Tè al latte: una storia di Natale

di Sunnydafne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


L'orologio a led del forno segnava le 2.43 del mattino, il buio riempiva lo spazio nella casa, eccezion fatta per quel piccolo fascio di luce, le luminarie dell'albero che lampeggiavano ignare e dalla televisione accesa su un canale casuale, il volume basso, solo un ronzio di sottofondo, sovrastato in decibel dal pianto sconsolato di Kagome. La ragazza sedeva ai piedi del divano, la schiena appoggiata ad esso, una bottiglia di vino mollemente tenuta in mano. Le lacrime scorrevano in fiumi veloci sulle sue guance, i suoi occhi appannati guardavano senza vedere il televisore.

Erano passate poche ore dal momento in cui la vita di Kagome fece una brusca svolta.

Quella sera, vestita di tutto punto, era uscita per cena con il suo ragazzo, Natale era vicino e più che mai Kagome sperava che fosse il momento per un upgrade della loro relazione. Stava con Koga da ormai quasi due anni, stasera l'aveva invitata in un bel ristorante e Kagome già si era vista con un nuovo anello al dito. Mai si era sbagliata di più, il ristorante elegante era solo un'assicurazione per non avere scenate.

Era venuto fuori che in realtà Koga era fidanzato da quasi un anno, con una giovane demonessa lupo ereditiera, un matrimonio combinato, ma niente da cui lui si volesse sottrarre. Aveva avuto anche l'audacia di proporle di rimanere la sua amante, dato che si confessava innamorato di lei, ma l'amore era una cosa, gli interessi un'altra.

Kagome era disgustata e distrutta.

Così si era ritrovata ubriaca, in lacrime a guardare pubblicità senza senso in televisione, con il portatile aperto sulla pagina di un sito vacanze, prenotando un cottage all'ultimo minuto per le vacanze natalizie.



La luce del sole la svegliò lentamente dal suo semi coma etilico, il sapore di acido le inondava la bocca e gli occhi erano così appiccicosi che a fatica riusciva a sapararli. Il suo stomaco era in subbuglio, ricordandole le varie volte che aveva vomitato nelle ore precedenti.

“Non berrò mai più vino! ” mormorò in preda ai postumi della sbornia.

A fatica si alzò dal divano, dirigendosi verso la doccia.

Un ora dopo uscì dal bagno più fresca e profumata, non ancora in forma, ma molto meglio, niente che una giornata di sonno non avrebbe risolto.



Quando si svegliò nuovamente, il giorno aveva lasciato spazio alla notte, era ancora relativamente presto, ma a metà del mese di dicembre le giornate erano sempre più corte.

Kagome si sedette sul divano, con una tazza di ramen fumante in una mano e il cellulare nell'altra.

Aveva varie notifiche e si dedicò a quelle, e solo davanti all'email di conferma della prenotazione che si ricordò di aver fissato un soggiorno di due settimane, in partenza il giorno successivo, in montagna.

“oh, cavolo! ” sospirò tra sé, la prenotazione non era rimborsabile, e con il pagamento aveva praticamente dato fondo ai suoi già inesistenti risparmi. Lavorava come freelance per una rivista, quindi questo non sarebbe stato un problema, ma non trovava in sé la voglia e la motivazione per partire, cosa avrebbe fatto due settimana in montagna da sola? Non era neanche un tipo da neve, lei era più una persona da mare, non montagna. Comunque il danno ormai era fatto e Kagome non avrebbe buttato via così i suoi soldi, quindi con la poca forza che aveva, dopo aver mangiato, preparò le valigie.

Il check in era previsto per le 16 del giorno dopo, controllando il percorso sul navigatore, programmò la partenza per le 10 del mattino, il viaggio richiedeva 4 ore e 19 minuti, quindi aveva tutto il tempo per delle pause e arrivare presto. Davvero non voleva trovarsi a guidare in una zona montana sconosciuta al buio.



Avendo dormito tutto il giorno precedente Kagome si svegliò alle 6 del mattino, incapace di riprendere sonno.

Quindi dopo una colazione e un ultimo Chek up alle valige alle 7 era pronta per la partenza.

Il viaggio fu piacevole, si fermò più volte per fare degli spuntini e sgranchirsi le gambe. Alle 12 si fermò per il pranzo in un autogrill, niente di lusso, ma le concesse la possibilità di un pasto caldo. Era praticamente arrivata, quindi perse più tempo del dovuto, ma decise comunque di chiamare alla reception per sapere se ci fosse possibilità di un chekin anticipato. Per fortuna la receptionist e titolare scoprì, Sango, le disse che non c'era problema. Quindi ripartì senza esitazioni.

 

Trovare la sede del residence nel piccolo paesino fu semplice, anche se non era esattamente quello che Kagome si immaginava,in realtà era la residenza stessa di Sango e la sua famiglia, con una piccola zona dedicata alla reception subito all'entrata della casa.

“ciao” Kagome suonò il campanellino posto sul bancone.

“arrivo” sentì una voce femminile provenire dalla stanza accanto.

Poco dopo una donna, poco più grande di Kagome, fece il suo ingresso con un enorme sorriso “tu devi essere Kagome! Ciao sono Sango è un piacere conoscerti ”

Kagome si sentì subito messa a suo agio dalla donna e ricambiò il saluto e la presentazione.

“ho bisogno dei tuoi documenti per il. Chek in ” Chiese Sango in modo informale ma professionale.

Svolte le procedure del check in Sango tornò a Kagome i suoi documenti

“La casa è libera, appena ho saputo del tuo arrivo anticipato ho chiamato il mio assistente per andare a preparare la casa per il tuo arrivo, sai, il fuoco, la legna.. Questo genere di cose.. Comunque, hai il mio numero, per qualsiasi cosa non esitare a chiamare, qui” prese una cartina della zona “ci sono le indicazioni per raggiungere la baita, la strada è pulita in questo momento, ma stasera è prevista neve, quindi assicurati di essere attrezzata.. Oh e il frigo e la dispensa sono pieni come da tua lista”

“oh perfetto, grazie! È davvero un bel servizio che fate”

“beh, sai com'è, il paese è piccolo e per lo più sconosciuto, quindi è un servizio che diamo per fidelizzare i clienti, quindi mi aspetto che tornerai! ”

Non ne era sicura, ma non avrebbe escluso la cosa, forse con della compagnia. Scacciando i pensieri malinconici sorrise e prese la cartina, cercando di capire la strada, non era distante, solo qualche km più in alto nella montagna.

Arrivata alla baita si meravigliò della bellezza dell'edificio. La casetta le ricordava stranamente la casa di 'Biancaneve e i sette nani' tutta in legno, con finestrelle ad ogni parete. Dentro fu ancora più colpita dall'arredamento, rustico, ma elegante e femminile. Vagò per il piccolo spazio e le stanze, assorbendo ogni dettaglio, davvero un bel posto dove passare le vacanze, se solo avesse avuto qualcuno con cui condividerla. Fermando nuovamente i suoi pensieri, rabbrividì rendendosi conto in quel momento che non c'era nessun fuoco scoppiettante ad accoglierla.

“neanche il fuoco vuole farmi compagnia.. ” si riprese velocemente dal pensiero deprimente e decise di chiamare Sango,ma prima si accertò che nella lista della spesa ci fosse tutto, così da poter stare tranquilla.

Mentre apriva lo sportello della dispensa un rumore alla porta principale la fermò.

Il suo primo pensiero fu ladri, ma bandì subito il sospetto, chi, davvero, andrebbe così in alto in montagna per un furto. Il secondo pensiero fu animali selvatici, ma il borbottio e un'imprecazione ovattati la fecero ricredere sulla sua prima intuizione decisamente un ladro!

La prima reazione fu di panico, ma decise subito di darsi una svegliata, era sola in mezzo al nulla, nessuno l'avrebbe aiutata, quindi prendendo il primo oggetto contundente che trovo, una padella di medie dimensioni, si avvicinò alla porta con fare felino.

Aspettò silenziosamente dietro la porta che si aprì lentamente, il cuore le batteva furiosamente nel petto, la paura era molta, ma si trovava in quello stadio in cui dovevi scegliere tra lotta e fuga, e non aveva posto dove fuggire.

Appena lo spiraglio fu maggiore una figura si stagliò all'interno della cornice della porta. Kagome fu rapida e silenziosa, impugnando con entrambe le mani la padella la alzò sopra la sua testa e con tutte le forze che aveva colpì il bersaglio, la testa dell'intruso.

“che cazzo” fu l'esclamazione seguita dal rumore di ceppi di legno che cadevano per terra.

Kagome imperterrita accese la luce dell'ingresso e puntando la sua padella all'intruso cercò di essere intimidatoria. Non che lo fosse in realtà, si trovava davanti ad un demone di qualche tipo canino, se le orecchie erano un'indicazione, e per quanto avesse potere spirituale poteva benissimo sentire lo yuki potente provenire all'intruso.

“chi sei? Cosa vuoi da me? ” chiese cercando di mostrarsi sicura di sé

“che cazzo” ripeté lo sconosciuto “che diavolo ci fai qui minacciandomi con una padella come Rapunzel?! ”

Questa affermazione la fece congelare, che razza di ladro demoniaco guardava i film di animazione Disney?!

Cercò di non farsi distrarre, abbassare la guardia non era saggio.

“cosa vuoi? ”

“ fare il mio lavoro, principessa”

“Non chiamarmi principessa! E per la cronaca ti impedirò di rubare qualsiasi cosa.. Flynn.. Rider! ”

“cosa? ” la faccia stupita dell'intruso sarebbe stata buffa, ma non era il momento per tali pensieri “non sono qui per rubare! Devo accendere il camino e portarti la spesa, principessa! ”

“e perché dovrei crederti? Ti sei intrufolato qui! ”

“ho le chiavi” mostrò le suddette tintinnandole “vedi, principessa?! ”

Buon punto, penso Kagome, ma ancora non si sentiva rassicurata

“e come faccio a sapere che non le hai rubate?! ”

“che cazzo vero?! Ho letteralmente la legna e le buste della spesa, quale ladro porta la roba invece di prenderla?! ”

Un altro buon punto pensò Kagome iniziando ad abbassare la guardia

Mentre pensava a come comportarsi adesso, Kagome sentì borbottare qualcosa allo sconosciuto, non che avesse capito bene, ma di sicuro aveva capito il nome di Sango e qualcosa sulle sue figlie.

“cosa? ” gli chiese presa da un raptus di curiosità

“che?! Niente ” lo vide arrossire e voltare il viso dall'altra parte “stavo solo pensando ad alta voce, questa situazione è ridicola e ancora più ridicolo è il fatto che abbia visto le somiglianze con quello stupido cartone che mi hanno fatto vedere le figlie di Sango e Miroku ”

A questo Kagome si rilassò definitivamente e rise dell'assurdità in cui si trovava

“tsz” fu la risposta dello sconosciuto alla sua risatina

“ok, ok, forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato! ” abbassò l'arma improvvisata

“forse?” chiese indicandosi la testa contusa

“ok, ok, scusa! Ricominciamo da capo, va bene?! Io sono Kagome” tese la mano, pronta per la presentazione ufficiale e cordiale.

Lo sconosciuto le osservò la mano come se fosse la prima volta che ne vedeva una, non la afferrò, ma girò la testa dalla parte del muro borbottando qualcosa.

“come? ” chiese Kagome, abbassando la mano

“Inuyasha ” affermò lo sconosciuto che adesso aveva un nome, mentre si abbassava per recuperare i ceppi caduti precedentemente.

“beh, Inuyasha, grazie per avermi portato le provviste e scusa per.. ” gesticolò tra la padella nella sua mano e la sua testa “sai.. L'aggressione ”

“tsz” recuperò tutta la legna e si avvicinò al camino per sistemarla nell'apposito spazio. Tornò all'entrata e prese i sacchetti contenti del cibo subito fuori dalla cornice e chiuse la porta, mentre li lasciva per terra vicino ad essa. Kagome lo guardava muoversi per lo spazio, mentre tornò al camino e iniziò il fuoco.

“beh.. Metterò a posto la spesa” affermò lei in imbarazzo. 

Prese un sacchetto, che era decisamente più pesante di quanto pensasse e si avviò verso l’isola della cucina, lasciandolo lì, fece poi lo stesso con l'altro sacchetto.

Iniziò a sistemare la spesa, prima i cibi che andavano nel frigo, mente osservava con la coda dell'occhio lo sconosciuto, Inuyasha si ricordò, finire di accendere il fuoco. Il silenzio cominciava ad essere scomodo così Kagome decise di intavolare una conversazione.

“stavo per chiamare Sango quando sei arrivato, proprio per il fuoco, ero qui in cucina a controllare se ci fossero le scorte quando ho sentito il rumore alla porta.. Per quello avevo la padella, era la prima cosa che ho trovato! ”

“tsz” Kagome non si scoraggiò

“beh, vuoi una tazza di tè? Come il tè delle scuse?! ”

Inuyasha si alzò e si pulì le mani sui jeans logorati, gli occhi di Kagome non poterono non fissarsi sul fondoschiena ben delineato in essi, si era levato la giacca a vento per accendere il fuoco e nel suo abbigliamento comodo e casual poteva capire che l'uomo era ben fatto.

Inuyasha annuì con la testa e quindi inizio a scaldare l'acqua nel bollitore fornito nella cucina, mentre Inuyasha sistemava gli ultimi ceppi di legna non usati.

“come bevi il tè? Zucchero, miele o latte? ”

Inuyasha si voltò verso di lei con sguardo confuso

“latte? ” ripeté non sicuro

“sì latte, all'inglese, è il mio preferito! ”

“sei strana” afferma avvicinarsi all'isola 

Kagome si sentì lievemente offesa

“prima di giudicare, assaggialo! ” gli consegnò la sua tazza, appena sistemata.

Inuyasha afferrò la tazza con un gesto meccanico e se la portò al naso, sentendone il profumo dolce 

“latte e un pizzico di miele” lo informò Kagome orgogliosa.

Inuyasha la guardò stranito e si portò la tazza alle labbra. Non era bollente, ma solo leggermente caldo, dato che il latte era stato aggiunto freddo, rendendo la bevanda alla temperatura perfetta per essere gustato.

“È dolce” affermò

“certo, mi piace dolce” rispose Kagome mentre osservava Inuyasha prenderne un altro sorso “allora?! È buono, vero? ”

“Non è disgustoso come immaginavo” alzò le spalle, mentre si accomodava su uno sgabello dell'isola.

Kagome lo guardò con uno sbuffo “quindi come lo vuoi? ”

“berrò questo ormai ”

“ma non devi se non ti piace ”

“Non ho detto che non mi piace ”

Kagome rimase per un momento senza parole “sei strano” lo pungolò con la sua stessa frase

“tsz”

Un'altra risatina lasciò le labbra di Kagome mentre si preparava la tazza di tè

“Non sei uno che parla molto, no? ”

“e tu non sei una che sta molto zitta, no? ”

“ti hanno mai detto che è maleducazione rispondere a una domanda con un altra domanda? ”

“e a te? ”

Kagome lo guardò stranita, stava iniziando a farla innervosire, era come parlare con un muro, ma lo sguardo giocoso e il lieve sorriso sulle labbra di Inuyasha le fecero capire che stava solo giocando con lei.

“touché ” rispose invece tornando al tè

“vuoi dei biscotti insieme al tè? ” tirò fuori dal sacchetto ancora da sistemare una scatola di cookie con gocce di cioccolato, li sistemò su un piattino e li avvicinò ad Inuyasha. Lui la guardò e guardò i biscotti, silenziosamente si alzò dallo sgabello, e per un attimo Kagome pensò di averlo offeso in qualche modo, ma lo vide dirigersi verso il lavandino della cucina per lavarsi le mani e poi tornare a sedere, per poi prendere un biscotto e divorarlo in un sol morso.

Decidendo che il suo ospite era senza speranza Kagome prese l'altro sgabello e si sedette accanto a lui, sgranocchiando in silenzio il suo primo biscotto, mentre Inuyasha buttava giù già il terzo.

“ti piacciono? ” gli chiese Kagome più per spezzare il silenzio che per altro

“È la prima volta che li mangio” le rispose con la bocca ancora piena “ma non sono male”

“oddio, aspetta!!! ”

“cosa? ” la voce allarmata di Kagome fermò Inuyasha dalla masticazione del quarto biscotto

“il cioccolato!! ? Non ti fa male, vero? Ovviamente sei un demone di qualche forma canina.. Oddio, non ci avevo pensato!! ” il panico di Kagome fu interrotto dalla risata di Inuyasha

Kagome gli lanciò uno sguardo offeso

“scusa, scusa.. !” si ricompose e continuò “Prima di tutto, principessa, sono un mezzo demone cane, secondo non sono intollerante o allergico al cioccolato.. Solo preferisco i cibi salati di solito ”

“oh, ok.. Beh, ha senso, ti chiami letteralmente spirito canino! ” rilasciò una risatina imbarazzata “beh, peccato, avevo intenzione di vendicarmi dello spavento che mi hai dato, puntavo che ti facessero male! ” ridacchiò con una battuta di pessimo gusto.

“Non lo avresti fatto mai”

“perché mai, sei troppo forte per essere fregato da una donna?! ”

“no, il tuo odore, non ha malizia in esso”

“oh” fu tutto ciò che riuscì a rispondere.

Lui tornò a mangiare il suo quinto biscotto

“sei affamato? ”

“ho saltato il pranzo, troppe cose da fare”

“oh è colpa mia quindi?!!! Vuoi qualcos'altro? Posso farti un panino.. ” sia alzò per tornare al sacchetto “ho anche del ramen istantaneo se ti piace ”

Inuyasha la guardò stupito

“Non devi, non è colpa tua, succede quasi sempre nell'alta stagione ”

“beh, ma non è meno grave.. Su, scegli, panino o ramen? ”

“ramen, donna testarda! ”

“e ramen sia allora! ”

Si mise subito in moto per preparare un pranzo tardivo per il mezzo demone

“sei proprio strana, fattelo dire, principessa ”

“prima di tutto, smettila di chiamarmi principessa, sono Kagome, secondo non sono strana! ”

“beh, prima mi prendi a padellate in testa e poi mi prepari del cibo, questo per me è strano ”

“sono solo una persona gentile, non strana! ”

“e dimmi, persona gentile, da cosa scappi? ”

La domanda la fermò nei suoi movimenti

“Non scappo” rispose un po' troppo velocemente per essere vero

“hai prenotato un last minute da sola in mezzo al nulla e mi vuoi far credere che non stai scappando da nulla?! ”

“È tu invece, da cosa scappi?”

La faccia stupita di Inuyasha fu quasi esilarante, ma davvero Kagome si era chiesta cosa ci facesse qui. I demoni erano esseri potenti, sia per forza fisica che per forza politica, la maggior parte dei demoni superiori aveva fonti di guadagno ottenute da secoli e secoli di vita, quindi era raro trovarne uno che facesse il tutto fare. InuYasha aveva uno yuki troppo forte per essere un demone minore, probabilmente suo padre o sua madre, Kagome non sapeva ancora chi fosse la parte demoniaca, erano demoni dai grandi poteri, addirittura un dai yukai.

Inuyasha si riprese dal suo stupore e sbottò la sua risposta sotto forma di ringhio

“ti hanno mai detto che è maleducazione rispondere ad una domanda con una domanda? ”

Kagome capì che se voleva sedare la sua curiosità giornalistica avrebbe dovuto cambiare tattica, l'adulazione di solito funzionava benissimo.

“dicevo solo.. E che il tuo yuki è potente, più forte di molti demoni completi che conosco, quindi mi sembrava strano che non avessi che sò.. Un impero ai tuo piedi, difficile trovare qualcuno che ti superi.. Forse solo tuo padre o tua madre, chi era il demone nella relazione? ”

L'adulazione funzionò Inuyasha era troppo sbalordito per fare altro che rispondere automaticamente alla domanda

“mio padre.. ” mormorò

“quindi tuo padre, era cosa, un dai yukai, scommetterei? ”

“Tsz, è con questo? Rimango comunque un mezzo demone! ”

Kagome si rese conto di aver toccato un altro tasto dolente, certo, non era più un tabù avere figli mezzi demoni, ma ancora non erano pienamente accettati dalla società. Decise quindi di sviare leggermente l'argomento

“beh, mezzo demone o meno, sei forte molto più di tutti i demoni completi che conosco.. ”

“e tu, una miko, ha una pletora di amici demoni?! ”

“sì certo! Ti dirò di più, negli ultimi due anni sono uscita con un demone lupo, quindi so di che parlo! ”

“oh, ora capisco.. Quindi cosa, il sacco di pulci ti ha mollato a pochi giorni dal natale e sei scappata qui, giusto? ”

A Kagome non sfuggì l'abilità di Inuyasha di spostare il focus nuovamente su di lei, gli doveva i suoi complimenti per questo.

“ok, bene, mi hai mascherato! Sono la sfigata che è stata lasciata poco prima di natale da quello che pensava fosse quello giusto” face le virgolette aeree enfatizzando il concetto “e che invece era fidanzato da quasi un anno in un matrimonio combinato di convenienza”

“Non hai il suo odore addosso ”

“mi sono lavata, per tua informazione”

“che c'entra, non intendevo quello” arrossí di una sfumatura di rosso “non ha lasciato alcuna traccia odorosa su di te”

“cosa dovrebbe significare? ”

“per essere una che si vanta della vastità del suo gruppo di amici demoni non ne sai proprio niente! Vuol dire che non ne capisci assolutamente niente di demoni maschi, se fosse stato davvero quello giusto, e avesse avuto quel tipo di interesse per te, dopo due anni, come minimo avrebbe lasciato la sua impronta odorosa, sei stata illusa, o ti sei illusa tu stessa ”

Kagome accusò le parole come colpi fisici. Aveva tutto senso adesso, sapeva come funzionava la pretesa dell'odore per i demoni canini. Era una sorta di rivendicazione, come un anello di fidanzamento.

“beh, è come pretendi che lo sapessi, mica ho il tuo naso?!!! ” decise di accantonare il dolore e trasformarlo in rabbia, verso Koga, ma non avendo lui di fronte e alla fine si accontentò di un qualsiasi demone canino, ops, mezzo demone in questo caso, alla fine uno vale l'altro. Gli posò di fronte la tazza fumante di ramen con un paio di bacchette.

“stai calma, non sono io che ti ha preso in giro”

Un altro colpo per Kagome

“mi sembra che stai facendo bene la tua parte ”

“Non è mica colpa mia se sei stata ingenua! Quelli lì danno più valore al denaro che agli affetti”

“Non che tu sia meglio, ti accanisci contro di me in questo modo, sei fatto della stessa pasta in fondo ”

Si alzò dallo sgabello, sbattendo le bacchettone sul bancone, la sua voce divenne bassa e gutturale

“Non osare paragonarmi a quei demoni la fuori” sembrava proprio che avesse toccato un altro dente dolente o forse era lo stesso di prima

“beh, allora cerca di essere più empatico con me! Vieni qui e mi dici tutte queste cose, sono vere, ok, lo so, ma non devi sbattermele in faccia così ” senza il suo permesso i suoi occhi si annebbiarono, lacrime calde strabbocavano incurante di ogni tentativo di Kagome di fermarle.

“ok, ok, ” gesticolò in preda al panico Inuyasha “ma non piangere ”

“io non sto piangendo ” negò l'evidenza Kagome

“scusa, ti chiedo scusa, se questo ti fa sentire meglio, sono stato insensibile, hai ragione, ma non è che mi trovo spesso in queste situazioni.. ”

“stitico emotivo, giusto? Dovevo aspettarmelo” disse Kagome tirando su con il naso mentre si calmava

“hey?! ”

“sì certo, rientri pienamente nel modus operandi, vivi solo in mezzo al bosco, non ti piace chiacchierare, hai il tatto di uno scimmione.. ”

“hey, basta così! Prima di tutto chi ti ha detto che sono solo, solo perché vivo qui? ” a questo ricevette uno sguardo laterale dalla donna, ma continuo quasi imperturbato “e.. E .. non sono uno scimmione! ”

Kagome fece una risata

“Non ci credi neanche tu, dai! ”

“Tsz, ok certo, non sono abile nelle conversazioni, questo” fece un gesto nell'aria tra loro “è abbastanza ovvio! Ma non sono insensibile.. Non so solo quando tenere la bocca chiusa! ”

“Ok, ok, finisci il ramen prima che si freddi”

Inuyasha si sedette nuovamente e cominciò a mangiare.

“tu non mangi? ” le chiese

“ho mangiato più che a sufficienza prima di uscire dall'autostrada.. Ho cercato di perdere tempo, sennò sarei arrivata anche prima! ” fece una linguaccia scherzosa, alleggerendo di fatto l'aria tra loro .

Kagome si sedette al suo posto precedentemente lasciato vicino a InuYasha

“quindi Inuyasha, cosa si fa da queste parti per passare il tempo? ”

Lui la guardò con uno spaghetto che gli usciva dalla bocca, questo portò Kagome a un'allegra risata mentre gli passava dei tovaglioli.

“cosa? Perché mi guardi così? ” chiese lei al suo silenzio e allo sguardo stupito di Inuyasha

“mi stai davvero chiedendo cosa c'è da fare da queste parti?! ” al cenno affermativo continuò “sei seria?! Davvero! Kami! Apparte guardare la neve cadere non c'è molto da fare! Beh, c'è un impianto sciistico a circa 20 minuti da qui” alzò le spalle “il paese è caratteristico se vuoi fare una passeggiata.. Il marito di Sango ha un bar e c'è qualche negozietto.. È più o meno tutto”

“oh, beh.. È un posto per il relax.. ” annuì un po' sconsolata

Inuyasha la guardò in modo strano

“che? ”

“hai visto la pubblicità di questo posto? ”

“Emm.. Sì.. Ma la ricordo vagamente.. ” non aveva alcuna intenzione di dirgli che era ubriaca marcia e aveva prestato l'attenzione di una Mosca.

“Tsz, prettamente questo posto è per coppie.. Come dirtelo.. Insomma, non c'è praticamente niente da fare, sai.. Insomma.. È il posto ideale per le coppiette no?! ” Inuyasha arrissì, ma riuscì anche a lanciarle un mezzo occhiolino.

Kagome capì perfettamente quello che InuYasha le stava dicendo, certo, era finita in una località romantica per coppiette felici! O almeno questo era la solita clientela del posto. Arrossí anche lei all'insinuazione, quindi la gente qui in vacanza passava il suo tempo tra le lenzuola, ottimo!

Kagome si alzò imbarazzata, raccogliendo il ramen finito e buttandolo nel cesto

“bene, vorrà dire che recupererò le letture in sospeso ” fece un finto sorriso. Per fortuna la conversazione fu interrotta dal telefono di Inuyasha che iniziò a suonare.

“cosa Miroku? ” rispose in tono scontento al dispositivo

Kagome non sentiva l'altro lato della conversazione ma solo i frammenti di Inuyasha, ma cerco di distrarsi, e non essere impicciona, finendo di sistemare la spesa.

“sono al bungalow, ho portato la spesa e acceso il camino, pensavo di aver finito per la giornata ”

Kagome capì che era una telefonata di lavoro, probabilmente il marito di Sango.

“smettila, incarnazione devastata di un monaco! ”

Questo la fece sorridere e incuriosire su cosa fosse stato detto.

“finiscila, sì ci sarò, dammi il tempo di una doccia e arrivo” riattaccò senza salutare.

“beh, il lavoro chiama, sono di turno al bar ache stasera a quanto pare” era decisamente un tono scocciato.

“oh” Kagome sarebbe stata ipocrita se non avesse ammesso a sé stessa di esserne delusa, in fondo era l'unica compagnia che aveva, sì, era solo per quello.

“ok, beh.. Grazie per tutto e.. Scusa ancora per la padellata in testa”

“Non preoccuparti, principessa” le fece l'occhiolino mentre si alzava e si dirigeva verso il divano dove aveva lasciato la giacca a vento.

“mi chiamo, Kagome, ka-go-me!! ”

“ok, ok, non scaldarti! Ci vediamo allora Ka—go—me” si voltò finito la frase, per fortuna di Kagome, mancando la faccia arrossata che era sicura di sfoggiare. Il suo nome, sillabato dalla sua voce bassa e rombante le aveva sicuramente fatto qualcosa; cosa, non voleva neanche pensarci.

Si fermò alla soglia aprendola appena

“ah,”si frugo in tasca “se hai bisogno di qualcosa puoi chiamare direttamente me, tanto Sango e Miroku, manderebbe comunque me ” detto questo le porse un bigliettino da visita e uscì dalla porta.

Kagome si allontanò dalla porta guardando il biglietto da visita. Era semplice color crema con scritto nome, numero di telefono e ragione sociale del residence.

Inuyasha Taisho

 3********* 

residence Hiraikotsu

 

“taisho.. Taisho?? Non mi sembra nuovo.. È come se lo ricordassi, ma non so.. Comunque.. ” sospirò lasciando il bigliettino sulla cornice del caminetto scoppiettante.

Guardò fuori dalla finestra, la luce cominciava a calare e i primi fiocchi di neve iniziavano la loro discesa. Il panorama era fiabesco con i suoi colori aranciati dovuti al tramonto. Kagome poteva solo rimanere incantata da tanta bellezza. 




Note:

 

anzitutto vi do il benvenuto nella mia storia di Natale. 

Avevo tutto un altro progetto, un altra storia e soprattutto l'obiettivo di una One shot. Ovviamente ho fallito in tutto! Ho avuto un'illuminazione dell'ultimo minuto e dovevo dargli vita, quindi ho accantonato la prima idea e iniziato a scrivere questa.. Che viene fuori essere più lunga, almeno 3 capitoli. Ho discusso con Kagome allungo su questa cosa, ma ahimè, sapete quanto può essere testarda! Quando c'è da fare si fa e basta!! Parole sue, non mie! 😂😂😂

 

Scherzi apparte, la mia mente lavora a mille al minuto, sfortunatamente non posso reggere questi ritmi fisicamente, tra bambine malate e io influenzata, impegni vari, il tempo è stato veramente poco e la storia richiedeva sempre di più! Comunque, carico il primo capitolo, che spero vi sia piaciuto, il secondo è già pronto e lo pubblicherò entro venerdì, il terzo, che sto scrivendo al momento, settimana prossima. 

Quindi perdonatemi qualche svista eventuale 😜😅

 

Quindi vi anticipo i miei auguri di Natale, ma ci sentiamo sicuramente prima. 

Sunnydafne 



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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


La mattina dopo si risvegliò lentamente, con il cinguettio degli uccellini fuori dalla finestra. Immaginò che in primavera questo posto fosse davvero una cartolina.

Si stiracchiò pigramente, assaporando il tepore delle coperte sul suo corpo, la sera precedente era crollata dopo un pasto veloce e un doccia, la giornata era stata stancante ed era iniziata molto presto.

Dopo essersi alzata guardò fuori dalla finestra, aveva nevicato abbondantemente nella nottata e la stradina che portava alla baita era imbiancata e immacolata, per fortuna si era attrezzata per la macchina e comunque non aveva intenzione di uscire quel giorno. Decisa ad oziare il più possibile e limitare pensieri nocivi si dedicò a uno dei suoi passatempi preferiti, ovviamente andando in vacanza da sola, si era ben organizzata portando con sé un paio di libri, qualche rivista e soprattutto il suo manoscritto. Poco originale, ma come la maggior parte dei giornalisti aveva la passione per la scrittura ed un romanzo incompiuto nel cassetto. Quindi si mise a lavoro sul suo portatile tirando fuori tutti i suoi appunti.

Passò diverse ore a lavorare lentamente e con poca ispirazione, a metà mattinata si concesse una pausa, stava per mettere sul fuoco del latte per farsi una cioccolata calda quando notò che aveva smesso di nevicare. Pensò brevemente al fatto che il vialetto sarebbe stato coperto di neve e che sarebbe stato un bene spalarla un po' prima che nevicasse nuovamente. Spegnendo il fuoco decise che avrebbe bevuto la bevanda calda dopo aver pulito il vialetto. Aveva notato nel portico una pala, sicuramente apposita per questo lavoro.

Si imbaccuccò il meglio che potete, è si diresse verso la porta, che aprì risoluta.

Il suo stupore fu molto quando vide suddetta pala tra le mani di un certo hanyou dai capelli argento, intento a fare il lavoro che si era prefissata.

“Inuyasha?! ” una sola parola con una domanda che il mezzo demone sembrò cogliere

“pulisco il vialetto ”

“questo lo vedo, stavo per farlo.. ”

“vuoi rubarmi il lavoro, cittadina? ”

“no, certo che no, aspetta.. Vuol dire che lo fai per tutti? ”

“più o meno” alzò le spalle con nonchalance

“cosa vuol dire?”

“avvolte dei clienti non vogliono essere disturbati, sai... ” lasciò la frase incompiuta, ma era logico dove volesse arrivare

“oh, sì, ovvio” mormorò Kagome

“sei qui da molto? Potevi bussare .. Non ti avevo sentito.. ”

“Non è molto.. ”

“ma se hai quasi finito!”

“mezzo demone, ricordi! ”

Kagome capì cosa intendeva

“deve essere estremamente comodo!”

“cosa? Essere mezzo demone o averne uno che lavoro per te? ”

“suppongo entrambi, ma pensavo più al fatto di esserlo, sai, fare poca o nulla fatica per lavori pesanti.. Deve essere bello! ”

“tsz”

Calò il silenzio, per Kagome, che era abituata alle chiacchiere era una sensazione strana non trovare imbarazzanti questi silenzi. Solo guardare lui che finiva di lavorare, come se fosse una cosa quotidiana.

“oh, dato che hai quasi finito, se non hai da fare, ti va una cioccolata calda, stavo per prepararne una.. Se hai tempo per una pausa, cioè.. ” aveva iniziato la domanda sicura di sé, ma mentre la poneva si era accorta di quanto potesse sembrare disperata di compagnia, o peggio una pazza stalker.

Un sorrisetto increspò il volto di Inuyasha che si era fermato nel lavoro per vedere Kagome nel panico.

“È una buona idea, qualcosa di caldo in cui infilarsi è sempre piacevole”

Kagome non sapeva se era la sua mente ad essere diventata improvvisamente maliziosa o se InuYasha avesse effettivamente voluto creare un doppio senso. Nel dubbio fece finta di niente, si girò ed entrò in casa, lasciando la porta accostata.

 

Con una cioccolata fumante in mano il duo si trovava impacciatamente seduto sul divano l'uno all'estremità più lontana dell'altra.

Kagome, sempre pronta a fare chiacchiere decise di rompere il silenzio

“quindi, adesso devi andare a pulire gli altri vialetti? ”

“no, eri l'ultima, in realtà per stamattina ho finito. ”

“oh, bene.. Quindi.. Miroku e Sango.. sembrano carini”

“Non userei questo aggettivo per nessuno dei due”

“allora quale aggettivo useresti? ”

“Sango, è spaventosa per un essere umano.. E Miroku?! Perverso.. Impiccione.. Rompiscatole.. Scegli tu! ”

Una risata lasciò le labbra di Kagome

“ok, ok.. Ho capito il tipo.. E invece tu? Se dovessi descriverti con un aggettivo, quale sarebbe? ”

“io?? Non so.. Forte ”

“beh, penso di sì, ma intendevo qualcosa caratteriale, non fisico”

“non so.. So cosa non sono però : gentile, paziente e amante delle chiacchiere"

“ok, ho capito.. Scorbutico! ”

“hey! ”

“l'hai detto praticamente tu! ”

“sì certo! E tu? Apparte chiacchierona ovviamente ”

“oh, uno solo?? È difficile .. Empatica! ”

“pff, è una stronzata! ”

“cosa! Non lo sono secondo te?! ”

“Non posso saperlo, ma dubito fortemente che al mondo ci sia qualcuno che riesca veramente a mettersi nei panni di qualcun'altro, l'umanità è egoista! Oh, anche i demoni non scordiamoci ”

Kagome capì di essersi scontrata nuovamente con un punto dolente. Chissà cosa nasconde dentro di sé? Pensò Kagome. Si era già fatta una sua idea: ragazzo maltrattato dalla vita per la sua eredità, isolato dal mondo e emotivamente stitico.

Sorseggiò la sua cioccolata e Inuyasha fece lo stesso.

“beh, penso che un genitore non potrebbe mai essere insensibile verso i figli, quindi la tua teoria ha una falla. Mia madre darebbe la vita per me e mio fratello. Non pensi? ”

“Non saprei, i miei genitori sono morti quando ero piccolo” ahia, Kagome si rese conto che le sue conversazioni con questo ragazzo toccavano sempre argomenti delicati, ma come faceva? Si era sempre reputata una persona sensibile e attenta, come può fallire così miseramente con lui!

“mi spiace, anche mio padre è morto quando ero piccola”

Inuyasha non rispose, svuotò la sua tazza e si alzò.

“beh, grazie per la cioccolata ”

“oh, vai già via” di nuovo, Kagome avrebbe preferito continuare questa conversazione. Era estremamente curiosa nel sapere cosa celasse, cosa nascondesse nel suo animo. Pensava che fosse una persona molto interessante e piena di mille sfaccettature.

“ho delle commissioni.. Personali.. ”

“oh sì certo.. Beh, grazie ”

Così uscì.



Il giorno dopo era la vigilia di Natale, Kagome pensava di essersela cavata bene dalla rottura ad ora, ma l'incantesimo fu spezzato dalla telefonata con sua madre.

Non aveva avuto il coraggio di dirle di Koga, così aveva lasciato intendere di essere lì con lui. Conclusa la telefonata non solo aveva buttato sale su una ferita aperta, ma aveva aggiunto il senso di colpa per la bugia. Questo, unito alla solitudine del luogo, la portò ad una piena crisi di pianto. Pianse tutto il giorno e parte della notte. 

La mattina di Natale si svegliò con gli occhi gonfi e una scorta infinita di lacrime che continuavano a riversarsi dai suoi occhi.

“quanto posso essere patetica?! Sola e appena stata scaricata per Natale..” questi e altri pensieri simili riempivano la sua mente e le sue labbra.

Verso tardo pomeriggio, dopo un breve pisolino sul divano davanti al fuoco, qualcosa la colpì: la fame.

Non aveva praticamente mangiato niente in quelle ore di autocommiserazione e agonia, ma era troppo stanca emotivamente parlando e fisicamente spossata per cucinare, e si rifiutò di mangiare altri spaghetti istantanei per il cenone di Natale. Suppose e sperò che nel paesino ci fosse un ristorante o qualcosa di simile dove mangiare un pasto caldo.

Dopo una doccia e un cambio d'abito si sentiva quasi di nuovo un essere umano.

Parcheggiò la macchina in quella che capì essere la piazza cittadina, erano quasi le 18 e notò a malincuore che le vetrine erano quasi tutte buie.

Si avvicinò ad un insegna luminosa.

Il buco nero

Questo era il nome.

Non prometteva molto, ma fuori un cartellone indicava varie pietanze e bevande.

Quindi entrò.

Era una via di mezzo tra un bar e un pub, al momento era piuttosto tranquillo, solo un gruppo di ragazzi sedeva in un tavolo ridendo e scherzando, scambiandosi regali di Natale.

Il bancone era lungo e con vari sgabelli per sedersi, nessuno era dietro di esso, ma Kagome pensò che il barista fosse dietro la porta che si trovava nella vicinanza del bancone, con l'insegna cucina.

Kagome decise di sedersi al bancone, come in ogni film che aveva visto, chi andava solo in un bar prendeva posto lì, sperando che proprio come nei film non risultasse patetica e sola, cosa che comunque era.

Seduta notò il cartello che diceva che il giorno di Natale il bar chiudeva alle 19.30, quindi sarebbe restato aperto per poco più di un altra ora. Sospirò. Aveva giusto il tempo di un boccone.

Non ci volle molto che la porta della cucina si aprisse, lo stupore di Kagome fu enorme quando ne uscì una figura che conosceva, distinguibili su un milione i capelli bianchi e le orecchie da cucciolo.

“Kagome! ”

“Inuyasha.. Che ci fai qui? ”

“lavoro?! Tu, piuttosto, che ci fai qui a quest'ora? ”

“io.. Io.. ” Kagome nervosamente si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro, sperava vivamente di sembrare meglio di come si sentiva “avevo voglia di un pasto cucinato da qualcun'altro ”

“capisco, quindi cosa ti va? La cucina chiude tra mezz'ora ”

“oh, cosa posso prendere? ”

“c'è del ramen di pollo e dell'oden se vuoi qualcosa di tradizionale, sennò ci sono diversi panini ” indicò con il dito una lavagna dietro il bancone con il menù.

“oh, dell'oden sarebbe fantastico ”

“bene, lo dico al cuoco, torno subito”

Il mezzo demone aprì la porta, rimanendo sulla soglia urlò al cuoco “Shippo, prepara una ciotola di oden”

Tornò al bancone, di fronte a Kagome, la guardava, rimanendo in silenzio, con uno sguardo che Kagome non riusciva a decifrare.

“Emm.. Quindi.. Passato le feste a lavorare, eh? ”

“Tsz, ieri e oggi solo qui, ho dato il cambio ad Hacimon che è andato a far visita alla famiglia ”

“carino da parte tua farlo”

“È il mio lavoro.. Quindi cosa ti preparo da bere? ”

“Non so.. Avrei sia voglia di qualcosa di caldo, ma anche qualcosa di lievemente alcolico.. ”

“ok, c'è l'ho! ”

In silenzio si mise a lavorare su un cocktail sotto gli occhi stupiti di Kagome, esisteva qualcosa del genere?!

Pochi minuti dopo gli presentò un bicchierone di una bevanda nera con un mucchio di panna sulla cima.

“cos'è? ”

“Irish coffee, alcolico, ma non troppo, e caldo”

“wow, non l'avevo mai visto prima”

“bevilo ”

Kagome annuì e si portò il bicchiere alle labbra, assaporò il dolce della panna con l'amaro del caffè, il tutto seguito da un sottofondo di un sapore alcolico che non riconosceva. Non che fosse un'esperta. Era buono, ben bilanciato tra il dolce e l'amaro. Lo adorava. Pensò vagamente che InuYasha forse l'avesse inquadrata bene, o forse era solo un caso.

“È buonissimo! ”

“bene”

Il suono d'un campanello fece muovere Inuyasha verso la cucina.

Tornò poco dopo con una ciotola fumante che posò davanti a Kagome dove aveva precedentemente posizionato una tovaglietta e le bacchette.

Mangiò con gusto, il piatto era gustoso e caldo, un toccasana per il corpo e l'anima, mentre InuYasha fu chiamato dai ragazzi al tavolo che ordinarono l'ultimo giro di bevute prima della chiusura.

Kagome era persa nei suoi pensieri, gustandosi il pasto quando Inuyasha tornò al bancone e le parlò

“allora, ti piace l’oden? ”

“oh, sì, è delizioso.. Fai i miei complimenti allo chef! ”

“oh, ha già l'ego troppo grosso! ”

Una voce ovattata dalla porta si sentì lievemente alle orecchie di Kagome, anche se era certa che InuYasha avesse sentito benissimo il — ti ho sentito, stupido! - Che il mezzo demone ignorò completamente.

Kagome trattenne una risatina, che nascoste prontamente dietro il bicchiere, il pasto era finito ed era calda e sazia.

Inuyasha sparecchiò e si allontanò per portare i piatti in cucina. Sentì bofonchiare i due dietro alla porta, ma non riuscì a captare neanche una parola.

Pochi minuti dopo Inuyasha tornò al bancone, Kagome guardò l'ora, mancava mezz'ora alla chiusura.

Kagome si sentiva a suo agio, la mente vagava e, nel modo strano in cui vanno i pensieri, la sua mente tornò al loro primo incontro, sorrise al ricordo di sé stessa con la padella stile Rapunzel. Ricordando il film di animazione e si ricordò anche della scena della locanda, dove tutti iniziarono a cantare in stile Disney, sarebbe stato buffo vedere Inuyasha cantare in quel modo.

“quale è il tuo sogno? ” sbottò Kagome, la sua linea di pensieri l'aveva portata a quella domanda

“cosa? ” Inuyasha, ovviamente ignaro del percorso dei pensieri della ragazza, non capì una domanda del genere di punto in bianco.

Quindi Kagome spiegò

“no, niente, è stupido.. pensavo solo che quando ci siamo incontrati la prima volta mi hai paragonato a Rapunzel, e in quel film dopo si trovano in una locanda, non proprio come questa, ma sai.. Il concetto di base è simile, quindi da qui la mia domanda come in Rapunzel, quale è il tuo sogno, ma lascia stare, non devi rispondere. ”

Lui annuì e alzò le spalle

“Non penso di averne comunque uno, mi basta quel che ho, una vita semplice ”

“davvero non c'è niente che vorresti?”

“no, e tu, principessa? ”

“oh beh.. Ci sono molte cose, cose stupide tipo un aumento o una casa più grande, ma il mio vero sogno è.. ” chiuse la bocca di scatto, gli occhi di Kagome si intristirono, Inuyasha notò subito il cambiamento e le chiese cosa le fosse successo, ma Kagome non aveva il coraggio di finire la frase. Il suo sogno era una famiglia felice, come la sua di origine, ma anche con un padre presente per i figli. Sì, questo era il suo sogno, avere la famiglia completa e unita. Ma era stata appena scaricata e il suo sogno frantumato.

“Kagome? Hey mi rispondi?! ” il silenzio della ragazza durò qualche minuto. Cercò di ricomporsi e sembrare meno patetica di quello che era in realtà.

“oh, scusa, niente di che, il mio sogno è avere una famiglia un giorno, niente di ché.. ” cercò di sviare l'attenzione da sé quindi continuò con la prima cosa che le venne in mente “beh, tra un po' devi chiudere” sorseggiò la bevuta “programmi per dopo? ” si pentì subito della domanda, sembrava forse una proposta di qualche tipo? Era così disperata? Non era sua intenzione!! Voleva solo cambiare discorso!! Come poteva essere così imbranata con Inuyasha?!??!!

“in effetti sì, Miroku e Sango mi hanno costretto ad accettare il loro invito a cena! Stupidi testardi! ”

Un sorriso sincero abbellì le labbra di Kagome

“oh, è molto dolce da parte loro, ti reputano parte della famiglia ”

“Tsz, raccattano solo i solitari, anche Shippo sarà lì, anche lui è orfano e non ha una famiglia con cui passare il Natale ”

“mi spiace per lui.. Ma penso che una famiglia in realtà c'è l'abbia, no?! È anche tu! Cos'è in fondo la famiglia se non persone che ti dedicano il loro tempo e non ti lasciano solo??!! ”

“tsz” le gote di Inuyasha si colorirono, ma non negò né ribatte in nessun modo. Kagome la prese come una piccola vittoria.

“beh, che ne dici di unirti a noi, sono sicuro ne sarebbero felici, più spirito natalizio o una cosa del genere.. ”

“Non potrei mai imbucarmi a casa loro senza invito.. ”

Inuyasha alzò gli occhi al cielo e prese il telefono.

“hey Sango, metti un piatto in più, va bene se porto Kagome? sai la ragazza del 4”

Kagome non sentì la risposta, un po' perché non aveva le capacità uditive, un po' perché era troppo mortificata e imbarazzata.

Inuyasha finì di parlare e Kagome non badò alle sue chiacchiere, ma si accorse della sua mano che le passava il dispositivo e il suo sguardo di vittoria sul volto.

“ora hai un invito ufficiale” mormorò mentre le passava il telefono

“ciao ” la voce di Kagome era piccola e incerta

“Kagome, cara, ” le disse Sango “sarebbe davvero bello se venissi anche tu stasera! Sono sotto numero, ci sono solo uomini a questa cena e non ho decisamente voglia di una serata di gara al testosterone, dai dimmi che vieni, fallo per me! ” Beh, messa così pensò Kagome

“o.. Ok, certo, grazie, a dopo”

Riattaccò e consegnò l'apparecchio al proprietario.

“grazie ” mormorò Kagome

“Tsz, figurati, almeno Sango potrà fare chiacchiere da donna, invece di lamentarsi di noi tutto il tempo! ”

Kagome sorrise, erano davvero tutti molto carini con lei.

“oh, cielo! ”

“cosa? ”

“È tardi!”

Inuyasha guardò l'ora, mancava 10 minuti alla chiusura

“cosa?! È presto, la carrozza torna zucca a mezzanotte principessa, hai tempo ”

Kagome si fermò nei suoi momenti in preda al panico quando sentì InuYasha!

“davvero?! Ti hanno fatto vedere anche cenerentola le figlie di Sango e Miroku ”

“Tsz, non ne parlare.. Hanno una scorta infinita di dvd di ogni genere! ”

“carino”. E sì, l'immagine di Inuyasha che guardava cartoni con due bambine era fin troppo adorabile “comunque, no, non è quello il problema.. Non ho dei regali!! Almeno per le bambine!!! Dimmi che c'è un posto dove posso prendere qualcosa?! ” chiese speranzosa.

“beh, c'è il minimarket aperto, qualcosa c'è, ma non c'è n'è bisogno, davvero, fidati di me in questo, non si aspettano niente”

“ma voglio, sono così carini con me, dai, dimmi quanto di devo che faccio una corsa lì ”

“lascia fare, offre la casa”

“ma, no, insisto”

“sei petulante principessa, vai, sennò il minimarket chiude ”

“ok, solo perché è un'emergenza, grazie, ti sono debitrice. ”

Uscì di corsa e voltò verso il minimarket poche porte più in giù nella piazza.



La cena andò bene, e anche i suoi regali furono accolti con stupore e apprezzamento.

Aveva preso due libri di fiabe Disney per quelle bimbe che scoprì essere gemelle, pensò che anche senza sapere l'età e quindi se fossero capaci di leggere loro stesse sarebbero andati bene, qualcuno li avrebbe letti per loro. Per i genitori prese una cesta con frutta e dolciumi vari, neutro e sempre ben accettato da tutti. Prese anche un pensierino per Shippo, non lo aveva neanche visto, ma aveva cucinato un oden buonissimo e si meritava qualcosa, quindi gli prese una tazza natalizia. Perse un po' più di tempo per scegliere il regalo per Inuyasha, per quanto scorbutico era stato sempre gentile con lei e aveva deciso di portarla alla festa di Natale per non lasciarla sola, lo sapevano entrambi, anche se non era stato detto. Quindi scelse per lui una collana con perline nere, distanziate ogni cinque da perle dalla forma di zanna. Sembrava come lui, armoniosa, ma con qualche angolo duro.

Uscita dal minimarket trovò InuYasha che l'aspettava davanti alla sua macchina. L'aveva aspettata, anche se camuffò il suo gesto gentile con un semplice ti saresti persa per strada.

Mangiarono e scherzarono, l'atmosfera era pacifica e calda, sembrava che si conoscessero da sempre ed era stato davvero rinfrescante per Kagome.

Le bambine furono messe a letto dopo aver scartato i regali e mangiato il dolce, erano contente e molto soddisfatte dei loro doni portati da Babbo Natale.

Kagome non si stupì più di tanto del loro attaccamento allo zio Inu, erano state arrampicate su di lui per la maggior parte del tempo e anche se lui sbuffava e si lamentava non aveva mai detto o fatto veramente niente per allontanarle.

Era dolce, in modo scontroso, ma decisamente affettuoso.

Ebbe la possibilità di conoscere meglio Sango, e come aveva già intuito dal loro primo incontro, era una donna da ammirare e con la quale era certa sarebbe diventata molto amica, se abitassero più vicine, ovviamente.

Anche Miroku era simpatico, intelligente e arguto, aveva sempre le parole giuste per tutti gli argomenti, ma soprattutto Kagome adorava il modo in cui interagiva con il mezzo demone. C'era rispetto e un'amicizia profonda tra i due, anche se battibeccavano e si prendevano in giro a vicenda.

Shippo si dimostrò un giovane ragazzo dolce e simpatico, sempre con la voglia di scherzare e giocare.

Erano un bel gruppo di amici e Kagome fu accolta tra loro a braccia aperte. Si sentì rilassata e la sua tristezza sembrava allontanarsi dalle sue spalle.

Quella sera tornò a casa, seguita dalla jeep di Inuyasha - era di strada le disse - con il cuore più leggero e l'anima più speranzosa.




Note 

Eccoci al secondo capitolo, spero sia stata per voi una lettura piacevole. 

La storia in realtà avrà 4 capitoli, non i 3 che avevo preventivato, ma l'ultimo si era notevolmente allungato e ho preferito dividerlo. È quasi completato quindi aggiornerò la prossima settimana. 

Buon Natale a tutti 🎄🎄🎄



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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


La settimana passò velocemente, dopo la prima ricaduta nel pianto e nella disperazione Kagome riuscì a trovare la forza di tornare lentamente a sé stessa.

La cena di Natale, in compagnia dei suoi nuovi amici, l'aveva aiutata in più di un modo.

Era passata un paio di volte da Sango durante la settimana, fermandosi a chiacchierare e sorseggiare del tè. Tra le due donne si instaurò un rapporto di reciproca fiducia e comprensione. Sango non era mai riuscita veramente a relazionarsi con le donne del paese, cosa che invece trovò stranamente facile con la ragazza di città. 

Aveva visto Inuyasha diverse volte in quel lasso di tempo, le portava la legna e si assicurava che fosse al caldo e che non le mancasse niente nella dispensa.

Aveva parlato anche un paio di volte con Miroku e Shippo al bar quando si era fermata per una colazione o un pranzo veloce. Entrambi erano amichevoli e sinceramente attenti nelle conversazioni, Kagome si sentiva stranamente a suo agio con entrambi, mentalmente paragonata le loro chiacchierate con quelle con suo fratello Sota. 

 

In quei giorni passeggiava molto, i boschi erano incantevoli e la neve affascinante e rilassante. 

Kagome aveva piacevolmente scoperto che la solitudine era soltanto uno stato mentale, non era sola perché non aveva persone intorno, era sola perché si era rinchiusa in una sorta di guscio che le impediva di vedere il mondo. Passeggiando tra i boschi si rese conto che era circondata dalla vita, sia animale che vegetale, e improvvisamente non si sentì più sola.

 

La seconda e ultima settimana di vacanza iniziò con Inuyasha che si presentò alla sua porta di prima mattina, era l'ultimo giorno dell'anno e aveva iniziato a nevicare di nuovo.

“Inuyasha, ciao! ” lo salutò alla porta, era effettivamente la prima volta che lui le bussava, di solito era lei che lo intercettava dalla finestra e usciva fuori.

“ciao” aveva le guance tinte di rosso e sapeva per certo che non era per il freddo

“c'è qualcosa che non va? ”

“no, tutto apposto, senti.. Io.. ”

“sì? ”

“abbiamo organizzato una festa privata al bar di Miroku per stasera e quindi vieni, ti vengo a prendere alle 19, nevica troppo per una cittadina ” così dicendo si voltò e tornò alla jeep.

Kagome rimase alla porta per qualche minuto prima di riprendersi.

Le aveva appena chiesto di uscire? Ci leggeva troppo, forse nuovamente non voleva lasciarla sola, sì, sicuramente era così.

Chiuse la porta e si girò per la baita. Beh, una festa privata, pensò, cosa intendeva? Era elegante? perché se così fosse non aveva niente da mettere.. Aveva solo portato tute e abbigliamento comodo e caldo, non pensava di essere invitata ad una festa di capodanno.

Si vergognava troppo a telefonare a InuYasha, quindi prese la macchina, anche se un po' impaurita, stava davvero nevicando molto.

Arrivò a casa di Sango e le spiegò il suo dilemma. La prima reazione di Sango fu di ridere, una bella e grassa risata, non di lei, ma a spese di Inuyasha, quell'imbranato e maldestro, parole di Sango, non di Kagome, ma poteva sicuramente concordare.

“comunque” iniziò Sango “sappi che la festa è tutta un'idea di Inuyasha, e il ché è decisamente strano ” le fece un occhiolino “di solito, per capodanno, non vuole neanche venire a cena da noi e si rintana a casa sua, dice che siamo troppo vicino alla piazza e i ragazzini fanno troppi botti per le sue orecchie sensibili ”

“oh.. Davvero?! .. Che dolce!! .. Quindi, cosa dovrei mettere? ”

“oh, non preoccuparti, siamo praticamente solo noi, giusto qualche altro amico, ma poca gente. Niente di sofisticato, tranquilla, ma.. Fatti carina” un altro occhiolino “se ne hai bisogno c'è un negozietto in piazza, ha cose carine e prezzi modici, anche il vestito che metterò io lo presi lì ”

Kagome arrossí, Sango stava insinuando, ripetutamente, che InuYasha avesse un interesse celato per lei, giusto? Non poteva aver ragione, Sango si sbagliava e di grosso, Inuyasha era solo gentile con lei perché l'aveva vista in difficoltà emotiva. Tutto qui. E a lei non batteva il cuore più velocemente al pensiero, no, lei aveva chiuso con gli uomini, aveva appena raggiunto la famosa e ambita pace dei sensi, no? Giusto!

Carica dei consigli di Sango andò al negozio, non aveva con sé alcun tipo di vestito più carino, e non voleva far brutta figura e sotto vestirsi. Solo per quello, non aveva alcun motivo per voler impressionare Inuyasha. Giusto!

Il negozietto era piccolo ma ben fornito e la commessa gentile e disponibile. Provò quattro vestiti ed optò per uno semplice, di una tonalità di rosso intenso, lungo fino alle ginocchia con la gonna svasata. Semplice ma di buon gusto. Si sentiva a suo agio e carina.



Kagome si sentiva ansiosa e nervosa, era quasi pronta e l'orario di arrivo di Inuyasha era imminente, si dedicò agli ultimi ritocchi mentre si chiedeva come sarebbe stata questa serata. Non sapeva davvero cosa aspettarsi, soprattutto da Inuyasha.

Un rumore alla porta la distrasse dai suoi pensieri. Era il momento. Disinvolta, o almeno cercava di esserlo, Kagome aprì la porta e rimase a bocca aperta.

Inuyasha era affascinante nel suo cappotto doppiopetto, aperto, dal quale poteva vedere sotto un maglione rosso vivo e un paio di jeans scuri.

“stai benissimo! ” sbottò Kagome senza pensare

“Emm.. Grazie, anche tu.. ” Inuyasha era imbarazzato, distogliendo ripetutamente lo sguardo da lei “sei pronta? ”

“oh, sì, certo, lasciami prendere il cappotto e la borsa.”

 Non aveva veramente un cappotto più elegante, ma il piumino nero sarebbe andato bene, stessa cosa per la borsa, la sua semplice borsa da tutti i giorni avrebbe fatto il suo lavoro. Doveva accontentarsi di ciò che aveva.

Salì sulla jeep di Inuyasha, profumava di nuovo ed era pulita.

”adoro l'odore delle macchine nuove, l'hai presa da poco? “

”solo qualche mese, quella vecchia mi ha abbandonato quest'estate “

Kagome annuì, per un momento non sapeva come rispondere, quindi optò per semplice chiacchiere.

”mi hai stupito stamattina, non mi aspettavo di ricevere un invito per stasera, non ero organizzata per un evento, sicché sono andata a fare un po' di shopping.. È carino il negozio e anche la commessa, molto disponibile “

"Sì, Shiori è molto carina“ un moto di gelosia l'assalì, ma accantonò la sensazione fuori luogo e scomoda.

”anche lei è un mezzo demone, giusto? “

”già, l'hai notato?! Mezzo demone pipistrello. Qui è un pó un rifugiò per i rinnegati della società, forse non lo hai visto, ma anche il farmacista è un mezzo demone cavallo“

”oh, davvero?! È come siete finiti tutti qui? O sei di qui? Non te l'ho mai chiesto“

”nessuno di noi tre è nato qui, in realtà neanche Miroku, solo Sango è nata e cresciuta qui con la sua famiglia.“

”e quindi da dove vieni? “

”Tokyo”

“davvero?! Anche io! E da quanto manchi da Tokyo? ”

“ts, sono qui da più di 10 anni, mi sono trasferito che ero un ragazzino praticamente ”

“e come sei finito qui?”

“lavoro estivo, Sango cercava un tutto fare per la sua prima stagione estiva, trovai l'annuncio su un sito.. E poi sono rimasto”

“quindi lavori qui d'apertura? ”

"Già, è come casa” Kagome percepì una nota di malinconia nella voce di InuYasha, ma decise di lasciar perdere, non voleva appesantire la serata.

Arrivarono al bar in 15 minuti, stava nevicando copiosamente e Kagome era felice di non dover guidare con questo tempo.

Entrarono ed il calore del posto era ben accolto. Erano già tutti presenti, oltre a chi già conosceva, riconobbe la commessa del negozio, Shiori, e un demone enorme che Kagome capì essere il mezzo demone di cui Inuyasha le aveva parlato, in più un paio di giovani umani che Kagome non aveva mai visto, ma capì essere imparentati in qualche modo con Sango. 

Sango e Miroku la vennero subito ad accoglierla, seguiti da Shippo; le bambine, le spiegò Sango, erano a casa della loro vicina, una signora che era per loro come una nonna, Kaede, per la notte.

La festa era allegra, musica e pietanze in abbondanza, e la spensieratezza era ovunque tra i partecipanti. Stranamente Kagome, anche se circondata per lo più da sconosciuti, non si sentiva esclusa o estranea, tutti erano estremamente gentili e inclusivi con lei, che non faceva parte del loro piccolo mondo.

Inuyasha raramente lasciava il suo fianco, come una guardia del corpo le stava intorno senza essere invasivo, mentre lei socializzava e parlava con tutti. Raramente lui si univa alle conversazioni, ma le girava sempre intorno. Era sia rassicurante che confortante per Kagome.

La mezzanotte si avvicinava, i tavoli erano stati accantonati per creare una piccola zona ballo, dove Kagome si tuffò volentieri. Era liberatorio e rigenerante, lasciare le inibizioni e le barriere mentali per dare sfogo ai semplici movimenti del corpo. Quello fu l'unico momento in cui InuYasha non era con lei, per sua delusione, avrebbe voluto ballare con lui.

Si ritrovò invece a ballare con Sango, il loro rapporto sembrava sempre più solido e a Kagome sarebbe davvero dispiaciuto non averla più in torno una volta tornata a casa, ma in fondo era l'era delle comunicazioni, bastava uno smartphone e tutti erano raggiungibili.

“Inuyasha non balla? ” chiese Kagome a Sango cercando di farsi sentire sopra la musica

“cosa? Chi, Inuyasha? Non credo di averglielo mai visto fare, ora che ci penso è la prima volta che lo vedo in un ambiente del genere.. ”

“oh.. L’ho anche perso di vista.. ”

“beh, perché non lo cerchi e lo fai ballare? Mancano 20 minuti alla mezzanotte! Conoscendolo finirebbe per essere in bagno in quel momento pur di non essere nel mezzo del caos, ma forse se glielo chiedi tu.. ”

“Non penso di avere tutta questa influenza su di lui ”

“ah, non puoi mai sapere il potere di un bel paio di occhi”

Kagome non capì a cosa si riferiva, Inuyasha le aveva detto qualcosa? La stava forse prendendo in giro?

Forse leggeva troppo in questo.

Comunque decise di cercare Inuyasha, in fondo le sarebbe dispiaciuto non potergli augurare buon anno alla mezzanotte, era lì grazie a lui in fondo, sarebbe stato maleducato, giusto? Giusto.

Uscì dalla pista da ballo improvvisata, alla ricerca del mezzo demone. Non riuscì a trovarlo nella piccola sala, non si sentiva a suo agio ad andare a controllare in bagno e in cucina, quindi decise di optare per una sbirciatina all'esterno.

Uscì senza il giubbotto, decisione di cui si pentì immediatamente appena varcata la soglia, ma almeno era stata ripagata dal compimento del suo obiettivo, Inuyasha era lì, appoggiato al muro a guardare la neve cadere.

“ quando dicevi che qui c'era solo da guardare la neve non scherzavi più di tanto! ”

“cosa ci fai qui fuori senza cappotto!? Sei pazza! Torna dentro o ti ammalerai e poi dovrò fare il doppio del lavoro per portarti le medicine ” sempre il solito scontroso, pensò Kagome, ma come sempre nascondeva genuina preoccupazione.

“sì, sì, ma vieni anche tu, mancano 10 minuti alla mezzanotte! Non vorrai perderti il countdown. ”

“Tsz! ” fu la sua unica risposta ma seguì Kagome all'interno quando lei gli prese la mano e lo trascinò dentro.

Kagome lo portò in mezzo alla pista da ballo, ormai tutti i presenti erano riuniti lì, mentre Miroku distribuiva flute e bottiglie di spumante. Dette due bicchieri a Kagome, indicando che uno era per Inuyasha mentre a lui dette una bottiglia.

Miroku mormorò qualcosa all'orecchio di Inuyasha che ovviamente non capì, ma che doveva essere qualcosa di imbarazzante dato che InuYasha arrossí furiosamente e lo scacciò in malo modo, mentre Miroku se la rideva allegramente.

Kagome stava per commentare la scenetta quando fu interrotta dalla voce di Sango, salita sul bancone, mentre Shippo abbassava leggermente la musica.

“mancano solo 2 minuti alla mezzanotte, siete pronti? ”

Un sì generico si alzò da tutti i presenti.

“avete tutti i bicchieri e le bottiglie? ”

Un altro coro di sì

Il tempo sembrò volare e si trovarono tutti, a parte un inu hanyu a fare il conto alla rovescia.

“10 — 9 —8— 7—6—5—4—3—2—1

BUON ANNO!! ”

Strillavano Tutti contemporaneamente. Il suono dei tappi delle bottigliette riempì l'area, anche Inuyasha al suo fianco aprì senza difficoltà la bevanda. Si girò verso Kagome e riempì i calici.

Kagome sorridendogli lo ringraziò e si avvicinò per un bacino sulla guancia per augurio, anche lui si avvicinò, ma si ritrovarono in quella situazione imbarazzante dove non sai quale gota puntare ed inevitabilmente ti ritrovi quasi a colpire la bocca dell'altro, baciandosi di fatto sull'angolo della bocca. Imbarazzante pensò Kagome arrossita, ma anche il mezzo demone non era da meno, il quale pur di non guardare la ragazza negli occhi cercò qualcun'altro al quale riempire il bicchiere.

Il momento di imbarazzo passò velocemente dato che entrambi furono trascinati in una serie di auguri che sembrava infinita.

 

La serata fu estremamente piacevole per tutti i partecipanti, molti avevano bevuto più del dovuto e anche Kagome aveva bevuto qualche bicchierino, era allegra ma non brilla.

Quando la maggior parte delle persone iniziò a lasciare la festa Kagome guardò verso Inuyasha che stava aiutando Miroku a ripulire il caos, decisa a ricambiare la gentilezza di quelle persone prese un sacco di spazzatura e iniziò a ripulire i tavoli.

Finito di sistemare il locale e lasciato nel miglior modo possibile per la tarda serata anche loro decisero di tornare alle proprie abitazioni.

 

Il viaggio di ritorno nella jeep di Inuyasha fu piena delle chiacchiere divertite di Kagome, commentando le persone che aveva conosciuto quella sera.

La neve scendeva ancora fitta e inarrestabile quando arrivarono alla baita di Kagome.

“resta a casa domani, oggi.. come lo vuoi chiamare ”

“perché? ”

“nevicherà ancora per molte ore, le strade sono pericolose”

“ok, certo, rimarrò al caldo davanti al camino.. O a letto, probabilmente dormirò tutto il giorno, era davvero da molto che non facevo così tardi, tu non lavori vero?”

“no, sono libero, anche il bar è chiuso, ma sentirò se Miroku ha bisogno per finire di pulire ”

“beh, se avete bisogno di una mano..”

“che ti ho appena detto?! ”

“ok, ok, non mi muoverò! Grazie di tutto Inuyasha, buona notte ”

“notte”

Kagome scese velocemente, senza cadere, ed entrò nella baita.

Dormì praticamente per tutta la giornata, godendosi il relax e il calore. Nevicò per la maggior parte della ore diurne e per gran parte della notte.

La mattina seguente Kagome si svegliò con il mondo ancora più bianco, ma aveva smesso di nevicare. Era presto e si godette la vista dell'alba, raramente si svegliava a quell'ora e in quel luogo l'alba era veramente magica.

Dopo una colazione abbondante Kagome tornò al suo portatile, rilesse le ultime righe scritte e cercò un idea per proseguire da lì, ma niente, la sua mente non riusciva a trovare un pensiero sul suo manoscritto, ma vagava e rivagava su un certo mezzo demone dai capelli argentati.

Chiuse il file e aprì un nuovo documento. Una nuova idea le balzò in mente, e iniziò a scrivere e scrisse e scrisse per la maggior parte della giornata.

A metà pomeriggio stanca di digitare pensò di prendere una boccata d'aria. Coperta con il suo piumino, guanti, sciarpa e cappello chiuse la porta e uscì per passeggiare come sua abitudine tra i boschi intorno. Aveva portato con sé uno zainetto con un termos con tè caldo, avrebbe trovato un bel posto dove sorseggiarlo e gustarsi il panorama, aveva intenzione di arrivare in cima alla montagna, non era molto più in su e aveva calcolato che con una mezz'oretta di cammino sarebbe arrivata in vetta. La neve era ancora soffice e i piedi affondavano leggermente ad ogni passo, era faticoso camminare, ma dopo due giorni di ozio era un bel cambiamento. 

Sicuramente la sua previsione era stata troppo rosea, non aveva calcolato la pendenza e la neve pesante sui suoi piedi, impiegò poco più di un ora, ma raggiunse la vetta, con il fiato corto e le gambe doloranti e grande soddisfazione.

Dalla cima il panorama della vallata sottostante era mozzafiato, Kagome era incantata e meravigliata, ma non c'era un punto libero dove sedersi, la neve ricopriva tutto, ma era testarda e spazzolò e ripulì alla meno peggio una roccia rialzata, abbastanza grande per farla sedere comodamente. Finito il lavoro si sedette e si godette il suo meritato tè al latte caldo con alcuni biscotti.

Non passò molto che Kagome notò qualcosa che non aveva calcolato, il sole cominciava la sua discesa, il tramonto era vicino e non sarebbe arrivata alla baita in tempo prima dell'arrivo della notte. Con fretta e panico richiuse lo zaino e iniziò la sua discesa.

Il buio cominciava a filtrare tra gli alberi, Kagome affrettò il suo passo il più possibile, ma la neve rendeva il tutto molto più complicato, maledicendo la sua stupidità tirò fuori il telefono, ma si trovava in un punto dove non aveva linea

“fantastico! ”

Decise quindi di scendere ancora un po' e controllare di nuovo, per fortuna aveva carica a sufficienza e quando cominciava ad avere difficoltà visive accese la torcia.

Il freddo cominciava a essere opprimente, i raggi del sole che fino a poco prima la scaldavano, ormai erano stati sostituiti dai pallidi raggi della luna, freddi e poco luminosi.

Cominciò a farsi prendere dal panico, era sola in mezzo al bosco al buio, e pensava di essersi pure persa, era difficile riconoscere i propri passi di notte.

Per sua fortuna arrivò in un punto dove il cellulare trovò la linea, aveva salvato il numero di Inuyasha dopo natale, e ringraziò la sé del passato recente di averlo fatto, chi meglio di lui poteva tirarla fuori di lì.

Il dispositivo squillò per un paio di volte prima di ricevere risposta.

“oh, grazie al cielo Inuyasha ”

“Kagome, cosa succede? ”

“Non ti arrabbiare, ma ho deciso di arrivare in vetta alla montagna ma ho calcolato male i tempi e ora sono qui in mezzo al bosco e non riesco a trovare la strada”

Sentì Inuyasha trattenere un ringhio e sospirare frustrato

“ok, continua a muoverti, scendi ovunque, l'importante è che non stai ferma, rischieresti il congelamento, io arrivò, ti rintraccerò il prima possibile”

Riattaccò, Kagome si sentì sia sollevata che imbarazzata, era davvero stata una stupida. Fece come le disse Inuyasha, camminando senza meta, con il solo obiettivo di scendere la montagna.

Inuyasha per sua fortuna non impiegò molto a rintracciarla e trovarla, il freddo ormai le era entrato nelle osse, batteva i denti e ogni forza aveva lasciato il suo corpo. Appena sentì la voce di InuYasha chiamarla in mezzo al buio l'adrenalina che la mandava avanti si ritirò e perse anche le ultime forze, svenendo praticamente tra le braccia del mezzo demone appena fu abbastanza vicino.

“tu sei pazza! ” le urlò in faccia

“io.. Io.. Mi dispiace ” disse con le lacrime agli occhi mentre lui la tirava su e la prendeva in collo per riportarla a casa.

“Tsz, ormai sei al sicuro.. Cosa?! adesso avevi voglia di una rivisitazione di cappuccetto rosso?! ” la battuta calmò Kagome che rilasciò una risatina, insieme a tutta la sua paura e ansia.

“grazie Inuyasha ”

“Non parlarne, adesso andiamo al caldo, e non addormenti ”

“ma sono così stanca ”

“lo so, ma è pericoloso, aspetta di arrivare a casa”

Inuyasha corse il più velocemente possibile con il suo carico senza sballottarlo troppo.

Arrivò in tempo record, aprendo la porta con più forza del dovuto. Kagome era semi cosciente e la lasciò sul divano, dopo averla coperta con il plaid lì posato, per riavviare il fuoco del camino. Corse in bagno e aprì l'acqua nella vasca, tornò di corsa da Kagome, le levò la coperta e la prese nuovamente in braccio, portandola in bagno e mettendola delicatamente nella vasca piena solo a metà, mente la lasciava riempire.

Ci volle poco, Kagome riacquistò colore e lentamente divenne più vigile.

“Inuyasha? ” disse tranquillamente nella vasca appena lui chiuse l'acqua

Lui rispose solo con un mormorio

“mi hai messo a bagno con tutti i vestiti? Scarponi compresi?? ”

“dovevo scaldarti e velocemente, scusa per l'inconveniente ” disse scontroso

“grazie ” fu la risposta di lei assonnata mentre chiudeva gli occhi “mi hai salvato la vita”

“Non eri così lontana, probabilmente ci saresti arrivata anche da sola, ma hai fatto bene a chiamarmi”

Fu lei questa volta a mormorare il suo assenso

“ti sei scaldata? Dovresti levarti questi vestiti bagnati e metterti qualcosa di caldo”

“sì un po'.. ” cerco lentamente di alzarsi e Inuyasha la aiutò a non perdere equilibrio.

Coprendola con l'asciugamano che trovò, InuYasha si accucciò per levarle le scarpe. Kagome fece i movimenti che lui indicava e si trovò presto scalza e nuovamente in braccio al mezzo demone.

“ti bagnerai così ” sottolineo lei

“ts, mi asciugherò velocemente davanti al camino ”

La portò in camera e la lasciò in piedi davanti al letto

“Beh, cambiati, io.. Io.. Controllo il fuoco e ti preparo un tè caldo”

“ok grazie ”

Kagome si mise il suo pigiama in pile, non esattamente la cosa più sexy e sicuramente l'ultima in cui avrebbe voluto farsi vedere da lui, ma era la cosa più calda e soffice che aveva. Vestita e pettinata, perse un po' di tempo ad asciugarsi i capelli con il phon, il calore dell'apparecchio una dolce carezza per la sua testa raffreddata.

Tornata in soggiorno vide Inuyasha sul divano con una tazza tra le mani e un'altra sul tavolino davanti a lui

Si accomodò al suo fianco, abbastanza vicino da condividere il calore corporeo, lui la circondò immediatamente con il plaid e le mise la tazza tra le mani

“grazie ”

“pensa a scaldarti” fu la sua risposta brusca

Kagome sorseggiò la bevanda sentendosi scaldare dall'interno. L'aveva preparata come piaceva a lei, latte e miele. Alzò i piedi sopra il divano, mettendoli sotto di sé, si sentivano ancora freddi e intorpiditi. Rilasciò un sospiro, cominciava a sentirsi a suo agio, era stranamente confortante, essere lì seduta ad ammirare il fuoco scoppiettante al fianco di Inuyasha.

"Quindi, cappuccetto rosso, cosa ci facevi nel bosco? La mamma non ti aveva avvertito che è pericoloso? ”

“prima di tutto, smettila di paragonarmi a qualche personaggio a caso delle fiabe, secondo, te l'avevo detto, volevo arrivare in cima, ma ho calcolato male i tempi e la notte mi ha sorpreso ”

“imbranata! Potevi chiamarmi e sarei venuto con te se volevi così tanto avventurarti! ”

“.. Non ci ho neanche pensato.. Non volevo comunque disturbarti, ma alla fine l'ho fatto lo stesso.. Hai ragione, sono imbranata, da quando sono qui ti ho solo caricato di lavoro extra ”

“smettila di piangerti addosso, non hai fatto niente di tutto ciò! E poi.. Poi.. Quello che ho fatto l'ho fatto di mia spontanea volontà, non mi hai mai chiesto niente prima”

“beh, questo è vero, ma sei stato sempre attento alle mie necessità, anche se non dovevi, anche adesso.. Forse avevi altro da fare stasera.. ”

“oh, ma stai un po' zitta! Anzi, hai ancora un po' di ramen? ”

Kagome annuì “sì è nel secondo sportello in alto ”

Lui si alzò e iniziò subito la preparazione di due tazze di ramen.

Cenarono in un silenzio confortevole, entrambi riscaldati e a proprio agio.

Ripulito la cena Inuyasha annunciò la sua partenza

“beh, torno a casa, tu sei apposto? ”

“sì.. Certo.. ” Kagome era un po' rattristata

Si avviarono insieme alla porta, Kagome ancora infagottata nella coperta.

“grazie davvero Inuyasha, di tutto ” tirò fuori una mano e gli toccò il braccio, lui osservò la mano femminile mentre lei si alzò in punta di piedi per dargli un piccolo bacio sulla guancia, che questa volta prese in pieno e con soddisfazione.

L'Hanyou arrossí ma accetto il dolce gesto.

“Emm.. Io.. Devo andare”

“buona notte Inuyasha ”

“buona notte ”



Note 

Spero che il vostro Natale sia stato felice e pieno di serenità. 

Qui un altro capito, capodanno! Il nuovo anno porterà per i nostri eroi novità? 

Lo scopriremo nel prossimo, e ultimo, capitolo. 

 

Happy new year!!! Vi auguro un 2024 felice e sereno! 

 

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Un abbraccio e Buon anno!!! 🎆🎇



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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Le vacanze erano giunte al termine, oggi sarebbe stato il suo ultimo giorno, aveva già scambiato con Sango i contanti e le promesse di sentirsi, ma si sarebbero comunque riviste la mattina dopo per il Check out.

Kagome si sentiva stranamente triste, lasciare quel posto magico si sarebbe dimostrato più commovente di quello che avrebbe mai pensato, soprattutto considerando con quale animo era arrivata in quel luogo. Ma come in una clinica, quelle due settimane, avevano curato il suo cuore spezzato e la sua autostima distrutta.

Quella mattina sentì InuYasha fuori a consegnare la legna, lasciandola come sempre nel deposito esterno. Uscì con la coperta sulle spalle e si fece coraggio, si era ripromessa di ringraziare il mezzo demone in uno dei pochi modi in cui poteva. InuYasha stava scendendo dalla macchina, un sacchetto di provviste in mano, mentre lei usciva di casa cinguettando il suo buon giorno.

“buon giorno InuYasha ”

“Non ti sembra un po' troppa roba per un solo giorno? ” chiese indicando la spesa nelle sue mani.

“lo sarebbe se fossi sola a cena stasera”

“oh.. Hai ospiti? ” la interrogò lui con un tono un po' rattristato

“sì, certo, se accetti di venire.. ” Kagome stava nervosamente giocherellando con la coperta “volevo invitarti ad una cena, per ringraziarti di sai, tutto” rise nervosamente

“io? ”

“sì, tu.. Se vuoi.. Volevo farti del ramen fatto in casa.. Io.. ”

“sì, ok.. Ci.. Ci sono”

“grandioso” Kagome prese il sacchetto dalle sue mani sorridendo “ti aspetto per le 18,ok?”

“ok” Inuyasha sembrava stupito e impacciato mentre saliva nella sua jeep.

Kagome allegra e soddisfatta rientrò nella baita, riordinando la spesa e tornando al suo nuovo romanzo, il lavoro procedeva alla grande secondo lei. Era questo, il suo capolavoro personale.

Preparare il ramen da zero era una procedura lunga, impiegò la maggior parte del pomeriggio. Alle 17, quasi al termine del lavoro, spense i fornelli e andò a farsi una doccia, decidendo di finire la cottura all'ora di cena.

InuYasha arrivò puntuale, ben vestito e sfoggiando al collo la collana che Kagome gli aveva regalato. Le sembrò un gesto carino da parte sua, anche se non l'avesse più rimessa era un pensiero dolce metterla quella sera. Portò con sé anche un dolce che Kagome apprezzò e adorò.

La cena fu tranquilla, condita da una conversazione serena e amichevole, anche se nell'aria si poteva percepire una piccola tensione tra i due, ma Kagome scacciò il pensiero, in fondo era l'ultima volta che si sarebbero visti.

“quindi.. ” iniziò Inuyasha, finito il dolce, in un raro slancio estroverso “domani tornerai alla tua vita di sempre.. ”

"Beh, non proprio, ho bisogno di fare diversi cambiamenti, adesso sono single in fondo, quindi le mie abitudini saranno diverse.. Beh, poco male, mi ha fatto bene questa vacanza e sono piena di energie per farlo! ”

“brava, questo è lo spirito! ”

“e tu? Ora che le vacanze sono finite avrai meno lavoro da queste parti”

“beh, sì, anche se comunque c'è sempre una manutenzione regolare da seguire”

“certo, immagino.. Non vai mai in vacanza? Non torni mai a Tokyo? ”

“abito in un posto di vacanza, non ne sento la necessità, e non ho niente a Tokyo per cui tornare.. ”

Kagome avrebbe voluto fare mille domande, tipo se non avesse altri parenti in vita, o se solo non avesse delle tombe da visitare in città, ma decise di rimanere in silenzio, in fondo non era nessuno per entrare così in profondità nella sua vita privata.

“vuoi ancora dolce? ” chiese per cambiare discorso

“no grazie, sono apposto ”

“ok allora caffè o tè? ”

Inuyasha annuì preferendo del tè.

Lo sorseggiarono sul divano, davanti al fuoco scoppiettante.

“sai” inizio Kagome dopo un sospiro rilassato “mi mancherà il camino, ne avrei sempre voluto uno, ma in un appartamento è praticamente impossibile ”

“È sicuramente piacevole ”

“già, appena potrò permettermelo avrò una casa con il camino, ho deciso”

“bene, ma in città dovrai risparmiare un bel po' per averne uno”

“oh, guastafeste, sognare non costa nulla! ”

“giusto, principessa ”

“uffa, ancora con questo nomignolo! Come devo dirtelo, chiamami Kagome, ka — go —me! ”

“Non ti scaldare Ka — go —me” il tono di Inuyasha si abbassò notevolmente mentre si avvicinava, faccia a faccia con lei, mentre le sillabava il suo nome in modo erotico.

Kagome non fu in grado di trattenere il brivido che la percorse. Guardò Inuyasha negli occhi, mentre lui ricambiava il suo sguardo con occhi fusi d'oro, non gli aveva mai visto quell'espressione, non lo aveva mai visto guardarla con tanta intensità.

“Inu.. Yasha ” mormorò lei, incapace di staccare lo sguardo da lui

I due si avvicinavano sempre più l'uno a l'altro, come se fossero i due poli opposti di una calamita.

Sospirarono l'uno sulle labbra dell'altro, mente i loro occhi si chiudevano, il bacio che si scambiarono fu tenero e impacciato all'inizio, ma lui prese subito il controllo, portandolo al livello successivo sfiorando le sue labbra con la lingua. Kagome rabbrividì e aprì le labbra per toccare la lingua maschile con la sua.

Quando si staccarono Kagome impiegò un attimo di più a riaprire gli occhi. Il bacio era stato così diverso da quelli che aveva avuto con Koga, era meschino fare un paragone, ma questo sembrava più dolce, più commovente, Kagome aveva quasi voglia di piangere da quanta intensità aveva sentito.

Quando finalmente riaprì gli occhi Inuyasha la stava già osservando con uno sguardo dolce, le accarezzò una guancia e lei si appoggiò al suo tocco.

“era un po' che volevo farlo” le confessò lui in tono pacato “ma domani mattina te ne andrai, quindi è meglio che ora me ne torni a casa, prima di fare qualcosa di cui mi pentirei”

“e se io volessi che rimanessi ancora un po'? ”

Lui negò con la testa mentre si allontanava da lei e si alzava sospirando

“Non porterebbe niente di buono, tu ti sei anche appena lasciata e io.. Beh, sono io, un montanaro.. quindi me ne tornerò alla mia vita di sempre, meglio farlo adesso che domani”

Kagome sapeva che aveva ragione, ma ciò non bastava a levare il sapore amaro dell'insoddisfazione, ma Kagome annuì e si alzò per accompagnarlo alla porta.

Inuyasha si mise la giacca a vento, mentre Kagome giocherellava imbarazzata con le dita, c'erano molte cose che avrebbe voluto dire, ma non aveva parole.

“grazie Inuyasha, te l'ho già detto molto, ma davvero, sei stato veramente carino con me.. E anche gli altri ovviamente, ma tu.. Tu mi hai dato molto più di quanto mi sarei aspettata, mi hai aiutato in più di un modo.. E quindi, grazie davvero, non lo dimenticherò mai! ”

“tsz” Inuyasha arrossí, ma con un gesto veloce prese Kagome tra le braccia e l'abbraccio, posando un piccolo bacio sulla sua testa

“abbi cura di te principessa Kagome e scrivi la tua fiaba personale”

Kagome annuì sul suo petto, le lacrime agli occhi che si rifiutò di far cadere.

Lui si staccò e si girò voltandole le spalle, senza aggiungere altro aprì la porta e uscì dalla baita e dalla vita di Kagome.



Kagome aveva appena chiuso il pacchetto, scritto l'indirizzo e pronta ad andare alla posta per spedirlo, aveva una trepidazione al cuore un po' adolescenziale.

Aveva appena ricevuto il pacco con alcune copie del suo romanzo appena pubblicato, sarebbe uscito l'indomani, il primo di dicembre, in tempo per il periodo natalizio, in tutte le librerie principali e online. Ne era estremamente orgogliosa, soprattutto contando che era un romanzo scritto in pochi mesi. Parlava di una giovane viaggiatrice del tempo che incontra un giovane mezzo demone nel passato e tra avventure e combattimenti i due si erano innamorati. Una storia d'amore fantastica, con momenti dolci, altri divertenti e altri di conflitto. L'editore ne era entusiasta e Kagome era al settimo cielo.

Decise di mandarne una copia cartacea a InuYasha, alla fine dei conti era stato la sua musa. Nell'anno passato aveva pensato spesso a lui, ma era sicura di una cosa, Inuyasha aveva avuto ragione quella sera, non sarebbe stato giusto per nessuno dei due quella sera approfondire quel bacio e quel qualcosa che li aveva uniti, sarebbe stato doloroso per entrambi.

Kagome si vestì ed uscì di casa con il pacchetto sotto il braccio.

 

##

 

Caro Inuyasha,

Sono Kagome, la “principessa" della baita 4, spero che ti ricordi di me. Sento ancora Sango e mi aggiorna su di voi tutti, quindi so che stai bene, ma spero che tu sia anche sempre felice.

Ho seguito il tuo consiglio, letteralmente, come mi hai detto tu l'ultima sera ho scritto la mia favola, ed è anche grazie a te che l'ho potuto fare, quindi ti mando una copia.

Spero che tu lo legga e soprattutto che ti piaccia.

In questo mondo parallelo la mia Kagome ha trovato il suo principe, anche se non è il tipico principe azzurro. Spero che non ti dispiaccia che il mio personaggio principale porti il tuo nome, come quelli degli altri, mi avete ispirato e accolto con amicizia e affetto ed è stato il mio modo per ringraziarvi. Se leggi il quarto di copertina potrai vedere che il romanzo è dedicato a tutti voi.

Grazie ancora per esserci stato quando ne avevo più bisogno.

Spero di poterti rivedere presto.

Con tutto il mio affetto

Kagome.

 

InuYasha finì di leggere per la milionesima volta la lettera di Kagome che accompagnava il suo romanzo. Aveva pensato spesso a lei nell'anno appena passato e Sango spesso le aveva parlato di lei, quindi già sapeva che sarebbe uscito. Fu tra i primi a comprare una copia digitale del romanzo e lo aveva finito in pochi giorni, prima che ricevesse la copia da lei.

Aveva provato varie volte a chiamarla nel tempo trascorso dalla sua ripartenza ma non aveva mai avuto il coraggio di fare la chiamata. Ora con copia del libro e lettera in mano pensò di scriverle una lettera, una risposta, ma aveva già buttato via più di una copia di prova, non era mai stato bravo con le parole. Forse per telefono avrebbe fatto meglio, doveva almeno ringraziarla per il libro, prese il dispositivo, ma anche questa volta non riuscì a comporre il numero.



###



Natale arrivò e passò in un turbinio di emozioni ed eventi per Kagome, intenta nella campagna pubblicitaria del libro. Le vendite stavano andate bene, per sua grande soddisfazione.

Era un giorno come tanti, la città era fredda e Kagome era appena uscita dalla libreria in cui aveva appena tenuto la presentazione del suo romanzo, era ancora carica e piena di energie quando la porta si chiuse dietro di lei con il tipico tintinnio.

”Kagome “ una voce che non sentiva da molto tempo la chiamò alla sua destra.

Si girò lentamente, quasi pensando di avere le allucinazioni.

”Inu.. Yasha.. Tu.. Sei qui? “

”già.. Avevo un motivo adesso per tornare a Tokyo “

”Inuyasha “ Kagome si avvicinò incredula al mezzo demone ”sei davvero qui? Sei qui per... “

”per te, sì..” finì la frase per lei “Avevo voglia di una tazza di tè al latte, ma non sono bravo a prepararla come te.. “ 

Kagome gli sorrise, lacrime di gioia e commozione le annebbiavano la vista, il cuore le martellava furiosamente nel petto mentre annuì con forza “certo, te ne preparerò una” 

Lentamente fece un passo nella sua direzione, e lui rispecchiò il suo movimento avvicinandosi, Kagome fece un altro passo, e lui la imitò nuovamente, Kagome trattenne a quel punto una risata e si buttò tra le sue braccia e lui ricambiò l'abbraccio, mentre i primi leggeri fiocchi di neve scendevano sulla città si scambiarono un bacio dal sapore di bentrovato e futuro.

 

6Fine



Note

OH, eccoci alla fine, è stata una storia semplice, dal sapore dolce e natalizio! Spero che vi siate divertiti e rilassati nel leggerla. 

Vi auguro un 2024 pieno di gioia e felicità. 

 

Ci sentiamo presto, ho nuove fanfiction da condividere con voi, quindi ci sentiamo presto. 

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