El tango de Roxanne di Mitsuki19 (/viewuser.php?uid=69488)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** El tango de Roxanne ***
Capitolo 2: *** Pubblico fantasma ***
Capitolo 3: *** Addio alle scene ***
Capitolo 1 *** El tango de Roxanne ***
El tango de Roxanne
Erano ormai l’ottava
sera che si presentava lì.
Quei capelli biondi erano ormai diventati
una droga per Mail Jeevas. Molto meglio del fumo e del gioco
d’azzardo.
Quella
figura longilinea, perfettamente proporzionata, così
dannatamente
sensuale ed eccitante l’aveva letteralmente incantato.
Avrebbe
veramente avuto il coraggio di partire per Londra? Avrebbe veramente
abbandonato a Parigi l’oggetto del suo desiderio?
La musica
assordante, il cancan ballato da splendide donne che mettevano in
mostra le loro forme; l’odore dell’alcool, delle
sigarette: il Moulin
Rouge. Il teatro perfetto per i peccati, per le sfrenatezze, per la
passione.
«Eccola! È Misa! È arrivata
Misa!» le grida eccitate
degli uomini risuonarono nella sala, i fischi di approvazione, i
commenti volgari: la routine al Mulino Rosso.
Era arrivata la star, la “prima ballerina”. La
più avvenente, quella con più talento, quella col
fisico più prosperoso.
E si diede il via alle danze.
Un
carnevale di colori, i costumi piumati, i cappelli luccicanti, la
scenografia movimentata e festosa del bordello: tutto era
insignificante davanti a quella bellezza.
Le donne, il sesso, la
droga, l’alcool: tutto spariva, era disintegrato da quegli
occhi
profondi che gli stavano lanciando - sensualmente - una sfida.
In
quel momento, Misa fu davanti a lui. Il trucco pesante, le labbra rosse
e provocanti. Cantava: la voce acuta, ma piacevole; il testo di una
canzone chiaramente volto a inviti poco casti. «Vuoi venire a letto
con
me?»
Poi passò ad
un altro.
***
Silenzio.
La fine dello spettacolo: il teatro vuoto del Moulin Rouge, il sipario
calato, il pubblico fantasma. Mail Jeevas era al centro della sala,
dove fino a poche ore prima si festeggiava la bellezza
Bohémien. Un
rumore di passi, il classico suono del tacco di uno stivale femminile.
«Non voltarti» disse la voce, tremolante.
La
mano della figura misteriosa, fasciata da un guanto di velluto nero,
percorse lentamente le spalle del rosso, per arrivare poi al petto. Un
profumo inconfondibile: eccitazione.
La gamba esile salì, lentamente
lungo quella di Mail. Egli afferrò il ginocchio arrivato
ormai
all’altezza del fianco. Braccia esperte strinsero il suo
busto,
muovendosi sensualmente.
«Sai ballare?»
Jeevas si girò, adagio, verso il viso dai lineamenti
nascosti da una maschera di pizzo.
Abiti femminili e attillati, avvolgevano un corpo non propriamente
femminile. Conosceva l’identità del suo
interlocutore.
Le labbra si sfiorarono semplicemente, indugiando, senza dare sfogo
all'ardore reciproco.
Rosso. Rosso come il sangue,
rosso come la passione. Rosso come il tango.
«Dimmi il tuo nome».
«Chiamami Roxanne».
***
«Chi sei?»
«La
nullità, il fratello della stella, quello che viene sempre
per secondo».
«Per me non sei il
numero due. Non ti sto offrendo la mia amicizia, ma il mio
amore».
~~~
Vorrei
dedicare questo capitolo alla Noe, che mi ha fatto per la prima volta
da beta. Alla Ucchan - perchè sì.
E
al mio migliore amico, che mi ha fatto vedere per la prima volta il
film Moulin Rouge.
Commenti
graditi.
E-chan
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Capitolo 2 *** Pubblico fantasma ***
El tango de Roxanne
«Pubblico
fantasma»
«Perché qui
c’è puzza di tabacco?»
«Ho appena finito di fumare»
«Allora spiegami... perché ti trovi nella camera
di Misa?»
«Ti aspettavo»
«E
perché mai-...? » venne interrotto dalle labbra
screpolate del rosso
che, delicate, fermarono il flusso incoerente di domande.
Parole
sussurrate con garbo, considerazioni fuggevoli sul tempo. Poi, spalle
al muro, vestiti semi-calati. Lontani da sguardi ammonitori, lontani
dal pregiudizio altrui, lontani da tutto ciò che non era
né Mihael
Keehl, né Mail Jeevas. Respiro contro respiro, eccitazione
contro
eccitazione: l’amore veniva consumato all’interno
del Moulin Rouge con
isolato ardore.
«Sai,
un giorno mi piacerebbe salire su quel palco e recitare il ruolo del
protagonista»
«Saresti
sicuramente molto più provocante di tua sorella»
«Idiota»
«No,
realista».
La
vista appannata, un colpo di tosse di troppo, la mano sporca di sangue.
Fa male, brucia,
ma lui deve resistere, lui deve vivere.
«Evita
di muoverti mentre dormo» il suo tipico tono autoritario, che
non
lascia possibilità di replica. Una posizione comoda, in un
luogo
scomodo: tra le sue braccia, nell’armadio dei costumi.
Il destino è
tiranno, il destino è crudele, il suo destino è
morte. Restava poco
tempo: era giusto goderselo appieno? O sarebbe stato più
corretto
tagliare subito il nastro rosso intrecciato ai loro polsi?
«Non volevi dormire?»
«Sto dormendo» il biondo accennò una
smorfia.
«...»
«Parlo per riflesso condizionato. E sempre per riflesso
condizionato, ti ordino di baciarmi».
«Ma
la platea è vuota»
«Come,
non senti il vociare del pubblico? E ora... ora stanno applaudendo la
loro stella. Ora stanno applaudendo te, Roxanne».
Un
passo di lato, due in avanti: fermo. Un giro veloce: fermo. Movimento
lento, sensuale, il tallone che sfiora la caviglia. Il ritmo sensuale
del tango, ballato da due amanti.
La fiducia, in quella mossa
finale, l'equilibrio affidato completamente alle mani del partner: il
casquet è sesso. Abbandonarsi completamente alle salde
braccia del
compagno, ballare con lui, fare l'amore con lui.
I volti a pochi
centimetri di distanza: la pazzia della passione negli occhi, le labbra
che si sfiorano leggermente e un unico sospiro. Desiderio.
«Avevi detto di non saper ballare»
«Mentivo».
«Grazie».
~~~
So
che la dedica è una cosa scontata, banale... ma in questo
caso è veramente sentita. Non posso donarti altro, Ucchan.
Ho deciso di continuare la storia del tango di Roxanne, sotto forma di
raccolta di flash-fic. Spero sia di vostro gradimento.
Commenti apprezzati.
E-chan
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Capitolo 3 *** Addio alle scene ***
El tango de Roxanne
«Addio alle
scene»
Inchino
profondo per ringraziare la folla della sua benevolenza. L'ultimo
spettacolo, prima di abbandonare le scene. L'ultimo bacio, soffiato
verso un ammiratore in particolare.
Quel senso di
inferiorità che
ora non percepisce più, annullato dalla soddisfazione di
quel sorriso,
unica ragione per sopravvivere ancora
qualche giorno.
L'ennesimo
colpo di tosse, quella sera. Il fazzoletto sporco di sangue infilato
frettolosamente in tasca sentendo i suoi passi
avvicinarsi. Mancherà
quell'abbraccio caldo e protettivo, mancherà il suo profumo,
mancherà
la sua pelle.
«Ma l'amore
è eterno?»
«L'eternità
è il momento in cui due amanti dicono 'sì' al
dio dell'amore».
«La mia vita
è il Moulin Rogue»
«Quindi per te
non ho più significato?»
Gli
chiede, lo implora di andarsene. Improvvisamente, ha preso coscienza
del fatto che il suo egoismo gli porterà solo sofferenza. Quel
velo di
follia nei suoi occhi, dettato dall'incredulità, lo spaventa.
“Mi ama. Lo
amo.”
«Vattene».
Una ragione incomprensibile dietro alla sua scelta.
Rabbia,
stupore, ma non odio: tutto per Roxanne,
la vita per Mihael.
Lui
ordina, l'altro obbedisce: da sempre, per sempre. Si chiama destino?
Avrebbe
voluto dirgli addio come si deve, avrebbe voluto baciarlo ancora una
volta, avrebbe voluto ballare ancora una volta il tango con lui.
La
mano tremante lascia cadere quel bicchiere di vino, lì, sul
pavimento
freddo e arido del suo camerino. Il vetro si rompe, lasciando scorrere
il liquido rosso.
Cala il sipario.
Tribute
to "Mouline Rouge".
Con quest'ultima flash
si conclude la raccolta de “El tango di Roxanne”.
Mamma che faticata! (XD) Mi
sono divertita molto, certo, ma è stato difficile trovare
ispirazione
per tre flash da un'unica canzone... Però si capisce che amo
il tango,
no?
E ora passiamo
ai ringraziamenti e alle risposte a commenti e critiche.
Comincio
con il ringraziare la mia beta, Ucchan –
pralinedetective, per
intenderci – e la Noe, che ha betato
invece il primo capitolo.
Ringrazio
nuovamente il mio migliore amico, che mi ha fatto conoscere il film
Moulin Rouge.
Passiamo alle risposte.
@readseaperl:
ti ringrazio per la critica, ovviamente la prendo bene! Ogni parere,
positivo e negativo, è sempre accettato di buon grado.
Comunque, voglio
risponderti per un chiarimento. Mello in abiti femminili è
solo una
metafora del suo complesso di inferiorità. Mi spiego: Mello
si sente
così inferiore (nella trama originale rispetto a Near, qui
ho
utilizzato Misa), che è disposto a tutto pur di diventare il
numero
uno, anche vestirsi da donna. È un po' sottile come
concetto. Mi scuso
se il messaggio non è emerso subito e in modo evidente... ma
a volte i
messaggi dell'autore bisogna cercarli e trovarli da soli, no?
Per
quanto riguarda, invece, la trama... beh, questo è un
tributo al Moulin
Rouge (XD). Non ai livelli di una crossover, però
è pur sempre un
tributo. (;D)
@gruppo del death tweets:
grazie ragazze, davvero! Sono contenta che questi capitoli vi siamo
piaciuti.
@wasp: grazie, mia
fedele lettrice! Adoro i tuoi commenti.
Commenti graditissimi: risponderò a critiche e opinione
modificando questo messaggio, se necessario.
E-chan
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