Con te

di acciugas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oggi ***
Capitolo 2: *** Ieri ***
Capitolo 3: *** L’altro ieri ***
Capitolo 4: *** Ti piacerebbe andare al mare ***



Capitolo 1
*** Oggi ***


Travolgente.

  • Sei impossibile -, sorrido chiudendo gli occhi, assaporando il profumo della tua pelle vicino al mio collo.

Impossibile come noi, impossibile come starti lontano, come pensare ad altro.

La cena è pronta e mancano pochi minuti all’arrivo dei ragazzi eppure mi sento così inebriata, senza freni che vorrei solo chiudere la porta a chiave e fermare il tempo.

  • Perché non metti un po’ di musica? -

Il pavimento è fresco e l’aria tiepida di una sera di Maggio mi solletica le gambe nude. Raccolgo i capelli e lo guardo mentre mi guarda. È la cosa più intima del mondo, l’unica cosa di cui non riesco a fare a meno. Il suo mezzo sorriso mi scioglie e la musica è come se già fosse partita. Scuoto la testa e mi avvicino a lui accarezzandogli il viso.

  • Mi travolgi -

Le sue mani scendono lungo i miei fianchi e mi sento nuda, trasparente, senza freni. Sento i suoi polpastrelli suonare una melodia sulla mia pelle ed è come un concerto in piena estate tra lucciole e cicale.

 

Abbiamo scritto ai ragazzi di tardare. Travolgente.

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Capitolo 2
*** Ieri ***


Senza senso.

  • Mi disarmi, mi confondi, non funzionerà mai -

Non ti guardo negli occhi come vergognandomi, a testa bassa come se sapessi l’errore delle mie parole. Testa e cuore non sono connessi.

Ti ho cercato, voluto, avuto ma io futuro sembra così assurdo da spaventarmi.

  • Mi hai sempre detto di trattarti da donna adulta e matura e te lo ripeto, vieni a vivere da me con Carlo e Agnese -

Indossi quella camicia bianca e sei di nuovo a piedi nudi nel mio appartamento mentre cammini avanti e indietro e non ti capaciti del perché non dica solo si. Ti fermi, mi prendi la mano e mi alzi il mento. Indossi gli occhiali da sole e lo odio perché quando siamo solo io e te non sei obbligato ad indossarli, eppure li hai.

Te lo sollevo e fisso le iridi verdi e i tuoi occhi segnati. 

  • Rimani
  • Vieni da me
  • Rimani qui 
  • Devi saltare, siamo arrivati fino a qua, devi rischiare

Intravedo dietro di lui una clessidra e sembra folle ma inizio a fissarla sperando la risposta fosse al suo interno. Lui mi bacia la fronte e indossa le scarpe per andarsene.

 

Dentro o fuori.

 

Dentro, senza senso.

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Capitolo 3
*** L’altro ieri ***


  • Ceci ti prego, mi sento morire

Brera, 20 Agosto, un caldo devastante nel quartiere. Sono a cena con Cecilia e suo marito in un piccolo ristorantino nuovo, per me.

Mentre ingurgito il mio calice di rosso facendomi arrossire in pochi secondi, tu ti avvicini, mi guardi sorridendo e mi stringi la mano.

Ti presenti ma alla fine sono io quella che deve ripete due volte il nome. Nell’alzarmi faccio tremare i calici del tavolo e mi sento una ragazzina. Cerco di ignorare il mio stesso sorriso stampato in viso e spero non lo veda.

Parli con Cecilia e riconosco la tua voce come se fossi sempre stato nella mia vita.

 

L’abito che indosso ti sfiora perché hai deciso di sederti accanto a me.

Prendi il mio calice vuoto e lo riempi. Lo riempi inconsapevolmente come riempirai la mia vita e la mia anima.

 

  • Siamo praticamente le ultime persone rimaste a Milano e mi piace da matti
  • Cosa ci fai qui? Hai abbandonato Bologna?
  • Ahimè appuntamenti. Non vedo l’ora di tornare a casa
  • Dal piccolo Carlo?
  • E dalla pace - mi guardi - ho in mente delle nuove canzoni - mi guardi e sento come il tuo respiro scrivere melodie nella mia mente

Li capii di desiderarti come non l’avevo fatto mai.

La mia mano sulla sedia sfiora la tua e tu la prendi sorridendo.

  • È stato un piacere 

 

Ti alzi e te ne vai, e io ti guardo ciondolare dietro l’angolo come segnassi il percorso da intraprendere. Vedo la tua camicia di lino lasciarsi muovere dal filo d’aria della notte e sento di nuovo il tuo profumo tra le mie dita.

 

  • Tieni il suo numero
  • Mi ha scritto
  • Gli ho dato il tuo numero appena ha voltato l’angolo
  • Ceci ti prego mi sento morire

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Capitolo 4
*** Ti piacerebbe andare al mare ***


  • Ti piacerebbe andare al mare?

Sento il vento tra i capelli e la tua voce sussurrarmi all’orecchio eppure sto solo leggendo un tuo messaggio alle 3 di notte.

Prendo il telefono e non leggo, voglio che mi scrivi ancora.

  • Ti porterei al mare. Dove sei? 10 minuti sono da te

Non ricordi nemmeno il mio nome e io non ho nemmeno digerito la cena che vuoi scappare con me. È la cosa più romantica del mondo cazzo.

Mi alzo e mi riempio un bicchiere d’acqua mentre guardo fuori dalla finestra le luci della strada.

Dentro di me sto già preparando la valigia, sono già sul pianerottolo e sto urlando al mondo quanto sono eccitata. 

Guardo Agnese nella sua culla e scuoto la testa. Ignoro la tua fantasia. Torno a letto.

Rimugino su ogni cosa, non prendo mai niente di pancia soprattutto da quando Alberto se ne andato. Non lo facevo prima e non lo faccio sicuramente ora, però se ci penso la situazione è così assurda è surreale che varrebbe la pena rischiare, uscire dalla mia comfort zone.

Conto i secondi nella speranza di addormentarmi ma non funziona. Guardo il telefono sul comodino nella speranza che si illumini, o forse meglio di no. Riguardo i messaggi, li leggo e rispondo.

  • Con la mente sono al mare con te

Ho il cuore a mille, mi sento così stupida ad aver risposto con queste parole. In un attimo ho di nuovo vent’anni.

 

  • E con la tua anima?

Il suo contro-messaggio non tarda ad arrivare. Sono le 4 di notte eppure è in grado di scomodare addirittura l’anima.

  • Anche

E punto, ho risposto, più di così non sarei in grado di fare.

 

Arriva il mattino e per un attimo sembra essere stato tutto un sogno. Mi sono addormentata pensandolo, fantasticando su qualcosa di cui ho sempre fantasticato ma che oggi sembra così realmente assurdo.

Il telefono è spento, probabilmente scarico. Non ho paura di leggere i messaggi, ho solo paura che sia stato solo un terribile incubo.

Milano è grigia dall’afa e dalla foschia. 

Meteoropatia.

Negativa, arruffata e stordita prosegue la mia giornata, Agnese al nido, io in azienda e il telefono personale ancora scarico.

Milano torna a sorridere con un temporale estivo con i fiocchi. La piccola stasera è da Alberto e spalanco tutte le finestre respirando.

 

Quando scende la notte decido che è ora di ricaricare il cellulare dandogli una chance.

Squilla.

  • Ti piacerebbe andare al mare?

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