≈ Nightmare

di Sereko
(/viewuser.php?uid=17707)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo ! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


≈ Nightmare _ prologo≈





"Ci avete mai pensato?
Quando eravate bambini...
Le sansazioni di allora...
Le parole di allora...
E quando diventate grandi...
Cosa vi rimane?
Cosa buttate via?
Il tempo non aspetta
Non importa quanto stretto lo teniate.
Il tempo fugge."
*FFVIII*





La vita è caos, errore,dolore,terrore.

Vi finisci senza sapere né dove, né come, né quando,perché.

Ti ci scaraventano di prepotenza,senza una motivazione,una scusa,una guida.

Non sai niente,solo che esisti.

E’ un vertiginoso salto nel buio,con il vento che ti sferza i capelli e l’oscurità che ti inghiotte senza possibilità di uscita.

Crediamo nella libertà.

Pensiamo di essercela sudata,guadagnata duramente.

Ci illudiamo di essere liberi,di avere la possibilità di scegliere della nostra vita, del nostro destino.

Ma quale libertà è quella che ti offre solo la possibilità di raggiungere due sofferenze diverse?

Dove sta la libertà, quando per raggiungere la felicità sei costretto a perdere metà di te stesso?

Credevo fermamente nella possibilità di essere felice,pensavo,finalmente, di aver raggiunto la mia felicità.

Un po’ zoppicante forse,dolorante,avevo perso qualche pezzo ma ero felice.

Profondamente felice e con la convinzione che sarebbe durata per l’eternità…

 

 

 

 

Mi ero illusa.

Ora lo so.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo ! ***


Capitolo 1








Non immaginavo che l’avrebbe fatto, non pensavo proprio che sarebbe arrivato a tanto, abusando della mia fiducia, tradendola. Tradendomi.

Mi ero fidata di quegli occhi dorati che tanto amavo,quegli occhi caldi,così saturi di amore e sincerità che mi sembrava di fargli un torto spaventoso se non gli avessi creduto.

Come dubitare di mio marito? Colui per il quale avrei rinunciato a tutto pur di stargli a fianco?

Avevo sbagliato. Ora lo so.

Non avevo tenuto in conto il suo lato iperprotettivo, quella sua eccessiva smania di volermi al sicuro…

Avevo convinto Rose ad andare a caccia, che no, non c’era ragione di dubitare di Edward, l’essere più gentile, altruista e generoso che avessi mai conosciuto, insieme a Carlisle, ecco.

Edward e Carlisle, due anime così buone non ci avrebbero mai fatto del male, mi fidavo, potevamo fidarci…

E ora era troppo tardi.

Il mio brontolone.

Il mio piccolo brontolone non c’era più.

Me l’avevano strappato via, per sempre.

 

 

 

<< Bella >> incrociai il suo sguardo per un attimo prima di riportarlo sulle pagine che avevo di fronte, una serie di parole che facevo finta di leggere per cercare di avere un po’ di tregua.

Ma a quanto pare se n’era accorto.

Strinsi forte la mascella e cercai di fingere meglio, girando pagina e muovendo gli occhi avanti e indietro sulle lettere, non volevo parlare.

Conoscevo quello sguardo, lo stesso sguardo contrito che avevo visto prima di chiudere gli occhi, l’ultima volta con il mio brontolone, e lo stesso che aveva anche ora, tutte le volte che cercava di parlarmi o che semplicemente mi guardava.

Sospirò piano e con la coda dell’occhio lo vidi farsi più vicino, strinsi automaticamente le dita sul libro per cercare di frenare le lacrime.

Ti prego ti prego, non voglio parlare ti prego…

<< Bella io…so che stai male che…che ce l’hai con me,che ti senti ferita ma ti prego, cerca di capire >>

Ti prego non dirlo, fa già abbastanza male ti supplico

<< l’ho fatto perché ti amo, non volevo che morissi. E’ questo che sarebbe successo, lo capisci questo? >>

Sono già morta un po’,non lo capisci? Ogni minuto che passa muoio un po’ di più,non lo vedi?

<< Non capisci >> mormorai. E contro ogni proposito mi accorsi di piangere.

<< Cosa? >> mi disse esasperato << Cosa non capisco? >>

<< Hai ucciso nostro figlio >> sbottai urlando, lo sguardo fisso su di lui e le lacrime che ormai non mi sforzavo più di fermare << non conta niente per te? >>

Mi restituì uno sguardo addolorato, sofferente, molto simile a quello che aveva quando fu torturato da Jane.

Ebbi un fremito, ero io la causo di quello sguardo.

<< Se era un figlio che volevi >> chiuse gli occhi per un attimo e poi li riaprì sospirando << forse non avresti dovuto scegliere me >>

Mi sentii mozzare il fiato. Quelle parole furono peggio di una pugnalata per me. Ciò che mi fece più male però, fu il non sentire nemmeno una scusa abbozzata da parte sua, fino ad ora non si era mai scusato per quello che aveva fatto a mio figlio. Il nostro.

Quando parlai cercai di metterci tutta la cattiveria possibile

<< Già, lui,almeno, non mi avrebbe mai fatto questo >>

Considerai la discussione finita e chiusi il libro con un tonfo. Lui rimase immobile come una statua mentre mi alzavo e mi dirigevo al piano superiore.

 

 

 

Stavo annegando nell’oscurità.

Mi sentivo scossa, sballottata di qua e di là ,senza mai imboccare una strada definitiva : Luce o oscurità.

Come quando avevo rischiato di annegare, mi sentivo senza forze. A sprazzi riacquistavo lucidità,rendendomi vagamente conto di trovarmi nel mio letto, poi il buio dell’incoscienza mi riportava prepotentemente giù, cancellando la consapevolezza e facendomi affondare nella confusione.

L’ultimo pensiero incoerente fu la consapevolezza che questa volta non ci sarebbero state braccia forti e calde a salvarmi.

Poi il buio.

Quando riaprii gli occhi davanti a me c’era Edward, bello come solo lui poteva essere, con lo sguardo fisso e serio su di me.

Accanto a lui Carlisle, altrettanto immobile e serio.

Poi i loro occhi si spostarono sulla mia pancia e i loro sguardi si riempirono d’odio.

Li vidi avanzare lentamente verso di me e le mie mani si andarono a posare automaticamente sul mio ventre, proteggendolo.

Nonostante la stanchezza per le notti insonni, in un improvviso bagliore di lucidità, mi resi conto che stavo sognando, che non c’era niente da proteggere, niente da temere, non più.

Ma quando li vidi incedere verso di me, gli occhi neri , le labbra arricciate sopra i denti e le mani tese in avanti, pronte a strapparmi il mio bambino, mi lasciai prendere dal terrore e urlai.









Angolo Autrice
Mi scuso enormemente per il ritardo, ma essendo l'ultimo mese di scuola,e anche l'ultimo anno -ergo, maturità alle porte- sono purtroppo piena di impegni. Aggiungeteci anche un pizzico di pigrizia,un po' di inettitudine, e l'arte del procrastinare, ed ecco il perchè di tanta attesa U_U
Comunque,mi auguro che il capitolo sia di vostro gradimento,e che sia valsa almeno un po' la pena di aspettare. A tal proposito vorrei fare un piccolo appunto: Per quanto possa sembrare improbabile, c'è il lieto fine. Giuro che c'è! Abbiate fede ^^
Poi...un enorme grazie e Glance per aver commentato la storia, spero che questo capitolo ti piaccia. Aspetto un tuo parere ^^
Grazie anche a chi ha letto e messo la storia tra i preferite o le seguite.
Al prossimo capitolo!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2










Qualcosa di freddo mi sfiorò la fronte e aprii gli occhi di scatto, mentre una parte del mio cervello tentava di convincermi che si era trattato solo di un incubo,che i fatti non si erano realmente svolti così, e che era assurdamente ridicolo avere paura di Edward e Carlisle.

Il mio cervello lo sapeva,ma non il mio cuore, che batteva ancora furiosamente nel mio petto.

Spostai lo sguardo e capii che il tocco delicato sulla mia fronte apparteneva ad Esme,la quale mi sorrise gentile.

<< Tutto bene? >> sussurrò

Arrossii quando mi resi conto che probabilmente avevo parlato nel sonno, o peggio, urlato.

<< Si,grazie >>

Lei piegò la testa di lato e mi guardò apprensiva, mentre con la mano scendeva ad asciugarmi una lacrima. Non mi ero accorta di aver pianto.

<< Un incubo? >>

Annuii,incapace di dire altro.

<< Hai paura di lui >> sussurrò. Non era una domanda , e questo mi gelò, facendomi sgranare gli occhi. Io,Paura di Edward? No, impossibile. Avevo forse detto questo durante le mie notti tormentate?

Esme sospirò e mi guardò << Non dovresti, lui non ti farebbe mai del male. Lo sai vero? >>

Non attese una mia risposta << so che forse ora non la pensi così ma… lo distrugge il saperti in pericolo e,anche se forse ha sbagliato, anche se non condivido pienamente ciò che ha fatto, le sue intenzioni non erano cattive >>

Distolsi lo sguardo e lo puntai sulle vetrate della camera scorgendovi oltre solo buio, nemmeno la luna era visibile.

Mi sembrava che ultimamente il tempo di Forks, plumbeo e freddo, riflettesse il mio stato d’animo, ma forse ero solo io che volevo vederla in questo modo, forse era solo il mio bisogno incontrollato di trovare un alleato, qualcuno che mi capisse, visto che anche Rosalie – che mi riteneva direttamente responsabile di quanto accaduto – si era allontanata da me.

<< Bella… >>

<< Esme >> la interruppi << lo so che lo fai per me e io… non voglio essere scortese,ma non mi va di parlarne >>

<< Io ti capisco, più di quanto tu possa immaginare >>

<< Si, lo so >> sospirai

<< Se ne vorrai parlare… >>

<< Non ora >>

<< Non ora. Okay >>

Mi passò una mano tra i capelli e continuò a parlare sussurrando

<< Il dolore non passerà, e il vuoto che senti, quello non si riempirà mai del tutto. Ma se ci permetterai di aiutarti, di starti vicino… siamo una famiglia, lo supereremo insieme >>

Mi fece un sorriso mesto e si chinò a sfiorarmi la fronte con le labbra.

Chiusi gli occhi con un sospiro tremolante e restai così.

Poco dopo sentii la porta della camera chiudersi. Strizzai gli occhi  mentre nuove lacrime scendevano a bagnarmi il viso.

Eravamo una famiglia, così aveva detto, e avremmo superato il dolore insieme.

Ma allora perché io non me ne sentivo parte? Perché mi sentivo tremendamente sola?

 

 

Soffoco!

Basta – avrei voluto gridare – smettetela di guardarmi come se fossi una bomba pronta ad esplodere da un momento all’altro, smettetela di trattarmi come una pazza che rischia di fare una strage se solo si accorge di essere fissata più del dovuto.

Sono sempre io, sono sempre Bella, la goffa Bella.

Come pretendete che tutto ritorni come prima se siete voi i primi a trattarmi diversamente?

Voglio solo un po’ di pace, un po’ di normalità, sarebbe un balsamo per le mie ferite.

Siete tutti bravi a fingere, a recitare, e ora che ho bisogno che fingiate per me un po’ di normalità, non ci riuscite?

Come pretendete che possa tornare quella di sempre se i vostri sguardi, che tentate tanto di nascondere, bruciano le mie ferite come fossero acido?

Si, sarebbe stato un bel discorso se l’avessi fatto, e forse avrebbero capito.

Ma come al solito, come ormai facevo da un mese a questa parte, mi limitai a sbuffare e tornai al mio pranzo.

Emmett come accortosi improvvisamente di qualcosa smise di far finta di non guardarmi e tornò alla partita in tv , mente Alice indugiava più del dovuto in cucina, riempiendo e svuotando vasi, cambiando fiori e lanciandomi continue discrete occhiate.

Se la situazione non mi fosse risultata pesante  probabilmente mi sarei messa a ridere dei loro goffi tentativi,ma il fatto che cercassero di non lasciarmi mai sola, come se potessi combinare chissà quale stupidaggine, mi dava sui nervi.

Stavo quasi per chiedere ad Alice se volesse per caso dirmi qualcosa che vidi Edward muoversi rapido verso la porta, affiancato subito dopo da Emmett e Jasper, vigili e tesi.

<< Che succede? >> domandò Esme scendendo le scale << chi è? >>

<< Jacob >> rispose Edward a denti stretti << vuole controllare che Bella sia ancora  umana >>

Il mio cuore mancò un battito e poi riprese a battere furiosamente.

Jacob. Jacob. Jacob.

Avrei rivisto Jacob, stava venendo qui!

Mi ritrovai in piedi senza nemmeno rendermene conto,pronta a correre verso la porta, quando un’improvvisa fitta di paura mi immobilizzò.

L’ultima volta Jacob aveva quasi attaccato Edward, erano riusciti ad evitare lo scontro per un soffio.

E se questa volta non ci fossero riusciti? Se questa volta Jacob avesse combattuto? Uno contro sette, quante possibilità aveva?

Probabilmente non avevo una bella cera, perché Alice mi accarezzò i capelli e mi fece sedere << Tranquilla, è tutto a posto >>

Ma me ne accorsi a malapena ,ero troppo preoccupata.

La voce di Jacob mi fece riacquistare lucidità e un nuovo terrore.

Perché diavolo non girava i tacchi e andava via?

<< Immagino tu sappia perché sono qui, succhiasangue ? >>

<< Si, cane , e hai fatto un viaggio a vuoto, Bella è ancora umana >>

Ci fu una piccola pausa.

<< Voglio vederla >>

Sentii qualcuno digrignare i denti, forse Edward, e poi parlò << E rischiare che tu le faccia del male come stavi per fare al matrimonio? >>

<< Io non potrei mai farle del male >> ringhiò rabbioso Jacob << era con te che ce l’avevo, parassita >>

In risposta ci furono dei ringhi, sia dentro che fuori la casa, poi uno sbuffo e dopo qualche secondo vidi Edward spuntare in cucina, le spalle flosce e l’espressione afflitta. Era palese che agisse contro la sua volontà.

<< Bella? C’è Jacob fuori, vorrebbe vederti >>

Automaticamente mi alzai dal tavolo e senza proferire parola, ignorando gli sguardi che mi sentivo addosso, mi diressi verso l’ingresso, e fu allora che lo vidi.

Esattamente come lo ricordavo, in pantaloncini, con i capelli corti e arruffati di sempre e l’espressione tesa, con la mascella rigida, c’era Jacob, il mio migliore amico.

Quando mi vide il suo viso si sciolse in un sorriso splendente, palesemente sollevato di vedermi ancora umana.

In risposta anche le mie labbra si tesero in un sorriso, il primo da almeno un mese, e il mio cuore prese a battere velocemente nel mio petto.

Arrivai sotto il portico, a meno di un metro da lui e lo guardai negli occhi.

<< Ciao Jacob >>

 










Angolo autrice
Wow,non mi aspettavo che la storia sarebbe davvero piaciuta,nè che qualcuno pensasse che scrivo decentemente...a me non convince proprio ciò che scrivo! Beh,ad ogni modo grazie mille! I commenti mi danno realmente la carica e l'entusiasmo per scrivere. Avrei anche pubblicato prima,se non fosse stato per la scuola che mi sta davvero ammazzando, 7 compiti in 5 giorni non sono pochi,più le varie interrogazioni... O.O
Ma passiamo a voi... Glance: Grazie mille, sono veramente molto felice che ti sia piaciuto,spero che questo non sia da meno ^^ Edward ne ha fatte di cavolate in passato,così ho pensato che se fosse stato menno assennato magari avrebbe potuto fare qualcosa di veramente irreparabile...ed ecco qui il mio Edward.
sassy86: Eccoti accontentata. Spero che questo capitolo ti piaccia!
Bellas:Forse ti risulterò sadica, ma mi fa piacere sapere di essere riuscita,almeno in parte, a trasmettere un po' del senso d'angoscia che prova Bella. Mi auguro che anche questo capitolo sia di tuo gradimento,a presto!
Un grazie anche a chi l'ha aggiunta tra i preferite e le seguite e chi si è anche solo limitato a leggere. Aspetto le vostre considerazioni e al prossimo capitolo!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3









<< Allora Bells, come stai? E’ un po’ che non ci vediamo eh?! Ora sei una donna sposata,wow, fico… >>

La sua voce si spense lentamente ed io distolsi lo sguardo, facendolo vagare sugli alberi di fronte a me.

Non ti sforzare Jake, avrei voluto dirgli, fa male già così, non ferirti ulteriormente.

Ma egoista com’ero non potevo negare che, ora più che mai, la presenza di Jacob era come una ventata d’aria fresca.

Era come ai vecchi tempi, con lui nei paraggi mi sentivo bene, sana, integra.

Era una cosa profondamente sbagliata, ma era anche da troppo tempo che non mi sentivo così bene quindi, pur vagamente consapevole di ferire due persone contemporaneamente, cercai di prolungare la discussione.

<< Tutto okay,grazie >> scrollai le spalle come se fosse una cosa ovvia << e tu? >>

<< Bene bene >> e mi lanciò un’occhiata strana. Mhmm, forse come attrice non ero migliorata granché, decisi di sviare l’argomento, non sarebbe stato il massimo parlare con lui di certe cose.

<< E il branco ? Ci sono novità? >>

Lui strinse le labbra e mi guardò accigliato  in attesa che capissi.

<<  Ah già, cose da lupi. Top secret  >>

<< Si beh,più che altro… >> e fece un cenno con la testa verso casa

<< Si si, ho capito. Nessun problema >>

Forse notò la delusione nella mia voce perché si affrettò a continuare

<< Però ti posso dire cosa combinano i ragazzi eh?! >>

Gli feci un cenno d’assenso con la testa e lui sorrise << Quil s’è sempre più rincretinito sai? Alla festa di compleanno di Claire s’è pure fatto truccare e vestire da donna >>

Si mise a ridere e gli diedi uno schiaffo sul braccio, piano, attenta a non farmi male.

<< Non è giusto che tu lo prenda in giro così però >>

Cercò di ricomporsi << Si lo so è che, beh, dovresti vederlo per capire >> e ridacchiò, io alzai gli occhi al cielo.

<< Ma non esce con altre ragazze ? voglio dire, Claire ancora è piccola, non penso che se la prenderebbe >>

Con mia grande sorpresa lo vidi farsi serio e fissarsi le mani, avevo forse detto qualcosa di sbagliato?

<< E’ per l’imprinting. Quando ti succede… gliel’ho chiesto anche io tempo fa, e mi ha risposto che non le nota nemmeno più le altre ragazze >> si strinse nelle spalle e mi guardò.

Arrossii quando compresi le possibili implicazioni di quella frase e mi affrettai a mantenere l’attenzione su Quil. Il fatto che Edward potesse sentire ogni singolo pensiero di Jacob non rendeva affatto le cose semplici.

<< Wow è… è una cosa seria >>

<< Te l’ho detto, è come se lei fosse il suo sole, il suo centro di gravità. Niente conta più di lei, nessuna è più importante di lei, lui farà di tutto pur di farla felice, e lei sarà l’unica in grado di farla felice >>

Annuii per fargli capire che ricordavo, me l’aveva detto uno di quei pomeriggi che avevo trascorso a La Push. Ripensare a quei giorni in cui le cose con Edward erano ancora normali mi fece venire una fitta al cuore e mi sentii pizzicare gli occhi. Scossi la testa e mi affrettai a continuare, sperando che Jacob non si fosse accorto di nulla.

<< E gli altri? Sam ed Emily? Jared, Embry, Seth, come stanno ? >>

Il modo in cui mi guardò mi fece capire che il mio comportamento non gli era sfuggito, ma mi rispose ugualmente.

<< Stanno tutti bene. Sam ed Emily si sposano tra un anno, Paul ha avuto l’imprinting con mia sorella e … >>

<< Paul cosa? Davvero ? >>

<< Si, lei era tornata dal College e si sono visti a casa mia ma… >>

Mi prese la mano e la strinse guardandomi dritto negli occhi. Quando provai a sfilarla, in imbarazzo per la presenza di Edward a pochi metri da noi, lui aumentò la presa << Perché non vieni a La Push? Sarebbero tutti felici di rivederti >>

Mi mossi a disagio sotto il suo sguardo attento. Lanciai un’occhiata prima verso la casa e poi a lui, seduto sui gradini del portico di fronte a me.

No, non sarebbe stata una buona idea.

<< Jake >> riuscii finalmente a sfilare la mano << non è il caso >>

Si imbronciò << e dai Bells , per favore, giuro che sarò bravo, mi comporterò bene, ma ti prego mi manchi >> inclinò il busto verso di me e mi riprese la mano << Mi manca la mia migliore amica >> sussurrò.

Sospirai e cercai di mettere un po’ di distanza tra di noi. Con mio marito e la sua famiglia a pochi passi non era proprio il caso, benché il desiderio di tuffarmi tra le sue braccia fosse forte.

<< No Jake, meglio di no >>

<< E dai, voglio farmi perdonare per il casino del matrimonio,ti prego >>

Scossi il capo ma prima che potessi parlare mi interruppe

<< E dai, per favore, ti prego ti prego ti prego! Che amica sei? >>

Incrociai le braccia al petto e lo fissai imbronciata e un po’ ferita, era un colpo basso, e a giudicare dal sorriso accennato lo sapeva bene.

<< E va bene >> mi arresi infine sbuffando. Alzai una mano per bloccare la sua esultanza  << Ma non ti prometto nulla >>

La sensazione fu quella di aver parlato al vento quando mi tirò per un braccio e mi tenne stretta a se, mentre il consueto rossore mi imporporava le guance.

<< Ti aspetto >>> mi sussurrò all’orecchio.

E in quel momento seppi che, anche se avessi dovuto litigare con sette vampiri, nulla mi avrebbe impedito di andarlo a trovare.

 

 

Quando uscii da sotto la doccia un’improvvisa ondata di nervosismo mi travolse, e tanti saluti all’effetto calmante dell’acqua.

Entrai in quella che ormai era la mia camera – visto che praticamente Edward ormai vi entrava solo per cambiarsi – e sbuffai.

Era ridicolo che dovessi sentirmi così nervosa per una cosa del genere, per un pomeriggio che volevo passare a La Push, in fondo me lo doveva, no?

Dopo tutto quello che aveva fatto, dopo un mese di segregazione, perché di questo si trattava, un pomeriggio con il mio migliore amico mi spettava.

Presi dall’armadio i primi vestiti che mi capitarono a tiro – intimamente compiaciuta di infastidire così Alice – cercando il modo migliore per dire che il giorno seguente sarei andata alla riserva.

Dovevo essere diretta e decisa, senza possibilità di appello da parte sua o dovevo informarlo che andavo e chiedergli se per lui andava bene?

No, forse la prima opzione era la migliore.

Quando afferrai la maniglia e feci un respiro profondo per calmarmi mi ricordai improvvisamente di una cosa.

Avevo già deciso di andare a trovare Jacob prima che andasse via, appena qualche ora prima, quindi Alice doveva aver visto la mia decisione già da un pezzo.

Che stupida! Come avevo fatto a dimenticarlo?

Edward doveva già sapere tutto da un pezzo…e io che mi sono crogiolata nell’ansia per tutto il pomeriggio.

L’irritazione prese il posto dell’ansia, e carica di una nuova determinazione scesi al piano di sotto.

Se Edward sapeva già della mia decisione non avrei dovuto sprecarmi troppo in parole. Bene, meglio così.

Ancor prima di arrivare nel salone sentii alcune leggere note e il mio sguardo saettò automaticamente verso il pianoforte.

Lì seduto c’era Edward e malgrado tutto non potei fare a meno di ammirare la sua bellezza.

Dalla posizione in cui mi trovavo era visibile solo per metà, e mi ritrovai inconsapevolmente a percorrere tutta la sua figura con lo sguardo.

Dal viso perfetto e bellissimo al torace fasciato da un dolcevita beige che metteva in risalto il suo petto scolpito.

L’espressione era concentrata, una smorfia appena accennata sul volto, ma sapevo che si era accorto che ero lì, così infine, un passo dietro l’altro, mi avvicinai a lui.

Solo quando fui abbastanza vicino da poterlo sfiorare mi accorsi che stava suonando la mia ninna nanna, smise allora di suonare e alzò il viso per guardarmi.

Senza staccare gli occhi dai miei mi prese delicatamente una mano e la strinse piano.

A quel contatto così inaspettato ma anche desiderato, il mio cuore prese il volo e mi ritrovai a ricambiare quella stretta, contenta come non pensavo di poter essere, di annegare in quell’oro fuso.

Dopo un momento che parve un’eternità la sua voce mi riportò al presente.

<< Ciao, sei venuta per parlarmi vero? >>

Restai a fissarlo imbambolata per un po’, cercando di capire a cosa si riferisse.

Poi mi ricordai del motivo per il quale ero scesa e mi diedi della stupida. Ero proprio senza nerbo.

<< Mh, si, a dire il vero si. Ma immagino tu sappia già di cosa, no? >>

Edward fece un sorriso mesto e fece lentamente si col capo << Già… ma speravo che avessi cambiato idea >>

Per un momento in effetti era stato così. Ma preferii non dirglielo.

<< No, mi dispiace. Voglio andare a La Push >>

Le sue labbra si piegarono in un sorriso che però non accese i suoi occhi << Già >> sospirò << Lo immaginavo >>

Si alzò e sempre con la mano intrecciata alla mia mi sfiorò delicatamente una guancia con le labbra fredde.

Nel punto in cui mi tocco partì un formicolio che mi percorse tutto il corpo come una scarica elettrica e mi accese le guance di rosso, mentre il mio stomaco si contrasse piacevolmente e il cuore scandiva la sua folle corsa.

Parlò senza staccare le labbra dal mio viso, mentre il suo alito fresco mi sfiorava la pelle accaldata.

<< Ma non farmi aspettare troppo, Signora Cullen >>







Angolo Autrice
Scusate il ritardo, il capitolo era già pronto da un bel po' ma con la scuola che sta finendo e gli esami che si avvicinano il tempo scarseggia U_U
Sassy86: xD Vedo che ti sei immedesimata perfettamente in Bella,mi fa piacere. Ma purtroppo,almeno in questo capitolo,non ci sono grosse vendette,anzi,sembra quasi che i due si stiano riconciliando...sembra!
Glance:I tempi duri verranno un po' più avanti...ma ci saranno.Poveretto,mi fa una pena incredibile! Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento ^^
Bellas:Non pensavo proprio che riuscire a far odiare Edward,è proprio una sorpresa! xD Il caro Edward patirà un bel po' più avanti,la tua vena sadica sarà soddisfatta ;) Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
Un grazie anche a tutti coloro che leggono la storia,spero di trovare qualche vostro commento! Al prossimo capitolo!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4












Raggiunsi La Push nel giro di una manciata di minuti, complice l’entusiasmo di essere di nuovo fuori e impaziente di passare un pomeriggio con Jake, avevo schiacciato forse un po’ troppo sull’acceleratore … se mi avesse beccata Charlie mi avrebbe fatto una bella ramanzina sul modo di comportarsi in strada e io mi sarei dovuta sotterrare dalla vergogna.

 

La figlia dell’ispettore che viola il codice della strada. Il colmo.

 

Quando arrivai davanti la casa di Jacob e spensi il motore, lo vidi aspettarmi davanti la porta con un enorme sorriso stampato in faccia, lo salutai con la mano e prima che fossi uscita completamente dall’auto mi ritrovai tra le sue braccia.

 

<< Sono felice che tu sia qui, Bells >>

<< Anch’io >>

Sciolsi l’abbraccio, feci qualche passo indietro e lo guardai negli occhi sorridendo.

In quel momento mi stupii di come, quella stessa mattina, fossi stata tanto riluttante nel mantenere la promessa fatta appena il giorno prima.

Era bastato il ritrovato contatto con Edward, seppur ancora molto incerto per accantonare il passato e desiderare di rimanere chiusa in casa con lui tutto il giorno.

Doveva aver avvertito la mia indecisione, perché apparve un po’ deluso del fatto che non avessi mutato i miei programmi, ma non mi fece problemi, anzi, mi lasciò prendere la sua Volvo a mi salutò con un leggero bacio sulle labbra.

<< Allora, che ne dici di onorare i vecchi tempi e passare la giornata in spiaggia ? >>

<< Ci sto! >>

Sorrise compiaciuto del mio entusiasmo e mi prese per mano iniziando a fare strada.

<< Sai, pensavo che ti avrebbe fatto problemi, e invece eccoti qui >>

Mi lanciò un’occhiata sorridendo.

<< No >> scrollai le spalle << Nessun problema >>

<< Wow! E com’è  che è diventato così buono? Fino a ieri mi avrebbe fatto a pezzi >>

<< Era un po’ che non uscivo, me lo doveva . Che c’è? >> Continuai quando vidi che mi fissava.

Mi guardò corrugando le sopracciglia << Niente è che … >> scosse la testa e mi fece cenno col capo di guardare avanti

<< Ecco, siamo arrivati >>

Sempre mano nella mano ci dirigemmo verso il nostro solito tronco e ci sedemmo.

Restammo un po’ in silenzio a guardare il mare mentre aspettavo che continuasse la frase di poco prima.

Da quando Jacob non mi diceva qualcosa?

Forse da quando hai sposato un vampiro, nonché suo nemico e rivale in amore?

Scossi la testa per scacciare quella fastidiosa voce- forse Jacob aveva ragione a dire che ero pazza – e decisi di rompere il silenzio.

Se Maometto non va alla montagna …

<< Jake? >>

<< Mh? >>

<< Che volevi dire prima? >>

<< Quando? >>

<< Quando ti ho detto che era un po’ che non uscivo e che me lo doveva >>

Si strinse nelle spalle, sempre con lo sguardo fisso di fronte a se

<< Nulla >>

Sbuffai. Uffa, dovevo pregarlo?

<< E dai, stavi per dire qualcosa >>

Mi guardò di sottecchi e strinse le labbra, poi scosse la testa.

<< lascia perdere. Piuttosto, che ne dici se facciamo un giro in moto? >>

Ora iniziavo ad incavolarmi!

<< Non cambiare discorso Jacob, voglio sapere che stavi dicendo >>

Sbuffò. Ah, ora sbuffava pure? << Niente, ti arrabbieresti >>

<< No che non lo faccio >>

<< Ti dico di si >>

<< No >>

<< Si invece >>

Gli diedi uno schiaffo sulla spalla << Uffa Jake finiscila! Mi vuoi dire che hai? >>

<< Te l’avevo detto che ti saresti arrabbiata >>

Feci un verso esasperata e incrociai le braccia imbronciata. Era odioso quando faceva così.

Sentii un verso strozzato alla mia destra e mi voltai, incrociammo lo sguardo per qualche secondo e poi lui scoppiò a ridere, tenendosi la pancia con le mani e piegandosi in avanti.

Lo fissai scioccata. Mi prendeva in giro o cosa?

Ricomposi la mia espressione e lo fissai impassibile,aspettando che smettesse di sganasciarsi dalle risate di fronte a me.

Mi sentivo un Clown.

Jacob si accorse della mia espressione e cercò di tornare serio.

<< Scusa Bell …  è che … >> scoppiò di nuovo  a ridere.

Storsi la bocca. Almeno qualcuno che si divertiva c’era.

Quando pensò che forse era troppo smise di ridere e fece dei respiri profondi per recuperare un po’ di contegno … beh, quel poco che gli era rimasto.

Quando tornò a guardarmi lo vidi stringere le labbra per evitare di ridere di nuovo.

Okay,ora era troppo!

<< Si può sapere per quale assurda ragione ti sei messo a ridere così? Ma ti sembra modo? Io vengo per te e tu … >>

Mi chiuse la bocca con le dita.

<< Okay, scusa scusa , non volevo fare così è che la tua faccia … >>

Ridacchiò.

Inarcai un sopracciglio infastidita.

<< Okay la smetto, torno serio >>

Ritirò la mano e drizzò la schiena, ricambiando il mio sguardo con un espressione compita.

Era davvero ridicolo, ma cercai di rimanere seria. Non volevo che la passasse liscia così facilmente, ancora non mi aveva nemmeno detto perché non aveva concluso la frase di prima.

Quando però le sue labbra iniziarono a tremare fu’ troppo anche per me e scoppiai a ridere seguita a ruota da lui.

<< Okay >> dissi quando l’ennesima ondata di ilarità scemò. Eravamo stati a ridere come due scemi per parecchi minuti senza alcun motivo.

<< Okay torniamo seri. Sul serio! >>

<< E se io non volessi tornare serio? >>

Gli lanciai un’occhiata di finto rimprovero << Puoi dirmi per favore cosa stavi dicendo prima? >> Aggiunsi più dolce.

Lui fece un respiro profondo e fece vagare un po’ lo sguardo prima di riportarlo su di me. Sembrava riluttante a parlare.

<< Non vanno bene le cose tra te e lui, vero? >>

Mi irrigidii per la sopresa,questa non me l’aspettavo proprio.

<< L’ho capito quando sono venuto a da te, dai Cullen… mi siete sembrati freddi, distanti >>

Chiusi gli occhi e ispirai profondamente. Riecco il mio Jake, quello che mi capiva senza che gli dicessi nulla, quello che aveva lottato per me e che ora mi chiedeva come andava il mio matrimonio.

Cosa dovevo dirgli? Che avevo avuto la mia luna di miele ma che Edward aveva ucciso il frutto del nostro amore? Che non c’era stato più alcun contatto tra di noi da allora? Che non stava più con me la notte, che a stento ci parlavamo, che il nostro matrimonio stava andando a rotoli? Che mi sentivo vuota, ferita e sola all’interno di quella che dovrebbe essere la mia famiglia?

La consapevolezza di quanto amaramente veri fossero questi pensieri mi schiacciò facendomi mancare il fiato. D’un tratto mi sentii come quando Edward mi aveva abbandonata, un involucro vuoto.

La voragine nel petto si riaprii, mentre ondate di dolore si infrangevano su di me e bruciavano come acido.

<< Shh Bella shh è tutto okay, respira forza >>

Senza sapere come mi ritrovai sulle gambe di Jacob rannicchiata contro il suo torace, mentre lui mi sfregava le braccia cercando di calmare i miei singhiozzi.

<< Mi dispiace, non avevo idea io… scusa >>

<< Jake >> dissi tra la lacrime

<< Che c’è Bella, cosa posso fare per te? >> Mi domandò disperato

Alzai il volto e lo guardai oltre il velo di lacrime, lui mi restituì uno sguardo sofferente, preoccupato e senza sapere perché, scossa dai singhiozzi e dal dolore crescente avvicinai il mio volto al suo.

<< Mi sei mancato >> Soffiai ad un centimetro dalle sue labbra prima di annullare la distanza.

 




















Angolo Autrice
Mh,si sono ancora viva >_< Scusate il mostruoso ritardo ma tra gli esami di maturità (andati bene tra l'altro xD ) e un mese -tutto Luglio - in villeggiatura, non ho proprio avuto tempo di postare... si, ci sono questi 7 giorni di Agosto, ma ho avuto da fare con l'Università -informazioni e iscrizioni ai test- e mi sono ridotta ad oggi con un capitolo,tra l'altro,che non è nemmeno granchè u.u comunque...
marpy Grazie mille,sono molto contenta che la mia storia ti piaccia,spero che continuerà ad essere così ^.^
Ale 78 Mi dispiace che tu abbia dovuto aspettare così tanto per il seguito,comunque non ti preoccupare,la storia -anche se magari ora non sembra- avrà un lieto fine (o mia sorella mi uccide!) ^^
Glance Mi fa davvero sempre molto piacere leggere che i miei capitoli ti piacciono, visto che le tue storie sono davvero meravigliose <3 Comunque, come vedi il dolore era solo in apparenza sparito,la disperazione è sempre dietro l'angolo,non ne è immune nessuno...
Bellas Non so se questo capitolo sarà di tuo gradimento,visti come si sono svolti i fatti e la mancanza di Edward (che comunque si rifarà nel prossimo capitolo ). Le cose,ahimè,non penso si sistemeranno tanto presto ma... beh,diamo fiducia agli sposini ^^
tsukinoshippo Eh si, ci hai azzeccato, Jacob sarà fonte di nuova sofferenza per Edward, anche se detto tra noi, direi che un po' se l'è meritato visto che ha tradito completamente la fiducia di Bella. Un gesto del genere è difficile da dimenticare o da ignorare,e le ferite sono difficili da rimarginare ma il lieto fine,nonostante tutto,ci sarà. ^.^ Grazie mille anche per i complimenti sulla scrittura =)

Ringrazio ovviamente anche coloro i quali si limitano a leggere e chi ha messo la storia tra i preferiti e le seguite ,grazie infinitamente ^^ Spero che questo capitolo non deluda le vostre aspettative. Ci rileggiamo presto e attendo un vostro parere ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5












Il tragitto in macchina fu quanto di più terribile ci potesse essere, il silenzio nell’abitacolo  incitava il fluire dei miei pensieri, mentre le fusa della Volvo mi ricordavano Edward, acuendo in maniera esponenziale i miei sensi di colpa.

Non che non dovessi averne, anzi, il dolore e l’angoscia mi sembravano la giusta punizione per le mie sconsiderate azioni, nonché il mezzo migliore per espiare le mie colpe, ma le lacrime che minacciavano di uscire e il viso stravolto non erano certo qualcosa che avrei voluto che Alice, tramite le sue visioni, e quindi Edward, vedessero.

Contrariamente a ciò che era accaduto in passato, quanto successo pochi istanti prima con Jacob, doveva rimanere nascosto, celato dalla mia difettosa – ma ora provvidenziale – mente.

Per questo, e per altri ovvii motivi, avevo detto a Jacob che non era più il caso che ci vedessimo, né che venisse a Villa Cullen.

Per un istante meditai persino di fare una deviazione e di andare a trovare Charlie, per cercare di rilassarmi, ma sapevo che non sarebbe valso a nulla e puntai verso casa.

Vederlo sotto il portico, ad aspettarmi sorridente, fu il colpo di grazia.

Sembrava quasi che volesse farmi intuire con quel gesto, lo stesso modo in cui mi aveva accolta Jacob, che sapesse quanto era accaduto.

Scacciai questo pensiero velocemente così com’era venuto, era solo la mia coscienza sporca a farmi vedere le cose in questo modo,mi dissi. Non c’è nessun secondo fine, né messaggio subliminale nel suo modo di accogliermi, è soltanto contento di vedermi, così come dovrebbe essere. Così come dovrei esserlo io.

Così, ignorando le fitte dolorose all’altezza del cuore, mi sforzai di fare un sorriso convincente e spensi il motore.

Mi raggiunse alla sua velocità, aprì lo sportello e quasi mi strappò via dalla macchina, abbracciandomi teneramente.

<< Bentornata amore mio >> mi sussurrò all’orecchio prima di baciarmi esultante.

La sua gioia era talmente profonda e sincera che mi dovetti sforzare per non scoppiare in lacrime, mentre le mie labbra si muovevano naturalmente insieme alle sue.

Quando ci staccammo puntò il suo sguardo dorato nel mio e mi parlò, sempre con il sorriso sulle labbra.

<< Ho chiesto agli altri se potevano lasciarci la casa libera per oggi … tornano domani >>

<< Co … siamo soli in casa? >> domandai un po’ stupita. Forse dovette accorgersi male la mia espressione perché i suoi occhi sembrarono scurirsi per un attimo.

<< Non deve per forza succedere qualcosa fra di noi, anzi, è che … pensavo, insomma, che ci avrebbe fatto bene passare un po’ di tempo soli e… >>

<< Va bene >> lo interruppi << cioè, mi sembra una buona idea, voglio dire … >>

Mi bloccò con un bacio veloce sulle labbra << Non sprechiamo allora il nostro tempo, andiamo di sopra, ti va? >>

Annuì sorridendo appena, lui mi prese tra le braccia e mi portò a velocità inumana dentro casa.

 

 

Ero placidamente distesa sul petto di  Edward, mentre lui con la mano mi accarezzava lentamente la schiena da sopra la stoffa della maglietta, e potevo affermare senza timore di smentita, che questo era il mio paradiso in terra.

In questo momento nulla contava o esisteva al’infuori di noi due, niente problemi, tradimenti o preoccupazioni. Solo noi due, ed era meraviglioso.

Avevamo passato tutto il pomeriggio in camera nostra, cercando di riabituarci l’uno all’altra , cosa che con mia somma soddisfazione non era stata per niente difficile, coccolandoci e parlando.

Tutte le ansie per il timore che scoprisse il mio tradimento erano sparite nell’esatto attimo in cui aveva poggiato le sue labbra sulle mie, e da lì era stato beato oblio.

Mi accomodai meglio sul suo petto e strinsi maggiormente la presa delle braccia, mentre lui lasciava una scia ardente di baci dalla fronte al collo.

<< Che ne dici >> disse baciandomi la testa << se facciamo un viaggio? Solo io e te >>

<< Un viaggio? >>

<< Si, non ti andrebbe? Potremmo andare in Gran Bretagna, ci sono dei posti davvero molto belli e potresti vedere Stratford Upon Avon. E poi Oxford e perché no, potremmo anche fare un giro in Scozia, nel Galless … Sono sicuro che ti piacerebbe e vedresti tutti i luoghi descritti nei tuoi libri preferiti >>

Alzai di scatto la testa e lo fissai << Dici sul serio? >>

<< Non va bene? Forse preferisci Parigi o posti più caldi come Spagna, Portogallo … >>

<< Scherzi? Sarebbe fantastico! Voglio dire, L’Inghilterra , Londra e … e il Derbyshire e Shakespeare , Elisabeth e Darcy, Cathy e Heatcliff … quando partiamo? >>

Edward scoppiò a ridere a mi accarezzò il viso.

<< Quando vuoi amore mio, dammi solo il tempo di preparare tutto. Se avessi saputo che la tua reazione sarebbe stata questa l’avrei proposto prima >>

Risi e mi chinai a baciarlo << Anche ora va bene. Grazie davvero >>

Mi posizionò su di sé e sorrise << Quando vuoi >> mi baciò le labbra

<< Ciò che vuoi >> Mi attirò sé molto lentamente, continuando a sorridere e mi baciò.

Era da molto tempo che non stavamo insieme così, e questo bacio era arrivato come a suggellare la magia e la perfezione del momento, di quell’armonia che da tanto era sparita dalle nostre vite.

Con le mani gli accarezzavo  il viso, i capelli, il petto, mentre lui mi toccava leggermente i fianchi e il volto.

Presto ci trovammo ad ansimare e desiderosa di approfondire quel contatto feci scivolare le mani dai capelli al viso sino al petto, presi un bottone tra le dita e lo sfilai dall’asola.

Con il cuore a mille scesi sul secondo bottone, quando mi ritrovai improvvisamente con le mani bloccate poggiate sul suo petto e i suoi occhi neri che mi scrutavano severi.

<< Bella >> mi rimproverò con voce roca

Aggrottai le sopracciglia mentre un vago rossore si diffondeva sulle mie guance. Mi stava respingendo?

<< Cosa? Che c’è? >>

<< Che stavi facendo? >>

<< Che stav … che significa che stavo facendo? Secondo te cosa stavo facendo? Un uomo e una donna, sposati per giunta, in un grande letto, soli in casa, secondo te cosa … >>

Mi zittì poggiandomi due dita sulle labbra, mentre io fumante di rabbia ed umiliazione lo guardavo con le lacrime agli occhi.

Non pensavo che avrei dovuto subire ancora tale trattamento dopo la luna di miele e invece … una parte piccola, ma ora presente più che mai, della mia mente mi fece presente che Jacob non mi avrebbe mai trattata così, non mi avrebbe mai rifiutata.

Questo pensiero provocò nuove fitte, di natura diversa, che sommate al dolore appena nato mi fecero bruciare il petto.

<< So cosa stavi facendo. E’ per questo che ti ho fermata >>

Mi schiarì la voce prima di parlare << E posso sapere … potrei sapere perché? >>

Edward aggrottò la fronte << Perdonami Bella,non voglio ferirti ma… >>

<< Lo hai già fatto >> sputai con quanta più rabbia potevo, ma ne uscì solo una frase tremolante e rotta dal pianto << quindi parla pure chiaramente >>

<< Non voglio rischiare che tu rimanga incinta. Quando sarai trasformata potremo … ma ora no >>

Il dolore fu più forte di quanto immaginassi e per questo mi colse impreparata, rompendo gli argini che avevo costruito con tanta fatica.

Tutto il dolore passato tornò prepotentemente , aggiungendosi a quello presente, mozzandomi il respiro.

Mi ritrovai a singhiozzare senza fiato, ad occhi chiusi, mentre mi rendevo vagamente conto dei tentativi di Edward di calmarmi.

<< Bella >>

<< Lasciami >>

<< Bella ti prego … >>

<< LASCIAMI! >> urlai con quanto più fiato avevo in corpo. Scesi dal letto e barcollando mi diressi al bagno.

<< Bella ascoltami >>

<< NO! Non c’è più nulla da dire. Direi che il viaggio ora è annullato >>

    








Angolo Autrice
Ok,ok... non mi uccidete vi prego! Ho già detto,e continuo a ripeterlo,e lo giuro , questa storia è a lieto fine e soprattutto è una Edward/Bella, giusto per chiarire eventuali malintesi. Si,so che non sembra ma giuro che è così (anche perchè ,se lasciassi straripare la mia parte sadica mia sorella mi farebbe fuori...e come detto,ci tengo a vivere!) Quindi,sperando di aver evitato scatti d'ira improvvisi,torniamo al capitolo. Mia sorella -che li legge sempre prima che li pubblichi,e quindi facendo un mostruoso scarica barile do a lei eventuali colpe circa la schifosità(licenza poetica u.u) dei capitoli- ha detto che è un po' strano,come se fosse stato scritto per forza,senza ispirazione. In un certo senso è così... la prima parte l'ho scritta mentre ero ancora a mare,in vacanza, la parte del litigio invece qui a casa... e non mi convince molto,ma visto che mi seccava riscriverla eccola qua -_-" . Comunque, visto che il prossimo capitolo - che già ho iniziato a scrivere - sarà il capitolo della svolta, urgono alcuni avvisi. Innanzitutto, niente è come sembra , la verità non è per forza una,la realtà non è per forza quella che si crede. Tutte le convinzioni,tutte le certezze possono rivelarsi solo una nuvola di fumo. Tutto il dolore,le sofferenze,passate,presenti e future possono svanire in un attimo basta solo una piccola cosa... non è la speranza,non è la fede,non è l'amore,non è magia,non è stregoneria,è solo la mia pazzia xD Non aaggiungo altro,forse più avanti riuscirete a capire la verità che,lasciatemelo dire, è sempre stata sotto i vostri occhi...spero solo che non mi ucciadiate quando sarà finita la storia,nè che mi lanciate epiteti poco carini ^^" . Comunque, ora concludo qui,che questo pezzo è anche più lungo del capitolo stesso!
Glance Rendersi conto che la persona che ami e di cui ti fidi ha fatto forse l'unica cosa che non avrebbe dovuto fare ti ferisce davvero in modo irreparabile. Come vedi,nonostante tutto, Bella soffre ancora,e anche molto. Cerca di andare avanti, di chiudere pure un occhio,di accantonare tutto ma l'ennesima parola sbagliata di Edward, l'ennessima azione sbagliata, feriscono ulteriormente Bella, facendole domandare,sempre con maggiore convinzione " E se avessi scelto Jacob? Perchè non l'ho fatto? E' troppo tardi? Posso sempre tornare indietro?" . Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento, un saluto ^.^

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6










<< Dove vai? >>

Sobbalzai quando sentii la voce di Edward,non l’avevo sentito avvicinare.

<< In giro >> Risposi aprendo lo sportello della macchina, ma prima che potessi entrare e darmela a gambe mi bloccò facendomi girare verso di lui. Quando incontrai il suo sguardo severo rabbrividii involontariamente.

<< In giro … sarebbe a La Push? >> mi chiese duro.

<< Perché mi chiedi qualcosa di cui conosci già la risposta? Immagino che Alice l’abbia già visto, no? >>

 Assottigliò lo sguardo << Si >> disse lentamente << e non voglio che tu ci vada >>

Trattenni un moto di stizza e cercai di rispondere con calma.

<< E perché no, se posso saperlo? L’ultima volta non hai fatto tutti questi problemi >>

<< Ci sono un infinità di motivi, Bella. Perché è Jacob , perché è un licantropo … >>

<< Mi sembrava che l’avessimo superata questa cosa del “Jacob è un licantropo ed è pericoloso” o mi sbaglio?? >>   

<< Non è mai stato superato niente,  lui è un licantropo e tu si sempre in pericolo e … >>

<< Jacob non mi farebbe mai del male >> sbottai furente << e lo sai pure tu >>

<< Certo >> rispose rabbioso << come so anche che vuole portarti via da me! Ma tu sei mia e non vai da nessuna parte >>

<< Si, sarò anche tua moglie , ma tu non sei il mio padrone e se voglio andare da Jacob … >>

<< Non ci andrai Bella, questo è quanto. Non tollero altre discussioni >>

<< Non puoi obbligarmi >> dissi poco convinta, sapevo bene che se avesse voluto ne sarebbe stato capace.

Alzò un sopracciglio << No? >>

<< Per favore >> dissi implorante << Solo per un’oretta >>

Scosse la testa << Nemmeno per dieci minuti >>

<< Ti prego >> dissi disperata << Ho bisogno di staccare un po’ la spina >>

Vidi l’ombra dell’indecisione sul suo viso e ripartii all’attacco

<< Potrai accompagnarmi al confine se vuoi >>

Mi studiò indeciso per un attimo, infine accettò

 << D’accordo. Chiama Jacob >>

 

..::..

 

Era stata una mossa stupida,no, era stata più che stupida, era da folle, era suicida! Ma come diavolo mi era venuto in mente di proporgli di accompagnarmi al confine?

Non feci altro che maledire la mia stupidità e lingua lunga per tutto il tragitto, mentre Edward accanto a me, guidava apparentemente tranquillo.

Cercai di mantenere la calma quando, arrivati al confine, la figura di Jacob fu ben visibile.

Sperai che avesse il buon senso di nascondere i suoi pensieri ad Edward – quelli del nostro ultimo incontro in particolare – e lanciai un’occhiata veloce ad Edward ,che senza staccare gli occhi da Jacob manteneva un’espressione indecifrabile.

Dopo che spense il motore si girò verso di me e rimase a fissarmi un istante prima di parlare. L’espressione era composta, solo gli occhi lasciavano trapelare il suo tormento interiore. Ciò mi sconvolse.

<< Ti lascio la macchina, così sarai libera di tornare quando vuoi >> disse pacato.

Corrugai la fronte. Prima mi faceva problemi e poi mi lasciava così?

<< E tu? >>

Mi fece un sorriso mesto e allungò la mano per accarezzarmi una guancia, mentre i suoi occhi non lasciavano mai il mio viso, come a voler conservare nella memoria questo momento.

<< Io tornerò a casa a piedi, andrò a caccia prima >>

Ebbi una strana sensazione di deja-vu. Non erano le parole o il luogo, ma i sentimenti e l’atmosfera a ricordarmi il giorno in cui se n’era andato.

Avevo come la sensazione che questo fosse un addio.

Feci un cenno d’assenso con il capo << Okay … ci vediamo più tardi? >>

<< Ci vediamo più tardi >> sussurrò. Si chinò a darmi un leggero bacio sulle labbra e scese dalla macchina.

Un secondo dopo era già sparito.

Ancora scossa, ci misi un po’ prima di realizzare che Jacob mi aspettava poco più in là. Mi misi al posto di guida e gli feci capire che avrei posteggiato davanti casa sua. Mi sorrise facendo di si con la testa e si mise al volante precedendomi.

Il tragitto fino a casa sua era troppo breve perché potessi  analizzare con attenzione e lucidità il comportamento di Edward. L’unica conclusione a cui giunsi fu che da quando avevamo scoperto che ero incinta era cambiato, non era più lui, tutto il nostro rapporto era cambiato e con lui la sua famiglia e quest’ultimo periodo era stato …

Rimasi sconcertata quando mi resi conto che dell’ultimo mese conservavo solo ricordi annebbiati e poco definiti, caratterizzati per lo più da lunghi scarti, brevi momenti ben fissati nella mia memoria ma inspiegabilmente privi di riferimenti temporali.

Cercai di fare chiarezza nei miei annebbiati ricordi ma non giunsi a nulla, salvo provare nuovo sconcerto quando mi resi conto che avevo visto pochissimo i Cullen, era come se fossero stati assenti, eccetto che per qualche breve apparizione.

Ciò era … davvero strano.

Sapevo che era passato del tempo, sapevo che i Cullen c’erano ma non ricordavo nulla. Improvvisamente era come se non sentissi più il peso del tempo trascorso, e per una frazione di secondo tutto mi parve privo di significato, di logica …

<< Ehi Bella, ti sei incantata? >> Sussultai e mi voltai verso il finestrino. La portiera era aperta e Jacob mi fissava con un sopracciglio inarcato e il sorriso sulle labbra.

<< Sogni ad occhi aperti? >> Lo guardai imbambolata per qualche istante, chiedendomi come diavolo fossi arrivata sino a casa sua. Non mi ero accorta di niente,sembrava che nemmeno mi fossi spostata … Scossi la testa, era ridicolo. Ero solo stanca, tutto qui.

Ricambiai il sorriso di Jacob e scesi dall’auto. Lui si spostò di lato continuando a squadrarmi.

<< E’ tutto okay Bella? Mi sembri … strana, ecco. >>

Si, sto bene, avrei voluto rispondere. Ma quando alzai la testa per guardarlo sentii improvvisamente il bisogno di raccontargli tutto, pur sapendo quanto questo gli avrebbe fatto del male.

<< No Jake, non è tutto okay >>

Ci ritrovammo così in spiaggia, seduti sullo stesso tronco che ci aveva fatto da panchina nell’ultimo anno. Tenendo la sua mano tra le mie iniziai a raccontargli tutto. Dalla scoperta fatta durante la luna di miele – quando gli dissi che ero incinta la sua unica reazione fu quella di stringermi più forte la mano – a quando Edward e Carlisle mi avevano fatta abortire e tutte le successive conseguenze di quell’atto : Rosalie che mi odiava più di prima, il mio matrimonio a rotoli e per finire la recentissima discussione di appena una settimana prima, quando Edward mi aveva respinta – balbettai leggermente quando glielo dissi,avevo paura di aver detto troppo ma anche questa volta lui si limitò a stringermi la mano incitandomi a continuare – perché non voleva che rimanessi incinta.

Quando finii di raccontare Jacob mi strinse tra le braccia e ringhiò leggermente << Maledetto succhi sangue, lo sapevo che … che … >>

<< Jake, ti prego >>

Mi scostò da sé per guardarmi negli occhi << Lo difendi anche dopo tutto quello che ti ha fatto? >> domandò incredulo << dopo che ti ha fatta soffrire così tanto? >>

Scossi la testa asciugandomi le lacrime con le mani << Non capisci >>

<< Non capisco? Cosa dovrei capire uhm? >>

Mi strinse forte al suo petto e poggiò la guancia sulla mia, cullandomi.

<< Bella, io non ti avrei mai fatto del male. Non ti avrei mai fatto soffrire così. Lo sai, vero? >>

Certo che lo sapevo,era perché ne ero così dannatamente consapevole che stavo così male. Perché sapevo che se avessi scelto Jacob niente di questo sarebbe accaduto, e ora sarei felice,con lui, qui. E non sarei la moglie adultera di un vampiro che passa il suo tempo con l’amico licantropo che ama tanto. Certo che lo sapevo. Scossi il capo in segno d’assenso.

<< Io potrei ancora farti felice Bells >> sussurrò

Tirai su col naso << No Jacob, non più. Ho fatto la mia scelta non … >>

<< Puoi sempre cambiare idea, sei ancora umana >>

Mi scostai da lui e lo guardai disperata, mentre i singhiozzi mi scuotevano il petto << J-Jake non è p-possibile io … >>

<< Shh >> Avvicinò il viso al mio e mi baciò.

Non c’era motivo di resistere, alcuna ragione, nemmeno il mio matrimonio, che mi diceva che dovevo smettere. Lo volevo, questo era il punto, ed era da troppo tempo ormai che non mi sentivo così bene.

Le sue labbra, morbide e calde, si muovevano gentili sulle mie, facendomi compiere movimenti ormai conosciuti ma lontani.

Le sue dite mi sfioravano con delicatezza il viso, i capelli, il collo, mentre le mie mani si strinsero alle sue spalle larghe cercando di stringerlo di più a me,come se temessi che sparisse.

Fu quando mi adagiò con delicatezza sulla spiaggia, mentre mi guardava con tanto amore e tenerezza da commuovermi, che presi la mia decisione.

 

..::..

Posteggiai l’auto davanti casa e prima di scendere inspirai profondamente cercando di calmarmi. Fino a quando ero stata con Jacob le mie intenzioni erano rimaste celate alla vista di Alice,ma sapevo che ora era al corrente di tutto. Forse non nei minimi particolari,certo,ma il fatto che io fossi qui,fuori casa,e il mio futuro era ancora un buco nero … beh,doveva aver fatto suonare un campanello d’allarme nella sua testa … e in quella di Edward.

Ma ormai ogni decisione era stata presa,ora non mi restava che percorrere la via che mi si era presentata davanti. Dovevo solo affrontare Edward. Solo. E comunicargli la mia decisione. Cosa da niente.

Bah,com’è quel detto? Abbiamo fatto trenta,facciamo trentuno. Già.

Scesi dall’auto e mi diressi a passo spedito verso casa,meglio fare una cosa veloce,rapida e … no,indolore non proprio.

Non ero preparata però alla scena che mi si parò davanti quando entrai in casa, era un perfetto quadro di armonia familiare: Emmett e Rosalie sul divano a guardare la tv, Alice e Jasper vicino le scale a fare un castello di carte, Carlisle  ricurvo su un libro e Esme che sfogliava una rivista. Il tutto stonava tanto con il mio stato d’animo che rimasi perplessa e sconcertata per parecchi minuti davanti la porta. Solo dopo un po’ mi accorsi che mancava Edward,e iniziai a cercarlo con lo sguardo,come se pensassi di vederlo spuntare da un momento all’altro da qualche angolo della casa. Che quello di oggi pomeriggio fosse stato davvero un addio? Sapeva,ancor prima che me  ne rendessi conto io stessa,quale sarebbe stata la mia decisione? O magari era ancora a caccia,aveva detto che ci sarebbe andato … Rabbrividii al pensiero che avrei dovuto aspettare ancora,avrebbe significato solo il prolungamento di un tormento al quale avrei voluto mettere presto fine. Anche se significava causare dolore a Edward … Il pensiero che avrebbe sofferto a causa  mia ,nonostante tutto,mi faceva stare male,ed io ero stanca di soffrire.

Ci pensò Alice a strapparmi ai miei pensieri.

<< Edward è di sopra,in camera sua >>

Parlò piano e con voce pacata,senza staccare gli occhi dal castello che lei e Jasper stavano costruendo. Sembrava tranquilla,ma era evidente che lei,così come il resto della sua – ormai mi era difficile definirla mia – famiglia cercavano di ignorarmi. Di ignorare colei che sarebbe passata dalla parte del nemico. Non mi sfuggì nemmeno il fatto che non avesse detto nostra camera ma sua ,era chiaro che volesse farmi intendere che già sapeva,sapevano,tutto, e che mi consideravano già fuori.

Significava che Edward non si sarebbe opposto?

Certo che no,non l’avrebbe mai fatto. Lo sapevo. L’avevo sempre saputo.

<< Grazie >> Biascicai e salì rapidamente le scale.

Arrivai al terzo piano in un batter d’occhio e quando mi trovai davanti alla porta della camera di Edward l’aprì senza esitare.

Diedi una rapida occhiata alla stanza e lo trovai seduto sul divano di pelle che mi guardava.

Feci un sospiro e mi chiusi la porta alle spalle.

<< Non pensavo che saresti tornata >>

Lo guardai. L’espressione era composta e la postura rilassata, sembrava che stesse conversando di cose banali,semplici,e non del fatto che stavo per lasciarlo. L’unica cosa che faceva intendere la sua tensione erano le mani chiuse a pugni. Le stava stringendo così forte che sembrava che le ossa dovessero rompersi da un momento all’altro.

<< Pensavo che sarebbe stato più giusto così >> sussurrai << Non … non pensavo di scappare >>

Fece un sorriso mesto << Già >> sospirò << forse me lo sarei dovuto aspettare. Sei sempre corretta. Anche con chi non lo è con te >>

Scosse piano la testa e riportò lo sguardo su di me. Gli occhi erano tristi, sembravano oro liquido. Se avesse potuto piangere l’avrebbe fatto,lo sapevo.

<< Ho proprio rovinato tutto eh? >> la voce gli si spezzò sull’ultima parola e io non resistetti più. Corsi verso di lui e mi buttai tra le sue braccia,scoppiando a piangere. Le sue braccia mi strinsero a lui e la sua bocca fu sul mio orecchio.

<< Mi dispiace … mi dispiace tanto >>

<< Anche a me >> riuscii a dire tra i singhiozzi << Io … io … >>

<< Shh, non dire nulla Bella lo so. Anche io ti amo. Ti ho sempre amata e sempre ti amerò. Ho avuto la fortuna di essere scelto da te una volta e l’ho buttata al vento. Ho distrutto la nostra felicità, ho sbagliato, lo so. Ma non posso tornare indietro,se potessi credimi, non lo rifarei,cambierei tutto >>

<< Edward >> singhiozzai.

<< Sii felice Bella. Non lo sei stata con me, sii felice con lui. Se saprò che tu sei felice, che stai bene, lo sarò anche io,per te. Perché non c’è niente al mondo che possa rendermi più felice,se non sapere che tu stai bene. Ti amo,questo non cambierà mai,ma non ti legherò a me,no. Và da lui. Dimenticami,come avresti dovuto fare mesi addietro. Dimenticami e sii felice Bella >>

 






Angolo autrice
Incredibile ma vero,sono riuscita ad aggiornare, tutto merito di mia sorella,che ieri sera mi ha praticamente costretta a finire il capitolo. Sono un po' pigra u.u Ad ogni modo,questo si può dire il capitolo decisivo della storia,da qui in poi cambieranno un po' di cose...ma preferisco non anticipare nulla,anche perchè non ho ancora iniziato a scrivere il prossimo capitolo ^.^" Ribadisco,a scanso di equivoci, che questa è una Edward/Bella ed è a lieto fine !
Cullenuzza: Beh,Jacob non si toglierà dai piedi tanto presto e la questione di Reneesme è più complicata...Posso dirti che non l'hanno fatta sparire al momento della nascita,perchè Bella era appena tornata dall'isola Esme quando l'hanno fatta abortire. Comunque grazie mille per i complimenti,sono contenta che la storia ti piaccia,e spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento ^^ A presto!
sassy86: Grazie per la recensione e i complimenti,spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Spero di rileggerti presto!

Un grazie anche a coloro che hanno aggiunto la storia tra le seguite e i preferiti e anche a chi si limita solamente a leggere.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7











<< Sii felice Bella. Non lo sei stata con me, sii felice con lui. Se saprò che tu sei felice, che stai bene, lo sarò anche io,per te. Perché non c’è niente al mondo che possa rendermi più felice,se non sapere che tu stai bene. Ti amo,questo non cambierà mai,ma non ti legherò a me,no. Và da lui. Dimenticami,come avresti dovuto fare mesi addietro. Dimenticami e sii felice Bella >>

..::..

Una raffica di vento improvvisa aprì la finestra facendo sbattere  le imposte. Infastidita mi liberai dalle coperte e andai a chiudere gli infissi,fuori la pioggia cadeva fitta,mentre il vento scuoteva le chiome degli alberi e i lampi illuminavano  il cielo a giorno. Non ricordavo di aver mai visto un temporale peggiore qui a Forks.

Con uno strattone chiusi anche le tende e mi diressi verso il letto, quando vidi che era vuoto sbuffai.

Era andato di nuovo via,a quanto pare nemmeno la tempesta del secolo lo fermava. Ormai non sapevo più che fare. Aspettare che mi dicesse che si era innamorato di un’altra, o dirgli che ero al corrente delle sue scappatelle notturne? La situazione era … estenuante,ecco.

Mi sedetti sul letto coprendomi con le coperte e mi massaggiai le tempie con le dita. La cosa che più mi infastidiva era la sensazione di impotenza.

Se si fosse trattato di una donna normale,forse,avrei potuto lottare per riavere mio marito. Ma era il suo imprinting,avevo le mani legate. Sapevo che non avrei mai potuto sperare di rompere un legame tanto forte,nemmeno se fossi stata la donna più bella del pianeta. Ed io non lo ero.

Però non riuscivo a capire perché Jacob non si decidesse a chiedere il divorzio. Sapevo che non mi aveva tradita,o comunque,che non ci fosse andato a letto,non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere,ma sapevo che l’amore che provava per quella donna era assoluto,e non capivo come riuscisse a rimandare l’inevitabile. Paura di una mia reazione?

Possibile. Ma come poteva pensare che non mi sarei accorta di un suo cambiamento tanto improvviso?

Era passato dall’essere il marito più dolce,premuroso e passionale del mondo, all’essere il mio migliore amico. Come quando stavamo insieme senza malizia,con il piacere della reciproca compagnia accompagnato da un affetto fraterno.

Certo,la presenza di un figlio di 9 anni complicava un po’ le cose, ma ero sicura che non avrebbe di certo smesso di amarlo. Erano i suoi sentimenti verso di me ad essere cambiati,non quelli verso suo figlio.

Il rumore della porta d’ingresso che si apriva mi strappò dai miei pensieri.Mi voltai d’istinto verso il corridoio,in attessa che entrasse.

Avevo deciso nel momento in cui avevo pensato a nostro figlio,continuare a rimandare l’inevitabile non avrebbe fatto altro che farlo soffrire,si era accorto pure lui che c’era qualcosa che non andava,anche se sono sicura che non sapesse esattamente cosa.

Sentii dei passi su per le scale e poi nel corridoio e dopo una manciata di minuti la sagoma imponente di mio marito – quasi ex-marito , mi corressi – fece la sua apparizione all’entrata della stanza.

Fece qualche altro passo all’interno prima di accorgersi che lo fissavo appoggiata alla spalliera del letto.Trattenne bruscamente il respiro.

<< Ciao Jacob >> lo salutai pacata

<< Bella … >> disse sconvolto. Era rimasto immobile nella posizione in cui si trovava quando mi aveva scorto, mezzo piegato in avanti e con le scarpe in una mano.

Allungai il braccio e accessi l’abatjour senza distogliere lo sguardo da lui.

Serrò per qualche secondo gli occhi a causa della luce improvvisa,e poi mi fissò sgomento.

<< Cos-cosa ci fai sveglia? >>

Sospirai. << Non dovrei essere io a chiederti perché non sei nel tuo letto? No,lascia perdere,non rispondere, l’ultima cosa che voglio è intavolare una discussione penosa alle… >> lanciai uno sguardo alla radiosveglia << 4 del mattino. Non mi sembra il caso. So perfettamente cosa sta succedendo e non capisco perché tu non abbia voluto dirmi del tuo imprinting. No fammi finire >> dissi quando vidi che stava per parlare << So del tuo imprinting,e anche chi è lei. Non era difficile da capire. >>

Sospirai e mi passai una mano tra i capelli.

<< Io… credo sia anche inutile discuterne. Non credo ci sia nulla da discutere tra l’altro dato che non c’è molto che io possa fare. Credo che le uniche cose da chiarire siano i termini del divorzio e ciò che riguarda la custodia di William >>

Feci vagare lo sguardo sulla coperta tentando di seguirne i disegni nonostante il buio. Non era facile per me dire quelle cose, nonostante tutto amavo Jacob, e sapere che lui non provava più lo stesso per me era doloroso.

<< Bella… >>

Riportai lo sguardo su di lui. Aveva le labbra corrugate e il viso distorto in una maschera di dolore. La luce dell’abatjour gli illuminava il volto in una maniera strana che lo rendeva quasi inquietante.

Scossi la testa come a voler dire “Tranquillo,non sono arrabbiata,sto bene”, ma non ero sicura che l’espressione del mio viso e il movimento della testa stessero dicendo la stessa cosa, così aggiunsi << Non fa niente >>

Jacob ignorò le mie parole e si avvicinò,posizionandosi al mio fianco a gambe incrociate. Fece un respiro e parlò tenendo la mia mano tra le sue e fissandomi negli occhi.

<< Mi dispiace. Non volevo che accadesse io… >>

<< Jacob non fa… >>

<< Non dire che non fa nulla! Non lo dire perché cambia tutto,stravolge tutto. Io ti ho amata con tutto me stesso e ora … >> la voce gli si ruppe sull’ultima parola e si schiarì la gola più volte << Mi dispiace, mi sento uno schifo >>

Gli sfiorai la guancia con una mano << Lo so >> sussurrai

<< ma non puoi farci nulla e poi… guarda il lato positivo, ci resteranno dei bei ricordi >>

<< I ricordi >> grugnì << eventi lontani ormai sbiaditi. Non sono poi una gran cosa >>

Sorrisi mesta << Meglio di niente >>

Sospirò e diede un’occhiata alla radiosveglia << è tardi >> mormorò

<< Già. Forse è meglio se riprendiamo il discorso domani >>

<< Si >> mi lasciò la mano e guardò il letto << Uhm … >>

Intuii ciò che voleva dirmi e lo precedetti << Non c’è bisogno che dormiamo insieme. Non ha più senso ormai. >>

Sembrò sollevato di non dover dividere più il letto con me e si alzò.

<< Okay allora… uhm… buona notte >>

<< Buona notte Jacob >>

..::..

Quando scesi per fare colazione Jacob era già andato via. Preparai due tazze  per fare colazione e salii in camera di William.

Quando aprii la porta della stanza  rimasi un attimo perplessa. Tutto,dai mobili alle dimensioni dell’ambiente, era identico alla camera in cui dormivo a casa di Charlie. Mi sembrò di essere tornata indietro di dieci anni. Fu una sensazione strana, come se passato e presente esistessero nello stesso istante, nello stesso luogo.

Immobili ed eterni.

Varcai la soglia della camera ed improvvisamente tutto mutò. Avvertii un rumore,come se ci fosse stato uno spostamento d’aria e poi un risucchio. Fu come se il tempo si fosse ripiegato su se stesso,facendo ricongiungere futuro e passato dando vita al presente.

Ma era un presente strano,era un tempo privo di tempo. Fu questa la percezione che ebbi quando mi guardai intorno.

Mi trovavo a casa di Charlie, nella mia camera,ma tutto sembrava immobile, l’aria stessa sembrava immobile. La luce era strana,quasi opaca.

Uscii in corridoio e scesi le scale arrivando in cucina. Quando passai davanti ad uno specchio vi vidi riflessa la me stessa di dieci anni fa,la Bella diciottenne.

Abbassai il viso e mi sfiorai la pancia.

Ero incinta.

Mi riguardai allo specchio e poi fissai la fede. Ero sposata con Edward ed ero ancora incinta di nostro figlio.

Potevo cambiare il passato?

Bella

Edward! Mi voltai di scatto ed iniziai a guardarmi freneticamente intorno alla ricerca del suo volto.

L’avevo sentito l’avevo sentito!! Ma dov’era?

Bella

Il cuore iniziò a martellarmi nel petto e corsi fuori. Il pick up non c’era ma qualcosa mi disse che potevo arrivare da Edward se lo avessi voluto.

Mi addentrai nel boschetto adiacente alla casa e in un battito di ciglia mi ritrovai alla nostra radura.

Mi ero mossa alla velocità del pensiero? Come potevo essere arrivata qui?

Accantonai momentaneamente queste domande e mi guardai intorno,sapevo che c’era,lo sentivo. Era una percezione forte e chiara,come un formicolio sulla pelle. Il mio cuore,consapevole di essere vicino a lui scoppiettava felice nel mio petto.

Cielo quanto mi era mancato!

Un movimento al limitare del mio campo visivo attirò la mia attenzione e mi voltai.

Mi riflessi in due pozze dorate e sorrisi.

<< Ciao >>

Edward fece qualche passo avanti e ricambiò il mio sorriso.

<< Sei arrivata finalmente >>

<< Mi aspettavi? >>

<< Ti aspetto da una vita >>

Si avvicinò e mi sfiorò la guancia con le dita. La mia pelle rispose al tocco arrossandosi,ed un brivido mi attraversò la schiena.

<< Torniamo a casa? >>

<< No >> Mi voltai di scatto per vedere chi aveva parlato. Edward ringhiò.

A passo lento Jacob apparve tra gli alberi ed entrò nella radura,guardò prima Edward e poi me.

<< A William non ci pensi? >>

Lo guardai basita. Ero ancora incinta di Edward, William quindi non c’era ancora. O no? Stavo sognando?

Edward mi attirò a sé e mi strinse al suo petto,poggiandomi una mano sulla pancia.

<< Non esiste nessun William, Jacob. Qui c’è mio figlio >>

<< Ti sbagli parassita, lei ti ha mollato anni fa >>

<< Davvero? >> chiese ironico. Mi accarezzò la pancia e mi sollevò la mano sinistra. << A me sembra il contrario >>

<< Bella >> mi richiamò Jacob << Se scegli lui ,William non nascerà mai. E’ questo che vuoi? >>

Tentennai << Io… >> Cosa volevo? Il mio piccolino mi mancava ancora,non avevo mai smesso di soffrire per la sua perdita. Quando pensavo a William invece…

<< E’ confusa Jacob. Come puoi chiederle di scegliere tra qualcosa che esiste ed è concreto e qualcosa che non riesce nemmeno ad immaginare? >>

<< Bella ti prego >> mi supplicò Jacob. Dovevo ascoltarlo? Perché?Lui ora stava con un’altra,aveva il suo imprinting. Io sarei rimasta sola … Edward. Potevo tornare con lui? Avere il nostro bambino?

<< Bella? Bella guardami >> Edward mi voltò e mi fece alzare il viso incatenando il suo sguardo al mio.

<< Puoi avere tutto ciò che hai sempre desiderato Bella. E’ qui,a portata di mano. Devi solo decidere di tornare da me. Nessuna scelta da fare,nessuna incertezza da affrontare, è tutto semplice,naturale >>

<< No! >> urlò Jacob << Non è vero. Se scegli lui scegli la morte >>

<< No. Sceglie la felicità,la vita,la realtà. Cosa puoi offrirle tu,cane? >>

<< Non farlo Bella, non sbagliare. Morirai >>

<< No, vivrà in eterno >>

 All’improvviso tutto iniziò a girare vorticosamente. Mi tappai le orecchie e serrai gli occhi << Basta >> gemetti << basta >>

Quando il mondo si fermò, Jacob era sparito. Eravamo solo io ed Edward. Mi afferrò per le spalle e mi scosse leggermente << Torna da me Bella, torna da me >>

Le orecchie iniziarono a fischiarmi e fui assalita da un senso di nausea,mi cedettero le ginocchia ed Edward mi sostenne,iniziando a scuotermi più forte.

<< Bella >>

Mi si offuscò la vista e iniziai a boccheggiare in assenza d’aria. Edward sparì e tutto divenne buio. La sensazione di essere scossa con forza però non sparì,anzi, sembrò aumentare.

Svegliati Bella

L’oscurità divenne improvvisamente affollata, le voci iniziarono ad esplodere nella mia testa,fra tutte,riuscivo a distinguere solo quella di Edward,calda e dolce …

Svegliati

Mi sentii scuotere forte …

Bella

Sempre più forte …

Bella!

Non capii più nulla e mi abbandonai all’oscurità …

SVEGLIATI!

Aprii gli occhi di scatto e la luce mi accecò.






Fine.



No Scherzo,non è finita ma quasi,il prossimo capitolo sarà l'epilogo comunque,che spero di postare prima che mi inizino i corsi all'Università u.u
Allura,che dire... credo che ormai si siano scoperte le carte in tavola e il perchè ho sempre detto che questa storia è a lieto fine. Se non è ancora del tutto chiaro...avete letto il titolo??? La risposta è sempre stata sotto i vostri occhi! Sono malata lo so xD Ammetto di aver pensato ,qualche volta, di farla finire davvero male,ma ho subito accantonato l'idea. Almeno nelle storie che scrivo voglio il lieto fine,e voglio che le cose vadano come dico io u.u
Magari molti di voi rimarranno delusi,altri mi lanceranno epiteti e mi manderanno a quel paese ma vabbe'... non ci posso far nulla,anche se ci rimmarrei un po' male,lo ammetto. E passiamo alle recensioni...
sassy86: Eh no mi dispiace,uno sfogo tra loro due non lo avrai mai. Bella è buona ,anche un po' fessacchiotta, e ama Edward profondamente,non vorrebbe mai che lui soffrisse,starebbe male pure lei. Comunque credo,e spero,che questo possa ripagarti della delusione di non aver visto una discussione accesa tra i due. Come vedi, Nessie non è mai andata via ^^
Piccola Ketty :Povero Edward,credo di essere riuscita a renderlo odioso a molti in questa storia,e pensare che non ha fatto nulla...poverino xD Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento,e grazie mille per il bel complimento ^^
Ovviamente ringrazio anche tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra le seguite/preferiti e anche a chi legge solamente ^^ Spero di ricevere un vostro commento =)
Ci rileggiamo al prossimo capitolo!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Epilogo ***


Epilogo










I miei occhi impiegarono qualche secondo per abituarsi alla luce,quando ci riuscirono mi ritrovai a guardare il lampadario di quella che doveva essere la casa dei Cullen.

Disorientata dal brusco cambio d’ambiente, mi sforzai di ritornare con la mente all’attimo prima dello svenimento e gli ultimi dieci anni mi passarono davanti come le immagini vecchie e scolorite di un film muto, in un rapido susseguirsi di immagini moto simile alle luci ad intermittenza di una lampadina guasta nel più squallido locale in periferia.

Confusa serrai più forte gli occhi, mentre mi chiedevo come mai tutto mi apparisse evanescente e lontano come se non mi appartenesse veramente.

Rivivevo il tutto con uno sguardo non mio,come se fossi la spettatrice di me stessa e non … io in persona.

Era davvero una sensazione strana,fastidiosa. In più mi sentivo confusa e questo non faceva altro che aumentare il mio malessere,fisico oltre che psicologico.

Sempre con gli occhi chiusi azzardai un movimento e mi portai la mano al ventre. Quello che toccai mi fece sgranare gli occhi dalla sorpresa e gettai immediatamente uno sguardo alla mia pancia.

Ero incinta. Ero molto,molto incinta.

<< Bella >> una mano fredda coprì dolcemente la mia poggiata sulla pancia e mi voltai,incontrando gli occhi onice di mio marito.

Le prime cose che registrai furono i suoi occhi neri e cerchiati velati di preoccupazione poi, avida di lui, iniziai a far vagare lo sguardo sul suo viso, assorbendone in pieno i tratti perfetti e armoniosi.

Infine riuscii a vedere che mi trovavo in soggiorno, sul divano, e che intorno a me erano raggruppati tutti i Cullen, che mi guardavano più o meno preoccupati.

Edward mi strinse la mano e riportai l’attenzione su di lui.

<< Stai bene? >>

Corrugai le sopracciglia,confusa. Stavo bene? A dire il vero non lo sapevo nemmeno io, mi sentivo stordita e disorientata e il fastidioso pulsare della mia testa non mi aiutava per niente.

Intuendo la mia confusione mi sfiorò la guancia con la punta delle dita e inclinò la testa di lato, studiandomi.

<< Ricordi niente di quel che è successo? >>

Uhm … eravamo nella radura e poi …

<< Eravamo nella radura… >>

<< Radura? >> La sorpresa nel tono di Edward mi destabilizzò ulteriormente. Non eravamo nella radura? Lo fissai senza capire.

Carlisle si avvicinò e si accovacciò di fronte a me,accanto ad Edward. Mi tastò lievemente la testa e poi fece scivolare la mano sulla mia fronte. Parlò senza smettere di fare quelli che pensavo fossero dei controlli.

<< Mentre scendevi le scale hai avuto un mancamento e sei caduta battendo la testa. Hai perso i sensi per un bel po’ >> ritirò la mano e fissò la mia espressione sbigottita << è normale che tu ti senta un po’ confusa >> Edward gli lanciò una strana occhiata di sottecchi che Carlisle ignorò << sono quasi sicuro che tu non abbia subito alcun trauma cranico,anche se mi piacerebbe controllare, ma per il resto è tutto a posto. Compreso il bambino >> e mi sorrise.

Ero troppo confusa per ricambiare, così continuai a fissare lui ed Edward con un’espressione totalmente assente. Infine riuscii ad articolare una domanda << Che giorno è oggi? >>

<< 8 Settembre >> mi rispose prontamente Edward

Okay … mi sentivo un’idiota ma …

<< Quanti anni ho? >>

<< Diciotto >> mi rispose lentamente Edward guardandomi accigliato << ne compirai diciannove tra qualche giorno >>

Ero perfettamente consapevole degli  sguardi curiosi degli altri ma al momento il mio problema era un altro.

Se avevo diciotto anni ed ero ancora incinta allora tutto quello che pensavo fosse successo in realtà non era accaduto?

Se non era successo allora … l’avevo … sognato?

Quindi,se era così,ed era per forza così, non c’era stato nessun aborto, nessun litigio,né tradimenti e,insomma nulla di nulla! Ero ancora la signora Cullen e…

D’impulso gettai le braccia al collo di Edward e lo abbracciai forte. Baciai ogni punto del suo viso che riuscivo a raggiungere e poi gli sussurrai all’orecchio << Ti amo >>.

Probabilmente rimase sorpreso e un po’ sconcertato dalla mia reazione sconnessa ma mi abbracciò e mi diede un bacio sulla tempia, poi fece scivolare la mano sulla mia pancia e mi guardò sorridendo << Ti amo anch’io >>

<< Ehm ehm,scusate se interrompo questo idillio ma … >> vidi Emmett che si strofinava il lobo dell’orecchio con le dita guardandomi confuso << che t’è preso? >>

Scoppiai a ridere sollevata e felice che tutto quello che avevo vissuto in realtà non c’era mai stato e sotto lo sguardo sbigottito di tutti risposi fissando negli occhi mio marito.

<< Nulla, ho solo fatto un incubo >>

 

 

 

Angolo autrice:

Ed ecco qui la fine di questa fan fiction. Sono discretamente soddisfatta di questo capitolo,alla fine,eccetto qualche cambiamento improvviso durante la stesura dei capitoli,sono riuscita a seguire la trama che mi ero prefissata quel lontano 28 Aprile. Ammetto di aver più volte pensato di sospenderla,di cancellarla,di mandarla al diavolo,ma mi sono detta che non era corretto nei confronti di quelle povere anime pie che la seguivano e ho continuato a scrivere,trascinandomi sino alla fine. Spero ovviamente che questo finale,così come la fan fiction per intero, vi sia piaciuto. Come promesso, d’altronde, il lieto fine c’è stato,anche se forse nessuno si immaginava una cosa del genere. Lieta di avervi sorpresa,in positivo spero. Bene,concluso il mio sproloquio passo ai ringraziamenti:

Cullenuzza: Non ti preoccupare ,sono contenta comunque di aver ritrovato un tuo commento ^^ Come vedi ho aggiornato il prima possibile,spero che questo capitolo sia di tuo gradimento,fammi sapere! Un grazie infinite per aver seguito la mia storia sino alla fine =)

Costance_Fry: Accontentata,hai avuto un’anteprima assoluta del capitolo,quando ancora era su carta. E vedi di non lamentarti più,sei tu quella che mi nega il suo aiuto quando voglio un consiglio u.u

Un grazie di cuore a

 1 – Cullenuzza
2 – eli1414
3 – Fantasy_Mary88
4 – flavia93
5 – Honey Evans
6 – loli89
7 – papeete
8 – Ramona37
9 – SaraMasenCullen
10 - __cory__

Per avermi aggiunta tra i preferiti e a

1 - alessandraxxx81
2 - annacro
3 - chachy
4 - coppolina93
5 - gabrycullen
6 - Glance
7 - Joey88
8 - ka chan
9 - kias7
10 - lady cat
11 - lupacchiotta_mannara
12 - monicar92
13 - papeete
14 - Piccola Ketty
15 - ragazza lupo
16 - sassy86
17 - Tifa27
18 - tsukinoshippo

Per avermi aggiunta tra le seguite.

Ringrazio anche tutti coloro che hanno commentato i precedenti capitoli e anche chi si è semplicemente limitato a leggere.

Ora per chi è arrivato sin qui,ecco qui di seguito un piccolo pezzo di prologo di una storia che forse pubblicherò più avanti… fatemi sapere se vi piacerebbe continuare  a leggere qualcosa di mio ^^

Prologo

EPOV

<< Ho dimenticato un libro in macchina >> dissi voltandomi verso di lei e simulando un’espressione mortificata << ti dispiacerebbe accompagnarmi? >>

Tentennò guardandosi rapidamente intorno. Aveva paura di arrivare tardi a lezione? Illusa.

Cercai di mascherare il fastidio << Non ci vorrà molto. Te lo giuro … >> In tutti i sensi. Le avrei risparmiato la sofferenza. In fondo, non era colpa sua se il suo profumo era così attraente.

Corrugò le sopracciglia ma annuì. Le sorrisi.

Arrivammo rapidi fuori, ci coprimmo con le mantelle a le feci strada verso un angolo nascosto della scuola.

<< Ecco, la mia macchina è proprio lì dietro … >>

Nel momento in cui girammo l’angolo e si accorse che non c’era nessuna macchina, il suo cuore iniziò a battere impazzito nel suo petto stuzzicando la mia sete.

Mi voltai e ricambiai il suo sguardo impaurito e sconcertato.

<< Mi dispiace >> sussurrai << giuro che non proverai dolore >>

Ebbe solo il tempo di sgranare gli occhi e fare un incerto passo indietro,mentre il ritmo del suo cuore aumentava,impazzito.

L’afferrai rapido e affondai i canini nella vena pulsante del suo collo, mentre quel liquido caldo e delizioso scendeva per la gola inebriando i miei sensi.

 

A presto!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=353537