The Moon

di Minerva1120
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** The rash gestures of an idiot ***
Capitolo 3: *** That's why people disgust me ***
Capitolo 4: *** Truth or Dare ***
Capitolo 5: *** Looking for help ***
Capitolo 6: *** Blood in the face ***
Capitolo 7: *** Silas' Secret ***
Capitolo 8: *** Infected blood ***
Capitolo 9: *** I don't leave you ***
Capitolo 10: *** The price of a stupid choice ***
Capitolo 11: *** Five years later ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


 
Prologue   
 Go Tell Aunt Rhody
Mi tolsi le cuffie dalle orecchie e guardai fuori dal finestrino, l’auto sfrecciava ad alta velocità lungo la strada, forse andava anche troppo veloce ma visto che tanto in quella zona non c’era un cane non sarebbe stato un problema -Wow ragazzi! Guardate che luna piena c’è stasera!- Notai io venendo bellamente ignorata dagli altri due che erano troppo occupati a raccontarsi cazzate per ascoltarmi, io e i miei amici Philip e Martin ci stavamo dirigendo verso la foresta che stava vicino al campo estivo di Big Lace Field, un campo di proprietà della famiglia Mason, una famiglia che gestiva quel campo dall’iniziò del novecento, ci stavamo andando perché i miei amici gestivano un canale Youtube che parlava di paranormale che stentava a decollare e speravano che con il mio aiuto le cose sarebbero cambiate ma la cosa mi lasciava dei dubbi visto che saremo andati ad indagare su qualcosa di troppo fumoso, secondo alcune leggende locali che la famiglia Mason cercava di smorzare, probabilmente perché facevano a loro cattiva pubblicità c’era una creatura che ogni notte di luna piena si aggirava per le foreste intorno al campo ma il problema era che quella creatura non era descritta in nessun modo, non si sapeva come era fatta l’unica cosa certa era che in zona erano molte le persone scomparse anche se di recente il fenomeno era diminuito e di parecchio. Presi uno specchietto e mi guardai, non ero molto convinta di voler apparire in video, io ero una ragazza di colore con il fisico da modella ma che purtroppo mamma natura aveva dotato anche di una brutta vitiligine che mi aveva riempito il corpo di macchie bianche e molto grandi, fin da quando ero piccola le prese in giro per quelle macchie erano state innumerevoli e mi ricordavo perfettamente come i bulletti della scuola trovavano divertente muggirmi dietro ogni volta che mi vedevano -Matilda siamo arrivati.- Disse Philip emozionato fermando la macchina -bene, abbiamo tutti le torce e i telefoni?- -Abbiamo tutto.- -Bene.- Dissi scendendo dall’auto e accendendo il cellulare e cominciando a registrare -ok, benvenuti a tutti su “Mister Mistero, il canale dove l’inspiegabile viene spiegato”, io sono la nuova conduttrice per questa avventura dove andremo a scoprire per primi che cosa sia la creatura che infesta la foresta intorno al campo estivo di Big Lace field, ovviamente stanotte c’è una bellissima luna piena per…- -Ehi ragazzi! Qui di lune piene ce ne sono ben tre!- Mi girai e vidi Philip e Martin che mostravano il culo al telefono, io alzai gli occhi al cielo -e si stupiscono del fatto che il loro canale non ha successo, sapete un’altra persona a questo punto avrebbe spento il telefono e se ne sarebbe tornata a casa ma quei due coglionotti che vedete lì sono due miei amici e anche se la mia presenza non cambierà le cose voglio provare lo stesso ad aiutarli visto che quando non si comportano come due imbecilli sono bravi a fare le cose. Ora la creatura che stiamo andando a cercare è ignota, nessuno sa che aspetto ha, l’unica cosa certa a questo punto è che gira solo con la luna piena se scoprissimo qualcosa questo renderebbe noi e voi cari telespettatori i primi a svelare cosa sia questa arcana creatura.- Ci addentrammo nella foresta in cerca di qualche indizio -la foresta è inquietante!- -Si! Presto saremo le vittime di un serial Killer! Verrà ad ucciderci tutti!- -Philip finiscila! Lo sai che ho paura dei Serial Killer.- -SI, hai anche paura dei pesci e dei cartonati Brutus Brain, il cantante di quella Band Heavy Metal che piace tanto a tuo fratello.- -Ragazzi ci vogliamo concentrare? Come pensate di trovare degli indizi se state a ciarlare di altro?- -Scusaci.- -Se volete che il vostro canale abbia successo dovete essere professionali e oltre a questo la foresta è piena di radici sporgenti se non fate attenzione a dove mettete i piedi finite a terra.- Riprendemmo a camminare in silenzio schivando le radici che sbucavano dal terreno -la foresta si è fatta più fitta in questo punto.- Commentai io guardandomi in giro -già, per fortuna abbiamo le torce se no non ci vedremo nulla.- Commento Martin -ehi! Ragazzi!- Ci richiamò Philip -cosa c’è?!?- -Venite penso di aver trovato un indizio!- Seguimmo la voce di Philip e lo vidi indicare un albero, ci puntai la torcia contro e vidi dei segni sugli alberi, puntai il cellulare contro di essi e dissi -abbiamo forse trovato un indizio cari telespettatori, dei segni sugli alberi che a guardarli sembrano freschi.- -Secondo te chi li ha fatti Matilda?- Io gli accarezzai pensierosa -mmm so che in zona ci sono degli orsi ma a guardarli sembrano troppo strani per essere fatti da un orso, qui c’è qualcosa incastrato…eccolo qua.- Estrassi quella che pareva un’unghia -e questa?- -Un unghia nera, sembra quasi umana ma se fosse vero direi che questa persona dei problemi con le unghie e che dovrebbe farsi una manicure urgente.- -Potrebbe averli fatto un Wendigo.- Commento Martin -un Wendigo?- -Si è una creatura leggendaria, con mezzo corpo umano e mezzo corpo di Wapiti che...- In quel momento sentimmo un verso di agonia -un Wapiti!-Esclamò Philip spaventato -deve essere ferito, vado a vedere.- Dissi io -aspetta mi hai sentito prima! Potrebbe essere un Wendigo -ma per cortesia, vado a vedere magari si è fatto male inciampando su una radice.- -Matilda non è una grande idea separarci.- -Tranquilli torno subito.- -Questa è una delle classiche frasi che dicono quelli che stanno per morire nei film horror!- Seguii i versi dello Wapiti e lo trovai poco più avanti a terra con un enorme segno di morso sulla gola -oh mio dio!- Sentii Martin e Philip urlare -ragazzi!- Corsi in dietro pensando che un orso gli avesse attaccati, probabilmente aveva fatto lo stesso con il Wapiti, arrivai nella zona dove li avevo lasciati e li trovai a terra con gola strappata a morsi -oh mio dio! Udii un ringhio provenire alla mia destra, mi girai e vidi qualcosa fra gli alberi, urlai da terrore e scappai via terrorizzata -che cazzo era quella cosa? Non l’ho vista bene ma non era di certo un orso. Era la creatura che stavamo cercando? Allora era vera?!?- Pensai spaventata continuando a correre il più velocemente che potevo sperando di poter raggiungere la nostra auto ma non mi ricordavo dove l’avessimo parcheggiata, non sapevo nemmeno se stessi andando nella direzione giusta ma non potevo rallentare, la creatura mi era dietro -dio dio! Dov’è quella macchina?- Riuscii a sfuggire alla vista della bestia e vidi un tronco enorme, mi ci infilai dentro e cercai di fare più silenzio che potevo, sentii la creatura avvicinarsi e saltare sopra il tronco, io deglutii spaventata e attesi sperando con tutto il cuore che non si accorgesse di me se no in quella posizione ero morta, attesi secondi che parvero interminabili con la creatura che ringhiava appena sopra di me poi essa scese dal tronco e corse via, attesi qualche minuto aspettando che non sentissi più niente e poi uscii dal tronco e mi guardai attorno -cazzo mi sono persa! E adesso come trovo la macchina?!?-  Un rumore alle mie spalle mi spaventò e io corsi via, perché avevo accettato di andare? A quell’ora potevo essere a casa mia a mangiare il gelato davanti alla tivù guardando un horror di serie zeta e invece…un suono alla mia destra mi fece sobbalzare, mi voltai di scatto e vidi la creatura che si voltò verso di me e mi corse incontro -no!- Urlai correndo via -no no!- Corsi lungo gli alberi e per un soffio non caddi dentro un fossato con sotto il fiume ingrossato -merda!- Mi rigirai in tempo per vedere la creatura balzarmi addosso, spaventata mi riparai con un braccio e la creatura me lo morso, urlai dal dolore e afferrai dalla tasca il mio inseparabile coltellino d’argento, un regalo di mio nonno e colpii la creatura all’occhio, quella ululo di dolore lasciandomi andare e io persi l’equilibrio e caddi sotto nel fiume.-
 
 

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Capitolo 2
*** The rash gestures of an idiot ***


The rash gestures of an idiot 
Ascoltare Moonlight Ariana Grande 
Charlie 
 
Aprii gli occhi e mi ritrovai nel bel mezzo di una radura circondato da alberi, mi guardai attorno confuso non sapendo perché fossi lì e udii una voce angelica chiamare il mio nome -Charlie? Charlie!- -Veronika?- Seguii l’angelica voce e trovai Veronika in una specie di piscina naturale, sembrava un angelo sceso dai cielo, era nuda con i suoi lunghi capelli biondi sciolti che gli coprivano il seno che era aumentato di due taglie  -Charlie vieni da meee! Sono tutta tua.- -Arrivo!- Esclamai eccitato correndo ad abbracciarla e a baciarla con passione quando una serie di risatine  provenienti dagli alberi mi distrasse -ma che?- Mi risvegliai e mi ritrovai con le braccia sollevate come se stessi abbracciando qualcuno con le labbra a bacio e i bambini che mi guardavano divertiti ridendo come matti -aaah!- Urlai imbarazzato abbassando le braccia -mi sa che al signor Jefferson si è alzato il pipino!- Esclamò Ben indicandomi divertito -ehi non c’è nulla da ridere, quando sarai grande anche tu avrai questo problema!- Esclamai io imbarazzato mettendomi a sedere -e ora invece di stare qui a pigliarmi per il…sedere vestitevi e preparate i borsoni che oggi è il nostro ultimo giorno qui e fra poco è ora di colazione!-  I bambini mi presero ancora un po’ per il culo mimando un bacio e poi andarono a preparare i borsoni. Il mio nome è Charlie Jefferson, sono un ragazzo di vent’anni dal fisico da atleta, i capelli biondi a spazzola egli occhi verdi, oggi era il mio ultimo giorno di lavoro come Tutor del campo estivo Big Lake Field, lavoravo in quel campo dalla settimana dopo la fine della scuola a una settimana prima dell’iniziò insieme ad altri ragazzi fra qui c’era la mia attuale ragazza Veronika Volkow, una stangona bionda russa con gli occhi azzurro chiaro e un seno da paura, Silas Mikkelsen, un ragazzo di diciannove anni che non si poteva certo definir mister simpatia affetto da albinismo totale1, dall’aspetto androgino con i capelli bianchi lunghi fino alle spalle, la pelle bianchissima, il viso da bambolina e gli occhi di uno strano colore grigio bluastro e una brutta malattia della pelle (almeno a detta sua) che gli costringeva ad avere il petto bendato nella parte superiore, quando l’avevo conosciuto per la prima volta l’avevo scambiato per una bella gnocca, mi ricordavo ancora l’imbarazzo che avevo provato quando lui ha rivelato chi era veramente ridendomi dietro per il mio errore insieme a tutti gli altri, poi c’era Dylan Baker, vent’anni dai capelli castani corti, gli occhi scuri, le fossette, un eterno sorriso sul volto e tatuaggio di una zampa di lupo stilizzata sulla parte superiore del braccio destro e visto un brutto incidente avvenuto alla maggior parte dei suoi vestiti di solito indossava soltanto la sua maglietta a maniche grigia con il logo dei Lollipop, poi c’era Luca sala, un ragazzo soprannominato pel di carota dal sottoscritto per via dei suoi capelli rossi e ricci e la faccia piena di lentiggini e gli occhi verdi, a seguire Mia Gray, una ragazza con sempre i capelli di colori artificiali, quest’anno tinti di rosa e azzurro e gli occhi verde chiaro e alla fine per ultima ma non meno importante c’era Nana Yamamoto, ragazza giapponese con il caschetto nero con le punte bionde e vestita sempre all’ultima moda, noi sette eravamo i Tutor del campo e ognuno si occupava di un gruppo di cinque bambini che andava dai sei ai dieci anni. Il suono degli altoparlanti che venivano attivati attirò la mia attenzione e sentii la voce di Dylan -buongiorno a tutti campeggiatori! Oggi è il nostro ultimo giorno qui al campo quindi questo vuol dire che questa sarà l’ultima notizia di questa lunga estate, la notizia riguarda un fatto che ha tenuto tutti con il fiato sospeso per una settimana, il dentino della piccola Susy, scomparso una settimana fa dopo il pranzo di domenica è stato ritrovato sano e salvo, ora si trova dalla sua padroncina in attesa di essere dato alla fata del dentino o il topolino sarà la piccola Susy a decidere a chi affidarlo.-  -Merda siamo in ritardo!- Pensai correndo dietro la tendina per poter avere un po’ di privacy e cambiarmi, indossai una maglietta a maniche corte verde e i pantaloncini e uscii fuori dalla tendina, finii di preparare il borsone e lo richiusi -allora piccole pesti siete pronti?- -Si signor Jefferson!- -E basta con questo signor Jefferson, mi fate sentire vecchio chiamatemi Charlie.- -Ok signor Jefferson!- Io sospirai e scossi la testa -ok andiamo su.- Uscimmo dalla nostra casetta e vidi Luca uscire dalla sua con i suoi bambini -ehi pel di carota! Siamo in ritardo?!?- -E me lo chiedi pure, lo sai che quando Dylan inizia con i suoi messaggi dovremmo essere già in sala mensa.- -Sarà meglio sbrigarci allora, forza bambini muoviamoci che se no il signor Morgan si arrabbia con tutti noi.- Raggiungemmo la baita ed entrammo nella sala mensa dove c’era casino come ogni mattina -oh finalmente siete arrivati, stavo per chiamare i soccorsi.- Disse il signor Morgan facendo la sua apparizione -scusa per il ritardo.- -Non fa niente e…..Luca non dirmi di nuovo che hai la gomma da masticare nei capelli!- Esclamò il signor Morgan vedendo che Luca gli stava per fare una domanda -io…- -Santo cielo Luca ma te li devo tagliare questi capelli? È la quarantesima volta in questi due mesi che ti succede.- -È stato un incidente signor Morgan, Adam non l’ha fatto a posta voleva vedere se riusciva ad imitare una scena di un film.- -Ora sedetevi che se no Gloria non ci da la colazione.- Feci a sedere (a fatica) i bambini a tavola schivando un pallone che mi stava per beccare in faccia -niente palloni in facci alla gente!- Esclamai guardando con invidia il gruppo di Silas che stava seduto composto, perché lui doveva avere bambini così bravi mentre io avevo delle bestie di satana, quel giorno Silas indossava una maglietta nera con il logo di una band Heavy metal, un giubbino di cuoio nero senza maniche e dei pantaloni neri pieni di borchie e strappi -piantala di fissarmi Charlie! Lo sai benissimo che odio la gente che mi fissa e parlando di guardoni.- Mi voltai e vidi che stava entrando Dylan, Dylan si era preso una mega cotta per Silas, fin dal nostro primo giorno di lavoro tre anni fa, anche se nessuno capiva il perché di questa cotta, Silas faceva lo stronzo un po’ con tutti ma con Dylan era particolarmente cattivo quando lo voleva, avevamo provato più volte a far gettare la spugna a Dylan ma lui non demordeva, diceva che lui sapeva che Silas non era così stronzo come voleva far sembrare e sarebbe riuscito a far uscire il suo vero carattere. -Bene ragazzi! Oggi è il nostro ultimo giorno qui e visto che siamo tutti prima di colazione voglio fare un discorso.- Tutti ci azzittimmo e Morgan sorrise - è passata un’altra estate, sembra solo ieri il giorno in qui voi bambini e ragazzi siete venuti qui pronti a incominciare questa nuova avventura insieme ma invece sono passati due mesi, questi due mesi sono volati e sono felice di sapere che tutti voi soprattutto i bambini che quest’anno purtroppo ci lasceranno vi siete divertiti, ci mancherete molto e non vedo l’ora di vedere come riusciremo a dare gioia ai nuovi bambini che verranno il prossimo anno al vostro posto, ora visto che questo è l’ultimo giorno in accordo con la cuoca per colazione ci saranno i Pancake con la nutella!- Un coro di gioia si levò da tutti. Dopo colazione i bambini vennero caricati (con molta fatica, il gruppo di Silas e Dylan non voleva lasciare i rispettivi tutori) sull’autobus che partii -alla prossima estate!-  Urlammo io e Nana -poverini erano tutti così tristi, non se ne volevano proprio andare.- Disse Nana -vedrai che gli passerà.- -Come passerà a te per Veronika?- -Ehi la cosa fra me e Veronika è differente!- -Ueee! Non ce la faccio a passare il resto dell’anno senza di te! Ueee!- -Ehi io non ho pianto! E comunque non è facile per noi, viviamo a due stati di distanza e le storie a distanza sono complicate, vorrei vedere te stare tutto questo tempo lontana dal tuo fidanzato.- -Il mio l’ho mollato infatti, le storie a distanza non fanno proprio per me ora che ne dici di andare a prendere i borsoni che ci sono alla baita prima che arrivi Veronika con i suoi.- -Ok.- Andai alla porta della Baita e quella si aprii e trovai Dylan -ehi ciao! Ci aiuti a caricare i borsoni?- -Ahem mi dispiace ma non posso.- -E perché?- -Be…perché la porta si è rotta e la sto riparando.- Disse lui incominciando a chiuderla -ehi! Dylan aspetta.- -Mi dispiace non riesco a tenerla aperta!- -Dai! Dylan per favore!-- Non ce l’ha faccio….nuuu!- Dylan chiuse la porta e scoppio a ridere -mi dispiace è chiusa.- Io sospirai e provai ad aprire la porta ma era stata chiusa a chiave -che palle!- Pensai dirigendomi verso la finestra che dava sulla biblioteca, la raggiunsi e vidi dentro Silas che disegnava e ascoltava qualcosa con le cuffie, bussai alla finestra e lui si volto verso di me e sbuffo alzandosi dalla poltrona e venendo ad aprire -lo sai che esiste quella cosa chiamata porta d’ingresso cretino?- -Dylan me la chiusa in faccia.- -Idioti, sono circondato da idioti entra su.- -Grazi…ah!- Esclamai inciampando e cadendo faccia a terra -coglione!- Esclamò Silas divertito tornando a sedersi, mi alzai in piedi e mi pulii i pantaloni e uscii dalla stanza e vidi Dylan seduto sulle scale che rideva divertito -ti sembrava uno scherzo divertente quello?- -Oh si!- -Spiritoso, che ci fanno quelle sedie sulle scale?- -Quelle? Le ha messe il signor Morgan, dice che per evitare che gli animali salgano sopra, forse teme che arrivi quella bestia che sta decimando i Wapiti nei paraggi.- -Quale bestia?--Non hai visto i cartelli? Qualcosa sta decimando i Wapiti nei paraggi.- -Sarà un orso.- -Oh magari qualche divinità antica a qui dovremo offrire te in sacrificio nel caso arrivi qui.- -Perché io? Mandaci Silas che ha la carne più tenera.- -No, lui ha un culo troppo bello per sprecarlo così.- -Ora puoi aiutarci?- Dylan scosse la testa -no, aspetto qui che Morgan ci ridia i telefoni e vedo se gli posso succhiare un po’ di energia.- -Bleah!-  Esclamai disgustato -Charlie quanto ci vuole per quelle borse!- -Arrivo Nana!- Recuperai i borsoni e tornai da Nana che mi stava aspettando con sguardo spazientito -ecco le borse.- -Bene, mettile via che io vado in bagno.- Nana si allontanò e io sospirai -uffa che palle! Non voglio andare via, voglio rimanere con la mia ragazza un’altra notte, solo un’altra notte….idea!- Mi girai a guardare verso il furgone e sorrisi -se saboto il furgone saremmo costretti a rimenare qui per questa notte.- Pensai aprendo il cofano -per fortuna sto studiando come diventare meccanico, ora vediamo, facciamo una cosa che posso sistemare entro poco tempo….si ecco che posso fare.- Dissi staccando la spazzola rotante -mi dispiace piccola ma tu starai con me ora, non preoccuparti sarà solo fino a domani mattina, poi potrai tornare tranquilla al tuo posto.- Dissi mettendola in tasca e chiudendo il cofano
 
Mia
-Centodiciassette, centodiciotto, centodiciannove e centoventi!- Esclamai rialzandomi in piedi -ehi miss atleta!- Mi chiamò Veronika raggiugendomi -ciao Ver.- -Dove sono le nostre cose?- -Chiuse dentro, il signor Morgan deve essere già passato a chiudere le casette.- Dissi facendo un po’ di stretching -be allora sfondiamola!- Disse lei facendo per tirare un calcio alla porta -cosa? Ma sei fuori?!? È illegale!- Esclamai io -ma le nostre cose sono là dentro.- Si lagnò lei -ci faremo dare le chiavi dal Signor Morgan, io non ho voglia di dargli i soldi per riparare la porta.- -Come sei noiosa, io vado alla Golf cart, ti aspetto la.- -va bene arrivo, faccio un piccolo giro e ti raggiungo.- Dissi incominciando a guardarmi attorno, raggiunsi il vecchio albero che stava nel bel mezzo delle casette, mi sarebbe mancato quel posto, accarezzai l’albero e vidi che qualcuno aveva scritto “Charlie + Veronika x sempre” -mmm dubito che è stato Charlie a cancellare il per sempre.- Pensai guardando Veronika che si limava delle unghie tranquilla, sentii le mie dita sfiorare qualcosa di strano, mi voltai e vidi degli strani segni sull’albero -dei graffi che strano, chissà che gli ha provocati?- Mi chiesi accarezzandoli, lasciai stare l’albero -mi mancheranno gli annunci mattutini di Dylan e anche le partite di calcio di Charlie.- Pensai guardando il campo di calcio, feci per andarmene quando schiacciai qualcosa con il piedi, guardai cos’era e vidi che era un vecchio registratore, lo presi in mano e gli diedi una occhiata  -proprietà di M.M, sarà del signor Morgan.- Pensai provando ad attivarlo, partii una canzone del campo e io lo spensi e lo misi nello zaino -glielo restituirò.- Raggiunsi Veronika e sorrisi -possiamo andare.- -Hai finito di fare il tuo giro?- Io annui e salii sulla golf Cart -andiamo.- Io sospirai e mi girai verso Veronika mentre lei metteva in moto -Veronika?- -Si?-  -Ho visto la scritta sull’albero.- -Quale scritta?- -Quella che tu e Charlie avete fatto tre anni fa, quando vi siete fidanzati, non dirmi che adesso vuoi lasciare Charlie?- Veronika mi guardo per qualche minuto e annui -si Mia, voglio farla finita con Charlie.- -Ma perché? Voi state così bene assieme.- -Lo so ma le cose belle prima o poi finiscono sai? Meglio farle finire prima che diventino brutte.- La guardai confusa -io penso che quando stai bene con qualcuno non dovresti rompere, lui ci rimarrà molto male quando verrà a saperlo.- -Li passerà, piuttosto che mi dici di te e Luca?- -Me e Luca? Non c’è nessun me e Luca.- -Per ora e solo perché voi due vi comportate come due ghiaccioli, dovresti assolutamente provarci con lui perché prima o poi arriverà un’altra ragazza che te lo ruberà.- -Lo so ma non ho coraggio.- -Si che ce l’hai invece, devi solo farlo uscire.-
 
Dylan
Uscii dalla baita con i cellulari di tutti in mano, mi affacciai alla ringhiera e vidi Charlie che parlava con Nana, io sorrisi e mi girai verso Luca -ehi Luca, guarda che scherzone faccio al nostro Charlie. Ehi Charlie!- Lui si giro verso di me e io sollevai il telefono in aria -ehi! Ma che fai!?!- -Al volo!- Urlai gettandogli il telefono -no! Dylan!- Charlie si butto per prendere il cellulare e cadde faccia a terra -l’ho preso!- Esclamò lui rialzandosi in piedi vittorioso -complimenti per il tuffo, ti do venti punti, te ne avrei dati venticinque ma la facciata te ne ha fatti perdere cinque.- Dissi raggiungendo i due -sei un gran bastardo Dylan, ne ho già rotti sei in questi due mesi, se rompevo anche questo papà mi ammazzava.- -Complimenti mani di burro.- Commento Luca divertito -oh non trattarlo così, il povero Charlie è triste perché sta per lasciare la fidanzatina.- Lo presi in giro io -be almeno io l’ho avuta una storia a differenza tua che non hai concluso niente.- -Ehi ragazzi continuante la guerra dei peni sul furgone.- Disse Nana mentre vedevo arrivare Veronika e Mia -ciao ragazze! Ma dove sono le vostre borse?- Chiese Nana -nelle casette, il signor Morgan le ha già chiuse a chiave, volevo andare a prenderle ma Mia non voleva perché “non si può è illegale”.- -Cavolo il mio cellulare è scarico.- -Bisogna spegnerlo prima di consegnarlo a mister Morgan idiota, ovvio che se no dopo non hanno la batteria.- Disse Silas facendo la sua apparizione -oh ciao Silas! Dove eri andato a finire?- Chiese Nana -stavo ascoltando un Podcast.- -E parlava di me?- Chiesi cercando di filtrare -no, nessuno guarderebbe un Podcast che parla di uno sfigato buona a nulla.- -Se il Podcast deve parlare di qualcuno qua deve parlare di me, fra non molto diventerò famosa.- Disse Nana divertita -se certo come no.- Disse Silas -ragazzi ci siamo tutti?- Chiese il signor Morgan -si siamo tutti.- -Mister Morgan le nostre cose sono ancora nelle casette.- Disse Mia -ah…ve le spedirò a casa appena possibile.- -Ma se ci da le chiavi noi possiamo.- -Ho detto che ve le spedirò, ora Silas puoi venire un attimo nel mio ufficio -perché?- Chiese Silas -ti devo parlare di una cosa molto importante e privata, vieni così ti posso dare le chiavi del furgone.-
 
Silas
Il signor Morgan mi fece sedere sulla sua scrivania e sospiro -di che mi voleva parlare?- Chiesi io -Silas tu sei uno dei migliori tutor qui al campo, ma quel libro su miti e leggende che hai portato con te non può girare nel mio campo estivo, non ho mai avuto nulla da dire su di te, i bambini ti vogliono bene e tutto il resto ma lo sai quante lettere ricevo dai genitori che si lamentavano delle lettere dei loro bambini spaventati dalle tue storie?- -Io…- -Ne ricevo tante, Silas questo campo è per i bambini dai sei ai dieci anni, se hanno paura poi i genitori non li mandano più e quindi di conseguenza gli affari vanno malino.- -Scusi signor Morgan, non pensavo che potessi far del male a qualcuno.- -Lo so ma Silas devi pensare di più alle conseguenze delle tua azioni anche se ti sembra che non stai facendo nulla di male..- Disse Morgan ridandomi il libro -questo qui non lo voglio più vedere chiaro?- -Chiaro.- -Bene ora andiamo, avete un viaggio lungo che vi aspetta ed è meglio partire subito.- Disse Morgan -sei di fretta.- Dissi notando che era agitato -cosa io? No no, è tutto a posto, ora usciamo, i tuoi amici ci aspettano.- -Non sono miei amici.- -Quello che vuoi, sbrighiamoci.-
 
 
 
 
 
1. è una anomalia genetica congenita consistente nella totale deficienza di pigmentazione melaninica nella pelle, nell'iride e nella coroide, nei peli e nei capelli causata da un'assenza o un difetto dell'enzima tirosinasi, enzima coinvolto nella sintesi della Melanina; è considerato l'opposto del "melanismo" L'albinismo totale è piuttosto raro ed è caratterizzato da pelle totalmente bianca, capelli quasi bianchi o giallo paglierino di consistenza setosa e ruvida, occhi grigio-bluastri o rosei

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Capitolo 3
*** That's why people disgust me ***


That's why people disgust me
 
Silas
Uscimmo dalla baita e Mister Morgan chiuse la porta a chiave dietro di se e raggiungemmo gli altri -chi guida oggi?- -Guido io signor Morgan.- Disse Charlie -bene, ora leviamo le tende da qui.- Charlie prese le chiavi -che strano, Morgan sembra agitato, forse aveva bevuto solo troppo caffè, la caffeina lo agitava molto.- Pensai guardando irritato Charlie, era il suo turno a guidare, questo voleva dire che avremo ascoltato musica di merda per tutto il viaggio, per fortuna avevo le cuffie con me, Charlie si mise al volante e giro la chiave ma il furgoncino non partii -che succede?- Chiese il signor Morgan nervoso, Charlie riprovò a girare la chiave ma ancora niente -ahem signor Morgan mi sa che il furgone è rotto.- Disse Charlie  -cosa?!? No!?! Non può essere!- Esclamò mister Morgan trascinando Charlie fuori e salendo sul furgone e provando ad accendere la macchina ma senza successo -no! No! No!- Urlò Morgan colpendo il volante -stia tranquillo signor Morgan, rimarremmo qui un’altra notte e domani…- -No! Charlie fammi pensare!- Urlò il signor Morgan nervoso mordendosi le labbra prima di correre alla sua auto e salirci sopra -Silas vieni che ti devo parlare.- -Arrivo.- Lo raggiunsi e lui mi disse -devo andare ora, non posso più attendere, mi fido di te, sarai il responsabile degli altri fino al mio ritorno.- Disse dandomi le chiavi -chiudetevi tutti nella baita e rimaneteci per tutta la notte cercando di non far rumore, tornerò domani mattina e vi farò tornare tutti a casa.- -Io non capisco ma…ok lo faro.- -Grazie Silas, vedrete che domani vi riporto tutti a casa.-  Morgan partii -ci lascia veramente qua da soli?-Chiese Charlie -si.- -Bene allora vorrà dire che si fa festa!- Esclamò Dylan-no, Mister Morgan ha detto di rimanere nella baita!- Esclamai io -e chi ha voglia di rimanerci? Dai organizziamo una piccolo e fantastica festa! Ti avrà detto di rimanere alla baita per evitare che facessimo bordello ma staremo attenti.- Disse. Charlie-già, sarà una piccola festa, non faremo nulla di male.- Disse Veronika -è che mi sembrava spaventato, forse è meglio evitare.- -Ma dai Silas, facciamo solo una piccola festa che vuoi che succeda? Dai vedrai che ci divertiremo!- Disse Dylan -piantatela! Qualcuno di noi di noi potrebbe farsi male o peggio! Se succede qualcosa che facciamo?!? Non c’è l’infermiera!-  -Oh ma he vuoi che succeda? Staremo bene adesso largo alle preoccupazioni! Mia Luca andate a procuravi la legna per il falò, Silas e Dylan voi pensate a caricare i nostri telefoni mentre io e Veronika penseremo alle cibarie.- -Io mi occuperò dii sistemare la zona della festa.- Disse Nana -Bene! Una volta finito ci rivediamo al falò, questa sera sarà indimenticabile!-
 
Veronika
Gli altri si allontanarono lasciandomi sola con Charlie -dove ci procuriamo il cibo? La cucina è stata già svuotata da Gloria.- Dissi io -lo so, la cucina è vuota ma c’è sempre il negozio del campo, quel negozio è sempre assortito di ogni sorta di snack, li ci troveremo tutto quello che ci serve per stasera e per una bella colazione domani mattina.- Disse Charlie -lo spero.- Seguii Charlie al negozio dove i bambini potevano usare i soldi dati dai genitori per comprare qualcosa di meno sano rispetto alla nostra cucina, provai ad aprire la porta ma era chiusa -chiusa a chiave.- -Non problem milady, si dia il caso che davanti a te tu abbia un abile scassinatore conosciuto come Mister dita magiche.- -Nessuno ti ha mai chiamato così.- Dissi vedendolo tirare fuori una forcina per capelli -lo faranno un giorno.- Disse lui cominciando a scassinare la serratura, io lo guardai e sospirai -ci metterà una vita così.- Pensai prima di tirare un poderoso calcio alla porta che si spalanco andando a sbattere contro il muro -e cala il sipario gente, lo spettacolo è finito andate in pace.- Dissi facendo l’inchino -bel colpo!- Entrammo nel negozio e Charlie si sfregò le mani tutto contento -guarda quanta roba che c’è qui…oh si!- Urlò lui andando a prendere due angurie -Jackpot!...ehi Veronika guarda che bei meloni giganti .- Disse lui mettendosi le due angurie davanti al petto come se fossero due tette -oh cielo!- -Con queste abbiamo divertimento assicurato Veronika, basta aprirle a metà , mangiarci la parte commestibile e usare il resto per preparare del punch!- Io mi guardai in giro e vidi una porta chiusa, incuriosita andai a vedere e vidi che dietro c’erano i magazzini -cavoli! Quanta roba c’è qui dentro.- Pensai entrando dentro vedendo che c’era un volantino con la parte alta strappata con su un nativo d’America, un uomo di mezza età dai capelli lunghi e neri e gli occhi chiari, cosa strana per un nativo americano, loro avevano il colore degli occhi più scuro di solito, guardai sotto la foto e vidi che c’era scritto il nome Hania1 -Hania? Strano nome.- Commentai -chissà perché hanno appeso questo volantino.- Mi girai e in quel momento vidi fugacemente una ragazza dai lunghi capelli neri che mi spiava, appena mi noto scappo via -ma che cazzo?!?- Corsi a vedere ma non la vidi più -forse…forse me la sono immaginata.- Pensai notando che nella spazzatura appena fuori c’erano degli zaini da escursione con dei tagli e del sangue sopra -mmm di chi saranno quegli zaini? Forse di mister Morgan? Ha iniziò estate era ferito a un fianco, diceva che un orso l’aveva attaccato durante una gita.- Ripresi a guardarmi in giro e vidi un fucile appeso al muro con sotto di esso le munizioni -un fucile?!? Perfetto!- Esclamai io prendendolo e tornando da Charlie -ehi Charlie guarda qui!- -Un fucile! Dove l’hai trovato?- Mi chiese lui -qui nel retro! Lo potremo usare per qualche giochino interessante.- -Bello guarda invece che ho trovato io!- Esclamò Charlie mostrandomi un sacchetto di patatine -delle patatine?- -Oh ma queste non sono semplici patatine, sono le Super Croc! Le migliori patatine al mondo- -Super Croc?- -Non dirmi che non le conoscevi prima? Dai le Super Croc le conoscono tutti! Come tutti conoscono il loro Jingle “le Super Croc le patatine, mangiale sono squisite, se non ti lecchi le dita dopo godi solo a metà!- -Mai sentite prima.- -Allora mia cara hai avuto una infanzia triste, credimi queste sono le patatine più buone sulla faccia della terra.- -Se lo dici tu.- -Te lo diranno milioni di ragazzi che quattordici anni fa sono stati bambini, le mangiavo sempre quando ero piccolo. Parlando d’altro fuori ho trovato una scariola, possiamo usarla per portare la roba alla festa.- -Scariola? Forse volevi dire carriola.- -C’è differenza?- -Si, uno è il nome corretto e l’altro te lo sei inventato tu.- -Ok ok, ora carichiamo  tutto quello che ci serve per stasera e domani a colazione e andiamo al falò
 
Dylan
Lavai il coltellino dal sangue nervoso e rapido afferrai il correttore e incominciai a nascondere i tagli sul polso -che cazzo Dylan avevi promesso che la smettevi di fare certe cose.- -Dylan quanto ci vuole?!? È da dieci minuti che sei in bagno!- Arrivo…Mi sto lavando le mani- Dissi rimettendo a posto il correttore, controllai che fosse tutto nascosto e uscii fuori dal bagno -scusa il ritardo Silas.- Entrammo nell’ufficio di Morgan e mettemmo i cellulari a caricare -bene Silas che ne dici se mentre aspettiamo i nostri telefoni noi ci guardassimo un po’ intorno.- -Non possiamo violare la privacy del signor Morgan.- -Ma dai! Che vuoi che nasconda il proprietario di un campeggio pieno di ragazzini? Una occhiata non farà male a nessuno.- -Rompicoglioni.- -Dai Silas magari scopriamo qualcosa di interessante da mandare a quel tuo podcast di che parla?- -Parlano di mistero, dubito che possa esserci qualcosa di interessante qua per loro.- -E come si chiama?- -“Misteri & Affini”- -Misteri & Affini eh? Scobby dobby doo dove sei tu.- -Come?- Scooby-Doo hai presente? Il personaggio dei cartoni animati.- -Non sono un bambino Dylan, ho diciannove anni non cinque come te.- -Io mi guardai in giro e notai alla parete il volantino da ricercato di una ragazza nativo americana dai lunghi capelli neri e gli occhi stranamente azzurri -e questa chi è?- Chiesi io -Morgan dice che è una pazza, una pazzoide che lancia false accuse contro la famiglia accusandoli del furto di no so quale statuetta.- - Yoki2…nome bizzarro. Quanta gente è sparita da queste parti.- Dissi notando un sacco di volantini di persona scomparsa fra qui figurava uno di una certa Matilda Williams, una ragazza nera con un sacco di macchie bianche in faccia -sono le persone scomparse nella zona.- -Sono parecchie, ma che succede qui in giro?- Silas alzò le spalle indifferente -questa qui è scomparsa insieme ai suoi amici due mesi prima dell’iniziò del campo, forse è per questo che il signor Morgan ci impedisce di uscire dalle casette di notte.- -saranno stati vittima di qualche incidente o degli orsi….oh e questa?- Notai una botola vicino alla scrivania -una botola? Non l’avevo mai notata.- Commento Silas -chissà dove porta? Magari il nostro signor Morgan nasconde  qua sotto il suo segretissimo tempio del sesso.- -Tempio del sesso? Qui quello che ha dei gusti particolari qua sei tu Dylan.- -Sculacciami.- Lo provocai io divertito sbirciando della botola -Wow! Silas non immaginerai mai che cosa ci sia qui dentro!- - Esclamai io -cosa c’è?- -Proprio un cazzo! Sentii Silas tirarmi una poderosa pacca sul culo -ahi! Mi hai fatto male, comunque qui è solo una stupida cantina.- Dissi deluso riprendendo il mio giro trovando e una foto di mister Morgan  da giovane con i suoi figli Lena e carter, Lena e Carter avevano vent’anni come noi li avevo visti qualche volta ma non ci avevo mai parlato, era già tanto se sapevo della loro esistenza. Mi guardai in giro e trovai in un cassetto un album di foto molto vecchio, lo presi e l’aprii e trovai delle vecchie foto di dodici anni fa -Silas guarda qui! Ci sono tutte le foto di quando venivano qui da piccoli.- Dissi io -ci sono tutte dal duemila e sette fino al duemila e dieci quando abbiamo finito al campo….era tutto molto diverso allora.- Commentai guardando le foto dove Silas e io giocavamo insieme divertiti -eravamo amici all’epoca, mi ricordo che era difficile separarci ai giorni della partenza da qui.- Dissi io un po’ triste -perché non è più così? Che è cambiato?-- -Be…la gente cambia Dylan, io non sono più il bambino di un tempo, ora metti via quell’album che lo rovini.- Disse lui mettendo via l’album.- -Non lo rovinavo io volevo….oh è quello?!?- Esclamai vedendo un fucile al muro -non toccarlo, quello è di mister Morgan.- -E che ci fa mister Morgan con un fucile?- -È per la sicurezza nostra e dei bambini, nel caso un orso attacchi il campo, non si avvicinano di solito ma per stare sicuri lo tiene a portata di mano.- Fico…lo possiamo prendere?- -Neanche per sogno.- Io sospirai io avvicinandomi alla porta vicino al fucile e provando ad aprirla -Silas mi passi le chiavi? Voglio vedere cosa c’è oltre questa porta.- -Sei un dannato ficcanaso, se rompi qualcosa giurò ti strozzo con le mie mani.- Disse lui dandomi le chiavi - dici così ma si vede che sei curioso anche tu comunque sta tranquillo non rompo niente.- Aprii la porta e trovai altre tre porte di qui una era il bagno, aprii la seconda e dentro trovai una piccola stanza buia piena di schermi con immagini di telecamere che riprendevano tutto il campo da dentro alla baita, al negozio, alle casette e nei boschi -oh cazzo! Silas guarda qui, il nostro Morgan è un gran guardone.- Commentai io -come dici? …Ma queste sono telecamere di sicurezza Dylan.- -Se fosse come dici tu mi spieghi perché non c’è scritto da nessuna parte della loro presenza? Di solito si mette un cartello che dice “attenzione area sottoposta a videosorveglianza.”- -Se lo saranno scordati Dylan, mica riprendono dentro i bagni o nelle casette non farla tragica.- -Se se…oh se ne appena rotta una.- Commentai notando che una delle telecamere che dava sui boschi non dava più segnale -sarà caduta.- Uscii dalla stanza ed entrai nella camera dopo e vidi che era la camera da letto del signor Morgan -guarda qui, il signor Morgan si tiene bene, ha un materassino ad acqua.- Dissi io  -Sentii Dylan se vuoi continuare a ficcare il naso nella roba di mister Morgan fallo da solo, io vado al falò.- Silas uscii dalla stanza e io sospirai, perché non riuscivo a sfondare quel muro che c’era fra noi due?- Tornai di là a guardare i telefoni e vidi che si erano caricati -bene.- In quel momento il telefono di Silas ricevette una notifica -mmm un app sta consumando la batteria, meglio chiuderla.- Pensai prendendo il telefono in mano -vediamo un po’ è un video “ecco perché le persone mi disgustano” io incuriosito lo aprii e partii un filmato, all’iniziò non capii nulla ma poi venne inquadrato Silas, aveva i capelli più corti ed era sotto la doccia e in quel momento spalancai gli occhi, Silas aveva il seno -ma che cazzo?- Sentii delle risatine e in quel momento Silas si accorse di essere ripreso e urlò e sentii uno scoppio di risate e delle dita incominciarono a indicarlo, io scioccato chiusi il video, altro che problema alla pelle le bende servivano a nascondere il suo seno, misi tutti i cellulari nello zaino e mi diressi verso il falò non sapendo che cosa fare dopo quella scoperta.
 
Luca
-Forza vieni Luca, conoscono il posto perfetto dove trovare tutta la legna di qui avremo bisogno per la festa.- Disse Mia andando in avanti -aspettami, con questa carriola che ci siamo presi fatico a seguirti.- -Qual è il problema?- Mi chiese Mia -penso abbia bisogno di un po’ d’olio.- Dissi io sorridendo, Mia mi sorrise e io la seguii verso la foresta e vidi un cartello che diceva di fare attenzione ai cinghiali -ci sono molti cinghiali in zona.- Commento Mia -già, bisogna fare attenzione ma con quelli ma basterà fare molto rumore per spaventarli.- Ci addentrammo nella foresta, una zona piena di alberi di betulla quando notai qualcosa di strano.- -Che c’è Luca?- Mi chiese Mia notando il mio sguardo incuriosito -lo vedi quello?- Gli chiesi io -cosa?- -Quella cosa sull’albero, quella che sembra un telefono.- -Oh quella lì, quella è una fototrappola.- Disse Mia -una che?- -Una fototrappola, la usato per fotografare gli animali e a volte per cercare di beccare Bigfoot.- -Bigfoot?- -Si, hai presente? È una creatura leggendaria che si dice sia un grosso uomo con le sembianze di scimmia, sono in molti che cercano di avvistarli con queste.- -Quindi è tipo uno yeti?- -più oh meno, solo che questo vive qui non sull’Himalaya.- -Saranno di mister Morgan -certo che si, la foresta per un gran tratto è di sua proprietà, deve averle messe pe controllare se i bambini scappano nel bosco.- -Nessun bambino scapperà nel bosco, noi li teniamo d’occhio praticamente ventiquattro ore su ventiquattro e inoltre Morgan ci ha rotto così tanto le scatole con questa storia del non uscire mai e poi mai dalle casette durante la notte che nessuno oserebbe disubbidire se no ci toccherebbe sorbire di nuovo per la seconda volta al giorno “non andate nella foresta è pericoloso bambini e nemmeno voi ragazzi più grandi, quando è notte cercate di uscire il meno possibile.”- -Già era un po’ pesante con questo, so che Silas non seguiva tanto sta regola ed è stato punito severamente.- Io annui e in quel momento notai una zona piena di rami -ehi guarda lì!- Mia si giro -bravo Luca, andiamo.- Raggiungemmo la zona e incominciammo a raccogliere i rami, mi girai a guardare verso Mia e arrossi, lei era veramente una bella ragazza nonostante fosse molto muscolosa ma io ero troppo codardo per dichiarami e se mi rifiutava? Non sarei riuscito a guardarmi in faccia. Continuai a raccogliere legna quando notai un baule -un baule? Che ci fa qui?- Lo provai ad aprire e vidi che era pieno di vestiti -mmm bizzarro.- Pensai richiudendo -ti sento silenzioso Luca, c’è qualcosa che non va?- Mi chiese Mia -cosa?!? Io…Io no non ho nessun problema e che stavo pensando al futuro che mi aspetta, io non sono come voi altri, io non so ancora bene cosa fare, insomma Silas vuole diventare un’artista e vendere le sue opere, tu vuoi diventare una velocista come Usain Bolt, Charlie vuole fare il meccanico, Veronika la modella di intimo, Nana vuole fare la fotografa e Dylan vuole diventare uno speaker mentre io ancora non so cosa fare, non ho alcuna abilità particolare o sogno.- -Sei ancora giovane Luca, hai ancora tutta la vita davanti, vedrai che prima o poi troverai la tua strada.- -Io…grazie Mia.- -Non ringraziarmi ho detto la verità dei fatti e comunque se devo dire la mia tu una abilità c’è l’hai.- -Quale?- -Il giardinaggio, potresti fare il giardiniere, ti ci vedo a lavorare come giardiniere.- -Be in effetti io aiuto…oh meglio aiutavo molto mia nonna con il giardino.- Dissi alzandomi in piedi -Mia che ne dici di una gara?- -Una gara?- -Si, vediamo chi arriva prima al falò, chi arriva per ultimo scarica al carriola.- -ok a me sta bene, preparati a perdere.- Disse Mia -sicura di vincere vedo?- -Oh si, ti ricordo che io sono la futura Usain Bolt, pronta a correre per le olimpiadi e portare a casa la medaglia d’oro, allora sei pronto? Da qui al falò, il primo che arriva scarica la carriola.- -Si però la Carriola la porti tu, sei la più forte fra i due.- -Mi sembra giusto partiamo al mio via?- Io annui e mi preparai a correre -bene, pronti….partenza e via!- Io e Mia incominciammo a correre e io sorrisi divertito vedendo Mia che mi sorpassava e spariva all’orizzonte -Luca tu sai scegliere proprio bene i tuoi sfidanti.-
 
 
 
 
 
 
1.Nome Hopi che vuol dire spirito guerriero
2.Nome Hopi che vuol dire pioggia

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Capitolo 4
*** Truth or Dare ***


i
Truth or Dare
Bloc Party - Banquet
Nana
Picchiettai con il piede il terreno nervosamente -quanto ci mette Dylan con i cellulari?- Chiesi io nervosa -Nana piantala di rompere, sei sopravvissuta due mesi e più senza cellulare, un’altra mezz’oretta non ti ucciderà.- Borbotto Silas-appunto, ho già passato due mesi senza il mio telefono, il mio mondo è là dentro, mi serve per fare le mie foto, lo vedi anche tu quello splendido tramonto che chiede disperatamente di essere fotografato?- Silas alzò agli occhi al cielo e finalmente vidi apparire Dylan -ecco i cellulari, sono belli carichi e pronti all’uso.- -Oh, grazie Dylan!- Dissi io recuperando il mio cellulare e scattando subito una foto-prego per questa sera ho preparato personalmente la playlist e ho fatto in modo di accontentare tutti i gusti.- Disse Dylan lanciando una occhiata strana a Silas mentre gli restituiva il cellulare -buona idea, ora ci tocca ad aspettare gli altri non sono ancora tornati dai loro com….uno sparò risuono nell’aria facendoci prendere a tutti uno spavento, ci voltammo e vidi arrivare Charlie e Veronika con una carriola piena di cibarie e lei con un fucile in mano -e quello dove cazzo l’avete preso?!?- Gli chiese Silas giustamente arrabbiato -l’abbiamo trovato al negozio bello vero?- -Ragazzi quello lì non è un giocattolo ma un fucile, un vero fucile potreste far del male a qualcuno.- -Non succederà nulla tranquillo noi…ehi ehi!- Silas gli strappo il fucile di mano -questo lo sequestro io, il fucile non lo tocca più nessuno sono stato chiaro?- -Ma Silas….- Sono stato chiaro!?! Già con questa cazzo di festa finiremo tutti nei guai figurati con questo fucile qua, imparate a fare gli adulti!- - Silas tranquillo, nessuno userà quel fucile, poggialo in un angolo, lo lasceremo lì e dopo la festa lo rimetteremo al suo posto senza che nessuno abbia esploso un colpo.- -Bene.- In quel momento arrivò Mia seguita da Luca che era talmente rosso che sembrava in procinto di esplodere -eccovi arrivati finalmente, ora che ci siamo tutti la festa può cominciare.- Riattizzai il fuoco e sbadigliai -dai Charlie, dammene almeno una è da una vita che non le mangio.- -Non sono affari che mi riguardano, le Super Croc le ho trovate io e me le mangio io.- Esclamò Charlie divertito ficcandosi più patatine in bocca che poteva -che ne dite di giocare a qualcosa.- Propose Dylan --a che cosa?- Chiesi io -che ne dite di giocare a Obbligo o verità? Il gioco dove vengono a galla i segreti più oscuri e immaginabili di una persona.- -Sempre se gli dice.- Commento Silas -chi accetta di giocare deve seguire le regole, non si accettano bugie e non si può rinunciare al proprio obbligo per nessuna ragione.- -Va bene allora chi inizia.- -Visto che lo proposto io….Mia obbligo o verità?- -Ahem…Verità?- -Bella scelta allora…hai mai fatto sesso con qualcuno qui al campo?- Mia scosse la testa -Nope.- -Davvero? Nemmeno con Milke Nokorton? Lui ti girava intorno parecchio l’anno scorso.- -Bleah no!- Esclamarono tutti -Dylan ma almeno tu ti ricordi chi era Mike Nokorton?- -No, la mia mente la rimosso.- -Dai non ti ricordi di lui, era quel ragazzo grassoccio che era talmente sudato che l’avevamo soprannominato Slug Mike.- -Aaah…ora mi ricordo è quello che ci provava con tutti quelli che respirassero me compreso?- Io annui -bleah! Mia ti chiedo scusa per aver osato affermare una cosa del genere, ora è il tuo turno.- -io scelgo scelgo… Veronika obbligo o verità?- -Verità.- -Qual è il momento più imbarazzante che ti ricordi e che è successa a te personalmente?- -Le ho fatte uscire in piscina per errore.- -Tu le fai sempre uscire per errore.- Commento Silas sprezzante -giusto è la mia diciamo disabilità, c’è gente che non riesce a camminare e io non riesco a tenermele nel reggiseno, visto che fai così lo sprezzante Silas obbligo o verità?- -Obbligo.- -Bene allora il tuo obbligo è…dare un bacio al nostro Dylan alla francese.-  -Che è un bacio alla francese?- Chiese Silas -in parole povere te lo devi limonare.- Disse Luca -sei una pervertita .- Commento Silas alzandosi in piedi e raggiungendo Dylan e notai stupita che Dylan sembrava un po’ a disagio, il che era molto strano, pensavo che sarebbe stato contento di baciare Silas, anche se era solo per un gioco. Silas bacio Dylan e poi se torno a sedere -bene…Charlie.- -Si?- -Obbligo o verità?- -Obbligo.- -Ti obbligo a toglierti tutti i vestiti mutande comprese e incominciare a girare intorno a noi finche non avrai cantato per tre volte il Jingledelle patatine.- -Si! Si che lo faccio!- Esclamò Charlie divertito alzandosi in piedi e spogliandosi dei vestiti -oh dio.- Pensai divertita -“Le Super Croc, le patatine mangiale sono squisite, se non ti lecchi le dita godi solo a metà.- Scoppiammo tutti a ridere divertiti dalla scena -le super….aaah!- Charlie si mise improvvisamente a urlare dal terrore -che cazzo succede?- Chiesi io -ho un ragno! Ho un fottuto ragno sul mio aaaaaah!- Urlò Charlie indicando un grosso ragno di sedici centimetri grosso e peloso che gli camminava su pacco, ridemmo tutti divertiti quando improvvisamente il ragno salto sulla testa di Dylan che si mise a urlare a sua volta -aaah toglietemelo! Toglietemelo!-Urlò lui, io afferrai il mio bloc notes e rapida colpii il ragno che volo a terra e scappo via di corsa -ecco è andato.- -S-Sei sicura?- Io annui e Dylan si sedette sollevato -Charlie ora puoi vestirti è il tuo turno di indicare qualcuno.- -Ok Nana obbligo o verità?- -Verità.- -Hai mai avuto un nomignolo?- Io annui -si, da piccola mi chiamavano Banana Yamamoto.- -Perché?- Chiese Luca -perché una volta sono andata per sbaglio a scuola in pigiama e indossavo un pigiama bianco a righe blu come quello del cartone animato  “Banane in pigiama” quel nomignolo mi ha seguito fino alle medie….ora è il mio turno Dylan Obbligo oh verità?- -Verità?- -Qual è la tua più grande paura?- Gli chiesi io curiosa -ahem…le donne..- -Le donne? Ma perché ti….- -Mmm scusate io devo fare una pausa.- Disse Mia -che succede?- Gli chiesi io vedendola alzarsi in piedi -niente tranquilla.- -Ti fanno male le gambe come al solito?- Lei annui -si, ho bisogno di fare quattro passi, torno subito.- Mia si allontanò dirigendosi verso la foresta lì vicina -e la lasciamo andare così da sola? Luca va con lei!- Ordinò Silas -e perché? Sta solo andando a fare quattro passi.- -Be lei i suoi quattro passi li sta andando a fare nella foresta, potrebbe venire aggredita da un cinghiale, meglio che ci vai anche tu.- -Ok ok, vado.- Luca andò dietro a Mia e Charlie si alzò in piedi -Veronika che ne dici se ce ne andiamo anche noi? Possiamo andare a fare un bel bagno insieme.- -No.- Disse Veronika -come no?- -Be….Charlie fra noi è finita.- A quelle parole spalancai gli occhi e anche gli altri la guardarono sbalorditi -f-finita? Che intendi?-  -Che è finita, abbiamo chiuso, non c’è più niente fra noi due.- -M-Ma non possiamo finirla qui….noi…noi.- Charlie scappo via e tutti ci girammo verso Veronika -ma sei cretina?- Gli chiesi Silas -e perché?--Non pensi di essere stata un po’ crudele?- -No perché?- -E lo chiedi pure, hai detto davanti a tutti quanti che lo mollavi, certe cose bisogna dirle in privato non urlarle così davanti a tutti quanti.- Dissi io -ok ok, vado a scusarmi.- 
Mia
-Maledette gambe! Mi stavo divertendo accidenti a voi! Devo andare a farmi vedere da qualcuno, non è normale che non possa stare seduta per dieci minuti senza che queste mi rompino i coglioni….ma dove sono andata a finire?- Mi guardai in giro spaventata non riconoscendo il posto, ero tutta presa dalla mia gambe che non avevo guardato dove stavo andando -merda…- Udii un rumore alle mie spalle e spaventata mi voltai non vedendo nulla -c-chi c’è!?! C’è qualcuno qui?- Chiesi io spaventata cercando di orientarmi in quella foresta ma era notte e non riuscivo a trovare nessun punto di riferimento -merda merda!- Pensai continuando a camminare in cerca di una strada per tornare indietro dagli altri ma non trovai nulla -no no….- -Mia!- -L-Luca?- -Mia! Dove sei?!?- Io tirai un sospiro di sollievo e urlai -Luca! Luca sono qui!- Urlai, lui poco dopo mi raggiunse e io lo guardai sollevata -grazie al cielo! Luca, mi sono persa e non riuscivo più a trovare la strada.- -Persa? Ma qui non è il posto dove abbiamo trovato la legna?- Mi chiese lui confuso, io mi guardai attorno e in quel momento lo riconobbi -oddio!...hai ragione che stupida…mi sono fatta prendere dal panico come una idiota.- -È normale Mia, questo posto in effetti è piuttosto inquietante durante la notte- -Ma che ci fai qui?- Gli chiesi -mi hanno mandato gli altri, mi hanno chiesto di tenerti d’occhio perché potrebbe essere pericoloso con i cinghiali in giro, rischiavi di farti male.- -Grazie per essere venuto…stavo già cedendo al panico.- Ci sedemmo su un tronco e io gli sorrisi -bella festa vero?- -Si, il gioco Obbligo o verità riserva sempre delle belle sorprese.- -Gia…- -A volte fa anche partire delle storie d’amore.- -Sei serio?- Chiesi scettica -perché no? Quello è un gioco dove si mettono a nudo i propri segreti, ci sta che una storia d’amore nasca dopo che vieni costretto a rivelare quello che provi davvero per una persona.- -E tu hai dei sentimenti da rivelare a qualcuno?- Luca annui imbarazzato -si…ahem… i veri sentimenti che provo per te, tu…tu mi piaci Mia e non come amica….volevo dire si mi piace anche come amica ma non solo per questo.- A quelle parole arrossi -oh cavoli! Io…Io non so che dire, non me lo aspettavo che ti piacessi.- -Lo so, tu mi piaci dal primo giorno che ti ho vista e non ho mai avuto il coraggio di dirtelo.- -Da così tanto.- Luca annui -be Luca…devo dirlo…anche tu…anche tu mi piaci.- -Come?- -Per me non è una stata una cosa a prima vista, all’iniziò mi sembravi un idiota.- -E perché?- -Perchè a quei tempi facevi i versi scimmieschi grattandoti le ascelle come le scimmie pensando di far ridere le ragazze che volevi conquistare.- -Oh dio! L’ho fatto anche con te vero?- Io annui -si e immagini che grande impressione mi hai fatto quando mi sei apparso davanti urlando versi incomprensibili grattandoti le ascelle.- Dissi divertita, il viso di Luca si colorò di rosso  -mi scuso a nome del me diciasettenne, a quei tempi ero un idiota ma per fortuna sono cambiato, sono diventato più maturo di così.- Le nostre mani in quel momento si sfiorarono, arrossimmo imbarazzate le nostre labbra si avvicinarono timide, ci baciammo e in quel momento notai del movimento a destra -chi era?!?- Chiesi spaventata -mi è sembrato di vedere la sagoma di una persona, forse è solo Charlie che ci sta facendo uno scherzo idiota.- Disse Luca alzandosi in piedi seguito da me -Charlie!? Ti sembra il caso di fare questi scherzi cretini?- Gli chiese Luca divertito, ci avvicinammo al cespuglio dove avevamo visto la figura quando improvvisamente fuori da esso uscii qualcosa, qualcosa che non era Charlie ma una creatura alta e allampanata2,completamente calva, con la pelle color grigio sporco, gli arti lunghi e sottili come gli artigli, le orecchie appuntite, gli occhi gialli il muso che ricordava quello di un cane, una deformazione alla colonna verticale che lo rendeva simile a un gobbo e una serie di denti affilati, a quella vista io e Luca urlammo dal terrore e scappammo via a gambe levate -che cazzo era!?!- -Non lo so!- Urlai io guardando indietro e vedendo che la creatura era sparita, mi rigirai e la vidi spuntare dalla boscaglia ed aggredire Luca che cadde a terra -No!- Urlai, la creatura morse al collo Luca con violenza e lo ferii con gli suoi artigli al resto del corpo, udii uno sparo e la creatura cadde a terra -Luca!- Urlai io raggiungendolo e vedendo che era ferito gravemente, senza pensarci due volte provai ad afferrarlo per il braccio e a trascinarlo via ma la creatura mi saltò addosso spingendomi a terra, afferrai per istinto un ramo e colpii la creatura all’occhio, un secondo sparo risuono nell’aria e la creatura venne colpita e cadde a terra, io urlai terrorizzata e mi alzai in piedi e comincia a correre sentendo la creatura venirmi dietro -cazzo! Cazzo!- Pensai piangendo spaventata, continuai a correre e spaventata vidi un grosso tronco, mi girai e vidi che la cosa era stata distratta dagli spari, mi infilai nel tronco e cercai di non farmi sentire, la creatura si avvicinò e la sentii saltare sul tronco e istintivamente urlai spaventata, la creatura sfondò il tronco con un artiglio e mi graffiò alla spalla, urlai spaventata e strisciai fuori dal tronco e ripresi a correre udii un terzo sparo, scesi delle scale e mi nascosi al loro fianco dove le scale gettavano ombra e rimasi lì ferma in silenzio, sentii dei passi avvicinarsi e io mi morsi il labbro spaventata e cercai di non fiatare, vidi la creature spuntare da dietro un cespuglio e ringhiare, la zona dov’ero era molto in ombra, speravo che questo bastava a non farmi vedere, la creatura si girò a guardare nella mia posizione, rimasi lì ferma immobile sperando che se ne andasse, la creatura continuò a guardare verso di me a lungo ringhiando ma dopo un po’ si rigirò e se ne andò via di corsa, intuendo di averla scampata uscii fuori dal mio nascondiglio e corsi con il cuore in gola verso il falò pensando solo a tornare dagli altri, mi sentivo una merda ad abbandonare luca così ma quel mostro era ancora in giro e ora l’unica cosa che potevo fare era raggiungere il falò dove c’era il fucile che avevano portato Veronika e Charlie.
 
Charlie
Presi un sasso e incominciai a incidere la frase sull’albero -il signor Morgan ci ammazzerà se ci becca.- Disse Veronika divertita -tranquilla non ci beccherà è troppo occupato a togliere giornalmente la gomma da masticare dai capelli di Luca…ecco qui Charlie più Veronika uguale per sempre.- -Sei un romanticone Charlie.- -Lo so, questo sancirà la nostra unione per sempre.- Lanciai un sasso in acqua e mi asciugai gli occhi stracolmi di lacrime, ecco quanto era durata il nostro per sempre, disperato tirai fuori dalla tasca la spazzola rotante, l’avevo strappata per poter passare una notte con la mia ragazza, un’ultima notte prima di doverci separare per mesi e invece adesso quella cazzata era stata inutile, una volta tornato avrei rimessa al suo posto, quella serata era rovinata -se fossi a casa almeno potrei affogare il dispiacere in una tazza di cioccolata calda o in una vaschetta di gelato e invece guardati Charlie sei qui alla rimessa per barche a frignare come un bambino.- Mi colpii la faccia triste e gettai una occhiataccia al cartello che diceva che era vietato nuotare nel lago per ragioni di sicurezza -fanculo alle vostre ragioni di sicurezza, io mi faccio un bel tuffo alla faccia vostra! Adesso prendo un asciugamano e mi faccio una bella nuotata e nessuno potrà dirmi niente.- Io mi rialzai in piedi e annui -si, un bel bagno è quello che ci vuole e poi che vuoi che succeda.- Pensai dirigendomi verso dove tenevamo gli asciugamani, salii le scale e raggiunsi la stanza dove c’erano gli asciugami e sentii che avevo calpestato qualcosa con il piede, abbassai lo sguardo e vidi che avevo pestato un giornale, lo presi in mano e vidi la foto di un uomo e una donna che sorridevano all’obbiettivo questi sono i due escursionisti scomparsi “ancora nessuna traccia della coppia dispersa nei boschi, ormai le speranze di ritrovarli vivi si sono ridotte al minimo.” mmm sono scomparsi in questa zona l’anno scorso se non erro e a leggere questo articolo non sono gli unici a essere spariti da queste parti , forse è per questo che il signor Morgan era così in ansia durante la notte, temeva che ci succedesse qualcosa durante la notte.- Commentai poggiando il giornale vicino a una strana bottiglietta piccola e nera, incuriosito la presi in mano e la esaminai -chissà che contiene è del signor Morgan se non sbaglio, mi pare di avergliela vista in mano qualche volta.- Provai ad annusare il contenuto ed ebbi un conato di vomito -cazzo! Non so cosa sia ma puzza da far schifo.- La richiusi e cercai gli asciugamani ma non ne trovai da nessuna parte -fa niente, farò come i cani.-  MI guardai ancora un po’ in giro e vidi una lavagnetta con attaccato sopra il disegno di un bambino di un bambino che aveva disegnato un ritratto del signor Morgan, che nel  ritratto era molto alto con le braccia sproporzionate, gi occhi storti e un enorme sorriso inquietante che gli dava l’aria da pervertito io sorrisi divertito -bambini, se la realtà fosse come la disegnano loro sarebbe inquietante.- Tornai al molo e mi spogliai dei vestiti ma appena mi tolsi i pantaloni vidi con orrore la spazzola rotante cadermi dalla tasca, colpire una roccia e finire in acqua -cazzo!- Mi tuffai e la vidi che affondava più sotto, la raggiunsi rapidamente e l’afferrai ma appena feci per riemergere  mi ritrovai faccia a faccia con il viso gonfio di un cadavere legato a una roccia , urlai spaventato ingoiando una marea d’acqua, riemersi e tossi sputacchiando l’acqua -q-quello…quello era…era un cadavere? Come…Come ci è finito un cadavere nel nostro lago?- Mi chiesi scioccato, in quel momento udii delle urla femminili seguite da uno sparo -ma queste urla? Era Mia?- Spaventato uscii dall’acqua, doveva essere successo qualcosa, forse un orso l’aveva attaccata? Magari aveva attaccati tutti quanti e si stavano difendendo con il fucile, se era così perché non udivo altri spari? -cazzo cazzo!- Esclamai io correndo verso la foresta.
 
 
 
 
 
 
 
 
1. motivetto musicale che accompagna uno spot pubblicitario 
2. Magra e smunta

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Capitolo 5
*** Looking for help ***


Looking for help
 
 Silas
-Ci hanno proprio abbandonato qua, non tornano.- Commento Nana -lo sapevo che questa festa era una cattiva idea, si saranno messi nei guai.- -E dai rilassati Silas che vuoi che…- -Non dirmi di rilassarmi Dylan! Se succede qualcosa a qualcuno sarà colpa tua!- -M-Mia ma io…- -L’hai avuta tu questa stupida idea della festa quando lo sai come tutti che stare in giro la notte era una cosa vietata! Ma tu no facciamo una festa, tanto sono troppo stupido per capire le conseguenze!- -Io..- -Io niente impara a prenderti le tue responsabilità!- -Silas smettila stai esagerando adesso! Nessuno dei quattro è in pericolo o nei guai a parte Veronika vedrai che adesso torneranno qui e ce ne andremo a dormire alla baita senza che sia successo qua…- L’urlò di Mia seguito da uno sparo ci interruppe -Mia?- -Cazzo! Lo sapevo! Lo sapevo che succedeva qualcosa! Sei un imbecille!- Urlai a Dylan prima di correre per andare a vedere seguito da Nana che prese il fucile -lo sapevo che questa cazzo di festa non si doveva fare, che ci mettevamo tutti nei guai!- -Aaaah!- Mia uscii dagli alberi con il viso stravolto dal terrore e corse verso di me e mi abbraccio -ehi che fai sposati!- Esclamai io spostandola -Silas ma non lo vedi che è terrorizzata a morte?- -Mia cosa è successo?- Gli chiesi ma lei era talmente terrificata che non riusciva a pronunciare una parola ma indicava freneticamente dietro di lei -Luca è in pericolo?- Lei annui velocemente e io mi girai verso Nana -dammi il fucile lo vada a prendere.- -Pensi che c’è ne sia bisogno?- Mi chiese lei -Be di certo Mia non è stata spaventata da una farfalla, voi due andate al falò e se vedete qualcosa oh qualcuno che non sono io o uno degli altri andatevi a rinchiudere nella baita.- Corsi nel bosco e mi diressi verso dove aveva indicato Mia, che cosa aveva visto? Non avevo mai visto nessuno con quel terrore negli occhi, forse solo quando una notte, quando avevo otto anni Dylan mi aveva svegliato terrorizzato a morte dicendo di aver visto un mostro sull’albero centenario, il nostro tutor all’epoca aveva faticato e di molto a farlo riaddormentare. Raggiunsi un sentiero e vidi più avanti Luca a terra -Luca!- Feci per raggiungerlo quando vidi spuntare un tipo, un uomo grosso come un armadio con i capelli castani e cespugliosi armato di fucile che afferrò Luca per la spalla -Ehi! Lascialo stare!- Esclamai io imbracciando il fucile e puntandoglielo addosso, ma lui sembrava sordo alle mie urla perché incomincio a trascinare via Luca -bastardo!- Gli sparai addosso e l’uomo lo lascio andare e corse via, raggiunsi Luca e vidi con orrore che era pieno di ferite su tutto il corpo -mio dio! Luca!- -A-Aiutami.- -Ok ok, andiamocene di qui, ce la fai a camminare?- -S-Si.- -Bene sorreggiti, torniamo dagli altri presto
 
Charlie
-Merda! Merda! Merda!- Esclamai fermandomi a riprendere fiato, avevo preso per errore la strada più lunga per tornare indietro -cazzo! Speriamo non sia nulla di grave, non potrei sopportarlo.- Pensai riprendendo a correre, un rumore alle mie spalle mi fece prendere un colpo, spaventato mi girai ma non vidi nulla, udii ancora il rumore e nervoso indietreggiai e improvvisamente una corda si legò con forza alla mia caviglia e io venni sollevato in aria finendo a testa in giù -ma che cazzo!- Alzai lo sguardo e vidi che ero finito in una trappola, forse la trappola di un cacciatore -merda!- Provai ad allungarmi per liberarmi il piedi ma non ci riuscii -cristo!- -Ehi! Tu non sei uno di loro!- Esclamò una voce, alzai lo sguardo e vidi che a parlare era una bella ragazza nativo americana -ehi ciao bellezza! Scusa non è che potresti liberarmi? Sono un po’…oh no! Aspetta che vuoi fare!?!- Gli chiesi vedendo che tirava fuori un coltello -ok non volevo chiamarti bellezza ma non c’è bisogno che tu….aah!- La ragazza taglio la corda e io caddi a terra -cazzo che male!- La ragazza si chino sopra di me e la vidi tirare fuori una bottiglietta simile a quella che avevo trovato nella rimessa, io afferrai una manciata di terra e gliela lanciai in faccia -ah! Bastardello!- Mi alzai in piedi e corsi via.
Dylan
-Ecco Mia, prendi, un po’ d’acqua ti farà stare meglio.- Dissi passando a Mia il bicchiere, lei lo prese in mano ma gli tremava così tanto che Nana gli afferrò la mano per aiutarla a bere, vidi tornare Silas con Luca e appena lo vidi spalancai gli occhi per lo shock -oh mio dio! Luca!- Esclamai alzandomi in piedi e aiutando Silas a poggiare Luca a terra -ma che cosa cazzo è successo?- Chiese Nana spaventata -non lo so.- Rispose Silas -M-Mia sta bene? È qui?- Chiese Luca -s-sono qui Luca tranquillo.- -Mi potete dire ora che vi è successo?- Chiese Silas -un-un mostro ci ha aggredito!- Esclamò Mia -un mostro?- Mia annui -si, era una creatura, una creatura umanoide, alta e allampata, con il…con il…con il muso che pareva quello di un cane e…oddio!- Mia non riuscii più a dire niente -s-secondo te è vero?- Chiesi a Silas nervoso -non lo so, la paura a volte gioca brutti scherzi.- -Ma di sicuro qualcosa li ha attaccati.- -Non lo so, quando sono arrivato c’era solo un tipo che voleva portarsi via Luca ma quelle ferite….quelle ferite non sono opera di un essere umano forse è stato un orso che…- Qualcosa si mosse fra i cespugli e Silas afferro il fucile e lo punto verso i cespugli e in quel momento vedemmo uscire Charlie con le mani in alto gridando -no no no! Sono io, sono venuto a salvarvi!- Esclamò lui -coglione! Lo sai che rischiavi che ti sparavo in faccia?- -Io ho sentito Mia urlare e quindi sono…oh mio dio! Luca?!? Che gli è successo?- Chiese lui -qualcosa l’ha aggredito, forse un orso o una creatura non identificata.- Dissi io asciugandomi gli occhi -ha bisogno di cure, dobbiamo portarlo all’ospedale.- -E come facciamo il furgone non va.- -Prendete questa.- Disse Charlie tirando fuori uno strano coso -ehi! Ma quella è la spazzola rotante!- Esclamò Silas -la che?- -La spazzola rotante, senza di essere il motore non parte! Ecco perché il furgone non andava! Charlie io ti uccido!- Urlò -va bene ma rimandiamo a dopo, dov’è Veronika?- -A cercare te.- -Merda!- La devo andare a cercare, forse è in pericolo.- Silas prese la spazzola rotante e Charlie corse via -aspetta non è meglio rimanere uniti?!- Esclamai io vedendolo sparire -mi sa che Charlie non conosce le regole dei film horror.- Commentai io -portiamo Luca al furgone.- 
Veronika 
Arrivai alla rimessa delle barche aspettandomi di trovare Charlie, lui mi diceva che quando era sconvolto andava sempre a rintanarsi in quella zona per calmarsi ma lui non era lì oh almeno non era più lì, presi i suoi vestiti da terra chiedendomi che cosa l’avesse spinto ad andare via lasciando i vestiti lì e in quel momento mi ricordai che mentre stavo venendo qua mi era parso di sentire un urlò, ma proprio quando l’ho sentito un cinghiale mi è passato vicino grugnendo e i due suono si erano sovrapposti e io avevo pensato di averlo semplicemente immaginato ma se quell’urlo era vero forse c’era qualcuno nei guai -meglio tornare indietro.- -Veronika!- -Charlie? Charlie!- Lo vidi spuntare dagli alberi solo con le mutande addosso -ma che ci fai in giro così?!?- Gli chiesi io -per fortuna stai bene.- -Che succede?- Gli chiesi io -è successo un casino Luca è stato aaaah!- Urlò lui, io mi girai e vidi un mostro aggrappato all’albero sopra di noi, urlai spaventata e il mostro ci saltò addosso -Veronika!- Charlie mi spinse via e cadde a terra spinto dal mostro che cercò di morderlo alla testa, Charlie si riparò con il braccio e il mostro glielo morse con violenza -lascialo stare!- Urlai cercando di colpirlo con un pugno, ma lo mancai riuscendo solo a sfiorarlo con il mi braccialetto ma questo sembrò sortire effetto perché il mostro sembrò spaventarsi -Charlie via!- Afferrai Charlie e scappammo via -che cazzo è quella cosa?!?- -Non lo so, Luca è stato aggredito da qualcosa e proba….aaah!--Cazzo!- Una voragine si aprii sotto di noi e io e Charlie ci cademmo dentro finendo in un buco molto profondo -merda!- Sentii i ringhi della creatura e io e Charlie ci nascondemmo in un angolo buio del buco e rimanemmo lì fermi e immobili finche non lo sentimmo allontanarsi, io tirai un sospiro di sollievo -cazzo! Quella bestia mi ha morsicato!- Esclamò Charlie -fai vedere?- -Lui mi mostro la ferita -mmm non sembra grave, ma per sicurezza è meglio farla vedere dal medico.- -Dal medico prima bisogna arrivarci…come usciamo da qui?- 
 
 Dylan 
-Brutta spazzola rotante del cazzo!- Esclamò Silas aprendo il cofano e strappando la spazzola rotante furioso -Nana tu che al contrario mio ne sai qualcosa di motori mi dici perché questa stronza non ci fa partire?- Lei la prese in mano e gli diede una rapida occhiata -temo che si sia rotta.- -Brutta….! Ok, portiamo Luca in infermiera anzi tu e Mia andate in infermeria che io e Dylan cerchiamo aiuto.- Silas si diresse all’ingresso -Dylan se non te la sentii posso andare io con Silas.- -No, tranquilla sto bene, tu servii più a Luca.- Dissi seguendo Silas, entrammo nell’ufficio di Morgan e raggiungemmo la scrivania dove c’era il suo telefono, un telefono vintage di quelli a rotella -chiamiamo il novantuno uno?- -Il novantuno uno? Vorrai dire il nove uno uno chi cazzo dice novantuno uno?- Io non dissi nulla e Silas mi lanciò una strana occhiata aspettandosi che dicessi qualcosa -ma comunque chi chiedo? Polizia? O ambulanza?- -In questo caso direi entrambe.- -Ok…….- -Che succede?- Chiesi notando il suo sguardo strano -il telefono non funziona più.- -Be è vecchio forse…..- Non penso che si sia rotto, qualcosa mi dice che sia…- In quel momento le luci si spensero -merda!- Esclamai io spaventato -c-che sia stato il mostro a far saltare la corrente?- - Non dire cazzate Dylan quello che ha attaccato Luca e Mia è solo un cazzo di orso, non può aver staccato la corrente, probabilmente è stato il cacciatore che ha cercato di portare via Luca, io spaventato presi il fucile -che vuoi fare?- -Difendermi Silas e sai penso di conoscere un modo per chiedere aiuto.- -Davvero?- Io annui -hai presente la stazione radio? Possiamo mandare un messaggio da lì.- -Si, mi ricordo che ascoltavo quello che si diceva da lì dalle nostre radio ma non copre grandi distanze.- -Lo so ma che possibilità abbiamo? Se siamo fortunati magari becchiamo qualcuno in zona.- Uscimmo dall’ufficio del signor Morgan e io puntai il fucile sia a sinistra che ha destra pronto a sparare nel caso vedessi qualcuno di sconosciuto -Dylan forse è meglio lasciare quel fucile a Nana.- -Cosa ma perché?- -Perché non possiamo lasciarli senza alcuna difesa.- -Ma noi usciamo là fuori! Non è giusto.- -Dylan fai il bravo su, se ti comporti bene ti lasciò prendere il mio fucile.- -Non fare promesse con il culo degli altri.- Dissi io -il mio culo mantiene sempre le promesse.- Uscimmo dalla baita e ci dirigemmo alla stazione radio -sai mi manca il vecchio Reginald, il vecchio speaker del campo.- Disse Silas -si…è stato come un secondo padre per me.- -Già, non capisco che ci trovasse in te, sei solo un idiota che fa battute cretine.- Disse Silas -non lo so ma è grazie a lui se ora sono lo Speaker, grazie questa esperienza riuscirò a farne una professione forse e realizzare il mio sogno.- -Che sarebbe?- -Rendere le persone felici.- -Sogno particolare.- Commento Silas -è un sogno come un altro, io voglio soltanto vedere la gente felice, la mia vita non lo è stata.- -Se ne vuoi parlare io sono qui, sono un buon ascoltatore.- Disse lui abbandonando il suo tono arrogante e derisorio -mia…mia madre abusava di me.- -Come?!?- Silas si fermo e si volto a guardarmi scioccato -sei serio?- Io annui -mia madre era una sadica e violenta, adorava fare del male al prossimo con ogni mezzo che conosceva, le sue vittime preferite eravamo io e mio padre, ho subito violenze da quando ho memoria, mia madre mi picchiava quotidianamente a volte con schiaffi, calci o pugni a volte con qualche oggetto, mi bruciava la pelle con del ferro bollente o direttamente mi spegneva le sigarette addosso e mi minacciava quotidianamente di morte.- -E perché tuo padre non ha fatto niente.- -Era terrorizzato da lei, l’unica volta che ha provato a denunciarla alla polizia non solo non gli hanno creduto ma hanno dato ragione a mia madre che additava mio padre per le violenze, dopo quella volta mia madre ha minacciato mio padre dicendo che se osava di nuovo provare a chiedere aiuto alla polizia non mi avrebbe più rivisto se non in una cassa da morto.- -Cazzo e quanto è durata questa storia?- -fino a cinque anni fa.- Dissi io -sei scappato via di casa?- Mi chiese Silas -no, cinque anni fa papà ha chiesto il divorzio da mia madre, lei non ha preso bene la notizia e un giorno mentre eravamo in macchina lei ha girato con violenza il volante facendo precipitare l’auto in una scogliera di settantasei metri, lei voleva che morissimo tutti, lei è mio padre sono morti, io me la sono cavata per miracolo solo con un braccio rotto e qualche livido.- -Ok…Ok mi hai fregato Dylan lo ammetto non può essere dai….è solo una battuta Black Humor uscita male.- Io scossi la testa -no, mia madre quando ho iniziato a venire qui ha smesso di lasciarmi segni, riusciva a picchiarmi senza far vedere le ferite, mi è rimasta solo questa.- Dissi facendogli vedere la scritta che aveva inciso sulla pelle, mi aveva inciso la parola “frocio” con un coltello -no, no ma non è possibile! Dylan ci conosciamo da dodici anni, da quando eravamo bambini e tu sei sempre stato un bambino sempre sorridente, sempre felice, sempre pronto a cercare di far ridere gli altri con le tue battute anche nei momenti brutti….non avrei mai pensato che tu….- -Ho nascosto tutto semplicemente…anche se a volte dura.- Dissi massaggiandomi il polso dove c’erano i tagli , Silas mi guardò il polso e sembrò notare qualcosa ma non disse nulla -questo prima di stanotte era il mio posto felice,  niente più violenze, niente più insulti, avevo te come amico…è stato bello finche è durato.- -Ahem…andiamo adesso.-
 Nana
Rientrai in infermiera e trovai Luca e Mia agitati -va tutto bene?- Chiesi a Luca -si, si sto bene.- Disse lui -ho bendato le ferite il meglio che potevo.- -Sei una infermiera fantastica.- Disse Luca nervoso -che è successo alla luce?- Io alzai le spalle -non lo so, ma state tranquilli Dylan e Silas sono andati a chiedere aiuto alla stazione radio.- Dissi cercando di rassicurarli ma Luca sembrava particolarmente spaventato ma non era quello a preoccuparmi, da quando eravamo arrivati qui lui aveva un aspetto strano, gli occhi erano diventati lividi e arrossati, la ferita era nera, forse aveva una infezione in corso m non aveva la febbre, dovevamo andare all’ospedale al più presto, avevo fatto del mio meglio per disinfettare la ferita ma forse non era bastato.- In quel momento sentii dei passi sopra di noi -c’è qualcuno? Ma non avevi detto che Dylan e Silas erano usciti?- Disse Mia -forse sono Charlie e Veronika?- Io scossi la testa -no, loro non sarebbero entrati così, li avremo sentiti chiamarci, io vado a vedere voi rimanete qui in silenzio.- Presi il fucile che mi aveva lasciato Dylan e uscii fuori dalla infermiera raggiungendo  il piano di sopra, vidi una camera aprirsi, rapida mi nascosi e vidi un uomo enorme dai capelli cespugliosi e castani con al petto attaccata una ricetrasmittente -Ethan qual è la tua posizione?- Chiese una voce alla ricetrasmittente -sono in piedi papà.- -No, intendevo dire dove ti trovi?- -Io sono alla baita papà.- -Bene quando trovi i ragazzi vai col sangue.- A quelle parole spalancai gli occhi e rapida scesi le scale cercando di non farmi sentire e tornai dagli altri di corsa, entrai nella infermiera e Mia notando la mia paura mi chiese che succedeva -Dobbiamo andarcene da qui, un uomo vuole ucciderci! - -C-cosa?- -Fuori di qui! Dalla finestra ora!- 
 
 Silas 
Giungemmo alle casette e corremmo rapidi alla stazione radio e notai con orrore che era piena di segni di graffi che non c’erano quella mattina -cazzo.- pensai, entrammo dentro alla stazione radio e ci chiudemmo dentro, Dylan andò a sedersi alla sua postazione e accese tutto quanto -quanto tempo ti serve?- -Qualche minuto almeno, prima di provare a chiedere aiuto devo calibrare il tutto per riuscire ad aumentare il raggio di azione il più possibile e inoltre non è detto che qualcuno ci sentirà lo stesso.- -Perché?- -Perché per poter comunicare con qualcuno devo beccare uno che ha impostato i miei stessi parametri.- -Sicuramente troverai qualcuno.- -Bene che gli dico?- -Fagli capire che c’è una emergenza in corso e che abbiamo bisogno della polizia e l’ambulanza -ok ok.- Dylan accese la radio e prese il microfono -pronto a chiunque ci sia in ascolto abbiamo bisogno di aiuto, siamo stati aggrediti da un orso magari è una intera mandria di orsi là fuori e forse non sono nemmeno orsi il dibattito sulla questione è ancora aperto ma la cosa chiara qui è che abbiamo bisogno di aiuto anche perché ci sono delle persone molto pericolose che si aggirano per il campo, vi prego aiutateci, chiamate la polizia, l’ambulanza, siamo al campo estivo di Big Lake Filed, alla stazione radio……che ne dici andava bene?- -Mandria di orsi?- -Si?- -È sbagliato, si dice branco di orsi.- -Non si usa per i pesci?- -Oh cristo!- Esclamai io dandomi una manata in faccia -vediamo ora se risponde qualcuno.- Attendemmo qualche minuto e udimmo una voce sconosciuta parlare -abbiamo un maschio e una femmina alla stazione radio, l’altra coppia non so dove sia.- -Un maschio e una femmina?- -Sta parlando di noi Dylan, la femmina devo essere io! Cazzo ci hanno trovati! Questo tipo deve essere l’amico di quel cacciatore che stava cercando di portare via Luca!- -Merda! E ora gli abbiamo detto dove siamo! Che cazzo facciamo adesso?!?- -Dobbiamo andarcene via di qui e alla svelta, torniamo alla baita dagli altri e cerchiamo un posto dove nasconderci in attesa dell’arrivo di mister Morgan o dei soccorsi.- -Si!-Uscimmo fuori dalla porta e riuscimmo a fare solo qualche passo prima di vedere una creatura spaventosa piena di macchie bianche venire verso di noi, io Dylan urlammo spaventati e tornammo subito dentro chiudendoci la porta alle spalle -che cazzo era quello?!? Mi chiese Dylan spaventato -deve essere la cosa che ha aggredito Mia e Luca!- Esclamai io, la creatura sbattee contro la porta -cazzo!- Dylan spaventato si allontanò dalla porta -Dylan attento!- Urlai vedendo il mostro vicino alla finestra dove stava Dylan, la creatura sfondo la finestra con una zampa e provo ad afferrare Dylan ma io fui più veloce lo tirai via per un soffio, per fortuna la finestra era troppo piccola per farlo entrare quindi il mostro salii sul tetto -cazzo cazzo!- Presi il fucile sentendo il mostro cercare di sfondare il tetto -oh dio! Silas…Silas stanno arrivando Mia, Nana e Luca!- Urlò Dylan guardando dalla finestra -Oh, merda!- Esclamai io correndo al microfono -Dylan?- -Schiaccia il pulsante rosso per parlare!- Io annui e schiacciai il pulsante rosso -non venite qui è pericoloso! Il mostro è qui, andate a nascondervi in una cassetta presto!- Esclamai io correndo a vedere e vedendo Nana che cercava di sfondare a porta di una casetta -cazzo!- Vidi il mostro saltare giù dal tetto della stazione radio attirato dai rumori e correre verso gli altri -merda! Li sta attaccando! Dobbiamo ucciderlo!- Esclamai io prendendo la maniglia per uscire ma Dylan mi afferrò la mano -aspetta, non sappiamo nemmeno se quel coso può morire.- -Certo che può morire! Hai idee migliori?- Gli chiesi Dylan annui -si, possiamo provare a usare l’effetto Larsen1.- -L’effetto cosa?- -Intendo dire che quell’animale ha il muso di un cane, se ha anche l’udito di un cane se creò un Feedback lungo forse riesco a spaventarlo.- -Non ho capito che intendi.- -Sto parlando di quel tipico effetto stridente che a volte fa l’altoparlante.- -Ah, ho capito! Ok, tu fallò che io trattengo quel mostro.- Lui annui e io corsi fuori -ehi mostro!- Il mostro si girò verso di me e mi corse incontro, cercai di sparargli addosso ma lo mancai clamorosamente e il mostro mi saltò addosso buttandomi a terra -cazzo!- Lui fece per colpirmi con una artigliata ma io la schivai per un soffio e in quel momento uno stridio fortissimo partii costringendomi a coprirmi le orecchie con le mani, il mostro scappò via di corsa e appena fu sparito nella foresta il suono cesso e Dylan uscii dalla radio -tutto ok?- Io annui e raggiungemmo gli altri -è andato via?- Chiese Nana spaventata -per adesso si, Dylan l’ha spaventato per bene ma potrebbe tornare.- -Che cazzo era quello?- Chiese lei -non he ho idea, probabilmente è quello che ha aggredito Luca e Mia -n-non mi sembrava lo stesso.- Disse Luca -non era lui?- Mia scosse la testa -no, il nostro non aveva quelle macchie sul corpo.- - Merda! Questo è un problema, vuol dire che ci sono più mostri come quello in giro.- In quel momento udimmo uno sparò nelle vicinanze -ma chi?- Ci girammo e vidi una ragazza nativa americana armata di fucile correre al fianco del campo da calcio e andare via di corsa -ma stava sparando a noi?- Chiese Mia, corremmo a vedere e vidi all’interno del campo da calcio il cadavere di una ragazza -oh cristo!- Esclamai io scioccato -l’ha uccisa è stata quella donna.- 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
1. L'effetto Larsen, detto anche feedback acustico o più prosaicamente ritorno, è il tipico fischio stridente che si sviluppa quando i suoni emessi da un altoparlante vengono captati con sufficiente "potenza di innesco" da un microfono

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Capitolo 6
*** Blood in the face ***


Blood in the face 
 
 Mia
Il cadavere era quello di una ragazza che aveva circa la nostra età, era una ragazza di colore con la pelle ricoperta da strane macchie bianche -c-chi cavolo è? Di certo questa mattina non c’era .- -Io…Io la conosco questa ragazza.- Disse Silas -davvero?- Gli chiesi io -be dire di conoscerla è esagerato ma l’ho già vista, si chiama Matilda è una ragazza che è scomparsa, c’è il suo volantino nell’ufficio di mister Morgan.- -Hai ragione, me la ricordo anche io, era scomparsa insieme a due sue amici nella zona.- -Ok, ma se è quella ragazza lì allora che ci fa….Mia attenta a Luca!- Io mi girai e vidi che Luca stava per cadere a terra, lo presi al volo e sentii che era gelido -è freddo come il ghiaccio!- Esclamai io spaventata -merda! Sta male, portiamolo negli spogliatoi là c’è una stufetta elettrica.- Entrammo nello spogliatoio e lo facemmo sdraiare su un lettino che c’era lì e notai con orrore che aveva un brutto aspetto, aveva la pelle grigiastra e gli occhi piene di venature nere -ma che gli sta succedendo?- Andai nervosa dagli altri -c’è qualcosa di strano in Luca.- -Si, bisogna riuscire ad andare all’ospedale e in fretta.- -Sapete dove si trova la stufetta.- -In quell’armadietto lì.- Disse Silas, io annui e raggiunsi l’armadietto e lo aprii e dentro trovai uno strano libricino danneggiato, lo presi in mano curiosa e lo aprii e trovai una sola pagina con una scritta che diceva “Lena e Carter sono stati visti alle casette da Zoe.” Zoe è una delle bimbe che seguivo…come fa ad aver visto Lena e Carter qua? Loro non ci vengono mai al campo.- -M-Mia!...Mia dove sei?- Mi chiamò Luca -Arrivo!- Presi la stufetta e tornai da Luca e l’accessi -ecco qui, va meglio?- Gli chiesi i-io…io ho…io ho paura Mia.- -Di che hai paura?- Gli chiesi io -q-qualcosa vuole uscire.- Io li toccai la fronte e sentii che scottava -mmm forse è meglio se ti prendo una…- Feci per alzarmi ma Luca mi afferrò con violenza il braccio -Luca mi stai facendo male al…- Lui mi sollevò improvvisamente e mi butto contro il muro davanti a se a qualche metro di distanza -oh dio! Luca!- Esclamarono gli altri scioccati, mi alzai in piedi spaventata e vidi lui fare lo stesso e intravidi che in lui c’era qualcosa di diverso, qualcosa di spaventoso, afferrai il fucile d’istinto e gli sparai a una spalla, lui cadde a terra e io lasciai cadere il fucile a terra scioccata per quello che avevo fatto, lui incominciò a urlare dal dolore e si rialzò in piedi e vidi il sangue uscirgli dalla bocca e la pelle diventare ancora più grigiastra-no!- Urlai Luca esplose in un lago di sangue che ci finii addosso, urlammo tutti scioccati e vidi che Luca si era trasformato in uno di quei mostri, lui ringhio mettendosi a quattro zampe e correndo verso di me -Mia!- Lui sfondo la finestra e scappò via ululando.
 Veronika
Arrivammo al falò e vidi che ovviamente non c’era più nessuno -se né e sono andati.- -Saranno andati alla baita è il posto più ovvio dove andare quando sei circondato da mostri assassini.- Disse Charlie -giusto, sbrighiamoci a raggiungerli.- Ci avviammo verso la baita sperando di ritrovare gli altri, eravamo nei pressi di essa quando vidi in lontananza due persone sconosciute -Charlie aspetta! Guarda lì!- Esclamai indicandogli i tipi -chi cazzo sono quelli?- Lui alzò le spalle e ci nascondemmo fra gli alberi -chi saranno?- Mi chiesi spaventata provando ad ascoltare -uno dei ragazzi si è trasformato.- -Peggio per lui, farà la fine di tutti quelli che ficcano il naso dove non dovrebbero ora abbiamo una nuova gatta da pelare, la figlia di quel bastardo di Hania è in zona è stata avvistata da tua madre mentre veniva qui.- -Non sembrano amichevoli quei tizi.- -Già e non penso che abbiano intenzioni amichevoli e che intendevano prima con uno dei ragazzi si è trasformato?- -Non lo so, forse hanno fatto qualcosa agli altri o lo vogliono fare dobbiamo, in quel momento udii un ringhio alle mie spalle, spaventata mi girai e vidi uno di quei mostri -via!- Io e Charlie fuggimmo via, udimmo uno sparo ma non ci guardammo indietro e continuammo a correre raggiungendo la baita e Charlie spaventato si andò a chiudere nel furgoncino mentre io corsi a chiudermi in cantina ritenendomi più al sicuro.
 
Nana
-Io…Io l’ho ucciso! l’Ho ucciso!- Esclamò Mia scioccata -non è morto, i morti non saltano fuori dalla finestra ululando nella notte.- Cerco di rassicurarla Silas -be nemmeno gli esseri viventi lo fanno...almeno non gli umani.- Disse Dylan cercando invano di aprire l’acqua del lavandino, come tutti aveva il viso pregno di sangue e i capelli fradici, Silas si lavò la faccia il meglio che poteva con un panno e si avvicinò a Dylan e incominciò a pulirgli la faccia -che bella coppia che fate.- Dissi maliziosa e anche un po’ stupita dal comportamento di Silas -ma non dire cazzate!- Esclamò lui gettando in faccia il panno a Dylan -invece di pensare a certe assurdità riflettiamo un attimo sul fatto che Luca si è appena trasformato in un Licantropo!- -Un licantropo?- Gli chiese Dylan -si, ci stavo pensando prima insomma Luna piena, muso di cane, Luca che si trasforma dopo un morso.- -Ci sei andato vicino.- Disse una voce sconosciuta, tutti sussultammo spaventati e io afferrai il fucile e lo puntai contro la porta -chi sei?!?- Esclamai io spaventata -non avere paura, non sono una vostra nemica, fatemi entrare che qui fuori è pericoloso.- Io mi girai a guardare gli altri che annuirono -bene ti faccio entrare ma tu tieni le mani in alto!- Esclamai io aprendo la porta e vedendo che era la ragazza nativo americana di prima -ehi! Lei è quella che ha ucciso la ragazza!- Esclamò Mia spaventata -non era una ragazza quella, almeno non lo era quando li ho sparato, era il lupo mannaro che vi ha attaccato.- -Aspetta intendi quel mostro a macchie? Cavolo ora che mi ci fai pensare in effetti, il coso che ha attaccato me e Silas aveva le stesse macchie.- Disse Dylan, la ragazza chiuse la porta con un calcio -tu chi sei?- Gli chiesi io -è la ragazza presente sui volantini nell’ufficio di signor Morgan.- Disse Silas -già immagino come abbiano parlato di me, ti avranno detto che sono una folle che accusa la famiglia Mason di cose false, io sono Yoki, la figlia di Hania.- -Hania? Ma è lo stesso nome dell’autore del libro che mi ha sequestrato il signor Morgan.- Commento Silas -intendi questo?- Gli chiese Yoki mostrandogli un libro giallo con su scritto “Miti e leggende” -proprio quello lì.- -Be visto che l’hai letto tu sai di cosa parla questo libro?- -Certo, parla di creature leggendarie il signor Morgan diceva che poteva essere spaventoso per i bambini e quindi….- -Non gli interessava nulla dei bambini, prendi e guarda a pagina dodici.- Silas prese il libro e lo aprii alla pagine dodici e io spalancai gli occhi vedendo a quella pagina un disegno che era la copia sputata del mostro con su la scritta “lupo mannaro” -a-allora è vero…avevo ragione più o meno.- Disse Silas -si, il vostro amico si è trasformato in un lupo mannaro.- -Ma tutte le creature descritte qui tipo il Wendigo, Nessie sono veri?- -Certo che si, tutte le creature dichiarate come leggendarie in realtà sono vere quanto lo sono io in questo momento, non sono ovviamente tutte cattive, ci sono di due tipi di queste creature, quelle che semplicemente esistono tipo le sirene e altri che sono frutto di maledizioni come questo caso, nel libro non si parla molti di loro ma se avete domande da fare io sono qui, ma facciamo che vi parlo solo dei Lupi mannari per adesso.- Silas alzò la mano -parlaci dei lupi mannari, voglio sapere tutto quello che sai.- -Ok, i lupi mannari sono creature da sempre esistenti, in varie parte del mondo ognuno alla sua versione ma quella che stiamo affrontando è una versione senza pelo, più simile a un’animale normale che a qualcosa di speciale, un lupo mannaro nasce quando un essere umano viene morso o infettato con il sangue di uno di loro, come ben vedete la trasformazione è violenta, il lupo praticamente rompe la pelle umana per uscire fuori anche se quando torna il sole la persona torna normale, ci sono due modi di salvarsi in caso di morso, il primo è di separare l’arto infetto dal busto il secondo è uccidere il lupo che ti ha morso oh quello che ha morso lui, in questo modo non solo ti salverai te stesso dalla maledizione ma anche il lupo che ti ha morso.- -Non ho capito.- Dissi io -mi spiego meglio, se io fossi un lupo mannaro e mordessi il tuo amico albino, lui si trasforma e attacca l’altro tuo amico che si trasforma e morde te se tu uccidi me, prima che la luna piena sia passata ovviamente rifarai tornare normale tutti gli altri, per farlo non so quanto tempo avrete, il tempo di trasformazione varia da persona a persona.- -Capisco e per ucciderli bisogna usare l’argento?- -Si, i lupi mannari temono solo tre cose, l’argento il fuoco e l’acqua, l’acqua non gli fa danno ma li spaventa a morte.- -E sono in grado di avere rapporti?- Chiese Dylan curioso -che cazzo di domande fai?- Gli chiese Silas -la domanda del tuo amico è sensata comunque di solito in realtà i Lupi mannari si ignorano uno con l’altro se non si conoscono ma se per esempio tu e il tuo fidanzato vi trasformate potreste benissimo fare…roba insieme.- -Non è il mio fidanzatino….ma comunque vorrebbe dire anche che potrebbero anche collaborare per uccidere? Fare branco insomma.- -Ovviamente e credetemi è meglio che non succeda, due lupi alla volta che si ignorano a vicenda potrebbero benissimo attaccarvi ma se quei due fanno branco potrebbero diventare molto più pericolosi.- -E ci sono altri modi per difendersi?-Chiesi io -c’è un modo ma è raro che funzioni e bisogna usarlo come ultima spiaggia, se sapete chi è il lupo che vi sta per attaccare provate a gridare il nome della persona, se con quella persona avete un legame stretto potrebbe riconoscervi e non uccidervi..- -Ok, ma ora arriviamo al dunque che sta succedendo qui? Perché ci sono i lupi mannari in giro e da quanto ci sono?- -Ci sono dal milleottocento.- -Da così tanto?!? Aspetta allora…Dylan ti ricordi di quella notte?- -Quale notte?- -Quella notte quando ha nove anni hai svegliato tutti urlando terrorizzato dicend  che c’era un mostro fuori dalla nostra casetta?- -Si…pensi che potesse essere un lupo mannaro?- -E non solo allora! Quei mostri, in questi tre anni in cui abbiamo lavorato qui giravano liberi per il campo, ecco perché Morgan non ci voleva far uscire!- -Già, per vostra fortuna per qualche ragione i Lupi mannari non attaccano quando ci sono i bambini in giro, forse li considerano loro cuccioli o per un’altra ragione.- -Questo non è un buon motivo per permettere a dei bambini e a noi di girare in zona, ma perché hanno fatto una cosa del genere?!?- Chiesi io scioccata -per lo stesso motivo per cui sono stati maledetti, ma io per fortuna so come riportare tutto alla normalità.- -E come?- Gli chiese Mia -sistemando un torto che la famiglia Mason ha fatto.- -Che genere di torto?- Chiesi io -be dovete sapere che tutto ha iniziò nel mille cinquecento circa, dopo il crollo demografico della popolazione indigena dell’America, fece la sua apparizione una statua, una statua antica a forma di lupo, era una antica statua indiana con il potere di donare la ricchezza-- -Quinti ti dava tanti soldi?- Chiese Dylan -si e no, la statua dava ai suoi proprietari qualsiasi cosa loro ritenessero una ricchezza ma in cambio dovevano dimostrarsi generosi e offrire a qualcuno la propria ricchezza in caso di necessita, se no la statua si arrabbiava e lanciava una maledizione.- -Ed è quello che è successo.- Yoki annui -si, quella statuetta è passata di mano in mano senza alcun incidente finche non arrivo agli Hopi, la mia gente nel milleottocento, grazie alla statua la mia tribù ebbe anni di abbondante raccolto e buona caccia tutto questo duro fino a quando non salvarono una famiglia, la famiglia Mason, li avevano trovati mentre cercavano di ritornare a casa dopo che dei banditi li avevano appiedati, li hanno salvati e loro come ringraziamento hanno rubato la statua che essendo stata rubata dai precedenti proprietari maledii la famiglia Mason, facendo in modo che alcuni dei suoi membri si trasformassero in lupi Mannari.- -Ma questo non li ha fermati dal mettere in pericolò altra gente.-  -L’avidità è una brutta bestia la statua anche se li ha maledetti li fornisce lo stesso la ricchezza e alla famiglia Mason non gli importa della maledizione, non importa quanta gente muore a causa loro, io e mio padre volevamo mettere fine alla maledizione perché sapevamo che non c’era solo la famiglia Mason in gioco ma anche molto altre vite, forse se rimettiamo la statua al suo posto tutto si sistemerà e la maledizione cesserà .- -Disse Yoki -hai idea di dove si trova la statua?- -Alla casa della famiglia Mason, qualcuno di voi sa dove abitano?- Ci chiese Yoki -io lo so!- Esclamai io facendomi avanti -voglio venire ad aiutarti a recuperare la statuetta.- -Sei sicura?- Mi chiese Yoki -sarà molto pericoloso.- Disse lei -lo so ma stare qui a fare niente è pericoloso uguale, non voglio stare qui con le mani in mano, voglio aiutare i miei amici e quindi ti accompagnerò a recuperare quella statuetta fosse l’ultima cosa che faccio.-
 

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Capitolo 7
*** Silas' Secret ***


Silas secret

Mia
-Ok allora tu vieni con me ragazza.- -Mi chiamo Nana.- -Ok, Nana. Ora lascia il tuo fucile ai tuoi amici, gli do un po’ di pallottole di argento.- Nana annui e diedi il fucile a Silas e Yoki diede a me una pistola -e questa?- -È una pistola con munizioni d’argento, ora i proiettili normali potrebbero riuscire a spaventare un lupo mannaro spingendolo alla fuga ma non sempre succede quindi uccidete tutti i lupi che vi trovate davanti, so che il vostro amico è la fuori ma è ormai una questione di voi o lui ok?- Io e Silas annuimmo -bene, ora voi andate a cercare un rifugio oh un modo di fuggire.- -Ok.- Disse Silas. Nana e la ragazza uscirono dagli spogliatoi -che facciamo adesso?- Chiesi a Silas -quello che ha detto, torniamo alla baita, voglio riprovare a far partire il furgone.- -Ma prima non ha funzionato.- Disse Dylan -voglio riprovarci lo stesso, se non funzionerà ancora io e te andremo al deposito di rottami qua vicino di proprietà dei Mason, lì di sicuro troveremo una spazzola rotante che possa andare per il nostro furgone.- Uscimmo dagli spogliatoi e tornammo alla baita -secondo voi Charlie e Veronika sono ancora vivi? È da un bel po’ che non si fanno vivi.- Disse Dylan preoccupato -non saltiamo subito a conclusioni affrettate, finche non c’è un corpo io li considero ancora vivi, forse sono andati a nascondersi da qualche parte.- disse Silas -speriamo che tu abbia ragione.- Io tastai la pistola che avevo nella tasca nervosa all’idea di doverla usare, sotto quei Lupi mannari c’erano delle persone e fra uno di loro c’era Luca, sarei riuscita a premere il grilletto? Quella situazione era disturbante, fino a poche ore fa ci stavamo divertendo tutti, la serata era destinata a finire con noi a letto ubriachi con il signor Morgan che probabilmente ci avrebbe sgridato e invece adesso eravamo lì a combattere per la nostra vita.- Uscimmo andando alla zona dei parcheggi e vidi dei movimenti nel furgone -ragazzi….ragazzi c’è qualcuno dentro nel furgone.- 
 
Dylan
Silas punto il fucile nervoso contro il furgone e ci avvicinammo con cautela -c-c’è qualcuno lì?- Chiesi io spaventato -n-non sparate sono io!- La voce di Charlie ci fece tirare a tutti un sospiro di sollievo, Silas abbasso l’arma e io sorrisi -Charlie che ci fai qui Dent…?- Aprii la portiera per farlo uscire e in quel momento una marea di sangue mi schizzò addosso -Dylan!- Urlò Silas, venni sbattuto a terra e sentii Mia urlare spaventata e un colpo di fucile, mi pulii gli occhi dal sangue e mi alzai in piedi e vidi un lupo mannaro saltare addosso a Silas che perse il fucile che finii ai miei piedi, rapido l’afferrai in tempo per vedere il lupo dare una artigliata al petto -Silas!- Sparai al lupo una volta con i proiettili normali facendolo cadere, lui si rialzò per attaccarmi e io gli sparai una seconda volta mettendolo in fuga.- Silas si mise in ginocchio e rapido mi diede le spalle premendosi il petto- Silas fammi vedere la ferita.- -Non ho ferite, sto bene.- -Non dire cazzate, ho visto il sangue fammi controllare.- -Ho detto che sto bene! Sei sordo oh cosa?- Io sospirai e dissi -Silas le tue tette le ho già viste quindi non serve che tu le nasconda.- -Cosa?!? E tu come cazzo fai a saperlo?!?- Mi chiese lui scioccato e incazzato -non ha importanza adesso, fammi vedere la ferita.- Lui sbuffo e si alzò in piedi e si giro e vidi che l’artigliata oltre avere tagliato a metà la maglietta e le sue bende gli aveva procurato una brutta ferita al petto -non è troppo profonda, ma meglio curarla prima che si infetti.- -Uff va bene! Veronika! Mia! venite qui mi servono i cerotti e il disinfettante!- - Veronika!?! Lei è qui?- Vidi le ragazze uscire dalla cantina -eccole chi ha bisogno di….porca puttana che tette! Sono più belle delle mie, sono invidiosa.- Commento Veronika vedendole -non fate battute idiote e aiutatemi a curare questa ferità che siamo nei guai.- -Dove si trova Charlie?- -Chiese Veronika -è la causa di questa ferita, si è trasformato anche lui e questo vuol dire che siamo rimasti solo in cinque anzi quattro visto che Nana è andata insieme a una per cercare di sistemare questo casino.- -Aspettate e Luca?- -Anche Luca si è trasformato in un lupo mannaro.- Disse Mia -u-un lupo…un lupo mannaro, state scherzando spero.- -Purtroppo no.- -E adesso che facciamo?- -Ora c’è ne andiamo da qui.- Silas provo a rimettere la spazzola rotante al suo posto e a far partire il furgoncino ma senza successo -merda! Niente da fare è proprio andata, Mia Veronika voi chiedetevi nella cantina, Io e Dylan andremo a cercare un pezzo di ricambio per il furgone alla discarica per auto.- -Fate attenzione.- Tranquille staremo attenti.-
 
Nana
-Speriamo che il tuo piano funzioni, che faremo se riportando la statua al villaggio non risolveremo niente?- -Non ne ho idea, questa è l’unica cosa che mi è venuta in mente da fare, dobbiamo solo sperare che funzioni se no non riusciremo a spezzare la maledizione, a proposito questa è la strada giusta?- -Si, ma la casa dei Mason è un po’ lontana.- -Ci sei mai stata?- -No, quella è zona vietata non ci potrebbe nemmeno avvicinare.- -Sai chi ci abita?- Mi chiese Yoki -no, Silas aveva confidenza con il signor Morgan forse lui lo sapeva ma di certo ci sono il signor Morgan e i suoi due figli.- Arrivammo nei pressi della casa e vidi che era circondata da un enorme recinto metallico -mmm come facciamo ad entrare qui?- Chiesi io -mmm a guardarla da qui la casa è antica, almeno dell’ottocento, in questa zona le case soprattutto quelle grandi come quella hanno nella cantina una porta che conduce a un tunnel che porta all’esterno, lo usavano secoli fa nel caso di attacco indiano.- E dove lo troviamo?- Gli chiesi guardandomi attorno-Non lo so, di solito è vicino a un fiume, ma a volte la mettono da altre parti.- -Andiamo a cercarla non deve….- In quel momento sentii la terra mancarmi sotto i piedi -Nana!- Rischiai di finire in un buco ma Yoki per fortuna mi prese al volo e vidi che stavo per cadere in un buco con delle scale -abbiamo trovato l’entrata del tunnel penso.- Dissi io nervosa -riesci ad aggrapparti alle scale?- -S-Si.- Mi aggrappai le scale -aspetta un attimo.- Yoki mi mise sulla maglietta una mini torcia -per vedere al buio, fai attenzione sulle scale a guardarle sembrano essere molto vecchie.- -Faccio attenzione tranquilla, mi dovrò fare antitetanica una volta tornata a casa.- -Meglio quella che curare la licantropia.- Incominciammo a scendere le scale  hai mai visto altre creature dal vivo?- Chiesi curiosa -ne ho avvistata una, una sirena quando mia madre era ancora viva, vivevamo con lei in Islanda in quel periodo, ero piccola e l’avevo vista che sbucava dall’acqua.- -Come è fatta una sirena.- -Be hanno un aspetto umanoide ma con la pelle grigia o bianca, senza naso, con gli occhi a mandorla neri, i denti appuntiti i capelli neri e le mani palmate.- -Cavoli e sono pericolose?- -le femmine si, i maschi al massimo ti gettano una occhiata e se gli interessi si avvicinano a guardarti meglio se no se ne vanno via.- Arrivammo alla fine delle scale e notai dei segni -e questi?- -Sono segni di trascinamento, qualcosa o probabilmente qualcuno è stato trascinato lungo queste gallerie.- -Secondo te da quanto è successo?- -Da poco.- -Sarà uno dei miei amici.- -forse, di sicuro non sono quelli che abbiamo lasciato indietro.- Avanzammo lungo la galleria buia e umida fino a quando camminando camminando arrivammo a delle scale metalliche e lì trovai un ammasso di carne che puzzava da far schifo ed era pieno di vermi -cristo! Non voglio sapere da dove arriva quella carne.- Dissi disgustata-Già meglio ripassare il piano, entriamo in casa, troviamo la statuetta, usciamo e raggiungiamo il villaggio, ormai è abbandonato ma spero che riportando lì la statuetta tutto si sistemi e se tutto va bene seppelliamo la statuetta lì e tanti saluti, se non funziona il vostro amico, quello morso potrebbe fare la fine di tutti gli altri lupi mannari che non fanno parte della famiglia Mason.- -Che gli succede?- -Se sono all’esterno all’alba svaniscono nel nulla solo per poter tornare alla prossima luna piena come Lupo mannaro perdendo la possibilità di avere una vita normale, forse un tempo questo era meglio che convivere con la maledizione.- Raggiungemmo la cima delle scale e arrivammo davanti a una porta di legno, l’aprimmo e ci ritrovammo in una cantina che pareva una vecchia distilleria piena di polvere -una distilleria?- Mi chiesi io -sarà qui dagli anni venti forse magari la famiglia Mason commerciava l’alcol durante il proibizionismo.- -Visto che ci hanno messo tutti in pericolo per anni non ne dubito.- -Si, avevo ragione guarda qui del Moonshine.1- Disse Yoki indicando delle bottiglie, proseguimmo lungo un corridoio e vidi una porta con una luce rossa sotto, udii un serie di ringhi e io caricai i fucili con i proiettili d’argento ed entrammo nella porta e ci ritrovammo davanti a una serie di gabbie elettrificate con dentro tre Lupi mannari -chi saranno?- Mi chiesi -prova a chiamare il tuo amico se è uno di loro reagirà in qualche modo.- ok…Luca?!?- Uno dei tre Lupi si giro a guardarmi, si alzò in piedi si avvicino alla gabbia -hanno catturato Luca.- Dissi io nervosa -be finche starà qui non potrà sparire o fare danni.- -E gli altri due chi sono? Charlie? Veronika?- I due non si mossero e io tirai un sospiro di sollievo -non sono i miei amici per fortuna.- -Meglio.- In quel momento udii delle voci provenire dal piano di sopra -c’è qualcuno qua, andiamo a vedere.- 
 
Silas
-Odio la pioggia che c’è in sto periodo, va è viene in maniera randomica.- Mi lamentai io -be almeno tiene alla larga i Lupi mannari.- Disse Dylan, era passata una mezz’oretta da quando avevamo lasciato Mia e Veronika nascoste nella cantina, la nostra destinazione era la discarica per auto che era a un’ora di cammino dalla baita, non c’ero mai stato prima l’unica cosa che sapevo e che anche quello era di proprietà della famiglia Mason e a gestirlo era uno dei fratelli del signor Morgan, che non avevo mai visto ma forse era l’energumeno che stava cercando di portare via Luca, quella storia mi sembrava ancora incredibile e mi faceva veniva angoscia, in tutti quei anni aveva dormito inconsapevolmente con dei lupi mannari che giravano vicino alle casette  -Silas?- -Si che c’è?- Chiesi io -ne vuoi parlare?- -Parlare di cosa?- -Delle gemelle.- -Di quali gemelle stai a…queste gemelle.- Dissi guardandomi il seno, era la prima volta che stavo in giro senza bende davanti a qualcuno, andavo così di fretta che non avevo manco messo una maglietta -si vede che vuoi sfogarti su quelle…a proposito sono naturali oh.- -Certo che sono naturali! Se no non avrei cercato di nasconderle e prima che tu me lo chieda no non sono un ragazzo Transgender. Queste due mi sono spuntate durante la pubertà, fin da quando ero piccolo ero sempre stato un bambino dall’aspetto molto femminile e quello non è mai stato un problema anche perché in questo assomiglio tanto a mio nonno Richard che da giovane era la mia fotocopia vivente.- -Mi ricordo di lui, lui ha differenza tua a causa dell’albinismo aveva problemi di vista.- -Be io no per fortuna, ma se la natura non mi ha dato problemi in quel senso mi ha fatto crescere queste e un utero e le ovaie perfettamente funzionanti, in parole povere sono un intersessuale .- -E te le vuoi togliere giusto?- -Si, voglio toglierle ma la mia famiglia ha problemi di soldi e finche le cose non sistemano sono costrette a tenerle, all’inizio la loro presenza non mi dava così fastidio, mi bastava coprirle con le bende e tanti saluti ma poi è successo il fattaccio del video.- -Chi te l’ha fatto?- -Quattro di quelli consideravo miei amici e il mio ex, non so come hanno scoperto il mio segreto ma un giorno hanno pensato che sarebbe stato molto divertente spifferare il mio segreto a tutta la scuola facendomi quel video e mandandolo a tutti me compreso, sono diventato il fenomeno da barraccone di tutta la scuola, molti ragazzi cercavano di strapparmi la maglia per scattargli delle foto, da quel giorno ho giurato a me stesso che non avrei lasciato avvicinare più nessuno e avrei allontanato chiunque osasse provare a essere mio amico.- -Per questo fai lo stronzo con tutti quanti soprattutto con me.- -Si, volevo tenervi tutti a distanza perché niente amici vuol dire niente più tradimenti ma con te…non funzionava.- -Non avrebbe mai potuto funzionare con me, a differenza degli altri io e te ci conosciamo da anni e sapevo che questo non eri tu.- -E poi tu mi ricordi tanto il mio ex.- -Ne dubito fortemente, io non avrei mai fatto una cosa del genere a qualcuno, nemmeno al mio peggiore nemico, la massimo sono io quello…- -Che si fa male da solo…a parte questo era molto simile a te, sempre con il sorriso sulle labbra, sempre pronto a scherzare e….- -e un grandissimo stronzo, Silas so che è una ferita ancora fresca ma ne io ne gli altri siamo quegli stronzi dei tuoi ex amici e scusa se te lo dico ma devo dire che mi stai un po’ deludendo.- -Come prego?- -Dai Silas, tu sei un ragazzo molto coraggioso e lo sai anche tu, sei corso a salvare Luca senza pensarci due volte, sei uscito ad affrontare una creatura al momento sconosciuta per difendere gli altri e adesso sei qui a camminare nella foresta buia rischiando di essere attaccato da un Lupo invece di nasconderti e sperare di non essere trovato e tu mi dici che permetti a cinque stronzi di rovinarti la vita? Silas se ce l’ho fatta ad andare avanti io che ho vissuto per quindici anni sotto un regime di terrore c’è la puoi fare anche tu.- Io sospirai, aveva ragione cazzo, li stavo lasciando vincere, erano ormai passati quattro anni da quell’evento e per colpa loro avevo rinunciato a parecchie amicizie e troncato storie d’amore che erano pronte a sbocciare per paura che potesse succedere ancora ma era il momento di finirla dovevo prendere coraggio.- -Oh fanculo!- Afferrai il viso di Dylan e lo baciai sulle labbra, lui ripose al bacio e sentii le sue mani suoi miei fianchi, rimanemmo attaccati per qualche secondo e poi mi staccai da lui e tirai fuori dalla tasca un foglietto con su il mio numero di telefono e lui lo prese -voglio essere chiaro con te, questo bacio te l’ho dato perché questa notte potremmo morire entrambi.- Lui annui con faccia sognante -se sopravvivammo mi aspetto una tua chiamata per un primo appuntamento ok?- Lui annui -va bene se andiamo da Sweets and treats?- -Cos’è?- -È solo il più grande negozio degli Stati Uniti  di caramelle e dolciumi di ogni genere, chiedimi un qualsiasi dolce e lì c’è!- -Sei serio? Mmm Marshmallow?- -Di tutte le forme e colori che vuoi.- -caramelle gommose a forma Pesche zuccherate.- -Quante ne vuoi!- -Bignè? Torte? Pasticcini? Cioccolata?- -C’è tutto!- -Mi sta bene, ci dopo questo ci toccherà prendere entrambi appuntamento dal dentista.- Dylan mi prese la mano e io arrossi e andammo avanti. -Dylan?- -Si.- -Sentii…per quello che ti ho detto al falò prima che scoppiasse il bordello.- -Non fa niente tanto ci sono abituato.- -Se tu non sei il mio ex io non sono tua madre, mi dispiace per quello che ti ho detto, ho esagerato.- -Ok, scuse accettate.-
 
Nana
Uscimmo da quella stanza illuminata venendo ignorati dagli altri lupi mannari che non sembravano interessati a noi e giungemmo in quella che pareva più una normale cantina e vidi delle scale che portavano una botola, io e Yoki ci avvicinammo e sentii che le voci provenivano dal piano superiore, erano le voci di Mister Morgan e di una donna mai sentita -Morgan non voglio più sentire storie da te! So che ci tieni a quei ragazzi ma quella troia della figlia di Hania è stata vista parlare con loro da Jason! Ora sanno tutto!- -Avevi detto basta bagni di sangue mamma! Dobbiamo rimettere al suo posto quella statuetta! Io non ne posso più di vedere il campo circondato da quei mostri ogni luna piena e i tuoi nipoti Carter e Lena non sopportano più questa situazione, abbiamo dovuto portare uno dei ragazzi in gabbia con loro, si è trasformato e ora è anche lui vittima della maledizione!- -Non rimetteremo a posto un cazzo! Abbiamo tra le mani una gallina dalle uova d’oro che ci frutta una marea di soldi ogni giorno e non la lascerò andare solo perché tu sei una cazzo di femminuccia! Quei ragazzini sono diventati un problema! Li ammazzeremo! Uno a uno se non lo fanno i lupi ci penseremo noi.- -mio dio!- Pensai io scioccata, in quel momento a scala sotto di noi cigolò, calò per un attimo il silenzio e poi improvvisamente la botola sopra di noi e una mano mi afferrò con violenza per i capelli -beccate!- -Nana!-Venni trascinata con forza fuori dalla botola insieme a Yoki che era tenuta dal signor Morgan e vidi che a tenermi i capelli era il tipo che avevo incontrato alla baita -guarda guarda! Quella troia di Yoki con una delle tue protette!- Esclamò una donna anziana  dai capelli grigi e lunghi fino alle spalle -stavano venendo qua a rubare!- -Mamma lasciala stare!- -Non voglio sentire storie piccolo sacco di merda! Jason!- L’uomo che mi teneva tirò fuori un coltello e me lo piantò dritto nel seno sinistro, gemetti dal dolore sputando fuori il sangue -no! Nana!- Yoki colpii con violenza il signor Morgan a un piede e riuscii a liberarsi e sparò con il fucile alla gamba della donna -mamma no! -Esclamò Jason lasciandomi andare -Nana scappa!- Io ne approfittai di quel momento per scappare dentro un montacarichi a muro che avevo notato prima e premetti il pulsante e quello partii -oh cazzo! Si mette male!-
 
 
 
1. È un liquore ad alta gradazione che di solito viene prodotto illegalmente .Il nome deriva da una tradizione di creare l'alcool durante la notte, evitando così il rilevamento.

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Capitolo 8
*** Infected blood ***


Infected blood 
 
Every Dog | Shadow Addict
Nana
 
Il montacarichi continuò a salire finche non si fermo in una stanza -cazzo! Cazzo!- Ansimai sentendo un dolore atroce al petto, immaginavo che una pugnalata potesse essere dolorosa ma purtroppo la realtà a volte supera ogni immaginazione, uscii dal montacarichi e mi ritrovai in una camera da letto che doveva essere di una ragazza, probabilmente Lena, mi guardai il coltello piantato nel seno chiedendomi se fosse i caso di toglierlo ma deciso di lasciarlo lì, probabilmente togliendolo avrei solo peggiorato la situazione -speriamo che Yoki si sia salvata.- -Pensai io guardandomi attorno e vedendo una scrivania con sopra una busta con su scritto “X nonna”, la presi in mano e l’aprii e dentro trovai una lettera, una lettera di Lena -“Cara nonna io e Carter non sopportiamo più questa situazione, ogni giorno per noi è un inferno, viviamo nel terrore, non vogliamo più trasformarci in mostri, se per colpa nostra qualcuno si farà male ne io ne Carter potremmo sopportarlo, per favore nonna rinuncia alla statuetta, non abbiamo bisogno di tutti quei soldi. Lena.”- Mi diressi verso la porta per uscire fuori ma per sicurezza prima guardai fuori dalla serratura e vidi il gigante venire verso la stanza -no!- Barricai la porta con la poltrona -merda! Merda!- Cercai una via di fuga, il montacarichi mi avrebbe riportato di sotto, non c’erano altre porte quindi l’unica cosa che mi restava era la finestra -cazzo!- Aprii la finestra e in quel momento l’uomo sfondo la porta -ehi! Ridammi il mio coltello ladra!- Salii sulla finestra e vidi che la casa aveva dei piccoli bordi e appigli -fanculo alle mie vertigini.- Pensai incominciando ad arrampicarmi, una mano mi afferrò con violenza la caviglia -no!- -Tornai qui!- -Lasciami stare!- Diedi un calcio in faccia all’uomo che preso alla sprovvista perse l’equilibrio e fu costretto a lasciarmi andare per non cadere, io ripresi la scalata e raggiunsi una finestra che stava più in alto di tutte che avevo puntato perché era aperta, dovevo rientrare e trovare la statuetta e Yoki, i miei amici contavano su di me. Entrai dentro la finestra e quasi mi andai a scontrare contro una teca che conteneva una statuetta -una statuetta…- La guardai bene e vidi che era la statuetta di un lupo con dei simboli strani su un fianco -trovata!- Afferrai la statuetta e  notai che ero finita in una soffitta strapiena di oggetti e fra di loro vidi molti trofei di caccia fra qui molti cervi che parevano recenti, ma non erano stati uccisi da un colpo di fucile, vedevo dei segni di morsi su alcuni di loro -probabilmente sono stati i lupi mannari a morderli.- Udii dei passi in avvicinamento e mi andai a nascondere dietro un mobile e vidi entrare un uomo anziano armato di fucile insieme alla donna di prima -dobbiamo spostare la statuetta caro, se quelle bastarde la prendono potrebbero portarla via, io aspettai che mi superarono e raggiunsi la porta cercando di non farmi sentire -la statuetta non c’è più!- Scappai fuori dalla porta e incominciai a correre lungo il corridoio -ferma puttana!- Udii uno sparo e un proiettile mandò in frantumi un vaso vicino a me, improvvisamente una porta mi si aprii davanti e vidi uscire l’uomo di prima che mi strappò il coltello dal petto -ridacci la statua!- Io mi premetti la mano sul petto e scappai via in un’altra stanza, ritrovandomi in una stanza piena di credenze con sopra delle bottiglie piene di liquido rosso, l’anziano mi sparò addosso mancandomi per un soffio ma colpendo la credenza, facendomi cadere addosso le bottiglie e che mi si ruppero addosso e sentii l’odore del sangue -cazzo!- Improvvisamente le luci si spensero -oh no!- Esclamò il vecchio -le gabbie!- In quel momento udii un ululato -merda i lupi sono liberi.- Pensa scioccata approfittando di quel momento per scappare via -torna qui!- -Nana!- Mi chiamò Yoki -Yoki! Sono qui! Ho trovato la statuetta!- Urlai venendo inseguita dagli altri, entrai in un salone enorme e vidi Yoki  -Nana dobbiamo andarcene!- In quel momento da un’altra porta spuntarono i tre Lupi mannari che prima erano nelle gabbie che vennero dritti verso di noi -Nana attenta!- Uno dei lupi mi saltò addosso, chiusi gli occhi aspettandomi che mi attaccasse e invece lo sentii annusare -ma che?- Il lupo Mannaro mi lasciò andare e  ringhio contro gli altri e si avventò addosso all’anziano e alla donna sbranandoli vivi davanti ai miei occhi, io mi trattenni a stento dal vomitare e Yoki urlò da correre da lei, io la raggiunsi e scappammo via raggiungendo il garage dove c’era un’auto -abbiamo trovato la statua! La stavo andando a prendere per poi venirti a cercare.- -Chi ti ha detto dov’era?- -Il signor Morgan, mi ha dato le indicazioni e le chiavi della sua auto, ora fammi vedere la ferita.- -Penso che sia ok, non mi fa più male.- -Ed è proprio questo il punto, lo sai perché il lupo mannaro non ti ha attaccato prima? Quello che hai addosso è il loro sangue.- -I-Il loro sangue?!? Era in alcune bottiglie e mi si è rovesciato addosso.- -i Mason lo usavano per avvicinarsi ai lupi mannari, con quello addosso ti scambiano per uno di loro.- Yoki mi controllo la ferità e la vidi sbiancare -merda! Il sangue infetto è entrato nella ferita.- -C-Come aspetta…questo…questo che vuol dire?- -Che sei infetta, dobbiamo raggiungere il villaggio abbandonato e sperare che il mio piano funzioni…se no anche tu sarai vittima della maledizione!- -Muoviamoci allora!-
 
Dylan
Ero felice, non avrei mai pensato che una nottata come quella l’avrei dovuta segnare sul calendario, avevo ottenuto il mio primo appuntamento con Silas e presto ci sarebbe stato il secondo, poi il terzo e poi dovevo pensare al matrimonio e al viaggio di nozze, saremo andati a Las Vegas per sposarci, ci saremo comprati una bella casa e avremo adottato una bambina. -siamo arrivati.- Disse Silas indicandomi un cancello, appena ci avvicinammo le luci si accesero -cazzo!- -Tranquillo Dylan, devono avere dei sensori di movimento.- Entrammo nel deposito auto -mmm non penso che troveremo gran che qui, sembrano tutte già svuotate.- -Be ormai siamo qui, di sicuro una spazzola rotante la troviamo, forza incominciamo a cercare.- Io annui e iniziammo a guardarci in giro aiutati dalle luci che si accendevano a ogni nostro passaggio e arrivammo in un edificio che era l’officina e li trovammo un’auto (già svuotata) e gli attrezzi ma niente spazzola, continuai a guardarmi in giro e vidi un pulsante, lo schiacciai e quello aprii un cancello -Silas guarda lì.--Ben fatto Dylan!- Superammo il cancello e urlai spaventato alla vista di un ragno che quasi mi finiva in faccia -ma sei scemo?!? Se urli così ci scoprono, se ci attacca un lupo mannaro per colpa tua io ti ammazzo!- -Mi spareresti?!?- -Be preferiresti venire divorato vivo?- -Certo che no, ma se devi spararmi ricordarti il motto della nostra famiglia “non in faccia”- -E da quanto io e te siamo una famiglia? Non dirmi che ci stai immaginando già sposati?- -In realtà stavo pensando a quale posto scegliere per andare a vivere in pace la pensione.- -Pensiamo al presente per cortesia….e comunque io preferirei una casa al mare, una vicina alla spiaggia.- Mi guardai in giro e vidi uno di quei macchinari con quella enorme calamita a cerchio e vidi che quella aveva ancora attaccata una macchina che aveva l’aria di essere nuova -quell’auto sembra nuova.- -Lo vedo, andiamo a prenderla.- Raggiungemmo il macchinario -sai come far scendere la macchina?- Mi chiese Silas -Be da piccolo ero bravo a giocare con quella macchinetta con l’artiglio nelle sale a giochi.-  -Allora sei l’esperto della situazione vedo; quindi, salii e vedi se riesci a far scendere la macchina.-  -Vado.- Salii le scale e raggiunsi la cabina ed entrai dentro sedendomi sulla sedia ed esaminai il pannello di comandi -mmm non sembra difficile, si può fare.- Dissi io accendendo il mezzo, appena lo accesi partii a palla una canzone Heavy metal rapido la spensi -cazzarola! Chi è che ascolta la musica a volume così alto?- -Dylan! Che combini?!?- -Scusa! Allora vediamo.- Riuscii ad abbassare la macchina e Silas l’andò a controllare -speriamo bene -quest’auto sembra nuova, possiamo provare direttamente ad accendere questa.- -Ok, cerco di staccarla dal magnete, iniziai a cercare il pulsante per disattivarlo quando vidi una luce del deposito accendersi in lontananza -oh no….- Una seconda luce molto più vicina si accese -cazzo non mi ero accorto che aveva smesso di piovere!- Rapido suonai il clacson per attirare l’attenzione di Silas -Silas!- -Che c’è?!?- -Sta arrivando qualcosa!- -Come?- -Nasconditi!- In quel momento udimmo un ululato e Silas entrò dentro l’auto e vidi il lupo arrivare, tirai la leva e per sollevare l’auto ma il lupo riuscii lo stesso a saltarci sopra -Dylan! Leva il cazzo di Lupo mannaro dall’auto!- Urlò Silas spaventato mentre il lupo sfondava il parabrezza -merda merda!- Io suonai il Clacson facendo del male al lupo che si mise le mani sulle orecchie, si giro a guardare verso di me e incominciò a corrermi incontro salendo su per il macchinario -Dylan!- -Cristo!- Mi guardai in giro spaventato in cerca di qualcosa per difendermi e trovai una fiamma ossidrica poggiata lì vicino, la presi in mano cercando di accenderla -dai forza! Per favore…-Il lupo mannaro sfondo la finestra davanti a me e la fiamma ossidrica si accese sprigionando una forte fiamma, il lupo mannaro cercò di colpirmi con una artigliata e io lo schivai e gli puntai contro la fiamma facendolo scappare ma vidi con orrore che non era fuggito, stava puntando Silas che era caduto dalla macchina -Dylan! Aiutami!- -No no no.- Guardai la macchina e capii quello che dovevo fare e andai ai comandi sentendo Silas gridare di sbrigarmi, posizionai la macchina sopra il lupo mannaro -ora!- Disattivai il magnete e la macchina cadde addosso il lupo mannaro e io tirai un sospiro di sollievo e raggiunsi Silas -tutto bene?- Gli chiesi -si, grazie mi hai salvato la vita Dylan.- -Prego, dovranno girare un film sulle mie imprese, chissà che attore mi potrebbe interpretare, Bruce Campbell dici che va bene?- -Ha sessantaquattro anni.- Commento Silas - Miles Robbins1 ti assomiglia di più.- -Intendi quello che appare in un episodio di X-Files ? Ma non è vero, io sono molto più bello e affascinante di lui!- -Dylan hai già avuto il tuo primo appuntamento e bacio puoi smettere di fare il provolone.2 che c’è hai fretta di raggiungere la terza base? Sei vergine?-- -Non ho fretta e comunque no, non sono vergine ho già avuto la mia prima voltale altre con una persona anche se non è stata una delle migliori relazioni.- -In che senso?- Mi chiese Silas -la mia prima volta l’ho avuta a quattordici anni.- -Un po’ presto.- Commento Silas -lo so, era un periodo complicato per me e quindi la mia prima volta è stata una sveltina nello squallido bagno di una discoteca completamente fatto di GHB3 con un tipo di ventuno anni con qui ho fatto sesso fino a quattro mesi fa.-- Qua…ventu….no..no no no no no!- -Cosa? Ho fatto qualcosa di sbagliato?- Gli chiesi io non capendo che gli prendeva  -Be tu no…ma...cristo!….L-Lascia stare.4 Quel tipo non lo devi vedere più sono stato chiaro?!? -Non capisco che ti prenda ma ok, tanto adesso ho un appuntamento con te.- -Ok….oh cazzo!- -Cosa c’è?- -Abbiamo fatto tutta questa strada per niente, questa spazzola rotante è rotta!-  -Davvero?- In quel momento il lupo sotto la macchina si riprese -scappiamo!- 
 
Veronika
Canticchiai un motivetto allegro cercando di tirarmi su di morale, eravamo chiuse nella cantina da un’ora e ogni rumore ci faceva sobbalzare, Silas e Dylan erano spariti e Charlie si era trasformato e con lui anche Luca, saremo morti lì me lo sentivo e a detta di Mia la colpa era di Charlie, era stato lui sabotare il furgone, quell’idiota ci aveva tutti nei casini perché voleva stare con me, che pezzo di merda e pensare che mi volevo scusare per averlo lasciato davanti a tutti, se sopravvivevo a quella notte gli avrei tirato un cazzotto in faccia così forte che gli avrei fatto saltare tutti i denti, ma prima ci dovevamo salvare -Silas Dylan tornate presto.-
 
Nana
-Nana come ti sentii?- Mi chiese Yoki -io mi sento bene.- Dissi io -ma questa non è una buona notizia vero?- Lei scosse la testa e fermo la macchina -girati verso di me.- io mi girai verso di lei che deglutii -che c’è?- -hai gli occhi gialli, la tua trasformazione è vicina, non abbiamo più molto tempo.- Disse Yoki preoccupata -dobbiamo sbrigarci.- Yoki ripartii e io sentii una brutta sensazione, la sensazione di qualcosa che voleva uscire, mi morsi il labbro nervosa -dovevo salvare i miei amici, dovevo riuscirci.-
 
 
1. Miles Robbins è il nome dell’attore che da l’aspetto a Dylan in The Quarry, il gioco che ha ispirato questo libro
2. Provolone è infatti colui che cerca di conquistare il gentil sesso con continue lusinghe, complimenti smodati e attenzioni spesso eccessive.
3. Droga dello stupro
4. Negli stati uniti l’età del consenso varia da stato a stato ma varia dai sedici ai diciotto anni e la maggiore età è ha 21 anni

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Capitolo 9
*** I don't leave you ***


I don't leave you

Silas
 
Tornammo verso la baita di corsa, aveva ricominciato a piovere per nostra fortuna, arrivammo alla baita e bussai alla porta della cantina che si aprii -siete arrivati finalmente, che cosa sono quelle facce?- Ci chiese Veronika -non abbiamo trovato una nuova spazzola rotante.- -No, e adesso?- Chiese Mia spaventata -ci nascondiamo qui e speriamo che i Lupi mannari non ci trovino.- -Se no c’è una seconda cosa che possiamo provare a fare.- Disse Dylan -cosa?- -Yoki aveva detto che i lupi mannari hanno paura dell’acqua, se raggiungiamo la rimessa delle barche possiamo andare al centro del lago e aspettare l’alba, soffriremo un po’ il freddo ma saremo salvi.- -Non è una idea malaccio ma ci sono almeno una ventina di minuti da qui alla rimessa, se smette di piovere siamo esposti.- Dissi io -io ci voglio almeno tentare.- -Ok, allora vengo con te.- Dissi io  -noi preferiamo rimanere qui- Dissero Mia e Veronika -ok, voi rimanete qui, all’alba torneremo qua.- Le due annuirono e io e Dylan uscimmo fuori e ci dirigemmo verso la rimessa delle barche correndo nella pioggia -quanti proiettili d’argento abbiamo?- Mi chiese Dylan -ne abbiamo almeno tre, non li ho ancora sparati, ne ho tre d’argento e due normali e…- In quel momento la pioggia cesso -merda, non piove più.- Udii un ululato non troppo lontano -corri!- Io e Dylan incominciammo a correre più velocemente, improvvisamente udii un ringhio al mio fianco -Silas attento!- Mi girai in tempo per vedere un lupo mannaro fra gli alberi -ah!- Il lupo mannaro saltò verso di me ma Dylan mi spinse via e il lupo andò contro di lui, caddi a terra e mi cadde il fucile di mano -Silas scappa…aaaah!- Sentii un suono orribile di carne che veniva masticata e ossa che si rompevano, mi girai e vidi il Lupo mannaro strappare di netto un braccio e mezza spalla destra a Dylan -nooo! Dylan!- Afferrai il fucile e rapido mi girai di scatto vedendo il lupo mordere Dylan alla spalla oh almeno quello che ne rimaneva , sparai un colpo al lupo mannaro che cadde indietro Dylan tento di strisciare via usando l’altro braccio per aiutarsi ma il lupo mannaro si riprese subito e gli afferrò la gamba e la morse-no no! Bastardo!- Caricai un proiettile d’argento egli sparai ma preso dal panico lo ferii solamente e fuggii via - no no no! Dylan!- Mi avvicinai a lui che si afferrò la spalla tentando invano di bloccare l’emorragia -Cristo Dylan- -vattene v-via! Vattene!- Esclamò lui piangendo per il dolore mentre il sangue usciva a fiumi dalla sua spalla, udii l’ululato di un secondo lupo -non ti lascio qui! Su aggrappati alla schiena!- -ti…Ti rallenterei e basta… - -No! Ho detto che non ti lascio! Aggrappati! Ora!- Dylan salii sulla mia schiena avvolgendomi con il braccio rimanete il collo mentre io tenevo le gambe, vidi il secondo lupo arrivare e incominciai a correre piangendo spaventato sentendo il sangue di Dylan impregnarmi la giacca, notai appena in tempo una trappola per orsi che schivai per un soffio, sentii il lupo finire nella trappola ma lui come se niente fosse continuò a venirci dietro anche se era più lento di prima, improvvisamente una enorme goccia d’acqua mi cadde sulla fronte -pioggia…- Partii un forte acquazzone improvviso che fece scappare via il lupo spaventato -oddio grazie!- Continuai a correre cercando di tenere Dylan sveglio ma sentivo la sua presa farsi sempre più debole -ti prego Dylan resta sveglio!- Lo implorai vedendo in lontananza la rimessa per barche la raggiunsi e poggiai Dylan vicino a un muro -S-Silas. Io corsi a spingere una barca in acqua e in quel momento udii un ululato, la pioggia era cessata, corsi rapido da Dylan e lo presi in braccio e lo andai a poggiarlo sulla barca, spingendola verso dove c’erano le correnti che l’avrebbero spinto a largo, corsi a prendere la cassetta del pronto soccorso che c’era lì vicino ma in quel momento vidi arrivare due Lupi mannari, afferrai il fucile e uno dei lupi mi saltò addosso e io gli sparai uccidendolo, l’altro cercò di attaccarmi ma io gli gettai il fucile in faccia e mi gettai in acqua schivando un artiglio per un soffio e incominciai a nuotare verso la barca che si era fermata più avanti sentendo il lupo ululare alle mie spalle irritato, raggiunsi la barca e ci salii sopra -Dylan!- lo chiamai io ma lui non mi rispose, io lo raggiunsi e spaventato dal suo brutto aspetto provai a poggiare la testa sul suo petto e sentii il battito, era debole ma c’era -devo fermare l’emorragia al più presto….la mia cintura…con tutti i buchi che ha posso stringerla parecchio, funzionerà da laccio emostatico improvvisato.- mi tirai via la cintura e anche se con fatica riuscii a legare intorno ai resti della sua spalla -il sangue si è fermato per ora, dio è congelato e meno male che sono io quello caduto in acqua .- Mi guardai in giro e vidi una borsa che quando avevo preso la barca non avevo notato, la presi in mano e l’aprii e dentro trovai un paio di coperte di lana che probabilmente erano del signor Morgan, le presi e una lo misi sopra a Dylan io mi sdraiai vicino a lui e mi coprii con l’altra coperta, stargli vicino in quel momento era pericoloso, quel bastardo di lupo mannaro l’aveva morso, lui poteva diventare uno di loro in qualsiasi momento ma aveva bisogno di me in quel momento e niente mi avrebbe fatto allontanare.
Mia
La pioggia cesso e io guardai verso la porta che dava all’uscita, Dylan e Silas se la sarebbero cavata?- -Stai pensando a Dylan e Silas?- Mi chiese Veronika -si, ho una bruttissima sensazione, forse dovevamo cercare di costringerli a rimanere….- -Hanno fatto la loro scelta Mia e vedrai che se la caveranno e che domani saranno tutti e due vivi.- -Forse hai…- Udimmo due paia di ululati nelle vicinanze e improvvisamente la porta d’ingresso della cantina venne aperta con la forza -mio dio!- Vidi entrare due lupi mannari -Mia alla botola presto!- Io corsi alla scala che portava alla botola e incominciai a salirla, Veronika fece per fare lo stesso ma uno dei due lupi la raggiunse e la spinse a terra -Veronika!- -Mia aiu….aaaah!- Il lupo la morse al collo con violenza, presi la pistola e proprio in quel momento il secondo lupo attacco a me e io gli sparai prendendolo in testa, il lupo cadde a terra morto e si trasformo sotto ai miei occhi in Luca -Luca…no…no!- Cercai di sparare a quello che stava attaccando Veronika ma la pistola si inceppo -cazzo no!- Il lupo mannaro morse Veronika per la testa staccandogliela di netto e io ebbi un conato di vomito a quella vista , il lupo si accorso di me e mi venne incontro, gli lanciai la pistola sul muso e uscii fuori dalla botola e mi ritrovai nell’ufficio di mister Morgan venendo inseguita dal Lupo, corsi fuori dalla porta e salii di corsa le scale venendo inseguita dal lupo che per fortuna non era molto veloce, forse era recente -Charlie…sarà lui? -Mi chiesi, il lupo cercò afferrarmi ma io rapida cambiai direzione salendo altre scale fino all’ultimo piano ma mi ritrovai in trappola -cazzo…- Mi guardai in giro spaventata e vidi che potevo usare la trave per scappare dall’altro lato, la raggiunsi, attraversai il parapetto e incominciai a camminare sulla trave cercando di non perdere l’equilibrio, mi girai e vidi il lupo salire anche esso sulla trave, deglutii spaventata e cercai di mantenere l’equilibrio, ero vicino al bordo quando il lupo provo a saltarmi addosso ma mi manco cadendo di sotto, arrivai dall’altra parte mentre il lupo mi aveva già raggiunto e  stava correndo di nuovo verso di me, scesi di corsa le scale e mi fiondai in cucina e sbarrai la porta ma il lupo incominciò a colpirla con l’intenzione di sfondarla, io indietreggiai spaventata e provai a cercare nel mio zaino qualcosa che mi potesse aiutare e trovai il vecchio registratore del signor Morgan -lo posso usare come esca.- Mi guardai in giro e vidi la cella frigorifera, quella aveva una porta più robusta di quella della cantina, aprii la cella frigorifera e mi nascosi dietro il bancone accanto ad essa e sentii la porta venire sfondata -ora o mai più!- Attivai il registratore e lo lanciai nella cella, partii una canzoncina e vidi il lupo fiondarsi nella cella, io corsi verso di essa e la chiusi per un pelo, io tirai un grosso sospiro di sollievo e mi sedetti a terra.
Yoki
Entrai nel salotto e vidi che il camino era acceso e le luci spente, questo voleva dire che papà stava riflettendo su qualcosa, di solito spegneva sempre le luci quando doveva ragionare su, diceva che le luci accese lo distraevano, mi avvicinai al camino e vidi papà seduto sulla sua poltrona preferita con il Calumet della pace in mano , lo fissava con sguardo serio e pensieroso -papà?- Lo chiamai io -ti ricordi quanta fatica abbiamo fatto per recuperare questo oggetto tesoro?- Io annui -si, abbiamo speso un sacco di denaro per recuperarlo.- -Questo apparteneva ai nostri avi, era l’oggetto più prezioso che avevano.- -Davvero?!?- Chiesi io stupita, mio padre annui -si, per loro la pace era il bene più prezioso che c’era, hanno sempre ripudiato la guerra anche nei momenti di peggior crisi, una volta a Lince svelta, il Sakem che c’era prima del fattaccio hanno fatto un sacco di torti, gli hanno ucciso il figlio, violentato e massacrato la moglie, sapeva che quelle erano tutte provocazioni per far entrare la sua gente in guerra e lui non le colse.- -Sapeva di non poter vincere contro l’uomo bianco.- -Ovvio ed è anche per questo che non è entrato in guerra, ma non era su questo che stavo riflettendo.- -Stai pensando alla statua sacra.- -Si, il nostro dovere tesoro è riportare la statua al suo posto, io ho tentato ma ho fallito, ora sono vecchio e quindi è il tuo turno.- -Che farò se fallirò ha mia volta?- -Il questi tempi il fallimento è diventata una parolaccia ma non per noi, il fallimento fa parte della vita Yoki, l’importante è che tu dia il massimo per rimettere quella statua al suo posto, anche se fallirai almeno saprai che ci hai provato sul serio.- Io scossi la testa cacciando quelle immagini dalla mia mente, non dovevo lasciarmi trasportare dai ricordi, non ora, mi girai a guardare Nana che si volto verso di me io quasi sussultai, la sua pelle era già grigia, gli occhi gialli e aveva già i denti appuntiti ma si stava ancora comportando normalmente per fortuna -come ti senti?- -Affamata, voglio della carne.- -merda…aspetta un attimo.- presi una pietra di luna e con essa feci un disegno sulla guancia di Nana -c-che fai?- Mi chiese lei ti ho fatto un simbolo di protezione, con questo non sparirai come tutti gli altri.- -Siamo arrivati?- Io mi girai verso dove indicava e vidi la lancia sacra che io e mio padre avevamo piantato in mezzo al villaggio in lontananza-si, siamo arrivati.- Scendemmo dall’auto e raggiungemmo il villaggio -ecco seppelliamo la statua qui e....- Udii uno sparò e un rumore di ceramica in frantumi che mi fece spalancare gli occhi, mi girai e vidi la statua cadere in mille pezzi dalle mani di Nana che aveva il foro di uno sparo sul petto -noo!- Urlò lei, io mi girai e vidi Jason, quel tizio enorme della famiglia Mason che era ancora vivo anche se gravemente ferito -i miei genitori sono morti per colpa vostra! Ora la pagherete!- Urlò lui, io feci per puntargli il fucile addosso ma udii un ringhio alla mia sinistra --No!- Mi girai e Nana esplose in una marea di sangue trasformandosi in un lupo mannaro davanti ai miei occhi -Nana no!- Lei si fiondò contro l’uomo e gli diede un’artigliata mozzandogli di netto un braccio e poi fiondandosi a morderlo con violenza sul collo, mi ripresi dalla sorpresa e rapida aprii la mia borsetta -cazzo ce ne devo avere almeno una mezza dozzina.- Lei uccise l’uomo e si volto verso di me -dove sono…….eccole!- Tirai fuori una siringa con dentro un potente sedativo, Nana mi saltò addosso e io la colpii sul muso con il mio braccialetto d’argento facendogli male mentre con l’altra mano la colpii al collo con la siringa annientandogli il sedativo, papà l’aveva preparato personalmente, era dieci volte più potente di uno normale, abbastanza per mettere Ko un lupo mannaro.- Il lupo mannaro perse i sensi e io me lo levai di dosso e mi rimisi in piedi e guardai sconsolata i resti della statua, avevo fallito, avevo fallito papà aveva provato a prepararmi ad esso ma sapeva benissimo che quel tipo di fallimento era difficile da accettare, molto vite dipendevano dal successo di quella missione e ora tutti quelli che erano stati morsi erano destinati a rimanere così per sempre, io mi girai a guardare con odio l’uomo ormai morto, per colpa sua tutti quelli che erano stati morsi erano condannati per sempre.- Mi rialzai in piedi e presi Nana e la trascinai alla macchina, ora c’era solo una cosa che potevo fare ed era la più dura di tutte.-
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 10
*** The price of a stupid choice ***


The price of a stupid choice

The Hunted | Caitlin Alise Parrott & Michael Smith

Nana
Riaprii gli occhi e mi ritrovai distesa sul retro dell’auto di Morgan -ti sei svegliata.- Io mi girai e vidi Yoki seduta sul posto del guidatore -mi sono permessa di lavarti via dal sangue della trasformazione e di metterti dei vestiti puliti, me ne ha passato uno Morgan prima di partire.- Mi alzai a sedere e vidi che indossavo un vestito lungo color lillà che avrebbe messo tranquillamente mia nonna -che è successo?- Gli chiesi io confusa -che ti ricordi?- -Poco, mi ricordo che la statua…oh no…la statua è andata distrutta- Lei annui -si, dopo hai perso il controllo e ti sei trasformata in Lupo mannaro.- -ti..ti ho fatto qualcosa?--No tranquilla.- Disse lei accendendo la macchina -per tua fortuna ho dei dardi tranquillanti in borsa.- -Adesso?...che facciamo?- -L’unica cosa che possiamo fare, tornare dagli altri e sperare che stiano bene.- -Aspetta salgo davanti.- Salii sul lato del passeggero e lei partii e io sentii il peso di quello che era accaduto cadermi addosso, la maledizione era permanente, adesso ogni notte di luna piena mi sarei trasformata in un mostro, che ne sarebbe stato della mia vita?

Charlie
Riaprii gli occhi e mi ritrovai nella cella frigorifera della baita -ma che cazzo?!? Che ci faccio qui dentro? Dylan! Sei li fuori?!? Mio dio sono ricoperto di sangue!- Bussai spaventato alla porta della cella sentendo un freddo boia -Charlie?!? Charlie sei tu?- -Mia!?- La porta della cella venne aperta e io potei uscire fuori -S-Stai bene?- Mi chiese lei nervosa -si, sto bene, ma che è successo?- -Non ricordi nulla?- Io scossi la testa -l’ultima cosa che ricordo è Dylan che apriva la portiera del furgoncino e poi mi ritrovo qui coperto di sangue…- -Ti sei trasformato in uno di loro.- Disse Mia -c-cosa?!? Io…Io ero uno di quei mostri?!? Dove si trova Veronika?- Lei abbasso lo sguardo e io capii -è…è…non può essere!- -Tu e Luca ci avete attaccati, io sono riuscita…riuscita a fermare Luca ma tu…- no! No no no! Lei dov’è?- -In cantina.- Io scioccato corsi alla cantina e la trovai a terra morta decapitata con il corpo di Luca a fianco -no no no! Non doveva andare così!- -Charlie…- -Io…io volevo…io volevo…v-volevo solo pa-p-passare un’altra notte con lei…io..io non volevo questo!- Urlai scoppiando a piangere -sono stato uno stupido! E gli altri?!? Dove sono tutti gli altri dimmi che almeno loro stanno bene!- -Io non lo so…- In quel momento sentii una macchina si avvicinava -c-chi sarà?- Mi chiesi spaventato andammo a vedere e vidi arrivare la macchina del signor Morgan ma dentro c’erano Nana una ragazza indiana, Nana scese dall’auto e ci raggiunse insieme alla ragazza -dio mio Charlie sei ricoperto di sangue!- -Si perché…eh ehi che fai?- La ragazza mi fece uno strano disegno sul braccio -non preoccuparti ti proteggerà.- -Nana…Luca e  Veronika sono morti!- -Cosa?!? E Silas e Dylan?- -Non lo so loro….- -
Aiuto!-
Silas
Riaprii gli occhi e vidi che si era fatto giorno -Dylan!- Mi alzai a sedere vidi che non aveva ancora ripreso conoscenza ed era cianotico, poggiai la testa sul suo petto per sentire il cuore e sentii che batteva debolmente -merda!- Rapido presi i remi e incominciai a remare per tornare indietro, Dylan non poteva morire non così! Non poteva, non dopo tutto quello che aveva passato, non dopo quello che io li avevo fatto passare, arrivai al molo me lo caricai sulle spalle e incominciai a correre verso la baita, avevo bisogno di aiuto, non sarebbe morto così, mai e poi mai!- Corsi il più velocemente che potevo e sentii delle voci alla baita -aiuto!- Urlai raggiungendo la baita e trovando Charlie e Mia con Nana e Yoki -oh mio dio! Dylan!- Esclamò  Nana scioccata -no no no!- Esclamò Charlie diventando bianco come un lenzuolo -fatemelo vedere!- Disse Subito Yoki prendendolo in braccio ed esaminandolo -cazzo! Cazzo è in stato di Shock, dobbiamo portarlo in ospedale in fretta!- -Vengo con te!- Esclamai io  -ok, Nana tu rimani con i tuoi amici.- -Io…ok.- Salii in macchina e Yoki poggio Dylan sul sedile posteriore, gli fece uno strano simbolo molto sospetto sulla guancia e salii subito in macchina e partii di corsa -sai dove si trova la città più vicina?- -Si è Maple Hill, ha un ospedale ben attrezzato.- Disse Yoki -quel simbolo che hai fatto a Dylan che cos’era?- Chiesi io -l’hai notato eh?...temo…temo di doverti dare una brutta notizia.- -La missione è fallita?- Lei annui -si…la missione è fallita.- -Quindi Dylan alla prossima luna piena diventerà uno di loro?- Lei annui -si, il simbolo li che ho fatto è per evitare che si perda.- -Grazie, ma adesso saremo tutti in grossi guai.- Lo so.-
 
Charlie
-Allora signor Charlie Jefferson, ci può dire come è incominciata tutta questa storia?- Mi chiese l’investigatore prendendo una penna -io…io volevo passare un’altra notte…un’altra notte con la mia ragazza e ho…ho sabotato il furgone…io non…non pensavo che.

 
Nana
-Il furgone non partiva e quindi il signor Morgan ci ha detto di rimanere nella baita fino al giorno dopo.- -Sapevi che il tuo amico aveva sabotato il furgone?- -Ma certo che no.- 
 
Mia
-Perciò nonostante le raccomandazioni del signor Morgan voi avete voluto fare lo stesso una festa?- -Noi…noi non sapevamo che succedeva questo casino! Doveva essere solo una festa…solo una stupida festa!-
 
Silas
-Si calmi signor Silas.- -Calmarmi! Io non mi calmo proprio per un cazzo! Mi avete portato via dall’ospedale come un cazzo di criminale! Io voglio sapere come sta Dylan!- -Stia composto, il suo fidanzato in questo momento si trova in ospedale in coma indotto, l’hanno dovuto fare per salvargli la vita a causa elle ferite che gli ha procurato.- -Che io ho cosa?!? Figlio di puttana! Io non ho toccato Dylan con un dito, li ho cercato di salvare la vita!- -E chi li ha procurato quelle ferite?- -è…È stato un orso! Ce ne sono tanti in quella zona.-
 
Yoki
-Allora Squaw1, sei figlia di quel pazzoide di Hania e sei sospettata dell’omicidio di tre membri della famiglia Mason e di due ragazzi.- -Io non ho ucciso nessuno, guardate i cadaveri! Io ho un fucile! La famiglia Mason, i due ragazzi non sono morti per un colpo di fucile! E la maggior parte di loro non è morto per un’arma è stato solo un orso del cazzo ad attaccarli!-
Charlie
-Mi dispiace! Io non volevo tutto questo! Io…non volevo! - Urlai piangendo disperato -si calmi signor Jefferson.- -Calmarmi? Come faccio a calmarmi! Due miei amici sono morti per colpa mia! Uno è all’ospedale in coma!...Io io!-
 
Nana
-Sono stati gli orsi a uccidere tutti non di certo noi! La festa era iniziata in modo tranquillo e poi due dei nostri sono stati attaccati dagli orsi ed è incominciato questo inferno!-
 
Mia
-Sei stata tu a sparare al tuo amico?- -Io…io non volevo ucciderlo! Ho…Ho visto questo…orso che attaccava Veronika, dovevo ucciderlo per difenderla…e devo aver sbagliato mira.--
 
SIlas
-Quindi insistete con questa storia degli orsi che hanno attaccato il campo.- -Si, erano solo dei cazzo di orsi, lo chieda a tutti gli altri ti diranno la stesso, non abbiamo motivo per dirvi della bugie.- -E perché è così nervoso? Signor Mikkelsen?- -Che domande mi fa? Due miei amici sono morti! Uno è all’ospedale in fin di vita è naturale che sia nervoso, ora per cortesia visto che ho risposto alle vostre domande del cazzo posso tornare da Dylan? Io…sono molto preoccupato per lui-
 
 
1. si riferisce alle donne dei nativi americani dell'America del Nord. Nell'uso in lingua inglese la parola ha spesso connotazione di derisione e le comunità di nativi la considerano offensiva.

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Capitolo 11
*** Five years later ***



Five years later 

Nana
 
-Grazie tante Charlie! Le tue indicazioni fanno veramente schifo.- Pensai fra me e me mentre la macchina sfrecciava veloce lungo quella strada di campagna, mi fermai al lato della strada e recuperai dallo zaino la mappa della zona per controllare se non mi ero persa qualcosa. -Mmm Charlie ha detto che la sua casa è fuori dalla piccola cittadina di Green trees e vicina alla foresta vicina….aspetta eccola qui! Devo tornare indietro.- Rimisi in moto e tornai indietro e girai alla prima deviazione a destra e dopo una decina di minuti mi ritrovai davanti a una graziosa casetta in legno di due piani -eccola qua, vedo che Mia è già arrivata.- Commentai vedendo la sua auto, parcheggiai dietro la macchina di Charlie, recuperai la torta di mele che avevo fatto in casa, lo zaino e andai a bussare alla porta d’ingresso -chi è?- -La fattorina della pizza!- La porta si aprii e trovai Mia -Nana! Che piacere vederti!- Esclamò lei abbracciandomi -anche io sono contenta di vederti, mi piace il tuo nuovo colore di capelli, cos’è? Blu elettrico?- Lei annui -si, appena fatto, anche i tuoi non sono male, stai bene bionda.- -Grazie.- Dissi entrando in casa e trovandomi nel salotto piccolo ma dall’aria accogliente con un bel cammino con davanti una poltrona con sopra una coperta fatta di pelliccia e un divano con davanti una tv con schermo plasma, mi guardai in giro e vidi un sacco di foto di Charlie abbracciato a una ragazza dai capelli neri e molto muscolosa e piena di tatuaggi -e questa chi è?- Chiesi io -è la mia nuova fiamma.- Disse Charlie entrando in salotto -è molto bella…e molto diversa da…. Be tu sai.- -Si…lei si chiama…si chiama Rhonda.- -Dove vi siete conosciuti?- -All’officina un anno fa, la storia per adesso sembra funzionare.- -Sono contenta per te. Ho portato una torta per il dopocena.- -Che torta è?- -È una torta di mele, l’ho fatta io con le mie mani dove le metto?- -Mettila pure in cucina.- -Mmm sentii che profumino, che mangiamo per cena?- Chiesi -costolette di maiale marinate con la senape e le erbette una vera bontà, sedevi pure a tavola che servo da mangiare.- io e Mia ci andammo a sedere a tavola e notai due posti vuoti con davanti a se i piatti e le posate, Charlie incominciò a servire la carne -non hai ancora perso le speranze vero?- Gli chiesi, lui guardo i due posti vuoti e sospiro triste -nemmeno tu Nana, stai lanciando continue occhiate alla porta d’ingresso come se dovessero tornare da un momento all’altro.- Mia abbasso lo sguardo senza dire una parola, erano passati cinque anni dai spaventosi eventi di quella fatidica notte, avevamo ormai venticinque anni e le nostre vite erano cambiate, Mia conviveva con un ragazzo, l’aveva conosciuto mentre faceva Jogging al parco e lavoravano insieme in una panetteria, Charlie era diventato meccanico e aveva una officina tutta sua dove ironia della sorte riparava per la maggior parte del tempo dei furgoni mentre io in seguito all’incidente avevo dovuto rinunciare al mio sogno di diventare fotografa professionista, adesso lavoravo come commessa in un negozio di alimentari, e a causa della maledizione e ogni giorno in cui sapevo che ci sarebbe stata la luna piena vivevo nel terrore, durante le notti di luna piena mi rinchiudevo nella cantina di casa mia, era insonorizzata e la porta era abbastanza solida per non poterla abbattere ma ogni volta temevo di ritrasformarmi in un luogo diverso dalla mia cantina, di essere riuscita a liberarmi e di aver fatto una strage e lo stesso era per Charlie ma ormai io e lui ci avevamo fatto il callo su questa cosa ma il vero problema era che Silas e Dylan non li vedevamo più da cinque anni, da quel fatidico giorno che li ho visti salire su quell’auto per portare Dylan d’urgenza in ospedale loro erano come spariti nel nulla, li abbiamo cercati a lungo, abbiamo provato a chiamarli al cellulare ma il numero risultava non esistente, li abbiamo cercati sui social ma i loro profili erano stati chiusi e nemmeno le loro famiglie sapevano cosa gli fosse successo o dove fossero finiti, erano come spariti nel nulla e questa cosa ci faceva stare male soprattutto a Charlie che era ancora ricolmo di sensi di colpa per quello che era successo sia a noi tre, che a Veronika, a Luca, a Dylan e Silas voleva chiedergli scusa per tutto, in questi cinque anni noi tre una volta all’anno ci ritrovavamo tutti e tre assieme per la cena o la notte a casa di uno di noi e ogni volta preparavamo due piatti in più aspettandoci di vederli arrivare, di sentire di nuovo le battute un po’ idiote di Dylan, gli insulti di Silas ma non arrivavano mai. Sentimmo bussare alla porta e per un attimo sperai fossero loro ma quando Charlie andò ad aprire sentii la voce di Yoki, io sospirai e lei entrò in cucina -buona sera a tutti!- Ci saluto lei -sera Yoki, ti vedo bene.- Disse Mia -grazie, anche voi siete in forma a quanto vedo. Come state?- Chiese lei -stiamo bene.- -ottimo perché penso di avere delle novità.- -Delle novità?- Chiesi io -si…delle notizie su Silas e Dylan.- A quelle parole tutti ci girammo a guardare verso di lei -davvero?-  Lei annui e tirò fuori una busta -questa mi è arrivata questa mattina, c’è dentro una lettera scritta a mano da due persone.- Io presi la busta e l’aprii tirando fuori la lettera dandogli una veloce occhiata -allora è la loro scrittura?- Io sentii gli occhi farsi più umidi e annui -si sono loro! È una lettera da parte loro!- -E che dice?- Mi chiese Charlie emozionato -raccontano quello che gli è successo, ve lo leggo ad alta voce così possiamo sapere tutti.- -Si.- -Bene la prima parte è scritta da Silas e dice che.- 


 
Silas
Arrivai all’ospedale nervoso guardando la luna piena che c’era nel cielo, mancava poco alle ventidue, e a quell’ora Dylan si sarebbe trasformato, avevo cercato invano di trovare un modo per portare Dylan fuori dall’ospedale prima di quella notte ma la polizia mi aveva trattenuto in custodia troppo a lungo, parcheggiai la macchina in un vicolo vicino alla porta sul retro dell’ospedale che sapevo essere vicina alla lavanderia, avevo sabotato la porta per poter entrare dentro -speriamo di fare in tempo.- Scesi dalla macchina ed entrai in ospedale e raggiunsi la lavanderia, per fortuna deserta e recuperai una divisa da infermiera, mi tolsi le bende per liberare il seno e indossai la divisa, mi coprii il viso con la mascherina e i capelli con la cuffia e misi la bottiglietta contenente il sangue di Dylan in tasca, me l’ero fatta da preparare da Yoki prima di portare Dylan in ospedale, anche se non era in forma lupo lo stadio di infezione di Dylan era tale da fare lo stesso effetto, quello che dovevo fare era portare Dylan alla macchina mettermi il sangue per sicurezza e riuscire a raggiungere un punto sicuro dove rimanere fino all’alba. Uscii dalla lavanderia e corsi all’ascensore, Dylan stava nel reparto di terapia intensiva, era ancora in stato di coma indotto ma Yoki mi aveva assicurato che non ci sarebbe stato pericolo nel caso lo staccassi dalle macchine. Entrai nell’ascensore e premetti il pulsante per il quarto piano e una volta arrivato cercai la sua stanza -stanza cinque stanza cinque…eccola qui.- Entrai nella camera e accesi la luce, raggiunsi il letto di Dylan e appena fui vicino vidi con orrore che la pelle era già grigiastra e gli occhi erano già pieni di venature nere -cazzo! La trasformazione è vicina, non c’è molto tempo.- Lo staccai dalle macchina ma proprio in quel momento risuonò un allarme -cazzo che idiota! Lo presi in braccio e corsi fuori dalla camera dirigendomi verso le scale -ehi! Sta rapendo un paziente! Sicurezza! Chiamate la sicurezza!- Urlò una voce, scesi al piano di corsa per raggiungere la porta ma venni prontamente braccato dalle forze di sicurezza che mi puntarono addosso le pistole -lascia andare il paziente!- Mi ordinarono loro, io mi guardai attorno alla ricerca di una via di fuga ma ero circondato merda.- In quel momento sentii Dylan emettere un respiro più forte degli altri -S-Silas?- Io abbassai lo sguardo e vidi che si era svegliato e notai con orrore che aveva gli occhi gialli e i denti appuntiti -Lascia il paziente a terra subito!- Mi ordinarono le guardie, io deglutii nervoso e poggiai Dylan a terra -S-Silas.- Mi richiamò ancora lui aggrappandosi al camice prima di incominciare a tremare con violenza, a contorcersi e a urlare dal dolore -Dylan!- Esclamai io -ma che succede?!? Si sente male?- Si chiese una delle guardie confusa provando ad avvicinarsi -no no!- Esclamai io strappandomi la mascherina dal viso -S-Silas scappa! Vai via! Stai lontano da me!- Dobbiamo portarlo in camera ha bisogno di...- -Dylan lanciò un urlò ed esplose in una marea da sangue trasformandosi in lupo mannaro -aaaah! Oh, dio! Oh, mio dio!- Dylan saltò addosso a una delle infermiere e l’azzanno al collo con violenza -cristo!- Esclamai io trattenendo a stento un conato di vomito, presi la bottiglietta e rapido mi versai il sangue sulla mano e mi spalmai il sangue in faccia -sparategli!- -No fermi!- Le guardie gli spararono addosso, Dylan si accorse di loro, si giro e lì saltò addosso staccandogli la testa di netto -oh cristo! Esclamai io, lui si giro verso di me e io spaventato andai contro il muro e Dylan mi venne addosso e mi afferrò per il collo con forza e mi sollevo -D-Dylan!- Lui incominciò ad annusarmi e io deglutii spaventato, lui emise in ringhio e mi lasciò andare e corse via -Dylan!-
 
Nana
-Merda! Dylan si è trasformato in ospedale...davanti a tutta quelle gente?- Chiese Charlie scioccato, io annui -sì qui dice che Dylan ha ucciso cinquantatré persone, fra pazienti, dottori, infermiere e forzw di polizia, tutto si è risolto solo con l’arrivo dell’esercito.- -L’esercito!?! Cazzo la cosa si mette male!- Esclamò Yoki spaventata -non è possibile! Ma perché non è apparsa sui giornali questa notizia? -Chiese Mia -probabilmente è stata censurata o forse hanno detto una bugia, facendo passare la strage come una normale strage causata da un paziente impazzito e non da un lupo manna ro.- Dissi io -ok, che altro dice Silas?- -Qua dice che quando l’esercito è arrivato hanno narcotizzato sia lui che Dylan e li hanno portati via e adesso inizia Dylan a scrivere.-
 
Dylan
Aprii gli occhi gli occhi a fatica sentendo una sensazione che mi pareva simile ai postumi di una violenta sbornia, scossi la testa confuso e in quel momento sentii il puzzo di sangue -ma che! Oh, cazzo!- Esclamai vedendo che ero legato con i polsi a una sedia, ero nudo e ricoperto di sangue dalla testa ai piedi -ma che cazzo è successo?!? M-Ma questo è…è il mio braccio?- Mi chiesi scioccato vedendo che avevo entrambe le braccia, ma com’era possibile? L’ultima cosa che mi ricordavo era il viso di Silas e poi più niente -d-dove sono finito?- Mi chiesi guardandomi in giro e vedendo che ero in una specie di cella con un letto, un cesso nascosto dietro una porta e un lavandino con uno specchio -S-Silas?!? Silas sei qui?!?- Provai ad urlare, ma non ottenni risposta, io deglutii spaventato -ma dov’è? Dove è andato a finire perché….oh no! Io..Io mi sono trasformato e Silas era lì con me…Silas! Silas!? Sei qui?!?- Non ottenni ancora risposta e incominciai a venir divorato dalla paura di aver fatto qualcosa a Silas, udii dei passi che si avvicinavano -c-chi c’è? S-Silas sei tu?- La porta della cella si aprii e vidi entrare un uomo mai visto prima vestito con un camicie nero e una maschera che gli copriva il viso dal naso in giù che spingeva uno strano tavolo con le ruote coperto da un lenzuolo -c-chi sei?- Gli chiesi io spaventato, lui non rispose e tolse il lenzuolo dal tavolo e vidi sopra di esso una strana consolle con attaccato una specie di cuffia e una strana roba di plastica, un coltello una piccola fiamma ossidrica -c-che volete fare con quelli?- Chiesi io spaventato cercando di liberarmi, l’uomo non rispose e tiro una leva, lo schienale della sedia si abbasso e vidi che tirava fuori dalla tasca un registratore dalla tasca-oggi è il primo ottobre del duemila e venti, ore dieci del mattino, sto per cominciare gli esperimenti sul soggetto X, oggi è il primo giorno di sperimentazione.- -E-Esperimento?- Chiesi io spaventato mentre l’uomo mi infilava quelle strane cuffie appena sopra le orecchie -non preoccuparti caro, vogliamo solo verificare una cosa, se tu ci darai quello che vogliono la sperimentazione durerà poco.- -C-Che volete?- -Che ti trasformi in quel mostro.- -M-Ma io non ho alcun controllo sulla trasformazione.- -Lo vedremo.- L’uomo mi ficco in bocca un bastoncino di plastica e prese la consolle -andiamo subito sui quattrocentosessanta volt.- L’uomo accese la Console e in quel momento una scarica elettrica mi colpii con violenza, urlai dal dolore sentendo gli occhi riempirsi di lacrime la scarica finii -allora?- -N-Non posso trasformarmi! Non è controllabile!- Andiamo avanti con questa storia eh? Che ne dici se aumentiamo i Volt?- L’uomo giro una manovella e riaccese il macchinario, una seconda scarica ancora più violenta mi colpii, strinsi i pugni con violenza graffiandomi la pelle, la scarica finii e l’uomo si infilò dei guanti di lattice ricominciamo.- -Ho terminato il trentesimo giorno di sperimentazione e questa sarà l’ultima volta, continuare non porterebbe risultati se non la morte del soggetto in questione.- Disse lanciandomi una occhiata di sbieco, io ero a terra sanguinante, pieno di ferite, lividi e ustioni su tutto il corpo, una delle gambe era rotta, le unghie delle mani erano state asportate, la faccia era livida, avevo un occhio chiuso che non si apriva più e l’altro socchiuso, la mascella era rotta e una parte dei denti era saltata, l’uomo prese una ricetrasmittente in mano -pronto K, qui è Y, interrompo la sperimentazione sul soggetto X.- -Cosa?!? Ma perché?- -Perché se continuò finisce che muore, lo sai quanto è difficile insabbiare un morto e comunque penso che la trasformazione in mostro non sia volontaria come ci ha detto lui, li ho fatto di tutto, l’ho torturato con il coltello, li ho strappato le unghie delle mani, ho messo il sale sulle ferite, lo frustato, soffocato e picchiato con talmente tanta violenza che gli si è rotta una gamba e la mascella, penso che anche che l’occhio sinistro sia ormai andato ma non è successo niente, lo terremo sotto osservazione per un po’.- L’uomo se ne andò e io sputai fuori  una serie di denti -farei affari d’oro se fatina dei denti fosse reale.- Pensai, ma chi cazzo era questa gente? E dov’era Silas? mi chiesi preoccupato cercando di mettermi almeno a sedere ma sentii un dolore atroce al fianco che mi costrinse a sdraiarmi ancora -cristo!- Rimasi lì sdraiato a lungo sputacchiando sangue per ore che parevano interminabili quando a un certo punto sentii un dolore più forte di tutti gli altri, urlai da dolore sentendo qualcosa cercava di uscire -merda!- Vidi la pelle incominciare a ingrigirsi, mi misi a sedere e con un gesto mi aggiustai la mascella con un mano e il dolore si fece più forte -cristo!- Mi afferrai la testa con le mani e urlai dal dolore e poi fu il nero. Riaprii gli occhi e mi ritrovai in piedi ancora più ricoperto di sangue di prima con le pareti piena di graffi e il letto distrutto -oh cazzo…sono stato io?....Ma?- -Mi controllai tutto il corpo e notai con stupore che le unghie erano tornate al loro posto, la gamba era intatta, gli occhi pure e mi erano tornati i denti e tutti i tagli erano spariti -be almeno questa maledizione ai suoi lati positivi.- Pensai nervoso, sentii dei passi avvicinarsi e io indietreggiai spaventato e vidi entrare l’uomo di prima con delle manette in mano -girati!- Mi ordinò lui, io scossi la testa spaventato, lui sbuffo, mi raggiunse, mi mise la manette e mi ficco un sacco in testa e mi trascino fuori dalla cella -almeno posso avere qualcosa per coprire le parti intime?- Gli chiesi mentre mi trascinava via dalla cella, sentii i miei piedi toccare delle piastrelle e lui mi tolse il sacco dalla testa e mi ritrovai davanti a una doccia, lui mi tolse le manette e mi spinse sotto il soffione della doccia e accese l’acqua e io incominciai a urlare spaventato, tentai di uscire da sotto l’acqua ma l’uomo mi costrinse a rimanere sotto a forza -smettila di dimenarti vigliacco! Che c’è hai paura di qualche goccia?- Mi chiese l’uomo divertito dalle mie urla di puro terrore, appena fui pulito spense l’acqua e andò a prendere dei vestiti puliti mentre io tremando spaventato cercavo di non pensare a Silas, pensare a lui mi faceva venire solo più paura, in testa mi arrivavano le peggio idee su quello che gli era successo, era morto? L’avevo ucciso io? Oh, l’avevo solo morso? Scossi la testa cercando di non pensarci ma l’idea di avergli fatto del male mi tormentava.- l’uomo torno con degli asciugamani e dei vestiti puliti, fui riportato alla mia cella e lasciarono lì dentro e se ne andarono -chi cazzo siete?!?- Gridai al tipo che si allontanava senza ricevere risposta -Dylan? Dylan sei tu?- -Silas!?!- Mi voltai e sentii qualcuno colpire con forza il muro affianco al letto, salii sul letto e poggiai un orecchio sul muro -Silas?- -Dylan! Grazie al cielo! Sei ancora vivo! Come stai?!?-Mi chiese lui preoccupato -sto bene, mi sto divertendo un mondo in questa nostra prima vacanza insieme, si i letti sono un po’ scomodi, il cibo fa schifo, la doccia è fredda e il servizio torture che avevo prenotato non ha ottenuto gli effetti sperati ma per il resto è una vacanza interessante.- -Come fai a fare battute in un momento del genere? Dylan ti ho sentito, ti hanno torturato per un intero mese.- -Ci riesco perché ci sei tu.- Dissi io sincero poggiando la schiena contro il muro -Silas tu sai chi sono gli stronzi che ci hanno portato qui?- Gli chiesi -penso che sia il nostro esercito.- -Il nostro esercito!?! E che interesse avrebbe il nostro esercito a rapirci?- -Non lo so ma forse il fatto che tu ti sei trasformato in una bestia assassina centra qualcosa ma sono solo teorie se tu ne hai una migliore ti ascolto.- -Be magari vogliono sentire le mie fantastiche battute. Ma se mi hanno preso per questo che ci fai tu qui? Non sei un….un tu sai cosa.- -Lo so, ma si sono accorti che nonostante fossi una bestia completamente fuori controllo non mi attaccavi, ora ci resta da capire che cazzo vogliono da noi e come facciamo a scappare da questo posto.- -Vuoi scappare?!- -Certo che voglio fuggire! Dylan ti hanno torturato! Potrebbero decidere di riprovarci, proviamo a pensare a un modo per fuggire.-  Passarono i giorni senza che succedesse qualcosa, la presenza di Silas mi era molto di conforto parlavamo il più possibile per confortarci a vicenda, per discutere di quello che era successo a noi e agli altri ma soprattutto al modo di fuggire ma quest’ultima sembrava una impresa impossibile, mangiavamo entrambi nella nostra cella, quando ci portavano a fare la doccia ci incappucciavano in parole povere non sapevamo come era fatto l’edificio, non sapevamo nemmeno dove si trovasse, le cose andarono avanti così fino a quando un giorno mentre facevo un po’ di addominali sentii dei passi avvicinarsi, la porta della si aprii e vidi entrare due uomini e Silas -Silas!- -Lascialo andare.- Lasciarono andare Silas che venne di corsa ad abbracciarmi, io risposi all’abbraccio e gli uomini uscirono dalla cella dicendo che tornavano subito, chiusero la porta della cella, Silas si stacco da me, mi afferrò viso e mi bacio sulle labbra, sentii le guance prendermi fuoco e risposi al bacio, era bello poter baciare quella labbra una seconda volta, era bello poterlo finalmente rivedere di persona e vedere che per fortuna non gli avevano fatto niente almeno non fisicamente, Silas mi aveva rassicurato che a lui non gli avevano fatto nulla ma lo volevo vedere lo stesso come stava -finalmente siamo di nuovo insieme, ma perché ci hanno riunito?- -Non ne ho idea, quegli stronzi mi hanno solo preso dalla mia cella e portato nella tua senza degnarsi di darmi una risposta.- Attendemmo qualche minuto e gli uomini tornarono, afferrai la mano di Silas pronto a lottare per impedire che ci separassero ancora e ci vennero messi i sacchetti in testa e fummo trascinati fuori dalla cella e per fortuna sembrava che non ci stessero separando. Camminammo per qualche minuto e sentii una porta che veniva aperta e venimmo fatti a sedere e ci furono tolti i sacchi e ci ritrovammo in una stanza dai colori caldi -c-che succede?- Gli uomini andarono in un angolo e sentii la porta aprirsi ed entrò un uomo dall’aria amichevole e vestito in modo elegante con in mano due sacchetti di un fast food -buona sera ragazzi, vi vedo in forma.- Disse lui sedendosi davanti a noi -state bene? - Io e Silas non rispondemmo e lui ci porse i sacchetti che erano della catena Wendy’s, quei fast food che avevano come mascotte una bambina dalle treccine rosse -perché non mangiate qualcosa? Scommetto che state morendo di fame.- Disse l’uomo sorridendo -no….stiamo bene.- Dissi io serio -ok, visto che non avete voglia di mangiare passiamo hai fatti, vogliamo te ragazzo.- Disse l’uomo guardandomi -m-me?- Chiesi io -si, oh almeno vogliamo la creatura in qui ti trasformi.- Disse l’uomo -perché?- Gli chiesi io spaventato -vogliono usarti come macchina…una macchina per uccidere.- Disse Silas -cosa?!?- -Sei sveglio ragazzo.- Commento l’uomo -basta avere un cervello funzionante per capirlo, stiamo parlando di una creatura in grado di uccidere in modo veloce e che è antiproiettile è ovvio che lo volete usare come arma.- Disse Silas -ma…ma io non sono un assassino.- -Dillo alle cinquantatré persone che hai ucciso.- Ribatte l’uomo -ma…ma in quel momento non ero in me, non avevo il controllo.- -Be allora non sarai te nemmeno in queste morti.- -Si invece la cosa è diversa, io non posso farlo!- -Ah non puoi farlo? E tu pensi di avere una scelta?- L’uomo fece un cenno agli altri e uno di loro mi accoltellò alla mano, urlai dal dolore e l’uomo afferrò con violenza per i capelli e mi sbatte con violenza la testa sul tavolo -Dylan!- L’altro uomo afferrò Silas per trattenerlo -tu pensi di avere una scelta ragazzo?!? Tu non hai nessuna scelta!- Urlo l’uomo divertito dalla situazione -fermatevi! Voi siete dell’esercito degli stati uniti! Non potete fare una cosa del genere! È illegale!- Urlò Silas -Certo ragazzo ma non qui dove troviamo!- Esclamò L’uomo -come?- -Si, ci troviamo nella cosiddetta zona della morte1, in questo posto la legge come la conoscete non funziona e tutto per un cavillo legale, potremmo torturavi, uccidervi e disfarci dei vostri cadaveri e nessuno potrebbe dirci niente.- Io deglutii spaventato incominciando a tremare e l’uomo mi strappo il coltello dalla mano, io mi morsi le labbra per non urlare e l’uomo mi fece un violento taglio sulla guancia, -orai hai due scelte ragazzo, prima scelta è quella di non aiutarci, rispetti la tua volontà di non essere un assassino con il risultato che tu e il tuo fidanzatino fate un viaggio verso l’aldilà e sarai costretto a vedere il tuo ragazzo andarci per primo oppure c’è la seconda scelta.- Disse lui facendomi cenno all’uomo di lasciarmi, l’uomo mi lasciò e il tipo mi porse delle buste -se accetti di lavorare per noi ragazzo posso offrirti questo.- Io aprii le buste curioso e dentro trovai le foto di una graziosa casa a un piano con un atto di proprietà della casa e un certificato di matrimonio che diceva che io e Silas eravamo sposati -questa ragazzo mio è la mia offerta ragazzo, una nuova casa, una nuova identità e una vita normale, in cambio del tuo aiuto quando lo richiediamo, non mi sembra una brutta offerta.- Disse l’uomo divertito, io mi girai a guardare Silas non sapendo cosa fare, io non volevo accettare, non volevo diventare un assassino a soldo di quegli stronzi ma rifiutare significava la morte mia e di Silas, io non volevo che gli facessero del male, se solo avessi potuto fare qualcosa per ribaltare la situazione a nostro vantaggio.- -Allora ragazzo?- -Aspettate!- Esclamò Silas -che vuoi?- Gli chiesi l’uomo irritato dall’interruzione.- -Se Dylan accetta di fare quello che volete come pensate di servirvi di lui? Avete visto anche voi che una volta trasformato che non ha più l’intelligenza di un essere umano ma si comporta più da animale.- -Gli animali si possono addestrare.- Commento l’uomo -sì e questo lo voglio fare io.- -Io lo guardai confuso non capendo dove voleva andare a parare -lo vuoi addestrare tu?- Gli chiese l’uomo -si io…voglio andarmene da questo inferno e se per farlo devo aiutarvi fa niente! Io voglio uscire da qui e so per certo che io ho più possibilità di voi di addestrarlo..- Disse Silas -Conosci bene quelle creature?- Silas annui -e anche i loro punti deboli?- -si ne hanno uno, hanno paura dell’acqua.- -Dell’acqua?- Silas annui -mmm si, ora che mi fai pensare il tuo amichetto era particolarmente terrorizzato dal waterboarding2 e dal fare la doccia.- Disse l’uomo divertito -si…per addestrarlo però avrò bisogno di una siringa per potermi procurare il sangue e avrò bisogno di qualcosa che sia in grado di imitare i suoi versi da trasformato.- -E come pensi di addestrarlo?- -Be…quei mostri hanno la possibilità di collaborare fra loro se c’è una fiducia reciproca fra i due umani quindi è per questo che devo addestrarlo io, con il sangue potrei fingermi un mostro anche io e riuscire a farmi ubbidire.- -È un peccato che non siamo riusciti a prendere altri mostri si commento uno dei tre.- -Accontentati di questo per ora, non abbiamo ancora finito di analizzare il campo da qui vengono, forse ne troveremo altri.-


Nana
-Ma perché Silas ha accettato di fare quella cosa? Non capisco.- Disse Charlie -ha accettato per poter scappare da lì probabilmente.- Disse Mia -ma Dylan non vuole essere un assassino.- -Non intendevo scappare in quel senso, ma proprio fuggire da lì e lasciare quei tizi a bocca asciutta.- -E tu pensi che riusciranno ad addestrare un lupo mannaro?- Chiese Charlie a Yoki -io ovviamente non ci ho mai provato ma come vi ho raccontato di solito i lupi mannari non si cagano fra loro ma la cosa è diversa quando c’è un rapporto fra i due umani come nel caso di Dylan e Silas, in quel caso il lupo mannaro Dylan potrebbe ubbidire a Silas, ovviamente se lo crede un lupo mannaro a sua volta, certo eseguirà solo comandi semplici tipo vai di li o di là, stai fermo, attacca e roba simili ma è già una gran cosa….come continua -allora qui continua Silas che dice “abbiamo subito cominciato con l’addestramento, io e Dylan volevano fuggire a ogni costo e io pensavo che per farlo il modo migliore era fuggire quando Dylan era trasformato, così lui non avrebbe corso nessun rischio e nel caso qualcuno cercasse di fermarci lui poteva eliminarlo, l’idea di uccidere qualcuno non gli piaceva ma sapeva che se volevamo scappare qualche vita andava sacrificata e che meglio uccidere loro che qualcun altro perciò abbiamo incominciato con l’addestramento mentre nel frattempo io e Dylan oltre ad allenarci facevamo di tutti per convincere i nostri carcerieri che non rappresentavamo una minaccia per loro e piano piano siamo riusciti a guadagnare la fiducia dei nostri carcerieri che incominciarono ad allentare la catena su di noi convinti che fossimo solo degli stupidi ragazzini facilmente manovrabili e così piano piano riuscimmo ad avere delle piccole libertà e presto incominciammo a girare liberamente per l’edificio e Dylan chiese di occuparsi del giardino esterno, all’iniziò non capii il perché di quella strana richiesta, pensai che volesse solo distrarsi un po’ ma quella notte stessa mi disse il suo vero piano, da qualche anno aveva scoperto come entrare nel Dark Web3, e lì aveva letto delle istruzioni su come creare del Napalm e del gas mostarda usando la roba del giardinaggio, se riusciva a farle avevamo un’arma in più per fuggire da quell’inferno. Passarono quattro anni e ormai eravamo pronti per la fuga, Dylan era riuscito a creare le bombe e l’addestramento era terminato e ora avevo uno speciale flauto per poter controllare Dylan in forma lupo mannaro, ormai dovevamo solo aspettare.”-

 
Silas
La pelle di Dylan incominciò a ingrigirsi -è ora.- Io mi alzai a sedere e gli accarezzai il viso sentendolo congelato e vidi che aveva già le venature agli occhi e tremava -come ti senti Dylan?- Gli chiesi anche sapevo già la risposta -f-fa male…tanto…male.- Disse lui -lo so lo so, Dylan ascoltami bene, ora non posso rimanerti vicino ma ti prometto che quando ti sveglierai sarai fuori da questo inferno ok?- Lui annui -s-si...- Gli diedi un bacio sulla fronte, mi spalmai il sangue in faccia, presi i vestiti di Dylan che aveva lasciato da parte e li misi nel borsone che avevo preparto e Dylan si mise a urlare per il dolore, presi le bombe e il flauto e rapido uscii fuori dalla cella e presi le bombe, lanciai la bomba al Napalm contro le stanze dei nostri carcerieri e appena quella esplose lanciai i gas mostarda, sentii Dylan ululare e io presi il flauto e corsi verso la cella e vidi Dylan uscire da essa, io fischiai nel flauto che faceva suoni molto simili al suo ululato e gli indicai l’uscita, lui ringhio e si diresse verso di essa, io lo seguii e vidi arrivare dei soldati e Dylan gli attacco non lasciandogli nemmeno il tempo di reagire e li uccise tutti quanti -bravo Dylan, corremmo fuori dalla porta e ci ritrovammo all’esterno, sentii risuonare un allarme e Dylan sfondo il recinto e scappo fuori e io lo seguii e incominciammo a correre, sentii gli spari alle mie spalle e io suonai ancora il flauto incitando Dylan ad andare avanti -cazzo cazzo!- Pensai sentendo i proiettili sfiorarmi, persi di vista Dylan dopo un po’, lui correva a quattro zampe e questo lo rendeva più veloce di me, corsi in avanti per almeno una buona mezz’oretta prima che i soldati smisero di seguirmi forse per andare a bloccare l’incendio causato dall’esplosione, mi infilai fra gli alberi e continuai a correre per un’altra mezz’oretta prima di prendere coraggio e di suonare di nuovo il flauto, ci fu il silenzio per qualche secondo poi udii un ululato in risposta, io tirai un sospiro di sollievo e corsi verso dove avevo sentito l’ululato e trovai Dylan vicino al fiume -eccoti…ehi lì c’è una grotta.- Suonai il flauto e feci entrare Dylan nella grotta e in quel momento sentii un dolore atroce al braccio, mi girai e vidi che si stava riempiendo di vesciche gialle -cazzo!- Pensai io vedendo che avevo anche un proiettile conficcato nella spalla, mi sedetti vicino all’ingresso della grotta, io e Dylan eravamo scappati, per ora eravamo sicuro ma sapevo che non era finita qui, i militari non avrebbero mollato l’osso così facilmente e quindi non ci rimanevano molte scelte, tornare a casa era fuori discussione, di sicuro sarebbe stato il primo posto che avrebbero controllato, io e Dylan dovevamo fuggire, andarcene via lontani da qua e continuare a fuggire probabilmente per tutta la vita.- Passarono le ore e il braccio incominciò a farmi sempre più male -cristo!- Pensai vedendo com’era ridotto il braccio -cazzo speriamo che non peggiori, non posso andare all’ospedale.- Sentii il suono di Dylan che tornava normale e io entrai nella grotta e Dylan si rimise a sedere -cazzo! Silas che ti è successo?-  Esclamò lui notando il braccio -non preoccuparti… fa male solo quando rido.- -Silas non provare a rubarmi il mio ruolo, sono io qui quello che spara le battute.- -Oh scusa se ho cercato anche io di farti ridere, come stai?- -Adesso bene, dove ci troviamo?- -Nella foresta, c’è un fiume qua fuori, devi lavarti via tutto quel sangue, mentre io cercherò di accendere un fuoco per provare a scaldare il coltellino che ho messo nello zaino, devo provare a togliermi questo proiettile dalla spalla.- Io e Dylan uscimmo dagli alberi e vidi lontananza dei binari -sta arrivando un treno.- -Lo sento che vuoi fare?- Gli chiesi -vedi quel cartello giallo lì, è un segnale per far rallentare il treno.- -Capito, vuoi salirci su.- Dylan annui -si, un passaggio gratuito per scappare da qui.- Arrivò il treno e io e Dylan corremmo verso di esso e il treno cominciò a rallentare, Dylan ci salii sopra al volo e si aggrappò a una scaletta e allungo le mani per aiutarmi a salire -vieni Silas!- Io afferrai la sua mano e lui mi aiutò a salire sul treno che stava riprendendo velocità -grazie Dylan!- -Siamo salvi per ora, adesso che facciamo? Torniamo a casa?- Io scossi la testa -non possiamo più farlo Dylan è troppo pericoloso.- -Quindi che ci resta da fare?- -Scappare, continuare a fuggire è l’unica cosa che ci rimane da fare.-

Nana
-Si! Ce l’hanno fatta! Sono scappati! La lettera dice dove si trovano?- Chiese Charlie, io scossi la testa -no, non dice nulla, l’ultima frase dice solo che spediscono questa lettera per rassicurarci ma ora potrebbero essere dovunque.- Dissi io triste, Mia fece per dire qualcosa quando udimmo bussare, ci guardammo tutti spaventati, chi poteva essere alle otto di sera?- Yoki fece per andare a vedere ma Charlie la fermo -ci penso io.- -Sei fuori? Potrebbe essere l’esercito, magari hanno scoperto di voi.- -Lo so ma, tu servi più qui, se sentite qualcosa di sospetto scappate dalla finestra e rifugiatevi nei boschi.- Disse Charlie nervoso andando di là, io presi d’istinto il coltello che avevo usato per tagliare la carne, la luna piena ci sarebbe stata fra quattro giorni, ma anche se ero in forma umana avrei lottato con le unghie e con i denti per non farmi catturare, soprattutto dopo quello che avevo letto, il pensiero delle torture che avevano inflitto a Dylan mi fece incazzare, Charlie aprii la porta e udii il rumore di un cazzotto tirato in pieno viso e Charlie cadere, d’istinto andai di là -Nana aspetta!- Entrai in salotto con il coltello in mano aspettandomi di affrontare dei soldati o degli uomini in giacca e cravatta ma invece mi ritrovai davanti a due ragazze, una era una ragazza dai lunghi capelli biondi, pallidissima, con degli occhiali neri che gli coprivano mezza faccia, le labbra truccate di rosse e vestita con un top rosa senza maniche, un borsone a tracolla e una minigonna nera e delle calze a rete nere mentre la seconda aveva i capelli biondi lunghi fino alle spalle e mossi, le labbra truccate di rosa e indossava un vestito verde acqua che gli arrivava alle ginocchia -c-chi siete?- Gli chiesi spaventata -Nana scappa! Questa non sono ragazze questa qui ha un pene sotto la gonna!- -Charlie mi stai guardando sotto la gonna?!-? -Q-Questa voce….non può essere…Silas? Dylan siete voi?- Chiesi io -ciao Nana!- Mi saluto allegramente Dylan togliendosi la parrucca svelandosi mentre Silas faceva lo stesso -Silas! Dylan!- Esclamai io emozionata sentendo gli occhi riempirsi di lacrime, lasciai andare il coltello e Charlie si rimise in piedi e scoppio subito a piangere li andammo tutti e tre ad abbracciali -sono così felice di vedervi! Mi dispiace! Mi dispiace! Non dovevo sabotare quel furgone del cazzo!- Esclamò Charlie stringendoli a sé con forza come se potessero sparire da un momento all’altro -Charlie ci stai facendo male, spostati per cortesia.- -Scusami È che sono…siamo tutti felice di vedervi!- -Vedo che c’è un mucchio di gente.- Commento Silas salutando Yoki con un cenno del capo -è un piacere rivedervi entrambi.- -Ahem scusate io non vorrei rompere l’atmosfera ma io e Silas avremmo un po’ di fame è da questa mattina che non mangiamo nulla.- -Oh scusate! Vi scaldo subito le costolette.- -Bene Dylan e io andiamo a cambiarci e torniamo subito.- Dylan e Silas andarono a mettersi delle semplici magliette e dei pantaloncini, i due a vedersi sembravano molto felici nonostante fossero pieni di tagli, graffi e lividi anche grossi -avete ricevuto la nostra lettera?- Ci chiese Dylan -si, l’abbiamo letta poco fa, come state?- Gli chiese Mia -stiamo alla grande! Io e Silas ci siamo messi ufficialmente assieme!- Esclamò Dylan -e finalmente! Era da dieci anni che cercavi di conquistartelo!- Esclamò Charlie -be bisogna dir il vero che ci siamo dati il primo bacio cinque anni fa durante quella fatidica notte.- Disse Silas -e come avete vissuto in questo ultimo anno?- Gli chiese Yoki interessata -be abbiamo praticamente vissuto per strada sotto la falsa identità di due ragazze scappate di casa, io sono Minerva e Dylan è Eva, viviamo viaggiando clandestinamente sui treni andando di città in città fermandoci al massimo per uno giorno o due per poi ripartire, per mangiare frughiamo nella spazzatura, rubacchiamo qualcosa o lo compriamo con i soldi con qui facciamo la carità, dormiamo per strada, in centri per senza tetto ma in qualche modo riusciamo a prenderci cura del corpo, rubacchiamo degli shampoo in giro, dei bagnoschiuma, dei pettini e delle forbici per tenere i capelli in ordine tutto il resto e durante le notti di luna piena fuggiamo nei boschi o in qualche pianura disabitata dove Dylan può trasformarci in pace con la speranza di non venir beccati.- -Deve essere…dura.- Commentai io -lo è ma preferisco questa vita al diventare un assassino per conto dell’esercito.- -Dylan hai ragione! Ragazzi che ne dite di festeggiare questo momento con una bella festa?- Chiese Charlie -una festa?-Chiesi io -si, ho tutto il necessario.- Disse Charlie prendendo patatine, dolcetti e una marea di lattine di birra, ci trascino tutti di là e mise Bloc Part dei Banquet e la festa piano piano prese il via, incominciammo a ballare a mangiare patatine e bere birra che era troppa per sei persone e a chiacchierare del più e del meno e per un attimo sembro quasi che fosse tutto ok e a un certo punto partii la canzone di un lento -un lento?-Dylan sorrise e si alzò in piedi e allungo una mano verso Silas -ti va di ballare? Silas annui e i due si alzarono a ballare un romantico lento -oh che carini, peccato non potergli scattare una foto.- Pensai -ehi Nana ti va di ballare?- Mi chiese Mia -io ok!- io e Mia ci mettemmo a ballare divertite -ehi! Lo volevo chiedertelo io di Ballare Mia. Disse Charlie--Ah ora capisco! Charlie la prossima volta impara a non pestare alla tua compagna di ballo e magari Mia ballerà con te.- -Ehi sei ingiusta! L’ultima volta gli ho pestato per errore il piede una sola volta.- -Erano nove volte, su una canzone di due minuti scarsi.- Disse Mia divertita  -be questo spiega perché non hai mai chiesto  a Veronika di ballare e alle festicciole facevi il palo della luce.- Disse Dylan -ehi io lo facevo per tenere d’occhio bambini.- -Si perché i bambini erano tutti nelle tette di Veronika.--Sapete una cosa ragazzi? Mi sa tanto che non sono più così felice di vedervi.- Disse Charlie facendo il finto offeso -ce ne faremo una ragione.- Io spensi la musica e sbadigliai stanca -penso che sia ora per tutti di andare a dormire.- Dissi io -hai ragione, Dylan Silas venite che vi mostro la vostra stanza.- Disse Charlie mentre io e Mia andavamo nelle nostre. Aprii gli occhi e mi ritrovai in una foresta buia con la statuetta, dovevo sbrigarmi, se volevo salvare i miei amici dovevo rimettere quella statuetta al suo posto il più presto possibile, vidi la lancia posta da Yoki e suo padre in lontananza -si finalmente ci sono…- Ci fu una sparo e la statuetta si ruppe fra le mie mani -noo!- Riaprii gli occhi e mi alzai a sedere -ancora quell’incubo…per quanto ancora dovrò fare questo incubo?- Mi chiesi nervosa, guardai che ore fossero e vidi che era no solo le quattro del mattino -meglio bere un bicchiere d’acqua.- Scesi dal letto, mi infilai mie pantofole e uscii dalla camera e vidi che c’erano le luci accese al piano di sotto, scesi di sotto in tempo per beccare Silas e Dylan che stavano per uscire di casa -ehi!...N-Non ve ne starete andando via?-  Gli chiesi io -Si Nana, scusaci per questa…improvvisata diciamo ma gli adii non piacciono.- -Gli adii?- Silas annui -si, già è stato un grosso rischio venire qui ma Dylan ci teneva molto a vedervi un’ultima volta.- -Ma perché non dovremmo più vederci? Se volete vi possiamo nascondere a casa di uno di noi sono certa che Mia e Charlie.- -Lo so ma non possiamo farlo! Hai letto la lettera! Sai chi ci cerca è già stato un rischio venire qui ma farci ospitare da uno di voi è troppo pericoloso soprattutto da te o Charlie che siete infetti, prenderebbero anche voi e noi non possiamo permetterlo ed è per questo che questa sarà l’ultima volta che ci vedremo e non provare a dissuaderci abbiamo deciso.- Io sentii le lacrime scendermi dagli occhi -io…io…capisco e adesso dove andrete? Continuerete a viaggiare senza metà?- -Si penso che sia l’unica nostra opzione e….- -No, non lo è.- Mi girai e vidi Yoki scendere le scale -non lo è?- Chiese Dylan -no, conosco un posto dove tu e Silas potreste andare a vivere in modo permanente.- -E dove?- Gli chiese Silas -nella Nazione Nativa.- -La Nazione Nativa?- Chiesi io -si, una nazione nata dieci anni fa vicino ai confini canadesi, quasi completamente disabitata dove c’è un solo villaggio di circa di seicento persone chiamato The stars, in quel villaggio abita Kuruk, il capo villaggio e amico di mio padre lui vi accoglierà come se foste di famiglia.- -Ma come facciamo con Dylan lui….- -Non preoccuparti, lo chiamerò per avvisarvi del vostro arrivo così vi potranno costruire una casa adatta per le vostre esigenze e se vuoi puoi provare a chiamarlo tu.- Disse Yoki dandogli il suo numero di telefono -io…non so come ringraziarti.- -Oh ma non devi, ho solo fatto il mio dovere, ora se mi scusate io torno a dormire.- Yoki salii di sopra io rimasi sola con Silas e Dylan -be allora ci conviene partire, per arrivare lì ci vorrà quasi un mese di cammino e….- Io abbracciai Dylan e lui scoppio a piangere -io vorrei tanto restare qui.- Disse lui staccandosi da me -anche io lo vorrei, ma ormai avete deciso.- -Lo facciamo per il loro bene Dylan.- Disse Silas accarezzandogli la schiena nel tentativo di calmarlo -lo so so, vedete di fare attenzione ok--Staremo attenti.- Lo rassicurai -alle prima avvisaglie di pericoloso preparatevi a scappare, non hanno scoperto di voi ancora per quanto ne so, ma meglio rimanere in allerta.- Disse Silas -lo so, non preoccuparti terrò gli occhi aperti.- Dissi asciugandomi gli occhi -addio Nana, mi dispiace di essermi comportato da stronzo in tutti questi anni, forse saremo potuti essere amici.- Disse Silas -be per me lo eri lo stesso in un certo senso, addio ragazzi statemi bene.- I due se ne andarono via e io chiusi la porta di casa.

Long Way Down Gary Numan

 

 
 
 
1 è il nome dato ad una zona vasta 129,50 km² e compresa nel parco nazionale di Yellowstone nello stato dell'Idaho, negli Stati Uniti d'America. La denominazione si deve a causa di una lacuna nella Costituzione degli Stati Uniti che in teoria renderebbe possibile sfuggire alla legge per qualsiasi crimine grave, incluso l'omicidio, qualora questo fosse commesso in tale regione geografica.
2. è una forma di tortura consistente nell'immobilizzare un individuo in modo che i piedi si trovino più in alto della testa, e versargli acqua sulla faccia[1] in modo che, entrando dagli orifizi respiratori, stimoli il riflesso faringeo che provoca l'effetto di annegamento.
3. è la terminologia che si usa per definire i contenuti del World Wide Web nelle darknet (reti oscure) che si raggiungono via Internet attraverso specifici software, configurazioni e accessi autorizzativi.Il dark web è una piccola parte del deep web, la parte di web che non è indicizzata da motori di ricerca, sebbene talvolta il termine deep web venga usato erroneamente per riferirsi al solo dark web 
 
 

 
 
 

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