La Pioggia, il Fuoco e la Farfalla

di AliceDeLore
(/viewuser.php?uid=1077772)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Pioggia di Apetheia ***
Capitolo 2: *** La Morte di Aletheia ***
Capitolo 3: *** Il Riflesso di Due Monadi ***



Capitolo 1
*** La Pioggia di Apetheia ***


 

La pioggia di Apatheia


Nella mia vita ho solo scritto canzoni,

fino ad ora la musica è stata l'unica cosa

capace di ridare il colore alle mie giornate,

eppure, ormai ho quasi dimenticato

cosa si prova ad emozionarsi per una melodia.

 

Nella testa non ho nient'altro che note vuote

e rime totalmente prive di calore.

 

Questa pioggia insistente ha lacerato il mio ombrello

entrando dritta nella mia mente e nel mio cuore.

 

La pioggia di Apatheia è piombata inesorabile su di me,

riempiendo la mia vita di noia e monotonia.

Sono stata ferma per troppo tempo,

osservando un mondo immutabile e privo di alcun significato.

 

Forse verrò mandata in prigione

per aver ucciso così tanti anni della mia vita

rimanendo a osservare senza mai espormi,

senza mai agire davvero.

 

Ma adesso sono stanca, sono stanca di stare ferma,

sono stanca di reggere questo ombrello

sotto questo dannato e maledetto temporale.

 

Voglio diventare me stessa,

voglio gettare l'ombrello

e iniziare a correre sotto la pioggia,

senza fermarmi neanche per un secondo

ad osservare il mondo che mi circonda.

 

Voglio girare e girare sotto l'acqua fredda di Apatheia

finché il sole non tornerà a splendere.

 

E allora si che finalmente il mondo avrà un colore...

e allora si che tutto tornerà a regalarmi un'emozione.

 

E la tremenda pioggia di Apatheia sparirà dalla mia vita

rendendo inutile quel piccolo ombrello rosa

che osavo portare con me ogni giorno.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La Morte di Aletheia ***


La morte di Aletheia


Nella danza infinita tra la luna e le stelle
una giovane terra venne alla luce
accolta dal calore del sole.


Il cielo sereno, i mari cristallini e incontaminati
lasciavano intravedere una bellezza sconosciuta
ma capace di lasciare ogni uomo senza fiato.


Noi piccoli insignificanti uomini eravamo solo passeggeri,
inutili spettatori di una natura incomprensibile
e per questo capace di farci emozionare.


La vita era semplice, quasi rudimentale,
eppure, l'uomo ha deciso che non bastava.
L'uomo ha deciso che voleva conoscere la Verità.


E fu in un giorno come tanti che un uomo
riuscì nell'impresa di ingannare gli dei
portando in questa piccola e giovane terra
il fuoco ardente di Aletheia.


La mano calda di Aletheia sfiorò il volto stanco
di quell'uomo e con voce rassicurante urlò al mondo:
Io sono Aletheia, temuta dagli dei per ciò che porto,
lei è frutto del mio fuoco, Verità è il suo nome...

...amatela tutti perché lei non amerà altrettanto voi!


Verità all'apparenza sembrava innocua.
Una piccola innocente bambina incapace di mentire
come avrebbe potuto distruggere la splendida Gaia?


Eppure, bastarono pochi semplici istanti per capire
la condanna che noi piccoli insignificanti uomini
abbiamo dovuto sopportare per mano di Verità.


Oh, dannata Aletheia! Come hai potuto distruggere
questo mondo innocente...
Oh, dannata Verità! Come hai potuto rendere
questa realtà così insignificante...


E fu l'innocenza perduta a spingere l'uomo
all'effimera vendetta: La morte di Aletheia.


Verità io ti ho amato e venerato,
ma d'ora in avanti per me non vali nulla.
Ho finalmente smesso di ascoltarti!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il Riflesso di Due Monadi ***


Il riflesso di due monadi


Vi capita mai di restare seduti a osservare
il mondo da un lato della vostra finestra?


Le mie giornate spesso sono tutte uguali,
che ci sia il sole o la pioggia,
che ci sia il vento oppure la quiete,
io resto immobile con la testa poggiata sul vetro
a osservare un mondo che
immobile proprio non ci sta stare.


E in quei momenti non riesco
proprio a esser lucida,
mi ritrovo catapultata in due realtà
ben distinte l'una dall'altra.

Da un lato il grigio che porta tristezza,
dall'altro lato il rosa che porta felicità.
Da un lato il paesaggio allegro e giocoso,
dall'altro lato il riflesso sbiadito del mio volto.



E più osservo l'esterno
più le domande si accumulano,
diventando ingombranti nella mia mente...
...tutto si confonde fino al punto
di non saper più distinguere il mio volto
da tutto il resto del mondo.


I pensieri volarono veloci per ore e ore
fino a quando il mio sguardo si posò incuriosito su di lei.
Una piccola e insignificante farfalla, 

metà grigia e metà rosa
come le due facce della realtà,
posatasi lì forse per cercare riparo
da un mondo ostile persino
per la più piccola delle creature.



"Oh, maestosa farfalla, perché ti sei posata qua?
Sei forse venuta qui per dirmi di non pensare?
Sei forse venuta fin qui per farmi capire che
al mondo c'è il bene e c'è il male?
Oh, maestosa farfalla, invidio la tua saggezza...
...invidio il tuo essere libera e spensierata."



E mentre io resto qui dall'altro lato del vetro,
iniziai a sognare d'essere libera un giorno.


Libera come una farfalla, libera proprio come te.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4071075