El tango de Roxanne

di Mitsuki19
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** El tango de Roxanne ***
Capitolo 2: *** Pubblico fantasma ***
Capitolo 3: *** Addio alle scene ***



Capitolo 1
*** El tango de Roxanne ***


El tango de Roxanne


Erano ormai l’ottava sera che si presentava . Quei capelli biondi erano ormai diventati una droga per Mail Jeevas. Molto meglio del fumo e del gioco d’azzardo.
Quella figura longilinea, perfettamente proporzionata, così dannatamente sensuale ed eccitante l’aveva letteralmente incantato. Avrebbe veramente avuto il coraggio di partire per Londra? Avrebbe veramente abbandonato a Parigi l’oggetto del suo desiderio?
La musica assordante, il cancan ballato da splendide donne che mettevano in mostra le loro forme; l’odore dell’alcool, delle sigarette: il Moulin Rouge. Il teatro perfetto per i peccati, per le sfrenatezze, per la passione.

«Eccola! È Misa! È arrivata Misa!» le grida eccitate degli uomini risuonarono nella sala, i fischi di approvazione, i commenti volgari: la routine al Mulino Rosso.
Era arrivata la star, la “prima ballerina”. La più avvenente, quella con più talento, quella col fisico più prosperoso.
E si diede il via alle danze.

Un carnevale di colori, i costumi piumati, i cappelli luccicanti, la scenografia movimentata e festosa del bordello: tutto era insignificante davanti a quella bellezza.
Le donne, il sesso, la droga, l’alcool: tutto spariva, era disintegrato da quegli occhi profondi che gli stavano lanciando - sensualmente - una sfida.

In quel momento, Misa fu davanti a lui. Il trucco pesante, le labbra rosse e provocanti. Cantava: la voce acuta, ma piacevole; il testo di una canzone chiaramente volto a inviti poco casti. «Vuoi venire a letto con me?»
Poi passò ad un altro.



***


Silenzio. La fine dello spettacolo: il teatro vuoto del Moulin Rouge, il sipario calato, il pubblico fantasma. Mail Jeevas era al centro della sala, dove fino a poche ore prima si festeggiava la bellezza Bohémien. Un rumore di passi, il classico suono del tacco di uno stivale femminile.
«Non voltarti» disse la voce, tremolante.
La mano della figura misteriosa, fasciata da un guanto di velluto nero, percorse lentamente le spalle del rosso, per arrivare poi al petto. Un profumo inconfondibile: eccitazione.
La gamba esile salì, lentamente lungo quella di Mail. Egli afferrò il ginocchio arrivato ormai all’altezza del fianco. Braccia esperte strinsero il suo busto, muovendosi sensualmente.
«Sai ballare?»
Jeevas si girò, adagio, verso il viso dai lineamenti nascosti da una maschera di pizzo.
Abiti femminili e attillati, avvolgevano un corpo non propriamente femminile. Conosceva l’identità del suo interlocutore.
Le labbra si sfiorarono semplicemente, indugiando, senza dare sfogo all'ardore reciproco.


Rosso. Rosso come il sangue, rosso come la passione. Rosso come il tango.


«Dimmi il tuo nome».
«Chiamami Roxanne».



***




«Chi sei?»
«La nullità, il fratello della stella, quello che viene sempre per secondo».
«Per me non sei il numero due. Non ti sto offrendo la mia amicizia, ma il mio amore».






~~~


Vorrei dedicare questo capitolo alla Noe, che mi ha fatto per la prima volta da beta. Alla Ucchan - perchè sì.
E al mio migliore amico, che mi ha fatto vedere per la prima volta il film Moulin Rouge.
Commenti graditi.
E-chan

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Capitolo 2
*** Pubblico fantasma ***


El tango de Roxanne
«Pubblico fantasma»





«Perché qui c’è puzza di tabacco?»
«Ho appena finito di fumare»
«Allora spiegami... perché ti trovi nella camera di Misa?»
«Ti aspettavo»
«E perché mai-...? » venne interrotto dalle labbra screpolate del rosso che, delicate, fermarono il flusso incoerente di domande.
Parole sussurrate con garbo, considerazioni fuggevoli sul tempo. Poi, spalle al muro, vestiti semi-calati. Lontani da sguardi ammonitori, lontani dal pregiudizio altrui, lontani da tutto ciò che non era né Mihael Keehl, né Mail Jeevas. Respiro contro respiro, eccitazione contro eccitazione: l’amore veniva consumato all’interno del Moulin Rouge con isolato ardore.




«Sai, un giorno mi piacerebbe salire su quel palco e recitare il ruolo del protagonista»
«Saresti sicuramente molto più provocante di tua sorella»
«Idiota»
«No, realista».




La vista appannata, un colpo di tosse di troppo, la mano sporca di sangue. Fa male, brucia, ma lui deve resistere, lui deve vivere.

«Evita di muoverti mentre dormo» il suo tipico tono autoritario, che non lascia possibilità di replica. Una posizione comoda, in un luogo scomodo: tra le sue braccia, nell’armadio dei costumi.
Il destino è tiranno, il destino è crudele, il suo destino è morte. Restava poco tempo: era giusto goderselo appieno? O sarebbe stato più corretto tagliare subito il nastro rosso intrecciato ai loro polsi?
«Non volevi dormire?»
«Sto dormendo» il biondo accennò una smorfia.
«...»
«Parlo per riflesso condizionato. E sempre per riflesso condizionato, ti ordino di baciarmi».




«Ma la platea è vuota»
«Come, non senti il vociare del pubblico? E ora... ora stanno applaudendo la loro stella. Ora stanno applaudendo te, Roxanne».




Un passo di lato, due in avanti: fermo. Un giro veloce: fermo. Movimento lento, sensuale, il tallone che sfiora la caviglia. Il ritmo sensuale del tango, ballato da due amanti.
La fiducia, in quella mossa finale, l'equilibrio affidato completamente alle mani del partner: il casquet è sesso. Abbandonarsi completamente alle salde braccia del compagno, ballare con lui, fare l'amore con lui.
I volti a pochi centimetri di distanza: la pazzia della passione negli occhi, le labbra che si sfiorano leggermente e un unico sospiro. Desiderio.
«Avevi detto di non saper ballare»
«Mentivo».


«Grazie».


















~~~

So che la dedica è una cosa scontata, banale... ma in questo caso è veramente sentita. Non posso donarti altro, Ucchan.
Ho deciso di continuare la storia del tango di Roxanne, sotto forma di raccolta di flash-fic. Spero sia di vostro gradimento.
Commenti apprezzati.

E-chan





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Capitolo 3
*** Addio alle scene ***


El tango de Roxanne
«Addio alle scene»


Inchino profondo per ringraziare la folla della sua benevolenza. L'ultimo spettacolo, prima di abbandonare le scene. L'ultimo bacio, soffiato verso un ammiratore in particolare.
Quel senso di inferiorità che ora non percepisce più, annullato dalla soddisfazione di quel sorriso, unica ragione per sopravvivere ancora qualche giorno.

L'ennesimo colpo di tosse, quella sera. Il fazzoletto sporco di sangue infilato frettolosamente in tasca sentendo i suoi passi avvicinarsi. Mancherà quell'abbraccio caldo e protettivo, mancherà il suo profumo, mancherà la sua pelle.



«Ma l'amore è eterno?»
«L'eternità è il momento in cui due amanti dicono 'sì' al dio dell'amore».




«La mia vita è il Moulin Rogue»
«Quindi per te non ho più significato?»
Gli chiede, lo implora di andarsene. Improvvisamente, ha preso coscienza del fatto che il suo egoismo gli porterà solo sofferenza. Quel velo di follia nei suoi occhi, dettato dall'incredulità, lo spaventa.



“Mi ama. Lo amo.”




«Vattene». Una ragione incomprensibile dietro alla sua scelta.
Rabbia, stupore, ma non odio: tutto per Roxanne, la vita per Mihael. Lui ordina, l'altro obbedisce: da sempre, per sempre. Si chiama destino?
Avrebbe voluto dirgli addio come si deve, avrebbe voluto baciarlo ancora una volta, avrebbe voluto ballare ancora una volta il tango con lui.

La mano tremante lascia cadere quel bicchiere di vino, lì, sul pavimento freddo e arido del suo camerino. Il vetro si rompe, lasciando scorrere il liquido rosso.





Cala il sipario.






















Tribute to "Mouline Rouge".




Con quest'ultima flash si conclude la raccolta de “El tango di Roxanne”. Mamma che faticata! (XD) Mi sono divertita molto, certo, ma è stato difficile trovare ispirazione per tre flash da un'unica canzone... Però si capisce che amo il tango, no?
E ora passiamo ai ringraziamenti e alle risposte a commenti e critiche.
Comincio con il ringraziare la mia beta, Ucchan – pralinedetective, per intenderci – e la Noe, che ha betato invece il primo capitolo.
Ringrazio nuovamente il mio migliore amico, che mi ha fatto conoscere il film Moulin Rouge.
Passiamo alle risposte.

@readseaperl: ti ringrazio per la critica, ovviamente la prendo bene! Ogni parere, positivo e negativo, è sempre accettato di buon grado. Comunque, voglio risponderti per un chiarimento. Mello in abiti femminili è solo una metafora del suo complesso di inferiorità. Mi spiego: Mello si sente così inferiore (nella trama originale rispetto a Near, qui ho utilizzato Misa), che è disposto a tutto pur di diventare il numero uno, anche vestirsi da donna. È un po' sottile come concetto. Mi scuso se il messaggio non è emerso subito e in modo evidente... ma a volte i messaggi dell'autore bisogna cercarli e trovarli da soli, no?
Per quanto riguarda, invece, la trama... beh, questo è un tributo al Moulin Rouge (XD). Non ai livelli di una crossover, però è pur sempre un tributo. (;D)
@gruppo del death tweets: grazie ragazze, davvero! Sono contenta che questi capitoli vi siamo piaciuti.
@wasp: grazie, mia fedele lettrice! Adoro i tuoi commenti.

Commenti graditissimi: risponderò a critiche e opinione modificando questo messaggio, se necessario.

E-chan

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