Il Leopardo, la Volpe e i Pirati di KyubiKonanOfAkatsuki (/viewuser.php?uid=34050)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Vecchi 'amici' ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: 'Sei debole' ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: La cura ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Arcipelago Sancta ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Via Sacrificus ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Via Purgatorium ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Sogno premonitore ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Kyrie Eleison ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: Via Compatior ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Via Inferus ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: L'Occhio del Diavolo ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: Lasciamoci con un sorriso ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: Epilogo ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1: Vecchi 'amici' ***
New
Prima di iniziare: l’idea dl rimanere bloccati nella forma animale per sempre l’ho presa da una fanfic
inglese,”Unusual Occurrances” di “The Unbelievable”. La fanfiction è ancora inconclusa, per cui tutto lo svolgimento è inventato di sana pianta da me
XD
Ecco il link (in inglese):
http://www.fanfiction.net/s/5081923/1/Unusual_Occurances
Un leopardo, un lupo e una
volpe.
Tre esseri diversi, ma
infondo legati da una stessa origine: erano umani.
Questo è il prezzo da
pagare per un possessore dei Frutti del Diavolo modello
Zoan.
Dopo parecchi anni, il
possessore diventa sempre meno umano… Finisce per trasformarsi in animale al
100%. Si finisce intrappolati per sempre, e non c’è modo per tornare indietro.
Kokitsune, la volpe
più simile a una grossa leonessa, oziava sopra il ramo di un albero piegato
sotto il suo peso. Lucci, il leopardo, osservava pensieroso Hattori volare in
cielo.
Kokitsune: -Dov’è
andato Jyabura, Rob?-
Lucci: -Sai com’è…
Non ha ancora accettato il fatto che presto sarà un lupo… Per sempre. Sarà
andato a nascondersi da qualche parte, ma presto si farà vivo-
Kokitsune: -Tsk… Non
ha ancora accettato il fatto… Come se per me fosse facile sopportare l’idea di
diventare una bestia gigante! Lo vado a cercare, magari porto anche qualcosa da
mangiare!-
Disse lei, balzando
dal ramo, distruggendolo. Saltò oltre un cespuglio e sparì nella vegetazione
circostante. Il leopardo si alzò e si stiracchiò: era affamato. Il cibo non
sarebbe stato un problema, i suoi istinti di felino avrebbero provveduto per
quanto riguardava la caccia. Sì, e poi?
Pensò se i loro
ex-compagni, in questo momento, li stavano ancora cercando. I tre avevano
lasciato un biglietto con solo scritto ‘Addio’ e se ne erano andati. Ma se
volevano salvarli, era questo il minimo che potessero fare. Pensò anche dopo
quanto lo stesso destino sarebbe toccato a Kaku.
Dopo circa mezz’ora
perso nei suoi pensieri, un ringhio lo fece voltare. Non era Kokitsune, ma un
leopardo completamente nero, una pantera, che gli balzò davanti.
???: -Hey, nuovo
arrivato… Che ci fai qui, nel nostro territorio?-
???: -IL VOSTRO
TERRITORIO?!-
Questa volta,
invece, era proprio lei, era la volpe. Con un fortissimo ruggito, sbucò da
dietro Lucci, i fuochi fatui azzurrini attorno al collo. La pantera fece un
salto indietro dallo spavento.
Pantera: -Una
leonessa?! Eppure qui non ci sono…!!!-
Lucci: -Lei non è
una leonessa-
Pantera: -Ohhh,
allora parli-
La sua voce non
lasciava dubbi: era une femmina. Kokitsune si avvicinò, ringhiando, scuotendo la
coda infuocata.
Pantera: -Allora… Mi
presento. Sono Damu-
Lucci si voltò,
dandole le spalle, ignorando totalmente le sue parole. Kokitsune si fece avanti,
impressionante, gli occhi senza pupille squadravano la pantera nera, che balzò
agilmente e bloccò la strada al leopardo.
Damu: -Chi è quella?
E perché avete due cicatrici identiche?-
Kokitsune: -La
curiosità uccise il GATTO, mia cara-
Damu: -… CANE che
abbaia non morde, gioia… Sempre che tu non sia un gatto-
La volpe scoprì le
zanne, pronta all’attacco, il leopardo le diede un leggero colpetto con la coda
per farle capire che non c’era bisogno.
Damu: -Se non vuoi
proprio presentarti, ti darò io un nome… Kovu. Quella lì potrei chiamarla
Zira-
Kokitsune: -… Io
invece ti chiamo in tanti altri modi se non sparisci, SUBITO-
Damu: -Va bene, va
bene, d’accordo… Ci becchiamo in giro, caro-
Disse la pantera,
tornando da dove era venuta.
Kokitsune: -Ma
guarda tu che roba-
Lucci: -Avanti, non
è cattiva… Magari vuole solo fare amicizia con noi-
Kokitsune: -Sì, come
no… Quella vuole qualcosa in più dell’amicizia, ma con te! Certo che sei davvero
ingenuo, alle volte-
Lucci: -E tu invece
sei troppo maliziosa, alla volte. Comunque, hai trovato Jyabura?-
Kokitsune: -Sì… Ma
non ne ha voluto sapere di tornare. Mi ha detto di lasciarlo stare e io ho
obbedito, sai che è intrattabile quando fa così-
Lucci: -Oh, Ko… E’
da un po’ che volevo parlarti… Non mi sembra che neanche tu abbia accettato
tanto il fatto della trasformazione. Guarda che lo so che di notte
piangi-
Kokitsune: -Beh… E’
l’unica cosa umana che riesco a fare anche da animale-
Lucci: -Cerchi di
prenderla con filosofia… Astuto-
In quel momento,
Hattori si postò sulla spalla di Lucci, tubando rumorosamente.
Hattori: -Lucci… C’è
una nave pirata. In lontananza. Sta arrivando-
Lucci: -Non importa.
Non siamo più nel CP9, che dovrebbero farci? E non fare quella faccia,
Ko-
Hattori: -E’ la nave
della ciurma di Cappello di Paglia. Di certo ricorderai…-
Il leopardo mostrò
rinnovato interesse.
Kokitsune: -Ehi!
Magari possono aiutarci!-
Lucci: -Tu credi?
Niente può fermare il processo che ci trasformerà in animali per
sempre-
Kokitsune: -Sempre
così pessimista! C’è… C’è quell’essere nella loro ciurma… Quel maledetto
Chopper… Ho sentito dire che è una sorta di medico-
Lucci: -Oh… Devi
essere davvero disperata, se ora vuoi chiedere aiuto a quello che tu stessa hai
definito ‘il mio peggior nemico’ qualche giorno fa… Deve piacerti davvero tanto
qualcuno, se sei disposta a questo… Sai, la Volpe non può amare il
Leone…-
Kokitsune: -Ufff, ne
ho abbastanza di te, scocciatore! Andrò io di persona a vedere! Hattori, mi puoi
fare strada?-
Lucci annuì con la
testa e Hattori volò davanti a Kokitsune, ed entrambi si inoltrarono nella
vegetazione. La grossa volpe faceva fatica a muoversi tra le spesse radici degli alberi, c’erano
piante e arbusti spinosi che le graffiavano la pelle, ma lei non li sentiva
neanche. Correva il più velocemente possibile per arrivare dove il piccione la
stava portando, prima che la nave cambiasse rotta. Infine, uscì fuori dalla
vegetazione e arrivò in una battigia. Stando molto attenta a non cadere in
acqua, si arrampicò fino al punto più alto e drizzò il collo.
Kokitsune: -Spero
che mi sentano…-
Inspirò molta aria
con il naso e lanciò un ruggito che echeggiò nel silenzio.
Nel frattempo, a
bordo della Sunny…
Chopper: -Avete
sentito?-
Nami: -No… Che cosa
c’è, Chopper?-
Chopper:
-Ascoltate!
Risuonò il medesimo
ruggito di prima, che la volpe stava ripetendo.
Zoro: -Beh, si
direbbe il verso di qualche belva in quell’isola laggiù-
Chopper: -Non è un
semplice verso! E’ una richiesta di aiuto!-
Rufy: -Forse ci sono
dei naufraghi! Dobbiamo aiutarli!-
Robin: -Rufy…
Conosci esseri umani che ruggiscono?!-
Rufy: -No, ma ogni
occasione è buona per conoscerne qualcuno! Chopper, dì che stiamo
arrivando!-
Chopper: -Va bene,
ma… Qualcuno ha un binocolo e un megafono?-
Nami: -Per il
binocolo ti posso aiutare, ma per il megafono dovrai arrangiarti con
questo-
Disse la
navigatrice, porgendogli un pezzo di carta arrotolato. Chopper rispose con
bramito molto forte, e Kokitsune doveva averlo sentito perché ora i ruggiti
erano più simili a latrati, interrotti da brevi pause.
Chopper: -Sta
dicendo, traduco letteralmente, ‘sono qui!’ ‘mi senti?’ Ora le
rispondo-
Franky: -Allora,
devo girare?-
Rufy: -Rotta verso
l’isola alla nostra destra!-
Chopper: -Eccola
lì!-
Zoro: -Eccola? Al
femminile?-
Chopper: -Sì! Se
vuoi ti passo il binocolo, così puoi vedere… Ha un aspetto
familiare…-
Zoro: -Un… Un leone?
Una volpe? E’ un mistero per me come voi animali vi riconosciate a
vista…-
Sanji: -Oh beh, non
può che essere un bene! Magari è una dolce fanciulla che è stata trasformata da
un incantesimo, e vuole che la salviamo!-
Nami: -Anche se
fosse, a te non importerebbe, vero?!-
Franky: -Tenetevi
forte!-
Il cyborg ormeggiò
la nave vicino alla battigia, Kokitsune si fece indietro mentre loro scendevano
una scaletta per arrivare da lei. Rufy scese per primo, guardandosi intorno,
apparentemente divertito.
Rufy: -Hey! E’ un
cucciolo!-
Nami: -TU CHIAMI
CUCCIOLO QUELLA?!-
Rufy: -Su, non fare
la timida! Qui micio micio micio!-
Kokitsune: -… Ahem.
Non ti ricordi di me, cappello di paglia?!-
Robin: -Chopper,
cosa sta dicendo?-
Chopper: -Allora…
Sta dicendo se ti ricordi di lei, Rufy-
Rufy: -Beh, no… Però
qualcosa in lei mi ricorda eventi passati…-
Kokitsune: -Io, caro
il mio pirata, sono Kokitsune Seirei, ex-agente del CP9!-
La renna trasalì, e
non passò inosservata dal resto della ciurma.
Chopper: -Lei è… E’
del CP9!-
Usopp: -Ma se c’è
lei, allora qui intorno ci sono anche i suoi compagni! Ti avverto cara, ho un
esercito di ottomila uomini e non ho paura di…-
Kokitsune: -Se vi
avessimo voluto attaccare, non credi che a quest’ora l’avrei fatto
anch’io?-
Chopper: -Beh, in
effetti hai ragione…-
Kokitsune: -Abbiamo
bisogno di voi! Noi non siamo più dalla parte del Governo! Anche noi ora siamo
dei ricercati!-
Chopper: -Ci sarà da
fidarsi?-
Kokitsune: -Sai,
piccola renna, secondo le leggende, quando una volpe dà la sua parola, deve
mantenerla, altrimenti sia il suo rango che il suo potere diminuiscono. Io vi do
la mia parola, che non vi faremo de male-
Chopper: -Ok… Penso
che vada bene… Aspetta che lo dico agli altri…-
Chopper tradusse la
loro discussione.
Rufy: -Va bene, ti
aiutiamo noi! Cosa vuoi?-
Kokitsune: -Ecco,
Chopper è un dottore, sì?-
Chopper:
-Sì-
Kokitsune: -Allora…
Come puoi vedere, io ho mangiato un Frutto del Diavolo. E non so perché, adesso
sono intrappolata nella forma animale! Fortunatamente, non ho ancora raggiunto
le nove code. Lucci dice che è un effetto collaterale…-
Chopper: -Sì,
conosco bene questo problema! Succede dopo un lungo periodo che si ha ingerito
il frutto, in genere dopo venti, trenta anni. Man mano che il tempo passa, non
si riesce più a mantenere le sembianze umane. Prima si rimane bloccati nella
forma ibrida, poi si diventa animali, tuttavia rimangono sensazioni, sentimenti,
memorie. Infine, si diventa animali veri e propri, guidati solo dal proprio
istinto, e non si riconoscono più amici o nemici-
Robin:
-Poverina…-
Robin accarezzò
Kokitsune, che chiuse gli occhi, scodinzolando.
Chopper: -Quindi,
vuoi una cura?-
Kokitsune:
-Esattamente! Per me e per i miei amici!-
Chopper: -Va bene!
Portaci da loro!-
Kokitsune: -Ok.
Seguitemi! Nella foresta ci sono bestie feroci, ma le terrò lontane…-
La volpe si fermò al
limitare della vegetazione, e ruggì:
Kokitsune:
-SEPPELLITE L’ASCIA DI GUERRA! ASCOLTATE IL RUGGITO CHE SCUOTE LA TERRA! FATE LARGO A QUESTI
PIRATI, O DESIDERERETE DI ESSER SPIRATI!-
Chopper: -E’ brava
con le rime-
Franky:
-L’importante è che con quei ruggiti tenga lontano eventuali
animaletti-
Sanji: -E’ un
peccato… Mi sarebbe proprio piaciuta un po’ di carne-
Nami: -Ti pare il
momento per pensare al cibo?!-
Kokitsune: -Avanti!
Vi faccio strada!-
Chopper:
-Seguiamola!-
Hattori in testa, Kokitsune che correva, inseguita da tutta la ciurma di
Rufy, era uno spettacolo inusuale quanto buffo.
Per il nome della
pantera, Domu, mi sono ispirata alla lingua Swahili. Domu vuol dire
‘sangue’.
E no, Kovu e Zira
non sono allusioni al Re Leone, ma altre parole della medesima lingua: kovu
infatti significa ‘cicatrice’ e zira ‘odio’.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Capitolo 2: 'Sei debole' ***
New
Kokitsune e gli
altri si muovevano silenziosi nella foresta, anche se cominciavano a nascere i
primi sospetti: e se fosse stata un’imboscata? La volpe li stava conducendo in
una trappola? Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, dice un detto… Ma lei
aveva dato la sua parola.
Kokitsune: -Lucci!
Lucci!-
Chiamava lei,
entusiasta. Il leopardo, che stava sonnecchiando all’ombra di un albero nella
radura, si erse sulle quattro zampe, aspettando l’arrivo del gruppo. Kokitsune
gli corse incontro e strofinò la sua testa contro di lui, per
salutarlo.
Kokitsune: -Ecco
qui! Loro ci aiuteranno!-
Lucci: -Sono
alquanto scettico a riguardo-
Kokitsune: -Ma non
devi! Ammetti che ci sia una cura…-
Lucci: -Ammetti
anche che NON ci sia una cura…-
Kokitsune: -…
Ragazzi, mi dovete aiutare! Quando Rob si mette in testa una cosa è impossibile
fargli cambiare idea!-
Chopper: -Potrei
avvicinarmi a controllare… Ahem… E’ sicuro?-
Disse la renna,
diffidente.
Kokitsune: -Sì, che
domande! Non farà nulla, vero Lucci…?-
Lucci: -Sarà, ma
sono le tue parole contro la mia volontà…-
Kokitsune: -… E’ il
suo modo per dire che non ti farà nulla-
Chopper: -Non sono
molto convinto, ma mi avvicino, ok?-
Lucci si risedette,
guardando dritto negli occhi Chopper. Si muoveva come pronto a un imminente
attacco, ma il leopardo non reagì.
Chopper: -Sei già
nella forma animale? Ti rimangono ancora ricordi, sensazioni, percezione di te
stesso… Siamo vicini alla fase conclusiva. Ti è mai capitato di trovarti in un
posto senza ricordare come ci sei arrivato?-
Lucci: -No, non
ancora-
Chopper: -Ti viene
spontaneo attaccare piccoli animali *gulp*… E sbranarli?-
Lucci: -Sì, e non
sono il solo…-
Disse lui, indicando
con un cenno della testa Kokitsune, che stringeva tra le zanne un coniglio e lo
percuoteva con movimenti del robusto collo, schizzando sangue
dappertutto.
Kokitsune: -Uhm? Che
c’è?-
Chopper: -Temo che
ci sia poco tempo per lei, signor Lucci… In quanto a Kokitsune, beh, lo spuntare
delle code sarà un chiaro segnale per capire a che punto è con la
trasformazione-
Lucci: -… Metti in
conto che, man mano che le spuntano le code, aumentano anche le sue dimensioni.
Prima che le venisse la prima coda, era grande quanto una normalissima
volpe-
Chopper tradusse, ma
Rufy affermò:
Rufy: -Noi vi
aiuteremo, costi quel che costi!-
Kokitsune: -Mhm…
Grazie… Ma non solo per l’aiuto, ma… Di tutto. Tu… L’hai cambiato. Così come hai
cambiato me-
La volpe balzò
addosso al ragazzo, leccandogli la faccia come un affettuoso cucciolo.
Franky: -Lo vuole
mangiare!-
Zoro: -Ma no… Sta
solo dimostrando la sua gratitudine, lo so persino io… Basta che non la mostri
anche a me-
Kokitsune: -Oh,
quasi mi dimenticavo di te!-
Disse, avventandosi
sul cyborg, scodinzolando felice.
Franky: -Blargh,
adesso puzzerò di bava di cane!-
Rufy: -A me sta
simpatica!-
Franky: -Lo dici tu
che sei fatto di gomma, per te è nulla una bestia di duecentocinquanta chili che
ti salta addosso famelica…-
Robin: -Che
esagerazione!-
Franky: -Ma come?!
Guarda quelle zanne! Quegli artigli! Quegli occhi! E’ assetata di sangue! E’ una
macchina da combattimento con il pelo!-
Kokitsune smise
subito di leccargli la faccia e si ritrasse, evidentemente offesa. Stava di
nuovo trattenendo le lacrime, non poteva permettersi un atto di debolezza di
fronte a ‘quei pirati’. Sorrise. Era triste, ma sorrideva.
Kokitsune: -Sai, non
è una cosa carina da dire-
La volpe tornò
umana, nuda, senza vergogna.
Kokitsune: -ORA puoi
ripetere quello che hai detto?! Ma già, certo…-
Ignorando i fiumi di
sangue che uscivano dal naso di Sanji, Kokitsune continuò ad avanzare verso il
cyborg, che a sua volta indietreggiava.
Kokitsune: -… Un
ANIMALE non ha sentimenti, non è vero? Sono solo un pezzo di carne per te,
vero?! Ecco… Guarda che cosa hai fatto!-
La volpe ora
singhiozzava, piangeva calde lacrime.
Sanji: -Ma ti
consolo io, cara!-
Neanche un attimo
che lei si buttò tra le sue braccia, stringendosi come se da questo dipendesse
la sua salvezza.
Kokitsune: -Tutto
quello che ho sempre voluto è stato amare ed essere amata…-
Lucci: -Che scenate,
ogni volta! Questa faccenda ti sta proprio rovinando! Sei diventata debole,
Kokitsune! Io non ho bisogno di gente debole come te!-
Kokitsune: -Non è
colpa mia…-
Lucci: -VI AIUTERO’!
Sono stufo…-
Kokitsune: -… *tira
su col naso*-
Lucci: -… Dei suoi
inutili piagnistei-
Kokitsune: -Io…
Pensavo che tu fossi cambiato…-
Lucci: -Pensavi
male-
Sanji: -Su, calma…
Non sopporto vedere una donna piangere…-
Kokitsune: -Tu…
Tanto gentile, eppure sei un pirata… Grazie anche a te-
Disse lei, tornando
istantaneamente volpe.
Sanji: -Un momento!
A loro però li hai ringraziati con un bacio! Almeno, dal punto di vista di una
volpe…-
Chopper: -Comunque…
Non sarà facile trovare un antidoto… Dovremo sicuramente salpare verso altre
isole-
Kokitsune: -Io vengo
con voi-
Lucci: -Anche io.
Chi baderà a quella frignona, altrimenti?-
Kokitsune: -Lucci…
Sei cattivo… Sei tornato come quando ci siamo conosciuti…-
Lei continuava a
piangere, in silenzio, camminava a fianco di Rufy e Zoro. Lucci invece rimase
molto più indietro a loro.
Lucci: -Mi dispiace,
Ko… Ho dovuto farlo… Spero che non mi odierai per questo-
Quella notte, sulla
nave, Kokitsune sperimentò per la prima volta come fosse mangiare e bere da una
scodella. Evitava il leopardo, cercava la compagnia della ciurma, lasciandolo
solo. Poi, si assicurò che tutti andassero sotto coperta a dormire, si alzò su
due zampe e si appoggiò al bordo della Sunny, in modo da vedere la luna e le
stelle luminose specchiarsi nell’acqua marina. Aveva smesso di ‘frignare’ da un
po’, ma poi ricominciò di nuovo. Chopper, tuttavia, era rimasto nascosto a
guardarla, fino a quando non si decise e le chiese…
Chopper: -Perché
piangi, signora Kokitsune?-
La volpe stava
sorridendo. Perché Kokitsune aveva imparato a sorridere anche quando era
triste…
Kokitsune: -Se vuoi
che te lo dica, anche tu devi darmi la tua parola… Che non lo dirai a
nessuno-
Chopper: -Mi
potranno anche affogare, ma io non dirò mai quel che mi dirai tu-
Kokitsune: -Eheh,
grazie. Fa sempre bene parlare con qualcuno… Sai, quando guardo quest’acqua
scura, e il riflesso della luna, mi viene voglia di tuffarci dentro, anche se
questo significherebbe morire, per me… Ed è questo che intendo fare-
Chopper: -Co… Cosa?
Perché?-
Kokitsune: -Se non
riusciamo a trovare una cura, io diventerò un mostro. Un mostro che distruggerà
tutto e tutti, che non distinguerà nemici da amici. E’ per questo, che intendo
togliermi la vita…-
Chopper:
-Tu…-
Kokitsune: -Sì… Io
amo i miei amici, e sono pronta a morire per loro. Mi dispiace solo per tutte le
cose che avrei voluto fare, che so, avere dei figli e un marito al mio fianco.
Un po’ come finiranno, a quanto vedo da come vi comportate tra di voi, come Rufy
e Nami o Franky e Robin…-
Chopper: -Tu non
morirai!-
Kokitsune: -Oh,
sarebbe così bello… Io voglio vivere, ma non se la mia esistenza causa dolore
agli altri… Le parole che mi ha detto Franky mi hanno fatto pensare… E se io
avessi un lato oscuro, che non posso in alcun modo evitare? Sono una macchina da
combattimento…-
Chopper: -Ma non è
vero!-
Kokitsune: -E’ stato
bello parlare con te, ma ora voglio dormire. A domani-
Chopper: -Vieni giù,
qui fa freddo!-
Kokitsune: -Non
importa… E’ niente, in confronto a quel che il mio cuore prova…-
Kokitsune si
acciambellò e chiuse gli occhi. Chopper le portò una coperta e poi se ne
andò. |
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Capitolo 3: La cura ***
New
Il mattino dopo,
Kokitsune si svegliò sentendo Robin che le faceva dei grattini dietro le
orecchie. La volpe le strofinò la testa contro le gambe come un grosso gatto e
poi scese giù nelle cucine per fare colazione.
Sanji: -Hai fame,
eh? Aspetta…-
Il cuoco prese un
grosso pezzo di carne da un container, la tagliò a fettine e accese il fuoco
sotto la pentola che aveva appena messo sul fornello.
Sanji: -… Le preparo
un bel filetto, che ne dice, signorina?-
Kokitsune: -Ti
sbrighi sì o no?-
Sanji non poteva
capire quello che lei stava dicendo, ma la sentiva abbaiare e vedeva la codona
folta scodinzolare, quindi lo prese come un ‘sì’.
Sanji: -In arrivo…
Solo un po’ di pazienza-
Mentre Kokitsune
aspettava impaziente, Nami fece il suo ingresso. La volpe emise un debole
ringhio: la ragazza dai capelli arancioni non le andava a genio, dopo quello che
aveva fatto a Kalifa e il ceffone che le aveva dato parecchi mesi prima, che lei
non aveva ancora scordato.
Nami: -Oh,
buongiorno Sanji! Ciao volpina!-
La navigatrice fece
per accarezzarla, ma Kokitsune ringhiò ancora più forte come avvertimento. Nami
allora decise di ignorarla.
Nami: -Che
profumino! Cosa stai preparando?-
Sanji: -Oh, Nami
chan, che complimento detto da te! E’ la colazione per la nostra
ospite-
Nami: -Per…
Lei?-
Sanji: -Sì, ma
ovviamente, posso preparare anche per te, dolcezza-
La volpe, seccata da
quelle smancerie, tornò di sopra. Franky e Robin sembravano essersi appartati da
qualche parte, perché li sentiva chiaramente e, scommetteva, in atteggiamenti
poco consoni. Fece una smorfia disgustata, la loro felicità sembrava farla star
male.
Kokitsune: -Per lo
meno, dopo partiamo-
Chopper: -Kokitsune…
Kokitsune!-
Kokitsune:
-Sì?-
Chopper: -Ho… Ho
trovato… La cura… Ma non ti piacerà-
Kokitsune s’illuminò
improvvisamente, felice.
Kokitsune: -E qual
è? Qual è?-
Chopper: -E’ un
particolare Frutto del Diavolo. Basta un morso da un ‘fruttato’ per tornare
normali, per sempre, lui e i suoi più cari amici ma a un prezzo spaventoso. Dal
momento che le tue labbra toccano il Frutto, comincerai a svanire nel nulla,
come un sogno. Questo oggetto si trova in un’isola chiamata “L’Occhio del
Diavolo”-
Kokitsune: -Oh… Non…
Non importa…-
Chopper: -Non sembri
tanto convinta-
Kokitsune: -Dico
davvero! Se questo può farli tornare normali… Sarò io a mordere il Frutto.
Morirò io. Ho scelto il mio destino, e nulla mi farà cambiare idea!-
Chopper: -Ma…
Potremmo trovare qualche altra soluzione… Se mi dai ancora un po’ di
tempo…-
Kokitsune: -No. Non
mentirmi, non infondermi false speranze. Solo… Non dire niente a Lucci. Mi avevi
dato la tua parola. Pensavo fosse cambiato… La mia morte non sarà vana, salverò
molte vite… Solo una cosa-
Chopper: -S…
Sì…-
Kokitsune: -Non
piangere per un vecchio demone-
Disse lei, lasciando
Chopper con le lacrime agli occhi.
Mentre tornava alle
cucine, incappò in Franky e Robin. Si tenevano per mano, erano felici. La volpe
rideva, ma era triste. Non avrebbe mai provato la gioia di essere amata, ma che
gliene importava, se tutta la sua vita era stata sofferenza? O meglio… Non
avrebbe dovuto importargli niente…
Robin: -Adesso
partiamo. Pronta?-
Kokitsune: -Siete
così felici… Vi invidio. Voi non potete capire quello che vi sto dicendo, siete
così carini… Che io mi sento sempre più un mostro senza sentimenti…-
Lei annuì e si
affacciò al bordo della nave. Guardava l’isola che stavano per lasciare, con
sguardo vacuo e assente. Dava l’addio a posti che non avrebbe mai più rivisto.
Pensava ai suoi amici che, al ritorno di Lucci, si sarebbero chiesti dove erano
finiti e perché lei non era con lui.
Kokitsune: -Io sono
pronta alla morte, ma i miei amici sono pronti per il dolore…?-
Lucci: -… Di che
cosa stai parlando, Ko?-
Kokitsune:
-Oh!-
Sobbalzò lei. Lucci
era seduto dietro di lei, l’osservava con fare arrogante, come se stesse
parlando con lei solo per infastidirla.
Kokitsune:
-Nulla-
Lucci: -Kokitsune,
per quanto tu ti possa impegnare, non sarai mai capace di mentire. Cosa ti
frulla in quella testolina di canide che ti ritrovi?-
Kokitsune: -Pensieri
da ‘debole’-
Disse lei, andando
via, innervosita.
Sentì che la nave si
stava muovendo: erano di partenza. Cercò e si accoccolò ai piedi di Robin, che
era seduta su una sdraio. Sentì il suo corpo diventare più grande: le stava
crescendo la seconda coda. Ora era grossa quanto un orso.
Rufy: -STIAMO
PARTENDO!-
Chopper: -Ho una
cosa importante da dire! Tutta la ciurma, con me di sotto!-
La renna avrebbe
detto dove si trovava il Frutto agli altri. Kokitsune guardò il cielo: chissà
cosa c’era, oltre la Morte…
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Capitolo 4: Arcipelago Sancta ***
New
Spazio Recensioni:
Che bello, a qualcuno piace la
fanfic *ç*
xMary0106: Davvero? Grazie
*-*
A proposito della
LuccixKokitsune ci avevo pensato, ma poi mi sono ricordata che preferisco le
LuccixKalifa, e che la suddetta volpe (leonessa ndMugiwara) adora Kumadori
XD
… Più che altro perché è una
maniaca.
Kokitsune: -Ma non è
vero!-
Tutti:
-Ssseeeehhh-
Kokitsune: -Perché, fare piedino
sotto i tavoli è da maniaci?!-
Tutti:
-Sì-
Kokitsune: -Forse la mia realtà
è un po’ diversa dalla vostra-
Non ti preoccupare, lo farò
;-3
xLusty: Io credevo che Kokitsune
fosse una Mary Sue O_o
A dire il vero, pensavo fosse
abbastanza fastidiosa perché all’inizio (nella prima fanfic) balbettava quasi
sempre con chiunque non fosse Kalifa XD
Ma sai che mi hai letta nel
pensiero? Kokitsune infatti nei capitoli a venire si diverte a lanciare
frecciatine a Zoro e Sanji giusto perché non capiscono quando è sotto forma di
volpe e il suo motto è ‘chi tace acconsente’ XD
Esempio:
Kokitsune: -Ma guardali,
litigano come una coppia di fidanzati!-
Sanji: -Ho capito, hai
fame!-
Kokitsune: -No, sto solo dicendo
che tu e la palla di muschio mi sembrate una
coppietta-
Zoro: -Perché
ridacchia?-
Kokitsune: -Oh beh, sembra che
voi non abbiate niente in contrario a quello che
dico…-
Un’ora dopo, Chopper
e gli altri tornarono dalle cabine di sotto. Avevano ascoltato la renna,
sapevano della decisione di Kokitsune.
Rufy: -Sai… Se tu
non… Insomma… Se solo tu potessi essere viva anche dopo… Ti chiederei di unirti
alla ciurma-
Franky: -Ehi, tu!
Volpe… Mi dispiace… NON STO PIANGENDO!-
Disse il cyborg,
quando vide l’espressione interrogativa di lei, nonostante piangesse come una
fontana.
Franky: -Chopper ci
ha detto tutto… Sono commosso! Non avrei mai pensato che dietro tutta quella
pelliccia e quei muscoli potesse nascondersi un cuore d’oro come il
tuo!-
Kokitsune: -Non
giudicare un libro dalla sua copertina-
Franky: -Ti prego
perdonami! Non volevo offenderti, l’altro giorno!-
Robin: -Kokitsune…
La prima volta che ti ho vista, ho pensato che tu non fossi altro che una
schiavetta del Governo… Un’assassina. Ma poi mi hai mostrato un briciolo di
umanità, o forse provavi solo pietà per me… Hai cercato di difendermi da
Spandam. Ma eri anche troppo orgogliosa per accettare aiuto… E ora ti
sacrificherai per tutti noi…-
Chopper:
-Allora…-
Kokitsune chiese
mentalmente aiuto agli spiriti della sua famiglia (che le aleggiavano sempre
intorno sotto forma di fuochi fatui azzurri) per aiutarla a tornare un attimo
umana. Ci riuscì, e si inginocchiò di fronte a Chopper.
Kokitsune: -Sono
pronta. Ma prima, voglio esprimere il mio ultimo desiderio…-
Si rialzò, aprì le
braccia verso il cielo e inspirò profondamente. Gridò:
Kokitsune: -… Voglio
un viaggio pieno di risate!-
La trasformazione
durò un istante. Lei tornò immediatamente volpe, ma almeno, era stata ascoltata.
Lucci arrivò in quel momento, e Kokitsune si allontanò in fretta.
Lucci: -Magari
esteriormente sembra cattiva… Delicata e a modo suo dolce, Kokitsune, ma con una
volontà che nemmeno io riesco a piegare-
-------------------------------------------------
Kalifa: -Io ancora
non ci posso credere… Non ci posso credere…-
L’ex-segretaria e i
restanti membri del CP9 avevano deciso, ormai da giorni, di andare a cercare i
loro amici nella foresta. La donna era inginocchiata ai piedi di un albero, dove
c’era legato il nastro rosso che legava i lunghissimi capelli di Kokitsune, il
cappello di Lucci e gli occhialetti che Jyabura portava sempre.
Kalifa: -… Non
saranno… No…-
Kaku: -Non credo che
siano morti, se è quello che pensi. Solo ieri abbiamo sentito il ruggito di
Kokitsune-
Kalifa: -Come… Come
fai a sapere che è lei?-
Kaku: -Io ho
mangiato un frutto Zoan, noi animali ci capiamo e ci riconosciamo-
Blueno: -Senti Kaku…
E’ vero che voi animali avete anche un buon fiuto?-
Kaku: -Beh,
Kokitsune e Jyabura sono canidi… Loro dovrebbero avere un buon senso
dell’odorato…-
Kalifa: -Forse ho
capito dove vuoi arrivare! Bisogna prendere il toro per le corna!-
Blueno:
-Hey!-
Kalifa: -Non tu!
Però mi serve un’esca… Kumadoriiii…-
Kumadori: -Yo yoi,
sì?-
Un attimo
dopo…
Blueno: -Non. È.
Esattamente. Quello. Che. Intendevo-
Kalifa: -Come no?
Vuoi dire che il tuo piano non era far spogliare Kumadori e sistemarlo solo e
indifeso nella foresta per attirare Kokitsune?-
Blueno: -L’hai
capito ora! Kokitsune non è una depravata! Almeno credo… In compenso ha dei
gusti molto strani, dato che trova affascinante anche Kuzan-
Kumadori: -Yo yoi…
Sento freddo…-
Kalifa: -Allora
pensa a qualcosa di meglio!-
Blueno: -Sì, ma
prima facciamo rivestire quel poveretto prima che qualche bestia feroce lo
scambi per una bistecca-
Kalifa: -Fatelo
SENZA di me, queste sono molestie sessuali-
Blueno: -Però sei tu
che hai avuto la bella pensata!-
Kaku:
-Concordo-
-----------------------------------------------
Chopper: -Dovremo
fermarci su nove isole prima di arrivare alla destinazione. A quanto ne so, il
Frutto è protetto da delle prove, ma non penso che tutte le isole abbiano una
prova…-
Robin: -Ho letto a
proposito in alcuni vecchi libri ormai perduti. Una volta superate le prove, che
pare siano ‘solo’ sei, si aprirà la ‘porta’ per l’Altro Mondo. Il resto, una
leggenda, parla di una creatura che conserva il Frutto in attesa che qualcuno lo
mangi. Questa entrerà dentro il Frutto e si unirà a chi darà il morso, per poi
guidarla ‘oltre’…-
Chopper: -Oltre
dove?-
Robin: -Non lo so.
Non ricordo altro-
Nami: -… Non l’avrei
mai detto, ma… Non so dove si trovano queste isole!-
Robin: -Arcipelago
Sancta, le isole si chiamano Abaddon, Asmodeus, Astaroth, Chamuel, Jehoel,
Leviathan, Kokabiel, Seraphiel, Ramiel-
Nami: -Nomi
altisonanti… Beh, sarà una buona occasione per aggiornare le mie
carte-
Zoro: -Sarà, ma
respiro aria di guai…-
Kokitsune: -Eheh…
Non vedo l’ora. Però non posso che ridere a quello che mi direbbe Lucci… “Brava,
vai a farti ammazzare!”-
Chopper: -Kokitsune…
Questo è umorismo nero!-
Kokitsune: -Lo so…
Sto cercando di sdrammatizzare…-
I nomi delle isole
sono tutti nomi di Angeli nella mitologia ebraica e cristiana. Il fatto che le
isole siano nove è un riferimento ai “Nove Cori Angelici”, divisi in tre
“sfere”:
(Prima Sfera) I
Consiglieri Divini:
1)
Serafini
2)
Cherubini
3)
Troni
(Seconda Sfera)
I Governatori Celesti:
4)
Dominazioni
5)
Virtù
6)
Potestà
(Terza Sfera) I
Messaggeri Celesti:
7)
Principati
8)
Arcangeli
9)
Angeli
Andando avanti
con la storia approfondirò su ogni angelo (alcuni, come il Leviathan, non sono
veri e propri angeli ma mostri biblici. In questo caso, il Leviatano è un
serpente marino colossale, la sua comparsa secondo la Bibbia indica l’arrivo
dell’Apocalisse, se non sbaglio). |
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Capitolo 5: Via Sacrificus ***
New
xLusty: Che bello, Kokitsune non può che essere
contenta di non essere una Mary Sue XD
Kokitsune: -Ho trovato qualcuno con i miei stessi
gusti! Kumacchan è tanto carino, ma Aokiji di più *w*-
Autrice: -Ko, non si molestano i
lettori!-
Kokitsune: -Ahò, ma che ho detto? Però Aokiji è un
bel fagiano…-
Tutti: -O________________O-
Kokitsune: -Che… Che ho detto? O_o-
(Aokiji vuol dire ‘fagiano blu’ in
giapponese)
Tutti: -La prossima volta dici qualcosa di meno
equivoco!-
Kokitsune: -Allora è un bel figliUolo-
Autrice: -Molto bene-
Io sono un’appassionata di mitologia e riferimenti
vari. Un po’ come mi diverto a vedere a cosa si ispira sensei Oda per i
personaggi o i luoghi XD
Kokitsune: -Eheh, adoro prendere in giro quei due.
La cosa divertente è che non capiscono. Vero cicciolini (caspita, sentisse come
l’ho chiamato Zoro mi ucciderebbe)?-
Zoro: -Ma guardala… E’ dolce, infondo…-
Sanji: -Scommetto che ora ci sta dicendo che ci
vuole bene. O che ti odia, Zoro-
Zoro: -E perché dovrebbe odiare me, se sei tu che
la molesti quando è umana?-
Sanji: -Io non la molesto, sono un
gentiluomo!-
Kokitsune: -Eccoli che ricominciano! Ora li filmo
e li metto su Youtube. Magari degenerano in qualcosina più interessante… *sangue
dal naso*-
Passarono i giorni. Ormai Kokitsune si era abituata ai litigi di Zoro e
Sanji, a Robin e Franky che camminavano mano per mano, a Rufy e Nami che
facevano entrambe le cose (litigavano ma camminavano mano nella mano), a Usopp e
le sue bugie, a Chopper che cercava di farle abbandonare l’idea del
‘sacrificio’. Oramai era abituata anche a Lucci che la seguiva sempre, forse
perché voleva infastidirla, o forse voleva scoprire cosa aveva in mente. Infine,
si decise a parlargli una volta per tutte…
Kokitsune: -Insomma, cosa vuoi?!-
Lucci: -Solo chiederti scusa-
Kokitsune: -Uh?-
Lucci: -Mi dispiace di averti dato della debole-
Kokitsune: -Oh, era ora! Pensavo che non avresti più voluto attaccare
bottone con me-
Lucci: -Non importa. Pare che quel Chopper abbia trovato una
cura-
Kokitsune: -Oh, davvero?-
Lucci: -Sì, ma non mi ha detto di che si tratta. Però avevi ragione…
Basta perseverare, avere speranza… E si trova la forza per andare
avanti-
Kokitsune: -Esattamente! Mi hai tolto le parole di bocca-
Lucci: -Sai… Una volta tornati normali, potremmo fare qualcosa di
divertente. Noi e gli altri. Non ci si annoia mai con loro…-
Kokitsune: -Già… Mi mancano. Avrei voluto salutare tutti prima di
partire… Ma non ho potuto-
Lucci: -Presto torneremo, vedrai. Su con la vita!-
Kokitsune: -Hahah, hai ragione!-
Sorrise Kokitsune.
Lucci: -E una volta che torneremo… Beh, ricordo le tue parole… Tu hai
sempre desiderato una famiglia, no?-
Kokitsune: -Sì, ma che c’entr…-
Usopp: -TERRA!!! TERRA DRITTO DAVANTI A NOI!-
Kokitsune: -Non è fantastico? Andiamo dai!-
Disse la volpe, correndo a sporgersi dalla nave: era vero, c’era un’isola
davanti a loro, ma non era una normale isola. In quell’istante, superarono una
barriera invisibile, lo seppero quando videro una luce bianchissima che copriva
l’intero orizzonte venire verso di loro. Sembrava di essere ‘scannerizzati’ da
qualcosa…
Nami: -Quell’isola… Quell’isola è completamente bianca!-
Zoro: -Non solo. Ascolta-
Silenzio, tranne qualcosa in lontananza: dalla terraferma proveniva un
canto bellissimo, infondeva pace e rasserenava lo spirito. La voce non suonava
né maschile né femminile. Una volta ormeggiata la nave, la ciurma si guardò
intorno: a parte il canto, tutto taceva. C’era una stradina in pietre
grigio-chiaro, infondo alla quale proveniva una luce magnifica. Anche la
vegetazione lussureggiante era bianca. L’unica cosa con un po’ di colore era il
cielo, di un azzurro molto bello e totalmente privo di nuvole.
???: -Vieni da me-
Kokitsune: -Eh? Chi è?-
Tutti si voltarono verso la volpe.
Robin: -Kokitsune… Hai parlato! Abbiamo capito quel che hai
detto!-
Kokitsune: -Davvero?! Cosa accidenti…-
???: -Vieni da me-
Kokitsune: -Avete sentito?-
Rufy: -Veramente no… Cosa succede?-
Kokitsune: -Una voce mi sta chiamando! E proviene da lì!-
Accennò con un cenno della testa verso la luce. Lei vi corse incontro e
l’attraversò. Si trovò in una specie di giardino, era bellissimo: l’erba non era
molto alta, ma era bagnata di rugiada, era pieno di fiori coloratissimi. Ben
presto la volpe si accorse che non era che su una zolla di terra che fluttuava
nell’etere, tra le nubi violacee dell’alba, tuttavia davanti a sé vedeva una
cascata di acqua purissima cadere giù, oltre le nuvole. A un tratto, poco
lontano, delle piccole lucine, come lucciole, si unirono e presero la forma di
un essere apparentemente umano, con sei enormi ali di rapace. La luce dorata
abbagliava Kokitsune, che distolse lo sguardo.
Kokitsune: -Dove sono…? Dove sono i miei amici? Chi sei?-
???: -Tu e il tuo gruppo, gentile creatura, siete approdati sulla mia
isola, recante il mio stesso nome. Sono Seraphiel, la Stella del Mattino. Non preoccuparti
per i tuoi amici, loro sono attorno alla luce. Loro non possono vederci
ora-
Kokitsune: -Sì, ma… Perché?-
Seraphiel: -Perché tu sei quella che si sacrificherà. L’ho saputo quando
sono passato sopra la vostra nave sotto forma di luce, ho sentito la tua grande
voglia di vivere, così a contrasto con il tuo desiderio di morire per salvare la
gente di questo mondo-
Kokitsune: -Cosa devo fare? Come posso arrivare al Frutto?-
Seraphiel: -Devi prima superare sei prove. Una di esse si trova su
quest’isola. Devi attraversare la
Via Sacrificum. Ti ci porterò non appena sarai
pronta-
Kokitsune: -Sono più che pronta-
Un lampo di luce e lo scenario cambiò totalmente:
erano, lei e finalmente la ciurma al completo, al centro di quello che sembrava
un labirinto. Tutto completamente bianco, senza segni che avrebbero potuto
aiutarli a orientarsi. La volpe sembrava la sola a poter vedere il
serafino.
Seraphiel: -Potete iniziare. C’è solamente
un’uscita. Lasciatevi guidare dal canto-
Kokitsune: -Il canto?-
Seraphiel: -Sì. Il Suo canto-
Disse l’essere di luce, prima di
scomparire.
Seraphiel: Seraphiel, nella mitologia
ebraica, è il capo dei Serafini. E’ descritto come un angelo che emana una luce
che solo un essere divino può guardare, con le ali di aquila. Inoltre, è
associato al Nord e alle stelle del mattino.
I Serafini (da "Seraph") appartengono
al più alto ordine di angeli, asservono il ruolo di guardiani del trono di Dio e
continuamente cantano le sue preghiere: «Santo, santo, santo è il Signore degli
eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria!». È anche detto che
circondano il trono di Dio, cantando la musica delle sfere e regolando il
movimento del cielo cosi come viene comandato da Dio, e che emanano una luce
così potente e brillante che nessuno, se non occhi divini, possa guardarli.
Quattro di loro circondano il trono di Dio, dove bruciano eternamente per amore
e zelo per Dio. Sono angeli dalle 6 ali. Quanto al nome dei Serafini, esso ci
rivela il loro continuo ed incessante movimento attorno alle realtà divine, il
calore, l'ardore, il ribollire di questo eterno movimento continuo, stabile e
fermo, la capacità di rendere simili a se stessi i subordinati, elevandoli
energicamente, facendoli ribollire ed infiammare fino ad un calore uguale al
loro, il potere catartico simile alla folgore, la natura luminosa e risplendente
che mai si occulta e che è inestinguibile, fugatrice di ogni tetra
oscurità.
(Da Wikipedia)
La
Via Sacrificus: il nome dice tutto, Via
Sacrificio. Ce ne sono altre sei, ovvero…
2) Via Compatior (‘Sentirsi pietoso’,
‘compatire’)
3) Via Misericordia
4) Via Infero (‘Inferiore’, gli Inferi
erano anche l’Inferno)
5) Via Purgatorium
(‘Purificazione’)
6) Via Caelus (‘Cieli’, paradiso.
Quest’ultima non è una vera prova, ma spiegherò in seguito)
Che dire, mi piace il latino, ma sono una
frana. Se ci sono errori chiedo perdono
O__O |
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Capitolo 6: Via Purgatorium ***
New
xLusty: Ma prego! Anche io quando torno da scuola vedo le ZoNami regnare
incontrastate nel fandom XD Un po’ di RuNami non guasta mai!
Invece Kokitsune è un pochino tarda (EH?! ndKokitsune) per capire certe
allusioni. Potrebbero dirle tranquillamente che la odiano e lei potrebbe capire
tutt’altro. Diciamo che è ingenua XD
La volpina (bau! ndKokitsune) è la sola a vedere Seraphiel per il fatto
che ho preso ispirazione a numerose testimonianze di persone che, in punto di
morte o scampate miracolosamente a essa, raccontavano di visioni divine o di
angeli (almeno, così ho sentito io O_o). Il canto invece è una cosa che sarà
nota verso fine fanfic. Il fatto che i Mugi capiscano Ko è per il fatto che sono
entrati nell’Arcipelago Sancta, dove ogni creatura comprende l’altra, senza
barriere di razza/specie.
Kokitsune ti avvertirà per certo XD
Con quei due le cose potrebbero degenerare MOLTO velocemente
XD
Kokitsune: -Parole sante!-
Kokitsune: -Il suo
canto?-
Rufy: -Eh? Di che
cosa? Con chi parlavi?-
Kokitsune: -Lo
vorrei sapere anch’io!-
Come per
assecondarla, il silenzio venne rotto da una voce bellissima. Di donna,
rilassante come il canto che avevano sentito quando erano giunti sull’isola.
Seraphiel: -… Il
canto della nostra Signora e Salvatrice-
Zoro: -Qualcuno ha
parlato!-
Kokitsune: -E’ il
serafino! E’ davanti a voi!-
Rufy: -Un
che?-
Robin: -Un serafino.
Un angelo molto potente. In genere, appaiono a persone in punta di
morte…-
Zoro: -L’avevo detto
che ci saremmo cacciati nei guai…-
Kokitsune: -…
Comunque, la creatura mi ha detto che questa è una prova e che noi ci troviamo
in Via Sacrificum…-
Zoro: -Non mi dice
nulla di buono, questo nome-
Sanji: -A proposito,
chissà perché si chiama cos…-
In quel momento, da
una delle tante strade, spuntarono come dal nulla parecchie frecce dirette verso
il cuoco. La volpe, come d’istinto, gli si parò davanti e venne colpita. La
punta delle armi le perforava la pelle, ma lei non si lamentava. Poi si accorse
con orrore che il suo corpo assorbiva le frecce. Uno degli aspetti della sua
trasformazione finale: non poteva essere ferita fisicamente.
Kokitsune: -Via
Sacrificum, la Via del Sacrificio. Quest’onore tocca a
me, non credete?-
Provarono quasi la
metà delle strade, incappando ovviamente in numerose altre trappole: Rufy
protesse Nami da dei pugnali provenienti dal cielo grazie al suo corpo di gomma,
Sanji allontanò Zoro da un muro che apparentemente, se toccato, trascinava a sé
il malcapitato e lo faceva sparire nel nulla. Alla fine riuscirono a cavarsela,
anche se feriti e sanguinanti.
Seraphiel: -Molto
bene-
Un altro lampo di
luce, e tutti si trovarono sulla Sunny. Era parecchio strano, ma a quanto pare
avevano superato la prova, perché il mare tremò: poco lontano, un’altra isola
stava emergendo dalle acque, bianca anch’essa. La nave, fatto ancora più strano,
partì da sola.
Franky: -Ma… Ma che
diavolo succede?!-
Nami: -C’è qualcosa…
C’è qualcosa sotto la nave!!!-
Un ruggito
potentissimo. Non erano stati né Kokitsune né Lucci, ma qualcosa di ben
peggiore. Il mare gorgogliò, e davanti alla Sunny si levò la testa di una bestia
enorme: il Leviatano, un enorme serpente dotato di scaglie durissime,
impenetrabili a cannoni o spade. Il mostro marino sibilò, la lingua scattava
fuori dalla bocca a intervalli regolari, ‘fiutava’ l’odore delle sue vittime. Si
girò verso la ciurma, impotente, le squame nere e lucide che brillavano al sole,
pronto all’attacco, quando qualcosa lo fermò. Era ancora il canto di donna. Il
Leviatano, obbediente, li trascinò fino a un’isola ben oltre quella che era
appena emersa: li portò in un luogo tetro, un’altra isola, ma nera. Non c’era
nessuna dolce musica ad accoglierli, ma una nebbia nella quale si celavano
demoni, che ridevano maligni al loro passaggio. La serpe si inabissò, sparendo
nei fondali.
Kokitsune: -Questa è
l’isola di Abaddon…-
Lucci: -Come fai a
saperlo?-
Kokitsune: -Non lo
so… E’ come se l’avessi sempre saputo…-
Gli occhi di lei si
illuminarono di un bagliore rossastro, tremava da capo a piedi. Due lunghi baffi
di fuoco azzurro le crebbero ai lati del naso. Diventò appena più grande, la
terza coda si era appena materializzata fra le altre due.
Kokitsune: -… E’ il
demone del frutto che ho mangiato! Non c’è altra spiegazione! Sento come di
conoscere questo posto… Di conoscere tutti i suoi segreti…-
Chopper: -Può
capitare, ma… Vuol dire che… Che il Frutto che hai ingerito proviene da
qui!-
Kokitsune: -I… I
miei genitori… Sarebbero arrivati qui?! O forse, qualcuno aveva già scritto il
mio destino… Da quando sono nata…-
Zoro: -Sempre così
filosofica oppure solo quando sei in punto di mor…-
Sanji gli impedì
appena in tempo di finire la parola, che Lucci si era girato con aria
interrogativa verso Kokitsune.
Kokitsune: -… In
punto di morbosa vena poetica-
Lucci: -… Se lo dici
tu-
Lei tirò un sospiro
di sollievo.
Stava già
abituandosi che presto sarebbe morta. Si preoccupava solo di non farlo sapere al
compagno.
Lucci: -Comunque,
come ti dicevo sulla nave… Potremmo fare qualcosa insieme. Ti va?-
Kokitsune: -Sì… Non
ci vedo nulla di male. Dopotutto, ho chiesto…-
Chopper: -… Un
viaggio pieno di risate…-
Disse la renna,
nascondendo una lacrima.
Kokitsune:
-Esattamente. Che ne dici se facciamo sentire ai demoni qui intorno che è meglio
non darci fastidio?-
Lucci: -Prima le
signore-
Kokitsune: -Che
galante. Hai preso lezioni dal biondino con il sopracciglio strano?-
*Sanji si ritira in
un angolino*
I due ruggirono.
Una fiammata li
avvolse entrambi, facendoli sparire. I Mugiwara, sbigottiti, non credevano ai
loro occhi.
Rufy: -Sono… SONO
STATI POLVERIZZATI!-
Robin: -No… Sembra
che siano appena stati portati da qualche altra parte, in quest’isola… Via
Purgatorium, la
Via della Purificazione dei peccatori… Non mi stupirei se anche
noi venissimo portati lì, ma sembra che sia una cosa tra loro due-
Intanto, Kokitsune e
Lucci erano stati portati al cospetto di un diavolo dalla testa umana,
animalesca, e il corpo di leone.
Kokitsune: -E’… E’
un angelo?!-
???: -Più
esattamente… Sono un angelo caduto. Come voi due. Io sono Valefor, il Duca
dell’Inferno. Il demone che comanda dieci legioni di diavoli-
Kokitsune: -Che… Che
cosa vuole?-
Valefor: -Tu devi
essere “l’agnello sacrificale”… Ho sentito parlare di te dalla nostra
Signora…-
Lucci: -Cosa vuoi
dire con questo?-
Valefor: -Sono fatti
tra la tua amichetta e Noi… Benvenuti nella Via Purgatorium, peccatori. Dovrete
espiare le vostre colpe, prima di andarvene di qui-
Lucci: -I nostri
peccati?!-
Valefor: -Io ti
conosco! Posso dire tranquillamente che sentirmi dire da te in questo modo
scandalizzato ‘peccati’ mi suona parecchio strano! Tu sei l’assassino della CP9!
Molte persone sono morte, GRAZIE a te…-
Kokitsune: -Lui è
pentito! Non è più come una volta!-
Valefor: -E tu,
invece, un altro diavolo. Un diavolo dalle sembianze di Dio Drago. Sei quella
che ha ingerito il frutto Kon Kon! Tutto sta andando come previsto-
I due vennero
inghiottiti dalle fiamme, che a Kokitsune non facevano ovviamente effetto, ma
Lucci sembrava soffrirne indescrivibilmente. Lei gli si accostò contro, avendo
la capacità di diventare fuoco freddo, ma venne scaraventata via con un cenno
della mano del demone.
Valefor: -Ecco come
Noi puniamo i peccatori come lui. Che senta il dolore di tutta la gente morta a
causa sua. Per te e per lui, questa è la prova… Tu stai già provando il dolore
di veder soffrire chi più ami-
Kokitsune: -Lui… Lui
è mio amico! Smettila! Lascialo andare!-
Valefor: -Non puoi
obbligarmi. In ogni caso, non sta bruciando veramente, non riporterà danni
fisici permanenti. Forse-
La volpe ululò di
dolore. Se quella era la seconda prova, poteva immaginare le altre che si
sarebbero parate loro davanti.
Leviatano: E’il nome di una creatura biblica. Si tratta di un
terribile mostro marino, simile a un serpente, dalla leggendaria forza
presentato nell'Antico Testamento. Tale essere viene considerato come nato dal
volere di Dio. Dal punto di vista allegorico, il Leviatano rappresenta spesso il
caos primordiale, la potenza priva di controllo, benché biblicamente sia più
spesso espressione della volontà divina e "simbolo della potenza del
Creatore".
Abaddon: E’ un demone citato nell'Apocalisse ed in altre
scritture sacre appartenenti alla cultura ebraica e cristiana. Il suo nome
deriva dall'ebraico, e significa perdizione. È la trascrizione di una parola
ebraica utilizzata come nome proprio per indicare il nome dell'Angelo
dell'Abisso nell'Apocalisse di Giovanni (cap.9, versetto 11 e cap. 20, versetto
1) simmetrico all'Angelo dell'Abisso in Giobbe (cap 33, versetti 23 e
24).
Valefor: Un giudice infernale della mitologia cristiana,
rappresentato appunto come leone con la testa umana o di asino.
(Fonte: Wikipedia)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Capitolo 7: Sogno premonitore ***
New
xAmericanpeople95: Ma ciao anche a te! La fine
della fanfic l’ho già scritta (la fine è, appunto, triste. Poi c’è una
‘sorpresa’…). Ora devo solo pubblicare finché il gruppetto non arriva alla fine!
(e là ‘ci stanno’ i capitoli lunghi, olè)
La cosa buffa è che non avevo
mai pensato che Kokitsune potesse stare con Lucci, dopo tutto quello che le ha
fatto da ‘piccola’ (lei aveva 18 anni e lui 15. Diciamo che non erano tanto
piccolini XD). Anche se lei, teoricamente, non è capace di odiare (aggiungiamo
questo problema alla tua lunga lista di problemi, Ko ndLucci)(Eh? Ma perché? O_o
ndKokitsune), quindi potrebbe averlo perdonato.
xLusty: Oddea XD
Non so perché, ma mi immagino una scena tipo Beautiful:
Kokitsune: -Kumadori!-
Kumadori: -Kokitsune!-
*Si abbracciano, ma in quel momento compare Lucci*
Lucci: -Donna, tu mi tradisci!-
Kokitsune: -Non è vero!-
Lucci: -Kumadori, il mio migliore amico, è il tuo amante,
ammettilo!
*All’improvviso spunta Kalifa, dal nulla*
Kalifa: -Queste sono molestie sessuali-
L’accenno ai miei pairings preferiti ci deve essere quasi sempre. La
verità è che anche a me piacciono le ZoroSanji XD
Faceva impressione quella parte? O_o
Kokitsune: -A me ha fatto male-
Autrice: -Zitta e sacrificati!-
Kokitsune: -Per me si va nella città dolente, per me si va tra la perduta
gente, per me si va nell’eterno dolore…-
Autrice: -La Divina
Commedia?!-
Kokitsune: -Oh yes-
Kokitsune è d’accordo! Sta già disegnando doujinshi per venderli, ora
bisogna trovare il materiale fotografico per incastrare i due XD
Mi scuso in anticipo per il capitolo corto. E’ che ho già scritto quelli
successivi e non ho molta fantasia per il momento XD
Scusate ancora!
La tortura durò
parecchio, ma Kokitsune non sapeva quanto. Una volta che le fu permesso di
avvicinarsi a Lucci, lo prese dalla collottola e lo trascinò vicino a sé,
emanando fuoco freddo. Gli strofinò la testa contro le spalle, per aiutarlo a
rialzarsi, mentre il Duca li guardava divertito.
Kokitsune: -Avanti…
Alzati… Non voglio scarrozzarti per tutto il tempo! Su…-
Lucci: -Eh… Cosa è
successo?-
Kokitsune: -Non
preoccuparti... E’ tutto finito…-
Valefor:
-Disgustosi. Mai vista una simile manifestazione di debolezza!-
Kokitsune: -Se per
te essere deboli vuol dire amare… Allora io sono la debolezza in
persona!-
Rispose lei, prima
che il diavolo li rispedisse irato da dove li aveva presi.
I Mugiwara si
spaventarono quando ricomparvero all’improvviso nel turbine di fiamme.
Chopper: -Lucci non
sembra stare bene! Ha delle gravi ustioni!-
Kokitsune:
-Andiamocene subito! Alla Sunny!-
Il gruppo obbedì.
Rufy e Chopper trascinarono il leopardo in una stanza a parte, su un lettino.
Poi si affrettarono a partire dall’isola, sperando che il Leviatano non si
rifacesse vivo.
Chopper: -Si
rimetterà, signora Kokitsune. Ma è meglio che non vada da lui, ora. Sta
dormendo-
Kokitsune: -Capisco.
Aspetterò finché non si alzerà… Vorrei trascorrere quanto più tempo possibile
con lui, prima di morire-
---------------------------------------------------
Nel frattempo, Lucci
sognava…
C’era Kokitsune che
danzava con il suo shakujo, stranamente rosso, e lui che la guardava senza poter
fare nulla. Davanti a lei, l’enorme sagoma di una volpe-drago a nove code.
Dietro, invece, c’era una pantera nera che le teneva fissi gli occhi sulla nuca,
come se la stesse controllando o le stesse leggendo la mente. Eppure, aveva già
visto quella pantera… Ma dove?
----------------------------------------------------
Dopo qualche giorno,
il leopardo si era completamente ripreso. Inoltre, avevano avvistato una nuova
isola all’orizzonte, bianca come il latte. Un buon segno.
Kokitsune: -Manca
poco… All’Occhio del Diavolo-
Lucci: -Tra poco
finirà anche il nostro viaggio, allora-
Kokitsune: -Già. Non
vedo l’ora. Poi sarà tutto finito…-
Lucci: -Sai, ho
fatto un sogno strano, la sera scorsa… C’eri tu che ballavi. Davanti a te una
sagoma gigantesca di animale e dietro, invece, una pantera nera-
Kokitsune: -Stavi
sognando quella scocciatrice che abbiamo incontrato sulla ‘nostra’ vecchia
isola? Non è che ti piace, eh?-
Lucci: -Ma neanche
per idea-
Kokitsune: -Molto
bene-
Lucci: -Sei
gelosa?-
Kokitsune: -No. Ma
mi sembra una poco raccomandabile, ecco-
Lucci: -Sì… Come
no-
Kokitsune: -Va bene,
hai vinto! Sono gelosa, contento?-
Lucci:
-Sì-
Kokitsune: -Certo
che ci provi gusto a farmi innervosire-
Lucci: -Puoi
dirlo-
Kokitsune: -Non ti è
bastato prendermi in giro, quando ci siamo conosciuti la prima volta,
vero?!-
Lei si era
improvvisamente fatta seria, evitava il suo sguardo.
Lucci: -Sei davvero
una sciocca. Non capisci nemmeno quando uno scherza?-
Kokitsune: -Forse
dovresti evitare di sembrare sempre così serio, allora. Sei fraintendibile…
Oooh, non riesco a tenere il broncio con te-
Lucci: -E’ diverso.
Tu non riesci a tenere il broncio con nessuno-
Kokitsune: -Tu
invece sei bravissimo, eh? Comunque… Lucci, secondo te, cosa c’è dopo la
morte?-
Lucci: -Perché me lo
chiedi?-
Kokitsune: -E’
interessante sapere le opinioni altrui-
Lucci: -Va bene. Per
me non c’è nulla. Solo il vuoto-
Kokitsune: -Davvero?
Io invece la penso diversamente…-
La Sunny attraccò all’isola
bianca. Il paesaggio era molto bello, non potevano nascondersi pericoli lì. Ora
avrebbero semplicemente dovuto trovare una delle vie rimanenti.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Capitolo 8: Kyrie Eleison ***
New
xLusty: Anche tu con il NaruSaku?! Ovviamente questo è un bene (disse la
ex-peccatrice NaruHina)!
Conoscendo Lucci è improbabile… Ma conoscendo Kokitsune non ci sarebbe da
meravigliarsi. Potrebbe benissimo svegliarsi, un giorno, e trovarsi lei accanto
mezza nuda che gli dice “Hai degli occhi bellissimi”. Ovviamente, tutto seguito
da un urlo di Lucci e una caduta dal letto molto sonora XD
Grazie ancora per i complimenti, Lucci lo sto già mandando abbastanza
OOC, quindi mi fa piacere che stia tornando IC… Almeno credo XD La trama è il
punto che mi sta facendo impazzire per… Avvenimenti seguenti XD Il penultimo
capitolo è pronto da un pezzo, ma lo devo rivedere in continuazione proprio per
la trama O_o
Oddea, un capitolo su quella disgraziata di Ko. Per risultati migliori
(lol), ascoltare questa musica (mentre scrivevo mi ha ispirata, giusto per dire
XD): http://www.youtube.com/watch?v=GACPSOuipIU&feature=related
Kokitsune: -Sai… Ora
che ci penso, appena ci siamo conosciuti… Non correva di certo buon sangue,
eh?-
Lucci: -Sì… Ma più
per causa mia, se ti ricordi-
Kokitsune: -Mi
ricordo ancora quando hai cercato di uccidermi… Già a quindici anni applicavi
la Giustizia
Oscura-
----------------------------------------------------
Kokitsune:
-Accidentaccio… ‘Sta cicatrice brucia!-
Kokitsune si era
appena ripresa dallo svenimento di quando le avevano impresso la cicatrice, in
una delle basi della Marina. Ora passeggiava lungo la strada di ciottoli, le vie
piene di gente. Alcuni si giravano a guardarla, altri fingevano di non vederla.
L’avrebbero presa nella CP9, forse… Se così fosse stato, avrebbe dovuto
sopportare l’idea di avere Lucci come capo.
Kokitsune: -Però non
capisco… Perché devo avere come superiore uno che è tre anni più piccolo di me?!
Maledetto nano…-
???: -Non sta bene
parlare così di chi è MIGLIORE di te-
Kokitsune: -Chi
è…?-
La volpe si girò:
c’era qualcosa nascosta nell’ombra, tra due case. Lei si avvicinò. Era in un
vicolo buio, alcune cassette di frutta o verdura erano accatastate agli angoli…
Ma c’era anche un bambino. Un bambino morente, coperto di sangue.
Kokitsune: -Oh,
cielo! Cosa ti è accaduto…!!!-
Qualcuno le lanciò
in faccia un oggetto, che le scivolò addosso per poi cadere a terra: era un
pomodoro, ma la volpe non se ne accorse, dato che non vide nessuno e quel
bambino aveva bisogno di aiuto…
???: -Allora… Adesso
mi credete? Pensate ancora che non sia… Instabile?-
La voce, che
proveniva da dietro di lei, era quella di Lucci. Era accompagnato da due Marines
armati fino ai denti, che le puntavano le pistole alla testa, pronti a sparare
al minimo movimento falso.
Lucci: -Una come lei
ucciderebbe senza pensarci due volte i suoi stessi compagni. Lasciate che me ne
occupi io!-
Marine: -Accordato-
Kokitsune sentì un
forte colpo dietro alla testa e perse di nuovo i sensi. Quando si risvegliò,
poté vedere tutta la piazza dove
prima stava passeggiando. Era sera. Qualcuno l’aveva legata a un pezzo di legno,
a forma di croce. Addosso, attorno alla vita, solo un panno bianco, la cicatrice
era ben visibile. Sotto di lei, ai suoi piedi e tutto intorno, paglia. Le
braccia erano legate dietro la croce, dai polsi, con delle manette di un
materiale sconosciuto. Non si sentiva alcuna pelliccia addosso... Umana, ma
imbavagliata, e anche le sue caviglie nude erano legate alla croce. C’era
praticamente tutta la città, davanti a lei. Sentì dei passi… Era sempre lui.
Lucci.
Lucci: -… Questa
strega malvagia si è macchiata di un crimine orribile! Ha ucciso un innocente,
un bambino! Poi ha tentato di divorarlo, guardatele le labbra, sono ancora
sporche del suo sangue!-
Kokitsune:
-Mhm!-
Lucci: -E’ inutile
che provi a difenderti! Guardatela! Sarebbe capace di ucciderci tutti, di
tagliarci la gola mentre dormiamo, per appagare la sua sete di sangue! La sua
sentenza è ormai decisa, che valga da esempio a tutti… La morte!-
Le si avvicinò, in
mano una corda. Kokitsune cercò di dimenarsi, di urlare la sua innocenza, ma il
ragazzo le circondò il collo con l’oggetto e lo legò alla croce. Subito da
quest’ultima si formò una corona di spine, che le circondò la fronte, facendola
sanguinare. Lucci prese una fiaccola che gli venne data da una donna in lacrime,
e la buttò tra la paglia ai piedi della volpe che prese subito fuoco.
Lucci: -Non avresti
dovuto insultarmi, demonio… A proposito… Quel moccioso l’ho ridotto io in quel
modo… Ti ho incastrata. Io ti ho lanciato quel pomodoro, per far sembrare la tua
bocca sporca di sangue… Ti concedo le tue ultime parole, prima di tirare le
cuoia, donna volpe…-
Sussurrò lui.
Kokitsune capì che, anche se avesse urlato quel che aveva sentito, nessuno
l’avrebbe creduta. Si limitò quindi ad accasciare la testa, mentre Lucci le
sollevava il tessuto che le impediva di parlare, e a dire…
Kokitsune:
-Perdonalo… Non sa che cosa sta facendo…-
Lucci: -Con chi
parli? Io sono perfettamente consapevole delle mie azioni!-
Kokitsune: -Allora…
Tu devi avere seri problemi… Perché…-
Cominciava a perdere
coscienza di nuovo. Il fumo del rogo la stava intontendo poco a poco.
Kokitsune: -… Tu non
sei nessuno per decidere della vita altrui. Non sei nessuno…
Perdonalo-
La volpe ricevette
uno schiaffo molto forte. Ma non pianse…
Lucci:
-Illusa…-
Kokitsune:
-Perdonalo… Perdona tutti loro… Kyrie Eleison…-
Il ragazzo si
allontanò. Il fuoco arrivava alle ginocchia di lei, che iniziò a tossire
rumorosamente. Qualcuno gridò “Muori, assassina!”, poi sentì un “LEI E’
INNOCENTE!”. Iniziò a piovere, Kokitsune sorrise e chiuse gli occhi, perdendo la
percezione di sé stessa, gioendo che qualcuno avesse realizzato le sue
preghiere.
Quando si risvegliò,
Kalifa le stava facendo vento con un pezzo di carta.
Kalifa: -HEY!
Kumadori, signora Yamanbako! Si sta svegliando Kokitsune! E’ viva!-
Kokitsune: -Oh…
Aspetta… Cos’è quest’odore di affumicato?-
Kalifa: -Sei tu,
testa di pigna!-
Era distesa su un
letto molto grande, e qualcuno doveva averla coperta di cubetti di ghiaccio
ormai sciolti, perché si sentiva bagnata e fredda. Era di nuovo nella sua solita
forma.
Yamanbako: -Sbaglio
o ti avevo detto di tenertela stretta, la vita?!-
Kokitsune: -Io… Sono
innocente! Non ho ucciso nessuno!-
Kumadori&Kalifa:
-Lo sappiamo-
Yamanbako: -Quei
tipi della Marina non devono essere tanto svegli, se non distinguono il pomodoro
dal sangue-
Kokitsune: -Ma… A
proposito… La marina?!
Yamanbako: -Ho
sistemato tutto io, tranquilla. Mi daranno un po’ di noie, ma me la
caverò-
Kokitsune: -Signora…
Io…-
Yamanbako: -Non devi
scusarti. E’ stato quel bambino malvagio… Quel Lucci. L’ho visto, stamattina,
che minacciava un altro bambino! Ma tanto non mi avrebbero mai creduta, se
l’avessi raccontato in giro!-
Kumadori: -Yo yoi…
Ricordati che nessuno dovrebbe mai essere condannato per quello che appare. Yo,
il vero mostro qui è quel Lucci-
Kokitsune: -Sì… Hai
ragione-
Lei alzò una gamba:
dal ginocchio in giù, era completamente nera, così come l’altra. Il pelo
bruciato era ancora tiepido.
Kokitsune: -Cavolo,
grazie per avermi salvata, già mi immaginavo spalmata con la salsa per il
barbecue… Non è un pensiero confortante-
Kalifa: -Non
scherzare su queste cose! Ti hanno quasi crocefissa e dato fuoco! Facevi
impressione!-
Kokitsune: -Secondo
voi riporterò ferite permanenti…? Ahi! Ho qualcosa incastrato tra i capelli… E’
una spina-
-----------------------------------------------------
Lucci: -… Infatti,
mi vergogno di me. Grazie per… Beh, per avermi riportato con i piedi per terra
con le tue parole, ai bei tempi-
Kokitsune:
-Figurati. Io invece ringrazio te, per… Ecco… Avermi fatto capire quanto può
cambiare una persona-
Franky: -Mi dispiace
interrompervi in questo bel momento, ma direi che siamo arrivati-
Il cyborg indicò una
scalinata bianca molto alta e ampia, tanto che sarebbero potute passare
tranquillamente cinque persone insieme una accanto all’altra. Le scale
arrivavano fin oltre le nuvole, fino a una luce splendente.
Rufy: -Avanti!
Andiamo, forza e coraggio!-
Kyrie Eleison: E’ una preghiera della
liturgia cristiana. E’ un espressione greca tradotta come “Signore pietà’, ma
anche come ‘Dio abbi misericordia’. Il significato originario, però, è del rito
bizantino e significa ‘Signore, mostraci la tua benevolenza’. Nel rito
tridentino veniva pronunciato dopo l’atto penitenziale.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Capitolo 9: Via Compatior ***
New
xLusty: Da bambino Lucci era decisamente inquietante XD
Dovrebbero denunciarlo al WWF! (E io dovrei denunciare Rufy, con quello
che mi ha fatto! ndLucci)(Protezione Animali! Dov’è quando ti serve?!
ndKokitsune)
Mi fa piacere che la colonna sonora sia azzeccata. La musica mi ispira la
maggior parte delle volte, così ho pensato di metterla anche nel capitolo
:3
xAmericanpeople95: In effetti l’ispirazione è stata quella (un po’ come
anche in questo capitolo)(Già già ndKokitsune*vestita come Kuma, con
la Bibbia
sotto il braccio*). Kokitsune è fermamente convinta che perdonare sia la cosa
migliore. Ma ora che ci penso, quanto è alto Lucci? Perché Kokitsune è alta 1,90
(è una stanga O_o) centimetri XD
Appena la grossa
volpe mise una zampa sulla scalinata, avvertì come una forte scossa. Balzò
indietro per lo spavento, tremando.
Chopper: -Cosa
c’è?!-
Kokitsune: -Mi… Mi è
sembrato… E’ come se fossi stata trafitta al cuore da qualcosa…-
???: -Benvenuti,
viaggiatori, in Via Compatior. Affinché la ‘penitente’ possa espiare i suoi
peccati e quindi arrivare al Frutto, deve superare la prova. Questa consiste nel
portare una croce infuocata sulla schiena nuda, fino alla fine della scalinata,
verso la luce. Che tutti gli altri stiano indietro!-
A parlare era la
solita voce di donna. Alle zampe di Kokitsune si materializzarono delle catene
di agalmatolite, che la tramutarono subito in umana, e poi una grossa croce,
parecchio più grande di lei, le si materializzò sulla schiena. La volpe umana
era già visibilmente in difficoltà per via del peso dell’oggetto, che poi prese
subito fuoco. Era come quando aveva diciotto anni… Le toccava anche essere
umiliata, con uno straccio bianco alla vita, per coprire le sue nudità. Era la
stessa identica tortura.
Il gruppo tentò di
andare ad aiutarla, ma come una barriera invisibile li teneva lontani. Lei urlò
per il dolore della cicatrice, che bruciava come quando le venne impressa,
sanguinava nuovamente macchiando le scale di rosso. Sentì dietro di sé il
ruggito di Lucci richiamarla, ma non poteva girarsi. Doveva iniziare la
scalata.
Non fu un’impresa
facile. Sentiva delle voci prendersi gioco di lei, voci maligne che le
ripetevano ‘mostro’, ‘diavolo’, ‘reietta’. Il fuoco le bruciava la pelle e i
capelli, la consumavano lentamente e dolorosamente, ma lei avrebbe sopportato
questo e altro pur di arrivare fino alla sua meta. Non poteva permettersi di
mollare proprio ora… Anche se non era neanche a metà tragitto.
Sentì un ‘schiava
del Governo’ e un nuovo dolore fisico: come una frustata. Qualcosa rideva… Non
era una sola. Erano tanti piccoli demoni rossi che la flagellavano con dei
frustini dotati di cinghie di cuoio, alle quali estremità erano attaccati
artigli di acciaio che le strappavano la pelle.
Kokitsune: -Ngh…
Questo non è il paradiso… E’ l’inferno! STO BRUCIANDO! STO BRUCIANDO VIVA,
MANNAIA AL GOVERNO LADRO!-
Urlò, nel tentativo
di scaricare la sua sofferenza. Si domandò se i suoi amici potessero sentirla,
dato che era arrivata molto in alto. Una volta arrivata in cima, si chiese come
avesse fatto. Era ridotta malissimo, stava per morire schiacciata sotto il peso
della croce e per le perdite di sangue, ma venne avvolta dalla luce e si sentì
in perfetta forma. Le catene che le cingevano le caviglie scomparirono e lei
riprese istantaneamente le sembianze di volpe. Subito le crebbe una quarta coda,
e il corpo diventò appena più grande. Sentiva che era tornata sulla nave, perché
era appoggiata su un’amaca molto ampia ma anche molto resistente e tutti le
stavano attorno, la muovevano, sembrava addormentata.
Kokitsune: -Sangue…
Sento odore di sangue!-
Chopper: -Oh no! La
trasformazione… Sta perdendo il controllo!-
Kokitsune:
-Uccidere… Uccidere… UCCIDERE!-
La renna le buttò in
faccia l’intero contenuto di un grosso secchio d’acqua. Funzionò, perché
Kokitsune scosse la testa e si guardò con fare interrogativo intorno.
Robin: -Ci hai fatto
prendere un colpo! Abbiamo sentito una voce dire ‘la penitente ha superato la
prova’, poi ti abbiamo vista accasciata a terra! Così ti abbiamo portata qui.
Possiamo partire-
Kokitsune: -Per… Per
fortuna sta per finire… Finirà tutto… Vero?-
Robin: -Sì… Sarà
tutto finito…-
Disse l’archeologa,
carezzando il lungo orecchio nero e bianco di Kokitsune, che passava i suoi
lunghi baffi su di lei.
Kokitsune: -Lo
sento… Sei dispiaciuta. Perché? Io sono solo un mostro-
Robin: - Tu sei solo
una donna intrappolata nel corpo di un mostro… Dentro sei una persona molto
dolce… Chi altri si sacri…-
Kokitsune:
-Sssshhh!-
Robin: -Scusami… Chi
altri rischierebbe la vita per salvare anche chi non conosce?-
Kokitsune: -Devo
farlo. Anche i miei amici perirebbero, altrimenti. E questo non lo posso
permettere-
Rufy: -Ma tu… Devi
per forza, insomma… Fare quel che devi fare?-
Kokitsune: -Sì… A
volte, prima dell’amore, viene la sicurezza mondiale. Che vuoi che sia la mia
morte, rispetto a quella di tutta la gente di questo mondo? E ora, se non vi
dispiace, vado da Lucci-
Il leopardo era
seduto lontano dalla piccola folla che accerchiava la volpe. Non gli piaceva
stare in mezzo alla mischia.
Lucci:
-Beh?-
Kokitsune: -Sto
bene. Pensavo che tu fossi preoccupato per me-
Lucci: -Lo sono. Ma
sembra che tu sia a posto, dato che ti sei alzata e sei venuta qui-
Kokitsune: -Acuta
osservazione. Sai che manca ancora un’isola e abbiamo finito?-
Lucci: -A quanto
dice quella Robin, poi dovrebbe aprirsi una via per l’Occhio del
Diavolo-
Kokitsune: -E poi
saremo finalmente liberi-
Lucci: -Non vedo
l’ora di scoprire che cosa ci diranno, quando torniamo alla nostra isola, gli
altri-
Kokitsune: -Kalifa
mi farà una bella ramanzina, se mi va bene-
Lucci: -Aspetta…
Senti, so che sei un pochino stupida…-
Kokitsune: -Ma come
ti permetti?!-
Lucci: -… Per certi
argomenti! Comunque… Non sono il tipo da dire queste cose a una donna o a
qualunque altro essere, ma… Mi piaci. Sei una brava persona-
Kokitsune: -Okkk…
Poi?-
Lucci: -Penso che…
Che potremmo essere più che amici…-
Kokitsune: -Wow, lo
penso anche io! Possiamo essere migliori amici! Però non devi tenermi il muso
ogni volta-
Disse lei,
saltellando e al contempo scuotendo come un terremoto la Thousand
Sunny…
Lucci: -Non è quello
che intendevo…-
Kokitsune: -No? Non
esiste qualcosa più grande dell’amicizia! Almeno, non che io sappia…-
Lucci: -Guarda cosa
mi stai facendo dire… L’amore. Quello è anche più grande-
Kokitsune: -Ma io lo
provo già! Per tutti voi!-
Lucci: -Non dico
quello per gli amici, ma un altro…-
Kokitsune: -Mai
sentito. Qual’è?-
Lucci: -… Quello che
provano due persone-
Kokitsune: -Cosa
stai cercando di dirmi?-
Lucci si appoggiò
una zampa sul muso, scoraggiato. Tuttavia, non la biasimava: era già tanto che
sapesse amare gli amici, nonostante ne avesse avuti solo due in passato, quindi
non era da stupirsi che non conoscesse altro.
L’ultima isola
emerse tre giorni dopo, esattamente sotto di loro, piantando la nave nella
terra.
Nami: -E ora che si
fa? Non possiamo più muoverci!-
Kokitsune: -La posso
spostare io, quando dovremo tornare. Adesso rimane l’ultima prova-
Caricatasi tutti sul
groppone, la volpe balzò giù dalla nave. L’isola era un misto tra quella di
Seraphiel e quella del Duca Valefor.
Dato che ho
dimenticato di mettere i riferimenti del capitolo precedente, li metto
qui:
La crocifissione: La crocifissione era, al tempo dei
romani, una modalità di esecuzione della pena capitale e una tortura terribile.
La pena della crocifissione era tanto atroce e umiliante che non poteva essere
comminata a un cittadino romano. Era applicata agli schiavi e agli stranieri. In
genere, era preceduta dalla flagellazione. Durante l'Impero Romano, la
fustigazione era normalmente eseguita prima della crocifissione: erano
utilizzate comunemente fruste con piccoli pezzi di metallo oppure con delle ossa
alle estremità. Questo stratagemma portava facilmente ad una deturpazione e seri
traumi, come la lacerazione della pelle o la perdita di un occhio. Perdendo
molto sangue, a causa delle ferite riportate, la vittima subiva un forte shock
ipovolemico
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Capitolo 10: Via Inferus ***
New
xLusty: Kokitsune sa quel che sta facendo, non preoccuparti! *sempre
vestita come Kuma*
Lucci: -E’ una demente, vero?-
Kokitsune: -Cattivo-
Lucci: -No, sono solo me stesso-
Kokitsune: -Senti… Se volessi fare un viaggio, dove ti piacerebbe
andare?-
Lucci: -Pe… Perché me lo chiedi?!-
Comunque, grazie ancora. Pensavo di aver creato una Mary Sue e di aver
mandato OOC Lucci, ma sono felice che sia IC e Kokitsune non una Mary Sue/Gary
Stu (essendo anche maschio)
Kokitsune: -Lucci, amore! Che ne dici di trasformare questa storia in una
yaoi?-
Lucci: -Che diavolo vai a blaterare?!-
Kokitsune *maschio*: -Questo!-
Lucci: -STAI LONTANO DA ME!-
La volpe,
assicurandosi che tutti fossero ben aggrappati, prese la rincorsa. Sentì Lucci
piantarle gli artigli nella carne, ma non le fece alcun male.
Kokitsune: -Ora…
Voglio che qualunque cosa accada, vi teniate tutti ancora più attaccati al mio
corpo! Ci siamo intesi?-
Franky: -Eh,
leonessa? Più appiccicati di così non possiamo!-
Kokitsune: -Io non
sono una leonessa… Comunque! Proverete tutti come una sensazione di
soffocamento, ma durerà un istante-
Franky: -Che vuoi
far…-
Kokitsune aveva
percorso tutta la vegetazione bianca ed era arrivata al confine dell’isola, un
burrone nero dal quale usciva una luce di color rosso cupo. Balzò senza timore
nel baratro e prese fuoco. Era una sensazione abbastanza inusuale, diventare
intangibili: lei era abituata, ma loro non avevano mai fatto quell’esperienza.
La volpe era già una grossa entità di fuoco azzurro, loro invece erano piccole
fiammelle del medesimo colore.
Kokitsune: -Allora?
Che ne dite?-
Rufy: -Ehi! Cosa hai
fatto? Stiamo volando!-
Kokitsune: -Sono in
grado di trasformare in fuoco i ‘passeggeri’ che porto in groppa. Così qualunque
cosa accada siete intangibili e non soffrite il caldo… Voi magari non lo
percepite, ma io sì. Sembra di stare in una fornace-
Kokitsune modellò le
fiamme azzurre, trasformandole come quando era in carne e ossa, una grossa volpe
mista a un drago. Lucci diventò, ovviamente, un leopardo, Zoro una tigre, Robin
un serpente, Nami una fenice, Rufy un kirin.
Sanji: -Perché noi
non prendiamo alcuna forma?-
Kokitsune:
-Strano…-
Nami: -Noi non
abbiamo fatto niente! Abbiamo preso questa forma involontariamente!-
Kokitsune:
-Aspettate! Io sono il ‘drago’, Zoro è la ‘tigre’, Robin il ‘serpente’, Nami la
‘fenice’, Rufy il ‘kirin’… Un’altra prova!-
Zoro: -Come fai a
dirlo?-
Kokitsune: -Avanti!
Non ti dicono nulla le nostre trasformazioni?-
Toccarono
bruscamente terra, ma non si fecero nulla. Un tunnel si era aperto nella parete
nera come il carbone. Aveva un aspetto ben poco invitante, ma dovevano andare
per forza.
Lucci: -Non ci
faremo nulla… Per quanto dura, la trasformazione?-
Kokitsune: -Fino a
quando non vi faccio tornare
normali, non c’è pericolo-
Lucci:
-Sicura?-
Kokitsune: -Sì! Te
lo assicuro io!-
Lucci: -E’ proprio
questo che mi preoccupa… Lo assicuri TU-
Kokitsune: -Stai
zitto, nano-
Si guardarono negli
occhi, lei offesa, lui con espressione di sfida.
Arrivarono tutti in
fondo alla galleria, dove trovarono alla parete un enorme orologio di pietra. Al
centro c’era un cerchio azzurro con un dragone d’oro che teneva quattro perle,
due nelle zampe anteriori e due in quelle posteriori. Attorno al cerchio, altri
animali in oro che sembravano rincorrersi: un serpente, una tigre, una fenice e
un kirin. Davanti all’orologio, cinque statue dei rispettivi animali, anch’esse
in oro.
Zoro: -Ora
capisco-
Nami:
-Cosa?-
Zoro: -L’orologio e
le statue hanno a che fare con queste trasformazioni. Ma che bisogna
fare?-
Kokitsune: -Forse…
Vediamo se è quello che penso io-
Disse lei,
‘entrando’ nella statua del drago. Questa si mosse, gli occhi diventarono rubini
rossi. Era di dimensioni umane. Robin, Zoro, Rufy e Nami fecero lo
stesso.
Nami: -Bene. Adesso
abbiamo un corpo-
Robin: -Guardate
l’orologio!-
La terra tremò, e al
posto del drago con le perle si materializzò una porta che andava ancora più in
profondità.
Zoro: -Dovremmo
andare?-
Kokitsune: -Sì.
Prima finisce tutto questo e prima tu potrai tornare dal tuo
fidanzatino-
Zoro: -… DI CHE COSA
STAI PARLANDO?!-
Kokitsune: -Avanti…
Lo sai. Il tuo fidanzatino col sopracciglio a ricciolino… Sono brava con le
rime, vero?-
La volpe-drago corse
verso la porta, inseguita da Zoro che di certo non aveva intenzioni amichevoli.
Rufy, Nami e Robin si affrettarono a raggiungerli, ma il resto della ciurma
rimase indietro. Quella porta aveva permesso solo a loro cinque di
entrare…
Zoro: -SE TI PRENDO,
ALL’USCITA TI TRASFORMO IN UNA PELLICCIA!-
Kokitsune: -SE
USCIAMO DI QUI!-
Robin: -Non
dovrebbero urlare così… Potrebbe essere pericoloso, non sappiamo cosa ci
aspetta!-
Rufy: -VOGLIO URLARE
ANCH’IO!-
Nami: -MA CHE SEI,
IDIOTA?!-
Robin: -Ma cosa ho
fatto di male…-
Il Quilin è un
animale leggendario della mitologia cinese. In giapponese, si chiama Kirin, che
vuol dire anche giraffa. Ha il corpo squamato, le zampe di cavallo e il muso di
drago, ed ha un corno al centro della testa.
Il dragone, la
fenice, il serpente (o tartaruga), la tigre e il kirin sono cinque animali
‘Spiritualmente dotati’ della mitologia Cinese. Sono un gruppo di quattro
creature magiche che presiedono i destini della Cina, e rappresentano le forze
primordiali degli animali piumati, corazzati, pelosi e con squame. Questi
quattro animali sacri sono: Bai Hu (la tigre) o Ki-Lin
(l'unicorno) per l'Ovest; Gui Xian (la tartaruga o il serpente) per il
Nord; Lòng (il drago) per l'Est; e, per il Sud, Feng
(la
Fenice).
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Capitolo 11: L'Occhio del Diavolo ***
New
xLusty: Grazie, grazie XD
Come potrai vedere, qua l’accenno ZoroSanji è più marcato!
… Più che altro, a Kokitsune piace infastidire Zoro XD
Zoro: -Ah, sì? Guarda che anch’io posso ricattarti, se
voglio…-
Kokitsune: -Kon kon, e come?-
Zoro: -Tanto per cominciare posso dire a Lucci di quei poster strani di
Aokiji che ho trovato tra i tuoi affetti personali…-
Kokitsune: -Co… Non so di che cosa tu stia parlando! E poi, come hai
fatto a trovare i miei ‘tesori’?-
Zoro: -Semplicemente perché ho trovato una scatolina con scritto ‘Roba
personale’ e una tua impronta… Poi ho aperto e ho visto cose che non avrei
dovuto vedere-
Kokitsune: -Ahem… Posso spiegare!-
A parte queste scene di follia quotidiana, ancora qualche capitoletto e
finisco la fanfic :P
Una volta che Zoro e
Kokitsune smisero di rincorrersi e di urlare, arrivarono alla fine della
galleria. Erano sicuri che, se non fossero stati fuoco puro, sarebbero morti
carbonizzati in un secondo.
Zoro: -Capolinea…
Guarda, c’è un enorme masso che blocca la strada, non c’è modo di
proseguire!-
Rufy: -Dobbiamo
distruggerlo! Gom Gom…-
Nami: -Siamo fuoco!
I tuoi colpi non farebbero nulla!-
Kokitsune: -Faccio
io-
Disse lei. Tra le
fauci d’oro si materializzò il suo shakujo.
Kokitsune: -Rosen
Kreuz!-
Un rapido movimento
del collo in avanti ed ecco l’oggetto scagliarsi al centro del masso,
distruggendolo.
Kokitsune: -Ci vuole
precisione e forza. E’ un po’ come usare lo shigan…-
Zoro: -… In termini
comprensibili a tutti?-
Kokitsune: -Mira al
centro con forza ed ecco fatto-
Robin: -Kokitsune…
Guarda laggiù!-
Rufy: -Quello
è…-
Kokitsune: -L’Occhio
del Diavolo!-
Una sala grande
quanto una cattedrale, al soffitto numerose stalattiti. Al centro della grotta
un piedistallo, e su di esso un Frutto del Diavolo di forma ovale, bianco e
lucente. Peccato solo che fosse circondato da un fiume di lava incandescente, e
che l’unico modo per raggiungerlo fosse quello di traversare a nuoto il
tutto.
Rufy: -Avanti!
Prendiamo quel coso!-
Nami: -Sei stupido?!
Siamo statue d’oro! Sprofonderemmo come niente nella lava!-
Kokitsune: -E
inoltre non possiamo abbandonare questi ‘corpi’ provvisori… Sento una strana
forza che ci blocca-
Zoro: -E allora che
si fa?-
Robin: -… Kokitsune,
Zoro, ruggite!-
Kokitsune&Zoro:
-Cosa?-
Robin: -Provate a
ruggire! Con un po’ di fortuna, faremo cadere quelle stalattiti dal
soffitto!-
Zoro: -Io non ho mai
ruggito in vita mia!-
Kokitsune: -Non è
difficile! Comunque, anche se le facessimo cadere?-
Robin: -Potremmo
usarle come ponte. Sono certa che galleggeranno benissimo-
Kokitsune lanciò il
primo ruggito, che echeggiò nella grotta. Le stalattiti tremarono.
Kokitsune: -Avanti,
Zoro!-
Zoro: -E’… E’ una
cosa stupida! Non lo farò mai!-
Kokitsune: -Allora
temo che dovrò convincerti con le cattive… Eravate voi che mugolavate, qualche
sera fa, tu e Sanji? Perché io facevo ronda sul ponte della nave e ho sentito
dei rumori sottocoperta… Ed erano maschili. Certo che dovevate darci dentro,
perché le vostre cabine sono molto lontane dal ponte-
Zoro: -CHE COSA STAI
DICENDO?! BUGIARDA! NON E’ VERO! STAVO SOLAMENTE…-
Kokitsune: -Robin!
Guarda!-
Disse la
volpe-drago, indicando il soffitto: il piano era riuscito, le urla in
alternativa al ruggito avevano funzionato. Le stalattiti caddero, formando delle
piattaforme. Erano abbastanza grandi da permettere a uno di loro, per volta, a
salirci sopra.
Robin: -Strano… Io
sapevo che il Frutto del Diavolo si trovasse al centro dell’isola dal quale
prende il nome…-
Kokitsune: -Oh,
avanti! Se prendo quel coso e lo mordo la facciamo finita all’istante!-
Robin: -No… FERMA!
ASPETTA!-
Ma era troppo tardi:
Kokitsune aveva appena agguantato l’oggetto tra le zampe dorate, che quello le
si era polverizzato tra gli artigli. La lava ribollì, mentre la terra cominciò a
tremare.
Robin: -ERA UNA
TRAPPOLA!-
Kokitsune: -E IO CHE
NE SAPEVO, SCUSA?! ANDIAMO!-
Kokitsune era andata
da sola a prendere il finto Frutto, così cercò di riattraversare il lago
incandescente quanto più velocemente poteva, rischiando più volte di
cadere.
Rufy: -Dobbiamo
tornare in superficie e avvertire gli altri!-
Kokitsune: -E
soprattutto dobbiamo abbandonare subito l’isola! Non posso portare tutti voi
sulla schiena per sempre!-
Rufy: -E inoltre,
la Sunny è a
terra!-
Corsero di nuovo da
dove erano venuti, fino alla porta che aveva concesso solo a loro di passare, e
il resto del gruppo che era rimasto fuori li guardò, interrogativo. Spiegato
frettolosamente il motivo della loro corsa, anche loro, sottoforma di fuochi
azzurri, li seguirono.
Kokitsune: -Non
posso volare con questo ‘corpo’! E anche voi! Dovete sbarazzarvene! Ora dovremmo
riuscirci…-
Kokitsune ‘balzò’
fuori dalla statua nella sua solita forma di volpe infuocata, Rufy, Zoro, Nami e
Robin fecero lo stesso e le saltarono in groppa. Così fecero anche gli
altri.
Kokitsune: -Ora, una
volta fuori, vi farò tornare tutti normali, dovrete tenervi ancora più forte, la
risalita sarà molto… Ventosa-
La lava, intanto,
aveva percorso la galleria, sciogliendo le statue in oro. La volpe fece tornare
tutti in carne ed ossa, poi spiccò un salto verso il bordo dell’isola dal quale
si era buttata prima.
Kokitsune: -Vediamo
se ci riesco… Geppou!-
Tutti quanti si
sentirono schiacciati dalla pressione dell’aria. Ma non c’era tempo da perdere,
bisognava andarsene. Arrivata in cima, Kokitsune disarcionò bruscamente tutti
poco lontano dalla Sunny, tanto che per il contraccolpo volarono in avanti,
cadendo direttamente sul ponte.
Kokitsune:
-Tenetevi!-
La nave tremò, la
volpe le aveva appena dato una testata. Poi ancora, ma stavolta si sollevò:
l’animale l’aveva issata in groppa. La trascinò fino al mare, poi la rilanciò
sollevando un’onda gigantesca. Poi salì anche lei, ben attenta a non sfondarla
con il suo peso.
Rufy: -Presto!
Franky, allontaniamoci!-
Franky: -Agli
ordini!-
La lava bruciò tutte
le piante color avorio dell’isola, carbonizzandole. A contatto con l’acqua, si
sollevò tanto di quel vapore da rendere invisibile tutto l’ambiente circostante.
L’umidità era molto alta, e c’era quasi lo stesso caldo della grotta.
Franky: -Accidenti!
Non vedo dove andiamo…!-
Sentirono qualcosa
strisciare sotto la nave: il Leviatano. Di colpo, la Sunny sfrecciò a velocità folle verso
un gorgo marino appena formatosi al centro dell’arcipelago. Sembrava che la
bestia volesse entrarci dentro.
Chopper: -E’ la
fine! Moriremo tutti!-
Robin: -No… ORA
siamo…-
Kokitsune: -…
All’inizio della mia fine-
Robin: -L’Occhio del
Diavolo-
Stranamente, entrare
dentro quel vortice fu come addormentarsi e svegliarsi all’istante: non si
trovavano negli abissi marini, ma in una stanza molto ampia, di pietra vecchia.
Lucci: -Dove siamo
finiti?-
???: -Ooohh… Io ti
conosco. Sei il leopardo con la cicatrice che ho incontrato tempo fa-
Una pantera nera era
appena comparsa da una porta di luce comparsa davanti a loro. Era
Damu.
Kokitsune:
-Tu!-
Damu: -E tu, invece,
sei la volpe… Certo che ti sei proprio lasciata andare… Ma vedo che finalmente
sei giunta a destinazione-
La creatura si erse
su due zampe, il pelo diventò una lunga veste nera, e il corpo quello di una
donna dai lunghi capelli corvini e gli occhi gialli.
Kokitsune: -Co…
Cosa?!-
Sanji: -CHE
MERAVIGLIA!!!-
Zoro: -Non è roba
per te-
Lucci: -Mhm. E
allora?-
Damu: -Kokitsune
Seirei… Io sono la custode della Cura. Hai superato tutte le prove che erano
state preparate, liberandoti quindi dai peccati, rendendoti degna del
Frutto-
Kokitsune: -Oh… Beh,
grazie, immagino…-
Damu: -Il Frutto si
trova nella porta dopo di me. Se vuoi seguirmi…-
Damu fece entrare
Kokitsune nella porta di luce adiacente. Sembrò essere sparita nella parete come
un fantasma.
Damu: -Molto bene.
Il tuo sacrificio non sarà vano…-
Lucci: -… Il tuo
sacrificio?-
La donna sparì
anch’essa nella luce, che scomparve, lasciando al suo posto il muretto di
pietra. |
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Capitolo 12: Lasciamoci con un sorriso ***
New
xLusty: Già. Questo è il penultimo capitolo (ed è
anche bello lungo XD)!Di fanfic su
One Piece ne ho in mente tantissime! A cominciare da una parodia del Re Leone
con il CP9 (Kumadori nel ruolo di Mufasa, ovviamente. Quei due si somigliano
anche troppo O_o), ma sarà diversa dal film perché userò la versione ‘non
censurata’ (il Re Leone è stato tagliato, la ‘fine’ è un’altra…). Sai che mi sono dimenticata di dirti? Che ho letto
tutte le tue ZoSanji XDA parte quelle
con il rating rosso, ovviamente. La mia preferita è ‘Molestie’, anche perché è
la prima ZoSanji che abbia mai letto *w*Kokitsune, da ex-agente del CP9, è esperta nello spionaggio. Prima o poi
riuscirà a fare la ‘cronaca in diretta’.
Zoro: -Azz! La privacy va a farsi
benedire!-
Kokitsune: -Già-
*Parte un click di macchina fotografica*
Damu fece entrare Kokitsune nella porta di luce adiacente.
Damu: -Molto bene. Il tuo sacrificio non sarà vano…-
Lucci: -… Il tuo sacrificio?-
La donna sparì anch’essa nella luce, che scomparve, lasciando al suo
posto il muretto di pietra. Lucci si voltò interrogativo verso i
Mugiwara.
Chopper: -Lei… Lei ci aveva fatto promettere di non dirtelo… La
cura…-
Lucci: -La cura…? Sì?-
Robin: -… La cura era un Frutto del Diavolo che, se morso da qualcuno che
vi ama, annulla per sempre gli effetti dei Frutti Zoan. Tuttavia, dopo si muore.
Si scompare per sempre-
Nessuno osava parlare. Il leopardo li guardava, senza realmente vederli,
come immerso nei suoi pensieri.
Lucci: -… Solo io non lo sapevo?-
Chopper: -Ci… Ci aveva detto di non dirtelo, te lo ripeto!-
La renna si scansò appena in tempo: nella sua forma ibrida, Lucci aveva
sferrato un pugno al muro, che si distrusse.
Lucci: -E io… Io che le ho detto tutte quelle stupidaggini… ‘Quando
torniamo, possiamo fare delle cose insieme’… ‘Tu che hai sempre desiderato una
famiglia’… SAPEVA A COSA ANDAVA INCONTRO! E sorrideva… Stava lì a sorridermi… Io
non ne sapevo niente…-
Robin: -Si preoccupava per te. Mi ha detto… Che a volte, prima
dell’amore, viene la sicurezza Mondiale. E’ stata una sua scelta…-
Lucci: -Voi… Voi l’avete lasciata fare! Le avete permesso di suicidarsi
per salvarvi la pelle!!!-
Rufy: -Stai calmo! Parli come se non avessimo provato a
fermarla!-
Lucci: -Forse… Forse siamo ancora in tempo! Dobbiamo andare nella porta
di prima!-
Zoro: -Come, uomo leopardo? Come potremmo farla riapparire?-
Lucci: -Non lo so, ma ci deve essere… CI
DEVE ESSERE UN MODO! Kokitsune… NON TI LASCERO’
MORIRE!-
La porta di luce si aprì ancora una volta.
Da dietro i Mugiwara, una figura luminosa a sei ali si dissolse all’istante.
Lucci: -ANDIAMO!-
Il gruppo oltrepassò l’enorme porta di luce e si ritrovò su una grande
piattaforma quadrata di pietra, coperta qua e là di muschio. Sembrava molto
vecchia e inoltre galleggiava nello spazio. Il tutto era circondato da buio e
stelle, anche se sotto la piattaforma sembrava esserci un pavimento di nuvole.
Al centro, Kokitsune, umana, dietro di lei Damu che le teneva le spalle. La
giovane donna aveva la testa china, guardava il pavimento, l’altra invece
osservava il gruppo con i suoi occhi gialli. Kokitsune alzò lo sguardo e poi
parlò, ma la voce non era più solo sua…
Kokitsune: -Oh. Siete arrivati-
Rufy: -Donna volpe… Che ti succede?!-
Kokitsune: -La vostra amica ha morso il Frutto. Come forse non saprete,
in esso è custodita la mia anima. Questa entra in lei attraverso l’ingestione… E
scaccia la sua. In seguito, con la mia forza spirituale, blocco la
trasformazione permanente in animale di ogni umano fruttato affettivamente molto
legato a Kokitsune per sempre. Però…-
Lucci: -Quindi ora è Damu… Damu è nel corpo di Kokitsune!-
Kokitsune: -Esatto. Comunque, lasciatemi continuare… Una volta finito il
mio ‘compito’ primario… Ucciderò voi, pirati, di tutto il mondo. Come ho
pianificato anni addietro, userò il corpo di Kokitsune. Rilascerò il suo potere
distruttivo…-
Rufy: -Co… COSA?!-
Kokitsune: -… Anni fa, degli incauti pirati riuscirono a giungere fin
qui. Il mio Leviatano li condusse sull’isola di Abaddon, dove i miei diavoli li
possederono. Il capitano arrivò quindi indisturbato a prendere il Frutto Kon Kon
modello Kyuubi Ryuko… Poi lasciarono l’isola. Il pirata arrivò a casa, dove una
moglie e una piccola mocciosa li attendevano… Kokitsune. Quel pirata era il
padre di Kokitsune. Tutto andò come previsto, lei mangiò il Frutto, venne
abbandonata e poi adottata da una famiglia di volpi. Io avevo stretto un patto
con il Governo Mondiale, avrebbero usato la mocciosa come un’arma estremamente
potente, eppure sotto controllo grazie a me, poiché il suo Frutto proveniva
dalla mia isola, l’avevo creato io. In cambio avrei avuto sacrifici pagati con
sangue umano… Comunque, quelli del Governo Mondiale mandarono altri pirati dove
sapevano che abitava Kokitsune. Uccisero la sua famiglia, provocando la sua ira,
facendo nascere il suo odio per i pirati. Poi, del tutto casualmente, la giovane
Kalifa figlia di uno dei membri del CP9 di allora, raccolse Kokitsune. Il
Governo venne così a sapere che la ragazza era ancora viva, e sapevano anche che
prenderla nel CP9 sarebbe stato un modo per tenerla d’occhio…-
Lucci: -Ci stai dicendo che… Che tutta la sua vita… Era pianificata sin
dall’inizio?!-
Kokitsune: -Sì. Poi, a simboleggiare la sua appartenenza al Governo, le
fu impressa la cicatrice a croce. Come la tua, leopardo. Un marchio per la loro
arma. Tuttavia, Kokitsune non è stata la prima a usufruire del potere del Frutto
Kon Kon… Molti altri prima di lei avevano trovato il Frutto, e lo avevano
mangiato. Tra questi, mi ricordo un nome molto importante… Gol D. Roger. Quel
maledetto era capace di controllarmi… Comunque, so che qui ci sono memorie ben
più antiche...-
Il silenzio regnava tutt’intorno. Sembrava che il tempo si fosse
fermato..
Kokitsune: -… Quando venne ucciso Gol D. Roger, il Frutto tornò
sull’isola Abaddon. Ma non è tutto. Se il Frutto del Diavolo è già stato usato
da qualcuno, le sue memorie, i suoi ricordi, al momento della morte si
trasferiscono in esso. Il possessore successivo si appropria quindi di quei
ricordi. Di conseguenza… Kokitsune sa cos’è lo One Piece. Ma per quanto io
frughi nella sua testa, non riesco a trovare nulla… E non appena ci riuscirò… Il
Governo sarà informato. Poi, come dicevo prima, ucciderò voi pirati… Ma non
dovete temere nulla… La morte sarà per voi una liberazione da questo mondo che
non aspetta altro che essere purificato-
Lucci: -Non tutti i pirati sono malvagi! In questo mondo i veri ‘cattivi’
sono quelli del Governo!-
Kokitsune: -Kokitsune scelse di morire perché aveva la speranza di
purificare il mondo dai pirati-
Lucci: -TU ERI D’ACCORDO CON IL GOVERNO! COSA NE SAI, SUL PERCHE’ DEL SUO
SACRIFICIO?!-
Lucci attaccò istantaneamente con uno shigan, ma il corpo di Damu spostò
un braccio di Kokitsune, scaraventandolo via.
Lucci: -Ngh… Lei voleva salvare il mondo dalla furia della sua
trasformazione completa, pirati o non pirati che fossero… Poi… Perché… PERCHE’
LE HAI FATTO FARE TUTTE QUELLE ‘PROVE’?! NON TI BASTAVA LA SUA MORTE? DOVEVI ANCHE
FARLA SOFFRIRE PIU’ DI QUANTO NON LO AVESSE GIA’ FATTO NEL PASSATO?!-
Kokitsune: -Volevo solo accertarmi che il MIO nuovo corpo fosse
all’altezza-
Lucci: -NON… NON AVRAI KOKITSUNE!-
Kokitsune: -Povera creatura… Getti via le speranze della tua amichetta…
Pensavo l’avresti appoggiata. Ma non preoccuparti. Sarò la tua liberatrice-
Il corpo di Damu si ‘fuse’ con Kokitsune. La pelle le diventò grigia, gli
occhi rossi, i capelli neri. I canini si appuntirono, le unghie sulle mani
crebbero come artigli. Infine, spuntarono tre code gialle con le punte di fuoco
azzurro.
Rufy: -Dobbiamo combatterla!-
Sanji: -Non posso credere che io stia per colpire una donna…
Andiamo!-
Rufy: -Ragiona! Se non la fermiamo, ucciderà… Ahem… Tutte le donne del
mondo. Vuoi un mondo senza donne?-
Sanji: -Oh cielo, no!-
Lucci: -Se per liberarti dovrò picchiarti, Ko… Sappi che non ci andrò
piano…-
Kokitsune: -Io non sono più Kokitsune… Sono Yu Azraell-
Lei fece per attaccare, ma si bloccò immediatamente. I Mugiwara si
lanciarono all’attacco, anche se non sembrarono farle alcun ché: il tekkai era
attivato. Tuttavia, Yu Azraell non attaccava. Resisteva, ma non attaccava.
L’anima di Kokitsune stava combattendo una battaglia ‘interiore’ con quella di
Damu.
Yu Azraell\Kokitsune: -NO! ESCI DAL MIO CORPO!-
Yu Azraell\Damu: -Questo corpo ormai non ti appartiene più. Ho già
salvato i tuoi amici, tanto è vero che il tuo amico Lucci è già riuscito a usare
la forma mista. Ora vattene-
Yu Azraell\Kokitsune: -Pirati! Lucci! Io cercherò di disattivare il
tekkai, voi continuate ad attaccare!-
Rufy: -Ri… Ricevuto, donna volpe!-
Con grandi difficoltà, Kokitsune riuscì a sopraffare la volontà di Damu.
Incassò i colpi, senza realmente sentir dolore, dato che ormai non era più solo
il suo corpo. Venne letteralmente pestata a sangue, ridotta in fin di vita sul
pavimento di pietra.
Yu Azraell\Damu: -NON PUO’ FINIRE COSI’!-
All’improvviso, l’essere liberò tutte le nove code. Il corpo si tramutò
immediatamente nell’enorme bestia. Balzò nello spazio, ruggendo, facendo cadere
una pioggia di sangue dalle ferite, scrollandosi. Il lungo collo infuocato da
drago ardeva come non mai, la testa di volpe così grande da poter ingoiare un
intero Mostro Marino li guardava iraconda, con un sorriso maligno, pronta a
colpire. Lo shakujo di Kokitsune si materializzò tra le mani di
Lucci…
Kokitsune: -Uccidimi, avanti…-
Lucci: -Cosa stai dicendo?!-
Kokitsune gli stava parlando. Ma non era il mostro davanti a loro. Era
una voce che risuonava come dal nulla, udibile solo a lui. I fuochi azzurri che
solitamente aleggiavano attorno a Kokitsune assunsero la forma di piccole volpi,
che tuttavia parlavano…
Spiriti: - Quantus tremor est futurus, quando judex est venturus, cuncta stricte discussurus…-
Kokitsune: -…Con il mio shakujo. Colpiscimi al centro della cicatrice. Il
mio… Il suo punto debole è il cuore. Usa il Rosen Kreutz. Ti
guiderà…-
Spiriti: -… Mors stupebit et natura, cum resurget creatura, judicanti
responsura...-
Lucci: -No…-
Kokitsune: -Avanti… Non piangere. Facciamola finita-
Lucci: -Non… NON POSSO UCCIDERTI!-
Kokitsune: -E’ meglio morire nella speranza, che vivere nel
dolore…-
Spiriti: -… Kyrie Eleison-
Lucci: -Ro… Rosen… ROSEN KREUTZ!-
Kokitsune: -…Donami la pace eterna-
Gli bastò pronunciarlo.
Il bastone volò verso il centro della cicatrice, mentre Yu Azraell era
già saltata a bocca spalancata verso di loro. Il sangue zampillò dalla minuscola
(almeno in confronto al resto del corpo) ferita copiosamente, mentre l’oggetto
le raggiungeva il cuore. Un lampo di luce e una figura umana si ‘staccò’ dal
mostro, che rimase immobile: era Kokitsune.
La Sunny, passando attraverso le nuvole
sotto la piattaforma, ormeggiò al lato.
Kokitsune: -Ho sempre desiderato danzare sotto il cielo
stellato…-
Lo shakujo ancora macchiato di sangue le volò tra le mani. Al centro
della cicatrice aveva un buco rosso e profondo, dal quale usciva sangue che,
invece di cadere a terra, spariva.
L’enorme volpe a nove code galleggiava nel cielo stellato, immobile. Il
motivo di trentuno anni di sofferenza stava ormai morendo… Insieme a lei. Il
mostro si illuminò e ‘scoppiò’ in tante sfere di luce che, come piccoli fuochi
d’artificio, sfrecciarono in tutte le direzioni, prima di
dissolversi.
Kokitsune finì di danzare: sapeva di avere gli occhi di tutti puntati
addosso. Dava loro le spalle, non aveva il coraggio di voltarsi e ascoltare quel
che Lucci le avrebbe detto.
Anche il suo corpo stava dissolvendosi. Lo shakujo le era passato tra le
mani, ormai intangibili. Ma ebbe il coraggio. Si voltò.
Kokitsune: -Lucci, devo andare ora!-
Lui scosse il capo.
Kokitsune: -Mi dispiace che tu sia venuto a sapere di questo proprio
all’ultimo minuto… Ma non mi avresti mai permesso di farlo, se te l’avessi
detto… Addio-
Lucci: -Idiota… Sei un’idiota, Ko…-
L’uomo strinse i pugni. Questa volta era lui a piangere.
Le corse incontro, cercò di bloccarla con le sue braccia, ma le passò
attraverso e cadde a terra. Un
lumicino staccatosi dal corpo di lei gli passò vicino, illuminandogli il viso
arrossato per la botta della caduta contro il pavimento.
Kokitsune: -Non pensare che non le abbia viste, sai, quelle lacrime? Ora
sei tu che sei debole-
Lucci: -…-
Il leopardo si rialzò, adesso era lui a darle le spalle.
Lucci: -Grazie-
Kokitsune: -Per cosa?-
Lucci: -Per tutto quanto-
Sentì dei passi alle sue spalle, qualcosa rigirarlo, attirarlo a sé:
Kokitsune gli mandò delicatamente indietro i capelli e gli diede un bacio sulla
fronte. Le sue labbra erano diventate fredde.
Kokitsune: -… Alcuni interpretano un bacio sulla fronte come un segno di
protezione, un bacio quasi materno. Poi sta a te dare la tua interpretazione.
Prenditi cura di Kalifa, ok?-
L’ex-nove code gli passò attraverso. Lucci sentì per un istante come se
provasse tutte le emozioni della compagna: tristezza, rimpianto, rabbia, per
come in tutti quegli anni avesse solo sofferto, ma anche felicità, perché il suo
sacrificio aveva salvato i suoi amici.
Kokitsune: -Lasciamoci con un sorriso-
Disse lei, voltandosi ma continuando a camminare, facendo il segno della
‘V’ con la mano. Poi si fermò al bordo della piattaforma di pietra, congiunse le
mani, chiuse gli occhi e si lasciò cadere. Subito dopo, una marea di piccole
lucine salì verso Lucci, prima di scomparire come la neve al sole. Di Kokitsune
Seirei, ormai, restava solo lo shakujo.
Robin: -Vieni… Andiamo…-
L’archeologa trascinò via il leopardo, che
sembrava paralizzato lì, come ad aspettarsi che la compagna saltasse fuori da un
momento all’altro, dicendogli ‘scherzetto!’. Poi lui l’avrebbe rimproverata,
l’avrebbe accusata di essere infantile… O magari le avrebbe detto qualcosa di
più. Si imbarcò con il resto della ciurma e la Sunny si inabissò nell’oceano di nubi.
-------------------------------------------
Lucci: -Tutti… Tutti noi abbiamo perso una persona speciale…-
Una volta tornato sull’isola, Lucci non ebbe difficoltà a rintracciare i
compagni. Jyabura era tornato normale, e aveva raccontato tutto al resto
dell’ex-CP9. Il leopardo venne accolto con calore, tuttavia non riuscì a gioire
con loro.
Kalifa: -Rob… Dov’è Ko?-
Lucci: -Lei è… Lei è morta. Come un sogno al risveglio del mattino-
E fu allora che Kalifa e gli altri seppero la verità. Del sacrificio di
Kokitsune, di come fosse riuscita a ingannarlo per tutto quel tempo.
L’ex-segretaria cadde in ginocchio, gridò dalla disperazione. Cercò di
nascondere il volto tra le mani, stava piangendo.
Lucci: -Jyabura… Stai piangendo anche tu-
Jyabura: -Macchè… E’ solo una goccia di pioggia…-
Eppure il cielo era chiaro e sereno.
Fu quel pomeriggio che Lucci tenne il discorso. A perenne memoria della
‘volpe’ delicata, a modo suo dolce, dalla volontà di ferro.
Lucci: -… Con lei sono morti anche i suoi sogni, i
suoi desideri, le sue speranze. Ora di Ko non resta che un ricordo indelebile,
un ricordo che conserveremo per sempre nei nostri cuori. Il ricordo di una donna
che aveva imparato a sorridere anche quando era triste. Perciò… Non
dimentichiamola mai-
Yu Azrael: ‘yu’ in giapponese vuol dire ‘finale’. Azrael invece è
l’angelo della morte della mitologia islamica. Genericamente è dipinto come
arcangelo sotto il comando di Dio anziché come la figura della Morte
personificata. A seconda dei punti di vista, e dei precetti delle varie
religioni in cui è raffigurato, Azrael è rappresentato come residente nel Terzo
Cielo. Ha quattro facce, e quattrocento ali, ed il suo intero corpo consiste in
occhi e lingue, il numero corrisponde al numero delle persone che abitano
la Terra.
Sarà l'ultimo a morire, registrando e cancellando costantemente
il grande libro dei nomi degli uomini alla nascita ed alla morte,
rispettivamente.
Il canto delle volpi sono parti del ‘Dies Irae’:
Quantus tremor est futurus, quando judex est venturus, cuncta stricte discussurus= Quanto
terrore verrà quando giungerà il giudice a giudicare severamente ogni
cosa.
Mors stupebit et natura, cum resurget creatura, judicanti responsura= La Morte si stupirà, e
la Natura
quando risorgerà ogni creatura per rispondere al giudice.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Capitolo 13: Epilogo ***
New
xLusty: Ci ho messo
molto per scrivere quel capitolo, infatti. Ascoltano musica triste a palla
(stavo sentendo ‘The Biggest Dreamer’, la opening giapponese di Digimon Tamers,
versione ‘piano’ su youtube).
Beh, Jyabura direbbe
tutto pur di non dire che si stava ‘dimostrando debole’
Lucci: -ESTERNARE I
PROPRI SENTIMENTI NON E’ DA DEBOLI!-
Kaku: -Oh cielo… Che
ti succede?! Tu non diresti mai queste cose!!!-
Kalifa: -Si chiama
psicosi traumatica, Kaku-
Che bello, mi
seguirai anche nella prossima fic! *w*
… In cui Zoro, Nami
e Rufy sono le tre iene òçò
Comunque non dire
che quella fanfic era brutta, perché mi ha fatto ridere ed era davvero
simpatica. Ne farai una dal punto di vista di Sanji? òçò
… Questo capitolo è perché sono una fanatica dell’happy ending.
Kokitsune si trovava
nel pezzo di terra galleggiante, come quando aveva visto per la prima volta
Seraphiel. Era tornata umana. I fiori si muovevano sotto la delicata spinta del
vento. I fuochi fatui che le aleggiavano attorno non c’erano più, attorno a lei
ora c’erano otto volpi quasi umane, compresa sua madre adottiva.
Kokitsune:
-Mamma!-
Tamamo: -Guarda
laggiù-
Indicò la mamma
volpe, con un cenno della mano nera coperta di pelliccia, oltre il bordo
erboso.
La donna obbedì e si
sporse giù, aspettandosi di vedere solo le nuvole, e invece no: vide i suoi
amici soffrire in silenzio per lei, Kalifa singhiozzare perché ormai non
riusciva più a versare una lacrima. Sembrava che fossero a pochi passi da lei, e
invece erano più lontani che mai, non potevano vederla.
???: -Vuoi
rivederlo?-
Kokitsune: -Chi
è?-
Davanti a lei
comparve il serafino di luce, che ripeté la domanda.
Kokitsune:
-Mamma…-
Tamamo: -Il tuo
posto è lì, con loro. Non è ancora arrivato il tuo momento. Io e i tuoi fratelli
stiamo bene, ma ora vai e inizia a vivere, figlia mia-
Kokitsune: -Però…
Voi tornerete con me?-
Tamamo: -Non hai più
bisogno di noi. La tua famiglia ti aspetta-
Kokitsune: -Allora…
Sì, voglio rivederlo-
Seraphiel: -Il tuo
desiderio sarà esaudito. Ora che Damu è morta, noi angeli siamo di nuovo al
servizio del nostro Signore. Lasciati cadere dalle nuvole-
Kokitsune obbedì.
Andò a perdersi
istantaneamente tra le nubi rosate del mattino, guidata da un forte vento. Poi
si sentì cadere con rapidità crescente, come una meteorite. Dopo ancora, sentì
uno ‘splash’ e lei che sprofondava in acqua. Si era raggomitolata su se stessa,
ma quando sentì il liquido rinfrescante addosso si stiracchiò per bene. Non
stava più affondando.
Kokitsune: -Che
succede…-
Pensò. Si passò le
mani sulle guance: le cicatrici non c’erano più. Si passò le mani sul corpo: non
aveva nessuna pelliccia, ma la pelle. Le labbra non erano più nere, ma di un
rosa delicato. Sentiva delle voci in lontananza, voci parecchio familiari
attutite dall’acqua. Nuotò fino in superficie e lasciò fuoriuscire appena la
testa, giusto quanto bastava per lasciar fuori il naso. Davanti a lei c’era
l’isola che aveva lasciato insieme a Lucci, e i suoi amici erano sulla riva
sabbiosa che cercavano di capire la fonte del rumore di prima.
Kokitsune: -Ora gli
faccio una bella sorpresa-
Si immerse di nuovo
e usò con attenzione il geppou per muoversi più velocemente sott’acqua.
Lucci era seduto a
pochi metri dall’acqua, a lanciare pietre contro la superficie. Kalifa gli era
seduta vicino, con un fazzolettino di pizzo fradicio. Poco lontano, Kaku e
Jyabura, che tuttavia si ignoravano a vicenda: il fatto che non litigassero come
sempre sottolineava la gravità del momento. Gli altri dovevano essere a
procurare qualcosa da mangiare a tutti.
Kokitsune:
-Geppou!-
Schizzò fuori
dall’acqua come un proiettile, dritta sul leopardo, che non ebbe neanche il
tempo di chiedersi cosa fosse successo. Kalifa, dacché era seduta, saltò in
piedi per lo spavento. Lucci strisciò di schiena contro la sabbia per almeno un
metro, la nube che si era levata li nascondeva alla vista.
Kokitsune: -Ti ho
atterrato-
Lucci: -Che diavolo
succede… Aspetta!-
Kokitsune: -Smettila
di toccarmi, maniaco. Queste sono molestie sessuali-
Lucci:
-KOKITSUNE?!-
Kokitsune: -In carne
ed ossa. A meno che io non sia un mio sosia-
Il leopardo si alzò
così in fretta che Kokitsune cadde sulla sabbia, coprendosi con i lunghi capelli
fradici che le arrivavano fino alle caviglie.
Kalifa: -E’
KOKITSUNE!-
Kokitsune: -Sì,
hanno capito tutti, non c’è bisogno che lo urli ai quattro venti-
Kaku:
-Kokitsune?!-
Kokitsune: -Sìììì!
Come ve lo devo dire?!-
Jyabura: -Idiota! Ci
hai fatto prendere un colpo!-
Kokitsune: -Che
bello sapere che ti sei preoccupato per me, lupastro-
Lucci le toccò il
viso, poi le spalle, poi la cicatrice. Era vera, non un illusione che si sarebbe
scomposta in tante lucine. Stava sorridendo, ma questa volta, era
contenta.
Kokitsune: -Beh? Non
hai mai visto la candida pelle di una fanciulla?-
Lucci: -Sono felice
che tu non sia… Non sia all’altro mondo-
Kokitsune: -Anche
io. Ho un sacco di cose da raccontarvi. Ma ora che cosa aspetti a
baciarmi?-
Lucci: -Che tu me lo
chiedessi-
Kokitsune era sempre
stata una tipa diretta. Più che un bacio, però, gli diede un morso sulle labbra,
facendogli sangue.
Kokitsune: -A te
piace tanto il sangue. Ma anche a me…-
Kaku: -Hey, voi due!
Prima che possiate appartarvi, vorrei riferire alla signora volpe che ho
qualcosa che potrebbe interessarle-
Kaku aveva tra le
mani due frutti. Uno era azzurro, con dei motivi a forma di fiamma bianchi, e
l’altro invece era giallo e con le orecchie da volpe. L’una volta volpe lasciò
stare Lucci ed esaminò gli oggetti.
Kokitsune: -Sembra
che quando mi sono separata dal mostro, anche il frutto si sia diviso in due… So
già cosa voglio-
Lei diede un morso
al frutto azzurro, poi prese quello giallo e lo contemplò.
Kokitsune: -Adesso
non corro più rischi. Direi che quest’altro posso tenerlo da parte. Ora voglio
raccontarvi tutto il viaggio!-
Lucci: -Preparatevi,
sarà una storia MOLTO lunga-
Kalifa si gettò
addosso a Kokitsune, abbracciandola forte.
Kalifa: -… E pensare
che ti avrei persa per sempre… Non ti lascerò mai più partire da sola,
MAI
PIU’!!!-
Kokitsune: -Calma!
Il viaggio, beh… E’ stato bello da morire!-
Kalifa: -Ko, basta
con l’umorismo-
Kokitsune: -Ok,
ok!-
Entro quella stessa
sera, tutti seppero quel che era accaduto durante la loro assenza. Erano seduti
davanti a un bel fuoco, sulla spiaggia, più uniti che mai.
Kalifa: -Dunque… Tu
sai dov’è lo One Piece? Qual è il tesoro di Gol D. Roger?-
Kokitsune: -Non lo
so. Anche quando Damu ha cercato nella mia testa, non ha trovato nulla… Che
dire, quel vecchio pirata sapeva come non far cadere i suoi ricordi in mani, o
zampe, sbagliate-
Kalifa: -Infine,
anche tu sei una figlia di pirati…-
Kokitsune: -… Già.
Che ironia, vero? Potremmo darci anche noi alla pirateria… Combattere contro lo
stesso Governo! Non è emozionante?-
Lucci: -Stai calma.
Non correre troppo. Non volevi una bella famiglia?-
Kokitsune: -Sì! E
potremmo solcare i mari, tutti insieme! Magari potremmo unirci ai
Mugiwara!-
Lucci: -Se è quello
che vuoi-
------------------------ Dieci anni dopo…
Una bambina correva
disperata tra le braccia della madre, inseguita da un ragazzetto che teneva in
mano un grosso ragno, in una foresta.
???: -Mamma, mamma!
Lichter mi fa i dispetti!-
Kokitsune: -Lichter,
quante volte io e tuo padre ti abbiamo detto di non fare i dispetti a tua
sorella?-
Lichter: -Ma mamma!
Lei ha detto a zio Kaku una bugia!-
Kokitsune: -E’ vero,
Sarabi?-
Sarabi: -… Sì,
mamma-
Kokitsune, ormai
quarantunenne, carezzava i capelli ricci e castani di sua figlia. Quest’ultima
aveva preso sia dalla madre che dal padre, la pelle lattea di lei e le
sopracciglia di lui. Aveva sette anni.
Kokitsune: -Cosa ti
ho sempre detto a proposito delle bugie?-
Sarabi: -… Che le
bugie hanno il naso lungo e squadrato come quelle dello zio Kaku-
Kokitsune: -… A
parte?-
Sarabi: -Che le
bugie non si devono mai raccontare, mai mai mai-
Lichter: -Allora
posso…-
Kokitsune: -No,
Lichter, non puoi mettere quel ragno tra i capelli di Sarabi-
Il ragazzino si
imbronciò. Era quasi identico alla madre, la chioma nera e selvaggia, gli occhi
cerchiati ma di un grigio molto scuro, i due nei sulla fronte. Il resto l’aveva
preso da suo padre, Lucci. Sulla spalla aveva appoggiato un pappagallino, ancora
un pulcino. Il ragazzo aveva dieci anni.
Lichter: -Allora
posso metterlo nella maglietta alla figlia della tua amica Robin?-
Kokitsune: -Come te
lo devo dire? No! Chi ti ha insegnato queste cose?!-
Lichter:
-Papà-
Pappagallino:
-Bugiardo, bugiardo! Cra!-
Kokitsune:
-Sicuro…?-
Lichter: -Ohhh, si è
fatto tardi! Ciao mamma!-
Kokitsune: -Attento!
La foresta non è luogo per bambini, anche se hai il potere del frutto Kon Kon!
Vai dagli zii nella radura!-
Lichter: -La foresta
non è pericolosa per il futuro Re dei Pirati! Io, Tsunami, Franny e Sarabi un
giorno solcheremo i mari! Troveremo il tesoro di Monkey D. Rufy! A dopo,
mamma!-
Sarabi: -Mammina,
posso andare con Lichter?-
Kokitsune: -Ma
certo. Solo non cacciatevi nei guai!-
La bambina seguì suo
fratello, scomparendo tra la vegetazione. Un fruscio tra le piante ed ecco un
grosso leopardo con una cicatrice sulla schiena comparire e sedersi accanto a
lei.
Lucci: -E pensare
che a te non piacevano i bambini-
Kokitsune: -Hai
detto bene, non PIACEVANO-
Lucci: -Ti ricordi?
Non ti piacevo neanche io, parecchi anni fa…-
Kokitsune: -Vero.
Ah, per la cronaca, ti ho perdonato il fatto che mi hai crocifissa, mi hai dato
fuoco, mi hai chiamato pipistrello, iena e…-
Lucci: -… E io ti ho
perdonato per la piccola bugia di dieci anni fa-
Kokitsune: -A
proposito, perché non torni umano?-
Lucci: -Mi piace
stare a ricordare il nostro passato. Quando eravamo bloccati nella forma
animale. Quando ne avrò voglia, mi ritrasformerò. E poi in questa forma mi viene
meglio cacciare. Secondo te dovremmo dirgli che abbiamo conosciuto il famoso Re
dei Pirati, Monkey D. Rufy, ai bambini?-
Kokitsune: -Naaah.
Lasciamo che lo scoprano da soli. Non ricordi cosa ha detto, prima di lasciarci
i suoi pargoli, Rufy? ‘Non dite loro nulla’-
Lucci: -Già. Però è
strano… Siamo partiti come nemici mortali, e siamo finiti amici per la
pelle-
Kokitsune: -La loro
bambina è un tesoro! E’ così dolce che me la mangerei, ma ho perso l’abitudine
alla carne umana da quando non posso più trasformarmi nel mostro, konkon. E a
Lichter piace tanto… Mi sa che un giorno finiremo imparentati con quel pirata!
Però Rufy è davvero forte… Alla fine è riuscito a coronare il suo sogno…-
Lucci: -Anche noi
adesso abbiamo coronato il nostro sogno-
Kokitsune: -Sai,
ancora no! Io voglio altri bambini!-
Lucci: -A… Altri
bambini?! Non ti sembra di esagerare…-
Kokitsune: -Voglio
altri sette figli!-
Lucci:
-SETTE?!-
Kokitsune:
-Konkonkon! Dovresti vedere la tua faccia! Anche da leopardo arrossisci,
sai?!-
Lucci: -Non provarci
mai più-
Kokitsune: -Konkon,
va bene! Vado da Robin, è con Franky nell’accampamento dall’altra parte
dell’isola-
Kokitsune si
trasformò istantaneamente in una leonessa di fuoco azzurro… Ma in realtà era una
volpe. Una grossa volpe con i lunghi baffi e nove code. Fece quattro salti e si
inoltrò nella foresta.
Lucci: -Mhmm… Altri
sette figli… Ci farò un pensierino-
Disse Lucci
sornione, seguendo la creatura di fuoco nella foresta.
Sarabi: Dallo
swahili, significa ‘miraggio’.
Lichter: In tedesco,
‘luci’.
Entrambi chiamano
Kaku e gli altri ‘zii’. Perché sono come una grande famiglia :3
Tsunami è figlia di
Rufy e Nami, Franny invece di Robin e Franky.
(Avevo poca fantasia
XD)
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=405320
|