I giochi riprendono

di Neera Sharim
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza Immediata ***
Capitolo 2: *** L'inizio dei giochi ***
Capitolo 3: *** Crudele sconfitta ***
Capitolo 4: *** Viaggio movimentato ***
Capitolo 5: *** Prigionia forzata ***
Capitolo 6: *** Verità svelata ***



Capitolo 1
*** Partenza Immediata ***


ks
A Sweet, Pan e Nene
Perchè il passato torna sempre prima o poi...
E pretende il conto! =P
 Vi voglio benissimo ragazze e questa è per noi:
Perchè siamo tornate!
=) Rey ^^

Partenza Immediata

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I capelli della ragazza gli sfioravano il ventre mentre lui, un ghigno compiaciuto sulle labbra sottili e chiare, si dedicava a godersi quelle attenzioni che ormai era solito regalarsi.
La bocca dell'aliena scivolò sulla sua eccitazione, più in basso, accogliendolo del tutto dentro di sè, con delicatezza e sensualità.
Il bel giovane dagli occhi dorati strinse di più la presa sulle spalle di un'altra ragazza, che frattanto si stava dedicando al vezzeggiamento dei suoi pettorali. Le mani esili e sicure si posarono sugli addominali scolpiti, il respiro fintamente innocente gli accarezzò la pelle diafana.
Ghignò, divertito dalla loro stupidità.
Erano ridicole.
Ridicole nei loro movimenti che volevano fargli credere essere innocenti e che erano in realtà studiati, meccanici, compiuti tante, troppe volte.
Ridicole nella loro passionalità che mirava a catturarlo.
Ridicole nei loro piani strategici.
Ridicole... a pensare che fossero loro, a condurre il gioco.
Il ghigno beffardo si accentò.
...Ridicole, a credere che lui avrebbe anche solo potuto lontanamente interessarsi alle loro anime vuote.
Con indifferenza accarezzò la nuca e il collo della ragazza che gli stava tracciando una scia di baci e leccatine eccitanti sulla clavicola. Quella mugulò di piacere, attaccandosi maggiormente a lui, schiacciando i seni sodi contro il suo petto prestante. Gli cercò le labbra, per baciarlo... e fu allora che la scintilla della malizia gli illuminò gli occhi dorati, lucenti e cattivi. Le afferrò veloce il mento tra le dita, attaccandosi a lei per imporle il suo di bacio.
Un bacio violento, crudele, erotico e... piatto.
Un bacio che segnava il suo possesso e al contempo l'importanza che lei aveva per lui.
Nulla.
...E intanto le labbra dell'altra giovane su di sè cominciavano a farlo andare su di giri.
Con un gesto seccato e uno 'sparisci' divertito e gelido si liberò della noia che gravava sul suo petto, che uscì di corsa da quella stanza illuminata scarsamente.
Le lacrime a rigare il viso di una ragazza respinta.
E intanto, il bell'alieno si distese più comodamente sul divano, allargando le braccia sullo schienale. Il piacere che lentamente si cominciava a snodare sibillino dentro di lui, il calore e la morbidezza di quelle labbra che lo stavano accogliendo con ardore e premura.
E poi, i suoi occhi scesero verso il basso.
...Una mano che lentamente cala sulla testa dell'aliena, le dita che le accarezzano i capelli...
Erano rovinati, segnati dalle continue tinte e dalle acconciature elaborate.
Scivolò a stringerle delicatamente una ciocca, arrotolandosela tra le dita.
Il piacere cominciò a librarsi più forte, i suoi muscoli si tesero.
...Rossi...
Capelli rossi.
...
Così diversi dai suoi... dai suoi così morbidi, naturali... profumati... scuri ed eccitanti, selvaggi.
Come sarebbe stato avere i Suoi, su di sè? Come serebbe stato stringere i Suoi, tra le dita?
La ragazza aprì gli occhi quando lo sentì venirle dentro.
Scuri... scuri e profondi... scuri come i Suoi... ma non altrettanto innocenti.
Kisch urlò rivarsandosi nella sua compagna, abbandonando la testa all'indietro, sul divano.
...Un urlo di frustrazione e rabbia.

***

- Dov'è l'idiota?!
Un Pie Ikisatashi furioso, alle sei di mattina, entrò nella sala comandi, inveendo contro il fratellastro minore, intento a sonnecchiare placidamente coi piedi appoggiati sul monitor e la testa reclinata all'indietro.
Al suono funereo e terribile al contempo della voce del bell'alieno dagli occhi blu, il povero Tart si risvegliò di soprassalto dal suo stato di semi-incoscienza molto vicino al sonno rem, cadendo dalla sedia e portando con sè una buona parte dei dispositivi di controllo posizionati sul tavolo.
- Ahhh!!! Pie!!! Non è colpa mia, eh!!! Giuro, io questa volta non ho fatto niente!!! Non crederai davvero che sia stato io a far saltare il radiatore del dispositivo per...
E la faccia allucinata di Pie, che ora aveva preso a guardarlo sempre peggio, lo costrinse a deglutire.
Tart cominciò a presentire guai.
- ...Ehm... a quanto pare... non lo sapevi, eh?
Anzi: fu certo di essere finito nei casini più neri.
Così tentò di rimediare.
- Ah, eh, ma... lo riparo, eh! Davvero, davvero... io... non è che l'ho fatto apposta, si insomma... sai... succede, no?
Il sopracciglio del maggiore tra gli Ikisatashi si levò all'istante.
- Ma mica non eri stato tu?
Ok, il suo funerale era segnato.... non rimaneva che la preghiera...
- ...TI PREEEEEEEEGOOOOOOOOO!!!!!!! Giuro che non volevoooooo!!!!!!
...Carta che non esitò più a sfoderare. Con gli occhioni sgranati da cucciolo indifeso, il bel moretto si affrettò a guardare gli occhi penetranti del fratellastro.
...Che sbuffando distolse lo sguardo.
Tart sospirò di sollievo.
Era ancora vivo!
- Con te farò i conti dopo.
...Per ora.
Il povero sedicenne stava già per sbuffare contrito quando il fratello gli diede la possibilità di redimersi... indirettamente certo!
- Dov'è l'idiota?
Capendo che precedentemente l'insulto non era diretto a lui bensì all'altro idiota, quello con la 'I' maiuscola e che faceva Strafottenza di cognome, e sentendosi quindi infiammare dal fuoco della vendetta in quanto era stato costretto a confessare una cosa che mai avrebbe voluto confessare per colpa di un fraintendimento che in realtà voleva LUI come protagonista, Tart non esitò a farsi valere.
- Se intendi Kisch... se nè andato di nuovo^^.
Asserì, con un bel sorrisetto angelico.
E lo sguardo minaccioso di Pie gli fece salire l'istinto di buttarsi sotto il tavolo e rimanerci.
- SCUSA?!
...
Tifone e Uragano avevano trovato una bella sistemazione nel corpo tonico del fratello.
Che subito dopo gli fece quella domanda che lo preoccupava molto.
- E TU DOV'ERI MENTRE SE NE ANDAVA?!
...Ottima domanda, pensò quindi, lanciando un'occhiata al panino farcito che riposava tranquillamente attaccato al Monitor... raffigurante i dati di una certa biondina che, per informazione... non era un'aliena.

***

Kisch strinse tra le dita la missiva governativa che era arrivata alla sua squadra la sera precedente, prima che scivolasse via dalla sala comandi dove avrebbe dovuto svolgere il suo turno di supervisione insieme a Tart per sfogare la sua soddisfazione nelle sue pupattole da quattro soldi.
Lui, Pie e Tart, insieme  a Yury, sarebbero dovuti tornare sulla Terra.
Ghignò, sinceramente divertito e soddisfatto.
Gli ordini parlavano chiaro e, per la prima volta in vita sua, era ben felice di portarli a termine.
Abbandonò la cartelletta informativa sul tavolo della sua stanza da Generale di Divisione, dirigendosi a fare una bella doccia.
Svogliatamente scelse una fialetta dal liquido limpido color blu cobalto, recante scritta: 'Rigenerante'.
Si liberò dei boxer scuri, attaccò la fialetta al cavo di alimentazione dell'acqua e fece chiudere i portelli della doccia.
Sotto l'acqua ghignò, chiudendo gli occhi.
L'avrebbe rivista.
E sarebbe stata sua.
La risata spontanea che gli sorse dentro coprì per alcuni istanti il rumore dell'acqua che si infrangeva sul suo corpo nudo, scolpito nel marmo.



Lasciò che il cercapersone digitale suonasse per alcuni istanti prima di rispondere alla videochiamata ologrammatica di Yury.
La figura alta e slanciata di un alieno dai lineamenti affascinanti e gli occhi color cobalto e violetto dove brillava una sempre presente malizia mista a furbizia, si materializzò nella stanza illuminata.
- 'Giorno Yu'.
- Kisch. ...Svolto attività interessanti questa notte?
Il ghignetto allusivo si scontrò con gli occhi d'oro liquido di un altrettanto divertito Kisch.
- Abbastanza,si. ...E' Pie che ti manda?
- Anche. Te la dai una mossa?
- Arrivo. Quando si parte?
Quello intensificò lo sguardo color ametista.
- Ora, quindi porta il borsone e i tuoi giocattolini.
Kisch, sotto il phono elettronico, si allacciò i pantaloni in pelle.
- Ci vediamo sul pontile.
- Affermativo. Ciao coglioncello.
E non gli diede il tempo di rispondere. La chiamata terminò all'istante.
Kisch sorrise tra sè.
Finì di asciugarsi i capelli, spense il phono, afferrò le chiavi e si diresse allo specchio.
La figura di un ragazzo atletico, dai muscoli tonici e scattanti ma non eccessivi, alto e prestante, sui 19 anni, lo fece ghignare soddisfatto.
Indossò velocemente la canotta aderente in pelle, che si legava sul petto con alamari in acciaio che gli lasciavano scoperta parte dei muscoli tonici e il ventre. La linea dell'inguine evidenziata ed interrotta dai pantaloni, l'ombelico sensuale che si intravedeva lievemente.
I capelli erano abbastanza lunghi, scalati... ciuffi ribelli che gli lambivano gli occhi.
Era cambiato.
Ghignò.
Quanto era cambiata lei?
Calzò in fretta gli stivali scuri, prese il cappotto nero, lungo e in pelle.
Afferrò il borsone e si affrettò a raggiungere la zona d'imbarco.



- Sei un coglione.
- Si Pie, anche io ti voglio bene.
Gli rispose, piazzandosi di fianco a lui con gli occhi puntati sul Generale di Comando e la sua schiera di sottoposti dietro.
- Bene signori. La missione dovrà essere segreta e rapida, non voglio preoccupazioni, non voglio disastri. Andate, catturerete i soggetti e tornerete qui il più in fretta possibile, sono stato chiaro?
- Si signore, Generale.
Quattro voci, quattro risposte decise.
- Non avrete scorte, ho scelto voi perchè conoscete la terra e siete ottimi militanti. La missione non dovrebbe essere minimamente rischiosa ma, in caso di pericolo, sarete da soli. Se uno muore, gli altri concluderanno ugualmente la missione con o senza di lui!
- Si signore, Generale.
- Andate. Chiudo.
- Si, Generale!
E mentre il piccolo gruppo saliva sulla navetta, il campo veniva sgombrato e preparato alla partenza.
Tutti si disposero ai loro posti.
- Qui Oregon1, base mi ricevete?
- Forte e chiaro Generale Pie.
- I propulsori sono attivati, i sensori di gravità e i dispositivi aerei sono in funzione. Chiedo l'attivazione dei comandi manuali della nave.
- Attivazione consentita.
- Partenza tra dieci secondi.
- Partenza tra diec... nove... otto...
- Allora, credete di potercela fare?
La domanda divertita di Yury, intento a controllare allo specchio la sua perfetta persona, narcisista com'era, fece ghignare Kisch, tremare agitato Tart e indurire lo sguardo di un concentrato Pie.
Mentre la navetta spaziale partiva in direzione Terra, le risposte furono medesime... i pensieri diversi.
- Assolutamente.


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Allora, che ve ne pare???
E' da un po' che desideravo scrivere finalmente una long sulle Tokyo Mew Mew e... finalmente eccomi qui, dopo anni e anni di silenzio stampa XD - no dai scherzo, anche se effettivamente ne è passato di tempo ^^ - !!!
Che dire, spero che la storia abbia catturato la vostra attenzione e che i seguenti capitoli possano mantenerla sveglia!
In questa improvvisata nata da un delirio di febbre - XD vi accorgerete che l'ispirazione mi arriva quasi sempre così =) - leggerete di intrighi, combattimenti, amori, litigi violenti e sensualità, di desideri brucianti, sentimenti incomprensibili, tenere prime volte e selvaggi rancori. Vedrete come incontri nati da pregiudizi possano tramutarsi in amore e... come anni passati a lottare, possano diventare sentimenti infermabili e sinceri.
Ricordi che fanno male e sensazioni nuove che germoglieranno.
Rincontri dolorosi... e primi sguardi.
Un Kisch tornato ad essere perfido e sensuale, un Pie più freddo e spietato del solito, un Tart che non ha mai dimenticato e che ha tutta l'intenzione di non farlo... e un nuovo personaggio, che spero faccia perdere la testa a voi come a me =P
E... poi ci saranno loro.
E sulle nostre Palidine si accettano scommesse ^^ Chi ha voglia di iniziare a farsi sentire???? E... chi farà perdere il sonno e nascere il desiderio al nostro nuovo personaggio????
Spero di sentirvi presto e... numerosi! Le recensioni sono più che ben accettate e anche le critiche, basta che non siano insulti o cattiverie gratuite ^^.
Beh, ora non mi resta che lasciarvi con questo prologo abbastanza corto per i miei standar, solitamente, quindi... preparatevi!!! XD

Ciao a tutti!!!!!!!!
BACISSIMI
Glo
 

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Capitolo 2
*** L'inizio dei giochi ***



L'inizio dei giochi


- Ehi piccolina, che ci fai qui da sola, hai perso la mamma?
Una giovane ragazza dai capelli rossi lunghi fino a metà schiena e occhi color cioccolato fondente si chinò, vestito permettendo, fino alla bimba che stava piangendo disperata sul ciglio della strada.
Le labbra incurvate in un sorriso dolce e rassicurante e il ciuffo che le copriva gli occhi tirato indietro da sottili forcine che le tenevano all'indietro i capelli ai lati del viso e sulle tempie, scoprendo l'espressione gioviale e rassicurante, fecero per un momento smettere di piangere la piccola mora che ora la guardava ammirata.
- ...Io... io...
- Berry muoviti su, o faremo tardi! Si può sapere perch...??? Oh. E chi sarebbe questa signorina?
Una ragazza dai lunghi capelli color zaffiro scuro, lucenti e ben curati, raccolti perfettamente in una coda alta e ben tirata, le raggiunse, facendo rimanere la bambina ancora più stupita.
- Cerchi qualcuno, cherì?
Chise dolcemente, facendo sorridere e tirare su col nasino la piccola.
- La mamma.
- E dov'è la mamma?
La bimba si mise il ditino in bocca, stringendo più forte un peluche a forma di orsacchiotto al petto e guardandosi in giro.
- I... io... non lo so.
- La cerchiamo insieme?
Si offrì allora la rossa, alzandosi e tendendole la manina. La bimba la afferrò subito, le dita ancora tutte bagnate di saliva.
- Si!
Strowberry si volse verso Mina.
- Abbiamo tempo, Mi'?
Quella sorrise, accarezzando la testolina della bimba.
- Ma certo, basta che la troviamo veloce veloce e tutte insieme!
La bimba sorrise raggiante e fece per afferrare anche la mano dell'altra ragazza. Riflettendo però sul bisogno di tenere l'orsacchiotto, si limitò a un bacino affettuoso in direzione della bella Mew Mew dagli occhi scuri.
- Grazie!
Mina sorrise, facendo l'occhiolino all'amica.


Lory, più agitata che mai, di fronte al cancello dell'enorme villa di Pan, attendeva con impazienza l'arrivo delle due amiche.
Assolutamente in ritardo.
Avvolta in un bel vestito celeste, senza spalline, che le scendeva dolcemente lungo il corpo esile e ben formato, ritentò per l'ennesima volta di chiamare al cellulare Mina, dato che Strowberry sicuramente, come sempre, non avrebbe risposto.
I capelli lisci, lievemente scalati e lunghi fino a poco più di metà schiena le incorniciavano dolcemente il viso dai tratti delicati, risaltando il blu intenso degli occhi, ormai liberi dagli occhiali.
Mordendosi il labbro, lucido di gloss, prese ad arricciarsi una ciocca di capelli tra le dita.
Il telefono squillò.
Almeno non ce l'avevano spento!
...tuttavia, nessuna risposta.
Stava già per sfogare il nervosismo e l'agitazione con un urlo atipico per una come lei, che una bella ragazzina bionda, sui quindici anni, le corse incontro.
- Lory, calma! Stanno arrivando, le ho viste attraversare ora la strada, poco più avanti.
Un Paddy dai lineamenti femminili e aggraziati fece la sua comparsa sorridendo serena.
Alta e esile, avvolta in un vestitino estivo e colorato che le arrivava circa a metà coscia e pantacollant leggeri, si chinò un secondo a sistemarsi le ballerine. I capelli biondi, lunghi e fini, erano stretti in una treccia curata, mentre la frangetta era scomposta come al solito.
- Stai davvero bene comunque!
Sorrise raggiante, andandole incontro e abbracciandola.
- Anche tu, Paddy, wow! Che cambiamento!
La ragazzina avvampò, cominciando a torcersi le mani.
- Mina mi ha minacciata che se non mi fossi vestita da ragazza quale sono mi avrebbe portato a casa sua all'istante e chiusa nella sua camera-armadio-mega fino a che non ne fossi uscita in uno stato adeguato e 'che si conviene ad una quindicenne', tske.
E a quelle parole la diciottenne non riuscì a frenare le risate, sinceramente divertita.
Chissà perchè, ma non le risultava difficile credere all'accaduto.
Ma... a quanto pare...
- Oh! Lieta di vedere che la mia minaccia ha funzionato, Paddy cara.
Mina, comparsa all'istante dietro la biondina, diede voce ai suoi pensieri, divertita e soddisfatta.
Paddy si girò, rivolgendole una linguaccia senza reale risentimento.
- Non ti montare la testa ora, ho solo avuto un momento di debolezza UU.
- Si si, certo, come no.
Sorrise quella, chinandosi però a salutarla.
Indossava un abitino corto, color blu notte, con le spalline che le ricadevano lateralmente sulla fine delle braccia, lasciando scoperte le spalle e che finiva con una graziosa gonnellina a pieghe che le fasciava perfettamente le gambe e la vita, dove un nastro rosso le faceva da cintura.
Il vestitino aveva bordi pizzettati rossi e blu scuro, che le davano un tocco aggraziato e femminile.
I sandali dal tacco a spillo, non eccessivamente alti, le stavano molto bene, ingentilendo la figura snella della giovane e slanciandola elegantemente.
Strowberry invece portava un semplice tubino nero che le arrivava a metà coscia, senza spalline nè altro, ma che aveva una fascia di raso nero sotto il seno e si chiudeva con un fiocco non troppo esagerato.
Portava ballerine nere e il trucco era leggero e semplice, i capelli rossi che le danzavano seducenti sulla schiena e sulle spalle scoperte le lasciavano scoperto il viso dai tratti delicati.
- Allora? E' già cominciato?
- No, ma inizierà tra poco.
- Lei com'è?
- La bimba? Stupenda, ha preso tutta dalla mamma!!! Eh, la cara Pam... dai dai, venite, forse farete in tempo a vederla prima del battesimo!
Disse esaltata la biondina, che si affrettò a prendere la mano di Strowberry e trascinarla all'interno della villa, nel cui giardino era già stata allestita una zona che fungeva da piccola cappella e un rinfresco enorme e ben organizzato.
Mina e Lory si sorrisero raggianti, affrettandosi poi a seguire le amiche.
La lora vita era cambiata notevolmente dalla fine della guerra, molte cose erano cambiate, Pam e Kyle che si erano sposati all'improvviso, la bimba che ora aspettava di entrare ufficialmente in famiglia... loro per certi versi erano cambiate.
Ma nel cuore, erano sempre le stesse.

Non sapevano... che quello stesso giorno... la loro vita avrebbe ricevuto un cambiamento tanto grande.

***

La navicella atterrò dolcemente poco lontano dalla villa dove erano state localizzate le loro prede.
Le avevano già trovate.
Quando lo sportellone laterale si aprì, Tart uscì per primo.
Durante il viaggio ne aveva approfittato per cambiarsi e ora sfoggiava la divisa che era solito usare nelle sue missioni.
I pantaloni dal cavallo basso in pelle, gli arrivavano al ginocchio, larghi e a vita bassissima, mentre la giacchetta in pelle nera, simile a quella di Kish ma chiusa sul petto e più lunga, dalle maniche corte, gli lasciava scoperto l'inizio dei pettorali, chiudensosi però sul collo con alamari in acciaio che tart aveva però lasciato aperti. I capelli crescendo si erano fatti più scuri e lui, come i compagni, aveva preso il vizio di lasciarli sciolti, alla maniera terrestre. Niente più codini, ora erano ribelli e lui adorava tenerli all'insù.
Alle ragazze piaceva!
Chinandosi verso terra, scivolò sotto l'astronave, azionando i freni manuali e i dispositivi di invisibilità e comando a distanza.
- Ehi! Qui ho fatto, la nave è assicurata.
Disse, rivolto al cercapersone digitale.
- Ok, scendiamo. Il tempo di disconnettere il sistema.
Si sentì rispondere da Pie, mentre il portellone della navicella si apriva nuovamente per far scendere Kish e Yury.
- Non si respira.
Sibilò innervosito l'ultimo, piazzando a terra i sistemi di salvaguardia esterni e azionandoli. I capelli scuri, di un nero lucente dai riflessi viola intenso, gli scivolarono sensuali sulla spalla nel momento in cui la tese per assicurare i dispositivi. Non erano esageratamente lunghi, gli arrivavano scalati più o meno alle spalle, il ciuffo a coprire gli occhi dal colore intenso e ammaliante.
Indossava pantaloni come quelli di Kish ma la canotta era più aderente e chiusa ermeticamente attorno al suo petto, meno muscoloso rispetto a quello dell'amico. I fianchi erano scoperti e la linea dell'inguine sensuale e abbastanza scolpita, si poteva intravedere dal tessuto corto. Era a mezzo collo e la teneva allacciata sulla gola.
- Già, bisogna un po' abituarcisi. Al primo sbarco è sempre così.
Gli rispose kish a quel punto, passandogli i cavi di alimentazione.
Quando tutti ebbero finito le loro operazioni di sicurezza, anche Pie scese dalla navetta.
I pantaloni erano a cavallo lievemente basso ma lunghi, aderivano bene alle sue gambe slanciate e al suo corpo snello e alto. La canotta era senza maniche, lievemente più corta di quella di Yury ma altrettanto stretta, a collo alto però, rigorosamente chiusa. I capelli erano più lunghi rispetto a quando era stato sulla Terra, gli lambivano gli occhi ed erano di un lucente blu scuro, più vivido e intenso. Non portava più il codino laterale, come i compagni.
- Possiamo andare.

***
Era quasi sera quando gli invitati cominciarono ad andarsene.
Pam, una bellissima bimba dagli occhi viola scuro e un'espressione stanca sul visino paffuto in braccio, si diresse finalmente dalle amiche.
Era avvolta in un abito bianco, lungo e dal raso più fino, elegante come sempre era stata.
- Ragazze, mi ha fatto tanto piacere rivedervi, grazie per essere venute.
Il sorriso sincero e la felicità che le brillava negli occhi fecero sorridere le amiche.
Dolcemente lasciò la piccola tra le braccia di una Paddy innamorata persa di quel batuffolo di pizzi e merletti bianchi, abbracciando Mina con affetto, Strowberry e Lory. Le ragazze si presero la mano destra.
- Mi mancate davvero tanto, lo confesso.
- Anche tu Pam, è stato un bel gesto quello di tornare a Tokyo per il battesimo di Dhenys. E' stato un piacere rivederti.
Disse la rossa, sorridendo alla giovane donna.
- Com'è la vita in America? Scommetto che ora dovrai prenderti una pausa dagli spettacoli, Pam. 
- Già ma... sinceramente ne vale davvero la pena. E' bella la vita da mamma, davvero. Ehehe, non l'avrei mai detto che...
- Oh, finalmente un minuto per le mie paladine! Ciao ragazze, come state? Vi trovo divinamente.
Kyle apparve all'improvviso dietro Pam, posandole una mano sulla spalla e stringendola a sè.
Erano felici insieme, le ragazze non poterono fare a meno di pensarlo.
- Kyle, gentile come al solito.
Sorrise Lory, mentre Dhenys le stringeva dolcemente un dito.
- Come state?
- Oh, si tira avanti. Mina ha i suoi soliti thè delle cinque ed è scontrosa come sempre, Lory è la solita dolce paziente ragazza gentile... anche se le sue conquiste sono notevolmente aumentate e Paddy ha scoperto all'improvviso di essere una ragazza.
Scherzò la rossa, guadagnandosi un colpetto falsamente indignato e divertito della bella corvina.
- Ah si? E così io sarei scontrosa?
- E si, così pare =P
- Ehehe, e così Lory fa conquiste, eh?
La Mew Mew avvampò all'istante.
- Ma dai... non... niente di esagerato su!
- Ahhh nooo???
Paddy e Strowberry risero divertite, coinvolgendo anhe Pam e Kiyle.
- E... tu invece? Come va con Mark, Strowberry?
Un tremito colpì all'improvviso la ragazza.
Mina si affrettò a guardarla, Lory e Paddy si scambiarono sguardi preoccupati... ma la rossa sembrò riscuotersi subito.
Un sorriso falsissimo sul volto raggiante, rispose allegra.
...troppo allegra.
- Oh... Ma si, è stata solo una cotterella!!! E' finita poco dopo che vi siete trasferiti in America e devo dire che è stato molto meglio così, era un po' troppo appiccicosa, sapete Eehehhe.
  ...
Mai.
Mai avrebbe dimenticato il rancore nei suoi confronti, il dolore che lui le aveva arrecato.
Mai più sarebbe tornata indietro
E mai più, sarebbe stata male per lui.
Mai più, avrebbe pianto per quel bugiardo che con parole dolci e gentilezze l'aveva aggirata come e più gli era servito.
Pam le rivolse il sorriso di chi sa perfettamente la verità ma si accontenta del falso mentre anche Kyle, decidendo di accettare la bugia campata per aria, la prese per buona.
Continuarono a  chiaccherare ancora per molto, cenarono insieme, finchè non venne l'ora di separarsi.
Pam e Kyle sarebbero partiti con Dhenys il giorno dopo e avevano bisogno di riposare.
- Speriamo a presto, Strowberry.
Le sussurrò la bella ex paladina ormai mamma, stringendola forte.
- E' vero, non lasciamo trascorrere ancora tanto tempo.
- Io e Kyle comunque torneremo se ci sarà bisogno di noi... in tutti i sensi.
- Tranquilla Pam, siamo comunque in quattro e non ci sono più nemici da combattere da qualche anno ormai. In ogni caso comunque, abbiamo ancora i nostri poteri.
- Si, lo so ma...
- Ehi, stai tranquilla - Sorrise lei, lasciandola delicatamente - Andrà tutto bene.
- Va bene allora... a questo Natale quindi, siete tutte invitate in America, care mie!
- Non vediamo l'ora.
E dopo essersi salutate, le quattro ragazze uscirono, nell'aria ormai scura della sera.
 
***

I passi di Strowberry erano sempre più incerti mentre le quattro ragazze passavano in un viale deserto e non illuminato, dirette a casa di Paddy.
Ormai i fratellini non erano più a Tokyo con lei, ma con il padre, che li aveva presi con sè per insegnar loro le arti marziali e spesso capitava che le ragazze dormissero tutte insieme a casa della minore.
Non erano uscite da molto dalla villa in Giappone di Pam, poco fuori Tokyo e ora la periferia era più inquietante del solito.
Strowberry si guardò intorno.
Aveva una strana sensazione.
Una strana, brutta e gelida sensazione.
Non si accorse di essersi fermata finchè Paddy non le si fermò al fianco.
- Che... che c'è Berry?
Non era spaventata, ma inquieta... perchè ogni volta che vedeva l'amica così, succedeva sempre qualcosa di poco piacevole.
La bella rossa scrutò ancora il buio dietro di loro.
- C'è qualcosa che non va... sento che sta per succedere qualcosa Paddy.
- Cosa vi è preso, ragazze?
Lory e Mina tornarono indietro, affiancandole.
- Strowberry...
- Mina. Sono sicura ci sia qualcuno.
Quella alzò un sopracciglio, mentre tuttavia, lei e Lory, circospette, si appoggiarono di spalle a Strowberry e Paddy.
- Ehm... con qualcuno intendi... scocciatori affamati o...
Un vento gelido, troppo freddo per quella stagione, cominciò a librarsi intorno a loro.
- ...Intendo, scocciatori di ben altro genere Min'.
Lory tremò impercettibilmente, di colpo.
- Che... che c'è?
- Il ciondolo ragazze... lo sento pulsare, ce l'ho nella tasca interna del vestito.  
- Merda.
Sibilò Strowberry.
- Ragazze, non c'è tempo da perdere, per sicurezza trasf... GIU'!!!!!!!!!!!!
Non ebbe il tempo di finire la frase, un colpo si era schiantato proprio in mezzo a loro, facendole schiantare a terra, l'una lontano dall'altra.


- Ahh... che dolore... ragazz...?
Mina, alzandosi a gattoni e voltandosi verso le altre, si immobilizzò all'istante.
Sopra di loro, una figura slanciata e composta, dalle fattezze simili a quelle umane, lievitava elegantemente a mezz'aria.
- ...E quello chi diamini è...
Sussurrò, più a sè stessa che alle compagne.
Il suono di una risata la colpì come uno schiaffo, mentre la figura cominciava a scendere velocemente in mezzo a loro.
Si alzò all'istante, subito seguita da Lory. Il medaglione stretto tra le dita.
Chi era quell'individuo? Cosa voleva da loro?
- Comode signorine, non sia mai che un gentiluomo come me manchi di gentilezza nei confronti di certe bellezze della natura.
...E poi il fiato le mancò in gola per alcuni istanti mentre vide l'alieno atterrare con eleganza davanti a loro.
Capelli scuri come la notte gli volteggiarono davanti al viso in fili di pura seta, mentre il suo sguardo beffardo incrociava quello di lei.
- Tu devi essere Mina, tesoro.
...Una voce roca e bassa... che la colpì come un fulmine, perforandola... due occhi ipnotici e profondi, di un colore che mai aveva visto prima.
Lo vide alzare la mano verso di lei.
Dio... era... bellissimo...
Incantata, sbaloridita, confusa, lei non mosse un passo.
- ...Sarà un vero piacere... occuparmi di te... OBLIVION!!!
-
Minaaaa!!!!!
L'urlo forsennato di Lory la portò improvvisamente alla realtà.
Ebbe appena il tempo di scansarsi di lato, quando un turbine nero si schiantò su un muro dietro di lei.
Quando si risollevò in piedi, la magia era finita: Mina era tornata in sè.
La realtà tornò a farsi chiara.
Voleva eliminarla.
Battagliera e determinata si voltò verso di lui, i capelli che seguirono i movimenti del volto, alcune ciocche fluenti che erano scivolate dalla coda stretta e ora le ricadevano dolcemente sulle spalle e davanti al viso.
La spallina destra, recisa, che gli scivolò sulla spalla nuda, la gonna tagliata in alcuni punti.
- Però... che delizioso invito.
Ironico e sensuale, l'alieno le si rivolse ancora contro, la mano che nuovamente si spostava su di lei con un movimento fluido e pericoloso.
Mina, agitata, cercava intanto, disperatamente, il medaglione nella tasca interna sul retro del vestito.
L'alieno stava per colpire di nuovo quando...
- Non provarci neanche!!!
Lory si parò al fianco di Mina, il Medaglione tra le dita della destra.
Il bel vestito, lacerato in più punti, le scopriva una gamba snella, la pelle candida mostrava già alcuni lividi ed escoriazioni. Mina, era nelle stesse condizioni.
L'alieno accentuò il ghigno sardonico.
- Però, mica me l'avevano detto che le terrestri fossere tanto carine, sarei venuto a divertirmi con voi tanto tempo f... Aha! Non provarci nemmeno tu, dolcezza.
- Ahhh!
Lo schianto che udirono e l'urlo di Strowberry le fecero girare in simultanea verso l'amica, raggomitolata ai piedi della parete contro cui era stata schiantata.
- Berry!!!
Lory corse all'istante dall'amica a terra, sotto gli occhi divertiti dell'alieno che le aveva attaccate... che fu colto impreparato da Mina, che, trovato il medaglione, gli si stava lanciando contro.
- Bastardo!!!!
La vide trasformarsi in un istante sotto i suoi occhi e parò di striscio il pugno che lei gli stava rivolgendo.
Scartando di lato, per un istante percepì il corpo di lei a contatto col suo.
- Ehi, quanta fretta. E io che sono stato così gentile, con te.
Quella non si diede per vinta e mentre tornava a terra, roteando su sè stessa gli piazzò una ginocchiata al basso ventre. La sua gamba però si scontrò con le mani di lui, che bloccandola, la ribaltarono all'indietro.
Mina cadde in piedi in equilibrio precario.
Di fronte a lei, l'alieno sorrise divertito alla sua espressione battagliera.
La bellezza di lui la sconvolse ancora.
Fece un passo indietro, insicura... e l'alieno se ne approfittò, volandole addosso.
Mina parò con difficoltà l'attacco, iniziando la sua lotta.

Intanto, Lory non era mai arrivata da Strowberry.
Si ritrovò imprigionata per la gola molto prima e con terrore riconobbe all'istante gli occhi del suo aggressore.
- P...Pie...
Con sgomento e dolore lo vide sorridere mentre gli occhi le si riempivano di lacrime a causa della mancanza d'aria che cominciava a farsi sentire e il dolore di quella stretta dura e forte come mai l'aveva sentita.
Un sorriso vittorioso si dipinse sulle labbra sottili del bell'alieno.
- Ciao Lory.

Paddy si alzò tremante, la vista offuscata e i sensi intorpiditi. Il primo attacco l'aveva colpita in pieno, facendola rovinare a terra.
Davanti a lei, Mina stava combattendo contro l'alieno che le aveva attaccate.
Paddy strinse gli occhi, cercando di vedere meglio, rimettendosi tremante i piedi.
Non sembrava avere la meglio... anzi... mentre l'alieno sembrava assolutamente divertito e fresco, Mina vacillava, metteva a segno colpi imprecisi e la biondina poteva sentirne il respiro affannoso fin dal punto in cui era.
Non aveva altre possibilità, doveva intervenire.
Strinse forte tra le dita il ciondolo di trasformazione e lo utilizzò mentre correva verso l'amica.
Non fece però in tempo a evocare la sua arma, che la figura di un alieno le si parò davanti. Due nunchaku stretti tra le dita.
Il colpo arrivò forte e inatteso e la costrinse a piegarsi in due, una mano al ventre e l'altra a terra.
- Mi dispiace.
E la voce, la sua voce, la colpì come il più tremendo dei fulmini. Dura come l'acciaio.
Alzò lo sguardo su di lui, in tempo per vederlo abbatterle addosso un altro colpo.
Un colpo che lei, con una forza che non aveva e una sicurezza che le era morta improvvisamente dentro, riucì miracolosamente a schivare.
Quando si alzò in piedi, la sua figura snella, alta e slanciata, le fece fermare il cuore in petto per un istante.
- Cosa... cosa... Tart...?!
Incredula, esterefatta, basita.
Gli occhioni color ambra puntati su di lui.
lui che in quell'istante la guardava impassibile.
- Proprio io Paddy. Preparati a combattere se ci tieni alla libertà.
Ma lei non lo ascoltò, completamente stregata dal fatto che lui era li, che era tornato, che poteva rivederlo... fece un passo avanti, un passo verso di lui.
Un sorriso dolce ad illuminarle lo sguardo.
- Ta...
Ma la freddezza con cui lui si mise in assetto da combattimento, puntandole contro un nunchaku, le fece improvvisamente capire tutto.
Sentendo un groppo forte in gola, Paddy ritirò la mano alzata verso di lui.
Con voce tremante, gli si rivolse debolmente.
- Di nuovo nemici, Tart.
- Come sempre.
E senza aspettare le si lanciò addosso, colpendola.

- Ah...
Strowberry si puntellò sulle braccia, tentando di alzarsi lentamente.
Il colpo ricevuto le aveva fatto male, più del previsto.
A gattoni, le gambe lievemente divaricate, tremante, prese aria, rabbrividendo nel suo tubino nero, corto e aderente.
I capelli le ricaddero sulle spalle scivolandole ai lati del collo, in morbide cascate rosse, sensuali e lisce.
- Davvero una bella visuale questa, bambolina.
Una voce conosciuta e lontana al contempo la fece tremare dentro. Con uno scatto si alzò in piedi, le spalle al muro, guardandosi intorno preoccupata.
Con rabbia e sfida si rivolse a quello che dedusse essere il suo nemico.
- Chi sei?! Vieni fuori!
- ...Ti sei fatta davvero un bel bocconcino, sono davvero colpito, lo ammetto.
- Codardo - sibilò tesa lei, mentre il suo corpo rabbrividiva - Vieni a farti vedere razza di...!
Ma non fece in tempo a dire o fare altro.
Bastò una frazione di secondo e si ritrovò completamente in balia del suo aggressore, senza nemmeno avere avuto il tempo di reagire.
Le sue mani furono imprigionate sopra la sua testa mentre il corpo caldo e prestante di un ragazzo più alto di lei, la schiacciava prepotentemente al muro.
- ...Chi... chi sei, cosa diamine vuoi?!
Tentò di ribellarsi alla sua morsa d'acciaio... morsa che il suo corpo aveva già percepito... morsa che conosceva...
Come conosceva gli occhi d'oro fuso, ammaliatori, ipnotici e predatori che ora erano fissi nei suoi...
L'alieno le si impose con forza, stringendole i polsi con una sola mano, portò l'altra al mento di lei, alzandolo.
- Che cattiva... già ti sei dimenticata di me?
E quella voce, insieme con la consapevolezza delle braccia in cui si trovava, la colpirono all'istante con violenza.
Era lui.
Il cuore mancò per un istante di battere, il corpo cominciò a tremare mentre scariche calde  le si snodarono dentro con una lenta tortura.
E la sua voce roca, le labbra sottili a pochi millimetri dalle sue... la sconvolsero.
- ...Vediamo se questo ti rinfresca un po' la memoria, micettina mia.
E veloce e irruente attaccò le sue labbra a quelle socchiuse di lei, cogliendola impreparata.
Il bacio ardente e desideroso, passionale e coinvolgente che le dedicò la colse impreparata, facendola gemere.
Kish affondò tra le sue labbra con brama e trionfo, un profondo senso di soddisfazione che subito gli montò dentro, accendendolo.
Quanto?
Quanto a lungo l'aveva sognata? Quanto a lungo aveva bramato poterla stringere e baciare così?
Quanto aveva atteso quel momento?
Sensuale tentò di approfondire ancora di più quel contatto ma la sua gattina orgogliosa semprò svegliarsi dallo stato di incoscienza in cui la sorpresa a l'agitazione l'avevano fatta precipitare.
All'istante chiuse le labbra, cercando di sfuggirgli, e Kish, divertito la morse, facendola protestare di dolore.
- Ah! Lasciami, cosa stai facendo, cosa credi di fare, eh?!
Combattiva e selvaggia come sempre l'aveva sognata, la sentì ribellarsi alla sua morsa e divertito, la lasciò andare.
Ghignò davanti ai suoi occhi ardenti di collera.
Lo eccitava.
Lei lo eccitava da impazzire.
Vestita così, poi...!
Spavaldo e impudico scese con gli occhi sul suo corpo, saziandosi di lei come da anni voleva fare.
Come aveva sempre... sognato di fare...
Il tubino nero, aderente, fasciava perfettamente ogni curva, aderendole al corpo con una sensualità irresistibile, stringendole i seni e arrivandole a poco sopra metà coscia. Alcuni strappi lasciavano intravedere la pelle chiara... che lui sapeva essere calda, incredibilmnete calda.
Le gambe toniche e attraenti, il ventre non eccessivamente magro, i fianchi sensuali e dalla linea dannatamente seducente... i seni pieni, ma non eccessivi, la clavicola sottile, le spalle esili... il viso che si era fatto maturo, agrazziato, dai lineamenti femminili ancora con tratti dolci e seducenti... e poi quegli occhi battaglieri e i capelli selvaggi, rossi come il fuoco, rossi come la passione che da sempre lo divorava.
La passione per lei.
La passione per il suo corpo.
La passione... per tutto ciò che... semplicemente... era...
Scosse la testa, niente sentimentalismi.
...
Non si sarebbe più fatto incantare da lei. Avrebbe semplicemente preso ciò che di diritto gli spettava.
Quando tornò ai suoi occhi, lei determinata lo guardava con astio.
- Perchè sei qui?
Soffiò minacciosa.
E lui, invocando i suoi pugnali, le rispose ghignando soddisfatto.

- Per portarti via con me, micetta.

Un'esplosione improvvisa poco lontano da loro diede a Strowberry il tempo di trasformarsi, mentre una Lory determinata e dal cuore fermo in petto, si era staccata Pie di dosso e ora si preparava a combattrci contro.
Quando Kish tornò a guardarla, MewBerry, come mai l'aveva dimenticata, faceva bella mostra di sè davanti a lui.
- Cosa intendevi dire, Kish?!
La sua arma puntata contro di lui... come se bastasse a tenerlo lontano.
Kisch gighò malizioso, facendo un passo verso di lei. I pugnali stretti con sicurezza tra le dita eleganti e affusolate.
- Significa, micetta... che questa sera, sarà l'ultima che tu e le tue amichette passerete su questo vostro bel pianeta.
Lei strinse gli occhi.
- Prima dovrai passare sul mio corpo, Kish!
E con uno scatto si avventò su di lui.
- Non vedo l'ora di farlo, bambolina mia!
Quando si scontrarono, il tempo sembrò fermarsi.
Entrambi, come tutti, combattevano per vincere.



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CIAOOOOO!!!!!!
Raga davvero, mi aspettavo una, massimo due recensioni, e sono stata contenta invece di ricevere i vostri commenti!
Sono felice che la mia fic vi abbia interessata e come avete potuto considerare con questo capitolo, partiamo subito alla grande! Naturalmente lo scontro non termina mica qui, nel prossimo capitolo vedremo la conclusione del primo combattimento e... chi lo vincerà!
Preparatevi a vedere una Mina che dovrà fare i conti con due travolgenti occhi color ametista e il suo animo da combattente.
Una Paddy che si troverà a combattere contro quel ragazzino che mai ha dimenticato e per cui, durante i lunghi anni di lontananza, ha compreso di provare sentimenti più profondi di un'amicizia.
Una Strowberry determinata a vincere e incapace di decifrare le sensazioni che il suo corpo le manda ogni volta che il suo odiato nemico l'avvicina e...
...
...Una Lory che combatterà fino allo stremo delle forze, contro colui che aveva amato con tutta sè stessa.
Raga' di nuovo: si accettano scommesseeeee!!!!!!

Tyty: Ciao cara ^^ Allora, innanzitutto premetto che per un istante mi sono vista davanti a due occhioni da cucciolotta indifesa, nella mia testa, che non sono proprio riuscita a ignorare: allora, solitamente tutte le mie fic sono raiting rosso, anche perchè io mi trovo più libera di scrive con questo rating ma... ma cher, per te credo farò un'eccezione =) Se tu te la senti di accettare alcune scene come quella iniziale del primo capitolo, io continuerò col rating arancione e non cambierò, a meno che la fic proprio non lo rischieda o venga rimproverata dalla responsabile. Non credo, visto che comunque nella tematica arancione si può cominciare a trattare scene con rapporti sessuali, basta che non siano descritte a più riprese, ma non si sa mai. Comuuuuunque: passando a noi! Sono davvero contenta che trovi la fic interessante e che la storia ti abbia intrigata e incuriosita, spero di averti regalato un altro capitolo degno di nota e che, come hai fatto per il primo, mi esprimerai il tuo parere a riguardo, senza però sentirti obbligata ^^ Sono felice che ti sia divertita nella scena tra Tart e Pie e posso assicurarti a questo proposito che ce ne saranno altre così, nel corso di questa fic =P Concludo rassicurandoti sul fatto che so che sono fartelli ma hai fatto bene a ricordarmelo XD Sai, anche se non l'ho pubblicato ho scritto un lavoro molto lungo sulle Mew Mew e mi sono abituata a chiamarli tutti fratellastri - anche il caro Yury =P - infatti, perdonami, ma potrà capitare ancora che li confonderò XD ^^ Per quanto riguarda Tart... i capelli sono mori perchè è cresciuto e sul loro pianeta il solo non brilla come sulla terra. L'idea di un tart moro mi piaceva perchè è un colore più deciso e può evidenziare meglio anche il cambiamento di carattere! Spero che ti sia piaciuto lo stesso comunque, in ogni caso... aspetto un tuo commento, così magari mi fai sapere la 'nuova impressione' del nostro Yury!!! ....Mamma mia, ma t'ho scritto un poema O.O Ragazza, mi fai parlare troppo!!! Eeheh, a presto spero! Un bacione, cara.
Miss Giulietta: KISHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!! Ahhhh non parlarmeneeeee!!!! E' anche il miooooo!!!!! (Non sbavare tesoro su, fai la brava, contieniti UU =P n.d.Kish)(Zitto tuuuuuu!!!!!!! n.d.Autrice UU) Eheehh, felicissima che abbiamo gli stessi gusti, ma cher! =P eheh. Cooomunque: Che dirti, sono davvero contenta che tu abbia deciso di continuare a leggermi, spero davvero che questo capitolo ti sia piaciuto, non vorrei proprio deludere le tue aspettative e mi piacerebbe a questo proposito sentirti di nuovo =) Senza obbligo eh, se ti va! Per quanto riguarda Yu', mi fa molto piacere che sia un personaggio che abbia stuzzicato il tuo interesse e spero di essere riuscita a introdurtelo bene in questo primo capitolo =) A proposito: Che ne dici della scelta di mina????
Beh, ora ti lascio e ancora ti ringrazio tanto!!!! Smak!
Mew_Cherry: Che dire, il tuo 'aggiorna presto' l'ho proprio preso alla lettera, che dici???? Eheheh, sono davvero contenta che la storia ti piaccia e spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! Per quanto riguarda i personaggi, cosa ne pensi delle descrizioni??? E del nostro Yu', allora??? Sono di tuo gradimento =P Eehhe, che dirti.... io ogni volta che mi immagino Kish...... ahhhhhhhhh!!!!! Non entriamo nei dettagli, o mi tocca il rating rosso Eehehh ^^
Spero di sentirti presto, magari con un tuo commentino ^^ Bacinoooo!!!!
Mitsutsuki_chan: Ciao! Ehehehe, in primo luogo, premetto che la tua recensione mi ha fatta sorridere, ho davanti un'osso duro! Eehhe, no scherzo, tranquilla ;) Che dirti, sono felice di averti incuriosita e spero di vincere il premio successivo, ovvero: farti leggere anche il prossimo ^^
Per quanto riguarda il resto, scusa: permettimi di spiegarmi, non ho la minima intenzione di offenderti giuro, anzi: trovo assolutamente stimolante avere qualcuno che ti faccia sapere il suo vero punto di vista, mi ha fatto piacere! Dunque... per il rating... so che ci starebbe meglio il rating rosso, in quanto da sempre scrivo praticamente con questo rating, ma credo che l'arancione non stoni troppo. Il regolamento dice che con l'arancione non si può descrivere particolare per particolare scene di sesso a più riprese, ma non vieta l'argomento sesso, anzi: lo si può trattare anche esplicitamente, basta che non lo si faccia dettagliatamente e con frasi assolutamente esplicite... e non credo di esesre stata eccessivamente esplicita qui. Poi non lo so, magari sbaglio.... vedremo^^ se nel corso della fic mi accorgerò di starci stretta, giuro e prometto che alzerò il rating... tu intanto fammelo notare se secondo te ho comunque esagerato. Effettivamente.... anche io mi sento molto più libera col rating rosso ^^
Per quanto riguarda Kish, scusa XD quello effettivamente è un errore mio ma... come scritto precedentemente, purtroppo, avendo scritto un... poema omerico....sulle Mew Mew, scrivendo sempre Kisch, mi è entrato geneticamente nelle dita XD Cercherò di correggermi, promesso!!!
Eeheheh, grazie comunque: davvero, mi fa piacere avere qualcuno che non ha paura di dare consigli e esprime la sua opinione, specialmente se lo fa in modo educato e.... ora: Sono felicissima di dirti che: c'è una cosa su cui la vediamo ugualeeee, olèèèè!!!! - eheh, scherzo naturalmente, tra ;P - Ed è.... la sesta mew mew -.-' Scusa ma davvero, sarà che sono tradizionalista - più o meno - ma... l'idea di una sesta Mew, boh, non mi ispira molto! Molto meglio un bel ragazzo figo da accalappiare alla cara Mina, a mio modesto parere.... tu che ne pensi????? Davvero, spero di sentirti ancora e leggere altri tuoi commenti! Un bacione e... grazie ancora!
....

Ma quanto cavolo mi state facendo scrivere oggi??? Vergogna!!!!
Ehehehe
E ora....:
Danya91: La prima a recensireeeeeeeeeeeee!!!!!! Avevo un po' perso le speranze, lo ammetto e... poi sei arrivataaaaaaaa tuuuuu!!!!! Altro che io, sei stata tu a illuminare!!!!! XD eheheh
Beh che dirti, garzie, grazie, grazie, mi fa davvero tanto, tanto piacere che ti sia piaciuto il primo capitolo e spero tantissimo di non averti delusa bensì.... interessata ancora di più! Inultre mi fa piacere ti sia divertita e... tranquilla.... PIE va ASSOLUTAMENTE a LORY, a chi se no????? Io per Strowberry mica ce lo voglio, nè?! =P Eheheheh, ciao carissima! Grazie ancora e... spero davvero a presto!!!! P.s: Il prossimo capitolo.... Lory e Pie si vedranno molto di più, credimi =P Tutto calcolato UU Eheehehh!!! Bacino!


E ora....


VOOOOOIIIII!!!! Si, proprio VOIIII!!! Lo so PERFETTAMENTE che state leggendo, quindi fate poco le finte tonte UU
....
...
.....
Ma VOIIII.... non siete mica le mie migliori amicheeeeee??????????? ma guarda un po'!!!! =(
Sia chiaro UU Per questa volta passi il fatto che non avete l'account ma... la prossima volta vi metto un bel divieto sul rating e non mi leggete più, muahahahahahaha!!!!!!!!!
Eheheh, raga, scherzi a parte: so che avete letto e mi sono arrivati i vostri mex, a cui.... ho giù risposto ^^
Che ve ne pare di questo capitoloooo?????
Fatevi sentire, mi raccomando!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Un bacione! =P =)



grazie a tutti quelli che hanno letto inoltre!!!!!!!

spero a presto e di sentirvi numerosi =)
BACISSIMI
Glo


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Capitolo 3
*** Crudele sconfitta ***


m,knzxfg
Crudele sconfitta

Quando Pie abbassò il braccio col quale si era coperto gli occhi al seguito dell'esplosione di poco prima, Lory, trasformata davanti a lui, stringeva tra le mani il suo medaglione.
Sembrava sconvolta, ma era bellissima in quel suo sguardo freddo e tuttavia velato dalla confusione più lucida.
Non potè evitare di farle scivolare gli occhi sui lineamenti del viso, elegantemente più femminili, meno morbidi e tuttavia sempre dolci... le labbra strette in un silenzioso, orgoglioso, disperato tentativo di freddezza.
Stava forse tentando di restituirgli la sua stessa impassibilità, la bella MewMew che ora lo sfidava con quegli occhi duri e tuttavia tremanti?
Con sguardo incurante e falsamente calcolatore si perse sul suo corpo, scrutando quella nemica che in quei pochi anni si era fatta così incredibilmente donna.
Donna in quel volto aggraziato e in quello sguardo serio e dannatamente espressivo.
Donna... in quel corpo snello e dalle curve che invitavano ad essere accarezzate.
Pie non riuscì a trattenersi dal guardarla.
Seni colmi e morbidi, gambe lunge, snelle... pelle chiara, sfiorata da quei capelli che si, lo ammetteva, desiderava toccare e stringere tra le dita.
Avevano ancora quel fresco e scuro profumo di mare?
Impercettibilmente strinse implacabile le nocche chiare.
A cosa diamine andava a pensare?
Lo sguardo gelido e freddo, crudele e beffardo, tornò a scurigli quel viso dai tratti decisi e nobili.
Impassibile, evocò l'arma che lei conosceva, l'arma con la quale l'avrebbe attirata in trappola.
Lei non era niente.
Non era niente.
...
Non era niente, come nel passato.
...Non sarebbe mai stata per lui niente.
- Preparati a piangere, MewMew.
Parole calme e piatte, sputate contro di lei sulle note di una voce insensibile, fredda, quasi infastidita.
Con un movimento fluido e veloce alzò la mano con la quale teneva la sua arma e l'attaccò.

Mina urlò di dolore quando il pugno chiuso del bell'alieno la colpì senza tante cerimonie allo stomaco. Le gambe le cedettero, ma non cadde. La destra forte di Yury la costrinse a rimanere in piedi con una presa decisa ma senza crudeltà, un sorriso smaliziato e divertito su quelle labbra sensuali e dannatamente eccitanti. Con un colpo secco la tirò contro di sè, sfidando lo sguardo carico di rabbia, fastidio e rancore della bella Aizawa.
Una scarica di fremiti colsero impreparata la MewMew, mentre accentuarono il delizioso sorriso compiaciuto del corvino.
Erano talmente vicini che sarebbe bastato, per Yury, chinarsi di soli pochi centimetri per far sue quelle labbra serrate d'irritazione e tremanti. Il corpo della ragazza era caldo e lei, orgogliosa e testarda, gli si stava ribellando come la più ostinata delle amanti.
Eppure poteva percepire anche lui i brividi infidi che stavano scuotendo quel corpo fragile e femminile.
Vedeva chiaramente l'ombra dello sconvolgimento emotivo dei sensi in quelle iridi color zafiro che fieramente stavano nascondendo il loro turbamento dietro quell'espressione combattiva e sicura.
Gli bastò solo un giramento di polso e con uno scatto veloce portò il braccio della giovane dietro la sua stessa schiena, facendola gemere di dolore.
- Andiamo, perchè non ti arrendi e la facciamo finita subito, eh?
Il tono tranquillo aveva però un che di semplice e puro divertimento.
Yury ADORAVA le bellezze... particolari.
E Mina lo era DECISAMENTE.
- Lasciami. Immediatamente.
Un sibilo gelido da parte di lei.
Per tutta risposta, il bel nemico rise sommessamente per poi sollevarle galantemente il mento con dita eleganti e fredde.
- ...Ahhh, che noia...Se mi dessi retta poi potremmo dedicarci a scontri molto più... dolci e gratificanti, mia cara...
E accompagnò quel palese riferimento con un'espressione bellamente innocente e indecentemente divertita.
Mina strabuzzò gli occhi e rimase immobile per alcuni istanti, boccheggiando... quando si riprese strinse gli occhi a due fessure, iniziando a dimenarsi con più foga.
- Ma come OSI rivolgerti a una ragazza del mio rango con questi commenti indecenti, razza di maleducato cafone e depravato!!! Giuro che.... che...!!!
Il baluginio compiaciuto che comparve negli occhi viola di lui appena smise di ridere fu un chiaro segno di pericolo. Chinando lievemente il viso dai lineamenti alteri, il ragazzo continuò a osservarla divertito.
- Che, cosa?
Sussurrò, intensificando la stretta della sua presa salda. I loro corpi si scontrarono in un contatto sensuale più profondo del precedente.
Yury, bello e seducente, le respirò audacemente sulle labbra, mentre piano il suo corpo forte andava a sfiorare e combaciare lento col suo.
Mina si sentì quasi cadere nel vuoto.
Fu con terrore che sentì il suo corpo accendersi mentre la sua mente, in pochi attimi si annebbiava sempre di più... come fosse estranea a lei stessa percepì come da lontano il battito sordo del suo cuore, si vide arrossire tra le braccia di quel nemico che la stava sconvolgendo.
- Non mi stavi forse... minacciando, mia cara?
Mina alzò gli occhi sconvolta e si sciolse in due specchi lucenti e torbidi di pura, scura, ametista.
Mai... mai il suo corpo le aveva lanciato simili scariche.
E ora... nel momento del dubbio più atroce... non sapeva come affrontarle.
Sentiva solo un corpo caldo e forte, allacciato al suo... e le piaceva.
Quando le labbra di lui calarono seducenti sulle sue, sfiorandole solamente, per una veloce frazione di secondo, Mina si sentì tremare dentro.
Immobile permise a Yury di sfiorarla ancora di più col suo corpo...
...e fu solo l'urlo agghiacciante di Strowberry a risvegliarla.
- Aaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!
Col cuore gelido di paura si dimenò tra le braccia del giovane alieno.
- STROWBERRY!!!!
Con uno scatto improvviso si voltò a destra, verso l'amica, per vedere cosa stava succedendo, cogliendo di sorpresa Yury e scivolandogli via veloce dalle braccia.
- Berry sto arrivand...!!!
Fece solo pochi metri di corsa però.
- Ahhhh, fine della magia a quanto pare.... Ferma dove sei!!!
Yury le tagliò la strada.
Il sorriso compiaciuto che le rivolse prima di attaccarla le fece montare dentro una gelida inquietudine. Pochi secondi... e si ritrovò scaraventata a terra, a pancia in giù.
- Ahhh...
- Tske, l'ho sempre detto a Kisch che con le belle donne bisogna andarci piano ma... a quanto pare c'è poco da fare... Adora farle urlare.
Mina rabbrividì a quelle parole e strabuzzò gli occhi.
Ora era tutto chiaro.
Erano tornati.
Ma... perchè?!
- E ora scusami, tesorino mio. Credimi... mi dispiace molto dover farti del male ma... se farai la brava e non mi darai troppo fastidio giuro che... sarò veloce... nel farti SVENIRE!!!!!
Yury le si lanciò contro in un istante e Mina fece solo in tempo a vedere due enormi, splendide e forti ali nere comparire tra le scapole contratte dell'affascinante nemico.
Due soli colpi e lui fu già su di lei.
Agguantandola per la vita la trascinò nel cielo nero con sè. 

- Ahahahahahhaaha!!!! Confesso che mi mancava combattere con te, micetta!!!
Il ghigno beffardo con la quale la guardava senza pudore mentre lei, annaspando, rimaneva a terra, non feceva presagire niente di buono.
Strowberry si morse il labbro, ritrovandosi a rannicchiarsi su sè stessa e proteggendosi con un braccio l'addome, sporco di sangue.
Come era potuto diventare così forte?!
Gemette di dolore, mentre con l'altro braccio cercava la parete del muro contro cui lui l'aveva scagliata.
Tutto il suo corpo le feceva dannatamente male.
Due soli attacchi... e già l'aveva ridotta così.
Era dannatamente veloce. Forte, agile e scattante, bravo come non se lo ricordava.
E lei... lei era dannatamente fuori allenamento.
Contraendo i muscoli si sforzò di alzarsi, poggiando la mano insanguinata sull'asfalto freddo, mentre il bell'alieno la scrutava senza alcun rimorso.
- Che c'è, bambolina mia? Sei già stanca??? Oh... andiamo... ma così non mi diverto più!
Beffardo e crudele. Le braccia incrociate tranquillamente al petto a evidenziare i muscoli scattanti. I pugnali immobili tra le sue dita affusolate.
- Stai... zitto.
Soffiò tesa la bella MewMew, richiamando a sè il cuore, che strinse con forza tra le dita della destra.
Kisch si inumidì le labbra con la lingua mentre la guardava alzarsi completamente, dandogli le spalle. Quando lei si voltò, l'oro fuso dei suoi occhi si incupì di pericoloso desiderio.
- Adoro quando mi dai ordini così Strowberry...
E sotto i suoi occhi determinati sciolse le braccia dal loro incrocio, giocando coi pugnali... per poi puntarli verso di lei.
- ...Mi ecciti... oltre l'IMMAGINABILE!!!!
Con furia scattò su di lei che ebbe solo il tempo di allontanarsi dal muro. Non funzionò tuttavia a deviare Kisch, che le fu addosso in pochi istanti.
La danza che intrapresero emanava rabbia, confronto... e desiderio.
Un desiderio che entrambi sentivano come mai.
Ogni affondo, ogni colpo, ogni ferita inferta... era un cercarsi, uno scontrarsi sensuale e letale che stava uccidendo entrambi.
Kisch, assolutamente divertito, giocava con lei senza pietà, Strowberry, confusa, dolorante e determinata, si difendeva con forza e passione.
Quando i pugnali di lui si scontrarono contro la barriera debole dell'arma di lei, Kisch rise, sporgendosi verso la ragazza, che invece indietreggiò.
 - Quanto ancora resisterai, micettina mia, eh?
Strowberry ignorò la vampata calda che le salì dal basso ventre, snodandolesi in tutto il corpo, facendo forza su sè stessa per contrastare lui.
- Fino alla fine Kisch...
E il fuoco di passione che incendiò lo sguardo del bel nemico la sconvolse.
- Allora vediamo di finirla subito... ah!!!
In un istante Kisch annullò la sua debole difesa.
Strowberry si sentì respindere, perse l'equilibrio e cadde. Si ritrovarono a terra, come in passato molte volte era accaduto. Sopra di lei, Kisch le teneva i polsi con una mano, con l'altra, il pugnale puntato alla gola. Lei si ritrovò a trattenere il respiro.
- Mi sei mancata, micetta...
Lo guardò col cuore in gola e sconcertata si sentì arrossire. Lui però non guardava lei... guardava assorto la punta del suo pugnale.
- Mi sei mancata... da morire...
La bella MewMew sussultò quando sentì la punta dell'arma scivolarle sulla pelle, giù, sulla clavicola sottile.
- ...Nemmeno... immagini... quanto ho desiderato questo momento...
Il suo sussurro caldo le incendiò i sensi.
Era incredibile come gli effetti di lui fossero così contrastanti. Da una parte rabbrividiva per la paura... dall'altra... sentiva di desiderare quel corpo caldo vicino al suo....
Strowberry chiuse gli occhi, disorientata e seppe che ora, lui la guardava.
Malizioso e sensuale come solo lui poteva essere.
La punta del pugnale scivolò lenta fino al corpetto, proprio dove cominciava il solco dei seni.
Strowberry sussultò.
Kisch strinse la presa ai polsi.
- ...Lasciami andare...
Sibilò tesa lei.
La lama affilata scivolò veloce fino alle sue labbra... costringendola ad aprire gli occhi.
Sopra di lei, Kisch, attento e divertito, la scrutava intensamente, giocando a farle scivolare la punta acuminata sul labbro inferiore.
- Lasciarti andare? ...Proprio adesso???
Le sorrise, un sorriso che la sconvolse.
- Scordatelo.
Le sorrise malizioso, stringendo di più le gambe ai fianchi di lei.
Non troppo però... lasciandole libertà a sufficienza per ribellarglisi. E lei lo fece.
Un movimento agile, un colpo secco... le mani che si ribellarono alla sua presa, la destra che gli colpiva la guancia e fu libera.
Ansante rimase a fissarlo mentre lui rimaneva voltato nella direzione in cui il suo colpo l'aveva portato.
Due sottili e lievi strisce di sangue scuro gli colorarono la guancia chiarissima.
Strowberry si portò al petto le unghie sporche di sangue.
Kisch... prese lentamente a ridere.
- Si... ahahah...
Strowberry rimase immobile.
- Ahahaha... si, così... fiera e aggressiva, micettina mia... così ti voglio.
Quando lui si voltò, qualcosa in quello sguardo la inchiodò dov'era.
Per un istante... non vi vide nè arroganza, nè desiderio nè ironia...
Si perse nel fissarlo pulirsi col dorso della mano, portandosi poi il sangue alle labbra...
Si perse, incrociando quegli occhi... che le erano entrati dentro in soli pochi minuti.
Kisch richiamò a sè i pugnali.
Il suo sguardo si indurì di colpo... come se lui avesse capito di essersi esposto troppo.
- Ma ora basta giocare... avremo modo di divertirci parecchio bambolina mia...
 L'ultima cosa che Strowberry vide fu il suo sguardo trionfante e compiaciuto... poi dalla pietra rossa sul suo pugnale partì una luce accecante che la prese in pieno cuore.
Tutto dentro di lei urlò e si contorse per il dolore atroce, poi i suoi occhi non videro altro che nero... e lei cadde a terra.
- Sogni d'oro... micetta.

Lory scartò di lato con velocità, evitando all'ultimo secondo l'ennesimo, potente e impietoso attacco di Pie.
Erano davvero giunti a quel livello, quindi?!
Con rabbia scivolò in avanti, contrattaccando a sua volta... ma non fu affatto sorpresa quando lo vide contrastare senza impegno il suo attacco.
Il ghigno di algida superiorità che le rivolse la fece ardere dentro. Lory strinse i denti, alzandosi in piedi, fronteggiandolo dura e impassibile.
Lui, dall'alto, ricambiò gelido quello sguardo.
- Cosa credi di fare, sciocca umana? Sfidarmi forse???
Beffardo e crudele la sfidò con quei suoi freddi occhi scuri.
- E tu, Pie?!
Impassibile, bellissima in quella notte scura.
Il vento che combatteva sopra di loro, animato da Mina e Yury, la colpì con violenza. I capelli raccolti le scivolarono in avanti, i nastri che li tenevano si sciolsero... e come onde le ricaddero addosso, conferendole una sensualità distante e sconosciuta.
Pie strinse le nocche contro la sua arma ma non vacillò di fronte a lei.
- Tske, stupida...
Si lanciò sulla ragazza senza tanti ripesamenti, deciso a farla finita il prima possibile.
Non poteva permettersi sbagli, distrazioni o errori.
Non poteva permettersi di fallire.
Lory si preparò allo scontro, facendo scomparire le nacchere.
Pie le si lanciò addosso con ferocia e implacabilità, Lory si oppose a lui con tutte le sue forze. Sentendo di stare per cedere scartò rapidamente di lato, ma Pie non le diede quasi il tempo di respirare, sferrandole un pugno all'altezza del ventre. Di nuovo lei gli scivolò fuori portata. Saltando all'indietro atterrò sulle gambe snelle e in una frazione di secondo, caricandosi sulle stesse, gli si scagliò contro.
Il pugno lo colse in piena guancia destra.
Immobile, Lory sentì qualcosa spaccarsi dentro di lei.
Trattenere le lacrime le fu più difficile del previsto quando lo vide accarezzarsi quasi distratto la guancia colpita.
L'aveva colpito... quando non desiderava altro che perdersi nelle sue braccia.
Braccia che da quando se ne era andato... sognava e desiderava ogni notte.
Alzando il mento orgogliosa si costrinse a rimanere attenta e vigile.
Si costrinse a sacrificare ogni sentimento... visto che lui sembrava assolutamente convinto di quello che stava facendo.
Voleva annientarla.
...Quella consapevolezza le fece più male di un coltello piantato tra le scapole.
Quando si erano lasciati... sembrava che gli alieni non avessero più alcun rancore nei loro confronti...
Perchè erano tornati per distruggerle?
In un gesto istintivo fece un passo indietro, i pugni chiusi che ancora tremavano.
Il cuore le diceva di andare da lui... tutto il resto, di tenerglisi lontana.
Tremante rimase dov'era...
E quando lui si voltò verso di lei, ringraziò di averlo fatto.
- Piccola... insulsa... misera... umana!!!
Con uno scatto veloce si lanciò su di lei.

Quando furono abbastanza in alto per i suoi gusti, Yury si fermò.
Mina tra le sue braccia ancora non demordeva e lui, divertito, adorava sentirla dimenarsi testarda. Le ali nere, bellissime, che risplendevano intorno a loro illuminate dai riflessi della luna.
- Bene, mio tesoro... qui non avrai alcuna distrazione. Sai... mi infastidisce molto essere ignorato, non è una cosa che mi succede spesso.
- Se succede qualcosa alle mie amiche io...!
E il sorriso pericoloso sulle labbra di lui le fece d'improvviso conoscere la vera natura del ragazzo.
Una natura selvaggia e violenta come quella del più gelido dei venti.
- Non preoccuparti... se faranno le brave non succederà loro niente più di quel che succederà a te. ...E ora mia cara... vediamo quanto bene sai giocare...
E all'improvviso la lasciò andare.

- Ora basta Tart! Smettila!!!
Il colpo sordo del suo fiocco che colpiva materialmente la guancia di Tart la fece sentire maledettamente in colpa ma ora non ce la faceva davvero più. Il ragazzo ruotò di mezzo giro su sè stesso a causa di quell'attacco inaspettato, staccandosi da terra per alcuni istanti.
Paddy, furiosa, lasciò ricadere la mano con la quale stringeva il metallo dell'arma lungo il fianco, guardandolo.
Il ragazzo ricambiò altrettanto iroso, pulendosi scocciato il taglio sullo zigomo.
Pochi secondi e di nuovo lui le fu addosso.
Non una parola, non uno sguardo carico di significati profondi... semplicemente un altro colpo, freddo, duro, mirato a farle male.
Paddy scartò ma lui le fu addosso subito, la differenza del potenziale fisico tra i due era notevole.
Quando si erano lasciati erano bambini, si egualiavano a forza... ora Paddy dovette ammettere a sè stessa di essere in seria difficoltà sotto i colpi forti e ciechi di lui.
Scivolando all'indietro usò l'arma come scudo ai colpi del ragazzo ma non servì a molto. Una bastonata in pieno addome bastò a farla cedere.
Toccò a lei questa volta vacillare.
A differenza di Tart però... lei poi cadde a terra.
Per alcuni secondi, con terrore, non riuscì a repirare, a carponi sul terreno... e quando poi l'aria arrivò raccolse tutta la sua energià per alzarsi e affrontare il ragazzo.
Afferrando velocemente l'arma, caduta alla sua destra, fece leva sulle gambe e saltò all'indietro, rimettendosi in piedi.
Atterrò insicura sulle gambe ma riuscì comunque a rimanere dov'era.
Tart, davanti a lei, la guardava come se in realtà non la stesse vedendo.
Inespressivi e vacui, i suoi occhi scuri la vedevano semplicemente come una nemica da abbattere.
L'irritazione e il fastidio divamparono in lei come lampi e tuoni, arrabbiata come mai divise il suo fiocco nei suoi due pezzi, stringendoli convulsamente per i manici tra le dita.
Irritazione per dover combattere ancora, irritazione per guerre che considerava inutili e crudeli.
Fastidio... per lui. Per lui che dopo anni si ripresentava a lei... e lo faceva come nemico.
Proprio adesso.
Proprio ora che aveva capito di volergli bene.
Di volergli bene come una ragazza innamorata ne vuole al suo ragazzo.
- Sei uno stupido, Tart! Sei un dannato, testardo, idiota, STUPIDO!
Gli urlò contro con rabbia mentre lacrime di irritazione spingevano per uscire.
Come poteva una persona essere così... STUPIDA?!
Per tutta risposta quello di nuovo le si scagliò addosso. Paddy, agile e veloce, di nuovo si coprì con la sua arma.
Questa volta però andò come aveva sperato.
Parò un colpo, due, un attacco doppio dall'alto... e al terzo affondo, precisa e scattante, chiuse i due anelli proprio intorno ai Nunchaku. Strattonandoli con decisione li fece scivolare via dalle mani del ragazzo che però riuscì ad afferrare all'ultimo istante le sue armi, strappandogliele di mano.
Nunchaku e fiocco caddero insieme a terra, l'uno dalla parte opposta del suo rispettivo proprietario.
Paddy e Tart scattarono entrambi all'indietro, per poi prendere ad osservarsi, immobili.
Fu la ragazza a rompere il silenzio.
- Perchè tutto questo?
Lui ghignò malefico... regalandole un'espressione che stonava così tanto con la bellezza dolce dei lineamenti di lui, dei suoi occhi... del ricordo che ne aveva.
- Perchè me l'hanno ordinato.
E un moto di tenerezza le avvolse il cuore sentendolo fare il duro.
Paddy, esitando lievemente e per alcuni istanti sciolse i pugni.
- E tu hai preso l'abitudine di fare tutto quello che ti ordinano, Tart?
Lui, viceversa, rimase immobile com'era, senza addolcire i lineamenti stirati dal sarcasmo.
- Beh... a quanto pare tu non hai invece perso la tua di conversare amabilmente col nemico.
Frecciata acida e sibillina, sputata con ilarità fredda.
Paddy indurì lo sguardo.
- Non mi sembravo tanto nemica quando te ne sei andato.
Sincera e spontanea. Non era cambiata in questo.
Proprio no.
Lui per un momento sembrò vacillare, ma fu solo un unico, misero, semplice frammento d'istante.
- Eravamo due bambini coinvolti in un gioco più grande di noi, è logico che non ne capivamo l'importanza... e quindi... il nostro schieramento.
Arrogante e deciso. Paddy sconcertata spalancò le braccia.
- E ora?! Ora invece sai dove devi stare, quindi?!
- Certo, razza di ingenua. Ed è esattamente dove non sei tu.
Immobile e scioccata.
- E ora facciamola finita, sono stufo di perdere tempo con te.
Preparandosi ad attaccare la guardò... ma lei non si mosse.
- Avanti, muoviti.
Per tutta risposta quella allargò ancora più le braccia, divaricando di poco le gambe.
- Bene. Se è questo che vuoi, Tart.
Il ragazzo la guardò confuso.
- Cosa stai facendo?
- Mi sembra chiaro. Resistenza passiva UU
Tart spalancò la bocca.
- COSA DIAMINE DICI?!
Lei lo guardò. Serissima.
- Dico, Tart, che se hai voglia di combattere, dovrai farlo da solo. Perchè io non ho proprio voglia di giocare.
Lui scosse la testa.
- Sei impazzita per caso?!
- Sto benissimo grazie. Ti spiacerebbe sbrigarti? Cominciano a farmi male le gambe.
Tart strinse i pugni.
- Smettila Paddy, non sto scherzando.
- Nemmeno io, Tart.
...
- Se sono un nemico Tart, allora colpiscimi. Non vedo perchè ti fai tutti questi problemi.
- ORA BASTA!
Tart le si lanciò contro con tutto sè stesso ma davanti a lei, esitò.
I suoi colpi erano imprecisi, deboli, troppo incerti... Paddy ogni volta si rialzava, immobile, a guardarlo.
- COMBATTI DANNAZIONE!
- No.
- COMBATTI PADDY!!!
Un nuovo colpo... questa volta la colpì per davvero, travolto dall'incertezza. Quando la vide cadere a terra, qualcosa in lui si ruppe.
- Combatti... perchè non combatti?!
- Perchè non ne ho intenzione Tart. Rassegnati.

Precipitava nel vuoto.
Mina percepiva solo il suo corpo cadere a peso morto, trascinato da una forza incontrastabile verso il basso.
La pressione era tale da impedirle quasi di respirare mentre ad occhi serrati non poteva fare a meno sentirsi cadere verso morte certa.
Perchè?
Perchè stava succedendo?
Perchè?!
In balia della caduta libera strinse le nocche.
Il terrore vibrava sempre più forte dentro di lei, mentre il sangue ribolliva impazzito insieme all'adrenalina. Lacrime innocenti le scivolarono dalle ciglia.
Avrebbe voluto avere almeno la forza per attutire quella terribile caduta, ma semplicemente... stava precipitando impotente.
Deglutì a vuoto il groppo di terrore che aveva in gola.
E fu nell'istante in cui la paura le attanagliò il cuore che sentì un battito d'ali proprio di fronte a sè.
Quando aprì gli occhi, Yury precipitava nel vuoto proprio di fronte a lei.
L'unica differenza?
Lui aveva le ali.
- Mi stai davvero deludendo mia cara.
Mina fu costretta a richiudere gli occhi, il vento che la frustava come mai.
- Vattene...
- Eeheheh, non ne ho davvero la minima intenzione.
...
- E pensare che sei deliziosamente carina... che peccato perderti così.
E lei non lo sentiva... sentiva solo quel meraviglioso battere d'ali e sognò di averle anche lei.
Sempre più vicina al suolo, si perse in quel battito sicuro e regolare... smettendo di ascoltare quello accellerato e confuso del cuore.
Era pace allo stato puro.
....
E nell'istante della fine, per una frazione di secondo le venne in mente il libro che da piccola leggeva sempre. C'erano un gatto nero e una gabbianella bianchissima sulla copertina liscia e di un lucente arancione scuro. Era davvero una bella storia.
La gabbianella aveva imparato da sola a volare.
Sebbene l'avesse aiutata un gatto... lei ce l'aveva fatta.
'Vola solo chi osa farlo'
Diceva Zorba.
Sorrise, mentre il vento la trascinava sempre più giù.
In effetti Strowberry ci assomigliava a quel gatto.
Sorrise ancora di più.
Avrebbe sentito dolore? Chi lo sa.
Tanto vola solo chi osa farlo.
Vola solo chi osa farlo.
...Sempre più giù, sempre più vicina alla fine...
... vola solo chi osa farlo....
Quanto le sarebbe piaciuto poter provare davvero a volare... quanto aveva sognato di poterlo fare...anche solo una volta...
Peccato non essere quella gabbianella... le sarebbe piaciuto così tanto.
Anche lei avrebbe osato... anche lei sarebbe stata capace di volare... e poi Strowberry e le altre le avrebbero fatto i complimenti così come l'avevano sempre sostenuta.
Anche lei voleva volare come la gabbianella...
Tanto... perchè non provare? perchè non poteva?
...vola solo.... chi osa... farlo.
Mina strinse i pugni all'improvviso.
Certo che lei poteva volare.
Lei l'aveva già fatto.

...Vola solo chi osa farlo...
Con dolore sentì un forte strappo alla schiena.
Con felicità e speranza rivide la gabbianella.
Yury, di fronte a lei, sgranò gli occhi color ametista.
"Sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante..."
...Ali bianche, bellissime, forti e lucenti l'avvolsero in un calore di calde piume...
"...Che vola solo chi osa farlo"
Un altro battito... più vicino questa volta... il suo. Quello delle sue ali.
"Volo Zorba! So volare!!!"
E si ritrovò sospesa in quel cielo che la stava facendo cadere e che ora la sorreggeva con sè... si sentì forte quando i suoi occhi si scontrarono con quelli lucenti di Yury.
- Ad armi pari ora, mia cara.
- Ad armi pari.
Sibilò lei in risposta, evocando la sua arma.

Lory, stravolta, si rimise a fatica sulle gambe. La mano destra a stringere convulsamente il braccio sinistro, ferito.
Il sangue le scivolava lento sulla pelle chiara, bagnandole la mano, il braccio...
Quando lo guardò, il dolore e la fatica brillavano lucidi in iridi verdi e lucenti come il mare.
Pie, di fronte a lei, perfettamente impeccabile com'era arrivato, la guardava senza alcuna traccia di pietà o interesse.
Unica incrinatura alla sua bellezza eterea... quel rossore violaceo sullo zigomo.
Rossore violaceo che portava il suo nome.
E Lory continuava a guardarlo impassibile, a ricordagli chi l'aveva marchiato.
Chi l'aveva segnato, volente o nolente.
La vide tremante richiamare a sè per l'ennesima volta le sue nacchere e attaccarlo ancora.
Ancora.
Ancora
Ancora.
L'aveva colpita, stancata e debilitata... e nonostante ciò lei era ancora lì.
Lì, a minare pericolosamente e dalle fondamente tutti i suoi progetti, i suoi desideri, i suoi piani.
Come già aveva fatto.
Lì, a sconvolgerlo ancora, sempre, costantemente.
Lì, a fargli desiderare qualcosa di diverso... di...
Furioso con sè stesso scacciò quei pensieri deciso più che mai a farla finita.
Basta.
Era arrivato il momento di smetterla di giocare.
Pochi passi, lo sguardo immobile... lei... che senza forze lo guardava e cadeva a terra.
Non c'era più nemmeno bisogno di attaccarla...  doveva semplicemente darle il colpo di grazia.
La vide crollare a terra, stanca, stremata... quei capelli lunghissimi, meravigliosi, mossi come il mare stesi a coprirla dolcemente.
Lory girò il capo verso l'alto, verso di lui... gli occhi lucidi e sul punto di chiudersi... le labbra socchiuse e tumide, pronte per essere baciate...
- Pie...
E lui si chinò lentamente ignorando il desiderio impellente che gli bruciava nel cuore.
Le accarezzò i capelli, con la scusa di alzarle il capo... le scoprì la gola.
E impassibile le iniettò il sedativo che stringeva tra le dita.
Lory chiuse gli occhi tra le sue braccia... la testa che si scontrò dolcemente contro il suo ginocchio piegato.

***

 Lentamente si avvicinò a quel corpo inerte, accasciato a terra tra i cocci.
Kisch si perse a fissare senza espressione quel viso dolce, le palpebre chiuse... i capelli rossi sparsi sulle guance, a terra... sul collo e le spalle. Era stesa sul fianco destro, rannicchiata su sè stessa. 
Il tubino nero era strappato in più punti e i lividi cominciavano già a scurire quella pelle rosata e chiara. Graffi ed escoriazioni segnavano quel corpo che tanto aveva sognato avere.
Si chinò sui talloni quando le fu vicino... lentamente le scostò alcuni capelli dal viso.
In silenzio com'era venuto, le accarezzò lo zigomo alto con due dita, la guancia... le labbra... lentamente la fece girare con la schiena a terra.
- Kisch... noi qui abbiamo finito.
Yury, serio e tranquillo come sempre, lo affiancò. Una mano sotto l'incavo delle ginocchia, l'altra a cingerle la schiena, teneva elegantemente e con garbo il corpo esanime di Mina. La testa poggiava sul petto di lui, le braccia erano ripiegate in grembo, il volto disteso e rilassato... la bella MewMew riposava dolcemente tra le braccia protettive e sicure del suo rapitore che attento la sorreggeva con gentilezza. Le ali bianche erano scomparse così come erano arrivate.
Kisch non li guardò.
- ...Sto arrivando.
Yury annuì, guardandogli la schiena intensamente, per poi voltargli le spalle e raggiungere Tart e Pie. Il ragazzino teneva Paddy in spalletta, qualcosa nel suo sguardo, faceva chiaramente intendere quanto tormento lo stava corrodendo in quel momento. Pie invece, impassibile, teneva Lory tra le braccia.
Kisch si morse il labbro con rabbia, affondandosi in un gesto istintivo le unghie nel palmo della mano. Il sangue caldo che gli prese a bagnare la pelle chiara lo risvegliò dal suo stato di annebbiamento totale. Cancellando ogni traccia di incertezza sollevò Strowberry tra le braccia.
Raggiunse gli altri e arrivati alla navetta, nell'oscurità della notte partirono.



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Si si, lo so... sono in un dannato, dannatissimo, imperdonabile ritardo ma... giuro che ho fatto del mio meglio, purtroppo questo è l'anno della maturità e quindi faccio davvero fatica ad aggiornare =( CHIEDO VENIAAAAA!!!!!!!
Comunque, che dirvi, non sono molto sicura di questo capitolo anche perchè l'ho scritto da febbricitante, quindi XD... oddio!!!! Però non mi andava di farvi aspettare ancora anche perchè le vostre recensioni sono state così belle da leggere che proprio non me la sentivo di lasciarvi ancora col fiato sospeso! Quindi spero che questo capitolo vi sia piaciuto, mi dispiacerebbe deludervi =)
In ogni caso, se qualcosa non vi piace ditemelo... se è venuto così da schifo lo riscriverò ;)
In ogni caso... a me comunque non dispiace e quindi spero potreste apprezzarlo lo stesso anche voi.
So che per alcune cose mi sono distanziata molto dalla storia originale ma... credo di potervi regalare qualcosa di interessante nonostante tutto quindi, se avrete la pazienza di seguirmi nonostante gli errori dei nomi e alcune particolarità, allontanandovi lievemente dalla fiscalità... prometto che non vi deluderò ^^
E ora... a VOI!!!!
tYTy: Ciao ma cher!!!!!! Scusa per l'assurdo ritardo, mi dispiace davvero molto, giuro che cercherò di non farlo più XD =P Allora... inutile dirti che ritrovarti nelle recensioni mi ha fatto molto piacere perchè è bello sapere che sei seguita e che hai sempre persone su cui contare e alle quali chiedere pareri o comunque scambiarsi opinioni!!! Per quanto riguarda Kisch... che dirti... io lo ADOROOOOOOO e quindi sono contenta che non ti facciano impressione scene in cui farà il... - ammettiamoloXD - maniaco! - no dai, non sarà esagerato, giuro eheh - Soprattutto perchè... davvero... io sono convinta che tra lui e Berry... la passione debba nascere PER FORZA UU Lo confesso... non riesco proprio a non scrivere scene passionali se parlo di loro XD Per quanto riguardo Yu'.... AHHHHHH sono così FELICE CHE TI STIA PICENDOOOOO!!!!! Eeheheh, ormai mi ci sono troppo affezionata ^^ Quindi... contentissima che anche a te non sia indifferente ;) Beh dai, ora ti lascio... spero davvero di sentirti anche per questo capitolo, un abbraccio forte ^^
Danya91: Anche con te mi scuso tantissimo per essere scomparsa così XD Mi dispiace giuro, soprattutto dopo che ho letto la tua recensione!!! Sono contenta che la storia di Pam ti sia piaciuta... davvero, non è che Pam non mi piaccia e volevo farla sparire ma... sai... non sono abituata a scrivere di lei e poi si, lo confesso, la vedevo davvero tanto con Kyle e far entrare anche lei nel rapimento avrebbe significato farla innamorare di qualcun altro e... =( Mi dispiaceva terribilmenteeeee!!!! XD Grazie inoltre per i tuoi complimenti e volevo rassicurarti: se alcune cose non ti piacciono dimmelo pure, sarò felice di confrontarmi con te, accettando consigli ed eventualmente chiarendo dubbi se necessario ^^ Per quanto riguarda Pie... mi piacerebbe molto non deludere le tue aspettative! Sai, descrivere le altre coppie - soprattutto Kisch e Berryyyyy!!!!! <3 XD - mi viene facile... la coppia Lory e Pie invece per me è più difficile da controllare... pensa... ci ho messo così tanto a pubblicare anche perchè volevo iniziare la scena con Pie... e giuro... ho fatto una faticaaaa!!!!! Quindi mi scuso se a volte può non piacerti... io comunque tento di fare il possibile eheh, anche perchè piace da morire anche a un'altra mia amica e ogni volta che descrivo lui e Lory... è una lotta contro me stessa, giuro XD Che dirti... spero di sentirti presto perchè è bello avere persone che possono aiutare 'nei punti critici' e... qualcosa mi dice che i tuoi suggerimenti potrebbero aiutarmi molto =P Un bacione carissimaaaa e grazieee!!!!
Mew_Cherry: AHHHHHHHHHH!!!!!! Ciao patataaaaaa!!!! Scusa, ma ho letto solo due delle tue recensioni e mi sono affezionata... eheh, che dirti, a volte succede a noi autori - O.O XD o meglio... imitazioni di autori XD eheh - Che dirti, speravo tanto in una tua recensione e... eccoti qui!!! Dunque, tranquilla ma cher che il raiting non lo cambio, punto uno... punto due.... che bello che ti piacciano le coppie che ho scelto e soprattutto... le descrizioni dei nostri belli!!! Lo scorso capitolo, con la storia di Pam, avevo paura di perdere molti lettori ma...a  quanto pare tu non sei stata fra questi!!! =) Per le tue domande mia cara... eheh, mi dispiace ma dovrai aspettare muahahaha ma vedrai... nel prossimo capitolo comincerai ad avere un po' delle risposte che cerchi ;P  Per quanto rigurda Paddy-Tart... ti è piaciuto il capitolo???? Spero di si, purtroppo non sono eccellente nello scrivere di loro ma... mi è sembrata una bello scontro, tu che ne dici??? E poi comunque... è solo l'inizio =P!!! So che ti ho tolto la fine ma... =P L'ho fatto apposta, lo vedrai nel prossimo capitolo!!! Pazienta un pochino su, eheheh. Beh davvero... spero di sentirti presto... i tuoi pareri sono sempre accettati ^^ Un abbraccio forte patata!!!
Mitsutsuki-chan: Eccola la mia commentatrice preferitaaaa!!!! Eeheheh ^^!!! Cavolo, anche tu: ho letto sole due recensioni e già mi ci sono affezionata!!! Spero davvero di riceverne altre, ehehe. Beh, per le descrizioni hai davvero ragione, in effetti anche a me sono sembrate lunghe in effetti ma... lieta di sapere che anche tu non hai considerato eccessive quelle dei nostri bei maschietti =P Eeheh, che dirti... quando si tratta di Kish.... - dai, con te mi sforzo di scriverlo giusto eheheh - <3 XD!!!! Inoltre volevo ringraziarti, mi fa davvero piacere sapere di rendere bene quello che voglio dire e spero vivamente  di esserci riuscita anche in questo capitolo, nonostante tutto XD Ti va di farmi sapere che ne pensi??? Non sentirti obbligata però ;) Un bacione carissima!!!
Miss Giulietta: Sempre lieta di avere a che fare con persone che sanno cogliere la vera bellezza UU ... KISSHUUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!!! *o* sbavsbav (Glo, sei indecente, trattieniti, su!!! n.d.aSara -la mia migliore amicaXD- UUChiedo venia ma.... KISSHUUUUUUUU!!!! *o* sbavsbav n.d.aAutrice) Ehehehe, dunque, allora sono felicissima che la storia ti piaccia e che ti piacciano anche le coppie che ho scelto di descrivere. Per quanto riguarda Ryan... tranquilla: è VIVO XD ma non comparirà subito e.... Mark, quel merluzzone orrendo, doveva PER FORZA allontanarsi da Berry quindi gli ho fatto combinare un bel casino, che tanto lui è capacissimo di farlo XD!!! Nel corso della storia vedrai che verrà nominato ;) Giusto per la felicità di noi sostenitrici del caro... (NON DIRLO!!!! n.d.aSara, Ambra, Chiara in coro ) ...del CARO, insomma eheheh =P Che dirti, ti ringrazio ancora per i tuoi complimenti e... spero che questo capitolo ti sia piaciuto!!! fatti sentire ancora se hai voglia, ok??? ^^ un bacioneeeee!!!!
Sognatrice_91: Ahhh che carinaaaa!!!!!! Grazie, grazie, grazie, GRAZIE!!!! Sono davvero felice di esserti riuscita ad interessare ma soprattutto di averti fatta immedesimare coi personaggi stessi ^^ secondo me... è ciò che di più bello possa fare una scrittrice, perchè vuol dire che riesce a rendere bene ciò che descrive... quindi: G R A Z I E, davvero ^^  Per quanto riguarda i nostri personaggi: bene!!! Contentissima che i nostri maschietti ti piacciano =P e... anche se come già detto per me è difficile muovere Pie e Lory spero davvero di fare un buon lavoro per non deludere nessuna di voi!!! Ora ti lascio... mi ha fatto davvero piacere leggere la tua recensione, quindi... se avrai voglia di farti sentire ancora ogni tanto: sarai la benvenuta!!!! Un bacione, ma cher!!!
KissyKikka: Eehehheeh, ma tu sei proprio OVUNQUEEEEE!!!!!!! Ahhh, che bello, sono felicissima che mi segui un po' dovunque è davvero bello avere lettrici come te!!!! ^^ Eehehhe, un bacione!!!! Allora, innanzitutto ti ringrazio per i tuoi complimenti - tu mi vizi TROPPO!!! Vergogna =P eheheh ^^ - e poi.... mamma mia, che bello sapere che abbiamo gli stessi gustiiiiiiiii!!!! Anch'io AMO KISH!!!!!!!!!!!!!!!!!! XD eheheh, non farmelo nominare troppo su =P ...quindi, mi fa ancora più piacere sapere che lo consideri uno dei migliori descritti. davvero: grazie. Per gli altri personaggi... sono felicissima che ti piacciano le coppie ma soprattutto... che ti interessi Yu'!!!! Eeheh, si, per certi versi è simile a Kisch ma... vedrai.... se continuerai a leggere... ti accorgerai come possano essere anche... molto molto molto diversi XD eheheh ^_-  Inoltre sono contenta che approvi la scelta del: facciamo-passare-gli-anni perchè secondo me mantenendo i personaggi piccoli, scrivere determinate scene o comunque impostarci una trama come la mia... prima ancora che stonare sarebbe ridicola XD Per i soprannomi, grazie per i 5 punti d'originalità =P come al solito: noi due abbiamo gli stessi gusti!!! Eeheh, ora ti lascio... e anzi: tranquilla per il ritardo, come vedi: io faccio peggio XD SCUSAMIIIII!!!!! Che dirti... spero di ricevere un altro tuo commento perchè... ormai mi ci sono affezionata, eheh ^^ Un abbraccio fortissimoooo!!!! =D ;P
Doll93: Ahhh che teneraaaa, grazie, grazieeee!!!!!! Fa sempre bene ricevere complimenti ed è bello avere persone che li fanno!!! Che dirti, sono veramente contenta che la mia fic ti sia piaciuta così tanto e... davvero: spero di non deluderti mai!!!! Un bacione cara e... se hai ancora voglia di farti sentire... cavolo! Ne sarei davvero felice ^^ Un abbraccio!!!
Tea_Nen: Ciao patatona miaaaaa!!!! che dirti, ti ringrazio tantissimo per i tuoi complimenti e sono davvero contenta che la storia ti piaccia =P Che dirti... ormai sono presa benissimo eheheh!!!!! Per Pie e Lory spero che il cap ti piaccia... sai che faccio fatica a gestirli ma giuro che ho fatto del mio meglio e... vedrai: tanto siamo ancora agli inizi, migliorerò eheheh ;P Un bacione e un abbraccio forte forte Nene, ti voglio benissimo^^
Selin Dhelylil:  Eheheheeh la mia tataaaaaaaaaaaa!!!!! Beh, tanto per cominciare... certo che mi fermo sempre sul più bello, è giusto lasciarvi col fiato sospeso muahahahah e poi... sai com'è, la mia vena sadica mi porta a fare certe cose eheheh ^^ Per quanto riguarda la recensione... grazie Tata, sei davvero fantastica e sapere che le mie storie ti piacciano così tanto mi fa davevro sorridere eheheh... anche se tu sotto sotto sei di parte, leggi TUTTO quello che scrivo ehehe!!! Allora??? Che ne dici di questo capitolo, ti è piacuto??? Io ero un po' incerta ma di aspettare ancora proprio non avevo voglia... che dici??? Non vedo l'ora di sentirti ma cher, e soprattuto... di sapere se ti piace il rapporto Mina e Yury muahahaha =P!!! Tra l'altro... chissà come mai ti piace tanto il nuovo personaggio, EH?!?! Come se una storia con LUI, TU non l'avessi ancora letta, ehhhh??!!! eheheheh, un bacione tata ti abbraccio fortissimooo e.... ti voglio un bene dell'animaaaa!!!! P.s: Ti è piaciuta la scena delle ali??? A me moltissimo... spero di si ^^
Electra Tarim: ..... ..... TUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!!!!!! MA E' MAI POSSIBILE CHE SEI SEMPRE, COSTANTEMENTE, IN RITARDOOOOOOOOOOOO?!?!?! Eeheheheh =P Eehheeh, vergognatiiiiii!!! ...Ciao patataaaaaaaaaaaaaaa!!!!! Che dirti, nonostante tu abbia recensito DOPO SECOLI UU - =P Non te la farò passare liscia, sappilo, Muahahaha!!!! eheh - sono davvero felice che la storia ti piaccia e spero davvero di continuare così... di certo: ho davvero tanti spunti per descrivere Paddy con una come te in giro XD eheheh!!!! =) Ciao patatona mia... a prestissimo e... tranquilla: Paddy e Tart faranno presto pace... quasi =P Eeheheheheh ^_- TAOOOOOO!!!!! TI VOGLIO DAVVERO BENISSIMISSIMISSIMISSIMOOOOOO!!!!!!! Eeheheh


Beh... allora io ora vi lascio ^^
Nella speranza di sentirvi numerosi... ci sentiamo al prossimo capitolo!!!!!
Il prima possibile, PROMEX!!!!! XD eheheh =)
Grazie a tutti =)


Bacissimi
                  Glo







 


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Capitolo 4
*** Viaggio movimentato ***




Viaggio movimentato


Immagini indistinte e confuse le comparvero lentamente davanti, mentre riapriva le palpebre. Avvolta ancora dai sensuali residui del sonno, ci mise un po' a capire che non si trovava a casa sua... nè in quelle delle sue amiche. Confusa strizzò gli occhi, chiudendo e aprendo le palpebre più volte per abituarsi alla strana luce che illuminava la stanza in cui si trovava. Fu solo quando tentò di deglutire per rinfrescarsi la gola, che si accorse di respirare con leggera difficoltà. Sempre più incerta si morse il labbro, muovendosi leggermente.
Il suo corpo era avvolto da uno strano, caldo, coinvolgente torpore... che la cullava in un insieme di strane sensazioni dalla vita in su. Era come se un calore e un senso profondo di sollievo stessero sciogliendo uno dopo l'altro ogni singolo nodo di tensione. Si sentiva dannatamente bene, come se mani invisibili stessero accarezzando, riscaldando... tranquillizzando... con moti circolari e ristoratori ogni singolo suo muscolo.
Si ritrovò a chiudere gli occhi, poggiando la testa sul cuscino, dal quale l'aveva lievemente alzata.
Era una bellissima... sensazione...
E poi, fu questione di frammenti di secondi.
Agrottò le sopracciglia mentre un profumo sconosciuto... e conosciuto al contempo, le annebbiava i sensi, completamente, stravolgendoli. Strawberry lo respirò a pieni polmoni quasi istintivamente, come spinta da un bisogno vitale. Era un buon odore. Caldo, sensuale, assolutamente seducente... si perse, assaporandolo ancora e ritrovandosi a sorridere. C'era qualcosa di... oscuro, pericoloso... infido... in quella fragranza così dannatamente coinvolgente... e che sapeva di libertà.
Era buono.
Le piaceva da impazzire.
Una fragranza esotica e sensuale che la invitava a chiudere gli occhi e ad abbandonarsi placidamente... tanto suadente da costringere davvero la dolce Mew Mew a lasciarcisi andare totalmente. Sorrise Strawberry, mentre sicura si accoccolava meglio in quella morbidezza e in quel profumo, come se cullata da quella presenza potesse essere protetta. Quando però ci affondò dentro ancora di più, rannicchiandosi dolcemente su sè stessa, tranquilla... i pezzi del puzzle cominciarono a ricomporsi lentamente; quel risveglio strano in una camera non sua... la sensazione di dolce alleviamento di ferite che non ricordava di avere... quel profumo dannato di uomo sul cuscino a cui era poggiata...
E un peso, a gravarle sul fianco... il peso di un braccio che prima non si era accorta di avere addosso... così come non si era accorta del muro umano, dannatamente caldo, a cui era teneramente accoccolata.
Il terrore cominciò a serpeggiarle nel corpo lentamente, brutalmente, infido come un serpente che spietato si avvicina ipnotico e malvagiamente piano alla sua preda, prima di colpirla. Si scoprì a trattenere il respiro mentre un senso di tremito e brividi freddi e caldi insieme, le scivolavano nel corpo, incontrollati. Era nella sua stanza. Era... ancora peggio... nel suo letto. Era... dannatamente peggio, attaccata a lui.
E quel solo pensiero le fece salire all'improvviso una vampata bollente dal basso ventre.
Strawberry, sconvolta, si ritrovò a rabbrividire di piacere. Quella dannata vicinanza di lui le faceva un effetto che non era pronta a comprendere.
Un effetto che non pensava potesse farle.
Sentì il cuore accellerarle i battiti... e caderle nel vuoto quando il braccio forte di lui la strinse di più contro di sè. Non stava sognando, nè se l'era immaginato... era davvero lì, con lui. Era SICURA fosse lui. Avrebbe voluto scappare all'istante... eppure, quella vicinanza, quel calore e quel senso di sicurezza che, insensatamente, provava, la costringevano comunque lì, immobile, impedendole di separarsi da quel bellissimo - perchè lo era - quanto pericoloso, nemico.
Strawberry tremò, incapace di razionalizzare la cosa.
Sentiva solo il calore, la forza... la sicurezza che quella presa placida e vagamente possessiva le stava causando.
E all'improvviso, colta da un bisogno fulminante, si ritrovò a girarsi sotto quel braccio e contro quel petto.
...
Pessima idea.
...
Terribile, catastrofica, dannata e sbagliatissima idea.
Due occhi furbi da predatore, d'oro liquido e fuso, maliziosi e arroganti, si puntarono spavaldi nei suoi, che invece erano ancora dolcemente annebbiati e sciolti a causa del sonno.
Si odiò nel momento in cui seppe di essere arrossita.
- K- Ki- Kish...
- ...Ben sveglia, bambolina.
Un solo sussurro. 
La sua voce le fece vibrare l'anima fin nel profondo, scatenando in lei sensazioni e brividi che mai si sarebbe aspettata di poter provare... o almeno, mai a causa sua.
Un po' roca, bassa, maliziosa e divertita, come di fatto era lui stesso.
Strawberry si ritrovò ad annaspare in cerca di quell'aria che sembrava scivolarle via dai polmoni ad ogni tentativo di respiro. Sentì il suo corpo accendersi improvvisamente, sfiorato con lascivia dalle dita chiare di lui, mentre con il respiro fermo in gola, sentiva solo la paura cominciare ad impossessarsi di lei.
Il terrore più cupo della mente si confuse con il desiderio più pulsionale del corpo in un abbraccio soffocante che la confuse come mai.
E poi... attimo dopo attimo, il primo cominciò a farsi strada in lei con sempre più rabbia.
C'era riuscito quindi? L'aveva... l'aveva...
- No...
La difficoltà nel respirare si fece sempre più pesante, l'aria sembrava striderle lungo la gola, graffiandola con la sua assenza.
Tremante scivolò all'indietro, tentando di allontanarsi da lui, le mani che facevano leva sul petto prestante e forte del suo rapitore. Gli occhi erano lucidi, la rabbia e il dolore per la consapevolezza di quello che era successo cominciavano a farsi largo senza pietà dentro di lei.
- Buongiorno bambolina mia...
Il sorriso che si allargava, il trionfo in quegli occhi che sapevano imprigionare.
- Non... non è possibile...
- Finalmente ti sei svegliata.
La voce di lui era sarcasticamente innocente, levigata sulla dolcezza ma vibrante soddisfazione.
Aveva vinto e godeva di questo.
- ...No...
Si ritrovò a squotere il capo, incredula, tentando di spingersi lontana da lui. Che naturalmente non glielo permise.
- ...Dove credi di andare? 
La sua voce dannatamente bassa si confuse coi suoi respiri accellerati mentre Kish resisteva alle sue spinte, avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
...La lenta avanzata di un predatore che gioca con la sua preda prima di ucciderla...
- ...Bastardo...
L'incredulità e la rabbia in quegli occhi tremanti così espressivi, lucidi di paura e fragilità.
Kish adorava quello sguardo. Adorava vederla così forte e debole insieme. Adorava vederla in tutta la sua insignificante e tuttavia meravigliosa umanità.
Era bellissimo averla in pugno... ma al contempo non averla mai.
Si crogiolò nella sua esaltazione, il trionfo gli scorreva fiero nelle vene insieme al sangue. Vederla così spavalda e percepirla invece così scossa e fragile lo stava accendendo come non mai. La sua ambivalenza l'aveva sempre, dannatamente, selvaggiamente e irrimediabilmente attratto come non gli era mai capitato con nessun altra. Con fare fiero e dannato non abbassò il suo sguardo, imponendole la sua forza e il suo controllo.
- Mm... adoro i complimenti di prima mattina micetta... soprattutto se sono i tuoi. Ti prego... da brava... continua...
Strawberry si ritrovò a pochissimi centimetri dal suo corpo, mentre lui, con una sensualità e una lentezza disarmanti le si avvicinava senza pietà, vincendo la sua resistenza senza sforzi. Obbligandosi a non cedere fece forza sul suo petto, senza tuttavia ottenere risultati. Gli occhi che facevano fatica a reggere lo sguardo profondo e rapitore di lui. Più lei spingeva per allontanarlo, più lui, inesorabilmente, si spingeva verso di lei.
Si ritrovò ad arrossire contro di lui, il corpo che rabbrividiva a contatto con quello muscoloso del bellissimo ragazzo... il sangue che le pompava con forza, incendiandola completamente. La sua innocenza la portò a chiudere per un istante gli occhi quando lo sentì dannatamente vicino, sopraffatta dal suo serrato assedio.
La bocca socchiusa, pronta alla protesta, che lasciò sfuggire invece un sospiro traditore e tremante, i brividi che le scorrevano tremendi sotto la pelle le sembravano tanto forti da risuanare nella stanza al ritmo del suo cuore. Arrossì, vergognandosi di sè stessa... costringendosi a tacere affondando i denti nel labbro rosato e carnoso.
Quando riaprì gli occhi lo vide sogghignare con compiacimento e seppe che anche lui percepiva il suo turbamento.
L'imbarazzo e il pudore la colpirono come uno schiaffo in pieno viso.
Strawberry assottigliò gli occhi, disorientata e furiosa, tenace come solo lei poteva essere. Imponendosi un controllo che sapeva di non essere in grado di poter mantenere a lungo.
- Allontanati! Cosa hai fatto?! Come hai potuto?!
Disgustata dal piacere che il suo corpo le trasmetteva ogni volta che lui aderiva a lei e dai suoi sensi, che la drogavano coi suoi sguardi e il suo profumo, cercò disperatamente di colpiro, nella speranza di allontanarlo; fu invece con orrore che ottenne esattamente l'opposto di ciò che voleva. Con uno scatto felino e tremendo Kish si appropriò dei suoi polsi con una mano, portandoglieli sul materasso oltre la sua testa, mentre con un colpo di reni si sollevò, sedendosi su di lei e dominandola completamente. Strawberry, in quel maledetto istante, dimenticò perfino il suo nome.
Il corpo di Kish era caldo, prestante... gli addominali contratti seguivano il movimento regolare del suo respiro, i pettorali color del marmo più pregiato che si alzavano ed abbassavano con regolarità. Cercò di ribattere, ma dalla sua bocca non uscì altro che un gemito soffocato di sorpresa e piacere, annebbiata com'era dalla totale stregolatezza di tutti i suoi sensi. Le cosce di lui, scattanti, muscolose, si strinsero intorno alle sue, nude, mentre i muscoli guizzanti delle braccia rimanevano tesi a tenerla bloccata dov'era.
Il suo sorriso vittorioso e divertito non fece altro che farla sentire ancora di più alla sua totale mercè.
- Non parli più, tesoro?
La sua voce era tranquilla, calda... di una sensualità che non ricordava. Lunghi brividi caldi la costrinsero a chiudere gli occhi con determinazione, nella speranza che lui non vedesse lo stato pietoso in cui l'aveva ridotta. Soffocò un lamento frustrato quando Kish le impose di nuovo la sua forza, al suo ennesimo tentativo di ribellione.
La verità è che si sentiva dannatamente e completamente accesa per lui... e questo la spaventava ancora più di tutto il resto.
Com'era possibile? Com'era possibile che gli fosse entrato dentro come droga e l'avesse completamente annientata? Com'era possibile che l'alieno contro cui aveva combattuto a lungo e così strenuamente all'improvviso, dopo anni, le facesse fisicamente un effetto così travolgente quale non aveva provato nemmeno con Mark? Perchè se lo guardava, alla sua mente non affiorava più l'immagine di nessun altro uomo che non fosse lui? Di fronte allo sguardo intenso e passionale del bel alieno non riusciva più a ricordare di che colore fossero gli occhi di Mark... o i capelli di Ryan... di fronte a quelle labbra stirate in un ghigno malefico e divertito, non provava nulla se non il desiderio bruciante di essere schiava di ogni suo bacio e di ogni sua parola. Le venne da piangere al pensiero. Le venne da piangere... ma il suo corpo ebbe tutt'altra reazione.
- ...Forse... devo dedurre che la situazione non ti dispiaccia poi tanto, piccola mia?
E lui, infido, non esitò a farglielo notare.
Era bello. Bello. Bello. Bello. Dannatamente bello...
Strawberry ci dovette mettere tutta la grinta che aveva in corpo per tornare alla realtà.
Una realtà che la vedeva prigioniera di un nemico molto più forte di lei, disarmata e fragile. ...Gli sarebbe bastato stringerle la gola per ucciderla.
Smise di agitarsi sotto di lui, sperando di limitare ogni loro contatto e porre fine una volta per tutte a quella seduzione impietosa a cui la stava sottoponendo. Lo guardò negli occhi, fiera, sicura... arrossata in viso ma determinata a non soccombere.
- Perchè? Perchè l'hai fatto, dove mi stai portando?!
- Lo saprai quando ci arriveremo, dolcezza.
- Voglio sapere perchè mi hai rapita! Perchè, dopo tutti questi anni? Cosa vuoi da me?! Esigo delle risposte!
Si morse le labbra subito dopo aver parlato di fronte al calore passionale dello sguardo di lui. L'oro dei suoi occhi la travolse, lasciandola senza fiato, con tutto il loro divertimento e la loro intensità. Quando parlò la sua voce era divertita e roca. Le entrò dentro come miele, facendole battere il cuore.
- Oh, in questo momento sono tante le cose che vorrei da te, micettina mia... - Strowberry trattenne il respiro nel momento in cui la mano libera di lui le accarezzò con lascivia e malizia la guancia, scendendo lungo la mandibola per poi costringerla ad alzare il mento verso di lui. Senza contare che la pressione della sua virilità eccitata contro il suo basso ventre la stava completamente facendo impazzire e Kish sembrava condividere il punto di vista perchè si chinò piano su di lei per concludere la sua frase, intensificando il contatto - ...quindi ti consiglio di smetterla di agitarti, se non vuoi che inizi a realizzare su di te ogni mia più fervida e perversa fantasia. E ti avviso... sono molte.
Strowberry ansimò per l'imbarazzo e il desiderio.
Non ebbe nemmeno il tempo di razionalizzare meglio la cosa però. Lui le si alzò di dosso, scendendo dal letto con eleganza e tranquillità, come se quello che le avesse appena sbattuto in faccia fosse del tutto normale. Strawberry si sentì avvampare, mentre l'indignazione e la rabbia le montavano dentro insieme con l'imbarazzo.
- Porco.
Sibilò con rabbia, coprendosi con le coperte il più possibile, quasi a difendersi da lui e dai suoi sguardi di fuoco.
Lo sentì ridere e questo la irritò ancora di più, mentre si sforzava di non prestare attenzione a quanto fosse ampia e solida la sua schiena marmorea e di quanto i muscoli delle spalle, che ora lui stava sciogliendo stiracchiandosi proprio di fronte a lei, senza il minimo pudore, le stessero facendo desiderare accarezzare e aggrapparsi a lui con ardore e passione.   
...Come sarebbe stato artigliarsi a quelle spalle possenti durante l'amore?
Come sarebbe stato abbandonarsi a quel corpo solido, non eccessivo, perfetto?
Quei pensieri la costrinsero per alcuni istanti ad abbassare lo sguardo.
Si sentì arrossire sempre di più e il calore divampò ancora nel suo basso ventre, stordendola, ruggendo con forza e desiderio.
Poi però, timidamente ma senza riuscire a impedirselo scese con gli occhi, arrossendo ancora di più di fronte ai pantaloni della tuta, che morbidamente avvolgevano le sua gambe, disegnando ogni suo muscolo e cadendogli lievemente sui fianchi.
Il cuore le prese a battere forte nel petto, nonostante la rabbia che provava nei suoi confronti. 
...La sua camminata spavalda... i movimenti sensuali della sua schiena... i muscoli guizzanti che si tendevano ad ogni passo...
...Aveva la bellezza e la terribile e fiera forza di un felino.
Non guardarlo le era diventato non solo impossibile ma doloroso.
Si portò istintivamente una mano al petto, a stringere la stoffa di quella strana felpa che la faceva sentire così bene. 
...Doveva essere sua.
- E' una tuta curativa. Guarisce le ferite e gli ematomi. Se ti senti intorpidita è perchè sta lavorando su ogni tua cellula, sciogliendo tensioni e distendendo i tessuti. Ora però credo tu la possa togliere... in fondo non sono stato troppo cattivo con te, ieri sera. Anche se confesso che un po' mi dispiace... avrei voluto giocare molto di più con la mia bambolina preferita.
Come una scarica elettrica, quelle parole ebbero l'effetto di risvegliarla dal torpore sensuale in cui il desiderio e la curiosità per lui l'avevano imprigionata.
Il suo tono le diede fastidio, l'ultima frase le fece ribollire il sangue nelle vene. Quando alzò lo sguardo lo vide in piedi, appoggiato trionfante al vano di una porta che doveva condurre al bagno interno della stanza. Ardente di collera si alzò dal letto per affrontarlo.
- Beh, mi dispiace molto di non essere stata di tuo gradimento allora, ma almeno ti ricorderai che non sono un giocattolo!
...
Nel giro di pochi frmmenti di secondo, si sentì davvero a disagio.
Gli occhi di lui persero qualsivoglia scintilla di divertimento, mentre la scrutarono con un'intensità tale da farle quasi male.
Kish indugiò a lungo senza il minimo pudore sulle sue gambe nude, sulle cosce coperte dal tubino nero strappato, sulla sua giacca che, sebbene le stesse larga, le risaltava sensualmente le forme piene dei seni... per poi imprigionare gli occhi di lei, rapendola. Uno sguardo caldo ed avvolgente, pericoloso quanto attrattivo.
La sua voce le penetrò dentro come una promessa.
- Oh, no... al contrario, micetta... tu sei stata assolutamente di mio gradimento e ora sono sempre più deciso a farti mia.
Il calore bruciante che divampò nel suo corpo, sotto lo sguardo voglioso e invincibile di lui, ebbe il potere di intimidirla tanto da costringerla a fare, suo malgrado, un passo indietro. Proprio mentre lui, lentamente e con movimenti ammaliatori, si staccava dal vano della porta, andandole incontro.
Terrorizzata, Strawberry sentì il suo corpo tendersi, smanioso di sentire su di sè le mani di quel nemico che la stava guardando come se l'avesse in suo completo potere. Kish stirò le belle labbra in un sorrisetto audace e compiaciuto, gli occhi che brillavano impudenti. 
Pochi passi li distanziavano... Strawberry era indietreggiata fino al letto, arrabbiata, intimidita... confusa.
In quel momento però...
- Ah! Ma cos...? Ahhh!
...Un sobbalzo terribile li costrinse a vacillare mentre la navicella virò bruscamente tutta a sinistra, capovolgendosi.
Strawberry perse l'equilibrio, cadde...
- ...Merd...ah!
...L'unica cosa che le impedì di schiantarsi dolorosamnete contro lo spigolo del letto, fu il muro umano che la afferrò prontamente per le spalle e la strinse a sè, frapponendosi tra lei e il metallo del mobile. Kish urlò un'imprecazione di fronte al dolore acuto alla schiena, mentre Strawberry, sconvolta, con la schiena pressata sul suo petto, non riusciva a pensare a nulla che non fosse lui, che le si lanciava addosso.
- Pie... Cazzo!
Sibilò arrabbiato il bell'alieno, prima di soffocare il dolore tra i capelli di una sconvolta Strawberry.

***

- Brutta... ! Umana, cosa diavolo credevi di fare?!
Un ansante Pie Ikisatashi, livido di rabbia e fuori controllo, marciò a passi di carica verso l'unica donna che era mai stata in grado di tirarlo scemo in quella maniera.
Lory Midorikawa, impassibile e altrettanto arrabbiata, si tirò in piedi in silenzio, a fatica, cercando di districare il vestito dai macchinari dove si era impigliato... lacerandosi in un profondissimo spacco laterale che le scopriva tutta la gamba destra. Era consapevole della stupidità del suo gesto, ma non aveva più intenzione di farsi trattare come uno straccio da quell'arrogante, seppur meraviglioso, alieno che ora le si stava avvicinando nero di rabbia. Ignorando la fitta al fianco causata dalla botta violenta contro la leva direzionale, alzò il mento fiera, gli occhi blu che brillavano di determinazione. Non si mosse nel momento in cui le mani fredde e forti di lui le artigliarono con violenza le spalle fragili, spostandola dai comandi ai quali era ancora appoggiata.
Erano mani fredde, che la fecero rabbrividire.
Per un istante trattenne il respiro, travolta da emozioni mai dimenticate e che ora facevano dannatemente male.
Quello che la lasciò basita però, fu percepire una lieve ma gelida tensione anche nelle membra solide di lui.
Fu con una sconcertante consapevolezza che si accorse della bramosia ardente che, insieme alla rabbia, brillava negli occhi del nemico di sempre mentre la guardava, con languore che desiderò sciogliersi tra le sue braccia forti e muscolose... che sentì fiorire dolcemente la voglia di essere accarezzata da quelle mani dalla presa così decisa.
Senza fiato per la confusione si sentì avvampare mentre lui la sosteneva con la sua forza, impedendo alle sue gambe di vacillare.
E sebbene si era lanciata sui comandi con l'intento di distrarlo e affrontarlo per la minaccia che era... ora tutta la preoccupazione e la responsabilità che l'avevano mossa alla difesa della sua persona e dell'ideale che incarnava si sciolsero dentro di lei come neve al sole.
In quell'istante non importava che fosse una MewMew e che come tale dovesse salvare la Terra e combattere contro ogni possibile nemico.
Non importava proprio nulla.
La stillettata di dolorosa felicità che le trapassò il cuore era testimonianza della sua reale volontà.
Lory non riusciva a essere totalmente spaventata, nè addolorata... il dolce bocciolo della speranza trovava in lei terreno fertile.
Lei era felice di rivederlo.
...Gli occhi le si inumidirono al pensiero di quanto ancora, zelantemente, provocatoriamente, inverosibilmente lo amasse.
Erano passati due lunghi anni... anni nei quali lei si era aggrappata al suo ricordo con ogni frammento della sua anima e con ogni coccio del suo cuore infranto, anni nei quali i giorni erano un tormento e le notti una liberazione... perchè lo sognava, lo vedeva... aveva il permesso di amarlo.
L'aveva rapita, l'aveva messa in pericolo e separata dalle sue compagne, legata e ignorata... eppure...
- Ti rendi conto di quello che sarebbe potuto succedere, razza di inutile e sciocca donna?!
...
...Eppure bastò l'astio nella sua voce, la violenza del tono e il gelo nei suoi occhi profondi a farla ricredere!
Ardente di collera, bellissimo e spaventoso al contempo, Pie la strattonò feroce verso di sè afferrandola per una spalla, facendo aderire il corpo flessuoso di lei al suo torace marcato. Nel momento però in cui il suo corpo si tese a contatto con quello della fragile donna di fronte a sè, seppe che aveva fatto l'unica cosa che non avrebbe dovuto fare... e anche la peggiore di tutte.
Si odiò nel momento in cui sentì il suo corpo accendersi per lei.
Il suo astio crebbe a dismisura nel sapersi eccitato e desideroso di lei... di lei che era cambiata, che si era fatta ancora più bella, più forte e caparbia; e l'irritazione montò in lui ancora di più dopo che, con compiacimento!, l'aveva sentita tremare d'emozione al contatto tra loro. I suoi occhi grandi e limpidi, illuminati di fragilità e sentimenti avevano ancora avuto la capacità di sussurrargli al cuore.
...Non era male infondo essere guardato con una tale innocente aspettativa...
...Forse... dopo la missione...
Ma non fece in tempo a pensare altro - fortunatamente, a suo parere -, perchè quelle profonde pozze d'acqua marina brillarono di fastidio. La voce di lei, irritata e aspra... lo colpì come uno schiaffo.
- Non mi interessa un bel niente delle conseguenze delle mie azioni! Se tu mi avessi presa in considerazione prima io non mi sarei lanciata sui tuoi delicatissimi dispositivi! E ora voglio delle risp...!
La mano di lui che improvvisamente si serrava sul suo mento e lo alzava nella sua direzione le fece dimenticare ogni cosa. Furente e gelido, il bell'alieno si abbassò fino a sfiorarle quasi le labbra. Per istanti che le parvero infiniti Lory non sentì più il suo cuore battere, mentre la presa di lui tremava quasi impercettibilmente.
I respiri si fusero, la distanza era quella di un bacio.
I cervelli di entrambi erano in uno stato di terribile confusione... i corpi si cercavano... il cuore di lei, timidamente, tentava l'abbraccio... lui, lo respingeva.
Sentimenti amari e intricati dominavano, mentre nel silenzio di quella stanza stava per abbattersi lo scandalo.
Le labbra di entrambi tremavano, desideravano l'unione... bramavano un piccolo assaggio di quel dolce proibito.
Lory si ritrovò a dischiudere lievemente la bocca nell'istante in cui lui, esitante, socchiuse la sua...
Il tempo di un respiro soffuso... bastava solo avvicinarsi di più perchè quello sfiorarsi diventasse un bacio.
Il cuore riprese a battere debolmente nel suo petto, mentre questo si alzava piano al ritmo del respiro smorzato di lei.
Ma... proprio nell'istante più dolce... Pie ritrovò quella compostezza che lo caratterizzava.
Chiuse le labbra, respirandole contro il suo rifiuto ma rimase immobile dov'era, fermo e implacabile.
- Ti conviene tacere mia cara se non vuoi che la mia considerazione ti venga manifestata in ben altre maniere.
Il rullio del desiderio venne represso con forza... e sebbene la brama per lei fosse ben espressa da quel turbinio vacuo e scuro che colorava i suoi occhi... la voce gli uscì bassa e controllata.
Sentì Lory rabbrividire e vederla così in balia di lui alimentò l'ondata pericolosa della passione.
Tutto... lentamente... intorno a loro perdeva importanza.
E fu così che senza sapere cosa stesse facendo... la sua mano le accarezzò i capelli mentre con sguardo falsamente disinteressato e palesemente rapito lui ne seguiva il movimento, perso come un innocente e fragile bambino.
La giovane donna davanti a lui trasalì.
- Pie...

- Pie!!!!!! Ma che diamine è succ... ?!  ...COSA CAVOLO STAI FACENDO?!
Un Tart Ikisatashi sconvolto e affannato, dopo aver praticamente sfondato la porta d'ingresso alla sala comandi con la forza della preoccupazione per quel brusco salto nel vuoto di poco prima, ora guardava basito il fratello maggiore, trovato occupato ad accarezzare i capelli dell'umana prigioniera a meno di un centimetro dalle sue labbra. Con lo sguardo perso di un ragazzino innamorato alla sua prima cotta, intento a corteggiare la sua piccola amante nel più romantico, ingenuo e dolce dei modi.
Colto in flagranza di reato.
Il silenzio cadde nella stanza per alcuni istanti, attimi in cui Pie, per la prima volta nella sua vita, sentì il sangue colorargli collo e guance. Per alcuni interminabili, orrendi e terribili secondi si ritrovò a corto di qualsivoglia via d'uscita. Rabbia e imbarazzo si fusero in un fastidio pudico e irritato che lo lasciò immobile e in difficoltà.
- Come che... che...  che cavolo sto facendo!, NIENTE sto facendo!, che diamine dovrei fare?!
Esplose poi all'improvviso, allontanandosi dall'umana come se si fosse appena scottato, dopo averle liberato i polsi con un solo gesto frettoloso. Il tono evasivo e scorbutico di chi sa di non avere scampo.
- Le stavo... le stavo togliendo le corde dai polsi! Niente stavo facendo.
Negare.
Negare. Negare, negare, negare e sempre negare.
Con Kish e Yury la filosofia aveva sempre funzionato.
Ma che diamine gli era saltato in testa?
Furente come mai si scostò ancora di più da Lory, senza curarsi della strana espressione sul suo viso... nè del fatto che da quando il più giovane dei suoi fratelli era entrato come un ossesso in quella stanza non gli aveva ancora tolto gli occhi di dosso.
Approfittando della situazione, colse al volo la possibilità di salvezza e ricomponendosi si affrettò a cambiare discorso.
- Tu piuttosto... non dovresti essere con la pri...?
- Io non... non credo ai miei occhi. Perfino tu, ma cosa sei diventato? Brutto... cosa stavi facendo a Paddy, eh?!
L'urlo forsennato di Lory ebbe la capacità di fargli ghiacciare tutta la colonna vertebrale.
Trovando impossibile che un urlo tanto acuto e isterico fosse uscito da quell'innocente umana che fino a pochi istanti prima era deliziosamente rossa di timidezza e imbarazzo, si voltò a guardarla basito. Nel momento in cui seguì il suo dito accusatore puntato contro un Tart altrettanto rosso però, capì molte cose.
Il più giovane dei suoi fratelli in effetti sembrava essere appena uscito dal letto dopo una notte di appassionato sesso.
Inorridito si ritrovò a temere quell'influenza perversa che gli altri due imbecilli dei suoi compagni avevano, a quanto pareva, il demoniaco potere di esercitare su di lui. Forse aveva sbagliato a sottovalutarla.
E ora... ne aveva le prove sotto gli occhi.
D'altro canto, Tart avvampò ancor di più, tenendosi ben stretti i pantaloni e cercando di allacciare in tutta fretta la cintura.
- No io... veramente...
Biascicò allarmato il bel castano.
Come aveva fatto a non accorgersi che il fratello minore era arrivato a tali livelli di depravazione? Come aveva potuto permettere che gli insegnamenti dei due deviati penetrassero in lui tanto?
E aveva anche il coraggio di arrossire come un innocente verginello!
Ancora una volta fu la voce di Lory a riscuoterlo dai suoi pensieri, arrabbiata e preoccupata per la piccola amica.
- IO... IO... NON POSSO CREDERCI!
...Beh, in effetti suonava stranissimo anche per lui in fin dei conti.
Ma Tart se ne stava davanti a loro a petto nudo, completamente rosso in viso, coi capelli castani in tremendo disordine e impegnato a tenere su i pantaloni slacciati della tenuta militare. Arrossì ancora di più sotto lo sguardo assassino del fratello però, agitandosi.
- No... un momento, giuro che posso spiegare!
Pie rimase immobile come fosse una statua di sale, calmo e controllato, gelido. L'unico dettaglio che tradiva le apparenze era una piccola vena alla tempia che pulsava frenetica e pericolosa. 
- Avanti allora. Spiegati. Sono tutto orecchie e muoio dalla curiosità di ascoltarti.
Tart non fu per niente rassicurato da quell'invito.
- Beh... Ehm...
Iniziò titubante, ma proprio nell'istante in cui il fratellino stava per aprire bocca in sua difesa, si scatenò l'inferno in quella piccola navicella che proprio in quel momento aveva cominciato a dare i primi segnali di prossimo atterraggio. Il rumore metallico di una porta che si apriva di botto rieccheggiò in lontananza, subito seguito da un preoccupante vociare, da sonori colpi e dalle imprecazioni irripetibili del giovane Yury che, nel giro di pochi minuti si presentò nella sala comandi solo, furente e col naso che sanguinava copiosamente.
Lory, sconvolta e pallida come un cencio, rimase immobile e senza parole.
Tart colse l'occasione per darsi una sistemata.
Pie... beh, Pie si stava trattenendo dall'aprire i portelloni e buttare giù in blocco tutti e tre i suoi compagni.
Stava per rivolgersi al nuovo venuto per avere spiegazioni, quando quello puntò dritto dritto contro Tart, nero di rabbia e con uno sguardo che prometteva morte e distruzione. Del bellissimo angelo dannato dai capelli scuri e gli occhi maliziosi che mai si scomponeva e mai perdeva il sorriso, non rimaneva che il ricordo.
- TART! Che diamine ti è venuto in testa per aver liberato quell'osceno uragano biondo, eh?!
- No.. no, Yury... vedi, in effetti, io...
- CHE COSA HAI FATTO TU?!
Di nuovo Tart si vide costretto a chiudere la bocca. L'urlo sconvolto di Pie fu talmente spaventoso che nessuno si sarebbe stupito di sentir tremare i vetri della navicella.
- No... io, ecco, stavo appunto dicendo che non è che l'ho PROPRIAMENTE liberata, insomma...
- Tart... Giuro che appena atterriamo passerai i peggiori cinque minuti di tutta la tua vita! E tu... - fece, spazientito e irritato, puntando lo sguardo su Yury - Non potevi fermarle?!
Il silenzio crollò di nuovo su tutti i presenti.
Yury lo guardò come se fosse completamente uscito di senno, tanto che di fronte a quello sguardio serio e sconvolto Pie cominciò a chiedersi se lo fosse davvero. Proprio mentre cominciava a temere per la sua tanto elogiata sanità mentale, la risposta del compagno gli fece capire che no, fortunatamente non era lui ad aver perso il prezioso dono dell'intelletto. - No, dico, stai scherzando, spero! - Asserì infatti il bell'aliano dai capelli neri e gli occhi viola, sconvolto, orripilato, infastidto - Ti rendi conto delle condizioni del mio meraviglioso e perfetto naso?! Hai la vaga idea di quello che ho passato?!
...
Pie rimase senza parole, chiedendosi se davanti a una simile risposta reagire sarebbe stata la soluzione migliore. Di fronte allo sguardo convinto e furente di Yury capì che non lo era. Proprio per nulla.
Chiudendo gli occhi per imporsi calma e diplomazia e tentare di ragionare sul da farsi, ignorò le urla ribelli di Lory, gli insulti di Yury e il balbettio sconnesso di Tart. Era ridicolo. Quello che stava succedendo era ridicolo.
Per Dio, quella era una missione! Era un rapimento in piena regola, era un attacco!
- Quindi... fatemi capire bene... Non si sa come, ma MewPaddy è riuscita a scappare dalla tua stanza, per un caso fortunato ha raggiunto quella di Yury dove... no, no, non dirmelo: non voglio nemmeno immaginare come quelle due ti abbiano potuto ridurre così!... comunque, è arrivata da te e in qualche modo ne è pure uscita, dal momento che tu sei qui solo. Quindi ora, presumo che abbiamo due prigioniere che girano indisturbate per questa navicella mentre VOI, soldati scelti apposta per controllarle tra migliaia di altri possibili candidati, siete qui a fare casino e leccarvi le ferite... giusto?! Ho sbagliato qualcosa?!?!!!
Per alcuni istanti, tutto intorno a lui tacque.
Finchè il silenzio non fu interrotto dalla voce di Tart.
- Ehm... no, non hai sbagliato nulla... solo che... Paddy... si, insomma, sappiamo come è riuscita a scappare. Io... c'ero, ricordi?
...
La cosa più assurda, secondo Pie, era il fatto che Tart lo stava guardando come se lui fosse un povero stupido che non aveva capito niente della situazione e che si era dimenticato un dettaglio così significativo.
Cercando di trattenersi dal muovere le mani, si limitò a scoccagli il più gelido degli sguardi e il bel castano, che sembrò capire di aver detto una colossale scemata, si affrettò a rimediare.
- Si, si, è tutto giusto, si... e-ehm. Che si fa?
A prendere la parola fu Yury, serafico e noncurante, seduto mollemente su una sedia coi piedi incrociati sul quadrante.
- Io suggerisco di aspettare. Non potrebbero comunque andare da nessuna parte e in ogni caso... - Le belle labbra si stirarono in un sorrisetto furbo e compiaciuto - stanno andando verso la camera di Kish.
Pie a quel punto trasse un lungo, lento e tremante respiro.
- E sia.
Di sicuro lui, irascibile e infantile com'era, non le avrebbe lasciate uscire dalla sua stanza.
La soluzione però non trovò il favore di Lory che, nera di rabbia e preoccupata come mai per le amiche, tornò a fronteggiare Pie.
- Sei spregievole, se le mie amiche dovessero riuscire a scappare sarò felice per il resto della mia vita!
- ...Dal momento però che non riusciranno a farlo, mia cara, ti conviene tenere a freno la lingua visto che la tua felicità d'ora in poi dipenderà solo da me.
La derise lui sarcasticamente, andandole vicino. Stava però per passarle oltre quando Lory gli si buttò addosso, nel tentativo di sbilanciarlo.
- Sei...! Dio, sei...!
Pie allora l'afferrò con forza, tirandola brutalmente verso di sè.
Lory capì in quell'istante che non era un gioco.
La situazione era più seria e pericolosa del previsto.
La voce di Pie la colpì come uno schiaffo mentre il gelo negli occhi le trapassò perfino l'anima.
- Solo perchè la situazione di ora è ridicola, non vuol dire che lo sarò anch'io nei tuoi confronti. Mettiamo le cose in chiaro una volta per tutte, mia cara, tu sei una prigioniera e noi ti stiamo deportando insieme alle tue amichette sul nostro pianeta dove qualsiasi cosa i nostri governatori vogliono da voi la otterranno, e nè tu, nè Strowberry, nè nessun altra di voi avrà diritto di veto a riguardo, mi sono spiegato?! 
Lory, le lacrime agli occhi e la rabbia nel cuore gli si fece più vicina.
- ...Tu sei l'essere più spregevole, più schifoso, più freddo, più... !
Ma non ebbe il tempo di finire la sua invettiva.
Di nuovo si udì rumore di porte che sbattevano tra loro e subito dopo un urlo selvaggio e furente rieccheggiò per tutta la navicella, tanto che quasi la bella MewMew temette di sentir tremare perfino le pareti.
Fu con un sorriso sadico e divertito che Yury si stiracchiò meglio sulla postazione, sporgendosi poi all'indietro e reclinando il collo.
- Ops... a quanto pare hanno trovato Kish. 
Lory impallidì sul colpo, mentre urla indistinte e rumori sospetti cominciarono a confondersi tra loro.
- ...Per farlo imbestialire così tanto devono aver interrotto qualcosa di dannatamente piacevole, però, non trovate?
Continuò invece imperterrito il bel corvino, la voce innocente ma gli occhi che brillavano di un intensa e intrigante tonalità di viola.
- ...Qualcosa di... dannatamente... piacevole...?
La bella MewMew rimase immobile, la testa che cercava disperatamente di non cogliere il significato di quelle parole, di non interpretare il sorrisetto malizioso sulle labbra del bel raggazzo di fronte a lei e lo sguardo di disapprovazione di Pie.
Un momento ma...

- ...Lasciaci! Lasciaciii!!! Maniaco, depravato, pervertito... cosa le stavi facendo, eh?! Lasciaci andare ho detto, mettimi giù! Animaleeeee!!!
La voce di Paddy, minacciosa e squillante, fu la prima a distinguersi in tutto quel trambusto, mentre da fuori cominciarono a giungere rumori di passi e di strattoni. Il ruggire scocciato di un Kish Ikisatashi voglioso di concludere in fretta la seccante questione fu il secondo suono a giungere alle orecchie dei tre alieni e dell'umana.
- Mocciosa ti avviso, un altra ginocchiata e ti accorgerai di quanto io possa in effetti diventarlo.
- Oh, stai tranquillo Kish, ce ne siamo già accorte tutte quante! Lasciaci andare immediatamente! ESIGO di essere liberata, ADESSO!
L'urlo isterico di Mina mise in chiaro definitivamente quello che stava succedendo.
Kish le aveva prese.
Tutte e tre.
E a giudicare dai passi pesanti ma inesorabili e dallo strisciare resistente che a questi si accompagnava... le stava letteralmente trascinando in sala comandi.
Tutte e tre.
Intanto però, al suono di quella soave e delicata vocina, il sorrisetto supponente e compiaciuto che il bel Yury stava sfoggiando con tanta tranquillità, gli morì velocemente sulle labbra. Al suo posto comparve un'espressione truce e minacciosa, mentre con gesti irritati il bell'alieno si portò le dita alla radice del naso, iniziando a massaggiarla piano. Ancora non poteva credere come quell'esile ed elegante terrestre potesse risultare così pericolosa per la sua salute psico fisica. Ma soprattutto... era inammissimile che una ragazza, una misera e comune umana poi!, lo trattasse così.
Come aveva osato quell'arrogante prima donna tirargli un pugno in pieno naso?
Come aveva osato negarsi alle sue avances?!
...E soprattutto: come aveva potuto, minuscola com'era, tronneggiare su di lui come una meravigliosa dea immortale?
E ancora... perchè una simile tiranna attentatrice doveva celarsi proprio dentro vesti tanto angeliche e sensuali da perseguitarlo ancora, nonostante tutto?
Il solo ripensare al suo sguardo altezzoso e gelido gli faceva salire in corpo una tale, immediata e famelica eccitazione da lasciarlo stordito.
Non aveva mai permesso a nessuna donna di colpirlo.
...Eppure non solo non l'aveva fermata... ora non voleva nemmeno fargliela pagare.
Voleva piuttosto... sfidarla ancora.
E questo pensiero lo confuse e irritò ancora di più.
- Sai dolcezza, la tua voce da gallinella non mi era proprio mancata affatto! E tu, micetta, è il caso che la pianti di graffiarmi, perchè la mia pazienza sta irrimediabilmente finendo!
La voce di Kisch risuonò vicinissima... spalancò le porte con un calcio proprio mentre l'oggetto scatenante della confusione di Yury apriva la bocca oltraggiata per il precedente insulto. Lory fece altrettanto nel momento in cui vide la condizione delle amiche.
Un Kish per niente affaticato ma dall'aria molto, molto scocciata, stava tranquillamente trascinandosi dietro una Strowberry Momomyia e una Mina Aizawa decisamnete sul piede di guerra tenendole ferme per i polsi, mentre in spalletta, tenendola ferma col braccio libero, una recalcitante Paddy dava sfogo alla sua frustrazione riempiendolo di pugni e sberle e inveendo contro di lui in tutte le lingue conosciute.
Solo quando le porte si chiusero alle sue spalle afferrò Paddy per il colletto del vestitino che intossava e, senza un minimo di riguardo nè fatica, la scaraventò addosso a un Tart più confuso che mai.
- Tart! la prossima volta che liberi questa dannata scimmietta urlante e me la ritrovo tra i piedi, giuro che ci faccio un puntaspilli!
Ruggì infastidito, per poi voltarsi nella direzione delle altre due ragazze.
- E per quanto riguarda voi due, adess... auch!
Strawberry, rossa in viso per la rabbia e l'eccitazione dello scontro, gli aveva appena rifilato un gran ceffone sulla guancia e ora gli puntava contro il petto l'indice. Gli occhi ardenti di collera e indignazione, sostenne con sfrontatezza il suo sguardo.
- E non credere che io abbia già finito con te, razza di bastardo schifoso!
Kish rimase immobile per un secondo, nella direzione in cui l'aveva voltato il colpo... poi però, un ghigno malefico stirò le sue belle labbra.
Senza staccare gli occhi da quelli di lei, afferrò il polso di Mina con la mano libera, scostandola da sè, tenendo con l'altra solo quello di Strawberry.
- Yury... ti dispiace?
Fece, rivolto al bel corvino.
- Ah... Solo se questa piccola colombella decide di completare l'opera.
E a Mina bastò incrociare i suoi occhi con quelli di lui per capire che presto si sarebbe ritrovata ancora tra quelle braccia forti e che sapevano, purtroppo per lei, tenerla stretta. Sotto il suo sguardo preoccupato lo vide lentamente poggiare i piedi a terra ed alzarsi con eleganza e grazia. Tentò di fare un passo indietro quando lui, ammiccante, scivolò verso di lei.
- No... cosa credi di fare, dove speri di andare?!
Indietreggiare le venne spontaneo, il cuore che improvvisamente prendeva a battere più forte. Naturalmente però, tentare di allontanarsi fu inutile.
Quando le dita dell'alieno sostituirono quelle di Kisch e si chiusero con dolce fermezza sulla sua pelle, lunghi brividi la fecero fremere, mentre i suoi occhi, come calamitati, non riuscivano a sottrarsi allo sguardo di lui. Si sentì arrossire e non le piacque affatto.
E intanto una scintilla di malizia e eccitazione illuminò gli occhi viola del bellissimo alieno, mentre con il corpo aderiva piano a lei.
Mina si sentì perduta.
Il suo corpo fremeva al contatto con lui, come se desiderasse appartenegli.
Scosse la testa, confusa, disorientata.
- N... no, lasciami!
Istintivamente cercò di colpirlo con la mano libera ma... lui fu più veloce.
- Ah-a... una volta mi è bastata, tesoro, grazie lo stesso.
Con presa salda e sicura le afferrò il polso, torcendoglielo verso il basso... e quando lei si piegò in avanti lui la tirò a sè ancor di più, intrappolandola poi con le braccia deitro la schiena. Mina, terrorizzata più da sè stessa che non da lui, si lasciò sfuggire un gemito di dolore ma non cercò di liberarsi... al contrario, come calamitato, il suo sguardo andò a cercare confuso quello del suo aguzzino che intanto ancora le sorrideva con tranquillità, come se in quel momento non le stesse facendo nulla di male. Quando lui riprese a parlare, la sua voce sembrava un'invito all'amore.
- E ora... da brava, sii più carina... - Tenendole i polsi con una sola mano, le portò l'altra al viso. Mina tentò si scostarsi, ma lui non demorse. Con delicatezza le disegnò i contorni della mandibola... le accarezzò le labbra... e poi le alzò il mento verso di sè - ...Non mi sono mai piaciute le ragazze violente.
La sua voce era roca, suadente e armoniosa... il tocco quello di un angelo.
La donna che c'era in lei fece le fusa sotto il suo sguardo avvolgente e intenso.
Dio... come poteva inchiodarla con la forza senza risultare brutale e anzi... sembrare così perfetto e meraviglioso? Come riusciva ad apparire così angelico e galante quando in realtà la stava controllando completamente? Come riusciva a mascherare così bene e in maniera così raffinata la sua pericolosa natura?
La stava tenendo con fermezza alla sua mercè ma si rivolgeva a lei e la accarezzava come se in realtà volesse sedurla.
E... dannazione... ci stava riuscendo.
Cercando di ignorare l'effetto che aveva su di lei si scosse per cercare di costringerlo ad allentare la presa sui suoi polsi, alzò di nuovo lo sguardo e incontrò i suoi occhi divertiti e tranquilli. La rabbia si fece largo in lei insieme con il desiderio. Si sporse verso di lui il più possibile - pessima mossa, perchè il suo profumo la deliziò - e tentando di apparire sicura gli sibilò la sua risposta:
- Beh allora è una fortuna che io non abbia il ben che minimo desiderio di piacerti e... tanto per inciso: a me non sono mai piaciuti i pomposi damerini arroganti come te!
Una scintilla di divertimento,furba e pericolosa, gli accese per un istante gli occhi.
Yury si avvicinò a lei ancor di più, le labbra a un soffio da quelle ermeticamente sigillate della bella prigioniera... sottili, chiare... morbide. Quanto avrebbe voluto baciarla, proprio in quell'istante!
- A si, mio cuore?
La voce si era fatta un soffio delicato... la presa su di lei più avvolgente.
La mano libera le tolse delicatamente un ciuffo ribelle da davanti agli occhi.
Di fronte a lui, la bella mewmew tratteneva il respiro.
Era meraviglioso leggere nel suo corpo e nei suoi occhi l'incertezza.
Lo sguardo rimaneva fisso nel suo ma la pupilla fremeva... il suo corpo tremava per l'eccitazione e la paura, il suo cuore batteva più forte.
Era meraviglioso vedere l'effetto che poteva farle...
...Un po' meno però era costatare che quello stesso effetto lei lo stava facendo a lui.
Quel gioco era pericoloso anche per il suo di autocontrollo.
Eppure... proprio non riuscì a smettere.
Le sue dita scivolarono con delicatezza sui nobili lineamenti di lei, mentre con la voce continuò ad accarezzarla piano.
- ...Proprio non ti andrebbe di entrare nelle mie grazie?
Le sfuggì un gemito... le labbra si dischiusero sensuali e tremanti, come morbidi petali di rosa.
Il rossore le tinse in pochi attimi le gote chiare, la gola... la parte alta dei seni.
I seni...
Piccoli, sodi... così seducenti per lui.
...Come sarebbe stato eccitante coglierne i dolci boccioli tra le labbra e...
- Razza di... PERVERTITO, dove stai guardando ora, eh!?
La ginocchiata di lei al basso ventre lo fece tornare drasticamente alla realtà.
...
Ma come diamine aveva fatto a commettere un simile errore proprio in quel momneto... non era mica un verginello principiante lui, maledizione!
Quella ragazza DECISAMENTE gli avrebbe procurato enormi problemi.

I problemi però in quell'istante li avevano un po' tutti.
E ne avevano talmente tanti e diversi, che il trambusto su quella piccola navicella si fece tanto intenso da coprire perfino il conto alla rovescia dell'atterraggio.
Mentre Yury, infatti, tentava di riprendersi da quell'infimo colpo andato a segno trattenendo ancora per i polsi una Mina che aveva preso ad urlare come una pazza isterica, Pie e Lory stavano continuando quella disputa iniziata diversi minuti prima e che ora stava raggiungendo livelli inauditi di intensità e Kish si stava divertendo a far montare la sua rossa prigioniera su tutte le furie, provocandola e stringendola a sè senza il minimo di pudore. Per non parlare poi di Tart e Paddy, che dopo l'atterraggio sul ragazzo aveva iniziato a sfogare la sua rabbia e la sua frustrazione per la fuga non riuscita sul suo petto, riempiendolo di pugni e insulti.

[...Nessuno si accorse che la navicella stava per completare il suo viaggio...]

"Inizio seconda fase di atterraggio consentito..."
- Basta! Levami le mani di dosso!
Kisch accusò un altro colpo in silenzio, quando si voltò a guardarla però i suoi occhi ardevano e le labbra erano stirate in un ghigno sensuale e famelico. Con forza le tirò i polsi e l'impeto fu tale da farle perdere l'equilibrio. Strawberry gli cadde letteralmnete tra le braccia.
- Ahh ...Mi fai impazzire...
- Lasciami.
- ...Sei così dannatamente eccitante quando sei infuriata, micetta...
Con forza lei tentò di respingerlo.
- Lasciami andare Kish!
Con altrettanta forza lui la tenne stretta a sè, ridendo.
Il suo sguardo era fuoco allo stato puro... il suo corpo l'accendeva oltre ogni immaginazione. Strawberry sentì l'aria mancarle, quando lui, dopo averle preso entrambi i polsi con una mano fece scivolare l'altra sul suo seno sfidandola con lo sguardo a sottrarsi.
- Scordatelo.
Sensuale e meraviglioso si abbassò su di lei, che nel tentativo di nascondergli il piacere che aveva negli occhi chinò il capo.
Lo sentì strusciare seducente la sua guancia sui suoi capelli e il gesto le provocò brividi caldi in tutto il corpo... le labbra di lui trovarono il suo orecchio e poco dopo la incendiò con la sua voce roca e invitante.
- Ti avevo avvisata in camera, mi pare.
Lentamente abbassò la cerniera della sua felpa.
- ...Avresti dovuto darmi retta.
Nessuno li stava guardando eppure lei trasalì di imbarazzo quando lui insinuò le dita nella cerniera aperta e le sfiorò il seno da sopra il raso del vestitino nero.
Di imbarazzo... ma anche di piacere.
Fu costretta a mordersi le labbra per non dagli la soddisfazione di sentirla.
Lui però rise.
- Ora... realizzerò su di te e con te tutte quelle fantasie di cui ti parlavo...
"Inizio del conto alla rovescia: 10... "
- Come hai potuto rapirmi così, eh? Come?!
- Paddy... no, ferma! Paddy!
- Come hai potuto tornare dopo anni e trattarmi così?!
Era arrabbiata, Dio se era arrabbiata.
Spaventata, triste, frustrata e si... molto, molto arrabbiata.
A cavalcioni su di lui, gli occhi a tentare di frenare quelle lacrime che da troppo tempo voleva piangere, continuò a colpirlo con disperazione.
- Sei un idiota!
Come aveva potuto?!
- Un idiota, Tart!
Come aveva potuto trattarla così?
Lei era innamorata di lui.
- Un ignobile, falso, meschino idiota!
...E quando era partito, anni prima... sembrava addolorato quanto lei.
- Io... io... io non ti sopporto!
Ora invece era lì, che la guardava immobile e senza parole, che nemmeno tentava di difendersi nè di controbattere.
Semplicemente si lasciava prendere a pugni come lei si era lasciata attaccare.
- Ma chi sei diventato, eh?!
"...9, 8..."
Un lampo attraversò in quell'istante gli occhi scuri di lui.
- Ah, maledizione!
Con forza la strattonò, ribaltando le posizioni.
Paddy lo fissò basita, gli occhioni lucidi spalancati, le braccia strette al petto...
Tart vi si perse.
Come poteva spiegarle?
Come poteva affrontarla?
La tensione che aveva in corpo gli fece stringere le mani troppo forte sulle spalle di lei, che trasalì.
Lui però non la lasciò andare.
Chiuse gli occhi per non vederla perchè così tutto sarebbe stato più facile.
Il corpo tremante e teso nello sforzo di tenerla ferma, sentì con dolore il cuore sussultargli in petto comunque.
- Stupida, come puoi non capire?!
Le parole gli uscirono di bocca prima che lui potesse fare nulla per fermarle.
Le urlò in faccia, arrabbiato, deluso.
Perchè faceva così male?
...Non pensava potesse fare così male.
- ...Tart...
- Io... io... Paddy io ho delle responsabilità ora!
"...7..."
Quando lui finalmente si decise a guardarla Paddy sentì il cuore fermarsi per l'emozione.
Anche se non era il momento...
Anche se stavano litiganto...
Quegli occhi erano in grado di farle dimenticare ogni cosa.
Così caldi... così scuri... così espressivi.
...Ora colmi di incertezza e rimorso.
- Il mio popolo ha bisogno di voi, per motivi che non conosco. Io devo fare quello che posso per proteggerlo.
...Fu l'espressione addolorata che gli vide riflessa dentro che le aprì gli occhi.
Tart non era cambiato.
Era solo cresciuto.
...Ora doveva crescere anche lei... per riprenderselo.
"...6..."
Trattenendo un sorriso di determinazione e pronta a chiudere la paura nel proprio cuore, all'improvviso lo afferrò per il bavero della tunica.
- Ah, è così dunque?!
Lui, improvvisamnete confuso, fece per tirarsi indietro.
- Ma... cosa?
- Fai del tuo meglio, ragazzino, perchè io farò di tutto per scappare da qui!
E senza nemmeno dagli il tempo di capire quello che stava per fare se lo scrollò di dosso, per buttarsi poi su di lui iniziando a colpirlo.
"...5..."
- Aspetta solo di scendere di qui, umana, e ti farò pentire della tua sfrontatezza!
- Come osi minacciarmi, Pie! E non osare avvicinarti di un solo passo, altrimenti...!
"...4..."
- Razza di schifoso perdigiorno, lo sapevo io che non ci si poteva fidare di te!
- Tu mi hai rotto il naso!
- Ohhh, ti sta solo bene! Ringrazia anzi che non sia riuscita a centrare l'altro obiettivo, alieno pervertito, altrimenti oltre al naso avresti dovuto preoccuparti anche dei tuoi preziosi attributi!
Yury a quel punto se la tirò addosso afferrandola per entrambi i polsi, gli occhi viola accesi di eccitazione e sfida.
- Ah, stai tranquilla, mio tesoro, a quelli potrai dedicarti con calma e dolcezza appena scenderemo da questa navicella e ti assicuro che io mi prenderò molta cura dei tuoi!
...3...
Mina, sconvolta, sgranò gli occhi, tentando di liberarsi da lui... 
- CHE COSA?!
...Che per tutta risposta la strinse a sè ancor di più, sorridendo soddisfatto.
- Paddy... che diamine fai?
- Kish... Kish no... no! Cosa fai?!
"...2, 1..."
- Bene Strawberry...
Sollevandola senza fatica se la buttò sulla spalla.
"Atterraggio completato"
- No.. asp...!
"Apertura dei portelloni in corso"

[...Quindi nessuno si accorse del momento in cui la navicella si aprì a mostrare il delirio che imperversava nella sua sala comandi a tutto l'esercito riunito e ai Comandanti Supremi delle Alte Divisioni Militari]

- ...Ora noi due andiamo a fare un bel po' di sesso!



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Ahhh non potete nemmeno immaginare la gioia che ho provato ad aprire finalmente nvu dopo mesi e mesi in cui non lo facevo ç_ç Che dirvi, stare lontana da questo sito è stato tragico per me ma purtroppo ho degli impegni che mi impediscono di aggiornare in tempi brevi e regolari. In realtà... a quest'ora io dovrei star studiando per l'esame di Diritto Privato ma... proprio non ce la faccio XD ^^

Mi scuso per questo ritardo, è passato praticamente più di un anno e mi dispiace per avervi lasciato così tanto in sospeso... sappiate però che io per prima ho sentito la mancanza di qst fic e di tutti voi =) E' una di quelle che più adoravo scrivere.
Spero di essermi quindi fatta un pochino perdonare e che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto... io quattro risate me le sono fatta, con tutto il cuore mi auguro che possa far sorridere ed emozionare un po' anche voi - Non ne ero molto sicura perchè mi sembrava di non averlo descritto bene però... era inutile farvi aspettare ancora! - ;) =)
Con affetto e nella speranza di sentirvi numerosi... ci vediamo nel prossimo capitolo!!!!

 ***

Lo scorso capitolo ho ricevuto tante meravigliose recensioni, spero di rispondervi come meritate =)
Sappiate che è stato rileggendole che mi è tornata l'ispirazione e la voglia di ritagliarmi del tempo e tornare a farmi sentire... ringraziate voi stessi quandi per questo capitolo!

Danya91: Sei stata simpaticissima e fantastisca nella tua recensione, davvero, l'ho letta e sono scoppiata a ridere tutta contenta! Grazie!!! Carissima, sono io ad essermi commossa ;P =) Un abbraccio forte... spero di avere la fortuna di leggere presto un'altra delle tue recensioni!!!
Doll93: Sei assolutamente troppo gentile e io mi inchino di fronte al tuo apprezzamento. Davvero, sono lusingata e onorata... smettila di farmi tanti complimneti o comincerò a dipendere dalle tue recensioni!!! =D Che dirti quindi, se non che spero con tutto il cuore che anche questo capitolo ti abbia interessata e coinvolta come gli altri??? Non vedo l'ora di sentirti, grazie davvero di cuore!
Yury5: Mi scuso infinitamente per il ritardo però... sono contenta che la fic ti stia piacendo e spero tu continuerai a leggerla! =)
Neko_girl96: Grazie =) Grazie davvero infinitamente <3
MadamaKokoro: Ahhhhhhhh devo dire, mia cara, che tu si che hai davvero ottimi gusti ( KIIIISH!!!!! *O* sbav sbav) Ehehe, sono felice che il mio modo di scrivere ti piaccia, quelli che mi hai rivolto sono tutti dei grandi complimneti quindi te ne sono davvero molto, molto grata! Per il resto... tranquilla: nel prossimo capitolo tutti i dubbi saranno svelati =) nel frattempo... spero ti sia piaciuto questo! un abbraccio forte e a presto! =)
DreamWanderer: ç___ç Tu... tesoro mio, mi hai fatta piangere. Si, si, PROPRIO TU!!! Ho tentato di trattenermi, eh, giuro che ciò provato però... sighhhh!!! Ti rendi conto di come sia stato bello leggere la tua recensione??? Caspita hai colto ogni cosa, ogni punto su cui io ho focalizzato la mia attenzione, ogni scena su cui ero insicura ma che desideravo tantissimo rendere a voi lettori nella maniera più vicina a quella che immaginavo io, hai visto quei particolari che ho visto io... hai... wow... hai davvero colto ogni punto del precedente capitolo e per me, riviverlo coi tuoi occhi è stato... wow! Io, davvero, non so come spiegartelo ma... la tua recensione mi è proprio piaciuta tanto, da morire! Sono così felice che ti siano piaciuti i combattimenti, che hai approvato la mia scelta delle scene divise... nnel senso: di tutto!!! Eheheh ok, sembro un po' pazza ma... sto cercando di rendere a parole la felicità che ho sentito quando ho letto il tuo commento! E poi... caspita, sapere di essere riuscita a rendere così bene i personaggi, sapere di averti coinvolta tanto, per me è fantastico! Che dirti quindi... spero di poter godere presto di un'altra delle tue recensioni... mi farebbe davvero piacere =) Ah! Naturalmente poi spero di non averti delusa con questo cap! A dire il vero sono un po' insicura però... avevo troppa voglia di pubblicare per tenerlo ancora in cantiere! Un abbraccio forte ;)
Elemaghetta_: Ahahahah che carina che sei stata nella tua recensione, sono felicissima che la mia storia ti abbia coinvolta tanto! Quindi mi scuso infinitamente per il ritardo.... e spero che questo cap ti sia piaciuto come gli altri =) Fatti sentire mi raccomando!!! <3 ^^
Mew_Cherry:  XD povera!!! purtroppo ti ha cancellato anche il secondo tentativo, così nn saprò mai cosa volevi scrivermiiii =(!!! Ehehehe però, carissima, so che mi hai sempre seguita e questo mi basta =) grazie per il tuo continuo appoggio, spero di non aver deluso le tue aspettative con questo cap e di sentirti presto =) un abbracciooo!!! ^^
Miss Giulietta: Ahahahahahahha grandissima XD!!! Dunque, cerchiamo di rispondere a tutto: innanzitutto no, Paddy e Tart non si erano giù visti, anche per loro è il primo incontro dopo la partenza di alcuni anni prima =) Secondo: Ahahahah tranquilla no, nelle mie fic Strawberry non ha l'intelligenza di un canarino quindi SA quale ragazzo merita le sue attenzioni.... ovvero KISH =D XD Eheheheh Mark con me e per me può benissimo andare a coltivare i cavoli in Tunisia U.U Io proprio non lo tollero e non lo tollererà neanche Strawberry ^^ ;P E... terzo XD: Tranquilla, Ryan non è diventato un barbone, anzi! Se ne sta bello tranquillo a casa sua e credo anche che magari farà la sua comparsa tra qualche capitolo =D Per concludere: Sono assolutamente d'accordo con te: KISH è fantasticooooo ( *O* sbav sbav!!!) però.... è meraviglioso anche Yu' XD =D .....Grazie infinite per la tua recensione, spero di sentirti prestissimo anche qui!!! =D
Eruanne: Oddioooo che carinaaaaaaaa!!!!! Non sai che onore, grazie, grazie grazie!!! *o*!!!! Sono davvero felice che la fic ti piaccia tanto e soprattutto che il mio modo di scrivere riesca a coinvolgerti e farti vivere la storia così intensamente! Spero di non averti delusa con questo capitolo, anzi... vorrei avere il piacere di leggere presto una tua nuova recensione! Un grande abbraccio alla mia fan n°1 ...è stato un vero piacere leggere la tua recensione =)
Sognatrice_91: Eehhehe grazie!!!! Sei stata davvero gentile e sinceramnete te la meritavi una bella accoglienza! Che dirti... spero che il pezzo di Pie e Lory in questo capitolo ti sia piaciuto visto che mi è parso capire siano la tua coppia preferita XD =) Non vedo l'ora di leggere presto un tuo commento a riguardo! Nel frattempo... ti ringrazio ancora davvero di cuore =)
tYTy: Ahahahahahha sei fantastica =D!!! Mamma mia, leggere la tua recensione è stato davvero bellissimo, mi sono proprio presa bene, alla fine avevo un sorriso che andava da un orecchio all'altro! Che dirti... sarà perchè sono felice di essere riuscita a coinvolgerti così tanto, sarà che ti sono piaciute le stesse cose che sono piaciute a me XD... fatto sta che: wow, mi ha davvero fatto piacere! Spero tantissimo di sentirti anche in questo capitolo, sebbene sia passato molto tempo... vorrei tanto essere riuscita a guadagnarmi un altro mezzo miliardo delle tue visite ;P =) Un forte abbraccio!!! ^^
Ria: Ehehehehhe allora spero tanto di essere riuscita a coinvolgerti anche con questo capitolo XD =) Continua a seguirmi... ne vedrai davvero delle belle!!! =D <3
Akly: Grazie, grazie, grazie ^^ Sono molto felice!!! Spero tanto che ti sia piaciuto anche questo capitolo e... non temere: nel prossimo la verità sarà svelata!!! ;) <3 =)
mariuzzella: Eheheheh, non devi affatto scusarti, è un grande piacere conoscerti! Che dire... sono contentissima che il nuovo personaggio ti piaccia, vedrai che ne combinerà davvero delle belle!!! Inoltre volevo ringraziarti per i tuoi complimenti, sono contenta di sapere che il mio modo di scrivere e in generale la trama della fic siano riusciti a coinvolgerti! ...Scusa poi per il ritardo, spero che nonostante tutto il capitolo ti piaccia... di risentirti presto e di leggere un'altra tua recensione! =D ^^
Twilightgirl: Ehehehe temo che per avere la risposta alla tua domanda tu debba aspettare un altro capitolo =P Però... spero che nell'attesa ti sia piaciuto anche questo =)!!! ...Grazie infinite per i tuoi complimenti carissima, ne sono davvero molto felice <3 =) Spero davvero di leggere presto un altro tuo commento ^^
Perry1000: Grazie a te per i bellissimi complimenti!!!! Ne sono davvero lusingata, spero di non averti fatto cambiare idea con questo capitolo, anzi!!! =d un abbraccio!
mewSara: Grazie, grazie, grazie, grazie davvero di tutto cuore!!!! =) la continuerò... e spero tanto anche di continuare a sentire te! ^^
Akisan: Ahahahahah TU, tesoro, sei un GENIO!!! Ti prego, fatti sentire ancora con un'altra recensione perchè mi hai davvero strappato un sorriso!!! Che dirti... sono desolata per il ritardo però... spero tanto che la fic continui a piacerti =) P.s: Se ti trasferisci da Kish fammi sapere che mi unisco!!! Eehheheh ;P =) Grazie =) grazie davvero di cuore per la simpatia e per i tuoi complimneti <3 ^^
milly_black: Ahahahahaha beh... ben arrivata!!! C'è sempre posto per una nuova fan di kish qui ;P =) <3
Pipigi: Le scuse non saranno mai abbastanza però... ci tengo a farti sapere che gran parte del merito di questo capito va a te =) Grazie per avermi spronata a pubblicare... e per i tuoi complimenti!!! <3 =)
Chihuahua: Un'altra gran parte del merito invece è proprio tua... quando ho letto il tuo mex privato mi è proprio tornata la voglia di scrivere =) grazie per avrmi fatto ricordare quanto questo sia importante per me =)
Tea_Nen: Tata mia... lo ammetto, i brividi li hai fatti venire tu a me XD Ehehehe, no dai scherzi a parte =) sono contenta =) Veramente, veramente contenta. Per me è dura scrivere di pie e Lory e sapere di aver colpito l'obiettivo è super! ....Per non parlare poi dei tuoi complimenti.... sono commossa, davvero, grazie, significa molto per me quello che hai scritto =) Un abbraccio forte e... spero tantissimo che anche questo capitolo sia riuscito a strapparti un sorriso e... qualche brivido!!! XD Ehehehe =)
Electra Tarim: Eheheheh... per te, scemola di una migliore amica, ho solo una parola: GRAZIE =) ....Per me significa molto ritrovarti anche qui. Sono felice, felicissima di leggere le tue recensioni e ancor più felice di sapere quello che pensi dei miei lavori =D Quindi, grazie davvero di cuore... nella speranza che anche questo capitolo ti sia piaciuto.... vado! Eheheh un abbraccio tatola, non vedo l'ora di leggere il tuo commento a questo capitolo!!! <3
Mitsutsuki_chan: Ahhh!!!! Sono davvero felice di averti sentita anche per questo capitolo e molto molto molto contenta di sapere di riuscire a rendere bene i combattimenti perchè è una cosa che interessa molto anche me e quindi ci punto davvero tanto =)  Per le ali, è vero, hai assolutamente ragione tu... sono io che stravolgo tutto senza permessi XD Eeheh, no, non per altro ma... il mistero delle ali verrà spiegato più avanti, solo che l'idea di una Mina con enormi ali bianche che si scontra con un Yury dalle spettacolari ali nere... mi piaceva davvero da matti, oltre che servirmi per la storia... garantisco che vedrai dei combattimenti, anche tra i due, che non dimenticherai, promesso U.U  =P Per quanto riguarda i nomi... la risposta è che su di loro ho scritto talmente tante cose che ormai scriverli diversamente non mi viene proprio spontaneo XD Ma... per amor tuo U.U ci proverò!!! Eheheheh XD Che dirti.... mi scuso infine del ritardo soprattutto con te, le tue recensioni sono tra quelle che leggo più volentieri e spero di poter avere l'onore di leggerne altre sebbene sia stata davvero imperdonabile ^^ Alla prossima quindi... spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto =) 
Selin Dhelylil: Ohhhhhhhhhhh mamma mia, come farei mai senza di te, eh? Ehehe tata, che dirti, chissà perchè ma proprio non ne dubitavo che ti fosse piaciuto il combattimento tra Mina e Yury, eh =P!!! =) Spero tanto che le coppie ti siano piaciute anche in questo capitolo, ma credo di essere riuscita si a strapparti qualche sorriso ;P eheheh =) ....un abbraccio forte forte tata... sono felicissima che le mie storie ti piacciano sempre tanto, per me significa molto =)


Ora vi lascio =)
BACISSIMI
Glo

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Capitolo 5
*** Prigionia forzata ***


APan,
la mia Mina.
Intramontabile e
insostituibile.

A Ranyare,
l'unica e la sola
...il mio tutto.
Senza di lei io sarei
solo una metà della medaglia.

A Nene,
una Lory dolcissima e
unica, di cui
non potrei mai
fare a meno.



Prigionia forzata


I giochi riprendono - cap. V
di Neera Sharim

 
Con un urlo disperato Strawberry si avventò contro la porta un’ultima volta, nella speranza che questa finalmente si aprisse e le lasciasse libere ma una nuova, forte e sinistra fitta di dolore le trafisse la spalla e il fianco quando il suo corpo cozzò per l’ennesima volta contro il metallo lucido. Frustrata e dolorante, il fiato corto e le lacrime agli occhi, tentò di reggersi in piedi appoggiandosi di schiena alla parete ma il suo corpo, stravolto e affaticato, scivolò a terra. Rabbia e dolore fremevano dentro di lei ad ogni battito di cuore e soffocando un singhiozzo di impotenza colpì con le nocche il pavimento sotto di sé, al limite della sopportazione.
- Maledizione!
Sussurrò, la voce bassa e carica di disappunto.
- Strawberry…
Quasi non udì il richiamo preoccupato di Lory. Cercando di camuffare la sofferenza e la stanchezza posò entrambe le mani a terra per alzarsi.
- Va tutto bene… ora ci riprovo, vedrai che questa volta…!
- Oh, no! Tu non riprovi proprio un bel niente, mi sono spiegata?
Le mani di Mina sulle sue spalle la costrinsero a terra e subito dopo l’amica era inginocchiata di fronte a lei, negli occhi biasimo e collera.
- Finiscila Berry, con questa pazzia, voi lussarti una spalla?!
Per tutta risposta la rossa cercò le spalle dell’amica con le mani e usandola come sostegno tentò di rialzarsi.
- Mina, ce la posso fare ti dico.
- E io invece dico che non ti reggi più nemmeno in piedi. Guardati, razza di stupida, cosa credi di ottenere continuando a buttarti di peso su una porta che non sappiamo nemmeno di cosa è fatta, quanto è spessa e da cosa ci separa, eh?! Senza poi contare il fatto che non sappiamo nemmeno se quella su cui ti stai accanendonè davvero la porta!
Strawberry a quel punto mise il broncio come una bambina, mentre si voltava col viso dall’altra parte, ritornando a sedersi di malavoglia.
- Sono dettagli. - Riuscì solo a risponderle.
- Ah si? Per quello che ne sappiamo, lì fuori potrebbe esserci un’intera squadra col compito di sparare a vista, questo secondo te è un dettaglio? Ammettiamo anche il caso che per grazia di Dio tu riuscissi a buttare giù questa porta, poi cosa contavi di fare? 
Paddy, sedendosi di fianco alla rossa per cercare di rassicurarla e tranquillizzarla un po’, fu costretta a trattenere un sorriso di fronte all’espressione sempre più incupita di Strawberry.
- …Qualcosa mi sarebbe venuto in mente, immagino.
E a quel punto nemmeno Mina riuscì più a rimanere impassibile. Con un sospiro tremante le prese le mani tra le proprie.
- Ah, cocciuta stupida che non sei altro.
- Potrebbe anche essere vero ma io non ho intenzione di stare qui ancora a lungo! Siamo prigioniere, Mina, non lo sopporto, tutta questa situazione mi manda in bestia!
- Non credere di essere la sola a non gradire più di tanto la sistemazione, Berry - Bofonchiò a quel punto Paddy, cupa.
- Non vi biasimo ragazze, ma certo fomentare la pazzia sadica di Strawberry non è la soluzione Paddy.
- E perchè? Lei sembrava divertirsi... - Bisbigliò la biondina sorridendo, guadagnandosi l'occhiataccia delle amiche.
- Beh Mi' se hai una soluzione migliore... !
- No, ma sicuramente romperti la spalla su quella porta non lo è!
- Beh, non credo nemmeno che lo sia aspettare senza far nulla che questa porta decida di aprirsi magicamente da sola per puro spirito di cortesia!
- ...Ragazze... non credo ci sia bisogno di farlo.
E la voce pensierosa di Lory fece spuntare sul viso di Strawberry un sorriso di trionfo, che sbattè in faccia senza vergogna alla povera Mina, aggiungendo al tutto un indicativo cenno del capo in direzione della "voce della ragione". A quel punto la bella Aizawa non potè far altro che masticare a denti stretti la sua irritazione.
- Lory, ti prego...!
Ma quando entrambe le ragazze si voltarono nella sua direzione, la trovarono con lo sguardo fisso alla parete davanti a sè. Quando si voltò a guardarle, i suoi occhi brillavano di una luce calcolatrice e concentrata, di una scintilla di fiducia che tutte avevano imparato a riconoscere e amare. Quello di Lory, ero lo sguardo attento e consapevole di una donna che aveva disposto tutte le carte di cui era dotata su un tavolo e che dopo un'attenta riflessione e una spropositata dose di calma e sangue freddo aveva trovato quelle adatte per vincere la partita.
- Potremmo passare oltre il muro.
Per alcuni istanti scese tra loro il più totale silenzio.
- ...Ehm... Lory, solitamente tu hai ottime idee ma... sinceramente... non credo che questa volta...
- Passare oltre il muro?! Lory, ti prego, pensavo che almeno tu fossi immune alla pazzia di Strawberryerry!
Ma la rossa si limitò ad un semplice, secco e deciso:
- Come?
Ignorando le altre due, Lory si voltò verso l'amica e fece cenno con la testa all'unico punto della stanza diverso da tutto il resto. Pavimento, pareti e soffitto erano un unico schermo di metallo grigio, snervante e sempre uguale... ma in un angolo del soffitto, un pannello lievemente più chiaro rivelava un'anomalia interessante. Che nessuna di loro aveva notato prima.
- Cosa credete che sia?
Chiese Lory, riprendendo a fissare la piccola porticina di metallo subito seguita da un'interessata Strawberry. A quel punto anche le altre due ragazze, incuriosite, fecero lo stesso, sebbene entrambe si accostarono alla cosa con misurata aspettativa. Poi però Paddy si avvicinò meglio, socchiudendo gli occhi per migliorare la messa a fuoco, dal momento che anche lei ora vedeva. se non altro, la curiosa differenza di colore.
- Lory ma, in ogni caso... non credo che possa servirci in alcun modo, mi sembra sigillata come il resto della stanza - Sussurrò infine, senza però distogliere gli occhi da lì.
- Ascolta meglio...
La bindina inarcò un sopracciglio, ma quando Lory, in silenzio, le fece di nuovo un cenno del capo in direzione della piastra metallica intimando alle altre due di fare lo stesso, anche Mina si arrese completamente all'evidenza. In effetti qualcosa di strano c'era. Un sibilo leggero frusciava nella stanza, il sibilo di aria pulita che sostituiva quella vecchia, in un continuo filtrare di nuovo ossigeno. Nessuna di loro sapeva esattamente da quanto tempo erano rinchiuse in quella scatola di lamina metallica ma in effetti tutte in quell'istante presero coscienza dell'ovvio: la stanza era piccolissima e loro in quattro... l'ossigeno avrebbe già dovuto essersi esaurito da tempo. Strawberry da sola, con tutta l'energia che aveva speso, avrebbe dovuto averne consumato la metà buona. Eppure tutte loro stavano bene e respiravano con naturalezza. L'aria non era infinita e se ancora ne avevano era perchè questa entrava da qualche parte.
E quel pannello più chiaro del resto delle pareti sembrava essere la sola spiegazione logica al miracolo.
Mina fu la prima a parlare, avvicinandosi alla parete di fronte a sè come per cercare di confermare le loro supposizioni.
- Ad occhio e croce penserei a un condotto per l'aria ma... Lory, Paddy ha ragione, è sigillato, com'è possibile?
Non vedeva nessuna grata lei, nè tanto meno aperture di qualsivoglia natura.
Ma l'aria lì dentro c'era. C'era eccome.
Lory le si avvicinò, senza guardarla però. I suoi occhi lucenti erano rivolti a quella che lei già considerava come una possibile via d'uscita. L'unica, probabilmente. Parlò lentamente, a voce bassa, come se in realtà stesse ancora vagliando ipotesi solo a sè stessa o come se temesse di essere udita da qualcuno e fermata prima ancora di poter confermare i suoi propositi.
- In realtà.. semplicemente non credo che sia sigillato. Sono più portata a pensare che si tratti di un particolare dipo di metallo dalle maglie molto larghe... secondo me è puntellato ma risulta comunque essere alla vista così integro per la sua particolare composizione. In più... se le mie supposizioni sono corrette e quella porticina cela sul serio un condotto per l'aria... dev'essere sicuramente forato abbastanza frequentemente da garantire una grande fragilità. E se così fosse...
- ...buttarlo giù sarebbe un gioco da ragazzi!
Quando Strawberry, carica come mai le si materializzò al fianco, Lory la guardò sorridendo: l'amica sembrava avere l'argento vivo addosso e il fatto che ancora non avesse perso le speranze era di sicuro un grande vantaggio per i suoi piani. Gli occhi brillanti di adrenalina e il corpo fremente, la leader delle Tokyo Mew Mew era pronta a ritentare la fuga, come dimentica dei fallimenti di poco prima e del dolore al braccio e alla spalla. Fu con un certo orgoglio che le rivolse un'occhiolino di incoraggiamento.
- Esattamente Berry.
L'entusiasmo di entrambe però fu prontamente stroncato sul nascere da Mina.
- Mm... "un gioco da ragazzi", eh? Certo. - Asserì con preoccupante calma, prima di andarsi ad appoggiare alla parete con la stessa sicura eleganza che avrebbe dimostrato al caffè sedendosi a bere il thè. Le sue belle labbra si stirarono in un sorriso e poi, enfatizzando la domanda dolcemente sarcastica con un gesto della mano continuò... - E dimmi Strawberry... come conti di arrivarci lassù? Volando?
E come se fino ad allora nessuna di loro avesse fatto caso al fatto, assolutamente irrilevante, che il loro meraviglioso passaggio segreto fosse a più di due metri d'altezza, le tre ragazze davanti a lei si voltarono come a voler constatare di persona l'effettiva collocazione del suddetto condotto.
- Ehm... - Paddy si grattò la testa, imbarazzata, occhieggiando prima Lory e poi Strawberry.
- Oh beh, ma immagino che in fondo sia un dettaglio anche questo e che "qualcosa ti sarebbe venuto in mente", vero mia cara?
- ...Ok, forse a questo dovremmo lavorarci un po'.
- Dici? Non l'avrei mai detto!
- Molto spiritosa. - Le rispose la rossa, puntellandosi alla parete di fronte a sà a testa bassa.
- Realista, ma cheré. Forse sei tu che dovresti usare di più la testa.
- Attenta eh, potrei farlo davvero. In senso materiale, intendo.
Lory sorrise a quel punto, consapevole che non c'era in ballo alcun vero e proprio litigio tra le due e che quindi non c'era da preoccuparsi sul serio del loro scambio di battute. Mina aveva semplicemente detto la verità e Strawberry era ormai più che capace di interpretare la sua voce supponente. La bella Aizawa usava il suo pungente sarcasmo ogni volta in cui bisognava reagire e come tutte le buone eredi di ottima famiglia meritevoli di quel titolo sapeva quando intervenire senza farlo a sproposito. Mina non se ne stava li immobile a dare giudizi senza far nulla... anche lei pensava, se Lory si concentrava quasi avrebbe potuto udire gli ingranaggi intrepidi della sua testa sbizzarrirsi nelle più costruite teorie di fuga... semplicemente preferiva farlo da sola e in silenzio. E se dava l'impressione di divertirsi a rovinare piani su piani, in realtà lo faceva solo perchè il progresso esigeva forti opposizioni per poter avanzare.
...Ok, magari in fondo qualche volta si divertiva anche però.
Per quanto riguardava Strawberry poi, la conosceva abbastanza da poter facilmente capire come quei dibattiti facessero sfogare anche lei.
Erano in una situazione terribile a pensarci e il fatto che nessuna di loro fosse scoppiata in pianti isterici e crisi esistenziali, ma che riuscisse invece a interagire con le altre senza urlare contro a nessuno era indice di quanto loro fossero unite e di quanto l'una era fondamentale e indispensabile per le altre. Stavano parlando con calma, tutto sommato, vagliavano ipotesi e le accantonavano con battute sarcastiche ma comunque con una certa prudenza e la cosa in assoluto più bella era appunto che nonostante tutto, riuscissero ancora ad avere momenti di normalità. Erano loro stesse. Così come avrebbero battibeccato a casa di fronte all'attribuzione o no di un tavolo in più da servire il sabato, così battibeccavano ora su una questione che sicuramente sarebbe stata ed era già più grande di loro. Avevano tutte caratteri diversi e ogniuna manifestava in modo diverso la propria paura ma stavano tutte dimostrando una buona dose di coraggio e tempra d'acciaio. La stessa Paddy non aveva ancora smesso di sorridere e parteggiare per l'una o per l'altra delle litiganti e Lory sentì il cuore sciogliersi nel petto di fronte a quelle che aveva preso a considerare come sorelle. Non importava cose Pie e il suo Comando aveva in serbo per loro. Loro l'avrebbero affrontata. Insieme.
Interruppe Mina mentre stava per riversare su Strawberry una serie di suggerimenti sui tanti modi in cui avrebbe potuto spaccarsi la testa sulla parete che aveva di fronte e soffocando una risata le diede un colpetto affettuoso sulla mano.
- Dai, forse riusciremo a evitare anche questo.
- No, perchè? Ero curiosa di vedere chi l'avrebbe avuta vinta tra la parete e la testa di Strawberry. Non vorrei sbagliarmi ma secondo me ha grandi probabilità di vittoria con la testaccia che si ritrova.
- Paddy se non la finisci di essere così carina uso te come ariete.
Per tutta risposta quella si passò due dita sulle labbra come se stesse chiudendo una cerniera, destando le risate anche di Mina.
- Che traditrice biondina... su avanti, che facciamo allora. Avevi un'idea?
- Beh si... Siamo tutte d'accordo nel dire che per Strawberry aprire quella porta sarebbe impossibile. Ma non abbiamo considerato un elemento in realtà decisivo.
- Ossia?
- Paddy.
E a quel punto la biondina, colta alla sprovvista, quasi non si strozzò con la sua stessa saliva.
- Scusa? - Riuscì infine a commentare, tra un colpo di tosse e l'altro.
- Rifletteteci, quante volte ci ha dato dimostrazioni delle sue capacità circensi?
- No, no, un momento ma io...
- ...E suo padre le ha insegnato le arti marziali. Completamente basate sulla concezioni di armonia del corpo, sui contrappesi e le leve, sulle misure delle forze.
- Si, ok, però...!
- Inoltre... è anche la più piccolina di noi, entrare ed eventualmente uscire da quel condotto non sarà un problema. Riuscirebbe anche a passare inosservata più di noi, tornando qui.
E a quel punto la ragazzina sbiancò completamente.
- Dovrei andare da sola?
Silenzio.
- Ah no, eh. Dai... insomma... parliamone. Mettiamola ai voti, no? Io sono contraria!
Ma il sorriso furbo che le rivolsero le tre amiche le fece ormai capire che tutto era perduto.
Per lei se non altro.


Intanto, molti piani più sopra, i Comandanti Supremi delle Alte Divisioni Militari riuniti in consiglio avevano appena terminato la più lunga e meritata filippica della storia ai danni della banda di spiantati che quella mattina era atterrata davanti all'esercito riunito in pompa magna senza il minimo riguardo alla cortesia. Se non fosse stato per il fatto che l'esercito aveva bisogno di loro, il Ministro della Guerra in persona sarebbe stato più che felice di buttare fuori tutti e quattro a pedate nel sedere.
...Poco importava che lui stesso avesse rischiato un attacco di cuore nel tentativo di frenare le risate di fronte alla scena che aveva visto.
Al solo ricordo del suo pupillo con la paladina rossa in spalletta quasi scoppiò a ridere e fu costretto a imporsi la più ferrea calma per non far perdere definitivamente la pazienza ai suoi tre migliori collaboratori. L'Ammiraglio in particolar modo, il più anziano dei Comandanti Supremi, nonchè superiore diretto di Pie Ikisatashi, era già abbastanza incattivito di suo senza che lui gli fornisse ulteriori motivi per peggiorare la situazione e in cuor suo pensava che complimentarsi con i quattro militari per quello che aveva visto era un ottimo "ulteriore motivo". Certo, le loro azioni erano state un tantino fuori regola ma in fondo erano ancora ragazzi e non avevano fatto male a nessuno... da quello che aveva potuto vedere le terrestri sembravano essere in buone condizioni. Sarebbero stati puniti ma in fin dei conti a parer suo si stava facendo una questione di stato per bazzecole. Erano solo i loro modi ad essere un po' carenti, non certo le loro abilità. Fu quindi con forzatissimo cipiglio severo che squadrò la sua migliore squadra prima di assegnare a ciascuno le proprie punizioni, in particolar modo a Kish, che tanto le collezionava come fossero medaglie all'onore e che infatti non fece nemmeno una piega, anzi, accettò la sua con un sorrisetto supponente e uno scintillio divertito negli occhi.
Quel ragazzo era un indisciplinato, un ribelle, uno spiantato... eppure non si poteva fare a meno di lui. E lo sapevano tutti. Perfino il suo Generale di Comando, che in tutti i modi aveva tentato di farlo rientrare nello schema disciplinare imposto ad ogni suo militare, aveva ammesso ormai da tempo la sconfitta e accettato il fatto che uno dei suoi migliori generali non sarebbe mai stato completamente in suo potere. Certo, normalmente l'esercito non sarebbe sceso a compromessi: mine vaganti, soprattutto se pericolose, non sarebbero mai state tollerate. E Kish, pericoloso lo era. Lo era eccome. Eppure, nonostante i suoi modi, aveva sempre servito la sua causa con una dedizione particolare e portato a termine missioni impossibili in maniere ancora più improbabili. Sembrava non avere valori, nè credi, nè nient'altro di ciò che dovrebbe far muovere il cuore di un soldato... eppure era tra i militari più fedeli e leali del suo esercito. Giocare con lui era un rischio... ma averlo contro serebbe stato un inferno.
Anche se in fin dei conti, sapeva benissimo che il ragazzo non avrebbe mai tradito la sua patria e il suo esercito... quindi che senso aveva cacciarlo e lasciarlo vagare in giro senza scopo nè meta? Tanto valeva tenerselo e utilizzarlo. Tanto valeva scenderci a patti.
...E lui a patti con quel demone ragazzo ci era sceso sul serio.
Le sue riflessioni furono però interrotte, a quel punto, dal Generale responsabile di Yury, che chiudendo definitivamente la questione "Provvedimenti per i quattro imbecilli sregolati" aveva aperto quella effettivamente più importante e imminente: quella relativa alle terrestri.
- ...In ogni caso, direi che il nostro problema più imminente ora sono proprio loro. Qualcosa mi dice, a questo proposito, che nessuno di voi abbia seguito gli ordini proprio alla lettera.
Il silenzio che accolse le parole del Generale dell'Aereonautica Militare fu un chiaro ed implicito assenso.
Lui sembrò non dispiacersi troppo comunque e anzi, un lento e sadico sorriso gli piegò le labbra sensuali.
- Perfetto. - Continuò infatti senza scomporsi - Allora, ragazzi miei, starà ancora a voi il compito di andarle a prendere... e  portarle qui. Se le giovani terrestri non sono molto bendisposte nei nostri confronti è solo colpa vostra e delle vostre maniere, quindi sarà impresa vostra quella di convincerle, gentilmente, ad ascoltare ciò che abbiamo loro da dire e condurle da noi. Siamo intesi?
Ed era ovvio che l'unica risposta che avrebbe accettato sarebbe stata un "si".

- Ehi... ehi, piano... ehi!
- Stai zittta, cavolo... stai zitta che mi deconcentri...
- Lory, sinceramente, non so se questa è una buona idea... ahhhhPaddy, attenta, diamine!
Dopo tentativi e tentativi andati male si era arrivate ad una soluzione drastica: Strawberry, accucciata con le mani appoggiate alle pareti, stava facendo da base a Paddy, che da brava artista di strada quel'era aveva poggiato le mani sulle sua spalle e ora se ne stava a testa in giù, in precario equilibrio, poggiata con la schiena al muro. Nelle braccia non aveva aveva abbastanza forza per ammaccare e scardinare la lamina metallica, che aveva visto essere però esattamente come aveva descritto Lory. Con le gambe inevece, sarebbe stata in grado di rimuoverla dai cardini, ne era sicura. Così aveva improvvisato quella simpatica piramide umana, credendola un'ottima soluzione... peccato che ora non le sembrava nè ottima nè tanto meno simpatica.
- Strawberry tirati su, tirati su! Muoviti!
- Aizawa vuoi fare a cambio?
Sibilò la bella rossa, cercando di fare leva sulle gambe per alzare il suo peso e quello della biondina, che a quel puntò esclamò indispettita:
- Oh beh, con comodo, qui abbiamo tempo eh!
- Ci sto provando... mamma mia, quanto pesi!
- Ehi!
La rossa respirò con calma, si posizionò meglio e piantò i piedi sul pavimento metallico.
- Va bene... ora ti tiro su. Lory, tienila.
Non appena quella fu al suo fianco pronta a sorreggere come poteva la biondina, Strawberry respirò a fondo e poi, lentamente si decise ad alzarsi. I muscoli delle gambe si contrassero con forza, la spalla dolorante ebbe un cedimento involontario ma fu questione di poco. Cercando di aiutarsi con tutto ciò che aveva a tiro, Strawberry si puntelò alla parete come meglio poteva, fino ad aderirvi completamente col corpo. Potevano farcela. Potevano riuscirci.
- Ci sei... ci sei tesoro, avanti. Paddy... ora sta a te...
- Ti prego, ti prego, ti prego... - La ragazzina teneva gli occhi chiusi ma era concentrata e la sua paura era solo quella di fare male all'amica che la stava sorreggendo. Con i piedi cercò di allungarsi, nel tentativo di capire a che alzezza era e poi, dopo aver preso anch'essa un lento e profondo respiro, rinforzò la presa sulle spalle della rossa.
- Ci sono... ci sono...
Non aveva il coraggio di aprire gli occhi, come se facendolo avesse potuto perdere concentrazione ed equilibrio, ma la stretta forte di Lory sul suo braccio quasi completamente teso le diede sicurezza e quando sentì anche le mani incerte di Mina posarsi sulla sua mano, sorrise. Respirò... con la punta del piede si allungò un po' di più e sfiorò il metallo.
- Va bene... va bene...
- Paddy mi raccomando... un colpo secco, il più forte che puoi... non possiamo permetterci più di un calcio. Tu non riusciresti a ritrovare l'equilibrio per sferrarne un altro e fuori potrebbero sentirci.
- D'accordo...
- Sei pronta?
Nessun rumore, nessun respiro... Paddy sentì solo le ossa delle spalle di Strawberry scriocchiolare appena all'ennesimo, piccolo, cedimento.
- Va bene allora... al tre... uno...
Ma la ragazzina non perse più tempo. Ormai era sicura, si fidava di sè stessa e delle sue amiche. Aveva saggiato con le sue mani la consistenza sottile della lamina che doveva scardinare, ci aveva passato sopra le dita e ne aveva colto la fragilità... sapeva dove colpire e quanto forza doveva utilizzare per farla cadere. Così, con un ultimo sforzo, improvvisamnete stese le braccia, caricò tutto il suo peso sulle gambe e calciò con tutta la forza che poteva contro il metallo sopra di lei. E poi fu questione di un attimo. Strawberry non riuscì a soffocare il dolore alla spalla e si piegò sulla destra, Paddy, che aveva utilizzato tutta sè stessa per quell'impresa, si sbilanciò in avanti e perse completamente l'appoggio... non prima però di riuscire con un piede a dare un'ultimo colpetto alla lamina di metallo che venne divelta completamente e cadde insieme a loro. Mina l'afferrò al volo, impedendo al metallo di rovinare a terra e causare ancora più rumore... e Lory fortunatamente riuscì a mitigare un po' l'atterragio di Paddy, che comunque non fu dei più piacevoli.
Per alcuni istanti rimasero immobili, il fiato corto, gli occhi chiusi.
Per alcuni istanti nessuna di loro riuscì a guardarsi intorno per avere la conferma di esserci riuscite.
Poi però Strawberry scoppiò a ridere, completamente riversa a terra, la mano a coprire la spalla dolorante e le lacrime agli occhi per la felicità e il sollievo. Mina la seguì poco dopo, raggiungendola e sdraiandosi vicino a lei, la lamina metallica abbandonata contro la parete.
Il cipiglio incredulo di Paddy non fece altro che farle ridere ancor di più.
- No, ma siete matte?! Potevamo ammazzarci!
Ma quelle ridevano e ridevano.
- Assurdo... ah ma no, eh! Col cavolo che lo faccio ancora, col cavolo!
Inveì, voltando il viso dall'altra parte... eppure nonostante tutto iniziò a ridere anche lei.


Le celle d'isolamento rimanevano ancora uno tra i posti preferiti di Kish, in assoluto. E il solo pensare che in una di quelle celle completamente sigillate c'era lei ad aspettarlo, gli infondeva nel corpo una scarica d'adrenalina senza pari e il fuoco del desiderio divampava dentro di lui come un'incantesimo blasfemo. Andarla a prendere sarebbe stato un piacere... esattamente come sarebbe stato un piacere imprimerle la sua forza sul braccio e esercitare il suo potere su di lei ancora una volta. Non aveva intenzione di essere gentile... potevano sottoporlo a tutti i provvedimenti disciplinari che volevano. Lei era sua ora e l'avrebbe trattata come più gli piaceva.
- Pensieri piacevoli, Kish?
Yury gli si materializzò accanto silenzioso come la notte e altrettanto tenebroso.
- Non immagini quanto.
- Oh.. forse invece posso. La tua depravazione non ha segreti per me.
- ...Perchè, ne ha per qualcuno? - Si intromise quel punto il maggiore dei fratelli Ikisatashi, superandoli per andare ad aprire il corridoio d'accesso alle Celle d'isolamento e scoccando a Kish un'occhiata tra il seccato e il divertito. - cambierai mai?
Quello per tutta risposta alzò le spalle indifferente, trattenendo una risata sincera.
- Perchè dovrei? Piaccio così tanto così come sono...
- Mmm... immagino di si. Soprattutto a Strawberry.
- Dai tempo al tempo, fratellone. Le piacerò... oh, se le piacerò.
- Non ne dubito. Fammi un favore però... - La porta davanti a loro si aprì con uno scatto e Pie, giratosi verso Kish, gli rivolse uno dei suoi sguardi più sarcastici - ...la prossima volta che vorrai dimostrare a tutti quanto tu le piaccia, assicurati di avere uno dei tuoi simpatici pugnali alla cintura. O meglio, entrambi. Qualcosa mi dice che potrebbero servirti.
- La voce della verità, no?
- Tart fossi in te farei poco lo spiritoso, mi sembra che la tua biondina non sia poi stata così felice di vederti.
- Ah, per quel che me ne importa. Dai finiamo questa cosa, ho fame.
Superò tutti e lasciandoli indietro entrò da solo. I tre fratelli si guardarono per un istante, confusi e Yury fu il primo a parlare.
- Ho idea che questa cosa la stia prendendo peggio del previsto.
- Yury non farci caso, il moccioso ha sempre avuto un debole per la biondina... gli passerà.
- Ohh- oh!, ma senti da che pulpito Kish... !
Rise a quel punto Pie, senza riuscire a farne a meno e Yury fece lo stesso. Per tutta risposta però, gli occhi di Kish si fecero di fuoco e la sua voce perse quella lieve tonalità sarcastica che aveva prima.
- A me è passata, Pie.
Fece per lasciarli indietro ma a quel punto fu proprio il fratello maggiore a fermarlo. Trattenendolo per un braccio gli si parò davanti e negli occhi, ora freddi, Kish lesse poco biasimo, ma tanta preoccupazione. La voce di Pie gli scivolò dentro gelida ma sotto quel timbro metallico c'era l'affetto, poco spesso dimostrato ma mai insincero, di un fratello maggiore.
- No, non ti è passata, è peggiorata invece. Sei ossessionato Kish e lo sappiamo tutti. - Una pausa di silenzio, le dita che si strinsero sui suoi muscoli come se ciò che stava per dire avrebbe fatto male anche a lui - ...Farai ciò che ti pare, lo so, ma ricordati che lei non è qui per te. Loro sono qui perchè il nostro Comando l'ha ordinato e io non ti permetterò di dimenticarlo. E nemmeno di farle del male.
Kisch sorrise, a sè stesso però. Un sorriso freddo e duro, diabolico quasi.
- Hai detto bene... io farò ciò che voglio.
Pie lo strattonò, voltandolo.
- Peccato che quello che credi di volere ora non è ciò che vuoi davvero!
- Ah si? E tu cosa ne sai?
- Lo so e basta.
Silenzio. Yury era immobile, a guardarli. Aspettava... e ascoltava.
Pie strinse la presa su Kish quasi senza accorgersene e quando questi lo guardò negli occhi il sorriso si fece più incerto, meno sbruffone.
- ...Da quando, proprio tu, sei diventato il paladino delle terrestri, fratello?
E il lampo di pietà che frecciò nello sgardo di Pie gli lacerò la testa.
- Ti sbagli. Non mi interessa nulla di loro. Io sto cercando di proteggere te dalle tue stronzate prima che sia troppo tardi.
E lasciandolo seguì Tart.
Fu solo quando notò le sue spalle irrigidirsi che Kish si chiese se quella pietà... fosse per lui o per sè stesso.
- Bastardo...
Sibilò fra i denti e Yury non tentò neppure di mascherare il suo sorrisetto scaltro.
- Parla così ma lui è il primo ad essere cambiato. Quell' umana l'ha infettato...
- Non sarebbe una novità, fratello. Comincio a chiedermi se sia un fattore congenito della loro razza. Riducono così tutti gli alieni su cui posano il loro delizioso sguardo?
Era sarcastico, ovviamente. Eppure una parte di Kish si chiese se non avesse ragione.
Una parte che si affrettò a reprimere.
- ...Aspetta di vedere come saranno ridotte loro quando ci poseremo sopra noi le mani.
Sibilò improvvisamente arrabbiato, seguendo i fratelli e lasciando Yury da solo all'inizio del corridoio, a chiedersi con un sorriso sulle labbra sensuali se non fosse il caso di prendere dei seri provvedimenti. I suoi fratelli adottivi erano tornati dalla missione sulla Terra uno più problematico e nevrotico dell'altro, tanto che quasi lui aveva stentato a riconoscerli e ora...  era bastato anche solo leggere delle terrestri perchè impazzissero tutti definitivamente e completamente; la cosa che più lo divertiva poi, era che non sembravano minimamente essersene resi conti e lui... beh lui non era così arrogante da considerarsi immune al fascino delle umane dal momento che se si concentrava poteva ancora sentire il sapore della sua prediletta sulle labbra e sulla punta della lingua. Si sentiva già un po' ossessionato anche lui, in effetti.
Rise e scostandosi una ciocca di capelli scuri dagli occhi seguì i fratelli.
Non fece in tempo a fare nemmeno due metri però, che l'ululato demoniaco di Pie - con imprecazioni irripetibili al seguito - gli fece sapere che forse qualcosa non andava e quando senza fretta li raggiunse non ebbe nemmeno troppe difficoltà a scoprire cosa. Le pareti di lamina metallica che davano sul corridoio erano a specchio e non appena vi guardò dentro il suo sopracciglio si arcuò in un'espressione di beato e tranquillo stupore.
- Ma non erano quattro?
(- ...Io le disintegro, le uccido, le ammazzo tutte! Dannate... femmine... terrestri, inutili.... MA DOV'E' LA CHIAVE?! Kish: sfonda IMMEDIATAMENTE LA PORTA!)


- Beh se non altro è davvero un condotto per l'aria...
Pensò Paddy, mentre piano strisciava sempre più in avanti in quel cunicolo buio e polveroso. Uno strano rumore la costrinse a fermarsi, come un ticchettio di dita sul terreno metallico e per alcuni istanti la ragazzina chiuse gli occhi nella speranza di trattenersi dall'imprecare in tutte le lingue conosciute.
- Ahhh... se ci sono strani animali, giuro che mi metto ad urlare e al diavolo tutto...
Sbuffò per allontanare un velo di polvere dal viso e scosse piano la testa bionda per liberarsi dei granelli che le erano finiti addosso... maledizione agli alieni, maledizione alle sue amiche e maledizione a tutto quanto di metallico esistesse al mondo. Maledizione soprattutto ai buchi e ai condotti per l'aria. Ogni volta che succedeva qualcosa del genere era sempre compito suo sbrogliare la matassa... insomma, aveva dei diritti. Procedendo piano, di centimetro in centimetro, cominciò a pensare a un possibile discorso da fare alle sue care colleghe che avrebbe denunciato l'abuso minorile e tutto il resto.
Fu così che non sentì di nuovo il rumore udito poco prima.
Nè sentì, subito dopo, uno pesante tonfo e uno strusciare stridulo di metallo su metallo... intenta com'era a provare il suo discorso.
Fu solo quando una mano le artigliò con forza una caviglia che Paddy finalmente intuì che qualcosa non andava...
- Eccoti qui, dannata piccola peste! Ma fin dove diamine sei riuscita ad arrivare... maledetta te! Vieni qui!
- Ahhh... ma che! Lasciami, lascimi, lasciamiii!!! No, no... nooohh!
- Vieni giù subito! Qui!
Con le mani tentò di puntellarsi al metallo sotto di sè ma invano, ben presto sentì i suoi piedi toccare il vuoto e il suo corpo sprofondare verso il basso... due mani forti l'aiutarono a scendere in modo che non si facesse male contro il bordo rigido del metallo ma la presa era inesorabile. E la conclusione inevitabile.
Prima ancora che potesse rendersene conto si ritrovò fra le braccia di un Pie molto soddisfatto di sè che la stava guardando con disappunto, scherno e... era ammirazione quella?
- Andavamo da qualche parte, mocciosa?
Ancora a mezz'aria quella, per tutta risposta, incrociò le braccia al petto.
- Avevo bisogno del bagno.
- Mm, e pensavi di trovarlo lassù?
- Non si può mai sapere. Ti dispiace, iceman.. ? - E con un cenno del capo fece chiaramente intendere la sua intenzione di essere rimessa a terra. Per tutta risposta Pie rise malefico e i suoi occhi brillanti vittoria incatenarono quelli risoluti e arrabbiati di Lory, in piedi di fronte a lui, le braccia incrociate sopra il seno a risaltare, senza volerlo, quelle morbide curve piene.
- Non saprei... le tue marachelle mi hanno causato già abbastanza problemi ragazzina. Chi mi assicura che una volta a terra non andrai a cacciarti da qualche altra parte?
- Pie, mettila giù subito.
- Solo dopo aver imparato la lezione, umana. - E poi i suoi occhi si fecero freddi e l'accusa che Lory vi lesse le fece male al cuore - Solo dopo che tutte voi abbiate imparato la lezione.
Paddy si morse il labbro, insicura. L'alieno non le stava facendo male ma la sua presa era forte e la voce non tremava, segno evidente che non stava scherzando, Guardò Lory... e si guardò meglio intorno. Mina, tremante, stava puntando contro Yury la lastra metallica che insieme avevano divelto ma nel giro di un secondo, l'alieno, che le era parso sotto controllo, proprio sotto i suoi occhi agguantò l'arma di Mina e con forza gliela tolse di mano, strattonandola. Soffocando un'imprecazione lei cercò di indietreggiare ma l'alieno l'afferrò per un polso e se l'avvicinò. Strawberry quasi non la vedeva... Kisch era su di lei, la chiudeva tra il suo corpo e la parete e sembrava stesse dicendole qualcosa all'orecchio. Le era talmente vicino da coprirla e pareva completamente dimentico della situazione in cui erano, come se di loro non gli importasse gran che. Lei tremava tra le sue braccia, lui sembrava una roccia. Abbassò lo sguardo... e quando vide Tart si sentì mancare e le lacrime le bruciarono per alcuni istanti le palpebre. Lui non la guardava, sembrava anche lui dimentico del mondo. Se ne stava appoggiato di schiena contro la parete e giocava con gli alamari della sua casacca.
Dolore e rabbia la investirono all'improvviso e lei si ritrovò a disagio e senza forze. Chinò il capo sconfitta, chiuse gli occhi, deglutì a stento il groppo in gola che rischiava di soffocarla e poi parlò lentamente.
- Ho capito. Lasciami giù adesso, per favore.
Pie la scosse un secondo, senza farla davvero male.
- Niente più fughe nei condotti d'areazione?
Scossa la testa obbediente e solo allora l'alieno la lasciò a terra. Lory la strinse subito fra le braccia e lo fulminò con lo sguardo ma prima che potesse parlare fu la voce di Mina a sfidare tutti quanti.
- Insomma, ma cosa volete da noi?!
Urlò con rabbia, gli occhi scuri colmi di pazienza persa e nervosismo. Con uno strattone si allontanò da Yury e gli puntò invece un diro contro, all'altezza del petto.
- Non vi abbiamo fatto nulla, i nostri mondi sono in pace, ci eravamo scambiati delle promesse! Date così poco valore alla vostra parola? ...Mi fate schifo.
A quel punto a perdere la pazienza fu Yury, molto poco incline a lasciar insultare il suo onore. Avanzò di un passo verso di lei, il corpo scosso dai tremiti del fastidio.
- Vacci piano umana, avrai anche un bel faccino ma non credere di poter dire quello che ti pare senza conseguenze.
- Mi stai minacciando?
- Ti sto avvisando.
- Beh sembrava una minaccia!
- Vedila come ti pare. Non mi interessa.
- Sbruffone, arrogant... !
- Basta. Basta adesso.
Fu Pie a intervenire, guardò Mina negli occhi prima di continuare.
- Avrete le vostre risposte. Ma dovete venire con noi.
- Dove?
- Dai nostri Generali Supremi. Sono stati loro a volervi qui.
Mina e Lory si scambiarono uno sguardo d'intesa e poi guardarono Strawberry, che lasciata finalmente libera da Kish pareva scossa. Entrambe lessero negli occhi dell'amica un profondo sconvolgimento ma fecero finta di ignorarlo, così come ignorarono la figura dell'alieno che incombeva comunque su di lei alle sue spalle. Lei alzò il mento con fierezza prima di rispondere.
- Va bene. Verremo con voi.

- Sei piena di lividi...
Non gli fu difficile allontanarla dagli altri mentre Pie era occupato a tirare giù Paddy dal soffitto e i fratelli erano impegnati a controllare Lory e Mina. Avvicinandosi al suo corpo sempre di più l'aveva costretta ben presto contro il muro alle sue spalle e imprigionarla con le sue braccia dove più la voleva era stato poi fin troppo facile. Strawberry aveva chiuso gli occhi, improvvisamente debole, improvvisamente stanca... e quando il corpo di lui aveva sfiorato il suo, il cuore le si era fermato nel petto senza pietà. Avrebbe voluto arrabbiarsi, avrebbe voluto mandarlo via, disprezzarlo... eppure si era ritrovata a trattenere le lacrime di confusione che premevano per rigarle le guance e a rimanere immobile tra le braccia del suo nemico. Di quel nemico che le faceva paura come mai prima.
Le faceva paura l'intensità del suo profumo, che le entrava dentro e le piegava tutti i sensi... le facevano paura le sue labbra sensuali, sempre piegate in un ghigno malefico che prometteva tanti paccati e anche tanti piaceri... le faceva paura il suo corpo, dai muscoli possenti e sottili, che la imprigionava e la sfiorava come se fosse stato forgiato nel metallo solo per appartenerle e tentarla con la forza che poteva offrirle... le faceva paura lui, i suoi movimenti, la consapevolezza che aveva del suo potere... del suo essere diventato un uomo perfettamente conscio di tutte le sue potenzialità... le faceva paura la sua voce, che come quella di un dio pagano le accendeva dentro un fuoco ad ogni suo respir e sussurro.
Kish le aveva sempre fatto un certo effetto. Prima era innamorata di Mark, non lo voleva... ma era pur sempre una ragazza e il suo corpo aveva reagito alla sua vicinanza, pur senza quella partecipazione, senza quell'intensità, con cui gli stava reagendo ora. E questo la stava terrorizzando. Si sentiva debole quando lui la guardava, si sentiva fragile e prevedibile. Si sentiva preda... e non predatrice. I suoi istinti animali tremavano di fronte a lui, sentiva il gatto che aveva dentro di sè soffiare e drizzare tutto il pelo. Si sentiva in trappola e questa cosa la lasciava senza fiato.
- Sei piena di lividi...
Le aveva detto, sfiorandole l'orecchio con le labbra e il collo con la punta delle dita. Il suo respiro l'aveva fatta tremare e lei aveva sentito il suo corpo illanguidirsi tutto e scaldarsi per lui. Aveva voltato la testa e chiuso gli occhi, come a concentrarsi per trovare le parole adatte a rispondergli e lui era rimasto tranquillo ad aspettare... abbassando il viso e scivolando col naso sulla sua gola, con le labbra sulla sua pelle delicata.
- Te ne importa, forse? 
Lui aveva sorriso... respirato piano... e avvicinandosi a lei spostandosi di lato quel tanto che bastava per coprirla alla vista delle sue amiche era tornato con le labbra al suo orecchio.
- No, in effetti... eppure si.
La sua mano le sfiorò il fianco, accarezzandola lievemente, quasi sovrappensiero.
Lui la guardava.
- Te li meriti, piccola mia. ...Meriti questi lividi e questo dolore.
...Poi trovò il punto che più volte lei aveva sbattuto contro la porta e fece pressione.
Strawberry gemette forte e si accasciò piano contro la parete... nessuno la udì però, perchè Kish le chiuse la bocca contro la pelle diafana del suo collo.
- Shh... shh micetta, non vorrai farti sentire, vero? - Le sussurrò dolcemente, continuando a toccare quel punto che le faceva così male alternando carezze delicate a piccoli momenti di dolore. Piano la strinse a sè di più. - ...Non mi interessa perchè è giusto che tu li abbia quei segni. E questo dolore.
Le baciò una tempia e per istante si perse nel suo profumo.
Smise di farle male... e riappoggiò la mano al muro, di fianco a lei, senza però lasciarla andare.
- Eppure si... mi importa. Perchè sono io l'unico a poterti segnare così.
La sua voce sembrò incrinarsi a quelle parole... Piano le si spinse ancora un po' contro, imprigionandola ancora di più.
- Sono io l'unico che può farti del male. Non lo permetterò neanche a te stessa, mi hai capito?
Ma lei non riusciva a rispondere, tremava e nonostante la rabbia non poteva far altro che... desiderarlo. Desiderare le sue mani forti su di sè, a darle sollievo... il suo corpo così maschio premuto sul suo fino a farle dimenticare tutto quello che non era lui e il suo desiderio. Dio... come poteva essersi ridotta così?
Poi lui le sfiorò il braccio livido e la sua voce di nuovo le fece venir voglia di appartenergli.
- ...Si vedono così tanto... hai la pelle di una bambola, micettina mia...
- Kish...
Aveva sorriso lui sulla sua pelle, di nuovo.
- Una bambolina deliziosa con cui mi divertirò parecchio, sappilo. - Le sfiorò i capelli, la respirò in profondità - ...Ti spoglierò e giocherò con te quanto vorrò. ...Sei mia Strawberry. Adesso non puoi più scappare da nessuna parte. Sei mia. ...E ora da brava... rispondi alle tue amiche. Si staranno preoccupando, su.


***

- Strawberry, va tutto bene?
Il sussurro di Mina la colse talmente impreparata da spaventarla. Pur se debole e lieve la strappò infatti dai suoi pensieri con forza e Strawberry si ritrovò confusa a tentare di tornare in sè; infine si limitò a guardarla, gli occhi scuri carici di un groviglio incerto e pericoloso di inquietudini ed emozioni. In effetti non sapeva nemmeno cosa avrebbe dovuto e potuto dirle.
Mina a quel punto guardò davanti a sè con circospezione prima di farsi più vicina all'amica e cercare quindi di capire meglio cosa la stesse turbando tanto.
Stavano procedendo a passo spedito per un lungo corridoio dal pavimento metallico e il soffitto molto alto. Da sottilissime e frequenti feritoie poste alla cima delle pareti filtrava una straordinaria luce bluastra che faceva risplendere tutto ciò che le circondava di un sinistro ma sensuale bagliore.
Pie e Tart aprivano la fila. Il primo, sicuro e altezzoso, non sembrava turbato da nulla e i suoi passi eleganti erano indice della sua assoluta e snervante sicurezza. Della sua voglia disarmante di concludere in fretta quella missione sgradita. Il secondo invece procedeva al fianco del fratello come se fosse in realtà da un' altra parte: il passo era strascicato, tanto da parere annoiato e svogliato... se non fosse stato per il ritmo regolare e meccanico che stava seguendo, quasi come si sforzasse di compiere azioni mnemoniche e disprezzate, fatte tante, troppe volte. Come se stesse fingendo, come se stesse osservando un copione prestabilito. Qualcosa non andava in lui. Teneva il volto rigorosamente basso e le labbra serrate, come se stesse facendo una scampagnata monotona in campagna e non vedesse l'ora di dedicarsi a qualcosa di più piacevole e gratificante. Ma anche la sua postura sembrava una finzione... le spalle tese e i muscoli frementi, camminava con una rigidità che nè Mina nè Strawberry ricordavano appartenergli.
Subito dietro di loro, Paddy e Lory li seguivano silenziose, le mani legate dietro la schiena e lo sguardo basso. Paddy, in particolare, sembrava molto scossa. Strawberry si ritrovò a chiedersi curiosa a cosa stessero pensando. Non fece in tempo a provare a rispondersi però.
Al suo fianco, Mina incespicò in avanti, rimanendo in piedi quasi per miracolo. Stava per fermarsi preoccupata però, quando l'amica, rimettendosi in piedi le finì quasi addosso e a quel punto la rossa capì che ciò che era appena successo era stato solo un piccolo e furbo diversivo ai danni dei due alieni alle loro spalle. Suo malgrado, si ritrovò a sorridere: le pareva troppo strano, in effetti. Mina che cadeva? Quando mai?
- Parlamene... - le sussurrò infatti subito dopo, con voce flebile. Come se non sapesse bene come comportarsi.
Strawberry la guardò per un istante senza capire e quella ruotò gli occhi con fare stizzito. Già la situazione era strana così com'era, se poi Strawberry ci si metteva era la fine!
- L'ho visto come ti guarda... da quando siamo insieme. E ho visto anche come è stato bravo prima a nascondere te e lui alla nostra vista. - Esitò un istante... consapevole che quell'argomento risvegliava, come aveva sempre risvegliato, grande ascendente sull'amica. ...C'erano segreti che ancora non era tempo di svelare, ma c'erano anche preoccupazioni da calmare e paure da sciogliere. E lei doveva assolutamente avere delle certezze... per stare tranquilla per lei. Così abbassò ancora di più la voce e cercando con la coda dell'occhio lo sguardo della rossa le chiese: -  ...Ti ha fatto qualcosa? che cosa ti ha detto?
Per tutta risposta Strawberry sorrise... ma gli occhi rimasero torbidi e tormentati.
- No, non mi ha fatto nulla... e sto bene.
Eppure non appena disse quelle parole una vocina dentro di lei le diede subito della bugiarda.
Ma come poteva? Come poteva dire a Mina quanto la vicinanza dell'alieno la stesse turbando? Quanto il suo corpo stava velocemente assimilando la sua presenza, assuefacendosi alla sua forza maschile, desiderandola su di sè e piangendo la sua mancanza? Come poteva confessare all'amica che nel suo cuore, la paura e la rabbia causate dal rapimento non divenivano altro che preoccupazioni secondarie nel momento in cui lui, dannato, entrava in una stanza reclamando la sua più totale e completa attenzione? Come poteva confessarle che le bastava vederlo per sentire il suo corpo sciogliersi in un dolcissimo e provocante languore e che le bastava sentire la sua voce per accendersi? ...Come poteva parlarle di quello che le stava accadendo se lei stessa, per prima, non lo capiva?
Il suo corpo sembrava posseduto interamente da lui, la sua testa non ragionava più ogni volta che lui entrava nel suo campo visivo, come se la sua sola presenza bastasse per prosciugarle via ogni raziocigno, ogni coscenza.
Era una vergogna.
Dio, come si stava odiando.
Si stava odiando perchè lui non sarebbe dovuto essere nessuno per lei, si stava odiando perchè aveva delle responsabilità e nel giro di nemmeno venti minuti l'aveva lasciato libero di dominarla incontrastato, senza che il suo orgoglio avesse fatto nulla per tenergli testa. Si odiava perchè le bastava un suo sospiro nell'orecchio per sentire caloro ovunque nel corpo e desiderio in angoli fisici e sentimentali che nemmeno credeva di possedere. Era una MewMew, era una paladina della giustizia, una costode... dov'erano tutti i valori in cui aveva sempre creduto? Dov'erano la sua volontà e i suoi principi? Dov'erano tutte le sue regole di vita, tutte le sue convinzioni che l'aveva sempre spinta a lottare e anche si, a vincere! Aveva tanti difetti lei ma non sentiva di peccare di superbia nel riconoscere il fatto che aveva sempre avuto una volontà ferrea, una grande chiarezza di pensieri riguardo a ciò che a parer suo fosse giusto o sbagliato. Magari non sempre aveva preso la strada giusto... ma aveva seguito sè stessa fino alla fine, senza mai fare marcia indietro, senza tradire mai nè tradirsi.
E ora, lui chi era?
Chi era per far si che tutto dentro di lei perdesse importanza non appena i loro corpi si sfioravano, anzi no! peggio... non appena si ritrovavano vicini, consapevoli l'uno della presenza dell'altra. Chi era per permettersi di ribaltare tutta sè stessa, i suoi valori, le sue convinzioni! Era davvero lo stesso alieno che anni prima l'aveva combattuta e bramata con un'ossessività brutale e perversa e che lei aveva respinto con tutta sè stessa, senza farsi... il minimo... problema...
E, improvvisa, la colpì ancora quella vocina.
Non allargarti troppo adesso, mia cara.
Sembrava sussurrarle.
Un brivido, un sospiro spezzato.
Doveva assolutamente riprendersi sè stessa.
Quando si voltò verso Mina seppe con sicurezza che ora il sorriso le rischiarava anche gli occhi.
Era difficile ma lei era determinata.
Non sarebbe caduta.
- ...Mi ha detto le solite cose, Min'. ...Solo... non le sentivo da un po' e... beh, lui è... lui è.... insomma. Lo vedi com'è, lui. Mi ha solo colta impreparata perchè non mi aspettavo tutto questo, nè tanto meno un lui così. Ma sto bene. Starò bene. E lui la pagherà tutta la sua confidenza.
Mina si morse il labbro inferiore, titubante.
- Berry, mi fido di te. E' di lui che... ah!
Non fece in tempo a dire altro però. Una presa salda sulle manette che le tenevano legate le mani dietro la schiena e una leggera pressione la costrinsero ad inarcarsi lievemente all'indietro e il calore di un petto atletico ma non eccessivamente muscoloso, slanciato e ben definito le mozzò definitivamente il respiro in gola. Annegò nel suo profumo prima ancora che nel suono roco del suo respiro contro la pelle sensibile dell'orecchio e con orrore sentì tutto il suo corpo sciogliersi e abbandonarsi con tranquilla morbidezza a contatto con la presenza dell'alieno dietro di sè, come se vi leggesse sicurezza anzichè pericolo. salvezza anzichè condanna.
Stringendo i denti per il disappunto cercò di liberarsi della sua stretta, ma fu inutile e quando lui rise sommessamente nell'incavo del suo collo, caldo e sinceramente divertito, Mina si ritrovò a pensare che quella sua risata bassa e naturale era quanto di più squisitamente rassicurante e coinvolgente avesse mai sentito in tutta la sua vita. Arrossì per il disappunto, ma le mancò la voce per rispondergli a tono, così si limitò ad alzare il mento con fierezza, nel modo più gelido possibile.
Sei soltanto un cafone indegno, urlava chiaramente il suo corpo con tutta la sua voce, ma l'accusa umiliante che tante volte aveva distrutto le speranze di innumerevoli giovanotti di buona famiglia, stroncando sul nascere le loro attenzioni poco gradite e minando come una bomba le fondamenta della loro autostima, lasciandoli completamente distrutti nel loro immenso ego montato... non sembrò avere su di lui alcun effetto.
Se non, naturalmente, quello di divertirlo ancor di più! ma questo Yury ebbe il buon senso di mascherarlo il più possibile.
Impresa non da poco.
Con falsissima naturalezza passò sopra al suo guanto di sfida, sforzandosi di non ridere sguaiatamente proprio all'orecchio della sua deliziosa colombella di fronte all'espressione di orribilato sdegno che le si dipinse in viso di fronte alla sua mancata, docile resa. Limitandosi a farsi più vicino a entrambe le ragazze di fronte a sè infatti, con voce sensuale e la sua migliore aria da santarellino fece come se nulla fosse successo.
- Stiamo facendo discorsi interessanti, dolcezze?
...E trattenersi dal toccarle il sederino delizioso che si ritrovava per provocarla ancora di più gli costò davvero uno sforzo sovraumano.
Per tutta risposta lei si tese tra le sue braccia come un palo di metallo, irrigidendo le spalle esili quel tanto che le concedevano le manette e arricciando il nasino con fare autoritario, prendendo a sibilare sottovoce il suo poco palese disappunto e ciò che pensava della sua domanda.
Inutile dire che fu come parlare al vento.
Yury infatti non potè trattenersi dal pensare solamente a quanto fosse davvero adorabilmente carina in quell'istante.
L'espressione scettica di Kish gli fece capire invece quanto l'amico fosse lontano anni luce dal formulare suddetto pensiero e quanto considerasse lui folle per avere anche solo pensato una cosa del genere. Ma d'altro canto, sogghignò subdolo il bel corvino, aveva poco da parlare il fratellastro, dal momento che quello davvero conciato male era proprio lui. Da parte sua poi, proprio non riusciva a capire cosa potesse trovarci in quella furia rossa, selvaggia e indomabile, che proprio in quell'istante stava tentando di assestargli un calcio ben piazzato che, se fosse andato in porto, l'avrebbe segnato a vita. E non in maniera positiva. Nulla da ridire sull'aspetto delizioso della gattina inferocita ma... sugli artigli che stava sfoderando qualcosa si, insomma. Ci teneva alla pelle e improvvisamente capì quanto Pie, prima, avesse parlato sul serio. Kish avrebbe dovuto dormire con entrambi i suoi pugnali sotto il guanciale se ci teneva alla pelle. Temperamentino simpatico la rossa, eh! Ghignando divertito alla scena non potè evitare di pensare a quanto fosse fortunato lui. Gli dei lo avevano benedetto con gusti molto più modesti...
E quando il tacco delle scarpette da sera di Mina affondò con forza su di lui, un'imprecazione irripetibile fu chiara testimonianza di quanto i suoi gusti fossero migliori e più modesti di quelli del compare al suo fianco.
La bella MewMew, se la ghignava ancora tranquilla e soddisfatta del suo operato quando lui rinsaldò la presa sulle sue manette, dopo aver preso diversi e lunghi respiri.
- Ahh, questa relazione tra noi tesoro mi distruggerà!
- Beh allora che ne dici di finirla? - frecciò, infastidita dal fatto che lui fosse già tornato all'attacco e l'avesse già riportata addosso a sè senza troppa fatica.
- Mi dispiace per te, ma è un no.
- Ah... ! Mi fai male.
Si lamentò, quando lui l'avvicinò a sè ancor di più, ma riconobbe con sè stessa che era una bugia bella e buona. La presa di Yury era forte ma gentile, delicata ma salda e sicura. Sembrava pienamente cosciente della sua forza e a differenza sua, arrossì nel constatarlo, non aveva la minima intenzione di farle alcun male. Se non avesse saputo a prescindere che la sua anima era malefica come quella di un diavolo, col faccino che si ritrovava e il suo fare da amante di gran classe premuroso e gentile doveva riconoscere sarebbe stato facile confonderlo con un meraviglioso angelo dalle ali candide e il cuore ardente d'amore platonico.
E quando lo udì distintamente sorridere al suo orecchio, seppe che lui sapeva perfettamente quanto la sua esclamazione fosse falsa.
Ciò nonostante diminuì la presa su di lei con dolcissima gentilezza, rendendo la sua presenza sulla sua pelle più come la carezza delicata di un amante devoto e possessivo che non come la presa di un carceriere su un prigioniero collerico e violento... com'era stata lei.
- Così va meglio, angelo?
Le sussurrò poi, roco e seducente, come se in quell'istante non fossero in un corridoio deserto e buio, ma in un letto di seta e dolcezza... dove lui l'avrebbe presto spogliata di ogni remora e paura... e non solo...    
Ci mise non pochi istanti per tornare in sè, per cercare di calmare il suo cuore impazzito, i suoi sensi in fiamme, la sua immaginazione solitamente casta e imperturbabile che invece la sua voce sensuale aveva condotto con mano su strade a lei assolutamente sconosciute e mai percorse.
Non aveva mai pensato a nulla del genere... prima di quel momento!
Quando fece per rispondergli sentì la gola secca, troppo secca e il fiato corto. Con terrore si sentì accaldata e tremante.
- No. Non finchè mi starai così vicino.
Riuscì infine a sibilargli e dentro di sè ringraziò gli dei per averla fatta sembrare convincente e molto più sicura di sè di quanto in realtà non fosse stata.
Lui rise e a quel punto non sussurrò più. Con un'occhiata alla sua destra Mina vide che anche tra Strawberry e Kish era calato il silenzio ma mentre lei sembrava sul punto di colpirlo e incenerirlo con lo sguardo, lui sembrava pronto a saltarle addosso e prenderla lì, contro la fredda parete di quel corridoio, sfrenatamente e ardentemente. La forza del suo desiderio era tale che Mina si sentì bruciare, come se Kish fosse fuoco allo stato puro, come se il suo corpo fosse improvvisamnete troppo piccolo per tenere ingabbiato un desiderio tanto profondo, tanto vorace. Si ritrovò a guardare Strawberry e chiedersi come facesse lei a reggere tutta quella passione, tutta quella sensualità travolgente e l'ardore che senza pudore lui le stava riversando contro ad ogni sguardo, ad ogni respiro, ad ogni battito di ciglia.
L'avrebbe presa, lì, in quell'istante.
Come si poteva fermare un tale fuoco?
Come si poteva
convivere con un tale fuoco?! Come si poteva sopravvivergli?!
Eppure la voce di Yury lo fece, limpida e leggera come un vento mite di primavera.
- Andiamo, ragazze, eravamo solo curiosi. Mi sembrava steste facendo discorsi interessanti, voi due e mi sarebbe molto piaciuto parteciparvi. Tu no, Kish?
 Ci mise un po' a formulare la risposta e quando parlò non staccò gli occhi da quelli di Strawberry ma il fuoco che stava incendiando tutti, lì in quell'sitante, sembrò diminuire un po' d'intensità.
- Si... avrei tanto voluto divertirmi anch'io.
- E' un vero peccato allora che non abbiamo nulla da condividere con voi!
- Si, micetta. E' davvero un peccato. Ma non temere... - si avvicinò a lei, le prese il mento tra le dita e la costrinse ad alzare il capo per incrociare i suoi occhi - le cose cambieranno presto.
- Non contarci!
Lui continuò come se lei non avesse parlato, prendendola allora per un braccio e insinuandosi tra lei e Mina.
- Fino ad allora comunque... consiglio ad entrambe di risparmiare il fiato. Ti dispiace?
Concluse infine, facendole un cenno del capo in direzione dei quattro che li precedevano e che ora li avevano parecchio distanziati.
Lo sguardo furente che lei gli lanciò non servì a fargli tenere le mani a posto e inutile fu anche ribellarsi alla sua stretta. Forte del fatto che non avrebbe dovuto aspettare ancora a lungo prima di averla per sè, Kisch si dipinse in viso il sorrisetto più compiaciuto del suo repertorio e con presa un po' rude ma non violenta la costrinse a procedere al suo fianco. Poco più indietro, Mina guardava la scena indispettita e impotente mentre Yury, tranquillissimo e sorridente, le lasciava i polsi e le si affiancava con fluida eleganza.
- Vi faremo pagare tutto questo. Tu me la pagherai cara per quello che stai facendo!
- Mmm... ti hanno mai detto che sei dolcissima quando minacci?
- Arghhh... tu... !
- Comunque... tesoro, ci stanno distanziando. Non vorrai rimanere sola, indietro con me, vero? O forse... aspetta, non dirmi che era proprio ciò che speravi! Beh... potevi dirlo fin da subito, angelo.
- MUOVITI. Muoviti, muoviti, muoviti! SUBITO!

Pie non si girò a guardarla nemmeno per un istante. Freddo e distaccato, sembrava completamente dimentico della sua presenza, come se per lui averla intorno fosse esattamente come non avercela. Lory, suo malgrado, sentì il cuore farsi pesante di fronte a un tale pensiero.
Camminava davanti a lei con la sicurezza di un alto ufficile, in gamba, talentuoso, capace... distinto. Il passo era veloce e marcato, la schiena solida e forte testimoniava fierezza e capacità, importanza. Era irraggiungibile.
Era bellissimo.
Si perse a fissargli le spalle ampie, solide e per un istante si ricordò di quando, sulla navicella, l'aveva stretta a sè per levarla dai comandi e lei vi aveva poggiato i palmi delle mani per non cadere... una sulla spalla... l'altra sul petto, vicino al cuore. Per un istante l'aveva avuto tra le dita ed era stato come toccare acqua fresca l'estate, come guarire da una malattia, come rinascere. L'aveva toccato e tutto il suo corpo aveva risposto con ardore alla loro vicinanza.
E anche lui aveva risposto.
Con quello stesso cuore che per un istante, sotto la carezza delicata delle sue mani, aveva perso un ritmo del suo incessante e regolare martellare; aveva risposto coi suoi muscoli, che si erano improvvisamente tesi per lei, sotto di lei, contro di lei; aveva risposto coi suoi occhi, che si erano induriti all'istante dopo un momento di confuso, chiaro brillio. E quando le sue mani l'avevano afferrata per le braccia e condotta a sè con forza tutto era andato al posto giusto perchè loro erano finalmente al posto giusto: l'uno tra le braccia dell'altra, l'uno negli occhi dell'altra. Era quello il segreto equilibrio del mondo, del creato, di tutto il loro universo... l'esatta e perfetta combinazione di loro due, delle loro essenze, dei loro corpi. L'inizio e la fine dell'infinito. Lui era il suo infinito.
Dio, lo era sempre stato.
Lo era stato mentre si combattevano, mentre la Terra agonizzava intorno a loro sotto i colpi di Profondo Blu... lo era stato quando alla fine l'aveva guardata negli occhi, l'aveva amata come se non avessero fatto altro che amarsi in tutta la storia dell'umanità senza saperlo, come il primo uomo aveva amato la prima volta, intimamente, profondamente, completamente. Avevano fatto l'amore con quello sguardo, si erano promessi un nuovo inizio.
Aspettami, le aveva detto con quello sguardo. Morirò per te ma tu aspettami, ricominceremo insieme, proveremo a rinascere insieme, in un mondo diverso, in un tempo diverso, in un uguale splendore che non ci vedrà nè opposti nè nemici. Ma solo amanti.
Perchè in quel mondo, noi potremmo essere.
E lei aveva accettato. Lei aveva pianto, lei aveva pregato di rimandare tutto... che visto che aveva capito, le bastava quello, le bastava la solitudine, la lontananza, tutto... ma lui non doveva morire. Non per lei. Non per loro.
Poi l'Acqua Mew aveva compiuto il miracolo, gliel'aveva riportato... ma solo perchè il destino crudele glielo strappasse di nuovo dal seno, dal corpo, dalle braccia, con una cattiveria sadica e una forza a lei troppo superiore. Non ci sarebbero state trasformazioni sufficienti a vincerla, questa volta.
E lui era partito.
...Solo per tornare così.
Da nemico, di nuovo.
E lei ne aveva abbastanza.
Ne aveva abbastanza delle notti passate a desiderarlo, sognarlo, bramarlo accanto e dentro di sè, ad accarezzarla e stringerla con quella gentilezza un po' fredda ma sincera che l'aveva sempre caratterizzato. Pie non era senza cuore, non era mai stato senza cuore, anzi... aveva dato tutto per il suo popolo, per il suo paese, per la sua gente. Aveva sempre saputo che aveva dei sentimenti, non l'aveva mai dubitato... che la sua lealtà a Profondo Blu non fosse stata altro che profonda devozione verso la sua gente, che il suo obbedire a quel mostro di indicibile cattiveria non era stata altro che l'amara medicina necessaria a salvare ciò che ormai non poteva più essere salvato. Pie aveva sperato, con tutto sè stesso, con tutta la sua forza di volontà, fino all'ultimo, che il suo sottostare a un simile demonio avrebbe potuto portare dei frutti... avrebbe potuto aiutare centinaia, migliaia di persone... avrebbe potuto dare sollievo a tanta gente. Leale fino alla fine alla sua causa aveva dato tutto per il suo mondo.
Lo amava e non sarebbe cambiato nulla. Si era innamorata della sua forza, della sua devozione ai suoi ideali, della sua grande determinazione... e lo amava ancora con la stessa, eguale, ardente disperazione di prima. E avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere fare per riprenderselo, per farlo tornare a credere in loro, per farlo desiderare starle accanto. Non credeva alla sua freddezza, non credeva al suo totale disinteresse, semplicemente non avrebbe potuto crederci.
Aveva imparato a conoscerlo in quegli anni di combattimenti furiosi, aveva imparato a leggere ciò che diceva il suo corpo dal momento che non era mai stato di grandi parole... aveva imparato a riconoscere in lui la rabbia, il dolore, l'incertezza... il desiderio.
E quello c'era.
Quello c'era ancora e lei quasi arrossì di fronte a quella consapevolezza. Magari lui aveva ripiegato, magari aveva deciso di soffocare sul nascere ogni sentimento dolce che poteva provare per lei, la tenerezza, l'affetto... ma il calore nei suoi occhi, i brividi che gli avevano attraversato le mani quando l'aveva toccata... il suo corpo elegante e snello che si era teso contro di lei e aveva risposto alla sua presentza come lei aveva risposto alla sua non potevano essere fraintesi. Lory aveva avuto quasi paura dell'impeto che gli aveva visto nello sguardo, della tempesta pericolosa che lo agitava dentro e dell'abisso profondo dei suoi desideri che erano riflessi senza alcun tentativo di celarli dalle sue iridi scure. Pie poteva aver dimenticato ciò che all'ultimo aveva accettato di loro... ma quello che invece Lory credeva di non riuscire a destare mai in lui, era invece più che presente nel suo corpo prestante e forte. Il desiderio.
La voleva... esattamente come lei voleva lui.
Ora si trattava solamente di farglielo accettare, dal momento che Pie sembrava più che intenzionato ad ignorarla.
Ne sarebbe stata in grado?
Alzò il viso su di lui per perdersi ancora nella sua presenza, per trovare la forza necessaria per riprendere a combattere quella che era già stata una lotta più che impervia... e gli finì contro. Sbattè contro il suo corpo solido con tanta forza da perdere l'equilibrio e scivolare all'indietro. Chiuse gli occhi, rossa in viso, imbarazzata, aspettando il momento in cui avrebbe sbattuto contro il pavimento liscio ma solido di metallo levigato... ma non accadde nulla.
Il suo cuore perse un battito quando un braccio le scivolò prontamente intorno alla vita, sotto le sue mani legate dietro la schiena, e con forza si sentì tirare in avanti. Non dubitò nemmeno un istante del fatto che si trattasse di Pie e quando si sentì stringere a un petto slanciato e snello con rude irruenza ne ebbe la definitiva certezza.
- Guarda dove vai, umana.
Sibilò, senza però lasciarla andare.
- Mi dispiace, ero sovrappensiero.
E quando la presa si intensificò di poco e lui schioccò la lingua irritato Lory cercò di trattenere un sorriso spontaneo.
- Puoi lasciarmi ora.
Disse, cercando di darsi un contegno. Insomma era pur sempre stata rapita e malmenata, legata, umiliata e chiusa in una cella, caspita! poteva amarlo quanto voleva ma avrebbe dovuto dimostrare anche un minimo di amor proprio.
Forte di quel rimprovero non esitò quindi a scostarsi un po' da lui che la guardava impassibile, perso in pensieri che assolutamente non doveva fare, che non doveva più permettersi di fare e che prima o poi l'avrebbero rovinato definitivamnete. Si lamentava di kish e rimproverava Tart, compativa il primo e al contempo temeva la forza del suo desiderio latente e indomabile mentre quasi prendeva in giro il secondo. Eppure lui era patetico allo stesso modo. se anche fosse caduta non si sarebbe certo fatta nulla, perchè diamine se l'era stretta contro come se ne andasse della sua vita proprio non lo capiva.
Peggio: lo capiva benissimo e non lo voleva assolutamente.
La lasciò all'istante, come se si fosse improvvisamente accorto che bruciasse e senza guardarla aprì l'ultima porta, quella che lo separava dal Dipartimento Speciale e dai suoi superiori riuniti in consiglio. Era il momento della verità.
Anche per loro.
Non riuscì a non guardarla un istante con la coda dell'occhio, preoccupato.
Cosa mai volevano dalle terrestri?
...Non si sarebbe mai perdonato se fosse loro successo qualcosa.
Imprecò, entrando seguido da tutti gli altri.
Non si sarebbe mai perdonato se a lei fosse sueccesso qualcosa

- ...Io... ti starò vicino.
Un sussurro lieve, quasi impercettibile. Paddy lo udì solo perchè, tutto sommato inquieta di fronte all'immensità della stanza in cui si trovavano e a tutte le guardie armate che facevano la scorta a quella che sembrava una cupola di gelatina liquida dentro la quale vi era una piccola commissione di quattro alieni distinti e dai volti autoritari, si era spinta lievemente all'interno della colonna, più vicina al ragazzino al suo fianco di quanto non fosse stata nell'arco degli ultimi venti minuti. Sobbalzò si voltò a guardarlo... ma non incrociò i suoi occhi. Arrabbiata strinse i suoi.
- Sei solo un bugiardo.
Quello per un istante sembrò vacillare, colpito da quelle parole. poi sospirò.
- Paddy...
- Perchè mi fai questo? Perchè fai così?
Le lacrime, dannazione a loro e a lei, le rigarono le guance proprio nel momento meno opportuno. Ma l'inquietudine ora era alle stelle e per la prima volta sentiva la morsa gelida della paura accarezzarle cattiva il cuore tenero. Si morse il labbro con forza, cercò di trattenerle, senza risultato... se soltanto lui non fosse stato così distante forse lei avrebbe potuto... Dio, quanto avrebbe voluto urlargli contro!
Invece dalle sue labbra dischiuse non uscì altro che un debole singhiozzo.
- ...Non ti ho fatto nulla di male, Tart...
Il suo cuore a quanto pareva non era molto in sintonia con la sua testa e le sue emozioni.
Sorrise ironica... ora si spiegava il perchè al posto che colma di rabbia non sentiva altro che tanta, tanta tristezza.
- Non piangere. Ti prego.
- Facile a dirsi, per te, vero?
Silenzio.
Snervante, stupido, stupidissimo silenzio.
- ...Io ti starò vicino.
E quando le guardie davanti a loro li lasciarono passare aprendo un varco nella barriera che divideva gli Ufficiali dalle loro scorte personali e dal mondo esterno e il gruppo cominciò a entrare nella cupola d'isolamento, le accarezzò dolcemente le dita, quasi nella speranza di farle davvero credere in ciò che le aveva sussurrato.
- Sarò... con te, Paddy.
- Va bene. Ma aspetta solo di uscira da qui Tart e poi non ci sarà più nulla ad impedirmi di chiederti delle spiegazioni.
Poi fu il loro turno... Tart la spinse dentro dolcemente e quando anche Yury e Mina entrarono nello strano abitacolo la barriera si richiuse alle loro spalle, isolandoli da tutto e tutti.
Ora finalmente avrebbero saputo la verità
In cuor suo la piccola ragazzina bionda non potè far altro che sperare, col cuore in gola, che gli allieni non avevano cattive intenzioni o non era difficile ipotizzare l'esito di un ipotetico scontro. Le avrebbero neutralizzate. Forse senza pietà.
Si ritrovò a cercare a tentoni la mano di Tart, disperatamente, limitata dalla corde, in un gesto di assoluta fragilità e umilizione, senza aspettarsi davvero di trovarle.
Ma... lui gliele strinse con gentilezza e in quell'sitante sentì la speranza invaderle il cuore.
sarebbe finita bene.
Certo che sarebbe finita bene.
Aveva tante di quelle cosa da urlargli contro che cinque minuti di impari combattimento a freddo non le sarebbero certo bastati.


Continua...

***


 
CIAO A TUTTI =) PER PRIMA COSA: SO CHE IL RITARDO E' IMPERDONABILE MA PURTROPPO NON E' DIPESO COMPLETAMENTE DA ME. MI SCUSO CON SINCERITA' CON TUTTI VOI, NELLA SPERANZA DI RIUSCIRE A RECUPERARE PRESTO IL VOSTRO APPOGGIO. VI INFORMO FIN DA ORA CHE HO GIA' INIZIATO A SCRIVERE IL PROSSIMO CAPITOLO E CHE L'ATTESA QUINDI NON SARA' PIU' TANTO LUNGA.

IN SECONDO LUOGO, PARLANDO DEL CAPITOLO... AMMETTO CHE FOSSE DIPESO DA ME AVREI CONTINUATO SVELANDO TUTTO GIA' DA ORA SOLO CHE... EHM... LA LUNGHEZZA MI E' UN TANTINO USCITA DI MANO, COME AVRETE NOTATO XD, E QUINDI... HO CONSIDERATO OPPORTUNO RIMANDARE AL PROSSIMO E DEDICARE QUESTO CAPITOLO AI NOSTRI PERSONAGGI E A QUELLO CHE STANNO COMINCIANDO A VIVERE UN PO' TUTTI QUANTI ;) ...COME AL SOLITO ERO MOLTO INDECISA SE PUBBLICARE O NO POI PER' HO VISTO L'ULTIMA VOLTA CHE HO AGGIORNATO QUESTA FIC E HO DECISO DI LASCIARE TUTTO COSì COM'E', FRESCO DI STESURA. SPERO DI NON AVER PRESO LA DECISIONE SBAGLIATA E CHE VI PIACCIA COME VI SONO PIACIUTI GLI ALTRI =)
- Il fatto che di Tart io abbia parlato molto poco in questo capitolo è VOLUTO, vorrei che ogni personaggio si svelasse coi suoi tempi e spesso NON scrivere è già indice di ciò che un personaggio prova, non prova, pensa. Non a caso infatto, l'ultimo pezzetto ero molto tentata addirittura di non scriverlo proprio. Non vogliatemene, ma potrà succedere che in certi capitoli io dedichi molta attenzione a una coppia piuttosto che ad un'altra =) -

TERZA COSA: LE VOSTRE RECENSIONI MI HANNO MOLTO AIUTATA IN QUESTO PERIODO PASSATO LONTANO DA EFP, SENZA CONTARE CHE MI HANNO SEMPRE INVOGLIATA A TORNARE E A DARE IL MASSIMO CON QUESTA STORIA A CUI SONO, LO AMMETTO, PARTICOLARMENTE AFFEZIONATA. PER QUESTO, VI CHIEDO DI NON FARVI PROBLEMI PER TUTTO CIO' CHE AVETE DA DIRE... CHE SIANO POSITIVE O NEGATIVE LE CRITICHE FANNO SEMPRE PIACERE E AIUTANO A CRESCERE. IO VORREI TANTO CRESCERE INSIEME A VOI, VISTO CHE QUESTA STORIA LA STIAMO VIVENDO TUTTI INSIEME QUINDI... NON ESITATE A FARMI SAPERE IL VOSTRO PARERE, E' SEMPRE E ASSOLUTAMENTE BEN ACCETTO ;)  SARO' FELICE DI RISPONDERE A TUTTI TRAMITE MESSAGGIO PRIVATO O DIRETTAMENTE NEL PROGRAMMA DELLE RECENSIONI.

ULTIMO AVVISO: PURTROPPO, SCRIVENDO BOZZE QUA E LA', COME TEMEVO HO NOTATO CHE LE MAGLIE DEL RATING ARANCIONE COMINCIANO A STARMI STRETTINE. IO IN EFFETTI HO SEMPRE SCRITTO RATING ROSSO E SONO ABITUATA A MUOVERMI IN QUELL'AMBITO. PRIVEREI LA FIC DI MOLTI DEI SUOI MATTONI RESTANDO RATING ARANCIONE E LO CONFESSO... MI DISPIACEREBBE MOLTO. VORREI SAPERE IL VOSTRO PARERE A RIGUARDO... MI RENDO CONTO CHE METTEREI IN DIFFICOLTA' MOLTE PERSONE MA MI DISPIACEREBBE ANCHE PROSEGUIRE IN MANIERA DIVERSA DA QUELLO CHE HO PENSATO. PER FAVORE QUINDI FATEMI SAPERE... CERCHEREMO INSIEME UNA SOLUZIONE IN BASE A CIO' CHE LEGGERO' =)



BENE, DETTO QUESTO VI LASCIO... NELLA SPERANZA CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO, DI SENTIRVI NUMEROSI E... DI REGALARVI PRESTO UN NUOVO CAPITOLO DE: "I GIOCHI RIPRENDONO"!!! LA PARTITA INIZIA ORA... PRONTI A LANCIARE I DADI?

BACISSIMI
Glo

P.s: GRAZIE DI CUORE A TUTTI =)
 







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Capitolo 6
*** Verità svelata ***




Verità svelata

I giochi riprendono - cap. VI
di Neera Sharim





    Attraversare la membrana verdastra che li separava dai quattro alieni che avevano di fronte non fu certo una tra le esperienze più piacevoli della sua vita. Strawberry fu colta da un conato improvviso quando la poltiglia vischiosa e gelatinosa le si chiuse intorno e fu solo perchè attraversarla fu questione di istanti che non si lasciò andare allo stordimento che le scosse tutto il corpo. Appena sbucò dall'altra parte trasse un profondo respiro, lasciando che l'aria rada le incendiasse i polmoni.
    Se non altro quella strana sostanza non sembrava esserle rimasta addosso in nessuna rivoltante maniera, pensò; era asciutta e relativamente pulita, ma non fece in tempo a controllarsi più attentamente perchè Kish le comparve al fianco in un secondo e prima ancora che il suo corpo uscisse completamente dalla melma verde che l'aveva circondato, le sue dita forti si erano chiuse sul suo braccio e lui con uno strattone deciso l'aveva spinta in avanti, raggiungendola subito dopo. Dietro di loro spuntarono Mina e Yury ma lei quasi non li vide, troppo intenta a fulminare il ragazzo con il suo sguardo di fuoco.
    Per tutta risposta, lui si limitò ad un sorriso cattivo e sensuale, per niente preoccupato.
    Strawberry si morse il labbro, cercando di ignorare l'irritazione; impotente e sforzandosi di non dar adito al suo orgoglio ferito portò l'attenzione su ciò che in quel momento era davvero importante: davanti a lei c'erano due file di panche sopraelevate; la prima occupata da tre alieni composti ed elegantissimi nelle loro tenute militari, mentre la seconda ospitava un solo ufficiale, nobile e dal portamento fiero.
    Quando incrociò il suo sguardo, l'uomo sciolse le labbra in un sorriso malizioso che la colse completamente impreparata, facendola arrossire.

    Immediatamente scostò lo sguardo, scegliendo di sfogare la sua frustrazione unicamente sull'allieno che la importunava: cercò di strattonare ancora la presa di Kish, senza tuttavia riuscirci. Al terzo tentativo, irritata, si avvicinò a lui sollevando il viso con rabbia.
- Non so se hai notato l'assurdità della situazione ma evidentemente no, quindi lascia che ti chiarisca le idee: non avrei modo di scappare nemmeno per miracolo quindi... Devi proprio mettermi le mani addosso in questo modo? -
    Quello per alcuni istanti la guardò come se fosse scema e soltanto quando lo vide incassare il colpo con un'espressione assolutamente compiaciuta capì di aver commesso un terribile errore nella scelta delle parole. Per tutta risposta, infatti, lui si avvicinò a sua volta, abbassandosi verso di lei stringendo la presa.
    La punta del naso sfiorò la sua guancia arrossata e la voce l'accarezzò con dolce lascivia.

- No. Ma sicuramenente è uno dei modi che preferisco -
    Strawberry si morse il labbro appena prima di rabbrividire, mascherando il desiderio con stizza. Era un'idiota, questa davvero se l'era cercata.
    Lui però non si lasciò intimidire, anzi: vedendola esitare e arrossire, sorrise, sfiorandole l'interno del braccio col polpastrello del pollice.
    La sentì fremere di piacere e gli piacque percepire la sua pelle incresparsi di sensibilità.
Reagiva al suo tocco come se fosse nata per farlo e lui non potè trattenersi dal pensare soddisfatto che l'aveva sempre saputo. Era solo questione di tempo prima che imparasse ad accorgersene anche lei; esattamente come stava facendo adesso.
    Istintivamente diminuì la stretta, continuando a tenerla con ferma sicurezza, ed espirò a pieni polmoni.
    Per un attimo chiuse gli occhi.
    Anche da quella distanza poteva percepire il cuore che le martellava furioso nel petto, il respiro trattenuto... l'odore inebriante del suo confuso desiderio, mischiato a quello seducente del suo corpo.
    Lei era nata per lui, era sua; era sua da sempre e sarebbe appartenuta a lui per sempre.
    E ora era arrivato finalmente il momento di reclamarla per sè.

    In un istante dimenticò dov'erano e immaginò di baciarla proprio lì, davanti a tutti.
    Quando poi riaprì gli occhi e la trovò basita e accaldata a guardarlo, come la più indifesa delle amanti, desiderò spogliarla e succhiarle il collo e i seni fino a farle ricordare solo il suo nome e nient'altro.
    Come sarebbe stato sentirle pronunciare il suo nome mentre l'accarezzava e leccava con dolcezza? Come sarebbe stato sentirla fargli le fusa tra un gemito di piacere e l'altro? L'avrebbe sfiorata con gentilezza e le avrebbe dato tutto ciò che voleva e molto di più; l'avrebbe devastata con il desiderio che aveva di lei, sussurrandole all'orecchio che non avrebbe mai smesso di farlo. Mai.
    Guardandola negli occhi si ritrovò a pensare a quanto avrebbe potuto farli illanguidire con la forza dei suoi baci e quando lei, a disagio, si morse il labbro inferiore, gli diede il colpo di grazia; perdendosi in quelle sensazioni, cercò il suo sguardo, mentre il desiderio e l'eccitazione gli scurirono gli occhi.

    Le parole gli sfuggirono dalle labbra in un soffio primitivo e roco, vibrante. La voce suadente era calda, priva di malizia o sarcasmo, quasi dolce. Sicuramente molto più veritiera e istintiva di quanto non volesse essere lui.
    E se ne rese conto solo troppo tardi.
- Tu invece come vorresti ti toccassi, piccola?
    ...Solo dopo che se ne rese conto anche lei.
    Con sgomento la vide sgranare gli occhi e trattenere il respiro, incredula, confusa e si odiò per essersi esposto così tanto, ma prima che lei potesse fare altro, la voce del Primo Ufficiale di Forze Aeree infranse in un istante il piccolo limbo in cui erano caduti, spezzando l'incantesimo.
    La magia che per un attimo aveva avvicinato i loro cuori si sgretolò sotto il peso del disappunto dell'orgoglio ferito di Kish, che gli ruggì dentro con ferocia, costringendolo a tornare in sè.

Cosa diavolo faceva?
Serrando la mascella con arroganza tornò in un istante il Kish di sempre e la dolcezza e il desiderio che per un attimo avevano confuso Strawverry sparirono in un sorriso di pigro sarcasmo.
    E a quella trasformazione, reagì naturalmente anche Strawberry; a
rrabbiata lo strattonò con forza, dimenticando ciò che gli era sembrato aver letto nel suo sguardo e nel suo corpo solo pochi attimi prima.
    Era irrilevante.
    Assolutamente irrilevante.
    L'arrogante bastardo non andava preso sul serio. Punto.
    Aveva ben altro a cui pensare.
    Alla sua vita, per esempio.


        L'uomo che stava parlando era giovane, composto, attraente e la cosa peggiore era che sapeva perfettamente come giocare le sue carte, si ritrovò a pensare Mina, ascoltandolo.
    Le aveva accolte con cortesia, mettendosi subito a disposizioni per qualsiasi loro richiesta, e se non fosse stato così sfacciatamente accogliente forse l'avrebbe data a bere anche a lei. La realtà però era che lei era stata così tanto abituata ad avere a che fare con discorsi scomodi che non era possibile non fosse in grado di non riconoscerne uno quando ce l'aveva davanti; e a giudicare dall'ostentata ospitale cortesia, quella doveva essere una situazione bella scomoda davvero.
    E lui - doveva riconoscere - la stava conducendo in un porto sicuro con una certa abilità.
- Ci scusiamo per la brutalità e il poco rispetto col quale siete state trattate fin'ora; non avremmo voluto certo iniziare così i nostri rapporti con le Salvatrici. Il nostro sarebbe dovuto essere un invito cortese alla diplomazia e al dialogo, non certo un rapimento di questa portata.
    Il problema era però, a suo modesto avviso, che il 'porto sicuro' era comunque dalla parte sbagliata dell'universo.
- Beh, con tutto il rispetto, Signore, non me la sento proprio di contraddirla - soffiò Strawberry, tesa - Non so esattamente quale sia il vostro naturale catalogo comportamentale, ma posso assicurarle che sulla Terra si seguono protocolli un tantino diversi quando si vuole proporre un invito cortese.
    Mina soffocò un sospiro, esasperata.
    Beh, se non altro l'amica era così nervosa da non cadere come suo solito tra le braccia tese del primo tizio pronto a offrirle aiuto; forse anzi, per una volta, la sua irrequietezza sarebbe servita a smuovere un po' le acque calme a cui sembrava tener tanto il Primo Ufficilale, che infatti non esitò a risponderle.
- Credo di parlare a nome anche dei miei colleghi quando le rinnovo ancora le miei scuse più sentite, signorina Momomyia. A lei come alle sue preziose colleghe. Probabilemnte la necessità e il bisogno che ci ha mossi nell'impartire ai nostri sottoposti gli ordini, li hanno portati a fraintendere la situazione e la portata enorme del vantaggio del vostro supporto. Vi prego, permetteteci di tentare dei chiarimenti.
- ...Beh, non mi sembra comunque di avere tante alternative, no? Qui siamo prigioniere in ogni caso.
    Gli occhi dell'alieno si addolcirono un poco e le sue belle labbra si stirarono in un sorriso pulito.
    Mina non perse una sola sfumatura delle sue espressioni, attenta.
- In realtà sareste dovute essere ospiti. E così sarete trattate da questo momento in poi. Ma purtroppo siete troppo importanti per noi da poterci permettere di riportarvi sul vostro mondo con le nostre scuse più sentite.
    Al suo fianco, Paddy fremette d'irritata impazienza.
- In poche parole, scusi se mi intrometto, ci sta dicendo che vi dispiace e tutto il resto... ma che comunque non avete intenzione di liberarci?
- Sono desolato. Si.
- Ahh... No, beh, fantastico. Tanto per esserne sicure, comuque.
    Mina scoccò a entrambe un'occhiata ammonitrice, nella speranza che non tirassero troppo la corda.
    Per quanto condivideva l'irritazione e lo sconcerto delle amiche, infatti, non poteva permettersi di lasciarsi andare come loro alla testardaggine cieca. Le persone che avevano di fronte sembravano importanti e a giudicare da tutti gli alieni che gremivano la stanza alle loro spalle, proprio non se la sentiva di tentare colpi di genio.
    Alzare troppo la cresta era pericoloso e fidarsi anche.
    Il suo buon senso le intimava calma e moderazione e le bastò uno sguardo corrucciato a Strawberry per farle capire che se lei intendeva battersi, questa volta non le avrebbe coperto le spalle.

    Quando la rossa annuì circospetta Mina si permise di tirare un respiro di sollievo.
    Strawberry non era stupida... ma aveva un carattere impulsivo, sfrenato e impavido e dopo tutti gli anni trascorsi a combattere con lei Mina non era ancora riuscita a toccare con mano i limiti suicidi dell'amica e a calibrare quindi la precisa portata entro cui era disposta a perdersi.
    Sinceramente, a volte credeva che semplicemente Strawberry non avesse proprio una precisa portata.
    Era pronta a tutto, imprevedibile come una mina o un'eruzione vulcanica. E il suo essere così fuori controllo era affascinante e tremendamente terribile insieme.     Avrebbe potuto perderla in un istante come averla al fianco per tutta la vita.

    Fortunatamente, in quel momento Strawberry sembrava propendere per il 'tutta la vita'.
    A Mina venne quasi da sorridere, non fosse per la situazione in cui erano, vedendo la rossa rilassarsi sul posto e perdere lentamente tutta l'aura di guerriera vichinga che in un istante le era gravata intorno come elettricità. Sembrava seriamente un gatto che rinfoderava gli artigli.
    Gli occhi persero d'intensità e calore, rimanendo però vigili e scrutatori, come in attesa di un invito alla lotta, di un passo falso. L'adrenalina che come fuoco le aveva scosso tutti gli istinti felini, facendole rizzare lievemente i peli delle braccia e le radici dei capelli si ridusse a un lieve tremolio rombante sotto pelle e il passo che inavvertitamente fece indietro fu la dichiarazione ufficiale di tregua che tutti si aspettavano. Quando anche le dita smisero di stringersi a pugno, era fatta: l
'apocalisse avrebbe tardato ancora un po' a manifestarsi perchè il demone che avrebbe segnato la differenza tra guerra e pace aveva smesso di digrignare i denti.     Naturalmente bleffava quando aveva fatto intendere a Strawberry che sarebbe stata sola se avesse voluto scatenare uno scontro violento; lei era la loro leader e se avesse voluto attaccare, tutte l'avrebbero seguita... anche solo per cercare di proteggerla da sè stessa e dal disastro che avrebbe potuto combinare. C'era una fiducia totale tra di loro e lei, come nessuna delle altre, l'avrebbe mai rotta.
    Una Strawberry docile comunque sarebbe stata la salvezza, una Strawberry versione valchiria, no.
    Perlomeno non in quel momento, temeva.
    Fortunatamente la rossa aveva deciso di fidarsi del suo buonsenso esattamente come lei si fidava della sua tatale e sbandata imprevedibilità. Intervenne nel discorso quindi, prima che Paddy potesse far cambiare idea all'amica con qualche altro commentino sagace dei suoi.
- Ascolteremo le vostre spiegazioni e le vostre richieste, ma non promettiamo nulla. Inoltre, per prima cosa: Perchè siamo qui? E, vi prego... niente giri di parole. Non sono una a cui piace danzare intorno alle cose e non amo la gente che mi fa perdere tempo.
    Dritta al punto. Esattamente il genere di atteggiamento in grado di far vacillare qualsiasi diplomatico, se non altro perchè non gli si dava modo di tessere intorno alle sue vittime la sua meravigliosa tela di argento e bugie.
    Quando l'alieno le sorrise calmo però, ebbe la certezza che certi trucchetti da principianti non avrebbero attaccato con lui.
- Ah... così a freddo, signorina Mina? - Sussurrò infatti quello, con finta aria addolorata, scuotendo il capo con divertito rammarico e lasciando poi andare il fiato in un sospiro leggero - Beh, tanto vale essere chiari e diretti fin da subito, allora, no?
    E a quel punto, per un solo istante, la maliziosa disponibilità che aveva nello sguardo si fece intensa preoccupazione. Durò un solo momento ma lei la vide chiaramente nei suoi occhi da volpe e quando lui si appoggiò al tavolo guardandole una a una, capì perchè.
- Per farla breve, per salvarci tutti.


- L'acqua Mew che ci avete donato ha fatto miracoli nel nostro mondo; i nostri scienziati l'hanno potenziata e sfruttata al massimo, traendone benefici insperati e portando a tutto il nostro pianeta la vita e la prosperità che non aveva mai avuto. Il clima si è fatto mite, l'acqua è andata aumentando e la vegetazione è cresciuta. In meno di due anni questa terra è fiorita come nessuno avrebbe mai creduto possibile e il nostro popolo è cresciuto spaventosamente. C'era pace. C'era abbondanza e prosperità.
- Poi cos'è successo?
    L'alieno abbassò lo sguardo un istante, probabilmente per non venire sopraffatto dalla penosità di ciò che stava per raccontare anche a loro. Quando riprese a parlare aveva la voce ferma e limpida, ma le mani unite erano la chiara prova di quanto fosse vivo lo sforzo di trattenere la rabbia.
    Lory si riscoprì con sorpresa a provare compassione per loro.
    Già il fatto di dover essere costretti a cercare l'aiuto di chi era stato un tempo considerato un nemico doveva essere abbastanza doloroso e umiliante di per sè, senza l'ulteriore aggiunta di dolorose spiegazioni.
    Cosa avrebbe provato lei se da perdente avesse fatto ritorno al suo pianeta con un solo piccolo premio di consolazione e per di più fosse poi costretta a richiedere aiuto ai vecchi nemici, raccontando i problemi del proprio popolo ad estranei contro cui per mesi ci si era fatti guerra? Di certo non le sarebbe stato facile. Sicuramente non le avrebbe fatto piacere.

    Incertà scambiò con Mina una rapida occhiata, ritrovandola attenta quanto lei.
    Con pazienza attese che l'ufficiale continuasse il racconto, avvertendo però sempre più dentro di sè la consapevolezza che ciò che avrebbe detto l'alieno non le sarebbe affatto piaciuto. Sentiva un'ombra nera farsi largo sempre più nel suo cuore, stringendolo in una morsa di oscura e fredda paura. Una sensazione lugubre e soffocante che non le piaceva per niente e che aveva nel cuore da mesi... senza riuscire a darle un volto o una connotazione precisa.
    Chissà perchè, ma la rivelazione che seguì non la colse affatto impreparata.
- Poi Profondo Blu è tornato.
    Si ritrovò a chiudere gli occhi, come nel tentativo di annebbiare la realtà nel nero totale delle sue palpebre e così cancellarla, mentre un vento gelido le stringeva il cuore con forza.
    Sapeva che era vivo, lo sapeva.
    Quante notti aveva passato insonni, a soffrire nei suoi incubi peggiori? Quante volte aveva sospettato e tremato?
    Lo sapeva.
    Per mesi e mesi si era fatta mille infinite domande; per giorni aveva contato le ore e le aveva trascorse nella paura e dentro di lei l'impatto della rivelazione cominciò a farsi meno duro ...perchè in fondo l'aveva smpre saputo.
    Ma Strawberry invece, al suo fianco, sembrava sotto shock.
- No. Non è possibile.
    Immobile, pallida... la rossa fece un passo indietro con un'istintività che la spaventò più di ciò che sentiva perchè per la prima volta da mesi la vedeva insicura e sbilanciata come non l'aveva mai vista.
- So che non è...
- Non è vero.
    Le mani strette a pugno, Strawberry digrignò i denti, mordendosi le labbra fino a farle sanguinare.
- Strawberry... calmati...
- Non è vero! Lory, l'ho ucciso io! - La voce le si incrinò in petto e lei scosse la testa, come a scacciare ogni pensiero - L'ho ucciso io con le mie mani, sacrificando anche Mark con lui... noi... io... non può essere vivo! Come potrebbe essere vivo?!
    Con uno strattone si liberò di Kish, accarezzandosi poi il collo con mani tremanti, i capelli. L'incredulità dipinta in quegli occhi così dolci e che in quei mesi di guerriglia si erano fatti così maturi e protettivi, così attenti ai bisogni degli altri.
    Strawberry non si era fermata dopo la guerra e non aveva fatto fermare neanche loro. Più ancora che durante i combattimenti aveva preso a dedicarsi delle persone, come un angelo custode pronto a dare tutto per loro senza tregua.
    Poteva quasi sentirla ora, mentre pensava con paura al loro pianeta e alla gente di cui non aveva mai smesso di prendersi cura.
    Era convinta di averli messi tutti in salvo... sicuramente la colpa aveva preso a rosicarla da dentro come un tarlo maligno e crudele.
    Fece per andarle vicino ma l'alieno riprese a parlare e Strawberry si riscosse con rabbia nel tentatativo di non farsi abbattere e di rimanere attenta, di capire... di seguire.
- Non lo sappiamo. Non lo sappiamo ma è tornato, umana, scatenando contro di noi i nostri stessi figli e spaccando il nostro popolo a metà facendoci vedere quanto di marcio lui era riuscito a disseminare in quello che noi eravamo sicuri fosse un muovo mondo perfetto! Aveva più seguaci di quanto avessimo immaginato e questi seguaci ora stanno facendo di tutto per prendere il potere, attaccandoci con le armi più crudeli a loro disposizione e sterminando ogni uomo, donna e bambino trovino sul loro percorso. E' iniziata una gerra su questo mondo e noi non abbiamo le armi per vincerla.
- No, un momento ma... stiamo seriamente parlando di una vera e propria guerra civile?
- Esatto. Ognuno di noi ha fratelli, amici, figli... padri... che proprio in questo istante stanno massacrando chiunque non condivida i loro valori.
    Senza parole, sconvolte, allibite.
    L'unica cosa che riuscirono a chiedere fu quella che faceva anche più paura:
- ...E adesso tutto questo cosa c'entra con noi?
    Una pausa di silenzio. Occhiate scambiate con timore e dita fredde che si stringevano di più sulle loro braccia e intorno alle loro vite. Quando l'alieno si decise a continuare fu come se scagliasse loro addosso una bomba.
- Perchè pensiamo che invece voi le abbiate.
- Ma l'Acqua Mew...
- No... no... non parliamo più solo di Acqua Mew, parliamo di vere e proprie armi! Di qualcosa che possa difenderci da un'infestazione di chimeri su vasta scala. Parliamo del vostro DNA e dei poteri che avete dentro di voi e che combinandosi all'Aqua Mew vi hanno salvate sempre!
- Cosa?!
    Questa volta toccò a lei fare un passo indietro, inorridita.


- Quando Kish, Pie e Tart sono stati mandati sulla Terra al seguito di Profondo Blu, abbiamo seguito i loro insuccessi con il fiato sospeso e l'orrore dipinto sul volto. Avevamo studiado armi così potenti che nessuna delle tecnologie terrestri sarebbe mai stata in grado di annientare, chimeri talmente feroci che non avrebbero guardato in faccia nessuno e avrebbero dovuto annientarvi in una notte... e che voi avete sconfitto senza difficoltà.
- Si ma... ma, un momento, era grazie all'Acqua Mew e a cambiamenti strutturali e artificilai del dna di.. di... ! Si parla di esperimenti scientifici illegali, di mutazioni che avrebbero annientato chiunque non fosse pronto a... !
- Lo sappiamo. Per mesi abbiamo tentato di riprodurre queste mutazioni nei nostri laboratori; per mesi i nostri scienziati hanno provato a combinare l'Aqua Mew, il DNA animale e umano sui nostri migliori combattenti e per mesi abbiamo fallito.
    Lory, sconvolta da quella rivelazione tremenda, sgranò gli occhi. La paura, l'incertezza, l'agitazione che la sconvolgevano tanto da farla fremere.
- Ma tutto questo e'... !
- Assurdo. Abominevole. Perverso. Lo sappiamo. Ma siamo disperati... e questa è l'unica speranza che abbiamo. Quei chimeri rispondono soltanto agli ordini dei loro creatori, non li possiamo uccidere se non a costo di innumerevoli perdite umane... neanche i nostri bastano più per fermarli! La nostra unica possibilità è provare a ucciderli alla vostra maniera!
    Mina incrociò il suo sguardo, impassibile.
- Quindi volete farci combattere questa guerra.
- No... no, non vi chiederemmo tanto. Voi avete già salvato il nostro mondo e non vi chiederemmo di sacrificarvi per noi. Quello che vi chiediamo però... è di lasciarci dei campioni da analizzare... di sangue, di tessuti. Qualsiasi cosa. Vi preghiamo di farci conoscere il segreto della vostra natura... per poterla riprodurre e salvarci.
- Questa è una cosa tremenda.
    La voce di Lory, glaciale, rispose prima ancora di lasciare alle altre il tempo di riflettere.
- Lory...
    Tremante di rabbia, gli occhi arrabbiati e più espressivi che mai e il corpo scosso dai fremiti la ragazza chiuse i pugni con forza cercando di controllarsi ma senza risultato. Nemmeno quando sentì le unghie bagnarsi di sangue riuscì a lasciare la presa e la sua voce risentì dell'agitazione e della paura come mai prima d'ora.
- E' abominevole e irrispettoso e io spero che voi stiate scherzando.
- Lory... aspetta.
- Aspetta? Aspetta?! Si parla di fare esperimenti su esseri umani, Strawberry! Esperimenti che potrebbero ucciderli! UCCIDERLI, capisci? CAPITE?!
- Ma... non sareste voi a dover subire ulteriori modifiche, noi...
- Appunto! Voi volete condannare altre persone a tutto questo! Non sapete nememno se sarebbe possibile! Fin'ora non vi ha portato risultati, no? Quanta gente è morta nel frattempo?! Quanti? Quanti avete sacrificato per questa follia?!
    Gli alieni di fronte a loro non poterono evitare di apparire a disagio sotto quell'accusa. 
- Noi...
- Tutto questo è irragionevole!
- Si. ma è la nostra unica possibilità. Siamo i primi a non voler condannare nessuno a questa tortura. Siamo i primi a voler evitare tutto questo. Ma le perdite che stiamo subendo sono troppo alte. Non abbiamo alternative. I nostri stessi soldati hanno implorato per questa soluzione.
    E stupendo tutte le sue compagne, per la prima volta da quando era nata, diede voce esattamente a quello a cui pensava senza filtri nè rispetto.
- Beh allora forse i vostri soldati non danno il giusto peso alla loro vita.
- Lory.
- Strawberry no, questa volta ascoltami tu. Ti prego.
    Ma fu un'altra la voce che le ginse in quell'istante in risposta, una voce ben più fredda e maschile di quella dell'amica, vibrante di rabbia trattenuta a stento, profonda..
- Ti posso assicurare, umana, che noi conosciamo perfettamente il valore delle nostre vite. Ed è appunto per questo vogliamo farlo.
    E lui fu l'ultima goccia.
    In un solo istante tutto perse significato nel cuore della bella mew dell'oceano e voltandosi a fronteggiarlo lo spinse via con forza, all'altezza del cuore.
    Pie, allibito e preso alla sprovvista, fu costretto a fare un passo indietro per non cadere ma prima ancora di riuscire a chiudere la bocca, aperta di stupore e ringhiarle addosso, lei lo colpì di nuovo, più forte di prima.

- Arrogante idiota, ma tu devi essere davvero ottuso se pensi che tutto questo possa risolversi con un semplice viaggetto di due minuti tra le braccia di Morfeo! Qui si tratta di cambiamenti così grandi da poter annientare in un solo istante se non si è adatti a contenerli e non sappiamo se ce nè anche UNO SOLO di voi in grado di farlo! Cosa succederebbe se semplicemente non foste fisicamente adeguati? Se nessuno di voi lo fosse?! Magari il vostro fisico non potrebbe reggere certe modificazioni e a quel punto cosa farete, eh? Andrete avanti a provare finchè non vi trasformerete tutti in morti viventi, se vi va bene?! E poi chi difenderà le vostre donne e i vostri bambini, mentre voi sarete in coma a farvi mangiare da dentro da un qualcosa che non siete voi?! 
- Neanche per voi era tutto conosciuto!
- Infatti non l'abbiamo voluto! E di certo non lo augureremmo a nessuno. - Lo guardò con freddezza e una preoccupazione cieca, consapevole del fatto che se avesse perso la loro battaglia avrebbe perso anche lui perchè sicuramente sarebbe stato il primo desideroso di farsi uccidere da quella pazzia. Gli voltò le spalle, sebbene col cuore pesante - Il discorso è chiuso.
    Ma la sua voce, di nuovo, la paralizzò dov'era.

- Umana... - il ringhio furioso con cui la richiamò la paralizzò, soprattutto per il dolore, la disperazione, l'impotenza, la frustrazione e la rabbia che cercava di nascondere e che invece lei sentiva perfettamente. Poi le sue parole le gelarono crudeli il cuore, tradendola - quello che non capisci è che noi non siamo in grado di difendere le nostre donne e i nostri bambini neanche ora.


   

La voce di Strawberry, incerta e combattuta, fu infine la sua rovina.
- Lory... io credo... credo... che dovremmo almeno pensarci.

- C-cosa?
    Quando la rossa la guardò, gli occhi scuri erano così colmi di compassione e colpa che Lory si ritrovò, col cuore pesante, a condividere quelle emozioni.
    Strawberry, distrutta da quella scoperta, si sentiva responsabile come mai e la fregatura di esserle amiche, si ritrovò a pensare con un sorriso mesto e sofferente in cuore, era che in quelche modo riusciva sempre a influenzare tutti con la forza incredibile dei suoi sentimenti, impossibili da trattenere.
    Quando parlò, ebbe la certezza che lei aveva già deciso, nonostante la voce insicura.
- Se quello che dicono è vero non hanno comunque scelta. O tentano questa soluzione suicida e disperata o continuano a morire in massa per difendere innocenti che saranno uccisi dal chimero successivo.
    Lory si morse le labbra sotto lo sguardo liquido dell'amica e si ritrovò, terrorizzata dall'imminente sconfitta, a sciogliersi anche lei.
- Strawberry.... ti prego.
    Tentò un'ultima volta, consapevole dell'inutilità del sussurro disperato.
    Le lacrime non versate di entrambe non fecero altro che accrescere la risolutezza nel cuore della rossa indomabile che aveva di fronte.
- Lory io... non posso semplicemente voltare le spalle, lo capisci? Se Profondo Blu fosse morto forse tutto questo non sarebbe nemmeno accaduto, io... io sono responsabile per questo.
- No, Strawberry non è vero
    Scosse il capo ma era inutile: Strawberry non avrebbe cambiato idea e quando le sorrise tra le lacrime ebbe la certezza che sarebbe stata lei a cambiarla.

- E' la cosa giusta da fare.



***



- Prendetevi del tempo per decidere. Rilassatevi, confrontatevi, parlate prima di cena... non vi possiamo assicurare che rispetteremo qualsiasi vostra scelta ma faremo di tutto per farlo. E' stata preparata una stanza per voi nel dormitorio femminile e questa sera vi offriremo una cena degna delle donne meravigliose che ci hanno salvati già una volta in passato e che comunque meritano tutto il nostro rispetto. Domattina ci darete la vostra risposta.



Immobili in quella loro stanza curata e pulita, non parlarono però; almeno, non fino a quando la luce del tramonto cominciò a inondare la camera ampia e confortevole, filtrando dall'enorme vetrata fine che occupava quasi tutta la parete del dormitorio  e che dava all'esterno dell'accademia.
    Mina, seduta al tavolino spartano esattamente al centro della stanza e appoggiata col capo al legno scuro, socchiuse gli occhi come rispondendo ad un richiamo invisibile del sole.
    La luce morbida le illuminò di una sfumatura sensuale le iridi scure e per un istante la ragazza si lasciò rapire da quel richiamo magico e dalla bellezza del panorama esterno, inondato di natura e colori.
    Era stanca e sentiva il cuore pesante.
    Si stirò con lentezza, sollevandosi dal tavolino e sciogliendo le membra intorpidite, nella speranza di sgranchirsi i pensieri e non solo il corpo, alla luce seducente di quel tramonto. Il sole sembrava enorme e vicinissimo in quel mondo, era davvero bello guardarlo.
    Istintivamente cercò con lo sguardo Strawberry e dovette trattenere l'iniziale spavento che provò nell'istante in cui la vide.
    Poi si limitò a sorridere, rassegnata.
    L'amica era rannicchiata sul cornicione resistente del mobile a ponte che abbracciava due lati della stanza, anche lei rivolta verso il sole, quasi a cercarvi sicurezza e risposte. I capelli rossi scivolavano nel vuoto e brillavano di mille riflessi, divorati dalla luce del sole.
- Questa tua nuova abitudine finirà con l'ammazzarti prima o poi, lo sai?
La sentì trattenere un sospiro e quando la sua voce la raggiunse era tranquilla, ma carica di silenziosi pensieri.
- Non finchè sei in zona, ne sono praticamente certa.
    Rimasero zitte finchè la luce non iniziò a scurirsi, pensose, incerte, spaventate.
- Ero convinta di aver sistemato la questione.
- Lo eravamo tutte. Non darti colpe che non hai.
- Sono stata io a colpirlo. Avrei dovuto accertarmi della sua morte.
- E come avresti potuto? Strawberry, Profondo Blu è sparito da sotto i tuoi occhi quando l'hai colpito. Non avresti comunque potuto avere alcuna certezza di nulla - Alzò lo sguardo e poi istintivamente lo fece scorrere per la stanza, alla ricerca delle amiche - Nessuna di noi poteva.
    Paddy dormiva rannicchiata sul suo letto, stranamente stretta in sè stessa.
    Di Lory invece non c'era traccia.
   
Sospirò e seguì attenta la discesa di Strawberry.
- Non posso abbandonarli ora, Mina.
- Lo so.
- Ma credi che sarebbe un errore, non è così?
    Scosse il capo, indecisa, incapace per una volta di essere sicura sulla risposta da dare.
- Io... non lo so. Lory ha ragione ad essere combattuta ma penso anch'io che non possiamo semplicemente voltare le spalle e andarcene.
    La rossa sospirò rassegnata e si lasciò cadere sulla sedia vicino a quella dell'amica.
- E' molto più facile quando si tratta di parlare per sè, non è così? Se fossimo state noi...
    Ma non finì la frase; Mina, come scottata si voltò a guardarla e lei stessa cercò con lo sguardo l'amica, mentre un'idea pericolosa e molto poco saggia cominciava a farsi largo nella sua testa e nel suo cuore, incurante delle implicazioni che potevano derivarne.
    Quando poi la vetrata si aprì di scatto e le raggiunse anche Lory, il fiato corto e la risoluzione più viva sul viso, la diga definitivamente cedette.
- Io rimango qui.
- Potremmo rimanere.
    Parlarono in sincrono e con tale sicurezza che sembrò quasi urlassero.
    Lory e Strawberry si persero l'una negli occhi dell'altra e in mezzo secondo l'increspatura involontaria che quella mattina era nata tra di loro si lisciò come se non aspettasse altro.
    Rimasero in silenzio per alcuni istanti, assaporando insieme quella complicità ritrovata, imbarazzate per il diverbio silenzioso che le aveva allontanate seppur per poco e poi semplicemente sorrisero, con dolcezza. Infine fu Lory a parlare per prima.
- Non sono d'accordo sugli esperimenti, nè credo lo sarò mai. - Le guardò negli occhi e istintivamente si strinse una mano al seno, sul cuore, dove la sua sensibilità e la compassione che sempre aveva avuto per gli altri galoppavano ormai senza freni, decise - Ma non possiamo abbandonarli e lasciarli morire così, semplicemente.
- Quindi... ? Dopo tutto questo baccano, almeno non fatemi stare così sulle spine, no?
    La voce di Paddy, ancora un po' impastata, fu l'ultimo elemento del puzzle, quello che definitivamente le unì senza ulteriori dubbi.
- Potremmo restare. Non dico per molto ma... se proprio proprio è necessaria questa pazzia io... io credo che dovrei supervisionarli. - Arrossì, mentre la modestia la rendeva insicura - Non perchè non mi fidi dei loro metodi, eh! Ma in questi ultimi anni ho affiancato Kyle in laboratorio, mi sono fatta spiegare la nostra storia; mi ha appassionata il lavoro suo e di Ryan e sapete tutte voi che ho cominciato a lavorare al progetto anch'io. L'ho studiato, l'ho compreso... ho letto tutti i test e supervisionato ormai tutti i processi e le fasi evolutive del procedimento. Conosco a memoria i valori medici di tutte noi e... e... insomma io... potrei aiutare.
- E noi potremmo dare i nostri campioni e seguire da vicino chi li riceve. Se dovessero poi combinarsi... potremmo aiutare le persone a controllarli.
- E se non dovessero farlo?
    Il silenzio che seguì la frase della biando per un momento fu carico di paure e insicurezze; poi però Lory le sorrise e le accarezzò piano i capelli scompigliati.
- E' un rischio che sono pronti a correre loro e una decisione che non abbiamo alcun diritto di prendere noi.
- Affronteremo una cosa alla volta.



E si resero conto della portata della loro promessa di lì a cinque minuti, quando un bussare secco alla loro porta le costrinse a tornare alla realtà e una consegna improvvisa di quattro pacchi enormi e pesanti contenenti quattro vestiti di alta sartoria le lasciò basite e incredule.
- E questo cosa diavolo significa?!
    Strawberry, confusa, non credeva ai suoi occhi mentre Lory, imbarazzata, arrossiva come mai di fronte al suo abito lungo di seta e chiffon.
    Mina le porse un biglietto con fare cospiratorio.
- Che siamo attese, mia cara.
- Attese?
- Hai presente la cena in nostro onore? - Gli occhi non poterono non accendersi di malizia al pensiero di aver perso una sfida con un avversario al suo livello - Bene, credo che sia un po' più in grande stile del previsto.
- Quindi?!
- Quindi ci hanno fregate, tesoro - Voltandosi verso di lei le dedicò un sorriso preoccupante e carico di vibrante desiderio di rivalsa - Fatti carina, mia cara, avrai dei politici da intrattenere.
- Politici?!
- Esattamente. Politici con mogli e figli al seguito -
e a quel punto guardò Lory, allusiva - tutti col cuore gonfio di speranza e gratitudine. Tutti che muoiono dalla voglia di conoscere e ringraziare personalmente le eroine che hanno loro salvato vita e futuro.
    La bella Mew dagli occhi del colore del mare sembrò arrossire ancora di più a quel punto e quando anche Strawberry iniziò a capire non potè far altro che guardare Mina negli occhi improvvisamente impanicata, a metà tra l'essere stizzita e terr.
- Che grandissimi... bastardi!
    Nonostante tutto Mina non potè fare a meno di sorridere e voltandosi verso il suo vestito accarezzò con le dita il biglietto rilegato che lo accompagnava.



Sono sicuro che questo vestito ti renderà la giustizia che meriti, angelo.
Non vedo l'ora di vedertelo addosso.

P.s: A questo proposito, sarò io il tuo cavaliere per questa sera, mia cara, spero non ti dispiaccia.
Aspettami, dolcezza

sinceramente tuo,
Yury



Inutile dire che il sorriso le sparì in un istante dalle labbra, a quel punto, sostituito da un rossore che le colorò guance e gola con un'intensità ridicola e accompagnato da un brivido che la lasciò completamente stordita.
    Stizzita si morsicò le labbra con forza, accartocciando il biglietto come se scottasse.
- Idiota.
    Sibilò tra i denti, infilandosi però il corpo del reato nella taschina interna del vestito rovinato che indossava e scartando il suo abito col cuore che le batteva forte nel petto.



***



Strawberry si guardò allo specchio e per un istante si perse a guardarsi, arrossendo di piacere e di un po' di vergogna.
    Raramente si piaceva in vestiti eleganti e le poche volte in cui li indossava comunque sceglieva qualcosa di corto e scuro, sicura che così gli abiti mitigassero un po' ciò che meno le piaceva del suo corpo e fossero più vicini al suo portamento e al suo spirito che non troppo sobri.
    A quel pensiero gettò un'occhiata contrita al tubino nero, irrimediabilmente rovinato, che giaceva piegato insieme alla tuta di Kish sul comodino al suo fianco. Quello, ad esempio, era uno dei suoi capi preferiti e le dispiaceva non poco averlo ridotto in quel terribile stato. Quando riportò l'attenzione alla sè stessa riflessa nello specchio però, con un sorriso un po' timido si ritrovò ad ammettere che non c'era paragone.
    L'abito che indossava era lungo fino ai piedi e le scivolava addosso alla perfezione, senza tirarle da nessuna parte e aderendo alle sue curve come se fosse stato cucito apposta sulla sua forma. I fianchi morbidi erano evidenziati a regola d'arte e non sembrava affatto che la carne formosa fosse di troppo, anzi... riempiva il vestito di sensualità e per un istante pensò che le dava un tocco quasi predatorio. Sensuale. Sicuro.
Chissà se a lui sarebbe piaciuto?
    E non ebbe il tempo di domandarsi sconvolta a cosa stava pensando, perchè istintivamente portò lo sguardo alla scollatura profonda e morbida che le si allungava giù fino all'ombelico e che tra i risvolti del tessuto lasciava intravedere con eleganza le forme piene dei seni e la pelle nuda, chiara e scoperta. Si voltò su un fianco, ammirando come dalle spalline quell'onda sensuale le scivolasse giù anche sulla schiena, più aperta, più morbida, più profonda ancora, fino a sfiorarle le fossette di venere alla base della schiena e evidenziandole la curva della colonna vertebrale, un po' più incavata del normale, ancora più flessuosa e sensuale. Il vestito le fasciava le gambe lunghe accarezzandogliele come un amante e lo spacco sulla destra, profondo, seducente dava quel tocco di decisione in più per farla sembrare ancora più accattivante... ancora più donna.
    Le avrebbe accarezzato le cosce, quando l'avrebbe scortata a cena, quella sera?
    Le avrebbe passato le dita sulla clavicola e sulla gola scoperta come aveva fatto quella mattina?
    Turbata si morse le labbra, mentre il calore e il desiderio le accendevano la pelle sensibile dei seni, delle braccia e guardandosi riflessa quasi gemette di stupore nel vedere i suoi occhi illanguidirsi, sciogliersi, farsi liquidi di desiderio.
    Oh Dio, ma cosa stava pensando?
    Grazie al cielo non fu lasciata sola a lungo; Mina la raggiunse, bellissima nel suo abito di raso lucente, stretto sul seno e via via sempre più morbido, man mano che la seguiva fino ai piedi.
    Per un istante la fissò incantata.
- Mina... sei splendida.
    Lei per tutta risposta alzò il viso quasi con stizza trattenuta ma il rossore stava a significare quanto perfino lei fosse deliziata dalla scelta del suo abito.
- Sono abituata a lavori più elaborati.
    La superò e si guardò allo specchio, ma Strawberry non potè evitare di pensare a quanto quel vestito la risaltasse proprio per la sua semplicità.
    Era così delicato, semplice e morbido da farla apparire quasi una fata, purissima e leggiadra; una ballerina deliziosa che incantava con la sua innata, perfetta eleganza.
    Il suo fisico minuto era valorizzato dalla morbidezza dell'abito stile impero, che la ingentiliva e la slanciava meravigliosamnete e le sue forme delicate, sinuose ma proporzionate erano fasciate con gentilezza. Elegante e bellissima.
  


Fecero appena in tempo a finire di sistemarsi,  poi un bussare calmo e secco le costrinse tutte sull'attenti.
    Fu Lory ad aprire la porta e quasi morì quando Pie le puntò addosso due occhi scuri imperscrutabili e profondi come il mare.
    Si sentì all'istante dolente per lui e quando lo vide farle scivolare addosso quelle pozze scure non riuscì a far altro che rimanere alcuni istanti immobile, intorpidita, incendiata nei punti che accarezzava il suo sguardo. Quando lui esitò per un istante sui suoi seni, evidenziati al massimo da una scollatura a cuore che li esponeva senza riserva alla sua vista, si sentì morire e la pelle le si increspò di piacere e desiderio.
    Quando lui tossì secco nel tentativo di riportare i suoi pensieri al giusto posto, lei credette di stare per svenire e fece di tutto per riuscire a non gettarglisi tra le braccia e a soffocare il desiderio che aveva di sentire le sue labbra su dì sè, su tutto il suo corpo. Gli guardò istintivamente le labbra e fu faticoso salire fino ad incontrare i suoi occhi intensi, così eccitanti e dannati.
- Sei... molto bella.
    E lo disse come se non potesse tollerarlo; come se limitarsi a parlarle fosse incredibilmente faticoso.
    Come se in realtà volesse solo prenderla, baciarla e fare con lei l'amore fino al mattino dopo.
    Guardandolo negli occhi Lory si ritrovò a sperare che lui lo facesse. Che, maledizione, buttasse all'aria quel muro di ottusa freddezza che si era rimesso addosso e che si lasciasse andare con lei come era stato pronto a lasciarsi andare al passato ma lui, immobile, strinse le labbra alzando il mento con fierezza, come a dirle di non aspettarsi nient'altro perchè se anche fosse riuscita a vedergli dentro e conoscesse ciò che voleva davvero... non si sarebbe piegato.
    E lei allora fece altrettando, col cuore a pezzi.
    Violentò tutto l'amore famelico e morboso che nutriva per lui e semplicemente affrontò il suo sguardo con fiera determinazione, limitandosi a un lieve, diplomatico e freddo 'grazie'.
    Quando lui le porse il braccio lo accettò ma non ricambiò il suo sguardo, troppo ferita e desiderosa per mettersi così tanto alla prova.



- Angelo. A quanto pare avevo ragione, dolcezza. Sei...
- Oh per favore, risparmiati i complimenti - quando gli giunse al fianco però fare la sostenuta divenne improvvisamente più difficile del previsto, soprattutto quando lui le posò addosso uno sguardo così divertito e carico di malizia da farla rabbrividire. Sforzandosi di distrarsi girò il viso e solo quando vide Strawberry uscire anche lei in corridoio... e rimanere da sola riuscì a farlo per davvero. Abbassando la voce, sospettosa, lo guardò senza perdere di vista l'amica - Ma... Kish dov'è?
    E quando vide Yury avere l'accortezza di trattenere un gemito, capì e il sospetto si fece rabbia.
- Ecco... - Incerto, per la prima volta in difficoltà e si, anche un po' scontento, il ragazzo fissò la rossa quasi con preoccupazione. Quando finalmente parlò, era chiaro che non condivideva le scelte dell'amico ma questo non bastò a tranquillizzare Mina - Lui... ha avuto un imprevisto.
    Bastardo.
    Bastardo infame e codardo.
    Tenendo bassa la voce lei non potè fare a meno di rivergeglisi arrabbiata, stringendo i pugni fino a segnarsi i palmi con le unghie.
- Farà entrare in sala da sola, davanti a tutto il suo popolo, la ragazza che ha salvato la vita a tutti voi?!
- Mina...
- Questa è veramente una cattiveria.
- Lo so.
- E glielo permettete!
- Nessuno di noi è in grado di fer...
- Sarà l'esperienza più umiliante della sua vita!
    E solo quando lui la guardò negli occhi davvero, lei capì.  
    Immobile, senza parole, arrabbiata e impotente come mai, non ebbe nemmeno il coraggio di guardare la sua migliore amica.
- ...Ed è esattamente quello che vuole lui.
    Sussurrò e quando lui ebbe l'accortezza di stringerla gentilmente e sè e sembrare davvero, davvero rammaricato dal comportamento del suo compagno, non potè più non guardarla. Cercando di soffocare rabbia e lacrime le tese la mano, sorridendole e quando lei, fiera e orgogliosa, la strinse nella sua ricambiando il sorriso, Mina ringraziò tutto il cielo per il coraggio della sua amica.
Poi Yury decise di far valere la sua reputazione e dolcemente si insinuò fra entrambe.
- Beh... sono onorato di scortare due fra le più belle donne della serata. Saranno tutti invidiosissimi, davvero.



Straberry aveva voglia di piangere, davvero; e più si avvicinavano ai festeggiamenti più sentiva di sgretolarsi dentro, lentamente. 
    Vedeva davanti a sè Paddy e Tart scambiarsi un po' indecisi e impacciati qualche parola e perfino Lory, per quanto turbata fosse, aveva Pie al suo fianco. Era tutto il tragitto poi che Yury punzecchiava Mina intrecciandosi i suoi capelli tra le dita e per quanto apprezzasse la presa solida del ragazzo sul suo fianco sapeva di essere di troppo. 
    E soprattutto sapeva di stare rovinando la serata a Mina che già un po' fredda di suo, preoccupata com'era per lei, non faceva altro che rinchiudersi ancor di più nel suo castello di solitudine e orgoglio.
    Cercando di non pensare al vuoto che sentiva dentro si sforzò di andare avanti per la sua strada ma arrivati davanti al portone d'ingresso il disagio di tutti era palpabile. 
    Perfino Pie per un istante sembrò esitare e ci mise un po' per trovare le giuste parole.
- La serata è stata organizzata nei minimi dettagli. Entreremo seguendo una scaletta precisa e... - si interruppe, a disagio, e arrabbiato nero con il fratellastro che aveva messo tutti in una situazione del genere - ...ci annunceranno di volta in volta.
    Pensò che l'umana non si meritava affatto quel trattamento.
    Aveva combattutto contro di lei e per quanto l'avesse odiata, per quanto avesse odiato tutte loro, aveva sempre rispettatto quelle ragazze che senza freni e limiti avevano combattuto e sofferto per difendere il loro mondo, la loro gente e i loro ideali.
    Lei aveva sacrificato tutto e meritava di essere onorata in tempi di pace come una regina, come la giusta e onorevole combattente che era.
    Di certo non meritava di essere l'unica a entrare senza scorta, come se lei fosse diversa, come se avesse fatto un po' meno... semplicemente come se non contasse.
    Kish poteva avere tutte le sue ragioni e poteva desiderare la sua vendetta quanto voleva ma aveva un'infinità di modi per realizzarla che la colpissero senza che fosse necessario levarle la dignità che le spettava, la gloria che meritava e che si era guadagnata col sangue, col sudore e con la forza d'animo che le batteva dentro e che animava un corpo infinitamente troppo fragile.
   Colpirla così era veramente da infimi codardi.
E quando la vide semplicemente sorridere e alzare il capo con disinvolta freschezza, non potè trattenersi dallo stringere di più a sè Lory e dal pensare che quelle umane avevano davvero qualcosa dentro di impossibile da spegnere.
Non le avrebbe mai, mai ringraziate abbastanza per aver salvato il suo mondo. Mai.
-
Che problema c'è? Si tratta solo di scendere delle scale, no? - Lanciò un occhiolino alle amiche, che per tutta risposta sembrarono ancora più a disagio. Allora lei si schiarì la voce e semplicemente abbracciò Paddy quasi a stritolarla - Avanti, posso farlo perfino io!



Fu proprio la bionda a entrare per prima e a rimanere completamente sconvolta dall'incredibile numero di persone che all'improvviso si zittirono e rimasero immobili, in attesa, a guardarla come se vedessero l'incarnazione di una divinità.
    A disagio, Paddy non potè trattenersi dal fare un passo indietro ma la presa salda di Tart, incredibilmente più forte di come se la ricordava la costrinse dov'era e il sorriso che le rivolse mentre qualcuno la presentava con voce tonante e carica d'emozione la fece tremare dentro.
- Non credi sia un po' tardi per scappare ora?
    Le sussurrò, accarezzandole la schiena come se stesse rassicurando un animale selvatico.
    E Paddy quasi non udì il clamore assordante che rispose al suo nome, troppo persa a guardare gli occhi scuri del suo cavaliere.
    Scuri, ridenti e infinitamente caldi.
    Quando lui alzò le loro mani unite nel tentativo di farle ringraziare i presenti lei quasi gli cadde addosso, turbata com'era ma poi, al suo fianco, stretta a lui tutto andò meglio e lei semplicemente scese le enormi scale un passo alla volta, stringendo fra le mani la gonna lunga del vestito e costringendosi a trattenere le lacrime di commozione che via via si facevano più forti.



Fu poi il turno di Lory e poi scese Mina, che prima di varcare la soglia diede un'ultimo, preoccupato sguardo alle sue spalle, incontrando però quello dolce e rassicurante della rossa. Strawberry le mandò un bacio... e la lasciò andare.
E solamente quando fu sola lasciò andare un respiro irregolare, frenetico e un singhiozzo soffocato.
Sforzandosi di sorridere cercò di sistemarsi il vestito morbido meglio che poteva ma ora quel capolavoro di sartoria aveva perso la sua magia: lei era tornata ad  essere l'impacciata, formosa Strawberry, brava solo a combattere e a divertirsi con le amiche.
    Perchè avevano lasciato da sola proprio lei? Così carente di portamento e contegno?
Sarebbe caduta, lo sapeva.
    O peggio, avrebbe sbagliato qualche formalità e si sarebbe resa ridicola.
    Maledizione, se avesse rotto il vestito o preso dentro qualcosa?
    Specchiandosi contro la vetrata del corridoio quasi fu tentata di scappare.
    Cosa ci faceva lei, così infantile e incapace, in un abito che la faceva sembrare la più vissuta delle donne?
    In un abito che la faceva sembrare così bella, sicura e fiera?
    E quando ripensò allo specchio e al desiderio che aveva provato per l'uomo che adesso l'aveva lasciata sola in un momento così importante e ufficila e difficile per lei, tutto sembrò andarle i pezzi dentro, di nuovo.
    Perchè?
    Perchè le aveva fatto questo?
    E allora lasciò che la rabbia la invadesse; la lasciò scorrere nel suo corpo e arrossarle la gola, le guance, la pelle esposta del solco dei seni. E quando la vide riflessa anche nei suoi occhi così spaventati ed incerti, decise che no, non si sarebbe fatta abbattere.
    Non da lui.
    Non così.
    E quando la porta si aprì per lei, semplicemente si asciugò le lacrime traditrici che le avevano rigato le guance, alzò la testa orgogliosa come una leonessa e toccò il legno cercando conforto nella sicurezza del suo calore prima di darsi in pasto alla folla e all'umiliazione pubblica.
    Non c'era stato un uomo a combattere al suo fianco quando davvero ne aveva bisogno.
    Mark l'aveva lasciata e anche Kish non le era al fianco quando più avrebbe dovuto esserci.
    Chiuse gli occhi, respirò con calma, strinse tra le dita il cornicione.
    Lei aveva sempre vinto le sue battaglie da sola e con le sue amiche.
    Se non aveva avuto bisogno di un uomo che combattesse le sue battaglie, di certo non l'aveva bisogno perchè la scortasse in trionfo.
    Lei il suo trionfo se lo sarebbe presa da sola, a testa alta e col sorriso sulle labbra.



***


Yury dovette agguantare Mina con forza per impedirle di fare gli ultimi scalini correndo e di chiudere le mani eleganti direttamente alla gola di un Kish Ikisatashi fiero e gongolante che dava bella mostra di sè in piedi, praticamente in prima fila e stretto a due voluttuose aliene tutte curve che gli si strusciavano addosso strette in abitini così corti e scollati da risultare volgari anche per lui.
    Stringendo con forza la vita sottile della piccola al suo fianco si riscoprì arrabbiato nero e deluso.
Adesso aveva davvero esagerato e a giudicare dagli sguardi che i suoi stessi generali gli stavano lanciando si capiva chiaramente che questa volta non l'avrebbe scontata con una semplice punizione.
    Ma che diamine aveva per la testa, quell'idiota?
    Si rendeva conto di come poteva venire considerato un gesto del genere?
    Sarebbe bastato per far iniziare una guerra se solo la rossa che tra poco sarebbe scesa - da sola, la sera del suo fottuto trionfo! - da quella scala avesse deciso di prendersela come se la sarebbe presa qualsiasi altro Alto Diplomatico del loro mondo!
    E quando lo guardò negli occhi e lui semplicemente si limitò ad alzare il capo, sicuro di sè anche di fronte all'accusa del suo migliore amico, la tentazione di andare lui stesso a spaccargli la faccia fu così forte da colpire forse anche la bella ragazza al suo fianco.
    Ma non fecero in tempo a fare nulla e forse fu un bene, vista la rabbia omicida che aveva la mew azzurra negli occhi... fu annunciata Strawberry e Mina perse tutto l'interesse che aveva in Kish. Semplicemente si girò verso di lei, in attesa.
Sperando che oltre a dover affrontare da sola un momento tanto coinvolgente... non vedesse quella scena che sicuramente le avrebbe incrinato il cuore.



Ma Strawberry la vide e ne morì, in diretta, sotto gli occhi famelici del lupo che in prima fila la aspettava e che senza preoccuparsi del silenzio che l'aveva accolta e della figura indegna che le aveva appena fatto fare, semplicemente la guardava, aspettandola.
    Era così bella da fare male.
    Sorridendole, non fece nemmeno finta di mascherare il suo desiderio, la voglia che aveva di raggiungerla, spogliarla e prenderla semplicemente così, davanti a tutti, solo perchè la voleva.
    Solo perchè era sua.
    Senza perdersi un solo istante del suo smarrimento e della sua paura, sentì il bisogno di lei crescergli dentro con forza e mentre la mangiava di fantasie e occhiate lascive, lasciò andare le mani a toccare il corpo tornito delle ragazze che aveva al fianco.
    Era così bello averla in suo potere, così meraviglioso vederla pendere dalle sue labbra e non riuscire a togliere lo sguardo così adorabilmente ferito dai suoi occhi predatori e vittoriosi... che quando lei alzò il mento con fierezza e gli dedicò uno sguardo di compassione così pietoso da risultare quasi divertito lui per un istante rimase interdetto e scioccato.
    Soprattutto quando lei si aprì invece subito dopo nel sorriso più perfetto, magico, dolce e felice che le avesse mai visto fare in tutta la sua vita e in tutti i suoi sogni più belli.
    Si sentì praticamente distruggere in mille pezzi mentre lei disperdeva al vento ciò che per mesi lui, nei suoi sogni e nei suoi desideri, si era così gelosamente preoccupato di custodirsi dentro, solo per lui.
    E tutto perse d'importanza, perchè semplicemente più niente contava ora che aveva escluso solo lui dall'abbraccio caloroso con cui da sola, su quella scala, stava stringendo i cuori di tutti quanti quelli che erano li per lei.
    Ad amarla.
    Semplicemente.
    Si ritrovò a guardarla immobile mentre lei allargava le braccia e rendeva gioiosa e festosa una serata che comunque doveva vertere su un certo contegno. Si ritrovò a ringhiare contro ogni uomo, al suo fianco, che fischiava per lei quando la bella rossa elargiva in aria baci e li soffiava via con quelle labbra carnose e che avrebbero dovuto baciare solo lui. Smise di accarezzare le sue compagne quando lei, tra le risate dei bambini e lo sbigottimento generale delle donne più importanti del loro mondo si tolse le scarpe col tacco e con quel suo vestito lungo, meraviglioso e rosso come il desiderio morboso che provava per lei scivolò giù dal corrimano delle scale, lasciando che i capelli le scivolassero davanti al viso e tra la scollatura generosa e sensuale, senza curarsi del tessuto che le volava intorno come una sensuale nuvola rossa.
    E infine, quando il suo vestito morbido si impigliò al metallo placcato d'oro del corrimano e lei tra le risate si ritrovò costretta a fermare i suoi saluti nel tentativo di liberarsi sotto gli occhi divertiti di tutti i presenti, lui ricevette il suo colpo di grazia: dalle sue spalle qualcuno spintonò senza cattiveria la ragazza che aveva sulla destra passandole davanti e mentre lei si lamentava raggiunse la sua Stawberry - la sua meravigliosa, bellissima e scarmigliata Strawberry - a quel corrimano.
    Sotto il suo sguardo le chiese sorridente il permesso di liberarla e lei, arrossendo gli annuì, ricambiando il suo sorriso, tra i fischi generali e gli applausi dei bambini che vedevano in lui il bel cavaliere accorso a salvare la damigella in difficoltà.
    Sentì gli occhi farsi torbidi di gelosia, mentre incapace di scostarli, beveva avido il rossore riconoscente che le colorava le guance, la dolcezza negli occhi e l'insicurezza con cui si portò i capelli folti e lunghi all'indietro e dietro le orecchie, gli occhi espressivi e riconoscenti di lei che rispondevano al sorriso del giovane che l'aveva liberata e che ora, su incitazione della folla, si era inginocchiato davanti a lei con teatralità e le stava tendendo la mano per aiutarla a scendere.
- No...
    Si ritrovò a sussurrare, la voce disperata e il cuore in mano, ma le due ragazze strette a lui non capirono e non lo lasciarono andare.
    E quando finalmente riuscì a liberarsi era troppo tardi.
    Le sue dita delicate sfiorarono quelle del ragazzo che la aspettava, ancora in ginocchio e quando si intrecciarono lui ringhiò e si lanciò in avanti ma fu Yury a bloccargli il passo questa volta e per quanto dentro avrebbe desiderato morderlo e pestarlo con tutto sè stesso, gli occhi che lui gli puntò addosso non fecero altro che metterlo di fronte all'ovvio.
- Non puoi farle anche questo, ora.
Ed era vero e per quanto anche Pie non sopportasse quel damerino viziato che conosceva fin troppo bene, non lo lasciarono passare ma anzi, sotto i suoi occhi disperati si limitarono a scuotere il capo, inondandolo di incredula delusione.
. Questa Kish te la sei davvero cercata, diamine.
    E lui strattonò un'ultima volta ma non tentò più di mettersi in mezzo, neanche quando il ragazzo alla fine aiutò Strawberry a scendere a la strinse un po' a sè per lasciarle trovare l'equilibrio.
    Neanche quando lei, per ringraziarlo gli baciò la guancia e la folla, impazzita, iniziò ad acclamare il suo nome e quello delle sue compagne, che all'istante la raggiunsero stringendola nel loro abbraccio.
    Fermo, immobile, si perse così, semplicemnte.
    Era tutto uguale a prima.
    era con lui ma non lo era e come nel passato, anche in quel momento, ancora doveva accontentarsi di guardarla standole a debita distanza.
    ma questa volta perfino il suo cuore gli si ribellò, impedendogli di trasformare tutto il suo rancore in rabbia contro di lei.
    Questa voglia, gli disse, hai scelto tu di non essere lì.
    Hai scelto tu di tenerla lontana da te.
    Lei non ha colpe.

-
Lei non ne ha mai avute.
    Sussurrò infine a sè stesso, mentre lei, per un istante, un infinito meraviglioso istante, si voltava a guardarlo ...e annegava nelle spalle che lui, semplicemente le rivolse dopo averle indirizzato il solito, divertito, irriverente ghigno soddisfatto.
    Così.
    Perchè era troppo presto.
    Era tutto troppo presto.
    Tornò quindi alle sue bambole di carne, perchè era infinitamente più facile tenere a bada le loro mani... che quelle scontente e pressanti della sua coscienza tradita.








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Oh, ed eccoci a noi, ora!!! ;P =D
Semplicemente volevo ringraziarvi tanto, tantissimo per le recensioni meravigliose che spero continuerete a scrivermi e più in generale per avere seguito questa fic ed essere arrivati fin a qui ;) Come potete vedere, stiamo cominciando a entrare nel vivo della storia ma... non credete: non è che l'inizio! c'è mooooolto moooolto altro in realtà da scoprire e se continuerete a seguirmi sarò lieta di scoprirlo con voi =D
    In ogni caso, spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto e che presto, in tanti, possiate farmi avere il vostro parere perchè seriamente, i vostri commenti sono davvero importanti per noi autori... ci aiutano a riprendere in mano i nostri lavori, a migliorarli... a continuarli =D
    Ci aiutano a farci credere in noi e nelle nostre possibilità... ci aiutano a continuare a scrivere anche se spesso non dovremmo farlo e dovremmo concentrarci su qualcosa di più importante XD
    Ci aiutano a ricordare che SCRIVERE è 'più importante' =)
    Quindi davvero.... se avete voglia... se avete tempo... dedicateceli <3 Buoni o cattivi che siano, i vostri commenti aiutano. MI aiutano ^^
E so che sono una ritardataria e non me li meriterei ma... daaaaaaaaaaaaaaaiiiii <3 <3 <3

Eheheh, scherzi a aprte: grazie!!! Davvero =)
E mi scuso se ancora una volta le amanti di Lory e Paddy sono rimaste deluse ma purtroppo non è ancora il momento delle nostre paladine =) arriverà, davvero! Abbiate solo un po' di pazienza, ok???
Nella speranza di sentirvi in tanti, presto e numerosi quindi... vi lascio, abbracciandovi tutti!!!

Baci
Glo

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