ALTI E BASSI

di pentolina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** 24 ***
Capitolo 25: *** 25 ***
Capitolo 26: *** 26 ***
Capitolo 27: *** 27 ***
Capitolo 28: *** 28 ***
Capitolo 29: *** 29 ***
Capitolo 30: *** 30 ***
Capitolo 31: *** 31 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


“Ehi…” Sussurra chiudendosi la porta alle spalle e accorgendosi che la moglie è sveglia.

“Buongiorno…” Risponde stiracchiandosi.

“Buongiorno!” Dice sdraiandosi accanto a lei per poi baciandola dolcemente sulle labbra.

“Dov’eri?” Chiede accoccolandosi contro di lui.

“Sono andato a controllare le nostre pesti. Guarda.” Spiega sorridendo sbloccando il cellulare e mostrando la foto appena scattata.

L’immagine ritrae Dylan e Erin abbracciati mentre dormono beatamente nel lettino di quest’ultima.

Un’abitudine acquisita dal primogenito negli ultimi cinque mesi. Dylan, ogni notte, s’intrufola nel lettino della sorellina e loro ogni mattina gli ritrovano così addormentati abbracciati.

“Stupendi… e pensare che fino a qualche mese fa faceva di tutto per farla piangere.” Afferma Stana ricordando i mesi ormai lontani dove il figlio si sentiva trascurato e ne combinava di tutti i colori pur di avere le attenzioni dei genitori.

“E invece ora sono inseparabili. Te l’avevo detto, amore… era solo un periodo. Dylan era abituato ad averci tutti per lui e all’improvviso si è ritrovato una sorellina che richiedeva molte più attenzioni e soprattutto lo privava del suo tempo con te.” Dice accarezzandole la schiena e baciandole la fronte.

“Per fortuna la nostra strategia ha funzionato!” Afferma intrufolando una mano sotto la maglietta dell’uomo.

“Avevi dubbi?! Quando noi due facciamo le cose insieme siamo imbattibili.” Dice fiero alzandole il viso e baciandola sulla punta del naso.

“I nostri figli si amano talmente tanto che Dylan si è trasformato in un mini-nathan e appena qualcuno osa toccare la sorella lui lo prende a pugni.” 

“Potrebbe aver ereditato anche da te questa sua iperprotettività.” Controbatte Nathan.

“Non mi pare di aver mai preso a pugni nessuno… al contrario di te. Sei tu il macho-man di famiglia.” Lo prende in giro Stana mordendogli il collo e sdraiandosi completamente su di lui.

“Sai cosa ti fa adesso il macho?!” Afferma afferrandola per i glutei e ribaltando la situazione.

“Non ne ho idea…” Sussurra sorridendo e mordendosi il labbro inferiore.

Nathan inizia a baciarla con passione intrufolando la mano sinistra sotto la maglietta palpandole i seni nudi mentre con la mano destra continua a stringere il gluteo.

Stana con le gambe aggrappate intorno al suo bacino lo tira a sé mentre con le mani gli accarezza il viso e i capelli.

Stanno per approfondire quando la porta della camera si spalanca e il rumore di quattro piedini attirano la loro attenzione.

“Cosa fate?” Chiede curioso Dylan vedendo la strana posizione dei genitori.

“Facciamo la lotta… io e la mamma siamo dei grandi campioni di lotta.” Risponde Nathan mentre Stana se la ride spostando le gambe dalla schiena del marito al materasso.

“Anch’io voglio fare la lotta con mamma!” Afferma Dylan saltando sul letto.

“Papà… papà… su!” Lo chiama Erin allungando le braccia verso l’alto aspettando che l’uomo l’aiuti a salire.

Mentre Nathan aiuta la figlia, Dylan si catapulta sulla mamma dandole il consueto bacio del buongiorno e accarezzandole il viso.

“Buongiorno, ometto della mamma.” Lo saluta Stana spostandogli dalla fronte i cappelli lunghi e spettinati che gli coprono gli occhi mentre Nathan adagia la piccola sul letto.

“Bacio…” Dice Erin gattonando verso la mamma per donarle anche lei il bacio del buongiorno.

“Buongiorno, stellina mia.” La saluta Stana baciando le guance paffutelle.

“E a papà? Niente bacio?” Domanda Nathan offeso sdraiandosi accanto a loro.

“Papà… bacio!” Risponde Erin rotolando verso di lui.

“Se non ci fossi tu, fragolina mia.” Dice sbaciucchiandola ovunque provocandole il solletico  facendola ridere di gusto.

“Dove andiamo oggi?” Chiede Dylan prendendo il viso dalla mamma fra le mani e obbligandola a guardarlo.

“Oggi… oggi, andiamo a visitare Chichén Itzá.” Risponde Stana prendendo il programma, redatto da Juliana, appoggiato sul comodino.

“Cos’è?” Domanda curioso.

“È un importante complesso archeologico … dove si trovano piramidi e templi costruiti tantissimi anni fa dalla civiltà dei maya.” Spiega Nathan mentre Erin si accoccola contro di lui.

“Amore, ascolta attentamente quello che sto per dirti: oggi, non voglio assolutamente, vederti mettere le mani addosso a qualcuno. Non voglio che vengano a lamentarsi perché hai fatto del male ad altri bambini come è successo ieri, ok?” Lo avverte Stana.

“Ma quel bambino ha spinto Erin a terra!” Dice Dylan in sua difesa.

“Lo stesso… se qualcuno fa male a Erin o a te vieni a dircelo!” Chiarisce Nathan accarezzando la schiena della piccola.

“Me lo prometti?” Chiede Stana al figlio.

“Ma… papà dice sempre che devo difendere Erin perché è piccola.” Afferma Dylan.

“È vero ma puoi difendere tua sorella anche senza mettere le mani addosso agli altri. Se qualcuno le fa qualcosa di brutta vieni da noi e papà o io pensiamo a risolvere la questione, chiaro?”

“Si…” Risponde sbuffando.

“Lo sai che non mi piace quando sei violento. Mamma e papà oltre che farti queste… ti hanno fatto anche questo.” Afferma Stana indicandogli prima le mani e poi la testa.

“E qui, sotto questa marea di capelli castani, c’è un cervello che sai usare benissimo. E vorrei che lo usassi sempre soprattutto quando Erin sta male o è in pericolo, ok?” Conclude baciandolo sulla fronte.

“Ok.” Risponde Dylan spostandosi i capelli dal viso.

“Dobbiamo pensare di tagliarli quando torniamo a casa.” Afferma Nathan allungando una mano e accarezzando la testa del figlio.

“NO… non voglio!” Protesta Dylan alzando la maglietta della mamma infilandosi sotto con la testa.

“Papà!” Lo chiama Erin dandogli una manata sul viso.

“Che succede fragolina?” Chiede dolcemente.

“Otto… tintin…” Risponde indicando verso la porta.

“Ha fame la mia signorinella…” Afferma Nathan riconoscendo la parola otto e tintin come biscotti e latte.

“Scrivo a Jeff e a Juliana per vedere se sono già giù.” Dichiara Stana recuperando il cellulare mentre Dylan nascosto sotto la maglia fa versi strani attirando l’attenzione della sorellina.

“IAN!” Chiama Erin scendendo dall’addome del padre per raggiungere il fratello che ora ulula come un lupo.

“Ian… io!” Esclama la piccola allungando la manina.

“BUFF!” Grida Dylan alzando la maglietta ritrovandosi a pochi centimetri il sorriso della bambina.

“Ancoa!” Lo incita Erin divertita dal gioco.

“Jeff dice che si stanno preparando per scendere.” Dice Stana leggendo il messaggio mentre Dylan, appoggiato con la testa alla sua pancia, continua a fare cucù alla sorellina strattonando in continuazione la maglia ormai sformata.

“Ok, ragazzi è ora di lavarsi e vestirsi.” Afferma Nathan mettendosi seduto.

“No!” Esclama Dylan seguito a ruota da Erin.

“Come no??!! Vieni qui che ti mangio!” Dice l’uomo acciuffando la piccola, alzandola in aria e mordicchiandole la pancia coperta dal body.

“Mamma, mi porti?” Chiede Dylan uscendo allo scoperto e inginocchiandosi tra le gambe della donna.

“Dai sali!” Lo invita Stana mettendosi seduta e indicando la schiena.

“Andiamo, fragolina. Dobbiamo arrivare prima di mamma e Dylan!” Afferma Nathan vedendo moglie e figlio prepararsi per la partenza.

“Pronti?” Domanda Stana con il figlio in spalle.

“VIA!” Grida Nathan scattando, con Erin in braccio, verso il bagno.

Stana anche se con un carico più pesante riesce a posizionarsi davanti al marito sbarrandogli la strada impedendogli così di superare. Nathan inizia subito a lamentarsi accusando la moglie di gioco sleale mentre i bambini urlano e ridono, per la consueta gara del mattino, in cui i grandi si divertono quasi più dei piccoli.

“VITTORIA!” Esulta Dylan alzando il pugno verso l’alto una volta che la mamma ha varcato la soglia del bagno per prima.

“E per la terza mattina di fila sei stato battuto!” Lo prende in giro Stana facendo scendere il figlio.

“E per la terza volta avete barato!” Protesta Nathan con il fiatone mettendo Erin sul fasciatoio.

“Tutte scuse.” Controbatte lei facendogli la lingua.

“Vieni qui… avvicinati.” La invita lui sbottonando il body alla piccola per cambiarle il pannolino.

Stana ride ignorando l’invito del marito aiutando Dylan a spogliarsi.

-----

“Ciao… buongiorno a tutti!” Salutano Stana e Nathan raggiungendo gli amici al tavolo dell’albergo per la prima colazione.

“Tintin!” Esclama Erin indicando la tazza dove Kevin sta inzuppando dei biscotti.

“Si, adesso chiediamo di scaldare il biberon.” Dice Stana cercando con lo sguardo un cameriere.

“Ciao, zia!” Saluta Allison seduta accanto alla sorella.

“Ciao, ragazze.” Risponde Stana baciando entrambe le nipotine.

“A me niente bacio?” Protesta Jeff seduto accanto alla compagna Nicole.

“Ci pensa Nicole a darti i baci.” Risponde lei.

“Ma due è meglio di uno.” Controbatte lui bevendo un sorso di caffè.

“Mamma, voglio il succo.” Dice Dylan sedendosi accanto a Kevin, l’amico inseparabile.

“TINTIN!” Grida Erin affamata.

“Vado… vado.” Risponde Stana andando verso il bar.

“Gli altri? Devono ancora scendere?” Chiede Nathan rubando un croissant al fratello.

“EHI! Metti giù quelle zampacce dal mio cornetto.” Si lamenta Jeff dandogli una sberla sulla mano.

“Tamala mi ha appena scritto che stanno scendendo.” Risponde Juliana.

“Da quando per colazione mangi i croissant invece che uova e bacon?” Domanda riprendendo possesso della brioche.

“Otto!” Dice Erin allungandosi per cercare di raggiungere i biscotti.

“Buongiorno!” Salutano Tamala e Lucas con il piccolo David in braccio.

“Ciao ragazzi, siete riusciti a dormire?” Chiede Seamus alla coppia che la notte precedente l’ha passata in bianco per colpa del figlio che non voleva dormire.

“Si… per fortuna. Altrimenti oggi dovevate portare in braccio anche me.” Risponde Tamala sistemando il figlio nel seggiolone libero.

“TINTIN… TINTIN… TINTIN!” Esclama Erin battendo le manine vedendo arrivare la mamma.

“Buongiorno, dormito?” Domanda Stana rivolgendosi all’amica, consegnando il biberon alla figlia e il succo a Dylan.

“SI!” Esulta Tamala.

“Otto!” Piagnucola Erin.

“I biscotti sono qui dentro, vedi.” Spiega Nathan alla piccolina indicando i pezzettini di biscotto sciolti nel biberon.

“Otto?!” Ripete indicando la bottiglietta e riprendendo a succhiare.

“Grazie, Jeff.” Ringrazia Stana prendendo la tazza che le sta passando il cognato.

David inizia a piangere allungandosi verso la mamma per farsi prendere

In quel momento Jon fa la sua comparsa seguito da una sconosciuta, entrambi con degli enormi occhiali da sole per coprire le spaventose occhiaie dovute alla sbaraccata della notte.

“Ben arrivato!” Lo saluta Jeff per primo.

“Puoi farlo smettere.” Si lamenta Jon infastidito dalle urla del piccolo mentre la ragazza si dirige verso il bar.

“Invece che lamentarti prendilo in braccio.” Controbatte Tamala dandogli il ciuccio.

“A che ora siete rientrati?” Domanda Seamus.

Jon alza la mano mostrando quattro dita.

“Immagino che oggi sarai di ottima compagnia.” Commenta Nathan rubando un sorso di succo al figlio distratto a giocare.

“Stana, ti prego!” La supplica Jon.

“Questa è la quarta volta questa settimana.” Gli ricorda lei.

“Lo so. Quando torniamo faccio ciò che vuoi.” Risponde rubandole il caffè.

“Devo aiutarti e mi rubi pure il caffè… sei peggio di una sanguisuga.” Afferma alzandosi.

“Allora mi aiuti?” Chiede speranzoso.

“Ok, quale versione vuoi fare?” Domanda.

“Dallo sguardo assassino di tuo marito escluderei quella dove mi baci.” Afferma Jon distogliendo lo sguardo dell’amico.

“Escludi anche quella dove prendi in prestito i miei figli.” Aggiunge Nathan.

“Sta tornando.” Gli avvisa Jeff.

“Prendi il mio… ma solo per questa volta.” Acconsente Tamala facendo cenno all’amica di prendere David che felice di essere preso in braccio sorride aggrappandosi alla maglietta della zia Stana.

“Mamma…” Dice Erin indicando la madre.

“Allontanatevi da qui… non voglio che le mie figlie imparino queste cose.” Afferma Jeff.

Jon, Stana e il piccolo David si dirigono verso la ragazza indecisa se prendere un pancake o un muffin al cioccolato.

“Scusa, non so quali e quante cazzate ti abbia rifilato questo deficiente ma…”

“Sei sua moglie?” Chiede la ragazza interrompendo il discorso di Stana.

“Si, e questo è nostro figlio.” Risponde mentre David gioca con la sua collana.

“Tranquilla, non mi interessa tuo marito e per la cronaca non abbiamo fatto niente… è svenuto sul letto appena siamo rientrati… il suo amico la sotto non funziona molto bene.” Racconta la ragazza.

“Ma…” Jon cerca di protestare per l’offesa appena ricevuta ma Stana lo blocca dicendo:

“Purtroppo ha questo problemino.”

“Non preoccupatevi faccio colazione e me ne vado.” Afferma la donna prendendo un muffin e dirigendosi verso un tavolo vuoto lasciando i due imbambolati a guardarla.

“Complimenti per la prestazione.” Lo prende in giro Stana facendo inversione per tornare di nuovo al tavolo.

“Ehi… Stai zitta… non dire niente agli altri o mi sfotteranno a vita!” Le ordina parandosi davanti a lei per bloccarle la strada.

“Ti costerà caro il mio silenzio.” Afferma cercando di approfittare della situazione a suo vantaggio.

“Quello che vuoi ma non fiatare.” Risponde.

“Ok, sarò muta come un pesce.” Dice superandolo.

“Avete fatto presto.” Commenta Seamus.

“Non c’era molto da dire.” Dice Stana trattenendosi a fatica per non ridere.

“Cos’è successo?” Chiede curiosa Tamala.

“Abbiamo fatto la scenetta più breve della storia.” Aggiunge scoppiando a ridere e cercando di rimettere David nel seggiolone.

“STANA!” Esclama Jon.

“Ok, scusa. Mi dispiace, non posso parlare.” Risponde continuando a ridere sotto lo sguardo curioso degli amici.

“Smettila di ridere!” La rimprovera lui mentre lei riprende in braccio il piccolo che smette di urlare.

“Scusate, volevo solo aggiungere una cosa.” Dice la donna interrompendo il gruppo che non si è nemmeno accorta del suo arrivo. “Non solo fai schifo a letto… sei anche privo d’intelligenza… Tutto il mondo sa che Stana Katic è sposata con Nathan Fillion. Buona giornata.” Conclude andandosene, lasciando tutti a bocca aperta.

“Complimenti!” Lo sfotte Jeff battendo le mani.

“Mamma…” Chiama Erin mostrando il biberon vuoto.

“Prima che iniziate a sfottermi in mia difesa dico che avevo molto alcool in corpo e ogni uomo presente sa come funziona lì sotto quando si è troppo carburati.” Cerca di giustificarsi Jon.

“Tutte scuse…” Risponde Seamus.

“Che vergogna.” Commenta Jeff.

“Non me lo sarei mai aspettato da te.” Afferma Tamala delusa.

“Siete tutti degli ottimi amici. Grazie.” Dice offeso Jon alzandosi.

“Dove vai?” Chiede Juliana.

“Lontano da questo branco di pecoroni.” Risponde andando verso il bar.

“Zio, vengo con te!” Esclama Dylan scendendo dalla sedia e raggiungendolo.

“Ragazzi, dobbiamo iniziare ad andare. Fra mezz'ora passa il pulmino a prenderci.” Afferma Juliana accorgendosi dell’ora.

“Ian!” Dice Erin indicando verso il punto in cui è sparito il fratello.

“Ci vediamo nella hall fra venti minuti!” Ordina Nicole scendendo nel ruolo di accompagnatrice turistica.

“Ok, saliamo un attimo a prendere delle cose.” Risponde Stana restituendo David all’amica.

“IAN!” Ripete Erin ora in braccio al papà.

“Saliamo un attimo in camera. Fai fare la pipì a Dylan. Ci vediamo tra venti minuti nella hall.” Scrive Stana a Jon seguendo il gruppo verso gli ascensori.

“Ultima volta.” Dice Nathan una volta soli.

“Cosa?” Chiede Stana cercando la chiave magnetica.

“Lo sai… non voglio che partecipi a queste messe in scena di Jon.” Chiarisce lui.

“Sta passando un periodo difficile. Deve superare il fatto che Julia l’ha lasciato per partire per l’Europa. Non sta facendo niente di male… si sta solo divertendo per non pensare a lei.” Risponde uscendo per prima dall’ascensore.

“Mi dispiace che la sua storia sia andata male ma non per questo deve usare te o i nostri figli per scaricare le ragazze. Che trovi un altro stratagemma, non m’interessa, basta che non trascini in queste cretinate anche voi.” Controbatte seguendola verso la loro camera da letto.

Stana non risponde sapendo che se iniziasse una discussione su Jon finirebbero per litigare. Questa è una settimana di vacanza e vuole solo passare del tempo con la sua famiglia e con i suoi amici evitando qualsiasi tipo di discussione inutile e controproducente.

--

“Mi sembra ci sia tutto.” Afferma controllando nello zainetto.

“Lo mettiamo il capellino, amore?!” Chiede Nathan mettendo il berrettino rosso a Erin che ovviamente se lo leva immediatamente gettandolo a terra.

“Prendo anche quello di Dylan.” Dice Stana raccogliendolo da terra e sistemandolo assieme a quello del figlio nello zaino.

“Bacio!” Esclama Erin indicando prima mamma e poi papà.

“Vuoi un doppio bacio?” Domanda Nathan invitando la moglie ad avvicinarsi.

“No… bacio!” Risponde indicando loro due.

“Ha un sesto senso allucinante.” Commenta Stana prima di baciare il marito.

“Per fortuna c’è lei che ci fa fare pace così in fretta.” Risponde baciandola nuovamente.

“Non abbiamo litigato.” Lo corregge Stana.

“Lo so… ma lei non vuole nemmeno che discutiamo e non lo voglio nemmeno io.” Afferma Nathan approfondendo il bacio.

“OP!” Protesta Erin spingendo indietro il viso del papà.

“Non troppo mi raccomando.” Commenta Stana sorridendo e stampando un bacio sulla manina della figlia.

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Capitolo 2
*** 2 ***


“No… questo è il mio posto!” Esclama Dylan strattonando la cugina.

“Sei arrivato tardi adesso è mio.” Controbatte Sophia restando seduta.

“ALZATI!” Ordina arrabbiato.

“NO!” Risponde lei.

“Ehi… che succede?” Domanda Jeff salendo sul pulmino sentendo i due litigare.

“Quello è il mio posto!” Dice Dylan indicando verso Sophia.  

“Sono arrivata prima io e questo è il posto di Allison!” Afferma lei indicando il sedile accanto al suo dove ora c’è seduto Kevin.

“Facciamo così… le ragazze stanno in fondo all’andata e stasera al ritorno ci state voi, ve bene?” Propone Jeff.

“NO!” Rispondono in coro Kevin e Dylan.

“Non potete stare in fondo tutti e quattro, dato che ci sono quattro posti?” Domanda Nicole raggiungendo il compagno.

“No, lì ci sta zia Stana e Erin.” Spiega Allison sdraiata sugli altri due posti per tenerli occupati.

“Sono sicura che zia e Erin possono stare anche più avanti. Dai, spostati.” Ordina Jeff alla figlia più piccola.

“No.” Risponde.

“Allison, spostati!” Ripete con tono severo.

“Non è giusto.” Interviene Sophia.

“Decido io cos’è giusto o no. Forza, in piedi. Voi di qua e voi due da questa, veloci. Altrimenti vi metto tutti e quattro davanti.” Gli avverte Jeff stufo delle proteste dei bambini.

“Alzati, sfigata!” Dice Dylan alla cugina.

“IAN!” Chiama Erin sentendo la voce del fratello.

“Dylan! Non cominciamo!” Lo riprende il padre.

“Zio, Erin può venire qui con noi?” Chiede Sophia.

“Ok, solo un attimo.” Risponde andando verso il fondo del pulmino.

“Ali!” Esclama la piccola vedendo la cuginetta.

“Mi raccomando state attente.” Dice Nathan sistemando la piccola in mezzo alle due nipotine.

“Papà, mi dai l’i-pad?” Domanda Dylan.

“Ce l’ha mamma.” Risponde continuando a guardare la figlia impegnata a togliere i braccialetti a Sophia.

“Tutti a bordo! Si parte!” Grida Jon invitando tutti ad accomodarsi.

“Ti sei già ripreso?” Domanda Jeff sorpreso.

“Non del tutto.” Risponde aiutando Juliana a salire.

“MAMMA!” Gridano contemporaneamente Dylan e Kevin in piedi sul sedile.

“Non urlare… ci sento.” Risponde Juliana tirando fuori dalla borsa l’i-pad sapendo esattamente ciò che il figlio vuole da lei.

“Dov’è Stana?” Domanda Tamala notando l’assenza dell’amica.

“MAMMA!” Chiama di nuovo Dylan.

“Dylan, non gridare.” Lo rimprovera Nathan guardando attraverso i vetri oscurati alla ricerca della moglie.

“Eccomi!” Esclama Stana salendo.

“La sai la regola… l’ultimo paga da bere a tutti.” Afferma Jon aprendo un occhio.

“Torna a dormire che è meglio.” Dice facendogli ricadere gli occhiali da sole sul naso.

“Mamma!” Chiama Dylan.

“Possiamo partire?” Chiede l’autista.

“Si, parta pure.” Risponde Nicole in prima fila.

“Dov’eri finita?” Domanda Tamala.

“Ho preso queste quattro macchine fotografiche usa e getta da dare ai bambini per evitare che qualche altro telefono finisca in acqua come ieri, vero Seamus?!” Risponde Stana sorridendo guardando l’amico.

“Mamma, l’i-pad!” Ordina Dylan.

“Uno: mettiti seduto. Due: chiedimelo con un po’ di modo.” Risponde Stana appoggiando la borsa sul sedile vuoto accanto a Nathan.

“Mamma, posso avere l’i-pad, per favore?” Domanda più educatamente.

Stana consegna a tutti i bambini una macchina fotografica e l’i-pad a Dylan per poi accomodarsi accanto al marito.

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“Le rovine di Chichén Itzá, si estendono su un'area di 3 km²e appartenevano a una grande città che fu uno dei più importanti centri della regione della civiltà Maya. Il sito comprende numerosi edifici, rappresentativi di diversi stili architettonici; fra i più celebri si possono indicare la piramide di Kukulkan (nota come El Castillo), l'osservatorio astronomico (il Caracol) e il Tempio dei guerrieri.” Legge Nicole ad alta voce. 

“Mi raccomando non allontanatevi!” Raccomanda Seamus al figlio e a Dylan che sono esperti nel perdersi mentre il resto del gruppo ascolta la spiegazione di Nicole.

I due bambini bisbigliano fra loro pronti a combinarne una delle loro al momento giusto.

“Mamma…” Chiama Erin strofinandosi gli occhietti e allungandosi verso di lei.

“È già ora del pisolino?” Domanda sorpreso Nathan passando la piccola a Stana e guardando l’orologio che segna le 10.30 a.m..

Stana dà alla figlia il ciuccio iniziando a dondolare avanti e indietro. 

Erin nascosta contro il collo della mamma gioca con una ciocca di capelli di quest’ultima mentre lentamente gli occhi si fanno sempre più pesanti.

“Andiamo di qua: partiamo con la piramide.” Dice Nicole iniziando a camminare verso di essa seguita dal gruppo d’amici.

“Mamma, tieni.” Dice Dylan consegnando la maglia a maniche lunghe alla donna.

“Ehi… fermo. Mettiti questo.” Lo blocco Nathan sistemandogli il cappellino in testa prima di metterlo anche alla piccola quasi addormentata.

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Dopo aver visitato la piramide e l’osservatorio decidono di fare una pausa soprattutto per permettere a Nathan e Lucas, che portano i più piccoli nello zaino in spalle, di riposare.

“Possiamo andare a giocare con loro?” Chiede Kevin al padre indicando un gruppo di bambini, più o meno della loro età, che dieci metri più in là giocano a calcio.  

“Ok… senza litigare.” Gli raccomanda Seamus mentre i due schizzano via.

“Ciao, fragolina… ti sei svegliata.” La saluta Nathan prendendo la figlia in braccio.

“Pita.” Dice indicando verso la struttura.

“È una piramide, amore.” Spiega Nathan alla piccola.

“Pita!” Ripete indicandola di nuovo e convincendo il padre ad avvicinarsi.

“Stana, ci fai una foto?” Chiede Jeff consegnandole il cellulare per poi abbracciare Nicole.

L’attrice sta per scattare quando si accorge che il simpaticone di Jon, nascosto dietro la coppia, gli sta facendo le corna.

“Jon, sparisci!” Gli ordina Stana.

Jeff si gira dando uno scherzoso calcio in culo all’amico che si allontana rapidamente.

“Fatto!” Afferma riconsegnando il telefono al cognato.

“Mi sono fatta male!” Si lamenta Allison mostrando il dito al padre.

“È una spina.” Dice Jeff.

“Vieni, tesoro. Ho una pizzetta nella borsa.” Dichiara Stana iniziando a scavare nella borsetta.

“Fa male!” Dice Allison.

“Lo so… ma adesso la togliamo così passa tutto.” Spiega Jeff inginocchiandosi accanto alla figlia.

“Allison, stai ferma immobile e vedrai che in un attimo faccio.” Dice Stana piegandosi davanti alla nipotina mentre Jeff gli tiene la mano ferma.

“Fatto!” Esclama Stana riuscendo a toglierla al primo colpo.

“Già fatto?! È stata bravissima la zia.” Afferma Jeff baciando il punto dove prima c’era la spina.

“Grazie!” Dice Allison abbracciando forte la zia che ne approfitta per prenderla in braccio.

“Sei la mia stellina bella!” Confessa stringendola a sé.

“Zia, hai una caramella di quelle morbide?” Chiede staccandosi per guardarla negli occhi.

“Certo. La cerchiamo subito.” Risponde spostandosi verso lo zaino appoggiato su un sasso un po’ più in là.

“Mamma!” Chiama Erin correndole incontro.

“Ciao, amore. Vuoi anche tu una caramella morbida?” Domanda alla figlia posando a terra la nipote.

“Mella!” Dice annuendo.

Giusto il tempo di scartare la caramella a Erin che un pianto disperato si avvicina sempre di più a loro.

“Cos’è successo?” Domanda Nathan vedendo avvicinarsi Seamus con il figlio in braccio che urla tenendosi la mano sulla bocca.

“Si è scontrato con un altro bambino… deve essersi morso la lingua.” Risponde proseguendo nella direzione della moglie.

“Credo di aver qualcosa che vi appartiene.” Afferma Jon con caricato in spalle Dylan a testa in giù che ride.

“Ciao, mamma!” La saluta Dylan mollando la presa dalla maglietta dello zio.

“IAN!” 

“Ehi… tieniti!” Esclama Nathan avvicinandosi per farlo scendere.

“Cosa ci fai a petto nudo?” Domanda Stana una volta che il figlio è con i piedi a terra.

“Ho caldo!” Risponde prendendo la sorellina in braccio.

“E la maglietta dove l’hai lasciata?” Chiede Nathan tenendo una mano sulla schiena di Erin per evitare che possa cadere.

“Eccola.” Risponde Lucas consegnandola a Stana.

“Ragazzi, dobbiamo ripartire. Abbiamo ancora un’ora di visita prima di pranzo.” Esclama Nicole invitando il gruppo a sistemarsi per la partenza.

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Una volta finita la visita al sito maya il gruppo decide di fermarsi a pranzare in un locale tipico circondato dal verde di un giardino dando così la possibilità ai bambini di scorrazzare avanti e indietro.

“Ciao, amore della mia vita.” Sussurra Nathan abbracciando la moglie da dietro concentrata a guardare i bambini giocare.

“Ehi…” Dice Stana sorridendo appoggiandosi contro l'ampio petto del marito.

“Sei stupenda.” Si complimenta baciandole il collo nudo.

“Non sei niente male nemmeno tu con questo filino di barba e questa lieve abbronzatura.” Contraccambia girandosi verso di lui, accarezzandogli la guancia per poi passargli le braccia attorno al collo.

“Mi mancava passare del tempo con te e i bambini.” Ammette cingendole la vita.

“Peccato la vacanza stia per finire.” Constata con un filo di tristezza.

“Ne possiamo fare un’altra fra un mesetto quando avrai finito di girare.” Propone Nathan appoggiando la fronte alla sua.

“Però vorrei fossimo solo noi quattro.” Ammette guardandolo dritto negli occhi.

“Basta che chiedi, amore mio.” Risponde colmando la distanza fra le loro labbra.

“Grazie.” Dice staccandosi per prima.

“Per cosa?” Chiede Nathan accarezzandole il viso.

“Per essere così come sei.” Risponde baciandogli la punta del naso.

“Sono così grazie a te.” Afferma contraccambiando il bacio appena ricevuto.

“Ti salterei addosso se potessi.” Ammette abbracciandolo e mordicchiandogli il collo.

“Cerchiamo un posticino appartato e…” Sussurra godendosi la dolce tortura.

“Ok, andiamo.” Scherza lei.

“Guarda che lo faccio... sai che lo farei senza problemi.” L’avverte Nathan intrufolando una mano sotto la maglietta e accarezzandole la schiena nuda.

“Lo so… lo so.” Risponde ridendo.

“Girati e guarda i nostri figli.” Dice Nathan invitandola a voltarsi verso il giardino.

Erin sdraiata a pancia in su in mezzo al prato ride di gusto mentre Dylan inginocchiato accanto a lei gli fa il solletico mordicchiandole la pancia coperta solo dal body viola. La piccola ormai rossa in viso a forza di ridere tira i capelli al fratello che invece che arrabbiarsi l’aiuta a mettersi seduta.

“Sono stupendi.” Commenta Stana felice ammirando l’intesa tra i due.

“Un po’ sporchi ma stupendi.” Ripete Nathan scherzando.

All’improvviso una pallonata colpisce Erin facendola cadere all’indietro.

La piccola inizia a piangere disperata cercando con lo sguardo mamma o papà.

“Siamo qui, fragolina.” Esclama Nathan sciogliendo l’abbraccio con la moglie e precipitandosi dalla figlia.

“AAAAHHH!” Strilla con le lacrime che escono copiose dai suoi occhietti azzurri allungandosi verso il padre.

“Povera, la mia fragolina… vieni da papà.” Dice prendendola in braccio mentre Dylan, con il pallone sottobraccio, parte alla carica verso il gruppo di bambini alla ricerca del colpevole.

“Mmaaammmaaaa!” Grida Erin indicando verso la madre che si sta avvicinando.

“Amore, non è successo niente. Adesso passa.” La rassicura Stana appoggiando una mano sulla schiena della piccola e l’altra sul fianco del marito baciando la piccola che si aggrappa con una manina alla maglietta della mamma.

Dylan si ferma davanti a un bambino cicciottello più alto di lui di trenta centimetri e gli chiede: “Sei stato tu?”

“Si… dammi il pallone!” Risponde.

Dylan prende la palla gettandola al di là della siepe facendola finire sulla strada.

L’altro bambino non reagisce bene alla provocazione e afferrando Dylan per la maglietta lo spinge contro l’albero dicendo: “Ora vai a riprenderlo!”

“Vacci tu, ciccione!” Risponde cercando di liberarsi.

Il bambino sposta le mani dalla maglietta al collo di Dylan.

“EHI! Lascialo immediatamente.” Interviene Kevin in difesa dell’amico raggiungendolo.

“Vuoi prenderle anche tu?” Domanda un altro bambino spintonandolo.

Quel gesto dal via ad una vera e propria rissa.

Dylan approfitta della distrazione del cicciottello per liberarsi dalla presa mentre Kevin ricambia la spinta gettandosi addosso ad un altro bambino.

I due bambini a terra si strattonano tirandosi per i capelli mentre Dylan usa la sua agilità per schivare i colpi lenti e impacciati del bambino. 

Il resto dei bambini inizia a gridare e a incitare i compagni.

Allison corre per aiutare il cuginetto mentre Sophia si precipita a chiamare i grandi che seduti in un tavolo troppo lontano non si sono resi conto della situazione.

“Lascialo!” Grida Allison spingendo un bambino che sta tirando Dylan per la maglietta.

“Vai via femminuccia!” La prende in giro il bambino spingendola a terra.

Dylan vedendo la cuginetta a terra con le lacrime agli occhi perde anche quel poco di buon senso che la mamma gli ha chiesto di usare e si scaraventa con tutta la forza che ha contro il ciccione prendendolo alle spalle e aggrappandosi al suo collo trascinandolo inevitabilmente a terra assieme a lui.

“EHI! FERMI!” Urla un signore intervenendo e separando Kevin e un altro bambino.

“DYLAN!” Lo chiama Jon spostando il bambino grassottello dal nipotino.

“Hanno cominciato loro!” Afferma il più grande indicando Dylan e Kevin.

“Non è vero! Sei tu che hai colpito mia sorella!” Controbatte Dylan facendo un passo verso di lui.

“Lui ha buttato di là la palla!” Dice un altro.

“BASTA!” Gli zittisce l’uomo.

“Vi siete fatti male?” Chiede Jon controllando i due bambini e accorgendosi solo ora di Allison seduta a terra in lacrime.

“Ehi… dolcezza, che succede? Ti sei fatta male?” Domanda prendendola in braccio.

“Sono figli suoi?” Chiede l’anziano signore.

“No, ma sono con me.” Risponde Jon.

“Spero che abbiate i soldi per ripagare il pallone e le magliette dei miei ragazzi.” Lo avverte l’uomo.

“Non so se ha notato ma anche i miei hanno le magliette rovinate.” Controbatte Jon.

“Ma hanno iniziato loro.” Afferma l’altro.

“Fino a prova contraria non sappiamo chi ha iniziato quindi io direi che ognuno si tiene i suoi danni.” Risponde facendo cenno a Dylan e a Kevin di seguirlo.

“Non penso proprio.” Insiste l’anziano.

“Pensi quello che vuole.” Controbatte Jon addentrandosi fra i tavoli con i bambini seguito dall’individuo che prosegue con le lamentele.

“Un’altra rissa?” Domanda arrabbiata Juliana vedendo le condizioni del figlio.

“Ti sei fatta male?” Chiede Nicole a Allison ancora in braccio a Jon.

“Dylan, di nuovo?!” Afferma Nathan guardando male il figlio.

“Siete i genitori?” Chiede l’uomo.

“Si.” Risponde Seamus.

“Mi aspetto che paghiate per i danni che hanno fatto.” Dice l’uomo incrociando le braccia al petto.

“Si, non ci sono problemi.” Risponde immediatamente Jeff.

“No, piano. Guardate i vostri figli per un secondo: sono pieni di graffi mentre i suoi non hanno niente. Per non parlare del fatto che i suoi sono più grandi dei vostri.” Interviene Jon.

Mentre una parte del gruppo discute sul pagare o meno Stana parla con il figlio.

“Cosa mi avevi promesso questa mattina?” Domanda arrabbiata.

“Ma hanno fatto del male a Erin e poi hanno spinto a terra Allison.” Racconta.

“Non mi interessa, Dylan. Ti abbiamo detto di non mettere le mani addosso a nessuno.” Controbatte lei.

“Io ho buttato la palla in strada e loro mi hanno spinto contro l’albero.” Spiega il bambino cercando di far capire alla mamma che non è stato lui ad iniziare la rissa.

“Vieni qui.” Ordina Stana facendo avvicinare il figlio.

Con la mano libera gli togli la maglietta sporca con l’intenzione di cambiarlo ma una volta nudo nota i segni rossi sul collo e i graffi sulla schiena.

“Nate!” Chiama.

“Dimmi?” Dice uscendo dalla discussione e raggiungendo la moglie.

“Guarda!” Dice indicandogli i segni sul collo.

“Che caz…” Esclama Nathan accarezzando la pelle arrossata del figlio.

“Tieni un secondo.” Dice alzandosi e passandogli Erin.

“Mi scusi… io non sono una di quelle mamme che difende il figlio se fa qualcosa di sbagliato ma questi… questi segni su mio figlio non li voglio. Quindi, a meno che suo figlio non abbia qualcosa di più grave, meglio che se ne vada.” Afferma Stana arrabbiata indicando i segni sul collo del figlio, zittendo tutti.

“Buttare il pallone in strada o spingere a terra un altro bambino non è un segnale di buona educazione. Ci pensi su e educhi meglio suo figlio.” Controbatte l’uomo.

Stana a quelle parole si blocca contando fino a dieci per mantenere la calma.

“Vuole parlare di educazione?! Suo figlio ha colpito con il pallone in pieno volto mia figlia più piccola e non mi sembra sia venuto a chiederle scusa o che io sia venuta a lamentarmi con lei. Quindi prima di criticare gli altri si faccia un esame di coscienza.” Ribatte lei.

“Sono cose che capitano… sono bambini.” Dice l’uomo in difesa del figlio.

“Questi secondo lei sono cose che capitano!?” Interviene Jon riferendosi ai segni sul corpo del nipote.

“Facciamo così: lei si gira e se ne va e noi facciamo finta di niente.” S’intromette Nathan unendosi al gruppo con Erin in braccio.

“Giù!” Dice Erin piegandosi in avanti. 

“Cosa sarebbe una minaccia?” Domanda l’uomo facendo un passo verso di loro.

“No, un consiglio.” Risponde Jeff mentre Nathan mette a terra Erin che corre accanto al fratello chiamandolo.

“Signori, c’è qualche problema?” Chiede il proprietario del ristorante avvicinandosi al gruppo.

“No, il signore se ne stava giusto andando, vero?” Dice Jon guardando l’uomo in attesa di un cenno.

L’uomo senza rispondere si gira e se ne va.

“Signori, il vostro autista mi ha chiesto di informarvi del suo arrivo. Quando volete lui è pronto.” Riferisce l’uomo.

“Grazie, raduniamo la tribù. Può portarci il conto, per favore?” Chiede educatamente Juliana.

“Subito!” Risponde lui.

“Ragazzi, raccogliete tutti i vostri giochi.” Ordina Jeff ai bambini che si sparpagliano.

“Mamma!” La chiama Dylan allungo le braccia verso l’alto.

“Io e te, signorino… non abbiamo ancora finito di parlare.” Gli rammenta Stana mettendogli una maglietta pulita.

Dylan annuisce aggrappandosi a una gamba della mamma e appoggiando la testa contro un fianco mentre lei prosegue nel sistemare le cose nello zaino.

“Sensi di colpa?!” Chiede Nathan indicando il figlio e passandole i giochi di Erin da mettere via.

“Sta provando ad evitare di essere sgridato facendo il coccolone.” Risponde Stana.

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Capitolo 3
*** 3 ***


“Se siete tutti d’accordo ci fermiamo in una cittadina ad una cinquantina di chilometri dal nostro albergo a fare un po’ di shopping?” Propone Nicole.

Proteste generali da parte degli uomini riempiono il pulmino ma come ogni volta le donne decidono e loro obbediscono quindi dopo un SI più forte da parte del gruppo femminile ognuno torna a fare quello che stava facendo prima.

Jon torna a dormire, Nicole e Jeff controllano il programma per il giorno successivo, i bambini giocano con gli i-pad, Tamala cerca di addormentare David, Lucas chiacchiera con Seamus, Juliana sfoglia una rivista, Nathan legge una storiella a Erin mentre Stana ascolta un po’ di musica dal cellulare godendosi i raggi del sole che filtrano attraverso il vetro.

“Muu…” Dice Erin indicando una mucca disegnata sul libricino.

Nathan sta per raccontare alla figlia cosa sta facendo la mucca quando un timido Dylan si presenta al suo fianco.

“Mamma…” Chiama sottovoce appoggiandosi al bracciolo del sedile del padre.

“Ian… MU!” Dice Erin facendo vedere al fratello l’animale.

Nathan tocca la gamba della moglie per attirare la sua attenzione.

“Si?” Chiede togliendosi l’auricolare e aprendo gli occhi.

“Mamma.” Sussurra nuovamente Dylan.

“Mamma… mu.” Dice la piccola mostrando anche a lei l’immagine.

“E questo cos’è?” La interroga Stana.

“Bau!” Risponde sorridendo.

“Brava, amore!” Si complimenta lasciandole un bacio fra i capelli.

Dylan non riuscendo ad attirare l’attenzione della mamma si inginocchia a terra sul corridoio fra i sedili iniziando a piangere.

“Ian, bua?” Chiede Erin sporgendosi per guardarlo.

“Dylan, alzati.” Lo invita Nathan accarezzandogli i capelli spettinati come sempre.

“Maaammmaa…” Singhiozza alzandosi e guardandola.

“Fallo passare.” Dice al marito facendolo spostare per permettere al figlio di entrare.

“Non serve piangere.” Dice Stana facendolo accomodare sulle sue gambe.

Dylan appoggia la testa sulla sua spalla continuando a piangere.

“Mi dice perché stai piangendo?” Chiede spostandogli i capelli dal viso.

“Seei aarrrabbbiaattaaa…” Risponde singhiozzando.

“Bua?” Chiede Erin al padre indicando Dylan.

“No. Guarda.” Risponde Nathan cercando di distrarre la figlia mostrandole altri animaletti.

“E faccio bene ad esserlo, o no?” Domanda.

“Nooo…” Singhiozza.

“No??? Cosa ti abbiamo raccomandato questa mattina?” 

Dylan invece che rispondere resta in silenzio con le lacrime che gli rigano le guance.

“Non ci piace quando metti le mani addosso agli altri bambini e lo sai benissimo. Ci arrabbiamo perché, nonostante tu sappia che è sbagliato, continui a farlo…” 

“Nonn lo faccio piùùù.” Dice interrompendola e cercando di calmare i singhiozzi. 

“Mi sembra di averla già sentita questa frase.” Commenta Nathan mentre Erin parlotta per conto suo girando le pagine.

“Dobbiamo crederti?” Chiede Stana dando al figlio un’altra chance.

“Si!” Risponde immediatamente Dylan, alzando lo sguardo per incontrare gli occhi della mamma.

“Ok, ma alla prossima scatta il castigo.” Lo avverte spostandogli i capelli dalla fronte baciandolo sulla fronte.

“Mamma?” La chiama Dylan accarezzandole il viso.

“Dimmi.” Risponde lei appoggiando la fronte a quale del piccolo.

“Волим те!” (Ti amo!) Sussurra baciandola sulla bocca.

“Anch’io.” Ricambia stringendolo a sé e sbaciucchiandogli tutto il viso.  

“Mamma… bacio!” Esclama Erin allungandosi verso di lei.

“Ha ragione Erin! Bacio anche a noi!” Afferma Nathan spostandosi più vicino alla moglie passandole un braccio intorno alle spalle.

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Tulum beach

“Noi andiamo a fare il bagno!” Annuncia Kevin togliendosi la maglietta e gettandola a terra sulla sabbia.

“Aspettami!” Grida Dylan slacciandosi i pantaloncini.

“Anch’io!” Urla Allison levandosi il vestitino.

“L’ultimo che arriva è uno sfigato!” Esclama Kevin per poi correre verso la riva seguito subito dall’amico e dalle due bambine.

“IAN!” Strilla Erin andando nella loro direzione.

“Fragolina, dove vai!?!” Chiede Nathan acchiappando la figlia e alzandola in aria sopra alla testa facendola ridere.

“RAGAZZI! NON ANDATE NELL’ACQUA ALTA!” Gli urla dietro Seamus togliendosi rapidamente le ciabatte per poi correre dietro ai quattro.

“Prima mettiamo il costumino poi andiamo assieme a fare il bagnetto.” Spiega Nathan baciandola.

Come se avesse capito Erin tenta di togliersi il vestitino senza però riuscirci.

“Vedo che qualcuno a fretta di spogliarsi…” Commenta Stana avvicinandosi al marito aiutando la figlia a svestirsi.

“IAN!” Dice Erin indicando verso l’oceano.

“Io vi saluto… ci vediamo.” Dice Jon annunciando a tutti la sua partenza.

“Buona caccia!” Lo prende in giro Jeff.

“Vai forte, bro.” Gli augura Lucas dandogli una pacca sulla spalla.

“Jon, mi raccomando!” Dice Stana.

“Certo, mammina!” Risponde Jon ironicamente stampandole un bacio sulla guancia.

“Fila via!” Lo caccia scherzosamente Nathan dandogli un calcio in culo.

“Juliana, mi daresti una mano un secondo a cambiare David?” Chiede Tamala sdraiando il piccolo sull’asciugamano.

“Certo.” Risponde lei passandole la borsa del cambio.

“Nate, tienila un secondo… mi spoglio e poi ti lascio con calma sistemarti mentre andiamo a fare il bagnetto… vero, stellina?!!” Dice Stana baciando la pancia nuda della figlia e iniziando a slacciarsi i cordoni del vestito sotto lo sguardo attento del marito che non vede l’ora di ammirare per la milionesima volta nella sua vita il fisico perfetto della moglie.

“Ma guardalo… guarda che sguardo da pervertito che ha!” Commenta Jeff.

“Quello è lo sguardo di un uomo innamorato che ammira il corpo dell’amata.” Interviene Nicole notando il luccichio negli occhi di Nathan.

“Sei stupenda…” Sussurra abbassandosi e baciandola.

“Grazie… vieni, stellina.” Risponde Stana ricambiando il bacio e prendendo Erin.

“quaqua…” Dice la piccola battendo felice le manine.

“Ehi… ferme qui. E il bacio a papà?” Domanda bloccando moglie e figlia aspettandosi il consueto bacio “d’addio”.

Stana e Erin danno un bacio per parte sulle guance dell’uomo.

“Divertitevi!” Le saluta lasciandole andare.

“Che tenerone il mio fratellino…” Lo prende in giro Jeff abbracciandolo.

“Dai muoviti… il tenerone è pronto a stracciarti a una sfida di nuoto!” Risponde Nathan spingendolo via.

“Stracciarmi? Povero illuso!” Controbatte sicuro di vincere.

“Sfida?” Domanda Lucas sentendo i due fratelli.

“Si… ci stai?” Chiede Nathan all’amico.

“Ovvio!” Risponde immediatamente.

“Se non si sfidano a qualcosa almeno una volta al giorno non sono felici!” Afferma Tamala.

“E poi si stupiscono se i loro figli non fanno altro che fare gare su gare!” Commenta Juliana.

“Siete peggio dei bambini!” Aggiunge Nicole finendo di spalmarsi la crema.

Due minuti dopo, continuando a prendersi in giro a vicenda, i tre uomini si dirigono verso l’oceano.

“Ehi… bro. Vieni qui!” Grida Nathan all’amico.

“Che succede? Sfida?” Domanda Seamus avvicinandosi ai tre.

“Già… partiamo dal bagnasciuga arriviamo a quella boa, ci giriamo attorno e andiamo verso quella scogliera, una volta toccate le rocce torniamo qui al punto di partenza.” Dice Jeff indicando il percorso con il dito.

“Ma è lunghissima!” Esclama Seamus.

“Che c’è? Hai paura di non farcela?” Domanda Lucas.

“Paura?! Non dirlo nemmeno per scherzo.” 

“Papà…” Lo chiama Erin facendosi largo fra le gambe degli uomini per arrivare a lui.

“Ciao, fragolina mia.” La saluta prendendola in braccio.

“Stana, ci dai il via?” Chiede Jeff.

“Ma perché le donne non posso partecipare?” Domanda unendosi al gruppo.

“Vorresti gareggiare contro di noi?” Chiede Lucas sorpreso.

“Si… o avete paura di farvi battere da una donna?”

“Ma non farmi ridere!” Risponde Seamus.

“Ok, allora posso partecipare anch’io?” Domanda Stana guardando in acqua per controllare i bambini.

“Ok!” Rispondono i quattro.

“Nicole, terresti d’occhio i bambini mentre insegno a questi maschiacci come si nuota veramente?” Chiede Stana vedendo arrivare l’amica.

“Certo. Fatti valere!” La incoraggia prendendo Erin dalle braccia di Nathan che continua a guardare la moglie.

“Amore, sei sicura? Non vorrei smontare il tuo entusiasmo ma fisicamente siamo più grossi e forti.” Dice avvicinandosi a lei.

“Hai detto bene… forti e grossi mentre io sono agile e leggera… non preoccuparti per me.” Risponde accarezzandogli il petto.

“Ragazzi, venite a vedere la gara!” Gli invita Nicole facendoli uscire dall’acqua.

“Ma tua madre gareggia con i maschi!” Dice sorpreso Kevin all’amico.

“Mamma… non puoi vincere contro i maschi!” L’avverte Dylan.

“Sicuro? Ora capite perché lo faccio! Per evitare questo tipo di discriminazioni.” Spiega Stana.

“FORZA ZIA!” Gridano Sophia e Allison tifando per lei.

I cinque sfidanti si posizionano sulla linea di partenza e dopo il via dato da Nicole partono di corsa verso il bagnasciuga.

Come previsto i quattro uomini cominciano immediatamente a farsi i dispetti a vicenda cercando di rallentarsi l’uno l’altro dando la possibilità a Stana di mettersi in testa alla gara.

Convinti di riuscire a battere la donna senza problemi e non vedendola come una minaccia una volta in acqua proseguono ad indispettirsi rallentandosi a vicenda.

Arrivati alla boa si accorgono che Stana ha diversi metri di vantaggio ed è quasi a metà strada dalla scogliera.

Da riva i bambini vedendo il grande vantaggio della donna tifando tutti per lei tranne Kevin che è ancora convinto che il padre possa vincere.

Stana tocca le rocce e si prepara per gli ultimi sforzi.

Lucas in vantaggio su gli amici è ormai a pochi metri dalla donna.

“STANA… STANA… STANA!” Si sente gridare da riva.

Jeff e Nathan capendo di non riuscire più a raggiungere la donna decidono di darle una mano bloccando Lucas per permettere a Stana di toccare la riva per prima.

Stana sfinita si lascia cadere a terra venendo immediatamente travolta dall’entusiasmo dei bambini che le saltano letteralmente sopra.

“Mamma hai vinto!” Esclama Dylan a cavalcioni su di lei.

“Si, amore!” Risponde lei con il fiatone.

“Dammi il cinque, ragazza!” Afferma Tamala abbassando la mano verso di lei.

“Non è valido. Tuo marito e tuo cognato mi hanno bloccato!” Dichiara Lucas.

“Non discutere… avete perso per colpa della vostra mania di giocare slealmente.” Lo zittisce la compagna.

“Amore, sei stata fantastica!” Si complimenta Nathan inginocchiandosi accanto a lei e spostandole una ciocca di capelli appiccicata alla fronte.

“Mamma…” Dice Erin sedendosi davanti al fratello a cavalcioni sullo stomaco della madre.

“Le ragazze sono le più forti!” Esclama Allison fiera della vittoria della zia.

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“Adesso per un po’ restate tranquilli qui…” Ordina Seamus conducendo i bambini sotto gli ombrelloni.

“NO!” Protesta Kevin calciando la palla verso Dylan che però ignora il passaggio andando verso le sdraio dei genitori.

“Mamma… ho sete!” Annuncia fermandosi davanti a lei.

Nathan che è il più vicino dei due alle borse passa la bottiglietta d’acqua al figlio.

“Nate, mi passi un costume pulito per Dylan?” Chiede Stana al marito.

“Possiamo andare al campetto?” Domanda Kevin alla madre.

“No, adesso restate qui all’ombra per un po’.” Risponde Juliana passandogli una mano fra i capelli sudati.

“Ian… eta…” Dice Erin allungando verso il fratello la paletta.

“Guarda, Erin… fai così…” Consiglia Tamala prendendo la palettina e battendola delicatamente sul sederino pallido del nipotino.

“Ahi!” Si lamenta Dylan girandosi verso la zia.

“Ma come ahi!?! Ti ho appena toccato!” Risponde facendogli il solletico.

“Ahahaha… zia, ti dico una cosa!” Dice Dylan convincendola a piegarsi alla sua altezza.

Tam sicura di ricevere qualche pernacchia nell’orecchio o qualche altro tipo di scherzo rimane sorpresa quando il nipotino le sussurra: “Sei pazzerella… ma ti voglio bene.”

Tamala sorride per la prima parte della frase commuovendosi poi per la confessione del piccolo abbracciandolo e baciandolo sulla guancia risponde alla dolcezza del nipotino bisbigliandogli: “Sei il principino preferito della zia… ti voglio bene anch’io.” 

“Ian… mio…” Gli interrompe Erin abbracciandolo da dietro.

“Chissà da chi ha ereditato questa gelosia!” Commenta ironicamente Jeff.

Nathan immediatamente punta il dito contro la moglie scaricando qualsiasi tipo di responsabilità su di lei.

“Certo come no… ci credono tutti!” Afferma Stana dandogli una sberla sulla mano.

“Adesso vi svelo un segreto… la mia dolce mogliettina quando diventa gelosa non si limita a questo tipo di gesti.” Spiega riferendosi alla scena appena avvenuta tra Erin e Dylan.

“Ma uccide letteralmente la donna che ha anche solo osato pensare di provarci con me. Vero, Jeff? Tu ne sei testimone.” Conclude Nathan.

“Non esagerare!” Controbatte Stana.

“Mi dispiace, Stana… ma questa volta do ragione a mio fratello. Quando sei gelosa fai paura… non vorrei mai essere nei suoi panni o nei panni della povera ragazza che ci sta provando.” Ammette Jeff.

“Povera ragazza? Sul serio? Secondo te, quelle zoccole che ci provano con voi sono delle poverette? Quelle meriterebbero… brutte cose!” Interviene Tamala cercando di moderare il linguaggio.

“Brava Tam! Condivido la tua teoria.” Afferma Nicole.

“Siamo circondati da assassine!” Scherza Nathan.

“Mamma, se papà ti lascia ti sposo io!” Dichiara Dylan abbracciandola.

Una serie di: “Oh… che dolce!” “Oh… che carino!”  Vengono pronunciate dalle donne del gruppo.

“Amore mio… come farei senza di te!” Dice Stana stringendolo a sé.

“Ma da dove salta fuori quest’idea che potrei lasciare la mamma?” Chiede Nathan sorpreso.

“A calcio ci sono alcuni bambini che vivono solo con la mamma perché i loro papà sono andati via di casa.” Spiega Kevin.

“Ma noi non siamo come le altre famiglie.” Risponde Juliana al figlio.

“Ragazzi! Guardate chi ho trovato!” Urla Jon attirando l’attenzione del gruppo.

Subito dietro di lui appaiono Molly e il suo ragazzo Mick seguiti da un’altra coppia con un bambino più o meno sull’età di Kevin paffutello con gli occhiali da vista spessi come due fondi di bottiglia.

“MOLLY!” Strilla Tamala correndo ad abbracciarla.

“Ciao, Tam! Ciao ragazzi!” Saluta la giovane ricambiando la stretta per poi passare a salutare il resto del gruppo.

“Wow… che bel pancione. Quanto manca?” Chiede Nathan curioso.

“Due mesi… ormai manca poco.” Risponde lei sorridendo toccandosi il ventre.

“Maschio o femmina?” Domanda Stana.

“Femmina. E questa bellezza è la vostra piccolina?” Chiede Molly notando la bambina nascosta dietro le gambe dei genitori.

“Si… lei è la nostra new entry… Vero, fragolina?” Dice Nathan prendendola in braccio.

“Fufo…” Dice Erin togliendosi il ciuccio e allungandolo verso la nuova arrivata.

“Erin, non penso Molly voglia il tuo ciuccio tutto sbavato.” Scherza Stana ritraendo il braccio della figlia.

“Mamma, noi andiamo!” Annuncia Dylan interrompendoli.

“Aspetta! Saluta Molly… ti ricordi di lei?” Domanda Nathan bloccandolo.

“Ciao, Dylan!” Lo saluta la ragazza.

“Ciao… posso andare adesso?” Chiede speranzoso.

“Non ti pare manchi qualcosa?” Domanda notando il figlio ancora nudo recuperando il costume pulito.

“Ragazzi, vi ricordate di Mick?” Chiede Molly presentando agli amici il fidanzato.

“Certo! Ciao, Mick.” Lo saluta per primo Seamus.

“Loro sono Stephanie, Andy e questo ometto è Haron.” Gli presenta Mick.

“Ciao, piacere.” Dice Lucas stringendo la mano ai due.

“Ciao.” Lo saluta Allison avvicinandosi a Haron.

Il bambino alza la mano in segno di saluto restando però attaccato alle gambe della madre.

“Haron, ti va di giocare con loro?” Chiede Jeff.

“È timido… ci vuole un po’ prima che prenda coraggio.” Spiega Stephanie mentre Haron si nasconde dietro di lei.

“Proteste restare qui con noi… che dite?” Propone Nathan ai nuovi arrivati.

“Mi sembra un’ottima idea. Per voi va bene?” Chiede Molly ai suoi amici.

“Si, certo… così Haron può giocare con loro.” Risponde Andy indicando verso Dylan e Kevin impegnati a rubarsi la palla a vicenda.

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Capitolo 4
*** 4 ***


Jon e Jeff si avvicina loquacemente alle spalle della donna facendo cenno ai bambini di stare zitto.

Prima che Stana possa anche solo rendersi conto della loro presenza si ritrova bloccata fra le braccia dei due che la sollevano prendendola per gambe e braccia.

“No! Ragazzi, ho…” Non le danno nemmeno il tempo di concludere che la gettano in acqua sotto lo sguardo divertito dei bambini che stanno giocando sul bagnasciuga.

Una volta riemersa si asciuga gli occhi spostandosi i capelli bagnati dal viso dicendo: “Voi due… io vi uccido. Non potevate almeno avvisarmi.”

“Secondo te, organizziamo uno scherzo e ti avvisiamo quando stiamo per farlo?!” Domanda Jeff mentre Jon prosegue a ridere scambiandosi il cinque con Dylan e Kevin.

“Si… dato che avevo addosso il cellulare!” Risponde mostrando ai due il telefonino appeso al collo.

“Oddio… scusa!” Afferma Jeff coprendosi la bocca con la mano.

Jon si avvicina provando inutilmente ad accendere il cellulare pieno d’acqua ricevendo uno scappellotto da parte di Stana.

“Siete due cretini!” Dice in tono severo ma sorridendo.

“Stana, mi dispiace. Te lo compriamo nuovo.” Si affretta a dire Jeff mortificato.

“Lo mettiamo al sole, si asciuga e torna come nuovo!” Dichiara Jon iniziando a scuoterlo nel tentativo di far uscire l’acqua dallo schermo.

Stana scambiandosi uno sguardo d’intesa con Jeff spingono con forza e senza preavviso l’amico all’indietro facendo cadere in acqua.

“Era per assicurarsi che entrasse ancora un po’ d’acqua?” Chiede Jon riemergendo, mettendosi seduto nell’acqua bassa e passando il cellulare a Jeff.

“Ma no tranquillo… lo mettiamo al sole, si asciuga e torna come nuovo!” Gli risponde Stana ripetendo le stesse identiche parole dette prima da lui.

“Che permalosa! Per un cellulare… cosa vuoi che sia!” Afferma Jon afferrandole per le caviglie nel tentativo di farla cadere di nuovo.

“Cosa credi di fare?” Domanda Stana appoggiando la pianta del piede contro il petto dell’amico e appoggiandosi al braccio del cognato per non perdere l’equilibrio.

“Mamma, ho fame!” Gli interrompe Dylan.

“Anch’io!” Afferma Kevin.

“Anche noi!” Aggiungono Sophia e Allison.

“Ok… l’ultimo che arriva è un somaro!” Grida Jeff scattando verso gli ombrelloni del gruppo seguito dai bambini e da Stana mentre Jon sorpreso resta immobile a terra.

“PRIMO!” Esulta Kevin.

“Zio Jon è ultimo!” Afferma Dylan indicando verso l’uomo che si sta avvicinando lentamente.

“Per forza è un somaro…” Commenta Jeff lanciando l’i-phone “annegato” sulla sdraio del fratello.

“Cos’è successo al tuo cellulare?” Chiede Nathan prendendolo in mano.

“Ha fatto il bagno grazie a quei due.” Risponde Stana prendendo l’asciugamano per asciugarsi.

“Un altro telefono si aggiunge alla lista dei “morti” di casa Fillion!” Commenta Seamus.

“Quanti sono finora?” Chiede Lucas.

“Siamo a quota cinque con questo.” Risponde Nathan.

“Cinque!” Esclama Andy scioccato.

“Chiariamo il mio è la prima volta che si rompe… i restanti quattro sono tutti suoi.” Spiega Stana.

“Andiamo a mangiare?!” Domanda Kevin stanco di aspettare.

“Ho visto un ristorantino cinquecento metri più giù.” Gli informa Jon.

---

Haron si avvicina al gruppo di bambini che sta giocando a palla.

“Vuoi giocare?” Chiede educatamente Allison.

“Si.” Sussurra lui sorridendo così Sophia gli passa la palla.

“Dai passa!” Grida Dylan un paio di metri più in là.

Haron impacciato colpisce la palla con il piede facendola finire in mezzo a dei cespugli.

“Ma sei capace di tirare!?!” Domanda Kevin sbuffando e andando a recuperare il pallone.

Dopo aver capito che Haron è negato per il calcio Dylan e Kevin smettono di passargli la palla iniziando a giocare fra loro ignorandolo.

“Dylan! Passa anche a noi!” Dice arrabbiata Allison.

“La palla è mia e la passo a chi voglio!” La zittisce Kevin proseguendo a giocare con l’amico.

“Allora vado a dirlo a papà!” Gli avverte la piccola per poi dirigersi verso il tavolo.

“Io torno al tavolo.” Sussurra Haron seguendo la direzione di Allison.

“Ehi… guarda là!” Strilla Dylan.

“Che figata! Calcio saponato! Andiamo!” Esclama Kevin correndo verso il campo.

“Aspettate! Non potete allontanarvi!” Gli urla dietro Sophia.

Sophia essendo la più grande del gruppo e sentendosi responsabile dopo un momento di esitazione decide di seguire la direzione dei due bambini sperando di trovarli presto.

---

“GOOOLLL!!!” Grida Kevin scivolando assieme alla palla dentro la porta.

“Guarda questo!” Dice Dylan riuscendo a fare una capriola in aria atterrando sul materasso affondando nella schiuma.

“Dai Sophia… vieni!” La invita Kevin vedendola ridere a bordo campo.

“Non dovremmo nemmeno essere qui! Andiamo!” Ordina Sophia.

“Sai cosa sei? Sei una rompi palle.” La zittisce Kevin.

“EHI! Non si dicono quelle parole!” Dice la bambina.

“Sophia, vieni!” Esclama Dylan scivolando verso di lei.

“No… dobbiamo tornare è più di mezz'ora che ci siamo allontanati!” Risponde lei guardando l’orologio.

“Smettila di fare la rompi di turno!” Afferma Kevin passando la palla all’amico.

“Dylan… andiamo!” Cerca di convincerlo Sophia.

“Non ti farai mica comandare da una femmina?!” Interviene Kevin.

“Tu vai… noi restiamo qui.” Risponde Dylan facendosi convincere dall’amico.

“Vi farete mettere in castigo di nuovo!” 

“Chi se ne frega… almeno noi ci divertiamo. Non come te che stai attenta a non sporcarti le scarpe nuove.” Ribatte il più grande prendendola in giro.

“I maschi sono proprio stupidi!” Afferma Sophia offesa.

“E le femmine sono proprio delle frignone.” La sfotte Kevin.

“Io me ne vado… poi non venite a lamentarvi se vi sgridano!” Gli avvisa lei per poi andarsene.

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“Dov’è Dylan?” Chiede Allison passando il pallone a Haron.

“Lascia stare.” Risponde superandola e proseguendo verso la tavolata.

“IA!” Esclama Erin vedendola arrivare.

“Che succede, Sophia? Avete litigato di nuovo?” Chiede Nathan vedendo la nipotina con il muso.

“I maschi sono stupidi!” Risponde lei sedendosi al suo posto.

“Sophia… le parole.” La ammonisce Jeff.

“Ma è vero papà!” Controbatte la bambina.

“Cos’ha combinato Dylan?” Domanda Stana.

“Non è lui ma Kevin… è sempre lui che lo convince a fare cose stupide... sono andati là giù a giocare a calcio saponato. Io gli ho detto di non andare e ho anche provato a convincere Dylan a tornare assieme a me ma Kevin l’ha convinto a restare.” Racconta Sophia bevendo un sorso d’acqua.

“Mi dispiace, Stana.” Si scusa Juliana rendendosi conto che suo figlio è come sempre la mente delle marachelle che combinano insieme.

“Tranquilla… non scusarti.” Risponde alzandosi e recuperando dalla borsa da spiaggia l’accappatoio del figlio.

“Vuoi che ci pensi io?” Domanda Nathan dando a Erin un grissino.

“No… meglio che ci pensiamo noi donne o rischiamo di trovarci dentro anche a voi a giocare.” Scherza Stana facendogli la lingua.

“Simpatica mamma… vero fragolina?!” Chiede Nathan alla figlia.

“Mamma…” Ripete la piccola sorridendole.

“Magari una partitella ce la facciamo dopo pranzo!” Afferma Jeff.

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“Stana, è per te. È Emily.” Dice passandole il cellulare.

“Oh… grazie.” Risponde prendendolo e alzandosi dal tavolo per allontanarsi un po’ dal rumore.

“Ehi… tutto bene?” Chiede Stana sorpresa dalla chiamata della manager.

“Ciao Stana… tutto bene. Scusa se ti disturbo durante le vacanze ma è arrivata una proposta importante che richiede un’immediata decisione.” Spiega Emily.

“Di cosa si tratta?” Domanda curiosa.

“Michael Polish…” Risponde sganciando la bomba.

“Ho capito bene… Polish?!” Chiede passandosi una mano fra i capelli sperando di aver capito male.

“Si… Polish. Stana, ascolta è un ruolo importante… sai quanto i fratelli Polish hanno avuto un grande successo con i loro film negli ultimi anni. Loro hanno molto successo anche in Europa, è un'occasione imperdibile.” Cerca di convincerla Emily.

“Lo so ma…”

“Mamma, posso…” La interrompe Dylan.

“Amore, sono al telefono un attimo.” Lo blocca alzando un dito per zittirlo.

“Stana, pensaci. Questo film ti riporterà sul grande schermo e ti porterà successivamente  altre offerte. Non possiamo farci sfuggire un’opportunità così. Non ora!” Insiste la manager.

“Immagino che il film sarà come sempre in stile “The Polish brothers, vero?” Domanda sperando invano di ricevere una risposta diversa da quella che già s’immagina.

“Già… sono i maghi del settore. So che sarà difficile da fare accettare a Nathan ma ti assicuro che questo film ti aprirà molte porte. Quindi credo che una piccola discussione con tuo marito puoi affrontarla. Pensa a cosa c’è in gioco.” 

“Quanto tempo mi danno?” Chiede mordendosi nervosamente un’unghia camminando avanti e indietro.

“Entro due giorni vogliono una risposta… hai 48 ore per parlarne con Nathan. Non un’ora di più. Volevano una risposta immediata ma sono riuscita ad ottenere un po’ di tempo. Mark ha provato a chiamarti ma il tuo cellulare è staccato. A proposito perché se chiamo il tuo numero mi da sempre la segreteria?” Domanda Emily.

“Piccolo incidente di giornata… è finito in acqua.” 

“Stana, devi assolutamente accettare il lavoro. Non ti si presenteranno altre occasioni così.” 

“Accetto!” Afferma Stana.

“Non ne vuoi parlare con Nathan?” Chiede sorpresa della risposta immediata dell’attrice.

“Si e gli parlerò… ma come hai detto tu non posso rifiutare. Sono sicura che riuscirò a convincerlo. Lui ha sempre avuto la piena libertà nel scegliere le proposte di lavoro quindi non vedo perché dovrebbe essere diverso per me. Tu accetta la proposta dei fratelli Polish… io penso al resto.” Dice determinata.

“Ottimo! Corro a chiamare Michael.” Afferma entusiasta.

“Ok… fammi sapere se ci sono altri sviluppi e cerca di rinviare l’immediata reazione dei Polish. Convincili ad aspettare ventiquattro ore prima di annunciare al mondo la notizia della mia presenza nel loro nuovo film.” 

“Sarà fatto. Buona giornata.” La saluta Emily.

“Ciao.” Risponde Stana riattaccando.

“Sarà proprio un’ottima giornata.” Sussurra tra sé e sé immaginando già la reazione del marito, passandosi una mano sul viso.

“Ehi... tesoro. Tutto bene?” Chiede Tamala avvicinandosi con David in braccio.

“Per ora si ma non ancora per molto.” Risponde Stana.

“Spiega…” La invita l’amica ad essere più precisa.

“Mi ha appena chiamato Emily… mi vogliono come protagonista per un film e…”

“Wow ma è fantastico!” Esclama Tamala interrompendola.

“Si lo è… ma…”

“Ma?”

“Polish!” Dice raccogliendo il ciuccio del piccolo a terra.

“Polish… quei Polish?” Domanda diventando seria.

“Esatto… quei Polish. Ora capisci perché non sto saltando di gioia… o meglio io salterei di gioia perché per la mia carriera è un’opportunità irripetibili ma sarebbe un pessimo modo per farlo scoprire a Nate.” Ammette Stana.

“Quanto tempo hai per dargli una risposta?” 

“Ho già accettato.” Confessa abbassando lo sguardo.

“Stana… sei così sicura di riuscire a convincere tuo marito?” Domanda scioccata.

“Sicuramente litigheremo perché è inevitabile. Ma è della mia carriera che stiamo parlando. Diciamoci la verità da quando sto con lui ho rinunciato anche a troppo… non che mi penta anzi. Questo ci ha dato l’opportunità di allargare la famiglia e ne sono felicissima ma non sono pronta a rinunciare definitivamente alla mia carriera. Non ho più vent’anni. Non posso più rifiutare. Lo sai anche tu che arrivati ad una certa età gli attori vengono accantonati per lasciar posto ai giovani promettenti. Se non sei la Sandra Bullock di turno non ti calcola più nessuno.” Spiega Stana sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta.

“Ti do perfettamente ragione ma sai benissimo con chi sei sposata. Nathan è sempre stato geloso di Mark Polish fin dai tempi di “For Lovers Only” e allora non stavate nemmeno assieme.” Le ricorda Tamala mettendo David a terra.

“Lo so… ma Mark era sposato ai tempi di “For Lovers Only” come è spostato ora. Quindi non capisco tutta questa sua preoccupazione. Lui è sempre stato libero di scegliere da solo che lavori accettare o meno. Non vedo perché dovrebbe essere diverso per me.” 

“Perché lui non ha mai girato delle scene di sesso come hai fatto tu in quel film e siamo sincere Stana… Mark non ha mai negato di provare attrazione per te e lo sanno tutti. Soprattutto Nathan.” 

“Cosa state confabulando voi due?” Chiede Jeff interrompendo le due donne.

“Niente.” Risponde Tamala correndo a recuperare il figlio scappato un po’ più là in mezzo al prato.

“Stana?” Chiede l’uomo.

“Devo chiederti un piacere.” Ammette guardandolo.

“Qualsiasi cosa per la mia cognatina…” Risponde sorridendo.

“Ho bisogno del tuo supporto con Nate.” Spiega Stana.

“Supporto per cosa?” Domanda curioso.

“Devo dirgli che girerò un film dei fratelli Polish.” Confessa.

“COSA?” Esclama spalancando la bocca.

“Sshhh… non urlare.” Lo ammonisce lei tappandogli la bocca con la mano.

“Stana… stai parlando di quei Polish? Mark Polish?” Domanda per conferma.

“Ascolta so che sarà impossibile evitare una pessima reazione di Nate ma ho bisogno del tuo supporto. Forse se siamo in due a spiegargli quanto sia importante per la mia carriera riusciremo a convincerlo.” 

“Impossibile. Stana, stiamo parlando di Mark Polish quello che ha confessato al mondo che se non fosse stato sposato ci avrebbe sicuramente provato con te, quello che ha elogiato il tuo corpo per mesi dopo il vostro film, quello che ha offeso Nat dandogli del mezzo uomo, quello che ti salterebbe addosso alla prima occasione. Non stiamo parlando di una persona qualunque.” Afferma Jeff nel tentativo di farla ragionare.

“Jeff, ho bisogno di quel lavoro. Non mi interessa nulla di Mark o degli altri uomini. Amo tuo fratello e lo sai. Non m’interessa quello che dice o pensa Mark.”

“Ci saranno altre occasioni, ne sono sicuro… rinuncia.” Dice cercando di convincerla.

“Questa è la mia occasione… per favore!” Lo supplica Stana.

“Mamma, nana…” Dice Erin strofinandosi gli occhietti stanchi e allungando le braccia verso di lei.

“Ti prego, Jeff. Aiutami.” Insiste prendendo in braccio la figlia.

“Ok, sarò dalla tua parte ma non servirà a nulla… e lo sai.” Acconsente lui.

“Ehi… è stanca la mia principessina?” Chiede Nathan consegnando il ciuccio alla piccola accoccolata contro la moglie.

“Grazie, papi.” Lo ringrazia Stana distogliendo lo sguardo dal cognato.

“Tutto bene? Cosa voleva Emily?” Chiede curioso.

“Tutto ok. Ne parliamo dopo.” Risponde allontanandosi con Erin.

“Di cosa stavate parlando così animatamente?” Domanda curioso al fratello.

“Nulla. Avete già bevuto il digestivo.” Dice Jeff cambiando argomento.

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Dopo un abbondante pranzo e un buon caffè il gruppo è tornato alla spiaggia. 

Stanchi e sazi ora sono tutti impegnati in attività tranquille e rilassanti. C’è chi dorme, chi legge, chi chiacchiera e chi gioca a carte. 

“Hai voglia di fare due passi?” Chiede Nathan porgendo la mano alla moglie.

“Certo.” Accetta lei afferrandogli la mano e alzandosi.

“Juliana, puoi dargli un occhio? Andiamo a fare un giro.” Chiede Stana all’amica indicando verso Erin addormentata sul lettino.

“Si, andate tranquilli.” Risponde sorridendogli.

“Grazie.” Dice Nathan tirando Stana verso il bagnasciuga.

Dopo un paio di minuti che camminano in silenzio mano nella mano Stana prende coraggio e inizia a parlare della telefonata ricevuta un paio d’ore prima.

“Un film… ma è stupendo!” Esclama Nathan felice per lei.

“Già.” Sussurra sorridendo lievemente.

“Che c’è? Non mi sembri molto entusiasta della proposta… se non te la senti non accettare. Puoi sempre stare a casa a fare la mamma.” La rassicura vedendola dubbiosa.

“No. Ne sono entusiasta. Aspettavo un’opportunità così da mesi.” Si affretta a precisare Stana.

“E allora qual'è il problema?” Domanda confuso dall’atteggiamento della moglie.

“È che…” Inizia cercando il modo migliore per dirgli la verità.

“Amore, dimmi. Sai che puoi dirmi tutto. Qual è il problema? È perché devi stare lontana dai bambini?” Chiede Nathan incoraggiandola a proseguire.

“No, non è per quello. Anche se mi dispiace dover rinunciare a del tempo con loro ma a settembre Dylan andrà all’asilo e Erin al nido quindi starei a casa da sola.” Risponde lei.

“È per la trama del film? Non mi hai ancora detto di cosa parla.” 

“No, non è per la trama.”

“E allora per cos’è?” Domanda fermandola.

“Vieni… sediamoci qui.” Lo invita Stana.

“Non dirmi che devi andare in Europa o dall’altra parte del mondo per le riprese?” Chiede preoccupato.

“No, il film si girerà a San Francisco.” 

“Stana, stai iniziando a farmi agitare. Cosa mi stai nascondendo?”

“Il film è… dei fratelli Polish.” Confessa Stana.

“Come scusa?!” Dice scioccato alzandosi in piedi.

“Nate, prima che inizi…” Prova a parlare ma viene immediatamente interrotta.

“Non voglio sentire altro. Non girerai nessun film per quei due.” Afferma Nathan.

“Nate…”

“No, Stana. Non ci provare nemmeno. Non farei nessun film.”

“Non puoi dirmi quello che devo o non devo fare.” Controbatte alzandosi.

“Sono tuo marito.”

“E allora? Io ti ho sempre lasciato libero di scegliere le proposte di lavoro. Non ti ho mai impedito di fare carriera.” 

“Nessuno mi ha mai proposto di girare un film porno altrimenti mi avresti sicuramente impedito di farlo.”

“Non è un film porno e…”

“I fratelli Polish fanno solo quel tipo di film. Non permetterò che quel porco di Mark ti palpi di nuovo. Non passerai i prossimi sei mesi nuda tra le sue braccia!” Le assicura.

“Nate, è la mia carriera. È la mia occasione!” Dice cercando di fargli capire il suo punto di vista.

“Ce ne saranno altre. Non voglio discuterne ulteriormente.”

“Non ci saranno altre occasioni. Questa è la mia opportunità e devo coglierla al volo.”

“No! Ti ripeto per l’ultima volta: non girerai quel film. Non avrai niente a che fare con i Polish ne ora ne mai.” Ripete girandosi per tornare indietro.

“Sei ridicolo… è solo un film! Anche tu hai baciato molte attrici negli ultimi anni e non mi sembra di averti mai fatto una scenata così.”

“Erano solo degli stupidi baci!” Dice fermandosi.

“E sarà così anche con questo film… saranno solo delle finte scene di sesso.” Afferma raggiungendolo.

“Quel damerino non ti sfiorerà nemmeno con un dito.”

“Siamo attori… questo è il nostro lavoro. Dovresti saperlo.”

“Non accetterai quel lavoro. Fine della discussione!” Ordina Nathan superandola.

“Ho già accettato. Che ti piaccia o no girerò quel film!” Confessa Stana infuriata per l’atteggiamento infantile del marito.

“COSA?” Domanda girandosi di scatto verso di lei.

“Girerò quel film.” Ripete convinta.

“No, non lo farai!” Controbatte lui.

“Voglio farlo… è la mia occasione e non ci rinuncerò per colpa della tua gelosia.” Chiarisce Stana.

“Non permetterò che quel porco ti metta le mani addosso!” 

“Smettila, Nathan. Mark è sposato. Ha una famiglia come l’abbiamo noi.”

“Non me ne frega un cazzo se a sua moglie va bene che suo marito si scopi altre donne ma io non accetto che mia moglie si faccia un altro.”

“Non mi faccio nessuno. È solo ed esclusivamente lavoro.” 

“Girare un film da 87 minuti mezza nuda lo chiami lavoro?! Ma per piacere… non venire a raccontarmi queste stronzate.”

“I fratelli Polish sono famosi e unici proprio per il loro stile.”

“I fratelli Polish vogliono solo scopare più attrici possibili e tu sei la loro preferita a quanto pare! Evidentemente l’ultima volta gli hai soddisfatti per bene.” 

Stana a quella frase non ci vede più e senza pensarci due volte gli molla un ceffone per poi correre via in lacrime.

“STANA!” La chiama sperando di farla fermare ma lei continua a correre.

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“Stana!” Chiama Jon vedendola passare.

Lei però non si ferma anzi accelera il ritmo sperando di non essere seguita.

“STANA! Fermati!” Grida correndole dietro.

Stanca e senza fiato si nasconde dietro a degli scogli sperando di non essere vista.

“Perché scappi?” Domanda Jon trovandola.

“Per favore… voglio restare sola.” Ammette girandosi e sperando che l’amico non si accorga delle lacrime.

“Stana, che succede?” Chiede spostandosi davanti a lei.

“Perché piangi?” Domanda prendendole il viso fra le mani.

In risposta Stana scoppia a piangere in un pianto disperato inginocchiandosi a terra.

“Ehi… dolcezza. Vieni qui!” Dice abbassandosi e abbracciandola.

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“Papà… dov’è mamma?” Chiede Dylan alla ricerca della madre.

Nathan però non risponde iniziando a cercare qualcosa nella borsa della moglie.

“Papà…” Insiste il piccolo.

“Non ora!” Risponde bruscamente.

“Nathan, dov’è Stana?” Domanda Tamala.

“Dove cazzo è!” Impreca Nathan continuando a scavare nel pozzo senza fine attirando l’attenzione del gruppo d’amici.

“Dov’è mamma?” Chiede nuovamente Dylan.

“Basta, Dylan!” Grida nervosamente rovesciando il contenuto della borsa sull’asciugamano.

“Nat! Che stai facendo?” Domanda Jeff facendo cenno al nipotino di andare a giocare.

“Dove l’ha messo!” Dice incazzato lanciando il cellulare della moglie un paio di metri più in là sfiorando una coppia che sta prendendo il sole.

“NATE!” Urla Tamala alzandosi.

“Ehi… bro. Calmati!” Dice Jeff cercando di farlo ragionare.

“Eccolo!” Esclama trovando finalmente il suo cellulare ignorando le persone attorno a lui.

“No… sono Nathan! Chiama quei stronzi dei Polish e digli che mia moglie non girerà un cazzo per loro, chiaro?” Ordina alla manager.

“Non me ne frega un cazzo per chi lavori! Stana non farà quel film!” Urla arrabbiato dal rifiuto della donna.

Erin si sveglia di soprassalto spaventata dalle urla del padre iniziando a piangere alla ricerca della mamma.

“Nat, abbassa la voce!” Ordina Jeff al fratello.

“Ssshhh… tesoro.” Dice Tamala prendendo la nipotina in braccio.

“Mammmaaaa…” Chiama aggrappandosi al collo della zia.

“Mai vai a cagare!” Esclama Nathan riattaccando.

“Adesso basta, Nat!” Afferma Jeff afferrandolo per un braccio e aiutato da Lucas lo portano via di lì per impedire che la piccola si spaventi ancora di più.

“Dov’è mamma?!” Chiede Dylan preoccupato.

“Adesso la cerchiamo.” Lo rassicura Juliana.

“Se state cercando Stana l’ho vista prima correre verso quegli scogli seguita da Jon.” Gli informa Molly raggiungendo il gruppo e notando Erin in lacrime.

“Grazie…” 

“Vado io.” Si offre Seamus alzandosi e dirigendosi verso il punto indicato.

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“MAMMA!” Grida Dylan correndole incontro vedendola arrivare con Jon e Seamus.

“Ciao, amore.” Lo saluta lei prendendolo per mano e dirigendosi verso Tamala e la figlia.

“Maammmaaa…” Singhiozza Erin allungandosi verso di lei.

“Sono qui, stellina.” Dice Stana prendendola dalle braccia dell’amica e scambiandosi uno sguardo con quest’ultima.

“Ssshhh… non è successo niente.” Cerca di consolarla Stana sedendosi sulla sdraio dandole il ciuccio.

“Mamma, hai pianto?” Chiede Dylan notando gli occhi rossi della madre, sedendosi accanto a lei.

“Mi è entrata un po’ di sabbia negli occhi.” Spiega al figlio pettinandogli i capelli all’indietro con la mano libera mentre con l’altra stringe la piccola a se.

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“Cosa le hai detto?” Domanda Jon arrabbiato raggiungendo Nathan, Jeff e Lucas seduti su una panchina vicino al bar.

“Cose che non ti riguardano!” Risponde Nathan.

“EHI! Calmi!” Esclama Lucas allontanando il nuovo arrivato di un paio di metri.

“Siamo appena riusciti a farlo calmare.” Gli spiega sottovoce.

“Voglio sapere perché la mia migliore amica è in lacrime!” Controbatte Jon.

“Jon, cerchiamo di aiutarli a risolvere invece che metterci a discutere tra di noi, ok?” Cerca di convincerlo Lucas.

Un paio di metri più in là.

“Nat, ti rendi conto che hai dato della puttana a tua moglie?!” Afferma Jeff scioccato dal racconto del fratello.

“Lo so. Non volevo… cazzo! Ho esagerato come sempre!” Dice dispiaciuto, maledicendosi.

“Te e la tua mania di reagire d’impulso!” Lo rimprovera.

“Comunque lei non girerà quel film. A costo di uccidere i Polish con le mie mani. Lei non farà un film con quel porco!” Insiste arrabbiato.

“Ok, ma c’è modo e modo di discutere e i tuoi metodi non portano a niente se non ad altri litigi. Ora ti calmi dopo di che ti alzi da questa panchina e vai da lei. Le chiederai scusa e discuterete della storia del film una volta tornati a Los Angeles domani quando i bambini non saranno con voi. Chiaro?” 

“Ok… ma non cambio idea. Lei non farà quel film.” Chiarisce Nathan.

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“Dov’è Stana?” Chiede Nathan raggiungendo il gruppo d’amici assieme al fratello.

“Là!” Risponde Seamus indicandogli verso l’oceano.

Una ventina di metri più in là la donna sta parlando animatamente con Jon mentre i bambini sono tutti impegnati a seppellire i piedi di quest’ultimo.

“Aspetta qui un secondo.” Gli suggerisce Jeff andando verso la cognata.

Nathan per una volta ubbidisce sistemando il pasticcio combinato prima e riordinando la borsa della moglie dando delle veloci occhiate verso di lei.

“Stana…” La chiama Jeff raggiungendola.

“Jeff, ti interrompo ancor prima che tu possa iniziare a difenderlo.” Lo zittisce lei immaginandosi già cosa le dirà.

“No, non lo voglio difendere.” Chiarisce alzando le mani.

“Ottimo.” Dice per poi rivolgersi ai bambini.

“Io vado… chi vuole venire con me?” Chiede Stana.

“IO!” Urlano Dylan e Allison mollando immediatamente le palette correndo verso di lei. 

“Non puoi lasciarmi qui!” Si lamenta Jon mentre Sophia e Kevin proseguono con il loro lavoro.

“Certo che posso… ciao. Mi raccomando ragazzi sotterratelo per bene.” Gli raccomanda Stana.

“Dove vai?” Chiede curioso Jeff.

“Vado un attimo in centro a prendermi un cellulare nuovo.” Risponde prendendo per mano i bambini.

“Vengo con te.” Si auto invita lui.

“Come vuoi.” Risponde lei dirigendosi verso le sdraio per vestirsi e recuperare il portafoglio, notando immediatamente la presenza del marito.

“Mamma, possiamo prendere il gelato?” Domanda Dylan.

“Anch’io lo voglio!” Esclama Allison condividendo l’idea del cugino.

“Si, certo ma non ditelo a nessuno altrimenti poi vogliono venire tutti con noi.” Risponde Stana sussurrandogli l’ultima parte della frase e facendogli segno di tacere.

“Stana, io…” Inizia a parlare Nathan.

“Zitto! Non dire nulla!” Lo blocca immediatamente recuperando la maglietta del figlio.

“Dove andate?” Chiede Juliana.

“Andiamo un attimo in centro a prendere un cellulare nuovo per Stana.” Spiega Jeff allacciandosi la camicia.

“Mamma…” La chiama Erin mostrandole la formina a forma di tartaruga.

“Stellina, resta qui a giocare con David… torno subito, ok?” Dice piegandosi per stamparle un bacio sulla fronte per poi alzarsi ed infilarsi il vestitino mentre Nathan resta a fissare ogni suo gesto.

“Pronta!” Annuncia Allison.

“Andiamo allora.” Afferma Stana prendendo il necessario.

“Ci penso io, tranquillo.” Sussurra Jeff fermandosi davanti al fratello prima di seguire cognata, figlia e nipote che si sono già incamminati verso il centro.

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“Io… uco!” Dice Erin allungandosi verso il fratello cercando di raggiungere il succo.

“Dylan, dagliene un sorso.” Suggerisce Nathan tenendo la piccola per evitare che possa cadere dal sedile.

“Jе завршена.” Risponde senza alzare lo sguardo dall’i-pad.

“UCO!” Grida più forte provando ancora una volta a prenderlo.

“Fragolina, è finito… guarda qui c’è l’acqua. La vuoi?” Chiede stappando il biberon mettendoglielo davanti.

“Abbiamo imparato il serbo?” Domanda sorpreso Jeff girandosi a guardare il fratello.

“Alcune parole.” Risponde Nathan.

“NO! Uco!” Insiste dandogli una manata e facendo cadere il biberon a terra.

“Erin… no.” La rimprovera Nathan recuperandolo.

La piccola stanca per il breve pisolino pomeridiano scoppia a piangere.

“Ehi… fragolina. Non piangere. Ecco il ciuccio.” Dice mettendoglielo in bocca ma Erin non sembra calmarsi anzi il pianto si fa ancora più forte.

Stana seduta tre posti più dietro accanto a Jon decide d’intervenire alzandosi e raggiungendo il marito.

“Maaammmaa!” Singhiozza Erin alla vista della donna allungandosi verso di lei.

“Che succede, stellina?” Chiede prendendola dalle braccia dell’uomo.

“Tieni.” Dice Nathan passandole il ciuccio.

“Sei stanca, amore della mamma. Che dici ci facciamo un riposino…” Sussurra all’orecchio della figlia dopo averle dato il ciuccio.

Erin nascondendo il viso contro il collo della madre e aggrappandosi a lei calma in un attimo i singhiozzi.

“Нисам! који кугле су пала!” Esclama Dylan arrabbiato.

“Ehi! È zio Dusan che ti insegna queste parole?” Domanda Stana.

“Нисам ништа рекао.” Risponde lui riprendendo a giocare.

“Di sicuro non te le ho insegnate io… e parla in inglese.” Lo rimprovera lei continuando a coccolare la figlia.

“Без иначе тата разуме шта ја кажем.” Commena Dylan.

“Papà non capisce ma posso sempre dirgli io cosa stai dicendo. Parla in inglese.” Ripete per l’ennesima volta.

“NO!” Esclama preoccupato che la madre possa ripetere al padre quello che ha appena detto.

“Dylan, spostati… lascia il posto alla mamma.” Dice Nathan al figlio.

“Tranquillo, torno al mio posto.” Risponde Stana per poi sparire da dove è venuta con la piccola ormai del tutto rilassata.

Sono passate tre ore dalla discussione e nonostante abbiano deciso di rimandare la discussione una volta tornati a Los Angeles Stana non sembra aver perdonato il marito per le cose che le ha detto e da allora lo evita o comunque cerca di parlare il meno possibile con lui.

“Тата, помози ми!” Dice Dylan allungando l’i-pad.

“Ti aiuto se parli in inglese.” Propone prendendo il tablet.

“Non riesco a superare questo schema!” Spiega Dylan parlando di nuovo in inglese.

“Ok, vediamo dove sei arrivato.” Dice facendo ripartire il gioco.

“Parla spesso serbo?” Chiede curiosa Nicole.

“No… capita solo in tre casi.” Risponde Nathan concentrato.

“Salta!” Grida Dylan vedendo il suo personaggio vicino al burrone.

“Quando è stanco, quando Stana è via per lavoro al terzo giorni inizia a non farsi capire e quando i coniugi Fillion qui presenti litigano.” Spiega Jeff alla fidanzata.  

---

“Dylan, finisci di vestirti e allontanati dalla tv.” Gli ordina Stana vedendolo imbambolato davanti al televisore ancora in mutande.

“Eccola qui… pulita e profumata.” Annuncia Nathan entrando nel salottino della suite con Erin in braccio.

“Oni… oni…” Dice indicando verso il fratello e dimenandosi.

“Vai, fragolina. Dylan, allontanati dalla tv.” Dice mettendo la figlia a terra.

“Vado a fare la doccia.” Afferma Stana superandolo e andando verso la stanza.

“Ferma.” Protesta Dylan allontanando la sorellina dall’i-pad.

“Pipa… pipa!” Dice Erin cercando di raggiungere il tablet.

“Dylan, falle vedere Pimpa… tanto non lo stai usando.” Interviene Nathan prendendoglielo di mano.

“Mettiti seduta.” Suggerisce alla figlia cercandole su youtube il suo cartone preferito.

“Pipa!” Ripete battendo le manine.

“Ecco.” Dice mettendoglielo l’i-pad in grembo per poi rivolgersi al figlio: “Dylan, allontanati e vestiti.” Per poi sparire nella direzione presa dalla moglie pochi minuti prima.

Entrato nella camera da letto sente il rumore dell’acqua che scorre in bagno così dopo aver dato un’ultima occhiata ai bambini si spoglia deciso a raggiungere la donna.

Apre lentamente la porta ritrovandosi davanti la sagoma della moglie offuscata dai vetri opachi del box doccia è impegnata a insaponarsi i capelli. Stando attento a non far rumore si avvicina, apre delicatamente la porta del box trovandosi ad ammirare il corpo perfetto della donna che con gli occhi chiusi non si è ancora accorta di lui.

“Ehi…” Sussurra dopo un paio di secondi.

“Che succede?” Chiede Stana spalancando gli occhi.

“Niente… posso?” Domanda Nathan entrando senza attendere la risposta.

“Ho quasi finito… puoi…” 

Nathan non le da il tempo di finire la frase che la zittisce coinvolgendola in un bacio mozzafiato bloccandola tra il suo corpo e il muro.

“Mi dispiace…” Mormora sulle sue labbra accarezzandole il viso.

“Ti sei reso conto di quello che mi hai detto?” Chiede con un leggero tono di rabbia.

“Si… sono un’idiota. Scusa.” Risponde lasciandole un rapido bacio e guardandola dritta negli occhi.

“Si lo sei… confermo.” Afferma Stana.

“Ascolta, abbiamo ancora ventiquattro ore prima di tornare a casa. Che dici se facciamo una tregua?” Propone Nathan spostandole una ciocca di capelli incollata al viso.

“Ok… lo faccio solo per i bambini… sono veramente arrabbiata con te. So come sei fatto… so che reagisci sempre d’impulso ma non tollero la mancanza di rispetto. E ti assicuro che oggi non hai avuto alcun rispetto per me.” Acconsente restando immobile senza contraccambiare le tenerezze che lui le sta dando.

“Amore, non le penso quelle cose e…”

“Nate, so che non le pensi ma non per questo fanno meno male.” Lo interrompe lei spingendolo leggermente indietro.

“Io…”

“Non abbiamo appena detto che non ne parliamo più per le prossime ore?!” Domanda interrompendolo nuovamente.

“Giusto…” Risponde versandosi un po’ di bagnoschiuma sulle mani e iniziando ad insaponarle la schiena.

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“Ultima serata di relax…” Commenta Nathan sconsolato sedendosi accanto a Lucas.

“Ma se passi metà della tua vita a cazzeggiare…” Lo prende in giro l’amico.

“Se calcoliamo tutti i 365 giorni dell’anno faccio sicuramente meno ore di lavoro di te ma il mio lavoro è più stressante del tuo. Lavoro per 6/7 mesi di fila facendo però 14 ore al giorni di riprese mentre tu ti fai le tue 8 ore al giorno tutti i giorni.” Chiarisce affondando i piedi nella sabbia.

“Guadagni anche il triplo di me…” 

“Certo ma è stressante… tu invece non sai nemmeno cosa sia lo stress. In aggiunta ho altri mille pensieri per la testa… con due figli e una moglie così.” 

“Così come? Stana è fantastica.” S’intromette Jeff unendosi alla discussione.

“Tu, hai sempre troppa adorazione per mia moglie… devo tenerti d’occhio.” Scherza Nathan puntandogli il dito contro.

“E fai bene… quando morirai le chiederò di sposarmi.” Ammette scoppiando a ridere.

“Chi ti dice che morirò prima io?” Domanda sorridendo.

“Tu… sei tu quello che dice sempre che Stana un giorno o l’altro ti farà morire d’infarto… non io.” Gli ricorda Jeff.

“Verissimo…” Conferma sorridendo.

“Ho notato che a cena eravate più tranquilli… avete risolto?” Chiede Lucas.

“No… abbiamo deciso di fare una tregua fino a quando non saremo a casa.” Spiega Nathan guardando verso la moglie una trentina di metri più in là impegnata a chiacchierare con le altre donne del gruppo mentre controlla di tanto in tanto Dylan, Kevin, Sophia e Allison impegnati a salire e a scendere dall’amaca.

“Mi raccomando, bro. Non fare casini.” Gli raccomanda Jeff.

“Perché deve essere così difficile?” Chiede continuando a fissarla.

“Tam mi ha sempre detto che girare scene di sesso è tutto fuor che eccitante e romantico… non capisco perché te la prendi tanto. È solo finzione.” Commenta Lucas.

“Verissimo… hai attorno a te una decina di persone che ti guardano ma tu non conosci Mark Polish quello è un pervertito del cazzo. Quello ci prova con Stana dai tempi del loro primo film anche se è sposato… lui e suo fratello girano praticamente dei film porno.” Spiega Nathan nervosamente.

“Ok… ma non mi pare Stana abbia scelto lui come marito e padre dei suoi figli.” 

“Ragazzi, non so che dirvi… io di quei due non mi fido e non voglio che Mark la tocchi… non voglio nemmeno che la guardi!” Afferma iniziando ad agitarsi.

“Ehi, Nat! Cerca di calmarti… troverete un punto d’incontro anche questa volta.” Lo rassicura Jeff mettendogli una mano sulla spalla nel tentativo di tranquillizzarlo.

-

Un po’ più in là

“Cosa state combinando voi due?” Chiede Stana curiosa notando il continuo andirivieni dei due uomini.

“Ragazze, vi stiamo preparando una sorpresina… siamo quasi pronti.” Risponde Jon lasciando cadere dell’altra legna a terra.

“Papà, accendiamo un fuoco?” Domanda Kevin avvicinandosi assieme a Dylan.

“Esatto… andate a chiamare quei tre scansafatiche.” Dice Seamus indicando verso Nathan, Lucas e Jeff.

I due bambini ne approfittano per fare una gara correndo verso i tre impegnati a chiacchierare.

“Signore… quando volete potete accomodarvi.” Annuncia Jon stendendo l’ultima coperta chiudendo così il cerchio attorno al fuoco che sta accendendo Seamus.

“Che bello!” Esclama Sophia sedendosi per prima.

“Wow…” Mormora Allison meravigliata.

“Siete stati bravi!” Si complimenta Stana fermandosi accanto all’amico.

“Per la mia diva questo ed altro.” Sussurra Jon stampandole un bacio sulla guancia.

“PRIMO!” Urla Dylan tuffandosi su una coperta.

“Non è valido sei partito prima del via!” Si lamenta Kevin.

“Ssshhh… non gridate.” Gli rimprovera Juliana aiutando Tamala a spostare il passeggino di David accanto a quello di Erin, entrambi addormentati già da un po’.

“Non è vero!” Controbatte Dylan togliendosi la maglietta e restando a petto nudo.

“Vi sentivate creativi…” Scherza Jeff raggiungendo il gruppo seguito dal fratello e da Lucas.

“Sempre meglio di voi tre… poltroni.” Ribatte Jon.

“Dorme?” Chiede Nathan accarezzando la schiena della moglie impegnata a coprire la piccola con una copertina rosa.

“Si.” Risponde spostandole un ciuffetto di capelli dalla fronte.

“Мама, држи!” Dice Dylan lasciando cadere la maglia ai piedi del passeggino.

“Ehi fermo lì… non è così caldo da stare nudi. Rimettila!” Ordina Nathan raccogliendola e raddrizzandola.

“Ја сам врућ!” Controbatte lui.

“Dylan…” Lo avverte Stana.

Il bambino però spostandosi più in là dice: “Приуштите Ме!” prima di scappare verso l’oceano.

Dopo essersi scambiati uno sguardo d’intesa i due adulti si separano prendendo due direzioni diverse decise a catturare il figlio che divertito continua a chiamarli.

Dylan riesce a sfuggire dalle grinfie del padre usando la sua velocità e agilità che però non gli sono di nessun aiuto quando si scontra con la madre che riesce subito a bloccarlo.

“Ti ho preso peste!” Esclama Stana sollevandolo.

“Aaaahhhahahahaaaa…” Strilla divertito.

“PRESI!” Grida Nathan prendendoli alla spalle e abbracciando entrambi.

“NATE!” Urla Stana aggrappandosi al braccio del marito.

Come quasi sempre l’irruenza dell’uomo travolge i due facendogli finire tutti tre a terra sotto lo sguardo divertito del resto del gruppo che li sta osservando.

“Ahahahaha!” Ride Dylan ritrovandosi disteso a sulla sabbia.

“Ti sei fatta male?” Chiede Nathan preoccupato sdraiato sopra di lei.

“Nate, sei il solito!” Dice severamente.

“Il solito… quindi sai cosa ti aspetta adesso… vero?” Afferma cominciando a farle il solletico.

“Nooo… Natee… ahahahaha..” Esclama cercando di fermarlo non riuscendo però a trattenersi e incominciando a ridere.

“Smetttillaa… ti preggoooo!” Lo supplica con le lacrime agli occhi.

“Sai bene cosa voglio in cambio della mia resa…” Gli ricorda proseguendo a torturarla.

Con una rapida e decisa mossa di bacino Stana ribaltando la situazione e ritrovandosi a cavalcioni sopra di lui.

“Non è valido!” Protesta Nathan.

“Mamma… vince come sempre.” Esulta Dylan gattonando verso di loro.

“Nate… dopo tutti questi anni credi di potermi battere al corpo a corpo.” Afferma divertita sistemandogli il ciuffo.

“E dopo tutti questi anni non hai ancora capito che non rinuncio così facilmente ad un tuo bacio?!” Dice prima di ribaltare nuovamente la situazione.

“Facciamo progressi Mr Fillion!” Si complimenta Stana sorridendo.

Nathan ad un soffio dalle sue labbra sussurra: “Ti amo.” Prima di coinvolgerla in un bacio mozzafiato.

Dopo una ventina di secondi il gruppo d’amici vedendoli ancora appiccicati comincia a urlare frasi di ogni genere: “Non serve che fate un altro figlio davanti a noi!” “Vergogna farlo davanti a vostro figlio!” “Sarete arrestati per atti osceni!” “Attenti sta arrivando la polizia!” “Tutto qui quello che sai fare, bro!” “Dai… spogliala!” “Dylan, la mamma è tua riprenditela!” “Vai Dylan!”

Incitato dal gruppo Dylan s’avvicina a mezzo centimetro dalle facce dei genitori, dicendo: “Adesso basta, papà! Mamma è anche mia!”

Stana e Nathan divertiti si separano girandosi a guardare il figlio che finalmente ha ripreso a parlargli in inglese mentre gli amici proseguono a prenderli in giro.

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Capitolo 5
*** 5 ***


“Ehi… voi due! Attenti alle altre persone.” Gli avverte Juliana guardando il figlio e Dylan corrersi dietro tra la folla dell’aeroporto.

“Papà, posso prendere questo?” Chiede Allison indicando una rivista contenente fili, palline e ciondoli di vari colori per creare braccialetti.

“No, hai già due riviste per il viaggio non te ne serve un’altra.” Risponde Jeff tornando a parlare con la compagna.

Allison arrabbiata si allontana andandosi a sedere accanto ai bagagli dove il resto del gruppo sta chiacchierando aspettando l’ora per l’imbarco delle valigie.

“Mi spiegate perché siamo qui con due ore d’anticipo?” Brontola Jon.

“Invece che lamentarti vai a cercare i tuoi soci…” Lo invita Tamala.

“Dove sono?”

“Se lo sapessi non ti manderei a cercarli.” Risponde lei.

“Tam, vieni ho visto un vestitino stupendo.” Dice Stana prendendo l’amica sottobraccio.

“Juliana, vieni anche tu?” Chiede Stana.

“Arrivo. Jon, tieni d’occhio Dylan e Kevin!” Ordina Juliana afferrando il braccio libero di Tamala.

“Tutti spariscono…” Borbotta Jon dando un’occhiata ai due bambini.

“È libero?” Domanda una voce femminile.

“Si, prego.” Risponde Jon.

“Sono i suoi figli?” Chiede la donna.

“Come, scusi?” Domanda Jon guardandola per la prima volta. 

Due occhi verdi enormi e profondi lo guardano facendo mancare il fiato all’uomo. 

“Wow…” Sussurra lui.

“Come, scusi?” Chiede confusa la donna.

“Oh, scusi… mi sono… è… non sono figli miei.” Risponde Jon balbettando e ammirando il resto del corpo della donna.

Capelli neri, carnagione chiara, forme non troppo prosperose e due gambe da urlo.

“Sa per caso se questa è la zona giusta per prendere l’aereo per Los Angeles?” Domanda la donna guardando il suo biglietto.

“Si… stiamo aspettando anche noi quel volo.” Risponde mostrandole il suo biglietto con inciso lo stesso numero di volo.

“Ah… comunque piacere. Io sono Joy.” Si presenta allungando la mano verso di lui.

“Jon! Il piacere è tutto mio.” Ricambia stringendole la mano.

Mentre Jon approfondisce la conoscenza con Joy senza staccarle gli occhi di dosso Dylan e Kevin seguiti da Allison si allontanano attratti da un negozio di giocattoli in fondo al lungo corridoio.

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“Ehi… guardate! Jon all’opera!” Afferma Lucas facendo notare a Nathan e Seamus l’amico impegnato flirtare con una donna.

“Ho un’idea!” Esclama Nathan illuminandosi.

Dopo aver spiegato il suo piano avvicina la nipotina che sembra l’unica in circolazione.

“Sophia, vieni qui… abbiamo bisogno del tuo aiuto per uno scherzo.” Dice Nathan facendole cenno di avvicinarsi e sistemando Erin sull’altro braccio.

“Cosa devo fare?” Chiede curiosa e contenta di partecipare ad uno scherzo.

“Prendi in braccio David e vai fino là… da Jon poi il resto lo fai il piccolino.” Spiega Lucas consegnando il figlio alla bambina.

“Ah… quando arrivi lì digli “ciao papà” se David non parla.” Suggerisce Seamus.

Mentre la bambina si avvicina allo zio Jon i tre simpaticoni si avvicinano quel tanto che basta per non essere visti e godersi la scena a pieno.

“Ciao!” Saluta Sophia arrivata davanti alla coppia.

David come previsto allunga il dito verso Jon dicendo: “Papà!” 

Joy assiste sorpresa alla scena sentendosi presa in giro da Jon che gli aveva assicurato di non avere figli.

“Papà!” Ripete David.

“Allora mi hai mentito!” Esclama offesa.

“Sophia, dov’è Lucas?” Domanda Jon sperando di riuscire a uscire da quell’impiccio.

La bambina non risponde si limita semplicemente a mettere David sulle gambe dello zio per poi correre via.

“Vergognati! Con un bambino così piccolo!” Lo ammonisce Joy alzandosi in piedi.

“Ehi… non è come sembra. Non è mio figlio!” Cerca di spiegare alzandosi con il piccolo in braccio.

“Papà!” Ripete David aggrappandosi alla camicia dello zio.

“Lui chiama papà chiunque… ti sembrerà assurdo ma non è mio figlio!” Afferma Jon.

“Mi fanno pena gli uomini come te!” 

Con quella frase la ragazza se ne va lasciando il povero Jon a bocca aperta.

Nathan, Seamus e Lucas una volta sicuri che la ragazza si è allontanata abbastanza escono allo scoperto continuando a ridere.

“Che stronzi!” Esclama Jon riconsegnando David al vero padre.

“Mi aspettavo che ti mollasse un ceffone!” Dice ridacchiando Lucas.

“Papà!” Dice Nathan prendendolo in giro.

“Siete dei veri cretini!” Afferma offeso per poi andarsene mentre i tre amici proseguono con le risate scambiandosi cinque a vicenda.

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“Signore, avete intenzione di farci perdere l’aereo?” Chiede Seamus alla moglie e alle altre due amiche che si avvicinano con varie borse.

“Scusa, abbiamo trovato un negozio interessante.” Risponde Juliana.

“Mamma…” Chiama Erin allungandosi verso di lei.

“Ciao, stellina.” Dice prendendola in braccio e dando un bacio sulla guancia al marito.

“E questo… cosa sarebbe!?!” Si lagna Nathan guardando male la moglie.

Stana alzando gli occhi al cielo e si avvicina nuovamente intenzionata a stampargli un rapido bacio sulle labbra ma Nathan non è dello stesso parere e approfondisce immediatamente il bacio trattenendola a sé.

“Questo è un bacio.” Sussurra soddisfatto a pochi centimetri dalle labbra della moglie.

“Siamo pronti ad andare?” Domanda Jeff raggiungendo il gruppo assieme a Sophia e Nicole.

“Dove sono i bambini?” Chiede Seamus.

“Manca anche Jon.” Fa notare Nicole.

“Noi prima di andare abbiamo affidato a Jon: Dylan e Kevin.” Spiega Juliana.

“E Allison era seduta qui!” Dice Nicole.

“Sappiate che Jon fino a mezz'ora fa era impegnato a provarci con una tipa.” Informa Lucas.

“Io lo strozzo!” Esclama Stana guardandosi attorno.

“Ok, dividiamoci… saranno qui intorno in qualche negozio.” Afferma Jeff.

“Ho visto un negozio di giochi in fondo al corridoio.” Dice Tamala.

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“Trovati!” Afferma Lucas tornando seguito dai tre bambini.

“Kevin, quante volte te lo dobbiamo ripetere di non allontanarti da solo!” Lo rimprovera Juliana.

“Mamma, ho visto il martello di Thor!” Racconta Dylan eccitato.

“Sapessi dove te lo darei il martello quando mi fai spaventare così?!” Afferma Stana accarezzandogli il viso con la mano libera felice di averlo ritrovato sano e salvo.

“Siediti! Resta fermo immobile fino a quando non te lo dico io!” Ordina Nathan al figlio con tono severo.

Dylan sapendo che non è il caso di contraddire il padre si siede sulla poltroncina accanto a Kevin e Allison in castigo come lui.

“Ci manca Jon, adesso.” Dice Stana.

“Eccolo là!” Esclama Tamala indicando nella direzione in cui sta arrivando l’amico.

“Complimenti per l’affidabilità.” Si congratula Juliana.

“Cosa?” Chiede confuso.

“Non dovevi tenere d’occhio i bambini?” Domanda Tamala.

“Ops!” Sussurra Jon battendosi una mano sulla fronte.

“Ragazzi, meglio andare se non vogliamo perdere l’aereo!” Afferma Nicole.

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“Allora solita storia: non rispondete alle domande e state vicini ai vostri genitori.” Ricorda Nathan ai bambini pronti a scendere dall’aereo, sicuro della presenza dei soliti paparazzi all’aeroporto di Los Angeles.

“Jeff, se per caso nel caos ci perdiamo di vista ci vediamo venerdì alla cena.” Dice Stana iniziando a salutare tutti.

“Ok.” Risponde restituendo Erin alla cognata.

“Ragazzi, è stata una vacanza stupenda!” Dice Juliana togliendo la borsa dalla cappelliera.

“Da rifare!” Aggiunge Tamala.

“Vi informo che nonostante i vostri sabotaggi sono riuscito a conoscere a fondo gli abitanti…  riuscendo a strappare un invito per un’altra vacanza!” Dice Jon informando gli amici.

“Complimenti! Quali delle cinque ragazze ha avuto il coraggio di invitarti nuovamente?” Domanda sorpreso Seamus.

“La prima.” Risponde sorridendo.

“L’unica con cui non hai dovuto usare MIA moglie o uno dei MIEI figli per liberartene.” Commenta Nathan ancora infastidito per la cosa.

“Smettila di fare il geloso!” Dice Jon dandogli uno scappellotto.

“Ahi!” Si lamenta massaggiandosi la testa.

Il gruppo recuperate borse e zaini scendono percorrendo il tunnel che li conduce all’interno dell’aeroporto.

“Jon, mi aspetto qualcosa in cambio per averti prestato la mia famiglia.” Lo avverte Nathan affiancando l’amico e mettendogli una mano sulla spalla.

“Non lo so… se non fosse stato per Stana tu non mi avresti prestato un bel niente!” Controbatte lui.

“Devi qualcosa anche a me, amico!” Afferma Lucas posando la mano sulla spalla libera.

“A voi due, non devo proprio niente! Io sono in debito solo con le vostre consorti.” Risponde liberandosi dalla presa dei due amici e accelerando il passo.

“Nate, prendi in braccio Dylan.” Dice Stana mettendosi gli occhiali da sole e mettendo il cappuccio a Erin accollata contro la sua spalla con il ciuccio in bocca.

“Stana, Juliana, domani sera… serata tra donne!” Gli ricorda Tamala.

“Avete chiesto il permesso ai vostri mariti?!” Domanda scherzosamente Seamus guadagnandosi tre occhiatacce da parte delle donne.

“Scherzavo!” Afferma alzando le mani in segno di resa.

“Posso venire con voi?” Chiede Jon intrufolandosi tra le donne.

“Ma anche no!” Controbatte Tamala.

“Paparazzi in vista!” Informa Lucas.

“Buona fuga.” Dice Jeff al fratello sapendo che i più seguiti come sempre saranno loro.

“Grazie.” Risponde Nathan raggiungendo la moglie.

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“Mamma, dove vai?” Chiede Dylan vedendola indossare la giacca.

“Con zia Tamala e Juliana.” Risponde recuperando la borsa.

“Mamma!” Chiama Erin rotolando giù dal divano correndole incontro.

“NATE!” Urla Stana per farsi sentire.

“ARRIVO!” Grida dal piano superiore.

“Amore, alle dieci a letto, ok?” Gli ricorda baciandolo sulla fronte mentre Erin si è aggrappata alla sua gamba nuda.

“Non voglio andare all’asilo!” Dichiara Dylan.

“E invece ci vai.” Risponde Nathan chiudendo il cancello delle scale.

“Sei stupenda.” Afferma ammirando la moglie.

“Grazie. Prendila in braccio tu perché se la prendo io non si stacca più.” Dice indicandogli la figlia.

“Vieni qui, fragolina.” Esclama prendendola.

“Mamma…” Ripete mentre Nathan la adagia sul divano.

“Ok, io vado. Fate i bravi.” Saluta Stana.

“Ehi… aspetta dove scappi.” Esclama Nathan correndole dietro.

Stana raccoglie le chiavi dal mobiletto all’ingresso infilandole nella borsetta dando il tempo al marito di raggiungerla.

“Ehi… volevi andare senza salutarmi?” Chiede spingendola dietro il muro per nascondersi dalla vista dei figli.

“Mai.” Risponde sorridendo passandogli le braccia intorno al collo.

Nathan si piega leggermente per raggiungere le sue labbra sussurrando:

“Ti aspetto sveglio.” 

Stana colma la distanza che li divide baciandolo con ardore mentre lui si piega raggiungendo l’orlo della gonna iniziando ad accarezzarle la coscia nuda.

“Resta…” Sussurra passando a baciarle il collo e spostando la mano più su verso i glutei.

“Cerca di resistere fino al mio ritorno.” Risponde godendosi i tocchi e i baci.

“Cinque minuti.” Dice ritornando sulle sue labbra.

“Nate, fermati per favore.” Lo supplica cercando di allontanarlo.

“Ho troppa voglia di te.” Ammette appoggiando la fronte contro la sua e accarezzandole il viso.

“Mr Fillion, sei insaziabile.” Afferma sorridendo.

“Non ne ho mai abbastanza di te e poi sono ben tre giorni che non facciamo l’amore.” Le ricorda schiacciandola tra la parete e il suo corpo facendole sentire quanto la desidera.

“E quella sveltina in bagno questa mattina l’hai già dimenticata?” Domanda Stana.

“L’hai detto anche tu era una sveltina… io vogl…”

“Che fate?” Chiede Dylan sbucando da dietro il muro seguito dalla sorellina.

La coppia si stacca immediatamente cercando di ricomporsi.

“Ci vediamo dopo.” Dice Stana recuperando la borsetta e aprendo la porta di casa.

“ORA VI MANGIO!” Esclama Nathan facendo gridare i due bambini che iniziano a scappare in due direzioni diverse.

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“Alla buonora!” Afferma Tamala guardando l’ora.

“Scusate… piccolo problemino.” Si scusa Stana raggiungendo le amiche sul marciapiede.

“Entriamo?” Domanda Juliana facendo un cenno del capo verso il pub.

“Ma ci siamo mai venute in questo posto?” Chiede Stana guardando l’insegna luminosa del locale.

“No. Me l’ha consigliato una collega di Lucas.” Risponde Tamala entrando per prima.

“Carino.” Commenta Juliana guardandosi attorno.

“C’è un tavolo libero.” Afferma Stana trascinando le due amiche con sé in un angolo del locale.

Una volta sedute e dopo aver ordinato da bere Tamala è la prima a parlare.

“Ho un problema… un problema che inizia con Jes e finisce con se!” Dichiara la donna.

“Come scusa?” Domanda Juliana sorpresa.

“Ancora lui?!” Chiede Stana.

“Si! L’ho incontrato per caso al supermercato la settimana prima che partissimo. Abbiamo fatto due chiacchiere, ci siamo salutati e ognuno è andato per la sua strada. Fin qui tutto normale. Peccato che, due giorni dopo, abbia cominciato a chiamarmi. Minimo due volte al giorno e da allora non ha più smesso. Ho provato a dirgli di smetterla ma lui insiste e non so più come fare. Ho paura che Lucas possa scoprirlo… stanno andando così bene le cose tra di noi. Non voglio litigare per colpa di un cretino che non smette di chiamare.” Racconta Tamala.

“Ci parlo io.” Si offre Stana.

“Sei sicura?” Domanda bevendo un sorso del suo cocktail.

“Si, dammi il suo numero.  Risponde sicura.

“Ok, basta che non venga fuori che litighi con Nathan per fare un piacere a me.” Afferma Tamala cercando il numero in rubrica.

“Ma no tranquilla.” La rassicura Stana.

Dopo essersi passati il numero Tamala mostra alle amiche alcune foto di David mentre fa il bagnetto ed è a quel punto che Juliana scoppia a piangere lasciando basite le amiche che la guardano preoccupate.

“Che succede, tesoro?” Chiede Tamala per prima.

“Scusate, non volevo… solo che…” Si scusa Juliana asciugandosi il viso.

“Puoi parlare con noi.” La rassicura Stana prendo una mano dell’amica fra le sue.

“Stiamo provando ormai da un anno ad avere un altro figlio… senza risultati.” Confessa Juliana trattenendosi per non piangere di nuovo.

“Avete provato a consultare uno specialista?” Chiede Stana.

“Si, abbiamo provato diverse cure ma tutte senza successo.” 

“Aspetta… la sorella di Lucas ha avuto il tuo stesso problema potrei chiedere a lei. So che si è rivolta ad un dottore di New York ma non ricordo il nome.” Afferma Tamala.

“Veramente? Grazie, Tam.” Dice Juliana cercando un fazzoletto nella borsa.

“Di niente, tesoro. Vedrai che riuscirete ad avere un altro bambino.” 

“O una bambina.” Aggiunge Stana.

“O tutte e due.” Dice Juliana sorridendo.

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“ODDIO!” Esclama Stana spaventata dal marito che la sorprende alle spalle senza preavviso.

“Ssshhh… non vorrai svegliare i bambini per caso?!” La zittisce lui prendendola in braccio stile sposa.

“Mi hai fatto morire di paura.” Afferma Stana aggrappandosi a lui.

“Mi dispiace, amore.” Si scusa adagiandola sul divano.

“Perché non andiamo di sopra?” Chiede togliendosi le scarpe.

“Scherzi?! Vuoi che le due pesti ci interrompano come ogni sera?!” Domanda sorpreso.

“No, ma saremo più comodi.” Risponde allungandosi e togliendogli la maglietta.

“Ormai abbiamo perso il diritto di essere comodi… possiamo farlo solo nei luoghi più strani e scomodi.” Spiega sciogliendole lo chignon.

“Oppure… venerdì possiamo chiedere ai tuoi se vogliono fare i nonni per una notte.” Propone slacciandosi il vestito lasciandolo scivolare a terra.

“Mi sembra un’ottima idea.” Afferma Nathan gettando pantaloni e boxer sul divano accanto.

“Ma per ora… accontentiamoci di farlo scomodi.” Conclude facendolo sdraiare per poi gettarsi su di lui.

Dando inizio alla loro attività fisica preferita.

---

“Non ci posso credere. Siamo riusciti a farlo due volte senza essere interrotti.” Afferma Nathan prendendo il plaid e coprendo entrambi. 

“Record dell’anno.” Aggiunge lei abbracciandolo.

“Com’è andata con le ragazze?” Chiede lasciandole un bacio sulla fronte.

“È stata una serata un po’ triste quando Juliana ci ha confessato che è più di un anno che stanno provando ad avere un altro figlio. Seamus ne ha parlato con te?” Domanda alzando la testa per guardarlo negli occhi.

“No, non mi ha detto nulla.”

“Potremmo provarci anche noi.” Afferma Nathan dopo un paio di minuti di silenzio.

“Cosa?” Chiede Stana sperando di aver capito male.

“Ho detto che potremmo provare ad avere un'altro figlio.”

“Nate, ne abbiamo già parlato sei mesi fa. E…”

“Si lo so… vuoi che Erin abbia almeno tre anni e hai già firmato dei contratti di lavoro.” Dice interrompendola e sbuffando.

“Ehi… non prenderla così male. Non ti ho detto di no. Semplicemente voglio aspettare. Erin ha appena fatto l’anno e mezzo e non voglio mettere di nuovo in crisi Dylan ora che è felice. In più sai che non voglio essere una casalinga e amo il nostro lavoro tanto quanto lo ami tu. Quindi se voglio proseguire la mia carriera devo lavorare.” Spiega Stana prendendogli il viso fra le mani.

“Ok. Però tra un anno e mezzo lo facciamo.” Dice Nathan.

“Ok, per ora alleniamoci un po’.” Risponde ricominciando a baciarlo facendogli capire di essere pronta per il terzo round.

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Capitolo 6
*** 6 ***


“Ciao, bro!” Saluta Jeff vedendo entrare il fratello.

“Ciao… ciao tutti.” Ricambia salutando tutti i presenti e mettendo a terra Erin.

“Ciao, Nat. Come stai?” Lo saluta madre abbracciandolo.

“Bene, tu?” Chiede baciandola sulla fronte.

“Bene. Dov’è la mia piccola?” Domanda guardandosi attorno.

“Ciao, patatina del nonno.” La saluta Bob prendendola in braccio.

“Nono!” Lo chiama Erin sorridendo.

“Vedo che le doppie le dobbiamo ancora imparare.” Afferma Cookie raggiungendo il marito e sbaciucchiandosi la nipotina.

“L’unica doppia che dice è la m di mamma.” Dice Nathan togliendosi la giacca.

“Mamma!” Ripete la piccola indicando la porta.

“A proposito dov’è Stana?” Chiede Jeff.

“E’ partita per San Diego, oggi è rientrata ma doveva incontrarsi con qualcuno prima di cena.” Spiega Nathan sedendosi accanto al fratello.

“Nonna, anch’io voglio dormire qui!” Afferma Allison arrivando di corsa.

“Anch’io!” Si aggiunge Sophia.

“Certo potete restare tutti.” Risponde sorridendo Cookie.

“Mamma, sei sicura di riuscire a gestirli tutti e quattro?” Domanda Jeff.

“Mi stai per caso dando della vecchia?” Chiede la donna guardando male il figlio.

“Non mi permetterei mai!” Risponde immediatamente.

“Allora, tutti a dormire dai nonni!” Esclama Bob mentre i bambini gridano felici.

“Dylan, Sophia e Allison andate a lavarvi le mani e aiutate la nonna a preparare la tavola.” Ordina Jeff.

“Senza rompere nulla!” Aggiunge Nathan.

“Viene anche Nicole?” Chiede Bob stando attento a quello che fa Erin.

“Si, dovrebbe esser qui a minuti.” Risponde guardando l’orologio.

---

"Ben Arrivata!" La saluta Bob facendola entrare.

“Grazie, Bob. Come va?” Domanda Stana chiudendo la porta.

“Bene. Come sono andate le vacanze?” Chiede appendendo la giacca all'attaccapanni.

“Benissimo. Vado a salutare Cookie poi ti racconto.” Risponde dirigendosi verso la cucina.

Bob non ha nemmeno il tempo di tornare in soggiorno dai figli e dai nipoti che il campanello suona di nuovo.

Dopo aver aperto il cancello attende, la possibile futura nuora, sull’uscio di casa.

“Ciao, Bob.” Saluta Nicole scendendo dalla macchina.

“Buona sera, accomodati.” Dice invitandola ad entrare.

“Sono in ritardo?” Chiede preoccupata.

“No, è appena arrivata anche Stana.” Risponde accompagnandola in soggiorno dagli altri.

“Ciao a tutti!” Saluta Nicole sorridendo e andando direttamente verso Jeff.

“Ciao!” Risponde Nathan.

“Ragazzi, smettete un secondo di giocare e salutate.” Gli invita il nonno.

“Ciao!” Dicono in coro Dylan, Sophia e Allison per poi tornare immediatamente a concentrarsi sul gioco.

“Come stato tornare al lavoro?” Chiede Nathan.

“Un po’ traumatico.” Scherza Nicole sedendosi accanto al compagno.

“Ino!” Dice Erin toccando la gamba al padre e indicando verso la tavola. 

“Vuoi un grissino?” Chiede Bob affrettandosi ad aprire la scatola.

“Ino.” Ripete andando vicino al nonno.

“Ragazzi, ne volete uno anche voi?” Chiede Bob dandone uno a Erin per poi avvicinarsi ai tre nipotini impegnati a giocare.

“Dov’è Stana?” Domanda Nicole.

“Non so… adesso la chiamo e le chiedo dov’è finita!” Risponde Nathan estraendo il cellulare dalla tasca.

“Ma vostro padre mi ha detto che è arrivata.” Afferma Nicole.

“Quando?” Chiede sorpreso.

“Dove sono le mie quattro pesti preferite?!” Esclama Stana entrando.

“MAMMA!” Grida Dylan scattando in piedi e correndole incontro.

“Mamma!” Dice Erin mollando il grissino a terra allungando le manine verso di lei.

“ZIA!” Urlano Sophia e Allison correndo ad abbracciarla.

Stana saluta prima le nipotine per poi dedicarsi completamente ai suoi bambini che non la vedono da due giorni.

Dylan si aggrappa al collo della madre talmente forte da farle quasi male permettendole però, con il braccio libero, di prendere in braccio anche Erin che continua a chiamarla.

“Mi siete mancati, amori miei!” Ammette Stana baciando prima uno e poi l’altro.

“Ehi…” Saluta Nathan baciando la moglie.

“Ciao.” Ricambia sorridendo.

“Cinque minuti ed è pronto!” Annuncia Cookie per poi tornare in cucina.

“Tutti a lavarsi le mani!” Esclama Jeff alzandosi e battendo le mani.

Sophia e Allison corrono verso il bagno seguiti da Nicole mentre Dylan e Erin restano avvinghiati alla mamma.

“Dylan, vai a lavarti le mani.” Dice Nathan cercando di staccarlo dalla moglie.

“NO!” Risponde stringendo la presa.

“Amore, mi fai male così. Non stringere.” Lo avverte Stana passando Erin a Nathan.

“Andiamo tutti assieme.” Afferma Nathan mettendo una mano sulla schiena della donna e conducendola verso il bagno affollato.

---

“Uto!” Esclama Erin dal seggiolone indicando il vassoio di affettati in mezzo alla tavola.

“Amore, stai fermo però.” Lo rimprovera Stana.

“Dylan, vai al tuo posto.” Ordina Nathan stufo di vedere il figlio continuare a salire e scendere dalle gambe della moglie.

“No.” Risponde Dylan tornando a sedersi.

“Non sei un po’ troppo grande per mangiare in braccio alla mamma?” Chiede Bob versandosi un bicchiere di vino.

“Quando Stana ritorna da un viaggio per un giorno intero si trasforma in un koala e non la molla più.” Spiega Nathan tagliando a pezzettini il prosciutto alla figlia.

“Come va con la gelosia?” Domanda Cookie.

“Benissimo.” Risponde Stana.

“In compenso è diventato Rocky!” Scherza Jeff ripensando ai fatti accaduti in vacanza.

“È diventato violento con la piccola?” Chiede Cookie preoccupata.

“No. Diciamo che ha ereditato l’iperprotettività dei Fillion.” 

“Per fortuna non ha preso da te a fare a pugni.” Lo prende in giro Jeff.

“Ah… ah! Spiritoso!” Risponde Nathan offeso.

“Se qualcuno osa toccarla o dirle qualcosa che al signorino non piace parte alla carica.” Spiega Stana ai suoceri che si guardano confusi mentre Dylan ruba la posata alla mamma iniziando a mangiare con due forchette.

“Dylan, ma cosa combini? Non si mettono le mani addosso agli altri bambini.” Gli dice Cookie.

“Basta stiano lontani da Erin.” Risponde Dylan infilzando con entrambe le forchette due patatine.

“Mi sembra sia stato abbastanza chiaro.” Commenta Jeff sorridendo.

“Comunque a parte gli scherzi se dovesse succedere quando è con voi non esitate a sgridarlo e a metterlo in castigo.” Spiega Stana ai suoceri.

“IAN!” Lo chiama Erin buttando a terra il cucchiaio.

Il cellulare di Nathan suona segnalando l’arrivo di un nuovo SMS: Non sono uno che si fa gli affari degli altri ma, visto l’idiota che è coinvolto, volevo informarti che ho visto Stana due ore fa con Jesse in un bar. Lucas.

Dopo aver letto il messaggio alza lo sguardo verso la moglie impegnata a scherzare con Dylan che le ruba tutte patatine. Cerca di capire per quale motivo Stana si è incontrato con quel cretino che ha messo nei casini Tamala rischiando di distruggere il suo futuro con Lucas. 

“PAPA’!” Grida Erin risvegliandolo dai suoi pensieri.

“Che succede?” Domanda guardando la figlia.

“Giù!” Dice indicando per terra.

Nathan le pulisce la bocca e le manine per poi farla scendere dal seggiolone.

Erin corre a prendere il ciuccio dal tavolino accanto al divano e dopo averlo messo in bocca corre verso la mamma per farsi prendere in braccio.

“Hai già sonno, stellina. Non ha dormito questo pomeriggio?” Chiede Stana al marito spostando Dylan su una gamba per poi prendere in braccio Erin.

“Non mi pare.” Risponde lui asciutto.

“Come fai a non sapere se ha dormito?” Domanda Jeff pronto a prenderlo in giro.

“Sarà stato impegnato a giocare alla play-station.” Lo prende in giro Stana.

“Almeno io ero a casa con i miei figli!” Commenta Nathan zittendo le risate dei presenti.

“Cosa vorresti dire?” Chiede Stana seria mentre Erin accoccolata contro il collo della mamma inizia a giocare con una ciocca dei suoi capelli.

“Che io ero a casa con loro mentre tu eri chissà dove e con chi.” Risponde sottolineando soprattutto le ultime due parole.

Stana si scambia uno sguardo con Jeff che sorpreso tanto quanto lei scuote la testa, domandando: “Nat, che ti prende?” 

“Ho semplicemente detto quello che penso.” Risponde guardando per la prima volta la moglie negli occhi.

“Lo sai che sono andata a San Diego per lavoro o hai un lapsus?” Chiede Stana iniziando a irritarsi per l’atteggiamento del compagno.

“Si… è quello che mi hai detto tu.” Risponde facendo capire che non si fida.

“Pensi che ti abbia mentito?” Domanda scioccata dalla frase appena pronunciata da Nathan mentre i presenti restano in silenzio ad assistere alla discussione.

“Può essere.” Sussurra lui.

“Mamma, nana.” Dice Erin strofinandosi il viso contro il suo collo.

“Nat, non ti sembra di esagerare?” Interviene Cookie sorpresa e confusa dal comportamento del figlio.

“Mamma, stanne fuori.” Risponde zittendola mentre Stana fa spostare Dylan per poi alzarsi con Erin in braccio.

“Cookie, posso andare a cambiarla prima che si addormenti?” Chiede Stana educatamente.

“Si, certo. Ho messo le sue cose di…”

“Siediti! Stiamo parlando.” Le ordina Nathan interrompendo le due donne.

“No. Stai sparando cavolate, per non so quale motivo... se ci tieni a parlare cambia atteggiamento.” Controbatte incamminandosi verso l’uscita della sala.

“Chissà come mai quando si parla con te si finisce sempre con l’essere dalla parte del torto.”

“Ti ci sei messo da solo iniziando a fare insinuazioni senza una ragione fondata.” Afferma lei fermandosi.

“Vogliamo chiedere a… Jeff, cosa penseresti se ti arrivasse un messaggio dove c’è scritto che tua moglie è stata vista due ore fa in un bar con uno stronzo?” Domanda Nathan arrabbiato.

“Non so. Dipende per quale motivo si sono incontrati.” Risponde Jeff cercando di essere più neutrale possibile.

“Vedi! Per fortuna tuo fratello usa il cervello prima di parlare a differenza di te.” Dice Stana.

“Jeff, non prendermi per il culo solo per prendere le sue parti. Ti conosco, ti incazzeresti, ti sentiresti tradito e non parleresti così… cazzo.” Ribatte Nathan.

“Nate, modera il linguaggio.” Lo rimprovera la moglie.

“Ti preoccupi che non imparino le parolacce ma invece che tornare a casa due ore prima da loro ti fermi in un bar con uno stronzo colossale che ha quasi rovinato la storia della tua migliore amica. Complimenti! Vincerai sicuramente il primo premio come madre dell’anno!” Grida arrabbiato.

Stana invece che controbattere gira i tacchi e seguita da Dylan esce dalla stanza dirigendosi al piano superiore.

“Nathan, adesso basta! Vai a farti un giro!” Interviene Jeff alzandosi e invitando il fratello ad andarsene.

“Come scusa?” Domanda Nathan.

“Ti ha detto fuori!” Ripete Bob mentre Cookie raggiunge Stana al piano superiore.

Nathan si alza e recuperando chiavi e telefono esce di casa sbattendo la porta. 

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“Mi dispiace. Non ti ho sentito entrare.” Si scusa Stana asciugandosi rapidamente il viso e tornando a cambiare Erin sdraiata sul fasciatoio.

“Stana, non devi scusarti. Hai tutto il diritto di piangere per come ti ha parlato.” Dice Jeff chiudendo la porta dietro di sé.

“Grazie per averlo mandato via. Non sarei riuscita ad andare avanti a discutere.” Ammette infilando il pigiama alla piccola.

“Posso sapere perché ti sei incontrata con Jesse?” Chiede aiutandola.

“L’ho fatto per Tam. La perseguitava e non sapeva più come fare, inoltre aveva paura che Lucas lo scoprisse. Allora mi sono offerta di sistemare la cosa. Ci siamo incontrati in quel bar solo per parlare di Tamala.” Spiega precisando lo scopo del loro incontro.

“Perché non gli hai riferito dell’incontro con Jesse? Mettendomi nei suoi panni anch’io avrei preferito saperlo da te piuttosto che da altri.” 

“Lo so. Avevo intenzione di parlargliene dopo cena una volta soli ma evidentemente qualcuno mi ha preceduto.” Risponde prendendo Erin in braccio.

“Stana, ti ho preparato il letto nella stanza degli ospiti.” La informa Cookie aprendo la porta del bagno.

“Ok, grazie. Dylan si è cambiato?” Chiede buttando il pannolino sporco nel cestino.

“Si è di là che ti aspetta.” Risponde indicando verso la camera.

“Grazie mille a tutti. Vado a mettere a dormire le mie pesti.” Dice accarezzando la schiena della piccola.

“Se hai bisogno di qualcosa siamo giù.” Dice Cookie prima di andarsene.

“Sistemeremo tutto.” La rassicura Jeff baciandola sulla fronte.

“Grazie, Jeff.”

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“Ma sei pazzo!” Esclama Bob sorprendendo il figlio alle due di mattina che cerca di scassinare la porta sul retro per entrare.

“Ho provato a chiamare ma non mi sentiva nessuno.” Spiega Nathan.

“Avrei potuto spararti.” Commenta lasciandolo entrare.

“Papà, da quando hai una pistola?” Chiede notando solo ora l’arma in mano all’uomo.

“Da quando ci sono entrati i ladri in casa l’anno scorso.” Risponde Bob.

“Stana è rimasta qui a dormire? Perché a casa non c’è.” Domanda versandosi un bicchiere d’acqua.

“Si... è qui. Ti sei calmato?” 

“Si. Jeff mi ha spiegato il motivo dell’incontro fra Stana e Jesse. So già cosa stai per dire e si concordo sono un coglione. Questa dannata impulsività.” Afferma infastidito per l’ennesimo comportamento di merda.

“Quella donna è una santa a sopportarti.” Commenta Bob.

“Cosa state facendo una riunione di famiglia?” Domanda Cookie interrompendo i due.

“Più o meno...” Risponde Nathan.

“Stavo quasi per sparargli.” Afferma Bob indicando la pistola sul tavolo.

“Te l’ho detto un milione di volte di sbarazzarti di quella cosa. Un giorno o l’altro finirai per far del male a qualcuno.” Lo rimprovera la moglie.

“Io raggiungo Stana di sopra… e papà, sappi che sei nei guai! Domani con calma parliamo di quella.” Afferma Nathan dirigendosi verso l’uscita.

“Nat, se per caso Stana ti caccia c’è sempre la tua camera libera.” Dice Cookie seguendolo.

“Tranquilla… non mi caccia.” Risponde lui raggiungendo le scale.

---

Una volta in boxer e maglietta Nathan cerca un posto dove sistemarsi ma il letto è sovraffollato. Sul lato destro c’è Stana, a sinistra Sophia mentre al centro ci sono Erin, Dylan e Allison.

“Come cavolo fanno a dormire in cinque in un letto matrimoniale.” Commenta tra sé avvicinandosi alla moglie.

“Amore…” Sussurra all’orecchio della donna accarezzandole il viso.

“Mmm…” Brontola Stana sbattendo le palpebre.

“Vieni con me.” Propone Nathan inginocchiandosi.

“Nate… che ci fai qui?” Domanda confusa.

“Vorrei fare quello che state facendo voi… cioè dormire. Ma non c’è posto qui.” Spiega sottovoce.

“Vai nella tua stanza.” Gli suggerisce lei.

“Vieni con me.”

“Assolutamente no.” Risponde strofinandosi gli occhi.

“Scusa, ok… so di essermi comportato da cretino come al solito… mi dispiace da morire.” Cerca di scusarsi lui.

“Maammaa…” Borbotta Erin.

“Ssshhh…” Sussurra Stana mettendole il ciuccio in bocca.

“Stana?!” La chiama Nathan dopo un minuto di silenzio.

“Dio santo che palle che sei…” Bisbiglia infastidita controllando per l’ultima volta la figlia per poi alzarsi.

Nathan segue la moglie fuori dalla stanza socchiudendo la porta mentre lei prosegue spedita lungo il corridoio verso la vecchia camera dell’uomo.

“Sei arrabbiata?” Domanda raggiungendola.

“Vuoi veramente che ti risponda?” Chiede sorpresa dalla domanda del marito.

“No… penso di sapere già la risposta.” Commenta sottovoce seguendola.

Stana in silenzio si sistema sotto le coperte del letto mentre Nathan la osserva dubbioso sul da farsi.

“Hai intenzione di star lì tutta la notte?” Domanda seccata.

“No… solo che non so se mi vuoi nel letto con te.” Spiega lui.

“Secondo te sono venuta fin qui per dormire da sola?” 

“Giusto.” Sussurra raggiungendola.

Nathan si sdraia su un fianco sistemandosi alle spalle della moglie facendo aderire il suo petto alla schiena di lei passandole un braccio intorno alla vita mentre lei si allunga per spegnere la luce.

“Mi dispiace.” Ammette baciandole la spalla nuda.

“Dispiace anche a me che non ti fidi.” Risponde con tono amaro.

“Non è che non mi fido è solo che…”

“Nate, ho sentito questa frase talmente tante volte in questi ultimi anni che ormai la so a memoria. Questo non giustifica che puoi utilizzarla ogni volta che ti fa comodo. Sono stufa di dovermi sempre sentire sotto accusa ogni volta che parlo con un uomo che non sei tu. Se non ricordo male la nostra storia è finita per colpa della tua infedeltà non della mia e nonostante questo sono sempre io sotto processo ogni volta che ti ingelosisci. Io mi fido di te ma tu non riesci a fidarti di me per non parlare del modo con cui affronti le cose: sempre e solo d’impulso. Non va affatto bene così soprattutto perché ultimamente stai facendo delle scenate allucinanti anche davanti ai nostri figli. Erin è ancora piccola ma Dylan capisce benissimo. Cerca di darti una regolata perché non ho nessuna intenzione di dover litigare nuovamente per colpa della tua gelosia.” Afferma Stana stufa di sentirsi sempre la colpevole della situazione dandogli l’ennesimo avvertimento.

“Scusami.” Dice Nathan con tono triste sapendo di essere come sempre in torto stringendola a sé e seppellendo il viso nei capelli profumati della donna.

Lei senza aggiungere altro intreccia le dita con la mano dell’uomo facendogli capire che nonostante tutto lei è lì.

“Ti amo…” Mormora baciandole dolcemente il collo.

“Nate…” Sussurra Stana cerca di resistere alla tortura ma immaginandosi già cosa accadrà da lì a poco.

Nathan sposta lentamente la mano dal ventre della donna giù fino ad arrivare all’interno coscia alla sua femminilità.

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Capitolo 7
*** 7 ***


“Che silenzio… non c'è nessuno!?” Esclama Nathan entrando in casa e non sentendo nessun rumore.

“Siamo qui.” Risponde Stana dal soggiorno.

“Ciao! Che ci fate voi due da soli qui? I bambini?” Domanda vedendo la moglie e il fratello seduti sul divano.

“Sono con Nicole a prendere un gelato.” Risponde Jeff.

“Vieni siediti… ti stavamo aspettando.” Lo invita lei.

“Che succede? Ho combinato qualcosa?” Chiede preoccupato restando in piedi davanti ai due.

“Puoi sederti e ascoltare?!” Gli ripete il fratello.

Nathan non protesta e si siede sulla poltrona di fronte a loro.

“Nate, ho chiesto a tuo fratello di esserci per aiutarci ad evitare che come sempre la situazione degeneri senza arrivare a nulla. È da quando siamo tornati dalla vacanza in Messico che eviti molto abilmente di parlare dell'offerta ricevuta dai fratelli Polish…”

Al sol sentire il loro nome l'uomo si alza di scatto in piedi.

“Rimettiti seduto immediatamente!” Gli ordina Jeff.

“Non mi va…” Ribatte iniziando a camminare avanti e indietro.

“Nate, puoi fare tutte le scenate che vuoi ma sai già che ho accettato e l'hai visto pubblicato anche da loro. Quindi perché non cerchi di comportarti da uomo maturo e ti siedi.” Le fa notare la moglie.

“Posso ascoltare anche da in piedi.” 

“Come vuoi. Tra quindici giorni parto per San Francisco e come genitori abbiamo delle scelte da prendere visto che dovrò stare via un mese e mezzo. Tu cosa proponi?” Chiede Stana cercando di fare parlare il compagno.

“Non voglio che tu vada.” Risponde chiaramente.

“Nate, ti ho già detto che non ho nessuna intenzione di rinunciare quindi queste frasi non servono a niente.”

“Non mi interessa, tu non ci vai.” Insiste.

“Se la metti così sceglieró io per entrambi…” 

“Cosa non ti é chiaro della frase: non ci vai?” Chiede interrompendola.

“E a te cosa non é chiaro della frase: non rinuncio?!” Controbatte alzandosi.

“Quello che ho detto in Messico te lo ripeto ora: quei due non ti toccheranno e non ti guarderanno nemmeno perché tu non ci andrai.”

“Sai una cosa sono stanca delle tue gelosie inutili… se volessi tradirti lo farei anche stando qui a Los Angeles e lo potrei fare con chiunque lavori con me… anzi addirittura potrei farlo anche con tuo fratello se volessi senza andare tanto lontano.”

“Cosa cazzo stai dicendo?!” Esclama arrabbiato.

“Ehi… stiamo calmi. Era solo un esempio per dirti che non è il dove e il con chi che cambia ma è il volerlo o meno. Nathan, fidati di lei… è tua moglie, é la madre dei tuoi figli e non ha mai mostrato interesse per nessun altro all'infuori di te.” Interviene Jeff.

“Ho rinunciato a tanto per allargare la famiglia lasciando te libero di fare ciò che volevi… ora è il mio turno. Solo con l'aver accettato la loro proposta ho già ricevuto altre proposte molto interessanti, figurati dopo.” Spiega l'attrice.

“Che proposte?” Domanda curioso.

“Non importa che proposte sono perché comunque saró io a scegliere quali accettare. É ora di finirla di comportarsi così… sul mio lavoro decido io.” Chiarisce Stana decisa a non mollare.

“Siamo una famiglia non sei da sola!”

“Lo so ma ti devi fidare di me… finché non ti fiderai di me non ti convilgeró nelle decisioni per quanto riguarda il lavoro.”

“Cos'è un ricatto?” Chiede scioccato.

“Chiamalo come vuoi… mi va bene la gelosia ma non che mi si dia della puttana…”

“Esagerata, ti ho chiesto scusa non volevo dire quello.” La interrompe ricordandole che si era già scusato lo stesso giorno che era successo in Messico.

“Dimostrami di fidarti e cambierò atteggiamento. Hai un mese e mezzo per dimostrarmi che ti fidi.” 

“Ci proverò ma non ti assicuro nulla.” L'avverte Nathan.

“Per le prime quattro settimane non avrò possibilità di tornare a casa quindi pensavo di organizzarmi per portare i bambini con me. Tu potresti raggiungerci per il weekend quando non hai le riprese. Per le ultime tre settimane potrebbero invece stare qui con te e io dovrei riuscire a tornare per il fine settimana. Che ne dici?” Propone Stana immaginando già che avrebbe avuto da ridere.

“Ok.” Risponde immediatamente.

“Cavoli… siete stati bravi. Non vi siete nemmeno messi a urlare.” Afferma Jeff sollevato.

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“Devo consegnare questi per… Stana Katic. Posso lasciarli a lei?” Chiede il giovane.

“Si, certo. Devo firmare qualcosa?” Domanda prendendo il mazzo di rose bianche.

“No, non serve. Grazie e buona giornata.” Risponde il ragazzo congedandosi educatamente.

“Grazie anche a lei.” Contraccambia Jeff rientrando e chiudendosi il cancello alle spalle.

“Chi era?” Chiede Bob senza alzare lo sguardo impegnato ad aggiustare la bicicletta alla nipote.

“Un fattorino. Ha portato dei fiori per Stana.” Risponde superandolo ed entrando in casa.

“Che belli!” Esclama Sophia ammirando l’enorme mazzo.

“Non ti sembrano un po’ troppo bianche?! Quante volte te lo devo ripetere?!! Devi comprarle rosse le rose non bianche. Nicole ha tutte le ragioni per lasciarti.” Afferma Nathan sorridendo.

“Non sono per Nicole.” Chiarisce Jeff mettendoli sul tavolo.

“Wow… che meraviglia.” Commenta Cookie appoggiando il vassoio colmo di muffin sul tavolino in modo che tutti i nipoti dal più grande al più piccolo possano arrivarci senza tante difficoltà.

“Che belli, papà! Li hai comprati per Nicole?” Domanda Allison entrando di corsa.

“No. Un fattorino li ha appena consegnati per Stana.” Rivela finalmente Jeff.

“Per Stana?” Chiede per conferma Nathan.

“Così mi è stato detto e dal biglietto che c’è attaccato direi che sono veramente per lei.” Commenta leggendo il nome della cognata sulla busta.

“C’è scritto altro sul biglietto?” Chiede Nathan alzandosi per controllare.

“Esternamente no ma probabilmente dentro ci sarà la firma del mittente.” Afferma Jeff controllando attentamente.

“Dylan, stai attento!” Esclama Cookie correndo in contro al nipote che sta portando la sorellina in braccio.

“Ferma, nonna… sono capace!” Protesta Dylan cambiando direzione per evitarla.

“È pericoloso potreste cadere entrambi. Mettila giù.” Lo rimprovera lei cercando di prendere il braccio la bimba aggrappata al collo del fratello maggiore.

“No! Ian!” Strilla Erin stringendo la presa.

“NONNA! NO!” Grida Dylan tenendo stretta la piccola.

“Nat, potresti guardare per un attimo cosa sta combinando tuo figlio!” Afferma Cookie interrompendo i due fratelli impegnati a provare a leggere in controluce il biglietto per Stana.

“Tranquilla, mamma. Lo fanno tutti i giorni.” La rassicura Nathan tornando a confabulare con Jeff.

“Non si spiano le cose degli altri. Vero, nonna?” Dice Sophia cercando l’appoggio della donna.

“Verissimo. Smettetela voi due!” Conferma strappandogli di mano il biglietto.

“Mamma!” Esclamano contemporaneamente.

“Quando arriverà Stana, se vorrà dirvelo, vi dirà chi è altrimenti zitti. Soprattutto tu! Cerca di non fare una sceneggiata come tutte le volte.” Gli raccomanda Cookie rivolgendosi specialmente a Nathan.

“È arrivata Stana!” Annuncia Bob dal giardino vedendo il cancello aprirsi.

“MAMMA!” Urla Dylan appoggiando in malo modo la sorellina per poi correre fuori.

“AAAAAHHH!” Grida Erin in lacrime seduta a terra.

“Devo darle il disegno!” Esclama Allison seguendo il cuginetto.

“Fermi! Aspettate che parcheggi!” Gli blocca il nonno.

“Non spingere!” Si lamenta Dylan.

“Sei tu che spingi!” Controbatte Allison.

“Ciao!” Saluta Stana chiudendo lo sportello.

Allison riesce a liberarsi dalla presa del nonno e a raggiungere per prima Stana che prontamente la prende in braccio.

“NO! C’ero prima io!” Urla Dylan raggiungendole.

“Zia, ti ho fatto un disegno.” Spiega Allison aggrappata al suo collo.

“Grazie e dov’è?” Domanda Stana curiosa.

“AHI!” Grida la bambina ricevendo un morso sul polpaccio da parte del cuginetto.

“DYLAN!” Lo rimprovera Bob avendo assistito alla scena.

“Cosa ti ha fatto?” Chiede Stana alla nipotina.

“Mi ha morsooo…” Dice Allison singhiozzando.

“Dylan, un’altra volta?! Togliti immediatamente questo vizio di mordere perché altrimenti finisce male!” Lo avverte Nathan uscendo in giardino con Erin ancora in lacrime aggrappata a lui.

“Ma c’ero prima io!” Afferma Dylan arrabbiato.

“E allora ti pare il modo?” Domanda Stana.

“Fila in castigo! Hai fatto piangere anche tua sorella.” Aggiunge Nathan avvicinandosi.

“NO!” Controbatte nascondendosi dietro alla mamma.

“Forza cinque minuti seduto lì. Quando ti sarai reso conto di quello che hai fatto potrai chiedere scusa e tornare a giocare.” Ordina la donna facendo sedere il figlio su una poltroncina del patio.

“Vai a prendere il disegno.” La invita mettendo a terra la bimba per poi prendere in braccio Erin che l'attende a braccia aperte.

“Wow che bei fiori!” Esclama notando subito il mazzo.

“Sono per te.” Dice Jeff.

“Per me?!” Chiede sorpresa.

“Quei due é dieci minuti che provano a leggere il biglietto in controluce.” Confessa Bob indicando i figli.

“Ah… ok.” Risponde perplessa prendendo il bigliettino.

“Guarda zia!” La chiama Allison mostrando il disegno.

“É stupendo, amore. Sei stata bravissima… guarda che bene che hai colorato.” Si complimenta accarezzando i lunghi capelli della nipotina.

“Allora apriamo sto biglietto?!” Insiste Nathan curioso avvicinandosi.

“Che fretta hai?” Chiede guardandolo negli occhi.

“Sono curioso di sapere chi sarà destinato a morire…” Afferma geloso.

“Quindi ci dobbiamo aspettare una delle tue solite scenate?!” Commenta Jeff avvicinandosi al fratello.

Stana apre il bigliettino: 

LA TUA UNICITÀ È UN DONO.

MARK

“Ahi…” Bisbiglia Jeff leggendo la frase e il mittente.

“Dovevo immaginare che fosse quel cazzone a mandarti i fiori.” Commenta Nathan infastidito passandosi la mano fra i capelli.

“Zio, non si dicono quelle parole!” Lo rimprovera Sophia.

“Nate, per favore… possiamo evitare di fare sceneggiate?!” Dice l’attrice alzando gli occhi al cielo.

“Questo ha mandato i fiori e scritto quella frase solo per infastidirmi, sicuro!". Spiega rileggendo il biglietto.

“Se i fiori sono per te e il biglietto è rivolto a te non serve nemmeno essere gelosi…” Scherza Jeff facendo ridere la cognata.

“Forse vogliono te nel loro film e non me.” Aggiunge Stana continuando a ridere.

“Cosa ridete voi due?!” Borbotta offeso.

“Nathan, questo Mark ti conosce bene.” Commenta Bob sorridendo.

“Sembra un tipo galante.” Aggiunge Cookie.

“Potete stare zitti!” Esclama infastidito.

“Sono solo dei fiori dai.” Dice Jeff.

“Tuo fratello ha ragione… sono solo fiori, rilassati.” Commenta baciandolo.

“Mamma, posso uscire dal castigo?” Chiede Dylan avvicinandosi.

“Hai chiesto scusa a tua cugina?” Domanda Nathan.

“Si.” Conferma Allison.

“Ok, ma che non si ripeta… non si morde.” Afferma Stana passando una mano fra i folti capelli castani del figlio.

“Domani è già ora che partite.” Dice Cookie dispiaciuta.

“Zia, vorrei tanto venire con te.” Afferma Sophia abbracciando la donna.

“Dai, che quattro settimane passano in fretta. Poi magari papà riesce a portarvi a fare un giro, vero?” La rassicura cercando l'appoggio del cognato.

“Ma certo che si!” 

“Zia, mi mancherai tantissimo.” Ammette Allison con le lacrime agli occhi.

“Anche tu mi mancherai da morire, stellina.” Dice inginocchiandosi per asciugarle le lacrime e abbracciarla.

“Dai, su basta pianti. Andiamo a casa dei nonni a fare festa.” Si intromette Bob invitando i bambini a prepararsi per passare la serata e la notte da loro.

“Voi due mi raccomando passate una bella serata senza discussioni.” Li saluta Jeff rivolgendosi alla coppia.

Una volta salutati i figli e tutti quanti finalmente Stana e Nathan restano da soli per l'ultima serata insieme prima della lunga separazione.

“Ti avverto, non ho nessuna intenzione di parlare.” L'avverte Stana iniziando a sbottonarsi la camicetta avvicinandosi.

“Ah, nemmeno io.” Conferma lui divorando le labbra della moglie.

La serata fu di poche parole e di molti gemiti.

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Capitolo 8
*** 8 ***


Le prime quattro settimane volarono.

Stana si divideva tra lavoro e figli. Era riuscita a convincere i fratelli Polish a iniziare le riprese tutte le mattine prestissimo in modo che al massimo per le due/tre del pomeriggio fosse libera per poter stare con i suoi bambini. Dylan e Erin nel tempo che la madre lavorava si divertivano con Jon. Nathan come accordato era riuscito a raggiungerli tutti i weekend. 

Ora era arrivato il momento per i piccoli di tornare a Los Angeles con il papà.

“Non voglio andare, mamma!” Confessa Dylan in lacrime non mollando la presa.

“Amore, é ora che facciate disperare un po' papà.” Scherza Stana facendo l'occhiolino al marito.

“Ci sono Allison e Sophia che ci aspettano.” Gli ricorda lui sorridendo.

“Non m'interessa, io resto qui con te! Non voglio che resti qui da sola.” Insiste.

“Ehi, ometto alla mamma ci penso io. Ti prometto che quando torniamo, se sarai stato bravo, ti porterò una sorpresa.” Interviene Jon.

“Veramente? Cosa?” Chiede curioso.

“Sorpresa. Dai saluta la mamma e vai con papà.” Lo invita l'uomo.

“Ciao, amore mio fai il bravo.” Lo saluta Stana abbracciandolo forte.

“Ti amo.” Dice il piccolo.

“Ti amo anch'io!” Ricambia baciandolo.

“Ciao, stella. Ti voglio bene.” Dice salutando la piccola in braccio al marito.

Erin manda con la manina i baci alla mamma sorridendo.

“Ehi… andrá tutto bene, tranquilla. Ti amo amore mio.” La saluta Nathan asciugando con il pollice una lacrima.

“Ti amo.” Ricambia baciandolo per l'ultima volta.

—---

Le successive settimane furono frenetiche, Stana non riuscì a tornare per il weekend come avevano accordato. 

I fratelli Polish attraverso qualche conoscenza erano riusciti a far sì che Stana presentasse l’International Film Festival che ogni anno si tiene a San Francisco. Potendole permettere così di conoscere attori, registi e produttori di tutto il mondo. Quindi, per due settimane, si divise tra set per la registrazione del film e il festival. 

“Sono sfinita, per fortuna domani è l'ultimo giorno di festival.” Afferma Stana uscendo dal bagno in accappatoio.

“Ehi, non sei costretta ad andare se non te la senti.” Dice Jon sdraiato sul letto guardando la TV.

“Devo… Mark dice che in questa serata di gala c’è gente che conta.” Spiega asciugandosi i capelli.

“Sono arrivati quei pacchi mentre eri in doccia.” La informa indicando.

Stana si avvicina per aprirli: nel primo c’è un elegantissimo vestito da sera di Louis Vuitton e nell'altra ci sono delle bellissime décolleté di Louboutin il tutto accompagnato da un biglietto: PER LA MIA DIVA PREFERITA. MARK

“Almeno non devo pensare a cosa mettermi.” Commenta riprendendo a prepararsi.

Due ore dopo Stana, in veste di presentatrice del festival, sta posando sul tappeto rosso insieme ai registi più famosi d’America: Tim Burton, Woody Allen, Quentin Tarantino, Spike Lee, J.J. Abrams, Steven Spielberg e tanti altri. 

Mai avrebbe pensato che da un semplice film Brothers Polish si sarebbe ritrovata circondata dai colossi cinematografici. 

“Porca miseria, che colpaccio…” Commenta Jeff guardando in diretta TV la serata di gala.

“Wow, è stupenda." Aggiunge Nicole sedendosi accanto al compagno.

Nathan osserva in silenzio la moglie che sorride circondata dagli uomini più famosi e importanti del loro settore.

“Sei ancora arrabbiato?” Domanda al fratello.

“Mi dispiace per i bambini che iniziano ad accusare la sua assenza ma sono felicissimo per lei se lo merita tutto.” Risponde continuando a fissare il monitor orgoglio di lei.

“Dai, ultima settimana poi torna.” Gli ricorda Nicole.

“Si non vedo l'ora…” Ammette guardando il cellulare per l'arrivo di un messaggio: Un mio amico ha visto Stana e Sean O’Pry due giorni fa in un locale in centro a San Francisco e non è la prima volta che vengono visti nello stesso posto.

“Tutto bene?” Chiede Jeff 

“Voi sapete chi è Sean O’Pry?” Domanda Nathan.

“L'ho già sentito nominare…” Inizia a dire Jeff pensando.

“Si vede che siete uomini… è il modello più sexy e pagato del mondo.” Risponde Nicole.

“Modello?” 

“Si modello… Versace, Saint Laurent, Armani, Dior...” Conferma la donna.

“Perché?” Chiede Jeff.

“Mi é arrivato un messaggio da un mio amico… Stana è stata vista in un locale con lui due giorni fa.” Racconta nervosamente.

“Ci sarà sicuramente una spiegazione… cosa diavolo stai facendo?” Domanda scioccato Jeff vedendo il fratello fumare.

“Come credi che sia riuscito a superare questo mese?! Mi aiuta a rilassarmi.” Chiarisce facendo un altro tiro.

“Comunque sono d'accordo con Jeff… ci sarà sicuramente una spiegazione.” Interviene Nicole.

“Se non aveva nulla da nascondere perché non mi ha raccontato nulla? E non è nemmeno successo una volta sola… sono stati visti in altri posti.”

“Magari stanno lavorando assieme a qualcosa.” Prova a difenderla Jeff.

“Se fosse così ho già l'ansia addosso…” Ammette alzandosi iniziando a camminare avanti e indietro.

"Con un modello a cosa vuoi lavorare se non a una pubblicità.” Cerca di tranquillizzarlo il fratello.

“Ti ricordo che l'ultima pubblicità che ha fatto Stana era di biancheria intima.” Gli ricorda Nathan.

“Rilassati dopo quella non c'è altro.” Ribatte lui.

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Finalmente Stana atterra a Los Angeles dopo ventidue giorni può riabbracciare i suoi bambini.

Il cellulare dell’attrice squilla segnalando l'arrivo di messaggio.

Abbiamo le immagini dello shooting… sono stupende, Christian è entusiasta. Mi ha contattata perché ti vuole come donna immagine dei suoi prodotti. Nei prossimi giorni dovrebbe uscire la pubblicità. Mi auguro che tu ne abbia parlato con tuo marito.

“MAMMA!” Grida Dylan correndo ad abbracciarla.

“Mamma!” Chiama Erin seguendo il fratello.

“Amori miei…” Saluta inginocchiandosi e accogliendoli tra le sue braccia.

“Ciao, bro.” Saluta Jon scambiandosi una stretta di mano con Nathan.

“Abbiamo da fare due chiacchiere noi due.” Lo avverte l'amico sottovoce per non farsi sentire dalla moglie ancora impegnata a salutare i bambini.

Jon lo guarda confuso ma lui gli fa cenno con le mani per dire dopo.

“Lo zio non lo salutate?!” Chiede offeso attirando l'attenzione dei piccoli.

“Io!” “Mi hai portato il regalo?” Dicono spostandosi verso di lui.

“Ehi…” Saluta incontrando per la prima volta gli occhi del marito che l'aiuta ad alzarsi.

“Ehi…” Ricambia sorridendo tirandola a sé.

Le loro labbra finalmente si toccano ma vengono interrotti subito da Jon che li avverte dell'arrivo dei paparazzi.

“Andiamo a casa.” Dice Nathan prendendo la valigia della moglie e la mano di Dylan. Stana prende in braccio Erin mentre Jon prende l'altra valigia. Insieme percorrono i corridoi che conducono fuori dall'aeroporto pedinati dai fotografi che continuano a chiamare Stana.

—---

“Dormono… erano cotti.” Lo informa Stana entrando nella camera da letto.

“Immagino, erano così emozionati del tuo arrivo che stamattina erano svegli alle cinque.” Racconta sistemandosi nel letto.

“Sono ko anch’io.” Ammette l’attrice lasciandosi cadere sul letto accanto a lui.

Nathan si avvicina, le accarezza il viso iniziando a lasciare dei dolci baci sulla spalla nuda della compagna.

“Mmmm… mi sei mancato.” Confessa ad occhi chiusi godendosi le attenzioni del marito.

“A me di più.” Risponde facendo cadere le spalline della camicia da notte per scoprirle i seni.

“Ho voglia di te.” Dice Stana alzandosi togliendosi l’indumento per poi posizionarsi sopra di lui.

“Sei stupenda!” Esclama ammirando il corpo nudo della donna.

Nathan riusciva a leggere il desiderio negli occhi della moglie e non esitò nemmeno un secondo ad accontentarla. 

Fecero l’amore più e più volte quella notte nonostante la stanchezza di lei e le mille domande nella testa di lui. Tutto fu messo in secondo piano perchè il desiderio di aversi era troppo… erano stati lontani troppi giorni.

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Sono le due di notte e Nathan sta fissando la moglie profondamente addormentata accanto a lui. Quella donna lo faceva impazzire su tutti i fronti: era un amante passionale, una donna autonoma e determinata. Non aveva bisogno di niente e di nessuno… lei da sola riusciva a fare qualsiasi cosa e non c’era nulla che la fermasse. Stana era decisamente impegnativa come moglie. Adorava la sua forza ma allo stesso tempo questa sua forza lo terrorizzava. Il fatto di non aver nessunissimo controllo su di lei lo mandava spesso in crisi.

I pensieri dell’uomo vengono interrotti dal cellulare di Stana che vibrando e illuminandosi segnala l’arrivo di un messaggio. L’uomo non sa che fare avrebbe tantissima voglia di leggerlo ma allo stesso tempo sa che è sbagliato. Leggo? O non leggo? Guardo? O non guardo? Si domanda continuamente nella sua testa.

Poi all’improvviso i suoi pensieri vengono interrotti dall’arrivo di Dylan che con gli occhi semichiusi sale sul letto dei genitori gattonando verso la mamma sistemandosi contro di lei. Stana come se fosse sveglia lo copre con il lenzuolo proseguendo a dormire abbracciata al figlio.

È decisamente meglio dormire pensa Nathan sistemandosi sotto le coperte.

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“ZIA!” Gridano in coro le due bambine correndo ad abbracciarla.

“Le mie principessine… quanto mi siete mancate!” Confessa accarezzando la testa di entrambi.

“Bentornata!” La saluta Jeff dandole due baci.

“Grazie…” Risponde ricambiando.

“Vi abbiamo portato la colazione.” Dice mostrando la scatola.

“Entrate… andate voi di sopra a svegliare quei dormiglioni?” Chiede alle nipotine.

“SIII!” Strillano correndo su per le scale.

“Ciao…” Saluta Erin vedendo lo zio.

“Ciao piccola. Stanno ancora dormendo?” Domanda sorpreso Jeffe controllando l’ora.

“Già.. sai che quei due sono dei dormiglioni. Vieni prepariamo il caffè.” Risponde invitandolo a seguirla in cucina.

“Allora com’è andata? Un super successone!” Dice Jeff orgoglioso.

“Stancante ma stupendo! Ti rendi che personaggi ho conosciuto?!” Racconta entusiasta.

“Mamma mia… quando ti ho vista in tv alla serata di gala stavo morendo d’invidia.” Ammette prendendo le tazze dall’armadietto.

“Michael e Mark si sono impegnati parecchio per farmi partecipare al festival… senza di loro non sarei mai finita lì.” Afferma riempiendo le tazze.

“Buongiorno…” Borbotta Nathan assonnato abbracciando da dietro la moglie nascondendo il viso fra i suoi capelli.

“Buongiorno a te.” Ricambia accarezzandogli la guancia.

“Cosa avete combinato ieri sera voi due?! L’hai proprio demolito quel pover uomo!” Scherza vedendo la cera del fratello.

“Mamma, abbiamo fame.” Annuncia Dylan entrando in cucina seguito dalla sorellina e dalle cuginette.

“Andate a sedervi, lo zio ha portato la colazione.” Risponde Jeff invitandoli ad accomodarsi.

“Mamma, succo!” Chiede Erin.

“Amore, posso prendere da bere per i bambini?” Domanda l’attrice bloccata dal marito mettendo le mani sulle sue.

“Mmmm…” Mugugna restando fermo nella sua posizione.

“Ci penso io.” Interviene il cognato aprendo il frigo alla ricerca del succo.

Stana beve un sorso di caffè in attesa che l’uomo si decida a staccarsi.

Nathan dopo qualche secondo solleva la testa dalla spalla della moglie, le sposta i capelli dal collo e inizia a lasciarle dei dolci baci.

“Ti sei ripreso?!” Chiede accarezzandogli la guancia.

“Così… così.” Risponde rubandole la tazza con il caffè lasciandola finalmente libera.

“Bro?! Tutto bene?” Domanda Jeff al fratello.

“Adesso che è qui si.” Risponde passando il braccio sulle spalle della donna tirandola di nuovo a se.

“Stana, è proprio perso senza di te… un’anima in pena!” Rivela il cognato.

“Non ne avevo dubbi.” Commenta sorridendo.

—---

“Allora di che devi parlarmi?!” Chiede curioso Jon all’amico seduto di fronte a lui.

“Con chi si è vista Stana mentre eravate a San Francisco?”

“Come scusa?” Domanda sorpreso.

“Hai capito benissimo, rispondi!” Lo invita Nathan.

“No, mi dispiace ma non mi faccio coinvolgere dalle tue paturnie.” Chiarisce.

“Dai parla, non fare il coglione.” Insiste.

“Nat, no. Devi fidarti di lei, non aggiungo altro.”

"Perché fai così?! Cosa ti costa dirmi le cose che sai?!”

“Sapevi ancor prima di farmi venire qui che non avrei detto nulla. Domanda a lei se vuoi sapere qualcosa io non parlo non è mio dovere.”

“E quale sarebbe il tuo dovere allora? Toglimi questa curiosità.”
“Starle sempre vicino e darle il mio supporto su tutto. Cosa che dovresti fare anche tu anziché sabotare ogni sua mossa. Di la verità di rode che lei abbia più successo di te?” 

“Cosa cazzo stai dicendo?! Sono felicissimo per lei.” Esclama infastidito dall’insinuazione dell’uomo.

“Perchè ti scaldi tanto allora… Ci vogliono i controcoglioni per stare con una donna come lei.”

“Scusa, cosa vorresti insinuare!?”

“Che la devi smettere di comportarti da uomo insicuro e tirare fuori le palle.” Spiega Jon.

Il suono del telefono di Jon interrompe i due.

“Com’è ti manco di già?!” Risponde guardando verso Nathan per fargli capire che sta parlando con la sua donna.

“No, tranquilla sono sempre libero per te.”

“Devo andare a prenderle e portarle da te o da Emily?” Domanda.

“Ok, gliel’hai detto?” 

Nathan ascolta curioso la conversazione tra i due senza però capire minimamente di cosa stanno parlando.

“Adesso non posso parlare. Ci sentiamo dopo.” Dice riattaccando.

“Stavate parlando di me?” Chiede curioso l’attore.

“Torna a casa Nate e evita di dirle che ci siamo visti se non vuoi farla arrabbiare.” Gli consiglia l’amico alzandosi.

“Dove vai?”

“Non hai sentito il mio capo?! Devo fare delle commissioni. Ciao.” Risponde salutandolo.

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Capitolo 9
*** 9 ***


Qualche giorno dopo Nathan sta guidando verso casa è fermo nel traffico quando nota degli operai che stanno finendo di sistemare sul gigantesco cartellone una nuova pubblicità. Il manifesto ritrae una donna completamente nuda abbracciata a un uomo anch'esso nudo entrambi indossano delle elegantissime Louboutin. Cavoli che corpi spettacolari hanno quei due pensa l'attore. Lui ha dei bicipiti scolpiti come fossero di marmo, il suo braccio sinistro si posa sul fianco della donna in modo da oscurare le parti intime di entrambi, anche il suo viso è di profilo e il suo sguardo è fisso sulla donna tra le sue braccia. Lei ha delle gambe chilometriche, dei glutei perfetti, i suoi seni sono schiacciati con il petto dell'uomo, la sua mano destra è appoggiata sul pettorale di lui, i suoi lunghi capelli castani ricadono sulle spalle, il viso della donna a differenza di quello di lui si vede benissimo perché lei guarda verso l'obiettivo ed è in quel momento che Nathan si accorge che quella donna è sua moglie.

“Oh porca troia!” Esclama scioccato.

Le macchine dietro di lui iniziano a strombazzare riportandolo alla realtà.

L'attore ingrana la marcia e riparte.

In quel momento riceve la chiamata di Jeff.

“Pronto.” Risponde continuando a guidare.

“Ehi, dove sei? Stai arrivando?” Domanda al fratello.

“Perchè dove dovrei essere?” Chiede ancora sotto shock.

“Ma stai scherzando o veramente non ti ricordi?”

“Ascolta non sono in vena di indovinelli…" Dice seccato.

“É la serata poker è un mese che la stiamo organizzando.” Gli ricorda Jeff.

“Arriverò un po' in ritardo devo parlare con Stana.” Afferma.

“Non puoi parlarci domattina… siamo già tutti qui che aspettiamo te.” 

“No, ho bisogno di vederla ora.” 

“Dai, Bro. Voi e le vostre sveltine… non potete aspettare.” Lo prende in giro.

“Che cazzo stai dicendo!!” Esclama arrabbiato.

“Stai calmo, stavo scherzando. Si può sapere che ti prende?!” Domanda sorpreso dall'atteggiamento di Nathan.

“A dopo.” Dice riattaccando.

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“Ehi… che ci fai a casa? Non avevi la serata con i ragazzi?” Chiede sorpresa di vederlo lì.

“Sul serio?” Domanda incrociando le braccia al petto.

“Di cosa stai parlando?” Chiede confusa.

“Veramente vuoi fare questo gioco con me?!” Esclama sbattendo il pugno sul bancone.

“Sei matto?! Vuoi svegliare i bambini?!” Dice preoccupata.

“In questo momento non me ne frega un cazzo! Allora sto ancora aspettando una spiegazione!” Ordina alzando il tono di voce.

“Ma di cosa? Non capisco?” Chiede chiudendo la porta della cucina nella speranza di non svegliare i bambini.

“Mi prendi per il culo!” Grida avvicinandosi pericolosamente a lei.

“Nathan, sul serio non so di cosa stai parlando!” Dice trovandosi bloccata tra il bancone e l'uomo.

“Di questa cazzo di pubblicità!” Esclama arrabbiato mostrando l'immagine del poster visto qualche ora prima.

“Tutta sta storia per una pubblicità?” Domanda.

“Come scusa? Sei nuda tra le braccia di un altro!” Urla.

“É una fotografia…” Ribatte passandosi una mano fra i capelli esasperata.

“Ma come cazzo ti è saltato in mente di accettare senza nemmeno chiedere il mio parere?! Tutto il mondo sta guardando il tuo corpo nudo.” Chiede deluso dal suo comportamento .

“Ah! Ecco cos'è che ti infastidisce tanto il fatto che non abbia chiesto il  tuo permesso!” Esclama arrabbiata.

“Se permetti sono tuo marito… mi piacerebbe essere reso partecipe della tua vita lavorativa.” 

“Tu vuoi decidere della mia vita lavorativa… che è diverso!”

“Non ti bastavano i fratelli Polish? Adesso punti ai giovani modelli come questo Sean qualcosa?”

“Punto per cosa?” Chiede confusa.

“Ah non lo so cosa tu abbia fatto con sto ragazzino mentre eri via… so solo che vi hanno visti in giro insieme diverse volte. Dimmelo tu cosa ci hai fatto!”

“Sul serio?!” Domanda scioccata.

“Non so… ormai hai più uomini attorno tu che le ballerine di un stripclub.” 

A quella frase Stana gli molla un ceffone gridando: “Ti ricordo che sei tu quello che mi ha tradita. Tu, ti sei scopato un'altra nello stesso letto dove ti scopavi me!”

Nathan dal nervoso prende il bicchiere dal tavolo lanciandolo contro il muro dietro la donna.

“Vattene immediatamente!” Gli ordina con gli occhi pieni di lacrime.

La coppia si accorge solo in quel momento della presenza del figlio che spaventato e in lacrime è nascosto sotto il tavolo.

“Ehi… Dylan!” Lo chiama l'attore tentando di raggiungerlo.

Ma il bimbo spaventato si ritrae chiamando con voce tremante: “...mamma”

Stana si avvicina invitandolo tra le sue braccia: “Vieni, amore…”

Dylan la raggiunge aggrappandosi con forza al suo collo iniziando a singhiozzare.

“Grillo… mi dispiace di averti spaventato.” Dice Nathan appoggiando una mano sulla schiena del figlio.

Lui a quel contatto stringe ancora di più la presa sulla mamma iniziando a tremare.

“Sssshhhh… Andiamo, tranquillo.” Dice accarezzandogli la schiena e allontanandosi dal marito.

Nathan resta immobile a fissare la direzione presa dai due indeciso sul da farsi. 

I suoi pensieri vengono interrotti dal suono del suo cellulare.

“Si?!” Risponde.

“Allora arrivi o no?” Domanda Jeff.

“Ho fatto uno dei miei soliti casini…” Ammette sedendosi sul divano.

“Dove sei?

“A casa.”

“Ok, non ti muovere e non fare nulla… tra mezz'ora sono lì.” Dice Jeff riattaccando.

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Un'ora dopo Stana scende al piano inferiore e in soggiorno trova Jeff e Nathan che parlano.

“Ciao, Stana…” La saluta Jeff alzandosi in piedi.

Lei non risponde dirigendosi verso la cucina.

“Ascolta…” Dice il cognato inseguendola.

“Risparmia il fiato… non voglio sentire nulla. Sono arrivata al limite della sopportazione.” Lo zittisce prendendo un bicchiere dal mobiletto.

“Hai ragione, però…”

“Jeff, basta. Sono stufa di litigare sempre per la stessa cosa. Se in un rapporto non c'è fiducia non si può andare avanti. Domani mattina facciamo le valigie.” Spiega riempiendo il bicchiere.

“No, ti prego amore, non farlo.” La supplica Nathan entrando in cucina.

“Cosa ti avevo detto mesi fa quando hai fatto quella scenata per la storia di Jesse? Che dovevi cambiare… darti una regolata… e tu che fai per una cazzo di pubblicità mi dai della puttana lanciandomi un bicchiere quasi addosso?!” 

“Ho sbagliato è vero ma perché non provi mai a metterti nei miei panni?” Domanda.

“E tu perché non ti metti mai nei miei?! Ho sopportato la tua gelosia, la tua possessività e quando per una dannata volta ho pensato a me stessa e alla mia carriera mi hai trattato come una troia qualsiasi. Non ti ho tradita, ho solo fatto delle fotografie nuda davanti a dieci persone… non in una stanza da sola con un altro uomo dove nessuno ci poteva vederci. Scene di sesso o di nudo fanno parte del recitare di noi attori.” Spiega esasperata dai soliti comportamenti.

“Non sapevo nulla di tutto ciò… mi hai tenuto all'oscuro di tutto.” Ribatte.

“Se te l'avessi detto ora su quel cartellone non ci sarei io ma un'altra. Invece che supportarmi e spingermi a fare esperienza tu mi opprimi mi soffochi. Se invece che remarmi sempre contro mi lasciassi la libertà e la fiducia che io lascio a te ti renderei partecipe e ora non saremmo arrivati a questo punto.”

“Hai ragione, mi dispiace. Non dovrei intromettermi nella tua vita lavorativa ma la mia gelosia è più forte di me. Il solo pensiero che un altro uomo possa vederti o toccarti mi spaventa. Ho paura di perderti… ho paura che qualcun'altro possa innamorarsi di te.” Ammette prendendole le mani.

“Mi stai già perdendo con questo comportamento inoltre ricordati che bisogna essere in due ad innamorarsi per fare finire una storia… non basta che un uomo si innamori di me. Abbiamo una vita così bella e una famiglia stupenda per quale motivo dovrei desiderare altro?!” Domanda guardandolo negli occhi.

“Non lo so… sei così sexy e perfetta che non mi sento alla tua altezza.” Dice accarezzandole la guancia.

“Ho scelto te… ti ho scelto come marito e come padre dei miei figli. E ti assicuro che nessuno mi ha obbligato.” Gli ricorda.

“Fratello, sei così fortunato ad averla. Invece che concentrarti solo nel pensare che tutto il mondo la può vedere nuda pensa che tu sei l'unico in tutto il mondo ad averla veramente.” Si intromette Jeff.

“Hai ragione… sei: la madre migliore del mondo, la moglie perfetta, l'amica che tutti vorrebbero avere e l'amante più sexy del pianeta.” Ammette Nathan.

“Però non bastano i complimenti per convincermi a restare… ho bisogno che tu mi prometta che da oggi in poi ti fiderai di me.” Spiega l'attrice.

“Promesso, però non posso prometterti che non saró più geloso.” Acconsente facendo però una precisazione.

“Su questo non avevo dubbi… la tua gelosia fa parte di te del tuo carattere… e mi piace quando sei geloso nel modo giusto.” Ammette per poi continuare seriamente: ”Questa é veramente l'ultima possibilità!”

“Ok.” Risponde consapevole di essere arrivato al limite.

“Oh porca miseria!” Esclama Jeff vedendo per la prima volta la foto della pubblicità incriminata per poi aggiungere: “Ti rendi conto che sarai l'uomo più invidiato d'America?!” 

“Pace?” Chiede avvicinandosi con le labbra a quelle della moglie.

“Pace.” Risponde colmando la distanza.

La coppia si bacia molto appassionatamente dimenticandosi completamente della presenza di Jeff. 

“Ti voglio…” Sussurra facendo scontrare i loro bacini per farle sentire quanto la sta desiderando.

“Ok…buona notte.” Saluta Jeff andandosene.

I due non rispondono e nemmeno smettono di cercarsi anzi proseguono iniziando a spogliarsi a vicenda.

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“Mmm… Nate…” Sussurra impegnata a preparare la cena mentre il marito cerca di sedurla baciandola ovunque.

“Nate, fermo…” Gli ordina inutilmente mentre lui prosegue a slacciarle i bottoni della camicetta.

“Ti voglio…” Bisbiglia al suo orecchio.

“Amore, tra mezz'ora saranno qui.” Gli ricorda girandosi verso di lui.

“Tra mezz'ora… non ora.” Le fa notare baciandola.

“Ho fame!” Dice Dylan entrando di corsa in cucina.

“Tieni!” Risponde Nathan dando al figlio la ciotola di popcorn.

“No, Nate… poi non mangiano!” Cerca di bloccarlo lei.

“Corri.” Ordina al figlio che scappa via con il suo bottino.

“Allora dove eravamo rimasti.” Dice intrufolando la mano palpandole il seno.

“Si può sapere che ti prende… sei insaziabile in questi giorni.” Chiede.

“Un marito non può desiderare sua moglie.” Risponde per poi zittirla con le sue labbra.

Stana non oppone resistenza lasciandolo fare capendo che ogni tentativo di resistere non servirebbe a nulla se non a farlo innervosire. Di nervosismi ne sta vedendo fin troppi ultimamente tra il marito con le sue mille paturnie, la suocera non molto contenta della pubblicità, ai dei genitori che la rimproverano per non essere una madre presente a causa del lavoro.

—-

Venti minuti dopo.

“Accomodatevi!” Gli invita Nathan facendo entrare gli amici.

“Ti vedo bello rilassato…” Commenta Tamala.

“E bello spettinato...” Aggiunge Jeff.

“Cos'è successo qui?!” Domanda Juliana vedendo popcorn ovunque.

“Piccolo incidente…” Risponde offrendo una birra agli uomini mentre le donne raggiungono Stana in cucina.

“Ciao ragazze!” Saluta l'attrice.

“Avete fatto una sveltina in nostra attesa?!” Esclama Tamala notando la camicetta abbottonata male.

“Non so di cosa stai parlando?!” Risponde lei finendo di preparare l'aperitivo per le amiche.

“Non sei mai stata brava a mentire.” Commenta Juliana.

“Non c'è nulla di cui vergognarsi… anzi.” Aggiunge Nicole sorseggiando il suo aperitivo.

“Allora non ci racconti niente del tuo shooting con Sean?” Domanda curiosa Tamala.

“Che figaccione è?!” Esclama Nicole.

“È un ragazzo molto simpatico…” inizia a dire Stana.

“Simpatico?! Non stai mica parlando con tua nonna. Porca miseria quello è un figo da paura!” La rimprovera l'amica.

“Si certo è figo, ci mancherebbe, è il modello più pagato al mondo ma è anche molto simpatico… siamo usciti una sera a cena dopo lo shooting.” Racconta.

“E com'è… la sotto. È dotato?!” Domanda Tamala facendo ridere tutti.

“Diciamo che ne sa.” Risponde finendo in un sorso tutto il calice.

“Da come hai bevuto direi che è più che dotato.” Afferma Nicole.

“Chi è dotato? Stavate parlando di me?” Chiede Jon interrompendo le quattro donne.

“Cosa vuoi avere tu… al massimo sei mediocre.” Lo prende in giro Tamala.

“Non posso dimostrarle il contrario signora Jones perché è una donna impegnata ma si fidi ne sa anche il mio.” Usando le stesse parole usate da Stana.

“Comunque ero presente allo shooting... non ho nulla da invidiare a quel ragazzino.” Prosegue dopo aver rubato un sorso di vino dal bicchiere di Tamala.

“Ma smettila di sparare cavolate!” Lo rimprovera Juliana spingendolo verso il soggiorno.

“Veramente era presente allo shooting?” Domanda scioccata Nicole una volta sole di nuovo.

“Si ovvio ma perché ti sorprende tanto!?” Chiede Tamala stupita dalla domanda riempiendo i calici di tutte.

“No niente… mi fa solo strano pensare che ti abbia vista nuda.” Commenta.

“Oddio… si vede che non sai come funzionano queste cose.” Dice Tamala ridendo.

“Nelle scene o negli shooting sei circondata da un sacco di estranei che ti osservano figurati se ci agitiamo se un nostro amico ci vede nude.” Spiega Stana.

“Poi dipende… non tutte sono disposte a fare scene di nudo. Questo é sicuramente un limite ma non è un obbligo.” Aggiunge Juliana parlando per sé.

“Comunque voglio precisare che non eravamo nudi… entrambi indossavamo dei perizomi molto mini per coprire le parti intime.” Aggiunge Stana per essere chiara bevendo un altro sorso.

“Oddio, gli uomini con quei mini perizomi fanno ridere perché hanno tutto schiacciato lì e sembrano tutti superdotati. Vi ricordate quel tipo in quella scena di Castle che doveva correre nudo?” Chiede Tamala alle colleghe iniziando a ridere.

“Quello si che è stato imbarazzante… ma per lui più che per noi!” Aggiunge Juliana ridendo.

Nicole ascolta cercando di capire cosa stanno dicendo le tre donne che non riescono a proseguire a raccontare perché continuano a ridere ripensando alla scena.

“Allora… questo tipo doveva correre verso me e Nate… quando ad un certo punto si rompono le mutandine ed è uscito…" Stana non riesce ad andare avanti che riprende a ridere.

“... che è uscito tutto… rivelando un… vermiciattolo.” Conclude Tamala con le lacrime agli occhi.

“Che schifo… che ricordi!” Commenta Juliana finendo il bicchiere e riempiendo il suo e quello delle amiche che non riescono a smettere di ridere.

“Siete ubriache?!” Domanda Jeff entrando in cucina seguito dal fratello.

“Cosa c'è di così divertente?” Domanda Nathan.

“Ti ricordi… Jerry… il verme…” Risponde Juliana.

“Allora siete ubriache se parlate del verme.” Commenta l'attore ricordando l’episodio.

“Hanno già fatto fuori due bottiglie di prosecco.” Afferma Jeff alzando le due bottiglie vuote.

“Immagino che stasera non si mangia…” Dice Seamus unendosi al gruppo.

“No, adesso ci riprendiamo.” Risponde Stana asciugandosi le lacrime cercando di ricomporsi.

“Comunque era… era… un verme simpatico.” Dice Tamala fra una risata e l'altra facendo riprendere a ridere anche Stana che appoggia con la fronte alla spalla del marito.

“Come siete finite a parlare ancora della storia di Jerry?!” Chiede curioso Jon.

“Mi stavano spiegando delle scene di nudo e di quei perizomi che si indossano.” Risponde Nicole.

“Ok, ci sono.” Annuncia Stana riprendendosi. “Cosa mangiamo? Perché io sono riuscita a preparare solo l'aperitivo, per colpa di Nathan.” Domanda.

“Vedi che avevo ragione?!” Afferma Tamala puntando il tipo verso la coppia.

“Di cosa stai parlando!? C’è gente che lavora qui… e non ha tempo per quelle cose.” Si difende l'uomo mentendo spudoratamente.

“Ma smettila che non ti crede nessuno.” Esclama Jon dandogli uno scappellotto.

La serata prosegue tra cibo da asporto, alcool e risate.

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Capitolo 10
*** 10 ***


“Sei sicura di portarti dietro i bambini?” Domanda Cookies alla nuora piegando i vestiti dei nipoti.

“Si, ho dei validi aiutanti… poi é un po' che Dylan mi chiede di tornare a Miami.” Risponde finendo di preparare la valigia di Erin.

“Mamma, posso portarmi dietro questo?” Chiede Dylan correndo dentro la stanza con il gioco in mano.

“Va bene ma basta mettere giú giochi altrimenti dove mettiamo i tuoi vestiti.” Lo avverte.

“Zia, nonna, il pranzo è pronto!" Annuncia Sophia entrando.

“Ok, andiamo. Finisco dopo di sistemare.” Dice seguendo la nipotina al piano inferiore.

Kevin e Allison seduti sul divano stanno guardando i cartoni mentre Erin e David stanno giocando insieme sul tappeto.

“Forza ragazzi… a lavarsi le mani!” Ordina Lucas spegnendo la TV per poi prendere in braccio il figlio.

“Noooo… non ho fame!” Protesta Kevin riaccendendo il televisore.

“Ehi… forza!” Lo invita Stana prendendo per mano Allison e Kevin mentre Cookie spegne la TV e prende in braccio Erin.

Una volta fatti sedere e dato da mangiare ai bambini gli adulti iniziano a bere l'aperitivo.

“Ragazza Louboutin…” la chiama scherzosamente Tamala passandole il calice di prosecco per poi proseguire: “... potresti chiedere a Christian un paio di scarpe anche per le tue amiche.”

“Mmmmmm… vedo cosa posso fare.” Risponde bevendo un sorso.

“Non è per infierire, Nat… ma al lavoro da noi i colleghi non fanno altro che parlare di Stana e del suo fisico.” Racconta Lucas.

“Comunque ovunque mi giro in città non si vede che il tuo… viso.” Aggiunge Jon.

“Immagino che é il viso che noti.” Commenta Bob.

“Papà!” “Bob!” Esclamano Nathan e Cookie sorpresi dalla sua uscita.

“É tua nuora, papà!” Gli ricorda Jeff.

“Ed è tua cognata ma non mi pare che allora non guardi… Stana, sei come una figlia per me ma sono pur sempre un uomo anch'io.” Si giustifica.

“Tranquillo, Bob per me non é un problema.” Lo rassicura l'attrice recuperando il cellulare che sta suonando.

“Jon… ci hanno anticipato il volo.” Annuncia Stana leggendo il messaggio della manager.

“Quando partite?” Chiede Nathan.

“Tra due ore passano a prenderci.” Risponde.

“Dai allora… tutti a tavola.” Ordina Seamus.

—--

“Mi mancherete da morire.” Ammette Nathan tirando la moglie verso di sé.

“Ci mancherai anche tu… ma sono soli pochi giorni.” Dice passando le braccia intorno al suo collo.

“Non abbiamo nemmeno avuto il tempo di fare pace come si deve.” Esclama baciandola con passione.

“Nate, abbiamo fatto più volte pace in questi ultimi venti giorni .” Risponde accarezzandogli il viso.

“Sei sicura che non abbia tempo adesso… dieci minuti.” Chiede facendo scendere la cerniera del vestito della moglie.

“Nate, sul serio… vuoi fare una sveltina adesso?” Domanda sentendo le mani dell'uomo sulla schiena nuda.

“Sshhh…” Dice posandole un dito sulle labbra.

Stana fa scivolare il vestito a terra restando solo in perizoma.

“Sei stupenda.” Si complimenta facendola indietreggiare fino al letto.

Nel mentre al piano di sotto.

“Ciao Emily.” Saluta Tamala facendola accomodare.

“Ciao a tutti. Siete pronti? Dov’è Stana?" Chiede notando la sua assenza.

“Sta salutando Nate.” Mormora Jeff per farsi sentire solo dalla manager.

“Intanto carichiamo i bagagli.” Afferma Jon chiedendo aiuto a Lucas.

“Posso vedere?” Chiede curiosa Tamala notando la scatola che ha in mano Emily capendo esattamente cosa c'è dentro.

“Sono bellissime!” Annuncia togliendo il coperchio.

“Caspita che spettacolo!” Esclama Nicole.

“E non avete visto quelle che abbiamo in macchina.” Commenta la manager.

“Peccato non abbia il mio numero!” Dice dispiaciuta Juliana.

“Cavoli che colpaccio avete fatto…” Ammette Tamala riferendosi al contratto con Christian Louboutin.

“Puoi dirlo forte… abbiamo un sacco di porte aperte ora.” Racconta Emily orgogliosa del suo lavoro.

“E anche un sacco di scarpe…” Aggiunge Nicole.

“Ed è solo l'inizio in men che non si dica avrà un negozio di Louboutin in casa. Come ragazza immagine è obbligata ad indossare sempre e solo Louboutin.” Spiega.

“Cavoli che fatica!” Esclama ironicamente Juliana.

“Ora però dobbiamo andare o perderemo il volo!” Dice vedendo l'ora.

“Stana!” Grida Jon per farsi sentire.

Pochi minuti dopo l'attrice fa la sua comparsa.

“Eccomi.” Annuncia scendendo le scale seguita da Nathan.

“Abbiamo già caricato tutto.” Dice Jeff.

“Ciao ragazze!” Saluta abbracciando per prime le nipotine.

“Ragazzi, fate i bravi con la mamma. Ci vediamo tra qualche giorno.” Gli raccomanda il papà accompagnando i figli in macchina.

“Abbiamo preso tutto?” Domanda Stana indossando le scarpe portate da Emily.

“Si tranquilla, andiamo!” La invita Emily a muoversi.

“Ciao amore!” Saluta Nathan baciandola per l'ultima volta.

“Ciao a tutti!” Dice l'attrice salutando tutti i presenti per poi uscire.

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“Hai sentito Stana oggi? Come stanno?” Domanda Jeff.

“Bene, devono fermarsi un paio di giorni in più.” Racconta bevendo un sorso di caffè.

“Le stanno sempre addosso…” Commenta Nicole mostrando le foto sulla rivista.

“Oh mamma, mi ha detto che da quando è uscita la notizia che presenterà gli Oscar è un'avventura uscire dall'albergo.” Racconta Nathan.

“Gli Oscar?!” Domanda sorpresa Cookie.

“Si.” Conferma Jeff per poi continuare: “Ah, guardate hanno appena iniziato un video in diretta su Instagram.”

I quattro adulti si mettono attorno all'uomo per poter guardare.

Nel video si vede Jon uscire per primo da un locale con Erin sulle sue spalle subito dopo esce Dylan mano nella mano con Stana. I quattro si incamminano lungo il viale che porta alla spiaggia di Miami Beach. L'uomo che riprende gli segue senza che loro si accorgano di lui. I quattro arrivano alla spiaggia: Dylan con l'aiuto di Stana si toglie scarpe e calzini per poi correre verso l'acqua poi è il turno di Erin che una volta scalza segue subito il fratello. I due adulti fanno lo stesso per poi raggiungere i due bambini. Dylan inizia a costruire una torre con la sabbia umida mentre Erin insieme alla mamma si diverte a scappare dalle onde correndo avanti e indietro. Ad un certo punto Jon schizza l’amica che non esita un secondo e ricambia.

“Il solito Jon!” Commenta Jeff.

Si sentono i due inseguitori che ridono e uno dei due commenta: “Fossi suo marito mi preoccuperei della loro complicità!”

Jon cerca di catturare l’amica che viene difesa dai due bambini che divertiti dal gioco ridono aggrappandosi alle gambe dello zio. 

“Guarda… stanno arrivando i paparazzi.” Dice l'uomo nel video inquadrando quattro cinque paparazzi che con cautela si stanno avvicinando ai quattro scattando delle foto.

“Chiama Stana!” Dice Jeff al fratello.

“Ehi…” 

“Ciao, amore… vi stiamo vedendo in diretta.”

“Come?” Chiede l'attrice iniziando a guardarsi attorno.

“Girati verso il chiosco.” Suggerisce avendo notato che l'uomo che riprende si è fermato lì.

“Ah, ok. Vedo due uomini con i cellulari che ci guardano.”

“Ci sono anche dei paparazzi… li hanno ripresi prima alla loro destra.” Spiega.

“Ormai ovunque andiamo ad un certo punto arrivano. Jon, abbiamo compagnia.” Dice indicando le due direzioni.

“Chiamo l'auto.” Si sente dire da Jon.

“Vedo che si stanno divertendo.” Ammette Nathan vedendo i due figli correre avanti e indietro sul bagnasciuga.

“Altro che… sai che adorano la spiaggia e l'acqua.”

“Cip e Ciop dobbiamo andare… sta arrivando Emily a prenderci.” Si sente dire da Jon.

“Devo andare a dare una mano a Jon altrimenti non ne usciamo…” Dice l'attrice ridendo mentre guarda l'amico in difficoltà.

“Ok, ci sentiamo più tardi.” 

“A dopo.” Dice riattaccando.

Il video prosegue: Jon prende in braccio Dylan mentre lei solleva Erin e insieme si incamminano verso la strada. I paparazzi si avvicinano iniziando a fare domande: “Stana, guarda di qua!” “Stana, come mai Nathan non è con te?” “Cos'ha detto Nathan della pubblicità?” “Jon, state insieme?” 

La coppia non risponde alla domande continuando a camminare fino ad arrivare al suv che gli aspetta e li fa salire in macchina. Poi il video si interrompe.

“Oh, tutte le volte sempre la stessa storia… sempre le stesse domande.” Commenta Jeff spegnendo il telefono.

“Ormai non è nemmeno più una storia che fa notizia.” Borbotta Nathan pensando a quanto vorrebbe essere con la sua famiglia.

“Comunque potevi liberarti e andare con loro.” Commenta Cookie.

“Se avessi potuto non credi che lo avrei fatto?” Risponde l'attore infastidito.

“Mi pare d'aver capito che i tuoi impegni sono finiti già ieri… ma ti vedo ancora qua. Fossi al tuo posto sarei già partita.” Ribatte la donna.

“Perché ti infastidisce così tanto che Stana sia a Miami con i bambini?” Domanda curioso Jeff.

“Tutte queste notizie sui giornali… non mi piacciono.”

“Mamma, é quindici anni che faccio l'attore. Quante volte hai letto notizie vere e quante false?” 

“Sicuramente poche vere.” 

“Ecco allora… chi se ne frega se scrivono che Jon e Stana hanno una tresca?! Se io esco di qua con Nicole e ci fotografano domani mattina esce l'articolo che io e mio fratello ci scambiamo la donna.” Spiega Nathan.

“L'importante è fare notizia non importa se è vero o no.” Aggiunge Nicole.

“Tutta questa esposizione mediatica comunque non va bene per i bambini. Non dovevi permetterle di fare certe cose.” Insiste la donna.

“Ma cosa stai dicendo?” Domanda Bob intervenendo contro la moglie.

“Mamma, non siamo nel medioevo dove la moglie deve stare a casa a fare la madre e la moglie.” Aggiunge Jeff.

“A me non pare normale che vostro padre veda sua nuora nuda sui giornali.” 

“Esagerata… si vedono tutte cose che vedo quando l'estate è in costume da bagno. Io non l'ho trovata per niente volgare.” Afferma Bob.

“E non mi pare nemmeno normale che tua moglie abbia tutte queste confidenze con Jon… le è sempre attorno.” Commenta Cookie.

“Uno sono amici, molto amici, e due le sta sempre attorno perché è pagato per farlo.” Spiega l’attore iniziando a infastidirsi per tutte queste insinuazioni.

“Cioè fammi capire tu paghi un uomo che sostituisca te quando non ci sei?!” Domanda la donna.

“Non sostituisce nessuno, semplicemente fa parte dei collaboratori che seguono Stana. Come lo sono Emily e Isabel.” Chiarisce.

“E non poteva scegliere un’altra donna anziché un uomo?!”

“Mamma, sei veramente incredibile quando ti ci metti. Esiste l’amicizia uomo/donna… non è che per forza di cose tra un uomo e una donna deve esserci dell’altro. E’ ancora successo che fossi io ad accompagnare Stana da qualche parte… esempio quando ha fatto due anni fa quella pubblicità di biancheria intima eravamo andati io e Jon ad accompagnarla. Oppure quando era incinta di Erin che Nathan era dovuto partire per lavoro sono stato io a starle vicina e se ricordi anche allora erano usciti articoli che presumevano un qualcosa tra me e lei. Dai su, fai ridere quando tiri fuori sti discorsi.” Afferma Jeff.

“Ma che c’entra tu sei suo cognato.” Ribatte.

“Veramente hai accompagnato Stana a fare le foto per la pubblicità?!” Chiede curiosa Nicole.

“Oddio che fai ti ci metti pure tu a fare la gelosa?” Domanda sorpreso Jeff.

“Meglio così cambiamo argomento.” Commenta Nathan stanco delle menate della madre per poi aggiungere sorridendo: “Dai raccontaci com’è stato vedere tua cognata nuda?!”

“Sono rimasta sorpresa quella sera quando Stana ha raccontato che durante lo shooting per Louboutin c’era anche Jon. A me farebbe strano pensare che un mio amico possa guardare mia moglie nuda oppure che mio fratello possa guardare mia moglie nuda.” Si spiega Nicole.

“Sono attori… sono abituati a vedere le persone nude.” Dice Jeff.

“Si, ma tu non lo sei… come mai non ti sei sentito a disagio a vedere MIA moglie mezza nuda?” Domanda Nathan divertito da questa cosa.

“Ma vi state ascoltando?! Io questi discorsi non li riesco a capire… una donna, una madre, nuda davanti a tutto il mondo. Cosa potrebbero mai pensare i vostri figli da adulti vedendo quelle foto?” Domanda Cookie.

“Ma quanto figa era mia madre!” Rispondono contemporaneamente i due fratelli.

“Oddio… voi siete la rovina del mondo!” Afferma l’anziana alzando gli occhi al cielo.

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Capitolo 11
*** 11 ***


Fu un periodo di grande lavoro e di grande successo per entrambi. L’aurea positiva che aveva divorato Stana nel giro di sei mesi aveva iniziato a influenzare anche Nathan che ricevette molte proposte interessanti. Stava andando tutto alla meraviglia poi una serie di eventi portarono un po’ di buio nella famiglia. 

Iniziamo con l’infarto avuto dal padre di Stana.

—-

Una volta atterrata e preso un taxi Stana accende il cellulare per verificare eventuali chiamate o messaggi. 

Sette messaggi in segreteria:

-Primo messaggio, Mirko: “Stana, l’intervento è finito. Ora lo stanno spostando in terapia intensiva dicono che le prossime ore saranno cruciali. A dopo.”  

-Secondo messaggio, Cookie: “Sono io Cookie. Volevo informarti che i bambini stanno bene hanno fatto colazione e volevano salutarti. CIAO MAMMA!”  Grida Dylan e poi si sente in sottofondo Cookie che suggerisce a Erin di parlare: “Mamma.” Dice la piccola un po’ insicura, poi Cookie ricomincia a parlare:. Stai tranquilla pensiamo noi a loro. Appena hai notizie di tuo padre informaci.”

-Terzo messaggio, Tamala: “Ciao, tesoro. Ho sentito di tuo padre. Mi dispiace dai un abbraccio forte a tua madre da parte mia e tienici aggiornati.”

-Quarto messaggio, Nathan: “Amore, prendo il primo volo e ti raggiungo.”

-Quinto messaggio, Nathan: “Ti amo.”

-Sesto messaggio, Jon: “Se hai bisogno di qualsiasi cosa chiama. Ti voglio bene.”

-Settimo messaggio, Jeff: “Ti mando un abbraccio… non ti preoccupare per i bambini ci pensiamo noi.”

Sei sms:

-1, Marko:“QUANDO ARRIVI CHIAMAMI CHE VENGO A PRENDERTI.”

-2, Juliana: TESORO, SE HAI BISOGNO DI QUALCOSA NOI SIAMO QUI PER TE.”

-3, Dusan: “PICCOLA, SONO APPENA ATTERRATO FAMMI SAPERE QUANDO ARRIVI.”

-4, Emily: “STANA, HO SPOSTATO L’INTERVISTA DI DOMANI. PRENDITI TUTTO IL TEMPO CHE TI SERVE.”

-5, Nathan: “HO L’AEREO ALLE 10. APPENA ARRIVO TI CHIAMO.”

-6, Jon: “EHI… FAI TANTI AUGURI A TUO PADRE E SE TI SERVE QUALSIASI COSA CHIAMA. SAI CHE VERREI FINO IN CANADA A PIEDI PER TE. BACI.”

Giusto il tempo di leggere l’ultimo messaggio che il cellulare inizia a suonare.

“Ehi… Volevo chiamarti.”

“Sei arrivata?”

“Si, sto andando all’ospedale. Ascolta, Nate non venire. Preferisco se resti lì.”

“Vengo volentieri, non mi vuoi lì?” Domanda preoccupato.

“Ma non dire sciocchezze… è per i bambini. Non voglio restino lì da soli e non è nemmeno il caso che vengano qui.” Spiega Stana indossando gli occhiali.

“Ma voglio starti vicino. Ai bambini ci pensa mia madre.” Insiste Nathan.

“Nate… Erin è piccola e non è mai stata senza entrambi. Non voglio rischiare che arrivi qui e dopo due ore ti tocchi tornare indietro perché tua madre non riesce a gestirla. Ti prego, resta lì.” Dice sperando di convincerlo.

“Promettimi, però, che se hai bisogno di qualcosa mi chiami subito e mi lasci venire.” Risponde.

“Promesso. Devo andare ho mia madre che mi chiama sull’altra linea. Ci sentiamo più tardi.” Dice sentendo un suono di sottofondo e leggendo il nome sul display.

“A dopo… Ti amo.” Saluta riagganciando.

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I giorni passavano e Peter migliorava giorno dopo giorno.

La famiglia Katic stava finalmente riacquistando la tranquillità e la serenità di sempre.

I momenti di ansia e paura sembravano ormai un ricordo lontano inconsapevoli che, a Los Angeles, stava per accadere qualcosa di brutto che avrebbe stravolta e spezzato un’altra famiglia.

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TORONTO

“Ciao, papà. Come stai?” Chiede Peter vedendo la figlia entrare.

“Bene. Ma dovrei essere io a chiederlo a te?” Risponde Stana sorridendo, andando a baciarlo.

“Tesoro, dovresti tornare a casa dalla tua famiglia!” Afferma Rada.

“Si, lo so. È tre giorni che me lo dite. Ho già prenotato il volo.” Risponde sedendosi sulla sedia accanto al letto del padre.

“E quando parti?” Domanda Peter.

“Questo pomeriggio alle cinque e arrivo a Los Angeles.” 

“Mi mancherai. Però la prossima volta che vieni a trovarci dovrai portarmi i miei nipotini!” L’avverte il padre.

“Sicuramente. Avevamo pensato di venire qualche settimana in agosto.” Ammette passandogli la bottiglietta d’acqua.

“Ancora?! Ho appena bevuto.” Si lamenta Peter.

“Non mi risulta. Sono qui da dieci minuti e non ti ho ancora visto bere. Non fare i capricci. Il medico ha detto che devi bere molto.” Lo rimprovera Stana obbligandolo a bere.

“Fra te e tua madre non so chi è peggio.” Afferma Peter accontentando moglie e figlia.

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LOS ANGELES

“Nicole, devi farmi un piacere enorme.” Dice Jeff entrando nello studio della fidanzata.

“Si dimmi.” Lo invita a proseguire chiudendo la porta.

“Dovresti passare a prendere le ragazze, Dylan e Erin a casa di Juliana. Dovevo andarci io ma mi hanno chiamato dal lavoro per un’emergenza.” Spiega Jeff.

“Certo, non c’è problema. Ho l’ultimo appuntamento, poi sono libera.” Risponde abbracciandolo.

“Sei fantastica, grazie.” Dice baciandola.

“Mi ripagherai in natura.” Lo stuzzica lei.

“Non vedo l’ora!” Afferma Jeff.

“Per che ora sei d’accordo con Juliana?” Chiede sistemandogli il colletto della camicia.

“Per le cinque. Ti ho portato il seggiolino per Erin.” 

“Ok, lascialo qui fuori in sala d’attesa.”

“Ok, grazie ancora. Meglio che vada.” Dice baciandola.

“A stasera.” Lo saluta baciandolo di nuovo.

“A dopo.” 

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TORONTO

“Ultima chiamata per i passeggeri del volo per Los Angeles.” Annunciano dall’imbarco.

“Nate, devo andare.”

“Ok, non vedo l’ora di vederti.” Ammette Nathan felice del suo ritorno.

“Anch’io. A dopo.” Saluta Stana riattaccando e consegnando il biglietto.

“Buon viaggio.” Le augura la signorina restituendole il biglietto.

“Grazie.” Risponde Stana percorrendo il tunnel felice di riabbracciare Nathan ma soprattutto i suoi bambini. 

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LOS ANGELES-Main

“Avete preso tutto?” Chiede Nicole sistemando Erin sul seggiolino.

“Si.” Risponde Sophia mentre Allison e Dylan litigano per chi deve stare seduto davanti.

“Spostati!” Esclama Dylan strattonandola.

“NO! Ci sto io!” Controbatte Allison.

“Ragazzi, non litigate.” Interviene Nicole finendo di sistemare la piccola.

“Questa mattina ci sei stato tu davanti.” Dice Sophia riferendosi a Dylan.

“E allora?! Ci sto anche adesso!” Controbatte lui sedendosi sopra ad Allison che non vuole spostarsi.

“Mi fai male!” Protesta Allison dandogli un pugno sulla schiena.

“Ok, basta. Dylan, vai dietro!” Ordina Nicole prendendolo per un braccio e facendolo scendere.

“Non è giusto!” Si lamenta Dylan salendo dietro accanto a Sophia.

“Possiamo fermarci a prendere il gelato per cena?” Chiede Allison.

“Ok, ragazzi vi siete allacciati tutti la cintura?” Domanda Nicole mettendo in moto.

“No, Dylan non ce l’ha!” Afferma Sophia.

“Smettila di fare la spia altrimenti ti faccio mangiare da Black!” La minaccia Dylan.

“Ehi! Cosa sono queste minacce!? Allacciati subito la cintura!” Ordina Nicole.

“Smettila!” Si lamenta Sophia infastidita dai gesti del cugino.

“Ciuccio!” Strilla Erin indicando verso il basso.

“Smettila, tu!” Controbatte Dylan.

“CIUCCIO!” Grida più forte Erin.

“Zitti tutti e due.” Gli rimprovera Nicole svoltando a destra all’incrocio.

“Io ho già scelto i gusti!” Annuncia Allison iniziando a parlare del gelato mentre i due dietro continuano a litigare.

Erin inizia a piangere indicando il ciuccio sul tappetino sotto di lei.

“Qualcuno può raccogliere il ciuccio di Erin?!” Dice Nicole guardando la piccola in lacrime.

“Dammelo è mio!” Grida Sophia strattonando il cugino mentre Allison si slaccia la cintura per raccogliere il ciuccio.

Nicole distratta dalle urla, dai capricci e dalle chiacchiere dei bambini passa con il semaforo rosso senza accorgersene.

Tutto succede in un attimo.

Una macchina gli colpisce sul fianco destro, un’altra la evita per miracolo, una terza gli tampona facendo ruotare la macchina e per finire una quarta gli colpisce schiacciandoli in mezzo alle altre.

La botta.

Le urla.  

Un’altra botta.

Grida.

Sangue.

Sirene.

Poi il buio.

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AEROPORTO DI LOS ANGELES

Stana recupera la valigia, supera la solita folla di gente e riesce miracolosamente a evitare i paparazzi che oggi evidentemente sono impegnati a perseguitare qualcun altro.

“Ehi! Ciao!” La saluta calorosamente Jon abbracciandola.

“Ciao, Jon!” Dice stringendosi a lui.

“Dammi, ci penso io.” Si offre prendendogli il bagaglio e sistemandolo nel baule dell’auto.

“Come stai?” Chiede salendo dalla parte del passeggero.

“Da dio!” Risponde allacciandosi la cintura.

“Come mai stai da dio?” Domanda curiosa.

“Come non lo sai?!” Chiede sorpreso mettendo in moto.

“No, cosa? Dimmi… dimmi!” Lo supplica Stana.

“È tornata!” Esclama con un enorme sorriso.

“Julia? È tornata a Los Angeles?” 

“YESS!” Risponde uscendo dal parcheggio.

“Bello. Sono felicissima per te. Dai, racconta!” Lo invita Stana curiosa.

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LOS ANGELES-Studios

“Ciao ragazzi… a domani!” Saluta Nathan uscendo dagli studios.

“Ciao!” Rispondono in coro.

“Ehi, amico. Hai voglia di una birra?” Chiede Jim raggiungendolo.

“No, ragazzo. Corro a casa. Arriva Stana!” Risponde declinando l’invito entusiasta dell’arrivo della moglie.

“Finalmente… non ti si poteva più vedere così triste!” Lo prende in giro Jim.

“Domani sarò come nuovo!” Dice sorridendo cercando le chiavi della macchina.

“Salutamela!” Gli urla dietro.

“Sarà fatto!” Risponde aprendo lo sportello.

“Ciao, Nathan!” Lo saluta un cameraman passandogli accanto con l’auto.

“Ciao!” Esclama salutando con la mano.

“Nat, aspetta un secondo!” Urla il produttore correndogli incontro con dei fogli in mano.

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LOS ANGELES-Fillion’s house  

“Bob! Abbassa il volume.” Lo rimprovera Cookie entrando in soggiorno.

“Vorrei ma non riesco più a trovare il telecomando.” Dice Bob controllando ovunque.

“Com’è hai fatto a perderlo?” Domanda la donna alzando i cuscini del divano.

“Avviso alla viabilità: un grosso incidente sulla Main blocca il traffico verso Grand Park. Le autorità intervenute sul posto stanno deviando il traffico sulla Spring.” Annuncia il telecronista mandando le immagini aeree della zona.

I coniugi Fillion troppo impegnati a discutere fra loro sul telecomando non ascoltano il giornalista che prosegue nel parlare dell’incidente e delle vittime.

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LOS ANGELES-Zona Historic Core

“Voglio che rimedi immediatamente al pasticcio che hai combinato! Non è possibile che una persona con esperienza come te sbagli su una cosa così stupida!” Urla arrabbiato Jeff.

“Si, capo!” Risponde Hank.

“Voglio quella merce a destinazione entro la scadenza prestabilita.” Ordina battendo i pugni sulla scrivania.

“Ma è impossibile entro domani.” Interviene un giovanotto.

“Non me ne frega un cazzo. A costo di portarla a nuoto dovete farla arrivare in tempo. Non perderò altri clienti per colpa della vostra incompetenza!” Controbatte Jeff adirato.

“Si, signore.” Risponde il ragazzo.

“Che ci fai ancora qui? Muoviti!” Ordina Hank facendo scattare il giovane che esce di corsa dall’ufficio.

“Mi dispiace, Jeff.” Si scusa Hank.

“Non mi interessano le tue scuse. Voglio che controlli meglio il lavoro dei tuoi subordinati, chiaro?” 

“Si. Vado a controllare.” Dice Hank congedandosi.

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LOS ANGELES-Main

“Signora, mi sente?” Chiede il vigile del fuoco vendendo Nicole riaprire gli occhi.

“Oddio… i bambini.” Bisbiglia confusa toccandosi la testa.

“Stia ferma. Non si muova.” Ordina l’uomo.

Nicole sente tutto lontano come se fosse in una bolla. Sente urla e pianti ma non riesce a capire da che direzione arrivano.

“Signora, ora la tiriamo fuori cerchi di resistere.” Le spiega il vigile.

I pompieri una volta tolta lo sportello permettono al paramedico di avvicinarsi per prestare i primi soccorsi.

“Signora, mi sente? Mi deve dire dove sente male!” Le chiede una donna mettendole il collare.

“I bambini…” Sussurra cercando di non svenire di nuovo.

“Stia tranquilla se ne stanno già occupando. Ora la tiriamo fuori. Resti immobile.” L’avverte il paramedico.

Prima che possa domandare di nuovo dei bambini Nicole perde nuovamente i sensi.

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LOS ANGELES-Studios

“Ciao, amore. Dove sei?” Chiede Nathan rispondendo immediatamente.

“Sono appena arrivata a casa. Quando arrivate?” Domanda Stana sbottonandosi la camicetta.

“Sono ancora agli studios ma siamo d’accordo con Jeff d’incontrarci a casa dei miei per cena.” Spiega Nathan.

“I bambini sono con lui?” Chiede impaziente di vederli.

“Si. Passavano il pomeriggio da Juliana ma andava a prenderli alle cinque.” Risponde dirigendosi nuovamente verso la macchina.

“Ok. Mi faccio una doccia poi vado direttamente dai tuoi.” Afferma Stana aprendo l’acqua.

“Potrei fare un salto a casa e aiutarti con la doccia che dici?” Propone lui.

“Non è male come idea. Tra quanto arrivi?” Chiede mordendosi il labbro inferiore.

“Parto adesso. Mezz'ora e sono lì.” 

“Ok… ti aspetto.” 

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LOS ANGELES-Fillion’s house  

“Ho appena sentito Jeff… dice che sarà qui per le sette.” Dichiara Bob.

“I bambini? Sono con Nathan?" Chiede Cookie infornando una teglia di muffin.

“No. Sono con Nicole. Nathan doveva lavorare.” Risponde l’uomo aprendosi una birra.

“Cosa ne pensi di lei?” Domanda lavandosi le mani.

“Di Nicole?” Chiede Bob.

Cookie annuisce asciugandosi con uno strofinaccio.

“È un’ottima influenza per Jeff ma non riesco a capire come mai non è ancora riuscita a legare con Allison e Sophia.” 

“Ho pensato la stessa cosa anch’io. Sembra quasi che le stiano alla larga di proposito. Magari temono che le possa lasciare come ha fatto Carol.” Afferma Cookie.

“Ma con Stana non ha mai avuto questo tipo di problema anzi Allison è innamorata di lei.” Commenta Bob sedendosi su uno sgabello.

“Stana è speciale. Riesce a conquistare chiunque. Hai visto come la amano i suoi figli e come la ama nostro figlio?! Se tre anni fa mi avessero detto che Nathan avrebbe avuto una famiglia non ci avrei mai creduto. Nathan è sempre stato il dongiovanni di famiglia ma da quando c’è Stana è cambiato da nero a bianco. Certo a volte torna nero ma Stana sa tenerlo in riga e nonostante il suo caratteraccio riescono sempre a riappacificarsi.” Afferma Cookie.

“Anche Allison e Sophia meriterebbero una mamma come lei e una famiglia come la loro.” Dice Bob.

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LOS ANGELES-Main

“ALLISON!” Chiama Sophia a gran voce mettendosi seduta.

“Ciao, come ti chiami?” Chiede un poliziotto inginocchiandosi accanto alla bambina.

“Dov’è mia sorella?” Domanda preoccupata guardandosi attorno.

“Aspettami qui, cerco un paramedico!” Ordina l’uomo alzandosi.

“ALLISON!” Grida nuovamente con le lacrime agli occhi.

“Ferma! Devi restare sdraiata.” Dice un ragazzo obbligandola a sdraiarsi.

“Devo trovare mia sorella!” Afferma iniziando singhiozzare.

“Prima ti visito poi ti prometto che cerchiamo tua sorella.” Risponde controllando le ferite sulle gambe della bambina.

Sophia si arrende lasciandosi visitare ma continuando a piangere sperando di ritrovare la sorellina prima possibile.

“È morta…” Si sente dire un paio di metri più in là mentre un uomo copre un corpo con un telo bianco.

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LOS ANGELES-Zona Historic Core

“Tutto sistemato, capo.” Annuncia Hank incontrando Jeff sul corridoio.

“Perfetto. Dato che non ci si può fidare di nessuno, voglio verificare anche le altre consegne. Non voglio ritrovarmi con altre spiacevoli sorprese.” Afferma Jeff.

“Subito. Chiedo ai ragazzi di controllare tutta la merce partita.” Risponde Hank.

“Ti do un’ora. Non di più. Ho una cena di famiglia e non voglio assolutamente arrivare in ritardo per colpa dell’incompetenza dei miei dipendenti.” 

“Un’ora, ok.” Dice Hank annuendo e correndo verso gli uffici.

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LOS ANGELES-Main

“Ssshhh… piccola. Non piangere. Vedrai che adesso passa.” Dice la ragazza cercando di calmare il pianto disperato della bambina.

“L’hai già visitata?” Chiede un altro paramedico caricando il lettino con disteso un uomo con il braccio rotto e una commozione cerebrale.

“Si. Il seggiolino l’ha salvata. Ha solo qualche graffio a causa dei vetri.” Risponde la ragazza.

“Ok, allora salite con noi su questa ambulanza.” Ordina il superiore.

“AAAAAAHHHHH!” Continua a gridare Erin a squarcia gola mentre la ragazza si accomoda accanto alla barella.

“Portate tutti i feriti al White Memorial Medical Center!” Ordina l’uomo prima di chiudere gli sportelli e ordinare all’autista di partire.

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LOS ANGELES-Fillion&Katic House

Stana sente il rumore della macchina del marito. Si avvicina alla finestra per controllare se è lui e appena lo vede corre rapidamente giù per le scale verso l’ingresso.

Nathan parcheggia, scende, chiude lo sportello velocemente dirigendosi a passi spediti verso l’ingresso.

Spalanca la porta e lui è lì a due metri da lei.

Uno sguardo… i loro occhi che si incontrano… poi succede tutto in un attimo.

Stana colma la distanza saltandogli letteralmente in braccio.

Nathan riesce a prenderla al volo tenendosi con la mano destra ad uno dei pilastri del portico riuscendo a non cadere mentre con l’altra sostiene il sedere della moglie che ha legato le gambe al suo bacino aggrappandosi come un koala a lui.

Stana non lo lascia parlare cominciando a baciarlo con passione facendogli capire quando gli è mancato.

Nathan passa anche la mano destra sui glutei della donna sorridendo per l’irruenza della moglie che non gli lascia nemmeno il tempo di respirare.

“Un altro giorno senza di te e sarei morto.” Ammette accarezzandole il viso.

“Non riuscivo più a respirare senza i tuoi baci.” Dichiara baciandolo di nuovo.

“Sbaglio o avevamo deciso di fare la doccia assieme?” Chiede notando i capelli umidi della moglie e sentendo il forte profumo del suo bagnoschiuma.

“Non sbagli ma… mi mancano troppo.” Confessa sistemandogli il ciuffo ribelle.

“Ammetto di essere geloso per questa preferenza ma dato che si tratta dei nostri figli posso far eccezione e concederti di strapazzarmi stanotte una volta messe a dormire le due pesti.” Afferma Nathan sorridendo.

“Grazie per la comprensione.” Risponde donandogli un altro bacio mozzafiato.

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LOS ANGELES-Main

“Correte mi serve una mano! C’è una bambina incastrata sotto l’auto!” Grida un pompiere inginocchiato a terra.

La squadra attrezzata accorre mettendosi immediatamente al lavoro mentre tre/quattro metri più in là un paramedico sta parlando con un bambino sdraiato a terra.

“Ehi! Come ti chiami?” Domanda l’uomo.

Dylan non risponde, resta a fissare il cielo azzurro sopra di lui.

“Ha una frattura scomposta al polso dobbiamo immobilizzarla.” Dice al collega che prende immediatamente il necessario per la fasciatura provvisoria.

“Ascolta, so che sei spaventato ma devi dirmi se hai male da qualche altra parte in modo da permetterci di aiutarti.” Dice il paramedico sollevandoli la maglietta per verificare eventuali altre lesioni.

Dylan non parla, non si muove, non si lamenta nemmeno quando gli sistemano il braccio rotto. L’unica cosa che fa è fissare il cielo mentre le lacrime continuano imperterrite a riversarsi sul suo viso.

“Cos’abbiamo?” Chiede una donna piegandosi accanto ai due paramedici e guardando il bambino.

“Frattura scomposta e grave stato di shock!” Risponde il più anziano.

“Immobilizzatelo e portatelo immediatamente all’ospedale. Voglio che vengano eseguiti immediatamente tutti gli esami e le TAC di controllo per escludere possibili lesioni interne.” Ordina la dottoressa per poi alzarsi e andare via.

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LOS ANGELES-Fillion&Katic House

“Quanto ci metti a rispondere?!” Dice Jeff con finto tono arrabbiato.

“Sono impegnato a baciare mia moglie quindi se non ha qualcosa di importante da dirmi ci vediamo dopo.” Risponde Nathan per poi riattaccare.

Jeff guarda sorpreso il cellulare ricomponendo di nuovo il numero.

“Ancora? Non hai una ragazza con cui occupare il tuo tempo libero?” Scherza Nathan.

"Si, ce l'ho ma in questo momento non è qui.” Risponde Jeff.

“Arriva al punto… ho da fare!” 

“Il dolce… passi tu o passo io?” Domanda spegnendo il computer.

“Tu, ovviamente! Io sono impegnato.” Risponde pronto a riattaccare di nuovo.

“Stana, non dargliela.” Urla Jeff sperando di farsi sentire dalla cognata.

“EHI! Non suggerirle queste cose!” Si lamenta Nathan mentre in sottofondo si sente Stana che ride.

“Come stanno i miei bambini?” Domanda Stana.

“Penso bene.” Risponde lui.

“Come pensi bene?! Non gli avrai mica persi di nuovo.” Lo prende in giro Nathan ripensando a quella volta al parco quando Jeff aveva perso di vista Dylan e Allison.

“Spiritoso. Comunque non sono con me. Sono dovuto tornare al lavoro… è andata Nicole a recuperarli.” Spiega Jeff.

“Tempo scaduto. A dopo.” Afferma Nathan.

“Ok, vi lascio. A dopo!” Dice Jeff riattaccando.

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LOS ANGELES-Main

“Potete intervenire.“ Ordina il capo della squadra dei vigili del fuoco ai paramedici. 

“Controlla il battito. Io cerco di fermare l’emorragia.” 

“C’è ma è debole.” 

“Cazzo, non riesco a fermare l’emorragia!” Afferma tamponando la ferita con delle garze.

“Dobbiamo fare in fretta prima che muoia dissanguata. Fai così!” Suggerisce l’altro prendendo due lacci emostatici e riuscendo a bloccare il rivolo di sangue.

“Le pupille sono reattive.” 

“Immobilizziamola.” Ordina prendendo il collarino.

“Cos’abbiamo?” Chiede la dottoressa.

“Bambina sui sette anni circa, femore esposto, possibile paralisi agli arti inferiori, priva di conoscenza, battito debole e possibile trauma cranico.” Espone il ragazzo.

“È grave… caricatela sull’elicottero in modo da accelerare i tempi. Io vado con lei.” Ordina la dottoressa.

Una volta immobilizzata e carica in barella la piccola Allison ancora priva di conoscenza viene messa sull’elicottero pronta per essere trasportata.

“Voglio un’equipe di chirurghi e una sala operatoria libera per un intervento immediato.” Ordina alla radio la dottoressa mentre l’elicottero si solleva in aria.

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LOS ANGELES-Hospital

“Dove pensi di andare. Ferma!” Dice un’infermiera bloccando la bambina intenzionata a scendere dal lettino.

“Devo trovare mia sorella, mia cugina e mio cugino.” Afferma Sophia.

“Devi stare a letto.” Ordina la donna.

“Non posso! Devo trovarli!” Insiste spostando le coperte.

“Facciamo così: io cerco tua sorella e i tuoi cugini ma tu rimani qui ferma. Che dici?” Propone l’infermiera sistemando le coperte.

“Ok. Può chiamare anche mio padre?” Domanda Sophia.

“Certo. Dimmi il nome di tuo padre.” Chiede pronta estraendo un pezzo di carta e una penna dal camice.

“Jeff Fillion. Mia sorella si chiama Allison e i miei cugini: Erin e Dylan.” 

“Ok, sai dirmi per caso dove lavora tuo padre o i tuoi zii?” Domanda la donna finendo di scrivere i nomi.

“So a memoria il numero di casa dei miei nonni se vuole.” Risponde Sophia sperando che sia sufficiente.

“Benissimo. Dimmi.” Dice pronta a scrivere.

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LOS ANGELES-Fillion’s house  

“Pronto?” Risponde Cookie al telefono di casa.

“Parlo con la signora Fillion?” Chiede l’interlocutore.

“Si. Sono io. Chi parla?” 

“Chiamo dal White Memorial Medical Center lei è la nonna di: Sophia, Dylan, Allison e Erin?” 

"Sì sono io… ma cosa succede? Stanno male?” Domanda iniziando a tremare per l’agitazione.

“I suoi nipoti sono stati coinvolti in un incidente stradale. Stiamo cercando di contattare i genitori potrebbe…”

“Come? Un incidente? O mio dio! Come stanno?” Chiede sedendosi sulla poltrona.

“Signora ho bisogno di contattare i genitori.” Ripete la signora.

“Si… certo… io…” 

Cookie confusa, tremante e spaventata non riesce più a muoversi.

“Che succede?” Chiede Bob trovando la moglie pallida con il telefono in mano.

Lei non dice niente semplicemente passa il telefono al marito iniziando a piangere.

“Pronto? Chi parla?” Domanda Bob.

“Signore, chiamo dal White Memorial Medical Center. I vostri nipoti sono stati coinvolti in un incidente stradale. Ho bisogno di contattare i genitori. Mi può dare i loro recapiti telefonici?” Chiede nuovamente.

“Ce ne occupiamo noi… gli chiamiamo noi. Può dirmi come stanno i miei nipoti?” Domanda cercando di mantenere la calma.

“Mi spiace, sono informazioni che non posso dare al telefono. Posso solo dirle che sua nipote più grande Sophia ci ha dato il vostro numero. Ho bisogno che contatti immediatamente i genitori.” Risponde la donna.

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Capitolo 12
*** 12 ***


LOS ANGELES-Hospital

“Dove sono i miei figli?” Chiede Stana appoggiandosi al bancone del pronto soccorso.

“Signora, con calma. Mi dica i nomi dei suoi figli.” Risponde l’infermiere.

“Dylan e Erin Fillion! Cerco anche…”

“L’hai trovati?” Domanda Jeff raggiungendola seguito da Nathan.

“Allison e Sophia Fillion.” Finisce di dire Stana.

“Ora controllo.” Risponde l’uomo iniziando a smanettare con il computer.

“Veda di muoversi mia figlia a solo due anni ed è sola e sicuramente spaventata.” Afferma Nathan tamburellando le dita sul bancone.

“L’ha trovati?” Chiede Jeff.

“Signori, un attimo di pazienza.” 

“Pazienza?!” Esclama Nathan pronto a urlare contro all’uomo.

“Ok, Erin e Sophia sono al quarto piano in pediatria mentre Dylan e Allison sono in sala operatoria.” Dichiara leggendo la cartella sul monitor.

“In sala operatoria?” Domanda Stana scioccata.

“Perché sono in sala operatoria?” Chiede Nathan.

“Oddio la mia bambina…” Sussurra Jeff portando le mani sul viso.

“L’avete trovati?” Domandano Cookie e Bob raggiungendo il gruppetto.

“Per le spiegazioni dovete rivolgervi ai dottori. Io non so e…”

“Lei non sa? Mio figlio è in sala operatoria e lei non sa?” Grida Nathan attirando l’attenzione dei presenti.

“Signore, si calmi. Adesso…” 

“Calmarmi? Come cazzo faccio a calmarmi?” Controbatte sbattendo un pugno sul bancone.

“Con chi possiamo parlare per saperne di più?” Chiede Stana, cercando di mantenere la mente lucida per poter ragionare, mettendo una mano sul braccio del marito per calmarlo.

“Dottoressa Taylor del reparto di pediatria.” Risponde l’uomo.

“Mi può ripetere il piano?” Chiede Stana educatamente.

“Quarto piano. Dottoressa Taylor.” Ripete l’infermiere.

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Appena arrivati al piano un pianto conosciuto da tutti ma soprattutto da Stana e Nathan arriva alle loro orecchie.

La coppia si precipita nel corridoio cercando di capire da che stanza e soprattutto in che direzione devono andare.

“Di qua!” Esclama Nathan tirandola per un braccio.

“Signori, fermi. Non potete entrare.” Cerca di bloccarli un’infermiera.

Ma loro proseguono imperterriti, verso le urla che diventano sempre più forti.

Arrivano davanti ad una porta chiusa con un oblò.

Nathan spia attraverso il vetro individuando immediatamente la figlia. 

È sdraiata sul lettino coperta solo dal pannolino che piange disperata mentre un’infermiera le disinfetta dei tagli sulle braccia intanto che un’altra cerca di tenerla ferma.

Nathan spalanca la porta facendo passare prima Stana.

Le due infermiere si girano attirate dal rumore accorgendosi della coppia ormai all’interno della stanza.

“Signori dove uscire… non…” 

“Mammmmaa!” Esclama Erin allungando le braccia verso di loro urlando più forte diventando tutta rossa in viso.

“Lasciali… penso siano i genitori, vero?” Dice l’infermiera più anziana all’altra per poi rivolgersi ai genitori.

I due annuiscono raggiungendo la figlia.

“Prendetela in braccio senza problemi.” Le invita la donna.

Stana solleva immediatamente la piccola che si aggrappa alla sua camicetta seppellendo il viso nel suo collo.

Nathan passa un braccio sulla schiena della moglie mentre con l’altra mano accarezza la schiena della figlia baciandole più volte la nuca.

“Ssshh… fragolina, siamo qui.” Sussurra Nathan.

Pian piano Erin si calma rilassandosi sotto i baci e le carezze dei genitori che le ripetono più e più volte: va tutto bene… stringendola fra loro.

“Possiamo parlare con la dottoressa Taylor?” Chiede Stana alzando lo sguardo sull’infermiera.

“Eccomi!” Esclama la donna entrando e chiudendo la porta alle sue spalle.

“Sono la dottoressa Taylor, mi sto occupando di tutti e quattro i bambini coinvolti nell’incidente.” Inizia a spiegare.

“Dottoressa, può spiegarci perché nostro figlio Dylan è in sala operatoria?” Chiede Nathan.

“Vostro figlio è stato molto fortunato. È stato sbalzato fuori dall’auto. Non ha subito nessuna lesione interna. Ha riportato una frattura al polso sinistro ed è per questo che lo stiamo operando. Stiamo risistemando l’osso. Ha un’escoriazione alla testa ma nessuna commozione celebrale. Per quanto riguarda la piccolina è tutto ok. Il seggiolino l’ha protetta. Come vedete ha riportato dei piccoli tagli causati dalla rottura dei vetri ma sono solo ferite superficiali.” Illustra la dottoressa consultando le due cartelle cliniche.

“In quanto dovrebbe riprendersi Dylan?” Chiede Stana baciando la figlia sulla fronte.

“Dopo l’intervento gli ingesseranno il braccio. Dovrà tenerlo per un mese circa dopo di che avrà un altro mese di riabilitazione per riprendere forza al braccio.” 

Erin finalmente smette di piangere quando Stana trova un ciuccio nella borsa dandoglielo. 

“Quindi starà bene?” Domanda per conferma Nathan.

“Per quanto riguarda la parte fisica si riprenderà in fretta, per la parte psicologica dobbiamo vedere come reagirà. Dopo questo tipo d’incidenti i bambini tendono a chiudersi in se stessi o a piangere o ad avere paura oppure non riportano nessun trauma a livello psicologico e si riprendono subito. Ognuno reagisce in maniera differente. L’importante è stargli accanto e non mettergli pressione.” Spiega la dottoressa.

Stana e Nathan chiedono altre informazioni alla dottoressa Taylor e quando una decina di minuti dopo finiscono di parlare si accorgono che la piccola si è addormentata fra le braccia della mamma che non ha mai smesso di coccolarla.

“Lasciate che finiscano di medicarla e vestirla poi potrete vederla di nuovo.” Gli invita la dottoressa per poi congedarsi.

“Ok, la ringraziamo.” Dice Stana adagiando la piccola sul lettino.

Erin sentendo il calore dell’abbraccio dei genitori svanire apre leggermente gli occhi ma Nathan prontamente si piega su di lei accarezzandole il pancino e canticchia la sua canzoncina preferita facendola rilassare nuovamente.

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“Sta dicendo che mia figlia potrebbe non camminare più?” Domanda Jeff scioccato dalle parole della dottoressa.

“Stiamo facendo tutto il possibile per sistemare la lesione.” Risponde la dottoressa Taylor.

“Ma com’è possibile che sia sbalzata fuori dall’auto? Non aveva la cintura?” Chiede Bob.

“No, sia sua figlia che suo nipote Dylan erano senza cintura di sicurezza e sono stati entrambi sbalzati fuori dall’auto.” Spiega Taylor.

A quella rivelazione Bob alza gli occhi al cielo stringendo i pugni.

“Mr Fillion, io sono obbligata a informarvi e a prepararvi anche al peggio ma non è detto che le cose vadano così. L’intervento può andare meglio del previsto evitando così qualsiasi tipo di lesione permanente. Per ora cerchiamo di non pensare subito al peggio, ok?” 

“Certo. Ma nell’eventualità l’intervento non funzionasse cosa possiamo fare?” Domanda sistemandosi meglio sulla sedia.

“Non ci pensi. Facciamo un passo alla volta. Una volta terminato l’intervento valuteremo di nuovo la situazione. Per ora le consiglio di stare accanto all’altra sua figlia Sophia che è stata di grande aiuto per contattarvi. Aiutandoci, inoltre, a raccogliere tutte le informazioni utili sulla sorella e i cugini.” Afferma la dottoressa.

Qualcuno bussa alla porta della stanza attendendo il permesso di entrare.

“AVANTI!” Grida la dottoressa per farsi sentire.

“Scusate, ci hanno chiamato dal pronto soccorso. C’è una donna che chiede di voi. Dice di essere la fidanzata del signor Jeff Fillion.” Gli informa l’infermiera.

“Grazie, scendo in un attimo.” Risponde Jeff.

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“Dorme ancora?” Chiede Cookie entrando nella camera dove la piccola Erin sta riposando.

“Si.” Sussurra Nathan seduto accanto al lettino della figlia.

“Dov’è Stana?” Domanda la donna affiancando il figlio.

“L’hanno chiamata dal pronto soccorso per ritirare gli effetti personali dei bambini.” Risponde continuando a tener d’occhio la piccola che dorme tranquilla con la bocca leggermente aperta.

“Notizie di Dylan?” Chiede massaggiandogli leggermente le spalle.

“Non ancora. Allison?”

“È ancora in sala operatoria. Ci vorranno ancora un paio d’ore.” 

“Mi scusi, Mr Fillion. Hanno appena portata suo figlio nella stanza qui accanto se vuole vederlo è sveglio.” Gli interrompe un’infermiera entrando.

“Arrivo. Mamma, resti tu con lei?” Risponde per poi rivolgersi alla madre.

“Si, vai tranquillo.” Dice facendogli cenno di andare.

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“Salve, mi hanno chiamato per ritirare gli effetti personali dei miei figli e delle mie nipoti.” Dice Stana appoggiandosi al bancone.

“Nome?” Chiede l’uomo.

“Fillion.” Risponde lei.

“Ok… eccoli qui. Firmi qui per il ritiro.” Dice consegnandole la busta trasparente con vestiti, altri oggetti e indicandogli il foglio dove firmare.

Stana prende la penna dal bancone sta per firmare quando delle urla di una voce conosciuta la fanno bloccare.

“IO TI DENUNCIO! SAPPI CHE NON FINISCE QUI!”

“Signore, deve uscire!” 

“TI DENUNCIO!” Grida nuovamente Bob prima che due uomini della sicurezza lo trascinino fuori dalla stanza mentre lui prosegue ad urlare.

Stana firma rapidamente per poi precipitarsi verso di lui.

“BOB!” Lo chiama raggiungendolo.

“Signora, si sposti. Lo dobbiamo accompagnare fuori.” Dice la guardia.

“No, aspettate. Ci penso io a lui.” 

“È UNA ASSASSINA! HA QUASI UCCISO I MIEI NIPOTI. DOVRESTE CACCIARE LEI NON ME!” Grida Bob cercando di liberarsi dalla presa dei due uomini.

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“Ehi… ometto. Come va?” Chiede baciandolo sulla fronte.

Dylan guarda il padre negli occhi senza dire una parola.

“Ho una sorpresa per te. La mamma è tornata… la vuoi vedere?” Domanda estraendo il cellulare dalla tasca.

Alla parola “mamma” delle lacrime iniziano ad uscire dai suoi splendidi occhioni azzurri che ora sono privi di quella luce di gioia di tutti i giorni.  

“Non piangere… adesso la cerchiamo subito, ok?” Dice Nathan cercando di rassicurarlo accarezzandogli il braccio sano componendo il numero di Stana.

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“Bob, calmati. Potete lasciarlo, lo porto via io.” Insiste Stana che viene interrotta dal suono del suo cellulare.

“Pronto?” Risponde senza guardare chi è.

“Amore, hanno portato Dylan in stanza, vieni.” Afferma Nathan.

“LASCIATEMI!” Urla Bob riuscendo a liberarsi dalla presa di una guardia mentre l’altra lo trascina verso l’uscita.

“FERMI!” Grida Stana prendendo il suocero per il braccio libero.

“Che succede? È mio padre che urla?” Chiede Nathan.

“Si, arriviamo subito.” Risponde Stana riattaccando.

“La prego, lo lasci andare. Mio figlio è appena uscito dalla sala operatoria. Le prometto che non creerà più problemi, vero Bob?!” Cerca di convincerli Stana con le lacrime agli occhi.

“Guai a lei se la rivedo qui!” L’avverte la guardia lasciandosi convincere dalle suppliche della donna.

“Grazie. Andiamo.” Dice prendendo il suocero per mano e tirandolo verso l’ascensore.

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“Ehi!” Esclama Stana entrando di corsa nella stanza.

Dylan alla vista della madre inizia a piangere più forte allungando il braccio sano verso di lei.

“Amore…” Sussurra precipitandosi ad abbracciarlo unendosi al suo pianto.

Dylan si aggrappa alla camicetta della madre seppellendo il viso nel suo petto mentre lei lo bacia e lo accarezza ovunque come per controllare che stia realmente bene.

“Mi dispiace…” Sussurra Stana sentendosi in qualche modo responsabile per quel che gli è successo.

Nathan in piedi accanto a loro riesce ad abbracciare entrambi e appoggiando la testa contro quella della moglie iniziando a piangere anche lui.

I tre restano così per una decina di minuti, senza dire nulla, solo abbracciati l’uno all’altro cercando di calmare le lacrime che non sembrano intenzionate a fermarsi.

Stana è la prima a staccarsi e a parlare.

“Amore, hai male? Vuoi qualcosa da bere?” Domanda premurosa cercando di staccarlo da lei per guardarlo negli occhi.

Dylan però stringe la presa su di lei tenendo il viso premuto contro il suo petto.

“Ok, restiamo così.” Dice lasciandogli un bacio fra i capelli.

“Vado un attimo di là a vedere Erin.” Afferma Nathan baciando entrambi.

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“Ciao… fragolina. Ti sei svegliata?!” Dice entrando nella stanza e trovando la piccola in braccio alla nonna.

“Papà.” Chiama allungandosi verso di lui.

“Vieni, amore.” Dice prendendola in braccio e baciandola sulla fronte.

“Come sta Dylan?” Chiede Cookie.

“Spaventato ma bene.” Risponde Nathan.

“IAN!” Ripete Erin sentendo il nome del fratello e indicando verso la porta.

“Potremmo chiedere che i bambini vengano spostati tutti in una camera.” Propone Cookie.

“Sarebbe un’ottima idea forse risolleverà il morale a tutti.” 

“IAN!” Ripete indicando ancora l’uscita.

“Ok, andiamo a vedere Ian.” Afferma Nathan.

“Andate. Io provo a parlare con la dottoressa.” Dice Cookie incamminandosi verso l’uscita con loro.

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“Permesso… ho una principessina che vuole abbracciare il suo fratellone.” Afferma Nathan entrando nella stanza del figlio trovandolo ancora avvinghiato a Stana.

“IAN!” Strilla felice la piccola.

Al suono della voce della sorellina si stacca per guardarla trovandosi il suo enorme sorriso davanti.

“IAN!” Chiama di nuovo facendogli ciao ciao con la manina.

“Andiamo ad abbracciare Ian pronta?” Dice Nathan facendole fare l’aeroplanino alzandola in aria per poi farla atterrare sul letto accanto al fratello.

Dylan accenna un lieve sorriso e appena la piccola è accanto a lui tirandola verso di sé. Erin si aggrappa al camice del fratello coinvolgendolo in una specie di abbraccio.

“BUA… IAN… MALE!” Dice toccandogli il braccio ingessato.

Dylan annuisce e senza dire niente indica i tagli sulle braccia della piccola che immediatamente dice: “BUA!”

Stana e Nathan si guardano sono entrambi felici di vederli insieme ma entrambi sono preoccupati per il fatto che Dylan, dopo più di un’ora, non abbia ancora detto una parola.

“Stana, cos’è successo al pronto soccorso? Dov’è andato Bob?” Chiede Cookie interrompendo l’interazione silenziosa della coppia.

Stana si avvicina alla suocera che è ferma sull’uscio per poterle spiegare l’accaduto senza rischiare che i bambini possano sentire.

Dylan segue con lo sguardo la madre allontanarsi sentendo un senso d’ansia e paura impossessarsi di lui man mano che la distanza diventa maggiore.

Nathan curioso di sentire si avvicina alle due donne senza accorgersi del cambiamento di stato d’animo del figlio.

I tre continuano a discutere sottovoce spostandosi leggermente fuori dalla porta quando Nathan inizia a fare lo stesso ragionamento del padre, dandogli ragione e insistendo per chiamare un avvocato.

Dylan non riuscendo più a vedere la madre inizia a tremare, a piangere e ad ansimare.

Erin è talmente concentrata a guardare il braccio ingessato del fratello che non si accorge di nulla fino a quando un’infermiera entrando in stanza per sostituire la flebo preme il pulsante d’emergenza prendendo in braccio la bambina.

“Che succede?” Domanda Nathan entrando per primo.

“Portatela nella sua stanza!” Ordina consegnandogli la piccola mentre la dottoressa Taylor seguita da un’altra infermiera entra nella stanza, ordinando di chiudere la porta.

“Cos’ha mio figlio?” Chiede Stana cercando di entrare.

“Se ci lasciate visitarlo potremmo rispondere alle vostre domande. Per favore, attendete in corridoio.” Afferma la donna chiudendo la porta.

“Ci penso io a lei.” Dice Cookie prendendo la nipotina dalle braccia del figlio e facendogli un cenno verso Stana che appoggiata contro il muro sta piangendo.

“Ehi, amore… vieni qui.” Dice Nathan abbracciandola.

Stana si aggrappa a lui seppellendo il viso nel suo collo lasciando libero sfogo al pianto.

“Ssshhh… Andrà tutto bene. Starà bene.” Sussurra Nathan all’orecchio della donna cullandola.

“È colpa mia…” Singhiozza Stana.

“Cosa stai dicendo? Non è  assolutamente colpa tua!” Controbatte lui prendendole il viso fra le mani.

“Dovevo tornare prima anzi non dovevo proprio andare!” Afferma guardandolo negli occhi.

“No… non c'entra niente, amore. Non è successo tutto questo perché te ne sei andata. Magari sarebbe successo lo stesso. Non puoi colpevolizzarti per una cosa che non potevamo prevedere non…”

“Non sarebbe mai successo se fossero stati in macchina con me o con te! Noi non mettiamo nemmeno in moto se non hanno messo le cinture!” Esclama spingendolo via.

“Ma…” 

Prima che Nathan possa controbattere Bob, avendo assistito alla scena, si intromette dicendo:

“Ha ragione! Non sarebbe successo se non fossero stati in macchina con quella. Mi domando che cavolo avete in quel cervello!”

“Bob! Cosa stai dicendo? Stai solo cercando di colpevolizzare qualcuno per sentirti meglio. Non è colpa di nessuno. È successo e basta!” Interviene Cookie uscendo dalla stanza accanto.

“È colpa dei miei figli che al posto del cervello non hanno niente! Hanno affidato la vita dei loro figli, dei miei nipoti, ad un’estranea!” Controbatte Bob.

“Papà, ma ti senti? Cosa cazzo stai dicendo?” Urla Nathan furioso per l’affermazione del padre.

“SIGNORI! BASTA!” Gli zittisce un dottore.

“Se non vi siete accorti siamo in un reparto di pediatria non in un’aula di tribunale.” Dice guardando male i due uomini di fronte a lui.

Bob gira i tacchi e se ne va da dove è venuto; Nathan si siede coprendosi il viso con le mani nel tentativo di calmarsi; Cookie torna dalla nipotina nella stanza mentre Stana asciugandosi le ultime lacrime si siede accanto al marito in silenzio sperando di veder uscire presto la dottoressa.

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“Ha avuto un attacco di panico?” Chiede Nathan.

“Ritrovarsi solo nella stanza l’ha riportato con la mente al luogo dell’incidente provocandogli un attacco di panico. Ora gli abbiamo somministrato un calmante dormirà per qualche ora ma per aiutarlo ed evitare che accada di nuovo vi consiglierei di non lasciarlo mai solo. Almeno uno di voi deve restare in stanza.” Suggerisci la dottoressa Taylor.

“Per quanto riguarda il fatto che non parla?” Domanda Stana.

“Come vi avevo già detto: è comune che nei bambini si abbiano questo tipo di reazioni. Sul piano medico non possiamo fare nulla non esiste una medicina che risolva questo tipo di problema. Domani farò venire uno psicologo per un consulto, lui saprà darvi dei consigli e saprà come aiutarlo. Per oggi lasciamolo tranquillo. Se potete andate a prendere degli oggetti, dei giochi e dei pigiami che abitualmente usa a casa. Cerchiamo di fargli capire che nonostante l’incidente le cose non sono cambiate. La signora Fillion mi ha chiesto di trasferire i bambini tutti nella stessa stanza ma per ora mi sento di sconsigliarvi una cosa così. Dobbiamo prima assicurarci che Dylan stia meglio emotivamente. Non possiamo rischiare di spostare Sophia e Erin in stanza con lui con il pericolo che vengano influenzate dal suo stato d’animo. Se volete per qualche ora potete portare Erin da lui ma per la notte è meglio tenerli separati. Se nei prossimi giorni si sentirà meglio allora potremo optare per fargli stare assieme.” Spiega la dottoressa.

“Grazie. Possiamo vederlo?” Chiede Nathan.

“Si, certo. Mi raccomando evitate di discutere o litigare davanti a lui è già abbastanza stressato così.” Gli consiglia riferendosi alle urla che ha sentito mezz'ora fa sul corridoio.

“Ha ragione… ci scusi.” Afferma Stana alzandosi in piedi seguita dal marito.

“Si figuri. Mi permettete di darvi un consiglio?” Chiede educatamente alzandosi e aggirando la scrivania per raggiungere la coppia.

“Si, certo.” La invita Nathan a proseguire.

“So che è una situazione stressante e difficile ma non fate l’errore di mettere in primo piano la ricerca di un colpevole. Ora la vostra priorità sono i vostri figli per la giustizia ci sarà tempo. Loro hanno bisogno di voi ora più che mai. Sono stati molto fortunati. Non hanno riportato lesioni gravi o permanenti ma sono spaventati, hanno bisogno di sentirsi al sicuro, protetti e hanno bisogno di tornare alla normalità prima possibile. Da quello che abbiamo visto Dylan è quello che necessità di più delle vostre attenzioni. Non fatevi distrarre da altro.” Consiglia la donna.

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“Ehi… notizie di Allison?” Chiede Stana trovando Jeff, solo, appoggiato al muro in fondo al corridoio.

“Lei… lei…” Cerca di rispondere l’uomo ma gli si forma un groppo in gola che gli impedisce di continuare scoppiando a piangere come un bambino.

“Ssshhh…” Sussurra dolcemente Stana abbracciandolo e coccolandolo come fa con i suoi figli. 

Si perché Jeff in questo momento si sente come un bambino, si sente impotente. Non può far nulla per aiutare la figlia a guarire. Si sente inutile. Non sa cosa fare. Non sa come dire all’ex-moglie che la loro piccolina, quasi sicuramente, non camminerà più non sa come dire a Sophia che la sua sorellina non potrà più giocare a prendi e scappa al parco con lei. Non ha nemmeno la forza di dire alla cognata, ai genitori e al fratello che la loro nipotina sarà costretta su una carrozzina per il resto della vita. Poche ore fa era la persona più felice di questo mondo e invece ora sente di aver perso tutto. Sente come se la vita gli avesse portato via tutto.

Jeff si stringe a lei lasciando libero sfogo alle lacrime sperando che quella donna fantastica, che ora lo sta cullando, gli dia la forza per reagire per andare avanti. Cerca in lei un sostegno. Cerca l’appoggio che lei gli ha sempre dato in questi ultimi anni. Lei è la sorella maggiore, la migliore amica che ha sempre desiderato e non ha mai avuto. Lei sa sempre cosa fare e cosa dire. Lei risolve sempre tutti i problemi: piccoli e grandi. Lei ha una risposta per tutto.

“Jeff! Guardami!” Dice Stana dopo una decina di minuti staccandosi leggermente cercando di guardarlo negli occhi.

“Guardami!” Ordina con più determinazione prendendogli il viso fra le mani appoggiandosi con la schiena contro il muro alle sue spalle.

L’uomo finalmente alza la testa mostrando gli occhi gonfi, rossi e pieni di lacrime incontrano quelli della cognata che lo guardano con serietà e determinazione a differenza di quelli del chirurgo che, mezz'ora prima, mentre gli comunicava l’esito dell’intervento lo guardava con pietà.

“Troveremo una soluzione… faremo qualsiasi cosa… spenderemo qualsiasi cifra serva per farla camminare di nuovo. Allison avrà il meglio. A costo di doverla portare dall’altra parte del mondo lei avrà il miglior dottore di questo mondo. Hai capito?” Afferma con decisione avendo capito qual'è stato l’esito dell’intervento dalla reazione dell’uomo.

“Lei… lei… non camminerà più.” Risponde singhiozzando appoggiando le mani ai lati del viso della donna riprendendo a piangere.

“Dimmi la percentuale?” Ordina Stana.

“Cosa?” Chiede confuso.

“Quante possibilità ha di tornare a camminare?”

“30%...” Risponde tristemente Jeff abbassando gli occhi.

“Guardami! Allison camminerà!” Assicura Stana.

“Non lo puoi sapere! NON CAMMINERA’ PIU’!” Grida in faccia alla donna, battendo i pugni contro il muro facendola spaventare e attirando l’attenzione di Nathan e dei genitori che all’udire delle grida si precipitano fuori dalle camere.

“È veramente questo quello che pensi? Questo è quello che si merita tua figlia?” Domanda cercando di non urlare troppo.

“Rispondimi!” Ordina arrabbiata non ricevendo risposta.

“Si…” Sussurra Jeff appoggiando la testa contro il muro.

“SI? Che razza di genitore sei? Che cavolo di genitore sei? DIMMELO!” Dice Stana nel tentativo di provocarlo facendo cenno a Nathan di restare dov’è.

“Allison merita di più! Merita un padre migliore di te.” Aggiunge dopo un attimo.

A quelle parole Jeff pervaso da una rabbia sovrumana si scaraventa sulla cognata facendola sbattere contro il muro e afferrandole con forza il viso con una mano le grida in faccia:
“CON CHI CAZZO CREDI DI PARLARE?! NESSUNO SI DEVE PERMETTERE DI GIUDICARMI COME GENITORE. NESSUNO! IO FAREI QUALSIASI COSA PER LE MIE FIGLIE. QUALSIASI COSA!”

“E allora fallo!” Ribatte Stana soddisfatta di aver avuto la reazione sperata.

“Fallo! Usa questa rabbia che hai dentro per combattere questa battaglia con tua figlia. Dalle il tuo sostegno, la tua forza, la tua determinazione, dalle tutto quello che le puoi dare. Ha bisogno di te. Ha bisogno di te per affrontare i giorni difficili che l’attendono.” Aggiunge guardandolo dritto negli occhi.

Jeff molla la presa sulla donna capendo che ha detto quelle cattiverie solo per farlo reagire e riprendendo il controllo sussurra: “Non… non ce la posso fare da solo.”

“Ehi! Guardami.” Dice alzandogli la testa.

“Mi vedi?! Ti sembra di essere solo? Secondo te mi sono fatta sbattere contro il muro per divertimento? Guardati attorno, Jeff. Io, Nathan e i tuoi genitori siamo qui per te e per Allison. Siamo una famiglia. È questo quello che mi hai detto tre anni fa quando avevo bisogno di aiuto: siamo una famiglia! Nessuno è solo! Chiaro?!” Afferma Stana.

“Mi dispiace. Sono un emerito idiota.” Ammette accarezzandole il viso per poi abbracciarla.

“Ah… lo so. Sono abituata alle idiozie dei maschi Fillion.” Scherza lei accarezzandogli la schiena.

Qualcuno accanto a loro si schiarisce la voce per far notare la sua presenza facendoli staccare.

“Non stiamo un po’ esagerando con questi abbracci?” Domanda Nathan.

“Oddio… scusa!” Dice Jeff alzando le mani in segno di resa.

“Vieni qui, idiota!” Afferma Nathan abbracciandolo.

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“È permesso?” Chiede Tamala entrando nella stanza del nipotino con un borsone colmo di vestiti e giochi di Dylan e Erin.

“Ehi… ciao zia.” La saluta Stana andandole incontro per aiutarla.

“Come sta il mio nipotino preferito?” Domanda sistemando il borsone sul letto vuoto a fianco a quello di Dylan per poi rivolgersi a quest’ultimo.

Il bambino non risponde semplicemente guarda curioso le cose che la mamma sta estraendo dalla borsa.

“Ehi… se mi dai un bacio forse ti posso dare quello che stai sperando di vedere uscire da quella borsa.” Propone Tamala avvicinandosi tenendo le mani dietro alla schiena.

Dylan capendo che la zia ha sicuramente quello che vuole si allunga in avanti baciandola sulla guancia.

“Grazie… molto gentile. Ecco quello che desideravi.” Afferma porgendogli il telecomando del suo gioco preferito: il fuoristrada telecomandato.

Dylan l’afferra sporgendosi immediatamente oltre le sbarre del letto per vedere se la jeep è già per terra trovandola magicamente ai piedi del letto. Sorridendo muove i comandi con la mano sana facendola sbattere contro la porta d’ingresso.

“Amore, non farla uscire.” Gli raccomanda Stana per poi iniziare a sistemare le cose del figlio con l’aiuto di Tamala nel suo armadietto dividendole da quelle di Erin.

“Ancora nulla?” Sussurra Tamala all’amica riferendosi al fatto che Dylan non parla.

“No… spero almeno voglia mangiare.” Risponde lei.

“Ciao zia, Tam!” Saluta Nathan entrando con Erin in braccio.

“IA… IA… CIAO!” Strilla Erin indicando la donna.

“Ciao stella. Vieni qui che ti mangio di bacio.” Afferma Tamala raggiungendola e prendendola dalle braccia dell’uomo.

“Se vuoi Allison è sveglia.” Dice Nathan informando la moglie.

“Sei già andato a salutarla?” Chiede appoggiando sulla sedia il pigiama per il figlio per cambiarlo.

“Si e ovviamente quando ha scoperto che eri tornata ha chiesto di vederti.” Risponde sorridendo.

“In che stanza è?” Domanda finendo di svuotare il borsone.

“È al piano superiore, prima stanza sulla destra.” Risponde raccogliendo il ciuccio della figlia caduto a terra.

“Vado su, subito.” Afferma chiudendo l’armadietto.

Stana non ha nemmeno tempo di uscire dalla porta che Dylan inizia a piangere ricominciando ad ansimare come due ore prima costringendola a rientrare immediatamente.

“Ehi… non piangere la mamma torna subito.” Gli spiega Nathan ma il bimbo ha occhi solo per lei.

“Sono qui, amore… ssshhh…” Dice Stana sedendosi sul letto e prendendolo in braccio stando attenta al flebo.

“Buona sera…” Saluta l’inserviente entrando e appoggiando il vassoio della cena sul comodino.

“Può lasciarci qui anche quello di nostra figlia?” Chiede Nathan indicando verso Erin che alla vista del cibo inizia a battere le manine gridando: “Pappa… pappa…”

“Certo. Ho anche due vassoi per voi.” Dice la signora uscendo e rientrando con altri due vassoi.

“Ragazzi, vi lascio mangiare in pace. Se avete bisogno non esitate a chiamarmi, ok?” Dice Tamala baciano entrambe i nipotini e abbracciando i due amici.

“Grazie, Tam. Salutaci i tuoi uomini.” Saluta Nathan mettendo il bavaglino a Erin.

“Tutto ok?” Chiede un’infermiera entrando.

“Si, grazie.” Risponde Stana.

“Perfetto… togliamo il flebo a questo signorino così poi puoi abbracciare la mamma senza impicci.” Dice la donna facendo l’occhiolino a Dylan che la sta sbirciando dal petto della madre.

Dopo aver tolto il flebo e controllato che entrambi i bambini non abbiano la febbre finalmente Erin è libera di gustarsi la sua minestrina ovviamente con l’aiuto di papà.

“Vediamo cos’hanno portato a te.” Propone Stana scoperchiando i due piatti sul vassoio del figlio.

“Pasta al pomodoro… purè e prosciutto.”

“Hanno indovinato tutto quello che ti piace… sono dei maghi.” Afferma Nathan continuando a imboccare la piccola.

“Quello… voglio utto… utto…” Esclama Erin indicando verso il piatto del fratello.

“Dopo lo mangi anche tu… prima finiamo la minestrina.” Risponde Nathan.

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“È permesso?” Sussurra Jeff entrando nella camera semibuia di Dylan trovandolo tranquillamente addormentato nel suo letto mentre Stana è seduta nella poltrona accanto al letto.

“Ehi… vieni.” Risponde Stana asciugandosi velocemente il viso sperando che non si accorga che stava piangendo.

“Che succede?” Domanda inginocchiandosi accanto alla cognata prendendogli le mani fra le sue.

“Niente. Come sta Allison?” Chiede lei cambiando argomento.

“Hanno dovuto somministrarle qualcosa per il dolore e si è addormentata mezz'ora dopo.” Risponde Jeff.

“Povera. Scusa sarei voluta venire a salutarla ma…”

“Tranquilla, la vedrai domani.” La blocca lui.

“Sophia?” 

“Sophia dorme già da un po’ e dovresti farlo anche tu. Sono le due di notte.” Dice controllando l’ora sul cellulare.

“Sei passato anche da Nathan e Erin?” Domanda sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Si, stanno dormendo entrambi e dovresti anche tu.” Ripete accarezzandole la guancia.

“Anche tu…” Risponde Stana stringendogli la mano.

“Ma qualcuno deve controllare che tutti dormano e quello sono io. Quindi ora ti alzi da questa scomodissima sedia e ti sdrai su quel letto e io mi assicurerò che tu dorma.” Ordina Jeff alzandosi in piedi e porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.

“Non penso tu abbia potere decisionale su di me… hai perso questo diritto quando mi hai sbattuta contro il muro.” Lo prende in giro Stana restando immobile.

“Ho come l’impressione che me lo rinfaccerai a vita… vero?” Dice tornando in ginocchio davanti alla cognata.

“Forse…” Risponde sorridendo dandogli una leggera sberla sul viso.

“Come immaginavo… vabbè dato che entrambi vogliamo restare svegli che dici se ci facciamo compagnia e vediamo chi di noi crolla per primo?” Propone Jeff alzandosi e prendendo l’altra poltrona libera spostandola di fronte a quella di lei.

“Mai dire no ad una sfida.” Risponde.

“Mettiti comoda.” Suggerisce alzando le gambe della donna e mettendole tese sopra alle sue.

“Così non vale… stai imbrogliando.” Si lamenta Stana lasciandolo fare.

“Io? Non oserei mai fare una cosa così…” Afferma alzando le mani in alto in segno di resa.

“Non dovresti stare con Allison? Se si sveglia e non ti trova potrebbe spaventarsi.” 

“L’infermiera ha detto che con la dose di antidolorifico che le hanno dato e l’intervento che ha dovuto subire oggi dormirà tranquilla tutta la notte. Stai cercando di cacciarmi per barare e vincere la sfida? Dì la verità!” Risponde lui ridendo.

“Come dite voi Fillion: “Non oserei mai fare una cosa così…”” 

“Grazie per oggi… e scusa per la reazione.” Dice Jeff seriamente dopo un paio di minuti di silenzio.

“Smettila di chiedere scusa… ti ho provocato appositamente per farti reagire. E ha funzionato… adesso chiudi gli occhi e dormi.” 

“Vedi… lo stai facendo di nuovo… mi vuoi fregare!” Afferma Jeff.

Fra una chiacchiera e l’altra i due restano svegli per un altro paio d’ore fino a quando entrambi sfiniti si addormentano prima che sorga il sole.

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Capitolo 13
*** 13 ***


Nathan si sveglia infastidito dai raggi del sole che entrando dalla finestra lo accecano.

Assonnato allunga la mano sul comodino per controllare il cellulare: 5.40 A.M. appare sul display.

Dopo essersi assicurato che la figlia dorme ancora decide di andare a controllare moglie e figlio nella stanza accanto sperando che anche Stana sia riuscita a riposare.

Entrato trova tutti addormentati.

Dylan tiene stretta la mano della mamma mentre quest’ultima tutta storta dorme con la testa appoggiata al materasso, seduta sulla poltrona con le gambe allungate sopra a quelle del fratello che con la testa a penzoloni russa con entrambe le mani appoggiate sugli stinchi della cognata.

Dopo aver baciato la fronte del figlio fa il giro del letto e una volta raggiunta la moglie si piega su di lei iniziando a lasciare dolci baci dalla tempia, alla guancia, alla mascella, al mento fino ad arrivare al collo mentre con la mano destra le accarezza il braccio sinistro.

“Mmmhh…” Sussurra Stana sentendo il profumo del dopobarba del marito riempirle le narici.

“Buongiorno, amore mio.” Bisbiglia Nathan all’orecchio della donna.

Stana ancora con gli occhi chiusi si aggrappa al collo dell’uomo spostando la testa sullo schienale della poltrona sentendo il dolore al collo ma sorridendo per il dolce risveglio.

“Vieni con me.” Mormora Nathan.

“Dove?” Domanda confusa e assonnata appoggiando i piedi a terra.

“Abbiamo ancora un’oretta per dormire. Ci sdraiamo qui nel letto a fianco." Spiega lui aiutandola ad alzarsi.

Dopo essersi sdraiati nel letto singolo incastrandosi l’un con l’altro per starci Nathan compre entrambi con il lenzuolo stringendo la moglie a se. 

“Mi sei mancato…” Sussurra Stana contro il collo del marito.

“Anche tu… non sai quanto.” Risponde baciandole la fronte.

“Erin ha dormito?” Chiede sbottonandogli la camicia quel tanto che basta per riuscire a intrufolare la mano e posarla sul suo petto sopra al suo cuore.

“Si, tutta la notte e Dylan?” Domanda aiutandola.

“Anche lui… tutta la notte.” Risponde rilassandosi al contatto con la pelle del marito.

“Ti ho promesso che andrà tutto bene e sarà così… Dylan tornerà a parlare e Allison a camminare.” Afferma Nathan dopo un paio di minuti di silenzio.

“Lo so… ma ho paura.” Ammette lei.

“Anch’io… ne abbiamo tutti ma insieme affronteremo anche questa.” La rassicura lui cullandola contro di sé.

---

La coppia viene svegliata di soprassalto dai lamenti e dalle urla di Dylan.

Stana è la prima a raggiungere il capezzale del figlio accorgendosi che sta ancora dormendo e che probabilmente sta avendo un incubo.

“Ssshhh… amore! Siamo qui… è solo un brutto sogno.” Dice cercando di rassicurarlo accarezzandogli il viso sudato e stringendolo a sé.

“Mamma…” Sussurra flebilmente aggrappandosi a lei.

“Sono qui… sono qui…” Ripete abbracciandolo scambiandosi un’occhiata con Nathan dalla parte opposta del letto.

“C’è una piccolina che cerca i suoi genitori!” Dice l’infermiera entrando in stanza con Erin in braccio.

“Buongiorno, fragolina.” La saluta per primo Nathan prendendola.

“Tutto bene?” Chiede l'ultima arrivata vedendo Dylan tutto sudato.

“Si, tutto ok. Abbiamo fatto solo un brutto sogno.” Risponde Stana stringendolo a sé.

“Ok, a breve arriva la colazione… cosa bevono questi due ragazzi al mattino: latte o thè?” Domanda la donna.

“Latte… latte!” Esclama Erin sorridendo.

“E tu Dylan?” Chiede rivolgendosi al bambino.

“Cioccolata…” Si sente sussurrare.

“Solo per te facciamo un eccezione… vado in missione a cercare la cioccolata.” Afferma l'infermiera facendo l'occhiolino ai genitori che stanno sorridendo al sentire finalmente la voce del figlio.

“Ascolta, potresti andare a casa a darti una rinfrescata poi ci diamo il cambio e ci vado io.” Propone Nathan alla moglie.

Stana non ha nemmeno il tempo di rispondere che Dylan inizia a stringere di più la presa su di lei.

“Facciamo così vai tu poi vediamo.” Risponde indicandogli con il dito il figlio per fargli capire.

“Ok, vi serve qualcosa? Volete qualcosa di speciale da casa?” Domanda l'attore ai due figli seduti sul letto.

“Credo che non ci manchi nulla, ha portato un sacco di cose la zia ieri… anzi no, sai cosa mancano… dei libri. Così possiamo leggere un po' di storie che dite?” Risponde Stana.

Dylan scuote il capo in cenno di approvazione.

“Ok, vado. Se vi viene in mente altro chiamatemi.” Dice baciando prima i figli e poi la moglie sulle labbra.

—---

Nel pomeriggio, durante il riposino dei figli, Stana ne approfitta per fare una rapidissima doccia nel bagno della camera di Dylan capendo che da quell'ospedale non ci sarebbe uscita se non quando i figli sarebbero stati dimessi.

“Sei stata un fulmine.” Commenta Nathan vedendo la moglie uscire.

“Volevo sfruttare al massimo il poco tempo che ho per andare da Allison prima che si sveglino.” Spiega infilandosi la maglietta.

“Ok, se mai ti chiamo.” Dice avvicinandosi e baciandola.

Due minuti dopo Stana è davanti alla porta della stanza della nipotina, fa un respiro profondo ed entra.

“Zia!” Esclama entusiasta di vederla.

“Ciao stellina!” Risponde raggiungendola.

“Hai visto che la zia è arrivata?!” Dice Jeff sorridendo.

Le due si abbracciano per diversi minuti senza dire nulla.

“Come ti senti oggi?” Chiede accarezzandole i lunghissimi capelli biondi.

“Così… così.” Ammette.

“È quasi finita la flebo vado a vedere se trovo qualcuno.” Dice Jeff per poi lasciarle sole.

La piccola all'improvviso inizia a piangere.

“Ehi… no. Che succede?” Chiede dolcemente accarezzandole il viso.

“Ho sentito… papà che parlava con la… mamma…” Inizia a raccontare tra un singhiozzo e l'altro. “... le diceva che non… che… non riuscirò più… a camminare.” 

Stana l'abbraccia… non sa cosa dirle… non sa cosa le ha raccontato Jeff.

“Ascolta, lo sai che noi ragazze siamo delle super combattenti, vero? Quante volte la zia ti ha dimostrato che con la forza che abbiamo dentro riusciamo a sconfiggere qualsiasi cosa?” Le dice cercando di prenderla larga nella speranza che il cognato faccia presto ritorno.

“Si… tu, riesci sempre a battere papà e zio in qualsiasi cosa.” Conferma la bimba.

“Ecco quella super forza c'è anche dentro di te.” Dice toccandole il petto.

“Ma… non è una persona… come faccio a combattere?” Chiede confusa.

“Devi crederci… io ci credo.” 

“Quindi tornerò a camminare?!” Chiede speranzosa.

Stana non ha tempo di rispondere alla domanda che viene anticipato da Jeff.

“Cosa le hai detto?” Chiede arrabbiato.

“Jeff, è giusto che sappia…”

“So io cos'è giusto o no per mia figlia… e tu non ti dovevi permettere di dirle nulla!” Esclama nero di rabbia.

“Come pensi possa combattere se non le dici contro cosa…”

“Vattene! Non ti avvicinare più a lei o a Sophia!”

Papà, no!” Grida Allison in lacrime.

Stana non dice nulla, stringe la mano della nipotina per poi andarsene.

Si sono svegliati

Legge sul display del cellulare.

“Sei stata veloce.” Afferma Nathan vedendo la donna entrare.

“Mamma… mamma…” Chiamano Erin e Dylan dal letto.

Stana non dice nulla raggiungendoli.

“È successo qualcosa?” Chiede notando lo strano sguardo della moglie.

Lei annuisce facendogli capire che non vuole parlarne davanti ai bambini.

—---

“Jeff, Allison ti ha detto che Stana non le ha detto nulla che ha sentito tutto dalla tua telefonata con Carol. Perché ti ostini a non volerla più vedere?” Domanda Cookie al figlio.

“Perché le stava comunque dando false speranze… non voglio che Allison si illuda di una cosa che probabilmente non accadrà mai. Non possiamo promettere cose che non accadranno mai.” Spiega arrabbiato.

“Come fai a dire che non accadranno mai? Sei un veggente?” Chiede Nathan.

“No, ma sono realista. Con un 30% di possibilità non c'è molto da crederci.” Ribatte.

“Questo è quello che dici tu… io invece sono d'accordo con Stana.” S'intromette Bob.

“Non mi interessa se siete tutti schierati con lei, io sono il padre, e non voglio che Allison si illuda. Fine della discussione.” Afferma deciso.

“Ma lo vedi quanto ne soffre la piccola? Non ti pare esagerato allontanarla dalle bambine?!” Gli fa notare la madre.

“Figlie mie, decido io. Ora se avete finito di farmi la predica torno da mia figlia!” Conclude l’uomo andandosene.

“Ci mancava solo che si mettessero a litigare.” Commenta Bob.

“Lasciamoli del tempo e sono sicuro che presto tornerà sui suoi passi. Intanto volevo informarvi che Stana e Emily si sono già attivate telefonicamente per trovare la struttura più adatta per la riabilitazione di Allison. Stiamo aspettando delle risposte.” Comunica Nathan ai genitori.

“E tuo fratello lo sa?” Chiede Cookie.

“No, prima vogliamo informarci bene.” Risponde.

“Saranno strutture ovviamente private… costeranno un occhio della testa.” Dice Bob preoccupato.

“I soldi non sono un problema, papà. Allison avrà il meglio, non temete.” Chiarisce.

“Cerco di convincere tuo fratello ad andare a casa a darsi una rifrescata.” Afferma Cookie congedandosi.

“Speriamo vada tutto per il meglio!” Dice Bob sospirando.

“Papà, dobbiamo essere positivi per Sophia ma soprattutto per Allison. Forza su!” Lo incita il figlio abbracciandolo.

—---

“Zia!” Chiama entrando nella stanza dei cuginetti.

“Ciao, Sophia.” La saluta Stana aprendo le braccia invitandola ad avvicinarsi.

La bambina non esita un secondo precipitandosi ad abbracciarla.

“Ia…vieni… qua!” Dice Erin indicando il letto con il ditino.

“Papà è andato a casa ne ho approfittato per venire da te.” Racconta la bambina.

“Siamo felici di vederti. Vuoi unirti a noi? Stavamo per iniziare a leggere una storia.” Chiede la zia.

“Si!” Accetta subito.

Stana si siede sul letto con Dylan sulle sue gambe e Sophia sedendosi accanto alla zia fa lo stesso con Erin. Una volta sistemati l’attrice inizia a leggere la storia.

In un piccolo villaggio, ai confini di un grande bosco, si trovava un’ angusta casetta fatta di pietra e il tetto di paglia, dove abitavano tre fratelli con la loro mamma. 

La povera donna, che di mestiere faceva la lavandaia, si ammalò di polmonite e non poté più prestar servizio e levar la fame ai suoi tre figlioletti. 

Una mattina, il primo dei tre fratellini, Jacopo, un bambino di dieci anni dall’aspetto emaciato ma risoluto ad aiutare la propria famiglia, decise di andare al villaggio e trovare un buon padrone da servire. Disposto ad accontentarsi di pochi spiccioli, un pezzo di pane oppure di una manciata di farina, si ficcò il berretto in testa e si avviò...

I quattro sono talmente presi ad ascoltare il racconto che non si accorgono di non essere più soli. Nathan e Bob fermi sulla soglia della porta stanno osservando silenziosamente la donna e i tre bambini. Sono arrivati quasi alla fine del racconto quando l’arrivo di Jeff crea un po’ di scompiglio.

“Dov’è Sophia?!” Chiede ai due uomini davanti alla porta.

“Stai calmo è qui… Ti avverto, non fare scenate davanti ai miei figli!” Lo minaccia Nathan lasciandolo passare.

“Sophia, forza andiamo!” Gli ordina.

“Ma dobbiamo finire di leggere la storia!” Risponde la bambina.

“Non mi interessa, alzati. Ti avevo detto di stare nella tua stanza.” Dice prendendola per un braccio.

“Voglio stare qui.” Insiste.

Jeff la strattona facendola scendere dal letto. Erin aggrappata con la manina alla maglietta della cugina rischia di finire per terra ma Stana prontamente riesce ad afferrarla evitando il peggio.

“Guarda che fai!” Esclama Nathan arrabbiato raggiungendo la figlia.

“Nate…” Lo chiama Stana facendogli cenno di stare calmo.

Jeff non risponde nemmeno ed esce dalla stanza con la figlia in lacrime che continua a protestare.

“Ma si può essere così…” Dice sedendosi sul letto con loro.
“Ehi… ehi… papà, le parole!” Lo avverte Stana prima che possa proseguire mettendogli l’indice sulle labbra.

“Voglio andare a casa.” Ripete Dylan per la quarta volta nella giornata.

“Ci andremo presto… però la dottoressa Taylor vuole vederti mangiare tutto, parlare di più e sorridere tantissimo.” Gli spiega il papà.

“Andiamo avanti?” Chiede il bimbo indicando il libro.

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Capitolo 14
*** 14 ***


Dopo un paio di giorni furono dimessi Dylan, Erin e Sophia mentre per Allison era ancora troppo presto.

“Dormono.” Dice Nathan raggiungendo la moglie a letto.

“Quanto comodo è il nostro letto…” Commenta Stana felice di essere tornata alla normalità nella loro casa.

“Ooohhh…” Esclama sdraiandosi per poi proseguire: “... non sarei resistito un’altra notte in quel letto d’ospedale.

Stana abbraccia il marito intrufolando una mano sotto la sua maglietta accarezzandogli l’addome su e giù fermandosi al bordo dei boxer. Nathan capisce che la donna ha voglia di un po’ di attenzioni d’altronde è quasi un mese che non fanno l’amore.

Dolcemente l’aiuta a togliersi la camicia da notte, la fa sdraiare iniziando a baciarla partendo dalla bocca, al mento, al collo, alla spalla per poi soffermarsi sui seni, scendendo poi sull’addome fino ad arrivare al suo centro.

Fecero l’amore con calma godendosi ogni gesto, ogni momento, ogni tocco e ogni sospiro. 

Era da tanto che non lo facevano così.

“Sei il mio ossigeno.” Sussurra all’orecchio della donna inspirando il suo profumo.

“Ti amo.” Ricambia voltandosi e ritrovandosi a pochi centimetri dalle sue labbra.

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“Ho ricevuto la chiamata della dottoressa Taylor e con il mio team abbiamo esaminato il caso di Allison. Come già sa la nostra struttura è specializzata nel trattamento di casi di lesioni spinali e proprio perché siamo uno dei pochi centri abbiamo una lista d'attesa importante.” Spiega il dottor Smith.

“Mi scusi dottore ma da quello che ho potuto capire le lesioni come quelle di Allison prima vengono trattate più aumenta la possibilità di recupero, giusto?” Chiede Stana.

“Si, è vero." Conferma.

“Non c'è possibilità di trovarle un posto nemmeno se facessi una consistente donazione? Non credo sia una cosa illegale visto che siete una struttura privata.” Domanda l'attrice sperando di non aver azzardato troppo.

Il medico tamburella le dita sospirando.

“No, infatti non lo è. Di che cifra stiamo parlando?” Chiede curioso.

Stana recupera una penna e un post-it iniziando a scrivere i numeri guardando con la coda dell’occhio l’uomo davanti a sé per capire quando la cifra diventa abbastanza interessante.

“Può bastare, credo, no?” Commenta l’attrice notando l’espressione sorpresa del dottore.

“Credo proprio di si. Mi lasci un paio di giorni per parlarne con il consiglio ma credo che non ci saranno problemi.” Risponde annuendo.

“Ok, avrei anche un'altra richiesta…” Aggiunge capendo che quasi sicuramente avrà quel posto per Allison.

“Mi dica…” la invita a proseguire.

“Purtroppo io e mio cognato abbiamo avuto delle divergenze e non accetterebbe mai i miei soldi per le cure di Allison quindi vi chiederei se fosse possibile trovare un modo per fare tutto ciò senza che lui sappia nulla.” 

“Si, per questo non c'è nessun problema. Ci siamo già trovati in situazioni simili. Ci accorderemo con la dottoressa Taylor il signor Fillion non saprá mai di questo incontro.” Garantisce Smith.

“La ringrazio, sono certa che ci risentiremo.” Saluta stringendo la mano all'uomo.

“Sicuramente, signora Katic.” Dice ricambiando.

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“Di che cifra stiamo parlando?” Domanda curioso Bob.

“Una buona cifra…” Risponde l’attrice restando vaga.

“Cioè? Quanti zeri?!” Insiste l’uomo.

“Papà, fidati ci sono una quantità di zeri sufficienti a convincerli. Allison avrà quel posto.” Lo rassicura Nathan.

“Attendiamo, allora.” Dice Cookie speranzosa dopo aver ascoltato il racconto della nuora.

“Per quel poco che possiamo vorremmo contribuire alle spese.” Si offre Bob.

“Non è necessario. Voi pensate solo a stare vicini a Jeff e alle ragazze.” Risponde Stana.

“Non so se tuo fratello accetterebbe se sapesse e comunque non è giusto che paghiate tutto voi. Stiamo parlando di cifre importanti.” Ammette Cookie.

“Con il nostro lavoro, che voi tanto criticate, possiamo permetterci di sostenere la spesa. E anche se la situazione fosse diversa Jeff avrebbe dovuto accettare il nostro aiuto.” Gli rassicura Nathan.

“Non so cos’altro dire, ragazzi… grazie, veramente di cuore.” Ammette Bob commosso dalla generosità della nuora.

“Bob, non devi dire nulla. Siamo una famiglia nel buona e nella cattiva sorte.” Le dice l’attrice stringendogli la mano.

“Nate, non farti sfuggire questa donna per niente al mondo… è straordinaria.” Afferma l’uomo stringendo la mano della nuora.

“Non ne ho nessunissima intenzione, papà!” Chiarisce Nathan baciando la moglie sulla guancia.

“Mamma, guada guada…” Dice Erin mostrando una coccinella sulla sua manina.

“Oh, che meraviglia.” Esclama l'attrice sorridendo.

“Nonno, giochi con me?” Chiede Dylan con la palla sottobraccio.

“Sicuro.” Risponde immediatamente alzandosi.

“Vi va di fermarvi a pranzo qui con noi?” Domanda Nathan alla madre.

“Si, volentieri. Vi serve una mano?” 

“No, tranquilla. Pensiamo tutto noi. Perché non porti Erin sull'altalena mentre prepariamo.” Propone Stana.

“Ataena!” Ripete la piccola saltellando di gioia.

“Ok, andiamo.” Conferma la nonna seguendo la piccola sul prato.

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Quindici giorni dopo Allison fu trasferita nella struttura privata.

Jeff non sospettava di nulla. La dottoressa Taylor gli aveva spiegato che le strutture di un certo livello ogni tot prendevano dei casi scelti fra tanti e si offrivano di seguire il paziente in maniera pro bono cioè gratuitamente.

Stana e Nathan ripresero a lavorare a ritmi frenetici aiutati dai nonni e dagli amici per la gestione dei bambini. 

Stana non aveva mai perso il contatto con le nipotine infatti tutte le volte che i suoceri stavano da soli con loro facevano delle lunghissime videochiamate.

“Ragazze, siete pronte?” Domanda l'attrice alle nipotine.

“Siii!” Strillano le bimbe.

“Ok, Dylan tu tieni il telefono e riprendi tutto così Allison e Sophia possono vedere la sorpresa che facciamo a papà.” Spiega al figlio consegnandoli il cellulare.

“C'è nessuno?!” Si sente chiamare dal piano inferiore.

“Papà su!” Ordina Erin correndo fuori dalla camera da letto per aspettare il padre al cancelletto delle scale.

Nathan apre il cancello e la piccola prendendolo per mano lo invita dicendo: “Vieni…” tirandolo verso la camera matrimoniale

“Ehi… ciao!” Saluta raggiungendo il resto della famiglia.

“Ciao papà!” Saluta Dylan con il cellulare in mano.

“Cosa state combinando qua su?” Chiede curioso avvicinandosi alla moglie baciandola.

“Non vediamo più niente!” Si lamentano Sophia e Allison vedendo solo i piedi del cugino.

“Ah… ma siamo in diretta TV qui…” Scherza Nathan avvicinandosi al figlio per salutare le nipotine. “Ciao ragazze!”

“Ciao zio!” Rispondono in coro.

“Non noti niente?” Chiede Stana al marito.

Nathan studia meglio la donna alla ricerca di qualcosa di diverso in lei ma non vede nulla.

“Non mi pare… sei stupenda come sempre.” Risponde baciandola un’altra volta.

“Non è la zia che devi guardare…” Suggerisce Allison.

L'uomo allora incomincia ad osservare i figli ma nemmeno loro hanno qualcosa di diverso.

“Non sono nemmeno i nostri figli.” Gli fa notare l'attrice.

“Guarda nella stanza!” Suggerisce Sophia.

L'attore allora si concentra sulla stanza ma nemmeno quella a nulla di diverso.

“Papà… qui!” Grida Erin saltellando sul letto.

Solo in quel momento Nathan nota un sacco porta abito e una scatola di scarpe ovviamente Louboutin.

“È il tuo vestito per la serata degli Oscar?” Domanda rivolgendosi alla donna.

“Vai a vedere… mi pare ci sia un biglietto.” Gli suggerisce lei.

Nathan si avvicina stacca il bigliettino dalla scatola e legge.

“Ad alta voce zio!” Dice Sophia.

“Ti piacerebbe unirti a me per la serata degli Oscar?” Ripete ad alta voce sorridendo.

L’attore alza lo sguardo verso di lei regalandole un bellissimo sorriso.

“Rispondi zio!?” Lo invita Sophia.

Lui non dice niente, si avvicina, le passa una mano fra i capelli, la tira a sé e la bacia con passione.

I quattro bimbi iniziano ad applaudire e a gridare di gioia.

“Allora ha detto di si?” Si sente chiedere da Cookie.

“Papà, hai detto si?!” Chiede Dylan per conferma interrompendo la coppia.

“Ma certo che è si!” Risponde facendogli l’occhiolino.

“Nathan, facci vedere come ti sta il vestito!” Suggerisce la madre.

“Ah no… quella è una sorpresa per la serata degli Oscar. Vi faremo vedere il nostro outfit la sera stessa.” Interviene Stana recuperando il cellulare dalle mani del figlio.

“Ma si vede in tv?!” Chiede speranzosa Allison.

“Si, certamente. Parlerò con Jennifer così quella sera potrete guardarlo insieme.” La rassicura l’attrice avendo il contatto diretto di un’infermiera che lavora nella struttura della nipotina e con cui la stessa ha creato un legame di amicizia.

“Anch’io vorrei vedervi… ma non so se papà mi lascerà guardare.” Dice Sophia tristemente.

“Tranquilla, tesoro… quando saprà che ci va anche zio Nate sarà il primo a volerlo vedere.” La rassicura la nonna.

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Capitolo 15
*** 15 ***


L’attesa serata degli Oscar era arrivata.

Dylan e Erin erano restati a casa assieme a Jon, Juliana, Seamus, Tamala, Lucas, Kevin e David tutti in attesa di vedere la coppia camminare sul tappeto rosso.

Jeff e Sophia da casa loro stavano seguendo la serata come anche Bob e Cookie.

Allison invece, come promesso dalla zia, stava guardando assieme a Jennifer dalla sua stanza della clinica.

“Sono curiosa di vedere il vestito della zia.” Dice la piccola alla donna accanto a lei.

“Sono certa che sarà meravigliosa.” Commenta Jennifer.

In quel momento il cellulare dell’infermiera inizia a suonare.

“Guarda chi è!?” Esclama passando il telefono alla bambina.

“Ciao zia!” Saluta aprendo la videochiamata.

“Ciao dolcezza… volevamo che tu fossi la prima a vedere i nostri abiti.” Rivela mostrando prima il suo e poi quello del marito accanto a lei.

“Siete bellissimi… zia, sembri una principessa!” Commenta la bimba felice.

“Noi siamo quasi arrivati quindi ci dobbiamo salutare ma dovrebbero consegnare una sorpresa per te. Ci sentiamo domani ok?!” Dice l’attrice sorridendo.

“Una sorpresa per me?!” Chiede sorridendo.

“Vedrai… poi fammi sapere se ti è piaciuta. Buona notte, stellina.” La saluta nuovamente.

“Ti voglio bene, zia!” Rivela la piccola.

“Noi ti amiamo, piccola. Ciao.” Risponde Nathan.

Il tempo di riattaccare che un collega di Jennifer entra nella stanza con un pacco in mano.

“Questa è per te, Allison!” Afferma consegnandogli il regalo.

“Grazie.” Risponde educatamente.

“Dai forza, cosa aspetti, apri!” La incita Jennifer.

Allison alza il coperchio della scatola: all’interno trova una Barbie vestita con un vestitino che riconosce subito, anche le scarpe sono le stesse, i capelli lunghi e dello stesso colore dei suoi e anche per gli occhi sono uguali. Sulla scatola che contiene la bambola c’è scritto Barbie Allison.

La piccola sorride felice.

“Ma è stupenda, una Barbie personalizzata… è uguale a te.” Commenta l’infermiera.

“Questo è uguale al primo vestitino che mi ha regalato la zia e queste sono le prime scarpe che abbiamo comprato assieme la prima volta che siamo andate a fare shopping io e lei.” Spiega.

“Guarda c’è anche un biglietto!” Le fa notare.

NESSUNA PAROLA PUO’ DESCRIVERE QUANTO TI VOGLIO BENE 

E NON IMPORTA QUANTO SAREMO LONTANE, 

SAREMO SEMPRE VICINE CON IL CUORE.

ZIA STANA

Allison inizia a piangere pensando a quanto le mancano gli abbracci della zia e quanto vorrebbe saltare giù da quel maledetto letto per correre da lei.

Jennifer l’abbraccia forte cullandola tra le sue braccia.

“Vorrei tanto vederla!” Ammette la piccola asciugandosi il viso.

“Sono certa che presto la potrai rivedere.” Dice cercando di rassicurarla. 

Le due vengono interrotte dal televisore che annuncia l’arrivo di Stana Katic accompagnato dal marito Nathan Fillion.

L’attrice indossa un bellissimo vestito rosso di Bulgari: una spalla completamente nuda mentre sull’altra c’è un enorme fiore rosso, l’abito ha un lungo spacco che lascia la gamba destra completamente scoperta e arriva fino a terra. Ai piedi delle elegantissime Louboutin altrettanto rosse. Al collo uno splendido girocollo swarovski abbinato agli orecchini pendenti.

Lui invece indossa un elegante smoking nero con camicia bianca Ralph Lauren e delle scarpe eleganti nere laccate di Loubotin.

La coppia è l'apripista della serata assieme all’altro presentatore Jimmy Kimmel e la sua compagna.

Stana e Nathan percorrono il red carpet mano nella mano all’inizio e poi a braccetto posando e sorridendo ai centinaia di fotografi che hanno davanti.

Stana aiutata da Jimmy, ormai esperto nel presenziare gli Oscar, si ambienta subito superando velocemente l’emozione iniziale permettendo così alla serata di proseguire liscia senza intoppi.

—- 

Una volta terminata la premiazione e scambiate due chiacchiere con innumerevoli attori famosissimi la coppia fa rientro a casa con la limousine.

“Wow… sei stata fantastica!” Si complimento Nathan passando un braccio sopra le spalle della moglie.

“Mi tremavano un po’ le gambe all’inizio ma sono riuscita a cavarmela in qualche modo.” Commenta stringendosi a lui e proseguendo a camminare verso la porta di casa.

Nathan apre la porta entrando per primo e baam… 

Jon, Seamus e Lucas stappano contemporaneamente tre bottiglie di Dom Pérignon mentre Tamala, Julia e Juliana accolgono la coppia fra urla di gioia e abbracci.

“Sei stata fantastica, tesoro!” Grida Tamala abbracciando con foga l’amica che quasi perde l’equilibrio.

“Alla nostra presentatrice preferita!” Urla Jon riempiendo i calici di champagne.

“Ma voi siete matti!” Esclama Stana vedendo il tavolo imbandito di ogni ben di dio.

“Dobbiamo festeggiare, non capita mica tutti i giorni di presentare gli Oscar.” Spiega Juliana.

“I bambini dormono?” Domanda Nathan prendendo un flute.

“Si, tranquilli li abbiamo sfiniti e tenuti svegli fino tardi… nemmeno con le bombe si svegliano.” Racconta Lucas facendo partire la musica.

“Julia!” Esclama Stana abbracciandola.

“Stana!” Dice stringendola a sé.

“Non sai quanto io sia felice di averti di nuovo qui con noi!” Rivela l’attrice staccandosi per guardarla.

“Anch’io, mi siete mancati!” Dice sorridendole.

Una volta che tutti i presenti hanno il calice in mano Nathan alzando il bicchiere esclama:
“A STANA!” 

“A Stana!” Rispondono in coro facendo tintinnare i calici l’uno contro l’altro.

La nottata passa fra brindisi e festeggiamenti. 

Verso le cinque di mattina sono tutti addormentati sui divani di casa Fillion-Katic tranne la coppia che approfitta del silenzio e della pace per festeggiare a loro modo nella loro camera da letto.

“Oddio mi hai sfinito… come fai ad avere ancora tutta questa energia!” Afferma Nathan con il fiatone.

“Ho l’adrenalina che mi scorre ancora nelle vene.” Ammette lasciandosi cadere sul letto.

"È stata una serata fantastica… tu sei stata pazzesca.” Dice mettendosi su un fianco per poterla guardare.

“Mmmm…” Mormora con gli occhi chiusi.

“Ti sei scaricata?!” Domanda ammirando il suo corpo nudo.

“Ci facciamo un bagno?” Propone l’attrice.

“Vado a preparare la vasca da bagno… non ti addormentare.” L'avverte baciandole la fronte per poi alzarsi.

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Erano ormai passati due mesi dall'inizio della terapia di Allison.

La bimba iniziava ad accusare i colpi dei risultati che faticano ad andare avanti, le mancava sempre più la sua casa e la sua famiglia, insomma la solita normalità.

Stana non aveva più messo piede nella clinica dopo l'incontro iniziale con il dottor Smith due mesi prima ma oggi era di nuovo lì.

Normalmente nessuna persona al di fuori dei parenti autorizzati dai genitori aveva possibilità di accesso alla struttura per visitare i pazienti. 

Il dottor Smith dopo un incontro con il fisioterapista e il dottore che seguivano Allison aveva concluso che la bambina aveva bisogno di un qualcosa o meglio di qualcuno che le desse la carica e la forza per andare avanti. Così Smith aveva trovato un modo di fare accedere alla struttura la signora Katic senza incorrere in possibili denunce da parte del signor Fillion.

—-

Allison sta facendo la solita seduta di fisioterapia del pomeriggio.

“Te la senti di provare con le sbarre?” Chiede Matthew.

“No, non ci riesco… voglio tornare in camera.” Risponde Allison inizia a piangere scuotendo il capo.

“É una settimana che non vuoi fare le sbarre… so che è l'esercizio più duro e faticoso però dobbiamo farlo se vuoi migliorare.” Spiega il fisioterapista inginocchiandosi accanto alla sedia a rotelle della bambina.

“Non ci riesco… sono stanca.” Ripete.

“Una volta sola, per favore?” Insiste il ragazzo.

Nathan e Jeff stanno osservando la scena da dietro lo specchio unidirezionale che permette a chi sta fuori di vedere dentro mentre chi sta dentro vede solo la sua immagine riflessa.

“Ormai è un paio di settimane che niente e nessuno riesce a convincerla… dopo dieci minuti che è qui chiede di tornare a letto.” Racconta demoralizzato al fratello.

Nathan non ha nemmeno il tempo di aprire bocca che le porte della palestra si aprono e i rumori dei tacchi sul parquet rompono il silenzio che regnava fino a qualche secondo prima nella stanza.

Matthew guarda immediatamente verso l'ingresso mentre la bimba tiene lo sguardo basso fissandosi le mani.

“Cosa?!” Esclama Jeff sorpreso.

“Aspetta, guardiamo.” Lo blocca Nathan mettendo una mano sulla spalla del fratello.

Il fisioterapista si alza in piedi e Allison alza la testa ed allora che la vede. 

“Zia!” Grida allungando le braccia verso di lei.

Stana allunga il passo, raggiunge il tappeto, si sfila rapidamente le décolleté e raggiunge la nipotina. 

Una volta arrivata al suo capezzale si inginocchia davanti alla carrozzina e Allison si getta letteralmente fra le sue braccia stringendo forte la presa sul collo della donna scoppiando in un pianto disperato. 

Stana la stringe a sé accarezzandole la schiena mentre anche sul suo viso iniziano a scendere delle lacrime sussurrandole all’orecchio: “Sono qui, stellina mia… sono qui.” 

“Come fa lei a essere qui?” Chiede Jeff vedendo il dottor Smith avvicinarsi a loro.

“La signora Katic è una donatrice della nostra struttura ed è passata a controllare come fosse stato investito il suo denaro e nel passare di qui ci siamo imbattuti in Allison.” Spiega il medico mentre osserva la scena.

“Stellina, fatti vedere.” La invita Stana a staccarsi per poterla guardare negli occhi.

Allison si allontana guardando negli occhi la zia che le accarezza il viso asciugandole le guance bagnate.

“Mi sei mancata, zia!” Ammette la bambina appoggiando la fronte a quella della donna.

“Anche tu… da morire!” Risponde l’attrice pettinando i lunghi e biondi capelli della nipotina.

“Siete stati voi a pagare la struttura, vero? Non era una cosa pro bono?" Domanda Jeff guardando il fratello.

“Non so di cosa stai parlando.” Risponde Nathan alzando le mani.

“Veramente? Vuoi fare questo gioco con me?! Lei cosa mi dice dottore?” Dice Jeff infastidito per poi rivolgersi al medico.

“Io sono il direttore sanitario non il contabile della struttura.” Chiarisce Smith.

“So che sei stanca di tutto questo ma solo lavorando sodo possiamo portarti via di qui. Dimmi, cosa ti piacerebbe fare una volta fuori di qui?” Domanda l'attrice.

“Vorrei tanto andare al mare.” Risponde pensando alle ultime vacanze fatte tutti insieme.

“Ti prometto che quando uscirai andremo tutti insieme al mare, ok?” Dice mettendo una ciocca di capelli dietro l’orecchio della piccola.

“Possiamo andare alla tua casa a Santa Monica?!” Domanda speranzosa.

“Certamente! Ovunque tu voglia.” Conferma.

“Non so però se papà…” Commenta Allison rattristandosi.

“Non preoccuparti di quello… io e papà faremo pace, ok?!” La rassicura.

“Promesso?” Chiede.

“Te lo prometto e tu sai che quando prometto le cose poi le mantengo sempre!” Le ricorda Stana.

“Ora però devi impegnarti e lavorare sodo. Hai voglia di farmi vedere i tuoi progressi?” Domanda alla nipotina.

I due fratelli proseguono a discutere per diversi minuti mentre all'interno della palestra sta per succedere qualcosa di straordinario.

“Guardate!” Esclama Smith invitando i due a guardare.

Allison è in piedi alle sbarre e con l'aiuto di Matthew sta facendo dei passetti verso la zia che la sta incitando a stringere i denti e ad andare avanti. La bambina non vuole assolutamente deludere la donna davanti a sé così un passo dopo l'altro si avvicina sempre di più a lei desiderosa di abbracciarla di nuovo.

“Vuoi fermarti?” Gli chiede il fisioterapista vedendola in serie difficoltà.

Allison non risponde, non ne ha la forza, ma scuote il capo e prosegue.

Stana fa un passo verso di lei dicendo: “Forza che ci sei!” Per poi accoglierla tra le sue braccia sollevandola.

“Allison, sei stata bravissima!” Si complimenta Matthew aiutando l'attrice a prendere meglio la piccola in braccio.

“Stellina, sei stata super.” Afferma Stana riempiendole il viso di baci.

“Sa signor Fillion… credo che dobbiate mettere da parte le divergenze.” Consiglia il dottore per poi allontanarsi.

“Ha camminato… ha fatto tutta la sbarra!” Esclama felicissimo e sconvolto da quello che ha appena visto.

Nathan l'abbraccia sorridendo insieme a lui.

“Sono stanca.” Ammette Allison accoccolandosi contro il petto della zia.

“Adesso puoi andare a riposare.” Dice Matthew avvicinando la carrozzina.

Stana con l'aiuto del ragazzo adagia la piccola sulla sedia a rotelle.

“Adesso te ne vai?” Chiede tristemente.

“Si, ma ti prometto che verrò ancora a trovarti. Devo controllare i tuoi progressi, ok?” Risponde accarezzandole il viso.

“Ok, ti prometto che mi impegnerò tutti i giorni.” Afferma Allison.

“Ne sono certa!” Dice l'attrice baciandola e aggiungendo: “Ti amo Allison non dimenticartelo mai!”

“Anch’io zia!” Ricambia baciandole la guancia.

Jessica fa il suo arrivo per riportare la piccola nella sua stanza incontrando così l’attrice per la prima volta di persona.

“Piacere di conoscerti di persona e grazie per starle accanto.” La saluta Stana stringendole la mano.

“Il piacere è tutto mio.” Ricambia l'infermiera emozionata di conoscerla.

“Ciao, zia…” La saluta di nuovo Allison mentre Jessica è pronta a spingere la carrozzina.

“Ciao, stellina!” Ricambia mandandole un bacio.

“Signora Katic, posso chiederle un autografo?” Chiede Matthew allungando verso di lei una fotografia della stessa e una penna.

“Certamente, ma chiamami Stana.” Conferma accontentando il ragazzo.

“Signora Katic, vuole proseguire il giro?” Domanda il dottor Smith raggiungendo la donna facendole capire che oltre il vetro c’è il cognato.

Stana si rimette le scarpe per poi chiedere:“Posso salutare quelle persone?” Domanda indicando degli altri pazienti che stanno svolgendo fisioterapia sperando di portare anche a loro un po’ di gioia.

“Certamente.” Acconsente invitando a seguirlo.

“Mi sento un idiota.” Ammette Jeff rivolgendosi al fratello.

“Volevi solo proteggere tua figlia.” Lo tranquillizza Nathan.

“Sono stato egoista… ho fatto soffrire Allison cercando di allontanarla da l’unica persona in cui riconosce una figura materna.” Prosegue.

“Ti stai colpevolizzando troppo. Stana non ha mai smesso di stare vicino ad Allison.” Dice l'attore iniziando a raccontargli delle innumerevoli videochiamate che avevano tenuto unite le due.

“Potevo anche immaginarlo che non avrebbe lasciato perdere così facilmente.” Afferma pensando alla testardaggine e alla determinazione della cognata.

“Stiamo parlando di Stana… sembra quasi che tu non la conosca nemmeno.” Commenta ridendo.

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Capitolo 16
*** 16 ***


“Stana, andresti ad aprire, per favore?” Chiede Cookie controllando la torta nel forno.

“Si, certamente.” Risponde andando ad aprire la porta ignara di chi si sarebbe trovata davanti.

“Sophia!” Esclama sorpresa di vedere la bimba davanti a lei.

“Zia!” Dice facendo passare le braccia intorno alla vita della zia.

“Tesoro, ma sei qui da sola?!” Domanda confusa ricambiando l'abbraccio.

“No, papà è la." Risponde staccandosi e indicando l'uomo in fondo al vicolo che le sta osservando appoggiato alla macchina.

“Entra vado a parlare con lui.” Dice facendola entrare in casa.

Stana percorre il viale fermandosi a un paio di metri dall'uomo.

“Ciao!” Saluta lei per prima.

“Ciao.” Ricambia.

I due restano in silenzio a guardarsi per diversi minuti.

Poi Stana decide di fare qualcosa per sbloccare la situazione colma la distanza fra loro e lo abbraccia. La risposta di Jeff non tarda ad arrivare ricambiando la stretta.

“Mi sei mancata!” Ammette l'uomo rompendo il silenzio.

“Mi sei mancato anche tu… soprattutto le ragazze.” Afferma staccandosi per guardarlo negli occhi ma restando attaccata a lui.

“Mi dispiace di averti allontanata da loro.” Dice mortificato trattenendola per la vita.

“Volevi solo proteggerle… anche se non ho ben capito da cosa.” Risponde sorridendo.

“Non lo so nemmeno io… forse dalla tua inesauribile positività.” Dice spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

“Ti ringrazio per tutto.” Prosegue Jeff.

“Non ho fatto nulla… non so di cos…” Inizia a dire ma viene interrotta dal suo indice che posandosi sulle sue labbra la zittisce.

“Intanto non mi hai ascoltata e hai continuato a star vicina alle ragazze e poi hai trovato la miglior struttura riabilitativa per Allison pagandola di tasca tua.” Spiega l'uomo.

“Nulla e nessuno può tenermi lontana da loro… sai che sono come delle figlie per me. Per il resto ringrazia l'esistenza del pro bono.” Chiarisce sistemando il colletto della camicia del cognato.

“Stana, veramente non voglio discutere con te ora che abbiamo fatto pace. So della donazione per farle avere il posto e so anche che state pagando mensilmente per tutte le sue terapie.” Rivela Jeff.

“Ok, se sai tutto non c'è nulla da aggiungere. Andiamo a cena?” Propone.

“No, aspetta. Sappi che vi restituirò tutti i so…”

Ma Stana copia il gesto fatto dal cognato qualche minuto prima con lei posando il dito sulle labbra.

“Zitto e ascolta… mettiamo in chiaro le cose: non voglio che tu mi restituisca nulla e non voglio nemmeno tornare sulla storia dei soldi. Altrimenti te ne pentirai amaramente. Chiaro?” Lo minaccia Stana con tono severo puntandogli il dito contro.

“Ma…” Prova a protestare ma lo sguardo assassino della cognata lo zittisce.

“Ha proprio ragione mio fratello… quello sguardo, fa veramente paura.” Afferma Jeff.

“Non vi pare di esagerare con tutti questi abbracci?!” Chiede Nathan raggiungendo i due ancora attaccati.

“Mi stavo proprio chiedendo quando saresti arrivato.” Commenta Jeff lasciando libera la cognata.

“Dai andiamo a cena!” Dice Stana prendendo sottobraccio entrambi tirandoli verso casa.

“Oh finalmente!” Esclama Bob vedendoli entrare in casa tutti e tre sorridenti. 

“Ragazzi, non sapete quanto sono felice di vedervi di nuovo insieme!” Afferma Cookie abbracciandoli.

“Ho fame!!!” Grida Dylan interrompendo gli adulti.

“Pappa!” Protesta Erin seguendo il fratello.

“Correte a lavarvi le mani che é pronto.” Dice la nonna.

Dylan e Erin corrono immediatamente verso il bagno.

“Vieni Sophia!” La invita Stana allungando la mano verso di lei.

La bambina felice afferra la mano e insieme vanno nella stessa direzione dei cuginetti mentre Cookie sparisce in cucina.

“Veramente ragazzi vostra madre era sull’orlo di una crisi a vedervi così divisi.” Racconta Bob invitandoli ad accomodarsi a tavola.

“Wow roba seria stasera!” Esclama Jeff notando la bottiglia di Dom Pérignon sul tavolo.

“Ah, qui i signori non scherzano!” Commenta Bob riferendosi a Stana e Nathan.

“Amore, mi pare che tu ci abbia preso gusto ad acquistare champagne pregiato?” Domanda Stana entrando nella sala da pranzo con Erin in braccio riconoscendo la bottiglia.

“In realtà è una di quelle avanzate dalla serata degli Oscar. Mi sembrava la serata giusta per aprirla.” Spiega Nathan stappandola.

"A proposito degli Oscar… sei stata fantastica!” Si complimenta Jeff.

“Eri vestita come una principessa, zia!” Aggiunge Sophia sedendosi vicino a lei.

“Mamma, voio pane.” Dice Erin seduta nel suo seggiolone mentre il padre distribuisce i flute.

“Grazie a tutti e due per i complimenti.” Risponde l'attrice dando un pezzo di pane alla figlia.

“Tieni, mamma.” Dice offrendo alla donna un bicchiere di champagne.

“Allora a cosa brindiamo?” Chiede Bob.

“Alla famiglia!” Propone Stana alzando il flute.

“Alla famiglia!” Ripetono tutti insieme brindando.

“Caspita che bontà!” Esclama Jeff assaporando il vino.

“Ci mancherebbe… con quel che costa…” Commenta il nonno.

“Stana, stavo pensando domani potremo andare insieme da Allison così le facciamo una sorpresa, che dici?” Propone Jeff prendendo il piatto pieno che gli sta passando Cookie.

“Mi dispiace ma domani partiamo per New York ma sicuramente quando torniamo.” Risponde l'attrice tagliando la carne per Dylan.

“Che bella la grande mela!” Esclama Sophia.

“Andate tutti e quattro?” 

“No, i bambini stanno qui con i nonni. Noi siamo stati invitati alla fashion week.” Spiega Nathan aiutando Erin con la forchetta.

“Ah, fate i piccioncini.” Scherza Jeff.

“Posso stare anch'io qui dai nonni?” Domanda speranzosa Sophia.

“Tesoro, devi andare a scuola.” 

“E allora che problema c’è la portiamo a scuola poi la andiamo a riprendere così può dormire qui con Dylan e Erin.” Interviene Cookie.

“Ti prego, papà.” Lo supplica la bimba.

“Ok possiamo organizzarci.” Approva l'uomo.

“Evviva!” Esclamano Dylan e Sophia scambiandosi il cinque.

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A New York nella suite al The Ritz a Central Park i coniugi Fillion si stanno preparando per la prima giornata di sfilate assistiti dai loro manager Emily e Adam.

“Allora per te, Nathan: vestito e camicia Louis Vuitton, scarpe Louboutin, orologio Cartier. Fai in modo che l'orologio si veda bene esempio: spostati il ciuffo con quella mano, indica qualcosa o qualcuno sempre con quella. Quando tieni Stana per mano il dorso della tua mano deve stare verso i fotografi i modi che nelle foto si veda chiaramente, insomma hai capito.” Gli raccomanda Adam.

“Ok, capito… avró un braccio solo per oggi.” Scherza Nathan.

“Stana, tesoro… anche per te vestito Louis Vuitton, scarpe puoi indossare solo Louboutin quindi quelle per forza, bracciale e orecchini anche per te Cartier.” Spiega alla donna.

“Grazie, Adam!” 

“Tutto qui? A lei non fai nessuna raccomandazioni?” Domanda l'attore.

“Nat… mi fai quasi ridere.” Risponde il manager.

“Non era una battuta…” Chiarisce confuso guardando la moglie.

"Lei, non ha bisogno di nessuna raccomandazione, sa già tutto. Tu, invece… diciamo che… non sei proprio un modello.” Spiega Adam.

“Ti ricordo che sei il mio manager non il suo.” Borbotta facendo il finto offeso mentre Stana se la ride.

“Ma certo è per questo che ti do tutti questi consigli altrimenti a gratis non aprirei bocca. Dai su, muovetevi che arriva trucco e parrucco.” Ordina l'uomo invitando i due a vestirsi.

I due attori iniziano a vestirsi con l'aiuto dei rispettivi manager. 

Mentre Emily scherza e ride con Stana, Adam prosegue con le raccomandazioni a Nathan.

“Sei un incanto, cara!” Commenta Adam una volta che l'attrice è vestita.

“Veramente, ti sta da dio.” Aggiunge Emily finendo di sistemare il bracciale.

“E io? Nessun complimento per me?” Chiede Nathan mettendosi in posa.

“Carino.” Risponde Adam mentre Emily va ad aprire alle truccatrici.

“Ma…”

“Stai benissimo, amore.” Interviene Stana sistemandogli il colletto della camicia.

“Che vergogna nemmeno quando li paghi hanno rispetto di te.” Commenta scuotendo il capo.

“Sai com'è Adam adora la moda e diciamo la verità tu non sei proprio uno che la segue… comunque l'unica a cui devi piacere sono io.” Spiega baciandolo.

Nathan approfondisce il bacio tirandola a sé ma subito viene rimproverato da Adam: “No, non toccarle il vestito!”

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Dopo la sfilata la coppia decide di cenare e di passare il resto della serata nella loro suite.

“Wow!” Esclama Stana uscendo dal bagno in accappatoio trovando un atmosfera romantica.

Luce soffusa, musica di sottofondo, il tavolo apparecchiato per due con candele e rose rosse al centro. 

Nathan si avvicina porgendole la mano dicendo: “Madame!”

Lei sorride guardandolo negli occhi, afferrando la mano e lasciandosi tirare verso di lui.

“Sei molto elegante…” Scherza lei intrufolando la mano all'interno dell'accappatoio del marito.

“Siamo elegantissimi!” Conferma per poi baciarla dolcemente sulle labbra.

“Come hai fatto a preparare tutto nel tempo che io ho fatto la doccia?” Domanda curiosa accarezzandogli il viso.

“Ho avuto degli ottimi aiutanti.” Risponde sciogliendole lo chignon facendo così cadere i lunghi capelli sulle spalle.

“Cosa prevede la serata?” Chiede Stana slacciando l’accappatoio del compagno.

“Possiamo cenare ora oppure…” Spiega copiando lo stesso gesto e slacciando il suo per poi proseguire: “... oppure partire dal dopo cena.”

“Questo sarà l’aperitivo.” Sussurra a pochi centimetri dalle sue labbra.

In un attimo anche quell'unico tessuto che li copre finisce a terra, le labbra si divorano, le mani si cercano, i corpi si vogliono e le menti si desiderano.

—--

Dopo aver gustato un paio di aperitivi la coppia sta cenando a lume di candela.

“Che figata Steve ci ha trovato dei posti in prima fila per la partita Lakers vs Bulls!” Esclama Nathan leggendo il messaggio che gli è appena arrivato.

“Siete diventati parecchio amici.” Commenta Stana mangiando una forchettata di risotto.

“Si è troppo simpatico… lo devi assolutamente conoscere!” Afferma.

“Volentieri, sono proprio curiosa di conoscere quest’uomo che ha conquistato mio marito.” Scherza l’attrice sorridendo.

“Potresti venire con me alla partita… così fai contenta Emily che ti chiede sempre uscire di più in pubblico e sarà un'occasione per conoscere Steve.” Le propone bevendo un sorso di vino.

“Ma si dai… sarà divertente.” Accetta immediatamente.

“Bene… dobbiamo ovviamente tifare i Lakers dato che lui è il preparatore atletico della squadra.” Chiarisce Nathan.

“Io non posso tifare Bulls?”

“Perchè vuoi tifare Bulls? Da quando segui NBA?” Domanda sorpreso.

“Il nero e il rosso dei Bulls si abbinano meglio al rosso di Louboutin.” Spiega ridendo sapendo che dovrà per forza indossare quelle scarpe.

“Steve, mia moglie chiede se può tifare Bulls?” Dice mandando un vocale all’amico.

“Se tifa Bulls sarò costretto a fingere di non conoscervi… scherzo ovviamente. Stana ti assicuro che i Lakers sono molto più forti dei Bulls… e poi non vorrai perdere l’occasione di fare una foto con LeBron?!” Risponde l’amico.

Stana prende il cellulare del marito per rispondere al vocale:

“Sinceramente preferisco Lonzo Ball dei Chicago Bulls… diciamo che è più giovane.” Dice ridendo per lo sguardo geloso del marito.

“Nate non mi aveva detto che sei un’esperta di basket… devo ammettere che Ball è un giocatore molto forte e molto “giovane” come dici tu. Comunque se vuoi posso farti fare una foto anche con lui.” Risponde Steve avendo capito che l’aggettivo giovane usato dall’attrice sta a significare figo.

“Ok… vengo da solo.” Scherza Nathan riprendendosi il telefono e rispondendo all’amico per poi rivolgersi alla moglie: “Adesso spiegami da quando sei esperta di pallacanestro?”

“Non lo sono… sono i miei fratelli che non fanno altro che parlare di nba quindi quel che so è grazie a loro.” Spiega Stana.

“Non ci si annoia mai con te… sei sempre una scoperta.” Ammette baciandola.

“Passiamo al dessert?” Propone Stana spostandosi sulle gambe dell’uomo.

“Mmmm… volentieri.” Acconsente accarezzandole le gambe nude.

Stana si allunga prende una fragola, la bagna nella fonduta di cioccolato e la avvicina alle labbra del marito. Lui apre la bocca aspettando di essere imboccato ma lei lo sorprende e se la mangia.

“Ehi… così non vale!” Si lamenta per poi prendere un pezzo banana e fare lo stesso.

Lei sorride divertita dalle facce buffe del compagno e decide di stuzzicarlo, inzuppa l’indice nel cioccolato, Nathan è convinto che la donna lo sporcherà ma invece lei disegna una riga marrone sul suo collo.

La risposta dell’attore non tarda ad arrivare e con dei languidi baci pulisce via dal collo dell’amata il cioccolato. Proseguono il gioco di sporcarsi e pulirsi a vicenda fino a quando non arrivano in zone più intime e pericolose passando da gioco di seduzione ad altra attività più eccitante.

—--

“Hai sentito Seamus ultimamente?” Domanda coprendosi con il lenzuolo.

“No, sinceramente è un po' che non lo sento.” Risponde Nathan sistemandosi su un fianco per poterla guardare.

“Da quello che so dovrebbero essere a New York anche loro in questi giorni per la fecondazione.” Racconta Stana controllando il cellulare.

“Ah bene. Speriamo vada tutto per il meglio… se lo meritano dopo tutto quello che hanno passato.” Commenta sbirciando i messaggi che sta leggendo la moglie sul telefono.

“Si veramente… provo a scrivere a Juliana magari ci possiamo incontrare per colazione.” Dice cercando su WhatsApp il nome dell'amica.

“E noi?” Chiede Nathan baciandole la spalla nuda.

“Cosa?” Domanda confusa scrivendo il messaggio.

“Noi quando facciamo un altro figlio?” Si spiega meglio l'attore.

“Ne abbiamo già parlato… è presto… e poi a settembre Dylan inizia la scuola non voglio portargli altri cambiamenti.” Spiega lei.

“Ci saranno sempre dei cambiamenti… la vita è fatta di cose nuove. Adesso c'è la scuola… poi ci sarà Erin che va all'asilo… poi ci sarà qualcos’altro. Se stiamo a guardare tutto non faremo più figli.” Insiste infastidito.

“Perchè mi chiedi se poi non posso rispondere come voglio?” Domanda mettendosi seduta.

“Continui a rimandare la cosa inventando scuse diverse ogni volta.” Ribatte alzandosi.

“Quindi mi stai dando della bugiarda?!” Chiede arrabbiata.

“So solo che stai mettendo davanti scuse su scuse: prima la carriera, poi il fatto che Erin è piccola, poi l’aver firmato dei contratti di lavoro e adesso che a settembre Dylan inizia la scuola.” Spiega infilandosi una maglietta e un paio di boxer.

“Veramente vuoi concludere questa splendida serata con una discussione?!” Domanda recuperando i vestiti.

“Sei tu che l’hai rovinata non io.” Dice uscendo dalla camera da letto.

“Ovvio è sempre colpa degli altri… mai una volta che ammette le sue responsabilità!" Esclama sparendo in bagno.

Mezz'ora dopo Stana esce dal bagno vestita e pronta per uscire, trovando il marito sul divano a guardare la tv e senza dire una parola recupera la chiave magnetica, la borsa ed esce dalla suite.

—-

Verso le tre del mattino l’attrice fa ritorno nella stanza.

Nathan sta dormendo sul divano con la televisione accesa. Stana recupera il telecomando e la spegne per poi andare in bagno per prepararsi per le poche ore di sonno che l’attendono.

Una volta sistemata si sdraia a letto e in un attimo si addormenta sfinita.

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“Ciao ragazzi, sono felice che siamo riusciti a vederci.” Saluta Stana dando due baci sulla guancia prima a Seamus e poi a Juliana.

“Sei da sola?” Domanda sorpreso l’uomo.

“Guarda lasciamo perdere. Invece ditemi di voi?” Risponde cambiando argomento.

“Oggi andiamo in clinica per il trasferimento embrionale in utero poi speriamo vada tutto per il meglio.” Spiega Juliana entusiasta.

“Sono sicura che andrà tutto bene. Quanto restate qui a New York?” Domanda bevendo un sorso di caffè.

“Un paio di settimane.” Risponde Seamus.

“Kevin è dai nonni? Sapete che se avete bisogno potete contare su di noi.” Gli ricorda l’attrice.

“Grazie, sei sempre gentilissima. Comunque è a casa con i miei sono venuti loro in modo da non fargli perdere giorni di scuola.” Racconta la donna.

“Scusate un secondo devo rispondere…” Dice l’attrice per poi concentrarsi sulla chiamata: “...ehi… che succede?” 

“Scusa Seamus prendi Hello magazine.” Domanda all’amico indicando la rivista appoggiata due tavoli dopo di loro.

L’uomo si alza recupera la rivista iniziando a sfogliare. Arrivato a pagina dieci si vedono una sequenza di fotografie di Stana la notte precedente in un locale in centro a Manhattan che parla, beve e ride assieme a Sean O’Pry.

“Non c’è nulla di che… solo il titolo…” Commenta con la persona al telefono.

“Ok, va bene. A dopo.” Saluta riattaccando. “Scusate, era Emily.” 

“Questo è il modello che hai conosciuto a fare la pubblicità di Louboutin?” Domanda Seamus.

“Si, è lui. Devo prepararmi a una giornata psicologicamente impegnativa.” Risponde alzando gli occhi al cielo pensando al marito.

“Immagino già a cosa ti riferisci ma sinceramente non ci vedo nulla di male in queste foto. Il titolo fa quasi ridere è palese che stanno cercando una storia dove non c’è!” Commenta Juliana.

“Se avessi al mio fianco una persona ragionevole non sarebbe un problema ma voi sapete com’è Nate è tutto fuori che quello. Poi ieri sera abbiamo avuto una discussione e queste foto non fanno altro che gettare benzina sul fuoco. Ma lasciamo perdere, parliamo di qualcos’altro.” Racconta Stana per poi cambiare argomento.

I tre amici proseguono a chiacchierare per un altro po’ poi l’attrice è costretta a congedarsi per tornare in albergo per prepararsi per le sfilate della giornata.

Arrivata alla suite trova un esasperato Adam che assieme ad Emily stanno cercando di convincere Nathan a prepararsi.

“Stana, meno male sei arrivata. Giuro che io questo lo prendo a schiaffi… ti prego fallo ragionare tu!” La supplica Adam.

“Penso, che in questo momento, sono la persona meno adatta per convincerlo a fare qualsiasi cosa.” Risponde guardando verso il compagno palesemente arrabbiato.

“Sei andata anche a fare colazione con lui?” Domanda Nathan guardandola.
“No, mi sono trovata con Seamus e Juliana.” Risponde seguendo Emily nella camera da letto per iniziare a prepararsi.

“Veramente tutta questa messa in scena solo per quattro foto?! Sei un adolescente?!” Lo rimprovera il manager.

“Perchè devo sempre sapere le cose dai giornali?!” Chiede seguendo la moglie.

“Tu, mi hai chiesto qualcosa?” Domanda togliendosi la maglietta.

"Perchè immagino proprio che se l'avessi fatto mi avresti sicuramente detto tutto.” Afferma incrociando le braccia al petto.

“Sei tu che hai messo su un muro ieri sera… “ 

“... io? Di la verità che l’hai fatto solo per farmi innervosire ancora di più?” Dice interrompendola.

“Comunicare con te è come parlare a un quindicenne?!” Risponde togliendosi i jeans.

“Dai, ragazzi sono certa che per qualsiasi cosa abbiate discusso la risolverete.” Interviene Emily.

“Io sono un quindicenne??? Sbaglio o sei tu quella che è uscita con un ragazzino?!” Ribatte nervosamente.

“Quando sono uscita non sapevo nemmeno che l’avrei incontrato e comunque sarà un ragazzino ma sa ragionare meglio di te che hai il doppio dei suoi anni.” Ammette facendosi aiutare da Emily per indossare l’abito.

“Nathan, devi prepararti.” Gli ordina Adam.

“Immagino che intelletto supremo deve avere uno che per lavoro usa solo il suo corpo.” Commenta ignorando il manager.

“Nathan, ti prego… tra mezz'ora la macchina sarà qui a prendervi.” Insiste Adam.

“Smettila! Non ci vado te l’ho già detto un’ora fa!” Grida infastidito verso l’uomo per poi andarsene.

“Adam, lascialo perdere. Se non vuole venire non ci viene.” 

“Stana, abbiamo preso degli impegni con degli sponsor non possiamo non presentarci, lo sai benissimo.” Gli rammenta lui.

“Lo capisco ma non c’è nulla che in questo momento possiamo fare per farlo ragionare.” Spiega conoscendo bene il marito.

“Ti prego, Stana… parlaci. Chiedigli scusa fa quello che vuoi ma deve assolutamente presentarsi!” La supplica Adam preoccupato delle ripercussioni.

“Riportalo qui… vedo cosa riesco a fare ma non ti garantisco nulla.” L’avverte indossando gli orecchini.

“Ti adoro!” Esclama schizzando via alla ricerca dell’attore.

—-

Stana e Nathan come previsto sfilano sul red carpet e partecipano alla seconda giornata di sfilate. Non fu difficile per i due recitare la parte riuscendo ad arrivare alla fine della giornata senza discutere ma questo loro distacco fu notato da diversi fotografi che ovviamente il giorno dopo sbatterono la notizia della crisi fra i due in prima pagina.

Nei giorni successivi, anche dopo il loro ritorno a Los Angeles, la coppia proseguì ad ignorarsi come se la soluzione di tutto fosse il silenzio.

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Capitolo 17
*** 17 ***


Stana e Jon stanno facendo la loro consueta corsa mattutina.

“Ehi… sbaglio… o stiamo allungando… il giro ogni giorno?!” Domanda l’uomo con il fiato corto cercando di non perdere il ritmo. 

“Non dirmi che sei stanco!?!” Lo prende in giro lei proseguendo la corsa.

“Siamo quasi a tre miglia adesso… e dobbiamo anche tornare indietro.” Afferma controllando l’orologio.

“Arriviamo a tre, poi facciamo una pausa!” 

I due proseguono per pochi metri poi finalmente si fermano a riprendere fiato.

“Oddio…” Sussurra Jon appoggiandosi all’albero del parco mentre l’amica fa un po’ di stretching.

“Comunque dovete… trovare… una soluzione… parlatevi… non posso… morire io.” Scherza l’uomo respirando a fatica.

“Se parliamo litighiamo…” 

“Ancora per quella storia del modello?” Domanda bevendo un sorso d’acqua dalla fontanella.

“Quella è stata solo un pretesto per farmi sentire in colpa. Il vero motivo è un altro… e non ho minimamente voglia di affrontare nuovamente l’argomento.” Spiega Stana.

“Cioè?” Chiede aspettandosi una spiegazione più esaustiva.

“Vuole un altro figlio.” Risponde bevendo a sua volta.

“Dal tuo tono deduco che tu non lo vuoi.” 

“Lo voglio ma non ora… ho provato a spiegarglielo ma sostiene che sono solo delle scuse.”

“Scusa la domanda ma come pensate di fare un altro figlio se non riuscite nemmeno ad affrontare una semplice discussione come questa?!” Domanda confuso.

“Sai Jon… sei parecchio saggio quando ti ci metti.” Afferma lei sorpresa dall’uscita dell’amico.

“Mi stai sfottendo?” Chiede.

“No, veramente potrebbe essere l’inizio del mio discorso a Nathan.” Ammette seria.

“Felice di esserti stato d’aiuto… cambiando argomento ho una cosa da mostrarti.” Dice iniziando a cercare qualcosa nel marsupio per poi dirle: “Chiudi gli occhi!”

Stana ubbidisce senza dire nulla.

“Apri!” Ordina per poi proseguire: “Mi vuoi sposare?” 

L’attrice si ritrova l’amico in ginocchio davanti a sè con una scatoliana aperta in mano con all’interno uno splendido anello.

“Oh mio dio… è stupendo!” Esclama portando le mani sulla bocca.

“Allora è un si?!” Chiede ridendo e alzandosi.

Stana lo coinvolge in un mega abbraccio che dura diversi secondi.

“Ma fammi vedere di nuovo.” Dice staccandosi e prendendo il gioiello.

“Sono stato bravo? Ho scelto bene?” Domanda.

“Sei stato veramente bravo Julia se ne innamorerà!” Risponde convinta.

“Provalo così vedo se ho azzeccato la misura.” La invita Jon togliendo l’anello dalla scatolina e infilandolo all'anulare dell’amica.

“Come brilla con i raggi del sole.” Commenta guardandosi la mano.

“Comunque non mi hai ancora risposto… mi vuoi sposare?” Chiede ridendo.

“Ma certo che si!” Risponde scambiandosi con l’amico un bacio a stampo.

I due proseguono a ridere risistemando l’anello nella sua scatolina ignari che dall’altra parte della strada un paparazzo ha scattato una serie di fotografie dei due amici.

“Ora mentre torniamo mi racconti come vuoi chiederglielo.” Dice Stana invitandolo a ripartire con la corsa per tornare verso casa.

“Posso spiegartelo quando ci fermiamo? Non vorrei morire ancor prima di averglielo chiesto.” Risponde iniziando a correre.

“Ti aiuta a fare fiato parlare.” Cerca di convincerlo.

“Non ti rispondo nemmeno.” Dice sorridendo.

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“Possiamo parlare?” Chiede Stana entrando nella playroom dove il marito sta guardando una partita.

“Di cosa vuoi parlarmi delle tue future nozze?!” Afferma non distogliendo lo sguardo dal televisore.

“Di cosa stai parlando?” Domanda confusa.

“Che strano… ormai ho perso il conto delle volte mi hai detto questa frase.” Commenta.

In quel momento il cellulare di Stana inizia a suonare.

“Ehi… calmo non capisco nulla di quello che stai dicendo.” Dice all’interlocutore uscendo dalla stanza.

“Stai tranquillo, ci parlo io con lei.” Lo rassicura.

“Si, poi ti chiamo. Ciao.” Per poi riattaccare.

L’attrice stanca del comportamento infantile del marito e avendo anche da risolvere il casino delle fotografie uscite con Julia torna dentro la stanza, chiude la porta, prende il telecomando e spegne il televisore.

“Ehi! Che fai?!” Reclama Nathan che sta per alzarsi ma viene bloccato dalla moglie.

“Resta dove sei!” Ordina spingendolo giù e mettendosi a cavalcioni sopra di lui con le ginocchia appoggiate al divano.

“Ma…” Cerca di protestare l’attore.

“Zitto!” Dice tappandogli la bocca con la mano.

“Sono stufa e stanca… è due settimane che viviamo come due separati in casa è ora di finirla. Sai benissimo che Jon ha comprato l’anello per Julia perchè so che sei stato tu ad accompagnarlo in gioielleria. So anche che sai benissimo che quella sera a New York non è successo niente con Sean e che hai usato la scusa delle foto solo per farmi sentire in colpa per averti lasciato solo dopo la nostra discussione. E a proposito della storia del terzo figlio sai benissimo che lo voglio tanto quanto te ma voglio che almeno questo figlio arrivi quando entrambi saremo pronti. Dylan è capitato in un periodo molto difficile per noi, poi è arrivata Erin quando meno ce lo aspettavamo visto che ci eravamo appena ritrovati quindi voglio che questo terzo figlio arrivi quando veramente saremo pronti. Ora non lo siamo… non riusciamo nemmeno a discutere senza litigare. Non trovi?” Domanda togliendo la mano dalla sua bocca per lasciarli modo di rispondere. 

“Tutto vero quello che dici… ci voleva così tanto a dirmi la verità sul perchè vuoi aspettare?” Chiede appoggiando le mani sui suoi fianchi.

Stana resta in silenzio un attimo a riflettere su quanto detto al marito. Effettivamente era stata per la prima volta sincera con sé stessa ma soprattutto con lui.

“Hai ragione, perdonami.” Afferma appoggiando la fronte contro la sua a un soffio dalle sue labbra.

Nathan non dice nulla, semplicemente inizia a baciarla, passando una mano fra i capelli per trattenerla a sé approfondendo il bacio.

Il cellulare dell'attrice inizia a suonare.

“Ignora…” Sussurra tra un bacio e l'altro.

“Non posso… è Jon… devo parlare con Julia.” Spiega vedendo il nome dell'amico sul display.

“Vi aspettiamo questa sera a cena!” Dice Nathan rispondendo al cellulare per poi riattaccare senza aspettare una risposta.

“Possiamo proseguire…” Afferma afferrandola per i glutei per poi farla sdraiare sul divano sotto di lui.

“Ops! Tutti fuori non si può vedere!” Dice Jeff irrompendo nella stanza e trovando la coppia avvinghiata.

“Sempre nei momenti migliori arrivi tu…” Commenta Nathan mettendosi seduto permettendo alla moglie di alzarsi.

“Veramente siete voi che decidete di fare pace nei momenti meno opportuni.” Ribatte l’uomo.

“MAMMAAA!!!” Gridano Erin e Dylan correndo verso di loro.

“Ciao amorini miei.” Dice baciando prima Dylan per poi prendere Erin in braccio.

“Allora andiamo o no?” Domanda il nuovo arrivato.

“Si certamente… devo solo fare una chiamata.” Risponde l’attrice cercando il cellulare.

“Chiamo io Julia, tu vai tranquilla…” Dice alzandosi per poi aggiungere: “... però allacciamo qui prima che qualcuno ti veda andare in giro mezza nuda con mio fratello… che già ti hanno affibbiato un secondo marito!” Allacciando la camicetta mezza sbottonata della donna.

“Ah si… che carini. Una proposta al parco!” Scherza Jeff ridendo.

“Comunque voi ridete e scherzate ma la proposta me l’ha fatta veramente…” Commenta Stana sorridendo.

“Stasera lo sistemo io.” Avverte l’attore baciandola sulle labbra.

“Su andiamo!” Dice Stana incamminandosi verso l’uscita.

—----

Dopo essere andati alla clinica a trovare la nipotina Stana e i bimbi passano a prendere Jon per la cena.

“Sei sicura che Julia sia da voi?” Domanda preoccupato.

“Ma si tranquillo… rilassati risolviamo tutto.” Dice Stana svoltando a destra per imboccare la strada di casa.

“E se non vuole sposarmi? E se torna in Europa?” Chiede agitato.

“È tornata per stare con te e non penso che per uno stupido articolo su un giornaletto di gossip possa farle cambiare idea.” Risponde fermandosi davanti al cancello in attesa che si apra.

“Quando stamattina mi lanciava addosso qualsiasi cosa le capitasse a tiro non mi pareva intenzionata ad ascoltarmi o a perdonarmi.” Racconta vedendo l’auto della compagna parcheggiata nel piazzale della villa.

“Arrivati… forza e coraggio!” Esclama l’attrice spegnendo la macchina.

“Mamma, possiamo fare un giro sullo scivolo?” Domanda Dylan scendendo.

“Va bene.” Risponde facendo scendere Erin dal seggiolino.

Bau… bau… bau… abbaia Black seguendo i due bambini che corrono verso il prato.

“Dai entra…” Lo invita Stana aprendo la porta di casa.

I due amici vengono subito attirati dalle risate provenienti al piano superiore.

“Stanno ridendo è un buon segno.” Commenta l'attrice appoggiando chiavi e borsetta sul mobiletto dell'ingresso.

“Se lo dici tu.” Risponde aprendo il cancelletto delle scale per salire per primo.

Nathan sta insegnando a Julia come tenere la stecca del biliardo. La donna è piegata in avanti verso il tavolo con l'attore nella stessa posizione sopra di lei. Le mani dell'uomo sono sopra alle sue che tengono la stecca e i loro visi sono molto vicini. Troppo vicini tant'è che Jon entrando dalla stanza gli pare che si stiano baciando.

“Che cazzo!” Grida spalancando la porta.

Nathan e Julia si staccano spaventati girandosi verso di lui.

“Che succede?” Chiede Stana raggiungendo l'amico.

“Si stavano baciando!” Risponde Jon indicando i due.

“Ma cosa stai dicendo?!” Esclama Nathan sorridendo.

“E se anche fosse che cazzo importa a te che baci Stana per strada?!” Ribatte Julia portando le mani sui fianchi.

“A proposito di quel giorno Julia io volevo…” Inizia a spiegare l'attrice ma viene immediatamente interrotta.

“Zitta! Non osare parlare… ti pensavo mia amica e invece sei solo una stronza!” La zittisce la donna arrabbiata.

“Julia, stavo solo mostrando…” Cerca di parlare Jon.

“Tu, muto devi stare! Sei un pezzo di merda e non voglio sentire nemmeno una parola da te!” Lo zittisce Julia.

“Julia, se ci lasci spiegare…” 

“Smettetela non voglio sentire un bel niente… sono venuta solo per salutare Nathan e i bambini. Torno in Europa!” Spiega la donna non lasciando possibilità di parola a nessuno.

Jon in preda al panico si inginocchia davanti all'amata dicendo: “No, ti prego. Io ti amo e non posso vivere senza di te! Voglio costruire una famiglia con te… voglio avere dei figli… e poi dei nipoti… voglio passare il resto della mia vita solo con te.” 

Julia con sguardo severo guarda l'uomo ai suoi piedi senza mostrare un minimo di pietà.

Jon estrae dalla tasca dei jeans la scatolina con l'anello e aprendola le dice con le lacrime agli occhi: “Sposami!” 

“Alzati cretino!” Ordina Julia.

Jon ubbidisce chiudendo la scatola capendo che la sua risposta è: no.

“Che fai? Hai già cambiato idea?” Domanda la donna vedendo il suo gesto.

“Ma… mi hai detto cretino?!” Dice confuso.

“Si sei un cretino perché solo tu potevi credere che una semplice finta proposta di matrimonio potesse allontanarmi da te.” Risponde.

“Non capisco…” Dice confuso.

“Bro, svegliati ti ha solo preso in giro per fartela pagare per aver messo il suo anello al dito di Stana… Ah e approposito guai a te se fai di nuovo una proposta di matrimonio a mia moglie.” Spiega Nathan avvicinandosi a Stana e passandole un braccio sulle spalle per tirarla a sé.

“Oddio m’hai fatto morire di paura! Congratulazioni!” Esclama Stana abbracciando Julia.

Jon ancora sotto shock non ha ancora realizzato ciò che è successo.

“Jon, dai dalle l'anello!” Lo invita l’amico vedendolo imbambolato.

L'uomo si riprende e inginocchiandosi nuovamente le chiede: “Mi vuoi sposare?”

“Si!” Risponde Julia.

Jon infila l'anello al dito della compagna per poi alzarsi e baciarla.

“Comunque siete degli stronzi mi avete fatto perdere dieci anni di vita con questa messa in scena.” Ammette Jon.

“Io non ne sapevo nulla prenditela con loro. Congratulazioni.” Risponde Stana abbracciando l'amico.

“Dovevo fartela pagare in qualche modo… hai fatto la proposta a mia moglie e l'hai pure baciata.” Spiega Nathan per poi congratularsi con i futuri sposini.

“MAMMA!” Si sente chiamare dal piano inferiore.

“Arriviamo!” Risponde Stana invitando i tre a scendere.

“Avete anche preparato da cena mentre fingevate di limonare?” Domanda Jon scendendo le scale.

“Assolutamente no.” Risponde Julia seguendolo.

“Ordiniamo qualcosa? Cinese?” Propone Nathan.

“Si… io voglio gli involtini!” Esclama Dylan saltellando.

“Votini!” Ripete Erin imitando i gesti del fratello.

“Per voi va bene cinese?” Chiede Stana agli ospiti.

“Si benone.” Rispondono i due.

“Ok… ditemi cosa desiderate!” Dice Nathan aprendo l’app per ordinare.

Una volta fatto l'ordine in attesa della cena i quattro decidono di fare un brindisi.

“Ai futuri sposi!” Esclama Stana alzando il calice.

“A noi!” Dicono Jon e Julia.

“Ragazzi, abbiamo una sorpresa per voi.” Afferma Nathan mostrando quattro biglietti: “Venerdì sera: Lakers vs Bulls prima fila!” 

“Che figata, Bro! Ti perdono per averci provato con la mia futura moglie.” Scherza Jon entusiasta scambiandosi il cinque con l'amico.

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“Piacere di conoscerti Steve!” Dice Stana stringendo la mano all'uomo.

“Il piacere è tutto mio… allora Bulls o Lakers?” Chiede Steve.

“Mi dispiace ma il giallo non è il mio colore preferito… e Nate non mi ha lasciato mettere la maglia dei Bulls quindi ho optato per il neutro.” Racconta togliendosi il bomber mostrando la camicia bianca.

“Direi un ottimo colore entrambe le squadre hanno una divisa bianca… più neutrale di così non si può.” Ammette l'uomo sorridendo.

“Sbaglio o quello é Nikola Jokić? Gioca nel Denver.” Domanda Jon a Steve indicando un ragazzo alto due metri in piedi a bordo campo.

“É serbo vero?” Chiede per conferma Stana.

“Si, esatto vedo che conoscete diversi giocatori… Ve lo presento.” Risponde per poi fare un fischio e gridare: “Niko!”

L'uomo si avvicina al gruppetto salutando Steve con un cinque.

“Niko, loro sono dei miei amici che desideravano conoscerti: Jon, Nathan, Julia e Stana.” Dice presentandogli uno ad uno.

Il giocatore saluta e stringe la mano ai primi tre poi arriva a Stana la guarda dritta negli occhi e le dice: “Драго ми је, Stana!” (Piacere di conoscerti, Stana!)

Stana sorride stringendo la mano al ragazzo rispondendo: “Драго ми је, Nikola. Моја браћа би умрла од зависти да ме виде како разговарам са њиховим омиљеним играчем.” (Piacere di conoscerti, Nikola. I miei fratelli morirebbero d’invidia se mi vedessero in questo momento a parlare con il loro giocatore preferito.)

“Да ли ваша браћа гледају утакмицу?” (I tuoi fratelli stanno guardando la partita?) Chiede Jokić.

“да!” (Si!) 

Il ragazzo sorride per poi proporli una cosa: “Да ли бисте желели да пробамо са мном током полувремена пре него што се тимови врате?” (Ti andrebbe di fare due tiri con me durante l'intervallo prima che rientrino le squadre?)

“О Боже, нисам баш добар... радије него да ми завиде они ће ме исмевати целог живота.” (Oddio non sono molto brava... più che invidiarmi mi prenderanno in giro a vita.) Risponde imbarazzata all'idea di tirare a canestro davanti a migliaia di persone.

“Scusate, non è per interrompere la vostra conversazione ma mi preoccupa vedere mia moglie imbarazzarsi senza sapere il motivo.” S’intromette Nathan curioso.

“Опростите мом мужу... веома је љубоморан.” (Perdona mio marito... è molto geloso.) Spiega l'attrice mettendo una mano sul braccio del compagno.

“Хајде да онда ништа не причамо па постане још љубоморнији. Па хоћемо ли се наћи на паузи?” (Non diciamo niente allora così si ingelosisce ancor di più. Allora ci diamo appuntamento all'intervallo?) Scherza l'uomo aspettando una conferma da parte della donna.

“Ок, хајде да пробамо, али ако мој наступ почне да постаје срамотан, молим те заустави ме.” (Ok, dai proviamo ma se la mia prestazione inizia a diventare imbarazzante ti prego fermami.) Acconsente Stana.

“Mi dispiace interrompervi ma sta per iniziare dobbiamo sederci.” S’intromette Steve.

“Касније!” (A dopo!) Dice Nikola tornando a sedersi al suo posto.

I quattro amici prendono posto mentre Nathan cerca di mettere insieme quelle quattro parole serbe che conosce per capire di cosa hanno parlato i due.

Stana e Julia si siedono al centro vicine con i rispettivi compagni al loro fianco. 

“Perché ti ha detto a dopo? Ti ha da un appuntamento vero? E poi cos'hai detto su tuo marito?” Chiede l'attore.

“Chissà…” Risponde Stana stampando un bacio sulla sua guancia sorridendo.

“Veramente?! Vuoi torturarmi?!” Chiede preoccupato.

“Sei migliorato comunque… hai imparato diverse parole nuove.” Si complimenta lei.

“Non abbastanza però.” Borbotta continuando a pensare.

La partita ha inizio le due squadre continuano a rincorrersi con il punteggio fino ad arrivare alla fine del secondo quarto che vede i Bulls sopra di cinque. Le squadre escono per andare negli spogliatoi e come promesso Jokić si alza, prende una palla da basket e palleggiando si avvicina ai quattro facendo cenno a Stana di raggiungerlo.

“Se faccio una figura di merda fermami.” Bisbiglia al marito prima di alzarsi e raggiungere il giocatore.

“Fa sul serio?” Chiede Steve sedendosi accanto a Nathan al posto dell'attrice.

“Sembrerebbe di sì.” Risponde concentrandosi sulla moglie.

Stana e Nikola palleggiano passandosi la palla a vicenda.

Niko fa il primo tiro da tre andando a segno sotto il tifo del pubblico. L'attrice evita di dover tirare a canestro limitandosi a fare dei passaggi al ragazzo. Jokić si avvicina e dice qualcosa alla donna che scuote il capo ma dopo un momento di esitazione prova a tirare facendo un bellissimo tiro da due. Il palazzetto applaude. Nikola tira due triple centrandole poi invita Stana a provare anche lei dalla distanza dei sei metri. Il primo tiro rimbalza sul ferro ed esce. Il giocatore invita il pubblico a fare il tifo e dopo aver dato due dritte all'attrice la invita a tirare. Stana si concentra sul canestro ignorando le urla che la circondano, si piega sulle ginocchia come suggerito dall'atleta e tira… canestro perfetto. Il pubblico esplode come se la donna avesse segnato il punto del secolo anche Nathan, Jon, Julia e Steve saltano i piedi entusiasti.

Jokić si scambia un dieci con Stana per poi guardare il pubblico indicando verso l'attrice che saluta e ringrazia il pubblico tornando al suo posto.

Jon, Julia e Steve si complimentano dandole un cinque per poi arrivare davanti al marito.

“Sei stata grande!” Esclama Nathan baciandola sulle labbra mentre i loro volti vengono ripresi e proiettati sul maxischermo sotto gli applausi del pubblico.

La partita riprende con lo stesso andamento dei primi due quarti tenendo i tifosi di entrambe le squadre con il fiato sospeso fino all'ultimo secondo. 

Il risultato finale è di 138 a 135 per i Lakers.

Steve come promesso fa conoscere diversi giocatori ai quattro amici.

“Grazie, Steve é stata una serata pazzesca.” Dice Jon ringraziandolo.

“Si, veramente entusiasmante.” Conferma Julia.

“Quando volete possiamo ripetere!” Risponde Steve felice di vederli così entusiasti.

“Steve, ti aspettiamo quando vuoi a cena da noi. Anche se da noi non c'è nulla di così entusiasmante.” Lo invita Nathan.

“Sono certo che Stana è un eccellente cuoca!” Afferma l'uomo.

“Mi dispiace deludere le tue aspettative. So fare molte cose alcune benino altre bene ma la cucina non sta né nel primo gruppo né nel secondo!” Ammette l’attrice.

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Capitolo 18
*** 18 ***


Con il passare dei giorni Steve si era integrato molto bene nella stretta cerchia di amici dei due attori e si univa spesso alle loro giornate o alle loro serate.

“Prima grigliata della stagione, finalmente!” Afferma Jon aiutando Nathan a preparare la griglia.

“Papà, possiamo fare il bagno?!” Domanda Dylan avvicinandosi assieme a Kevin.

“Si, ma in quella bassa!” Risponde.

I due bambini corrono via iniziando a togliersi i vestiti abbandonandoli lungo il tragitto verso la piscina.

“Tuffo a bomba!” Urla Dylan tuffandosi per primo nella piscina alta seguito subito dopo dall'amico che fa lo stesso.

“Vedo che ti ascoltano!” Commenta Steve passando una birra ai due amici.

“Ehi… per noi niente?” Chiede Jeff avvicinandosi al trio insieme a Seamus e Lucas.

“Provvediamo subito!” Risponde prontamente prendendo altre tre birre.

“Cos'hai lì?” Chiede Jon notando la scatola di legno in mano a Jeff.

“Vi ho portato una sorpresa… me li ha regalati un cliente.” Racconta l'uomo appoggiando la scatola sul bancone.

“Cohiba Spectre 2022… rollati a mano. Sono stati utilizzati ben cinque tipi di tabacchi diversi.” Spiega mostrando i dieci sigari all'interno della custodia.

“Cavoli, bro sono rarissimi so che ne hanno fatti una serie limitata.” Esclama Steve.

“Sentite che profumo!” Dice Lucas annusandone uno.

“Devi aver soddisfatto molto il tuo cliente… qui c'è scritto che una confezione da 10 come questa costa 1.200 dollari.” Afferma Nathan leggendo quanto trovato su Google.

“Mmm… profumo di cacao.” Dice Seamus.

“Questo vi fa capire quanto vi voglio bene, ragazzi.” Dichiara Jeff bevendo un sorso di birra.

“Cosa state combinando?” Chiede Stana sorprendendo i sei uomini impegnati ad annusare i sigari appoggiando un vassoio di stuzzichini sul bancone.

“É così che preparate la griglia?” Domanda Tamala raggiungendo il gruppo insieme a Julia e Juliana.

“Ci stiamo lavorando con calma signorina Jones!” Risponde Nathan riponendo il sigaro nella scatola.

“Se pensate di fumare quei così fatelo lontani da me.” Chiarisce Juliana schifata.

“Quindi fra quanti secoli si mangia?” Chiede Julia guardando l'orologio.

“Avete fretta? Abbiamo tutto il giorno.” Risponde Jon.

“Mamma… acqua.” Dice Erin indicando verso la piscina.

“Ecco brava, piccola… fatevi un bagno nell'attesa.” Propone Jeff prendendo spunto dalla nipotina.

“Possiamo zia?” Domanda Sophia speranzosa.

“Visto che di questo passo pranzeremo per merenda tanto vale rilassarci.” Risponde Stana acconsentendo.

“Brave andate a rilassarvi pensiamo tutto noi.” Le invita Jon.

Le donne insieme a David e Erin decidono di fare come consigliato e in poco tempo organizzano un aperitivo a bordo piscina con stuzzichini, succo per i bambini e spumante per loro.

“Wow siamo state brave!” Afferma Julia ammirando il tavolino in mezzo a loro imbandito.

“Cin… cin!” Dice Tamala invitando le amiche a prendere in mano i calici.

“A noi!” Rispondono in coro le ragazze facendo tintinnare i bicchieri.

Anche i bambini brindano con succo alla pera e patatine.

“Che bel costume dove l'hai preso?” Chiede Stana a Julia.

“L'ho preso da Zara la settimana scorsa.” Risponde.

“Mamma, sabbia!” Dice Erin indicando verso la sabbiera.

L'attrice si alza immediatamente per accontentare la richiesta di Erin e David aprendo la sabbiera e recuperando i giochi.

“Ma guardatela solo lei diventa sempre più gnocca…” Commenta Tamala ammirando il fisico dell'amica.

“É sempre stata atletica fin dai tempi di Castle però non è mai stata così in forma come ora.” Aggiunge Juliana fissando i glutei perfetti della donna.

“Con Jon vanno a correre tutte le mattine. Un giorno ho provato ad andare con loro ma quei due sono matti corrono ad una velocità impensabile per una come me fuori allenamento.” Racconta Julia invidiosa del fisico dell'attrice.

“Vado a prenderne un'altra.” Dice Stana tornando dalle amiche notando la bottiglia vuota.

“Nel tragitto fermati da quei sei e vedi se sono riusciti a fare progressi.” Le suggerisce Julia.

L’attrice va dentro casa recupera un'altra bottiglia di spumante per poi passare dal gruppo di uomini.

“Come procede qui?” Chiede avviandosi.

“Bene, se i bambini hanno fame mettiamo su la carne per loro.” Risponde Nathan.

“Ci stiamo dando dentro con l'aperitivo.” Commenta Lucas indicando la bottiglia che ha in mano la donna.

“Mmmm… vedo ben 18 bottiglie di birra vuote… non dico altro.” Controbatte l'attrice contando velocemente.

Jon come sempre ne approfitta per fare uno scherzetto all'amica. Una volta recuperato un bicchiere colmo di ghiaccio si avvicina alle spalle dell’attrice impegnata a chiacchierare.

Stana però nota che Jeff sta guardando qualcosa alle sue spalle e capisce che sta per succedere qualcosa. Appoggia la bottiglia e afferra un bicchiere con al suo interno della birra, si gira di scatto lanciando il contenuto prendendo Jon in pieno volto.

“Ma come diavolo hai fatto?!" Esclama l'uomo asciugandosi la faccia con la maglietta mentre il resto del gruppo se la ride.

“Sei troppo prevedibile.” Risponde soddisfatta recuperando la bottiglia per poi incamminarsi verso la piscina.

Jon non accetta la sconfitta e corre dietro all'amica che viene allertata da Dylan: “Attenta, mamma!” 

Ma questa volta ha la meglio l'uomo che la blocca riuscendo a sollevarla.

“Jon, mettimi giú!” Gli ordina cercando di liberarsi.

“Ah cara mia ora tocca a te bagnarti.” Le spiega portandola verso la piscina.

“Grazie… questa la prendo io.” Afferma Tamala recuperando la bottiglia dalle mani dell'amica.

Stana non ha nessuna intenzione di finire in acqua da sola e una volta arrivata a bordo piscina riesce a ribaltare la situazione riprendendo il controllo. Julia e Tamala intervengono in suo aiuto spingendo Jon in acqua ma lui riesce ad aggrapparsi alla fidanzata che a sua volta si afferra a Stana e tutti e tre finiscono in acqua insieme. 

I bambini divertiti ridono e Dylan si tuffa in acqua per raggiungere la mamma.

“Jon, ti costerà caro questo bagno fuori programma!” L'avverte Stana avvicinandosi al bordo per prendere Erin che vuole tuffarsi.

“Sei sempre il solito.” Afferma Julia.

“Almeno mi sono lavato via la birra che mi hai lanciato addosso.” Commenta risalendo i gradini della piscina togliendo la maglietta.

“Ci fai uno spogliarello?!” Chiede Tamala vedendo l'amico slacciarsi i pantaloni.

“Ti piacerebbe… è?” Dice avvicinandosi all'amica.

“Guai a te se mi tocchi!” L'avverte prendendo David in braccio in modo che l’amico non possa buttarla in acqua.

“Paura é!?” Afferma togliendo i pantaloncini e restando in costume.

“Io ho fame!” Dice Kevin lamentandosi con la mamma.

“Anch'io!” Esclama Dylan in braccio alla madre assieme alla sorellina.

“Adesso andiamo a vedere se è pronto.” Dice Stana uscendo dall'acqua con i figli attaccati a lei.

“Ti serve una mano?” Si offre Julia.

L'attrice appoggia i due figli sul lettino.

Julia e Juliana l’aiutano asciugando e cambiando Erin e Dylan mentre Stana si dà una sciacquata sotto la doccia ed è allora che Tamala si accorge che Steve sta nuovamente fissando l'amica.

Una volta asciugata Stana con l'asciugamano intorno alla vita si toglie le mutandine bagnate per poi metterne un paio di asciutte. 

“Che fai?” Chiede Tamala vedendo l’attrice togliersi il pezzo sopra del costume per cambiare anche quello.

“Mi cambio non si capisce?” Risponde confusa dalla domanda.

“Non puoi cambiarti dentro casa?” Domanda guardando in direzione degli uomini.

“Sei preoccupata che Lucas mi veda mezza nuda?” Chiede sorridendo vedendo che sta guardando verso gli uomini.

“Lucas?! Ma che dici…” Risponde scuotendo il capo.

“E allora… sono tutti maggiorenni… non credo che per nessuno di loro sia la prima volta che vedono una donna in topless.” Afferma spogliandosi.

Tamala prontamente afferra un asciugamano aprendolo completamente in modo da impedire la visuale a Steve che la sta ancora guardando.

“Cosa stai facendo Tam?” Chiede Jon osservando lo strano comportamento della donna.

“Bella domanda… non si capisce cosa le prende oggi!” Commenta Stana finendo di sistemare il pezzo sopra del costume.

“Sei sicura che sia della tua taglia!?” Scherza Juliana seduta alle spalle dell’amica osservando il bikini striminzito.

“Veramente ragazze… cosa avete oggi?” Domanda guardandosi per capire quale sia il problema.

“Per me invece è molto bello con questo cerchio oro in mezzo al seno e anche questi anelli sui fianchi al posto dei classici cordoncini.” Afferma Julia.

“Posso dire la mia senza essere maltrattato?” Chiede Jon guardando la fidanzata in attesa di approvazione.

“Dopo che le hai fatto una finta proposta di matrimonio in mezzo alla strada ti preoccupi di dire davanti a me che è sexy?” Domanda sapendo già cosa sta per dire il compagno.

“No, stavo per dire seducente… sono una persona educata.” Risponde Jon cercando di essere fine.

“Mamma ho fame!” Esclama Dylan prendendo per mano la donna tirandola verso il barbecue aiutato da Kevin che la tira per l'altra mano.

Solo in quel momento quando Stana fa un paio di passi verso la villa dando la schiena alle amiche e all'uomo capiscono il commento fatto prima da Juliana.

“Porca troia!” Bisbiglia Jon tappandosi la bocca vedendo il sedere perfetto della donna completamente nudo.

“Oh, miseriaccia!” Esclama Tamala.

“Cosa avevo detto io!” Commenta Juliana che aveva già visto il retro inesistente del costume.

“Ma scusa se non lo fa lei con due chiappe così chi lo deve fare?!” Commenta Julia prendendo le difese dell’attrice sollevando Erin.

“Quanto ci scommettete che Nathan la fa cambiare!?! Iniziate a tirare fuori i soldi!!” Afferma Jon ridendo.

Tamala prende il figlio in braccio incamminandosi con gli amici verso il tavolo da pranzo dando di tanto in tanto un’occhiata verso Steve.

“Che ti prende?” Chiede Jon affiancandola.

“Non ti pare che Steve guardi un po' troppo Stana?” Domanda invitandolo a guardare verso l'ultimo arrivato.

“Tam, è un uomo… Stana é molto bella é difficile non apprezzare il suo corpo.” Risponde non vedendo nulla di strano nel comportamento dell'uomo.

“Hai fame piccolo?” Chiede Lucas prendendo il figlio dalle braccia della compagna.

“Pappa.” Dice David indicando verso il tavolo.

Stana è impegnata a tagliare la carne ai figli e a Kevin che seduti ai loro posti stanno aspettando che finisca per iniziare a gustarsi il loro hamburger.

“Miseria!” Esclama Jeff dando una gomitata al fratello per attirare la sua attenzione.

“Che c’è?” Chiede alzando lo sguardo.

“Guarda tua moglie!” Gli suggerisce indicando la donna un paio di metri più in là.

“Sto per sentirmi male!” Esclama per poi aggiungere: “Ma è nuda?!” Domanda al fratello non vedendo nessun tessuto coprire il fondoschiena della donna.

“Cosa state guardando?” Chiede Seamus avvicinandosi con i piatti vuoti in mano cercando di capire cosa stanno fissando per poi commentare sottovoce: “Ah però!”

“Bro, la carne… si s…” L'avverte Lucas fermandosi davanti a loro bloccandosi a metà frase per poi sussurrare: “Oh cazzo!”

“Dio santissimo?!” Afferma Steve apprezzando quel ben di dio.

“Si può sapere cosa diavolo state facendo!” Grida Jon arrivando di corsa e togliendo tutte le bistecche dalla griglia prima che brucino del tutto per poi aggiungere: “Per due chiappe nude quasi bruciate il pranzo… pervertiti!” 

Nathan con le urla dell'amico si risveglia accorgendosi che tutti quanti stanno fissando il sedere della moglie.

“EHI! Che cazzo state guardando?!” Esclama facendo distogliere lo sguardo a tutti gli uomini per poi chiamare la compagna: “Amore mio, vieni un attimo?!”

“Voi sparite prima che vi faccia diventare ciechi!” Ordina Nathan iniziando a spruzzare un pezzo di limone in faccia agli amici.

I cinque uomini ridendo ubbidiscono andando verso il tavolo e quando incrociano l'attrice le fischiano dietro per infastidire Nathan.

“Vi ammazzo!” Grida l’attore agli amici.

“Che c'è?” Chiede fermandosi al di là del bancone.

“Vieni da questa.” Dice invitandola a raggiungerlo.

La donna fa il giro arrivando davanti a lui.

“Amore, è molto bello il tuo bikini nuovo…” Inizia a dire appoggiando le mani sui suoi fianchi tirandola a sé. “... ma é un po' troppo provocante.”

“Hai paura di non resistermi?!” Chiede maliziosamente mordendosi il labbro spostando le mani del marito sui suoi glutei nudi.

“Oltre a quello… ci sono anche altri che stanno apprezzando.” Risponde stringendo la presa sul suo sedere.

“Non sarai mica geloso?!” Chiede ironicamente sorridendo.

“Nooo ma quando mai!” Risponde baciandola. 

“Quindi… mi stai chiedendo di andare a cambiarmi!?” Domanda capendo dove vuole andare a parare appoggiandosi con il bacino contro il suo.

“Mi farai morire un giorno o l'altro!” Ammette sentendo i boxer farsi stretti baciandola sulle labbra per poi aggiungere: “... non sai cosa ti farei adesso se fossimo soli.” 

“Mmm… qualche idea ce l’ho in realtà!” Risponde sentendo l'eccitazione del marito contro di sé.

“Ti prego, vai prima che perda il controllo!” La supplica accaldato.

“Ok, solo per questa volta.” Dice dandogli un ultimo bacio prima di rientrare in casa.

Nathan si ricompone per poi raggiungere gli amici al tavolo.

“Hai bisogno di un minuto?!” Gli domanda Jeff sorridendo.

“Un minuto è troppo poco!” Commenta sedendosi.

“Scommettere con voi é sempre un affare!” Dice Jon contando le banconote raccolte.

“Perché hai tutti quei soldi zio?” Chiede Dylan curioso.

“Perché vostro padre è egoista." Risponde l'uomo mettendo via i denaro.

“Perché sei egoista?” Domanda Kevin a Nathan.

“Perché i miei giochi sono solo miei…” Spiega l'attore prendendo una bistecca e della verdura grigliata.

“Papà, ma i giochi si condividono… lo dici sempre a me e a Erin!” Afferma Dylan bevendo un sorso di the.

“Ha ragione tuo figlio… i giochi si condividono, Nate.” Lo prende in giro Jon.

“I giochi dei grandi sono diversi, da quelli dei bambini, non si condividono.” Spiega meglio Tamala.

“Però potresti farli almeno vedere…” Commenta Jeff.

“Bella questa… il mio gioco è già anche troppo in mostra sotto gli occhi di miliardi di persone.” Spiega Nathan.

Stana fa ritorno con un costume intero fatto con un quantitativo di tessuto decisamente più abbondante di quello precedente ma comunque sexy e con addosso degli shorts di jeans strappati. Il costume sul davanti partendo dall'ombelico inizia un intreccio che si allarga sempre di più fino ad arrivare al seno mettendolo in risalto con un gioco di vedo non vedo e lo stesso intreccio si ripete su entrambi i fianchi. 

“Non avevi anche una maglietta da metterti?!” Scherza Jeff dando una pacca sulla schiena del fratello che sorride scuotendo il capo.

L’attrice alza gli occhi al cielo sedendosi nell'unico posto libero tra Steve e Julia iniziando finalmente a mangiare.

Una volta finito di pranzare e sistemato il più grosso alcuni si rilassano a bordo piscina, altri restano a tavola ad assaggiare liquori e amari, Allison, Kevin, Dylan e Sophia in attesa di avere il permesso di fare il bagno giocano mentre Stana si isola un po' dal gruppo sistemandosi sui divanetti all'ombra con Erin per farla addormentare.

Dopo un paio di minuti viene raggiunta da Steve che le chiede il permesso di farle compagnia accomodandosi di fronte a lei.

“Dimmi la verità, hai praticato basket in gioventù?” Chiede l'uomo curioso.

“Si un paio d'anni alle medie… abbiamo avuto la fortuna di avere dei genitori amanti delle sport che ci hanno lasciati liberi di sperimentare attività diverse in modo da darci le basi per qualsiasi attività sportiva.” Racconta accarezzando con la mano libera il viso della figlia in braccio a lei appoggiata con il viso contro il suo seno.

“Vedi l'occhio tecnico… ho notato subito che avevi un infarinatura di pallacanestro.” Commenta Steve ammirando le lunghe e bellissime gambe della donna sollevate e appoggiate sul bracciolo della poltroncina libera.

“Comunque mi sono proprio divertita quella sera anche se veramente ero preoccupata di fare una figuraccia e di non riuscire a beccare nemmeno il ferro.” Ammette spostandosi i capelli indietro.

“Quando vuoi i biglietti per te ci sono sempre.” Dice gentilmente guardando la manina della bambina che intrufolata tra i cordoni del costume della madre sta accarezzando il pezzo di seno scoperto.

“Adesso per un po' siamo presi. Fra un paio di settimane vado a Miami per lavoro poi quando torno parte Nate.” Spiega Stana.

“Veramente tra due settimane? Noi siamo lì con la squadra per qualche giorno. Potremmo vederci o potresti venire a vedere la partita?!” Gli propone l'uomo spostandosi vicino a lei.

Dall'altra parte del giardino Tamala sdraiata con David addormentato su di lei osserva i due nascosta dietro i suoi occhiali scuri.

“Stai dormendo?” Chiede Juliana sedendosi sul bordo del lettino dell'amica.

“No, sto osservando.” Dice sottovoce.

“Chi?” Domanda non capendo chi sta guardando.

“Steve…” Risponde.

“Steve?! Lo sai che sei un po' strana oggi… prima copri Stana con l'asciugamano, poi bisbigli con Jon e ora spii Steve.” Le fa notare l'amica.

“Di cosa state parlando? Chi è strana?" Chiede Julia sedendosi dalla parte opposta rispetto a Juliana.

“Io ho un sesto senso per queste cose… e anche se Jon ha sminuito la mia preoccupazione io resto convinta che quello fissa un po' troppo Stana.” Spiega Tamala.

Le due donne si voltano per guardare nella direzione di Stana e Steve che stanno ancora chiacchierando.

“Io non ho visto nulla sinceramente.” Afferma Julia.

“Nemmeno io… non noto nessun comportamento strano.” Conferma Juliana.

“Come fate a dire che non vedete nulla?! Guardate se la sta letteralmente scopando con gli occhi.” Dice invitandole ad osservare meglio.

“Tam, stiamo parlando di Stana… devo ancora conoscere un uomo che non vorrebbe farsela.” Commenta Julia.

“Cosa state confabulando?” Le interrompe Jon avvicinandosi.

“Tam dice che Steve è attratto da Stana.” Spiega Juliana al nuovo arrivato.

“Ancora con questa storia?! Non hai altro a cui pensare?” Domanda l'uomo guardando l’ amica davanti a sé.

“Voltati e guarda ora!” Ordina Tamala.

Stana piegata in avanti sta sistemando Erin addormentata nel passeggino e Steve seduto sulla poltroncina alle spalle dell’attrice le sta guardando.

“Secondo voi cosa le sta guardando?! Le caviglie?!” Domanda ironicamente Tamala.

“In effetti… ma come dargli torto se fossi un uomo la guarderei anch’io.” Commenta Juliana.

“Io vedo un uomo che guarda una donna… non potete sapere con esattezza cosa sta guardando.” Spiega Jon.

“É piegata in avanti… l'unica cosa che vede sono le gambe e il culo.” Ribatte Tamala facendo ridere tutti.

“Io non ho visto o sentito nulla che possa essere considerato inopportuno da parte di Steve quindi vola basso e smettila con queste fantasie.” Spiega cercando di farla ragionare.

“Io invece l'ho osservato dal primo minuto non le ha mai tolto gli occhi di dosso e quegli occhi sono pieni di desiderio.” Insiste la donna.

“Tam, se é così lo scopriró. Io sono l'unico, all'infuori di Nate, che passa tantissimo tempo con lei e ti prometto che se vedró o sentiró qualcosa sarai la prima a saperlo. Fino ad allora, per favore, smettila di diffondere le tue teorie prima che arrivino alle orecchie di Nathan. Ok?” Propone nel vano tentativo di placare l’ amica.

“Ok, ma ripeto io non sbaglio mai su queste cose.” Afferma convintissima della sua teoria.

“Jon, vieni!” Urla Jeff chiamando a sé tutti gli uomini presenti.

“Arrivo!” Risponde per poi lanciare un ultimo sguardo a Tamala per farle capire che la terrá d'occhio.

—-

Qualche ora dopo il gruppetto di amici si è riunito nella zona piscina tranne Jeff che è andato a trovare la figlia alla clinica.

Seamus e Jon stanno giocando a carte. Lucas é nella piscina bassa insieme a David, Julia e Erin. Nathan, Steve, Dylan e Kevin invece fanno il bagno nell'acqua alta. Juliana e Tamala prendono il sole e infine Stana seduta sul lettino sta facendo delle treccine a Sophia seduta a terra. 

“Zia, posso restare a dormire qui da voi?” Chiede alzando lo sguardo per guardarla.

“Quando torna papà glielo chiediamo, ok?” Risponde baciandole la fronte.

“Ok. Ora vado a giocare con Erin.” Annuncia alzandosi.

“Portale questa paperella che le piace tanto.” Dice consegnando il gioco alla bambina.

Stana viene sorpresa alle spalle dal marito che, sedendosi dietro di lei, l'abbraccia tirandola a sé bagnandola.

“Ehi… dolcezza.” Le dice baciandole il collo.

“Ehi.” Risponde rabbrividendo per il corpo freddo dell'uomo.

“Come stai?” Chiede facendola indietreggiare con lui per potersi appoggiare allo schienale del lettino.

“Bene, te?” Risponde girandosi su un fianco mettendo le gambe sopra alla sua e appoggiandosi al suo ampio petto guardandolo.

“Benone.” Risponde appoggiando una mano sulla sua gamba destra e l’altra sul suo gluteo.

“Sai che puzzi di sigaro?!” Le fa notare baciandogli il mento e accarezzandogli la guancia.

“Allora puzzo di vecchio per te.” Commenta ridendo ricordando che per lei il sigaro lo fumano solo i vecchi ricconi.

“Magari riesci a farmi cambiare idea stanotte.” Sussurra al suo orecchio mordendogli il lobo.

“Sei tremenda… mi era appena passata l’erezione di prima.” Mormora al suo orecchio rabbrividendo stringendo la presa su di lei tirandola a sé.

“Lo sai che adoro provocarti.” Ammette a un soffio dalle sue labbra.

“Ah… lo so anche troppo bene!” Risponde colmando la distanza e baciandola.

“Mamma…” La coppia viene interrotta dall'arrivo di Erin che aiutata dalla cuginetta sale sul lettino dei genitori.

Stana l'aiuta a sedersi sulle sue gambe dicendo a Sophia: “Guarda, é laggiù il tuo asciugamano.”

“Ciao fragolina.” La saluta Nathan accarezzandole la pancia.

Black inizia ad abbaiare correndo verso il cancello che inizia ad aprirsi annunciando l'arrivo di qualcuno.

“Wella che macchina!” Esclama Lucas vedendo la Maserati percorrere il vialetto e fermarsi davanti alla villa.

“Chi é?” Chiede Nathan aiutando la moglie ad alzarsi.

“É Emily.” Risponde vedendo la donna scendere dall'auto e venire verso di loro.

“Ciao a tutti!” Dice salutando il gruppo continuando a camminare verso Stana.

“Voglio anch'io l’aumento per prendermi una macchina così!” Afferma Jon affiancando l'attrice.

“Prendi!” Esclama la manager lanciando le chiavi a Jon che le prende al volo.

“Grazie non dovevi!” Scherza l'uomo sorridendo.

“Vedi di non farle nemmeno un graffio, è una macchina da 300.000 dollari… altrimenti dovremmo scalarli dal tuo compenso!” L’avverte Emily per poi rivolgersi a Stana: “Quella è l’auto con cui andrai mercoledì alla presentazione della nuova collezione di Christian sul sedile ci sono le scarpe e il vestito.”

“Mancano ancora tre giorni perché l’hai portata oggi?” Domanda l’attrice.

“Christian te la manda come regalo se vuoi utilizzarla in questi giorni fai come vuoi fino a mercoledì è tua.” Spiega la donna.

“Ti prego possiamo farci un giro subito?!” Chiedono Jon e Lucas con le mani giunte in segno di preghiera.

“Siete peggio dei bambini.” Commenta Stana facendogli cenno con la mano di andare.

“Grazie, ti amo!” Esclama Jon stampandole un bacio sulla guancia per poi correre verso casa assieme all’amico per recuperare vestiti e portafogli.

“...è arrivato anche il tuo regalo…” Dice Emily estraendo dalla borsetta una custodia verde.

“Cos’è?” Domanda curioso Nathan riconoscendo il marchio inciso sulla scatolina.

“Sapessi…” Risponde Stana sorridendogli per poi rivolgersi alla manager: “Con cosa torni a casa?” 

“Chiamo un taxi.” Risponde.

“Ah no, assolutamente no… ti porta Jon. Dammi il telefono.” Afferma prendendo il cellulare del marito in prestito per chiamare l’amico sparito dentro casa.

“Prima di fare un giro con Lucas porta Emily a casa…” Dice all’uomo dall’altra parte del telefono.

“Sono certa che Lucas è in grado di aspettare.” Ribatte alle proteste dell’amico riattaccando.

“Vai… ti porta a casa subito.” Dice alla donna davanti a se.

“Ok, grazie. Ci sentiamo.” Ringrazia salutando di nuovo tutti per poi incamminarsi verso l’auto dove la sta aspettando un Jon alquanto impaziente.

“Potevano darti una macchina a quattro posti comunque!” Si lamenta Lucas avvicinandosi costretto ad aspettare.

“Voi uomini siete malati… tutta questa ansia per un auto!” Commenta Tamala alzando gli occhi al cielo.

“Allora che c’è lì dentro?” Domanda Julia indicando la custodia ancora nelle mani della donna.

“Posso vedere?” Chiede Dylan cercando di prenderla dalle mani della madre.

“No, non è un gioco.” Lo rimprovera allontanando le mani del figlio.

“Perchè tutto questo mistero?” Chiede Juliana curiosa come gli altri.

“Non c’è nessun mistero è un regalo ma non è per voi.” Risponde sorridendo.

“E per chi sarebbe allora?” Domanda Nathan alzandosi.

“Per te…” Risponde allungando la scatolina verso di lui.

L’uomo sorride aprendo la custodia con tutti gli amici intorno che guardano curiosi di sapere cosa c’è dentro.

“Wow… un Rolex personalizzato!” Commenta per primo Seamus.

“Come fai a sapere che è personalizzato?” Chiede Lucas.

“So che su quelli personalizzati incidono le iniziali del nome sulla chiusura del cinturino. Vedi?” Indicando il punto dove guardare.

“Grazie, amore… è stupendo.” La ringrazia Nathan baciandola sulle labbra mentre gli amici se lo passano l’uno con l’altro per vederlo meglio.

“So che è un po’ che lo desideravi così tramite Steve, che ha dei contatti in Svizzera, abbiamo ordinato l’orologio direttamente in fabbrica.” Spiega cercando con lo sguardo l’amico che l’ha aiutata.

“Sono qui.” Dice affiancando la donna appoggiando la mano sulla sua schiena nuda.

“Grazie anche te allora.” Afferma l’attore scambiandosi una stretta di mano con l’amico.

“Io ho solo dato il contatto a Stana poi ha scelto, fatto tutto lei e soprattutto pagato tutto lei.” Commenta ridendo.

“Abbiamo fame! Possiamo fare merenda!” Chiede Kevin interrompendo i tre.

“Si certo… andiamo a vedere cosa c’è per dolce.” Risponde Stana invitando i bambini a seguirla in casa.

“Mamma, io vorrei il gelato!” Dice Dylan seguendola.

“Zia, io posso pancake?” Chiede Sophia.

“Cerchiamo di accontentare tutti…” Risponde fermandosi per aspettare Erin che chiamandola sta cercando di raggiungerla.

“Ti do una mano… sono esperto di dolci.” Si offre Steve sollevando la piccola da dietro per farla arrivare prima dalla mamma.

“Bene perché qui abbiamo un sacco di richieste.” Afferma lei prendendola in braccio.

Tamala preoccupata che possa succedere qualcosa mentre i due sono da soli in casa decide di unirsi a loro con la scusa di dover preparare la frutta per David.

Mezz’ora dopo tutte le richieste dei bambini vengono soddisfatte ed ora tutti e cinque si stanno gustando la loro merenda in giardino mentre Stana e Steve ancora dentro casa stanno riordinando e pulendo le cose utilizzate in cucina.

“Oddio che pasticciona che sono…” Esclama Stana vedendo sul costume bianco diverse macchie di cioccolata.

Steve con la spugna in mano si avvicina dicendole: “Non penso vengano via così facilmente ma proviamo.”

L’uomo inizia a strofinare partendo la macchia all’altezza delle costole subito sotto il seno mentre Stana tiene tirato il tessuto per facilitargli il compito.

“Mi sa che non funziona.” Ammette dopo un attimo.

“Fa lo stesso dai… vado a cambiarmi.” Dice mollando la presa ritrovandosi faccia a faccia con l'uomo.

“Non è l'unico posto dove hai la cioccolata…” dice appoggiando la mano sotto il mento della donna per poi pulire con il pollice il segno marrone subito sotto la bocca.

“Alla panna pensaci tu però… io ho già combinato abbastanza guai.” Dice Stana allontanandosi per prendere le fruste.

“No… no… é facile fallo tu. Basta prendere una ciotola…” Inizia a spiegare recuperando ciò che occorre. “... La panna… montare le fruste e il gioco è fatto. Dai prendi!” La invita ad avvicinarsi.

L'attrice prende il mano lo sbattitore immerge le fruste nella panna liquida e preme un bottone a caso e… le fruste si sganciano cadendo all’interno della ciotola. I due si guardano scoppiando a ridere.

“Di la verità… l’hai fatto apposta?!” Afferma Steve risistemando il tutto.

“No, giuro… te l'ho detto che non sono in grado nemmeno di montare la panna. Fai tu.” Risponde Stana sorridendo.

“Adesso sai che quel pulsante non lo devi premere… prendi.” Ribatte mettendole in mano il mix.

Stana decide di ritentare ora è anche sotto lo sguardo curioso del figlio che con in mano il cellulare sta scattando delle foto.

Anche questa volta la donna riesce a combinarne un'altra premendo il pulsante del turbo facendo schizzare gocce di panna in tutte le direzioni.

“Ahahahah… mamma!” Strilla Dylan divertito.

Steve prontamente interviene sollevando il braccio della donna per allontanare lo sbattitore dalla panna.

“Basta ci rinuncio!” Esclama mollando l'elettrodomestico sul piano della cucina.

“Dai vieni… ora lo facciamo insieme. Vedrai che non ci saranno incidenti.” Dice l'uomo posizionandosi dietro di lei.

“Allora con questa mano tieni la ciotola e la giri mentre il mixer è in funzione e con questa tieni lo sbattitore.” Spiega mettendo le mani della donna in posizione e tenendo le sue sopra in modo da condurla nei movimenti.

“Ora azioniamo a velocità uno… e poi piano piano giriamo e aumentiamo la velocità…” prosegue con la spiegazione Steve.

In un paio di minuti la panna inizia ad avere una consistenza.

“Brava, mamma ce l'hai fatta!” Esclama Dylan scattando delle foto.

“Perfetto così.” Dice Steve mollando la presa e recuperando una tazzina da poter dare a Dylan da assaggiare.

“Incredibile ma vero ce l'ho fatta!” Afferma Stana sganciando le fruste per farle cadere nel lavandino.

“Impossible is nothing!” Esclama Steve raccogliendo con un cucchiaio la panna per il piccolo.

“Grazie ho imparato una cosa nuova.” Ringrazia guardandolo.

“Di nulla… quando vuoi sono disponibile per un'altra lezione.” Risponde facendole l'occhiolino.

Il resto del pomeriggio passa tranquillo tra giri in auto per i maschietti e chiacchiere per le donne. 

Una volta lavati e impigiamati i figli Stana li mette a dormire mentre Nathan sdraiato sul letto guarda le foto scattate dal figlio durante tutto l’arco della giornata. Alcune sono talmente sfuocate che non si capisce nemmeno chi sono i soggetti, altre invece sembrano fatte da un fotografo professionista. Sorride vedendo le espressioni assurde degli amici immortalate dal piccolo fino a quando arriva a delle foto che ritraggono la moglie e Steve e a un video dove si vedono i due impegnati a montare la panna. Non c’è nulla di male nelle immagini che sta guardando ma vedere la moglie così in sintonia che ride di gusto con un altro uomo lo fa ingelosire. Sa che non avrebbe senso farle una delle sue solite scenate ma ha bisogno di placare l’ansia che lo sta divorando.

“Cosa guardi?” Chiede la donna raggiungendolo a letto.

Nathan non risponde appoggia il cellulare sul comodino e si fionda su di lei bloccandola sotto il suo corpo iniziando a baciarla e a toccarla con foga e desiderio. Voglioso di possederla, di avere la conferma che è sua… soltanto sua. Stana capisce subito che qualcosa deve averlo infastidito ormai sa riconoscere bene i vari modi di fare l’amore del marito e questo modo irruento e prepotente di volerla è quello più “pericoloso”. Sa che deve lasciarlo fare e lasciargli avere il controllo. Un'interruzione o un opposizione da parte sua e la serata si potrebbe trasformare in una discussione che non finirebbe affatto bene.

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Capitolo 19
*** 19 ***


Le settimane successive passarono velocemente ed era arrivato il momento per Stana di volare a Miami per lavoro e Steve era riuscito a convincerla ad andare alla partita Lakers vs Miami Heat.

Questa volta era riuscita ad evitare di doversi esibire in tiri liberi ma Steve era riuscito comunque a coinvolgerla e ad attirare l’attenzione del pubblico e dei cameramen su di lei. Oltre a portarla negli spogliatoi a conoscere uno ad uno i giocatori dei Lakers aveva fatto sì che, in via del tutto eccezionale, l’attrice desse il via alla partita lanciando in aria la palla al posto dell’arbitro. Finito il match Stana aveva chiesto a Steve di poter conoscere il giocatore numero 22 della squadra del Miami, Jimmy Butler, riuscendo a ottenere anche la canotta autografata che tanto desiderava suo fratello Marko.

Stana sentendosi in debito con l’amico decide di accettare l’invito dell’uomo a unirsi a lui e alla squadra per l’abituale cena post gara.

Erano finiti in un bar/ristorante/pub in centro città dove l’atmosfera di festa si percepiva fin dall’esterno del locale.

Stana si stava divertendo molto in mezzo a quei giganti che cercavano in tutti i modi di convincerla a diventare la loro tifosa numero uno.

Darvin Ham, allenatore della squadra, era quello più intrigato dal carattere e dal fascino dell’attrice tant’è che Steve si sentiva quasi minacciato dall’uomo che stava intrattenendo l’amica che si stava divertendo parecchio a parlare con lui.

Tre ore dopo il locale si era trasformato: i tavoli erano stati spostati per creare una grande sala da ballo e la musica si era alzata di parecchi decibel. Potersi capire era diventato parecchio difficile e l’unico modo per parlarsi era urlarsi reciprocamente nelle orecchie per sovrastare la musica. Stana che adorava ballare si era scatenata assieme ad alcuni giocatori e a Steve che non la perdeva di vista nemmeno un secondo e che coglieva ogni pretesto per poter avere un contatto fisico con lei.

Verso le due del mattino non vedendola rientrare e non ricevendo più sue notizie tramite whatsapp Jon decide di raggiungere il locale alla ricerca dell’amica.

Una volta arrivato si fa largo tra la folla di gente individuando rapidamente il gruppetto di giocatori grazie alla loro altezza. 

Poco più in là vede Stana al bancone del pub piegata leggermente in avanti in attesa di ordinare e accanto a lei c’è Steve. In un attimo l’uomo appoggia la mano sul fondoschiena dell’attrice impegnata a parlare con il barman. Stana a quel contatto si volta leggermente per vedere chi la sta toccando e proseguendo a parlare spinge via il braccio di Steve. Jon li raggiunge sorprendendo la coppia alle spalle.

“STANA!” Urla cercando di attirare la sua attenzione.

“Ciao…” Lo saluta per primo Steve.

“Jon!” Esclama Stana sorpresa trovandosi l’amico davanti.

“... è ora di andare.” Grida all’orecchio della donna per farsi sentire.

Stana controlla il cellulare per capire che ore sono.

“Se vuoi ti accompagno io più tardi.” Si offre Steve trattenendola per un braccio.

“Non credo… lei viene con me!” Risponde Jon con sguardo minaccioso.

“Grazie per la serata.” Dice l’attrice recuperando la borsetta.

“Grazie a te!” Ricambia stampandole un bacio sulla guancia lasciandola andare.

Una volta fuori dal locale Jon fa salire Stana per prima nell’auto nera che gli sta aspettando dando un’occhiata in giro, prima di salire, verificando l’eventuale presenza di paparazzi.

“Che hai?” Chiede Stana stranita dal silenzio dell’amico.

“Niente, ma augurati che nessuno ti abbia fotografata.” Risponde scrivendo un messaggio sul cellulare.

“Non ho fatto nulla di male… ho solo ballato.” Si giustifica lei.

“Glielo spieghi tu a Nathan come ci sei finita in un locale con quindici uomini di cui uno era avvinghiato a te come una piovra?” Domanda guardandola negli occhi.

“Hai visto anche tu che non si sentiva niente per la musica alta… l’unico modo per capirsi era parlarsi alle orecchie.” Insiste a difendersi.

“Chissà perchè noi due ci siamo capiti anche senza toccarci.” Ribatte sbloccando il cellulare e guardando il whattsapp appena arrivato. 

“Bene… molto bene… ci sono già delle tue foto che girano su instagram.” Annuncia mostrando gli screenshot che ha appena ricevuto.

“Dio quanto odio sta cosa!” Brontola irritata di vedere per la milionesima volta la sua vita sbattuta sui social.

“... è anche colpa mia… dovevo dare ascolto alle paranoie di Tamala.” Ammette Jon.

“Di cosa stai parlando? Cosa c'entra Tam?” Chiede confusa.

“Lei aveva subito capito che Steve era interessato a te e io non le ho creduto.” Spiega.

“Non capisco cosa stai dicendo?!” Risponde guardandolo male.

“Stana, forse sei ubriaca e non ti sei accorta ma ti assicuro che quando sono arrivata aveva le mani dove non doveva assolutamente averle.” Afferma cercando di farla ragionare.

“Io non ho visto nessun atteggiamento inappropriato." Insiste passandosi una mano sul viso sentendo un forte mal di testa assalirla.

“Ascolta ne riparliamo domani quando sarai in grado di ragionare… per ora non ci sono foto di cui dobbiamo preoccuparci.” Dice capendo che l’amica non è in grado di discutere.

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“Buongiorno, come va il post sbornia?!” Chiede sedendosi sul bordo del letto porgendole la tazza di caffè.

“Insomma… hai anche un’aspirina?” Domanda speranzosa mettendosi seduta.

“Ho anche quella…” Dice consegnandole la pastiglia.

“Devi dirmi qualcosa di cui devo preoccuparmi?” Chiede mandando giù caffè e medicinale.

“No, sono uscite delle foto ma nulla di che e nulla che possa far arrabbiare Nate.” Risponde tranquillizzandola alzandosi.

“Perfetto mi sento già meglio!” Afferma spostando le lenzuola e alzandosi.

“Che fai?!” Domanda Jon vedendola recuperare gli indumenti da jogging.

“Andiamo a correre… vai a cambiarti.” Gli ordina infilandosi il top.

“Con un post sbornia tu vuoi andare a correre?!” Chiede confuso.

“Certo, è il miglior modo per riprendersi, non lo sapevi?!“ Scherza lanciandogli in faccia la camicia da notte.

Mezz’ora dopo i due stanno correndo sul bagnasciuga della South Beach.

“Possiamo parlare di ieri sera?” Chiede Jon cercando di stare a passo dell’amica che riesce anche con un post sbornia ad essere più veloce di lui.

“Non c’è nulla da dire… io non ho visto o sentito nulla di preoccupante.” Risponde guardando dritta davanti a sé.

“Ok, allora ti dico io quello che penso. Penso che Steve sia attratto da te e che ieri sera se non fossi arrivato io sarebbe finita in maniera diversa.”

“Cosa stai insinuando che ci sarei finita a letto?!” Domanda scioccata dalla frase dell’amico aumentando il ritmo.

“No, ma… cosa…” Risponde perdendo terreno.

Stana è infastidita dalle insinuazioni dell’amico che è sempre stato dalla sua parte e ora le viene a dare della poco di buono.

“STANA!” Urla nel vano tentativo di fermarla.

Ma la donna è talmente arrabbiata che decide di proseguire senza di lui aumentando il ritmo sapendo che di quel passo in un paio di minuti l’avrebbe seminato.

Cinque minuti dopo inizia a calare il ritmo fino a fermarsi completamente. 

Dopo aver ripreso a respirare normalmente si perde a guardare le onde dell'oceano davanti a sé pensando a quanto sia difficile a volte essere bella e famosa. Più si sale in alto e più il mondo attorno diventa stretto e soffocante. Non può fare niente di normale alla luce del sole senza essere fotografata, ripresa e soprattutto giudicata e tutto questo reso ancora più difficile e complicato da un marito parecchio geloso. 

É talmente persa nei suoi pensieri che non si rende conto che non è più sola finché la bambina accanto a lei la chiama ripetutamente: “Signora… signora…”

“Ciao piccola… sei sola?” Chiede guardandosi attorno.

“No, la mia mamma é la che ci saluta… vedi.” Dice indicando verso l'acqua.

Stana cerca la donna in mezzo all’oceano ma non la vede poi all'improvviso avvista qualcuno che palesemente sta chiedendo aiuto muovendo le braccia continuando a sparire e apparire sballottata dalle onde.

“Resta ferma qui!” Ordina alla bambina per poi correre verso l'acqua iniziando a nuotare verso la donna.

Le onde sono talmente alte e potenti che l'attrice fatica ad andare avanti. L'unica soluzione è immergersi e nuotare sott'acqua per evitare di essere sbuttata continuamente verso riva e così fa riuscendo ad avanzare. Ma quando riemerge per controllare quanto le manca la donna non c'è più. Stana si immerge nuovamente sperando di poterla individuare da sott'acqua e finalmente eccola lì a cinque metri da lei priva di sensi sul fondale.

Stana la raggiunge, la afferra saldamente e, con parecchia fatica, la riporta in superficie. 

Per fortuna in suo aiuto sono arrivati dei bagnini.

“Si aggrappi!” Dice l'uomo all'attrice porgendole la tavoletta.

“Pensate a lei… io torno a riva da sola.” Risponde consegnando ai due uomini la donna.

I bagnini con ritmo decisamente più veloce rispetto a Stana nuotano verso riva. 

Gli ultimi metri prendono la donna in braccio correndo verso i colleghi che subito iniziano le compressioni per liberare le vie respiratorie dall'acqua. 

Intanto l’attrice esausta raggiunge la riva e solo in quel momento sente un dolore e un bruciore al polpaccio destro. Sulla sua gamba ci sono delle righe rosse e alcune bolle così capisce di essere stata punta da una medusa.

“Merda… ci mancava solo questa.” Borbotta Stana. 

Nel frattempo la donna si è ripresa e dopo averla caricata sulla jeep la stanno portando verso l’ambulanza che l'attende sulla strada ed è allora che l’attrice si accorge dei paparazzi a pochi metri da lei che la stanno fotografando.

“Stana!” “Stana, cos'é successo?” “ Stana, guarda di qua!” La chiamano i paparazzi avvicinandosi sempre di più.

“Siediti, devo ripulire la pelle dai residui della medusa.” Spiega il bagnino invitando l'attrice a sedersi a terra.

“Possiamo farlo in un altro posto?!” Dice Stana indicando i fotografi.

“Ah sono qui per te?” Domanda il ragazzo.

“Già… potete darmi un passaggio?” Chiede l’attrice sapendo che è la sua unica possibilità di riuscire a sfuggire ai paparazzi.

“Assolutamente, vieni.” Risponde aiutandola a salire sul cassone della jeep per poi avvolgerla in una coperta.

“Tommy, parti.” Dice al collega battendo sul tettuccio dell'auto.

Con un po' di fatica si fanno largo tra la folla di curiosi e di fotografi che rincorrono il fuoristrada chiamando a gran voce l'attrice che si copre il viso con un berretto imprestato dal bagnino.

Nel mentre Jon, tornato all'albergo dove alloggiano, trova Emily ad aspettarlo.

“Dov'è Stana?” Chiede la manager vedendo entrare l'uomo da solo.

“L'ho persa…” Ammette recuperando un asciugamano per asciugarsi il sudore.

“Cosa significa che l'hai persa?!” Domanda confusa.

“Abbiamo discusso e si è messa a correre ad una velocità assurda… ho provato a starle dietro ma l'ho persa.” Racconta.

“Ti sta succedendo un po' troppo spesso… ieri sera doveva andare solo alla partita ma hai dovuto andare a cercarla… oggi vai a correre con lei e torni da solo. Non so… una cosa devi fare: starle attaccato. Hai provato a chiamarla?” Chiede arrabbiata.

Jon mostra il cellulare dell'attrice.

“Ah, quindi non abbiamo la più pallida idea di dove si trovi… sempre meglio!” Commenta Emily.

In quell'istante il cellulare dell'attrice inizia a suonare.

“Pronto?” Risponde la manager.

“Emily, siete con Stana?” Domanda Nathan.

“No, perché?" Chiede restando vaga.

“Abbiamo visto un video su Instagram dove l'aiutavano a salire su una jeep dei guardaspiaggia… cosa è successo? Perché era da sola? Perché Jon non era con lei?” Chiede agitato.

“Non lo so ma presto lo scoprirò.” Risponde Emily.

“Che diavolo combinate? Da quando la lasciate andare in giro da sola? Sbaglio o c’è qualcuno che dovrebbe stare sempre con lei?!” Afferma arrabbiato.

“Jon l’ha persa di vista… non ho ancora capito come sia stato possibile ma risolviamo, tranquillo.” Risponde.

“Trovatela immediatamente!” Ordina.

“Si, ok.” Risponde riagganciando.

Mezz'ora dopo arrivano alla centrale dei guardaspiaggia.

“Sicuramente é qui… fermati.” Commenta Emily ordinando all'autista di accostare.

I due scendono dall'auto incamminandosi verso l'ingresso. I fotografi cominciano a fare domande cercando di bloccare la coppia che però riesce a proseguire. Dopo essersi presentati ai due agenti all'ingresso vengono fatti entrare.

“Venite è di qua!” Dice una donna indicando la direzione ai due.

“Ehi… come stai?” Chiede Jon precipitandosi ad abbracciare l'amica.

“Tutto ok, tranquillo.” Risponde ricambiando la stretta.

“Cosa ti è successo alla gamba?” Domanda Emily notando i lividi rossi.

“La signora Katic ha avuto un incontro ravvicinato con una medusa… niente di grave… in un paio di settimane sarà tutto passato.” Racconta una dottoressa intromettendosi nella conversazione.

“Che è successo ai tuoi vestiti?” Domanda Jon notando che indossa una maglietta e un paio di pantaloni con lo stemma dei guardaspiaggia.

“Ho fatto una nuotata nell'oceano. Si hanno notizie della donna portata in ospedale?” Chiede Stana.

“Si sta bene, si è ripresa e ha chiamato per chiedere informazioni sulla sua salvatrice.” Risponde il capitano.

“Hai salvato una donna?” Domanda Emily sorpresa guardando l'attrice.

“L'importante é che stia bene. Andiamo?” Dice per poi rivolgersi alla manager.

“Certo c'è fuori l'auto che ci aspetta.” Risponde la donna.

“Grazie di tutto capitano… vi farò riavere i vostri vestiti.” Dice Stana stringendo la mano all'uomo per poi mettersi il cappuccio della felpa per coprirsi un po’ il viso dai flash che tra poco la investiranno.

“Grazie a lei… li tenga come ricordo di questa esperienza.” Risponde.

“Arrivederci e grazie.” Saluta Jon.

“Dovresti chiamare tuo marito é un po' preoccupato.” Dice seguendo l'attrice verso l'uscita consegnandole il cellulare.

—--

“Sei sicura di voler fare comunque lo shooting?” Domanda Emily all'attrice impegnata a fare la doccia.

“Si, siamo venuti qui per questo.” Risponde insaponandosi.

“Ok, allora devi accelerare… tra mezz'ora arriva l'auto a prenderci.” Dichiara per poi aggiungere prima di andarsene: “Ah… risolvi con Jon o sarò costretta a cercare qualcuno che lo sostituisca."

Cinque minuti dopo Stana esce dal bagno in accappatoio trovando l'amico ad aspettarla.

“Ascolta, Stana mi dispiace che non ci siamo capiti stamattina… sai benissimo che non volevo offenderti.” Inizia a dire l'uomo.

“Tranquillo, abbiamo sbagliato entrambi. Ero arrabbiata e me la sono presa con te .. è che a volte mi sembra di vivere in una gabbia. Ieri sera mi sono divertita e sicuramente eravamo tutti un po' su di giri per l’alcool ma ero ben lontana dal tradire Nathan.” Chiarisce indossando mutandine e reggiseno.

“Capisco la tua frustrazione ma lo sai, purtroppo, avere successo significa anche questo… perdere la libertà. Comunque volevo solo metterti in guardia su Steve. Poi magari ci sbagliamo io e Tam… e me lo auguro per te perché Steve è simpatico a tutti e Nathan si è legato molto a lui ma non possiamo esserne certi.” Si spiega meglio Jon.

“Ok, ci farò più attenzione. Mi dispiace comunque di averti abbandonato oggi sulla spiaggia.” Dice sorridendo finendo di vestirsi.

“Secondo me invece ti sei divertita a farmi mangiare la polvere!” Afferma facendo il finto offeso.

Stana si avvicina all'amico abbracciandolo e sussurrando al suo orecchio: “Ti voglio bene, Jon!”

“Ti voglio bene anch'io!” Risponde stampandole un bacio sulla guancia.

“Siete pronti?!” Chiede Emily interrompendo i due.

“Arriviamo!” Risponde l'attrice recuperando borsa e cellulare.

—--

Quattro ore dopo, finito di fare lo shooting, Stana si sta cambiando in camerino per tornare in albergo mentre Jon e Emily fuori dagli studios stanno chiacchierando in sua attesa.

“Sbaglio o quello è Nathan?!” Domanda la donna abbassando gli occhiali da sole vedendo in lontananza l’uomo.

“No, non sbagli e quello insieme a lui… è Steve.” Conferma Jon riconoscendo l’altro uomo.

“Vado ad avvisare Stana!” Dice Emily buttando nel cestino il bicchiere vuoto per poi rientrare.

“Bene… molto bene.” Commenta Jon fra sé sospirando.

Pochi secondi dopo i due uomini raggiungono Jon.

“Ehi bro!” Saluta per primo Nathan scambiandosi un saluto amichevole con lui.

“Che ci fai qui?” Chiede Jon ricambiando il gesto per poi fare un cenno di saluto anche verso Steve.

“Ti pare sia così strano che io sia qui dopo che mia moglie ha messo a repentaglio la sua vita per salvare quella di una sconosciuta mentre tu non eri con lei?” Domanda diventando serio toccando con l’indice il petto dell’uomo alla parola tu.

Jon rimane in silenzio non potendo dire all’amico il motivo per cui Stana si era allontanata da lui e proprio in quel momento la donna fa la sua comparsa interrompendo il momento di gelo creatosi.

“Ciao… cosa succede?” Domanda notando lo sguardo dei due uomini.

“Nulla… Come stai, amore?” Risponde Nathan passandole un braccio intorno alla vita per poi baciarla.

Lei contraccambia il bacio notando solo in quel momento la presenza di Steve e decide perciò di lasciare perdere per non mettere in difficoltà nessuno.

“Bene, ma non serviva venissi.” Afferma sistemandogli il colletto della polo.

“Stai scherzando… quando ho visto il video del tuo salvataggio alla Baywatch mi è preso quasi un infarto.” Scherza sorridendo.

“Io e Jon andiamo… ci vediamo dopo in albergo.” Annuncia Emily congedandosi assieme all’uomo.

“Ok, grazie. A dopo.” Risponde Stana scambiandosi uno dei loro sguardi d’intesa con Jon.

“Allora come ci si sente a essere l’eroina del giorno?” Chiede Steve appoggiando la mano sulla spalla della donna.

“Sinceramente, distrutta. Mi ero appena sparata sei miglia di corsa e mi sono ritrovata a nuotare contro corrente con delle onde altissime e a dover riportare in superficie una donna a peso morto.” Racconta sorridendo.

“In più ti ha punto una medusa… hai fatta un giro in infermeria, quattro ore di shooting e immagino tutto questo senza mangiare, vero?!” Aggiunge Nathan con tono di rimprovero.

"Perché si deve anche mangiare?!” Scherza lei stampandogli un bacio sulla guancia.

“Dai andiamo a rimediare… conosco un posticino qui vicino molto carino.” Dice Steve invitando la coppia a seguirlo.

“Così mi raccontate la vostra serata… vi siete divertiti?!” Domanda Nathan prendendo per mano la moglie incamminandosi.

—--

“Nathan, resisti ancora un attimo.” Dice cercando di allontanare il marito che le sta divorando il collo di baci intrufolando le mani sotto la maglietta.

“Perchè?” Domanda non fermandosi.

TOC… TOC… si sente bussare alla porta della camera da letto.

“Perchè è arrivato Jon.” Risponde andando ad aprire la porta.

“Dobbiamo per forza farlo?” Domanda Nathan sbuffa alzando gli occhi al cielo.

“Si, dobbiamo… entra.” Risponde facendo accomodare l’amico.

“Possiamo arrivare al dunque subito…” Inizia a parlare per primo l’attore ma viene subito zittito dalla moglie.

“No, parlo io. Sedetevi!” Ordina ai due aspettando che si accomodino sul divano davanti a lei.

“Nate, capisco la tua preoccupazione e sono contenta che sei venuto ma non accetto che chiami Emily dandole degli ordini come se fosse ai tuoi servigi e men che meno che ti presenti qui senza sapere come sono andate le cose rimproverando Jon.” 

“Ma…” Cerca di interromperla Nathan.

“Ma niente… zitto e ascolta… non ho finito. Loro non devono rendere conto a te di quello che fanno o non fanno. In più se non sai le cose non sparare sentenze a caso… è stato veramente inopportuno quello che hai fatto oggi!” Afferma arrabbiata.

“Quindi dovrei starmene zitto e buono se vedo che mia moglie si ritrova da sola in situazioni di pericolo quando c’è chi viene pagato per evitare certi tipi di situazioni?!” Ribatte Nathan alzandosi.

“Non sai nemmeno cos’è successo e il perchè mi sono ritrovata lì da sola… è inutile che ve la prendiate con Jon per una situazione che ho creato io.” Risponde.

“Dai allora illuminami perchè proprio non capisco il motivo per il quale eri sola sia ieri sera che stamattina?!” Domanda l’attore.

“Ieri sera ero sola perchè Steve ha invitato solo me alla partita. Questa mattina invece stavamo correndo insieme quando abbiamo avuto una discussione mi sono arrabbiata e sapendo di essere più veloce di lui ho accelerato il ritmo di proposito sapendo che l’avrei seminato. Quindi tutto quello che è successo è stato causato da me non da lui.” Spiega prendendosi tutte le colpe.

“E si può sapere perché avete discusso a tal punto da farti scappare via?” Chiede curioso.

I due amici si scambiano uno sguardo.

“Per ieri sera… perché sono andata alla cena con la squadra senza informarlo.” Risponde Stana dopo un momento d’esitazione.

“Doveva essere arrabbiato Jon allora non tu… non capisco.” Le fa notare il marito.

“Si infatti ero arrabbiato e ho alzato un po’ troppo i toni perché lei non capiva quanto era stata sciocca ad andare lì da sola senza avvertirmi.” Interviene Jon parlando per la prima volta.

“Continuo a non capire… mi state nascondendo qualcosa?” Domanda l’attore capendo che qualcosa non torna.

“Senti Nate… non importa chi si è arrabbiato per primo il fatto è che Jon non c'entra niente. Sono stata io a rendergli il lavoro difficile. Quindi se devi prendertela con qualcuno prenditela con me.” Chiarisce lei cercando di chiudere la conversazione.

“Perchè non mi hai detto nulla oggi quando mi sono arrabbiato con te?” Chiede Nathan all’amico.

“Perché eri arrabbiato e qualsiasi cosa ti si dica quando sei così non viene ascoltato. Sarebbe stata una discussione inutile.” Risponde Jon.

“Ok, allora ti devo delle scuse. Mi dispiace… domani chiederò scusa anche a Emily.” Dichiara allungando una mano verso l’amico.

“Scuse accettate.” Dice alzandosi dandogli la mano.

“Grazie, Jon.” Lo saluta Stana abbracciandolo.

“A domani.” Saluta ricambiando la stretta per poi congedarsi.

“Risolto anche questa… possiamo dormire sereni.” Afferma la donna sfinita andando verso il bagno per prepararsi per la notte.

Nathan non è del tutto convinto del motivo della discussione dei due ma decide di lasciar perdere vedendo la donna esausta.

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Capitolo 20
*** 20 ***


Una volta tornati a Los Angeles era stato il turno di Nathan di partire per Chicago dove sarebbe stato lì per due settimane. 

I giorni prima di partire per un viaggio Nathan aveva sempre un gran da fare a organizzarsi con tutti gli amici più stretti in modo che ognuno di loro potesse aiutare Stana nei giorni della sua assenza. Non c’era modo di evitare che facesse questa cosa nonostante le proteste della moglie lui doveva accertarsi che ogni giorno qualcuno si occupasse della sua famiglia. Per la prima volta aveva coinvolto anche Steve in questa cosa e lui ovviamente aveva accettato più che volentieri di stare con Stana e i bambini anzi gli aveva pure promesso che sarebbe passato tutti i giorni a controllare che fosse tutto ok. Così Nathan era partito tranquillo e soddisfatto che anche questa volta era riuscito a sistemare il tutto.

—-

“Ma questo è sempre qui?” Domanda Tamala seguendo l'amica in cucina dando un’ultima occhiata a Steve seduto a terra impegnato a giocare con Dylan.

“Ha preso sul serio il ”compito” che gli ha assegnato Nate.” Risponde Stana versando il caffè per sé e per l'amica.

“Ci sono stati problemi?” Chiede riferendosi all'uomo in salotto.

“No, a parte il fatto che lo abbiamo qui da mattina a sera.” Risponde l’attrice.

“E Nathan lo sa?” 

“Si, e né è pure felice.”

“Se mi avessi lasciato condividere con tuo marito i miei sospetti adesso non saresti prigioniera in casa tua.” Afferma bevendo un sorso di caffè.

“Per quello é carino e gentile fa pure da mangiare bene ma mi sembra di avere la babysitter. Comunque domani i bambini tornano al nido e all'asilo e io sono impegnata quasi tutto il giorno.” Racconta.

“Tutto bene?” Domanda Steve entrando in cucina prendendosi un bicchiere dall’armadietto e per poi riempirlo d’acqua.

“Benone.” Risponde Tamala con un sorriso forzato.

“Noi andiamo a fare il bagno, mamma!” Grida Dylan dal soggiorno.

“Vi aspettiamo fuori quando Erin si sveglia.” Dice l'uomo riponendo il bicchiere vuoto nel lavandino.

“Ok, buon bagno.” Afferma l'attrice.

“Vedo che si è ambientato bene… sa già dove sono sistemate le cose.” Commenta Tamala una volta che i due sono usciti.

—-

Mezz'ora dopo Erin è sveglia e Tamala decide di tornare a casa dal suo piccolo.

“Ti accompagnamo fuori, vieni.” Dice Stana con la piccola in braccio.

“Oh santa madre!” Esclama Tamala uscendo e vedendo per la prima volta l'uomo in costume.

“Che succede?” Chiede l'attrice guardando l'espressione dell'amica.

“Ma… ma… che razza di fisico ha?!” Domanda ammirando i muscoli scolpiti di Steve.

“É un preparato atletico che cosa credevi che avesse la pancia?!” Risponde sorridendo.

“No, ma nemmeno che avesse un fisico da modello di biancheria intima!” Ribatte ancora sotto shock.

“Vabbè ora lo sai.” 

“Adesso mando due foto a Nat… vedi come torna a piedi da Chicago.” Afferma tirando fuori il cellulare.

“Guarda che lo sa.” La informa.

“E tuo marito ti lascia sola in casa con uno così?! Quello è fuori di testa.” Dichiara scattando delle fotografie.

“Venite!” Grida Steve accorgendosi di Stana e Erin.

“Io vado ma tu… stai attenta a quello. Comunque ti dirò un segreto: si dice che chi ha molti muscoli è per compensare l'assenza di misure la sotto.” Rivela Tamala per poi salutare tutti e andare via.

“Vieni mamma!” La chiama a gran voce Dylan.

“Com'è l'acqua?” Domanda avvicinandosi ai due.

“Si sta bene. Aspetta ti do una mano.” Dice Steve risalendo i gradini della piscina per raggiungerla.

L'uomo toglie la maglietta a Erin preparandola per il bagnetto mentre Stana si toglie il vestitino restando in bikini.

“Mamma!” Dice Erin allungando le braccia verso di lei.

“Arrivo amore… un attimo.” Risponde raccogliendo i capelli e legandoli.

“Guardami, mamma!” Grida Dylan tuffandosi a bomba nell'acqua.

“Eccoci… andiamo!” Esclama prendendo la piccola in braccio e incamminandosi verso la piscina.

I quattro fra scherzi, giochi e tuffi si divertono insieme finché i più piccoli reclamano la merenda.

“Ecco qui: gelato per Dylan… biscotti e succo per la signorina e la centrifuga per la mamma.” Dice Steve porgendo a ognuno quanto richiesto.

“Grazie!” Risponde l'attrice assaggiando la sua bevanda.

“Tutto bene?” Chiede vedendo la donna fare una smorfia di dolore mentre si sistema sulla sdraio.

“Stamattina abbiamo fatto un po' di trazioni con Jon e penso di aver esagerato.” Racconta toccandosi il tricipite.

“Adesso ci penso io.” Afferma Steve.

“Non serve… domani sarà passato.” 

“Mamma, possiamo giocare con la sabbia?” Chiede Dylan.

“Si certo adesso ve la apro.” Dice tirandosi su.

“Ci penso io… tu sdraiati sul fianco che non ti fa male.” La anticipa l'uomo alzandosi per aprire la sabbiera ordinando alla donna di sdraiarsi.

“Veramente non serve.” Protesta Stana.

“Ubbidisci… vado a prendere l’olio massaggio che ho in macchina.” Ripete correndo verso l'auto.

Stana si arrende alle insistenze dell'amico sistemandosi come le ha detto.

“Ok, fidati di me e rilassati altrimenti è controproducente." Dice sistemandosi in ginocchio a fianco del lettino.

Steve solleva il braccio della donna appoggiandolo sulla sua spalla, prende dell'olio mettendolo sulle mani in modo da scivolare meglio sulla pelle della donna e inizia a massaggiare la spalla. Poi passa al tricipite fino a scendere più giú sotto l'ascella per poi risalire sul pettorale. Man mano che il messaggio prosegue Stana riesce a sciogliersi e a rilassarsi sentendo anche il dolore alleviare. 

“Wow… hai delle mani magiche.” Afferma l'attrice.

“Metti a pancia in giù.” Dice invitandola a cambiare posizione.

Stana si sistema come le è stato detto.

“Posso slacciare il reggiseno?” Le chiede educatamente.

“Certo.” Risponde togliendo il pezzo sopra restando in topless per poi risistemarsi sdraiata.

Steve versa dell'olio sulla schiena completamente nuda della donna iniziando la sua magia.

Stana di massaggi ne ha fatti tanti in vita sua ma questo li supera tutti alla grande. 

É talmente rilassata che fatica a non addormentarsi.

Peccato che il pianto disperato di Erin interrompa il momento di relax dell'attrice che scatta in piedi spaventata correndo verso la piccola fregandosene di essere mezza nuda.

“Ti é andata la sabbia negli occhi… amore!” Afferma prendendo la piccola in braccio andando verso la doccia del giardino per sciacquarle il viso.

“Ssshhh adesso passa!” Dice finendo di lavarla.

Steve prende l'asciugamano della piccola aiutando Stana ad asciugare la bambina che ha calmato i singhiozzi.

“Più… mamma… più!” Dice Erin accarezzando il viso della madre.

“Bene, è tutto passato!” Afferma baciando le manine della figlia.

“E la mamma come sta?... è passato il male?” Domanda Steve spostandole una ciocca di capelli dal viso.

“Mi pare di sì, grazie.” Risponde sorridendo.

Black inizia ad abbaiare correndo lungo il viale verso il cancello.

Stana mette la piccola a terra prendendo la prima cosa che trova indossandola per coprire il seno nudo.

“Nonna!” Strilla Erin riconoscendo l'automobile dei nonni.

“C’è anche lo zio!” Dice Dylan riconoscendo la seconda vettura.

“Black!” Grida Jeff scendendo dalla macchina vedendo il cane uscire dal cancello ancora spalancato.

“Zia! Black é uscito!” Urla Sophia.

Stana fa una corsa sul prato verso l'uscita chiamando più volte il cane seguita da Steve.

Il cancello sta per richiudersi con il cane ancora fuori. Jeff preme il pulsante del telecomando che ha in macchina per bloccarlo permettendo così a Stana e Steve di uscire.

“Ah ecco perché sei scappato!” Commenta l'attrice vedendo il cane impegnato ad annusare Kira il cane dei loro vicini.

“Ciao, Stana… scusa, non avevo visto il cancello aprirsi.” Afferma Jenny mortificata tirando Kira per il guinzaglio verso casa.

“Figurati é lui che non doveva uscire.” Risponde prendendo il Black per il collare tirandolo verso casa.

“Stana, c’è qualcuno dietro a quell'albero.” La informa Steve vedendo l'obiettivo della macchina fotografica appoggiando una mano sulla schiena della donna invitandola a rientrare.

“Black, dentro!” Ordina Stana convincendo il cane a rientrare.

“Chi è?" Chiede Cookie guardando l'uomo a petto nudo accanto alla nuora.

"Steve, l'amico di Nathan… è il preparatore atletico dei Lakers.” Risponde Jeff.

“Tuo fratello ha dei seri problemi nella scelta di chi far girare per casa in sua assenza!” Dice Bob al figlio osservando la coppia rientrare.

Lui non risponde facendo richiudere il cancello.

“Finalmente l'hai convinta a tifare i Lakers!" Commenta Jeff notando la canotta viola indossata dalla cognata con lo stemma della squadra disegnato sul davanti.

“Hai visto che bravo…” Risponde Steve sorridendo per poi rivolgersi ai due anziani: “Salve piacere di conoscervi io sono Steve!”

“Piacere Bob siamo i genitori di Nathan e Jeff. Lei è mia moglie Cookie.” Si presenta Bob per primo stringendo la mano all'uomo.

“Mamma, é lo zio Jon!” Dice Dylan consegnando il cellulare alla madre.

Stana risponde allontanandosi dal gruppo.

“Io recupero le mie cose e vado… ho un allenamento tra mezz'ora.” Annuncia Steve aprendo il baule della macchina alla ricerca di un'altra maglietta da indossare.

“Prossima partita?” Chiede Jeff iniziando a parlare di basket con l'uomo mentre Bob comincia ad innaffiare i fiori del giardino e Cookie si dedica ai nipotini.

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“Buongiorno, siete pronti?” Domanda Steve scendendo dal suv.

“Buongiorno, non serviva che venissi.” Lo saluta Stana.

Steve aveva sentito che Jon era bloccato a San Francisco e non potendo accompagnare Stana al suo appuntamento si era offerto di farlo al posto suo.

“Ormai sono qui. Sposto i seggiolini intanto che finite di prepararvi.” Afferma aprendo la portiera dell'auto dell'attrice.

Quaranta minuti dopo sono davanti al nido e all'asilo dei bambini.

“Siamo arrivati!” Annuncia Steve aprendo la portiera di Dylan aiutandolo a scendere mentre Stana si occupa di Erin.

“Buongiorno, amore mio!” Dice Nathan vedendo il volto della moglie apparire sullo schermo.

“Buongiorno, papà!” Risponde Stana sorridendo dando il cellulare in mano alla piccola mentre slaccia le cinture del seggiolino.

“Papà!” Chiama la piccola felice.

“Ciao fragolina mia! Avete cambiato macchina in mia assenza?” Domanda non riconoscendo gli interni dell'auto che sta inquadrando Erin.

“No, abbiamo cambiato taxista… Jon è bloccato a San Francisco.” Spiega prendendo in braccio la figlia.

“Siete all'asilo?” Chiede riconoscendo il cancello.

“Si!” Conferma lei riprendendo il cellulare in mano.

“Buongiorno!” Lo saluta Steve apparendo sullo display accanto alla donna.

“Ciao Steve, com' è? Stana fa la brava?” Scherza Nathan.

“Abbastanza… protesta sempre un po' troppo!” Afferma ridendo.

“Papà… papà… voglio salutarlo!” Ammette Dylan rubando il telefono dalle mani della mamma.

“Ciao campione, come stai?” Chiede al piccolo.

“Bene. Lo sai che l'altro giorno Black é scappato…” Dice iniziando a raccontare al padre l'accaduto mentre i quattro si incamminano verso l'ingresso della scuola dei bambini.

“Ma ti seguono ovunque?” Domanda Steve notando i paparazzi.

“La scuola è frequentata da diversi figli di personaggi famosi non sono qui sicuramente solo per me.” Spiega digitando il codice sulla tastiera in attesa che si apra il cancello.

Una volta lasciati i bambini la coppia si dirige alla clinica dove è ricoverata la nipotina per incontrare il dottor Smith.

“C’è qualche problema con Allison?” Chiede Stana preoccupata.

“No, assolutamente. Allison sta andando alla grande, se continua così in un mese potrá tornare a casa.” La tranquillizza Smith.

“Allora come mai ha chiesto di vedermi?” Domanda confusa.

“Volevo mostrarle come sarà realizzato il progetto.” Risponde accendendo la TV.

“Ma non abbiamo ancora i fondi che servono o si?” Chiede confusa.

“Lascia che il dottore ti mostri, poi capirai.” Interviene Steve, seduto accanto a lei.

L'attrice è ancora più confusa dopo le parole dell'amico ma acconsente a vedere il filmato che il dottore vuole mostrarle.

Il video parte con una scritta al centro Realizzazione Nuova Struttura Pediatrica di Riabilitazione Psicomotoria. L'immagino mostrano il rendering di una palazzina che verrebbe realizzata a fianco della clinica con duecento posti letto, piscina, palestra e tutte le strutture necessarie per poter accogliere bambini che hanno necessità di riabilitazione per malattia o per incidenti come è stato per Allison. In coda al filmato appare una scritta con il nome che è stato scelto per il nuovo centro ALLISON THERAPY CENTER e subito sotto i nomi dei donatori che hanno contribuito alla realizzazione del progetto: Stana Katic con la partecipazione straordinaria dei Los Angeles Lakers: Buss Family Trust, Todd Boehly, Mark Walter, Patrick Soon, Edward Roski.

Stana si volta verso Steve che sorride facendole l'occhiolino.

"È straordinario… sono senza parole!” Esclama l'attrice sotto shock.

“Inoltre abbiamo organizzato una cena di gala dove verrà presentato il progetto e quella sera stessa verrà fatta un'asta di oggetti personali dei giocatori e il ricavato servirà per fare dei lavori di miglioria nella struttura attuale.” Aggiunge Steve.

“Signora Katic, lei é stata una manna dal cielo per noi. É arrivata qui cinque mesi fa con la storia di sua nipote Allison donandoci una cospicua somma di denaro a occhi chiusi fidandosi di noi e del nostro staff. Inoltre ha voluto offrire, a sue spese, a tutti i pazienti della nostra clinica la possibilità di avere un supporto psicologico. Ed infine è riuscita a farci realizzare un progetto che avevamo in mente da tanto tempo grazie alle sue conoscenze.” Afferma Smith riconoscente guardando verso l’attrice.

“Oddio!” Esclama emozionata per le parole spese dall'uomo e incredula per essere arrivata ad un risultato in così poco tempo.

“Ehi… che fai… piangi?” Dice l'uomo accanto a lei passandole un braccio intorno alle spalle stampandole un bacio sulla nuca.

“Grazie a lei, dottore che non ci ha sbattuto la porta in faccia quando siamo venuti qui la prima volta pretendendo un posto per Allison. Poi per il resto mi sento ben poco responsabile. Steve e i Lakers non dipendono da me… mio marito li ha portati nella nostra vita soprattutto Steve.” Ammette sentendosi solo un piccolo mattoncino del grande palazzo che sarà realizzato.

“Ma non é così… Nathan ci ha fatti conoscere ma poi sei tu che hai conquistato la squadra e lo staff con la tua genuinità e semplicità. Poi il resto è venuto da sé. Ogni anno la famiglia Buss dona dei soldi per una buona causa io e l’allenatore Ham abbiamo proposto il tuo progetto e loro hanno accettato.” Spiega Steve.

“Si prenda i meriti che le spettano, Signora Katic!” Aggiunge Smith.

“Grazie, veramente!” Afferma Stana abbracciando l'amico.

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Capitolo 21
*** 21 ***


“Ciao, ragazzi!” Saluta Seamus incontrando la coppia all’ingresso del campo sportivo dove sia Kevin che Dylan si allenano a calcio.

“Ciao!” Salutano in coro.

“KEVIN!” Esclama Dylan correndo a scambiarsi un cinque con l’amico.

“Tutto bene?” Chiede Stana all’amico seguendolo all’interno.

“Bene. Come va senza Nat?!” Domanda mentre Steve è impegnato a correre dietro a Erin che sta inseguendo un piccione.

“Bene… come vedi non mi manca la compagnia.” Risponde sorridendo.

“Ah so bene com’è apprensivo Nathan quando deve lasciarvi soli.” Commenta Seamus.

“Buon pomeriggio!” Saluta l’allenatore ritrovandosi i due davanti.

“Salve!” Ricambiano.

“Stana, c’era il presidente che voleva parlarti, sempre se hai tempo.” La informa.

“Si, certamente. Dove lo trovo?” Chiede l’attrice.

“Ragazzi, forza andate a cambiarvi!” Ordina Seamus ai due bambini invitandoli ad entrare negli spogliatoi.

“Lo cerco e lo mando da te.” Risponde il mister.

“Ok, noi andiamo sugli spalti.” Lo informa Stana.

Mezz'ora dopo il presidente Mayer raggiunge l’attrice.

“Buon pomeriggio, posso rubarle un minuto?” Chiede l’uomo.

“Si, certamente e dammi del tu… te l’ho detto cento volte Nik.” Risponde la donna spostando la borsa per far posto al nuovo arrivato.

“Scusa, hai ragione. Volevo chiederti un piacere per il torneo di venerdì…” Inizia a dire.

“Se posso volentieri. Di cosa si tratta?” Domanda l’attrice invitandolo a proseguire.

“Come sai vorremmo approfittare della giornata per raccogliere fondi per la ristrutturazione degli spogliatoi e la palestra…” Spiega.

“Di quanti soldi stiamo parlando?” Chiede Seamus curioso intervenendo nella conversazione.

“Trecentomila dollari. Ma non sono qui a chiederti soldi.” Chiarisce Nik guardando l’attrice per poi proseguire: “Volevo solo domandarti se tra le tue conoscenze ci fosse un qualche membro di qualche squadra di calcio di un certo livello. Ho provato a mettermi in contatto con il Galaxy ma non mi hanno dato udienza. La presenza di un campione quel giorno ci aiuterebbe ad attirare più gente e più gente vorrebbe dire più soldi che entrano.”

“Oddio… non è che conosca chissà chi.” Risponde l’attrice sorpresa dalla richiesta per poi aggiungere: “... però posso parlare con mio marito sono certa che potremmo aiutarvi economicamente.”

“Ci penso io!” Interviene Steve.

“Sul serio?” Domanda Stana all’amico.

“Datemi un minuto per fare una chiamata!” Risponde tirando fuori il cellulare e allontanandosi.

“Chi è quell’uomo?” Chiede Mayer una volta restati soli.

“Un’amico di famiglia… è il preparatore atletico dei Lakers.” Spiega l’attrice guardando l’amico impegnato in un'accesa conversazione con qualcuno.

“Eccomi… allora venerdì Dejan Joveljić sarà dei vostri!” Afferma Steve.

“Veramente? Joveljić?!” Chiede Nik sorpreso.

“Proprio lui!” Conferma sorridendo.

“Quanto ci costerà?” Domanda Mayer preoccupato che la presenza dell’attaccante dei Galaxy possa costare una cifra spropositata.

“Di quello non preoccuparti pagherò io quel che necessario!” Si offre Stana.

“Non so come ringraziarvi… vado subito a dare l’annuncio della presenza di Joveljić! Stana, come sempre non ti tiri mai indietro quando c’è bisogno di aiutare. Ti ringrazio!” Dice il presidente felice stringendo la mano all’attrice e a Steve.

“Per quel che possiamo sai io che mio marito siamo sempre disponibili.” Afferma la donna ricambiando la stretta.

“Cavoli, Joveljić! Che colpo, Steve!” Si complimenta Seamus una volta restati soli con i due amici.

“Mamma, acqua!” Chiede Erin indicando la borsa della mamma.

“Quindi quanto mi costerà?” Domanda l’attrice recuperando la borraccia della figlia.

“Ne parliamo dopo.” Risponde Steve sedendosi accanto a lei.

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Quattro giorni dopo come previsto e organizzato l’attaccante del LA Galaxy Dejan Joveljić fu la star del torneo dei piccoli calciatori.

“Prima o poi dovrai dirmi quanto ti devo!?!” Insiste l’attrice osservando la folla di persone attorno al calciatore in attesa di avere un suo autografo.

“Ti ho già risposto tre giorni fa. Non mi devi nulla…” Ripete porgendole il bicchiere di birra.

“E io non ti credo… so come funzionano queste cose e nel mio mondo come nel tuo non c’è nessuno che fa qualcosa senza volere qualcos’altro in cambio.” Chiarisce bevendo un sorso.

“Un favore in cambio di un favore… è di questo che stiamo parlando. Io non ho sborsato un centesimo per lui quindi non mi devi proprio nulla.” Spiega sorridendole.

“Va bene, ma spero per te che quello che ti hanno chiesto in cambio non sia qualcosa che tu non possa dargli.” Commenta guardandolo.

“Sei preoccupata per me… interessante.” Dice rubandole il bicchiere per poi bere.

“Sai com’è… io ti ho trascinato in questa cosa quindi mi preoccupa un po’ non sapere come l’hai ottenuta.” Chiarisce.

“Dato che siamo in vena di confidenze: dimmi la cosa più imbarazzante che ti hanno chiesto per ottenere una parte?” Domanda curioso.

“Hai presente il caso di Weinstein?” Chiede.

“Certo… sesso in cambio di lavoro. Non dirmi che è capitato anche a te?!” Afferma scioccato.

“Capita a tutti prima o poi di trovarsi davanti elementi del genere… lui non è l’unico nel nostro settore è una cosa comune degli uomini al potere chiedere prestazioni sessuali in cambio di qualcosa. Ma la differenza sta nel voler accettare oppure no.” Ammette.

“Oddio e Nat non ha paura che questo possa accadere anche a te?” 

“No, avere dei buoni manager alle spalle è la cosa fondamentale per sopravvivere nel mondo dello spettacolo. Comunque spero che nel tuo campo non funzioni nella stessa maniera… non vorrei averti costretto a dover finire a letto con una vecchia riccona!?” Scherza Stana.

“Le vecchie riccone sono da rivalutare sai… non sono male, hanno una certa esperienza alle spalle!” Risponde ridendo.

“Quanto sei scemo!” Ribatte sorridendo dandogli una gomitata.

“Salve, posso chiederle un autografo?!" Domanda una ragazza interrompendo la coppia porgendo all’attrice un penna e una sua foto.

“Certo, come ti chiami?” Chiede l’attrice gentilmente.

“Kelly!” Risponde sorridendole.

“Girati!” Ordina a Steve utilizzando la sua schiena come appoggio per fare l’autografo.

In un attimo l’attrice si ritrova altre persone davanti a lei che le domandano un autografo e Stana che è sempre disponibile e verso i suoi fan cerca di accontentarli tutti costringendo però l’intervento di Jon e Steve per gestire al meglio la situazione.

—-

Un paio d’ore dopo Stana a bordo campo sta chiacchierando con Joveljić, il presidente Mayer e Marko il mister del figlio mentre i bambini sono impegnati a giocare una partita amichevole contro un’altra squadra. 

“Sei nervoso, bro?” Domanda Seamus all’amico seduto accanto a lui.

“Un po’ questi posti con tutta questa gente e zero sicurezza mi mettono un po’ d’ansia.” Commenta Jon guardandosi attorno.

“Siamo in un campo sportivo dove giocano dei bambini non a una partita del Super Bowl!” Gli fa notare lui.

“Non so se hai visto prima come in un attimo per un autografo si è ritrovata addosso cinquanta persone. Ci abbiamo messo più di mezz'ora per farla uscire da quel casino e per fortuna c’era Steve altrimenti da solo non sarei stato in grado di gestire la situazione.” Racconta parlando dell’episodio accaduto qualche ora prima.

“Dai ci sono anche i bodyguard di Joveljić finchè resta vicino a lui puoi stare sereno.” Interviene Juliana.

“Non sarebbe il caso che in certe situazioni, ad esempio come oggi, Emily assumesse qualcuno che ti possa dare una mano?” Suggerisce Seamus.

“Perchè credi che non glielo abbiamo proposto?! Da quando ha presentato gli Oscar la sua popolarità è aumentata esponenzialmente ed è veramente difficile gestirla da sola non solo per i paparazzi che la seguono ovunque ma anche per la gente che la ferma per strada.” Spiega.

“Ma è lei o è Nathan che non vuole altra gente intorno?” Chiede curiosa Juliana.

“Cinquanta e cinquanta… Stana crede che sia tutto come prima e Nathan è Nathan lo conoscete com’è fatto… lui vuole che ci pensi sempre e soltanto io ma poi va a finire come a Miami che la perdo di vista e mi fa il cazziatone.” Si lamenta Jon.

“In aggiunta Stana non è una che sta li calma e tranquilla anzi… si getta nell’oceano a salvare la gente.” Aggiunge Juliana ripensando all’accaduto a Miami.

“Esatto, aggiungici pure quello… ora capite perché sono stressato.” Conferma lui.

“Dov’è finito Steve?” Chiede non vedendolo più ronzare intorno all’amica.

“Sinceramente non ne ho idea…” Risponde cercando l’altro uomo con lo sguardo.

“GOL! Grande Dylan!” Esulta Seamus battendo le mani.

Dylan corre verso la madre esultando e scambiandosi un cinque con lei e il mister.

Joveljić scherzosamente si inginocchia davanti al bimbo invitandolo ad appoggiare il suo scarpino sul suo ginocchio per poi mimare il gesto di lucidarglielo come fanno alcuni giocatori professionisti per festeggiare il gol.

“Che simpatico quel giocatore!” Commenta Juliana vedendo la scena.

“Si sembra un ragazzo con la testa sulle spalle nonostante il successo.” Aggiunge Jon.

La partita prosegue tranquillamente fino al fischio finale.

Joveljić entra in campo per congratularsi con tutti i piccoli calciatori e per fare delle fotografie con loro mentre Stana, dalla parte opposta del campo, sta parlando al telefono con qualcuno.

Tutto sembra tranquillo fino a quando un gruppo di persone alle spalle dei tre amici, seduti sugli spalti, iniziano a discutere spingendosi e strattonandosi a vicenda. Jon, Seamus e altri intervengono per cercare di calmare gli animi nel mentre un uomo, approfitta del momento di caos generale, per salta giù dalle tribune raggiungendo il campo. Riuscendo a passare inosservato da tutti, anche dai bodyguard del campione in quanto si trovano dalla parte opposta del campo insieme a lui, si sta lentamente avvicinando alle spalle all’attrice che ancora impegnata nella conversazione telefonica non si accorge di nulla. 

“STANA! STANA!” Urla ripetutamente Bob nel vano tentativo di avvertirla ma il rumore della musica e il chiacchierio delle persone sovrastano le urla dell’uomo.

Jon si volta verso il campo accorgendosi solo in quel momento dell’estraneo ormai a quattro metri dall’attrice.

“MERDA!” Grida scendendo rapidamente i gradoni sapendo che nemmeno se potesse volare riuscirebbe a raggiungere l’amica.

Nel mentre Bob è riuscito ad attirare l’attenzione di alcuni membri dello staff in campo ma anche loro sono troppo lontani per arrivare in tempo a fermare l’uomo.

L’uomo raggiunta la donna l’afferra bruscamente per un braccio tirandola con tutta la sua forza verso di lui facendole quasi perdere l’equilibrio. Stana presa alla sprovvista non oppone resistenza ritrovandosi in un attimo le mani dell’uomo addosso. Poi succede tutto in un attimo e l’attrice si ritrova sdraiata a terra senza nemmeno sapere come sia finita lì. Si solleva sugli avambracci vedendo mezzo metro più in là Steve che trattiene un uomo sdraiato a terra sotto di lui.

“Stana!” Chiama Jon raggiungendola.

“...è?” Chiede l'attrice sottoshock.

“Ti sei fatta male?” Domanda Jon agitato in ginocchio accanto a lei.

“No, non mi pare.” Risponde guardandosi per esserne certa.

“Lo lasci ci pensiamo noi!” Ordina un poliziotto a Steve ancora con le mani sull'aggressore.

Steve fa come gli è stato chiesto lasciando l’uomo nelle mani degli agenti che lo ammanettano e lo portano via. 

“Ehi! Tutto ok?” Domanda Steve avvicinandosi all’attrice ancora seduta a terra.

“Si… aiutatemi ad alzarmi.” Risponde dando una mano a Jon e l’altra a Steve.

“Stana, tutto bene?” Domanda Marko raggiungendola.

“Si, tranquillo.” Risponde passandosi le mani sui jeans.

“Credo sia meglio se ti porto a casa!” Suggerisce Jon all’amica vedendola pallida.

“No, adesso mi passa… mi sono solo spaventata.” Spiega facendo un paio di respiri profondi.  

“Ehi, rilassati non è successo niente… dammi le mani.” Dice Steve notando il leggero tremore dell’attrice prendendogli le mani fra le sue.

In un attimo intorno ai tre si radunano tutte le persone che erano presenti sul campo di gioco tutti preoccupati per Stana.

“Mamma, stai bene?” Chiede Dylan correndo ad abbracciarla.

“Si, amore sto benissimo ho solo fatto una capriola sull’erba.” Risponde sorridendo e baciando il figlio.

“Stana, hai bisogno di qualcosa?” Chiede Nik.

“No, grazie. Andate avanti… ci sono le premiazioni da fare. Non preoccupatevi per me.” Dice invitando i presenti a proseguire con il programma della giornata.

“Sei sicura?” Chiede Mayer.

“Sicurissima… vai, amore ci vediamo dopo!” Risponde per poi salutare il figlio.

“Ok, torniamo al lavoro. Forza!” Dice Nik invitando tutti a tornare a fare quello che devono.

“Sicura di non voler andare a casa?” Insiste Jon.

“Sicurissima, guarda mi è già passata.” Risponde mostrando le mani che ora non tremano più.

“Ovunque vai devi combinarne una.” Commenta Steve cercando di sdrammatizzare il momento.

“Si, sono d’accordo con Steve… sei una calamita per i guai. Comunque bel placcaggio!” Afferma Jon complimentandosi con l’uomo.

“Non avrei mai pensato che essere per anni il capitano della squadra del college di football americano mi potesse tornare utile un giorno.” Ammette sorridendo.

“Comunque io non ho attratto proprio nessuno. Ero qui tranquilla e beata da sola con il cellulare in mano, non potete dare la colpa a me.” Chiarisce Stana.

“Stana, c’è un uomo che chiede insistentemente di te laggiù.” Dice il vicepresidente interrompendo la conversazione dei tre amici indicando dove guardare.

“Ah… è mio suocero ci vado a parlare subito, grazie.” Risponde lei riconoscendo Bob per poi incamminarsi verso di lui.

“Che fate? Mi seguite?” Domanda accorgendosi dei due uomini che la stanno pedinando.

“Adesso non possiamo più lasciarti sola quindi abituati ad averci dietro di te.” Spiega Jon seguendo come un’ombra l’attrice assieme a Steve.

“Lo lasci passare!” Ordina Jon all’uomo all’ingresso del campo invitando Bob ad avvicinarsi.

“Stana, stai bene?” Chiede Bob correndo ad abbracciarla.

“Si, tranquillo mi sono solo spaventata.” Ammette ricambiando la stretta.

“Ci farai morire tutti un giorno o l’altro! Hai intenzione di sterminare la stirpe dei Fillion?!” Domanda ironicamente accarezzandole la schiena.

“Spero proprio di no, Bob!” Risponde ridendo.

“Ah… eccolo!” Esclama Jon accettando la videochiamata per poi aggiungere: “Mi stavo domandando dov’eri finito… ci hai messo anche troppo a chiamare! Viaggiano così lente le notizie verso Chicago?!”

“Simpatico! Dov’è?” Chiede Nathan non avendo voglia di scherzare.

“Sono qui, amore…” Dice l’attrice prendendo il cellulare dalle mani dell’amico inquadrando se stessa e Bob.

“Stai bene?” Domanda preoccupato.

“Si tutto bene, tranquillo.” Risponde sorridendo.

“Papà, perché hai quella faccia?” Chiede notando lo sguardo preoccupato dell’uomo.

“Guarda, Nate… mi è quasi preso un infarto.” Mormora scuotendo il capo passandosi una mano sugli occhi.

“Ehi, Bob… non fare così” Esclama Stana accarezzando con la mano libera il viso dell’uomo baciandolo sulla guancia.

“Non mi pare vada tutto bene…” Commenta Nathan.

“Amore, ci siamo solo presi tutti un gran spavento ma stiamo bene. Vero, Bob!?” Afferma Stana cercando l’appoggio del suocero che sembra essersi calmato.

“Si, ha ragione Stana… stiamo bene… in più Dylan ha segnato anche un gol!” Racconto fiero cambiando argomento.

“Veramente?! Bene sono felice. Amore, sei sicura di stare bene? Vuoi che torni a casa?” Domanda Nathan.

“Amore, rilassati… resta lì e finisci quello che devi finire.” Cerca di rassicurarlo.

“Sicura? Lo sai che non me ne frega niente di mollare tutto per tornare da voi!” 

“Lo so, amore ma non è necessario… stanno iniziando la premiazione. Hai tempo di vederla in diretta?” Domanda l’attrice cambiando argomento.

“Certo, fammi vedere.” Risponde invitando la moglie a cambiare inquadratura.  

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Capitolo 22
*** 22 ***


Erano passati dodici giorni dalla partenza di Nathan e la mattina del tredicesimo giorno sulla copertina del giornale di gossip più venduto d'America era nata una nuova coppia nella città di Los Angeles. 

Oltre l'immagine di copertina un articolo di quattro pagine riportava le fotografie della coppia in diverse situazioni di quei dodici giorni. La prima foto era quella della fuga di Black fuori da casa dell'attrice: si vede Steve in costume da bagno e Stana con indosso una canotta, che le fa da vestito, dei Lakers con il nome dell'uomo stampato sulla schiena, seguita da quella mentre la coppia portano i figli dell'attrice a scuola, poi un'altra di loro che entrano nella clinica dove è ricoverata la nipote della star, mentre fanno jogging, un’altra dei due che entrano in un ristorante nel centro di Los Angeles, un’altra di Stana seduta in prima fila ad una partita dei Lakers e un'altra dove Steve sussurra qualcosa all'orecchio della donna e l'ultima del placcaggio di Steve all’uomo che aveva tentato di aggredire Stana. Tutto questo accompagnato dal solito fantasioso articolo del giornalista che da delle foto riusciva sempre a tirar fuori una storia anche quando non c'era nulla da raccontare. Se ci fossero state solo le foto di quei dodici giorni sarebbe finito tutto lì senza creare scompiglio. Ma il vero problema  lo crearono le altre fotografie, mai pubblicate prima, della famosa serata al pub a Miami. Le immagini ritraggono diversi momenti della serata: Stana e Steve che ballano molto vicini, Steve che da dietro con le mani sui fianchi della donna cerca di tirarla verso di sé mentre l’attrice sta parlando con un giocatore, un’altra foto dove l'uomo ha la mano appoggiata sul fondoschiena di lei e l’immediata reazione dell’attrice che gli toglie la mano dal suo sedere ed infine la foto dell’arrivo di Jon che porta via l'attrice. Quelle creavano un precedente che rendevano più credibile la storia scritta dal giornalista.

Nathan dopo aver letto ma soprattutto visto certe foto ripensa ai dubbi che gli erano rimasti sulla spiegazione data da Stana e Jon sulla loro discussione avuta a Miami.

“Jon, dobbiamo parlare!” Dice l'attore all'uomo dall'altra parte del telefono.

“Immagino centri l’articolo uscito.” Afferma.

“Cos'è successo quella sera a Miami?” Domanda facendo un tiro con la sigaretta.

“Steve ha invitato Stana alla partita, poi mi ha mandato un messaggio dicendomi che Steve l'aveva inviata ad unirsi a lui e alla squadra per l'abituale cena post partita, sono andati in questo locale, hanno cenato e poi verso le due non avendo più sue notizie l'ho raggiunta.” Racconta Jon.

“Cosa stavano facendo quando sei arrivato?” 

“Stana era impegnata a parlare con il barman e Steve era lì con lei. Mi sono avvicinato e le ho detto che era tardi e che era ora di tornare in albergo. Lei ha recuperato la borsa e mi ha seguita.” 

“Hai visto qualcosa che non mi stai dicendo? È per quello che avete discusso il giorno dopo?” Chiede volendo sapere tutto.

“Quando sono arrivato erano al bancone del bar mentre mi stavo avvicinando Steve ha messo una mano sul sedere di Stana ma lei l’ha immediatamente allontanato. Come vedi anche dalle foto che lo testimoniano.” 

“Perché avete discusso?”

“Mentre stavamo correndo le ho detto quello che pensavo di Steve: cioè che lo vedevo attratto da lei e che se non fossi arrivato io la sera prima poteva succedere qualcosa di più che un ballo sensuale o una palpata di sedere. Lei ha interpretato male quello che volevo dirle, si è arrabbiata, ed è corsa via. Una volta che l'abbiamo ritrovata dopo l'incidente sulla spiaggia abbiamo parlato e ci siamo chiariti. Le ho chiesto scusa per averla offesa e lei mi ha ribadito che non aveva fatto nulla di male, che aveva solo ballato e che era ben lontana dal tradirti.” 

“Perché mi avete mentito tenendomi all'oscuro di tutto?” 

“Perché Stana non era d'accordo sulla nostra… mia preoccupazione.” Risponde sperando che l’amico non si sia accorto del suo errore.

“Perché hai detto nostra? Chi altro la pensa come te? Non provare a mentirmi.” Domanda minacciandolo.

“Tamala… é stata lei a mettermi la pulce nell'orecchio.”

“Perché? Da dove le è partito questo sospetto? Cos’ha visto?” Chiede confuso.

“Il giorno della grigliata a casa vostra Tam continuava a ripetere a me e alle ragazze che Steve era palesemente attratto da Stana perché non le staccava mai gli occhi di dosso.” Racconta.

“É così che siete miei amici? Stando zitti?!” Dice arrabbiato.

“Tamala voleva dirtelo ma erano solo supposizioni. Non aveva fatto o detto nulla che potesse farmi preoccupare. Ho promesso a Tam che l'avrei tenuto d'occhio ed è finita lì.”

“Ti rendi conto che ho affidato mia moglie a un uomo che vorrebbe scoparsela?!” Grida infuriato lanciando la bottiglietta d'acqua contro il muro.

“Nate, mi dispiace avrei dovuto dirtelo. Comunque non é successo nulla in questi giorni che potesse farmi preoccupare anzi Steve mi è stato d’aiuto in diverse occasioni." Ammette Jon sapendo di aver sbagliato.

“Quindi dovrei chiamarlo e ringraziarlo… no spiegami?!” Dice nervosamente.

“No, era per evitare che la tua mente viaggiasse oltre quello che è la realtà!”

“Guarda in questo momento non mi frega un cazzo voglio solo tornare dalla mia famiglia. Quindi ora alzi il culo vai da lei e ci stai finché non torno.” Ordina riagganciando.

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“Sei con Stana?” Chiede Jon.

“No, perché?” Domanda Jeff.

“Non risponde al cellulare e a casa non c'è nessuno.” Spiega l'uomo.

“Ma é successo qualcosa?” 

“Si tuo fratello é nero… vuole che la tenga lontana da Steve finché non torna.” Spiega.

“So solo che i bambini andavano a prenderli i miei oggi… ma non so altro. Ma é per la storia dell'articolo?” 

“Già… ascolta se per caso la senti dille che la sto cercando.” Dice riattaccando.

Ora Stana ha ben tre persone che continuano a chiamarla sul cellulare: Jon, Jeff e Nathan.

“Devo rispondere.” Sussurra all'orecchio di Emily alzandosi e uscendo dalla stanza.

“Che succede?” Chiede rispondendo.

“Dove sei?” Domanda l'uomo.

“Sono nel bel mezzo di una riunione di lavoro… é successo qualcosa che mi state chiamando in tre?” 

“Con chi sei?” 

“Con Emily e i proprietari dei Lakers… veramente Nate devo rientrare ci possiamo sentire dopo?” 

“C’è anche Steve?”

“No. Posso andare?”

“Manda la tua posizione a Jon. Io ho anticipato il volo.”

“Ok… a che ora arrivi?” Chiede Stana.

“Per le sette atterro a Los Angeles.”

“Va bene a dopo.”

“A dopo.”

Una volta riattaccato manda la posizione a Jon per poi rientrare.

—----

Una volta conclusa la riunione Stana trova Jon ad attenderla fuori dall'edificio.

“Ciao, com'è?” Domanda l'uomo.

“Mi puoi spiegare cosa c'era da chiamare ogni due minuti?” Chiede infastidita.

“Mi ha chiamato Nathan per parlare dell'articolo e ha voluto sapere della serata a Miami. Gli ho raccontato quello che è successo la sera e la mattina della nostra discussione. Poi mi è sfuggito il fatto che Tamala era stata la prima ad avere dei sospetti su Steve. Nathan si è sentito tradito dai suoi amici ed era preoccupato di averti lasciata sola con lui così mi ha chiesto di trovarti e di stare con te fino al suo ritorno. Quindi mi sono messo a cercarti.” Racconta Jon.

“Mi pare di vivere dentro una soap opera con voi e le vostre fantasie.” Commenta passandosi una mano sul viso. “Comunque non trovo motivo per chiamare cento volte… se non rispondo vuol dire che non posso rispondere. Capisco Nathan ma te proprio no.” Aggiunge dopo un attimo.

“Scusa hai ragione mi sentivo in colpa per avergli mentito e volevo rimediare facendo ciò che mi aveva chiesto di fare.” Cerca di giustificarsi Jon.

“Ascolta, dovrebbe atterrare tra mezz'ora, andiamo a prenderlo.” Afferma controllando l'orologio.

“Ok, andiamo.” Dice aprendo lo sportello dell'auto per farla salire.

—---

Nathan percorre il lungo corridoio dell'aeroporto assieme agli altri passeggeri del volo verso l'uscita. Le porte scorrevoli si aprono e come al solito una folla di persone attende amici o parenti atterrati. Si guarda attorno alla ricerca di un volto familiare, ed eccola là, appoggiata ad un pilastro in disparte per non essere notata. Con passo deciso si avvicina non distogliendo mai lo sguardo dalla donna che non si è ancora accorta della sua presenza. Una decina di passi li dividono ed è allora che l'attrice si accorge di lui. I loro occhi si incontrano. Lei fa un paio di passi verso di lui. Lui molla la valigia a terra per avere le mani libere aprendo le braccia. Stana si precipita fra le sue braccia, aggrappandosi al suo collo e coinvolgendolo in un bacio mozzafiato. Nathan con le mani sul suo viso ricambia il bacio respirando a pieni polmoni il suo profumo inconfondibile sentendosi finalmente a casa.

Dopo quasi un minuto i due si staccano e fronte contro fronte si guardano negli occhi parlando per la prima volta.

“Ehi…” Sussurra lei accarezzandogli il viso.

“Ehi!” Risponde lui per poi baciarla nuovamente.

“Ragazzi, dobbiamo andare!” Gli interrompe Jon dopo aver recuperato il bagaglio dell'amico notando che non sono più soli.

La coppia mano nella mano segue Jon verso l'uscita dell'aeroporto investiti da flash e domande raggiungono la macchina.

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Nathan e Stana bisognosi di stare soli si fanno portare a casa dall’amico anziché raggiungere i figli dai nonni.

La coppia dopo essersi data una rinfrescata si ritrova in soggiorno.

“Vuoi parlare?” Chiede Stana raggiungendolo sul divano.

Nathan non risponde continuando a fissare il soffitto del soggiorno.

“Nate…” Lo chiama pettinandogli il ciuffo ancora umido.

L’uomo gira la testa per poterla guardare.

“Amore, non so cosa ti stia frullando nella testa ma non è successo niente… assolutamente nulla.” Cerca di rassicurarlo accorezzandogli la guancia.

“Non credo di farcela…” Sussurra parlando per la prima volta baciandole il palmo della mano.

“A fare cosa?!” Domanda confusa avvicinandosi ancora di più a lui.

“Ad andare avanti così…” Dice esausto.

“Così come?”

“Ogni volta che le cose sembrano andare bene… succede qualcosa o qualcuno si mette tra di noi… e si ricomincia da capo.” Spiega.

“Cosa stai dicendo?! Quando mai qualcuno si è messo tra di noi?! Non è successo niente con Steve né con nessun altro.” Afferma Stana non riuscendo a seguire il discorso del marito.

“Pensavo di aver trovato un amico in lui e invece ho trovato solo l'ennesimo stronzo che vuole farsi mia moglie… sono invecchiato al doppio della velocità negli ultimi tre anni. Ogni volta che abbasso la guardia e mi rilasso ecco che salta fuori un pezzo di merda.” 

“Stai parlando come se fossi andata a letto con tutti gli uomini che ho conosciuto… ma non é mai successo. Non riesco a capire tutta questa ansia che hai addosso.” 

“Non capisci perché io non sono te… tu sei una donna bellissima, ogni volta che arrivi si eclissa tutto il resto, sei una calamita per gli uomini e per il successo, qualsiasi cosa tu faccia, dica o anche solo guardi diventa notizia e di conseguenza si trasforma in denaro… in affari e...”

“Quindi sei frustrato per il mio successo?” Domanda interrompendolo.

“No, sono orgoglioso di te ma tutto questo tuo successo ci espone a continui attacchi, insinuazioni e ci sta togliendo pezzo per pezzo la nostra privacy. Siamo arrivati a un punto dove se non sappiamo dove sei basta guardare Instagram, che puoi star certo, che nel giro di mezz'ora qualcuno pubblica un video in diretta di te da qualche parte.” 

“Questo è assolutamente vero. Pensi sia facile per me? Non posso fare nulla al di fuori di queste mura… quando esco dal quel cancello mi sento in gabbia. Ma sto iniziando a realizzare progetti importanti che vanno al di sopra del successo come attrice che mi gratificano e che mi fanno superare le difficoltà di vivere con i riflettori addosso.”

“Quindi vale di più il successo che la privacy della tua famiglia e la salute mentale di tuo marito? Ogni quindici giorni mi viene dato del cornuto sui giornali.” Domanda alzandosi andando a recuperare qualcosa dalla giacca appesa all'ingresso.

“I nostri figli non sono mai stati toccati o tirati in ballo dai media… loro sono quelli che dobbiamo proteggere… l'abbiamo sempre fatto e lo continueremo a fare. Le altre cose sono solo sciocchezze a cui ormai non crede più nessuno.” Ribatte seguendolo con lo sguardo.

“Sono stupidaggini per te perché tanto la parte del coglione la faccio io… non tu.” Afferma accendendo la sigaretta elettronica e facendo un tiro.

“E io faccio la parte della troia… dato che ogni uomo che viene visto con me é destinato a finire nella “lista degli amanti della Signora Katic”. Non so quale sia peggio se essere la vittima nel tuo caso o essere la carnefice nel mio.” Esclama infastidita.

I due restano in silenzio a guardarsi cercando di mettersi ognuno nei panni dell'altro e capendo che entrambi stanno subendo continui attacchi e provocazioni da parte della stampa. 

“Ascoltami, siamo entrambi stanchi e stressati che dici se proviamo a rallentare un attimo? Cerchiamo di goderci di più i momenti insieme solo noi quattro e a esporci un po' meno.” Propone Nathan cercando per una volta di essere lui il più maturo tornando a sedersi accanto a lei.

Stana sorpresa dalla proposta del marito non dice nulla, semplicemente lo bacia tirandolo per la maglietta verso di sé sdraiandosi sul divano.

Nathan si lascia tirare sistemandosi sopra di lei continuando a baciarla.

“Per una volta sei tu che mi hai sorpreso… niente scenate e urla.” Afferma piacevolmente colpita dall’atteggiamento del marito.

“Sappi che sto facendo una fatica assurda per trattenermi.” Rivela baciandola. 

“Mi sei mancato…” Sussurra staccandosi leggermente.

“Tu di più.” Risponde dandole un altro bacio.

La coppia viene interrotta dal suono del cellulare di lei.

“Chi è?” Chiede Stana al marito che sta guardando verso il tavolino dove è appoggiato il dispositivo.

“Steve.” Risponde sospirando.

“Ehi… guardami.” Dice sentendo l'uomo irrigidirsi sopra di lei e girando con la mano il suo volto per vedere i suoi occhi.

“So che sei arrabbiato con lui per quelle foto della sera di Miami è evidente che in certi momenti ha osato un po' troppo con le mani ma in questi tredici giorni, dove tu non c'eri, poteva approfittarne in mille occasioni ma non l'ha mai fatto anzi è stato di aiuto. Parla con lui prima di metterlo al muro.” Gli suggerisce accarezzandogli il viso.

“Ho bisogno di un po' di tempo… ora non sono in grado di farlo senza mettergli le mani addosso.” Ammette baciandole la punta del naso.

“Comunque da quando usi questa?” Domanda estraendo dalla tasca dei pantaloni del marito la sigaretta elettronica.

“Da quando sei partita per girare il film dei tuoi amichetti Polish… non potendo scaricare la tensione facendo l'amore con te dovevo trovare una valvola di sfogo.” Ammette.

“Non potevi trovare qualcosa di un po' meno nocivo?” Chiede appoggiando l'oggetto a terra.

“L’alternativa più salutare era fare sesso con un'altra ma credo che non l’avresti presa così bene.” Scherza sorridendo.

“Che scemo che sei… comunque in tutti questi mesi non ti ho mai visto usarla.” 

“Amore, quando ci sei tu preferisco sfogarmi in altro modo.” Dice infilando una mano sotto la maglietta della donna per palparle i seni nudi.

“E ora hai bisogno di sfogarti?” Chiede maliziosamente spingendo leggermente il bacino verso l'alto.

"Si, tantissimo!" Risponde per poi iniziare a baciarla e toccarla ovunque.

In pochi minuti i vestiti di entrambi sono sparpagliati sul pavimento del soggiorno.

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Capitolo 23
*** 23 ***


Come proposta da Nathan la coppia con i figli si era ritagliata del tempo solo per loro godendosi alcuni giorni nella loro casa a Santa Monica.

“Cosa stanno facendo di bello i miei amori?” Domanda l’attore raggiungendo la famiglia in spiaggia trovando i tre seduti sulla sabbia concentrati a guardare qualcosa.

“Papà, guarda ho catturato un granchio.” Dice Dylan indicando il granchio rannicchiato dentro la  buca scavata dai due bambini.

“Canchio!” Ripete Erin indicando il crostaceo seduta sulle ginocchia della mamma.

“Adesso che papà l’ha visto possiamo liberarlo?” Chiede Stana al figlio.

“No, mamma… mi piace tanto.” Afferma il bimbo dispiaciuto.

“E’ molto carino ma è anche molto spaventato…” Gli fa notare la donna.

“... secondo me la sua mamma lo sta cercando.” Aggiunge Nathan sedendosi sul lettino.

“Uffi… ok.” Brontola Dylan acconsentendo a liberare l’animaletto.

“Dai fagli un video.” Gli suggerisce il papà consegnandoli il suo cellulare.

“Adesso vedrete come scappa via quando sarà libero… siete pronti?” Domanda Stana aiutandosi con la paletta per liberare il crostaceo dalla sua prigionia.

Pochi istanti dopo il granchio inizia a zigzagare sulla sabbia sotto lo sguardo attento e curioso dei due bambini. Erin divertita si alza inseguendolo mentre Dylan riprende tutta la scena seguendo passo per passo il crostaceo che con calma si sta avvicinando verso l’acqua.

“Che pace…” Dice Stana alzandosi continuando a  osservare i figli.

“Ci volevano questi giorni solo per noi.” Afferma abbracciando la moglie da dietro facendo aderire i loro corpi.

“Si hai avuto un’ottima idea… avevamo bisogno di ricaricarci.” Ammette appoggiando la nuca contro il suo petto.

“Guarda quei due come se la ridono…” Commenta Nathan guardando i bambini.

“Sono i nostri capolavori.” Afferma l’attrice girandosi e abbracciando il marito.

Lui la stringe forte a sé appoggiando il mento sulla testa della compagna. 

Stana adorava quei dodici centimetri di differenza tra loro la facevano sentire ancora più al sicuro quando l’abbracciava avvolgendola completamente.

“Ho promesso a Allison che quando uscirà dalla clinica il primo posto dove la porteremo sarà qui.” Racconta.

“E così faremo, amore mio… Allison camminerà su questa spiaggia.” Conferma lasciandole un bacio fra i capelli.

“Non vedo l’ora arrivi quel giorno… mi manca da morire.” Ammette.

“Se penso a quel maledetto giorno mi vengono ancora i brividi… non mi pare ancora vero che presto sarà solo un brutto ricordo.” Dice rabbrividendo al pensiero di quel giorno.

“... è tutto passato, amore. Allison ricomincerà a vivere partendo da qui.” Afferma baciandogli il petto per poi proseguire: “Questo luogo è speciale per noi… le nostre fughe d’amore… la nostra prima volta…”

“... qui abbiamo concepito Dylan… qui ci siamo ritrovati come genitori e come coppia…” Prosegue lui mettendo un dito sotto il suo mento per farle alzare il viso.

“... i primi passi di Erin… questo è il nostro angolo di paradiso.” Conclude guardandolo negli occhi mettendosi sulle punte per avvicinare i loro volti.

“Il nostro paradiso.” Ripete colmando la distanza che li divide e baciandola con delicatezza.

“Mamma!” “Papà!” Li chiamano Dylan e Erin correndo verso di loro.

La coppia si stacca guardando i figli avvicinarsi.

“Possiamo andare alle giostre?” Chiede Dylan speranzoso indicando verso il punto lontano dove si vede la ruota panoramica.

“Là… andiamo!” Ripete Erin saltellando davanti a loro.

“Ci possiamo provare… non è detto che ci siano paparazzi.” Dice Nathan rivolgendosi alla moglie ancora abbracciata a lui.

“Non lo so, Nate…” Inizia a dire l’attrice dubbiosa.

“Ti prego, mamma!” La supplica il bambino.

“Ti plego!” Ripete Erin copiando i gesti del fratello.

“Va bene, andiamo.” Approva facendosi convincere da quegli occhioni azzurri.

La famiglia non solo riuscii ad andare indisturbata alle giostre riuscii addirittura a fermarsi al loro ristorante preferito senza essere disturbati da paparazzi o fan.

Una volta messi a dormire i bambini la coppia si rilassa sul terrazzo della villa sotto un cielo stellato.

“Non ci posso credere che siamo riusciti ad uscire di casa per ben quattro ore come delle persone normali.” Afferma Stana intrecciando le dita con quelle del marito sdraiato accanto a lei.

“Questo è il nostro paradiso ricordatelo… qui tutto è possibile.” Le ricorda baciandole il dorso della mano.

La coppia viene interrotta dall’arrivo di una videochiamata da parte di Jeff.

“Ah buonasera, vacanzieri come state?” Domanda l’uomo vedendo apparire sullo schermo i volti della coppia.

“Bene, almeno fino a un attimo fa.” Risponde Nathan.

“Perchè? Cos’è successo?” Chiede preoccupato.

“Qualcuno ci ha disturbati.” Spiega l’attore.

“Ma sì? Chi ha osato venire a disturbarvi?” Domanda curioso.

“Non so se lo conosci è alto, castano, occhi azzurri, ha due figlie bellissime…” Inizia a spiegare.

“Non ascoltarlo, Jeff… è in vena di fare il simpatico.” Lo interrompe Stana rubandogli il cellulare in modo da inquadrare solo il suo viso.

“Il senso dell’umorismo non lo abbandona mai. Come sta la mia cognatina preferita?” Domanda sorridendo.

“Siete sullo stesso livello di simpatia vedo… passami le mie ragazze.” Ordina l’attrice all’uomo.

“Ciao zia!” Salutano in coro le bambine apparendo sullo schermo.

“Ciao, bellissime… come state?” Chiede sorridendo.

“Bene.” Rispondono all’unisono.

“Guardate…” Dice Stana girando la telecamera e inquadrando il cielo stellato sopra di loro.

“Wow… che bello!” Dice Sophia. “Quante stelle.” Aggiunge Allison.

Pochi istanti dopo una stella cadente taglia il cielo sopra di loro facendo esultare le nipotine.

“Ho visto una stella cadente!” Esclama Allison. “Anch’io! Tu l’hai vista zia?!” Chiede Sophia.

“Certamente… avete espresso un desiderio?” Domanda l’attrice.

“SI!” Rispondono insieme.

“Sono più che certa che i vostri desideri si avvereranno!” 

“Zia, vorrei tanto essere lì con te!” Ammette Allison con gli occhi lucidi.

“E presto ci sarai, stellina mia… te l’ho promesso. Ricordi?!” Dice Stana girando la telecamera su di lei.

“Si…” Risponde flebilmente mentre delle lacrime le rigano il viso.

“Amore… non fare così.” Dice l’attrice rattristandosi mentre Jeff abbraccia la figlia.

“Allison, la zia e io vogliamo vederti sorridere sai perchè?” Interviene Nathan facendosi vedere.

“No…” Risponde la bimba guardandolo.

“Perchè il tuo sorriso illumina le nostre giornate… e poi non vorrai mica far venire da piovere!?” Scherza l’uomo ridendo.

“No, non voglio…” Risponde la bimba sorridendo.

“Eri partito bene con una frase dolce ma l’hai rovinata con il tuo umorismo fillioniano…” Commenta l’attrice guardando il marito.

“Questa è bella… umorismo fillioniano.” Dice Jeff ripetendo il nomignolo dato dalla cognata al loro senso dell’umorismo.

“Guarda… vedi che non piange più!” Esclama Nathan indicando la nipotina.

“Allison, se hai qualche lacrima versala ora… non puoi dargli la soddisfazione di averti fatto smettere di piangere con una battuta simile.” Afferma Stana dando una gomitata al marito che inizia a lamentarsi come se lo avesse pugnalato.

“Sto malissimo…” Si lamenta l’attore continuando la sua recita.

“Esagerato…” Dice lei guardandolo male.

“Fate ridere!” Dice Sophia sorridendo nel vedere le scene degli zii.

“Grazie, Sophia, almeno questa sceneggiata serve a qualcosa.” Risponde Stana. 

“Ok, ti lasciamo soccorrere il ferito. Per le piccole è arrivata l’ora di andare a nanna. Buona notte.” Saluta Jeff.

“Notte zia!” Notte zio!” Salutano le bimbe sorridendo.

“Buona notte anche a voi… a domani!” Saluta Stana mandando due baci per poi riattaccare.

“Hai finito di fare il melodrammatico?” Domanda rivolgendosi al marito che sta proseguendo con la sua scenetta.

“Forse se mi dai un bacio…” Risponde lui dolorante con gli occhi chiusi.

“Dove?” Chiede maliziosamente.

“Qui.” Dice indicandosi le labbra.

Stana lo accontenta baciandolo dove desidera.

“Qui.” Dice indicandosi: il naso, il mento, il collo, il petto, poi l'addome mentre l’attrice accontenta tutte le sue richieste.

“E infine qui…” Dice indicandosi la zona del pene.

Stana si china e lui tutto contento sorride finchè la moglie anziché baciarlo gli morde il tessuto dei boxer facendolo sussultare.

“Ma sei matta… vuoi mutilarmi!” Esclama spaventato.

“Smettila di fare il pagliaccio e baciami!” Gli ordina tirandolo contro di sé.

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“Mmmm… dove credi d’andare?!” Chiede bloccando la moglie che sta per scendere dal letto.

“A correre.” Risponde lasciandosi trascinare di nuovo giù dal marito.

“Oggi è il nostro ultimo giorno… passeremo ogni minuto tutti e quattro insieme. Quindi oggi niente corsa.” Spiega appoggiando il viso sul petto della donna.

“Ok… ma sai che ho bisogno di fare movimento per iniziare bene la giornata… tu hai qualche idea?” Domanda mentre la mano del marito le accarezza il ventre.

“Oh… sono il maestro del movimento a letto.” Risponde sollevandosi per guardarla spostando la mano più su.

“Interessante… ma lascia che sia io stamattina a darti il buongiorno.” Dice facendolo sdraiare per poi posizionarsi a cavalcioni sopra di lui.

“Fai di me ciò che vuoi.” Afferma osservando la donna che si toglie la maglietta restando nuda sopra di lui.

Stana si abbassa su di lui baciandolo sulle labbra, per poi scendere sul collo, sui pettorali, sull’addome scivolando sempre più giù fino ad arrivare al bordo dei suoi boxer dove l'eccitazione dell’uomo è già bella evidente.

L’attrice fa tutto ciò che il marito adora di più regalandogli un buongiorno con i fiocchi.

—---

Un’ora dopo Nathan è impegnato a preparare la colazione alla sua famiglia mentre Stana e i bambini, ancora a letto, si stanno coccolando mentre guardano i cartoni.

“Mamma, baci… tanti baci.” Dice Erin gattonando verso di lei.

“Ma io ti mangio di baci.” Afferma Stana sdraiando la piccola e iniziando a darle un'infinità di baci sul viso per poi passare a farle delle pernacchie sul pancino nudo facendola ridere di gusto.

“Ahahahaha… bata… bata… ahahahah…” Strilla la piccola ridendo a crepapelle con le lacrime agli occhi cercando di spingere via il volto della madre dal suo addome.

“Ti salvo io!” Esclama Dylan saltando letteralmente sulla schiena della madre per salvare la sorellina.

“Ah… abbiamo un altro bambino da mangiare.” Afferma l’attrice facendo cadere il figlio sul materasso e iniziando a torturare anche lui.

“AHAHAHAHAHAH… AIUTO! PAPA’!” Grida Dylan cercando di scappare ma la mamma lo tiene prigioniero mordicchiandolo ovunque.

“Mamma… non ce la faccio… aahahha… più!” Ammette il piccolo nella speranza di farla smettere.

Stana si blocca liberandolo e lasciandosi cadere sul letto a fianco al figlio. 

Dylan ne approfitta mettendosi a cavalcioni sull’addome della madre esclamando: “Ora sei nostra prigioniera, mamma!” 

Erin le sposta i capelli dal viso iniziando a lasciarle dei bacetti sulla fronte accarezzandole il viso mentre Dylan si sdraia su di lei abbracciandola forte forte.

“Vi amo!” Afferma Stana accarezzando con una mano la schiena del figlio e con l’altra il viso della bambina.

“Vedo che vi state divertendo senza di me?! Ma io ho una sorpresa per chi arriva prima in cucina!” Esclama l’uomo entrando nella camera da letto.

“Veloce, mamma! Alzati!” Ordina Dylan scattando in piedi sul letto.

Nathan afferra la piccola prendendola in braccio mentre Stana carica il suo ometto sulla schiena.

La coppia si guarda pronta a partire e in un attimo la corsa mattutina ha inizio.

Nathan e Stana si infastidiscono a vicenda per riuscire a superarsi ma nonostante i continui tentativi di intralcio da parte dell’attore Stana arriva come sempre prima in cucina.

“VINTO!!!” Grida Dylan alzando le braccia al cielo mentre la mamma lo fa sedere sul bancone.

“Nooo!” Si lamenta Erin.

“Non temere piccola un giorno o l’altro gli stracciamo questi due!” Dice Nathan baciando la figlia e mettendola a terra.

“Erin… devi venire in squadra con noi se vuoi vincere!” Le suggerisce la mamma facendo la linguaccia al marito.

“Allora dov’è il regalo per i vincitori?" Chiede curioso Dylan.

“Cercate… qui da qualche parte ci sono tre regali per voi. Uno per la mamma, uno per Dylan e uno per Erin!” Spiega Nathan indicando la zona giorno.

I due bambini iniziano la loro caccia al regalo rovistando ovunque.

“Che fai non cerchi?” Domanda Nathan alla moglie vedendola bere un sorso di caffè.

“Veramente?” Chiede appoggiando la tazza.

“Certo, forza…” Insiste spingendola verso il soggiorno.

“Questo è mio?” Domanda Dylan avvicinandosi al padre con un pacco blu.

“Si, guarda c’è il tuo nome… dai aprilo!” Lo invita Nathan.

Dylan si appoggia al tavolino del soggiorno iniziando a strappare la carta con grande foga sotto lo sguardo curioso della sorellina che smette di cercare.

“WOW! Una nave telecomandata!” Strilla Dylan saltellando di gioia.

“Ti piace?” Domanda l’attore aiutandolo a tirar fuori il gioco dalla scatola.

“SIIII… è bellissima!” Risponde abbracciando il padre.

“Mio!” Esclama Erin stringendo il dono a sé incamminandosi verso l’uomo.

“Bravissima, fragolina l’hai trovato.” Si complimenta Nathan inginocchiandosi per accogliere la piccola.

Con l’aiuto del fratello Erin strappa la carta rosa rivelando una bambola bionda con i codini e il ciuccio. 

“Papà, apri!” Ordina la bambina facendosi aiutare da lui.

“Ecco qui… questa bimba si chiama Lily. Prova a toglierle il ciuccio.” La invita l’attore consegnando la bambola alla figlia.

“Mamma, hai trovato il tuo regalo?” Domanda Nathan alzandosi vedendo la moglie ancora impegnata nella sua ricerca.

“No, mi aiutate bimbi?” Chiede Stana ai figli.

“SIII!” Rispondono entusiasti prendendo per mano la mamma.

“Vi aiuto… iniziate a cercare.” Dice Nathan invitandoli a muoversi.

“Acqua… acqua…” Dice mentre cercano sotto il divano.

Allora i tre si spostano verso la sala da pranzo.

“Acquazzone.” Dice facendogli capire che si sono allontanati ancora di più dall’obiettivo.

“Eravamo più vicini prima torniamo di là!” Suggerisce Stana tornando verso il soggiorno.

“Acqua… acqua… fuocherello…” Inizia a dire quando i tre si avvicinano.

“Di qua!” Propone Dylan tirando la mamma verso l’ingresso.

“Acqua…” Torna a dire l’attore.

“Torniamo indietro…” Dice la donna avvicinandosi al marito.

“Fuocherello… fuoco… fuocone…” Esclama ritrovandosi la compagna davanti a sè.

“Ce l’hai addosso… allora.” Afferma vedendolo sorridere iniziando a perquisire il marito.

“Incendio!” Grida lasciandosi toccare.

“Qui! QUI!” Urla Dylan indicando la tasca posteriore dei jeans del padre.

Stana estrae l’oggetto ritrovandosi tra le mani una scotoletta blu di Tiffany.

“Voglio vedere!” Esclama Dylan curioso alzando le braccia verso l’alto.

Nathan lo prende in braccio mentre Erin torna a giocare con la sua Lily mettendole e togliendole il ciuccio divertita dal sentirla piangere.

“Dai, mamma aprila!” La invita Dylan.

L’attrice apre la scatola ritrovandosi davanti un anello meraviglioso: un diamante centrale incorniciato da due meravigliosi zaffiri blu.

“Oddio, amore è stupendo!” Afferma ammaliata dalla bellezza del gioiello.

Nathan appoggia il figlio a terra per poi estrarre l’anello dalla scatolina prendendo la mano destra della moglie.

“Questa volta voglio fare le cose fatte per bene. Quindi…” Dice inginocchiandosi davanti a lei guardandola dritta negli occhi.

“Stana Katic vuoi sposarmi di nuovo?” Domanda emozionato come la prima volta.

“Si, lo voglio!” Risponde immediatamente lasciandosi infilare l’anello al dito per poi saltargli letteralmente addosso.

Nathan sorpreso perde l’equilibrio finendo a terra insieme alla moglie sotto lo sguardo divertito dei due figli che ridendo si lasciano cadere anche loro a terra.

“Ti amo.” Sussurra l’attrice per poi baciarlo sulle labbra.

“Ti amo.” Ricambia baciandola nuovamente stringendola a sé.

“Anche noi, bacio!” Protesta Dylan facendo staccare i genitori.

La coppia si scambia uno sguardo d’intesa per poi afferrare un figlio a testa sbaciucchiandoli su tutto il viso facendoli ridere.

“Adesso possiamo fare colazione? Io ho fame!” Afferma Dylan baciando la mamma sulle labbra per poi abbracciarla.

“Ok… forza alziamoci!” Dice l’attrice mettendosi seduta.

—-----

“Pronta a tornare alla routine?" Domanda sedendosi sul divanetto accanto alla moglie.

“Oddio non farmici pensare…” Risponde alzando il braccio del marito per potersi appoggiare alla sua spalla.

“Se vuoi possiamo restare qui per sempre!” Propone guardandola baciandole la fronte stringendola a sé.

“Non tentarmi.” Dice baciandogli il mento.

“Cavoli, tuo marito ha dei gusti stupendi in fatto di anelli!” Scherza Nathan osservando il suo dono.

“Oh… sì devo ammettere che ha buon gusto!” Afferma alzando anche l’altra mano dove ha il primo anello di fidanzamento assieme alla fede nuziale.

“Questa volta amore mio faremo una vera cerimonia e festeggeremo con le nostre famiglie e i nostri amici.” Dichiara.

“Sarà un giorno speciale!” Afferma immaginando già il suo vestito. 

“Ho sentito Steve… ci faremo una bella chiacchierata nei prossimi giorni.” Rivela dopo un momento di silenzio.

“Vuoi che ci sia anch’io?” Domanda guardandolo.

“No, voglio scambiare due parole da uomo a uomo.” Risponde.

“Quando parli così mi fai preoccupare… hai intenzione di ucciderlo?” Chiede scherzando per sdrammatizzare il momento.

“Potrebbe essere una buona idea.” Risponde ridendo.

“Ricordati che dobbiamo sposarci di nuovo… se finisci in prigione mi toccherà sposare qualcun altro!" L’avverte mostrandogli l’anello messo al suo dito poche ore prima.

“Visti i nostri tempi ci sposeremo fra un paio d’anni… se lo aggredisco senza ucciderlo potrei uscire in tempo per le nozze.” Afferma baciandole la mano per poi proseguire: “... comunque niente e nessuno al mondo mi potrebbe tenere lontano da voi.” 

“Amore, tu sei il mio inizio e la mia fine, ricordatelo sempre.” Risponde baciandolo dolcemente.

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Capitolo 24
*** 24 ***


Nathan e Jeff stanno aspettando Steve.

“É arrivato! Mi raccomando, Nate non perdere il controllo!” Gli raccomanda Jeff aprendo il cancello per fare entrare l'uomo con la macchina.

“Sereno, vengo da tre magnifici giorni con la mia famiglia… sono abbastanza tranquillo!” Risponde Nathan facendo una lunga svapata per poi rimettere la sigaretta in tasca.

“Ciao… accomodati.” Lo invita ad entrare Jeff.

Steve entra trovando l’amico seduto sulla poltrona ad attenderlo.

“Ciao, Nate!” Lo saluta Steve.

“Siediti.” Dice facendogli cenno di accomodarsi.

L'uomo ubbidisce guardando verso Jeff che resta in piedi in disparte.

“Credo che abbiamo un problema io e te…” Inizia a dire l’attore facendo una breve pausa per poi proseguire: “... non so come sei abituato tu ma io non condivido la mia famiglia con nessuno men che meno mia moglie.”

“Mi hai chiesto tu di aiutarli in tua assenza o sbaglio?!” Domanda Steve incrociando le braccia al petto.

“Si certo ma non ti ho chiesto di sostituirti a me.” Chiarisce.

“Non mi sono sostituito a nessuno ho solo aiutato Stana con i bambini e con i suoi appuntamenti.” Si giustifica lui.

“Quindi qui ti stavi occupando di lei mentre giravi mezzo nudo per casa mia o qui mentre le tiene la mano sussurrandole non so cosa?!” Chiede indicando le fotografie sulla rivista.

“Capisco la tua preoccupazione ma non è mai successo niente tra di noi, non ho mai approfittato di lei e non le ho mai messo le mani addosso senza il suo permesso.” Dice Steve parlando per primo.

“Ah si?! Quindi, qui, ti ha chiesto lei di palparle il sedere?” Domanda indicando le foto della sera di Miami sulla rivista.

“No, senti quella sera ho esagerato con i cocktail e ammetto di aver toccato dove non dovevo ma non è più successo. Mi dispiace veramente.” Risponde chiedendo scusa.

“Quindi é successo solo per colpa dell'alcool?” Chiede l'attore.

“Si è così… non mi permetterei mai e…” Risponde lui immediatamente.

“Pensavo fossimo amici e pensavo di potermi fidare di te.” Afferma Nathan interrompendolo.

“E lo siamo… non dirmi che per una piccola sbandata di una sera non lo siamo più?!” Dice Steve.

“Non so… di solito i miei amici non vogliono portarsi mia moglie a letto.” Risponde tamburellando le dita sul bracciolo della poltrona.

“Ti sbagli… chiedi a Stana non ho mai detto o fatto qualcosa di inappropriato nei suoi confronti tranne quella sera a Miami.” Si difende.

“Veramente?” Inizia a dire Nathan dando uno sguardo al fratello per poi proseguire: “Vuoi veramente farmi credere che se potessi non andresti a letto con lei? Si onesto.”

Steve spiazzato dalla domanda sposta lo sguardo dall'attore all'altro uomo dubbioso sul da farsi… dire la verità o mentire?

“Non è una domanda difficile… rispondi sinceramente!” Gli suggerisce Jeff.

“Ok… si ci andrei ma come penso il 90% degli uomini in questo mondo.” Risponde guardandolo dritto negli occhi.

 

“Credo di aver sentito abbastanza.” Inizia a dire alzandosi.

Steve preoccupato su cosa sarebbe successo si alza a sua volta.

“Apprezzo la tua onestà ma ti avverto se solo vedo o sento qualcosa che non mi piace ti sbatto fuori a calci, ci siamo capiti?” Lo avvisa avvicinandosi a lui.

“Chiaro.” Risponde.

“Ringrazia, Stana quando la vedi la prossima volta… se ho deciso di darti una seconda possibilità è anche grazie a lei. Non posso impedirti di guardarla ma ricordati che tutto quello che ammiri e desideri è mio. L’unica cosa che puoi sperare di avere da lei è la sua amicizia. Ripeto amicizia dove tu tieni le mani a casa tua.” Chiarisce.

“Tranquillo…” Dice Steve tirando un sospiro di sollievo per essersela cavata con poco.

Nathan però ha troppa necessità di mollare un cazzotto all'uomo che ha osato toccare la sua donna così si avvicina e gli sferra un pugno colpendolo sul labbro. Steve sorpreso si porta la mano sulla bocca guardando l'attore che con sguardo soddisfatto si massaggia le nocche.

“Ora che ti ho colpito posso ringraziarti per aver salvato mia moglie quel giorno al campo.” Afferma allungando la mano verso Steve.

“Di nulla!” Risponde stringendo la mano all'uomo davanti a lui per poi aggiungere riferendosi al pugno appena preso: “... avrei fatto lo stesso anch'io… me lo sono meritato!” 

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Nathan socchiude gli occhi sentendo qualcosa che gli solletica il braccio… guarda in basso e vede una chioma di capelli biondi.

“CAZZO!” Esclama alzandosi di scatto rendendosi conto che non è sua moglie.

La ragazza non si scompone nonostante i bruschi movimenti dell’uomo continuando a dormire.

“Mandale via!” Ordina a Lucas per poi sparire in bagno a nascondersi per non essere riconosciuto.

“Ragazze… la festa è finita! FORZA!” Dice l’uomo tirando per un braccio la bionda.

“Nate, puoi uscire sono andate.” Lo avverte Jeff bussando alla porta del bagno.

“Hai chiamate di Stana?” Domanda uscendo con il cellulare in mano.

“No.” Risponde.

“Ragazzi, qualcuno di voi ha chiamate da parte di Stana?” Chiede l’attore spostandosi nel salone della suite.

Tutti i presenti dicono di no e Nathan inizia ad agitarsi. 

“Chiama Juliana.” Ordina a Seamus.

L’uomo va sulle chiamate perse e preme la cornetta verde mettendo in vivavoce.

“Alla buonora… dove cavolo siete finiti? Sono le due del pomeriggio!” Afferma Juliana arrabbiata.

“Mi dispiace, amore. Abbiamo fatto tardi e ci siamo svegliati da poco.” Cerca di giustificarsi.

“Siete tutti insieme?” Domanda.

“Si.”

In sottofondo si sente la voce di Tamala e Julia.

“Quel mentecatto del mio compagno è lì?!” Chiede Tamala.

“Si, ci sono… ma si può sapere cosa sta succedendo?” Chiede Lucas.

“Sentito?! Hanno pure il coraggio di chiedere cosa cazzo sta succedendo?” Brontola la donna rivolgendosi alle amiche.

“Succede che siete un branco di stronzi… ci potete anche restare a Las Vegas!” Urla Julia.

“Stana è con voi?” Domanda Nathan.

“Ti devi solo augurare che non sia già partita per Miami!” Lo rimprovera Tamala.

In quel momento il cellulare dell’attore inizia a suonare: è Adam il suo manager.

“Pronto.” Dice rispondendo.

“Nathan, se avevi intenzione di rovinarti ci sei riuscito alla grande! Mi hanno appena chiamato quelli di Cartier e di Ralph Lauren… hanno stracciato gli accordi con te.” Grida l’uomo.

“Mi sono appena svegliato e non ho ben capito cosa sia successo.” Ammette confuso.

“Capisco che la tua popolarità non raggiunga quella di tua moglie… o forse dovrei dire ex moglie… ma siete stati seguiti e fotografati tutta la notte e non ve ne siete nemmeno resi conto da quanto eravate fatti. Pensavi che andando a Las Vegas nessuno ti avrebbe riconosciuto?! Illuminami perché non riesco a capire come tu possa anche aver solo pensato di poter sbatterti mezza città senza essere fotografato.” Racconta Adam.

“Tu hai visto o sentito Stana?!” Chiede preoccupato solo di sapere di lei.

“No… ti sei tirato addosso un camion di merda sappilo!” Risponde seccato riattaccando.

“Dobbiamo tornare a Los Angeles immediatamente.” Dice Nathan agli amici che in cerchio stanno guardando qualcosa sul cellulare di Jon.

“Fratello, ci vorrà ben altro che le tue scuse per farti perdonare da Stana.” Afferma Jeff passandogli il telefono per mostrargli le fotografie.

Tutti, all’infuori di Seamus, erano stati fotografati con diverse donne in atteggiamenti poco galanti, con mani e bocche in posti dove nessuna fidanzata o moglie avrebbe mai voluto vedere il proprio uomo. Ci sono immagini di loro perfino allo strip club che entrano nel privè, che bevono e mangiano imboccati da ballerine nude sedute sulle loro ginocchia. Fino ad arrivare alle ultime foto di loro che entrano in albergo assieme a una decina di ragazze.

Nathan scioccato dalle immagini appena viste si lascia cadere sul divano.

“Cazzo, lo sapevo che non dovevamo dar retta a te e alle tue idee!” Grida Jon arrabbiato.

“Avrò anche organizzato io il tuo addio al celibato ma non ti ho obbligato io a scoparti un’altra!” Ribatte Nathan scattando in piedi.

“Ehi restiamo calmi! Siamo tutti sulla stessa barca.” Interviene Lucas.

“Non proprio tutti… c’è chi non ha né fidanzate né mogli.” Commenta Seamus guardando verso Jeff, Steve e gli altri due amici di Jon.

“Andiamo a prepararci ho trovato un volo che parte tra un’ora!” Annuncia Jeff.

Atterrati a Los Angeles gli otto amici si separano tranne Jeff e Nathan che avendo sentiti i genitori per telefono sono d’accordo di recarsi lì una volta atterrati.

“PAPA’!” Saluta Sophia correndo ad abbracciare il padre.

La bambina è l’unica entusiasta dell’arrivo dei due uomini. Cookie e Bob non li salutano nemmeno restando seduti sulle loro poltrone a osservare mentre salutano la bambina.

“Immagino che Stana non sia qui?!” Domanda Nathan guardando i genitori.

“Sophia, tesoro perchè non vai di sopra a guardare la tv mentre noi parliamo con… con loro.” Dice Bob trattenendosi per non insultare i figli.

“Ok.” Risponde correndo su per le scale.

Una volta soli Cookie è la prima a parlare.

“Che razza di uomini siete! Che razza di figli abbiamo cresciuto!” Urla la donna arrabbiata.

“Cosa siete dei ragazzini di vent’anni? Vi rendete conto di quello che avete fatto? Dello schifo che abbiamo visto su quei giornali stamattina…” Aggiunge Bob infuriato.

“Siete entrambi dei padri… avete anche solo pensato per un momento ai vostri figli?!”
“Hai pensato a tua moglie mentre scopavi un’altra?!”

“Mi fate schifo e ci vergogniamo a essere vostri genitori!”

La coppia prosegue per diversi minuti a insultare i due figli che ammutoliti si stanno prendendo tutto lo schifo che gli stanno lanciando addosso sapendo di meritarselo.

Ma Nathan sta pensando solo a Stana, non gli importa di nient’altro, solo di lei. Non gli interessa dei contratti strappati… dei soldi che avrebbe perso… l’unica cosa che contava è lei.

Mentre Jeff cerca di scusarsi con i genitori Nathan si alza sotto lo sguardo confuso dei presenti e esce di casa.

“Dove vai?” Chiede Jeff correndogli dietro.

“Devo andare da Stana.” Risponde mettendo in moto e dirigendosi verso casa sperando di trovarla lì.

Non ci sperava ma la sua famiglia è lì… a casa loro. Le luce della villa sono accese e la macchina della moglie è lì.

Fa un respiro profondo ed entra.

In soggiorno c’è solo la luce della lampada accesa e la cucina è buia.

Appoggia le chiavi sul mobiletto all’ingresso, appende la giacca e si toglie le scarpe.

A ogni scalino che sale sente la paura aumentare… arrivato in cima e un silenzio tombale lo accoglie. La lucina che tengono accesa i bimbi in camera durante la notte è accesa quindi significa che stanno già dormendo. Arriva davanti alla camera matrimoniale… la porta è socchiusa… lentamente la apre e finalmente la vede. 

Lei è lì seduta, nel loro letto, che legge, probabilmente, un copione dalle dimensioni.

“Bel coraggio a presentarti qui.” Dice con calma appoggiando i fogli sul letto guardando verso di lui.

Nathan, spiazzato dalla sua tranquillità, si avvicina al letto.

“Oltre la tua reputazione hai perso anche la voce a Las Vegas?” Gli chiede vedendolo muto davanti a lei.

“Io…” Balbetta senza però riuscire a dire altro.

“Domani parto con i bambini… torniamo a vivere a Miami. Il mio avvocato ha già preparato le carte per il divorzio. Le stavo giusto controllando. Ovviamente, viste le fotografie uscite oggi, ho ottenuto l’affidamento esclusivo.” Afferma Stana.

“Stana, ti prego, no!” La supplica inginocchiandosi a fianco del letto.

“Puoi andare a dormire nella stanza degli ospiti se vuoi.” Dice lei restando impassibile.

“Stana… per favore. Perdonami. Ti amo!”

All’improvviso la stanza inizia a girare e il letto si allontana sempre di più… Nathan inizia a gridare chiamando ripetutamente il suo nome.

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Capitolo 25
*** 25 ***


“Nate! Nate!” Lo chiama Stana.

“Oddio!” Esclama l’uomo sobbalzando.

“Ehi… che succede?” Domanda dolcemente accarezzandogli il viso.

Ed è in quel momento che l’attore capisce che è stato solo un brutto sogno.

“Amore…” Dice guardandola come se fosse la cosa più bella del mondo passandole una mano dietro alla nuca tirandola verso sé e baciandola.

“Hai fatto un brutto sogno?” Chiede staccandosi.

“Si, bruttissimo…” Ammette mettendosi seduto.

“Raccontamelo… così non si avvera!” Suggerisce sedendosi comodamente sulle gambe del marito.

Nathan racconta brevemente la serata sognata e tutto quello che succede dopo.

“Già il fatto che non sono venuta a Las Vegas a prenderti a calci nel sedere doveva farti immaginare che fosse solo un sogno.” Scherza Stana ridendo.

“In effetti erano tutti infuriati tranne te…” Commenta allungando il braccio per recuperare la sigaretta dal tavolino.

“Cosa credi di fare?” Domanda rubandogliela dalle mani.

“Ti prego… concedimi un tiro sono ancora sotto shock" La supplica accarezzandole le gambe nude.

“Oppure…” Sussurra slacciandosi i cordoncini del costume restando in topless. 

“Mmm… mi piace questo oppure…” Mormora a un soffio dalle sue labbra.

La coppia inizia a baciarsi con passione mentre le mani di entrambi toccano il corpo dell'altro vogliosi di darsi desiderio reciproco ma come spesso accade vengono interrotti dall'arrivo di qualcuno.

“Fate come se non ci fossimo.” Dice Adam passando dietro al divano dove si trova la coppia che sobbalza nel udire e poi nel vedere i nuovi arrivati che con nonchalance appoggiano dei vestiti e delle borse.

“Veramente?! Sono tornato nell'incubo?!” Esclama Nathan alzando le mani verso l'alto per poi farle ricadere sul divano mentre Stana si è alzata alla ricerca di qualcosa per coprirsi.

“Tieni!” Dice Emily passandole la maglietta del marito.

“Tranquilla, cara… sei meravigliosa ma sai che i miei gusti sono di altro genere.” Commenta Adam guardandola vestirsi ricordandole che é gay.

“Sono per la cena di gala?!” Domanda l'attrice legandosi i capelli.

“Si, vi abbiamo portato tutto: vestiti, scarpe, accessori e gioielli.” Risponde Emily mostrando alla donna l’incantevole bracciale.

“Con tutte le ore che ci sono in un giorno proprio ora?!” Brontola Nathan facendo un tiro.

“Cosa vedono i miei occhi!” Grida Adam strappandogli la sigaretta di mano.

“Sul serio?!” Esclama l'attore coprendosi il viso con le mani cercando di stare calmo.

“Da te mi aspetto di tutto…” inizia a dire guardando Nathan per poi proseguire a parlare con Stana: “... ma da te, no… come puoi permettergli di fare uso di queste cose?” 

“É un po' nervosetto ultimamente.” Spiega l'attrice posando le mani sulle spalle nude del marito.

“Scusa quando mai non sei nervoso?! É dieci anni che lavoriamo insieme e star dietro a te è peggio che stare dietro a una prima donna.” Afferma Adam.

“Per smorzare questa “storia” di te e Steve approfittate di questa serata per mostrare al mondo che siete grandi amici… soprattutto tu, Nathan.” Dice Emily.

“Non c'è problema, abbiamo chiarito.” Ammette l'attore tirando Stana a sedere sulle sue ginocchia.

“Ottimo!” Commenta Adam.

“Abbiamo finito?” Domanda Nathan volendo riprendere da dove sono stati interrotti accarezzando le gambe della moglie.

“Tranquillo, ce ne andiamo!” Risponde Emily recuperando la borsetta.

“Vuoi restare a guardare?” Chiede scherzosamente al manager vedendo fermo davanti a loro.

“No, grazie. Questa è sequestrata!" Risponde Adam infilando la sigaretta nella tasca per poi incamminarsi verso l'uscita.

“Ciao!” Saluta Stana mentre Nathan ha già le mani sotto la sua maglietta.

“Ah… niente succhiotti o giochetti sadomaso, non vorrai deturpare il corpo perfetto di tua moglie.” Grida Adam prima di chiudere la porta.

“Ti rendi conto che lo pago?!” Commenta sorridendo.

Stana con un rapido movimento si toglie la maglietta dicendo: “Allora dove eravamo rimasti…” mettendosi a cavalcioni sopra di lui.

Nathan le succhia i capezzoli mentre lei sposta il bacino sentendo il suo rigonfiamento contro il suo centro.

“STANA!” Chiama Jon entrando a passo spedito in casa ritrovandosi davanti la coppia.

“Ops, scusate!” Esclama bloccandosi.

“Dimmi perché abbiamo dato le chiavi di casa nostra a tutta questa gente!?” Brontola Nathan sospirando mentre Stana si rialza rimettendosi la maglietta.

“Ciao, hai portato la macchina?” Chiede l'attrice al nuovo arrivato.

“Si, è una bomba.” Risponde consegnando le chiavi.

“Ecco che arriva qualcun'altro… ditelo allora che volete punirmi.” Commenta l'attore esasperato sentendo Black abbaiare uscendo di casa.

“Cos’ha?” Chiede Jon all'amica.

“Lascia perdere… vuoi qualcosa da bere?” Domanda invitandolo a seguirla in cucina.

“Ciao, Nathan.” Lo saluta Cookie scendendo dall'auto trovando il figlio impegnato a cercare qualcosa nella sua macchina.

L’attore borbotta qualcosa da dentro l'autovettura facendo un cenno con la mano salutando i nuovi arrivati.

“Che cerchi?” Chiede Bob.

“Trovata!” Esclama richiudendo il portaoggetti.

“Sta arrivando, Jeff!” Annuncia Bob vedendo il cancello della villa aprirsi.

“Questo posto é un porto di mare!” Commenta tra sé e sé chiudendo lo sportello.

“Ciao, papà!” Saluta Dylan dal finestrino dell'auto dello zio che si è fermata.

“Ciao… tutto bene?” Domanda aprendo la portiera per fare scendere i figli e la nipote.

“Si… possiamo fare il bagno?” Chiede Dylan speranzoso.

“Si, certamente… ciao, fragolina.” Risponde prendendo in braccio Erin.

“Acqua… acqua…” Dice la piccola battendo le manine.

“Andate dentro a mettere il costume.” Gli invita Jeff mentre il fratello mette a terra la piccola.

“E questa da dove salta fuori?” Domanda Bob notando il suv nero nuovo di zecca.

“Chiedi a tua nuora… è sua.” Risponde l’attore aprendo l’auto nuova della moglie per mostrarla ai due uomini.

“Come se l’avesse scelta lei, pagliaccio.” Commenta Jeff sapendo che è stato l’uomo a sceglierla e a fare tutto.

“Che modello è?” Chiede curioso il padre.

“Porsche Cayenne Turbo E-Hybrid Coupé GT… 739 CV… una meraviglia.” Racconta ammaliato dalla bellezza dell’auto.

“Sei il solito esagerato…” Commenta Bob.

“Tutta invidia, papà!” Ribatte sorridendo.

“Vado a dare una mano a vostra madre.” Commenta l’uomo incamminandosi verso l’ingresso.

“Ci facciamo una birretta?” Domanda Nathan al fratello chiudendo lo sportello.

“Volentieri!” Risponde seguendolo nella veranda.

“Ehi, ciao Jeff!” Saluta Jon unendosi a loro.

“Com'é?” Chiede sedendosi.

“Benissimo, tra una settimana torna a casa Allison.” Rivela felice.

“Cavoli, che notiziona!” Esclama sorridendo.

“Ecco!” Dice Nathan consegnando ai due uomini le birre per poi sedersi.

L'attore beve un sorso, solleva le gambe sulla poltroncina libera davanti a lui per poi tirar fuori la sigaretta dalla tasca e fare un tiro.

“Papà, ma che fai?” Domanda Jeff sorpreso di vedere il padre con il costume da bagno.

“Non domandate che è meglio.” Risponde Bob dirigendosi verso la piscina con i nipoti.

“Di la verità, ti ha obbligato la mamma?!” Gli urla dietro Jeff.

“Ovvio!” Conferma l'uomo.

“Penso sia la prima volta che vedo papà in costume!” Commenta Nathan ridendo.

“Ciao, Jeff!” Lo saluta Stana unendosi ai tre uomini.

“Ciao, com'è?” Chiede lui.

“Bene… hai raccontato a Jon del suo addio al celibato?” Risponde per poi rivolgersi al marito battendo sulle sue gambe per fargliele tirare giú dal divanetto per potersi sedere.

“No, no… è stato troppo traumatico quel sogno.” Ammette afferrandola per la vita facendola sedere sulle sue gambe anziché sulla poltroncina.

“Conoscendoti devastante e a fine serata tutti single!” Dice Jon bevendo un sorso di birra.

“Me lo ricordo ancora il mio addio al celibato organizzato da te… é già tanto se sono arrivato all'altare.” Racconta Jeff ridendo.

“É per quello che noi ci siamo sposati senza dire niente a nessuno… per evitare l’addio al celibato altrimenti avremmo divorziato ancor prima di sposarci!” Scherza Nathan ricevendo uno scherzoso scappellotto dalla donna.

“Comunque avete pensato a cosa fare?” Domanda Stana mettendo un braccio intorno alle spalle nude del marito.

“No… bro, cosa vorresti fare?” Chiede Jeff al direttore interessato.

“Meglio fare l'opposto di quello che faremmo io e Nate altrimenti veramente divorziamo tutti!” Risponde.

“Ma perchè?! Ci si può divertire anche senza tradire.” Commenta l'attrice.

“I nostri propositi sono buoni ma poi è un attimo perdere il controllo.” Spiega Jeff.

“Restiamo a casa… è meglio!” Suggerisce Nathan accarezzando su e giú le cosce nude della moglie.

“Facciamo serata poker così al massimo finiamo i soldi!” Dice Jon.

“E se facessimo un celinubilato?” Propone Stana.

“Cioè una festa tutti insieme?” Domanda Jon.

“Si, così ci divertiamo tra di noi senza rischiare incidenti e tradimenti.” Conferma lei.

“Non è male come idea… così forse evitiamo di finire su qualche giornale.” Commenta Nathan riferendosi soprattutto alla moglie intrufolando una mano sotto la maglietta per accarezzarle la schiena.

“Potrebbe essere una bella soluzione… ne parlo con Julia ma penso che ne sarà entusiasta.” 

“Dammi il cellulare… la chiamiamo subito.” Ordina Stana all’amico.

“Dovrebbe essere qui che arriva… le ho chiesto di passare a prendermi.” Risponde tirando fuori il telefono dalla tasca per poi aggiungere: “Eccola… vado ad aprirle!” Afferma leggendo il messaggio per poi alzarsi per aprire il cancello.

Qualche secondo dopo la nuova arrivata scende dall’auto avvicinandosi.

“Ciao, ragazzi!” Dice Julia salutando i presenti per poi sedersi accanto al compagno.

“Stavamo giusto parlando di te.” La informa Jeff.

“Di me? Perché?" Chiede curiosa.

“Ho proposto un celinubilato… per festeggiare tutti quanti insieme senza incidenti. Cosa ne pensi?” Spiega l’attrice.

“Mi pare un’ottima idea… così forse arriviamo all’altare senza drammi nel mezzo…” Acconsente la donna apprezzando l’idea dell’amica.

“Avete proprio una scarsa opinione di noi!?!” Commenta Jon.

“Sai com’è… siete uomini.” Gli fa notare Stana sorridendo.

“A proposito di nozze… fammi vedere quel meraviglioso anello!?!” Esclama Julia notando il diamante al dito dell’amica.

L’attrice si alza dalle gambe del marito piegandosi leggermente in avanti allunga il braccio verso di lei mostrando il gioiello.

“Che meraviglia!” Afferma la donna apprezzando.

“Caspita, bro… ti sei svenato per quel coso!?” Commenta Jeff.

“L’amore costa…” Risponde l’attore sorridendo.

“Wow!” Dice Jon guardando anche lui il gioiello. 

“Wow… sono d’accordo!” Afferma ammirando il fondoschiena della moglie facendo ridere il fratello. 

“Torniamo al vostro celinubilato…” Suggerisce Stana risedendosi.

“Pensavo potremmo affittare per la sera il The Rooftop… siamo in cima ad un grattacielo lontani da occhi indiscreti… inoltre c’è sia la parte esterna con terrazzo e piscina che l'interno.” Suggerisce Nathan accarezzando il fianco della donna.

“Cazzo, sai quanto costa quel posto!” Esclama Jon.

“Quel posto è super esclusivo… costa sicuramente un botto.” Aggiunge Julia.

“Di quello non vi dovete preoccupare. Voi diteci solo se potrebbe piacervi.” Interviene Stana.

“No… veramente, Stana é troppo.” Ribatte Jon scuotendo il capo.

“Ripeto, voi diteci se il The Rooftop vi può piacere… al resto ci pensiamo noi.” Insiste l'attrice.

“No, non possiamo accettare.” Ripete Julia.

“Sono o no la tua testimone di nozze?!” Chiede Stana rivolgendosi all’amico.

“Si, ma che c’entra è troppo!” Risponde Jon.

“Dai smettetela di rompere!” Commenta l’attrice.

“Pensiamo ad un altro posto… quello è troppo caro!” Insiste Julia.

“Oh, che palle! Se continuate con sta storia lo compro così poi non potete rompere per il costo dell'affitto.” S’intromette Nathan appoggiando la bottiglia vuota a terra.

“Guarda che quella che guadagna i soldoni é Stana non tu!” Lo sfotte Jeff ridendo vedendo la madre avvicinarsi.

“Ah lo so bene… guarda che macchinone si è comprata.” Conferma lui facendo un tiro con la sigaretta.

“Cos'è quella roba?” Domanda Cookie guardandolo male.

“A proposito non c’era un'auto un po’ meno esagerata?” Chiede Stana osservando il suv.

Ma l’attore fa finta di non sentire la madre rispondendo alla moglie: “Amore, se non ti piace la prendo io senza problemi.”

“Che bastardo, ha esagerato sperando che a Stana non piacesse!” Commenta Jon avendo capito le vere intenzioni dell’amico che se la ride.

“Sei proprio un morto di fame, fratello! E tu non osare dargli la macchina!” Interviene Jeff per poi rivolgersi alla cognata.

“Per me una vale l’altra.” Commenta l’attrice.

“Assolutamente no… la guido io la maggior parte delle volte, quindi resta a noi!” Aggiunge Jon.

“Nathan!? Sei sordo? Cos’hai in mano?!” Domanda di nuovo Cookie mettendosi davanti ai cinque con le mani sui fianchi.

“Una penna!” Risponde lui sorridendo.

“Spiritoso… da quando fumi?” Ribatte la donna.

“Da quando non mi lasciano più fare ses...” Risponde lui.

“Nate!” Esclama Stana tappandogli la bocca mentre gli altri se la ridono.

“Se ti vedo ancora con quella cosa te la butto.” Lo minaccia per poi andarsene.

“Quindi è fatta si va al Rooftop!” Annuncia l’attrice cambiando argomento.

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Detto fatto! Stana prese in affitto il locale proposto dal marito il The Rooftop e insieme a lui organizzarono tutto: dall'allestimento, al cibo, alla musica.

“Direi che è tutto pronto.” Afferma Nathan guardandosi attorno soddisfatto.

“Siamo stati bravi!” Dice Stana fiera di come avevano lavorato insieme.

“Dimmi, sei alla ricerca di conquiste?” Domanda afferrandola per la vita riferendosi al vestito super sexy indossato dalla moglie.

“Oh sì… c’è un tipo che mi interessa.” Risponde passandogli le braccia intorno al collo.

“Ah sì?! Deve piacerti parecchio questo tipo.” Commenta abbassando lo sguardo sul generoso scollo che mette in risalto il seno perfetto, avendo una voglia matta di strapparle il vestito di dosso.

“Mi piace alla follia… é alto, castano, occhi azzurri e ha uno charme disarmante.” Spiega accarezzandogli la nuca.

“Mmmm… un tipo interessante.” Dice facendo scivolare le mani dalla schiena giú fino ai glutei fregandosene delle persone che stanno lavorando attorno a loro.

“Si paziente, non é ancora arrivata l'ora di toccare.” Afferma tirando in su le mani del marito.

“Nemmeno un antipasto veloce? Sono certo che c'è un posticino nascosto dove possiamo stare.” Domanda voglioso tirandola ancor di più contro di sé per farle sentire quanto la desidera.

“Resisti e sarai ripagato.” Sussurra a un soffio dalle sue labbra.

Nathan colma la distanza tra loro baciandola con passione.

“Ehm… scusate se vi disturbo signori Fillion.” Gli interrompe un uomo.

“Siamo abituati ormai.” Commenta Nathan staccandosi.

“Nessun problema, Alfred. Sono arrivati?” Chiede Stana immaginando già cosa voglia comunicargli.

“Esatto… i festeggiati sono arrivati. Stanno salendo con l'ascensore.” Risponde lui.

“Ok, grazie.” Dice l'attrice dando un’ ultima sistemata alla camicia del marito.

“É arrivato il capo della sicurezza?” Domanda Nathan.

“Si, gli ho riferito tutto quello che mi ha detto, signore.” Risponde Alfred.

“Voglio parlarci di persona. Non voglio ritrovarmi imbucati alla mia festa.” Afferma l'attore.

“Vado a chiamarlo subito, signore!” Dice Alfred congedandosi.

“Io accolgo Jon e Julia, ci vediamo dopo.” Lo saluta Stana dandogli un rapido bacio.

“A dopo… amore.” Ricambia rubando un altro bacio per poi andarsene.

Un po' di secondi dopo arrivano i festeggiati.

“Ciao, ragazzi. Ben arrivato!” Saluta Stana andando incontro agli amici.

“Wow… é stupendo!” Afferma Julia incantata scambiandosi due baci con l'attrice.

“Grazie, Stana… è meraviglioso.” Dice Jon baciando e abbracciando l'amica.

“Vi faccio fare un giro!” Gli invita Stana a seguirla.

Mezz'ora dopo iniziano ad arrivare i primi ospiti e in attimo l’atmosfera si fa gioiosa e movimentata. 

La coppia al centro della scena viene presa di mira dagli amici con scherzi di ogni genere. Soprattutto Jon viene tartassato tant’è che dopo tre ore è talmente ubriaco che non si oppone più a nulla e gli amici riescono a fargli indossare delle calze a rete, dei tacchi a spillo, una minigonna e un top.

“Cosa fai qui da sola?” Domanda Steve affiancando la donna appoggiata con i gomiti al parapetto del terrazzo.

“Ehi… ciao… ho fatto una chiamata.” Risponde mostrando il cellulare in mano.

“É uno spettacolo la vista da quassù." Commenta copiando la posizione della donna guardando la città illuminata.

“Già… ti stai divertendo?” Chiede Stana girandosi, appoggiandosi con la schiena alla ringhiera guardando i suoi amici che stanno festeggiando all'interno.

“Si, é tutto perfetto… adesso so chi chiamare se devo organizzare party.” Risponde girandosi verso di lei in modo da guardarla.

“Esagerato! Non abbiamo fatto nulla di che… il merito è dell’affiatamento che abbiamo tra noi come amici. Se il gruppo funziona puoi festeggiare anche in mezzo a un prato.” Afferma convinta.

“Sei incredibile…” Dice sorridendo.

“Perché?” Domanda curiosa.

“Perché non c'è mai una volta che ti prendi i meriti per l'ottimo lavoro che svolgi. Va bene essere modesti ma tu vai ben oltre.” Spiega.

“Credo che si possa fare sempre meglio in tutto.” 

“Non ho mai conosciuto una persona come te.” Ammette sorpreso come sempre da lei.

“Spero sia un complimento.” Dice ridendo.

“Lo sai benissimo che lo è… chiunque vicino a te, anche il presidente degli Stati Uniti, diventa una persona insignificante.” Afferma.

“Ma smettila!” Esclama sorridendo dandogli una gomitata.

“Ahi!” Si lamenta toccandosi l'addome.

“Non hai ancora conquistato nessuno stasera? Ci sono diverse amiche di Julia carine e single.” Domanda l'attrice cambiando argomento.

“Mmm… no, non mi interessa.” Risponde alzando le spalle sorridendo.

“Mi stai prendendo in giro?! Dai dimmi la verità!” Afferma.

“In realtà una che mi piace c’è!” Ammette non distogliendo mai lo sguardo da lei.

“Ah, si?! Vediamo se indovino…” Dice facendo una pausa cercando nella folla qualche donna carina. “... è quella laggiù con il vestito blu?” Prova a dire.

“No.” Risponde non guardando nemmeno chi sta indicando.

“Allora é Kimberly?” Prova di nuovo.

“E quale sarebbe?” Chiede decidendo di stare al suo gioco.

“Quella mora con il vestito rosso vicino al bancone del bar…”

“Io non vedo nessuna mora con il vestito rosso.” Dice fingendo di non vederla.

“Come fai a non vederla… è lì!" Esclama prendendo il viso dell'uomo girandolo nella direzione giusta.

“Ah quella…no.” Nega ancora.

Stana prova con altre donne ma per tutte é un no.

“Ok, mi arrendo. Chi é?” Chiede cedendo.

“No, non importa!” Risponde scuotendo il capo.

“Ma dai… magari posso aiutarti a conquistarla.” Insiste Stana guardandolo e appoggiando una mano sopra a quella dell’ amico.

“No, non credo... è irraggiungibile.” Spiega prendendo la sua mano fra le sue.

“Oddio… non dirmi che è già impegnata?! É per quello?" Esclama l'attrice.

“Impegnato non significa irraggiungibile… lei è inarrivabile per altri motivi. Comunque lasciamo stare.” Dice sciogliendo il legame facendo un passo per allontanarsi.

“Aspetta…” Esclama afferrandolo per il braccio bloccandolo.

Steve si volta guardandola.

“Lo sai che le cose difficili sono le migliori?” Chiede lei.

“Ah su questo non c'è dubbio… e lei vale sicuramente lo sforzo.” Ammette appoggia le mani sulla ringhiera bloccando l’attrice guardandola dritta negli occhi. 

“Allora avevo ragione: ti blocca il fatto che sia già impegnata. Hai paura della competizione?” Domanda sempre più curiosa.

“Assolutamente, no! Anzi, sono certo che con me starebbe meglio. Lei si merita molto di più.” Rivela.

“Wow… dire che ti piace è riduttivo. Tu, ne sei innamorato.” Afferma.

“È quasi impossibile non amarla.” Dice avvicinandosi.

“Allora non dovresti rinunciare.” Gli suggerisce lei.

“Sicura, che sia una buona idea?!” Chiede Steve accarezzandole la guancia, spostando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.

Stana è paralizzata non sa cosa fare o pensare… è lei la misteriosa donna?

“Steve, non…” Inizia a dire appoggiando le mani sulle spalle dell'amico per allontanarlo ma lui scoppia a ridere dicendo: “Oddio! Che faccia che hai! Dici che mi prenderebbero per una parte in un film?!” 

“Che cretino che sei!” Esclama iniziando a ridere colpendolo sul petto con una serie di pugnetti.

“Sei troppo facile.” Dice continuando a ridere abbracciandola bloccando le sue mani contro il suo petto.

“Sparisci!” Gli ordina spingendolo via.

—-

Sono le tre di mattina e gli unici rimasti sono: Nathan, Stana, Tamala, Lucas, Julia, Jon, Jeff, Seamus e Juliana. 

La combriccola è a bordo piscina e ogni coppia condivide un lettino tranne Jeff che è spaparanzato da solo.

“Vi abbiamo recuperato cinque coperte come richiesto.” Annuncia Alfred consegnando ad ogni coppia un plaid per coprirsi.

“Grazie mille!” Ringrazia il gruppo.

“É stata una festa fantastica! Grazie ancora!” Afferma Julia accoccolata contro il compagno sistemando la coperta sopra di loro.

“Vi ringrazio domani… ora non sono in grado.” Aggiunge Jon faticando a tenere gli occhi aperti.

“Come sempre voi uomini dovete esagerare.” Commenta Tamala vedendo che anche Lucas è in semicoma.

“Tutti tranne, Seamus…” Precisa Stana coprendo Jeff completamente addormentato.

“Ho freddo…” Si lamenta Nathan sdraiato allungando il braccio e riuscendo a toccare la gamba nuda della moglie per attirare la sua attenzione.

“Si, è vero… tu, si che sei un uomo serio!” Afferma Julia.

Stana si sistema tra le gambe aperte del marito e una volta coperti con il plaid si appoggia contro di lui girata leggermente su un fianco per vedere le amiche.

“Grazie, ragazze. Siete troppo gentili ma qualcosina ho bevuto pure io.” Ammette l'uomo ad occhi chiusi accarezzando dolcemente il ventre della moglie.

“Come stai, Juliana?” Chiede gentilmente Tamala all'amica incinta che inizia a parlare di neonati.

Stana sbottona la camicia del marito per poi appoggiarsi con il viso al suo petto nudo mentre lui, nascosto dalla coperta, ha già iniziato a toccare il suo corpo.

“Nate…” Mormora l’attrice sentendo le mani dell’uomo che le sollevano il vestito riuscendo ad arrivare a contatto con i glutei.

“... ti voglio...” Sussurra Nathan per farsi sentire solo da lei spostando una mano sulla coscia della donna risalendo lentamente.

“Non siamo soli…” Gli ricorda alzando il viso sapendo che il marito da ubriaco perde anche quel briciolo di controllo che ha.

“E allora?!” Risponde portando la mano all'interno della coscia sfiorandole le mutandine.

“Devi fermarti…” Bisbiglia a un soffio dalle sue labbra sperando di convincerlo.

“Guardali… tra un attimo fanno il terzo figlio davanti a noi.” Commenta Tamala sorridendo invitando l’amica a guardare in direzione della coppia che si sta divorando di baci.

“Quei due hanno una vita sessuale tutta da invidiare.” Afferma Juliana guardandoli.

“Mi state disturbando con i vostri gemiti!” Si lamenta Jeff lanciando la coperta in testa ai due che si staccano per guardarlo.

“Dormi e non rompere!” Gli ordina Nathan.

“Che dici se andiamo a casa?” Propone Stana al marito che incontrollabile le sta mettendo le mani ovunque.

“Non so se arriviamo a casa…” Risponde maliziosamente spostando con l’indice le mutandine.

“Nate… fermo.” Ordina bloccandogli la mano e spostandosi con l’intenzione di alzarsi.

“Dove credi di andare?!” Domanda trattenendola per la vita.

“A casa…” Ripete tentando invano di liberarsi.

“Devi pagare dazio se vuoi alzarti!” Le spiega sorridendo.

“Cosa vorresti?” Chiede sperando che non sia nulla che non possa dargli in quel momento.

“Mmmm…” Mormora tirando con l’indice la scollatura del vestito della moglie per sbirciare.

“Qualsiasi cosa tu voglia te la darò una volta arrivati a casa… sempre se mi lasci alzarmi.” Gli dice spostando la mano del marito.

“Qualsiasi cosa?” Domanda per esserne certo.

“Tutto ciò che vuoi.” Conferma, a quelle parole l’uomo la libera.

“Jeff, su… è ora di andare a dormire a casa!” Gli ordina l’attrice per poi rivolgersi al resto del gruppo: “Ragazzi, restate quanto volete il locale è vostro fino a mezzogiorno. Se avete bisogno di qualcosa chiedete ad Alfred.” 

“Grazie, ma credo che tra un attimo andiamo anche noi.” Risponde Juliana.

“Pensi di farcela a portare a casa quei due?” Domanda Tamala vedendo i due fratelli indispettirsi a vicenda come bambini.

“Sarà un lungo tragitto ma in qualche modo ci riuscirò.” Commenta l’attrice separando i due tirando Nathan per un braccio per permettere a Jeff di alzarsi.

“Oddio… mi aiuti!” Chiede Jeff alla nuora allungando le braccia verso di lei.

Stana gli afferra le mani ma l’uomo non collabora minimamente per sollevarsi.

“Ascolta, pesi il triplo di me come credi che possa aiutarti se non collabori. Nate, per favore fermo.” Afferma l’attrice rimproverando il marito che anziché aiutarla la infastidisce.

“Amore, svegliati e aiuta Stana.” Ordina Juliana al marito vedendo l’amica in serie difficoltà e lo stesso fa Tamala con Lucas.

Seamus e Lucas si alzano raggiungendo il trio ma essendo anche loro più di là che di qua finiscono per peggiorare la situazione e in attimo i quattro uomini finiscono per cadere in piscina sotto lo sguardo divertito delle donne.

“Non so perchè ma mi immaginavo che finiva così!” Commenta Stana raggiungendo le amiche sedendosi con loro mentre Julia e Jon profondamente addormentati non si scompongono nonostante gli schiamazzi degli amici in ammollo.

“Mi sa che sarà impossibile adesso tirarli fuori di lì.” Aggiunge Tamala guardando gli uomini schizzarsi reciprocamente come se fossero bambini dell’asilo.

“Mi è venuta un po’ di fame…” Rivela Juliana.

“Andiamo dentro e ordiniamo qualcosa.” Propone Stana invitandole a seguirla dentro il locale.

“Volentieri!” Afferma Tamala prendendo sottobraccio le amiche.

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Capitolo 26
*** 26 ***


I giorni passarono e finalmente era arrivato il giorno che attendevano tutti con ansia: il ritorno di Allison a casa. Come promesso dalla zia Stana si erano organizzati per portare la bambina nella casa a Santa Monica. L’attrice aveva pianificato tutto per riuscire a rientrare e arrivare prima della nipotina ma purtroppo il volo che partiva da Miami per Los Angeles era stato cancellato. Emily fece di tutto per trovare dei posti sul volo successivo ma ne trovò solo uno per Stana che fu costretta a tornare da sola lasciando la manager e Jon a Miami. Il problema successivo fu quello di arrivare prima di Allison ma Nathan riuscì a trovarle un passaggio veloce.

-

L’attrice cerca di mimetizzarsi tra la folla di gente che sta uscendo come lei dalla zona di sbarco sperando che al di là delle porte non ci siano paparazzi ad attenderla.

Le porte si aprono, scruta nella ressa se c’è qualcuno che è lì per lei… inizialmente non vede nessuno poi si accorge dell’amico alto e biondo che spicca sopra al resto della folla per la sua l’altezza con un cartello in mano: “KATIC”

Stana si avvicina sorridendo all’uomo che la guarda divertito.

“Ciao simpaticone… sei tu il mio passaggio veloce?” Domanda abbassando leggermente gli occhiali da sole neri per guardarlo negli occhi.

“Così pare!” Risponde facendole l'occhiolino.

La coppia si incammina verso l’uscita indisturbata.

“Spero tu sia venuto con l’elicottero o non arriverò mai in tempo!” Commenta Stana controllando l’orologio.

“Non proprio, ma ti assicuro che va veloce!” Risponde proseguendo a camminare.

Pochi metri dopo Steve si ferma davanti a una moto da corsa, una Kawasaki verde e nera, recupera i caschi e ne passa uno a Stana.

“Apperò… forse con questa riusciamo ad arrivare in tempo.” Commenta togliendosi gli occhiali e indossando il casco.

Steve sale sulla moto, toglie il cavalletto, inserisce la chiave e mette in moto… un rombo assordante tuona nel garage.

“Sali e tieniti saldamente a me!” Le ordina attraverso il microfono incorporato nel casco.

Stana mette il piede sul pedalino e appoggiando la mano sulla spalla dell’uomo e sale in sella.

“Pronta?!” Domanda sentendo le sue mani intorno alla vita.

“Vai!” Risponde lei.

Steve sfreccia sulla statale superando tutte le auto in coda e nel giro di dodici minuti arrivano davanti alla villa dell’attrice.

Per annunciare il loro arrivo Steve fa rombare il motore della sua Kawasaki e in attimo Nathan gli raggiunge all’esterno.

“Ehi.” La saluta l’attore aiutando la moglie a scendere dalla moto.

“Ciao… sono in tempo?” Domanda preoccupata togliendosi il casco.

“Si, devono ancora arrivare.” Risponde.

“Ok, vado velocemente a cambiarmi. Grazie Steve!” Dice Stana correndo dentro la villa.

“Bene, io vado.” Annuncia Steve salutando l’amico.

“Lascia che almeno ti offriamo il pranzo visto che ci hai fatto un grosso piacere.” Lo invita Nathan avvicinandosi.

“Nate, tranquillo… l’ho fatto volentieri.” Risponde lui.

“Forza, non fare il prezioso!” Insiste per poi togliere le chiavi della moto dicendo: “... senza queste non puoi andare. Muoviti!” 

Una volta rinfrescata e cambiata l’attrice scende trovando Cookie in cucina.

“Ciao… hai sentito Jeff? Stanno arrivando?” Chiede l’attrice alla suocera impegnata da chissà quante ore a preparare tutte le pietanze che piacciono a Allison.

"Ciao! Dovrebbero essere armai qui.” Risponde controllando l’orologio.

In quel momento il suono del clacson preannuncia l’arrivo di Jeff e delle bambine.

Stana è la prima a correre fuori non vedendo l’ora di riabbracciare e passare del tempo con la sua nipotina.

“ZIA!” Grida Allison aprendo la portiera della macchina.

“STELLINA MIA!” Esclama Stana avvicinandosi.

Allison scende dall’auto facendo rapidamente i pochi passi che la dividono dall’amata zia che la accoglie a braccia aperte prendendola in braccio.

Le due restano abbracciate per un paio di minuti godendosi ogni centesimo di secondo che passa, respirando ognuno il profumo dell’altra, isolandosi completamente dal resto del mondo, come se non ci fosse nulla e nessun altro oltre loro.

"Bentornata a casa, stellina!” Parla per prima l’attrice baciandole ripetutamente la guancia.

La bambina è talmente felice di essere tra le braccia della persona più importante della sua vita, dopo il papà, che non accenna a volersi staccare da lei nonostante ci siano altre persone che vogliono salutarla.

“Ciao, Allison… abbiamo fatto un castello di sabbia per te!” Spiega Dylan alla cuginetta toccandole una gamba con la mano sperando di attirare la sua attenzione.

“Ok, dopo lo vengo a vedere.” Risponde Allison restando però nella sua posizione aggrappata al collo della donna.

“Ciao, tesoro ben arrivata!” La saluta Bob accarezzandole la schiena.

“Ciao, nonno.” Saluta sorridendo.

“Qualcosa mi dice che non ti stacchiamo più dalla zia, vero?!” Commenta Nathan avvicinandosi con Erin in braccio per poi salutare la nipotina: “Ciao Allison, bentornata a casa.”

“Ciao, Alli!” La saluta Erin felice.

“Ciao!” Risponde salutando entrambi.

“Andiamo dentro?!” Chiede Stana alla nipotina girandosi verso l’ingresso.

“No, voglio andare a vedere la spiaggia!” Risponde alzando la testa per guardare la zia.

“Va bene, andiamo!” Dice sistemando meglio la bambina e avviandosi verso la spiaggia seguite da Dylan, Erin e Sophia.

Arrivati sul bagnasciuga Allison desiderosa di sentire di nuovo la sensazione dell’acqua sui piedi si lascia mettere a terra dalla zia tenendo però sempre un contatto con lei.

Dopo un’ora i cinque stanno ancora giocando sulla riva mentre il resto del gruppo, seduto sotto l'ombrellone, chiacchiera guardando di tanto in tanto verso di loro.

“Mamma, hai finito di portare fuori roba? Lo sai vero che siamo in dieci e non in cinquanta?!” La prende in giro Jeff notando che il tavolo da pranzo, sotto la veranda, non ha più nemmeno un centimetro di posto libero.

La donna ignora i commenti dei quattro uomini proseguendo con il suo lavoro.

“Vostra madre ha perso il controllo della situazione.” Afferma Bob scuotendo il capo.

“Meglio se poi torno a casa a piedi anziché in moto.” Commenta Steve ridendo.

“Secondo me non riesci nemmeno a salire sulla moto da quanto ti farà mangiare.” Lo prende in giro Nathan.

“Mi sa che quando domani sera sarà ora di tornare a casa sarà un dramma staccare Allison da Stana.” Commenta Jeff cambiando argomento vedendo sempre la figlia appiccicata alla cognata.

“Ti direi che può venire a dormire da noi ma dopodomani Stana parte per San Diego.” Risponde Nathan.

“Riparte di nuovo?!” Dice Bob scuotendo il capo.

“É qui la festa!?!” Esclama Jon sorprendendo i quattro avvicinandosi con Julia.

“Ehi… ciao!” Gli saluta Nathan.

“Menomale che è arrivato qualcuno ad aiutarci a mangiare tutta quella roba!” Scherza Jeff indicando il tavolo.

“Aspettate ospiti?” Chiede Julia vedendo la tavola imbandita.

“No, è quello il problema…” Risponde Bob facendo posto ai nuovi arrivati.

“Cos'hai lì?” Domanda Steve notando i tubi alti mezzo metro.

“Canne da pesca… dato che Nate è esperto." Scherza Jon.

“Esperto nel lanciare la canna da pesca in mare!” Chiarisce Bob ricordando l'episodio.

“É stato un incidente, dai!” Spiega l'attore offrendo un bicchiere di aperitivo a Julia e una birra a Jon.

“Comunque sono aquiloni… la tua signora se l'è dimenticati a casa e mi ha chiesto di passare a prenderli.” Racconta bevendo un sorso di birra.

“Ciao, zio… cos'è?” Chiede Dylan arrivando di corsa.

“Aquiloni.” Risponde.

“Papà, lo facciamo volare?” Domanda il bambino saltellando dalla gioia.

“Spero tu sappia farli volare perché anche con quelli non ho un bel rapporto!” Afferma Nathan.

“Io non so nemmeno come montarli.” Dice Jon.

“Steve, tu sei sicuramente in grado… ci affidiamo a te.” Dice Jeff rivolgendosi all'amico.

“Nessun problema… da bambino adoravo andare in spiaggia a farlo volare.” Racconta iniziando a tirar fuori gli aquiloni dai tubi.

“Che bello, aquiloni!” Strilla Sophia felice avvicinandosi assieme a Erin, Stana e Allison.

“Amore, non ne bastava uno?” Domanda Nathan alla moglie.

“Così poi avrebbero litigato su chi doveva tenerlo…” Risponde lei per poi salutare i nuovi arrivati.

“Uno è pronto." Annuncia Steve passando al secondo.

Mezz'ora dopo tutti e quattro gli aquiloni sono in volo. Ogni bambino ne tiene uno assieme ad un adulto: Sophia con Jeff… Dylan con Jon… Erin con Nathan… Allison con Stana. Le coppie sono distanti tre/quattro metri l'una dall'altra in modo da non rischiare di attorcigliare i fili l'uno con l'altro mentre Steve passa da ognuno di loro per dargli una mano.

“Grazie, senza di te non sarebbe volato niente.” Ammette Stana vedendo l'uomo affiancarla.

“Figurati, sono tornato bambino per un po’.” Risponde sorridendo.

“Tanta voglia di crescere per poi accorgersi che rimanere bambini è la cosa più bella che ci sia.” Commenta lei.

“Peter Pan.” Dice riconoscendo la frase citata.

“Zia, posso fare da sola?” Chiede Allison.

“Certo, tieni.” Risponde consegnando anche l'altra maniglia dell’aquilone.

“Allison, aspetta non tirare troppo…” La corregge Steve mettendo le mani sopra a quelle della bambina.

“Ok… così, brava. Adesso ti lascio da sola… sei pronta?” Domanda l'uomo vedendo che ha capito.

“Si!” Risponde Allison sicura.

Dopo i primi secondi di instabilità Allison riesce a domare alla perfezione l'aquilone.

“Guarda, zia! Ce l'ho fatta!” Esclama elettrizzata.

“Sei bravissima, tesoro!” Si complimenta sorridendo.

“Super!” Esulta Steve affiancando l'amica concentrata a guardare in alto.

“Non c'è gioia più grande che vederli tutti e quattro di nuovo insieme felici e spensierati.” Ammette Stana con gli occhi lucidi abbassando lo sguardo per guardare anche gli altri tre bambini.

“Mi dispiace… devono essere stati mesi duri per tutti voi…” Commenta Steve appoggiando una mano sulla sua schiena.

“È una forza della natura… non so dove abbia trovato tutta quella energia.” Afferma guardando la nipotina.

“Da quello che ho sentito… tu hai contribuito parecchio a darle continui input per affrontare il tutto.” Racconta l'uomo guardandola.

“Io le sono solo stata accanto… ma ha fatto tutto lei usando la grinta che ha dentro.” Risponde emozionata lasciandosi sfuggire qualche lacrima.

“Ehi… non piangere!” Dice passandole un braccio intorno alle spalle tirandola contro il suo ampio petto abbracciandola.

Julia che assiste alla scena qualche metro dietro di loro decide di avvicinarsi per capire cosa sta succedendo.

“Tesoro, che succede?” Chiede Julia vedendo l'amica in lacrime accarezzandole il viso asciugandole la guancia che non é appoggiata contro l'uomo.

“Un mix di emozioni." Spiega Steve vedendo avvicinarsi anche Bob preoccupato.

“Stana, stai bene?” Domanda il suocero.

“Si… adesso mi passa…” Risponde staccandosi dall'amico e asciugandosi il viso.

“Dai vieni beviamo un goccio d'acqua.” La invita Julia prendendola per mano tirandola verso casa.

“Vai tranquilla… aiuto io Allison.” La rassicura Steve vedendola dubbiosa sul da farsi.

Nel frattempo Bob si sbraccia facendosi notare da Nathan che troppo occupato con Erin non si é accorto di nulla. 

“Che c'é?” Domanda avvicinandosi al padre.

“Stana, sta piangendo, vai a dare un'occhiata.” Risponde indicando la nuora ferma sotto l'ombrellone con Julia.

“Amore… tutto bene?” Chiede correndo verso di lei.

“Si, tranquillo mi sono solo commossa a guardare Allison.” Spiega girandosi verso di lui.

“Vieni qui!” Dice avvolgendola nel suo enorme abbraccio.

Stana si stringe forte a lui respirando il suo profumo, rilassandosi.

—----

Dopo l'abbondante pranzo Jon, Julia e Steve fanno rientro a Los Angeles mentre i restanti decidono di rilassarsi: chi sulle sdraio sulla spiaggia, chi in veranda sui divanetti e chi sulle amache.

Con un po' di proteste riescono a convincere Allison a staccarsi dalla zia Stana che si dedica completamente alla sua piccola che vuole addormentarsi fra le sue braccia.

Così, come capita spesso quando é ora del riposo, l'attrice si isola dal resto del gruppo sistemandosi su una delle due amache libere e con Erin sdraiata sopra di lei cullate dal lieve movimento si addormentano tutte e due in pochi minuti.

“Quella povera ragazza è esausta!" Commenta Cookie sedendosi accanto al marito all'ombra accorgendosi della nuora addormentata.

“Per forza prende più voli lei in un mese che un pilota di aerei.” Fa notare Bob.

“Ma sbaglio o ho capito che parte di nuovo dopodomani?” Domanda la donna al marito.

“Si, va a San Diego.” Risponde.

“Nathan, fermati un attimo.” Lo invita Cookie vedendolo passare.

“Si?” Chiede avvicinandosi.

“Siediti un momento.” Dice Bob facendo posto al figlio.

“Che succede?” Domanda confuso sedendosi.

“Guarda tua moglie…” Inizia a parlare la donna indicando la direzione da guardare.

“Dorme… non può?!” Dice sorridendo.

“É sfinita, Nathan… non può andare avanti così.” 

“Mamma, ne abbiamo già parlato è il nostro lavoro.” Spiega per l'ennesima volta.

“Non tirar fuori questa storia… siete voi che scegliete i lavori da accettare. Tua madre ha ragione non potete andare avanti a vedervi una settimana in un mese.” Interviene Bob.

“Avete due figli che vi vivono separatamente.” Aggiunge Cookie.

“Non mi pare ne risentano… sono sereni. Non gli manca nulla… né a livello affettivo né a livello materiale.” Dice convinto.

“Gli manca il tempo con voi due insieme… turnate in continuazione… torna uno e parte l'altro.” 

“A te sta bene vederla dieci giorni su trenta?! Che tipo di rapporto avete fisico e basta?!” Azzarda l'uomo cercando di far ragionare il figlio.

“Devo dire a voi quante volte faccio sesso con mia moglie?!” Ribatte iniziando a perdere la pazienza.

“Nathan, non serve che ogni volta che ti viene fatto notare qualcosa su cui non sei d'accordo diventi arrogante.” Lo rimprovera il padre.

“Cosa dovrei fare stare zitto e sentire le vostre accuse?!” Domanda alzandosi.

“Se ti diciamo queste cose è perché ci preoccupiamo per te e per la tua famiglia.” Spiega Cookie cercando di farlo calmare.

“Preoccupati e di cosa? Abbiamo una bellissima famiglia, dei splendidi figli, ci amiamo e facciamo entrambi il lavoro dei nostri sogni.” Afferma l'attore.

“Ma non vi vivete… i tuoi valori sono spariti.” 

“Di cosa stai parlando?” Chiede confuso.

“Del tuo valore della famiglia che è stato sommerso dai soldi.” Risponde Bob.

“Eh no… questo non dovevi dirlo, papà!” Grida infuriato per poi andarsene.

“Bravo complimenti… ti sembrano cose da dire a tuo figlio?!” Lo rimprovera Cookie alzandosi e sparendo dentro casa.

—---

“Jeff, dove sono gli altri?” Domanda Stana trovando il cognato da solo con i bambini impegnati a costruire una pista per le biglie.

“Hanno litigato tutti mentre dormivi.” Risponde mettendosi seduto.

“Cos'è successo?” Chiede confusa.

“Non so esattamente ma i miei devono aver detto qualcosa che ha fatto uscire di testa Nate.” Dice raccontando quel che sa.

“Ma no dai dovevano essere due giorni di festa per Allison.” Brontola l'attrice dispiaciuta.

“Dai, tranquilla adesso risolviamo. Resta con i bimbi io vado a parlare con loro.” La rassicura Jeff facendole l'occhiolino.

“Cerca di evitare di tirare fuori altre polemiche e ricordagli il motivo di questi due giorni insieme.” Gli suggerisce Stana sbloccando il cellulare.

“Sarà fatto!” Esclama congedandosi.

Qualunque cosa sia successa fattela passare e vieni qui a festeggiare il ritorno di Allison. Scrive l'attrice al marito.

Cinque minuti dopo Nathan la raggiunge.

Stana seduta sul lettino sta giocando a carte con Allison e Sophia mentre Dylan e Erin giocano con la sabbia.

“Ehi… chi vince?!” Domanda l'attore sedendosi a cavalcioni dietro alla moglie facendo aderire il suo petto alla schiena di lei passando le braccia attorno alla sua vita.

“Io.” Risponde Sophia.

“Prima però ha vinto la zia.” Aggiunge Allison.

“Ragazzi! É pronta la merenda!” Chiama Cookie attirando l'attenzione dei bambini che si precipitano a mangiare.

“Lo sai che mi devi ancora dare un bacio da quando sei arrivata?!” Le fa notare Nathan invitando a girarsi.

“Mmmm… mi pare impossibile.” Risponde voltandosi e mettendo le gambe sopra a quelle del marito per essere di fronte a lui.

“Ne sono più che sicuro.” Afferma afferrandola per i glutei e tirandola sopra di lui in modo che i loro corpi si tocchino e i loro visi siano a pochi centimetri l'uno dall'altro.

“Allora rimediamo subito…” Sussurra per poi baciarlo.

Le loro lingue si cercano mentre le mani di Nathan le accarezzano la schiena nuda.

“Sei stupenda.” Mormora per poi baciarla nuovamente.

“Lo sai che stanotte dovrai dormire da solo!?” Lo informa staccandosi.

“Veramente? Io ho bisogno di te…” Si lamenta l’attore.

“I bambini hanno già deciso che dormiranno tutti con me.” Spiega lei.

“Ma prima o poi si addormenteranno… e allora sarai mia… solo e soltanto mia.” Afferma convinto.

“Vedremo… li vedo belli elettrizzati mi sa che crollerò prima io di loro.” Commenta dando uno sguardo ai bambini impegnati a fare merenda.

“C’è sempre domani sera se non ci riusciamo stanotte…” Le ricorda baciandola.

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“Buongiorno, a tutti…” Saluta Nathan arrivando al piano di sotto e trovando tutta la famiglia impegnata a fare colazione.

“Papà!” Lo chiama Erin andandogli incontro con il biberon pieno di latte in mano.

“Dormito bene?” Chiede Jeff facendogli posto vicino a lui.

“Insomma…” Risponde sedendosi e mettendo la figlia seduta sulle sue ginocchia.

“Come mai?” Domanda Cookie versando del caffè nella tazza del figlio.

“Da solo… abbandonato… senza coccole.” Si lamenta mettendo un pancake nel piatto.

“Hai sicuramente dormito meglio di tua moglie che ha dovuto condividere il letto con quattro terremoti.” Gli fa notare Jeff facendo il solletico ad Allison seduta a fianco a lui.

“È stato bellissimo dormire con la zia!” Afferma Allison.

“È andata a correre, immagino?!” Commenta Nathan bevendo un sorso di caffè.

“Già… pensa che ha provato a convincermi ad andare con lei.” Racconta Jeff.

“Oddio… avremmo dovuto venire a recuperarti con l'ambulanza!” Lo prende in giro il fratello ridendo.

“Come è andata a correre? Pensavo fosse ancora a letto.” Interviene Bob abbassando il giornale per guardare i figli.

“Sul serio, papà?! Stana che dorme fino a tardi… mai vista.” Afferma Jeff ridendo per l'uscita del padre.

“Sarebbe stato meglio che qualcuno la accompagnasse…” Dice preoccupata Cookie.

“Tranquilla, non si perde… la sa la strada di casa!” Commenta Nathan mettendo la figlia giù.

“Sei veramente simpatico stamattina, Nate.” Afferma la donna scuotendo il capo.

“Ti sei già scordato quello che è successo durante il torneo di calcio?! Perché io non me lo sono affatto dimenticato!” Si intromette Bob.

“ZIA!” Urla Allison vedendo Stana che bussa sull’enorme vetrata che dà sulla piscina.

“Visto… è arrivata. Siete più sereni adesso?!” Chiede ai genitori.

“Almeno noi ci preoccupiamo per lei!” Risponde Cookie.

“Cosa vorresti insinuare che non mi interesso di mia moglie?!” Domanda seccato.

“Non abbastanza… spendi soldi in stronzate anziché assumere qualcun’altro che le stia dietro!” Ribatte Bob arrabbiato con il figlio.

“E poi dovresti farla ragionare e farla rallentare… i suoi ritmi sono insostenibili.” Aggiunge Cookie.

“Ehi… ci sono i bambini. Stiamo calmi!” Interviene Jeff appoggiando la mano sulla spalla del fratello prima che parta con una delle sue solite sfuriate.

“Tutto loro sanno, cazzo!” Borbotta Nathan tirando fuori la sigaretta facendo un tiro alzandosi.

L'attrice attira l’attenzione dei quattro bambini facendo il mimo per spiegargli che cosa vuole.

“Pioggia!” Prova a dire Dylan ma la mamma dice no.

“Acqua!” Dice Sophia.

E Stana fa quasi quasi con la mano.

“Doccia!” Esclama Allison e la zia fa pollice su per dirle che è corretto.

Il gioco prosegue ancora con altre parole e i bambini sono sempre più entusiasti di collaborare insieme per indovinare le parole mentre gli adulti osservano divertiti.

“Oh guarda adesso arriva la parte interessante…” Scherza Jeff avvicinandosi al fratello cercando di fargli passare il nervoso guardando la cognata che si toglie la canotta restando in top.

Nathan non dice nulla, resta a fissare la moglie facendo un altro tiro.

“Abbiamo capito…” Annuncia Sophia rivolgendosi agli adulti. “...la zia fa la doccia fuori perché è sporca di sabbia… e dobbiamo portarle un asciugamano e dei vestiti puliti.”

Una volta lavata e cambiata Stana dedica le poche ore che le restano esclusivamente ai bambini che non la mollano un secondo.

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Nel tardo pomeriggio i due Fillion stanno chiacchierando in veranda aspettando il tramonto.

“Mi vedi cambiato?” Domanda Nathan al fratello.

“Cambiato in che senso?” Chiede Jeff.

“Credi che i soldi mi abbiano reso frivolo?” Spiega meglio.

“Frivolo no… sei sicuramente più spendaccione ma penso che lo sarei anch’io visto che i vostri introiti sono aumentate esponenzialmente nell’ultimo anno. Perchè mi fai queste domande?” Risponde onestamente.

“Ho un po’ riflettuto su quello che hanno detto mamma e papà ieri e volevo capire quanto di quello che pensano di me lo pensano anche altre persone.” Ammette facendo un tiro con la sigaretta.

“Cosa ti hanno detto?”

“Che i soldi hanno oscurato i valori della famiglia… che i nostri figli ci vivono separatamente… che io e Stana abbiamo solo un rapporto fisico…”

“Onestamente, Nathan… vi state veramente vedendo poco e quando vi vedete finite ovviamente per fare sesso. Stana è una trottola gira di qua e di là… parte per un viaggio di lavoro e torna con altri due lavori. Quando è qui non è mai ferma… ha sempre qualcosa: appuntamenti, shooting, riprese, interviste e meeting. Quando non ha qualcosa lei lo hai tu. Cosa fate quando vi vede oltre a quello? Parlate di qualcosa? Che non sia discutere per qualche tua gelosia?” Gli domanda Jeff.

Nathan in silenzio inizia a pensare ma effettivamente ultimamente non hanno tempo nemmeno per fare l’amore figurati per parlare. Quando hanno più tempo libero rispetto al solito tran tran giornaliero adorano entrambi viversi i propri amici e quindi danno feste e grigliate a casa loro.

“Sinceramente… ultimamente abbiamo difficoltà anche a ritagliarci un momento intimo figuriamoci per parlare.” Ammette facendo un altro tiro.

“Eccovi qui!” Esclama Stana interrompendo i due uomini avvicinandosi.

“Vai da qualche parte?” Domanda Jeff vedendola vestita e truccata pronta per uscire.

“Sta arrivando Jon a prendermi.” Risponde.

“Ma non dovevi partire domani mattina?” Chiede confuso Nathan.

“Si, ma ci hanno anticipato il volo per San Diego.” Spiega estraendo dalla tasca posteriore dei jeans il cellulare che sta squillando.

“Ciao…” Saluta rispondendo al telefono.

“No, veniamo direttamente lì da quello che mi ha detto Emily…” Risponde iniziando a camminare avanti e indietro.

“Ciao, ragazzi!” Saluta il nuovo arrivato.

“Ehi…” “Ciao!” Ricambiano i due uomini.

“Con chi parla?” Domanda Jon rubando un tramezzino dal tavolino.

“Non ne ho idea… vuoi una birra?” Chiede Nathan.

“No, altrimenti la mia capa mi tira le orecchie.” Risponde indicando la donna che sta ancora parlando al telefono.

“Come mai avete anticipato la partenza?” Domanda l’attore.

“Ha un appuntamento con Virgil Abloh, direttore artistico, della Louis Vuitton.” Rivela Jon.

“Farà la testimonial anche per loro?” Chiede Jeff.

“Può essere… forse per quanto riguarda le borse.” Risponde lui bevendo un sorso della coca-cola dell’amico.

“Eccomi! Hai finito di rifocillarti?!” Dice Stana tornando da loro.

“Si, fatto. Andiamo!” Risponde mandando giù l’ultimo boccone.

“Ciao, amore.” Saluta l’attrice stampandogli un bacio sulle labbra.

“Ehi… è così che mi saluti adesso!” Si lamenta Nathan trattenendola per un braccio.

Stana lo bacia nuovamente con molta più calma e passione come vuole lui.

“Meglio?!” Sussurra l’attrice staccandosi.

“Accettabile.” Risponde sorridendo accarezzandole il viso per poi lasciandola andare.  

La coppia saluta un’altra volta il resto della famiglia per poi andare mentre i fratelli Fillion proseguono a parlare.

“Vedi di cosa stavo parlando? Non sapevi nemmeno che le hanno anticipato il volo e che ha un appuntamento per Louis Vuitton.” Spiega Jeff.

“Dobbiamo parlare quando torna.” Risponde sospirando.

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Capitolo 27
*** 27 ***


Come previsto Stana firma il contratto con Louis Vuitton diventando testimonial per le loro borse mentre i giorni successivi si dedica completamente al Comic-con di San Diego riscuotendo come sempre un gran successo.

—-

“Cosa sono?” Domanda Jeff vedendo la busta sul tavolo.

“Sono le fotografie della festa di Jon e Julia.” Risponde proseguendo a preparare i pancake per la merenda dei figli.

Jeff si siede e inizia a sfogliare le foto della serata commentando una ad una divertito finché non si trova davanti una fotografia che lo ammutolisce.

“Che c'è? Hai finito i commenti?” Domanda l'attore prendendo due piatti dal mobile.

Jeff passa a quella successiva senza dire nulla e mentre commenta quella foto nasconde quella precedente sotto la busta sperando di aver occasione di metterla in tasca senza essere scoperto.

“Erin! Dylan!” Chiama Nathan appoggiando i piatti sul tavolo per poi affacciarsi al soggiorno per vedere se i figli stanno arrivando.

Ed è in quel momento che Jeff approfitta per piegare a metà ed infilare l'immagine incriminata della tasca posteriore dei jeans.

“Torna oggi Stana?” Chiede riponendo le fotografie nella busta.

“Si, dovrebbe essere ormai qui.” Risponde Nathan recuperando lo sciroppo d'acero.

“Papà, posso il cioccolato?” Domanda Dylan sedendosi al suo posto.

“Certamente, arriva subito!” Afferma scivolando verso il mobiletto.

Jeff sistema Erin sul seggiolone per poi metterle il bavaglino.

“Cake…cake!” Ripete la piccola indicando il suo piattino.

“Cioccolata anche per te?” Chiede Jeff alla nipotina.

“No… no!” Risponde indicando qualcos'altro.

“Lei vuole lo sciroppo d'acero.” Spiega Dylan mettendo in bocca un boccone del dolce.

“C'è nessuno!?" Si sente chiamare a gran voce dall'ingresso.

“MAMMA!” Grida Dylan lasciando cadere la forchetta nel piatto, saltando giú dalla sedia e correndo via.

“Mamma!” Strilla Erin battendo le manine.

“Ciao a tutti!” Saluta Stana entrando con il figlio in braccio.

“Mamma… mamma…” Chiama Erin allungando le braccia verso di lei.

“Ciao, amore.” Saluta piegandosi e riempiendole il visino di baci facendola ridere.

La piccola con le mani sporche di sciroppo d'acero le tocca il viso cercando di allontanarla mentre Dylan saldamente aggrappato a lei finisce per sporcare il collo della madre con il cioccolato che ha sulla bocca.

Nathan guarda divertito i tre aspettando con ansia il suo turno per salutarla.

“Ehi… tu.” Dice Stana sollevandosi e incontrando finalmente i suoi occhi.

“Ehi… a te.” Risponde Nathan sorridendo e avvicinandosi.

In un attimo le loro labbra si toccano e, nonostante siano disturbati da Dylan, ancora in braccio alla madre, si scambiano diversi baci.

“Ciao, Jeff.” Lo saluta l'attrice mettendo Dylan a terra.

“Bentornata.” Saluta l'uomo.

“Tutto bene?” Domanda notando lo strano sguardo del cognato rubando un pezzettino di pancake dal piatto della figlia.

“Si, si tutto ok.” Risponde muovendo il capo in segno di approvazione.

Nathan l'abbraccia da dietro baciandole il collo nel punto dove è sporca di cioccolata.

“Sei strano… è successo qualcosa?” Insiste non convinta appoggiando le mani sul ventre sopra a quelle del marito.

“Non è nulla, almeno spero, ma ti racconterò… ora vi lascio soli.” Risponde alzandosi e sistemando la sedia.

“Ah Jeff… hai pensato tu al regalo per papà, vero?” Domanda Nathan fermandolo restando abbracciato a Stana.

“Pensavo ci pensassi tu, sinceramente.” Risponde Jeff.

“Domani è il suo compleanno e tu mi stai dicendo che non abbiamo un regalo?!” Chiede l’attore al fratello.

“Tranquilli, ci ho pensato io.” Interviene l'attrice calmando gli animi.

“Tu?” Esclamano sorpresi i due.

“Si, ho fatto restaurare la sua Ford Mustang.” Rivela guardando le loro facce incredule.

“Impossibile!” Afferma Jeff scuotendo il capo.

“Papà, lucida la sua Mustang ogni sera si sarebbe accorto subito se fosse sparita dal garage.” Aggiunge Nathan staccandosi dalla moglie per guardarla in faccia.

“Ho avuto un ottimo aiutante per questo...” Ribatte sorridendo.

“Quindi hai ingaggiato dei ladri per rubargli la macchina?” Domanda l'attore usando la sua fervida immaginazione.

“Nate, va bene che con i soldi si fa tutto ma non penso che tua moglie rischierebbe di finire in prigione per restaurare l'auto del suocero!” Dice Jeff dando una gomitata al fratello.

“In effetti… però faceva ridere.” Commenta lui sorridendo.

“Non ho rubato niente a nessuno. L'automobile, casualmente, ha subito un “danno” che solo Zac poteva riparare. Così vostro padre l’ha portata a casa di Zac e poi io l'ho fatta ritirare da un meccanico specializzato in auto d'epoca che l'ha restaurata. Domani sarete voi a consegnarla a vostro padre.” Racconta l’attrice.

“Oddio!” “Siamo salvi!” Esultano in coro abbracciandosi.

“No, ma tranquilli non ringraziatemi mica!” Si lamenta portando le mani sui fianchi.

I due si girano verso di lei coinvolgendola in un abbraccio a tre schiacciandola tra di loro.

“Mi sorprendi sempre di più ogni giorno che passa!” Ammette Nathan baciandola sulle labbra.

“Sei la migliore cognata del mondo!” Aggiunge Jeff lasciandole un bacio fra i capelli.

“Così forse è un po’ troppo… ed è un po' strano avere due Fillion che mi baciano contemporaneamente!” Scherza Stana facendo ridere entrambi.

“Papà, impazzirà di gioia!” Esclama Jeff entusiasta lasciandola libera.

“Dio quanto ti amo!” Afferma Nathan baciandola di nuovo.

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“Non pensavo che papà avesse tutti questi amici!” Commenta Jeff meravigliato dalla quantità di gente presente alla festa.

“Per fortuna si sono rivolti a un servizio di catering perché sarei morto alla griglia se avessi dovuto cucinare per tutta questa folla.” Afferma Nathan.

“Cosa brontolate voi due?!” Domanda Cookie unendosi ai due uomini.

“Non stavamo brontolando, mamma… stavamo semplicemente dicendo che siamo stati fortunati a non dover cucinare per tutta questa gente.” Chiarisce Jeff.

“Ottima scelta quella del catering!” Aggiunge Nathan.

“Ci avete praticamente obbligati voi a prendere il catering!” Dice la donna.

“Noi? Quando esattamente?” Domanda Nathan confuso.

“Cosa fate i modesti?! Non lo siete mai stati… iniziate a farlo ora a quarant’anni?!” Dice sorpresa.

“Sinceramente sono confuso anch'io!” Aggiunge Jeff.

“Stana ci ha detto che volevate regalare la festa a vostro padre e che avevate già organizzato tutto quanto compreso il catering. Comunque smettetela di bere… già non riuscite a ricordare le cose.” Racconta Cookie per poi andare via.

“Tua moglie è wonder woman, riesce a fare cento cose contemporaneamente.” Dice Jeff.

“Sono sconvolto… ma come fa!?” Commenta Nathan esterrefatto.

“Papà… cacca!” Dice Erin avvicinandosi.

“Intanto che lei fa mille cose io vado a cambiare la cacca… ciao zio!” Afferma alzandosi e prendendo Erin in braccio.

“Ehi, te ne vai ora che arrivo io?” Chiede Stana incrociando il marito.

“Emergenza pannolino… torniamo subito.” Risponde dandole un bacio stampo per poi proseguire verso casa.

“Eccola qui la super donna…” La saluta Jeff facendole posto.

“Di cosa stai parlando?!” Domanda sedendosi.

“E così mentre firmavi un contratto, facevi un'intervista e prendevi due aerei sei riuscita anche ad organizzare la festa per tuo suocero. Mi spieghi come fai ad avere tutte queste energie?” Spiega l’uomo.

“Magia… Invece ora che siamo soli mi puoi rivelare il misterioso segreto?" Domanda l'attrice.

Jeff va subito al dunque per paura che possa tornare il fratello, tira fuori la fotografia dalla tasca della giacca e l’appoggia davanti a lei.

L'immagine ha immortalato il momento in cui Steve ha abbracciato Stana durante la festa.

“Hai qualcosa da condividere con me?” Domanda Jeff rimettendo via la foto.

“É per quella tutto questo alone di mistero?” Chiede sorridendo.

“Non so vuoi che chiediamo a Nathan cosa ne pensa?!” Propone l'uomo.

“Se vuoi fargliela vedere fai pure, non ho nulla da nascondere… è solo un abbraccio che lui ha dato a me.” Chiarisce l'attrice.

“Non voglio creare problemi… volevo solo essere certo che non avesse fatto o detto qualcosa che non doveva.” Spiega.

“No, tranquillo non è successo nulla di rilevante.” Lo tranquillizza lei.

“Eccomi!” Dice Nathan raggiungendoli.

“Ciao, ragazzi… Ciao, Stana!” Saluta Zac unendosi ai tre.

“Ciao. Allora è tutto pronto?” Chiede l'attrice.

“Si, certamente. Ecco a voi le chiavi.” Risponde consegnando le chiavi a Nathan.

"Com'è venuta?" Domanda Jeff curioso.

“Uno spettacolo… Stana non ha badato a spese e siamo riusciti ad avere tutti pezzi originali. Magari avessi anch’io una nuora come te.” Risponde Zac facendo l'occhiolino alla donna.

“Dai andate! Io e Zac riuniamo gli invitati e Bob.” Gli invita Stana alzandosi.

Una volta radunati invitati e festeggiato sul viale principale Stana prende la parola in attesa che arrivino con la macchina.

“Vieni qui, Bob!” Lo invita l’attrice a raggiungerla al centro davanti agli amici disposti in semicerchio.

L’uomo, un po’ imbarazzato dall’essere al centro dell’attenzione, fa come gli è stato detto affiancando la nuora che con i tacchi è alta come lui.

“Per quelli che ancora non mi conoscono io sono Stana la nuora di Bob.” Inizia a dire prendendo sottobraccio l’uomo per poi proseguire rivolgendosi a lui: “Bob, sei un suocero fantastico, mi hai accolta subito nella tua famiglia nonostante alcune divergenze iniziali e in breve tempo mi hai fatta sentire come una figlia e per questo non smetterò mai di ringraziarti.”

“Grazie a te!” Risponde l’uomo sorridendole.

“Ma Bob oltre a questo sei anche un nonno meraviglioso che adora i suoi quattro nipotini e infatti oggi, per farti sapere quanto ti amano, hanno deciso di dedicarti una poesia. Venite!” Prosegue a parlare l’attrice invitando i bambini a raggiungerli e un attimo i quattro arrivando di corsa. 

Erin si fa prendere in braccio dalla mamma, Allison timidamente si aggrappa alla coscia della zia nascondendosi contro di essa, Dylan invece molto simile al padre in quanto manie di protagonismo fa lo sciocchino facendo ridere i presenti mentre Sophia prende per mano il nonno iniziando a recitare la poesia imparata a memoria per lui: 

“C’è un amico assai speciale con cui gioco niente male; con lui scherzo, parlo, rido e felice a lui m’affido. Se ho i compiti da fare o se invece voglio giocare, non importa sai perché? Lui è sempre accanto a me! Che sia giorno, notte o sera, alba, inverno o primavera, che sia estate oppure autunno io sto bene con mio nonno!” 

Il pubblico applaude guardando amorevolmente i bambini che uno alla volta danno un bacio e un abbraccio al nonno che emozionato non riesce a trattenere qualche lacrima.

“Ok, siamo riusciti anche a farti piangere, nonno!” Commenta Stana accarezzando la schiena all’uomo.

“Grazie, veramente!” Dice commosso dando un bacio sulla guancia alla nuora pensando che le sorprese siano finite.

“Aspetta, Bob dove vai?” Lo blocca l’attrice trattenendolo per un braccio.“Non penserai mica che le sorprese siano finite qui!?!” Afferma prendendolo nuovamente sottobraccio.

“Dovete sapere che, dopo a sua moglie, ovviamente… Bob ama anche qualcos’altro alla follia… è un pezzo della sua giovinezza che non l’ha mai abbandonato… si prende cura di lei, la coccola ogni sera e le da il buongiorno e la buona notte. Nessuno può toccarla men che meno guidarla…”

Bob guarda la nuora iniziando a capire di cosa sta parlando.

“... ma per oggi abbiamo fatto, a sua insaputa, un eccezione… ma siamo certi che ne sarà felice.” Conclude Stana guardando verso il cancello che si apre lentamente.

L’uomo riconosce subito il rombo della sua adorata Ford Mustang. 

Appena la scorge porta le mani sul viso sorpreso nel vederla tirata a nuovo e la guarda sfilare davanti ai suoi occhi con a bordo i due figli che lo salutano suonando il clacson mentre il resto degli amici applaude.

Bob è pietrificato e incredulo da quello che si trova davanti: il sogno di una vita diventato realtà.

Jeff e Nathan scendono dalla vettura andando ad abbracciare il padre che sotto shock non proferisce parola.

“Papà, ti sta per pigliare un infarto?!” Scherza Jeff appoggiando una mano sulla sua spalla.

“Prima di morire facci un giro!” Aggiunge Nathan sorridendo.

“Oddio… è stupenda!” Esclama emozionato ed elettrizzato iniziando a girare attorno all’autovettura ammirando ogni piccolo dettaglio circondato dagli invitati curiosi.

“Ma come hanno fatto…” Borbotta esterrefatto.

“I tuoi figli non c'entrano Bob… è stata tua nuora ad avere l’idea e a fare tutto.” Chiarisce Zac aprendo la portiera invitando l’amico a salire.

“Sono tutti pezzi originali…” Afferma estasiato mettendosi al volante.

“Certo… cosa pensavi che ti avrebbe fatto un mezzo regalo?!” Commenta Zac facendogli notare altri dettagli.

“Dio santo quella donna è matta… avrà speso un capitale.” Dice Bob alzando lo sguardo alla ricerca della nuora trovandola impegnata a chiacchierare con degli invitati qualche metro più in là.

“Se ti stanchi di averla in famiglia… le presento mio figlio così magari restaura anche la mia di auto!” Scherza Zac facendo ridere l’amico.

—-

Nel tardo pomeriggio gli unici rimasti a casa del festeggiato sono Nathan, Stana, Jeff e i bambini.

“Che giornata fantastica… comunque è bello anche non dover pensare a sistemare!” Ammette Cookie guardando verso la ditta che sta finendo di sistemare.

“Altro che!” Conferma Stana sbadigliando posando la nuca sul braccio del marito appoggiato sullo schienale del divanetto dove sono seduti.

“Allora ti stanchi anche tu ogni tanto…” La prende in giro Nathan facendola spostare più verso di lui in modo che possa appoggiarsi al suo petto e alla sua spalla per poi baciarle la guancia.

“Dov’è finito papà?” Domanda Jeff sollevando le gambe della cognata sistemandole sopra alle sue per farla stare più comoda.

“Secondo me è scappato con la Mustang!” Afferma Nathan giocherellando con l’anello al dito della moglie che nel frattempo ha chiuso gli occhi.

“Eccolo che arriva…” Annuncia Cookie vedendo il marito avvicinarsi.

“Ma non è il caso di dare una mano a quei poveri ragazzi?” Domanda Bob.

“Papà, siediti è il loro lavoro.” Lo invita Nathan.

“Allora che ci dici della giornata?” Chiede Jeff al padre che nel frattempo si è seduto accanto alla moglie.

“Non vi ringrazierò mai abbastanza è stata una festa perfetta… per non parlare del regalo che mi ha sconvolto. Veramente troppo.” Risponde ancora emozionato.

“Non si compiono mica settantacinque anni tutti i giorni.” Commenta la moglie.

“Si infatti non ti ci abituare…” Scherza Jeff.

“... la prossima adesso sarà per gli ottanta oppure passiamo direttamente ai novanta! Visto quanto abbiamo sganciato per il tutto.” Aggiunge Nathan ridendo.

“Comunque siete matti… avrete speso una fortuna per sistemare la Mustang.” Dice l’uomo imbarazzato.

“Se non fosse stato per me, che ho avuto questa brillante idea, il tuo sogno non si sarebbe mai realizzato!” Afferma Nathan prendendosi i meriti.

“Si però la tua cavolo di idea ci ha messi in serie difficoltà…” Aggiunge Jeff.

“Abbiamo dovuto fare un mutuo in banca…”

“... e con i tassi che ci sono ora è un furto…”

I due fratelli burloni divertiti prendono in giro il padre per farlo sentire in colpa ignari del fatto che sa esattamente come sono andate le cose.

“Ah si?! Strano, perché da quello che so io… voi due non avete fatto un bel niente!” Ribatte Bob.

“Ma… ma chi è l’infame che vuole farci fuori?!” Domanda Jeff fingendosi offeso.

“Ti hanno raccontato una balla!” Aggiunge Nathan.

“Non solo non avete avuto l’idea del regalo ma non avete nemmeno tirato fuori un centesimo dalle vostre tasche!” Chiarisce Bob.

“Sentiamo e chi sarebbe stato allora?” Chiede l’attore.

“Stana!” Risponde Cookie guardando male i figli. 

“Forse dovremmo adottare lei come nostra figlia al posto vostro.” Aggiunge Bob incrociando le braccia al petto.

“AH! Ho capito… sai chi è stato?!” Dice Jeff guardando il fratello proseguendo con la farsa.

“Chi?” Domanda l’attore stando al gioco.

“ZAC!” Risponde il fratello.

“Hai ragione… è stato sicuramente lui! Quello per mia moglie ha una particolare attrazione.” Conferma Nathan infastidito.

“Papà, mi deludi… fidarsi di uno che ci prova con tua nuora!” Aggiunge Jeff rimproverando il padre.

“Siete proprio pessimi…” Commenta l’attrice restando immobile e a occhi chiusi.

“Non datele retta… parla nel sonno.” Scherza Nathan ridendo stampandole un bacio sulla guancia mentre la coppia scuote il capo guardando malamente i due figli.

“Scusate il disturbo, abbiamo finito. Mi servirebbero solo i dati dell’intestatario della fattura poi vi mandiamo tutto per mail.” Dice l’uomo interrompendo il gruppo.

“AH! Guardateli ora! A sentir parlare di pagare hanno perso le parole!” Gli prende in giro Stana spostando lo sguardo dal marito al cognato.

Poi una voce alle loro spalle interviene invitando il nuovo arrivato a rivolgersi a lei: “Ci penso io… venga con me!” 

“Grazie Emily… sei la nostra salvatrice!” Scherza Jeff salutandola con la mano la manager della cognata.

“Siete proprio vergognosi…” Commenta Cookie.

“Imbarazzanti siete!” Aggiunge Bob.

“Abbiamo fame!” Dice Sophia avvicinandosi assieme ad Allison, Erin e Dylan.

“Venite ci pensa la nonna a prepararvi qualcosa.” Risponde la donna alzandosi.

“Ti do una mano.” Dice Bob aggregandosi prendendo in braccio Erin.

I tre rimasti vengono interrotti immediatamente dal suono del cellulare di Jeff.

“Ehi… ciao come va?” Saluta rispondendo al telefono.

“È con una donna.” Sussurra Nathan guardando il fratello.

“Ed é una che gli piace…” Aggiunge Stana conoscendo ormai i modi del cognato.

“Ehm… è la tua ragazza?” Domanda al fratello mimando con le mani due che si baciano.

“Scusami un istante mi devo spostare c’è un ragazzino che mi disturba…” Dice Jeff all'interlocutore alzandosi e allontanandosi dalla coppia che se la ride.

“Speriamo sia la volta buona… dopo Nicole si è bloccato.” Commenta Nathan.

“Si secondo me si… guarda come cammina e come si tocca i capelli.” Dice osservando attentamente l’uomo.

“Potremmo invitarla alla grigliata di domenica, che dici?” Chiede tirando fuori la sigaretta dalla tasca.

“Va bene ma devi promettermi che non lo metterete in imbarazzo con le solite vostre cretinate?!” Afferma prendendogli la sigaretta dalle mani.

“Ci proverò…” Risponde cercando di riprendersi ciò che è suo. 

“Cosa credi di fare?!” Domanda nascondendola dietro alla schiena.

“O me la dai oppure mi prendo qualcos’altro.” La maniccia slacciando i primi due bottoni della camicetta della moglie.

“Non lo faresti mai…” Lo sfida lei.

Nathan si alza, le afferra le gambe tirandole in modo da obbligarla a sdraiarsi sul divanetto.

“Fai sul serio!?” Esclama ridendo.

L’attore non risponde. Si piega su di lei tenendosi con un braccio allo schienale per non schiacciarla e la bacia mentre con la mano libera le slaccia gli altri bottoni.

“Tu… sei… pazzo…” Dice tra un bacio e l’altro.

“Ehmmm…” Si schiarisce la voce Jeff attirando l’attenzione della coppia.

“Ti serviva qualcosa?” Domanda Nathan alzandosi un po’ per guardare il fratello.

“Cosa cavolo state facendo voi due?! Una sveltina a casa dei suoceri?!” Chiede prendendoli in giro.

“Stava solo provando a convincermi che l’avrebbe fatto.” Risponde Stana sollevandosi con i gomiti.

“Non sei ancora convinta?” Domanda l’attore sorpreso.

“No, dai spostati!” Dice spingendolo.

Nathan che adora le sfide e non può accettare di perdere si alza e fa per slacciare i jeans.

“Dai fallo se ne hai il coraggio!” Lo provoca Jeff incrociando le braccia al petto.

“MAMMA!” Grida Dylan correndo verso di loro.

“Salvata in corner dal figlio!” Commenta Nathan alzandosi.

“Tu, sei stato salvato dal figlio!” Ribatte Stana mettendosi seduta.

“Possiamo il gelato?” Chiede speranzoso il piccolo.

“Una pallina sola altrimenti stanotte non dormite!” Risponde piegandosi in avanti per raccogliere il cellulare caduto a terra sotto i divanetti.

“SIII!” Esulta il bambino tornando di corsa verso casa.

“Cos’hai combinato sulla schiena?” Domanda Jeff intravedendo un segno violaceo.

Nathan solleva ancor di più l'indumento rivelando un livido stretto e lungo che le parte dal fianco destro e sale fino alla scapola.

“Ho sbattuto.” Risponde vaga alzandosi e abbottonandosi la camicia.

“Amore?” Dice Nathan con tono interrogativo aspettandosi una spiegazione.

“Ne parliamo dopo.” Sussurra al marito per poi cambiare argomento rivolgendosi al cognato: “Se vuoi invitare la tua ragazza alla grigliata di domenica è ben accetta. Nate ha promesso di non metterti in imbarazzo.”

“E dovrei credergli?!” Chiede Jeff.

“Si, fidati non farà il bulletto quel giorno a meno che non voglia restare senza sesso per una settimana.” Garantisce l’attrice per lui.

“COSA?! Sei pazza… vuoi che muoia?!” Si lamenta Nathan melodrammaticamente.

“Una settimana è poco…” Dice Jeff.

“Poco??? Cosa stai dicendo???” Domanda scioccato l’attore.

“Guarda che tuo fratello è malato di sesso… Per cosa pensi che sia sempre così stanca? Per il lavoro? Ogni volta che vado via poi vuole recuperare i giorni in cui non l’abbiamo fatto…” Racconta Stana facendo la vittima abbracciando il marito.

“Ma non è vero… esagerata!” Si difende lui stringendola a sé.

“Da te mi aspetto questo e altro.” Commenta Jeff credendo alle parole della cognata.

“Tralasciando le stupidaggini e tornando seri… se vuoi farci conoscere la tua nuova fiamma sai che puoi tranquillamente invitarla da noi.” Dice Stana rinnovando l’invito.

“Ok… grazie. Ci penserò!” Risponde l’uomo.

 

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Capitolo 28
*** 28 ***


“Dobbiamo parlare…” Dice Nathan interrompendo la lettura della moglie.

“Adesso? Ho da finire di leggere il copione… non possiamo rimandare a più tardi?” Propone lei.

“No, adesso…” Insiste togliendole dalle mani il copione.

“Ok, dimmi!” Cede invitandolo a iniziare.

“So che ne abbiamo parlato poco tempo fa ma non possiamo andare avanti di questo passo…” 

“Ma…” Prova a intervenire l'attrice ma viene subito interrotta.

“Per favore, amore… lasciami parlare poi puoi dire ciò che vuoi. Abbiamo un ritmo frenetico… tu arrivi e parto io… torno io e parti tu. Negli ultimi mesi per sfruttare nel migliore modo possibile il poco tempo che abbiamo insieme abbiamo rinunciato a parlare. O stiamo con i bambini o facciamo l'amore o stiamo con i nostri amici però manca tutto il resto. Da quanto io e te non ci prendiamo del tempo per noi due: una cena, una passeggiata o anche semplicemente per parlare? Non voglio questo per la nostra relazione… voglio riavere la mia amica con cui parlavo e scherzavo fino a pochi mesi fa. Ci stiamo perdendo un sacco di cose insieme… stiamo perdendo il tempo insieme. Con questo non voglio dire che ci trascuri assolutamente… non fai mancare niente a nessuno. Però non è normale che io sia l'invitato alla festa di mio padre perché tu hai organizzato tutto da sola e non è nemmeno normale che sempre tu pensi al regalo non coinvolgendo me e Jeff. Come non é normale che scopro un secondo prima che il tuo volo è stato anticipato… o che hai ricevuto una proposta da un nuovo brand. Lo so che non lo fai per escludermi ma solo per una questione di tempo… perché non abbiamo più tempo di fare nulla, nemmeno di parlare.” 

Stana resta in silenzio un attimo a riflettere sulle parole del marito poi inizia a parlare: “Hai ragione… ammetto e sono consapevole del fatto che mi sono fatta attrarre da qualsiasi offerta… accettandole tutte pur di non perdermi qualche occasione. Ma sto iniziando ad avere serie difficoltà a stare dietro a tutte quante e me ne sono resa conto quando a San Diego mi sono sentita male.” 

“Come ti sei sentita male? è così che ti sei procurata quel livido?” Domanda preoccupato.

“Si, ma di questo ne parliamo tra un attimo ora voglio concludere quello che stavo dicendo. Quel giorno mi sono resa conto che mi stavo danneggiando da sola e che non potevo continuare così. Ne ho parlato con Emily e siamo arrivati a delle conclusioni…” Dice facendo un momento di pausa.

“Cioè?” Chiede curioso.

“Che non accetteremo più alla cieca qualsiasi cosa ci venga messa sul piatto. Mi sono resa conto anch'io che ci stiamo limitando a vederci ma non a viverci. D'ora in poi tutte le offerte che mi arriveranno o ti arriveranno le discuteremo e valuteremo insieme: io, te, Emily e Adam. Il tempo vola e in un attimo i nostri figli saranno grandi. Non voglio che i loro più bei ricordi siano fatti da tre persone anziché quattro e non voglio nemmeno che crescano con l'idea che la famiglia é normale viverla così.” Confessa accarezzandogli il viso.

“Wow! Mi lasci sempre senza parole… non abbiamo comunicato negli ultimi mesi ma siamo arrivati comunque allo stesso verdetto.” Afferma affascinato dalla loro intesa.

“Non per niente ci scegliamo tutti i giorni nonostante le vite frenetiche che spesso ci portano su strade lontane.” Gli fa notare avvicinandosi e baciandolo.

“Ti amo!” Sussurra Nathan stringendola a sé.

“Ascolta, ho una cosa da dirti… anzi due.” Inizia a dire l’attrice diventando parecchio seria.

“Mi fai preoccupare così…” Ammette.

“Quello che ti sto per dire deve rimanere tra noi… abbiamo un problema che dobbiamo risolvere io e te senza l’aiuto di nessuno ma dobbiamo farlo con tutta la calma possibile per evitare che il tutto si ritorca contro di noi…” Spiega iniziando a raccontare tutto quello che è successo a San Diego.

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“Allora alla fine Jeff porta la sua nuova conquista?” Domanda Tamala curiosa preparando il tavolo insieme alle amiche.

“Ha detto di sì.” Risponde Stana sistemando i bicchieri.

“Sapete qualcosa di lei?” Chiede Julia.

“Non molto… sappiamo che si chiama Erika ed è una dottoressa… mi pare ginecologa.” Risponde l'attrice.

“Mamma… che caldo oggi… Avete fatto le raccomandazioni ai ragazzi?” Si lamenta Juliana mettendosi seduta.

“Si ovviamente… sono tutti stati minacciati per bene.” Afferma Tamala.

“Scusa ma perché ci sono diciotto posti… non siamo in diciassette?” Dice Julia notando un posto in più.

“Ma come non lo sai? I nostri boys hanno organizzato un appuntamento all’insaputa di Steve invitando una collega di Lucas.” Spiega Julia togliendosi la maglietta restando in costume e in pantaloncini corti.

“Non sapevo nulla… Ma perché vogliono fargli trovare una donna?” Chiede curiosa Juliana.

“Per distogliere l'interesse di Steve verso qualcuno di già impegnata…” Spiega Tamala indicando verso Stana occupata a togliere le magliette a Dylan e Kevin.

“Di cosa state parlando?” Chiede Lucas appoggiando sul tavolo una ciotola di salatini.

“Della tua collega… raccontaci qualcosa di lei?” Chiede curiosa Juliana.

“Guardate é arrivata così potete scoprire tutto quello che volete sapere…” Annuncia Lucas indicando verso il piazzale davanti alla villa dove due macchine stanno parcheggiando.

Le tre donne curiose sono le prime ad accogliere Erika e Chloe comportandosi da vere padrone di casa facendole subito sentire a loro agio. 

“Ciao zia!” Saluta Allison trovando la donna in cucina.

“Siete arrivati… ciao stellina mia!” La saluta dando un bacio sulla fronte ad entrambi.

“Che bel vestito che hai!” Si complimenta Sophia ammirando il vestitino verde militare, lungo fino a metà coscia, con un intreccio sul davanti subito sotto il seno, che le lascia tutte le spalle nude.

“Grazie, tesoro. Volete mettervi in costume?” Chiede Stana.

“Si!” Rispondono in coro iniziando a togliersi i vestiti.

“Hai conosciuto Erika?” Domanda Sophia.

“Non ancora… voi cosa ne pensate?” Chiede l'attrice piegando gli indumenti.

“È carina e simpatica.” Risponde la più grande mentre Allison non dice nulla allungando le braccia verso la zia per farsi prendere in braccio.

“Andiamo!” Dice uscendo di casa con Allison aggrappata al suo collo e Sophia che la segue.

“Ah eccoti qui… ti stavo venendo a cercare!” Dice Tamala incontrando l’attrice.

“Allora come procede?” Chiede seguendo l'amica verso la veranda dove stanno chiacchierando le altre donne mentre Sophia corre a giocare.

“Sembrano simpatiche.” Commenta.

“Ecco la padrona di casa!” Annuncia Juliana vedendo arrivare le due donne spostando l'attenzione delle new entry sull’attrice.

“Ben arrivate! Vediamo se indovino… Erika?!” Dice Stana guardando la donna bionda.

“Esatto… piacere!” Risponde sorridendo stringendole la mano.

“Chloe, piacere!” Si presenta l'altra donna.

“Dai dì la verità che Jeff ti aveva anticipato che è bionda." Commenta Juliana.

“No, giuro… non lo sapevo. Ma conosco i suoi gusti in fatto di donne.” Ammette l'attrice.

“Allison…” Chiama Jeff avvicinandosi inviando la figlia a staccarsi: “... vai a giocare e lascia stare la zia!” 

Stana sussurra qualcosa al suo orecchio per poi metterla a terra e in un attimo la bambina correndo via.

“Chi vuole un refill?” Chiede l'uomo con la bottiglia di prosecco in mano.

“Grazie!” Dicono le donne allungando il calice vuoto per farselo riempire per poi proseguire a chiacchierare.

“Chloe! Vieni voglio presentarti una persona.” La chiama Lucas invitando la collega a seguirlo nella zona barbecue dove c'è il resto del gruppo e soprattutto Steve ignaro del piano degli amici.

Dopo aver presentato Chloe a tutto il gruppo Lucas si sofferma su Steve invitando l'uomo a intrattenere la donna congedandosi con la scusa di dover andare a cambiare David.

Nel mentre Erika sembra essersi inserita bene nel gruppetto femminile trovando subito un bel feeling con l'attrice.

"È proprio caldo oggi… potevo anche pensare di portarmi dietro dei sandali.” Afferma Erika guardando in basso le scarpe da ginnastica che indossa.

“Che numero hai?” Chiede Stana.

“38/39 dipende.” Risponde la donna.

“Perfetto hai il mio numero… vieni.” Dice invitandola a seguirla dentro casa.

“Ma no tranquilla fa lo stesso…” 

“Scherzi?! Non puoi perderti l'occasione di vedere la scarpiera di questa donna. Forza vieni!” Insiste Tamala prendendo sottobraccio Erika.

“Veniamo anche noi… aspettateci.” Esclama Julia seguita da Juliana.

Le cinque donne seguono l'attrice dentro casa adorando visitare quell'enorme cabina armadio dedicata alle scarpe e alle borse.

“Wow! Non ho mai visto così tante scarpe e borse tutte insieme!” Commenta Erika entrando nell'enorme stanza.

Sul lato sinistro per tutta la lunghezza dei tre metri sono esposte scarpe di ogni tipo: da ginnastica, sandali, stivali e un’infinita di décolleté di qualsiasi colore e tipo di tacco mentre il lato destro si trovano solo borse di ogni colore e dimensioni.

“É un paradiso questo posto…” Commenta Julia con gli occhi luccicanti.

Sulla parete in fondo c’è uno specchio a tutta altezza e larghezza e al centro della stanza un divanetto lungo e stretto.

“Dovrei avere un paio di sandali nuovi che forse potrebbero andarti bene.” Afferma Stana cercando fra le scatole.

Nel mentre sono state raggiunte da Allison e Sophia che adorano provare le scarpe e le borse della zia.

“Che bella questa Neverfull color panna!” Esclama Juliana prendendo in mano la borsa.

“Guarda questa CarryAll nera!” Afferma Tamala.

“Ti piacciono?” Chiede Stana ad Erika aprendo la scatola rossa mostrando i sandali alla donna.

“Stai scherzando?! Sono stupende!” Risponde prendendo in mano i sandali neri con strass argentati con un leggero tacco e due cinturini elasticizzati con fibbie tonali.

“Dai siediti e provali!” La invita l'attrice.

“No, veramente non posso accettare!” Dice riponendo nella scatola le Louboutin.

“Dai su… vieni!” Interviene Tamala facendola sedere e obbligandola a provarle.

Erika non protesta e inizia a slacciarsi le scarpe che indossa.

“Zia, guarda!” La chiama Sophia indossando delle décolleté gialle con tacco dieci.

“Ti stanno benissimo.” Commenta Stana facendole l'occhiolino.

“Zia, posso giocare con questa?!” Chiede Allison con a tracolla una pochette di Louis Vuitton.

“Si, certo.” Risponde per poi rivolgersi a Erika: “Mi pare ti vadano bene, no?”

“Si, sono perfette.” Dice facendo due passi guardandosi allo specchio.

“Allora sono tue.” Afferma Stana sorridendo.

“No, non posso accettare.” Ribatte Erika imbarazzata dalla gentilezza dell'attrice.

“Eccovi qui! Dovevo immaginarlo che eravate in boutique!” Scherza Jeff fermandosi sulla soglia trovando tutte le donne e le figlie impegnate a toccare o provare qualcosa.

“A Erika servivano un paio di sandali.” Spiega Juliana.

“Bene… vedo che li hai trovati.” Commenta l'uomo guardando la compagna.

“Si, ma non posso accettarli, veramente.” Ribete Erika.

“Ti do un consiglio non metterti contro di lei…” inizia a dire avvicinandosi alla cognata mettendo un braccio intorno alle sue spalle per poi proseguire: “... hai già perso in partenza. Se si è messa in testa che vuole regalarti quei sandali stai pur certa che, se non é ora, prima di stasera uscirai con quelle ai piedi.” 

“Che state facendo una riunione?” Domanda Lucas entrando.

“È pronto?" Chiede Tamala al compagno.

“Si… tutti a tavola! Il negozio è chiuso!" Risponde l'uomo.

—----

“Sbaglio o state cercando di farmi sistemare?” Domanda Steve agli uomini presenti intorno al barbecue.

“Io non me so niente… è una collega di Lucas!” Risponde Seamus.

“Perché non ti piace?” Chiede Jon guardando verso la donna impegnata a chiacchierare con Juliana.

“Mmm… carina è carina ma se volevo trovarmi una donna me la trovavo da solo.” Risponde l'uomo vedendo Stana avvicinarsi.

“Ehi, ragazzi…" Saluta l'attrice arrivando con Erin in braccio.

“Ha fame, la mia fragolina?” Chiede Nathan baciando la figlia sul nasino.

“Ciccia…” Dice Erin indicando la carne.

“Si… c’è qualcosa di pronto per i loro?” Domanda Stana.

“Si adesso vi portiamo tutto a tavola.” Risponde Jon.

Steve aiuta l'attrice a convincere Kevin e Dylan a smettere di giocare a calcio e ad andare a sedersi mentre Julia sistema Erin nel seggiolone accanto a David.

Il resto del gruppo collabora portando tutte le pietanze e le bevande in tavola mentre Nathan si fa una rapida doccia per rinfrescarsi e togliersi l'odore di fumo che ha addosso.

Mezz'ora dopo il gruppetto di amici è a tavola.

Chloe sembra aver preso parecchio in simpatia Nathan e senza pensarci due volte si siede accanto a lui nonostante Stana avesse messo il suo bicchiere proprio in quel posto e nonostante tutti si fossero seduti in modo da lasciare Chloe e Steve vicini.

L'attrice esce di casa notando subito che il suo posto è stato preso dalla donna, si ferma un istante e nascosta dietro gli occhiali scuri guarda male l’usurpatrice della sua sedia ma senza fiatare si dirige verso l'unico posto libero rimasto tra Jeff e Steve.

“Ma non eri seduta di là?” Chiede Jeff vedendo la cognata sedersi accanto a sé.

“Non più!” Risponde seccata.

L'uomo solo in quel momento si accorge che Chloe le ha rubato il posto e non solo quello visto che la donna sta ammiccando con il fratello.

Stana non apre bocca per tutto il pranzo malgrado Steve provi più volte a iniziare un discorso con lei. L'attrice è troppo concentrata a osservare attentamente il marito. Tamala si scambia uno sguardo con Juliana e Julia che stanno pensando la stessa identica cosa… chi conosce Stana sa che l'unica cosa che la manda fuori di testa è chi ci prova, anche solo per scherzo, con suo marito. Stana non è una donna paranoica, morbosa o possessiva come lo é Nathan che vede in ogni essere vivente maschile sulla terra una minaccia anche solo se guardano Stana o la nomina. Lei ha una gelosa più normale e equilibrata ma quando le sale quella gelosia devi solo sperare di non trovarti nella sua linea di tiro perché potrebbe arrivare anche a ucciderti. Quindi sanno che da lì a breve esploderà… è solo questione di momenti… e prima succede meglio è perché se si trattiene troppo poi è la fine anche per Nathan.

Jeff prova a mandare dei segnali al fratello ma viene subito bloccato dall'attrice che con tono severo gli sussurra: “Non ci provare nemmeno…”

“Nate, sei il mago del barbecue.” Si complimenta Chloe accarezzando il braccio dell'uomo su e giú facendogli l’occhiolino.

“Esagerata… grazie.” Risponde Nathan sorridendo.

“... sei sporco di salsa…” Commenta la donna pulendo con l'indice l'angolino destro delle labbra dell'attore.

Stana fa cadere rumorosamente la forchetta nel piatto attirando l'attenzione di tutti. 

Tutti si ammutoliscono, le uniche voci che si sentono sono quelle dei bambini che stanno giocando nel prato, tutti gli sguardi sono su Stana. 

Nathan capisce immediatamente cosa sta per succedere.

“Senti, Grace o come ti chiami…” Inizia a dire l'attrice sbagliando di proposito il nome della donna per poi proseguire: “... non so se ti sei resa conto di dove sei?! Sei a casa mia, seduta al mio tavolo, accanto a MIO marito con il quale ci stai spudoratamente provando davanti ai miei occhi da più di un’ora.”

“Ma no, ti sbagli… io…” Cerca di rispondere Chloe ma l’attrice non ha nessuna intenzione di ascoltare quello che quella donna vuole dirle.

“No non mi sbaglio, tranquilla… di quelle come te ne conosco a bizzeffe.” 

“Veramente, mi spiace tu abbia interpretato male e…” La donna prova a parlare di nuovo ma nuovamente viene zittita.

“Se non è tuo, non prenderlo. Se non è giusto, non farlo. Se non è vero, non dirlo. Se non sai, stai zitto. Ricordatelo ti servirà in futuro. Ora spero tu abbia un buon senso d'orientamento per poter andare a fanculo fuori di qui!” Afferma Stana concludendo il suo discorso bevendo un sorso di vino come se non fosse successo nulla.

Chloe spiazzata rendendosi conto di aver fatto una figuraccia senza fiatare si alza e a testa bassa si dirige verso la sua automobile. 

Jon divertito si alza per aprire il cancello per poter permettere alla donna di andare nel posto dove l'ha appena mandata l’amica.

“Ho la pelle d'oca!” Ammette Steve parlando per primo toccandosi le braccia rompendo il silenzio ricevendo una gomitata da parte dell’ attrice.

“Per un momento ho pensato volassero piatti…” Aggiunge Jeff facendo ridere tutti i presenti dando il via ad altre battute.

Nathan fa per alzarsi con l'intenzione di andare a dare un bacio alla moglie ma viene subito bloccato dalla stessa che prendendolo in giro gli dice: “Mago del barbecue, risparmiati il viaggio… resta lì seduto.”

“Per fortuna, ho accettato i sandali.” Commenta Erika facendo sorridere anche Stana.

“Te l'avevo detto: mai e poi mai fare arrabbiare Stana Katic!” Ripete Jeff tirando l'attrice verso di sé dandole un bacio sulla tempia.

Una volta riordinato e addormentati David e Erin gli amici si rilassano come consuetudine attorno alla piscina mentre Sophia, Allison, Dylan e Kevin guardano un film dentro casa al fresco.

“Posso abbracciarti senza rischiare di perdere un braccio…” Scherza Nathan tirandola contro di sé.

Stana non risponde ma si lascia tirare adagiandosi con il lato sinistro del corpo contro il corpo di lui appoggiando la testa sulla sua spalla.

“Mi fai arrapare un casino quando sei gelosa… “ Sussurra l'attore per farsi sentire solo da lei accarezzandole la schiena.

“Mmmm… a me mica tanto.” Commenta lei parlando per la prima volta abbassando lo sguardo sulle loro mani unite.

“Lo sai che ti amo da morire, vero?!” Gli ricorda lui portando la mano della donna alle labbra baciandola.

“Anch'io un pochino.” Scherza Stana baciando il mento del marito sorridendo.

“Come ti sembra Erika?” Domanda Nathan guardando verso il fratello e la compagna.

“Come prima impressione mi piace molto é una donna in gamba che sa il fatto suo.” Risponde disegnando con l'indice sul petto nudo del marito.

“Allison e Sophia ti hanno detto qualcosa di lei?”

“Sophia mi sembra contenta… Allison non ha proferito parola. Ci vorrà un po' più di tempo per lei… l'ultima compagna del padre le ha fatto quasi perdere l'uso delle gambe. Erika dovrà avere pazienza e conquistarla un po' alla volta. Ora come ora non mi sento di aiutare Erika men che meno forzare la mano con Allison. Dobbiamo prima conoscerla meglio e capire se ci possiamo fidare di lei. Questa volta non lascerò che le ragazze finiscano nelle mani sbagliate.” Spiega sentendosi in parte colpevole per il trauma subito dai quattro bambini, soprattutto Allison.

“Amore…” inizia a dire sollevando il viso della moglie per poterla guardare negli occhi per poi proseguire: “... Amore, lo sai che non sei in alcun modo responsabile di quello che é successo, vero?”

“Abbiamo sbagliato, Nate… ma non si ripeterà.” Insiste accarezzando il viso del marito.

“Va bene, amore… ti prometto che i bambini saranno al sicuro.” Afferma rassicurandola per poi baciarla sulle labbra.

“Tornando a te… se ti farai toccare un'altra volta da una donna che non sono io: te ne pentirai amaramente!” Lo avverte cambiando argomento.

“Amore, lo sai che ho occhi solo per te…” Dice l'attore.

“Ho visto… É andata avanti tutto il pranzo ad ammiccare e tu non hai fatto nulla… sei stato lì imbambolato a ricevere complimenti e toccatine!!!” Afferma portando la mano all'interno della coscia dell'uomo pizzicando molto, molto vicino alle parti intime.

“AAAAAHHH!” Grida Nathan toccando il punto dolente mentre Stana si alza e se ne va.

“Bro… ti meriti qualsiasi cosa ti abbia fatto.” Commenta Jon dandogli una pacca sulla spalla.

—--

“Comunque mi hai fatto veramente paura, prima. Di sicuro non ti farò mai arrabbiare!” Afferma Steve mescolando l'impasto.

“Tranquillo, ci sono poche cose che mi fanno arrabbiare veramente… quindi a meno che tu non faccia qualcosa ai miei figli, puoi stare sereno.” Chiarisce seduta sul bancone della cucina.

“Magari voglio provarci con tuo marito!?” Scherza sporcandole il naso con un po' di panna.

“Ah sì?! Non sapevo ti piacesse il genere macho…” Risponde ricambiando il gesto e sporcando la guancia dell'amico con della cioccolata.

“Comunque, questa volta, non mi stai aiutando a fare nulla!” La rimprovera recuperando la piastra per cuocere i waffle.

“Sei così bravo da solo… io sono qui solo per supporto morale.” Commenta mangiando un pugno di mirtilli.

“E per mangiare la frutta che ho preparato…” Aggiunge in attesa si riscaldi la piastra.

“Il medico mi ha ordinato di mangiare di più.” Si giustifica passando alle fragole.

“Aspetta il dolce allora.” Le suggerisce versando il primo cucchiaio d’impasto.

“Sei matto?! Mi toccherebbe allungare la mia corsa mattutina e Jon, che sta già faticando a starmi dietro, mi odierebbe!” Spiega l’attrice.

“Lo sai che se vuoi un vero compagno di corsa basta che chiedi?” Le ricorda Steve.

“Sai cosa… potremmo andare oggi prima di cena. Sempre se non hai impegni.” Propone lei.

“Va bene, faccio un salto a casa dopo e recupero le cose.”

“Affare fatto allora!” Conferma Stana sorridendo. 

“Hai detto a Nate che ero con te quando ti sei sentita male?” Domanda cambiando argomento e proseguendo a sfornare waffle.

“No, non mi ha chiesto niente. Quindi ho evitato di tirarmi addosso un sacco di casini che avrebbero trascinato con me anche altre persone.” Risponde sistemando i capelli dietro all’orecchio.

“Vuoi parlare con me di quello che è successo?” Chiede Steve.

“Sto bene!” Ribatte irritata per la domanda.

“Ok, scusa… scusa.” Si affretta a dire l’uomo per evitare di farla arrabbiare.  

Stana vuole cambiare argomento perchè il solo pensare a quella sera le fa salire di nuovo l’ansia quindi prende un paio di ribes dalla ciotola lanciandoli addosso allo chef.

La coppia ignara della presenza di qualcuno in soggiorno che ha origliato la loro conversazione torna a scherzare e a ridere.

“Come procede qui?” Domanda Nathan entrando dalla porta finestra della cucina.

“Se vuoi darmi una mano, te ne sarei grato, visto che la signora non sta facendo nulla se non mangiare e lanciarmi cose addosso!” Risponde Steve.

“Non mi meraviglia… lei e la cucina stanno su due pianeti lontani, vero amore?!” La prende in giro il marito.

“Ti ho spostato solo perchè sai cucinare… mica per altro!” Risponde facendogli la lingua.

“Ahi! Che battuta pungente… Nate, mi sa che ti farà pagare per un bel po’ la faccenda di Grace… ah no Chloe!” Scherza Steve.

“Lo so bene… sarà una lunga settimana, sempre se mi viene inflitta la pena minore, altrimenti andrà avanti un mese.” Afferma aiutando l’amico.

“Bene… adesso che non hai più bisogno di supporto psicologico e il mago del barbecue è arrivato in tuo aiuto, posso andare serena!” Annuncia Stana saltando giù dal bancone tornando in giardino.

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“Stana, dormi?” Chiede la donna scuotendo leggermente l’amica.

“No!” Risponde nascosta dai soliti occhiali scuri.

“Come no… e io sono Angelina Jolie!” Commenta Tamala.

“Beata te, allora!” Scherza l’attrice.

“Cosa mi stai nascondendo?” Domanda sedendosi sul bordo del lettino.

“Oddio… perché dovrei nascondere sempre qualcosa?!” Commenta sospirando.

“Ho origliato la tua conversazione con Steve… quindi saltiamo la parte dove fingi che vada tutto alla grande.” Chiarisce la donna incrociando le braccia al petto.

“Sono stata male a San Diego è di questo che stavamo parlando.” Risponde.

“Parti dall’inizio… perchè eri con Steve?” 

“Mi ha fatto una sorpresa e mi ha portata al concerto dei Guns N’Roses… Una volta finito il concerto siamo usciti e prima di arrivare alla macchina non so cosa sia successo, ha iniziato a girare tutto, è diventato tutto buio e quando mi sono svegliata ero in un letto d’ospedale. Tutto qui.” Racconta l’attrice.

“Cosa ti hanno detto in ospedale?” 

“Ma niente di che… mi hanno fatto tutti gli esami… ho solo qualche carenza che ho già risolto con degli integratori.” Spiega Stana dicendo solo mezza verità.

“Com’è possibile che Emily e Jon ti abbiano lasciato andare ad un concerto in mezzo a migliaia di persone stra fatte?” Domanda sorpresa.

“Non lo sanno. Nessuno sa che siamo andati al concerto e men che meno sanno che sono finita in ospedale. Ho detto loro che sono svenuta in stanza d’albergo.” Risponde.

“Sei peggio di una quindicenne!” Afferma Tamala arrabbiata.

“Dai ogni tanto ci vuole un po’ di brivido… non hai idea di come mi sono sentita in quelle due ore… normale… libera!” Afferma sorridendo.

“Te la meriti tutta un po’ di libertà ma hai comunque rischiato parecchio ad andare in mezzo alla folla… sai vero che prima o poi salterà fuori questa storia?” Le fa notare.

“Lo so… ma per ora ti chiedo, cortesemente, se puoi tacere su quanto ti ho appena raccontato… anche con Jon!” Chiede all’amica.

“Certo… sarò muta.” Conferma dandole la sua parola.

“Stana, Jon ha chiesto se puoi raggiungerlo in casa!” Le dice Julia.

“Non può venire lui?” Domanda non avendo voglia di alzarsi.

“Meglio se entri ci sono anche Emily e Adam.” Risponde la donna.

“Vai ci penso io ai bambini.” Commenta Tamala aiutando l’amica ad alzarsi.

 

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Capitolo 29
*** 29 ***


“Eccomi!” Annuncia l’attrice entrando in soggiorno trovando i tre ad attenderla.

“Mi è arrivata la fattura da parte dell’assicurazione su degli esami che ti hanno fatto a San Diego… si può sapere perché nessuno di noi sa niente di questa storia?” Chiede Emily.

“Perchè non volevo farvi preoccupare.” Risponde prontamente.

“Cos’è successo?” Chiede Jon.

“Ve l’ho già detto ho avuto un abbassamento di pressione.” Dice raccontando sempre la solita versione.

“Chi ti ha portata in ospedale?” 

“Ci sono andata da sola quando mi sono ripresa.” 

“Toglimi una curiosità… perché sei andata all'ospedale più lontano dal nostro albergo?” Chiede confusa Emily.

“Veramente? Mi state facendo il terzo grado per cosa esattamente?” Domanda Stana infastidita da tutte quelle domande.

“Perché ci preoccupiamo per te… hai paura che venga a saperlo Nathan?” Prova a chiedere Adam cercando di essere il più gentile possibile.

“Nathan sa già che sono stata male e non mi ha messa al muro come state facendo voi!” Chiarisce.

“Sa anche che sei stata in ospedale?” Domanda la manager.

“No, e non ho nessuna intenzione di dirgli niente e non lo farete nemmeno voi. Stiamo parlando della mia salute, non della vostra e non della sua. Quello che mi hanno prescritto i medici l’ho già iniziato a prendere e non sono più stata male.” Afferma. 

“Cos’è successo quella sera di così segreto da non poterlo raccontare?” Insiste Jon.

“Non è successo niente di misterioso… mi sono sentita male, sono andata in ospedale mi hanno fatto degli esami e sono tornata in albergo. Fine! Non mi credete? Amen! Tutto quello che avevo da dire l’ho detto! Non ho nessuna intenzione di tornare sull’argomento!” Ribatte tornando in giardino.

“Non era sola quella sera e chiunque fosse con lei l’ha portata in ospedale!” Dice Jon.

“Oddio ultimamente mi sta facendo impazzire… sembra una ragazzina in fase preadolescenziale!” Afferma Emily esasperata dai comportamenti dell’attrice.

“Si sarà adattata agli standard di Nathan… comunque, ora cosa facciamo?” Chiede Adam.

“Niente, la teniamo d’occhio e basta. Non possiamo fare altro.” Risponde Emily.

“Non sono d’accordo… dobbiamo dirlo a Nate!” Insiste Jon.

“Glielo spieghi tu che l’abbiamo di nuovo persa di vista? E che non abbiamo la più pallida idea di dove e con chi sia stata?” Domanda Emily incrociando le braccia al petto.

“Pensate velocemente a cosa dire a Nathan perchè sta arrivando!” Suggerisce Adam vendendo attraverso la finestra l’attore che sta per entrare.

“Voi esattamente quando siete arrivati?” Domanda Nathan sorpreso di vedere i due manager nel suo salotto.

“Dieci minuti fa.” Risponde Emily.

“Come mai?” Chiede curioso.

“Volevo solo informarti che abbiamo fatto un briefing qualche giorno fa con Stana e Emily sul collaborare di più sui vostri impegni lavorativi per far sì che possiate stare di più assieme.” Spiega Adam.

“Ah si, Stana me ne ha parlato.” 

“Mi dispiace, di non averti coinvolto nella questione ma ha fatto tutto Stana… sai com’è quando parte con un’idea è difficile farle cambiare idea.” Aggiunge Emily.

“Tranquilli… ne sono felicissimo d’altronde non potevamo di certo andare avanti a vederci una settimana al mese.” Afferma l’attore sorridendo.

“Bene, noi andiamo e vi lasciamo ai vostri amici.” Dice Adam.

“Se volete prendere qualcosa da bere, volentieri!” Gli invita Nathan a fermarsi.

“No, andiamo.” Risponde Adam.

“Vado un secondo a dire una cosa a Stana poi possiamo andare!” Annuncia Emily uscendo di casa.

“Nate, scusa se ti disturbo ma noi dobbiamo andare, abbiamo una cena stasera!” Dice Juliana entrando.

“Ah, ok… aspetta che vengo a salutare Seamus e Kevin!” Risponde l’attore seguendo l’amica fuori casa assieme a Jon e Adam.

“Ciao, Nate… ci sentiamo per la serata poker?” Chiede Seamus salutando l’amico.

“Si, certamente!”

“Ciao, bro!” Si salutano Jon e Seamus.

“KEVIN!” Grida Juliana per attirare l’attenzione del figlio che sta continuando a giocare ignorando i richiami.

“Se volete potete lasciarlo qui!” Dice Stana unendosi al gruppo seguita da Emily.

“Magari la prossima volta… stasera è il compleanno di mia madre.” Spiega Juliana mentre il marito è andato a recuperare il figlio.

“Non voglio andare!!!!” Protesta Kevin.

“Mamma, può restare? Per piacere!” La supplica Dylan.

“Amore, devono andare, hanno la cena di compleanno della sua nonna… sarà per un’altra volta!” Spiega l’attrice al figlio.

In qualche modo riescono a convincere il figlio a salire in macchina e a partire seguiti dalla macchina dei due manager che ne approfittano per uscire anche loro dal cancello.

“Vai a fare un tuffo in piscina… sei tutto sudato.” Suggerisce Nathan al figlio.

Dylan non se lo fa ripetere due volte iniziando a correre verso la piscina dove Allison e Sophia stanno già facendo il bagno.

“Tutto ok?” Chiede Stana al marito per capire se i due manager gli hanno riferito qualcosa.

“Si, come previsto. Tu come stai? Sicura di sentirtela di andare a correre?” Domanda passandole un braccio sulle spalle e incamminandosi con lei sul prato verso gli amici.

“Si, tranquillo.” Risponde sorridendo.

—---

Un paio d'ore dopo tutti gli amici sono andati via tranne Jeff e Erika.

Il quartetto sta chiacchierando a bordo piscina quando arrivano Cookie e Bob.

“Chi arriva?” Chiede Erika vedendo due automobili fermarsi davanti alla villa.

“Sono i nostri vecchietti e Steve!” Risponde Jeff.

“Oh sentilo come fa il furbo solo perché non lo possono sentire.” Lo prende in giro Nathan tirando una nocciolina in testa al fratello.

“AHHHH… CHE SCHIFO!” Urla Sophia scappando dal cuginetto che le sta correndo dietro con qualcosa in mano.

“Cosa succede?” Domanda Bob trovandosi la nipote che si nasconde dietro di lui.

“Fifona!” La prende in giro Dylan cercando di prenderla.

“Dylan! Lasciala stare!” Dice Stana senza alzare lo sguardo da quello che sta facendo.

“Ehi! Andiamo?!” Domanda Steve avvicinandosi all’amica.

“Ho quasi finito…” Risponde l’attrice.

“Wow… non sapevo fossi anche un estetista esperta…” Si complimenta l’uomo appoggiandosi con le mani sul bordo dello schienale della sedia dov’è seduta la donna osservando il suo eccelso lavoro.

“Come no!?!” Commenta Stana scuotendo il capo.

“Cos'hai in mano?” Chiede il nonno.

“É solo una lucertola!” Risponde mostrandogliela.

“Lasciala andare, Dylan.” Lo invita l'uomo.

Il bambino ubbidisce mettendo a terra la lucertola.

“Buon pomeriggio a tutti!” Saluta Cookie arrivando alla piscina notando subito un viso nuovo.

“Ciao!” “Buon pomeriggio.” Salutano i presenti.

“Nonna, guarda che belle.” Dice Allison invitando la nonna ad avvicinarsi.

“Wow, la zia è stata proprio brava!” Si complimenta guardando le unghie colorate della nipotina.

“Salve sono Bob!” Si presenta l'uomo stringendo la mano alla donna sconosciuta.

“Piacere, Erika!” Risponde sorridendo.

“Oh, voi due… non si usa più fare le presentazioni.” Gli rimprovera Bob.

“Erika… Bob… padre brontolone… Erika!” Lo prende in giro Nathan.

“Che spiritoso!” 

“Vuoi uno Mojito?” Domanda Jeff al padre offrendogli l’ aperitivo.

“È alcoolico?” Chiede Bob prendendo il bicchiere.

“Ovvio, cosa credi che beviamo succo di frutta.” Risponde Nathan.

“Buono!” Afferma dopo averlo assaggiato sedendosi su una sdraio libera.

“Ehi, Steve… vuoi una ricarica prima di andare?! Così forse le stai dietro.” Scherza l’attore prendendo in giro l’amico.

“Maledetto… lo so che vuoi farmi fuori!” Risponde l’uomo lanciandogli la palla addosso.

“Mamma, lei è Erika!" Dice Jeff alla madre presentandole la compagna.

“Piacere, Cookie… è lei la dottoressa?” Domanda la donna.

“Si, è un piacere conoscerla.” Risponde Erika facendole posto accanto a lei.

“Ma quello gira ancora in casa vostra nonostante le fotografie che sono uscite?!” Chiede sorpreso Bob al figlio.

“Sai come dicono: tieniti stretti gli amici ma ancora più stretti i nemici.” Risponde Nathan guardando verso Steve che aiuta la moglie a metter via gli smalti.

Nel mentre Cookie prosegue a far domande alla nuova ragazza del figlio ma s’interrompe quando Stana si alza e dà le spalle al gruppo che si accorge solo in quel momento del livido violaceo sulla schiena dell’attrice.

“Cos'ha Stana sulla schiena?” Domanda Bob al figlio.

“L’ho frustata perché è stata cattiva.” Risponde Nathan sperando che così non facciano altre domande.

“Sei molto spiritoso, Nate… è caduta?” Chiede di nuovo Cookie.

“No… l’ho picchiata.” Ripete l’attore.

“Ma cosa dici, papà!? Sei sciocchino!” Lo rimprovera Dylan sedendosi a cavalcioni su di lui colpendolo sul petto come fosse un tamburo.

“Guarda che ti faccio volare in piscina, nanetto!” Scherza l'attore facendogli il solletico.

“Aaaaaaaahhhhh!” Ride divertito il bambino continuando a colpire il padre.

“L'hai voluto tu!” Esclama Nathan alzandosi e lanciando come un sacco di patate il figlio in acqua.

“NATHAN! Sono pericolosi questi giochi!” Lo rimprovera Cookie.

“Vuoi fare un tuffo anche tu?” Le domanda avvicinandosi pericolosamente alla madre.

“Ma smettila!” Esclama Cookie spingendo via il figlio.

“Erika, sei fortunata, ti sei innamorata del figlio più normale dei due.” Afferma Bob guardando il figlio allontanarsi.

“Quei due sono una cosa… ci danno un sacco di pensieri.” Commenta Cookie riferendosi al figlio e alla nuora.

“Addirittura, mamma…” Dice Jeff.

“Presumo sia colpa dell’ambiente che frequentano. Per fortuna tu non ti sei fatto trascinare in quel mondo. Veramente sono molto preoccupata per Stana… tu sai come ha fatto a procurarsi quel livido?” Domanda rivolgendosi al figlio.

“Non so niente... avrà sbattuto.” Risponde l’uomo.

“Come si fa a sbattere contro qualcosa sulla schiena?!” Chiede dubbioso Bob.

Sophia che sta ascoltando interviene dicendo quello che sa: “... forse è stato quando è svenuta.”

“Svenuta?!” Esclama Cookie preoccupata. 

“E tu come fai a sapere certe cose?” Domanda curioso Jeff non sapendo nulla di quella storia.

“Ho sentito la zia che lo raccontava a Tamala.” Risponde tornando a colorare.

“Vedi, che faccio bene a preoccuparmi!? Tuo fratello prende tutto come fosse uno scherzo… l’ho notato già da un po’ che c’è qualcosa che non va in lei. Erika, tu che sei medico cosa ne pensi? Non è troppo magra?” Domanda Cookie coinvolgendo la donna seduta accanto a lei.

“Mamma! Per favore! Fatti gli affari tuoi e non coinvolgere Erika nei tuoi complessi mentali che per oggi ha già visto abbastanza follia per essere il primo giorno in mezzo a noi.” La rimprovera Jeff intervenendo prima che la compagna possa aprire bocca.

“Volete fermarvi a cena?” Chiede Nathan avvicinandosi.

“SIII! Ti prego, papà!” Lo supplica Allison.

“Non so… magari Erika vuole andare a casa sua.” Risponde l’uomo.

“Per me, va bene… se le ragazze vogliono fermarsi.” Spiega la dottoressa.

“Se domandi a loro vivrebbero qui.” Commenta Jeff.

“ZIO! Possiamo prendere le jeep?!” Domanda Sophia.

“Si, va bene… vengo ad aprire il garage.” Risponde l’attore.

“Quella rossa è mia!” Grida Dylan superando la cugina.

“Papà… vi fermate anche voi?”

“Ah domanda a quella che comanda, per me va bene.” Risponde l’uomo riferendosi alla moglie.

“Come se lui non decidesse niente… Comunque va bene, grazie!” Conferma Cookie.

“Andiamo!” Esclama Nathan ai bambini dirigendosi verso il garage.

“Stana, dove sta andando?” Domanda Bob vedendo la nuora uscire di casa con Steve.

“A correre. Papà, vai a vedere cos’ha Nathan in garage di nuovo.” Risponde Jeff invitando l’uomo ad andare.

“Sul serio?! Mamma… mamma… quella ragazza!” Borbotta Cookie scuotendo il capo.

“Ehi… ragazzi!” Gli chiama Jeff invitandoli ad avvicinarsi.

Le due jeep una con a bordo Dylan e Allison e l’altra con Sophia e Erin la raggiungono in un attimo mentre Cookie attiva la copertura automatica delle piscine per paura che i nipoti possano finirci dentro con le vetture.

“Cosa volete da cena?” Chiede Erika.

“PIZZA!” “SUSHI!” “MC!” Rispondendo tutti qualcosa di diverso.

“Allora andate dallo zio a dirgli quello che volete.” Ordina Jeff ai quattro bambini che in un attimo si girano tornando verso il garage da dove sono usciti un paio di minuti prima.

“Tesoro, tu cosa vuoi da cena?” Chiede alla compagna.

“Per me va bene una pizza alle verdure, grazie.” Risponde la donna.

“Mamma, tu cosa prendi?” Chiede alla madre.

“Prendete la pizza?” Domanda avvicinandosi.

“Vogliono tutti qualcosa di diverso quindi prendiamo di tutto: cinese, sushi, pizza e McDonald’s… dimmi quello che preferisci?” Le spiega.

“Quei ravioli che mi avete preso l’altra volta, va bene.” Risponde Cookie.

“Ok, vado a dirlo a Nate.” Annuncia congedandosi.

“Penserai che siamo matti… ma in questa casa va tutto al contrario di come va normalmente. Qui comandano i bambini. Decidono tutto loro: cosa fare, cosa guardare, cosa mangiare, dove andare… è una baraonda. Tu, hai nipoti?” Chiede la donna invitando Erika ad andare a sedersi in veranda.

—-------

Un’ora dopo la coppia fa ritorno dalla corsa alquanto sfinita.

“Cazzo! Sono morto!” Si lamenta Steve sdraiandosi a terra sul prato.

Stana che di solito è quella che ha fiato da vendere non dice nulla appoggiandosi con le braccia e con la testa al tettuccio della sua auto.

“Quanto avete fatto?” Domanda Jeff avvicinandosi all’amico.

“... nove miglia…” Risponde tra un respiro e l’altro.

“In un’ora?!” Commenta controllando l’orologio.

“Precisamente… cinquantacinque minuti.” Lo corregge Steve controllando il suo Apple Watch.

“Ehi… siete in crisi tutti e due stavolta!” Commenta Nathan raggiungendo i due uomini.

“Bestia… siete andati a sedici km orari! Ma voi siete fulminati!” Esclama Jeff scioccato.

“Vi state preparando per una maratona?” Chiede Erika.

“Esattamente… non so cosa voglia fare… di sicuro vuole far fuori tutti quelli che vanno a correre con lei.” Risponde Steve mettendosi seduto.

“Stana, tutto bene?” Domanda Bob trovando la nuora in ginocchio a terra.

L’attrice non risponde cercando di concentrarsi per non vomitare.

“Nate!” Lo chiama il padre facendogli cenno di avvicinarsi.

“Ehi, amore.” La chiama spostandole i capelli per poterle vedere il volto.

La donna ha gli occhi chiusi e il suo viso è pallido.

“Dimmi qualcosa, amore.” Dice preoccupato accarezzandole la schiena.

“Sto bene.” Sussurra mettendosi seduta appoggiando la nuca contro la portiera della macchina.

“Sicura?!” Chiede accarezzandole il viso.

Stana sorride appoggiando la fronte contro quella del marito visibilmente preoccupato.

“Tutto bene?” Domanda Steve avvicinandosi assieme al resto del gruppo.

“Si, tutto ok!” Risponde l'attrice facendosi aiutare dal compagno ad alzarsi.

“Posso farmi una doccia veloce?” Chiede Steve indicando la doccia vicino alla piscina.

“Si, certo… Jeff ti porterà un asciugamano.” Dice Nathan non volendo lasciare da sola la moglie.

“Vuoi insaponarmi?” Sussurra all'orecchio con l'intento di distrarre il marito da quello che è appena accaduto.

“Stai bene?” Domanda non ancora convinto.

“Vieni e te lo dimostrerò!” Risponde mordendosi il labbro inferiore.

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Capitolo 30
*** 30 ***


Era passato un mese e mezzo da quella notte a San Diego e nonostante Stana sostenesse di stare bene era chiaro che qualcosa dentro di lei si era rotto. 

Nonostante il lavoro fosse diminuito dopo l’accordo fatto tra i due attori e i loro manager Stana non riusciva a stare ferma un attimo. Ad ogni occasione che le si presentava davanti lei ci si infilava senza pensarci due volte come se volesse a tutti i costi tenersi occupata per non aver tempo di pensare a quello che era successo.

Nathan era facile da raggirare infatti ogni volta che gli veniva anche solo un piccolo dubbio che qualcosa non andasse lei lo zittiva saltandogli addosso e facendo l'amore con lui. Con gli altri invece usava le sue doti di attrice portando una maschera per tutto il tempo ma non tutto si può nascondere dietro ad un sorriso o a una battuta. 

Inoltre Stana aveva trovato nello sport una valvola di sfogo un luogo sicuro dove poter sfogare tutta la sua frustrazione. Nel giro di poco tempo però il tutto si era trasformato in una vera e propria ossessione passando dall'essere un’attività salutare per il corpo e per la mente a una vera e propria dipendenza da sport. Ed è risaputo che, qualsiasi cosa crei dipendenza, porti a un effetto contrario del benessere. Non solo praticava la corsa mattutina e serale, si era pure data alla boxe. Era arrivata a un punto dove si sentiva obbligata a svolgere una quantità eccessiva di esercizio fisico e se qualcosa o qualcuno le impediva di svolgere tale attività diventava nervosa e intrattabile. Questa dipendenza oltre a sbalzi d’umore, le causava insonnia, ansia e un'eccessiva perdita di peso in quanto le calorie consumate nell’arco della giornata erano ben al di sotto di quelle che la donna riusciva a introdurre nel corpo.

Emily stava diventando matta per riuscire ad incastrare gli impegni lavorativi, di beneficenza e per praticare sport. Jon cercava di stare al passo con i suoi ritmi per non lasciarla mai sola ma stava diventando impegnativo anche per lui starle dietro quindi avevano chiesto aiuto a Steve che si alternava con lui per coprire il tempo con l’attrice.

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La giornata era partita con Adam e Nathan che erano andati a ritirare la nuova collezione primavera/estate del nuovo brand con cui l’attrice aveva firmato un contratto un paio di settimane prima.

“Devono aver sbagliato qualcosa…” Commenta l’attore osservando un paio di pantaloni bianchi.

“In che senso?” Domanda Adam dividendo i capi.

“La taglia è sbagliata.” Risponde controllando un altro indumento per capire se erano tutti così o se gli era capitato l’unico errato.

“In quarant’anni di carriera ho visto tante cose ma mai un brand sbagliare taglia… è impossibile. Le hanno preso le misure per due ore. Cosa credi che la paghino migliaia di dollari per indossare cose che non le vanno bene?!” Afferma il manager scuotendo il capo.

“Ascolta… sono ignorante di moda ma so ancora leggere…” Brontola Nathan.

“Fammi vedere!” Dice controllando la taglia su un paio di jeans per poi proseguire: “... allora qui c’è scritto 38… e su questo 40…”

“Che ti avevo detto? Ora mi credi? Si sono sbagliati.” Insiste l’attore.

“Non credo si siano sbagliati, Nathan. Qui c’è lo schema delle misure che le hanno preso. Le misure corrispondono con la taglia 38 che le hanno dato.” Spiega Adam togliendosi gli occhiali.

“Nathan, devo dirti una cosa su Stana. Siediti.” Dice l’uomo invitando l’attore a sedersi.

Spesso si dà la colpa alla goccia che fa traboccare il vaso ma in realtà dentro a quel vaso c’era un mare che tutti fingevano di non vedere per non andare contro il volere dell’attrice ma quel giorno fu impossibile ignorare ciò che si ritrovarono tra le mani.

—-

Dall’altra parte della città stava per succedere qualcos’altro. 

Stana sta praticando la sua abituale sessione di boxe con Steve. 

L’attrice sferra una serie di colpi: jab, cross, high hook sx; doppio jab, cross, high hook sx; triplo jab, cross, high hook sx;  jab, cross, body hook sx; doppio jab, cross, body hook sx; triplo jab, cross, body hook sx; jab, cross, uppercut sx… 

Normalmente faceva una combinazione da tre colpi su una serie da dodici ma oggi il suo fisico non ne voleva sapere e dopo otto, nonostante gli sforzi, non riusciva più ad andare avanti. 

“MERDA!” Urla arrabbiata togliendosi i guantoni sbattendoli a terra iniziando a colpire il sacco a mani nude rischiando di farsi male.

“EHI! NO!” Grida Steve tentando di fermarla ma lei prosegue senza sosta il suo sfogo.

Steve è costretto a intervenire usando le maniere forti: la afferra da dietro bloccandole le braccia lungo il corpo riuscendo a trascinarla lontana dal sacco.

“Stana, calmati!” Dice cercando di placare la sua ira ma lei continua a dimenarsi costringendo l’uomo a stringere la presa su di lei.

“BASTA!” Urla sbattendola contro il muro.

Per il colpo subito alla schiena l’attrice resta senza respiro per qualche secondo facendola finalmente placare.

“Lasciami andare!” Ordina arrabbiata.

“NO!” Risponde più incazzato di lei.

“Cosa?!” Domanda tentando di liberarsi.

“Ti ho detto di no… è ora di finirla. Non posso permettere che tu vada oltre… parla con me!” La minaccia stringendo la presa sui suoi polsi.

“Non ho niente da dirti… ora o mi lasci o non rivedrai mai più il mio volto!” L’avverte l’attrice.

“Non mi importa… la tua salute vale più di qualsiasi cosa. Ho visto atleti finire per autodistruggersi per colpa dell’eccessiva attività fisica e tu stai facendo esattamente come loro.” La rimprovera riconoscendo in lei tutti i sintomi della dipendenza da sport.

“Non so di cosa tu stia parlando… ho solo bisogno di riposare un po’.” Risponde lei.

“Soffri d’insonnia come pensi di riposare?! Non guardarmi così so che non dormi la notte… tu soffri di dipendenza da sport. Ed è una cosa seria per il fisico e per la mente. Se non te ne sbatte un cazzo di me fallo per i tuoi figli. Non si meritano la madre che sei diventata… assente, stanca e depressa.” Afferma vedendo i suoi occhi riempirsi di lacrime al sentir nominare i suoi figli.

“Sei ancora in tempo per rimediare… ma devi volerlo tu.” Aggiunge dopo un momento mollando la presa su di lei.

“Non so da che parte iniziare… non ci riesco.” Ammette lasciandosi cadere a terra.

“Guardami sono qui per te… parti da me… dimmi la verità su cosa ti hanno detto i medici a San Diego? Cos’è successo?” Dice inginocchiandosi davanti a lei.

L’attrice lo guarda scuotendo il capo.

“Fidati di me…” Sussurra prendendole il volto tra le mani accarezzandola dolcemente.

“Non mi sento tanto bene…” Sussurra iniziando a tremare e a sudare.

“Tranquilla, sdraiati.” Le suggerisce aiutandola a sdraiarsi su un tappetino. “Hai un calo di zuccheri… resta calma. Torno subito.” Dice Steve alzandosi e recuperando qualcosa dalla borsa.

Nel mentre il telefono dell’attrice sta nuovamente suonando facendola agitare ancora di più.

“Ci penso io a rispondere… tu prendi questo.” Ordina passandole una bustina di gel usato dagli sportivi per integrare velocemente le energie.

“Non voglio andare in ospedale…” Afferma con voce tremante.

“E non ci andrai se farai esattamente ciò che ti dico! Prendi questo e rilassati.” Risponde rassicurandola. 

“Ciao Emily, sono Steve.” Risponde spostandosi lontano per non far sentire all’attrice.

“Dov’è Stana? Cosa sta succedendo?” Domanda preoccupata.

“Calma, è qui con me ma in questo momento non si sente tanto bene.” Spiega l’uomo.

“Oddio… dove siete? Hai chiamato un'ambulanza?" Chiede.

“Non serve… però devi raggiungerci qui alla palestra di boxe.” Spiega l’uomo dando un’occhiata verso l’attrice.

“Arrivo!” Risponde riattaccando.

—-

In un’altra zona della città altre persone stanno parlando dell’attrice.

“Tam, smettila di mentire so che sai qualcosa!” La rimprovera Jon.

“Le ho promesso di non dire nulla… non so nulla di rilevante per quello che interessa a te.” Ribatte la donna.

“Ascolta, tu non sai cosa sta passando… non l’hai vista stare male… per favore. Non possiamo continuare a far finta di nulla. Devo sapere quello che sai sulla sera a San Diego. Chi c’era con lei?” Domanda insistentemente.

La coppia viene interrotta dal cellulare dell’uomo che inizia a suonare.

“Pronto!” Risponde senza guardare chi è.

“La storia si ripete ancora? Veramente Jon?!” Grida Nathan arrabbiato.

“Di cosa stai parlando?” Chiede confuso.

“Tu sapevi che Stana era finita in ospedale un mese e mezzo fa a San Diego e non mi hai detto nulla! Per la seconda volta mi hai mentito!” Spiega infuriato.

“Chi te l’ha detto? Adam?” Domanda Jon.

“Dimmi cos’altro sai o giuro che non metterai più piede in casa mia.” Lo minaccia l’attore.

“Quella sera non era sola e non era nemmeno in albergo quando si è sentita male.” Rivela.

“E dov’era? E con chi?” 

“Non lo so sto cercando di scoprirlo in questo momento.” Ammette guardando male l’amica.

“Dove sei?” 

“Sono con Tamala.”

“Venite qui da me… tutti e due.” Ordina riattaccando.

—-

“Dobbiamo portarla in ospedale!” Insiste Emily vedendo l’attrice pallida sdraiata a terra.

“Le ho promesso che non l’avrei portata… dalle il tempo di recuperare è sfinita.” Ribatte Steve.

“Stana, non è in grado di decidere lucidamente in questo momento… la dobbiamo portare in ospedale!” Ripete la donna.

“Aspettiamo un po’ e vediamo come va.” Dice lui.

“Mi puoi spiegare cosa sta succedendo?” Domanda la donna leggendo un whattsapp ricevuto da Adam.

“Ero con lei la notte che è stata male a San Diego.” Rivela l’uomo.

“Che cosa? Avete una relazione?” Chiede sconvolta.

“Non abbiamo nessuna relazione se non d’amicizia.” 

“Dove eravate? Cosa stavate facendo? Perché si è sentita male?” Chiede sparando una raffica di domande.

“Siamo andati al concerto dei Guns N’Roses…”

“COSA?!!!” Esclama scioccata per poi aggiungere: “Ma in mezzo alla folla o nella zona riservata ai vip?”
“La prima opzione ma non è stato lì che si è sentita male… è successo dopo.” Si affretta a precisare.

“Dio santissimo! Ti rendi conto che l’hai esposta a un rischio altissimo?! Se l’avessero riconosciuta ci sarebbe stata un delirio di massa… l’avrebbero circondata rendendole impossibile la fuga.” Spiega la manager.

“Ma non è successo… siamo stati prudenti e lei si è sentita normale e libera per una sera.” 

“Può essere libera anche stando al sicuro… Poi?” Ribatte invitandolo a proseguire.

“Stavamo tornando alla macchina quando è svenuta andando a sbattere contro una macchina parcheggiata. L’ho caricata in auto e l’ho portata all’ospedale più vicino.” Racconta.

“Cosa le hanno detto i medici?” 

“Io so quello che sai tu cioè che ha avuto un semplice svenimento ma non credo mi abbia mai detto la verità a riguardo.” Risponde guardando la donna terra.

“Oddio è così grave?!” Domanda preoccupata portandosi una mano sulla bocca.

“Non lo so… non mi hanno fatto entrare e men che meno ho potuto parlare con qualcuno… aspettiamo si riprenda… magari con te parlerà.” Propone Steve.

—-

“Nathan, io volevo dirtelo!” Si difende Jon.

“E allora perché non l’hai fatto? Sei venuto da me a mettermi al muro quando tu sei il primo che sa le cose e sta zitto!?” Afferma Tamala iniziando a discutere con l’amico.

“Ragazzi, calmatevi!” Interviene Nathan.

“Com’è possibile che tu sia così calmo? Sai qualcosa che noi non sappiamo?!” Chiede Adam stranito dalla calma dell’attore che normalmente urla e strepita come un matto.

“So tutto… so che Steve era con lei quella sera, so del concerto e so dell’ospedale.” Confessa.

“Come sai tutto?!” Chiede sbalordito Jon.

“Chi te l’ha detto?!” Domanda Tamala.

“Stana, mi ha raccontanto tutto qualche giorno dopo rientrata da San Diego.” Rivela.

“E allora perchè mezzora fa urlavi al telefono pretendendo risposte?” Domanda Jon confuso.

“Perchè volevo farvi venire qui per parlarvi. Nonostante sappia anche più di voi non sono stato in grado di gestire la situazione… Ho creduto che Stana potesse riprendersi dal trauma da sola lasciandola libera di fare come meglio credeva ma mi sbagliavo evidentemente. Quando oggi con Adam mi sono ritrovato davanti dei vestiti con una taglia in meno mi sono reso conto che ho sbagliato tutto.” Spiega ai tre.

“Che trauma? Cosa è successo in ospedale?” Chiede Tamala.

“Non me ne vogliate ma è una cosa delicata che solo Stana può decidere se dire o meno.” Risponde.

“Ma perchè ci avete mentito? Perché avete voluto gestire da soli la cosa?” Domanda Adam.

“Perchè quello che è successo a Stana poteva finire sui giornali… dovevamo scoprire cosa Steve sapeva realmente e non potevamo rischiare che qualcuno gli riferisse il nostro piano.” Spiega.
“Steve? Io non riesco a seguirti!” Afferma Jon confuso.

“I sospetti di Tamala su di lui sono reali… Steve è innamorato di Stana e ha fatto di tutto per entrare nelle sue grazie: la donazione per la clinica, il calciatore famoso al torneo di calcio e tante altre piccole cose… tutte ben pensate e studiate per poterla conquistare. Qualsiasi cosa Stana desideri lui in un attimo la accontenta come ad esempio il concerto dei Guns N’Roses. Inoltre ha ammesso di essere innamorata di lei la sera della tua festa ma quando si è reso conto che Stana lo stava per respingere le ha detto che era solo uno scherzo. Volevo sbatterlo fuori ma ci ha bloccati il fatto che la sera in cui è finita in ospedale lui era lì con lei… avevamo paura che per ripicca sbattesse sui giornali quello che le era successo. Quindi insieme abbiamo deciso di proseguire come se nulla fosse sperando di riuscire a scoprire cosa sapesse realmente.” Racconta.

“Cosa cavolo avevo detto io sei mesi fa?! Dovevate fidarmi del mio giudizio invece che trattarmi con una pazza!” Afferma Tamala arrabbiata.

“Comunque non mi capacito come tu, che sei suo marito, non ti sia accorto che ha perso così tanto peso da cambiare taglia nel giro di un mese.” Parla per primo Adam.

“Veramente? Adesso la colpa sarebbe mia? Cosa dovrei fare? Pesarla tutte le mattine quando si alza?” Domanda sorpreso delle accuse.

“No, ma tu la vedi nuda noi no… tua madre si è accorta che c’era qualcosa che non andava già da un po’. E anche tu, che ci vai a correre tutti i giorni e che passi le giornate con lei com’è possibile non ti sia accorto di nulla!” Dice il manager prendendosela anche con Jon.

“Scusa, non ho capito! Siamo qui per trovare un colpevole?!” Ribatte l’uomo.

“Calmatevi, ora che sappiamo la storia dobbiamo aiutare Stana e non litigare tra noi!” Interviene Tamala.

—-

“Stana… ehi… riesci ad alzarti?” Chiede Steve alla donna accarezzandole il viso.

“Cosa sono quei segni sulle braccia?” Domanda Emily.

“Sono stato io… ha avuto un attacco di rabbia ho dovuto fermarla con la forza stava per farsi del male da sola.” Spiega l’uomo.

“Ho sete…” Sussurra l’attrice.

“Bevi…” Dice aiutandola a sollevarsi.

“Dobbiamo portarla in ospedale!” Insiste Emily ricevendo l'ennesima chiamata da parte di Adam.

“Non ci voglio andare.” Risponde Stana aprendo gli occhi.

“Ascolta, so che ti avevo promesso che non ti ci avrei portato ma dobbiamo andarci… non ti sei ripresa come speravo.” Interviene Steve.

“No, per piacere no!” Supplica appoggiando la testa contro il muro.

“Hai bisogno di una flebo… sei disidratata.” Spiega l’uomo.

“E allora trova qualcuno che mi faccia una flebo qui…” Risponde bevendo un sorso d’acqua.

“Stana, mi costringi a chiamare Nathan se fai così. Vuoi che lo chiamo?” Domanda Emily sperando di convincerla ad alzarsi da lì.

“Si, chiamalo. Fallo venire qua.” Conferma spiazzando i presenti.

—-

“Steve… non risponde.” Dice Jon riattaccando.

“Non risponde nemmeno Stana!” Comunica Tamala.

“Aspettate, c’è Emily che mi sta chiamando.” Afferma Adam.

“Emily, dove sei?” Risponde l’uomo mettendo in vivavoce.     

“Sono alla palestra di boxe.” 

“Stana, è lì con te?” Domanda Nathan.

“Si, vi sto chiamando proprio per lei.”

“Sta male?” Chiede preoccupato l’attore.

“Si, ma non vuole andare in ospedale… vuole che tu venga qui. Ti prego, corri!” Lo supplica Emily.

“Arrivo!” Risponde riattaccando.

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Capitolo 31
*** 31 ***


“Dov’è?” Chiede Nathan raggiungendo di corsa Emily che lo sta aspettando fuori dalla palestra.

“Porta, rossa a destra.” Risponde invitandolo a seguirla.

“Voi restate qui!” Ordina Steve al resto del gruppo per poi aprire la porta.

Tamala, Jon e Adam ubbidiscono fermandosi sul corridoio.

“Amore, sono qui!” Annuncia Nathan inginocchiandosi davanti alla moglie accarezzandole il viso pallido.

“Mi dispiace…” Sussurra iniziando a piangere ma dagli occhi non esce nemmeno una lacrima.

“E di cosa… dovrei chiederti scusa io per non essermi accorto che stavi male.” Cerca di tranquillizzarla lui.

“Stana, ora che Nathan è qui possiamo andare in ospedale?” Prova a chiederle Emily.

“Mi dispiace…” Ripete.

“Amore, per piacere lascia che ti porti in ospedale.” Insiste lui.

“No… voglio che mi…” Dice Stana chiudendo gli occhi.

“Mettila giù!” Gli suggerisce Emily aiutandolo a farla sdraiare.

“Cos’ha?” Chiede preoccupato Nathan.

“Non lo so, non sono un medico…” Risponde la manager guardandosi attorno per individuare Steve.

“Spostatevi! Lasciate fare a lui.” Grida Steve entrando con un altro uomo con un borsone.

“Chi è?” Domanda Nathan agitato.

“...è un medico lascialo fare!” Raggiungendoli.

L’attore si fa da parte lasciando spazio ai due che in un attimo tirano fuori il necessario e una volta inserito un ago nella vena del braccio le applicano una flebo mentre Emily tiene sollevate le gambe della donna seguendo le istruzioni del medico. Steve prende un barattolo dalla borsa dell’uomo e dopo aver versato una minima quantità di polvere nel tappo lo mette sotto il naso all’attrice e quella in un attimo si riprende.

“Ehi! Bentornata…” La saluta per primo Steve per poi rivolgersi all’amico invitandolo ad avvicinarsi: “Dai vieni!”

“Amore… ti sembrano scherzi da fare.” Dice inginocchiandosi e piegandosi sopra di lei.

“Mi dispiace…” Risponde alzando il braccio libero per asciugare le lacrime del marito.

“Non hai altro da dirmi oggi?!” Scherza Nathan baciandole il palmo della mano.

“Potete lasciarci soli?” Chiede l’attrice.

Una volta trovato il modo di tenere la flebo in alto per farla continuare a funzionare i tre escono dalla stanza lasciando la coppia da sola.

“Preferirei portarti in ospedale prima di parlare.” Dice Nathan.

“Mi dispiace… credevo di riuscire a gestire la cosa… credevo di riuscire a superarla ma mi sbagliavo. Non ci riesco… ogni volta che chiudo gli occhi ritorno a quella notte.” Ammette con le lacrime.

“Sshhh… amore, ascoltami risolveremo tutto te lo prometto!” Cerca di rassicurarla abbracciarla mentre delle lacrime rigano anche il suo viso.

“Ho paura di non riuscirci!” Dice preoccupata.

“Ci sono io con te… ci faremo aiutare dal dottor Scott. Ci ha già aiutati in passato. Supereremo anche questa. Ma tu devi permetterci di farlo, ok?” Dice baciandola per la prima volta sulle labbra.

“Ok…” Risponde con nodo alla gola.

“Ti amo…” Sussurra tra un bacio e l'altro.

“Io di più.” Risponde lui.

“Portami a casa, per favore.” Dice aggrappandosi al suo collo.

“Adesso facciamo a modo mio… prima andiamo in ospedale, voglio essere certo che tu stia effettivamente bene, poi ti prometto che ti porterò a casa.” Afferma abbracciandola.

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Stana non protestò in alcun modo e per una volta lasciò decidere tutto a lui. Andarono in ospedale e dopo essere stata visitata e aver fatto un’altra flebo fu dimessa.

Dopo un paio d’ore erano finalmente a casa. 

Nathan aveva deciso che per quella notte i bambini sarebbero stati dai nonni Stana aveva bisogno di riposare e lui si sarebbe assicurato che dormisse tutta la notte.

La coppia è accoccolata a letto in silenzio ormai da più di mezz'ora quando Stana decide di rompere il silenzio.

“Non sa niente…” Dice guardandolo.

“Come?” Chiede lui.

“Steve non sa cosa è successo in ospedale.” Spiega meglio.

“Ne sei sicura?” Domanda spostandole dei capelli dal viso.

“Si, ha provato a chiedermelo più volte oggi e poi ho sentito che raccontava ad Emily che i medici non l’hanno fatto entrare e non gli hanno riferito nulla. Ma anche se non ne siamo sicuri al cento per cento io non credo di farcela più ad andare avanti ad averlo intorno.” Ammette guardandosi i segni rossi sui polsi.

“Sinceramente non vedevo l'ora che lo dicessi. Ormai era diventata una situazione insostenibile averlo tra i piedi. Ti prometto che sparirà dalle nostre vite. Ti fanno male?” Chiede accarezzandogli il braccio.

“Un po’... ho soprattutto male qui.” Confessa portandosi una mano sul cuore.

“Amore, aggiusteremo tutto anche il tuo cuore.” Dice stringendola a sé.

“Quella sera… è stata una sensazione stranissima… non mi sono mai sentita così impotente in vita mia.” Racconta con le lacrime agli occhi.

“Mi dispiace di non essere stato lì con te… perdonami.” Mormora con gli occhi lucidi.

“Non sarebbe cambiato nulla, amore… la colpa è solo mia. Mi sono trascurata, ho ignorato i segnali che mi arrivavano dal corpo e il mio corpo ha deciso giustamente di punirmi.” 

“Amore, sai benissimo che non è vero… la tua ginecologa ci ha spiegato più volte e in maniera molto chiara che era tutto finito ancor prima di iniziare. Non sei stata tu semplicemente non era partita bene fin da subito. Non avremmo potuto farci nulla nemmeno se lo avessimo saputo. Smettila di colpevolizzare te stessa per una cosa che non potevi assolutamente evitare.” Le rammenta.

“Non ci riesco… mi sembra di aver perso comunque un figlio.”

“Quando ti sarai ripresa e se ancora lo vorrai avremo un altro figlio se è questo quello che desideri.” 

“Non mi merito nemmeno i figli che ho figuriamoci un altro figlio.” Dice delusa dal suo essere madre nell’ultimo mese.

“Ehi… questo non ti permetto di dirlo!” Esclama arrabbiato obbligandola a guardarlo per poi proseguire: “Sei una madre fantastica, i nostri figli ti adorano e io non ti cambierei con nessuna madre al mondo. Il fatto che in questo periodo sei stata meno presente non significa che non meriti il nome di madre. Capita a tutti di avere un periodo buio ma l’importante è rialzarsi e ripartire più forti di prima ed è quello che faremo. Io e te insieme come sempre. Chiaro?!” 

“Grazie, se la mia roccia, il mio faro e la mia ancora di salvezza. Ti prego, non lasciarmi mai sola.” Sussurra avvicinandosi alle sue labbra.

“Mai, amore mio. Qualsiasi sia la strada che dovremo percorrere la faremo insieme come abbiamo fatto finora. Ti amo!” Risponde colmando la distanza.

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Con questa storia ho cercato di rendere dei vip delle persone comuni per ricordarci che loro non sono affatto migliori o più fortunati di noi anzi a volte le loro vite sono più complicate delle nostre.

 

IL DENARO NON COMPRA NEANCHE LA META’ DELLE COSE MIGLIORI DELLA VITA

 

Siamo arrivati alla fine… questa volta è stata lunga e impegnativa anche per me. 

Spero di non essere stata troppo noiosa e ripetitiva.

Ringrazio chi mi ha seguita e lasciato una recensione.

Grazie a tutti.

 

Giulia

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