Il viaggio (di chi resta)

di mercurioingocce
(/viewuser.php?uid=1074494)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il fiocco ***
Capitolo 2: *** Città deserta ***
Capitolo 3: *** Tempesta ***
Capitolo 4: *** Ricordi ***
Capitolo 5: *** Un ruscello ***
Capitolo 6: *** L'oceano ***



Capitolo 1
*** Il fiocco ***


Stoccolma

Ti vedo passeggiare per Stadsholmen*,
rimuginando sul cuore che hai lasciato qui.
Hai ancora il fiocco rosa in testa,
un ricordo d'affetto lontano
di mani laboriose che hanno stretto
le corde dell'altalena per farti volare.




 
*Stadsholmen: una delle 14 isole che compongono Stoccolma.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Città deserta ***


Casa

Se ne vanno tutti tranne me,
il dottor De Martin all'angolo della strada,
il nipote del vicino, il mio primo amore,
i figli pigri di una Madre insensibile.
Inetta! Codarda!
Perchè non tagli le radici marce che ti legano i piedi?

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Tempesta ***


Londra

Odore di tempesta
nelle valli e nelle case,
profumo di petricore*
sui marciapiedi del paese.
Corri bimbo, nasconditi!
prima che il ghiaccio ti colga.
Ma bimbo non sei più da anni,
rilassati. L’incubo è terminato.
Lì, all’ombra dello Shard, **
dove i vetri non si sfaldano con il vento.
 

*l’odore della pioggia che si incontra con il terreno asciutto.
**detto anche La Scheggia, è un grattacielo simbolo di Londra.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Ricordi ***


Londra

Ricordi dai campi,
d’afa e di foglie
sugli specchi del palazzo
Ahi! Nostalgiche doglie.
 
Ricordi di sterpaglie
dolenti sotto il fumo,
di libellule assetate
disegnando un ricamo
 
sulle onde della corrente
s’ode il fruscio leggero
come tintinnio di pioggia
precedente il furioso nero.
 
Ricordi di sole
cocente sulla pelle
lontano dal grigio
sfondo delle rosse Sentinelle.*
 
Non più dimenticherai
la gioia dei piedi
che scalzi sull’erba
percorrevano sentieri
 
mai più rivissuti,
costantemente adorati.
Annoda la cravatta,
è la vita degli emigrati.



*le King's Guards

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Un ruscello ***


Casa

C'era un ruscello, poco laggiù,
teatro d'affanni, di lacrime e d'inganni.
C'era un fringuello che cantava la tragedia
di due bimbe che correvano in mezzo alla biada.
C'era una madre, ora una nonna,
al vitigno tendeva, mano sulla ronca.
C'era un fratello un pochino distante,
aiutava il padre a cogliere le piante. 

Ma ora al ruscello c'è solo una vecchia
a guardare le damigelle rincorrere il vento
e ricordare quel giorno funesto,
il giorno in cui le bimbe divennero donne,
scapparono dall'acqua che le aveva inghiottite
e mai più tornarono tra quelle acide fratte.
Di loro rimane solo il ricordo dei volti
nei giovani sorrisi che portano il loro nome.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** L'oceano ***


Christ town

Fa freddo, Carolina,
lì nella terra dei Maori?

Più freddo di casa
a tre gradi sottozero
dove una madre aspetta
il ritorno di una famiglia perduta.
Più freddo dell'ago
che intingi nell'inchiostro
e tracci segni perenni:
ma ancor più costanti sono
i solchi del tuo passato.
Non fa freddo, Carolina,
tra le mura che hai costruito
per ripararti dal gelo che trascinavi?
Una mano ti ha riparato dal vento,
altre due ti hanno sorretto
così non ricadessi nell'Oceano.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4058172