Remember me

di Dark Sider
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1: had to happen ***
Capitolo 2: *** cap 2: who are you? ***
Capitolo 3: *** cap 3: sorry I don't love you ***
Capitolo 4: *** cap 4: my mistakes ***
Capitolo 5: *** cap 5: this beach for me is... ***
Capitolo 6: *** cap 6: you are important ***
Capitolo 7: *** cap 7: jealous ***
Capitolo 8: *** cap 8: not good enough ***
Capitolo 9: *** cap 9: an important thing ***
Capitolo 10: *** cap 10: I rememer ***



Capitolo 1
*** cap 1: had to happen ***


CAPITOLO 1: HAD TO HAPPEN

 

 

 

 

 

<< E allora puoi anche non disturbarti a tornare! >>

Sasuke chiuse la chiamata, inferocito e pensò di prendersela giustamente con il suo povero cellulare scagliandolo lontano, in una parte indefinita del piccolo salotto in cui si trovava, in piedi davanti al divano, con un libro paurosamente spesso che era rovinato a terra dalle ginocchia del corvino quando questo si era alzato in piedi in un impeto di rabbia.

Sasuke Uchiha rimase ancora qualche secondo in piedi, a guardare rabbiosamente la parete di fronte a lui, quasi la volesse demolire con la sola forza del pensiero.

Dopo qualche secondo decise che forse la sua era stata una scenata eccessiva e andò a cercare il suo cellulare, sperando che fosse ancora tutto intero. Lo trovò dietro ad una delle poltrone, ancora funzionante.

Guardò torvo il display poi, sbuffando, tornò verso il divano e raccolse quel libro che era stato il motivo scatenate della lite. Della lite con Naruto.

Loro due convivevano da un anno, ovvero da quando Sasuke era diventato maggiorenne e aveva potuto scappare dalla sua soffocante villa, trascinandosi dietro il suo ragazzo.

Sasuke e Naruto stavano insieme ormai da due anni. I  genitori di Sasuke non l’avevano mai accettato e, se prima erano ostili nei suoi confronti perché non dava loro le stesse soddisfazioni del suo fratello maggiore Itachi, da quando aveva confessato loro di essersi messo con Naruto i suoi genitori si comportavano come se lui fosse stato invisibile, come se fosse stato il fantasma di un fallimento.

Aveva diciassette anni. Perciò aveva dovuto vivere in quell’inferno per ancora un anno; appena compiuti diciotto anni lui e Naruto erano andati alla ricerca di una casa, anche solo un appartamento, e vi si erano trasferiti senza incontrare l’opposizione di nessuno: Naruto perché, appunto, non aveva nessuno con cui scontrarsi e Sasuke perché aveva ricevuto il congedo dalla sua famiglia addirittura con un’atmosfera gioiosa, come se non aspettassero altro.

Da quel giorno era passato circa un anno.

Ora Sasuke e Naruto, a diciannove anni, frequentavano l’università e lavoravano per mantenersi gli studi; ed era stata proprio l’università ad aver scatenato quella lite.

Quella sera di fine Novembre non era una sera come tutte le altre. Era l’anniversario di fidanzamento di Sasuke e Naruto.

E Sasuke se ne era dimenticato. Naturalmente il corvino non aveva fatto apposta: di lì a pochi giorni avrebbe avuto un difficile esame che aveva intenzione di passare a tutti i costi; erano settimane che studiava sopra quel maledetto libro, incessantemente, non pensando ad altro.

Naruto l’aveva chiamato chiedendogli, piuttosto irritato, se per caso aveva una qualche idea di quale giorno fosse quello. Sasuke, dal canto suo, gli aveva risposto che non aveva voglia di perdere tempo con i suoi stupidi indovinelli, senza nemmeno riflettere sulla domanda dell'altro. Da lì i due avevano cominciato a litigare ed insultarsi.

Sasuke sapeva che Naruto aveva tutte le ragioni per essere arrabbiato ma era troppo orgoglioso per ammetterlo. Così aveva semplicemente deciso di chiudergli il telefono in faccia quando si era trovato alle strette.

Il corvino sapeva anche che Naruto non sarebbe tornato a casa quella sera e, benché continuasse a ripetersi che non gliene poteva importare di meno, era preoccupato per il suo dobe: così idiota che era avrebbe sicuramente combinato qualche casino.

Per distrarsi da quei pensieri un po’ troppo apprensivi, il ragazzo tornò a concentrarsi sul suo libro, divenuto ormai familiare ed odiato da Naruto perché, da un po’ troppo tempo per i suoi gusti, gli stava rubando Sasuke.

Ovviamente era un’idiozia essere geloso di un libro, ma non poteva farne a meno. Era arrivato anche a pensare di sbarazzarsene ma sapeva che Sasuke non gliel’avrebbe mai perdonato, così si era sforzato di sopportare pazientemente. Ma quello che era successo quella sera era stato troppo per il suo carattere irruento.

 

 

 

Sasuke si stropicciò gli occhi stanchi e si lasciò scappare uno sbadiglio.

Lesse per l’ennesima volta la stessa frase: “con la legittimazione il figlio nato fuori dal matrimonio acquisisce la qualità di figlio legittimo…

Sasuke si massaggiò le tempie, cercando di concentrarsi. Odiava Diritto Privato più di ogni altra cosa; addirittura più delle idiozie che diceva Naruto.

Stava di nuovo per rileggere quella frase cercando di cogliere l’arcano significato di cui era intrisa, quando il cellulare squillò.

Il corvino lo afferrò di malavoglia e guardò il nome che compariva sul display: Naruto.

Per un attimo pensò di non rispondere, ma qualcosa gli disse che era la cosa giusta da fare.

<< Dobe, ti ho già detto… >>

Sasuke fu interrotto da una voce che non era quella di Naruto. Il ragazzo spalancò gli occhi, sorpreso.

<< Sasuke Uchiha? >>.. Il corvino attese qualche secondo, prima di rispondere. Era troppo scosso e sorpreso per parlare subito: non si era aspettato di sentire una voce diversa da quella allegra di Naruto.

<< Si. Chi è? >>

Ecco, lo sapeva! Sicuramente Naruto aveva combinato qualche casino e, probabilmente, lo avevano arrestato.

In effetti quello dall’altra parte della cornetta era un poliziotto, ma quello che gli disse non fu che Naruto era stato arrestato. Ma che aveva avuto un incidente.

Il cervello di Sasuke ci mise un po’ per registrare la notizia; come per quella frase di Diritto Privato, non riusciva a capire il significato di quell’affermazione.

<< Un incidente? >> mormorò.

Quando il poliziotto confermò, Sasuke si affrettò a chiedere: << e adesso dov’è? >>

Ricevuto il nome dell’ospedale in cui Naruto era stato portato, fece per chiudere ma il poliziotto lo trattenne ancora chiedendogli se voleva sporgere denuncia.

<< No, non importa >>. Figurarsi se si metteva a perdere tempo a sbrigare quelle pratiche legali quando non sapeva nemmeno come stava Naruto.

<< Sicuro? >>

Sasuke inarcò un sopracciglio. << Ho già detto che non importa >> sbottò, poi chiuse la chiamata prima di poter essere di nuovo interrotto.

Raggiunse di corsa la sua macchina e si affrettò a raggiungere l’ospedale.

Per la prima volta, da quando Sasuke aveva cominciato a preparare quell’esame, Naruto era passato di nuovo al primo posto nella lista delle cose più importanti.

Mentre sfilava lungo le strade semi-deserte di Tokyo, dentro di lui continuava a montare l’ansia.

Se fosse successo qualcosa di grave al suo dobe non se lo sarebbe mai potuto perdonare: quell’incidente era colpa sua. Se invece di cercare di darsi ragione si fosse semplicemente scusato, a quell’ora Naruto sarebbe stato a casa e Sasuke avrebbe trovato un modo per farsi perdonare che sarebbe finito sicuramente in una notte di passione.

Ed invece, per colpa del suo maledetto orgoglio, si trovava a correre verso l’ospedale.

Raggiunta la grande struttura, Sasuke si fondò all’interno. Riconosceva quel’ospedale: ci era venuto una volta quando, da piccolo, era caduto dalla bicicletta e aveva dovuto mettere tre punti al ginocchio.

<< Posso fare qualcosa per lei? >> una voce fece riscuotere Sasuke dai suoi ricordi. Una donna lo fissava accigliata da dietro il vetro sottile della piccola stanza dove si trovava.

<< In che stanza è Naruto Uzumaki? >>

La donna, con lentezza, si mise a sfogliare un registro.

Sasuke cominciava a perdere la pazienza: quanto ci metteva a trovare un nome?

<< Piano 3, stanza 15 >>  recitò la donna, con voce annoiata.

Sasuke si avviò in fretta verso l’ascensore.

Raggiunto il piano 3 si fiondò verso la stanza 15 e spalancò la porta.

Tirò un sospiro di sollievo trovandovi Naruto che, disteso su un letto, sembrava dormire.

Un’infermiera che si trovava lì, si voltò.

<< E’ un suo parente? >> si informò. Sasuke si limitò ad annuire.

<< Come sta? >> si affrettò a chiedere Sasuke.

<< E’ stato investito da un’auto ma non ha riportato fratture. Però ha battuto la testa; non sembra aver riportato gravi danni ma potrebbe aver perso la memoria. Questo però lo sapremo solo quando si sveglierà >>

La leggerezza con cui lo disse fece venire voglia a Sasuke di saltarle addosso e di strangolarla. Invece si limitò a ringraziarla e, quando questa lasciò la stanza, si sedette sulla sedia accanto al letto di Naruto e attese che si svegliasse.

 

 

 

 

 

***

Ok, lo so che ho da aggiornare un sacco di altre ff ma prometto che le finirò tutte ^^’’

Questa ff sarà composta da pochi capitoli ed è un altro dei tanti orrori nati dalla mia mente.

Spero che vi piaccia!!

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Capitolo 2
*** cap 2: who are you? ***


CAPITOLO 2: WHO ARE YOU?

 

 

 

 

 

Sasuke rimase accanto a Naruto tutta la notte.

Ad un certo punto si addormentò, troppo stanco e provato dagli ultimi avvenimenti della giornata. Si lasciò scivolare sulla sedia ed adagiò la testa sul letto dalle lenzuola bianche: perfino quelle avevano l’acre odore di disinfettante che aleggiava in tutto l’ospedale.

Sasuke si disse che si sarebbe riposato solo un attimo. Ed invece si addormentò; non fu certo il più sereno dei suoi sonni: i suoi sogni videro Naruto che rimproverava Sasuke di essersi dimenticato del loro anniversario e che, mentre gli urlava qualcosa sulla legittimazione del loro figlio, veniva preso sotto da una macchina…

Il ragazzo si ridestò, disturbato da quelle visoni.

La stanza in cui si trovava era immersa nel buio, e il corvino ci mise un po’ per ricordare dove fosse e perché; appena fece mente locale puntò gli occhi ancora appesantiti dal sonno su Naruto ma quello stava ancora dormendo.

Sbadigliando, appoggiò di nuovo la testa sul letto e presto cadde in uno stato di dormiveglia.

A svegliarlo fu un fastidioso raggio di sole che aveva deciso di cadergli proprio su un occhio. Borbottando qualcosa sul fatto che a Novembre non dovrebbero esserci raggi di sole, si rizzò a sedere; aveva tutte le ossa indolenzite per la posizione scomoda in cui era rimasto tutto quel tempo.

Perché Naruto desse un qualche segno di vita, si dovette aspettare fino a metà mattina quando il biondo decise finalmente di svegliarsi.

Ma ora Sasuke non era tanto sicuro di volerlo vedere sveglio: non sapeva come avrebbe reagito se Naruto avesse davvero perso la memoria.

<< Dobe… >> lo chiamò, quando Naruto aprì a fatica gli occhi. Il biondo si guardò intorno, spaesato. Era normale, si disse Sasuke, che non sapesse dov’era.

Il corvino cominciò ad allarmarsi quando Naruto puntò lo sguardo su di lui e non mutò la sua espressione smarrita.

<< Naruto? >> Sasuke parlò con prudenza, quasi avesse paura di spaventare l’altro se avesse parlato troppo in fretta.

Ma Naruto continuò a guardarlo in quel modo strano. Anzi il suo smarrimento, se possibile, sembrava essere aumentato.

<< Naruto parla, cazzo. Dì qualcosa! >>

Per qualche altro secondo l’unico rumore che si sentì fu quello dei passi degli infermieri che si affrettavano lungo i corridoi; poi finalmente Naruto si decise a parlare.

<< Tu… chi sei? >> domandò e, dalla sua espressione, Sasuke capì che non stava scherzando.

<< Ma non è possibile! >> urlò facendo sobbalzare Naruto che, non ricordandosi chi era né dove fosse, era già abbastanza spaventato di suo. << Mi stai dicendo che non ti ricordi nemmeno che io e te stiamo insieme? >> proseguì Sasuke, anche se conosceva già la risposta.

Infatti, come sospettava, Naruto scosse la testa.

Guardando l’espressione quasi di scusa che aleggiava sulla faccia del biondino, Sasuke si sentì crollare tutto il mondo addosso. Naruto aveva perso la memoria e non ricordava niente; tutto quello che era accaduto prima dell’incidente era stato rimosso completamente e questo voleva dire che bisognava ricominciare tutto da capo.

In quel momento Sasuke si sentì infinitamente solo; solo come quando i suoi genitori avevano rifiutato il suo fidanzamento con Naruto.

<< Ricordi almeno il tuo nome? >> chiese a Naruto, frustrato.

Quello scosse la testa.

Sasuke cercò di rimanere freddo ed inflessibile come sempre, ma la cosa stava risultando più difficile del previsto. Il senso di colpa e la frustrazione non facevano altro che aumentare dentro di lui ed era certo che da un momento all’altro sarebbe esploso.

<< Tu ti chiami Naruto Uzumaki… Naruto… davvero non riesci a ricordare? >>

Il biondo parve riflettere intensamente, per un attimo, poi si limitò di nuovo a scuotere la testa, dispiaciuto. Sasuke rimase a fissarlo ancora a lungo: sapeva che doveva informare qualcuno che Naruto si era svegliato e che aveva perso la memoria ma non riusciva ad alzarsi da quella scomoda sedia su cui era rimasto seduto tutto quel tempo.

Gli sembrava di aver sprecato un sacco di occasioni, ora che Naruto non ricordava nulla; gli sembrava di averlo sempre considerato troppo poco, come se avesse avuto tempo per rimediare e farsi perdonare. Ma la cruda e triste realtà del fatto che non c’era più tempo si era abbattuta su di lui. Non avrebbe potuto più baciare Naruto, stringerlo a sé, prendersela con lui per ogni cosa quando la tensione degli esami si faceva insopportabile, non avrebbe più potuto sentirgli sussurrare che lo amava…

Decise che non avrebbe sopportato una vita senza Naruto: decise che avrebbe fatto di tutto per farlo guarire.

Ma la perdita di memoria non era una malattia che si poteva curare con dei farmaci e Sasuke, come avrebbe presto appreso, non poteva fare molto per il dobe perché il ritorno dei ricordi dipendeva solo ed esclusivamente da lui. Non c’era ancora un farmaco o un modo efficace per curare quella disgrazia, che la scienza avesse già scoperto.  

Sasuke sentiva qualcosa all’altezza del petto che pesava e gli smorzava il respiro, facendogli quasi male. Sentiva che non c’era nessun modo per liberarsi di quella sensazione sgradevole, che ci avrebbe convissuto finché Naruto non guariva. Se guariva…

Era così scosso dalla prospettiva che Naruto potesse rimanere in quelle condizioni per sempre, che non sentì nemmeno la porta della stanza aprirsi per lasciar entrare un’infermiera. Probabilmente quella gli aveva chiesto qualcosa, ma lui si rifiutò di ascoltarla; continuava a fissare Naruto e Naruto continuava a fissare lui. Sasuke si stava chiedendo che cosa stava succedendo in quel momento nella testa di Naruto e si disse che doveva essere orribile non ricordare nemmeno la propria identità; Naruto, invece, si stava chiedendo chi fosse quel tipo bizzarro che continuava a fissarlo con tanta insistenza e che si rifiutava di andarsene.

Qualche ora dopo, Sasuke si trovava seduto su una sedia decisamente più comoda di quella su cui era stato seduto fino a quel momento. Era stanco, aveva sonno e tutto quello che desiderava in quel momento era svegliarsi e vedere che era stato tutto un sogno.

Ed invece quello non era affatto un sogno: Sasuke era davvero seduto nella stanza di quel primario del reparto dell’ospedale dove alloggiava Naruto; e stava davvero aspettando che quell’uomo attempato parlasse, gli dicesse qualcosa che poteva aiutarlo a far riacquistare la memoria a Naruto.

<< Glielo spiegherò in modo semplice >> cominciò il primario. Sasuke lo fissò intensamente, con gli scuri occhi gelidi, e quello sguardo freddo sembrò intimorire, per un secondo, l’uomo di fronte a lui. << Dagli esami fatti, risulta che il suo…. fidanzato ha rimosso completamente i ricordi della sua vita prima dell’incidente >>.  

Il primario tacque e Sasuke attese che aggiungesse qualcosa. Non lo fece.

<< E non c’è un modo per fargli riacquistare la memoria? >>

L’uomo scosse la testa e Sasuke giunse alla conclusione che non si era mai sentito così male in tutta la sua vita; tuttavia si sforzò di continuare a rimanere calmo ed impassibile.

<< Non esistono medicine per curare questo problema. Tutto dipende da Naruto: i ricordi tornano da soli; al limite lei può aiutarlo a ricordare parlandogli della sua vita, per esempio, o facendogli vedere luoghi che per lui hanno avuto una qualche importanza. Ma comunque, anche in questo caso, non le assicuro che gli possa tornare la memoria. Per il momento, può tornare a casa; dato che non ha subito danni fisici e sta bene è inutile trattenerlo ancora qui >>.

Sasuke annuì. Non osò parlare: sapeva che se avesse aperto bocca in quel momento avrebbe riversato addosso al pover’uomo tutto il suo dolore.

Si voltò a guardare Naruto che fissava il primario piuttosto perplesso: probabilmente non riusciva a capire come e perché avesse perso la memoria.

Sasuke ringraziò il medico e trascinò via Naruto che non sembrava affatto intenzionato ad alzarsi.

<< Non toccarmi! >> disse a Sasuke appena si furono richiusi la porta della stanza alle spalle. Il corvino lasciò subito andare la sua stretta intorno al braccio dell’altro: Naruto lo guardava allarmato e smarrito.

Dopo qualche secondo di esitazione, il biondo prese ad avviarsi velocemente verso l’uscita dalle grandi vetrate lucide.

Sasuke sbuffò: lo seccava fare da baby-sitter al dobe in stato confusionale.

<< Naruto >> chiamò, ma quello non si voltò e, da come si comportava, non sembrava nemmeno fare finta di non sentirlo. Il corvino cominciò a corrergli dietro continuando a chiamarlo.

Quando finalmente lo raggiunse, lo afferrò di nuovo per un braccio.

Naruto si voltò all’istante. << Ti ho già detto di non toccarmi! >> urlò, divincolandosi, ma Sasuke mantenne saldamente la presa; qualcuno si voltò a guardare la scena, per poi riprendere subito la propria attività.

<< Il tuo nome è Naruto, capito? Quando ti chiamo Naruto devi rispondermi! >>

Il biondo lo guardò rabbiosamente. << Non so chi sei e perché continui a seguirmi; ma io non ti conosco quindi non vedo perché dovrei fidarmi di te! >>

 Sasuke alzò gli occhi al cielo: gli sembrava di stare parlando con un capriccioso bambino di cinque anni.

<< Hai sentito il medico! Hai perso la memoria! >> sbottò.

<< Ma io non mi ricordo d aver perso la memoria >> lo sfidò Naruto.La sua idiozia, almeno, ce l’aveva ancora.

<< Come puoi ricordartene se hai rimosso tutti i tuoi ricordi? >> gli fece notare Sasuke. << Naruto, ti prego. Devi fidarti di me: anche se non ti lo ricordi io e te eravamo molto… legati. Perciò non ti farei mai del male >>.

Naruto lo fissò intensamente negli occhi e nella mente gli echeggiarono le parole che Sasuke aveva pronunciato quando si era svegliato: “mi stai dicendo che non ti ricordi nemmeno che noi due stiamo insieme?”. Stare insieme? Come poteva starci insieme?

Lo guardò ancora per un attimo, poi decise che era sincero e si arrese.

<< D’accordo. E quindi adesso, che si fa? >>

Sasuke si rincuorò un po’: almeno aveva convinto il dobe a fidarsi di lui.

<< Adesso ti porto a casa >>.

<< Casa mia? >>

<< No. Casa nostra >>.

<< C-casa nostra? >> Naruto sembrava sconvolto dalla notizia appena appresa. Tuttavia, anche se piuttosto titubante, decise di seguire Sasuke fino alla macchina.

 

 

 

 

 

***

ryanforever: grazie!! Sono contenta che la ff ti piaccia!! ^_^ Ecco il seguito!! Alla prossima

Cleo92: grazie!! Spero che la ff continui ad ispirarti XD Ecco il seguito!! Al prossimo chappy

act: grazie!! Come vedi ho aggiornato più in fretta che ho potuto!! XD Al prossimo chappy

shinku66: grazie!! Mi piace il fatto che Sasuke sia divorato dal rimorso… sarà perché lo odio XD Ecco il seguito!! Alla prossima

Yume_Dark: grazie!! Non ti preoccupare, sarà una SasuNaru!! Anche io vedo Sasuke seme al 100% Ma ho sempre il brutto vizio di scrivere NaruSasu invece di SasuNaru XD Alla prossima

 

 

Grazie anche a chi ha aggiunto la storia alle preferite e ale seguite.

 

 

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Capitolo 3
*** cap 3: sorry I don't love you ***


CAPITOLO 3: SORRY I DON’T LOVE YOU

 

 

 

 

 

 

 

 

Il ritorno fu più lento dell’andata.

Benché odiasse andare piano, Sasuke andava a velocità misurata, quasi volesse ritardare l’arrivo a casa. Naruto, seduto accanto a lui, non aveva detto una parola ed evitava di guardarlo; evidentemente, anche se aveva deciso di seguirlo, non si fidava molto di lui.

Come biasimarlo? Probabilmente Sasuke si sarebbe comportato allo stesso modo se uno sconosciuto avesse preteso di portarlo via con sé. Solo che Sasuke non doveva essere uno sconosciuto per Naruto e quello era l’unico maledetto dettaglio che gli stava rovinando la vita e, molto probabilmente, la sua sanità mentale.

<< Come hai detto che ti chiami? >>

Sasuke non rispose subito, stupito che fosse stato Naruto a parlargli per primo.

<< Sasuke Uchiha >>.

Di nuovo, calò il silenzio. Evidentemente quello era stato un vano tentativo di iniziare una conversazione.

Sasuke sbuffò: quella situazione lo irritava; dopo tutto quello che aveva fatto per avere Naruto, l’aveva perso senza poter fare niente per impedirlo.

Lo guardò per un attimo, con la coda dell’occhio, e vide che il biondo guardava fisso davanti a sé con lo sguardo perso nel vuoto: sembrava stesse pensando intensamente a qualcosa; probabilmente, immaginò Sasuke, stava cercando di ricordarsi dove poteva aver sentito il nome del’Uchiha.

<< Dovrei esserci io al tuo posto >> borbottò Sasuke.

Naruto si riscosse. << Cosa? >> domandò, guardandolo l’altro con un certo interesse.

<< Niente >>.

<< Non è vero, hai detto qualcosa! >> insisté Naruto.

L’orgoglio impedì a Sasuke di ripetere quella frase che aveva pronunciato quasi contro la sua volontà. << Non ho detto niente di importante, stavo parlando tra me e me! Smettila di rompere, dobe! >>

<< Come mi hai chiamato? >>

Quella domanda fu un altro duro colpo, per Sasuke. Si era ormai abituato a chiamare Naruto con quell’insulto, così come il biondo lo chiamava sempre teme.

Lanciò un’altra occhiata a Naruto che si era sporto ancora di più verso il corvino, rischiando di strangolarsi con la cintura di sicurezza.

<< Lascia stare >> disse infine; improvvisamente non aveva voglia di spiegare a Naruto perché l’aveva chiamato dobe. Era sempre stata una cosa che avevano condiviso solo loro due ed ora, all’improvviso, il biondo seduto accanto a lui sembrava uno sconosciuto a cui rivelare un importante segreto. Certo, tutti i loro amici sapevano che loro due si chiamavano con quegli insulti praticamente da quando si erano conosciuti; ma nessuno sapeva realmente perché, che cosa significava chiamarsi così per loro.

Sasuke ingoiò quel boccone amaro cercando di mandare giù anche il nodo che gli si era formato in gola, con scarsi risultati.

Intanto Naruto si era lasciato ricadere sul sedile, sbuffando e sussurrando qualcosa che Sasuke non riuscì a sentire.

Naruto continuò a borbottare finché i due non giunsero a casa.

Quando la macchina si fermò, il biondo si voltò a guardare istintivamente Sasuke.

<< Siamo arrivati? >> domandò.

<< Si >> gli rispose l’altro, con ancora le mani incollate al volante e lo sguardo perso di fronte a sé.

Naruto, come se non aspettasse altro, si fiondò fuori dalla macchina chiudendo lo sportello con il probabile intento di polverizzarlo. Sasuke non si era ancora mosso: poteva sopportare tutto, tutto. Poteva sopportare che Naruto non ricordasse il proprio nome, e gli andava bene anche che non ricordasse nemmeno il suo; poteva sopportare di spiegargli pazientemente cosa aveva fatto in un determinato luogo; poteva sopportare, seppur a fatica, di non toccarlo se lui non voleva. Ma non poterlo più chiamare dobe era stato un colpo troppo duro che stava ancora cercando di incassare tentando di riportare il minimo dei danni.

<< Ehi, qual è casa nostra? >> domandò ad un tratto Naruto, riaprendo lo sportello e facendo sobbalzare Sasuke. Il biondo sembrava aver superato tranquillamente lo shock iniziale della notizia che lui ed il corvino vivevano insieme. Doveva aver pensato che, se erano stati insieme tutto quel tempo e lui era ancora tutto intero, Sasuke non doveva essere poi così pericoloso.

L’Uchiha, alla fine, riuscì a staccare le mani dal volante e a scendere dalla sua macchina.

Naruto si limitò a seguirlo fino ad una delle tante case a schiera, tutte uguali, che si stagliavano in fila indiana lungo l’ampio viale alberato.

Gli alberi di ciliegio apparivano tristi e spogli mentre Naruto li osservava. Sembravano rispecchiare alla perfezione l’umore di Sasuke Uchiha, si disse.

Era così intento a guardare quelle piante che non si accorse subito che Sasuke aveva aperto la porta di casa e lo stava aspettando sulla soglia. Appena se ne accorse,  si affrettò ad entrare.

Il loro appartamento non era per niente grande; dal corridoio dove si trovavano, Naruto riusciva chiaramente a vedere tutte le stanze di cui era composto: una cucina, un salotto, un bagno ed una camera da letto.

L’atmosfera era a dir poco soffocante: gli spazi già poco ampi di per sé erano affollati di cose di ogni genere. Era ovvio che gli inquilini di quella casa non conoscessero il significato della parola ordine; alcuni oggetti erano in luoghi in cui non avrebbero dovuto assolutamente essere e, quelli che erano nel posto giusto, sembravano essere stati messi lì nel tentativo di ingombrare il più possibile.

Eppure Naruto quella casa non se l’era potuta immaginare diversamente da come gli appariva davanti agli occhi; probabilmente ci sarebbe rimasto male se l’avesse trovata pulita ed in ordine.

<< Hai intenzione di rimanere tutta la vita imbambolato lì, o pensi di poterti spostare per farmi chiudere la porta? >> la voce arrabbiata di Sasuke riscosse il biondo, che si decise a muoversi e a spostarsi nel salotto.

<< E’ carina questa casa >> convenne, dopo essersi guardato un po’ in giro nella stanza ingombra di cose.

Sasuke non disse niente e si limitò a raggiungerlo, gettando le chiavi sul tavolo al centro della stanza dove, appena toccarono la superficie in legno, fecero cadere un paio di fogli a terra che nessuno si premurò di raccogliere.

Intanto Naruto continuava a guardarsi in giro. Ma a colpirlo più di tutto fu una foto che se ne stava appoggiata su un mobile, semi-nascosta da altri sopramobili che, sicuramente, non erano ancora stati buttati via più per educazione che per altro.

Il biondo, dopo essersi avvicinato, spalancò gli occhi nel vedere chi era ritratto in quella foto: con stupore, si riconobbe, allegro e sorridente, accanto a Sasuke che lo guardava scocciato per l’abbraccio soffocante in cui lo stava stringendo; eppure, nel suo sguardo freddo, Naruto poté leggere qualcosa che gli suonava familiare come affetto o amore.

Alle sue spalle, Sasuke lo osservava in silenzio con lo sguardo addolorato di chi ha perso una persona cara. Odiava quando il dobe gli stava troppo appiccicato, ma in quel momento avrebbe dato qualunque cosa per poterlo stringere di nuovo tra le sue braccia.

<< Che guardi? >> gli domandò, dopo un po’, dato che Naruto non si era ancora mosso.

Il biondo sussultò leggermente per la sorpresa ma, quando parlò, la sua voce risultò calma: << Niente di importante >>.

Naruto aveva appena avuto la prova che Sasuke non gli aveva mentito: loro due erano davvero stati insieme ecco perché lui si trovava accanto al suo letto quando si era svegliato.

Eppure, anche ora che quella verità si era svelata davanti ai suoi occhi, lui non si sentiva affatto attratto da Sasuke né provava per lui alcun affetto. Certo, gli era grato per avergli ridato un’identità ed una casa, ma non provava nient’altro che fosse diverso dalla riconoscenza.

Si voltò a guardare il ragazzo che, ancora immobile dietro di lui, lo fissava con un misto di curiosità, dolore e rassegnazione.

In quel momento era difficile leggerci l’amore che trapelava dalla foto, ma a Naruto parve di scorgerlo lo stesso; però prese in considerazione l’ipotesi che potesse essere solo una sua impressione.

<< Tu mi ami ancora, vero? >>

Quella domanda improvvisa stupì Sasuke: sembravano due ex che si ritrovavano dopo tanto tempo. E questo non gli piacque per niente.

Si sforzò comunque di riacquistare la sua solita espressione fredda ed indifferente, la maschera con cui si era sempre presentato al mondo.

Si ficcò le mani in tasca: se Naruto non avesse perso la memoria, avrebbe riconosciuto quel comportamento come il gesto che Sasuke faceva sempre quando era agitato o in imbarazzo.

<< Fai sempre delle domande idiote >> si limitò a rispondere ma, mentre lo diceva, guardava altrove; sapeva esattamente cosa stava per dire Naruto ed avrebbe fatto qualunque cosa pur di non sentirlo, pur di non lasciarlo scivolare completamente via dalle sue mani.

Eppure era lì, di fronte a Naruto, a costringersi a posare di nuovo lo sguardo su di lui per incassare l’ennesimo colpo di quel giorno. Il più duro, forse; questa volta sarebbe stato difficile uscirne senza riportare alcun danno.

<< Voglio che tu lo sappia >> cominciò a dire Naruto; fece una breve pausa per cercare le parole giuste, poi proseguì: << ti ringrazio per tutto quello che stai facendo per me, ma io non ti amo >>.

Sasuke deglutì un po’ troppo rumorosamente mentre il mondo gli cadeva addosso per l’ennesima volta. Non ebbe la forza di rompere il silenzio che si era creato; si limitò ad annuire e continuò a farlo finché non si disse che doveva sembrare molto idiota e si costrinse a fermarsi.

<< Si. Va bene >> fu tutto quello che riuscì a sussurrare, infine. << Vado a preparare la cena >>.

Doveva uscire da lì, e quella era stata la scusa migliore che gli fosse venuta in mente. Avrebbe voluto mettersi a correre per raggiungere la stanza di fronte ma si costrinse a camminare. Quelli furono, probabilmente, i secondi più lunghi di tutta la sua vita.

Raggiunta la cucina, si aggrappò disperatamente al lavandino come ad un’ancora di salvezza, ed inspirò profondamente per respingere il senso di nausea che l’aveva assalito.

Il dobe non meritava assolutamente che stesse così male per lui!

Maledicendolo e maledicendosi si rimise in piedi e cercò qualcosa –qualunque cosa- che potesse cucinare per la cena e che, possibilmente, richiedesse molto tempo per essere preparata.

Ma l’unica cosa che gli venne in mente fu il ramen; sapeva che Naruto sarebbe stato contento di mangiarlo.

Così cercò nella credenza del ramen istantaneo e, mentre fissava inespressivo la confezione, si rese conto, per la prima volta dall’incidente, di aver perso Naruto.

 

 

 

 

 

***

Spero che Sasuke non sia troppo OOC.

 

 

Sarhita: grazie!! Già, Sasuke dovrà riconquistarlo ma le cose sono più difficile del previsto XD Al prossimo chappy

miiky: grazie mille!! Ecco a te il nuovo capitolo! Alla prossima

ryanforever: si le cose sono molto gravi e vanno peggiorando XD Sarà molto molto ma molto dura per Sasuke XD Alla prossima

lady cat: grazie!! ^_^ Eh già, Sasuke si è reso conto un po’ troppo tardi di quanto Naruto sia importante per lui ed ora ne paga le conseguenze XD Al prossimo chappy

act: grazie!! Ecco il nuovo capitolo; spero ti piaccia anche questo!! Alla prossima

Capitatapercaso: grazie!! Ecco a te il seguito!! ^_^ Alla prossima

 

Grazie anche a chi ha aggiunto la storia alle preferite e alle seguite.

 

 

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Capitolo 4
*** cap 4: my mistakes ***


CAPITOLO 4: MY MISTAKES

 

 

 

 

 

Sasuke non toccò cibo. Tutta la cena la passò a mescolare gli spaghetti con le bacchette, finché non divennero una poltiglia dal’aspetto poco invitante.

Odiava il fatto che Naruto se ne stesse tranquillamente di fronte a lui, ad ingozzarsi come solo lui sapeva fare. Odiava il fatto che non gli importasse della conseguenza di quello che aveva detto poco prima.

Finito di mangiare, Sasuke si accorse che il biondo lo stava fissando o meglio, che stava fissando la sua porzione di ramen.

Il corvino lo guardò rabbiosamente e, dato che amava così tanto la vendetta, preferì buttarlo via piuttosto che farlo mangiare a Naruto. Cosa gliene importava a lui se il biondo non ricordava nulla? Se non faceva apposta a non amarlo più?... E allora lui non avrebbe fatto apposta a buttare via il cibo che il biondo tanto bramava! Un incidente, ecco; come quello che aveva fatto perdere la memoria a Naruto.

Il biondo lo guardò arrabbiato ed offeso mentre Sasuke gettava via il ramen, ma non disse una parola.

Si decise a parlare dopo un po’, mentre Sasuke era ancora immobile a fissare il lavandino come se dentro vi avesse visto qualcosa di estremamente interessante.

<< Ho sonno >>. Se c’era una cosa che aveva capito era che Sasuke era molto intelligente e quindi con lui non c’era bisogno di tanti giri di parole. Infatti il corvino capì subito cosa volesse Naruto ma la sua rabbia verso di lui gli impedì di essere gentile.

<< E allora? Cercatela da solo la camera; questa casa, se non l’hai notato, non è una reggia. Ce la farai benissimo da solo! >>

Naruto lo guardò sorpreso, poi infuriato. Avrebbe voluto urlargli contro qualcosa, qualunque cosa, ma dall’occhiataccia che gli lanciò l’altro decise di lasciar perdere.

In effetti, non ci volle molto per trovar quella camera da letto. Era l’unica stanza di tutta la casa che non fosse in disordine; probabilmente era perché non c’era quasi niente.

Naruto si lasciò cadere sul letto matrimoniale e, nel farlo, qualcosa volò fuori da una delle tasche dei suoi jeans. Incuriosito, afferrò l’oggetto per vedere di cosa si trattasse: era un bracciale con una piastrina con inciso sopra qualcosa che, nella penombra, non riuscì a leggere. Sbuffando, si rigirò il bracciale tra le mani poi, spinto dalla curiosità, accese la lampada che si trovava sul comodino per riuscire a vedere cosa c’era inciso sulla piastrina.

Riabituatosi alla luce forte, vide che c’erano solo tre lettere sinuose ed arricciate sulle punte. Non era niente di elaborato eppure Naruto, anche se non ricordava perché possedesse quel bracciale, lo trovava davvero molto bello tanto che decise di allacciarselo al polso. Non sapeva perché, ma si sentiva legato ed affezionato a quel bracciale; non pensava fosse per Sasuke, non dopo quello che gli aveva detto…

Naruto sentì la porta aprirsi e non dovette nemmeno voltarsi per sapere che era Sasuke che era entrato.

All’inizio il biondo lo ignorò ma quando il corvino si tolse la maglietta non poté più fare finta che non esistesse.

<< Che fai, pervertito? >> gli chiese, allarmato.

Sasuke gli lanciò un’occhiataccia pensando che, un tempo, Naruto avrebbe sbavato a quella vista.

<< Mi cambio, forse?! Questa è anche camera mia, sai? >>

Naruto lo fissò a bocca aperta, non sapendo più che dire. L’unica cosa di cui era certo era che se quella era anche la camera di Sasuke lui avrebbe dormito nel suo stesso letto.

<< Io non ci dormo con te! >> si affrettò a dire.

<< Allora puoi andare a dormire sul divano >> gli rispose Sasuke mentre si levava anche i jeans.

Naruto arretrò impercettibilmente tanto che quasi cadde dal letto. Non riusciva a capire perché Sasuke, all’improvviso, si stesse comportando in modo così brusco e crudele con lui. Forse, immaginò, era per le parole che gli aveva detto poco prima; ma cosa doveva fare? Digli una bugia per farlo essere contento?

<< Sasuke, ce l’hai con me? >>. Sasuke non rispose e soffocò la domanda distendendosi sul letto, a debita distanza da Naruto che ora, si era riavvicinato un po’.

<< Scusa per quello che ho detto prima >> cercò di riprendersi Naruto. Un'altra cosa che aveva capito di Sasuke era che odiava mostrare i suoi veri sentimenti, soprattutto se erano sentimenti di amore o sofferenza. A Naruto venne da chiedersi come avevano fatto a mettersi insieme con il carattere che si ritrovava Sasuke.

<< Non sono arrabbiato con te. Hai detto solo la verità, no >> gli rispose il corvino con voce incolore, ma continuava a dargli le spalle. Lo sapeva che stava sbagliando tutto. Di nuovo. Invece di aiutare Naruto si arrabbiava con lui; invece di stargli accanto si allontanava. Perché nella vita gli era sempre stato concesso di avere tutto ciò che voleva. Ora non più.

Forse era questo che lo irritava più di tutto, forse perché era proprio Naruto che gli negava quello che più voleva. Ma in quel momento si rese conto che quella cosa tanto preziosa per lui, dopo averla ottenuta, l’aveva abbandonata in un angolo, come tutte le altre. Se ne era ricordato solo quando aveva voglia di giocarci un po’ per poi ributtarla nel muffito angolo dimenticato.

I quel mentre odiò se stesso come non aveva mai odiato nessun altro. Stava diventando come suo padre; stava diventando una persona che non sapeva più riconoscere i valori quando ce li aveva davanti; stava cominciando a giudicare solo dalle apparenze.

Probabilmente Naruto gli avrebbe detto poche, semplici parole. Se lo immaginò mentre borbottava “sei un idiota. Chiamami quando decidi di tornare in te”.

Perché, perché pensava sempre a cosa gli avrebbe detto Naruto o cosa avrebbe fatto in quella situazione? Perché si preoccupava tanto delle decisioni dell’altro? Perché soffriva così tanto pensando al “non ti amo” di Naruto? Perché, in fondo, lo sapeva che sarebbe successo, anche senza incidente. Sapeva che, soprattutto ultimamente, aveva trascurato Naruto, l’aveva sempre fatto passare in secondo piano. Anzi, si stupì che Naruto non l’avesse mollato prima. Perché certi errori si pagano.

Sasuke aveva la possibilità di rimediare e se la stava lasciando sfuggire.

Si lasciò sfuggire un lieve sorriso mentre guardava Naruto addormentato, ancora pericolosamente sul bordo del letto. Delicatamente, per non svegliarlo, lo tirò versò di sé poi prese il suo cuscino e si trascinò sul divano della sala. Se doveva cominciare a rimediare la prima cosa da fare era non far innervosire troppo il biondo.

Così si sistemò nella posizione più comoda possibile sul piccolo divano e cercò di addormentarsi. Gli mancava terribilmente la calda presenza di Naruto accanto a sé….

Intanto il biondo era riuscito ad addormentarsi profondamente anche sapendo che Sasuke era accanto a lui. Il sogno che stava facendo era molto strano, troppo nitido e dettagliato per essere solo frutto della sua immaginazione…

 

 

<< Sasuke, io esco >>.

Il ragazzo seduto sul divano annuì appena e Naruto era certo che non avesse sentito una parola di quello che gli aveva detto. Lanciò un’occhiata d’astio al grosso libro che il corvino teneva sulle ginocchia e che stava leggendo con tanta concentrazione.

Il biondo si incamminò lungo il corridoio e sbatté la porta con un po’ troppa forza.

Decise che avrebbe concesso a Sasuke ancora qualche ora per ricordarsi che giorno era quello.

Aveva sopportato, anche se con una certa fatica, che Sasuke fosse stato così impegnato a studiare quel maledetto Diritto Privato da non ricordarsi che il 10 ottobre era il suo compleanno. Aveva lasciato correre il fatto che se ne fosse reso conto quando il suo sguardo era caduto casualmente sul calendario. Aveva finto che non gli importasse che il corvino fosse uscito di corsa e gli avesse comprato per regalo la prima cosa che aveva visto e aveva pensato potesse piacere al biondo.

Ma questa volta non lo avrebbe mai perdonato se si fosse scordato del giorno de loro anniversario.

Intanto, però, non si era potuto impedire di uscire a comprare un regalo per il corvino.

Voleva regalargli qualcosa di semplice, che potesse sempre portare con sé e che gli ricordasse di lui. Qualcosa come…

 

 

<< Naruto, svegliati >> la voce di Sasuke arrivò forte e chiara ad interrompere il sonno del biondo.

<< Che c’è? >> gli domandò Naruto con ancora la voce impastata dal sonno.

<< Alzati >> gli ordinò l’altro.

<< Perché? >> si lamentò Naruto.

<< Perché voglio portarti in un posto… >>

<< che posto? >> improvvisamente Naruto si ridestò e si mise a sedere con la curiosità dipinta sul viso.

<< Non te lo dico >> fece Sasuke, mantenendosi sul vago, sapendo che era l’unico modo per far scendere Naruto dal letto.

<< Uffa! >> si lamentò il biondo, deluso.

<< Forza, muoviti >> quelle furono le ultime parole che Sasuke spese per Naruto prima di uscire dalla camera.

Naruto rimase a piagnucolare un altro po’ ma poi si alzò dal letto, incuriosito dalla strana proposta di Sasuke. Mentre cercava dei vestiti che potessero essere suoi –e non gli ci volle molto per riconoscerli dato che il corvino vestiva soprattutto con colori scuri mentre lui con colori più accesi- notò che sul letto mancava il cuscino di Sasuke.

Sorrise. Allora, forse, era mento stronzo di quello che pensava.

 

 

 

 

 

***

ryanforever: già, Naruto è stato assolutamente privo di tatto XD Però per Sasuke non mi dispiace e

per niente: sarà perché lo odio o perché penso che se lo meriti davvero XD Alla prossima

miiky: grazie!! Già, per Sasuke non sarà per niente facile; la sua vita è diventata un inferno XD Alla prossima

_S_t_a_r_: grazie!! Ecco a te l’aggiornamento! Spero di aver postato abbastanza in fretta ^_^ Al prossimo chappy

karolalpha: si Naruto ha avuto proprio un atteggiamento tipico di… Naruto. Almeno questo suo lato del carattere non l’ha perso insieme alla memoria XD Grazie e alla prossima

evol: grazie mille!! Ecco il seguito!! Al prossimo chappy

lady cat: in effetti Sasuke non ha mai tenuto molto alla sua storia con Naruto. Chissà, magari questa disavventura lo cambierà… Alla prossima

Capitatapercaso: grazie mille!! Direi proprio che Sasuke si deve rimboccare le maniche e ricominciare tutto da capo. Pare che stia cominciando a mettersi al lavoro…XD Alla prossima

act: grazie!! Già, è proprio vero che a volte le parole feriscono più che le armi XD Al prossimo chappy

 

 

Grazie anche a chi ha aggiunto la storia alle preferite e alle seguite.

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** cap 5: this beach for me is... ***


CAPITOLO 5: THIS BEACH FOR ME IS…

 

 

 

 

 

Per tutto il viaggio Naruto non fece altro che tormentare Sasuke con domande su dove stessero andando.

Per un paio di volte il corvino pensò di farlo diventare un tutt’uno con il finestrino ma poi si costrinse a non farlo perché avrebbe decisamente rovinato la macchina.

E, siccome il mutismo era una delle sue caratteristiche più odiosamente sviluppate, continuò a rimanere chiuso in un ostinato silenzio. Ma il dobe non lo capiva che lo faceva per fargli riacquistare la memoria? Che senso aveva se gli spiegava dove lo stava portando?!

Per fortuna dei nervi già sufficientemente provati di Sasuke, il luogo misterioso non era molto lontano da casa.

Quando arrivarono tutto l’entusiasmo di Naruto sparì all’improvviso e la sua espressione divenne un misto di perplessità e delusione. Continuava a guardare fuori dal finestrino mentre giocherellava nervosamente con il bracciale facendolo girare intorno al polso; perché si sentiva così nervoso?

<< Siamo arrivati. Scendi >> ordinò Sasuke mentre fissava il biondo incuriosito, chiedendosi se per caso non stesse ricordando qualcosa.

Naruto ci mise un po’ per uscire dalla macchina ma, alla fine, riuscì a chiudersi lo sportello alle spalle mentre l’aria salata che tirava dal mare lo colpiva risvegliandolo dal torpore nel quale era caduto.

E così Sasuke Uchiha lo aveva portato in spiaggia. Perché?

Avrebbe tanto voluto saperlo ma era certo che Sasuke non gli avrebbe mai dato alcuna spiegazione. Cominciava ad essere stanco di fare quello stupido gioco di cercare di ricordarsi le cose.

Seguì con lo sguardo Sasuke che camminava deciso verso il mare cupo, grigio per il riflesso delle nubi cariche di pioggia che si rincorrevano nel cielo.

Persino la sabbia appariva scura sotto quel cielo gonfio ed ostile.

Le scarpe di Sasuke affondavano silenziosamente nella sabbia ed il corvino non sapeva se Naruto lo stava seguendo. Deciso a non controllare continuava a procedere verso l’enorme massa d’acqua scura che continuava ad infrangersi sulla riva riempiendo il silenzio con il ringhio minaccioso delle onde che si rincorrevano e scomparivano portando a riva, di tanto in tanto, alghe di un opprimente verde bottiglia.

Mentre camminava, con le mani affondate nelle tasche, cominciava a pensare che fosse andato in quel posto più per se stesso che per Naruto.

Non aveva mai avuto un bel ricordo della spiaggia. L’aveva sempre collegata a quella volta che aveva rischiato di affogare ed Itachi lo aveva tratto in salvo appena in tempo.

Tuttavia, ora, associava la spiaggia, o almeno quella spiaggia, a quello che doveva essere il giorno più bello della sua vita. Adesso, quel giorno sembrava così lontano. Troppo…

 

 

<< Allora, che si fa domani? >> urlò Kiba, esaltato.

Sasuke sbuffò e si spostò un po’ più in là sul tavolo della mensa allontanandosi dal chiassoso moretto.

<< Non lo so. Però dobbiamo fare assolutamente qualcosa >> Sasuke decise che stava meglio vicino a Kiba piuttosto che addossato a Naruto con la sua voce sempre fastidiosamente allegra. Così scivolò di nuovo verso l’altro.

<< Non siamo per forza costretti a fare qualcosa >> borbottò il corvino, attirando su di sé gli sguardi scettici di tutti.

<< Invece si perché è Sabato >> lo contraddisse Kiba, ancora fiducioso nel fatto che l’illuminazione stesse per arrivare.

<< Possiamo andare alla spiaggia >> propose Sakura mentre Ino annuiva convinta accanto all’amica. Intorno al tavolo cadde il silenzio. Sakura guardò Ino che fisso Shikamaru che, a sua volta si voltò a guardare Naruto che volse lo sguardo verso Sasuke che non fece assolutamente niente.

<< Io non vengo >> borbottò mentre ricordava con orrore l’acqua salata che gli riempiva i polmoni impedendogli di respirare.

Nessuno parve avergli prestato ascolto soprattutto quando Kiba se ne uscì con: << Si. Si può fare >>.

Il tavolo si riaccese di un allegro chiacchiericcio mentre i ragazzi si mettevano d’accordo su svariate cose per l’indomani.

Solo Shikamaru e Sasuke non partecipavano. Shikamaru perché era troppo pigro e perché qualunque orario per lui sarebbe stato troppo presto e Sasuke perché, se qualcuno lo aveva sentito, tanto non sarebbe andato.

Tra il brusio confuso, Sasuke avvertì forte e chiara la voce di Naruto a pochi centimetri da lui. Pensarlo così vicino gli scaturì di nuovo quella strana sensazione che, col tempo, aveva classificato, se pur con una certa riluttanza, come amore.

<< Sasuke vieni. Ti prego! >> non avrebbe dovuto essere assolutamente così contento che almeno Naruto avesse ascoltato quello che aveva detto poco prima. Eppure lo era.

<< Ho già detto di no >> ribadì il corvino, accostandosi ancora di più a Kiba. Anche Naruto trascinò rumorosamente la sedia verso Sasuke.

<< Dai. Ti prego… >> quel suo implorarlo come un bambino speranzoso; quegli occhi innocenti che lo fissavano con un tale desiderio; quel viso così maledettamente bello e perfetto…

<< E va bene! >> sbottò Sasuke, guardando altrove. Odiava la facilità con cui Naruto riusciva a fargli cambiare idea. Odiava il fatto che avesse accettato di andare in spiaggia solo per stare con lui.

E quel desiderio si rafforzò ancora di più durante l’arco di tutta la restante giornata quando la mente di Sasuke, volente o nolente, correva all’indomani e a Naruto.

Gli succedeva spesso – troppo spesso – da quando aveva conosciuto il biondo, di pensarlo quando lui era lontano. All’inizio aveva provato a tagliare Naruto fuori dalla propria mente e dalla propria vita ma, quando aveva visto che non ci riusciva, aveva rinunciato e aveva iniziato a chiedersi se magari il biondo potesse provare i suoi stessi sentimenti.

Così quel Sabato pomeriggio sembrò non arrivare mai.

Sasuke si sentiva stupido mentre saliva sullo scooter addirittura in anticipo rispetto all’orario stabilito.

Si sentiva idiota mentre sfrecciava per le vie affollate di Tokyo, impaziente di arrivare.

Non era da lui. Non era da Sasuke Uchiha.

Giunto in spiaggia non trovò ancora nessuno. Ovvio, non si era aspettato altro.

Appoggiato al suo scooter, osservava ogni singola moto, motorino, scooter o veicolo a due ruote che passava sperando di veder arrivare Naruto.

Scosse la testa mentre si chiedeva perché lo desiderasse tanto.

Mentre ancora rifletteva vide arrivare Kiba e provò un moto di rabbia ed invidia mentre vedeva Naruto scendere dal motorino dell’amico e ridere per una sua battuta.

Perché gli importava così tanto? Perché?

<< Sei venuto! >> esultò il biondo correndo verso Sasuke.

<< Te l’avevo detto che sarei venuto, idiota >> rispose quello, freddo. Ma quella risposta distaccata non riuscì a smorzare l’allegria del biondo.

Ben presto arrivarono tutti ed i ragazzi si fiondarono in riva al mare godendo del refrigerio della fresca brezza marina nel torrido pomeriggio di inizio Giugno.

Solo Naruto, notò Sasuke, si era distaccato dal gruppo e passeggiava così vicino alla riva che le onde più impetuose lo sommergevano fino alle caviglie. Siccome nessuno sembrava poi così impaziente di inserirlo nella conversazione, il corvino decise di raggiungere Naruto.

Nessuno dei due parlò quando Sasuke cominciò a camminare di fianco al biondo cercando di riordinare i pensieri confusi che gli affollavano la mente.

Alla fine Sasuke prese coraggio e domandò, seppur così piano da rischiare di non essere udito: << Dobe, che faresti se un ragazzo ti chiedesse di metterti con lui? >>

Naruto si arrestò di colpo tanto che Sasuke se ne rese conto solo dopo qualche secondo e dovette tornare indietro. Il biondo lo fisso di sbieco. << Mi stai chiedendo se sono gay? >> il tono della sua voce era amareggiato eppure, allo stesso tempo, incuriosito e privo di quella rabbia che sarebbe dovuta scaturire naturalmente a una domanda come quella di Sasuke.

<< Ti sto chiedendo cosa faresti se un ragazzo ti chiedesse di metterti con lui >> ripeté il corvino. Naruto ci pensò su poi si limitò a rispondere: << Dipende >> e riprese a camminare lasciando indietro un Sasuke perplesso.

<< E se te lo chiedessi io? >> Di nuovo Naruto si arrestò e si voltò a guardare Sasuke con un’espressione stupita. Se avesse enunciato il suo verdetto invece di continuare a guardarlo con quell’espressione idiota, Sasuke gliene sarebbe stato grato. Lo sapeva che non avrebbe dovuto dire niente. Come al solito, aveva fatto un’enorme cazzata.

Naruto tornò indietro e gli si avvicinò così tanto che Sasuke avvertì il suo respiro caldo sul viso.

<< Direi… si >>. Il cervello del corvino ci mise un po’ per registrare quella risposta e, quando ci riuscì, si trovò così imbarazzato ed impacciato che non seppe cos’altro fare se non attirare il biondo a sé e baciarlo. E non poteva fare niente di meglio…

 

 

<< Sono già stato qui, non è così? >> la voce di Naruto ridestò Sasuke da quei pensieri vecchi di due anni, ormai.

Tutto era iniziato così, velocemente, e altrettanto velocemente era finito.

<< Si >> Sasuke avvertiva la presenza di Naruto alle proprie spalle e si costrinse a voltarsi solo quando lo avvertì farsi ancora più vicino.

<< Cosa è successo qui? >> domandò il biondo.

<< Davvero non te lo ricordi? >>

Naruto si guardò intorno, fissò Sasuke, il mare che mormorava impetuoso, i gabbiani che volavano alti, le nuvole nere e cariche di pioggia…

…”Che faresti se un ragazzo ti chiedesse di metterti con lui?

…“Mi stai chiedendo se sono gay?”…

…”E se te lo chiedessi io?”…

…”Direi…si”…

Il biondo portò lo sguardo sul corvino, stupito da quei ricordi che erano riaffiorati improvvisamente. Solo dei flash, certo, imprecisi e confusi. Ma sapeva cos’era successo.

Anche Sasuke lo guardava, intensamente. Non erano mai stati così vicini dal giorno dell’incidente. Vedeva che Naruto sapeva, che aveva rammentato ciò che era successo. Allora adesso gli credeva, sapeva che stavano insieme. Allora adesso, forse, sarebbe tornato tutto come prima…

Sasuke si avvicinò ancora di più al viso di Naruto, deciso a baciarlo, a sentire ancora il sapore di quelle labbra morbide e perfette.

Naruto lo fissò tra lo stupito ed il confuso; stordito e con l’improvviso desiderio di baciare l’altro. Desiderio che, però, si spense subito.

<< Dovremmo andare, adesso >> suggerì quando le loro labbra stavano per toccarsi.

Sasuke sospirò. La favola era finita; bisognava svegliarsi e tornare alla realtà.

Annuì e giudò un Naruto ancora confuso verso la macchina.

 

 

 

 

 

***

Ok, non linciatemi per l’immenso ritardo, vi prego!! Sono stata in vacanza e non ho potuto postare ^^’’

 

_S_t_a_r_: cavolo!! Non so che dire!! O.O Non pensavo davvero di scrivere così bene!! ^^’ Ti ringrazio davvero, tutti questi complimenti mi fanno arrossire!! ^^’’ Per quanto riguarda i contest, purtroppo sto già partecipando ad uno XD Ma non credo che arriverò al podio; c’è gente molto molto molto più brava di me. XD Buona fortuna per i contest a cui stai partecipando!! Grazie ancora e alla prossima

ryanforever: ecco svelato dove Sasuke stava portando Naruto XD Èh si, apre proprio che Naruto stia cominciando a ricordare… al prossimo chappy

Irimi: grazie mille!! ^_^ Ecco a te il seguito, spero ti piaccia come i precedenti capitoli. Alla prossima

Kaoru_chan: grazie mille!! Già, Naruto poteva essere un po’ più delicato in effetti ma secondo me Sasuke non si merita altro che questo XD Alla prossima

lady cat: grazie!! Vero, Sasuke ha trattato molto male Naruto e finalmente se n’è reso conto!! Non preoccuparti, presto tutti i tuoi interrogativi troveranno risposta!! Al prossimo chappy

Capitatapercaso: grazie!! Si, Sasuke non può pretendere che Naruto lo ami ancora se non sa nemmeno chi è lui stesso!! È sempre il solito teme XD Ala prossima

miiky: grazie!! Ecco il seguito e scusa per il ritardo ^^’’ Al prossimo chappy

karolalpha: Sasuke sta stupendo anche me!! Forse mi ci sto affezionando un po’ troppo…XD Ecco il seguito!! Alla prossima

 

 

Grazie anche a chi ha aggiunto la storia tra le preferite e le seguite.

 

 

 

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Capitolo 6
*** cap 6: you are important ***


CAPITOLO 6: YOU ARE IMPORTANT

 

 

 

 

 

 

In macchina si respirava quel’aria tesa di qualcuno che sta tendendo un agguato. Se Naruto avesse potuto, avrebbe volentieri viaggiato fuori dallo sportello.

Stare lì, da solo con Sasuke, sembrava traumatizzarlo profondamente. Soprattutto, lo turbava quella strana reazione che aveva avuto; quella voglia inaspettata di baciare Sasuke che si era accesa all’improvviso, cogliendolo impreparato.

Si, aveva avuto paura. Non se la sentiva ancora; non sapeva nemmeno chi era lui stesso, non sapeva come si era ritrovato in quella situazione assurda e, ora, non sapeva nemmeno cosa provava per Sasuke. I suoi sentimenti verso il corvino sembravano aver perso i contorni netti che avevano avuto fino a poco prima e si erano mischiati in un vortice confuso e criptico.

Non poteva essersi innamorato di Sasuke Uchiha. Forse un tempo potevano anche essere stati insieme ma, quell’incidente, gli aveva fatto aprire gli occhi e gli aveva mostrato che erano troppo diversi, che non avrebbe mai potuto funzionare tra loro due. Non poteva esserci cascato di nuovo. Non poteva essersi lasciato fregare ancora!

Sasuke, dal canto suo, ce l’aveva con Naruto e con se stesso. C’era andato così vicino! Dove aveva sbagliato? Perché Naruto lo rifiutava?

Per la testa gli passò la folle idea che, avendo perso la memoria e non essendo più condizionato dai momenti passati, quello che provava davvero per lui era venuto a galla. Se lo meritava, dopotutto: per come aveva trattato il dobe negli ultimi tempi, era stato anche fin troppo gentile.

Decise che non lo meritava. Non più.

Decise che lo avrebbe lasciato andare, che non l’avrebbe più forzato. Se lui non lo amava, avrebbe rispettato quell’idea per quanto facesse male. Così male che il dolore era insopportabile.

Non era colpa sua se non riusciva a dimostrare a Naruto quanto tenesse a lui; il biondo lo sapeva che era così, che gli era difficile mostrare i propri sentimenti soprattutto se erano di affetto ed amore. Perché doveva farglielo pesare?

Naruto aveva fatto dei cambiamenti per lui; si era allontanato dalle sue vecchie amicizie per stare con gli amici di Sasuke. Aveva sempre detto che erano più simpatici della sua vecchia compagnia ma aveva comunque rinunciato a qualcosa.

Sasuke, invece, non aveva mai fatto niente per Naruto; e non si era mai nemmeno impegnato a cambiare: aveva sempre lasciato a Naruto il compito di modellarsi sul proprio carattere. Mai viceversa.

Certo, se n’era andato da casa sua per stare con il biondo ma non poteva negare che se ne sarebbe andato comunque, anche se Naruto non fosse entrato nella sua vita. Lui era solo stato lo stimolo a farlo il prima possibile. Nient’altro.

E allora cosa voleva? Che pretendeva? Lo sapeva da tempo che sarebbe finita così. Ormai era troppo tardi per tentare di rimediare.

Aveva rovinato tutto. Tutto.

I miei complimenti Sasuke Uchiha. Sei riuscito a distruggere anche questo”.

Vide con la coda dell’occhio che Naruto guardava fuori dal finestrino senza vedere realmente la striscia di mare che si stava allontanando velocemente, fino a scomparire.

Sasuke avrebbe potuto chiedere scusa: ma, poi, scusa per cosa?

Giunti a casa, Naruto si bloccò sull’ingresso, indeciso su dove andare. Optò per il divano della sala stipata.

Si distese lì, tra i cuscini, e riprese la sua meditazione mentre Sasuke usciva in terrazzo, per lasciarlo solo.

L’aria del primo pomeriggio di metà Novembre era fredda, gelida. Sasuke si appoggiò alla ringhiera e rimase a guardare Tokyo che continuava a vivere freneticamente la sua giornata.

Non si prese nemmeno la briga di preparare il pranzo. Lui non aveva fame e - lo sapeva - nemmeno Naruto; senza contare che non voleva rivivere una scena come quella della sera prima.

Naruto portò lo sguardo alla porta-finestra spalancata dove scorgeva il profilo di Sasuke immerso in chissà quali pensieri. Mentre riportava lo sguardo al soffitto, l’occhio gli cadde sul basso tavolo di fronte al divano.

Il grosso libro terribilmente spesso che vi era appoggiato, tra altre mille cose, non gli era affatto sconosciuto.

Lesse il titolo inciso sulla copertina: Diritto Privato. Quelle due parole risvegliarono in lui una rabbia che non seppe spiegarsi. La risposta a quella sensazione si fece spazio nella sua mente senza che lui l’avesse richiamata….

 

 

…. << Ho come l’impressione che quel libro stia diventando più importante di me >> osservò Naruto, fissando accigliato Sasuke che era immerso nella lettura, seduto sul divano.

Come risposta, il corvino gli rivolse una specie di grugnito piuttosto seccato.

<< Sas’ke, hai ascoltato almeno una parola di quello che ti ho appena detto? >>  proseguì il biondo.

Naruto stava per urlare qualche insulto senza senso contro il ragazzo che lo ignorava totalmente quando Sasuke parve riemergere dal suo stato di trance e disse: << Naruto, tra poco ho un esame. Lasciami studiare in pace >>.

Naruto si adirò ancora di più. << Ti sto facendo un discorso serio! Potresti fare l’immane fatica di starmi ad ascoltare?! >> borbottò, avvicinandosi minacciosamente a Sasuke.

<< I tuoi complessi di inferiorità non sono cose che mi riguardano >> ribatté il corvino, senza staccare gli occhi dai fiumi di parole che inondavano le pagine di quel libro maledetto.

<< Sasuke, io ti sto dicendo che tu mi stai trascurando e te ne freghi? >>

Il corvino sbuffò. << Io ho un esame >> ripeté, come se questo potesse giustificare il suo comportamento.

<< Anche io ho gli esami, sai? Però non mi comporto come se tu non esistessi >>.

<< Non esagerare! >> lo rimproverò l’altro.

<< Non esagero. È proprio così che mi sento >>.

<< Appunto: è un tuo problema >>.

Naruto inarcò un sopracciglio, domandandosi se Sasuke stesse cogliendo davvero il senso della loro conversazione.

Decise di cambiare tattica. Azzerò la distanza tra sé ed il divano e chiuse Sasuke in un abbraccio.

Oltre ad un debole tentativo di scrollarselo di dosso, il corvino non ebbe alcuna reazione. Naruto si appollaiò accanto a lui.

<< Non sei stanco di studiare? >> gli soffiò in un orecchio.

<< No >>.

Quello sarebbe stato l’attimo perfetto per mandare a quel paese Sasuke ma Naruto non lo fece. Continuò ostinato a mettere in pratica la sua nuova tattica.

Spostò la  bocca dall’orecchio di Sasuke al suo collo divertendosi a mordicchiarlo e a ricoprirlo lentamente di baci. Sentì che il corvino si rilassava sotto le sue attenzioni; Naruto sorrise sapendo che stava ottenendo ciò che voleva.

<< Naruto… >> chiamò debolmente Sasuke.

<< Si? >> fece il biondo contro il collo dell’altro per riprendere subito da dove aveva interrotto.

<< Naruto… io ho un esame… >> ripeté per l’ennesima volta il corvino.

<< Mmmh… >>

<< Naruto… >> chiamò di nuovo Sasuke, spingendolo via con poca convinzione. << Fammi studiare… dopo… promesso… >> giurò guardandolo negli occhi, per la prima volta dall’inizio di quella conversazione.

Anche Naruto lo fissò, imbroncato.

<< E va bene! >> sbottò, lasciandosi scivolare dalla parte opposta del divano e prendendo a  fissare accigliato un punto indefinito di fronte a sé.

Tutta la sua rabbia sbollì quando sentì la mano di Sasuke posarsi sulla sua gamba, cercando la sua. Naruto la lasciò scivolare lungo il corpo, fino ad incontrare quella dell’altro che gliela strinse.

Il biondo si voltò di nuovo verso Sasuke e gli si accoccolò addosso.

<< Ti amo >> mormorò.

Sasuke appoggiò una mano tra i capelli perennemente scompigliati del biondo prendendo ad accarezzarli lentamente.

Sarebbe stato troppo, per il suo orgoglio ed il suo carattere, rispondere “anche io”….

 

 

 

Naruto continuò a fissare quel libro, profondamente scosso. Aveva davvero amato così tanto quel ragazzo? O quel ricordo che era riaffiorato era solo una sua fantasia?

Alzò lo sguardo verso Sasuke che era rientrato dalla porta-finestra e la stava chiudendo.

<< Hai un esame? >> gli domandò, indicando il libro. Sasuke fissò il tomo con una strana espressione. Indecifrabile.

<< Si >> si limitò a rispondere.

<< Quando? >> volle sapere Naruto.

<< Stamattina >>.

Quella risposta sorprese il biondo. << Che vuol dire stamattina? >>

<< Vuol dire che non mi sono presentato all’appello >>.

<< Perché? >>

Sasuke non rispose e si voltò da un’altra parte. Sentì Naruto che si alzava e lo raggiungeva.

<< Perché? >> ripeté il biondo, sfiorandogli il braccio con molta poca convinzione.

<< Perché dovevo portarti alla spiaggia >> mormorò il corvino continuando a non guardarlo.

<< Mi ci potevi portare pomeriggio >> gli fece presente Naruto.

<< No… ti ho già fatto aspettare troppe volte >>.

<< era solo una spiaggia! >>

<< No >> ripeté Sasuke prima di allontanarsi verso la cucina.

Naruto si affrettò a raggiungerlo, turbato. Tutto si era aspettato da Sasuke Uchiha tranne quello che, in effetti, stava succedendo.

<< Cucino. Cosa vuoi da mangiare? >> gli domandò Sasuke, inespressivo, dandogli le spalle e fissando la dispensa.

<< Era solo una spiaggia >> ripeté Naruto, ostinato. Non riusciva a capacitarsi di come Sasuke avesse potuto saltare un esame solo per portarlo in riva al mare.

<< Era solo un esame… cosa vuoi da mangiare? >> ripeté Sasuke. Naruto lo fissò perplesso.

<< Va bene il ramen? >>

Sasuke annuì con forza ed afferrò due confezioni di ramen istantaneo.

Perché aveva saltato l’esame? Forse perché era stato quello che aveva dato inizio a tutto. Quello che aveva fatto perdere la memoria a Naruto. Quello che lo stava distruggendo.

Qualunque fosse stata la ragione, Sasuke aveva preso la decisione senza tergiversare troppo. “Naruto è più importante” si era detto. E, finalmente, l’aveva capito.

 

 

 

 

 

***

miiky: grazie!! Ecco il seguito!! Spero ti piaccia ^^ Alla prossima

Sarhita: grazie!! Come vedi, non è affatto facile per Naruto rinnamorarsi di Sasuke. Povero teme, penso che quando tutto sarà finito dovranno ricoverarlo in una clinica psichiatrica XD Alla prossima

ryanforever: già, per Sasuke non è affatto facile!! Ma, in fondo, se l’è pure cercata. Gli sta bene; lo so, lo so sono sadica ma lo odio: che ci posso fare? XD Al prossimo chappy

_S_t_a_r_: grazie mille ^_^ Purtroppo non penso che inserirò Gaara. Magari solo come comparsa in uno dei ricordi di Naruto (anzi mi sta già venendo un ideuzza…XD) ma niente di più perché la ff è incentrata su Sasuke, Naruto e la sa perdita di memoria. Grazie ancora e al prossimo chappy

lady cat: grazie!! Già, Sasuke si sta pentendo… e finalmente XD Mi piace troppo farlo soffrire in questo modo *ride sadicamente*… fai finta di non aver letto…XD Alla prossima

Capitatapercaso: grazie!! ^_^ In effetti Sasuke dovrebbe aprirsi un po’ di più verso Naruto seno non ne caverà fuori niente. Odio che continui a rimanere freddo ed impassibile anche con Nacchan, ma sarebbe troppo scontato se gli dicesse subito “ok, ti amo. Mi dispiace per come ti ho trattato ecc ecc”. Al prossimo chappy

Kaoru_chan: sarebbe divertente vederlo impazzire atrocemente per mano mia…XD Ma Naruto non ha nessuna colpa; a quanto apre Sasuke deve farcela proprio da solo… però devo ammettere che la tenacia non gli manca: ancora non demorde XD Alla prossima

 

 

Grazie anche a chi ha aggiunto al storia alle preferite e alle seguite.

 

 

 

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Capitolo 7
*** cap 7: jealous ***


CAPITOLO 7: JEALOUS

 

 

 

 

 

Non c’era un motivo particolare per cui Sasuke stesse lì impalato a guardare Naruto, addormentato sul letto, con quell’espressione innocente e serena.

Non c’era un motivo preciso per cui aveva avuto voglia di guardarlo mentre era immerso nel sonno; mentre non poteva sapere che lui lo stava fissando.

Forse aveva solo voglia di stare lì, a godersi semplicemente la vista di quel corpo perfetto: forse aveva voglia di oscurare il dolore con quella vista.

Cosa vedesse, cosa provasse osservandolo non lo sapeva definire bene nemmeno lui: erano troppe le sensazioni che lo invadevano; alcune piacevoli, altre maledettamente dolorose; altre ancora confuse.

La cosa certa era che lo amava, e che lo rivoleva indietro. Il problema era che, l’unico che poteva ridarglielo era proprio lui.

Naruto si agitò un po’ nel sonno, si rigirò nel letto e aprì gli occhi sbadigliando.

Sasuke si allontanò dalla soglia della porta, dove era rimasto per tutto quel tempo e si avvicinò a Naruto che lo guardò interrogativo, con ancora gli occhi appesantiti dal sonno.

<< Andiamo >> ordinò il corvino: mentre guardava Naruto, gli era venuto in mente un altro posto in cui poteva portare il biondo.

<< Dove? >> gli chiese l’altro, affondando la testa nel cuscino. Non aveva voglia di andare da nessuna parte.

<< Andiamo e lo vedrai >>.

<< Non vengo >>.

<< Naruto, andiamo >>. C’era qualcosa di minaccioso nel tono di voce di Sasuke che convinse il biondo ad alzare la testa per guardarlo stancamente.

C’era qualcosa di ancora più minaccioso nello sguardo indifferente del corvino che face prendere a Naruto la decisione di alzarsi da quel letto.

Così, per la seconda volta quel giorno, Naruto si ritrovò in macchina con Sasuke, a viaggiare verso una meta sconosciuta.

Affondato nel sedile, guardava accigliato di fronte a se per far capire molto esplicitamente all’Uchiha che i suoi metodi lo stavano stancando. Sasuke non se ne preoccupò affatto.

Le nuvole, in cielo, si erano fatte ancora più cupe e minacciavano un imminente temporale. Tutto appariva cupo e spento sotto la spessa coltre grigia che si spostava pigramente sopra Tokyo.

<< Smettila! >> sbottò Sasuke, all’improvviso.

<< Cosa? >> gli domandò Naruto, spaesato, ma senza abbandonare quella sua aria corrucciata.

<< Di comportarti come un neonato >>.

Naruto borbottò qualcosa, troppo piano per essere udito da Sasuke il quale non volle approfondire la questione per evitare di litigare con Naruto. Non era decisamente il momento migliore per quelle cose.

Perché il corvino lo stava portando proprio lì? Di nuovo, lo stava facendo più per se stesso che per il biondino. Ma, anche, per fargli cercare di ricordare quanto fosse importante per lui. Perché ancora non riusciva a dirglielo. Ancora non riusciva a mettere da parte il suo orgoglio.

<< Siamo arrivati >> fece il corvino, spegnendo la macchina.

Naruto lo fissò come se cercasse di capire se lo stava prendendo in giro; dalla sua espressione non sembrava proprio.

Naruto uscì dalla macchina e un vento freddo ed umido lo investì facendolo rabbrividire.

Anche se era solo primo pomeriggio, c’era già un sacco di gente che camminava frettolosa lungo i marciapiedi e, ogni tanto, si soffermava a guardare qualche vetrina, distratta,s enza interessarsi davvero a quello che c’era esposto.

<< E allora? Dove mi hai portato questa volta? >> domandò Naruto, continuando a guardarsi intorno e stringendosi ancora di più nel giubbetto per proteggersi dal freddo.

Sasuke si limitò ad indicargli un grande bar che, prima, era sfuggito al biondo. Attraverso le vetrate, Naruto poteva vedere che il ber era incredibilmente affollato.

<< E allora? >>

<< Qui ci veniamo con i nostri amici… Ricordi qualcosa? >>. In verità Sasuke non voleva che Naruto ricordasse qualcosa, ma voleva che ricordasse quella cosa. Perché era importante, perché gli avrebbe fatto capire quanto lui tenesse davvero al suo dobe.

Naruto guardò fisso verso il bar, concentrato. Rimase così per qualche minuto, cercando di ricordare; ma, più ci provava, più la sua mente diventava vuota e buia.

Alla fine, il biondo scosse la testa, deluso.

Sasuke sbuffò, esasperato. << Allora ricordi Gaara? Ricordi quella volta che…? >> il corvino si interruppe, incapace di continuare: non ci riusciva, anche se lo voleva con tutto se stesso.

<< Gaara? >> ripeté Naruto. Era frustrante non riuscire a ricordarsi nulla; gli dava un senso di impotenza e di soffocamento non riuscire a rammentare quei fatti così semplici eppure così importanti della sua vita.

No, il nome Gaara non gli diceva assolutamente nulla. Eppure, in qualche modo, non gli suonava nuovo. Da qualche parte, nella sua mente sapeva di conoscerlo, sapeva chi era. Sapeva, addirittura, quale cosa Sasuke volesse che ricordasse; era una cosa importante per entrambi.

Perché? Perché era importante? Era qualcosa che aveva a che fare con il loro rapporto, ovvio. Ma cosa? Cosa poteva essere così importante da meritare di essere ricordato? Cosa più di un bacio? Cosa più di una dichiarazione? Cosa più dei loro recenti attriti?

Che cosa doveva ricordare? Cosa voleva Sasuke che lui capisse? Cosa?...

 

 

 

<< Sasuke, mi sto annoiando! >>

<< E allora? >> domandò l’altro, con scarso interesse.

<< E allora facciamo qualcosa! Smettila di startene seduto qui! Andiamo dagli altri >>.

<< Vai. Non ti sto trattenendo >>.

<< Ma io voglio stare anche con te! >> piagnucolò Naruto. << Quindi verrai con me >>.

<< No, non verrò >>.

<< Si, verrai >>.

<< No >>.

<< Si >>.

<< No >>.

Naruto si accigliò. Lo infastidiva il fatto che la vita sociale di Sasuke fosse peggio di quella del più asociale degli asociali. E odiava il fatto che non facesse niente per migliorarsi.

<< Ti prego >> lo implorò. Quando non ottenne alcuna risposta o reazione particolarmente significativa – perché bere un altro sorso di coca cola non è un’azione significativa – minacciò: << Guarda che ti lascio qui da solo! >>.

<< Bene >> rispose tranquillamente Sasuke, fissando il bicchiere.

Naruto lo guardò imbronciato. Ci fu qualche attimo di silenzio, poi il biondo prese la sua decisione.

<< Bene, io vado. Quando decidi di smetterla di fare l’asociale raggiungimi pure: sei il benvenuto >>.

Sasuke non sembrava averlo sentito: ma era palese che stesse fingendo.

Naruto si alzò di scatto, abbandonando il bancone e raggiungendo il tavolo dove tutti i suoi amici stavano chiacchierando allegramente.  

<< Finalmente ti sei deciso a venire! >> ululò Kiba. << E Sasuke? >> aggiunse non vedendo l’Uchiha insieme al biondo. Un’occhiataccia da parte di Naruto lo convinse a non approfondire.

Mentre il biondo si accomodava vicino a Gaara lanciò un’occhiata a Sasuke: i corvino non si era voltato; non lo stava guardando. Se ne stava semplicemente fregando, continuando a sorseggiare la sua bibita. Quella visione gli strinse il cuore: perché Sasuke si doveva sempre comportare così?

No, non gli dava fastidio che Naruto lo avesse lasciato lì da solo… e va bene, lo irritava il fatto che se ne fosse andato senza tanti problemi.

Gli sarebbe piaciuto che fosse rimasto lì con lui a fargli compagnia; insomma, stava insieme no?

Sasuke affogò quei pensieri assurdi con un altro sorso di coca cola.

A quel maledetto tavolo c’era anche Gaara. E lo sapevano tutti che al rosso piaceva Naruto. E Naruto ora era da solo, senza di lui… poteva fare quello che voleva… con Gaara…

Sasuke si voltò di scatto.

No, non era geloso… si, insomma… voleva solo che Naruto non facesse l’idiota, tutto qui!

Cercò il tavolo dei loro amici con lo sguardo. Lo individuò da lontano.

Cercò di localizzare Naruto dietro la testa di Shikamaru. Vide che stava ridendo: pareva divertirsi anche senza di lui quindi perché sarebbe dovuto andare?.. Ma perché Gaara gli aveva passato un braccio intorno alle spalle, maledizione! Come si permetteva di toccare il suo dobe?

Finalmente, Sasuke decise di abbandonare il bancone per avvicinarsi al tavolo. Cercava di non mostrare di avere fretta di appropinquarsi a Naruto: il biondo lo avrebbe sfottuto fino alla morte se avesse capito che era venuto lì solo perché era geloso, tremendamente, maledettamente geloso. E possessivo.

Quando Sasuke giunse alle spalle di Gaara, questo avvertì decisamente un’aura austera e poco amichevole indirizzata verso di lui. Voltandosi, poté notare Sasuke Uchiha ce gli stava dietro e lo fissava il suo braccio con l’intento – Gaara glielo lesse negli occhi – di staccarglielo.

Subito il rosso si affrettò a ritrarre il braccio dalle spalle di Naruto che, confuso, si guardò intorno.

E, nel momento in cui i suoi occhi incontrarono quelli di Sasuke, il corvino capì che il biondo non si stava affatto divertendo senza di lui perché i suoi occhi si accesero immediatamente di una strana luce che li rese dolci e parve farli ridere.

<< Te l’avevo detto che saresti venuto >> gli fece presente il biondo mentre lo faceva accomodare sulla sua sedia per poi sedersi sopra le sue ginocchia.

Sasuke si limitò a sbuffare.

<< Lo sapevo che saresti venuto vedendomi così con Gaara. Lo so che sei geloso.. >> buttò lì Naruto, sussurrando per farsi sentire solo da Sasuke.

<< Non sono geloso >> lo contraddisse l’altro, arrossendo leggermente.

<< certo, certo >> ridacchiò Naruto.

<< Non sono geloso >> ripeté Sasuke.

<< ne sono convinto >> lo beffeggiò Naruto.

<< Che ne sai tu?! >>

Naruto rise. << Lo so perché ti conosco, stupidissimo Uchiha >>.

<< Idiota >> sbuffò Sasuke, riducendo gli occhi a due fessure. Ma sul suo viso non poté fare a meno di dipingersi l’ombra di un sorriso…

 

 

 

Una goccia. Due. Tre.

Naruto alzò gli occhi al cielo mentre la pioggia cominciava a cadere fredda e abbondante.

Nei pochi secondi che lui e Sasuke impiegarono a rifugiarsi nella macchina, si bagnarono completamente e, nell’abitacolo caldo ed accogliente, si ritrovarono infreddoliti e grondanti d’acqua.

<< Ah, accidenti! >> si lamentò Naruto mentre si liberava del giubbetto gocciolante. Sasuke non disse niente.

<< E così… tu sei geloso di Gaara >> buttò lì Naruto, dopo un po’.

<< Non sono geloso >> si lamentò Sasuke, con gli occhi puntati sulla strada bagnata dalla pioggia che cadeva insistentemente. Ma Naruto annuì con l'aria di chi la sa lunga.

<< Che ne sai?! Nemmeno ti ricordi chi è Gaara! >>

<< E invece me lo ricordo! >> ribatté Naruto, offeso.

Sasuke si rilassò un po’. Dunque, il dobe stava facendo progressi.

<< Non sono geloso >> continuò anche se, ora non gli importava più di tanto di convincere l’altro della verità di ciò che stava dicendo: era troppo contento di sapere che Naruto stava ricordando per prendersela davvero.

<< E invece si! Non attacca con me… ti conosco, stupidissimo Uchiha >>.

Sasuke sorrise. << Idiota >> mormorò.

 

 

 

 

 

***

Sarhita: grazie!! Sono pienamente d’accordo con te: per certe cose il genio degli Uchiha è 1 emerito imbecille XD Ma, piano piano, pare che ci sia arrivato anche lui… un applauso e il nobel XD Alla prossima

Kaoru_chan: grazie!! Già, fatto da Sasuke è davvero una cosa straordinaria il fatto che abbia saltato l’esame per Naruto. Sono questo i momenti in ci lo sopporto… per il resto gli darei fuoco XD Alla prossima

ryanforever: hai ragione, gli ci voleva una batosta come questa per capirlo perché così, da solo, per lui era un concetto tropo difficile XD Direi che stanno migliorando entrambi, anche se, diciamocelo, possono fare di meglio XD Al prossimo chappy

_S_t_a_r_: grazie mille!! ^_^ Penso che tutti rinuncerebbero volentieri ad un esame per qualunque altra cosa  XD Come vedi, qui ho inserito Gaara e ti ringrazio perché l’idea per questo chappy me l’hai fatta venire chiedendomi se lo inserivo ^_^ Alla prossima

Capitatapercaso: grazie!! ^_^ Si direi che Sasuke sta migliorando e per la sua idiozia mentale in questi campi direi che ha fatto dei passi da gigante XD Al prossimo chappy

miiky: grazie!! Già è una giornata memorabile XD Ha per caso grandinato?! XD Si, lo so, sono sadica ma che ci posso fare?? XD Al prossimo chappy

NaruYondaime: grazie mille!! ^_^ No, per la storia non mi sono ispirata a niente in particolare, mi è venuta in mente così, all’improvviso, mentre stavo facendo non ricordo cosa. Comunque, di solito, aggiorno ogni 3/4 giorni se non ho impegni particolari o eventi che mi impediscono di farlo quali rapimento degli alieni e simili XD grazie ancora e alla prossima

 

 

Grazie anche a chi ha aggiunto la storia alle preferite e alle seguite.

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Capitolo 8
*** cap 8: not good enough ***


CAPITOLO 8: NOT GOOD ENOUGH

 

 

 

 

 

Sasuke Uchiha geloso di me…

Era strano, divertente, buffo persino pensare quelle cose.

Eppure era quello che aveva visto; era ciò che aveva ricordato.

Quella cosa lo faceva sorridere: non avrebbe mai detto che Sasuke fosse così, in realtà. Non avrebbe mai pensato che dentro di lui fossero celati quei sentimenti.

Disteso sul letto, giocherellando con quel misterioso bracciale e riflettendo su quel ricordo che era riaffiorato alla sua mente, Naruto non si accorse subito che Sasuke era entrato in camera. 

Quando lo notò vide che si era limitato a prendere il suo cuscino e si stava trascinando di nuovo fuori dalla stanza.

Naruto non seppe mai perché gli disse quelle cose; forse perché cominciava a provare un moto di tenerezza verso l’altro per tutto quello che stava facendo per lui.

<< Se vuoi puoi… dormire qui >> sussurrò il biondo, senza guardare l’Uchiha che si era voltato ad osservarlo, stupito da quell’affermazione.

<< Non pensi più che sono un pervertito? >> gli domandò, con una nota di sarcasmo nella voce.

<< No >>.

Naruto non aggiunse altro perché non gli venne in mente nessun altra cosa da dire. Aveva detto a Sasuke che poteva dormire con lui e questo era già sufficiente da sé senza bisogno di aggiungerci altro.

Il biondo sentì Sasuke sedersi sul letto, accanto a lui. Istintivamente, si allontanò un po’ dall’Uchiha che, dal canto suo, si limitò a rimanersene dalla sua parte del letto.

Non è ancora sufficiente. Non sto facendo abbastanza per te”.

Quel pensiero affiorò alla mente di Sasuke come se ci fosse sempre stato e non aspettasse altro. Si fece presuntuosamente largo nella sua testa mentre osservava il biondo che si rigirava nel letto, in cerca di una posizione migliore.

Certo, ora accusarsi era un po’ troppo tardi ma era l’unico modo per spingersi ad andare avanti, a sperare che tutto, prima o poi, sarebbe tornato come prima.

Disperato, Sasuke allungò una mano per andare a cercare un braccio di Naruto; ma, appena sentì le dita sfiorargli il gomito, Naruto si ritrasse e si spostò ancora più in là: stava cominciando a pensare che far dormire Sasuke con lui fosse stata una cattiva idea.

<< Scusa >> sussurrò Sasuke, così piano che non seppe mai se Naruto lo avesse udito; anche perché il biondo non ebbe alcuna reazione.

Il fatto che si sentisse così al sicuro anche con Sasuke lì vicino era una cosa che lo stupiva. E, ancora di più, lo aveva stupito il fatto che si era ritratto con una certa riluttanza al tocco dell’altro. Che quei ricordi lo stessero confondendo? Che gli stessero facendo credere di provare sentimenti che in realtà lui non poteva e non voleva provare?

Cosa aveva quel ragazzo così stronzo e bastardo che gli dormiva accanto che lo attirava tanto?

Perché, ora, si pentiva di non averlo baciato quella mattina?

E perché si stava tormentando tanto con quelle inutili domande senza senso?

Quasi senza pensare, Naruto si riavvicinò un po’ di più a Sasuke il cui respiro profondo e regolare gli diceva che stava già dormendo.

Il biondo si voltò a guardarlo. C’era qualcosa nel volto del corvino profondamente addormentato che lo spinse ad avvicinare il suo viso a quello dell'altro.

E c’era qualcosa – qualcosa di nascosto e seducente – nelle labbra di Sasuke che fece venire voglia a Naruto di posarvi le proprie. Sapeva, anche se non aveva idea di come, che un tempo gli fosse piaciuto baciare Sasuke Uchiha; che un tempo posare le sue labbra su quelle dell’altro fosse stata una delle poche cose in grado di renderlo felice anche quando non aveva alcuna voglia di sorridere.

Sasuke si dimenò nel sonno e, quello, fece riscuotere Naruto dal suo stato di estasi.

Un tempo non era ora.

Sospirando, il biondo diede la schiena a Sasuke e tentò di addormentarsi. Gli risultò molto difficile riuscirci a causa della confusione che aveva dentro.

Ma, alla fine, la stanchezza prese il sopravvento e Naruto si addormentò.

Quella notte, sognò di nuovo Sasuke Uchiha. Non sapeva se quello che aveva sognato fosse vero; ma, per la prima volta, sperò ce non fosse una sua fantasia…

 

 

<< Naruto, hai sentito che siamo capitati in classe con Sasuke Uchiha? >> buttò lì Kiba, il giorno prima dell’inizio del primo anno di liceo.

Naruto spalancò gli occhi. << Cosa? Con Sasuke Uchiha? >>

Kiba annuì con l’aria più lugubre che gli riuscisse di avere.

<< Ma io odio Sasuke Uchiha >> si lamentò Naruto. 

Aveva frequentato l’asilo con Sasuke e, dalla prima volta in cui lo aveva visto, non gli era mai piaciuto.

Era un ragazzo così tenebroso, lugubre e non amava ridere. Naruto aveva capito, fin dal primo momento, che loro due non sarebbero mai riusciti ad andare d’accordo. E, in effetti, i due non facevano altro che punzecchiarsi, litigare ed insultarsi.

No, decisamente Sasuke Uchiha non era l’amico che Naruto avrebbe voluto avere.

Poi, alle elementari e alle medie si erano persi perché frequentavano classi diverse. Da allora Naruto non aveva mai più visto Sasuke se non di sfuggita. Doveva ammettere che gli mancavano i litigi con l’Uchiha ma per il resto era contento di non averlo più tra i piedi.

Ed ora, invece, Kiba gli aveva appena dato la notizia più brutta della sua vita.

 Altri cinque anni con Sasuke non li avrebbe retti. Andava contro ogni sua capacità.

Così, il giorno dopo, tutto l’entusiasmo di iniziare una nuova scuola era svanito lasciando il posto ad un alone di depressione.

Era ancora molto presto. Naruto era andato in anticipo di proposito, per prendersi i posti migliori.

Pensava di non trovare nessuno in classe a quell’ora ed, invece, appena varcò la soglia si pietrificò.

Sasuke Uchiha era lì, con la solita aria indifferente e fredda ad occupare il posto che lui aveva intenzione di prendere.

<< Ehi, Uchiha: quello è il mio posto! >> esclamò Naruto avvicinandosi minacciosamente a Sasuke.

<< Non è il tuo >> si limitò a rispondere l’altro. << Non sono riservati, questi posti >>. 

Naruto lo guardò, accigliato. << E invece, ora, tu ti alzerai di qui e ti cercherai un altro posto >>.

Si erano rivisti da solo cinque minuti e già stavano litigando: quei cinque anni sarebbero stati davvero duri.

Per la prima volta dall’inizio di quel battibecco, Sasuke guardò Naruto negli occhi. << No >> disse.

Non c’era niente di diverso in quegli occhi: erano come Naruto li ricordava, freddi e imperscrutabili.

Eppure qualcosa era cambiato; forse il modo in cui Sasuke lo guardava o come quegli occhi si intonassero al resto del viso così cambiato negli anni, come fossero perfetti su quel volto dai tratti delicati ed eleganti; come risaltassero in maniera stupefacente su quella pelle bianca.

Naruto non si era mai reso conto di quanto fosse bello Sasuke Uchiha. Quel pensiero assurdo lo fece sussultare.

I due si stavano ancora squadrando e, notò Naruto, anche Sasuke pareva guardarlo con un certo interesse.

Il biondo scosse la testa: non doveva pensare a quelle cose: lui odiava Sasuke Uchiha. Non poteva essersene innamorato così, all’improvviso.

<< Bene. Allora io mi metterò qui >> concluse Naruto, sedendosi accanto a Sasuke. L’Uchiha si limitò a stringersi nelle spalle, indifferente.

“Cosa cazzo sto facendo? Perché mi sono messo vicino a Sasuke?”

Quando giunse anche Kiba, lanciò a Naruto uno sguardo ferito, di chi è stato tradito.

Naruto si limitò a fissarlo con l’aria di scuse come se Sasuke lo avesse costretto a mettersi lì.

Insomma, alla fine era così: Sasuke lo aveva costretto a sedersi accanto a lui! Se non lo avesse guardato in quel modo…

Naruto sbuffò.

“Certo che, però, mi devo sempre innamorare della persona sbagliata” commentò, accasciandosi sul banco.

M,a non gli sfuggì l’occhiata enigmatica che Sasuke gli lanciò.

Le cose parevano cambiate parecchio dall’asilo. Sasuke e Naruto si sforzavano di trattarsi bene e di non litigare e sembrava che la cosa funzionasse.

Spesso, poi, Naruto aveva sorpreso Sasuke a guardarlo ma aveva sempre fatto finta di non accorgersene. C’era sicuramente un motivo per cui l’Uchiha lo fissava sempre. E, sicuramente, non era perché fosse innamorato di lui.

Insomma, Sasuke Uchiha non poteva essere innamorato di lui…

 

 

 

Naruto si svegliò.

Sbuffando, si levò di dosso le coperte soffocanti.

Conscio del fatto che, per quella notte, non sarebbe riuscito a chiudere occhio, si perse di nuovo nella contemplazione di Sasuke.

E, dunque, lo amava? O era solo una sua stupida impressione?

Cosa c’era in Sasuke che lo aveva di nuovo fatto cadere in quella trappola? Perché aveva di nuovo fatto lo stesso, stupidissimo errore?

Sospirò.

Cosa avrebbe fatto ora? Ora che era quasi del tutto certo che amava Sasuke?

Cosa avrebbe dovuto fare?

<< Grazie, Sasuke >> sussurrò. << Stai facendo anche troppo per me >>.

 

 

 

 

 

***

ryanforever: grazie!! ^_^ Hai ragione: Naruto e Sasuke stanno troppo bene insieme; anche se sono due opposti sono decisamente fatti l’uno per l’alto *_* Io amo questa coppia *_* Ok, ho finito XD Alla prossima

Kaoru_chan: grazie!!  Sasuke sarà pure adorabile quando è geloso ma piuttosto che avere lui come ragazzo rimango single a vita XD ( -_-‘’ ndSasu ) ( dai Sas’ke non prendertela. Niente di personale ndMe ) ( è_é ndSasu) ( ^_^ ndMe) ( @_@ ndSasu) ( O_O ndMe). Alla prossima XD

Sarhita: grazie ^_^ Anche secondo me Naruto è l’unico che riesce a capire Sasuke. Sa sempre come prenderlo e lo costringe ad esternare i suoi sentimenti. Chissà che smacco per Sasuke…XD Al prossimo chappy

_S_t_a_r_: grazie mille!! ^_^ Non pensavo che questo capitolo fosse così speciale ^_^ E chissà, magari Naruto tornerà davvero ad amare Sasuke… o forse no… XD Grazie ancora e al prossimo chappy

Irimi: grazie!! Sono pienamente d’accordo con te: Sasuke si merita tutto questo perché se l’è cercato XD Alla prossima

act: grazie!! Ecco il seguito spero ti piaccia ^^ Al prossimo chappy

Capitatapercaso: grazie!! XD Si, la scena con Gaara mi fa ridere. Chissà che spavento poverino XD Alla prossima

Kanku_Pool_98: grazie!! Ecco il seguito XD Spero di aver aggiornato abbastanza in fretta XD Alla prossima

 

 

Grazie anche a chi ha aggiunto al storia alle preferite e alle seguite.

 

 

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Capitolo 9
*** cap 9: an important thing ***


CAPITOLO 9: AN IMPORTANT THING

 

 

 

 

Naruto aveva passato tutta la notte – o meglio, ciò che ne restava – a pensare.

Aveva pensato a Sasuke, ai ricordi che aveva riacquistato e a quelli che ancora non riusciva a recuperare. Aveva pensato al rapporto che aveva avuto col corvino, a tutto quello che l’Uchiha aveva fatto – e continuava a fare – per lui. Aveva pensato a ciò che lui, Naruto, provava per Sasuke.

Perché, se prima era convinto di non amarlo, ora non ne era più tanto sicuro. Era confuso, diviso a metà: una parte era convinta di non amare Sasuke Uchiha, l’altra, invece, ne era innamorata perdutamente.

Il biondo doveva solo scegliere a chi dare retta.

Mentre rifletteva giocherellava con il bracciale allacciato attorno al polso destro, come ormai era sua abitudine fare.

Naruto aveva riflettuto anche su quel bracciale. Non ricordava se fosse un regalo da parte di qualcuno o se l’avesse semplicemente comprato per sé; poteva anche averlo comprato per fare un regalo a qualcuno ed era quest’ultima opzione che lo spaventava più di tutte perché, in quel caso, sapeva esattamente per chi era il regalo. Le tre lettere incise sulla piastrina dissipavano ogni dubbio. Era inutile che Naruto cercasse di negare: era stupido continuare a mentire a se stesso.

Anche Sasuke Uchiha non riusciva a dormire

Il perché rimase sempre un mistero, per Naruto. Per un attimo si disse che magari anche lui stava pensando al loro legame ma poi si disse che non era possibile.

La seconda cosa che pensò fu che, forse, Sasuke aveva sentito quel “grazie, stai facendo anche troppo per me”; arrossendo, il biondo si convinse che anche quello non era possibile.

<< Sei sveglio? >> la voce assonnata di Sasuke distolse Naruto da tutti quei pensieri assurdi. Il biondo provò uno strano piacere nel sentire quella voce fredda e distaccata porgergli quella semplice domanda.

Provò un inspiegabile pace e soddisfazione nel sentire che l’Uchiha era lì. Con Lui.

<< Anche tu >>.

Non era certo una delle più brillanti conversazioni che i due avessero avuto ma a entrambi andava bene anche così; a entrambi bastava sentire la voce dell’altro che, pacata, rispondeva.

Per questo, quando calò un silenzio imbarazzante, entrambi si sentirono a disagio. Entrambi sentirono il bisogno di ascoltare ancora una volta la voce dell’altro.

Fu forse per questo che Naruto fece la domanda che non aveva mai avuto il coraggio di fare.

<< Sasuke, come ho perso la memoria? >> chiese stentoreo, come se avesse paura di fare quella domanda.

Sentì Sasuke accanto a lui agitarsi un po’ ed attendere a lungo prima di rispondere.

<< Hai avuto un incidente. Sei stato investito >> era così difficile dirlo. Era così difficile ricordare che era successo per colpa sua.

<< E tu dov’eri? >> non c’era nessuna nota di rimprovero nella voce di Naruto mentre faceva quella domanda; era semplicemente curioso e pareva certo del fatto che Sasuke fosse accanto a lui nel momento dell’incidente.

Già, dov’era Sasuke Uchiha?

Il corvino fissò il biondo attraverso il buio che avvolgeva la stanza. Questa volta era lui che non lo stava guardando. E quel suo essere così lontano e distaccato ferì Sasuke.

In quel moment capì come si sentiva il biondo tutte le volte che lui lo ignorava o non gli dava tutta l’attenzione che si meritava.

Ora capiva l’amarezza che c’era dietro le parole arrabbiate che Naruto gli sputava contro quando lui non gli prestava attenzione. Capiva che quando diceva “è come se io non esistessi” non lo faceva per capriccio o per attirare l’attenzione, ma perché si sentiva davvero così.

Avrebbe dovuto capirlo tempo prima, come innumerevoli altre cose.

<< Ero a casa >>.

<< Perché non eri con me? >> questa volta, Naruto sembrava sorpreso e deluso. Pareva non voler credere a quella notizia.

Sasuke, che era stato così apprensivo in quei giorni, non era con lui.

<< Stavo studiando. Tu ti sei arrabbiato con me perché ti ignoravo e sei uscito >>.

L’aveva detta tutta d’un fiato, quell’odiata verità. L’aveva buttata fuori come si sputa un boccone particolarmente insipido. L’aveva detto distogliendo lo sguardo da Naruto perché sapeva che il biondo si sarebbe voltato verso di lui e il suo sguardo – qualunque sentimento avrebbe espresso – non poteva reggerlo.

<< Succede spesso, vero? >> la domanda arrivò soffusa, come se fosse stata posta da qualcuno nella stanza accanto, come se Naruto non volesse davvero farla.  

<< Si >> anche la risposta di Sasuke fu solo sussurrata ed il corvino non fu sicuro che Naruto lo avesse sentito.

<< Perché? Non mi amavi più? >>

Era quella la domanda che Sasuke aveva sempre evitato di porsi. Era quella la domanda che sperava di non sentirsi mai porgere.

Il corvino si sforzò di voltarsi verso Naruto.

Ormai la notte andava scomparendo e i primi raggi pallidi di sole entrarono dalla finestra.

<< Non è perché non ti amavo più. È che io sono fatto così >>.

<< Non credo. Io non mi sarei mai potuto innamorare di una persona così >>.

Quella fu la prova. In quel momento capì che Naruto non lo amava più.

Non lo amava nemmeno quando ancora doveva perdere la memoria. Perché Sasuke era cambiato; era diventato più freddo e distaccato. E a Naruto non piaceva quel nuovo Uchiha.

<< Invece si. Perché continuavi a stare con me >> precisò il corvino e forse lo fece solo per cercare di far crollare l’evidenza di quella nuova, crudele realtà.

Naruto guardò l’altro, accigliato.

<< Non sei stato così, in questi ultimi giorni. Sei stato molto gentile con me >> gli fece notare Naruto.

<< Appunto. In questi giorni >>.

Sasuke non aveva bisogno della pietà di Naruto. Non voleva che lui lo facesse sentire meno in colpa.

Aveva sbagliato e lo sapeva. Ora ne pagava le conseguenze; se ne era fatto una ragione ormai.

E andava bene così.

<< Tu hai detto che mi amavi ancora, anche se mi trattavi così. È questa la cosa importante >>.

Sasuke sbuffò. Forse il dobe poteva anche avere ragione ma questo non cambiava il fatto che Naruto non lo amava più.

Quindi, ora, le cose importanti non avevano più senso.

Sasuke avrebbe voluto dirglielo, farglielo notare, ma non ne aveva il coraggio. Era una cosa strana e del tutto nuova per lui: gli Uchiha non erano mai stati dei codardi  soprattutto lui, Sasuke, non si era mai tirato indietro di fronte a niente. Ora invece…

Era colpa di Naruto. Era sempre colpa di Naruto.

<< Comunque io devo dirti una cosa… >>

Quel Naruto così improvvisamente insicuro colse di sorpresa Sasuke. Cosa voleva adesso quel dobe?

<< Cosa vuoi? >> gli domandò, con astio e con una certa nota di impazienza. Decisamente il modo sbagliato di cominciare.

Ora Naruto pareva aver perso ciò che restava della sua sicurezza.

 << … Una cosa importante… >>

Sasuke inarcò un sopracciglio. << Cosa? >>

Una delle innumerevoli cose che l’Uchiha odiava erano i giri di parole. Ma questo Naruto non poteva saperlo… non più, almeno.

<< Ecco, io ci ho riflettuto… >> cominciò il biondo, non smettendo di tormentarsi quel dannato bracciale. << Ho pensato a te… a noi… e penso… >>

Sasuke non seppe mai perché lo fece. Probabilmente perché aveva capito quello che Naruto stava per dire e non voleva sentirlo. Aveva paura che gli stesse mentendo, che non fosse vero. Dopotutto, lo aveva detto Naruto: lui non si sarebbe mai innamorato di quell’Uchiha così freddo e distaccato.

Così Sasuke si era alzato di scatto dal letto interrompendo i balbettii di Naruto.

<< Devo andare a lavoro. L’università non si paga da sola >> l’aveva detto con un tono così arrabbiato e inquisitorio che a Naruto parve che lo stesse accusando di fargli perdere tempo.

Il biondo si imbronciò. << Sai, Uchiha: stavo per dirti che ti amavo ma ora capisco che stavo per fare un grosso errore >>.

Sasuke si era aspettato una cosa del genere, sapeva che Naruto gli avrebbe detto così.

<< Non è vero, non mi ami. L’hai detto anche tu che non potevi innamorarti di uno come me >>.

Naruto lo guardò di sbieco per un attimo prima di alzarsi anche lui e raggiungere l’altro che già era arrivato alla soglia della porta.

<< Se è questo il problema, sappi che ho detto la verità. Però so anche che tu non sei solo così. Altrimenti non mi sarei potuto innamorare di nuovo di te; la persona che si ama va accettata anche con i sui difetti. E io ti amo anche perché sei un maledettissimo bastardo, Sasuke Uchiha >>.

Sasuke guardò Naruto, sorpreso. Sapeva che il biondo non stava mentendo, lo vedeva nell’espressione seria che aveva.

<< Quindi, non mi stai prendendo in giro? >>

<< Te lo ripeto per l’ennesima volta: no. Io ti amo, Sasuke >>.

A quelle parole l’Uchiha parve rilassarsi e abbandonò ogni proposito di uscire dalla porta.

<< Non dovevi andare a lavorare? >> gli chiese Naruto, quasi beffeggiandolo.

<< Ti ho mentito. Non lavoro oggi >>.

Naruto sorrise: l’aveva immaginato. Per questo lo aveva fermato.

Sasuke abbassò lo sguardo sentendosi stupido per quello che aveva appena cercato di fare.

Il suo sguardo si posò sul bracciale che scintillava sul polso di Naruto. Sul suo volto si dipinse un sorriso: ora sapeva cosa era andato a fare Naruto quando era uscito di casa la sera dell’incidente.

Sulla piastrina – unico decoro del bracciale – il ragazzo lesse le tre lettere che vi erano incise e il suo sorriso non poté far altro che allargarsi alla vista di quei tre caratteri:

 

S & N

 

 

 

 

 

***

Ho come l’impressione che, con quello che sto per dire, rischierò la vita… Vi informo che – non essendo nata questa ff per durare a lungo – il prossimo sarà l’ultimo capitolo *fugge prima che cominci il massacro*

 

 

 

Vale: mi dispiace tantissimo per il tuo polso, guarisci presto ^_^ Comunque anche secondo me gli Uchiha vedono e sentono tutto anche quando dormono XD Poi magari Sasuke così idiota che è pensa di aver sognato XD Grazie mille e alla prossima

ryanforever: grazie!! In effetti Naruto potrebbe anche farlo ma, poi, chi gli dice che Sasuke non sta mentendo?? XD Certo, forse Naruto non è tanto sveglio da tirare tutte queste conclusioni ma lo sarò io per lui XD (cos’è tutto questo cinismo oggi? T_T ndNaru) (no non piangere *consola* ndMe) (e io? ndSasu) (tu che vuoi? Tanto con te sono sempre cinica -_- ndMe) (è_é ndSasu) Alla prossima

Any Ikisy: grazie!! In verità questa ff non doveva venirmi così depressa… ho come l’impressione che qualcosa sia andato storto XD Comunque diciamo che non sarà proprio il braccialetto a ridare del tutto i ricordi a Naruto ma comunque sarà molto importante soprattutto nel prossimo chappy!! XD Alla prossima

Sarhita: grazie mille ^_^ Già, se Sasuke e Naruto non fossero andati in classe insieme non si sarebbero mai potuti innamorare e questa sarebbe stata una tragedia XD Al prossimo chappy

Irimi: si, direi che Sasuke ha sofferto abbastanza (anche se per me non sarebbe ma abbastanza XD) ormai è rimasto poco e poi torneranno felici e contenti… forse… XD Al prossimo chappy

Kaoru_chan: grazie!! Si, le cose si stanno sistemando anche se Naruto non ha ancora recuperato tutti i ricordi… chissà magari prima o poi… XD Alla prossima

marynana89: grazie ^_^ Sono contenta che la mia ff ti piaccia. Scusa se ho aggiornato così tardi ma ero stata affetta da una specie di Shikamarizzazione XD Ala prossima

karolalpha: Sasuke Uchiha si merita sempre una lezione XD Già, pare proprio che Nacchan stia ricordando… Al prossimo chappy

Kanku_Pool_98: grazie mille ^_^ Hai ragione, Naruto è ancora innamorato di Sasuke e pare proprio che in questo capitolo se ne sia fatto una ragione XD grazie ancora e alla prossima

Klarai: grazie!! Già, chissà se Naruto riacquisterà la memoria… XD Comunque ti ho avvertita come mi avevi chiesto ^_^ Alla prossima

Eresseye: grazie mille!! Beh,a desso mi pare che sia ovvio come finisca. Amo troppo questa coppia per far finire male la ff XD Alla prossima

 

 

Grazie anche a chi ha aggiunto la storia alle preferite e alle seguite.

 

 

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Capitolo 10
*** cap 10: I rememer ***


Questo ultimo capitolo lo dedico a _S_t_a_r_ come regalo di compleanno.

Si, lo so che sono in ritardo di un giorno ma meglio tardi che mai XD

Auguri, Vale ^_^

 

 

 

 

CAPITOLO 10: I REMEMBER

 

 

 

 

 

Sasuke e Naruto si guardavano.

Si guardavano come non facevano da molto tempo.

Si guardavano come se, negli occhi dell’altro, ci fosse scritto cosa vedeva. Si guardavano come se quella sarebbe stata l’ultima volta che si sarebbero visti.

Si guardavano come se, in pochi secondi, volessero dire all’altro tutto quello che provavano.

E forse ci stavano riuscendo veramente; forse, davvero, per la prima volta, riuscivano a capire l’intensità del sentimento che provavano l’uno per l’altro.

Sasuke, ora, voleva di nuovo poter stringere Naruto a sé, poter baciare, poter sentire il sapore di quelle labbra sulle sue.

Ma esitava.

Non sapeva cosa fare, come comportarsi: ricordandosi di quel giorno alla spiaggia, aveva paura della reazione di Naruto, aveva paura che lo respingesse di nuovo.

Nessuno lo aveva mai rifiutato, e il fatto che fosse stato proprio Naruto a farlo lo feriva profondamente. Pensare che ci sarebbe stata una seconda volta, lo faceva stare ancora peggio.

Perciò se ne rimaneva semplicemente lì. A fissare Naruto negli occhi, senza però più vederli veramente.

Forse Naruto si accorse del velo di tristezza che era calato sugli occhi di Sasuke perché il suo sorriso si era spento un po’.

<< Che c’è che non va? >> gli domandò, perplesso perché a lui non era parso che avesse fatto qualcosa che poteva aver offeso l’Uchiha.

<< No, niente. È un problema mio >> gli rispose l’Uchiha.

<< Dimmelo >> fece l’altro. << Dimmi il tuo problema. Perché tanto lo so che io c’entro qualcosa! >>

No, non gliel’avrebbe detto.

Lui, così orgoglioso, non poteva certo dire a Naruto che era depresso perché non poteva più baciarlo. Già lo vedeva urlargli che allora aveva ragione a pensare che fosse un pervertito.

Ma mentre pensava quelle cose, fu quasi del tutto certo che Naruto avesse captato i suoi pensieri perché il suo sorriso si era di nuovo allargato.

<< Penso di capire qual è il problema >> concluse il biondo, scrutando l’altro piuttosto divertito.

<< Davvero? E da quanto in qua sei così perspicace? >>

No, Naruto non era mai stato bravo con le parole.

Parlava moltissimo, questo si, ma non significava che fosse un bravo oratore. Lui era più che altro un tipo pratico, uno di quelli ch preferisce agire piuttosto che pensare.

Era così diverso da Sasuke. Lui era un tipo molto più riflessivo; stava molto tempo a meditare sul da farsi, a preoccuparsi dei dettagli.

E non era l’unico punto in cui l’Uchiha era l’opposto dell’Uzumaki. Erano, infatti, l’uno il contrario dell’altro. In tutto.

Per cui, probabilmente, sarebbe di nuovo andata a finire male se il biondo non fosse stato così impulsivo.

Non sprecò nemmeno più una parola con Sasuke. Si limitò semplicemente ad azzerare le distanze tra se e l’altro e a baciarlo.

Era quello il problema, lo sapeva. Era conscio del fatto che Sasuke era indeciso se baciarlo o meno, per paura della sua reazione.

Si disse che, contrariamente a come gli era parso i primi giorni che l’aveva conosciuto, l’Uchiha era prevedibilissimo. Almeno per lui.

Infatti, come aveva sospettato, dapprima Sasuke esitò, stupito, poi si ritrovò a ricambiare il bacio. Gli erano immensamente mancate quelle labbra, quella bocca che aveva un perenne retrogusto di Ramen ma al contempo così dolci ed inebrianti da mandarlo in estasi.

Avrebbe passato tutta la sua vita a baciare il dobe senza stancarsi un solo attimo di assaggiare quelle labbra, di intrecciarla lingua alla sua.

Mai. Nemmeno per un secondo.

Le amava Naruto, le labbra del’Uchiha. Amava sentirle muovere sulle sue, amava percorrerle e mordicchiarle; amava, persino, immaginarle mentre si muovevano sulle sue, mentre le loro lingue si intrecciavano ancora e ancora…

 

 

<< Naruto? >>

Il bambino biondo, seduto sull’altalena, alzò lo sguardo.

Davanti, si ritrovò jiraiya.

<< Ero-sennin? >>

<< Naruto… i tuoi genitori… sono morti >>.

Naruto assottigliò lo sguardo.

<< Come? >> domandò, incredulo.

<< In un incidente >>.

<< BUGIARDO! SEI UN BUGIARDO! >>

 

 

…Naruto se ne stava in disparte a guardare gli altri suoi coetanei che giocavano.

Gli occhioni cerulei erano colmi di una profonda tristezza.

La stessa tristezza che poteva leggere nello sguardo di Sasuke seduto dalla parte opposta alla sua.

<< Ehi, Sasuke? >>

<< Che vuoi? >>

<< Giochiamo insieme? >>

<< No >>.

<< perché? >>

<< Perché io non perdo il mio tempo con i dobe >>

 

<< Sasuke? >>

<< Mmmh? >>

<< Mi faresi copiare quell’esercizio di matematica… >>

<< No >>.

<< Perché? >>

<< perché sei un dobe! >>

<< Teme! >>

 

 

<< Naruto, che pensi di Sasuke? >>

<< In che senso, Sakura? >>

Vergogna.

<< Beh, si… pensi che io possa piacergli? >>

Gelosia.

<< Non penso. A lui non interessa mai nessuno >>.

<< Sai, corrono voci sul fatto che le piacciano le ragazze coi capelli lunghi. Devo assolutamente farmeli ricrescere  >>.

Invidia…

 

 

<< Dobe, ho detto ai miei genitori che stiamo insieme… >>

<< Bene! E cosa hanno detto? >>

<<>>

 

 

<< Naruto, vuoi venire a vivere con me? >>

<< Cosa? >>

<< Vuoi venire a vivere con me? >>

<< D-dici sul serio, Sasuke? >>

<< Si >>.

<< Cioè.. io e te… in una casa… tutta nostra? >>

<< Si >>.

Felicità. immensa felicità...

 

 

Naruto si staccò da Sasuke, fissandolo impaurito e spaventato.

<< Che c’è? >> gli domandò l’Uchiha.

<< I-io… io… >> cominciò a balbettare il biondo. << Io… mi ricordo… >>

<< Cosa? >>

<< Tutto! >>

La stessa espressione ebete e sorpresa di Naruto, comparve anche sul volto di Sasuke.

<< Vuoi dire che ti è tornata la memoria? >> domandò esitante, come se avesse paura a chiederlo.

Naruto sorrise raggiante. << Il mio nome è Naruto Uzumaki. Sono nato il dieci Ottobre. Tre giorni fa era l’anniversario dei nostri due anni di fidanzamento.

<< Siamo andati a vivere insieme perché i tuoi genitori non hanno accettato il nostro fidanzamento.

<< Odi i dolci e soprattutto il cioccolato. Per cui ti arrabbi quando ne faccio scorta.

<< Quando sei in imbarazzo o in difficoltà metti sempre le mani in tasca e… >>

A Naruto non fu data la possibilità di continuare  perché Sasuke – momentaneamente dimentico del suo orgoglio – gli si era praticamente gettato addosso, abbracciandolo.

<< Dobe… >> sussurrò, ricominciando a baciarlo.

Ciò che Sasuke provava in quel momento, non riusciva a descriverlo. Era come essere rinato. Era come essersi svegliato dopo un lungo e doloroso letargo.

Senza riuscire a staccarsi dalle labbra del biondo, Sasuke lo spinse verso il divano e ce lo fece sdraiare.

Il corvino si sistemò meglio sopra di lui, cominciando a dedicarsi al suo collo.

Quanto tempo era che non lo faceva con così attenzione? Quanto tempo era che non pensava attentamente ad ogni gesto che faceva? Quanto tempo era che non si preoccupava delle sensazioni che provava il dobe?

Sentiva Naruto gemere sotto di sé mentre gli sfilava la maglietta.

Lo sentiva gemere mentre faceva scorrere le mani lungo il suo corpo; anche Naruto tolse la maglietta a Sasuke prima di lasciar scivolare le dita sul suo petto perfetto e scolpito.

Avvertì Sasuke tremare sotto quel tocco per poi schiacciarsi ancora di più contro il corpo di Naruto.

Il biondo avvertì che Sasuke gli slacciava i pantaloni e si lasciò scappare un sospiro tremulo al pensiero d cosa stava per succedere.

Strinse ancora di più l’Uchiha a sé, come se volesse fonderlo con se stesso, come se volesse farlo diventare parte della sua anima.

Il biondo non poté trattenere un grido di piacere quando sentì Sasuke scivolare dentro di lui ed iniziare a muoversi mentre i loro respiri si facevano sempre più affannati.

<< Ti amo… ti amo… ti amo… >> continuava a sussurrarlo, Sasuke, come se volesse rimediare a tutte le volte in cui non l’aveva fatto.

Naruto sorrise, beandosi di quelle parole, beandosi del piacere mentale e fisico che stava provando.

Era tanto, tantissimo tempo, che non si sentiva così intero, così completo. Era tantissimo tempo che non sentiva Sasuke così parte di sé.

Il biondo allargò di più le gambe per accogliere meglio le spinte sempre più veloci dell’Uchiha.

E quando i due vennero, né Sasuke né Naruto seppero più dove cominciasse l’uno e finisse l’altro.

Per la prima volta, dopo tanto tempo, i due si sentivano davvero un tutt’uno, un’anima sola.

Quando Sasuke scese dal corpo del biondo, Naruto continuò a trattenerlo, come se non volesse lasciar sfuggire il calore di quel corpo perfetto.

<< Mi dispiace >> sussurrò Sasuke. << Mi dispiace di averti trascurato >>.

Naruto sorrise, raggiante. << Lo so. Lo so che mi ami, che tieni a me >> gli rispose.

 << Ah, teme.. prima non ricordavo cosa fosse, ma ora so perché l’avevo comprato >> aggiunse il ragazzo alzando il braccio destro per mostrare a Sasuke il bracciale e cercando di slacciarlo. << Questo è il tuo regalo per il nostro anniversario >>.

Ma Sasuke lo fermò prima che potesse togliersi il bracciale. Naruto lo guardò perplesso.

<< Voglio che lo tenga tu >> disse.

<< Ma… >>

<< Io non ho potuto comprarti un regalo. Perciò, questo bracciale che tu doni a me, io voglio darlo a te >> spiegò, sorridendo.

Naruto ricambiò il sorriso, stringendo di nuovo il corvino a sé.

<< Ti amo, teme >>.

<< Ti amo anche io, dobe >>.

 

 

Solo perché qualcuno non ci ama come vorremmo,

non vuol dire ce non ci ami con tutto se stesso.

[Paulo Coelho]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

***

Kaoru_chan: grazie!! Come già detto, purtroppo, la ff non è mai nata per durare a lungo. Però ti dico che ci sarà un seguito mooolto presto!! XD

Sarhita: grazie mille ^_^ Anche io sono felice che i due si siano chiariti U_U (come se non l’avessi scritta tu -_- ndSasu) (quest’oggi rischi la morte ndMe) Sono felice che la mia ff ti sia piaciuta tanto ^_^

Vale: approfitto per farti ancora una volta gli auguri (e con questo spero di essermi fatta perdonare per il ritardo XD). Comunque se tu stavi scherzando… io no XD Perché ci sarà un seguito!! Anche a me dispiace che questa ff sia finita perché mi ci sono davvero affezionata. Per cui, il mio cervellino ha progettato un seguito che arriverà prestissimo dato che il primo capitolo è già in fase di scrittura U_U

ryanforever: grazie!! ^_^ Come vedi, Nacchan ha recuperato la memoria U_U E non disperare, ci sarà un seguito perché non potevo non farlo XD

Any Ikisy: grazie!! Beh, fortuna che ho avvertito, allora XD Me felice che ti sia piaciuta la storia *annuisce* (non darti tante arie. Senza di me non avresti potuto fare niente U_U ndSasu) (ma io ho creato questa ff all’unico scopo di farti soffrire per mio personale divertimento ^_^ ndMe) (T_T ndSasu)

miiki: grazie!! ^_^ Come vedi, la bella lemon l’ho messa qui perché, tanto, avevo intenzione di inserirla comunque anche se non così dettagliata e così… eccola qua XD

Kanku_Pool_98: grazie!! ^_ì Continua pure a vivere dato che ci sarà un seguito XD e anche molto presto: solo il tempo di scrivere il primo capitolo U_U

marynana89: grazie mille ^_^ Ovvio che ne scriverò un'altra, il seguito di questa: come non potrei? U_U Quindi rilassati pure XD Grazie ancora

Capitatapercaso: grazie!! ^_^ Tranquilla non scappo proprio da nessuna parte ^_^ Non ho scuse per il ritardo: solo una grande, immensa pigrizia XD Spero di essermi fatta perdonare con questo ultimo chappy XD

Klarai: grazie!! Già, Naruto è propri tenero U_U Quasi quasi Sasuke non se lo merita… chissà perché ancora gli do il permesso di starci insieme (il permesso? Io non ho bisogno di nessun permesso tanto meno da te è_é ndSasu) (*prende motosega* come prego? è___é ndMe)

Eresseye: grazie!! Direi che Sasuke se l’è più che meritato U_U Anzi, forse sono stata anche troppo buona XD

karolalpha: grazie!! Direi che per Sasuke quel detto varrà… sisi... varrà XD Chiedo perdono per il ritardo ma sai, a volte Shikamaru si impossessa di me XD

act: grazie!! Se ti può consolare, ci sarà un seguito. E prestissimo ^_^

 

 

Grazie anche a tutti quelli che hanno aggiunto alla preferite e alle seguite questa storia ^_^

 

 

Lovy

 

 

 

 

 

 

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