●Las Vegas●

di littlemoonstar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Sex,drug...and Twilight. ***
Capitolo 3: *** A girl's best...friend. ***
Capitolo 4: *** What do you know about them? ***
Capitolo 5: *** Sense and Sensibility. ***
Capitolo 6: *** Red Carpet. ***
Capitolo 7: *** The Tempter. ***
Capitolo 8: *** Everything Changes. ***
Capitolo 9: *** Breathing. ***
Capitolo 10: *** Sunset. ***
Capitolo 11: *** Secret. ***
Capitolo 12: *** Stay Close,don't go. ***
Capitolo 13: *** Swimming pool. ***
Capitolo 14: *** Death and all his friends. ***
Capitolo 15: *** Goodbye,my almost lover. ***
Capitolo 16: *** I walk in shadows. ***
Capitolo 17: *** Hazzard. ***
Capitolo 18: *** Dawn. ***
Capitolo 19: *** There is a light that never goes out. ***
Capitolo 20: *** BlackJack training? ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Las Vegas
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.Prologo.
Las Vegas
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L'unico modo di liberarsi di una tentazione...
...è cedervi.
(Oscar Wilde)






Il vento mi scompigliava i capelli mentre mi preparavo a salutare Reneè che,ancora confusa,mi osservava appoggiata alla macchina.

-sei sicura,Bella? Guarda che se...-
-mamma,te l'ho già detto una decina di volte: ho già deciso,e la decisione non si cambia. E poi,tu e Phil avete bisogno di fare i novelli fidanzatini,ed io vi sarei solo d'impiccio...-
-non dire queste cose,per favore...-
-lo sai che scherzo. - dissi svelta,afferrando la valigia – e poi starò bene da papà. -
-d'accordo...ma fai attenzione. -
-non preoccuparti. Las Vegas non può essere tanto male,no? -
Reneè non rispose: al contrario,sul suo volto rimase quell'espressione preoccupata e indecisa sul da farsi,un atteggiamento che ultimamente la caratterizzava spesso.
Mi diressi verso il gate d'imbarco,e con un grande respiro mi feci forza: sapevo che la vita a Las Vegas – o la città del peccato,come la chiamava la mamma – era un mistero per me,che non vedevo mio padre da anni a causa dell'ostinatezza di mia madre,restia a farmi passare le vacanze da lui,specialmente considerando il lavoro che faceva.
Durante il volo ripensai a Phoenix,la mia città,e a tutto quello che stavo lasciando per andare chissà dove.
Chiusi gli occhi,e per qualche strana ragione riuscii ad addormentarmi e a svegliarmi poco prima dell'atterraggio,leggermente intontita dal cambiamento d'aria.
Perché sentivo che l'aria stava cambiando,benché inconsapevole di ciò che avrei trovato fuori.
Scesi dall'aereo appena le hostess diedero l'okay per slacciare le cinture,e in poco tempo riuscii ad uscire dal McCarran International Airport con la speranza di non perdermi al primo incrocio.
Ma non appena uscii scorsi in lontananza le prime insegne luminose dei Casinò e dei locali più bizzarri,e un risolino istintivo mi spuntò sulle labbra.
Welcome to Las Vegas,baby.



























Spazio note: Okay,è un pò enigmatica. E pure breve. Però il prologo deve essere così,no?^^
Rieccomi qui,a fracassarvi le...ehm,non siamo volgari,che già la fic è più spinta del solito. Ma niente rating rosso,non preoccupatevi xD
Bene,invece che arrivare nella noiosissima e verdeggiante Forks,Bella si ritrova a Las Vegas. E ti pareva,eh?
Ma come a Forks,anche qui incontrerà le solite persone? Chissà...Oggi sono enigmatica,vi lascio con la suspance xD
Vi invito come al solito a leggere le altre mie storie,ma prima di tutto a dirmi se questa vi intriga,vi incuriosisce,vi piace,vi fa schifo,vi fa venire voglia di rincorrermi con un'ascia...insomma,qualsiasi cosa. Giuro che mi adatto! (pure con l'ascia,basta avvertire prima xD)
Okay,basta sparare minchiate. Insomma,fatemi sapere voi,il prossimo capitolo è quasi pronto e aspetta solo il vostro "Via" per essere pubblicato^^
Un bacione!

LMS*



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Capitolo 2
*** Sex,drug...and Twilight. ***


Las Vegas
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1.
.Sex,drug...and Twilight.
Las Vegas
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Sesso,droga,soldi.
Sesso,droga,soldi...
Chissà perché,mentre mi avvicinavo al “Casinò Tresor”,mi venivano in mente solo quelle tre semplici parole per descrivere Las Vegas.
Sesso,droga,soldi...
Dovetti concentrarmi su qualcos'altro per cancellare dalla mente quei pensieri assurdi.
Come,ad esempio,il gorilla che già da lontano mi stava scrutando minacciosamente dalla porta del Casinò.
Avanzai decisa,aumentando il passo,ma non rimasi in piedi ancora a lungo: appena mi avvicinai alla grande porta di vetro trasparente contornata da lucine rosse e piccole insegne luminose mi ritrovai la grande mano color cioccolata del gorilla sulla spalla.
Mi voltai di scatto,e notai che il tizio all'entrata non aveva preso molto bene la mia spavalderia.
-dove pensa di andare,signorina? - mi chiese con voce ferma e profonda.
-non si vede? Devo entrare. - risposi,già abbastanza scocciata per quei modi così bruschi.
Ora che lo guardavo bene,il gorilla gigante non aveva che qualche hanno più di me,ma la stazza era quella di un lottatore di boxe argentino: la pelle color cioccolata e i muscoli in vista sotto lo smoking nero non tradivano che la sua stazza celasse una forza sovrumana.
-mi dispiace,ma non è possibile. Quanti anni hai? -
-diciassette. - risposi,incrociando le braccia e sbuffando.
Lui ridusse gli occhi a due fessure scure,e sistemandosi l'auricolare tornò a guardarmi con lo stesso ghigno inespressivo di prima.
-allora non se ne parla. - concluse,scuotendo la testa.
Che cavolo,non pensavo di avere problemi già per l'entrata.
-ascolta,io devo solo trovare mio padre,Charlie Swan. E credo sia molto difficile recuperarlo fuori di qui dato che è il proprietario di questo posto...-
Il ragazzone non disse più nulla,come se quella confessione da soap opera fosse stata una vera notizia bomba.
-tu sei...Isabella Swan? - chiese,schiarendosi la voce.
-Bells,tesoro! Sei arrivata,finalmente! -
Voltai lo sguardo verso l'entrata principale,dove un uomo in elegante smoking color cenere stava percorrendo il tappeto rosso con un grande sorriso.
Un uomo affascinante,con l'unica eccezione che quel tipo lì era mio padre.
-ciao,papà! - risposi,avvicinandomi a lui per abbracciarlo.
-Signor Swan,mi dispiace di aver...- iniziò il gorillone,gesticolando.
-è tutto okay,Embry. Dovevo avvertirti che sarebbe arrivata prima del previsto. - concluse mio padre,con un segno breve della mano – vieni con me,Bells. -
Annuii,affiancandolo e voltandomi un paio di volte verso il tizio alla porta con sguardo vittorioso.
-allora,sei contenta di vedermi? -mi disse lui,salutando nel frattempo molti dei clienti del casinò che passavano di lì.
-molto,Charlie. Mi dispiace solo di averti disturbato. -
Charlie Swan possedeva uno dei tanti Casinò di Las Vegas,in quel periodo abbastanza conosciuto e frequentato grazie alla fortuna che,in quel posto,prima o poi riusciva a girare per tutti.
-non dirlo neanche per scherzo. Anzi,tieni questo – disse lui porgendomi una tesserina dorata simile ad una carta di credito.
L'afferrai,notando il mio nome sotto di essa e la mia foto.
-cos'è? - chiesi,cercando di capire la sua utilità.
-un pass,piccola. Con questo potrai accedere a tutte le attrazioni di Las Vegas. Purtroppo io sarò molto impegnato con il lavoro,e nel caso in cui volessimo passare un po' di tempo insieme sarà più facile entrare con questo . -
Scoppiai a ridere,anche se forse Charlie non capì: forse intuivo come mai Reneé fosse tanto restia a mandarmi in questo posto.
Charlie era completamente l'opposto di quello che poteva comunemente essere chiamato “padre ossessivo” : fosse stato per lui avrei potuto partecipare ad uno strip tease a luci rosse e ricevere persino i suoi complimenti.
In effetti non avevo alcuna intenzione di partecipare ad uno strip,ma l'idea di avere un po' di libertà lontano dalle apprensioni materne mi faceva respirare di più.
Passammo attraverso le varie sale senza fermarci troppo,fino ad arrivare agli uffici: quello di Charlie era pieno di foto con persone famose,piccole statuine con premi di cui ignoravo la provenienza o vecchie slot machines da collezione.
-sembri stanca,il viaggio non è andato bene? -mi chiese Charlie,facendomi sedere su una delle grandi poltrone in pelle.
-no,è solo che...devo abituarmi a parecchie cose,ora. -
-sai bene che rimarrai qui solo quest'estate,vero? -
Rimasi in silenzio,meditando sulle sue parole: avevo detto a Reneé che avrei trascorso le vacanze estive a Las Vegas,ma non avevo detto nulla riguardo il possibile prolungamento della visita.
-lo so,ma potrei anche restare,no? -
-problemi d'adattamento con Phil? -azzardò lui,aprendo una scatola in legno intarsiato dove erano ordinatamente riposti dei sigari cubani.
-più o meno. - risposi,mordicchiandomi un labbro – diciamo che non mi sento più a mio agio,mi sembra di essere una specie di terzo incomodo. -
-non preoccuparti,Bells. Ti ci abituerai. Ora cerca solo di goderti queste vacanze nella magnifica Las Vegas. Ti piacerà,vedrai. -
-non avevi smesso con i sigari? - chiesi,avvicinandomi alla scatola del reato.
-oh,non ho mai promesso. - sussurrò lui,lasciando che il fumo salisse fin sul soffitto.
Lo fissai,scoppiando a ridere.
Forse Las Vegas non era poi così male.






Quando tornai a casa erano già le otto passate: Charlie aveva chiamato la sua limo personale – cavolo,se aveva sbancato con quel Casinò! - per portarmi a casa.
Dei pochi incontri con mio padre durante l'infanzia avevo sempre il ricordo di una casa piccola e spartana,con qualche quadro appeso alle pareti e i vetri delle finestre oscurati con veneziane dall'aspetto antiquato.
Ora,invece,stavo appena varcando la soglia di una bellissima villa stile Beverly Hills che avevo visto solo in quei programmi tv in cui le pop star mostravano le loro case stratosferiche con tanto di piscina all'aperto e colonnato d'entrata.
La casa di Charlie era una versione leggermente ridotta,ma la magnifica visione della piscina sul retro bastò a farmi dimenticare tutto il resto.
Entrai nella grande reggia – per me era un vero paradiso,considerando il viaggio stancante in aereo e la mancanza di un letto che,al momento,era davvero l'unica cosa che desiderassi.
Feci il giro della casa per circa due volte,sorprendendomi di come Charlie avesse accumulato così tanta fortuna in poco tempo.
Mi sdraiai sul divano bianco,ma non feci in tempo a chiudere gli occhi che il cellulare iniziò a suonare.
Mi accorsi di avere circa una decina di chiamate perse di Reneé: mi sarebbe convenuto chiamarla per evitare che lei iniziasse a chiamare la CIA e a darmi per dispersa?
Risposi,sbadigliando e tentando di rimanere con gli occhi aperti.
-pronto? -
-Bells,tesoro. Sono papà. -
-ehi,sono contenta di sentirti. -
-ti piace la casa? - chiese,e sentii dalla sua voce che cercava di nascondere un sorriso trionfante.
-devi raccontarmi qualcosa che mi sono persa,vero? - dissi,ridacchiando.
-forse. Sei stanca? -
-un po',ma non credo che andrò a dormire subito. Questa casa è troppo grande per una persona sola...-
-mi dispiace di non esserci,ma io dormo di giorno. - mi disse,ridendo – comunque ho già avvertito l'autista della limousine di tornare a prenderti. -
Mi misi seduta,scostando una ciocca di capelli ribelli dal viso.
-a prendermi? Perché? -
-non vorrai rimanere a casa da sola,vero? Non mi fido. -
Sapevo che si fidava,in realtà.
Isabella Swan era il ritratto della responsabilità,e sapevo benissimo il perché di quella proposta.
-vuoi che mi abitui a Las Vegas dandomi alla pazza gioia,vero? - azzardai,sicura della mia risposta.
-bingo. Ma se sei stanca...-
Meditai su quelle parole: stanca.
Vecchia ciabatta stanca.
Blah.
-sai che ti dico? Mi hai convinto. - dissi,alzandomi in piedi – in fondo siamo in estate,no? -
-non sei mai stata il tipo da baldoria notturna. -
-lo so – dissi,alzando gli occhi al cielo – ma potrei tentare. -






Quando uscii da Villa Swan – come l'avevo denominata in quel momento – la limousine splendente mi aspettava fuori dal grande cancello: non pensavo di potermi trasformare in una specie di superstar in così poco tempo.
Dopo essermi fatta la doccia e sistemata per bene avevo optato per un caffè forte in modo da svegliarmi un po',e con qualche minuto di ricerca ero riuscita a trovare la mia camera da letto,una bellissima stanza da cui si poteva vedere tutta la città,luminosa come un diamante.
Entrai in macchina,riconoscendo il ragazzo che mi aveva accompagnato poco prima,e non appena chiusi lo sportello partimmo a tutta velocità.
Avevo optato per un abbigliamento non troppo appariscente: un paio di pantaloni di raso nero e una maglietta bianca un po' elegante andavano più che bene.
-dove andiamo,Quil? - chiesi,sporgendomi sui sedili anteriori.
-tuo padre ti consiglia un bel giro per locali. - disse lui,con il sorriso sulle labbra.
-e come potrei dire di no? In fondo...-
Mi bloccai. Eravamo arrivati nella via più bella di tutta Las Vegas,e proprio lì un locale attirò la mia attenzione.
Era un edificio completamente dipinto di nero,riconobbi gli interni poco illuminati color cremisi e le luci stroboscopiche: un incrocio fra Moulin Rouge e uno di quei locali esclusivi menzionati dagli speciali sulla vita delle star americane.
Tuttavia,c'era qualcosa in quel luogo che lo rendeva estremamente attraente,quasi una calamita per i miei occhi ancora poco abituati a tutto quel lusso.
La città del peccato, così l'aveva chiamata Reneé: e non potei trovare nome migliore per quel luogo.
-Quil,fermiamoci qui. - dissi,e subito la limo si accostò accanto alla fila interminabile di persone che aspettavano di entrare.
-cos'è questo posto? - chiesi,curiosa.
-oh,è solo il luogo più trasgressivo ed esclusivo di Las Vegas. Ma non credo che...-
-va bene,Quil. Io mi fermo qui. -
Non sapevo il perché di quell'attrazione quasi impossibile,ma sapevo di dover entrare.
Guardai in alto,mentre il rombo della limousine si faceva sempre più lontano.
Twilight.
Crepuscolo,così si chiamava.
Il mio arrivo aveva attirato l'attenzione di tutti,persino dei gorilloni alla porta: uno di loro,un ragazzo massiccio dalla figura imponente, mi si avvicinò.
-sei in lista? - mi chiese,sistemandosi gli occhiali scuri sul viso: solo allora notai che sul collo aveva un tatuaggio alquanto inquietante,dove la scritta Felix -forse il suo nome? - primeggiava sui contorni tribali.
-forse? - chiesi,tirando fuori il pass dorato.
Il ragazzone si guardò intorno,e cingendomi le spalle mi accompagnò fino al cordone di velluto rosso che ci divideva dall'entrata: il sussurrio delle persone dietro di me mi mise in soggezione,ma tentai di passare oltre.
-benvenuta al Twilight. - mi disse il tipo di nome Felix,sganciando il cordone.
Senza esitare mi avvicinai a lui,passando il cornicione.
-di chi è questo posto? - sussurrai,ammaliata.
Felix si voltò,sorridendomi.
-Dei Cullen,bellezza. -



























Spazio note: Buonaseeeeera ^_^ Come avete visto non vi ho abbandonato! Sono sempre qui a rompervi le palle! xD
Dai,siamo seri. Per prima cosa ci terrei a ringraziare tutti i favolosi preferiti/ seguiti che hanno avuto il coraggio di inserire la mia storia e vedere come va avanti (...vi stimo! xD),e in particolar modo un ringraziamento speciale a Sabry87,Tede,rodney,Aurora_Cullen,ale03,ginny89potter,Rosellina89 e Tokiotwilighters per i vostri commenti,mi ha fatto davvero piacere sapere che ci siete e che vi piace ^^
Bene,il primo capitolo fa entrare un pò più nella storia,ma...ora che succede? Eheh,lo scoprirete solo quando aggiornerò il prossimo capitolo che,credetemi,sarà davvero una bomba sexy! (e si,ho detto sexy ^__-)
Un bacione,e mi raccomando...fatemi sapere che ne pensate!

See you next week!
LMS*



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Capitolo 3
*** A girl's best...friend. ***


Las Vegas
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2.
.A girl's best...friend.
Las Vegas
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Quando avevo preso la decisione di fermarmi al Twilight non avrei mai pensato di poter entrare in un luogo del genere.
Era davvero il luogo del peccato: un posto scuro,quasi buio,contrastato da luci stroboscopiche o grandi pareti opache completamente illuminate da luci cremisi o blu notte.
C'era una sorta di aura misteriosa intorno ad ogni minimo particolare,ogni descrizione sarebbe stata davvero inutile nel tentativo di descrivere quel posto quasi surreale.
I Cullen.
Scrollai la testa,malgrado avessi davvero desiderato vederli.
Non ero mai stata così impulsiva,e mai avrei immaginato di entrare in modo così deciso in un luogo come quello.
Ma ora ero lì,e tutto quello che dovevo fare era capire perché quel posto mi attraeva così tanto.
Entrai in una stanza affollata,dove un grande palco ancora oscuro avrebbe presto lasciato spazio ad uno spettacolo:le persone che volevano assistere erano già sedute intorno ai tavoli perlati o in piedi,tanto che oramai era impossibile entrare.
Mi feci spazio tra la gente,iniziando a riconoscere la musica e gli abiti delle ballerine che,strette in corpetti e giarrettiere sexy,stavano dando vita ad uno spettacolo stile burlesque.
Era come tornare agli spettacoli di Chicago,o alle ballerine del peccato del Moulin Rouge.
Doveva essere davvero molto conosciuto,dato che la gente non faceva che fischiare,applaudire,gridare chissà quali complimenti.
In quel momento mi resi conto di essere davvero fuori luogo in quel posto: che diavolo ci ero entrata a fare?
Io non ero così: se non fosse stato per quella specie di calamita che mi chiamava dall'interno non mi sarei mai avvicinata nemmeno lontanamente a quel posto,e probabilmente in un'altra occasione me ne sarei rimasta a casa a leggermi un bel libro invece che girare per locali troppo fuori portata.
Mi voltai,pronta ad andarmene,quando le luci si abbassarono del tutto: al loro posto comparve solo un fiotto di luce soffusa color rosso scarlatto e una pioggia di piccoli lumini sul soffitto.
Gli applausi aumentarono,e quando mi voltai verso il palco capii che stava cambiando davvero qualcosa: le ballerine si erano disposte in due file ordinate,come a formare un corridoio pronto ad accogliere qualcuno: e dal fondo del palco,che scoprii essere formato da una rampa di scale senza fine,scorsi due figure nascoste nell'ombra.
La musica cambiò,assumendo toni più lenti.
Capivo cosa stava accadendo: era arrivato il momento del pezzo forte.
Riconobbi le note di Diamond are a girl's best friends nel momento esatto in cui la prima figura scese la scalinata: era armoniosa,elegante e sensuale.
E quando la luce la illuminò rimasi a bocca aperta: era la ragazza più bella che avessi mai visto.
Biondissima e dalla pelle pallida e liscia,avrebbe fatto vergognare anche la più bella delle modelle: era stretta in un abito cortissimo e sfavillante,e per un momento credetti che fosse completamente fatto di diamanti.
Un momento...
Oh,cavolo. Quell'abito avrebbe risolto il problema del Terzo Mondo.
Uno solo di quei diamanti sfavillanti doveva costare una fortuna.
E cadendo alla perfezione sulla figura perfetta della ragazza bionda,che aveva iniziato a ballare con sguardo altezzoso e sexy lungo il palco,la rendeva in assoluto la più bella creatura sulla faccia della terra.
La bellissima ragazza bionda fu affiancata da un'altra figura più minuta e allo stesso tempo dotata della stessa bellezza e perfezione della precedente: indossava lo stesso abito di una tonalità più scura,in linea con i corti capelli corvini.
Tuttavia c'era qualcosa che accomunava quelle due ragazze all'apparenza così diverse: assottigliai lo sguardo,osservando gli occhi dorati che le accomunavano,una cascata di oro liquido unita alla brillante lucentezza dei diamanti.
Erano bellissime.
Le scale dietro di loro si illuminarono,e sulla parete scura spiccarono due nomi argentati.
Rose & Alice.
Charlie aveva provato a spiegarmi la dinamica degli spettacoli di Las Vegas,ma riuscii ad intuire da sola che quelle due ballerine erano come delle dee in quel luogo: venerate dalla folla,quasi adorate come due divinità dalla bellezza impossibile.
Improvvisamente mi resi conto di quanto potere potessero avere all'interno di quel contesto: avevo sempre immaginato quel genere di ballerina come una ragazza dai facili costumi e senza un soldo.
Quelle due,invece,di soldi ne avevano parecchi.
Gli applausi non accennavano a smettere,e non appena la musica terminò una cascata di rose rosse lanciate dal pubblico inondò il palco.
La ragazza mora ne raccolse un paio,lanciandone altrettante agli spettatori nelle prime file,che risposero con dei commenti d'adorazione.
E quando sparirono il palco tornò a farsi buio,e le persone iniziarono ad alzarsi e a ballare sulle note di una musica lenta e pro-strusciata.
Mi feci largo all'interno del locale che,e me ne accorsi solo in quel momento, era pieno di gente nonostante fosse davvero immenso.
Le coppie che ballavano non la smettevano di strusciarsi l'uno con l'altra,somigliavano a delle grattugie umane.
Alzai gli occhi al cielo,decisa più che mai ad uscire da quella rissa soffocante,quando una voce attirò la mia attenzione.
-buonasera,Las Vegas...-
Gli applausi e le grida – soprattutto da parte della schiera femminile – si alzarono non appena udii quella voce così attraente e profonda,così sensuale ma allo stesso tempo velata di una malizia che riuscii a cogliere anche non vedendo in faccia nessuno.
Notai che la voce misteriosa proveniva dalla postazione del DJ,una sorta di isola ad un lato della stanza,rialzata in modo da avere sotto tutta la sala,come per dirigere le danze sfrenate.
Udii un paio di ragazze gridare “Emmett” ancora più forte,e intuii che si trattasse del nome del ragazzo che aveva parlato,e che stava affiancando il DJ: era una specie di armadio,dalle spalle larghe e dal fisico scolpito.
Sorrideva,mostrando la lunga fila di denti bianchi che riuscii a scorgere a malapena a causa delle luci soffuse: la camicia nera dall'aria costosa lasciava scoperto il collo,semiaperta,e le braccia pallide e lisce come il marmo.
-pronti a cadere nel peccato? - disse poi lui,sorridendo al ragazzo che già iniziava a lanciare il primo pezzo.
-ebbene si,signore e signori – iniziò il DJ,con una voce decisamente più aspra e imperfetta di quella di Emmett – questa notte Emmett Cullen sarà tutto per voi,pronto per la musica migliore... -
Mi si mozzò il respiro: Emmett Cullen?
Somigliava davvero ad un angelo caduto,o forse risalito dall'inferno.
Cercai di non pensarci,e girando i tacchi tentai di raggiungere l'uscita: trovai un varco proprio dietro ad un angolo,ma non appena svoltai per trovare uno sbocco andai a sbattere contro qualcosa di duro e freddo come il ghiaccio.
Dannazione.
Caddi a terra,urtando la colonna d'opale scuro proprio dietro di me.
-ti sei fatta male? -
Alzai lo sguardo,ma mi pentii subito: davanti a me avevo l'essere più bello che si fosse mai visto sulla faccia della terra.
Un ragazzo alto e dalla pelle chiara mi guardava con un sorrisetto malizioso,squadrandomi dall'alto in basso come merce esposta: mi offrì la mano in segno di aiuto,e dopo un attimo di esitazione accettai.
Lui mi prese con forza,e in attimo fummo letteralmente a contatto: sentivo la sua pelle fredda invadermi come una forza sconosciuta,gli occhi scuri unirsi con bramosia ai miei: era lui,la calamita che mi chiamava.
Lo sentivo.
Indossava un paio di pantaloni neri e una camicia bianca semiaperta,coperta dalla giacca spiegazzata: davvero sexy,se non fosse stato per il fatto che i nostri volti erano praticamente a pochi millimetri di distanza,e il mio imbarazzo cresceva sempre di più.
Eppure,in quell'atmosfera ovattata e quasi surreale,non riuscii nemmeno a muovermi: ero persa nei suoi occhi,nella sua stretta salda e stranamente calda malgrado la pelle gelata.
-ciao...-mi disse lui strascicando l'ultima vocale,aumentando la stretta.
Tentai di allontanarmi,ma lui me lo impedì.
-ciao. - risposi,con un filo di voce.
Non disse una parola: semplicemente,mi prese per mano e si fece spazio tra la folla.
Non sapevo perché lo stessi seguendo.
Non ne avevo proprio la minima idea.
Eravamo arrivati in una minuscola stanzetta – una specie di privè più appartato dalle pareti scure – illuminata solo da qualche luce soffusa e occupata da una serie di ampi divanetti color cremisi.
Cosa stai facendo?
A quella sciocca voce nella mia testa non riuscii a dare una risposta.
Il ragazzo misterioso mi portò con lui vicino al divanetto,e un secondo dopo le sue labbra gelide si posarono sulle mie.
Non me ne resi neanche conto.
Okay,adesso lo prendo a schiaffi...
Ora lo faccio.
D'accordo,è il momento...
Ora...
Adesso io...
Adesso io...ero totalmente impotente di fronte a lui.
Risposi a quel bacio dando ascolto ai miei unici istinti passionali e umani,e in un attimo fui spostata sul soffice manto cremisi del divano all'angolo.
Quel bacio stava dando vita a qualcosa di molto,molto più spinto.
Bella...che stai facendo?
Mi bloccai.
Sul serio,che cavolo stavo facendo?!
-no...-sussurrai,prima di alzarmi bruscamente.
A quanto pare non lo colsi di sorpresa,ma mi lasciò andare comunque.
Corsi via dalla stanzetta scura a tutta velocità,riuscendo fortunatamente ad intravedere un'uscita di sicurezza aperta.
Varcai la soglia,correndo verso una meta sconosciuta: intravidi Felix all'altezza della corda di velluto,e la fila di persone in attesa di entrare.
Quil non c'era.
Chiamai il primo taxi che vidi passare,e con un groppo alla gola grande quanto l'universo mi feci portare a casa.
Cosa mi stava succedendo?
Era bastata una sera a Las Vegas per lasciarmi trascinare in tutto ciò che avevo sempre imparato ad evitare?
Io non ero così,e mi sentivo tremendamente in colpa.
Eppure,nonostante quelle domande che,a quanto speravo,avrebbero dovuto risolvere i miei pensieri,in quel momento riuscii a pensare solo a quel bellissimo volto.
Era davvero quello,il motivo per cui ero entrata al Twilight?
Stupida,stupida Bella.
Mi sentii incredibilmente sporca.
E senza neanche togliermi i vestiti di dosso mi avvicinai alla piscina,e prendendo la rincorsa mi tuffai nell'acqua fredda.




























Spazio note: Voilà! Eccomi qua,che spunto come i funghi! xD Allora,cosa ne pensate di questo capitolo nuovo di zecca? Devo dire che per quanto riguarda il locale mi sono ispirata ad un ambiente scuro,molto buio ed illuminato a malapena,ma con qualche accenno burlesque che spunta qua e là (Riferimenti? Il Moulin Rouge,in primis,e una puntata di Gossip Girl a completare l'opera ^^).
Ed ecco qui l'inizio scandaloso di questa storia,che diventerà sempre più contorta...spero continuerete a seguirmi,e a farmi sapere cosa ne pensate ^__^
Nel frattempo ringrazio tutte le "New Entry" che hanno aggiunto la storia tra i preferiti/seguiti,e anche chi ha lasciato tutti questi bei commentini che mi hanno fatto un grandissimo piacere!
E dato che oggi è Domenica (Yeahhhh *_*) ho un pò di tempo per rispondere a qualche domandina e commentino:

Luisina: Amoreeee! Che bello vedere i tuoi commenti,non sia quanto mi fanno piacere! Era da una vita che volevo trasformare Charlie in un magnate del genere,e ne vedrai ancora delle belle! Aggiorna presto anche tu!
Sabry87: grazie mille,tesoro!Sono contenta che la mia storia ti piaccia,e sopratttutto che continui a seguire le mie storie strampalate e a commentare ogni capitolo^^ XoXo
bigia: Grazie mille per il commento,spero che la storia continuerà ad...intrigarti! Per quanto riguarda me,continuerò ad aggiornare il prima possibile,scuola permettendo!
Costance_Fry:Sono felice che la mia storia ti incuriosisca,è difficile cercare di..."attirare" già dai primi capitoli,ma da quanto mi dici ci sono riuscita^^ spero che la storia continui a piacerti,grazie per il commento!^^
ale03:Grazie tesoro!Le tue recensioni mi fanno sempre piacere,lo sai!Dai,il nostro prossimo obiettivo sarà avere una casa come quella di Charlie! Magari con una piscina ancora più grande xD! Baci!
Aurora_Cullen: Carissima,mi sa che io e te siamo telepatiche! Volevi Emmett?E neanche a farlo apposta...Emmett in questo capitolo c'è! Mi è preso un colpo quando ho letto la tua recensione,pensavo mi leggessi nella mente! Per quanto riguarda Edward,ancora non si sa se è un vampiro o no...ma io non svelo nulla xD Baciii!
naog94:ehi,grazie mille per il commento! Anche a me piacerebbe andare a Las Vegas,sicuramente ci sarebbe da divertirsi! xD Poi,se ci fosse anche Edward...sarebbe ancora meglio! Baci
Tede: sono contenta che la storia ti piaccia...ti va bene Edward come bomba sexy? XD Un bacione.
Marika_BD:spero che questo seguito ti sia piaciuto,e che continuerai a seguire la storia: fammi sapere! Un bacione!
ginny89potter: Carissima,eccomi qui! Sono contenta che ti sia piaciuto anche questo capitolo...e come hai visto Bella è ancora più inguaiata del solito,quindi preparati! xD Un bacio
Lena89:Abbagliato? Ma così mi fai arrossire! ^///^ Grazie mille per la recensione che mi hai lasciato,mi ha fatto davvero piacere. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto,fammi sapere!
Un ringraziamento speciale anche a Rosellina89,rodney e Tokiotwilighters,che hanno commentato il prologo!

Bene,il prossimo capitolo manca solo di revisione,quindi - scuola permettendo...il che è tutto dire - farò tutto il possibile per aggionare in fretta!

See you next week!
LMS*



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Capitolo 4
*** What do you know about them? ***


Las Vegas
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4.
.What do you know about...them?.
Las Vegas
xxx











La mattina seguente mi svegliai con i capelli ancora bagnati e un terribile mal di gola.
Mi alzai,ancora intontita,per dirigermi in cucina,e passando dalla camera di Charlie udii la sua inconfondibile russata,memoria dei ricordi di bambina.
Dopo un caffè che ne avrebbe racchiusi almeno cinque o sei decisi di farmi una doccia per togliere l'odore di cloro dalla pelle,dato che una volta uscita dalla piscina mi ero infilata sotto le coperte togliendomi i vestiti bagnati per sprofondare in un sonno profondo e senza sogni,senza la forza di infilarmi sotto la doccia.
Lasciai un biglietto a Charlie in cui dicevo che sarei tornata per pranzo,e uscendo di casa mi diressi in taxi verso il centro.
Sapevo che c'era una cosa da fare,e di certo non mi sarei tirata indietro.






Sotto la luce del sole il Twilight sembrava un luogo come un altro: certo,la bellissima struttura era come un diamante in mezzo alla schiera di Casinò tutti uguali e luminescenti.
Sembrava quasi l'opposto di quella città così sfavillante: quel luogo palpitava di tentazioni come una cascata di diamanti senza luce.
Era come tuffarsi in un mare di pece,come se la luce fioca all'interno di quel luogo fosse emanata solo dalle persone al suo interno.
Era un luogo surreale,quasi un sogno.
O un incubo.
Scrollai le spalle,dirigendomi verso l'entrata semiaperta: non sapevo se mi avrebbero arrestata entrando di soppiatto in quel modo,ma dovevo pur trovare qualcuno lì dentro,no?
Invece,al contrario di ogni mia aspettativa,il locale era completamente vuoto: il palco deserto,la postazione del DJ buia e quasi invisibile sulla grande sala un tempo gremita di gente,ed ora completamente deserta.
A vederlo così sembrava addirittura più grande.
-cerchi qualcuno? -
Sobbalzai,sorpresa da quella domanda nel silenzio,che di certo non mi sarei mai aspettata.
Alla fioca luce che trapelava dalla porta aperta scorsi una ragazza minuta e formosa in veste burlesque: riconobbi dall'abbigliamento che doveva essere una delle ballerine dello spettacolo a cui avevo assistito la sera precedente.
-oh,io...ecco,stavo...stavo cercando...-
Diamine,non avevo neanche una scusa decente da propinargli: il mio piano stava andando a rotoli.
-sicura di sentirti bene? - la ragazza mi guardava in modo strano,di certo in quel momento mi stava dando della squilibrata.
-oh,si. Sto benissimo. Scusa,è che ieri sono venuta qui e ho perso...un orecchino. -
-un orecchino? - chiese lei,piegando il capo.
-si,un orecchino...molto grande,credi che qualcuno l'abbia trovato? -
La ragazza mi fissò,e dopo qualche secondo scoppiò in una fragorosa risata.
-non cerchi nessun orecchino,vero? -
-ecco...- strascicai qualche altra parola,ma oramai mi aveva scoperto – no. -
Muovendo i fluenti capelli castani,lasciati sulle spalle dopo aver tenuto per tutta la notte una pettinatura abbastanza elaborata,la ragazza mi fece sedere intorno ad uno dei tavoli perlati della sala scura,sorridendomi come se quell'incontro fosse qualcosa di perfettamente normale.
-cercavi qualcuno? - chiese lei,massaggiandosi le tempie.
-in effetti...si. -
D'accordo,in parte era anche così. La calamita che mi attraeva a quel locale,in effetti,poteva in qualche modo essere rappresentata da quel ragazzo perfetto e meraviglioso che mi aveva quasi fatta sua in un privè, ma chissà...
-non ci siamo neanche presentate. - disse lei,rapida,con una risatina – io sono Jessica. Ballerina. -
-oh,io sono Bella. Ehm...Cercatrice di orecchini? -
Jessica scoppiò a ridere,e i suoi occhi vispi guizzarono subito sulla mia espressione confusa e disorientata.
-vuoi...sapere qualcosa,per caso? Di questo posto,intendo. -
-mi piacerebbe. Sono arrivata qui da poco,e non sapevo esistesse un posto così...frequentato.-
-oh,il Twilight è il locale più conosciuto qui,e anche oltre. Ma ciò che salta più all'occhio sono i proprietari...- sussurrò lei,sognante.
-i...proprietari? - chiesi,tentando di estorcerle qualche informazione.
-si. In effetti il vero proprietario sarebbe Carlisle Cullen,ma il locale è gestito da tutta la famiglia,dato che richiede un gran lavoro. Bé,più che essere gestito...diciamo che il resto della famiglia si diverte parecchio. - rise di nuovo,arrossendo.
-il resto della famiglia? -
-si,Carlisle Cullen vive insieme a sua moglie e a cinque figli: le figlie,Rosalie ed Alice,e i tre figli. -
-Rosalie...e Alice? - guardai il palco,e in quel momento i flash della notte precedente mi ritornarono alla mente tutti insieme e in modo molto confuso.
C'era una cosa,tuttavia,che ricordai alla perfezione: il nome luminoso sullo sfondo del palcoscenico e le due meravigliose ragazze coperte di diamanti,le due divinità venerate.
-si. - sorrise,capendo che avevo intuito di chi stesse parlando – sono incredibilmente belle,e famose...tutti vengono qui per vedere i loro spettacoli esclusivi. -
Jess sospirò,come se la venerazione per quelle splendide dee non riguardasse solo il pubblico,ma anche lei.
Le altre ballerine probabilmente avrebbero dato un occhio per essere perfette e famose come loro.
-e dei ragazzi,che mi dici? -. D'accordo,forse stavo iniziando a sembrare un po' troppo impicciona,ma Jessica sembrò non accorgersene. Forse le piaceva spettegolare,chissà.
-oh,sono dei veri schianti! - sospirò ancora,ma questa volta sembrò più un gemito – Emmett,Jasper e...Edward. Gli esseri più belli della terra. - Notai che aveva esitato sull'ultimo nome – probabilmente il pezzo forte – e che il famoso Emmett era uno dei proprietari.
Tuttavia in quel momento mi resi conto che la mia idea di arrivare di soppiatto lì dentro senza neanche un piano era totalmente idiota e inutile.
-ma non ci perderei tempo...sono quasi irraggiungibili. - il suo sguardo era strano,sembrava mi stesse sfidando.
Ma dopo poco il suo sorrisetto innocente tornò sul suo volto,e cancellai quel folle pensiero dalla mia mente.
-senti,perché non vieni stasera? - mi chiese,slacciandosi le scarpe – stasera non ci sono spettacoli,andiamo lì per divertirci. Così ti faccio conoscere anche le altre! -
-oh...-esitai,ma l'attrazione che mi legava a quel luogo era troppo forte – d'accordo. -
-favoloso! - miagolò lei,alzandosi per tornare nei camerini – ci vediamo stasera,Bella!-
-si,a stasera. -
A stasera,Twilight.
A stasera,ragazzo misterioso.





La musica sinuosa si muoveva come un serpente d'ebano tra le pareti scure del Twilight,come al solito gremito di gente.
Quil mi aveva accompagnato come al solito sul tardi,e grazie a Felix ero entrata senza nemmeno attendere in fila.
-Bella! Siamo qui!- la voce graffiante di Jessica mi indirizzò verso i tavoli perlati sotto il palco: era seduta insieme ad altre due ragazze e a due ragazzi,che sembravano avere un paio di anni in più di me.
In effetti non mi ero mai chiesta perché Jessica – che,a quanto mi aveva detto,doveva avere la mia età – fosse diventata una ballerina,ma il mio intuito mi aveva confermato che era meglio non sapere.
Mi avvicinai al tavolo muovendomi con più naturalezza tra la folla,arrivando senza alcun problema.
-Ragazzi,questa è Bella: Bella,loro sono Angela e Lauren,lavorano qui insieme a me. E loro due – concluse,indicando i due ragazzi – sono Mike ed Eric. -
-ciao a tutti. - dissi,ma la mia voce si sentì a malapena sotto la musica pulsante.
Rimasi con loro giusto il tempo di fare le presentazioni,quando Jessica mi prese vicino a sé ed iniziò ad indicare la postazione del DJ.
-guarda lassù. - mi sussurrò all'orecchio,e seguendo le sue indicazioni arrivai ai privè innalzati: proprio lì,nella postazione più alta – quasi come il re su una scacchiera – li vidi.
Erano in quattro,seduti sui divanetti preziosi come delle divinità.
-sono i Cullen. - mi disse svelta Jessica,con sguardo d'adorazione – Alice,Rosalie,Emmett e Jasper. -
Intravidi il ragazzo muscoloso,affiancato dalla bellissima bionda seduta accanto a lui: dalle effusioni che si scambiavano capii che c'era qualcosa che non andava nel racconto di Jessica.
Accanto a loro intravidi la ragazza mora,seduta in braccio all'ultimo dei fratelli,una sorta di modello dai bei capelli biondi: ma quando si baciarono,fui sicura che c'era decisamente qualcosa che non andava.
Malgrado fossimo distanti da loro,lo avevo visto bene.
Guardai Jessica,a metà tra lo sconvolto e il confuso.
-oh,non preoccuparti. Anche se a Las Vegas “tutto è possibile”,non c'è nessun caso di incesto. -
-cioè? - chiesi,ancora confusa.
-Carlisle e sua moglie Esme sono molto giovani,e loro sono stati tutti adottati. -
Guardai di nuovo quei bellissimi ragazzi,così sorridenti e perfetti nella loro perfezione.
Decisamente irraggiungibili.
Mi alzai,con la scusa di cercare un bagno,e velocemente mi infiltrai di nuovo nella folla: sentivo la testa scoppiare,e uno strano fischio nelle orecchie.
Poi,poco dopo essere uscita dalla mischia,incrociai due occhi scuri dalla leggera sfumatura cremisi.
Due occhi che conoscevo bene,e che non avrei mai dimenticato.
-ciao,bellezza. - disse il ragazzo misterioso,avvicinandosi a me.
Oddio. Oggesùgesùgesù.
Era lui. Era lui.
-ciao. - risposi,e non riuscii a trattenere un sorriso.
-sei tornata per me? - chiese,con un sorrisetto sghembo dall'aria maliziosa.
Lo guardai,stranita,e arricciai la bocca come usavo fare quando qualcosa non mi andava bene.
-come siamo modesti...-
Sorrise. Ed io mi sciolsi.
-ieri non ci siamo presentati,tesoro. - proseguì lui,piegando leggermente il volto verso il mio.
Sentivo il suo respiro inebriarmi,la sua pelle a pochi centimetri dalla mia.
-Bella. - riuscii a dire,con un sussurro – Bella Swan. -
-Bella. -ripeté lui,con una radiografia completa del mio corpo. Non sapevo se avesse ripetuto il mio nome o fatto un apprezzamento sul mio corpo.
La seconda!La seconda!
-io sono Edward. Edward Cullen. -
Lo fissai,stordita.
Oh,porca miseria.






Non riuscivo ancora a crederci. Lui...lui era Edward Cullen?!
D'accordo.
Mi convinsi a respirare per evitare il collasso,ma la sorpresa fu evidente.
-sorpresa? - mi chiese lui,sfiorandomi il braccio con le dita fredde.
-un po'...- mentii,considerando il fatto che ero tremendamente scioccata.
-io invece no,Bella. -
D'accordo,questo era un chiaro apprezzamento al mio corpo. Avevo già gli occhi a cuoricino?
Razionalità,Bella. Devi ragionare,per amor del cielo.
Sbuffai,e lui mi guardò con una strana espressione.
-vieni con me. - disse,prendendomi per mano.
Ed io non potei fare a meno,attratta dalla sua presenza,di accettare.

 



























Spazio note: Eccomiii!! Scusate L?IMMENSO ritardo,ma sono praticamente rimasta chiusa in camera in uno stato comatoso per tutta la settimana,causa febbre^^ quindi non uccidetemi,sono già un cerotto così xD
Cooomunque,che ne pensate di questo capitolo? Come vedete l'influenza di Edward si fa sentire di nuovo,ma ora voglio sentire il vostro parere: vi è piaciuto questo capitolo? ci sono cose che non vi sono chiare? Fatemi sapere,ed io intanto rispondo ai vostri commenti...è stato un vero piacere leggerli!

Lena89:tesoro,grazie mille per i complimenti^^ Mi fai arrossireeee! Comunque sono d'accordo con te nel dire che Emmett ci sta proprio bene lì dentro,è proprio la persona giusta per un locale del genere xD Un bacione!
ginny89potter: carissima,grazie mille per i commenti che mi lasci! Non sai quanto mi fanno piacere! comunque,come hai potuto vedere,il localino dei Cullen nasconde delle bellissime - e sottolineo bellissime^^- sorprese...ne vedrai anche di meglio,nei prossimi capitoli! Kiiiissss!
bigia:grazie infinite per il commento,in effetti l'idea del bagno in piscina mi è venuta pensando a come Bella potesse sentirsi dopo aver ceduto alla tentazione di Edward...e in effetti,la comprendo benissimo *_* Un bacio!
Costance_Fry: eccolo qui,spero che tu non sia stata troppo in ansia come mi dicevi,altrimenti mi sento in colpa XD Ti è piaciuto questo capitolo? Fammi sapere,un bacione!
rodney: "Wow" lo dico io! Sono contenta che la storia ti piaccia così tanto! =) Spero continuerai a seguirla! Grazie mille!! <3
Marika_BD: Grazie mille,carissima! Spero continuerai a seguire la storia! Un bacione!
Luisina: Amoreeeee!! Scusa se sono sparita,ma ero in coma xD Ora corro agli aggiornamenti,intanto ti avverto che abbiamo un'altra passione in comune: Moulin Rouge! Wow,siamo proprio gemelle separate alla nascita,tu ed io! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo,e in bocca al lupo con l'uni! Un bacioneeee!
Tede
:grazie per il commento,Edward-bomba sexy è veramente da sbavo *_* Eheh,me lo sogno la notte! xD Spero ti sia piaciuto questo capitolo,fammi sapere! Un bacione,carissima!^^
naog94:Eh si,era proprio lui. Il bellissimo e aggiungerei da sbavo Edward Cullen,e qui si capisce benissimo XD Grazie infinite per il commento,tutti questi complimenti finiranno per viziarmi ^///^
ale03
:Brava,è proprio quello che ho pensato io! Il caro Edward non può passarla liscia così,senza sudare un pochino...e vedremo che suderà eccome! Grazie per il commento tesoro,spero che la storia continui a piacerti (e confermo...qui i Cullen se la spassano di brutto...ma se lo meritano,in fondo!*_*)Un bacione!
samy90
:Wooooow,grazieeeee! E' bello sapere che le mie storie sono apprezzate! e non preoccuparti,anche se non hai commentato fino ad ora mi ha fatto un immenso piacere sapere che ti sono piaciute le mie storie!Ho gradito davvero molto il tuo commento,spero continuerai a farmi sapere cosa ne pensi! Un bacione!
Aurora_Cullen
:tesoraaa!Beh,il fatto che ti piaccia Gossip Girl basta a spiegare come mai siamo telepatiche! xD
Lo sai che anche io avevo pensato al parallelo Emmett-Chuck? Anche se il carattere di Emmett sarà totalmente opposto a quello del bellissimo Chuck,per quanto riguarda la voce ci siamo...bassa e profonda...da sbavo! Un bacioneee!


Ora che sono guarita tenterò di aggiornare prima,ma prima devo fare i conti con il recupero dei compiti arretrati T_T Spero di sopravvivere,mie care^_^





See you next week!
LMS*



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Capitolo 5
*** Sense and Sensibility. ***


Las Vegas
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5.
.Sense and Sensibility.
Las Vegas
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Eravamo tornati nel nostro privè,e non appena varcammo la soglia di quel luogo dalle luci soffuse mi sentii di nuovo in colpa.
E,al contempo,ricordai la dolce sensazione delle sue mani sulla mia pelle...
-ieri sei scappata. - mi disse,aprendosi leggermente la camicia.
-si. - riuscii a sussurrare,avvicinandomi con cautela a lui.
-e perché?-
-perché...non sono quel tipo di ragazza. - dissi,quasi spontaneamente.
-sicura? - mi chiese lui,cingendomi le spalle con il braccio.
Cavolo. Cavolo,cavolo!
-si...-sussurrai,inspirando. Stupida tentazione.
-mm...- Edward continuava a scrutarmi,come a decidere se accettare come buona la mia risposta o provare a farmi cambiare idea.
Si avvicinò lentamente a me,come un leone fa con la sua preda,e iniziò a sfiorarmi il viso con le labbra.
Il mio respiro si fece irregolare,il cuore accelerò.
Sentivo il sangue pomparmi nelle vene a velocità massima,e la testa annebbiata.
Non avevo mai provato una sensazione simile prima: ero come chiusa in una sfera d'ovatta,non sentivo ne vedevo nulla oltre lui.
Era come la mia tentazione personale.
-sicura? - chiese di nuovo,sfiorandomi le labbra.
E adesso?
Il trillare ripetuto del telefonino mi fece ridestare,svegliandomi e mettendo fine a quella scena davvero strana.
-pronto? - mi sorpresi della mia voce: ero davvero irritata per quell'interruzione?
-Bella?-
-Papà,che succede? -
-oh,nulla di importante. Sei di nuovo al Twilight? -
Aggrottai la fronte,e istintivamente guardai Edward.
-papà,ti stai forse preoccupando per me? - sorrisi. Charlie non era il tipo di padre che si preoccupava.
-fai attenzione,Bella. Las Vegas...è pericolosa. -
-non sei stato tu a dirmi di divertirmi? -
-si,ma sono anche un padre. D'accordo? -
-d'accordo. - confermai,alzando gli occhi al cielo. Malgrado tutto,non poteva nascondere la sua indole di papà.
-sono più tranquillo,ora. E se fai la brava ti insegno a giocare a Black Jack! -
Risi,e riattaccai.
Mi voltai,ed Edward sorrideva ancora.
-cosa c'è di divertente? - sibilai,confusa.
-oh,nulla. Ho solo notato che la chiamata è stata breve. -
-oh,con Charlie è sempre...ehi,cosa stai insinuando? -
-solo che non puoi rimanere lontano da me neanche un secondo -
-ma sentitelo – sbottai,con una risatina amara – davvero credi di essere così irresistibile? -
-a quanto pare...-
Voleva il gioco duro? Bene,è quello che gli avrei rifilato.
Mi alzai in piedi,stizzita,e stringendo i pugni mi voltai.
-te lo faccio vedere io l'irresistibile,brutto fanatico...- continuai a parlottare tra me e me,uscendo dal privé.
Sapevo che Edward mi stava guardando,ma non mi importava.
Sul serio,chi si credeva di essere?
Un dio greco? Non ha tutti i torti...
-ah,fai silenzio.- sussurrai alla mia vocina interiore,sicura che nessuno mi avrebbe sentito.









Una ragazza dai corti capelli scuri entrò nel privé con passo felpato,quasi una piccola danza a ritmo della musica sinuosa.

-fratellino,era davvero una ragazza vestita quella che ho visto uscire da qui? -
Edward sorrise,mandando la testa all'indietro per appoggiarsi al morbido cuscino del divanetto.
-proprio così,Alice. Ti stupisci? -
Alice sorrise,splendida nel miniabito paillettato color platino,e avvicinandosi con leggiadria al fratello provò a stuzzicarlo ancora un po'.
-cosa ti è successo? Niente sesso sfrenato,stasera?-
-diciamo che è una prova di forza. -
-chi è lei? -
-davvero uno schianto. Si chiama Bella,e non so altro.-
-Bella? - Alice affilò lo sguardo,riducendo gli occhi a due luminose lunette dorate.
-Alice? Che c'è? -
-oh,nulla. - squittì lei,girando i tacchi.
-lo sai che lo scoprirò a momenti. - disse lui,sicuro che lei avesse sentito.
Io non ci giurerei,pensò lei con la solita faccia da poker.
Edward sbuffò,accorgendosi che stava per iniziare a canticchiare nella sua mente l'Inno Russo con l'intenzione di tradurlo in oltre cinquanta lingue.
Non avrebbe mai scoperto quello che stava pensando.
Le tende del privé si mossero di nuovo.
E mentre Alice usciva,qualcuno stava entrando.







D'accordo,non ero mai stata brava nelle scommesse.

E il fatto che stessi tornando in quella dannata stanza lo dimostrava alla perfezione.
Appena mi avvicinai intravidi una ragazza uscire nello stesso momento: era minuta e dalla pelle pallida,i capelli corti color pece che contrastavano l'appariscente abitino argentato.
Nel momento esatto in cui io varcai la soglia e lei uscì incrociammo i nostri sguardi.
Gli occhi dorati di lei mi scrutarono a fondo,e prima di andare via mi sorrise.
Un sorriso appena accennato,impertinente.
Come se fosse a conoscenza di qualcosa a mio riguardo.
Solo dopo entrata mi accorsi che avevo appena sfiorato Alice Cullen.
-sapevo che saresti tornata,piccola. -
La voce di Edward era irritante e seducente allo stesso tempo: non sapevo se odiarlo o amarlo.
Amarlo? Ma che diavolo...
-non hai ancora vinto la guerra,Cullen. - sbottai,irritata – questo è solo l'inizio. -
-però sei qui. -
-e vedo che non hai perso tempo. - risposi,alludendo all'uscita trionfale di Alice.
Okay,sapevo che era sua sorella,ma in fondo non avevo altro modo per ribattere.
E poi,lui non sapeva che Jessica mi aveva praticamente mostrato l'album della famiglia Cullen con tanto di nomi e cognomi.
-in effetti le ho proposto una cosa a tre,ma non ha accettato. -
Cavolo,credevo di averla fatta franca. Ma avrei avuto io l'ultima parola,anche a costo di stare lì tutta la notte.
-sul serio? Che peccato,sarebbe stato interessate inserire qualcosa di divertente stasera! -
Il sorriso malizioso spuntò di nuovo sulle sue labbra,come una calamita che attraeva il mio corpo verso il suo.
Si alzò in piedi,sistemandosi la giacca.
-è inutile negare,signorina Swan. Lei non riesce a resistermi...- sussurrò lui,avvicinandosi.
-sei davvero irritante,Cullen. Una delle persone più odiose che abbia mai conosciuto,la peggiore esperienza della mia vita! -
Mi avvicinai a lui come un toro in corsa,pronta a scatenare tutta la mia rabbia contro l'essere odioso che continuava a stuzzicarmi.
Per chi mi aveva preso,per una bambola?!
-io sarei odioso? - divenne serio,almeno per un momento – e che dire di te? Neanche la noia ti sopporterebbe...-
-ah,si!? -
E' così,brutto...
Stavo davvero per scoppiare.
Eppure,quando mi resi conto di essere a pochi millimetri da lui,non riuscii a pensare a nient'altro.
E,improvvisamente,entrambi ci avvicinammo: sentii le sue labbra sulle mie,e la passione invadermi il corpo.
E non mi sorpresi quando mi ritrovai a baciarlo con più passione di prima.








-non stavi andando via? - mi chiese Edward,mentre le sue labbra mi sfioravano il collo con bramosia.

-non dovresti concentrarti a baciarmi,invece che pensare a queste sciocchezze? - ribattei senza dargli il tempo di dire altro,prendendogli il volto fra le mani.
Era come una droga,non riuscivo a resistergli in alcun modo.
Sentivo di nuovo le sue mani sulla mia pelle,anche se non avevo intenzione di andare oltre: perlomeno,quella era l'idea.
Ma sapevo che con lui era tutto possibile,e che con un solo cenno avrebbe potuto far cadere la mia volontà e frantumarla in tanti piccoli pezzi.
Dannazione,stavo cedendo.
-Bella...- sussurrò lui al mio orecchio,mordicchiandolo.
Il mio respiro si fece sempre più irregolare,quasi non riuscivo più a prendere fiato.
Era impossibile resistergli.
Eppure dovevo farlo.
Non avrei ceduto così facilmente: dovevo dimostrare di avere un cervello,al contrario di tutte le ochette starnazzanti che si portava a letto.
Mi allontanai di qualche passo,mordendomi il labbro nel tentativo di sentire ancora il suo sapore sulle mie labbra.
-te l'ho detto,Edward. Vinco io. - sussurrai,allontanandomi da lui senza perderlo d'occhio.
-sei davvero testarda. - ribatté lui,passandosi una mano tra i capelli perfetti.
-puoi giurarci. - mi voltai,prendendo la mia decisione con grande difficoltà: in fondo non avevo realmente intenzione di lasciarlo,ma in qualche modo dovevo resistere.
Tuttavia,quando sentii la sua mano afferrarmi il polso con delicatezza,non potei fare a meno di voltarmi di nuovo.
Lo ritrovai a pochi centimetri dal mio volto,con il solito sguardo penetrante.
-ci vediamo domani sera,darling. -
Sorrisi,malgrado il mio tentativo di rimanere impassibile. Darling?
-è un ordine? -
-oh,puoi giurarci. -

 



























Spazio note: Eccolaaaa! xD scusate il ritardo,ma sono stata impegnata con un'altra storia che ho appena concluso...e con la scuola,ovviamente -.-
Che tristezza!
Comunque,non perdiamoci d'animo...cosa ne pensate di questo capitolo? Diciamo che in un modo o nell'altro Alice finisce SEMPRE nei miei racconti come personaggio rilevante perchè l'adoro! *_*
Come potete vedere il rapporto tra Bella ed Edward è molto strano,diciamo prettamente fisico all'inizio,ma quasi senza un senso logico. Insomma,i due sono attratti inspiegabilmente,ma vedrete che nel corso del tempo la storia prenderà una piega tutta nuova e...
Okay,basta così! Non aggiungo altro^^
Come al solito ringrazio chi ha aggiunto le storie tra i preferiti/seguiti,e ovviamente chi ha commentato!

luisina:
Eccola qui,la mia amoraaaaaa!^^ Come stai? Sono sempre felice di vedere le tue recensioni,e questo lo sai bene! Lo so che è difficile parlare razionalmente in presenza del bellissimo Edward,così com'è difficile per me studiare quando leggo le tue storie con un sexy sexy Edd xD Comunque spero ti sia piaciuto anche questo capitolo,ti regalerò un secchio per la bava a Natale...okay,sto delirando! Questo è un chiaro segno di follia post scolastica xD Un bacio tesora,ci sentiamo presto!
Aurora_Cullen:
Tesoroooo! Che piacere sentirti,e mi stupisco ogni volta nel vedere la tua pazienza nel recensire ogni capitolo T_T sono commossa! Comunque ora che ci penso Edward è mooolto Chuck-izzato in questa storia,e non me ne ero resa conto fino a quando non me lo hai fatto notare tu!( Bè,direi che Edward+ Chuck è quasi impossibile da immaginare,diventerebbe un ideale di bellezza troppo lontano per noi mortali xD) Ci sentiamo presto!! <3
ale03:
Carissima,che bello vedere la tua recensione!Nno preoccuparti,lo sai che in ogni mia storia Bella ha sempre un bel caratterino,e non si farà certo mettere i piedi in testa...come hai visto in questo capitolo xD Mi raccomando,fammi sapere cosa ne pensi! Un bacione!
SognatriceCullen_182:
Tesorinoooo! Ma come faccio a scordarmi di te? In effetti non sai quanto sono contenta nel leggere di nuovo le tue belle recensioni,e questa mi ha fatto davvero arrossire ^_^ Insomma,mi sento lusingata! Spero che la storia continui a piacerti,e che troverò altri tuoi commenti nei prossimi capitoli^^ Un bacio grandeeee!
Tede:
TEh si,purtroppo la nostra dipendenza da Edward non avrà mai fine...direi che è impossibile resistergli! xD E in effetti Bella non riesce a resistergli,ma come vedi gli tiene testa fino in fondo. Grazie per il commento! Un bacio!
ginny89potter:
Ahahah..."qui mi sa che qualcuno ha cambiato dieta". Bé,è tutto da vedere,lo sai che non rivelo mai nulla! Però gli occhi scuri dovrebbero già essere un bell'indizio...grazie per tutti i bei commenti su ogni capitolo,mi fa davvero piacere leggerli! Un bacio!
yle_cullen:
Grazieeeee! Davvero,sono contenta che la storia ti piaccia! Tutti questi complimenti...ve l'ho detto che arrossisco facilmente *tipo Bella* ! ahahaahahah...comunque,come hai visto Bella tiene testa ad Edward,ma anche per lei è difficile resistergli...e chi può darle torto? xD Un bacioneee!
naog94:
Ahahahahah oddio,spero di non aver avuto davvero la suina,perché non me ne sono neanche accorta...e questo è grave xD Comunque tranquilla,ora sono in piena forma e prontissima per continuare con la pubblicazione dei capitoli! Che ne pensi di questo? Ti è piaciuto? Fammi sapere! Kiss!
Sei_Nel_Anima 2009:
Ti ringrazio per tutti questi complimenti,mi fa piacere vedere commenti di "nuovi" recensori xD Spero che la storia continui a piacerti,nel frattempo aspetto tue notizie riguardo questo capitolo. Fammi sapere,che sono curiosa anche iooo! xD Baciiii!

E qui mi fermo,promettendovi - ma non prendetemi troppo sul serio,la prossima sarà una settimana davvero stressante per me -.- - di aggiornare il prima possibile!


See you next week!
LMS*



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Capitolo 6
*** Red Carpet. ***


Las Vegas
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6.
.Red Carpet.
Las Vegas
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-Bella? Sei viva? -
La voce di Charlie mi arrivò,lontana,fin sotto le lenzuola: avevo lasciato il Twilight con la consapevolezza che presto avrei rivisto Edward,e per la prima volta ero caduta in un sonno profondo in cui il tema principale era proprio lui.
Non capivo dove avessi trovato la forza per interrompere quel bacio che mi aveva intrappolata nella sua morsa,ma in qualche modo ero uscita vittoriosa da quella sfida.
Eppure non vedevo l'ora che fosse di nuovo sera per tornare lì.
Mi rinvoltai di nuovo nel lenzuolo leggero,chiedendomi al contempo il diavolo di motivo per cui Charlie mi stava chiamando.
Aprii gli occhi a fatica – le palpebre sembravano pesanti come il marmo,forse il risultato della nottata fuori? - e mi voltai verso il comodino alla sinistra del letto,mettendo a fuoco la sveglia a forma di mela che segnava le dieci del mattino.
Ora accettabile,forse anche troppo presto: come mai Charlie non stava dormendo?
-papà...-mugugnai,con la voce ancora impastata di sonno – cosa...cosa c'è? -
Mi alzai,trascinandomi fino alla porta,e aprendola vidi la bellissima figura di un papà in smoking appoggiato allo stipite della porta.
Non avrei mai capito cosa stesse frullando nella testa di quell'uomo.
-ma non eri tu quello che viveva di notte? - chiesi,sorridendo e passandomi una mano fra i capelli.
Sorrise.
-purtroppo anche io devo fare i conti con lo spaventoso concetto chiamato “alzataccia” -
-e posso sapere il motivo di tutto ciò? -
-devo tornare al Tresor,purtroppo starò via tutto il giorno. - rispose lui,con un sorriso trasognante.
-e perché? -
-Bella! - mi ammonì,grugnendo – non posso crederci,ti sei dimenticata! -
-si...- dissi,in ritardo,con poca convinzione.
-non hai la minima idea di cosa stia parlando,vero? -
-in effetti...no. -confessai,con un cenno della testa – oh,ti prego! Non punirmi con la tua violenta,violentissima furia! Pietà! -
Mi sorrise,rispondendo con un buffetto sulla guancia.
-le parole “Gala” e “importante” ti dicono nulla? -
Aggrottai la fronte,per poi trattenere il fiato: che sciocca,me ne ero completamente dimenticata.
Papà mi aveva parlato di quella sorta di festa che si sarebbe svolta nel suo Casinò per festeggiare la sua buona riuscita e l'aumento della sua fama: Charlie lo organizzava da due anni,ma avere me al suo fianco era tutta un'altra cosa.
Probabilmente ero troppo impegnata a rodermi dentro per Edward da non riuscire a pensare ad altro che a lui.
-oh,hai ragione! Scusa,l'avevo totalmente dimenticato. -
-mi dispiace lasciarti sola anche oggi. -
-oh,non preoccuparti – risposi alla svelta,muovendo le mani per rassicurarlo. Ma ne uscì solo un gesto goffo e concitato – oramai ci sono abituata,e poi staremo insieme stasera,giusto? Passerò a vedere come procedono i preparativi nel pomeriggio. -
-perfetto. -
-aspetta,devo vestirmi elegante? -
-direi di si,più o meno in stile “tappeto rosso” -
-accidenti,non ho nulla che si avvicini a quel genere di vestiario. -
-oh,ci ho pensato io. -
Che? Che??
Okay,era assurdo che un padre rimediasse un abito alla figlia: non conoscevo il gusto di Charlie,ma un rapporto solido tra padre e figlia prevedeva un'unica regola.
Shopping separato.
-e...com'è successo? -
Mi guardò,per poi scoppiare a ridere: - non preoccuparti,mi hanno consigliato bene. Ta-dà!-
Da dietro le spalle spuntò improvvisamente una busta lunga e bianca,che probabilmente conteneva il mio regalo.
Lo presi con delicatezza sotto il suo sguardo fiero,aprendo la lunga zip dopo aver poggiato il sacco sul letto.
-oh! -. Cavolo,quel vestito era davvero favoloso!
Lo tolsi delicatamente dal rivestimento di plastica per osservarlo nella sua interezza: dalla lunghezza doveva arrivarmi appena sopra le ginocchia,il tessuto leggero color blu chiaro si apriva in tanti veli sulla gonna ampia e svolazzante,compensando il corpetto dalla scollatura profonda.
Era davvero bello,e a quanto vedevo doveva anche costare un occhio della testa.
-le scarpe sono di sotto. Spero di aver preso il numero giusto. - proseguì lui,passandosi nervosamente la mano fra i capelli,gesto che ripeteva continuamente quando era agitato.
-scarpe? - chiesi,con il vestito in mano – papà,non...non dovevi,sul serio. -
-è il minimo. Ora vado,ci vediamo stasera. Quil passerà a prenderti alle dieci. -
Annuii,ma non appena Charlie chiuse la porta mi resi conto di aver dimenticato qualcosa di molto importante.
Sarei dovuta rimanere al Casinò per tutta la notte.
E questo voleva dire niente Twilight.
E niente Edward.
Dannazione.





-Bella,sei splendida! - disse mio padre,vedendomi arrivare come una rockstar lungo il tappeto rosso del Casinò Tresor.

Ero appena scesa dalla sfavillante limousine,tentando di non inciampare come mio solito a causa dei tacchi alti: ovviamente,con un vestito come quello non sarei potuta andare con le scarpe da ginnastica,ma non avevo idea che la parola tacco coincidesse,nel gergo di Las Vegas,con la parola “trampolo mortale”.
Salutai Quil,già abbastanza agitata,e raggiunsi subito il braccio di mio padre,affiancandolo nell'arrivo in sala.
La schiera di gente ci invase di complimenti e applausi,ed io cominciai a sorridere forzatamente e a salutare decine di persone di cui non sapevo neanche l'esistenza.
-mi dispiace,so che odi essere messa al centro dell'attenzione...-sussurrò Charlie,a denti stretti,tenendomi sottobraccio.
-posso sopravvivere...spero. - risposi io,continuando a sorridere.
Somigliavamo a due ventriloqui,ma d'altra parte non avrei messo il broncio davanti a tutta quella gente che ci scrutava,e che era venuta lì proprio per Charlie.
Tuttavia,non potevo fare a meno di pensare a quel maledettissimo locale,e la calamita che mi attraeva a lui si faceva ogni minuto più forte.
-guarda un po',credevo non sareste più arrivati! - disse lui all'improvviso,voltandosi.
Eravamo tornati di nuovo all'entrata,e sul tappeto rosso scorsi due figure eleganti che si avvicinavano a Charlie muovendosi armoniosamente,quasi in sincrono: era un completarsi a vicenda,come se i movimenti dell'uno fossero terminati dall'altro.
-Charlie,che piacere rivederti. - disse l'uomo in elegante smoking nero: aveva la pelle pallida e perfetta,e i capelli biondi e il sorriso smagliante lo facevano somigliare ad un divo del cinema.
La donna accanto a lui,che lo abbracciava teneramente e con discrezione,aveva lo stesso colore di pelle e gli stessi occhi dorati,contornati da una cascata di morbidi capelli leggermente ondulati color caramello.
Indossava un magnifico tubino nero molto semplice ed elegante,ma ciò che colpiva di più era il dolcissimo sorriso che mi ricordò in modo impressionante Reneé.
Fu allora che iniziai a sospettare della loro perfezione,e di alcuni tratti troppo familiari per non essere ricordati.
-Carlisle,Esme,questa è mia figlia Bella. Bella,loro sono i proprietari del Twilight. -
-molto piacere,Bella. - disse Carlisle,allungando la mano verso di me.
Risposi al saluto,senza sapere cosa dire: ero letteralmente senza parole,ed ogni possibile iniziativa mi moriva in gola.
-il piacere è mio. - riuscii a sussurrare con un debole sorriso,nel momento in cui l'espressione confortante di Esme raggiunse il mio sguardo.
L'agitazione mi attraversò il corpo,come una scarica di adrenalina.
Perché se c'erano loro,allora...
-ciao,piccola. Che combinazione...-
La voce mi arrivò da dietro,proprio nel momento in cui mi ero voltata: Charlie aveva accompagnato Esme e Carlisle all'interno,e mi resi conto di essere sola con lui.
Mi voltai.
-Edward. - dissi,inespressiva – non credo sia stata una combinazione...-
-in effetti...no. Ma avevo bisogno di uscire dal Twilight,una volta ogni tanto. -
-e così sei uscito con mamma e papà? - domandai,tentando di stuzzicarlo per riaprire la battaglia.
-già,ma avevo un ottimo motivo per farlo. - rispose lui,avvicinandosi a me con passo silenzioso – sei una vera bomba,stasera. -
Arrossii,maledendomi per la mia sensibilità eccessiva.
-grazie...-
Alzai di nuovo lo sguardo: Edward era bellissimo,anche se tremendamente strafottente.
Eppure non avrei potuto desiderare un incontro migliore,quella sera.





-allora,sei ancora convinta di potermi resistere? -

Quasi mi strozzai con lo champagne che avevo appena iniziato a bere,quando mi accorsi che la sfida non era ancora finita.
E che Edward era ancora accanto a me.
-sei tu quello che mi sta sempre incollato, Mister “Super Ego” - risposi io,acida.
E per la prima volta,Edward si rabbuiò.
Il sorriso sghembo e malizioso,tuttavia,tornò sul suo viso di marmo dopo qualche secondo: avvicinandosi, mi cinse i fianchi con il braccio.
Riuscii di nuovo a sentire la passione sprigionarsi dal mio corpo,avevo l'innato desiderio di voltarmi per incontrare di nuovo le sue labbra.
Resisti,Bella...
-oh,questa è tutta da vedere...- mi sussurrò all'orecchio,prima di sciogliersi da me con un gesto davvero discreto.
-Edward,non sapevo conoscessi mia figlia. -
-ci siamo incontrati al Twilight, Charlie...sua figlia è davvero una...-
La mia gomitata lo zittì,ma mi resi conto della sua pelle di marmo quando il gomito iniziò a farmi male.
Ma che aveva,la pelle d'acciaio?
-...una bella persona. - concluse lui,con un sorrisetto impertinente.
Lo fulminai con lo sguardo,distanziandomi da lui di qualche passo.
-Fai il bravo con lei,Edward. - disse Esme,e dal suo sguardo sembrò quasi volerlo ammonire. Probabilmente mi stavo immaginando tutto. - trattala bene. -
I due si dileguarono insieme a Charlie subito dopo sotto il mio falso sorriso,che nascondeva una rabbia da manuale.
-sei impazzito,forse? -
-datti una calmata,baby. Non ho detto niente di male. -
-oh,ma certo! Sei davvero...insopportabile!-
-lo hai detto anche ieri. -
-lo so,spero che i tuoi fratelli riescano a sopportarti! -
-come? Ho sentito bene? Tu sapevi dei miei fratelli? Anche di Alice,per caso? -
Merda. Mi ero fregata da sola.
Tutta la scenata della sera precedente riguardo la sveltina con Alice – l'unico momento in cui ero riuscita a zittirlo – stava andando a rotoli.
-io...ecco...- avevo anche iniziato a balbettare,fantastico – ah! Lasciami in pace! -
Girai i tacchi,ma non feci in tempo a muovermi che sentii di nuovo la sua mano intorno ai miei fianchi.
-vieni. -
-d...dove? Ti ho detto di lasciarmi...-
Sapevo di mentire. Lo stavo facendo,stavo bluffando spudoratamente.
-fidati,Bella Swan. - concluse,mordendomi il labbro con bramosia.
Un gesto veloce,che passò inosservato da tutti. Ma io arrossii comunque.
Edward mi fece sedere su uno degli sgabelli lungo la fila di slot machines, e in quel momento cominciai ad avere i primi dubbi sulla sua salute mentale.
-sei impazzito,per caso? -
-oh,andiamo: hai paura di una slot machine? -
Aggrottai la fronte,arricciando le labbra lucide.
-te la faccio vedere io la paura,sbruffone...-





























Spazio note: Eccomiii! Scusate il ritardo,ma ho avuto un bel pò di cose da fare in questi giorni...perdonatemi!^^ Volevo aggiornare dato che domani parto con la scuola e me ne andrò in giro per l'Europa a folleggiare (spero di non farmi arrestare xD),così almeno avete il capitolo da gustarvi in mia assenza!
Un rigraziamento speciale a chi ha recensito:

luisina:
Amore miooooo! Che bella la tua recensione,lo sai che mi paice leggere i tuoi commenti in ogni capitolo!^^ Come hai visto Edward è sempre più gnocco,per la tua felicità! Dovremmo fondare una specie di fan club,sono sicura che lo apprezzerebbe! xD Un bacione!
Aurora_Cullen:Tesoro!! Che piacere sentirti! Grazie per la recensione! Sono sicura che fondere i geni di Edward con quelli di Chuck sarebbe fantastico,diventeremmo famose per aver creato l'essere più "da sbavo" della Terra! xD E ora Edward si mette pure a giocare al Casinò...più Chuck di così si muore! xD Un bacione!
ale03: eh si,Edward ci sta proprio nella parte del tentatore sleale! Ma d'altra parte...chi riuscirebbe a resistergli?^^ spero che questo capitolo sia stato altrettanto "da sbavo"...il mio intento è quello! Vi farò innamorare tutte! mbuahahahahahahah!...okay,la faccio finita ^///^ Un bacione!
ginny89potter:
Yeeeee! I vampirozzi - zozzi colpiscono ancora!! Bè,diciamo che Alice sapeva qualcosa,e quel qualcosa riguarda Bella...non preoccuparti tesoro,non è nulla di sconvolgente: diciamo che Alice ha già intuito che Bella non è una delle tante^^ Diciamo che qui sono tutti un pò diversi,quindi è chiaro che anche Alice deve essere un pochino stronzetta...no? ^^ Oook tesoruccio,spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo,fammi sapere! Un bacio!
yle_cullen:
GrazieGrazieGrazieGrazie! Ok,la smetto xD Sono contenta che la storia ti piaccia così tanto,diventare LasVegas-dipendente è un buon segno! =) Aspetto di sapere cosa ne pensi di questo capitolo,un bacio!
naog94:
Yeeeaaaahhh! Edward fan club! Bè,è chiaro che non potevo che parteggiare per lui u.u Comunque ti dico solo che ci saranno sviluppi sconvolgenti,quindi continua a seguire la storia! Grazie per il commentino,un bacioooo!
Marika_BD:
Mi mancavano le tue recensioni! *_* Ma non preoccuparti,anche se non ti vedo in qualche capitolo lo so che continui a seguire la storia (sono una veggente...xD) e mi fa un immenso piacere! Un bacione,e grazie per la recensione!
nanerottola: ehi,grazie mille per aver dato un'occhiata alla mia storia! Sono contenta che ti piaccia,e spero che continuerai a seguirla e a farmi sapere cosa ne pensi...un bacio!
E allora...che ne pensate di questo capitolo? Secondo me la figlia del proprietario di un casinò non può non saper giocare d'azzardo...=_= la nostra Bella avrà bisogno di qualche lezione da Edward?Lo scoprirete nel prossimo capitolo!

See you next week!
LMS*



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Capitolo 7
*** The Tempter. ***


Las Vegas
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7.
.The Tempter.
Las Vegas
xxx











-sei la figlia di Charlie Swan e non sai giocare neanche d'azzardo? -
Edward mi guardava senza parole: d'accordo,sarò anche stata la figlia di Charlie,ma era anche vero che avevo a che fare con quel mondo solo da qualche giorno,e non ero molto abituata a quel genere di cose.
-vuoi uccidermi per questo? - chiesi,poggiando la mano sulle rifiniture argentee della macchina.
-d'accordo. Ti insegno io. - disse,e non feci in tempo a replicare che era già dietro di me.
-cosa...? - chiesi,ma lui mi interruppe: mi prese le mani,stringendole fra le sue,e lentamente mi mostrò come fare.
Tentai di seguire,ma il fatto di averlo così vicino,di stringere le sue mani in quel modo...mi faceva sentire protetta.
-devi trovare il momento giusto. Tiri la leva e poi...lasci andare lentamente,per trovare il momento adatto. Non devi pensare a nulla. Devi avere la mente libera e...giocare. -
Strinsi la leva – la sua mano era ancora stretta alla mia – e la abbassai con forza,tenendola giù per concentrarmi sulle figure che guizzavano velocemente sulla bobina.
Chiusi gli occhi di scatto,alzando la leva bruscamente.
Un tintinnio leggero e luminoso attirò la mia attenzione,e aprii lentamente gli occhi.
Una ciliegia. Due ciliegie. Tre ciliegie.
Cavolo!
-ho vinto! - esultai,osservando il tris di figure che scintillava davanti a me,e le monetine – almeno una decina – che scendevano sul piatto sottostante.
-ah,grazie! - proseguii,voltandomi.
E in quel momento mi resi conto di essere a pochi centimetri da lui.
-fortuna del principiante...- sussurrò lui,guardandomi negli occhi.
-dici? - risposi,alzando lo sguardo verso di lui.
-mm...-rispose lui,sfiorandomi il viso con il solito sorrisetto impertinente e malizioso.
Chiusi gli occhi,e lui mi prese per mano.
D'accordo,era chiaro quello che provavo per quell'essere così incredibilmente scocciante e dall'ego completamente fuori dalla norma.
Era una specie di rapporto amore/odio,quasi una calamita a doppia faccia.
E se gli opposti si attraevano,magari questa regola poteva valere anche per l'amore.
Edward mi condusse fuori dalla grande sala,e da lì fui io a guidarlo: conoscevo il Tresor,e di certo mi sarei orientata meglio.
Salimmo ai piani superiori,e grazie alla chiave che mi aveva dato Charlie riuscii ad entrare negli uffici: proprio lì c'erano le stanze che il Tresor riservava agli ospiti,le suite esclusive proprio sopra il Casinò.
Quella in cui entrammo era grande e dalle pareti color cremisi,la cui parete di fondo era completamente coperta dal grande letto a baldacchino rosso scarlatto.
Appena entrammo capii di non essere molto preparata a quello che mi stava aspettando.
Edward mi prese per i fianchi,iniziando a baciarmi il collo con bramosia.
Il suo bacio era come un potente veleno nelle vene: come una droga,una dose di eroina.
Malgrado tutti i miei sforzi,non avrei mai potuto rimanere senza.
E neanche farne a meno,ne oppormi ad esso: e malgrado mi convincessi che Edward era solo uno sciupafemmine senza freni,non potevo allontanarmi da lui.
Risposi al bacio,passando le mani nei capelli ramati: il suo profumo era irresistibile,ma intuii che anche io non dovevo essere male per lui.
Mi spinse sul letto,con il volto a pochi millimetri dal mio.
Dannazione.
-una gran...- dissi,ansimando.
-come? - chiese lui,con un altro bacio.
-cosa volevi dire,prima? Ora puoi dirlo,i tuoi non ci sono ed io non rischio di rompermi un braccio a forza di gomitate. -
Sorrise,iniziando a mordicchiarmi l'orecchio – gesto che me lo ricordava terribilmente.
-Bella Swan è proprio una gran sventola...cosa pensavi,bellezza? - rispose,sfiorandomi il naso con il suo.
Sorrisi.
-pensavo a qualcosa di più volgare,avrei potuto risparmiarmi la gomitata...-
-per chi mi hai preso? - disse lui,ridendo – ora non dovresti concentrarti a baciarmi invece che dire sciocchezze? -
-ehi,quella frase è mia. Me l'hai rubata... - soffocò le mie parole con un altro bacio da urlo,da cui uscii senza fiato – ma immagino che potrei concedertela,qualche volta...-
-a meno che non sia io a strappartela via...-
-sei così...tremendamente sicuro di te. Insopportabile. -
-eppure ora sei sotto di me,e ti manca il respiro. - rispose lui,mordendomi il labbro.
Avvampai.
-vestita. - puntualizzai,e mi resi conto che eravamo in quella posizione già da qualche minuto.
-vestita. - concordò lui,giocando con la spallina del mio vestito – ma ci vuole un secondo per aggiungere una “s” a quella parola. -
Risi,e per la prima volta notai qualcosa di diverso in lui,come una scintilla di pochi secondi nei suoi occhi cremisi.
Cremisi?
-porti le lenti a contatto? - chiesi,sfiorandogli le guance.
Si irrigidì: - no,perché? -
-i tuoi occhi sembravano...più scuri,l'altra sera...-
-erano...le luci,di sicuro. - rispose,guardandomi in silenzio.
Si avvicinò al mio orecchio,e con voce roca iniziò a sussurrarmi delle cose troppo velocemente,tanto che non riuscii a capire.
Intuii solo l'ultima cosa che disse.
-stasera sei mia,Bella...-
Chiusi gli occhi,e sentii il respiro fermarsi all'improvviso,per poi accelerare come una macchina impazzita.
Edward mi sfiorò le cosce,alzando delicatamente le pieghe del vestito.
Rabbrividii. Oddio,stava accadendo davvero.
Non sapevo se ero pronta. Non sapevo più niente...
-Bella...Bella..come sei fragile,Bella...-continuava a dirmi,mentre le sue mani si muovevano leggermente e sensualmente sulle mie gambe.
Il suo respiro roco mi fece trasalire,e d'istinto lo abbracciai,baciandolo con passione.
Fu in quel momento che avvenne.
Sentii un altro respiro roco,ma a quel momento mi insospettii.
Era diverso dal precedente,più cupo.
Quasi...un ringhio.
-Edward...? - ansimai,confusa.
Ero come in trappola: una trappola voluta,dato che era stata una mia scelta arrivare fino a lì.
In effetti la passione travolgente che mi legava ad Edward era stata talmente veloce e repentina,era arrivata in modo così rapido – come una tempesta nel deserto,o una tormenta in estate - che non avevo neanche avuto il tempo di respirare.
Come una storia clandestina,una passione concentrata in pochi giorni invece che in mesi.
Come se il tempo si fosse dimezzato.
Eppure,malgrado in quel momento desiderassi davvero Edward,quel suo comportamento iniziava ad inquietarmi.
La sua stretta si fece più forte,e non potei fare a meno di trattenere il respiro.
Ti voglio,Edward. Adesso.
Le sue labbra si posarono sul mio collo,e rabbrividii: quel contatto così freddo mi provocò una sensazione piacevole e meravigliosa.
Sorrisi,sentendo la sua lingua sfiorarmi di nuovo il collo.
E di nuovo quel ringhio.
Aprii gli occhi,mettendo a fuoco la sua figura su di me.
Avvenne tutto in un attimo.
Edward si bloccò improvvisamente,scostandosi bruscamente da me con un gemito a metà fra un ringhio e un verso di costrizione,come se stesse combattendo contro qualcosa.
Qualcosa che proveniva da se stesso.
Mi spaventai.
E in un attimo anche lui sparì,uscendo rapidamente dalla porta per lasciarmi da sola.
Tentai di calmarmi,ma fu tutto impossibile.
Presi un bel respiro,ma avevo un groppo in gola da fare invidia a chiunque: non mi sentivo più le gambe,la testa mi girava vorticosamente e il senso di nausea non accennava a smettere.
Cosa diavolo sta succedendo...
Non era solo la sua reazione ad avermi sconvolto.
Più che altro,quella mi aveva confuso in maniera più che certa.
No,stavo cercando di riprendermi per ignorare ben altro.
Quel ringhio così cupo e tenebroso, e i suoi occhi.
Perché tentai con tutte le forze di convincermi ad essermi immaginata che i suoi occhi,almeno in quel momento,fossero rossi come il sangue.








Alice entrò silenziosamente nel privé cremisi del Twilight,a passo di danza.

Edward,di fronte a lei,le riservò una rapida occhiata per poi tornare a guardare il soffitto,con la testa poggiata sul bracciolo del divanetto color rosso scarlatto.
-problemi? - chiese lei,muovendosi nell'abitino blu.
-che vuoi,Alice? -
-okay,non è giornata...vuoi parlare? - proseguì,sedendosi accanto a lui.
Edward si alzò,e aprendo gli occhi mostrò lo sguardo rosso alla sorella,che scrutò il tutto riducendo gli occhi a due piccole mezzelune dorate.
-com'è successo? - chiese,con un sorrisetto – hai fatto poco rifornimento? -
-lo so che non sei d'accordo con la mia decisione,Alice. - rispose lui,alzandosi in piedi – ma il fatto che voi stiate diventando vegetariani non mi impedisce di seguire un'altra dieta. -
-io non ho detto nulla,Edward. - rispose lei,allungando le braccia sullo schienale morbido e setoso del divano – so solo che Carlisle è vegetariano,e che tutti ci stiamo adattando. Tranne te. Non te ne sto facendo una colpa,voglio solo che tu stia attento...-
-la fai semplice,tu...-sbottò lui,incrociando il suo sguardo.
-è un rosso davvero intenso...non sarà...? -
Edward rimase in silenzio,e tentò di non incrociare il suo sguardo vispo.
-Bella. - concluse lei,con un sospiro quasi vittorioso -a quanto pare hai trovato pane per i tuoi denti. -
-non sono riuscito a morderla,Alice! - gridò lui,sotto la musica pulsante che inondò il piccolo privè – non sono riuscito a trattarla come...come sangue. Non volevo. -
-oh,Edward...- disse lei,scrollando leggermente la testa.
Lui rimase in silenzio,pensando alle sue parole.
-ti serve uno spuntino? -
-si...-rispose lui,annuendo – si,hai qualche ragazza a portata di mano? -
-credo ce ne siano parecchie stasera. Vai a dare un'occhiata. -








-Bella? Bella! -

Mi rinvoltai nelle coperte,tentando di non sentire più la voce di Charlie che mi chiamava dal piano di sotto.
Che palle!
Mi alzai a fatica,trascinandomi fino al piano di sotto.
Charlie era in vestaglia,e si stava facendo un caffè.
-buongiorno,papà. - dissi,sbadigliando.
Charlie mi guardò da cima a fondo,aggrottando la fronte.
-è successo qualcosa? Qualcosa che non so? - chiese,sorseggiando il caffè fumante.
-di che parli? - risposi,vaga,versandomene un po' nella tazza accanto alla caffettiera.
-ad esempio del fatto che sono quasi dieci giorni che non esci,e te ne stai chiusa in casa come un orso in letargo! Non vieni neanche più al Tresor,ma che diavolo ti prende? -
Ripensai ai mille flash del Gala del Casinò Tresor,e rabbrividii.
Non solo non ero più andata al Twilight,ma non ero neppure uscita.
Non sapevo cosa fare,ne cosa pensare.
Non sapevo più niente: solo che,da quando non vedevo più Edward,stavo davvero male.
-non è niente,papà. - risposi,tornando a passo lento verso il piano di sopra.



























Spazio note: Eccomi qui! Vi sono mancata? Scusate ma in questi giorni ho avuto moooolto da fare. Prima di tutto e passato da poco il mio compleanno ( e sono 18...da questo momento in poi devo smetterla di fare cavolate,o sarò punibile penalmente) e tra il ritorno a scuola dopo il viaggio e la marea di compiti che ci tartassano senza un freno...bé,non ho un attimo libero xD
 Allora,prima di tutto sapete che di solito metto una foto degli abiti indossati da Bella nelle mie storie,ma per questo ho preso ispirazione dall'abito originale che Bella indossa al ballo di fine anno in Twilight ( prevalentemente dal libro,ma ho tratto ispirazione anche dal vestito che indossa la bellissima KStewart nel film^^).
Ovviamente i riferimenti al libro ci sono sempre ( a cominciare dal nome del locale,per finire,bé...chi ha notato che la sveglia di Bella è a forma di mela? Andatevi a rivedere lo scorso capitolo xD!)
Cooomunque,la nostra Bella qui ha una bella gatta da pelare,e la situazione si complica ulteriormente dal momento che non ha la minima idea di cosa gli sia preso a quel gran bel pezzo di ragazzo di Edward: teorie? Supposizioni? daaai,si può indovinare...!


luisina:
amore mioooo! Sono viva e vegeta,e spero che questo capitolo ti sia piaciuto!Lo sai che le tue recensioni mi fanno sempre un gran piacere,soprattutto perché entrambe condividiamo la passione per quel gran fico di Edward Cullen xD Aspetto tue notizie,mi raccomando! ti voglio bene tesoro!
Aurora_Cullen:Tesoruccioooo!Se vai a Las Vegas vengo con teeee!^^ Non vorrei correre il rischio di trovarci davvero Edward in tutta la sua splendida bellezza xD Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto,aspetto con ansia un tuo commento per sapere cosa ne pensi!
naog94:buonasera carissima! Sono contenta che la storia ti piaccia! Bé,come hai detto tu...chi non vorrebbe passare dalla parte di Eddy?? Comunque in questo capitolo si fa un pò enigmatico...ti ho messo in crisi? xD Un bacione,e grazie per tutte le recensoni che mi lasci!
Marika_BD:
ihihihhihihihi,tutti i tuoi complimenti mi fanno arrossire ^//^ E comunque lo so che anche se non commenti leggi questa storia,e la cosa non può che farmi piacere! Grazie per tutti i commenti positivi,sono davvero contenta che ti piaccia! Un bacioooo!
bigia:eccomi carissimaaaa!! Ti è piaciuto il nuovo capitolo? Questa volta ho fatto un pò tardi per via degli impegni,ma prometto che aggiornerò il prima possibile! Un bacetto!
Costance_Fry:ehi,grazie mille per il bel commento! Come hai visto per l'abito mi sono ispirata alla descrizione dell'abito del ballo di fine anno che Bella indossa in Twilight,ma mi sono ispirata anche al vestito che Kristen Stewart indossa nel film...nel caso non l'avessi visto,ti metto qui una bella foto per immaginartelo meglio^^ un bacio!

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SognatriceCullen_182:ahahahahahahah! e io che credevo che i miei capitoli alla lunga stancassero! E invece scopro che sembrano addirittura corti perché li leggi tutti d'un fiato...ma graaaaazie!^^ In effetti lasciare con il fiato sospeso è il mio intento...mbuahahahahahah,sono sadica e perversaaaa! xD Dai,spero ti sia piaciuto anche questo capitolo...che di certo di ansia ne mette non poca e alla fine c'è proprio un gigantesco E POI???? Un bacione,fammi sapere! 
sasylove:tutta d'un fiato??? Davvero? Wow,sono contentissima che tu ti sia presa questa bella briga nonostante la storia fosse già iniziata! Mi sento davvero lusingata! *_* Sai,credo che "Edward-ce- l'ho-dorato" esprima in due parole il primo approccio che in questa fic si può avere con Edward Cullen...non avrei saputo esprimerlo meglio! Scusa la domanda - non vorrei sembrare una mega impicciona - ma sei di Roma? Non lo so,dalla recensione mi è sembrato di aver colto una sfumatura "alla romana"...sarebbe bello trovare una concittadina! xD Un bacio grande,aspetto tue notizie!
RenEsmee_Carlie_Cullen:Ciaooooo!Visto che colpo di scena? Sono sicura che Bella questo proprio non se lo aspettava...eheheheheheh...aspetto un tuo commento a questo capitolo,ci tengo! Un bacioneeee!
E allora...che ne pensate di questo capitolo? Intanto vi aggiorno un pò su altri progetti in cantiere: ho una bella fiction praticamente pronta ( manca solo di revisione) e un'altra che sto scrivendo...quindi tenetemi d'occhio,potrei postare quando meno ve lo aspettate! xD

See you next week!
LMS*



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Capitolo 8
*** Everything Changes. ***


Las Vegas
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8.
.Everything Changes.
Las Vegas
xxx











Erano passati esattamente quattordici giorni dall'inizio del mio letargo,e non avevo ancora nessuna intenzione di smettere.
Non avevo neanche la forza di alzarmi,ne di pensare ad un modo per uscire da quello stato di coma.
Ogni volta che pensavo a come uscirne vedevo gli occhi cremisi di Edward fissarmi con bramosia,e sempre ogni volta mi ripetevo di essermi immaginata tutto.
Non potevo averlo visto davvero.
Perché ciò che avevo visto non era vero.
Un rumore sordo e improvviso mi ridestò,facendomi sobbalzare.
Mi alzai dal divano,e con mia sorpresa vidi ciò che a Las Vegas è un evento raro: il cielo coperto di nubi,pioggia fitta e quasi invisibile che segnava piccoli cerchi concentrici sul pelo dell'acqua della piscina,il vento che faceva muovere le palme.
A Las Vegas pioveva circa un paio di volte all'anno,e d'estate era davvero impossibile trovare un giorno di pioggia all'infuori degli improvvisi acquazzoni tropicali che colpivano la costa di tanto in tanto.
-fantastico,mi è toccata pure la tormenta tropicale – sbuffai,stringendomi nella vestaglia lilla,troppo leggera per sostenere un cambiamento meteorologico come quello.
In quel momento,qualcuno suonò alla porta.
Mi alzai svogliatamente,dirigendomi verso il videocitofono,e non appena misi a fuoco l'immagine sullo schermo non potei fare a meno di trattenere il respiro.
-si? - sussurrai,senza fiato. Come se non l'avessi riconosciuta.
-Bella? Bella Swan? -
-sono io. -
-sono Alice Cullen. Noi non ci conosciamo,ma ho qualcosa da dirti...-






Alice era impeccabile anche con quel tempaccio: i capelli erano perfettamente in ordine,e lo stesso valeva per il delizioso cappottino in tessuto leggero color panna,che metteva in risalto il fisico perfetto e le forme sinuose.

-mi dispiace per questa irruzione...- disse lei,con un sorriso luminoso.
-oh,figurati – mi affrettai a rispondere – ma non capisco il perché della visita. -
-allora ti ricordi di me! - esultò lei,con la sua voce squillante. Somigliava ad un tintinnio di campanelli. - pensavo mi considerassi una pazza. -
Piuttosto una dea...
Scrollai la testa,scacciando quelle idee per pensare invece al motivo per cui Alice Cullen era in casa mia,sul mio divano,e mi guardava come se avessi dei pupazzetti in faccia.
Sembrava curiosa,mi scrutò da cima a fondo con estrema discrezione.
-Alice,non capisco proprio...il perché di questa visita. - dissi,sedendomi sulla poltrona accanto a lei.
-è che non ti vediamo più,al Twilight...e ci manchi. -
-vi...manco? Ma se ne anche mi conoscete?! -
-uno di noi si. -
Soffocai un gemito.
Dannazione,il solo ricordarlo mi provocava un insensato tuffo al cuore che non riuscivo a spiegare.
-Alice...lui...-
-non sa nulla del mio arrivo qui,sto pensando a tutti gli anagrammi possibili da fare con il mio nome per impedirgli di...-
-anagrammi? Ma che c'entra? -
Alice mi fissò,la faccia a punto interrogativo,seppur immobile come cera.
-non importa. - concluse infine,svelta – il punto è che lui non vuole ammetterlo,ma io sono sua sorella e lo so. Da qualche giorno non ci sta più con la testa,figurati che ieri sera non è nemmeno venuto. -
-sul serio?- chiesi,ancora poco fiduciosa.
-non sarei qui se non fosse vero. Io...credo che lui non si diverta più allo stesso modo,senza di te. -
-ah...-. Allora era solo per questo. Non si divertiva più. -non si diverte...-
-non fraintendermi,Bella. Sai com'è fatto Edward,lui...ama divertirsi. E senza di te non è più la stessa cosa. Posso dirti solo questo. -
Annuii,ed Alice mi sorrise:alzandosi si diresse verso la porta,ed io la raggiunsi.
-noi...ti aspettiamo. - disse,sorridendomi.
-dammi...dammi ancora qualche giorno,d'accordo? -
-ancora non ti conosco,Bella Swan. Ma dalle poche parole che ci siamo scambiate...sei proprio favolosa! -
Uscì in meno di un secondo,salendo su una porsche gialla fiammante dai vetri scuri e sfrecciando a tutta velocità verso il centro.
Quella ragazza era davvero strana.
Però,in fondo,non era male.
Mi aveva un po' confuso le idee,ma ci avrei riflettuto.






Le mille luci di Las Vegas iniziarono a brillare,una volta scesa la notte,dalla finestra della mia stanza: appoggiai la fronte al vetro freddo,inspirando.

No,così non poteva davvero continuare.
Sapevo che avevo bisogno di tempo per ponderare sulla situazione – proprio come avevo detto ad Alice – e che non sarei di certo tornata al Twilight,ma questo non mi impediva di certo di uscire.
Anche perché,se non lo avessi fatto,probabilmente sarei morta di depressione.
Aprii in tutta fretta l'armadio e tirai fuori i primi indumenti indossabili – un paio di pantaloni in raso nero e una maglietta sbracciata in satin color cremisi – e chiamai un taxi,sicura che se avessi provato a chiamare Quil sarei stata tartassata dal terzo grado di Charlie.
-al Tresor,per favore. - dissi al tassista,rilassandomi sul sedile posteriore.
Una volta arrivata nella via principale,tuttavia,iniziai a sentire una strana sensazione all'altezza dello stomaco: avevo le mani sudate,e stringevo nervosamente la borsetta nera che oramai stava sopportando quella tortura dalla minuti.
E quando passammo davanti al Twilight,la risposta di quell'atteggiamento divenne quasi istintiva.
-si fermi. -
Il tassista mi guardò in modo strano,aggrottando la fronte,e dopo avergli indicato il punto esatto in cui fermarsi scesi di corsa,allungandogli una banconota in tutta fretta.
E mi ritrovai lì,davanti al Twilight,con la mente completamente svuotata e il cuore a mille.
Non potevo rimanere in quello stato apatico,dovevo agire.
Subito.
Attraversai la porta sotto lo sguardo impassibile di Felix,e subito mi trovai in mezzo alla folla di persone che si muovevano a ritmo della musica sinuosa e sexy.
Avanzai a fatica tra la folla,cercando con lo sguardo la ragione per cui ero arrivata lì: fortunatamente riuscii ad uscire dal folto gruppo di persone che stavano ballando,trovando uno spazio lasciato libero intorno ad una delle colonne d'ebano.
Guardai davanti a me,cercando di orientarmi.
E in quel momento vidi ciò che probabilmente non avrei mai dovuto vedere.
La borsa mi cadde dalle mani,sbattendo sul pavimento d'opale,il rumore attutito dalla musica.
Poco distante da me,poggiata sull'altra colonna d'ebano che ornava il locale,c'era una coppia in atteggiamento più che intimo,quasi da censura.
Non che qualcuno li notasse: insomma,lì la fase strusciata/ pomiciata sfrenata era una cosa normale,considerato che nessuno si preoccupava degli altri se non per rimorchiare.
La ragazza era letteralmente ipnotizzata da lui,i morbidi capelli biondi scendevano sulle spalle nude,cadendo a ciuffi sul miniabito nero: era una bella ragazza,ma non mi importava assolutamente di lei.
Perché c'era qualcosa di molto più importante: il ragazzo,quello che se la stava praticamente ingoiando con quei baci scandalosi.
Quel ragazzo era Edward.
Che stupida. Sei proprio un'idiota,Bella. E un'illusa.
Sentivo la rabbia salire in tutto il corpo,espandersi come un fuoco ardente lungo ogni fibra del mio essere.
Tuttavia,sapevo che in fondo non ero così forte.
Non lo ero mai stata e,con molta probabilità,non sarei potuta cambiare in così breve tempo.
Ecco perché l'unica cosa che riuscii a fare fu soffocare quel groppo in gola che mi impediva quasi di respirare e lasciare il posto al vuoto che arrivò lento e affilato come la lama di un coltello,per tagliare ogni possibile resistenza,ogni possibile scudo che mi ero creata intorno.
E la rabbia si dissolse,lentamente,per lasciare spazio alla disperazione.
Chi volevo ingannare? Chi diavolo volevo prendere in giro,fingendo di odiare quel ragazzo che stava dando sfogo alla passione che io avevo represso con la mia testardaggine?
Io mi ero stupidamente infatuata di quello sbruffone,e forse non avrei mai potuto accettarlo come in quel momento,dopo che lui si era allontanato da me.
Non ci capivo più nulla.
E,sinceramente,non volevo più capire nulla.
Mi sfiorai il viso.
E mi accorsi che stavo già piangendo.
Mi voltai,correndo via grazie allo spazio in cui riuscii ad incastrarmi per arrivare prima all'uscita.
-Bella! - sentii gridare,e quasi mi venne un colpo.
Prima di correre via lanciai un'altra occhiata alla coppietta,e mi accorsi che Edward stava guardando me,e aveva scansato la bella bionda con noncuranza.
E' così,vero? E' questo il tuo gioco?
Non mi importava. Non mi importava più.
Qualcuno mi afferrò da davanti prima che potessi correre via verso l'uscita,e riconobbi la figura esile e minuta di Alice,che mi osservava con i brillanti occhi dorati che riuscivano a brillare anche in quella oscurità tentatrice e ovattata.
-Bella...- sussurrò lei,stringendomi le spalle per fermarmi con una forza che mai mi sarei aspettata da una ragazza così esile.
Scossi la testa,senza riuscire a parlare.
Lasciami andare. Ti prego, le dicevo,con lo sguardo.
Rimase a fissarmi,e dopo poco allentò la presa.
Sfruttai quel momento per scappare,uscendo dalla porta principale sotto lo sguardo di Felix,che malgrado fosse impegnato con la fila sempre più lunga di persone che cercavano di entrare e la sicurezza del locale non esitò a osservarmi andare via.
In quel momento riconobbi la limo di mio padre dall'altra parte della strada: era davvero strano che fosse lì in quel momento,come un angelo pronto a salvarmi.
Come una scatola in cui rinchiudermi.
Come la mia ancora di salvezza.
Eppure ancora mi chiedevo perché fosse lì,dato che nessuno era a conoscenza della mia fuga da Villa Swan.
Ancora con le lacrime che scendevano,copiose,sulle guance arrossate,mi diressi dall'altra parte della strada rischiando quasi si farmi mettere sotto da un SUV nero che sfrecciava sull'altra corsia.
Salii in macchina,e mi coprii il volto con le mani per tentare di calmarmi.
-andiamo a casa,Quil. Portami a casa. -
Il ragazzo alla guida si voltò,ed io lo scrutai attentamente,confusa.
-Quil era in pausa. Spero non ti dispiaccia. -
Affilai lo sguardo,concentrandomi sui corti capelli neri e sulla tenuta leggermente sbottonata,con un'aria da “selvaggio represso” molto tenera.
Mi sorrise.
-io sono Jacob. Jacob Black. -






























Spazio note: Eccomi di nuovo qui,a rompervi le palle! xD Scusate l'assenza,ma la montagna di compiti mi sta letteralmente...okay,non lo dico più. Oramai lo sapete =P
Che ne dite di questo capitolo? Come avete visto il caro Edward viene colto nel fattaccio dalla povera Bella,che si sarebbe volentieri buttata sotto la prima macchina disponibile xD Ma chi arriva a salvarla come un supereroe  con tanto di tutina mezza slacciata? Il caro Jacob!(messaggino per Aurora_Cullen: tesoro,sei una veggente! Hai visto che te l'ho fatto apparire dal nulla? xD).
Per ulteriori sviluppi attendere il prossimo capitolo,che cercherò di postare alla velocità della luce onde evitare il pericoloso linciaggio =P
E adesso le ultime info su questo capitolo! Prima di tutto una delucidazione sul titolo: tradotto vuol dire "Tutto cambia",ed è il titolo di una canzone degli Staind (ci sono fissata,li consiglio vivamente a tutte coloro a cui piacciono i NickelBack)...ascoltatela,è davvero bellissima!
E infine un'ultima cosa: presto pubblicherò una nuova storia,ma siccome ne ho due già belle pronte non so quale decidere,perciò mi appello a voi.
Seguendo il vosto primo istinto,quale scegliereste tra queste due parole? Le parole sono Moto e Scambio.
Lo so,sono contorta...ma che ci posso fare?^_^
E adeso passiamo ai ringraziamenti!

Aurora_Cullen: Eccolo qui,il mio tesoro adorato! Mannaggia,non sai quanto ti capisco: il mio computer è di una lentezza indescrivibile e si blocca ogni due per tre,quindi ti capisco benissimo xD Comunque...hai visto?Hai visto? Jake! I tuoi desideri si sono avverati,anche se qui non svelo nulla di ciò che accadrà. E certo che ho visto New Moon! Sarà che il libro mi è piaciuto tantissimo...ma ho adorato il film! (sicuramente meglio di Twilight u.u)...la fine? Bè,a me è piaciuta tantissimo e mi ha lasciato con  il fiato sospeso,tanto che pensavo che avessero interrotto il film per sbaglio...e invece era finito xD certo,in quel caso non si sono attenuti al libro...mi piacerebbe sapere cosa ne pensi,e soprattutto perché non ti è piaciuta la fine e quali sono state le tue scene preferite! Ho proprio voglia di parlarne con qualcuno!^^ Un bacio grandissimoooo!!
naog94: Grazie mille per gli auguri,ho passato un compleanno davvero favoloso! soprattutto considerando che voi mi avete fatto degli auguri così speciali^^ E comunque non preoccuparti,la situazione come vedi si sta evolvendo...e anche parecchio! xD Aspetto un tuo commento,sono curiosissima di sapere cosa ne pensi! Kiss!
MissPattinson:
 Grazie mille per il commento,sono contenta che ti piaccia la mia storia. Come promesso sono andata a dare un'occhiata alle tue storie,e devo ammettere che sono davvero molto originali! continua così! Un baciooo!
bigia: Ecco il continuo,come promesso (scusa se ci ho messo così tanto,ma il computer ed io abbiamo un brutto rapporto ultimamente,soprattutto con la connessione internet u.u)! Allora,ti è piaciuto? Grazie mille per i complimenti,sei proprio un tesoro! Un baciooo!
Costance_Fry: Devo confessarlo? I complimenti mi piaaaacciono ^//^ Quindi GRAZIE! E ovviamente ti ringrazia anche Bella-priva-di-qualsiasi-istinto-di-sopravvivenza! xD un bacione!
SognatriceCullen_182: OHMIODIO!*_* Come non potrei afferrare la citazione dell'Era Glaciale? Io l'adoro! E ovviamente il giorno prima del mio compleanno ho sposato una banana,una banana orrenda...però l'amavo xD
Grazie mille per il commento,anche se i tuoi occhi assetati di sangue mi spaventano alquanto! xD Prometto che aggiornerò più in fretta,prometto!! xD Ma sai com'è,la vecchiaia che avanza porta anche problemi di memoria,oltre che alla sciatica e alla demenza senile xD ci sentiamo presto! un baciooo!

sasylove: A bellaaaaaa! Una romana come me,che coincidenza! E pure diciottenne! E' stato proprio destino che ci incontrassimo,eh?^_^ Sono contenta che la mia storia ti sia piaciuta e ti stia piacendo,fammi sapere cosa ne pensi! Di che zona sei tu? Io abito vicino a Cinecittà...vediamo,l'areoporto di ciampino ti dice qualcosa? Ecco,più o meno lì! Un baciotto!
RenEsmee_Carlie_Cullen: Ahaahahah!Finalmente senza peli sulla lingua! E chi non avrebbe spogliato Edward in quel preciso istante nonostante il suo istinto da vampiro?? xD Concordo pienamente con te!Grazie mille per i commenti,mi fa davvero piacere sapere che la storia ti piace! Un bacio!
WhiteRose:ma grazieee! i complimenti mi fanno arrossire! ^//^sono contenta che la storia ti piaccia,e spero che continuerai a seguirla fino alla fine!un baciusss!

E,come ultima cosa...BUON NATALE E BUONE FESTE A TUTTII!

See you next week!
LMS*



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Capitolo 9
*** Breathing. ***


Las Vegas
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8.
.Breathing.
Las Vegas
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Le luci di Las Vegas sfrecciavano come macchie luminose intorno a me,mentre la limousine si muoveva rapidamente verso la zona residenziale.
Ma per una volta,non volevo vedere.
-ehi,è successo qualcosa? Stai bene? -mi chiese Jacob,guardando la strada.
Mi asciugai rapidamente il viso,ma sembrava tutto inutile: come fermare un fiume in piena.
-uno schifo. - risposi,sincera. Ed era vero. Non sarei potuta stare peggio.
-mi...mi dispiace. Qualsiasi cosa sia successa. - disse lui,con un sorriso.
E appena incrociò il mio sguardo,l'istinto fu quello di sorridere.
Non sapevo perché,ma quel ragazzo mi metteva allegria.
-grazie. - dissi,leggermente imbarazzata per le lacrime rimaste sulle mie guance – ti ha mandato Charlie? -
-si,è passato da casa e non ti ha trovato,così mi ha mandato ad aspettare davanti al Twilight. In qualche modo sapeva che eri lì. -
-già...-sussurrai,ridendo – Charlie sa sempre tutto. -
-oh,puoi scommetterci. Mi ricordo che una volta...oh,ma probabilmente non mi vuoi sentire. Scusa. -
-no! - dissi svelta,appoggiandomi ai sedili anteriori per ascoltarlo meglio: notai la sua pelle liscia color cioccolato e gli occhi scuri e profondi,nonché la lunga fila di denti bianchi e perfetti – continua. Mi serve qualcosa per distrarmi. -
Jacob sorrise,continuando a guidare.
E,per la prima volta quella sera,mi rilassai.







-grazie del giro,Jacob. Sul serio,mi è servito. - dissi,avvicinandomi al cancello di casa.

-di nulla,Bella. - rispose lui,appoggiato alla limousine con la camicia appena sbottonata – mi sono divertito. -
Rimanemmo in silenzio per qualche secondo,guardandoci di sfuggita.
-allora...ci vediamo. -
-Quil tornerà domani? - chiesi,prima che potesse salire in macchina.
-dipende. - mi disse lui,con un sorrisetto da bambino – vuoi che torni? -
Lo guardai,con aria di sfida.
-chissà...forse si,forse no. -risposi,prima di dirigermi verso casa.
Lo sentii ridere,per poi ripartire alla volta del Tresor.
E mi sorpresi nel vedere che ridevo anch'io.
Quando aprii la porta di casa,però,sentii qualcosa all'altezza dello stomaco,quella stessa tensione farsi di nuovo presente e pulsante.
Mi voltai di scatto,come se qualcosa nell'ombra avesse attirato la mia attenzione.
Che sciocca.
Salii in camera con uno strano peso sullo stomaco,come se la lontananza di Jacob avesse portato via anche quella momentanea e superficiale serenità.
E rinvoltandomi nel lenzuolo mi addormentai: una notte straziata da incubi,o piuttosto sogni strani e multiformi,che non avevano un senso logico.
Quando mi svegliai,la mattina,avevo un mal di testa senza precedenti e le idee più confuse di prima.
Dannazione.
Arrivai fino alla cucina lentamente,trascinandomi fino alla macchina del caffè per prepararmi una bomba che mi avrebbe di sicuro tenuta sveglia.
O almeno si sperava.
Il campanello suonò appena misi il caffè sul fuoco grazie alla fantastica macchinetta italiana che papà aveva nella sua cucina magica – e che faceva dei caffè che erano la fine del mondo.
Andai ad aprire,stringendomi nella vestaglia lilla di cotone leggero e ravvivandomi i capelli.
-Jake! Che ci fai qui? -chiesi,vedendo la possente figura di Jacob Black, in jeans e maglietta sportiva, a pochi passi da me.
-sono passato a trovarti. Questa mattina ho la giornata libera,Miss Swan. -
Sorrisi,a mio agio.
-che ne dici? - disse lui,con una buffa giravolta – meglio così o in stile “pinguino ingessato”? -
Ripensai alla sua figura nella limo,costretta in quello smoking troppo restrittivo e scomodo.
-decisamente questa. - confermai,invitandolo ad entrare – ma immagino che la mia visione in vestaglia sia peggiore di quella di ieri. -
-stai scherzando? Sembri un panino imbottino,sei davvero sexy! -
Scoppiai a ridere,riempiendo un'altra tazza di caffè per lui.
-allora,cosa ti porta qui? - chiesi,sorseggiando il caffè bollente.
-non lo so neanche io. Ieri eri così giù,pensavo volessi un po' di compagnia. -
-grazie...- risposi,meravigliata da quel gesto.
Durante quella specie di pausa caffè improvvisata, Jacob mi raccontò della vita che faceva al Tresor,e di come d'estate molti studenti riuscivano a trovare lavoro in Casinò o locali senza alcun problema d'età.
Ora capivo come mai le ballerine del Twilight non avevano problemi ad esibirsi.
Maledissi me stessa per aver di nuovo pensato a quel posto,e scrollai rapidamente la testa nel tentativo di reprimere quei brutti ricordi.
-non vorrei impicciarmi troppo,ma...posso sapere perché ieri piangevi? - mi chiese lui,tentando di essere discreto.
-ho avuto...una bella batosta. Per colpa di un ragazzo. -
-so cosa vuol dire,le delusioni d'amore sono le peggiori. Stai meglio,ora? -
-non proprio. Il fatto è che Edward...lui è...-
-aspetta,questo Edward non sarà...-
-si – ammisi,sapendo che anche i muri conoscevano la famiglia Cullen,in quel posto – una bella fregatura,eh? -
-diciamo solo che tutti qui conoscono i Cullen,e lui non ha la fama del bravo ragazzo...- rispose Jacob,avvicinandosi.
-già...-ammisi,rabbuiandomi.
-ehi...- Jacob mi si avvicinò,cercando il mio sguardo – dai,tirati su. Coraggio,non sarà una delusione d'amore a buttarti giù! -
-lo spero...- sussurrai,cercando di sorridere.
-ehi,Charlie mi ha detto che sei brava a cucinare...allora,voglio assaggiare qualcosa! Su,stupiscimi! - disse,sedendosi su uno degli sgabelli girevoli del tavolo.
Scoppiai a ridere,afferrando un mestolo.
-d'accordo,mi hai convinto -








Jacob se ne andò poco prima di pranzo,promettendomi che sarebbe tornato nel pomeriggio.

Ricevetti una chiamata da Charlie poco dopo: il lavoro al Tresor gli stava dando un bel po' da fare.
Risultato? Fino al giorno dopo non l'avrei visto neanche di sfuggita,avrebbe persino dormito in ufficio o in una delle stanze del Casinò per quanto lavoro doveva fare.
Le frittelle che avevo preparato con Jacob mi avevano riempito a sufficienza lo stomaco,tanto da non pranzare.
Il cielo terso della notte precedente aveva lasciato spazio a qualche nuvola passeggera – probabilmente un tentativo mal riuscito di acquazzone tropicale – che,sperai,avrebbe di nuovo lasciato spazio al sole in poco tempo.
Il campanello suonò di nuovo,e quasi non ruzzolai giù dalle scale per aprire in tempo.
Aprii la porta in tutta velocità,sperando di non aver fatto tardi e maledendo mentalmente Jacob per aver lasciato il cancello in fondo al viale semiaperto.
Soffocai un gemito quando misi a fuoco l'esile figura che avevo davanti.
-ciao,Bella. Scusa l'irruzione. -
-Alice...-








Alice si sedette sul divano bianco,continuando a scrutarmi con gli occhi dorati e profondi.

-Alice,non ho voglia di parlare. -
-sono solo venuta a riportarti questa. - mi disse lei,passandomi la borsetta nera che avevo lasciato cadere nel locale dopo aver visto lui con quella sgualdrina.
Me ne ero completamente dimenticata.
-grazie...-sussurrai,con voce tremante – l'avevo...l'avevo dimenticata. -
-mi manchi,Bella. - disse lei,annuendo al contempo con la testa.
Istintivamente le mie labbra accennarono un sorriso: avevo conosciuto Alice a malapena,ma era vero che c'era stata subito un'alchimia tra noi.
-senza di te – proseguì lei,con la sua voce trillante – non riesco più ad essere la stessa Alice di prima: quella che si divertiva,che faceva baldoria,che ballava... non lo so,sarà anche l'umore di Edward che...-
-ti prego. - sbottai,chiudendo gli occhi per reprimere le lacrime – non nominare quel nome. Ti prego. -
Era incredibile l'effetto che mi faceva il solo pronunciarlo.
Mi sentivo spezzata in mille pezzi,umiliata,illusa e poi lasciata lì,abbandonata.
Eppure,anche tremendamente incompleta.
-d'accordo. - rispose lei,squittendo – ma torna...almeno per me.-
-e come faccio?! - gridai,e già le lacrime iniziarono a scendere sulle guance arrossate – come faccio,se l'ultima volta che sono venuta ho visto Edward con un'altra?! Forse non dovrei stupirmi,ma...ma sono a pezzi! Sto da schifo,e non so nemmeno il perché! -
Alice mi affiancò sulla poltrona,abbracciandomi nella sua stretta fredda e delicata.
-non so perché perdo tempo...non lo so...-continuai a sussurrare,più a me stessa che a lei.
Lentamente,Alice si alzò in silenzio,e dandomi un bacio sulla fronte sparì dalla porta d'entrata,lasciandomi ai miei pensieri: era estremamente comprensiva,in fondo.
Sapeva quando era il caso di lasciarmi sola,quando avevo bisogno di riflettere.
Mi conosceva.
Mi asciugai gli occhi,sdraiandomi sul divano per rilassarmi.
Ma non riuscii a non pensare ad altro che al Twilight.
Quell'odioso,stupido,dannato posto...
-Bella? Sei in casa? - una voce,attutita e stranamente lontana,mi arrivò dopo qualche secondo.
-Jake? - mugugnai,accorgendomi che mi ero addormentata sul divano e che erano già le quattro.
-Jake!- gridai,aprendo la porta – scusa,mi ero addormentata! E' da tanto che aspetti? -
-oh,ho solo suonato una ventina di volte...- rispose lui,facendomi ridere di nuovo.
-vieni dentro. - dissi,accorgendomi che era uscito di nuovo il sole – sei andato al mare? -
Lo guardai,indirizzando lo sguardo verso i bermuda blu che arrivavano fino alle ginocchia: un costume da bagno,a che altro poteva servire?
-no,ma ho pensato ad un modo per farti stare meglio. - disse lui,guardandomi. Stringeva in mano una bottiglia di quello che intuii essere rum.
-non credo ci sia qualcosa che mi possa far sentire meglio. - risposi,ripensando al volto di Alice e ai suoi occhi dorati.
-sicura? - sussurrò lui,voltandomi verso la parete/vetrata che dava sulla piscina.
Lo guardai,sorridendo.
Ed eccoci lì,a prendere la rincorsa per un folle tuffo in acqua.
Senza preoccupazioni,senza esitazione.
E,per un attimo,senza tristezza.





























Spazio note: Ecco qui il nuovo capitolo! Vi è piaciuto? Non potevo ignorare Jacob Black,no? xD Come vedete la svolta che ha preso la storia ricorda un pò New Moon,con Jacob che consola Bella dopo la separazione da Edward...scoprirete cosa succede nel prossimo capitolo! E fatevelo dire...sarà veramente sconvolgente!Ho notato che molti di voi preferiscono "scambio" come parola super-segreta della mia nuova storia,quindi ho deciso che a breve la pubblicherò (e appena finita questa inizierò con la terza^^).
Non preoccupatevi,vi farò sapere quando inizierò a pubblicare la nuova storia^^
 Purtroppo ora vado di fretta - causa compiti - quindi un ultimo ringraziamento alle mie fedelissime commentatrici!

Aurora_Cullen: ciao tesoro mioooo! Come stai? Come vedi qui il capitolo si basa più che altro sul rapporto Bella/Jacob,quindi dovrai aspettare ^_^ New Moon mi è piaciuto tantissimo,anche se per i 3/4 del film avevo gli occhi lucidi xD Comunque mi è piaciuta moltissimo la scena dell'abbandono - tristeee -.- - e quella del tuffo dalla scogliera,soprattutto quando lei è sott'acqua e vede Edward. Volterra,poi,che dire? Meravigliosa! *_* La fine mi è piaciuta tantissimo,anche se mi ha messo ancora più voglia di vedere Eclipse...insomma,il film è stato veramente un successone - ah,dimenticavo un'altra bella scena...quella di Victoria nel bosco^^ - e mi è piaciuto molto!
Come vedi anche qui do grande spazio ad Alice,che è uno dei miei personaggi preferiti - nel film,poi,è spettacolare^^ Ci vediamo al prossimo capitolo!Kiss!

luisina: Tesoro mioooo! Le tue recensioni mi fanno un enorme piacere!Prima di tutto...congratulazioni! 30 e lode,uau! Sei proprio il mio genietto malefico,eh? xD Sei proprio un mito *_* Mi dispiace tantissimo per quello che hanno fatto alla tua storia,ma come si può plagiare in modo così palesemente irritante? Spero che la colpevole sia bannata a vita dal mondo di internet u.u Comunque ho letto sul tuo profilo che fino al 14 non ci sarai,quindi ti faccio un enorme in bocca al lupo per i prossimi esami...ci sentiamo presto,e grazie mille per il commento!
naog94: grande,Jacob supereroe! xD Grazie per il commento,sono contenta che la storia ti piaccia! un bacio grandissimo * anche da parte di Jake,lol.*
nanerottola:
 grazie per il commentooooo! Eh si,con le vacanze di natale ho avuto un pò più di tempo per scrivere e ultimare le mie storie,anche se con tutti i compiti che ci hanno dato non ho avuto un attimo di respiro -.- Ma ti pare? Grazie ancora,un bacione!
bigia: purtroppo io sono una "ritardataria" doc,non ci posso fare nulla anche volendo! xD Credo sia tipo..una cosa genetica,o che ne so! xD Edward è un cretino,questo è assodato. Ma non preoccuparti...vedrai che ci sarà una svolta! Un bacioooo!
WhiteRose: ahahahah! Beh,in effetti Edward è stato un pò un cretino...ma come hai detto tu...è uomo! xD Comunque non preoccuparti,tutto quello che leggi avrà una spiegazione^^ Un bacio!
Costance_Fry: Non tocchiamo l'argomento Natale,ho mangiato da fare schifo T_T E poi mi lamento che man gio troppe schifezze! xD Comunque,il nostro Jacob sta fugendo da ottimo anti depressivo per Bella,e questo come vedi le sta facendo bene...aspetta il prossimo capitolo! Bacio!
 
sasylove: eccola qui,la mia romana doc! xD Certo che ho presente Centocelle,non siamo neanche troppo lontane! =) Comunque sono contenta che la storia ti piaccia,mi fa un grande piacere! Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo,sono curiosaaa! Un bacione,bella!
RenEsmee_Carlie_Cullen: ahaahahah! Bene,noto con piacere che non ti piace Jacob - siamo in due -.-...cioè,non è che non mi piace,è che sono follemente innamorata di Edward xD -...spero che il capitolo ti sia piaciuto! Baci!
MatsuriGil: grazie per il commento,sono felice che la storia ti piaccia! Purtroppo non posso rivelarti nulla,ma come vedi il rapporto tra Bella e Jacob si sta sviluppando molto in fretta - alla velocità della luce,direi...ma a Las Vegas può accadere di tutto! ^^ Spero di vedere altri tuoi commenti,un bacio!

See you next week!
LMS*



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Capitolo 10
*** Sunset. ***


Las Vegas
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9.
.Sunset.
Las Vegas
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-Jake! Così non vale! - gridai,tentando di aggrapparmi al bordo della grande piscina.
Jacob mi aveva preso per mano,e in meno di un attimo mi ero ritrovata in acqua.
Dovevo ammettere che quella decisione da commedia adolescenziale mi aveva leggermente sconvolto,ma ora mi stavo divertendo come una bambina in un negozio di caramelle.
Ridevo,ridevo di continuo.
Jacob mi diceva di rimanere seria per evitare di bere,ma questo non faceva che scatenare altre risate.
Che diavolo,stavo diventando matta.
Risalii sul bordo,con i piedi ancora in acqua e i vestiti completamente zuppi,ma non feci in tempo a prendere un respiro che Jacob mi buttò nuovamente dentro.
Ricordai la prima volta che ero andata al Twilight,e il tuffo purificatore che avevo fatto: questa volta era diverso.
Sorridevo,non mi sentivo affatto in colpa e per una volta avevo eliminato tutte le preoccupazioni,come se queste fossero improvvisamente cadute sul fondo della piscina.
Come se quelle paure fossero di piombo,ed io riuscissi a rimanere a galla.
Jacob mi stava tenendo a galla,ed io dovevo solo ringraziarlo.
Mi immersi completamente in acqua,chiudendo gli occhi per sentire solo ciò che mi circondava: acqua,solo tanta acqua morbida e sinuosa che volteggiava avvolgendomi completamente.
Tutti i suoni erano ovattati,tutte le sensazioni ridotte al minimo.
Risalii in superficie,e sfruttando la momentanea distrazione di Jacob riuscii ad arrampicarmi sul bordo,correndo verso casa.
Afferrai un telo poggiato poco prima sul lettino di legno, asciugandomi i capelli e il corpo come meglio potevo.
-ehi,dove scappi! -
La voce di Jacob mi arrivò da fuori,mentre entravo nel salotto: rinvoltato nel telo bianco,che ovviamente non riusciva a coprire il suo immenso corpo color cioccolato, Jake iniziò a rincorrermi per farmela pagare.
Ecco,come minimo sarei scivolata.
Salii le scale verso il piano di sopra,gridando al contempo qualcosa affinché la morsa di Jacob non mi colpisse in pieno.
Mi infilai in camera,ma non feci in tempo a chiudere la porta che Jacob si infilò nella stanza,abbracciandomi con il telo completamente zuppo.
-ah! Jake,mi sono appena asciugata! -
-ma se hai i vestiti completamente zuppi! - rispose lui,osservando la tuta scura e gocciolante.
E dopo poco mi ritrovai sul letto,ancora immersa in una risata fragorosa,con il suo corpo a premere contro i miei vestiti inzuppati d'acqua e cloro.
La luce color arancio del tramonto iniziava a trasparire dalla finestra,mentre le prime luci di Las Vegas facevano capolino lungo la strada principale.
-ti sta bene, il rosso...- disse lui,mentre la luce rossastra sfumava sul mio viso,contrastando gli occhi nocciola.
-grazie...-risposi,in imbarazzo.
Non ci eravamo ancora mossi di lì,ma in qualche modo lo trovai quasi un gesto innocente.
All'improvviso una serie di immagini confuse mi tornarono alla mente,alla rinfusa.
I flash confusi del Gala al Casinò Tresor, di Edward che mi baciava con passione sul letto,staccandosi poi bruscamente e lasciandomi lì,sola,con mille dubbi.
L'emozione che avevo provato nel vederlo,quella sera.
L'attrazione che mi provocava la sua vicinanza.
Eppure,in quel momento, non trovai per nulla sbagliato quell'atteggiamento: lo consideravo come un appiglio,qualcosa a cui aggrapparmi in quel momento.
L'unica cosa che mi facesse sentire bene in quel momento era proprio lì,di fronte a me,e aspettava solo un gesto per proseguire.
Un solo,piccolo e semplice gesto.
Uno...
Socchiusi gli occhi,mentre Jacob si avvicinava lentamente a me.
Due...
Sporsi la testa in avanti,inspirando il suo profumo.
Tre...
E,all'improvviso,mi ritrovai a baciare Jacob Black.










In effetti la decisione non era stata solo mia.

Era stata una scelta da parte di entrambi,ci eravamo avvicinati nello stesso momento e le nostre labbra si erano sfiorate.
D'accordo,forse il rum che mi aveva portato Jacob aveva aiutato – e anche parecchio – a velocizzare le cose,ma la decisione che avevo preso era stata mia.
Eppure,in quel momento,mi resi conto che forse avevo fatto la scelta sbagliata.
E ora un'unica domanda tamburellava,frenetica,nella mia mente confusa: dove diavolo mi trovavo? E perché non ricordavo nulla dopo il bacio?
Aprii gli occhi,infastidita dalla luce accecante del sole di primo mattino.
Misi a fuoco la sveglia a forma di mela sul comodino – ero ancora a casa mia,grazie al cielo! - e riuscii a distinguere l'ora.
Le otto del mattino.


Che??
Aprii gli occhi di scatto,tirandomi a sedere sul letto e accorgendomi del terribile cerchio alla testa che mi opprimeva senza alcuna via d'uscita.
Grazie mille,rum del cavolo.
La combinazione “rum e lunga dormita con i capelli e il corpo quasi completamente bagnati” non aveva aiutato per niente,ma il bello doveva ancora arrivare.
Pensai al “corpo” perché non avevo più i vestiti addosso.
Ero in mutande,e in senso letterale.
Chiusi gli occhi,mordendomi nervosamente un labbro.
E voltandomi verso l'altro lato del letto vidi Jacob che dormiva beatamente accanto a me.
-J-Jake...Jake! - gridai,in preda al panico.
Porca miseria. Porca miseria!
-mm...- mugugnò lui,prima di voltarsi dall'altra parte.
-Jacob! - gridai,esasperata.
-Bella? - sussurrò lui,aprendo gli occhi.
Si mise a sedere accanto a me,ed istintivamente mi tirai su il lenzuolo per coprire il seno scoperto.
-Jacob,dobbiamo...dobbiamo parlare. - dissi,con voce tremante.
Mi sorrise,sfiorandomi il viso con il dorso della mano.
Sentivo le lacrime pulsare e pronte a scendere: ed ognuna di esse tagliava,incideva come lame affilate il nome di Edward sul mio viso.
Chiusi gli occhi.
Ti prego. Ti prego,ti prego...non lasciarmi anche tu.
-non preoccuparti,Bella. Non è successo nulla. Tra...noi,intendo. -
Rimasi a fissarlo,confusa: niente? Niente niente?
-Jake...-
-avevamo bevuto un po'...eravamo qui,ci siamo baciati,ma poi...niente. Senti Bella,io...-
-no. - dissi,chiudendo gli occhi.
Il tonfo silenzioso delle lacrime sul lenzuolo risuonò violentissimo nella stanza.
Che sciocca,in fondo ero in mutande: come pretendevo di farlo in quel modo?
Eppure...mi sentivo in colpa.
Avevo fatto del male a Jacob.
-Bella...-
-mi dispiace,Jake. Mi...mi dispiace davvero. -
-come? Oh,no! Bella,non hai capito! Io non volevo...ecco...concludere con te.- ammise,cercando di essere elegante.
-concludere? - ripetei io,divertita.
-tu sei mia amica,Bella. E non so perché,dato che ti conosco da poco. So solo che tu...tu sei distrutta,e sei scoppiata a piangere tra le mie braccia mentre ci baciavamo. Bella,io ti voglio bene. Davvero. Ed essendo tuo amico devo dirtelo,che stai male. Stai male,e devi fare qualcosa. -
-Jake...io non so che fare. Sul serio,sono...svuotata. Completamente. -
-lo so – disse lui,prendendomi la mano – ma non preoccuparti,andrà bene. -
Rimasi in silenzio,annuendo più a me stessa che a lui.
-colazione?- chiese lui,alzandosi in piedi.
-e Charlie? -
-non si è fatto vedere. Ricordi quanto lavoro ha da fare? -
-per fortuna...-sussurrai,rossa in volto. - colazione. -
-senti...che ne dici se usciamo,stasera? Io e te,come amici. Ci andiamo a divertire,così ti tiri su di morale. -
-ah,si? - scherzai,rivestendomi sotto le lenzuola.
-certo! Hai bisogno di risolvere questo problema,no? -
-d'accordo,mi hai convinto. - risposi,alzandomi in piedi. - dove si va? -
-pensavo al Twilight...-gridò lui,spuntando dal bagno.
Il suono della doccia attutì leggermente quel nome,che arrivò verso di me come una cascata d'acqua gelata.
Eppure,in quel momento,sorrisi.
Perché quel ragazzo meraviglioso aveva capito tutto.
Ed era stato dannatamente perspicace.
Annuii,e Jake sorrise.
Grazie.
In qualche modo,avrei dovuto affrontare ciò che mi opprimeva,tutto quello che avevo dentro e che ostacolava la mia felicità.
Dovevo capire,capire sul serio.
Perché in quel momento arrivai ad una conclusione: Edward Cullen aveva qualcosa di diverso dagli altri.
Dagli altri esseri umani.
Quando avevo visto i suoi occhi rosso sangue avevo dato la colpa all'annebbiamento dato da quella situazione piuttosto intima,o dalle luce che aveva colpito involontariamente il suo sguardo,ma...
Ma oramai non potevo estraniarmi dalla realtà,e non potevo più fuggire dall'idea che ci fossero troppi dubbi attorno a quella famiglia.
Lo scroscio dell'acqua della doccia mi diede il tempo necessario per tenere Jacob lontano il tempo necessario,così afferrai il portatile nero sulla scrivania,aprendolo sul letto.
Mi collegai sul primo motore di ricerca,svogliatamente: non avevo idee,né supposizioni.
Sapevo solo che Edward e i Cullen erano troppo belli,troppo perfetti,troppo pallidi.
E che non esistevano persone con occhi rossi e luminosi come sangue fresco.
Scrollai la testa,battendo nervosamente le mani sulla tastiera: che diavolo andavo a pensare?
Ero forse totalmente impazzita?
Sangue fresco.
Chiusi il portatile,rabbrividendo.
Jacob uscì dalla doccia un attimo dopo,con il solito sorriso sbarazzino a rallegrarmi.
-allora? Hai una faccia...che hai fatto? -mi chiese,asciugandosi i capelli.
-niente – risposi,e un brivido mi attraversò la schiena.
Presi un bel respiro,e tentando di mascherare un sorriso soddisfacente accompagnai Jacob al piano di sotto.










Il Twilight era più bello del solito,quella sera.

C'era molta gente,e le pareti scure che lo avvolgevano sembravano più brillanti del solito.
Mi accorsi anche che sull'insegna luminosa e avvolgente vi era una mela rossa,che avevo anche visto al centro dei tavoli perlati: ero stata talmente presa da Edward da non accorgermi di tutti quei particolari che rendevano quel locale ancora più strano e peccaminoso.
Jacob mi strinse la mano,facendomi coraggio: senza accorgermelo avevo iniziato a tremare.
Le mani non accennavano a smettere,così tenni stretta la mano di Jacob e mi avvicinai a Felix,titubante.
-andrà bene,rilassati. - mi disse Jake,aumentando la stretta e guidandomi lungo il buio corridoio dalle pareti color cremisi.
Sorrisi: in fondo,eravamo lì per divertirci,no?
Strinsi la sua mano,aumentando il passo.
Welcome to Las Vegas,baby.




























Spazio note: Eccomi di nuovo quiii! =) Scusate se sono misteriosamente sparita,ma non preoccupatevi: non sono stata rapita dagli alieni,sono viva!^^ Purtroppo in questi giorni sono sommersa dai compiti,ed è per questo ho utilizzato questo momento per aggiornare...almeno prendo fiato,poi si ritorna in apnea con il secondo quadrimestre O.O
Voi che mi raccontate di bello? Sono curiosa di sapere cosa ne pensate di questo capitolo! Purtroppo oggi non posso dedicare lo spazio che vorrei a voi e alle vostre meravigliose recensioni,ma ci tengo comunque a dire che mi prenderò un pò di tempo per commentare ogni singola recensione fatta come faccio sempre!
Intanto un enorme ringraziamento a chi ha aggiunto questa storia tra le preferite/seguite,e ovviamente alle mie fedeli commentatrici! Come farei senza di voi?
Quindi un ringraziamento speciale a
Aurora_Cullen,naog94,MatsuriGil,nanerottola,bigia,Costance_Fry,Samy90,
RenEsmee_Carlie_Cullen e piccolinainnamora.

Inoltre vorrei utilizzare questo piccolo angoletto per mandare un messaggino alla fantastica luisina,che ultimamente non è molto presente su Efp a causa degli esami all'Università e ha perso un pò la voglia di scrivere perché ultimamente è stata plagiata.
Vorrei solo incoraggiarla a ricominciare e a continuare le sue storie meravigliose: tesoro,sei un'autrice fantastica oltre che una splendida persona,e noi ti sosterremo sempre!
 

Bene,per ora è tutto: ci rivediamo presto...al prossimo capitolo! ^_^




See you next week!
LMS*



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Capitolo 11
*** Secret. ***


Las Vegas
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10.
.Secret.
Las Vegas
xxx













L'atmosfera era proprio come la ricordavo: la musica sinuosa,ovattata e le luci soffuse mi riportarono alla mente tanti di quei ricordi che ci volle un po' per abituarmi di nuovo a quel luogo.
Jacob ed io rimanemmo qualche secondo sulla soglia,a guardarci intorno: ovviamente non passarono nemmeno trenta secondi che scoppiai a ridere come un'idiota per le assurde battute che faceva sulle galline che ballavano in modo troppo spinto o sulle coppiette sconce e appartate,così mi rilassai.
Guardando a sinistra scorsi la figura minuta di Jessica,che parlava attorno ad uno dei tavoli d'opale con i due ragazzi che mi aveva presentato una delle prime volte che ero andata lì.
-vieni – dissi,attraversando un primo gruppo di persone.
Quando Jessica e Angela mi videro rimasero a bocca aperta per la sorpresa:
-Bella? Non posso crederci,sei tornata! - gridò Jessica,baciandomi la guancia.
-non ti vediamo da tanto di quel tempo! - proseguì Angela,con un sorriso.
-scusatemi,non sono potuta passare per un po' di tempo. Oh,lui è Jacob,un mio amico. Jake,loro sono Angela e Jessica. -
-ciao,ragazze. - salutò Jacob,con un cenno della mano.
-rimanete a bere qualcosa con noi? Fra poco arrivano anche Lauren e le altre...- mi disse Angela,alzandosi in piedi.
-d'accordo,ma prima Bella dovrà ballare con me. -
-c-come?! - mi voltai di scatto,verso Jacob che ancora sorrideva – Jake,starai scherzando...-
-perché? -
-perché non so ballare! -
-andiamo,Bella...-Jessica mi spronò,avvicinandomi alla folla – non dirmi che con tutte le volte che sei venuta qui non hai ballato! -
Arrossii,pensando a ciò che avevo fatto al Twilight invece di ballare.
Jacob non aspettò la mia risposta,e invece di assecondarmi mi prese per mano trascinandomi nella folla.
Mi lasciai trasportare da lui,che si muoveva davvero bene: io mi limitavo a sbuffare di tanto in tanto e a ridere dei suoi tentativi di invogliarmi a muovermi.
-sei pessima,Bella! - mi gridò all'orecchio,scherzando.
-oh,scusami tanto, “Nureyev”...-risposi,ridacchiando.
In quel momento una mano si posò sulla mia spalla.
Mi voltai di scatto – pronta ad una bella scazzottata – e per poco non smisi di respirare.
-Bella. -
Non potevo più muovermi. Non ne avevo la forza.
-cosa...cosa vuoi? - sibilai,senza dare importanza al fatto che probabilmente le mie parole non erano arrivate alle sue orecchie – cosa vuoi da me,Edward? -
Edward era ancora più bello di come lo ricordavo: forse la distanza lo aveva reso ancora più perfetto ai miei occhi?
-devo solo parlarti. - mi rispose,cercando il mio sguardo.
La stretta al braccio che sentii fu,inaspettatamente,quella di Jacob: mi stava forse invitando ad accettare?
Sbuffai,voltandomi verso Jacob,e con un bacio sulla guancia mi allontanai da lui,superando Edward e dirigendomi a passo svelto verso il privè.
Entrai,scalpitando,e infuriata mi voltai di nuovo verso di lui.
-cosa c'è? - chiesi,irritata.
-mi dispiace,Bella. Per quello che hai visto. -
Lo guardai,allibita: il playboy Edward Cullen stava...chiedendo il mio perdono?
-cosa vuoi da me,Edward...- sussurrai,senza comprendere.
-voglio che mi perdoni. Ti prego. -







Jacob tornò al tavolo delle ragazze,sperando di rimediare qualcosa da bere: non era completamente tranquillo per la situazione in cui si trovava Bella,ma avrebbe tenuto gli occhi aperti.

-ehi,Jacob. - Jessica gli offrì un bicchiere ricolmo di una bevanda densa e azzurrognola,sorridendo – ti presento le altre. -
-le altre? - chiese lui,aggrottando la fronte.
Jessica rise in modo frivolo,muovendo i fluenti capelli scuri.
Al tavolo erano sedute altre due ragazze e un ragazzo: la prima era bionda e slanciata,dalla pelle chiara,ed era affiancata da un ragazzo che stava ridacchiando insieme ad Angela,probabilmente a causa del troppo alcool che gli aveva dato alla testa.
Ma colei che attirò la sua attenzione fu l'ultima ragazza,una vera bellezza dai morbidi boccoli castani e dagli occhi color cioccolato: aveva un sorriso meraviglioso e un fisico perfetto,stretto in un abitino rosso magenta.
-oh...-sussurrò Jessica,vedendo che il ragazzo continuava a fissare l'amica. - Jacob? -
Il ragazzo chiuse gli occhi,per poi riaprirli rapidamente.
-oh,scusatemi,ero sovrappensiero – si scusò,allungando la mano – piacere,io sono Jake. -
La ragazza accanto a Jessica gli sorrise,rispondendo al saluto con una stretta di mano delicata.
Jacob non capì più nulla,ammaliato dalla sua bellezza.
-ciao,io sono Renesmee. -






-Edward...-sussurrai,vedendolo avvicinarsi.

-ho cercato di...di fingere. Fingere che fossi sotto il mio controllo,totalmente assuefatta dalla mia presenza...ma era tutto inutile. La verità è che sono io,a cercarti. Io ad osservarti,a cercare di leggerti. Sono io a desiderarti,Bella Swan. -
-certo. - risposi,cercando di non mostrare i primi segni di cedimento davanti a quella confessione così dolce e sincera – Edward Cullen che si comporta così...e come faccio a crederti? Come faccio dopo che ti ho visto con i miei occhi? -
Sapevamo entrambi a cosa mi stavo riferendo: quando l'avevo visto tra le braccia di quella bionda da urlo avevo provato tanta di quella rabbia da poter distruggere l'intera Las Vegas.
Eppure – ma questo continuavo a negarlo – in mezzo a tutta quella rabbia c'era anche tanta,troppa gelosia.
-non è come pensi. - rispose lui,incrociando il mio sguardo.
-ah,no? - risposi,senza parole – e allora cosa dovrei pensare? -
-non lo so. Io non so...cosa pensi. - disse,e in quel momento la sua risposta mi incuriosì.
Più che altro,mi soffermai sul tono in cui pronunciò quelle parole: certo che non sapeva cosa pensavo,mi aveva davvero preso alla lettera? Non poteva leggermi nella mente!
Non puoi...vero?
Edward mi fissò,cercando forse di dirmi qualcosa con lo sguardo dorato.
Dorato?
-i tuoi...i tuoi occhi...-notai,iniziando a temere di essere pazza.
Gli occhi rossi di cui tanto avevo sospettato avevano improvvisamente cambiato colore: come era potuto accadere?
-dimmi cosa pensi. Bella,ti prego: dimmi a cosa stai pensando. - proseguì lui,terribilmente vicino.
-io...io non lo so,non lo so cosa devo pensare! - gridai,sentendo le lacrime battere sulle palpebre come gocce brucianti.
Stavo impazzendo.
Non ce la facevo più.
-Edward...- sussurrai,sedendomi sul divano e affondando la testa tra le mani – ti prego,dimmi...dimmi cosa sei. -
La risposta a quella domanda avrebbe confermato le mie teorie? Già aspettavo la risata fragorosa di Edward per quelle assurde supposizioni,ma questa non arrivò.
Semplicemente,Edward rimase in silenzio,mentre la musica all'esterno faceva rimbombare le pareti.
E in quel momento capii che le mie assurde supposizioni da film horror erano del tutto fondate.
-a quanto pare non manchi di immaginazione. - sussurrò lui,squadrandomi con uno sguardo intenso: era nuovo,diverso.
Terrificante.
Come un predatore che si avvicina lentamente alla sua preda,pregustando il momento tanto atteso.
Alzai lo sguardo verso di lui,e in quel momento mi resi conto di tutti i particolari che mi erano sfuggiti: la pelle marmorea e pallida,l'incredibile bellezza e l'attrazione che tutti i Cullen riscontravano nelle loro vittime.
Si,vittime.
-Edward. - dissi,con voce ferma – io non so a cosa credere. Spiegami. -
Ero decisa,non volevo abbassare lo sguardo – o almeno ci stavo provando,data la grande intensità dei suoi occhi.
-Edward...- una voce frivola e starnazzante mi arrivò alle orecchie,costringendomi a voltare lo sguardo: una bellissima ragazza dai folti riccioli scuri si avvicinò ad Edward entrando improvvisamente nel privé con un bicchiere in mano.
Traballava e ridacchiava in modo davvero fastidioso,ubriaca com'era avrebbe potuto rischiare il collasso da un momento all'altro.
-vuoi davvero sapere cosa sono? - mi chiese lui,sprezzante. - allora sta' a guardare. -
Non feci neanche in tempo ad incrociare lo sguardo della sgualdrina che quest'ultima si voltò nuovamente verso Edward,cadendo tra le sue braccia.
-vieni,tesoro...vieni da me. -
Era come ipnotizzata dalle sue parole,il mix di Edward e alcol era fatale.
-si...arrivo. Edward,ti amo...- sussurrava lei,inconsapevole,sotto la sua morsa ferrea.
Accadde tutto in un lampo.
In pochi secondi i denti di Edward affondarono nel collo pallido e liscio della ragazza,che emise un gemito leggero per poi cadere in un sonno profondo a causa del binomio sbronza da vodka/ morso del principe azzurro dissanguatore.
Urlai,ma il mio grido fu attutito dalla musica frenetica.
Edward era un vampiro.
E ancora non riuscivo a credere a ciò che stavo vedendo.
-soddisfatta,ora? - mi disse lui,facendo cadere la ragazzina per terra.
Notai che non era minimamente sporca di sangue,ma due piccoli fori sul collo – appena accennati,forse era ancora in tempo per essere salvata? - mostravano il morso appariscente.
Mi tappai le labbra con la mano,per evitare di urlare.
Ero...spaventata,spaventata a morte.
Ma in qualche modo – benché cercassi di negarlo – terribilmente attratta da lui.
-sono un mostro,un assassino. Sono un predatore feroce,e tu sei in pericolo. - sibilò lui,gli occhi di nuovo neri come la pece.
Sentivo le gambe molli,come prima di un calo di zuccheri o uno svenimento,sudavo freddo e sapevo di essere bianca come uno straccio.
-scappa,Bella. Scappa finché sei in tempo. - sussurrò poi,mentre la ragazzina ai suoi piedi si muoveva lentamente,in preda al sonno profondo post-sbronza.
Chiusi gli occhi,reprimendo le lacrime che non dovevano scendere,almeno non di nuovo.
Uscii dal privé in preda agli spasmi,sommersa dalle persone che continuavano a ballare.
Mi avevano ingannato,tutti quanti.
Guardai verso il piccolo privé extra-lusso che troneggiava dall'alto su tutti,occupato come al solito dai Cullen.
Erano lì,ed erano tutti degli impostori.
Improvvisamente lo sguardo penetrante e dorato di Alice mi attraversò come una scarica elettrica: nonostante fossimo così lontane,la sentii proprio accanto a me.
E in quel momento capii che stavo facendo un errore: stavo scappando,come al solito.
Scappando da tutto,come ero solita fare quando non volevo affrontare i problemi.
Sostenni il suo sguardo,mentre le lacrime continuavano a scendere sul mio volto oscurato dalle luci soffuse.
Presi un bel respiro,e distolsi lo sguardo.
In fondo non potevo controllare il mio cuore,e sapevo che qualsiasi cosa avessi fatto – rinchiudermi in casa senza uscire,fare un bagno purificatore a mezzanotte,baciare Jacob Black – non avrei mai potuto cambiare rotta.
-io non ho paura di te. Tu non mi farai del male. - esordii,rientrando nel privé.
Edward alzò lo sguardo: era seduto sul divanetto cremisi come una stata di cera,fissando il pavimento.
E di sicuro,quando mi vide rientrare,la sorpresa fu vivida e visibile nei suoi occhi,come una luce che all'improvviso aveva accecato il suo sguardo di nuovo dorato.
-io non ho paura di te. - ripetei,sotto il suo sguardo impietrito.
Per la prima volta,forse,riuscii a sembrare più sicura di lui.




























Spazio note: Eccomi quiiii! Avete visto quanto sono stata veloce? ^^ Sembra strano,ma non potevo farvi attendere oltre,anche perché ho una bellissima notizia per voi! Ricordate quando vi ho chiesto di scegliere tra le parole "scambio" e "moto"?
Alla fine è risultato che la parola che attirava di più era "scambio"...bene,avevo fatto quel sondaggio perché avevo due storie in cantiere e non sapevo qualche pubblicare per prima,ma dopo la vostra preferenza non ho saputo attendere oltre.
HO PUBBLICATO LA MIA STORIA! =) Sono tanto orgogliosa,e spero che andiate a leggerla!
Si intitola "In her shoes" (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=466841<--- potete trovarla cliccando sul link) e spero vi piaccia!
Bene,adesso passiamo a questa storia: alla fine Edward si è deciso a rivelare un'anticchia del suo segreto,e Bella (che non ha alcun senso del pericolo,come suo solito xD) non si è tirata indietro.
Spero che commentiate in molti,mi fa sempre piacere leggere i vostri commenti!
E ora passiamo alle risposte!



naog94: "Perplesso"? Mm,diciamo che questo capitolo è proprio incasinato,tu sei stata elegante! xD comunque spero che il tuo cervellino malefico sia meno confuso con questo capitolo...voglio sapere le tue teorie,tesoro! Un bacio! ^^
nanerottola: ehiiii! Ti è piaciuto il capitolo? Non preoccuparti,Jacob è un uomo elegante,non usa ne parole troppsconce ne si approfitta di ragazze ubriache e appena uscite da una piscina...è un ragazzo serio,lui xD Comunque spero ti sia piaciuto anche questo capitolo,e spero leggerai la mia nuova storia! Un bacioneee!

bigia: grazie tesorooo! Lo so che posso contare su di voi,e non sapete quanto mi faccia piacere sapere che la mia fic è apprezzata^^ Spero che questo nuovo capitolo ti piaccia e che leggerai la mia nuova storia! Un bacio grande!
Costance_Fry: tesoroooo! Ti è piaciuto il capitolo? Spero di si,questa volta ho cercato di rendere Jacob "l'amico della situazione" xD In effetti io sono una fedelissima pro-Edward,quindi non ho potuto fare a meno di metterlo un pò nel cantuccio u.u Però in questo capitolo gli va bene anche a lui,su su! ^^ Aspetto il tuo commento!
samy90: Nooo,ti prego! Non voglio farti perdere anni di vita,mi senti in colpa! Eheheh,comunque ci hai azzeccato con la tua "previsione" del commento precedente,Edward è un pochino geloso xD Aspetto il tuo commento a questo capitolo! Un baciooo!
RenEsmee_Carlie_Cullen: ahahaha bé diciamo che non sei l'unica ad odiare le BellaxJacob xD Insomma,Bella ed Edward sono fatti per stare insieme! Che c'entrano i lupi,adesso? =_= Comunque non preoccuparti,come vedi qui ha già fatto la sua bella conquista! Un bacioneee!
blu_ice: Gli alieni non mi hanno rapita! Oleeee! xD No,l'idea di abbandonare una fic a mezz'aria non mi piace per niente. Mi darebbe un fastidio terribile leggere una storia e non vederla finire u.u Spero che questo capitolo ti sia piaciuto,come vedi ho aggiornato in fretta...perdonata? ^^ Ah,se hai tempo dai un'occhiata alla mia nuova storia! Un bacione!


See you next week!
LMS*



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Capitolo 12
*** Stay Close,don't go. ***


Las Vegas
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11.
.Stay Close,don't go.
Las Vegas
xxx













-non sai quello che dici. -sussurrò Edward sostenendo il mio sguardo,benché sapessi che quella confessione improvvisa lo aveva particolarmente stupito.
Lo vedevo dai suoi occhi,di nuovo di quel brillante color dorato che,adesso,risplendeva con una luce particolare.
Come se si fosse improvvisamente accesa una piccola luce di speranza.
-forse hai ragione. Sto cercando solo di...capire. - sussurrai,avvicinandomi a lui con cautela.
-non dovresti. -
-e perché?! Perché non dovrei!? - sbottai,tentando di controllarmi senza alcun risultato.
La verità era che nonostante tutto,nonostante Edward fosse il più insensibile,strafottente uomo in tutta Las Vegas...non potevo fare a meno di lui.
-perché potrei non controllarmi,con te. Il tuo profumo,tutto di te...sei irresistibile. -
Arrossii. Questo di certo non me lo aspettavo.
-il mio profumo è irresistibile? - chiesi,rossa in volto.
Sorrise della mia reazione,sfiorandomi la guancia con cautela.
-è come una droga,per me. Non riuscirei a starti lontano nemmeno se volessi. Ecco perché me ne sono andato così all'improvviso,quella sera al Casinò di tuo padre: avevo paura di farti del male. -
-farmi...non capisco. - sussurrai,confusa – e le altre donne? Quelle che...si,insomma...-
-diciamo che non...mi importava molto della loro incolumità – mi interruppe lui,capendo il mio discorso imbarazzato.
Rabbrividii.
-ah – riuscii a dire,pensando a tutte le donne che Edward si era portato a letto e che,dal suo discorso,avevo capito si trattassero solo di vittime della sua sete.
-la mia famiglia è diversa da me: tutti stanno cercando di adattarsi alla dieta vegetariana,a nutrirsi solo di sangue animale. Carlisle ed Esme si sono già adattati,e per i miei fratelli il percorso è molto più semplice grazie alla presenza dei rispettivi compagni. Credo si aiutino...con l'amore. - sussurrò,trovando difficoltà con quella parola che probabilmente non aveva mai usato prima. - io invece sono solo,e fino ad ora continuavo a mietere vittime con la scusa del Twilight. Il sangue umano è molto più dissetante di quello animale,e l'idea di essere solo un mostro non mi spaventava. -
Ascoltavo quelle parole con timore e attrazione allo stesso tempo: sembrava il copione di un film horror o di un libro di Poe,con l'unica eccezione che era tutto stranamente,sorprendentemente vero.
-è per questo che i tuoi occhi cambiano colore? - chiesi,guardandolo intensamente.
Ricambiò lo sguardo,e ci trovammo a pochi centimetri l'uno dall'altra senza neanche accorgercene.
-quando ci nutriamo di sangue umano ci avviciniamo molto di più agli animali,i nostri occhi sono rossi come il sangue e crescono di intensità con l'astinenza. Gli occhi dei vegetariani sono dorati,o neri,nel caso in cui non si vada a caccia per molto tempo. -
Mi soffermai sull'oro liquido dei suoi occhi,cercando quasi di leggere ciò che il suo sguardo tentava di dirmi.
-i tuoi occhi sono dorati...questo vuol dire che...-
-da quando mi hai visto con quella ragazza,qualche settimana fa...non ho più avvicinato una donna. Andavo a caccia con i miei fratelli o da solo,bevevo sangue animale. -
Edward si avvicinò al mio viso,e il suo respiro freddo mi colpì come un vortice impetuoso.
-non volevo nessun'altra donna che non fosse quella per cui bere sangue umano era diventata una condizione mostruosa. Non volevo nessuna al di fuori di te. -
Sussultai,e il mio cuore mancò un battito: sul serio Edward Cullen stava dicendo quelle cose a me?
A Bella Swan?
-Edward...sul serio? -
D'accordo,avevo preparato una risposta molto più decente di un semplice “sul serio”: ma in quel momento la mia testa era totalmente assuefatta dalle sue parole.
-sul serio – rispose lui,ridendo dopo tanto tempo.
Da quanto non lo sentivo.
Mi era mancato! Dannazione,mi era dannatamente mancato!
-non credevo fossi così sentimentale...-sussurrai,cercando di stuzzicarlo.
-non preoccuparti,dolcezza...posso sempre rimediare...- mi rispose,facendo uscire l'Edward Cullen strafottente e così tremendamente dolce nella sua impertinenza di cui mi ero...


...Innamorata.








Edward mi aveva detto talmente tante cose al di fuori del mondo crudele e reale in cui vivevo che avevo paura di dimenticare tutto e svegliarmi di nuovo nel mio letto una volta uscita da quel maledetto privé.

Sapevo di non poter rimanere in eterno,ma nonostante tutto ora sapevo di potermi fidare.
Arrivai di fronte a casa con il sorriso sulle labbra,consapevole che il giorno dopo sarei riuscita a tornare lì senza preoccupazioni.
Una volta uscita dal Twilight avevo intravisto Jacob con una ragazza davvero molto carina,e mi era sembrato davvero doveroso andarmene per lasciarli soli.
In fondo glielo dovevo.
In quel momento il trillo del cellulare mi ridestò dalla calma improvvisa che mi aveva completamente avvolta durante il tragitto.
Era un messaggio di Jake,e già sospettavo cosa poteva esserci scritto.

Perché non mi hai avvisato?
Potevo accompagnarti a casa...
J.


Sbadigliai,e digitai velocemente la risposta prima di riporre il telefonino nella pochette nera.


Non credo,eri in compagnia di una bella
sventola e non volevo di certo
rubarti la scena...
Devi raccontarmi qualcosa?
Bells.


La risposta di Jacob arrivò solo più tardi,quando ero già entrata in casa e salita al piano di sopra.

Touche...ci risentiamo domani.
Credo proprio di doverti raccontare
qualcosa...
Buonanotte,Bells.
Jake.



Sorrisi,e spegnendo il telefono mi sciacquai il viso e mi lavai i denti,ravvivandomi i capelli con una spazzolata veloce.
Uscii dal bagno,ma una volta entrata in camera mi resi conto che probabilmente stavo già dormendo.
Perché se fossi stata sveglia non avrei visto qualcuno sul mio letto.
Ops,dovetti correggermi.
Perché se fossi stata sveglia non avrei visto Edward guardarmi con malizia sul mio letto.
-che ci fai qui? - chiesi,passandomi un mano fra i capelli con evidente imbarazzo e tentando di riepilogare tutte le mie azioni fino a quel momento per controllare se avessi dimenticato qualcosa di importante.
Come ad esempio di essere in mutande o di avere un pigiama strambo.
Fortunatamente lo scambio di messaggi con Jacob aveva rallentato le mie azioni,e non avevo avuto il tempo di svestirmi.
Dovrei fare una statua a quel ragazzo. Si,gli devo una cena.
-che ci fai qui? - chiesi di nuovo,sorpresa.
-sono venuto a trovarti...non sei contenta? - disse lui,sorridendo della mia espressione.
-non conosci il concetto di privacy? -
-e tu quello di gentilezza? -
-e...- mi fermai,senza sapere cosa dire – come hai fatto ad entrare? -
-dalla finestra. - disse,come se la risposta fosse ovvia.
-ah,giusto. - commentai,stando al suo gioco – come ho fatto a non pensarci prima! -
-ti ho disturbato? -
-no! - dannazione,il mio tempo di reazione era davvero minimo. Rimasi sconvolta accorgendomi di quanto avessi bisogno di lui – ehm,cioè...n-no...-
Rise,alzandosi dal letto per avvicinarsi a me.
-no? Perché se devi cambiarti posso aspettare...-mi sussurrò,vicinissimo – non ti preoccupare,guardo ma non tocco.-
Risi.
-che scemo...- sbuffai,allontanandomi di qualche passo per evitare di collassare in quel momento delicato.
-in realtà volevo farti conoscere la mia famiglia – disse alla fine,sfiorandomi i capelli.
-ora? Alle tre di notte? - chiesi,con una rapida occhiata alla sveglia a forma di mela.
-noi non dormiamo mai. - sussurrò lui,con malizia.
-ma io si – dissi,mordendomi un labbro.
-se vuoi posso dormire con te,non c'è problema. - disse,ridacchiando.
-ci hai provato,Cullen. E comunque...- guardai fuori dalla finestra,sorridendo – mi piacerebbe conoscere la tua famiglia. -
-perfetto. - disse lui,ma non feci in tempo a rendermi conto di ciò che stava accadendo che Edward mi aveva già preso sulle sue spalle.
E in quel momento,quando saltammo fuori dalla finestra e ci ritrovammo sul tetto di casa con tutta Las Vegas ai nostri piedi, mi resi conto di cosa volesse veramente dire essere un vampiro.
E ora ne dovrai conoscere una famiglia intera...Buona Fortuna,Bella!
-si parte – sussurrò Edward,ed io mi strinsi a lui.
E in pochi attimi ci ritrovammo di nuovo in volo.







Quando mi ritrovai davanti alla maestosa villa dei Cullen non avevo idea di quanto una famiglia di vampiri potesse arricchirsi con il passare dei secoli.

Adesso,vedendo quella magnifica villa in perfetto stile Las Vegas/ California/ Beverly Hills/ Orange County ( mi vennero in mente tutte le possibili serie adolescenziali dall'ambientazione simile) con la solita aura ovattata e misteriosa che la rendeva ancora più esclusiva,ne ebbi una vaga idea.
-è...- non riuscii a concludere la frase,ed Edward capì perfettamente.
Rise,e passandomi un braccio attorno alle spalle mi condusse attraverso l'entrata maestosa,fino a quando il debole suono che avevo sentito al cancello – un rimbombo lontano,indefinibile – si fece sempre più vicino,fino a che non capii che si trattava di musica proveniente proprio da Villa Cullen.
-e se non dovessi piacergli? - chiesi,a metà strada,presa dal panico di incontrare altri essere perfetti.
-non essere stupida,Bella. - disse lui,come se la mia paranoia fosse solo una sciocchezza – rilassati. -
Arrivammo davanti alla porta di casa,attraverso un ampio porticato di colonne di marmo bianco in stile classico,illuminato da tante piccole lucine allineate.
-e come faccio a rilassarmi? - chiesi,con un tremito: non mi spaventava l'idea di essere circondata da vampiri,ma di non andare a genio a quella famiglia di divinità immortali sotto cui mi sarei sicuramente sentita inferiore.
Edward mi prese per le spalle,fissandomi con lo sguardo dorato.
Gli occhi si ridussero a due fessure dorate e luminose,anche in quella notte ovattata e buia.
Si chinò verso di me,prendendomi di sorpresa.
Assaporai il suo bacio sulle mie labbra,e questo mi diede la forza necessaria per affrontare la famiglia perfetta.
-va meglio,ora? - disse,e il suo braccio si posò intorno ai miei fianchi.
Era il primo,vero gesto di assoluta dolcezza che riconoscevo in lui: lo scudo che si era creato intorno aveva,per un attimo,abbassato le sue difese.
Sorrisi,annuendo.
-andiamo. -






























Spazio note: Eccomi di nuovo qui,bella gente! Allora,che ne pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto? Diciamo che è un pò più "zuccheroso" del solito,ma non vi ci abituate troppo! xD
Vi informo di nuovo che ho pubblicato una nuova storia,ma non sta avendo molto successo a quanto vedo ^_^" e vabé,ne ho molte altre in cantiere da proporre,spero che prima o poi riuscirò a pubblicarle tutte =)
Nel frattempo ringrazio di cuore chi h
a aggiunto la storia alle preferite/seguite e chi ha commentato! Un grazie speciale a RenEsmee_Carlie_Cullen,Aurora_Cullen,yle_cullen,samy90,Carly_31, _alice cullenzina_,bigia,naog94 e Costance_Fry.
siete incredibili,ragazze! vi ringrazio davvero per le bellissime recensioni che mi lasciate,mi invogliate davvero a scrivere e a concludere le mie storie! Guarda qui,adesso mi commuovo pure ^ /// ^
Piccolo appunto: il titolo del capitolo è,in realtà,il titolo di una bellissima canzone dei Secondhand Serenade: consiglio a tutti voi di ascoltarla,è una canzone davvero fantastica!


See you next week!
LMS*



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Capitolo 13
*** Swimming pool. ***


Las Vegas
poker face.jpg
12.
.Swimming pool.
Las Vegas
xxx













Quando entrammo mi ritrovai di fronte ad un gigantesco salone dagli alti soffitti e dal parquet di legno chiaro e dai colori caldi: l'arredamento moderno mi fece dimenticare la mia idea di bare e lapidi,e in quel momento riuscii a rilassarmi.
Notai che,nonostante fosse tutto illuminato,il salotto era vuoto,mentre dall'esterno proveniva la stessa musica pulsante e sinuosa che avevo sentito al Twilight.
-ehi,tesoro! - una voce dolcissima e affettuosa arrivò dalla cima delle scale,e finalmente intravidi la perfetta e longilinea figura di Esme Cullen che ci guardava con i magnifici occhi dorati,lasciando ondeggiare i morbidi capelli color caramello sull'elegante abito a tubino color blu elettrico che la mostrava ancora più bella di quanto non fosse già.
Nonostante in quella famiglia fosse lei la figura materna era molto giovane e vitale.
Esme fu seguita da Carlisle,che mi accolse in casa sua con un sorriso smagliante da modello.
-benvenuta,Bella. - mi disse,avvicinandosi.
-noi andiamo,ragazzi. Ci vediamo dopo – disse Esme,con un'occhiata eloquente verso Edward – fate i bravi -
-non preoccuparti – rispose Edward,come un bambino educato.
Quell'atteggiamento verso la madre mi fece sorridere.
-ci vediamo dopo – concluse Carlisle,e la coppia sparì in un secondo
Edward li osservò andare via,poi tornò a me e mi condusse attraverso la grande parete a vetri che dava sull'enorme piscina illuminata dalle luci al suo interno,che le davano un'atmosfera quasi magica.
Il resto era illuminato solo da alcune candele che emanavano un buonissimo profumo di fiori e miele disposte agli angoli della piscina e in ogni punto possibile per creare l'atmosfera.
Intravidi la maestosa figura di Emmett dall'altra parte della piscina,seduto affianco alla bellissima Rosalie su un divano in vimini e stoffa bianca.
-Bella! Sei arrivata,finalmente! - la squillante vocina di Alice mi prese do sorpresa in quell'atmosfera così ovattata e surreale: indossava un abitino attillato di paillettes dorate che le scendeva perfettamente sui fianchi morbidi e lisci come marmo,ed era accompagnata da Jasper,quello che a quanto avevo capito doveva essere il suo compagno.
-sono così felice di rivederti,honey...- proseguì lei,sorridendomi.
-anche io,Alice. - dissi,sincera.
In effetti non avevo mai pensato seriamente al rapporto che si stava creando tra quel piccolo folletto e me,ma dopo qualche giorno cominciavo a sentire la sua assenza.
Ma che mi stava succedendo?
-oh,lui è Jasper. Gli ho parlato tanto di te. - concluse lei,e vidi avanzare il supermodello biondo che,con un sorriso,mi porse la mano.
-piacere di conoscerti,Bella. -
-a quanto pare ti sei adattata subito alle notti di Las Vegas,eh? - squittì Alice,riferendosi all'ora che,di certo,per un qualsiasi umano non sarebbe stata l'ora di un party in piscina.
-diciamo che ho avuto gli stimoli giusti...- risposi,con un'occhiata eloquente verso Edward che continuava a cingermi i fianchi con la mano fredda.
Alice mi prese per mano,e dirigendosi verso l'altro lato della piscina si avvicinò ai due fratelli seduti sul divano,che mi osservavano da lontano parlottando fra loro.
-Bella,loro sono Rosalie ed Emmett. - trillò Alice,con un gesto della mano.
-ehi,Bella! - Emmett si alzò,abbracciandomi. Fu come stringere una montagna,o un grande orsacchiotto di peluche. - benvenuta dai Cullen! Ehi,Edward! E' proprio una sventola! -
La sonora gomitata di Rosalie rimbombò sul corpo di marmo del ragazzo,che si scusò subito stampandole un bacio sulle labbra scarlatte.
-non farci caso,di solito non è così...a volte è anche peggio. - proseguì la bionda,con un sorrisetto – io sono Rosalie. -
Non feci neppure in tempo a rispondere a quell'accoglienza così strana e allo stesso modo così calorosa che Alice mi trascinò poco lontano da lì,mantenendosi a bordo piscina.
-allora? Che ti avevo detto? - sussurrò,ridacchiando come una bambina.
Sorrisi.
-tu non mi hai detto niente,Alice. E' questo il problema. - risposi,scuotendo la testa.
-lo so,ma in realtà non era nei piani rivelarti...tutto. - ammise,sedendosi sul bordo della piscina.
Mi accorsi che era scalza solo quando immerse i piedi in acqua: aveva un'aria così eterea che non avevo il coraggio di avvicinarmi e rovinare quella magnifica scena.
Mi sedetti lentamente stando attenta a non bagnare la minigonna nera in stoffa leggera,e togliendomi le ballerine in vernice scura immersi i piedi nell'acqua.
-non era nei piani? - chiesi,guardando la superficie dell'acqua formare tanti cerchi concentrici intorno alle mie gambe.
-gli umani non devono sapere della nostra natura. Edward però non aveva alternativa. Abbiamo provato a fermarlo,ma lui non voleva proprio ragionare. -
-sul serio? - chiesi,con una punta di sorpresa e soddisfazione.
-si. - rispose lei,con uno sguardo che diceva tutto – non credevo fosse possibile,ma ci tiene davvero a te. -
-grazie per quello che mi hai detto,Alice – dissi,incrociando il suo sguardo – anche se non ho ancora capito la storia degli anagrammi...-
-immagino che Edward non ti abbia detto delle nostre doti speciali. -
-doti speciali? - chiesi,sconvolta. Come aveva potuto nascondermi una cosa simile?
-si,quasi tutti i vampiri hanno un potere diverso e più intenso rispetto agli altri. Io vedo nel futuro,ad esempio. Ed Edward legge nel pensiero: per evitare che scoprisse le mie “scappatelle” a casa tua dovevo pensare a tutt'altro,in modo che non riuscisse a scoprire i miei pensieri. -
-legge...oh,mio dio! - mi voltai,e vidi Edward che mi fissava con un sorrisetto compiaciuto.
Era un dramma! Probabilmente aveva sentito tutti i miei pensieri più intimi,anche quelli...
...su di lui.
Non era un dramma: era l'apocalisse!
-non preoccuparti – si affrettò a dire lei,sorridendo – non riesce a leggere nella tua testa. E' come...se tu fossi protetta. -
Un sospiro di sollievo mmi uscì dalle labbra,con la conseguente reazione di Alice,che scoppiò a ridere davanti a me.
Rosalie affiancò Alice,affondando le lunghissime gambe di marmo nell'acqua celeste,splendida nel suo vestito rosso cremisi che la rendeva ancora più sexy e impeccabile.
-ehi,la tua reazione vuole forse dire che hai dei pensieri nascosti? - mi domandò Alice,maliziosa.
Avvampai: - smettila! N-non è il luogo adatto per parlare di queste cose! -
Edward mi guardava,da lontano,e sorrideva: chissà a cosa stava pensando,in quel momento.
Mi si avvicinò solo quando iniziai a dare i primi segni di cedimento,tentando senza speranza di mantenere gli occhi aperti e di combattere il sonno.
Mi separai dall'acqua rinfrescante,e in pochi minuti fui di nuovo pronta a tornare a casa.
Edward mi affiancò con il solito sguardo scrutatore di cui non capivo il fine.
-allora ci vediamo domani,Bella! - gridò Emmett con la sua voce da orso,salutandomi con un gesto della mano che,nonostante la sua imponente stazza,risultava così aggraziato da sembrare impossibile per quella massa di muscoli.
Alice continuava a guardarmi insistentemente con il solito risolino di chi ha in mente qualcosa di estremamente ingegnoso,ma ignoravo nonostante tutti gli sforzi cosa diavolo stesse progettando.
La stretta salda di Edward mi fece dimenticare tutte quelle paranoie,e in pochi minuti ci ritrovammo di nuovo nel portico buio.
-è andata bene,no? - disse,fermandosi accanto alla colonna bianca.
-per fortuna...mi piace la tua famiglia,sai? - risposi,sincera.
La mia era sempre stata una famiglia molto incasinata: Reneé era sempre super esaltata per Phil e tutto ciò che lo riguardava,mentre Charlie – nonostante fosse un padre fichissimo di Las Vegas,circondato da soldi e donne – non era stato particolarmente presente nella mia vita.
Bé,non fino a quel momento.
Edward mi fissava con quel sorriso sghembo e malizioso,e rendendomi conto di essere stata circa cinque minuti completamente assorta nei miei pensieri tentai di rimediare.
-a cosa pensi? - mi chiese,prima che potessi aggravare ulteriormente la situazione.
-oh...scusa,mi capita spesso di imbambolarmi in questo modo...- ammisi,arrossendo.
-sei bella quando sogni. Anche quando dormi,sembri...serena. Tranquilla. -
-mi osservi mentre dormo? - chiesi,aggrottando la fronte.
-si,è rilassante. - rispose lui,giocando con i miei capelli.
-ehi,che fine ha fatto lo sfrontato Edward Cullen? - chiesi,stuzzicandolo.
-credo...che abbia momentaneamente abbassato le difese. -ammise lui,seriamente.
L'oro liquido dei suoi occhi si fuse momentaneamente con i miei,mandandomi in tilt.
-non preoccuparti,ti difendo io. - sussurrai,arrossendo: perché benché mi fossi proposta di non farmi ingannare dagli uomini,non potevo fare a meno di stare lontana da lui neanche per un attimo.
Mi avvicinai,alzandomi sulle punte dei piedi,ma non feci in tempo a sollevarmi che Edward si abbassò velocemente verso di me,stringendomi a se con le braccia forti strette nella giacca di pelle.
Nessuno ci vide,in quel momento: persino io,nel buio del portico,riuscivo a vederlo a malapena grazie alle tante lucine calde che ci circondavano come piccole lucciole in movimento.
Sorrisi sulle sue labbra,sicura che avesse capito.
-torniamo a casa – mi disse,mordendomi il labbro in un gesto molto “strafottente”.
-mm,interessante. - dissi,cercando di stare al suo gioco.
Ma non avevo bisogno di fingere.
Nel suo gioco ci ero caduta già da un pezzo,e nonostante i dadi fossero stati spesso in mio sfavore, marciavo a grandi passi verso la mia meta.
O,probabilmente,ci ero già arrivata da un pezzo senza accorgermene.








Il trillo fastidioso della sveglia a forma di mela mi fece capire che nonostante fossero le undici e mezza di mattina non avevo dormito abbastanza per recuperare le ore di sonno della sera precedente.

Un momento...
Solo quando mi decisi ad aprire gli occhi e – connettendo due neuroni – mi ricordai di non aver messo alcuna sveglia,mi resi conto che c'era decisamente qualcosa che non andava.
Aprii gli occhi,focalizzando una figura davanti a me che non indicava nulla di buono.
-sveglia,Bella. Abbiamo da fare! - squillò la misteriosa figura con una voce che mi arrivò ancora troppo lontana,ingabbiata dal sonno.
-c-che? - mugugnai,con voce impastata.
Solo quando misi a fuoco gli stretti jeans chiari e il vestitino blu mare che copriva i fianchi e le braccia marmoree,i capelli corvini e sbarazzini e il sorriso smagliante capii che stava accadendo qualcosa di strano.
-Alice? - mugugnai,confusa.
-bene,il fatto che mi hai riconosciuta conferma che sei abbastanza sveglia da camminare. - detto questo mi lanciò sul letto un paio di jeans e la prima maglietta che aveva trovato nel mio armadio e scostò le coperte dal mio corpo.
D'accordo,probabilmente non avrei mai vinto in un confronto testa a testa con lei.
Mi misi a sedere,cercando di recuperare lucidità: no,avevo decisamente troppo sonno.
-non preoccuparti,dormirai durante il trattamento... - mi sussurrò Alice,felice come una bambina in un negozio di giocattoli.
-trattamento? - chiesi,ravvivando i capelli con la mano – che trattamento? -

-stasera dovrai venire al Twilight,no? - mi rispose lei,arricciando le labbra rosee – bé,affidati a me: sarai da urlo! -





























Spazio note: E il premio per la ritardataria dell'anno va a...me! Lo so,lo so,lo sooo! sono in un ritardo quasi imbarazzante,ma purtroppo in queste settimane sono sommersa dallo studio,la maturità si avvicina e con essa anche la mia terribile ansia! ç_ç Comunque non è una giustificazione sufficiente,quindi siete libere di rincorrermi con un martello gigante * stile Rossana,per intenderci xD*
Allora,per prima cosa voglio assolutamente sapere come state,cosa mi raccontate e se mi odiate per non aver aggiornato,è da tantissimo che non accendo il pc xD

Come seconda cosa...che ne pensate di questo capitolo? Lo so,è un pò corto,ma provvederò ad aggiornare nuovamente e il prima possibile per farmi perdonare!
Ah,una piccola informazione di servizio: come vi avevo accennato qualche capitolo fa,ho iniziato a pubblicare una nuova storia, " In her shoes" ma a causa degli impegni scolastici e di altri impicci vari ho deciso di sospenderla momentaneamente,in modo da potermi concentrare esclusivamente su questa per non farvi attendere troppo^^
Riprenderò ad aggiornare l'altra fic quando avrò un pò di tempo libero e la scuola mi lascerà in pace u.u

Bene,questo capitolo è dedicato a coloro che hanno commentato il capitolo precedente,ovvero 
,Aurora_Cullen,Sandy69,chi61, RenEsmee_Carlie_Cullen,samy90,naog94 e Costance_Fry.
Perché senza di voi questa fic non esisterebbe,dato che i vostri commenti e le vostre recensioni così belle mi spingono ogni volta a continuare^^
Ma ora voglio sapere di voi! Raccontatemi,ragazze,e fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo!


See you next week!
LMS*



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Capitolo 14
*** Death and all his friends. ***


Las Vegas
poker face.jpg
13.
.Death and all his friends.
Las Vegas
xxx













Non capii i piani sadici di Alice fino a quando non fui sballottata nella sua fiammante Porsche giallo canarino e portata direttamente nella grande villa dei Cullen,in quel momento completamente vuota.
-dove sono tutti? - chiesi,sbadigliando.
-Esme e Carlisle sono al Twilight,a sbrigare alcune faccende. Edward e gli altri sono a caccia. - mi disse lei,conducendomi lungo l'ampia scalinata che portava ai piani superiori.
-e tu? -
-non preoccuparti,sono coperta a sufficienza. Dovevo essere in forma smagliante per il lavoro che ci aspetta oggi...- il suo risolino era davvero inquietante,in certi contesti.
-stai cominciando a farmi paura,sai? - sussurrai,entrando in quello che doveva essere il suo guardaroba: una stanza gigantesca con pareti letteralmente ricoperte di scarpe,borse,accessori di ogni genere riposti ordinatamente in cassetti rivestiti in velluto e scomparti segreti.
Alice manovrava tutto tramite un piccolo telecomando tempestato di brillantini argentati tramite cui riusciva ad avere accesso ad ogni scomparto.
Sembrava un labirinto infinito,ogni abito era ordinatamente riposto nei vani – armadio e protetto da un rivestimento in stoffa leggera color rosa acceso.
-Alice...-sussurrai,spaventata: purtroppo avevo finalmente capito cosa avrei dovuto sopportare per le prossime...quante ore?
Forse non avremmo finito mai!
Alice afferrò una spazzola,soddisfatta.
-si comincia -



L'orologio appeso al muro segnava le undici di sera: durante l'intenso pomeriggio con Alice avevo subito – non che mi dispiacesse,ma giocare alla bambola da truccare con lei sarebbe potuta davvero diventare un'abitudine – un trattamento completo di bellezza con tanto di maschere al viso,trucco,parrucco e sfilata compresa.
Ma alla fine – e questo dovevo concederglielo – aveva fatto un lavoro eccezionale.
La musica pulsante proveniente dal locale arrivò fino a noi,che ci trovavamo in quel bellissimo privè che,a quanto avevo capito, era riservato ai soli Cullen: la porta in fondo alla sala conduceva alla scalinata che si poteva vedere dalla pista,e che era collegata con il privé dei Cullen accanto alla postazione del deejay,dove potevano vedere tutti e tutto come divinità.
Finalmente capivo come riuscivano a salire lassù!
Alice mi mise davanti ad un lungo specchio a parete,e quasi non riuscii a credere ai miei occhi: ero davvero io quella?!
La pelle levigata e rilassata sembrava liscia e perfetta come la loro,fasciata in un abitino nero davvero meraviglioso: regalo di Alice,l'abito mi arrivava sopra le ginocchia ed era molto semplice,dall'ampio scollo a V e la cui unica decorazione era una stretta fascia sotto il seno tempestata di diamanti.
-Alice,questi sono...diamanti veri? - chiesi,sbirciando la decorazione elegante e al contempo sorprendendomi del trucco naturale e perfetto che aveva creato sul mio viso.
-questo è irrilevante,ora andiamo,manchiamo solo noi! - squittì lei,liquidando il mio dubbio come una sciocchezza da nulla.
Spalancò la porta,e la musica mi arrivò alle orecchie all'improvviso,scuotendomi da quel torpore che mi aveva accompagnato fino a quel momento: sperai con tutto il cuore di non inciampare sulle scale a causa del tacco alto che Alice mi aveva costretto ad indossare,e per fortuna riuscii nel mio intento.
Una volta completata la parte più difficoltosa riuscii a muovermi meglio sulla passerella piana: intravidi gli sguardi dei fratelli Cullen,che mi osservavano sbalorditi,ma in particolar modo quello di Edward.
In effetti non ero cambiata molto: mi ero solo convinta a mostrare ciò che tentavo di nascondere.
Mi sentivo più sicura,e tutto grazie a quel folletto stralunato di Alice,nonostante lo sguardo penetrante di Edward mi fece arrossire come al solito.
I morbidi capelli color nocciola mi scesero,fluenti e a morbide onde, sulle spalle nude: ricambiai lo sguardo di Edward con un sorrisetto compiaciuto.
Per una volta era lui a rimanere senza parole.
-ciao- dissi,alzando gli occhi verso il suo volto perfetto.
-ciao...-sussurrò lui,guardandomi dall'alto in basso – sei...splendida. -
-grazie. - risposi,mordendomi un labbro. Dannazione,ero proprio nervosa!
-sono un genio! - trillò Alice,la voce acuta e melodiosa dietro le mie spalle.
Sorrisi,prendendo la mano di Edward con naturalezza per avvicinarmi agli altri membri della famiglia: Emmett e Rosalie mi salutarono dal divanetto color cremisi su cui erano seduti,mentre Jasper accolse Alice con un bacio per poi fare i complimenti ad entrambe.
-mi dispiace per Alice,il suo trattamento dev'essere stato terrificante – mi disse Jasper,ridacchiando sotto le lamentele di Alice.
-oh,alla fine il risultato mi ha ripagato – risposi,soddisfatta.
-ehi,e a me? Nessun ringraziamento? - squittì lei,aggrottando la fronte perfetta.
Jasper la baciò piegandosi sul suo corpo minuto:
-d'accordo. Vieni,ti porto a ballare -
-oh,si! - esultò lei,saltellando – coraggio,Bella...andiamo! -
Guardai Edward,che aspettava la mia reazione: sapeva bene che non sapevo ballare,e che mi vergognavo a morte sulla pista.
Ma quella sera mi sentivo molto più sicura di me stessa,e di certo non mi sarei tirata indietro.
-andiamo? - dissi,prendendolo per mano.
Non mi voltai ad osservare la sua espressione mentre scendevamo in pista,ma di certo doveva essere più sconvolta di chiunque altro quella sera.
Alice e Jasper ballavano divinamente,avevano una grazia paurosa per ogni singolo movimento,sensuali ed eleganti allo stesso tempo.
Le note di Boom Boom Pow dei Black Eyed Peas sembravano troppo veloci per essere ballate da una persona così armoniosa e perfetta,ma in qualche modo riuscirono a stupire tutti.
E dalle loro espressioni si divertivano da morire.
Sorrisi,con un'occhiata verso Edward,che continuava a fissarmi lasciando che iniziassi.
D'accordo,non puoi essere così crudele.
-ehi,tu dovresti aiutarmi,no? - chiesi,avvicinandomi.
-questa è la tua serata,Bella...voglio solo vedere come te la cavi. - rispose lui,con il solito sorrisetto impertinente.
-credi che non ne sia capace? - chiesi,con aria di sfida.
-e chi lo sa? - mi rispose lui,stuzzicandomi.
Non lascerò che tu mi prenda in giro,Cullen.
Iniziai a muovermi lentamente,senza pensare molto ai passi: più che altro mi lasciai trascinare dalla musica ritmata e incalzante,che riuscì quasi ad ipnotizzarmi con quel ritmo così veloce.
In quel momento essere lì,su quella pista,mi sembrò...divertente.
E facile!
Avevo sempre pensato al ballo come una specie di impedimento per chi non aveva la coordinazione necessaria come me,ma i movimenti non pensati in fondo non erano così complicati,e non richiedevano l'uso di una particolare coordinazione.
Mi resi conto di aver chiuso gli occhi,perciò li riaprii per vedere l'espressione di Edward: mi osservava,a metà tra malizia e il “saltami-addosso” che avevo sperato di suscitare in lui.
-ehi,dove ti eri nascosta? - chiese,iniziando a muoversi con me in modo decisamente più armonioso.
Ma non mi importava,perché in quel momento mi sentivo davvero sexy,e sapevo di suscitare un parere simile anche nella gente che si fermava a guardarci: eravamo davvero perfetti.
-credevi che non ne fossi capace,eh? - sussurrai,con finta innocenza.
-d'accordo,hai vinto. - concluse lui,sfiorando le mie labbra con le sue.
Alice e Jasper ci affiancarono,e Alice – splendida nel suo sfavillante abitino nero coperto da tanti brillantini sparsi ovunque sul corpetto e sulla gonna – mi abbracciò come una mamma orgogliosa.
-non mi avevi detto di saper ballare così bene,tesoro! - gridò lei,con la sua voce simile a tanti campanellini.
-non lo sapevo nemmeno io! - risposi,sconvolta.
Sentii le braccia di Edward cingermi i fianchi da dietro,così mi voltai di nuovo verso di lui.
-vieni,andiamo a bere qualcosa – mi sussurrò all'orecchio,e in pochi secondi ci ritrovammo di nuovo a brindare nel privé.
Emmett alzò il bicchiere da Martini,dentro il quale c'era un denso liquido rosso e rilucente.
-bene,direi che a questo punto possiamo brindare a questa serata...- iniziò lui,con le sue movenze da orso – e a Bella,la nuova entrata nella nostra famiglia. -
Sorrisi,onorata per quel brindisi riservato in parte a me: mi concentrai sul liquido rossastro,intuendo al volo cosa potesse essere.
Edward si avvicinò al mio orecchio,sorridendo.
-non preoccuparti,il tuo è solo un Bloody Mary. -
Emettei un sospiro di sollievo,scoppiando a ridere.
Si,quella era decisamente la mia serata-tipo.




Quando mi svegliai,la mattina seguente,i flash della serata passata al Twilight tornarono,confusi,nella mia mente ancora addormentata.
Sorrisi,aspettandomi di udire il sonoro russare di Charlie nella sua stanza: doveva essere davvero molto stanco in quei giorni,poverino.
Eppure,nonostante mi sforzassi,in casa regnava il silenzio più totale: Charlie non era tornato a casa?
Mi voltai,riconoscendo la figura bellissima di Edward sdraiata accanto a me: mi venne quasi da piangere,quando incrociai il suo sguardo.
-che ci fai qui? - chiesi,commossa.
-te l'ho già detto. Non posso più starti lontano. Ma se vuoi posso...-
-no! - gridai,mettendomi a sedere sul letto disfatto – non...non andare via...-
Edward mi guardò,un'espressione dolcissima sul suo viso,e sfiorandomi i capelli ancora ondulati e scomposti mi baciò la fronte.
-d'accordo. Dormito bene? -
Annuii: - forse perché c'eri tu accanto a me. La tua presenza deve avere qualche effetto positivo su di me- scherzai,buttandomi di nuovo sul cuscino.
-ah,si? - disse lui,ridacchiando – allora mi toccherà starti vicino spesso...-
Mi baciò di nuovo,questa volta sulle labbra: di sicuro un ottimo risveglio.
Il suono del telefonino interruppe quel momento perfetto.
Dannazione! Perché proprio ora,stupido telefono?!
Sbuffai,ed Edward scoppiò a ridere.
Mi alzai a fatica,trascinandomi fino alla scrivania: sulla sedia dove avevo poggiato il vestito nero era nascosta anche la mia pochette,e dopo essermi rotta la testa per cercare di aprirla riuscii finalmente a trovare il telefono.
-pronto? - risposi,affaticata.
-Bells? -
-papà! Ehi,non ti ho sentito rientrare...tutto okay? -chiesi,stranita per quella telefonata di prima mattina.
-si...tutto...tutto okay. - rispose lui,ma nella sua voce sentivo qualcosa di strano,qualcosa che di certo non andava bene.
-sicuro? C'è qualcosa che non va? -
-oh,nulla. Non preoccuparti. Ha chiamato tua madre,ha perso il vecchio telefono e non è riuscita a ritrovare il tuo numero da nessuna parte,così ha chiamato me. Era piuttosto agitata,e...-
-come? Agitata? Charlie,cosa le è successo? -
Con la coda dell'occhio intravidi Edward ancora accanto a me,che mi guardava cercando di capire a cosa stessi pensando.
-non lo so,Bella. E' caduta la linea,e lei piangeva...ho provato a richiamarla ma...-
-piangeva?C...come? -
Cosa diavolo stava succedendo a mia madre?
Sapevo che era tremendamente instabile e lunatica,ma arrivare addirittura a chiamare Charlie per chiedere qualcosa – forse aiuto? - era davvero troppo.
-la chiamo io,grazie dell'avvertimento. -
Mi alzai in tutta fretta,ma la mano fredda di Edward mi fermò prima che potessi fare un passo avanti.
-Bella...-
-Edward,non so...non so che succede. Mia madre...-
-lo so – mi disse lui,interrompendomi – resta calma,magari non è nulla. -
Presi un bel respiro,ringraziando il cielo di averlo accanto a me.
Con un bacio mi tranquillizzò,e cercando il numero del nuovo telefono di Reneè in Rubrica mi porse il telefono.
-grazie – dissi,appoggiandomi a lui.
-pronto? - la voce di mia madre in lacrime era inconfondibile.
Edward mi strinse a se.
-mamma! Che è successo,Charlie mi ha chiamato e...-
-Bella...-non riuscivo a capirla,era così sconvolta da non farmi sentire nulla – oh,Bella...-
-mamma,ti prego,cos'è successo? -
-non...non c'era nessuno in strada,e Phil andava piano,non è stata colpa sua. E quella macchina ci ha spinto fuori strada e...oh,Phil! -
Mi mancò il respiro: un incidente stradale? Quando? E come?!
-mamma...-
-Phil morirà,Bella...le speranze sono pochissime ed io...io non ce la faccio. -
Una lacrima mi rigò il viso: Phil stava morendo,mia madre era da sola.
Ed io dovevo tornare a casa.

 




























Spazio note: Okay,so che in questo momento chiunque di voi desidererebbe rincorrermi con un'ascia o con qualche altro oggetto contundente e farmi davvero male!
Sono davvero dispiaciuta,sono sparita per tutto questo tempo senza neanche avvertirmi. Avevo deciso di prendermi una pausa da Efp - più che altro è stata una cosa automatica,con la maturità,i test per l'Università ecc ecc - ma non ho pensato di avvertirvi,il che mi rende una persona orribile che può essere facilmente inseguita con gli oggetti contundenti sopra citati xD
comunque,per chiunque volesse continuare a seguire questa storia,sappia che adesso ricomincerò a postare regolarmente e che mi scuserò all'infinito per ottenere il perdono ^^
Detto questo,spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Per vostra gioia in questo periodo ho ultimato questa bellissima fanfic,perciò potrò postare i capitoli molto più velocemente =)
Oh,un'ultima info: probabilmente fra qualche giorno posterò un'altra fic ( sappiate che sono anche un'amante di manga e anime,perciò sarà un incrocio tra Naruto e Twilight :3 ) che avevo iniziato a pubblicare poco tempo prima della mia pausa,ma che avevo deciso di cancellare in modo da riprenderla con più calma.
Spero vi piaccia :3

See you next week!
LMS*


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Capitolo 15
*** Goodbye,my almost lover. ***


Las Vegas
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14.
.Goodbye,my almost lover.
Las Vegas
xxx













Il mio sguardo si posò nuovamente sul soffitto bianco della mia stanza,vacuo ed inespressivo.
Non sapevo cosa fare.
Affondai il viso nella giacca scura di Edward,che era rimasto accanto a me ed in silenzio nonostante tutto,sempre e per sempre.
L'idea di lasciare Las Vegas mi terrorizzava: appena arrivata in quel posto il mio unico desiderio era quello di andarmene,tornare a Phoenix e da Reneè.
Ma ora...
Ora avevo ritrovato Charlie,e una nuova famiglia in cui mi sentivo così bene...
Avevo trovato Edward,e questo bastava per farmi rimanere in quel posto per sempre.
-Bella...- mi sussurrò lui all'orecchio,sfiorando la mia pelle accaldata rispetto alla sua.
Mi alzai a fatica,asciugando le lacrime rimaste sul volto arrossato,e afferrandomi nervosamente i capelli – gesto usuale,quando ero nervosa – iniziai a girare per la stanza senza uno scopo preciso.
Edward fu vicino a me in un attimo,e afferrandomi le spalle mi scosse lentamente e più volte:
-Bella,ti prego. Calmati. -
-io non so...che devo fare. - sussurrai,con voce tremante.
A dire il vero sapevo esattamente cosa fare,ma non volevo ammetterlo.
Lo sguardo che mi lanciò Edward era carico di amore,ma allo stesso tempo di tristezza:sapevo cosa avrei dovuto fare.
-devi andare – disse finalmente lui,stringendo la presa come se le parole non corrispondessero alla sua volontà.
-no! No,no! Non voglio...non voglio lasciare Las Vegas! Non voglio lasciare te! - gridai,anche se sapevo quando avrei voluto avere Reneè tra le mie braccia di nuovo.
-devi,Bella. Non preoccuparti,andrà tutto bene. -
-non è vero...- sussurrai,in preda al panico. - dov'è finito l'Edward strafottente di prima? Odiami,dimmi che non ti importa...dimmi di cavarmela da sola...-
Edward sorrise,e per tutta risposta mi strinse a se,baciandomi i capelli fluenti.
-non posso. Non posso più,ormai...- mi rispose lui,tranquillizzandomi.
Sapevo che l'unico modo era andare,e da sola: Edward non poteva certo accompagnarmi nella città più soleggiata degli Stati Uniti.
E comunque sentivo che dovevo affrontare quel problema da sola,con le mie sole forze.
Ma questo significava...addio?



Ultima chiamata per il volo AZ-546 diretto a Phoenix,Arizona. Ultima chiamata...
Salii sull'aereo con un groppo alla gola terrificante,trovando il mio posto con facilità.
Mi appoggiai al finestrino – non c'erano molte persone dirette a Phoenix,quel pomeriggio – e tentai di ritrovare la calma attraverso il freddo della vetrata,che mi ricordò in maniera incredibile la pelle marmorea di Edward.
In quel momento il telefonino trillò,e illuminando il display notai la presenza di due messaggi non letti.
Aprii il primo,sperando di non ricevere il richiamo della hostess:

Ho saputo,mi dispiace di non essere passato prima della
partenza,ma sei andata via così velocemente...
Ti prego,chiamami appena puoi.
E torna presto.
Ti voglio bene.
Jake.

Tentai di ignorare le lacrime che pungevano già sugli occhi arrossati,così infilai le mani nella borsa alla ricerca degli occhiali scuri e me li infilai sul viso con noncuranza,passando a leggere il secondo messaggio.

Ti prego,chiama appena arrivi.
Mi manchi tanto,e l'idea di non rivederti mi fa
stare male.
Ti siamo vicini,e ti vogliamo bene.
Alice.


Il messaggio,probabilmente,era da parte di tutti i Cullen: notai un paio di chiamate perse di Alice,un'altra di Jacob e altre due di Reneè,ma l'arrivo di una signorina in uniforme blu mi distrasse:
-signorina,devo chiederle di spegnere il cellulare – mi disse,sorridendo – siamo pronti al decollo. -
-ma certo...mi scusi. - sussurrai io,spegnendo il telefono e tornando ad osservare l'aereo che dava sulla grande vetrata del McCarran International Airport.
E nel momento in cui l'aereo fu vicinissimo alla struttura intravidi Edward attraverso il vetro.
E sperai con tutto il cuore – mai in fondo già lo sapevo – che anche lui riuscisse a vedere me.
Tornerò. E' una promessa.





L'ospedale di Phoenix era così grande che chiunque avrebbe perso la strada senza le indicazioni necessarie: il volo da Las Vegas era stato molto rapido,benché per tutto il tragitto non avevo fatto altro che ripensare a quello che stavo facendo.
Ma soprattutto a ciò che stavo lasciando.
All'accettazione una ragazza minuta e dal sorriso ampio e luminoso stava armeggiando con dei fogli colorati da impilare nei vari scaffali dietro l'ampio bancone bianco.
Mi avvicinai,chiedendo di Phil: in effetti non sapevo in che reparto si trovasse – Reneè era talmente scossa da non ricordarsi quasi il nome dell'ospedale – ma fortunatamente riuscii ad avere le indicazioni necessarie per raggiungere mia madre.
E il fatto che si trovasse in terapia intensiva mi bloccò il respiro.
Raggiunsi il quarto piano,contando mentalmente i secondi più volte per tentare di tranquillizzarmi.
Quando uscii lo spettacolo fu orribile: c'era un silenzio di tomba,e seduta sulle poltrone all'angolo della sala vidi mia madre,con la testa tra le mani.
I capelli castani le ricadevano,scomposti,sul viso e sulle braccia,e quando alzò lo sguardo notai un graffio profondo all'altezza della tempia e un cerotto di garza bianca sulla fronte.
Era pallida,gli occhi arrossati e le guance rigate da lacrime macchiate dal trucco quasi scomparso: stava malissimo.
-mamma...-sussurrai,prima di raggiungerla a grandi falcate.
-Bella! - ricambiò il mio abbraccio,scoppiando a piangere prima che potessi dire qualsiasi cosa.
-Phil? - chiesi,in un sussurro.
-sto...aspettando. I suoi genitori sono appena andati a dormire,sono rimasta qui perché volevo...-
-andrà tutto bene. D'accordo? Phil non se ne andrà,non ti lascerà sola. - dissi,ascoltando le parole di Edward nella mia mente,nella speranza di un conforto.
Mia madre mi scrutò,smettendo di singhiozzare.
Ahiahi. Sapevo cosa voleva dire con quello sguardo.
Mamma stava ipotizzando. E le sue ipotesi non erano mai buone.
-da dove viene tutta questa saggezza? - mi chiese,tirando su con il naso.
Cercai il pacchetto di fazzoletti che avevo trovato in casa poco prima della partenza,ed estraendone uno glielo offersi velocemente.
-l'estate fa maturare. - dissi,divagando.
-l'estate a Las Vegas non fa maturare,Bella: ti spinge nel tunnel della droga,o...dell'alcool. -
-mamma...-
-d'accordo,sto zitta. - disse lei,facendo segno di chiudere la bocca a chiave – allora...un ragazzo? -
Arrossii,distogliendo lo sguardo.
-forse – ammisi,tentando di lasciar cadere l'argomento.
-almeno mi hai fatto distrarre. - Reneè tornò a sedersi,sospirando – ne avevo bisogno. Mi sei mancata,Bella. -
In quel momento ebbi una fitta al cuore: come se una spada affilata mi perforasse da una parte all'altra,distruggendomi.
-anche tu. - dissi,con le lacrime agli occhi – e non preoccuparti...resterò con te. -
-come? Non vuoi...tornare a Las Vegas? -
-credo...credo che il mio posto sia qui,con te. Dobbiamo rimanere unite,per Phil. - dissi,con il groppo alla gola.
Reneè esitò un momento,ma alla fine tornò ad abbracciarmi.
-grazie -
Non riuscii a risponderle: forse perché non c'era altro da dire.
O forse perché stavo facendo i conti con il mio cuore in frantumi.




-dottore,la prego,come sta...? -
-mi dispiace,non possiamo ancora dirle nulla. -
-dottore,possiamo sapere qualcosa? -
-mi dispiace,signorina...le sue condizioni sono critiche,è ancora troppo presto...-
-dottore,come sta? -
-non posso dirle nulla,mi dispiace. -
-dottore,Phil...-
-le sue condizioni...stanno peggiorando,Reneè. Mi dispiace. -
Tutto questo per una notte intera e gran parte del pomeriggio.
Non potevo più sopportarlo.




La macchinetta emise qualche rumore sinistro,e il caffè iniziò ad uscire a deboli fiotti.
Se non lo avessi portato subito alla mamma probabilmente sarebbe crollata davanti ai miei .
Un cellulare suonò,e dopo qualche squillo mi accorsi che era il mio.
Ero davvero a pezzi,avevo sonno ed ero poco lucida.
Forse avrei preso un caffè in più.
-pronto? - sussurrai,senza controllare il numero sul display.
-Bella...-
La borsa mi cadde dalle mani.
Ti prego,non farmi questo.
-ciao...-sussurrai,afona.
La voce di Edward era ancora più bella dopo quei due giorni d'assenza.
-come stai? -
-da schifo. - dissi,sincera. In fondo non potevo mentigli,lo avrebbe sicuramente scoperto.
-come sta Phil? -
-non lo sappiamo. Non ci dicono nulla. - risposi,con un groppo alla gola.
Gli occhi pungevano e bruciavano terribilmente,cercai di spingere dentro le lacrime per evitare di piangere con lui.
Sapevo quello che dovevo dirgli.
E molto probabilmente lo sapeva anche lui.
-qui manchi a tutti. Alice si sta disperando. - rise,ed io con lui.
Ridere e piangere insieme non faceva un bell'effetto,e di certo io non facevo proprio una bella figura.
-anche voi mi mancate,ma devo rimanere qui con Reneè. - dissi,soffocando un singhiozzo.
E quindi non tornare, ma questo non lo dissi.
Quella conversazione non diceva nulla,sembrava un dialogo così normale.
Ma in fondo evitavamo di dire le cose più importanti.
-lo so. -
-dì ad Emmett di non esagerare,altrimenti Rosalie diventa gelosa. Oh,e dì a Jasper che il modo migliore per tranquillizzare Alice è portarla a fare shopping,e fagli le mie condoglianze per questo. -
Lo sentii ridere,e questo mi sollevò.
-d'accordo,e tu vedi di non combinare guai a Phoenix,altrimenti dovrò venire a salvarti. -
Sorrisi,ma anche lui si accorse delle lacrime che continuavano a scendere ininterrotte dai miei occhi.
-allora...ciao,Edward. -
Addio,Edward.
-ciao,Bella Swan. - rispose lui,con una voce così dolce da farmi sentire male.
Addio,Bella Swan.
Attaccai,senza andare oltre.
E poco dopo mi accasciai sulla parete,cadendo in ginocchio come un'idiota.
Ma non avevo più la forza di proseguire.
Non più.































Spazio note: Ma buonaseeeera :3 Visto che brava,questa volta ho aggiornato un pò prima del solito! Vi è piaciuto il capitolo? Il titolo è tratto da una bellissima canzone, "Almost lover" di A Fine Frenzy,che consiglio vivamente di ascoltare.
Per il resto,sono davvero felice che abbiate continuato a seguire questa storia: ultimamente i miei impegni sono aumentati,perciò mi fa piacere che continuate a leggerla nonostante non aggiorni regolarmente -.-
Coooomunque,spero che questo capitolo vi sia piaciuto,i commenti mi hanno fatto davvero tanto piacere,siete davvero tutte carinissime! :3
Non manca poco alla fine della storia,perciò rimanete incollate allo schermo! <3

See you next week!
LMS*


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Capitolo 16
*** I walk in shadows. ***


Las Vegas
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15.
.I walk in shadows.
Las Vegas
xxx













In qualche modo,malgrado avessi bevuto un bicchiere di caffè che avrebbe potuto sommergere Phoenix,riuscii ad addormentarmi.
Fu un sonno scosso da incubi confusi e terrificanti,senza logica,senza un senso preciso: quando mi svegliai ero completamente sudata,le mani mi tremavano e non riuscivo nemmeno a capire cosa mi stesse accadendo intorno.
Reneè non c'era: ero sola,nell'ampio corridoio vuoto del reparto di terapia intensiva.
-Bella...-
Alzai lo sguardo,e non riuscii a credere a quello che stavo vedendo.
-E-Edward? - balbettai,singhiozzando.
Era lì,proprio davanti a me. Ed era venuto a prendermi,nonostante ci fossimo detti addio.
Mi alzai,e barcollando avanzai verso di lui: mi sentivo strana,come estranea al mio corpo.
Il corridoio sembrava più lungo di quanto non fosse mai stato,ma alla fine raggiunsi la mia destinazione.
Ero a pochi centimetri da lui,e sorridendo mi fiondai tra le sue braccia.
Quello che accadde dopo non riuscii a spiegarlo nemmeno io: mi ritrovai per terra,come se avessi abbracciato il nulla.
Edward mi fissava,di nuovo davanti a me,con un'espressione che non avevo mai visto sul suo volto.
Aveva sempre quel sorrisetto che lo contraddistingueva,ma sembrava lontano da me,come distante anni luce.
-che...che succede? - chiesi,spaventata,rimanendo a terra.
-non puoi abbracciarmi,Bella. -
-perché? -
-perché io sono morto. - mi rispose,come se la risposta fosse ovvia.
Sentii un vuoto incredibile all'altezza del cuore,come se quest'ultimo fosse stato rimpiazzato da un blocco di piombo.
-no...no,tu non puoi morire...tu sei un vampiro,non puoi...-
-un vampiro? -
-Edward,tu...tu non...-
Non sapevo più cosa dire:l'unica cosa che avrei voluto sarebbe stata impossibile.
L'idea di riaverlo accanto a me sarebbe stata impossibile.
Io sarei stata impossibile,senza di lui.
-addio,Bella Swan. - ripeté lui,con le stesse ultime parole della telefonata.
Il mio grido risuonò,rimbombando in quelle pareti che sembravano farsi sempre più impalpabili e distanti,come se tutto si stesse allontanando da me.
Anche le mie grida divennero pian piano solo sussurri.
Edward!





-Bella! Bella,svegliati! -

Reneè mi scosse violentemente,e quando aprii gli occhi la vidi molto preoccupata.
-mamma...che cosa è successo? -
-hai avuto un incubo,immagino. Oh,tesoro...ti agitavi terribilmente,e poi hai gridato e io mi sono spaventata...-
Era tutto un sogno. Un orribile,terrificante sogno.
Oppure no?
In effetti la conclusione era simile al reale: Edward ed io ci stavamo allontanando,ed io non avrei potuto sopportarlo.
Reneè mi osservò a lungo,senza parlare,mentre riprendevo fiato.
-Bella...- iniziò a dire,ma un rumore dall'interno del reparto interruppe il nostro discorso.
-signora Dwyer? - il medico dai capelli grigi che aveva assistito Phil fino a quel momento ci si avvicinò,con aria impassibile.
Rimanemmo a fissarlo,immobili,e sentii la stretta di Reneè sul mio braccio ancora sudato e accaldato.
-dottore...- sussurrò lei,sgranando gli occhi.
-i segni vitali di suo marito stanno migliorando. Lentamente,ma migliorano. E' un uomo molto forte,il suo fisico ha reagito bene alla terapia d'urgenza...-
Da quel momento Reneè perse ogni altra parola: la conoscevo,mia madre,e sapevo che non ci capiva molto di medicina e in quel momento pensava solo al suo caro Phil e alla sua salute attuale.
-sta bene? - chiese,con un singhiozzo.
Per la prima volta il medico sorrise,guardando entrambe.
-si riprenderà. - disse solamente,con un'occhiata rivolta a me.
Sorrisi,poggiando la testa sulla spalla di mia madre: ero talmente tesa che gli unici momento di sonno erano stati interrotti da incubi terrificanti.
E dopo quella bella notizia bastarono dieci secondi esatti per farmi crollare,sulla spalla di Reneè,in un sonno finalmente pacifico.





Quando mi svegliai non ero più in sala d'aspetto: ero su un lettino,in una camera luminosa e ariosa dell'ospedale.

Mi misi a sedere,focalizzando il tutto,e voltandomi riconobbi mia madre seduta su una poltrona in pelle scura.
E Phil,proprio nell'altro lettino.
-mamma...? - sussurrai,con la voce ancora impastata.
-ben svegliata,Bella. Hai dormito,finalmente. - mi disse lei,la voce più rilassata e l'espressione più serena.
Mi voltai vero Phil,che sorrideva: aveva graffi e ferite sul viso e sulle spalle,ma dai segnali regolari e dai bip delle macchine intuii che stava avvenendo un miglioramento.
-come ti senti? - gli chiesi,avvicinandomi.
-meglio. - mugugnò lui,a fatica – grazie per essermi stata vicina,Bella.-
Gli sorrisi,abbassando lo sguardo.
Reneè mi prese per mano,trascinandomi fuori.
-mamma,che succede?! - chiesi,confusa e scombussolata.
-devi tornare a Las Vegas,Bella. -
-c-come? No! Io devo...devo restare con voi,voglio aiutarti. - risposi,anche se non ero molto sicura della mia risposta – io devo...devo aiutarti,non puoi farcela da sola. -
-si,si che ce la farò. - mi rispose lei,sfoderando il solito sorriso innocente – sei tu che non ce la farai a Phoenix,tesoro. Las Vegas ti manca,e soprattutto chi abita lì. -
Diamine,era davvero diabolica. Aveva capito tutto.
-ma io...io devo...-
-appunto,devi. Ma non vuoi. - disse con la solita parlantina sciolta e soave. - io me la caverò. Mi prenderò cura di Phil,e potrai venirci a trovare quando vorrai. Ma il tuo posto è lì,con tuo padre e...-
Edward.
-...Edward. - conclusi,esprimendo per una volta quello che pensavo davvero.
-Edward. - mi imitò lei,sorridendomi.
La abbracciai,commossa,e velocemente mi ravvivai i capelli per riprendere possesso del mio corpo.
Chi volevo ingannare? Il mio posto era a Las Vegas,e non avrei potuto lasciarlo.
-che ore sono?- chiesi,cercando un orologio sulle pareti del corridoio.
-le cinque e mezza del pomeriggio,amore. - mi disse lei,consegnandomi la valigia che aveva portato in camera di Phil – vai,prendi il primo volo e...corri. -






Correvo.

Correvo verso l'aeroporto,verso Las Vegas.
Verso Edward.
Correvo per non soffrire,correvo perché volevo finalmente fare qualcosa per me stessa,scegliere la strada da percorrere per essere felice.
Non volevo fuggire dai problemi,non più.
Volevo andargli incontro,scontrarmici per tentare di districare la matassa che mi opprimeva.
Ero riuscita a trovare un taxi appena uscita dall'ospedale,ma la coda chilometrica che avevo trovato in centro mi aveva invitato apertamente a proseguire a piedi.
Arrivai nella grande hall dell'aeroporto di Phoenix con il fiatone per la corsa e il peso del borsone a tracolla che pesava sulla spalla.
Mi avvicinai al primo banco informazioni senza neppure riprendere fiato,e la signorina in tenuta verde mi sorrise,mostrando la lunga fila di denti splendenti sotto il rossetto color ciliegia.
-buonasera,signorina. -
-salve – dissi io,con un respiro profondo – deve aiutarmi. -
La ragazza mi guardò,guizzando sulla mia valigia con i grandi occhi verdi.
-devo arrivare il prima possibile a Las Vegas. - dissi semplicemente,implorandola con lo sguardo.
Stupida,stupida Bella. Come hai potuto andartene così!?
Sentivo il picchiettare delle dita sul computer,e gli occhi color smeraldo saettare da una parte all'altra dello schermo illuminato in cerca del volo giusto.
-mi dispiace,il primo volo diretto è per domani a mezzogiorno. - rispose lei,scuotendo la testa.
Tossii,sorpresa e sconfitta. Possibile che la mia sfortuna fosse così illimitata?
-però...-
Alzai lo sguardo, un barlume di speranza si accese nei miei occhi.
-c'è un volo diretto per Los Angeles alle sette e quarantacinque,e una volta fatto scalo lì potrai prendere il diretto per Las Vegas delle dieci e mezza. E' un percorso più lungo,ma di sicuro ci metterai molto meno che aspettando il volo di domani. -
Le sorrisi,e annuendo tirai fuori i soldi necessari per il biglietto ridotto a causa della tariffa last second che mi stava agevolando moltissimo.
-grazie – le dissi,prima di recuperare il borsone per dirigermi velocemente verso il gate numero quindici,dove le hostess avevano appena aperto l'imbarco semi vuoto.
Il volo per Los Angeles mi sembrò incredibilmente lento – forse perché volevo arrivare alla meta il più in fretta possibile – e silenzioso.
Tra l'imbarco,la partenza e l'arrivo al Los Angeles International Airport, riuscii ad essere di nuovo in corsa per le nove e mezza.
Fortunatamente avevo già fatto il biglietto per il volo Los Angeles – Las Vegas,altrimenti non avrei mai fatto in tempo a raggiungere l'imbarco.
Eppure,quando arrivai davanti al tabellone delle partenze,il volo per Las Vegas non era nemmeno menzionato.
Mi avvicinai al banco informazioni,trascinando a fatica il borsone: una ragazza minuta e dalla pelle chiara stava armeggiando con dei fogli,e teneva gli occhi fissi sul computer acceso.
-mi scusi...-sussurrai,assonnata. - il volo per Las Vegas? -
La ragazza mi guardò,arricciando le labbra.
-mi dispiace,ma abbiamo avuto dei problemi tecnici. Il volo ritarderà di un'ora. -
Dannazione.
-un'ora? - balbettai,dando un'occhiata al grande orologio alla parete.
Erano già le dieci,e se l'aereo fosse partito alle undici e mezza sarei arrivata in piena notte.
Sbuffai,e ringraziando la ragazza in uniforme blu mi andai a sedere in una delle poltrone rosse che circondavano l'isola del banco informazioni,posando la borsa sulla poltrona affianco.
L'aeroporto era quasi deserto,e tra le poche persone che aspettavano riconobbi solo un gruppo di campeggisti e qualche hostess assonnata,oltre al grande numero di uomini d'affari in giacca e cravatta che,di cattivo umore,vagavano nei corridoi con aria scocciata e stanca.
Chiusi gli occhi,sbadigliando: dovevo aspettare quasi due ore,che male mi avrebbe fatto dormire un po'?





-signorina...signorina? -

Mi svegliai di soprassalto,e una fitta alla schiena mi ricordò che avevo appena dormito su una poltrona scomoda.
Un momento...
-che...che ore sono? - chiesi,assonnata.
La signorina che mi aveva svegliata era la stessa del banco informazioni,ma adesso teneva i capelli lunghi sulle spalle invece che legati in una coda curata e tiratissima.
-l'una e mezza. -
Il mondo mi crollò addosso: era davvero così tardi?
-le...l'una e mezza? Così tardi? Oh,no! Ho perso il volo,ho...-
-non si preoccupi!- rispose svelta lei,piegandosi sulle ginocchia – il volo è stato cancellato,ma stiamo imbarcando tutti i passeggeri per Las Vegas in un volo delle due. -
Rimasi a fissarla,e alzandomi in tutta fretta mi feci dire il numero del gate.
-grazie! - gridai,correndo.
Mentre cercavo il gate giusto tirai fuori il telefono dalla tasca: era impostato in modalità Silenzioso,proprio come l'avevo lasciato in ospedale,e sorprendentemente trovai ben cinque chiamate perse.
Tutte chiamate di...
-Alice? - sussurrai,tra me e me. Perché tutte quelle chiamate a distanza di minuti?
Composi velocemente il suo numero di telefono,ma non feci in tempo ad avviare la chiamata che fu qualcuno a chiamare me.
-pronto?-
-Bella!-
-Alice?-































Spazio note: Tadadadaaaan! Colpo di scena! Perchè Alice abbia chiamato Bella...bè,non sarò certo io a dirvelo! ( uh,quanto sono sadica). Dovrete aspettare il prossimo capitolo,che sarà decisamente sconvolgente.
Oh,ultimamente mi piace dare ai capitoli i titoli delle canzoni: questa volta il titolo è tratto da una canzone degli Escape the Fate, il titolo è "My Apocalypse",la consiglio a tutti,soprattutto alle amanti del genere Metal/Hardcore ecc.
Per il resto, vi ringrazio immensamente per tutti i commenti carinissimi che mi lasciate,leggerli mi fa capire che c'è ancora qualcuno che apprezza i parti della mia mente xD Un grazie speciale a samy90,chi61,fabiiiiii
,Renesme_Carlie_Cullen,_MiSS CuLLeN_ e alice_cullen_granger,che hanno recensito l'ultimo capitolo! :3
Spero di aggiornare il prima possibile,intanto vi aggiorno sulle ultime novità: ho pubblicato una nuova fic. Eggià,sono tornata alla carica! Si parla sempre di vampiri,la storia è ispirata a Twilight ma il fandom è Naruto,quindi consiglio a tutti gli appassionati ( e non) di darci un'occhiata! Spero di avere un pò più di tempo per scrivere,avevo intenzione di realizzare qualcosa anche nel fandom di Sailor Moon ma non ho proprio tempo >.< Aspetterò che passino gli esami all'università u.u
Noi ci vediamo la prossima settimana! (ps. I commenti sono molto graditi e apprezzati,cocche! <3)

See you next week!
LMS*


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Capitolo 17
*** Hazzard. ***


Las Vegas
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16.
.Hazzard.
Las Vegas
xxx













Perché Alice mi stava chiamando? E come mai tutta questa fretta?
-Bella! Oh,Bella...sei davvero tu,finalmente! - squittì lei,ma la sua voce tradiva un'ombra di preoccupazione.
-cosa...che succede,Alice? - chiesi,titubante.
-Bella,perché sei a Los Angeles? Che ci fai lì? -
-mi hai visto? - chiesi,annuendo.
-si,e anche Edward. E' riuscito a leggermi nella mente. Ti abbiamo vista a Los Angeles...-
-si – la interruppi,senza capire il senso delle sue parole – si,sono a Los Angeles. Ma cosa...perché sei così preoccupata,Alice? Io non...non capisco...-
Rimasi ad ascoltare il suo silenzio,senza preoccuparmi dell'imbarco: ora c'era qualcosa di più importante.
-perché tu dovresti essere morta,Bella. - rispose lei,una punta di stupore nella sua voce cristallina.






In quel momento tutto intorno a me si fece lontano e confuso,come offuscato dalla nebbia.

Iniziai a sentire le voci lontane e ovattate,sempre più distorte.
Morta? Come,morta?
-morta...? - sibilai,senza fiato.
In quel momento il sogno terrificante che mi aveva perseguitato all'ospedale si ripresentò come una serie di flash ripetuti e rimbombanti nella mente.
-non puoi abbracciarmi,Bella. -
-perché? -
-perché io sono morto. -
Forse quel sogno non aveva tutti i torti.
-Alice,come...che vuol dire,che dovrei essere morta? - in preda al panico,mi passai freneticamente una mano nei capelli,tentando di reprimere le lacrime che mi pungevano gli occhi.
-non lo so,Bella...io ti ho vista. Ti ho vista a Los Angeles,in quell'incidente...non è possibile,tu eri morta! Sotto quella macchina! -
Sotto quella macchina.
-Alice,io non sono morta,okay? Sto parlando con te,adesso. Com'è potuto accadere...- sussurrai,in preda al panico.
-non lo so...Bella,perché sei a Los Angeles? -chiese lei,con la sua voce trillante.
-ho...ho preso un aereo da Phoenix,ho fatto scalo qui e ora sto ripartendo. Torno a Las Vegas. -
-Ma io...io non l'ho visto. - rispose lei,sconvolta.
Era la prima volta che la sentivo così confusa: le sue visioni l'avevano confusa parecchio,e nessuna di noi sapeva come risolvere il problema.
-non importa,d'accordo? Io sto bene,Phil si rimetterà e sto arrivando. E' tutto okay. -
-no. No,invece. - rispose lei,risoluta.
-che...che vuoi dire? - chiesi,sussurrando.
-Edward è scappato. -







Allacciare le cinture. Pronti per il decollo.

Tra i pochi passeggeri che si trovavano sull'aereo nessuno avrebbe mai indossato gli occhiali scuri alle due di notte.
Nessuno,eccetto me.
In quel momento gli occhiali scuri mi coprivano il volto,evitando di mettere allo scoperto le lacrime che mi rigavano il viso.
La conversazione con Alice era impressa nella mia mente come su carta stampata,e sarebbe stato inutile per me tentare di rimuoverla.
-scappato? Dove?! Alice,dov'è andato? -
-la mia visione ti vedeva sotto un fuoristrada,sulle strade di Los Angeles. Ho provato a tenerglielo nascosto,ma lui l'ha trovato nei miei pensieri. Crede che tu sia morta. -
-oh,no...no,non...Alice,chiamalo! Chiamalo subito! -
-non posso. Ha lasciato il telefono,non sappiamo dove sia andato e non riusciamo a trovarlo...-
-no...Edward...che vuole fare,cosa?! -
-credo...voglia esporsi al sole. -
Chiusi gli occhi,stringendo quasi a farmi male.
Erano le due e mezza,il volo era appena decollato ed io non mi ero accorta di nulla: il bip tranquillizzante per la chiamata della hostess mi riportò alla realtà,ma inutilmente.
A quanto pare esporsi al sole non uccideva i vampiri,ma provarci scatenava una reazione più che prevedibile: nessuno doveva entrare a conoscenza della loro esistenza,e chiunque avesse provato a mettere alla luce la verità avrebbe pagato caro con la morte.
Nessuno mi aveva mai raccontato degli “altri”: altri vampiri,una specie di setta che si occupava del controllo e della serenità in ogni paese del mondo.
E non appena Edward si fosse esposto al sole,sarebbe stata la fine per lui.
Alice aveva detto che dalle sue visioni non riusciva a vedere la reale posizione di Edward,ma a quanto era riuscita a capire non doveva essersi allontanato da Las Vegas.
-i vampiri che controllano il nostro segreto sono anche qui,di sicuro vorrà esporsi davanti a loro...-
-ma perché mi hai visto sotto ad una macchina? Com'è possibile?! -
-sarebbe stato il tuo destino...se fossi uscita dall'aeroporto. -
-invece...mi sono addormentata lì...-
-a quanto pare se avessi deciso di prendere il volo del giorno seguente avresti avuto quell'incidente...ed Edward crede che tu sia...-
Morta.
Repressi un singhiozzo,per non allarmare nessuno.
Edward doveva essere distrutto dalla mia assenza come io lo ero per lui: in un momento di lucidità avrebbe titubato sulle visioni di Alice,cercando almeno di controllare,verificare.
Forse era stato convinto dal fatto che non rispondevo al telefono,oppure era ancora troppo debole,troppo istintivo.
O forse ci amavamo troppo.
-ha chiamato Reneè...lei ha detto che eri partita e che avresti fatto scalo a Los Angeles per la notte...-
-si,le ho mandato un messaggio prima di partire da Phoenix...-
-quella è stata la conferma sufficiente per lui. E ora non so dove sia,non riesco a vederlo,cambia decisione momento per momento per evitare di farmi vedere...-
Maledizione.
Controllai l'ora,ed erano ancora le tre.
Non avrei sopportato ancora per molto quella tortura,e dovevo arrivare prima dell'alba a qualunque costo.
-signorina...-
Alzai lo sguardo,tentando di sembrare serena,anche se il mio tentativo non andò a buon fine.
-si? - sussurrai,distrutta.
-ci sarà qualche turbolenza,allacci la cintura. Il volo subirà un leggero ritardo,ma nulla di preoccupante. -
-grazie...- riuscii a dire,senza fiato.
No,non potevo ritardare.
Non potevo perdere tempo.
Dovevo arrivare,a qualunque costo.







L'aeroporto di Las Vegas era proprio come lo ricordavo:quando ero arrivata c'era il sole,e mai avrei pensato di rivivere una situazione come questa.

Ora erano le quattro e mezza di notte,e non sapevo cosa fare.
Uscii dalla porta principale,prendendo un bel respiro.
E mi si mozzò quasi il fiato quando vidi una luminosa porsche giallo parcheggiata,in solitudine,nel grande spiazzo vuoto esterno all'aeroporto.
-Alice...-
Alice,poggiata con grazia allo sportello della macchina,sembrava una statua di cera sotto la luce lunare.
-Bella...- sibilò,come il canto di una sirena.
I capelli scuri e perfetti sembravano quasi perlati sotto la pallida luce della luna,che illuminava il grande spiazzo del parcheggio con un alone quasi misterioso.
Corsi attraverso il grande spiazzo,il fresco sferzante della notte mi tagliava la gola impedendomi di respirare.
Non mi importava di niente,la cosa essenziale era raggiungere quella dea che era arrivata lì solo per me,a prendermi in quel momento difficile.
E che – e me ne rendevo conto solo allora – mi era mancata terribilmente.
Quando l'abbracciai mi scontrai con la sua liscia pelle di marmo,che tuttavia mi trasmise tutto il calore di cui avevo bisogno nonostante il contatto con la pelle fredda.
Fu come stringere una delicata bambolina di porcellana,con l'unica eccezione che scoppiai a piangere non appena sentii le sue braccia minute rispondere al mio abbraccio.
-mi sei mancata – sussurrai al suo orecchio,sicura che mi avesse sentito.
-anche tu – rispose lei,asciugandomi le lacrime.
-dov'è...-sibilai,la voce rotta dal pianto. Non sapevo neanche se quella era una domanda.
Lei si limitò a scuotere la testa,e baciandomi la fronte tornò ad abbracciarmi.
-sono quasi le cinque. - sussurrò dopo avermi fatto sfogare.
Capii cosa voleva dire: era ora di mettersi in marcia.
Fra poco più di un'ora sarebbe sorto il sole,ed Edward avrebbe potuto esporsi liberamente: avrei voluto gridare al mondo che ero viva,che lo amavo.
Dannazione,io lo amavo! Lo amavo!
E lo avrei volentieri gridato,se ne avessi avuto la possibilità.
Solo in quel momento mi resi conto di quanto la nostra lontananza avesse potuto farci del male: ed Edward aveva sofferto il doppio,a causa della sua fragilità da astinenza.
Credo si aiutino...con l'amore...
Non volevo nessun'altra donna che non fosse quella per cui bere sangue umano era diventata una condizione mostruosa. Non volevo nessuna al di fuori di te...
Sentii le lacrime pungermi di nuovo gli occhi mentre salivo sulla porsche gialla di Alice.
Lei mi strinse la mano,prima di sfrecciare sulle strade illuminate della mia Las Vegas.
Si,perché in quel momento non c'era nessun altro posto che avrei potuto definire casa.
Arrivammo – sorprendentemente – al Twilight,illuminato solo dalla luce tenue al suo interno.
Alice mi condusse attraverso la porta vuota,sotto il mio sguardo confuso.
-oggi non abbiamo aperto. Stavamo aspettando te. - disse lei,sorridendomi.
E quando mi voltai vidi l'intera famiglia Cullen che mi osservava,attendendo il mio aiuto.
E in quel momento capii che il pericolo era maggiore di quanto mi aspettassi.
Mi sorrisero,e questo bastava per farmi capire quanto fossi mancata loro.
Esme mi prese una mano,stringendola delicatamente.
-abbiamo perlustrato tutta la zona,ma di lui nessuna traccia. Sembra quasi sparito. - disse Emmett,guardando il pavimento.
-tipico – rispose Rosalie,con il suo sguardo di ghiaccio – sta aspettando il sole. -
-ma com'è possibile? Come facciamo a non percepirne neppure l'odore? - chiese Jasper,affiancando Alice.
-semplice. Sta usando qualcosa,qualcosa che non mi permette di vederlo nelle visioni...o di riconoscerne l'odore. - squittì Alice,sedendosi su uno dei tavoli perlati della sala grande.
-dev'essere qualcosa di lontano e confuso...che non richieda alcun pensiero. - sussurrò Carlisle,immerso nelle sue supposizioni.
Eppure tutte quelle ipotesi continuavano ad avere un significato chiaro per me,ma ancora lontano,come se non riuscissi ad afferrarlo pur conoscendolo bene.
Non devi pensare a nulla. Devi avere la mente libera e...giocare.
Oh,dannazione.
Riuscii a sentire il pallore improvviso sul mio viso,ero letteralmente sbiancata.
-alle slot. - sussurrai,alzando lo sguardo.
-come? - chiese Esme,con un velo di preoccupazione nella sua voce.
-sta giocando. - risposi,sicura – sta giocando d'azzardo. -





























Spazio note: Eccoci con un altro capitolo che sicuramente vi piacerà :3 Una corsa contro il tempo,come si direbbe! Per chi non lo ricordasse,le ultime frasi sono le parole che Edward ha detto a Bella al Casinò,quando le ha insegnato a giocare alla slot machine :3 Ma adesso cosa succederà?
Anche se sono all'acqua alla gola perchè oggi vado veramente di corsa,non potevo dimenticarmi di aggiornare! Fatemi sapere cosa ne pensate,attendo di leggere i vostri commenti sempre così carini ^^

See you next week!
LMS*


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Capitolo 18
*** Dawn. ***


Las Vegas
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18.
.Dawn.
Las Vegas
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Avevo immaginato di tutto: che fosse fuggito in Europa,o che si fosse nascosto nelle profondità dell'oceano o in solitudine tra i ghiacciai dell'Alaska.
Ma,d'altronde,eravamo a Las Vegas: e quale sarebbe stato il luogo migliore?
-non serve pensare,la mente è vuota. Basta solo giocare,e nella confusione totale del Casinò. Con tutti i posti che ci sono a Las Vegas...non lo troveremo mai. - sussurrai,e le parole mi morirono sulle labbra.
Esme trattenne il respiro: era davvero preoccupata,e questo mi fece stare ancora più male.
Guardai l'ora: le cinque e mezza.
Era tardi.
Troppo tardi.
-però è strano. - proseguì Emmett,avvicinandosi a Rosalie – fuori dai Casinò non c'è mai nessuno,dovrebbe trovarsi in un luogo pieno di gente per scatenare la reazione desiderata. -
-Emmett ha ragione,se l'ipotesi di Bella è esatta si starà già spostando. - disse Carlisle,concentrato.
-ma Las Vegas alle sei del mattino è completamente vuota – ribatté Jasper – sono tutti nei Casinò,o nei locali. -
-non oggi. - sussurrò Alice,con la sua voce cristallina.
La guardai,confusa.
Aveva in mano un foglio,preso da una pila sottile disposta ordinatamente sul tavolo perlato: sembravano volantini,ma per me non avevano nessun significato.
-che giorno è oggi? - sibilò,mostrando il foglio agli altri.
-dannazione – imprecò Emmett,stringendo i pugni.
C'era sicuramente qualcosa che mi sfuggiva: afferrai uno dei fogli dalla pila,leggendo attentamente.




.Aspetta l'alba con noi.




-di cosa si tratta? - chiesi,tentando di proseguire nella lettura.

-è la festa al chiaro di luna. - mi spiegò Alice,velocemente – invece che passare la serata nei locali,tutti si recano nella piazza centrale,dove aspettano l'alba. C'è sempre tanta gente,alcol a fiotti e musica. Una grande...-
-confusione. - conclusi,ma le parole oramai mi si spezzavano sulle labbra,coperte da singhiozzi silenziosi.
-dobbiamo fare qualcosa! Di sicuro andrà lì e...ed è troppo tardi. -
-no. Non è troppo tardi. - mi disse Alice,prendendomi per mano – dobbiamo muoverci. -
A passo svelto arrivammo all'entrata del Twilight,ma ci bloccammo all'istante.
Il chiarore tipico dell'alba si faceva già sentire con la luminosità fioca e ovattata che precede il sorgere del sole. Era troppo tardi.
-Alice,devo andare da sola. Non puoi...- sussurrai.
-no,rischierò. Ce la faremo,devo solo...- guardò di nuovo l'orologio,per poi tornare con gli occhi dorati su di me.
Sapeva anche lei quanto potesse essere rischioso arrivare in pieno centro con il sole in mezzo a tutta quella gente,e di certo se avessimo perso tempo con la copertura di Alice avremmo fatto tardi.
Avrei dovuto proseguire a piedi?
-Bella. -
Mi si mozzò il respiro: quella voce. Quella voce!
Calda,che tanto mi era mancata.
Alzai lo sguardo: appoggiato ad una bellissima moto da corsa nera c'era l'unica persona che forse sarebbe stata in grado di aiutarmi.
-Jake...-sussurrai,e quasi mi venne da piangere quando lui mi sorrise.
Era proprio come lo ricordavo: le braccia muscolose,la pelle abbronzata e i corti capelli scuri che incorniciavano gli occhi nerissimi e profondi.
Indossava un paio di jeans scuri ed una canottiera aderente color panna,che lasciava scoperte le spalle possenti illuminate dal chiarore del giorno.
Jacob lanciò una strana occhiata ad Alice,e lei annuì: guardai entrambi,aguzzando la vista.
Possibile che Jacob avesse capito tutto?
-dobbiamo muoverci – disse infine,avvicinandosi a noi.
Annuii,ancora sotto l'effetto di quello scambio muto.
-buona fortuna. - sussurrò Alice,forse ad entrambi,con un altro sguardo rivolto verso di lui.
-grazie. Riparatevi,ora ci penso io – sorrise,e a quel punto fui sicura della mia ipotesi.
Riparatevi.
Non sapevo come avesse fatto a scoprirlo – forse lo aveva sempre sospettato,o Alice aveva chiesto il suo aiuto – ma in quel momento non era importante.
Salii velocemente sulla grande moto nera,stringendomi al corpo forte come il marmo di Jake.
-reggiti – mi disse,prima di partire a tutta velocità verso il centro.
Chiusi gli occhi per un istante: quella corsa folle mi ricordò incredibilmente il folle volo con Edward,quella notte in cui mi aveva portato a casa sua ad una velocità inaudita.
Sentii gli occhi pungere di nuovo,ma ora non potevo cedere.
Dovevo essere forte,e combattere.
Dopo qualche minuto iniziai a sospettare che fosse davvero troppo tardi: si faceva sempre più chiaro,e a breve sarebbe sorto il sole,portando con se la fine di Edward.
E la mia.
-corri,Jake! Più veloce! - gridai,la voce sommessa e coperta dal vento che ci veniva contro durante la corsa in moto.
Jacob accelerò,il rumore del motore era quasi assordante.
Improvvisamente cominciai a notare dei gruppi di ragazzi percorrere il nostro stesso tragitto a piedi,stringendo in mano bottiglie di birra o alcolici dai colori strani.
Uno di loro portava persino uno stereo,e ci misi poco a capire che eravamo vicini al party di mezzanotte.
La strada iniziò a farsi sempre più affollata,fino a che fummo costretti a guidare a passo d'uomo a causa di tutte le persone che,davanti a noi,ci impedivano di passare: la piazza doveva essere piena,se le strade erano già così affollate.
La musica mi rimbombava nelle orecchie,mentre la voce metallica di qualcuno risuonava in lontananza.
-è quasi ora,gente...fra poco l'alba di Las Vegas ci accoglierà! Pronti a scatenarvi? -
A quella proposta seguì l'applauso automatico della folla,che si scatenò alzando il volume della musica e della voce.
-Jake...- sussurrai,senza un filo di voce.
Jacob si fermò,e mi sentii persa.
Mi fece scendere dalla moto,stringendomi le spalle.
-ascoltami,okay? - mi disse,con voce ferma – non possiamo proseguire con la moto. Ma se corri...se corri ce la farai. -
Rimasi a fissarlo,incredula: davvero credeva di poter affidare un compito del genere a me?
Me??
La regina della goffaggine?
Scossi la testa,poco convinta.
-Bella...- strinse la presa,guardandomi intensamente.
-io devo farlo...- sussurrai,senza che lui mi dicesse altro.
Avevo capito,capito tutto.
Non potevo tirarmi indietro,non ora che avevo deciso di affrontare qualsiasi cosa: ero arrivata fin là,e non avrei lasciato Edward.
Dovevo trovarlo,perché senza di lui la mia vita non sarebbe più valsa a nulla.
Come avevo anche solo potuto esitare?
-ce la farai – mi rassicurò lui,abbracciandomi.
-si – dissi,ancora insicura. Ma pronta a tutto. - si. Grazie. -
-corri. -
Mi voltai,trovandomi davanti i primi capannelli di persone.
E corsi.
Corsi fino a svenire,fino a che non sentii i polmoni scoppiare,il cuore battere a velocità doppia,tripla,fino a scoppiare.
Edward. Edward,ti prego. Ti prego...
Le persone aumentavano,il percorso sempre più arduo e la piazza più vicina.
Sentivo il rumore metallico dei ragazzi al microfono sempre più vicino,la musica rimbombante e le grida più alte.
Rischiai quasi di inciampare su una bottiglia lasciata andare per strada,ma riuscii a recuperare l'equilibrio e a ricominciare a correre.
Sentivo il calore sulla pelle,e i primi raggi spuntare dietro l'orizzonte.
Avevo poco,pochissimo tempo.
-cinque...quattro...- il rumore del microfono era insopportabile.
Ed era quasi ora,ed io ero appena arrivata al bordo dell'immensa piazza gremita di gente.
Come diavolo avrei potuto trovarlo?
Forse era già lì,in mezzo a tutti,ed io non me ne sarei accorta.
In quel momento squillò il telefono.
Fui quasi tentata di non rispondere,ma alla fine lo afferrai velocemente sperando con tutto il cuore che si trattasse di Jacob con notizie rassicuranti.
-pronto...-
-Bella,lo vedo. -
-Alice! Dove? Dov'è? - chiesi,concitata.
Dall'altro lato della piazza,uscirà dal porticato del Casinò Rouge -
Alice riattaccò prima che potessi dire qualcosa o ringraziarla,e a quel punto iniziai a guardare al di là della piazza.
-tre...due...-
Il fisico scolpito di Edward era inconfondibile: mi trovavo al centro della piazza,ma riuscii a riconoscerlo ugualmente,così luminoso e perfetto.
Sapevo che tutte quelle persone si sarebbero presto accorte di lui.
Dannazione.
-Edward! No! Sono qui,Edward! - gridai,ma la mia voce sembrò quasi un sussurro.
A quel punto non capii più nulla.
Mi buttai nella fontana,la via più breve per raggiungerlo,e attraversando rapidamente l'altra metà della piazza tentai di raggiungere la strada,per arrivare al porticato del Casinò.
-Edward! - gridai,ma ero ancora troppo lontana e non avevo più fiato.
-uno...-
I primi raggi di sole comparirono nel cielo rosato,illuminandomi: il Casinò Rouge si tinse di rosa,splendendo insieme alla piazza.
Edward lasciò la camicia a terra,ed io riuscii finalmente a raggiungere la strada.
Inciampai.
No.No,no!
-zero! -
Le grida della folla mi inondarono.
Mi rialzai,e ricominciai a correre,sicura che non ci fosse più tempo.
-EDWARD! -































Spazio note: Eccoci qui,bella gente! Sprezzante del pericolo,la vostra autrice è riuscita a pubblicare un altro capitolo nonostante l'immensa mole di studio che la guarda da lontano! ( molto,molto lontano...ma prima o poi mi ci dovrò avvicinare,a malincuore xD). Insomma,che ne dite di questo capitolo? Ho deciso di dedicare la scena clou a New Moon,che ho riletto recentemente ( tipo per la centesima volta),e che mi ha ispirata!
Il titolo del capitolo,"Dawn",significa Alba. Adesso,per sapere cosa succederà,dovrete rimanere sintonizzati! xD


See you next week!
LMS*


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Capitolo 19
*** There is a light that never goes out. ***


Las Vegas
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Arrivare fino a lui fu come raggiungere quell'obiettivo che non ero mai riuscita ad afferrare.
Scontrarmi con la sua pelle di granito fu come sbattere contro un muro in cemento armato,ma non mi importava del dolore.
Non sapevo se mi sarei svegliata nel mio letto,o se improvvisamente mi fossi resa conto di non avercela fatta,dato che i miei neuroni non connettevano ancora granché.
Ma quando sentii le mani fredde di Edward sfiorarmi le spalle,recuperai lucidità.
Alzai lo sguardo,gli occhi ormai lucidi e le mani arrossate: sentivo le gambe pesanti,ma l'oro liquido negli occhi di Edward mi ridiede tutta l'energia di cui avevo bisogno.
Lo spinsi con tutta la forza che mi era rimasta all'interno del portico,nel punto più adombrato possibile,anche se quella che credevo una forza sovrumana era riuscita a smuoverlo solo di qualche passo.
Edward continuava a guardarmi,senza dire una parola.
Poi,improvvisamente,i suoi occhi si illuminarono.
-non pensavo che dopo la morte si potesse ancora sognare...- sussurrò lui,senza alcun contatto con la realtà.
-ma quale sogno! Edward,sono qui! Cosa credevi di fare,eh?! - gridai,ma la musica e le grida della folla poco distante da noi attutirono qualsiasi tentativo di impormi.
Sentivo le lacrime a fiotti sulle guance,le mani tremanti di rabbia.
-Bella...-sussurrò lui,guardandomi ancora.
-sei vivo,sono qui! Volevi...cosa credevi di fare!? - ripetei,senza sapere più cosa dire.
L'angoscia aveva lasciato posto alla tristezza,la tristezza alla rabbia.
Edward spalancò gli occhi,iniziando al contempo a sfiorarmi le spalle e il viso,come a verificare che fossi lì in carne ed ossa.
Poi,improvvisamente e senza alcun preavviso,mi prese il volto fra le mani e avvicinò le labbra alle mie.
Quando sentii il suo bacio riuscii a capire il diavolo di motivo per cui avevo affrontato ore e ore di viaggi in aereo e una folle corsa contro il tempo: perché l'amore che provavo per lui – e ora me ne rendevo conto – riusciva a spazzare via tutta la rabbia,la tristezza.
La solitudine.
Non mi sentivo più sola,ne indifesa.
Risposi al bacio dopo qualche istante,intrecciando le mani nei suoi bellissimi capelli e lasciando che il mio corpo accaldato si adattasse perfettamente al suo.
-non puoi essere vera...- mi sussurrò ad un orecchio,continuando a baciare ogni parte del mio viso,i capelli,il collo.
-si che lo sono,idiota – dissi,commossa – che cosa volevi fare? Lasciarmi qui da sola? -
-non pensavo di meritare un dono così bello,piccola. - rispose lui,riacquistando lucidità.
Piccola. Eccolo,il mio Edward.
Gli gettai le braccia al collo,come per non perderlo in tutta quella confusione.
-non farlo più – mugugnai,premendo contro il suo orecchio – mai più. -
-Bella,tu...eri a Los Angeles? - mi chiese,un velo di tensione negli occhi.
Annuii.
-ma non è successo. -risposi,svelta,alla sua domanda implicita.
Sorrise,stringendomi in un altro abbraccio.
-perché stavi per fare questa pazzia...- sussurrai,stringendomi a lui.
-perché non avevo ancora capito quanto potessi soffrire la tua mancanza. Stavo male già quando eri lontana,poi Alice ha visto la tua...fine a Los Angeles – pronunciò le ultime parole quasi con disgusto – ho capito che era finita anche per me. -
Sentivo gli occhi pungere terribilmente.
-ah,dannazione..- mugugnai,con una risata quasi isterica.
Forse,dopo tutta quella tensione,cercavo di scaricarla a modo mio.
Eravamo lì,soli e al sicuro,nell'ombra: e in quel momento capii di avercela fatta.
-Bella...-Edward mi attirò di nuovo a se – può sembrare una cattiveria,ma non mi importa: dirti di andare via è stata la cosa più terrificante che ho potuto dire nei miei cento anni. Non voglio che la tua vita sia condizionata da me,ma...-
-non andartene. - conclusi,forse richiedendolo io stessa.
In fondo desideravamo la stessa cosa: meglio di così?
-Bella. - mi richiamò lui,ma in fondo non ce n'era bisogno: ero completamente persa nel suo sguardo,e non lo lasciavo nemmeno per un attimo.
-so che forse dovrei dire qualcosa che riesca a stupirti...- proseguì,e subito lo immaginai esordire con un hey baby,sei proprio uno schianto oggi!,tipica dell'Edward strafottente e irritante.
-...ma l'unica cosa che posso dirti è la più semplice che mi viene in mente. -
Rimasi in silenzio,e in attesa.
-ti amo. -
Okay,forse non era l'Edward strafottente e irritante...ma al diavolo,dopo quella confessione avrei accettato di tutto.
Lo baciai con foga inaspettata,sorridendo sulle sue labbra fredde riscaldate dal mio calore.
-anch'io ti amo...e questa è la cosa più originale che potessi dirmi. - risposi,rimanendo incollata a lui.
-puoi scommetterci,piccola. - rispose lui,sorridendo.






[...]






-pronto? -

-Bella! Oh,tesoro,che bello sentirti! -
Reneè era particolarmente allegra. Buon segno.
-ciao,mamma! - risposi,senza trattenermi – come va a Phoenix? Phil? -
-ti saluta,purtroppo dovremo restare in ospedale ancora per un po',ma nulla di cui preoccuparsi. E tu? - mi chiese,senza approfondire la domanda.
Sorrisi. La festa di Las Vegas era durata tutto il giorno,e con il sole che c'era non avevamo potuto fare altro che rintanarci nel Casinò Rouge per aspettare la sera.
Non che fosse impossibile uscire da lì – in fondo potevamo benissimo sfruttare i momenti meno soleggiati o l'appoggio dei Cullen e delle loro macchine dai vetri scuri – ma in tutta sincerità non avevamo alcuna intenzione di muoverci.
Volevamo rimanere l'uno accanto all'altra,almeno quel giorno,per recuperare i pochi giorni di assenza,che erano sembrati durare un'eternità.
Avevamo raggiunto Villa Cullen solo al tramonto,quando la festa era ormai finita e il sole sparito dietro la linea dell'orizzonte.
Non appena avevamo varcato la soglia mi ero sentita a casa: sensazione strana,considerando il mio stato.
Eppure ci avevano accolto nel migliore dei modi possibili: Alice mi era praticamente saltata in braccio,continuando a ripetere quanto fosse fiera di me con la sua voce trillante.
Anche Edward fu accolto bene,anche dopo la sua reazione irresponsabile.
-non farlo mai più,hai capito? - aveva detto Esme,senza arrabbiarsi realmente con lui,una volta arrivata di fronte al figlio.
Edward aveva sorriso,e per tutta risposta lei lo aveva abbracciato: quella scena mi aveva fatto sciogliere il cuore.
Ed ora eravamo lì,insieme,dopo una lunga giornata passata nella grande villa dei Cullen,a prepararci per l'apertura del Twilight: in effetti non ero molto convinta di questa folle idea di tornare subito lì dentro,ma Edward mi aveva detto che di certo sarebbe stato meglio tornare alla vita di tutti i giorni,piuttosto che ripensare agli ultimi eventi.
-sei pronta? - mi chiese Alice,squittendo allegramente dalla camera: mi guardai allo specchio,meravigliandomi sempre di più delle qualità di Alice in fatto di trucco e capelli.
Quella sera indossavo un bellissimo abito che Alice mi aveva prestato assicurandomi che “sarei stata unica e avrei avuto tutti gli occhi su di me”.
Inizialmente non ero molto convinta sul suo utilizzo,ma Alice mi aveva quasi ringhiato contro quando avevo pensato ad un altro abito più semplice.
Era completamente coperto di minuscoli lustrini sfavillanti,ovviamente in tono con scarpe e borsa. Alice era dannatamente perfezionista.
-andiamo,esci da lì! - squittì lei da fuori.
-tanto mi avrai già visto in quella tua folle mente veggente,no? - risposi,sbuffando.
-e so già che sarai favolosa! - disse lei,ridacchiando.
Uscii dal bagno della stanza di Alice facendomi forza,e non appena incrociai il suo sguardo vidi i suoi occhi illuminarsi.
-Tu. - disse,alzandosi dal letto ed iniziando a saltellare – Tu.Sei.Perfetta! -





Il Twilight era più affollato del solito,e l'atmosfera che si respirava era sempre la stessa.

Sesso,droga e perversione.
Ma ormai ci ero abituata,e soprattutto sapevo bene che non avevo nulla di cui preoccuparmi.
Alice mi prese per mano,conducendomi nel privé sopraelevato,dove Emmett e Jasper stavano brindando con due eleganti bicchieri da Martini.
-ciao,bellezze! - ci salutò Emmett,con le solite movenze da orso – siete due bombe,stasera! -
-grazie,tesoro,ma questo lo sapevamo già – ribatté Alice,sorridendo. - bene,io vado. -
-Rosalie si sta preparando – Jasper guardò verso la porta in cima alle scale.
-perfetto! Allora ci vediamo dopo. - squittì lei,dirigendosi verso il palco dove avrebbe duettato con Rose per lo spettacolo esclusivo che avevo già avuto l'onore di vedere la prima volta che avevo messo piede nel locale.
Mi accomodai sul divanetto bianco,e Jasper mi offrì una bevanda dal colore azzurrino che non avevo mai assaggiato.
Con loro non ci si annoiava mai,ed ora mi sentivo davvero bene.
-Ehi,fratellino! - gridò Emmett all'improvviso,salutando Edward.
Bellissimo come sempre,mi sorrise e si accomodò accanto a me.
-com'è andata la caccia? - chiesi,appoggiandomi a lui.
-bene,una bionda e due morettine davvero molto sexy...-
-smettila! - gridai,ridendo – sei proprio terribile! -
-dubiti di me? Credi davvero che potrei avvicinare qualche altra donna all'infuori di te...? -iniziò lui,avvicinandosi al mio collo nella solita mossa “pro-struscio”.
Sorrisi,abituata alle sue battutine di spirito.
-divertente,Cullen. Fammi arrabbiare e vedrai cosa ti combino...-risposi,stando al gioco.
-oh-oh! Attento,fratello,o ci rimetterai le penne! - proseguì Emmett,che nel frattempo si era alzato per prendere un altro Mojito.
A quanto pare i superalcolici non facevano così schifo,ai vampiri.
Improvvisamente la musica cessò,e il palco si illuminò mostrando le due splendide vampire nella loro seguitissima esibizione burlesque,molto sensuale e divertente.
Indossavano entrambe un abito nero molto corto ricco di frange lunghe e sottili,che si muovevano insieme al loro corpo perfetto,e uno scialle di piume bianche davvero molto costoso.
Lo spettacolo fu un successo,loro due splendide e il pubblico andò in delirio.
Quando lo spettacolo terminò il DJ ricominciò con la musica,accompagnato da Emmett.
Le ragazze salirono dopo qualche minuto,ricevendo qualche altro applauso.
-allora? - chiese Alice,avvicinandosi.
-favolose – dissi solamente,sorridendole.
-hai sentito,Rose? Favolose! -
-avevi dubbi? - rispose lei,atteggiandosi a diva – dopotutto,siamo o non siamo le ragazze più sexy che si siano mai viste? -
Scoppiammo a ridere,divertite dal suo atteggiamento frizzante.
Rosalie affiancò Emmett alla postazione del DJ,sussurrandogli qualcosa all'orecchio.
Lui mi guardò,sorridendo.
-allora,ti va di ballare o hai ancora paura? - mi chiese Edward,porgendomi la mano.
Sorrisi.
-paura? Io? Lo vedrai,Cullen -
Mi strinse a se,mozzandomi il fiato.
Scendemmo in pista mano nella mano,e non appena fummo in mezzo alla folla mi cinse il bacino,avvicinandosi.
Improvvisamente,la musica rallentò fino a diventare un suono basso e di sottofondo.
-scusate l'interruzione,gente – Emmett sorrideva,parlando nel microfono del DJ – so che è un evento unico e raro,ma questa sera è una serata speciale...-
Non capii subito cosa intendesse dire,ma la musica che fece partire mi chiarì le idee.
Era una melodia lenta e molto dolce,di certo non si era mai sentita al Twilight.
Ripensai alle occhiate di Emmett,e improvvisamente capii il loro subdolo piano.
Edward mi sorrise,avvicinandomi a se. Cavolo,era bravo pure nel lento!
C'era qualcosa che non sapesse fare?
-visto? Anche io so essere dolce qualche volta...- mi sussurrò all'orecchio,muovendosi con grazia.
-già lo sapevo – dissi,alzando lo sguardo – ma ti amo per quello che sei: un ragazzo di cento anni strafottente,irritante...ed estremamente dolce. Insomma,sei...perfetto. -
-no,tu lo sei. - rispose,avvicinando le labbra fredde alle mie,già accaldate dalla situazione.
La musica ci cullava come in una ninna nanna,come se fossimo improvvisamente sospesi in aria.
Mi strinse a se,e vidi che anche la folla aveva iniziato a volteggiare intorno a noi in quel lento unico nella storia del Twilight: intravidi Rosalie ed Emmett abbracciati,nel privé,insieme a Jasper,Alice e...
Jacob?!
-Jake...-sussurrai,sorpresa,vedendolo brindare con i Cullen insieme alla bellissima ragazza di cui ancora doveva parlarmi.
-a quanto pare non è poi così male...-mi disse Edward,sfiorandomi il viso.
Sorrisi,posando la testa sul suo petto.
-credo...credo che andrà meglio. D'ora in poi,intendo. -
Si allontanò leggermente,squadrandomi con i bellissimi occhi dorati.
Sorrisi.
Probabilmente avrebbe dovuto ritenere ovvio il fato che avevo deciso di vivere a Las Vegas con Charlie,ma la sua espressione sorpresa mi affascinò ancora di più.
-sembra che ti starò fra i piedi ancora per tanto,tanto tempo...-sussurrai,ridacchiando.
-oh...-rispose,al settimo cielo – vedrai che averti tra i piedi sarà la cosa più bella che mi capiterà d'ora in poi.-
Mi avvicinai di nuovo alle sue labbra,assaporando un nuovo bacio.
Il primo di una lunga,eterna serie.
































Spazio note: Ed eccolo qui,il tanto atteso capitolo! :3 Non ve l'aspettavate che avrei aggiornato così presto,eh? La verità è che Mercoledì ho un esame,e anche se l'ho già preparato domani sarò impegnata nel ripasso generale,quindi non avrei avuto tempo per pubblicare. Quindi eccolo qui,con un giorno di anticipo! *w*
Cosa ne pensate? Per una volta ho voluto mostrare un Edward un pò più romanticone e sdolcinato,anche se solo per poco xD Però ci voleva,dopo diciotto capitoli di stronzaggine ( scusate il termine U.U) alla povera bella un pò di zucchero serviva!
Vi informo che siamo quasi giunti al termine: questo è il penultimo capitolo,e presto posterò l'epilogo a questa storia!
Poi,poi,poi...ah! Un ringraziamento speciale alle ragazze/i che continuano assiduamente a commentare i miei capitoli,mi fa davvero piacere :3 (lo so,siete liberi di insultarmi a vostro piacimento perchè non rispondo alle recensioni).
E per finire,il titolo di questo capitolo: "There is a light that never goes out" è una canzone dei The Smiths,un gruppo alternative rock inglese che adoro. Ho ritirato fuori questa canzone perchè qualche giorno fa ho visto il film "(500) giorni insieme",e questa canzone era nella colonna sonora. Qualcuna di voi l'ha visto? Io me ne sono innamorata *w*
Ma basta parlare,altrimenti questo commento diventa più lungo del capitolo -.-

See you next week!
LMS*


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Capitolo 20
*** BlackJack training? ***


Las Vegas
poker face.jpg
20.
.BlackJack training?.
.Epilogo.
Las Vegas
xxx








-finiscila,Jacob Black! - gridai,ridacchiando e afferrando al volo un altro biscotto dalla busta gigante che Jacob aveva portato a casa.
-lo faccio per te,così eviterai di ingrassare! - rispose lui,ingoiando una manciata di biscotti.
-d'accordo,mi arrendo. - mi buttai sul divano bianco,controllando i messaggi che lampeggiavano impazziti sullo schermo del cellulare.
Uno era di Charlie,diceva che sarebbe tornato a casa prima di pranzo,mentre il secondo era di Reneè: difficile immaginarla con un qualsiasi apparecchio tecnologico in mano,e soprattutto scrivere un sms.
Stava bene,e Phil si riprendeva rapidamente: l'avrei chiamata nel pomeriggio,magari cercando di combinare un appuntamento.
Avevo talmente tanta voglia di rivederla.
-Bella? - Jacob mi si avvicinò,probabilmente ero di nuovo tra le nuvole e lo avevo completamente dimenticato.
-scusa,Jake. Dicevi? -
-sono contento che tu rimanga a Las Vegas. Può sembrare una città sbagliata...-
-sai che ti dico? Non mi importa cosa dice la gente. Las Vegas sarà anche nominata la “città del peccato”,ma è l'unico posto in cui abbia trovato dei veri amici. E...bé,Edward. -
-e questo spiega tutto. - concluse lui: Jake ed io eravamo diventati complementari,l'uno finiva le frasi dell'altro,scherzavamo come amici di vecchia data e non ci annoiavamo mai.
A quanto pare era seriamente coinvolto nella relazione con Reneesme,che avevo conosciuto al Twilight la sera del mio ritorno: in quel momento mi ero resa conto che quello che c'era stato tra me e Jacob non poteva andare oltre l'amicizia,e a me andava benissimo così.
Sorrisi,mangiando un altro biscotto con la testa immersa in quei pensieri.
-meglio che vada,Nessie mi starà aspettando...- disse lui,alzandosi in piedi per dirigersi verso la porta.
-Nessie? - chiesi,appoggiandomi allo stipite del portone – oh,Jake. Non puoi chiamare la tua ragazza con il nome del mostro di Lockness,ti pianterà in meno di un secondo! -
-a lei piace. - si giustificò lui,sorridendo al pensiero di quella ragazzina così bella e semplice,perfetta per lui.
-allora va bene. - riuscii a dire,ipnotizzata dal suo sguardo assorto. Ero davvero felice per lui.
-vai da Edward,ora? - mi chiese,aprendo la porta.
-si,dai Cullen. Edward viene a prendermi fra poco. -
-allora ci vediamo stasera al Twilight. - concluse lui,salendo sulla moto parcheggiata nel vialetto.
Sorrisi,annuendo. Niente mi sarebbe sembrato più perfetto.
-si,a stasera. -



* * *




Il liceo di Las Vegas era totalmente diverso da come mi sarei aspettata: come minimo immaginavo un corso di gioco d'azzardo o di strip poker,invece era una normalissima scuola,come tutte le altre.

Peccato,avrei voluto imparare a giocare a Black Jack.
Difficile immaginare che Las Vegas,da un lato, fosse una città normale e persino seria,e questo mi rincuorò.
Camminai lungo il porticato con passo aggraziato,attirando lo sguardo ammaliato di tutti. Sorrisi.
In fondo,non ero poi così male. Dici?
Mi avvicinai al mio armadietto,pronta per il primo giorno nella nuova scuola,e aprendolo vi posai i primi libri.
-pronta,bellezza? - una voce alle mie spalle mi prese alla sprovvista,anche se avevo udito i suoi passi da molto tempo.
Riuscivo percepire ogni cosa,oramai,che si trovasse anche a metri di distanza: d'altra parte era stata una mia scelta,no?
-Alice! - gridai,e la mia voce cristallina si sparse lungo il corridoio pieno di studenti. -che ci fai qui? -
-vado a scuola,che domande...- rispose lei,mostrandomi dei libri che teneva in mano.
-a scuola? -
-ehi,ricordati che io ho la tua età,tesoro...- si avvicinò al mio orecchio,sussurrando – mi serve una copertura per l'inverno,no? -
Sorrisi. Dannati Cullen,mi avevano tenuto nascosto l'elemento più importante del mio nuovo anno scolastico!
I miei occhi dorati guizzarono da una parte all'altra del corridoio,riconoscendo la figura di Jasper all'entrata,affiancata da un ragazzo più alto e allampanato,stretto in una giacca di pelle...
-oh,santo cielo! - mugugnai,strabuzzando gli occhi.
-bé,sorpresa. - disse Alice,tranquilla.
-s-sorpresa? - ripetei,senza più alcuna connessione con il cervello.
-buongiorno,schianto...- sussurrò Edward,avvicinandosi a me e cingendomi le spalle.
-hai dimenticato di dirmi qualcosa? - chiesi,riducendo gli occhi a due minuscole fessure dorate.
-mm...in effetti credo di avertelo detto durante la trasformazione,ma immagino tu non abbia afferrato granché...- disse lui,ridacchiando.
-molto divertente – risposi,rabbrividendo al ricordo dei terribili giorni in cui avevo subito la trasformazione in vampiro – vuoi dire che staremo nella stessa scuola? -
-credi di poter resistere al mio fascino come io cercherò di resistere al tuo? -rispose lui,stuzzicandomi.
Mi avvicinai lentamente,stringendo la presa attorno al suo collo: le mie labbra erano a pochi millimetri dalle sue.
Sorrisi,allontanandomi di scatto.
Alice si avvicinò a me,e prendendomi per mano mi trascinò dall'altra parte del corridoio,incamminandosi verso l'aula della prima ora.
Edward e Jasper rimasero immobili e imbambolati,come due pupazzi di cera: l'espressione di Edward era indescrivibile.
-credo che ce la farò – gridai,già lontana,salutandolo con la mano – e tu ci riuscirai? -
Edward sorrise,abbassando la testa.
-credo di no...- sussurrò,ma con i miei super sensi riuscii a sentirlo.
E non avrei potuto desiderare di meglio.






Benché fosse iniziato il periodo invernale,il sabato sera il Twilight era più pieno che durante il periodo estivo.

Avevo appena lasciato Jake e Renesmee,dirigendomi nel privé sopraelevato dei Cullen: la musica rimbombava nelle pareti,creando un ritmo ed un'armonia riconoscibile solo lì dentro.
Riuscivo quasi a vederla,sinuosa e morbida nelle venature delle colonne d'opale circondate da ragazza e ragazzi schiacciati l'uno sull'altra in una danza sexy e pulsante.
Tutto ciò che non avrei mai pensato come parte della mia vita ora era lì,in un movimento dinamico e ovattato,quasi una danza sinuosa che si sarebbe protratta per sempre.
Per l'eternità.
-ehi,bellezza...- Edward mi cinse i fianchi,affiancandomi prima che potessi accorgermene.
-c'è gente,stasera,vero? - dissi,con uno sguardo alla folla: riconobbi Angela,Jessica e molti altri ragazzi intravisti a scuola,ma il mio sguardo andava continuamente e senza via d'uscita a posarsi sulla persona che avevo affianco.
Ci incamminammo lungo la scalinata,salendo nella camera privata dei Cullen: la visione del lungo specchio alla parete mi ricordò del pomeriggio passato con Alice a fare la barbie.
Di certo quei ricordi sarebbero divenuti più sfocati con il tempo,e soprattutto dopo la trasformazione,ma avrei cercato di non dimenticare.
Di tenerli sempre con me,in qualsiasi modo.
Edward mi si mise davanti: finalmente non dovevamo avere paura l'uno dell'altra,e soprattutto non potevo più dire di essere una fragile umana che rischiava di essere spezzettata dalla sua vicinanza.
Ora eravamo liberi.
-ora che vivi a Las Vegas dovrai imparare a giocare d'azzardo...-disse Edward,ridacchiando.
-bé,ho imparato a ballare,a giocare alle slot...so cos'è la festa al chiaro di luna,sono diventata un vampiro e mi sono innamorata di un ragazzo super sexy che è anche un gran baciatore...direi che una partita a black jack non è una grande sfida...-
-ah,si? - proseguì lui,sorprendendomi con un bacio – lo vedremo,nessuno mi ha mai battuto...-
-mm...-
-che c'è? - chiese lui,stringendomi a se.
-io avrei un'idea migliore...-dissi,sfoderando uno dei miei sorrisi brillanti.
-interessante...-
Non feci in tempo a ribattere che Edward mi aveva già preso in braccio,diretto verso la nostra bellissima suite al piano superiore.
Mi resi conto in quel momento che la mia nuova vita sarebbe stata perfetta,e non avevo alcun rimpianto.
Tranne,certo,quello di non aver imparato a giocare a black jack.
Ma c'era tempo anche per quello.
Un'eternità di tempo.
































Spazio note: Okay,sappiate che quando finisco una storia sono sempre in depressione profonda -.- Eggià,perchè una storia - specialmente se dopo tanti capitoli,come in questo caso - mi coinvolge sempre tantissimo. E anche perchè ci siete voi,che commentate ogni volta e leggete assiduamente ogni capitolo *w* Cooomunque,bando alle ciance e ditemi cosa ne pensate di questo capitolo,suvvia! u.u
Non ci deprimeremo per così poco,no? :3 Inizio con il rispondere ad una recensione nello scorso capitolo: per il momento non ho intenzione di dare un seguito a questa storia ( Tipo: Las Vegas 2 - La vendetta) perchè penso di aver già detto tutto in questi capitoli,però chissà...magari un giorno mi torna l'ispirazione e comincio a scrivere! xD
Ma non demoralizzatevi,belle/i mie/miei! Ho in cantiere un'altra storia che penso proprio di pubblicare,dato che sono tornata attivamente in questo bel sito u.u quindi continuate a dare un'occhiata di tanto in tanto sulla mia pagina,un giorno di questi potreste ricevere una bella sorpresa *o*
Per il resto,ultimamente mi sono data alla scrittura per altri fandom: una storia già iniziata sempre in tema "vampiresco" nel fandom di Naruto e due piccole flashfic in quello di Sailor Moon *w*
Ma la prossima storia che pubblicherò - se,e ripeto, SE - sarà sicuramente nel fandom di Twilight u.u
Quindi,ragasssuoli,è l'ora di salutarci! Spero che questa storia vi sia piaciuta,vi abbia fatto ridere o piangere,qualsiasi cosa,anche solo tenuto compagnia :3
Ci vediamo alla prossima! =*



LMS*


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