harry e la strega protettrice di lele_evin (/viewuser.php?uid=3253)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap. 1 ***
Capitolo 2: *** cap 2 ***
Capitolo 4: *** Cap 3 ***
Capitolo 1 *** cap. 1 ***
Harry e la strega protettrice
Harry e la strega protettrice
….
..
zzzzz ….
mmmmm …..
zzzzzzzzzz …... mmmm ………. zzzzzzzzzzzzz ……..
<>sbottò
Harry. Era sdraiato nel giardino perfettamente tenuto , come
del resto tutta la casa,dei Dursley per potersi godere
almeno per un po’ quello splendido spettacolo di stelle e poter pensare
con nostalgia a quei pochi ma piacevoli momenti passati con Sirius. Ma a quanto
pareva gli animaletti che popolavano quella siepe non gradivano la sua presenza,così Harry rassegnato si alzò ed entrò
in casa facendo ben attenzione a fare il meno rumore possibile in modo da
passare inosservato. Era tornato a Private Drive solo
da pochi giorni e già ne aveva la nausea. Ogni mattina sperava che
Edvige tornasse con la risposta di Ron che gli annunciava che sarebbero andati
a prenderlo. Ma ancora non era arrivata nessuna nuova
né da Ron né da Hermione.
Sgattaiolò
su per le scale e si chiuse in camera sua. Non aveva per niente sonno e infondo era ancora presto per andare a dormire, quindi decise
di rileggere per la centesima volte I
magnifici sette e vedere se riusciva a distrarlo dal pensare a Sirius.Ma la cosa non funzionò. Era ancora troppo difficile
da accettare. Harry si era sforzato di non pensarci,di
farsene una ragione ma invano. Ogni volta non poteva far
altro che dirsi <<è colpa mia!>>. Era caduto come un
novellino dritto nella trappola di Voldemort nonostante tutti gli
avessero detto di non ascoltare più i suo sogni,di
chiudere la mente all’Oscuro Signore. Harry si ritrovò a pensare
che anche se avesse imparato l’Occlumanzia ormai era troppo tardi. Con la
mente distratta da questi cupi pensieri e con un senso di colpa sempre maggiore
che gli stringeva lo stomaco si addormentò.
Quando si voltò era in un cimitero. Davanti a lui le tombe
dei suoi genitori brillavano alla luna e una candida rosa bianca era dolcemente
china vicino al nome di sua madre. “ Dove
sono?” pensò subito guardandosi intorno. Poi,
come per essere sicuro che fosse reale, sfiorò le fredde lapidi e calde
lacrime cominciarono a rigargli il volto. Per la prima volta dopo tanto
tempo Harry riuscì a sfogare il dolore che da anni custodiva gelosamente
nel suo cuore. Quando si fu calmato un po’ guardò
di nuovo quella candida rosa e si domandò chi mai
l’avesse portata; infondo a quanto ne sapeva nessuno conosceva il luogo
dove erano stati sepolti i suoi genitori. Poi pensò che però
almeno una persona doveva saperlo: Silente,
sicuramente era stato lui a portare quel fiore a Lily.
Perso in
questi pensieri e ancora scosso dal pianto non si accorse che in quello stesso
momento qualcuno stava parlando non molto lontano da lui. Una voce fredda e
acuta, che Harry conosceva fin troppo bene, stava imprecando contro
qualcuno. Sorpreso e spaventato allo stesso tempo si nascose
dietro le lapidi dei genitori e tirò le orecchie più che mai per
sentire il loro discorso.Ma un’altra cosa
destò subito l’attenzione di Harry: la cicatrice.
Nonostante Voldemort si trovasse a non più di
10 metri da lui, la
cicatrice era perfettamente normale, neanche il minimo prurito o bruciore. Non
capiva cosa stesse succedendo ma pensò
subito “ appena torno a casa
devo scrivere a Sirius della cicatrice!Forse lui sa che sta succedendo!”
ma non fece in tempo a finire la frase che un’onda di tristezza lo invase
lasciandolo inerme. Decise di distrarsi ascoltando le urla di
Voldemort che a quanto pareva era piuttosto arrabbiato. Qualcosa era
andato storto, non era riuscito ad ottenere ciò di cui aveva bisogno,
“la profezia!” pensò subito Harry,
ma in quel momento due fredde mani lo braccarono al collo e lo trascinarono
dritto verso il suo nemico.Quando lo lasciarono Harry
era ai piedi di Voldemort e dietro di lui c’era una soddisfatta
Bellatrix che orgogliosa mostrava il suo bottino al
padrone. Se fosse possibile Harry giurò di aver
visto sul volto di Voldemort un sorriso trionfante, ma subito quei freddi occhi
rossi lo portarono alla realtà e Harry si alzò, bacchetta alla
mano, pronto a combattere. Bellatrix e i mangiamorte presenti si misero a ridere
e Harry pensò che tutto questo era già accaduto un anno prima, ma
stavolta come ne sarebbe uscito?
Vide
Voldemort aprire la bocca e pronunciare la maledizione che avrebbe messo fine a
tutto ma non sentì alcuna parola. Era come se qualcuno
avesse messo il “mute”, non sentiva nessun suono. Era nel
silenzio più totale. Poi da dietro di lui arrivò una luce
abbagliante e calda. Una luce che lo chiamava a cui Harry non seppe resistere,
come trascinato da una forza benefica ma ignota , si
girò e prese a camminare verso la fonte di quella luce. Stordito
da quel
bagliore ma incredibilmente tranquillo si trovò ben presto stretto tra
le braccia di una ragazza di cui non vedeva il volto, una ragazza che gli
accarezzava la testa dolcemente bisbigliandogli << Non avere paura. Non
temere ci sono io a proteggere i tuoi sogni. Lui qui non verrà
più!>>.
Harry si
svegliò più tranquillo e riposato che mai. Non ricordava il tempo
infatti di aver dormito così bene! Completamente
dimentico dello strano sogno di quella notte scese in cucina per la colazione e
poi uscì per una lunga passeggiata. Trascorse così una giornata
serena all’aria aperta non pensando a nulla; pranzò con un gelato
,lesse la Gazzetta del Profeta senza trovarci nulla di
interessante e tornò a casa giusto in tempo per la cena. Benché
la sua incredibile tranquillità turbò
perfino i Dursley , Harry non ci badò e
andò dritto a letto desiderando intensamente di dormire senza avere in
realtà un gran sonno.
Di nuovo un
freddo e umido cimitero lo accolse. Di nuovo era di fronte
alle tombe dei suoi genitori e di nuovo una candida rosa sopiva sulla
lapide di sua madre. Harry stavolta si voltò di scatto a cercare
Voldemort e lo trovo poco dietro di lui che lo
osservava, lo stava aspettando. Di nuovo estrassero le
bacchette pronti al duello quando una calda luce abbagliante li
illuminò. <> disse una dolce voce di ragazza e a quelle parole la figura di
Voldemort svanì come bruciata da fiamme invisibili lasciando dietro di
se un urlo che fece gelare il sangue ad Harry.
Ma anche stavolta la cicatrice non aveva dato alcun segno. E
di nuovo si trovò tra le braccia di questa fanciulla
senza capire chi fosse, senza vederle il viso ma incredibilmente felice e
consapevole che nessuno al mondo avrebbe potuto fargli del male finché
era con lei.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** cap 2 ***
Harry e la strega protettrice
Cap. 2
La mattina
dopo Harry si svegliò con un sorriso ebete stampato in faccia,come
il suo amico Ron gli fece notare appena lo svegliò!Harry ci mise un attimo a
focalizzare la situazione. Ron era lì in camera sua con suo fratello Bill,
entrambi lo guardavano con dei gran sorrisi..
<> disse allegro Ron.
<> e così dicendo lui e Bill
scoppiarono a ridere. Anche Harry sorrise,scese dal
letto,si vestì di gran fretta mentre Ron e Bill raccoglievano tutte le sue cose
nel baule. Dopo meno di un’ora dal suo risveglio Harry faceva il suo ingresso
alla Tana festeggiato dai gemelli,Fred e George, da
Ginny e da << Percy?!>> esclamò Harry nel vederlo,<< allora
sei tornato!be, sono felice di vederti.>>
<<
Em…anche io Harry!>>disse
timidamente Percy << mi dispiace molto per non averti creduto e…>>
ma Harry non lo lasciò finire. Era più che evidente che tutto questo
costava uno sforzo enorme all’orgoglio di Percy e lui era
troppo felice per voler ferire un amico ritrovato.
Passò una
giornata stupenda con tutti i Weasley a giocare a Gobbiglie
ma soprattutto a Quiddich in una sfida all’ultima
pluffa 3 contro 3: Harry,Ron e
Ginny contro Bill e i gemelli con Percy a fare da arbitro.
Alla sera la
signora Weasley aveva organizzato una piccola festicciola per l’arrivo di Harry
e per il ritorno di Charly, arrivato verso sera esausto
dalla Romania. Con le pance stracolme di ogni
leccornia pensabile, Harry e gli altri andarono a letto stanchi ma felici e un
po’rassegnati perché l’indomani era Lunedì e tutti sarebbero tornati al lavoro.
Anche quella
notte Harry sogno' di un cimitero,di Voldemort pronto
ad ucciderlo e sul più bello di una dolce luce che veniva a salvarlo portandolo
via da lì. Questa sequenza si ripeté ogni notte per tutta l’estate e ogni
mattina Harry si svegliava sereno e tranquillo senza ricordare apparentemente
nulla di ciò che aveva sognato.Finché
un giorno, dopo essere tornato da una riunione dell’Ordine, il signor
Weasley gli chiese di parlargli in privato. Andarono in
camera di Ron e si sedettero sui due letti uno di fronte all’altro. Il signor
Weasley era molto serio e preoccupato, quando parlò la sua voce suonò
terribilmente cupa.
<<
Harry devo farti alcune domande. Vorrei che tu mi rispondessi sinceramente. Ho
incantato la stanza in modo che nessuno a parte noi 2 possa
sentire ciò che mi dirai.>>. Harry annuì anche se un po’ perplesso dalla
situazione e si preparò ad ascoltare la prima domanda .
<<
Harry vorrei sapere se ultimamente fai dei sogni,o
meglio un sogno ricorrente?>>
chiese seriamente il signor Weasley.
Harry pensò
subito “no!” ma poi si fermò a riflettere e l’immagini
del cimitero e di tutto il resto cominciarono a scorrergli di fronte agli
occhi…
<>
disse piano Harry abbassando la testa. Ora fissava accanitamente le stringhe
delle sua scarpe.
<< E in questo sogno dove sei?>>
<
>
<<
E c’è qualcuno con te?>>
<> chiese Harry come se non avesse capito la domanda,<<
No,non c’è nessuno con me.>>
Il signor
Weasley fece un respiro profondo e chiuse gli occhi,stava
pensando…..
<>
<<
Guardo le tombe dei miei genitori…. C’è una bellissima rosa bianca che veglia
sulla mamma…. e….>> ma Harry era sempre più
triste e confuso e non riusciva ad andare avanti.
<<
E?>> lo incoraggiò il signor Weasley
< lei e mi salva portandomi al
sicuro.>> poi Harry aggiunse, più a se stesso che per altri<< Lei mi protegge, lei non gli permetterà di farmi del male!>>
A queste
parole il volto del signor Weasley si fece ancora più teso e pensieroso…
<<
E tu non sai chi sia questa ragazza? >>
Harry scosse
la testa sempre guardando con interesse i suoi lacci e non aggiunse altro.
Senza capire il perché si rese infatti conto di non
voler raccontare nulla di quella ragazza al signor Weasley,anzi a nessuno.
Lei era solo per
lui,era lì solo per proteggere lui,Harry,e nessun altro.
Il volto del
signor Weasley si faceva sempre più buio e questo faceva sentire in colpa
Harry anche se non sapeva dirsi perché. Dopo un respiro
profondo il padre di Ron aggiunse << Va bene Harry.
Vorrei solo che tu mi promettessi di dirmelo se scoprissi qualcosa su questa
ragazza. Me lo prometti?>>
<< Va
bene….. ma perché?>> chiese Harry che finalmente
aveva alzato la testa e ora guardava il signor Weasley con aria interrogativa.
Come al solito sentiva che stava accadendo qualcosa e
nessuno aveva intenzione di metterlo al corrente.
<< Non
preoccuparti Harry non è nulla di grave. Solo vorremmo essere sicuri che non
fosse un’altra trappola di Tu-Sai-Chi.>> ma
qualcosa nel tono di voce tradiva la disinvoltura del signor Weasley. Harry era
già pronto a ribattere ma il mago non gliene diede il
tempo. Si alzò e si diresse verso la porta, prima di uscire aggiunse <<
Harry…. ascolta, lo so che tu ti senti protetto ma
pensa a ciò che sta rischiando lei. Si
sta mettendo contro Tu-Sai-Chi per te….
pensaci.>> e detto questo uscì.
Harry rimase
lì da solo, confuso dai troppi pensieri che affollavano la sua mente. “ Lui sa
chi è?!” si chiese. “ Come fanno a sapere del mio
sogno?”. “ Cosa sta succedendo? Perché
non dovrei sognarla?”.Ma ovviamente non trovò
risposta alle sue domande.
In quel momento entrò Ginny
sbuffando, rossa in volto scaraventò
una pila di vestiti puliti sul letto di Ron e si sedette <<
Uf! Voglio dire ha 7 figli perché devo sempre essere io a
fare le scale su e giù? E gli altri possono pure smaterializzarsi
!!! Ma ti sembra giusto?>> e guardò Harry dritto negli
occhi aspettando,ovviamente, una risposta negativa.
<<
Em….em…>> balbettò Harry
preso alla sprovvista << credo di no!>> ma
non suonò abbastanza deciso per Ginny che lo guardò torvo. Harry aggiunse in
fretta << No, intendevo che non è assolutamente
giusto!! Voglio dire le gambe ce le hanno anche
loro!>> sperando che nessuno dei fratelli Weasley fosse in ascolto.
Ginny gli
fece un bel sorriso,si alzò e andò a sedersi accanto a
Harry.
<<
Hai una strana faccia, è successo qualcosa?>> chiese
Ginny in tono amabile.
<<
Em…..No. Niente!>> disse
Harry nel modo più disinvolto possibile.
<< Non
ti preoccupare..>> rispose lei abbassando un po’
la voce e mettendogli una mano sulla spalla << Qui lui non verrà!>>
e sorridendogli se ne andò.
Harry non
mangiò quasi niente a cena, ma la signora Weasley era troppo presa
dell’acconciatura di Bill per accorgersene. Andò a letto presto borbottando che
non si sentiva bene e ringraziò che Ron fosse troppo occupato in una partita a
scacchi con Charly per fare domande. Quando si fu finalmente infilato nel
letto fece un respiro profondo. “ Voglio incontrarla!”
pensò, ma poi gli tornarono in mente le parole del signor Weasley
<< … ma pensa a ciò che sta rischiando lei. Si sta mettendo contro Tu-Sai-Chi per te…>>
.“No. Non voglio che qualcuno
altro muoia per me!” pensò Harry e obbligandosi, come se fosse possibile, a non
sognarla si addormentò.
Di nuovo una
candida rosa bianca lo guardava dalla tomba di sua madre. “Voldemort deve
essere qui!” ma stavolta non si girò. “Devo
concentrarmi su qualcosa. E’ solo un sogno. Decido io cosa deve accadere.
” Pensò accanitamente e se lo ripeté più volte per
convincersene. Fece un bel respiro profondo a occhi
chiusi per calmarsi e quando li riaprì notò qualcosa a cui non aveva mai fatto
caso. La rosa bianca ogni volta era in una posizione diversa. Ma cosa
significava?. << Non è sempre
la stessa notte!>> esclamò Harry. Il che significava
che qualcuno veniva ogni notte a portare un fiore a sua madre…” impossibile,non
ha senso!” pensò. Si sedette di fronte alla tomba
e cominciò a guardarla attentamente.
Qualcos’altro catturò la sua attenzione << Ma
non ci sono le foto?!>> disse accigliato. Ed era vero,le
lapidi dei suo genitori riportavano i loro nomi e le date di morte ( non quelle
di nascita) ma non c’erano le fotografie. “ Be ma non
sempre ci sono le fotografie sulle lapidi.” Si rispose
Harry..” E magari non sapevano le loro date di
nascita”… ma questo era poco probabile se, come aveva
supposto Harry la prima volta, era stato Silente a provvedere al funerale.
Ma Harry non ebbe più il tempo per riflettere perché un
rumore alle sue spalle lo fece scattare. Voldemort era di nuovo davanti a lui
,bacchetta in mano, pronto a ucciderlo. “Stavolta me la devo
cavare da solo!” pensò e si preparò al duello. Ma di
nuovo una calda luce illuminò l’ambiente e lo invitò a seguirla. “Stavolta no!Non
devo andare.” Ma nonostante la fermezza delle sue parole
stava camminando nella direzione della luce. Si voltò per vedere che
fine avesse fatto Voldemort e si accorse che lo stava guardando incuriosito e
piuttosto contrariato. Ma tutti i suoi dubbi e timori
svanirono all’istante appena quelle due calde braccia lo accolsero in un tenero
abbraccio. “Chi sei?” pensò intensamente Harry ma non
riuscì a dirle nulla. Fu lei a parlargli,bisbigliandogli
all’orecchio << Va tutto bene Harry. Lui non può farci del
male!>>.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Cap 3 ***
Harry e la strega protettrice
Cap. 3
La mattina
seguente si svegliò più confuso che mai,ma cercò di non darlo a vedere e anzi
si preparò in fretta per andare a Diagon Alley con tutti gli altri.
All’ingresso della Tana il signor Weasley lo stava aspettando insieme a Bill e
Charly:sarebbero stati la sua scorta. La giornata trascorse abbastanza
tranquilla e Harry riuscì anche a dimenticarsi della misteriosa ragazza del
sogno. Lui e Ron si incontrarono con Hermione davanti al Ghirigoro e, dopo aver
giurato alla signora Weasley che avrebbero fatti i bravi, ottennero il permesso
di girovagare da soli. Andarono a prendere un gelato, studiarono attentamente
la vetrina di Tutto per il quiddich ,
risero davanti a degli strani animaletti colorati simili a pappagalli che
canticchiavano filastrocche e alle 6 si ritrovarono con tutti gli altri al
Paiolo Magico per il ritorno. Ma quella sera non cenarono alla Tana bensì al
Quartier Generale dell’Ordine e vi sarebbero rimasti anche a dormire,come
annunciò loro il signor Weasley, ma non volle dire il perché.
Arrivati in
Grimmauld Place ritrovarono il professor Lupin, che aveva una pessima cera,
Moody,la sbadatissima Tonks e ,cosa che
lasciò un po’ stupiti tutti,Silente. << Per una volta vorrei cenare con
un buon piattino dei tuo Molly!>> disse sorridendo il preside di
Hogwarts, << ho sentito dire che la tua cucina è…..magica!>> e così
dicendo fece l’ occhiolino alla signora Weasley che sorrise e arrossì un po’.
La cena fu
davvero piacevole oltre che squisita; Tonks mostrò alle ragazze una vasta gamma
di acconciature multi color per avere consigli mentre Moody e Lupin insieme al
signor Weasley stavano discutendo su alcune nuove leggi che sarebbero state
introdotte nei rapporti maghi-babbani. L’unico che non parlò molto ma che
osservò tutti attentamente per tutta la durata della serata fu Silente. Harry
se ne accorse subito e si preoccupò quando notò che il profondo sguardo
scrutatore del preside era posato su di
lui, ma i suoi timori diventarono presto curiosità quando lo vide fare lo
stesso con tutti gli altri commensali. Quando ormai gli sbadigli avevano preso
il posto delle parole la ciurma si diresse ai piani superiori per un meritato
riposo, ma Harry fece in modo di restare
per ultimo per scambiare due parole con Silente.
<< Em
…signore? Mi scusi, posso parlarle?>> chiese piano in modo che nessun
altro lo sentisse.
<> gli rispose sorridendo Silente e lo invitò a sedersi lì in
cucina.
<<
Allora dimmi,cosa c’è Harry?>>
<< E’
che ho notato, signore,che stasera durante la cena … si insomma…sembrava che ci
stesse studiando…>> disse con un filo di imbarazzo Harry,ma Silente gli
regalò uno dei suoi sorrisi complici e disse << Mi hai scoperto! Si, vi
stavo osservando perché sto cercando una persona.>>
<<
Chi?>> disse subito stupito.
<< Oh
è strano che sia proprio tu a chiedermelo quando dovresti essere la persona che la conosce meglio.>>
<< Non
capisco. Ma di chi parla?>>
<< Sto
parlando di Lei, Harry. Della ragazza
che protegge i tuoi sogni.>>
Harry rimase
senza parole a guardare gli occhi del suo preside con gli sorridevano
tranquilli. In un attimo mille domande lo sommersero, << Allora è stato
lei a chiedere al signor Weasley di farmi quelle domande?! >>.
<<
Si>> disse tranquillamente Silente, sempre guardandolo dritto negli
occhi.
<< Ma
lei come fa a sapere del mio sogno? Come fa a ….. perché vuole sapere chi
è?>> le domande uscivano a raffica della bocca di Harry senza che lui
riuscisse a fermarle , << Perché la cicatrice non mi fa più male anche se
Voldemort è vicino? Chi porta la rosa bianca alla mamma ? Perché le loro tombe
sono così spoglie ma soprattutto dove sono? E poi….>>
<<
Harry, Harry calma! Se vuoi delle risposte dovrai fare parlare un po’ anche
me!>> lo interruppe sorridendo Silente. << Dove si trova quel
cimitero non posso dirtelo Harry,e non perché non voglio che tu ci vada ma
perché, come hai visto, Voldemort sarà li ad aspettarti. Quelle tombe in realtà
sono solo di apparenza,i tuoi genitori sono stati sepolti in un cimitero
“riservato”, diciamo, lontano da occhi indiscreti per evitare che qualcuno si
vendicasse di loro.>> Harry ascoltava rapito ogni singola parola, ma non
potè fare a meno di stupirsi della
loquacità di Silente. << Per quanto riguarda il sogno, Harry, sono felice
che tu ne abbia parlato perché speravo di poter affrontare l’argomento con
te.>> e dopo un respiro profondo riprese << Vedi, dopo ciò che è
accaduto a Giugno ho deciso che sia giusto parlare con te di ciò che ti accade
anche se a volte significherà darti cattive notizie. Sono convinto Harry che
qualcuno a te molto vicino stia tentando di proteggerti. >> Silente fece
un’altra pausa come per vedere l’effetto delle sue parole su Harry, che però
rimase impassibile e attentissimo al discorso. << Quella giovane ragazza
che viene a salvarti sta rischiando molto e noi vorremmo evitare che azioni
generose come questa finissero in tragedia.>> a queste parole Harry ebbe
un tremito << Come il sacrificio dei miei genitori o quello di
Sirius?>> chiese piano distogliendo lo sguardo e fissandosi malinconicamente
le mani. << Devi capire Harry che per quanto questa strega sia
evidentemente dotata non basta per fronteggiare un mago come Voldemort. Io
stesso non credo di conoscere tanti incantesimi quanti ne ha scoperti lui.
>> . Di nuovo Silente fece una lunga pausa prima di ricominciare a
parlare, << Harry tu hai idea di chi possa essere questa strega?>>
<<
Cosa?>> fece Harry stupito. Allora nemmeno Silente in realtà sapeva
niente di lei! << No,signore, non so proprio chi sia! Ma sembra che lei
mi conosca bene.>>
<>
Harry si
sentì arrossire violentemente. A quanto pareva il Preside doveva sapere
dell’abbraccio. << No no .. niente.>> balbettò in risposta.
<< Va
bene Harry. Vorrei solo che tu mi promettessi di riflettere bene sul grande
pericolo che questa tua amica sta
correndo.>> e così dicendo si congedò e lo mandò a dormire.
Harry dormì
molto male quella notte. Continuava a svegliarsi perché non voleva
addormentarsi abbastanza profondamente da sognare. Quando la mattina arrivò in
cucina per la colazione fu davvero difficile nascondere le occhiaie e ancora di
più lo fu convincere la Signora Weasley
che andava tutto bene.
Il ritorno
alla Tana fu abbastanza tranquillo. Appena arrivati Harry si congedò e si
chiuse in camera, sdraiato sul letto a pensare come affrontare questa
situazione. Qualche ora dopo Ron si infiltrò piano piano nella stanza quasi a
voler saggiare il terreno. << Ciao!Come va?>> disse cercando di sembrare
disinvolto.
<>
rispose Harry sdraiato sul letto a fissare, non curante, il soffitto.
<>
e anche Ron si distese sul letto a guardare il soffitto. Un profondo silenzio
scese tra i due amici finchè Ron, visibilmente in imbarazzo per la situazione,
si schiarì la voce e tentò un nuovo approccio.
<<
Bill e Charly vogliono organizzare un torneo di quiddich interno alla famiglia,
giocheremo a coppie e alla fine i vincitori avranno addirittura una coppa!Ho
pensato che potremmo fare coppia!>> dall’altro letto rispose solo
silenzio.<< Be sai Fred e George ovviamente giocheranno insieme e così
anche Bill e Charly mentre Percy preferisce fare l’arbitro….ma solo perché vola
da schifo!>> e si mise a ridere anche se il freddo silenzio di Harry lo
fece subito smettere. Era come se il suo migliore amico non lo stesse proprio
ascoltando, come se fosse perso in un turbinio di pensieri solo suo a cui
nessuno poteva accedere neanche per disturbare.
<<
Ginny?!>> esordì d’ improvviso Harry tanto da far sobbalzare l’amico che
ormai aveva rinunciato a una risposta.
<<
Ginny cosa?>> disse Ron che nel frattempo si era seduto per osservare
Harry che invece continuava imperterrito a guardare il soffitto.
<>
<<
Veramente….. be se io sto con te non c’è nessuno che faccia coppia con
lei.>> rispose Ron abbassando lievemente la voce come imbarazzato dal
torto che evidentemente stava facendo alla sorella.
<> chiese Harry con un tono di voce pacato, quasi assente.
Ron rimase
stupito dalla domanda ma non voleva che ricadesse il silenzio tra loro quindi
rispose
<<
Certo….. voglio dire, è una ragazza è normale che abbia la sua stanza….neanche
quando eravamo piccoli mamma ha mai voluto che Ginny dormisse con noi.>>
Sempre più stupito e incuriosito dalla strana domanda Ron attese una qualche
risposta dall’amico che però non disse nulla. Harry era sempre fisso sul
soffitto evidentemente assorto nei suoi pensieri. Così Ron cercò di cogliere
l’attenzione dell’amico dicendogli in tono di scherno << Perché?...Volevi
forse dormire con lei?!>> e si mise a ridere. Una risata nervosa che
lasciava trasparire il disagio del ragazzo.
Harry a queste parole distolse finalmente lo sguardo dal soffitto e,
guardando ora l’amico dritto negli occhi rispose, con voce assente <<
Si>>.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=39947
|