Caccia al tesoro

di Sia_
(/viewuser.php?uid=159508)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Corsa ***
Capitolo 2: *** Vergogna ***
Capitolo 3: *** Medaglia ***
Capitolo 4: *** Caccia ***
Capitolo 5: *** Orizzonte ***
Capitolo 6: *** Secondo ***
Capitolo 7: *** Primo ***



Capitolo 1
*** Corsa ***


1. Corsa 

 

L’aria fresca dell’autunno gli sfiora il viso, Damian si sta godendo il meritato riposo dopo essersi piazzato primo alla corsa a ostacoli. 

C’erano almeno cinquanta studentesse a fare il tifo per lui; un numero così vasto che, se Ewin o Emilie fossero stati al suo posto, sarebbero stati i ragazzi più felici di tutta Ostania. A Damian importa marginalmente invece, perché tra quelle cinquanta ragazze non ce n’era una con i capelli rosa. Possibile che Anya sia in prima fila solo per assistere alle sue brutte figure? 

Sospira, appoggiando il peso sui palmi delle mani e rilassando le gambe; i fili d’erba gli solleticano i polpacci. 

“Secondogenito!” Oh no, è troppo presto per vederla. Forse, facendo finta di essere morto, Anya smetterà di corrergli incontro. Invece lei si ferma a qualche centimetro di distanza, picchietta la mano sul suo ginocchio. “Secondogenito, ti prego, ho bisogno di te!” 

È abbastanza per fargli aprire un occhio. “Cosa c’è?” Le pupille verdi di Anya sono un portale sulla casa di campagna dove ha trascorso ogni estate della sua infanzia. Concentrati, Damian. Si dice, inclinando il capo verso sinistra. Ricordati che sei arrabbiato

Anya solleva un sopracciglio – deve impegnarsi per non chiedergli se ce l’abbia con lei – e gli allunga il bigliettino che tiene in mano. “Sto partecipando alla caccia al tesoro, ho bisogno di portare al traguardo qualcuno che ha vinto almeno una gara al festival sportivo.” 

E?” 

“E tu hai vinto la corsa a ostacoli, no?” L’aria adesso sa del profumo che si spruzzava la nonna d’estate, Damian decide che si può perdere in mezzo a quel verde. 

Pensavo non ci fossi, non ti ho vista. “Sì, l’ho vinta.” Allontana lo sguardo, lo lascia cadere sul campo da baseball poco più in là; la sabbia è dorata sotto la luce del sole. 

“Hai corso bene.” Anya si è piegata sulle ginocchia, il cartoncino è finito dietro alla sua schiena. Ora è ancora più vicina e il profumo della nonna si mischia con quello della ragazza. Damian arrossisce, ma torna a guardarla. “Hai caldo? Sei tutto…” 

Lo farà diventare matto – forse matto lo è già. Tossisce, interrompendola e alzandosi in piedi in fretta e furia. “Abbiamo un traguardo da tagliare, giusto?” 

Lei lo imita, ma non si affretta affatto. Un sorriso malizioso le colora il volto, “Vale solo se lo facciamo tenendoci per mano.” 

Sai essere davvero…” Damian non finisce nemmeno la frase, prende un respiro e poi allunga il braccio verso di lei. “Andiamo?” La mano di Anya si incastra perfettamente alla sua. 




Ops. Sono accidentalmente precipitata anche in questo fandom: che modo migliore per presentarmi se non con un pazzo progetto ispirato al Writober?  
Per la storia mi sono ispirata ai miei shoujo del cuore: festival sportivi, cacce al tesoro, e momenti romantici. Spero di essere riuscita a rendere bene Anya e i suoi magici poteri – e Damian, che in qualche modo ci va sempre di mezzo. 

Vi ringrazio per essere arrivati fin qui, spero che questa breve raccolta possa farvi sentire un po' più leggeri! 
Sia 


p.s approfitto del nuovo fandom per ricordare (e presentare) che le iscrizioni agli "Oscar della Penna 2024" sono ancora aperte! 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Vergogna ***


2. Vergogna

 

All’Eden College c’è una legge non scritta che divide i meno ricchi dai più ricchi. Che divide chi resta nei dormitori e chi invece abita lontano. A Damian quella regola non è mai piaciuta: Anya, che adesso gli tiene la mano e che ha i capelli legati in una coda alta di cavallo e che sta cercando disperatamente di vincere la caccia al tesoro, prende il pullman ogni giorno eppure è molto più ricca di tante altre persone che frequentano la scuola. 

Così, se è tutto rosso in viso, non è perché si vergogna di correre mano nella mano con qualcuno che ha un rango sociale inferiore al suo. È tutto rosso in viso perché la mano di Anya si incastra perfettamente alla sua e perché, finalmente, la mano di Anya è incastrata alla sua. 
 



Salve! 
Arrivo trafilata a pubblicare il capitolo di oggi: amo tantissimo prendermi un po' gioco di questo Damian che non sa dove sbattere la testa. Gli voglio un sacco di bene. 
Vi mando un abbraccio e vi auguro una bellissima giornata, 

Sia 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Medaglia ***


3. Medaglia 
 

“Secondogenito, dici che mi starà bene la medaglia?” Anya stringe la presa delle mani, affretta la loro corsa. Ha passato tutta la settimana precedente ad allenarsi insieme alla mamma: se torna a casa senza un premio, teme che papà finirà per avere l’ennesimo sconforto. 

Lui non la sta ascoltando: è concentrato a calmare il suo cuore e a guardare un punto che gli permetta di scappare dallo sguardo degli altri studenti. Dovrebbe iniziare a chiamarmi per nome, pensa anche, dovremmo semplicemente iniziare a fare un sacco di cose insieme. Dopotutto, dopo quasi dieci anni di amicizia, le volte in cui Anya l’ha chiamato per nome le conta sulle dita di una mano. Non è un po’ poco? “Secondogenito, odi le medaglie?” 

La guarda, “Cosa?” 

Anya storce il naso: “Non hai indossato la tua, per cosa l’hai vinta a fare la corsa a ostacoli?” 

Le guance di Damian si fanno rosse: che importanza può avere metterla o meno? Credeva non ci fosse nessuno a fare il tifo – che non ci fosse lei, ecco. “Non mi piacevano i colori.” 

Anya inclina il capo, sorride. “Ti stavano molto bene, Damian.” Sa di essere spregevole, ma che ci può fare se il viso imbarazzato del ragazzo le procura un vortice al cuore? 

Damian

Damian prende un lungo respiro, non si ferma solo perché anche quello richiederebbe uno sforzo non da poco. “Neanche stessimo parlando di stelle, Anya.” 

Anya

Damian non saprà leggere nella mente, ma sa come metterla al suo posto: prova una bella sensazione, se lui la chiama per nome. Gli chiederà di ripeterlo ancora, di farlo ogni mattina quando la vede. Di farlo sempre. “Perché se stessimo parlando di stelle, Anya, allora ti ricordo che non mi serve metterle in mostra perché sono già uno Imperial Scholar.” 

 



Cucù.
Aggiornamento dell'ultimo minuto: sono molto carini ma io non cosa fargli fare, il panico
Vi ringrazio per la lettura e vi auguro una buona domenica!
Sia 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Caccia ***


4. Caccia

 

“Tre… due… uno… arrivo!” Anya è brava a giocare a nascondino: nessuno riesce mai a non farsi trovare da lei. 

Già a sei anni Damian inizia a pensare che abbia dei poteri soprannaturali: non è possibile che sia riuscita a scovare senza difficoltà il suo rifugio preferito, quello vicino alle cantina della scuola. 

Trovato!” 

Lui è raggomitolato a terra, il viso gli si è fatto tutto rosso. “Sei un segugio, per caso?”

Anya fa un largo sorriso, incrocia le braccia al petto: non sa cosa voglia dire la parola segugio e nemmeno le importa. Ha trovato il secondogenito in meno di un minuto. 

 

“Secondogenito, ti prego, ho bisogno di te!” Anya è brava a cercare le persone: forse è per quello che ha deciso di partecipare alla caccia al tesoro. 

C’è da dire che però Damian, questa volta, le ha dato del filo da torcere: l’ha perso di vista dopo la premiazione, non ha nemmeno fatto in tempo a fargli un cenno di congratulazioni da lontano. Ci mette ben due minuti a scovarlo vicino al campo da baseball. È bello, in quella posa, sotto la luce del sole. 

 

“Perché proprio la caccia al tesoro, poi?” Damian sistema la presa delle loro mani, per un secondo ha avuto paura che stessero per perdersi. 

Anya fa un largo sorriso, “Sono un segugio.”

 



Aaaaaaa, grazie! Dell'amore e del sostegno che state dando a questi due amorini: è molto più di quanto sperassi. 
Vi mando un abbraccio e vi auguro una buona giornata, 
Sia 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Orizzonte ***


5. Orizzonte 

 

Anya è ferma da qualche secondo, sta cercando di riprendere fiato. “Non dirmi che sei stanca.” La mano di Damian è tesa verso il basso, le nocche sbattono contro la stoffa dei pantaloncini di lei. “Avremmo corso tre minuti.” 

“Secondogenito, non…” 

Damian.” La corregge immediatamente: non ha intenzione di fare un passo indietro. Si piega sulle ginocchia, adesso è il meno alto tra i due e da lì nota con piacere che le guance di Anya si sono fatte scottate. “Vedo il traguardo, puoi farcela.” Che carina.

È disarmante per Anya, che però stringe le labbra e annuisce. Torna dritta, aspetta che lui faccia lo stesso e lancia lo sguardo all’orizzonte. “Ma da qui il traguardo è grosso come una nocciolina!” 

Damian si mette a ridere, le strattona il braccio. “Ho detto che si vede, non che è vicino.” Che carina.

“Sei antipatico.” Le ha detto che è carina (due volte!), gli occhi di Anya si sono fatti grandi e lei è un concentrato di emozione. 

Il ragazzo scuote il capo, fa ballare il neo che ha sotto l’occhio e poi le stringe due volte la mano. “Continuiamo? Se non mi sbaglio hai una medaglia da vincere.” 

 


Waaaaaaaaaaaaaaa, in super ritardo mattutino (tipo di dieci minuti) ma eccolo qua. 
Vi abbraccio tutti e vi ringrazio per il supporto: questo wrtiober è davvero molto traballante ihih
Sia 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Secondo ***


11. Secondo 

 

dieci secondi

Damian le tiene ancora la mano, è a qualche passo di distanza davanti a lei. 

nove secondi

La mano di Damian è sudata contro la sua, ma non si lasciano andare.

otto secondi 

Yor le ha insegnato che è in momenti come quelli che si deve dare il massimo.

sette secondi

La linea del traguardo è così vicina, le persone intorno a lei così rumorose. Ha imparato a schermarle nel tempo, a non farle entrare.

sei secondi 

Adesso però Anya è piena di stimoli, un po’ le gira la testa. 

cinque secondi 

Damian li annulla tutti, si gira a guardarla e alza un sopracciglio verso l’alto. È un ultimo incoraggiamento.

quattro secondi

Anya sorride. 

tre secondi 

due secondi 

un secondo 

Damian le tiene ancora la mano.

 

Vi ringrazio per le bellissime parole, vi mando un abbraccione!
Sia 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Primo ***


7. Primo 

 

“Damian?” 

“Mh?” 

Sono seduti nello stesso punto in cui è venuto a scovarlo prima della gara, ora la luce del sole si è fatta meno intensa sul campo da baseball. La medaglia di Anya brilla sul petto – è normalissima, solo lei è convinta che sia abbagliante. 

“La gara è finita.” Si stanno ancora tenendo per mano. 

Lui non risponde, chiude le palpebre. E sei arrivata prima, pensa. E non voglio lasciarti la mano, dovrei? Anya sorride: è esaltante che Damian le voglia così bene, che la senta così vicina, che si imbarazzi, che a volte sia impacciato e che altre volte, invece, sia senza veli. Si mette a nudo – spesso senza saperlo – e la colpisce dritto al petto. 

“Metti la medaglia al collo, così sembra davvero che siamo arrivati primi insieme.” 

Damian la cerca nella tasca dei pantaloni, imbarcando tutto il peso sul lato sinistro del corpo e facendo scontrare le loro spalle per venticinque secondi. Poi osserva il cerchio di metallo sul suo palmo, sorride. “Grazie per essere venuta a guardarmi.” E a cercarmi.  

Anya scrolla il capo, studia come il ciondolo gli cade intorno al collo. La medaglia fa un rumore sordo contro il suo petto. Fa per dire qualcosa, ma lui continua a parlare. “E a cercarmi anche dopo… non ci sono abituato quindi non so bene come, come comportarmi.” 

Anya pensa che le loro spalle vicine stessero bene, così si fa di nuovo vicina. La maglietta di lui le sfiora la pelle. “Vedi di abituarti, va bene?” 

L’aria profuma di lei. Damian perde un battito del cuore. “Va bene.” 

 



La concludiamo qui! (nulla di troppo romantico, lo spazio per una vera confessione d'amore lo lascio via dallo schermo perché i piccoli sono piccoli)
Io vi ringrazio un sacco per l'affetto che avete dato a Damin e Anya: per me sono stati un esperimento divertentissimo e sono felice di essere uscita dalla mia comfort zone, anche solo per sette giorni. Giuro che appena riesco passo a rispondere alle recensioni, spero che i mesi di dicembre e novembre siano più clementi di ottobre. 
Un abbraccio, vi auguro un buon fine settimana!
Sia 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4064664