Kiss me - ReiShino version

di Rota
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Crisalide ***
Capitolo 2: *** Fuco ***
Capitolo 3: *** Metamero ***
Capitolo 4: *** Antenne ***
Capitolo 5: *** Collembola ***
Capitolo 6: *** Occhi composti ***
Capitolo 7: *** Ali ***



Capitolo 1
*** Crisalide ***


shinorei 1
Crisalide

[258 parole]

Un sospiro esce spazientito dalle labbra nascoste dalla felpa scura, scivolando rapido sulla carne sensibile, fuoriuscendo fin troppo celermente, ad indicare una stonatura piuttosto evidente.
-Cosa ti succede, Shino kun? Il gatto ti ha mangiato la lingua?-
Quello sguardo irriverente, quella parlantina spudorata…
No, Rei certamente non pareva a prima vista un Aburame. Decisamente no.
E lo sguardo sostenuto che il suo adorato cugino assunse volle sancire questo significativo concetto.
-Potresti evitare di essere sempre così insolente, quando ti rivolgi alle persone… potrebbero scambiarti per uno stupido…-
Il ragazzo più grande sorrise, divertito da quell’interesse mal celato dall’indifferenza.
-Ti interesso così tanto, Shino kun? Addirittura preoccuparti per me… non ti pare addirittura eccessivo?-
Lo sguardo si fa più serio, come se, puntato indirettamente al suo obiettivo, potesse seriamente smuoverlo dalla sua strafottenza.
Come se davvero Shino credesse di poter qualcosa su Rei.
Altro sbuffo, per una cosa del genere non valeva neppure sprecare una sola parola.
Ma quello che un Aburame nasconde è prima di tutto la verità. E questo, Shino aveva la stramaledettisima tendenza a dimenticarlo come niente.
-Quanto sei premuroso nei miei confronti… Potrei quasi pensare che mi ami…-
Uno sghignazzo, e uno sguardo che si affina in maniera decisamente pericolosa, divenendo lascivo e seducente come un’amante che nasconde dietro la schiena un pugnale col quale toglierti la vita.
-Potrei quasi crederlo davvero…-
E’ un lampo, il sorriso di Rei torna luminoso come quello di nessun’altro Aburame.
Shino sbuffa, profondamente contrariato.
-Davvero impossibile…-

Crisalide, stadio intermedio degli insetti olometaboli, ciò che separa il bruco dalla farfalla.



Orbene, eccoci qua ^^
Questo è un altro dei miei esperimenti, oh yeah **
E per inciso, è per soddisfare la vena perversa di me e della MIA Rei chan **
...
Spero vi sia piaciuta ^^
alla prossima ^^

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Capitolo 2
*** Fuco ***


Reishino fuco
Fuco
[126 parole]

Labbra che schioccano, rumori molesti che si elevano indiscreti in aria, volteggiando leggeri come farfalle impazzite.
Nel buio più totale, la singola macchia di bianco pare brillare di immensa luce, così come nel silenzio più completo anche un solo ansimo poco accennato può diventare estremamente osceno.
-Quanto sei rumoroso, Shino…-
Un sorriso malizioso piega appena le labbra rosee, mentre queste calano nuovamente, instancabili.
Ma la bocca soggiogata, dai rossi limiti bagnati, si apre in una smorfia di disappunto.
-Non è solo colpa mia, Rei…-
L’ orgoglio la smuove, per un solo e semplice attimo, prima che una fame prepotente la distragga con altri suoni, con altri sapori.
E’ l’inutilità di un gioco senza fine rende questi estremamente eccitante…

Fuco, ape dal sesso maschile atta alla sola riproduzione.



Ecco il secondo piccolissimo capitolo ^^
Ringrazio Kiki per la recensione ^O^ grazie mille davvero <3
Bon, spero vi sia piaciuta, almeno un poco ^^
Alla prossima ^^

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Capitolo 3
*** Metamero ***


metamero
Metamero
[396 parole]

La missione, la missione era dunque finita.
Il Nukenin catturato, i soldi della taglia intascati, l’onore dell’intera Konoha salvaguardato.
Tutto nella norma, tutto così paradossalmente normale, banale quasi. Era insopportabile come ogni gesto meccanico, ogni singola situazione dovesse venir ripetuta ogni santa volta.
Andata, viaggio, ritorno.
I muscoli si flettono e rilassano, alternativamente, continuando a ripetere il gesto infinite volte, senza mai variare di una sola virgola.
-Neh, Shino… ti va una tazza di tè alla frutta?-
E ogni volta che il giovane Aburame tornava a casa c’era ad accoglierlo, a qualsiasi ora del giorno, in qualsiasi periodo dell’anno, sempre e comunque, puntuale come lo scoccare dell’orologio ad ogni ora, suo cugino. Rei. E la sua dannatissima tazza di tè in mano.
Quando si moriva di caldo e di sudore, quando si gelava per il freddo e la neve, quando c’era vento e pioggia, quando il sole spaccava le pietre.
Con quel sorriso che sembrava essergli stato stampato in faccia, tanto non si muoveva di una sola fottutissima virgola da quel viso, gli porgeva la tazza fumante in attesa di una risposta.
Che, da copione, mai arrivava.
Shino prendeva semplicemente la tazza in mano, andava lentamente al tavolo della cucina e lì beveva il suo tè, in rigoroso silenzio. Ben presto veniva raggiunto dal cugino maggiore, che si sedeva, sempre, sulla sedia davanti all’altro. E passavano i seguenti venti minuti a fissarsi.
Era come un rituale che si ripeteva, costantemente, nel tempo.
Dalla prima volta che Rei aveva abitato quella casa, lontano dalla proprie tombe, lontano dai propri conoscenti, lontano dalle proprie terre, Shino aveva assistito a questo ripetersi continuo di piccole cose, piccoli gesti quotidiani. Come a voler stabilire un senso a quel nome, famiglia, che non gli era caro solo in apparenza.
Il ripetersi delle cose le rende solo più incisive, questo lo sapevano entrambi.
Shino appoggiò silenziosamente la propria tazza sul tavolo di legno scuro, scrutando il vuoto.
Rei, sempre fissandolo, si sporse in avanti, con un sorriso che sapeva di ansioso sospetto.
-Che c’è, Shino kun? Qualcosa ti disturba?-
La mano del giovane cugino andò al viso, prendendo delicatamente le aste degli occhiali da vista, sfilandoli dal loro posto lentamente.
Shino, come da rituale, sbuffò, chiudendo ancora una volta il cerchio.
-No, assolutamente nulla…-

Metamero, parte che si ripete uguale a sé stessa, per sette, dieci e tredici volte, nel corpo dell’insetto.




Aww *-*
Terzo capitolo, seconda flash ^^
Spero sia di vostro gradimento *-*
Un grazie ENORME a Kiki per le splendide recensioni (L)

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Capitolo 4
*** Antenne ***


antenne
Antenne
[375 parole]



Guizzano gli occhi, da una parte all’altra del campo visivo, aiutati da una testa che si muove solerte.
Tutto sembra tacere, immerso in un silenzio quasi surreale.
Un semplice fruscio d’erba nel momento in cui la gamba si muove attenta.
Si sente uno sbuffo improvviso, provenire da dietro le spalle, ma questo non desta la minima distrazione. E’ uno scontro di principi, quello che si sta svolgendo in quel momento, come se la cattura di un agile grillo meritasse davvero così tanta importanza.
Eppure Rei dedicava più forze alla caccia che ad altre faccende ben più piacevoli; questo, Shino, irritava assai.
Specie se guardava il viso del cugino tutto concentrato in un’attività che non fosse l’irritarlo oltre misura, specie se pensava al fatto che il destinatario di tutte queste perverse attenzioni non era nemmeno lontanamente lui, specie se considerava che i pensieri appena espressi erano sintomi malati di una gelosia che non avrebbe dovuto neppure esserci.
Ma eccolo, lì, finalmente, quel minimo gracidare spaventato, quello zampettio veloce e terrorizzato, un balzo nel vuoto, nella speranza vana che la timida e discreta presenza verde passasse inosservata.
Troppo tardi, le mani si chiudono a gabbia mentre il grillo, finalmente, è catturato.
-A- ha, Shino! Ho vinto la scommessa!-
Il più giovane guarda il proprio parente come se avesse intenzione di incenerirlo, o almeno questo deduce Rei dal suo teso silenzio ostinato.
Chi è abituato a vivere nel silenzio, impara presto ad interpretarlo finemente. E Rei è un maestro a capire le parole non dette da quel suo cocciuto cugino.
Si alza da terra, porgendo le mani a Shino; il grillo gracida in una maniera pietosa, rinchiuso in quella gabbia di carne.
-Che dici? Non canta in maniera stupenda?-
Oltre al danno, la beffa. Shino non vuole sopportare oltre.
Stizzito, irrigidisce i muscoli delle braccia e si volge arrabbiato, pronto a sfuggire agli sberleffi indiscreti del cugino. Ma neanche fatto un passo e si sente afferrare per il braccio ed è strattonato indietro, finché non si ritrova il viso a diretto contatto col petto di Rei e le braccia di questi tutt’avvolte attorno alle sue spalle.
-Ma ora voglio sentire una voce ben più piacevole…-


Antenne, organi sensitivi fittamente irradiati da nervi che li collegano direttamente al cervello.





Hola *O*
Ecco qua l'ennesimo capitoletto ^^
Spero vi sia piaciuto **
Alla prossima **

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Capitolo 5
*** Collembola ***


reishino collembolo
Collebola
[650 parole]




Lo sguardo attento e severo del giovane Aburame, ancor celato dall’ombra degli occhiali scuri, si era posato – immancabilmente – sopra di una figura che, col suo quasi isterico esibizionismo, stava violentemente rubando l’attenzione che il povero ragazzo aveva voluto destinare ai suoi amatissimi insetti.
Parlava, parlava e parlava ancora, senza smettere un solo attimo. E dacchè la giornata era bella, il sole alto nel cielo, la Natura stessa in cui si erano immersi alla ricerca di qualche rara specie da addomesticare verdeggiava rigogliosa, lui proprio non riusciva a stare fermo.
Con malcelata rabbia, Shino si rivolse al cugino maggiore.
-Rei, piantala di infastidirmi! Sto cercando di lavorare!-
L’altro Aburame lo guardò, fermandosi nella stessa posizione in cui l’urlo l’aveva colto. Ma u solo un attimo di smarrimento, poi un nuovo sorriso radioso comparve a incurvare le sue labbra sottili.
-La mia sola presenza è causa di tanto sconcerto, cugino?-
Shino replicò stizzito, volgendo lo sguardo altrove per non dover sostenere quei maledetti occhi maliziosi.
-Se pregato di non mettermi in bocca parole non mie… e ora vedi di tacere…-
Giusto il tempo di focalizzare il pensiero su quel piccolo insetto visto sulla foglia di un basso alloro, quand’ecco che due braccia – assolutamente silenziose, quasi discrete – avvolgono il busto di Shino imprigionandolo in un abbraccio.
Rei non disse alcuna parola, nemmeno quando chinò il viso andando a baciare la guancia del proprio parente.
Ma poi non resistette più, la sua vera inclinazione di perfetto rompiballe nonché di oratore provetto vinse la voglia di soddisfare le insane tendenze del cugino minore. Allungò una mano in avanti, andando a prendere delicatamente l’insetto che placido cominciò a camminare sul palmo della sua mano. Sentiva che non v’era assolutamente nulla di cui preoccuparsi.
Sospirò, Rei, prima di soffiare nell’orecchio di Shino.
-Non pensi… che possa essere frustrante per un insetto non poter volare?-
La mano girò, per permettere al piccolo esapodi di continuare la sua camminata trionfale. Shino orami aveva fissi gli occhi su di quello, come rapito al contempo dalla sua nel tentativo di non dare la minima soddisfazione a Rei.
Quanto odiava quando faceva così!
-La Natura li ha creati così, perché così devono essere. Non c’è nulla di sbagliato in questo…-
Il minore incarnava lo spirito scientifico dell’Entomologo così come il maggiore quello dell’amante di ogni creatura vivente dello stesso.
Due facce della medesima medaglia.
Ma l’altro Aburame non demorse, continuando quanto aveva da dire.
-E’ una limitazione crudele… gli insetti sono fatti per volare…-
Uno sbuffo, poi una semplice alzata di spalle.
-Non ci si può far nulla, Rei…-
L’insetto alla fine saltò, librandosi in aria e atterrando sul terreno morbido, liberando così la mano di Rei che andò a poggiarsi nuovamente sulla spalla di Shino.
Sorrise, Rei, accarezzando la guancia del cugino con le labbra morbide.
-Non pensi che per un insetto sia triste non saper volare, Shino?-
Il giovane si irritò, replicando a questa domanda con un moto di stizza piuttosto notevole.
-Non c’è bisogno che ti ripeti… la mia risposta è sempre la stessa…-
Tentò di liberarsi da quella stretta invadente, ma quello che riuscì ad ottenere fu solamente un abbraccio più stretto. Una mano di Rei andò a prendergli il mento, facendogli girare leggermente il viso, così che – finalmente – si potessero guardare negli occhi.
Rei sorrise ancora, inclinandosi lievemente in avanti.
-Vuoi provare a spiccare il volo con me, Shino?-
Ancora un poco, ancora un poco. Quasi le sue labbra toccavano quelle di Shino quand’ecco che si ritrasse, fermandosi all’istante.
-Oppure vuoi rimanere ancorato a terra, nella triste solitudine di ogni collembolo?-
Vide più o meno chiaramente il dubbio attraversare gli occhi chiari del cugino, quasi si stesse veramente domandando se tutto quello fosse una presa in giro o altro.
Alla fine si decise.
-Quanto sei cretino, Rei…-
E annullò la distanza che li divideva.


Colleboli, classe d’insetti privi d’alcuna ala.






Ed eccomi qua, dopo tanto tempo.
Con una one shot, per farmi perdonare ^^
Spero vi sia piaciuta **

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Capitolo 6
*** Occhi composti ***


occhi
Occhi composti
[209 parole]






La coscienza fa capolino nella nube scomposta di pensieri tortuosi, aprendo gli occhi nella notte profonda di nero pece.
Tiri le calde coperte quando hai steso i muscoli tra le lenzuola, togliendo il torpore leggero che avvolgeva il corpo – completamente. Le braccia si alzano in aria prima di andare a poggiarsi sul materasso e sollevare di un poco il busto.
Come chi non rimembra ti guardi attorno, scorgendo qualche ombra al di là del letto.
Ed ecco che il tuo sguardo si posa – quasi fosse stato veramente un caso – su di quel ragazzo mezzo nudo accanto a te, ancora totalmente rapito dal sonno.
Senza occhiali il suo viso pare nudo ai tuoi occhi chiari, la sua pelle candida risalta sotto la capigliatura scura come uno specchio trasparente.
E’ bello Shino, anche ora che la coscienza non lo muove.
E’ bello Shino, così abbandonato e senza difese.
Basterebbe una semplice carezza – un dolce muoversi, tendersi verso di lui – e quell’incanto silenzioso scomparirebbe in una nuvola di fumo. Qualche sbadiglio e qualche parola impastata di stanchezza.
Ma non hai il coraggio Rei d’annullare quel sogno così incantevole.
Sorridi, restando immobile al tuo posto. E releghi con un ultimo sospiro la bellezza di una passione ardente al giorno pieno di sole e luce.

Occhi composti, fotorecettori più complessi, preposti alla percezione delle immagini.

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Capitolo 7
*** Ali ***


ali
Ali
[184 parole]




Essere piccoli – tanto minuscoli da poter essere scambiati per un grumo di polvere scuro che irrita gli occhi e basta – è la cosa che permette di sopravvivere il singolo insetto.
Da solo non può fare altro che fuggire: è in gruppo che diventa invincibile.
Eppure, eppure egli così piccolo può una cosa che molti altri non osano neanche.
Stende le proprie braccia appena trasparenti, salta ed eccolo che si confonde col cielo, immenso blu.
Non ti pare, Shino, che per quanto insignificanti gli insetti abbiano il più grande dei privilegi?
Fluttuare senza padroni in un mondo sconfinato, galleggiare leggeri e leggiadri nel mezzo del nulla.
Però – sai – non devi provare invidia verso questi piccoli esseri.
Anche gli uomini possono volare, te lo garantisco io.
Forse il loro corpo resterà ancorato a terra, vinto da quella forza incredibile che è la gravità. Ma c’è qualcosa che li rende migliori – più alti di qualsiasi altro essere vivente.
Dammi le mani, Shino. Porgimele e stringi i miei palmi, con convinzione.
Ti insegnerò a volare.



Ali, pellicola di membrana sottile atta al volo.




Con questa ultima ff io mi accingo a terminare la raccolta.
Spero abbiate potuto apprezzare <3
A Rei chan, come sempre <3<3<3

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