Una lunga notte

di Marlena_Libby
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


I ragazzi Chan avevano dimenticato che il lavoro del loro padre potesse essere pericoloso.
Stavano sempre con lui durante i casi e quelli pericolosi erano pochi.
Quindi non si erano preoccupati troppo quando era andato a recuperare i soldi rubati da una gioielleria, anche perché il tenente Morris era con lui.
Ma più tardi squillò il telefono.
Fu Henry a rispondere, poi andò dagli altri disse con tono serio: - Hanno sparato a papà. Il tenente Morris è all'ospedale, ci dirà di più quando saremo lì.
I ragazzi salirono sulla Chan Mobile e non dissero una parola per tutto il viaggio.

- È vivo - disse il tenente Morris quando arrivarono.
- Cos'è successo? - chiese Suzie.
- I ladri erano venuti a prendere i soldi e ci hanno sorpresi mentre cercavamo le prove. Il loro capo si è arrabbiato e ha tirato fuori la pistola. Mirava a me, ma vostro padre ha cercato di convincerlo ad arrendersi e il ladro gli ha sparato. Per fortuna è stato colpito solo al braccio.
- Quindi starà bene? Estrarranno il proiettile, metteranno i punti e poi tonerà a casa con noi, giusto? - chiese Flip preoccupato.
- Non lo so. Sanguinava molto ed è svenuto quando è arrivata l'ambulanza.
- Da quanto tempo è in sala operatoria? - chiese Anne.
- Solo da dieci minuti. Sedetevi, credo che dovremo aspettare ancora un po'.
Dopo qualche minuto il dottore uscì.
- Come sta nostro padre? - chiese Henry.
- Per fortuna siamo riusciti a estrarre il proiettile prima che si verificassero danni gravi, quindi le probabilità di sopravvivenza sono buone. Ma ha perso molto sangue, quindi potrebbe ancora succedere il peggio. Forse avrà bisogno di una trasfusione.
- Prendete il mio sangue, allora! - disse Anne. - Io e papà siamo compatibili!
- È carino da parte tua, ma è meglio aspettare per sapere se ne avrà bisogno o no - disse il dottore.
- Sinceramente dottore, quanto dobbiamo preoccuparci? - chiese Stanley. - Nostro padre vivrà o dobbiamo chiamare un'impresa di pompe funebri?
- Non dire sciocchezze, certo che vivrà! - disse Henry.
- Perché non andate a casa a riposarvi? - suggerì il dottore. - Vi chiameremo non appena ci sarà un cambiamento nelle sue condizioni.
- Ha ragione, ragazzi. È tardi e siamo tutti stanchi. - disse Henry.
- Volete che venga con voi? - chiese il tenente Morris.
- No, grazie. Può restare qui e tenere d'occhio nostro padre? - chiese Henry.
- Certo, ma chiamatemi se avete bisogno di qualcosa.
Anche il viaggio di ritorno fu silenzioso e Henry dovette usare tutta la sua forza di volontà per tenere gli occhi sulla strada.

- Penso che dovremo pulire la casa - disse Alan quando arrivarono a casa. - Papà lo apprezzerà quando tornerà.
- Ma cosa succede se non torna? - disse Nancy con le lacrime agli occhi. - Il dottore ha detto che dobbiamo essere pronti al peggio!
- Ha anche detto che ci sono buone probabilità che sopravviva e che al massimo gli servirà una trasfusione - disse Tom.
- Giusto! Papà è forte, ce la farà! - disse Anne.
- E se non ce la facesse? - disse Mimi. - Chi si prenderà cura di noi? Henry non può farlo da solo!
- Penso che andremo a vivere con zia Jade o con i nonni - disse Tom.
- Ma siamo così tanti! - disse Stanley. - E se i servizi sociali decidessero di dividerci in famiglie affidatarie?
- Volete smetterla?! Papà non morirà! - urlò Flip e corse in camera sua.
- Guardate cos'avete fatto! - disse Scooter e seguì Flip.
- Ha ragione, dobbiamo smetterla di spaventarci - disse Suzie. - Andiamo a letto, è tardi.
- E proviamo a pensare positivo - disse Alan.
- Sono d'accordo! - disse Mimi.
- Io resterò alzato nel caso chiami il dottore, voi andate pure a dormire - disse Henry.
Tutti si scambiarono abbracci e parole d'incoraggiamento e andarono al piano di sopra, invece Henry si sedette nello studio accanto al telefono.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


- Capo, stai bene? - chiese Scooter entrando in camera.
Flip si asciugò gli occhi e disse: - Mi dispiace che tu mi abbia visto dare di matto in quel modo, Scooter. Tutto questo dev'essere ancora più spaventoso per te dato che sei così giovane.
Scooter si sedette accanto a lui e disse: - Non devi fare il duro per me, capo. Io e te possiamo avere paura insieme.
- Non ho paura, papà se la caverà! Gli altri dicono solo sciocchezze! - disse Flip.
Lentamente Scooter scoppiò a piangere e Flip lo abbracciò.
- Vorrei che fossimo andati con lui, capo! Avremmo potuto proteggerlo!
- Non credo. Persone del genere sparano a chiunque, anche ai bambini.
- Perché ha sparato a papà?! Lui non ha mai fatto niente di male!
- Oh Scooter, purtroppo a volte succedono cose brutte anche alle brave persone!
- Comunque capo ricordati che, qualunque cosa accada, io sono qui per te!
- Grazie, Scooter!

Anne indossò il pigiama e si sdraiò nel letto.
Era spaventata, sconvolta, ma soprattutto arrabbiata.
Che diritto aveva uno stupido ladro di sparare a suo padre?!
Avrebbe voluto dare la caccia a quel mostro e prenderlo a botte!
Sperava davvero che lo catturassero e gli dessero l'ergastolo!
- Anne?
La ragazza alzò lo sguardo e vide sua sorella Nancy.
Sembrava così piccola, persa e spaventata.
Anne tirò indietro le coperte, Nancy si sdraiò accanto a lei e si abbracciarono.
- Perché il dottore ha detto quelle cose? Non voglio che papà muoia! - disse Nancy con le lacrime agli occhi.
- Andrà tutto bene, papà è forte - disse Anne baciandole la fronte.
- Tu non hai paura, Anne?
- Sì ma, come ha detto Alan, dobbiamo pensare positivo.
- Ma se succede il peggio e ci dividono? Dobbiamo restare insieme!
- Tranquilla, Henry non permetterà a nessuno di dividerci!
- Spero che tu abbia ragione!

Suzie e Stanley avevano appena finito di lavarsi i denti e andarono in camera.
Si sedettero sul letto e lei appoggiò la testa sulla spalla del fratello.
- Questa volta l'abbiamo fatta grossa! - disse Suzie.
- Cosa? Non è colpa nostra se qualcuno ha sparato a papà! - disse Stanley. - Magari potessi mettere le mani addosso a quel mostro!
- Abbiamo sempre pensato che papà fosse invincibile. Mi sembra di averlo dato per scontato.
- Non esagerare, io direi che abbiamo dato per scontato il pericolo. Siamo sempre con lui durante i casi e di solito non corre grossi rischi. Io e Henry saremmo dovuti andare con lui, o supplicarlo di non andare, o dirgli di stare attento!
Suzie lo abbracciò e disse: - Stanley, è troppo tardi per pensare a ciò che avremmo dovuto fare!
- Lo so, possiamo solo dirgli che ci dispiace quando si sveglia.
- Dirà sicuramente che non è colpa nostra, perché il ladro ha deciso da solo di entrare nel negozio con una pistola.
- Papà sa sempre qual è la cosa giusta da dire! - disse Stanley. - Perché gli è successo questo? È una brava persona, non se lo merita!
- Non lo so. Immagino che fosse nel posto sbagliato al momento sbagliato.
- Oppure lo era il ladro. Odio sentirmi così impotente! Quando papà è stato arrestato alle Hawaii abbiamo trovato il vero colpevole, ma stavolta...
- Possiamo solo aspettare e sperare - concluse Suzie.
- Starà bene, vero? Il dottore ha detto quelle cose solo perché era suo dovere.
- Sì, andrà tutto bene.

Mentre Alan attraversava il corridoio, qualcuno gli tirò la manica.
Si girò e vide che era stata sua sorella Mimi.
- Mimi, che succede? Hai avuto un incubo?
- Non riesco a dormire! Puoi sdraiarti con me? Nancy è andata da Anne, così io sono da sola!
- Ma certo!
Alan la prese in braccio, andarono in camera e si sdraiarono nel letto.
Mimi lo abbracciò e disse: - Alan, sto cercando di pensare positivo come hai detto tu, ma ho paura! Quando sparano a qualcuno nei film, muore sempre!
- Mimi, è solo finzione! Nella realtà è possibile salvarsi se si viene curati in tempo!
- Ma il dottore ha detto che sanguinava molto!
- C'è tanto sangue nel corpo umano, sono sicuro che gliene rimarrà abbastanza per vivere!
- Non mi sembri tanto convinto!
- Dai, mi conosci, io sono sempre calmo!
Mimi gli strinse la mano e disse: - Non c'è niente di male ad avere paura.
- Lo so, ma ho paura di deludere tutti se non rimango calmo - disse Alan.
- Non ci hai deluso quando hai pianto per la mamma. Va bene se ti arrabbi o ti preoccupi, ti ameremo sempre. Soprattutto io.
- Anch'io ti amo, sorellina!

Henry sospirò.
Aveva cercato di essere forte per i suoi fratelli, ma adesso era solo e poteva permettersi di avere paura.
Guardò fuori dalla finestra e disse: - Per favore Dio, salva nostro padre! So che abbiamo dato per scontato il pericolo, ma promettiamo di non farlo più! Quando è morta la mamma, ce l'abbiamo fatta solo grazie a lui! È il padre più meraviglioso del mondo! Ti prego, non portarcelo via!
Henry nascose il viso tra le mani e scoppiò a piangere.
Tom non riusciva a dormire, così scese per prendere una tazza di tè e rimase sconvolto quando vide il fratello maggiore piangere.
Non l'aveva mai visto così vulnerabile.
Si sedette accanto a lui e lo abbracciò.
- Tom? - disse Henry imbarazzato.
- Va tutto bene, Henry. Eri lì per me quando è morta la mamma, ora lascia che io faccia lo stesso con te.
Henry ricambiò l'abbraccio e pianse ancora più forte.
Quando si calmò, Tom gli chiese: - Ti senti meglio?
- Non proprio, ma ti ringrazio.
- Era il minimo, tu ci sei sempre per me quando ho bisogno di una spalla su cui piangere.
- Sono felice che tu sia il mio fratellino! - disse Henry abbracciandolo.
- Sembri esausto. Perché non ti riposi un po'? Starò io vicino al telefono - disse Tom.
- Io direi di andare a dormire entrambi. Tanto il telefono è abbastanza forte da svegliarci.
In quel momento arrivarono i loro fratelli.
- Non riusciamo a dormire - disse Anne.
- Ho capito, vado a prendere delle coperte - sospirò Henry.
Così dormirono nello studio facendo a turno la guardia al telefono.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Il mattino seguente il telefono squillò, Henry si svegliò e rispose: - Pronto? Cosa?! Dice davvero?! Oh, grazie al cielo!
Poi anche gli altri si svegliarono.
- Chi era? - chiese Stanley.
- Era il dottore! Ha detto che papà si è svegliato e non ha bisogno di una trasfusione!
I ragazzi urlarono di gioia e si abbracciarono.
- Forza, andiamo all'ospedale! - disse Flip.
Dopo essersi lavati, vestiti e aver fatto colazione, salirono sulla Chan Mobile.
Quando arrivarono all'ospedale, trovarono il tenente Morris ad aspettarli.
- Ragazzi, ho saputo che hanno catturato il ladro che ha sparato a vostro padre!
- Questa giornata migliora sempre di più! - disse Anne.
- Non credo che possiamo andare tutti nella stanza di papà, quindi propongo di far entrare prima Flip, Nancy, Mimi e Scooter - disse Henry. - Sono i più piccoli e questa situazione è stata difficile soprattutto per loro.
Gli altri furono d'accordo e il dottore condusse i bambini nella stanza.
Appena videro Charlie sdraiato sul letto che sorrideva, corsero ad abbracciarlo.
- È bello vedervi, figlioli.
- Non spaventarci mai più così! - disse Flip.
- Oh, papà! - disse Nancy piangendo.
- Scusate se vi ho fatto preoccupare.
- Ti amiamo così tanto! - disse Mimi.
- Sei il migliore! - disse Scooter.
- Dove sono i vostri fratelli? - chiese Charlie. - Vorrei vedere anche loro.
- Non credo che il dottore li lascerà entrare - disse Nancy.
- In realtà, se il paziente lo desidera, posso permetterlo - disse il dottore.
- Ragazzi, il dottore ha detto che potete entrare! - disse Flip aprendo la porta.
Anche gli altri entrarono.
- Sapevamo che ce l'avresti fatta, papà! - disse Alan.
- Ci dispiace, dovevamo preoccuparci di più quando te ne sei andato! - disse Stanley.
- Ragazzi, non è stata colpa vostra, il ladro ha deciso da solo di entrare nel negozio con una pistola! - disse Charlie.
- Detective Chan, sarà felice di sapere che il ladro è stato catturato stamattina - disse il tenente Morris.
- Questa sì che è una bella notizia! - disse Charlie.
- Staremo tutto il giorno qui con te, papà! - disse Henry.
- In realtà credo sarebbe meglio se tornaste a casa e vi riposaste un po'.
- Come sai che non abbiamo dormito bene? - chiese Anne.
- Si capisce dalle vostre occhiaie.
- Sapevo che avremmo dovuto permettere a Suzie di truccarci! - disse Stanley.
- I maschi non si truccano! - disse Scooter.
- Andiamo ragazzi, torneremo qui più tardi - disse Henry.
Abbracciarono il padre, tornarono a casa, si misero a letto e caddero in un sonno profondo.
Qualche ora dopo tornarono in ospedale dal padre e raccontarono barzellette, parlarono dei loro programmi preferiti e decisero di andare in vacanza quando lui si fosse ripreso.
Fu davvero una bella serata.

- Il dottore dice che papà potrà tornare a casa tra due giorni - disse Henry mentre stavano in soggiorno.
- Ragazzi, qualcun altro si sente un po' sciocco per essersi preoccupato ieri sera? - chiese Tom. - In fondo sapevamo che sarebbe andato tutto bene, che non avevamo motivo di non credere al dottore quando ha detto che papà aveva buone probabilità di salvarsi. Credo che la nostra reazione sia stata più per lo shock.
- Io avevo davvero paura che papà potesse morire! - disse Nancy.
- Anche noi! - dissero Mimi e Scooter.
- Penso che Tom e Nancy abbiano entrambi ragione - disse Henry.
- Giusto. Sapevamo che papà ce l'avrebbe fatta, ma la paura ha preso il sopravvento - disse Suzie.
- Le persone non sono razionali quando hanno paura - disse Anne.
- E una cosa del genere non ci era mai successa - disse Stanley.
- Ragazzi, scusate se mi sono arrabbiato con voi ieri sera, è solo che... - disse Flip.
- Tranquillo Flip, eri sconvolto, lo capiamo - disse Anne.
- Non pensiamoci più, è andato tutto bene - disse Nancy sbadigliando. - Che sonno!
- Anch'io sono stanco, pure se abbiamo già dormito oggi - disse Alan.
Si diedero la buonanotte e andarono nelle rispettive camere da letto.
Solo Henry e Tom rimasero ancora un po' in soggiorno.
- Grazie di avermi consolato ieri sera. E anche per non aver detto a nessuno quanto ero spaventato - disse Henry.
- Non ti metterei mai in imbarazzo così. Devi essere tu a decidere se confidarti con gli altri o no - disse Tom.
- Dev'essere stato strano vedermi crollare in quel modo. So che non devo essere sempre forte, ma...
- In effetti è stato strano, ma il fatto che tu mi abbia permesso di consolarti invece di respingermi ha aiutato - disse Tom. - Henry, puoi venire sempre da me quando hai bisogno. Tu mi aiuti sempre e io voglio fare lo stesso con te.
- Grazie, Tom! - disse Henry abbracciandolo. - Non potrei desiderare un fratellino migliore di te!
Si diedero la buonanotte e andarono nelle loro stanze.
Henry si sdraiò nel letto e sussurrò: - Grazie, Dio!

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