Ma ti amo anche perché sei la personificazione del peccato

Raccolta sui sette peccati capitali. Un peccato per ognuna delle mie coppie preferite. Perchè si ama una persona anche per i suoi peccati.
Il rating ed i pairing variano da fic a fic.

Autore: Shia
Titolo della storia: Hana gli ispirava sesso
Peccato scelto: Lussuria
Rating: Arancione
Genere: Introspettivo, Romantico
Avvertimenti: Flash-fic, (AU)
Personaggi: Itachi Uchiha, Hana Matsui (Nuovo Personaggio)
Pairing: ItaHana

1. Lussuria – ItaHana – Hana gli ispirava sesso

Itachi Uchiha appartiene a Masashi Kishimoto. Hana Matsui appartiene a Gweiddi at Ecate.
Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Ad Elisa, la donna che creò l’ItaHana. Perché non posso non dedicarle la fic con la sua “personalissima coppia dei sogni”. E perché mi sopporta nonostante tutto.

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Itachi non si era mai ritenuto particolarmente ossessionato dal sesso come gran parte degli altri individui di sesso maschile. Certo, non era immune dal desiderio sessuale, però non era un pensiero ossessivo che scaturiva dalle cose più inimmaginabili.
Tutto questo prima di incontrarla.
Perché Hana gli ispirava sesso solo a guardarla, con quei suoi occhi verdi che si addolcivano sempre alla sua vista.
Ad Itachi bastava sentire il profumo che gli lasciava sugli indumenti per ritrovarsi a desiderarla ardentemente.
Solo al vederla mordicchiarsi il labbro inferiore come faceva ogniqualvolta era nervosa rievocava in lui i ricordi di quelle stesse labbra sulla sua pelle.
Con uno sguardo, un gesto o una parola Hana era in grado di far comparire in lui quella passione travolgente che solo l’amore era in grado di darti.
Hana era il suo fuoco personale, la lussuria incarnata.
La sua presenza l’aveva irrevocabilmente cambiato, trascinandolo nel vortice del piacere dei sensi.
Hana gli ispirava sesso. Ma era in grado di dargli qualcosa che la lussuria da sola non può dare, l’amore.

Autore: Shia
Titolo della storia: Naruto l'aveva proprio preso per la gola
Peccato scelto: Gola
Rating: Verde
Genere: Introspettivo, Romantico
Avvertimenti: Flash-fic, (AU)
Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Pairing: NaruHina

2. Gola – NaruHina – Naruto l’aveva proprio preso per la gola

I personaggi di “Naruto” appartengono a Masashi Kishimoto.
Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Ad Arianna, perché mi sa che se non le dedico una fic mi ammazza xDD E perché se si parla di peccato di gola lei c’è con la nutella xDD

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Hinata si era ritrovata raramente davanti ai fornelli con il fine primario di cucinare qualcosa da mangiare per sé e altre persone. Dopotutto suo padre pagava una cuoca che adempiesse a quel preciso compito e le poche volte che si era ritrovata in cucina a preparare delle pietanze era per imparare, dal momento che ogni ragazza doveva essere in grado di farlo.
Da quando Naruto aveva ricambiato i suoi sentimenti ed era quindi entrata a far parte della sua vita si era spesso ritrovata a casa del ragazzo a cucinargli qualcosa di diverso dal solito ramen.
Inizialmente Hinata era più che altro preoccupata per la dieta assolutamente sbilanciata di Naruto, che viveva quasi esclusivamente di ramen.
< M-ma Naruto-kun, non fa bene mangiare solo ramen >.
< Non preoccuparti Hinata-chan! All’Ichiraku  me lo preparano in tanti modi diversi! >.
< S-se non sei capace di cucinare p-posso… Insomma, potrei prepararti… Qualcosa di diverso. Ma non voglio disturbar- >.
< Davvero lo faresti per me Hinata-chan? Me lo prometti? >.
< S-si, se per te non è un probl->.
< Mi piacerebbe tantissimo Hinata-chan! Sarebbe una cosa fantastica! >.
Hinata era rimasta abbagliata dal sorriso e dall’entusiasmo che aveva scatenato la sua proposta. E poi dalla voracità con cui Naruto aveva divorato il pranzo che aveva preparato per lui.
< Hinata-chan, sei una cuoca fantastica. Potrei mangiare fino a scoppiare tutto ciò che prepari tu >.
Così si era ritrovata sempre più spesso a cucinare e mangiare con lui a casa sua. Hinata scoprì che Naruto era proprio un pozzo senza fondo. Qualsiasi cosa avesse preparato lui l’avrebbe semplicemente mangiata, indipendentemente da quanto e cosa avesse ingerito precedentemente.
Hinata cucinava e Naruto mangiava, mangiava, mangiava.
Più passava il tempo a casa sua e più si accorgeva che anche il semplice vederla con un alimento o una pentola i mano scatenava la sua fame.
Mangiare ciò che Hinata cucinava era diventato un’ossessione per Naruto.
< Hinata! Non vedo l’ora di gustarmi il pranzetto che mi hai preparato oggi! >.
Tutto sommato forse il proverbio ha ragione, gli uomini vanno presi per la gola.
< Naruto, potrei sospettare che tu mi abbia sposato solo per le mie doti culinarie! >.
< Accidenti, mi hai smascherato! No dai, scherzavo. Ti ho sposato anche perché ti amo. >.
< Io solo perché ti amo >.
Davvero, fortuna che aveva imparato a cucinare. Naruto l’aveva proprio preso per la gola. Ma lo amava anche per questo.

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Uhm, Naruto mi dà l’impressione di essere un filino OOC. Ma proprio poco poco, eh!
E' una cosa leggermente idiota, però dalla regia (leggasi Elisa xD) mi dicono che è decente, quindi l'ho pubblicata. Anche perchè sono due mesi ormai che l'ho scritta insieme a Lussuria, queste due e Accidia le ho scritte praticamente una dietro l'altra. Una volta tanto che scrivo qualcosa di leggibile sarebbe bene pubblicare e non far marcire la roba in piccì. Già. Uhm, non so bene che dire xDD Spero vi abbia fatti sorridere almeno un pochino. Dai, sono troppo pucciosi assieme!
Grazie per aver letto ^^  Al solito, risposte, ringraziamenti et similia, saranno inseriti qui sotto.
Baci Mel

Riposte recensioni:
- nana_style: xDD Tu sei fuori sisi. Però hai delle sane idee, NaruHina PowaH yeah ùù

Autore: Shia
Titolo della storia: Sasuke era dannatamente superbo
Peccato scelto: Superbia
Rating: Giallo
Genere: Introspettivo, Romantico
Avvertimenti: One-shot
Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Pairing: SasuSaku

3. Superbia – SasuSaku – Sasuke era dannatamente superbo

I personaggi di “Naruto” appartengono a Masashi Kishimoto.
Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

A Giulia per i suoi 18 anni. Perché è un’amica preziosa, sempre presente quando ho bisogno di lei. E perché, diamine, è il suo compleanno xD

Sakura era da sempre innamorata persa di Sasuke. Ma si sa, certe volte l’amore più profondo può trasformarsi in un attimo in odio. Ed in questo preciso momento Sakura detestava Sasuke Uchiha. Ma facciamo un passo indietro…
Il piccolo Uchiha, ed unico al momento, era finalmente tornato a Konoha, dopo essersi vendicato e legnato per bene con Naruto per l’ennesima volta. Sakura aveva abbracciato i due che si sorreggevano l’uno con l’altro con le lacrime agli occhi e, mentre Naruto aveva sorriso entusiasta, Sasuke si era irrigidito e il viso aveva assunto un leggero colore rosato.
< Ragazzi… Bentornati >.
< Hai visto Sakura-chan? L’ho riportato indietro come promesso, ‘tebayo! >.
< Sono tornato di mia spontanea volontà, dobe >.
Sasuke era rimasto lo stesso di sempre. Si era quasi barricato in casa ed era reticente a parlare praticamente con tutti. Però Sakura aveva notato che, ogniqualvolta andava a trovarlo, con lei era abbastanza sciolto e sembrava parlasse piuttosto volentieri, sempre per i suoi standard.
Negli ultimi tempi Sasuke era arrivato addirittura a rivolgerle qualche raro e fugace sorriso, sempre quando si trovavano da soli però. Lei, Naruto e gli altri amici erano riusciti pure nel riuscire a strappargli qualche sbuffo che suonava decisamente una risatina soffocata con poco successo.
< Sasuke ha riso!!! >.
< Smettila, mi sto annoiando, altroché! >.
E Sakura si era nuovamente ritrovata innamorata persa di quel ragazzo scontroso, taciturno, profondamente altezzoso, arrogante, riservato e superbo. Ma era sempre pronto ad aiutare i suoi amici, come quando Naruto si era trovato in difficoltà a scegliere il regalo per il suo anniversario di fidanzamento e l’aveva accompagnato per tutta Konoha, lamentandosi per il tutto il tempo sì, ma senza abbandonare l’amico fino a che non avevano finalmente trovato il regalo adatto.
< Insomma, si può sapere che accidenti hai intenzione di prenderle?! >.
< Vorrei qualcosa che la rappresentasse… Quando lo vedrò lo riconoscerò >.
< Dobe, mi sto annoiando >.
< Guarda che posso farcela anche da solo! >.
< So che deciderai di comprarle qualcosa di stupido, quindi ti controllo >.
Sasuke aveva sempre ascoltato Sakura parlare dei casi che aveva seguito all’ospedale senza irritarsi ma anzi, qualche volta le aveva anche domandato qualche spiegazione dettagliata su alcune operazioni particolarmente complicate.
< E allora io… Sasuke, ti sto annoiando vero? Scusami >.
< No. Cos’hai fatto dopo, Sakura? >.
Un giorno era riuscita a farsi accompagnare per una passeggiata all’aria aperta e aveva cominciato a parlargli dei progetti di Ino per il suo matrimonio. Ad un tratto Sasuke aveva fermato il suo soliloquio e l’aveva baciata senza dire né “a” né “ba”. Poco dopo aveva tolto le sue labbra da quelle di lei e le aveva chiesto di continuare a parlargli di quella strana idea di Ino, incuriosito. Come se non fosse successo nulla. Sakura era diventata di tutti i colori, imbarazzata, confusa e poi arrabbiata. Si era allontanata con le lacrime agli occhi, ferita dall’atteggiamento di Sasuke.
Sasuke il giorno dopo non le aveva detto nulla sul bacio che si erano scambiati e aveva continuato a comportarsi con lei come se nulla fosse successo. O meglio, quasi. Perché prima, quando erano soli, non passavano tutto quel tempo a baciarsi. Sakura non aveva avuto il coraggio di chiedergli cos’era per lui. Ma, dentro di sé sperava che fosse solo per timidezza o paura di sembrare melenso. Fino a quel preciso momento, in cui le sue speranze si erano infrante in un istante.
Erano riusciti a convincerlo a venire fuori con gli altri per una serata in compagnia. Sasuke era stato sequestrato da Naruto con l’aiuto di Kiba e tutti i ragazzi si erano messi a parlare dell’imminente matrimonio tra Ino e Shikamaru, stuzzicando quest’ultimo per il terribile evento che lo aspettava, a detta loro. Le ragazze stavano sistemando gli ultimi dettagli per l’addio al celibato della sposa. Quando si riunirono alla componente maschile del gruppo Kiba, piuttosto brillo dopo tutto quel sakè, aveva chiesto ad un annoiato Sasuke cosa avrebbe fatto se un ragazzo avesse chiesto a Sakura di uscire.
< E dicci un po’, Sasuke-kun… Cosa faresti se qualcuno chiedesse a Sakura-san di uscire? >.
< Può fare quello che vuole >.
Le era crollato il mondo addosso. All’inizio aveva voluto tanto piangere, poi prendere quella bellissima testa scura e sbatterla ripetutamente contro il muro o qualcosa che gli facesse molto male. L’aveva presa in giro!
L’esclamazione incredula e oltraggiata di Ino aveva fatto voltare tutti verso di loro e subito aveva puntati su di sé tutti gli sguardi. Ma lei guardava solo lui, quell’essere arrogante, pieno di sé, stronzo e bastardo che si era preso gioco di lei. E lui ricambiava lo sguardo, arricciando le labbra in quello che poteva lontanamente sembrare un sorriso.
< Sakura può fare quello che vuole. Tanto poi tornerebbe da me, perché lei vuole solo me >.
Sasuke sapeva essere così arrogante, stronzo, odioso, pieno di sé, superbo… Ma solo lui sapeva riservarle quello sguardo pieno di amore che vedeva nei suoi occhi.
Sasuke era dannatamente superbo, ma lei lo accettava per quello che era. E, alla fine, lo amava proprio perché era se stesso.