Lo Scapolo

di Lorelaine86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***
Capitolo 5: *** 4 ***
Capitolo 6: *** 5 ***
Capitolo 7: *** 6 ***
Capitolo 8: *** 7 ***
Capitolo 9: *** 8 ***
Capitolo 10: *** 9 ***
Capitolo 11: *** 10 ***
Capitolo 12: *** 11 ***
Capitolo 13: *** 12 ***
Capitolo 14: *** 13 ***
Capitolo 15: *** 14 ***
Capitolo 16: *** 15 ***
Capitolo 17: *** 16 ***
Capitolo 18: *** 17 ***
Capitolo 19: *** 18 ***
Capitolo 20: *** 19 (prima parte) ***
Capitolo 21: *** 19(seconda parte) ***
Capitolo 22: *** 20 ***
Capitolo 23: *** 21 ***
Capitolo 24: *** 22 ***
Capitolo 25: *** 23 ***
Capitolo 26: *** 24 ***
Capitolo 27: *** Epilogo(provvisorio) ***
Capitolo 28: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prefazione ***


Edward Anthony Cullen,

non vuole farsi sopraffare dall'amore, ed ha guirato a se stesso di condurre una vita all'insegna del puro piacere...diventado una meravigliosa canaglia,

finchè spia Isabella Swan,

che vestita da fantino, fa allenare uno dei suoi purosangue, pur di togliere dai guai un suo amico.

L'attrazione che sboccia sin da subito, rischierà di mandare all'aria i loro piani.

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Capitolo 2
*** 1 ***


1-1

CAPITOLO BETATO DA ALE03.....


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Marzo 1800.

"Ah dolce liberta!". Con un sorriso soddisfatto, tirai le redini del mio calesse nel cortile della mia scuderia.
Mi guardai attorno e notai che non c'era nessuno, nessuna madre ficcanaso o parenti dallo sguardo censorio all'orizzonte.
Balzai a terra e accarezzai soddisfatto il mio cavallo, mentre i miei stallieri
si affrettavano a raggiungermi e a prendere in consegna l'elegante veicolo.
Mi avviai attraverso il cortile lastricato insieme al mio segretario personale, William.
Ero partito da Londra dopo pranzo, felice di accarezzare la brezza primaverile, e
di disintossicarmi dal ricordo di una contessa lasciva.
"Questo è il mio rifugio"pensai con un sorriso sulle labbra.
Già, la mia difesa dalle trappole che le giovani nobildonne, e soprattutto le loro madri
tendevano ai giovani e baldi gentiluomini come me.
Sfuggire dalle loro grinfie non era poi così difficile.
«Sei certo che mia madre abbia accettato di giustificare la mia assenza con la Famiglia Starling?»rivolgendomi a Willam .
«Assolutamente, signore» continuando un po’ imbarazzato aggiunse «Mi sono permesso di mandarle un promemoria. Ho avuto risposta mentre Voi eravate con...Lady Jessica».
Sorrisi compiaciuto, «Ben fatto, vecchio mio».
Poi sospirando tra me e me, pensai che per adesso ero salvo dalle cospirazioni della matrona Starling,
Ma quanto sarebbe durata la mia libertà?
Mi tornarono in mente tutte le donne affascinanti, che avevano fatto capitolare ai loro piedi i miei fratelli.
Il primo, a cadere sotto le grinfie della splendida Rosalie, fu Emmett.
La cosa non sembrava grave, poiché tra i nostri doveri c'era purtroppo quello di sposarsi per garantire un erede.
Ma il colpo più duro era avvenuto con Jasper, letteralmente ipnotizzato dalle grazie di una fata, Alice.
Due in un sol colpo, gli scapoli più ambiti di Londra stavano scomparendo, uno ad uno.
No, io non ci sarei cascato.
Svoltai l'angolo della scuderia e mi fermai, osservando il maneggio, dove i migliori purosangue trottavano liberi.
Avrebbero iniziato gli addestramenti, per le gare, il più presto possibile e quindi provai a cercare Harry, il mio intenditore di cavalli.
Le verdi distese di NewMarket ne facevano una regione ideale per l'allevamento, tanté che tutta la zona era costellata da scuderie, da cui uscivano i migliori purosangue del regno.
Congedai William e notando Harry nei pressi dell'aria dei recinti, dove venivano messi i cavalli appena arrivati, la mia attenzione si concentrò
sulla figura slanciata e sui muscoli possenti di uno splendido baio irlandese.
Mentre ero intento a studiare quel puro sangue vidi un fantino avvicinarsi, prendere le redini e accarezzare il muso del cavallo,
infilare un piede nella staffa e balzare in sella.
Mi gelai sul posto, incredulo iniziai a studiare quel agile figura del fantino. Non potevo aver sbagliato.
A grandi passi iniziai ad avvicinarmi ad Harry,
«Sir Edward, che sorpresa!» aggiunse indicando il recinto «Siete arrivato al momento giusto»
«Da quanto è qui?»
«Si chiama Tempesta ed è...».
«Non parlavo del cavallo, il fantino chi è?».
Harry davanti al mio tono brusco si schiarì la voce. Era lui a scegliere i fantini, quindi potevo capire la sua perplessità,
visti i risultati che otteneva.
Ma la grande esperienza, che lo rendeva uno dei migliori addestratori, non si rifletteva su gli altri aspetti della vita.
Perché quel fondoschiena aveva un profilo inconfondibile.
Il fantino era...una donna.

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Fiùùù, il primo capitolo, fa schifo lo so non accade nulla, so pure questo ^^ ma da qualche parte dovevo pure iniziare. O_O wow ho già fan che mi commentano ^^, mi fate felicissima! sperando che sia leggibile sta robaccia vi lascio alla lettura, se notate eventuali errori scusatemi ma io e l'italiano siamo come cane e gatto ^^. 

Besos la Vostra Lory













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Capitolo 3
*** 2 ***


2


Avrei voluto regalarti un'isola di gioia in un mare di felicità, ma, per ora,
posso solo darti il mio augurio di BUON 18°COMPLEANNO pieno di tanto bene per te.
al mio caro fratellozzo, questo è dedicato a te.

CAPITOLO BETATO DA ALE03

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Edward

«Mi sembra si chiami Charlie ed è di Lidgate» iniziò a dire scuotendo la testa.
«Signore abbiamo avuto problemi con i fantini, Trevor è sparito all'improvviso, nessuno sa dove sia. Stavo per mandarvi una missiva quando si è presentato lui,
chiedendo un lavoro, l'ho provato e l'ho assunto»disse facendo spallucce.
«E' bravo, riesce a montare senza difficoltà e sella in modo perfetto.»
"su questo non c'erano dubbi" mi trovai a pensare mentre ammiravo quel intrigante fondoschiena.
«Lavora qui tutto il giorno?» chiesi,
Harry scosse la testa «No, è a mezza paga arriva qui a piedi e poi torna in paese»
«uhm» borbottai vedendo il cavallo tornare, portai le mani ai fianchi e mi spostai verso l'intendente. E mentre il cavallo mi passava davanti diretto alle stalle
alzai la testa e guardai lo strano cavaliere.
le lunghe ciglia si alzarono di scatto, i suoi occhi cioccolata, sembrarono farsi ancor più grandi, lessi lo stupore e la sorpresa.
Ma con un brusco scarto, il fantino voltò il cavallo puntando verso il centro del recinto.
«E' ancora agitato, lo faccio galoppare un po’» disse con strana voce il fantino prima di affondare i tacchi nel fianco di Tempesta.
La quale iniziò ad allontanarsi in un lampo.
«Ma che diavolo gli prende?!» sbottò Harry sbalordito.
Sbalordito quanto lui, scossi la testa divertito
«Oh, non si preoccupi prima o poi dovrà tornare» dichiarai con un sorriso sornione in volto,
che mi morì sulle labbra appena vidi spronare il cavallo e saltare lo steccato.
«Dannazione!»
«Sono desolato signore, lo riacciufferemo e quando mi capiterà tra le mani...»
«No! lasciatelo a me, ci penserò io a raddrizzare quel ...ragazzo!» mi limitai a dire correndo verso le scuderie.
in un attimo preparai uno dei miei migliori purosangue, lo portai fuori e balzando in sella partii all'inseguimento.
Lanciando il cavallo al galoppo, non mi ci volle molto a localizzare la mia preda presso una lontana macchia d'alberi. Spronai il cavallo imprecando dentro me.
La sottile figura del fantino si voltò, lanciandogli una lunga occhiata, poi si chinò sull'arcione e si inoltrò nel bosco.
La seguii tentando di ridurre la distanza il più possibile.
Dovevo ammetterlo era una cavallerizza d'eccezione, volevo riacciuffarla, smascherarla e darle una lezione, ma per adesso mi sarebbe bastato non perderla di vista.
Ma la maledetta non sembrava intenzionata a fermarsi, saltava fossi e steccati con maestria degna di un superbo cavaliere.
"Possibile che una donna sappia cavalcare meglio di me?!Dannazione!"
Donna o meno non potevo far altro che ammirare la sua bravura, si fondeva con il cavallo, un anima sola.
Ero irritato, ma anche profondamente affascinato.
Il mio sguardo indugiò sulle spalle delicate, il collo sottile, la schiena sinuosa che terminava con un fondoschiena superbo.
"Aspetta!ma se è fuggita così...allora la conosco...Charlie..."
Quel nome mi riportò in mente indietro di sei anni, quando effettuavo i miei primi viaggi a NewMarket.
All'epoca, giravo con Isabella, un agile ragazzina che cavalcava divinamente: possibile che fosse lei?
"Impossibile"
non la vedevo da anni, ma era pur sempre figlia adottiva di Sir Swan e difficilmente una nobildonna si sarebbe travestita da uomo
per lavorare in una scuderia.
Finalmente vidi il destriero rallentare la sua folle corsa, nei pressi di un'apertura delle rocce.
Spronai nuovamente il cavallo, arrivato nei pressi dell'apertura delle rocce, rallentai il passo.
Si sentiva solo il rumore degli zoccoli del mio destriero.
Iniziai a guardarmi intorno, forse l'avevo persa "meglio tornare indietro"
Voltai il mio cavallo,irritato, quando : «Edward!!»
mi voltai di scatto e mi ritrovai a guardare la Venere del Botticelli.
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Bella

Mi voltai allarmata e constatai che non riuscivo a distanziarlo,
avevo preso deliberatamente la strada verso il versante est della collina,dove non erano presenti
maneggi e steccati da saltare, non avrei mai rischiato di azzoppare il cavallo.
Non mi aspettai di vederlo arrivare al maneggio così all'improvviso, avevo avuto il terrore di essere scoperta, e dato che Edward
aveva sempre avuto la capacità di farmi arrossire, non avevo trovato nulla di meglio che scappare.
Affondai i talloni del fianco di Tempesta, puntando dritto verso i prati aperti.
Mi arrovellai il cervello, nella vana speranza di trovare una via di fuga da quella situazione, ma mentre io avrei potuto cavalcare
all'infinito, Tempesta era rimasta fuori tutta la mattinata ed Edward montava un ottimo cavallo fresco di scuderia.
Avrei dovuto nascondermi e sapevo esattamente dove...
Girai bruscamente verso la collina cominciando a salire, a circa un miglio avrei trovato una macchia di alberi, aldilà della quale vi era una stretta apertura tra le rocce.
Mi sarei nascosta li, ed al calar della notte avrei abbandonato il rifugio per tornare al maneggio, sempre se fossi riuscita a
eludere la sorveglianza di Harry e gli altri garzoni.
Sospirai, forse stavo sbagliando tutto, ero fuggita colta da un impulso irrazionale, che però non riguardava la paura di essere scoperta bensì quella di rivedere Edward.
Mi addentrai nel bosco e raggiunsi velocemente l'apertura delle rocce.
Vi entrai ed aspettai con il cuore in gola.
Sobbalzai quando sentii gli zoccoli del cavallo di Edward, lo vidi passare ad una ventina di metri da me e guardarsi attorno.
Ma quando inaspettatamente lo vidi voltare il cavallo per allontanasi, tacere si rivelò impossibile,
«Edward!» lo chiamai quasi ridendo.



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Ed anche questo è fatto, si inizia a capire qualcosa? Ditemi voi. 

6 preferiti???????O_O 9 seguiti???????O_o ma io vi ADOROOOOOOOO, sto saltando per tutta la stanza in preda ad un attacco di pura gioia, ma devo darmi una calmata il Boss, inizia a guardarmi male ^^. allura passiamo alle recensioni:
ale 03 = sono contenta che la storia ti piaccia :), eh si il cagnaccio sarà cattivissimo nella storia tra un po’ lo conoscerete, e non sarà piacevole ihihihi 
keska : ="il cagnolino da riporto- Rin tin tin" finirà male tranquilla e grazie per il suggerimento :=)
Lady_Vampire:= Tesoroooooooooo ma ciauuuu, che dirti questa è la mia vendetta per avermi fatto morire di curiosità con le tue storie :)
lisa76
: = spero inizi a capire qualcosa, ma non posso scoprire tutte le carte in tavola se no il mio divertimento dov'è?
feffira: =e chi sarà ma? hihihiih besos
ok ho terminato, a proposito non credo di riuscire a postare prima di domenica, Oggi è il 18°compleanno del mio little Bro, con conseguente festa a sorpresa ^^ quindi mi scuso già da adesso. Alla prossima, besos Lory^^

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Capitolo 4
*** 3 ***


3
CAPITOLO BETATO DA ALE03

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Bella

Deglutii davanti a quel completo blù che fasciava quelle game lunghe e muscolose coperte dagli  alti stivali di pelle nera.
La camicia bianca e la cravatta scura completavano il quadro delle tipica nonché perfetta canaglia londinese.
Lo guardai in silenzio, e mi rammaricai di non essere più alta, mi sentii sempre più piccola mano a mano che lui si avvicinava.
Tuttavia il ricordo di quando cavalcavamo insieme era più vivo che mai nella mia mente.
All’incirca sei anni fa, Edward arrivò a NewMarket per avviare le sue scuderie, ed io, lo accompagnavo spesso e volentieri in tutti gli allevamenti della zona per cercare i migliori purosangue.
Ma l’unico pensiero che vorticava nella mia mente in quel momentonon non era la paura di essere portata dinnanzi ad un giudice, ma se lui mi avrebbe continuato a vedere come la ragazzina dalle lunghe trecce che lo guardava con occhi adoranti.
Adesso ero diventata una donna, che combatteva la sua battaglia ed Edward Cullen sarebbe stato un ottimo alleato, sempre se avesse acconsentito ad aiutarmi.
I nostri occhi si incontrarono e lentamente iniziai ad abbassare la sciarpa che copriva il mio viso e il cappello, permettendomi di riavvivare i lunghi capelli.
«Bella?»  balbettò incerto.
Annuii «Ciao Edward!»
Socchiuse gli occhi e piegò le labbra in una smorfia prima di aggiungere sillabando
«Si può  sapere che razza di dannata idea ti è venuta?Solo una mentecatta può pensare di fuggire a cavallo cosi! »   
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Edward
A bocca aperta contemplai quelle labbra perfette e rosse.
Lei alzò il piccolo mento delicato mentre un'espressione decisa e caparbia si dipingeva sul suo volto.
«Ebbene, che altro potevo fare? Se mi avessi riconosciuta, sarei diventata lo zimbello di tutti. Immagino che tu lo capisca!»
«Ma certo! Quello che non capisco è il motivo di tutta questa buffonata!»
«Non è una buffonata!»  Ribattè con un lampo di rabbia.
«L'ho fatto per mio padre!»
«Il Generale?»  chiesi sorpreso, «Non dirmi che Sir Swan è al corrente di questa messainscena!»
«Certo che no!» , rispose secca «E' tutta colpa di Mike!» aggiunse.
«Mike?»  ripetei aggrottando le sopracciglia dubbioso.
Mike era il figlio del generale, un ragazzo poco più giovane di Isabella, con i capelli biondi e un'aria annoiata, che io avevo sempre considerato un tipico rampollo arrogante e viziato.
«Da quando ti prendi cura di quello sciocco ragazzino?»
«Da quando è nei guai»  rispose, ad ebbi la netta  impressione che faticasse ad aggiungere "di nuovo".
«uhm, guai di che genere?»  chiesi,
«Ingenuamente, si è fatto coinvolgere da una banda di criminali che trucca le corse»
«Cosa?!»  ribattei «E come ha fatto?»
«Qualche settimana fa è stato avvicinato da un uomo che gli ha chiesto di portare una busta ad un certo fantino»
sospirò ed aggiunse «Lui ha accettato credendo di poter entrare in questo modo nel giro degli scommettitori più informati, ma purtroppo quel giorno il fantino era introvabile ed il giorno dopo, Mike si è ammalato. Non poteva muoversi a causa della febbre alta cosi la busta non è stata consegnata.»
«Cosa conteneva la busta?»  chesi curioso.
«Ebbene...conteneva le informazioni per truccrare la corsa»
«Dannazione»  inarcai dubbioso le sopracciglia.
Sicuramente all'interno vi era il compenso del fantino e non le istruzioni, così aggiunsi
«Di conseguenza la corsa si è svolta regolarmente e la banda ha perso un sacco di soldi dico bene?»
«Si»  sussurrò Bella chinando il capo.
«il giorno dopo tre tirapiedi sono venuti a cercare Mike a casa. Erano nervosi e violenti, dei veri e proprie taglia gola.
Siamo riusciti a cacciarli ma prima di andarsene hanno giurato di trovarlo e farlgliela pagare. E così Mike si nasconde e teme per la propria vita»
Studiai Bella per un attimo e chiesi «Dove si nasconde?»
si raddrizzò e guardandomi negli occhi rispose «Non posso dirtelo...a meno che...»  parve pensarci un po su ,
«...a meno che tu non prometti di aiutarci»
Le lanciai un'occhiata più decisa «Ma certo che vi aiuterò»  "Ma per chi diavolo mi ha preso?".
Aggiungendo dissi «Il generle non è solo un vicino ma anche un amico. Non ho intenzione che suo figlio finisca nelle mani di quei furfanti.»
Bella parve sollevata e sorridendo mi disse «Sapevo di poter contare su di te!» .
Sorrisi a mia volta, ricapitolando mentalmente tutta la faccenda.
«Quindi quelle canaglie sapevano che Mike era il figlio del generale?», annuì ed io mi chiesi perchè avevano scelto prprio lui.
Forse pensavano di ricattarlo in quanto Sir Charles Swan era una vera e propria autorità nelle corse?
«Dov'è adesso?» chiesi, dopo avermi studiato un attimo ripose «Nel cottage diroccato ch sorge ai margini della tua proprietà»
«E' nascosto nella mia proprietà?»
«Era il posto più sicuro, non poteva restare nella tenuta Swan»  così sarcasticamente aggiunsi,
«Inoltre, oltre al mio cotage, hai usato i miei cavalli e ti sei fatta assumere. Posso sapere almeno perchè?»
Bella arrossì ma non rispose ed io non potei fare altro che notare quanto fosse deliziosa quella rosea sfumatura che le coloriva le guance.
"Chissà come avrebbe reagito quella pelle così delicata ad una serie di miei baci ardenti?"
Bruscamente spazzai via quel pensiero
"Che cavolo ti viene in mente?Conosci quella ragazzina fin da bambina, è la figlia adottiva del generale inoltre è poco più di una debuttante, mentre io... "
«Oh insomma! vuoi dirmi perchè ti sei vestita da uomo e fatta assumere?»
«Volevo identificare l'uomo che ha ingaggiato Mike»
«E tu speri che ti veda cavalcare e decida di ingaggiare te?»
«Beh si!, oppure uno dei tuoi fantini, sai la tua è una scuderia vincente»
«Ma ti ricordo che sono un Cullen e la mia famiglia non gode di ottima repurtazione presso i furfanti. Ma non capisco come hai fatto con Harry? non dirmi che non si è accorto di aver assunto una donna»
«NO, mai! Edward, lo sanno tutti che Harry è miope. L'altro fantino è scomparso ed Harry era al settimo cielo per aver trovato un sostituto. Poi sei arrivato tu ed hai mandato tutto all'aria»
Alzai gli occhi al cielo a quel tono accusatorio, sforzandomi di non farle notare che non tutti sono miopi.
"Questa storia mi puzza di marcio, meglio fingermi arrendevole..."
«Comincia a far freddo meglio rientrare. Poi andrò a parlare con Mike, quindi apri bene le orecchie, farò finta di farti una lavata di capo ma non ti licenzierò, va via a testa china, ci vediamo dopo mezz'ora sulla strada per Lidgate.»
«Sembra perfetto, ma dovrò addompagnarti anch'io, Mike potrebbe scappare nel vederti arrivare da solo»
«Andiamo allora»  a quelle parole spronò Tempesta, che si impennò e parti in un galoppo sfrenato.
Mi limitai a guardarla a bocca aperta ed in quel momento mi resi conto di essere caduto nella sua trappola...




Domandina: vanno bene i due pov? o preferite la storia scritta solo da un punto di vista? Ditemi voi!
allura passiamo alle recensioni:
ale03= ma ciao ^^, beata lei io non l'ho mai visto un cavallo :) Jake si farà male tranquilla^^.


keska=ma grassie ^^
Lady_Vampire Aka la mia paroliera ufficiale= Tesoroooooooooo ma ciauuuu,mi commuove quello che hai scritto spero che ti piaccia anche questo capitolo ^^
lisa76= visto ho postato presto non puoi lamentarti eh^^, spero sia di tuo gradimento


feffira=oh tesoro ne accadranno delle belle.


luisina= zi zi i piccioncini si conoscono da tempo ^^. Grazie mille ^^


Bella_kristen= grazie mille ^^, tesoro puoi commentare dove vuoi ^^ i li leggo sempre i commenti mi date la forza di andare avanti ^^<
grazie mille alle 13 persone che mi hanno messo tra i preferiti, 18 le anime pie che mi hanno inserito tra i seguiti.
Che dirvi.... nonostante il periodo nero mi fare gongolare di gioia ^^.
Alla prossima, besos Lory^^  

























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Capitolo 5
*** 4 ***


4
CAPITOLO BETATO DA ALE 03

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Edward

Raggiunsi la quercia bruciata prima di lei,ma non dovetti attendere a lungo.
Mi ero offerto di aiutarla e contavo di mantenere la promessa, ma alle mie condizioni, pertanto la cara Bella doveva seguire i suoi ordini senza discussioni, altrimenti avrei agito da solo.
Questo tuttavia non costituiva un buon motivo per scordarsi i miei doveri di gentiluomo e così incitai il cavallo, un robusto trottatore per andare a prenderla.
Ringraziandomi con un sorriso,Bella salì sul calesse e un attimo più tardi ripartimmo insieme per il cottage.
Lei sorrise per tutto il tragitto, contemplando il bosco, incitai i cavalli guardandola di sottecchi.
Non la vedevo da anni, ma nonostante che la scarna ragazzina di un tempo fosse diventata una donna splendida, i suoi ritratti caratteristici restavano gli stessi.
Oltre al fisico snello e slanciato, ai capelli castani e ondulati, e ai lineamento cesellati, mostrava la stessa determinazione di un tempo e soprattutto la stessa ingenuità.
sembrava del tutto inconsapevole della sottile tensione che la tua vicinanza suscitava in me: era vero che era cresciuta nella quiete della campagna. Lei poteva anche non avere idea di ciò che passava per la mente di un incallito Casanova come me, ma la confidenza che mi aveva mostrato da subito indicava una chiara mancanza del pericolo.
Fatto già accertato per la decisione di cercare personalmente l'emissario della banda. Era meglio tenerla d'occhio.E per quanto riguardava l'attrazione che provava per le, avei fatto bene a ricordare che si conoscevano da una vita intera e dunque ogni approccio diverso da una affettuosa amicizia era assolutamente riprovevole.
«tra poco arriveremo al bivio, strano che non si veda il fumo uscire dal camino del cottage.»
«Mike si rifiuta di accendere il fuoco, ha troppa paura»
Sospirai, pensando che la prima cosa da fare era rincuorare il ragazzo, nonostante non mi fosse mai piaciuto, ma lo avrei aiutato in nome della stima e dell'amicizia che
nutriva per Sir Swan.
Finalmente arrivammo al bivio con una strada secondaria che si inoltrava tra i campi, svoltai puntando verso il cottage, fermai il calesse nella piccola radura davanti casa.
Nulla si muoveva intorno a noi, solo quando giungemmo la porta sentimmo due cavalli sbuffare.
«Mike»  chiamò Bella bussando«Sono io, con me c'è Edward Cullen. Possiamo entrare?», un rauco mormorio risuonò all'interno,Bella apri la maniglia e aprì facendomi segno di seguirla.
Fermandomi sulla soglia la vidi precipitarsi verso un ragazzo sdraiato a letto sotto una pila di coperte «Mike! cosa hai?!»
«Tremo di freddo e credo di avere la febbre»  rispose posando i suoi occhi azzurri nei miei, prima di tossire.
Bella gli portò un bicchiere d'acqua, che lui finì avidamente.
«Immagino sappiate perchè sono qui»  gli dissi mentre osservavo la stanza,il volto del ragazzo diventò paonazzo «gli ho spiegato tutto Mike, ha accettato di aiutarci»
«Grazie allora, non avete idea di quanto abbia bisogno di aiuto»
«certo che ce l'ho»  replicai seccamente «siete voi forse che non avete idea del guaio in cui vi trovate»
«Edward!» mi rimproverò Bella abbracciando Mike «non sono cose da dire ad un ragazzo ammalato e spaventato»
un leggero sorriso comparve sulle mie labbra, valutando la situazione, l'intera faccenda gli era parsa strana sin dall'inizio.
«Mi dica cosa è esattamente successo?»
«è successo una settimana fa poco prima della corsa di NewMarket»
«poco prima?» , Mike annuì,
«due giorni prima»
«Solamente?»  risposi alzando dubbioso le sopracciglia «Mi sembra un po poco per truccare una corsa, tutti sanno che questi furfanti di muovono almeno una settimana prima»
Mike mi guardò smarrito, poi abbozzò un sorriso e aggiunse «e' vero ed è per questo che dovevo consegnare la lettera la massimo entro il giorno dopo»
«e come mai avrebbero scelto proprio voi?»
«ah, non so.»
«capisco, per voi  normale accettare una lettera da consegnare ad un fantino da un uomo d'affari» , Bella mi guardò perplessa, poi sedette a sua volta rivolgendo un'occhiataccia accigliata a Mike
«io...ammetto che non è normale...io non potevo...»
scattai in avanti afferrandogli il polso «Quanto vi hanno pagato per la vostra commissione?»
il ragazzo impallidì «non capisco che intendete dire»
la mia espressione si fece cattiva «il tempo delle bugie è finito. mettiamola così: voi mi dite la verità e io vi darò il mio aiuto, altrimenti...potete togliere le tende e il disturbo, Ripeto la domanda quanto vi hanno pagato?»
Mike si coprì il volto con le mani, mentre Bella balzava in piedi e gridò «Hai accettato i loro soldi?Sei in combutta con quella banda?»
Rosso in volto il ragazzo la guardò per poi abbassare il capo «cinque monete d'oro, per consegnare una busta chiusa. Ma io volevo tirarmi fuori soprattutto dopo la scomparsa del fantino.»
«Tirarti fuori?!»  gridò Bella «Da quanto?»  aggiunse con una voce spazientita,
«Da questa estate»
«Sei in combutta con loro da mesi?Perchè?A casa tua non manca nulla!Perchè lo hai fatto?Voglio saperlo»
Iniziai a ridere, «Tuo padre te l'ha proibito, ma tu hai continuato a frequentare quella bisca vero?»
«Non è cosi male! Ho anche vinto, sempre meglio delle bische che frequentano i londinesi rispettabili»  disse lanciandomi un'occhiata,
l'arroganza di quell'idiota mi faceva ribollire il sangue e picchiarlo non sarebbe stata una buona idea «Sbagliate, sciocco ragazzino. Indebitarmi con una bisca non è nel mio stile»
«Sei disgustoso»  disse Bella «Se non fosse per nostro padre, ti lascierei in balia di quei mostri»  voltandosi di scatto aggiunse «_Vado a cambiarmi, voglio tornare a casa»
Nonostante la rabbia aveva un passo ancheggiante in grado di stuzzicare i miei demoni interiori, per un attimo mi persi nell'osservare quel fondoschiena, poi lo sbattere della porta mi riportò alla realtà, «Mentire a Isabella è stata la cosa più stupida che potevate fare, almeno finora...perchè mentire a me avrà delle conseguenza molto più serie. Ci siamo capiti?»
«si...giuro ho provato a sganciarmi, ma mi minacciarono di denunciarmi alle autorità»
non mi accorsi di Bella fin quando non disse«Che cosa ne pensi? hai un piano per uscire da questo guaio?»
«E' ancora presto ma è certo dobbiamo tenerlo alla larga da quelle canaglie e riuscire a identificare quell'uomo, risalire ai mandanti e consegnarli alla giustizia, poi chiederemo clemenza»
Mike sobbalzò un attimo e poi disse afflitto «va bene, sono proto ad assumermi le mie responsabilità» ,
«Ottimo, ora ditemi l'uomo che vi ha ingaggiato lo avete visto n volto?»
«No, purtroppo si copriva sempre con una sciarpa»
«Quanto era alto?»
«circa uno e ottanta, fisico snello, accento londinese»
«Va bene terremo d'occhio tutti i fantini della zona sperando di non creare sospetti»
«E io ti aiuterò»  annunciò Bella, le arrivava alle spalle ma la sua bellezza era letteralmente da togliere il fiato. Una cascata di cioccolato le ricadeva sulle spalle delicate, l'abito di velluto blu esaltava le sue forme del seno finalmente libero dalla fasciatura, che catturava la mia attenzione come un magnete.
'Perchè non l'ho mai conosciuta a qualche festa del ton?"
'Quanto squallido sarebbe corteggiarla?''

Mentre riordinavo le idee Bella iniziò a piegare gli abiti da fantino «Terrò d'occhio io la scuderia, Edward potresti tenere d'occhio gli altri allevatori»
«Non ho alcuna intenzione di permetterti di...»
ma mi interruppe «Più siamo meglio è»  disse decisa«potrei sentire cose che tu come padrone non ascolteresti mai»
«Per questo dovrei licenziarti in tronco, ti metterai sicuramente nei guai»
«Che rischi volete che corra?»  intervenne Mike, probabilmente se non fosse stato a letto gliele avrei date di santa ragione, socchiudendo gli occhi e calmano i miei istinti omicidi provai a rimproverarlo ma ci pensò Bella con un'occhiataccia  «A domani Mike»
la guardai uscire, mi rivolsi a Mike «State qui se tenere alla pelle intesi?Vi manderò la cena»  dissi rivolgendogli un cenno una volta fuori trovai Bella intenta a sellare il suo cavallo, il suo nervosismo era palpabile, il che mi fece ridacchiare «E' giovane»  dissi appoggiandomi alla porta,
«ha solo due anni meno di me»
"quindi Bella avrebbe ...al diavolo non me lo ricordo"
«Per adesso continua  lavorare per me, se quell'uomo si farà vivo,vedremo. sono poco propenso a farti correre rischi»
guardandomi con sfida disse «Se mi licenzi, troverò un'altra scuderia. Non ti libererai di me facilmente»'

'Non ne ho nessuna intenzione...'Anzi a pensarci bene era più sicura da me, potevo tenerla d'occhio.
«Niente più lavori sul circuito, lavorerai solo al maneggio.»
«Ma solo al circuito potrebbero mettersi in contatto con me!Se mi tieni li dovranno avvicinarmi quando torno a casa e potrebbero scoprirmi»
Accidenti aveva ragione!
Dovevo dirglielo e poi salire sul calesse ma invece le cinsi la vita e la sollevai mettendola in sella.
Quel delicato profumo di mela mi suscitò una calda urgenza che mi rese eccitato e dovetti sforzarmi per non stringerla tra le mie braccia.
Volevo accarezzarla, portarla a letto ed amarla con tutta la passione e per tutta la notte.
Alzai lo sguardo e mi persi nei suoi occhi
«Grazie »  i disse sorridendo infilando i piedi nelle staffe, il cavallo sbuffo «Andiamo Jess, hii-hop!»
e partì al galoppo, mentre io raggiungevo il mio calesse in tre lunghi passi, sicuro di essermi messo nei guai.
****************************************************************************************************************************************

Mamma mia che faticaccia scrivere sto capitolozzo, menomale che mi aiuta Lady_Vampire,( *me si inginocchia* "GRAZIE ALEEE"),altrimenti sarei con il vocabolario in mano a cercare le parole esatte, inoltre ringraziamola per
l'infinita pazienza che ha nel sopportarmi e nel correggere sempre le grandissime cavolate o come li definisce lei "orrori" grammaticali.
Vabbè un grazie al fratellozzo che con i suoi assoli di chitarra (regalatagli da me per il suo compleanno, mia mamma e mio padre mi stanno maledicendo da giorni^^) riesce a tenermi sveglia quando scrivo.
un bacione a Jessica, che mi fa ridere sempre , Querida fanegas tranquilas el verdadero amor llamará a tu puerta, entonces serás realmente feliz.
un grazie a tutte le splendide ragazze che leggono e commentano questa storia ^^.
un grazie a tutte le anime sante che mi hanno addirittura messo tra preferiti e seguiti.
ed ora
michy85= Sono contentissima che la storia ti piaccia, ma tesoro mio dovrai penare per scoprire il segreto di Bella! hihih
keska=e che cosa nasconde Bella? hihiih lo scoprirete alla fine!muahahahha, grazie sono contentissima che l storia ti piaccia^^
Shinalia=O_O tu commenti e leggi le mie storie, Oddio non ci credo!!!!!GRAZIEEEEEEE per aver commentato ^^
Lady_Vampire Aka la mia paroliera ufficiale= Tesoroooooooooo ma ciauuuu,mi commuove quello che hai scritto spero che ti piaccia anche questo capitolo ^^
lisa76= non c'è di che mi fa piacere essere sollecitata a scrivere significa che apprezzi la mia storiella da 4 soldini bucati^^, si Mike è il fratello minore, ma a differenza sua Bella è stata adottata e lui è effettivamente il figlio di Charles Swan. più in la capirete tutto ^^ 
feffira=chissà che cadrà per primo?hihihi mah vedremo, anche Bella non riuscirà a resistergli (Ci credo^^)
luisina=  Grazie mille ^^, farò del mio meglio per renderla il più avvincente possibile ^^
Bella_kristen= cosa nasconderà? e chi lo sa?boh!^^, "lo scoprirete solo vivendo", vabbè piccolino sclero, sono in brodo di giuggiole perchè ti piace la mia storia^^
Anthy=O_O pure tu a recensire me??????Sto sognando, mi commuovo ç_ç, grazie x i consigli :)
Spero di aver risposto a tutte^^. vado a scrivere il prossimo capitolozzo
hasta luego, besos Lory^^  


























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Capitolo 6
*** 5 ***


CAPITOLO BETATO  DA ALE03

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Edward

Mi svegliai all’alba, tormentato da un certo angelo in velluto blu.

Saperla al maneggio con i pericoli che questo comportava, rese impossibile riaddormentarmi e così dopo essermi girato e rigirato nel letto decisi di alzarmi.

Raggiunsi il maneggio, deciso a seguire di persona gli allenamenti del mattino, certo che tra quei fantini ci fosse anche Bella.

Verso le dieci, scesi in città e varcai la soglia di un caffè frequentato dai membri del " Jockey Club".( N.d.A= all’epoca i club o i caffè erano frequentati da persona di alto rango, in questo caso, esso era frequentato da persona che possedevano scuderie o cavalli purosangue.)

Appena entrato venni accolto da un coro di saluti e dopo aver stretto parecchie mani, raggiunsi il bancone ed ordinai la mia colazione.

Conversai amabilmente con tutti i presenti, i quali si scambiavano i pronostici per la nuova stagione, sopportando con un benevolo sorriso gli ironici commenti sulle mie “attività ” londinesi.

Inutile aspettarsi qualche indizio da loro: le corse truccate.

Avevo deciso di ritirarmi quando Sir Newton mi chiese se ero davvero intenzionato a comprare “Tempesta”, sottolineando che nonostante fosse un ottimo acquisto non avrebbe mai potuto competere con Marx, un robusto purosangue.

Liquidai la conversazione con una mano, affermando che quel cavallo si era precedentemente azzoppato e che fosse oramai fuori dal gioco.

Ma lui mi interruppe con un ghigno divertito, affermando che era tornato a gareggiare, e che, nelle scorse corse aveva fatto mangiare la polvere ai suoi avversari.

Assimilai quella notizia in silenzio.

Era altamente improbabile che un cavallo precedentemente azzoppato riuscisse a riprendersi in quel modo.

Certo avrebbe anche potuto gareggiare, ma non avrebbe mai potuto distanziare dei cavalli in ottima forma.

Molto probabilmente, c’era qualcosa sotto, forse la banda aveva iniziato a studiare i cavalli e i fantini da corrompere in quelle corse al di fuori della stagione ufficiale, e la loro scelta era ricaduta su Marx.

Forse era proprio lui il cavallo che avevano voluto colpire, quello per cui Mike doveva consegnare la busta.

Tutti i miei pensieri oltre che la mia colazione, furono bruscamente interrotti da una strana conversazione riguardante il generale Swan.

A quanto pare erano nati dei sospetti sulle corse dell’anno scorso, che non erano finite come dovevano, e dato che il figlio, Mike, era stato visto parecchie volte bazzicare vicino ai fantini e ai bookmaker (N.dA.= una persona autorizzata alla riscossione di scommesse, che agiscono nella piena legalità), la Commissione di controllo voleva parlargli, ma il ragazzo era irreperibile, quindi avrebbero aspettato fino all’inizio ufficiale delle corse, prima di mandare le guardie per cercarlo in tutto il regno.

Ascoltando attentamente quella conversazione, bevvi il mio caffè pensando che adesso il povero Mike era davvero nei guai.

Più tardi mi recai alla Tenuta Swan con l’intenzione di rendere gli omaggi al Generale.

<> Disse Sir Swan con voce grave, <>, dichiarò con un grugnito.

Ero arrivato poco più di mezz’ora fa, ero stato accolto con tutta la cordialità della casa, ma mi era bastato chiedere come andassero le cose, per far sparire il sorriso dal suo viso.

<> riprese il veterano, soffermando lo sguardo sul ritratto della moglie oramai morta, <> ringhiò.

Lo sconforto che traspariva dalla sua voce mi spinse a serrare i pugni, la voglia di uscire da lì e andare al cottage per dare una lezione a quel bamboccio era fortissima, perché nonostante l’aria burbera, il generale era un uomo di buon cuore e gentile con tutti.

<>

<> mentii prontamente, per evitare di farlo preoccupare.

Due cespugliose sopracciglia si inarcarono<> chiese.

Gli raccontai della conversazione che avevo ascoltato e che la commissione cercava suo figlio, Sir Swan sbuffò e mi ringraziò di tutto quando ad un tratto aggiunse <>, dichiarò sorridendo <>

<> chiesi al generale.

<>, in quel momento suonò il gong che annunciava  il pranzo.

<> dissi alzandomi,

<>, feci per declinare l’invito, ma la tentazione di rivedere Bella in una situazione normale era forte.

Quella deliziosa visione di lei in vestito blu tornò a tormentarmi, e mi chiesi se lo avrebbe indossato anche oggi, inoltre uno dei miei dubbi era stato risolto, se Mike aveva vent’anni, allora Bella ne aveva ventidue e dato che io avevo compiuto da poco ventisette anni la differenza tra le nostre età era certamente accettabile, per iniziare il corteggiamento. Così ci ripensai ed accettai l’invito del generale, godendo della vista di Bella che entrava con passo deciso in sala da pranzo.

La luce delle finestre esaltava lo splendido vestito in mussola avorio, rendendola una ninfa venuta a rubare il cuore dei mortali, i suoi capelli abilmente spazzolati rappresentavano una cornice per la bellezza del suo angelico volto, che mi attirava, riempiendomi di pressante desiderio.

 Il caldo cioccolato dei suoi occhi mi invitava a perdermi nelle sue profondità.

Quella pelle perfetta e quelle labbra chiedevano solo di essere baciate, delicatamente arcuate e rosa, con il labbro inferiore pieno e sensuale, sembravano fatte per assaggiare quelle di un uomo.

Le mie.

Scuotendo le testa, per liberarmi da quei pensieri, mi avvicinai con il sorriso sulle labbra celando con cura il mio turbamento interiore, quindi le presi la mano salutandola con un breve inchino.

Lei sbatté le palpebre e ritirò la mano, il mio sorriso si fece più intenso, <>, sgranò gli occhi e rivolse una breve occhiata al padre, poi disse arrossendo un poco<> .

Con quelle gote arrossate mi venne voglia di stuzzicarla un po’.

Raggiungemmo la sala da pranzo, lei si sedette alla sinistra del generale ed io le tenni galantemente la sedia per poi girare intorno al tavolo e sedermi  alla destra del generale, proprio di fronte a Bella.

Era una posizione perfetta, perché potevo parlare con il generale e al contempo guardarla, apprezzando le sue spalle sinuose e dolcemente arrotondate, i seni rigogliosi esaltati dall’ampia scollatura della sua veste.

BELLA

Sentivo il suo sguardo sfiorare la mia pelle come una piuma, come un caldo vento che mi solleticava, mi sforzai di non prestargli la massima attenzione, dopo di tutto non ero sicura del suo interessa per me.

Certamente mi trovava cambiata, ma Edward mi aveva sempre ignorata, mentre io ne ero innamorata.

Resami conto di questo, prestai la massima attenzione a scomparire, quando il generale lo invitava, e nelle rare occasioni in cui ero costretta ad essere presente, mi ero semplicemente limitata a salutarlo ed a dirigermi nella parte opposta a quella di Edward.

Oramai avevo trovato la forza di non guardarlo più come una collegiale innamorata, anche se mi bastava scambiare due parole di più del necessario per sentirmi confusa.

Nessuna sorpresa dopotutto, Edward era da sempre il mio gentiluomo ideale nonostante le dame che gli ronzavano attorno a Londra ed io non avevo nessuna voglia di diventare una di loro.

Bello, ricco ed elegante, aveva ai suoi piedi le dame più affascinanti ed era sciocco sperare in una possibile relazione tra loro.

Tuttavia, presto mi sarei sposata, poiché mi sentivo completamente pronta ad amare ed essere amata, inoltre avevo ventidue anni, l’età giusta.

E dato che godevo del privilegio di potermi sposare per amore, mio marito doveva assomigliare ad Edward, il mio irraggiungibile idolo.

Mi sforzai dunque di partecipare il più attivamente nella conversazione, ma quando Edward mi passò l’acqua e le nostre dita si sfiorarono, un fremito improvviso mi attraversò da capo a piedi e quasi lasciai cadere la brocca che fortunatamente fu mantenuta da Edward, ma dopo averlo ringraziato e riempito il mio bicchiere, ripresi a mangiare con gli occhi fissi sul piatto.

Fortunatamente il pranzo durò poco, e mentre stavo per ritirarmi nei miei appartamenti, mio padre pronunciò le parole che più temevo, “Isabella, perché non mostri il giardino al nostro ospite? E’ passato tanto dall’ultima sua visita”,

io m’irrigidii, ma nascosi la mia tensione sotto un brillante sorriso.

“Ma padre, Edward deve andare, sai tra poco inizieranno gli allenamenti e immagino sia molto occupato”, ma quella canaglia ebbe la sfrontatezza di ringraziarmi “Sei molto gentile Isabella, ma posso rubare un po’ del mio tempo per una rilassante passeggiata, naturalmente se hai un po’ di tempo libero” dopo un attimo di esitazione mi limitai ad annuire.

“in tal caso, mia cara Bella, approfittiamo di questo tiepido sole”mi porse un braccio e aggiunse “Con il vostro permesso Sir Swan”.

Che altro potevo fare, se non prenderlo a braccetto e seguirlo fuori?

Lentamente c’inoltrammo nelle aiuole perfettamente curate, i fiori erano leggermente agitati dalla brezza, e i loro petali dolcemente accarezzati dai raggi del sole.

“E’un magnifico giardino” commentò Edward guardandomi con un sorriso “Uhm” borbottai, guardandolo con occhi astuti “Cosa hai scoperto in città?”

“Come?” chiese perplesso.

“Stamani in città” ripetei “Sei stato al Club vero?cosa hai sentito?”

Si fermò e alzando gli occhi al cielo disse “La commissione ha capito qualcosa, aspettano che Mike torni per interrogarlo sulla sua presenza accanto a molti fantini che hanno inaspettatamente perso.”

“Dannazione!”imprecai, “Dobbiamo trovare quel farabutto, Edward a proposito…”

“Cosa? “domandò lui sorpreso,

“Perché stamani ho trovato Tempesta perfettamente spazzolato e con la mangiatoia piena?”

“Beh, ho pensato che dovessi tornare a casa, come giustifichi al generale le tue assenze?”.

“Semplicemente non dico nulla, basta che mi faccia viva a pranzo e a cena e il generale smette di preoccuparsi, lui si fida mi me” dissi con una scrollata di spalle.

“Anche io!”rispose e mi chiesi se era vero.

“Allora ti fiderai di me a tal punto da farmi agire come voglio?” lo vidi valutare bene la situazione e stringere irritato le labbra, così mi affrettai a aggiungere,

“Perché, mentre io tengo d’occhio i tuoi fantini, tu non controlli i fantini che l’anno scorso hanno stranamente perso?se si sono fatti corrompere una volta è probabile che la banda cerchi proprio loro”.

“In genere è cosi, ma sicuramente si sono accorti di aver destato sospetti e quindi si terranno alla larga da loro”

“Eppure ci deve essere qualcosa che tu possa fare mentre IO controllo le scuderie”

“Non preoccuparti per me. Vedrai che alla fine troverò qualcosa da fare per tenermi occupato” mi rispose con un tono stranamente pungente.

“Tenerti d’occhio non sarà impresa facile” sentii bisbigliare, ma non afferrai il senso di quelle parole ma dopo un attimo di silenzio affrettai il mio passo lungo il vialetto e rivolgendomi a lui dissi “Sono in grado di cavarmela da sola, fai come credi”

“E se la banda avvicina proprio te? Cosa intendi fare?”

“Non lo so, mi limiterò a sentire quello che hanno da dire” ribattei accigliata,

“in tal caso non solo farò le mie ricerche, ma terrò d’occhio la situazione nelle scuderie compresa la mia, non è solo il comportamento più logico, ma anche il mio dovere da gentiluomo”

“Ma è sciocco perdere tempo in questo modo”

“Non per me” ribatté lui.

Mi limitai a sbuffare e guardare avanti, “L’emissario della banda non è di qui” dissi convinta “Hai provato a cercare nelle taverne o nelle locande?”

“Ma certo, uno dei miei fedeli servitori sta perlustrando NewMarket in questo preciso momento” ribatté Edward, e ridacchiando per la mia sorpresa aggiunse “Non credere che sia tanto semplice, la città è piena di locande e c’è parecchio movimento di forestieri in giro”.

Sospirando gli chiesi “Ammettendo che fosse ancora qui, abbiamo qualche possibilità di risalire ai vertici della banda tramite lui?”

“E’ il loro uomo di fiducia, sono troppi soldi per affidarli a casaccio, quindi prende gli ordini direttamente dai capi”.

“Quindi una volta identificato, ci basterà seguirlo per scoprire chi sono?” chiesi,

“Cominciamo a ritrovarlo, poi vedremo” dichiarò lui.

Nel frattempo avevano girato attorno al laghetto e ci stavamo avviando verso casa,

“Allora, torniamo alle scuderie?”chiesi.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** 6 ***


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Bella

I giorni successivi trascorsero senza eventi importanti.
Tutte le mattine mi presentavo a lavoro alle sette, quindi andavo al cottage verso le undici e tornavo alla tenuta Swan per pranzo.
 Poi alle due il percorso invertito, era un ritmo massacrante e non solo per la durezza del lavoro da fantino, ma alla stanchezza si univa la preoccupazione per il generale e la tensione della ricerca, per non parlare delle emozioni che provavo lavorando a stretto contatto con Edward.
Nonostante Mike meritasse di essere denunciato al consiglio, il pensiero di arrecare del dolore a mio padre era insopportabile, amavo il generale come un padre vero, era stato l’unico ad accogliermi in casa sua dopo la morte dei miei genitori in Africa.

Per un po’ ero stata accolta da una mia zia londinese ma quell’anziana signora era restia ad avere una bambina che gironzolava per casa, quindi ero destinata a finire in orfanotrofio, quando Sir Swan, un lontano parente di mio padre, si presentò alla porta con un avvocato.
Un breve colloquio, ed eccomi salire in una carrozza con lui, diretta a quella che sarebbe diventata la mia casa, avevo solo sette anni e il generale mi aveva prelevata da un inferno fatto di dolore, freddezza e incomprensione, dandomi l’affetto di un vero padre e i mezzi di un lord.
Gli dovevo tutto ed era finalmente giunto il momento di ricambiare il favore tirando fuori dai guai suo figlio.

Quel pomeriggio mi trovavo all’ippodromo, Harry mi aveva ordinato di galoppare Tempesta, per prepararlo alle corse e per controllare naturalmente le condizioni del cavallo.

Gli avevo obbedito volentieri e stavo preparando mentalmente i progressi del suo purosangue quando una strana conversazione colse la mia attenzione, così mi avvicinai e iniziai a origliare.

“Vi ho già detto che non ne voglio sapere. Perché non ve ne andate?”

Era uno dei fantini migliori, destinato a eseguire le corse più importanti del circuito.

“è inutile che mi mostriate quei soldi” riprese il fantino “il vostro giro non mi interessa, se ne vada prima che arrivi Harry”.

“Ma perché fate così?”  biascicò una voce, “cento sterline sono una bella somma, non vi chiedo nulla di speciale: solo rallentare il cavallo prima dell’arrivo e sono vostre. “

“no grazie. E adesso sparite” , ne seguì una minacciosa risata “Siete voi a perderci” .

Stava per andarsene, spronai il cavallo per raggiungere il più presto possibile l’uscita del circuito, per fortuna riuscii a vedere una figura avvolta in un pesante cappotto nero, allontanarsi dalla strada, poco più distante un calesse ad attenderlo. L’uomo salì.

Mi guardai attorno nel vano tentativo di trovare Edward, così decisi che era meglio inseguirlo, così mi limitai a gridare agli altri che dovevo scendere in città.

*********************************************************************************************************

EDWARD

Stavo controllando tutte le taverne della città, dove diavolo si era cacciata?

Sola mezza ora prima mi ero recato nelle scuderie, per poterla tenere sott’occhio, ma appena arrivato mi ero reso conto che Tempesta non era rientrata e di conseguenza neanche Bella.

Mi ero affrettato per andare a chiedere spiegazioni ad Harry e lui candidamente mi aveva risposto che era scesa giù in città.

L’ultima taverna della città era a pochi metri da me, “The Fox”, era il posto più squallido della città, frequentato solo da tagliagole e gente losca.

Mi bastò lanciare un’occhiata per vederla seduta sola in un angolo, troppo piccola, circondata da quelle bestie tre volte più grandi lei.

Fortunatamente si disputava una partita a poker, che distraeva tutti e non attirava l’attenzione su di lei.

Entrai, presi una birra dal vecchio locandiere e mi avvicinai a lei con passo deciso, attraversando il locale, e ignorando le occhiate che mi lanciavano, “che diavolo ci fai qui?” le chiesi seccamente.

Un’espressione stupita si mostrò sul suo volto ma si riprese all’istante, con un rapito movimento della testa mi indicò un tavolo, occupato da due figure, che discutevano animatamente, “E’ lui?” chiesi sottovoce, “Sì, riesci a sentirli?” mi domandò.

“No, ma posso anche farne a meno, l’uomo seduto accanto a lui, è un fantino, gareggerà tra cinque settimane”.

“Lo sta corrompendo?”

“beh, dal sorriso che sta facendo credo ci sia riuscito. In teoria dovrei gioirne, anche uno dei miei campioni gareggerà tra cinque settimane”  sorrisi “sarebbe ottimo vincere.”

“Edward!” mi rimproverò prima di sbuffare.

Tutto accadde in una manciata di secondi, un tremendo trambusto scoppiò vicino la porta di ingresso, quando uno dei giocatori si scagliò contro un uomo appena entrato.

Tutti balzammo in piedi, mentre l’oste si nascondeva dietro il bancone, a quanto pare l’ultimo entrato era stato fatto uscire in malo modo l’ultima volta, e lui era ritornato in cerca di vendetta assieme ad una combriccola pericolosa.

La vedevo brutta, dovevamo andarcene alla svelta da quell’inferno, presi per polso Bella e la trascinai dall’altra parte del locale, evitando che venisse colpita o coinvolta nella rissa.

Afferrai una sedia e mi rivolsi a lei”appena la lancio, salta fuori “, ma uno dei picchiatori balzò fuori, lanciando Bella contro il muro e scagliandosi verso di me, assestandomi un pugno, mi ricordai di avere in mano una sedia, non ci pensai due volte e lo colpii, distruggendogliela in testa, lasciandolo stordito per terra.

Velocemente presi Bella tra le braccia e mi lanciai a peso morto contro la finestra, fortunatamente rimase illesa. Un attimo più tardi stavamo correndo a rotta di collo lungo il vicolo.

Una volta al sicuro le domandai “Ma tu non dovevi avvisarmi, se vedevi e sentivi qualcosa?”.

“Ti avrei avvertito, se tu fossi stato nei paraggi. Come ti avvisavo?”

“Potevi fare lo sforzo di avvisarmi di persona”.

“ma lo avrei perso di vista, se non l’avessi seguito…”.

“avremmo evitato un pomeriggio nella feccia di NewMarket” finii per lei “posso sapere da quanto eri seduta lì davanti una pinta di birra intatta?”.

“più o meno una mezz’ora”

“ti saresti messa nei guai! Avresti potuto farli insospettire, poi si sarebbero avvicinati, preso la birra e sicuramente picchiata, tanto per divertirsi un po’. Immagina cosa sarebbe accaduto se il cappello ti fosse caduto.”. .

“Oh” poi fremente mi chiese “torniamo indietro?”.

“Sei impazzita?Non so se te ne ricordi, ma questo non è un posto per una gentildonna!”  tacque all’istante, “dove si trova Tempesta?” le chiesi meno burbero di prima “nella scuderia accanto al Club”  disse guardandomi con rabbia “che c’è?”  chiesi perplesso “che c’è? Per la tua dannata prudenza abbiamo perso il nostro uomo, non solo, non sono riuscita a vederlo in volto!” .

“sta’ tranquilla, forse non gli avrò visto il volto, ma l’ho notato bene, lo cercherà William stanotte. “

Sbuffò spazientita ed io alzai gli occhi al cielo, quella donna era impossibile.

“Torniamo insieme?” le chiesi ammaliatore.

“potremmo legare Tempesta al calesse?” chiese lei.

Mentre percorrevamo la strada di casa, mi guardò con occhi imploranti “Mi avviserai se Will scopre qualcosa?”.

Io mi limitai a schioccare la frusta, facendo trottare il cavallo e sobbalzare Bella.

E mentre parlavamo sul da farsi mi augurai con tutto il cuore di poter trascorrere una serata tranquilla.

********************************************************************************************************* 

 Ma Ciao^^, sono tornata, vedo che la mia storiella non piace più perché? Forse risulta noiosa? ç_ç

Cooooomunque continuerò a scrivere che vi piaccia o no ^^.

Per quanto riguarda il prossimo capitolo, diciamo che Edward non avrà la spensierata e tranquilla serata che voleva. Ops forse ho detto un po’ troppo ^^.

 le altre mie FF:
Isola Esme
Stand By me
FF di cui mi occupo:
Tesoruccio, quand'è che metterai la testa a posto?! :  fanfiction ispirata a Lamù  di Amy Dickinson
Il falco e la Rosa  :ff originale creata da Amy Dickinson

Alla prossima Besos Lory^^

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Capitolo 8
*** 7 ***


capitolo betato da Amy dickninson

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EDWARD

Naturalmente quella speranza di una serata tranquilla si rivelò un’illusione.

Me ne accorsi dopo cena, quando mi ritirai nel salottino della mia camera da letto, versandomi del brandy prima di accomodarmi sulla poltroncina.

Dovevo pensare, valutare tutta la situazione e tutto ciò che avevamo scoperto nel pomeriggio.

Più pensavo a quella storia più la rabbia mi ribolliva dentro.

Ero profondamente immerso nei miei pensieri, mentre contemplavo le fiamme del camino, quando qualcosa batté sul vetro della finestra, inizialmente pensai ad un insetto ma successivamente quel qualcosa iniziò a battere con più insistenza.

Mi alzai guardando la finestra, per un attimo restai fermo dov’ero, paralizzato dalla sorpresa: poi sbuffando aprii la finestra, contemplando rassegnato il mio demone personale.

“per l’amor del cielo cosa ci fai qui?” chiesi mentre Bella faceva un passo indietro.

“fammi entrare”, sussurrò.

Esitai un attimo, pensando di sbatterle la finestra in faccia e scoraggiarla.

Ma Bella prese una rincorsa e saltò, aggrappandosi al davanzale “non stare lì impalato! Aiutami!” Esclamò ansimando.

Una donna non si era mai introdotta furtivamente nelle mie stanze, anzi, solitamente ero io a farlo.

Trattenendo una risata mi chinai e afferrai le sue piccole mani, issandola con poco sforzo e facendola sedere sul davanzale.

Contemplandola mi mancò il respiro, indossava una camicia bianca e dei pantaloni alla zuava. Azzurri, ma non erano le solite brache da fantino, che nascondevano le sue forme bensì quelli di Mike, più attillati lungo la coscia e i fianchi.

“parla piano, non vorrei che la signora Anne ti scopra a …”.

“oh non preoccuparti, è in cucina ed è leggermente impegnata con ….il marito” dichiarò arrossendo e procurandosi un’occhiata perplessa da parte mia, “ho controllato, sai?”.

Sospirai chiedendomi se una catena fosse bastata per poterla trattenere, sospirai e cercai di spiegarle che se voleva vedermi bastava bussare come tutti alla porta di casa, “ma ti aggiri nella notte vestita così?”.

“a volte”

“e a cosa devo la tua visita notturna?”

“dobbiamo parlare ovviamente”

“ovviamente” dichiarai sospirando.

Cominciò ad elencare tutte le varie questioni contando ad uno ad uno, i suoi argomenti sulle dita, ad un tratto mi chiese “informerai le autorità?”

“non lo so” le risposi.

“beh il tuo cavallo vincerà una corsa truccata, la tua posizione sarà delicata non trovi?”

Sgranai gli occhi, ma lei continuò a parlare “e’ una situazione assurda, da un lato abbiamo Mike da salvare e dall’altro le tue responsabilità. Una sorta di conflitto tra onore e lealtà. Come pensi di uscirne?”

“non lo so, stavo pensando quando tu sei entrata dalla finestra!”

Sbatté le ciglia”ma io sono venuta ad aiutarti”

“e come?”, rimase senza parole.

“devo contattare le autorità, mi dispiace per Mike, Bella ma non posso lasciare che venga truccata una corsa”

“oh no, neppure io lo farei mai, ma…” disse, lasciando morire la frase e guardandomi negli occhi”ma potremmo tenere segreta la situazione per un po’ il tempo di continuare le nostre ricerche. Dopotutto la corsa è tra settimane, se la cosa è tanto grave verrà annullata il giorno stesso. Che ne dici?”

Mi guardava con la speranza sul volto, nonostante rischiavo di essere accusato di complicità con quei malfattori non me la sentivo di deluderla, in ogni caso ammiravo la sua astuzia.

Sedevo in silenzio sulla mia poltrona, il discorso di Bella dopotutto non faceva una piega, lei era a conoscenza dell’onore che si imponeva ad un uomo, inoltre conosceva a fondo il mondo dell’ippica, la fratellanza tra allevatori e le tradizioni.

Non avevo mai conosciuto una donna cosi.

Cosi mi decisi a parlare“William e due dei miei fedeli servitori stanno perlustrando le varie taverne alla ricerca del nostro uomo”sgranò gli occhi “gli ho dato una sacca di monete, nel tentativo di estorcere qualche informazione offrendo da bere. Se troveranno il nostro uomo lo seguiranno e poi verranno ad avvertirmi”. “ma è fantastico!” esclamò Bella con un radioso sorriso, “e poi…” senza pensarci mi

avvicinai a lei e tendendole la mano per invitarla ad alzarsi“Lo seguiremo fin quando non sapremo tutto quello che ci serve” aggiunsi con voce roca e calda.

Lei semplicemente annuì e la sentii vibrare leggermente quando i miei polpastrelli le accarezzavano il palmo della mano.

“troveremo l’emissario e lo seguiremo” aggiunsi socchiudendo le palpebre e posando lo sguardo sulle labbra morbide e succulente di Bella, “dovrà pur tornare dai suoi capi e noi scopriremo chi sono.

Solo allora li denunceremo alla commissione”.

Naturalmente il plurale che avevo deliberatamente utilizzato era riferito a me ed ai miei uomini, non a noi due.

Ma glielo avrei detto il giorno dopo. Perché rovinare una serata che si stava facendo promettente?

Bastava stingere la sua mano e tirarla un po’ per averla ai miei piedi, intrappolata tra la poltrona e il mio corpo, tanto vicina da immergersi nei suoi occhi e nel suo intenso profumo.

Senza accorgermene iniziai ad accarezzargli nuovamente il palmo della mano, Bella sgranò gli occhi ancora di più socchiudendo le labbra.

Per un attimo sentii che le mancò il respiro ma poi sbatté le lunghe ciglia e mi guardò “è… meglio… che… vada”.

Arretrai lasciandole la mano e la vidi attraversare la stanza per andare alla finestra “ci vediamo alle scuderie”

“sarò lì alle otto” dissi sorridendo.

“Bene” rispose spostando le tende, ma la raggiunsi e le spalancai.

Bella raggiunse la finestra e tirò con forza, ma non accadde niente.

“si è incastrata. Aspetta”intervenni, intrappolandola tra le mie braccia, entro la finestra e il mio corpo. La sentii irrigidirsi, e allontanò le sue mani dalle mie, che erano vicine alla maniglia.

Con una lentezza esasperante alzai la finestra ridendo sotto i baffi.

“grazie. A domani” si affrettò a dire.

“a domani”, le risposi piegando le mie labbra in un sorriso sornione.

Bella non perse un solo istante e gettò le gambe aldilà della finestra e poi saltò nella notte.

Quindi non ero indifferente alla piccola Bella, anzi.

Restai fermo davanti alla finestra per cinque minuti, con gli occhi che mi brillavano pieni di sogni lascivi, poi la realtà mi colpì come un pugno: avevo tentato di sedurre la figlia adottiva del generale.

Una bambina che avevo visto crescere, che si fidava di me.

Alzando gli occhi al cielo mi sedetti nuovamente, pensando a lungo davanti al camino acceso. Poi verso mezzanotte, qualcuno bussò alla porta.

 

Bella

Avanzavo svelta nella leggera nebbiolina dei campi umidi di rugiada, verso la mia giornata di lavoro.

Ma quando lo vidi mi fermai, portando le mani ai fianchi e attendendo sul ciglio della strada che lui mi raggiungesse, “come mai da queste parti?” gli chiesi con sospetto.

“sono venuto ad annunciare le tue dimissioni, ho avvisato Harry che tua madre è morta e quindi nessuno ti aspetta a lavoro”

“e adesso?”

“perché non torni a casa e fai colazione? Will lo ha trovato in una locanda e lo seguirà giorno e notte” mi rispose sorridendo.

Saltai sul calesse “davvero e come…”

“aspetta” mi interruppe “ti accompagno al cottage, tu ti cambi e ritorni a casa. Verso le undici mi farò vivo per una piccola chiacchierata con una ragazza di buona famiglia, sotto il sole di primavera e non su un calesse all’alba, travestita da fantino”spiegò lanciando un’occhiataccia ai miei vestiti.

“Non mi lasci altra scelta, ma in fondo hai ragione” ammisi “e per quanto riguarda il lavoro non rimpiangerò mai di aver perso un datore di lavoro come te”

Edward rise e con uno schiocco di frusta il calesse ripartì, inoltrandosi nel bosco.

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se non sapete come sono i pantaloni ecco la foto

Ma Ciao^^, sono tornata, sono contentissima che la storiella piaccia ^^(sono in brodo di giuggiole) e chiedo scusa se il capitolo è corto ma sono stanchissima e sto morendo di sonno, inoltre il capitolo originale non era questo, purtroppo ho fatto un piccolissimo e insignificante scherzetto ad una mia amica e lei per dispetto mi ha svuotato in testa e sul portatile un bel secchio d‘acqua. Per quanto riguarda il prossimo capitolo, diciamo che Edward e la nostra Bellina avranno un momentino…di distrazione ^^Ops forse ho detto un po’ troppo ^^. Non posso commentare ma leggo sempre i vostri splendidi commenti^^ 

le altre mie FF:
Isola Esme
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Tesoruccio, quand'è che metterai la testa a posto?! :  fanfiction ispirata a Lamù  di Amy Dickinson
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Alla prossima Besos Lory^^

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Capitolo 9
*** 8 ***


capitolo betato da Amy dickninson

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EDWARD

Come promesso mi feci vivo alle undici.

Mi aspettava in veranda e quando mi vide si alzò una splendida e angelica visione in uno splendido vestito di seta color avorio stampata a piccoli fiori colorati e intrecci di foglie, che la rendeva una ninfa della primavera scesa tra i comuni mortali per catturare i loro cuori.

Tutto era accompagnato da un paio di guanti a moschettiera e un parasole avorio.

Scesi dal calesse aspettando che si avvicinasse per aiutarla a salire, in quel momento uscì dalla casa una cameriera con un cestino in mano.

Bella si voltò e mi sorrise, non potei far altro che guardarla sorridente mentre con passo leggiadro si avvicinava a me, mi chiesi, con i sensi in subbuglio, se quella ragazza si rendeva conto del travolgente effetto che aveva su di me.

No evidentemente, ed era meglio così.

Le presi la mano e con un elegante inchino le sfiorai le nocche con le labbra, e la aiutai a salire.

“ho pensato che potevamo fare un pick-nick, vista la splendida giornata”

Annui con un sorriso “ottima idea” sinceramente non me lo aspettavo, visto l’episodio della sera precedente, quella ragazza aveva il dono di stupirmi.

“allora raccontami tutto” cominciò Bella appena passata la prima curva.

“non c’è molto da dire, ha un forte accento londinese e la voce roca, quindi William è sicuro che provenga da Londra” poi aggiunsi “si presenta col  nome di James”

Sul momento non parlò, di tanto in tanto la guardavo di sottecchi domandandomi cosa pensasse.

Sembrava stesse pensando a qualcosa, con la fronte aggrottata e le labbra leggermente strette.

Sul momento pensai di domandarglielo, ma poi decisi di tacere.

“Laggiù scorre un torrente” le dissi “e dietro gli alberi c’è una bellissima radura, dove possiamo goderci un po’ di sole”

“ottima idea” concordò lei sembra un posto delizioso”

Legai il cavallo all’albero, poi presi la coperta e ci inoltrammo nell’erba.

Bella chiuse l’ombrellino e prese la coperta dalle mie mani e cercò un posto giusto per poterla stendere a terra, poi si sedette e mi fece cenno di raggiungerla.

Le obbedii con languida eleganza, avendo cura di starle il più lontano possibile, Bella si sporse in avanti e prese il cestino, lo sistemò tra noi.

“cosa preferisci la coscia o il petto?” non so perché ma quella domanda risuonò diversa dal solito.

“La coscia, grazie” dissi mentre mi voltai a prendere la bottiglia e i bicchieri, così le chiesi.

“champagne?”

“Mio padre ha pensato che avresti gradito dello champagne, ma c’è dell’acqua se vuoi”

“Lo champagne andrà benissimo” risi stappando la bottiglia, dopo aver riempito i calici “E adesso un bel brindisi. Alla primavera?”

“alla primavera” rispose mentre le bollicine mi pizzicavano il palato.

“buono” disse Bella leccandosi le labbra.

In tutti i modi mi sforzavo di non guardare quelle labbra piene e delicate che non vedevo l’ora di assaggiare, sorpreso dalla forza del mio desiderio, tesi la mano fino a raggiungere la coscia del pollo avvolta nel tovagliolo, repressi un brivido e mi affrettai a dire:

“Come sta Mike?”

“Bene” disse stringendosi nelle spalle ma non gli ho più rivolto parola” Guardai il torrente per nascondere la mia soddisfazione. Finimmo di mangiare in silenzio, rotto solo dal lento gorgoglio del torrente e dal cinguettio degli uccelli.

La sua presenza mi spinse a guardare quella venere al mio fianco, sembrava uscita dai miei sogni più arditi, i raggi del sole accendevano i suoi capelli di caldi riflessi e le sue gote leggermente arrossate dallo champagne.

La osservai mentre guardava in silenzio la radura, restando senza fiato per l’innocenza e l’intelligenza che traspariva dai suoi occhi.

Mi scossi dal tepore e le chiesi “dovrai limitare al minimo le viste a Mike, qualcuno potrebbe seguirti”, lei si accigliò.

“non preoccuparti, mi accerto sempre di non essere seguita.

Piuttosto non credi che dovremmo cambiare tattica?”

Mi voltai verso lei “Quale?oh no, stai ferma!”

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Bella

Sgranai gli occhi e mi irrigidii quasi fino a non respirare, la morsa che stringeva i polmoni non era nulla in confronto al cuore che prese a fare le capriole, quando Edward si sporse in avanti e tese la mano verso di me.

Quasi chiusi gli occhi quando le sue dita sfiorarono i suoi capelli, addentrandosi nelle ciocche, per poi fermarsi su qualcosa…

“Ecco” disse sorridente e mostrandomi una foglia “Dicevi?”

Tossicchiai “ehm…ah si…la tattica. Già l’ultima cosa che si aspetta quell’uomo è di essere seguito da una donna”

Stavolta tossicchiò lui certo, ma te lo puoi scordare” lo disse con voce roca e sensuale che mise subito a tacere le mie proteste.

Rossa in viso, voltai lo sguardo altrove per poi girarlo nuovamente quando lo sentii alzarsi.

“Perché non facciamo una passeggiata?” mi chiese porgendomi la mano.

Annuii e presi la mano che mi offriva, quindi mi alzai con il suo aiuto ma il tacco mi tradì.

Senza nemmeno accorgermene mi ritrovai tra le braccia di Edward, che mi tenne stretta nonostante la sorpresa.

Senza fiato, forse per l’impatto, mi ricomposi e mi preparai a ringraziarlo.

Ma non me lo permise.

Guardandomi negli occhi, alzò la mano molto lentamente e prese a sfiorare con le dita le mie labbra, mentre sentivo fremermi nel profondo.

Mi incatenava con i suoi occhi, il mio cuore batteva insieme al suo e con un movimento impercettibile Edward chinò la testa, avvicinandosi timidamente alle mie labbra come se temesse di vedermi sfuggire.

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EDWARD

Fu il bacio più delicato che io ricordassi, poco più di uno sfiorar di labbra.

Ma bastò il contatto con quelle labbra femminili e morbide per infiammarmi i sensi, le sfiorai quei boccioli di rosa un paio di volte, evitando di mettere pressione nel bacio.

Stavo quasi per ritirarmi quando la sentii muoversi ingenua e inesperta ma tremendamente sensuale, nel tentativo di ricambiare il bacio, senza pensare approfondii il contatto, stringendola a me e inclinando la testa, mentre le labbra di Bella si aprivano alle mie.

Volevo solo assaggiare quelle labbra che avevo tanto bramato, con dolcezza, le sfiorai con la punta della lingua il labbro inferiore per poi depositarle un piccolo morso sulla tenera carne, poi entrai ancora un po’ stuzzicandole i sensi.

Bella non si tirò indietro, anzi aderì completamente a me, premendo il suo morbido seno contro il mio torace, prima di abbandonarsi fiduciosa tra le mie braccia.

I miei sensi erano in subbuglio, volevo ma non potevo spingermi oltre, la tentazione di stringerla maggiormente, di invadere quella calda bocca, di prendere quello che lei mi offriva era grande, ma farlo implicava assumermi delle conseguenze che ancora non ero pronto a sostenere.

Era già riprovevole sedurla, così ingenua, pura e inconsapevole dei rischi che questo gioco comportava.

Ecco perché dovevo mettere fine a quella follia.

Sedurre un’innocente implicava responsabilità da cui mi ero sempre tenuto lontano.

Non volevo cambiare. Ero felice cosi. Certo il suo ricordo mi avrebbe tormentato, ma ero sicuro di poter sopravvivere a quello. Con una moglie, no.

Allontanai la testa, e la guardai con preoccupazione Così adesso sai baciare” mormorai con riluttanza.

Bella sbatté le ciglia, ma prima che potesse parlare la presi a braccetto e ci avviammo al calesse.

“è meglio che ti riaccompagni a casa”

“e la passeggiata?”

“la faremo un’altra volta” dichiarai con un tono che non ammetteva repliche.

Cinque minuti dopo eravamo sulla strada del ritorno e mi accorsi stupito che Bella, non sembrava affatto turbata, anzi.

Contemplava la campagna con un radioso sorriso, roteando il parasole aperto e sembrava molto felice dell’accaduto.

Questo confermava il mio profondo sospetto: se c’era una vittima in tutta la faccenda, quella ero proprio io.

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l’ombrellino i guanti l’abito

Scusate non ho resistito la pubblicità di Babbo Natale mi faceva morire dalle risate, inoltre quando sono andata a tavola per cenare e mi sono ritrovata del pollo nel piatto, sono scoppiata a ridere come una deficiente di fronte ai miei che mi guardavano cosi O_O. Vi lascio al capitolo un pò più spintarello ma niente di ché, tra un bel po’ scriverò il capitolo diciamo rosso, giuro di farvelo bruciare il pc^^. Aspetto trepidante i vostri commentucci e non dimentichiamo la camicia di forza ^^ che aspetto per il mio compleanno. Besos Lory

PS

Ahhhhhhhh dimenticavo mi sta venendo una fissa con gli abiti d’epoca, e cosi mi sono chiesta ve li posto? E mi son pure risposta^^, ma sì tanto se non li guardate non fa niente^^

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Capitolo 10
*** 9 ***


capitolo betato da Amy dickninson

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EDWARD

Nei giorni successivi i miei fedeli servitori, si alternarono per sorvegliare James mentre io lo tenevo d’occhio all’ippodromo, un compito facile e sicuro, lo vedevo prendere appunti sui cavalli e sui fantini.

Tutto stava filando liscio quella mattina, fin quando Bella non apparve improvvisamente con un’aria molto irritata “ah-a, sapevo che ti avrei trovato qua”, sbuffai sonoramente ed aggiunse “dov’è James?”, leggermente accigliato, con un cenno del capo indicai una grande quercia, dove, sotto la sua ombra una figura si riposava.

Un attimo dopo Bella chiuse il parasole e voltò lo sguardo in direzione dei cavalli lanciati al galoppo, senza distogliere lo sguardo mi chiese “perché non ti sei fatto vivo? almeno per informarmi di cosa sta accadendo”

“beh, tenere sotto controllo il nostro amico è impegnativo e la sera devo dare il cambio agli altri in città. Tu piuttosto perché hai aspettato tanto per farti vedere?”

Volevo sembrare seccato, ma la mia voce uscì roca, a causa di un alito di vento che le fece danzare la gonna, che aderì alle sue gambe lunghe e snelle “Non avevo nessuna intenzione di sparire” aggiunsi con tono flebile.

Bella sorrise, e fui costretto, nuovamente, a distogliere lo sguardo per non cadere nel desiderio di stringerla tra le braccia e baciarla davanti a tutti.

“allora? Cosa è accaduto?Su, su racconta” mi incitò e non potei fare altro che accontentarla, raccontandole i vari movimenti che James aveva fatto negli ultimi giorni.

Bella tacque per un attimo, riaprì il parasole e si appoggiò alla staccionata “se non hai nulla in contrario lo terrò d’occhio io, immagino che tu abbia da fare, visto il periodo ”, aggrottai perplesso la fronte mentre aggiungeva “non si aspetta di essere sorvegliato da una donna. Non mi scoprirà mai”

“non vedo il motivo di coinvolgerti”

Bella alzò il mento irritata mentre delle fiamme di rabbia comparivano nei suoi occhi “ti ricordo che questa è la mia indagine. Ti ho chiesto un aiuto. Aiutare sai? Non relegarmi a spettatrice e prendere il controllo”

“Ma tu non sei spettatrice ” le dissi calmo sostenendo quello sguardo furibondo.

“Bene, in tal caso ti aiuterò a sorvegliare quel furfante”disse, mentre arretravo un po’ per non essere decapitato dal parasole.

Con grande sorpresa la vidi camminare lungo la staccionata, sbuffando, nonostante la facile vittoria, e mi precipitai a seguirla, perché intenzionata ad avvicinarsi a James “posso chiederti che intenzione hai?” le sussurrai affiancandola.

“oh guarda è magnifico!”quasi gridò indicando uno stallone nero “voglio avvicinarmi un po’, non sospetterà di una coppia” sussurrò prima di prendermi a braccetto.

“aspetta, ma…” balbettai, vedendo James alzarsi “oh no” gemette Bella, “ se ne sta andando. Cosa facciamo?” chiese con aria da cospiratrice.

Vidi James recarsi alle scuderie, e pensai perché non unire l’utile al dilettevole?

“volevi aiutare? Bene, voltati verso di me e sorridi proprio come se fossimo una coppia”

“ma se ti guardo, come vedo James?”

“Non c’è bisogno di tenergli sempre gli occhi addosso, ma dobbiamo avvicinarci anche noi alle scuderie”.

Proseguimmo lungo il recinto come una giovane coppia innamorata, roteando il parasole mi domandò “secondo te chi deve incontrare?”

“non ne ho idea spero un membro della banda”.

James nel frattempo aveva raggiunto la scuderia e distanziava da noi solo 50 metri.

“Bene possiamo fermarci” dissi appoggiandomi alla staccionata e porgendole la mano per farla avvicinare “sorridi” le dissi alzando la mano e iniziando ad accarezzarle la guancia, la vidi trattenere il fiato e ritirarsi indietro, “ci sta guardando”, in effetti, James ci stata guardando per la prima volta, come se si fosse accorto della nostra presenza.

Sorrisi e le sussurrai all’orecchio “fingiti imbarazzata e cerca di sfuggirmi come farebbe una signorina per bene”.

“ti faccio notare che io sono una signorina per bene” obiettò lei “e per l’imbarazzo non c’è bisogno di fingere”

“meglio cosi” le dissi spostandole una ciocca ribelle dalla fronte “non essere agitata, è solo una messinscena”

“lo so” assicurò Bella con voce strozzata, e ritirandosi nuovamente quando le tesi la mano per un’altra carezza sul viso.

Dopo un’intensa occhiata vidi James scuotere la testa ed allontanarsi.

“sta girando attorno alla scuderia” dissi a Bella “facciamo così fuggi.”le ordinai mentre un sorriso da predatore si formava sul mio viso,“fingi di sorprendermi e fuggi lontano da me, supera la scuderia e fatti prendere e quando ti abbraccerò approfittane per studiare la scena”

“non preoccuparti” disse e con una risata cristallina liberò la piccola mano e fuggì via, sollevando un po’ la gonna per non sporcarla, così mi lanciai all’inseguimento.

E quando la raggiunsi la afferrai dalla vita e la feci girare a mezz’aria senza alcuno sforzo per poi posarla a terra per abbracciarla dando la schiena a James.

“Cosa vedi?”

“è fermo ad aspettare e adesso si sta avvicinando un uomo”

“bene” le dissi prima di baciarla.

Naturalmente lei perse il parasole con ogni residuo del suo pudore perché mi allacciò le braccia al collo e aprendo la sua bocca alla mia.

Mi scostai dolcemente per sussurrarle sulle labbra “cosa vedi?”

“quell’uomo si sta avvicinando ancora”

“bene tienilo d’occhio”

“ma non riesco a sentirlo”

“allora scappa di nuovo, vai verso quelle balle di fieno vicino la scuderia. E adesso gettami le braccia al collo e dammi un altro bacio” le dissi ma lei mi guardò sbattendo le ciglia “oh avanti lo hai già fatto, no?”

Ma in quel momento vide James raggiungere quell’uomo, allora

Bella si liberò del mio abbraccio e corse verso le balle di fieno, seguita da me.

Mentre i due si stringevano la mano, noi eravamo quasi vicini, decisi di fermarla per la vita e dissi a voce alta per farmi sentire “avanti, tesoro solo un altro bacio.

Mmm hai un delizioso profumo di fiori” aggiunsi posando la guancia sul suo capo per poi sussurrarle “bravissima, si sono accorti di noi ma non credo sospettino nulla.”

Anche James si sporse da dietro l’angolo per osservarci, e preso dall’intensità di sentire il suo dolce corpo premuto contro il mio e le splendide sensazioni suscitate dai suoi baci riuscii comunque a sentire la roca voce di James che diceva “quei due piccioncini là mi danno sui nervi”

“è solo una coppietta”aggiunse il suo interlocutore “è la primavera…”

“già e lei non è niente male per essere una campagnola”aggiunse James “a proposito di primavera…”.

“lo so, per ‘Maximum’ cinquanta adesso e cinquanta dopo la corsa”

“abbassate la voce”

Le loro voci si allontanarono e io misi fine al bacio più inebriante che ricordassi in tutta la mia vita.

Per un attimo il mio sguardo fu catturato dalle deliziose labbra di Bella, lievemente gonfie e arrossate, ansimava leggermente e mi guardava con occhi sgranati.

“non…”prese fiato”non dovevi baciarmi così”

“se continuavamo a parlare li avremmo insospettiti e non avremmo potuto ascoltarli” e in quel momento mi chiesi se era realmente quello il motivo per cui l’avevo baciata così appassionatamente.

“peccato che non era uno della banda ma solo un altro fantino disonesto” mi disse Bella.

“per lo meno possiamo risalire al fantino dal cavallo” le dissi tendendole nuovamente la mano che lei scansò, la guardai interrogativo “ah no”le dissi “dobbiamo continuare la farsa fin quando James non si ritira in locanda” lei per risposta mi lanciò un’occhiata sospettosa, ma alla fine cedette riconoscendo che avevo ragione.

Il pomeriggio passò cosi, tra scherzi e risate, all’inizio Bella era restia a ridarmi confidenza, ma piano piano divenne più facile, mi sgridava quando le facevo i miei stupidi scherzi oppure protestava per i miei abbracci. Arrivò anche a colpirmi con il parasole.

La stuzzicavo, riuscivo a catturare il suo sguardo facendola ridere. Rideva per me, per lei e per quell’assurda situazione.

Sapevo come toccarla, un tocco leggero ma che le mandava i sensi in subbuglio quasi sentivo il suo cuore battere forte, e lessi sul suo sguardo il rammarico per la fine della giornata.

“e’ meglio che vada” disse aprendo il parasole per evitare di farmi vedere le sue gote rosse.

“va bene. Vieni ti accompagno a casa.”

Bella sgranò gli occhi ma si riprese subito, prima di indicarmi un calesse che l’attendeva sul piazzale, “ci ha già pensato mio padre”.

“manda a casa quel ronzino”

Con un cenno quasi regale, mi prese a braccetto e ci avviammo verso il calesse per congedare lo stalliere.

Poi tornammo al circuito, godendoci ancora un po’ quel dolce pomeriggio di primavera.

Più tardi tenuta Cullen…

“abbiamo una porta sai?” le dissi appoggiando i gomiti sul davanzale.

Bella liquidò la mia domanda con un cenno della mano “sono venuta a chiederti di accompagnarmi da Mike, il mio servitore mi ha riferito che è agitato e temo possa fare una sciocchezza”.

Decisa come sempre, pensai e dato che non potevo permettermi di farla gironzolare da sola di notte la mia risposta era palese “va bene, ti accompagnerò. Aspettami vicino la scuderia” dissi sbuffando.

Poco dopo la raggiunsi alla scuderia e insieme ci avviammo verso il cottage, le ultime luci del giorno stavano scomparendo inghiottendo il cielo nella notte.

Nascondemmo il calesse nella piccola stalla e bussammo, ma nessuno rispose.

“dove diavolo si è cacciato?”imprecai”spero non abbia avuto la splendida idea di scendere in città, stavolta giuro che ….” ma un rumore mi interruppe.

Mike emerse dai cespugli, avvicinandosi con un pallido sorriso “ho sentito avvicinarsi un calesse e mi sono nascosto” spiegò aprendo la porta “ci sono novità?”

“abbiamo trovato l’emissario” disse Bella “si chiama James e lo teniamo d’occhio di giorno e di notte”

“questo significa che dovrò rimanere qui ancora per molto”

“già” aggiunsi con un ghigno “sarebbe poco salutare, per voi, farsi vedere in giro. Tuttavia sono quasi certo che manderanno qualcuno a controllare James. Ogni fantino riceve da cinquanta sterline in su, credo a seconda dell’importanza della corsa e sono troppi soldi per lasciarlo agire da solo”

“da cinquanta sterline? l’anno scorso non hanno mai offerto così tanto inoltre alcuni fantini sono stati corrotti con molto meno. Oltre ai soldi c’erano minacce di vario tipo”

“davvero?” gli chiese Bella.

“Si. Un fantino che trattava troppo sul prezzo è stato minacciato da due tizi che gli hanno distrutto casa. Credo che stiano cambiando metodo, le minacce non possono funzionare in eterno” mi disse speranzoso Mike.

“Non credo, secondo me stanno facendo un salto di qualità, da una piccola banda di delinquenti stanno diventando un’organizzazione in grado di condizionare l’ippica. Ecco perché James passa interi pomeriggi all’ippodromo per studiare le scuderie”.

Dovevamo stare molto attenti, chiunque manovrava le redini dell’organizzazione era un uomo astuto e ricco, insomma un avversario di tutto rispetto.

Se fossi stato solo avrei accettato la sua sfida a viso aperto, ma purtroppo erano coinvolti anche Bella e il generale, non potevo rischiare.

“non ce la faccio più a rimanere chiuso qui!”sbottò Mike.

“starete qui fin quando lo dirò io, giovanotto. Non possiamo correre rischi perché il signorino si annoia”. Mi bastava guardare Bella per imprecare dentro di me, per come si stavano mettendo le cose facevo bene a scortarla dappertutto e dovevo pensare anche ad un modo per proteggerla se mai fossi riuscito a scoprire chi tirava i fili di quella faccenda.

Scuotendo la testa, mi voltai di scatto e mi avviai alla porta “Ti aspetto fuori” le dissi lasciandomi alle spalle i loro sguardi perplessi e chiudendo seccamente la porta.

*********************************************************************

Finito anche questo sperando che vi piaccia, molto probabilmente riuscirò a postare lunedì, perchè giorni ho un matrimonio, e non sono felice di andarci ma ahimè mi terrà occupata. Comunque ringrazio: luisina, Lady_Vampire, Bella_kristen, Ilariaechelon, keska, ale03. “Grazie ragazze per le splendide recensioni”ç_ç. Ringrazio quelle anime buone che mi hanno messo tra i preferiti (36) e le seguite (49). Scappo ragazze stasera lavoro . Besos Lory^^ hasta luego.

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Alla prossima Besos Lory^^

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Capitolo 11
*** 10 ***


capitolo betato da Amy dickninson

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EDWARD

Il mattino seguente imboccai il lungo viale d’ingresso della tenuta Swan.

Volevo scendere in città con Bella, in modo da dare il cambio ai miei servitori ed a Will, così James non si sarebbe insospettito.

NewMarket era il tempio dell’ippica e in quel periodo dell’anno pullulava di gente, tra cui molte coppie facoltose che si aggiravano tra le scuderie in cerca di qualche buon affare, inoltre era una piccola città, era logico incontrarsi spesso nelle taverne, nei locali e per la strada.

Fermai il calesse sotto la veranda e venni raggiunto da Caxton “Buongiorno Signore. Bella giornata non trova? ”

Annuii con un sorriso e scesi dal calesse, guardando Caxton che attendeva immobile “volete che vi chiami un garzone?”

“non è il caso, sono venuto per chiedere alla signorina Isabella se vuole accompagnarmi in città”.

Il maggiordomo tossicchiò “La Signorina vi sta aspettando, signore?”

Per un attimo lo guardai in silenzio, poi decisi di dimostrarmi paziente, molto più di quanto in effetti mi sentissi “immagino di sì, vecchio mio. Perché non andate ad avvertirla?”

“vado subito signore ” rispose Caxton con cortesia, ma non potei fare a meno di notare il lampo di disapprovazione che attraversò lo sguardo del maggiordomo, allora capii e fu come ricevere un pugno nello stomaco.

Ormai io e Bella ci vedevamo ogni giorno e per ben due volte era venuta a trovarmi nelle mie camere di notte, probabilmente qualche voce era iniziata a girare, soprattutto tra i domestici ma il vero guaio sarebbe successo se la voce fosse arrivata ai suoi pari: vista la mia fama, nessuno avrebbe creduto alla sua innocenza.

Rischiavo di comprometterla.

Al pensiero di velenose indiscrezioni su di lei, mi ribolliva il sangue di rabbia, guardai l’anziano servitore con una profonda arroganza e sibilai “ebbene?che aspettate?andate ad avvisarla del mio arrivo” stavo comportandomi così per il suo bene, per conservare e salvaguardare l’onore di Bella, di quella fanciulla vivace ed entusiasta.

Caxton aprì la bocca per rispondere, ma poi rinunciò e girò i tacchi. E fu allora, con gran sollievo di entrambi, che Bella fece la sua comparsa e prese a scendere le scale, quasi correndo.

“vi ho visto dalla finestra e sono scesa”disse poi guardandomi con severità “sei in ritardo!”

La mia faccia perplessa la spinse a ridacchiare e ad aggiungere “mio padre ti sta aspettando, vuole parlarti” prendendomi a braccetto.

Mi voltai verso il maggiordomo “in tal caso, chiamate il garzone”gli dissi sospirando mentre la seguivo per le scale “sai cosa vuole dirmi Charles?” “a quanto pare, girano voci su di noi” rispose Bella con un sorriso fiducioso “ma lui non ha nessuna intenzione di prestargli fede vuole solo rassicurarti”

Annuii “molto nobile da parte sua, ma…non cambierà i termini della questione” lo dissi in modo da risvegliare subito tutte le difese di Bella.

“quale questione?”

“il fatto che siamo sempre insieme. Il modo in cui ci siamo comportati ieri all’ippodromo. Il pick nick, in cui siamo rimasti soli tutto il pomeriggio” Bella sbatté le ciglia cominciando lentamente a capire.

“aspetta! E allora? Non è successo nulla di male non mi hai nemmeno sfiorata con…” e le parole le morirono in gola, mentre io sospiravo “no mia cara Bella, se ben ricordi, ti ho sfiorata eccome” dichiarai fermandomi ad osservarla con la fronte aggrottata.

“ma…aspetta”protestò Bella parandosi davanti a me, ma le girai attorno e ripresi a camminare per il corridoio “cosa vuoi fare?” mi chiese rincorrendomi.

“semplice: racconterò tutto a tuo padre”

“no! Non puoi dirgli di Mike, ne morirebbe!”

“no, dirò solo che la tua vicinanza ha un forte effetto su di me e che se la situazione mi dovesse sfuggire di mano non esiterò a far fronte ai miei obblighi d’onore proteggendoti con il nome della mia famiglia” Bella rimase basita, per un attimo si bloccò, fermando anche me per il polsino della giacca e dichiarò seccamente “No”, inarcai freddamente le sopracciglia “no?”

“hai sentito bene! È l’idea più assurda che abbia mai sentito” dichiarò alzando le braccia al cielo “stai facendo una tragedia per un bacio. Perché non ti limiti ad ascoltare ciò che mio padre ha da dirti?”

Mi voltai e la presi per le spalle, guardandola dritta negli occhi “Non insistere, se continuiamo a vederci così, le voci saranno sempre più insistenti esporrai tuo padre ad uno scandalo e io non voglio”

“va bene come vuoi” dichiarò arrendevole Bella “ti chiedo solo di aspettarmi per un attimo e poi raggiungeremo mio padre nel suo studio. Vuoi?”

Per un attimo esitai, soppesando la sua richiesta ma naturalmente non potevo non accettare “va bene, ti aspetto nel salotto, ma se non torni tra cinque minuti ci vado da solo”.

“cinque minuti”garantì Bella accompagnandomi nel salotto.

“Ah, Edward Entrate pure”

Chiusi la porta alle mie spalle, avanzando con passo agile verso la scrivania non potei non guardare quell’angelo, che mi guardava con un radioso e innocente sorriso. Perfettamente abbagliato da cotanta bellezza, sedetti con eleganza davanti al generale lanciando un’occhiataccia a Bella.

Come sospettavo mi aveva ingannato chiudendomi a chiave nel salotto e raccontando chissà cosa al generale.

Ma non ero intenzionato a lasciarla interferire con ciò che era giusto, anche se, in effetti, andare fino in fondo per me significava immolarsi sul più temuto degli altari: il matrimonio.

Pazienza, conclusi sospirando, oramai il guaio era stato fatto ed era mio dovere assumermi le conseguenze.

E pensare che ero fuggito da Londra perché tirava una brutta aria!

Ma chi mai avrebbe pensato che quella scarna ragazzina di un tempo si fosse trasformata nella seduttrice più ingenua, angelica, provocante che avessi mai incontrato nella mia vita?

“per prima cosa, devo dirvi che so tutto” affermò convinto l’anziano signore.

“Sir Charles, io…”

Il generale alzò la mano per fermarmi “ah no. Non giustificatevi, amico mio. Non ne avete alcun bisogno”

“eh?io credevo che Bella…”

“Bella mi ha spiegato tutto e devo dire che sono assolutamente d'accordo con lei. È ridicolo che l’incontro tra due vecchi amici possa dare adito ad ogni sorta di maldicenze”sentenziò il generale.

“capisco”con aria distaccata mi voltai verso di lei inarcando un sopracciglio e aggiungendo “sono felice che si sia aggiustato tutto”

“Bene, e mi raccomando la prossima volta che passerai vicino a casa di Edward, evita di salutarlo alla finestra ma presentati alla porta come farebbe una brava ragazza” l’ammonì “ricordati non sei più una ragazzina, ma una donna adulta, hai dei doveri e ti prego di ricordartene”

“ma certo papà!” lo rassicurò lei con il più dolce dei sorrisi “non accadrà più”.

Mi limitai ad osservarli, non proferendo parola chiedendomi come un uomo del lignaggio del generale si fosse fatto abbindolare con delle scuse così sciocche.

I miei pensieri furono interrotti dal generale che si alzò “per fortuna è venuta da voi e questo mi tranquillizza”

“grazie per la vostra fiducia Generale”risposi, chiedendomi se ne ero degno. Gli avevo mentito su Mike, ma quello era un bene. Ed adesso stavo coscientemente aiutando Bella a nascondergli la verità.

“Bene perché non scendiamo a pranzo? vi unite a noi, Edward?”mi chiese l’anziano signore e io non potei far altro che accettare.

Dopo pranzo Bella insistette per una passeggiata nel giardino, il generale ritornò nel suo studio e io e Bella ci inoltrammo a braccetto tra le aiuole.

“aspetta voglio cogliere dei fiori” disse inoltrandosi nell’erba.

“e cosi… mi hai chiuso nel salotto per correre da tuo padre” dissi con voce più tagliente di quanto intendessi.

“uhm, sì. Era …necessario”

“tu dici?”

“Ma certo” ribadì convinta”stavi per farne un dramma, ti avevo detto che non c’era da preoccuparsi”

“è vero”dissi mentre le mie labbra si piegarono in un pallido sorriso.

Sospirando Bella aggiunse “inutile dire che ti sono grata comunque”concentrandosi sui fiori.

Quel commentò sortì un effetto inaspettato “Grata?” ripetei trapassandola con lo sguardo.

Lei continuò a passeggiare per il prato “sì, grata per la tua gentile offerta. Eri pronto a sacrificarti per la mia reputazione. Per fortuna non è stato necessario”

“sacrificio? non ho mai pensato che sposarti fosse un sacrificio”

“no?”ripose guardandomi sinceramente stupita per poi sorridere e rimettersi a cogliere i fiori “oserei dire l’avresti trovato un sacrificio, una volta valutata la situazione”

Grugnii. Diamine, in vita mia non ero mai stato liquidato cosi “se proprio ne sei convinta…”

“certo che ne sono convinta e comunque ti sono grata”ripeté Bella.

“basta con i fiori” disse alzandosi e avvicinandosi a me “passiamo dalle scuderie, mio padre ha acquistato due cavalli volevo chiedere il tuo parere”

“andiamo allora”fu la mia risposta e tenendo accuratamente le mani in tasca, mi avviai da solo lungo il vialetto.

Bella portandosi le mani sui fianchi mi lanciò occhiate di fuoco e mi raggiunse in quattro passi, alzando il mento in modo da palesare la sua irritazione nei miei confronti.

Accelerò il passo e mi distanziò puntano con decisione verso le scuderie. In un attimo si fermò per togliere una pagliuzza, alquanto immaginaria dal suo abito, quando la raggiunsi.

“vuoi spiegarmi cosa ti ho fatto di male? non capisco perché mi tieni il muso!”

“non lo capisci? forse è questo il problema”

“quale problema? non c’è nessun problema!”

“permetti di dissentire? e poi perché mi guardi cosi?”

“perché sono furiosa!”

“l’ho notato e non capisco perché”

“sei impossibile”

“io?”

Per un attimo i nostri sguardi si incrociarono poi mi voltai contemplando la parete con aria tormentata “dimmi la verità”cominciai “un giorno vorrai sposare Mike vero?”

“Mike?” ripeté Bella stupefatta, poi ridacchiando aggiunse “devi essere impazzito, per me è come un fratello e poi non sposerei mai un bambino viziato che fa le bizze per un nonnulla”

La guardai in silenzio, piegando le labbra in una smorfia, sapendo che si stava riferendo a me.

Beh probabilmente me l’ero meritata.

“va bene dimentichiamo questa domanda”

“per tua informazione non ho intenzione di sposarmi a meno che non lo decida io. E certamente non mi sposerò per obbedire a delle stupide regole sociali”dichiarò Bella trattenendosi per non gridare “quindi ti ringrazio della tua offerta ma non ti sposerò solo perché ti ho baciato qualche volta”

Annuii lentamente e valutai a fondo quelle parole.

Poi sospirai e dissi “è meglio che vada, Harry farà correre i cavalli e voglio esserci alle prove. Chiederò al garzone di portarmi il calesse”

Bella mi prese per il polso e disse “non capisco perché ti comporti cosi” ringhiò ”stavi per compromettere entrambi quando sai benissimo di non volerti sposare”

La guardai con espressione gelida trafiggendola con lo sguardo.

“tu non hai idea di quello che voglio veramente ” mormorai.

E con queste parole girai sui tacchi e uscii, poi chiamai il garzone e mi feci portare il calesse.

***********************************************************************************************************

Tadannnn sono tornata^^, in ritardo ma ci sono ^^. Diciamo che avevo il morale che faceva compagnia alla mia ombra, ma alla fine mi sono ripresa, dopo kg di gelato ma mi sono ripresa ^^. Per chi vuole aggiungermi su msn il mio contatto è:

ninfaeuridice@hotmail.it

Ringrazio : luisina, Lady_Vampire, Bella_kristen, ale03. Poi ringrazio le persone chi hanno aggiunto la mia storia tra i preferiti, e chi tra i seguiti

 

Alla prossima, besos^^ Lory

 

***angolino****

Ciao a tutti, ciao Lory^^

Ecco un altro capitolo che si conclude…e devo dire che questo mi piace molto, Bella è stata alquanto svelta ad assestare la situazione, altrimenti Ed ne avrebbe fatto senz’altro un dramma… Brava tesoro^^ alla prossima,

Amy Dickinson

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le altre mie FF:

Isola Esme
Stand By me
FF di cui mi occupo:
Tesoruccio, quand'è che metterai la testa a posto?! :  fanfiction ispirata a Lamù  di Amy Dickinson
Il falco e la Rosa  :ff originale creata da Amy Dickinson

Alla prossima Besos Lory^^

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Capitolo 12
*** 11 ***


capitolo betato da Amy dickninson

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EDWARD

“che ne diresti di una passeggiata?”

Avevo colto di sorpresa Bella, che sobbalzò e si voltò di scatto, il vaso che teneva in mano prese a scivolarle tra le dita e gridò.

Fortunatamente balzai agilmente avanti prendendolo appena in tempo.

Le nostre mani si incontrarono e fremetti per quel contatto, ma non riuscivo a spiegarmi perché ritirò le mani.

In piedi nel corridoio inondato dalla luce del sole mi guardava cercando di elaborare qualcosa nella sua splendida testolina, dal modo in cui aveva messo il broncio, sicuramente era rimasta alquanto irritata dalla mia abitudine di arrivarle alle spalle in assoluto silenzio. Quando stavo quasi per sventolargli una mano sul naso si decise a proferire parola “una passeggiata?”

Mi strinsi nelle spalle come per scusarmi “si, in calesse. Una piccola passeggiata tanto per godersi questa bella giornata” forse involontariamente avevo parlato troppo angelicamente perché mi lanciò un’occhiata dubbiosa, riducendo gli occhi a due fessure, forse era ancora arrabbiata con me, dato che l’avevo abbandonata nella stalla. Ventiquattro ore in cui non avevo fatto altro che pensare a lei.

“fa tanto caldo che non avrai nemmeno bisogno dello scialle” aggiunsi. Meglio cosi. Uno scialle sarebbe stato orribile sul vestito candido costellate di margherite e lillà.

Inaspettatamente Bella annuì “un giro nei paraggi è una buona idea” e non potei fare altro che sorriderle “e questo? lo portiamo con noi?” riferendomi al vaso che era ancora tra le mie braccia.

Indicando un tavolino mi chiese gentilmente di porlo là sopra, aggiungendo che sarebbe tornata subito e che quindi potevo tranquillamente aspettarla nell’atrio.

Fremevo nell’attesa di trovarmi solo con lei, ma dovevamo superare quel momento di conflitto nella nostra amicizia e una passeggiata in calesse costituiva l’occasione ideale.

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Quell’occasione purtroppo non fu più certa, poiché ero convinto ci servisse a tornare al nostro superficiale rapporto. Ma dopo le scuse iniziali, pronunciate da entrambi con estrema convinzione seguì un momento, un lungo momento di silenzio. Il nostro imbarazzo era tale, che si poteva quasi toccare, aleggiava intorno a noi come nebbia. Mi sentivo uno stupido ragazzino, il mio cervello non riusciva a trovare un appiglio per poter rompere quel muro che ci divideva. L’unico desiderio in quel momento era quello di osservarla. I miei occhi erano assetati, volevano affogare nella sua contemplazione. In quei pozzi di cioccolato entravano e uscivano le ombre gettate sulla strada da un filare di grandi pioppi, il suo volto era duro, serio. Ma quella severità veniva ammorbidita dalla sensuale linea delle labbra e dal languore delle palpebre socchiuse.

Un leggero sospiro risuonò al mio fianco. La sentii schiarirsi la voce e irrompere in quel silenzio:

“hai sentito del ballo che le dame di NewMarket stanno organizzando?”

“No” le risposi.

“un’idea della signora Stanley, ufficialmente per movimentare la noiosa vita cittadina”, la vidi stringere leggermente le labbra.

“ma?”le domandai curioso,

“In realtà, lo scopo è di riunire i forestieri annoiati che affollano la città per trovare un marito a sua figlia Jessica e alla signorina Angela, le sue pupille”

“oh”commentai ”sarà bene girare a largo allora”le dissi con un sorriso.

“sempre che sia possibile. Certamente verremo invitati e io non posso rifiutare. Non voglio incontrare le ira della Stanley”disse ridendo.

“uhm. In tal caso vedrò cosa fare”affermai prima di guardarla vagamente incuriosito “sei mai stata a Londra?”

“Londra?”ripeté lei sbattendo quelle lunghe ciglia con fare sorpreso “beh sì, dopo la morte dei miei genitori ho abitato per qualche mese da mia zia, poi sono venuta qua”

“non intendevo da bambina” le risposi piegando le labbra in un sorriso “mi stupisce che una giovane e graziosa donna come te non abbia mai sentito il bisogno di fare un salto nella capitale, anche solo per fare compere”, si voltò a guardarmi, forse credeva che stessi scherzando ma successivamente la vidi ponderare tale domanda e fare spallucce “no, in effetti non ci ho mai pensato. È un posto così diverso, così grande e sconosciuto…”

“secondo me, dovresti. Saresti una perfetta stravagante, sai?”

“stravagante? e perché mai?”

Risi e le dissi “nulla di sconveniente, indica qualcuno che emerge dalla massa per qualche ragione. Insomma una persona insolita”

“oh e per quale ragione sarei insolita, di grazia?”

Per molte cose mi trovai a pensare, per la sua bellezza, per la sua intelligenza vivace, per quella fresca ingenuità. Pensai tutto questo in un batter di ciglia ma evitai di dirlo.

“ebbene secondo te quante signorine per bene londinesi potrebbero insegnare ad un bookmaker il suo mestiere? ti basterebbe una galoppata per attirare l’attenzione di tutti”

“ecco perché non vengo a Londra, odio quelle lingue velenose del ton”

“anche io” ammisi “e il parco sembra il loro luogo prediletto ma ci sono anche altre occasioni tipo i balli. Sai danzare?” le sue gote si incendiarono all’istante “beh …no” rispose lei con una smorfia

“non ci sono molti balli di gala da queste parti”

“forse no, ma a qualche ballo avrai pur partecipato”

“certo. Chiedi pure alla signora Stanley”

“touchè” dissi tra le risate “non ho alcuna voglia di finire nelle spire di una matrona, che prova a tutti i costi ad affibbiarti la pupilla di turno”

“allora affila le armi. NewMarket è piccola e tu sei parente di un duca: verrai invitato con tanta insistenza che non potrai rifiutare”

*************************************************************************

La sera del ballo entrammo nel vicariato a braccetto con un immancabile Sir Swan che ci seguiva subito dietro, e non mi spiegai perché ma mi chiesi come sarebbe stato ripetere la stessa scena davanti all’altare.

L’ondata di sguardi che ci investì, mi portò alla realtà ma seppur irritante, non mi sorpresi più di tanto.

Lo spettacolo che stavamo offrendo alla cittadina di NewMarket avrebbe sorpreso sicuramente anche me, per cui proseguii sicuro con al mio fianco un angelo nello splendido abito di pizzo e raso bianco su cui spiccava un collier di perle e acquemarine che metteva in risalto l’esile collo.

Non l’avevo mai vista con un abito elegante.

Sedevo sorridente e rilassato insieme al generale, parlando come sempre di cavalli.

Quando la sua eterea visione si materializzò sulla soglia entrambi ammutolimmo.

“Dio mio, sei…splendida ” commentai a bocca aperta alzandomi.

Poi mi avvicinai con occhi che brillavano e le presi quella delicata mano con un garbato inchino, sfiorandole le nocche con le labbra.

Bella sorrise e passò oltre per abbracciare commossa il generale. Poi salimmo nella carrozza che doveva portarci verso la curiosità degli invitati al ballo.

Il viaggio fu abbastanza breve e la conversazione brillante e informale.

Prima che me ne rendessi conto la carrozza si fermò e un elegante valletto ci aprì la portiera salutandoci con un inchino.

“Sir Swan che piacere avervi qui!”pigolò la Signora Stanley facendosi largo tra gli invitati fermi all’ingresso, “sono passati tanti anni”aggiunse sospirando, ma poi il suo sguardo si fermò su di me.

“Sir Cullen, è un onore avervi tra di noi. Spero che la nostra modesta serata riesca a divertirvi”dichiarò annuendo convinta.

“ne sono certo milady”risposi con un baciamano che mandò l’anziana signora in visibilio. Poi si raddrizzò e guardò Bella in silenzio, solo allora la matrona parve accorgersi di lei.

“sono felice di vedervi, mia cara. Siete elegantissima stasera e degna di un simile cavaliere” dichiarò lanciando ad entrambi un’occhiata indagatrice. Con un radioso sorriso Bella la ringraziò e proseguimmo mentre la sentii sbuffare.

Attraversammo l’atrio e ci fermammo sulla soglia del salone, notando che era quasi vuoto.

Il generale aveva insistito per arrivare puntuale e quindi eravamo tra i primi, “bene, vogliamo entrare?”disse il generale lisciandosi i baffi, per poi avviarsi al suo interno.

Subito la fastidiosa sensazione di essere studiati da capo a piedi mi assalì con forza. Parte dei presenti osservava la splendida creatura al mio fianco, nessuna sorpresa vista la sua innata eleganza esaltata da quel vestito che valorizzava le sue forme e approfondiva il profondo dei suoi occhi.

La presa della sua mano sul mio braccio parve accentuarsi, potevo sentire la sua agitazione e la guardai con un sorriso per infonderle sicurezza.

Poco dopo si materializzò la signora Stanley accompagnata da due giovani donne, una scialba ragazzina bionda vestita di azzurro e una brunetta in mussolina bianca, ”eccoli mie care: Sir Swan, Sir Cullen, Isabella, permettetemi di presentarvi la signorina Angela, una mia grande amica ” lo disse mentre la brunetta arrossiva come un peperone e abbozzava un nervoso inchino.

“questa è mia figlia, Jessica, una ragazza davvero preziosa. Bene, ora devo andare, ma volevo chiedere a Sir Swan di accompagnarmi. C ’è un buon numero di eleganti signore che chiede di lui ”

Il generale rise sotto i baffi “perbacco! Sarà un piacere, ma dovete promettermi di restare con me. Adoro avere al mio fianco una donna così affascinante”.

La Stanley arrossì e ridacchiò, poi lo prese a braccetto e si allontanò con lui.

E nel breve silenzio che seguì la preziosa ragazza non esitò un istante a farsi avanti “onorata di conoscervi, Sir Cullen. So che vivete a Londra e che venite qui per occuparvi della vostra scuderia”

Inarcai pigramente le sopracciglia, mentre lo sguardo indignato di Bella mi perforava il viso.

“siete ben informata, signorina Jessica. Vi dirò lasciare la città per questi spazi cosi aperti è sempre un toccasana. Peccato che non possa restare quanto vorrei”

“immagino dobbiate seguire i vostri affari”

“purtroppo è cosi” dissi sospirando “oltre agli affari c’è una vita sociale alquanto impegnativa” Sia Jessica che la sua amica sospirarono estasiate.

“la vita di Londra è cosi soffocante? dopotutto ci sono i teatri, i concerti, i balli di gala…”

“sono proprio i balli a soffocarmi. Non avete idea di quanta gente sia interessata ai membri ducali, che a volte sono costretto a travestirmi con baffi e barba per poter scappare all’assedio”spiegai, aggiungendo con un sospiro “ma talvolta non è sufficiente, una volta, pensate ho dovuto travestirmi da donna!”

Un attimo di perplesso silenzio accolse quelle mie parole, mentre l’estasiato sorriso di poco prima si pietrificava sul volto delle ragazze “da donna, signore?”pigolò la signorina Angela.

“certo, i guai sono arrivati con le danze…”

Trattenni a stento una grassa risata per l’espressione delle due ragazze, poi mi sentii strattonare da Bella “vogliamo andare, Edward?”

“ma certo. A dopo mie giovani fanciulle. È stato un piacere”

“a dopo Sir Cullen ” balbettarono le ragazze con occhi sgranati.

Una volta allontanati, Bella domandò “non hai paura di risultare stravagante? ti assicuro che qui questa parola non è gradita” fece ridacchiando appena.

Alzando gli occhi al cielo le risposi “il bello di far parte di una famiglia ducale, mia cara, è che puoi passare per stravagante quanto vuoi”

“ne sei convinto?”

“assolutamente, anzi è una caratteristica indispensabile nella nostra famiglia” aggiunsi scuotendo la testa con riprovazione, lei rise e mi colpì scherzosamente sulla spalla, mentre raggiungevamo il banco del buffet.

Bella mi presentò molti dei suoi conoscenti e si finì per parlare inevitabilmente delle imminenti gare ippiche che avrebbero impegnato la città per tutta la stagione, grazie a questo il tempo passò piacevolmente.

Ad un certo punto il generale emerse dalla folla puntando verso di noi.

A quanto pareva la signorina Stanley lo aveva abbandonato per accompagnare i componenti dell’orchestra alle loro postazioni per dare inizio alle danze.

“Bene gentili ospiti è arrivato il momento delle danze. Cominceremo con un cotillon”

Subito un giovanotto si presentò alla mia Bella per aprire le danze, ma il tono profondo che utilizzai per affermare la mia proposta a Bella tacitò all’istante il mio rivale, che con un inchino si allontanò.

“sai ballare il cotillon?”sussurrai

“conosco i passi, ma no l’ho mai danzato”

“ah, non è difficile” le dissi rassicurandola “devi fare solo quello che fanno le altre dame, se sbagli ti correggo io” Bella sbuffò, ma quella promessa parve confortarla parecchio.

E così iniziò la musica.

Gli inchini, i passi e i movimenti erano ripetitivi e il mio tocco la rassicurava. Ogni volta che chiudevo le sue mani tra le mie le dava stabilità. Man mano che la danza proseguiva la sentivo più sicura, tanto da smettere di controllare i passi e sorridere a me, il suo cavaliere, ogni volta che ci guardavamo negli occhi. Rise allegramente durante l’ultima giravolta, per poi profondersi insieme a me nello stravagante inchino finale.

Le cinsi i fianchi e insieme ridemmo di gusto, mentre io la guardavo chiedendomi se si rendeva conto di quanto i suoi occhi brillassero, di quanto radiosa diventava nei rari momenti in cui si divertiva.

Era cosi diversa dalle altre donne, spontanea ed esuberante come mai avevo visto in vita mia. Ma dopotutto tutte le mie conquiste londinesi appartenevano al ton e di spontaneo non avevano niente.

“bene torniamo ai nostri doveri” dissi guardandola negli occhi, mentre ancora rideva.

  “doveri?”

“danzare anche con gli altri invitati”

“oh no, dobbiamo proprio?”

“si mia cara” le sussurrai con voce calda e sensuale ”sai bene cosa accadrebbe se continuassimo a danzare insieme “.

Parve capire all’istante e si allontanò da me accettando altri inviti.

Anche io accettai altri inviti ma non mi sarei mai aspettato una simile reazione da Bella.

Io e la signorina Jessica stavamo ballando sulla pista, quando una coppia, cozzò con forza sulla povera signorina. Solo dopo mi accorsi che la coppia era composta da Bella e un giovane ragazzo.

Con voce angelica si scusò e si allontanò dalla pista da ballo.

Quando la danza termino mi avvicinai a lei e guardandola preoccupato le chiesi “stai bene?” “io? Mai stata meglio”ribatté guardando altrove“sono inciampata, accidenti non volevo cadere sulla tua amica”, strinsi le labbra per non ridere della sua gelosia, ma poi annuii “devi stare più attenta”dissi con voce calda prendendola per mano “non voglio che ti faccia male”.

Come ammaliata mi fissava, mentre le mie dita le accarezzavano il palmo della mano, con un contatto delicato che le provocò brividi lungo il corpo.

“mi concedi un’ultima danza?”

“non so”deglutì”mi sento stanca”

“l’ultima poi torneremo a casa”

Forse ero risultato molto convincente perché annuì.

Come per favorirmi, l’orchestra intonò un valzer, l’unico ballo in cui non c’era nessun contatto con le altre coppie sulla pista.

Bella mi seguì sul parquet, poi la cinsi tra le braccia e cominciai a danzare.

Perse ogni controllo su se stessa fin dal primo passo rapita dalla mia perizia, dal mio fascino.

Si muoveva per istinto seguendomi, rispondendo senza pensare alla mia guida tanto leggera e discreta da venir percepita più con i sensi che con il corpo. Il suo sguardo si incatenò al mio, avvolgendomi nel profondo calore dei suoi occhi nocciola.

Sapeva che la stavo corteggiando, anzi deliberatamente conquistandola mettendo in campo tutte le mie armi.

E tra una giravolta e l’altra, gli unici momenti che rompevano il contatto tra i nostri corpi, capii che non c’era posto al mondo in cui nascondersi dalla calda passione che avvertivo in me.

La danza giunse al culmine e le feci compiere un’altra giravolta, per poi avvicinarla a me e respingerla con un delicato tocco della mia mano.

La musica finì e smettemmo di danzare. Mi portai alle labbra la sua mano.

Sfiorandola con labbra ardenti, certo di averla fatta sentire come una cenerentola in carne ed ossa.

Se volete qui potete vedere l'abito di Bella

Se volete qui potete vedere l'abito di Edward

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Holaaaaaaaaaaa sono tornata, come al solito il capitolo non mi convince tanto ma voi lo leggeto lo stesso vero?ç_ç.

spero tanto che vi piaccia un besos a tutte

Lory^^

 

*******angolino******************

Ciao a tutti quanti^^

Ed ecco il primo di ballo di Edward e Bellina…sono contenta che lei si diverta e che lui ne ammiri la bellezza, come al solito un ottimo lavoro, Lory cara^^

Amy Dickinson

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Alla prossima Besos Lory^^

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Capitolo 13
*** 12 ***


capitolo betato da Amy dickninson

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EDWARD

“dove vai così di fretta?” le chiesi muovendo un passo indietro,

come al solito non aveva notato la mia presenza al di fuori della porta. Così mi ero ritrovato la mia splendida Bella tra le braccia, che cingeva sotto le braccia due pentolini di latte. Alzò lo sguardo sorpreso, quando avvertì sulle sue spalle il tocco rassicurante delle mie mani che la tenevano in equilibrio.

Inspirai profondamente premendo il mio torace contro il suo seno morbido e soffiai via una ciocca ribelle dal suo viso.

“sulla strada. Tra poco passerà il lattaio” mi rispose chinandosi a raccogliere il pentolino che precedentemente gli era caduto dalle mani “tu invece che fai da queste parti?”

“vado in città e volevo chiederti di accompagnarmi”

Mi guardò in silenzio, ma evidentemente quella mattina era un po’ lenta a capire cosa ci si aspettasse da me.

Con fare teatrale inarcò le sopracciglia e chiese “novità su James?”

“no, purtroppo. Ma William e gli altri lo sorvegliano da giorni senza cambio, così ho pensato che oggi potevamo sorvegliarlo noi due”

“dovrai aspettarmi, però, oltre a prendere il latte dovrò anche cambiarmi”

Gemendo scossi la testa “non è un capriccio?”

“no, non lo è. Siamo una coppia di ricchi possidenti, vero? ”chiese alzando il piccolo mento “ebbene, vuoi dirmi quale signora di alto lignaggio si aggirerebbe in grembiule?”

Piegai le labbra in un sorriso, ma in quel momento udii la campanella del lattaio “sta arrivando il carro”mi disse avviandosi “entra in casa e aspettami, ti raggiungerò tra venti minuti”

“va bene, ma non tardare troppo”

*********************************************************

Naturalmente passò una mezz’ora abbondante, prima di veder apparire Bella con una pila di libri sotto il braccio.

Per poco non mi strozzai con il caffè, portatomi da una solerte cameriera, come al solito splendida nel suo vestito di mussola azzurra che esaltava la profondità dei suoi occhi, il castano intenso della chioma folta e la delicata sfumatura crema della sua pelle, mentre i libri le donavano l’aspetto di un’angelica studentessa.

Dopo averle fatto notare il suo ritardo e dopo una marea di insulti non molto consoni ad una gentile donzella, che spaziavano dal “arrogante” al “brutto zoticone insensibile”, finalmente ci recammo in città.

“cosa vuoi fare con quei libri?” le chiesi una volta ricordatomi della loro presenza.

“devo riportarli alla biblioteca, spero non ti arrechi troppo disturbo accompagnarmi, poi puoi lasciarmi là e seguire James”

“Non ho alcuna intenzione di lasciare la mia mogliettina durante le sue commissioni” non avevo resistito a stuzzicarla, soprattutto dopo aver colto una punta di ostilità nella sua voce.

“ma davvero?”

“non sto scherzando, anzi. A proposito ti ho già detto quanto tu sia incantevole stamani?”

Lo dissi con uno dei miei sorrisi migliori e lei si limitò a sbuffare alzando gli occhi al cielo.

****************************************************************************

“inutile che insisti, mia cara” dissi a mia moglie ad alta voce.

La nostra farsa era iniziata più o meno verso mezzogiorno, quando tranquillamente seduti al tavolino di un’elegante locanda, Bella aveva visto entrare James.

La nostra preda si era avvicinata al nostro tavolo, e avevo notato il suo sguardo curioso. Segno che probabilmente ci aveva riconosciuto.

Coprii con la mia mano, quella piccola di Bella, in modo che non si notasse la mancanza della vera ed aggiunsi “non ce ne andremo finché non avrò trovato quello che cerco” e poi aggiunsi sussurrandole “rilassati o ti noterà, e appena si gira nascondi la mano sotto il tavolo”.

“scusa caro. È che ho voglia di tornare a casa” sospirò Bella con tutta la sua sottomissione, che a mio avviso, non era molta, ma bastava per farla credere mia moglie.

Fortunatamente James, distolse lo sguardo e si dedicò alla sua birra, chiacchierando distrattamente con il locandiere, permettendo a Bella di ritirare la mano.

Appena in tempo, perché la cara signora Stanley passò in quel momento fuori dal locale. Acuta come sempre ci notò e si fermò per alzarsi in punta di piedi per guardare dentro.

“oh no”gemetti “mancava solo lei”

“aspetta” mi ordinò Bella, alzando rapidamente la mano per salutarla con un radioso sorriso in volto.

La vidi esitare un attimo, poi stringere le spalle in segno di disapprovazione e finalmente andarsene.

“scampato pericolo” disse Bella piegando la testa di lato guardandomi sorridente.

“quella donna è onnipresente” sbuffai irritato, mentre un cenno di comprensione accompagnava il mio commento “qualche anno fa voleva farci chiudere, quell’arpia” borbottò il cameriere, scossi la testa, guardando James allontanasi verso l’uscita.

“ottimo pranzo”dichiarai “che ne diresti di una passeggiata, mia cara?”

***********************************************************

Avevamo seguito James per la città, fin quando noleggiò un piccolo calesse, avviandosi senza alcuna fretta lungo la strada principale.

Salimmo sul mio calesse e il pedinamento riprese, trattenendo i miei trottatori per non avvicinarci troppo.

Ma non appena le case iniziarono a diradarsi, mi fermai guardandola con la fronte aggrottata “bene! sei pronta per guidare il tuo primo calesse?”

“cosa? ma certo” rispose Bella con entusiasmo, cambiando posto non appena scesi dal calesse.

Attese di vedermi seduto al suo fianco, prima di prendere la frusta e schioccarla tra la coppia di trottatori scozzesi, che partirono all’improvviso facendoci sobbalzare.

“devi schioccarla dolcemente” dissi tenendomi il cappello “e soprattutto più lontano, se non vuoi spaventarli. Adesso tira le briglie per rallentarli”

Mi obbedì, ma tirò le redini troppo forte perché i cavalli sbuffarono e si fermarono.

“aspetta” intervenni nuovamente prendendole le mani che cingevano ancora le briglie per poi scuoterle un po’ “così, vedi? devi usare solo un po’ di gentilezza”.

La vidi provarci con tutte le sue forze, ma evidentemente per lei non era così facile.

Se scuoteva le briglie i cavalli partivano al trotto.

Se tirava, tornavano subito a fermarsi.

“insomma! Sei sicuro che non si aspettino altri comandi? ” mi chiese sbuffando sonoramente, per poi sgranare gli occhi “Edward la curva!” disse guardandomi allarmata “cosa devo fare?”

Risi “ah non so, sei tu l’esperta di cavalli. Inventati qualcosa”

Emettendo una serie di imprecazioni davvero poco signorili, Bella aspettò di essere abbastanza vicina alla curva per poi tirare leggermente le redini verso destra.

Funzionò.

Dopo un penoso quarto d’ora dove fui costretto ad aiutarla più volte, finalmente cominciò a cavarsela da sola e riuscendo, finalmente, a raggiungere la nostra preda.

“perché fai cosi?” chiese di punto in bianco “ho rischiato di perdere di vista James più volte, ma tu non hai battuto ciglio. Perché?”

Inspirai profondamente “stai imparando ed è giusto darti il tempo necessario”

“si, ma non stiamo facendo una gita di piacere. Dovevi riprendere le redini”

Inarcai le sopracciglia e guardai dinnanzi a me“mi fido di te”

Bella scosse la testa “no”affermò “ c’è qualcos’altro. Cosa?”

Questo suscitò in me, un altro sospiro, “non l’hai capito?” le chiesi aggrottando la fronte.

Lei sbatté le ciglia, scuotendo leggermente le redini “non l‘ho capito ma aspetto comunque una spiegazione”

“è semplice: ti sto corteggiando”

Per un attimo calò il silenzio, poi Bella annuì con il capo “ti confesso che ne sono lusingata” disse lanciandomi un’occhiata cauta “ma…lo credevo un passatempo, una specie di gioco per allentare la tensione e invece….” Aggiunse con un ampio gesto della mano, lasciando morire il discorso.

“e invece?”

“ebbene, dopo ieri sera ho capito che…”

Sbuffai mentre la rabbia mi montava dentro “dopo ieri sera? È da quando sei entrata la prima volta dalla finestra che provo disperatamente a farmi avanti e non dirmi che non te ne sei accorta!”

Lei mi guardò con occhi spalancati ad un tratto spalancò la bocca sorpresa “tu fai sul serio” affermò puntando il dito contro il mio naso.

La sua incredulità in qualche modo mi ferì. Chiudendo di scatto le mani a pugno mi voltai dall’altra parte stringendo irritato le labbra.

“certo che sì. Credi che forse abbia riservato alle altre dame presenti ieri al ballo un minimo di attenzione che ho riservato a te?”

“no, ma noi siamo…”cominciò ma fortunatamente si bloccò prima di dire “amici” “immagino di no” si corresse.

“sicuramente no” chiarii, socchiudendo gli occhi “per cui adesso che abbiamo appurato quanto io sia serio potrei avere la mia risposta?”

“non lo so” mi rispose.

Stavolta fui io a guardarla con gli occhi sgranati.

“tu…tu non lo sai? Io ti chiedo se accetti il mio corteggiamento e tu non lo sai? ”

“sì non lo so ” ribadì Bella stringendosi nelle spalle “finora non credevo che fosse una cosa tanto seria. Per quanto ne so baciare una donna ad un pick nick, affascinarla con la danza e dirle apertamente che la stai corteggiando potrebbe essere una cosa perfettamente normale per …”

“una canaglia come me?”

“sì. Visto quello che si dice sul ton e su di te, come facevo a sapere se eri serio o no?”

Per un attimo la studiai in silenzio, prima che un sorriso da lupo mi piegò le labbra “bene. Adesso che abbiamo chiarito anche questo. Sono serio e ti sto corteggiando”

“bene. Perché mi corteggi allora?”

Il mio tormentato gemito tradì tutta la mia esasperazione “ti sto corteggiando perché voglio sposarti mi sembra evidente”

“ma perché vuoi sposarmi? È questo che non capisco” ribatté Bella, ma dato che la guardavo come se volessi strozzarla se non se la smetteva di dire perché, Bella si affrettò ad aggiungere “non vorrai farmi credere di aver appena scoperto di provare una folle passione per me? Ci conosciamo da anni e non mi hai mai degnata di uno sguardo! Poi un giorno arrivi qui mi vedi in groppa a Tempesta e ad un tratto decidi di corteggiarmi. Ti spiacerebbe spiegarmi perché?”

Possibile che fosse tanto ingenua? Mi chiesi mentre elaboravo nella mia mente la lista delle ragioni nobili per cui volevo unirmi a lei. Per quelle meno nobili…ebbene, purtroppo dovevo aspettare.

“perché ho capito che saresti la moglie ideale per me” risposi per poi aggiungere evitando un altro perché: “sei una splendida ragazza aristocratica, figlia di un caro amico di famiglia, dotata di grande intelligenza, prestanza e personalità. Inoltre condividiamo gli stessi interessi…”

“sono le ragioni meno romantiche che io abbia mai sentito!” esclamò interrompendomi, scandalizzata.

Meno romantiche? Forse era meglio per lei se saltava giù dal calesse e fuggiva nel bosco perché rischiavo davvero di strozzarla. Da una settimana bastava vederla per farmi ribollire il sangue, mentre il suo delicato profumo mi faceva avvampare di desiderio intenso e se pensavo a tutte quelle volte che l’avevo stretta tra le braccia…

“ti corteggio e voglio sposarti perché ti desidero” mi obbligai a dirle senza vederla in volto “ti voglio per tutta la vita, nella mia casa, nel mio letto. Voglio condividere con te gioie e dolori, speranze e delusioni. Tutto. È vero non ti ho mai visto per quella che eri. Ma sei anni fa, eri solo una ragazzina come facevo a vederti in quel senso? ” Sentii su di me lo sguardo innocente e curioso d Bella, mi stava invitando a dimostrare ciò che dicevo “e per quanto riguarda la mia vita da canaglia…io non ho mai lottato tanto per rimanere nei limiti di ciò che è socialmente accettabile”

“davvero?”

“ Sì. Ma a volte ho ceduto. Non dovevo baciarti, non dovrei nemmeno parlarti del mio desiderio, sai... il corteggiamento deve seguire uno schema preciso”

“uno schema?” disse Bella con una risatina.

“proprio così. Almeno fino a quando non saprò la tua risposta. Non voglio comprometterti”

“e allora? Che parlino pure! non mi importa di essere compromessa. Io voglio sapere cosa provi tu per me! A chi altro dovrei chiederlo?”

La tensione che provavo si allentò d’incanto, sostituita da quel caldo sentimento che solo Bella riusciva a ispirarmi, era un insieme di affetto, senso di protezione, desiderio, ma nonostante gli sforzi non riuscivo a definirlo.

Possibile che mi fossi innamorato?

“se davvero mi desideri, perché sei teso quando ci baciamo?” disse a bassa voce, mentre le sue gote si coloravano di rosso “perché ti allontani bruscamente quando ci abbracciamo? Non sono socialmente accettabile o altro? Sei sicuro che non sono un passatempo?”

“no, non lo sei. E’ che..” alquanto imbarazzato dalla piega della discussione mi passai le dita tra i capelli e aggiunsi “insomma, se avessi continuato a baciarti, non so cosa sarebbe successo”

“oh?”

“anzi forse lo so”ripresi “ti avrei lentamente trascinata giù senza smettere un attimo di baciarti. Ti avrei toccata e accarezzata fino a farmi implorare di non smettere. A quel punto …”

“Va bene! Va bene! Ho capito!” mi interruppe “capisco il tuo comportamento, ma non puoi desiderarmi sempre!”

Certo che potevo ma strinsi i denti per trattenere la voglia di dirlo

“il desiderio è come una malattia. Una volta che ce l’hai ogni incontro non fa altro che alimentarlo”

“oh!” esclamò Bella arrossendo nuovamente “ma non bisogna sposarsi solo per soddisfare un desiderio”commentò.

Mi voltai di scatto per guardarla in volto “è proprio quello che sto tentando di evitare”

“oh?”

La guardai sospirando, quegli ‘oh’ stavano diventando la sua arma vincente: ogni volta che ne diceva uno mi sentivo obbligato a risponderle.

“il desiderio porta con sé seduzione, ma nel nostro caso non ci sarà nessun rapporto clandestino. Niente di illecito. Niente fienili. Niente pick nick, niente fughe notturne. L’innocenza, non è una cosa da buttare via come una scarpa vecchia. Ha un valore fisico e passionale” dichiarai stringendole la mano “e solo il tempo e la passione possono farla fiorire, in modo che dispieghi tutti i petali senza rovinarne nessuno”

Per un lungo momento l’unico rumore udibile era quello dei cavalli che galoppavano nel circuito; poi lentamente Bella inarcò le sopracciglia, guardandomi perplessa.

La vidi aprire bocca…

“e per l’amor del cielo, smettila di chiedermi perché!”

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holaaaaaaaaaaa^^. sono tornata con il nuovo capitolozzo fresco fresco^^. come al solito spero che alcune cose risultino più chiare adesso comunque se volete farmi domanduzze sono sempre disponibile^^. passiamo alle recensioni:

Bella_Kristen= grazie mille, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto adesso dimmi se questo te gusta.

luisina= tesoro ^^ ma ciao! mi hai fatto un meraviglioso complimento ç_ç. per quanto riguarda la dichiarazione ufficiale eheheh dovrai aspettare ne capiteranno di cotte e di crude ^^.fammi sapere se ti è piaciuto il capitolo.

Lady_Vampire= guapaaaaaaa sono contentissima che ti sia piaciuto il ballo, non sai quanto sto gongolando^^ grazie mille!

Keska= grazie mille^^

inoltre ringrazio chi mi ha messo tra i preferiti e i seguiti.

 

 

alla prossima. Besos^^ y hasta luego

 

***angolino*******************

Ciao a tutti^^ bello anche questo capitolo in cui Edward spiega le proprie intenzioni a Bella… un baciotto a te, Lory, a presto^^

Amy Dickinson

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le altre mie FF:

Isola Esme
Stand By me
FF di cui mi occupo:
Tesoruccio, quand'è che metterai la testa a posto?! :  fanfiction ispirata a Lamù  di Amy Dickinson
Il falco e la Rosa  :ff originale creata da Amy Dickinson

Alla prossima Besos Lory^^

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Capitolo 14
*** 13 ***


capitolo betato da Amy dickninson

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EDWARD

Partii per Londra l’indomani all’alba, lanciando a trotto sostenuto i miei cavalli, avevo fretta di raggiungere la capitale il più presto possibile e soprattutto l’ufficio di Thomas Golden, il procuratore della famiglia Cullen.

Avevo riflettuto a lungo e finalmente mi ero convinto a provare una nuova pista per identificare i vertici della banda delle corse ippiche.

Dopo aver sorvegliato James tutto il pomeriggio, avevo accompagnato Bella a casa e quindi mi ero recato da Mike, stendendo con lui un elenco di tutte le corse che aveva truccato per quella banda di furfanti.

La tappa successiva sarebbe stata il Club, dove avevo indagato discretamente sulle quote di ogni corsa, per concludere la serata a cena con un mio vecchio amico allibratore (NdA Chi accetta scommesse trascrivendole su un registro ufficiale, “bookmaker”), per poter capire a quanto potevano ammontare le scommesse.

Più il mio amico parlava più inarcavo le sopracciglia. Erano davvero un sacco di soldi, tanti da permettere a Golden di rintracciarli.

Anche se i truffatori ne avessero investito la metà avrebbero lasciato il segno nei movimenti finanziari della capitale.

E comunque non stavamo facendo nessun progresso.

Dovevo provarci.

Mentre il calesse proseguiva veloce sulla strada i miei pensieri andarono all’altra faccenda che mi tormentava l’animo: Isabella.

Certo si sarebbe insospettita per quel viaggio, pensando chissà cosa.

Per questo non le avevo mandato un messaggio per avvertirla, dato che contavo di andare e tornare.

Visto quello che stava succedendo tra di noi, non era certo illogico che sparissi per un giorno.

L’unico guaio era James: avevo dato precise istruzioni a William e agli altri perché non lo perdessero di vista un solo istante, ma non si poteva mai sapere.

Anche se in effetti, lo tenevano d’occhio da una settimana senza che fosse accaduto nulla di speciale.

Sarei tornato a NewMarket l’indomani: cosa poteva mai succedere in ventiquattr’ore?

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Bella

Dopo pranzo, elegantemente vestiva nel mio abito di velluto scuro da cavallerizza, balzai in sella al mio cavallo e partii al galoppo verso l’ippodromo.

Quel pomeriggio avrebbero provato diversi favoriti e naturalmente mi aspettavo di vedere James, oltre a Edward, che stranamente quella mattina non era passato a chiamarmi.

D’altro canto come biasimarlo? La sorpresa, che ancora provavo, mi aveva evitato di drammatizzare troppo la situazione.

Volevo aiutarlo nel suo tormento, ma forse era possibile solo non vedendolo più.

D’altro canto, il solo pensiero di evitarlo mi stringeva il cuore in una morsa dolorosa e soffocante.

Faticavo a rendermi conto che non era tutto un sogno.

Ne ero innamorata sin da ragazzina e oramai avevo imparato a convivere con tale sentimento.

Ma avrei potuto amarlo da adulta, con tutto ciò che questo ne comportava?

.

Quella risposta mi rimbombava nella testa, chiara come non mai.

Anzi, forse lo amavo già, mio malgrado.

Tuttavia le ragioni che mi aveva avanzato per sposarmi erano le solite, tutte socialmente accettabili, tutte dannatamente superflue.

L’unica ragione degna di nota, quella che mi spingeva a tormentarmi nella speranza che nascondesse ben di più, era il desiderio.

Possibile che il profondo desiderio di Edward, tanto intenso da farmi arrossire e provocare fremiti di piacere indicasse amore per me?

Non ne ero sicura.

Ma avevo sempre pensato che amore e passione, andassero a braccetto.

Ma conoscendo Edward, ero ormai certa che non fosse così.

In ogni caso, una cosa era chiara e certa: mi sarei sposata solo per amore.

Volevo amare ed essere amata, non condannandomi ad un’unione socialmente accettabile, in cui regnava la completa indifferenza.

Amore o niente, questa era la mia decisione.

E se Edward si dimostrava capace di amarmi…ebbene, avrei preso in considerazione l’idea di sposarlo.

Arrivai all’ippodromo poco dopo, constatando con sorpresa che non c’era traccia né di Edward né tantomeno di James. In quel momento il mio sostituto stava provano Tempesta e osservai ammirata i progressi compiuti dal poderoso purosangue.

Il mio sguardo si posò sull’orologio della torre di legno che dominava il piccolo ingresso. Era quasi l’una, James doveva già trovarsi qui, perché entro poco avrebbero provato tutti i favoriti delle maggiori corse. E per quanto riguardava Edward, era strano che non venisse ad ammirare il suo prezioso cavallo.

Un vago sospetto s’insinuò nella mia mente, ma subito lo scacciai. Edward mi avrebbe avvisata se fosse successo qualcosa di importante. Oppure no?

Dopo un tormentato quarto dopo, optai per un deciso no.

C’era qualcosa sotto e avrei fatto bene a scoprirlo subito. Fremendo d’irritazione tornai verso il mio cavallo e balzando in sella decisi di ritornare a NewMarket a briglia sciolta.

Dove alloggiava James?

Una volta Edward me lo aveva riferito, ma tuttavia non riuscivo a ricordare il nome della locanda, sapevo che si trovava verso nord e così tagliai per i campi, sbucando nei pressi della Rutland, dove faceva tappa il postale.

Dubbiosa mi fermai, valutando la faccenda. Dovevo tornare in città o proseguire verso nord?

NewMarket distava all’incirca due miglia e James era sempre arrivato a piedi: sembrava chiaro dovevo tornare indietro. Voltai il cavallo e mi preparai a ripartire ma all’improvviso un uomo uscì dal cortile di una locanda, chiamandomi e sbracciandosi.

Era William. Li avevo trovati.

Ferma sulla strada, come un grande insetto nero vi era la carrozza di linea.

Mi avvicinai e feci per girarle attorno e quando i passeggeri uscirono dalla locanda il sangue mi si gelò nelle vene. Tra di loro vi era James, elegantemente vestito e con una sciarpa scarlatta al collo.

Se mi vedeva erano guai. L’unica cosa che mi venne in mente, fu quella di voltare il capo, per non farmi riconoscere e passai dall’altra parte della carrozza, incrociando le dita.

“cosa ci fate qui?” mi chiese William, il segretario personale di Edward, non appena si accostò a me.

Ignorai del tutto la domanda, andando dritta al sodo, “dov’è Edward?”

“Sir Cullen aveva affari urgenti da sbrigare. Voi piuttosto…”

“perché il nostro amico è partito così? Avete qualche idea?”

“no, purtroppo ”

In quel momento si udì il corno della carrozza che ne indicava l’imminente partenza.

“la carrozza sta per partire” dissi “dov’è il vostro cavallo?”

William allargò impotente le braccia “a dire il vero sarei a piedi, la sua locanda distanziava solo un miglio così…”

“siete a piedi?” ripetei sgranando gli occhi “e come contavate di seguirlo?”

“Noleggiando un cavallo, naturalmente” disse William mettendo mano a una piccola borsa di monete “sapete se il postale effettua delle fermate intermedie?”

Ci pensai un attimo, mentre le urla del conducente della carrozza e lo schioccare della frusta indicavano che il postale stava partendo. “No. Non ci sono fermate fino a St EdmundsBury” risposi vedendolo tirare un sospiro di sollievo “Ma fossi in voi mi affretterei comunque. Io vado ci vediamo sulla strada”

Ma William balzò in avanti, bloccando il mio cavallo.

“Cosa? e dove vorreste andare?” mi chiese tassativo.

“Mi sembra ovvio: dietro la carrozza. Adesso che James si è deciso a fare la sa mossa non possiamo permetterci di perderlo. Noleggiate un cavallo e raggiungetemi il più presto possibile”

“ma sir Cullen mi scorticherà vivo appena saprà che…”.

“sir Cullen non c’è” risposi seccamente “e anche se ci fosse, non cambierebbe nulla. E adesso sbrigatevi”

Ignorando il gemito di William, voltai il cavallo e mi lanciai all’inseguimento.

Erano le quattro passate, bevevo il mio caffè guardando fuori dalla vetrata, studiando l’ingresso della locanda in cui era entrato l’emissario della banda.

Avevo voglia di schiaffeggiare sia Edward sia il suo segretario personale. Uno era fuggito a Londra, così senza avvisarmi, ben sapendo che dopo pranzo sarei andata all’ippodromo. L’altro cercava in tutti i modi di giustificarlo, dicendo che senza quell’imprevisto avrebbe tranquillamente seguito James fino al circuito e dunque io non correvo nessun pericolo.

Posai la tazza e mi decisi a parlare a bassa voce “allora, voi resterete qui a tenerlo d’occhio. Io tornerò domani insieme a Arthur e Edward, sempre che arrivi in tempo dalla sua gita a Londra.”

“Signorina Swan, non credo che tornare qui domani sia una buona idea. Perché non lasciate fare a me?”

“perché non riuscirete mai a seguirlo da vicino, vi ha già notato a NewMarket si insospettirà vedendovi anche qui. Io invece potrò seguirlo senza problemi”

“e come?”

“travestendomi naturalmente. Nulla passa più inosservato di una vedova” dissi sorridente.

Ma lui sporgendosi in avanti ribatté “una vedova? Perché proprio una vedova?”

“primo perché gli uomini vedono le vedove come povere sfortunate creature da proteggere e aiutare, e questo mi permetterà di trovare un alloggio. Secondo la vedova porta il velo e quindi potrò nascondere il volto. Terzo una vedova può viaggiare da sola o meglio in compagnia del suo cocchiere. Sarà il mio maggiordomo il mio cocchiere.”

Il sospiro di William indicò tutta la sua avversione all’idea di coinvolgermi, ma il suo silenzio mi fece capire di aver centrato il bersaglio.

Il giorno dopo con la carrozza perfettamente molleggiata di Sir Swan, tirata da robusti cavalli, il viaggio da NewMarket a St EdmundsBury richiese poco più di quanto occorreva a cavallo e così arrivai nella cittadina con il sole che splendeva alto nel cielo.

Avevo appreso la sera precedente da Mike che quella cittadina rappresentava un palco privilegiato per il nuovo sport che si stava rapidamente diffondendo per tutto il regno: il pugilato.

Per quanto ne sapevo era un violento scontro a mani nude su cui si scommetteva molto: era logico capire il perché dell’interesse di James.

Aldilà del finestrino vi era un movimento di pedoni e carrozze che mi lasciò di stucco. Possibile che tanta gente fosse interessata ad un evento così brutale?

Sospirando chiusi le tendine e tornai ad appoggiarmi allo schienale del sedile, provando un profondo sollievo per il mio travestimento. Peccato che il vecchio vestito che avevo trovato nel baule mi andasse leggermente stretto, esaltando le mie forme e facendomi apparire terribilmente giovane. Ma ahimè non avevo altro a disposizione e quindi bisognava accontentarsi.

A poca distanza vidi l’insegna del “the Angel”, la locanda dove alloggiava James.

La carrozza si arrestò, il mio maggiordomo scese dal posto del cocchiere, e poi chiamò uno dei ragazzi per strada, girandosi per potermi aprire la portiera della carrozza.

“Milady” mi disse con un inchino “temo proprio che dovremo fermarci. I cavalli sono stanchi e la notte si avvicina.”

Mi sporsi timidamente fuori, voltando la testa e destra e sinistra “Ma…come possiamo pernottare qui?”dissi sotto lo spesso velo “non vedi quanta folla?”

“è il torneo di pugilato, madame” spiegò il ragazzo “inizierà domani”

“un torneo di pugilato!”esclamai scandalizzata “dobbiamo ripartire subito. Non posso fermarmi dove avrà luogo un incontro tanto violento” aggiunsi portandomi una mano sul cuore.

“ma non ci sono altre locande verso nord” disse il mio cocchiere allargando le mani in segno di impotenza ”la prossima locanda è a molte ore di distanza”.
 

“il vostro cocchiere ha ragione signora” intervenne un robusto bracciante “è tardi oramai non arrivereste prima delle undici di stasera”.

“ed è pericoloso viaggiare di notte”aggiunse un altro.

Attesi un attimo prima di cedere “e va bene, spero solo ci sia un locandiere clemente capace di dare alloggio. Non posso girare a piedi per tutta la giornata in cerca di una stanza!”

“Non temete. Il vecchio Hills ha sempre avuto un occhio di riguardo per le donzelle in difficoltà” intervenne nuovamente il bracciante.

Feci cenno al mio maggiordomo che lanciò una moneta al ragazzo e disse “prendi il bagaglio della signora. Se lo lasci cadere ti darò una bella lezione”.

“Non temete signore”fu l’unica risposta.

Intanto ci incamminammo lungo il marciapiede affollato, mentre il bracciante urlava “lasciate passare la signora! Spostatevi per questa povera vedova!”

Gli avrei dato un bacio in fronte, se potevo.

Quando varcai l’ingresso tutti si voltarono, mentre l’oste si affrettava a raggiungermi “signora”mi salutò con un breve inchino “come posso aiutarla?”

Presi coraggio “gentile signore”iniziai a dire tormentando le mie mani guantate “sono appena arrivata nella vostra città, trovandovi una folla inaudita. Tutti mi sconsigliano di proseguire il mio viaggio e io non so cosa fare. Mi appello al vostro buon cuore per trovare alloggio questa notte”

“uhm”borbottò l’oste “devo ammettere che il periodo non è dei migliori, signora, ma vedrò cosa posso fare” disse mentre tornava al bancone e aprendo un voluminoso registro.

“da quanto siete vedova?”mi chiese studiandomi un attimo.

“da sei mesi, signore, la perdita di mio marito mi ha prostrano la mente e il corpo. Solo grazie all’aiuto di mia sorella sono riuscita a rimettermi. Adesso sto tornando a casa, ma il viaggio è ancora così lungo…”dichiarai d’un fiato, conferendo a quelle parole tutta la fragilità femminile di cui ero capace.

“l’unica libera è la suite, milady”

Un coro di commenti si alzò nell’aria, in risposta a quella notizia “avere visto madame, il buon Hills è sempre pronto ad aiutare” disse il bracciante.

“se volete firmare, signora, provvederò subito a far sistemare la vostra carrozza”.

Firmai sorridendo soddisfatta sotto il velo. Ci ero riuscita! Ora dovevo tenere sott’occhio la situazione e sperare che James incontrasse i suoi capi quella sera stessa.

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SPOILER

”a cosa pensi?”

”a quanto mi piacerebbe spogliarti, infilarmi con te sotto le coperte e…”

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Capitolo 15
*** 14 ***


capitolo betato da Amy dickninson

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Edward

Arrivato a NewMarket, scoprii da suo padre, che la mia dolcissima Bella era andata a fare visita ad una sua amica. A quella notizia sospirai, chiedendomi se quella partenza del tutto inattesa non si doveva proprio a me. Forse Bella era venuta a sapere del mio viaggio a Londra e aveva deciso di vendicarsi. Conoscendo Bella non c’era da meravigliarsi, quella donna era capace di tutto.

La sua partenza mi sembrava in tutto e per tutto una diserzione.

Avevo saputo dal mio informatore che James era partito seguito da William.

Ma perché era partito il giorno dopo…e per giunta con Bella?

Dove erano andati tutti quanti?

L’unico che poteva saperlo era Mike. E incitando senza tregua i miei trottatori, raggiunsi il cottage in meno di mezz’ora.

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Dopo aver sistemato i miei preziosi trottatori nella scuderia del “The Angel” e aver lasciato una generosa mancia al garzone perché li tenesse d’occhio, mi avviai con passo spedito ringhiando dentro di me. Mike mi aveva raccontato tutto ed ero balzato in calesse verso St. EdmundsBury.

Mi ribolliva il sangue pensando che nessuno, né l’altezzoso Mike né William, era stato in grado di fermare Bella nonostante la follia del suo dannato piano.

Superai l’androne che portava alle scuderie, e uscii in strada e rientrai dal portone spalancato della locanda, fermandomi presso i primi gruppi di avventori e guardandomi attentamente attorno.

A metà del cortile un gruppo di gente gridava a squarciagola, mentre gli uomini che lavoravano presso la locanda si frapponevano tra due ubriachi litigiosi.

Lancia un’occhiata distratta al capannello, poi guardai meglio e sobbalzai.

Era William quello che inveiva contro un vero e proprio avanzo di galera?

Perplesso continuai il mio esame, rinviando a dopo la questione.

Il mio sguardo scandagliò i tavoli alla ricerca del maggiordomo di Bella, dando per scontato che Bella fosse rimasta in camera. Non poteva essere tanto pazza da mostrarsi in giro in quella folla.

Guardai verso la locanda, poi seguii lentamente il muro di cinta fino al punto in cui il cortile si apriva…e sobbalzai di nuovo alla vista di un’agile figura femminile vestita di nero che si inoltrava frettolosamente tra i campi.

Era Bella. Potevo metterci la mano sul fuoco.

Non era pazza. Era peggio.

Perché c’era davvero William nel gruppo di esagitati e anche se non vedevo il maggiordomo, la presenza del mio segretario in quel cortile significava che James era là.

O almeno ci era stato.

E vedere Bella che si inoltrava furtivamente tra i campi poteva voler dire una cosa soltanto: lo stava seguendo.

Stavolta l’avrei strangolata sul serio. Sempre che non ci pensasse James.

E digrignando i denti per la rabbia mi feci largo con forza tra la gente chiedendomi cosa diavolo dovevo fare con lei.

********************************************

La nebbia stava diventando fitta e la vedevo avanzare quasi alla cieca.

Infreddolita e distratta, più attenta a non mettere i piedi in fallo che alla strada da percorrere, non mi vide arrivare improvvisamente lungo il suo cammino. Sbatté il naso contro il mio torace mentre un urlo insopprimibile rischiava di uscire, ma la mia mano le tappò la bocca e lo soffocò completamente.

Solo allora alzò lo sguardo, rendendosi conto di trovarsi immersa nella mia figura.

“shhh. Sono io. Cosa ci fai qui?” le sussurrai togliendo la mano.

“seguivo James. È laggiù” disse indicando il masso.

Accolsi la notizia lanciandole un’occhiataccia.

“sei impazzita? e se ti avesse scoperto?”

Bella storse le labbra in una smorfia, poi sospirò e fece per avviarsi “poco probabile. Correva come una gazzella e con buone ragioni, visto che è con una donna”

“ah”commentai. Per un attimo le mie labbra si piegarono in un sorriso ironico, ma poi la presi per un gomito e mi avviai giù per la collinetta, “in effetti, non sono salito fin quassù per vedere cosa faceva James, ma per te”.

Lei non rispose subito, ma accelerò il passo “che cosa dovevo fare? se ne stava andando e William si è fatto coinvolgere in una rissa. Dovevo lasciarlo andare via così? Tu piuttosto quando sei ritornato da Londra?”

Emisi un lungo sospiro “nel pomeriggio. È stato Mike a dirmi dov’eri, poi sono balzato sul calesse, deciso a trovarti prima che potessi cacciarti nei guai”spiegai, afferrandola per un polso e voltandola di scatto verso di me “ti rendi conto di cosa poteva succedere se ti avesse scoperto?”

Il tono gelido che avevo usato e soprattutto la forza con cui avevo stretto il polso tradivano la mia rabbia profonda. Sostenendo con spavalderia il mio sguardo severo, indicò il masso e disse:

“evidentemente non correvo nessun rischio, dato che non è salito fin lassù per incontrare il suo contatto”

Inclinai pericolosamente la testa, per poi stringere le labbra mentre le mie dita che le serravano il polso diventavano una morsa d’acciaio “andiamo” sibilai “adesso ti riporterò in camera e voglio che ci resti”.

Tornammo alla locanda in un teso silenzio che sembrava crescere a ogni passo, infilando rapidamente la porta secondaria.

La lasciai solo quando arrivammo alla suite, ma con sua sorpresa mi chiese “dove vai?”

“dal tuo maggiordomo. Voglio mandarlo sulla collina , casomai James decidesse di non tornare qui” risposi, tendendo la mano “e adesso, dammi la chiave della camera”

Sgranò gli occhi indignata, sicuramente stava pensando come potermi raggirare, ma dopo poco la vidi rassegnarsi e consegnarmi la chiave con gelido distacco, per poi darmi le spalle avvicinandosi al camino.

“resta qui e riscaldati un po’. Tornerò presto. Devo parlare con quei due.”

“loro non c’entrano con la mia presenza qui. Ci sarei venuta anche senza il loro aiuto”

“ah, lo immagino” meravigliandomi della calma apparente che riuscivo a mantenere, “nessuno dei due è talmente stupido da portare con sé una ragazzina come te tra un pubblico di un torneo di pugilato”ruggii, “infatti, non è per rimproverarli che sto andando da loro, ma per organizzare i turni di guardia”.

Per un attimo ci guardammo proprio come due pugili sul ring; poi mi voltai e con un’ultima occhiata uscii; chiudendomi la porta alle spalle e scattando il chiavistello. *******************************************************

“Gattina? Gattina! ”

“Avanti, apri. Non fare così.”

Salii gli scalini a due alla volta, richiamato da un’inconfondibile puzza di guai. Senza neppure guardarmi attorno imboccai il corridoio illuminato che portava alla suite.

Svoltai l’angolo e d’istinto valutai la situazione, per poi puntare sui due uomini intenti a sghignazzare fuori dalla porta di Bella.

La passatoia attutiva il rumore dei miei passi e quei due erano troppo immersi nel loro passatempo per accorgersi di me.

Afferrai il primo per la collottola, sollevandolo letteralmente da terra “che diavolo fate qui?”

Ringhiai, sbattendolo contro la parete.

Il suo compare impallidì, balzando indietro. Li studiai per un attimo, erano giovani e dignitosamente vestiti. Signorotti della zona, o magari i loro figli. La razza peggiore a mio avviso, se erano ubriachi.

“allora ragazzi? Vi ho fatto una domanda. Cosa ci fate qui?”

Domandai mentre il bamboccio iniziava a scalciare, “ebbene?”

Arretrando frettolosamente, il giovanotto che avevo alzato alzò la mano per calmarmi “Ah, signore, ci spiace di avervi disturbato” disse, lanciando un’occhiata al suo compare “ma vedete c’è una vedova davvero splendida in questa stanza e volevamo invitarla di sotto con noi”.

“in alternativa, volevamo chiederle se ci faceva entrare” aggiunse l’altro guardandomi con occhi socchiusi, “siete qui anche voi per lo stesso motivo?”

“no. Sono qui per annunciarvi con molta cortesia che state per tornare di sotto.”

Una spavalda risata accolse le mie parole, “davvero? E chi lo dice?”

Glielo feci capire subito, scattando in avanti e prendendolo per il bavero e scagliandolo letteralmente lungo il corridoio. Il suo amico provò a reagire, ma lo afferrai con dita d’acciaio sbattendolo contro la parete, “di sotto” sibilai ad un centimetro dal suo naso.

E mentre i due giovani se la davano a gambe levate, pensai bene di ribadire il concetto sferrando un paio di potenti calcioni nei loro morbidi fondoschiena.

Solo quando sentii scendere le scale a rotta di collo decisi di liberare Bella da quell’assedio. Infilai la chiave nella topa, girai e aprii la porta, entrando con passo deciso.

Nel buio intravidi, qualcosa volare verso di me.

D’istinto mi abbassai, evitando per un soffio un grosso vaso scagliato con disperata energia.

“Ferma! Sono io!” gridai, mentre il vaso finiva in mille pezzi sulla parete dietro di me.

“Edward? Oh è stato orribile!” gridò Bella emergendo dal buio con una brocca in mano.

“Sei sceso di sotto per mezz’ora e mi hai lascito alla mercé di…di quei mostri!”

Era pronta a combattere, furiosa come un’antica amazzone e non potei che guardarla ammirato.

“ci sarebbe da domandarsi come hanno fatto a sapere che eri qui. Non ti sarai per caso avvicinata troppo alla finestra?”

Lei emise un sospiro “dov’è James?”

Con un gemito, scossi la testa lottando contro la voglia di ridere. Quella donna era davvero incorreggibile “nella sua stanza. È tornato dal suo giro tra le colline, si è bevuto un paio di birre ed è salito in camera. Alquanto soddisfatto, immagino.”

“e non ha parlato con nessuno?”

“no ” risposi guardandomi attorno.

La suite era grande, calda e ben arredata, con un ampio letto.

“no, almeno con nessuno di coloro che stiamo cercando”.

Bella aggrottò pensierosamente la fronte “quindi è venuto qua solo per il torneo?”

“così sembra, ma lo terremo d’occhio” risposi avvicinandomi, per poi fermarmi ad ammirare il suo angelico volto.

“a cosa pensi?” domandò dopo un attimo di silenzio.

“a quanto mi piacerebbe spogliarti, infilarmi con te sotto le coperte e…”pensai.

“mi chiedevo” dissi schiarendomi la voce “cosa deve succedere per convincerti che questo non è un gioco ed è molto pericoloso seguire quel tagliagole come tu ti ostini a fare”

Lei sbuffò e alzò offesa il mento, ma tesi la mano e lo presi delicatamente, obbligandola a guardarmi, ma come al solito lei si liberò stizzita “non riuscirai mai a convincermi che non devo indagare con te su questa faccenda” dichiarò.

Inarcai le sopracciglia e guardando le sue splendide labbra aggiunsi “ne sei proprio sicura?”

“sì”

Un breve sorriso mi illuminò il volto, non scherzoso ma soddisfatto per l’aperta sfida che mi aveva lanciato.

Se proprio dovevo convincerla, lo avrei fatto nel modo più piacevole.

L’afferrai per la vita e l’avvicinai a me, sussurrandole sulle guancia “non voglio che tu corra alcun pericolo. Lo sai vero?”

Le mie labbra la sfiorarono e Bella si irrigidì per un istante, ma poi parve arrendersi.

“si” mormorò, rispondendo al bacio.

Quando volli approfondire il bacio, Bella lo accettò appieno, inclinando la testa all’indietro e aprendo le labbra per darmi un caldo benvenuto con la sua lingua. La strinsi forte a me mentre un lieve gemito le sfuggì dalle labbra, tradendo tutta la delizia per le calde sensazioni generate dal contatto del suo seno con il mio torace.

Le aprii le labbra ancora un poco per saggiare con grande maestria ciò che volentieri lei mi offriva. Il suo sapore così fresco e leggero mi avvolgeva come nebbia.

L’irritazione per la sua incoscienza, la decisione d’imporsi alla mia volontà, le remore che non mi abbandonavano mai, tutto scomparve d’incanto davanti al desiderio che mi faceva ribollire il sangue.

Dopotutto dentro di me capivo benissimo le intenzioni di Bella, anche se non le approvavo.

Dal suo punto di vista James andava seguito a tutti i costi. Ma ero terrorizzato all’idea che potesse accaderle qualcosa o che si mettesse nei guai. Se avessi saputo che la decisione di compiere il grande passo mi avrebbe portato a tutto questo, mi sarei ritirato di buon ordine tempo prima.

Purtroppo adesso era tardi: il solo pensiero di rinunciare a Bella, di cambiare idea e non sposarla, mi riempiva d’angoscia.

E quando si pose fine al bacio per riprendere fiato e il suo profumo mi investì, mi dissi che era un pensiero non solo angosciante, ma del tutto inconcepibile.

Le lasciai il mento e infilai la mano in quella cascata di cioccolata, trattenendo un fremito sentendo la loro morbidezza setosa, scivolarmi tra le dita.

Le mie labbra tornarono a farsi esigenti, prendendosi tutto ciò che potevano trascinandola con me in un regno nuovo, lungo sentieri che la mia dolce compagna non aveva mai percorso.

Allontanai le mie labbra sussurrandole “meglio che mi rechi nelle mie stanze o che vada a dare il cambio a William…” ma la mia frase non arrivò mai al termine.

Bella mi aveva posato le sue mani sulle guance per avvicinarmi nuovamente alle sue calde e tentatrici labbra.

I suoi baci erano deliziosi, il tocco delle sue labbra allettante, ma le carezze della sua lingua accendevano in me un appetito, una fame profonda che chiedeva ben altro che semplici baci, per essere saziato. Non dovevo permettere alle redini che imbrigliavano il mio desiderio di mollare tutto, dovevo esercitare un controllo immane sui miei desideri. Ma Bella non aiutava il mio compito.

Il suo corpo sfacciatamente combaciava con il mio. Dovevo mettere fine a quel bacio. Ma i miei pensieri presero una rotta diversa quando sentii una piccola mano scendere verso il cavallo dei miei pantaloni, per poi stringere con una fresca ingenuità.

Scesi piano le mani per accarezzarle la schiena dapprima e poi chiuderle sulle sue natiche. La tenni stretta per un attimo, per poi sollevarla e stringerla a me facendole sentire il desiderio che aveva acceso in me.

Il desiderio crebbe, mentre il caldo si faceva soffocante. La sentii ansimare e immergere le sue mani nei miei capelli.

Passione, desiderio, ardore si diffusero nella stanza.

Un improvviso e insistente bussare ci fece sobbalzare entrambi, ponendo immediatamente fine al bacio. La posai a terra, e poi brontolando andai ad aprire.

“aspetta!”mi disse correndomi dietro “è meglio che apra io”

“no. Potrebbero essere quei due idioti. Resta li”

Poi strinsi la maniglia e girai la chiave nella toppa, spalancando la porta.

L’elegante uomo che mi ritrovai davanti non sembrava affatto ubriaco, e non pareva intenzionato a infastidire. Sorridendo educatamente, mi guardò e disse:

“Sir Cullen? Credevo che questa fosse la suite dove alloggia la vedova” Non solo era capitato nel momento sbagliato, ma conoscevo benissimo il visitatore.

“Salve Sir Aro Selbourne, cosa volete dalla vedova?”

“solo chiederle se andava tutto bene, naturalmente. Quella mandria di ubriaconi ha fatto un tale baccano…”

Cominciò, ma la frase gli morì in gola mentre vidi gli occhi di Aro spalancarsi.

Stringendo i pugni per la rabbia, lo vidi ammiccare e poi sorridere “Capisco” disse solo accennando ad andarsene “spiacente di avervi disturbato, amici miei, non fate troppo chiasso: dormo nella camera accanto.”

Prese la chiave dal taschino e prima di scomparire dietro la porta aggiunse “ci vediamo al Ton, Cullen”

Chiusi la porta mentre Bella mi raggiungeva.

“chi era?” mi chiese vagamente intimorita, inspirai profondamente, per poi risponderle “il destino, mia cara. Travestito da lord Aro”.

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Tadannnn sono tornata^^, in ritardo ma ci sono . mi scuso se li ho interrotti sul più bello ma…non ero sicura di farli continuare e poi adoro la suspance ^^. Volevo porvi una domandina: li faccio andare in casa base????????? Fatemi sapere ^^. E poi secondo voi dovrei cambiare il rating,vorrei mettere delle scene un po’ hot…fatemi sapere voi.

Lady_vampire: guapa ^^, anche a me ha fatto ridere Bella vestita da uomo, inizialmente avevo pensato di farla vestire da uomo ma poi ho rinunciato. Hai visto che ho aggiornato? Speri ti faccio rimanere anche il capitolo con il fiato sospeso ^^. besos

Bella_kristen: ciao ^^, si in effetti ho dovuto trasformarla in una brava attrice o il piano sarebbe saltato. Spero che il capitolo ti piaccia besos

luisina: ho modificato il capitolo precedente, da quanto ho notato ora è leggibile^^. Già il povero Edward ha appena iniziato ad essere torturato gliene farò passare di tutti i colori ^^.

Goten: sono felicissima che tu mi abbia recensito ^^ adoro le tue storie^^. Ho modificato il capitolo precedente dovrebbe essere leggibile, e grazie .

ale03: ciaoooo, in effetti Edward non sa quello che gli aspetta^^. grazie

JessikinaCullen: ciaoooooooooo finalmente ci sei riuscita ^^ ç_ç grazie mille spero che il capitolo ti piaccia ^^

Shinalia: ciao si in effetti più o meno gli verrà un colpo e gliela farà pagare cara hihihi.

free09: ciao ^^. Non mettermi strane idée in testa o davvero le faccio legare a Bella, ricorda che il nostro caro Eddy è una canaglia hihihi.

Poi ringrazio le 58 persone chi hanno aggiunto la mia storia tra i preferiti, le 71 persone che mi hanno aggiunto tra le seguite.

Alla prossima besos^^

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le altre mie FF:

Isola Esme
Stand By me
FF di cui mi occupo:
Tesoruccio, quand'è che metterai la testa a posto?! :  fanfiction ispirata a Lamù  di Amy Dickinson
Il falco e la Rosa  :ff originale creata da Amy Dickinson

Alla prossima Besos Lory^^

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Capitolo 16
*** 15 ***


capitolo betato da Amy Dickinson

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Edward

Bella mi guardò perplessa “che vuoi dire?”

“che a confronto con Aro, la signora Stanley è un luminoso esempio della più assoluta discrezione”.

“oh no!” gemette lei, pensandoci un attimo e aggiungendo “tuttavia è pur sempre londinese”.

Stavolta fui io a guardarla perplesso “dovrebbe essere un vantaggio? Sappi che entro due giorni, mezzo ton si starà chiedendo chi era l’affascinate e probabilmente falsa vedova con cui mi sono incontrato in questa locanda ”

“sì ma la voce resterà confinata a Londra. Mio padre non lo verrà mai a sapere”

Inclinai la testa, guardandola con aria scettica “fossi in te, non ne sarei tanto sicura. Aro ti ha vista e i più curiosi faranno di tutto pur di scoprire chi sei. E alla fine ci riusciranno.” “questo resta da vedere” ribatté Bella con la più assoluta ostinazione. “inoltre, non capisco cosa c’è di cosi compromettente in una situazione come questa. Potresti essere entrato per…”

La mia ironica risatina la interruppe “non capisci cosa ci sia di compromettente? tutto” ribadii alzando le mani al cielo “oramai siamo compromessi ed esiste un solo modo per uscirne”

Lei sbuffò “non sono affatto compromessa, né ho intenzione di diventare tua moglie solo perché un certo lord dalla lingua lunga ti ha visto nella mia camera. Per me non cambia niente e lo stesso dovrebbe valere per te.”

“al contrario. Cambiano molte cose”

“per esempio?”

Perché spiegarlo a parole? Molto, molto meglio dimostrarglielo concretamente mi dissi, avanzando verso di lei, poi le sorrisi e la cinsi possessivamente alla vita tirandola a me. Bella mi lasciò fare, ma quando sentì il suo corpo farsi, pericolosamente, vicino al mio, alzò le braccia, tendendole tra noi e provando a spingermi via. “che cosa fai?” mi chiese.

La guardai negli occhi e poi chinai la testa “ti dimostro quanto siano cambiate le cose”.

E la baciai, non con forza, ma con voluttà e persuasione, insistendo fino a quando non la sentii arrendersi e aderire a me con tutto il corpo. Solo allora la strinsi con forza tra le braccia, approfondendo il bacio.

Lei mi rispose con il consueto ardore e lentamente, con un crescendo mozzafiato, ci ritrovammo a precorrere la strada di poco prima, in preda ad un calore intenso che ci toglieva ogni capacità di ragionare proiettandoci tra le ali della passione.

Tirai la testa indietro.

Le mani di Bella si chiusero sui risvolti della giacca, mentre i suoi occhi erano insolitamente lucidi.

“tu non vuoi davvero sposarmi” disse con un filo di voce, senza convinzione.

Stretta com’era a me, con la mia erezione premuta contro il suo corpo, non poteva fingere di non capire a cosa mirassi.

Il mio volto si tese impercettibilmente. Per un attimo i nostri sguardi si incontrarono, fondendosi.

Occhi negli occhi, respiri nei respiri. Poi le mie labbra, sfiorarono le sue, sussurrando “certo che voglio sposarti. E ci riuscirò vedrai.”

Un bacio imperioso suggellò quelle parole, un bacio che rivelò appieno il fuoco che mi ardeva nelle vene.

La sentivo ardere di passione, ed io non ero da meno. C’era il fuoco nei miei baci e nel mio tocco, eppure non mi bastava più.

“ho sognato di sposarti sai?” le sussurrai arretrando un po’, in modo da osservare il suo splendido viso.

“davvero?”mi rispose, lottando per tirare il fiato “hai sognato le nostre nozze?”

“si”confermai con un sorriso, giocherellando con il primo bottone del suo vestito “ma in effetti, i miei sogni riguardavano più la nostra prima notte di nozze” con quelle parole l’avvicinai nuovamente a me, ma lei fece forza puntandosi sui gomiti “aspetta. Sai benissimo come la penso.

Questa non è una ragione valida per sposarti” Io non insistetti, non provai nemmeno ad andare all’attacco con tutta la mia abilità obbligandola alla resa.

Chinai la testa e presi a coprirla di piccoli baci sulle guance, agli angoli delle labbra, il mento, il lobo dell’orecchio e la pelle sensibile subito dietro. La sentii fremere e sorrisi dentro di me.

“insomma sposarmi sarebbe davvero così difficile per te? ”

Glielo dissi nell’orecchio, un soffio caldo che esigeva una risposta. E per attenderla mi tirai indietro, guardandola con una certa apprensione.

Eravamo tanto vicini che il calore dei nostri corpi si trasmetteva attraverso i vestiti.

Fissandomi negli occhi disse “no, non sarebbe affatto difficile”

Non mi mossi, ma avevo voglia di abbracciarla con un urlo di trionfo, lo evitai conoscendo Bella avrebbe trovato un bel pretesto per litigare, quindi mi limitai a sorridere, mentre l’aria intorno a noi vibrava di scintillante desiderio, viva, colma di energia.

Sollevò una mano per accarezzare la mia guancia ispida, poi si alzò in punta di piedi e mi sfiorò le labbra con un bacio.

“aspetta” mormorai stringendola alla vita e sollevandola, la posai delicatamente sul ripiano della specchiera.

Si trovava adesso seduta alla mia altezza, ma il profondo calore che il suo corpo emanava mi mancò subito.

“perché?” protestò perplessa “cosa vuoi fare?”

Le risposi con un sorriso rassicurante, ma non potei fare nulla contro il desiderio che mi riempì lo sguardo. Mossi un passo in avanti, bloccandole le gambe contro il mobiletto. Poi abbassai lo sguardo sul suo seno e slacciai il primo bottone del corpetto “voglio amarti Bella. Adesso.”

“cosa?” sobbalzò lei “non…essere ridicolo” aggiunse balbettando, mentre sentiva aprirsi il primo bottone.

Subito le mie dita si posarono sul secondo bottone, annaspando mi afferrò i polsi e mi fermò “anzi, ti chiedo di smettere subito”.

Provò a fermarmi e a respingermi, ma non servì. Allora mi guardò irritata, ma continuai a slacciarle il corpetto del vestito.

“perché dovrei fermarmi? Visto che in pochi giorni l’intero ton penserà che ho trascorso la notte con te, non vedo perché non dovremmo passarla davvero insieme”

Nuovamente i nostri sguardi si incontrarono e lei restò senza fiato davanti al caldo e invitante verde dei miei occhi.

“inoltre” ripresi con la stessa voce languida e tentatrice “mi hai fatto dolcemente capire che ci vuole ben altro che un obbligo sociale per spingerti a sposarmi” dichiarai mentre anche l’ultimo bottone cedeva alle mie dita esperte. “considera quello che accadrà come la mia risposta alla tua richiesta” le dissi mentre la mia mano le stringeva dolcemente il mento, le nostre labbra si avvicinarono, poi si sfiorarono.

Giocavo con lei tormentandole i sensi, allettandola fino a quando non mi abbracciò e rispose con passione ai miei baci.

Sposati le mani dal suo volto, le mie dita scivolavano lungo le sue spalle, fermandomi sui seni, dai capezzoli turgidi. Lentamente sfiorai la parte esposta del seno per poi infilare la mano sotto il morbido tessuto dell’abito, sfiorando la sua pelle fino a rendere i suoi capezzoli duri come sassolini.

Bella ansimò, ma le mie labbra tornarono all’assalto soffocando un lieve gemito di piacere. Le mie mani scesero ancora un poco, poi le dita si chiusero con delicata pressione, la sentii fremere mentre continuavo a stimolarla, gentile e possessivo.

I suoi seni erano ben fatti e morbidi, perfettamente adatti al palmo delle mie mani.

La sentivo gemere e inarcare la sua schiena, sempre baciandola continuai a giocare con lei, permettendole di abituarsi al mio tocco, fermando l’impulso di abbassarle il corpetto per godere la vista del suo corpo nudo.

Lentamente una mia mano tornò sulle sue spalle e presi lentamente ad abbassarle il corsetto. Lei non reagì. Si mosse solo quando anche l’altra mano salì, allora afferrò il polso per fermarmi. Bella stava esitando.

Respiravamo entrambi con affanno, eccitati ma tuttavia nel pieno controllo di noi stessi.

Dovevo tenere la mia passione a freno cancellando all’istante l’idea di darle fretta.

Così aspettai, vedendola fissare le mie labbra, per poi alzare la testa e cercare i miei occhi. Non avevo idea di cosa vi avesse visto e di cosa la spingesse all’improvviso a sorridere come se si sentisse rassicurata.

Con un gesto quasi indifferente, lei distolse lo sguardo e si portò le mani alle spalle del vestito, abbassando di scatto il corpetto.

Trattenendo il fiato, la guardai senza pronunciare parola.

Quel sorriso accompagnato da quel gesto così eloquente, mi aveva colpito con la forza di un pugno lasciandomi stordito. Paralizzato, la vidi togliersi da sola il vestito sfilando dapprima una manica, poi l’altra.

Quindi gettò le sue esili braccia al mio collo, guardandomi con aria timida e interrogativa.

Sorridendo, capii che dovevo prendere l’iniziativa. Con entrambe le mani le abbassai il vestito fino alla vita, ma poi dovetti fermarmi per guardare avidamente lo spettacolo di quella pelle candida e morbida, generosamente mostrata dalla sottile sottoveste, delle sue spalle nude, della delicata struttura delle scapole.

Il mio istinto di canaglia considerò i vari punti da sfiorare, come quello che pulsava forte alla base del collo, il seducente incontro tra scapola e la spalla, il perfetto rigonfiamento del seno ancora nascosto dalla sottoveste.

I capezzoli turgidi si notavano sotto il morbido tessuto, ma purtroppo non potevo apprezzarne la vista, dovevano essere rosa, morbidi e voluttuosi.

Inspirai profondamente come un uomo che sta per annegare e posai le mani sul suo volto delizioso, cercando nuovamente le sue labbra.

Quando posi fine al bacio per riprendere fiato, lei mi sorrise e mi allontanò un poco, per potersi alzare in piedi e sfilarsi definitivamente il vestito.

Contemplai la sua piccola e agile figura coperta solo dalla sottoveste che le arrivava a metà coscia, poi Bella sedette di nuovo sul ripiano e alzò dapprima una gamba, sfilandosi la giarrettiera e la calza, poi l’altra “vieni” sussurrò quindi, tendendomi le braccia.

Non me lo feci ripetere due volte, e un attimo più tardi ci baciavamo languidamente, completamente immersi nel calore.

Ripresi l’iniziativa e il contatto s’approfondì diventando vorace, fuori da ogni controllo. Avevo voglia di divorarla, d’istinto posi fine al bacio, scendendo lungo il collo con la lingua fino a catturarle con le labbra un turgido capezzolo, le sentii fremere ma non ritirarsi e così continuai per sentirla gemere ancora e ancora.

E quando lei si abbandonò definitivamente alla mia lingua, la mia mano scese, alzando l’orlo della sottoveste per posarsi su una coscia dalla pelle liscia, scendendo fino al ginocchio per poi risalire alla sua intimità.

Bella sospirò, un suono teso e prolungato che esprimeva la sua eccitazione. Quel sospiro mi eccitò e dovetti sforzarmi per non strapparle la sottoveste di dosso.

Era la cosa che più volevo al mondo, ma l’esperienza mi ammoniva con insistenza di non farlo. Trovarsi seduta su un ripiano della specchiera, nuda e in piena luce era un po’ troppo per la mia Bella, almeno per adesso.

Finora era andato tutto come pensavo. Ero orami a un passo dal sedurla, anche se stavolta dovevo fare più che amarla semplicemente.

Mi rendevo perfettamente conto dell’innocenza di Bella e dato che lei non era affatto una conquista, bensì la donna che avrei sposato, la sua prima esperienza doveva essere travolgente, tanto piacevole da spingerla a desiderarlo ancora di più dimostrando lo stesso entusiasmo, la stessa frenesia che io provavo.

La strinsi a me sussurrandole “vieni andiamo a letto”. “si” rispose lei, allora la presi in braccio sollevandola dal ripiano e attraversai la stanza per posarla sulle calde coperte, poi mi voltai e iniziai a spogliarmi.

Una volta nudo come lei, affondai nel materasso e la strinsi forte a me per poterla baciare ancora.

Solo quando fui certo di avere in pugno la situazione posai le mani sulle sue natiche, restando fermo per darle il tempo di abituarsi a quel tocco indiscreto.

Infatti, Bella sembrò ritirarsi un po’, ma quando finalmente la sentii pronta l’esplorazione iniziò nuovamente.

Tirai un lungo respiro di trionfo, ma il fiato mi restò in gola quando una delicata mano iniziò a giocare con un mio capezzolo, ci volle qualche istante per liberarmi da quell’incantesimo che Bella mi regalava e quando ci riuscii la baciai furiosamente, posando al contempo due dita sulla sua morbida e calda carne, iniziando a stuzzicarla con movimenti lenti e circolari.

Un singhiozzo strozzato uscì dalle sue labbra quando le mie labbra sostituirono le mie dita.

Lambivo la sua pelle con estrema dolcezza, mantenendo leggero il mio delizioso massaggio, Bella fremette e si inarcò e ne approfittai per infilare una mano sotto le natiche, alzandola leggermente per approfondire maggiormente il contatto con la mia lingua, che entrò con più forza mentre lei apriva le labbra e gli occhi in un’esclamazione di pura meraviglia.

La sentii spingere a fondo i suoi fianchi, per poi stringere spasmodicamente i miei capelli, solo quando la sentii pronta ad accogliermi mi allontanai da lei, allargandole le gambe per poi salire sopra di lei, prestando attenzione a far forza sulle mie braccia per non pesarle.

Un fremito di puro piacere mi attraversò quando la mia erezione scivolò nella sua calda umidità.

Bella sgranò gli occhi mentre entravo lentamente in lei, nonostante il dolore che sentì Bella non si irrigidì ma mi accolse con amore, muovendo istintivamente le anche, accettando le mie spinte.

Bella mi seguiva con gioia, deliziata anche solo al pensiero di riuscirci.

Affondai in lei nuovamente, accelerando il ritmo, lei tirò un lungo respiro, inarcandosi.

Totalmente immerso nei suoi occhi, solo allora mi resi conto delle nostre immagini riflesse nello specchio, e ciò che vidi mi mozzò il fiato.

Affascinato contemplai le sue cosce e le sue natiche che si irrigidivano e si rilassavano in perfetta sincronia con le mie, con quel ritmo sempre più intenso. Era una vista eccitante ma non avevo molto tempo per pensarci poiché affondavo in lei con energia sempre maggiore, senza mai fermarmi.

Gemeva e si inarcava senza freni quando cambiai il ritmo in una serie di potenti spinte.

Una mano scese a stringerle con possessività le natiche per alzarla e avvicinarla ancor di più a me, mentre la mia bocca succhiava avidamente un suo capezzolo.

E allora Bella gridò mentre i suoi muscoli si stringevano intorno al mio membro e un’ondata calda mi investiva, sentii il piacere crescere in me tra le mie spinte frenetiche e gemiti che esprimevano il mio piacere e quando sentii il mondo esplodere finalmente mi unii a lei. Senza più forze e parole, mi accasciai sul suo petto ansante ascoltando il battito frenetico del suo cuore.

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Ce nessuno????????? Possibile tutte in vacanza??? E io qui a sgobbare non è giusto ò_ò.

Coooooomunque ^^ se siete arrivate fino alla fine del capitolo senza maledirmi, vomitare, sputare contro la mia ff vi ringrazio dal profondo del cuore, Il vostro giudizio mi fa andare avanti a scrivere^^ .

Passiamo velocemente alle recensioni:

luisina : O_O davvero lo trovi sensuale?????? O sono pazza io o lo sei tu! ^^scherzo, grazie con il cuore di quello che mi hai detto e spero che il nuovo capitolo ti piaccia.

miss_cullen90: ^^ ma grazie mille sono contentissima che i capitoli ti piacciano. Alice e gli altri componenti appariranno tra poco, diciamo quando la presenterà a casa ^^. Spero il nuovo capitolo ti piaccia.

Bella_kristen: grazie mille ^^ e invece te la dovevi aspettare la sua entrata ^^ quello è peggio del prezzemolo te lo ritrovi ovunque! Li volevi in casa base e te ce li porto^^. Spero che il capitolo ti piaccia.

michy85: grazie ^^ si la nostra Bella diventerà molto audace soprattutto in questo capitolo e nei prossimi ^^. Edward il nostro eroe ehhhhhhhhhh (sospiro mentre me lo immagino in calzamaglia stile superman) spero il capitolo ti piaccia^^

JessikinaCullen: ma ciaoooooooo, ok suspance finita e dritti dritti in casa base hihihihi spero ti piaccia ^^ besos

Goten: piango davanti alle tue parole, “FANTASTICO” non me lo ha mai detto nessuno ç_ç. Lo so sono stata cattiva inserendo Aro nel bel quadretto, ma non ci posso fare niente è più forte di me sono una tipica guasta feste ^^. Spero il capitolo ti piaccia

Keska: Aro è solo una comparsa per ora, sinceramente non so se inserirlo nuovamente nella storia^^

Lady_Vampire:ok ok ok calma, abbassa quell’uzi, ti avevo promesso un aggiornamento rapido ma come al solito non ci sono riuscita, ti pregooooooooooo ti pregooooooo “nun te ncazzà” (poi ti spiego le influenze romanacce^^)e poi vuoi sapere perché ti faccio questo? Perché sono cattiva muhahaha. Spero il capitolo ti piaccia basos guapa ^^

Ringrazio le 63 anime che mi hanno messa tra i preferiti e i 71 seguiti ^^.

Amy “JeJe” questo capitolo è per te.

Bene ho finito, tolgo il disturbo alla prossima

la vostra Lory^^

***

Ciao a tutti^^ ti stavo maledicendo per averli interrotti nel capitolo precedente…ma mi sono ricreduta! Il capitolo è bellissimo e passionale, penso sia molto apprezzato^^ Grazie infinite per la tua dedica, sei un tesoro, ti voglio bene^^ alla prossima

Amy Dickinson

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le altre mie FF:

Isola Esme
Stand By me
FF di cui mi occupo:
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Il falco e la Rosa  :ff originale creata da Amy Dickinson

Alla prossima Besos Lory^^

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Capitolo 17
*** 16 ***


16
CAPITOLO BETATO DA ALE03

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Edward

“sei pronta a partire?” le chiesi salendo agilmente sul calesse e schioccando la frusta. L’elegante veicolo uscì dalla scuderia del “the Angel” e prese la strada principale verso sud.

“sei sicuro che William riuscirà a tenere in pugno la situazione?” mi chiese Bella, mentre trottavamo tra le case “e …non c’è nessun bisogno che tu mi accompagni fino a casa”.

Seduto accanto a lei, le lanciai una fugace occhiata per poi tornare a guardare la strada “Will è perfettamente in grado di cavarsela da solo e di seguirlo fino a Londra se necessario”.

Quella, per esempio, era una delle novità del mattino, appresa per caso quando ero sceso di buona ora per ordinare la colazione in camera. Entrambi avevamo una fame da lupi, visto che nel corso della notte non avevamo fatto altro che amarci, e così all’alba mi ero alzato deciso a chiedere alla cuoca una colazione particolarmente abbondante. E in quel frangente avevo sentito James prenotare con l’oste la partenza con il postale del pomeriggio, subito dopo il torneo di boxe.

“ma sei proprio sicuro di aver sentito bene?”mi domandò Bella per l’ennesima volta, “non posso credere che stia per tornare a Londra, dopo tutto il tempo che ha trascorso a NewMarket”.

“forse il suo interesse andava davvero al torneo di boxe” commentai facendo spallucce.

Bella sbuffò di impazienza, e io tornai a guardare la strada.

Mi sentivo profondamente sollevato per il ritorno di James in città. Senza di lui, le possibilità che Bella si cacciasse nei guai si riducevano di molto. In ogni caso non avevo di certo scordato la prudenza. Anche se sembrava improbabile, James poteva sempre incontrare il suo contatto durante il torneo, tutta via non si poteva mai sapere e così avevo mandato William a seguirlo.

Lasciandomi tutto il tempo di godermi appieno quella deliziosa mattina di primavera e di pensare con calma alle questioni più urgenti da risolvere. La più importante sedeva proprio accanto a me, intenta ad osservare placidamente il panorama, per nulla imbarazzata per quanto era successo.

Non che mi sorprendesse più di tanto.

Avevo ventisei anni e le mie innumerevoli conquiste mi fruttavano la fama di casanova in tutti i salotti del ton. Bella invece ne aveva ventidue e usciva quella mattina dalla sua prima notte con un uomo. Cioè con me. E tutta via la sua compostezza era genuina. Era arrossita all’alba, quando mi aveva visto vestirmi per scendere ad ordinare la colazione, ma al mio ritorno l’avevo travata ordinata e sorridente. Peccato solo che nel frattempo si fosse già vestita.

Una volta lasciate alle spalle anche le ultime case, ci fermammo per permettere a Bella di togliersi l’abito da vedova, fortunatamente sotto aveva deciso di indossare un altro abito, così il viaggio riprese poco dopo, con lei che continuava ad osservare il paesaggio con espressione serena, le labbra piegate in un leggero sorriso e una morbida luce negli occhi, come se stesse ripassando gli eventi della sera precedente e il ricordo la rendesse felice.

Sospirando mi voltai, incitando i cavalli e tornando a pensare ai miei piani.

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“Siamo quasi arrivati” dissi mentre uscivamo dalla cittadina, “adesso dovremmo pensare a come annunciare a tuo padre la nostra intenzione di sposarci”, Bella si voltò di scatto, catturando il mio sguardo “ma io non ho intenzione di sposarti” il mio volto di pietrificò “sono successe tante cose dall’ultima volta che abbiamo affrontato l’argomento. Secondo te cosa abbiamo fatto ieri notte?”

Bella si strinse le spalle, “non lo so, ma so quello che non ho fatto: accettare di sposarti”.

Emisi un suono che mostrò tutta la mia frustrazione “Isabella, stavolta ci siamo compromessi dalla testa ai piedi. Oltre a quello che abbiamo fatto, c’è anche l’entrata in scena di Lord Aro, non abbiamo scelta te lo giuro”

“al contrario”fu la risposta “posso ancora dire di no”.

La guardai per poi socchiudere gli occhi minacciosamente “perché dovresti dire di no?vuoi spiegarmelo?”

“ho le mie ragioni”

“che sarebbero?”

“ti ho detto che avevo bisogno di qualcosa di più di una semplice circostanza per accertare di sposarti”rispose “ebbene, quello che è accaduto ieri notte è solo un’altra circostanza, per quanto piacevole”.

“in tal caso, forse è meglio che sia io a spiegare a tuo padre che per una  spiacevole circostanza, siamo stati visti in una suite insieme. E sfortuna a sfortuna, colui che ci ha visti è il più intrigante ficcanaso, linguacciuto e indiscreto esponente del ton. Che ne pensi?”

“fa pure, ma è del tutto inutile”rispose convinta “anche se la voce arrivasse davvero fin qui, mio padre non le sentirebbe mai.”

“potrei aggiungere che essendo compromessi, abbiamo deciso di arrivare fino in fondo passando la notte insieme”.

Bella rise “avanti, non scherzare. Non glielo dirai mai”

Aveva ragione, naturalmente. Non avrei mai fatto una cosa del genere al generale, ma soprattutto rifiutavo l’idea che Bella, dovesse sposarmi per non prostrare ancora di più suo padre. Per come conoscevo il generale, avrebbe sicuramente capito la passione e il desiderio che aveva fatto perdere il controllo ad entrambi, ma non avrebbe mai capito il motivo per cui sua figlia si rifiutava di posare l’uomo a cui si era concessa.

D’altro canto non potevo biasimarlo dato che non lo capivo nemmeno io.

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 “dunque vediamo se ho capito bene”, seduta alla scrivania, sir Swan si appoggiò allo schienale della sedia e mi guardò, tirando una boccata dal sigaro “voi e Bella siete stati nuovamente sorpresi in una situazione compromettente, ma stavolta da qualcuno a cui non parrà vero di rovinare il suo buon nome. Tuttavia, frequentandola vi siete accorto di provare qualcosa per lei e dunque sareste più che disposto a sposarla, se l’ostinazione di mia figlia non scoraggiasse ogni iniziativa. Invece di insistere apertamente per il matrimonio, preferite cercare di convincerla invitandola a frequentare la vita mondana a Londra, sperando che alla fine si decida a ragionare ed accettare la sua proposta. Ho scordato qualcosa?” concluse l’anziano militare, inarcando le folte sopracciglia.

In piedi davanti alla finestra, scossi la testa, “immagino di no. Naturalmente vi do la mia parola che non solo rispetterò vostra figlia come un vero gentiluomo, ma che farò tutto il possibile finché trascorra una vacanza indimenticabile. E se alla fine dovesse decidere di non sposarmi, accetterò la sua decisione senza obiettare. Voglio solo la sua felicità, nient’altro.”

“già. Uhm” borbottò il generale, studiandomi con occhi acuti “ebbene, non vedo alcun motivo per negarvi questa possibilità, Edward. Voglio essere sincero: da sempre vi ritengo un marito perfetto per la mia dolce figlia. A volte penso di aver fatto perdere troppe occasioni alla mia Bella, chiudendola in questa casa con un vecchio soldato, qualche servitore e una serie infinita di cavalli. ”

Il suono del gong echeggiò nella casa, interrompendo il nostro discorso “ah finalmente” commentò il generale alzandosi “ho una fame da lupo. Vi fermate a pranzo, Edward?Cosi darete voi a Bella la grande notizia”

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Bella

“volete spiegarmi come è potuto accadere?”

Erano le dieci del mattino, all’inizio della strada per Londra che percorrevamo spediti grazie agli splendidi trottatori di Edward. Mi voltai irritata verso di lui, ignorando lo sguardo rassegnato di William seduto sui bagagli.

“credevo gli avessi detto di seguirlo!”

William gemette, mentre Edward si voltò e disse “sembrava che James prendesse una delle carrozze che vanno direttamente a Londra. William lo ha sentito chiedere in giro da dove partivano. Quindi è tornato alla locanda per prendere i bagagli e da quel momento in poi è scomparso. Nessuno poteva immaginare che affittasse un cavallo.”

“se n’è andato a cavallo e nessuno lo ha visto?” sbottai con una risatina nervosa.

William allargò le mani “era della scuderia della locanda, signorina Swan, e il cortile si apre direttamente sui prati. Il nostro uomo si è allontanato da lì.”

“per arrivare fin qui, presentarsi alla tenuta Swan e chiedere di Mike. Ha del fegato il nostro James” commentò Edward.

Inspirai profondamente “mi è quasi caduto il vaso di mano quando il mio maggiordomo me lo ha riferito”.

“fortuna che non sospetti nulla e se ne sia tornato a Londra”.

“senza che noi lo seguissimo” Edward si girò a guardarmi “per il momento l’abbiamo perso, ma vedrai che lo ritroveremo.”

Strinsi dubbiosa le labbra“ Edward, Londra è troppo grande per esserne davvero sicuri”.

“è vero, ma i posti che frequenta quella gente non sono molti” mi informò convinto.

Accanto a lui, guardavo la campagna piena di entusiasmo e aspettativa. L’eccitazione cresceva a mano a mano che ci allontanavamo da casa, rendendo sempre più difficile restare dignitosamente calma. Presto saremmo arrivati a Londra e io avrei visto Edward nel suo vero ambiente. Sapevo che veniva considerato una canaglia, una fama che non si meritava a giudicare da quello che avevo visto sin’ora. Tuttavia io lo conoscevo come il proprietario di una famosa scuderia e avevo la netta sensazione che il suo comportamento nel ton fosse diverso. E così, mentre i chilometri scorrevano veloci mi dedicai a pensare ad un altro Edward, più elegante e più imperioso, una figura perfettamente adattata allo sfavillio dell’alta società. E dentro di me mi auguravo che il suo vero carattere, quei tratti cosi peculiari della sua personalità, che conoscevo e adoravo, non sparissero del tutto sotto la pesante maschera imposta dalle regole sociali.

Un paio d’ore dopo le prime case della capitale cominciavano a fiancheggiare la strada. Sbattei perplessa le ciglia, guardando le facciate scrostate e le finestre chiuse con assi di legno, poi arricciai il naso disgustata quando la città cominciò a infittirsi di cumuli di spazzatura.

Presto la strada fu ingombra di carri di ogni sorta, mentre un’umanità miserabile affollava i marciapiedi. Per poco non sobbalzai quando un gruppo di bambini coperti di stracci corse dietro al calesse con la mano tesa, chiedendo elemosina, aprii la borsetta e gettai loro le monete, provando una stretta al cuore per la miseria che vedevo.

Abituata all’aria pure e alle fertili campagne di NewMarket, non riuscivo a credere che la gente potesse vivere così, gomito a gomito con un ambiente tanto malsano, le case decadenti e l’odore immondo. Guardai Edward che conduceva in silenzio il calesse , poi William si porse più avanti e mi disse “questi sono i sobborghi, signorina Isabella. Sono sempre stati i quartieri più poveri. Nella zona in cui siamo diretti le cose vanno meglio”

Ci fermammo davanti a una casa tanto imponente da togliere il fiato. William balzò a terra e cominciò a scaricare i bagagli, mentre Edward girò attorno al calesse per aiutarmi a scendere. Intanto guardavo la casa e per la prima volta in vita mia mi accorsi di cosa voleva dire “non sentirsi all’altezza”.

Poi Edward mi prese la mano e mi aiutò a scendere, chiusi il parasole mentre prendevo il braccio che mi veniva offerto, avviandomi con lui verso le scale d’ingresso.

Se la casa era imponente al punto da farmi intimorire, il suo maggiordomo era peggio.

Aprì la porta quando Edward bussò, guardandomi perplesso dall’alto dei suoi due metri.

“Highthorpe, vecchio mio. Come va la gamba? ” chiese Edward sorridendo con affetto, per poi entrare con me. “mia madre è in casa?”

“la mia gamba va molto meglio, signore, grazie” rispose il maggiordomo aprendo ancor di più la porta e inchinandosi “per quando riguarda milady, credo si trovi nel suo santuario”.

Il sorriso di Edward si allargò “questa è la signorina Isabella Marie Swan, Highthorpe. Resterà qui per qualche settimana. Manda qualcuno ad aiutare William con i bagagli”

Forse era un riflesso, ma mi parve di vedere un guizzo di interesse negli occhi del maggiordomo, che si inchinò e sorrise “onorato di conoscervi, signorina. Chiederò subito alla governante di preparare una stanza per voi. Mi occuperò io dei bagagli. Immagino che vorrete rinfrescarvi un po’ dopo il viaggio…”

“sì, grazie” risposi sorridendo. Sembrava decisamente più amichevole.

Edward mi trascinò via “vuoi aspettarmi in salotto mentre chiamo mia madre?”

“sì, immagino di sì. Ma sei sicuro sia una buona idea potrei andare da mia zia”

“è un’ottima idea” ribadì lui prima di aprire una porta con le decorazioni dorate. “mettiti comoda mia madre è di sopra tornerò tra meno di cinque minuti”.

E con questo uscì, chiudendosi la porta alle spalle.

Sospirai addentrandomi timidamente nell’elegante salotto bianco inondato di luce grazie alle tre grandi finestre. Lanciai un’occhiata al divanetto bianco e poi alla mia pelisse (N.d. a mantella da donna). Era sporca per il viaggio?

Non mi sembrava, ma comunque era vecchia, decisamente fuori moda. Sedermi su quel divano tanto immacolato con quel mantello mi sembrava un sacrilegio. Per cui rimasi in piedi scuotendo un po’ la lunga gonna, cercando di stirare stirando le pieghe del vestito con le mani. Mi sentivo un vero disastro. Cosa avrebbe pensato Lady Cullen, una delle più influenti matrone dell’alta società, vedendomi così dimessa?

Non ebbi il tempo di rispondermi, quando le porte si aprirono mostrando Edward accompagnato da una splendida ed elegante signora.

Alta ed energica, mosse verso di me con un sorriso dolce sul volto e una calda luce negli occhi, facendomi subito sentire a casa. “mia cara, sono così felice di conoscervi” dichiarò Lady Esme sfiorandomi le guancie con un bacio e arretrando per studiare il mio volto e i miei occhi “Edward ma è una ragazza deliziosa!” esclamò rivolgendosi al figlio, che seguiva tutta la scena con le mani affondate nelle tasche. “avervi qui con me sarà un immenso piacere, credetemi. Così come presentarvi al ton”

Sorrisi di gratitudine.

“bene, adesso potremmo mandare via Edward e fare conoscenza” dichiarò Lady Esme voltandosi verso il figlio.

Io ed Edward per un attimo ci guardammo perplessi, poi Edward sospirò e disse “ma certo. Ho diverse faccenda da sbrigare”

“puoi tornare a casa per cena, se lo desideri” ribatté sua madre con un sopraciglio quasi con scherno “se mi prometti di essere puntuale…”.

“sarò qui per le sette in punto” promise Edward, guardandomi e con un cenno di saluto uscì chiudendo la porta dietro di sé.

“bene” disse lady Esme, obbligandomi in pratica a sedermi sul sofà “finalmente ci conosciamo”.

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holaaaaaaaaa ,
ok ok ok il capitolo è di transizione, in effetti non accade nulla di speciale, ma dovevo finalmente iniziare a presentare la Famiglia Cullen, ho deciso che era meglio aprire le danze con la dolcissima Esme ^^.
prossimamente vedremo anche gli altri, non me li sono mica dimenticati ^^.
avete notato che ho fatto fare una sorta di "proposta di matrimonio" a Charlie ^^, in base alle mie ricerche si chiedeva la mano al papozzo, e se lui accettava la figlia si poteva sposare, ma io ho preferito lasciar decidere a Bella ^^.
RAGAZZE E RAGAZZI (o_o ma ci sono???? vabbè!)
SONO ULTRA FELICE DI PRESENTARTI LA MIA BETA ^^( finalmente direte voi!)
ALE03, CHE SI E' OFFERTA (tengo a sottolineare spontaneamente ) DI CORREGGERE I MIEI ORRORI DI SCRITTURA!
QUINDI GRAZIE ALEEEEEEE.

sammy88 :ciao  sono cententa che il capitolo ti piaccia e grazie mille per il compliento ^^

luisina : ciao tesoro , come sarebbe non ti sei acorta dell'aggiornamento???? cosi mi offendo! vabbè per questa volta ti perdono ^^, ultra felice per averti lasciato senza fiato ^^ . spero il nuovo capitolo ti piacia ^^

_Jacob Black_: Ciao. O_O ti sei dovuto leggere 15 capitoli di questa spazzatura?oh mamma !gongolo di soddisfazione per la rcenzione che mi hai scritto ^^ anche a me è piaciuto affibbiare ad Aro la veste del ficcanaso di alta società. ho aggiornato presto visto? sperando che il nuovo capitolo ti piaccia .

Bella_Kristen ç_ç davvero ti piace????? e io che credevo di aver fatto schifo ^^.  il problema qui è Bella che non lo vuole sposare non Edward, solo che al momento ugnuno dei due si vuole sposare per motivazioni diverse quindi ti dico....boh non lo so se alla fine li faccio sposare, vediamo che mi suggerisce la mia testolina malata ^^

Lady_Vampire : guapa dalla faccia che hai fatto, deduco che il capitolo ti sia piaciuto ù_ù. spero che ti piaccia anche questo ^^

ilariaechelon:grazie mille tesoro non sai quanto mi fai felice ^^

robbycullen:ciao benvenuta e grazie per aver letto la mia ff ^^, mi chiedi se li farò sposare presto??? e io ti dico solo che ci saranno guai in vista ^^. 

alice cuellen : grazie mille, finalmente una bella critica ^^, allora , il personaggio di Bella ha essenzialmente alcune sfaccettature del mio carattere, quindi è una persona molto impulsiva inoltre all'interno della storia Bella è follemente innamorata di Edward, quando lui prova a sedurla lei si sente amata dall'uomo che ama e quindi si lascia andare inoltre la nostra anzi la mia Bella, oserei dire che è  molto avanti, nonostante si trovi in un'epoca un po difficile per le donne ^^. sperando di averi spiegato il mio punto di vista alla prossima ^^.

michy85 : inizialmente avevo pensato di far rompere la famosa brocca in testa ad Edward ma poi ci ho ripensato ^^ e ho dato libero sfogo all'amore, e come ho risposto a tutti quelli che mi chiedono se si sposeranno, anche a te ti dico che in vista ci sono solo guai ^^ e niente nozze......per ora^^

ale03 : tessssssooroooooo il cuore mi sta scoppiando a me per la bellissima recensione che mi hai fatto ç_ç mi commuovo ogni volta che la leggo, scusami ancora se non ho risposto l'altra vlta ma è stata una dimenticanza :(. inoltre GRAZIE PER AVERMI AIUTATO A RENDERE LEGGIBILE QUESTO OBBROBRIO.^^

Goten : O_O porca la miseria lo devo dire io! *mi prosto ai tuoi piedi*"oh grande Goten, non son degna di codeste parole" GRAZIEEEEE

JessikinaCullen : tesoroooo ^^ ho lanciato un urlo quando ho letto "casa base centrataaaaaaaaaa!" non mi aspettavo tutto questo successo per quel capitolo ^^, se noti Edward la vuole sposare la BElla rifiuta a causa delle motivazioni che lui le rifila di volta in volta ^^. baci

miss_cullen90 : O_O tu fai i salti di gioia quando aggiorno? Impossibile O_O, dovrei saltare di gioia io ogni volta che leggete la mia storiella (credimi lo faccio davvero^^) grazie milleeeeeeeee

free09 : ciaoo ^^ sono contentissima che la storia ti piaccia ^^ e come vedi ho aggiornato abbastanza presto ^^


hasta luego, Lory ^^

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Capitolo 18
*** 17 ***


17
CAPITOLO BETATO  DA ALE03

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Bella 

Nonostante la loro languida non curanza, quando i Cullen agivano le cose accadevano una dopo l’altra: un leggero spuntino, una breve sosta in camera mia e dopo un’ora mi ritrovai in carrozza diretta a un piccolo ricevimento a casa di un altro membro della famiglia.

“Alice, sarà felice quando me di conoscervi” dichiarò lady Esme “inoltre Grosvenor Square non è lontana. Sarà un pomeriggio divertente, vedrete”

“Alice?” ripetei passando mentalmente in rassegna tutti i membri della famiglia che Esme aveva snocciolato a tavola.

“La consorte di Jasper, il mio secondogenito. Sono stata l’unica nella mia famiglia ad avere avuto solo figli maschi: Emmett, Jasper ed Edward. Emmett e Jasper sono già sposati. Edward non vi ha detto nulla di tutto ciò?”

Scossi la testa e Lady Esme sorrise “e’ sempre lo stesso. Per lui questi “dettagli” non contano nulla. Vi ha almeno spiegato che la dimora ducale si trova a Somersham? ”

Di nuovo dovetti scuotere la testa, strappando alla mia accompagnatrice un sospiro esasperato, così mentre guardavo fuori dal finestrino le eleganti strade della Londra che contava, Esme si dedicò con pazienza ad illustrarmi la storia della famiglia, compresi i matrimoni affrettati dei suoi figli.

“tutti sposati con licenza speciale” concluse sbuffando la matrona “che fretta avevano, dico io. Non potevano aspettare? Certo, visto il temperamento dei maschi Cullen non si poteva fare altro, ma vi garantisco che le lingue del ton hanno avuto di che festeggiare. Pensate, sono persino girate scommesse sulla data di nascita del primo figlio di Emmett e Rosalie! ”

Inarcai le sopracciglia, poi sopirai e dissi “spero che Edward, vi abbia detto che non ho ancora acconsentito a sposarlo.”

“ma certo. E vi dirò la verità, sono felice che abbiate avuto il buonsenso di non accettare” replicò Esme accigliandosi con disapprovazione “queste cose devono seguire il loro corso, in modo da poter organizzare un matrimonio degno di nota quando arriverà il momento. Ma purtroppo i maschi Cullen la vedono in modo ben diverso. Se li lasciate fare, vi porteranno di sfuggita davanti all’altare e poi nel loro letto senza neppure darvi l’anello!”

Questo mi provocò un istantaneo attacco di tosse, ma fraintendendo il motivo Lady Esme mi prese per mano e disse con rammarico “so che mi perdonerete un linguaggio così diretto. Siete abbastanza cresciuta da capire queste cose”

Annuii con sforzo e smisi di tossire. Il rossore che mi colorì le guance si doveva al fatto che, in effetti, capivo eccome, e non potevo fare a meno di apprezzare la sagacia della mia accompagnatrice. In poche parole aveva descritto con assolta precisione il modo di fare di Edward. Solo che da brava canaglia, era riuscito a mettermi a letto prima dell’altare “sono d’accordo con voi, milady. Il tempo, con tutto quello che comporta, è necessario in questi casi”dichiarai.

“ottimo. Siamo arrivate” annunciò Esme mentre la carrozza accostava al marciapiede. Un valletto in livrea aprì la portiera e ci aiutò a scendere, poi ci precedette sulle scale. Alzai lo sguardo per contemplare la magnifica casa, ma la mia accompagnatrice sorrise e mi prese a braccetto, dicendo “benvenuta a St. Ives House, mia cara”.

**************************************************************************

Era un pomeriggio di sole e il ricevimento si svolgeva nel grande giardino di casa. Sul prato verde perfettamente tagliato sorgeva un gazebo, vicino al quale c’erano tavoli, sedie e un lungo buffet per i rinfreschi. Signore di ogni età passeggiavano oziosamente tra i vialetti o parlavano sedute ai tavoli, tutte vestite all’ultima moda, tutte dotate di borsetta, cappellino e parasole. Anche se il continuo brusio non era eccessivo.

C’era un’atmosfera felice e rilassata che strideva in un certo senso con la raffinata eleganza che permeava l’ambiente.

Il gran numero di ospiti mi sorprese, perché credevo di recarmi ad un tè in famiglia o poco più.

Esme mi sorrise e prese a scendere le scale della terrazza, ma quando la seguii vidi una splendida fanciulla, dai capelli corvini, affrettarsi verso di noi.

“Esme!” esclamò, baciando sulla guancia la mia accompagnatrice, poi mi guardò.

“chi è questa deliziosa signorina?”

Lady Esme si voltò verso di me “Isabella, permettetemi di presentarvi Alice, duchessa di St. Ives. Alice questa è Isabella Marie Swan, figlia adottiva di Sir Charles Swan”.

“mais oui, il nostro caro generale” disse Alice, mentre io mi rendevo conto del suo accento francese.

“sono molto onorata, vostra grazie” salutai con un inchino sentendomi arrossire.

“oh no, chiamatemi Alice, vi prego” mi schernì guardandomi con simpatia.

“l’onore è mio nell’incontrare una giovane donna tanto graziosa ed educata. Siete in visita a Londra?” guardando la suocera che intervenne con l’aria di chi non può più tacere “è un’amica di Edward. L’ha portata stamattina in città resterà con me a Berkeley Square, in modo che possa presentarla alla società.” L’espressione di Alice cambiò di colpo. Sorridendo radiosa e mi abbracciò

“ma chère, sono davvero felice di conoscerti, siamo quasi cognate quindi posso tranquillamente darti del tu!”

“Alice!” e prima che potesse rispondere Esme mi prese a braccetto e s’avviò verso il gazebo presentandomi a tutte le sue amiche.

Fu un pomeriggio delizioso, soprattutto per merito di Alice e Rosalie, le due consorti dei maschi Cullen, che avevano più o meno la mia età. Il primo contatto con Rosalie fu guardingo, almeno da parte mia. Con tutte le voci che giravano sulla perfidia del ton, affrontare una giovane e splendida ragazza dai lunghi capelli lisci e biondi, la pelle liscia come la seta e l’innata eleganza d chi era cresciuto in una delle casate più antiche e gloriose del regno, mi metteva un po’ a disagio. Ma le giovani Cullen, mi accolsero con il sorriso sulle labbra, rivelando lo stesso calore di Esme, per poi sedersi con me mentre i valletti servivano i rinfreschi.

“siamo davvero felici che siate venuta al ricevimento di Alice” commentò Rosalie.

“già oramai eravamo rassegnate alla solita festa: chiacchiere su chiacchiere e niente di nuovo. E invece, siete arrivata voi” aggiunse Alice

“vi ringrazio di cuore, ma non credo di essere molto brillante”.

“voi dite? Io sono convinta del contrario! Altrimenti Edward non vi avrebbe degnata di uno sguardo”  disse Alice,

“allora come avete conosciuto Edward?” aggiunse Rosalie.

sospirai, ma poi decisi di lasciarmi andare. Tutti mi avevano accolta con il calore di una famiglia. Mantenere un freddo distacco non sarebbe stato giusto “a dire il vero l’ho conoscuto travestendomi da uomo”.

“cosa?” dissero entrambe, per poi scoppiare a ridere in una risata cristallina “spiegateci tutto”.

Continuò cosi per tutto il pomeriggio, conversazioni brillanti intervallate da passeggiate nello splendido giardino, giochi di società e deliziosi rinfreschi.

Quando risalii sulla carrozza, non potei evitare di ripensare a quella magnifica giornata. Le donne Cullen erano incredibili. Sapevo che Edward aveva una grande famiglia, ma scoprire che fossero tanto vicini e affiatati si rivelò un’autentica sorpresa.

Se avessi sposato Edward, sarei entrata a far parte di quella famiglia, in cui c’erano donne con cui parlare e a cui chiedere aiuto e sostegno. Una casa in cui le donne avevano la loro dignità e a cui era permesso di prendere in mano le redini del proprio futuro.

Aprii gli occhi, sorrisi a Lady Esme e guardai fuori, profondamente felice per la prospettiva di diventare una Cullen.

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Edward

Due mattine dopo, con un umore tutt’altro che roseo, fermai il calesse davanti alla casa di Berkeley Square. Era dalla sera del nostro arrivo in città che non vedevo la mia Bella, uno sviluppo decisamente inatteso che mi faceva ribollire il sangue. Il giorno dopo ero passato alle undici, un’ora perfetta che mi permetteva la classica passeggiata al parco prima di pranzo, solo per venire guardato con simpatia da Jasper, mio fratello, e venire informato che mia madre e sua moglie avevano portato Bella a fare compere. La stessa cosa si ripeté la mattina successiva, solo che questa volta, il trio si era trasformato in un quartetto e, che le signore non sarebbe rientrate per il pranzo, poiché erano impegnate in un giro di visite alle amiche.

E adesso ci provavo per la terza volta, già pregustandomi la vista di Bella in uno dei suoi nuovi abiti che sicuramente aveva acquistato con Alice.

Ma mi aspettava un’altra delusione, perché entrambi i miei fratelli, mi informarono che le signore erano andate al parco, e quindi mi invitarono ad una “deliziosa” partita a poker in compagnia di mio padre, fermatosi finalmente dal giro dei suoi affari. Con un sospiro esasperato declinai l’invito e risalii sul calesse incitando i cavalli, giungendo in pochi minuti alla cancellata di ferro battuto che delimitava il parco.

Dopotutto avevo portato Bella in città, per farle capire quali divertimenti potevo offrirgli se fosse diventata mia moglie. E le compere, per l’animo femminile, erano un grande divertimento.

Entrai nel cancello riuscendo finalmente a vedere Bella sulla lussuosa carrozza aperta di mia madre.

“finalmente!” commentai “sono due giorni che vi cerco”.

“Oh Edward che piacevole sorpresa ” commentarono mia madre e le mie sorelle, osservando soddisfatte il sorriso che io e Bella ci scambiammo “pensavamo di mandarti un biglietto nel pomeriggio”.

“in tal caso ho deciso di anticipare i tempi ” commentai avvicinandomi a Bella “vi dispiace se vi porto via per un po’ questa deliziosa damigella?” chiesi “volevo invitarla a fare una passeggiata nel parco”.

“oh si ” disse subito Bella, mentre le tre dame annuivano compiaciute.

Il mio sorriso si allargò mentre le aprivo la portiera della carrozza e le porgevo galantemente la mano per aiutarla a scendere. Bella salì sul calesse, vi girai attorno e salii a mia volta, poi guardai mia madre “la porterò a casa io per il pranzo” promisi.

“ma certo” rispose Esme, indicandomi furtivamente il vestito di Bella. Annuii e schioccai la frusta, lasciando le tre gentildonne ai loro commenti.

Ci allontanammo al trotto, mentre la osservavo lasciando vagare il mio sguardo su di lei.

“è un vestito delizioso” commentai “è nuovo?”

Lei sorrise con tutta la sua fresca ingenuità “sì, l’ho comprato ieri, mi ha consigliato tua sorella Alice”rispose “ti piace?”

Mi piaceva? A giudicare da come la guardavo e dal mio sguardo fisso su di lei, sulla sua splendida figura esaltata dall’abito lavanda, si sarebbe detto di sì.

Schiarendomi la voce commentai “ti rende molto attraente, sai?”

Era bellissima in effetti, deliziosa e fragrante come un prato primaverile.

Bella arrossì e guardò altrove, obbligandomi ad aggiungere “nel parco c’è un laghetto con le sponde fiorite. Volevo portati là, poi torneremo a casa”

“ottimo programma ” commentò Bella sistemandosi sul sedile.

Incapace di distogliere lo sguardo, notai qualcosa di diverso nei suoi boccoli “ti sei anche tagliata i capelli?” le chiesi.

“certo” rispose voltandosi per farmi apprezzare la sottile differenza.

“è molto elegante” dissi guardandola “immagino si adatti agli abiti da sera che hai comprato”.

“è vero, come fai a saperlo?”

Risi “sono passato anche ieri e mi è stato riferito ch siete andate a fare compere. Da quello che vedo Alice ti ha portato dalla modista e dato che conosco Alice e Rosalie, il resto è facile da intuire”

“sono meravigliose”

Annuendo parcheggiai il calesse vicino al lago e insieme avanzammo a braccetto sui prati parlando e ridendo come eravamo soliti fare a NewMarket.

Per qualche istante regnò il silenzio tra di noi.

Poi mi fermai e chiarendo la voce dissi “penso che potesse interessarti sapere cosa abbiamo scoperto sulla banda io e i miei fratelli”.

“si certo. È successo qualcosa di nuovo?”

“no purtroppo. Abbiamo cercato ma nessuno conosce James da quelle parti. Prima o poi si farà vivo”

“e il tuo procuratore ha scoperto qualcosa?”

“non ancora, ma si tratta di indagini complicate. Potrebbero aver investito i soldi in azioni, obbligazioni o nell’industria…potrebbero anche averli portati all’estero. Ma li ritroveremo, una cifra del genere non sparisce nel nulla, te lo garantisco. ”

“sono molti soldi?”

“considerando le scommesse truccate dell’anno scorso, è una fortuna”.

Eravamo arrivati alla sponda del lago e sempre a braccetto prendemmo il viale che costeggiava la riva. Altre coppiette passeggiavano nelle vicinanze e ogni tanto le salutavo con formale cortesia, ricambiato da sorrisi freddi.

Purtroppo l’ora volò via e quando le campane batterono le dodici, riprendemmo la strada del ritorno.

“Bene eccovi qui. Il pranzo sarà servito tra poco. Vuoi fermarti anche tu ragazzo?” disse Sir Carliste

“purtroppo ho un pranzo di lavoro” risposi, evitando di guardarla.

“va bene. Non mi importa. Piuttosto, nel pomeriggio riceverai l’invito per il ballo che Rosalie terrà domani sera” annunciò mio padre guardandoci entrambi “vorrei che ti liberassi per tempo, Edward, perché sarai tu ad accompagnare Isabella e tua madre”

Inarcai le sopraciglia “credevo che le avreste accompagnate voi padre” lui liquidò la cosa con un gesto della mano. “lo sai come è tuo padre. Non ho alcuna intenzione di fermarmi da White’s lungo la strada. Di conseguenza…” commentò mia madre

“come desiderate” tagliai corto “va bene se passo a prendervi dopo cena?”

“veramente credevo che potessi cenare con noi”.

“in tal caso tenterò di liberarmi per tempo” conclusi lanciando una fugace occhiata a Bella e salutando tutti con un cenno.

“e non fare tardi” mi gridò mia madre mentre scendevo le scale “in questa casa si cena alla sette!”

 

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holaaaaaaaaa, *Lory si nasconde dietro uno scudo* ç_ç scusate per il ritardo ma non ho potuto aggiornare prima. 
perchè?
bhè perchè sono andata a divertirmi ^^, in dolcissima compagnia ^^. 
allura finalmente conosciamo le donne Cullen, le descrizioni non sono il mio forte quindi spero di averle rese almeno nel modo di fare simili ai personaggi originali ^^. 
cos'altro?????? ah si, mancherò per un pò mi viene a trovare un'amica e quindi non avrò ne il tempo ne la voglia di scrivere quindi aggiornerò intorno il 26/27 agosto. 
credo di avervi detto tutto....bene passiamo alle recensioni ^^

robbycullen: ciao, sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto ^^,  non credi che farò comparire Aro nei prossimi capitoli, il mio obbiettivo era di utilizzare tutti i personaggi e di plasmarli a mio piacere ^^. in questo capitolo le presentazioni continueranno spero ti piaccia ^^

Shinalia,: ciao in questo capitolo la rapiranno anche Alice e Rosalie con grande disappunto di Ed ^^

ale03: ciao ^^, già già è andata bene ^^ sperando che vada bene anche questo capitolo. a proposito tornaaaaaaaaa ç_ç senza le tue correzioni sono persa. besos

lisa76:""Che spettacolo questo capitolo?"",ç_ç grazieeeeeeeeeeeeeeeeee . visto ti ho accontentata la tua Esme ci sarà sempre da ora in poi naturalmente accompagnata anche da tutta la famigliola al completo ^^ besos.

miss_cullen90ciao ^^ visto in questo capitolo Bella ha conosciuto le "donne di casa Cullen ", grazie mille per il complimento ^^

jumper86: ciao ^^, Bella vuole sentirsi dire che la ama solo allora acetterà ^^. tesoro il ton rappresenta l'alta società, in questo capitolo Bellina ne avrà un'assaggio spero ti piaccia ^^

Bella_kristen: Ciaoooooo^^grazie milleeeeeeeeeee. già già la solita Bella non mi piaceva molto così ho deciso di cambiarla un po ^^ . si la cover l'ho fatta io, bhè diciamo che ho preso la foto e l'ho leggermente modificata, si stratta di un'immagine di un film "il mistero di Sleepy Hollow" ^^

Lady_Vampire: magnifico??? ç_ç grazie mi inginocchio ai tuoi piedi ! ù_ù finalmente si può dire che Bella ha carattere besos

Uchiha_chan: Ciao^^. Grazie mille per non aver considerato questa storiella una spazzatura non sai quanto mi fa piacere . si si tutti gli uomini dovrebbero penare per conquistare la donna amata ^^ spero il capitolo ti piaccia ^^


Ringrazio le 76 persone che hanno messo tra i preferiti la mia storia, le 85 tra i seguiti.
ringrazio,
miss_cullen90  e  PATRIZIA70   che mi hanno inserita come autrice preferita ^^.
bene , ho finito
hasta luego, la Vostra Lory ^^

 

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Capitolo 19
*** 18 ***


18

CAPITOLO BETATO  DA ALE03

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“Guardali” sibilò Rosalie al mio orecchio, “Cosa ti avevo detto?”

L’irritato mormorio di Rosalie arrivò con chiarezza alle mie orecchie, nonostante ci trovassimo sotto il palco dell’orchestra, poi la giovane cognata di Edward s’allontanò con il suo cavaliere seguendo il ritmo della danza.

Un attimo dopo fu Alice ad avvicinarsi  “Vedi? Anche se stano danzando, ci tengono d’occhio ugualmente. Uno si sistema da una parte e l’altro dall’altra, come Jasper ed Emmett adesso. Non possiamo neppure ridere senza che se ne accorgano! ”

Sorrisi e mi guardai discretamente attorno.

In effetti, i due fratelli stavano turbinando in una danza country nella sala da ballo, con Edward al tavolo del buffet che poteva tranquillamente controllare l’intera scena. Alice e Rosalie mi avevano parlato del ferreo controllo che i maschi Cullen esercitavano su di loro, ma pensavo esagerassero. Invece, da quello che vedevo, si sarebbe detto che avevano perfettamente ragione.

Questo tuttavia non rovinava l’atmosfera di frizzante allegria che spumeggiava nel salone di Rosalie Cullen. Il ballo aveva riunito tutti i membri della famiglia presenti in città e naturalmente i loro amici e conoscenti.

Ma nonostante la gran folla, molto più fitta di quant’era lecito aspettarsi, non c’era nulla del freddo formalismo che caratterizzava le riunioni mondane del ton.

C’erano anche molti ragazzi e ragazze giovanissimi che condividevano il piacere di una riunione in famiglia.

L’unico problema, perfettamente evidenziato dalle facce annoiate di Alice e Rosalie, era la mancanza pressoché totale di uomini davvero interessanti e soprattutto scapoli.

Lanciai un’occhiata ad uno dei loro cavalieri, due eleganti giovani tanto imbarazzati da non aprire bocca per tutta la danza.

Senza dubbio avrebbero tranquillizzato qualsiasi marito o madre apprensiva, ma certo non dicevano granché a due giovani come Alice e Rosalie.

Soffocando uno sbadiglio, guardai lord Golden, il mio cavaliere, ed eseguii una giravolta richiesta dalla ballata campagnola sorprendendomi profondamente annoiata a mia volta. Per fortuna la musica finì subito dopo e ringraziai l’anonimo lord per raggiungere Alice e Rosalie e allontanandomi con loro, cercando Edward.

Dopo la passeggiata al parco ci eravamo incontrati per caso in Bond Street. Era stato un incontro molto rapido perché lui andava di fretta, ma ciononostante sembrava chiaro che la maschera da gentiluomo annoiato era più che mai al suo posto. Mi ero consolata dicendomi che dopotutto eravamo in pubblico, ma quella sera, quando lui arrivò a cena, la maschera c’era ancora e la continua presenza di lady Esme ci aveva impedito di appartarci per scambiare due chiacchiere in privato.

La situazione stava diventando frustrante, perché non riuscivo a trovare Edward.

Ferma d’avanti al busto in marmo di Cesare, mi alzai sulla punta dei piedi e scrutai attentamente la folla chiedendomi dove poteva essere mai andato. Sapeva che era nel salone, perché danzando avevo più volte guardato la porta e non lo avevo visto uscire feci per voltarmi, ma in quel momento una voce profonda e divertita risuonò alle mie spalle “eccoti qui, finalmente. Ti stavo cercando”

Mi voltai sbattendo più volte le ciglia stupita, chiedendomi da che parte fosse arrivato. Ma dato che dietro al busto di Cesare si apriva un salottino, probabilmente era seduto là.

In ogni caso, quello non era il momento di approfondire “anche io ti stavo cercando. Volevo parlarti” dissi sorridendo.

Edward sembrò esitare per un attimo, poi indicò una comoda poltrona subito dietro al busto “lo so” disse, aspettando di vedermi seduta aggiunse “qui potremo parlare in tranquillità”.

Credevo si sedesse a sua volta, ma lui si appoggiò alla colonna di marmo in modo da coprirmi la vista del salone da ballo con il suo corpo. Incerta per quel strano atteggiamento, aggrottai la fronte e dissi “volevo chiederti…ehm, avete scoperto qualcosa su quei soldi?”

Con un profondo sospiro, scosse leggermente la testa e rispose “no, ma stiamo facendo progressi”.

“davvero?” ribattei, posandogli lo sguardo sulla bocca per poi umettarmi le labbra “e come?”

“eliminando diversi canali su cui potrebbero essere transitati i soldi” spiegò “è un po’ poco lo so, ma quando s’indaga nel mondo della finanza bisogna avere pazienza. D’altro canto anche i risultati negativi portano a qualcosa di positivo, poiché il campo delle ricerche si restringe”

“oh” commentai continuando a guardargli le labbra. Poi,respirando affrettatamente, cercai i suoi occhi e dissi “mi sembra di dare la caccia a quella dannata banda da una vita e invece sono passate solo poche settimane. Pensi che scopriremo chi sono?”

“certo che lo scopriremo” dichiarò bruscamente, poi di fronte al mio guardo accigliato sorrise ammirato e aggiunse “è un abito splendido. complimenti”

“è una creazione di Alice, ti piace?” dissi piroettando per far aprire le pieghe della gonna.

“molto” rispose convinto Edward.

In quel momento l’orchestra iniziò a suonare un valzer, il mio sguardo si accese, nella speranza che Edward mi invitasse a danzare, per godere almeno un attimo di quella profonda vicinanza che la vita londinese mi stava negando, ma con un sospiro e una smorfia piena di rammarico, quella calda speranza si spense nei miei occhi.

 

Edward

 

Per un attimo il silenzio riempì il salottino, mentre guardavo aldilà del busto di marmo verso le coppie che danzavano.

Strinsi le labbra e imprecai di nuovo, ma anche se provavo un profondo rammarico facendole mancare il suo primo valzer a Londra, non avevo alcuna intenzione di lasciarla andare. Non potevo ballare, ma questo non significava che ero disposto a restare ai bordi della pista mentre ballava con un altro. Mi sarei trasformato in un demonio, così mi sentivo al semplice pensiero di vedere Bella tra le braccia di un altro uomo.

Meglio riprendere a parlare “mi ha scritto Harry. Dice che Tempesta sta diventando un galoppatore di prim’ordine”

Questo attirò subito la sua attenzione “davvero? E come vanno gli allenamenti? ”

“bene, oramai prova all’ippodromo la mattina e il pomeriggio”.

Quando esaurii anche quell’argomento, il valzer era finito da un pezzo e l’orchestra si preparava per il ballo successivo. Era un cotillon. Mi voltai e contemplai la fila di uomini in attesa, poi cercai il suo sguardo mormorando “il valzer era un po’ impegnativo…ma questo…vuoi ballare con me, Bella?”

Lei alzò lo sguardo e sorrise, un gesto che le riempì gli occhi di gioia. Tendendo una mano aggiunsi “immagino sia un si “.

“ma certo” replicò Bella ridendo.

Durante il ballo la riempii di complimenti e scherzai con eleganza fino a farla arrossire, tutto con il giusto tocco.

Dato che solo le mani si toccavano e i nostri corpi non si avvicinavano mai, lei si divertiva, ma senza quella luce speciale negli occhi che avrebbe rivelato a tutti quanto fossimo legati. Era quello che volevo: dare l’impressione che Bella fosse una donna giovane e virtuosa, non compromessa e che rispondeva come previsto alle blandizie di un consumato libertino.

Quando la danza finì, mi inchinai con eleganza e la salutai lasciandola in compagnia delle mie cognate. Subito tutte e tre vennero invitate a danzare, mentre sospiravo dentro di me avvicinandomi al tavolo del buffet.

Presi un bicchiere e mi voltai cercando Bella. Ma Jasper si avvicinò con un malizioso sorriso in volto “posso farti una domanda personale, fratello?” mi chiese e senza aspettare la risposta aggiunse “perché ti stai facendo tutto questo?”

Grugnii “sarebbe a dire?”

“mi aspettavo di vederti danzare un valzer insieme a lei” affermò Jasper servendosi un bicchiere di brandy “invece ti sei accontentato di un cotillon. Qualche problema?”

“non mi seccare” dissi sbuffando.

“forse stava discutendo il triste destino del più celebre dei patriarchi” scherzò Emmett spuntando all’improvviso dietro di noi “a vedervi da ontano, sembravate davvero immersi nel discorso, ma invece di abbracciare lei, tu abbracciavi il busto di Cesare.”

Iniziai a sbuffare, trangugiando il mio brandy in un sorso “tra me e Bella le cose non sono ancora chiare” iniziai a dire mentre i miei fratelli alzavano gli occhi al cielo “in ogni caso non sono affari che  riguardano una coppia di ficcanaso come voi. Avete novità sulla banda?”

Purtroppo anche i miei fratelli avevano fallito. Non riuscivamo a capire come un’ingente somma di denaro fosse magicamente scomparsa.

“adesso ti senti più tranquillo?” mi domando Emmett, lo guardai aggrottando la fronte “abbastanza, ma non riesco a capire il perché della domanda”.

“bèh, se adesso ti senti più tranquillo, sappi che fai male. Ho intenzione di andare dalla tua amica, nonché nostra futura cognata, in seta azzurra e chiederle se mi concede il prossimo ballo.

“uhm, ti accompagno” annunciò Jasper finendo il suo brandy “a dopo vecchio mio” li guardai allontanarsi con un sospiro, maledicendomi per la pessima idea di portare Bella a Londra.

Non ero preoccupato per Emmett o Jasper, perché sapevo che oltre ad essere i miei fratelli erano sposati e che non avevo nulla da temere. Tuttavia ero in ansia per Bella, la sua bellezza spiccava nella folla come mai avrei immaginato.

Fin dall’inizio ero rimasto colpito dalla sua spontaneità, dal modo con cui mostrava a tutti la sua gioia, i suoi sentimenti. Il suo viso era un libro aperto che chiunque poteva leggere. Ecco dove era il problema. Quando eravamo insieme, la nostra attrazione si rifletteva sul suo volto mostrando a tutti il desiderio che ci scorreva impetuoso nelle vene. L’ultima cosa che volevo era smorzare quel fuoco, e tuttavia…

Nessuno vedendo Bella avrebbe pensato che si trattasse solo di una semplice infatuazione. Tutti si sarebbero resi conto che tra noi c’era stato qualcosa di illecito.

Per quanto mi riguardava mi attribuivo tutta la colpa di quella situazione. Ma sapevo che la società avrebbe reagito in modo diverso. La reputazione di Bella sarebbe finita in brandelli e nemmeno il mio nome l’avrebbe salvata dal disonore.

Naturalmente il problema non sarebbe mai sorto se lei avesse accettato di sposarmi a New Market o perfino adesso. Davanti ad un annuncio ufficiale, anche le lingue più lunghe avrebbero chiuso un occhio, ma purtroppo Bella non sembrava cambiare idea. Potevo spiegarle tutto ma l’idea di convincerla in questa maniera suscitava in me un profondo rifiuto. Voleva una promessa fatta con il cuore non un impegno posto dalle regole sociali.

Il mio sguardo si posò nuovamente su di lei, intenta a danzare con Emmett sorridendo ma senza lo speciale entusiasmo che riservava solo a me. Nonostante le preoccupazioni, le mie labbra si piegarono in un sorriso a quella vista. Avviandomi verso la pista da ballo, guardai intensamente il mio tesoro, la mia delizia, dicendomi che anche se ero intenzionato a proteggerla, potevo senza dubbio chiederle di danzare con me il prossimo ballo.

**************************************************************************

come promesso sono ritornata ^^, tutte voi stavate sperando in un mio ritiro ma mi spiace deludervi ^^.

bando alle ciancie, stiamo piano piano arrivando alla fine della ff ^^, voi direte "finalmente!!!!!!" , bèh in effetti me lo dico pure io ^^, possi già aticipare che sto scrivendo una nuova ff, stavolta i protagonisti saranno solo Rosalie ed Emmett, la mia coppia preferita ^^.  

SPOILER

"davanti a me, Edward parlava e rideva con una donna.

chi diavolo era? certo lui la conosceva per trattarla con tanta familiarietà.....

quei due erano amanti."

e chi sarà mai questa donna????? ^_^

Bella_kristen: Ciaoooooo^^grazie milleeeeeeeeeee, in questo capitlo sono riuscita finalmente ad inserire Jasper ed Emmett e nel prossimo hehhehe inserirò altri personaggi che daranno un po di fastidio alla nostra coppietta . Rosalie l'adoro, sono sempre stata convinta che in realtà lei è un pasticcino dolce ^^. spero ti piaccia bacioni 

JessikinaCullen: ciao tesoro ^^, in effetti tra poco arriverà quel qualcosa che farà capitolare sia Edward che Bella ^^, solo che mi serve un piccolo aiutino da un personaggio che nel prossimo capitolo ci sarà ^^. spero il capitolo ti piaccia besos 

Lady_Vampire: GRAZIE MILLE ^^ , tesoro mi sa che alla fine dobbiamo andare insieme a lezione ma da uno psichiatra bravo bravo ^^. spero il capitolo t piaccia besos

ale03: ciao ^^, tesoro grazie mille per tutto ^^ sono contenta che  l'impronta che ho dato ai miei personaggi  ti piaccia ^^,. besos ^^

Uchiha_chan: Ciao^^. Grazie mille per tutto, sono contentissima che ROsalie ti piaccia così come la vedo io, inoltre mi sono sempre sentita a mio agio "entrando" nel suo personaggio, tantè che hoh deciso di creare una nuova ff incentrata sul suo personaggio ^^,  spero il capitolo ti piaccia ^^

lisa76: Tesoro, ma quanto adoro le tue domande? tanto fidati ^^, allora  in questo capitolo inizierai a capire perchè Mr Cullen fa il freddo,  devi ricordarti che i due signorini ci hanno dato dentro come conigli ^^ e che Bella  è un "libro aperto" di conseguenza  tutti si accorgerebbero che tra di loro c'è stato più  che un semplice bacio, se questo "dettaglio"  diventasse di dominio pubblico, la reputazione della nostra Bella sarebbe distrutta, non solo non potrebbe sposarsi ma sarebbe "evitata" o "bandita " dai circoli, dalle manigestazioni e o addirittura allontanata dalla famiglia . Edward quindi fa di tutto per evitare che la gente si renda conto non solo che sono innamorati uno dell'altra ma per evitare soprattutto che la gente capisca tutto. spero di averti fatto capire qualcosina ^^ e naturalemnte spero che il capitolo ti piaccia ^^.

miss_cullen90: ciao ^^, sono contentissima che il precedente capitolo ti sia piaciuto, soprattutto perchè hai apprezzato Esme e la mia Alice, non so perchè ma il suo personaggio l'ho sempre considerato elegante e raffinato quindi non poteva altro che essere francese ^^, spero che anche questo capitolo ti piaccia ^^


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Capitolo 20
*** 19 (prima parte) ***


19 (prima parte) CAPITOLO BETATO  DA ALE03

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Bella

Il tempo passava e le cose continuavano a peggiorare.

Quattro sere dopo sedevo nella carrozza di Lady Esme, cercando disperatamente di non sentirmi a terra.

Un’altra giovane donna si sarebbe divertita intensamente al posto mio, presa com’era da un turbine di balli, cene, ricevimenti e occasioni mondane di ogni tipo. Ero stata da Almack, a teatro...che altro volevo ancora?

La risposta era seduta davanti a me, nell’elegante completo nero che Edward indossava.

La carrozza oscillò leggermente sulla strada sconnessa, facendomi ondeggiare sul sedile. Vedevo solo i suoi capelli ramati e la forma ovale del suo volto, ma non la sua espressione. In ogni caso, immaginavo tranquillamente che fosse la stessa di prima, educata con un tocco di annoiata superiorità. Nessun segno d’interesse, di sensualità o anche solo di allegria poteva mai filtrare dalla sua solida maschera.

Sempre che esistesse ancora interesse. Francamente, cominciavo a dubitarne. Le sue visite durante la giornata si facevano sempre più rare. Due giorni prima, l‘avevo accompagnato in calesse al parco dove mi ero sentita osservata come sempre.

Signore e signori di ogni genere sembravano nutrire una morbosa curiosità per me, ma invece di reagire in qualche modo lui si era limitato a sorridere parlando si sciocchezze e alla fine, quando mi aveva riportata a casa, non avevo potuto evitare di sospirare di sollievo.

Se non fosse stato per il legame che avevo stretto con Alice e Rosalie e per il calore della sua famiglia, in particolare Esme, lo avrei piantato in asso per tornare a casa.

E tuttavia Edward mi dava ancora l’impressione che volesse sposarmi, che tutti si aspettassero un annuncio ufficiale molto presto. Certo che se sposare Edward significava condurre una vita del genere, non ero affatto sicura di voler andare fino in fondo. La carrozza si fermò sotto il portico illuminato. Edward tese le sue lunghe gambe e aspettò che il valletto aprisse la portiera, poi scese e tese una mano per aiutare a scendere sua madre, la quale scrollò discretamente la sua lunga gonna, si aggiustò i capelli e prese a braccetto il maggiordomo, lasciando me ed Edward, soli.

“Vogliamo andare?”

Lo guardai in volto, ma vidi solo la sua maschera. Con perfetta cortesia mi prese la mano, la posò sull’avambraccio e con passi misurati si avviò all’ingresso, lo segui cercando di ignorare la sua andatura rigida e il suo braccio ostinatamente scostato dal corpo. Era sempre cosi ultimamente. Non mi abbracciava mai, ricordandomi quanto speciale ero diventata per lui.

Che cosa gli era successo?

In quella settimana passata a Londra sembrava essersi totalmente scordato degli intensi, caldi momenti trascorsi insieme a NewMarket.

Presa dai miei pensieri lo vidi allontanarsi da me e sospirando, rifiutai con una scusa l’invito di un anonimo lord a danzare un valzer. Non ero affatto dell’umore giusto e comunque ballare con un uomo diverso da Edward era più una tortura che un divertimento.
Esme mi guardò rammaricata, poi strinse le labbra e riprese a conversare con n gruppo di signore.

**********************************************************

I ricevimenti del ton erano sempre gremiti di gente e trovare qualcuno poteva rivelarsi un’impresa. Con pazienza scrutai la pista da ballo, poi mi spostai verso il buffet ma Alice e Rosalie, con i loro rispettivi mariti non c’erano. Allora chiesi una bibita e ripresi a cercare, scrutando stavolta tra le sedie e i divanetti disposti in modo da formare tanti salottini.

Dieci minuti dopo decisi che era meglio arrendersi e sedermi su una sedia per riposarmi.

Scoraggiata, posai il bicchiere su un tavolino e feci per alzarmi, ma un secco commento che proveniva da due donne sedute poco distanti mi bloccò dov’ero.

“sei sicura che Esme non stia commettendo uno sbaglio? Sotto la sua aria di angioletto, quella ragazza sembra fin troppo sveglia!”

Parlavano di me! Mi voltai lentamente, osservando aldilà di una fila di palme le due nobildonne.

“oh no, Anne. Esme l’ha accolta nella sua casa per accertarsi che le cose procedano come si deve, vista a fama del figlio, che altro doveva fare?”

“uhm in ogni caso lui non sembra molto entusiasta, non so se mi spiego”.

“per essere un Cullen, non sembra neppure a me. Tutti si aspettavano uno scandalo e invece…” commentò l’altra donna “forse Carmen ha ragione: stavolta nessuno scandalo. Due giorni fa li ho visti al parco e mi hanno raccontato che lui si comportava da perfetto gentiluomo. Probabilmente ha capito che è ora di trovare moglie e bisogna dire che ha scelto bene: la ragazza è di buona famiglia. Non sarà un matrimonio d’amore, ma è meglio così non trovi?”

“ah, certo! Sono così noiose e pesanti queste relazioni d’amore!creano solo scandalo e disgustose scenate in pubblico. Non capisco perché i giovani d’oggi si caccino in simili problemi”

“eppure è di gran moda, di questi tempi”

“e la famiglia? È gusto e legittimo che ogni famiglia abbia i propri progetti. Dove andremmo mai a finire se ci si sposasse solo per amore?”

“ebbene immagino che…oh guarda c’è Maggie. Andiamo a sentire le sue ultime novità”

Dopo quella discussione mi alzai, affrettandomi a sparire nella folla. Mi sentivo confusa e mi girava la testa. Forse era meglio ritirarmi in toletta e riordinare le idee con calma.

Per uscire dovevo però attraversare il salone stipato di gente.

Sospirando mi feci forza e ripresi ad avanzare, ma poco dopo mi fermai di scatto.

Davanti a me, Edward parlava e rideva con una donna.

Chi diavolo era? Certo che lui la conosceva per trattarla con tanta familiarità. Erano tanto vicini da suscitare immediatamente la mia ira, ma ciononostante mi soffermai a studiarla. Era splendida, con i suoi capelli biondo fragola raccolti in un’elaborata crocchia che esaltava il suo volto delicato, mentre l’abito esageratamente scollato lasciava intravedere delle curve così perfette da sembrare impossibili, ma ancor peggio, il suo sorriso, la sua vicinanza e soprattutto il modo in cui lo guardava urlavano a squarciagola una cosa soltanto.

Quei due erano amanti.

Il fiato mi mancò e temetti di svenire. L’idea che Edward mi avesse presa in giro mi riempiva di furore, di una violenta e cieca gelosia. Tuttavia era meglio scoprire ora che razza di….canaglia stavo per sposare. Dopo sarebbe stato troppo tardi. Rabbiosamente mi voltai e ripresi ad avanzare, quasi inciampando sul tappeto per le lacrime che mi offuscavano gli occhi.

******************************************************

Amante.

Quella parola mi tormentava senza sosta. Una volta entrata nella toletta mi guardai allo specchio. Ero un disastro, ma oramai non mi importava più. Il giorno dopo sarei ornata a casa, dando definitivamente addio a Londra, a Edward e ai Cullen.

Non sapevo dire quanto tempo restai ferma davanti allo specchio, ma all’improvviso la porta si aprì e una giovane donna entrò, salutandomi con un sorriso. Presi ad aggiustarmi i capelli per sembrare occupata, mentre la nuova entrata si sedeva accanto a me.

La porta si aprì nuovamente, ma stavolta trasalii.

Era lei. L’amante di Edward! Vista da vicino sembrava ancora più arrogante e presuntuosa, un’impressione confermata dalla fredda occhiata che mi lanciò, mentre la ragazza entrata prima si voltava con un sorriso sulle labbra “Tanya! Allora come va con la tua conquista?”

“ah mia cara…procede” rispose interpellata con uno smagliante sorriso, dandomi le spalle “procede eccome!”

La sua amica rise, scuotendo la testa con blanda riprovazione “sei sicura di quello che fai? Si dice che Edward si sposerà tra poco”

“e allora?” ribatté Tanya “non vedo perché dovrei preoccuparmi. Non sono io a sposarlo ti pare? ”

“no ma…sai bene che i maschi Cullen non sono più disponibili una volta sposati”.

Sorridendo maliziosa, Tanya mi guardò con indulgenza “già ma Edward non è ancora sposato. E anche se continua a sfuggirmi, stai pure certa che diventerà la classica eccezione alla regola”

Avevo sentito abbastanza. Con un timido saluto mi mossi verso la porta, chiudendola piano alle mie spalle. Ma appena fuori le sentii ridere apertamente di me.

Per un attimo lottai contro la voglio di rientrare e dare a quelle due la lezione che si meritavano. Ma non potevo farlo e, appoggiandomi alla mia dignità come a una stampella, tornai faticosamente in solone dove incontrai Edward non appena entrai.

“c’è qualcosa che non va?” mi disse quando gli passai accanto a testa china, e lui mi strinse il braccio.

“nulla, perché?”

La presa si rafforzò, “accidenti, Bella…”

“non c’è nulla che non va” ribadii divincolandomi dalla sua presa, “mi stai facendo male”.

Allentò all’istante la sua presa, ma continuò a tenere le sue mani sulla mia pelle accarezzandomi come seta.

Non potevo abbandonarmi a quel tocco…

Raddrizzando la schiena, alzai la testa “non è nulla” dissi mentre guardavo le coppie danzare.

socchiudendo gli occhi Edward concentro il suo sguardo sopra la mia testa, “qualcosa ti ha turbato. Cosa?” mi chiese in tono freddo.

“ho detto nulla!”

Lui mi guardò in volto, ma mi rifiutai di incontrare i suoi occhi, “è stato uno di quei fantocci che ti ronzano attorno?”

“no!” ribadii lanciandogli un’occhiata velenosa.

Schiarendosi la voce mi guardò e mi sorrise, “vuoi bere qualcosa?”

“no, perché non balliamo?” gli dissi,

“forse sarebbe meglio camminare invece di danzare.”

“ti devo un ballo ” dissi con insistenza, poi deglutendo aggiunsi “me lo avevi chiesto quando siamo entrati. Se vuoi solo questo da me, danziamo pure. La musica sta per cominciare”

*****************************************************

Edward 

Come accadeva da una decina di giorni , trascorrevo parte del mio tempo al White’s. Emmett e Jasper mi incontravano là e agivo come un generale, coordinando le ricerche. Ma nonostante gli sforzi, i progressi stentavano ad arrivare .

Dovevo cercare di rilassarmi.

Se vuoi solo questo da me, danziamo pure

Quelle parole disperate mi risuonavano nella mente, gettandomi nella più totale incertezza.

Chiesi un brandy e rimuginai sopra, domandandomi che voleva dire Bella.

Mi sentivo teso e lacerato, colpa di un angelo del Botticelli di mia conoscenza, che a quanto pare era in collera con me e la freddezza con cui mi trattava mi feriva profondamente.

“interessante”

Alzai lo sguardo, notando Marcus davanti a me che mi guardava con la perplessità dipinta in volto “vi confesso amico mio, che sono ammirato dalla vostra calma. Siete sull’orlo del baratro e state lì a bere e leggere il giornale. Davvero notevole”

“che baratro?” dissi guardandolo stupito, tendendomi all’istante.

“quello che sta dietro all’interesse sempre più diffuso per la vostra dolce conquista. Non lo sapete?”

“cosa?”

“beh ieri ho avvicinato il vostro angelo e le ho chiesto se eravate fidanzati. Sapete cosa ha risposto la Vostra Isabella?”

Attesi pazientemente, mentre il cuore iniziava a battermi furiosamente.

“che oramai non lo sapeva più” rivelò guardandomi con riprovazione. “purtroppo per lei, non è salutare per un’ingenua ereditiera di un patrimonio di diecimila sterline l’anno frequentare il ton senza avere le idee chiare ” lo guardai smarrito e alzandomi di scatto lo ringraziai prima di partire a rotta di collo per tornare a casa.

*****************************************************

“perché non mi avete detto nulla?” gridai nel salotto di mia madre, passeggiando avanti e indietro con aria poco amorevole.

“avevo il diritto di sapere che è un’ereditiera. Diecimila sterline l’anno…”

Sedute sul divano, completamente prese da rotoli si stoffa posati in bell’ordine davanti a loro, mia cognata Alice e mia madre fecero spallucce.

“Bella mi ha chiesto di non dirtelo” disse mia madre.

“dopotutto cosa possono essere per te diecimila sterline l’anno?” aggiunse Alice.

“a me non importa dei soldi” risposi stringendo i pugni “la voce è girata. Tutti i cacciatori di dote tenteranno di farsi avanti”

“e allora?da quanto ho capito tu e Bella avete preso la vostra decisione” disse Alice.

“in tal caso non c’è nulla di cui preoccuparsi” aggiunse mia madre, tornando a studiare le stoffe.

Feci appello al mio auto controllo prima di parlare, nonostante la rabbia notai lo strano atteggiamento che avevano assunto, sembra che provassero gusto a mandarmi su tutte le furie.

“voglio vedere Bella”

Lo sguardo che mi lanciò mia madre mi raggelo sul posto “non c’è. È dai Black, Rosalie l’ha accompagnata qualche ora fa”

“c’è anche Emmett?”

“non ce n’era alcun bisogno” rispose Esme.

“l’avete lasciata andare da sola?” gridai, a quel punto Alice si alzò lanciandomi un’occhiata micidiale.

“per l’amor del cielo! Smettila di urlare e guarda cosa hai combinato! Bella non ha esitato un attimo prima di accettare. Perché non doveva farlo? Se non l’hai notato ma ogni giorno che passa diventa sempre più malinconica e triste! ”

Nel silenzio che seguì, Alice mi guardò con le mani sui fianchi come per sfidarmi a contraddirla.

Il mondo stava per crollarmi addosso, ma forse non era troppo tardi. Stringendo i pugni cosi forte da farmi venire le nocche bianche, annuii e mi voltai, uscendo a grandi passi.

**************************************************************************

SPOILER

"venire qui mi ha aperto gli occhi su di te, sul tuo comportamente, sulle tue donne"

"quali donne?"
"Tanya per esempio". immagino che la ricordi. Elta e slanciata, grandi occhi azzurri..."

"so benissimo chi è Tanya..." 

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Capitolo 21
*** 19(seconda parte) ***


CAPITOLO BETATO  DA ALE03

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Bella

In piedi nel bel mezzo della biblioteca, studiai i quadri appesi alle pareti, poi guardai incuriosita il mio accompagnatore.

“dove sono le incisioni?”

La biblioteca occupava il piano terra di una delle ali della splendida villa dei Black.

Il sole entrava dalle grandi finestre conferendo all’ambiente un caldo chiarore, nonostante gli scuri pannelli di quercia che coprivano le pareti e i libri disposti in bell’ordine sugli scaffali.

Mi ero allontanata dal gruppo con Black, che mi attendeva sorridendo vicino alla grande porta-finestra guardandomi con le braccia conserte. “forse vi siete sbagliato signore. Non vedo incisioni in questa stanza.”

Il sorriso di Jacob Black si allargò.

Lo vidi tendere la mano e udii girare la chiave nella toppa.

“mia dolce e innocente creatura” disse avanzando verso di me con una sciocca risatina “non ditemi che mi avete veramente seguito per vedere delle incisioni?”

“ma certo. Altrimenti non sarei venuta qui con voi. Adoro le incisioni” ribadii, ma poi mossi un passo indietro quando mi accorsi dell’espressione sgradevole dei suoi occhi.

“che cosa volete da me? Voglio tornare immediatamente insieme agli altri!”

Black sospirò rammaricato.

“oh no. Perché mai? Restiamo ancora un po’, noi due da soli”

“no” ribadii guardandomi attorno “voglio tornare fuori”.

L’espressione di Jacob si indurì “purtroppo mia cara, i nostri desideri non coincidono. Adesso siate ragionevole…”

“Jacob Black!” chiamò in quel momento una voce dalla terrazza.

Black si voltò di scatto, mentre io ne approfittavo per raggiungere la porta finestra ed aprirla.

“Edward!” gridai.

Sul momento Black contemplò la scena esterrefatto, ma poi si raddrizzò e guardò Edward con aria bellicosa “Cullen” sibilò.

“per servirvi ” rispose entrando e salutandolo con un ironico inchino.

Ma il modo in cui lo guardò non aveva nulla d’ironico. “posso sapere perché avete portato qui la signorina Swan, chiudendo la porta a chiave?”

Black grugnì, ma non disse nulla.

Una saggia decisione, dato che Edward era pronto a dargli una sonora lezione alla minima frottola.

“l’ho seguito per vedere delle incisioni, Edward” intervenni “non avevo idea delle sue intenzioni”.

“bene, dato che non c’è la minima traccia di incisione, devo chiedervi di andarvene” disse con tono letale a Black “non solo da questa stanza, ma da questa casa. E non attraversatemi ma più la strada, Black”  minacciò, avvicinandosi all’avversario che arretrò guardingo “è difficile trovare una moglie con il volto rovinato. Ci siamo capiti?”

L’espressione di Jacob a quelle parole era colmo di ira, ma la ingoiò ed annuì, poi mi salutò con un breve inchino ed uscì dalla terrazza.

Dietro ad Edward, grata per la sua imponente e rassicurante figura, guadai accigliata Jacob che si allontanava “è un cacciatore di dote?”gli chiesi.

“già” dichiarò Edward voltandosi di scatto e alzando le mani al cielo.

Poi mi trafisse con uno sguardo pieno di rabbia “credevi che alla fine non avrebbero scoperto quanto vali?”

Sbattei subito gli occhi “quanto valgo?”

“non puoi essere così ingenua, dannazione! La storia della rendita è saltata fuori! E’ un miracolo che i cacciatori di dote ti abbiano risparmiata finora!”

Nella mia mente si accese una luce, insieme ad una rabbia profonda “come osi parlarmi così?” ribattei con voce tremante, poi tirai un profondo respiro ed aggiunsi “non ho mai detto a nessuno della rendita”.

Edward si fermò a studiarmi aggrottando la fronte perfetta “ebbene, non prendertela con me. Qualcuno avrà fatto delle ricerche. Se scopro chi è giuro…”

“forse è stata mia zia Reneè” intervenni guardandolo pensierosa.

Edward sospirò sconcertato “ in ogni modo” riprese torreggiando su di me scuotendo la testa “ non riesco a capire come puoi comportarti così…sai benissimo che non è consigliabile allontanarsi con un uomo che non si conosce. Cosa diavolo credevi di fare?”

Mi raddrizzai, alzando offesa il mento. “te l’ho detto: volevo vedere le incisioni: le adoro”.

“incisioni?” ripeté lui stringendo i pugni “hai la minima idea di cosa significa?”

“certo! Sono lastre di metallo con scene incise” lo dissi con tanta convinzione da ammutolirlo.

“per tua informazione” iniziò a dire Edward, mentre con il pollice e l’indice si massaggiava il naso,

“invitare una donna a vedere delle incisioni equivale ad invitarla a farle vedere i gioielli di famiglia”.

“sarebbe a dire?” chiesi guardandolo perplessa.

“un invito a letto” esclamò lui alzando gli occhi al cielo.

“uhm” borbottai “a me piacciono le incisioni. Tu ne hai qualcuna?”

“sì, due incisioni accanto al letto”

“splendido! Mi inviti a vederle?”

“no!” fu la secca replica.

“come pensavo”

Lui si accigliò “e questo significa?”

“significa che per te sono solo un ornamento, una moglie accettabile da portare a braccetto. Ma tu…non mi desideri davvero.”

“davvero?”

Quella parola pronunciata a mezza voce suonò come un avvertimento.

“Non ci sei mai” ripresi “non hai danzato con me. Mi hai portato solo due volte al parco” dichiarai guardandolo negli occhi a pugni chiusi “l’idea di portarmi a Londra è stata tua! Ma se credi che comportandoti così mi convincerai a sposarti ti sbagli di grosso”

Edward tacque mentre la mia rabbia cresceva impetuosa “in ogni caso, venire qua mi ha aperto gli occhi su di te: sul tuo comportamento, sulle tue donne”.

Lui si irrigidì “quali donne?”

“Tanya, per esempio. Immagino che la ricordi: alta, slanciata, grandi occhi azzurri…”

“so benissimo chi è Tanya” sbottò Edward “quello che non so è cosa pensi o meglio cosa credi di aver capito “.

“oh nulla di più di quello che hanno capito tutti. Ma in ogni caso non importa. Tanya è solo l’ultima delusione di un intero e lungo elenco. Se mai mi sposerò, stai sicuro Edward Cullen che il mio promesso non sarai mai tu! Non voglio un uomo che mi guardi dal bordo della pista. Voglio un uomo che mi ami! Che mi accompagni nel cammino della mia vita per mano e che dimostri a tutti la felicità di avermi accanto!” conclusi picchiando i pugni sul suo petto marmoreo.

Nel silenzio che seguì, scrutai Edward ancora per un attimo, poi raddrizzai le spalle e conclusi freddamente “non mi lascerò manovrare da te, Edward Cullen”.

Fremette a quelle parole “cosa vuoi che faccia?”

“voglio che trascorri più tempo con me”

“non posso”rispose deciso prima di aggiungere “ma mi dispiace profondamente”.

Con sorpresa non riuscii a reagire, ma piano una cieca rabbia si impossessò di me: sapevo sin dall’inizio che la risposta sarebbe stata quella. Il gelo che mi partì dal cuore si diffuse in un baleno in tutto il corpo “davvero ti dispiace? Non si direbbe”

“se accetti di sposarmi potremmo stare insieme quanto desideri”

“questa poi… un ultimatum!” aggiunsi “sai che ti dico? Credo di aver commesso un terribile errore”

Edward sgranò gli occhi

“se adesso vuoi scusarmi, credo che tornerò con gli altri” annunciai.

 


**********************************
holaaaaaaaaaaa ^^
giuro che posso spiegare tutto ^^.
allora stanotte quando ho letto dell'avviso della webmistress ero al settimo cielo perchè avevano nominato la mia storia ^^ (a proposito GRAZIE INFINITE A :
Cristy97 , yle_cullenfree09 )
ma stamane mi hanno fatto incavolare nera mentre scrivevo  la seconda parte del capitolo che ho dovuto cancellare tutto e riscriverla nuovamente.
quindi non è colpa mia ma di quell'essere viscido che mi ha fatto andare fuori dai gangheri, se volete potete prendervela con lui (per chi vuole posso anche lasciare l'indirizzo per eventuali lesioni fisiche ^^).
sono proprio curiosa di leggere le vostre reazioni ^^ e le vostre eventuali minacce ^^.
bene credo di aver detto tutto, vado a inagurare le mie scarpe nuove ^^ besos.


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Capitolo 22
*** 20 ***


20 CAPITOLO BETATO  DA ALE03

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La sera dopo, insieme ai coniugi Cullen, mi recai alla serata musicale di Lady Smith. Come c’era da aspettarsi Edward non mi aveva accompagnata.

Stringendo le labbra contro quella mia nuova e deprecabile tendenza al piagnistei, mi guardai attorno alla ricerca di un posto libero. Esme e le sue figlie insistevano con gesti discreti a farmi accomodare accanto a loro, ma preferivo di gran lungo restare da sola.

Tra noi esisteva un rapporto di grande ed autentica  amicizia, ma quella sera mi sentivo troppo depressa e non c’era maschera al mondo che potesse nascondere il mio stato d’animo.

Vagai tra le file di sedie, fino a che una mano grande ma incredibilmente gentile, emerse dall’oscurità afferrandomi il polso.

“qui, Bella. Questa sedia è libera. Adesso sedetevi e finitela di distrarre la gente.” Dichiarò Carlisle Cullen, il padre di Edward.

Obbedii, spostando la sedia per meglio vedere il palco. “grazie” sussurrai.

“uhm, sei bianca come un lenzuolo. Ti senti bene? ” mi chiese gentile.

In quel momento mi rammaricai di non trovarmi ad un ballo in maschera. Gli occhi Azzurri che mi studiavano erano acuti, quasi quanto quelli di Alice e Rosalie ogni volta che si andava dalla modista.

“sto benissimo grazie”

“se lo dite voi” ribatté Carlisle “d’altro canto è normale sentirsi agitata, con un matrimonio in vista”

Mi guardai attorno nella vana speranza di trovare un altro posto.

Ma purtroppo il soprano cominciò il suo assolo proprio in quel momento e muoversi era decisamente sconsigliabile.

“temo proprio che siate male informato Sir. Non c’è nessun matrimonio in vista”

“ah no?” chiese lui incuriosito “eppure non sono stato avvisato da mio figlio o forse dovrei dire fidanzato?”

“non certo fidanzato” dissi senza pensare.

“oh e perché no?”

“semplice: non mi ama”

“non vi ama?” chiese Carlisle con aperta sorpresa.

“no” ribadii. Non riuscivo a pensare ad un modo più sottile per dipingere la cosa, visto che  mi era bastato pensarci per provare una profonda agitazione.

Respirando piano cercai di sciogliere l’ansia che mi stringeva il cuore.

Quell’ansia che mi era venuta il giorno prima e mi tormentava da tutto il giorno.

Nonostante tutto, lo desideravo ancora.

Volevo disperatamente sposarlo, ma come potevo?

“noi…probabilmente ci siamo sbagliati entrambi” aggiunsi tristemente.

“mia cara, perché sei convinta che lui non vi ami?”

Per un attimo tacqui, ma poi guardai il mio interlocutore che attendeva con calma la mia risposta.

Non avevo mai parlato a nessuno di quello che stava accadendo con Edward, nonostante mi sentivo molto vicina ad Esme, Alice e Rosalie, non potevo certamente discuterne con loro.

E comunque perché non potevo parlarne con suo padre? Il peso che provavo mi avrebbe schiacciata se non trovavo il modo di alleviarlo.

“resta con me solo il minimo necessario e rifiuta di dedicarmi del tempo ed attenzioni ” dissi d’un fiato mentre i miei occhi si riempivano di lacrime.

“durante le settimane che ho trascorso qui a Londra, mi sono resa conto che cerca solo una moglie adatta a lui: un ornamento da portare in giro. E dato che abbiamo molto in comune ha deciso che sarò io. È convinto che mi sposerà e …ebbene, dal suo punto di vista è sicuro di riuscirci”

Un suono a metà tra un colpo di tosse e una risatina venne dalla sedia accanto alla mia ”Isabella perdonatemi se sono così diretto, ma se si tratta solo di questo ci penserei due volte prima di trarre conclusioni tanto affrettate”

“voi non lo fareste?” chiesi perplessa.

“no” confermò Carlisle “ti dedica poco tempo dici?ebbene sei proprio certa che non possa fare altro?”

Sbattei perplessa gli occhi “perché non potrebbe?”

“ah, come siete giovane, mia cara: giovane e ingenua, e proprio questo limita di per se il tempo che potete trascorrere insieme. Per non parlare dei limiti imposti dalla sua reputazione” aggiunse chinandosi in avanti “perché voi conoscete la sua reputazione vero?”

“si, certo” confermai arrossendo.

“bene. Vedete...sulle cose che contano è sempre stato sincero. E se ci pensi bene vedrai che proprio per proteggerti non può passare tanto tempo con te, stasera immagino non ci sia”

“no”

“uhm…in ogni caso, Edward ti ha sempre accompagnato regolarmente a tutte le altre serate”

Annuii.

“ebbene, vediamo che altro non potrebbe fare. Non può danzare il valzer con te, perché subito girerebbero voci velenose”

“cosa? E perché mai?”

Carlisle piegò le sue labbra in un sorriso malizioso “non lo sapete? Tutti i Cullen, danzano il valzer per dare scandalo. I nostri passi sono molto più armonici e sensuali, e il modo in cui è stretta la partner è incredibilmente perfetto. No, Edward non può ballare il valzer con voi. O almeno non qui, equivalerebbe ad una dichiarazione pubblica.”

“ma un giorno o l’altro…”

“certo ma non così. L’alta società non approva i gentiluomini della sua età ed esperienza che conquistano una giovane donne sulla pista da ballo. Ma ancor peggiore è la sorte riservata alle giovani donne che si fanno conquistare”

“oh”

“proprio così: non temete, Edward è sempre pronto ad infrangere le regole, tranne quando si parla di matrimonio. Quando si tratta della donna che si ama, della donna che si desidera, noi

Cullen viviamo e respiriamo come impongono le regole sociali senza neppure pensarci”

Disse, mentre un enorme sospiro usciva dalle mie labbra.

“dal modo in cui ieri mio figlio è tornato a casa devo dedurre che ancora non gli avete risposto alla sua offerta di matrimonio” disse Carlisle guardandomi con occhi comprensivi, per aggiungere quando annuii “questo lo mette ancora più sotto pressione. Finché non annunciate pubblicamente il vostro fidanzamento, lui non può passeggiare con vo al parco durante il giorno, non può accompagnarvi a fare compere, non può unirsi al vostro gruppo la sera durante le serate di gala, non può danzare con voi il valzer e certamente non può tormentarci per vedervi.” Disse le ultime parole alzando gli occhi al cielo.

“vi stupite ancora che trascorra con voi solo qualche ora di tanto in tanto?” nonostante l’amarezza, non potei fare altro che scuotere la testa

“tuttavia c’è qualcosa che mi preme chiedervi ” riprese Carlisle “la mia cara Esme non mi ha voluto dire se Edward vi ha portata in calesse al parco”

“sì, ma solo poche volte ”

“non importa quante, bensì che l’abbia fatto ”

“noi Cullen non portiamo mai una donna al parco, eccetto che non la si voglia sposare. Vedetela pure come una ridicola e altezzosa abitudine di una famiglia patriarcale ”

“non me lo ha mai detto” dissi accigliandomi.

“ah, lo immaginavo…in ogni modo è pur sempre una dichiarazione. Portandovi al parco ha reso noto a tutti che vuole chiedere la vostra mano ”

“non è certo una dichiarazione d’amore”

“no, lo ammetto” ridacchiò lui “ma come scusante possiamo prendere il suo stato d’animo: teso come una corda di violino e preoccupato delle vostre esitazioni. Edward non ha mai avuto un carattere affabile. Lui non è facile come Emmett  né riservato come Jasper. Lui è impaziente e testardo, e si è volontariamente sottoposto a questo supplizio”

“continuo a non capire, perché mi ha voluto portare al parco?”

“beh, semplicemente per avvertire i suoi pari di starvi lontano durante il vostro distacco forzato”

“capisco”

“e se notate bene, Edward vi ha sempre tenuta d’occhio anche ai bordi delle piste da ballo, per accertarsi che avessero capito”

A quelle parole non potei non sorridere.

“brava bambina. Ora avete capito che non è il caso di angosciarsi? Edward non può apertamente dimostrarvi il suo affetto. Tuttavia posso assicurarvi che il suo comportamento indica che l’amore che prova per voi esiste nel profondo del suo cuore”

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Incerta sul da farsi, mi appoggiai allo schienale imbottito della carrozza e guardai fuori dal finestrino le strade di Londra: nonostante l’ora tarda c’era parecchia gente che affollava ancora i marciapiedi. Pensierosa, soffermai lo sguardo su un gruppo di persone che discutevano animatamente fuori da una taverna. Vidi un uomo avanzare con decisione verso un altro, prenderlo a braccetto  e spostarsi lentamente verso la strada. Solo allora notai la sciarpa rossa che aveva attorno al collo.

Sobbalzai, e lo studiai portandomi una mano alla bocca per soffocare un gemito: era lui, era James.

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Per fortuna Allemar Street non era lontana. Trovai facilmente l’elegante strada su cui si affacciavano delle graziose ville a due piani.

Mi trovavo sulla strada dove vi era la casa da “scapolo ” di Edward e per dare meno nell’occhio avevo deciso di indossare il travestimento che utilizzavo per lavorare da Harry. Sapevo che mi sarebbe servito, così lo avevo nascosto in fondo al baule dei miei abiti.

Finalmente vidi la casa, che in precedenza mi era stata indicata da Esme, una volta che eravamo passate di là, ma soprattutto notai una carrozza ferma accanto al marciapiede una cinquantina di metri dopo. Sembrava attendere qualcuno, mi dissi prima di salire gli scalini ed impugnare il batacchio per bussare.

Ma con mia sorpresa, la porta era leggermente dischiusa. Sempre più perplessa, spinsi piano ed entrai attraverso il grande atrio e mi diressi verso l’unica porta da cui filtrava luce.

In quel momento una voce femminile risuonò da dentro.

“ma Edward, mio diavolo, davvero non sei contento di vedermi?”

Balzai di lato, acquattandomi al buio ed aprendo bene le orecchie. Conoscevo quella voce, visto che l’avevo sentita indistintamente nella toletta durante uno dei tanti balli a cui avevo preso parte.

Per un attimo un’ondata di sconforto mi assalì, poi mi feci forza ed attesi, dandomi della stupida per aver creduto alle parole di Sir Carlisle. Il rumore di una sedia che gratta sul pavimento ruppe il silenzio che regnò per un attimo “no Tanya, non sono affatto felice di vederti . Posso sapere come hai fatto ad entrare?”

“ah che importa? L’unica cosa che importa è che finalmente siamo insieme ”

Nell’ombra del mio nascondiglio udii un profondo e alquanto irritato sospiro maschile “Tanya, capisco che probabilmente ti capita di rado, ma mi sembra di averti già detto di no altre quattro volte e non ho alcuna difficoltà a ripeterlo: non voglio un’amante. Non ti voglio. Cerco altro al momento. Lo capisci?”

“oh Edward, non lo dici sul serio. Come puoi mandarmi via cosi?” rispose Tanya con una sorta di invitante miagolio. Un leggero frusciare di seta risuonò nella stanza: appoggiai l’orecchio alla parete, ma il suono dei passi imperiosi mi spinse a tirare indietro la testa.

“adesso basta. Vestiti!” gridò Edward.

“ma…”

“ho detto no” disse prima di spalancare la porta “Will….” E mi ritrovai a guardare con occhi sgranati il volto di Edward.

 


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ce nessuno???????
*silenzio*
ragazze dove siete?
*silenzio di tomba*
lo so che siete arrabbiate con me, ma spero di farmi perdonare con questo capitolo ^^.
spero che Carlisle sia riuscito a farvi capire perchè Ed si comporta in quella maniera.
ma perchè ed non le ha detto niente?
e come reagirà Ed alla vista di Bellina?
Tanya che farà? demorde o no?
ma soprattutto questi benedetti ragazzi si dichiareranno (finalmente)?
ah bè non lo so ancora (bugia lo so eccome ma voglio creare suspance ù_ù)
quindi non vi resta altro da fare che aspettare il proissimo aggiornamento ^^
bene, buona lettura.......besos Lory  

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Capitolo 23
*** 21 ***


21 CAPITOLO  BETATO  DA ALE03

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Edward

Per un attimo tutto tacque mentre me ne restavo fermo sulla porta sbigottito.

Guardando dapprima la lussuriosa ammiratrice e poi la mia innocente futura moglie.

Poi William insieme ad Emmett scesero frettolosamente le scale, fermandosi attoniti in mezzo all’atrio. “Bella? Tanya?”domandò Emmett.

“Signorina Swan!cosa…”

“non è per lei che ti ho chiamato” ruggii verso Will, trascinando fuori dallo studio una paonazza Tanya.

“certo che ti dai da fare fratellino” proruppe Emmett con una sonora risata.

“non so come abbiano fatto ad entrare, ma chiama una carrozza Will e ti prego, portala lontano dalla mia vista ed accertati che salga e ritorni a casa”.

Con uno strattone Tanya si liberò dalla mia stretta avvicinandosi a Bella “e così ci rincontriamo di nuovo” sibilò squadrandola da capo a  piedi, Bella sostenne senza battere ciglio il suo sguardo furibondo, poi Will si sovrappose tra loro.

“venite Milady. Se volete aspettare in salotto manderò subito un valletto a chiamare una carrozza”

Tanya sbuffò alzando il mento offesa “oh, non disturbatevi. La mia carrozza mi sta aspettando fuori” disse avviandosi verso la porta “addio Edward e non temere: farò di tutto per fartela pagare. Nessun salotto resterà all’oscuro delle tue imprese con questa piccola sgualdrina”

“fa come credi, Tanya” ribattei “ma prima prova a chiederti quanti tra i tuoi contatti, senza dubbio numerosi, approverebbero questa visita notturna”.

Tanya esitò un attimo, poi fece spallucce ed uscì seguita da Will ed Emmett.

“potrei sapere che diavolo ci fai a casa mia?” le chiesi con voce letale non appena restammo soli “ti rendi conto del guaio in cui hai cacciato entrambi? Tanya non ha alcuna dannata reputazione da difendere ma tu…”

“ho visto James” mi interruppe,

Ero incredulo “James?” ripetei perplesso, mentre Emmett rientrava e chiudeva la porta a doppia mandata.

“si l’ho visto tornando dalla serata musicale. Era fuori da una taverna e…adesso che ci penso aveva una livrea sotto il cappotto!” (Nda la livrea segnalava all'esterno che la persona che la indossa è un servitore, e indica anche i suoi padroni in base al colore che si utilizzava così era possibile risalire alle ricchezze di quest’ultimi, fonte Wikipedia).

Questo spiegava perché non l’avevamo più trovato: non si era mai recato in uno dei locali che tenevamo d’occhio per incontrarsi con i sui membri della banda dell’ippodromo, probabilmente lavorava nella casa di uno di loro.

La guardai con la mente che mi turbinava di pensieri “hai detto che ritornavi dalla serata musicale? Quindi in Carnaby  Street”

“immagino di sì. Non conosco molto bene le strade di Londra”

“quanto tempo hai trascorso in carrozza prima di vederlo”.

“dieci minuti al massimo. Era fuori da una taverna che fa angolo sulla strada. Ma non sono riuscita a leggere il nome”

“non importa” commentai, guardando mio fratello “Emmett, fai preparare la carrozza” voltandomi nuovamente verso Bella aggiunsi “riconosceresti la taverna?”

“ma certo!” confermò lei.

Con un sospiro angosciato mi voltai per andare a prendere la giacca nel mio studio.

Qualche minuto dopo si sentiva lo sferragliare della carrozza sul pavé (Nda è un termine francese che indica un tipo di pavimentazione stradale formato da cubetti di piccole dimensioni, fonte Wikipedia) della strada ed uscimmo. Emmett si sistemò accanto al cocchiere, mentre io aiutavo Bella ad entrare per poi impartire le opportune istruzioni al cocchiere, aggiungendo di fare presto.

Venni preso in parola, poiché il pesante veicolo partì di scatto. Nessuno di noi due parlò mentre la carrozza si inoltrava nelle strade deserte di Londra.

“aspetta” disse Bella ad un certo punto “possiamo rallentare un po’? Dovrebbe essere nei paraggi” esclamò indicandola “era qui…James era qui davanti ad un gruppo di persone che discuteva animatamente”

“Emmett…”

“ho sentito… ” prese il borsello da sotto al cappotto “provo a farmi un giro dentro, magari offro da bere a qualcuno e vediamo cosa ne riesco a ricavare”.

“mi raccomando tieni gli occhi aperti”

“sempre!”rispose avviandosi fischiettando, gli sorrisi vedendolo entrare nella piccola taverna.

 Bella sprofondò nel sedile guardandomi. Le sorrisi ma non parlò. Il silenzio si protrasse per diversi minuti, fino a quando lei non si sporse in avanti e sussurrò “Tanya è una splendida donna non trovi?”

“No”risposi,  perplessa fece una smorfia “non essere ridicolo. È stupenda”

“non per me” fu la mia secca replica.

I nostri sguardi si incontrarono, mentre un teso silenzio calava su di noi. Ma poi le presi la mano, accarezzandola dolcemente “poteva  essere l’ultima di una serie infinita di conquiste ” ammisi sospirando “ma quella era la mia vita prima di incontrarti. Adesso non mi interessa più”

“davvero?” chiese Bella.

“si. Non so se l’hai notato, ma i miei gusti sono notevolmente cambiati da quando sono venuto a NewMarket”

“oh”

“proprio così” ribadii abbozzando un pallido sorriso “preferisco senza dubbio le lunghe ciocche brune ai riccioli biondi. E la bellezza angelica mi attira decisamente di più delle curve esagerate di donne come lei.”

Di nuovo i nostri sguardi s’incontrarono, mentre le mie dita continuavano ad accarezzarla “per non parlare di quanto preferisca il semplice sapore dell’innocenza rispetto ad altri sapori più…esotici” ripresi aggiungendo con un sospiro “purtroppo, temo proprio che esista solo una donna al mondo in grado di realizzare i miei desideri, i miei sogni, il mio ideale”.

Lei abbassò lo sguardo sulle mie labbra, ma solo per un attimo prima di aggiungere “solo una?” mi chiese con un leggero affanno.

“si” confermai chinandomi in avanti e colmando così la distanza che ci separava “solo una ” ripetei, inclinando lentamente la testa. Le nostre labbra si sfiorarono, si toccarono, si unirono, mentre la stringevo tra le mie braccia possessive.

Ma dalla strada echeggiò il tranquillo fischiettare di Emmett.

Con una silenziosa imprecazione la lasciai, sprofondando con uno sbuffo nel sedile.

Emmett ci raggiunse poco dopo confermando le parole di Bella: quell’uomo era proprio James.

“aspetta qui con gli altri servitori che i loro padroni escano…ehm” tossicchiò Emmett guardando Bella, che ricambiò lo sguardo perplessa.

“dalle case?” suggerii e mio fratello annuì.

“bene ” iniziai a dire “dato che la serata non dovrebbe riservare altre sorprese ti riaccompagniamo a casa” conclusi prima di ordinare al cocchiere di partire.

****************************

Scesi con Bella all’angolo della piazza, salutando Emmett.

Poi constatando soddisfatto che in giro non c’era nessuno, ci avviammo insieme.

Se si riusciva a superare Highthorpe senza essere visti, la breve fuga di Bella sarebbe passata inosservata: una piccola consolazione rispetto ai guai promessi da Tanya, ma perlomeno avremmo risparmiato una faticosa spiegazione a mia madre.

“quando aprirò, scivola dentro in silenzio e corri di sopra. Ci penserò io a distrarre Highthorpe ”le dissi inserendo la chiave nella toppa. Ma con mia sorpresa mi accorsi che non entrava. “maledizione” imprecai.

“mio padre è tornato lasciando le chiavi nella serratura.”

Bella mi guardò smarrita “come faccio ad entrare?” mi chiese sussurrando

“dalla porta della cucina” risposi cercando nel mazzo di chiavi.

Per passare dal retro, dovevamo scavalcare il muro di cinta del giardino. Bella mi seguì nello stretto vicolo che divideva la casa da quella acanto ma poi sgranò gli occhi davanti al muro di quasi tre metri “stai scherzando spero! Dovrei salire li sopra?” chiese accigliata “tua madre ci scoprirà !”

“niente affatto. Metti un piede qui” risposi unendo le mani. Lei obbedì ma non ci arrivava comunque “adesso Sali sulle spalle” la incitai.

Finalmente riuscì a salire “e adesso rischio di rompermi minimo una gamba se salto giù”.

“aspetta. Salgo anche io”

“non era più comodo salire dal cancello?” obiettò lei.

“dà sulla piazza e cigola tanto da far svegliare tutti”, “quante volte lo hai fatto?” mi chiese osservandomi.

“solo nell'ultimo paio di anni” dissi sorridendo, lei sbuffo mentre io scavalcavo il muro per poi lasciarmi cadere nel giardino.

“adesso puoi saltare. Non preoccuparti ti prendo io”

Pochi attimi più tardi avevamo raggiunto la porta sul retro

“eccoti arrivata. Sali con il massimo silenzio, ci vediamo domani”

“non se ne parla! Mi devi accompagnare, non sono mai stata in questa ala della casa ed è buio”

La guardai perplesso “dov’è la tua camera?”

“salgo le scale, prendo il corridoio a destra e arrivo fino in fondo”.

“va bene ti accompagno fino alle scale” sussurrai prendendola per mano.

Con passo affrettato attraversammo la cucina, il corridoio e il salone. Ma poi una piega del tappeto tradì Bella, facendola quasi ruzzolare a terra.

D’istinto l’abbracciai per sostenerla e fu allora che ne approfittò di quell’inaspettato contatto, cercando le mie labbra per un bacio ardente e voluttuoso.

Quell’assalto inaspettato mi colse di sorpresa . Una sfilza di imprecazioni mi riempì la mente, ma ignorarle fu la cosa più facile al mondo. Incapace di pensare cedetti alla lussuria e lusinga delle labbra socchiuse di Bella. E il modo in cui lei rispose, non con timidezza ma spronandomi apertamente a prenderla, accese il mio ardore fino a farmi girare la testa.

Per lunghi minuti restammo lì a baciarci ardentemente al buio, poi Bella tirò la testa indietro, tracciando con un dito il contorno delle mie labbra “alla serata musicale ho avuto una piacevolissima conversazione con tuo padre” sussurrò “hai tenuto le distanze da me perché è quello che si aspetti dal ton, vero?”

“si” ammisi cercando nuovamente le sue labbra per assaggiarle.

Era così dolce e conturbante da farmi sentire ubriaco. Ma si tirò nuovamente indietro

“mi ha detto che portandomi al parco hai voluto dichiarare a tutti il tuo interesse per me” sussurrò sulle mie labbra prima di baciarmi di nuovo.

Stavolta mi tirai io indietro “quando mi portavi al parco era per dire agli altri uomini di stare lontano”.

“anche, ma soprattutto per stare con te”

Provai a baciarla, ma lei si tirò indietro “tuo padre mi ha detto che sei in preda ad una terribile tensione” riprese.

Inspirai profondamente, “è vero purtroppo”.

“per questo non mi lasci avvicinare a te neppure quando siamo soli”.

Esitai, guardandola con occhi pieni di rammarico “non ti ho mai lasciato intuire la forza dei miei sentimenti. Avevo paura… 

Come per vendicarsi, lei aderì completamente a me abbracciandomi, muovendosi in modo provocante. La cinsi con le braccia e la baciai con ardore devastante.

“non sai quanto soffrivo vedendoti vicino a quei manichini alle feste”.

“e allora perché non sei venuto a salvarmi? Io non volevo nessuno di loro”.

“non lo sapevo…non me lo hai mai detto” risposi.

“odio vederti danzare con gli altri uomini” continuai.

“non lo farò più, promesso”

“bene” commentai baciandole il collo “solo perché non sono sempre al tuo fianco non significa che non vorrei esserci”.

Il fievole gemito di Bella suonò profondamente soddisfatto.

“sarei impazzito se per caso ti fossi innamorata di uno di loro”.

Lei sollevò la testa guardandomi perplessa.

Poi sorrise ed appoggiò la testa al mio torace “questo non accadrà mai”.

In quel momento elevai un solenne ringraziamento a Dio, al fato, o  a chiunque avesse fatto in modo che le cose andassero così.

Finalmente avevo ammesso tutto ciò che mi pesava sul cuore, ma c’era qualcosa che mi premeva sapere.

La guardai negli occhi “cosa devo fare per spingerti a dire di si?” chiesi d’un fiato rendendomi conto del disperato bisogno che avevo di lei. Bella si accorse del mio turbamento e mi accarezzo la guancia ispida e con un profondo sospiro osservò i miei lineamenti tesi.

“devo avere la certezza che mi ami. Se saprai amarmi io ti sposerò”

Tacqui guardandola e le presi una mano per portarmela alle labbra.

“potrei dirti semplicemente ti amo ma…” iniziai catturandole lo sguardo “ma non è così semplice. Ho sempre rifiutato non solo il matrimonio, ma anche l’idea stessa di sposarmi per amore. Tuttavia, grazie a te mi sono reso conto che non potrei mai vivere senza di te. Non so se sia amore ma…”

Bella mi guardò commossa, poi si abbandonò tra le mie braccia mentre aggiungevo con un roco sussurro “non potrà mai esserci un’altra donna per me. Tu non sei una spettatrice, ma una compagna in tutte le mie imprese. Voglio costruire la mia vita con te, averti sempre al mio fianco e poi vorrei tanti figli, che riempiranno di gioia la casa, la nostra casa” dichiarai, prima di accorgermi delle calde lacrime che  le rigavano le guance. Tremando dentro di me, poiché non sapevo se significavano vittoria o completa sconfitta, mi feci forza ed aggiunsi “ti ho convinta?”

Bella mi guardò e sorrise, mentre la calda felicità che credevo di aver spento tornò a risplendere sul volto della mia Bella “si” sussurrò “mi hai convinta, quindi possiamo annunciarlo pubblicamente”

Trattenendo a stento un urlo di gioia, l’abbracciai esultante“domani alle undici?”

Bella rise “no purtroppo. Domani pomeriggio. Ho promesso ad Alice di accompagnarla dopo colazione. Riuscirai a resistere?”

Anch’ io risi, sollevandola letteralmente da terra per la gioia “ci proverò amore mio. Sarà difficile, ma ci proverò con tutte le mie forze.”

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Capitolo 24
*** 22 ***


22 CAPITOLO BETATO  DA ALE03

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Bella

La mattina dopo scesi come sempre nel salotto dove facevo colazione insieme a Lady Esme e Sir Carlisle. Per ore mi ero girata e rigirata nel letto pensando all’accaduto, alle parole di Edward ed alla promessa che portava con sé, ma nonostante la notte insonne e tutto il resto, mi sentivo piena di frizzante energia e di una profonda e travolgente eccitazione al pensiero di quello che doveva accadere nel pomeriggio. Edward si era dichiarato, anche se naturalmente a modo suo, ed io sapevo, anzi sentivo, che mi avrebbe amata come avevo sempre desiderato.

Ancora poche ore e avremmo annunciato al mondo il nostro fidanzamento, ponendo fine a quell’assurdo teatrino. E se qualcuno voleva ancora arricciare il naso per la nostra calda vicinanza, ebbene, non era un problema che ci riguardava. Almeno, non più.

Tutta la mia gioia non poteva passare inosservata, nonostante mi sforzassi in ogni modo di comportarmi normalmente. Lady Esme mi conosceva troppo bene ormai, infatti la nobildonna mi sorrise e mi chiese “Stamani ti vedo raggiante come non lo eravate da tempo, mia cara. Hai ricevuto buone notizie a casa? So che Sir Charles ti ha scritto.”

“E’ vero, ma la mia gioia non è dovuta a questo…”.

In quel momento le porte del salone si spalancarono, facendo comparire la minuta figura di Alice accompagnata da un raggiante sorriso che le illuminava il volto. Tutti ci girammo nella sua direzione “Lo sapevo! Lo sapevo! ” continuava a ripetere Alice, “Ma Chère, ho saputo la lieta notizia stamani presto” disse correndo ad abbracciarmi “Appena Jazz me lo ha riferito sono montata in calesse. Non sai quanto io sia felice” aggiunse con voce squillante.

“Figliola, potremmo sapere anche noi quale sarebbe la lieta notizia?” affermò Carlisle riponendo i suoi occhiali e richiudendo il giornale del mattino.

 “Forse dovremmo aspettare che sia Edward a dare la grande notizia” si fermò portando un dito sulle labbra con aria pensierosa.

Allora lo sguardo dei miei futuri genitori si spostò su di me “Beh…c-ciò che Alice vuole dire è che…io “.

“Che finalmente ha accettato la proposta di Edward !” sobbalzando sulla sedia, Lady Esme posò la sua tazza da tè “Cosa?” chiese sbattendo perplessa le lunghe ciglia “E’ una magnifica notizia ma... quando ne avete parlato”.

“Ieri sera. Lui è stato qui”

 “E’ inutile… quel ragazzo con cambierà mai”  disse Esme che  accompagnava quelle parole con una smorfia di disappunto.

Carlisle scosse piano la testa “Diavolo di un ragazzo ” commentò “E’ sempre stato imprevedibile, ma ammettiamolo: stavolta ha avuto l’idea giusta” disse prendendomi la mano.

“A questo punto…”disse  guardando la consorte, entrambi si voltarono nella mia direzione con un sorriso colmo d’affetto “Benvenuta in famiglia, Bella. Oh, dimenticavo…congratulazioni”

“Bando alle ciance” disse Alice intromettendosi nella mia bolla d’affetto “quando darete l’annuncio?” disse con voce sovraccarica di entusiasmo.

“Oggi pomeriggio dopo…” dissi prima di essere interrotta da un gridolino di entusiasmo.

“Dobbiamo avvisare tutti! Sono sicura che Rosalie già lo sa e che arriverà qui a minuti. Dobbiamo pensare agli inviti, agli addobbi, alla chiesa! Vi consiglio di sposarvi nella cattedrale, anche se sposarsi a NewMarket non è una cattiva idea! Circondati da tutto quel verde… e poi si sta avvicinando la primavera, ottimo periodo per i matrimoni. Oh! L’abito sarà suntuoso, sai conosco una modista che effettua abiti da sposa magnifici! Dovremmo farle visita il più presto possibile, le meraviglie non nascono in un giorno. Non è vero Madre?” e prendendomi le mani alzandomi dalla sedia.

“Sono così felice!” disse facendomi fare una giravolta “Sarai splendida”.

“Alice! Un po’ di contegno” disse Esme con un sorriso.

Nuovamente le porte si aprirono facendo comparire, stavolta, Rosalie, con il fiatone e il naso rosso. “Emmett me lo ha appena detto” disse con un sorriso e portandosi una mano sul cuore, tentando di regolare il respiro affannato “Era ora! Congratulazioni!” disse ancora con il fiatone e venendomi ad abbracciare disse“Abbiamo poco tempo, bisognerà chiedere la licenza matrimoniale e parlare con il sacerdote della cerimonia “.

Carlaisle che guardava la scena ancora con la sua tazza da tè in mano, prese la mano di Esme “Mia cara ” le disse con un baciamano “Mi ritiro, così potrete occuparvi del matrimonio. Oh, e state attenta a non lasciare la nostra nuova figlia in balia delle mie adorate ed esaltate figliole”.

Ridendo di gioia Esme rispose “Statene certo mio caro, a dopo”.

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Con il sorriso sulle labbra entrai da Cocò, che fu subito informata della grande novità dalle mie accompagnatrici, le quali non smisero mai di parlarne… neppure negli altri negozi in cui ci recammo dopo aver preso tutti gli accordi per confezionare il più fastoso abito bianco che io potessi immaginare. E così dopo un paio di ore, tutte le gentildonne che avevano scelto quella mattina per far compere nella via più esclusiva di Londra, erano al corrente del prossimo matrimonio: ovvero il mio.

“ Bella, ma chère, non fate quella faccia! E’ perfettamente normale spargere la voce in giro” disse Alice notando la mia espressione e prendendomi a braccetto, alla quale si unì anche Rosalie alla mia sinistra  che aggiunse“Già, è proprio così. Non solo per attirare su di voi il giusto interesse, ma anche per motivi ben più pratici.” con un occhiata scettica domandai “Il che significa?”

Con un leggero sbuffo Alice aggiunse “Stasera c’è il ballo della duchessa Douglas: se andrai, ti renderai conto che i cacciatori di dote ti avranno improvvisamente voltato le spalle”.

“Mentre i veri amici non esiteranno a congratularsi con te” aggiunse Rosalie con un sorriso.

Vagamente dubbiosa, continuai a camminare con loro sulla strada affollata, fermandomi di quando in quando ad ammirare le vetrine. Eravamo ferme tutte e quattro ad osservare i mobili di un antiquario quando, assolutamente per caso, lanciai un’occhiata ad un’elegante carrozza nera ferma accanto al marciapiede, con due valletti in piedi sulla pedana posteriore.

Il cuore prese a battermi all’impazzata mentre incredula guardavo di nuovo.

Uno di quei valletti era James.

D’istinto mi voltai, attivando l’attenzione di Lady Esme “C’è qualcosa che non va mia cara? Sei alquanto pallida”.

“Io…” dissi con un nodo in gola. Dovevo inventarmi qualcosa per sapere a chi apparteneva la carrozza “Uno di quei valletti mi stava guardando…”

Tutte le mie accompagnatrici si voltarono di scatto, poi scambiarono una rapida occhiata “E’ la carrozza di Jacob Black” esclamò indignata Rosalie “Chiederò ad Emmett di protestare con lui per questa offesa”.

“E’ inaudito! Tuttavia, tuttavia non posso dichiararmi sorpresa” aggiunse Alice.

“Già, un simile personaggio non ha mai messo piede in casa mia e mai lo metterà” promise Lady Esme con una determinazione che sul suo dolce viso non avevo mai visto.

La passeggiata riprese con le donne della mia futura famiglia che commentavano le poco onorevoli imprese di lord Black, naturalmente decisi di rimanere zitta restando indietro, principalmente perché mi vergognavo ad ammettere di essermi ritrovata sola con lui in una camera, dopo aver accettato di vedere le inesistenti “Icisioni” anche perché quel nome lo avevo già letto. Ma dove?

Poi, improvvisamente ricordai.

Mio padre aveva mandato una lettera la settimana scorsa, e tra le molte lettere che avevo ritirato c’era un invito proprio da lord Black. Non sapevo bene dove l’avevo messo, ma ricordavo benissimo che lady Esme mi aveva chiesto di buttarla e dato che non lo avevo fatto l’invito c’era ancora. Ora avevo bisogno di parlarne con Edward.

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Dopo pranzo, lady Esme salì in camera sua per riposare fino all’arrivo di Edward, mentre io mi ritirai nel salottino con un libro in mano. Ma non appena mi chiusi le porte alle spalle, cominciai a cercare nei cassetti dello scrittoio esultando quando trovai l’invito.

Aprii la busta e lessi le poche righe, poi la posai accanto a me stringendo pensierosa le labbra.

Il ballo in maschera era per quella sera a Twickenham nella tenuta da scapolo di lord Black. Rapidamente calcolai quanto tempo ci voleva ad arrivare.

E dato che distava a circa due ore e mezzo dalla tenuta Cullen, non c’era tempo da perdere. Alzandomi dal divanetto tirai il cordoncino per chiamare un valletto e chiedergli di trovare Edward.

Ma questo tornò dopo mezz’ora, non con Edward ma con William.

“Dov’è Edward?”

William si strinse nella spalle “So che aveva un’importante pranzo, ma non ho idea dove. Non so neppure se sarebbe tornato nel pomeriggio”

Imprecai dentro di me, cominciando a passeggiare avanti e indietro.

“Doveva venire qui per le quattro” dissi “Quanto ci vuole per arrivare a Twickenham?”

“All’incirca tre ore. Perché?”

“Ho trovato James” gli spiegai, raccontandogli tutto ciò che avevo appreso quella mattina e spiegandogli che era importantissimo per le nostre indagini partecipare a quella festa in maschera, alla quale sicuramente la banda avrebbe preso parte.

Avevo parlato con tutta convinzione, ma dato che Will si limitò a guardarmi in silenzio, come se non potesse credere alle sue orecchie, incrociai le braccia e lanciai una dura occhiata “Edward doveva essere qui per le quattro per una cosa importante m ci dobbiamo sbrigare in poco tempo. Dunque dovremmo rimandarla. Quindi adesso invierò una busta chiusa per lui, ed una nota che gli lascerò qui. Voi intanto prendete una carrozza a noleggio e poi partiremo per Twickenham”

Will alzò gli occhi al cielo“Perché non lo aspettate? Sono solo poche ore! Vi prego, Edward non gradirà questa idea e mi farà scuoiare!”

“Poche ore come dite voi, possono cambiare le cose ” sbottai “Non andrò a divertirmi ma solo per controllare la banda, Edward mi seguirà appena avrà letto la nota e poi… non credo che vi scuoierà”.

“No, signorina Bella. In tutta coscienza”

“Se non mi accompagnate voi ci andrò da sola” lo interruppi.

“La prego…” disse Will guardandomi.

Ma la mia espressione seria lo convinse perché dopo pochi secondi “E va bene ” disse, sbuffando esasperato.

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Edward

Parcheggiai il calesse vicino la tenuta dei miei genitori, puntuale alle quattro, saltando giù con un’allegria che non provavo da tempo.

Avevo in tasca diverse proposte per l’acquisto di una casa, a NewMarket, perché dopo il matrimonio contavo di ritirarmi con Bella.

Quella mattina avevo incontrato e discusso con Montague dei lavori necessari per ampliare la mia tenuta di campagna.

Bussai con il batacchio e mi aggiustai per bene la cravatta, ansioso di rivedere Bella e di dare a tutta la famiglia la grande notizia. La porta si aprì ma il sorriso mi morì sulle labbra vedendo il volto tormentato di Jasper.

“Cosa è successo?” domandai,

“Ti conviene venire nel salottino” lo seguii ed attraversammo l’atrio in cinque lunghi passi, entrando nel salottino e trovando mia madre distesa sul divano con un fazzoletto che le copriva la fronte ed un cuscino sotto i piedi.

“Che cosa…” provai a domandare.

“Mi faranno morire…” disse “Uno se ne scappa in Francia per sposarsi, l’altro ruba la fidanzata a suo cugino pochi giorni prima del matrimonio e l’ultimo…è fuggita…stava andando così bene, era… era tutto perfetto…” continuò a vaneggiare mia madre.

“Edward” chiamò mio padre “Credo se ne sia andata ma ha lasciato questo per te”.

Stupefatto guardai l’invito e la breve nota poi imprecando piegai l’invito e rivolgendomi a mia madre dissi “Madre, Bella non è fuggita, dovete avere fiducia, domani annunceremo il nostro matrimonio”.

“Cosa? Allora dov’è?” chiese togliendosi il fazzoletto dalla fronte.

“E’ una lunga storia” sospirai “Vi spiegherò tutto domani. Adesso non ho tempo” alzandomi dal divanetto incrociai gli occhi di Jasper che annuì alle mie intenzioni.


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holaaaaaaaaaaaa ^^,
allora finalmente Bella da la buona notizia, spero di aver evidenziato bene l'esuberanza di Alice ^^, inoltre volevo sottolineare che quando Edward trova Esme distesa sul divano è una scena realmente accaduta a mia nonna ^^un bel paio di anni fa^^, ricordo di essere rimasta anche io così --->O_O.
vabbè passiamo alle recensioni :
Uchiha_chan: ciao ^^ sono contentissimissima che ti sia piaciuto, si si direi che gli imprevisti sono il mio mestiere ^^, Tanya l'ho fatta fuori quindi non darà più fastidio...credo, cioè ancora non lo so, vedremo cosa mi dirà la mia testolina malata ^^ spero il chappy ti piaccia ^^
lisa76: ciao ^^, ehi io non sono perfida è_è! di più ^^, no scherzo giuro che non li faccio soffrire più, tranquilla quella *bip* di Tanya non si intrometterà più promesso ^^. poteva andare tutto liscio? ovviamente no! ahahahahha spero il chappy ti piaccia ^^
Bella_kristen: ciao ^^, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto ^^, ma quanto sono cattiva ? ahhahah matrimonio rimandato hihiiiihihhi, comunque Tanya lìho fatta fuori ^^ spero il chappy ti piaccia ^^

Santa"ale03" :  tesoro ç_ç prometto un giorno ti farò una statua per la pazienza che ha nei miei confrontispero il chappy ti piaccia ^^

Amy Dickinson: Lovva finalmente mi recensisci ç_ç, mi commuovo per gli splendidi complimenti^^, spero il chappy ti piaccia ^^
 
JessikinaCullen : ciao ^^, hai visto ti ho accontentata ma...non mi ammazzare per aver "spostato l'annuncio" ^^', tranquilla cosa vuoi che combini quell'oca di Tanya ^^, Edward non le ha dato nemmeno peso, lui non ha reagito quando a visto Bella perchè lei le ha subito detto perchè era li ^^, spero il chappy ti piaccia
mcgi86: io on canterei subito vittoria muahahahaha ^^ spero il chappy ti piaccia
Goten: grazie ç_ç detto da te è un onore ^^, spero il chappy ti piaccia
 


***************************Ta-ta-ta-Pubblicità ^^*****************************************************


Isola Esme :  one-shot sulla prima notte di nozze di Lorelaine86 (reating rosso)
Tesoruccio, quand'è che metterai la testa a posto?! :  
fanfiction ispirata a Lamù  di Amy Dickinson


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Capitolo 25
*** 23 ***


23 CAPITOLO BETATO  DA ALE03

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Bella

Due minuti. Bastarono solo due minuti di altezzoso incedere attraverso il grande atrio di Black Hall per capire dove fossero finite le decine di migliaia di sterline che Edward e il suo procuratore stavano cercando ovunque. Will mi aveva accompagnato fino al grande ingresso, sorvegliato da due giganteschi saraceni con tanto di turbante e scimitarra. Come immaginavo, entrare senza invito fu abbastanza facile,  di certo più che aggirarsi vestita da ninfa in un atrio pieno di uomini. Tenendo la testa alta, ignorai il mormorio di evidente approvazione che si levò dai gruppi d’invitati sparsi qua e là ma quando giunsi all’ingresso dall’enorme padiglione in cui doveva tenersi la festa non potei fare a meno di fermarmi e guardarmi attorno sbalordita.

Davanti a me si apriva una scena da mille e una notte, con case arabe, un minareto riprodotto per divertire gli ospiti ( NDA torre araba presente vicino le moschee), immensi drappi di seta dai mille colori coprivano il soffitto, mentre al centro vi era un’immensa fontana. Perplessa vidi avvicinarsi degli uomini con dei bicchieri e riempirli di acqua spumeggiante, allora mi avvicinai sfiorando gli zampilli che fuoriuscivano dalle orchidee di marmo presenti ai lati, portandomi le dita alle labbra mi resi conto che dalla fontana non zampillava acqua, bensì champagne.

Spalancai gli occhi sotto la maschera che mi copriva metà viso, contemplai i servitori che preparavano il buffet portando grandi vassoi pieni di ogni delizia.

Ero arrivata presto e il ballo doveva ancora iniziare, e io mi chiedevo quando sarebbe arrivato Edward, pregavo che fosse andato a villa Cullen…

Un uomo alto e atletico con maschera e mantello si staccò da un gruppo di invitati, puntando direttamente nella mia direzione, lo vidi e mi paralizzai sul posto.

“Bene, cosa abbiamo qui?” disse quell’uomo guardandomi “Una deliziosa ninfa, venuta ad allietare le serate di noi poveri mortali” le mie labbra si piegarono in un sorriso, ma il gelo che avevo dentro mi provocò un brivido lungo la schiena.

“Vi ringrazio milord. Sto cercando un amico”

“Un amico?” rispose l’uomo.

Lo guardai mentre alzava una mano d’istinto arretrai ma non potei evitare che lui mi stringesse possessivamente il mento squadrandomi da capo a piedi. Il lampo che gli passò negli occhi mi fece accapponare la pelle “Ne troverete tanti di amici, a tempo debito. Ma il primo, se non vi disturba vorrei essere io”

Deglutii “Non posso promettervi niente milord”.

Un lascivo divertimento riempì gli occhi dello sconosciuto, la sua risata aleggiava nell’aria mentre mi alzava il viso come se potesse guardare dietro la maschera “Oh, la sola presenza qui, mia deliziosa ninfa è già una promessa”.

In quel momento una donna alta e snella vestita a malapena di una tunica si mosse verso di noi, posando una mano sul braccio dello sconosciuto “Lasciala stare , Jake” disse con voce calda, lanciandomi allo stesso tempo un’occhiata sprezzante “Non vedi che la ragazzina non sa nemmeno dove guardare? Vieni con me, avevo in mente qualcosa di speciale per ingannare il tempo”

“Subito, mia cara Leah” rispose lui lasciandomi finalmente il mento e lanciandomi un ultima occhiata intensa “Ma voi giovane ninfa, restate nei paraggi. Potreste avere il privilegio di entrare con me nella moschea”

Con il respiro affannato lo guardai allontanarsi chiedendomi cosa diavolo significasse quell’assurdo scambio di battute, la donna lo aveva chiamato “Jake”.

Poi arrivò l’illuminazione, lui era Jacob.

Decisi di seguirlo ma lo vidi entrare con la sua amica in una delle porte aperte da cui venivano i valletti, probabilmente portavano nella casa: ci sarei entrata dopo, quando nessuno avrebbe badato a me nella confusione della festa.

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Mi aggiravo nella festa da circa mezz’ora, cercando di passare inosservata, ma non era così facile.

“Vi annoiate mia giovane ninfa?” disse un uomo vestito da gladiatore “E’ da un po’ che vi guardo e si direbbe che non sappiate dove andare”.

“Aspetto un amico” dissi tentando di allontanarmi.

Ma l’uomo scattò in avanti, afferrandomi per un braccio “Ma qui siamo tutti amici” disse sorridendo e squadrandomi da capo a  piedi “E per quanto mi riguarda, oserei dire che si potrebbe fare un’eccezione alla regola e prendersi un piccolo assaggio dell’orgia che verrà”.

Orgia. Ora capivo perché tutti erano semivestiti. Tentando di non far notare il mio stupore guardai il viso del mio interlocutore “Non credo che il mio amico apprezzerebbe “.

“Oh vuole l’esclusiva, ma io non ho mai detto che dobbiate andare a raccontarglielo”.

“Non avrebbe alcun bisogno, amico mio” intervenne in quel momento una voce profonda, virile e fin troppo nota “Me ne accorgerei da solo, non temete”.

Edward!come aveva fatto a raggiungermi così presto? Provai a voltarmi ma il gladiatore rafforzò la sua presa, impedendomelo.

“Vi consiglio di lasciarla andare subito” sibilò Edward alle mie spalle.

Per un attimo tutto sembrò cristallizzarsi, poi il gladiatore sorrise, lasciandomi “Ecco milord” disse in tono ironico “Prendetevi la vostra preda” e poi rivolgendo il suo volto verso di me “Arrivederci mia ninfa”

Edward annuì e rivolgendo un’ultima minacciosa occhiata si allontanò con me, intanto io ammiravo esterrefatta il suo completo nero, il mantello foderato di rosso, il cui cappuccio era calato sul capo e la maschera che gli copriva il volto. “Come hai fatto ad arrivare così presto? E come mi hai riconosciuto? Cosa ha detto tua madre? E…”

Lui si fermò al centro del padiglione, ringhiando: “Posso sapere cosa diavolo ti è saltato in mente?”

“Sshhh” sussurrai, guardandomi cautamente attorno. “Baciami” aggiunsi, ma dato che lui continuò a guardarmi con una strana smorfia in volto, mi alzai in punta di piedi e cercai le sue labbra per un bacio incredibilmente casto “Questo non è un ballo ma…” provai a spiegargli allarmata ma mi interruppe, “Un orgia?” “si, dovremmo fare del nostro meglio per non destare sospetti…ehi come lo sapevi?”, con mia sorpresa Edward ridacchiò “Tutti i balli in maschera alla tenuta Black sono orge”, lo disse stringendomi possessivamente a sé per poi aggiungere sulle mie labbra: “Per questo ho usato un calesse veloce, usando i nostri trottatori. Per fortuna sono arrivato in tempo. E adesso, approfittiamo dell’occasione” annunciò baciandomi da vero libertino sotto gli occhi di tutti.

Naturalmente nessuno prestò noi alcuna attenzione, erano troppo impegnati a toccarsi e baciarsi, senza spingersi oltre.

Intanto che l’orchestra suonava vedevo gli invitati entrare ed uscire dalle case moschee, che presto divennero il vero fulcro della festa mentre gli esclusi si aggiravano nel salone o entravano dalle porte aperte in cerca di un compagno o una compagna.

“Credo che quelle porte conducano di sopra” spiegai indicandole con un cenno “Ma c’è troppo movimento perché la banda possa riunirsi tranquillamente. E se la riunione fosse fuori?”

“Sta piovendo” disse Edward “Possiamo scartarla come idea”.

Aveva ragione, Edward si guardò attorno e con uno strano sorrisetto mi cinse un fianco e si avviò insieme a me verso una delle porte, mentre io pregavo ardentemente che tutto andasse come doveva.

*******************************************************************

Aldilà della porta si apriva un corridoio lungo e buio, pieno di coppie che si scambiavano effusioni di ogni genere. Rabbrividii per i gemiti e i sospiri che si alzavano da quel girone dell’inferno e più volte dovetti aggrapparmi a Edward per non inciampare. Finalmente raggiungemmo le scale, aspettando perplessi fino a quando non riuscimmo a vedere altre coppie scendere. Allora salimmo, formandoci a metà per un bacio che di casto aveva ben poco in modo da non insospettire un eventuale curioso.

Raggiungemmo il pianerottolo e di istinto mi voltai, guardando giù. Nella fitta penombra, l’ammasso di corpi sembrava ancora più indistinto, ancora più diabolico. Non avevo mai pensato che potesse esistere tanta corruzione, quanto mi mancava l’aria pura di NewMarket, con profonda nostalgia ricordai le verdi distese, alle notti passate a fuggire per cercare Edward, alla benevola curiosità della signora Stanley, al caldo amore per mio Padre, e persino ai piagnistei di Mike, eterno fratello minore da proteggere. Ed era per lui che dovevo farmi forza, per lui e per Edward, della cui fiducia mi sentivo di aver approfittato ogni volta.

Davanti a noi si aprì un altro corridoio con numerose porte. Fingendoci ubriachi, iniziammo ad aprirle, una dopo l’altra scusandoci ogni volta con la gente che riempiva le camere.

Così facendo arrivammo quasi fino in fondo e stavamo quasi per tornare indietro quando Edward ne trovò una chiusa a chiave “Interessante” commentò, mentre un’altra coppia usciva dalle stanze vicine.

Senza nemmeno accorgermene fece aderire la mia schiena alla parete, toccandomi e baciandomi lascivamente.

“E’ l’unica chiusa ” sussurrò sulle mie labbra “Un motivo ci sarà. Coprimi con la tunica mentre vedo cosa posso fare”

Obbedii senza fiatare, vedendolo estrarre un coltellino dalla tasca, e con estrema perizia lo inserì nella toppa, girandola fino a quando la serratura scattò “Dentro, presto” mi disse, guardandosi attorno e chiudendo dall’interno la porta.

“E’ un ufficio” sussurrò Edward puntando dritto verso la scrivania e provando ad aprire i vari cassetti “Sono tutti chiusi, quindi abbiamo fatto centro” disse mentre io osservavo la piccola stanza. La mia attenzione si spostò sulla libreria e sui libri disposti in bell’ordine, lessi i titoli per curiosità, la maggior parte riguardavano vari giochi d’azzardo, diversi sui modi per calcolare le possibilità di vincita. “Edward, guarda qui”, lui lasciò la scrivania e si avvicinò leggendo a sua volta.

“Si direbbe che barare sia un’autentica passione per il nostro amico. Tieni d’occhio la porta mentre io apro i cassetti”

Annuii, mentre Edward faceva scattare le piccole serrature dei cassetti.

“Tombola” sussurrò all’improvviso agitando un registro a mezz’aria “Cosa hai trovato?”

“Che il nostro Black ha una precisione maniacale nell’annotare i suoi conti” disse porgendomi il registro “Guarda tu stessa, ci sono scritti tutti i cavalli truffati e anche i soldi pagati ad ogni fantino”. 

“Fantastico! Mike è salvo”

“Non ancora, sono sicuro che non abbia agito da solo, voglio solo capire chi sono i suoi complici…ah eccoli”disse leggendoli sul registro e agitando all’aria un pugno “Sono in quattro” commentò con un sorriso soddisfatto.

“Bene. Cosa facciamo ora?”

“Semplice, ce ne adiamo” mi rispose posando il registro sulla scrivania per poi strapparne le pagine.

Ciò che accadde dopo fu tanto rapido da non permettermi neppure di pensare.

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holaaaaaaaaaaaa allora siamo alla fine mancano esattamente ....1 capitolo e l'epilogo alla fine della storia ç_ç, già mi commuovo.
vabbè passiamo ad altro ho un piccolo giochetto da proporvi ^^, chi indovina riceverà uno spoilerone in regalo ^^
allora:
1-Da cosa è vestito in nostro Lord Edward?
2-Da che film è tratto il ballo in maschera ovvero l'orgia?(vi do un piccolo auito...Tom Cruise)
che il gioco abbia inizio ^^
alla prossima Lory

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Capitolo 26
*** 24 ***


24
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Bella

Improvvisamente mi ritrovai con le spalle contro la parete, mentre Edward mi alzava la gonna fina alla vita affondando tra le mie gambe nude.

 “Shhh. Gettami le braccia al collo e lancia qualche gemito, altrimenti ci scopriranno” mi sussurrò, abbassandomi la spallina per liberare un seno.

Poi mi sollevò, chinando la testa e cominciando a succhiarmi avidamente un capezzolo.

Paralizzata dal terrore, obbedii senza fiatare e gli strinsi le mie gambe nude attorno ai fianchi.

Un insieme di sensazioni contrastanti mi pervase mentre il nostro contatto si approfondiva succhiandomi nel contempo il seno.

Paura, vergogna, ma anche una grande eccitazione e quella splendida sensazione di calore che solo lui sapeva darmi mi fluirono insieme nelle vene, strappandomi un gemito di piacere.

Poi, silenziosamente, Black si fermò accanto a noi.

Io sgranai gli occhi, mentre Edward si voltava sorridendo.

“qualche problema, milord?”

Black guardò la porta chiusa dell’ufficio, poi mi studiò.

Ah la nostra ninfa. Vedo con molto piacere che siete riuscita a trovare il vostro amico” commentò mentre Edward attendeva in silenzio.

“Nessun problema, naturalmente. Anzi, scusate l’interruzione. Tuttavia, signore, volevo chiedervi…quando avrete finito naturalmente, di portare la vostra ninfa alla moschea. Direi che è decisamente degna di diventare la mia sposa…per stanotte almeno” concluse ridacchiando.

Non avevo più nemmeno la forza di pensare.

“Se ne è andato” sussurrai poi “scendiamo anche noi?”

Lui scosse la testa “Meglio aspettare. S’insospettirebbe se ci vedesse scendere subito. Perché invece non continuiamo la nostra piccola e deliziosa commedia?”

Commedia?

Se non avessi avuto una paura matta mi sarei decisamente sciolta tra le sue braccia.

Eh?...veramente non so se è il caso” commentai ma dato che lui insisteva abbassai i gomiti frapponendoli tra noi e mormorai “Basta, Edward. Chiunque passi di qui può vederci”

“E’ proprio questo il bello, non credi?”

Mi stava prendendo di nuovo in giro.

Lo spinsi indietro con un’occhiata di fuoco, poi sbuffando presi a sistemarmi l’abito.

Lui ridacchiava, ma in quel momento un potente tuono echeggiò nel corridoio richiamando entrambi alla realtà.

“Come faremo a fuggire?” chiesi preoccupata “siamo venuti entrambi in calesse. Ci bagneremo fino al midollo, ma non possiamo restare qui”

“No, infatti” ammise Edward.

Restare era troppo pericoloso, soprattutto per le intenzioni che aveva Black nei miei confronti.

Venendo qui ho incontrato Will. L’ho mandato a casa ad avvisare mio padre ed Emmett. Jasper ci sta aspettando al rifugio per cacciatori al limite del bosco. Potremmo aspettare che passi il temporale, per raggiungerlo.”

Riflettei un attimo, ma non avevamo altre alternative “va bene, andiamo”.

Qualche minuto dopo, attraversavamo il salone principale ostentando la massima calma, raggiungemmo la scuderia per riprendere il calesse.

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Ci volle quasi mezz’ora sotto un diluvio per raggiungere il rifugio, ma quando riuscimmo ad avvistare una massa scura della capanna tirammo un profondo respiro.

Sistemammo il calesse sotto la tettoia, accanto a quello che aveva preso Jasper, legando i cavalli saldamente per evitare che fuggissero per i tuoni ed entrammo, trovando Jasper seduto sul pagliericcio.

“finalmente! Com’è andata?”

“perfettamente” rispose Edward con un sorriso soddisfatto, posando sul tavolo le pagine del registro che fortunatamente non si erano bagnate.

“bene, diamo un’occhiata a quello che hai trovato, ma tenetevi pronti a partire appena il temporale cessa. Mi sentirò sicuro solo quando avremo avvisato le guardie” dando una leggera occhiata ai fogli, Jasper mormorò “dunque era proprio lui?”

“puoi ben dirlo vecchio mio” confermo Edward facendomi accomodare su una delle sedie presenti mentre le pagine passavano di mano in mano.

Dando un’occhiata alle cifre scritte, una in particolare attirò la mia attenzione “guardate, cosa può significare James, 200?”

Edward inarcò le sopracciglia, studiando la pagina.

Poi schioccò la lingua, e con disagio disse “non ne sono sicuro ma si direbbe che James abbia ricevuto duecento sterline per eliminarlo”.

Impallidii.

***********************************************************************************************************

Edward

Passò all’incirca un’ora prima che la pioggia perdesse intensità.

Guardai fuori dalla finestra mentre un forte vento agitava gli alberi, ma non potevamo aspettare ancora.

“andiamo” dissi raccogliendo le pagine e rimettendole in tasca.

In silenzio indossammo i nostri mantelli e aprii la porta.

Trovandomi James davanti con una pistola in pugno.

“dentro” sibilò, puntandola allo stomaco di Jazz per poi voltarsi e gridare “tutto bene, milord. Ci sono cascati come allocchi”.

Dannazione, mi dissi fremendo di rabbia.

Avrei potuto saltargli addosso e provare a disarmarlo, ma Jazz era pietrificato e mi bloccava la strada.

Lentamente arretrammo, mentre Black emergeva dal buio con un’altra pistola in pugno.

“là, in quell’angolo” ordinò intanto James, sistemandosi dall’altra parte della stanza.

Intanto il suo padrone entrava con il sorriso sulle labbra, lanciandoci un’occhiata scuotendo la testa.

“che terzetto di imbecilli” commentò guardandomi “da voi, Cullen, non me lo aspettavo”.

Sottolineando quelle parole con un minaccioso click della pistola.

“naturalmente Cullen, il mio registro” aggiunse annoiato tendendomi la mano e muovendo le dita per sollecitarmi.

Valutai l’idea di colpirlo, ma non appena vidi James puntare la pistola contro Bella, mi portai la mano alla giacca estraendo i fogli e dandoglieli.

Lui li prese, posandoli sul tavolo, “bene, ci sono tutte. È un vero peccato che debba finire così. Ma avete voluto giocare con il fuoco, fingendovi troppo furbi. Non sarei mai entrato nell’ufficio dopo avervi visti scendere ma gli occhi della mia cara ninfa non sanno mentire. Una vera sfortuna per voi, non credete?” disse sorridendo  “spero non ne abbiate a male mia dolce ninfa, ma dovrò uccidervi, una cosa che avrei evitato ma…”

“lasciatela andare” ribattei “senza quelle pagine non possiamo fare nulla”.

“è vero. Ma so quando posso rischiare e quando no, di conseguenza meglio essere prudente”

“prudente? ” ribattei ridacchiando “avete presente chi sono? La mia famiglia farà fuoco e fiamme finché non vi avrà mandato alla forca. E ci riusciranno statene certo”

“ne dubito” dichiarò piegando le labbra in un freddo sorriso, guardando James “uccidilo”.

Vidi il sicario spostare la pistola e d’istinto mi abbassai, ma Jazz balzò in avanti facendomi scudo con il proprio corpo.

Uno sparo assordante.

Jasper si portò le mani al petto, prima di cadere pesantemente a terra restando immobile.

“imbecille” sibilò Black voltandosi verso James, puntando la pistola verso il suo valletto.

James sgranò gli occhi arretrando fino alla parete “milord, cosa significa?”

“amico mio non si può uccidere un Cullen senza dare alla famiglia un colpevole” e senza dire altro sparò, voltandosi di scatto mentre il sicario cadeva a terra.

Era troppo tardi.

Balzai in avanti facendogli cadere la pistola carica con un calcio, poi lo colpii al volto spedendolo dritto al tappeto. Ma dato che Black commise l’errore di muoversi mi avventai su di lui come una belva lasciandolo inerte e sanguinante.

alzati carogna!” dissi afferrandolo per il bavero.

Stavo per colpirlo ancora quando un tocco delicato si posò sul mio braccio.

“basta, Edward. Così lo uccidi. Ti prego fermati”

Quell’implorazione riuscì a filtrare attraverso la cortina rosso sangue che mi annebbiava la mente, bloccando la mia mano chiusa a pugno.

Con una smorfia di disprezzo lasciai cadere Black “hai ragione ” dissi ansimando “ucciderlo equivale a fargli un favore. Invece deve vivere e pagare”

Mi chinai su Jazz, “respira ancora” annunciò Bella “ma perde molto sangue”.

Lentamente esaminai la ferita per poi strapparmi la camicia e utilizzandola come una benda.

“dobbiamo fermare l’emorragia” dissi fremendo forte sulla ferita “Jazz non provare nemmeno a lasciarmi “.

“casa possiamo fare?” disse Bella in preda al panico.

Cosa dovevamo fare?

Dovevo decidere subito, ma non riuscivo a trovare una soluzione.

“dobbiamo raggiungere il paese più vicino e cercare un dottore”.

Sì, forse era quella la scelta migliore, pregando che Jazz resistesse.

“Edward” disse Jazz con un lamento.

Lo avrei abbracciato per la gioia “A-Ali-ce…”

“non preoccuparti ce la farai. Ti voglio come testimone all’altare”

“sarà un piacere fratellino” rispose mio fratello sorridendo.

Abito Bella 
Abito Edward,immaginatelo nero ^^
Un ringraziamento a Amy Dickinson che mi ha betato questo cap.

**************************************************************************************************************************
Ed eccomi tornata con l'ultimo capitolo ç_ç.
premetto che è stata una faticaccia scriverlo, non tanto per l'ispirazione, ma per il fatto di essermi chiusa fuori di casa  -.- , quindi sensiamo un velo pietoso e andiamo avanti.
le recensioni sono aumentate, grazie ^^, allora il film lo avete indovinato tutte, ma che brave .
per il costume na avete sparate di tutte i colori, la rispostuccia giusta era il fantasma dell'opera ^^
volevo ringraziare
Amy Dickinson che mi ha betato questo cap ^^
bene, vi lascio alla lettura e buon divertimento ^^.
le altre mie FF:
Isola Esme
Stand By me
FF di cui mi occupo:
Tesoruccio, quand'è che metterai la testa a posto?! :  fanfiction ispirata a Lamù  di Amy Dickinson
Il falco e la Rosa  :ff originale creata da Amy Dickinson

alla prossima , La vostra Lory

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Capitolo 27
*** Epilogo(provvisorio) ***


EPILOGO

CORREZIONE A CURA DI AMY DICKINSON

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Epilogo

Cattedrale di St. Paul

Tutti vollero partecipare al matrimonio.

In prima fila c’erano Sir Carlisle e Lady Esme.

Naturalmente Alice e Rosalie erano le damigelle d’onore della sposa, mentre altre bambine reggevano il lungo strascico del sinuoso abito da sposa confezionato da Coco.

Era il più lungo che avesse mai visto, si disse Edward scambiando un’occhiata perplessa con Jasper, ma poi tutta la sua attenzione andò alla stupefacente bellezza del volto di Bella che avanzava lungo la navata al braccio del generale, impettito e sorridente come non mai.

Finalmente quell’angelo avvolto in seta perla lo raggiunse all’altare, sorridendogli radiosa.

Edward la guardò con occhi pieni di amore.

Non avrebbe mai sognato di sentirsi così orgoglioso e favorito dal destino.

E quando vennero chiamati marito e moglie, una folla di amici e parenti li accompagnò alla carrozza.

Poi, gli invitati venuti a vedere un altro Cullen legarsi per sempre davanti a Dio, salirono sulle loro carrozze, diretti alla tenuta Cullen per il fastoso ricevimento di nozze.

Sua madre era in lacrime, tanto felice che restò in silenzio per tutta la cerimonia.

Si fermò davanti a loro prima di salire sulla carrozza, alzandosi in punta di piedi per poterlo baciare sulla guancia “Mi hai reso così felice!” disse riprendendo a singhiozzare.

Inarcando le sopracciglia, Edward si voltò verso il padre che gli strinse la mano con calore “gioca bene le tue carte e riuscirai a sopravvivere per anni, figlio mio”.

Edward sorrise, poi tornò a guardare sua madre, convinto che quello era il giorno più felice della sua vita, un giorno che non avrebbe mai dimenticato.

Mesi prima aveva una visione totalmente diversa del matrimonio, ma forse era cresciuto. Tuttavia non era tanto incosciente di andarlo a riferire a sua madre e così si limitò a darle un bacio sulla guancia, accennando a salire sulla carrozza.

Subito sospettosa, Esme smise di singhiozzare e lo guardò con occhi sgranati, mentre suo marito sghignazzava dicendole “vogliamo andar, mia cara? I primi invitati saranno arrivati”.

Sorridendo Edward, si voltò verso Mike e il generale che abbracciava commosso la sua amata Bella.

Quella vicenda aveva profondamente cambiato Mike, che sembrava del tutto diverso dal ragazzotto petulante di poche settimane prima. La commissione aveva deciso di ritirare le accuse grazie alla sua totale collaborazione alle indagini.

Il giudice non era stato molto clemente con Black che era stato arrestato e spedito nelle Americhe.

In ogni caso, tutto questo apparteneva al passato.

E per sottolineare il concetto Edward, cinse la vita di Bella con un braccio e porse la mano a Mike, che la strinse sorridendo.

Dopo che la aiutò a salire in carrozza, gli invitati ancora presenti applaudirono e si voltò per ringraziarli.

La carrozza partì spingendo tutti gli altri ad affrettarsi.

Intanto nella carrozza che procedeva, Bella baciava con passione suo marito “Edward stai attento” gli disse sistemandosi l’acconciatura “non posso apparire spettinata a tutti i nostri ospiti, inoltre Alice e Rose non me lo perdonerebbero”.

“Tranquilla, nessuno ti vedrà spettinata. Senza noi il pranzo non può iniziare” dichiarò lui baciandola nuovamente, sussurrandole “basterà scavalcare il muro di cinta ed entrare dalla porta della cucina”

Bella rise “davvero divertente signor Cullen”.

“non c’è di che signora Cullen” e si abbandono al suo abbraccio protettivo e appassionato.

Aveva conquistato il suo amore e nient’altro contava al mondo.

Adesso poteva amarlo con tutta se stessa.

Con lui, il suo idolo, il suo amico, il suo amante e adesso anche suo marito, era diventata una donna.

 The End

********************************************************************************

Finalmente questo polpettone ottocentesco è arrivato al termine, tra gioie e dolori finalmente sono riuscita a finire la mia prima ff, data memorabile.

Ringrazio tutte quelle persone che mi hanno seguita e recensita a partire da quel 25/06/2009:

Uchiha_chan

 luisina

Shinalia

   Lady_Vampire

 keska

lisa76

  ale03

perrottina

 Amy Dickinson

JessikinaCullen

Bella_kristen

Lana

 lillina913 

mcgi86 

live in love

 flazzy cullen

 Barbara767 

Myrhiam

 samy88 

Goten

miss_cullen90

robbycullen 

astrea87

 jumper86 

ilariaechelon

michy85

le persone che hanno inserito la mia ff tra I preferiti

1 - 3things  
2 - ale03  
3 - alice cuellen  
4 - Amy Dickinson  
5 - AmyGoku  
6 - annatfl  
7 - Baghera7690  
8 - baglietto  
9 - Barbara767  
10 - bellacullen889  
11 - Bella_kristen  
12 - bluefly  
13 - BluRose89  
14 - catrinam  
15 - chicchi  
16 - CullenGirl18  
17 - Cullenuzza  
18 - digghi  
19 - doval79  
20 - egypta  
21 - erika1975  
22 - erzsi  
23 - espa2009  
24 - EternityCullen  
25 - fallsofarc  
26 - Fantasy_Mary88  
27 - farfallina1000  
28 - feeg  
29 - flazzy cullen  
30 - flowerp  
31 - free09  
32 - fuffycullen  
33 - giagiotta  
34 - ginevra95  
35 - Gio_Cullen  
36 - Goten  
37 - hantaro2812  
38 - iara82  
39 - IsAry  
40 - jan  
41 - Jiuliett_Cullen  
42 - jumper86  
43 - kcullen  
44 - kiakki94  
45 - kiarab  
46 - kikacullen  
47 - Kikka2891  
48 - kokochan  

49 -
Kristen92  
50 -
kuciola94  
51 -
LadySile  
52 -
Lady_Vampire  
53 -
LicaLeah  
54 -
lidiacullen  
55 -
lillina913  
56 -
lithium80  
57 -
little lady  
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live in love  
59 -
lizz  
60 -
luis  
61 -
Madeline  
62 -
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63 -
marikina  
64 -
marty_95  
65 -
MaryAc_Cullen  
66 -
mcgi86  
67 -
mery123  
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michy85  
69 -
missG  
70 -
miss_cullen90  
71 -
Monika1  
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Myrhiam  
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PATRIZIA70  
74 -
Proca__  
75 -
rebecca73  
76 -
robbycullen  
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ryry  
78 -
Saphiras  
79 -
Sara25  
80 -
sere_86  
81 -
Shavanna  
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83 -
Shinalia  
84 -
Shona  
85 -
suxpicci_89  
86 -
SweetCherry  
87 -
tati zakki  
88 -
Tede  
89 -
tittyswan89  
90 -
Tokiotwilighters  
91 -
underworld_max  
92 -
vale1290  
93 -
Whitney  
94 -
Wilderose  
95 -
xsemprenoi  
96 -
yle_cullen  
97 -
ysellTheFabulous  
98 -
zlatyna  
99 -
_Nessie_  
100 -
_TattaFede_  

le persone che hanno inserito la mia ff tra Iseguiti

1 - acqua1879  
2 -
airuka  
3 -
aki93  
4 -
ale03  
5 -
alice cuellen  
6 - alice cullen88  
7 - Alice89  
8 - Alyenda  
9 - Amy Dickinson  
10 - analcolicobiondo  
11 - Anthy  
12 - arualga91  
13 - astrea87  
14 - Athena87s  
15 - Barbie18  
16 - bea_s  
17 - benny1  
18 - beverlina  
19 - biviana  
20 - Bluking  
21 - chiccobe  
22 - chimica  
23 - crici_82  
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25 - delfinocurioso  
26 - deneb91  
27 - ducy  
28 - eilinn  
29 - eka  
30 - eli1414  
31 - ely4890  
32 - elypar  
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37 - giody81  
38 - GiuGiu33  
39 - giulietta93  
40 - GiusyVenom  
41 - heidi81_love  
42 - ilariaechelon  
43 - irys89  
44 - ishizu  
45 - jecca92  
46 - jesskiss85  
47 - kcullen  
48 - kekuccia  
49 - keska  
50 - Kicici  
51 - kikkasole  
52 - kikkikikki  
53 - Lady Airam  
54 - Lau_twilight  
55 - Lena89  
56 - lisa76  
57 - lizz  
58 - luisina  
59 - lunatica1988  
60 - lupacchiotta_mannara  
61 - martya_c  
62 - marymary92  
63 - mezzanotte  
64 - Millennia Angel  
65 - mimi14  
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77 - RockAngelz  
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88 - strega78  
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le persone che hanno mi inserito tra i loro autori  preferiti

1 - Alice89 [Contatta]
2 - Amy Dickinson [Contatta]
3 - bumby [Contatta]
4 - lisa76 [Contatta]
5 - marikina [Contatta]
6 - missG [Contatta]
7 - miss_cullen90 [Contatta]
8 - PATRIZIA70 [Contatta]

A tutte/i voi SEMPLICEMENTE GRAZIE.

 

 

 

 

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Capitolo 28
*** Epilogo ***


epilogo 2

CAPITOLO BETATO  DA Amy Dickinson

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Epilogo

Settembre 1800.

Chiesa di St. Paul

Tutti vollero partecipare al matrimonio.

In prima fila c’erano Sir Carlisle e Lady Esme, lui le teneva dolcemente le mani inguantate che tremavano un pò per l’emozione, anche l’ultimo dei suoi figli stava per convolare a nozze.

Naturalmente Alice e Rosalie erano le damigelle d’onore della sposa, camminavano lungo la navata fresche e deliziose nei loro abiti azzurri accompagnate dai loro rispettivi mariti. Le coppie presero posto sui gradini dell’altare, mentre Jasper, il testimone, prendeva posto accanto allo sposo visibilmente nervoso, nonostante il duro colpo che aveva subito nella cascina, Jazz si era ripreso in maniera quasi miracolosa, forse grazie al repentino intervento di Edward e Bella che lo avevano portato al medico più vicino, mentre disteso per terra legato dalla testa al collo vi era Black.

Le note della marcia nuziale iniziarono a volare nell’aria, gli ospiti della cerimonia si voltarono verso l’ingresso della chiesa immersa nella luce.

Le bambine con piccole coroncine di fiori intrecciate nei capelli, reggevano il lungo strascico del sinuoso abito da sposa confezionato da Cocò.

Era il più lungo che avesse mai visto, si disse Edward scambiando un’occhiata perplessa con Jasper, il quale si avvicinò al suo orecchio e sussurrò “lo sai come sono fatte…rilassati e prendi un bel respiro…sei quasi blu”e così fece, ma poi tutta la sua attenzione andò alla stupefacente bellezza del volto di Bella che avanzava lungo la navata al braccio del generale, impettito e sorridente come non mai.

Finalmente quell’angelo avvolto in seta perla lo raggiunse all’altare, sorridendogli radiosa.

Edward la guardò con occhi pieni di amore, mentre il generale le baciava una guancia e portava le mani di sua figlia in quelle del suo sposo.

Non avrebbe mai sognato di sentirsi così orgoglioso e favorito dal destino, non poteva non sorridere una volta posato lo sguardo su quel volto candido e bellissimo che apparteneva a colei che stava per diventare la donna della sua vita.

E quando vennero dichiarati marito e moglie, una folla di amici e parenti li accompagnò alla carrozza tra petali di rose e riso immacolato.

Poi gli invitati, venuti a vedere un altro Cullen legarsi per sempre davanti a Dio, salirono sulle loro carrozze, diretti alla tenuta Cullen per il fastoso ricevimento di nozze.

Sua madre era in lacrime, tanto felice che restò in silenzio per tutta la cerimonia. Si fermò davanti a loro prima di salire sulla carrozza, alzandosi in punta di piedi per poterlo baciare sulla guancia “Mi hai reso così felice!” disse riprendendo a singhiozzare.

Inarcando le sopracciglia, Edward si voltò verso il padre che gli strinse la mano con calore e gli fece l’occhiolino “gioca bene le tue carte e riuscirai a sopravvivere per anni, figlio mio”

Edward sorrise, poi tornò a guardare sua madre, convinto che quello era il giorno più felice della sua vita, un giorno che non avrebbe mai dimenticato.

Mesi prima aveva una visione totalmente diversa del matrimonio, ma forse era cresciuto. Forse prima nessuna donna poteva far nascere alcun sentimento che andasse oltre l’attrazione fisica in lui, cosa che invece gli aveva acceso dentro Bella quando se ne era innamorato, prima di quel momento però non avrebbe mai potuto lontanamente immaginare che di lì a qualche tempo lui, la canaglia, si sarebbe legato per tutta la vita ad una sola donna. Tuttavia non era tanto incosciente di andarlo a riferire a sua madre e così si limitò a darle un bacio sulla guancia, accennando a salire sulla carrozza.

Subito sospettosa, Esme smise di singhiozzare e lo guardò con occhi sgranati, mentre suo marito sghignazzava dicendole “vogliamo andare, mia cara?i primi invitati saranno arrivati”

Sorridendo Edward, si voltò verso Mike e il generale che abbracciava commosso la sua amata Bella.

Quella vicenda aveva profondamente cambiato Mike, che sembrava del tutto diverso dal ragazzotto petulante di poche settimane prima. La commissione aveva deciso di ritirare le accuse grazie alla sua totale collaborazione alle indagini.

Il giudice non era stato molto clemente con Black che era stato arrestato e spedito per le Americhe.

In ogni caso, tutto questo apparteneva al passato.

E per sottolineare il concetto Edward cinse la vita di Bella con un braccio e porse la mano a Mike, che la strinse sorridendo.

Dopo che la aiutò a salire in carrozza, gli invitati ancora presenti applaudirono e si voltò per ringraziarli.

La carrozza partì sollecitando tutti gli altri ad affrettarsi.

Intanto nella carrozza che procedeva, Bella baciava con passione suo marito “Edward stai attento” gli disse sistemandosi l’acconciatura “non posso apparire spettinata a tutti i nostri ospiti, inoltre Alice e Rose non me lo perdonerebbero”

“tranquilla, nessuno ti vedrà spettinata. Senza di noi il pranzo non può iniziare” dichiarò lui baciandola nuovamente, sussurrandole: “basterà scavalcare il muro di cinta ed entrare dalla porta della cucina”

Bella rise “davvero divertente, signor Cullen”

“non ce di che, signora Cullen” e si abbandonò al suo abbraccio protettivo e appassionato.

Aveva conquistato il suo amore e nient’altro contava al mondo.

Adesso poteva amarlo con tutta se stessa.

Con lui, il suo idolo, il suo amico, il suo amante e adesso anche suo marito, era diventata una donna. E ora davanti a loro la vita si proiettava come una strada adornata da rose, una via da percorrere sul calesse del loro amore, una via luminosa e lunghissima che avrebbero percorso insieme, felici,instancabili.

Solo loro, Bella e Edward, per sempre.

 

 Settembre 2009

Che bella storia d’amore…

Mi ritrovai a pensare mentre lentamente chiudevo  il diario che avevo trovato nella soffitta qualche mese prima.

Io e mio marito ci eravamo trasferiti a NewMarket all’inizio della primavera nella vecchia tenuta campagnola dei Cullen.

“Ehi…” sentii mio marito sedersi accanto a me sull’altalena del portico, le sue braccia si modellarono ai miei fianchi, mentre la mia testa affondava nel suo torace.

“sai ho finito di leggerlo” dissi indicando il diario appoggiato al tavolino.

“come è stato viaggiare nel tempo?” disse lui con un sorriso sghembo sul volto mentre mi scaldava col suo abbraccio.

“interessante…il tuo avo aveva molta …immaginazione, ed era molto puntiglioso quando scriveva”

“beh, era un grande casanova, c’era da immaginarselo ” disse accarezzandomi i capelli con le labbra.

“sai ho trovato anche una foto…guarda…siete praticamente identici”

Lui se la girò tra le dita, “anche io come lui mi sono innamorato di una piccola campagnola…” disse lui ammiccando.

Lo guardai fingendo uno sguardo severo che lasciò immediatamente posto ad un sorriso.

“davvero divertente, signor Cullen”

“non c’è di che, signora Cullen”

 

 

Questo rappresenta il vero e proprio epilogo che è stato scritto in collaborazione con Amy Dickinson.

Non me la sono sentita di cancellare il vecchio soprattutto per le splendide recensioni che mi avete lasciato quindi ho deciso di lasciarlo li, nonostante la sua immane bruttezza^^.

Spero mi perdonerete per la velocità con cui ho scritto il vecchio epilogo, ma ahimè con tante cose d fare l’ispirazione inizia a scarseggiare, quindi dopo un’attenta rivalutazione del pezzo abbiamo deciso di modificarlo tentando di seguire l’idea iniziale dell’epilogo.

E spero vivamente di esserci riuscita. Bene per ora è tutto passo e chiudo ^^ Lory

Ciao a tutti^^

Oh no, l’epilogo ç__ç…ma non potevi aspettare un altro po’? Maledetta….!!!

Scherzo tesoro, ma mi dispiace, ormai ci ero molto affezionata :) Sono così felice per Bellina e Eddy…che bello immaginarli sposati, grazie per averci dato la possibilità di pensarli in abito nuziale in attesa di vedere Breaking Dawn, mia cara^^ grazie dell’ importanza che hai dato al mio umile operato, anche se a dire la verità non penso di meritarmelo, non ho fatto assolutamente nulla di che! Grazie comunque e spero che sia piaciuta anche a tutti voi, Lory è proprio brava, non è vero? Un saluto e ora correte a leggere Stand By Me, forza! ;)

Grazie per aver condiviso questa tua fanfiction con noi, thanks Lory^^

Amy Dickinson

le altre mie FF:
Isola Esme
Stand By me
FF di cui mi occupo:
Tesoruccio, quand'è che metterai la testa a posto?! :  fanfiction ispirata a Lamù  di Amy Dickinson
Il falco e la Rosa  :ff originale creata da Amy Dickinson


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