Quello che non ti aspetti

di TatianaCovino
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Hermione si legò i capelli crespi e aprì il libro di Antiche Rune. Doveva finire la traduzione prima di venerdì, altrimenti non avrebbe avuto tempo per studiare Pozioni, Trasfigurazione e Incantesimi. La Sala Comune era deserta a quell’ora, erano tutti fuori a godersi l’ultimo sole prima dell’inverno. Aveva iniziato a scrivere da neanche cinque minuti quando il ritratto della Signora Grassa si aprì e un intenso vociferare invase la Sala Comune. Possibile che non si potesse studiare in pace in quel castello?!
Si voltò, pronta a urlare contro chiunque stesse facendo quel baccano, ma si fermò all’istante. Angelina, circondata dalle sue amiche, stava piangendo. Sospirò e chiuse il libro: era inutile cercare di continuare a leggere la traduzione.
Si avvicinò al gruppetto di ragazze: “Che succede?”
“Fred ha appena lasciato Angelina”, le spiegò Ginny.
A quelle parole la ragazza iniziò a piangere ancora più forte. “Sono sicura che ha già trovato un’altra…”, disse tra un singhiozzo e l’altro.
Hermione sospirò e tornò al suo tavolo per prendere i libri. Sarebbe andata in biblioteca. Per quanto le dispiacesse per Angelina non aveva tempo da perdere, e poi non era mai stata brava a consolare le altre ragazze.
 
“Hermione, smettila!”, disse Ron tra una forchettata e l’altra di purè.
“No che non la smetto, Ronald! Devi capire che gli esami sono importanti, non puoi passare tutto il tempo ad allenarti!”, disse la ragazza.
“Hei, voi due! Che succede?”, disse Fred arrivando in quel momento.
“Hermione non la smette di essere petulante!”, disse Ron.
“Petulante? Petulante io? Come osi!”
“Si Hermione, sei petulante! Dovresti smetterla di preoccuparti troppo degli esami e trovare qualcuno con cui sbaciucchiarti! Così magari inizi a rilassarti!”
“Mi propongo come volontario, Granger. Sai, adesso che sono single…”, disse Fred guardandola.
Hermione gli lanciò uno sguardo truce.
“Dico sul serio! Se c’è una ragazza che ha bisogno di rilassarsi sono sempre pronto a correre in suo aiuto!”
“Neanche se fossi l’ultimo ragazzo sulla terra, Weasley!”, urlò lei.
“Uh, parole taglienti fratellino…”, disse George.
Fred sorrise. “Adesso devo andare, ma ne riparleremo Granger. Nessuno resiste a Fred Weasley.”
Detto questo i gemelli si alzarono e si diressero verso l’uscita della Sala Grande.
“Hermione…”
“Che c’è, Ginny?”
“Fred…”
“Fred cosa?”
Ginny sospirò. “Fred. Ci stava provando con te!”
“Cosa?!”, urlò Ron.
“Oh Ginny, Fred non ci stava provando con me. Stava solo facendo lo stupido come sempre!”, rispose la ragazza tranquillamente.
“No Herm. Conosco mio fratello e so come ti tortura di solito. Quello è il suo modo di provarci.”
“Non può essere!”, disse Ron, la forchetta a mezz’aria.
“Si, invece”, insistette Ginny. “L’ho visto provarci con tante ragazze. E quello è proprio il suo metodo. E poi, se ha lasciato Angelina, vuol dire che ha già in mente un’altra. Tu!”
Hermione la guardò: “Beh, mi dispiace per tuo fratello, ma stavolta non ce la farà. Meglio per lui che cambi preda. E adesso scusatemi, ma devo andare in biblioteca.”
Detto questo si alzò e raccolse le sue cose, mentre Ron, ora imbronciato, continuava a ripetere “Non può essere, non è vero”.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Hermione stava correndo nei corridoi: era in ritardo per la lezione della McGranitt.
“Oh scusami!”, disse travolgendo un ragazzo. “Ah, sei tu.”
“Dove corri, Granger?”
“Scusa Fred, ma sono davvero in ritardo!” Fece per andare via, ma il ragazzo la trattenne, prendendole un polso.
“Non così in fretta… Sapevo che non potevi resistermi, ma arrivare al punto di travolgermi in corridoio…”, disse il ragazzo avvicinandosi a lei.
“Smettila Weasley! Con me non funziona!”
“Cosa?”
“Sai benissimo di cosa parlo! Ginny mi ha detto che sono la tua nuova “conquista”. Beh, cambia conquista, perché con me non funziona!”
Fred sorrise: “Ne sei sicura?”, disse avvicinandosi ancora di più e toccandole i capelli.
“Sicurissima! Non sono come le altre ragazze che ti cadono ai piedi non appena le sfiori.”
“Lo so che non sei come loro, Granger. Sei diversa, e per questo mi piaci!”.
Le lasciò andare il polso e Hermione iniziò a correre verso l’aula di Trasfigurazione, maledicendo nella sua testa Fred Weasley!
 
 
“Hei, Mirtilla, dov’è?”
Il fantasma le indicò un bagno, sogghignando.
“Hermione…”
“Non adesso Fred!”, disse la ragazza cercando di asciugarsi le lacrime.
“Mirtilla, puoi lasciarci da soli per favore?”
“Oh certo. Ma fai attenzione, è parecchio sconvolta!”, disse prima di dileguarsi.
Fred si avvicinò alla ragazza che, nel frattempo, era uscita dal bagno in cui si era rintanata.
“Fred, davvero, non è il momento…”
“Non sono qui per torturarti, Granger. Ho visto che litigavi con Ron, e ti ho vista correre qui… Cos’ha fatto stavolta mio fratello? No, non dirmelo. Tu hai ragione e lui è uno stupido.”
Hermione sorrise, asciugandosi le ultime lacrime dal viso.
“Dico sul serio, Ron è uno stupido! E lo dico io che sono suo fratello!”
Questa volta Hermione rise.
“E’ che Ron non sa apprezzarti. Non ha mai saputo farlo. Ed è uno stupido. Stupido, stupido, stupido!”
“Okay Fred, abbiamo capito, Ron è uno stupido”, rise la ragazza.
Fred le si avvicinò. “E’ che non capisco come faccia a farti piangere ogni volta… Hai bisogno di qualcuno che ti sappia apprezzare, Hermione.”
Stavolta il sorriso di Hermione fu amaro: “Non credo ci sia qualcuno che lo faccia in questo castello. Tutti pensano che sia un insopportabile-so-tutto-io.”
“Non tutti Granger. Sai, ci sono persone intelligenti in questo castello. Intelligenti e bellissime come me.”
“Smettila Fred, non è il momento per i tuoi giochi.”
“Non sto giocando, Granger. Non sono mai stato così serio. Certo, a volte sei petulante, e un po’ troppo fissata con i libri a mio parere, ma sei anche estremamente intelligente, e questo è sexy…”
Fred si avvicinò pericolosamente a Hermione, che gli tirò un calcio senza però riuscire a colpirlo.
“Smettila di giocare, Weasley!”
“Non sto giocando! Come faccio a fartelo a capire?”
“Ad esempio, smettendo di fare questo!”
“Di fare cosa?”
“Di dire che sono sexy. Non lo pensi davvero, e questo lo sappiamo entrambi!”
“Tu sei molto sexy. E mi dispiace che persone come Ron ti facciano pensare il contrario.”
“Se non la smetti ti tiro un altro calcio, e stavolta vedrò di non sbagliare mira!”
Fred le sorrise e si avvicinò a lei: “Va bene Granger, la smetto. Ma prima…” Poggiò delicatamente le labbra sulle sue.
“Ne riparleremo, Granger. E ti farò capire che non sto scherzando.”

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


“Hermione, dai muoviti!”, disse Ron stringendosi la sciarpa al collo.
“Devo andare il libreria!”
“No, non trascinerai me e Harry in libreria, scordatelo!”
“Sai, un po’ di cultura non ti farebbe male Ronald!”
“Si beh, tieniti pure la tua cultura, io voglio solo evitare di morire congelato!”
“Hei voi due, la smettete?”, urlò Harry. Non li sopportava quando facevano così, era estenuante.
“Io e Ron andiamo ai Tre Manici di Scopa, ci raggiungi lì?”
“Si si, andate…”, rispose Hermione che si era già avviata verso la libreria.
 
Hermione si allungò per prendere un libro da uno scaffale. Possibile che li mettessero così in alto?
Ma una mano fu più veloce di lei e afferrò il libro dalla copertina blu.
“Ecco a te, Granger.”
“Grazie Weasley, ma non aveva bisogno del tuo aiuto!”, rispose lei stizzita.
“A me sembrava proprio di si… Sai, sei veramente bassa”, rispose Fred ridendo.
“E tu sei davvero uno stupido!”
“Dai Granger, non ti arrabbiare, era solo uno scherzo!”. Rise, cosa che gli valse un ulteriore sguardo truce da parte della ragazza. Gli piaceva farla arrabbiare, era così bella.
“Che ci fa Fred Weasley in una libreria? E non dire che ti serviva un libro!”
“No, volevo parlare con te. Ti ho vista entrare e ti ho seguita.”
“Che fai, inizi anche a seguirmi adesso?”
“Si, perché tu mi eviti!”
“Io non ti evito…”, rispose lei colta sul vivo. In realtà era vero. Da quando tre giorni prima Fred l’aveva baciata nel bagno delle ragazze aveva iniziato a evitarlo. Non sapeva cosa il ragazzo avesse in mente e non era sicura di volerlo scoprire. Poteva farsi male, molto male.
“Non sai mentire Granger!”
Hermione pagò il suo libro e si diresse fuori. “Scusa ma Ron e Harry mi stanno aspettando…”
“Faranno a meno della tua presenza per un altro po’!”, rispose lui trascinandola dietro un angolo.
“Fred, dove mi stai portando?”
“Aspetta e vedrai!”
 
“Quella è la Stamberga Strillante?”, chiese Hermione agitandosi.
“Però, che occhio Granger!”, rispose lui. Poi, vedendola in agitazione, rispose: “Non ho intenzione di portarti lì dentro, puoi stare tranquilla! Ti ho portata qui solo perché non ci viene mai nessuno e io devo parlarti.”
Hermione lo fissò per qualche istante.
“Beh, allora parla Weasley!”
Lui le sorrise. “Sai, mi piace quando ti leghi i capelli in questo modo. E’ molto sexy.”
Si stava pericolosamente avvicinando a lei. Hermione lo spinse via, cosa che gli costò non poca fatica.
“E mi hai portata qui solo per dirmi che ti piaccio con i capelli legati?”
“Si può sapere cosa ti ho fatto, Granger?”
La ragazza lo guardò male. “Fred, non so cosa sia tutto questo. Se uno scherzo, una scommessa o una semplice sfida. Ma non sarò la tua prossima preda!”
“Preda? Chi ti ha detto che sei la mia preda?”, chiese lui.
“Ginny. Mi ha detto che questo è il tuo modo di provarci con le ragazze. Ma io non cadrò nella tua trappola.”
“Ma di quale trappola stai parlando?”
“Ho visto cosa hai fatto ad Angelina!”
Ora Fred assunse un cipiglio dubbioso: “E cosa le avrei fatto?”
“L’hai sedotta, ti sei divertito e poi l’hai abbandonata! Poverina, era in lacrime…”
Fred sorrise. “Granger, io non ho sedotto e abbandonato nessuno. Angelina mi piaceva, è molto carina, ma…”
“Carina? Angelina è più carina, è bellissima!”
“Si okay, ma non è questo il punto! Non è molto… intelligente, ecco. Non che sia stupida, ma non ha quel tipo di intelligenza che hai tu.”
Hermione aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiuse. Cosa avrebbe dovuto dirgli?
“Tutte le ragazze con cui sono stato era molto belle, ma dopo un po’ mi annoiavano. Invece tu sei diversa. Sei così intelligente, non potrei mai annoiarmi con te.”
Hermione lo guardò sprezzante. “Hai ragione su questo, sono molto intelligente. Per questo non cadrò nella tua trappola!”
Fece per andarsene ma il ragazzo fu più veloce: la bloccò attirandola a sé e la baciò. Fece scorrere la mano sullo stecchetto che teneva legati i capelli di Hermione, liberandoli. Poi affondò le mani nei suoi ricci, attirandola sempre di più verso di lei.
Quando si staccò Hermione aveva smesso di respirare.
“Non è un gioco, o una sfida Granger. Mi piaci davvero. E so che anche io piaccio a te.”
“Tu… non mi piaci…”, tentò di dire lei.
“Da quel bacio non mi sembrava…” Le sorrise. “So quello che pensi di me, Granger. Che sono un donnaiolo che seduce e abbandona le ragazze. Ma con te è diverso. Tu mi piaci davvero, e non soltanto perché sei bellissima, ma anche e soprattutto perché sei intelligente, perché sai tenermi testa. Capisco che non riesci a fidarti ma… provaci per una volta, che ne dici?”
Il suo viso era di nuovo troppo vicino a quello della ragazza. Hermione lo guardò negli occhi e il respiro le si bloccò. Sapeva che si sarebbe presto pentita di quello che stava per fare, ma si avvicinò a lui e lo baciò.
Questa volta il bacio fu molto dolce, quasi delicato.
“So che me ne pentirò…”, disse lei quando si staccarono.
“Ti giuro Granger che non ti farò soffrire. E se dovessi farlo ti do il permesso di affatturarmi!”

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


“adesso devo andare…”
“No, non rovinare questo momento, Granger”, si lamentò Fred.
“La McGranitt mi sta aspettando, devo andare… anzi, sono già in ritardo!”
Fred la strinse forte a sé e la baciò: un bacio carico di desiderio. Desiderio che Hermione riusciva a percepire anche dalla protuberanza che le toccava la gamba.
“Davvero Fred…”
“E va bene, ti lascio andare! Ma sappi che mi devi dieci minuti di baci!”
“Cinque!”, disse la ragazza prima di uscire dall’aula in cui si erano nascosti per sbaciucchiarsi.
“Sono appena diventati quindici, Granger!”, le urlò dietro il ragazzo.
Hermione sorrise. Ancora non poteva credere a quello che era successo. Erano ormai due settimane che lei e Fred si nascondevano nelle aule vuote o nei corridoi bui per sbaciucchiarsi. Solamente sbaciucchiarsi, non erano andati oltre. Non che Hermione non avesse voglia, ma voleva prima assicurarsi che Fred non volesse soltanto portarsela a letto.
Un paio di volte erano quasi stati scoperti e, una volta, Pix li aveva visti, ma Fred lo aveva convinto a non spifferare niente. La loro era una “storia” segreta e questo per volere di Hermione. Fosse stato per il ragazzo l’avrebbe baciata davanti a tutti in Sala Grande, ma lei ancora non era pronta a farlo sapere al mondo: prima voleva essere sicura delle sue intenzioni per non dover fare la stessa fine di Angelina e, secondo, non era sicura che Ron l’avrebbe presa molto bene.
Per ora i due amanti si limitavano a ritagliarsi qualche momento tra una lezione e l’altra, mentre tra i corridoi già si iniziava a vociferare sulla “nuova conquista di Fred”.
 
Quella era stata una giornata molto faticosa perfino per Hermione. Le lezioni si facevano sempre più intense e difficili e la mole di compiti diventava sempre più grande.
“Hermione, chiudi quei libri e vieni a vedere come straccio Harry a scacchi!”, disse Ron.
“Non posso Ron, devo finire questa relazione per Piton. E anche tu e Harry dovreste sbrigarvi a finirla!”
“Avanti Hermione, non fare la guastafeste! Tra due giorni ci sono le vacanze di Natale, rilassati!”
Hermione sbuffò.
“Niente riesce a distrarre quella testolina dai libri”, disse Fred che era appena arrivato con al seguito George.
Hermione lo guardò e lui le sorrise. Come avrebbe voluto baciarlo in quel momento. Cinque minuti con Fred e avrebbe ritrovato la sua tranquillità e tutte le sue forze.
“Continuo a pensare che quella deve trovarsi qualcuno da sbaciucchiare…”, disse Ron.
“Granger, la mia offerta è sempre valida!”, esclamò Fred.
Hermione arrossì al ricordo dei loro baci rubati negli angoli bui dei corridoi.
“E se Fred non ti piace, ci sono sempre io! Infondo, sono io quello bello tra i due”, disse George.
“Non illuderti fratellino! Sono io quello bello!”
“Visto che si è posta la questione…”, disse Ginny. “Chi preferiresti tra Fred e George?”
Hermione arrossì e maledisse la sua amica: “Piuttosto bacerei un drago!”
“Dai Granger, lo sappiamo tutti che preferisci me”, disse Fred.
“In verità… sceglierei George!”, rispose la ragazza.
Tutti risero, anche Fred. Hermione lo sapeva, avrebbe pagato a caro prezzo quell’affronto.
 
“Granger, svegliati.”
“Mh… Che ore sono?”, disse la ragazza aprendo gli occhi. I libri caduti sul pavimento.
“Sono le due, e tu ti sei addormentata in Sala Comune. Un’altra volta.”, disse Fred accarezzandola.
“E tu cosa ci fai qui? Perché non sei a dormire?”
“Ti stavo guardando. Sai, sei molto bella quando dormi.”
Hermione sorrise. “E’ meglio andare a dormire.”
“Non così in fretta, Granger…” Fred la tirò verso di sé e Hermione si sentì avvampare. Ancora non riusciva a trattenersi a quel contatto. “E così preferiresti baciare George…”
“Si, direi di si.”
“Allora devo rinfrescarti la memoria…” La tirò con forza verso il suo corpo e iniziò a baciarla con voracità. Hermione chiuse gli occhi e si aggrappò al ragazzo. Aveva desiderato baciarlo per tutto il giorno. Aveva desiderato quelle labbra, quel tocco, sentire quel profumo…
“Cosa state facendo?!”
Una voce interruppe il bacio del ragazzo.
“Fratellino.”
“Cosa state facendo? Cosa ci facevi avvinghiato a Hermione?”
“Ron…”, disse la ragazza.
“Calmati fratellino, la Granger è consenziente in questo bacio!”, disse Fred ridendo.
Prima che Hermione se ne rendesse conto, Ron scagliò un pugno sul naso di Fred.
“Ron! Fermati!”
“Tu stanne fuori Hermione!”, gli urlò contro il ragazzo.
Fred si toccò il naso, che sanguinava.
“Come hai potuto baciarla? Come?”, continuò Ron.
“Solo perché tu ci hai messo anni per accorgerti di lei non significa che nessun altro l’abbia notata. Tu non sei in grado di apprezzarla fratellino. Lei merita di meglio, merita qualcuno che sappia farsi avanti, che sappia farla sentire viva…”
Un altro pugno arrivò sul naso di Fred, che si stava preoccupantemente gonfiando.
“La verità fa male, vero?”
“Sta zitto!”
“No Ron, ho smesso di stare zitto. Sono anni che mi piace Hermione, sono anni che me ne sto al mio posto aspettando che tu ti faccia avanti. Ma tu, stupido Ron, non fai altro che farla piangere! Hai avuto il tuo tempo, l’hai sprecato, adesso è il mio momento!”
Hermione si mise fra Fred e Ron e il pugno di quest’ultimo finì sulla sua faccia.
“Hermione!”, esclamò Ron.
Fred fece per toccarle la guancia ma Ron lo fermò: “Stalle lontano!”
“Smettetela!”, urlò Hermione. “Sono stanca. Ron, mi dispiace, ma Fred ha ragione. Hai avuto tutto il tempo per farti avanti con me. E Fred, non sono un giocattolo, non puoi decidere tu qual è il tuo momento.”
Le lacrime le scorrevano sulle guance mentre, con la mano, si premeva sul naso.
“E adesso Ron, vai a dormire! Fred, va in infermeria e fatti aggiustare il naso!”
“Hermione, io…”
“Andate! Tutti e due! Adesso!”

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Quella notte Hermione non aveva chiuso occhio, dilaniata dalla visione di Ron che tirava un pugno in faccia a Fred. Ron era suo amico, non poteva fargli del male, mentre Fred… cos’era Fred? Sicuramente non un amico.
Si era vestita in fretta e furia ed era scesa nella Sala Grande. Doveva trovare Ron. Doveva trovare e parlargli.
“Granger.”
“Non adesso Weasley!”
“Hermione fermati…”
“No Fred, devo trovare tuo fratello! Devo parlargli!”
“Anche io devo parlarti…”
“No! Devo prima trovare Ron!”, e a quelle parole se ne andò, lasciando Fred a guardarla.
Trovare Ron non fu difficile, era con gli altri a fare colazione. Ma l’espressione del ragazzo non faceva presagire niente di buono.
“Ron…”
Il ragazzo non la guardò neanche.
“Ronald!”
“Cosa vuoi?”
“Voglio parlare con te, spiegarti…”
“Io non ci parlo con te, chiaro?”
“Ron per favore…”
“E’ mio fratello! Mio fratello! Come hai potuto?!”
“Lasciami spiegare, ti prego…”
“Vada per Krum, è un bravissimo giocatore di Quidditch, ma Fred!”
“Cosa c’entra Krum in tutto questo?”
“Come hai potuto? Io mi fidavo di te!”, disse il ragazzo ignorando la domanda di Hermione.
“Ron, calmati per favore…”
“Calmarmi? Calmarmi?! Ti ho vista baciare mio fratello! Perché lui, eh? Perché non io?”. Le parole gli uscirono di bocca senza volerlo.
“Perché lui ha avuto il coraggio di farsi avanti Ronald, per questo!”
Ron la guardò esterrefatto. Poi, senza dire una parola, se ne andò.
Hermione vide Fred, a pochi passi da lei, che la guardava. Si sedette, le mani tra i capelli. Cosa aveva combinato? Non era così che doveva andare.
“Hermione…”, Ginny le si avvicinò, mettendole una mano intorno alle spalle. “Ron mi ha raccontato quello che è successo.”
“Pensi anche tu che sia stata una stupida insensibile?”
“No Hermione, nessuno lo pensa.”
“Ron si!”
“Beh, Ron è uno stupido! Gli passerà, vedrai.”
“Ho fatto litigare Fred e Ron! Ho fatto litigare due fratelli!”
“Loro litigano in continuazione, Hermione, non devi colpevolizzarti…”
“Invece è tutta colpa mia!”
Ginny le prese il viso tra le mani. “Ascoltami, non è colpa tua. Prima o poi sarebbe successo.”
“No, se io non…”
“Hermione! Smettila! Fred ha una cotta per te da quasi tre anni!”
“Cosa stai…”
“Se non ha fatto nulla in tutto questo tempo è stato solo per Ron. Ma Ron è uno stupido e deve smetterla di dare sempre la colpa agli altri!”
Hermione non sapeva cosa dire, le girava la testa.
“Tu sei innamorata di Fred?”
“Si…”
“E sei innamorata di Ron?”
“No! Ho avuto una cotta per lui, ma…”
“Ecco, allora cosa aspetti? Non lasciare che Ron ti rovini tutto.”
Hermione la abbracciò. “Hai ragione Ginny! Devo parlare con Fred.”
“Ecco, è così che si fa!”, rispose l’amica sorridendo.
 
Hermione vagava per i corridoi in cerca di Fred. Doveva parlargli assolutamente.
“George, dov’è tuo fratello?”
“Quale dei due stai cercando?”, disse lui ammiccando.
“Non è il momento George!”
“Va bene, va bene…”, disse lui alzando le mani in segno di resa. “E’ al campo da Quidditch immagino. Va sempre a rifugiarsi lì quando è triste.”
“Grazie!”, urlò Hermione mentre correva verso il campo.
 
“Fred!”
“Che vuoi Granger?”
“Parlarti! Devo dirti delle cose…”
Lui si alzò. Aveva uno sguardo che Hermione non gli aveva mai visto prima. Ferito e arrabbiato. Ma c’era anche qualcos’altro… Delusione.
“Adesso non è il momento Granger”, disse salendo sulla sua scopa e sfrecciando verso l’alto.
“Resterò qui fin quando non scendi!”
Ma Fred non sembrava averla sentita. Allora Hermione ebbe un’idea. Una pessima idea.
Entrò nello spogliatoio e prese in mano una scopa. “Dai Hermione, ce la puoi fare…” Chiudendo gli occhi sfrecciò in alto, cercando di raggiungere Fred.
“Ti ho detto che non è il momento, Granger.”
“Fred Weasley, devi ascoltarmi!”
“Non credo che lo farò…”
“Sono salita su una dannata scopa per te! Sai quanto mi fa paura volare!”
“Ci sono tante cose che fanno paura, Granger. E il fatto che tu ne abbia fatta una non significa che adesso io debba ascoltarti!” Detto questo scese dalla scopa e sparì alla vista della ragazza.
 
“Allora, com’ andata?”, chiese Ginny.
Hermione stava ancora tremando. “Non ha voluto parlarmi.”
“Oh miseriaccia! Allora ho due fratelli stupidi!”
“Ginny, cosa devo fare?”
La ragazza si pensò un attimo. “Ascoltami. Ormai mancano solo due ore alla partenza del treno. Durante le vacanze di Natale parlò con entrambi. Convincerò Ron a smetterla di fare il bambino e… convincerò anche Fred!”
“E se non dovesse funzionare?”, chiese Hermione ormai sull’orlo delle lacrime.
“Vuol dire che tirerò un bolide in testa a entrambi durante la prossima partita di Quidditch!”

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Le vacanze di Natale erano finite ed Hermione non aveva avuto nessuna notizia né da Ginny, né da Ron, né tantomeno da Fred. Dopo la prima settimana di tacito orgoglio aveva deciso di scrivere una lettera a Fred, alla quale però, il ragazzo non aveva mai risposto.
Neanche Ginny si era fatta viva. Le aveva scritto soltanto una lettera dove le diceva di aver parlato con Ron, mentre Fred era un osso duro: ogni volta che provava a parlarci cambiava argomento o si smaterializzava in un’altra stanza.
Così le vacanze erano passate in una crescente attesa che, al rientro ad Hogwarts, non aveva fatto altro che peggiorare. Cosa doveva aspettarsi? Aveva ancora un amico? E aveva ancora Fred?
Persa in questi pensieri, Hermione si tormentava i capelli, quando fu interrotta da una voce.
“Hermione…”
La ragazza alzò lo sguardo: “Ron!”
“Ciao…”
Hermione gli sorrise. Se le stava parlando era già un buon segno.
“Posso sedermi?”, disse indicando una sedia di fianco alla ragazza.
“Certo Ron.”
Dopo un attimo di silenzio imbarazzato, Ron parlò.
“Come sono andate le vancanze?”
“Bene, credo… Alla Tana?”
“Oh, bene… Sai, ho parlato con Ginny e… credo di doverti chiedere scusa.”
Hermione lo fissò. Non si aspettava quella reazione.
“Mi dispiace per come ho reagito quando ho visto te e Fred…”
Hermione sorrise. “Avrei dovuto dirtelo.”
“Beh si, avresti dovuto. Ma comunque… non avrei dovuto reagire cosi. Ginny mi ha fatto riflettere e….”
“E….”, incitò la ragazza.
Ron fece un sospiro. “Ho una cotta per te. O meglio, avevo una cotta per te. Se non mi sono mai fatto avanti è perché… beh, perché ho sempre saputo che io e te non siamo fatti per stare insieme.”
Hermione scoppiò a ridere.
“Perché ridi?”
“Perché anche io avevo una cotta per te, Ron! Solo che a questa illuminazione ci sono arrivata prima di te, e senza che fosse Ginny a dirmelo!”
Ron arrossì, ma sorrise. “Non sono mai stato molto perspicace…”
“Quindi… è tutto okay?”
“Si, è tutto okay!”
“E con tuo fratello…?” Adesso il sorriso di Hermione era scomparso.
“Ho parlato anche con Fred. Ero molto arrabbiato, perché pensavo ti stesse prendendo in giro come ha fatto con tutte le altre. E non volevo che ti facesse del male. Ma poi ho capito che è veramente innamorato di te e…”
“Cosa? Fred non è innamorato di me!”, disse Hermione avvampando.
Ron le sorrise. “Oh, si che lo è! Me lo ha detto!”
“Cosa… no… non è vero…”
Il ritratto della Signora Grassa si aprì e Ginny arrivò correndo, con il fiatone.
“Ginny! Perché stai correndo? Che succede?”
“Hermione… io… mi dispiace…”
“Calmati Ginny, respira. Che succede?”
“Sono corsa qui a dirtelo, prima che tu lo vedessi…”
Ginny non finì la frase che, dal buco del ritratto, apparve Fred che teneva per mano Alicia Spinnet.
Hermione li fissò, senza sapere bene cosa fare. Tra tutte le cose che si era aspettata, quella non le era nemmeno passata per la testa.
“Mi dispiace Hermione. Sono corsa qui a dirtelo…”
Hermione non rispose, troppo concentrata a guardare quella scena. Fred non la degnò nemmeno di uno sguardo. Trascinò Alicia sul divano nell’angolo e la fece sedere sulle sue gambe, accarezzandole i capelli.
“Ma è scemo?”, urlò Ron. “Cosa diavolo sta facendo?”
“Io non lo so… Ero in corridoio quando li ho visti avvinghiati.”
“Questa me la paga! Gliel’ho detto che se ti faceva del male l’avrei affatturato!”, disse Ron diventando sempre più rosso.
Hermione gli mise una mano sulla gamba: “Non fa niente Ron, davvero. Lascia stare.”
“No, non va bene! Adesso me la paga!”
Prima che Hermione riuscisse a fermarlo si alzò e si scagliò contro Fred. “Tu, lurido stronzo!”
Ginny l’afferrò per la maglietta prima che il ragazzo potesse scagliare un pugno sul viso del fratello.
“Ma che ti prende Ron?”
“Hai detto che non l’avresti fatta soffrire!”
Fred lo guardò. “Dovresti esserne felice, fratellino. Adesso è tutta tua!”
“Fred, sei un imbecille!”, urlò Ginny.
Le voci dei tre fratelli diventarono sempre più concitate, ma Hermione non ascoltò nemmeno una parola. Si alzò e, in assoluto silenzio, uscì dalla Sala Comune.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Ormai il bagno delle ragazze era il posto preferito di Hermione per piangere. Aveva sperato che, dopo le vacanze, le cose sarebbero tornate a posto. Almeno Ron le parlava di nuovo. Ma Fred… vederlo avvinghiato ad Alicia le aveva fatto male. Un male che non pensava di poter provare. Infondo, aveva sempre avuto una cotta per lui. Anche quando stava con Krum, anche quando aveva una cotta per Ron. In ogni caso, in ogni situazione, Fred le aveva sempre fatto sentire le farfalle nello stomaco.
Soltanto ora si rendeva conto che l’aveva presa in giro. Come se fosse uno dei soliti scherzi che le faceva sempre. Si era divertito a farla innamorare, poi si era stancato ed era passato alla preda successiva. Doveva saperlo. Quante volte lo avevo visto fare la stessa cosa con le altre ragazze?
Quell’autocommiserazione fu interrotta da una voce che la chiamava.
“Granger…”
Per un attimo il cuore della ragazza perse un battito. Quella voce, quel volto… Ma non era Fred, era il suo gemello.
“Che vuoi George? Sei venuto a gongolare per ciò che ha fatto tuo fratello?”
“No Granger, non sono qui per questo.”
La ragazza tirò su con il naso cercando di nascondere le lacrime. Non voleva farsi vedere piangere da George, era sicura che lo avrebbe detto subito a Fred. E non voleva dargli quella soddisfazione.
“So che pensi che mio fratello sia uno stupido…”
“Fidati che stupido è un complimento per quello che penso adesso.”
George sorrise. “Beh, non hai tutti i torti. Fred è veramente uno stupido!”
Hermione lo guardò: a che gioco stava giocando?
“Sono qui per aiutarti. Fred è il mio gemello e gli voglio bene, ma sta facendo un errore, e neanche se ne rende conto.”
“L’ho visto abbastanza a suo agio in sala comune!”, sbottò lei.
“Granger, tu non conosci i ragazzi, e soprattutto non conosci Fred. Quando stavate insieme…”
“Noi non stavamo insieme!”
“Va bene, va bene. Quando passavate il tempo a sbaciucchiarvi… Io non l’ho mai visto così felice, con nessuna.”
Hermione continuava a guardarlo di traverso.
“Anche se non me l’hai mai detto, lo so che Fred è innamorato di te, da anni. Lo so da come passava il tempo a guardarti, a punzecchiarti… Non ha mai fatto così con nessuno. Il problema Granger è che… Adesso Fred è ferito. Gli hai fatto molto male.”
“Ma io non ho fatto niente!”, esclamò lei.
“Ne sei sicura?”
“Cosa stai cercando di dirmi George? Che dovrei chiedergli scusa per qualcosa che non ho fatto? E’ lui quello che si sta sbaciucchiando con un’altra in Sala Comune!”
“Vediamo un po’ come posso spiegartelo, Granger… Fred è innamorato di te…”
“Non credo che…”
“E’ innamorato di te, Granger! Ma ripeto, l’hai ferito, e Fred è anche una persona molto vendicativa. Non l’ho mai visto così depresso come questo Natale, mamma pensava che fosse stato colpito da una maledizione…”
“Gli ho scritto una lettera, ma lui non ha mai risposto.”
“Una lettera? Davvero Granger? Ti facevo più intelligente!”
Hermione represse una smorfia. “Cosa devo fare, George?”
“Parlagli. E sii sincera.”
Hermione sospirò. “Grazie George, davvero.”
“adesso usciamo da qui prima che arrivi Mirtilla… Sai, una volta le abbiamo fatto uno scherzo e non credo sarebbe molto felice di vedermi nel suo bagno!”
Hermione aprì la porta del bagno e davanti gli si parò il suo peggiore incubo. Fred che teneva per mano Alicia.
Il ragazzo la guardò e sorrise. “Granger! Dopo me e Ron sei passata a George?”, disse vedendo il suo gemello sbucare da dietro.  “Da Ron a me hai fatto un salto di qualità, ma da me a George… insomma, lo sanno tutti che sono io quello più bello tra i due!”
Hermione lo fulminò con lo sguardo.
“Beh, divertitevi! Io adesso ho da fare con Alicia”, disse. Poi se ne andò trascinandosi dietro la ragazza prima ancora che Hermione riuscisse a dire qualcosa.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


La partita di Quidditch era finita con una vittoria di Grifondoro contro i Corvonero. Per tutto il tempo Hermione non aveva fatto altro che lanciare sguardi disgustati ad Alicia, seduta a pochi posti di distanza da lei, che urlava ogni volta che Fred colpiva un bolide. Quando poi il ragazzo si era avvicinato a lei sulla scopa per darle un bacio, con il palese intento di infastidire Hermione, la ragazza aveva deciso che era davvero troppo. Doveva parlargli e mettere fine a quella storia.
Dopo la partita si era recata nello spogliatoio, con l’intento di mettere Fred alle strette e costringerlo a parlare con lei.
“Hermione, cosa ci fai qui?”, disse Ron. “Non puoi stare qui!”
“Non mi interessa Ronald. Devo parlare con Fred.”
Guardò George che capì all’istante: “Avanti ragazzi, usciamo di qui. Tira già una brutta aria…”
Hermione aspettò in silenzio che George, Ron, Dean e Harry uscissero.
“Granger”, disse Fred guardandola con aria di sfida. “Ti sei già resa conto che sono meglio di George?”
Hermione gli si avvicinò senza perdere il contatto visivo con lui.
“Fred Weasley, sei uno stupido!”, urlò.
“Sei venuta qui solo per dirmi questo? Scusa, ma non mi interessa.”
“Tu adesso mi ascolti! Cos’è questa storia?”
“Quale storia?”
“Lo sai benissimo a cosa mi riferisco!” Fred era davvero in grado di farle perdere la pazienza.
“Sei gelosa?”, chiese lui sorridendole e avvicinandosi.
Hermione arrossì. Era troppo vicino, davvero troppo vicino…
“Mi hai visto giocare e hai capito che sei pazza di me?”
“Io… non sono pazza di te…”
“Ah no? Allora perché sei qui?”
“Perché voglio parlarti!”
“Penso che tu stia dicendo un sacco di bugie, Granger. Penso che tu sia venuta qui perché non riesci a starmi lontano.” Adesso il suo corpo schiacciava quello di Hermione contro la parete.
Vedendo l’espressione della ragazza, sorrise.
“Allora, cos’è che vuoi, Granger…?”
“Io…”
Fred le afferrò la testa e la baciò, premendo ancora di più il suo corpo contro il suo. Hermione ricambiò quel bacio con fervore, assaporando le labbra del ragazzo. Il bacio divenne sempre più intenso e il corpo di Hermione fu scosso da brividi. Quando sentì una protuberanza spingere contro la sua gamba nuda afferrò la schiena del ragazzo per avvicinarlo ancora di più. In uno slancio di coraggio infilò le mani sotto la sua maglietta, accarezzandone i muscoli ben scolpiti.
Senza che lei se ne rendesse conto, Fred interruppe il bacio.
“Respira Granger”, disse guardandola. Poi si allontanò da lei. “Scusa, ma adesso devo andare. Alicia mi sta aspettando.”
 
“Ma che problemi hai?”
“Non so a cosa ti riferisci, George”, disse Fred sorridendo.
“Ginny avrebbe dovuto lasciare che Ron che ti prendesse a pugni!”
Fred rise: “Ti sei schierato con Ronnino adesso?”
“Non mi sono schierato con nessuno, ma tu sei davvero un idiota! Cosa hai fatto alla Granger? E’ uscita correndo in lacrime!”
“Mi sono solo preso la mia vendetta”, rispose Fred, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Non so cosa tu stia facendo Fred, ma da fratello più intelligente devo avvertirti.”
“Avvertirmi di cosa?”
“La perderai.”
Fred lo guardò, senza rispondere.
“Fred, ascoltami per una volta. Se continui così la perderai. Devi parlarle e cercare di mettere a posto le cose prima che sia troppo tardi.”
“Non c’è nulla da mettere a posto.”
“Ma allora sei più scemo di Ron! Sappiamo entrambi che sei innamorato di lei.”
“Fred Weasley non si innamora di nessuna..”
“Certo, di nessuna tranne che della Granger!”
Fred fece una smorfia.
George sospirò. “Io te l’ho detto. Adesso tocca a te fare qualcosa.”

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


“Granger…”
“Ma non si può stare in pace in nessun posto!”, sbottò lei. Questa volta, per non essere seguita da nessuno, aveva scelto di rifugiarsi nella stanza delle necessità. “Come mi hai trovata?”
“Ho i miei trucchetti.”
“Sei venuto a prenderti un’altra rivincita, Weasley?”
Fred sorrise. “No, Granger. Sono venuto a parlare con te.”
“Non credo ci sia nient’altro da dire. Prima sei stato molto chiaro.”
Fred le si avvicinò e l’abbracciò. Poi le prese il viso tra le mani e le asciugò le lacrime. “Scusami. Sono stato un vero idiota.”
“E’ troppo tardi Weasley!”
“Non è mai troppo tardi”, rispose lui cercando di baciarla, ma la ragazza gli tirò uno schiaffo.
“Okay, questo me lo meritavo…”, disse lui.
“Ti meriteresti di peggio!”, urlò lei.
“Hai ragione…”
Hermione fece per andarsene, ma Fred la trattenne. “Non andartene!”
“Non voglio restare qui a farmi prendere in giro da te!”
“Non ti sto prendendo in giro, non l’ho mai fatto!”
Hermione lo guardò. “Perché mi hai trattata così?” Non voleva cedere, ma aveva bisogno di risposte.
“Perché ero arrabbiato e… ferito.”
Hermione sobbalzò. Non si era aspettata quella risposta. George le aveva detto che aveva ferito Fred, ma Hermione aveva pensato che lo stesse dicendo solo per giustificare il comportamento del gemello.
“Cosa ho fatto?”, chiese lei in un sussurro.
“Quando Ron ci ha visti insieme… Io volevo parlarti, il giorno dopo, ma tu sei corsa da Ron…”
“Volevo parlare con lui, farlo ragionare prima che ti prendesse a pugni di nuovo!”
Fred sorrise. “In uno scontro tra me e Ron avrei comunque vinto io, Granger!”
Hermione lo fulminò con lo sguardo. “E quindi mi hai trattata così solo perché sono andata a parlare prima con Ron?”
“No, non sono così stupido. Io… Ti ho sentita quando Ron ti ha chiesto perché avessi scelto me e non lui.”
Hermione lo fissò a bocca aperta: “Fred, io non intendevo…”
“Hai detto che hai scelto me solo perché io mi sono fatto avanti e lui no.”
Hermione gli prese le mani, la rabbia ormai svanita. “Oh Fred. No, non è così. Io non ho scelto te solo perché non si è mai fatto avanti… Io ho scelto te perché…”
“Perché?”
“Perché ho una cotta per te dal primo anno. Perché mi piaci Fred! Anche se sei un idiota!”
Fred sorrise.
“Non mi credi?”
Prima che il ragazzo potesse rispondere qualsiasi cosa, Hermione lo baciò, affondando le mani tra i suoi capelli. In quel momento sentiva che le parole erano superflue. Voleva far capire a Fred perché aveva scelto lui, perché avrebbe scelto lui sempre, tra tutti gli altri.
Il ragazzo ricambiò il bacio con ancora più foga, stringendo Hermione a sé. Il bacio divenne sempre più intenso, fino a che i due smisero perfino di respirare, troppo inebriati da quella passione.
Hermione sentì, come era successo poco prima, una protuberanza sfiorarle le cosce e fece scivolare le mani sotto la maglietta del ragazzo. Lui le toccò i fianchi e la spinse ancora di più verso di sé.
In un momento di pura passione Hermione tolse la maglia a Fred, soffermandosi a guardare il corpo perfetto scolpito del ragazzo.
Fred vide il suo sguardo e sorrise: “Ti piace quello che vedi, Granger?”
“Più di quanto tu possa immaginare, Weasley!”
A quelle parole il ragazzo la baciò di nuovo e iniziò a spogliarla. Prima la cravatta, poi la camicia…
“Ti piace quello che vedi, Weasley?”
“Non potrei desiderare qualcosa di meglio!”
La baciò di nuovo, iniziò ad accarezzarle le curve dei fianchi, il respiro sempre più corto.
Poi si discostò di poco. “Meglio fermarsi e prendere le distanze Granger. Qui abbiamo un problema e questo contatto non fa che peggiorarlo…”, disse Fred arrossendo.
Hermione non aveva mai visto Fred arrossire, non pensava che ci fosse qualcosa che potesse metterlo in imbarazzo. Con un sorriso iniziò a baciarlo di nuovo, con molta più foga. Fece scivolare le mani sui fianchi del ragazzo, poi verso la patta del pantalone, dove iniziò a slacciare i bottoni. Sentì Fred gemere a quel tocco.
“Granger, così mi fai del male…”
Hermione continuò a toccarlo, con leggerezza.
Con uno scatto Fred l’allontanò da sé. “Okay Granger, ti sei presa la tua vendetta. Adesso ti conviene smetterla, non penso di riuscire a trattenermi ancora per molto.”
Hermione gli sorrise e si avvicinò di nuovo a lui, facendo aderire i loro corpi. La protuberanza era diventata ancora di più ingombrante. “Non è una vedetta, Weasley, e non devi trattenerti.”
Fred la fissò. “Ne sei sicura…?”
“Mai stata più sicura!”
Quelle parole furono per Fred un via libera. Prese la ragazza tra le braccia e iniziò a baciarla, facendola stendere a terra. Poi prese la bacchetta.
“Weasley, ti sembra il momento di esercitarsi in incantesimi?”
“E’ la tua prima volta, e voglio che sia perfetta.” Muovendo la bacchetta fece apparire delle candele e dei fiori. Dei girasoli per la precisione, i preferiti di Hermione.
Poi si stese su di lei, la sfilò piano la gonna e iniziò a toccarle le gambe. Hermione lo aiutò a togliersi i jeans e, lentamente, Fred entrò dento di lei.
La ragazza ebbe un sussulto e lui si fermò per guardarla.
“Ti fa male?”
“Un po’. Ma adesso passa, non preoccuparti.”
Lui la stinse forte tra le braccia e la baciò delicatamente sulle labbra, aspettando che il dolore passasse.
Dopo qualche secondo sentì la ragazza spingersi verso di lei e, sempre guardandola negli occhi, Fred iniziò a muoversi dentro di lei.
La ragazza gemette, non riuscendo a trattenersi e Fred pensò che quella era la cosa più bella del mondo.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


“Buongiorno.”
Hermione aprì gli occhi e vide davanti a sé il volto sorridente e soddisfatto di Fred. Ci mise un secondo per ricordare tutto quello che era successo la sera prima poi, rendendosi conto di essere ancora nuda, cercò di coprirsi con la coperta.
“Buongiorno”, disse arrossendo. Cercò nello sguardo del ragazzo un segno di pentimento, ma lui continuava a sorriderle.
“Che fai Granger, ti copri? Sai, sei bellissima quando arrossisci.”
La ragazza arrossì ancora di più. Lui le si avvicinò e le diede un leggero bacio sulle labbra.
“Pentita?”
Lei scosse la testa. Come poteva pentirsi? Era stato bellissimo.
“Bene, perché ti ho portato la colazione.”
“Dove hai preso il cibo?”, chiese lei.
“Segreto professionale!”
“Sei andato a chiederlo agli elfi in cucina?”
“Non ti si può nascondere niente Granger! Ma ti prego, non iniziare a parlare dei diritti degli elfi, adesso voglio solo guardarti un altro po’.”
Lei aprì la bocca ma poi la richiuse. Forse, per una volta, poteva stare zitta. Prese una fetta di torta e la mangiò. “Che ore sono?”
“Sono le otto e mezza”, rispose Fred.
“Ma è tardissimo! Tra dieci minuti ho lezione con la McGranitt!”, esclamò lei.
“Calma Granger…”, disse lui baciandola.
“Smettila Fred, devo sbrigarmi!”
“Si, forse hai ragione. Anche io ho un appuntamento con Alicia, anche se dovevamo vederci mezz’ora fa.”
A quelle parole Hermione lo fulminò con lo sguardo.
Lui le sorrise: “Gelosa, Granger?”
“Io gelosa? Di Alicia Spinnett?, cercò di dissimulare.
“E’ la migliore del suo corso, sai?”
“Davvero?”, chiese lei irritata.
“Si. E’ per questo che l’ho scelta.”
“L’hai… scelta?”
“Si Granger. Volevo farti ingelosire ma non potevo semplicemente scegliere una ragazza carina, non avrebbe funzionato. Doveva anche essere intelligente. Non quanto te, ma comunque intelligente…”
“Fred Weasley! Mi stai dicendo che tutto questo era solo per farmi ingelosire?!”
Lui sorrise: “Si, e ha funzionato! Sei caduta tra le mie braccia!”
“Io non sono caduta…”, ma non riuscì a finire la frase perché Fred la stava baciando.
“Sai, penso che la rottura con Alicia possa aspettare…”
“Weasley! Adesso tu vai di sotto e le parli, chiaro? Prima che ti affatturo!”
“Va bene, va bene… Sei bella quando ti arrabbi, lo sai?”
“Muoviti!”
Il ragazzo sorrise, raccogliendo i suoi vestiti.
“Prima di andare devo dirti una cosa.”
Il cuore di Hermione perse un battito. Ecco, lo sapeva. Adesso le avrebbe detto che la loro notte insieme era stata deludente, che per lui era soltanto un gioco, che non avrebbe mai lasciato Alicia….
“Si…?”
“Ti amo.” E prima che lei potesse rispondere aveva già varcato la soglia della Stanza delle Necessità.
 
 
 
“Ecco Fred, lo spezzacuori delle ragazze di Hogwarts!”, esordì George non appena Fred varcò il buco del ritratto.
Pochi minuti prima Alicia era entrata piangendo in Sala Comune, correndo verso il dormitorio.
“Hei, stavolta non è stata colpa mia, era un ordine della mia fidanzata!”
Hermione lo guardò in cagnesco. “Non sono la tua fidanzata.”
“Ah no, Granger? Ne sei sicura?”
“Sicurissima!”
“Beh, allora penso che Alicia sarà felice di accettare le mie scuse…”
Lo sguardo di Hermione lo pietrificò.
“Dai Granger, scherzavo!”
“Non è divertente!”
“Si che lo è, invece!”, esordì George.
“Smettetela voi due”, disse Ginny in tono esasperato. “Nessuno vi sopporta più. Baciatevi e basta!”
Fred sorrise e Hermione arrossì.
“Granger… vuoi essere la mia fidanzata?”
Hermione lo guardò per un attimo.
“Mh, potrei pensarci…”
Il ragazzo la prese tra le braccia e l’attirò a sé. “Mi farai impazzire, lo sai?”
“Beh, l’intento è quello…”
Lui la baciò appassionatamente, facendola arrossire ancora di più.
“Qualcuno ha obiezioni?”, chiese Fred guardando Ron.
Lui ricambiò lo sguardo e sorrise: “Se la fai soffrire ti schianto!”
“In uno scontro tra me e te vincerei io fratellino”, disse lui. “Ma puoi stare tranquillo, non ho intenzione di farla soffrire o di lasciarmela scappare!”

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


OTTO MESI DOPO
“Fred, stai bene?”, disse Hermione correndo incontro al ragazzo e gettandogli le mani al collo.
“Granger, sono tutto intero!” Disse lui baciandola. “Mi sei mancata…”
“Hei voi, due, sta per iniziare una guerra…”, disse Harry.
“Scusa”, disse Fred staccandosi da Hermione. “Allora Harry, come procediamo?”
“Ascoltatemi bene, ho bisogno di tempo. Di quanto più tempo possibile. La McGranitt ha detto che lei e gli altri professori si occuperanno dell’ingresso del castello. Signori Weasley, voi e Lupin vi occuperete dell’ala ovest e…”
“Io e George proteggeremo l’ala est!”, disse Fred. A quelle parole Hermione gli strinse più forte la mano.
“Bene. Ron, Hermione, voi cercate di distruggere il medaglione. Io cercherò la tiara.”
Ron e Hermione annuirono.
“Voldemort cercherà di arrivare a me in ogni modo. Fate in modo che non ci riesca finchè non trovo la tiara. E’ importante distruggerla. Solo così posso ucciderlo.”
Tutti i presenti annuirono.
“Bene”, continuò Harry. “Avete qualche domanda?”
“Io ne ho una”, disse Fred. “Adesso che tutti i piani per la guerra sono stati messi a punto…” Si inginocchiò davanti a Hermione. “Granger, vuoi sposarmi?”
La ragazza lo fissò con le lacrime agli occhi.
“Fred, caro, ti sembra il momento…”, disse Molly.
“Si mamma. Lo so che c’è una guerra, quindi… ora o mai più, no?”
Molly non fece obiezioni. Avrebbe preferito un altro matrimonio per suo figlio, in un altro momento, ma sapeva che aveva ragione.
“Allora Granger, vuoi sposarmi?”
“Fred sei un idiota!”
“E’ un si?”
“Si!”
Lui si alzò e la baciò, tenendola stretta.
“Kingsley, tu sei un funzionario del ministero, puoi sposarci?”
“Si, ma servono dei testimoni.”
“Eccomi”, disse George mettendo una mano sulla spalla del fratello.
“Hermione?”
La ragazza si voltò. “Harry… per me sei come un fratello. Vuoi essere il mio testimone?”
“Certo Hermione!”
“Bene, allora iniziamo. Fred Weasley, vuoi sposare la qui presente Hermione Granger?”
“Più di ogni altra cosa al mondo.”
“Hermione Granger, vuoi sposare il qui presente Fred Weasley?”
“Sei ancora in tempo per dire di no…”, sussurrò Ginny.
Hermione sorrise. “Più di ogni altra cosa al mondo.”
“Vi dichiaro marito e moglie!”
Fred e Hermione si baciarono, mentre i presenti nella sala scoppiarono in un applauso.
“Cosa succede qui?”, chiese la McGranitt.
“Io e la Granger ci siamo appena sposati!”
“Auguri! Mi dispiace interrompere questo momento ma…. La guerra sta iniziando.”
Tutti iniziarono a muoversi verso le loro postazioni.
“Fa attenzione…”, disse Hermione rivolta a Fred.
“Sta tranquilla Granger, non ti lascerò sola.”
 
 
Hermione stava pattugliando i corridoi del secondo piano in cerca di Fred. Sul volto aveva ancora la paura per la battaglia appena finita. Molti erano morti. Lavanda, Lupin, Tonks e…
Una mano l’afferrò e la fece sobbalzare.
“Granger!”
“Fred, sei vivo!”, disse lei gettandoglisi addosso.
“Ti stavo cercando, Harry mi ha detto che eri qui…”
“Anche io ti stavo cercando. Ho visto i mangiamorte attaccare l’ala est. Ho avuto paura che…”
Lui l’abbracciò: “Sono qui Granger. Te l’ho detto, non ti avrei lasciata da sola.”
Lei lo baciò singhiozzando. Lui la strinse ancora più forte a sé: voleva tranquillizzarla, dirle che andava tutto bene. Lui era lì, ed era lì per lei.
“Oh Fred, se ti fosse successo qualcosa io…”
“Smettila di pensarci Hermione, adesso sono qui.”
Nella sua mente rivide tutto: la luce accecante, l’esplosione, il dolore, il suo cuore che si era fermato per qualche secondo… Soltanto il ricordo di Hermione gli aveva dato la forza per reagire, per non lasciarsi andare. Ma questo no, non gliel’avrebbe mai detto.
Lui le prese il viso tra le mani e iniziò a baciarla. Il bacio si fece sempre più intenso, fino a che il corpo della ragazza non si trovò schiacciato contro il muro.
In quel desiderio c’era molto di più: c’era l’urgenza di sentirsi, il bisogno di sapere che era lì, insieme, vivi…
“Fred…”, disse lei, il fiato corto. “Non possiamo, qualcuno potrebbe venire a cercarci…”
“Nessuno verrà a cercarci, e poi, dobbiamo ancora consumare la nostra luna di miele”.
Hermione lo baciò di nuovo, con forza. Voleva divorargli le labbra, fargli sentire che era lì, per lui. Con lui.
Senza pensare gli sbottonò il bottone dei jeans e aspettò che Fred entrasse in lei. Aveva bisogno di sentirlo.
Il ragazzo, d’altro canto, non voleva altro che sentirla sotto le sue mani, baciarle ogni angolo della sua pelle.
Non appena Fred fu dentro di lei, Hermione gemette.
Fred sorrise, aumentando di più il ritmo. “Mi fai impazzire…”
La ragazza si strinse alla sua schiena, continuando a gemere.
“Trattieniti Granger, o ci sentiranno”, disse lui sorridendo.
Hermione lo sapeva, qualcuno avrebbe potuto sentirli, ma non le importava. L’unica cosa importante in quel momento era che Fred era vivo.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


QUATTRO MESI DOPO
“Granger!”
“Fred, che ci fai qui? Non puoi vedermi con il vestito da sposa, porta male!”
Lui le sorrise: “Dimentichi che noi siamo già sposati, Granger!”
“Sei un idiota!”
“E’ vero, sono un idiota. Ma tu hai sposato un idiota, quindi sei…”
“Non osare dirlo!”
Lui rise. “Sei bellissima. Dico davvero. Sei la cosa più bella che abbia mai visto…”
Hermione arrossì. Ancora non era riuscita ad abituarsi ai complimenti di Fred.
“Vai via, tra poco inizia la cerimonia e tua madre impazzirebbe vedendoti qui, sai quanto ci tiene!”
“Si lo so… Ha insistito così tanto per fare un “matrimonio come si deve”. Ma prima di andare dovevo vederti. Sai, per essere sicuro che non avessi cambiato idea.”
“Mi sembra un po’ tardi per cambiare idea, non credi?”, rispose lei. Poi il panico arrivò sul suo volto: “Tu hai… cambiato idea?”
Lui sorrise. “Non potrei mai cambiare idea su di te, Granger.” La baciò. “Adesso vado…”
“Fred, aspetta! Visto che sei qui, vorrei parlarti.”
“Di cosa?”
“Del prossimo futuro…”
“Tranquilla Granger, so già tutto.”
“Davvero?”
“Certo. Vuoi tornare a Hogwarts per finire l’ultimo anno e diplomarti. A me va bene. Certo, sentirò la tua mancanza, ma…”
Hermione lo zittì. “No Fred, io non tornerò a Hogwarts l’anno prossimo.”
“Cosa?”, chiese lui.
“Fred… sono incinta”
Il ragazzo la fissò a bocca aperta per qualche secondo prima di baciarla. “Dici sul serio?”
“Si Weasley, dico sul serio!”
Il ragazzo la baciò di nuovo, lacrime di gioia gli cadevano sul volto. “Non posso crederci…”
Lei gli sorrise. Aveva avuto un po’ di timore a dirglielo, ma l’espressione di Fred in quel momento era la cosa più bella e dolce che avesse mai visto.
Fred si asciugò il volto, continuando a sorridere. “Tu tornerai a Hogwarts.”
“Fred, non mi hai sentito? Sono incinta! Non posso tornare a Hogwarts!”
“Si che puoi, e lo farai! Ascolta… la bambina nascerà prima di settembre, così tu avrai tutto il tempo per riprenderti e…”
“No Fred, io non tornerò a Hogwarts!”
Il ragazzo le prese il viso tra le mani e la baciò. “E invece si, Granger. Ci vuole un diploma per diventare Ministro della Magia.”
“Ma io…”
“Niente ma! Tu mi hai fatto il regalo più bello del mondo. E adesso io voglio farne uno a te. Tu tornerai a Hogwarts e ti diplomerai, io mi occuperò della piccola Aurora…”
“Aurora? Come fai a sapere che è una femmina?”
“Lo so e basta!”
“Comunque no, tu e George avete appena aperto il nuovo negozio a Hogsmeade e…”
“E niente, la porterò con me in negozio, vedrai che si divertirà un mondo!”
“Non ti lascerò portare nostra figlia in negozio…”
“Non hai scelta Granger!”
“E soprattutto non vi lascerò da soli per tutto l’anno mentre io me ne starò a Hogwarts…”
“Forse non dovrai farlo! Io e George abbiamo comprato Zonko e avevo già pensato di comprare una casa per noi a Hogsmeade. Sono sicuro che se parlerai con la McGranitt ti permetterà di seguire le lezioni e poi di tornare a casa.”
“Fred, dici sul serio? Una bambina è un continuo impegno, ce la farai da solo?”
“Non sarò da solo. George mi aiuterà. E Harry, Ginny, Ron, la mamma…”
Hermione sospirò. “Non penso sia una buona idea…”
Fred le si avvicinò. “Pensavi che neanche stare con me fosse una buona idea, e guarda dove ci ha portato tutto questo…”
Hermione sorrise.
“Adesso meglio che vada, prima che alla mamma venga una crisi di nervi. Ti aspetto all’altare Granger!”
“Weasley, aspetta!”
Il ragazzo si voltò a guardarla.
“Ti amo.”
 

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