Dragon's warriors

di Dors
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** arrivo a cunicoli ***
Capitolo 2: *** Capitolo2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** arrivo a cunicoli ***





Il sole di Atakra illuminò la piazza come non mai quel giorno.
C'era molto movimento, la gente accalcata come un branco di squali sulla preda ferita si era concentrata verso il palazzo del governo, sembrava
che fosse accaduto qualcosa di scandaloso.
Ma Monia non se ne curava, tirò dritto per la sua strada, a lei non interessavano le cose mondane e la politica della città. Era una sacerdotessa
di Kelia, dea della fertilità; aveva vent'otto anni, capelli biondi e carnagione chiara, solo le labbra rosse come il fuoco accendevano il suo
viso.
Sentì un rimbombo alle sue spalle; si voltò di scatto. Le persone scappavano in tutte le direzioni mentre lingue di fuoco avvolgevano tutta
la piazza; anche i soldati si tenevano a distanza preoccupati più della loro incolumità che di quella del governatore che avrebbero dovuto
proteggere.
Monia strinse istintivamente la croce che portava sempre appesa al collo, il freddo metallo dell' amuleto che scacciava i non-morti non le fu di
molto conforto; cominciò a correre verso epicentro dell'incendio, sapeva che il fuoco non l'avrebbe bruciata : quelle fiamme erano solo un illusione,
molto ben riuscita ma pur sempre un'illusione.
Ad evocare l'immagine era stato un uomo incappucciato coperto completamente da un mantello nero che ora corrreva inseguito da una ventina di guardie;
forse, penso Monia, non conosceva bene la geografia del posto perchè il vicolo che aveva imboccato non aveva uscite, o forse aveva qualche asso nella manica.
Monia li seguì. L'uomo era in trappola; si volto cverso i soldati che gli puntavano contro le loro armi tenedosi opportunamente a distanza, prese dalla
tasca del suo mantello una manciata di polvere rossa.
Monia intuì le sue intenzioni, quella polvere era illegale e veniva usata per dislocarsi istantaneamente in un qualsiasi luogho no più distante di 3 miglia.
Si lanciò verso l'uomo per fermarlo ma questo aveva gia lanciato la polvere e gli fù addosso nel momento in cui tocco terra...

Monia riaprì gli occhi, si rese conto di essersi dislocata insieme all'uomo misterioso, era successo tutto troppo in fretta, se solo avesse reagito con più
razionalità..
Era tutto buio, riusciva solo a sentire la terra sotto i piedi ma non oveva altri punti di riferimento, nessuna parete o ostacolo, era come camminare iin un
deserto; respirò profondamente e si concentrò mentre pronunciava l'incantesimo : una luce brillante apparva davani a lei mostrandole dove era.
Per fortuna quel luogo non era immenso come le era sembrato ma solo piuttosto grande, una grotta scavata artificialmente; era sgombra a parte un piano in
legno sopraelevato vicino ad una parete di pietra, non c'era traccia però dell'uomo.
Monia si guardò intorno in cerca di un uscita, l'unica sembrava essere una galleria buia non molto lontana dal piano in legno, la imboccò senza indugio cercando
di fare attenzione ad eventuali voci o rumori. La galleria finiva con una porta chiusa dall'interno, vi si appoggio con un orecchio per cercare di capire
cosa vi fosse oltre quella.
Sentì distintamente un uomo ed una donna che discutevano animatamente.

-Sei incapace di fare qualsiasi cosa in segretezza, Ian! Metti a rischio tutti i nostri piani! Ti avevo ordinato di usare l'illusione delle lingue di fuoco
solo se fosse stato necessario-
-Volevano impiccarmi, bellezza, era necessario!-

-Al contrario di quello che pensi, la tua vita non ci affatto indispensabile-

-Potresti anche far finta di preoccuparti per me, Shaina-

-Aspetta un momento...-

-Cosa c'e?-

-Sento una presenza...-

Le voci si interrupperò bruscamente, Monia si allontanò dalla porta un attimo prima che fosse spalancata.
L'uomo che stava inseguendo la guardò sorpreso, ora poteva vederlo in faccia : era bruno,sulla mascella c'era un ombra di peluria, gli zigomi pronunciati e il naso ben
disegnato, era attraente nonostante fosse evidente che aveva bisogno di un bagno.

-Ottimo Ian. E questo come lo spieghi?- commentò acida la donna. Lei aveva lineamenti affilati ma tesi in un'espressione di disappunto, i vestiti aderenti scuri
mettevano in risalto la tonicità del suo corpo formoso e proporzionato; portava i capelli neri legati stretti sulla testa, dal nodo erano libere solo due lunghe ciocche
che le incorniciavano il viso.
Moina senti un brivido di paura percorrerle la schiena mentre si preparava allo scontro.

-Aspetta Ian, non eliminarla! E' una sacrdotessa, può esserci utile dato che siamo a corto di guaritori-disse Shaina fermando Ian prima che la sua mano raggiungesse la spada.

-Chi siete voi? Non sono venuta qui per combattere! Mi ci sono ritrovata per caso-cercò di difendersi Monia

-Nessuno arriva qui per caso- obiettò la donna.

-Lui mi ha dislocato per sbaglio alla piazza-ribattè facendo segno verso Ian.

Shaina lo guardò come esasperata quindi si voltò e se ne ando scuotendo la testa.

Ian imprecò e diede un pugno alla porta-Dai entra, che ci fai ancora lì?-esortò la sacerdotessa vedendola disorientata.

Lei infine entrò non avendo alternative.
La stanza era una sorta di armeria, molto disordinata con dei tavoli ammassati su un lato e faretre piene di frecce all'angolo.
Ian tossì per attirare l'attenzione:
-Allora, tu sei...?-

-Monia-

-Va bene, Monia. Oggi dev'essere il tuo giorno fortunato : nessuno che non appartenga alla nostra lega puo farsi un giro nella nostra base e poi vedere l'alba
del giorno dopo-Ian uscì dall'armeria facendo segno a Monia di seguirlo-Ma abbiamo bisogno di guaritori, se farai la brava ti lasceremmo andare, non saresti comunque
in grado di ritrovare questo posto-

Il corridoio era piuttosto lungo illuminato da file di torce sulle pareti, c'erano molte porte su entrambi i lati tutte apparentemente uguali, svoltava verso destra
e proseguiva fino ad un arco coperto da un telo rosso di stoffa grezza.
Ian lo scostò entrando in quella che poteva essere una mensa, alcune persone erano sedute ai tavoli a mangiare o a giocare a carte, dietro un bancone una ragazzina
distribuiva le razioni di cibo; quando lo videro arrivare lo tempestarono di domande e commenti.

-Ehi Ian! Che hai combinato ad Atakra?-
-Shaina è arrivata come una furia, non ci avrai mica provato con lei? L'ultima volta quelle lividure sono durate giorni-
Cominciarono a sghignazzare senza ritegno.
-Chi è la bellezza che ti sei portato questa volta? Ti sei fatto beccare dal marito?-

Ian strinse i pugni - Ignorali- consigliò a Monia - La loro intelligenza non vale quanto quella di un maiale-Raggiunse un gruppo di uomini in disparte.
- Xar! Ho qui qualcosa per te! Lei è Monia ed è una sacerdotessa, pensi che ti possa servire la sua magia?-

L'uomo sorrise, doveva avere sui trentacinque anni, i capelli biondo-cenere erano lunghi fino alle spalle arravogliati in mille nodi. -Propio quello di cui avevamo bisogno, dovrebbe cominciare subito mi hanno apppena avvisato che ci sono arrivati alcuni feriti gravi. Vieni con me Monia,
quanto sai fare con la tua magia?-chiese lui guidandola verso l'infermeria

-Abbastanza, quello che la dea mi permette-rispose lei

Xar scoppiò in una risata allegra- Ecco una classica risposta da sacerdotessa-

Nell'infermeria erano ricoverati due ragazzi, coperti di sangue, gemevano debolmente, ad un mancava una gamba, l'altro aveva una ferita profonda al torace.
Monia pregò la dea prima di correre in loro soccorso, usò la magia per fermare l'emorragia poi con l'aiuto di Xar ricucì le ferite dopo averle disinfettate.

-Sei più brava di quanto credessi. Ci sarai molto utile-

-Dimmi qualcosa di più di questo posto, Xar, sono arrivata qui per sbaglio e gia non capisco più niente-disse Monia, forse sarebbe riuscita a scoprire qualcosa di più
del guaio nel quale si era cacciata.
-Siamo una associazione di rivoluzionari, i Guerrieri del Drago, accogliamo fra le nostre fila chiunque senza distinzione di razza, sesso o religione,chiunque sia contro
la tirannide del Governo e voglia ristabilire la democrazia.CI nascondiamo qui nella nostra base, la chiamiamo "Cunicoli"-

-Noi siamo in democrazia-

-Ti sbagli, è una dittatura. Sei fra i sostenitori del governo vero? Ognuno ha la propia opinione ma ti consiglio di riflettere se sia la tua o quella che ti ha dato il
governo a forza di raccontare baggianate-Xar si ripulì le mani dal sangue in un catino-Si è liberata una stanza nel corridoio ovest, le chiavi sono sul quel tavolo. Puoi
stare lì finchè Shaina vorrà-

-Shaina è il vostro capo?-domando Monia afferrando la chiave arrugginita.

-Uno dei personaggi più rilevanti della associazione, la nostra punta di diamante-

-E Ian ? -

Xar rise di gusto- Ian? E' un membro prezioso ma Shaina e lui non fanno altro che litigare, lei è seccata dalla sua mancanza di serietà. Ian salta da un letto ad un altro,
credo che sia stato con tutte le donne di qui...a parte Shaina; non che non ci abbia provato ma si è preso solo un bel pugno in faccia...anzi più di uno, non si arrenderà mai,
lui non lo ammetterebbe mai ma non è attratto solo fisicamente da lei-

Monia sorrise al pensiero della donna che colpiva il povero Ian.

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Capitolo 2
*** Capitolo2 ***





Ian bussò con forza alla porta della camera di Shaina.
Lei venne ad aprire avvolta in una vestaglia troppo corta e trasparente, Ian la guardò deliziato.

-Cosa vuoi? Stavo riposando- chiese bruscamente riavviandosi i capelli con le dita.

-So che è stato catturato Yliash. So che avete organizzato una squadra per liberarlo. E so che non ne faccio parte-disse Ian.
Shaina sospirò come se si aspettasse la solita ramanzina.
-Serve discrezione, che tu non hai. Quindi non puoi venire!-

-Sarò discreto. Yliash è mio amico, devo esserci-protestò lui-Mi consideri un perfetto incapace? I miei successi dovrebbero dimostrarti il contrario-

-Nessuno nega le tue abilità di ladro e di combattente, ma rischieresti di mandare a monte il piano con la tua sbadataggine e questo significherebbe
morte per noi e per il tuo amico-disse con calma lei sedendosi sul suo letto.

-Shaina, dammi l'opportunità di dimostrarti quanto valgo-insistette.

-Va bene, ma se qualcosa va storto per colpa tua, sei fuori e non solo dalla missione...-acconsentì-ora vorrei dormire-

Lo sguardo di Ian indugiò sulle sue gambe, lisce, ivitanti; risalì al petto , la scollatura profonda mostrava quasi completamente i seni candidi...

-Ian! Smettila di guardarmi e vattene! Voglio riposarmi-lo rimproverò Shaina facendolo riemergere istantaneamente dalle sue fantasie.

-Io no-sussurrò lui uscendo.

Shaina era solo una bella donna, e lui ne aveva avute tante così completamente abbandonate a lui, aveva però qualcosa...di speciale che lo catturava
quella scintilla negli occhi la sua voce così vellutata...
Ian scosse la testa come per cancellare quei pensieri. "Non le interessi, Ian! Smettila di pensare a lei!"
Ian non si accorse di aver superato la porta della sua stanza e di essere arrivato davanti a quella di Penny "Un segno del destino? Vediamo se
riesco a movimentarle la serata". Si bloccò con la mano sulla maniglia : no, passare la notte in bianco e svegliarsi tardi la mattina era il modo migliore per farsi escudere dalla missione.
Tornò indietro maledicendo Shaina e la sua sfortuna.

Shaina si distese sul letto e braccia spalancate fissando il soffitto.
Quanto odiava quel tipo! Possibile che non prendesse mai niente sul serio?!
"Però è affascinante" disse una vocina nella sua testa
"E' un idiota"si corresse subito
"Ma è molto bello e ti piace"
"Resta pur sempre un idiota...un momento a me non piace Ian!"
Si voltò a pancia in giù chiudendo gli occhi; in ogni caso per lui non era altro che l'unica donna che l'aveva rifiutato, a quest'ora sarà gia in
camera di Lis, Penny o qualche altra.
"Suvvia Shaina! Non sarai mica gelosa!" ripetè la voce fastidiosa.
"Certo che sono gelosa"concluse e spense la candela accanto a lei con un soffio.

Monia quella notte dormì profondamente, un sonno ristoratore, tanto che al risveglio fù inizialmente sorpresa di non trovarsi nel suo letto,ricordò
rassegnata quanto era successo. Cerco febbrilmente il suo amuleto nascosto fra i suoi vestiti e se lo portò alla fronte." Aiutami Dea" pregò.
Si sedette a gambe incrociate a terra a braccia conserte. Respirò profondamente e lentamente cercando di svuotare la mente e il suo corpo fu pervaso
da una nuova forza che le dava vigore.
TOC TOC -Monia sono Xar sei pronta per il turno in infermeria?-

Andò ad aprire interrompendo la meditazione-Certo, vengo subito-

Monia guardò oltre Xar, vide Ian che correva a rotta di collo percorrendo il corridoio.
-Ma che gli prende?-

-Deve andare in missione con Shaina, e non vuole arrivare in ritardo-spiegò mentre andavano in infermeria- Non abbiamo feriti gravi, solo uno strano
tipo che continua a delirare cose senza senso, l'abbiamo drogato per calmarlo, si farà venire un infarto se continua così-

-Lo conosci?-

-No, è un nuovo acquisto. Deve essere pazzo credo o gli manca poco-

AAAHHH STANNO ARRIVANDO!! DEVASTERANNO QUESTA TERRA!! FUOCO E MORTE!! PORTERANNO LA CARESTIA!!

-Oh ecco l'effetto della droga dev'essere finito, sbrighiamoci!-disse Xar alludendo alle grida esplose improvvisamente.

Un uomo con un colorito cadaverico urlava frasi sconnesse rovesciando le barrelle e i tavoli -Ascoltate!! Fuoco e Morte!! VERRANNO!!!-
Xar lo bloccò a terra- Monia prendi quel sacchetto presto!! Fagli respirare quelle foglie!!-
Monia trasalì a uno scatto improvviso dell'uomo prese il sacchetto e lo aprì all'altezza del suo viso per fargli respirare i vapori emanati dalle
erbe che conteneva. L'uomo si calmò velocemente ma continuava a ripetere sottovoce-Fuoco e Morte!-
Xar si rialzò - Ha combinato un disastro, tutti i miei scritti di medicina...avrei dovuto insistere di più per ottenere uno studio dove conservarli!
Ci vorranno secoli per rimetterli in ordine!-si lamentò cominciando a rialzare i tavoli e gettandovi sopra le bende e le pergamene man mano che le
raccoglieva.
-Moniaa...-sussurrò l'uomo steso senza forze a terra. Lei si avvicinò incuriosita. -Monia loro verranno. A-ascoltam...-
L'uomo si bloccò i suoi occhi divennerò completamente bianchi e cominciò sempre più velocemente ad avvizzire finchè nel giro di pochi secondi non ne
rimase che polvere.
-Oh Dea! Xar cosa gli è successo?!-chiese Monia sconvolta ritirandosi orripilata.

-Oh, vorrei saperlo anch'io! Non ho mai visto niente del genere! E' orribile!...dobbiamo dirlo a Gart, è uno dei capi. Qui abbiamo a che fare con
qualcosa al di sopra della nostra portata-

Xar distolse lo sguardo impietosito-Pover'uomo! Quale creatura può avere il potere di fare questo?-
-Non morti-rispose pronta Monia-il loro tocco può paralizzare, ma alcuni spettri più antichi possono far avvizzire un corpo all'istante...forse
lui aveva trovato il modo di ritardare l'avvizzimento-ipotizzò

-E a quale scopo? Pochi giorni in più di vita non fanno la differenza, servono solo a prolungare la sua sofferenza-obiettò Xar.

Monia cominciò a riflettere.
"Forse poteva salvarsi in qualche altra maniera o forse..."
-Xar! E se avesse voluto avvisarci di un invasione in massa di nonmorti? Continuava a ripetere che stava per arrivare qualcosa...-esclamò

Lui scosse la testa poco convinto-I non morti non sopravvivono alla luce del sole e della luna, possono vivere solo in ambienti chiusi come le caverne-

-Lo so. Ma prova a pensare : queto impedimento è dato dalla magia, è stato un'incantesimo a segregarli in quei luoghi, ma spesso gli incantesimi
sono ambigui, c'è sempre una scappatoia-insistette.

Xar rimase in silenzio per un pò per valutare l'eventualità che il ragionamento della sacerdotessa potesse risultare valido.-Potrebbe anche essere!
Ne parlerò a Gart, deciderà se è opportuno raccogliere altre informazioni e organnizzare una difesa efficace, ma ci vorrà più di un uomo avvizzito per
convincerlo, stiamo attraversando un periodo che non ci premette di sprecare troppe risorse.-fece una pausa e disse con un sorriso amaro-Sei in gamba!
L'associazione dovrebbe avere più alleati come te. Ma speriamo che tu ti stia sbagliando-

Al tramonto quelli che avesssero pensato di vedere chi fossero le quattro figure che si potevano vedere sulla collina seminascoste dagli alberi avrebbero
visto solo dei lebbrosi che chiedevano l'elemosina ai passanti abbastanza coraggiosi da avvicinarli, nessuno infatti si sarebbe arrischiato a guardare
meglio chi avvolgevano le bende e nascondeva il cappuccio.

-Ti dona molto queto travestimento Quen, non ti si vede la faccia-bisbiglio ridacchiano Ian, Shaina lo fulminò con un occhiata.

Erano partiti solo in quattro per la missione : lei, Ian, Quen un mago non molto avvenente, Gloin un nano dotato di una agilità e una forza eccezionali
per le sue minuscole dimensioni.
-Fra poco quando la gente sarà tutta andata alla festa in piazza agiremo noi. Tireremo a sorte, due di voi ruberanno cinque cavalli e ci aspetterano
appena fuori le mura, l'altro accompagnerà me per liberare Yiliash. Siete degli ottimi elementi e so che non mi deluderete, se tutto andrà per il verso
giusto molto probabilmente riusciremo a tornare tutti vivi a Cunicoli-spiegò Shaina raccogliendo tre pagliette da terra, ne accorciò, le mescolò e le porse
ai suoi compagni. La paglietta corta era missione di salvataggio Yiliash.
Estrasse per primo Gloin- Lunga, credo che dovrò fare una passeggiata in qualche stalla, avete preferenze sui cavalli?-scherzò
Quen sfilò lentamente l'altra paglietta. Shaina trattenne il fiato."Ti prego fa che sia corta! Ti prego fa che sia corta!"
-Lunga-
"Noooo"urlò mentalmente Shaina.-Ah-ah! Non sei riuscità a liberarti di me! La fortuna è dalla mia parte-esultò Ian afferrando la paglietta corta trionfante. -Magnifico. Moriremo tutti-sospirò sedendodi a terra e stendendo in avanti le gambe.

-Tu mi spezzi il cuore. Non sei felice di passare un pò di tempo SOLA con me?-

-No. Ora smettila di scherzare, dobbiamo organizzarci. Approfitteremo della confusione che si creerà per la festa, resterannò poche guardie alla prigione.
Il trucco sta nel non farsi scoprire, ed evitare che qualcuno dia l'allarme, se succede le guardie tornerannò e ci sarannò addosso all'istante.
Tramortiremò prima i soldati all'entrata, dovrebbero essere due, il tutto molto silenziosamente. Capito Ian? Silenziosamente! Poi quelli degli altri piani,
rubiamo le chiavi, liberiamo Yliash e scappiamo. Non dobbiamo uccidere nessuno, quando si sarannò accorti della sua assenza sarà come se fosse
misteriosamente scomparso.-spiegò.

-Non ci farò scoprire e non ucciderò nessuno- assicurò Ian.

-E' un piano semplice, dovrebbe funzionare- ripetè Shaina cercando di convincere più se stessa che lui : non funzionava mai un piano basato su
ipotesi e supposizioni.

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Capitolo 3
*** Capitolo3 ***





Shaina scivolò agile dietro un carro, non un rumore, i cavalli non si impennarono neanche l'avevano notata. Tese un orecchio ma sentiva solo
i rumori della festa in lontananza, il vento pungente non portava altri suoni.
La donna si spostò con una capriola dietro il muro della prigione ben attenta a non passare davanti alle finestre sbarrate, strisciò fino
l'angolo e si sporse per dare un'occhiata fugace al portone principale. "Solo due guardie, ottimo". I soldati parlavano a bassa voce fra di
loro, non si erano accorti di nulla. Ian le fece un segno con la mano dall'altro lato della strada mostrando la sua fionda pronta. Dovevano
agire in sincronia, un centro perfetto alla testa.
Shaina caricò e mirò alla nuca di quello più vicino a lei sporgendosi in avanti sperando che il buio fosse tale da nasconderla. Tirò, la
pietrà tramortì la guardia un attimo prima che quella di Ian colpisse l'altra.I due caddero a terra senso un lamento, il terriccio morbido
attutì il tonfo.
Ian e Shaina arrivarono davanti al portone e si scambiarono un'occhiata; l'attacco doveva essere breve e silenzioso, nessuna delle guardie
presenti doveva dare l'allarme. Ian fece un segno di assenzo con la testa : era pronto. Spalancarono il portone e fece irruzione.
Davanti a loro si trovarono tutta la guarnigione con le lance puntate verso di loro come se li stessero aspettando, li accolsero con un ghigno
prima che Shania potesse reagire sentì un colpo alla testa e cadde svenuta a terra.

Ian si svegliò per primo trovandosi a pochi centimetri dalla faccia di Shaina, la chiamò sottovoce.

-Shaina, Shaina. Svegliati dai.-

-Ian ma cosa? levati subito! Mi stai addosso!-

-Temo che non sia possibile-

I due erano legati fra di loro per il busto, per i polsi dietro la schiena dell'altro e le caviglie;i corpi costretti a stare appiccicati dai
nodi troppo stretti.

-Ma perchè diavolo ci hanno legati così?!-

-Forse credevano di essere spiritosi-

-Ian. Ci hanno preso, catturato. Ci torturerannò e poi ci ucciderannò. Come puoi scherzare in un momento del genere?-

-Mi sono gia ritrovato in situazioni simili a questa e sono ancora qui come vedi?-

-Ancora non riesco a capire come abbiano fatto a...-

-Ci stavano aspettando. Li abbiamo sottovalutati, sospettavano qualcosa-

-Forse Yliash ha parlato-

-Sarebbe morto piuttosto!-

Shaina sospirò poi si portò sopra Ian ribaltando le loro posizioni.

-Eccitata? Non siamo mai stati così vicini-

-Piantala, sto cercando di liberarmi perchè non fai qualcosa?-

-Un paio di cosette in mente c'è le avrei ma se ti riferisci a sciogliere i nodi sono un pò impossibilitato-

-Ho un coltello, puoi usarlo,no? vedi se riesci a prenderlo-

Shaina sentì la mano di Ian tastarle il sedere. -Razza di maniaco smettila subito!-fece lei trasalendo e dimenandosi come per cercare di colpirlo.

-Calmati sto solo cercando il coltello!-

-Ma chi ti ha detto che sta li? L'ho appeso al collo-

Ian vide la catenina argentata, si sporse per prenderla con la bocca, si fermò un secondo con le labbra poggiate sul collo di Shaina, prese la
catenina fra i denti e con uno strattone la staccò. Il coltello colpì terra con un rumore metallico.
-Muoviti a prenderlo-
Ian cercò di afferrare con una mano il pugnale mentre faceva sforzi spasmodici per non sfiorare le labbra di Shaina e di autocontrollarsi.
-Preso-
Taglio con un colpo netto benchè i suoi movimenti fossero limitati le corde che gli legavano i polsi, poi le altre. Una volta libera Shaina
si allontanò velocemente da lui e cominciò a guardarsi nervosamete intorno in cerca di una possibile via d'uscita, ma l' angusta cella sembrava
sigillata : la porta era in legno massiccio, non c'era una sola crepa nelle mura che si aprivano solo in una minuscola finestra in alto,unica fonte di
luce. Si alzò in punta di piedi per guardare oltre l'apertura : era quasi l'alba, erano rimasti svenuti per parecchie ore.

-Dopo esserti liberato dalle corde, Ian, cosa fai di solito per scappare-

-Faccio finta di vedere un qualche essere mostruoso, le guardie arrivano a vedere che succede io le tramortisco appena entrano, prendo le loro spade
e mi faccio stada uccidendo tutti quelli che incontro. A volte non è necessario fingere di vedere qualcosa per far venire le guardie basta un pò di
tempismo. Funziona solo con gli imbecilli però-

Le guardie di Atraka non lo sono-obiettò lei con un sospiro. I primi raggi di luce attraversarono la stanza illuminando il suo viso, Ian rimase come
incantato a guardarla perdendosi nel riflesso dei suoi occhi, le si avvicinò fino a sentire il battito del suo cuore che accellerava.
La porta si spalancò allora; entrarono tre soldati non propio lucidi ma pericolosamente armati.

-Tenetemi a bada quello, voglio divertirmi un pò con la donna-ordinò uno ridendo.Gli altri due tennero fermo Ian puntandogli le spade alla gola.

-Fermò Ian, e tutto sotto controllo. Lascia fare a me-sillabò Shaina in tono allusivo, lui aveva capito cosa intendesse dire ma ifficilmente sarebbe rimasto
passivo senza reagire.
L'uomo la afferrò per le spalle e la buttò violentemente a terra, e la bloccò con un piede. Ian si morse un labbro" Non reagire. E' l'ultima occasione che avete
per fuggire."si ordinò. Il soldato cominciò a baciare selvaggiamente il collo di Shaina stringendole il seno fra le mani, gli altri due presero a ridere dando le
spalle a Ian. Lui ne approfittò per strappare la spada a quello più vicino e con un veloce fendente tagliò la gola ai due.
L'altro soldato lo ignorò completamente mentre lottava per aprire le gambe di Shaina, la donna liberò una mano gli tirò un pugno nello stomaco con forza.
Si rialzò dando un calcio alla guardia dolorante a terra-Riferisci al governatore. Questo è quello che succede se catturate uno di noi!-
Presero il mazzo di chiavi e lasciarono in fretta la cella per cercare quella di Yliash.
- Saranno centinaia! E non sappiamo in quale sia!-

-E allora apriamole tutte. Non me ne vado finchè non lo troviamo-

Altri quattro soldati cominciavano ad arrivare dalle scale. Shaina si parò di fronte loro-Cerca Yliash qui me la cavo da sola!-urlò a Ian.
Lui aveva cominciato a liberare i prigionieri che si univano di volta in volta a Shaina gettandosi a mani nude sul loro nemico che cresceva sempre di numero, poi
trovo la cella dell'amico.
-Ian che ci fai qui?!-

-Muoviti. Shaina andiamo!-

I prigionieri scapparono dalle scale all'altra estemità del corridoio incontrastati, aprirono il portone e si riversarono in strada scappando dalla pioggia di frecce
che li inseguiva.
Un dardo trapasso la gamba di Shaina che cadde pesantemente sulle ginocchia.Ormmai era fuori tirò ma i soldati stavano per raggiungerla.
Ian si fermò per aiutarla ad alzarsi ma lei lo respinse -Vai Ian! Ti rallenterei soltanto!-

-No-

-Almeno voi due scappate! Muoviti!-gli urlò-Ian è un'ordine!-
Ian si allontanò di corsa riluttante mentre i soldati la accerchiavano.
Lui e Yliash riuscirono a nascondersi nella boscaglia e a raggiungere Gloin e Quen.

-Io torno lì-sbottò Ian

-Ricorda la prima regola, un compagno ferito è un compagno morto. E i cadaveri non si recuperano se questo può comportare altre perdite-gli ricordò Quen-Solo un uomo
contro duecento non può nulla!-

-Siamo tornati a salvare Yliash non possiamo abbandonarla-

-Era diverso, lui non era ferito non stava per essere ucciso e soprattutto era un'impresa fattibile!-

-Anche questa lo è, possiamo terrorizzare la folla!-

-Con i maghi che circolano la in mezzo un'altra illusione non servirebbe la dissolverebberò in un batterd'occhio-intervenne Gloin.

-Come puoi dissolvere dei... lebbrosi?- fece Ian con un largo sorriso.



Trascinarono sul patibolo al centro della piazza Shaina, alcuni cominciaronò a lanciarle sassi e frutti marci deridendola. Un uomo dall'aria autoritaria chiese silenzio.

-Cittadini di Atakra. Questa donna è rea della colpa di aver tentato si sovvertire il governo e l'ordine. Sarà quindi giustiziata sotto i vostri occhi perchè OGNUNO DI VOI
veda quello che succede a chi si mette contro il nostro governatore!-
La folla lo acclamò entusiasta e lui continuò- Se qualcuno di voi ha qualche obiezione parli!-Questa volta calò il silenzio nessuno voleva rischiare in prima persona per
salvare la vita di una sconosciuta.
Shaina fece una smorfia di dolore cercando di rialzarsi ma la gamba cedette di nuovo.
Un soldato le si avvicinò e alzò la spada sulla sua gola. Porto indietro il bracciò.- Preferisco morire piuttosto che servire la vostra dittatura!-urlò Shaina decisa a
rendere memorabile la sua morte - Ci saremo sempre.Verremo alle vostre case e vi urleremo il vostro crimine. E rapiremo i vostri figli perchè non diventino come voi!
Non riuscirete ad uccidere i nostri ideali ne la nostra libertà!-
Il silenzio fu rotto da un mormorio imbarazzato. Poi la gente si divise in due lasciando un corridoio che fu attraversato da tre lebbrosi zoppicanti, molti scapparono
per paura del contagio gli altri si tennerò a distanza. Shaina chiuse gli occhi aspettando che la spada le mozzasse la testa, ma il colpo non arrivò : anche il suo boia
aveva pensato bene di allontanarsi dai tre portatori di morte.
L'uomo autoritario parlò- Voi tre non potete entrare in città! Diffonderete la malattia così-disse con voce stridula.
Shaina prese un spada abbandonata e la puntò contro di lui- Allontanati !-
Uno dei lebbrosi corse verso di lei e la prese in braccio.
-Perchè sei tornato Ian? Ti rendi conto di cosa hai rischiato?-lo sgridò la donna.

-Ci tengo a te, ne valeva la pena-br>
-Devi mettere da parte le motivazioni personali quando...-

-Perchè non andiamo altrove a discutere, qui quelli non troppo idioti stanno tornando!-

-Aspetta. Ehi gente! Per quanto ancora sopporterete che questo governatore vi tolga il pane per vivere nel lusso, che vi tolga il diritto ad avere un istruzione, a pensare
con la propia testa?! Vi è stato tolto tutto, anche i figli che ora militano nel suo esercito! Ma c'è qualcosa che non vi sarà tolta mai! I vostri ideali, il vostro pensiero!
Difendetelo con i denti perchè e questo che ci rende uomini e donne liberi, anche se dietro le sbarre di una prigione o all'interno delle mura di questa città!Voi siete liberi!
E allora chiedetevi se volete essere sottomessi dal vostro governatore, lui è servitore del popolo non il contrario!-

Molti cominciavano ad interessarsi al suo discorso e rispondevano con cenni d'assenzo.

-Riacquistate la vostra dignità e dimostrate che valete come un qualsiasi altro nobile se non di più!-concluse Shaina.

-E ora se permettete noi togliamo il disturbo! Ma prima...-disse Ian prima di togliersi il cappuccio da lebbroso e chinarsi a baciare la donna che reggeva fra le braccia.

Si staccò solo quando senti un rumore di cavalli al galoppo : Yliash aveva portato a domicilio la loro via di fuga.

-Ti porto io bellezza-fece Ian aiutandola a salire su un cavallo e poi montando dietro di lei.
I cinque ribelli fuggirono lasciando i soldati nelle mani di una folla molto arrabbiata.

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Capitolo 4
*** Capitolo4 ***





-SHAINA! TI PREGO FERMATI!!-urlò Ian rinncorrendo la donna, attraversarono la mensa di corsa, lei zoppicava vistosamente.

-VATTENE IAN!-

-NON E' COME CREDI-

Monia guardò allibita Xar in cerca di chiarimenti.

-Sono appena tornati. La loro missione è riuscita, il loro rapporto invece no. Perchè non facciamo una pausa e andiamo a goderci lo spettacolo
come stanno facendo tutti?-

-Cioè il vostro principale passatempo qui è vedere Ian e Shaina che litigano?-

-Diventa più divertente quando iniziano ad arrabbiarsi sul serio-

Monia alzò gli occhi al cielo e seguì Xar e gli altri fino alla porta della camera di Shaina; Ian cercava inutilmente di aprirla mentre la
donna dall'altra parte non dava segno di volerlo ascoltare.

-Non ero in me quando dicevo quelle cose! Shaina! Apri! Shaina lasciami spiegare!-

Dopo parecchio tempo i curiosi si allontanarono, Xar staccò Ian dalla porta mentre ancora la tempestava di pugni, le assestò un ultimo calcio
e si avviò verso la sua stanza bestemmiando.

-Ian! Che cavolo hai combinato?!-chiese Xar pazientemente

-Shaina! Ha ascoltato una ...conversazione in cui dicevo cose di lei...non troppo carine.-

-Puoi essere meno vago?-

-Non ho voglia di parlarne! Scusa amico ma io vado a dormire per qualche oretta, svegliami se succede qualcosa di interessante o se lei si
decide ad uscire-

-Gart ha convocato la riunione fra mezz'ora-

-Oh magnifico! Bè ci sarò!-

Ian entrò in camera e chiuse la porta dietro di se.
Xar si voltò verso Monia -La riunione è alla sala grande, se non la trovi chiedi in giro. Io devo andare ora...ciao Monia-

-Ciao, me la caverò-

Monia cominciò a chiedersi quanto grande fosse Cunicoli: l'area a cui aveva accesso libero era solo una piccola percentuale, eppure era grande
quanto un villaggio. Era sorprendente vedere il piccolo mondo che i ribelli erano riusciti a creare, nonostante fosse sempre a favore del governo
la sacerdotessa si trovò a dover ammettere che l'anarchia dei ribelli funzionava socialmente meglio, la gente era ben disposta ad aiutare gli
altri e a mettere in comune ogni cosa, e non c'era intolleranza verso gli stranieri o quelli che praticavano religioni minori: ognuno poteva
agire in libertà purchè questo non recasse danno di qualsiasi tipo agli altri.
Monia si accorse di essere arrivata in un punto inesplorato di cunicoli. Oltre un largo arco in pietra si poteva vedere una sorta di laboratorio
pieni di strumenti che non aveva mai visto ne di persona ne nei suoi libri, avevano forme strane, alcuni appuntite altre sinuose e contorte; i
tavoli erano sommersi da fogli di pergamena e da ampolle contenenti liquidi verde brillante e viola, negli scaffali vi errano ordinate e catalogate
le erbe nei barattoli.

-Cerchi qualcosa?-chiese qualcuno alle sue spalle, Monia guardò indietro ma non vide nessuno.

-Ehi dico a te!-fece di nuovo la voce, sembrava provenisse dai muri stessi o dall'aria.

-Mostrati, per Kelia!-urlò Monia senza sapere a chi rivolgersi.

-Sono dietro di te...no guarda giù!-
Monia vide uno strano animale che le ricordava i draghi delle tradizioni orientali, non era più grande di un gatto ed era di colori che variavano
dall'azzurro, al verde acqua, al blu.Non incuteva paura, aveva un aspetto grazioso nonostante i denti bianchi d'avorio scintillassero appuntiti e
pronti a colpire.
-E tu chi sei?-"oppure cosa sei?"

-Sheng! Monia lui è Sheng il mio drago-spiegò Shaina arrivata in quel momento.

-Tu sei la mia umana però.-sibilò il drago avvolgendosi affettuosamente al collo ella donna.

Shaina accarezzò la testa dell'animale-E' strano che si sia rivelato a te, di solito no parla con gli umani, a parte me e Ian. Cosa ci trovi di buono in lui?-

Il drago le si arrampicò sulla testa sciogliendole i capelli che le ricadderò leggeri sulle spalle.-Ha un anima buona, come te-

-Stavo andando alla riunione Monia vieni con me?-

-Credo di si. Non troverei la strada da sola altrimenti-

-Io vi seguo, rimarrò nascosto Shaina non preoccuparti-



-Ti rendi conto di quello che proponi? Non possiamo sprecare esploratori soltanto per dare la caccia a degli spettri che sono innocui all'esterno delle
loro caverne-obiettò un uomo alla proposta di Xar di cercare di ottenere più informazioni riguardo la minaccia dei non-morti.

-Mi permetto di dissentire. Un uomo polverizzato è un motivo valido-

-Vi chiediamo solo tre esploratori a nord e la disponibilità di un esercitò interno-

-Questo non è possibile-

Xar scosse la testa- Spero che la tua coscienza possa sopportare il peso della morte di tutti noi se si verificasse l'eventualità dell'invasione-

-Non ci sarà alcuna invasione-

Monia decise di intervenire- E la terra vi inghiotta, spettri malvagi, il sole bruciera le vostre membra e la luna scioglierà le vostre ossa se oserete
mostrarvi ancora-disse citando l'incantesimo- Con queste parole gli spettri furono segregati nelle caverne , ma potrebbero avere trovato il modo di
rompere la magia-

Gart si voltò verso di lei adirato-Non dirci cosa dobbiamo e non dobbiamo fare, sacerdotessa di Kelia!-tuonò-Chi di voi è contro la proposta di
Xar alzi la mano-
Le mani alzate erano molto più della metà, Gart annuì soddisfatto.-La maggioranza di noi ha votato contro: nessun esploratore e nessun esercito.
La riunione è conclusa-
La folla di gente si dinapò imboccando corridoi diversi. Rimasero solo Xar, Monia, Ian e Shaina...e Sheng naturalmente.
Il drago si rivelò di nuovo volando sulla spalla di Ian.
-Sheng! Sono felice di vederti. Dove sei stato-

-Sui monti azzurri, Ian il ladro. La tua anima è turbata, a cosa pensi?-

-A lei-disse facendo segno con la testa verso Shaina che volto la testa indifferente.

-Io vado a riposarmi. Sheng? -disse. Il drago la segui diligentemente librandosi in aria al suo fianco.

Ian distolse lo sguardo per concentrarsi su Xar-Cos'è questa storia dell'invasione di non-morti?-

-Se fossi arrivato puntuale alla riunione ora non mi faresti questa domamnda. Io e Monia stavamo assistendo un uomo che continuava a delirare su
un ritorno del male e a gridare "fuoco e morte". Dopo pochi minuti che eravamo con lui ha cominciato ad avvizzire e nel giro di non più di quattro
secondi si è polverizzato-

-Solo gli antichi spettri hanno questo potere, con il loro tocco possono togliere la vita in un'istante, la vittima avvizzisce e muore. Abbiamo
ipotizzato che quest'uomo avesse trovato il modo di ritardare il processo per avvisarci del ritorno degli spettri sulle terre del Sud-spiegò Monia

-Brutta storia. Credo che scopriremo presto cosa volesse dirci. Girano voci del genere anche alla gilda dei ladri a Koben. A dir la verità girano
voci di ogni genere, quindi non ci farei troppo affidamento-commentò Ian.

-Credo che ora sia meglio se andiamo a dormire...a DORMIRE, Ian!-consigliò Xar.



"Mi ammazzerà" pensò Ian mentre nel cuore della notte armeggiava con la chiave che aveva rubato a Shaina per aprire la robusta porta della sua stanza.
La serratura scattò, l'uomo estrasse la chiave e la rimise in tasca, poi spinse lentamente la porta.
Si avvicinò silenziosamente verso il letto di Shaina per non svegliarla.
Era addormentata profondamente, i capelli sparsi in modo disordinato sul cuscino, era ancora vestita e non si era infilata sotto le coperte.
"Sembra ancora più bella quando dorme."
Sheng il drago era arrotolato sulla sua pancia e osservava incuriosito Ian- Perchè sei venuto, Ian?-

-Per Shaina-sussurrò lui-Solo un bacio, Sheng...è così bella...-

Il drago socchiuse gli occhi come per pensare, poi scivolò di lato agilmente-Solo uno. E' la mia umana-gli ricordò

Ian si avvicinò a Shaina fino a sfiorarla, poi poggiò delicatamente le labbra sulle sue e si allontanò. La donna sorrise nel sonno e cambiò posizione;
il drago tornò ad avvolgersi possessivo alla sua vita-Tu la ami, vero?-. Ian annuì.
-E' destino che le vostre anime siano unite-sentenziò Sheng mentre il ladro lasciava la stanza.

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Capitolo 5
*** Capitolo5 ***





-Credo che ora la tua caviglia sia perfettamente guarita, Shaina-

-Grazie, Monia, è come se fosse sempre stata sana!-fece Shaina provando a fare qualche passo.
Una donna dai capelli rossi molto folti e ricciuti face irruzione nell'infermeria, sembrava molto
spaventata, aveva un colorito pallido.

-Siamo stati attaccati! Dov'è Shaina?!-

-Douglas! Cosa succede?-chiese Shaina. Il suo drago era aggrappato alla sua spalla e guardava la donna incuriosito.

-La nostra gilda è stata attaccata, Atakra è stata invasa d-da...un esercito di mostri...sono...dovete aiutarci ci stanno massacrando...ci
sono molti di noi intrappolati in una stanza...hanno sbarrato la porta,ma...-

-Va bene, Douglas. Ora calmati, devi spiegarci tutto con calma-cercò di rassicurarla Shaina,poi rivolta a uno che passava ordinò-Chiamami Ian, Xar
Quen, Gloin...e la nuova sacerdotessa, Monia, e muoviti!-

Douglas non era affatto più calma-Devi aiutarli! Non c'è tempo!-

Shaina annuì seria, il suo sguardo impenetrabile - Andiamo, ci spiegerai li!-

****
Il sole era quasi completamente coperto da un ombra scura, Atakra era era come avvolta dalla debole luce del crepuscolo.
L'atmosfera era resa ancora più inquietante dai ringhi e ruggiti rochi che rimbombavano presagendo l'incontro con le creature immonde e rinnegate;
il paesaggio desolato : i banchi dei mercanti ambulanti erano rovesciati, la merce sparsa tutto intorno; molti anche bambini giacevano a terra
paralizzati con i volti contratti in espressioni di disperazione e dolore che li avevano assaliti man mano che la paralisi li avvolgeva, quelli
più fortunati o più veloci erano scappati e sfuggiti ai non-morti.

-Oh cielo! Che diavoleria è questa?!-escamò Gloin.

-E' un'eclissi di sole, non guardate in alto potreste ferirvi gli occhi-consigliò Xar.

-Cosa è esattamente un'eclisse Xar?-domandò Monia incuriosita.

-Avviene quando la luna si sovrappone al sole fino a coprirlo ...-

-Ma certo! Non e giorno e non è notte: ecco come hanno fatto a rompere l'incantesimo!-fece Monia.

-Che diamine stai blaterando?-domandò brusco il nano.

-L'incantesimo recludeva i non morti nelle caverne rendendoli vulnerabili ai raggi del sole e della luna. Ma durante un' eclisse il potere dei due
astri si confonde : l'incantesimo è spezzato.-spiegò.

-A dopo le intuizioni geniali! Muoversi!-li incitò Shaina

Douglas indicò un edificio molto grosso che assomigliava ad una fortezza che si sviluppava come un ponte sovrastando il lago, la torre a nord era
crollata e tutta la zona era avvolta in una tetra nebbia verde palude.
Shaina e gli altri si avvicinarono senza parlare muovendosi con circospezione, gli unici rumori erano i ringhi e dei colpi con ritmo regolare e con
crescente intensità.

-Come entriamo?-domandò Quen

-C'è un passaggio nascosto a sud, possiamo prenderlo e arrivare alla sala grande senza essere visti-disse Douglas. Le sue labbra erano livide, benchè
fosse estate il calore aveva abbandonato la città e i corpi dei sopravvissuti.

-Silenzio, ora-intimò Shaina mentre strappava via con un colpo di sciabola l'edera che ostruiva l'entrata; prese una torcia da una parete del tunnel,
Sheng la accese con il suo alito di fuoco e tornò a nascondersi nel mantello della donna che cominciò ad avanzare tenendo la torcia alta davanti a se.
Dopo poco si trovarono di fronte una parete di pietra.

-La butto giu?-sussurrò Ian

-C'è un meccanismo di apertura da qualche parte-lo fermò Douglas, percorse con la mano le pareti finchè non incontrò la leva nascosta, la tirò e la porta
si aprì lentamente facendo abbastanza rumore da attirare tutti gli spettri presenti nel raggio di chilometri.
Monia si guardò intorno preoccupata prendendo il suo talismano.

Shaina entrò nella stanza all'apparenza deserta e fece segno agli altri di seguirla, Ian la prese da parte.

-Lo senti Shaina?-sussurrò

-Sento cosa? Ian di che...-

-Quei rumori, quei colpi. Sono cessati.-

-Oh no-

Ian notò un'increspatura nell'aria dietro Shaina.

-Cosa c'è, Ian?...Ian?-

L'increspatura cominciò ad essere sempre più evidente fino a prendere la forma di uno spettro.
-Attenta!- il ladro spinse di lato Shaina un attimo prima che la creatura non-morta potesse afferrarla.
Lo spettro spalancò le mascelle scarniificate e lanciò il suo grido agghiacciante.
-Monia fa qualcosa!-urlò Shaina tentandò di tapparsi le orecchie.

La sacerdotessa sussurrò qualche parola nell'antica lingua per trarre conforto dalla sua preghierà poi camminò verso
lo spettro puntuandogli la croce.

-Va via in nome di Kelia. Te lo ordino-Il suo cuore perse qualche battito..."Ti prego fa che funzioni"

La creatura sparì con un grido acuto di frustazione.

-Dobbiamo andare via, l'effetto non durerà a lungo e non so se la magia funzionerà ancora-disse Monia.

Douglas annuì -Come faremo a liberare i compagni della gilda? Avete qualche idea-

-Qualcuno potrebbe attirare i nonmorti lontano dalla porta...-propose Gloin mentre si allontanavano velocemente

-Questo qualcuno sarebbe morto prima di riuscire a fare due passi-gli fece notare bruscamente Shaina

-Puoi dirci com'è la stanza in cui sono intrappolati Douglas? Ci sono finestre o altre uscite?-

-La stanza e al piano terra; ci sono una porta e una finestra e sono entrambe circondate da spettri. Ma...c'è un punto dove vengono conservati i rifiuti in cui ci sarebbe solo un pavimento in legno massiccio a separarci da loro.-

Ian le scoccò un'occhiata scettica-Hai detto pavimento?Proponi di avventurarci nei sotterranei della Gilda? Sono un
labirinto, pochi che vi siano entrati hanno avuto il privilegio di poterlo raccontare in giro. Che fine avranno
fatto? Perduti? Divorati dai Ragni ?-

-Grazie, molto rassicurante!-commentò Douglas

-Passeremò da lì, nonostante tutto è la via più sicura-decise Shaina

-E' quel nonostante tutto che mi preoccupa-borbottò Xar.

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Capitolo 6
*** Capitolo6 ***





-C'è odore di morte in questo posto-borbotto Ian macabro-Tempo due minuti e di noi non resterà altro che ossa e i frammenti di carne che i
Ragni vorranno lasciarci attorno-

-Non essere pessimista, Ian-fece Shaina aprendo la botola che dava ai sotterranei e cominciando a scendere i primi scalini che portavano giu.

-Se sono ancora vivo è solo perchè sono pessimista, bellezza-

Una volta che furono tutti giù, Sheng accese le loro torce -Ora state vicini, umani. E' molto facile perdersi qui dentro-

Camminarono stretti attorno all'alone di luce delle torce che si perdeva nell'oscurità della caverna. Da qualche parte dovevano esserci delle
infiltrazioni: il rumore di gocce d'acqua che scendevano e si infrangevano sulle rocce ad intervalli regolari rimbombava in tutti i sotterranei
amplificato insieme con lo squittio di qualche topo.Sulle pareti c'erano ancora avvolte nelle trappole dei Ragni le carcasse di animali morti,
negli angoli erano state tessute gigantesche ragnatele argentee.
Il corridoio si allargo in un vasto spazio dal quale si diparlivano altri tunnel in dieci direzioni diverse.

-Oh cielo! Cunicoli è una topaia a confronto di questo posto. E ora dove andiamo Douglas?-domando Shaina

Furono investiti da una folata di vento gelido, il fuoco delle torce tremolò poi si spense lasciandoli nel buio più totale.

- C-come può eserci vento qui sotto?! Cosa succede?! Qualcosa ha strappato via la mia torcia-

- Calma Douglas cerca di raggiungermi. Quen, diavolo! Vuoi fare qualcosa?!-

-Shaina, Quen è sparito! Era qui solo un secondo fà!-

-Monia?....Gloin?-

-AHHH-

- Cosa è stato?! Douglas stai bene?! DOUGLAS!-

-E' sparita , Shaina ! Come le nostre torce. Dove diavolo sei? Non ti vedo-

-Ian, sono qui! Segui la mia voce!-

Ian cominciò a correre verso la direzione dalla quale proveniva la voce di Shaina andando a scontrarsi con la sua spalla.

-Ian sei tu?-

- Sono qui. Gli altri?-rispose prendendo la sua mano

- Non lo so. Sheng sei con noi?-

-Si-

Shaina strappò una striscia di stoffa dal suo mantello -Sheng brucia questa-

La luce non durò a lungo ma permise loro di vedere i grossi bozzoli di ragnatele appoggiati alle pareti.

-Li hanno messi in quei cosi. Per mangiarli più tardi credo. Quello che non capisco è perchè non abbiano preso anche noi-disse Ian.

-Hanno paura di me-rispose Sheng -finchè mi restate vicino non vi succederà niente-

Shaina riuscì a recuperare la sua torcia."Come possono aver catturato la maggior parte di noi senza che io potessi evitarlo? Avrei dovuto
percepirli ma...sono così silenziosi..."
Sfoderò la sciabola e la affondò di taglio in un bozzolò, la lama affilata non riusciva neanche a scalfire le ragnatele e rimase appiccicata
alla sostanza vischiosa che colava da queste.

-Non ci voleva! Ian , Sheng! Che ne dite di darmi una mano?-

-Lascia fare a me umana-disse il drago recidendo i fili con i suoi denti adamantini. Shaina tirò fuori Monia e la distese a terra.

La sacerdotessa era priva di sensi pallida al punto da crederla morta se non fosse stato per i deboli battiti del cuore

-Monia? Svegliati! Sheng cosa le succede?-

Il drago si avvicinò zampettando goffamente sul suolo -E in una sorta di limbo fra la vita e la morte,la sua anima si sta perdendo.
Devi farla reagire in qualche modo, continua a chiamarla -volò vicino ad un'altro bozzolo- Io penso a liberare gli altri-

-Monia?-disse di nuovo Shaina- Non arrenderti! Abbiamo bisogno di te! Segui la mia voce...-

La sacerdotessa ebbe un sussulto e aprì gli occhi di scatto cominciando a respirare più affannosamente -Shaina? Cosa...-
Voltò la testa: alla sua destra giacevano i corpi di alcuni dei suoi compagni, gli altri cercavano di rianimarli.Si mise in piedi tremando.
Si risvegliarono poco alla volta Douglas, Quen, Gloin e Xar.

-Non è stata una buona idea venire qui- ammise Shaina -Ma anche volendo come torniamo indietro? Le gallerie sembrano ... GLOIN, ATTENTO-

Il nano reagì in una frazione di secondo, ma era già troppo tardi : un gigantesco Ragno l'aveva afferrato fra due zampe uncinate e ingoiato
mentre ancora urlava.
Il Ragno sputò le ossa e avanzò lentamente verso gli altri.

-Sheng...-mormorò Ian-avevi detto che i Ragni ti temevano-

- I Ragni normali, quello è l'anziano...non prova paura-rispose il Drago

- Che bello-borbottò il ladro armando meccanicamente la balestra.

Quen alzò uno scudo intorno a loro.
-Sembra una bolla di sapone...spero che sia più resistente-commentò Ian

Il Ragno saltò sullo scudo che ebbe un tremito e cominciò a colpirlo furiosamente. -Ok. Come non detto-disse il ladro puntando la balestra in
direzione del mostro in attesa che lo scudo si rompesse."Spero propio che non sia l'ultima volta che impugno la mia balestra." Si voltò verso
Shaina che intanto aveva impugnato la sciabola ancora invischiata di ragnatele e aspettava impassibile senza muovere un muscolo. "Vorrei avere
il tuo sangue freddo, bellezza..."

-Sta per cedere! State pronti!- avvisò Quen. Subito dopo lo scudo si dissolse e il Ragno saltò agilmente in mezzo a loro.

Un primo dardo scattò dalla balesta di Ian mancando il mostro per un soffio. Shaina lo guardò critica."Ma come fa? Quel coso è gigantesco e
riesce anche a mancarlo!". Roteò la sciabola tagliando di netto una zampa del Ragno che barcollò appena cercando di mantenere l'equilibrio,
poi si lanciò verso la donna.
Shaina si gettò di lato mentre le mascelle del Ragno afferravano solo aria e staccò un'altra zampa.
La creatura emise una sorta di sibiliò e fuggì via.

-Che mira, Ian! Ti sei fatto addestrare per un colpo del genere?-commentò la donna acida.

-Non l'ho mancato di molto!- cercò di giustificarsi.

-ORA BASTA!-urlò Quen - Non so se ve ne siete accorti ma quel mostro si è appena divorato il mio amico!-

-Quen...io...-

-Sta..ZITTA! Almeno non raccontare altre menzogne! Sono stanco di tutto questo! Ci battiamo ogni giorno per un mondo che non può e non merita
essere salvato. Predichi tanto di libertà e poi permetti che Gloin venga ucciso per togliere dai guai quelli di una gilda che ci perseguita da
anni!-fece una pausa respirandò profondamente poi continuò con un tono di voce normale -Per quanto mi riguarda questa è la mia ultima missione
per conto dei Guerrieri del Drago.- poi aggiunse indicandò le ossa di Gloin in un mucchietto lontano da loro :- E ora muoviamoci, cerchiamo
di non fare la sua stessa fine!-

Calò il silenzio, fino a quando Douglas non si decise a parlare.

-Io credò che la strada giusta sia quella, sento un odore familiare venire da la. E il nord è da quella parte-disse indicando una galleria.

Shaina annuì. Continuarono ad avventurarsi nei sotterranei, con un membro di meno nel gruppo.

"Ha ragione. E' stata colpa mia. Potevo aspettare i rinforzi per disinfestare il castello, invece ho fatto di testa mia; e questo è il risultato
che sono riuscita ad ottenere! Stupida! Perchè ha dovuto pagare Gloin per un mio errore?!" Shaina stinse i pugni : ora non c'era tempo per i
tentennamenti.

-Siamo arrivati. Possiamo fare una breccia qui dove il legno è marcio- disse Douglas.

-Fatevi da parte-ordinò Quen facendo aderire i palmi di entrambe le mani al legno, mormorò un incantesimo chiudendo gli occhi per concentrarsi:
il legno si sgretolò lentamente.

Shaina scrutò attraverso l'apertura : ora poteva vedere il soffitto della stanza al di sopra di loro dove erano stati intrappolati gli amici di
Douglas, dovevano essere una ventina e cercavano di sbarrare porte e finestre che pululavano di Spettri.
La donna si aggrappò alle estremità della breccia e si tirò su.

-Presto venite, vi porteremo fuori!-disse

Dopo un attimo di sorpresa, abbandonarono le barricate e seguironò Shaina attraverso il buco nel pavimento.

-Chiunque tu sia non ti ringrazieremo mai abbastanza-
-Sta zitto e muoviti , Martinek-

-Ci sono tutti, dobbiamo fare in fretta-Douglas diede un ultimo sgardo alla stanza, gli Spettri stavano per entrare-Mi correggo: moolto in fretta-

Cominciarono a correrre raggiungendo senza ostacoli la botola dalla quale erano scesi; la spalancarono ma si ritrovarono circondati di non morti.
-Monia, l'amuleto! Scacciali!-ordinò Shaina

-Sono troppi!Non funzionerà!-

Gli spettri strinsero il cerchio senza fretta. Uno di quelli della gilda protese in avanti un braccio che ne attraversò uno.

-Lo sapevo! Sono solo immagini illusorie!-esclamò passando oltre a barriera di Spettri.

-Se sono immagini illusorie forse... sono state create per rallentarci...- borbottò Ian attraversando anche lui l'apparizione.

-I non-morti arrivaranno dalla botola!Chiudetela idioti!-urlò Shaina. Douglas si affrettò ad obbedire. I sibilii degli spettri già risuonavano nei
sotterranei.

-Serve una soluzione definitiva....Idee?-chiese Xar deglutendo.

L' asse di legno che teneva bloccata la botola si stava spaccando sotto i colpi dei non-morti.

-Io...posso....posso provare un'incantesimo...-balbettò Monia fissando il vuoto.

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Capitolo 7
*** Capitolo7 ***





-Potrei bloccarli per qualche ora...-suggerì Monia.

-Fallo qualsiasi cosa sia. E in fretta-acconsentì Shaina.
Monia lascio cadere le braccia lungo il corpo mentre respirava profondamente, chiuse gli occhi. -Dea! Invoco il tuo potere!Aiuta la tua
servitrice! Fa che i nostri nemici perdano il dono del movimento!- Una folata di vento le scompigliò dolcemente i capelli: la Dea era con lei.

-Ha funzionato! Shaina si sono femati!-

-Gia ma fra qualche ora torneranno a muoversi. Un buco nell'acqua!-le fece notare la donna scrutando scettica la botola.
Monia si morse un labbro -Io credo che dovremmo chiedere aiuto alla mia chiesa-

Il gruppo di ribelli si voltò a guardarla.

-La tua chiesa ci perseguita da secoli! Ti rendì conto di quello che dici?!- domandò Ian

-No,no, cercate di ragionare! L'invasione dei non -morti riguarda tutti i popoli della penisola comprese le chiese e le gilde. Non vi negheranno
il loro aiuto-continuò la sacerdotessa.

-A cosa servirebbe poi? Cosa hai in mente?-chiese Xar

-L'unico modo per liberarci dai non morti è rinnovare l'incantesimo che li aveva imprigionati in passato. Alla mia chiesa c'è un chierico in grado di
farlo . Credo che sia la nostra ultima speranza.-

Shaina cominciò a riflettere."ho gia sacrificato gloin per aiutare la gilda. Se ora accetto i suoi consigli è probabile che ci catturino
tutti. Non posso correre questo rischio. Quen ha ragione : abbiamo gia fatto abbastanza per Atraka"

-Monia ha ragione. E se Atraka viene presa in breve cadrà anche Cunicoli. E' arrivato il momento di mettere da parte le controversie.-intervenne
Xar.
Shaina annuì-Andremo da questo chierico. Qual'è il suo nome Monia?-

-Atarus Rodjak, si trova al monastero nella parte alta della città-
-Rodjak? E' per mano sua che sono morti i miei genitori e mia sorella e molti dei nostri. Non chiederò mai aiuto a quella feccia!-disse Ian.

-Atarus non ha mai ucciso nessuno-obiettò Monia.

-Ne sei sicura? Lascia che ti dica quello che ha fatto. Avevo 11 anni , lui e i suoi macellai fecero irruzione in casa nostra una mattina di
inverno. Accuso mio padre del furto di una reliquia, senza alcuna prova. Lo ucciserò con un colpo diretto alla testa, e poi uccisero mia madre
che cercava di proteggerlo. Quindi scoprirono me e mia sorella nascosti sotto il tavolo, lei aveva 13 anni! 13 ANNI DANNAZIONE! La violentarono
e poi uccisero anche lei, una bambina! Riuscii a scappare solo una fraccia mi colpi procurandomi questo!-mostrò una cicatrice sulla spalla.
-Quindi non venirmi a dire che non ha mai ucciso nessuno!-poi rivolto a Shiana disse-Non posso costringervi a decidere di non andare, ma questa
volta io sono fuori!-

-Ian!-lo chiamò Shaina mentre andava via.

-Io vengo. Almeno così la morte di Gloin non sarà stata vana-decise Quen.

-Andiamo non perdiamo altro tempo! Douglas porta quelli della gilda in un posto sicuro.-


************



Monastero di Atraka. 43 minuti dopo

La luce filtrava a tratti dalle vetrate impolverate del monastero, illuminando poche sezioni del corridoio, del pavimento e dei muri di pietra,
il pulviscolo nell'aria; bastava però un cielo nuvoloso perchè non raggiungesse il vecchio edificio. Il monastero di Atraka era sorto tempo fa sulla rocca come un 'erbaccia troppo difficile da estirpare, da qualsiasi punto della città era
possibile scorgerlo se si volgeva lo sguardo a Ovest, simbolo del potere della chiesa di Kelia.

-Chi vi ha fatto entrare? Chi siete?-disse spaventato un vecchio chierico.

-Calmati Atarus. Pagherai per le tue colpe ma non oggi. Oggi abbiamo bisogno del tuo aiuto-

-Chi sei donna? Come osi rivolgerti a me in questo modo?-

-Sono Shaina. Ti basti sapere questo. Seguici senza fare altre domande.-

-Non credo proprio. Basta un mio fiato per far accorrere qui tutti i monaci e vi assicuro che a loro non piace ricevere visite inaspettate-

-Si. C'è ne siamo accorti quando li abbiamo rinchiusi nella mensa. Non si libereranno abbastanza in tempo da impedire la tua morte che
sopraggiungerà nel giro di tre secondi se non ci segui immediatamente-ribadì minacciosamente Shaina.

-Fa come ti dice-

-Monia? Cosa ci fai con questa gente?-

-Basta chiacchiere. Non è il momento-


************



Atraka casa di Ian Leiond 17 anni prima

-Ravok Leiond. Sei accusato del furto della sacra reliquia e oltraggio alla dea Kelia-

-Di che diamine parli Atarus!? Sai che non sono stato io!-

-Silenzio! Leiond la pena che ti è stata assegnata è morte. Esecuzione immediata-

-NO NON POTETE FARLO!-

-Ti prego Ramona stanne fuori. Atarus maledetto. Uccidimi e falla finita ma non provare a toccare mia moglie e i bambini!-

-Temo che sarà inevitabile. Uccidetelo!-

Un dardo colpì Ravok.

-NOOO!COME AVETE POTUTO! ASSASSINI!-

-Dove hai nascosto la reliquia donna?-

-Non so niente!-

-Corrotta come il marito, e come i figli.-

-IAN! SARAH! SCAP...-

-Mamma!-

-Ecco la bambina!-

-Lascia andare mia sorella!-

-Tieni fermo il moccioso-

-Ian, aiutami!
Il flusso di ricordi si interuppe bruscamente.Ian seduto sulla riva del lago lanciò un sasso in acqua. Rimase ad osservare le increspature
che si allargavano finchè non sparirono.
Atarus Rodjak! Perchè quel maledetto era tornato a tormentarlo?!
Shaina era stata un'ingenua a fidarsi di Monia. Si sarebbe fatta uccidere. Non ci si poteva fidare dei servitori di Kelia.

-Che il diavolo si porti Shaina! Io l'avevo avvisata!-disse ad alta voce lanciando un'altro sasso più lontano.


***********



Palazzo della gilda. 30 minuti dopo -Rinnova l'incantesimo. Imprigiona gli spettri nei sotterranei ci resta meno di un'ora-disse Monia

-Ma non ne ho il potere! Potrei morire nel tentativo!-

-Morirai in ogni caso se non tenti lurido vigliacco!-gli urlò Shaina puntandogli la sciabola alla gola.

-Posso aiutarti. Prendi energia da me!-cercò di convincerlo Monia.

-Va bene. Proverò-

-Sarà bene che tu ci riesca!-

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***





L'anziano chierico e Monia si sedettero uno di fronte l'altro a gambe incrociate ai lati opposti della botola.
Atarus poggiò le mani sulle spalle di Monia. -Rilassati, potrebbe farti male-
Sentì l'energia di Monia pervaderlo avvolgendolo come una soffice coperta. -Kelia i tuoi servitori ti chiedono aiuto. Rinnova l'incantesimo che fù
spezzato. Incatena per sempre le membra dei non morti- pregò. - E la terra vi inghiotta, spettri malvagi, il sole bruciera le vostre membra e la luna scioglierà le vostre ossa, l'eclisse distrggerà la vostra
razza per sempre se oserete mostrarvi ancora-

Il vento cominciò a soffiare più forte concentrandosi nel cerchio che Monia e Atarus avevano creato.

Shaina, Quen e Xar arretrarono prudentemente. Le mura cominciarono a tremere, pezzi di soffitto si shiantarono a terra causando una spessa cortina
di polveri.
-Che cosa...?-borbottò Quen.

Shaina saltò di lato un attimo prima che le macerie la travolgessero. -Il pavimento sta per franare! Cadremo nei sotterranei!Atarus cosa stai facendo?-
urlò cercando di sovrastare il rumore.

Atarus si sollevò in piedi.-E' fatta-disse semplicemente.

-Va bene ora andiamo via. Monia?-domandò Shaina.

Il chierico ghignò facendo rotolare fuori dalla cortina di polvere il corpo svenuto di Monia.-Ho preso ppiù energia di quanta ne servisse per
l'incantesimo-spiegò. Puntò il dito contro Shaina-Spero che tu capisca che non posso lasciarti fuggire con i tuoi compagni. Morirai qui sotto
le macerie; potrà non sembrarti una fine degna di te ma prova a consolarti sapendo che ti risparmierai le mie torture e le prigioni atraka.E'
l'unico modo che ho per eliminarti senza farti sembrare una martitr dopo il tuo discorso alla folla qualche giorno fa, la nostra immagine ne ha
risentito parecchio.-

Shaina, Quen e Xar caddero in ginocchio uno dopo l'altro.
La donna fissò Atarus con quanto più odio poteva. -La pagherai.Non la passerai liscia questa volta. I Guerrieri del Drago ti daranno la caccia...-

-E perchè dovrebbero se la causa della vostra morte sembrerà questo terremoto?-chiese ridendo Atarus mentre le sue catene magiche li avvolgevano.
Shaina gemette : le catene si facevano più strette come se volessero soffocarla.-Ora devo propio andare, come vedete questo sta diventando un posto
"pericoloso"-fece il chierico -Quelle catene spariranno quando sarete morti...-

Atarus si avvicinò ad un corridoio non ostruito dalle macerie;si bloccò improvvisamente dopo uno stano sibilio portandosi una mano al petto. Staccò una freccia nera da balestra cadendo in ginocchio, il sangue che colava dalla bocca spiccava sul viso imbiancato per la polvere.
-Questo è per mia sorella-

Un'altro dardo si conficcò nella spalla del chierico.

-Per mia madre-

-Io...mi ricordo di te...sei: il figlio di Leiond...-

-Indovinato.E questo è per mio padre.-

L'ultimo dardo si piantò fra due occhi stupiti del sacerdote. Atarus si accasciò a terra senza un gemito.

Ian lasciò cadere la balestra,rimanendo a fissare un punto imprecisato nel vuoto.
Le catene si dissolsero un secondo dopo.

-Ian...-mormorò Shaina-Credevo che fossi andato via-

-Sono tornato. Perchè Sheng non è con voi? Avrebbe potuto proteggervi. State tutti bene?-riuscì a dire Ian

-Si.Sheng è con Douglas-rispose distratto Xar chino su Monia-Lei si ripernderà fra qualche ora.-

-I non morti non torneranno-borbottò Quen.-Andiamo via da questo posto-

Xar caricò Monia sulle spalle-Muoviamoci. Qui sta per crollare tutto-


-...la leggenda narra che le pietre bloccarono il corridoio dopo che ne furono usciti; non rimaneva altro del castello che rovine: un monumento
alla malvagità degli spettri e di un uomo corrotto, al coraggio di uomini e donne che liberarono il mondo dai non morti.-

-Che ne è stato di Shaina, Monia e tutti gli altri?-domandò un bambino con i capelli rossi.

-Il mio libro non dice altro. Hanno continuato nella loro missione suppongo.-rispose il vecchio chiudendo un vecchio tomo rilegato in stoffa rossa.

-A che serve avere un libro magico se non puoi chiedergli di raccontarti quello che vuoi?-protestò.

-Non funziona così piccolo. Il libro racconta ciò che vuole. La storia finesce qui.-

-Accidenti. Non è giusto.-

-Ora il vecchio zio Quen ha propio bisogno di una tazza di zuppa calda. Chiedi a tua madre se può darmene un pò-

-Vado.-

****** note dell'autore: quasi la fine. Recensite ho bisogno dei vostri consigli.

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***





Ian conficcò la sua spada arrugginita nel terreno fangoso. Erano passati solo pochi giorni da quando aveva vendicato la sua famiglia, ma
quel peso, quella senzazione di vuoto, quel malessere silenzioso e soppresso ancora lo tormentava.

-Non credi che sia il caso di cambiarla quella spada? Non si riesce neanche più ad affilarla. Era una bella spada ma ora è inutilizzabile-

-Era di mio padre Shaina, l'unica cosa che si salvò quando appiccarono fuoco alla nostra casa-rispose secco alla donna appollaiata su un ramo
di un imponente salice-Che ci fai lassu?-

Shaina saltò giù agilmente.
-Ero venuta a cercarti.Douglas mi ha detto che a volte vieni qui.-

-Che vuoi?-chiese bruscò senza guardarla.

-Parlarti. Insomma Ian, ci stai evitando è evidente.-

-Volevo restare da solo, è evidente-replicò con il suo stesso tono autoritario.

-Come stai?-

-Bene- mentì Ian slacciandosi il mantello e appendendolo a un ramo più basso del salice. Shaina sospirò.

Rimasero in silenzio per qualche minuto.

-No, non è vero- ammise Ian- ma non mi va di parlare-

-Parla invece. Ti farà sentire meglio-insistette la donna portando lentamente una mano sulla sua spalla.

Ian fissò gli occhi di Shaina.-Mio padre mi portava quì a pescare. Si sedeva su quello scoglio- indicò una roccia levigata dall'acqua e dal
vento non molto lontana dalla riva-la canna da pesca la costruiva sul momento con un bastone e un pezzo di spago, come esca usava le briciole
del pane che gli preparava mia madre. Mi ha insegnato lui a nuotare-

Shaina si morse un labbro poi a bassa voce disse-Ascolta Ian mi dispiace, ma...non puoi continuare così-

Ian sembrò ignorarla del tutto , troppo preso dai suoi ricordi.
-Una volta ci siamo seduti sotto questo albero e mi ha detto."Lo sai giovane Leiond che è qui che io e tua madre ci siamo incontrati la prima
volta?-


-Lo sai giovane Leiond che è qui che io e tua madre ci siamo incontrati la prima volta?-

-Propio qui?-

-Certo. Lei stava riempendo degli otri da portare a casa, era solo una ragazzina...ma era molto bella-

-E cosa le hai detto-

-Ho detto."Buongiorno dolce signorina, posso aiutarla?"-

-E la mamma?-

-"Ragazzo non vedi che ho da fare? Non ho bisogno del tuo aiuto".-

-E invece aveva bisogno del tuo aiuto?-

-Si. Tutti hanno bisogno dell'aiuto di qualcuno. Nessuno dovrebbe restare solo-

-Ian?Capisci quello che intendo dire?-
Ian ritornò bruscamente al presente.

-Scusami. Ero distratto-

-Se non dimostri ai Guerrieri del Drago che sei in grado di continuare a fare il tuo lavoro potrebbero decidere di buttarti fuori. Non saresti
più in grado di ritrovare Cunicoli e non vedresti mai più nessuno di noi.-

-Mi passerà. Ho solo bisogno di tempo. Credevo che uccidendo Atrus mi sarei sentito meglio, credevo che così avrei vendcato la mia famiglia.
Allora perchè questo dolore perchè mi sento così vuoto? Shaina io sono stanco di soffrire-

-Non puoi fare della vendetta il tuo motivo di vita. Devi perdonare-

Ian sorrise suo malgrado -Ora parli come Sheng-

-Non scherzare. Mi prometti che smetterai di fare lo zombi?-

Ian annuì debolmente-Diciamo che ci proverò-

Shaina fece per andarsene poi si fermò-Non credo di averti ringraziato per averci salvato la vita-

-In effetti no.-

-Grazie-

-Di nulla. Lo sai che morirei per te. Ti amo-disse cercando di sembrare indifferente.

-Si un pochino anche io...solo un pochino-

Ian sorrise maliziosamente -Ora che mi ci fai pensare mi vengono in mente parecchie cose che potresti fare per ringraziarmi-. Si avvicinò a Shaina e la circondò con un braccio.

-Ian-lo ammonì lei-Ricordati chi sono. Potrei metterti a tappeto in due secondi-

L'uomo rise di gusto.

-Non in quel senso Ian! Non fare finta di non capire cosa intendevo dire-urlò arrossendo.-Sei sempre il solito!-

Ian cercò di tornare serio ma era così impegnato a soffocare le risate che le sue scuse sembravano borbottii senza senso.

-La vuoi piantare?-anche Shaina aveva un'aria divertita.

-Va bene, scusa.Ecco ora sono serio-prese Shaina per la vita trascinandola nel fango.

-Che schifo! Guarda come ci hai ridotto!-

-Il marrone ti dona molto-disse imitando la voce acuta di Douglas.


A molti chilometri da li qualcuno stava gia scrivendo la loro storia. Intingendo una penna d'oca nella boccetta di inchiostro, un uomo rifletteva
sul titolo da dare al suo libro, lo scrisse poi in bella calligrafia al centro della prima pagina sotto il suo nome. Girò il foglio delicatamente
e sull'altra pagina cominciò a scrivere parole e frasi che imprigionavano in quelle pagine una storia gia vissuta.

Quen Howen

I Guerrieri del Drago



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