Anything you want

di gvldsayan
(/viewuser.php?uid=1144660)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scossa ***
Capitolo 2: *** Curacao ***
Capitolo 3: *** Trust ***
Capitolo 4: *** Insieme ***
Capitolo 5: *** Rabbia ***
Capitolo 6: *** Laboratorio ***
Capitolo 7: *** Proiettili ***
Capitolo 8: *** Fastidio ***



Capitolo 1
*** Scossa ***


Era sera,e Shiho era tranquillamente distesa sul divano a leggere un libro,con un buon calice di vino e nella sua comoda sfera privata,finché non arrivò Agasa,a darle una notizia fulminante come se un cavo scoperto.-Non può essere vero,è una specie di scherzo,giusto?- disse la ragazza massaggiandosi le tempie -Dai Shiho sono solo un paio di giorni,poi è sempre fuori per lavoro,non lo vedrai mai.-

Shiho si morse le unghie per non iniziare a urlare,soprattutto contro Agasa,che non se lo meritava per nulla -Agasa,so che questa è casa tua,e hai il diritto di invitare chi vuoi,ma non pensi che avresti dovuto avvertirmi prima,dato che la casa l’hanno messa sotto sopra i bambini,in frigo abbiamo una carota e una bottiglia di vino e la camera degli ospiti l’hai trasformata nel tuo magazzino di invenzioni fallite!- disse trattenendo il fiato.

Ma poi fece un profondo respiro e decise di prendere le redini della situazione -Adesso tu vai al supermercato a prendere qualcosa per cena,e non ti azzardare a prendere pasti pronti.Io sistemo questo disastro e metto delle lenzuola pulite in camera mia,così dormirà lì- sospirò mentre di alzava a mettere a posto quel disastro -Va bene tesoro.Hai bisogno di altro?- Shiho alzò lo sguardo sconsolata verso il dottore -Atre due bottiglie di vino,ne ho bisogno- lui fece un sorriso comprensivo e uscì di casa-

La ramata iniziò a sistemare la casa irritata dalla situazione.Rei Furuya,nonostante non ci abbia mai parlato un granché non le andava particolarmente a genio,aveva sempre quel sorriso odioso stampato in faccia e quel tono allegro e gentile le faceva venire l’orticaria.Il fatto di vederselo sempre attorno che sia al Poirot,in dipartimento e nei laboratori aumentava il senso di antipatia verso di lui.Non che le abbia fatto qualcosa,ma la sua presenza costante la irritava e il fatto di trovarselo a casa non aiutava di certo.

Ad un certo punto suonò il campanello mentre lei era al piano di sopra a sistemare le lenzuola,e scese di corsa sperando fosse Agasa.Invece alla porta si trovò un biondino vestito tutto punto con un trolley in una mano e una bottiglia di vino nell’altra -Ti sei perso,Furuya?- gli chiese lei guardandola con il suo solito sguardo scocciato.Lui in risposta ridacchiò -Buonasera anche a te,Miyano- lei sbuffò,prese la bottiglia dalle sue mani e si dileguò -Grazie del pensiero- lui sorrise ed entrò in casa,grande,ma sempre calda e accogliente.

Il ragazzo si fermò vicino alla porta guardando la ragazza aprire la bottiglia di vino e versarsi un calice.Aveva percepito che la ragazza non gradiva la sua presenza,ma se ne sarebbe fatto una ragione,dato che non poteva declinare il generoso invito del dottor Agasa.

-Seguimi,ti faccio vedere dove posare le tue cose-gli fece strada mentre il ragazzo la seguiva su per le scale.Shiho gli mostrò la camera -Sai non devi per forza lasciarmi camera tua- -Come sai che è camera mia,signor detective?-chiese lei prendendolo in giro -Sai il reggiseno sulla tua scrivania è molto carino- Shiho arrossì e andò subito a togliere l’oggetto incriminante -Io dormirò sul divano,quindi se di notte scendi al piano di sotto non fare rumore.Ho il sonno leggero- lui guardò la ragazza con uno dei suoi sorrisetti -Sai non devi per forza dormire sul divano- le si avvicinò di poco -In due ci stiamo sul tuo letto- sussurrò lui,vicino al suo viso.

Lei lo guardò e gli rispose -Neanche se mi puntano una pistola alla testa- e se ne andò,lasciandolo lì.Lui sorrise e scosse la testa,seguendola al piano di sotto.Sapeva che quelle battutine idiote la irritavano,a a lui questo divertiva.

Mentre scendeva le scale sentì la ragazza parlare al telefono -Dove sei?Ormai è passata un’ora da quando sei uscito.Non ci posso credere,sei ancora al supermercato?Agasa ti ho detto di prendere un paio di cose,non di fare la spesa per il prossimo mese.Sbrigati a tornare,Mister Sorriso è già qua.Perché non ci parlo?L’hai invitato tu mica io,parlaci tu.Fai veloce,sono già le ventuno e devo ancora preparare la cena.Ciao-scese quando la vide riattaccare-Mister Sorriso?Non sapevo ti piacesse il mio sorriso- lei lo guardò perplessa -Non mi piace.Mi inquieta,è diverso-disse lei,finendo il calice.

Forse stava esagerando,ma per affrontare quella situazione surreale le serviva bere,e anche tanto.Lui la guardava dal salotto,era annoiata e scocciata,e dio solo sa quanto avrebbe voluto toglierle quella espressione corrucciata dal volto.A risvegliarlo dal flusso dei suoi pensieri fu il campanello,che annunciò l’arrivo di Agasa.

Misero a posto la spesa e la ragazza si mise ai fornelli per preparare la cena.Quella situazione era snervante per la ragazza,ma doveva starsene zitta questa volta.Infondo anche grazie al ragazzo l’Organizzazione era stata smontata pezzo per pezzo,e ogni membro fu catturato,e ora poteva avere la speranza di vivere una vita serena.Immersa nei suoi pensieri,mentre tagliava della verdura si tagliò un dito -Maledizione!-Il ragazzo si allarmò e si alzò a controllare cosa era successo:la ramata si era tagliata un dito e ora grondava di sangue -Dove tenete la cassetta del pronto soccorso?- le chiese con pacatezza -Nel mobiletto del bagno,ma vado a prenderla io- -No vado io.Siediti io arrivo- la ragazza sbuffò e si sedette sullo sgabello della cucina.

Decisamente non sopportava il biondo,col suo sorriso perfetto,il suo lavoro perfetto e la sua vita perfetta,pensava mente si versava un altro calice di vino.Nonostante fossero passati sei mesi dalla sconfitta dell’Organizzazione,la tormentavano gl’incubi e si sentiva costantemente sbagliata,in ogni cosa che diceva o faceva,e si sentiva talmente sola.Insomma si aveva Agasa e i bambini,ma non aveva qualcuno con cui uscire a bere qualcosa,andare a cena fuori o banalmente sfogarsi o esprimere le sue preoccupazioni.

Mentre era assorta nei suoi pensieri vide scendere il ragazzo con la cassetta rossa in mano -Ti butti sull’alcol per non sentire dolore?- le chiese mentre metteva la metteva la cassetta sul tavolo -Per non sentire dolore dovrei affogarci nell’alcol-disse guardando dritto davanti a lei,con lo sguardo perso.Il ragazzo comprese il senso velato della frase e la guardò comprensivo.La ragazza se ne accorse -Cos’è quello sguardo da cane bastonato?Datti una mossa che si sta bruciando la cena-disse lei porgendogli il dito insanguinato.Il ragazzo sorrise e scosse la testa,anche se per un attimo impercettibile si faceva vedere com’era veramente,il secondo dopo tornava ad essere fredda e stronza,con la sua solita espressione corrucciata.Le disinfettò con cura la ferita e le bendò il dito.Come suo solito si alzò senza neanche dire grazie e si rimise ai fornelli.

Il ragazzo sospirò e rimise al suo posto la cassetta.In attesa di cenare decise di uscire in giardino a fumare una sigaretta,un brutto vizio che aveva dai tempi dell’accademia e che non riusciva a troncare per via dello stress e le poche ore di sonno.Sentì la porta aprirsi e vide che era la ragazza.

Era bella,anzi bellissima.Indossava un semplice top e dei pantaloncini entrambi neri,ma che valorizzavano il suo fisico magro.I capelli ramati erano mossi dalla brezza serale estiva,e accarezzavano dolcemente le spalle.Era talmente bella da togliere il fiato

-Allora un difetto ce l’hai- disse guardando la sigaretta che il ragazzo aveva tra l’indice e il medio.Lui sorrise e fece un tiro,prima di buttare la cicca finita a terra -Sgamato-si girò a guardarla.Ormai era sera inoltrata e l’unica timida fonte di luce era la luna e i lampioni,distanti dalla villetta

.-Senti mi dispiace essere piombato qui da un momento all’altro,anzi io avevo intenzione di andare in hotel perché a casa mia ci sono delle pesanti infiltrazioni di acqua,ma ne stavo parlando con Azusa e Agasa mi ha sentito,e mi ha praticamente pregato di stare da lui.So che sto invadendo la tua sfera privata ma ti prometto che non ti accorgerai neanche della mia presenza.

La ragazza ascoltava il ragazzo con la schiena poggiata alla porta di casa mentre guardava il ragazzo -Non è successo niente.So com’è fatto Agasa quindi capisco a pieno la situazione.Anche io sono sempre a lavoro quindi ci vedremo poco-disse facendo spallucce -Comunque non c’è bisogno che mi lasci camera tua.Posso dormire io sul divano-annunciò il ragazzo -Lavoro fino a tardi,quindi sto giù in salotto con la luce accesa,ti darei fastidio.- -Sei sicura?- la ragazza annuì mentre riapriva la porta per rientrare a casa.Il ragazzo rimase fuori a prendere un altro po’ di aria fresca e rientrò.

La ragazza lo vide rientrare e salire presumibilmente verso la sua camera.Finì di apparecchiare la tavola e andò a chiamare il dottor Agasa.

Bussando in camera sua non ricevette risposta allora entrò di soppiatto e trovò uno scenario dolcissimo:Agasa di era appisolato da seduto con il braccio che reggeva la testa.Quando era stanco faceva sempre così sempre verso l’orario di cena.Sorrise e lo aiutò a sdraiarsi e a mettersi sotto le coperte.Di solito se si addormentava non si svegliava neanche per cenare quindi lo avrebbe lasciato dormire.Peccato che il mattino dopo si sarebbe svegliato brontolando sul fatto che non aveva cenato e che aveva una gran fame.

Chiuse la porta alle sue spalle e guardò il biondo che era in piedi in salotto,mentre parlava al telefono -Si archivia pure quel caso Kazami,ci ho già pensato io a fare rapporto-continuava a parlare mentre la ragazza si soffermò sulla sua figura.Aveva tolto la giacca e la cravatta del completo e ora indossava solo la camicia e i pantaloni.La camicia era sbottonata fino a metà petto e le maniche erano arrotolate sugli avambracci.Era bello,tremendamente.

Non aveva mai fatto dei pensieri del genere su qualcuno perché non era quel tipo di ragazza,ma quel ragazzo era troppo anche per lei.I pettorali erano perfettamente definiti e i muscoli della schiena marmorea guizzavano sotto la camicia ad ogni movimento del ragazzo.I capelli biondi ricadevano disordinati sulla fronte del ragazzo e gli occhi azzurro cielo erano fissi su un punto indefinito del salotto.

Era bello da togliere il fiato.

Nella ragazza si svegliò un sentimento che credeva di aver smesso di provare,e dopo tanti anni provò una sensazione di calore che si propagava all’interno del suo corpo.La giovane donna si risvegliò da quei pensieri assurdi e si avviò verso la cucina.

Intanto il ragazzo salutò il suo collega al telefono,e raggiunse la ragazza -Agasa non viene a cena?-chiese il biondo mentre apriva la bottiglia di vino presente sul tavolo -No,si è addormentato.I bambini oggi hanno fatto una confusione madornale ed era molto stanco-disse mettendogli la pietanza calda sul piatto.Aveva fatto del semplice pollo con verdure ma sembrava delizioso.

Mangiarono in silenzio con in mano i loro rispettivi cellulari.Ogni tanto si scambiavano qualche occhiata fugace ma non si scambiavano una parola.Finirono di cenare e sparecchiarono assieme la tavola -Se vuoi farti una doccia vai pure,ci sono degli asciugamani puliti appesi dietro alla porta-lui le sorrise e annuì per poi dirigersi verso il bagno.

La ragazza si sedette sul divano e tirò un sospiro.Era stanca ma era sicura che non sarebbe riuscita comunque a dormire,avrebbe lavorato fino allo stremo poi forse sarebbe andata a letto.Era stanca di fare quella vita monotona e vuota:si alzava,andava a lavoro,tornava a casa,lavorava ancora,mangiava,lavorava e andava a dormire.Se erano dei giorni in cui era presa bene andava a fare una passeggiata ma per il resto non usciva se non per andare a lavoro,ed era molto triste la cosa.

A interrompere il flusso dei suoi pensieri era la porta del bagno da cui uscì il ragazzo.Aveva indosso dei pantaloncini neri ma era a petto nudo.Le gocce d’acqua provenienti dai capelli ancora bagnati scivolavano lungo il viso,per proseguire sul collo e sul petto scolpito,scendendo sugli addominali e sempre più giù.

Shiho si girò di scatto dando le spalle al ragazzo,si sentiva incandescente e probabilmente era diventata bordò.Non era da lei fare quel tipo di pensieri,eppure… -Scusa se sono uscito così,ho dimenticato su la maglietta-.Si certamente,l’aveva proprio scordata pensò la ragazza mentre abbassava il viso per non far vedere il suo rossore.

Il ragazzo non ricevendo risposta,fece spallucce e andò a prendere la maglietta.La ragazza buttò la testa indietro e sbuffò,non si aspettava di trovarsi in una situazione del genere,soprattutto con lui.Non lo sopportava,eppure c’era qualcosa che le faceva provare quella sensazione di calore dentro di lei,tanto strana quanto piacevole.

-Ti va di uscire a bere qualcosa?-chiese il ragazzo dietro di lei.Strabuzzò gli occhi e si girò di scatto verso di lui.Aveva di sicuro sentito male -Cosa?-le chiese lei,aveva sentito benissimo,ma non era sicuro che si stesse rivolgendo a lei -Hai sentito bene:ti sto chiedendo di uscire con me-disse sfacciatamente il ragazzo.

Sarà una lunga serata,pensò Shiho guardando il biondo.

Ciao!Mi presento mi chiamo Rayan e seguo questo fandom da ormai 5 anni.Ho pensato molto all'idea di pubblicare o no questa fic,che era ormai sulle note del mio telefono da parecchio tempo,ma mi sono decisa.Questa è una delle mie crack-pairing preferite,e ho sempre voluto provare a scrivere qualcosa su loro due,quindi eccomi qua.Vi chiedo di avere pietà di me,dato che mi piace scrivere,ma so di che la storia è piena di imperfezioni,quindi accetto a braccia aperte consigli e/o critiche costruttive.Detto questo grazie del vostro tempo,vi mando un abbraccio.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Curacao ***


-No,devo finire del lavoro arretrato e devo andare avanti con una ricerca-rifiutò semplicemente,non se la sentiva,soprattutto di uscire con quel ragazzo -Non accetto no come risposta.Lavori tutti i giorni,anche durante i tuoi giorni liberi,ci starebbe un po’ di svago,oltretutto è sabato sera e hanno aperto da poco un bel locale qui vicino-la guardò intensamente,con quegli occhi azzurri,così tanto belli da perdersi dentro.

Sapeva che avrebbe continuato ad insistere,si ricordò che Shinichi le disse che era cocciuto e un gran testardo,e se si impuntava otteneva quello che voleva,sempre.

Insomma era una grande palla al piede.

D’altra parte il ragazzo non aveva intenzione di lasciarla stare,finché non avesse accettato il suo invito.Sapeva che era sola,in dipartimento durante le pause era sempre da sola con la testa chinata su un libro,se andava al Poirot andava con i bambini o altrimenti da sola e non l’aveva mai vista in compagnia di qualcuno,o semplicemente ridere o scherzare con qualche suo collega.Infondo anche lui era così,ormai non gli era rimasto più nessuno se non se stesso.

-Non so se è una buona idea- disse lei,puntando gli occhi nei suoi.Il suo sguardo indagatorio lo metteva a disagio come mai si era sentito in vita sua,ma non lo dava a vedere -Usciamo e scopriamo se è una buona idea.Cosa ne pensi?-disse,cercando di far non far trasparire il suo nervosismo.

La ragazza sembrò pensarci,poi fece spallucce -Tanto so che se continuo a dirti di no continuerai a insistere.Pero tra un’ora voglio tornare a casa-disse la ragazza alzandosi dal divano.Il ragazzo sorrise vittorioso -Dammi dieci minuti e ci sono-.La guardò salire velocemente le scale per poi chiudersi in camera.

Ce l’aveva fatta,a fare il primo passo verso la sua missione:fare passare una serata piacevole alla ragazza.Non sarebbe stato facile ma ci avrebbe provato,con tutto se stesso.

Dopo neanche dieci minuti vide scendere la ragazza:indossava un vestito corto bianco senza spalline stretto sul busto ma leggero e svolazzante dai fianchi in giù,e dei sandali a zeppa dello stesso colore.Il ragazzo rimase senza parole,era la prima volta che la vedeva vestita così e non con il camice da laboratorio o semplici vestiti da tutti i giorni.È troppo bella per essere reale pensò il ragazzo,mentre la ragazza si piazzò davanti a lui -Hai intenzione di fissarmi per il resto della serata o vogliamo andare?- tornava reale quando apriva bocca però.Il ragazzo rise e si alzò dal divano -Possiamo andare-.

La ramata prese la sua borsa mentre il biondo un giacchetto e il portafoglio.Uscirono di casa e si misero a passeggiare verso il locale.Camminavano fianco a fianco,senza proferire parola,ma al posto delle loro bocche,parlavano con gli occhi.Si lanciavano sguardi fugaci,e poi distoglievano gli occhi l’uno dall’altra,quasi a paura di scottarsi.Stavano bene insieme,e lo sapevano entrambi,ma non l’avrebbero mai ammesso.

Dopo una decina di minuti arrivarono al locale,piccolo,ma intimo e accogliente.Scelsero un tavolo appartato e ordinarono,la ragazza,con grande sorpresa ordinò un Curacao liscio -Non ti facevo una da superalcolici- la ramata alzò le spalle -Ogni tanto me lo concedo.Poi è l’unico che bevo,mi ricorda una persona-il biondo capì subito di chi stava parlando-Parli dell’ex membro dell’Organizzazione che morì all’acquario di Toto?-chiese lui,sperando di ricevere una risposta e non un occhiataccia.

Lei al contrario annuì -Quando ero nell’Organizzazione sapevo pochissimo di lei.Sapevo solo che era una donna e che era la spalla di Rum.Quando l’ho vista all’acquario non l’ho riconosciuta ma dopo qualche ora mi è venuto il dubbio.Ha salvato la vita a me e ai bambini,oltre che a centinaia di civili.Quando le ho chiesto perché lo stava facendo,mi ha detto che non voleva altro che capire il suo colore di Curacao.Dopo la sua morte non c’è giorno in cui non pensi a lei,e spero che abbia trovato la sua tranquillità-.Il ragazzo la guardava,si rigirava il bicchiere con il liquido blu all’interno,e parlava con un velo di malinconia nei suoi occhi.

Era evidente che le era rimasta impressa quella donna -Anche io ho rischiato la pelle in quei giorni,ma suppongo di doverla ringraziare per aver smentito l’accusa di essere una spia,ci avrei lasciato le penne altrimenti-.

Alzò il bicchiere verso la ragazza -A Curacao?-lei fece un sorriso timido e alzò il bicchiere in risposta -A Curacao-.

I due bevvero silenziosamente i loro drink,per poi ordinare un altro giro,l'aria era quieta ma piacevole.Shiho,dopo aver bevuto metà del secondo drink,era in vena di parlare:sarà perché aveva alzato troppo il gomito o per il fatto che non aveva contatti con qualcuno da tempo-Sai io non esco spesso,anzi praticamente per niente.Sono sempre a lavoro perché è l’unico modo per scappare dalla realtà.Shinichi dopo aver preso l’antidoto aveva una vita a cui tornare,una ragazza e degli amici.Mentre io dovevo ripartire da zero,sai.Sono passati ormai mesi ma mi sento come se non avessi concluso nulla,eppure ogni volta che inizia una nuova settimana mi alzo e dico a me stessa “Tutto questo deve cambiare”,eppure mi ritrovo sempre punto a capo-disse per poi bere un lungo sorso del suo drink.

Il ragazzo la guardò e le sorrise dolcemente -Ti dico la verità:anche io cerco riparo nel lavoro per non pensare al resto.Dopo che l’Organizzazione è stata smantellata la mole di lavoro è significativamente inferiore,ma cerco sempre il modo di restare quelle 2 o 3 ore in più per tornare a casa il più tardi possibile,è anche per questo che non ho mai lasciato il mio lavoro al Poirot.Non è facile tornare a casa e non avere qualcosa o qualcuno a cui sorridere,o semplicemente avere degli amici con cui uscire a bere qualcosa.So cosa significa rifarsi una vita da zero e ho provato anche io quello che stai provando tu,e ti confesso che ancora adesso sto lo affrontando.Il senso di solitudine è una bestia,e ti divora lentamente dall’interno,e il lavoro sembra l’unica via d’uscita-concluse il biondo.

Shiho lo guardava quasi stupita:non pensava che Rei Furuya potesse anche lontanamente provare quello che stava vivendo,e invece le aveva confessato che c’era dentro quanto lei.Il ragazzo le sorrise -Non te l’aspettavi vero?-rise vedendo la sua espressione quasi scioccata -No insomma mi davi tutta un’altra impressione.Il tuo lavoro perfetto,sia come agente sia al Poirot,sei sempre sorridente e solare-il ragazzo alzò le spalle -L’apparenza inganna-.La ragazza sentì uno strano senso di sollievo,non che godesse della situazione del ragazzo,ma era sollevata nel sapere che non era l’unica a non sentirsi così sbagliata al mondo.

Tra una chiacchiera e l’altra Shiho si trovò a parlare dei propri genitori-Sai,da quel poco che ricordo i miei genitori mi portavano ogni weekend al mare,che fosse estate o inverno.Morivo dalla felicità ogni volta che mi portavano e a fine giornata mi dovevano trascinare per farmi portare a casa,e non me ne andavo prima di aver fatto promettere ai miei genitori che mi avrebbero riportato il weekend successivo-affermò la ragazza con un sorriso malinconico sul viso -Conobbi i tuoi genitori-disse il ragazzo.La ragazza lo guardò con gli occhi spalancati,aspettando che dicesse altro -Quando ero piccolo finivo coinvolto spesso in qualche rissa o mi azzuffavo con qualche bambino.Un giorno di quelli il caso volle che anche Akemi fosse nello stesso parco in cui mi ero appena picchiato con un altro bambino e mi portò di corsa nella clinica dei suoi genitori urlando a gran voce che aveva trovato un nuovo paziente,e fu lì che conobbi tua madre,Elena-il ragazzo fece una pausa,prima di continuare.

In tutto questo la ramata pendeva dalle labbra del biondo,ascoltando assortita il racconto -Mi disinfettò tutti i tagli e le sbucciature che avevo e fece mettere ad Akemi tutti i cerotti.Da quel giorno cercavo tutti i modi per farmi male,per poi tornare nella clinica.Mi ero affezionato talmente tanto,che il giorno che mi disse che sarebbe andata via e sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei vista,mi misi a piangere attaccandomi alle sue gambe dicendo che non l’avrei voluta lasciare mai.Però come ultima richiesta prima di andare,le chiesi di insegnarmi ad andare in bici.Lo fece,e quello fu l’ultimo ricordo che ho con lei-sospirò in fine il biondo.Non era facile per lui far riaffiorare certi ricordi,e non sapeva neanche se aveva fatto bene a dirlo alla ragazza,ma voleva finire il discorso-Tua madre e tuo padre erano delle grandi persone,ti hanno voluto sempre un gran bene,sia a te che ad Akemi-

.La ragazza lo guardò intensamente -Grazie Rei.Grazie per avermelo raccontato.Mi piace ricordare i miei genitori come delle buone persone,e sentirmelo dire mi scalda il cuore-.Rei rimase spiazzato da quello che disse Shiho.Non era il tipo da esporsi così tanto,ma quella sera lei si era messa a nudo davanti a lui,senza nessuna vergogna o ripensamenti.Dopo aver parlato ancora un po’,decisero di comune accordo di tornare a casa,dato che l’ora prestabilita in cui dovevano tornare era passata da oltre due ore.

Il ragazzo pagò e uscirono tutti e due,respirando l’aria fresca all’esterno.La ragazza si passò le mani sulle braccia,cercando di scaldarsi,dato che la temperatura esterna si era abbassata notevolmente.Il ragazzo notò il gesto,e dopo essersi acceso una sigaretta,si tolse la giacca e la mise sulle spalle della ragazza.Lei si girò e lo guardò -Non ce n’è bisogno,tanto adesso torniamo a casa-disse lei in procinto di togliersi la giacca dalle spalle -No,tienila dai.Non fa caldissimo,e tu non sei vestita quanto me- disse il ragazzo facendo un sorrisetto,e facendo scivolare lo sguardo sul corpo della ragazza.Lei arrossì prepotentemente,e abbassò la testa,cercando di non darlo a vedere.Si incamminarono verso casa,sempre uno accanto all’altro,ma questa volta entrambi con un sorriso compiuto sul viso.Si erano divertiti insieme,sicuramente una serata diversa dal solito,ma piacevole.

Arrivarono a casa e ognuno si prese del tempo per cambiarsi e per andare a dormire,e quando la ragazza scese per andare a dormire sul divano del salotto,trovò il ragazzo già comodamente sdraiato sul divano,con un libro in mano -Non vuoi ancora salire?- chiese lei mentre porta giù una coperta e un cuscino -Non ti lascerò dormire sul divano Shiho.Vai in camera a dormire,non ti preoccupare-disse,sedendosi sul divano -Sei sicuro?Insomma non ho problemi,poi quel divano è abbastanza comodo- gli chiese la ramata,e in risposta il biondo prese il cuscino e la coperta dalla mano della ragazza e le mise sul divano.Lei sospirò,era incredibile quanto fosse testardo quel ragazzo -Va bene allora.Se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarmi-sorrise al ragazzo -Buonanotte,Shiho-sorrise lui -Buonanotte,Rei- sorrise lei di risposta.


Ciao!Eccovi il secondo capitolo di questa fic,spero con tutto il cuore che vi piaccia.Come mi è stato consigliato,ho provato a usare l'html,ma sono impedita e probabilmente ho sbagliato qualcosa, proverò nei prossimi giorni a provvedere la cosa.Questo capitolo porta il nome di un personaggio a cui sono molto affezionata,e ci tenevo particolarmente a citarla,ho sempre pensato che avesse meritato una fine migliore, ma purtroppo sono solita ad affezionarmi ai personaggi che fanno una brutta fine.Come avete letto ho citato anche i genitori di Shiho, e so che probabilmente in realtà Shiho non ricorda granchè dei suoi genitori,ma mi piace pensare che abbia dei bei ricordi con loro, nonostante le pressioni dell'Organizzazione. Detto questo vi saluto,dato che mi sono dilungata su alcuni dettagli che volevo specificare,e vi auguro un buon weekend!Un grande abbraccio :)





Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Trust ***


Shiho si alzò il mattino dopo con un gran mal di testa,complici i drink e il vino della sera precedente.Sbuffò e andò in bagno per darsi una sistemata.Si ricordò del ragazzo al piano di sotto,sorrise.Chissà se dorme ancora,si chiese lavandosi i denti.Dopo essersi sistemata si cambiò velocemente per scendere al piano di sotto.

Già sulle scale aveva sentito odore di caffè,ma indugiò ulteriormente,e si trovò uno scenario abbastanza bizzarro:la tavola apparecchiata alla bell e meglio,in piedi al bancone della cucina Rei Furuya intento a fischiettare mentre mescolava in una ciotola qualcosa che aveva intuito fosse impasto.

La ragazza rimase un po’ inebetita davanti a quella visione.Il biondo si accorse della presenza della ramata e si girò a farle un sorriso -Buongiorno- le disse girandosi verso di lei.In risposta storse la testa e lo guardò,c’era qualcuno che sapeva sorridere in quel modo di primo mattino? pensò la ragazza.Ma poi si avvicinò alla cucina facendo un sorriso timido -Buongiorno- si sedette sullo sgabello della cucina,senza mai distaccare gli occhi da quelli del ragazzo.Il ragazzo le versò una tazza di caffè -A che ora ti sei alzato?- chiese la ragazza mentre sorseggiava il suo caffè -Un’oretta fa.Scusa se mi sono permesso ma ho visto che c’era un po’ di roba in frigo e sto facendo i pancake- rispose tornando a mescolare l’impasto -No,anzi quando si sveglierà Agasa ti chiederà di trasferirti qui,quando va a dormire senza cena si alza brontolando-rise Shiho seguita da Rei.Intanto,poco lontano da loro,Agasa osservava l’intera scena.

Da quando la conosceva aveva visto ridere Shiho due o tre volte,in quasi un anno.Shiho di mattina non parlava,non sorrideva ne tantomeno rideva.Cosa diavolo stava succedendo?A interrompere quella conversazione fu Agasa che irruppe nella cucina -Buongiorno- dissero Shiho e Rei -Buongiorno ragazzi,avete dormito bene?- chiese il dottore sedendosi -Di sicuro hai dormito tu meglio di noi- disse Shiho rigirandosi la tazza di caffè tra le mani.Il dottore si grattò la testa -Hai ragione cara.Ieri ero stanchissimo non mi sono neanche accorto di essermi addormentato- rise Agasa -A titolo informativo,sto facendo i pancake,spero vada bene per lei Agasa- disse il ragazzo girato verso i fornelli -Grazie figliolo,che ne dici di venire a dormire qui un po’ più spesso?- chiese il dottore sorridendo.

Entrambi i ragazzi si scambiarono uno sguardo di intesa e scoppiarono a ridere,ricordando quello che disse prima Shiho.

Agasa guardò stranito i due e fece spallucce,chi li capisce i giovani di oggi? pensò mentre si versava una tazza di caffè.I tre fecero colazione tranquillamente e dopo colazione il dottor Agasa uscì di casa,dicendo che aveva degli impegni di lavoro.Dopo aver lavato i piatti e fatto un paio di faccende Shiho si mise in camera sua,a lavorare al computer.

Non lavorava quel giorno,ma doveva comunque andare avanti con delle ricerche.Rei si era messo a leggere tranquillamente dopo averla aiutata a lavare i piatti e la cucina,probabilmente neanche lui lavorava oggi.

Dopo una mezz’oretta sentì bussare alla sua porta -Avanti- dopo la sua risposta dietro la porta spuntò il biondo -Ti disturbo?- chiese restando sulla porta.La ragazza si tolse gli occhiali e si girò verso di lui -No.Hai bisogno?- chiese lei -Oggi lavori?- le chiese il biondo.Lei corrucciò la fronte,cosa interessava al ragazzo sapere se lavorava o meno? -No,cioè sì.Non devo andare in laboratorio ma devo finire delle cose al computer-rispose la ramata.Al ragazzo spuntò un sorriso sul viso -Bene,perché dopo usciamo.Tra mezz’ora giù in salotto.Non accetto un no come risposta,quindi risparmia le forze- e detto questo il ragazzo si chiuse la porta alle spalle.

Shiho stava ancora metabolizzando quello che le aveva detto Rei.Di sicuro non poteva trascinarla di continuo fuori di casa.

Aprì la porta della sua camera e scese per andare a protestare contro il biondo al piano di sotto,trovandolo seduto sul divano con un libro in mano -Non posso uscire oggi,ho del lavoro arretrato.Comunque siamo già usciti ieri,ci siamo divertiti ma per quanto mi riguarda può bastare così- disse facendo per girare i tacchi -Fa caldo fuori,vestiti leggera- la ramata si girò ancora -Insomma mi hai ascoltato?- disse la ramata alzando il tono di voce.

A questo punto il biondo si alzò dal divano e si mise davanti alla ramata,la loro differenza di altezza era significativa,tanto che la ragazza dovette alzare lo sguardo per inchiodarlo in quello del ragazzo.I loro sguardi erano irremovibili l’uno dall’altra,ed erano talmente che i loro respiri si mischiavano.

Erano vicini,tanto.

Rei,
impercettibilmente,si avvicinò lentamente alla mano di Shiho,fino a fare intrecciare dolcemente le loro mani -Ti va di provare a fidarti di me?- sussurrò lui vicino al suo viso.

Shiho si sentiva beata da quel tocco morbido e caldo.Non si era mai sentita così,sentiva come le farfalle nello stomaco.Quella sensazione di cui sentiva tanto parlare,ma non immaginava che potesse mai provare.

Annuì in risposta a quello che le che le aveva chiesto.Lui sorrise -Allora vieni con me.Ti voglio portare in un posto- le sorrise dolcemente.Shiho non poteva digli di no -Va bene.Però prima di sera voglio essere a casa,ok?- disse lei,lasciando la stretta del ragazzo.

Si stava facendo prendere troppo,e questa cosa non andava per niente bene,figurati se si doveva far abbindolare da un biondino con gli occhi azzurri! pensava,mentre si cambiava.Scese al piano di sotto,prendendo la sua borsa e le chiavi -Andiamo?- il ragazzo annuì e uscirono entrambi di casa,il ragazzo salì in macchina seguito dalla ramata e partirono.Il viaggio fu silenzioso,i due si scambiavano solo qualche occhiata fugace.La ramata continuava a chiedersi dove l’avrebbe portata e se effettivamente aveva fatto bene a fidarsi,sperava solo che tutto andasse per il verso giusto.

Ciao!Eccomi con il terzo capitolo.Scusate il ritardo ma sto lavorando a una one-shot che penso di postare domani o dopo.Spero che vi piaccia questo capitoletto,un po' più corto del solito,come lo sarà il prossimo,ma prometto che rimedierò.Detto questo vi auguro una buona serata e vi mando un abbraccio!:)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Insieme ***


-Sei pazzo!- disse Shiho saltando fuori dalla macchina.

L’aveva portata al mare,e nonostante fosse estate,quella spiaggia era completamente deserta -Beh dopo quello che mi hai detto ieri non potevo non portarti qui.Questa è una spiaggia di proprietà del PSB,viene usata di solito per gli atterraggi aerei di emergenza,è per questo che è vuota-disse avvicinandosi a Shiho,che al momento gli dava le spalle.

-Rei io non ho parole…è ormai anni che non vengo al mare,non mi ricordavo neanche com’era fatto-si girò con un sorriso a trentadue denti.Rei era felice di vederla così contenta,se lo meritava.Sapeva che aveva passato una vita infernale,e soprattutto adesso che era finito tutto,poteva vivere la sua vita,per davvero questa volta.

La guardò da lontano mentre passeggiava verso la riva beandosi della brezza marina,decise di raggiungerla.Shiho si girò verso Rei -Grazie Rei davvero.Io non sono brava con queste cose,ma questa volta sono davvero senza parole.Non saprei neanche come ringraziarti- disse.Il biondo sorrise -Il tuo sorriso mi basta e mi avanza come ringraziamento- disse il biondo,guardando intensamente la ragazza,in risposta lei arrossì.

-Dai vieni a bagnarti i piedi,siamo al mare no?- disse la ramata mentre trascinava il ragazzo -Va bene,va bene ma non correre- rise il ragazzo.Alla fine i due passarono il pomeriggio così,continuando a schizzarti e a ridere.Nessuno dei due pensava di potersi mai divertire così tanto,ridere e scherzare con l’altro come se si conoscessero da una vita.

Dopo che il sole era praticamente quasi scomparso decisero di andarsene -Che ne dici di tornare un’altra volta?Quando sia tu che io abbiamo del tempo- la proposta arrivò dalla ragazza.Rei rimase stupito,insomma non pensava le fosse piaciuto così tanto da riproporlo lei stessa -Torniamo tutte le volte che vuoi- le sorrise dolcemente il ragazzo.

Arrivarono alla macchina e dopo essersi ripuliti dalla sabbia si rimisero le scarpe,e partirono -Che ne dici di mangiare qualcosa fuori?- le chiese il ragazzo,con gli occhi sulla strada.Shiho,che guardava fuori dal finestrino si girò verso di lui -Mi sta invitando a cena,agente Furuya?- chiese lei retorica -Sembra proprio di sì,dottoressa Miyano- Shiho rise e annuì -Volentieri,scegli tu però perché non me ne intendo di ristoranti-.Alla fine i due scelsero un ristorante carino,dove passarono la serata.Avevano passato una giornata meravigliosa,ed è come se si conoscessero da tutta la vita,chiacchieravano e ridevano come se fossero abituati a farlo da sempre.

Forse un modo per stroncare la solitudine l’avevano finalmente trovato,insieme.

Ciao!Vi lascio questo capitoletto,troppo corto per i miei gusti,ma il prossimo sarà bello strong,promesso!Come sempre spero che vi piaccia.
Un abbraccio :)

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Rabbia ***


Rei e Shiho erano appena arrivati a casa,e mentre entravano discutevano animatamente su quale dessert di quelli che avevano mangiato a cena fosse il più buono.

Dopo aver aperto la porta si immobilizzarono entrambi:seduti al tavolo della cucina,chiacchierando amorevolmente,vi erano il dottor Agasa,Shinichi Kudo e Shuichi Akai.I tre si accorsero della presenza dei due e si girarono a guardarli,con uno sguardo un po’ sbigottito.Insomma non si sarebbero mai aspettati che i due fossero insieme quel pomeriggio

-Ciao Shi,è bello vederti- le disse Shinichi rivolto a lei.La ragazza aveva un espressione indecifrabile sul volto,un misto di rabbia,tristezza e amarezza.Vedere Shinichi in casa sua non la entusiasmava,dato che dopo aver preso l’antidoto per cui aveva lavorato tanto era sparito nel nulla,come se l’avesse rimossa completamente dalla sua vita per tornare a vivere la sua vita di prima;ma vedere Akai a casa sua era troppo.

Il senso di disprezzo che provava verso di lui non era neanche esprimibile a parole.Appena udì quelle parole uscire alla bocca di Shinichi,lanciò un occhiataccia ai tre e si dileguò in fretta verso il piano di sopra.Con che coraggio quei due si premettevano di presentarsi a casa sua,dopo il dolore che le avevano provocato? si chiese la ragazza,mentre di chiudeva la porta della sua camera alle sue spalle e si sedette a terra,coprendosi il viso con le mani.

Intanto al piano di sotto Rei Furuya e Shuichi Akai si guardavano in cagnesco,pronti a suonarsele di santa ragione,ma si trattenevano per rispetto di Agasa,dato che erano in casa sua -Con che coraggio vi presentate qua?- chiese il biondo,rivolgendosi ai due.La ragazza non gli aveva accennato nulla sul rapporto che aveva coi due,ma lui era abbastanza intelligente da capire come si erano comportati con la ragazza -Non sono fatti tuoi Furuya,vedi di starne fuori- disse Akai,mentre si avvicinava per mettersi davanti al biondo -Che figura pensate di avere fatto,presentandovi qui,eh?Per dirle cosa poi,farle delle scuse?Vi posso anticipare di risparmiare pure le forze perché con voi non ci parlerà.Fatevi un esame di coscienza prima di venire a casa sua,senza averle mai chiesto neanche un ‘come stai’,ormai è troppo tardi per aggiustare le cose,dovevate pensarci prima- disse Rei,sostenendo lo sguardo astioso di Akai.

Shuichi in risposta,lo prese per il collo della maglietta -Ma si può sapere tu che cazzo c’entri in questa storia,eh?Non la conosci neanche da due giorni interi e pensi di avere il diritto di sapere cosa è meglio per lei?Forse quello che si deve fare un esame di coscienza tra i tre sei tu,non credi?-disse,mentre digrignava i denti,questi a volerseli rompere.In risposta,Rei gli tirò un pugno sullo zigomo,per allontanarlo da lui -Almeno io ci ho provato a dimostrarle che c’è qualcuno disposto a volerle bene e che si interessa di lei,al contrario vostro,razza di egocentrici senza sentimenti- disse,uscendo di casa.

Shiho sentendo quel baccano,era uscita da camera sua per vedere cosa stava succedendo,e assistì a tutta la scena.Non appena vide il ragazzo uscire,scese senza farsi sentire e approfittando della confusione,raggiunse il biondo uscendo dalla porta sul retro.Raggiunse il biondo che era poggiato su un muretto a fumarsi una sigaretta e senza dire una parola lo abbracciò.Gli era grata per le belle parole che aveva speso per lei,e nonostante non sapesse la natura dell’odio tra lui e Akai,ma poco gli importava.

Rei in risposta ricambiò l’abbraccio,intuendo che aveva sentito la conversazione.Le accarezzó dolcemente la schiena e lei si staccò,alzando lo sguardo per guardarlo negli occhi -Stai bene?- le chiese il ragazzo -Sì,adesso sì- sorrise mentre guardava il ragazzo.Rimasero lì a parlare,finchè non videro Kudo e Akai uscire,e a quel punto decisero di rientrare.Trovarono il dottore seduto sul divano,un po’ sbigottito,allora Shiho decise di andare a confortarlo,anche Rei si scusò con lui per i suoi modi,sapeva di aver esagerato,ma la maggior parte delle volte aveva dei problemi nel controllare la rabbia.

Dopo essersi tranquillizzati un po’ tutti,il dottor Agasa si ritirò nella sua camera,dando la buonanotte a entrambi,mentre Shiho e Rei erano in cucina -Tieni- la ragazza porse una tazza di tisana al biondo -Grazie- rispose lui -Mi spiace per com’è andata stasera,non mi sono controllato- affermò il ragazzo,rigirandosi tra le mani la tazza.La ragazza si rimase intenerita dal comportamento del ragazzo,era davvero dispiaciuto per come aveva reagito.Shiho notò le nocche incrostate di sangue del ragazzo allora andò a prendere la cassetta del pronto soccorso -Dammi quella mano dai- disse la ragazza,Rei le porse la mano ferita.Mentre Shiho gli disinfettava la mano,Rei guardò la ragazza;era bella come sempre,forse ancora provata da quello che era successo prima,ma comunque cercava di non darlo a vedere.Le accarezzò delicatamente la mano -Shiho,parlami.Se c’è qualcosa che ti turba,dimmelo,sono qui per questo- le disse,parlandole dolcemente.

Alla ragazza scivolò una lacrima sulla guancia -Sto bene,solo che vedere quei due è stata come una pugnalata- disse con la voce tremante -Shinichi è stata una delle delusioni dure e amare della mia vita.Ha tradito la mia fiducia più di chiunque altro in vita mia,e non penso glielo perdonerò mai.Riguardo all’altro,non si è mai sprecato per dirmi due parole su quello che è successo con mia sorella,e questo ai miei occhi lo rende ancora più colpevole di quello che è- disse la ragazza,cercando di reprimere le lacrime.Non amava farsi vedere così sensibile davanti alle persone,ma quel ragazzo riusciva a tirarle fuori dei lati di se stessa che non sapeva neanche di conoscere -So che ormai ti è difficile fidarti delle persone,ma io ti posso giurare che ti resterò accanto e ti proteggerò,a costo della mia vita- le disse,stringendole di più le mani.

Lei gli sorrise tra le lacrime e gli accarezzò la guancia -Voglio fidarmi di te Rei.Mi hai dimostrato più tu in due giorni che qualsiasi altra persona in tutta la mia vita,e per questo ti sono grata- disse Shiho,per poi abbracciarlo.Doveva ammettere che nonostante conoscesse davvero poco quel ragazzo,ma aveva già fatto breccia nel suo cuore -Dai adesso andiamo dormire,lavoriamo entrambi domattina- disse staccandosi dall‘abbraccio e asciugandosi le lacrime.Il ragazzo le sorrise -Hai ragione.Tu vai,io preferisco farmi una doccia prima- disse il ragazzo -Va bene,buonanotte- salutò la ramata -Buonanotte- rispose il biondo.

La ragazza,nonostante essersi sfogata e aver pianto,si sentiva irrequieta e tremava dal nervosismo.Prese un bicchiere d’acqua e si sedette sul divano cercando di calmarsi,le succedeva spesso di farsi prendere dall’ansia.Rimase lì a fissare il vuoto,era stanca morta,ma non aveva per niente sonno.Nel frattempo il ragazzo uscì dalla doccia e si preparò per andare a dormire.Una volta uscito dal bagno,trovò la ragazza ancora seduta sul divano -Shi tutto bene?- le chiese,e la vide scuotere la testa -Ecco io mi chiedevo se solo per questa sera,potevi stare vicino vicino a me questa sera,non è per qualcosa ma non sto bene- chiese la ramata,col capo abbassato.

Nella sua voce non c’era malizia o un doppio senso,era solo scossa.Rei sorrise e le accarezzò dolcemente le spalle -Tutto quello che vuoi- le sorrise.I due salirono le scale,arrivando in camera della ragazza;e si stesero a letto.

Nessuno dei due amava particolarmente il contatto fisico,ma nel momento in cui Shiho poggiò la sua testa sul petto di Rei,sentì un senso di tranquillità.Lui le accarezzò la schiena dolcemente,nella speranza di riuscire a tranquillizzarla -Buonanotte- disse timidamente Shiho,alzando lo sguardo per guardarlo negli occhi -Buonanotte- rispose Rei guardandola negli occhi a sua volta.È così bella da mozzare il fiato,pensò il biondo.Scacciò quei pensieri dalla testa e chiuse gli occhi,sennò chi mai l’avrebbe svegliato il mattino successivo.

Ciao!Aggiornamnento impulsivo,avevo il capitolo pronto e ho detto why not? Mi dispiace così tanto che Shiho e Shinici non si parlino,ma ci sarà un'evoluzione nel corso della storia.Detto questo spero vi piaccia tanto il capitolo.un abbraccio :)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Laboratorio ***


Shiho si svegliò di soprassalto,guardò fuori dalla finestra e notò che era notte fonda.Guardò al suo fianco ma non vi era il biondo,la ragazza fece spallucce,pensando che fosse semplicemente andato in bagno.Prese il suo cellulare per controllare l’ora,ma in quel preciso istante squillò:era il suo capo.La ragazza spalancò gli occhi,che diavolo poteva mai essere successo per chiamarla a notte fonda?Rispose con la voce ancora impastata dal sonno

-Pronto?-
-Pronto Shiho,sono la dottoressa Kaneko.Scusami l’orario assurdo,ma essendo che tu sei il capo ricercatore della squadra,ho chiamato te-
-Che succede dottoressa?C’è qualche problema-
-Non posso spiegartelo per telefono.Ma devi assolutamente venire qua,è urgente.Io sono qui in laboratorio,ti aspetto-


La ramata rimase sconvolta,che cosa poteva essere capitato di così importante da chiamarla alle due di notte?Oltretutto il tono del suo capo era agitato e affannoso,come se fosse capitato qualcosa di grave.Scese velocemente al piano di sotto per andare in bagno e trovò Rei in piedi in mezzo al salotto mentre si infilava una camicia-Stai andando da qualche parte?- chiese la ragazza,cogliendolo quasi di sorpresa -Devo correre in dipartimento,qualcuno ha fatto irruzione in uno dei laboratori e oltre ad esserci stata una fuga di dati hanno completamente devastato il posto.Tu piuttosto perché ti sei svegliata?-.A Shiho non servì fare due più due per capire cosa fosse successo.

Si portò una mano alla bocca,il biondo se ne accorse -Shiho,cosa succede?- chiese mentre la guardava preoccupato -Mi hanno appena chiamato.Devo andare anche io in laboratorio- disse lei,guardando il ragazzo.Se era vero quello che le aveva detto Rei,vuol dire che mesi e mesi di ricerca erano stati buttati all’aria,in una sola notte -Dai vai a cambiarti che andiamo insieme,cerchiamo di capire cosa è successo-

la ragazza annuì e salì di corsa in camera e prese un vestito nero e i soliti tacchi che usava per andare a lavoro e scese di corsa.

Una volta pronti entrambi uscirono di casa,andando verso la Mazda del ragazzo.Il tragitto fu silenzioso,ma il nervosismo della ragazza era palpabile:la sua gamba continuava a tremare,e si stava praticamente strappando le pellicine dalle dita con le sue mani.Il ragazzo aveva capito che probabilmente si trattava del laboratorio in cui lavorava la ragazza.Accelerò leggermente per fare più in fretta,e per provare a tranquillizzare la ragazza,le posò una mano sulla coscia scoperta -Stai tranquilla,è inutile agitarsi prima di sapere cos’è successo effettivamente- le sorrise il ragazzo.

La ramata in risposta gli fece un sorriso timido e strinse la mano calda del ragazzo,certo che solo una sua carezza sembra la cura a tutti i mali del mondo,pensò la ragazza.Arrivarono in dipartimento ed entrarono,per poi prendere l’ascensore -Come mai hanno chiamato anche te?- chiese Shiho a Rei -I laboratori del dipartimento sono la parte più segreta di questo posto.Oltre a voi scienziati vi hanno accesso solo gli agenti di Pubblica Sicurezza e istituzioni come FBI,CIA o Intelligence.È per questo che hanno chiamato me e non la polizia- rispose il biondo.

Arrivarono al piano e Shiho uscì di corsa dall’ascensore,per andare verso il luogo interessato.Vide il suo capo aspettarla,e le fece un cenno quando la vide -Dottoressa Kaneko,posso sapere cos’è successo?- chiese la ragazza al suo capo.In risposta la dottoressa la guardò e le poggiò una mano sulla spalla -Shiho mi devi promettere che aperta quella porta,non farai nulla di avventato.Stai tranquilla,ti ho chiamato per fare un sopralluogo e per analizzare la situazione,ma le cose in ogni caso si risolvono- successivamente la dottoressa le porse una mascherina e dei guanti,per evitare di essere infettata,e anche di contaminare le prove.

Aprì finalmente quella maledetta porta e lo scenario che si pose davanti a lei fu dei più agghiaccianti:il laboratorio era completamente distrutto,frigoriferi devastati,centinaia di provette rotte a terra,liquidi sparsi a terra,insomma non c’era una cosa intatta il quel laboratorio.Shiho sospirò pesantemente per non mettersi a urlare,prese il suo camice e un taccuino per iniziare a fare i primi rilevamenti con la polizia scientifica del PSB.La ragazza tratteneva le lacrime a stento,pensare che oltre aver buttato all’aria la ricerca per cui aveva tanto lavorato,avevano rubato tutti i dati,e quindi avrebbe dovuto lavorarci da capo la straziava.Dopo aver fatto gli ultimi rilevamenti salutò il suo capo che la rassicurò dicendole che tutto si sarebbe risolto.

Shiho uscì dal laboratorio e diede un calcio a un cestino accanto al laboratorio -Cazzo!- urlò la ragazza.Chi avrebbe mai potuto fare una cosa simile?Mentre era in corridoio per cercare di calmarsi vide un suo collega di laboratorio parlare con Rei e un suo collega,e successivamente vide il biondo mettergli le manette.Shiho suppose che fosse stato lui;in effetti andando indietro con la memoria,si ricordò che questo suo collega era risaputo che era solito a sabotare i colleghi che reputava più bravi di lui,ed effettivamente tra i due vi era sempre questa sorta di competizione,non da parte della ragazza,ma sempre da parte sua.Si avviò velocemente verso i tre e appena arrivò davanti al suo collega gli tirò uno schiaffo in pieno viso -Cosa pensi di aver ottenuto?Dimmelo!Razza di fuori di testa- lo strattonò lei dalla maglietta.Rei vedendo che la situazione stava degenerando prese la ragazza dalle spalle -Kazami portalo via,faccio io rapporto- disse il ragazzo portando via la ramata -Maledetto!- urlò lei al ragazzo che veniva portato via.

Il ragazzo le strinse la vita e la strattonò,senza farle male,per portarla via.Dire che era infuriata era poco,dato che mancava poco e le usciva il fumo dalle orecchie -Dai Shiho andiamo,ti porto in un posto dove puoi sfogarti,va bene?- lei cercò di svincolarsi dalla sua presa,ma lui la stringeva ancora più forte,la fece girare verso di sé e le accarezzò la schiena,nel tentativo di calmarla -Rilassati Shi,non c’è niente che non possiamo risolvere.Andremo avanti con le indagini e vedremo i nostri informatici possono recuperare i dati,tu non ti preoccupare- le disse rassicurante il ragazzo.

Alla fine la ragazza si fece cullare dalle braccia di lui,appoggiando la sua testa sull’incavo del suo collo.Infondo aveva ragione lui,era inutile arrabbiarsi a dopo che il guaio era stato fatto -Dai vieni che ti porto in un posto- le sorrise il ragazzo -Ogni giorno mi porti in un posto?- chiese la ragazza,alzando lo sguardo -Perché vuoi torna a casa a dormire?- le chiese sorridendo.Lei scosse la testa e sorrise,era incredibile come in ogni situazione immaginabile riusciva comunque a strapparle un sorriso.Rei andò a fare rapporto su quello che era successo e uscirono dal dipartimento.Shiho andò verso la macchina,ma vide il ragazzo andare verso la direzione opposta -Non prendiamo la macchina?- lui scosse la testa -No,è qui vicino- lei alzò le spalle e lo seguì.Chissà dove l'avrebbe portata stavolta.

Ciao!Eccomi col sesto capitolo.Confesso che non mi convince molto,ma ormai l'ho scritto,spero vi piaccia.Mi fa morire il fatto che Rei trscini Shiho da qualche parte in ogni occasione,ma chissà stavolta dove andranno.Vi saluto,un abbraccio :)

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Proiettili ***


-Fai sul serio?- chiese Shiho girandosi verso Rei.Il ragazzo l’aveva portata al poligono di tiro del dipartimento -Io di solito vengo qui quando sono nervoso- disse il ragazzo prendendo la pisola dalla sua fondina -Tu in teoria non potresti neanche mettere piede qua,ma ho le mie conoscenze- le sorrise il ragazzo.

La ragazza alzò un sopracciglio e prese la pistola dalle mani del ragazzo e puntò il bersaglio e sparò,facendo centro.Il ragazzo fece un sorriso compiaciuto,sapeva che la ragazza era una buona tiratrice,lo sentì dire da Vermouth -Beh ci sai fare- rise il ragazzo -Solo fortuna- rispose,impugnando meglio la pistola.Il ragazzo si avvicinò a lei,fino a mettersi alle sue spalle,allungò le braccia per stringere la pistola assieme a lei -Prima di tutto stendi del tutto le braccia- le sussurrò all’orecchio,successivamente scese con le mani sui suoi fianchi -Ruota il bacino verso l’esterno- continuò,facendola indietreggiare di poco,facendo in modo che,sì ruotò il bacino,ma si scontrò anche contro quello del biondo dietro di lei.In risposta la ragazza sentiva il suo volto andare a fuoco,ringraziò che il ragazzo non la poteva vedere in quel momento.

Le mani del ragazzo risalì poco sotto il suo seno,mettendo la mano sul diaframma -Tutta la tensione mettila qua- disse premendo leggermente;la ragazza intanto si stava mordendo così forte il labbro tanto da aver paura di staccarselo,sentiva il suo corpo completamente premuto contro quello del ragazzo -Ora spara- disse Rei staccandosi completamente dal corpo della ragazza,che sparò un colpo che fece pieno centro.La ragazza tirò un grosso sospiro -Vedi che questo era più preciso?- le disse il ragazzo sorridendole.

Lei gli fece un sorriso di sfida,prese la mira e tirò tutti i proiettili presenti nel caricatore,tutti nello stesso punto,cioè al centro del bersaglio -Vediamo se riesci a battermi- disse lei porgendogli la pistola,con solito sorrisetto sul volto.Lui le sorrise in risposta,prendendo la pistola e ricaricandola.Anche lui si mise davanti al bersaglio e prendendo la mira,sparò.Fece praticamente centro con tutti i proiettili ma uno cambiò leggermente proiettoria,virando leggermente più a destra rispetto al bersaglio -Ah!Così impari a fare lo spaccone- rise lei avvicinandosi al ragazzo -Devo ammettere che questa volta mi hai stracciato- rispose il ragazzo.

Controllò l’ora e vide che erano le sette del mattino -Sono già le sette,andiamo a fare colazione?- le chiese il ragazzo mentre sistemò la pistola nella fondina -Andata,ma offri tu,dato che ti ho battuto- disse la ragazza mentre andava verso l’uscita.Il ragazzo la seguì,guardandola blaterare qualcosa sul fatto che probabilmente come agente era migliore lei.

Sorrise.Nonostante quello che era successo era bello vederla più tranquilla.Uscirono e videro che aveva iniziato a piovere,se non diluviare.Rei si tolse la giacca,e la mise sulle spalle della ragazza e poi corsero entrambi verso la macchina.Appena arrivarono saltarono in macchina,ridendo come due ragazzini,entrambi zuppi d’acqua -Non hai qualcosa di asciutto in sta macchina?- chiese la ragazza mentre cercava di dare un senso ai suoi capelli -Forse dovrei avere una maglietta o qualcosa del genere là dietro,ma mi sa che devi fare qualche capriola prima di arrivarci- disse dando un’occhiata verso il retro della macchina -Guarda che ce la faccio,è inutile che fai quella faccia- disse guardando il ragazzo.

Lui alzò le mani e rise -Fai pure-.Shiho riuscì ad arrivare ai sedili posteriori,vide la maglietta e la prese,ma successivamente nel tentativo di tornare al sedile anteriore,mise male il piede e scivolò sulle gambe del ragazzo.Si misero a ridere entrambi -Menomale che ce la facevi- rise il ragazzo -Questa almeno l’ho presa- rispose la ragazza.

Erano lì,Shiho sopra a Rei,con i vestiti appiccicati al corpo,in quella macchina che stava iniziando ad essere troppo piccola per i due.Il biondo mise le mani sui fianchi della ragazza -Ti aiuto a metterti al tuo posto- disse lui facendo forza per aiutarla,ma lei si aggrappò alle sue spalle -No- e detto questo,Shiho posò le sue labbra su quelle di Rei.Fu un bacio veloce,a fior di labbra,ma inevitabilmente si trasformò in qualcosa di travolgente,che nessuno dei due sapeva come gestire.Le mani di Shiho salirono fino ad affondare le dita nei capelli biondi del ragazzo,lui in risposta scese con le mani sulle sue cosce e con un colpo di reni la tirò più vicina a se.I loro corpi si incastravano perfettamente,le mani continuavano a vagare e nessuno dei due era intenzionato a staccarsi dall’altro.

I loro bacini si scontravano ritmicamente,e dalla bocca di entrambi usciva qualche sporadico gemito strozzato.Rei le tolse la giacca che le mise poco prima sulle spalle,mentre Shiho aveva iniziato a sbottonare la camicia del ragazzo,per avere un contatto con la sua pelle.Una volta slacciata la camicia del ragazzo passo la mano sul suo petto scolpito.Si dovettero staccare per prendere fiato e si resero conto della situazione in cui erano messi:entrambi affannati,le labbra arrossate e gonfie,e gli sguardi di entrambi carichi di desiderio.

Shiho si morse il labbro,cercando di scacciare i pensieri poco casti dalla sua testa -Se te le mordi mi fai venire voglia di staccartele a morsi- sussurrò il ragazzo poggiandole il pollice sul labbro inferiore,Shiho rise e si avvicinò al suo orecchio -Ho fame- sussurrò la ragazza all’orecchio del biondo.Lui rise e le accarezzò le guance,dandole un ultimo bacio.Shiho scese dalle gambe di Rei,e si presero del tempo per darsi una sistemata,poi il ragazzo partì.

Arrivarono in una piccola tavola calda,entrarono e si sedettero in un tavolo,fecero colazione in completa tranquillità.Non c’era tensione tra loro,anche dopo quello che era successo in macchina,perché c’era sempre quell’intesa tra loro,che non permetteva alla vergogna o all’imbarazzo di prendere il sopravvento.Risero per tutto il tempo,godendosi il tepore di quella tavola calda completamente deserta -Comunque oggi torno a casa,hanno risolto tutto- disse Rei -Menomale,stavi iniziando a starmi un po’ sulle palle- rise la ragazza -Smettila,vediamo chi ti fa la colazione poi- le disse dandole un pizzicotto sul fianco.La ragazza rise e gli mise le braccia al collo e gli diede un bacio a stampo -Ci vedremo lo stesso?- chiese la ragazza -Certo,tutte le volte che vuoi-.

Erano tornati a casa alle nove del mattino,dire che erano distrutti era dire poco.Shiho dopo essersi fatta una doccia raggiunse il ragazzo in camera sua -A che ora metti la sveglia?- le chiese il ragazzo -Alle undici,devo andare in laboratorio- disse la ragazza,tirando uno sbadiglio -Puoi anche non metterla,i laboratori sono inagibili,dobbiamo ancora finire di i rilevamenti- disse il ragazzo -Che palle che siete voi della Pubblica Sicurezza- rise la ragazza -Tu lavori oggi?- chiese Shiho -In teoria no.Dovrei passare sul tardo pomeriggio in dipartimento,ma poi vedo.Mi riposo un po’ poi torno a casa- disse il ragazzo mettendosi a letto.La ramata lo seguì e si stese anche lei,si diedero un ultimo,dolce bacio e andarono a dormire entrambi.

Ciao!Eccomi col settimo capitolo,direi denso di emozioni.Spero vi piaccia,un abbraccio :)


 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Fastidio ***


Shiho si svegliò con la testa pesante,si stropicciò gli occhi e guardò l’ora.Era l’una del pomeriggio,allora capì perché si sentiva così frastornata.

Era la prima volta dopo mesi che cadde in un sonno così profondo e tranquillo.Guardò al suo fianco e vide che il ragazzo non c’era,probabilmente era al piano di sotto,si diede una sistemata e scese.In casa c’era silenzio e capì di essere da sola,allora andò in cucina a farsi la colazione.Una volta arrivata trovò un toast,una fetta di torta,del succo e un caffè con accanto un bigliettino scritto con una calligrafia impeccabile


“Buongiorno,scusa se sono scappato,mi hanno chiamato a lavoro,anche se sarei rimasto volentieri a fare colazione con te.Appena finisco passo da te,e se ti va usciamo.Buona colazione.
P.S.:Sei molto bella mentre dormi”


La ragazza sorrise e si mise il bigliettino in tasca,con l’intenzione di conservarlo.Fece per la seconda volta colazione,e decise di mettersi a lavorare,sperando che i dati vengano recuperati dai computer del laboratorio,per poter continuare la sua ricerca.Aveva un rapporto di amore e odio con il suo lavoro,da una parte le piaceva perché quando lavorava non pensava a nulla se non a quello che stava facendo,ma dall’altra parte i laboratori le ricordavano l’Organizzazione,quando vi stava chiusa ore per lavorare a veleni per uccidere le persone,e quando si rifiutava,lavorava con una pistola puntata alla testa;ma sperava solo che col tempo quella sensazione le passasse.

Passata qualche ora sentì il campanello suonare,segno che Agasa era tornato o Rei aveva finito di lavorare,aprì ma non trovò nessuno dei due davanti a lei:era Shinichi.Sbuffò e gli chiuse la porta in faccia,ma lui prontamente la bloccò con un piede -Agasa non c’è,puoi anche andartene- disse lei,dandogli le spalle -Non voglio parlare con Agasa,è te che cerco- rispose il ragazzo entrando in casa.

Lei si girò e gli lanciò una delle sue solite occhiate -Lasciami stare,quello che ha detto Rei è quello che penso,quindi lasciatemi in pace,sia tu che quell’altro- disse tornando al computer -Rei?Lo stesso dal cui ti nascondevi?Lo stesso di cui non ti fidavi?Cos’è adesso te la fai con lui?- Shiho alzò lo sguardo verso il ragazzo furente di rabbia -Ma posso sapere che cazzo te e frega a te?Ti ho dato l’antidoto per cui ho lavorato giorno e notte per mesi tu l’hai preso e sei sparito!Ho provato a chiamarti e scriverti,ho provato a venire a casa tua ma tu non mi volevi vedere,e adesso,dopo non so quanto tempo vieni qui a dirmi cosa posso fare o con chi posso stare,ma chi ti credi di essere?-urlò Shiho con tutta la sua rabbia.

Dire che era furiosa era poco,ma teneva troppa rabbia verso il ragazzo.Lui la guardò impassibile -Hai ragione.Non ci sono giustificazioni per quello che ho fatto,ma semplicemente temevo che Ran si facesse un’idea sbagliata di me e te,e mi serviva tempo per riprendermi dopo l'Organizzazione.Ho fatto un errore di cui mi sono pentito amaramente,e non c’è stato giorno in cui non mi sei mancata o non abbia pensato a te.Quindi ti prego Shiho,perdonami per quello che ho fatto,sarò pure un bravo detective,ma con i sentimenti sono una merda,e tu questo lo sai bene- concluse il castano,con gli occhi inchiodati a quelli della ragazza.

Lei strinse le braccia al seno,e continuò a guardarlo con quello sguardo accusatorio -Shinichi non puoi pretendere di venire qui e ti perdoni dopo mesi di assenza.Mi hai fatto soffrire e questa cosa non cambierà per nessuna ragione al mondo,e se vuoi provare a rimediare,dovrai riguadagnarti la mia fiducia,e sai bene quanto sarà difficile- disse Shiho,con il suo solito tono neutro.

Shinichi però fece una cosa inaspettata:abbracciò Shiho,più forte che poteva.La ragazza rimase un po’ allibita -Ti prometto che recupereremo ogni secondo perso- le sussurrò il ragazzo,stringendola di più.La ragazza ricambiò l’abbraccio -Adesso basta Kudo,lo sai che non mi piacciono queste smancerie- affermò lei,staccandosi dal ragazzo.

-Che ne dici di andare a prendere un caffè?- propose il ragazzo -Non lo so,ultimamente sono successe tante cose e ho del lavoro arretrato da finire- disse lei -Dai Shi,al lavoro ci penserai dopo,ti devo raccontare tutti i casi che ho risolto- disse lui entusiasta,mentre la ramata alzò gli occhi al cielo -Sei sempre il solito.Va bene comunque,ma un’ora e torno a casa,ho davvero troppo da fare- annunciò la ragazza,salendo al piano di sopra.

Indossò un vestito molto carino che aveva comprato recentemente,era di un color pesca molto acceso,un po’ stretto per i suoi gusti,ma comunque le piaceva,mise un paio di zeppe e andò dal ragazzo.Si soffermò a guardarla,quando era bambina era bella ma ora che era tornata adulta era esagerata -Se non chiudi la bocca ci entrano le mosche- rise lei guardando il ragazzo imbambolato -Scusa Shi,ma sei bellissima- ammise Shinichi -Piantala,andiamo dai-.

Uscirono e si avviarono -Come sta Ran?Non l’ho vista spesso in giro- chiese lei -Sta bene.È sempre alle prese con Goro e con l’ultimo anno di liceo,ma tutto sommato le va tutto bene- rispose il ragazzo -E tu come stai?- le chiese -Non c’è male.Il primo mese dopo che sono tornata adulta è stata dura,non sono quasi mai uscita di casa,mi sentivo spaesata.Ma col tempo mi sono abituata,ho trovato lavoro nella polizia perché mi hanno riconosciuto le lauree che presi in America-

disse guardando il ragazzo.Continuarono a camminare mentre chiacchieravano e arrivavano davanti al Poirot -Entriamo qui?- chiese il ragazzo.

Shiho tentennò,probabilmente il biondo stava svolgendo il suo solito turno pomeridiano e piombare lì all’improvviso,per giunta con Shinichi accanto non era una bella idea -Shi allora?- le chiese il ragazzo.Lei per non destare sospetti nel ragazzo acconsentì -Va bene-.Entrarono e videro che il caffè era abbastanza pieno,ma vi era qualche tavolo libero.Azusa stava servendo i tavoli mentre Rei era dietro al bancone,e quando vide i due ragazzi fermi all’entrata,per poco fece cadere il piatto che aveva in mano.

Cosa facevano insieme? si chiese il ragazzo,non che fosse geloso,ma era strano dato che Shiho e Shinichi non parlavano ormai da tempo.Quando gli sguardi dei due si scontrarono,lui le fece uno sguardo confuso,e lei gli mimò con le labbra uno sbrigativo ‘Ti spiego dopo’.Shiho e Shinichi si sedettero e parlarono tranquillamente,come se nulla fosse cambiato nel loro rapporto.Rei non distoglieva gli occhi da quei due,non rendendosi conto di star asciugando lo stesso bicchiere da almeno dieci minuti.Sentiva una sensazione di pesantezza al petto,come se provasse fastidio.Sbuffò e disse ad Azusa che usciva a fare una pausa,e andò sul retro del locale per fumarsi una sigaretta.

Poco dopo vide che Shiho lo raggiunse -Ciao- lo salutò la ragazza,lui le sorrise in risposta -Hey,come stai?- le chiese -Sto bene,ho letto il tuo biglietto,e grazie per la colazione,ma adesso ti devo delle spiegazioni- disse lei,ma lui scosse la testa -Shiho non mi devi delle spiegazioni.Qualunque cosa tu faccia io mi fido,perché sei abbastanza intelligente da capire cos’è giusto o sbagliato per te e capire con chi passare il tuo tempo.Se sei tornata amica di Shinichi mi fa solo piacere,io ti asseconderò in qualsiasi cosa tu decida- le disse.Lei gli sorrise -Grazie Rei- disse semplicemente -Sei bellissima- ammise il ragazzo -Grazie,anche tu non sei male con questo grembiule- rise lei. -Devo tornare dentro,ci vediamo stasera- disse il ragazzo -Va bene,a dopo-.

La situazione dopo la sera precedente non era chiara a nessuno dei due,e ovviamente nessuno dei due era sfacciato tanto da tirare fuori l'argomento.Che era piaciuto a entrambi era sicuro,ma dopo?Avrebbero fatto finta di nulla?Sarebbe risuccesso?Sarebbe cambiato il loro rapporto?Erano dei punti di domanda a cui nessuno dei due sapeva dare risposta,ma in cuor loro speravano entrambi che non fosse stata solo la tentazione di una sera.

Rientrarono e entrambi e Shiho si sedette al suo posto.Shinichi la guardò con un sopracciglio alzato -Dov’eri?- le chiese sospettoso -In bagno,perché?- rispose -Guarda caso anche a Rei è andato in bagno- disse lui con tono ovvio.Shiho gli lanciò uno sguardo che gli fece venire i brividi,uno di quelli assassini che sapeva lanciare solo lei -Vedi di farti gli affari tuoi- lo ammonì Shiho.Infondo è sempre la solita,pensò Shinichi sorridendo.
 

Ciao!Sono sparita,ma marzo per me è stato un mese assurdo,e mi ci è voluta una buona metà di aprile per rimettermi in sesto.Spero vi piaccia questo capitolo.Un abbraccio!
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4076798