Netsuranari

di Hoshimi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Adozione ***
Capitolo 2: *** Ombra ***
Capitolo 3: *** Conversazione ***
Capitolo 4: *** Accordo ***
Capitolo 5: *** Proposte ***
Capitolo 6: *** Microspie ***
Capitolo 7: *** L Lawliet ***
Capitolo 8: *** Telefonata ***
Capitolo 9: *** Tortura ***
Capitolo 10: *** Matrimonio ***
Capitolo 11: *** Incubo ***
Capitolo 12: *** Pioggia ***



Capitolo 1
*** Adozione ***


Capitolo 1: Adozione

"Nello stesso momento in cui decidiamo di salvare una vita ne diventiamo i responsabili"

Era ciò che credevo a quel tempo e ne sono tutt'ora convinta.

 

“Voglio morire” fu l’unico pensiero che il suo misero cervello tremante riuscì a formulare. Nessun attaccamento alla vita, niente. Solo “Voglio morire”. E quando sentì che il suo respiro si faceva irregolare, e che il suo cuore iniziava a perdere colpi, sorrise.

Non amava la vita. Non la sua.

 Dalil lo seguiva a ruota: se avesse avuto i muscoli della faccia avrebbe assunto un’ espressione preoccupata. I passi di Kodoku- lo shinigami che le stava davanti- si erano fatti corti: sembrava quasi che si stesse fermando.

Così lei si alzò lievemente dal pavimento, per osservare la scena che il suo amico contemplava inorridito.

Una ragazzina umana. Gli occhi quasi bianchi e il sangue che sgorgava copioso da una ferita in mezzo al petto. Non le rimanevano che pochi minuti.

Kodoku allungò una mano e accarezzò lievemente il viso della femmina, che girò i suoi occhi verso di loro. Non avrebbe saputo dire se poteva vederli o meno.

 

- Non fare sciocchezze – ringhiò Dalil – Noi non dobbiamo intervenire nei problemi degli umani. È stato deciso che oggi questa ragazza deve morire. –

- Non sarebbe la prima volta che interveniamo sulla sua durata vitale – replicò acido.

- Dannazione! Siamo shinigami! Dobbiamo cibarci di loro, non farli vivere più a lungo –

- Ma se è possibile, se c’è un modo per farlo, perché lasciarli morire… lei è così giovane… sua madre non avrebbe voluto. –

- Non farlo. –

- Io devo glielo devo, per colpa mia lei… -

- Prima o poi morirà, cosa cambia se la salvi adesso? Non la farai vivere in eterno! E poi… tu… -

- Abbiamo ucciso molte persone, Dalil. Abbiamo vissuto per ucciderle, voglio almeno redimermi un po’. –

Si avvicinò alla ragazza.

- Vivi e sii felice. –

 

Furono le sue ultime parole.

 

Sbuffò per l’ennesima volta.

- Che noia che sei! – esclamò.

Dalil fissò per lungo tempo la ragazza. Si mosse in direzione della parete ma i gioielli che portava addosso tintinnarono.

- Dove pensi di andare? –

- … –

- Rispondi almeno! Perché io devo starmene qui, a far niente? – si buttò sul letto.

- Non è colpa mia, Hikaru. – si difese lo shinigami.

- Lo so, ma potresti cercare di iniziare un discorso, almeno? Non ce la faccio più! – disse iniziando a lanciare pugni contro il cuscino. I giorni nei quali non doveva andare a scuola era costretta a rimanere nella sua stanza, il che non era per niente entusiasmante. Soprattutto se come compagnia hai solo un dio della morte che odia gli umani e che, molto probabilmente, non vede l’ora di ucciderti per tornarsene al suo famigerato mondo.
La cosa peggiore era che questa situazione andava avanti da cinque anni.

- Perché non usi il Death Note? –

- Accidenti… siamo messe proprio male, eh Dalil? –

- Perché? –

- Il nostro unico argomento di discussione è un quaderno omicida… non è una cosa positiva! Non è che conosci argomenti più ameni? –

- No. – risposta secca e diretta.
Sbuffò, un’altra volta.

- Non sono così pazza da andare in giro ad ammazzare gente, e poi… -
Dalil aspettò pazientemente che la ragazza trovasse le parole. Qualche volta Hikaru si perdeva: sembrava quasi che si fosse addormentata, in verità stava solo pensando.

- Uccidere qualcuno non è uno scherzo, così come allungargli la vita. Un potere del genere lo userei per proteggere. –

- Non capisco. -  
Hikaru si sedette sul letto e si grattò la testa.

- Nemmeno io… eh eh! Ma credo che non lo userei per salvare me stessa, ma per aiutare qualcun altro. Dopotutto questo potere mi è stato dato da qualcuno che voleva salvarmi. –
Dalil annuì.

- Non hai paura di morire? –

- Non hai paura di vivere in eterno? –

- In che senso? –

-Noi esseri umani temiamo la morte perché ciò delimita la fine della nostra vita, ma voi shinigami che vivete in eterno… ecco… non avete paura dell’eternità? –

- Non è quello il più grande desiderio della tua civiltà? –

- Lo è. Ma a me fa uno strano effetto prendere in considerazione una vita eterna; piacerebbe una vita lunga, ma non per sempre. –

- Non hai, quindi, paura di morire? –

- Più o meno… diciamo che ho solo una gran paura di morire troppo presto e da sola. –
Lo shinigami annuì di nuovo.
Bussarono alla porta.

- Arrivo subito – disse Hikaru mentre metteva i suoi piccoli piedi nelle scarpe. Aprì la porta e si sentì tirare per il polso: ovviamente era una delle tante monache che si trovavano in girò per l'orfanotrofio.

- Sorridi.- le ordinò – Ho il piacere di annunciarti che sei stata adottata da questa gentile coppia di signori. –
Si sentì mancare il terreno sotto i piedi: dopo anni, tanti anni di attesa, finalmente…
Sopra la testa del capo famiglia lesse la scritta: “Soichiro Yagami
 

“Mentre le campane annunciano l’inizio della mia fine, sento il requiem invadere la chiesa… le tue mani perdono consistenza… non volevo morire.”

 

 

 

Angolo di Hoshimi

Ecco il primo capitolo di Netsuranari riscritto e rivisto… beh questo mi piace di più rispetto al primo che avevo fatto XD spero che anche voi apprezziate!! Allora grazie mille a tutti quelli che mi seguono, non so ancora quando riuscirò ad aggiornare, spero molto presto!!!

 

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Capitolo 2
*** Ombra ***


Capitolo 2: Ombra




"Sotto la luce di questa candela aspetto che tu rientri nella nostra stanza, anche se forse un'altra volta sto aspettando invano"



-...e questa è la tua stanza! -conclusero i signori Yagami dopo aver parlato ininterrottamente per una buona mezz'ora. - che te pare?-
- E' molto bella! - esclamò Hikaru.
- Okay... io ora devo andare al quartier generale, avranno sicuramente bisogno di me - aggiunse Soichiro.
- Ti accompagno - rispose la signora visibilmente dispiaciuta. Insieme si avviarono alla porta.
Sayu e Hikaru si fissarono  per un po'  senza trovare qualcosa da dire.
- E' meglio se sistemi le tue cose - disse infine Sayu.
Hikaru annuì.
Sayu uscì poco dopo chiudendo la porta dietro di sé.

- Cosa pensi di questa famiglia, Hikaru?- disse Dalil che per tutto il tempo era stata zitta.
- Mi sembra una bella famiglia... ora però dovrò fare attenzione col Death Note -
-Non è una risposa soddisfacente - si limitò a dire lo shinigami mentre guardava Hikaru che metteva a posto i suoi pochi vestiti.
La stanza era abbastanza grande: vi era un letto, una piccola scrivania con un computer e un piano forte.
Hikaru rimase a fissare il piano forte, mentre diversi pensieri si affollavano per la sua testa. Dalil se ne accorse.
-C'è qualcosa che non va? -
Hikaru fu come svegliata dalla domanda dello shinigami. Si sedette sul bordo del letto.
-Dalil... una volta hai detto che chi possiede il Death Note è destinato a vivere una vita miserabile... - disse mentre i capelli neri le coprivano i bellissimi occhi verdi.
- Non vedo cosa c'entri questa affermazione con la domanda di poco fa. - Dalil si avvicinò alla ragazza.
- E' solo che non voglio condannare anche loro a una vita miserabile -
- Sei preoccupata? -
- Si, lo sono - e poi aggiunse - qui non vi è posto per nascondere il Death Note.
Dalil si guardò intorno, voleva aiutare la sua protetta. - Mettilo sotto il letto - disse infine.
- D'accordo -


- HIKARU - era la voce di Sachiko che la chiamava. - scendi, ti offro qualcosa.

Hikaru si apprestò ad a aprire la porta ed uscì . Si fermò un attimo e si girò verso Dalil.
- Non fare niente di strano, okay? -
- Non avevo intenzione di fare qualcosa -


Hikaru si ritrovò davanti un pezzo di torta e un di suco di frutta.

Che buono! pensò. Si ricordò del giorno in cui compiva cinque anni, sua madre le aveva preparato una torta simile. Sorrise nostalgica al ricordo di quella donna.
- Non ti piace? - chiese Sachiko.
- Ah!... io vado matta per i dolci -
Hikaru cominciò a mangiare.
-Spero che ti possa trovare bene con noi - disse sorridendo Sachiko.
- Pensò che ora ti chiederà di parlarle dei tuoi genitori, Hikaru... che cosa le racconterai? - disse Dalil all'orecchio di Hikaru, mentre questa la malediceva mentalmente per il suo perfetto effetto a sorpresa. < E pensare che l'avevo avvertita > si disse a sé stessa.
-Hikaru... - incominciò Sachiko - a me farebbe piacere se tu mi volessi raccontare un po' della tua vita prima dell'orfanotrofio.
- Ah... si - sorrise un po' imbarazzata. Molto tempo fa, aveva deciso di conservare solo lei il ricordo dei suoi genitori,  il perché? non avrebbe saputo dirlo - ecco... il punto è che io non mi ricordo niente - disse infine, odiandosi profondamente per quella bugia, perché sapeva che  era solo prima di una lunga serie di bugie che sarebbe stata costretta a raccontare.
- Oh... capisco - disse Sachiko un po' triste. - comunque sapi che...

Non finì la frase che il campanello suonò.


- Deve essere Raito - kun! -disse Sayu saltando fuori dal divano mentre correva verso la porta.  

- E' il fratello secchione di qui ti hanno parlato poco fa- disse Dalil mentre guardava la porta.
Hikaru s'immaginava un grassone brufoloso con gli occhiali ... tipico stereotipo del secchione che si era creato in lei grazie ai diversi film che aveva visto dentro l'orfanotrofio. Dentro di sé ridacchiava. Invece, fu sorpresa di vedere un ragazzo: alto, castano, bello (caspita s'era bello) e magro.
- Niente brufoli? - sussurrò sorpresa.
Raito la guardò.
-Come scusa?- chiese
-Ah! ecco... io... Ciao! - brutta figura... era certa che il ragazzo avesse capito benissimo.
-Oh! che sbadata - per fortuna era arrivata Sachiko, dovevano fare santa quella donna - Raito questa è la ragazza di qui ti stavo parlando ieri si chiama Hikaru -si fermò e sorrise al figlio  -  Hikaru... lui è Raito.
-Piacere! - Hikaru s' inchino profondamente.
- Ciao! - rispose lui con tono allegro.
Solo quando lui le passò acanto, Hikaru si accorse di una cosa: dietro la schiena di Raito c'era una specie di macchia nera.
Guardò immediatamente Dalil. E vi lesse una espressione che non si sarebbe mai sognata di vedere nel volto di uno shinigami. Era sorpresa.
Lo sguardo persistente di quella ragazza lo stava facendo innervosire.
Avrebbe capito se guardava il suo volto, ma Raito era sicuro che stava fissando un punto indeterminato dietro di lui. Anzi un punto non così indeterminato visto che lì vi era Ryuk.
- Mamma io vado a studiare - disse Raito.
- Okay... - disse la madre che si era accorta che c'era qualcosa che non andava.
Hikaru lo seguì con lo sguardo.
- Va tutto bene cara? - chiese Sachiko vedendo il volto della ragazza farsi pallido.
- Si , Sachiko - san - rispose - ora vado in camera per finire di sistemare le mie cose.
- Va bene cara... oh! aspetta ti devo dare una cosa - si ritirò per qualche minuto dal salotto.- Questa è la tua divisa per la scuola - disse porgendo una borsa a Hikaru.
- Grazie -


Si chiuse a chiave e guardò dritto negli occhi di Dalil.

- Dalil cos'era quella macchia - disse seriamente.
Ma la risposta di Dalil si fecce aspettare.
- Io non ho visto nessuna macchia. - infatti lei non aveva visto nessuna macchia, bensì uno shinigami. Non si aspettava di poter mentire troppo allungo alla sua protetta visto che essa era molto furba e in un modo o nel altro ci sarebbe arrivata da sola.
- Tempo fa mi avevi spiegato che quando un umano fa lo scambio degli occhi e incontra un altro possessore del Death Note non può leggere la durata della sua vita-
- E' vero lo detto - confermò lo shinigami con espressione sorniona.
- Ma io non ho effettuato lo scambio degli occhi - sentenziò sicura Hikaru - io li ho ottenuti grazie a Kodoku con quel rito complicato al quale avevi accennato l'altra volta.-
- Non capisco cosa c'entri con la macchia che dici di aver visto dietro di Raito- disse Dalil.
- Invece centra eccom...- Hikaru si zitti d'improvviso - ma io non ti ho mai detto che la macchia fosse dietro  Raito. -
Dalil si senti morire lo sapeva che prima o poi quella ragazza avrebbe scoperto tutto.


- Raito, che stai facendo? - chiese Ryuk mentre si guardava intorno.

- Penso - il ragazzo si girò un attimo verso Ryuk - e tu come mai sei così agitato?
- Io... ma che dici! - Ryuk si avvicinò di più a Raito - ehm... come che quella ragazza è finita in questa famiglia? -
Raito scoppiò in una fragorosa risata.
- Non credevo che ti piacessero le ragazze umane... non ti facevo così sensibile Ryuky - chan - disse fingendo malamente la voce di una ragazza.
- Già... -
- Comunque quella è stata adottata dalla mia famiglia - disse infine Raito ritornando serio.
- Ah! se non ti dispiace io vado - disse Ryuk allontanandosi.
- Non spiarla mentre si fa la doccia, Ryuk  - aggiunse Raito sorridendo - perché commetteresti un crimine e dovrei punirti... e sai cosa farei caro Ryuk?
Ryuk non rispose... che poteva fare un umano a un dio della morte?
-Ti lascerei senza mele-
- Okay . Stai tranquillo non lo farò - e uscì dalla stanza un po' spaventato.
< Tsk! mi credi così idiota Ryuk? io lo so che qualcosa che non va in quella ragazza... e lo scoprirò con o senza il tuo aiuto! >


-Dimmi la verità! anche tu hai notato qualcosa! - Hikaru incominciava ad innervosirsi.

- No. Ho dedotto che la macchia si trovasse dietro Raito perché continuavi a fissarlo con insistenza - disse semplicemente Dalil.
- Non ti facevo così intelligente -
- Guarda che mi offendo - be' almeno aveva rimediato al suo errore. In parte.
Hikaru si lanciò sul letto riprendendo fiato mentre fissava il soffitto.


-Dalil? - quella voce... la conosceva troppo bene. - sono io, Ryuk. Vorrei parlarti.-



-Comunque il discorso non è ancora finito... - disse Hikaru rialzandosi - Dalil?. - nella stanza non c'era nessuno a parte lei - Dalil?



Era strano vedere ombre dietro la schiena di un liceale, ma quello che era ancor più strano era che Dalil non ci fosse. Già, perché in tutti quegli anni che vivevano insieme Dalil non l'aveva mai lasciata sola.




"Se quella sera fossi morta avrei sofferto di meno. Ne sono certa. Ma avrei anche amato di meno."


Angolino di Hoshimi

Ciao a tutti! sono tornata con il nuovo capitolo di Netsuranari1 Spero che si a stato divertente per voi leggerlo!
Ora passiamo ai ringraziamenti^^

Umpa_lumpa: Ciao! sono felice che il tuo cervello abbia deciso che questa storia possa diventare interessante XD E ti do ragione sul fatto che il primo capitolo non fosse molto interessante TOT è solo che devo spiegare bene tutta la vicenda... perché Hikaru non ha ottenuto il Death Note per vie normali (il prossimo capitolo spiegerà tutto)^^ ok ho fatto un po' spoiler... E vedrai che lo shinigami diventerà ancora più intrigante e fondamentale. Spero che ti sia piaciuto questo capitolo (ho fatto anche attenzione al trattino nei dialoghi ^^) ciao... ps: dimenticavo le frasi all'inizio e alla fine sono dei pensieri che dicono come finirà questa ff! sono i più faticosi da creare ^^')

sara chan 92: Ciao sono contenta che ti sia sembrata interessante questa ff! la prossima volta che avrò tempo ti prometto che oltre a recensirti leggerò le altre ff  (solo che ora sono un po' impegnata con i compiti TT) E sono felicissima che ti sia piaciuta la ragazzina perché è un personaggio pieno di significato! più avanti ti spiegerò il perché. Ciao e grazie per avermi aggiunto nei tuoi preferiti!^^

Ringrazio anche saku89 che mi ha messa nei suoi preferiti!
Grazie anche a tutti i lettori!
Bene ora vado a fare i compiti.... Il prossimo capitolo si chiamerà: Conversazione.
Parlerà di quello che esi dicono Ryuk e... *Me trascinata via dal computer*
Ciao!

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Capitolo 3
*** Conversazione ***


Capitolo 3: Conversazione



"Continuo a ripetere che non è colpa mia ma non posso fare a meno di sentirmi responsabile"

Dalil e Ryuk camminavano per strada e si lanciavano occhiate furtive. Ormai erano come due sconosciuti. In passato erano stati amici, ora non più. Erano successe troppe cose. C'erano troppi rancori fra loro per poter parlare liberamente come facevano, tempo addietro.

Dalil non era cambiata molto dall'ultima volta che si erano visti. Aveva solo un'aria più malinconica.

Ryuk, invece, era rimasto sempre lo stesso. Non era maturato e non si era nemmeno pentito di ciò che aveva fatto.

-Pensavo che ti saresti rallegrata vedendomi - disse Ryuk per niente convinto. Ma qualcuno doveva iniziare la conversazione, no?

- Dopo tutto quello che hai fatto? - chiese Dalil ironica.

Calò di nuovo il silenzio fra i due.

- Dalil, aspettami un attimo - Ryuk si allontanò. Dalil lo vide entrare in una casa con una scritta luminosa. La scritta diceva: Supermarket " CTE" convenienza per le vostre tasche e qualità!

Dalil voleva proprio sapere che cosa era un supermarket. Seguì Ryuk


- Cavolo c'è troppa gente - disse Ryuk scoraggiato.

-Per cosa? - chiese curiosa Dalil.

- Per prendere le mele! - disse Ryuk sedendosi su un mucchio di scatole mentre guardava i bambini che accompaganvano le loro mamme a fare la spesa.

-Ehi, potresti spiegarmi che cavolo è questo posto?! -

-Come non lo sai? - chiese Ryuk guardandola divertito,poi si schiarì la gola e dandosi delle arie le spiegò che cosa era un supermarket.

Rimasero per un po' seduti aspettando che le ultime persone andassero a casa. Quando Ryuk si accertò che non fosse rimasto nessuno, andò a inghiottire alcune mele.

- Smettila di mangiare come un maiale!- lo sgridò Dalil mentre Ryuk prendeva le ultime mele.

Uscirono dal negozio.

- Non dirmi che mi hai disturbata solo per presenziare questo spettacolo disgustoso! -disse Dalil mentre vedeva Ryuk trangugiare le mele che aveva preso di scorta.

-No... -  Ryuk si girò a guadarla - a dire il vero volevo sapere che ci facevi insieme a quella umana -

- Ah! allora non te ne sei accorto? - chiese Dalil.

- Di cosa? -

- Della sua somiglianza con Miharu  -

- Si me ne ero accorto! è sua figlia? - chiese Ryuk.

-Sei diventato perspicace, Ryuk! - disse Dalil, sfottendolo.

- Non prendermi in giro!  -  Ryuk era indignato - perché la segui?

- Perché il rito che ha fato Kodoku mi ha legata a lei. Non posso scioglierlo. - rispose Dalil a bassa voce.

- Non mi sembri tanto entusiasta! guarda che gli uomini sono uno spasso!! -

Dalil non rispose. Si limitò a guardare la strada che percorrevano.

- Quanti anni ha la ragazzina? - chiese Ryuk, curioso.

Dalil gli lanciò una occhiataccia.

- Ryuk prova a farle del male e giuro che ti prendo a calci di nuovo - ringhiò Dalil con aria più tetra del solito.

Ryuk si ricordò della volta, che per una delle sue battute grossolane, aveva ricevuto dei potenti calci da una infuriatissima Dalil.

-Non ti preoccupare... - Ryuk sorrisse imbarazzato scompigliandosi i capelli - no le farò niente -

-Bene, quella ragazza ha già sofferto abbastanza per colpa tua! -

Ryuk ritorno serio e facendo uno strano ghigno rispose alla provocazione di Dalil.

-Lo sai che non è colpa mia - Ryuk si fermò piantandosi davanti a Dalil, spaventandola - se Kodoku si fosse limitato a lasciare che le cose prendessero il suo corso, Hikaru avrebbe sofferto di meno -

Era la prima volta che Dalil sentiva uscire dalla bocca di Ryuk parole sensate. Ma non voleva crederci. Non avrebbe permesso a Ryuk di macchiare la memoria del suo amato Kodoku.

- Kodoku... lo ha fatto per amore. Non hai il diritto di giudicarlo! visto che non sei mai stato capace di amare qualcuno! e poi se tu non avessi  ucciso Miharu niente di tutto questo sarebbe successo-

- ... tu hai il diritto di farmi sentire in colpa - rispose Ryuk fingendosi offeso - si sincera almeno una volta, anche tu volevi che Miharu morta.

Dalil scoppiò in una risata isterica. Ignorò l'ultima frase di Ryuk.

- E tu Ryuk ... perché accompagni  Light?

- Perché mi annoiavo e aveva sentito dire che gli umani erano divertenti. Così sono sceso per divertirmi un po'.-

- E ti diverti? - chiese Dalil anche se non l'importava un corno se Ryuk si divertiva.

- Si -

Insieme si avviarono a casa in silenzio. Arrivati di fronte alla casa Yagami ognuno andò alla camera dei propri protetti.

Dalil si avvicinò alla stanza di Hikaru aspettandosi un altro interrogatorio. Che infatti non tardò in arrivare.

- Dove sei stata!? -Hikaru era davvero sconvolta per l'assenza dello shinigami - che cosa stavi facendo?!

-Sono stata in girò-

Dalil sapeva perfettamente che non serviva mentire.

-Questo lo avevo capito!!!- Dalil non ricordava di averla mai vista così agitata - ma dove e con chi?!!!

- Con nessuno -

- Grrr! non mentirmi! - Hikaru si girò di scatto - eri con quella cosa, vero?

- Quella... cosa? - disse Dalil scuotendo la testa, confusa.

- Si! l'ombra... shinigami... coso ... insomma come vuoi chiamarlo.- Hikaru agitava per aria le mani disegnando l'ombra che aveva visto.

Dalil ridacchiò.

- Light... Light possiede un Death Note... vero? - Hikaru era preoccupata. Era meglio andare subito al sodo con Dalil.

Dalil tornò seria.

- Si - in fondo non serviva niente nascondere la verità.


Il viso di Hikaru si rabuì, ma nessuna delle due ebbe il tempo di dire qualcosa perché l'attenzione di entrambe fu presa da un detective di nome Lind. L Taylor che era apparso in tv.



"Gridò il tuo nome ma non sento altro che questo silenzio troppo rumoroso. Rispondimi per favore, senza di te non posso vivere"







Angolo di Hoshimi


Scusate se ora scrivo Light... e che mi suona più familiare. 
Bene!questo era il terzo capitolo... spero che sia piaciuto perché è stato faticoso da scrivere TT... soprattutto Ryuk spero di non averlo reso OOC *me piange disperata* (se l'ho fatto prometto che nei prossimi capitoli tornerà a essere il buon vecchio Ryuk... perdonatemi... ç__ç )
Sono molto in ansia perché ho paura di aver reso la storia scontata con questo capitolo... spero di no T_T. Ora passo alle recensioni:

Umpa _lumpa:
Ti voglio ringraziare per i consigli ^^ (spero di aver non aver fatto errori questa volta, diciamo che è il mio tallone d'Achille ma sto migliorando ^^ ... si spera...^^"). Sono contenta che l'altro capitolo ti sia piaciuto ^^ ... dimmi che ne pensi di questo perché come ho detto prima non sono certa di averlo reso bene. T_T. *se ne va piangendo* allora a presto! ^^

sara chan92:
Ciao! sono contenta che tu abbia trovato le frasi belle, come avevo detto l'altra volta sono le più difficili da creare, e per rispondere alla tua domanda: non le ho prese da Death Note, le invento ogni volta che faccio un nuovo capitolo e raccontano un po' come finirà questa ff, se alcune ti sembrano un po' familiari... forse le hai sentite alla tv o le hai lette su qualche libro non saprei dirti... passo le mie giornate rinchiusa nella mia stanza senza TV (l'accendo di rado e solo per guardare gli anime che ci sono...).... Mi dispiace terribilmente non aver accontentato i tuoi gusti e sono  sicura che nemmeno questo raccontava qualcosa su Hikaru... ma il prossimo sarà centrato sulla sua storia ^^ ... ti saluto alla prossima.

sbiru94: Grazie per tutti i complimenti... dimmi se ti è piaciuto questo capitolo... ci tengo al tuo commento ^^


valerya90
: una nuova lettrice! *me felice che piange di gioia* sono davvero contenta che t'incuriosisca la mia ff. Grazie per tutti i complimenti T.T *me al massimo della commozione*. Hai fatto una domanda intelligente, mi costringerai a fare un po' di spoiler.



 Netsuranari: è un tipo di bonsai formato da due tronchi divisi ma uniti da una stessa radice. Si nutrono dalla stessa radice: la vita di un tronco e legato alla vita dell'altro.
Questo mi ha ispirato  le storie di amore che si mescolano in questa ff. Capirete meglio il titolo alla fine della ff sarà la stessa Hikaru a spiegare ^^.
Non picchiatemi lo so che la ispirazione mi è venuta in maniera completamente assurda però io la trovo romantica... assurda ma romantica ^^.

Bene ringrazio tutti i lettori.

Scusatemi ma questa volta non saprei dirvi il titolo del prossimo capitolo... comunque prometto che sarà più bello di questo ^^

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Capitolo 4
*** Accordo ***


Capitolo 4: Accordo.


" ... il mio nome è Lind. L. Taylor conosciuto come L. Ci troviamo di fronte a una serie di omicidi di pregiudicati, ciò rappresenta un crimine senza precedenti, che non sarà assolutamente tollerato. Per tanto giuro che ne catturerò l'autore, colui che viene comunemente soprannominato Kira. Ha grandi linee posso immaginare che cosa ti passi per la testa per agire in questo modo, ma sapi che ciò che stai facendo è MALVAGIO"

Hikaru era inginocchiata  per terra stringendo fra le mani il suo Death Note rosso, un tempo appartenuto allo shinigami Kodoku, mentre guardava con gli occhi spalancati la TV. Vivendo nell'orfanotrofio non aveva mai sentito parlare di Kira.
Lind. L. Taylor  portò le mani al petto e pochi secondi dopo si accasciò sulla scrivania, morto.

" Incredibile... ho voluto provare proprio per sicurezza ma non avrei mai  pensato ad una cosa simile, Kira tu sei in grado di uccidere la gente a distanza... non ci avrei mai creduto se prima non avessi visto con i miei occhi....

-Lui ha usato  quel Lind come cavia... è orribile! - esclamò Hikaru terrorizzata.

 "Ascoltami bene , se sei stato veramente tu ad uccidere Lind. L. Taylor, L'uomo che è apparso in TV, sapi che era un condannato a morte la cui esecuzione era prevista per oggi e non ero io. La polizia aveva tenuto la TV e i giornali completamente all'oscuro della sua cattura... da quel che vedo pare che nemmeno tu sapessi della sua esistenza... ma io esisto davvero, forza prova a uccidermi... "

-Ma che sta dicendo... questo tizio è pazzo! - Hikaru sussurrava le parole.

"che aspetti? aventi prova a ammazzarmi... dai muoviti... UCCIDIMI!

- Non può giocare con la sua vita in questo modo! -

"Fatti sotto Kira... che c'è non c'è la fai?... si direbbe che tu non riesca proprio ad uccidermi..."
 
- Non capisco... - Hikaru si voltò a guardare Dalil che guardava sospettosa la televisione.

"Quindi ci sono persone che non puoi uccidere... grazie per il prezioso indizio, in cambio però, lascia che ti spieghi un'altra cosa.... questo annuncio è stato presentato come una diretta internazionale ma in realtà è stato presentato solo nel Kanto in Giappone avevo in programmazione di mandarlo in altre regioni ...."
 
La mente di Hikaru non ascoltava più le parole di L. Si avvicinò al computer e digitò su di esso il nome Kira.

- Hikaru?!- Dalil era preoccupata.

- Uccide i criminali e questi muoiono per arresto cardiaco. - Hikaru non riusciva a smettere di tremare.


- Ma questo cosa importa a noi? - chiese Dalil.

- A ucciso quel tizio che si è spacciato per L perché aveva il nome e il volto -

- Non vorrai dire che... -

-Si, Dalil... la regola fondamentale del Death Note...- Hikaru chiuse gli occhi - affinché il quaderno abbia effetto bisogno tenere a mente il volto della persona che si vuole uccidere, in modo di non colpire eventuali omonimi.... - Hikaru li riaprì, si alzò dalla sedia e si avvicinò al letto - Non ha ucciso il vero L perché non conosce il volto e il nome!-

- Pensi che Kira possieda un Death Note -

- Si.- Hikaru abbassò il capo e strinse i pugni - penso di sapere che è Kira... -

- Davvero? - chiese Dalil, anche lei aveva un'idea.

- Si. Prima hai detto che Light possiede un Death Note -

- Potrebbe solo trattarsi di una coincidenza -

- No. Dalil quanti Death Note vuoi che ci siano nel Kanto? - chiese Hikaru che era ancora in piedi davanti al letto. Non ci credeva. Non voleva crederci eppure non c'erano altre spiegazioni.

Dalil guardò per un attimo Hikaru, un attimo che le servi per capire subito che intenzioni aveva Hikaru

- Non fare cose stupide, Hikaru.-

- Io ci tengo alla mia vita - Hikaru si sdraio sul letto - Dalil ripetimi tutte le regole del Death Note che valgono per me. Voglio che tu mi dica tutto senza tralasciare niente...

-D'accordo, Hikaru. Ma prima ti devo dire una cosa - Dalil guardò un punto indeterminato della stanza - lo shinigami che accompagna Light è lo stesso che dieci anni fa scrisse il  nome di tua madre sul suo Death Note.-

- Mia madre è morta... per colpa di un Death Note? - Hikaru fissò le sue ginocchia. Le bruciavano gli occhi ma dopo tutti quegli anni le lacrime per la morte di sua madre non cadevano più; questo però non le impediva di provare un profondo dolore.

-Si chiama Ryuk - aggiunse Dalil.

- Ma non capisco... perché Ryuk ha scritto il nome di mia madre sul Death Note? Potrebbe solo essere un caso ma non me l'avresti detto se fosse stata solo sfortuna... - disse Hikaru mentre continuava a fissare le ginocchia.

- Proprio così. Non è stata sfortuna quella di Miharu - Dalil guardò Hikaru  - Kodoku era innamorato di lei, lo sai bene che questo non è permesso. Kodoku decise di farle rinunciare alla proprietà del Death Note affinché lei potesse vivere una vita serena.

- Aspetta ... Kodoku aveva dato a mia madre un Death Note?! -

- Sì. Miharu non voleva rinunciare al Death Note perché avrebbe perso ogni ricordo relativo a esso, e lei provava affetto per Kodoku. Alla fine però rinunciò, e Kodoku continuò a osservarla dal nostro mondo-

- Ma Ryuk che.... - Hikaru non finì la domanda .

- Ryuk era un nostro amico. Un giorno Kodoku lo umiliò davanti agli altri shinigami. Ryuk scrisse il nome di tua madre per vedetta.-

- Dalil ma tu eri presente? - chiese Hikaru

- Si, ero al fianco di Ryuk quel giorno. -

- Allora avresti potuto fermarlo! avresti potuto straparli la pena! -disse Hikaru con la voce incrinata.

- E' vero avrei potuto farlo, ma non era ciò che volevo. Hikaru... io volevo che tua madre morisse.-

Hikaru portò le mani alla bocca e senti gli occhi bruciare violentamente, mentre qualche lacrima scivolava. Si era sempre fidata di Dalil. Non avrebbe mai creduto che lei fosse capace di desiderare una cosa del genere.

- Mi dispiace Hikaru ma è la verità. Io ero innamorata di Kodoku, tua madre era solo d'intralcio -

-Ho capito - disse Hikaru a bassa voce - allora odi anche me, vero?

- Non ti odio, ma non mi stai neppure simpatica, se un giorno mi stufasse di te, potrei ucciderti senza problemi -

-D'accordo, Dalil - Hikaru non alzò il viso, si sentiva tradita - meglio essere chiare. Sapi che io quel quaderno non lo utilizzerò con tanta leggerezza... non mi comporterò come Kira... quindi se non ti sta bene... uccidimi pure. -

Dalil la squadrò per un po' di tempo. Era contenta che Hikaru avesse interpretato male le sue parole. Lei aveva detto che l'avrebbe uccisa senza problemi ma non aveva detto che l'avrebbe fatto, non voleva mandare a rotoli il sacrificio di Kodoku. Dalil non si sarebbe mai sacrificata per Hikaru, ma nei limiti del possibile l'avrebbe protetta proprio come avrebbe fatto Kodoku al suo posto.  Ma era meglio che Hikaru non lo sapesse.

-No, per ora non ho un motivo valido per farlo. - si limitò a dire Dalil.

- Bene ora spigami le regole del Death Note. - disse Hikaru fingendo freddezza.

- Per te non valgono le stesse regole che valgono per gli altri esseri umani, visto che tu sei entrata in possesso del Death Note con il bacio dello shinigami -

- Si questo me lo ricordo, ma potresti essere più esplicita per favore? -

- In verità non potrei spiegarti com'è  funziona il rito, però farò una eccezione. Il bacio dello shinigami è un antico rito che permette allo shinigami che decide di svolgerlo di dare alcune delle sue capacità all'umano che vuole salvare.  Si può effettuare solo se questa persona è a un passo della morte, e richiede la morte dello shinigami. -

- Lo shinigami muore perché ha allungato la vita l'umano, giusto? -

- Sì . L'umano ottiene la proprietà del quaderno, gli occhi dello shinigami; ma il vantaggio principale è che diventa immune  al potere del Death Note -

- Davvero?!! questo non lo sapevo! allora anche se Kira volesse uccidermi non potrebbe? -

- Potrebbe farlo solo nel caso in cui scrivesse il tuo nome sul mio Death Note -

- Ma perché solo sul tuo?! -

- Perché io sono il vincolo, Sono io che custodisco il segreto -

- Non capisco! -

- Per fare questa rito c'è bisogno di un terzo componente, che può essere uno shinigami ho un umano propriettario di un Death Note, solo questo persona può uccidere l'umano salvato.-

- Capisco- Hikaru guardò pensierosa il soffitto - io ho gli occhi... ma li ho ottenuti senza dimezzare la durata della mia vita, vero? -

- Si -

- Se io rinunciasse alla proprietà del quaderno... perderei gli occhi? -

- Sì e anche i ricordi relativi a esso, ma  tu potresti riacquistare sia i ricordi che gli occhi riottenendo la proprietà del quaderno - spiegò Dalil.

-Capisco... quindi io non dovrei mai mettere a repentaglio la durata della mia vita, giusto?-

- Già, almeno finché Kira proverà ad ucciderti col Death Note, se invece ti sparasse direttamente non ci sarebbero problemi. Devi stare comunque molto attenta -

- Si.. ma Kira non mi ucciderebbe mai con le sue stesse mani! - Hikaru sospiro pensierosa.- Senti Dalil.... tu me lo faresti un favore?

- Dipende -

- Devi seguire il mio gioco... non importa se le cose che dico sono false... tu devi comportarti normalmente, ok?-

- D'accordo, non ci trovo niente di male -

-Perfetto! -  Hikaru sorrise felice - ora il mio puzzle è pronto! -

- Che vuoi fare? - chiese Dalil.

Ma la domanda di Dalil non trovò risposta perché la voce di Sachiko chiamò Hikaru a cena.

- Dalil- lo shinigami si avvicinò a Hikaru- niente stranezze mi raccomando!
 
Hikaru uscì dalla stanza con un po' di tensione. Se Light era veramente Kira... tutta quella famiglia era in pericolo.


***

- Dai ragazzi farete tarde a scuola!- disse Sachiko.

Era da una settimana che Hikaru era in quella famiglia, le piaceva quel ambiente caldo, intimò carico di affetto. In poco tempo era diventata amica di Sayu e era riuscita a farsi volere bene da Sachiko. Non aveva parlato molto con il signor Yagami ma il grande senso della giustizia, di cui tanto aveva parlato Sayu, le era bastato per provare molto affetto per lui.
Inoltre era riuscita a capire che Sayu e Sachiko avevano una vera e propria venerazione per Light. Be' si il ragazzo era carismatico e possedeva un fascino particolare... era normale che tutti gli volessero bene. Se solo avessero saputo che in verità lui era Kira....

- Sayu dov'è? - chiese Hikaru sorpresa.

- Si è presa un brutto raffreddore ieri quando è uscita con i suoi amici al tempio. Non verrà a scuola -

- Okay - disse dispiaciuta Hikaru.

Solo quando fu fuori casa si rese conto che era da sola con Light. Frequentavano la stessa scuola. Ma non le era mai capitato di rimanere da sola con lui.

-Andiamo?! - la incalzò Light.

- S...Si -

Nella borsa aveva un frammento del quaderno. Poteva farlo toccare a Light e dirgli tutto... magari aiutarlo.... Ma no! lei non lo avrebbe mai fatto... anche Soichiro lo ripeteva continuamente che uccidere è sbagliato, indipendentemente se la vittima è un pregiudicato o un malvivente. Uccidere è sbagliato in ogni caso.

- Che hai detto? - chiese Light. Quella ragazza gli metteva ansia. Sempre a bisbigliare cose senza senso... sempre a fissarlo.

- Io?... niente... - disse Hikaru mentre si malediceva per la sua stupida abitudine di riflettere a voce alta.- anzi no ho detto qualcosa.... - disse prendendo tutto il coraggio che aveva.

Light si limitò a guardarla confuso.

- Uccidere è sbagliato... in ogni caso - disse stando attenta a sottolineare bene le ultime parole.

Light la guardò ancora più confuso. Che cosa voleva dire con quella frase? sapeva che lui era...

- Lo so - meglio far finta di niente.... almeno finché non aveva la certezza che lei sapeva.

Ormai aveva iniziato non poteva lasciare le cose a metà, penso Hikaru stando bene attenta a non dirlo ad alta voce.

- Anche quando si uccidono criminali - disse.

Light si fermò e si girò verso di lei. Hikaru non riuscì a capire che espressione aavesse il suo volto.

- Che cosa vuoi da me? - ringhiò Light.

- Un accordo - disse Hikaru decisa. sentiva dietro di sé la voce di Dalil che le raccomandava di stare attenta.

Angolo di Hoshimi
 Ciao a tutti... ^^ capitolo super large XD Passiamo ai ringraziamenti
Umpa_Lumpa: ancora grazie di tutto ^^ spero che questo capitolo sia stato interessante!! ^^  Sono contenta che tu abbia apprezzato il titolo della storia ^^.
Da adesso in poi proverò a fare i capitoli interessanti e non fare troppi capitoli di passaggio... ^^

Sbiru94: grazie per tutti i complimenti ^^. Non ti preoccupare che stai migliorando (non devo essere io a dirlo visto che non sono brava)^^ dimmi che te ne pare di questo capitolo... ah non dire assoltamente niente su quello che ti ho fatto vedere * me fa si trasforma in Light* niente spoiler da parte tua se non mi arrabbio! ^^ scherzo lo sai che ti voglio bene ma non dire niente lo stesso ^^

valery90: Nooooo! ç_ç hai fatto un po' di spoiler! XD tanto si era già capito... ma poveri i nostri due cari dovranno superare molte prove *me sorride stile Kira* sono contenta che tu abbia apprezzato il capitolo precedente ^^ questo spero ti sia piaciuto ^^

AH! anch'io come tutte voi non vedo l'ora che arrivi L! * me che mostra striscioni pro L*  prometto che fra pochissimo giungerà in questa ff. ^^ anche perché mi sono stufata di scrivere sempre di Light e Hikaru... =_= ... Light soprattutto... è deprimente! pensa solo a uccidere!!! e...

-Ehi vieni a fare i compiti!!! -

Ops questa era mia madre =_=" devo andare ç_ç  (salvatemi... per favore)  non aggiornerò per almeno 14 giorni visto che ho una versione alle porte e devo studiare una infinità di robe...  poi ho inglese... *me ancora più depressa*.... Ah! se solo ci fosse uno shinigami a farmi compagnia.... tipo Ryuky - chan!

Il prossimo capitolo si intitolerà: Proposte.
Vi saluto^^... ah dimenticavo grazie a tutti i lettori ^^ anche a te Itami!... lo sai chi sei vero? XD
ps: scusate ma in questo capitolo non ho messo le frasi perché non riuscivo a farmele venire in mente ^^" chiedo scusa

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Capitolo 5
*** Proposte ***


NOTA IMPORTANTE: per leggere questo capitolo vi chiedo di tenere bene a mente queste due regole del Death Note che dicono:

Colui che, al fine di evitare la morte di una determinata persona per mezzo del quaderno della morte, sbagli intenzionalmente per quattro volte a scriverne il nome, morirà.


La persona il cui nome venga scritto erroneamente per quattro  volte non diventerà immune al quaderno, nel caso ciò sia stato fatto intenzionalmente.


Capitolo V: Proposte

“ L’amore può essere annientato solo con altro amore… ecco perché non riuscivamo ad ucciderci”

-Un accordo? – chiese Light fingendo un’aria innocente.

- Si, Light – rispose sicura Hikaru – io conosco il tuo segreto! –

Non aveva paura, sapeva di avere un largo vantaggio su Light: lui non poteva farle niente.

- Non è sicuro parlare qui – disse Light vedendo che vi erano  molte persone.

pensò Light mentre insieme entravano in un vicolo isolato.

Si fissarono per un momento.

- Che cosa sai? – chiese infine Light.

- So che possiedi un Death Note, che sei posseduto da uno shinigami di nome Ryuk, non hai fatto lo scambio degli occhi e so che sei Kira –

Light la guardò senza trovare qualcosa da dire… < Sa tutto! Perfino il nome di Ryuk! Devo assolutamente farla fuori e anche in fretta! >

-Come fai a saperlo? – chiese Light. Gli servivano più informazioni per trovare il miglior modo di ucciderla senza destare sospetti.

-Io possiedo gli occhi. Posso leggere il nome e la durata vitale di ogni persona guardandone il volto. Quando ti ho visto per la prima volta, non sono riuscita a leggere la tua durata vitale, così, il mio shinigami mi ha spiegato che i possessori del quaderno non possono leggere le rispettive durate vitali – spiegò Hikaru.

-Tu puoi vedere la sua durata vitale! – disse Dalil che non capiva niente – ah! Ora ricordo… devo stare al gioco –
pensò Hikaru.

-Ho capito…- disse Light appoggiandosi alla parete del vicolo – sentiamo un po’… che accordo vorresti?-

-Io manterrò il tuo segreto, ma tu non dovrai più uccidere persone innocenti come hai fatto con gli agenti del FBI. Inoltre per nessun motivo la tua famiglia dovrà soffrire per il quaderno: loro non devono mai scoprire il quaderno o averci a che fare… ci siamo capiti?!- disse minacciosa Hikaru mentre i suoi occhi assumevano una tonalità rossa che fissava intensamente Light – io posso vedere il tempo che resta da vivere a ognuno di loro se mai dovesse capitare che morissero prima… sarà colpa tua e solo tua! –

- E se non faccio come dici? – chiese Light.

- Ti uccido! -

Light si limitò a guardarla turbato. Dietro le sue spalle Ryuk rideva.

- Ora che fai caro Light!? Ti sei fatto mettere alle strette da una ragazzina! Il grande Kira… il dio di un nuovo mondo minacciato da una ragazzina! – disse Ryuk fra una risata e l’altra – ora si che sarà divertente! -  

< Stai zitto maledetto shinigami! Tanto mi basta ucciderla! >

- Bene ora ti dico la mia proposta – disse Light.


- Come, scusa?! Qui sono io che do le regole –

- Se non ho diritto ad una condizione, allora uccidimi pure – rispose tranquillo Light.

< Ma questo è idiota o cosa?! > pensò Hikaru
 
- Non intendo sottostare alle tue minacce… - disse Light e con affare diplomatico aggiunse – ti dico la mia  proposta –

Hikaru lo fissò aspettando che parlasse… era sicura che i suoi occhi fossero ancora rossi.

-Accetterò tutte le tue condizioni… ma dovrai scrivere il nome di mio padre sbagliando per quattro volte così che lui sia immune al potere del Death Note, inoltre devo avere il controllo su i tuoi occhi –

-No! Così ti aiuterei ad uccidere… io non voglio! – gridò Hikaru. – ti avverto: se non fai come voglio io… ti uccido! –

- Uccidimi pure! non ci hai mai pensato? Se io morisse, la mia famiglia soffrirebbe di più -  Light vide l’espressione di Hikaru cambiare, ora era lui ad averla in pugno – Allora accetti? – chiese Light.

- Sei una persona meschina! – disse Hikaru al massimo della esasperazione.

Ci fu un lungo silenzio.

- E va bene Light! Vedrò i nomi che mi chiederai e in più scriverò il nome di Soichiro sul mio Death Note, come hai detto tu…– disse Hikaru finalmente, era l’unica maniera con la quale poteva tenere a bada Kira.

< Non ci posso credere… c’è cascata in pieno!> pensò Light

Light guardò l’orologio.

- Ormai è troppo tardi per andare a scuola – disse Light mentre pensava come giustificare l’assenza.

- Sachiko si arrabbierà! –

- No. Falsificherò la firma. – disse Light guardandola. Poi aggiunse – mi faresti vedere il tuo shinigami.

- Sì  - Aprì la borsa ed estrasse un piccolo frammento di Death Note lo fece toccare a Light – lei è Dalil, ora fammi vedere il tuo – Hilaru era impaziente voleva vedere l’assassino di sua madre.

- Ti giri un momento? –

- Certo –

Hikaru si girò e aspettò che lui le ordinasse di rigirarsi.

- Salve,  shinigami Ryuk – disse sorridendo Hikaru, un sorriso falso.

- Piacere di conoscerti, Hikaru –

Camminarono per diverse strade, lontani da casa Yagami e dai conoscenti. Light le stava spiegando tutte le misure di sicurezza che doveva prendere, le raccontò anche che erano stati pedinati per un po’ di tempo da alcuni membri del FBI, ed era per quel motivo che lui li aveva uccisi.
- Allora L sospetta già di te? –

- Sì –

- Capisco–

Light si fermò l’ afferrò per le spalle avvicinandola a sé.

- Se per un qualsiasi motivo tu fossi catturata da L devi rinunciare subito al Death Note, così perderai i ricordi relativi ad esso e non metterai in pericolo la felicità della famiglia. – disse Light guardandola negli occhi – lo farai?

- Okay –

Dalil si limitò a guardare la scena.

< E’ così hai deciso di non dirgli la verità… se pensi che sia la cosa giusta da fare non posso fare altro che assecondarti > pensò Dalil


***


- Sovrintendente! Non può lasciare che Ryuzaki metta delle telecamere nella sua casa.- gridò Matsuda – non pensa a sua figlia e a sua moglie? –

- Certo che ci ho pensato Matsuda! Credi che sia facile! – esclamò il sovrintendente Yagami.

- Le telecamere saranno istallate da domani e per una maggiore tutela della privacy solo io e il signor Yagami vedremo i video riguardanti la sua famiglia – disse Ryuzaki ignorando completamente Matsuda.

Era arrivata la sera Matsuda e Aziwa stavano uscendo dal quartier generale accompagnati da Soichiro.

- Sovrintendente Yagami, potrebbe fermarsi un attimo? Devo parlarle in privato – lo chiamò Ryuzaki.

- Certo, Ryuzaki  – disse Soichiro mentre si congedava dai due colleghi.
Si avvicinò a Ryuzaki che era seduto a l monitor di un computer mentre mangiava una torta alla pana.

- Signor Yagami, devo farle vedere una cosa – disse Ryuzaki mentre posava la forchetta e picchiettava con la mano libera qualcosa sul suo  computer – guardi qui –

Sul monitor vi era un articolo di giornale:


Cinque ragazzi muoiono di arresto cardiaco dopo aver aggredito una ragazzina


Questa sera, nel centro del Kanto, alle undici un gruppo di cinque minorenni ha aggredito una bambina di dieci anni, che era scappata dall’orfanotrofio in cui abitava.
Dopo averla violentata ripetutamente, l’hanno abbandonata per strada ferita e in fin di vita, ma questi giovani criminali non hanno avuto neanche il tempo di scappare che sono morti di arresto cardiaco.
Ora la ragazzina si trova in un ospedale sotto osservazione, non sa ancora che i suoi aggressori hanno ricevuto la giusta punizione.


Soichiro finì di leggere l’articolo.

- Quei criminali sono stati giustiziati da Kira? – chiese Soichiro.

- Si, ma a quel tempo non era ancora aperto il caso Kira. Questo articolo è di cinque anni fa – disse Ryzaki – ho svolto qualche ricerca e ho scoperto che quel giorno la ragazza aggredita è la stessa che lei ha adottato –

-Cosa ?! – Soichiro lo guardò incredulo – tu non penserai che lei sia Kira! –

- E’ molto provabile… – si girò verso il sovrintendente – le ho detto questo perché i miei sospetti nei confronti di Hikaru sono molto alti, può darsi che la arresti. Si tenga pronto signor Yagami. – detto questo Ryuzaki congedò il sovrintendente.



“Lo so che è stupido ma per quanto ci provi non ce la faccio… ho bisogno di te per sentirmi ancora viva”

 
Angolo di Hoshimi

Ciao a tutti! Dopo quasi una settimana sono riuscita a portarvi il quinto capitolo che spero sia di vostro gradimento: l’accordo non è poi così a sorpresa… lo so… ma di questo capitolo la parte più interessante penso sia il pezzo finale quando L parla con Soichiro.
Bene ora passiamo a i ringraziamenti:


Umpa_lumpa: Chiedo scusa *me s’inchina davanti al computer * lo so la mia grammatica italiana fa acqua da tutte le parti *me piange disperata* lo dice sempre la mia prof di Italiano… (povera donna la devono far santa visto che tutti i mesi si assorbe due temi della sottoscritta)  ho provato a fare più attenzione con questo capitolo e a sistemare l’altro (spero di esserci riuscita) non ti preoccupare: fai bene a criticare questa mia debolezza solo così potrò migliorare *me annuisce convinta* .
Sono contenta che l’altro capitolo ti sia piaciuto ^^.  Per me è stato divertente scriverlo… ma anche faticoso poiché la storia di Hikaru è complicata. Infatti con questo capitolo vi è stato inserito il motivo per il quale viene salvata da Kodoku ^^. Dalil… sono contenta che non ti abbia dato l’impressione di una sorella gemella di Rem =.=”non che Rem mi stia antipatica, (anche se ha ucciso L… aveva i suoi motivi e poi tutta è colpa di Light! ) è che il suo modo di fare non lo capisco proprio! Aveva detto che salvare la vita di Misa era più una questione di onore!! Ma quella è tutta matta! Preferisco gli shinigami con più carattere ^^. Dopo aver scritto questo poema (spero di non averti spaventato ^^” è solo che quando inizio a parlare non mi ferma più nessuno!) ti lasciò andare… Ciao! Al prossimo aggiornamento.

sara chan 92: Ciao! ^^ sei una fan di L e Near? Anch’io! Sono così pucciosi entrambi *.*  così intelligenti *me sbava davanti al computer* Mi dispiace per gli errori ortografici ç_ç Spero che questa comparsa di L sia stata di tuo gradimento ^^ Mi complimento ancora con te per la tua ff.
Alla prossima ^^

Ci chan: Ciao *me ti guarda con gioia* sei una nuova lettrice! Sono contentissima che ti piaccia la mia ff. Ci hai azzeccato: Kodoku, quando l’ho creato mi sono ispirata soprattutto a Gelas che per amore salva la vita di un essere umano (che guarda a caso doveva essere proprio Misa! Non poteva essere L? no scherzo ^^ va bene la povera Misa^^ ) Con questo capitolo non si è ben capito se Hikaru sta dalla parte di Light o quella di L (anche perché non lo conosce ancora) vedrai nei prossimi ^^. Grazie per avermi aggiunto nei tuoi preferiti ^^. Al prossimo aggiornamento.

Valerya90: Ciao! Non ti preoccupare per lo spoiler ^^ … tanto ormai era chiaro come l’acqua ^^.
Io non odio Light… insomma sì ma non tanto. All’inizio era il mio personaggio preferito, poi però ha perso un po’ di fascino quando uccide L, concordo nell’affermare che sia un personaggio ben caratterizzato solo che ogni volta che devo immedesimarmi in lui ne esco fuori mezza scema per due motivi: è una persona senza un briciolo di pietà ed è troppo intelligente. Infatti, ora che anche il nostro caro L è arrivato sarà più dura . Il mio povero cervello non riesce ad elaborare così tante strategie in così poco tempo! Ma penso sia proprio questo il fascino dei nostri due più cari protagonisti ^^ .
Per quanto riguarda la rinuncia da parte di Light al quaderno della morte l’unica maniera penso sia il ricatto: o rinunci al quaderno o ti uccido. Siccome lui è un essere umano ovviamente si aggrapperà alla vita (almeno credo) e così il nostro Light ritornò ad essere il bravo ragazzo di sempre… XD. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto non è lunghissimo mi dispiace ^^”


sbiru94:  Grazie per tutti i complimenti comunque Sachiko si chiama la mamma di Light... non potevo mica cambiarle nome! Grazie ancpra alla prossima   

Okay anche oggi sono riuscita a ringraziare tutti coloro che recensiscono… ora ringrazzio tutti i lettori e tutti coloro che mi hanno aggiunta fra i suoi preferiti : davvero grazie! Spero di non avervi delusi ^^.
Il prossimo capitolo che pubblicherò il prossimo sabato si chiamerà : “Microspie”  
Allora vi saluto ^^ al prossimo aggiornamento.

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Capitolo 6
*** Microspie ***


Capitolo 6: MICROSPIE

“Sono molto grata lo shinigami che mi salvò la vita, ma ringrazio di più quello che ha reso la mia esistenza felice”

- Com’è andata a scuola, Hikaru? - chiese sorridendo Sachiko.

Peccato quella fosse una domanda da non fare.

- Ah... ecco... io... bene  credo... insomma –  non era brava dire le bugie.

- Ma domani non hai una verifica difficile, Hikaru - chan? – chiese sorridendo Light.

< Hikaru – chan?... ma da quando diamine mi chiami così, Kira? > pensò Hikaru.

- Ah si... è vero: ho una verifica! Vado a studiare. -

Detto questo Hikaru andò in camera sua, chiuse la porta e si lasciò cadere a terra.
Erano successe troppe cose in una sola volta. Aveva ottenuto ciò che voleva ma a che prezzo? Aiutando Kira? Ma era giusto ciò che stava facendo?
Aveva sbagliato fin troppe cose nella sua breve vita, ora però di mezzo non c'era solo lei ma l'intera umanità... stava davvero facendo la cosa giusta?

Si alzò.

< Orami ciò che è fatto è fatto non posso tornare indietro... devo solo trovare il modo di farlo cambiare idea... sarà difficile ma solo io posso farlo >
Camminò verso il letto.
Sdraiata, che teneva un libro vi trovò Dalil.

- Ma che stai facendo,Dalil ? - chiese sorpresa Hikaru.

- Sto leggendo ‘sta roba... solo che non capisco niente -

- Che roba? - Hikaru si avvicinò - ma Dalil tu sai leggendo il libro di algebra!! -

- Algebra? -

- Matematica... calcoli… più o meno quello che fai tu quando trasformi la durata vitale in tempo umano - spiegò Hikaru.

- Capisco -

- Ora ti puoi spostare per favore ? Devo prendere il Death Note! – disse Hikaru.

- Chi vuoi uccidere? – chiese incuriosita Dalil.

- Nessuno. Devo fare ciò che mi ha chiesto Light-

Hikaru alzò il materasso e prese il suo Death Note rosso con i bordi neri.

- Scriverai il nome di Soichiro Yagami per quattro volte sbagliando in modo che questo diventi immune al Death Note? - chiese Dalil.

 - Sì - Hikaru si sedette, prese la penna ma fu prontamente bloccata da Dalil.

- Non farlo, lo ucciderai... e probabilmente moriresti anche tu -

- Come? -

Dalil prese il Death Note e lo allontanò da Hikaru.

- Light Yagami è furbo, ha utilizzato una regola del Death Note poco conosciuta è aveva intenzioni di usarla per uccidere Soichiro e te -

- U.. uccidermi...in che senso? Spiegami la regola!-

- Se si scrive il nome di una persona sbagliando per quattro volte di seguito, questa diverrà immune al Death Note, tuttavia se ciò verrà fatto intenzionalmente sia la persona il cui nome è stato  scritto sul Death Note sia la persona che l'ha scritto moriranno -

- Che bastardo! Quindi era questo il suo obiettivo sin dall’inizio! - Hikaru si avvicinò a Dalil - ti ringrazio hai evitato che io ammazzassi Soichiro -

Hikaru scosse la testa e corse verso la sua cartella

- Ora basta con questi discorsi... è meglio che mi metta a fare qualche compito, prima che prenda un brutto voto - disse poco convinta. Ma era stufa, veramente stufa, di tutto quanto: del quaderno, degli occhi, di Kira…

- Un'altra cosa, Hikaru - disse Dalil mentre rimetteva il quaderno al suo posto -  devi sapere che tu sei più simile ad uno shinigami che ad un essere umano, perciò alla nostra stessa maniera tu sei vulnerabile ad una cosa -

Hikaru puntò i suoi grandi occhi verdi su quelli di Dalil. Paura?

- Se allunghi la vita di un essere umano del quale sei innamorata, sottrarrai al tempo che ti resta da vivere il tempo che sei gia vissuta. Perciò se tu allungassi la vita di qualcuno diminuiresti il tempo che ti rimane da vivere di 15 anni -

- Quindi se dovessi vivere ancora altri 80 ne vivrei solo 65... non mi sembra poi così male -

- Ma se te ne rimanessero solo 20, ne vivresti solo altri cinque -

- Meglio vivere una vita corta con la persona che ami che una esistenza lunga ma triste, non pensi? -

- Fa come vuoi. In tanto dovresti essere al sicuro visto che non ami nessuno -

- Okay. Ora pero lasciami studiare - disse supplichevole Hikaru mentre si cimentava nell'inglese, una materia che non apprezzava per niente.

//////

Ryuk mangiava una mela. Light pensava. Ormai questa era diventata la routine.

- Light? -

- Che c'è? -

- Mi porti in qualche posto spassoso? - chiese Ryuk

- Ma che c'è Ryuk? Non ti piace la mia stanza? - chiese Light. Non che la sua domanda avesse uno scopo, era semplicemente che non sapeva cosa dire.

- Mi sto annoiando! Oggi niente quaderno e poi Hikaru sembra che ti abbia innervosito ... – disse provocatorio Ryuk.

- Mi dispiace ma oggi dovrai startene qui, se proprio vuoi vedere una faccia nuova vai da Hikaru, magari ti da anche una mela - disse Light mentre si sdraiava sul letto - ci sono alcune faccende che devo sbrigare -
***


Quella mattina era uscita presto di casa per non arrivare tardi a scuola.
 
Non ascoltò neanche una parola di ciò che diceva il professore di storia.

- Yagami Hikaru -

- Si? - Hikaru alzò la testa. Era il professore di matematica.

< Ma come sono trascorse già tre ore? > si chiese Hikaru mentalmente

- Vieni a prendere la tua verifica -

Hikaru attraverso tranquilla la classe. Sapeva che la sua verifica era andata bene.

- Sempre brillante! - disse il professore compiaciuto.

- Quanto hai preso? -  chiesero alcuni suoi compagni.

- Dieci -

Quando finalmente suonò la campanella che segnava il termine delle lezioni, prese lo zaino e s’incamminò verso l’uscita.

- Aspettami Hikaru chan !- gridò una voce.

Hikaru si girò per vedere chi fosse.

- Certo, Yuki – rispose gentilmente Hikaru.

Yuki non era sua amica, ma quando scoprì che Hikaru viveva con Light l’accompagnava sempre a casa: era solo una scusa per vederlo, infatti, non faceva altro che chiedere a Hikaru che cosa piacesse a Light. Hikaru era veramente stanca di lei, ma non poteva fare altro che sopportarla.

S’incamminarono verso casa Yagami.

- Oggi Light è a casa? – chiese per l’ennesima volta Yuki.

- Si, Yuki. Se vuoi ti faccio entrare un attimo così lo vedi – disse Hikaru per farla tacere.  

- Davvero? Che bello! Sei così gentile! –

Camminarono ancora per un po’.

Non vi fu bisogno di entrare poiché Light era già fuori che fissava Hikaru, alle sue spalle Ruyk lo sgridava.

- Avanti Light! Ti sei arrabbiato con me?! Dai!  Parlami! - gridava il povero Ryuk mentre gli ballava attorno.

Yuki per poco non svenne.

- Ciao - salutò Hikaru mentre guardava insospettita Ryuk.

- Ci... ciao! - disse Yuki mentre arrossiva all'inverosimile.

- Ciao, Yuki - disse sorridendo Light - come va? -

- Be.. bene -disse la povera Yuki mentre respirava a fatica.

- Ti ringrazio per aver accompagnato Hikaru a casa, ora devi scusarci ma dobbiamo andare. Ci si vede -

- D'accordo  - Yuki si allontanò.

- Bene e ora veniamo a noi, Hikaru  - disse Light un po' sorpreso di vederla ancora viva.

Hikaru non disse niente ma si limitò  a seguirlo.

- Hai fato ciò che ti ho chiesto? - chiese Light.

- Credi che sia così idiota ? -

- Non ti capisco - disse Light fingendo un'aria innocente.

- Volevi uccidermi! Credevi che non conoscesse quella regola? -

< Non la conoscevi. Da questo posso dedurre che è stato qualcuno a dirtela e ovviamente è stato il tuo shinigami. Forse Dalil... >

- Sì - Light si fermò e la guardò dritta negli occhi  - tu non sapevi di questa regola se non ti saresti comportata in modo diverso, è stata Dalil a dirtela, non è così? -

Hikaru non rispose ma si limitò a guardare i suoi piedi. L'aveva fregata.

- Dalil tu ci tieni alla vita di Hikaru? - chiese Light.

- Non credo questo ti posse interessare - rispose laconica Dalil .

Ma Light non era certo il tipo che lascia perdere dopo il primo tentativo.

- Rispondimi -

Dalil lo guardò con diffidenza < Che cosa devo fare? Questo umano! Quanto lo odio! Se fosse per me lo ucciderei anche ora ma non posso! Merda! quanto odio queste regole! >

- Si,  Light -

- Quindi l’aiuteresti? -

- Dipende. Devi sapere che un dio della morte muore se allunga la via ad un umano volontariamente. Io ci tengo alla sua vita ma non al punto di sacrificarmi per lei. -

< Grazie, Dalil. Mi sarai davvero utile, inoltre tu non sei stupida come Ryuk e poi sai molte più regole del Death Note >

- Se un dio della morte allunga la vita di un essere umano volontariamente, muore ? - chiese Light

- Proprio così -

Hikaru ascoltava in disparte la conversazione. Dalil non teneva alla sua vita perché provasse affetto per lei ma non voleva rendere vano il sacrificio di Kodoku... l'aveva sempre detto. Ma anche Dalil doveva stare attenta a Light... era talmente scaltro che era capace di trovare il modo per far morire Dalil. A quel punto lei non sarebbe stata poi così intoccabile.

- Ora basta! Dimmi che hai in mente! - Hikaru non sopportava non capire le cose, voleva sapere che aveva in mente quel bastardo di Light.

< Che faccio? Glielo dico delle telecamere o lascio che tutti i sospetti ricadano su di lei ... Dalil poi per salvarle la vita potrebbe uccidere L.... no, Dalil non mi sembra proprio il tipo da farsi amazzare per dei sentimenti... e poi correrei troppi rischi... L potrebbe venire a conoscenza del Death Note e in qualche modo arrivare a me.... dannazione!  Mi conviene proteggerla e poi a gli occhi... >

- Hikaru, hanno installato delle microspie in casa - disse Light

- Microspie ? - Hikaru lo guardò attonita - quindi L in qualche modo ha capito che tu sei un potenziale Kira! -

- Si, ora capisci perché ho bisogno del suo nome? Solo tu puoi aiutarmi - disse Light avvicinandola a sé. - puoi aiutarmi ha rendere migliore il mondo... nessuno farà del male alle persone che vuoi bene... perché non ci saranno persone cattive... Papa non esporrà la sua vita tutti i giorni. Hikaru solo tu puoi rendere più felice la nostra famiglia. -

Le mani di Light erano così calde. Non era mai stata toccata in quella maniera.

- Io... io - non riusciva a formulare un pensiero sensato.

- Il mondo è stato crudele con te. Non hai nessuno a parte noi.... -

- Io…non voglio ucciderli -

Light l'abbracciò. Era il primo abbraccio che riceveva dopo tanto tempo ed era davvero così... umano. Light le sussurrò all’orecchio che non avrebbe ucciso nessuno che doveva solo vedere il nome delle altre persone e doveva fidarsi di lui.
La voce di Light era suadente, invitante… la faceva sentire diversa.

Era confusa.

Lei faceva il tifo per L però lì in quel momento non voleva altro che Light.  

- Va bene – disse con un fil di voce

- Grazie – Light la allontanò un poco. Prese delicatamente il viso di Hikiaru e lo avvicinò al suo.

Ormai il grosso del suo gioco era stato fatto. Mancavano solo alcuni dettagli.

- Light!- sussurrò Hikaru senza però allontanarsi. Forse anche lei  aveva desiderato che accadesse.

Forse era solo la confusione del momento.

< E' tutto troppo semplice con le ragazze... be' meglio così ora posso avere ciò che voglio... Hikaru tu non sei altro che una pedina sacrificabile per me... vuoi affetto? io te lo darò ma non appena avrai detto tutto ciò che mi serve morirai >

Le labbra di Light sfiorarono appena quelle di Hikaru. Non avrebbe dovuto, in fondo era sua sorella, ma era disposto a tutto pur di raggiungere il suo scopo.

Hikaru avrebbe dovuto fermarlo ma non ne ebbe la forza. Lasciò che Light invadesse la sua bocca. Che si prendesse il suo primo bacio.

Ryuk guardava divertito la scena, in fondo se l’aspettava: Light avrebbe giocato di nuovo sui sentimenti delle persone per ottenere ciò che voleva, peccato però che non conoscesse bene Dalil. O forse aveva tenuto in conto pure quello, Ryuk rimaneva sempre sorpreso dell’astuzia di Light.

Dalil guardava furibonda la scena. Light era davvero un bastardo. Si era servito delle debolezze di Hikaru. Davvero intelligente per essere un comune mortale. Era senza dubbio più furbo di Hikaru.

Il cielo stava tramontando, Light e Hikaru si avviarono verso casa.

- Allora non devo parlare per nessun motivo con Dalil, e devo far finta di nulla – disse Hikaru ancora rossa in viso.

- Proprio così, Hikaru -

- Ma io sono una ragazza... non posso fare la doccia sapendo che ... mi stanno guardando! – esclamò.

- Devi farlo ricorda che l'hai promesso -

Hikaru non rispose, non ne aveva il coraggio.

- Ma come ucciderai i criminali? -

- Non lo so - disse Light. A dire il vero lui sapeva già come fare.

- Ho un’idea! - Hikaru si voltò verso Dalil - potresti farlo tu al posto di Light, no? Nessuno vedrebbe che stai scrivendo... e poi così potrai succhiare durata vitale dagli umani... ti conviene-

Dalil non disse nulla, si limitò a guardare la sua protetta. Cosa doveva fare? Acconsentire al volere di Light? (perché sapeva perfettamente che quello era lo scopo di     Light sin dall’inizio)Oppure mandare tutto a farsi benedire ?

- E va bene, sarò io a giustiziare i criminali, ma solo fino a quando le telecamere non andranno rimosse – disse Dalil. Odiava aiutare quell’umano.  

- Per quanto riguarda te caro Ryuk: se vuoi mangiare mele ti conviene cercare le telecamere, così potrò trovare un punto morto dove fartele mangiare. -

- Va bene... ricordati che lo faccio solo per le mele... Dalil mi daresti una mano? -

- Certo che no, per chi mi hai presa? Non sono mica il cane degli umani! - disse indignata Dalil - ucciderò i criminali solo perché è un lavoro da shinigami -

Il resto del cammino rimassero tutti e quattro in silenzio.

Light non ci credeva aveva persino Dalil dalla sua parte e tutto grazie a Hikaru. Ora si che era imbattibile.

Peccato però, che le sventure arrivino sempre improvvisamente.

-Ragazzi dove siete stati fino ad ora! - esclamò la Sachiko.

- Ho portato Hikaru a vedere una scuola di canto - rispose Light, sempre con la bugia pronta - è davvero brava a cantare! -

- Davvero?- Sachiko sorrise - grazie Light, così ora la nostra piccola cantante potrà indirizzare il suo talento! -

Hikaru sorrise. Era davvero bella quella famiglia. Era sicura di aver fato la scelta giusta. Avrebbe aiutato Light per salvare loro.

- Dov’è Sayu? - chiese temendo di sapere già  la risposta.

- E' andata a fare la doccia -

Si sentì travolgere dalla rabbia.

Avrebbe voluto spaccare le microspie. Odiava quelle persone malate che osservavano le donne con i loro piccoli occhietti,  che facevano del male, che lasciavano i segni, lì, in basso dove solo la sua memoria ricordava l’episodio così doloroso che per autodifesa aveva eliminato.
E’ più semplice eliminare la fonte del dolore perché si evita d'imparare a convivere con esso ed era meglio così e nessuno poteva darle della codarda perché nessuno sapeva che cosa aveva passato quella sera. Nessuno, nemmeno lei voleva ricordare: le urla, il dolore, l’umiliazione. Lei faceva il tifo per L ma così l’aveva delusa.

Salì in camera.
 Accese la televisione e abbassò il volume al massimo. Prese degli sparti e iniziò a suonare.
Dalil, dietro di lei, guardava la faccia dei criminali e scriveva i loro nomi sul Death Note.

Sentì Sayu uscire dalla doccia.

Sachiko chiamò tutti a tavola . Si accorse con dispiacere che  Soichiro non era rientrato nemmeno quella sera. Un vero peccato.

Sayu, come al solito, guardava i programmi dedicati a quel idol di nome Hideki Ryuga.

Quando improvvisamente vi apparse una scritta:

“PER CONTRASTARE KIRA, L'INTERPOL  HA DELIBERATO DI INVIARE IN GIAPPONE 1500 DETECTIVE PROVENIENTI DA TUTTI I PAESI DEL G8.”

Hikaru non ci badò molto: se fosse stato vero l'avrebbero tenuto segreto come avevano fatto con i dodici agenti del FBI.

Finita la cena andò in bagno e preparò le sue cose per fare la doccia. Una doccia che avrebbe odiato per tutta la vita.
***

- Davvero? Ma è fantastico! - esclamò Hikaru quando venne a sapere che tutte le telecamere erano
state rimosse.

- Ora ucciderai da solo i criminali Light Yagami , mi ero un po' stufata-  disse Dalil sbuffando.
- Ti ringrazio Dalil. Mi sei stata utile -
- Ah! buona fortuna con l'esame! - disse Hikaru. Si sentiva molto più sollevata.
Non sapeva che il peggio doveva ancora arrivare.
Light si avvicinò a lei.
Poco dopo entrarono in cucina anche Sayu e Sachiko e anche loro augurarono buona fortuna a Light.


“Questa volta non c’è nessuno che verrà a salvarmi, questa volta smetterò di vivere per sempre”



Angolo di Hoshimi


Bene questo è il sesto capitolo, cavoli che fatica.  Vi prego non uccidetemi lo so che quel bacio non centra un tubo Y_Y ma l’ho trovata una mossa alla Light (okay questo conferma quanto sia stupida)
Ma vorrei vedere voi se Light incomincia a sussurravi delle cose all’orecchi come reagireste T_T
*me davvero dispiaciuta per l’oscenità di capitolo che vi ho fatto leggere* è davvero penoso. Ma alla fine la mia stupidita ha avuto la meglio. Passiamo ai ringraziamenti che è meglio:

sara chan 92: grazie mille per la recensione, sono contenta che ti abbia incuriosita e che le frasi ti siano piaciute ^^ queste, lo ammetto, non sono belle la prossima volta farò di meglio… ti prego non uccidermi T.T

valerya90 : grazie della recensione e di tutti i complimenti ^^ non ne ho mai ricevuti così tanti e davvero mi fanno sentire contenta ^^  brava hai superato il tuo esame ^^ (sono andata a leggere il tuo profilo aggiornato) mi fa piacere sapere che aggiornerai giusto il giorno del compleanno di mia madre 11 febbraio (diventa vecchia XD) nelle recensioni dilungati pure quanto vuoi mi piace troppo leggere ciò che scrivi ^^ Credo che questa volta non sarai molto contenta visto che L non c’è in verità all’inizio c’era un piccolo spazio anche per lui ma mi è sembrato che non centrasse niente quindi l’ho cancellato. Ma non ti preoccupare nel prossimo capitolo ci sarà di sicuro. Ci vediamo nel prossimo capitolo ^^  ps: non ti preoccupare per il doppio post anche a me qualche volta succede che il mio stupido computer non funzioni ^^

Black Hayate : che nome adorabile !!  Grazie mille per la recensione non credevo che ti saresti assorbita tutta questa palla di storia XD non morire mi racconmando ^^ alla prossima. E non odiarmi lo so che tu troverai  una schifezza questo capitolo. Grazie per aver recensito la ff di FMA.

Dopo aver ringraziato coloro che recensiscono ringrazio pure quelli che leggono e che hanno aggiunto questa storia fra i preferiti (ogni tanto mi farebbe piacere sentire anche voi ) grazie a tutti per il sostegno.

Ora non sono in grado di dirvi il nome del prossimo capitolo ma ci sarà immancabilmente il nostro L alla super azione  XD  non so fra quanto aggiornerò poiché ho molte cose da fare, vi prego di aspettare pazientemente anche perché mi sa che ho qualche problema con la mia salute mentale XD ( come al solito) ci si vede.
ps: Per portare a termine questo capitolo ho passato la notte in bianco quindi vi prego non siate troppo cattivi per colpa del bacio… prometto che non lo faccio più ç_ç Ah un’ultima cosa ditemi:  vi piace Misa? Ho bisogno per decidere su una cosa ^^ al prossimo capitolo. ^^

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Capitolo 7
*** L Lawliet ***


style="font-weight: bold;">Capitolo 7: L Lawliet

"Mentre il mondo le crollava addosso, lei continuava ad inseguirlo. E voleva smettere, in ogni senso.
"

Camminava per la strada saltellando ad ogni passo, mentre canticchiava una canzoncina.
Dare ni moreani  yume wo mite ...

- Come mai oggi sei così felice, Hikaru? - chiese insospettita Dalil. Era da molto tempo che Hikaru non era così entusiasta.

- Ma come Dalil! non hai ancora capito? -

- No -

- Um... allora te lo spiego...- Hikaru rallentò il passo e smise di salticchiare - tutto sta procedendo secondo i miei piani. Sinceramente non ci credo nemmeno io. -

- Continuo a non capire... -

- Allora... se tu fossi Kira... che faresti? -

- Farei quello che fa Light, no? cioè uccidere tutti coloro che mi intralciano -

- Brava! Ma fai finta di non possedere gli occhi e di dover uccidere qualcuno del quale non hai mai visto ne il volto e non sai il nome... cosa faresti? -

- Proverei a farlo uscire allo scoperto, vedere il suo volto e poi convincerlo a dirmi il suo nome -

- Molto bene Dalil. E' proprio quello che vuole fare Light con L -.

- Sì ma cosa centra? Non mi aiuta a capire il tuo piano.-

- Okay, allora te lo spiego meglio. Io non sono assolutamente favorevole a Kira.  -

- Questa mi è nuova. Pensavo che dopo il bacio con Light… ti fossi convinta ... -

- Ma dai! mi fai così stupida? Era solo stato un gesto affinché lui mi credesse! be' un po' è stato piacevole… però fa solo parte del mio piano! -

- Capisco, mi ero preoccupata perché eri stata piuttosto realista -

Hikaru rise.

- Allora vuoi che te lo spieghi? - chiese Hikaru.

- Sì -  

- Io non ho alcun’intenzione di dare  a Light il nome di L. Io voglio aiutare L: è stato questo il mio obiettivo sin dall’inizio. Io mi sto servendo di Light per arrivare a L -

- Ma L non si lascerà mai vedere in volto, e magari sospetta già di te. Stai attenta a Light: non è la persona da lasciarsi sfruttare tanto facilmente -

- Um... si questo è provabile. Però  sbagli. Lui uscirà allo  scoperto. O almeno io farei così -

- Non è detto che lui ragioni come te -

- Non è detto che non lo faccia, ma ciò che io ti dico è vero. Lui uscirà allora scoperto: ne sono convinta. Il miglior modo per far stare Light sotto pressione, e fargli commettere un errore di calcolo, è quello di stragli costantemente dietro, di farlo sentire osservato. -

 - Può darsi che sia come pensi tu. Ma sei sicura della tua scelta? E poi non sarebbe più facile dire a Soichiro che sai chi è Kira? -

- Sono sicura di ciò che faccio. Ma sarebbe da scemi andare subito da Soichiro. Io potrei dire tutto, ma non ci sono prove. Light può sempre rinunciare al Death Note e a quel punto sarei io a essere sospettata e giustiziata. -

- Certo che ti sei cacciata in un bel problema – Dalil, si fermò e si mise davanti a lei prendendola per le spalle e guadando  gli occhi verdi, disse - sicura di non provare niente per Light?-

- Sicurissima - rispose Hikaru, sorridendo.

Camminarono ancora per un po'.

- Vuoi spendere il tuo stipendio al Karaoke? - chiese Dalil .

- Solo una parte -



***


- Uff... ora sono stanca. E' faticoso fare la modella e venire a cantare in questo locale  -

- Misa, ma sei tu che vuoi venirci sempre... non ti costringe nessuno -

- Quante storie Rem! -

Uscirono insieme dal  Karaoke. Si sentì una splendida voce, che cantava una delle canzoni preferite di Misa.

- Oh! Ma chi è che canta così bene! Voglio conoscerla - disse mentre salticchiava tra la folla per avvicinarsi . Peccato fosse troppo piccola e la gente troppo occupata ad osservare la cantante per aiutarla a passare. Si rassegnò e si allontanò dal locale. Le sarebbe piaciuto vedere la ragazza che cantava.



***


- L sei sicuro? Non credi di correre rischi inutili? - chiese un signore anziano mentre portava un carrello pino di dolci. Il suo viso gentile lasciava vedere la stanchezza. Per una persona della sua età doveva essere faticoso sostenere i ritmi di L.

- Si, Watari. - L sorseggiò un po' del te e prese un pezzo di torta alla panna - Credo sia la scelta migliore. Kira non se l'aspetta, inoltre così potrò tenere d'occhio sia Light che Hikaru. Io credo che loro collaborino in qualche modo.- disse con la solita voce calma, anche se sapeva di correre grossi rischi. Il giorno che si era presentato a Light, L si era accorto di avergli inflitto un duro colpo, poiché quella stessa sera aveva ucciso molti criminali, più di tutte le altre sere.

- Capisco, L - Watari si allontanò - hai scoperto qualcosa di nuovo su quella ragazza? – disse mentre riempiva la tazza di L con altro tè.

- Si... molte cose curiose- L digitò qualcosa sulla tastiera -  Sua madre morì di arresto cardiaco proprio il giorno del suo compleanno.... poi, quella sera che è stata aggredita doveva morire. Le sue ferite erano gravi e aveva perso troppo sangue, secondo i medici che l'hanno seguita non aveva speranze. Eppure e ancora viva e senza alcun schok psicologico, come se non ricordasse niente. Non credo proprio che queste siano coincidenze -

- Da quanto dici... sembra proprio che lei sia Kira - disse Watari preoccupato. Una ragazzina così giovane e carina, era improbabile che fosse Kira. Ma sapeva fin troppo bene che L non sbagliava mai.

- No... sarebbe troppo semplice, io penso sia solo un burattino di Light.  -

- Non capisco. Infondo di lei sai  molte più cose sospette -

- Si, ma allora mi spieghi perché non ha ucciso nessuno durante questi cinque anni e proprio ora inizia... io credo che lei possedesse quel potere molto prima di Light e solo stando in contatto con lui abbia deciso di usarlo -

- Allora potremmo pensare a lei come un’aiutante? -

- Proprio così... e se Kira non l'ha fatta fuori, vuol dire che lei possiede un potere superiore che a lui serve, oppure il potere omicida di Kira non riesce ad ucciderla... -

- Quasi come un dio immortale?-

- Un semidio -


***



- Dalil... ma non ti manca un po' il modo degli shinigami - chiese Hikaru mentre metteva la divisa del bar dove lavorava.

- No - rispose laconica. Odiava parlare di sé.

Hikaru uscì dallo spogliatoio contenta. Il suo nuovo lavoro le piaceva, guadagnava soldi ed era d'aiuto per la famiglia (non che loro ne avessero bisogno, ma si sentiva bene a dare una mano).

- Hikaru vai a servire quel tavolo laggiù  - ordinò il padrone che era occupato con la cassa.

- D'accordo

Si avvicinò al tavolo e vi scorse fin da subito un volto che conosceva molto bene. Era Light. Non era da solo, insieme a lui vi era un suo amico molto... bizzarro.

- Ciao, Light come mai da queste parti? - chiese disinvolta mentre Ryuk salutava Dalil e l'informava di qualcosa di molto importante.

- Sono venuto a bere qualcosa con il mio amico. Te lo presento - Light sorrise e indicò il ragazzo bizzarro - lui è Ryuga Hideki , Ryuga lei è Hikaru, mia sorella -

- Piacere - disse Ryuga.

Hikaru non rispose. Era diverso dal nome che stava vedendo… L Lawliet… nome particolare, ma che bisogno c’era di nasconderlo? Sapeva che solo una persona aveva bisogno di
nasconderlo.Il ragazzo dai capelli corvini la guadò mentre rideva di nascosto. Evidentemente si era accorto della sorpresa di Hikaru, che risse per dissimulare la sua sorpresa.

- Che nome particolare… proprio quello del cantante che piace tanto a Sayu! –

- Già… ho proprio un nome strano… - disse L fissando insistentemente Hikaru. Quando la aveva osservata con le telecamere, non aveva avuto la possibilità di guardarla in viso. Era davvero singolare. Aveva degli occhi verdi grandi e lucenti. La pelle diafana era in contrasto con i capelli neri lunghi e lisci che, quel giorno, erano raccolti in una coda. Era snella e ,secondo L, non doveva essere più alta di un metro e sessanta. Lo incuriosivano soprattutto quegli occhi verdi… insomma non c’erano ragazze giapponesi con gli occhi verdi, Quando sarebbe tornato all’hotel avrebbe fatto qualche altra ricerca.

- Allora, cosa vi posso portare? – disse Hikaru provando a ripristinare un’atmosfera normale.

Kira, L e lei erano vicinissimi… se solo uno avesse saputo l’identità dell’altro…

- Un tè grazie - disse Ryuga,continuando a fissarla.

- Anch'io una tazza di tè - ordinò Light.

- Okay –

Light la guardò allontanarsi… non poteva crederci era stato più facile del previsto. Ora Hikaru aveva visto il nome di L e lui avrebbe potuto ucciderlo con le sue mani, per vendicare gli affronti subiti. Kira era il Dio… non c’erano dubbi che sarebbe stato lui a vincere…. E poi sarebbe toccato a Hikaru. Nessuno poteva fermarlo.

- Hikaru Yagami – disse L a voce alta mentre si guardava attorno.

- Che c’è Ryuga? Ti sei offeso perché ha detto che il tuo nome è strano? – disse Light ridendo.

- Certo che no. Penso solo che lei sia un buon prototipo di Kira… non credi, Light? –

< Merda! Ma che diamine ha questo idiota nel cervello… non dirmi che ha già capito tutto se è così sono spacciato dannazione eppure non mi sembra di aver commesso sbagli > pensò Light mentre cercava qualcosa di intelligente da dire. Qualcosa che poteva dire il miglior studente del Giappone… il numero uno nell’università di Tokyo… qualcosa che anche un genio come L avrebbe potuto credere.

- Ryuga smettila di dire certe cose! Lei è una ragazzina! Non potrebbe mai uccidere… non dire cose senza senso… - esclamò Light al massimo della disperazione. Era un bravo oratore, ma sapeva che questo non bastava con L.

- Invece un senso c’è – disse L < non m’inganni Yagami… puoi essere bravo quanto vuoi ma non mi trascinerai nell’imbroglio > - ho trovato certe cose interessanti anche su di lei… sai?–

< Anche? Non vorrai spaventarmi? Non sono così impulsivo… so di non aver lasciato tracce che possano ricollegarmi a Kira… L io non ho paura di te… tanto morirai fra poco quindi di le tue ultime preghiere >

+++++++++

Hikaru lasciò la comanda sul tavolo e corse verso il bagno. Non aveva dubbi L Lawliet era L e non ci voleva molta intelligenza per arrivarci. Certo che i “due uomini scelti dal destino” aveva non dei nomi singolari… Law voleva dire legge in inglese… Ma questo no era di certo il momento di pensare a ciò.

- Hai visto il suo nome Hikaru? – chiese Dalil.

- Si – Hikaru la guardò storto… che aveva quel shinigami? Percaso la stava prendendo in giro?

- Allora avrai capito chi è - disse Dalil ridacchiando. Solo ora capiva perché Ryuk si divertiva così tanto. Che cosa si sarebbe inventata Hikaru per uscire da questa situazione?

-  Si lui è L... Nessun altro può avere quel nome... e nssun altro mentirebbe sul suo nome. Non ci sono dubbi: è lui L. -

- Ci hai azzeccato. Avevi capito tutto, non sei contenta? –

- Stai zitta! Non è il momneto di prendermi in giro! Se non m’invento qualcosa subito L morirà quindi stai zitta e aiutami a pensare – disse Hikaru perdendo la pazienza. Quando c’era bisogno sapeva tirar fuori il carattere.

Dalil non disse niente. In fondo era stata lei a provocarla.

< Se L se ne va... Light mi costringerà a ribellargli il suo nome ma io non posso farlo. Che cosa posso fare?... vi è sempre una via di fuga… sono sicura che anche per questa situazione posso trovarla… L a cosa migliore sarebbe sparire dalla circolazione ma sarebbe troppo sospetto e in ogni caso o L o Light mi troverebbero…. Sarebbe solo questione di tempo >

- Io credo che L sospetti di me… anzi lui è sicuro che io sono Kira -  affermò Hikaru con forza. Lo aveva capito dalla maniera in cui sorrideva.

- Allora lui potrebbe ucciderti – disse Dalil guardandola incuriosita.

- Si…. Ma io non sarò certo così scema. Dalil tu mi aiuteresti? –

- Solo se ciò non mettere a repentaglio la mia vita –

++++++++

- Light, tutto bene? – disse L sorseggiando un po’ di tè. Aveva consumato tutte le bustine di zucchero che vi erano sul tavolo e ne aveva chiesto delle altre. Aveva bisogno di zuccheri. Anche per lui era faticoso non perdere la concentrazione davanti ad un individuo così perfetto come Light. Non aveva commesso nessun errore. Era un assassino impeccabile.

- Non posso credere che tu sospetti veramente di lei. Saranno state coincidenze… lei non puo essere Kira! – esclamò Light. Non poteva crederci sul serio. Era stato sciocco da parte sua non fare ricerche su Hikaru, ma anche se le avesse fatte, quelle informazioni erano talmente protette che nemmeno lui sarebbe riuscito a ottenerle.

- Light devo prendere tutte le ipotesi possibili per risolvere questo caso – si limitò a dire prima che il suo cellulare squillasse.
Hikaru guardò sorpresa il suo cellulare.

- Pronto? -

Dall'altra parte del telefono, Sachiko in lacrime l'avvertiva che Soichiro aveva avuto un attacco cardiaco e che era all'ospedale. Uscì di corsa dal bagno e pregò il cielo affinché L fosse ancora lì.

"La realtà la consumava, la stava uccidendo e presto l'avrebbe annichilita"


Angolino di Hoshimi
Salve! Innanzitutto vi chiedo scusa per il ritardo nell’aggiornamento ^^" ( ma è che ho avuto un po' di problemi) Ma spero che il capitolo sia stato piacevole da leggere. E' molto importante visto che qui s'incontrano L e Hikaru  (dopo sei capitoli mi sembrava giusto XD) Questa volta le frasi sono in terza persona... e credo che saranno cosi d'ora in avanti... il perché non ve lo so dire ^^" Okay ora vorrei ringraziare Michela ( grazie davvero... prometto che lo salverò *tu sai chi* o almeno ci proverò XD) e tutte le ragazze del pullman che si assorbono i miei monologhi su Netsurnari XD  ( Giulia e Ramona), grazie anche a sbiru94(grazie), giugiu94( non ti preoccupare non finirà come te XD grazie), Black Hayate(credo che ora sia abbastanza intelligente per sopravivere XD grazie di tutto ^^), Sara chan 92( spero che Hikaru non ti abbia ancora delusa ^^ grazie per il commento), Valerya90 (grazie per i complimenti e per aver apprezzato il capitolo, sensei ^^ e anche per l’aiuto e per aver commentato l’altra ff ^^) . Scusatemi se questa volta non vi ringrazio una per una ma ho troppi impegni ultimamente. La prossima volta prometto che mi dilungherò ^^ (scusatemi).
Il prossimo capitolo si chiamerà Telefonata ( lo posterò più o meno fra due settimane) Al prossimo aggiornamento e scusate ancora la mi

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Capitolo 8
*** Telefonata ***


Capitolo 8 telefonata Capitolo 8: Telefonata

Light, seduto ,il telefono in mano, guardava  confuso L. Per fortuna c'era ancora e a giudicare dalla sua espressione sembrava essere informato di tutto.
Hikaru si avvicinò a loro con espressione persa.

- Light... - disse senza trovare la forza di parlare - Soichiro ha avuto un infarto ... - aggiunse, lasciando che le sue parole agissero da sole. E, infatti, il risultato non tardò in arrivare.

- CHE SIA STATO KIRA? - dissero all'unisono Light e L.

- E' escluso che si tratti di Kira, poiché ogni volta che questo colpisce la vittima muore sul colpo... invece Soichiro è fuori pericolo. Inoltre non uccide persone innocenti con così tanta leggerezza - spiegò Hikaru ad entrambi.

< Notevole... è riuscita ad analizzare la situazione nonostante lo shock psicologico... Ora capisco perché Kira non l'ancora uccisa o perché ,nel caso lei fosse Kira, non l'ho ancora presa.  Tuttavia questo non fa che aggravare i miei sospetti su di lei... diciamo che ora siamo al 55% ... Che sia proprio lei Kira? ... >
Light la guardò senza capire. Da quale parte stava quella stupida? In ogni caso, non doveva perdere tempo... il destino di Kira ora dipendeva dagli occhi di quella ragazzina.

- E' meglio andare subito da papa - disse prendendole il braccio e trascinandola.
 Lo guardò atterrita. Lei non poteva allontanarsi perché sarebbe significato la fine di L e, nessun altro , ne era convinta, avrebbe potuto fermare quel assassino. Non poteva finire così, assolutamente no.

- Vi porto io - disse il detective mentre prendeva il cellulare e telefonava - arriveremo prima –
 
- Grazie Hideki sempai – disse. Doveva ammettere che la fortuna girava dalla sua parte.

Ryuga le dava una strana impressione, era in lui che doveva riporre tutta la sua speranza?... doveva veramente fidarsi di lui?... beh a ogni modo non aveva molta scelta: O uccideva Kira o, come era più giusto fare, lo consegnava alla "Giustizia".

Light non sembrava per niente contento dalla gentilezza di L. Anzi era sospettoso. Ryuk ridacchiava e si divertiva ad infastidire Dalil, la quale, ogni tanto, gli lanciava degli schiaffoni.
La limousine arrivò. Entrarono. Hikaru si sedeva fra Light e L, che si era accucciato sul sedile.
Light l'abbracciò dicendole di stare tranquilla, se non fosse stato Kira sarebbe stato, senza dubbio, un ottimo fratello.
Dalil non sopportava più quel silenzio snervante che ricopriva la tensione, che si sentiva nell'aria. Aveva paura per la sua protetta: era in mezzo a due uomini che volevano solo usarla per arrivare, ognuno, al proprio scopo. Hikaru , da sola ,doveva combattere contro le persone più intelligenti che Dalil avesse mai visto. E lei non poteva fare niente, voleva esserle d'aiuto ma avrebbe rischiato solo di aggravare la situazione della sua protetta.
Kodoku, quella sera, mentre si trasformava in polvere, le aveva chiesto di aiutare la ragazza. Doveva farlo per lui. Doveva trovare il modo per farlo. E forse le era venuta una idea...
La vide scendere dalla macchina e la seguì.

Salì le scale lentamente e senza voglia, non desiderava vedere Soichiro al letto, malato. Forse un giorno lo avrebbe rivisto così, solo che morto. Scacciò subito dalla mente quel pensiero, dopotutto lei stava rischiando di morire per proteggere la famiglia Yagami.
Light aprì la porta. Entrò e fu seguito da L. Hikaru rimase lì ferma a fissare i suoi piedi. Non riusciva a trovare il coraggio di muoversi. Era colpa sua se Soichiro era stato sottomesso a  tanto stress: era colpa sua e di Light. Non sarebbe riuscita a guardarlo in faccia. Credendo di fare del bene alla famiglia aveva finito per esporla ancora di più e se tutto sarebbe andato come aveva spiegato a Dalil, quando era nel bagno del bar, non avrebbe più potuto proteggerli. Era stata una sciocca. Aveva perso contro Light. Aveva perso la sua battaglia per difendere ciò a cui teneva.

- Hikaru... non è ancora morto - come sempre la voce calma di Dalil venne in suo aiuto per farle ritrovare quel poco coraggio, quella poca forza che le rimaneva in corpo.
Ormai aveva già capito ciò L voleva fare: voleva imprigionarla e torturarla affinché lei rivelasse ciò che sapeva. Ma lei non poteva. Light si sarebbe vendicato sui suoi familiari e su la sua stessa vita. E lei amava vivere. Entrò e chiuse la porta dietro di sé.

Soichiro era disteso sul letto, lo sguardo spento, la pelle pallida. Diverso da come lo aveva conosciuto Hikaru. Diverso dall'uomo che Sachiko aveva amato, e che nonostante tutto continuava ad amare.

Si sedette di fronte a L, che era seduto in quella strana posizione poi posò lo sguardo su Light. Chissà a cosa stava pensando…

Stavano parlando, discutendo. Light espose una teoria su un provabile identikit di Kira e L ne trasse le conclusioni.

- Dati una regolata! cos'è sei venuto a dare il colpo di grazia a mio padre?  - urlò Light.
Il colpo di grazia glielo stavano dando lei e lui. L non centrava. Voleva sprofondare, voleva sparire. Sentiva lo sguardo di Soichiro cadere pesante su di lei.
Una musica triste e giovanile si sentì nella stanza. Era il suo cellulare che squillava. Aveva dimenticato di spegnerlo.
Era un numero privato. Rispose.

- Sono L - disse una voce camuffata - Hikaru Yagami, rispondi alle mie domande senza dare nell'occhio -

- Okay -

- Sai perché ti sto chiamando? -

- Sì -

- Esci dall'ospedale. Non appena sarai fuori ti chiamerò, se non lo farai... vedrai le conseguenze da sola -
Alzò lo sguardo e vide L che si mordeva il pollice. Sorrideva, sadico.

- Era Sachiko ha detto che... Sayu vuole parlarmi... meglio che vada - disse sicura che la sua scusa non avesse convinto nessuno dei presenti. Ma non era certo questo il suo obiettivo. Si girò a guardarli. Light aveva una espressione indecifrabile.
Aprì la porta e s'incamminò per il corridoio vuoto dell’ospedale, sentendo il rumore dei suoi passi, e i lamenti delle persone a cui era morto un cara.Scese le scale lentamente. Stava tremando.

- Hikaru... non farlo - era l'ultima preghiera che faceva Dalil per farle cambiare idea.

Uscì dall'ospedale.

- Dalil.... salutami tutti gli shinigami - disse prima che il suo cellulare squillasse di nuovo, per l'ultima volta.

Rispose e non vi fu bisogno di dire qualcosa . L o chi parlava al suo posto, le diede le indicazioni e lei le seguì come un robot. Poi riagganciò.
In lontananza poteva scorgere benissimo la macchina nera di cui  la voce aveva parlato. Doveva avvicinarsi al cofano e guardare per terra se si fosse voltata l'avrebbero uccisa.
E fece come la voce aveva chiesto. Ubbidì, di nuovo. Si ricordò che una sera tanti anni addietro si era trovata di fronte al suo destino, e ora che lo vedeva di nuovo lì, di fronte a lei non riusciva a combatterlo. Aveva sempre avuto bisogno di qualcuno. Ma questa volta non sarebbe arrivato nessuno a salvarla. Questa volta era da sola.
Era buio pesto. Niente stelle. Niente luna. Tremava, ancora. Non odiava il buio, odiava se stessa perché aveva paura di esso.

Era la fine del suo gioco.

Le manette le stringevano forte i polsi

- Grazie... Dalil –

Coprirono i suoi occhi. Occhi che per molto tempo avrebbero visto solo le tenebre.


Angolino di Hoshimi

Ciao a tutti ^^ ebbene questo piccolo capitolo è il capitolo 8 ( mi dispiace so che dico sempre cose ripetitive ma non posso farne a meno ^^") ... Spero che il capitolo vi sia piaciuto e sia stato all'altezza del precedente (che a me era piaciuto molto ^^) anche se, ripeto, è corto. Non mi scuserò mai abbastanza però non mi piace scrivere i capitoli quando Hika - chan (maniera affettuosa con cui chiamò la mia cara Hikaru XD) soffre (anche se saranno molti... ^^") Ora la cosa si fa più dura... povera Hikaru.... Vi dico subito come si chiamerà il prossimo capitolo (tadan tadan *suono di tamburelli* XD) : Tortura. O_O
Passiamo ai ringraziamenti:

sara chan 92 : Sono contenta che altro capitolo ti sia piaciuto ^^ spero che questo non abbia deluso le tue aspettative ^^ al prossimo capitolo.

sbiru94: Ciao ^^ sono contenta il capitolo ti sia piaciuto ^^ grazie per la recensione sei troppo gentile XD . Non ti preoccupare per L in teoria dovrebbe cavarsela... ma sono ancora indecisa quindi aspetta i prossimi capitoli. Alla prossima

Umpa_lumpa : Non ti preoccupare se non hai recensito gli altri capitoli ^^. Sono contenta che la lettura si faccia più scorrevole ^^ Spero questo capitolo ti sia piaciuto. Alla prossima e grazie ancora. ps: Spero di non aver ripetuto troppo i nomi in questo capitolo ^^.

Black Hayate : Ecco a te il capitolo spero sia stato di tuo gradimento. ^^ Ci si vede ^^

valerya90: Ciao sensei ^^ sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e spero che anche questo ti sia piaciuto. Sono molto contenta che i personaggi siano IC (ogni volta che mi metto a scrivere il mio primo obiettivo è quello e sono contenta di averlo rispetato ^^) Grazie mille per la recensione e per i complimenti. Alla prossima.

Ringrazio anche chi ha solo letto e chi ha aggiunto la storia fra i preferiti ^^.

Come ho già detto il prossimo  capitolo si chiamerà "Tortura" e spero di poterlo postare presto (anche se sarà molto difficile perciò vi chiedo di aspettare un pochino ^^" ) Alla prossima e grazie a tutti .

PS: lo so che non ho messo le frasi ma proprio non mi vengono ^^" non sono abbastanza ispirata, chiedo perdono  >.<

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Capitolo 9
*** Tortura ***



9. Tortura

“… Vorrei che tu sapessi che la tua vita ispira la mia voce…”


Il silenzio che ricopriva la stanza era a dir poco snervante. Era sicura che L la stesse osservando come se si aspettasse che da un momento  all'altro lei uccidesse qualcuno, come se stesse per comparire Kira.
Lo odiava, questi sospetti la nauseavano... soprattutto perché vi era un fondo di verità. Eppure non riusciva a capacitarsi. Lei sapeva di un quaderno della morte, che era sicuramente l'arma di Kira. Ma perché era lì se lei non sapeva niente del pluriomicida? E, poteva sul serio fidarsi di L?
Aprì leggermente la bocca  e mosse i piedi.
Chissà per quanto tempo sarebbe rimasta lì, chissà se ne sarebbe uscita viva.

- Hikaru ti sei svegliata? – chiese la stessa voce camuffata della telefonata. La voce del suo aguzzino.
- Sì – rispose. Aveva la gola asciutta. Da quanto tempo non beveva? Da quando tempo era legata lì?
- Sai chi sono? –  
Ci pensò un attimo. Doveva o no dire ciò che sapeva? doveva dimostrarsi estranea?
- Sei…L? –
Decise che era più intelligente far trapelare qualche informazione senza importanza, se L avesse creduto che lei sapeva qualcosa che non voleva rivelare; allora forse sarebbe riuscita a sopravvivere più a lungo.
- Sai perché sei qui? –
- No –
- Prima avevi detto di sì – disse. La guardava indifferente, se la ragazza stava soffrendo, non era affar suo. Lui stava risolvendo il caso.
Sentì le catene stringere le sue caviglie...
- Forse sospetti di me? – chiese raccogliendo le ultime forze che le rimanevano.
- Sai perché? –
- No – rispose stanca.
- Sei Kira? –
- No –
- Conosci o sai qualcosa legato a Kira?-
- No-
- Dimmi la verità! Altrimenti ti uccido – la minacciò.
- Anche se lo facessi… mi uccideresti lo stesso perché a quel punto non ti servirei più a nulla e avrei solo confermato che sono un'assassina …. Come vedi non sono così stupida – replicò.

 La ascoltò senza scomporsi. Tranquillo, accucciato nella poltrona, beveva il caffè.  
La ragazza era troppo serena e misurata nelle parole, come se seguisse un copione.
Posò la tazzina sul piattino e la guardò.
Watari gli offrì un pasticcino.
- Grazie-
- Che cosa pensi fare con la ragazza? – chiese l’anziano.
- Devo assolutamente farla parlare… e ne approfitterò intanto che il sovrintendente non c’è – rispose mordendosi un pollice – non credo funzionerebbe la tortura fisica, è troppo intelligente come per parlare solo con quella... no... con lei devo essere più furbo... mi chiedo solo perché Kira non l'abbia ancora fatta fuori... che non ci riesca sul serio? –
- Forse è troppo vicina alla sua persona e se la uccidesse darebbe troppo nell'occhio - suggerì l'anziano maggiordomo mentre versava più caffè nella tazza del detective.
- In effetti non hai tutti i torti... in questo caso, i sospetti su Light non posso che aumentare - Poi la mente di L si illuminò - Ma certo! non lo fa perché è sicuro che lei non parlerà... sicuramente l'ha minacciata. Ma perché rischiare in questo modo? Che cosa possiede lei che serve a Kira? -
Aveva risolto un perché ma ne erano nati molti altri, e poi ora che aveva dedotto questo, come l'avrebbe fatta parlare?

* * *

Dalil uscì da una delle pareti di quel grande edificio. Non poteva più vedere Hikaru così e, soprattutto, la proprietà del quaderno non era ppiù della sua protetta, quindi non aveva più motivo per starle vicino.

Le dispiaceva per la sua "favorita", ma non poteva fare niente. Non era riuscita a mantenere la promessa fatta a Kodoku. Poteva sempre uccidere quel Lawliet ma così avrebbe aiutato il bastardo di Kira. E poi Hikaru le aveva spiegato il piano…

- Ascoltami Dalil – le aveva detto – L crede che io sia Kira, perciò credo mi catturerà, quando lo farà… fai come se io avessi rinunciato alla proprietà del quaderno –
- Okay, ma sappi che questo non cambierà niente. Non perderai i ricordi legati ad esso perché non lo hai mai usato – disse lei.
- Non è per perdere quei ricordi che rinuncerò al mio Death Note… rinunciando al mio ricorderò le regole ma non chi è Kira. Non potrò tradire Light ma posso ancora aiutare L –
- Ma se tu gli dicessi… -
- Mi ucciderebbe. Lo so Dalil. Ma se io gioco bene le mie carte… può darsi che riesca a sopravvivere –

Ma ciò non era una garanzia e questo lo shinigami lo sapeva bene. Avrebbe preferito avere la certezza. Doveva trovare un modo per far cadere tutti i sospetti che vi erano sulla sua protetta.  E aveva solo 24 ore per di tempo per trovare la persona adatta ad adempiere a tale incarico.

* * *

Ryuk non lo aveva mai visto così adirato.

- Se ti da così tanto fastidio puoi ucciderla, no? – suggerì lo shigami.
- Se devi sparare cazzate meglio stai zitto e lasciami pensare – rispose Light tenendo la testa fra le mani. Era stato ad un passo di vincere e L lo aveva fregato. Lo aveva umiliato, di nuovo.
 Lui, il dio, si era lasciato raggirare da quel’imbecille di un detective. Voleva ucciderlo, e per questo aveva bisogno degli occhi. Ma lui non avrebbe mai fatto lo scambio.
< Lo scambio lo fanno solo le persone idiote! Non io… io, il dio, di un nuovo mondo non dimezzerò la mia vita >
Ma per ora poteva stare tranquillo era sicuro al cento per cento che Hikaru non avrebbe detto niente. E poteva ancora esserle utile per i suoi obbiettivi.
Qualcuno bussò la porta.

- Si? – rispose infastidito.
- Light… sono io – era la voce di Sayu.
- Entra – disse lui aprendo la porta. La ragazza si sedette sul letto e guardò fuori dalla finestra.
- Hikaru non torna- disse con le lacrime agli occhi.- perché… perché capita tutto questo alla nostra famiglia? – chiese mentre stropicciava le lenzuola del fratello. Le lacrime caddero frettolose, bagnando le graziose guance – prima papà… ora anche lei… tu sai qualcosa? –

Non ebbe il coraggio di rispondere. Poteva essere freddo quanto voleva, ma sua sorella era una persona che lui stimava: era quel tipo di gente che voleva nel suo nuovo mondo.

-Tutto ciò che noi abbiamo costruito in tutti questi anni… ci sta crollando addosso…. I miei sogni si stanno distruggendo… Light non ci rimane quasi niente – sussurrò mentre era scossa da violenti singhiozzi.
- Non dire così… -
- E’ vero Light… papà non torna più a casa… mamma piange in silenzio e prova a mantenere questa famiglia unita… non sono intelligente come te, ma certe cose le capisco anch’io… -
- Ti prometto che catturerò Kira – affermò avvicinandosi a lei.
- No… no… almeno tu rimani qui con me e la mamma… per favore… almeno tu –
Si aggrappò alla maglietta di Light. - Per favore – mormorò.

< Mi dispiace Sayu… ma devo farlo per il mondo migliore >

- Tutto tornerà come prima… -
- No… non è vero… lo sappiamo entrambi… non sarà mai uguale a prima… per questo ti chiedo di rimanere qui… non aiutare la polizia –
- Sayu, io devo farlo –
- NO! – si aggrappò ancora più forte a suo fratello – per favore… io… la mamma abbiamo bisogno di te… se anche tu andassi con loro… io non riuscirei a sopportarlo –
- Devo –

Non lo lasciò. Rimase lì, a singhiozzare. Non sapeva fare altro.
Light la prese con delicatezza e la allontanò da sé tenendola per le spalle.

- Ti prometto che presto finirà tutto – disse – Hikaru tornerà e canterà ancora per te. Papà ci chiederà come va la scuola… e ti dirà di non farti più aiutarti da me… ma continuerai a chiedermelo – le sorrise. Un sorriso falso. Ormai tutto in lui era finto. – la mamma non piangerà più… io catturerò Kira per il bene della famiglia – lui avrebbe ucciso L per il bene dell’umanità e non per la famiglia.
- Ma tu ci sarai, vero? Tu tornerai sempre a casa… giusto ? – chiese lei guardandolo.
- Io ci sarò sempre –

* * *

Sentì un rumore metallico. Era una porta che si chiudeva. Poi una voce.

- Hikaru  sa chi sono? –
- No –
- Sono Watari, un aiutante di L – l'anziano la osservò con attenzione. Non sembrava una giapponese.
- Un aiutante di L?.. che… che sei venuto a fare qui ? – chiese. Sicuramente era venuto a convincerla di parlare altrimenti avrebbe subito le pene dell'inferno. Ma a lei ciò non importava.
- Se sa qualcosa le conviene dirlo subito –

Ecco, appunto.
Non rispose. Non ne aveva motivo. Niente niente l'avrebbe convinta.
 
- Allora... non vuole proprio dire niente? -
- No - dentro la lastra di ferro aprì gli occhi e si accorse che non vi era alcuna differenza. Aperti o chiusi, davanti a lei vi era solo la oscurità. Desiderava la luce... la sua luce.
- Io la ho avvertita... sappia che L non si fermerà così facilmente -
- Si, lo so -  
 
Sola. Era rimasta sola nella stanza. Inerme.
Fece un grande e lungo respiro. Si stava preparando mentalmente a subire le torture... Se ce ne fosse stato bisogno si sarebbe cucita la bocca. Non ricordava esattamente il motivo della sua cautela, ma sapeva bene che ora era meglio starsene zitti.

- Riprendiamo il discorso.... -
- Io non ho niente da dirti -

L si accigliò... era così, eh?

- Invece io ho da raccontarti parecchie cose -
- Non le voglio sentire! -
- Mi spiace, non puoi tarparti le orecchie - replicò ironico.

Hikaru fece una smorfia, doveva ammetterlo: questa volta il detective aveva ragione.

- Il nome Miharu ti dice niente? - chiese con un tono provocatorio.
- Dove vuoi arrivare? - domandò lei di ricambio, timorosa.
- Rispondi - ordinò
- Era mia madre, contento? -
- Dimmi un po' cosa le è successo -
- Dimmi un po' perché non ti fai gli affari tuoi? -

Era davvero impertinente il suo modo di comportarsi. Si assomigliavano molto lei ed L, avevano gli stessi modi infantili. Non ammettevano mai di aver torto. Per questo motivo Wammy non sapeva chi l'avrebbe vinta.

- Ti ricordo che sei un mio ostaggio -
- Già... ma non puoi farmi niente... non mi puoi toccare! non puoi perché non hai le prove: anche se io  fossi Kira o una sua conoscente, tu avresti, in ogni caso, perso -
- Non ho bisogno di provare la tua colpevolezza. Tutta la polizia si fida di me, se io dicessi a loro che tu sei Kira o ne sei coinvolta... loro mi crederebbero e per te sarebbe la fine. Se ora sei ancora viva e solo perché non mi va di fare del male a una ragazzina - disse con indiferenza nella voce.
- Bastardo! -
-Sono orfano non un bastardo - ci teneva a precisarlo.
- Zitto! stai Zitto... - replicò la ragazza alzando  la voce. Non sopportava l'atteggiamento di quel individuo.  
- Ora rispondi -
- E' morta.... avevo cinque anni quando è morta -
- Sai come è morta? - domandò. Doveva farle perdere il controllo, poteva farcela.
- Non so cosa centri con Kira - e invece sapeva benissimo.
- Limitati a rispondere, non ti è concessa la capacità di discutere. Sei una assassina -
- Non mi è concessa la capacità di discutere? chi sei tu per dirmi questo? Tu non sei nessuno! - replicò arrabbiata -  e poi non sono un'assassina -
- Vuoi morire? -

Hikaru si limitò a sospirare. Doveva rispondere se non L non l'avrebbe mai lasciata in pace.

- E' morta di arresto cardiaco -
- Ti è dispiaciuto? -
 
Ma che razza di domanda era? Vi erano due alternative: o L era completamente idiota o aveva un secondo scopo. Era molto più provabile la seconda.

- Certo che mi dispiace! era mia madre! Non sono insensibile.. io a causa della sua morte sono finita in un orfanotrofio -
- Io credo che l'abbia uccisa tu -
Fu diretto. Meglio così che girarci intorno. E poi era più shockante, una cosa la doveva ammettere la ragazzina aveva un autocontrollo e un grado di sopportazione altissimo. Ora non era più sicuro di riuscire a farle dire qualcosa, ma tentare non nuoce.

- COSA?! IO AVEVO CINQUE ANNI! COME PUOI SOLO IMMAGINARE CHE IO.... ERA MIA MADRE!! - gridò mentre si divincolava.

Era già un progresso. Anche notevole considerato la persona che si trovava davanti. Dopotutto sapeva che Hikaru sarebbe stato un osso duro e non lo stava affatto deludendo.

- Allo stesso modo che hai fatto con quei cinque ragazzi -
- Non so di che parli - e questa volta diceva sul serio.
- Ah si? - sorrise - non ti ricordi della sera in cui sei scapata dall'orfanotrofio? -
- No... io sono scapata e sono caduta. Non mi dire che anche cadere è una prova che io sia Kira -
- Non fare la spiritosa. Credi che scapando riesci a cancellare ciò che è successo? -
- Stai zitto -
- Deve essere stato orribile per una ragazzina di dieci anni... -
- Tu.... -
- Cosa hai provato mentre ti stuprvano? Ti volevi vendicare... -
- Ma... -
- Ti hanno umiliata... sentire le loro mani che ti toccavano in maniera oscena, le loro grida di eccitamento come se fossero animali -
- Sei malato - sussurrò con la voce rotta dal pianto.
- Ti facceva male, vero? ma a loro non importava, continuavano a spingere giusto? E così dopo che avevano finito hai pensato bene di ucciderli -
- Io non li ho uccisi... e poi ti sei confuso... io non ricordo di essere mai stata violentata -
- Ammettilo! tu lo sai di essere stata violentata e ti sei vendicata. Così dopo anni ti sei decisa a uccidere di nuovo i criminali o hai incontrato qualcuno che la pensava come te e allora avete iniziato  -
- IO NON RICORDO! -
- Le senti ancora le loro mani sul tuo corpo? -
- ZITTO! -
- Ti senti ancora sporca? Deve aver fatto molto male... chi è stato il primo a penetrarti? Il biondino? -
- BASTA! - si divincolò con forza - ti prego... basta... smettila - sentiva che stava per vomitare. Sì, lei ricordava - non sono stata io... lo giuro... -

- Allora te lo ricordi ? -
- Ti diverti, vero? ti senti potente? vedermi umiliata... ti piace? Sei un porco... cosa vuoi da me? una confessione? -
- Sì -
- Okay... okay - respirava a stento, i rumori di quella sera stavano rifiorando... e  provava molto dolore, lì in basso.
- Sei tu il serial Killer conosciuto con il nome di Kira? -
- No... ma io... io so delle cose  -
- Cosa? -

Troppo tardi. Hikaru era svenuta, era stata sottoposta a un peso più grande di sè stessa. L aveva risvegliato il suo più grande incubo.

* * *

Fuori correva la brezza del pomeriggio e sotto i grandi edifici del Kanto il sole si nascondeva, portando con sé la luce e lasciando spazio alle ombre della notte, che nascondevano i segreti che diverse persone avrebbero voluto scoprire. Il suo vicino di casa, per esempio, di sera andava a lavorare e il giovane fattorino se la faceva con la sua moglie. Ma nella città si nascondevano ben altre cose come Death Note e Shinigami.
Questo, però, Yuki non lo sapeva ancora.

Scese al piano primo piano e si guardò nello specchio della propria sala. Odiava il suo aspetto, così goffa e sgraziata. O almeno lei credeva così. Non sarebbe mai riuscita a ugualiare le ragazze che piacevano a Light. Si era innamorata di lui sin dal primo momento in cui lo aveva visto. Lui non se ne era mai accorto ma le rivolgeva sempre un sorriso gentile.Si ricordò della volta in cui aveva lasciato Light con Hikaru, aveva notato in cui aveva fissato la sua "amica", non con lo sguardo di gentilezza ma vi era nascosto qualcos'altro. E infatti non si era sbagliata perché poi li aveva visti che si baciavano, lo nascondevano bene quei due, ma lei nel corso degli anni aveva imparato a pedinarlo senza che lui se ne accorgesse.
Che Light uscisse con Hiakru era del tutto normale. Lei era bellissima, occhi grandi e verdi , graziosa simpatica ed intelligente e anche se erano fratelli, bhé che importanza aveva? tanto non avevano legami di sangue. Potevano far ciò che volevano. Si chiedeva se Light se l'era già portata al letto. Del resto era questo il sogno di molti suoi compagni di classe.

Si sedette sul divano mentre provava a immaginarsi con i capelli lunghi che camminava a fianco di Light e ogni tanto si guardavano con amore, con desiderio. Le sfuggi una risatina sciocca .
Uscì e andò in girdino: aveva assolutamente bisgno di prendere un po' di aria per distogliere quelle immagini disgustanti di Hikaru con Light, si erano impresse nella sua mente e continuavano a tormentarla, voleva essere lei fra le braccia di lui, lei che chiudeva gli occhi e sentiva il fiato di lui unirsi al suo. Ma sapeva bene che ciò non poteva essere.
Per terra vi era un quaderno rosso. Che ci faceva lì? Lo raccolse.

- Wahhh! – urlò consapevole che nessuno l'avrebbe udita.
- Il mio nome è Dalil. Sono uno shinigami, quel quaderno che hai preso è mio -
- Allora tieni - disse porgendolo. Quella cosa che era di fronte a lei la terrorizzava.
- No. Ora è tuo - disse lo shinigami fissandola. La durata di vita era a posto.
- E io che me ne faccio... ma tu esisti davvero? - chiese in preda a una curiosità irrefrenabile.
- Sì. Quel quaderno si chiama Death Note e ha il potere di uccidere -
- Riprenditelo... io non lo voglio! - esclamò spaventata.
- Ma tu vuoi Light dico bene? -
- Oltre che ha essere un dio della morte sai pure leggere nel pensiero? -
- No, ti ho visto che pedinavi Hikaru e Light quando... ehm... insomma ci siamo capite -
- Allora sei una femina! -

Dalil rimase schifata dalla stupidità della ragazza. Erano passate poche ora e già sentiva la macanza di Hikaru.

- Light possiede un quaderno e lo usa per fare del bene - lo shinigami si odiò per quella frase - e tu puoi essergli d'aiuto -
- Allora lui è Kira! -
< Complimenti! urlalo a tutto il mondo! > pensò esasperata Dalil - Non gridare - disse invece.
- E che cosa ci guadagno? -
- Ci guadagni Light -

Gli occhi di Yuki si illimunarono di una luce speciale. Tutto per Light... avrebbe fatto di tutto per lui.

- Dimmi che devo fare  -
- Saresti pronta a dare metà del tempo che ti resta da vivere? -
- Anche i tre quarti - rispose.

Non sapeva ancora che non bisogna mai fidarsi di uno shinigami così ciecamente.

* * *

Da quando si era svgliata non aveva detto niente, non aveva risposto. Rimaneva ferma e si limitava a singhiozzare o a canticchiare qualche stupida filastrocca. L'aveva decisamente sottovalutata.

- Watari fai qualcosa… devo farla parlare – disse al massimo della disperazione. L’aveva tormentata di domande e non aveva ottenuto risposta a nessuna.
- Non posso fare niente, L- Wammy prese la tazzina vuota di caffè e la sostituì con un pezzo di torta.
- Come niente? – chiese incredulo osservando con attenzione la torta. Aveva meno panna del solito.
- Non è nei miei doveri torturare una persona, e poi io credo stia dicendo la verità. L hai oltre passato il limite -
- Non ti ho chiesto di criticare i miei metodi - rispose accido.
- Non fare il bambino - replicò l'anziano. Conoscieva bene il suo carattere.
- Lasciami solo. Devo pensare -

Ecco, gli aveva messo il broncio. Anche lui aveva un cuore ed era stato conquistato dalla storia di quella ragazzina e anche se lei fosse risultata essere Kira l'avrebbe capita. Ma Wammy sapeva che Hikaru non poteva essere Kira, così come anni fa mentre camminava per le strade londinesi e vidi quel bambino capì subito che sarebbe diventato qualcuno. Chiuse la porta e sorrise.
Per un motivo inespiegabile era convinto che Hiraku ed L sarebbero andati d'accordo.


“ La vidi chinata sul corpo della persona che amava. Allora non sapevo che un giorno avrei provato il suo stesso dolore”

Angolino di Hoshimi
Salve a tutti ^^ chiedo scusa per non aver aggiornato da così tanto tempo, esattamente un mese ^^"... ma il tempo non mi è mai bastato... spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento.
Un grazie infinito a: sbiru94, Black Hayate, valerya90 e Kumiko_Chan_
Grazie mille per le vostre recensioni... scusate se non rispondo una per una ma devo finire i compiti.
Grazie anche a tutti i lettori e a tutti coloro che hanno aggiunto questa ff fra i preferiti *_* siete dei tesori ^^
Hoshimi vi salua e vi augura Buona Pasqua!

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Capitolo 10
*** Matrimonio ***


10. Matrimonio

Le mani in una stretta di fiducia, il passo leggermente saltellato della bambina; niente, assolutamente niente in quella giornata avrebbe lasciato presagire il disastro che si sarebbe abbattuto su di loro, o forse era l'ottimismo a non permettere loro di sentire la presenza della morte che si propagava nell'aria, rapidamente, inevitabilmente.

- La canti quella filastrocca? - domandò la piccola.

- Quale? -
- Quella che hai inventato tu -
" Camminando per la strada ho trovato un piccolo quaderno....
la la la la... un piccolo quaderno nero e grazioso...
la la la la... il proprietario era un uomo....
la la la.... un uomo brutto e rozzo...
la la la... immortale e assassino.... "
 Qui iniziava il verso che piaceva alla bimba.
"... innamorato di una umana....
la la la  quell'umana ero io...."

La donna si fermò e rivolse un sorrise nostalgico alla figlia.

- Ti fermi sempre lì! - protestò quest'ultima.
Non rispose. Dopotutto aveva ragione: non riusciva mai ad andare avanti. Non ricordava. - mi dispiace ma io non ricordo come finisca questa storia - si scusò.
- Ma se l'uomo era brutto, rozzo, immortale e assassino non finisce di sicuro bene, vero? -
- Forse. Ma potrebbe darsi che per amore della ragazza lui cambi -
- Perché lui ama - sussurrò la piccola - allora l'amore è potente -
- Sì. Non puoi vivere senza aver amato qualcosa o qualcuno - confermò la madre.
- Ah sì? Ma si può odiare! -esclamò la ragazzina agitando le mani.
- Non puoi odiare senza aver amato -
- Ma...-
- Lo capirai crescendo, tutto al suo tempo - rispose serena la donna accarezzando la testa della bambina.

Proseguirono il resto della strada in silenzio. Non mancava molto alla loro destinazione.

Chissà quanto era cambiato Henry. Da tempo entrambe non lo vedevano e sentivano la sua mancanza; lui portava sempre allegria e spensieratezza nella casa, stati d'animo che madre e figlia non riuscivano a tenere, dato che la bambina era fin troppo intelligente per la sua età e la donna qualche volta non sapeva come comportarsi.
La ragazzina non aveva mai visto l'aeroporto di Tokyo. Non credeva ci fosse tanta gente. Non sapeva nemmeno se sarebbe riuscita a riconoscere suo padre.
Sua madre le afferrò ancora più forte  la mano e insieme si fecero spazio tra la folla.
- Arrivi internazionali - sussurrò la donna. Aveva lo sguardo vuoto.
Il corridoio era semi deserto, alcuni imprenditori inglesi discutevano animatamente sugli andamenti negativi della borsa. La bambina sapeva parlare benissimo l'inglese, glielo avevano insegnato sua madre e Henry.
Si sentivano i loro passi, andavano di fretta, la voce automatica aveva appena detto che il volo 00367 dall'Irlanda era atterrato.
Poi accade tutto d'improvviso.
- Urgh! - la donna lasciò andare la mano della piccola e si toccò il petto, poi cadde a terra. Gli occhi spalancati fissavano senza alcuna espressione il tetto bianco.

Il nulla.


Gli occhi scuri si girarono fino a incontrare quelli verdi di sua figlia.


Esalò l'ultimo respiro.


La bambina posò l'orecchio sul petto della mamma. Ogni volta, di sera, quando non riusciva a dormire, si avvicinava al petto di sua madre a sentire il suo battito cardiaco, quel  suono così meccanico e ripetitivo, che dava sicurezza.

Ma ora il suono della vita non c'era.
- Oh my God! -
Non riusciva a respirare abbastanza.
- Anf... anf -
Non riusciva a parlare, a pensare.
- Anf... anf -
Sentiva il bruciore negli occhi farsi più forte.
- A doctor! A doctor! - urlavano. Ma lei non riusciva a concentrarsi, non li capiva, non li sentiva. Il battito non c'era!
Una figura alta e snella comparve nel corridoio, ma lei non riusciva a distinguerlo, sembrava un altro di  quegli  uomini che parlavano di economia. Qualcuno che non poteva fare niente per aiutare la sua mamma.
Impotente
Le lacrime avevano coperto la sua vista... ma lei voleva vedere Henry!
- Oka san*... I love you - sussurrò. Ma non poteva sentirla.
La bambina chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalle tenebre, accanto al corpo di sua madre, mentre vedeva il padre avvicinarsi di corsa.
Non lo avrebbe mai più rivisto.

***

 Si svegliò di soprassalto, sperando di non aver pianto. Da anni non rivedeva quelle scene ancora troppo nitide nella sua memoria, ancora capaci di ferirla moltissimo. Tutti dicono che il dolore per la perdita di una persona cara non vada mai via, ma con il tempo diminuisca. Ma a lei non era successo niente di tutto ciò. La sua sofferenza si era fatta più pesante con il passare del tempo, il rifiuto da parte dei suoi familiari di prenderla con loro, dicendo che non avevano i mezzi adatti, l'orfanotrofio, gli scherzi per il suo aspetto singolare e per la sua perspicacia, la serietà delle monache, lo stupro. E ora L e Kira. Cosa scegliere? L'assassino che dice di uccidere per la giustizia o il detective che cerca di scovarlo perché ritiene malvagio e sbagliato uccidere anche se le vittime sono dei criminali?. Ma alla fine erano molto simili: entrambi ritenevano di essere la giustizia. Che giustizia doveva scegliere?

- Ehi sei lì? - domandò. Si accorse di avere la voce leggermente incrinata.

- Sì -
- Hai mai ucciso? Hai mai rubato o stuprato qualcuno? - chiese Hikaru.
- Certo che no - rispose L, leggermente infastidito da quelle domande.
- Allora... dimmi perché temi Kira - replicò la prigioniera - tu non sei un criminale, non ti ucciderà -
- Ha già ucciso persone innocenti -
- Perché loro lo avevano ostacolato -
- Ti sembra una giustificazione? -
- No. Ma nemmeno tu sei del tutto innocente, ti sembra che per catturare un criminale tu possa violare i miei diritti? Non hai nemmeno prove! -
- E' diverso -
- Perché? Perché non hai ucciso nessuno? Cosa credi? Pensi  di essere migliore di Kira perché hai catturato i criminali, perché sei dalla parte della polizia? Tu non sei diverso da quel criminale! Voi sfruttate la gente, non v'importa se muoio, voi desiderate solo arrivare al vostro obiettivo! I mezzi non hanno importanza vero? ciò che conta è lo scopo, il tuo nobile scopo! -
- E' il mio lavoro, Hikaru. Io,poi, non ho mai ucciso nessuno -
- Le persone possono essere uccise in tanti modi, sai? - rispose - non c'è bisogno di premere il grilletto per rendersi colpevoli delle loro morti -

L non rispose. Si limitò ad osservare la ragazza. Aveva ragione?


***

- Wahhh! faccio tardi!! -
Yuki si alzò velocemente dal letto, indossò in fretta e furia la sua divisa scolastica, sistemò i capelli con cura, poi scese in cucina, mangiò qualche biscotto e uscì di casa con lo zaino in spalla. Dietro di lei, Dalil la guardava con serietà.
La strada era deserta a quell'ora del mattino, ma lei usciva sempre presto, perché prendeva la via che conduceva a casa Yagami: osservava ogni mattina il risveglio di Light, che consisteva nel alzare le tende.
Non riusciva mai a vederlo, ma il solo fatto di sapere che sopra di lei,  Light si stava cambiando la faceva sentire diversa,  l'aiutava ad affrontare la sua giornata.
Ora però lei aveva gli occhi! E lui l'avrebbe cercata. Il suo sogno d'amore si sarebbe realizzato.
Rise.
- Andiamo- la esortò Dalil.
Lei annuì e si avviò per la strada saltellando. Non era diretta al Liceo.

Uscì con anticipo e camminò tranquillo godendosi l'aria primaverile, tanto arrivava sempre in tempo per l'università.
Ormai era sicuro che L non si sarebbe presentato, era  impegnato a parlare con Hikaru, peccato che non sarebbe mai riuscito a farle dire niente. Non sarebbe stata di certo lei a tradire il loro accordo.
- Ma sei così sicuro che non dirà  niente? non è forse meglio ucciderla? - domandò Ryuk. Era diventato facile per lui capire i pensieri di Light. Doveva solo concentrarsi a pensare qualcosa di molto intelligente, per questo qualche volta non ci riusciva.
- Ma come Ryuk!? Mi segui da tempo e non hai ancora capito i miei metodi? - gli rinfacciò Light. Bé in  effetti lo shinigami aveva un po' capito come funzionava la testa di Kira ma non si potevano chiedere dei miracoli. - Se la uccido ora, sarebbe come presentarmi da L e dire: Ciao, avevi proprio ragione io sono Kira e Hikaru è la mia collaboratrice. - rispose con ironia il genio.
- Ah... non ci avevo pensato -
- Light Kun? - domandò una voce alla sua sinistra. Si voltò.
Non sapeva che espressione assumere. Sorpreso, irritato, sollevato... non sapeva.
- Yu... Yuki - si limitò a rispondere come un ebete.
- Ci si rivede, Kira - lo salutò Dalil offesa.
Non rispose.
- Ma come lui ti può vedere? - chiese la ragazza girandosi verso lo shinigami.
- E' una lunga storia, vero Yagami? -
- Posso sapere che... -
- Ho trovato il quaderno di Dalil e ho fatto lo scambio. So che ti servono gli occhi -
Se prima era diventato pallido, ora temeva di perdere conoscenza. Ora aveva gli occhi. L sarebbe morto.
-Fidati! Farò qualunque cosa tu mi chieda... se devo dimezzare ancora la mia vita lo farò... lo giuro... ucciderò chi mi chiederai... non m'importa! -
Light non capiva, nessuna persona normale avrebbe detto una cosa del genere.
- Suppongo però di doverti  ripagare in qualche modo, no? - domandò. Non c'era nessuno per strada, era un luogo perfetto. Se il prezzo fosse stato troppo alto, lui avrebbe fatto finta di scrivere ciò che lei doveva fare, mentre invece scriveva il suo nome e la uccideva.
Yuki arrossì.
- In effetti... - disse non trovando il coraggio di proseguire.
Dalil la guardò con disprezzo, le persone come lei dovevano morire. Lo meritavano.
- Cosa? - chiese il ragazzo.
Chiuse gli occhi.
- Voglio che tu mi sposi -
Per poco Light non affondò nelle viscere della terra. Non era possibile. Una richiesta così  sciocca. Non ci credeva, non pensava ci fossero delle persone tanto idiote.
- Sposarti? - era allibito da quella richiesta e non sapeva come rispondere.
< Calmati e pensa. Innanzitutto, sicuramente, Dalil lo ha fatto apposta. Ma quale è il suo obbiettivo? Salvare Hikaru.. Certo così potrebbe comandare le azioni di Yuki e non metterebbe a rischio la sua vita. No... se è così sono fregato. Se dico di no mi uccide... ma così non farebbe altro che allungare la vita a Hikaru dato che io ho deciso di ucciderla, quando la sua scomparsa diventerà di dominio pubblico. Questo shinigami è troppo furbo. Devo ucciderlo, ma gli occhi mi servono e a quanto pare Yuki darà più retta a me visto che mi ama... devo renderla completamente succube al mio volere >
- Non sei maggiorenne... hai la stessa età di Hikaru, no? - domandò  Light
- Sì... ma aspetterò... voglio solo la tua promessa e il tuo amore -
< Amore... che stupida! >
- E va bene, Yuki -
La ragazza si avvicinò a Light, gli occhi luminosi esprimevano una felicità immensa. Ma a Kira ciò non importava, lui l'avrebbe uccisa, dopo averla sfruttata.
La ragazza lo abbracciò.
- Oh Light... - sussurrò.
Rispose all'abbraccio  e avvicinò le sue labbra all'orecchio della sua "futura moglie".
- Ascoltami, Yuki. Devo proprio andare ma tu sei davvero importante, perciò vieni a casa mia dopo le tre, dobbiamo parlare -
- Okay - la sua voce tremava.
- Ora vai a scuola. Ci vediamo più tardi -

***

... Non bisogna premere il grilletto per rendersi colpevoli delle loro morti... Quante persone aveva sacrificato L per il suo " nobile" scopo? Dodici agenti del FBI... Naomi Misora... quanti altri ancora avrebbe dovuto sacrificare?

- Hai una faccia strana oggi, Ryuzaki - affermò Wammy avvicinandosi a lui.

- Perché? -chiese di rimando il detective.
- Speravo me lo dicessi tu -
- Hikaru ha detto che sono come Kira -
- Bé, una volta anche tu lo hai affermato, hai detto che tu e Kira siete infantili e orgogliosi, detestate perdere. Non posso che confermarlo - replicò l'anziano.
- Non hai capito. Lei si riferiva alla malvagità. -
- Non mi sembra che tu abbia mai dato retta al parere di coloro che ritenevi criminali -
- Lei sa come è fatto Kira.... -
- Ora capisco. Perciò ritieni che lei abbia provato la furia di Kira e possa dunque compararti a lui? -
- Sì -

L'anziano sorrise sotto i baffi. Il caso Kira stava completamente cambiando L, facendolo crescere , spingendolo a dare il suo massimo e a confrontarsi con i pareri delle altre persone.


-Credevo non t'importasse ciò che pensava la gente di te -

- Infatti è così, solo che non voglio essere paragonato a Kira... non mi sembra giusto... tu che ne pensi Watari? -
Wammy ricordava che solo due volte in tutta la sua vita L gli aveva chiesto cosa pensasse delle sue azioni. La prima era stata quando aveva deciso di diventare detective, l'altra era proprio questa.
- Lei ha conosciuto solo la tua parte peggiore, L -
- Allora un po' assomiglio a Kira -
-Tutti assomigliamo un po' a Kira ma non per questo uccidiamo senza scrupoli; io ti conosco fin da quando sei piccolo e credo di poter affermare di conoscerti abbastanza per poter dire che tu non sei Kira -
- Grazie, Wammy -

Dopo qualche minuto, arrivarono Matsuda, Aizawa e Ukita. Li fece accomodare e iniziò il colloquio.

-... poi c'è la questione di Naomi Misora. -disse Ukita a un certo punto della conversazione. L aveva lo sguardo perso: si stava ancora scervellando sulla questione "Hikaru", doveva assolutamente farla parlare. Ai suoi collaboratori non aveva ancora detto niente, i soli a sapere del suo arresto erano Mogi e Watari.

- I morti non parlano. A questo punto che senso ha cercarla? - intervenne Matsuda, dopo qualche commento di L e degli altri agenti.   
- Anche se ora fosse morta, in vita potrebbe aver rivelato qualcosa a qualcuno - replicò L - E poi mi sembra strano che non sia saltato fuori il cadavere. Se lo trovassimo forse potremmo ottenere qualche indizio -
- Ma se qualcuno avesse saputo qualcosa da lei, non credi che a questo punto sarebbe già venuto da noi? - domandò Ukita guardandolo
La porta si spalancò e da essa entrò Watari nervoso e preoccupato.
- Ryuzaki! -
- Che c'è ? - rispose questo, credendo si fosse arrabbiato per il fatto che non dava acqua a Hikaru da due giorni. Voleva sgridarlo in pubblico?
- Guarda su Sakura tv! Sta accadendo una cosa terribile! -
Ascoltò il messaggio del conduttore giapponese.
< Cosa c'è Kira? Ora hai paura? Forse mi chiederai di rilasciare la tua collaboratrice... o hai da dirmi qualcosa altro?  >
Desiderava sapere che cosa voleva Kira, e poi il video era vero?
Presto ne avrebbe avuto la prova.
- Cambia! - esclamò. Un omicidio in diretta? Solo Kira ne poteva esserne capace.
Hibima. Morte per arresto cardiaco.
- Vai sul canale ventiquattro! -
Un altro morto per arresto cardiaco.
Matsuda, Ukita e Aizawa si disperavano per trovare un modo per fermare la trasmissione. Hikaru! lei poteva essere di grande aiuto.
- Vado sul posto e li fermo io -
- UKITA -
- Signori e signore, ascoltatemi bene, non ho alcuna intenzione di uccidere persone innocenti. Io odio il male ed amo la giustizia. Non considero la polizia mia nemica ma  mia alleata  -
< Bastardo... >
-Watari porta qui lo schermo della ragazza- disse. Odiava ammetterlo ma aveva assolutamente bisogno di lei. Ukita stava rischiando grosso.
- Subito! - Watari corse.
- Nessun innocente morirà più se rinuncerete a catturarmi. E anche se qualcuno di voi disapprova ciò che faccio, non verrà ucciso, a meno che non contesti pubblicamente sui media il mio operato. Tutto ciò che vi chiedo è di aspettare ancora un po' e  vedrete che poi apprezzerete il mondo da me realizzato -
- Ecco Ryuzaki! - Watari era arrivato.
L accese il monitor, Aizawa e Matsuda lo guardarono con disgusto.
- Ma Ryuzaki!- protestarono entrambi . - Come... perché?-
- Vi presento la collaboratrice di Kira, lei sa molte cose. Ci può aiutare ma non dice niente -
- E' UKITA! - gridò Aizawa che per un attimo aveva distolto l'attenzione dal monitor di L. Accecato dall'ira e dalla consapevolezza di non poter fare niente, si diresse alla porta.
 - Non lo faccia Aizawa... dove pensa di andare? Piuttosto faccia parlare la ragazza... lei ci sarebbe utile-
- Tu non capisci... vuoi che rimanga  qui a far parlare quella povera ragazza che forse non c'entra niente?! - ringhiò. - Tu non hai compagni non puoi capire...  -
- Andando là ora, finirà solo per farsi uccidersi -
- R...Ryuzaki... vorresti forse che me ne stessi qui davanti alla TV?! - replicò pieno di rabbia.
- Anch'io vorrei interrompere la trasmissione di quel video. E se riuscissimo a confiscare tutto il materiale della busta, molto probabilmente riusciremmo a ricavare qualche indizio su Kira. Ma se Ukita è stato ucciso da Kira, andando là anche lei farebbe la stessa fine. - spiegò tentando di farlo ragionare.
- Ma allora mi dici a cosa diavolo è servito cambiare identità?! Perché a giudicare da quanto è successo, si direbbe che Kira sappia i nostri nomi, non è così?! -
- Può essere. Ma se fosse così, non credi che Kira farebbe prima a uccidere tutti i detective del quartier generale? - domandò L - Sono stato io a dedurre che Kira abbia bisogno di conoscere nome e volto delle sue vittime. Ma dopo quanto abbiamo visto, non me la sento più di escludere che gli sia sufficiente conoscerne solo i volti, per uccidere. La sola cosa che posso affermare con certezza al momento è che Ukita è stato ucciso perché è andato lì. E questo prima che le altre emittenti riprendessero l'ingresso della Sakura TV. Ciò significa che Kira è là  dentro, o in qualche posto da cui può sorvegliare chiunque cerchi di entrare nell'edificio. Oppure se non è lì di persona, potrebbe aver piazzato una telecamera in zona - aggiunse.
- Scusa tanto, ma se Kira è da quelle parti, allora che ci stiamo a fare qua?! -
- Le sto dicendo che se andassimo lì senza riflettere, finiremo uccisi. Cerchi di capire -
- No che non capisco! - urlò imbestialito Aizawa - Ukita potrebbe essere stato assassinato! Non dicevi di essere disposto a rischiare la vita, pur di arrestare Kira?! - afferrò L per una spalla e lo scosse violentemente.
- R... rischiare la via non significa affatto farsi uccidere incoscientemente. Comprendo i suoi sentimenti ma cerchi di controllarsi. Ukita è stato ucciso... e se lo stesso dovesse accadere a lei...  - disse Ryuzaki mentre tremava leggermente, Aizawa e Matsuda se ne accorsero, forse si erano sbagliati sul conto di Ryuzaki, forse non era così insensibile.
- Scusa... Ryuzaki. Come si chiama la ragazza? - domandò dopo qualche secondo di silenzio. In realtà non era colpa di L... ma di quella ragazza: se avesse parlato prima ora Ukita sarebbe stato ancora accanto a loro.
- Hikaru -
- Ma è la figlia adottiva del sovrintende... - Matsuda non finì la frase.
- ASCOLTAMI! DI'  CIO' CHE SAI!!! - urlò Aizawa prendendo e attivando il microfono.
- Chi sei ?! - la ragazza si era spaventata.
- DI' CIO' CHE SAI... CHI E' KIRA? PARLA, PARLA -
- L!? - provò a indovinare. Ma non poteva essere lui, innanzitutto perché non aveva la voce camuffata e perché stava urlando: L non urlava mai.
- Aizawa si calmi! La sta terrorizzando! - poi Wammy diceva a lui che era malvagio.
- NO! LEI POTEVA SALVARE UKITA! LEI POTEVA!... ASSASSINA-
- La smetta... la smetta... -
- UN MIO AMICO E' MORTO! KIRA NON E' LA GIUSTIZIA.... KIRA...-
- CHIUDA IL BECCO! IO NON POSSO DIRE NIENTE! - urlò Hikaru al massimo della disperazione. - altrimenti.... -
- PARLA! DANNAZIONE! PARLA O... - ma Aizawa non finì la frase. Contro la porta della Sakura tv si era schiantato un furgone cellulare della polizia.  
- Cos'è quel rumore? - chiese la ragazza disorientata.
- Ascoltami Hikaru. Soichiro è dentro la Sakura tv e lì vi è Kira, credi forse che lo risparmierà? - questa volta era la voce calma di L.
- No! Soichiro no!... -
- Cosa pensi che proveranno Sachiko, Sayu e Light... tu puoi salvare loro padre... puoi salvare una famiglia -
Oka san, I love you....
- ... basta non far vedere il volto... -
- Perché ? -
- Vi è un potere... gli occhi... basta vedere in viso qualcuno e vedi il suo nome e la durata vitale... - Hikaru deglutì - un casco... basta un casco che copra tutta la faccia.... -
- Un potere? -
-  Salva Soichiro e ti dico tutto... tutto ciò che io so... so cose che nemmeno lo stesso Kira conosce! -
- D'accordo - spense il monitor.

***

- Ma... sei stato tu Light?! -
- Certo che no... io non ho gli occhi: non avrei potuto uccidere quei poliziotti. E poi sono qui, non vicino alla Sakura Tv - rispose il giovane un po' irritato. Aveva sempre la sfortuna di usare collaboratori idioti: prima Hikaru che si era fatta prendere in fretta, ora Yuki, che di certo era una delle persone meno intelligenti che avesse mai incontrato, infine il nuovo falso Kira, che superava abbondantemente  l'idiozia di Yuki.
- S.. scusa - rispose la ragazza.
- A quanto pare però è qualcuno che è dalla mia parte  e che ha gli occhi -
- Ma non ti serve incontrarlo... hai già me - disse Yuki avvicinandosi a lui.
- Sì, Yuki. Io ho te... sarai di grande aiuto perciò fai come ti ho detto prima, d'accordo? -
- Okay... in pratica devo uccidere criminali giapponesi che non siano del Kanto... così tu potrai uccidere quelli che sono nel Kanto e non correremo il rischio di uccidere gli stessi facendo così che il quaderno perda effetto su di loro, giusto? -
- Proprio così. Brava Yuki -
La ragazza arrossì. Era ora di fare la richiesta.
-  Light... ecco io volevo... che tu... - ma si vergognava troppo per chiederlo.

Ma Kira era un genio. E afferrò al volo ciò che voleva dire Yuki. La prese per un braccio la tirò verso di sé con la rapidità di chi vuole finire al più presto con quella tortura. La baciò ma non c'era nessun sentimento nei suoi movimenti, come se fosse solo il prezzo da pagare per arrivare alla realizzazione del suo mondo. Infatti era così, ma Yuki lo amava, era ossessionata da lui e non le importava  niente, assolutamente niente. Voleva solo stare con Light, essere amata da Light. Light era tutta la sua vita, in seguito però, anche se l'aveva amato, sarebbe diventato la sua distruzione.


Dalil guardava con disprezzo quella scena. L'aveva vista e rivista quando c'era ancora Hikaru, ma con lei era diverso perché sapeva che la sua protetta fingeva di essere invaghita di lui. Per fortuna, Light non era mai riuscito ad essere più intimo con Hikaru. Altrimenti sarebbe stata capace di ucciderlo seduta stante. Invece poteva fare qualunque cosa con Yuki, a lei non cambiava, voleva solo che Light riuscisse a uccidere L e così la sua protetta sarebbe ritornata libera. A quel punto lo shinigami sarebbe sparito per sempre. Non voleva cacciare nei guai Hikaru, non voleva che fosse coinvolta nel caso Kira perché sarebbe morta e lei non avrebbe più potuto fare niente, la promessa fatta a Kodoku sarebbe stata infranta. Lei non provava affetto per Hikaru, lei la voleva viva solo per una questione di affetto a Kodoku non a quell'umana.


- Torna a casa, Yuki. I tuoi genitori potrebbero preoccuparsi. -

- D'accordo... - disse lei tutta rossa in viso. Non credeva che Light fosse così bravo a baciare.
- Ah, e ricorda... aspetta che sia io a farmi vivo -
- Sì ... -

L'accompagnò fino all'ingresso e la salutò. Poi rientrò nella sua stanza prendendo il Death Note e iniziando a giustiziare criminali del Kanto. Con l'aiuto di Yuki, avrebbe ucciso più criminali, cosa che per uno studente universitario, il primo in graduatoria, sarebbe stato parecchio difficile perché doveva già pensare allo studio. Forse questo avrebbe sciolto qualche dubbio a L, ma sapeva fin troppo bene che ciò non bastava. L doveva morire. E qualunque dei nuovi due Kira l'avesse fatto: Non aveva importanza dovevano solo ucciderlo.


- Light...- era la voce di  Dalil.

- Cara Dalil... non credevo saresti venuta a parlare con me. Ho sempre pensato che tu mi odiassi -
- Non lo faccio per simpatia, infatti. Voglio solo che tu uccida L -
- Così Hikaru potrà tornare libera e non morire, vero? Ecco perché hai costretto Yuki a fare lo scambio, perché è l'unica maniera di farlo fuori. Non ti preoccupare lo ucciderò, mi è troppo di impiccio. Così tu, Dalil, riavrai la libertà di Hikaru e io il mio mondo perfetto... mi sembra un buon accordo -
- Tu non mi stai per niente simpatico, umano - ringhiò lo shinigami;  Ryuk in disparte si godeva la scena mangiando una mela - ti uccido se fai qualcosa che non mi piace -
- Ehi! pretendi che io liberi Hikaru e mi minacci di morte?! sono io a possedere le redini del gioco, ti ricordo che posso ucciderla quando voglio - replicò.
Fu la prima volta che Light sentì la terrificante risata di Dalil; Ryuk rabbrividì.
- Non riuscirai a sfiorarla nemmeno con un dito, stupido umano - lo informò Dalil - ricordati questo: chi avrà Hikaru vincerà la partita. -
Lo shinigami attraversò la finestra ed sparì.
- Chi avrà Hikaru vincerà la partita... che diamine volevi dirmi? - rifletté Light a voce alta - inoltre io non posso ucciderla... ma che... - poi si girò verso Ryuk - tu di sicuro lo sai. -
Per poco lo shinigami non s'ingozzò.
- Io non ho mai capito niente di tradizioni del nostro mondo ma in effetti Dalil l'altra volta aveva accennato a qualcosa di simile - rispose mantenendosi sul vago.
- Non servi proprio a niente, Ryuk - si lamentò il giovane.
 
***


Camminava per una strada affollata e saltellava ad ogni passo che faceva. Il suo piano stava procedendo come di programma. Fra breve avrebbe conosciuto Kira, il suo idolo, la sua giustizia. Per lui aveva dimezzato la sua vita: sarebbe diventata la sua mano destra, aveva già ucciso per lui, per il suo dio.

- Senti... visto che ti ho dato il mio quaderno della morte, perché non lo usi un po' per i tuoi interessi? - disse Rem. Allo shinigami non piaceva nemmeno un po' tutta la storia dei video e dello scambio per aiutare Kira.

- Ma io lo uso per me stessa. Io sono d'accordo con Kira e voglio sapere che tipo è - rispose Misa con la sua voce sottile - proprio per questo mi sono trasferita nel Kanto e sono andata ad abitare da sola. Ho mandato quella roba in tv solo per farmi notare da lui. E di sicuro ora lui s'interessa a me. Chissà magari vuole addirittura incontrarmi! - aggiunse contenta. Sarebbe stato il massimo, non aspettava che una risposta da Kira.
- Stai giocando col fuoco, Misa. Lo capisci che potresti finire uccisa? - la rimproverò lo shinigami bianco.
Quanto era fastidiosa Rem quando ci si metteva!
- Ti dico che andrà tutto bene! - rispose un po' scocciata - sono sicura che Kira non farà del male a una fanciulla innocente! E se mai dovesse capitare io sono più forte di lui visto che ho i tuoi occhi. -

Rem tacque. Aveva un brutto presentimento.


***

Era di fronte al monitor e guardava la ragazza, che aveva la testa leggermente piegata mentre dormiva. Aveva il respiro regolare. Andava tutto bene.

- Ryuzaki... per quanto pensi tenerla lì? - domandò Soichiro leggermente infastidito dalla concentrazione di L nel guardare sua figlia.

- Non ha ancora detto niente - sussurrò L sovrappensiero, cercando di sincronizzare i suoi respiri con quelli tranquilli di Hikaru.
A Soichiro ciò non sfuggì, si alzò e spense il monitor, ne aveva abbastanza.
- Ma che sta facendo scusi? - chiese il detective senza capire perché il sovrintendente lo guardava così  furioso.
- Bas...ta-  ringhiò. Matsuda e Aizawa erano seriamente preoccupati. Fino a quel momento il loro capo aveva seguito ciecamente le indicazioni di L, ma forse era giunto al limite.
- Cosa? - chiese indifferente il detective. A lui non sembrava di aver fatto niente di sbagliato.
- Smettila di spiarla con quello sguardo fisso! - iniziò il sovrintendente - non è corretto! -
- Lei una mia sospettata, devo farlo... mi creda non sono un maniaco. - rispose tranquillamente Ryuzaki, come se quella pesante accusa non lo toccasse minimamente.
Soichiro parve calmarsi.
- Sì scusami... e che... per me è difficile... sospetti di Light e di lei io non  credo che potrò reggere... -
- Mi spiace, sovrintendente Yagami - mosse nella tazzina il cucchiaino, che emise un lieve tintinnio - Lei crede che sia innocente? Nel senso che non abbia ucciso mai nessuno e che sia stata minacciata da Kira? - domandò mettendo l'indice sulle labbra.
- Certo! Per lei metterei la mano sul fuoco! -
- La conosce da poco... -
- Abbastanza per capire che non ucciderebbe mai nessuno! Ha avuto la sfortuna di trovarsi nei posti sbagliati con le persone sbagliate... non può pagare per crimini che non ha commesso! -
- Forse ha ragione... se è così... sarò il primo a chiedere scusa. - disse il detective mordendosi il pollice. Il sovrintendente accese la televisione e insieme ai suoi uomini si ritirò in un'altra stanza; non voleva essere di disturbo.
L la guardò ancora per un po', poi la svegliò, senza camuffare più la voce: non serviva più a niente.
- Hikaru...- iniziò - svegliati.
- S... sì...-
- Ieri è andato tutto bene...-
- Allora Soichiro sta bene? Sì è ripreso? -
 - Sì sta bene... -
- Glielo hai detto che io so di Kira... vero? -
- Sì-
- Capisco... bé dopotutto è un tuo collaboratore... -
- Lui è convinto che tu non hai ucciso nessuno... spero che tu non lo deluda.-
- Certo che no! io non ho mai ucciso nessuno! - disse indignata - se fossi una assassina avrei lasciato morire Soichiro senza pensarci due volte!  -
- Forse... -
- Vuoi che io ti dica tutto ciò che so, vero? -
- Sì -
- Tu sei stato di parola e lo sarò anch'io... avrei un'altra richiesta da farti e poi giuro che ti dirò tutto ciò che so... anzi sono persino disposta ad aiutarti con le indagini... -
Era una proposta allettante...
- Che cosa vorresti? -
- Toglimi  queste cose... non ce la faccio più... ma devi venire tu... - disse  con la voce rotta dal pianto.
L non rispose subito, la osservò per un attimo: la figura esile della ragazza sembrava stesse crollando, forse era arrivato il momento di toglierle la camicia di forza e portarla in una stanza più accogliente.
- Va bene... ma al primo movimento sospetto sapi che ti manderò sulla forca -
- Okay -  
Seguì Wammy fino all'uscita dell'hotel, salì sulla limousine e si sedette al suo solito modo. Aveva da poco congedato i poliziotti dicendo di tornare dopo due ore, aveva consigliato al sovrintendente di andare a casa e dire che le ricerche per trovare Hikaru andavano avanti senza alcun risultato.
- Che cosa vuoi fare, Ryuzaki? - aveva chiesto il signor Yagami. Nelle ultime settimane era dimagrito, non avrebbe retto molto se andava avanti così.
- Mi serve l'aiuto di Hikaru. -
- Ma lei è ancora una ragazzina... così stai rovinando il suo futuro -
- Forse - aveva risposto lui girandosi e dirigendosi verso la poltrona, allora il sovrintendente era andato via a testa china.

Ryuzaki provava affetto per Soichiro: era una persona con alto senso della giustizia e si fidava ciecamente della sua famiglia. Amava i suoi cari, Sachiko, Sayu e Light e fin da subito aveva accolto Hikaru come una della famiglia e la difendeva come aveva difeso i propri figli.

Guardò fuori dalla finestra dai vetri oscurati, dai quali poteva guardare senza essere visto. D'improvviso si accorse che chiunque poteva essere Kira, invece lui sosteneva fermamente che solo Light e Hikaru avessero le qualità giuste. Avevano un'intelligenza superiore a quella di chiunque altro, erano perspicaci, brillanti. Light era semplicemente perfetto, mentre la ragazza era calcolatrice e psicologicamente resistente. Entrambi aveva un indiscutibile fascino e non solo per la loro innegabile bellezza. Possedevano, però,  qualcosa che attirava gli altri. Presto anche lui sarebbe diventato vittima di quel fascino misterioso.
Erano arrivati a un luogo disabitato, con alcune case che stavano cadendo a pezzi. Era lì che si trovava Hikaru, in uno di quei seminterrati, legata a una camicia di forza, sola con se stessa, forse tremando di paura . Ma a lui cosa importava? Era stato proprio lui stesso a chiedere a Wammy di farlo.
Lentamente la limousine perdeva di velocità. Si avvicinò alla porta della casa prescelta, tolse le chiavi da una tasca e aprì la porta cercando di fare il minimo rumore possibile.

- L... sei sicuro di volerla liberare di persona?  -domandò dubbioso Wammy. Il detective non si era mai esposto così tanto, non era mai stato in prima linea.

- Non ho altra scelta, Wammy - disse L a denti stretti - non credo così stupida da uccidermi ora, anzi non credo proprio che abbia ancora il potere di uccidere -
- Prima la pensavi come una specie di semi dea - replicò l'anziano un po' preoccupato - se è così sarebbe comunque in grado di ucciderti -
- Forse... ma non credo. Io continuo a pensare che lei è più potente di Kira... ma non mi ucciderà, non lo farà perché vuole una vendetta -
- Una vendetta? - il maggiordomo non capiva più niente.
- Sì -
Scese le scale fino ad arrivare a una porta di metallo, chiese a Wammy di passare la tessera magnetica, e la porta si aprì: vide il profilo della figlia di Soichiro.
- Sei sveglia? - chiese, anche se sapeva già la risposta.
- Certo... non credevo saresti arrivato così in fretta, L - rispose la ragazza. Sorrise leggermente, sapeva benissimo che L non poteva vedere bene i tratti della sua faccia, perciò non rischiava di essere scoperta.
- D'ora in poi devi chiamarmi Ryuzaki - la informò lui.
- Va bene -

Wammy iniziò a togliere i chiodi che tenevano la lastra di ferro che copriva i suoi occhi.

Finalmente dopo giorni di buio poteva riaprire gli occhi. Lentamente iniziava a focalizzare la stanza che la circondava:  era completamente spoglia. Poi girò lo sguardo più a destra e questo incrociò quello di L.

- Ce la fa a stare in piedi da sola, signorina... - Wammy si fermò temendo di non essere ascoltato, dato che  L e Hikaru si stavano fissando intensamente, come se volessero scoprire chi era l'altro.

- Ah! sì... ce la faccio - rispose lei riprendendo il controllo dei suoi occhi. Tremando fece i suoi primi passi: le faceva male ogni articolazione del corpo. Si diresse verso il detective, che rimasse stupefatto a guardarla, come chi vede un bambino che nasce, il miracolo della vita.
< Sono i suoi primi passi... dopo la prigionia che le ho imposto io... sta venendo verso di me... che vorrà mai? >
L'anziano maggiordomo rimase in disparte come osservatore esterno della vicenda.
- E così, tu, eri L - disse sorridendo mentre si avvicinava ancora di più - lo sapevo... piacere di conoscerti come ciò che veramente sei, Hideki Ryuga - aggiunse mantenendo il sorriso stampato in faccia.
- Chiamami Ryuzaki -
- Sì.. ho capito... idiota - disse mentre la sua mano destra colpiva in pieno il viso di L, il quale cadde per terra tenendosi la guancia dolorante.
Hikaru si avvicinò e iniziò a scalciare come una piccola furia scatenata.
- MALEDETTO IDIOTA! PUOI ANCHE UCCIDERMI! MI BASTA SOLO AVERTI PICCHIATO! -
Il detective era talmente sorpreso da non riuscire a rispondere ai colpi: insomma una ragazza che fino a un momento prima sembrava stesse morendo, improvvisamente aveva iniziatò a picchiarlo con forza!
Wammy si avvicinò di corsa prese Hikaru per le braccia e la allontanò da L.
- Si calmi , signorina Yagami -
- SI CALMI UN CORNO, OKAY!? FOTETEVI BRUTTI BASTARDI!!!! CHI DIAMINE PENSATE DI ESSERE? -
Ryuzaki si rialzò. La prese per i capelli e la trascinò lontano dalle affabili braccia dell'anziano maggiordomo.
- AHI! Lasciami - balbettò la ragazza mentre si dimenava furiosamente.
- Spiacente. Non c'è colpo che non renda -
Wammy rimase paralizzato. Non poteva nemmeno dire chi stesse vincendo perché entrambi se le stavano suonando. Ma si sentì in dovere di fermare quel combattimento infantile. A tutto vi è un limite.
 - RYUZAKI! SIGNORINA HIKARU! VI SEMBRA QUESTO IL MODO DI COMPORTARSI!? - gridò.
L per la sorpresa lasciò andare i capelli di Hikaru, che a sua volta smise di mordere il braccio del suo aguzzino.
- S...scusi - risposero entrambi. Detto questo Wammy ammanettò la ragazza, che non oppose resistenza, e seguito da Ryuzaki entrarò  nella limousine.

L controllò i danni provocati: un braccio interamente morsicato, il labbro che sanguinava e tutti i vestiti stropicciati. Un disastro. Beh, del resto nemmeno lei se l'era cavata con poco: a parte molti capelli strappati, aveva la guancia sinistra ricoperta da un grosso livido.

- Do... dove mi stai portando? - domandò  la ragazzina tremando.
- Hai freddo? - chiese il detective.
- Non hai risposto alla mia domanda. -
- Volevi collaborare con il caso, no? Ti sto portando al quartier generale - la informò.
- Spero non conciata così!? - protestò lei - Almeno lasciami il tempo di farmi una doccia! -
- Spiacente. Non c'è tempo - rispose il detective con  tono perentorio.



*per chi non lo sapesse Oka san vuok dire madre in giapponese (almeno così ho trovato sul dizionario XD)

Angolino di Hoshimi
Chiedo scusa per il ritardo. Ma il tempo non era mai abbastanza, e per me era importante riuscire a scrivere bene questo capitolo. Spero ch evi piacia ^^. Un grazie di cuore a tutti coloro che leggono questa fan fiction (Grazie Mille!), a coloro che la seguono, e quelli  che l'hanno aggiunta fra i loro preferiti ^^ Vi ringrazio moltissimo. Un grazie speciale a chi resencisce ^^... leggere le vostre recensioni mi rallegra ^^.

valerya90 : grazie per i complimenti ^^ sono contenta ch eil capitolo i sia piaciuto. Sì, il quaderno ce l'ha Yuki. e anche a me sta molto antipatica... poi vedrai che ruolo avrà nella ff. Grazie ancora ^^

sara chan 92 : Il capitolo ti ha colpita *o* sono contenta... era quello il mio scopo. ^^ Grazie per la recensione ^^.

_NeMeSiS_ : *o* Ciao ^^ sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto... scusami se non ho aggiornato presto come volevi... prometto che durante l'estate sarò puntuale... Giuro. Grazie mille!!!

Black Hayate : perfidamente bello.... dopo aver letto la tua recensione ho ripetuto queste parole all'infinito... perfidamente bello... XD grazie mille ^^ alla prossima ^^

sbiru94:  hai proprio raggione, L si è comporatato come un bastardo, ma credo ch echiunque farebbe una cosa del genere se si trovasse di fronte una persona che probabilmente è Kira.... Grazie per la lunghissima recensione ^^.

Eowyn 1 :  Ciao!! Sono davvero contenta che ti sia piaciuta la storia, io ci sono molto affezzionata, perché Hikaru è un personaggio che significa molto per me. Grazie tantissime per la tua recensione ^^ Spero che tu continui a seguirmi ^^ Ciao ^^ 

Il prossimo capitolo lo posterò quando inizieranno le vacanze estive, lo so che è un arco di tempo lunghissimo ma il tempo non mi permette fare di meglio. Comunque cercherò di postarlo prima ma non credo di riuscirci. Ah! in questo capitolo non ci sono le frasi perché c'è già la filastrocca e il mio cervellino non ce; la fa... con tante frasi @o@.
Allora alla prossima ^^

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Capitolo 11
*** Incubo ***


11. Incubo
11. Incubo

" Nemmeno tu riesci a vedere attraverso le ombre di questa lunga notte? Non ti preoccupare, sono sicura che sentiremo a vicenda le voci di entrambi"


Non riusciva a capire niente, ogni parola, ogni movimento era disperso nell'aria e non la raggiungeva, come se fosse caduta in un'altra dimensione, che la opprimeva.

- Fra poco arriveranno - l'informò L, che si era accorto del suo stato - Mi hai sentito? -
- S...Sì - rispose con un fil di voce.

Nessuno disse niente.
Wammy arrivò e prese il piattino della torta per sostituirlo con un cono di gelato. Ryuzaki lo prese e lo scrutò con espressione assente per qualche minuto.

- Ne vuoi un po'? - domandò vedendo il colorito pallido della ragazza, forse aveva bisogno di zuccheri. Sì, decisamente: i zuccheri risolvono sempre tutto.
- N... non voglio incontrarli, L - disse ignorando del tutto l'offerta del detective.

Lui leccò il gelato, godendosi il delicato sapore della fragola.

- Non voglio - ripeté posizionando le sue mani sulle ginocchia e abbassando la testa. - Per favore... io non ce la faccio... -
- A fare cosa? - domandò lui insensibilmente.
- A vederli... ad affrontarli... io non voglio incontrarli... -  sussurrò - semplicemente non ce la faccio -
- Scusate, ma i signori sono arrivati, vado ad aprire? - intervenne Watari.

L non rispose limitandosi a ridare il gelato al maggiordomo. Prese la ragazza per un braccio e la tirò. Hikaru si alzò e lo seguì.

- Stai qui, finché non se ne vanno - disse lasciandola in una stanza e chiudendo la porta dietro di sé.

Si lasciò cadere sui ginocchi con le braccia tese in avanti per non sbattere la testa contro il pavimento.
Piangeva in silenzio, da sola in una stanza buia, senza nessuno che ci fosse a dirle qualche parola di conforto. Non che queste sarebbero servite a qualcosa, ma fa sempre piacere sentirle.
Ma era da sola al mondo. Quando era stata adottata, si era illusa di aver trovato un appiglio, un luogo al quale poter fare ritorno. Perché abbiamo sempre bisogno di aggrapparci a qualcosa per continuare a crescere, come gli alberi. Lei aveva affondato le sue radici nella giustizia di L, ma non era ciò che si aspettava... E quando la base su cui poggiano le radici inizia a traballare, l'albero, inevitabilmente, cade.

***

Dall'inizio dei tempi, aveva visto nomi e durate vitali; aveva visto la gente morire, scomparire; senza che in lui si creassero particolari emozioni, dopotutto era quello il suo compito: ucciderli per continuare ad esistere.
Ma da tempo tutto era cambiato.
Un giorno aveva finito per posare i suoi occhi su una ragazzina esile e graziosa che aveva catturato la sua attenzione, non come vittima, ma come rapporto di altro tipo.
La aveva osservata sin da quando la ragazzina aveva compiuto tredici anni.
E piano piano si era sentito sempre più attratto da lei, dalla maniera in cui affrontava le difficoltà, dal suo carattere.
Gli dispiaceva moltissimo vederla ora lì, piangere da sola, senza nemmeno più Dalil che in qualche modo l'aveva accompagnata e protetta. Come poteva aiutarla? Come poteva salvarla dalla sofferenza?

- Signore - chiamò una voce, che riconobbe come quella dello shinigami Jastin - vorrei intervenire.... -
- Riguardo a cosa? - domandò lui senza distogliere lo sguardo dalla ragazza, tanto lo shinigami non poteva vederlo.
- Vorrei uccidere tutti coloro coinvolti nel così chiamato caso Kira - rispose riprendendo aria per spiegare tutta la vicenda, sicuro che il re non avrebbe mai sprecato il suo tempo a guardare giù nel mondo umano.

- Uccidere tutti? - chiese fingendo indifferenza.
- Sì -
- Per quale motivo? Non mi sembra così necessario - replicò guardando i diversi gioielli che ricoprivano il suo corpo scheletrico.
- Il segreto del nostro mondo rischia di venire svelato - affermò Jastin con voce mal ferma, non era quello il vero motivo.
-Non mentire, shinigami Jastin Armonia; non ti conviene. Tu vuoi solo farlo per salvare la vita di Dalil. E' da sempre stata la tua preferita fra tutti gli shinigami, perché è stata l'unica a compiere il suo dovere come si deve. Ma Dalil non vorrebbe la morte di quella umana, sta facendo di tutto per salvarla-

 - Questo lo so! Potrebbe salvare quella ragazza a costo di morire! La vita di nessun umano vale quanto quella di uno shinigami, ancor peggio se quello è Dalil. E lei questo lo sa perfettamente -

- E' vero, Jastin. Ma lo sai che per poter ucciderla dovresti ottenere il quaderno di Dalil, ma non te lo darà mai. -
- E' proprio per questo che sono qui. Per chiederle di costringerla a darmi il suo quaderno o ad uccidere la ragazza. -

- Vivere o morire è una decisione che aspetta ad ogni shinigami, se Dalil desidera proteggerla a costo della vita lo farà e a quel punto noi non potremmo interferire. Riconosco anch'io che la sua morte sarebbe un grande peso per tutti noi, ma credo che sia importante rispettare la sua volontà. E con questo abbiamo finito. Quindi non provare nemmeno a scendere sulla terra, altrimenti mi vedrò costretto a punirti con la morte -

***

Le manette le stingevano i polsi, ma non provava alcun dolore, era come anestetizzata. La sua mente, i suoi sensi erano annebbiati.
Le persone si comportano sempre seguendo un loro schema, dettato dalle esperienze e dalle verità che credono di possedere; di fronte a qualunque situazione si reagisce in maniera logica rispetto a ciò che si è visto prima di allora. Non importa cosa facciamo, il nostro comportamento sarà sempre in funzione a ciò che si è vissuto, alle verità in cui si crede.

Singhiozzò, un piccolo timido singhiozzo che aveva cercato di reprimere senza successo. Dopotutto,le ragazze esili come lei era normale che piangessero, no? Oppure era loro dovere abituarsi al dolore ed imparare ad accettarlo senza lamentarsi? In ogni caso, le due alternative non le piacevano per niente. Lei non era debole e non voleva abituarsi alla sofferenza, non voleva rassegnarsi, non doveva farlo. E poi perché piangeva? Perché il suo "super eroe" non era ciò che si aspettava? Lo sapeva bene che nessuno era perfetto.

Che vergogna!

Si rimise in piedi cercando di asciugare le guance. Si sarebbe comportata in base al suo desiderio, a ciò che lei riteneva giusto.
Le voci erano sparite lasciando spazio a un silenzio disertante. Quanto ci avrebbe messo ad arrivare?
Sentì lo scricchiolio della porta e la luce proveniente dal corridoio la colpì violentemente, strizzò gli occhi.
L la prese per un braccio è la condusse di nuovo nel salotto ormai vuoto, Hikaru si sedette nello stesso posto, tenendo la testa china.

- Se ne sono andati - constatò, alzando leggermente lo sguardo.

Il detective non disse niente, forse aspettava che fosse lei ad iniziare il discorso.


- Stai forse aspettando che sia io ad iniziare il discorso, Ryuzaki san? - domandò.

- Chi sei? Perché sei ancora viva? -  *
- Mi preferisci morta? - replicò con ironia.
- Ci sono delle vite in gioco, c'è la tua vita in gioco: pensi che questo comportamento ambiguo ti aiuterà? - quella ragazza gli faceva proprio perdere la calma. Mise più zollette di zucchero nella tazzina. Lo aiutavano a calmarsi.

- La mia... vita? quale vita? avrai fatto delle ricerche su di me, no? Tu la chiami a questo vita? - rispose con acidità e rabbia.

-  Pensi che il dolore che hai provato ti autorizzi a proteggere Kira?  Il dolore non giustifica niente, è un sentimento fine a sé stesso come lo sono tutti -
- Allora cosa suggerisci di fare? Di guardare in disparte i crimini? di non reagire? -
- Così non risolvi il problema, lo nascondi -
- Non c'è bisogno di risolverlo, se lo elimini -
- Eliminare un problema così grosso? Pensi che uccidere i criminali basterà? Pensi che uccidendoli non ci saranno più vittime? -
- E di certo meglio che stare in una poltrona a fare ragionamenti -

L la guardò di sbieco.


- Quindi devo dedurre che tu aiuterai Kira, vero? -

- Mi hai fraintesa, Ryuzaki san. Io volevo solo dire che non ti aiuterò, non me la sento. Nel momento in cui decidiamo di salvare una vita ne diventiamo i responsabili; non voglio aiutare dei criminali, non voglio farmi carico delle loro colpe. -
- Ti assumerai la responsabilità delle azioni di Kira, comunque -
- Non mi farai cambiare idea, Ryuzaki, non ci riuscirai; perciò decidi che vuoi fare: vuoi uccidermi? -
- Perché hai così tanta poca voglia di vivere, Hikaru san? -

***

Era accucciato sulla poltrona. La espressione vacua del suo viso preoccupò Wammy.

Il maggiordomo si avvicinò e si sedette di fronte a lui sorseggiando, soprappensiero, il tè inglese che aveva preparato poco prima.

Chiuse gli occhi sospirando.


- Io vedo... io capisco, L. - disse. Poi posò la tazzina, aveva guadagnato l'attenzione del detective - te l'ha fatta ricordare, vero? -


Si girò di scatto e guardò con spavento l'inventore. Ogni volta che quel argomento veniva toccato, i suoi nervi diventavano suscettibili.


- Probabilmente, quella volta avresti potuto essere di aiuto, ma... -

- Ti prego Watari, mi sento già abbastanza in colpa, non c'è bisogno che tu affondi di più il coltello -
- Le persone sbagliano, ma è proprio grazie a questo che poi cambiano e diventano migliori, tu sei migliore di quando avevi 15 anni. -
- Probabilmente è così, ma nessuno commetterebbe un errore del genere! - Guardò verso la finestra - lei quella volta voleva parlare con me, non ci eravamo mai visti prima, ma era l'unica persona con cui potesse parlare, ma io... io me ne sono andato dicendogli di avere da fare e di risolvere i suoi problemi da sola -
- Avevi solo 15 anni! non potevi fare molto, Rose aveva deciso di suicidarsi da molto tempo e se anche se tu quel giorno ti fossi fermato ad ascoltarla, forse non sarebbe cambiato niente! -
- Ma forse sì. E' vero io non la conoscevo, non l'avevo mai notata prima di quel pomeriggio; ma credo che chiunque si sarebbe fermato ad ascoltare una ragazza che piangeva: è a questo che chiamano umanità, io non lo feci -
- Anche i sensi di colpa sono sentimenti umani. Ma credimi L, noi per Rose non potevamo fare molto, persino io che le sono sempre stato vicino non sono riuscita ad aiutarla, e piano piano lei andò allontanandosi da me e da tutti. Quella volta era solo un urlo di aiuto disperato, niente di più non ci avrebbe messo molto ad allontanarsi da te. -
- Ciò non toglie che io quella volta, potevo fare qualcosa, qualunque cosa... non aveva importanza, ma le mie parole i miei gesti.... -
- Se davvero ti sentì così male, perché non provi a parlare con Hikaru, dopotutto le loro storie si assomigliano, potrebbe farti sentire meno in colpa-

L si alzò dalla poltrona.


- Non posso, te ne sarai accorto anche tu, no? - replicò il detective.

- Di cosa? - chiese il maggiordomo seguendolo con lo sguardo
- Lasciamo stare -
- Ultimamente ti comporti in modo strano, L -
- Era proprio a quello che mi riferivo - disse a denti stretti il ragazzo guardando di sbieco il suo vecchio tutore.

Wammy per poco non sorrise: anche da piccolo, L aveva avuto problemi per parlare dei suoi sentimenti. In quel senso non era cambiato per niente.


- Come ho già detto prima, prova a parlare con Hikaru, magari... -

- Lo hai detto tu stesso che mi sto comportando in modo strano; parlare con Hikaru non mi aiuterà -
- Ma potrebbe aiutare lei -


***

Stava correndo per corridoi intricati, non sapeva dove andare ne che direzione prendere; doveva solo correre per scappare,  doveva solo continuare a correre  senza voltarsi, senza pensare.
Destra o sinistra? Destra, la prossima lo avrebbe preso quello a sinistra.

- Hikaru mi senti? - era una voce che conosceva - Non mi riconosci? Sono io!Non puoi esserti dimenticata di me... - sì la conosceva bene, il suo respiro si fece più agitato, e non per la corsa - dopotutto io sono morta per colpa tua... - si fermò di colpo, cadendo in ginocchio.

- Mi dispiace... mamma... ma io -
- Brava... vedi che se ti sforzi... ricordi delle tue vittime? -
- Io non so di che stai...-
- Non ti preoccupare... capirai... perché proverai il mio stesso dolore. TU MALEDETTA!! TI SEI PRESA LA MIA VITA... IL SACRIFICIO DI KODOKU DOVEVA ESSERE PER ME!!!! DOVEVI CREPARE TU!!! -
- Ma di che... Urgh! - portò le mani al petto.

-BASTA!!!! -

- Eh?! - Ryuzaki si girò, spaventato.


La ragazza sussultò, era tutta sudata e aveva ancora il fiatone. Guardò le sue mani e poi L.

- Un incubo? - chiese lui.
- Che ci fai qui? - domandò preoccupata cercando di creare con le coperte una specie di barriera.
- Ti osservo dormire - rispose guardando il portatile.
- Pervertito!!!! - ululò.

Lui si girò.


- Guardava che ti prendevo in giro... - disse con espressione neutra.

- Deficiente! Come se fosse il momento di prendermi in giro! tu dovresti torturarmi! dovresti minacciare di uccidermi! Strapparmi le unghie! i denti! finché non ti dico tutto! -
- Sono brutte le prime volte -
- Ma di... -
- I primi incubi sono i peggiori, sembrano così reali... poi, con il passare del tempo, ti ci abitui, però.... rimane sempre quel senso di... -
- Paura - completò Hikaru per lui - hai ragione... i primi sono davvero spaventosi... Ma tu come fai a saperlo? -
- Vuoi? - disse mostrandole una fetta di torta.
- Sì - si alzò dal letto e la prese sedendosi di fronte al detective. Quel pomeriggio, non appena avevano finito la loro conversazione lui le aveva bendato nuovamente gli occhi, poi quando le aveva tolto le bende si era trovata in quella stanza poco accogliente.  - ma non hai ancora risposto alla mia domanda -
 L non rispose, continuando a fissare il computer e cliccando ogni tanto.
- Suppongo che se me lo dici poi dovresti uccidermi -
- No -
- Dovresti ridere! era una battuta! ehm... non importa, non sono brava a fare le battute -
- Invece faceva ridere -
- Davvero?!- chiese sollevando la testa.
- No -
- Antipatico! -
- Ogni volta che provo a dormire ho un incubo -  disse mordendosi il pollice, mentre osservava il tetto della povera abitazione
- Ecco perché non dormi! - disse entusiasta saltando sulla sedia e indicandolo.
- Qualche volta sembri così intelligente, ma adesso sei solo una idiota - commentò il detective sorseggiando tranquillamente una tazzina di tè.
- Ah!... ecco... sì, hai ragione - ammise la ragazza facendo un salto verso il  letto. L la guardò spostarsi... era così... così...

< Così come?! insomma, L!  è ancora una ragazzina! > pensò tornando a concentrarsi sul tetto della "accogliente stanza"


- Però prova a darmi ancora dell'idiota... e non esci vivo da qui - lo minacciò - comunque... la torta era buona - aggiunse sorridendo.

- Sì, lo so -
- Annichili ogni possibile traccia di conversazione... sei maledettamente troppo diretto! - evidenziò Hikaru - le persone come te vivono poco. -
- Grazie -
- Vedi?! potevi dire: Perché? e allora io te lo avrei spiegato -
- Sinceramente non m'interessa -
- Era questo che volevo dire! sei troppo sincero! -
- Meglio che nascondere la verità per paura -
- Antipatico - borbottò tirando la coperta sul suo corpo. Ma si pentì quasi subito. - Mi spiace -

L si girò a guardarla, senza capire.


- Tu stai facendo il tuo lavoro  e sei stato così bravo da arrivare fino a me... vorrei poterti aiutare... vorrei poterti dire: bravo continua così!... dirti tutto ciò che so... ma io non so che cosa è giusto o sbagliato. Non so nemmeno se il fatto che sia ancora in vita...sia giusto o se era meglio che io morissi quel giorno. Ad ogni modo... io voglio comportarmi bene.. io voglio aiutare la gente... nessuno deve soffrire, nessuno deve morire assassinato da un suo simile perché è una morte banale... da tutte due le parti ci saranno persone che soffriranno... mi dispiace... ma io non capisco... io non voglio salvare la vita a dei criminali che potrebbero far soffrire altra gente... probabilmente la maniera in cui Kira lo fa non è la più giust... -

- Grazie, Hikaru -
- Eh?!-
- Tu sei... -

Beep beep

 
- Sono Watari. Ci sono novità, devi venire -
- Arrivo - chiuse il portatile e si avviò alla porta.
- Riceverai tutti i giorni i tuoi pasti completi, mangiali, sei un po' pallida. - disse prima di aprire la porta di acciaio e sparire dietro di essa.

"Ho sempre avuto paura di rimanere da sola e ho fatto di tutto affinché ciò non accadesse; ma ora che mi guardo in torno, ho un così tremendo terrore di questo vuoto deserto."

* la sua scomparsa è di dominio pubblico, per questo L si chiede perché lei non sia morta, tuttavia questo particolare sarà spiegato meglio nel prossimo capitolo. Scusate il disturbo >_<


Angolino di Hoshimi


Ebbene è arrivato il sole, il caldo... e le zanzare XD... Okay lo ammetto: sono in un ritardo mostruoso, inoltre questo capitolo non è poi così bello... vi ho fato aspettare per niente!!!!!! Mi dispiace. Perdonatemiiiiiiiiii. Cercherò di rifarmi con il prossimo capitolo (che spero di postare presto).
Grazie a tutti quelli che mi seguono... anche se ultimamente ho questi spaventosi ritardi... (non preoccupatevi... mi sono già picchiata da sola  T_T).

valerya90 :  Grazie!!!! Ti piace la filastrocca? Evviva!! l'ho creata durante l'ora di matematica XD. Si vede che il mio cervellino ha qualcosa che non va X. Moto arigato!!!

BeRRy_aPPle :  Mi dispiaceeeeeee!!! ti ho fatta aspettare più del previsto... scusa... (gomennasai!!!). Sì anch'io adoro la parte dove si picchiano: quando avevo iniziato la storia mi ero ripromessa di scrivere una scena così... quindi sono molto contenta che tu l'abbia apprezzata. ^^ . Grazie mille per la recensione. ^^

sara chan 92 :  ç_ç semimasen (spero che sia giusto non sono molto brava con il giapponese...) Se l'altro era bello tanto da valere quanto l'attesa... questo non vale proprio niente... diciamo che è un po' di passaggio... scusaaaaa!!! ç_ç. Non arrabbiarti... grazie per i complimenti ^^ alla prossima ^^

_NeMeSiS_ : *-* te ne sei accorta!! Sono contenta che ti piaccia il cambiamento del nostro caro detective... in questo capitolo, il tutto è un po' più esplicito ... ihihih!!! Ti chiedo scusa non ho aggiornato presto... e questo capitolo non va avanti con la trama... ha solo rallentato il ritmo narrativo... T_T (piange sconsolata). Mi rifarò al più presto.... Hai!!!. Arigato!!!

Acido_Muriatico : Grazie mille anche a te per la recensione ^^ sono contenta che ti piaccia come scrivo *piange commossa*. Non ti preoccupare non smetterei mai di scrivere Netsuranari ^^. Alla prossima e grazie ancora ^^

Allora vi lascio a godervi l'estate... ^^cercherò di potare un nuovo capitolo prima di metà Luglio... C'è la posso fare!! Hai!!!.

Un bacio dalla vostra Hoshimi: Good Luck!!!


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Capitolo 12
*** Pioggia ***


Capitolo 12

Pioggia

 

"Non siamo altro che antichi relitti, miseri pezzi di vecchi noi stessi."

 

Le gocce d'acqua cadevano sul suo corpo con forza. Correva senza fermarsi e senza guardarsi dietro. Sapeva solo che doveva correre, doveva scappare dall'orfanotrofio.

Gli schizzi bagnavano le sue gambe doloranti per lo sforzo.

Le monache dell'orfanotrofio credevano che i bambini si dimenticassero dei loro veri genitori, soprattutto coloro che li perdevano prima di compiere sei anni. La memoria è effimera, ma certe cose rimangono impresse nelle nostre teste, per sempre; non importa quanto tempo passi, rimarranno sempre lì in un cassettino a parte del nostro cervello.

Non puoi dimenticare perché se lo facessi vuol dire che anche loro ti hanno dimenticato. E lei voleva credere che Henry, suo padre, si ricordava di lei.

Si fermò sfinita per la corsa. Ormai era vicina alla stazione dei treni. Non sapeva dove andare o cosa l'aspettasse, sapeva solo che non poteva rimanere ancora in quel posto, circondata da solitudine e ricordi vaghi.

Tutti hanno il diritto di essere felici, allora perché i bambini come lei dovevano soffrire così? Aspettando un giorno di essere visti da qualcuno che possa amarli e passare un po’ di tempo con loro. Ma lei non ce l'aveva fatta ad aspettare, lei era uscita a cercarsi la felicità. Era stanca di soffrire, di sentirsi sempre più persa nel nulla, affondando le sue radici nel vuoto più assoluto.

Camminò per i vicoli oscuri della città di Tokyo fissando la stazione.

Gli occhi illuminati dalla luna sembravano non vedere altro che quello.

Ma provate a immaginare cosa sentiresti se il giorno stesso in cui credete che sta iniziando il viaggio alla ricerca della felicità, quello stesso maledetto giorno, segna l'inizio del vostro peggiore incubo?

Sentiva solo le mani e il pavimento bagnato sul suo corpo.

"Voglio morire" pensò. E quel desiderio nefasto fu accolto; sentiva che pian piano stava morendo. E non le riusciva di piangere e non aveva paura o ripensamenti.

Continuava a desiderarlo.

Una vita come la sua non valeva niente.

Un finale come quello non doveva essere neppure ricordato.

A nessuno importava.

Non sarebbero venuti a salvarla

Nessuno avrebbe notato che era sparita, nessuno l’avrebbe cercata.

Un persona invisibile e assolutamente dispensabile.

Sopra di lei comparve una creatura deforme. Magari l'avrebbe condotta all'inferno, magari era solo la sua speranza di non disperdersi nel nulla.

Finché quella voce profonda non arrivò alle sue orecchie:

- Vivi e sii felice -

Si avvicinò così tanto, che lei riusciva a sentire il suo fiato ghiacciato. Il fiato della morte.

E’ in quelle parole lei sarebbe rinata; sotto quell’ordine lei sarebbe cresciuta e avrebbe fatto di tutto per ubbidire a colui che le aveva dimostrato quanto si sbagliasse.

Nessuno è mai completamente solo. C’è sempre qualcuno che veglia su di noi, ed è per quella persona che bisogna andare avanti.

Doveva solo andare, non importa dove, solo andare.

 

***

Guardava fuori dall'unica finestra che c'era nella stanza: piccola, in alto e con le sbarre.

Non che ci potesse vedere molto, ma almeno aveva l'impressione di avere un contatto con il mondo esterno.

Non poteva sentire, non vedeva più che la luce bianca del sole o pure quella riflessa dalla luna.

E qualche volta solo il buio.

Chissà da quanto tempo era lì.

Da un calcolo approssimativo, poteva dire tre giorni, al massimo quattro; contando dall'ultima volta che aveva visto L.

Chissà per quanto tempo ci sarebbe stata ancora.

Come lo stesso L aveva detto, Watari portava tutti i pasti completi, ma lei aveva mangiato con parsimonia e contro voglia; ed ogni volta che il signore veniva aveva sempre una espressione più preoccupata.

Doveva avere un terribile aspetto.

Dormiva niente, pensava tanto, mangiava poco.

Tutto il suo equilibrio ribaltato.

Si passò la mano fra i capelli. Aveva bisogno di farsi una doccia.

Ma non l'aveva appena fatta?

Lì sembrava che il tempo non passasse, si viveva costantemente al rallentatore.

Il terrore di essere soli con le proprie paure in una stanza chiusa, arrivava con una lentezza indicibile, ma anche il sentimento veniva provato più a lungo.

Si sdraiò sul letto guardando il soffitto.

Che ore erano? Le dodici di sera? Le due del mattino?

Ma tanto saperlo non avrebbe migliorato la sua situazione.

Lei era un ostaggio, una pedina nel gioco di L contro Kira.

Si chiedeva, però, se fosse sacrificabile. E da che parte stava.

Le sarebbe piaciuto essere solo una spettatrice.

Se L era arrivato a lei, che aveva posseduto sul serio lo stesso potere di Kira,  vi era stato sicuramente un collegamento fra quel criminale e lei. Ma non ricordava di aver ucciso nessuno. Ricordava solo di aver visto tanti nomi... compreso quello del detective.

Un nome importante per Kira.

Ovunque guardasse nella sua testa, c'era lui.

Sì, ora ne era certa: lei e Kira... avevano collaborato. In che modo e perché lo avesse fatto, non lo sapeva.

Eppure lei sapeva di aver provato ribrezzo per gli ideali dell'assassino. Che avesse cambiato idea?

Se era così, la sua vita era diventata una prova.

Ma c'era un’unica cosa che l'incuriosiva: che altro aveva scoperto il detective?

Aveva capito che Kira aveva bisogno di nome e volto, e aveva anche capito che poteva "potenziare" le proprie capacità così che necessitasse solo del volto.

Ma chissà cosa stava pensando.

Ora che il suo "rapimento" era diventato di dominio pubblico, probabilmente si stava chiedendo perché non moriva.

Se lei parlava, Kira avrebbe avuto le ore contate.

La cosa più logica da fare era ucciderla, in modo che L non avesse prove.

E forse, anzi no, sicuramente anche lui aveva capito questo: Kira non poteva ucciderla.

Probabilmente prima il cerchio di persone che sapevano della sua scomparsa erano poche, e non era morta, forse perché se lo avesse fatto, sarebbe stato come dichiarare al mondo intero che lui si trovava certamente fra quelle. Però c'era l'altra alternativa, poteva darsi che lui potesse ucciderla, e ora che la notizia era stata trasmessa per i notiziari era certo che tutto il Giappone lo sapeva. E di sicuro anche Kira. Ma la sua sentenza non arrivava. Era evidente che non riusciva ad ammazzarla.

Furbo il detective.

Era così concentrata nei suoi pensieri che non fece caso al rumore proveniente dalla porta, e si accorse di non essere più da sola nella stanza, soltanto quando si voltò e si trovò di fronte il viso di qualcuno. Per la vicinanza non riuscì a metterlo bene a fuoco.

- Wah! - urlò mentre scattava in piedi sul letto.

Un movimento decisamente troppo rapido e repentino. La vista le si annebbiò e per i capogiri dovette appoggiarsi alla parete.

Dannazione a L!

- Ciao - salutò con la solita indifferenza.

- Ci si rivede, eh? - cercò di sembrare spavalda, tanto per recuperare quel po' di orgoglio che le rimaneva.

- Sì - rispose lui sedendosi nello stesso posto di qualche giorno fa e aprendo il medesimo portatile.

- Perché vieni? - domandò senza riuscire a trattenersi. - potresti anche lavorare nell'Hotel dove alloggi, no? - aggiunse per sembrare scortese. Provava un gusto unico a esserlo con lui.

- Ti tengo d’occhio – rispose pacatamente.

Il tono così calmo del ragazzo la mandava in bestia. Aggrottò la fronte e si sedette sul letto, con lo sguardo rivolto da tutt’altra parte.

- Abbiamo ricevuto una pagina di diario da Kir…  -

- Non me ne frega niente – tagliò corto.

- Come dire ... ci ha dato appuntamento in diversi posti e … sarà il sovrintendente Soichiro a recarvisi –

Si voltò di scatto, con un’espressione imbufalita nel viso.

“Bingo!”

- Non potete farlo andare … potrebbe … venire ucciso! – esclamò scandalizzata, avvicinandosi al detective.

Lui si limitò a girare il portatile verso di lei.

- Credo di aver capito che non vuoi che il sovrintendente venga inviato in questa missione, vero? – domandò mordendosi il pollice.

- No, non voglio. Non farlo! –

- Potrebbe anche darsi che io non lo faccia – la guardò fisso negli occhi.

- Ah, sì? – si allontanò accorgendosi che il suo respiro stava diventando agitato.

- E … Cosa mi daresti in cambio? – replicò ritraendosi improvvisamente.

- Quello che vuoi –

 

***

Era seduto di fronte al computer. Ryuk, che era vicino a lui, osservava un combattimento di wrestling.

- Insomma, Ryuk, abbassa quel volume! – esclamò esasperato, dopo che l’ennesimo metodo per far si che Yuki e L s’incontrassero fu mandato a rotoli dalle urla di quei uomini in mutande.

- Quanto siamo nervosetti, oggi – commentò mentre cercava di afferrare il telecomando.

- Da’ qua! –

Invece spense del tutto la televisione. Lo shinigami ci rimase male e minacciò di scrivere il suo nome sul quaderno.

Hikaru gli aveva spiegato che colui che possiede gli occhi dello shinigami, non riesce a vedere la propria durata vitale, e nemmeno quella di un altro proprietario. Non ci sarebbe stato modo di evitare di essere visti dal secondo Kira.

“Ma … aspetta un attimo …”

- Ehi! Ehi! Aspetta! Dove stiamo andando? – chiese il dio della morte.

- A trovare Yuki –

 

***

 

 - Allora? Cosa ne pensi? – domandò L piegando leggermente la testa, mentre l’indice penzolava dal suo labbro inferiore.

- Be’… è un po’ difficile da spiegare … -

- Provaci –

- Ecco … guardando questi video ho avuto una strana sensazione … non so … come se non fosse il Kira di sempre. Però non saprei spiegare il perché. Mi baso solo sulle mie prime impressioni – si grattò la testa imbarazzata. Era vergognoso che non riuscisse a trovare delle motivazioni per un’opinione. Inaccettabile!

Lui annuì.

- In effetti è così –

- Cosa? –

Okay che lei stessa aveva pensato a qualcosa del genere, ma da lì che fosse vero … se c’era un altro Kira in giro … erano nei guai. Ma che cavolo andava pensando? Erano guai per L!

- La fattura dei video è troppo scadente; una persona orgogliosa come Kira, non avrebbe mai fatto una cosa del genere. E poi Kira ha cercato di evitare di uccidere persone innocenti se non strettamente necessario … non avrebbe ucciso degli annunciatori solo per farsi ubbidire, anche uno scemo capirebbe che così si creano solo panico e paura. –

- Kira vuole essere visto come la giustizia … sì … sarebbe sciocco da parte sua –

- Bene … allora credo di poterti mostrare anche gli altri –

- Altri? –

Sentiva gli occhi bruciarle, e per pezzi perdeva la concentrazione. E questo non sfuggì al detective.

- Sei stanca? –

- Non è niente … dai fai play che voglio vedere tutto! –

Un’ora dopo si sdraiò sul letto, stanca.

Quel secondo Kira era davvero stupido.

Gli occhi, gli dei della morte … come diavolo le era saltato in mente di parlare di argomenti del genere?

E poi si era lasciata fregare in maniera fin troppo evidente.

Era così stupido da fare ribrezzo.

- Anche tu aveva già parlato degli occhi – affermò L.

- Sì –

- Gli occhi e gli shinigami potrebbero far parte di un linguaggio che c’è fra chi è dotato del potere di Kira? –

- Può darsi –

Lui si frugò nelle tasche e ne estrasse un foglio tutto spiegazzato.

- Guarda questo –

Si sedette rapidissimamente.

- Questa è la pagina di diario … suppongo siano questi gli appuntamenti di cui parlavi prima –

- Sì –

- Quali sono le tue conclusioni? – chiese curiosa, ne aveva scartate alcune ma anche così erano fin troppe; forse L era riuscito a ricavare qualcosa di più. Non per niente era il miglior detective del mondo.

- Ti sarai fatta un’idea, no? Voglio prima sentire il tuo parere –

Riguardò il foglio con aria mesta.

- Credo che bisogni andare per esclusione. Del tipo escluderei fin da subito la prima “Anche se avevo detto che non avrei partecipato alle attività del club durante la Golden Week , oggi i miei amici mi hanno chiamato lo stesso” Insomma il fatto che sia un Club restringe il numero di persone su cui cercare. Sarebbe troppo rischioso incontrarsi in un posto del genere. Poi anche questa “Oggi era l’ultimo giorno di vacanza, ma sono rimasto tutto il giorno in casa a far niente” Non da nessun indicazione e per lo stesso motivo escluderei anche i numeri 7, 13, 16, 19, 23 e 28. Fine dei miei ragionamenti – disse consegnando il foglio a L. – avanti … illuminami. -

Senza nemmeno guardarlo iniziò a parlare: - Escluderei anche la 10 e la 4 –

- Perché? –

- Sono troppo generici – e porgendole di nuovo il foglio aggiunse – osserva la 22, 24 e la 30, oltre al posto indicano qualcosa di specifico: Il ventidue s’incontreranno ad Aoyama per mostrarsi i loro quaderni a vicenda, il ventiquattro a Shibuya per comprare qualche vestito nuovo, e il trenta vedrà un dio della morte al Tokyo Dome durante la partita con i Giants. Tenderei a escludere anche quest’ultimo: il posto è troppo specificato e il messaggio troppo esplicito. Ha già usato questo termine nei video, però questo Kira è talmente stupido che non so quale ragionamento abbia applicato –

Hikaru lo aveva ascoltato attentamente e in silenzio.

Era davvero intelligente. Era arrivato a ridurre a due i possibili incontri fra i due assassini, con ragionamenti del tutto logici. Cose che a lei erano sfuggite, no, che non le erano nemmeno passate per la testa. Si era sempre considerata molto intelligente, ma al fianco di L non era che una semplice persona.

Guardò di nuovo il foglio.

22. Io e il mio amico ci siamo dati appuntamento ad Aoyama per mostrarci i quaderni a vicenda.

“Io è il mio amico … quaderni … Il Death Note! Un quaderno omicida! L’appuntamento vero è ad Aoyama!”

- Ehm … be’ se fosse come tu dici … allora … ci rimangono solo il 22 ad Aoyama e il 24 a Shibuya. –

- Esatto. Quale scegli? –

- Eh? –

- Hai detto che avresti fatto quello che ti avrei chiesto, no? Scegliene uno, ti manderò al posto di Soichiro. –

- Aoyama … scelgo Aoyama. –

Una scelta veloce, non aveva neppure considerato di ragionarci sopra. Hikaru ne sapeva di più, e questo L l’aveva capito.

Anche Light sarebbe andato ad Aoyama.

Che tutti i Kira si trovassero faccia a faccia quel giorno?

Era andata meglio di quanto lui avesse previsto.

 

“Sotto questa pioggia, cerco di intravedere la tua sagoma, ma mi accorgo solo che sta scivolando. E i tuoi occhi non vedono più me, ma solo il buio indescrivibile della morte”

 

Angolino di Hoshimi (the return)

Quanti anni saranno passati dall’ultima volta che ho scritto per Netsuranari? XD sì lo so che sono in un terribile ritardo, che volete uccidermi e che probabilmente non avete più voglia di seguire questa fan fiction *piange disperata in un angolo della stanza*. Vi chiedo scusa ma ho avuto dei problemi: non avevo ispirazione, qualunque cosa scrivesse per questa fan fic mi sembrava una cavolata.

Ma basta parlare … passo piuttosto alle recensioni ^^

Ø  Sara chan 92: sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto ^^ Spero che tu abbia voglia di continuare a seguirmi (anche se aggiorno con un ritardo pazzesco ^^”)

Ø  Valerya90 : Wow! È vero si scoprono molte cose sul passato di L che varranno riprese poi nei prossimi capitoli ^^

Ø  Black Hayate : aspettavi? Spero che tu non ti sia stancata di aspettare XD scusa il ritardo.

Ø  _NeMeSiS_ : commentavi in ritardo? Non preoccuparti minimamente guarda io che arrivo con un ritardo di quasi quattro mesi!!! (sinceramente non ho contato il tempo, ma credo comunque che siamo vicini) Sono contentissima che tu sia andata a Londra (deve essere un posto bellissimo **, forse ci vado il prossimo anno!!) Oh sì, la parte finale era molto carina: mi sono divertita a scriverla e quella del cellulare poi … mi è venuta così!! XD Cosa voleva dirle? Rimarrà un segreto (non è vero, lo scriverà nei prossimi capitoli, ormai lo sappiamo come è fatta nd L)  Spero che tu voglia ancora seguirmi >.< non arrabbiarti troppo, per favore!!

Ø  Kumiko_Chan_ : che bella recensione ** lunga … ammiro e apprezzo le persone che hanno la pazienza di farle così, è bellissimo per un autore leggerle. Grazie infinite e non preoccuparti se hai saltato qualche capitolo!!! Mi piace il tuo: wawawawaaaaa!! XD

Ringrazio tutti coloro che leggono la fan fiction ^^. Ringrazio di cuore chi ha la pazienza di recensirla  e in anticipò chi leggerà e recensirà i prossimi capitoli.

Credo che il prossimo capitolo sarà pubblicato all’incirca alla fine di Ottobre, ma non ne sono troppo sicura. Vi prego di pazientare ed aspettare, sono molto occupata con lo studio e ho altre fan fic da mandare avanti… PERDONATEMIIIIIIIIIIIIIIIIII!

Un bacione a tutti.     

 

 

 

  

 

 

 

 

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