Fallen angel

di keiko_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La nascita ***
Capitolo 2: *** Il leak ***
Capitolo 3: *** Tentazione ***
Capitolo 4: *** La Luna ***
Capitolo 5: *** La storia di Luna ***
Capitolo 6: *** Il colloquio con Dio ***
Capitolo 7: *** C' è sempre una porta sul retro ***
Capitolo 8: *** Lucifero ***
Capitolo 9: *** Finalmente libera! ***
Capitolo 10: *** Un nuovo paradiso ***



Capitolo 1
*** La nascita ***


Salve a tutti! Ecco che, da brava agnostica che sono XD, scrivo una fanfiction su un angelo U.U
Buona lettura!


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La placida notte in cui Liam era nato dalla Grande Luce la Luna splendeva nel cielo più fulgida che mai e sembrava essersi avvicinata al Paradiso per assistere curiosa all'evento.
E che evento: il piccolo angelo era emerso dalla Grande Luce in tutto il suo splendore.
Liam era forse il più bell'angelo mai nato, visino tondo e roseo incorniciato da boccoli chiarissimi e due grandi occhi che sembravano aver imprigionato il cielo estivo nelle loro iridi.
Gli angeli adulti lo coccolavano e vezzeggiavano, le angiolette gli correvano dietro estasiate e le nuvole si vantavano tra loro dicendo:
-Oggi Liam ha posato i suoi piedini su di me!-
-Invece ieri si è addormentato su di me!-
E varie chiacchiere del genere con cui passavano il tempo vagando per il cielo.


Poi l'angelo crebbe e gli spuntarono due maestose ali bianche sulla schiena.
Allora fu chiamato al cospetto di Pietro, il vice del capo, che lo nominò ufficialmente angelo con una solenne cerimonia.
Da quel giorno al giovane furono assegnate numerose missioni: rendere felice gli umani, controllare che la Muraglia che separava il Paradiso dal mondo fosse correttamente funzionante, insomma routine quotidiana da angelo.
Routine che a lungo andare stava stancando Liam.

"Chissà cosa c'è al di fuori della Muraglia..." si chiedeva spesso quando ere sovrappensiero.

Infatti agli angeli non era permesso oltrepassare quel confine, potevano solo spedire le loro piume agli esseri umani per donargli un po' di felicità e fortuna.
Liam aveva domandato spesso a Pietro il perché di quella severa restrizione ma lui si era sempre rifiutato di dargli una risposta chiara.
-Liam, oltre la Muraglia è confinato il Male, se uscissimo moriremmo di sicuro o faremmo la stessa fine di Lucifero-
L'angelo rabbrividì: tutti sapevano la storia di Lucifero.
Era il prediletto di Dio ma aveva voluto sfidare la sua autorità ed era uscito dalla Muraglia.
Il Male l'aveva inevitabilmente corrotto e lui non era più tornato.
-Capisco, maestro Pietro...-
-Bravo ragazzo. Promettimi che non uscirai mai da qui- rispose il santo con aria greve.
-Lo prometto- Liam chinò il capo.

Ma, si sa, le promesse spesso vengono infrante.


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Fine

Allora, che ve ne pare? Spero di non aver fatto pasticci dato che di Chiesa non so un tubazzo O.O

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Capitolo 2
*** Il leak ***


Eccomi tornata col secondo capitolo! Grazie a tutti quelli che recensiscono^^
Buona lettura!

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Liam si aggirava annoiato nei pressi della muraglia, maledetto Pietro!!
Quel vecchiaccio gli aveva affidato una mansione noiosissima...

FLASHBACK

L'angelo andava a spasso per le nuvole senza far niente, quando un vecchietto a lui fin troppo conosciuto attirò la sua attenzione.
-Ehy, Liam!-
Il biondino trasalì sentendo quella voce, ma non poteva ignorare il vice del boss e quindi, preso un lungo sospiro, si girò lentamente verso Pietro.
-Sì...?- chiese con un falso sorriso
-Sei impegnato?- Sì! Era impegnato a rilassarsi!
-No...sono libero-
-Ottimo! Avrei un lavoretto per te- sorrise malizioso il vecchio.


FINE FLASHBACK

E così Pietro l'aveva spedito a fare il controllo della Muraglia, compito noiossimo ma che, a detta dell'angelo anziano, era molto delicato e importante, ragion per cui andava svolto da un giovane promettente e brillante come lui.
Liam sospirò, il vecchiaccio lo incastrava sempre...



-Pietro, dov'è Liam?- chiese un'anziana voce
-Oh, l'ho mandato a controllare la Muraglia- rispose lui tranquillo
-Non mi sembra saggio...- ribattè la voce, si riusciva a percepire il tono di rimprovero
-E perché?- chiese Pietro risentito
-Quel ragazzo...E' troppo attratto da ciò che sta fuori. Sarebbe meglio non farlo allontanare così- la vecchia voce era preoccupata
-Lei si preoccupa troppo, vedrà che Liam non si lascerà incantare- commentò l'angelo serafico.
L'altro sospirò sconfortato: Pietro era sempre il solito.



Il giovane angelo stava controllando i mattoni di marmo bianco della Muraglia: erano normalissimi, venati solo da qualche crepa grigiastra che serpeggiava nel loro candore.
Ad un tratto vide una parte di colonna che sembrava essere meno consistente del normale: Era traslucida e si riusciva a intravedere ciò che stava fuori.
che fosse uno dei famosi Leak che ogni tanto si creavano nella Muraglia?
In quel caso, se non fosse stato chiuso subito il Male sarebbe potuto filtrare nel Paradiso.
Liam deglutì, che cosa doveva fare?

Fine

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Capitolo 3
*** Tentazione ***


Salve^^ ecco a voi il terzo capitolo!
Grazie come al solito a tutti quelli che leggono e recensiscono
Buona lettura!


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Liam rimaneva immobile davanti alla Muraglia osservando i possenti mattoni sfaldarsi e svanire.
Cercava di ricordare inutilmente cosa gli era stato detto di fare in caso si fosse formato un leak, ma nella sua mente vagavano solitarie balle di fieno.
All'improvviso sentì una flebile voce provenire dall'altro lato
-Ti conviene spostarti, bello-
L'angelo rimase un attimo interdetto, ma poi decise che in quella situazione poteva permettersi di dare ascolto alle voci e si allontanò appena in tempo per non essere travolto da un nugolo di polvere e schegge di marmo causato da una violenta esplosione.
Il ragazzo guardò l'imponente Muraglia nella quale si apriva ora un vasto squarcio terrorizzato, ma soprattutto guardava lei.
Una donna fluttuava in aria e lo fissava con aria divertita.
Un viso lievemente spigoloso, due grandi occhi scuri sfumati di vinaccia, le sopracciglia sottili e arcuate e due labbra scarlatte increspate in un sorriso furbo.
Una nuvola tempestosa di riccioli neri le incorniciava il volto e portava con disinvoltura un vestito cremisi attillato.
La creatura parlò di nuovo
-Ehy, bel ragazzo...Ti va di venire con me?-
Liam non rispose: fissava rapito la sorgente di quel suono così melodioso e invitante.
-C-chi sei...?- riuscì a biascicare.
-Ohoh, vuoi sapere chi sono? Ebbene puoi chiamarmi Tentazione. Tu invece chi saresti bell'angioletto?-
-Io credo di chiamarmi...Liam- balbettò lui confuso: non riusciva più a connettere e il suo cervello non rispondeva.
-Allora, vieni o no?- incalzò lei con un broncio malizioso.
L'angelo mosse alcuni passi verso di lei, ma si fermò appena vide il baratro che si estendeva al di là della Muraglia.
C'era solo azzuro: azzurro da ogni parte, neanche un appiglio, una nuvola, nulla.
-Non avrai paura? Hai delle ali, usale!- lo rimbrottò Tentazione.
-Va bene...- disse lui per poi varcare definitivamente il confine del Paradiso.
Spiegò le ali e iniziò a volare per quel cielo sconfinato sentendosi libero come mai prima d'ora.
Lanciò un grido di entusiasmo e si gettò in picchiata seguito da Tentazione, che ridacchiava dell'euforia del giovane.
-Ti piace, eh?-
-Tantissimo! Ti prego, portami da qualche parte, voglio vedere il mondo di fuori!-
-Quindi non ti interessa di disobbedire a Pietro?-
-Bha, chissene di quel vecchio opportunista!-
La donna ridacchiò, per poi risalire bruscamente facendo cenno a Liam di seguirla nelle profondità sconosciute di quell'azzurro sconfinato.


Fine

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Capitolo 4
*** La Luna ***


'Giorno a tutti! Ecco a voi il quarto capitolo ^^
Come al solito un grazie enorme a chi recensisce
Buona lettura!


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Tentazione volava sempre più in alto, seguita a ruota da Liam.
Ormai il cielo che li circondava non era più azzurro, ma via via sempre più bluastro, fino ad arrivare all'indaco.
-Dove siamo?- chiese l'angelo perplesso.
-Oh, siamo semplicemente all'apice del cielo, dove dimora la Luna- rispose la donna con naturalezza.
A quelle parole Liam sentì una sensazione di viscida paura salirgli dalle gambe verso l'alto, paralizzandolo.
A tutti gli angeli bambini veniva raccomandato di non uscire dalla Muraglia ma soprattutto di non dare confidenza alla Luna.
Il disco argentato era sempre stato rispettato dal popolo angelico, tuttavia incuteva un certo timore e sul suo conto circolavano leggende agghiaccianti.
Liam scosse la testa: non poteva credere a quelle storielle lui, lui che aveva varcato la soglia della Muraglia come Lucifero ma che, a differenza dell'altro, era ancora un angelo.
-Dove si trova la Luna? Voglio vederla- chiese poi con aria risoluta a Tentazione.
-Uhuhuh...sei proprio un bimbo curioso-
-Dimmelo, altrimenti torno indietro-
-Tsk! Non lo faresti mai tesoruccio- ribatté la donna con fare sicuro.
Infatti aveva perfettamente ragione: Liam non se ne sarebbe andato, per il momento.
-Ma, se proprio insisti, ti mostrerò la sua ubicazione- concesse.
Le labbra dell'angelo si incresparono in un sorriso trionfale e i suoi occhi brillarono di curiosità.
Poi Tentazione lo prese per mano e lo condusse dove il cielo scuro era rischiarato da una tremula luce argentea.
Il ragazzo non poteva credere ai suoi occhi: a pochi passi da lui c'era la Luna.


Nel frattempo in Paradiso un santo camminava strascicando i piedi lungo la Muraglia.
-Uffa, guarda se quello scemo di un Dio non si preoccupa per Liam. Bha! Sono arcistufo di fare da babysitter a quell'angelo scapestrato! Chissà se esiste un Sindacato dei santi...-
E così Pietro perlustrava il perimetro della cinta muraria borbottando fra sé e sé e ordendo scioperi.
Ad un tratto, vide qualcosa che non lo convinceva.
Si avvicinò correndo alla fonte delle sue preoccupazioni, pregando che non fosse ciò che temeva.
Tuttavia a volte nemmeno le preghiere dei santi possono essere esaudite: davanti al vecchio c'era il leak dal quale Liam era scappato.
Una nuvola gli si avvicinò agitata.
-Signor Pietro, signor Pietro! Menomale signor Pietro!-
-Calmati nuvoletta, hai ripetuto "signor Pietro" un po' troppe volte-
-Oh, signor Pietro, è successa una cosa terribile!-
-Che cosa...?- chiese il santo, che temeva di conoscere già la risposta.
-Signor Pietro, Liam è scappato!-
Il vecchio rimase immobile, sul volto gli si dipinse un'aria da condannato a morte che ha appena ricevuto la sentenza.
-Nuvoletta cara, salutami per l'ultima volta...Credo che il Signore mi farà a pezzettini minuscoli...sigh!-
E, detto questo, varcò anche lui il leak.


Liam fissava incredulo la Luna: era molto diversa da come se l'aspettava e da come l'aveva vista il giorno della sua nascita.
Davanti a lui infatti stava una meravigliosa ragazza.
Un visino delicato e chiaro, uno strano pallore della pelle diafana che riluceva quasi, due grandi occhi lilla che si nascondevano timidi fra le ciglia lunghe e dorate, come i capelli.
Ma quel che colpì di più l'angelo furono le sue bellissime ali piumate: la ragazza era un angelo.
Il ragazzo si sporse verso di lei, tendendo il braccio verso quella creatura meravigliosa, e Tentazione sorrise perfida per poi dissolversi in una nube di fumo cinereo.

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Capitolo 5
*** La storia di Luna ***


Salve e buon inzio estate! XD
In questo capitolo spiegherò per bene la storia della Luna ^^
Buona lettura!

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Liam squadrò con sospetto l'esile figura davanti a lui, soffermandosi sulle ali piumate della ragazza.
Corrugò le sopracciglia in un'espressione contrariata: quella non poteva essere un angelo!
Si voltò verso Tentazione per chiederle spiegazioni, ma dietro di sé trovò solo cielo.
-La tua amica è andata via- la ragazza gli sorrire dolcemente.
-Chi sei?!-
Ora che la donna se ne era andata, Liam sentiva sciamare via dal suo corpo tutta la sicurezza di poco prima, quando aveva impavidamente attraversato la Muraglia.
-E',è ridicolo! Insomma, sei una specie di angelo!- reagì Liam costernato.
-Senza "una specie". Sono un angelo vero e proprio-
-Ma allora...come mai ti trovi qui?-
-E' una lunga storia...- disse lei sospirando tristemente.
Il ragazzo la fissò determinato, avevano tutto il tempo.
-Vedi, molti anni fa in Paradiso nacque una bellissima bambina...


Luna era nata da poco, ma già era conosciuta ovunque per la sua folgorante bellezza: tratti delicati, un sorriso aperto, grandi occhi viola...Era un angelo meravigioso.
Lei non si rendeva conto del suo fascino e se ne andava a zonzo tra le nuvole con espressione inconsapevole e ingenua, cosa che non faceva altro che renderla più interessante.
Ma quel che tutti ignoravano era che la sua nascita avrebbe portato nel Paradiso il male...
Luna infatti crebbe e divenne un'avvenente ragazza corteggiata da tutti.
Ogni angelo perdeva la testa per lei e si vociferava che anche Pietro, a quel tempo giovane, fosse innamorato di lei.
Ma lui si difendeva sbraitando la solita frasetta pre-fabbricata :" Io e Luna siamo solo amici!" E in effetti era vero, dato che lei era innamorata del bellissimo Lucifero.
Angelo dall'aria perennemente tormentata, capelli cinerei e due profondi occhi antracite, il sogno di ogni ragazza e anche di Luna.
Un giorno però la ragazza venne convocata dal Singore.
Nessuno sa cosa si dissero in quel colloquio, tuttavia da quella volta l'angelo scomparve nel nulla.
E fu allora che Lucifero decise di fuggire, per ritrovare la sua amata.


Liam ascoltò la storia della ragazza, incredulo.
Dio aveva cacciato qualcuno dal Paradiso? Perché?
In quel momento lo sguardo gli cadde su delle sottili catene d'argento che imprigionavano sinuosamente i polsi e le caviglie di Luna, bloccandola e scavando poco a poco piaghe rossastre nella sua pelle.
Rabbrividì.
-P,perché...?-
-Bhe, è semplice. A causa mia un sacco di angeli litigavano. Se non me ne fossi andata sarei diventata oggetto di contese gravi e dolorose-
La ragazza pronunciò le parole con naturalezza, ma una piccola lacrima sfuggì ai suoi occhi ametista, rotolando giù per la guancia.
Il ragazzo sentì il desiderio irrefrenabile di consolarla, di asciugare quella goccia d'acqua, e si avvicinò a lei ancora di più.
Ormai era a pochi centrimeti dal suo viso, quando una stretta possente gli avvinghiò il braccio, trascinandolo inesorabilmente verso il Paradiso.
-Non permetterò che accada!- sentì gridare Pietro.

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Capitolo 6
*** Il colloquio con Dio ***


Salve! Volevo avvisarvi che parto e forse per un po' non aggiornerò...
Un grazie a chi recensisce ^^

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Pietro lo trascinava verso il basso, verso la sua prigione...
Appena misero piede a terra, l'angelo più anziano attaccò con la ramanzina.
-Si può sapere cosa ti è saltato in mente?! Sparire così, senza avvertire e arrivare fino alla Luna! Avresti potuto...- e via discorrendo.
Liam alzò gli occhi al cielo insofferente, quando Pietro sbottò
-Ehy, mi stai ascoltando?-
-Secondo te?-
Il vecchio contò mentalmente fino a dieci, tenendosi le mani e reprimento i peggiori istinti omicidi che quel ragazzino sapeva risvegliare così bene in lui.
-Che angelo irrispettoso, tsk! Comunque Lui vuole vederti-
Il più giovane deglutì atterrito
-L-lui...? Ma Lui in persona?-
-Sì caro mio, Lui in persona- il vecchiaccio sorrise maligno, godendo alla vista di Liam che sudava freddo.
Poi lo trascinò di peso verso un grande palazzo dall'aria austera, costruito con grandi mattoni chiari e squadrati.
Il ragazzo entrò titubante, ritrovandosi in una grande navata circondata da capitelli con alla fine una porta accostata.
Pietro gli indicò quest' ultima come un'invito a entrare e l'angelo la varcò con aria timorosa.
Si ritrovò in una stanzetta poco illuminata, gravida di incenso e con al centro uno sgabello su cui sedeva una figura gracile.
Era un vecchietto incartapecorito e ossuto, lineamenti dolci, due stanchi occhi cerulei offuscati dal velo della cecità e due ali spennacchiate ma immense.
Liam rimase di sasso: era lui il famigerato Dio?
-Sì piccolo e ingenuo angelo, sono io-
Trasalì.
-Sì, so leggere nel pensiero e, credimi, anche molte altre cose-
-P-peché vuoi parlare con me allora?-
-Voglio spiegarti perché bandii Luna dal Paradiso- "E voglio liberarmi del rimorso..." pesò tra sé.
-Vedi...- continuò -...Quella ragazza stava portando lo scompiglio qui: c'erano diverse zuffe tra spasimanti e Pietro e Lucifero, iseparabili fin da piccoli, litigavano...Non potevo sopportarlo-
-E così hai punito lei??!- gridò Liam indignato.
-Non alzare il tono con me! E poi, cosa credi, che non me ne sia pentito...? Vivo nel rimorso da allora. Ma ora va' via-.
L'angelo indietreggiò, per poi fuggire confuso da quell' edificio sotto lo sguardo costernato di Pietro.
-Signore, che è successo?-
-Zitto tu, menomale che non sarebbe scappato! Angelo da strapazzo-
-Ma, Signore!- esclamò Pietro con aria offesa.

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Capitolo 7
*** C' è sempre una porta sul retro ***


Sono tornata!! (anche se il 25 parto di nuovo per due settimane...).
Spero che questo capitolo vi piaccia perché io non lo trovo molto convincente.
Il solito enorme grazie a chi recensisce e buona lettura!

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Pietro camminava con passo furente avanti e indietro per la sua camera, borbottando imprecazioni poco decorose per un angelo del suo rango e sbuffando rumorosamente.
L' effetto era una buffa parodia di una locomotiva a vapore e ormai fuori dalla finestra si era radunata una folla di bambini sghignazzanti.
-Quello stupido di un Dio! Si crede chissà chi lui solo perché è il boss! Bah, io sarei cento volte più in gamba di lui-.
I bambini continuavano a ridere con suoni acuti e giocosi, imitando le tonalità indignate della voce del vecchio.
-Si è permesso di offendermi quando è stata tutta colpa sua! Avrebbe dovuto percepire la presenza di un leak, invece sono dovuto intervenire io, il grande Pietro-.
Altri scoppi di risa si levarono dalla strada dopo quest' ultima affermazione.
-INSOMMA, CHE ACCIDENTI AVETE DA RIDERE, MOCCIOSI?!-.
Questa volta i poveri bambini scoppiarono a piangere, mortificati dopo quella strillata o semplicemente schifati per l' essersi ritrovati tracce della sua saliva sulle guance.
Le madri accorsero terrorizzate e, appena videro il malfattore, presero delicatamente in braccio i loro pargoletti, lanciarono varie occhiatacce a Pietro e se ne andarono furenti.

Liam stava correndo attorno alla Muraglia da ore, nella disperata ricerca di un leak o di un piccolo spiraglio attraverso il quale poter scappare di nuovo dal Paradiso.
Aveva ancora impresse nella mente le espressioni di Luna e di Dio: la prima afflitta e sofferente, come di un uccello in gabbia che non spicca il volo da troppo tempo, la seconda piena di dolorosa rassegnazione.
Capiva anche lui che Luna non poteva restare in Paradiso, ma essere incatenata nei recessi del cielo era un atto crudele e l' angelo non avrebbe mai giustificato il Signore per questo.
Per questo nella sua mente si stava delineando un piano ben preciso: all' inizio erano solo immagini alla rinfusa, seza un filo conduttore, che poi avevano trovato un ordine logico.
Il giovane sorrise, non gli restava che uscire di lì.
Ad un certo punto andò a sbattere contro qualcosa.
-Mi scusi, non volevo urtarla...-, farfugliò confuso, prima di rendersi conto di chi aveva davanti.
-Oh, cercavo proprio te!-, esclamò Pietro tutto contento.
-Cosa vuoi? Sappi che non riuscirai a fermarmi di nuovo, vecchiaccio-
-Ehy, piano coi termini! Ho solo un principio di calvizie, non sono vecchio-, ribattè il più anziano -comunque questa volta intendo offrirti il mio aiuto, giovincello sfrontato-.
Liam lo fissò a bocca aperta per alcuni secondi, nei quali si chiese se si potesse fidare di lui.
Poi pensò che non aveva nulla da perdere e annuì deciso.
-Bene, seguimi-
I due camminarono lungo la Muraglia per un po', giungendo in fine davanti a quello che sembrava un vecchio capanno per gli attrezzi.
Pietro estrasse dalla tunica un mazzo di vecchie chiavi arruginite e ne fece girare una nella serratura del capanno.
Questa si aprì cigolando dopo alcuni sforzi, rivelado un' altra porticina di legno.
L' angelo usò un' altra chiave e la piccola porta si aprì sull' azzurro del cielo.
L angelo più giovane rimase incantato a fissare lo spettacolo e Pietro sorrise soddisfatto.
-C' è sempre una porta sul retro-.
Poi entrambi si gettarono attraverso quello spiraglio, di nuovo liberi, di nuovo fuori.

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Capitolo 8
*** Lucifero ***


E, dopo un' assenza epocale, eccomi tornata!
Grazie come al solito a chi mi segue e buona lettura!

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I due angeli stavano volando alla cieca, ma in quel momento l' importante era solo allontanarsi dal Paradiso.
Liam guardò l' espressione di Pietro: sembrava parecchio determinato e offeso, chissà cosa gli era successo ...
Le sue elucubrazioni sul broncio del vecchio vennero interrotte dallo scontro con qualcosa di morbido che cacciò un urletto divertito.
-Ehi, chi non muore si rivede!-.
Il ragazzo alzò gli occhi incredulo su un viso che ormai non avrebbe mai saputo scordare: era andato a sbattere contro di lei, Tentazione.
Arrossì come un pomodoro e si staccò bruscamente da lei, che proruppe in una risatina maliziosa.
L' angelo più anziano fissava la scena con un' espressione da ebete completo e un sottile filo di bava che gli scendeva lungo il mento raggrinzito.
-Liam caro, mi presenteresti la tua amica?-, sussurrò dando un' eloquente gomitata al ragazzo.
-Piacere, Tentazione-, lo anticipò lei tendendogli la mano -lei deve essere il famoso Pietro ...-.
-Beh, sono piuttosto famoso, è vero-, borbottò tronfio il vecchio.
Il più giovane fissava la scena basito: possibile che il suo compagno di fuga non si fosse accorto del tono canzonatorio della donna?
-Bando alle ciance, come mai siete di nuovo fuori dalla gabbia e ve ne andate a zonzo come due uccellini smarriti?-, chiese Tentazione curiosa.
-Ecco, vorremmo trovare Lucifero-, rispose Liam deciso.
Per un attimo la donna parve sorpresa, quasi contrariata, poi le sue labbra si distesero in un sorriso furbesco e fece cenno col dito ai due di seguirla.
I due angeli deglutirono preoccupati, l' idea di avventurarsi in un probabile Inferno e le varie leggende che circolavano in Paradiso tessevano nelle loro menti scenari terrificanti.
D' altro canto, rimanere lì a vagare senza meta era alquanto umiliante e poi con loro ci sarebbe stata Tentazione e non potevano fare la figura dei codardi.
Così la seguirono fino ad arrivare in una specie di zolla di terra sospesa in aria come una sorta di isola celeste.
Liam si guardava intorno stordito, i suoi piedi affondavano per la prima volta nell' erba ei fiori gli solleticavano le caviglie.
Se quello era l' Inferno, allora si sarebbe dannato volentieri ...
Ad un tratto Tentazione gli si avvicinò e sussurrò -Metti le mani a coppa e non fare movimenti bruschi-.
Il ragazzo obbedì e si ritrovò in mano una strana creaturina che lo fissava tranquilla.
-E' una farfalla celeste, ti piace?-.
-Non avevo mai visto una cosa simile ...-, disse lui fissando la farfalla: aveva il corpo di una ragazza, due enormi occhi liquidi, un paio di buffe orecchie a punta e fragili alette che partivano dalle scapole e sembravano sul punto di spezzarsi al minimo soffio di vento.
-Ora è meglio andare, se vuoi puoi portarla con te-.
-Sì, ma dovrei darle un nome ...-, commentò lui pensoso mettendosi la farfalla sulla spalla -che ne se pensi di Dandelion?-.
-Oh, che carino!-, esclamò contenta la donna seguita da una risatina lieve di assenso di Dandelion.
I quattro si incamminarono in una piccola foresta di abeti, fino ad arrivare in uno spiazzo erboso spazzato dal vento in mezzo al quale stava l' angelo più strano che avessero mai visto.
Una massa di disordinati capelli corvini gli incorniciava un viso di un pallore spettrale, quasi innaturale, e due ali nere come la pece svettavano sulle sue spalle.
-Ciao Lucifero!-, lo salutò con naturalezza Tentazione.
-Ehi, chi sono loro?-, chiese lui con aria schiva.
-Io sono Liam e lui è ...-.
-LUCIFERO, VECCHIO MIO!!-, lo interruppe Pietro dando una poderosa pacca sulla spalla dell' amico.
-Pietro?! Che ci fai tu qui? Pensavo che ormai fossi il lecchino preferito del boss-.
-Non dirlo neanche per scherzo, lo sai che ce l' ho con lui, esattamente come te!-.
-Sarà ... Sentiamo, cosa volete da me?-.
-Non ci crederai, abbiamo scoperto dove si trova Luna!-, esclamò l' anziano emozionato.
Lucifero rimase a guardarlo per un secondo, sul suo volto si mescolarono nostalgia, rabbia e desiderio; poi si riscosse e spiccò il volo.
Gli altri tre si affrettarono a seguirlo, capeggiati da Tentazione.
-Come mai hai le ali nere?-, chiese Liam curioso.
-Ogni angelo che si allontana dal paradiso cambia colore della ali: è un segno distintivo della nostra dannazione. Anche le tue stanno ingrigendo alle radici-.
Il ragazzo impallidì.
-Ma Luna ...-.
-Luna è protetta da una barriera, il Signore è stato insolitamente buono-, disse sprezzante l' angelo scuro.
Dandelion fremette indignata sulla spalla del ragazzo.
-Siamo arrivati-, esordì la donna.
Il gruppo si fermò e Lucifero andò avanti da solo fino a raggiungere la ragazza che lo fissava incredula.
-Lucifero ... Sei proprio tu?-.

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Capitolo 9
*** Finalmente libera! ***


Eccomi tornata col capitolo 9 gente!! Questa fanfic si sta avviando alla conclusione, siete tristi? Io sì... T_T
Sarà un capitolo piuttosto cortino, spero che non deluda troppo.
Buona lettura!
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-Luna...-, balbettò Lucifero con sguardo perso.
Poi notò le catene argentee che le stringevano in una morsa impietosa polsi e caviglie e fremette di rabbia e sdegno.
-State indietro-, sentenziò.
Fissò gli occhi sulle catene e in pochi secondi quelle esplosero in centinaia di schegge lasciando libera la ragazza.
-Lucifero!-, esclamò lei correndogli incontro e abbracciandolo tra le lacrime.
-Luna... Tranquilla, ora sei libera-.
-Che scena idilliaca-, commentarono all' unisono Liam e Tentazione.
-Sigh, sono commosso!!-, esclamò passionale Pietro facendo venire tre enormi goccioloni di sudore sulle teste dei due e facendo scoppiare a ridere Dandelion.
Intanto Lucifero aveva preso per mano Luna e aveva spiccato il volo, portandola sull' isola celeste.
Il vecchio fece per seguirli, ma venne fermato dall' angelo più giovane.
-Lasciamogli la loro meritata intimità-.
-Hai ragione... ma noi cosa facciamo?-, chiese lui dispiaciuto.
-Venite con me, vi faccio fare un giretto panoramico-, ridacchiò maliziosa Tentazione.
I due la seguirono docili come due cagnolini: se avessero avuto una coda avrebbero di certo scodinzolato contenti.

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Capitolo 10
*** Un nuovo paradiso ***


Salve gente!!
Questo è l' ultimo capitolo, vi mancherò? XD
Beh, non perdiamoci in piagnistei di addio e diamo inizio al capitolo!

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Un angelo e una donna sedevano sul ciglio di un cumulonembo, assorti nei loro pensieri.
-Dove sono?-, chiese lui all' improvviso.
-A casa loro finalmente-, rispose lei sorridendo -Sull' isola celeste in cui siamo stati prima-.
Il ragazzo rimase in silenzio con aria pensierosa, tentando di ignorare le grida di Dandelion e Pietro che giocavano poco più in là.
-Cosa hai in mente di fare? Tornerai nella tua bella gabbia d' oro?-.
-Assolutamente no!!-, esclamò lui deciso.
Tentazione sorrise soddisfatta, aveva salvato il piccolo uccellino alla fine.
-Beh, allora andiamo! Cosa stiamo aspettando?-, esclamò prendendolo per mano e spiccando il volo.
Il vecchio e la fatina si riscossero dai loro giochi e si affrettarono a seguirli trafelati.
L' isola apparve alla comitiva più maestosa di prima: il dorso ricoperto di fitta boscaglia, la radura e una costruzione di granito in stile ellenico con ricchi capitelli a sorreeggerla.
-Da dove è sbuacata quella casa?-, chiesero stralunati Pietro e Liam.
-Non lo sapete? Le isole celesti hanno la particolarità di poter generare dal suolo di tutto-, spiegò Tentazione.
Dandelion si precipitò verso la costruzione, seguita a ruota dal giovane angelo.
I due si ritrovarono in un ampio salone dove stavano Lucifero e Luna teneramente abbracciati.
-Scusate! Noi non volevamo disturbarvi!!-.
-Non preoccuparti-, sorrise la ragazza avvicinandosi a lui -Noi ti volevamo ringraziare... Senza di te non saremmo riusciti a ricongiurgerci-.
-Già, emh... Grazie ragazzino-, bofonchiò Lucifero.
-Di nulla!-.
Pietro si schiarì vistosamente la voce.
-Grazie anche a te, vecchio mio!-, esclamò Luna.
-Sembrate una grande famiglia felice...-, commentò Tentazione divertita -Perché non viviamo tutti qui d' ora in poi? Sarà il nuovo Paradiso!-.
La proposta venne accolta da uno scroscio di applausi entusiastici: avrebbero vissuto liberi nel loro Paradiso, liberi di volare.

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