Un valzer romantico

di orny81
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - 1- ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** 24 ***
Capitolo 25: *** 25 ***
Capitolo 26: *** 26 ***
Capitolo 27: *** 27 ***



Capitolo 1
*** - 1- ***




Un valzer romantico


~1~


 
E' già mattina a casa Jarjayes, molti rumori fanno capire che la giornata lavorativa è iniziata molto presto.
 
- Rosalie...Rosalie...
- Si...dimmi nonna sono qui. Ero fuori in giardino a raccogliere delle rose per madamigella Oscar.
- Oh bambina ho saputo che andrai al ballo della Regina tra una settimana, non sei contenta?...
- Si nonna, ma solo per trovare chi ha ucciso mia madre.
- Oh tesoro la troverai, dimmi un pò madamigella Oscar ti ha insegnato qualche ballo in particolare?..
- Si...anzi Andrè, ho ballato con lui ma mi sento così impacciata. Toglimi una curiosità nonna, ma come hanno imparato a ballare?..
 
Marie, stanca dopo una mattinata piena di lavoro, s'accomoda su di una sedia in cucina.
 
- Ballano da molto tempo, avevano un istruttore e l'unica differenza con le tue lezioni è che  sei una donna.
- M anche madamigella Oscar lo è!
-Si tesoro, ma lei deve essere  agli occhi degli altri un uomo e quindi deve saper ballare come si compete al suo essere maschile.
- Certo capisco,e quindi chi faceva la donna?...
- Secondo te cara mia?...
- Non mi dirai Andrè?..
- Indovinato cara. Povero nipote mio a dover fare la donna, odiava quelle lezioni.
- Immagino la scena, devono aver avuto molti battibecchi in quelle lezioni.
- Oh... moltissimi e lui tornava in camera sua, sempre adirato.
- Nonna si è fatto tardi, devo andare a lezione con madamigella Oscar.
- Vai tesoro.
 
Rosalie, ripensando alle parole  di Marie, entra nella stanza del pianoforte con il sorriso sulle labbra.
 
- Buongiorno Rosalie, ti vedo sorridente stamane.
- Oh... madamigella Oscar, stavo solo ripensando ad una cosa tra me e me, niente d'importante.
- Capisco...allora sei pronta per la lezione?...Andrè dovrebbe essere qui a momenti.
Oscar, mentre aspetta l'arrivo di Andrè, inizia a suonare una piacevole melodia.
 
Rosalie rimane incantata a guardare la sua amica suonare; i sentimenti di stima profonda per Oscar, sono palesi in casa Jarjayes.
 
- Rosalie...sveglia, sei così assorta che potevo scioglierti i capelli e neanche te ne saresti accorta..( Andrè sottovoce all'orecchio della ragazza)
- Oh Andrè smettila di disturbare madamigella Oscar, e poi... - girandosi e diventando rossa in viso- me ne sarei accorta.
- Mph... non credo proprio sai!
 
S'avvicina a lei appoggiando le mani sullo strumento e guarda davanti a sè, catturato dalla figura di Oscar assorta a suonare il piano.
 
- Quanto darei per essere nei suoi pensieri!
- Cosa hai detto Andrè?...
 
Si gira verso Rosalie sorpreso nell'aver espresso, a voce alta, un pensiero.
 
- Niente...
 
S'allontana dal piano con fare nervoso, mentre s'accarezza la giacca cercando di stirare con le mani, pieghe invisibili.
 
- Oh Andrè sei qui, forza iniziamo.
 
Oscar inizia a suonare, mentre Rosalie ed Andrè muovono i primi passi di un valzer romantico.
 
- NO...NO...NO!...Andrè non ci siamo, sembra che tiri un sacco non una donna.
- Scusami Oscar, ma devo ricordarti che era quello che facevo io prima.
- Mph... ricominciamo.
 
La musica riprende, ad un tratto di nuovo si blocca.
 
- NO...NO!... Stringila di più.
 
Rosalie alza lo sguardo verso il viso di Andrè.
 
- Non sarà troppo madamigella Oscar?...
- Si Oscar, così è esagerato!
- NO!..qui decido io...ecco così. (stringendoli di più)
 
Rosalie, sentendosi a disagio, scioglie l'abbraccio.
 
- No...non me la sento!
- Rosalie aspetta...Andrè avvicinati, metti la mano sinistra sul fianco...su forza cosa aspetti?...
 
Andrè titubante, s'avvicina facendo ciò che lei ha richiesto.
 
- Allora Rosalie guarda ed impara. Su forza Andrè... 1...2...3...giravolta e di nuovo ...1...2...3...
 
Rosalie guarda i due ballerini e capta nello sguardo di Andrè qualcosa d'insolito, mentre Oscar non si accorge di nulla.
 
- Hai capito Rosalie?...forza riproviamo...1...2...3 e giravolta...1...2...3 giravolta...


 
§


 
Passano le ora e si fa quasi sera. Rimasti soli, lei s'avvicina per parlargli.
 
- Andrè scusami, posso chiederti una cosa?...
- Dimmi Rosalie?... è successo qualcosa?...
- Volevo solo sapere da quanto tempo ti piace madamigella Oscar?...
 
Andrè, preso alla sprovvista, guarda in viso la ragazza con fare sorpreso.
 
- Eh..eh..eh, ma di cosa stai parlando?...tu vedi il romantico in ogni cosa. 
- Andrè ho visto come la guardi, ed è il classico sguardo di un uomo innamorato follemente.
 
Arreso alle parole veritiere di Rosalie, si siede sul divanetto seguito da lei.
 
- Da molto...molto tempo, ma il mio non sarà mai un amore corrisposto, non mi amerà ed io sarò dannato per tutto l'amore che provo per lei.
- Oh Andrè...- lo abbraccia accarezzandogli la schiena- ...ti capisco, anch'io voglio bene a lei, non voglio che tu soffra.
- E' inevitabile...
- Ti aiuterò io, ti darò una mano e ti amerà lo so... lo sento!
- Cosa?...non si può Rosalie, siamo due mondi opposti e...
- Andrè...ti amerà, dammi tempo.
 
Esce da quella stanza mentre Andrè, preso da sconforto, s'avvicina alla finestra pregando la luna che i suoi desideri s'avverino.




Angolino Orny
Buonasera a tutti, sono tornata spero che questa piccola storia sia di vostro gradimento. Ringrazio chi legge e chi vorrà recensire ed anche chi dà solo uno sguardo già per me fa tanto e ne sono contenta. Un abbraccio a tutti Orny :*

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Capitolo 2
*** 2 ***


~2~

 
Il giorno tanto atteso è arrivato. C'è fermento in casa Jarjayes, tutta la servitù ha un compito importante, tutto deve essere perfetto per il gran ballo a Versailles.
Un filo di luce entra tra le tende mezze aperte nella camera di Oscar. Lei, dopo aver fatto un bel bagno caldo, è quasi pronta per andare al grand ballo alla Reggia, organizzato da sua maestà, la regina Maria Antonietta.
Bussano alla porta mentre lei, seduta davanti allo specchio, cerca di districarsi i lunghi capelli dai nodi.
 
- Avanti...
- Madamigella Oscar, scusate se vi disturbo...
- No, non disturbi Rosalie, entra pure.
 
S'avvicina a lei senza far rumore, con fare delicato.
 
- Posso aiutarvi a pettinare i vostri meravigliosi capelli?...
- Certo Rosalie, io ci provo da dieci minuti ma oggi è veramente difficile, sono più annodati del solito.
 
Si posiziona alle sue spalle, prende in mano la spazzola di setole morbide ed inizia a pettinare la folta chioma dorata.
 
- Avete dei capelli bellissimi, sapete?
- Grazie Rosalie, ma anche i tuoi sono molto belli.
- Oh grazie...mia madre diceva sempre, quando ero piccola, che i miei erano i capelli di un angelo.
- Aveva ragione, sono molto belli Rosalie. Perchè sei arrossita?... ho detto qualcosa di sbagliato?..
- Oh no...no, stavo ripensando ad un'altra cosa che mi disse lei.
- E cosa ti disse?... se posso chiedere ovviamente.
 
Inizia a ridere guardandola allo specchio.
 
- Mi disse: "  Sii ordinata e ben pulita e cura sempre i tuoi capelli, perchè ricorda Rosalie, gli uomini amano toccare i capelli delle proprie donne".
 
Alza lo sguardo davanti lo specchio, trovando davanti a sè quello divertito di Oscar.
 
- Madamigella Oscar è una cosa stupida lo so, ma da bambina pettinavo sempre i miei capelli cosi che un giorno, il mio futuro sposo li avrebbe trovati belli e mi avrebbe amato di più.
 
Oscar inizia a ridere, una risata cristallina ed allegra.
 
- Ohh ... non mi canzonate così lo so è stupido, ero una bambina e...
 
Oscar si alza e  s'avvicina a Rosalie abbracciandola.
 
- Non ti prendo in giro Rosalie...credimi non lo farei mai, ognuno di noi aveva un sogno da bambino.
- Madamigella, qual'era il vostro?...se posso chiedere.
- Io volevo seguire le orme di Giovanna D' Arco, combattere ed andare in battaglia ecco... questo volevo.
- Ma non avete mai pensato a qualcosa di più femminile?..
- No!... vedevo le mie sorelle con le loro bambole e mi annoiavo a morte; così prendevo la mia spada, il mio cavallo e chiamavo Andrè, andavamo al fiume creando con la nostra fantasia epiche battaglie.
- Ma ora che siete un'adulta, non avete il desiderio di trovare un uomo che  vi ami e con cui creare una famiglia?...
- No, non ne sento il bisogno e poi chi mai  sposerebbe una donna che dà ordini?...povero uomo deve essere proprio un santo.
- Eh già proprio un santo o un uomo troppo innamorato.
 
Rosalie pronuncia le ultime parole  mentre pensa al suo amico Andrè  che muore d'amore per Oscar.
 
- Non credo ci sia a questo mondo un uomo che mi possa amare in un modo così potente, non credo sia possibile.
- Devo andare, si è fatto tardi tra poco inizia il ballo.
- Vai pure Rosalie io sono quasi pronta, ti ringrazio per avermi aiutata, sei stata molto gentile.
- Dovere mio madamigella. Vado, a dopo.
 
Esce dalla camera di Oscar per dirigersi nella sua di stanza. Ad un tratto viene chiamata da Andrè, fermo in un angolo.
 
- Ciao Rosalie, sei pronta per il grande ballo di stasera?...
- Ciao Andrè, si sono quasi pronta e tu?...
- Si Rosalie, ricordi cosa fare davanti al Re ed alla Regina?...
- Si stai tranquillo, e tu?... quando ti deciderai a parlare di quello che provi per madamigella Oscar?..
- Rosalie ti prego lascia perdere, è una battaglia persa in partenza.
- Andrè ti capisco, madamigella Oscar è come una rosa con le spine, punge appena la tocchi, ma è così bella che la tocchi lo stesso, e ti attira a sè.
- Rosalie bando alle ciance, è tardi è meglio che tu vada.
- Va bene, ma non credere che il discorso sia chiuso Andrè, ne riparleremo.
 
Passa un'ora e Andrè, davanti alla scalinata, aspetta l'arrivo delle due donne per andare alla Reggia. Le intravede, sono bellissime ai suoi occhi, Oscar in alta uniforme e Rosalie nel suo splendido vestito giallo.
 
- Siete bellissime.
- Lei è bellissima, io sono solo io come sempre.
- Quando accetterai un complimento Oscar?...
- Smettila Andrè si è fatto tardi.
 
Salgono sulla carrozza, durante il tragitto lo sguardo di Rosalie passa prima da Oscar e poi da Andrè, ognuno di loro guarda fuori dal  proprio finestrino.
Fa un respiro profondo e nella sua mente un solo pensiero.
 
- Con questi due la vedo molto dura, povera me.





Angolino Orny
Grazie infinite a tutti quelli che hanno letto e leggeranno questa storia, un abbraccio a tutti. Con affetto Orny :*

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Capitolo 3
*** 3 ***


~ 3 ~


 
La carrozza entra attraverso il cancello della Reggia, tutta illuminata dal di fuori. Molte carrozze attendono in fila il loro turno, per far scendere i nobili che parteciperanno al gran ballo.
Mentre aspettano il loro turno... Rosalie, che non ha mai visto in vita sua la Reggia, s'avvicina al finestrino pestando il piede al povero Andrè, creando l'ilarità tra i tre ragazzi.
 
- Oh... che diamine Rosalie!...e sta un pò attenta, per poco non mi davi un pugno.
- Andrè sempre a lamentarti, ha ragione la nonna a dire che sei un mollaccione.
- Non è vero Oscar, non sono un mollaccione.
- Come se non ti conoscessi....
- Oh Madamigella Oscar...Andrè, smettetela di litigare a causa mia. Guardate quant'è bella la Reggia.
 
I due ragazzi si guardano in viso e s'avvicinano a lei.
 
- Non trovate che sia bellissima?...
- Si Rosalie è molto bella.
 
Ritornano al loro posto  ma Rosalie, essendo un pò goffa con il suo abito abbastanza grande e a cui non è abituata, pesta nuovamente il piede del povero Andrè.
 
- Ahhh... ma allora lo fai apposta?...
- Scusami Andrè, non volevo.
- Smettetela voi due, adesso tocca a noi scendiamo.
 
Dalla carrozza scendono uno alla volta, prima Andrè seguito da Oscar ed all'ultimo Rosalie.
Salgono le scale piene di fiori e candele, si avviano con passo sicuro verso la grande sala degli Specchi.
Quando entrano, tutti si fermano.
Oscar e Rosalie sono splendide nei loro abiti. Tutto intorno a loro è luce e splendore, attraversano con fare elegante, una folla di gente in mezzo al vociare soffuso e sguardi ammiccanti.
Rosalie durante la serata incontra la Regina,  rimanendo stupita per la sua bellezza, ma anche la famosa contessa di Polignac.
Tutto procede per il meglio quando finalmente inizia uno dei valzer preferiti dalla Regina Maria Antonietta.

 
- Rosalie, volete concedermi l'onore di questo ballo?
- Certo Monsieur, con molto piacere.
 
Avanzano al centro della sala per unirsi ai nobili che già hanno iniziato le danze.
 
- Oh Andrè, mi sento così nervosa..
- Stai andando benissimo Rosalie, stai tranquilla e divertiti.
 
Iniziano a girare, un passo tira l'altro mentre Oscar li osserva da lontano.
 
- Andrè, perchè non la inviti a ballare?... è ferma lì e non fa nulla.
- Perchè non può Rosalie, e poi non è bello vedere due uomini ballare, anche se lei non lo è.
- Hai ragione, però mi dispiace per lei.
- Continua a ballare, non ci pensare.
 
Mentre i due ragazzi ballano Oscar decide di prendere un bicchiere di vino, passa un gruppo di dame intente a parlare tra loro, senza volere ascolta i loro discorsi.
 
- Avete visto quella ragazzina uscita dal nulla?...
- Di chi parli Luise?..
- Della ragazzina che è venuta con madamigella Oscar, mi sembra che si chiami Rosalie?
- Cosa avrebbe fatto questa fanciulla per scatenare la vostra ira?...
- Oh Vivienne, ma non vedete come balla con Andrè?...questa lo vuole tutto per sè.
- AH...ora capisco. Avete adocchiato l'attendente di madamigella Oscar, ma non vi bastano quelli che avete a palazzo?...
- Vivienne suvvia questo è diverso, guardatelo.
 
Oscar, incuriosita dalla loro discussione, s'avvicina senza farsi notare.
 
- Guardate che spalle, gli occhi così verdi ed il sorriso, è proprio un bell'uomo.
- Avete ragione Luise è proprio un bell'uomo.
- Fossi in madamigella Oscar non me lo farei scappare, questo a letto secondo me è un portento.
- Vivienne ma cosa dite, datevi un contegno.
- Luise io un uomo così non lo lascerei con una ragazzina come quella lì, e neanche ad un mezzo maschio come madamigella Oscar.
- Oh Vivienne se vi sentisse ahahahaa ... andiamo, i nostri mariti ci attendono per un ballo.
 
Coperte dai ventagli s'allontanano. Oscar, dopo aver ascoltato i loro discorsi, esce allo scoperto appoggiandosi al muro dietro di lei.
Guarda davanti a sè trovando i suoi due  amici ballare felici, qualcosa dentro di lei inizia a cambiare, sente un leggero tremolio e non sa dire il perchè.
Osserva il viso di Andrè... i suoi occhi ed il suo sorriso, e qualcosa inizia a turbarla.
Si gira da un lato per darsi un contegno, s'accarezza le guance diventate calde e rosse, mentre un pensiero entra nella sua testa.
 
- Ma cosa mi prende?... è solo Andrè, è mio fratello e amico, non posso pensare a lui in altro modo, stupida io  che ascolto le parole di quelle due.
 
S'avvicina al tavolo prendendo in mano una coppa di champagne, bevendo tutto d'un sorso.
 
- Madamigella Oscar...
 
Si gira trovando davanti a sè solo Rosalie.
 
- Dov'è Andrè, ti ha lasciato sola?...
 
Rosalie, sorpresa dal tono aggressivo di Oscar, le risponde:
 
- E' stato fermato da due dame, vedete è lì...
 
Rosalie indica il punto esatto in cui si trova Andrè, ed è proprio accanto alle due dame di prima che, con fare suadente, parlano con lui.
Rosalie guarda il viso adirato di Oscar e si rende conto che la sua cara amica, forse inconsapevolmente, è parecchio irritata.
Raccoglie il vestito e si dirige verso Andrè.
 
- Andrè!... vogliate scusarmi signore ma noi dovremmo andare.
- Ah si... si è fatto tardi. Signore vi auguro una buona continuazione.
 
S'inchina baciando loro le mani.
 
- Oh ...- inizia a sventolare il ventaglio con foga- ...che uomo.
 
I due ragazzi s'avvicinano ad Oscar, ma lei si gira dando loro le spalle.
 
- Andrè  hai finito?...si è fatto tardi.
- Si Oscar, possiamo andare.
 
Si dirigono verso l'uscita, Andrè s'avvicina a Rosalie sussurrandole all'orecchio.
 
- Ma cosa le prende?...è successo qualcosa?..
- Non credo, sarà solo stanca.
- Sarà...
 
Ma Rosalie ha capito tutto, basta solo farlo capire ad Oscar e non sarà una cosa semplice.




Angolino Orny.

Grazie  a tutti per le belle recensioni ricevute, Rosalie sarà il nostro cupido, diversa dalla storia original., Ho voluto dare un tocco di carattere in più, troppi piagnistei non vanno bene, vediamo cosa combina in seguito. un abbraccio a tutti :*

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Capitolo 4
*** 4 ***


 
~4~

 
E' notte fonda a palazzo Jarjayes, tutti dormono ed il silenzio avvolge la casa. Solo una persona è ancora sveglia e non riesca a prendere sonno. Oscar, in preda all'insonnia, guarda le tende del suo letto a baldacchino.
Sono due ore che cerca di prendere sonno inutilmente e i pensieri a lei estranei che le creano questo.
 
Ripensa ai dialoghi tra le due dame durante il ballo e lo sguardo di Andrè che rivolgeva loro, e rimane stupita da tutto ciò che pensa.
Tocca la fronte spostandosi i capelli dal viso, è sudata... irrequieta ed arrabbiata e non sa il perchè di tale sentimento. In fondo per lei Andrè è come un fratello...un caro amico.
Sposta la coperta mettendo giù i piedi, appoggia i gomiti sulle ginocchia e prende la testa tra le mani.
Rimane ferma così per molto tempo, in questa stanza buia e silenziosa solo il suo respiro si sente.
Alza la testa trovando davanti a sè, il manichino con la sua giacca della divisa sopra e la spada, posata sul mobile accanto.
S'avvicina al mobile prendendo la spada in mano, si guarda allo specchio facendo il saluto al suo riflesso.
Ripensa alle parole del padre, quando è stressata per lui l'unica soluzione plausibile è allenarsi fino allo sfinimento.
 
ATTACCA...ATTACCA..., i suoi fendenti all'aria sono aggressivi e feroci. Lei è accaldata dal tanto movimento, ma alla fine è soddisfatta.
S'avvicina alla bacinella piena d'acqua per rinfrescare il suo corpo sudato, ma qualcosa nel suo riflesso la colpisce.
I capelli davanti al seno, libero da costrizioni, mentre la luna illumina lei e la stanza senza bisogno di candele. Porta i capelli indietro guardandosi tutta. La pelle diafana fa da contrasto ai suoi capelli così biondi.
Si gira guardando la schiena dritta e le scapole in evidenza. Il suo è un fisico d'amazzone non da donna avvezza ai piaceri mondani e della carne.
S'accarezza tutta in modo delicato ma ad un tratto si blocca.
 
- Cosa sto facendo?... è assurdo, io sono un uomo non devo pensare a certe cose...lui è mio amico.
 
Si tocca la bocca con un dito mentre, chiudendo gli occhi, rivede Andrè circondato da molte  donne.
 
- NO!...basta.
 
Raccoglie le fasce stringendo di molto il seno, come a voler mortificare il suo essere donna. Infila una camicia da notte pulita, mentre s'avvia verso il letto, coricandosi nuovamente.
Riprende il sonno con fatica, i pensieri continuano a martellare il suo cervello, fino a quando non riesce a dormire.
 

***
 
Il sole è già alto e Rosalie, alzatasi molto presto, gira per casa Jarjayes sistemando le rose raccolte in giardino nei vasi delle camere padronali.
 
- Buongiorno Nonna, ben svegliata.
- Oh buongiorno Rosalie grazie. Sei sorridente oggi, ti sei divertita ieri sera al ballo?
- Si moltissimo, a parte l'aver involontariamente calpestato i piedi di Andrè e avergli fatto male, ma per il resto è stato tutto perfetto.
- Oh quello screanzato di mio nipote se lo merita. E dimmi un pò, hai visto la Regina?...
- SI, non credevo fosse così bella e soprattutto dolce.
- Si Rosalie, madamigella Oscar lo dice sempre. A proposito della mia bambina, Andrè la cercava poco fa per fare una corsa a cavallo, ma non si è vista. Vado a controllare, non vorrei si sentisse male.
- Vengo con te nonna.
 
Salgono le scale, aprono le porte della camera di Oscar, trovando davanti a sè tutto sottosopra.
Vestiti sparsi ovunque, sedie buttate a terra e lei che dorme beata sul suo letto terribilmente disfatto.
 
- Oh signore...- mettendosi una mano davanti alla bocca- ... ma cosa è successo qui stanotte, una guerra?...
 
Raccoglie la spada da terra, mentre Rosalie s'avvicina al letto di Oscar.
 
- Sembra un angelo, è così bella.
- Eh bambina mia dovevi vedere quando è nata, non ho mai sopportato l'idea del padre di crescerla come un uomo, era una bellissima bambina.
- Immagino nonna...
 
Un mugolio  fa voltare verso di lei che, ancora preda del sonno, parla piano.
 
- Mmm...no...no..., togliete le vostre mani di dosso!
- Nonna, ma con chi c'è l'ha?...
- Non lo so bambina, starà sognando!... resta qui tra poco si sveglierà, vado a preparare l'acqua per il bagno.
- Si nonna...
 
La nonna s'avvia verso le scale, mentre Rosalie cerca di riordinare la stanza disastrata.
 
- NO...NO!... non potete...lasciatelo!
 
Rosalie si gira verso Oscar in preda agli incubi.
 
-Madamigella Oscar, cosa avete?
- Lasciate Andrè... lasciatelo!
- mmm... ora capisco.
 
Ed esce dalla stanza con il sorriso sulle labbra.




Angolino Orny
Continua questo mio piccolo esperimento, ringrazio di cuore chi legge, chi recensisce e chi dà solo uno sguardo che sia di stizza o d'affetto, perchè ricordiamo che è bello viaggiare con la fantasia. un abbraccio :*

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Capitolo 5
*** 5 ***


 
~5~
 
 
Dopo la notte abbastanza travagliata, Oscar esce dalla sua stanza recandosi al piano di sotto per fare colazione. Entra in cucina trovando davanti a sè, la nonna.
 
- Buongiorno tesoro, tutto bene?...
 
Oscar, sposta una sedia dal tavolo e si accomoda.
 
- Si nonna, tutto apposto.
 
La nonna, non contenta delle parole delle ragazze e con in mano una tazza di cioccolata, s'avvicina a lei prendendola per il mento e sollevandolo per poterla guardare bene in viso.
 
- No tesoro, io vedo nei tuoi occhi che qualcosa ti turba, vorrei poterti aiutare.
 
Oscar alza la mano posandola su quella della nonna e, chiudendo gli occhi, si lascia accarezzare.
 
- Credimi Nonna, sono solo stanca...non ho nulla.
- Va bene tesoro... tieni, bevila tutta.
 
Le porge la tazza mentre s'avvicina alla sua fronte spostandole la frangia lasciandole un dolce bacio, come abitudine di quando era bambina.
 
- Grazie Nonna...
- Tesoro tu lo sai che io ci sono e ci sarò sempre...
 
S'allontana da lei uscendo dalla cucina.
 
Avvicina la tazza al viso facendo ondeggiare il liquido fumante al suo interno, fissando persa nei suoi pensieri.
 
- Guarda che si fredda...
 
Sorpresa, si gira di scatto facendo cadere sulla camicia un pò di cioccolata.
 
- Maledizione...
- Oscar?...
 
Alza lo sguardo incrociando quello di Andrè trovando il suo improvvisamente imbarazzato.
 
- No...sto bene....perchè mi guardi così?... è solo caduta un pò di cioccolata.
- Oscar, io ti consiglio di andare a cambiarti, se dovesse entrare qualcuno non è giusto che ti vedano così...così...
- Così come Andrè?...Ora mi sto arrabbiando sul serio!
- Così donna Oscar, non porti le fasce e scusami ma si vede tutto.
 
Abbassa lo sguardo verso la camicia, si copre con le braccia scappando fuori dalla cucina arrossendo vistosamente.
Corre sulle scale a testa bassa non accorgendosi di Rosalie.
 
- Madamigella Oscar...
 
Entra e dopo aver chiuso la porta, si toglie la camicia con rabbia.
 
- Maledizione... ma dove ho la testa?... mi ero tolta le fasce perchè erano troppo strette.
 
Le raccoglie dal tavolo iniziando a girarle su se stessa.
Sente bussare alla porta, apre un cassetto, prende una camicia pulita infilandola.
 
- Avanti...
- Buongiorno madamigella Oscar...
- Buongiorno a te Rosalie.
- Vi sentite bene?... mi sembrate abbastanza sconvolta.
- No... no sto bene, ti sei divertita ieri sera?... hai ballato bene.
- Si moltissimo, Andrè è un bravo ballerino, non credete?
- Sì ... molto bravo...
- Dobbiamo continuare le lezioni, sei pronta?...
- Si!
- Andiamo...
Scendono le scale ed entrano nella sala del pianoforte, trovando Andrè ad aspettarle.
- Buongiorno Rosalie...
- Buongiorno Andrè, sei pronto?...
- Si...
 
Oscar, imbarazzata per ciò che era successo prima, si dirige direttamente al piano.
 
- Forza, si fa tardi...
- Certo Oscar.
 
Inizia a suonare, ma è troppo veloce il ritmo per i due ragazzi, tanto che non riescono a starle dietro.
 
- OSCAR...OSCAR...- urla Andrè-...FERMATI!
 
Non pensava alle altre persone lì con lei in quella stanza, erano solo lei ed il piano.
 
- Oscar...
 
Andrè fermò le mani di Oscar con le sue.
 
- Andrè?...
- Ma cosa ti prende oggi?... se è per quello che è successo stamane, stai tranquilla ho già dimenticato.
 
Si alza dalla seggiola ed abbracciandosi, s'avvicina alla finestra.
 
- Lasciatemi sola!
- Va bene Oscar.
 
Andrè esce lasciando dietro di sè Rosalie. La ragazza si gira e trova Oscar con la fronte appoggiata al vetro.
S'avvicina cautamente a lei toccandole una spalla.
 
- Vi ho chiesto di lasciarmi sola!
- Non è mai troppo tardi per amare e capire ciò che si è. Una vita senza amore non è vita, e voi siete una donna bellissima con un cuore in grado di amare.
 
Si gira velocemente mentre la porta si chiude lasciandola sola come aveva chiesto, sempre più confusa e con il cuore in subbuglio.
Angolino Orny
Scusate l'assenza ma questa e la prossima sarò molto impegnata, credo che aggiornerò tra due settimane, spero prima. Un abbraccio a tutti :*

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Capitolo 6
*** 6 ***


~ 6 ~


 
Passano i giorni a casa Jarjayes tutto è tranquillo, a parte lo stato d'animo di Oscar. Si sorprende a volte di guardare Andrè di nascosto; un giorno mentre facevano colazione insieme  gli occhi le caddero sul suo bel viso che, ancora assonnato, cercava d'inzuppare un biscotto nel latte facendolo cadere direttamente nella tazza.
In un primo momento vedendo lo sguardo di lui, da prima arrabbiato e poi divertito, le sembrava di essere tornata ai vecchi tempi felici da bambini.
Prende in mano la sua tazza avvicinandola al viso, continuando a guardarlo. I suoi capelli neri tenuti dal fiocco blu, regalo suo di tanti anni prima, gli occhi verdi simili ai prati in primavera, il naso perfetto e poi una cosa a cui non aveva mai fatto caso, la leggera barba che gli spunta sul viso, rendendolo ai suoi occhi alquanto affascinante.
 
- Non crederai di venire alla Reggia con quella barba?...
 
Lui alza sorpreso il viso dalla sua tazza guardandola dritta negli occhi.
 
- Altre volte sono venuto alla Reggia così, come mai te ne sei accorta solo ora?..
 
Pavoneggiandosi un pò, si allunga sulla sedia mettendo le mani dietro la testa e i piedi sul tavolo, dondolandosi un pò.
 
- Dillo pure che sono un uomo affascinante...le dame di corte adorano questa leggera barbetta, non resistono al mio fascino.
 
Oscar, presa alla sprovvista da tale affermazione ed in preda ad un sentimento a lei sconosciuto, si alza di scatto dalla sedia e, passando dietro di lui, con un calcio ai piedi della sedia di lui lo fa capitolare a terra.
 
- Ahia... ma cosa ho fatto ora  Oscar?...in questi giorni non ti capisco.
- Alzati e vai a toglierti la barba Andrè, torna subito ti aspetto alle scuderie.
 
Esce di corsa lasciandolo da solo in cucina.
 
- Dannazione...
- Buongiorno Andrè, cosa c'è che non va?... mi sembri adirato.
 
Andrè alza lo sguardo trovando davanti a sè Rosalie, con in mano un mazzo di rose da mettere nei vasi del palazzo.
 
- Buongiorno Rosalie, non riesco a capire più Oscar; c'è qualcosa che la turba e non capisco cosa, oggi ha avuto da ridire pure sulla mia barba.
- Andrè...- si siede accanto a lui-...non so perchè si comporta così, avrà i suoi buoni motivi.
- Probabilmente... vado a togliermela.
- Andrè...- lui davanti alla porta della cucina- ...sii gentile con lei.
- Ahh... a più tardi.
 
Passano i minuti, dopo essersi finalmente sbarbato, esce fino trovarsi davanti alle scuderie e notando Oscar in compagnia di qualcuno.
 
- Buongiorno Conte di Fersen, che piacere  rivedervi.
- Buongiorno a te Andrè, il piacere è anche mio. Posso rubarvi cinque minuti del vostro tempo madamigella Oscar?
 
Oscar guarda gli occhi grigi del bel conte svedese e pensa che fino a poco tempo prima un suo sguardo l'avrebbe tramortita, ma ora non le fa alcun effetto e la cosa la sorprende parecchio. 
Andrè, sicuro dei sentimenti di Oscar per il conte, guarda la donna in preda ad un lieve accenno di gelosia, il suo amore per lei è profondo e non sopporta vederla soffrire per un amore non corrisposto, ma lui non sa che lei ormai non ha alcun pensiero per il bel conte svedese.
 
- Certo, possiamo andare nel mio studio a parlare.
- Grazie...
 
Si dirigono verso lo studio, si siedono sulle comode poltrone, mentre Julie versa loro del thè.
 
- Madamigella Oscar, ho un favore da chiedervi.
- Vi ascolto...
- L'altra notte ho subito un furto nel mio palazzo durante un ballo, purtroppo hanno rubato molte cose tra cui un orologio di mio padre molto antico, ed a cui tengo particolarmente.
- Quindi dovremmo trovare l'artefice di ciò?
- Si!... quest'uomo noto come il Cavaliere nero, ruba nelle case dei nobili.
- Cosa dovrei fare io?...
- Madamigella Oscar vi chiedo molto ma è di vitale importanza, dovreste venire ad un ballo insieme a me. Ho saputo da fonti sicure, che l'unico oggetto che non ha donato ai poveri è proprio il mio orologio; non chiedetemi come ho fatto a saperlo ma ho i miei informatori e per catturarlo dobbiamo creare una trappola.
- Va bene Conte mi avete convinta, vi aiuterò.
- Madamigella vogliate scusarmi ma non vi ho detto tutto il piano. Voi dovreste vestirvi da donna.
- Cosa?...- si alza in piedi con fare adirato- ... non posso.
- Cosi in abiti maschili vi riconosceranno, invece con abiti femminili...
- E' molto quello che mi chiedete.
- Lo so, è contro i vostri ideali ma fatelo per un amico...
- Va bene lo farò soltanto perchè devo, ditemi quando e come.
 
Il conte, rallegrato dall'interesse di Oscar, elenca dettagliatamente il piano.
 
- Ah dimenticavo...Andrè sarà con noi, al minimo accenno di problema verrà in nostro aiuto.
- Va bene signor Conte.
- Allora...una carrozza verrà a prendervi domani sera all'ora stabilita. Sarete incantevole.
 
Il conte s'allontana lasciando i due ragazzi soli.
 
- Oscar, riusciremo vedrai in questa cosa.
- Si...- alquanto titubante- ...lo spero. Andiamo alla Reggia, si è fatto tardi.
 
La giornata passa in fretta, tornati a casa e dopo aver cenato, Oscar si dirige nella sua stanza seguita dopo un pò da Rosalie.
 
- Madamigella Oscar vi vedo turbata.
- Un pò ...
 
Seduta davanti lo specchio, Oscar tocca i suoi lunghi capelli.
 
- Posso pettinarvi?...
- Si .. Rosalie grazie.
 
La spazzola accarezza piano i suoi lunghi capelli.
 
- Sarete splendida, il conte sarà sorpreso....Andrè sarà sorpreso.
 
Apre gli occhi fino a quel momento chiusi.
 
- Andrè...
 
Il nome di lui detto a bassa voce, fa capire ancora di più a Rosalie qual'è il motivo di tale turbamento.
 
- Madamigella vi auguro una buonanotte.
- Buonanotte a te e grazie.
 
Chiusa la porta, solo la luce della luna ad illuminare l'ambiente, si dirige verso la finestra.
Guardando verso la fontana nel giardino, i suoi occhi scrutano una figura.
 
- Ma cosa ci fa Ceasar fuori?...
 
Il cavallo si sposta e vede accanto a lui Andrè che spazzola l'animale con fare meticoloso. 
Appoggia la fronte al vetro mentre con una mano slaccia il nodo della camicia  divenuto troppo stretto.
Lo vede allontanarsi con il cavallo verso le scuderie, e decide di andare finalmente a coricarsi, ma non riuscirà a prendere sonno, il cuore che batte e gli occhi di lui che imperversano nei suoi pensieri, per lei sarà una notte molto lunga.



Angolino Orny

Mando un abbraccio a chi segue questa piccola ff senza tante pretese, un bacio a chi mi segue e mi invoglia a continuare  a scrivere e chi legge soltanto di passaggio. Un abbraccio a tutti. Orny :*


 

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Capitolo 7
*** 7 ***


 
~7°~

 
Il gran giorno del ballo è arrivato. Tutto è in fermento in casa Jarjayes, altre volte si è preparato per un ballo ma questa volta è diverso.
 
- Marie...- chiama il Generale-... Marie cosa sta succedendo oggi in casa?...
- Oh signore non dovrei essere io a dirvelo...
- Dirmi cosa?...
- Vostra figla questa sera parteciperà ad un ballo vestita da donna.
- Cosa stai blaterando Marie?... mio figlio vestito da donna...ahahahaah... sciocchezze, non credo assolutamente alle tue parole.
- E invece dovete credermi signore, vostra figlia è una donna splendida.
- Si..si  va bene Marie.
 
Il Generale ridendo s'allontana.
 
- A volte il mattarello glielo darei volentieri in testa a quest'uomo...oh si è fatto tardi...LUISE e JULIE è pronta l'acqua per il bagno della padrona?
- Si Marie è tutto pronto.
- Bene...portate pure con voi l'essenza alle rose preferita da Madame Marguerite, sua figlia gradirà. Arrivo subito ho una cosa molto importante da fare.
 
Le due donne s'allontanano mentre Marie sale le scale trovandosi davanti ad una stanza poco frequentata dalla famiglia e dalla servitù, è la sua stanza personale dove tiene tutto ciò che ama: aghi, fili stoffe e manichini.
E' il suo mondo, dove prima di andare a dormire si rifugia per creare tutto ciò che ama.
Apre un armadio collocato in fondo alla stanza, un solo vestito è appeso lì dentro, come se fosse un oggetto molto importante che non deve essere violato.
Avvicina la sua piccola mano alla stoffa delicata che trova davanti a sè.
 
- Finalmente...- dice ad alta voce-... la mia bambina potrà indossarlo.
 
Lo tira fuori dall'armadio tenendolo con fare delicato. Raccoglie il ventaglio ed i guanti posati in un cassetto e si dirige fuori.
Si avvia, con fare lento a causa del vstito terribilmente pesante, fino all'ala apposta del palazzo dove è situata la stanza di Oscar.
Apre la porta addentrandosi nel salottino fino al punto in cui si trova la vasca e le due cameriere che la riempiono con l'acqua.
 
- Brave ragazze, oggi avete lavorato bene, domani sarete libere, per il momento potete andare continuo io qui.
- Grazie Marie, se avete bisogno chiamate.
 
Escono lasciandola sola. Appoggia l'abito sul letto e si dirige verso la vasca, sente dei rumori dietro di lei e si volta per vedere chi fosse.
 
- Buonasera nonna, vedo che la vasca è pronta.
- Bentornata bambina.
 
S'avvicina a lei togliendole la giacca, sistemandole i lunghi capelli biondi che cadono giù dolcemente.
 
- Oggi sono molto stanca Marie, ma devo assolutamente andare.
- Bambina, io vedo che c'è qualcosa che  ti turba...
- Non è niente Marie, a proposito, il vestito di Andrè è pronto?
- Si tesoro, ma quello se non ci fossi io, non riuscirebbe neanche a mettersi le scarpe, tutto suo padre.
 
Un sorriso esce impulsivo dal viso di Oscar, pensando alle parole veritiere della nonna.
 
- Alzati su e fatti bella, inizia a spogliarti mentre io metto i sali nell'acqua.
- Ma quelli non sono i sali di mia madre?
- Si tesoro, sono proprio quelli.
 
Toglie i pantaloni, la culotte  la camicia e le fasce.Tolto il tutto entra nell'acqua calda inebriandosi dell'odore dei sali.
La nonna, nello stesso momento, ravviva il fuoco per scaldare meglio la stanza.
S'avvicina a lei lavandole i capelli delicatamente. Si lascia coccolare dalle sapienti mani della nonna, fino a quando non è giunto il momento di uscire dall'acqua ormai quasi fredda.
 
- Tesoro siediti di fronte al fuoco, dobbiamo asciugare questi bei capelli.
 
Coperta da un telo bianco, s'avvia di fronte al camino, si siede sulla poltrona mentre la nonna davanti al fuoco le asciuga la folta chioma.
Sentono bussare alla porta.
 
- Nonna...
- Andrè..- si dirige verso la porta-... cosa vuoi?...non vedi che è tardi?...va via.
 
Oscar s'avvia verso il muro del salottina, si appoggia con la schiena cercando invano di sentire i loro discorsi e la voce di lui.
 
- Bambina non dovevi allontanarti dal fuoco ti verrà un febbrone, sei ancora bagnata, su andiamo.
 
Dopo essersi asciugata, inizia la vestizione. Raccoglie le culotte e la camicia vestendola.
Prende il corsetto iniziando a stringere la vita di Oscar.
 
- Nonna... basta così mi fai male.
- Zitta...qui decido io, quindi non parlare e lasciami fare.
 
Dopo aver stretto il corsetto, raccoglie la criade (sottogonna rigido) ed in seguito il Panier, prende il vestito ad odalisca bianco ed azzurro vestendola.
Oscar si volta verso lo specchio e ciò che vede è disarmante ai suoi occhi.
Il seno alto e sodo...la vita molto stretta,tanto da unire le dita delle sue mani. Accarezza l'abito con fare delicato, sposta la stoffa trovando un taschino.
 
- Chi ha fatto quest'abito?
- L'ho creato io bambina.
- Ma questo?
- E' un taschino dove puoi mettere, se vuoi, anche un pugnale.
- Oh...
 - Andiamo sù...non è splendido?
 
Si gira verso la nonna, lasciandole un bacio sulla fronte.
 
- E' perfetto nonna...perfetto.
- Forza ora tocca ai capelli.
 
Sentono bussare alla porta.
 
- Oh... ma cos'hanno oggi tutti?.. avanti.
- Marie sono io Rosalie...posso entrare?
 
La nonna esce dalla stanza da letto entrando nel salottino.
 
- Marie, madamigella Oscar è pronta?...
- Bambina esci pure.
 
Oscar esce dalla stanza, Rosalie la guarda con fare sorpreso e felice.
 
- Madamigella Oscar, siete splendida.
 
Oscar, si avvicina accarezzandole il viso.
 
- Grazie Rosalie, andiamo si è fatto tardi.
 
Si avviano verso le scale.
 
- Nonna, siete pronte?...si è fatto tardi, la carrozza del Conte è arrivata da un pezzo.
Alza lo sguardo trovando davanti a sè quello di Oscar leggermente imbarazzato.
Scende le scale con fare delicato, dietro di lei le due donne sorridenti e felici.
Andrè non riesce a pronunciare parola, guarda il viso di Oscar. Lei non cerca mai di guardarlo in viso per paura che lui capisca il suo turbamento.
Gli porge il braccio, mentre si avviano verso la carrozza che li aspetta.


Angolino Orny
Grazie di cuore a chi mi segue, a chi recensisce e a chi lascia uno sguardo soltanto. Un abbraccio Orny :*

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Capitolo 8
*** 8 ***


 
~ 8 ~
 
 Per tutto il giorno, Anrè è stato indaffarato per i preparativi. Dal primo momento, come concordato con il Conte, doveva vestirsi pure lui da nobile.
In principio fu sorpreso da tale richiesta, ma poi come un fulmine, un pensiero gli passò nel suo cervello.
Il piano del Conte comprendeva Madamigella Oscar vestita da donna e lui doveva accompagnarla alla festa come se fossero sposati. Era poi compito del Conte far conoscere la coppia come suoi amici venuti da lontano.
Essendo loro due molto conosciuti a a corte, c'era il pericolo di essere riconosciuti subito. Il Conte aveva già magistralmente risolto il problema, visto che lei vestita da donna sarebbe stata facilmente riconoscibile mentre lui vestito da nobile e con la parrucca sarebbe passato inosservato.
Tutto è pronto a casa Jarjayes. Dopo aver fatto un bagno caldo, Andrè inizia a prepararsi per il grande avvenimento.
E' terribilmente teso e nervoso. Apre la porta della sua stanza trovando davanti a sè, una coppia di cameriere con in mano i secchi d'acqua calda.
Le vede salire su per le scale verso la camera di Oscar, chiude la porta trovandosi nuovamente solo.
Si dirige verso il letto sedendosi, appoggia i gomiti sulle ginocchia, stringendosi le mani.
 
- In fondo per un giorno anch'io sono un nobile, dovrei avere pure io le cure premurose della nonna, invece...
 
Guarda davanti a sè il manichino con il vestito che deve indossare. Si alza dal letto avvicinandosi.
Tocca la stoffa morbida, così diversa da quella usata spesso da lui, molto dura e ruvida, tipica del suo stato di servo.
 
- Finalmente per una volta sarò come te Oscar, sarò un nobile e potrò stringerti a me senza problemi.
 
Resta fermo così per molto tempo, fino a quando un rumore al piano superiore ed un vociare diffuso, non lo destano dai suoi pensieri.
Inizia a vestirsi trovando difficoltà nel sistemare la camicia.
 
- Ahh... una delle cose più odiose dell'essere nobile sono queste maledette camicie....
 
Un fiocco della camicia non vuole saperne di essere sistemato creando, in un Andrè già ansioso, ancora più nervosismo.
 
- Dannazione, tutte a me...qui ci vuole la nonna, devo andare da lei.
 
Esce dalla sua stanza nervoso ed arrabbiato, sale le scale trovandosi davanti alla stanza di Oscar.
Bussa alla porta con rabbia, fino a quando non viene aperta, trovando davanti a sè la nonna che lo guarda in modo truce.
 
- Nonna....
- Andrè cosa vuoi...non vedi che è tardi?... va via!
- Nonna aspetta non riesco a mettere ...
- A mettere bene il fiocco, sei sempre il solito Andrè, ecco ora è perfetto...va via!
 
Alza lo sguardo e superando la sagoma della nonna intravede spuntare dalla porta della stanza da letto, una spalla nuda.
Preso alla sprovvista da tale visione, rimane bloccato a guardare.
 
- Andrè...- con la mano davanti gli occhi di lui, cercando di farsi vedere- abbassa lo sguardo, non è roba per te ricordalo, su ....vai!
 
Indietreggia uscendo dalla stanza e chiudendo la porta dietro di sè.
 
- Sono un'idiota...
 
Si dirige nuovamente nella sua stanza continuando a vestirsi, ma la mente è lì, su quella spalla nuda ed al seno appena visibile sotto la camicia, ma che involontariamente ha avuto modo di vedere giorni addietro, scombussolando inevitabilmente la sua testa ed il suo corpo.
E' pronto. Mette la parrucca ed esce fuori dalla sua stanza.
 
- Ohhh... Andrè non sembri neanche tu.
- Grazie Philippe, non mi sento molto a mio agio vestito così.
- Ragazzo... - dandogli una pacca sulla spalla-... divertiti e non ci pensare.
 
La carrozza del conte di Fersen, con uno stemma a lui sconosciuto, s'avvicina all'entrata del palazzo.
Andrè s'avvia verso la scala.
 
- Nonna... siete pronte?... si è fatto tardi, la carrozza del Conte è arrivata.
 
Alza lo sguardo trovando davanti a sè quello di Oscar.
Ai suoi occhi assomiglia ad una Dea, la guarda scendere le scale in modo lieve, diverso da come è abituato a vederla.
Dentro di sè si creano molti turbamenti, la guarda negli occhi ed un certo calore s'impossessa di lui.
Le porge il braccio, che lei tocca in modo delicato, avviandosi verso la carrozza... 



Angolino Orny
In questo capitolo tocca al nostro Andrè. Spero sia stato di vostro gradimento, spero di aggiornare presto il continuo, per il momento ringrazio chi recensisce e chi legge. Un abbraccio :*

 

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Capitolo 9
*** 9 ***


 
~9~

 
Consiglio l'ascolto di questa canzone durante la lettura :D
Francesca Michielin " Nessun grado di separazione"

È la prima volta che mi capita 
Prima mi chiudevo in una scatola 
Sempre un po’ distante dalle cose della vita 
Perché così profondamente non l’avevo mai sentita 
E poi ho sentito un’emozione accendersi veloce 
E farsi strada nel mio petto senza spegnere la voce 
E non sentire più tensione solo vita dentro di me 
Nessun grado di separazione 
Nessun tipo di esitazione 
Non c’è più nessuna divisione tra di noi 
Siamo una sola direzione in questo universo 
Che si muove 
Non c’è nessun grado di separazione 
Davo meno spazio al cuore e più alla mente 
Sempre un passo indietro 
E l’anima in allerta 
E guardavo il mondo da una porta 
Mai completamente aperta 
E non da vicino ....

https://youtu.be/NXE-aTIIG30
 
****
La notte è piena di stelle, non sembra una fredda sera d'inverno. La luna illumina il tragitto della carrozza senza stemma, con all'interno una giovani coppia nobile.
Nessuno dei due si guarda, troppo imbarazzati dalla vicinanza l'uno dell'altro. Andrè, molto bruscamente, tira il colletto della sua camicia, imprecando e maledicendolo.
Oscar, come svegliata da uno stato d'incoscienza, si volta a guardare il suo compagno di viaggio tutto indaffarato.
Si sposta dal sedile di fronte, mettendosi accanto a lui toccando la sua spalla destra.
 
- Aspetta Andrè, così rovinerai la camicia.
 
Andrè, sorpreso, alza lo sguardo trovando davanti a sè un oceano azzurro a guardarlo.
La luce della luna che entra dai finestrini, rimasta leggermente aperta, dona alla figura della donna una sorta di aura, come se fosse evanescente.
 
- Sembri un angelo...
 
Presa alla sprovvista, allontana le sue  mani dalla camicia di lui, mentre un leggero rossore imporpora le sue guance.
 
- No...no Oscar, scusami ti prego.
 
Le prende un polso, facendola riavvicinare a sè come poco prima.
 
- Scusami, non volevo...
- Non preoccuparti Andrè.
- Aiutami non vorrei rovinarla e poi chi la sente la nonna... IO che accompagno la sua bambina vestito da barbone.
 
Con la mano sulla testa, ride di gusto pensando alla nonna che corre colpendolo con il mestolo.
 
- Ah ah ah ... hai ragione Andrè.
 
Cerca di alzarsi dal sedile, ma lui la blocca trattenendola per lo stesso polso di prima, che non ha mai lasciato.
 
- Ti prego resta qui, stiamo arrivando.
- Va bene, non mi muovo.
 
Si siede accanto a lui e dentro di sè, molte sensazioni si accavallano. Non sa che lo stesso è per lui, con il cuore che batte forte nel petto e la voglia di assaggiare quelle labbra, belle e morbide come fragole.
Oscar, in preda all'imbarazzo, alza lo sguardo verso di lui che, proprio in quel momento è girato verso il finestrino.
Guarda i suoi lineamenti. E' cambiato nel tempo, il bambino con i grandi occhi verdi ed i capelli neri come la pece, è diventato un uomo.
La mascella squadrata, il naso perfetto e la  bocca carnosa, provocano in lei sentimenti contrastanti.
Vorrebbe togliere la parrucca che non gli si addice, mettere le sue mani tra i capelli di lui e sentire la morbidezza dei suoi ricci.
Colta in flagrante, si sposta leggermente sul sedile.
 
-Stai guardando la parrucca vero?... E' ridicola, come fanno a tenerla?...
 
Oscar inizia a ridere di cuore, togliendo tutto quell'imbarazzo che si era creato tra di loro.
 
- Oddio Andrè, somiglia molto a Petit *, solo che non fa le fusa e non ti morde
- E non è irascibile ed attaccabrighe come la padrona.

 
Sono talmente tante le risate, che il trucco di lei leggermente si sfalda.
 
- No...no aspetta, basta ridere del mio gatto, si sta rovinando il trucco.
 
Prende un fazzoletto dalla tasca.
 
- Oddio, io non riesco a sistem...
- Aspetta, ti aiuto.
 
Soffia delicatamente cercando di asciugare il tutto e tamponando il danno.
Le labbra di lui, così vicino, creano in lei un'audacia mai provata.
Avvicina le sue di labbra lasciandogli un bacio delicato, leggero come una piuma.
Rimangono così, fermi a guardarsi...occhi negli occhi, labbra su labbra, fino a quando la carrozza non si ferma.
 
- Monsieur, siamo arrivati.
 
S'allontanano ansanti ed imbarazzati, i loro occhi non riescono a staccarsi, fino a quando la portiera non si apre.
 
- Prego Monsieur...
 
Andrè, ancora sconvolto, scende dalla carrozza, mentre Oscar sistema il corsetto tanto stretto da rimanere senza fiato, ma non è stato questo a crearle tutto ciò.
Da fuori vede la mano di Andrè pronta per farla scendere, alza la sua mano destra porgendola a lui. Scende dalla carrozza senza lasciare il suo sguardo.
Le porge il braccio avviandosi verso l'entrata, nessuno fino a quel momento li ha riconosciuti.
Davanti alla grande porta dorata, prima di essere annunciati, Andrè si avvicina delicatamente all'orecchio destro di lei.
 
- Oscar... sei bellissima.
 
La porta si apre, entrano sentendo lo sguardo di tutti i nobili presenti puntati su di loro.
Oscar alza lo sguardo verso di lui e si appoggia con forza al suo braccio, sarà una lunga serata.



Angolino Orny
Grazie infinite a chi legge e recensisce,, ma anche a chi dà solo uno sguardo. Un abbraccio Orny :*
 * Petit è il nome del gatto famoso di Cecile Balandier e dei suoi amati, oggi nominato pure dalla carissima Mgrandier nel suo segreto, io gli ho fatto un piccolo omaggio, un abbraccio carissime :*

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Capitolo 10
*** 10 ***


 
~10~

 
Le porte si aprono, una forte luce acceca gli occhi dei due ragazzi. Vengono annunciati alla corte con un nome fittizio, la gente intorno a loro li osserva nel loro incedere tra due ali di folla. Solo un uomo si avvicina a loro.
 
- Ben arrivati...- prende la mano di Oscar, lasciandole un bacio delicato e sussurrando-... Oscar siete incantevole.
- Vi ringrazio.
- Bene...se notate qualcosa di anomalo avvertitemi subito.
 
S'allontana, dirigendosi verso un gruppo di dame che l'accolgono calorosamente.
 
- Oscar tieni...
 
Si gira trovando davanti a sè Andrè con due calici di champagne in mano. Prende il calice, ringraziandolo.
Non riesce a guardardo in viso, dopo il bacio avvenuto poco prima. Beve tutto d'un fiato, mentre Andrè non riesce a  togliere lo sguardo dalle labbra che poco prima aveva avuto modo di baciare.
Sentendosi guardata, Oscar si gira incontrando lo sguardo di lui.
 
- Cosa c'è?
- Sei una donna Oscar, non devi bere come un uomo, lo sai vero?
- Smettila Andrè...- profondamente a disagio-... io faccio quello che voglio.
- Lo so, ma non credi che stai dando troppo nell'occhio così?
- Finiscila...non sono abituata a tutto ciò e tu lo sai.
- Allora sai cosa ti dico Oscar?
- Cosa?
 
Le toglie il calice dalle mani, posandolo sul tavolo dietro di loro, le porge il braccio indicandole la pista.
 
- Madame...
 
Accoglie il braccio a sè, dirigendosi verso la sala. Arrivati al centro, Andrè lascia il braccio della sua dama posizionandosi davanti a lei, s'inchina e subito dopo si riavvicina a lei.
Più di una volta, provando con Rosalie o da piccoli hanno ballato insieme. Le mani di lui, una sulla vita ed una sulla mano di lei,creano nella donna una sensazione strana.
Sente al suo interno un caldo asfissiante, il corsetto troppo stretto ed il respiro è affannato, ringrazia la nonna per l'abbondante cipria sul viso, perchè è una fiamma che arde.
Si sente stringere sempre di più a lui, alza lo sguardo trovando il suo.
 
- Tranquilla...
 
Non è tranquilla, non lo è per niente.
La musica inizia, piano piano fino a diventare più veloce. Non le gira la testa perchè guarda dritto, negli occhi verdi e profondi di Andrè.
La musica termina, ma i loro sguardi no.
 
- Oscar, la musica è finita.
- Oh...andiamo.
 
Prendono un altro calice, sorseggiando questa volta delicatamente. Con lo sguardo controlla la sala, quando ad un tratto molte dame iniziano ad essere allarmate.
 
- Madame...la vostra splendida collana è sparita.
- Qualcuno ha rubato il mio orologio da taschino.
- I miei orecchini di diamante..
 
In un attimo, il caos.
 
- Andrè, il cavaliere nero deve essere qui.
- Sicuramente.
 
Un forte rumore ed una risata, blocca l'atmosfera allegra.
 
- AH..AH..AH... I VOSTRI GIOIELLI SONO IN BUONE MANI...
- Andrè è lui, andiamo.
 
Senza farsi notare dai nobili accanto a loro, si dirigono verso il cavaliere.
 
- Dannato vestito...
 
Il ladro comincia a scappare sulle scale, seguito dai due ragazzi.
 
- Oscar...
- Fersen...è lui, è il cavaliere nero...
- Tenete questa spada, vi servirà
- Grazie...
 
Continua la corsa fino ai cavalli. Il cavaliere salta sul suo, mentre loro trovano due cavalli fermi ad aspettare il padrone.
 
- Dannazione...con questi tacchi ed il vestito non riesco a muovermi...
 
Iniziano a correre, la parrucca di Andrè vola, come pure i tacchi di Oscar.
 
- Non possiamo perderlo Andrè!
 
E' buio, solo la luce della luna illumina il passaggio.
 
- Poveri illusi... non mi avrete mai..
 
Cavalcano a perdifiato, fino a quando il cavaliere, girandosi per vedere i suoi inseguitori, non trova davanti a sè il ramo di un albero molto basso.
 
- Oh...
 
Cade a terra, i due ragazzi si fermono e scendono da cavallo. Ancora stordito dalla botta, si alza da terra brandendo la spada.
 
- Dammi la spada Oscar!
- NO!
- Dammi la spada...non puoi muoverti così!
 
Con malavoglia, gliela  porge.
 
- Ah..ah...ah... voleva brandire lei la spada?
 
- Smettila...
 
Inizia il duello, sono stoccate veloci dove nessuno dei due si dà per vinto.
E' uno scontro violento fino a quando, per sua sfortuna, ai piedi di Andrè si trova un sasso. Lo prende in pieno cadendo all'indietro, nello stesso momento la spada del cavaliere lo ferisce al viso ed al petto.
 
- NOOOOO...
 
Oscar corre verso Andrè, insanguinato e dolorante.
 
- AHAHAHAH...così ora la smetterete di seguirmi.
Gira le spalle, ma non sa che in quel momento Oscar, con le lacrime agli occhi, solleva un lembo del vestito trovando,nella tasca cucita all'interno, la sua pistola carica.
La prende in mano.
 
- Fermati o sparo...
 
Il cavaliere si gira, iniziando a ridere.
 
- AHAHAHHA... siete una donna, non siete capace...
- Siete sicuro?
- Addio bella signora...
 
Inizia a correre fino a quando un boato  ed un rumore sordo, non lo bloccano.
Cade da cavallo, colpito dalla pallottola di Oscar.
 
- SONO OSCAR FRANçOIS DE JARJAYES...CAPITANO DELLE GUARDIE DI SUA MAESTA', CAPACE DI USARE TUTTI I TIPI DI ARMI E VOI SIETE UN IDIOTA.
 
Lo lascia in preda al suo dolore, si dirige verso Andrè in un lago di sangue. Apre la camicia insanguinata, trovando un taglio netto sul petto.
Strappa il bordo del vestito, gli pulisce il viso insanguinato e tampona il sangue sul petto, per fermare l'emorraggia.
Si siede a terra, facendo appoggiare la testa di lui sul suo grembo. Gli accarezza i capelli, mentre calde lacrime scendono giù.
 
- Arriveranno presto Andrè...
 
Gli accarezza dolcemente il viso.
 
- Ho avuto paura che ti avesse fatto del male..
- Andrè, sai bene che è difficile farmi fuori, ho avuto paura per Petit...
- Cosa dirà la nonna?...quella parrucca era importante per lei...- un attimo di silenzio-... Oscar, non sei ferita vero?
- No...non parlare Andrè, ti fai male così, riposa stanno venendo a prenderci.
 
Ed in effetti fu così.
 
- Oscar...
- Fersen... siamo qui.
 
Scende da cavallo preoccupato dalla scena che si trova davanti. Andrè sdraiato a terra e con la testa sul grembo di lei, con l'abito bianco sporco di sangue.
 
- State bene?
- Dobbiamo portare Andrè a casa e chiamare il dottor Lassonne.
- Va bene, e lui?
- Pure... portiamolo a casa mia, se non è già morto.
-Oscar, andiamo poi mi racconterete tutto.
 
Arriva la carrozza, salgono su. Lui sempre con la testa sul grembo mentre lei gliela accarezza.
 
- E' svenuto Oscar...
- Si Fersen...è meglio così.
 
Con il cuore pieno di dolore e lacrime, si dirigono verso casa Jarjayes.




 
Angolino Orny.
Grazie infinite a chi legge ed a chi recensisce. Questo bellissimo gattino è Petit, il gatto di Cecile Balandier, paragonato nel capitolo precedente alla parrucca di Andrè. Un abbraccio :*

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Capitolo 11
*** 11 ***


 
~ 11 ~
 
Nel cuore della notte, una carrozza corre veloce attraversando Parigi.

 
- Julian...corri presto verso palazzo Jarjayes...
- Subito signor Conte.
 
- Non preoccupatevi Oscar non sarà nulla di grave, forse l'altro avrà dei seri problemi.
- Non dovevamo lasciarlo nell'altra carrozza, potrebbe scappare.
- No...lo avete ridotto proprio male, e poi è sorvegliato bene.
- Avrei voluto ucciderlo.
- Ci stavate riuscendo, credetemi.
 
Abbassa lo sguardo verso Andrè, svenuto sulle sue gambe.
 
- Ho fatto chiamare il dottor Lassonne.
- Grazie Fersen, vi sono debitrice.
- Non preoccupatevi, Andrè è un caro amico ed è per colpa mia se vi siete trovati in questa spiacevole situazione.
- Sono cose che accadono...
 
Gira lo sguardo verso il finestrino, appoggiando il gomito tenendosi la fronte.
 
- E' un uomo forte il nostro Andrè.
 
Annuisce senza rispondere. Intravede da lontano il palazzo, è notte fonda e non è molto illuminato.
 
-Signore, siamo arrivati.
- Grazie Julian. Oscar sollevategli la testa, io e Julian dobbiamo portarlo dentro.
- Certo...
 
A malincuore allontana la testa di lui, un lamento di dolore esce dalla bocca del ferito.
 
- Tranquillo Andrè, va tutto bene.
- Fersen...- apre con forza gli occhi- ... dov'è Oscar?... è ferita?...dove si trova dannazione!
- Calmatevi Andrè, Oscar è salva.
- Andrè...- gli prende la mano destra tra le sue-... sono qui, è tutto passato.
- Oscar...
- Shh... tranquillo, ti racconterò tutto a casa, non preoccuparti.
 
Reso tranquillo dalle parole di Oscar, Andrè si lascia trasportare dentro casa da Fersen ed il suo aiutante, sempre mano nella mano con lei.
Un trambusto, un rumore forte ed una porta a vetri che si apre. E' la nonna che esce fuori dal palazzo in camicia da notte e vestaglietta.
 
- Oh mio Dio, cosa è successo?
 
Si gira incontrando lo sguardo triste di Oscar, abbassa il viso notando le loro mani intrecciate.
 
- Oddio bambina mia...
- Marie, ti spiegherò dopo. Prepara la stanza di Andrè e quella degli ospiti.
- Perchè per gli ospiti?...
- C'è un altro ferito da curare.
- Subito...- accarezza il viso di Andrè- ... ci sono io qui adesso piccolo mio.

 
Entrano dentro il palazzo illuminato da poche candele, la nonna accompagna i due uomini nella stanza di Andrè.
 
- Prego...entrate il letto è in fondo.
 
Appoggiano Andrè sul letto, spostando le coperte.
 
- Andrè, tra poco il dottore è qui stai tranquillo.
 
Ma lui non ascolta più alcuna parola, in preda al dolore è svenuto di nuovo.
 
- Oh!... Lisette...Lisette...Prepara l'acqua calda e delle bende pulite e voi Signor Conte, potreste rinfrescarvi nella stanza degli ospiti.
- Grazie Marie, non preoccupatevi. Aspetto il dottore e poi andrò nel mio palazzo.
- Come volete.
 
Marie si gira trovando dietro di sè Oscar, che guarda verso Andrè senza considerare chi le stà accanto.
L'osserva bene e nota i capelli scomposti ed il sangue sul vestito candido.
S'avvicina accarezzandole le braccia, con dolcezza.
 
- Bambina, fa freddo qui stai tremando.
- Non...non sento freddo nonna, sto bene.
- NO!... basta, vieni con me!
 
La trascina fuori dalla stanza.
 
- Nonna, non tirare...
 
Arrivano fino alla porta della sua stanza, aprendola. Entra come una furia tirando a sè Oscar, che la guarda sorpresa.
 
- Forza cambiati, fa freddo e ti può venire un malanno.
 
Apre la cassettiera, prende una camicia ed un pantalone.
 
- Girati Oscar.
 
Si gira dandole la schiena, la donna inizia a districare i nodi del corsetto con forza.
 
- Ahy...
- Oscar ho finito, vado giù da Andrè. Il mio bambino ha bisogno di me. Si avvia verso la porta quando ad un tratto...
- Nonna...
 
Marie si gira guardandola negli occhi lucidi. Si avvicina a lei ma qualcosa di nuovo la sorprende.
Oscar l'abbraccia, l'accoglie tra le sue braccia. Non dicono una parola, s'accasiano a terra, raccolte in un abbraccio fatto d'amore.
La testa sul petto della Nonna e lacrime che scendono giù. Una mano ruvida e dolce accarezza la testa di Oscar.
 
- Andrà tutto bene tesoro mio, Andrè è forte. Preparati sta arrivando il dottore.
 
Lascia la donna recandosi fuori dalla stanza. Di fretta toglie il vestito, lasciandolo scomposto sulla poltrona, il suo sguardo cade su di una macchia rossa, il sangue di Andrè.
 
- Devo fare presto.
 
Finalmente tolto il vestito ed a suo agio, corre per le scale fino alla stanza di Andrè. La porta è aperta, entra ed il dottore è già lì a visitare il paziente.
Andrè si è parzialmente svegliato.
 
- Marie puliamo il viso, presto.
 
La nonna bagna una pezzuola nella bacinella accanto al letto, la passa delicatamente sul viso del nipote spostando i capelli.
Piano piano il viso è pulito, il dottore s'avvicina scrutandolo bene.
 
- Per fortuna ha solo un graffio sullo zigomo destro, bisogna solo pulirlo. Mi preoccupa la ferita alla spalla.
- Cosa avete trovato?
- Bisogna pulire e chiudere la ferita. Marie questo compito è vostro, ogni quattro ore le bende devono essere cambiate e la ferita pulita, mi fido di voi. Per il resto è svenuto solo per il colpo alla testa, quando è caduto, guarirà presto. Per almeno una settimana deve stare coricato. Vado dall'altro ferito.
- Prego Dottore, seguitemi.
 
La nonna ed il dottore si avviano verso l'altra stanza, lasciando Oscar con il Conte ed Andrè.
Oscar s'avvicina al letto sul lato sinistro di lui, prende la sua mano tenendola tra le sue. Nessuno parla, solo lei accarezza leggermente la mano di lui, fino a quando non riapre gli occhi.
 
- Bentornato Andrè...

Angolino Orny
Grazie di cuore ha chi legge e recensisce ma anche chi mi ha inserito tra le preferite/seguite e ricordate. Un abbraccio a tutti :*

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Capitolo 12
*** 12 ***


 
~12~

 
 
Nessuno parla, solo lei accarezza leggermente la mano di lui, fino a quando non riapre gli occhi.
 
- Bentornato Andrè...
 
Il ragazzo, ancora frastornato, apre gli occhi guardando davanti a sè. La stanza è illuminata appena dalle poche candele presenti.
 
- Cosa è successo?... tu...tu stai bene vero?...
 
Parla con voce impastata mentre, con apprensione, guarda il viso di Oscar.
 
- Io sto bene Andrè, non ho neanche un graffio, mentre tu sei ferito ad una spalla. Il dottor Lassonne ha detto che guarirai presto.
 
Gli occhi...lo sguardo fisso dentro l'altro. Andrè non capisce, o non vuole capire, il perchè lo sguardo fiero ed altero di lei è così diverso in questo momento.
Nei suoi occhi nota dolore e smarrimento, ma anche qualcosa che non riesce a capire. Di lato al letto, il Conte di Fersen osserva la scena che si trova davanti. Ha la sensazione di essere di troppo in quella stanza, come se lui non esistesse, ma solo loro due.
S'avvicina di più al letto.
 
- Andrè, siete un uomo fortunato. Grazie a madamigella Oscar voi siete ancora vivo.
 
Andrè, non ricordando nulla di ciò che è avvenuto in quei momenti, si gira verso Oscar guardandola negli occhi turbati.
 
- Non ricordo nulla...
- Non ricordate perchè probabilmente il colpo in testa vi ha fatto dimenticare quello che è successo. Comunque vado nell'altra stanza a recuperare il mio orologio.
- Grazie per tutto quello che avete fatto per noi Fersen.
- Mph... vi saluto. Mi raccomando Andrè riprendetevi presto.
- Grazie...
 
S'allontana lasciandoli finalmente soli. Andrè non guarda verso la porta dove il conte è poco prima uscito, ma il volto di Oscar girato.
Il collo lungo...il naso dritto e le labbra carnose di lei, creano in lui un turbamento al pensiero che poteva perderla o morire lui stesso.
Guarda verso il basso e rimane piacevolmente colpito nel vedere la sua mano  sinistra, intrecciata con la mano di Oscar, come se fosse una cosa naturale.
 
- Oscar...
 
La luce soffusa della candela e quella del camino, creano nei capelli di Oscar, un tocco di colore vivo ed illumina il suo sguardo.
 
- Andrè potevi morire... volevo ucciderlo...
- No Oscar, non l'avresti mai fatto.
 
Col il pollice accarezza la pelle morbida della mano di lei.
 
- Come fai a dirlo...l'avrei ucciso.
- No... sei forte ed in gamba, ma non è nella tua natura uccidere un uomo.
 
Alza lo sguardo, trovando il verde immenso di lui che la guarda in un modo mai fatto prima. Spinta da qualcosa di incomprensibile per lei, accostando le sue labbra.
S'appoggiano delicatamente a quelle di lui, trovandole calde ed accoglienti, come aveva già avuto modo di provare dentro la carrozza.
Prima sono baci delicati...come piuma, poi aumentano d'intensità. Le labbra di lei, morbide come fragole e le guance che sembrano pesche, gli fanno perdere il controllo.
La sua mano destra s'infila tra i capelli morbidi di lei, tirandola di più a sè, mentre lei accarezza il collo di lui tirandolo per la camicia.
 
- Ahy...
 
Sorpresa si stacca da lui, guardandolo negli occhi.
 
- Non fermarti ti prego, ho avuto solo un piccolo dolore alla spalla.
 
Lo sguardo di lei è sconvolto, come se quella donna non fosse lei. Lui delicatamente con un dito le accarezza una guancia.
 
- Guardandoti ora mi ricordo di te bambina, quando andavamo a raccogliere ciliegie e venivamo scoperti, correvamo fino alla piccola barchetta. Quanto abbiamo mangiato e quanto eri bella con quelle guance rosse...come lo sei ora.
 
Non dice una parola, lo sguardo è fisso su di lui. Si alza dal letto.
 
- Scusami Andrè...
 
Esce correndo dalla stanza, apre la porta urtando la nonna e facendole cadere la bacinella d'acqua che teneva in mano.
 
- Oh ... benedetta ragazza...
 
Non la vede, scappa via e con solo la voce di Andrè che la chiama dietro. Corre verso il piano di sopra, arriva nella sua stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Scivola giù sedendosi per terra, mentre la vista si annebbia dalle troppe lacrime..
 
- Andrè...


 
  Riferimento a "Formiche e ciliegie " di Crissi, una ff di qualche anno fa a cui tengo molto.


Angolino Orny
Grazie infinite a chi mi segue con affetto, spero di non deludere le aspettative. Un abbraccio di cuore a tutti :*

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Capitolo 13
*** 13 ***



 
~13~
 
Si alza da terra dopo un pò di tempo. Le gambe sono irrigidite dal freddo pavimento, come anche tutto il resto del corpo.
Forse non è solo il corpo ad essere freddo in questo momento, ma anche il cuore. Poco prima, il calore che provava per Andrè le sembrava così irreale...così diverso da ciò che ha sempre provato per lui.
S'avvicina alla finestra e guardando giù, nota un certo movimento in giardino. Riconosce la figura del dottore insieme con il conte di Fersen.
Bussano alla porta.
 
- Avanti...
- Bambina, fa freddo qui. Ti ho portato un buon thè caldo.
-Grazie Nonna.
 
La nonna appoggia il vassoio sul tavolo. Oscar prende una tazza fumante portandosela alla bocca.
 
- Madamigella Oscar...
- Rosalie, entra pure.
 
La ragazza delicatamente s'avvicina al tavolo toccandosi nervosamente le mani.
 
- Il dottore ha visitato il Cavaliere Nero e ...
- Quindi?...
- Ha una profonda ferita vicino al cuore, non deve muoversi assolutamente.
- Grazie Rosalie.
 
Le due donne s'allontanano lasciandola nuovamente sola.
Appoggia la tazza sul suo piattino ed esce fuori. Tutto tace in casa, ormai è notte fonda e molti sono andati nuovamente a riprendere il sonno perso.
Scende le scale piano, evitando di fare rumore entra in cucina, trovando solo una candela ad illuminare l'ambiente.
Sulla credenza trova il barattolo di biscotti che adorava da bambina.
Ne prende uno portandoselo alla bocca e gustandolo. Nei suoi ricordi, mentre assapora il biscotto, vede lo sguardo di Andrè bambino...le sue guance rosse e la bocca sporca di cioccolato, come pure la camicia candida che indossava.
Sono bei ricordi che le scaldano il cuore. Ne prende altri tre chiudendoli in un fazzoletto.
Esce fuori dalla cucina e s'incammina verso la stanza di Andrè.
Apre la porta socchiusa trovando soltanto, fortunatamente,  solo Andrè che dorme sul suo letto.
Si siede sul letto cercando di non svegliare il suo sonno. Guarda il viso e l'osserva per bene, di nuovo come poco prima.
 
- Oscar...
 
Sorpresa ritira la mano.
 
- Perchè sei andata via?...
- Andrè...io...
- Cosa tieni in mano?...
 
Apre il tovagliolo rivelando il contenuto.
 
- Sono per te.
 
Porta un biscotto alla bocca, gustandolo per bene.
 
- Perchè sei andata via Oscar?...ho forse fatto qualcosa di sbagliato?... credevo...credevo che...
- Andrè!... io non capisco cosa succede, so soltanto che ultimamente mi sento strana.
- Strana?... ho notato un cambiamento in te. Pensavo fosse per Fersen, per quello che provi per lui.
 
Sconvolta dalle sue parole, lo guarda in viso ma subito si alza avvicinandosi alla finestra e toccando nervosamente le tende.
 
- Oscar...ti prego parlami.
- Andrè...non c'entra Fersen.
- No?... e quindi perchè mi hai baciato?... credevi fossi lui?
- Cosa dici Andrè?... smettila.
 
S'avvicina al letto velocemente, guardandolo negli occhi arrabbiata.
 
- Io non confondo le persone Andrè, io...
- Basta Oscar, sono stanco e voglio dormire.
- No!... ora mi ascolti.
- Per dirmi cosa?... Andrè io... Andrè io?... no!... non voglio ascoltarti.
- Sei... testardo ed arrogante, ed io una stupida ad essermi innamorata di te.
 
Andrè, sorpreso da tali parole, s'accascia sui cuscini.
 
 - Cosa hai detto?... che mi ami?... e da cosa lo deduci che provi questo per me?
- Non so da cosa...
- Avvicinati vieni qui...sdraiati.
 
Si sdraia accanto a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla non ferita.
 
- E' stata una serata lunga, resta qui con me.
- Mph...
 
Abbassa lo sguardo verso di lei, mentre le accarezza dolcemente i capelli. La trova addormentata, le lascia un bacio sulla fronte.
 
- Anch'io ti amo Oscar, anch'io...



Angolino Orny
Grazie infinite a chi mi legge e a chi mi recensisce, ma anche a chi lascia solo uno sguardo. Un abbraccio :*

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Capitolo 14
*** 14 ***



 


~14~


 
Sdraiato insieme a lei su questo letto che ci ha visti per anni bambini felici, accarezzo delicatamente i suoi capelli arruffati.
La guardo in viso e non posso fare a meno di sorridere. Ora capisco perchè era così nervosa ed agitata, diciamo pure isterica*, dentro di lei esistevano sentimenti contrastanti, che non riusciva a gestire.
E' quasi l'alba ormai e mi vedo costretto ad alzarmi, con malavoglia, sia per la ferita e sia  per il calore che emana Oscar.
Sposto il braccio che tengo sotto la sua testa, spostandola leggermente. Non ha mai avuto il sonno così pesante da quando la conosco, forse il suo turbamento si è calmato.
Sollevo le coperte e piano scendo dal letto. Il camino ormai spento ed il freddo pungente, mi porta a coprirmi con una giacca trovata appoggiata su di una sedia.
Mi avvicino alla finestra guardando verso fuori. Il cielo è limpido, la luna tra un pò lascerà il posto al sole, ed è bellissimo.
Preso dai miei pensieri, non mi accorgo del movimento alle mie spalle.
 
- Andrè?...
 
Mi giro verso il letto trovandola seduta mentre guarda dritto verso di me.
 
- Andrè, non dovresti essere in piedi.
 
Scende piano dal letto avvicinandosi a me. La luce del giorno sul suo viso la fa sembrare, ai miei occhi, un angelo...tentatore anche.
La camicia scende giù lasciando scoperta una spalla, nuda e bianca come il latte. Mi giro verso la finestra per non farle notare il mio turbamento. Sono pur sempre un uomo e lei anche se non se ne rende conto, è una donna bellissima ed intrigante.
Vorrei baciarla fino a farle perdere il respiro, toccare il suo corpo così bello e flessuoso...sentire il mio nome sulle sue labbra e le guance rosse in preda alla passione.
Cerco di darmi un contegno, massiaggio le tempie ancora indolenzite, mentre sento toccare la mia spalla destra.
 
- Girati Andrè, guardami.
 
Mi giro incontrando il suo sguardo blu. Sembra che voglia dirmi tante cose, ma c'è qualcosa in lei che la blocca.
Ci  guardiamo per un tempo interminabile fino a quando non ne posso più. Alzo le mani appoggiandole sul suo viso, sposto la frangia mentre lei chiude gli occhi apprezzando la mia carezza.
Continuo ad accarezzare il suo viso, mentre lei riapre gli occhi guardandomi, con uno sguardo diverso dal solito.
Si avvicina piano al mio viso, mi bacia la fronte e poi le guance, lo fà in modo molto lento. Arriva alle labbra, sento molto caldo, le appoggia lievi come ali di farfalla.
Con le sue mani tiene il mio viso mentre mi bacia. Alzo le mani toccando le sue abbassandole. Avvolgo le braccia sui suoi fianchi mentre lei continua a baciarmi.
Tiene chiusi gli occhi e ha le gote rosse come il fuoco. Il suo corpo è attaccato al mio tanto che sento il suo seno appoggiato sul mio petto.
Non capisco più nulla, il bacio diventa via via più caldo ed appassionato.
Le mie mani vagano per il corpo di lei, mentre mi accarezza il petto cercando i bottoni della camicia.
Vuole tutto e lo vuole ora. In un attimo il mio cervello riprende il suo lavoro. L'allontano piano da me.
 
- Oscar...sei sicura?...
 
Mi guarda sorpresa e confusa.
 
- Io...io voglio stare con te. Provo sensazioni mai provate, quando sto con te sento di vivere.
- Oscar...
 
Le accarezzo dolcemente il viso.
 
- Oscar, sai che ti farò male.
 
Mi abbraccia appoggiando il viso sulla mia spalla.
 
- Non m'importa.
 
Alzo il suo  viso e senza dire nulla la bacio. La sua camicia cade giù, lei mi aiuta con la mia, visto la ferita.
 
- Andrè...tu farai male a me ed io a te.
 
Inizia a ridere mentre con una mano accarezza la ferita.
 
- Perderai sangue Oscar, la nonna capirà...
- Non preoccuparti, troveremo il modo per non farle capire nulla.
- Mph...
 
Prende una pezza pulita che serviva per la ferita, poggiandola sul letto.
 
- Vedrai...non capirà nulla.
- Si Oscar, sai com'è lei cap...
 
Un bacio improvviso blocca le mie parole.
 
- Basta parlare...
 
Ci sdraiamo sul letto, i vestiti ormai lontani e noi nudi.
 
- Sei sicura Oscar?
- Sicurissima...
 
Inizio ad amarla, in principio piano ma poi, tranquillizzato dai suoi occhi, sempre con più passione.
Stremati e stanchi,  guardiamo il soffitto, mentre io accarezzo la sua schiena sudata.
 
- E' stato bellissimo.
- Ti ho fatto male Oscar?...
 
Si alza su di un gomito, guardandomi in viso.
 
- Mi fa male il dover uscire tra poco da questa stanza e lasciarti solo.
- Io non sarò solo ci sarà Isabelle o Lisette..
 
Rossa di rabbia mi dà un pizzicotto sul braccio.
 
- Isabelle o Lisette non entreranno più in questa camera.
- Eccola...l'Oscar impiastro che amo.
 
Si sdraia su di me baciandomi.
 
- E' questo quello che pensi?...allora sognami e tieniti a quelle due.
- Gelosa...sei terribilmente gelosa.
- IO?... no!... ti sbagli Andrè. E dimmi le hai mai baciate?...su, sputa il rospo ingrato!
- NO!... sei contenta?
- Mmm... si.
 
Scende dal letto coperta solo dal lenzuolo, si avvicina sedendosi accanto a me.
 
- Devo andare Andrè...se mi trova così, non so cosa potrebbe succedere.
 
Raccoglie il pantalone e la camicia.  Seduta sulla poltrona di fronte al letto, si veste piano mentre non lascia mai il mio sguardo.
 
- Sei bellissima.
 
Si alza dalla poltrona dirigendosi verso il letto, lasciandomi un altro bacio.
 
- Ti amo Andrè, questa...- prende la pezza sporca del suo sangue - ... la porto via con me, non voglio urtare  la nonna.
 
S'allontana uscendo dalla stanza. Appoggio la testa sul cuscino, d'ora in poi le cose saranno molto complicate.
 
Angolino Orny
Scusate la mia assenza ultimamente, ma per problemi di tempo e testa non ho avuto modo di aggiornare. Ringrazio vivamente chi legge questa storia. Un abbraccio :*
  

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Capitolo 15
*** 15 ***


 
~15~
 
Piano... attraversa il corridoio a piedi nudi e senza far rumore. Ogni angolo della casa è sotto la sua visuale. Deve stare attenta a non essere scoperta, soprattutto dalla nonna.
Tutto è silenzioso e tranquillo. Sale le scale che la portano nella sua stanza, d'un tratto un rumore...dei passi.
 
- C'è qualcuno?... Isabelle sei tu?...
 
Come sempre la nonna è la prima a svegliarsi.  Nessuno le risponde ed Oscar, nascosta dietro la balaustra, ride piano pensando all'espressione della nonna se dovesse vederla lì nascosta.
 
- Isabelle?...Lisette?...
 
Dei passi sulla scala. Oscar, in preda al panico non sa cosa fare, poi un'idea quasi infantile ma necessaria al momento.
 
- Miaaaaoooo...
- Dannato gatto...- portandosi la mano destra al petto affannato-... uno di questi giorni mi prenderà un colpo...se ti becco Petit...
 
Raccoglie la gonna avviandosi verso la cucina, maledicendo a bassa voce il gatto della sua padrona. Oscar si sporge la scala non trovando nessuno.
Si alza piano dal pavimento freddo guardandosi intorno, augurandosi di non essere vista. Arriva davanti la sua stanza, apre piano la porta per non far rumore richiudendola poi alle sue spalle.
 
- Piuff...non mi ha visto per un soffio.
 
Si avvia verso il letto, trovando ad attenderla lui...l'amato e involontario compagno d'avventure, Petit. Si siede prendendolo in braccio e lo guarda mentre un sospiro lieve esce dalla sua bocca.
 
-Ohh Petit...vorrei essere come te. Senza pensieri e problemi...cosa farò ora?...cosa accadrà?...Siamo stati stupidi ed avventati.
 
Lascia il gatto posandolo a terra. Le mani sul viso a nascondere gli occhi.
 
-  Non credevo di provare tutto questo...è stata una sorpresa non solo per me ma anche per lui.
 
Il gatto, sornione, si avvicina alle sue gambe  toccandola e facendo le fusa.
 
- Petit...io lo amo e questo è l'importante.
 
Alza le coperte sdraiandosi, mentre piano piano il sonno arriva.
 
***
 
E' giorno ormai. La luce attraversa la tenda fino ad illuminare il viso di Oscar.
 
- Oh svegliati bambina, si è fatto molto tardi.
 
Apre gli occhi mentre un sorriso le illumina il viso. La nonna gira intorno al letto.
 
- Cos'è questo bel sorriso?... E' da molto tempo che non vedo qualcosa del genere sul tuo bel viso tesoro.
 
Alza le coperte scendendo a piedi nudi, incurante del freddo. Gira intorno alla povera vecchietta dandole un grande bacio sulla guancia paffuta.  Le prende le mani iniziando a girare vorticosamente.
 
- Oddio... oddio... sono troppo vecchia per queste cose.
 
Il gatto s'insinua tra le gambe della donna.
 
- Oh no ancora tu...va via!
- Dai nonna è innocuo.
- Sarà... ma io non lo voglio tra i piedi. Ora ti porto dell'acqua calda per il bagno.
- Grazie nonna.
 
Dopo il bagno mattutino ed un' accurata colazione, Oscar si reca verso la camera di Andrè. Apre la porta trovando Isabelle all'interno, con un paio di asciugamani e lo sguardo sognante verso di lui.
 
- Isabelle?
- Si madame?...
- Puoi andare...
- Mah... Andrè ancora non ha fin...
- Ho detto...- prendendo le asciugamani-... puoi andare!
- Subito madame.
 
Esce chiudendosi la porta alle spalle.
 
- Non dovevi trattarla così...non ha fatto nulla.
 
Si gira guardandolo in viso, molto arrabbiata.
 
- Nulla?...sicuro?...
- Non è che sei gelosa?
- Io?... ti sbagli.
 
Si siede sul letto avvicinando il viso a quello di lui, baciandolo con passione.
 
- Mph...ISABEEEELLE...torna qui!
- Smettila Andrè!
 
Continua a baciarlo.
 
- Mi piace la tua gelosia...
 
Con un dito scende piano fino alla scollatura della camicia, sbottonandola.
 
- Dobbiamo stare attenti Andrè!
- Ma come posso fare ciò se continui a baciarmi così?
- Non lo so...non riesco a fermarmi.
 
TOC...TOC...
 
- Andrè posso entrare?
- Oscar...- sussurrando- ...abbottonati, capirà tutto.
- Si...
 
Si abbottona la camicia velocemente, lasciando un bottone aperto sui seni senza accorgesene.
 
- Puoi entrare nonna.
- Oh... Oscar sei qui, pensavo fossi alle scuderie.
- No!...volevo vedere come stava Andrè!
 
La guarda con sospetto, fino a quando...
 
- Oh benedetta figliola...
- Cosa?
- Girati Andrè!
- Perchè?
- Girati ho detto!
- Va bene.
- Bambina mia non hai più sei anni...la tua camicia.
 
Oscar abbassa lo sguardo trovando un bottone libero, che fa intravedere l'incavo dei seni.
 
- Oh...
- Bene... ah bambina, devi scendere giù, ti vuole tuo padre.
- Riferisci che scendo tra un pò.
- No...c'è un ospite in salotto che ti attende con ansia. A dopo.
 
Guarda il viso di Andrè.
 
- Vado a vedere chi mi attende e tu... se vedo di nuovo Isabelle qui è meglio che prepari una buona scusa per non ucciderti con la mia spada.
- E non dire che sei gelosa.
 
Apre la porta mentre si gira verso di lui.
 
- Smettila o te ne pentirai.
 
Scende le scale ed entra nel salotto. Sente la voce di suo padre e la risata di una persona che conosce fin troppo bene.
 
- Girodelle...voi qui?
- Oh figlia mia...mai giorno più felice per me.
- Posso sapere il motivo di tale gioia, padre?
- Subito...il nostro qui presente Victor ha chiesto la tua mano ed io ho accettato ben volentieri.
 
D'un tratto il buio...tutto è capovolto. Oscar è senza parole, rimane a bocca aperta non riuscendo a dire alcuna parola.


Angolino Orny
Chiedo infinitamente scusa a chi segue la mia storia. Per motivi lavorativi e personali non ho potuto aggiornare in tempo. Spero sia di vostro gradimento. Un saluto affettuoso a Cecile ed al suo carissimo Petit che ho usato un'altra volta nella mia storia, ma non potevo non metterlo. Un abbraccio fortissimo. 

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Capitolo 16
*** 16 ***


 
~16~

 
Lo sguardo rivolto al padre ed a tutto ciò che la circonda.
 
- Padre...volete darmi in sposa ad un uomo che fino a ieri era sotto ai miei comandi?
- Si Oscar...ho acconsentito al matrimonio con il tenente Girodelle.
- Scusate la mia intromissione, permettete una parola con Madamigella Oscar, da soli?
- Certo... parlatene con calma, sappiate solo che io sono molto contento di questo matrimonio.
 
Rimasti soli, Oscar si avvicina alla finestra guardando fuori.
 
- Mi rendo conto che la mia proposta vi abbia sorpreso.
 
Oscar, con le braccia incrociate al petto, si gira guardandolo negli occhi.
 
- Sorpreso?... non sapevo dei vostri sentimenti nei miei riguardi. Vi ho sempre visto circondato da splendide donne, pronte a sposarvi. Perchè la scelta è caduta su di me...sul vostro comandante?... Come vedete non ho nulla  delle dame che girano a corte.
 
Si avvicina alla finestra, guardandola intensamente.
 
- Voi siete la donna più bella che io conosca.
- Non dite questo vi prego...
 
Raccoglie le mani di lei tra le sue, baciandone le nocche.
 
- Io vi adoro...il mio cuore batte per voi da non so quanto tempo.
- Girodelle...vi prego.
- Chiamatemi Victor...
- Victor...- s' allontana da lui, dandogli le spalle-... io non sono la donna giusta per voi.
- Oh no...- girandole intorno, fino a guardarla in viso-...io vi amo immensamente.
- No Victor ... vi prego, trovate un'altra donna che vi ami e vi apprezzi.
- Verrò a farvi visita quasi ogni giorno dopo i nostri turni di lavoro e vi innamorerete di me, ne sono certo e fino ad allora permettetemi di corteggiarvi.
- No...no vi prego Victor, andate via.
 
Prende la mano destra di lei, baciandola.
 
- Per questa volta andrò via, ma vi chiedo di pensare a ciò che vi ho detto, il mio cuore è nelle vostre mani.
 
Si allontana, uscendo definitavemente dalla stanza; sente bussare, mentre lei  si siede sulla poltrona tenendosi la testa tra le mani.
 
- Madamigella Oscar, posso entrare?...sono io Rosalie.
- Entra pure Rosalie!
 
Entra nello studio delicatamente.
 
- Tutto bene?... vi vedo stanca.
- E' così Rosalie... dimmi, Bernard sta reagendo alle cure?
- Sì... - un leggero rossore imporpora le guance-... sì madamigella, è un pò scontroso ma è un uomo che ha sofferto molto nella vita e...
- Ho notato Rosalie, come anche noto il tuo rossore. Ti piace?...
- Oh.. no...io... trovo Bernard un uomo dai sani principi.
 
S'avvicina a lei.
 
- Vi prego, non punitelo.
 
Appoggia le mani sulle spalle della ragazza, guardandola negli occhi.
 
- Stai tranquilla Rosalie...ora parlerò con lui.
- Madamigella ...grazie.
 
Esce dalla stanza, entrando in quella di Bernard.  Parlano animatamente, fino a quando non trovano un compromesso.
Si alza dalla poltrona per dirigersi verso la porta.
 
- Madamigella Oscar, posso chiedervi una cosa?
 
Si gira verso di lui.
 
- Certo...
- Io vorrei chiedervi, se è possibile, la mano di rosalie. Credo di amarla, è una donna meravigliosa.
- Monsieur, in così poco tempo vi siete innamorato?
- L'amore è per i coraggiosi...trovo Rosalie la donna che può rendermi felice. Vi prego di accettare la mia proposta, come io ho accettato la vostra sul cavaliere nero.
- Vi chiedo solo una cosa.
- Qualsiasi cosa...
- Non prendetevi gioco di lei. Se veramente l'amate e lei ricambia, io sono ben felice di acconsentire a questa unione.
- Vi ringrazio.
- Riposate...dovete rimettervi in fretta per sposare Rosalie.
 
Esce dalla porta, mentre pensa tra sè e sè.
 
" Strano scherzo del destino: due proposte di matrimonio...due proposte così diverse. Non potrei mai accettare quella di Girodelle, il mio cuore è già di un solo uomo"
 
Arriva davanti la porta di Andrè, appoggiando piano la fronte.
 
" Chissà come la prenderà"
 
Ed entra dentro, trovando ad accoglierla il sorriso luminoso del suo amato.

 
Angolino Orny
Scusate la mia assenza, ma ultimamente non ho molto tempo. Spero vivamente che questo capitolo sia di vostro gradimento. Dedico questo capitolo a due mie care amiche: Cecile Balandier ed Ilana Kashi per il loro compleanno, vi voglio immensamente bene. Un abbraccio :*

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Capitolo 17
*** 17 ***


 
~17~
 
La porta leggermente si apre. Oscar delicatamente entra nella stanza incrociando lo sguardo luminoso del suo amato.
 
- Hai fatto tardi Oscar, ti ho aspettato a lungo ma non vedendoti arrivare ho pensato che fosse meglio coricarsi, conoscendo i tuoi impegni sarei stato sveglio  fino all'alba...mi sbagliavo, sei qui.
 
Chiude piano la porta dandogli le spalle.
 
- Cosa succede Oscar?... sei strana.
 
Si gira verso di lui, si avvicina al letto sedendosi poi sul lato destro. Gli prende la mano tenendola stretta tra le sue.
 
- Andrè...
- Dimmi Oscar, mi stai preoccupando.
- Devo dirti una cosa importante.
- Cosa succede, non mi piace vederti così.
- Andrè...
- Oscar...
- Devo sposarmi ...devo farlo...
 
Il gelo scende in questa camera.
 
- Come?... non capisco...
-Andrè...
 
Alza la coperta, uscendo fuori dal letto.
 
- Andrè...ti prego.
- Vuoi dirmi che il Generale tuo padre ha cambiato idea su di te Oscar?... che vuole vederti sposata ad un uomo di estrazione sociale uguale al tuo?
- Si Andrè, è così.
- Oddio...
 
Si accascia sulla poltrona tenendosi la testa tra le mani.
 
- No...non è possibile.
- Andrè...aspetta.
 
Avvicinatosi a lui s'inginocchia per vedere il suo sguardo. Appoggia le  mani sulle gambe di lui guardandogli la testa china.
 
- Andrè, ti prego guardami.
- Oscar...
- Guardami!
 
Alza il viso lasciando intravedere gli occhi velati di lacrime.
 
- No...no Andrè.
 
Con le mani sul viso di lui, scruta il suo sguardo.
 
- Chi dovresti sposare...un conte?...o un duca?
- Io voglio te Andrè, voglio sposare te.
- Oscar...chi è il fortunato che ti avrà in sposa?...dimmelo, voglio saperlo.
 
Si alza dalla poltrona avviandosi verso la finestra.
 
- Girodelle, è lui che ha chiesto la mia mano.
 
Si gira verso Oscar guardandola negli occhi.
 
- Si vede  lontano un miglio che ti adora, è palese ed io dovevo aspettarmelo.
- No Andrè, io non lo sposerò mai. Non lo amo, io amo te.
- Oscar...- raccoglie le mani di lei portandosele al petto-... io conosco il sentimento che hai nei miei riguardi, ma pensaci...io non ho nulla, non ho niente da offrirti...solo il mio cuore.
- Ed è quello che voglio... il tuo cuore, il tuo amore. Io sono tua come tu sei mio e niente e nessuno potrà dividerci.
 
Si guardano negli occhi intensamente, mentre un bacio delicato sulle labbra dei due amanti, sancisce un matrimonio di anime.

 
Angolino Orny
Tiratemi un sasso...una scarpa, qualsiasi cosa, scusatemi immensamente per l'enorme ritardo ma faccende personali mi hanno bloccato. Grazie a chi mi segue con affetto. un abbraccio :*

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Capitolo 18
*** 18 ***


 
~18~
 
Passano i giorni e la vita a palazzo Jarjayes scorre tranquilla. E' mattino presto ed ogni membro della servitù è all'opera.
La nonna corre a destra e a sinistra, tutto deve essere perfetto...tutto deve essere in ordine. Andrè, già sveglio di buon mattino, entra in cucina sentendo il forte odore sprigionato dal thè appena fatto misto a quello della cannella, usata dalla sua cara nonnina per i biscotti.
Gli dà le spalle mentre è intenta a girare qualcosa dentro una grande pentola.
 
- Oh Maria Vergine...- borbotta a voce alta-...riuscirò a finire tutto per stasera?...
 
Andrè, senza far rumore, s'avvicina al tavolo. Il suo occhio cade su di un piatto coperto da un tovagliolo.
Solleva piano il tessuto dal piatto, trovando i suoi biscotti preferiti. Non ci pensa un attimo e allunga la mano verso il biscotto tanto desiderato.
 
- Fermo lì... screanzato buono a nulla...
 
Si gira, tutta arruffata, guardandolo dritto negli occhi.
 
- Non crederai di farmela sotto il naso, tu?...
- Io?... ma no cosa dici...
- Non puoi prendere con forza una cosa che non è tua...
- Ma nonna...
- Shh... zitto. Lo vedi questo?
- Si è un biscotto.
- Si ma non è tuo... è promesso ad un altro, mi capisci Andrè?
 
Andrè guarda fisso negli occhi Marie. Non sono chiacchiere su di un biscotto, ma qualcosa di più profondo.
 
- Andrè, ascoltami...
- Ho capito tutto nonna. 
- Andrè, io lo dico per il tuo bene...non voglio vederti soffrire.
- Come lo hai capito?...
 
Si alza dalla sedia, dirigendosi verso la pentola.
 
- Madamigella non sa che io controllo tutto della sua stanza...- si gira verso di lui-... ha dimenticato qualcosa sotto il letto.
 
Andrè, capendo di cosa si trattasse, inizia a sudare copiosamente.
 
- Cosa hai trovato nonna?...
- Una pezza piena di sangue...
- Si sarà ferita... o sarà in quel periodo...
- No Andrè... questa pezza è stata messa in camera tua per le ferite che ti ritrovi...
- Ahahahaa nonna, l'avrà presa involontariamente e portata con sè.
- No figliolo...il generale ha delle stoffe che tiene conservate in caso di bisogno e sono molto particolari. Tra la tua ferita e quella del cavaliere Nero, ne abbiamo consumate molte.
- E quindi?... sarà mia no?...
- Andrè è successo qualcosa tra te e madamigella Oscar?...
- Da una pezza insanguinata deduci che sia successo qualcosa?...
- Si Andrè...quella pezza l'ho messa lì per riserva  e sia tu che il cavaliere nero non sanguinate da un pò... e poi era in camera sua... Andrè non ci vuole molto a capire...
- E deduci che io abbia fatto qualcosa con Oscar?...
- Per te è madamigella Oscar e sì...è l'unica mia conclusione.
 
Messo alle strette, racconta tutto alla nonna, sedutasi accanto, ascoltandolo senza intervenire.
 
- Figliolo...-  stringe le mani tra le sue-... lei è promessa e quello che avete fatto è stato avventato, anche se vi amate nulla potete contro il volere di suo padre.
- Lo so...ne sono consapevole.
- Bravo figliolo...ora finisco di preparare, questa sera avremo un ospite.
 
Si alza dalla sedia.
 
- Un uomo importante?...visto tutto quello che stai cucinando?...
- Bè ecco...- sistemandosi gli occhialetti sul naso- è il promesso sposo di madamigella Oscar.
- Ecco perchè questo discorso... volevi prepararmi.
- Si Andrè...il generale ha espresso il volere che tu servissi al suo tavolo stasera, anche se non sei ancora fisicamente guarito.
- E siccome sto bene con la livrea, ha pensato di far bella figura con il suo ospite facendomi servire...
- Sì...è proprio così.
- Bene...in effetti è quello il mio posto. Non preoccuparti nonna, lo farò.
 
Ed esce dalla cucina, nervoso ed agitato.
 
- Oh benedetto figliolo...
 
Corre verso la scuderia, incurante della pioggia, mentre dalla finestra Oscar l'osserva allarmata da tale furia.
Esce prendendo una mantella per ripararsi dalla pioggia. Apre piano la porta della scuderia, trovando Andrè con il viso bagnato appoggiato al muso del suo cavallo, Alexander.
S'avvicina piano, nascondendosi dietro una trave di legno.
Lo sente lamentarsi e forse anche piangere. Ad un tratto...
 
- Oh Alexander, cosa devo fare?...io l'amo ma non posso averla. Il mio cuore piange e si strugge per lei.
 
Oscar ascolta le sue parole, portandosi la mano destra sul cuore.
Ma non può fare a meno di lasciarlo ai suoi pensieri. Esce dalla scuderia con il dubbio se fosse giusto lasciarlo solo in preda ai suoi tormenti.

 
Angolino Orny
Ho ripreso finalmente il ritmo, ora spero sia di vostro gradimento. Un abbraccio fortissimo a tutti :*

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Capitolo 19
*** 19 ***


 
~19~

 
Le mani sul viso, le lacrime che scendono giù copiose e tutto il dolore che prova, lo lasciano sconvolto. Con le stesse mai  accarezza il suo cavallo che, con  occhi così scuri e profondi, lo guardano con curiosità.
Non si accorge minimamente della porta che si apre e di Ceasar che si muove, sbuffando nel suo box. La testa, appoggiata al muso di Alexander, si sposta quando sente una mano posarsi sulla sua spalla destra.
Non si gira verso chi lo tocca, non vuole farsi vedere in questo stato. Cosa avrebbe detto...quale spiegazione avrebbe dato alla nonna o addirittura al Generale vedendolo in quello stato?...
 
Lentamente la persona sconosciuta si avvicina al suo orecchio, portando con sè un profumo che lui conosce perfettamente.
 
- Oscar?...
- Andrè girati...dobbiamo parlare.
- No!...non voglio che tu mi veda così...
- Così come Andrè?... come un uomo che soffre?...non c'è niente di sbagliato in quello che stai facendo.
- No Oscar...no!
 
Lui si appoggia fortemente al box di Alexander per non girarsi e non far vedere in quale stato è ridotto.
Oscar, restìa a vederlo deprimersi così, scavalca il box facendo allontanare il cavallo per poterlo finalmente guardare negli occhi.
 
Preso alla sprovvista, Andrè cerca di divincolarsi  ma lei lo blocca tenendogli saldamente le mani.
 
- Oddio Andrè sei così sconvolto e tutto per colpa mia.
 
Alza la mano accarezzandogli il viso delicatamente. Andrè addolcito dal suo tocco, si rilassa guardandola intensamente negli occhi.
 
Avvicina la mano di lei alla bocca, baciandola.
 
- Io ti amo Andrè. Non sposerò mai Victor. Farò tutto ciò che è in mio potere per evitare questo matrimonio.
- Sono combattuto Oscar. Da un lato ti amo da morire, darei la mia vita per te. Dall'altro lato penso che sono solo un uomo che non ha nulla da offrirti, mentre Girodelle...
- No Andrè... - gli prende il viso tra le mani- ... non dire questo. Tu ben sai che io non amo il lusso, anche se ci vivo. Con quest'uomo mi sentirei come un uccello in gabbia che brama la libertà e non la potrà mai avere. Sei tu la mia libertà Andrè...solo tu.
 
- Direi un bellissimo uccello Oscar...- un sorriso dolce trapela sul suo viso, mentre con il pollice  asciuga una lacrima che scende giù dal viso di lei, accarezzandola-... ti amo con tutto il cuore e forse...no forse, sicuramente la mia anima è tua.
 
I loro sguardi si sfiorano...intensi e pieni d'amore, le bocche s'avvicinano incontrandosi in una danza piena d'amore.
Lo prende per mano, facendolo entrare.
 
- Oscar...qui?
- Lo vorrei con tutto il cuore, ma non possiamo qui. Vieni con me.
 
Si dirigono verso l'angolo più buio del box, lontano dalla luce. Oscar, sedendosi sulla paglia, alza le mani verso di lui.
 
- Vieni...siediti qui accanto  a me.
 
Guardandosi negli occhi, lui si siede accanto a lei.
 
- Appoggiati a me...sarai stanco.
 
La testa di lui sulla spalla sinistra di lei, mentre lo abbraccia accarezzandogli i morbidi capelli. Abbassa lo sguardo trovando il suo amato dolcemente addormentato, mentre pensa tra sè e sè " farò di tutto per noi...di tutto, ma non ti lascero mai più soffrire così...mai più".



 
Angolino Orny
Ciaooooo... scusate la mia assenza, ma ultimamente sono troppo incasinata. Finalmente ho trovato un pò di tempo da dedicare alla mia piccola storia. Ringrazio infinitamente chi mi segue e chi mi sta vicino. Un abbraccio di cuore a tutti :*

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Capitolo 20
*** 20 ***


 
~20~
 
Accarezzata dal vento che le scompiglia i capelli, Oscar prende in mano la sua tazza di thè per portarla delicatamente sulla sua bocca.
Il liquido caldo scende giù per la gola, riscaldandola. Anche se fuori inizia a fare freddo, vuole prendere gli ultimi raggi di sole, sedendosi fuori all'aperto per godere dell'aria limpida e pulita e poter pensare,senza essere disturbata dai rumori della casa.
Un leggero fruscio la desta dai suoi pensieri.
 
- Nonna...lo so che sei lì.
- Oh bambina, ho fatto il minor rumore possibile per non darti fastidio, come hai sentito  la mia presenza.
 
Alza lo sguardo verso l'adorata nonnina.
 
- Mph...il tuo profumo di lavanda, è inconfondibile. Lo sentirei anche a chilometri di distanza.
- Oh...
 
Appoggia la tazza sul tavolo e si gira verso di lei.
 
- Volevi dirmi qualcosa?...
- Si...una persona è venuta a farti visita.
- Sai chi è?...non aspetto nessuno.
- Si, è il tenente Girodelle...
- Ah...scendo subito, fallo accomodare in biblioteca.
- Subito.
 
Con l'indice accarezza il bordo della tazzina ormai vuota, mentre molti pensieri passano per la sua testa. Si alza per entrare nella sua stanza, apre un cassetto e si cambia la camicia, un pò più incollata di quella che aveva indosso. Si guarda allo specchio, ravvivandosi i capelli.
Prende la spazzola ed inizia a pettinarsi con moderazione i capelli, pensando:
 
- Chissà dove sei Rosalie...spero tu sia felice. 
 
Appoggia la spazzola e si incammina, uscendo dalla stanza. Scende le scale...non ha fretta.
Entro dentro la biblioteca trovando davanti a sè,  girato di spalle, il tenente Girodelle. Se non ci fosse stato Andrè, probabilmente avrebbe accettato la sua corte e forse pure sposato. In effetti guardadolo, non è un uomo brutto.
I suoi capelli lunghi ed i suoi occhi verdi, insieme ai suoi modi molto educati e a modo, lo rendono affascinante.
Ma il suo cuore non ha spazio per l'affascinante Victor...batte solo per lui, per Andrè.
 
-Victor...a cosa devo la vostra visita?...
 
Si gira guardando Oscar negli occhi, con passo veloce si avvicina prendendole la mano destra e baciandogliela.
 
- Sono venuto per voi...avevo bisogno di vedervi e parlarvi.
- Abbiamo parlato molto questa mattina, di cosa mi volete parlare con tanta veemenza?
- Perchè non ci sediamo, stare in piedi è stancante.
- Accomodatevi.
 
Seduti vicino, Oscar si sente leggermente in imbarazzo. Non conosce nulla di lui, a parte le poche ore che lavorano insieme, non ha mai avuto modo di conoscerlo più a fondo.
Victor le prende la mano sinistra mettendola tra le sue.
 
- Sentite...madamigella, ho parlato con vostro padre.
- Con mio padre?...e ditemi per quale motivo.
 
Lei sa già il motivo ma vuole sentirselo dire da lui.
 
- Voi mi comandate...siete un ufficiale perfetto, ma anche una donna...una splendida donna direi e il mio cuore piange per voi.
 
Sconvolta dalla verità detta in poche parole e dallo sguardo innamorato di lui, toglie la mano e si alza dal divano.
 
- Credo fermamente che avete preso un abbaglio. Non sono una donna da amare e soprattutto da sposare.
- Oh no...
 
Si alza dal divano venendole incontro.
 
- Vi farò cambiare idea...imparerete ad amarmi con il tempo.
- No...non credo. Victor voi avete bisogno di una donna...non di me.
- Vi sbagliate...domani sera...
- Domani sera cosa?
- Preparatevi...verrete a cena da me e vi farò cambiare idea.
- Ma...io...
- Non accetto scusa..
 
Bacia la mano e si avvia verso la porta. Si gira verso di lei con un sorriso che gli illumina il viso.
 
- Alle otto in punto vi mando una carrozza... a domani mia cara.
 
Ed esce fuori, lasciando Oscar confusa  su tutto ciò che le sta succedendo. Esce dalla stanza incrociando Andrè.
 
- Oscar...cosa c'è sei pallida, ti senti male?
- No...scusami, ho bisogno di rimanere un pò da sola.
 
Gli prende la mano accarezzandola.
 
- Certo...
 
Sale le scale, apre la porta della sua stanza sedendosi sul letto.
 
- E adesso?...cosa farò?...

 
Angolino Orny
Chiedo immensamente scusa per il mio mostruoso ritardo, ma per motivi personali non ho avuto modo di pubblicare.Spero di riuscire ad aggiornare più frequentemente. Un abbraccio a chi mi segue :*

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Capitolo 21
*** 21 ***


21
Mi guardo allo specchio e non mi piace quello che vedo. Davanti a me ho una donna travestita da uomo, queste vesti tanto amate prima, ora mi vanno strette.
E' la donna Françoise che reclama se stessa con tutte le sue forze.
Mi accarezzo il viso ed i capelli, sempre così liberi e folti. Li sollevo come una dama ed il mio viso cambia...diventa dolce e delicato. Ho scoperto, con mia grande sorpresa, di piacere agli uomini...una sensazione gradevole che prima disprezzavo fortemente.
Non mi ero mai resa conto che Girodelle potesse essersi innamorato di me. Mai avrei pensato a tale situazione, ma non posso ricambiare il suo amore nei mei confronti.
Andrò a questa cena, ma solo per dovere e non per affetto. Non posso pensare ad una vita insieme ad un uomo che non amo.
 
Bussano alla porta.

-Avanti...
-Oh bambina, ancora non sei pronta?...ho portato il vestito.
-Puoi posarlo Nonna, non indosserò quel vestito.
- Mah... il tenente Girodelle ha espresso il desiderio di vederti vestita da donna.
-E magari chiudermi in casa e fare sette oppure otto figli come sua sorella Josephine. No...non andrò vestita così.
- Va bene, preparerò gli abiti adatti.

Passano le ore.
 
-Madamigella, la carrozza è pronta.
-Grazie Jerome.

Scendo le scale, trovando quattro occhi che mi fissano...mio padre ed Andrè.

-Oscar, perchè sei vestita così?...Girodelle aveva chiesto che ti vestissi da donna.
-Padre... mi dispiace, ma non ritengo opportuno cambiare da un giorno all'altro per una semplice cena.
-Mah... Oscar riguarda il tuo matrimonio.
-Non ci sarà nessun matrimonio...
-Come vuoi tu.

Mi avvio verso l'uscita, trovando lo sguardo di Andrè. Ci guardiamo e parliamo con gli occhi. Vedo nel suo sguardo tanto dolore.
Abbasso il viso ed esco dalla porta, dirigendomi verso la carrozza.
Il tragitto non è lungo. Arrivata a destinazione, scendo dalla carrozza e mi dirigo verso l'entrata dell'enorme villa.
Mi aprono la porta e trovo ad attendermi Girodelle, vestito con uno dei suoi abiti più ricchi e sfarzosi.

-Benvenuta nella mia umile dimora.
-Vi ringrazio Victor, avete una bella casa...mi complimento.
-Oh grazie...vi prego accomodatevi, fra poco la cena sarà servita a tavola.

Ci avviamo verso il tavolo, riccamente lavorato e con tante pietanze...candelabri e bicchieri di cristallo.

-Sono felice di avervi qui...
-Grazie a voi per l'invito.
-Oh ma perchè continuiamo a dare del Voi, tra poco saremo sposati.
-Credo che vi deluderò Victor, ma non ci sarà nessun matrimonio.
-Per quale motivo dite questo?...ho chiesto la mano a vostro padre ed era entusiasta.
-Perchè non ho nessun intenzione di sposarmi. Mi dispiace che avete organizzato una così splendida cena, ma non è assolutamente possibile.
-Così mi spezzate il cuore...- s'avvicina prendendo la mia mano tra le sue...- io vi amo immensamente, da molti anni ormai il mio cuore batte per voi.

Mi alzo dalla sedia, liberando le mie mani dalle sue.

-Mi dispiace ma è un sentimento che non provo per voi. Non sono una donna da sposare ed amare, trovate un'altra donna a cui dare il vostro amore.

Esco dalla stanza, lasciandolo lì...in preda al suo dolore.

-Comandante....

Mi giro, trovandolo in piedi a guardarmi dritto negli occhi.

-Vi avrei resa felice, ma se è questo il vostro desiderio...acconsentirò perchè è troppo l'amore che nutro nei vostri confronti. Farò come mi avete detto...vi dimenticherò, ma sicuro  che voi vi sposerete un giorno e purtroppo non con me.
-Addio Victor...

Mi dirigo verso la carrozza, lasciando alle mie spalle un uomo distrutto dal troppo amore non ricambiato.
Angolino Orny
Scusate il ritardo, ma ho avuto un piccolo blocco...il famoso blocco dello scrittore, risolto per fortuna. Grazie infinite a chi legge...a chi recensisce. Un abbraccio :*
 

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Capitolo 22
*** 22 ***


~22~


 
Vedo in lontananza la mia casa...il luogo dove sono nata e cresciuta. La luna illumina a giorno tutto ciò che la circonda. Tutto è fermo...sembra come nelle fiabe, dormono tutti visto l'ora tarda ma credo che solo una persona in questo momento mi stia aspettando. Lui sarà lì...sul suo letto, con le mani tra i capelli e lo sguardo perso. immagino i suoi pensieri, lo conosco più di me stessa.
Penserà che io abbia accettato la proposta di Girodelle per il bene della mia famiglia, ma non è lui l'uomo che amo.
Scendo dalla carrozza, una sola cameriera davanti alla porta che mi avverte di come tutti sono già nelle loro stanze; mi avvio verso le scale mentre con la coda dell'occhio, controllo se lei è andata via.
 
Non trovando nessuno nei paraggi, mi dirigo verso gli alloggi della servitù. Mi avvicino alla stanza di Andrè, prendo un bel respiro ed apro la porta.
Come immaginavo lo trovo lì...  seduto sul letto con le mani tra i capelli.
 
- Andrè...sono tornata.
 
Alza la testa guardandomi dritto negli occhi. Noto con profondo dolore, gli occhi lucidi di chi ha versato lacrime amare.
 
- Oscar...
 
Si alza dal letto ma io lo fermo.
 
- Andrè...resta lì.
 
Mi avvicino sedendomi sul letto di fronte a lui...occhi dentro occhi. Prendo le sue mani tenendole tra le mie.
 
- Oscar, mettiti un pò vicino al fuoco sei fredda...ti ammalerai.
- Non è quello che voglio fare ora, devo parlarti.
- So cosa vuoi dirmi...ti sposerai e io per te sarò solo un ricordo...
- Non sei un ricordo Andrè...sei il mio cuore la mia anima la mia vita...
- Cosa vuoi dirmi Oscar.
- Che non sposerò Girodelle...ho rifiutato la sua proposta.
- Oscar...
 
Si alza dal letto tirandomi a sè, in un abbraccio pieno d'amore. Restiamo così per un bel pò di tempo, non so quanto. Tutto d'un tratto sento bagnarmi la guancia destra, sono le sue lacrime di gioia. Mi allontano da lui e gli sposto i capelli.
 
- Ti amo Andrè...immensamente.
- Anch'io Oscar... 
 
Le mie labbra toccano le sue. Sono calde e con un retrogusto di vino e sale per via delle lacrime che ha versato poco prima. Ci stacchiamo a malincuore ma sempre con gli occhi fissi l'uno dentro l'altro.
 
- Tuo padre non la prenderà bene...per niente.
- Non mi interessa più avere una sua opinione sulla mia vita Andrè...ho scelto te e non rinnego mai quello che scelgo. Amo mio padre ma amo anche te e non posso mettere dei sigilli sul mio cuore, ne ho già messi troppi basta così.
-Oh Oscar...
- Domani parlerò con lui, capirà che ormai la mia vita non dipenderà più dalle sue scelte.
 
Scende la notte in questa casa...due anime affini dichiarano il loro amore eterno amandosi con tutto il cuore e con tutta l'anima.
 
Angolino Orny
Chiedo immensamente scusa per il ritardo, ma purtroppo sono cose che capitano. Siamo quasi in finitura e ringrazio immensamente chi legge e chi recensisce. Un abbraccio :*

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Capitolo 23
*** 23 ***


~23~

 
Seduta davanti la scrivania di mio padre, aspetto con ansia di poter parlare finalmente con lui.
Non sono nervosa per ciò che mi potrà dire, anzi sono ancora più convinta di quello che voglio dirgli. Non sarà facile per lui. Una vita a crescere una bambina, poi divenuta donna, con i suoi ideali e vedere il suo sogno realizzarsi e poi tutto d'un tratto sparire.
 
Sento dei passi...la porta si apre.
 
- Buongiorno Oscar, oggi sei abbastanza mattiniera...tutto e per tutto tuo padre.
 
Sorrido alle sue parole...tutto e per tutto...non in questo caso. Il mio cuore di donna ha preso il sopravvento ed è una cosa che forse lui, nel suo piano riguardo la mia vita, non aveva mai pensato potesse accadere.
 
- Buongiorno Padre...sono qui per poter parlare con voi di una cosa molto importante.
- Oh...- si siede sulla poltrona dietro la scrivania, mentre sistema dei fogli...- dimmi, sarà molto importante per te visto l'ora.
- Padre...ho intenzione di lasciare la divisa...
 
Un tonfo e mio padre in piedi...la poltrona a terra e le sue mani sul tavolo.
 
- Cosa?... di cosa stai parlando Oscar...non puoi...non in questo momento così importante.
 
Mi alzo pure io guardandolo dritto negli occhi. Non ho paura di lui...
 
- No...te lo proibisco!
- Padre...non potete dare più ordini alla mia persona, sono ormai un'adulta che prende decisioni...non sarete più voi a farlo per me.
- Cosa?... fino a quando vivrai sotto il mio tetto...DEVI VIVERE come ti dico io!!!
- Mi dispiace non ne ho intenzione. Voglio vivere la mia vita...voglio vivere come una donna che ama...con tutta se stessa.
- Che AMA?... Oddio Oscar non ti sarai per caso innamorata?...no no non devi amare...sei nata per vivere come un uomo, non puoi vivere d'amore e poesie come le tue sorelle.
- Mi dispiace Padre. Nel vostro piano non era contemplato che io mi innamorassi, ma purtroppo è successo e non ho intenzione di lasciare andare una cosa così bella solo per una cosa che ho amato ma che non era mia...
- NO!... Ritorna in te Oscar...avevo capito che ultimamente avevi delle esigenze ed infatti avevo visto di buon occhio il Giovane Girodelle...ma non credevo in questo cambiamento radicale.
- Padre non è mia intenzione darvi un dolore, ma io devo vivere la mia vita e non è più questa.
 
Sollevata la poltrona da terra...si siede tenendo la testa con le mani.
 
- Non puoi farmi questo Oscar...non puoi!
- Mi dispiace, pomeriggio  darò le mie dimissioni...non potete fare nulla per impedirmelo.
- E dimmi...chi sarebbe l'uomo di cui ti sei innamorata, tanto da cambiare la tua vita?
 
Alza lo sguardo, non lo avevo mai visto così disperato. 

- E' Andrè...
- Andrè?... - si alza nuovamente guardandomi negli occhi con sguardo adirato...-  Andrè...lo sapevo che sarebbe finita così, non dovevo mettervi accanto ed ora ne piango le conseguenze... 
- Padre io...
- Non mi dire che lo ami Oscar...esci da questa stanza. Non voglio vederti per il momento, potrei dire cose che potrebbero farti male...lasciami solo.
- Va bene.
 
Mentre chiudo la porta, lo vedo appoggiarsi alla tenda in preda al pianto. Ho distrutto mio padre dandogli un dolore. Mi allontano da lì con il cuore pesante ma ormai la decisione è presa e nessuno può farmi cambiare idea.
 
Angolino Orny
Scusate il ritardo, ma ormai ci siete abituati. Grazie infinite a chi legge e recensisce...o chi solo lascia uno sguardo. Un abbraccio :*

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Capitolo 24
*** 24 ***


~24~

 
Esco dallo studio di mio padre. Ho distrutto il  suo sogno  in pochi secondi. Lui ha fatto tanto per me, ma non ha valutato una cosa importante: l'amore.
 
L'amore... così profondo... così intenso.
Scendo le scale e mi inoltro nella cucina, dove trovo seduti attorno al tavolo, Andrè e la nonna che gli accarezza dolcemente i capelli. 
Loro ancora non mi vedono. La nonna, mentre accarezza dolcemente i capelli del nipote, gli sussurra dolci parole.
 
- Il mio dolce bambino...sei diventato grande, ma per me lo sarai sempre.
- Nonna... non merito il tuo affetto. So perfettamente di averti ferito...
 
Mi appoggio al muro dietro la porta. Andrè ha parlato del nostro amore, alla persona che più lo ama a questo mondo, oltre me.
 
- Non mi hai ferito Andrè... Sono solo preoccupata per te, per lei. Siete due mondi opposti e lontani. La renderesti sicuramente felice, non ne ho alcun dubbio, ma lei ha vissuto una vita diversa da qualsiasi altra donna.
- Proprio per questo... Lei è una donna. Diversa dalle altre... ma lo è. 
- Conosco la mia bambina Andrè... conosco il suo cuore. Mi rendo conto che dentro di sè, il suo cuore di donna palpita. Lo notavo quando da bambina, senza volerlo si guardava allo specchio, toccandosi i capelli, in un vezzo tipicamente femminile. Le veniva spontaneo. Perchè non si può mettere un freno alla propria natura... 
- Allora perchè non sei felice che abbia riscoperto il suo essere donna...
- Perchè... Perchè... si è giocato troppo con il destino. Il padre ha fatto una cosa che non avrebbe dovuto fare. Non puoi modificare il corso della vita... Dell'amore per un capriccio. Ho paura che il generale possa fare qualcosa di sbagliato, proprio perchè non può perdere ciò che ha creato con tanto affanno e problemi... Andrè...non è semplice. L'amore tra due persone di diverso ceto come voi, non è ben visto dalla società. Dovreste nascondervi sempre... E io ne morirei.
 
Andrè si alza dalla sedia, abbracciandola.
Una lacrima scende sulla guancia paffuta della nonna. Andrè le alza il viso per guardarla, mentre con la mano, come una carezza, le asciuga il viso.
 
- Sei così bello... Piccolo mio. Avresti avuto dei figli bellissimi... Una casa. E' tutta colpa mia, non avrei dovuto portarti qui. 
- Nonna...
 
Entro in cucina, senza che loro se ne accorgono.
 
- Oh cara...hai sentito tutto.
- Si Nonna e non devi darti colpe che non hai.
 
Si sposta dal nipote e mi guarda in viso. Si avvicina, donandomi una dolce carezza sulla guancia sinistra. Mi prende per mano, si gira verso il nipote prendendo pure le sue, facendoci avvicinare.
 
- Io vi amo immensamente... Siete i miei bambini. Avete vissuto una vita bellissima qui... Sentivo che sarebbe arrivato questo momento. Lo percepivo dagli sguardi di Andrè adolescente e avevo paura di ciò che sarebbe successo prima o poi.
- Nonna... Ti prometto che saremo felici. Lo faremo per te... Per noi...
- Vi amo immensamente... Ma ho paura della reazione di vostro padre. E' troppo legato all'idea del figlio. Non riesco a non pensare al dolore che possa provare in questo momento.
 
Dei passi sul marmo pregiato... di stivali.
 
- Marie... Capisco il tuo pensiero.
 
Si girano tutti... Il padre dentro la cucina, a guardare le tre persone davanti a lui, legati in un abbraccio profondo.
 
- Marie... io ho fatto uno sbaglio molti anni fa e adesso ne pago le conseguenze. Proprio per questo, voglio rimediare al mio sbaglio.
- Padre... Cosa volete dire?... 
- Domani verrai con me dal Re...
- Avevo già intenzione di chiedere a sua Maestà.
- Sediamoci...
- Generale... qui in cucina?... Non nel vostro studio?...
- No Marie... qui va benissimo. Tu dovrai ascoltare tutto quello che dico.
 
Ci sediamo attorno al tavolo, per la prima volta.
 
- Domani andremo a chiedere il tuo licenziamento dalle guardie reali. Chiederò personalmente un documento in cui tu, figlia mia, potrai sposare Andrè. Lo amo come se fosse un figlio, ma  è sempre un uomo diverso dal tuo ceto. Oscar... avevo in mente di lasciarti in eredità, la nostra proprietà di Arras. Ma la situazione a questo punto richiede qualcosa di diverso. Dovevi averla alla mia morte, ma le cose sono cambiate. Vi sposerete e andrete a vivere lì. Andrè mi rivolgo a te...
- SI...
- Come ho detto come poco fa, che provo un sincero affetto per te. Non sono molto contento di quello che sta succedendo, ma sono sicuro che potrai rendere mia figlia felice. Quindi... ho intenzione di lasciare ad Oscar la casa di Arras e a te tutto ciò che riguarda l'allevamento dei miei cavalli.
- Signor Generale... Ne è sicuro?... E' un allevamento importante. Non so se sarò in grado.
- Conosco quanto vali Andrè... Sai tenere quei cavalli, come se fossero oro prezioso. Ho sempre stimato il tuo lavoro con Cesar... Alexander ed il mio Jules. Quindi ci ho pensato bene e sarai tu a trattare i miei bellissimi cavalli. Saranno tuoi e potrai gestirli come vorrai. 
- Non ho parole... E' troppo per me.
- No Andrè... non è troppo. La situazione attuale nel nostro paese non è delle migliori. Avevo pensato di lasciare le mie terre alle mie figlie, non credo che la nobiltà avrà vita lunga e ne sono immensamente rammaricato. Dopo le parole di mia figlia, ho capito che è giunto il momento di sistemare tutto ciò che deve essere sistemato. Vi sposerete... Andrete a vivere ad Arras e porterete con voi Marie...
- Signore... non posso lasciare questa casa...
- Marie... siete stata il pilastro della nostra casa. Ma credo che sia arrivato il momento di goderti un pò di pace e tranquillità e poi sarei piu tranquillo, sapendo che ci sei tu con loro. 
- Oh grazie... Grazie infinite.
- Marie... inizia a prendere tutto ciò che riguarda mia figlia... pure il suo corredo. Ci vorrà su per giù un mese, per sistemare il tutto con i notai per la proprietà e l'allevamento. Dovrai preparare un abito da sposa per mia figlia. Voglio che abbia ciò che desidera.
- Oh padre...
- Oscar... Ho fatto anche troppo. Ti ho fatto vivere una vita che non avresti dovuto vivere. Ora sii felice. Domani chiederemo udienza al Re, non dirà di no. Siamo stati sempre leali verso le loro maestà, approveranno.
Calde lacrime scendono giù, mentre il Generale si allontana, lasciandoci soli... sorpresi.
- Oh bambini miei... Venite qui.
 
Le sue piccole braccia ci avvolgono. 
 
- Ora basta... Ho molto lavoro da sbrigare. Andrè, ho bisogno di te. MUOVITI.
 
Come un uragano esce dalla stanza.
Io e Andrè ci guardiamo negli occhi... un attimo... un dolce bacio.
Un bacio che sa di libertà... d'amore puro.
 
- MUOVITIIIIII... Andrè... Ho il mestolo con me!...
 
Si allontana da me... ed il mio cuore batte. Un mese... Pochi giorni e la mia vita cambierà radicalmente.
 
Angolino Orny
Scusate l'attesa... mi merito una mestolata da parte di Nanny, ma eccomi sono qui.
Grazie di cuore a chi mi ha aspettata fino ad ora, ai messaggi ricevuti. Mancano pochi capitoli, spero di riuscire ad aggiornare presto. Un abbraccio, Ornella.

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Capitolo 25
*** 25 ***



25
 
Seduta sul letto, guarda davanti a sè. L'aria fresca che entra dalla finestra, il cuore che sente leggero.
Gira lo sguardo verso sinistra. E' tutto sottosopra, la nonna ha iniziato a preparare i suoi bagagli.
Camicie... pantaloni e le sue divise. La prima divisa bianca...Una lacrima scende giù. Non sente rammarico per ciò che sta facendo. Ormai la sua vita è cambiata in tutti i sensi. 
Tutto ciò è andato via, davanti a sè ha l'amore di Andrè... è lui ormai la sua vita. Come sempre.
Si alza avviandosi verso la toletta dove trova la spazzola. Si siede e inizia a pettinare i suoi lunghi capelli colore dell'oro.
 
- Oh bambina...
 
Rumori di stoffa, una sedia che cade.
 
- Nonna... ma che succede!
- Non vorrai pettinare i tuoi capelli da sola?...
- Nonna... Dovrò pure iniziare a farlo, non credi?...
- No bambina mia, perchè fino a quando sarò in vita, i capelli li pettinerò io.
- Nonna... Non vivrò più qui!... Non potrai farlo per sempre.
- Non hai capito, io verrò con voi!...
- Cosa?...
-Si... il Generale...
 
Abbassa lo sguardo, diventando rossa in viso.
 
- Il Generale... Mi ha chiesto di seguirvi. Perchè è giunto il momento di vivere la mia età, di andare in un certo senso in pensione. Dopo tutti questi anni a lavorare per la famiglia Jarjayes. Sarò lì con voi, per poter vivere serena gli ultimi anni che mi restano insieme alle persone a me più care... Siete o non siete i miei bambini?...
- Oh Nonna... sono felice...
 
Prende il viso di Oscar tra le sue mani morbide.
 
- Non piangere bambina mia... avete bisogno di me e io di voi.
 
Bussano alla porta... Una massa di capelli scuri si affaccia...
 
- Oscar... sei pronta?...
- Brutto screanzato, se avessi saputo che entravi così nella camera della mia bambina, avrei messo un bel catenaccio alla porta!...
- Oddio... Nonna, scusami non sapevo fossi qui.
- Non sapevo... Non sapevo... brutto screanzato che non sei altro...
- Nonna calmati, sembri un peperone. Non ho fatto nulla, calmati.
 
Un colpo alla testa con la mano destra, ed esce inviperita dalla stanza.
Una risata dall'altra parte della stanza.
 
- Non ridere Oscar... La nonna ha le mani pesanti.
 
Si avvicina a lui, guardandolo negli occhi.
 
- Ohhh... Povero cucciolo, ti hanno fatto la bua.
- Si... Merito un bacio.
- Eh si!...
 
Ma invece di un bacio, riceve un altro scapellotto nella testa.
 
- Ahy... ma che vi succede oggi?... 
- Succede che la nonna verrà con noi, e stavamo parlando e tu ci hai interrotto... Ecco cosa è successo!...
 
Con gli occhi aperti e luminosi di gioia, guarda Oscar.
 
- Dici sul serio?...
- Si!... Mio padre le ha comunicato che era giunto il momento di ritirarsi, dopo tutti questi anni e che avrebbe vissuto gli ultimi anni della sua vita con chi ama, cioè noi due.
 
Si avvicina, stringendole i fianchi e baciandole le guance con piccoli tocchi di labbra.
 
- Quindi... Sarà con noi...
- Si...
 
Altro bacio...
 
- Ti pettinerà i capelli... Adora farlo...
 
Altro bacio...
 
- Ti coccolerà...
 
Altro bacio...
 
- Come sempre...
 
Ennesimo bacio... lento...
 
- Il mestolo sarà sempre presente...
 
Una risata a fior di labbra.
 
- Si... sempre...
 
Labbra che si sfiorano.
 
- Amerà i nostri figli...
 
Allontana il viso da lui... arrossendo...
 
- Figli...
- Figli...
- Oh...potremmo averne...e...
 
- E sarebbe una cosa bellissima...
- Una cosa bellissima...
 
Un bacio... Labbra che si cercano... Mani che si accarezzano e un dolce pensiero a ciò che potrebbe essere la loro vita da questo momento in poi.
 
Angolino Orny
Grazie di cuore a chi recensice e chi legge. Siamo quasi in finitura. Un abbraccio, Ornella.

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Capitolo 26
*** 26 ***


~26~
 
E' giunto il momento tanto atteso. Oscar apre la porta della sua stanza, uscendo fuori, si gira a guardare all'interno, sospirando. E' l'ultima volta che dormirà in questa stanza. La vita d'ora in poi sarà diversa... E sarà bellissima.
Chiude la porta e inizia a  scendere le scale. Davanti a sè trova il padre. Il suo sguardo come sempre è rigido, ma Oscar, guardandolo attentamente, nota qualcosa di diverso... di innaturale nella figura sempre altezzosa del padre.
 
Si avvicinano, guardandosi negli occhi.
 
- Oscar... Qualche volta verrò a farvi visita. Andrè sarà bravissimo come sempre con quei cavalli, ma sarei curioso di vedere come vanno le cose...
 
Sottointeso... il voler vedere sua figlia finalmente felice.
 
- Ci vedremo presto... Almeno spero.
- Mph...
 
Appoggia la pipa in bocca... Allontanandosi.
 
- Buon viaggio Oscar... 
- Grazie Padre...
 
Lascia la stanza... Mentre Oscar lo guarda con affetto. 
Si dirige verso l'uscita, trovando le due carrozze pronte per il viaggio. Una che trasporta le valigie e l'altra  che invece tiene dentro lei la nonna e Andrè.
 
- Vieni cara... Tutto è pronto, possiamo andare.
 
Si avvicina a lui. Lasceranno la casa che li ha visti crescere... sfidarsi... Innamorarsi.
 
Si guardano occhi dentro occhi...
 
- Bambina è giunto il momento...
- Oscar la nonna è più esaltata di noi... Ahahahah...
- Smettila screanzato!... Ho solo voglia di partire cosichè posso subito sistemare la dimora, per poter avere tutto sotto i miei occhi.
- Siii... Nonna, ci credo.
 
Salgono sulla carrozza... Che parte veloce.
Oscar si gira guardando in lontananza, la grande casa.
Sente la mano destra di Andrè, prendere la sua. Alza lo sguardo, incontrando i suoi occhi, lucidi ed emozionati come i suoi.
 
*****
 
Il viaggio procede lentamente.La nonna si appisola, mentre i due ragazzi guardano fuori dal finestrino.

- Oscar...
- Si Andrè?...
 
Voltandosi verso di lui.
 
- Niente volevo solo guardarti.
- Oh... 
 
La nonna, senza farsene accogere, con il suo occhietto vispo li guarda con affetto. Ne hanno passate tante insieme e finalmente possono godere del loro amore.
Passano due giorni. Il viaggio tra varie fermate nelle locande di fortuna, per la notte ed il tempo incerto. E' finalmente arrivato a conclusione.
La carrozza si ferma di fronte alla grande casa. 
La porta si apre. Andrè scende per primo, aiuta la nonna a scendere anche lei. E' il turno di Oscar, porgendole la mano.
 
- Stai esagerando Andrè!...
- Tu dici?... Io non credo.
 
E' un via vai di gente... Cameriere indaffarate e la nonna al comando.
 
- L'ho sempre detto che il vero Generale in casa Jarjayes era lei.
- Hai ragione... Pure mio padre a volte ne  ha timore.
 
La nonna, sentendo le loro parole, si gira inbufalita.
 
- Forza!... Anche voi... Non siete qui in vacanza, forza... MUOVERSI!...
- Calmati nonna... stai calma!...
- IO SONO CALMA!...
- Ah se lo dici tu!... Chi sono io per contraddirti.
- Forza... andate!...
 
Passano  i giorni. Oscar è raggiante. A breve potrà sposare l'uomo che ama. Non si rende forse conto della fortuna che ha avuto. In altri contesti potevano scappare... essere separati dall'uomo o dalla morte. Oppure lei sarebbe andata in sposa a qualcun'altro, qualcuno come lei, del suo ceto... Ma la vita le ha dato un'occasione e non vuole sprecarla.
Mentre osserva il vaso di rose bianche, posizionate  sul tavolo della sua stanza da letto. Entra la nonna portando con sè, una cosa preziosa... che mai avrebbe pensato di vedere in vita sua.
 
- Bambina mia, è giunto il momento tanto atteso!... e non vedo l'ora...
 
Continua...
 
Angolino Orny
Eccomi... manca veramente pochissimo alla finitura di questa storia, e sono emozionata. Ringrazio vivamente chi mi segue e mi lascia un pensiero. Un abbraccio, Ornella.

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Capitolo 27
*** 27 ***


27




Una leggera brezza entra dentro la stanza dove riposa Oscar. Riposare...una parola grossa. Non ha dormito tutta la notte. I pensieri le affollavano la mente. Avrebbe sposato il suo uomo, dopo tanto aver penato e tante vicissitudini.


Si alza dal letto, spostando le coperte. Appoggia i piedi a terra, sentendo subito freddo. Si abbraccia avvicinandosi alla finestra, aprendola subito dopo.
Esce fuori, guardando l'alba di questo nuovo giorno.




Si gira verso la porta della camera, sentendo dei forti rumori al di fuori.
Bussano alla porta.

 
  • Avanti...
  • Bambina, ancora è presto. Il sole non è ancora alto.
  • Nonna, suppongo che sei alzata da molto tempo prima di me.
  • Si...ci sono molte cose da fare. Visto e considerato che siete sveglia, preparo la vasca per prepararvi.
  • Nonna...
  • Si...- girandosi e guardandola negli occhi
  • Vieni qui... Avvicinati...



Con un considerevole rumore di stoffa della sottogonna della nonna, si avvicina alla donna. Appena è accanto a lei, Oscar prende le mani tra le sue.


Si abbassa, inginocchiandosi mentre abbraccia la nonna. La sua testa appoggiata nel petto della nonna, come quando era bambina.

 
  • Oh tesoro... Era da tanto che non lo facevi.
  •  
  • Nonna... Sono cosi felice.
  • Lo sono anche io Bambina. Su...ora alzati, si farà tardi, devi prepararti.
  • Nonna...
  • Si... Si è alzato molto presto pure lui.
     
Oscar si alza, mentre con la mano destra le lascia una dolce carezza alla sua bambina.

 
  • Grazie...


Gli occhi si riempiono di lacrime, mentre guarda questa donna, diventata adulta. Anche se per lei resterà sempre una bambina.

 
  • Forza... si farà tardi...


Esce come un tornado...in un turbine di stoffa e seta.


Dopo aver fatto un bel bagno è giunto il momento della vestizione.


Guarda l'abito appeso davanti a sé ed è bellissimo.


Seduta davanti lo specchio, si guarda in viso. E' diversa. Il suo sguardo è diverso. E' luminosa...è viva.

 
  • E' giunto il momento di acconciare questi bei capelli...
  • No!... Lasciali così... Liberi...
  • Va bene. Niente forcine allora.




Passa il tempo...


Andrè... Impaziente l'attende all'altare. E' una piccola chiesetta, così diversa da quelle di Parigi. Ad attendere gli sposi, padre Pierre.

 
  • Figliolo... Vi vedo nervoso...
  • Padre sinceramente lo sono. Ho aspettato da tutta una vita questo momento e finalmente è arrivato.
  • Per caso avete pronta la poesia o la frase che dedicherete alla vostra sposa.
  • Ovviamente..


Cerca convulsamente nelle tasche della giacca...

 
  • Ah... Eccola. Tenga...
  • Oh...Ma è una bellissima frase di Shakespeare del “ Romeo e Giulietta”
  • Noi amiamo immensamente quella tragedia, la sentiamo affine a noi. A tutto ciò che abbiamo provato e penato.
  • Allora figliolo... A breve la vostra amata sarà qui.
     
La chiesa è abbellita di tante rose bianche, sono ovunque.
Andrè vede in lontananza Rosalie.

 
  • Oh caro Andrè... Non vedevo l'ora che tutto ciò accadesse. Sono così emozionata per voi...
  • Cara Rosalie... Sono così felice...
  • Andiamo Bernard... Accomodiamoci, a breve madamigella Oscar sarà qui.
     


L' emozione nell'aria è palpabile. Ad un tratto Andrè vede due figure entrare nella chiesetta. La loro sagoma è inconfondibile.


Madame Marguerite si avvicina ad Andrè prendendo le mani tra le sue. Si avvicina al viso dell'uomo, baciandogli le guance.

 
  • Caro Andrè... Sono sicura che renderai felice la mia Oscar... L' ho sempre saputo.
  • Grazie Madame...


Il padre di Oscar si avvicina a lui... Guardandolo dritto negli occhi.

 
  • Non dovevamo esserci oggi qui... Ma non posso fare un torto così grande alla donna che amo. Vi auguro la stessa felicità che ho avuto io.
  • Vi ringrazio immensamente...


Passano i minuti... Fino a quando non si sentono i rumori della carrozza.


La nonna... stupenda nel suo abito in seta color verde smeraldo, entra con fare trafilato in chiesa.


E' rossa in viso...

 
  • Andrè... Vieni qui, fatti dare un bacio. I tuoi genitori sarebbero così felici di vederti così...
  • Oh nonna... Cosi mi fai piangere.
  • No caro... Fai piangere la mia bambina, non ho mai riposto il mio mestolo. Uomo avvisato... mezzo salvato.


Si guardano negli occhi... Lasciandogli una lieve carezza.

 
  • Sii felice...


La musica inizia.... Entra lei.


Tutto è illuminato... Lei è luminosa. Lui si avvia verso di lei. Gli occhi non si lasciano un attimo.


L'abito semplice e bianco... I capelli sciolti. E' una visione.


Si prendono per mano, dirigendosi verso l'altare.

 
  • Il nostro caro Andrè vorrebbe leggere qualcosa alla sposa... Prego...



Andrè prende il foglietto e guardandola sempre negli occhi, inizia a leggere.




Con le ali dell'amore ho volato oltre le mura, perchè non si possono mettere limiti all'amore e ciò che amore vuole... Amore osa... Ti amo Oscar... con tutto il mio cuore”




Emozionata... Stringe la sua mano destra a quella di Andrè.


Il matrimonio è semplice e bello. All'uscita dalla chiesa tanti petali di rose bianche vengono lanciati verso gli sposi.


Un bacio a suggellare il loro amore e due passi di valzer, mentre i petali cadono giù.


L'amore è fatto di piccoli momenti e tanto cuore... E la loro vita sarà lunga e piena d'amore.




Fine


Angolino Orny


Finalmente sono riuscita a finire questa storia . Sono molto contenta che sia stata apprezzata da tanta gente, mi fate commuovere. A presto con altre storie. Mando un abbraccio a tutte/i... a chi mi segue da tempo e chi legge. A presto...


Ornella

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