Strong Arms erano ridotti a schegge e componenti che cadevano ai piedi dei due adolescenti, oppure quelle schegge penetravano di forza nella carne di Katsuo trasformando i suoi avambracci in un colabrodo di sangue. Se prima la sberla aveva fatto un male cane a Katsuo adesso il giovane corporativo stava provando il dolore più atroce della sua giovane vita, ma ancora non voleva credere che anche in quello che doveva essere il momento in cui avrebbe finalmente sbattuto in faccia la sua superiorità a Martinez, quel sudicio topo di strada si stava ancora dimostrando superiore a lui. Il maledetto aveva distrutto i suoi Strong Arms, come diavolo era possibile? Dopotutto il suo non era cromo di scarsa qualità o riciclato, ma appena uscito dai centri di produzione Arasaka e impostato per essere compatibile con il suo organismo e il suo cyberware. Però quello non era tempo per farsi domande, perché il giovane corporativo si ritrovo a fare un passo indietro ogni volta che David faceva un passo avanti, i suoi due sgherri erano scappati non appena avevano visto il cromo rompersi, insieme agli altri sette drogati di coca sintetica, mentre quello sul water chiuse la porta del bagno chimico come per nascondersi, mentre il clochard più vicino continuava a dormire beatamente usando il bidone della spazzatura come cuscino. David vedendo che nessuno voleva interferire e che (più o meno) erano rimasti soli comincio a dire: “Sai Katsuo adesso tocca a me dirti una cosa, proprio poche ore fa sono passato dall’ufficio del preside per ritirarmi dall’Accademia Arasaka. E sai perché l’ho fatto? Perché, quando un maledetto bastardo ha spifferato a mia madre riguardo ai miei incontri, lei mi è venuta a prendere, poi sulla strada di casa abbiamo fatto un incidente stradale causato da dei fottuti Animals e lei, in questo momento, è in ospedale e non si è ancora svegliata. Quindi Katsuo adesso viene la mia domanda: se tu non le avessi inviato quel video, lei sarebbe in bilico tra la vita e la morte?” Katsuo non aveva sentito niente, perché il dolore che provava li impediva di ascoltare, il suo istinto di sopravvivenza percepiva semplicemente che Martinez si arrabbiava sempre di più a ogni parola che pronunciava, però quello stesso istinto non li diceva di combattere o scappare (entrambe azioni inutili visto l’avversario) solo di pregare, cosa che Katsuo fece: “Ti prego, non prendermi a pugni.” David disse semplicemente: “Ok” prima di darli un calcio sul mento facendolo cadere schiena a terra (il corporativo aveva fatto una pessima scelta di parole). Il ragazzo di Santo Domingo però non aveva ancora finito, prima diede un calcio allo stomaco di Katsuo, togliendoli l’aria dai polmoni, poi un calcio sul naso che glielo ruppe e infine un calcio alla mandibola spezzandogliela. Una parte di David vedendolo dimenarsi a terra, sanguinante e in preda alle convulsioni, provava quasi pietà per lui (non era un gran combattente), ma una parte più oscura della sua mente pensava di ucciderlo, per tutto quello che aveva combinato, ma poi sfogata la rabbia pensò che alla fine sua madre era ancora viva quindi non c’era niente da vendicare. Fu a quel punto che senti una voce profonda, ma amichevole dirli: “Ragazzo vattene via, il moccioso avrà sicuramente l’assicurazione al Trauma Team, quindi saranno qui tra poco.” David si guardò intorno cercando chi li avesse parlato, ma a parte il clochard che dormiva appoggiato al bidone e Katsuo che rantolava e sanguinava per terra non c’era anima viva in quel vicolo a parte lui. Quindi cerco di capire chi fosse stato cercando la sua presenza vocalmente: “Ehi, dove sei?” Risenti la voce, questa volta più spazientita che li disse: “Meno chiacchere e più azione ragazzo, a meno che tu non voglia che gli specialisti del Trauma vedendoti sporco del sangue del loro cliente ti sparino addosso.” David decise di fare come gli aveva detto quella strana voce (chiedendosi anche se lo stress delle ultime ore non lo stesse facendo impazzire) e si allontanò più velocemente possibile da quel luogo. Solo quando usci dal City Center e arrivo ad Heywood il ragazzo si senti abbastanza lontano dal Trauma Team e smise di correre, per poi cercare di togliersi da dosso l’uniforme il sangue di Katsuo che li era schizzato addosso quando li aveva rotto le braccia, ormai però l’uniforme era macchiata e David appena tornato a casa avrebbe dovuto rimetterla in lavatrice (se voleva restituirla all’Accademia Arasaka, dubitava che l’accettassero imbrattata di sangue). Già che c’era decise finalmente di togliersi la garza dalla mano destra, credendo che ormai la sua ferita fosse guarita, vista la sua innaturale velocità di guarigione (Viktor diceva a riguardo: “Un'altra prova che sei costruito diversamente, ragazzo”) e così era. Poi però senti di nuovo quella voce che li disse: “Esci da Night City e vai verso est.” David si guardo di nuovo intorno per vedere chi li avesse parlato, ma tra i vari passanti che circolavano in quella strada di Vista del Rey nessuno sembrava prestarli la benché minima attenzione, al che il ragazzo pur di farla finita con quella storia si mise a urlare in mezzo alla strada: “CHI SEI? DOVE SEI?” I cittadini di Night City vedendo un giovane ragazzo con l’uniforme dell’Accademia Arasaka leggermente sporca di sangue e che si era messo a urlare su un marciapiede, cominciarono a farsi idee diverse su cosa li prendesse: o stava parlando troppo ad alta voce in un olochiamata, o che fosse sotto l’influsso di droghe sintetiche o che fosse un cyberpsicopatico in erba (anche se quest’ultimo veniva smentita da quella che sembrava poca presenza di cromo sul suo organismo), comunque ognuno di loro fece la classica cosa che fanno le persone di Night City in situazioni come quella: andare avanti ed evitare il più possibile un probabile problema. David vedendo tutte quelle persone che lo guardavano come si guarda la macchia di muffa sul pavimento del tuo megaedificio (ti dà fastidio, ma finché non è nel tuo appartamento sono cazzi del sovraintendente), cerco tra di loro qualcuno che mostrasse qualche segno di essere la voce, ma niente (zero reazioni da parte delli individui che li circondavano). “Smettila di urlare in mezzo alla strada, ti prenderanno per matto, se vuoi comunicare con me pensa a ciò che vuoi dirmi” disse la voce come se fosse sempre stata al fianco di David. Il ragazzo si giro un’ennesima volta su sé stesso per cercare chiunque li parlasse, ma niente era come se la voce fosse dentro di lui, allora provo a controllare il suo cyberaudio per vedere se avesse risposto inconsapevolmente alla chiamata di qualcuno (era così su di giri mentre pestava Katsuo che magari non se ne era nemmeno accorto), ma il cyberaudio indicava che nessuna olochiamata era in corso. David a quel punto si preoccupò che qualcuno li avesse hackerato il cyberaudio e si fosse connesso in modo pirata ad esso, allora il ragazzo decise di farsi un’autodiagnostica agli impianti (vista l’assenza di Viktor al momento era la strada migliore dà percorrere, anche se non la più precisa), ma, a quanto pare, sembrava tutto a posto. Al che decise di stare al gioco di chiunque li stesse parlando e fece come avrebbe fatto con qualsiasi olochiamata e cioè pensò a cosa voleva dire al suo misterioso interlocutore chiedendoli: “Chi sei? Cosa vuoi da me?” Il tono della voce ritorno amichevole: “Beh che cosa voglio mi sembra di avertelo già detto: esci da Nigh City e dirigiti verso est. Se vuoi sapere invece chi sono lo scoprirai solo facendo ciò che ti ho detto di fare, fino ad allora posso solo dirti che io sono il tuo più grande benefattore.” Chiunque fosse a parlarli David già lo stava già detestando per il modo in cui stava rispondendo con mezze verità o evitando del tutto le sue domande, quindi chiese: “Ah sì e perché mai dovrei fidarmi di te?” La voce rispose alla domanda posta dal ragazzo dicendo: “Perché io posso darti la forza e il potere necessari per difendere chi ami, anche da questa maledetta città.” L’offerta avrebbe fatto gola a David, soprattutto in quel momento, se solo non avesse vissuto tutta la vita a Night City e sapeva che offerte del genere in una città come quella o erano false promesse o c’era una grossa inculata che si presentava al momento meno opportuno; quindi, il ragazzo disse alla voce quello che pensava della sua offerta: “Va a farti fottere.” La voce semplicemente ridacchio un po’con una risata così stridula (e scimmiesca) che David per un attimo credette di stare parlando con un altro individuo, ma poi disse con un tono paterno: “Lingua ragazzo, ma non posso biasimarti dopotutto in questa città chiunque ti fregherebbe solo per fare qualche ED facile.” Sentendo che quella strana voce aveva letto i suoi pensieri, David comincio seriamente a preoccuparsi e chiese sempre comunicando ad essa con il pensiero: “Tu come hai fatto? Tu chi sei?” La voce rispose usando un tono aulico: “Come già detto giovane uomo se vuoi scoprire chi sono segui le mie indicazioni, fino ad allora puoi rivolgerti a me come al tuo benefattore. Ti ho seguito fin dal giorno in cui sei venuto alla luce, fin dai tuoi primi passi incerti, alle tue prime parole pronunciate male, ero al tuo fianco ogni volta che tua madre ti abbracciava o che sti sgridava. Ero con te ogni volta che da bambino ti insultavano per la tua coda, era con te ogni volta che da preadolescente salivi sul tetto della scuola per sognare di essere come l’eroe della tua infanzia, ed ero con te quando Viktor ha cominciato ad allenarti. In effetti si potrebbe dire che è colpa mia se tu possieda questa indole così battagliera.” David all’inizio si ritrovo quasi rapito dal modo in cui quella voce parlava, finché non si mise a parlare di questa sua “indole battagliera” al che chiese tra il confuso e l’offeso: “Cosa?” Questo suo “benefattore” misterioso disse: “David, io conosco la sensazione che provi ogni volta che combatti. Quella sensazione che ti ha portato a insistere come non avevi mai insistito in vita tua perché Viktor ti insegnasse a boxare, la sensazione che provi ogni volta che scendi sul ring e metti al tappetto l’avversario, quella sensazione che ti porta a dare il massimo non solo nello scontro ma anche nell’allenamento, e quella sensazione che ti fa comportare in modo avventato in mezzo allo scontro non perché tu voglia vedere cosa può fare l’avversario, ma per scoprire il tuo limite, quando sarai tu ad andare al tappetto.” David non voleva ammetterlo, ma era vero sul ring poteva essere un campione e non doveva sottomettersi a nessuno, era come se ogni volta che entrasse sul ring il mondo e le sue interferenze esterne svanissero, rimaneva solo lui, un avversario e le sue capacità. Capacità di cui non aveva ancora scoperto il limite. Però una domanda rimaneva e ormai il ragazzo decise che, se proprio fosse dovuto stare al gioco, tanto sarebbe valso finire la partita, quindi, disse alla voce: “Ok, ma in che senso è colpa tua se ho questa indole battagliera?” Il suo misterioso interlocutore sbuffo deluso per poi dire: “Cazzo ragazzo sei bravo ad apprendere, ma per quanto riguarda ad intuire fai veramente cagare. Te l’ho già detto ragazzo io ti sono stato a fianco in ogni momento della tua vita, solo adesso ho deciso di palesarmi per guidarti in questo momento difficile.” David si pizzico il braccio destro per verificare che non stesse ancora dormento nel suo appartamento nel Megaedificio H4 e che non stesse sognando di essere in uno di quei libri che leggeva da ragazzo, ma quando senti dolore e non si sveglio sul suo scomodo divano capi che non stava sognando. Quindi si passava alla seconda teoria più plausibile: stava impazzendo. Lo stress per tutto ciò che era successo in quelle quattrodici ore lo aveva colpito così forte che ormai era arrivato a sentire una voce nella sua testa che li diceva di andare fuori da Night City così li avrebbe potuto darli potere per proteggere e aiutare chi amava. Visto che la voce sentiva ciò che David stava pensando, non era contenta dei tentativi del ragazzo di cercare di razionalizzare ciò che li stava accadendo e perdere tempo, quindi, disse: “Ragazzo hai finito di ragionare come una testa di cazzo?” David sentendosi chiamare testa di cazzo dalla voce che, a quanto pare, riusciva a sentire solo lui aveva voglia di cominciare a gridarle addosso, ma se non voleva che qualcuno lo prendesse veramente per matto era meglio darsi un contegno. Poi però il suo sguardo si sposto verso est, dove il sole era sorto poche ore prima e dove questo suo “benefattore” li diceva di andare e il ragazzo ebbe quasi la sensazione che là fuori nelle Badlands ci fosse qualcosa di importante che lo stava aspettando, che lo stava richiamando. Tutto quello che li stava succedendo era pura follia, però David era così tentato, che una parte di lui non poté che chiedersi se ne valesse la pena, quindi alla fine chiese: “Cosa dovrei fare?” La voce rispose, soddisfatta che finalmente il ragazzo su cui aveva investito per tutto questo tempo, cominciasse ad ascoltare le sue richieste: “Esci da Night City e dirigiti verso est, sarà un viaggio molto lungo nelle Badlands.” David aveva paura di abbandonare però Viktor e soprattutto sua madre che era ancora in quel maledetto ospedale in mano a medici dalla dubbia moralità, quindi chiese a quella voce: “Quanto ci metterò?” La voce percependo le preoccupazioni di David tentò di rassicurarlo dicendoli: “Tranquillo ragazzo non stiamo abbandonando Night City, dopotutto la città non ci ha ancora sconfitto. Se parti adesso e corri arriveremo a mezzanotte, il premio che ti darò né varrà sicuramente la pena.” David era ancora titubante ad accettare quella offerta, dopotutto avrebbe dovuto andare nelle Badlands uno dei posti più pericolosi di cui avesse sentito parlare (non che Night City fosse tanto meglio) e sarebbe uscito per la prima volta dalla giungla di acciaio che aveva chiamato casa per tutta la sua vita. Però se quello che diceva la voce fosse stato vero allora avrebbe potuto guadagnare più facilmente per pagare le cure di sua madre, l’affitto e poter pagare la tassa di quei maledetti dell’Arasaka. In fondo ormai era in gioco e come si era detto poco prima tanto valeva finire quella partita e vedere cosa tutta quella storia avrebbe portato, quindi mormoro sottovoce: “Se provi a fregarmi, non importa chi sei, io ti troverò e ti ammazzerò.” Il benefattore misterioso voleva ridere della falsa minaccia del ragazzo (visto che David non aveva ammazzato nessuno in vita sua e lui beh lui era fuori dalla sua portata) e disse con il tono di un padre che annuisce al figlio quando gli chiede se può acchiappare la luna: “Oh sicuro ragazzo.” Dopo un enorme sospiro e chiedersi che diavolo stesse per fare David comincio a correre verso est, in poco tempo superò Heywood e rientrò a Santo Domingo per poi arrivare all’Interstatale 9 che usciva da Night City e David comincio a percorrerla uscendo per la prima volta dalla città. Superata anche Santo Domingo David comincio a notare le prime differenze tra Night City e le Badlands, mentre in città era sempre circondato da qualcosa, che fossero monumentali edifici di acciaio, vari negozi o bancarelle, pubblicità e alcuni ambienti potevano essere veramente il peggiore incubo per un claustrofobico; là fuori invece sembrava invece, al contrario, l’incubo di un agorafobico, vasti spazi aperti in cui la sabbia la faceva da padrone, con sparsi in giro vari relitti di vecchie auto, Rose di Gerico (o come direbbero i più ignoranti cespugli secchi che rotolano) e cartelloni pubblicitari ai lati della strada (mannaggia alle corporazioni, la pubblicità anche in mezzo al deserto). Il giovane respiro l’aria del deserto e doveva dire che era inquinata quanto quella della città, ma poi i suoi pensieri vennero disturbati da un sospiro sconsolato della voce nella sua testa, prima che David gli potesse chiedere cosa li prendesse la voce si spiegò dicendoli: “Scusa ragazzo è che poco meno di qualche secolo fa qua c’era un piccolo, ma bellissimo bosco, ed è veramente brutto vedere ciò che è diventato.” David non si fece domande, sperando che arrivato alla fine di tutto quello che stava attraversando (ammesso che ne uscisse vivo) avrebbe ricevuto tutte le risposte che voleva. Intanto però correre nel deserto delle Badlands, con addosso l’uniforme dell’Accademia Arasaka (che non era esattamente una tuta da jogging), David comincio a sentire caldo e sete, per fortuna si imbatte nel Sunset Motel che il ragazzo raggiunse, per poi entrare dentro esso e ordinare un po' di Real Water (naturale), pagare con i pochi ED che aveva con sé e ritornare a correre. Il proprietario e barista del piccolo Motel, Noah, né aveva viste di cotte e di crude nella sua vita, di solito i suoi normali clienti erano nomadi o viaggiatori che venivano da molto lontano o che se ne andavano dalla città, ma mai avrebbe potuto immaginare che un diciasettenne vestito con l’uniforme dell’Arasaka e con una coda da scimmia che usciva fuori dai suoi pantaloni, entrasse abbastanza sudaticcio, ordinasse della Real Water e poi dopo aver pagato se ne andasse per correre verso est (ci voleva del broseph). Intanto David con la lattina di Real Water in mano continuava a correre, mentre ogni tanto quando doveva bagnarsi la gola si portava il liquido alla bocca e lo beveva, continuava a seguire l’interstatale e visto che la voce non li diceva niente credeva che stesse andando nella direzione giusta. Alla fine, arrivo alla fine dell’intestale dove l’asfalto finiva per fare spazio alla selvaggia distesa del deserto delle Badlands, un luogo i cui pochi rimasugli della civiltà umana erano reliquie della Quarta Guerra Corporativa, città fantasma abbandonate, vecchie pale eoliche inutilizzate e veri e propri campi minati. La voce li disse di andare avanti, al che David controllo il suo orologio interno e vide che ormai era mezzogiorno e lo si capiva anche dal fatto che faceva così caldo che il giovane percepiva quasi le sue scarpe andare a fuoco e teneva la coda legata intorno la vita in modo che non toccasse terra, ma dopo un altro sorso di real water il ragazzo ricomincio a correre. Stavolta la voce si fece sentire più spesso, per dodici ore guido David attraverso i vari pericoli delle Badlands come bande di nomadi, mine e predatori come i pochi coyote che vagavano ancora in quell’ambiente così ostico, era come se conoscesse i pericoli che avrebbe incontrato in anticipo. David notò come adesso erano il più lontani possibili dalla tecnologia e quindi l’ipotesi che qualcuno avesse hackerato i suoi sistemi andava a farsi fottere (a meno che non fosse veramente un pezzo grosso e non stesse utilizzando qualche satellite in orbita), perciò il ragazzo decise di fare una domanda alla voce che si teneva dentro da abbastanza tempo: “Perché hai scelto me? Che cosa vuoi da me?” La voce, dopo qualche secondo di silenzio, rispose: “In realtà non ti avrei scelto io, ma il mio capo. Ragazzo è un discorso estremamente complicato, ma per riassumerlo mi annoiavo a morte; quindi, il mio capo mi ha dato il compito di tenerti d’occhio e aiutarti a raggiungere il tuo vero potenziale.” Il ragazzo non aveva capito niente se non che questo suo “benefattore” lavorava per qualcuno di più potente e quel qualcuno di più potente aveva gli occhi puntati su di lui, ma non capiva perché dicevano che volevano aiutarlo (perché ancora non si fidava del tutto di questi atti di altruismo, specialmente a NC), per fortuna il suo “benefattore” percependo i suoi dubbi li disse: “Ragazzo continua a correre, ti prometto che quando avrai recuperato ciò che devi recuperare allora cercherò di spiegarti il tutto.” Intorno a mezzanotte David stava scalando una leggera collinetta di roccia, cercando di evitare di rovinarsi l’uniforme dell’Arasaka (avrebbe dovuto fermarsi a casa e cambiarsi con qualcosa di migliore per l’attività fisica) e nonostante la ripidità della parete rocciosa e l’oscurità della notte, il giovane si arrampicava con l’abilità di una scimmia e la sua vista non veniva in nessun modo messa in difficoltà dal buio (Viktor diceva che i suoi occhi erano meglio di certe Ottiche Kiroshi). Alla fine, David arrivo alla cima di quella altura e lì il suo sguardo vide per la prima volta le stelle nel cielo, visto che a Night City a causa del vastissimo inquinamento luminoso non si potevano vedere, a proposito della città dei sogni David rivolse lo sguardo verso ovest, da dove era venuto e ormai aveva percorso così tanta strada che era solo un puntino luminoso in mezzo all’oscurità del deserto (sembrava così piccola da lontano). David chiese alla voce riprendendo fiato (visto che tutta quella attività fisica in una sola giornata aveva messo a dura prova anche la sua vasta stamina): “Siamo arrivati?” La voce rispose: “Si ragazzo siamo arrivati va verso l’ingresso della miniera.” David porto lo sguardo verso l’ingresso scavato nella roccia di quella che doveva essere una miniera abbandonata (tipo quelle che nell’Ottocento venivano usate dai disperati in cerca dell’oro), al che il ragazzo ben intuendo quanto fossero pericolosi posti del genere e leggermente impaurito dalla totale mancanza di luce provenire dall’entrata disse a chiunque lo avesse guidato fin lì: “Se vuoi che io entri lì dentro scordatelo, non ci entrerei di giorno figurati di notte.” La voce disse tranquillamente al ragazzo: “Tranquillo ti ho detto solo di avvicinarti.” David, leggermente titubante (e guardandosi intorno per vedere se ci fosse qualcuno che voleva giocarli un brutto scherzo), fece come li aveva detto la voce che lo seguiva da prima mattina (e che lui aveva assecondato fino a quel momento) e portandosi a pochi passi dall’entrata chiese ad alta voce: “E adesso?” La voce rispose: “E adesso allunga il braccio e aspettiamo.” Quando il ragazzo fece anche quello e pochi istanti dopo che lui aveva allungato il braccio destro, si senti provenire dalla minera suoni che si facevano sempre più forti, sembrava qualcosa di metallico che frantumava la roccia e che sembrava avvicinarsi sempre di più verso la sua posizione, cominciando a spaventare il giovane Martienz, che si stava chiedendo se non fosse il caso di scappare. All’improvviso però dalla minera li volo nella mano, del braccio disteso qualcosa di fottutamente pesante, che per poco non lo fece cadere a terra, però il ragazzo punto i piedi e resistette, per poi afferrare quel pesante oggetto in metallo anche con la mano sinistra in modo da avere una buona presa su di esso. Il giovane nonostante il peso eccesivo della cosa più pesante che avesse mai stretto, non poté che sentirsi anche più forte del normale, come se potesse sollevare venti armadi e trenta divani; quindi, il suo sguardo si sposto verso ciò che le sue mani stringevano e vide che era un bastone dal colore scuro come la notte, dai bordi intarsiati in oro illuminati dalla luce delle stelle e lungo due metri e mezzo. David si ricordo di averlo sognato quel bastone, ma non voleva crederci: quello era il Ruyi Jingu Bang, ma non potte nemmeno tentare di razionalizzare il fatto che teneva l’arma del suo eroe in mano, perché dai suoi occhi stava provenendo una strana sensazione, come se qualcosa dovesse liberarsi da essi, ma non erano lacrime era come pura energia. Il ragazzo punto il suo sguardo una seconda volta verso il cielo, ma non per ammirare le stelle, ma perché dai suoi occhi uscirono due immensi raggi di energia dorata, che si poterono vedere fin da Night City e che per un breve istante illuminarono quella notte oscura.

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Capitolo 9
*** On the top of the world ***


Badlands, 00:00 A David bruciavano gli occhi dopo quello che era appena successo, era come se gli fosse entrata della sabbia in essi, ma ciò che aveva visto non poteva essere vero, giusto? Non era possibile che dai suoi occhi fossero usciti immensi raggi di luce dorata? Il ragazzo si teneva la mano sinistra premuta contro il viso, come per riparare i suoi occhi dal dolore (con scarsi risultati), mentre la mano destra teneva ancora il pesante bastone, abituandosi ormai al suo peso ingombrante. Il ragazzo dopo un minuto nella totale oscurità, decise di provare ad aprire gli occhi e lentamente comincio a riaprire le palpebre, finché non riconobbe (a fatica vista la mancanza di luce), i lineamenti del palmo della sua mano sinistra che ancora premeva contro il suo viso e quando David stacco essa dal suo volto per tornare a vedere si accorse che non solo i suoi occhi non li causavano più dolore, ma anzi la sua vista sembrava essere migliorata. Il ragazzo riusciva a vedere al buio, distinguendo benissimo i colori degli oggetti che lo circondavano e sembrava che anche la sua vista già molto acuta fosse diventata tipo cento volte meglio. Il ragazzo punto di nuovo gli occhi verso il cielo per vedere se ciò che aveva fatto appena un minuto prima fosse veramente accaduto e quando i suoi occhi incontrarono la volta celeste, non videro due immensi raggi di energia dorata, ma la prova che poco prima c’era stata la loro presenza e cioè polvere dorata che stava lentamente cadendo lentamente intorno e sopra di lui. Lo sguardo del ragazzo si sposto verso il bastone che ancora teneva nella mano destra e cercava di trovare qualche differenza dal Ruyi Jingu Bang che aveva sognato e di qui aveva letto tante volte e dovette ammettere che sembrava proprio come quello che aveva visto nel suo sogno, tranne per la lunghezza. Quindi ebbe un pensiero infantile, del tipo “si, come no tanto non sarà mai il vero bastone di Sun Wukong”, quindi visto il potere magico che l’oggetto avrebbe dovuto possedere David pensò di volerlo più lungo di qualche centimetro, cosa che accade sotto gli occhi completamente stupefatti del ragazzo. Non voleva crederci, mentre teneva il pesante bastone con entrambi le mani completamente in orizzontale (o almeno ci provava visto che doveva tenerlo in perfetto equilibrio), il ragazzo come per confermare quello che aveva appena visto penso a come lo volesse di solo due centimetri di spessore e il bastone comincio a restringersi sotto gli occhi di David. Ora quel ragazzo nella fredda notte del deserto delle Badlands stringeva nelle sue mani un elegante asta da guerra, lunga due metri e sessanta e larga solo un pollice (e comunque rimaneva fottutamente pesante), mentre David si stava chiedendo cosa cazzo stesse succedendo senti la voce che lo aveva condotto fin lì dirli: “Finalmente, ragazzo era da tempo che aspettavo questo momento.” A David era sfuggito di mente, con tutto quello che li era successo, che era stata quella voce a condurlo fin lì e che li aveva promesso una ricompensa e delle spiegazioni, ma adesso era come se chiunque li avesse parlato per tutto quel tempo fosse proprio davanti a lui e quindi David guardo in avanti- Ciò che vide non solo lo sorprese, ma lo fece ancora una volta dubitare della sua sanità mentale: davanti a lui c’era una scimmia dal grigio pelo, alta solo 1,20 metri, ma molto muscolosa e dalle spalle ampie, aveva un capo completamente rasato, sulle sue guance c’erano dei lunghi basettoni, il naso leggermente schiacciato, due orecchie biforcute e due occhi rossi, ma con le pupille dorate stava guardando il giovane Martinez con un sorriso che sembrava prometterli solo futuri guai, ma che faceva ben vedere le zanne affilate di cui disponeva. Indossava una camicia di seta (molto simile a quelle che indossavano una volta i monaci), una specie di kilt fatto in pelle di tigre e calzava dei semplici stivali in quella che sembravano vera pelle animale e non sintetica. Davanti a David Martinez si trovava la figura del Grande Saggio Pari al Cielo, Il Buddha della Vittoria in Battaglia, l’unico solo e ineguagliabile Sun Wukong. Il primate dalla pelle di pietra guardò quella che era la sua reincarnazione e poteva dire che si poteva anche fare di meglio, il ragazzo lo stava guardando con una faccia da completo ebete (anche se in questa città si diceva gonk), teneva tra le mani il suo fidato bastone magico come un novellino alle prime armi (cosa che era) e aveva letto innumerevoli volte il romanzo che parlava delle sue avventure con Xuanzang e gli altri (wow avevano scritto un libro su di lui). Però il Buddha gli aveva affidato il compito di vegliare su questa sua reincarnazione e aiutarlo lungo il cammino della sua vita a raggiungere il suo “pieno potenziale” e Sun Wukong non aveva mai lasciato un lavoro affidatogli non svolto (chi se ne frega di quelle volte che Xuanzang lo ha scacciato o il suo breve periodo come Stalliere della Corte Celeste). E poi per tutto il tempo che aveva osservato David lo scimmiotto doveva ammettere che si era affezionato al ragazzo e a sua madre, alle loro lotte che dovevano intraprendere ogni giorno per sopravvivere in quella città maledetta (così completamente diversa dal suo adorato Monte dei Frutti). David vedendo la figura dell’eroe della sua infanzia, che aveva sognato proprio la notte prima e del quale teneva l’arma proprio nelle sue mani, potte dire solo una cosa: “Ma che cazzo?” La scimmia allargo ancora di più il sorriso e comincio ad avvicinarsi al suo protetto, ma David preso allo sprovvisto comincio a indietreggiare, al che Sun Wukong vedendo che si stava dirigendo verso il precipizio che aveva scalato poco meno di un minuto prima li disse: “Ragazzo fai qualche altro passo e cadrai.” David sentendo quella che credeva fosse la sua allucinazione, avvertirlo che stava per cadere, porto il suo sguardo alle sue spalle e vide che li mancavano solamente tre passi prima che cadesse giù dal precipizio, per poi riportare lo sguardo verso quella che lui in quel momento considerava un risultato di tutto lo stress che aveva accumulato in solo un giorno, che prima si era palesato sotto forma di voce che lo ha guidato in mezzo alle Badlands e poi adesso che credeva di avere in mano l’arma di Sun Wukong si scopriva che la voce che la voce che lo aveva guidato era quella di Sun Wukong. Il bodhisattva scimmiesco percependo il dubbio del ragazzo, decise di essere chiaro e coinciso con la sua reincarnazione, quindi li disse: “Ragazzo adesso io ti darò le risposte che ho promesso di darti e tu mi ascolterai attentamente, perché non voglio ripetermi, capito?” Il ragazzo annui con la testa, quasi in automatico dopo aver sentito la richiesta/ordine dello scimmiotto di pietra che dopo un sospiro, causato dalla noia che sapeva avrebbe provato nel raccontare tutta la verità a un ragazzino di cui pochi giorni prima le uniche preoccupazioni erano gli scontri per portare un po' di ED a casa, il nascondere questa sua attività alla madre e rimanere solo in casa per farsi una sega guardandosi le sue BD pornografiche. Comincio a narrare al ragazzo: “Beh David, dopo quel viaggio con Xuànzàng divenni un bodhisattva insieme al mio maestro Tripitaka, ma mi annoiavo a morte a essere tutt’uno come il cosmo e a non provare più sensazioni come felicità, rabbia, tristezza, fame, sonno: insomma quelle sensazioni che rendono la vita degna di essere vissuta. Quindi chiesi al sommo Buddha di riportarmi in vita e lui decise di realizzare questo mio desiderio, ma attraverso il compito di un bodhisattva e cioè di reincarnarmi in una nuova vita e aiutarla nelle sue difficoltà e guidarla verso il suo pieno potenziale” poi con più entusiasmo aggiunse “e quella fortunata vita sei tu David Martinez.” David balbetto completamente sbigottito un semplice: “Cosa?” Sun sapeva che la sua reincarnazione aveva capito ciò che gli aveva detto (grazie al legame mentale che condividevano), ma capi che era il ragazzo era in preda ai dubbi, eppure il bodhisattva preso da così tanto entusiasmo di poter finalmente parlare con la persona che li consentiva la possibilità di sentire il mondo come lo sentiva una volta, che perdendo la professionalità che aveva fino a pochi secondi prima comincio a dire con lo stesso entusiasmo di un mercante che vendeva il suo prodotto: “Tu sei la mia reincarnazione, il mio tulku, il mio avatar, il mio protetto. David Martinez tu sei Sun Wukong.” David sentendo l’ultima parte disse in stato di shock: “Non può essere.” Dopo aver emesso un sospiro di frustrazione, vedendo che stava arrivando il momento in cui doveva convincere il suo protetto che tutto ciò che li stava accadendo era vero e non allucinazioni causate da qualche sorta di follia, Sun Wukong disse: “David in questo momento stai tenendo in mano la mia arma, i tuoi occhi hanno appena emesso raggi dorati verso il cielo, riesci a vedere nel buio e a grandi distanze. Di quali altre prove hai bisogno?” Il giovane adolescente a quel punto stava andando in iperventilazione, sembrava non riuscire a gestire le sue attività respiratorie, troppe cose stavano accadendo in così poco tempo, sua madre era in un ospedale gestito da medici che l’avrebbero uccisa al minimo segno di mancanza di eurodollari e lui in quel momento era nelle Badlands a parlare a quella che considerava ancora, una sua allucinazione. Il bodhisattva sentendo quali fossero i pensieri del suo tulku, prima si porto la mano sul viso scuotendo la testa (ricordandosi dei tempi in cui Tripitaka non lo ascoltava), per poi staccarsi un pelo di dosso e con la sua magia trasformarlo in uno specchio. David assistete alle abilità trasformistiche del suo eroe, una cosa che aveva fino da allora aveva soltanto letto nel Viaggio in Occidente, ammirando come il Grande Saggio Pari al Cielo fece diventare quel pelo di scimmia in uno specchio rettangolare, dalla base di trenta centimetri e l’altezza di dieci, ma poi la scimmia puntò lo specchio verso di lui, per farli vedere il suo riflesso. Gli occhi di David erano cambiati, non erano più castano chiaro, ma erano diventati come quelli della scimmia, dalle sclere e le iridi rosse, ma le pupille dorate, sembravano gli occhi che avrebbe avuto un demone, ma in un certo senso Sun Wukong era stato un demone e quegli occhi erano stati la sua ricompensa per essere resistito alla tortura ideata da Lao-Tzu per poter toglierli tutta l’immortalità di dosso, ma che lo rese solo più resistente e capace di discernere tutte le illusioni. Il ragazzo non voleva credere che stesse succedendo anche quello e quindi come per negare la realtà volto lo sguardo dando le spalle “all’allucinazione” che ormai stava cominciando credere che fosse reale, ma portando sotto il suo sguardo la vista dell’immenso deserto delle Badlands e verso il puntino luminoso all’orizzonte che era Night Ciry. Il problema è che David da dopo che aveva sparato quei raggi di energia dai suoi occhi verso il cielo, aveva acquisito la stessa vista di Sun Wukong; quindi, di giorno poteva vedere fino a ben cinquecento di km di distanza, mentre di notte trecento e visto che un intero spazio aperto era entrato nella visuale del ragazzo, David vedeva cose che nessun essere umano avrebbe mai potuto notare non solo nell’oscurità, ma anche con le migliori cyberottiche disponibili sul mercato e alla luce del giorno. Notava uno scarabeo stercorario a circa tredici km dalla sua posizione che stava trasportando la pallina fatta con qualche fece di qualche mammifero che viveva nel deserto (i pochi che erano rimasti) per poterla consumare, poi il suo sguardo si sposto più avanti a sessanta km di distanza dove vide un insieme di vari veicoli nomadi che percorrevano il deserto in una perfetta formazione, con al suo centro di questa formazione vari camion e cisterne. Poi il suo sguardo si sposto verso Night City che era lontana ben 200 km dalla sua posizione, quello che per David era stato fino a pochi istanti prima un puntino luminoso in lontananza, adesso era chiaramente visibile con i suoi edifici di metallo e acciaio, le fastidiose luci al neon che più che illuminare le strade servivano per mostrare pubblicità e vendere prodotti. Distingueva persino i suoi abitanti e molti di loro stavano guardando verso est, proprio verso la sua direzione, sui loro volti espressioni tra lo stupito e il preoccupato, David non poteva sentirli (né riusciva a leggere il labiale), ma poteva intuire che molti di loro stessero cercando di capire cosa diavolo fossero quelle specie di colonne dorate che erano apparse all’improvviso nelle Badlands e che erano scomparsi dopo pochi istanti. David provò a sfregarsi gli occhi, ma sembrava non poter più controllare la profondità della sua percezione; quindi, il giovane comincio ad agitarsi e per evitare che il suo protetto cadesse (e scoprisse i livelli di resistenza a cui era arrivata la sua pelle) Sun disse: “Non agitarti e concentra la tua vista, ragazzo. Ricordati sono i tuoi occhi decidi tu ciò che vuoi vedere.” La voce dello scimmiotto di pietra era si autoritaria, ma David percepiva preoccupazione in essa e come se fosse controllato da una forza più grande di lui, chiuse entrambi gli occhi cercando di concentrarsi semplicemente su ciò che aveva davanti a lui, per poi riaprirli e vedere che in effetti la cosa aveva funzionato, vedeva come una persona normale (beh più o meno, una persona normale non riusciva a vedere nel buio). Poi provo a vedere se riusciva a controllare la cosa richiuse gli occhi, per poi riaprirli ma stavolta riconcentrando la sua vista (come quando bisogna mettere a fuoco un’immagine) e guardando Night City la rivide di nuovo come se ci fosse dentro, per poi regolare di nuovo la sua vista a una acuità visiva più accettabile. Lo scimmiotto intanto era apparso al fianco della sua reincarnazione a guardare l’orizzonte insieme a lui, leggendo la sua mente per vedere cosa pensasse e con suo sommo gaudio vide che il ragazzo stava cominciando a credere al fatto che era la reincarnazione del mitico Saggio Pari al Cielo; quindi, fu in quel momento che Sun Wukong decise di sganciare il carico pesante: “Credi che sia un caso che tu sia nato con la coda da scimmia? Credi che sia un caso se ti è sempre piaciuto fin da bambino arrampicarti? Credi che sia un caso se la tua pelle è sempre stata più spessa del normale? Oppure che fin da quando sei entrato nella tua adolescenza sei diventato più veloce e più forte di molti atleti olimpici? Quella tua grande affinità di imparare le arti marziali e l’aggressività che riversi negli scontri l’hai presa da me. Perché David Martinez, prima lo accetti e meglio è, tu sei la mia reincarnazione.” David aveva sentito tutto quello che la scimmia li aveva detto, ma stava ancora cercando un fatto logico che potesse dissipare tutti i suoi dubbi, poi guardando il bastone che teneva ancora in mano e si ricordo di un dettaglio che aveva letto sull’arma di Sun Wukong e quindi disse: “Il bastone dovrebbe pesare otto tonnellate, come è possibile che non sia morto schiacciato dal suo peso?” Sun Wukong sorrise e rispose pronto: “Beh, come sai il Ruyi Jingu Bang è la mia arma e tu sei la mia reincarnazione quindi quando li sei arrivato appreso e poi lo hai richiamato, io ho fatto in modo che il suo peso si adattasse alla tua forza in modo che non ti uccidesse o ferisse gravemente. Tranquillo ti insegnerò a maneggiarlo correttamente.” La scimmia ripensò a quando il Buddha mise quel bastone proprio in quel punto poco dopo l’estinzione di quei cosiddetti dinosauri, per poi lasciare che il tempo lo seppellisse nelle profondità della terra, gli eoni passarono e una tribù di nativi comincio a venerare l’area sopra di esso come se potessero percepire il suo potere sacro, ma poi arrivarono i coloni che si impadronirono del territorio e aprirono una miniera sopra di esso, ma alla fine la miniera venne abbandonata lasciando il bastone ad aspettare il ritorno del suo proprietario (o meglio la reincarnazione del suo proprietario). Intanto David dopo quella spiegazione ricomincio a guardare il bastone che li era volato in mano e che nonostante rimanesse fottutamente pesante, sembrava come fosse destinato alle sue mani da sempre e come se fosse un bambino piccolo che cominciava a maneggiare i primi oggetti comincio a oscillare l’arma. All’inizio dovette abituarsi ad oscillare tutto quel peso senza cadere, ma mantenendo un saldo equilibrio cominciò a prenderci la mano, solo il movimento di un oggetto così pesante creava degli spostamenti d’aria intorno a esso così potenti che se ci fosse stato qualcuno sarebbe morto solo per la pressione esercitata dal solo spostamento d’aria sulle sue ossa (se veniva colpito dal bastone, beh sarebbe stato fatto a pezzi). Intanto Sun Wukong osservava ciò che la sua reincarnazione stava facendo e secondo la sua opinione sembrava un ubriacone armato di bastone, i movimenti erano troppo imprecisi e sembrava che a ogni oscillazione il peso del Ruyi Jingu Bang avrebbe dovuto farlo cadere, ma il bodhisattva si ricordò che il suo tulku non era mai stato addestrato a usare un arma del genere e nonostante acquistasse di secondo in secondo la forza che un tempo lo caratterizzasse in vita le sue braccia non erano ancora pronte per gestire senza difficoltà così tante tonnellate. Dopo qualche altro secondo in cui lo scimmiotto lasciò il giovane ragazzo ad abituarsi a usare la sua nuova arma (e anche a divertirsi dal sorriso che il ragazzo aveva in volto), finché il ragazzo non afferrò il bastone con entrambe le mani, lo sollevo oltre il suo capo e lo sbatte con forza sul terreno facendo franare un pezzo di quella montagnola di roccia. David dopo aver visto un pezzo della parete rocciosa staccarsi da essa e precipitare, dopo la violenta botta che aveva dato al terreno, comincio veramente a credere che tutto quello che gli stava accadendo non fosse un sogno o un attacco improvviso di follia, ma poi senti un colpo di tosse (che serviva solo per attirare l’attenzione) e Sun Wukong dirli: “Posso capire l’entusiasmo ragazzo, ma non esagerare.” David si grattò la testa con la mano sinistra, mentre con la destra si appoggiava il bastone sulla spalla, voleva scusarsi con quella che poco prima considerava solo un’allucinazione, ma poi si accorse di qualcosa di strano. Al posto di grattare del semplice cuoio capelluto, sembrava che la sua mano sinistra stesse grattando roccia e quella che (per la limitata esperienza di David con la flora) li sembrava erba più dura del normale e completamente sbalordito David riportò la mano verso i suoi occhi e vide (grazie alla vista superiore) che la sua pelle sembrava più ruvida del normale, al che fu Sun Wukong (contento che finalmente il ragazzo si fosse accorto della cosa) li spiego: “Pelle di pietra, tranquillo a meno che non ti tocchino nessuno la noterà.” David si tocco il volto come per confermare la cosa e in effetti era vero, il contatto tra i polpastrelli delle sue dita e la sua guancia sinistra sembrava come il contatto tra due sassolini e il giovane decise che, se proprio avesse dovuto essere la reincarnazione di Sun Wukong, almeno avrebbe potuto divertirsi un po'. Quindi con rapidità si strappo un capello dal capo e lo getto a terra, credendo che avrebbe potuto evocare un suo clone, come avrebbe dovuto succedere con Sun Wukong… ma non successe niente, il capello cadde lentamente a terra come avrebbe fatto qualsiasi altro capello. Sun Wukong guardando la scena e sapendo ciò che il ragazzo aveva intenzione di fare, scoppio a ridere come non faceva da tanto tempo (maledetta mancanza di sensazioni), mentre David sentendo la scimmia ridere di lui preso, forse, un po' troppo dal risentimento e sentitosi preso per il culo, il ragazzo agi in modo impulsivo e cerco di colpire con il bastone il bodhisattva. Però quando il bastone avrebbe dovuto colpire pelle di pietra fu come se avesse colpito solo l’aria, perché attraverso l’immagine di Sun Wukong come si attraverserebbe un ologramma, David però aveva dato così tanta forza nel colpo che il peso del Ruyi Jingu Bang lo trascino a terra facendolo cadere di faccia (non si fece male grazie alla sua nuova pelle in pietra). Lo scimmiotto smise di ridere (con grande sforzo) e guardò verso il giovane a terra e disse: “Adesso sai come ci si sente a perdere contro qualcosa che è oltre la stessa esistenza. Uno schifo vero?” David si rialzo (nonostante tutto abbastanza rapidamente), sapendo di cosa stesse parlando e cioè del suo confronto contro il Buddha, quando l’Illuminato li diede come sfida il saltare fuori dal palmo della sua mano, ma liberandosi dal ciclo di vita e morte il Buddha era diventato supremo perfino alla realtà; quindi, si poteva dire che l’intera realtà era il palmo della mano di Buddha, i cinque pilastri che sorreggevano che l’universo che Sun aveva incontrato erano solo le cinque dita di Buddha (doveva ringraziare Misty quando l’avrebbe rivista per tutte quelle lezioni sul buddhismo). David quindi si giro di nuovo per guardare Sun Wukong, che lo osservava con le braccia incrociate e con uno sguardo che li ricordava quello di sua madre quando lo beccava a rileggere il Viaggio in Occidente nonostante lo avesse letto ormai più di una trentina di volte. Lo scimmiotto disse al ragazzo: “Tranquillo arriveremo alle tecniche magiche e avrai il sottoscritto come insegnante.” David chiese incuriosito: “Davvero?” “Certo ma prima bisogna tornare indietro, dopotutto Night City non ci ha ancora battuto; quindi, ragazzo dietrofront” disse Sun Wukong al suo tulku. David però nel rivedere tutta la strada che aveva percorso dalle otto di quella mattina fino a quella stranissima mezzanotte e il pensiero che dovesse rifarla, nonostante le nuove forze che gli erano entrate in possesso, non riempi il giovane Martinez di entusiasmo, anzi tutt’altro. Wukong però, sempre percependo i pensieri della sua reincarnazione, ebbe pietà di lui e con un sorriso che mostrava li affilati denti da scimmia: “Tranquillo ragazzo, non ti farò ricorrere di nuovo chilometri e chilometri di strada per tornare a casa, poi ci metteremo comunque delle ore. No signore, la reincarnazione del Re delle Scimmie viaggerà come viaggiava il Re delle Scimmie.” David si ricordava di come viaggiasse Sun Wukong e cioè a cavallo di una nuvola e la cosa non poté che eccitarlo un casino, mentre la scimmia nel sentire il ragazzo gasarsi sempre di più (mentalmente) alla prospettiva di cavalcare una nuvola non potte che paragonarlo a un bambino davanti a un nuovo giocatolo (anche se doveva aspettarselo, mentre lo osservava per tutto questo tempo aveva imparato che il suo tulku era un suo fan sfegatato). Quindi la scimmia disse al ragazzo: “Salta! Spicca uno dei tuoi balzi migliori e poggia i tuoi piedi su di essa, per cominciare a cavalcare finalmente il vento!” Sun Wukong gli disse questo non solo perché voleva che finalmente il ragazzo cominciasse a usare le abilità che lo avevano contraddistinto nella sua vita passata e vedere cosa ci avrebbe fatto con esse, ma anche perché sapeva che gli immensi raggi dorati che David aveva secernano dagli occhi e che erano stati visti a centinaia di chilometri di distanza erano stati sicuramente visti dai corporativi e vedendo quel bizzarro evento si sarebbero ammassati tutti lì per vedere cosa lo avesse generato (per cercare un modo per farci soldi) e non voleva correre il rischio che David finisse nelle mani di quelle serpi. David guardò verso il cielo, con la sua vista cercava un cumulo di neve sulla quale avrebbe potuto saltare, ma una parte della sua mente si chiese se stesse per fare una follia, se tutto quello che stesse vivendo non fosse una follia, eppure se veramente avesse potuto avere il potere del Grande Saggio Pari al Cielo, la sua arma e la sua guida sarebbe riuscito a mantenere sua madre e non solo a sopravvivere a Night City ma anche prosperarci. Il ragazzo prese l’arma leggendaria in entrambe le mani per gestire al meglio il suo immenso peso, per poi flettere le ginocchia per darsi la giusta spinta per il salto (ma credendo, come abitudine, che avrebbe toccato con il suo ciuffo i tre metri e mezzo come al solito), ma aveva cominciato a fidarsi di ciò che li stava accadendo. David spicco un balzo, un gigantesco balzo, era passato solo un secondo da quando aveva staccato i suoi piedi da terra, ed era già arrivato alla spaventosa altezza di ben cinquecento metri e per lo stupore, ma anche per il sincero spavento David urlo un: “MERDA!” sentito solo dal bodhisattva. Eppure, sembrava che la sola potenza che si era dato con quel salto non fosse ancora venuta meno e il suo corpo saliva sempre di più verso il cielo notturno, finché non passo oltre le nuvole che aveva individuato poco prima, che lo lasciarono passare come l’insieme di fini goccioline d’acqua e cristallini di ghiaccio condensati che erano. Lo sguardo di David cadde sulla luna e nonostante l’avesse già vista in passato, vederla da così vicino e con la vista che possedeva in quel momento la rendeva ancora più straordinaria, poteva adesso ben distinguere i suoi crateri e i suoi mari (ma di sicuro non la vedeva con la stessa nitidezza con qui poteva vedere fino a Night City). Solo a quel punto a più di duemila metri di altezza la gravità comincio a fare il suo effetto e il ragazzo comincio a venire trascinato verso il basso dalle leggi della fisica, ma David fece come gli era stato detto poco prima da Sun Wukong e appoggio i suoi piedi su di essa, ma al posto di caderci attraverso, come sarebbe dovuto accadere in circostanze comuni, la sua caduta venne frenata da essa. Per paragonare la cosa a un altro suo atterraggio e cioè le prime che si lasciava cadere dal secondo piano del suo Megaedificio sui cumuli di immondizia, per tagliare la strada ed evitare cumuli di spazzatura e i criminali locali che vivevano lì con loro, era doloroso, ma soprattutto il colpo di frusta alla schiena le prime volte era stata la parte peggiore. Invece quando attero su quella nuvola sembrava come essere caduti su un gonfiabile, perché la nuvola era morbida e sembrava quasi accoglierlo. David si prese un attimo per abituarsi a quell’ennesima follia che gli stava accadendo in quella stranissima giornata, ma il ragazzo era impaziente di cominciare a volare e stava cercando di capire come avrebbe dovuto pilotare quella nuvola; quindi, guidato da quello che considerava essere l’istinto della sua vita passata si inclinò impercepibilmente verso sinistra e la nuvola comincio a spostarsi con una certa lentezza verso sinistra, verso ovest, verso Night City. David all’inizio si godette la sensazione di guardare il mondo dall’alto, anche se dovette avere a che fare con un leggero caso di vertigine, però la sua super vista lo fece abituare immediatamente e da quell’altezza poteva vedere città che erano a centinaia di chilometri di distanza (anche se non bene quanto Night City). Però David era pur sempre un adolescente e come tale le cose lente lo annoiavano molto facilmente e quella nuvola secondo la sua modesta opinione andava più lenta di una MaiMai, secondo il Viaggio in Occidente quando Sun Wukong cavalcava le nuvole andava a una velocità impressionante. Al che il ragazzo leggermente spazientito, fece come aveva fatto per tutto mattina, pomeriggio e sera e comincio a parlare con la mente al Grande Saggio Pari al Cielo e gli chiese: “Come si accelera?” Il ragazzo senti la risata scimmiesca di Sun Wukong, che rispose alla domanda del ragazzo dicendoli: “Immagina di essere una cometa che sfreccia nel cielo e poi inclinati verso dove vuoi andare.” David comincio a pensare all’immagine di una cometa che aveva visto una volta in un documentario in televisione che era stata registrata da un telescopio e provo a immedesimarsi in essa rotando la sua posizione in modo da puntare completamente verso Night City. Senza che David se ne accorgesse la nuvola cominciava ad aumentare la sua velocità di movimento, il ragazzo anche con la sua pelle di pietra cominciava a sentire la brezza del vento intorno a lui e i suoi capelli venivano sparati all’indietro dalla potenza delle correnti d’aria che li venivano addosso. Però i suoi piedi erano come se fossero ancorati alla nuvola impedendogli in qualsiasi modo di cadere da essa, anche mentre volava alla velocità di 500 km/h, fu a quel punto quando David noto come stesse superando ampi tratti di terreno e che si stesse avvicinando sempre di più verso la città che gli aveva dato i natali, dove sua madre lo stava ancora aspettando. Più si avvicinava a Night City più David cominciava veramente a sentirsi come se fosse la reincarnazione del Grande Saggio Pari al Cielo, con il suo bastone in mano e mentre cavalcava una nuvola nel cielo si sentiva veramente a suo agio nonostante non si fosse mai ritrovato in una situazione del genere, come se il bastone avesse sempre fatto parte di lui, come se quella nuvola fosse il suo destino. Dopo qualche minuto di viaggio il giovane Martinez si ritrovo a volare sopra Night City e doveva ammettere che da quell’altezza anche gli immensi edifici che si era ritrovato per tutta la vita a guardare dal basso verso l’alto, adesso sembravano castelli di sabbia e gli AV che volavano attorno gli sembravano mosche (quasi si sentiva un coglione per aver invidiato quelli che ne possedevano uno, visto che adesso lui aveva qualcosa di assolutamente migliore). Però lo sguardo di David si sposto verso l’Arasaka Tower e nella sua mente non li torno in mente che non sarebbe più dovuto andare a quell’accademia che aveva sempre detestato o il fatto che aveva un sacco di cose da restituire e da pagare loro, ma solo le ultime parole che gli aveva detto sua madre “mio figlio merita di stare in cima all’ultimo piano dell’Arasaka Tower, puoi farcela hai la stoffa per riuscirci.” Certo che aveva la stoffa per riuscirci, quel giorno lo aveva dimostrato e avrebbe esaudito il sogno di sua madre, solo non nel modo in cui lei avrebbe voluto. Quindi nonostante la sua destinazione finale fosse il Megaedificio H4, il ragazzo fece andare la sua nuvola fino a Corpo Plaza, mentre Sun Wukong con un tono di voce che sembrava stranamente preoccupato chiese a David: “Dove stai andando?” La risposta di David fu: “A mantenere una promessa.” Il giovane Martinez stava agendo senza pensare, guidato dal sentimento e non dalla ragione, ma mise la sua nuvola proprio sopra il tetto dell’Arasaka Tower e poi scese da essa con un balzo, atterrando proprio sull’enorme struttura simbolo della potenza della più influente corporazione al mondo. David ce l’aveva fatta aveva realizzato il sogno di sua madre, era in cima all’Arasaka Tower, il ragazzo aveva un largo sorriso di trionfo sul viso e si mise a guardare il panorama intorno a lui, sentendosi veramente il re del mondo. Però mentre David si deliziava per aver realizzato il sogno di sua madre, Sun Wukong si diede una bella palmata sulla fronte, pensando a come questa cosa avrebbe causato probabilmente più problemi del necessario, soprattutto perché Night City era piena di occhi… Soprattutto in un posto pieno di corporativi.

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