I giochi riprendono di Neera Sharim (/viewuser.php?uid=35762)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza Immediata ***
Capitolo 2: *** L'inizio dei giochi ***
Capitolo 3: *** Crudele sconfitta ***
Capitolo 4: *** Viaggio movimentato ***
Capitolo 5: *** Prigionia forzata ***
Capitolo 6: *** Verità svelata ***
Capitolo 1 *** Partenza Immediata ***
ks
A Sweet, Pan e Nene
Perchè il passato torna sempre prima o poi...
E pretende il conto! =P
Vi voglio benissimo ragazze e questa è per noi:
Perchè siamo tornate!
=) Rey ^^
Partenza Immediata
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I capelli della ragazza gli sfioravano il ventre mentre lui, un ghigno
compiaciuto sulle labbra sottili e chiare, si dedicava a godersi quelle
attenzioni che ormai era solito regalarsi.
La bocca dell'aliena scivolò sulla sua eccitazione, più
in basso, accogliendolo del tutto dentro di sè, con delicatezza
e sensualità.
Il bel giovane dagli occhi dorati strinse di più la presa sulle
spalle di un'altra ragazza, che frattanto si stava dedicando al
vezzeggiamento dei suoi pettorali. Le mani esili e sicure si posarono
sugli addominali scolpiti, il respiro fintamente innocente gli
accarezzò la pelle diafana.
Ghignò, divertito dalla loro stupidità.
Erano ridicole.
Ridicole nei loro movimenti che volevano fargli credere essere
innocenti e che erano in realtà studiati, meccanici, compiuti
tante, troppe volte.
Ridicole nella loro passionalità che mirava a catturarlo.
Ridicole nei loro piani strategici.
Ridicole... a pensare che fossero loro, a condurre il gioco.
Il ghigno beffardo si accentò.
...Ridicole, a credere che lui avrebbe anche solo potuto lontanamente interessarsi alle loro anime vuote.
Con indifferenza accarezzò la nuca e il collo della ragazza che
gli stava tracciando una scia di baci e leccatine eccitanti sulla
clavicola. Quella mugulò di piacere, attaccandosi maggiormente a
lui, schiacciando i seni sodi contro il suo petto prestante. Gli
cercò le labbra, per baciarlo... e fu allora che la scintilla
della malizia gli illuminò gli occhi dorati, lucenti e cattivi.
Le afferrò veloce il mento tra le dita, attaccandosi a lei per
imporle il suo di bacio.
Un bacio violento, crudele, erotico e... piatto.
Un bacio che segnava il suo possesso e al contempo l'importanza che lei aveva per lui.
Nulla.
...E intanto le labbra dell'altra giovane su di sè cominciavano a farlo andare su di giri.
Con un gesto seccato e uno 'sparisci' divertito e gelido si
liberò della noia che gravava sul suo petto, che uscì di
corsa da quella stanza illuminata scarsamente.
Le lacrime a rigare il viso di una ragazza respinta.
E intanto, il bell'alieno si distese più comodamente sul divano,
allargando le braccia sullo schienale. Il piacere che lentamente si
cominciava a snodare sibillino dentro di lui, il calore e la morbidezza
di quelle labbra che lo stavano accogliendo con ardore e premura.
E poi, i suoi occhi scesero verso il basso.
...Una mano che lentamente cala sulla testa dell'aliena, le dita che le accarezzano i capelli...
Erano rovinati, segnati dalle continue tinte e dalle acconciature elaborate.
Scivolò a stringerle delicatamente una ciocca, arrotolandosela tra le dita.
Il piacere cominciò a librarsi più forte, i suoi muscoli si tesero.
...Rossi...
Capelli rossi.
...
Così diversi dai suoi... dai suoi così morbidi, naturali... profumati... scuri ed eccitanti, selvaggi.
Come sarebbe stato avere i Suoi, su di sè? Come serebbe stato stringere i Suoi, tra le dita?
La ragazza aprì gli occhi quando lo sentì venirle dentro.
Scuri... scuri e profondi... scuri come i Suoi... ma non altrettanto innocenti.
Kisch urlò rivarsandosi nella sua compagna, abbandonando la testa all'indietro, sul divano.
...Un urlo di frustrazione e rabbia.
***
- Dov'è l'idiota?!
Un Pie Ikisatashi furioso, alle sei di mattina, entrò nella sala
comandi, inveendo contro il fratellastro minore, intento a sonnecchiare
placidamente coi piedi appoggiati sul monitor e la testa reclinata
all'indietro.
Al suono funereo e terribile al contempo della voce del bell'alieno
dagli occhi blu, il povero Tart si risvegliò di soprassalto dal
suo stato di semi-incoscienza molto vicino al sonno rem, cadendo dalla
sedia e portando con sè una buona parte dei dispositivi di
controllo posizionati sul tavolo.
- Ahhh!!! Pie!!! Non è colpa mia, eh!!! Giuro, io questa volta
non ho fatto niente!!! Non crederai davvero che sia stato io a far
saltare il radiatore del dispositivo per...
E la faccia allucinata di Pie, che ora aveva preso a guardarlo sempre peggio, lo costrinse a deglutire.
Tart cominciò a presentire guai.
- ...Ehm... a quanto pare... non lo sapevi, eh?
Anzi: fu certo di essere finito nei casini più neri.
Così tentò di rimediare.
- Ah, eh, ma... lo riparo, eh! Davvero, davvero... io... non è che l'ho fatto apposta, si insomma... sai... succede, no?
Il sopracciglio del maggiore tra gli Ikisatashi si levò all'istante.
- Ma mica non eri stato tu?
Ok, il suo funerale era segnato.... non rimaneva che la preghiera...
- ...TI PREEEEEEEEGOOOOOOOOO!!!!!!! Giuro che non volevoooooo!!!!!!
...Carta che non esitò più a sfoderare. Con gli occhioni
sgranati da cucciolo indifeso, il bel moretto si affrettò a
guardare gli occhi penetranti del fratellastro.
...Che sbuffando distolse lo sguardo.
Tart sospirò di sollievo.
Era ancora vivo!
- Con te farò i conti dopo.
...Per ora.
Il povero sedicenne stava già per sbuffare contrito quando il
fratello gli diede la possibilità di redimersi... indirettamente
certo!
- Dov'è l'idiota?
Capendo che precedentemente l'insulto non era diretto a lui bensì all'altro
idiota, quello con la 'I' maiuscola e che faceva Strafottenza di
cognome, e sentendosi quindi infiammare dal fuoco della vendetta in
quanto era stato costretto a confessare una cosa che mai avrebbe voluto
confessare per colpa di un fraintendimento che in realtà voleva
LUI come protagonista, Tart non esitò a farsi valere.
- Se intendi Kisch... se nè andato di nuovo^^.
Asserì, con un bel sorrisetto angelico.
E lo sguardo minaccioso di Pie gli fece salire l'istinto di buttarsi sotto il tavolo e rimanerci.
- SCUSA?!
...
Tifone e Uragano avevano trovato una bella sistemazione nel corpo tonico del fratello.
Che subito dopo gli fece quella domanda che lo preoccupava molto.
- E TU DOV'ERI MENTRE SE NE ANDAVA?!
...Ottima domanda, pensò quindi, lanciando un'occhiata al panino
farcito che riposava tranquillamente attaccato al Monitor...
raffigurante i dati di una certa biondina che, per informazione... non
era un'aliena.
***
Kisch strinse tra le dita la missiva governativa che era arrivata alla
sua squadra la sera precedente, prima che scivolasse via dalla sala
comandi dove avrebbe dovuto svolgere il suo turno di supervisione
insieme a Tart per sfogare la sua soddisfazione nelle sue pupattole da
quattro soldi.
Lui, Pie e Tart, insieme a Yury, sarebbero dovuti tornare sulla Terra.
Ghignò, sinceramente divertito e soddisfatto.
Gli ordini parlavano chiaro e, per la prima volta in vita sua, era ben felice di portarli a termine.
Abbandonò la cartelletta informativa sul tavolo della sua stanza
da Generale di Divisione, dirigendosi a fare una bella doccia.
Svogliatamente scelse una fialetta dal liquido limpido color blu cobalto, recante scritta: 'Rigenerante'.
Si liberò dei boxer scuri, attaccò la fialetta al cavo di
alimentazione dell'acqua e fece chiudere i portelli della doccia.
Sotto l'acqua ghignò, chiudendo gli occhi.
L'avrebbe rivista.
E sarebbe stata sua.
La risata spontanea che gli sorse dentro coprì per alcuni
istanti il rumore dell'acqua che si infrangeva sul suo corpo nudo,
scolpito nel marmo.
Lasciò che il cercapersone digitale suonasse per alcuni istanti
prima di rispondere alla videochiamata ologrammatica di Yury.
La figura alta e slanciata di un alieno dai lineamenti affascinanti e
gli occhi color cobalto e violetto dove brillava una sempre presente
malizia mista a furbizia, si materializzò nella stanza
illuminata.
- 'Giorno Yu'.
- Kisch. ...Svolto attività interessanti questa notte?
Il ghignetto allusivo si scontrò con gli occhi d'oro liquido di un altrettanto divertito Kisch.
- Abbastanza,si. ...E' Pie che ti manda?
- Anche. Te la dai una mossa?
- Arrivo. Quando si parte?
Quello intensificò lo sguardo color ametista.
- Ora, quindi porta il borsone e i tuoi giocattolini.
Kisch, sotto il phono elettronico, si allacciò i pantaloni in pelle.
- Ci vediamo sul pontile.
- Affermativo. Ciao coglioncello.
E non gli diede il tempo di rispondere. La chiamata terminò all'istante.
Kisch sorrise tra sè.
Finì di asciugarsi i capelli, spense il phono, afferrò le chiavi e si diresse allo specchio.
La figura di un ragazzo atletico, dai muscoli tonici e scattanti ma non
eccessivi, alto e prestante, sui 19 anni, lo fece ghignare soddisfatto.
Indossò velocemente la canotta aderente in pelle, che si legava
sul petto con alamari in acciaio che gli lasciavano scoperta parte dei
muscoli tonici e il ventre. La linea dell'inguine evidenziata ed
interrotta dai pantaloni, l'ombelico sensuale che si intravedeva
lievemente.
I capelli erano abbastanza lunghi, scalati... ciuffi ribelli che gli lambivano gli occhi.
Era cambiato.
Ghignò.
Quanto era cambiata lei?
Calzò in fretta gli stivali scuri, prese il cappotto nero, lungo e in pelle.
Afferrò il borsone e si affrettò a raggiungere la zona d'imbarco.
- Sei un coglione.
- Si Pie, anche io ti voglio bene.
Gli rispose, piazzandosi di fianco a lui con gli occhi puntati sul Generale di Comando e la sua schiera di sottoposti dietro.
- Bene signori. La missione dovrà essere segreta e rapida, non
voglio preoccupazioni, non voglio disastri. Andate, catturerete i
soggetti e tornerete qui il più in fretta possibile, sono stato
chiaro?
- Si signore, Generale.
Quattro voci, quattro risposte decise.
- Non avrete scorte, ho scelto voi perchè conoscete la terra e
siete ottimi militanti. La missione non dovrebbe essere minimamente
rischiosa ma, in caso di pericolo, sarete da soli. Se uno muore, gli
altri concluderanno ugualmente la missione con o senza di lui!
- Si signore, Generale.
- Andate. Chiudo.
- Si, Generale!
E mentre il piccolo gruppo saliva sulla navetta, il campo veniva sgombrato e preparato alla partenza.
Tutti si disposero ai loro posti.
- Qui Oregon1, base mi ricevete?
- Forte e chiaro Generale Pie.
- I propulsori sono attivati, i sensori di gravità e i
dispositivi aerei sono in funzione. Chiedo l'attivazione dei comandi
manuali della nave.
- Attivazione consentita.
- Partenza tra dieci secondi.
- Partenza tra diec... nove... otto...
- Allora, credete di potercela fare?
La domanda divertita di Yury, intento a controllare allo specchio la
sua perfetta persona, narcisista com'era, fece ghignare Kisch, tremare
agitato Tart e indurire lo sguardo di un concentrato Pie.
Mentre la navetta spaziale partiva in direzione Terra, le risposte furono medesime... i pensieri diversi.
- Assolutamente.
********
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Allora, che ve ne pare???
E' da un po' che desideravo scrivere finalmente una long sulle Tokyo
Mew Mew e... finalmente eccomi qui, dopo anni e anni di silenzio stampa
XD - no dai scherzo, anche se effettivamente ne è passato di
tempo ^^ - !!!
Che dire, spero che la storia abbia catturato la vostra attenzione e che i seguenti capitoli possano mantenerla sveglia!
In questa improvvisata nata da un delirio di febbre - XD vi accorgerete
che l'ispirazione mi arriva quasi sempre così =) - leggerete di
intrighi, combattimenti, amori, litigi violenti e sensualità, di
desideri brucianti, sentimenti incomprensibili, tenere prime volte e
selvaggi rancori. Vedrete come incontri nati da pregiudizi possano
tramutarsi in amore e... come anni passati a lottare, possano diventare
sentimenti infermabili e sinceri.
Ricordi che fanno male e sensazioni nuove che germoglieranno.
Rincontri dolorosi... e primi sguardi.
Un Kisch tornato ad essere perfido e sensuale, un Pie più freddo
e spietato del solito, un Tart che non ha mai dimenticato e che ha
tutta l'intenzione di non farlo... e un nuovo personaggio, che spero
faccia perdere la testa a voi come a me =P
E... poi ci saranno loro.
E sulle nostre Palidine si accettano scommesse ^^ Chi ha voglia di
iniziare a farsi sentire???? E... chi farà perdere il sonno e
nascere il desiderio al nostro nuovo personaggio????
Spero di sentirvi presto e... numerosi! Le recensioni sono più
che ben accettate e anche le critiche, basta che non siano insulti o
cattiverie gratuite ^^.
Beh, ora non mi resta che lasciarvi con questo prologo abbastanza corto
per i miei standar, solitamente, quindi... preparatevi!!! XD
Ciao a tutti!!!!!!!!
BACISSIMI
Glo
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Capitolo 2 *** L'inizio dei giochi ***
L'inizio
dei giochi
- Ehi
piccolina, che ci fai qui da sola, hai perso la mamma?
Una giovane
ragazza dai capelli
rossi lunghi fino a metà schiena e occhi color cioccolato
fondente si chinò, vestito permettendo, fino alla bimba che
stava piangendo disperata sul ciglio della strada.
Le labbra
incurvate in un
sorriso dolce e rassicurante e il ciuffo che le copriva gli occhi
tirato indietro da sottili forcine che le tenevano all'indietro i
capelli ai lati del viso e sulle tempie, scoprendo l'espressione
gioviale e rassicurante, fecero per un momento smettere di piangere la
piccola mora che ora la guardava ammirata.
- ...Io... io...
- Berry muoviti
su, o faremo tardi! Si può sapere perch...??? Oh. E chi
sarebbe questa signorina?
Una ragazza dai
lunghi capelli
color zaffiro scuro, lucenti e ben curati, raccolti perfettamente in
una coda alta e ben tirata, le raggiunse, facendo rimanere la bambina
ancora più stupita.
- Cerchi qualcuno,
cherì?
Chise dolcemente,
facendo sorridere e tirare su col nasino la piccola.
- La mamma.
- E
dov'è la mamma?
La bimba si mise
il ditino in
bocca, stringendo più forte un peluche a forma di
orsacchiotto
al petto e guardandosi in giro.
- I... io... non
lo so.
- La cerchiamo
insieme?
Si
offrì allora la
rossa, alzandosi e tendendole la manina. La bimba la afferrò
subito, le dita ancora tutte bagnate di saliva.
- Si!
Strowberry
si volse verso Mina.
- Abbiamo tempo,
Mi'?
Quella sorrise,
accarezzando la testolina della bimba.
- Ma certo, basta
che la troviamo veloce veloce e tutte insieme!
La bimba sorrise
raggiante e
fece per afferrare anche la mano dell'altra ragazza. Riflettendo
però sul bisogno di tenere l'orsacchiotto, si
limitò a un
bacino affettuoso in direzione della bella Mew Mew dagli occhi scuri.
- Grazie!
Mina sorrise,
facendo l'occhiolino all'amica.
Lory,
più agitata che
mai, di fronte al cancello dell'enorme villa di Pan, attendeva con
impazienza l'arrivo delle due amiche.
Assolutamente in
ritardo.
Avvolta in un bel
vestito
celeste, senza spalline, che le scendeva dolcemente lungo il corpo
esile e ben formato, ritentò per l'ennesima volta di
chiamare al
cellulare Mina, dato che Strowberry sicuramente, come sempre, non
avrebbe risposto.
I capelli lisci,
lievemente
scalati e lunghi fino a poco più di metà schiena
le
incorniciavano dolcemente il viso dai tratti delicati, risaltando il
blu intenso degli occhi, ormai liberi dagli occhiali.
Mordendosi il
labbro, lucido di gloss, prese ad arricciarsi una ciocca di capelli tra
le dita.
Il telefono
squillò.
Almeno non ce
l'avevano spento!
...tuttavia,
nessuna risposta.
Stava
già per sfogare il
nervosismo e l'agitazione con un urlo atipico per una come lei, che una
bella ragazzina bionda, sui quindici anni, le corse incontro.
- Lory, calma!
Stanno arrivando, le ho viste attraversare ora la strada, poco
più avanti.
Un Paddy dai
lineamenti femminili e aggraziati fece la sua comparsa sorridendo
serena.
Alta e esile,
avvolta in un
vestitino estivo e colorato che le arrivava circa a metà
coscia
e pantacollant leggeri, si chinò un secondo a sistemarsi le
ballerine. I capelli biondi, lunghi e fini, erano stretti in una
treccia curata, mentre la frangetta era scomposta come al solito.
- Stai davvero
bene comunque!
Sorrise raggiante,
andandole incontro e abbracciandola.
- Anche tu, Paddy,
wow! Che cambiamento!
La ragazzina
avvampò, cominciando a torcersi le mani.
- Mina mi ha
minacciata che se
non mi fossi vestita da ragazza quale sono mi avrebbe portato a casa
sua all'istante e chiusa nella sua camera-armadio-mega fino a che non
ne fossi uscita in uno stato adeguato e 'che si conviene ad una
quindicenne', tske.
E a quelle parole
la diciottenne non riuscì a frenare le risate, sinceramente
divertita.
Chissà
perchè, ma non le risultava difficile credere all'accaduto.
Ma... a quanto
pare...
- Oh! Lieta di
vedere che la mia minaccia ha funzionato, Paddy cara.
Mina, comparsa
all'istante dietro la biondina, diede voce ai suoi pensieri, divertita
e soddisfatta.
Paddy si
girò, rivolgendole una linguaccia senza reale risentimento.
- Non ti montare
la testa ora, ho solo avuto un momento di debolezza UU.
- Si si, certo,
come no.
Sorrise quella,
chinandosi però a salutarla.
Indossava un
abitino corto,
color blu notte, con le spalline che le ricadevano lateralmente sulla
fine delle braccia, lasciando scoperte le spalle e che finiva con una
graziosa gonnellina a pieghe che le fasciava perfettamente le gambe e
la vita, dove un nastro rosso le faceva da cintura.
Il vestitino aveva
bordi pizzettati rossi e blu scuro, che le davano un tocco aggraziato e
femminile.
I sandali dal
tacco a spillo,
non eccessivamente alti, le stavano molto bene, ingentilendo la figura
snella della giovane e slanciandola elegantemente.
Strowberry invece
portava un
semplice tubino nero che le arrivava a metà coscia, senza
spalline nè altro, ma che aveva una fascia di raso nero
sotto il
seno e si chiudeva con un fiocco non troppo esagerato.
Portava ballerine
nere e il
trucco era leggero e semplice, i capelli rossi che le danzavano
seducenti sulla schiena e sulle spalle scoperte le lasciavano scoperto
il viso dai tratti delicati.
- Allora? E'
già cominciato?
- No, ma
inizierà tra poco.
- Lei
com'è?
- La bimba?
Stupenda, ha preso
tutta dalla mamma!!! Eh, la cara Pam... dai dai, venite, forse farete
in tempo a vederla prima del battesimo!
Disse esaltata la
biondina, che
si affrettò a prendere la mano di Strowberry e trascinarla
all'interno della villa, nel cui giardino era già stata
allestita una zona che fungeva da piccola cappella e un rinfresco
enorme e ben organizzato.
Mina e Lory si
sorrisero raggianti, affrettandosi poi a seguire le amiche.
La lora vita era
cambiata
notevolmente dalla fine della guerra, molte cose erano cambiate, Pam e
Kyle che si erano sposati all'improvviso, la bimba che ora aspettava di
entrare ufficialmente in famiglia... loro per certi versi erano
cambiate.
Ma nel cuore,
erano sempre le stesse.
Non sapevano...
che quello stesso giorno... la loro vita avrebbe ricevuto un
cambiamento tanto grande.
***
La navicella
atterrò dolcemente poco lontano dalla villa dove erano state
localizzate le loro prede.
Le avevano già trovate.
Quando lo sportellone laterale si aprì, Tart uscì
per primo.
Durante il viaggio ne aveva approfittato per cambiarsi e ora sfoggiava
la divisa che era solito usare nelle sue missioni.
I pantaloni dal cavallo basso in pelle, gli arrivavano al ginocchio,
larghi e a vita bassissima, mentre la giacchetta in pelle nera, simile
a quella di Kish ma chiusa sul petto e più lunga, dalle
maniche
corte, gli lasciava scoperto l'inizio dei pettorali, chiudensosi
però sul collo con alamari in acciaio che tart aveva
però
lasciato aperti. I capelli crescendo si erano fatti più
scuri e
lui, come i compagni, aveva preso il vizio di lasciarli sciolti, alla
maniera terrestre. Niente più codini, ora erano ribelli e
lui
adorava tenerli all'insù.
Alle ragazze piaceva!
Chinandosi verso terra, scivolò sotto l'astronave, azionando
i
freni manuali e i dispositivi di invisibilità e comando a
distanza.
- Ehi! Qui ho fatto, la nave è assicurata.
Disse, rivolto al cercapersone digitale.
- Ok, scendiamo. Il
tempo di disconnettere il sistema.
Si sentì rispondere da Pie, mentre il
portellone della navicella si apriva nuovamente per far scendere Kish e
Yury.
- Non si respira.
Sibilò innervosito l'ultimo, piazzando a terra i sistemi di
salvaguardia esterni e azionandoli. I capelli scuri, di un nero lucente
dai riflessi viola intenso, gli scivolarono sensuali sulla spalla nel
momento in cui la tese per assicurare i dispositivi. Non erano
esageratamente lunghi, gli arrivavano scalati più o meno
alle
spalle, il ciuffo a coprire gli occhi dal colore intenso e ammaliante.
Indossava pantaloni come quelli di Kish ma la canotta era
più
aderente e chiusa ermeticamente attorno al suo petto, meno muscoloso
rispetto a quello dell'amico. I fianchi erano scoperti e la linea
dell'inguine sensuale e abbastanza scolpita, si poteva intravedere dal
tessuto corto. Era a mezzo collo e la teneva allacciata sulla gola.
- Già, bisogna un po' abituarcisi. Al primo sbarco
è sempre così.
Gli rispose kish a quel punto, passandogli i cavi di alimentazione.
Quando tutti ebbero finito le loro operazioni di sicurezza, anche Pie
scese dalla navetta.
I pantaloni erano a cavallo lievemente basso ma lunghi, aderivano bene
alle sue gambe slanciate e al suo corpo snello e alto. La canotta era
senza maniche, lievemente più corta di quella di Yury ma
altrettanto stretta, a collo alto però, rigorosamente
chiusa. I
capelli erano più lunghi rispetto a quando era stato sulla
Terra, gli lambivano gli occhi ed erano di un lucente blu scuro,
più vivido e intenso. Non portava più il codino
laterale,
come i compagni.
- Possiamo andare.
***
Era quasi sera quando gli invitati cominciarono ad andarsene.
Pam, una bellissima bimba dagli occhi viola scuro e un'espressione
stanca sul visino paffuto in braccio, si diresse finalmente dalle
amiche.
Era avvolta in un abito bianco, lungo e dal raso più fino,
elegante come sempre era stata.
- Ragazze, mi ha fatto tanto piacere rivedervi, grazie per essere
venute.
Il sorriso sincero e la felicità che le brillava negli occhi
fecero sorridere le amiche.
Dolcemente lasciò la piccola tra le braccia di una Paddy
innamorata persa di quel batuffolo di pizzi e merletti bianchi,
abbracciando Mina con affetto, Strowberry e Lory. Le ragazze si presero
la mano destra.
- Mi mancate davvero tanto, lo confesso.
- Anche tu Pam, è stato un bel gesto quello di tornare a
Tokyo per il battesimo di Dhenys. E' stato un piacere rivederti.
Disse la rossa, sorridendo alla giovane donna.
- Com'è la vita in America? Scommetto che ora dovrai
prenderti una pausa dagli spettacoli, Pam.
- Già
ma... sinceramente ne vale davvero la pena. E' bella la vita da mamma,
davvero. Ehehe, non l'avrei mai detto che...
- Oh, finalmente un minuto per le mie paladine! Ciao ragazze, come
state? Vi trovo divinamente.
Kyle apparve all'improvviso dietro Pam, posandole una mano sulla spalla
e stringendola a sè.
Erano felici insieme, le ragazze non poterono fare a meno di pensarlo.
- Kyle, gentile come al solito.
Sorrise Lory, mentre Dhenys le stringeva dolcemente un dito.
- Come state?
- Oh, si tira avanti. Mina ha i suoi soliti thè delle cinque
ed
è scontrosa come sempre, Lory è la solita dolce
paziente
ragazza gentile... anche se le sue conquiste sono notevolmente
aumentate e Paddy ha scoperto all'improvviso di essere una ragazza.
Scherzò la rossa, guadagnandosi un colpetto falsamente
indignato e divertito della bella corvina.
- Ah si? E così io sarei scontrosa?
- E si, così pare =P
- Ehehe, e così Lory fa conquiste, eh?
La Mew Mew avvampò all'istante.
- Ma dai... non... niente di esagerato su!
- Ahhh nooo???
Paddy e Strowberry risero divertite, coinvolgendo anhe Pam e Kiyle.
- E... tu invece? Come va con Mark, Strowberry?
Un tremito colpì all'improvviso la ragazza.
Mina si affrettò a guardarla, Lory e Paddy si scambiarono
sguardi preoccupati... ma la rossa sembrò riscuotersi subito.
Un sorriso falsissimo sul volto raggiante, rispose allegra.
...troppo allegra.
- Oh... Ma si, è stata solo una cotterella!!! E' finita poco
dopo che vi siete trasferiti in America e devo dire che è
stato
molto meglio così, era un po' troppo appiccicosa, sapete
Eehehhe.
...
Mai.
Mai avrebbe dimenticato il rancore nei suoi confronti, il dolore che
lui le aveva arrecato.
Mai più sarebbe tornata indietro
E mai più, sarebbe stata male per lui.
Mai più, avrebbe pianto per quel bugiardo che con parole
dolci e
gentilezze l'aveva aggirata come e più gli era servito.
Pam le rivolse il sorriso di chi sa perfettamente la verità
ma
si accontenta del falso mentre anche Kyle, decidendo di accettare la
bugia campata per aria, la prese per buona.
Continuarono a chiaccherare ancora per molto, cenarono
insieme, finchè non venne l'ora di separarsi.
Pam e Kyle sarebbero partiti con Dhenys il giorno dopo e avevano
bisogno di riposare.
- Speriamo a presto, Strowberry.
Le sussurrò la bella ex paladina ormai mamma, stringendola
forte.
- E' vero, non lasciamo trascorrere ancora tanto tempo.
- Io e Kyle comunque torneremo se ci sarà bisogno di noi...
in tutti i sensi.
- Tranquilla Pam, siamo comunque in quattro e non ci sono
più
nemici da combattere da qualche anno ormai. In ogni caso comunque,
abbiamo ancora i nostri poteri.
- Si, lo so ma...
- Ehi, stai tranquilla - Sorrise lei, lasciandola delicatamente -
Andrà tutto bene.
- Va bene allora... a questo Natale quindi, siete tutte invitate in
America, care mie!
- Non vediamo l'ora.
E dopo essersi salutate, le quattro ragazze uscirono, nell'aria ormai
scura della sera.
***
I passi di
Strowberry erano sempre
più incerti mentre le quattro ragazze passavano in un viale
deserto e non illuminato, dirette a casa di Paddy.
Ormai i fratellini non erano più a Tokyo con lei, ma con il
padre, che li aveva presi con sè per insegnar loro le arti
marziali e spesso capitava che le ragazze dormissero tutte insieme a
casa della minore.
Non erano uscite da molto dalla villa in Giappone di Pam, poco fuori
Tokyo e ora la periferia era più inquietante del solito.
Strowberry si guardò intorno.
Aveva una strana sensazione.
Una strana, brutta e gelida sensazione.
Non si accorse di essersi fermata finchè Paddy non le si
fermò al fianco.
- Che... che c'è Berry?
Non era spaventata, ma inquieta... perchè ogni volta che
vedeva
l'amica così, succedeva sempre qualcosa di poco piacevole.
La bella rossa scrutò ancora il buio dietro di loro.
- C'è qualcosa che non va... sento che sta per succedere
qualcosa Paddy.
- Cosa vi è preso, ragazze?
Lory e Mina tornarono indietro, affiancandole.
- Strowberry...
- Mina. Sono sicura ci sia qualcuno.
Quella alzò un sopracciglio, mentre tuttavia, lei e Lory,
circospette, si appoggiarono di spalle a Strowberry e Paddy.
- Ehm... con qualcuno intendi... scocciatori affamati o...
Un vento gelido, troppo freddo per quella stagione, cominciò
a librarsi intorno a loro.
- ...Intendo, scocciatori di ben altro genere Min'.
Lory tremò impercettibilmente, di colpo.
- Che... che c'è?
- Il ciondolo ragazze... lo sento pulsare, ce l'ho nella tasca interna
del vestito.
- Merda.
Sibilò
Strowberry.
- Ragazze, non
c'è tempo da perdere, per sicurezza trasf... GIU'!!!!!!!!!!!!
Non ebbe il tempo
di finire la
frase, un colpo si era schiantato proprio in mezzo a loro, facendole
schiantare a terra, l'una lontano dall'altra.
-
Ahh... che dolore... ragazz...?
Mina, alzandosi a
gattoni e voltandosi verso le altre, si immobilizzò
all'istante.
Sopra di loro, una
figura slanciata e composta, dalle fattezze simili a quelle umane,
lievitava elegantemente a mezz'aria.
- ...E quello chi
diamini è...
Sussurrò,
più a sè stessa che alle compagne.
Il suono di una
risata la colpì come uno schiaffo, mentre la figura
cominciava a scendere velocemente in mezzo a loro.
Si alzò
all'istante, subito seguita da Lory. Il medaglione stretto tra le dita.
Chi era
quell'individuo? Cosa voleva da loro?
- Comode
signorine, non sia mai che un gentiluomo come me manchi di gentilezza
nei confronti di certe bellezze della natura.
...E poi il fiato
le mancò in gola per alcuni istanti mentre vide l'alieno
atterrare con eleganza davanti a loro.
Capelli scuri come
la notte gli
volteggiarono davanti al viso in fili di pura seta, mentre il suo
sguardo beffardo incrociava quello di lei.
- Tu devi essere
Mina, tesoro.
...Una voce roca e
bassa... che
la colpì come un fulmine, perforandola... due occhi ipnotici
e
profondi, di un colore che mai aveva visto prima.
Lo vide alzare la
mano verso di lei.
Dio... era... bellissimo...
Incantata,
sbaloridita, confusa, lei non mosse un passo.
-
...Sarà un vero piacere... occuparmi di te... OBLIVION!!!
- Minaaaa!!!!!
L'urlo forsennato
di Lory la portò improvvisamente alla realtà.
Ebbe appena il
tempo di scansarsi di lato, quando un turbine nero si
schiantò su un muro dietro di lei.
Quando si
risollevò in piedi, la magia era finita: Mina era tornata in
sè.
La realtà tornò a farsi chiara.
Voleva
eliminarla.
Battagliera e
determinata si voltò verso di lui, i capelli che seguirono i
movimenti del volto, alcune ciocche fluenti che erano scivolate dalla
coda stretta e ora le ricadevano dolcemente sulle spalle e davanti al
viso.
La spallina
destra, recisa, che gli scivolò sulla spalla nuda, la gonna
tagliata in alcuni punti.
-
Però... che delizioso invito.
Ironico e
sensuale, l'alieno le si rivolse ancora contro, la mano che nuovamente
si spostava su di lei con un movimento fluido e pericoloso.
Mina, agitata,
cercava intanto, disperatamente, il medaglione nella tasca interna sul
retro del vestito.
L'alieno stava per
colpire di nuovo quando...
- Non provarci
neanche!!!
Lory si
parò al fianco di Mina, il Medaglione tra le dita della
destra.
Il bel vestito,
lacerato in
più punti, le scopriva una gamba snella, la pelle candida
mostrava già alcuni lividi ed escoriazioni. Mina, era nelle
stesse condizioni.
L'alieno accentuò il ghigno sardonico.
-
Però, mica me
l'avevano detto che le terrestri fossere tanto carine, sarei venuto a
divertirmi con voi tanto tempo f... Aha! Non provarci nemmeno tu,
dolcezza.
- Ahhh!
Lo schianto che
udirono e
l'urlo di Strowberry le fecero girare in simultanea verso l'amica,
raggomitolata ai piedi della parete contro cui era stata schiantata.
- Berry!!!
Lory corse
all'istante
dall'amica a terra, sotto gli occhi divertiti dell'alieno che le aveva
attaccate... che fu colto impreparato da Mina, che, trovato il
medaglione, gli si stava lanciando contro.
- Bastardo!!!!
La vide
trasformarsi in un istante sotto i suoi occhi e parò di
striscio il pugno che lei gli stava rivolgendo.
Scartando di lato,
per un istante percepì il corpo di lei a contatto col suo.
- Ehi, quanta
fretta. E io che sono stato così gentile, con te.
Quella non si
diede per vinta e
mentre tornava a terra, roteando su sè stessa gli
piazzò
una ginocchiata al basso ventre. La sua gamba però si
scontrò con le mani di lui, che bloccandola, la ribaltarono
all'indietro.
Mina cadde in
piedi in equilibrio precario.
Di fronte a lei,
l'alieno sorrise divertito alla sua espressione battagliera.
La bellezza di lui
la sconvolse ancora.
Fece un passo
indietro, insicura... e l'alieno se ne approfittò, volandole
addosso.
Mina
parò con difficoltà l'attacco, iniziando la sua
lotta.
Intanto, Lory non
era mai arrivata da Strowberry.
Si
ritrovò imprigionata per la gola molto prima e con terrore
riconobbe all'istante gli occhi del suo aggressore.
- P...Pie...
Con sgomento e
dolore lo vide
sorridere mentre gli occhi le si riempivano di lacrime a causa della
mancanza d'aria che cominciava a farsi sentire e il dolore di quella
stretta dura e forte come mai l'aveva sentita.
Un sorriso
vittorioso si dipinse sulle labbra sottili del bell'alieno.
- Ciao Lory.
Paddy si
alzò tremante,
la vista offuscata e i sensi intorpiditi. Il primo attacco l'aveva
colpita in pieno, facendola rovinare a terra.
Davanti a lei,
Mina stava combattendo contro l'alieno che le aveva attaccate.
Paddy strinse gli
occhi, cercando di vedere meglio, rimettendosi tremante i piedi.
Non sembrava avere
la meglio...
anzi... mentre l'alieno sembrava assolutamente divertito e fresco, Mina
vacillava, metteva a segno colpi imprecisi e la biondina poteva
sentirne il respiro affannoso fin dal punto in cui era.
Non aveva altre
possibilità, doveva intervenire.
Strinse forte tra
le dita il ciondolo di trasformazione e lo utilizzò mentre
correva verso l'amica.
Non fece
però in tempo a
evocare la sua arma, che la figura di un alieno le si parò
davanti. Due nunchaku stretti tra le dita.
Il colpo
arrivò forte e inatteso e la costrinse a piegarsi in due,
una mano al ventre e l'altra a terra.
- Mi dispiace.
E la voce, la sua
voce, la colpì come il più tremendo dei fulmini.
Dura come l'acciaio.
Alzò lo
sguardo su di lui, in tempo per vederlo abbatterle addosso un altro
colpo.
Un colpo che lei,
con una forza
che non aveva e una sicurezza che le era morta improvvisamente dentro,
riucì miracolosamente a schivare.
Quando si
alzò in piedi, la sua figura snella, alta e slanciata, le
fece fermare il cuore in petto per un istante.
- Cosa... cosa...
Tart...?!
Incredula,
esterefatta, basita.
Gli occhioni color
ambra puntati su di lui.
lui che in
quell'istante la guardava impassibile.
- Proprio io
Paddy. Preparati a combattere se ci tieni alla libertà.
Ma lei non lo
ascoltò,
completamente stregata dal fatto che lui era li, che era tornato, che
poteva rivederlo... fece un passo avanti, un passo verso di lui.
Un sorriso dolce
ad illuminarle lo sguardo.
- Ta...
Ma la freddezza
con cui lui si
mise in assetto da combattimento, puntandole contro un nunchaku, le
fece improvvisamente capire tutto.
Sentendo un groppo
forte in gola, Paddy ritirò la mano alzata verso di lui.
Con voce tremante,
gli si rivolse debolmente.
- Di nuovo nemici,
Tart.
- Come sempre.
E senza aspettare
le si lanciò addosso, colpendola.
- Ah...
Strowberry si
puntellò sulle braccia, tentando di alzarsi lentamente.
Il colpo ricevuto
le aveva fatto male, più del previsto.
A gattoni, le
gambe lievemente divaricate, tremante, prese aria, rabbrividendo nel
suo tubino nero, corto e aderente.
I capelli le
ricaddero sulle spalle scivolandole ai lati del collo, in morbide
cascate rosse, sensuali e lisce.
- Davvero una
bella visuale questa, bambolina.
Una voce
conosciuta e lontana
al contempo la fece tremare dentro. Con uno scatto si alzò
in
piedi, le spalle al muro, guardandosi intorno preoccupata.
Con rabbia e sfida
si rivolse a quello che dedusse essere il suo nemico.
- Chi sei?! Vieni
fuori!
- ...Ti sei fatta davvero un bel bocconcino, sono davvero colpito, lo
ammetto.
- Codardo - sibilò tesa lei, mentre il suo corpo
rabbrividiva - Vieni a farti vedere razza di...!
Ma
non fece in tempo a dire o fare altro.
Bastò
una frazione di
secondo e si ritrovò completamente in balia del suo
aggressore,
senza nemmeno avere avuto il tempo di reagire.
Le sue mani furono
imprigionate
sopra la sua testa mentre il corpo caldo e prestante di un ragazzo
più alto di lei, la schiacciava prepotentemente al muro.
- ...Chi... chi
sei, cosa diamine vuoi?!
Tentò
di ribellarsi alla
sua morsa d'acciaio... morsa che il suo corpo aveva già
percepito... morsa che conosceva...
Come conosceva gli
occhi d'oro fuso, ammaliatori, ipnotici e predatori che ora erano fissi
nei suoi...
L'alieno le si
impose con forza, stringendole i polsi con una sola mano,
portò l'altra al mento di lei, alzandolo.
- Che cattiva...
già ti sei dimenticata di me?
E quella voce,
insieme con la consapevolezza delle braccia in cui si trovava, la
colpirono all'istante con violenza.
Era lui.
Il cuore
mancò per un
istante di battere, il corpo cominciò a tremare mentre
scariche
calde le si snodarono dentro con una lenta tortura.
E la sua voce
roca, le labbra sottili a pochi millimetri dalle sue... la sconvolsero.
- ...Vediamo se
questo ti rinfresca un po' la memoria, micettina mia.
E veloce e
irruente attaccò le sue labbra a quelle socchiuse di lei,
cogliendola impreparata.
Il bacio ardente e
desideroso, passionale e coinvolgente che le dedicò la colse
impreparata, facendola gemere.
Kish
affondò tra le sue
labbra con brama e trionfo, un profondo senso di soddisfazione che
subito gli montò dentro, accendendolo.
Quanto?
Quanto a lungo
l'aveva sognata? Quanto a lungo aveva bramato poterla stringere e
baciare così?
Quanto aveva
atteso quel momento?
Sensuale
tentò di
approfondire ancora di più quel contatto ma la sua gattina
orgogliosa semprò svegliarsi dallo stato di incoscienza in
cui
la sorpresa a l'agitazione l'avevano fatta precipitare.
All'istante chiuse
le labbra, cercando di sfuggirgli, e Kish, divertito la morse,
facendola protestare di dolore.
- Ah! Lasciami,
cosa stai facendo, cosa credi di fare, eh?!
Combattiva e
selvaggia come
sempre l'aveva sognata, la sentì ribellarsi alla sua morsa e
divertito, la lasciò andare.
Ghignò
davanti ai suoi occhi ardenti di collera.
Lo eccitava.
Lei lo eccitava da
impazzire.
Vestita così, poi...!
Spavaldo
e impudico scese con gli occhi sul suo corpo, saziandosi di lei come da
anni voleva fare.
Come aveva
sempre... sognato di fare...
Il tubino nero, aderente, fasciava perfettamente ogni curva, aderendole
al corpo con una sensualità irresistibile, stringendole i
seni e arrivandole a poco sopra metà coscia. Alcuni strappi
lasciavano intravedere la pelle chiara... che lui sapeva essere calda,
incredibilmnete calda.
Le
gambe toniche e attraenti,
il ventre non eccessivamente magro, i fianchi sensuali e dalla linea
dannatamente seducente... i seni pieni, ma non eccessivi, la clavicola
sottile, le spalle esili... il viso che si era fatto maturo,
agrazziato, dai lineamenti femminili ancora con tratti dolci e
seducenti... e poi quegli occhi battaglieri e i capelli selvaggi, rossi
come il fuoco, rossi come la passione che da sempre lo divorava.
La passione per
lei.
La passione per il
suo corpo.
La passione... per
tutto ciò che... semplicemente... era...
Scosse la testa,
niente sentimentalismi.
...
Non
si sarebbe più fatto incantare da lei. Avrebbe semplicemente
preso ciò che di diritto gli spettava.
Quando
tornò ai suoi occhi, lei determinata lo guardava con astio.
-
Perchè sei qui?
Soffiò
minacciosa.
E lui, invocando i suoi pugnali, le rispose ghignando soddisfatto.
- Per portarti via
con me, micetta.
Un'esplosione improvvisa poco lontano da loro diede a Strowberry il
tempo di trasformarsi, mentre una Lory determinata e dal cuore fermo in
petto, si era staccata Pie di dosso e ora si preparava a combattrci
contro.
Quando Kish tornò a guardarla, MewBerry, come mai l'aveva
dimenticata, faceva bella mostra di sè davanti a lui.
- Cosa intendevi dire, Kish?!
La sua arma puntata contro di lui... come se bastasse a tenerlo lontano.
Kisch gighò malizioso, facendo un passo verso di lei. I
pugnali stretti con sicurezza tra le dita eleganti e affusolate.
- Significa, micetta... che questa sera, sarà l'ultima che
tu e le tue amichette passerete su questo vostro bel pianeta.
Lei strinse gli occhi.
- Prima dovrai passare sul mio corpo, Kish!
E con uno scatto si avventò su di lui.
- Non vedo l'ora di farlo, bambolina mia!
Quando si scontrarono, il tempo sembrò fermarsi.
Entrambi, come tutti, combattevano per vincere.
_________________________________________________________________________________________________________________________________
CIAOOOOO!!!!!!
Raga davvero, mi aspettavo una, massimo due recensioni, e sono stata
contenta invece di ricevere i vostri commenti!
Sono felice che la mia fic vi abbia interessata e come avete potuto
considerare con questo capitolo, partiamo subito alla grande!
Naturalmente lo scontro non termina mica qui, nel prossimo capitolo
vedremo la conclusione del primo combattimento e... chi lo
vincerà!
Preparatevi a vedere una Mina che dovrà fare i conti con due
travolgenti occhi color ametista e il suo animo da combattente.
Una Paddy che si troverà a combattere contro quel ragazzino
che mai ha dimenticato e per cui, durante i lunghi anni di lontananza,
ha compreso di provare sentimenti più profondi di
un'amicizia.
Una Strowberry determinata a vincere e incapace di decifrare le
sensazioni che il suo corpo le manda ogni volta che il suo odiato
nemico l'avvicina e...
...
...Una Lory che combatterà fino allo stremo delle forze,
contro colui che aveva amato con tutta sè stessa.
Raga' di nuovo: si accettano scommesseeeee!!!!!!
Tyty:
Ciao cara ^^ Allora, innanzitutto premetto che per un istante mi sono
vista davanti a due occhioni da cucciolotta indifesa, nella mia testa,
che non sono proprio riuscita a ignorare: allora, solitamente tutte le
mie fic sono raiting rosso, anche perchè io mi trovo
più libera di scrive con questo rating ma... ma cher, per te
credo farò un'eccezione =) Se tu te la senti di accettare
alcune scene come quella iniziale del primo capitolo, io
continuerò col rating arancione e non cambierò, a
meno che la fic proprio non lo rischieda o venga rimproverata dalla
responsabile. Non credo, visto che comunque nella tematica arancione si
può cominciare a trattare scene con rapporti sessuali, basta
che non siano descritte a più riprese, ma non si sa mai.
Comuuuuunque: passando a noi! Sono davvero contenta che trovi la fic
interessante e che la storia ti abbia intrigata e incuriosita, spero di
averti regalato un altro capitolo degno di nota e che, come hai fatto
per il primo, mi esprimerai il tuo parere a riguardo, senza
però sentirti obbligata ^^ Sono felice che ti sia divertita
nella scena tra Tart e Pie e posso assicurarti a questo proposito che
ce ne saranno altre così, nel corso di questa fic =P
Concludo rassicurandoti sul fatto che so che sono fartelli ma hai fatto
bene a ricordarmelo XD Sai, anche se non l'ho pubblicato ho scritto un
lavoro molto lungo sulle Mew Mew e mi sono abituata a chiamarli tutti
fratellastri - anche il caro Yury =P - infatti, perdonami, ma
potrà capitare ancora che li confonderò XD ^^ Per
quanto riguarda Tart... i capelli sono mori perchè
è cresciuto e sul loro pianeta il solo non brilla come sulla
terra. L'idea di un tart moro mi piaceva perchè è
un colore più deciso e può evidenziare meglio
anche il cambiamento di carattere! Spero che ti sia piaciuto lo stesso
comunque, in ogni caso... aspetto un tuo commento, così
magari mi fai sapere la 'nuova impressione' del nostro Yury!!!
....Mamma mia, ma t'ho scritto un poema O.O Ragazza, mi fai parlare
troppo!!! Eeheh, a presto spero! Un bacione, cara.
Miss
Giulietta:
KISHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!! Ahhhh non parlarmeneeeee!!!! E' anche il
miooooo!!!!! (Non sbavare tesoro su, fai la brava, contieniti UU =P
n.d.Kish)(Zitto tuuuuuu!!!!!!! n.d.Autrice UU) Eheehh, felicissima che
abbiamo gli stessi gusti, ma cher! =P eheh. Cooomunque: Che dirti, sono
davvero contenta che tu abbia deciso di continuare a leggermi, spero
davvero che questo capitolo ti sia piaciuto, non vorrei proprio
deludere le tue aspettative e mi piacerebbe a questo proposito sentirti
di nuovo =) Senza obbligo eh, se ti va! Per quanto riguarda Yu', mi fa
molto piacere che sia un personaggio che abbia stuzzicato il tuo
interesse e spero di essere riuscita a introdurtelo bene in questo
primo capitolo =) A proposito: Che ne dici della scelta di mina????
Beh, ora ti lascio e ancora ti ringrazio tanto!!!! Smak!
Mew_Cherry:
Che dire, il tuo 'aggiorna presto' l'ho proprio preso alla lettera, che
dici???? Eheheh, sono davvero contenta che la storia ti piaccia e spero
ti sia piaciuto anche questo capitolo! Per quanto riguarda i
personaggi, cosa ne pensi delle descrizioni??? E del nostro Yu',
allora??? Sono di tuo gradimento =P Eehhe, che dirti.... io ogni volta
che mi immagino Kish...... ahhhhhhhhh!!!!! Non entriamo nei dettagli, o
mi tocca il rating rosso Eehehh ^^
Spero di sentirti presto, magari con un tuo commentino ^^ Bacinoooo!!!!
Mitsutsuki_chan:
Ciao! Ehehehe, in primo luogo, premetto che la tua recensione mi ha
fatta sorridere, ho davanti un'osso duro! Eehhe, no scherzo, tranquilla
;) Che dirti, sono felice di averti incuriosita e spero di vincere il
premio successivo, ovvero: farti leggere anche il prossimo ^^
Per quanto riguarda il resto, scusa: permettimi di spiegarmi, non ho la
minima intenzione di offenderti giuro, anzi: trovo assolutamente
stimolante avere qualcuno che ti faccia sapere il suo vero punto di
vista, mi ha fatto piacere! Dunque... per il rating... so che ci
starebbe meglio il rating rosso, in quanto da sempre scrivo
praticamente con questo rating, ma credo che l'arancione non stoni
troppo. Il regolamento dice che con l'arancione non si può
descrivere particolare per particolare scene di sesso a più
riprese, ma non vieta l'argomento sesso, anzi: lo si può
trattare anche esplicitamente, basta che non lo si faccia
dettagliatamente e con frasi assolutamente esplicite... e non credo di
esesre stata eccessivamente esplicita qui. Poi non lo so, magari
sbaglio.... vedremo^^ se nel corso della fic mi accorgerò di
starci stretta, giuro e prometto che alzerò il rating... tu
intanto fammelo notare se secondo te ho comunque esagerato.
Effettivamente.... anche io mi sento molto più libera col
rating rosso ^^
Per quanto riguarda Kish, scusa XD quello effettivamente è
un errore mio ma... come scritto precedentemente, purtroppo, avendo
scritto un... poema omerico....sulle Mew Mew, scrivendo sempre Kisch,
mi è entrato geneticamente nelle dita XD Cercherò
di correggermi, promesso!!!
Eeheheh, grazie comunque: davvero, mi fa piacere avere qualcuno che non
ha paura di dare consigli e esprime la sua opinione, specialmente se lo
fa in modo educato e.... ora: Sono felicissima di dirti che:
c'è una cosa su cui la vediamo ugualeeee,
olèèèè!!!! - eheh, scherzo
naturalmente, tra ;P - Ed è.... la sesta mew mew -.-' Scusa
ma davvero, sarà che sono tradizionalista - più o
meno - ma... l'idea di una sesta Mew, boh, non mi ispira molto! Molto
meglio un bel ragazzo figo da accalappiare alla cara Mina, a mio
modesto parere.... tu che ne pensi????? Davvero, spero di sentirti
ancora e leggere altri tuoi commenti! Un bacione e... grazie ancora!
....
Ma quanto cavolo mi state facendo scrivere oggi??? Vergogna!!!!
Ehehehe
E ora....:
Danya91:
La prima a recensireeeeeeeeeeeee!!!!!! Avevo un po' perso le speranze,
lo ammetto e... poi sei arrivataaaaaaaa tuuuuu!!!!! Altro che io, sei
stata tu a illuminare!!!!! XD eheheh
Beh che dirti, garzie, grazie, grazie, mi fa davvero tanto, tanto
piacere che ti sia piaciuto il primo capitolo e spero tantissimo di non
averti delusa bensì.... interessata ancora di
più! Inultre mi fa piacere ti sia divertita e...
tranquilla.... PIE va ASSOLUTAMENTE a LORY, a chi se no????? Io per
Strowberry mica ce lo voglio, nè?! =P Eheheheh, ciao
carissima! Grazie ancora e... spero davvero a presto!!!! P.s: Il
prossimo capitolo.... Lory e Pie si vedranno molto di più,
credimi =P Tutto calcolato UU Eheehehh!!! Bacino!
E ora....
VOOOOOIIIII!!!! Si, proprio VOIIII!!! Lo so PERFETTAMENTE
che state leggendo, quindi fate poco le finte tonte UU
....
...
.....
Ma VOIIII.... non siete mica le
mie migliori amicheeeeee??????????? ma guarda
un po'!!!! =(
Sia chiaro UU Per questa volta passi il fatto che non avete l'account
ma... la prossima volta vi metto un bel divieto sul rating e non mi
leggete più, muahahahahahaha!!!!!!!!!
Eheheh, raga, scherzi a parte: so che avete letto e mi sono arrivati i
vostri mex, a cui.... ho giù risposto ^^
Che ve ne pare di questo capitoloooo?????
Fatevi sentire, mi raccomando!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Un bacione! =P =)
grazie
a tutti quelli che hanno letto inoltre!!!!!!!
spero a presto e di sentirvi
numerosi =)
BACISSIMI
Glo
|
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Capitolo 3 *** Crudele sconfitta ***
m,knzxfg
Crudele sconfitta
Quando
Pie abbassò il braccio col quale si era coperto gli occhi
al seguito dell'esplosione di poco prima, Lory, trasformata davanti a
lui, stringeva tra le mani il suo medaglione.
Sembrava
sconvolta, ma era bellissima in quel suo sguardo freddo e tuttavia
velato dalla confusione più lucida.
Non
potè evitare di farle scivolare gli occhi sui lineamenti del
viso, elegantemente più femminili, meno morbidi e tuttavia
sempre dolci... le labbra strette in un silenzioso, orgoglioso,
disperato tentativo di freddezza.
Stava forse
tentando di restituirgli la sua stessa
impassibilità, la bella MewMew che ora lo sfidava con quegli
occhi duri e tuttavia tremanti?
Con sguardo
incurante e falsamente calcolatore si perse sul suo corpo,
scrutando quella nemica che in quei pochi anni si era fatta
così
incredibilmente donna.
Donna in quel
volto aggraziato e in quello sguardo serio e dannatamente espressivo.
Donna... in quel
corpo snello e dalle curve che invitavano ad essere accarezzate.
Pie non
riuscì a trattenersi dal guardarla.
Seni colmi e
morbidi, gambe lunge, snelle... pelle chiara, sfiorata da
quei capelli che si, lo ammetteva, desiderava toccare e stringere tra
le dita.
Avevano ancora
quel fresco e scuro profumo di mare?
Impercettibilmente
strinse implacabile le nocche chiare.
A cosa diamine
andava a pensare?
Lo sguardo gelido
e freddo, crudele e beffardo, tornò a scurigli quel viso dai
tratti decisi e nobili.
Impassibile,
evocò l'arma che lei conosceva, l'arma con la quale
l'avrebbe attirata in trappola.
Lei non era niente.
Non era niente.
...
Non era niente,
come nel passato.
...Non sarebbe mai
stata per lui niente.
- Preparati a
piangere, MewMew.
Parole calme e
piatte, sputate contro di lei sulle note di una voce insensibile,
fredda, quasi infastidita.
Con un movimento
fluido e veloce alzò la mano con la quale teneva la sua arma
e l'attaccò.
Mina
urlò di dolore quando il pugno chiuso del bell'alieno la
colpì senza tante cerimonie allo stomaco. Le gambe le
cedettero,
ma non cadde. La destra forte di Yury la costrinse a rimanere in piedi
con una presa decisa ma senza crudeltà, un sorriso
smaliziato e
divertito su quelle labbra sensuali e dannatamente eccitanti. Con un
colpo secco la tirò contro di sè, sfidando lo
sguardo
carico di rabbia, fastidio e rancore della bella Aizawa.
Una scarica di
fremiti colsero impreparata la MewMew, mentre accentuarono il delizioso
sorriso compiaciuto del corvino.
Erano talmente
vicini che sarebbe bastato, per Yury, chinarsi di soli
pochi centimetri per far sue quelle labbra serrate d'irritazione e
tremanti. Il corpo della ragazza era caldo e lei, orgogliosa e
testarda, gli si stava ribellando come la più ostinata delle
amanti.
Eppure poteva
percepire anche lui i brividi infidi che stavano scuotendo quel corpo
fragile e femminile.
Vedeva chiaramente
l'ombra dello sconvolgimento emotivo dei sensi in
quelle iridi color zafiro che fieramente stavano nascondendo il loro
turbamento dietro quell'espressione combattiva e sicura.
Gli
bastò solo un giramento di polso e con uno scatto veloce
portò il braccio della giovane dietro la sua stessa schiena,
facendola gemere di dolore.
- Andiamo,
perchè non ti arrendi e la facciamo finita subito, eh?
Il tono tranquillo
aveva però un che di semplice e puro divertimento.
Yury ADORAVA le
bellezze... particolari.
E Mina lo era
DECISAMENTE.
- Lasciami.
Immediatamente.
Un sibilo gelido
da parte di lei.
Per tutta
risposta, il bel nemico rise sommessamente per poi sollevarle
galantemente il mento con dita eleganti e fredde.
- ...Ahhh, che
noia...Se mi dessi retta poi potremmo dedicarci a scontri molto
più... dolci e gratificanti, mia cara...
E
accompagnò quel palese riferimento con un'espressione
bellamente innocente e indecentemente divertita.
Mina
strabuzzò gli occhi e rimase immobile per alcuni istanti,
boccheggiando...
quando si riprese strinse gli occhi a due fessure, iniziando a
dimenarsi con più foga.
- Ma come OSI
rivolgerti a una ragazza del mio rango con questi commenti indecenti,
razza di maleducato cafone e depravato!!! Giuro che.... che...!!!
Il baluginio
compiaciuto che comparve negli occhi viola di lui appena smise di
ridere fu un chiaro segno di pericolo. Chinando lievemente il viso dai
lineamenti alteri, il ragazzo continuò a osservarla
divertito.
- Che, cosa?
Sussurrò,
intensificando la stretta della sua presa salda. I
loro corpi si scontrarono in un contatto sensuale più
profondo
del precedente.
Yury, bello e
seducente, le respirò audacemente sulle
labbra, mentre piano il suo corpo forte andava a sfiorare e combaciare
lento col suo.
Mina si
sentì quasi cadere nel vuoto.
Fu con terrore che
sentì il suo corpo accendersi mentre la sua
mente, in pochi attimi si annebbiava sempre di più... come
fosse
estranea a lei stessa percepì come da lontano il battito
sordo
del suo cuore, si vide arrossire tra le braccia di quel nemico che la
stava sconvolgendo.
- Non mi stavi
forse... minacciando, mia cara?
Mina
alzò gli occhi sconvolta e si sciolse in due specchi lucenti
e torbidi di pura, scura, ametista.
Mai... mai il suo
corpo le aveva lanciato simili scariche.
E ora... nel
momento del dubbio più atroce... non sapeva come affrontarle.
Sentiva solo un
corpo caldo e forte, allacciato al suo... e le piaceva.
Quando le labbra
di lui calarono seducenti sulle sue, sfiorandole
solamente, per una veloce frazione di secondo, Mina si sentì
tremare dentro.
Immobile permise a
Yury di sfiorarla ancora di più col suo corpo...
...e fu solo
l'urlo agghiacciante di Strowberry a risvegliarla.
-
Aaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!
Col cuore gelido
di paura si dimenò tra le braccia del giovane alieno.
- STROWBERRY!!!!
Con uno scatto
improvviso si voltò a destra, verso l'amica, per
vedere cosa stava succedendo, cogliendo di sorpresa Yury e
scivolandogli via veloce dalle braccia.
- Berry sto
arrivand...!!!
Fece solo pochi
metri di corsa però.
- Ahhhh, fine
della magia a quanto pare.... Ferma dove sei!!!
Yury le
tagliò la strada.
Il sorriso
compiaciuto che le rivolse prima di attaccarla le fece
montare dentro una gelida inquietudine. Pochi secondi... e si
ritrovò scaraventata a terra, a pancia in giù.
- Ahhh...
- Tske, l'ho
sempre detto a Kisch che con le belle donne bisogna
andarci piano ma... a quanto pare c'è poco da fare... Adora
farle urlare.
Mina
rabbrividì a quelle parole e strabuzzò gli occhi.
Ora era tutto
chiaro.
Erano tornati.
Ma...
perchè?!
- E ora scusami,
tesorino mio. Credimi... mi dispiace molto dover farti
del male ma... se farai la brava e non mi darai troppo fastidio giuro
che... sarò veloce... nel farti SVENIRE!!!!!
Yury le si
lanciò contro in un istante e Mina fece solo in tempo
a vedere due enormi, splendide e forti ali nere comparire tra le
scapole contratte dell'affascinante nemico.
Due soli colpi e
lui fu già su di lei.
Agguantandola per
la vita la trascinò nel cielo nero con
sè.
-
Ahahahahahhaaha!!!! Confesso che mi mancava combattere con te,
micetta!!!
Il ghigno beffardo
con la quale la guardava senza pudore mentre lei,
annaspando, rimaneva a terra, non feceva presagire niente di buono.
Strowberry si
morse il labbro, ritrovandosi a rannicchiarsi su
sè stessa e proteggendosi con un braccio l'addome, sporco di
sangue.
Come era potuto
diventare così forte?!
Gemette di dolore,
mentre con l'altro braccio cercava la parete del muro contro cui lui
l'aveva scagliata.
Tutto il suo corpo
le feceva dannatamente male.
Due soli
attacchi... e già l'aveva ridotta così.
Era dannatamente
veloce. Forte, agile e scattante, bravo come non se lo ricordava.
E lei... lei era
dannatamente fuori allenamento.
Contraendo i
muscoli si sforzò di alzarsi, poggiando la mano
insanguinata sull'asfalto freddo, mentre il bell'alieno la scrutava
senza alcun rimorso.
- Che
c'è, bambolina mia? Sei già stanca??? Oh...
andiamo... ma così non mi diverto più!
Beffardo e
crudele. Le braccia incrociate tranquillamente al petto a
evidenziare i muscoli scattanti. I pugnali immobili tra le sue dita
affusolate.
- Stai... zitto.
Soffiò
tesa la bella MewMew, richiamando a sè il cuore, che strinse
con forza tra le dita della destra.
Kisch si
inumidì le labbra con la lingua mentre la guardava
alzarsi completamente, dandogli le spalle. Quando lei si
voltò,
l'oro fuso dei suoi occhi si incupì di pericoloso desiderio.
- Adoro quando mi
dai ordini così Strowberry...
E sotto i suoi
occhi determinati sciolse le braccia dal loro incrocio, giocando coi
pugnali... per poi puntarli verso di lei.
- ...Mi ecciti...
oltre l'IMMAGINABILE!!!!
Con furia
scattò su di lei che ebbe solo il tempo di
allontanarsi dal muro. Non funzionò tuttavia a deviare
Kisch,
che le fu addosso in pochi istanti.
La danza che
intrapresero emanava rabbia, confronto... e desiderio.
Un desiderio che
entrambi sentivano come mai.
Ogni affondo, ogni
colpo, ogni ferita inferta... era un cercarsi, uno scontrarsi sensuale
e letale che stava uccidendo entrambi.
Kisch,
assolutamente divertito, giocava con lei senza pietà,
Strowberry, confusa, dolorante e determinata, si difendeva con forza e
passione.
Quando i pugnali
di lui si scontrarono contro la barriera debole
dell'arma di lei, Kisch rise, sporgendosi verso la ragazza, che invece
indietreggiò.
- Quanto
ancora resisterai, micettina mia, eh?
Strowberry
ignorò la vampata calda che le salì dal basso
ventre, snodandolesi in tutto il corpo, facendo forza su sè
stessa per contrastare lui.
- Fino alla fine
Kisch...
E il fuoco di
passione che incendiò lo sguardo del bel nemico la sconvolse.
- Allora vediamo
di finirla subito... ah!!!
In un istante
Kisch annullò la sua debole difesa.
Strowberry si
sentì respindere, perse l'equilibrio e cadde. Si ritrovarono
a terra, come in passato molte volte era accaduto. Sopra di lei, Kisch
le teneva i polsi con una mano, con l'altra, il pugnale puntato alla
gola. Lei si ritrovò a trattenere il respiro.
- Mi sei mancata,
micetta...
Lo
guardò col cuore in gola e sconcertata si sentì
arrossire. Lui però non guardava lei... guardava assorto la
punta del suo pugnale.
- Mi sei
mancata... da morire...
La bella MewMew
sussultò quando sentì la punta dell'arma
scivolarle sulla pelle, giù, sulla clavicola sottile.
- ...Nemmeno...
immagini... quanto ho desiderato questo momento...
Il suo sussurro
caldo le incendiò i sensi.
Era incredibile
come gli effetti di lui fossero così
contrastanti. Da una parte rabbrividiva per la paura... dall'altra...
sentiva di desiderare quel corpo caldo vicino al suo....
Strowberry chiuse
gli occhi, disorientata e seppe che ora, lui la guardava.
Malizioso e
sensuale come solo lui poteva essere.
La punta del
pugnale scivolò lenta fino al corpetto, proprio dove
cominciava il solco dei seni.
Strowberry
sussultò.
Kisch strinse la
presa ai polsi.
- ...Lasciami
andare...
Sibilò
tesa lei.
La lama affilata
scivolò veloce fino alle sue labbra... costringendola ad
aprire gli occhi.
Sopra di lei,
Kisch, attento e divertito, la scrutava intensamente,
giocando a farle scivolare la punta acuminata sul labbro inferiore.
- Lasciarti
andare? ...Proprio adesso???
Le sorrise, un
sorriso che la sconvolse.
- Scordatelo.
Le sorrise
malizioso, stringendo di più le gambe ai fianchi di lei.
Non troppo
però... lasciandole libertà a sufficienza per
ribellarglisi. E lei lo fece.
Un movimento
agile, un colpo secco... le mani che si ribellarono alla sua presa, la
destra che gli colpiva la guancia e fu libera.
Ansante rimase a
fissarlo mentre lui rimaneva voltato nella direzione in cui il suo
colpo l'aveva portato.
Due sottili e
lievi strisce di sangue scuro gli colorarono la guancia chiarissima.
Strowberry si
portò al petto le unghie sporche di sangue.
Kisch... prese
lentamente a ridere.
- Si... ahahah...
Strowberry rimase
immobile.
- Ahahaha... si,
così... fiera e aggressiva, micettina mia... così
ti voglio.
Quando lui si
voltò, qualcosa in quello sguardo la inchiodò
dov'era.
Per un istante...
non vi vide nè arroganza, nè desiderio
nè ironia...
Si perse nel
fissarlo pulirsi col dorso della mano, portandosi poi il sangue alle
labbra...
Si perse,
incrociando quegli occhi... che le erano entrati dentro in soli pochi
minuti.
Kisch
richiamò a sè i pugnali.
Il suo sguardo si
indurì di colpo... come se lui avesse capito di essersi
esposto troppo.
- Ma ora basta
giocare... avremo modo di divertirci parecchio bambolina mia...
L'ultima
cosa che Strowberry vide fu il suo sguardo trionfante e
compiaciuto... poi dalla pietra rossa sul suo pugnale partì
una
luce accecante che la prese in pieno cuore.
Tutto dentro di
lei urlò e si contorse per il dolore atroce, poi i suoi
occhi non videro altro che nero... e lei cadde a terra.
- Sogni d'oro...
micetta.
Lory
scartò di lato con velocità, evitando all'ultimo
secondo l'ennesimo, potente e impietoso attacco di Pie.
Erano davvero
giunti a quel livello, quindi?!
Con rabbia
scivolò in avanti, contrattaccando a sua volta... ma
non fu affatto sorpresa quando lo vide contrastare senza impegno il suo
attacco.
Il ghigno di
algida superiorità che le rivolse la fece ardere
dentro. Lory strinse i denti, alzandosi in piedi, fronteggiandolo dura
e impassibile.
Lui, dall'alto,
ricambiò gelido quello sguardo.
- Cosa credi di
fare, sciocca umana? Sfidarmi forse???
Beffardo e crudele
la sfidò con quei suoi freddi occhi scuri.
- E tu, Pie?!
Impassibile,
bellissima in quella notte scura.
Il vento che
combatteva sopra di loro, animato da Mina e Yury, la
colpì con violenza. I capelli raccolti le scivolarono in
avanti,
i nastri che li tenevano si sciolsero... e come onde le ricaddero
addosso, conferendole una sensualità distante e sconosciuta.
Pie strinse le
nocche contro la sua arma ma non vacillò di fronte a lei.
- Tske, stupida...
Si
lanciò sulla ragazza senza tanti ripesamenti, deciso a farla
finita il prima possibile.
Non poteva
permettersi sbagli, distrazioni o errori.
Non poteva
permettersi di fallire.
Lory si
preparò allo scontro, facendo scomparire le nacchere.
Pie le si
lanciò addosso con ferocia e implacabilità,
Lory si oppose a lui con tutte le sue forze. Sentendo di stare per
cedere scartò rapidamente di lato, ma Pie non le diede quasi
il
tempo di respirare, sferrandole un pugno all'altezza del ventre. Di
nuovo lei gli scivolò fuori portata. Saltando all'indietro
atterrò sulle gambe snelle e in una frazione di secondo,
caricandosi sulle stesse, gli si scagliò contro.
Il pugno lo colse
in piena guancia destra.
Immobile, Lory
sentì qualcosa spaccarsi dentro di lei.
Trattenere le
lacrime le fu più difficile del previsto quando lo vide
accarezzarsi quasi distratto la guancia colpita.
L'aveva colpito...
quando non desiderava altro che perdersi nelle sue braccia.
Braccia che da
quando se ne era andato... sognava e desiderava ogni notte.
Alzando il mento
orgogliosa si costrinse a rimanere attenta e vigile.
Si costrinse a
sacrificare ogni sentimento... visto che lui sembrava assolutamente
convinto di quello che stava facendo.
Voleva annientarla.
...Quella
consapevolezza le fece più male di un coltello piantato tra
le scapole.
Quando si erano
lasciati... sembrava che gli alieni non avessero più alcun
rancore nei loro confronti...
Perchè
erano tornati per distruggerle?
In un gesto
istintivo fece un passo indietro, i pugni chiusi che ancora tremavano.
Il cuore le diceva
di andare da lui... tutto il resto, di tenerglisi lontana.
Tremante rimase
dov'era...
E quando lui si
voltò verso di lei, ringraziò di averlo fatto.
- Piccola...
insulsa... misera... umana!!!
Con uno scatto
veloce si lanciò su di lei.
Quando furono
abbastanza in alto per i suoi gusti, Yury si fermò.
Mina tra le sue
braccia ancora non demordeva e lui, divertito, adorava sentirla
dimenarsi testarda. Le ali nere, bellissime, che risplendevano intorno
a loro illuminate dai riflessi della luna.
- Bene, mio
tesoro... qui non avrai alcuna distrazione. Sai... mi infastidisce
molto essere ignorato, non è una cosa che mi succede spesso.
- Se succede
qualcosa alle mie amiche io...!
E il sorriso
pericoloso sulle labbra di lui le fece d'improvviso conoscere la vera
natura del ragazzo.
Una natura
selvaggia e violenta come quella del più gelido dei venti.
- Non
preoccuparti... se faranno le brave non succederà loro
niente più di quel che succederà a te. ...E ora
mia cara... vediamo quanto bene sai giocare...
E all'improvviso
la lasciò andare.
- Ora basta Tart!
Smettila!!!
Il colpo sordo del
suo fiocco che colpiva materialmente la guancia di Tart la
fece sentire maledettamente in colpa ma ora non ce la faceva davvero
più. Il ragazzo ruotò di mezzo giro su
sè stesso a causa di quell'attacco inaspettato, staccandosi
da terra per alcuni istanti.
Paddy, furiosa,
lasciò ricadere la mano con la quale stringeva il metallo
dell'arma lungo il fianco, guardandolo.
Il ragazzo
ricambiò altrettanto iroso, pulendosi scocciato il taglio
sullo zigomo.
Pochi secondi e di
nuovo lui le fu addosso.
Non una parola,
non uno sguardo carico di significati profondi... semplicemente un
altro colpo, freddo, duro, mirato a farle male.
Paddy
scartò ma lui le fu addosso subito, la differenza del
potenziale fisico tra i due era notevole.
Quando si erano
lasciati erano bambini, si egualiavano a forza... ora Paddy dovette
ammettere a sè stessa di essere in seria
difficoltà sotto i colpi forti e ciechi di lui.
Scivolando
all'indietro usò l'arma come scudo ai colpi del ragazzo ma
non servì a molto. Una bastonata in pieno addome
bastò a farla cedere.
Toccò a
lei questa volta vacillare.
A differenza di
Tart però... lei poi cadde a terra.
Per alcuni
secondi, con terrore, non riuscì a repirare, a carponi sul
terreno... e quando poi l'aria arrivò raccolse tutta la sua
energià per alzarsi e affrontare il ragazzo.
Afferrando
velocemente l'arma, caduta alla sua destra, fece leva sulle gambe e
saltò all'indietro, rimettendosi in piedi.
Atterrò
insicura sulle gambe ma riuscì comunque a rimanere dov'era.
Tart, davanti a
lei, la guardava come se in realtà non la stesse vedendo.
Inespressivi e
vacui, i suoi occhi scuri la vedevano semplicemente come una nemica da
abbattere.
L'irritazione e il
fastidio divamparono in lei come lampi e tuoni, arrabbiata come mai
divise il suo fiocco nei suoi due pezzi, stringendoli convulsamente per
i manici tra le dita.
Irritazione per
dover combattere ancora, irritazione per guerre che considerava inutili
e crudeli.
Fastidio... per
lui. Per lui che dopo anni si ripresentava a lei... e lo faceva come
nemico.
Proprio adesso.
Proprio ora che
aveva capito di volergli bene.
Di volergli bene
come una ragazza innamorata ne vuole al suo ragazzo.
- Sei uno stupido,
Tart! Sei un dannato, testardo, idiota, STUPIDO!
Gli
urlò contro con rabbia mentre lacrime di irritazione
spingevano per uscire.
Come poteva una
persona essere così... STUPIDA?!
Per tutta risposta
quello di nuovo le si scagliò addosso. Paddy, agile e
veloce, di nuovo si coprì con la sua arma.
Questa volta
però andò come aveva sperato.
Parò un
colpo, due, un attacco doppio dall'alto... e al terzo affondo, precisa
e scattante, chiuse i due anelli proprio intorno ai Nunchaku.
Strattonandoli con decisione li fece scivolare via dalle mani del
ragazzo che però riuscì ad afferrare all'ultimo
istante le sue armi, strappandogliele di mano.
Nunchaku e fiocco
caddero insieme a terra, l'uno dalla parte opposta del suo rispettivo
proprietario.
Paddy e Tart
scattarono entrambi all'indietro, per poi prendere ad osservarsi,
immobili.
Fu la ragazza a
rompere il silenzio.
-
Perchè tutto questo?
Lui
ghignò malefico... regalandole un'espressione che stonava
così tanto con la bellezza dolce dei lineamenti di lui, dei
suoi occhi... del ricordo che ne aveva.
-
Perchè me l'hanno ordinato.
E un moto di
tenerezza le avvolse il cuore sentendolo fare il duro.
Paddy, esitando
lievemente e per alcuni istanti sciolse i pugni.
- E tu hai preso
l'abitudine di fare tutto quello che ti ordinano, Tart?
Lui, viceversa,
rimase immobile com'era, senza addolcire i lineamenti stirati dal
sarcasmo.
- Beh... a quanto
pare tu non hai invece perso la tua di conversare amabilmente col
nemico.
Frecciata acida e
sibillina, sputata con ilarità fredda.
Paddy
indurì lo sguardo.
- Non mi sembravo
tanto nemica quando te ne sei andato.
Sincera e
spontanea. Non era cambiata in questo.
Proprio no.
Lui per un momento
sembrò vacillare, ma fu solo un unico, misero, semplice
frammento d'istante.
- Eravamo due
bambini coinvolti in un gioco più grande di noi,
è logico che non ne capivamo l'importanza... e quindi... il
nostro schieramento.
Arrogante e
deciso. Paddy sconcertata spalancò le braccia.
- E ora?! Ora
invece sai dove devi stare, quindi?!
- Certo, razza di
ingenua. Ed è esattamente dove non sei tu.
Immobile e
scioccata.
- E ora facciamola
finita, sono stufo di perdere tempo con te.
Preparandosi ad
attaccare la guardò... ma lei non si mosse.
- Avanti, muoviti.
Per tutta risposta
quella allargò ancora più le braccia, divaricando
di poco le gambe.
- Bene. Se
è questo che vuoi, Tart.
Il ragazzo la
guardò confuso.
- Cosa stai
facendo?
- Mi sembra
chiaro. Resistenza passiva UU
Tart
spalancò la bocca.
- COSA DIAMINE
DICI?!
Lei lo
guardò. Serissima.
- Dico, Tart, che
se hai voglia di combattere, dovrai farlo da solo. Perchè io
non ho proprio voglia di giocare.
Lui scosse la
testa.
- Sei impazzita
per caso?!
- Sto benissimo
grazie. Ti spiacerebbe sbrigarti? Cominciano a farmi male le gambe.
Tart strinse i
pugni.
- Smettila Paddy,
non sto scherzando.
- Nemmeno io, Tart.
...
- Se sono un
nemico Tart, allora colpiscimi. Non vedo perchè ti fai tutti
questi problemi.
- ORA BASTA!
Tart le si
lanciò contro con tutto sè stesso ma davanti a
lei, esitò.
I suoi colpi erano
imprecisi, deboli, troppo incerti... Paddy ogni volta si rialzava,
immobile, a guardarlo.
- COMBATTI
DANNAZIONE!
- No.
- COMBATTI PADDY!!!
Un nuovo colpo...
questa volta la colpì per davvero, travolto dall'incertezza.
Quando la vide cadere a terra, qualcosa in lui si ruppe.
- Combatti...
perchè non combatti?!
-
Perchè non ne ho intenzione Tart. Rassegnati.
Precipitava nel
vuoto.
Mina percepiva
solo il suo corpo cadere a peso morto, trascinato da una forza
incontrastabile verso il basso.
La pressione era
tale da impedirle quasi di respirare mentre ad occhi serrati non poteva
fare a meno sentirsi cadere verso morte certa.
Perchè?
Perchè
stava succedendo?
Perchè?!
In balia della
caduta libera strinse le nocche.
Il terrore vibrava
sempre più forte dentro di lei, mentre il sangue ribolliva
impazzito insieme all'adrenalina. Lacrime innocenti le scivolarono
dalle ciglia.
Avrebbe voluto
avere almeno la forza per attutire quella terribile caduta, ma
semplicemente... stava precipitando impotente.
Deglutì
a vuoto il groppo di terrore che aveva in gola.
E fu nell'istante
in cui la paura le attanagliò il cuore che sentì
un battito d'ali proprio di fronte a sè.
Quando
aprì gli occhi, Yury precipitava nel vuoto proprio di fronte
a lei.
L'unica differenza?
Lui aveva le ali.
- Mi stai davvero
deludendo mia cara.
Mina fu costretta
a richiudere gli occhi, il vento che la frustava come mai.
- Vattene...
- Eeheheh, non ne
ho davvero la minima intenzione.
...
- E pensare che
sei deliziosamente carina... che peccato perderti così.
E lei non lo
sentiva... sentiva solo quel meraviglioso battere d'ali e
sognò di averle anche lei.
Sempre
più vicina al suolo, si perse in quel battito sicuro e
regolare... smettendo di ascoltare quello accellerato e confuso del
cuore.
Era pace allo
stato puro.
....
E nell'istante
della fine, per una frazione di secondo le venne in mente il libro che
da piccola leggeva sempre. C'erano un gatto nero e una gabbianella
bianchissima sulla copertina liscia e di un lucente arancione scuro.
Era davvero una bella storia.
La gabbianella
aveva imparato da sola a volare.
Sebbene l'avesse
aiutata un gatto... lei ce l'aveva fatta.
'Vola
solo chi osa farlo'
Diceva Zorba.
Sorrise, mentre il
vento la trascinava sempre più giù.
In effetti
Strowberry ci assomigliava a quel gatto.
Sorrise ancora di
più.
Avrebbe sentito
dolore? Chi lo sa.
Tanto vola
solo chi osa farlo.
Vola solo chi osa
farlo.
...Sempre
più giù, sempre più vicina alla fine...
...
vola solo chi osa farlo....
Quanto le sarebbe piaciuto poter provare davvero a volare... quanto
aveva sognato di poterlo fare...anche solo una volta...
Peccato non essere quella gabbianella... le sarebbe piaciuto
così tanto.
Anche lei avrebbe osato... anche lei sarebbe stata capace di volare...
e poi Strowberry e le altre le avrebbero fatto i complimenti
così come l'avevano sempre sostenuta.
Anche lei voleva volare come la gabbianella...
Tanto... perchè non provare? perchè non poteva?
...vola
solo.... chi osa... farlo.
Mina strinse i
pugni all'improvviso.
Certo che lei poteva volare.
Lei l'aveva già fatto.
...Vola
solo chi osa farlo...
Con dolore
sentì un forte strappo alla schiena.
Con
felicità e speranza rivide la gabbianella.
Yury, di fronte a
lei, sgranò gli occhi color ametista.
"Sull'orlo
del baratro ha capito la cosa più importante..."
...Ali bianche,
bellissime, forti e lucenti l'avvolsero in un calore di calde piume...
"...Che
vola solo chi osa farlo"
Un
altro battito... più vicino questa volta... il suo. Quello
delle sue ali.
"Volo Zorba! So volare!!!"
E si
ritrovò sospesa in quel cielo che la stava facendo cadere e
che ora la sorreggeva con sè... si sentì forte
quando i suoi occhi si scontrarono con quelli lucenti di Yury.
- Ad armi pari
ora, mia cara.
- Ad armi pari.
Sibilò
lei in risposta, evocando la sua arma.
Lory, stravolta,
si rimise a fatica sulle gambe. La mano destra a stringere
convulsamente il braccio sinistro, ferito.
Il sangue le
scivolava lento sulla pelle chiara, bagnandole la mano, il braccio...
Quando lo
guardò, il dolore e la fatica brillavano lucidi in iridi
verdi e lucenti come il mare.
Pie, di fronte a
lei, perfettamente impeccabile com'era arrivato, la guardava senza
alcuna traccia di pietà o interesse.
Unica incrinatura
alla sua bellezza eterea... quel rossore violaceo sullo zigomo.
Rossore violaceo
che portava il suo nome.
E Lory continuava
a guardarlo impassibile, a ricordagli chi l'aveva marchiato.
Chi l'aveva
segnato, volente o nolente.
La vide tremante
richiamare a sè per l'ennesima volta le sue nacchere e
attaccarlo ancora.
Ancora.
Ancora
Ancora.
L'aveva colpita, stancata
e debilitata... e nonostante ciò lei era ancora
lì.
Lì, a
minare pericolosamente e dalle fondamente tutti i suoi progetti, i suoi
desideri, i suoi piani.
Come
già aveva fatto.
Lì, a
sconvolgerlo ancora, sempre, costantemente.
Lì, a
fargli desiderare qualcosa di diverso... di...
Furioso con
sè stesso scacciò quei pensieri deciso
più che mai a farla finita.
Basta.
Era arrivato il
momento di smetterla di giocare.
Pochi passi, lo
sguardo immobile... lei... che senza forze lo guardava e cadeva a terra.
Non c'era
più nemmeno bisogno di attaccarla... doveva
semplicemente darle il colpo di grazia.
La vide crollare a
terra, stanca, stremata... quei capelli lunghissimi, meravigliosi,
mossi come il mare stesi a coprirla dolcemente.
Lory
girò il capo verso l'alto, verso di lui... gli occhi lucidi
e sul punto di chiudersi... le labbra socchiuse e tumide, pronte per
essere baciate...
- Pie...
E lui si
chinò lentamente ignorando il desiderio impellente che gli
bruciava nel cuore.
Le
accarezzò i capelli, con la scusa di alzarle il capo... le
scoprì la gola.
E impassibile le
iniettò il sedativo che stringeva tra le dita.
Lory chiuse gli
occhi tra le sue braccia... la testa che si scontrò
dolcemente contro il suo ginocchio piegato.
***
Lentamente
si avvicinò a quel corpo inerte, accasciato a terra tra i
cocci.
Kisch si perse a
fissare senza espressione quel viso dolce, le palpebre chiuse... i
capelli rossi sparsi sulle guance, a terra... sul collo e le spalle.
Era stesa sul fianco destro, rannicchiata su sè
stessa.
Il tubino nero era
strappato in più punti e i lividi cominciavano
già a scurire quella pelle rosata e chiara. Graffi ed
escoriazioni segnavano quel corpo che tanto aveva sognato avere.
Si
chinò sui talloni quando le fu vicino... lentamente le
scostò alcuni capelli dal viso.
In silenzio
com'era venuto, le accarezzò lo zigomo alto con due dita, la
guancia... le labbra... lentamente la fece girare con la schiena a
terra.
- Kisch... noi qui
abbiamo finito.
Yury, serio e
tranquillo come sempre, lo affiancò. Una mano sotto l'incavo
delle ginocchia, l'altra a cingerle la schiena, teneva elegantemente e
con garbo il corpo esanime di Mina. La testa poggiava sul petto di lui,
le braccia erano ripiegate in grembo, il volto disteso e rilassato...
la bella MewMew riposava dolcemente tra le braccia protettive e sicure
del suo rapitore che attento la sorreggeva con gentilezza. Le ali
bianche erano scomparse così come erano arrivate.
Kisch non li
guardò.
- ...Sto arrivando.
Yury
annuì, guardandogli la schiena intensamente, per poi
voltargli le spalle e raggiungere Tart e Pie. Il ragazzino teneva Paddy
in spalletta, qualcosa nel suo sguardo, faceva chiaramente intendere
quanto tormento lo stava corrodendo in quel momento. Pie invece,
impassibile, teneva Lory tra le braccia.
Kisch
si morse il labbro con rabbia, affondandosi in un gesto istintivo le
unghie nel palmo della mano. Il sangue caldo che gli prese a bagnare la
pelle chiara lo risvegliò dal suo stato di annebbiamento
totale. Cancellando ogni traccia di incertezza sollevò
Strowberry tra le braccia.
Raggiunse gli
altri e arrivati alla navetta, nell'oscurità della notte
partirono.
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Si si, lo so... sono in un
dannato, dannatissimo, imperdonabile ritardo ma... giuro che ho fatto
del mio meglio, purtroppo questo è l'anno della
maturità e quindi faccio davvero fatica ad aggiornare =(
CHIEDO VENIAAAAA!!!!!!!
Comunque, che
dirvi, non sono molto sicura di questo capitolo anche perchè
l'ho scritto da febbricitante, quindi XD... oddio!!!! Però
non mi andava di farvi aspettare ancora anche perchè le
vostre recensioni sono state così belle da leggere che
proprio non me la sentivo di lasciarvi ancora col fiato sospeso! Quindi
spero che questo capitolo vi sia piaciuto, mi dispiacerebbe deludervi =)
In ogni caso, se
qualcosa non vi piace ditemelo... se è venuto
così da schifo lo riscriverò ;)
In ogni caso... a
me comunque non dispiace e quindi spero potreste apprezzarlo lo stesso
anche voi.
So che per alcune
cose mi sono distanziata molto dalla storia originale ma... credo di
potervi regalare qualcosa di interessante nonostante tutto quindi, se
avrete la pazienza di seguirmi nonostante gli errori dei nomi e alcune
particolarità, allontanandovi lievemente dalla
fiscalità... prometto che non vi deluderò ^^
E ora... a VOI!!!!
tYTy:
Ciao
ma cher!!!!!! Scusa per l'assurdo ritardo, mi dispiace davvero molto,
giuro che cercherò di non farlo più XD =P
Allora... inutile dirti che ritrovarti nelle recensioni mi ha fatto
molto piacere perchè è bello sapere che sei
seguita e che hai sempre persone su cui contare e alle quali chiedere
pareri o comunque scambiarsi opinioni!!! Per quanto riguarda Kisch...
che dirti... io lo ADOROOOOOOO e quindi sono contenta che non ti
facciano impressione scene in cui farà il... -
ammettiamoloXD - maniaco! - no dai, non sarà esagerato,
giuro eheh - Soprattutto perchè... davvero... io sono
convinta che tra lui e Berry... la passione debba nascere PER FORZA UU
Lo confesso... non riesco proprio a non scrivere scene passionali se
parlo di loro XD Per quanto riguardo Yu'.... AHHHHHH sono
così FELICE CHE TI STIA PICENDOOOOO!!!!! Eeheheh, ormai mi
ci sono troppo affezionata ^^ Quindi... contentissima che anche a te
non sia indifferente ;) Beh dai, ora ti lascio... spero davvero di
sentirti anche per questo capitolo, un abbraccio forte ^^
Danya91:
Anche
con te mi scuso tantissimo per essere scomparsa così XD Mi
dispiace giuro, soprattutto dopo che ho letto la tua recensione!!! Sono
contenta che la storia di Pam ti sia piaciuta... davvero, non
è che Pam non mi piaccia e volevo farla sparire ma... sai...
non sono abituata a scrivere di lei e poi si, lo confesso, la vedevo
davvero tanto con Kyle e far entrare anche lei nel rapimento avrebbe
significato farla innamorare di qualcun altro e... =( Mi dispiaceva
terribilmenteeeee!!!! XD Grazie inoltre per i tuoi complimenti e volevo
rassicurarti: se alcune cose non ti piacciono dimmelo pure,
sarò felice di confrontarmi con te, accettando consigli ed
eventualmente chiarendo dubbi se necessario ^^ Per quanto riguarda
Pie... mi piacerebbe molto non deludere le tue aspettative! Sai,
descrivere le altre coppie - soprattutto Kisch e Berryyyyy!!!!!
<3 XD - mi viene facile... la coppia Lory e Pie invece per me
è più difficile da controllare... pensa... ci ho
messo così tanto a pubblicare anche perchè volevo
iniziare la scena con Pie... e giuro... ho fatto una faticaaaa!!!!!
Quindi mi scuso se a volte può non piacerti... io comunque
tento di fare il possibile eheh, anche perchè piace da
morire anche a un'altra mia amica e ogni volta che descrivo lui e
Lory... è una lotta contro me stessa, giuro XD Che dirti...
spero di sentirti presto perchè è bello avere
persone che possono aiutare 'nei punti critici' e... qualcosa mi dice
che i tuoi suggerimenti potrebbero aiutarmi molto =P Un bacione
carissimaaaa e grazieee!!!!
Mew_Cherry:
AHHHHHHHHHH!!!!!!
Ciao patataaaaaa!!!! Scusa, ma ho letto solo due delle tue recensioni e
mi sono affezionata... eheh, che dirti, a volte succede a noi autori -
O.O XD o meglio... imitazioni di autori XD eheh - Che dirti, speravo
tanto in una tua recensione e... eccoti qui!!! Dunque, tranquilla ma
cher che il raiting non lo cambio, punto uno... punto due.... che bello
che ti piacciano le coppie che ho scelto e soprattutto... le
descrizioni dei nostri belli!!! Lo scorso capitolo, con la storia di
Pam, avevo paura di perdere molti lettori ma...a quanto pare
tu non sei stata fra questi!!! =) Per le tue domande mia cara... eheh,
mi dispiace ma dovrai aspettare muahahaha ma vedrai... nel prossimo
capitolo comincerai ad avere un po' delle risposte che cerchi
;P Per quanto rigurda Paddy-Tart... ti è piaciuto
il capitolo???? Spero di si, purtroppo non sono eccellente nello
scrivere di loro ma... mi è sembrata una bello scontro, tu
che ne dici??? E poi comunque... è solo l'inizio =P!!! So
che ti ho tolto la fine ma... =P L'ho fatto apposta, lo vedrai nel
prossimo capitolo!!! Pazienta un pochino su, eheheh. Beh davvero...
spero di sentirti presto... i tuoi pareri sono sempre accettati ^^ Un
abbraccio forte patata!!!
Mitsutsuki-chan: Eccola la mia
commentatrice preferitaaaa!!!! Eeheheh ^^!!! Cavolo, anche tu: ho letto
sole due recensioni e già mi ci sono affezionata!!! Spero
davvero di riceverne altre, ehehe. Beh, per le descrizioni hai davvero
ragione, in effetti anche a me sono sembrate lunghe in effetti ma...
lieta di sapere che anche tu non hai considerato eccessive quelle dei
nostri bei maschietti =P Eeheh, che dirti... quando si tratta di
Kish.... - dai, con te mi sforzo di scriverlo giusto eheheh - <3
XD!!!! Inoltre volevo ringraziarti, mi fa davvero piacere sapere di
rendere bene quello che voglio dire e spero vivamente di
esserci riuscita anche in questo capitolo, nonostante tutto XD Ti va di
farmi sapere che ne pensi??? Non sentirti obbligata però ;)
Un bacione carissima!!!
Miss
Giulietta: Sempre lieta di avere a
che fare con persone che sanno cogliere la vera bellezza UU ...
KISSHUUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!!! *o* sbavsbav (Glo, sei indecente,
trattieniti, su!!! n.d.aSara -la mia migliore amicaXD- UUChiedo venia
ma.... KISSHUUUUUUUU!!!! *o* sbavsbav n.d.aAutrice) Ehehehe, dunque,
allora sono felicissima che la storia ti piaccia e che ti piacciano
anche le coppie che ho scelto di descrivere. Per quanto riguarda
Ryan... tranquilla: è VIVO XD ma non comparirà
subito e.... Mark, quel merluzzone orrendo, doveva PER FORZA
allontanarsi da Berry quindi gli ho fatto combinare un bel casino, che
tanto lui è capacissimo di farlo XD!!! Nel corso della
storia vedrai che verrà nominato ;) Giusto per la
felicità di noi sostenitrici del caro... (NON DIRLO!!!!
n.d.aSara, Ambra, Chiara in coro ) ...del CARO, insomma eheheh =P Che
dirti, ti ringrazio ancora per i tuoi complimenti e... spero che questo
capitolo ti sia piaciuto!!! fatti sentire ancora se hai voglia, ok???
^^ un bacioneeeee!!!!
Sognatrice_91: Ahhh che carinaaaa!!!!!!
Grazie, grazie, grazie, GRAZIE!!!! Sono davvero felice di esserti
riuscita ad interessare ma soprattutto di averti fatta immedesimare coi
personaggi stessi ^^ secondo me... è ciò che di
più bello possa fare una scrittrice, perchè vuol
dire che riesce a rendere bene ciò che descrive... quindi: G
R A Z I E, davvero ^^ Per quanto riguarda i nostri
personaggi: bene!!! Contentissima che i nostri maschietti ti piacciano
=P e... anche se come già detto per me è
difficile muovere Pie e Lory spero davvero di fare un buon lavoro per
non deludere nessuna di voi!!! Ora ti lascio... mi ha fatto davvero
piacere leggere la tua recensione, quindi... se avrai voglia di farti
sentire ancora ogni tanto: sarai la benvenuta!!!! Un bacione, ma cher!!!
KissyKikka: Eehehheeh,
ma tu sei proprio OVUNQUEEEEE!!!!!!! Ahhh, che bello, sono felicissima
che mi segui un po' dovunque è davvero bello avere lettrici
come te!!!! ^^ Eehehhe, un bacione!!!! Allora, innanzitutto ti
ringrazio per i tuoi complimenti - tu mi vizi TROPPO!!! Vergogna =P
eheheh ^^ - e poi.... mamma mia, che bello sapere che abbiamo gli
stessi gustiiiiiiiii!!!! Anch'io AMO KISH!!!!!!!!!!!!!!!!!! XD eheheh,
non farmelo nominare troppo su =P ...quindi, mi fa ancora
più piacere sapere che lo consideri uno dei migliori
descritti. davvero: grazie. Per gli altri personaggi... sono
felicissima che ti piacciano le coppie ma soprattutto... che ti
interessi Yu'!!!! Eeheh, si, per certi versi è simile a
Kisch ma... vedrai.... se continuerai a leggere... ti accorgerai come
possano essere anche... molto molto molto diversi XD eheheh ^_-
Inoltre sono contenta che approvi la scelta del:
facciamo-passare-gli-anni perchè secondo me mantenendo i
personaggi piccoli, scrivere determinate scene o comunque impostarci
una trama come la mia... prima ancora che stonare sarebbe ridicola XD
Per i soprannomi, grazie per i 5 punti d'originalità =P come
al solito: noi due abbiamo gli stessi gusti!!! Eeheh, ora ti lascio...
e anzi: tranquilla per il ritardo, come vedi: io faccio peggio XD
SCUSAMIIIII!!!!! Che dirti... spero di ricevere un altro tuo commento
perchè... ormai mi ci sono affezionata, eheh ^^ Un abbraccio
fortissimoooo!!!! =D ;P
Doll93: Ahhh che
teneraaaa, grazie, grazieeee!!!!!! Fa sempre bene ricevere complimenti
ed è bello avere persone che li fanno!!! Che dirti, sono
veramente contenta che la mia fic ti sia piaciuta così tanto
e... davvero: spero di non deluderti mai!!!! Un bacione cara e... se
hai ancora voglia di farti sentire... cavolo! Ne sarei davvero felice
^^ Un abbraccio!!!
Tea_Nen: Ciao patatona miaaaaa!!!!
che dirti, ti ringrazio tantissimo per i tuoi complimenti e sono
davvero contenta che la storia ti piaccia =P Che dirti... ormai sono
presa benissimo eheheh!!!!! Per Pie e Lory spero che il cap ti
piaccia... sai che faccio fatica a gestirli ma giuro che ho fatto del
mio meglio e... vedrai: tanto siamo ancora agli inizi,
migliorerò eheheh ;P Un bacione e un abbraccio forte forte
Nene, ti voglio benissimo^^
Selin
Dhelylil: Eheheheeh
la mia tataaaaaaaaaaaa!!!!! Beh, tanto per cominciare... certo che mi
fermo sempre sul più bello, è giusto lasciarvi
col fiato sospeso muahahahah e poi... sai com'è, la mia vena
sadica mi porta a fare certe cose eheheh ^^ Per quanto riguarda la
recensione... grazie Tata, sei davvero fantastica e sapere che le mie
storie ti piacciano così tanto mi fa davevro sorridere
eheheh... anche se tu sotto sotto sei di parte, leggi TUTTO quello che
scrivo ehehe!!! Allora??? Che ne dici di questo capitolo, ti
è piacuto??? Io ero un po' incerta ma di aspettare ancora
proprio non avevo voglia... che dici??? Non vedo l'ora di sentirti ma
cher, e soprattuto... di sapere se ti piace il rapporto Mina e Yury
muahahaha =P!!! Tra l'altro... chissà come mai ti piace
tanto il nuovo personaggio, EH?!?! Come se una storia con LUI, TU non
l'avessi ancora letta, ehhhh??!!! eheheheh, un bacione tata ti
abbraccio fortissimooo e.... ti voglio un bene dell'animaaaa!!!! P.s:
Ti è piaciuta la scena delle ali??? A me moltissimo... spero
di si ^^
Electra
Tarim: ..... .....
TUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!!!!!! MA E' MAI POSSIBILE CHE SEI
SEMPRE, COSTANTEMENTE, IN RITARDOOOOOOOOOOOO?!?!?! Eeheheheh =P
Eehheeh, vergognatiiiiii!!! ...Ciao patataaaaaaaaaaaaaaa!!!!! Che
dirti, nonostante tu abbia recensito DOPO SECOLI UU - =P Non te la
farò passare liscia, sappilo, Muahahaha!!!! eheh - sono
davvero felice che la storia ti piaccia e spero davvero di continuare
così... di certo: ho davvero tanti spunti per descrivere
Paddy con una come te in giro XD eheheh!!!! =) Ciao patatona mia... a
prestissimo e... tranquilla: Paddy e Tart faranno presto pace... quasi
=P Eeheheheheh ^_- TAOOOOOO!!!!! TI VOGLIO DAVVERO
BENISSIMISSIMISSIMISSIMOOOOOO!!!!!!! Eeheheh
Beh... allora io
ora vi lascio ^^
Nella speranza di
sentirvi numerosi... ci sentiamo al prossimo capitolo!!!!!
Il prima
possibile, PROMEX!!!!! XD eheheh =)
Grazie
a tutti =)
Bacissimi
Glo
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Capitolo 4 *** Viaggio movimentato ***
Viaggio movimentato
Immagini
indistinte e confuse le comparvero lentamente davanti, mentre
riapriva le palpebre. Avvolta ancora dai sensuali residui del sonno, ci
mise un po' a capire che non si trovava a casa sua... nè in
quelle delle sue amiche. Confusa strizzò gli occhi,
chiudendo e aprendo le palpebre
più volte per abituarsi alla strana luce che illuminava la
stanza in cui si trovava. Fu solo quando tentò di deglutire
per
rinfrescarsi la gola, che si accorse di respirare con leggera
difficoltà. Sempre più incerta si morse il
labbro,
muovendosi leggermente.
Il suo corpo era avvolto da uno strano, caldo, coinvolgente torpore...
che la cullava in un insieme di strane sensazioni dalla vita in su. Era
come se un calore e un senso profondo di sollievo stessero sciogliendo
uno dopo l'altro ogni singolo nodo di tensione. Si sentiva dannatamente
bene, come se mani invisibili stessero accarezzando, riscaldando...
tranquillizzando... con moti circolari e ristoratori ogni singolo suo
muscolo.
Si ritrovò a chiudere gli occhi, poggiando la testa sul
cuscino, dal quale l'aveva lievemente alzata.
Era una bellissima... sensazione...
E poi, fu questione di frammenti di secondi.
Agrottò le sopracciglia mentre un profumo sconosciuto... e
conosciuto al contempo, le annebbiava i sensi, completamente,
stravolgendoli. Strawberry lo respirò a pieni polmoni quasi
istintivamente, come spinta da un bisogno vitale. Era un buon odore.
Caldo, sensuale, assolutamente seducente... si perse, assaporandolo
ancora e ritrovandosi a sorridere. C'era qualcosa di... oscuro,
pericoloso... infido... in quella fragranza così
dannatamente
coinvolgente... e che sapeva di libertà.
Era buono.
Le piaceva da impazzire.
Una fragranza esotica e sensuale che la invitava a chiudere gli occhi e
ad abbandonarsi placidamente... tanto suadente da costringere davvero
la dolce Mew Mew a lasciarcisi andare totalmente. Sorrise Strawberry,
mentre sicura si accoccolava meglio in quella morbidezza e in quel
profumo, come se cullata da quella presenza potesse essere
protetta. Quando però ci affondò dentro ancora di
più,
rannicchiandosi dolcemente su sè stessa, tranquilla... i
pezzi
del puzzle
cominciarono a ricomporsi lentamente; quel risveglio strano in
una
camera non sua... la sensazione di dolce
alleviamento di ferite che non ricordava di avere... quel profumo
dannato di uomo sul cuscino a cui era poggiata...
E un peso, a gravarle sul fianco... il peso di un braccio che prima non
si era accorta di avere addosso... così come non si era
accorta
del muro umano, dannatamente caldo, a cui era teneramente accoccolata.
Il terrore cominciò a serpeggiarle nel corpo lentamente,
brutalmente, infido come un serpente che spietato si avvicina ipnotico
e malvagiamente piano alla sua preda, prima di colpirla. Si
scoprì a trattenere il respiro mentre un senso di tremito e
brividi freddi e caldi insieme, le scivolavano nel corpo,
incontrollati.
Era nella sua stanza. Era... ancora peggio... nel suo letto. Era...
dannatamente peggio,
attaccata a lui.
E quel solo pensiero le fece salire all'improvviso una vampata bollente
dal basso ventre.
Strawberry, sconvolta, si ritrovò a rabbrividire di piacere.
Quella dannata vicinanza di lui le faceva un effetto che non era pronta
a comprendere.
Un effetto che non pensava potesse farle.
Sentì il cuore accellerarle i battiti... e caderle nel vuoto
quando il braccio forte di lui la strinse di più contro di
sè. Non stava sognando, nè se l'era immaginato...
era
davvero lì, con lui. Era SICURA fosse lui. Avrebbe voluto
scappare all'istante... eppure, quella vicinanza, quel calore e
quel senso di sicurezza che, insensatamente, provava, la costringevano
comunque lì, immobile, impedendole di separarsi da quel
bellissimo - perchè lo era - quanto pericoloso, nemico.
Strawberry tremò, incapace di razionalizzare la cosa.
Sentiva solo il calore, la forza... la sicurezza che quella presa
placida e vagamente possessiva le stava causando.
E all'improvviso, colta da un bisogno fulminante, si ritrovò
a girarsi sotto quel braccio e contro quel petto.
...
Pessima idea.
...
Terribile, catastrofica, dannata e sbagliatissima idea.
Due occhi furbi da predatore, d'oro liquido e fuso, maliziosi e
arroganti, si puntarono spavaldi nei suoi, che invece erano ancora
dolcemente annebbiati
e sciolti a causa del sonno.
Si odiò nel momento in cui seppe di essere arrossita.
- K- Ki- Kish...
- ...Ben sveglia, bambolina.
Un solo sussurro.
La sua voce le fece vibrare l'anima fin nel profondo, scatenando in lei
sensazioni e brividi che mai si sarebbe aspettata di poter provare... o
almeno, mai a causa sua.
Un po' roca, bassa, maliziosa e divertita, come di
fatto era lui stesso.
Strawberry si ritrovò ad annaspare in
cerca di quell'aria che sembrava scivolarle via dai polmoni ad ogni
tentativo di respiro. Sentì il suo corpo accendersi
improvvisamente, sfiorato con lascivia dalle dita chiare di lui,
mentre con il respiro fermo in gola, sentiva solo la paura cominciare
ad impossessarsi di lei.
Il terrore più cupo della mente si confuse con il desiderio
più pulsionale del corpo in un abbraccio soffocante che la
confuse come mai.
E poi... attimo dopo attimo, il primo cominciò a farsi
strada in lei con sempre più rabbia.
C'era riuscito quindi? L'aveva... l'aveva...
- No...
La difficoltà nel respirare si fece sempre più
pesante,
l'aria sembrava striderle lungo la gola, graffiandola con la sua
assenza.
Tremante scivolò all'indietro, tentando di allontanarsi da
lui,
le mani che facevano leva sul petto prestante e forte del suo rapitore.
Gli occhi erano lucidi, la rabbia e il dolore per la consapevolezza di
quello che era successo cominciavano a farsi largo senza
pietà
dentro di lei.
- Buongiorno bambolina mia...
Il sorriso che si allargava, il trionfo in quegli occhi che sapevano
imprigionare.
- Non... non è possibile...
- Finalmente ti sei svegliata.
La voce di lui era sarcasticamente innocente, levigata sulla dolcezza
ma vibrante soddisfazione.
Aveva vinto e godeva di questo.
- ...No...
Si ritrovò a squotere il capo, incredula, tentando di
spingersi lontana da lui. Che naturalmente non glielo permise.
- ...Dove credi di andare?
La sua voce dannatamente bassa si confuse coi suoi respiri accellerati
mentre Kish resisteva alle sue spinte, avvicinandosi pericolosamente al
suo viso.
...La lenta avanzata di un predatore che gioca con la sua preda prima
di ucciderla...
- ...Bastardo...
L'incredulità e la rabbia in quegli occhi tremanti
così espressivi, lucidi di paura e fragilità.
Kish adorava quello sguardo. Adorava vederla così forte e
debole
insieme. Adorava vederla in tutta la sua insignificante e tuttavia
meravigliosa umanità.
Era bellissimo averla in pugno... ma al contempo non averla mai.
Si crogiolò nella sua esaltazione, il trionfo gli scorreva
fiero
nelle vene insieme al sangue. Vederla così spavalda e
percepirla
invece così scossa e fragile lo stava accendendo come non
mai.
La sua ambivalenza l'aveva sempre,
dannatamente, selvaggiamente e
irrimediabilmente attratto come non gli era mai capitato con nessun
altra. Con fare fiero e dannato non abbassò il suo sguardo,
imponendole la sua forza e il suo controllo.
- Mm... adoro i complimenti di prima mattina micetta... soprattutto se
sono i tuoi. Ti prego... da brava... continua...
Strawberry si ritrovò a pochissimi centimetri dal suo corpo,
mentre lui, con una sensualità e una lentezza disarmanti le
si
avvicinava senza pietà, vincendo la sua resistenza senza
sforzi.
Obbligandosi a non cedere fece forza sul suo petto, senza tuttavia
ottenere risultati. Gli occhi che facevano fatica a reggere lo sguardo
profondo e rapitore di lui. Più lei spingeva per
allontanarlo,
più lui, inesorabilmente, si spingeva verso di lei.
Si
ritrovò ad arrossire contro di lui, il corpo che
rabbrividiva a
contatto con quello muscoloso del bellissimo ragazzo... il sangue che
le pompava con forza, incendiandola completamente. La sua innocenza la
portò a chiudere per un istante gli occhi quando lo
sentì
dannatamente vicino, sopraffatta dal suo serrato assedio.
La bocca socchiusa, pronta alla protesta, che lasciò
sfuggire
invece un sospiro traditore e tremante, i brividi che le scorrevano
tremendi sotto la pelle le sembravano tanto forti da risuanare nella
stanza al ritmo del suo cuore. Arrossì, vergognandosi di
sè stessa... costringendosi a tacere affondando i denti nel
labbro rosato e carnoso.
Quando riaprì gli occhi lo vide sogghignare con
compiacimento e seppe che anche lui percepiva il suo turbamento.
L'imbarazzo e il pudore la colpirono come uno schiaffo in pieno viso.
Strawberry assottigliò gli occhi, disorientata e furiosa,
tenace
come solo lei poteva essere. Imponendosi un controllo che sapeva di non
essere in grado di poter mantenere a lungo.
- Allontanati! Cosa hai fatto?! Come hai potuto?!
Disgustata dal piacere che il suo corpo le trasmetteva ogni volta che
lui aderiva a lei e dai suoi sensi, che la drogavano coi suoi sguardi e
il suo profumo, cercò disperatamente di colpiro, nella
speranza
di allontanarlo; fu invece con orrore che ottenne esattamente l'opposto
di
ciò che voleva. Con uno scatto felino e tremendo Kish si
appropriò dei suoi polsi con una mano, portandoglieli sul
materasso oltre la sua testa, mentre con un colpo di reni si
sollevò, sedendosi su di lei e dominandola completamente.
Strawberry, in quel maledetto istante, dimenticò perfino il
suo
nome.
Il corpo di Kish era caldo, prestante... gli addominali contratti
seguivano il movimento regolare del suo respiro, i pettorali color del
marmo più pregiato che si alzavano ed abbassavano con
regolarità. Cercò di ribattere, ma dalla sua
bocca non
uscì altro che un gemito soffocato di sorpresa e piacere,
annebbiata com'era dalla totale stregolatezza di tutti i suoi sensi. Le
cosce di lui, scattanti, muscolose, si strinsero intorno alle sue,
nude, mentre i muscoli guizzanti delle braccia rimanevano tesi a
tenerla bloccata dov'era.
Il suo sorriso vittorioso e divertito non fece altro che farla sentire
ancora di più alla sua totale mercè.
- Non parli più, tesoro?
La sua voce era tranquilla, calda... di una sensualità che
non
ricordava. Lunghi brividi caldi la costrinsero a chiudere gli
occhi con determinazione, nella speranza che lui non vedesse lo stato
pietoso in cui
l'aveva ridotta. Soffocò un lamento frustrato quando Kish le
impose di nuovo la sua forza, al suo ennesimo tentativo di ribellione.
La verità è che si sentiva dannatamente e
completamente
accesa per lui... e questo la spaventava ancora più di tutto
il
resto.
Com'era possibile? Com'era possibile che gli fosse entrato dentro come
droga e l'avesse completamente annientata? Com'era possibile che
l'alieno contro cui aveva combattuto a lungo e così
strenuamente
all'improvviso, dopo anni, le facesse fisicamente un
effetto così
travolgente quale non aveva provato nemmeno con Mark? Perchè
se lo
guardava, alla sua mente non affiorava più l'immagine di
nessun
altro uomo che non fosse lui? Di fronte allo sguardo intenso e
passionale del bel alieno non riusciva più a ricordare di
che
colore fossero gli occhi di Mark... o i capelli di Ryan... di fronte a
quelle labbra stirate in un ghigno malefico e divertito, non provava
nulla se non il desiderio bruciante di essere schiava di ogni suo bacio
e di ogni sua parola. Le venne da piangere al pensiero. Le venne da
piangere... ma il suo corpo ebbe tutt'altra reazione.
- ...Forse... devo dedurre che la situazione non ti dispiaccia poi
tanto, piccola mia?
E lui, infido, non esitò a farglielo notare.
Era bello. Bello. Bello. Bello. Dannatamente bello...
Strawberry ci dovette mettere tutta la grinta che aveva in corpo per
tornare alla realtà.
Una realtà che la vedeva prigioniera di un nemico molto
più forte di lei, disarmata e fragile. ...Gli sarebbe
bastato
stringerle la gola per ucciderla.
Smise di agitarsi sotto di lui, sperando di limitare ogni loro contatto
e porre fine una volta per tutte a quella seduzione impietosa a cui la
stava sottoponendo. Lo guardò negli occhi, fiera, sicura...
arrossata in viso ma determinata a non soccombere.
- Perchè? Perchè l'hai fatto, dove mi stai
portando?!
- Lo saprai quando ci arriveremo, dolcezza.
- Voglio sapere perchè mi hai rapita! Perchè,
dopo tutti questi anni? Cosa vuoi da me?! Esigo delle risposte!
Si morse le labbra subito dopo aver parlato di fronte al calore
passionale dello sguardo di lui. L'oro dei suoi occhi la travolse,
lasciandola senza fiato, con tutto il loro divertimento e la loro
intensità. Quando parlò la sua voce era divertita
e roca.
Le entrò dentro come miele, facendole battere il cuore.
- Oh, in questo momento sono tante le cose che vorrei da
te, micettina mia... - Strowberry trattenne il respiro nel
momento
in cui la mano libera di lui le accarezzò con lascivia e
malizia
la guancia, scendendo lungo la mandibola per poi costringerla ad alzare
il mento verso di lui. Senza contare che la pressione della sua
virilità eccitata contro il suo basso ventre la stava
completamente facendo impazzire e Kish sembrava condividere il punto di
vista perchè si chinò piano su di lei per
concludere la sua frase, intensificando il contatto - ...quindi ti
consiglio di smetterla di
agitarti, se non vuoi che inizi a realizzare su di te ogni mia
più fervida e perversa fantasia. E ti avviso... sono molte.
Strowberry ansimò per l'imbarazzo e il desiderio.
Non ebbe nemmeno il tempo di razionalizzare meglio la cosa
però. Lui le si
alzò di dosso, scendendo dal letto con eleganza e
tranquillità, come se quello che le avesse appena sbattuto
in
faccia fosse del tutto normale. Strawberry si sentì
avvampare,
mentre l'indignazione e la rabbia le montavano dentro insieme con
l'imbarazzo.
- Porco.
Sibilò con rabbia, coprendosi con le coperte il
più
possibile, quasi a difendersi da lui e dai suoi sguardi di fuoco.
Lo sentì ridere e questo la irritò ancora di
più,
mentre si sforzava di non prestare attenzione a quanto fosse ampia e
solida la sua schiena marmorea e di quanto i muscoli delle spalle, che
ora lui stava sciogliendo stiracchiandosi proprio di fronte a lei,
senza il minimo pudore, le stessero facendo desiderare accarezzare e
aggrapparsi a lui con ardore e passione.
...Come sarebbe stato artigliarsi a quelle spalle possenti durante
l'amore?
Come sarebbe stato abbandonarsi a quel corpo solido, non eccessivo,
perfetto?
Quei pensieri la costrinsero per alcuni istanti ad abbassare lo sguardo.
Si sentì arrossire sempre di più e il calore
divampò ancora nel suo basso ventre, stordendola, ruggendo
con forza e desiderio.
Poi però, timidamente ma senza riuscire a impedirselo scese
con gli occhi, arrossendo ancora di più di fronte
ai pantaloni della tuta, che morbidamente avvolgevano le sua gambe,
disegnando ogni suo muscolo e cadendogli lievemente sui fianchi.
Il cuore le prese a battere forte nel petto, nonostante la rabbia che
provava nei suoi confronti.
...La sua camminata spavalda... i movimenti sensuali della sua
schiena... i muscoli guizzanti che si tendevano ad ogni passo...
...Aveva la bellezza e la terribile e fiera forza di un felino.
Non guardarlo le era diventato non solo impossibile ma doloroso.
Si portò istintivamente una mano al
petto, a stringere la stoffa di quella strana felpa che la faceva
sentire così bene.
...Doveva essere sua.
- E' una tuta curativa. Guarisce le ferite e gli ematomi. Se ti senti
intorpidita è perchè sta lavorando su ogni tua
cellula,
sciogliendo tensioni e distendendo i tessuti. Ora però credo
tu
la possa togliere... in fondo non sono stato troppo cattivo con te,
ieri sera. Anche se confesso che un po' mi dispiace... avrei voluto
giocare molto di più con la mia bambolina preferita.
Come una scarica elettrica, quelle parole ebbero l'effetto di
risvegliarla dal torpore sensuale in cui il desiderio e la
curiosità per lui l'avevano
imprigionata.
Il suo tono le diede fastidio, l'ultima frase le fece ribollire il
sangue nelle vene. Quando alzò lo sguardo lo vide
in piedi, appoggiato trionfante al vano di una porta che doveva
condurre al bagno interno della stanza. Ardente di collera si
alzò dal letto per affrontarlo.
- Beh, mi dispiace molto di non essere stata di tuo gradimento allora,
ma almeno ti ricorderai che non sono un giocattolo!
...
Nel giro di pochi frmmenti di secondo, si sentì davvero a
disagio.
Gli occhi di lui persero qualsivoglia scintilla di divertimento, mentre
la scrutarono con un'intensità tale da farle quasi male.
Kish indugiò a lungo senza il minimo pudore sulle sue gambe
nude, sulle cosce coperte dal tubino nero strappato, sulla sua giacca
che,
sebbene le stesse larga, le risaltava sensualmente le forme piene dei
seni... per poi
imprigionare gli occhi di lei, rapendola. Uno sguardo caldo ed
avvolgente, pericoloso quanto attrattivo.
La sua voce le penetrò dentro come una promessa.
- Oh, no... al contrario, micetta... tu sei stata assolutamente di mio
gradimento e ora sono sempre più deciso a farti mia.
Il calore bruciante che divampò nel suo corpo, sotto lo
sguardo
voglioso e invincibile di lui, ebbe il potere di intimidirla tanto da
costringerla a fare, suo malgrado, un passo indietro. Proprio mentre
lui, lentamente e con movimenti ammaliatori, si staccava dal vano della
porta, andandole incontro.
Terrorizzata, Strawberry sentì il suo corpo tendersi,
smanioso
di sentire su di sè le mani di quel nemico che la stava
guardando come se l'avesse in suo completo potere. Kish
stirò le
belle labbra in un sorrisetto audace e compiaciuto, gli occhi che
brillavano impudenti.
Pochi passi li distanziavano... Strawberry era indietreggiata fino al
letto, arrabbiata, intimidita... confusa.
In quel momento però...
- Ah! Ma cos...? Ahhh!
...Un sobbalzo terribile li costrinse a vacillare mentre la navicella
virò bruscamente tutta a sinistra, capovolgendosi.
Strawberry perse l'equilibrio, cadde...
- ...Merd...ah!
...L'unica cosa che le
impedì di schiantarsi dolorosamnete contro lo spigolo del
letto,
fu il muro umano che la afferrò prontamente per le spalle e
la strinse a
sè, frapponendosi tra lei e il metallo del mobile. Kish
urlò un'imprecazione di fronte al dolore acuto alla schiena,
mentre Strawberry, sconvolta, con la schiena pressata sul suo petto,
non riusciva a pensare a nulla che non fosse lui, che le si lanciava
addosso.
- Pie... Cazzo!
Sibilò arrabbiato il bell'alieno, prima di soffocare il
dolore tra i capelli di una sconvolta Strawberry.
***
- Brutta... ! Umana, cosa diavolo credevi di fare?!
Un ansante Pie Ikisatashi, livido di rabbia e fuori controllo,
marciò a passi di carica verso l'unica donna che era mai
stata
in grado di tirarlo scemo in quella maniera.
Lory Midorikawa,
impassibile e altrettanto arrabbiata, si tirò in piedi in
silenzio, a fatica, cercando di districare il vestito dai macchinari
dove si era impigliato... lacerandosi in un profondissimo spacco
laterale che le scopriva tutta la gamba destra. Era consapevole della
stupidità del suo gesto, ma non aveva
più intenzione di farsi trattare come uno straccio da
quell'arrogante, seppur meraviglioso, alieno che ora le si stava
avvicinando nero di rabbia. Ignorando la fitta al fianco causata dalla
botta violenta contro la leva direzionale, alzò il mento
fiera,
gli occhi blu che brillavano di determinazione. Non si mosse nel
momento in cui le mani fredde e forti di lui le artigliarono con
violenza le spalle fragili, spostandola dai comandi ai quali era ancora
appoggiata.
Erano mani fredde, che la fecero rabbrividire.
Per un istante trattenne il respiro, travolta da emozioni mai
dimenticate e che ora facevano dannatemente male.
Quello che la lasciò basita però, fu percepire
una lieve ma gelida tensione anche nelle membra solide di lui.
Fu con una sconcertante consapevolezza che si accorse della bramosia
ardente che, insieme alla rabbia, brillava negli occhi del nemico di
sempre mentre la
guardava, con languore che desiderò sciogliersi tra le sue
braccia forti e muscolose... che sentì fiorire dolcemente la
voglia di essere accarezzata da quelle mani dalla presa così
decisa.
Senza fiato per la confusione si sentì avvampare mentre lui
la
sosteneva con la sua forza, impedendo alle sue gambe di vacillare.
E sebbene si era lanciata sui comandi con l'intento di distrarlo e
affrontarlo per la minaccia che era... ora tutta la preoccupazione e la
responsabilità che l'avevano mossa alla difesa della sua
persona
e dell'ideale che incarnava si sciolsero dentro di lei come neve al
sole.
In quell'istante non importava che fosse una MewMew e che come tale
dovesse salvare la Terra e combattere contro ogni possibile nemico.
Non importava proprio nulla.
La stillettata di dolorosa felicità che le
trapassò il cuore era testimonianza della sua reale
volontà.
Lory non riusciva a essere totalmente spaventata, nè
addolorata... il dolce bocciolo della speranza trovava in lei terreno
fertile.
Lei era felice di rivederlo.
...Gli occhi le si inumidirono al pensiero di quanto ancora,
zelantemente, provocatoriamente, inverosibilmente lo amasse.
Erano passati due lunghi anni... anni nei quali lei si era aggrappata
al suo ricordo con ogni frammento della sua anima e con ogni coccio del
suo cuore infranto, anni nei quali i giorni erano un tormento e le
notti una liberazione... perchè lo sognava, lo vedeva...
aveva
il permesso di amarlo.
L'aveva rapita, l'aveva messa in pericolo e separata dalle sue
compagne, legata e ignorata... eppure...
- Ti rendi conto di quello che sarebbe potuto succedere, razza di
inutile e sciocca donna?!
...
...Eppure bastò l'astio nella sua voce, la violenza del tono
e il gelo nei suoi occhi profondi a farla ricredere!
Ardente di collera, bellissimo e spaventoso al contempo, Pie la
strattonò feroce verso di sè afferrandola per una
spalla,
facendo aderire il corpo flessuoso di lei al suo torace marcato. Nel
momento però in cui il suo corpo si tese a contatto con
quello della fragile
donna di fronte a sè, seppe che aveva fatto l'unica cosa che
non avrebbe dovuto fare... e anche la peggiore di tutte.
Si odiò nel momento in cui sentì il suo corpo
accendersi per lei.
Il suo astio crebbe a dismisura nel sapersi eccitato e desideroso di
lei... di lei che era cambiata, che si era fatta ancora più
bella, più forte e caparbia; e l'irritazione
montò in lui
ancora di più dopo che, con compiacimento!, l'aveva sentita
tremare d'emozione al contatto tra loro. I suoi occhi grandi e limpidi,
illuminati di fragilità e sentimenti avevano ancora avuto la
capacità di sussurrargli al cuore.
...Non era male infondo essere guardato con una tale innocente
aspettativa...
...Forse... dopo la missione...
Ma non fece in tempo a pensare altro - fortunatamente, a suo parere -,
perchè quelle profonde
pozze d'acqua marina brillarono di fastidio. La voce di lei, irritata
e aspra... lo colpì come uno schiaffo.
- Non mi interessa un bel niente delle conseguenze delle mie azioni! Se
tu mi avessi presa in considerazione prima io non mi sarei lanciata sui
tuoi delicatissimi dispositivi! E ora voglio delle risp...!
La mano di lui che improvvisamente si serrava sul suo mento e lo alzava
nella sua direzione le fece dimenticare ogni cosa.
Furente e gelido, il bell'alieno si abbassò fino a sfiorarle
quasi le labbra. Per istanti che le parvero infiniti Lory non
sentì più il suo cuore battere, mentre la presa
di lui
tremava quasi impercettibilmente.
I respiri si fusero, la distanza era quella di un bacio.
I cervelli di entrambi erano in uno stato di terribile confusione... i
corpi si cercavano... il cuore di lei, timidamente, tentava
l'abbraccio... lui, lo respingeva.
Sentimenti amari e intricati dominavano, mentre nel silenzio di quella
stanza stava per abbattersi lo scandalo.
Le labbra di entrambi tremavano, desideravano l'unione... bramavano un
piccolo assaggio di quel dolce proibito.
Lory si ritrovò a dischiudere lievemente la bocca
nell'istante in cui lui, esitante, socchiuse la sua...
Il tempo di un respiro soffuso... bastava solo avvicinarsi di
più perchè quello sfiorarsi diventasse un bacio.
Il cuore riprese a battere debolmente nel suo petto, mentre questo si
alzava piano al ritmo del respiro smorzato di lei.
Ma... proprio nell'istante più dolce... Pie
ritrovò quella compostezza che lo caratterizzava.
Chiuse le labbra, respirandole contro il suo rifiuto ma rimase immobile
dov'era, fermo e implacabile.
- Ti conviene tacere mia cara se non vuoi che la mia considerazione ti
venga manifestata in ben altre maniere.
Il rullio del desiderio venne represso con forza... e sebbene la brama
per lei fosse ben espressa da quel turbinio vacuo e scuro che colorava
i suoi occhi... la voce gli uscì bassa e controllata.
Sentì Lory rabbrividire e vederla così in balia
di lui alimentò l'ondata pericolosa della passione.
Tutto... lentamente... intorno a loro perdeva importanza.
E fu così che senza sapere cosa stesse facendo... la sua
mano le
accarezzò i
capelli mentre con sguardo falsamente disinteressato e palesemente
rapito lui ne seguiva il movimento, perso come un innocente e fragile
bambino.
La giovane donna davanti a lui trasalì.
- Pie...
- Pie!!!!!! Ma che diamine è succ... ?! ...COSA
CAVOLO STAI FACENDO?!
Un Tart Ikisatashi sconvolto e affannato, dopo aver praticamente
sfondato la porta d'ingresso alla sala comandi con la forza della
preoccupazione per quel brusco salto nel vuoto di poco prima, ora
guardava basito il fratello maggiore, trovato occupato ad accarezzare i
capelli dell'umana prigioniera a meno di un centimetro dalle sue
labbra. Con lo sguardo perso di un ragazzino innamorato alla sua prima
cotta, intento a corteggiare la sua piccola
amante nel più romantico, ingenuo e dolce dei modi.
Colto in flagranza di reato.
Il silenzio cadde nella stanza per alcuni istanti,
attimi in cui Pie, per la prima volta nella sua vita, sentì
il
sangue colorargli collo e guance. Per alcuni interminabili, orrendi e
terribili secondi si ritrovò a corto di qualsivoglia via
d'uscita. Rabbia e imbarazzo si fusero in un fastidio pudico e irritato
che lo lasciò immobile e in difficoltà.
- Come che... che... che cavolo sto facendo!, NIENTE sto
facendo!, che diamine dovrei fare?!
Esplose poi all'improvviso, allontanandosi dall'umana come se si fosse
appena
scottato, dopo averle liberato i polsi con un solo gesto frettoloso. Il
tono evasivo e scorbutico di chi sa di non avere scampo.
- Le stavo... le stavo togliendo le corde dai polsi! Niente stavo
facendo.
Negare.
Negare. Negare, negare, negare e sempre negare.
Con Kish e Yury la filosofia aveva sempre funzionato.
Ma che diamine gli era saltato in testa?
Furente come mai si scostò ancora di più da Lory,
senza curarsi della strana
espressione sul suo viso... nè del fatto che da quando il
più giovane dei suoi fratelli era entrato come un ossesso in
quella stanza non gli aveva ancora tolto gli occhi di dosso.
Approfittando della situazione, colse al volo la possibilità
di
salvezza e ricomponendosi si affrettò a cambiare discorso.
- Tu piuttosto... non dovresti essere con la pri...?
- Io non... non credo ai miei occhi. Perfino tu, ma cosa sei diventato?
Brutto... cosa stavi facendo a Paddy, eh?!
L'urlo forsennato di Lory ebbe la capacità di fargli
ghiacciare tutta la colonna vertebrale.
Trovando impossibile che un urlo tanto acuto e isterico fosse
uscito da quell'innocente umana che fino a pochi istanti prima era
deliziosamente rossa di timidezza e imbarazzo, si voltò a
guardarla basito. Nel momento in cui seguì il suo dito
accusatore puntato contro un Tart altrettanto rosso però,
capì molte cose.
Il più giovane dei suoi fratelli in effetti sembrava essere
appena uscito dal letto dopo una notte di appassionato sesso.
Inorridito si ritrovò a temere quell'influenza perversa che
gli
altri due imbecilli dei suoi compagni avevano, a quanto pareva, il
demoniaco potere di
esercitare su di lui. Forse aveva sbagliato a sottovalutarla.
E ora... ne aveva le prove sotto gli occhi.
D'altro canto, Tart avvampò ancor di più,
tenendosi ben
stretti i pantaloni e cercando di allacciare in tutta fretta la
cintura.
- No io... veramente...
Biascicò allarmato il bel castano.
Come aveva fatto a non accorgersi che il fratello minore era arrivato a
tali livelli di depravazione? Come aveva potuto permettere che gli
insegnamenti dei due deviati penetrassero in lui tanto?
E aveva anche il coraggio di arrossire come un innocente verginello!
Ancora una volta fu la voce di Lory a riscuoterlo dai suoi pensieri,
arrabbiata e preoccupata per la piccola amica.
- IO... IO... NON POSSO CREDERCI!
...Beh, in effetti suonava stranissimo anche per lui in fin dei conti.
Ma Tart se ne stava davanti a loro a petto
nudo, completamente rosso in viso, coi capelli castani in tremendo
disordine e impegnato a tenere su i pantaloni slacciati della tenuta
militare. Arrossì ancora di più sotto lo sguardo
assassino del fratello però, agitandosi.
- No... un momento, giuro che posso spiegare!
Pie rimase immobile come fosse una statua di sale, calmo e controllato,
gelido. L'unico dettaglio che tradiva le apparenze era una piccola vena
alla
tempia che pulsava frenetica e pericolosa.
- Avanti allora. Spiegati. Sono tutto orecchie e muoio dalla
curiosità di ascoltarti.
Tart non fu per niente rassicurato da quell'invito.
- Beh... Ehm...
Iniziò titubante, ma proprio nell'istante in cui il
fratellino stava per aprire bocca in sua
difesa, si scatenò l'inferno in quella piccola
navicella che proprio in quel momento aveva cominciato a dare i primi
segnali di prossimo atterraggio. Il rumore metallico di una porta che
si apriva di botto rieccheggiò in lontananza, subito seguito
da
un preoccupante vociare, da sonori colpi e dalle imprecazioni
irripetibili del giovane
Yury che, nel giro di pochi minuti si presentò nella sala
comandi solo, furente e col naso che sanguinava copiosamente.
Lory, sconvolta e pallida come un cencio, rimase immobile e senza
parole.
Tart colse l'occasione per darsi una sistemata.
Pie... beh, Pie si stava trattenendo dall'aprire i portelloni e buttare
giù in blocco tutti e tre i suoi compagni.
Stava per rivolgersi al nuovo venuto per avere spiegazioni, quando
quello puntò dritto dritto contro Tart, nero di rabbia e con
uno
sguardo che prometteva morte e distruzione. Del bellissimo angelo
dannato dai capelli scuri e gli occhi maliziosi che mai si scomponeva e
mai perdeva il sorriso, non rimaneva che il
ricordo.
- TART! Che diamine ti è venuto in testa per aver liberato
quell'osceno uragano biondo, eh?!
- No.. no, Yury... vedi, in effetti, io...
- CHE COSA HAI FATTO TU?!
Di nuovo Tart si vide costretto a chiudere la bocca. L'urlo sconvolto
di Pie fu talmente spaventoso che nessuno si sarebbe stupito di sentir
tremare i vetri della navicella.
- No... io, ecco, stavo appunto dicendo che non è che l'ho
PROPRIAMENTE liberata, insomma...
- Tart... Giuro che appena atterriamo passerai i peggiori cinque minuti
di tutta la tua vita! E tu... - fece, spazientito e irritato, puntando
lo
sguardo su Yury - Non potevi fermarle?!
Il silenzio crollò di nuovo su tutti i presenti.
Yury lo guardò come se fosse completamente uscito di senno,
tanto che di fronte a quello sguardio serio e sconvolto Pie
cominciò a chiedersi se lo fosse davvero. Proprio mentre
cominciava a temere per la sua tanto elogiata sanità
mentale, la
risposta del compagno gli fece capire che no, fortunatamente non era
lui ad aver perso il prezioso dono dell'intelletto. - No, dico, stai
scherzando, spero! - Asserì infatti il bell'aliano dai
capelli
neri e gli occhi viola, sconvolto, orripilato, infastidto - Ti rendi
conto delle condizioni del mio meraviglioso e perfetto naso?! Hai la
vaga idea di quello che ho passato?!
...
Pie rimase senza parole, chiedendosi se davanti a una simile risposta
reagire sarebbe stata la soluzione migliore. Di fronte allo sguardo
convinto e furente di Yury capì che non lo era. Proprio per
nulla.
Chiudendo gli occhi per imporsi calma e diplomazia e tentare di
ragionare sul da farsi, ignorò le urla ribelli di Lory, gli
insulti di Yury e il balbettio sconnesso di Tart. Era ridicolo. Quello
che stava succedendo era ridicolo.
Per Dio, quella era una missione! Era un rapimento in piena regola, era
un attacco!
- Quindi... fatemi capire bene... Non si sa come, ma MewPaddy
è
riuscita a scappare dalla tua stanza, per un caso fortunato ha
raggiunto quella di Yury dove... no, no, non dirmelo: non voglio
nemmeno immaginare come quelle due ti abbiano potuto ridurre
così!...
comunque, è arrivata da te e in qualche modo ne è
pure uscita,
dal momento che tu sei qui solo. Quindi ora, presumo che abbiamo due
prigioniere che girano indisturbate per questa navicella mentre VOI,
soldati scelti apposta per controllarle tra migliaia di altri possibili
candidati,
siete qui a fare casino e leccarvi le ferite... giusto?! Ho sbagliato
qualcosa?!?!!!
Per alcuni istanti, tutto intorno a lui tacque.
Finchè il silenzio non fu interrotto dalla voce di
Tart.
- Ehm... no, non hai sbagliato nulla... solo che... Paddy... si,
insomma, sappiamo come è riuscita a scappare. Io... c'ero,
ricordi?
...
La cosa più assurda, secondo Pie, era il fatto
che Tart lo stava guardando come se lui fosse un povero stupido che non
aveva capito niente della situazione e che si era dimenticato un
dettaglio così significativo.
Cercando di trattenersi dal muovere le mani, si limitò a
scoccagli il più gelido degli sguardi e il bel castano, che
sembrò capire di aver detto una colossale scemata, si
affrettò a rimediare.
- Si, si, è tutto giusto, si... e-ehm. Che si fa?
A prendere la parola fu Yury, serafico e noncurante, seduto mollemente
su una sedia coi piedi incrociati sul quadrante.
- Io suggerisco di aspettare. Non potrebbero comunque andare da nessuna
parte e in ogni caso... - Le belle labbra si stirarono in un sorrisetto
furbo e compiaciuto - stanno andando verso la camera di Kish.
Pie a quel punto trasse un lungo, lento e tremante respiro.
- E sia.
Di sicuro lui, irascibile e infantile com'era, non le avrebbe lasciate
uscire dalla sua stanza.
La soluzione però non trovò il favore di Lory
che, nera
di rabbia e preoccupata come mai per le amiche, tornò a
fronteggiare Pie.
- Sei spregievole, se le mie amiche dovessero riuscire a scappare
sarò felice per il resto della mia vita!
- ...Dal momento però che non riusciranno a farlo, mia cara,
ti
conviene tenere a freno la lingua visto che la tua felicità
d'ora in poi dipenderà solo da me.
La derise lui sarcasticamente, andandole vicino. Stava però
per
passarle oltre quando Lory gli si buttò addosso, nel
tentativo
di sbilanciarlo.
- Sei...! Dio, sei...!
Pie allora l'afferrò con forza, tirandola brutalmente verso
di sè.
Lory capì in quell'istante che non era un gioco.
La situazione era più seria e pericolosa del previsto.
La voce di Pie la colpì come uno schiaffo mentre il gelo
negli occhi le trapassò perfino l'anima.
- Solo perchè la situazione di ora è ridicola,
non vuol
dire che lo sarò anch'io nei tuoi confronti. Mettiamo le
cose in
chiaro una volta per tutte, mia cara, tu sei una prigioniera e noi ti
stiamo deportando insieme alle tue amichette sul nostro
pianeta dove
qualsiasi cosa i nostri governatori vogliono da voi la otterranno, e
nè tu, nè Strowberry, nè nessun altra
di voi
avrà diritto di veto a riguardo, mi sono
spiegato?!
Lory, le lacrime agli occhi e la rabbia nel cuore gli si fece
più vicina.
- ...Tu sei l'essere più spregevole, più
schifoso, più freddo, più... !
Ma non ebbe il tempo di finire la sua invettiva.
Di nuovo si udì rumore di porte che sbattevano tra loro e
subito
dopo un urlo selvaggio e furente rieccheggiò per tutta la
navicella,
tanto che quasi la bella MewMew temette di sentir tremare perfino le
pareti.
Fu con un sorriso sadico e divertito che Yury si stiracchiò
meglio sulla postazione, sporgendosi poi all'indietro e reclinando il
collo.
- Ops... a quanto pare hanno trovato Kish.
Lory impallidì sul colpo, mentre urla indistinte e rumori
sospetti cominciarono a confondersi tra loro.
- ...Per farlo imbestialire così tanto devono aver
interrotto
qualcosa di dannatamente piacevole, però, non trovate?
Continuò invece imperterrito il bel corvino, la voce
innocente ma gli occhi che
brillavano di un intensa e intrigante tonalità di viola.
- ...Qualcosa di... dannatamente... piacevole...?
La bella MewMew rimase immobile, la testa che cercava disperatamente di
non cogliere
il significato di quelle parole, di non interpretare il sorrisetto
malizioso sulle labbra del bel raggazzo di fronte a lei e lo sguardo di
disapprovazione di Pie.
Un momento ma...
- ...Lasciaci! Lasciaciii!!! Maniaco, depravato, pervertito... cosa le
stavi facendo, eh?! Lasciaci andare ho detto, mettimi giù!
Animaleeeee!!!
La voce di Paddy, minacciosa e squillante, fu la prima a distinguersi
in tutto quel trambusto, mentre da fuori cominciarono a giungere rumori
di passi e di strattoni. Il ruggire scocciato di un Kish Ikisatashi
voglioso di concludere in fretta la seccante questione fu il secondo
suono a giungere alle orecchie dei tre alieni e dell'umana.
- Mocciosa ti avviso, un altra ginocchiata e ti accorgerai di quanto io
possa in effetti diventarlo.
- Oh, stai tranquillo Kish, ce ne siamo già accorte tutte
quante! Lasciaci andare immediatamente! ESIGO di essere liberata,
ADESSO!
L'urlo isterico di Mina mise in chiaro definitivamente quello che stava
succedendo.
Kish le aveva prese.
Tutte e tre.
E a giudicare dai passi pesanti ma inesorabili e dallo strisciare
resistente che a questi si accompagnava... le stava letteralmente
trascinando in sala comandi.
Tutte e tre.
Intanto però, al suono di quella soave e delicata vocina, il
sorrisetto supponente e compiaciuto che il bel Yury stava sfoggiando
con tanta tranquillità, gli morì velocemente
sulle
labbra. Al suo posto comparve un'espressione truce e minacciosa, mentre
con gesti irritati il bell'alieno si portò le dita alla
radice
del naso, iniziando a massaggiarla piano. Ancora non poteva credere
come quell'esile ed elegante terrestre potesse risultare
così
pericolosa per la sua salute psico fisica. Ma soprattutto... era
inammissimile che una ragazza, una misera e comune umana poi!, lo
trattasse così.
Come aveva osato quell'arrogante prima donna tirargli un pugno in pieno
naso?
Come aveva osato negarsi alle sue avances?!
...E soprattutto: come aveva potuto, minuscola com'era, tronneggiare su
di lui come una meravigliosa dea immortale?
E ancora... perchè una simile tiranna attentatrice doveva
celarsi
proprio dentro vesti tanto angeliche e sensuali da perseguitarlo
ancora, nonostante tutto?
Il solo ripensare al suo sguardo altezzoso e gelido gli faceva salire
in corpo una tale, immediata e famelica eccitazione da lasciarlo
stordito.
Non aveva mai permesso a nessuna donna di colpirlo.
...Eppure non solo non l'aveva fermata... ora non voleva nemmeno
fargliela pagare.
Voleva piuttosto... sfidarla ancora.
E questo pensiero lo confuse e irritò ancora di
più.
- Sai dolcezza, la tua voce da gallinella non mi era proprio mancata
affatto! E tu, micetta, è il caso che la pianti di
graffiarmi, perchè la mia pazienza sta irrimediabilmente
finendo!
La voce di Kisch risuonò vicinissima... spalancò
le porte
con un calcio proprio mentre l'oggetto scatenante della confusione di
Yury apriva la bocca oltraggiata per il precedente insulto. Lory fece
altrettanto nel momento in cui vide la condizione delle amiche.
Un Kish per niente affaticato ma dall'aria molto, molto scocciata,
stava tranquillamente trascinandosi dietro una Strowberry Momomyia e
una Mina Aizawa decisamnete sul piede di guerra tenendole ferme per i
polsi, mentre in spalletta, tenendola ferma col braccio libero, una
recalcitante Paddy dava sfogo alla sua frustrazione riempiendolo di
pugni e sberle e inveendo contro di lui in tutte le lingue conosciute.
Solo quando le porte si chiusero alle sue spalle afferrò
Paddy
per il colletto del vestitino che intossava e, senza un minimo di
riguardo nè fatica, la scaraventò addosso a un
Tart
più confuso che mai.
- Tart! la prossima volta che liberi questa dannata scimmietta urlante
e me la ritrovo tra i piedi, giuro che ci faccio un puntaspilli!
Ruggì infastidito, per poi voltarsi nella direzione delle
altre due ragazze.
- E per quanto riguarda voi due, adess... auch!
Strawberry, rossa in viso per la rabbia e l'eccitazione dello scontro,
gli aveva appena rifilato un gran ceffone sulla guancia e ora gli
puntava contro il petto l'indice. Gli occhi ardenti di collera e
indignazione, sostenne con sfrontatezza il suo sguardo.
- E non credere che io abbia già finito con te, razza di
bastardo schifoso!
Kish rimase immobile per un secondo, nella direzione in cui l'aveva
voltato il colpo... poi però, un ghigno malefico
stirò le
sue belle labbra.
Senza staccare gli occhi da quelli di lei, afferrò il polso
di
Mina con la mano libera, scostandola da sè, tenendo con
l'altra solo quello di Strawberry.
- Yury... ti dispiace?
Fece, rivolto al bel corvino.
- Ah... Solo se questa piccola colombella decide di completare l'opera.
E a Mina bastò incrociare i suoi occhi con quelli di lui per
capire che presto si sarebbe ritrovata ancora tra quelle braccia forti
e che sapevano, purtroppo per lei, tenerla stretta. Sotto il suo
sguardo preoccupato lo vide lentamente poggiare i piedi a terra ed
alzarsi con eleganza e grazia. Tentò di fare un passo
indietro
quando lui, ammiccante, scivolò verso di lei.
- No... cosa credi di fare, dove speri di andare?!
Indietreggiare le venne spontaneo, il cuore che improvvisamente
prendeva a battere più forte. Naturalmente però,
tentare
di allontanarsi fu inutile.
Quando le dita dell'alieno sostituirono quelle di Kisch e si chiusero
con dolce fermezza sulla sua pelle, lunghi brividi
la fecero fremere, mentre i suoi occhi, come calamitati, non riuscivano
a sottrarsi allo sguardo di lui. Si sentì arrossire e non le
piacque affatto.
E intanto una scintilla di malizia e eccitazione illuminò
gli
occhi viola del bellissimo alieno, mentre con il corpo aderiva piano a
lei.
Mina si sentì perduta.
Il suo corpo fremeva al contatto con lui, come se desiderasse
appartenegli.
Scosse la testa, confusa, disorientata.
- N... no, lasciami!
Istintivamente cercò di colpirlo con la mano libera ma...
lui fu più veloce.
- Ah-a... una volta mi è bastata, tesoro, grazie lo stesso.
Con presa salda e sicura le afferrò il polso, torcendoglielo
verso il basso... e quando lei si piegò in avanti lui la
tirò a sè ancor di più,
intrappolandola poi con le
braccia deitro la schiena. Mina, terrorizzata più da
sè
stessa che non da lui, si lasciò sfuggire un gemito di
dolore ma
non cercò di liberarsi... al contrario, come calamitato, il
suo
sguardo andò a cercare confuso quello del suo aguzzino che
intanto ancora le sorrideva con tranquillità, come se in
quel
momento non le stesse facendo nulla di male. Quando lui riprese a
parlare, la sua voce sembrava un'invito all'amore.
- E ora... da brava, sii più carina... - Tenendole i polsi
con
una sola mano, le portò l'altra al viso. Mina
tentò si scostarsi, ma lui non demorse. Con delicatezza
le disegnò i contorni della mandibola... le
accarezzò le
labbra... e poi le alzò il mento verso di sè -
...Non mi
sono mai piaciute le ragazze violente.
La sua voce era roca, suadente e armoniosa... il tocco quello di un
angelo.
La donna che c'era in lei fece le fusa sotto il suo sguardo avvolgente
e intenso.
Dio... come poteva inchiodarla con la forza senza risultare brutale e
anzi... sembrare così perfetto e meraviglioso? Come riusciva
ad
apparire così angelico e galante quando in realtà
la
stava controllando completamente? Come riusciva a mascherare
così bene e in maniera così raffinata la sua
pericolosa
natura?
La stava tenendo con fermezza alla sua mercè ma si rivolgeva
a
lei e la accarezzava come se in realtà volesse sedurla.
E... dannazione... ci stava riuscendo.
Cercando di ignorare l'effetto che aveva su di lei si scosse per
cercare di costringerlo ad allentare la presa sui suoi polsi,
alzò di nuovo lo sguardo e incontrò i suoi occhi
divertiti e tranquilli. La rabbia si fece largo in lei insieme con il
desiderio. Si sporse verso di lui il più possibile - pessima
mossa, perchè il suo profumo la deliziò - e
tentando di
apparire sicura gli sibilò la sua risposta:
- Beh allora è una fortuna che io non abbia il ben che
minimo desiderio
di piacerti e... tanto per inciso: a me non sono mai
piaciuti i pomposi damerini arroganti come te!
Una scintilla di divertimento,furba e pericolosa, gli accese per un
istante gli occhi.
Yury si avvicinò a lei ancor di più, le labbra a
un
soffio da quelle ermeticamente sigillate della bella prigioniera...
sottili, chiare... morbide. Quanto avrebbe voluto baciarla, proprio in
quell'istante!
- A si, mio cuore?
La voce si era fatta un soffio delicato... la presa su di lei
più avvolgente.
La mano libera le tolse delicatamente un ciuffo ribelle da davanti agli
occhi.
Di fronte a lui, la bella mewmew tratteneva il respiro.
Era meraviglioso leggere nel suo corpo e nei suoi occhi l'incertezza.
Lo sguardo rimaneva fisso nel suo ma la pupilla fremeva... il suo corpo
tremava per l'eccitazione e la paura, il suo cuore batteva
più
forte.
Era meraviglioso vedere l'effetto che poteva farle...
...Un po' meno però era costatare che quello stesso effetto
lei lo stava facendo a lui.
Quel gioco era pericoloso anche per il suo di autocontrollo.
Eppure... proprio non riuscì a smettere.
Le sue dita scivolarono con delicatezza sui nobili lineamenti di lei,
mentre con la voce continuò ad accarezzarla piano.
- ...Proprio non ti andrebbe di entrare nelle mie grazie?
Le sfuggì un gemito... le labbra si dischiusero sensuali e
tremanti, come morbidi petali di rosa.
Il rossore le tinse in pochi attimi le gote chiare, la gola... la parte
alta dei seni.
I seni...
Piccoli, sodi... così seducenti per lui.
...Come sarebbe stato eccitante coglierne i dolci boccioli tra le
labbra e...
- Razza di... PERVERTITO, dove stai guardando ora, eh!?
La ginocchiata di lei al basso ventre lo fece tornare drasticamente
alla realtà.
...
Ma come diamine aveva fatto a commettere un simile errore proprio in
quel
momneto... non era mica un verginello principiante lui, maledizione!
Quella ragazza DECISAMENTE gli avrebbe procurato enormi problemi.
I problemi però in quell'istante li avevano un po' tutti.
E ne avevano talmente tanti e diversi, che il trambusto su quella
piccola navicella si fece tanto intenso da coprire perfino il conto
alla rovescia dell'atterraggio.
Mentre Yury, infatti, tentava di riprendersi da quell'infimo colpo
andato a segno trattenendo ancora per i polsi una Mina che aveva preso
ad urlare come una pazza isterica, Pie e Lory stavano continuando
quella disputa iniziata diversi minuti prima e che ora stava
raggiungendo livelli inauditi di intensità e Kish si stava
divertendo a far montare la sua rossa prigioniera su tutte le furie,
provocandola e stringendola a sè senza il minimo di pudore.
Per
non parlare poi di Tart e Paddy, che dopo l'atterraggio sul ragazzo
aveva iniziato a sfogare la sua rabbia e la sua frustrazione per la
fuga non riuscita sul suo petto, riempiendolo di pugni e
insulti.
[...Nessuno si accorse che la
navicella stava per completare il suo viaggio...]
"Inizio seconda fase di
atterraggio consentito..."
- Basta! Levami le mani di dosso!
Kisch accusò un altro colpo in silenzio, quando si
voltò
a guardarla però i suoi occhi ardevano e le labbra erano
stirate
in un ghigno sensuale e famelico. Con forza le tirò i polsi
e
l'impeto fu tale da farle perdere l'equilibrio. Strawberry gli cadde
letteralmnete tra le braccia.
- Ahh ...Mi fai impazzire...
- Lasciami.
- ...Sei così dannatamente eccitante quando sei infuriata,
micetta...
Con forza lei tentò di respingerlo.
- Lasciami andare Kish!
Con altrettanta forza lui la tenne stretta a sè, ridendo.
Il suo sguardo era fuoco allo stato puro... il suo corpo l'accendeva
oltre ogni immaginazione. Strawberry sentì l'aria mancarle,
quando lui, dopo averle preso entrambi i polsi con una mano fece
scivolare l'altra sul suo seno sfidandola con lo sguardo a sottrarsi.
- Scordatelo.
Sensuale e meraviglioso si abbassò su di lei, che nel
tentativo
di nascondergli il piacere che aveva negli occhi chinò il
capo.
Lo sentì strusciare seducente la sua guancia sui suoi
capelli e
il gesto le provocò brividi caldi in tutto il corpo... le
labbra
di lui trovarono il suo orecchio e poco dopo la incendiò con
la
sua voce roca e invitante.
- Ti avevo avvisata in camera, mi pare.
Lentamente abbassò la cerniera della sua felpa.
- ...Avresti dovuto darmi retta.
Nessuno li stava guardando eppure lei trasalì di imbarazzo
quando lui insinuò le dita nella cerniera aperta e le
sfiorò il seno da sopra il raso del vestitino nero.
Di imbarazzo... ma anche di piacere.
Fu costretta a mordersi le labbra per non dagli la soddisfazione di
sentirla.
Lui però rise.
- Ora... realizzerò su di te e con te tutte quelle fantasie
di cui ti parlavo...
"Inizio del conto alla
rovescia: 10...
"
- Come hai potuto rapirmi così, eh? Come?!
- Paddy... no, ferma! Paddy!
- Come hai potuto tornare dopo anni e trattarmi così?!
Era arrabbiata, Dio se era arrabbiata.
Spaventata, triste, frustrata e si... molto, molto arrabbiata.
A cavalcioni su di lui, gli occhi a tentare di frenare quelle lacrime
che da troppo tempo voleva piangere, continuò a colpirlo con
disperazione.
- Sei un idiota!
Come aveva potuto?!
- Un idiota, Tart!
Come aveva potuto trattarla così?
Lei era innamorata di lui.
- Un ignobile, falso, meschino idiota!
...E quando era partito, anni prima... sembrava addolorato quanto lei.
- Io... io... io non ti sopporto!
Ora invece era lì, che la guardava immobile e senza parole,
che nemmeno tentava di difendersi nè di controbattere.
Semplicemente si lasciava prendere a pugni come lei si era lasciata
attaccare.
- Ma chi sei diventato, eh?!
"...9, 8..."
Un lampo attraversò in quell'istante gli occhi scuri di lui.
- Ah, maledizione!
Con forza la strattonò, ribaltando le posizioni.
Paddy lo fissò basita, gli occhioni lucidi spalancati, le
braccia strette al petto...
Tart vi si perse.
Come poteva spiegarle?
Come poteva affrontarla?
La tensione che aveva in corpo gli fece stringere le mani troppo forte
sulle spalle di lei, che trasalì.
Lui però non la lasciò andare.
Chiuse gli occhi per non vederla perchè così
tutto sarebbe stato più facile.
Il corpo tremante e teso nello sforzo di tenerla
ferma, sentì con dolore il cuore sussultargli in
petto comunque.
- Stupida, come puoi non capire?!
Le parole gli uscirono di bocca prima che lui potesse fare nulla per
fermarle.
Le urlò in faccia, arrabbiato, deluso.
Perchè faceva così male?
...Non pensava potesse fare così male.
- ...Tart...
- Io... io... Paddy io ho delle responsabilità ora!
"...7..."
Quando lui finalmente si decise a guardarla Paddy sentì il
cuore fermarsi per l'emozione.
Anche se non era il momento...
Anche se stavano litiganto...
Quegli occhi erano in grado di farle dimenticare ogni cosa.
Così caldi... così scuri... così
espressivi.
...Ora colmi di incertezza e rimorso.
- Il mio popolo ha bisogno di voi, per motivi che non conosco. Io devo
fare quello che posso per proteggerlo.
...Fu l'espressione addolorata che gli vide riflessa dentro che le
aprì gli occhi.
Tart non era cambiato.
Era solo cresciuto.
...Ora doveva crescere anche lei... per riprenderselo.
"...6..."
Trattenendo un sorriso di determinazione e pronta a chiudere la paura
nel proprio cuore, all'improvviso lo afferrò per il bavero
della
tunica.
- Ah, è così dunque?!
Lui, improvvisamnete confuso, fece per tirarsi indietro.
- Ma... cosa?
- Fai del tuo meglio, ragazzino, perchè io farò
di tutto per scappare da qui!
E senza nemmeno dagli il tempo di capire quello che stava per fare se
lo scrollò di dosso, per buttarsi poi su di lui iniziando a
colpirlo.
"...5..."
- Aspetta solo di scendere di qui, umana, e ti
farò pentire della tua sfrontatezza!
- Come osi minacciarmi, Pie! E non osare avvicinarti di un solo passo,
altrimenti...!
"...4..."
- Razza di schifoso perdigiorno, lo sapevo io che non ci
si poteva fidare di te!
- Tu mi hai rotto il naso!
- Ohhh, ti sta solo bene! Ringrazia anzi che non sia riuscita a
centrare
l'altro obiettivo, alieno pervertito, altrimenti oltre al naso avresti
dovuto preoccuparti anche dei tuoi preziosi attributi!
Yury a quel punto se la tirò addosso afferrandola per
entrambi i polsi, gli occhi viola accesi di eccitazione e sfida.
- Ah, stai tranquilla, mio tesoro, a quelli potrai dedicarti con calma
e
dolcezza appena scenderemo da questa navicella e ti assicuro che io mi
prenderò molta cura dei tuoi!
...3...
Mina, sconvolta, sgranò gli occhi, tentando di
liberarsi da lui...
- CHE COSA?!
...Che per tutta risposta la strinse a sè ancor di
più, sorridendo soddisfatto.
- Paddy... che diamine fai?
- Kish... Kish no... no! Cosa fai?!
"...2, 1..."
- Bene Strawberry...
Sollevandola senza fatica se la buttò sulla spalla.
"Atterraggio completato"
- No.. asp...!
"Apertura dei portelloni
in corso"
[...Quindi
nessuno si accorse del momento in cui la navicella si aprì a
mostrare il delirio che imperversava nella sua sala comandi a tutto
l'esercito riunito e ai Comandanti Supremi delle Alte Divisioni
Militari]
- ...Ora noi due andiamo a fare un bel po' di sesso!
____________________________________________________________________________________________________________________________________
Ahhh non potete nemmeno immaginare la gioia che ho provato ad aprire
finalmente nvu dopo mesi e mesi in cui non lo facevo
ç_ç
Che dirvi, stare lontana da questo sito è stato tragico per
me
ma purtroppo ho degli impegni che mi impediscono di aggiornare in tempi
brevi e regolari. In realtà... a quest'ora io dovrei star
studiando per l'esame di Diritto Privato ma... proprio non ce la faccio
XD ^^
Mi scuso per questo ritardo, è passato praticamente
più
di un anno e mi dispiace per avervi lasciato così tanto in
sospeso... sappiate però che io per prima ho sentito la
mancanza
di qst fic e di tutti voi =) E' una di quelle che più
adoravo
scrivere.
Spero di essermi quindi fatta un pochino perdonare e che questo nuovo
capitolo vi sia piaciuto... io quattro risate me le sono fatta, con
tutto il cuore mi auguro che possa far sorridere ed emozionare un po'
anche voi - Non ne ero molto sicura perchè mi sembrava di
non averlo descritto bene però... era inutile farvi
aspettare ancora! - ;) =)
Con affetto e nella speranza di sentirvi numerosi... ci
vediamo nel prossimo capitolo!!!!
***
Lo scorso capitolo ho ricevuto tante meravigliose recensioni, spero di
rispondervi come meritate =)
Sappiate che è stato rileggendole che mi è
tornata
l'ispirazione e la voglia di ritagliarmi del tempo e tornare a farmi
sentire... ringraziate voi stessi quandi per questo capitolo!
Danya91:
Sei stata simpaticissima e fantastisca nella tua recensione, davvero,
l'ho letta e sono scoppiata a ridere tutta contenta! Grazie!!!
Carissima, sono io ad essermi commossa ;P =) Un abbraccio forte...
spero di avere la fortuna di leggere presto un'altra delle tue
recensioni!!!
Doll93: Sei
assolutamente troppo gentile e io mi inchino di fronte al tuo
apprezzamento. Davvero, sono lusingata e onorata... smettila di farmi
tanti complimneti o comincerò a dipendere dalle tue
recensioni!!! =D Che dirti quindi, se non che spero con tutto il cuore
che anche questo capitolo ti abbia interessata e coinvolta come gli
altri??? Non vedo l'ora di sentirti, grazie davvero di cuore!
Yury5:
Mi
scuso infinitamente per il ritardo però... sono contenta che
la
fic ti stia piacendo e spero tu continuerai a leggerla! =)
Neko_girl96:
Grazie =) Grazie davvero infinitamente <3
MadamaKokoro:
Ahhhhhhhh devo dire, mia cara, che tu si che hai davvero ottimi gusti (
KIIIISH!!!!! *O* sbav sbav) Ehehe, sono felice che il mio modo di
scrivere ti piaccia, quelli che mi hai rivolto sono tutti dei grandi
complimneti quindi te ne sono davvero molto, molto grata! Per il
resto... tranquilla: nel prossimo capitolo tutti i dubbi saranno
svelati =) nel frattempo... spero ti sia piaciuto questo! un abbraccio
forte e a presto! =)
DreamWanderer:
ç___ç Tu... tesoro mio, mi hai fatta piangere.
Si, si,
PROPRIO TU!!! Ho tentato di trattenermi, eh, giuro che ciò
provato però... sighhhh!!! Ti rendi conto di come sia stato
bello leggere la tua recensione??? Caspita hai colto ogni cosa, ogni
punto su cui io ho focalizzato la mia attenzione, ogni scena su cui ero
insicura ma che desideravo tantissimo rendere a voi lettori nella
maniera più vicina a quella che immaginavo io, hai visto
quei
particolari che ho visto io... hai... wow... hai davvero colto ogni
punto del precedente capitolo e per me, riviverlo coi tuoi occhi
è stato... wow! Io, davvero, non so come spiegartelo ma...
la
tua recensione mi è proprio piaciuta tanto, da morire! Sono
così felice che ti siano piaciuti i combattimenti, che hai
approvato la mia scelta delle scene divise... nnel senso: di tutto!!!
Eheheh ok, sembro un po' pazza ma... sto cercando di rendere a parole
la felicità che ho sentito quando ho letto il tuo commento!
E
poi... caspita, sapere di essere riuscita a rendere così
bene i
personaggi, sapere di averti coinvolta tanto, per me è
fantastico! Che dirti quindi... spero di poter godere presto di
un'altra delle tue recensioni... mi farebbe davvero piacere =) Ah!
Naturalmente poi spero di non averti delusa con questo cap! A dire il
vero sono un po' insicura però... avevo troppa voglia di
pubblicare per tenerlo ancora in cantiere! Un abbraccio forte ;)
Elemaghetta_:
Ahahahah che carina che sei stata nella tua recensione, sono
felicissima che la mia storia ti abbia coinvolta tanto! Quindi mi scuso
infinitamente per il ritardo.... e spero che questo cap ti sia piaciuto
come gli altri =) Fatti sentire mi raccomando!!! <3 ^^
Mew_Cherry:
XD
povera!!! purtroppo ti ha cancellato anche il secondo tentativo,
così nn saprò mai cosa volevi scrivermiiii =(!!!
Ehehehe
però, carissima, so che mi hai sempre seguita e questo mi
basta
=) grazie per il tuo continuo appoggio, spero di non aver deluso le tue
aspettative con questo cap e di sentirti presto =) un abbracciooo!!! ^^
Miss
Giulietta:
Ahahahahahahha grandissima XD!!! Dunque, cerchiamo di rispondere a
tutto: innanzitutto no, Paddy e Tart non si erano giù visti,
anche per loro è il primo incontro dopo la partenza di
alcuni
anni prima =) Secondo: Ahahahah tranquilla no, nelle mie fic Strawberry
non ha l'intelligenza di un canarino quindi SA quale ragazzo merita le
sue attenzioni.... ovvero KISH =D XD Eheheheh Mark con me e per me
può benissimo andare a coltivare i cavoli in Tunisia U.U Io
proprio non lo tollero e non lo tollererà neanche Strawberry
^^
;P E... terzo XD: Tranquilla, Ryan non è diventato un
barbone,
anzi! Se ne sta bello tranquillo a casa sua e credo anche che magari
farà la sua comparsa tra qualche capitolo =D Per concludere:
Sono assolutamente d'accordo con te: KISH è fantasticooooo (
*O*
sbav sbav!!!) però.... è meraviglioso anche Yu'
XD =D
.....Grazie infinite per la tua recensione, spero di sentirti
prestissimo anche qui!!! =D
Eruanne:
Oddioooo che carinaaaaaaaa!!!!! Non sai che onore, grazie,
grazie
grazie!!! *o*!!!! Sono davvero felice che la fic ti piaccia tanto e
soprattutto che il mio modo di scrivere riesca a coinvolgerti e farti
vivere la storia così intensamente! Spero di non averti
delusa
con questo capitolo, anzi... vorrei avere il piacere di leggere presto
una tua nuova recensione! Un grande abbraccio alla mia fan n°1
...è stato un vero piacere leggere la tua recensione =)
Sognatrice_91:
Eehhehe grazie!!!! Sei stata davvero gentile e sinceramnete te la
meritavi una bella accoglienza! Che dirti... spero che il pezzo di Pie
e Lory in questo capitolo ti sia piaciuto visto che mi è
parso
capire siano la tua coppia preferita XD =) Non vedo l'ora di leggere
presto un tuo commento a riguardo! Nel frattempo... ti ringrazio ancora
davvero di cuore =)
tYTy:
Ahahahahahha sei fantastica =D!!! Mamma mia, leggere la tua recensione
è stato davvero bellissimo, mi sono proprio presa bene, alla
fine avevo un sorriso che andava da un orecchio all'altro! Che dirti...
sarà perchè sono felice di essere riuscita a
coinvolgerti
così tanto, sarà che ti sono piaciute le stesse
cose che
sono piaciute a me XD... fatto sta che: wow, mi ha davvero fatto
piacere! Spero tantissimo di sentirti anche in questo capitolo, sebbene
sia passato molto tempo... vorrei tanto essere riuscita a guadagnarmi
un altro mezzo miliardo delle tue visite ;P =) Un forte abbraccio!!! ^^
Ria:
Ehehehehhe allora spero tanto di essere riuscita a coinvolgerti anche
con questo capitolo XD =) Continua a seguirmi... ne vedrai davvero
delle belle!!! =D <3
Akly:
Grazie, grazie, grazie ^^ Sono molto felice!!! Spero tanto
che ti sia
piaciuto anche questo capitolo e... non temere: nel prossimo la
verità sarà svelata!!! ;) <3 =)
mariuzzella:
Eheheheh, non devi affatto scusarti, è un grande piacere
conoscerti! Che dire... sono contentissima che il nuovo personaggio ti
piaccia, vedrai che ne combinerà davvero delle belle!!!
Inoltre
volevo ringraziarti per i tuoi complimenti, sono contenta di sapere che
il mio modo di scrivere e in generale la trama della fic siano riusciti
a coinvolgerti! ...Scusa poi per il ritardo, spero che nonostante tutto
il capitolo ti piaccia... di risentirti presto e di leggere un'altra
tua recensione! =D ^^
Twilightgirl:
Ehehehe temo che per avere la risposta alla tua domanda tu debba
aspettare un altro capitolo =P Però... spero che nell'attesa
ti
sia piaciuto anche questo =)!!! ...Grazie infinite per i tuoi
complimenti carissima, ne sono davvero molto felice <3 =) Spero
davvero di leggere presto un altro tuo commento ^^
Perry1000:
Grazie a te per i bellissimi complimenti!!!! Ne sono davvero lusingata,
spero di non averti fatto cambiare idea con questo capitolo, anzi!!! =d
un abbraccio!
mewSara: Grazie,
grazie,
grazie, grazie davvero di tutto cuore!!!! =) la
continuerò... e
spero tanto anche di continuare a sentire te! ^^
Akisan:
Ahahahahah TU, tesoro, sei un GENIO!!! Ti prego, fatti sentire ancora
con un'altra recensione perchè mi hai davvero strappato un
sorriso!!! Che dirti... sono desolata per il ritardo però...
spero tanto che la fic continui a piacerti =) P.s: Se ti trasferisci da
Kish fammi sapere che mi unisco!!! Eehheheh ;P =) Grazie =) grazie
davvero di cuore per la simpatia e per i tuoi complimneti <3 ^^
milly_black:
Ahahahahaha beh... ben arrivata!!! C'è sempre posto per una
nuova fan di kish qui ;P =) <3
Pipigi: Le
scuse non saranno mai abbastanza però... ci tengo a farti
sapere
che gran parte del merito di questo capito va a te =) Grazie per avermi
spronata a pubblicare... e per i tuoi complimenti!!! <3 =)
Chihuahua:
Un'altra
gran parte del merito invece è proprio tua... quando ho
letto il
tuo mex privato mi è proprio tornata la voglia di scrivere
=)
grazie per avrmi fatto ricordare quanto questo sia importante per me =)
Tea_Nen:
Tata mia... lo ammetto, i brividi li hai fatti venire tu a
me XD
Ehehehe, no dai scherzi a parte =) sono contenta =) Veramente,
veramente contenta. Per me è dura scrivere di pie e Lory e
sapere di aver colpito l'obiettivo è super! ....Per non
parlare
poi dei tuoi complimenti.... sono commossa, davvero, grazie, significa
molto per me quello che hai scritto =) Un abbraccio forte e... spero
tantissimo che anche questo capitolo sia riuscito a strapparti un
sorriso e... qualche brivido!!! XD Ehehehe =)
Electra
Tarim:
Eheheheh... per te, scemola di una migliore amica, ho solo una parola:
GRAZIE =) ....Per me significa molto ritrovarti anche qui. Sono felice,
felicissima di leggere le tue recensioni e ancor più felice
di
sapere quello che pensi dei miei lavori =D Quindi, grazie davvero di
cuore... nella speranza che anche questo capitolo ti sia piaciuto....
vado! Eheheh un abbraccio tatola, non vedo l'ora di leggere il tuo
commento a questo capitolo!!! <3
Mitsutsuki_chan:
Ahhh!!!! Sono davvero felice di averti sentita anche per questo
capitolo e molto molto
molto contenta di sapere di riuscire a rendere bene i combattimenti
perchè è una cosa che interessa molto anche me e
quindi
ci punto davvero tanto =) Per le ali, è vero, hai
assolutamente ragione tu... sono io che
stravolgo tutto senza permessi XD Eeheh, no, non per altro ma... il
mistero delle ali verrà spiegato più avanti, solo
che
l'idea di una Mina con enormi ali bianche che si scontra con un Yury
dalle spettacolari ali nere... mi piaceva davvero da matti, oltre che
servirmi per la storia... garantisco che vedrai dei combattimenti,
anche tra i due, che non dimenticherai, promesso U.U =P Per
quanto riguarda i nomi... la risposta è che su di loro ho
scritto talmente tante cose che ormai scriverli diversamente non mi
viene proprio spontaneo XD Ma... per amor tuo U.U ci
proverò!!!
Eheheheh XD Che dirti.... mi scuso infine del ritardo soprattutto con
te, le tue recensioni sono tra quelle che leggo più
volentieri e
spero di poter avere l'onore di leggerne altre sebbene sia stata
davvero imperdonabile ^^ Alla prossima quindi... spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto =)
Selin
Dhelylil:
Ohhhhhhhhhhh mamma mia, come farei mai senza di te, eh? Ehehe tata, che
dirti, chissà perchè ma proprio non ne dubitavo
che ti
fosse piaciuto il combattimento tra Mina e Yury, eh =P!!! =) Spero
tanto che le coppie ti siano piaciute anche in questo capitolo, ma
credo di essere riuscita si a strapparti qualche sorriso ;P eheheh =)
....un abbraccio forte forte tata... sono felicissima che le mie storie
ti piacciano sempre tanto, per me significa molto =)
Ora vi lascio =)
BACISSIMI
Glo
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Capitolo 5 *** Prigionia forzata ***
APan,
la
mia Mina.
Intramontabile e
insostituibile.
A
Ranyare,
l'unica
e la sola
...il mio tutto.
Senza di lei io sarei
solo una metà della medaglia.
A Nene,
una
Lory dolcissima e
unica, di cui
non potrei mai
fare a meno.
Prigionia forzata
I giochi riprendono - cap. V
di Neera Sharim
Con
un
urlo disperato Strawberry si avventò contro la porta
un’ultima volta, nella
speranza che questa finalmente si aprisse e le lasciasse libere ma una
nuova,
forte e sinistra fitta di dolore le trafisse la spalla e il fianco
quando il
suo corpo cozzò per l’ennesima volta contro il
metallo lucido. Frustrata e
dolorante, il fiato corto e le lacrime agli occhi, tentò di
reggersi in piedi
appoggiandosi di schiena alla parete ma il suo corpo, stravolto e
affaticato,
scivolò a terra. Rabbia e dolore fremevano dentro di lei ad
ogni battito di
cuore e soffocando un singhiozzo di impotenza colpì con le
nocche il pavimento
sotto di sé, al limite della sopportazione.
-
Maledizione!
Sussurrò,
la voce bassa e carica di disappunto.
-
Strawberry…
Quasi
non udì il richiamo preoccupato di Lory. Cercando di
camuffare la sofferenza e la
stanchezza posò entrambe le mani a terra per alzarsi.
- Va
tutto bene… ora ci riprovo, vedrai che questa
volta…!
-
Oh,
no! Tu non riprovi proprio un bel niente, mi sono spiegata?
Le
mani
di Mina sulle sue spalle la costrinsero a terra e subito dopo
l’amica era
inginocchiata di fronte a lei, negli occhi biasimo e collera.
-
Finiscila Berry, con questa pazzia, voi lussarti una spalla?!
Per
tutta risposta la rossa cercò le spalle dell’amica
con le mani e usandola come
sostegno tentò di rialzarsi.
-
Mina,
ce la posso fare ti dico.
- E
io
invece dico che non ti reggi più nemmeno in piedi. Guardati,
razza di stupida,
cosa credi di ottenere continuando a buttarti di peso su una porta che
non
sappiamo nemmeno di cosa è fatta, quanto è spessa
e da
cosa ci separa, eh?! Senza poi contare il fatto che non sappiamo
nemmeno se quella su cui ti stai accanendonè davvero la
porta!
Strawberry
a quel punto
mise il broncio come una bambina, mentre si voltava col viso
dall’altra parte,
ritornando a sedersi di malavoglia.
-
Sono
dettagli. - Riuscì solo a risponderle.
- Ah
si?
Per quello che ne sappiamo, lì fuori potrebbe esserci
un’intera squadra col
compito di sparare a vista, questo secondo te è un
dettaglio? Ammettiamo anche il
caso che per grazia di Dio tu riuscissi a buttare giù questa
porta, poi cosa
contavi di fare?
Paddy,
sedendosi di fianco alla rossa per cercare di rassicurarla e
tranquillizzarla
un po’, fu costretta a trattenere un sorriso di fronte
all’espressione sempre
più incupita di Strawberry.
-
…Qualcosa mi sarebbe venuto in mente, immagino.
E a
quel
punto nemmeno Mina riuscì più a rimanere
impassibile. Con un sospiro tremante le prese le mani tra le proprie.
-
Ah, cocciuta stupida che non sei altro.
- Potrebbe anche essere vero ma io non ho intenzione di stare qui
ancora a lungo! Siamo prigioniere, Mina, non lo sopporto, tutta questa
situazione mi manda in bestia!
- Non credere di essere la sola a non gradire più di tanto
la
sistemazione, Berry - Bofonchiò a quel punto Paddy, cupa.
- Non vi biasimo ragazze, ma certo fomentare la pazzia sadica di
Strawberry non è la soluzione Paddy.
- E perchè? Lei sembrava divertirsi... -
Bisbigliò la
biondina sorridendo, guadagnandosi l'occhiataccia delle amiche.
- Beh Mi' se hai una soluzione migliore... !
- No, ma sicuramente romperti la spalla su quella porta non lo
è!
- Beh, non credo nemmeno che lo sia aspettare senza far nulla che
questa porta decida di aprirsi magicamente da sola per puro spirito di
cortesia!
- ...Ragazze... non credo ci sia bisogno di farlo.
E la voce pensierosa di Lory fece spuntare sul viso di Strawberry un
sorriso di trionfo, che sbattè in faccia senza vergogna alla
povera Mina, aggiungendo al tutto un indicativo cenno del capo in
direzione della "voce della ragione". A quel punto la bella Aizawa non
potè far altro che masticare a denti stretti la sua
irritazione.
- Lory, ti prego...!
Ma quando entrambe le ragazze si voltarono nella sua direzione, la
trovarono con
lo sguardo fisso alla parete davanti a sè. Quando si
voltò a guardarle, i suoi occhi brillavano di una luce
calcolatrice e concentrata, di una scintilla di fiducia che tutte
avevano imparato a riconoscere e amare. Quello di Lory, ero lo sguardo
attento e consapevole di una donna che aveva disposto tutte le carte di
cui era dotata su un tavolo e che dopo un'attenta riflessione e una
spropositata dose di calma e sangue freddo aveva trovato quelle adatte
per vincere la partita.
- Potremmo passare oltre il muro.
Per alcuni istanti scese tra loro il più totale silenzio.
- ...Ehm... Lory, solitamente tu hai ottime idee ma... sinceramente...
non credo che questa volta...
- Passare oltre il muro?! Lory, ti prego, pensavo che almeno tu fossi
immune alla pazzia di Strawberryerry!
Ma la rossa si limitò ad un semplice, secco e deciso:
- Come?
Ignorando le altre due, Lory si voltò verso l'amica e fece
cenno con la testa all'unico punto
della stanza diverso da tutto il resto. Pavimento, pareti e soffitto
erano un unico schermo di metallo grigio, snervante e sempre uguale...
ma in un angolo del soffitto, un pannello lievemente più
chiaro
rivelava un'anomalia interessante. Che nessuna di loro aveva notato
prima.
- Cosa credete che sia?
Chiese Lory, riprendendo a fissare la piccola porticina di metallo
subito seguita da un'interessata Strawberry. A quel punto anche le
altre due ragazze, incuriosite, fecero lo stesso, sebbene entrambe si
accostarono alla cosa con misurata aspettativa. Poi però
Paddy
si avvicinò meglio, socchiudendo gli occhi per migliorare la
messa a fuoco, dal momento che anche lei ora vedeva. se non altro, la
curiosa differenza di colore.
- Lory ma, in ogni caso... non credo che possa servirci in
alcun modo,
mi sembra sigillata come il resto della stanza - Sussurrò
infine, senza però distogliere gli occhi da lì.
- Ascolta meglio...
La bindina inarcò un sopracciglio, ma quando Lory, in
silenzio,
le fece di nuovo un cenno del capo in direzione della piastra metallica
intimando alle altre due di fare lo stesso, anche Mina si arrese
completamente all'evidenza. In effetti qualcosa di strano c'era. Un
sibilo leggero frusciava nella stanza, il sibilo di aria pulita che
sostituiva quella vecchia, in un continuo filtrare di nuovo ossigeno.
Nessuna di loro sapeva esattamente da quanto tempo erano rinchiuse in
quella scatola di lamina metallica ma in effetti tutte in quell'istante
presero coscienza dell'ovvio: la stanza era piccolissima e loro in
quattro... l'ossigeno avrebbe già dovuto essersi esaurito da
tempo. Strawberry da sola, con tutta l'energia che aveva speso, avrebbe
dovuto averne consumato la metà buona. Eppure tutte loro
stavano
bene e respiravano con naturalezza. L'aria non era infinita e se ancora
ne avevano era perchè questa entrava da qualche parte.
E quel pannello più chiaro del resto delle pareti sembrava
essere la sola spiegazione logica al miracolo.
Mina fu la prima a parlare, avvicinandosi alla parete di fronte a
sè come per cercare di confermare le loro supposizioni.
- Ad occhio e croce penserei a un condotto per l'aria ma... Lory, Paddy
ha ragione, è sigillato, com'è possibile?
Non vedeva nessuna grata lei, nè tanto meno aperture di
qualsivoglia natura.
Ma l'aria lì dentro c'era. C'era eccome.
Lory le si avvicinò, senza guardarla però. I suoi
occhi
lucenti erano rivolti a quella che lei già considerava come
una
possibile via d'uscita. L'unica, probabilmente. Parlò
lentamente, a voce bassa, come se in realtà stesse ancora
vagliando ipotesi solo a sè stessa o come se temesse di
essere
udita da qualcuno e fermata prima ancora di poter confermare i suoi
propositi.
- In realtà.. semplicemente non credo che sia
sigillato. Sono più portata a pensare che si tratti di un
particolare dipo di metallo dalle maglie molto larghe... secondo me
è puntellato ma risulta comunque essere alla vista
così
integro per la sua particolare composizione. In più... se le
mie supposizioni sono corrette e quella porticina cela sul serio un
condotto per l'aria... dev'essere sicuramente forato abbastanza
frequentemente da garantire una grande fragilità. E se
così fosse...
- ...buttarlo giù sarebbe un gioco da ragazzi!
Quando Strawberry, carica come mai le si materializzò al
fianco,
Lory la guardò sorridendo: l'amica sembrava avere l'argento
vivo
addosso e il fatto che ancora non avesse perso le speranze era di
sicuro un grande vantaggio per i suoi piani. Gli occhi brillanti di
adrenalina e il corpo fremente, la leader delle Tokyo Mew Mew era
pronta a ritentare la fuga, come dimentica dei fallimenti di poco prima
e del dolore al braccio e alla spalla. Fu con un certo orgoglio che
le rivolse un'occhiolino di incoraggiamento.
- Esattamente Berry.
L'entusiasmo di entrambe però fu prontamente stroncato sul
nascere da Mina.
- Mm... "un gioco da ragazzi", eh? Certo. - Asserì con
preoccupante calma, prima di andarsi ad appoggiare alla parete con la
stessa sicura eleganza che avrebbe dimostrato al caffè
sedendosi
a bere il thè. Le sue belle labbra si stirarono in un
sorriso e
poi, enfatizzando la domanda dolcemente sarcastica con un gesto della
mano continuò... - E dimmi Strawberry... come conti di
arrivarci
lassù? Volando?
E come se fino ad allora nessuna di loro avesse fatto caso al fatto,
assolutamente irrilevante, che il loro meraviglioso passaggio segreto
fosse a più di due metri d'altezza, le tre ragazze davanti a
lei
si voltarono come a voler constatare di persona l'effettiva
collocazione del suddetto condotto.
- Ehm... - Paddy si grattò la testa, imbarazzata,
occhieggiando prima Lory e poi Strawberry.
- Oh beh, ma immagino che in fondo sia un dettaglio anche questo e che
"qualcosa ti sarebbe venuto in mente", vero mia cara?
- ...Ok, forse a questo dovremmo lavorarci un po'.
- Dici? Non l'avrei mai detto!
- Molto spiritosa. - Le rispose la rossa, puntellandosi alla parete di
fronte a sà a testa bassa.
- Realista, ma cheré. Forse sei tu che dovresti usare di
più la testa.
- Attenta eh, potrei farlo davvero. In senso materiale, intendo.
Lory sorrise a quel punto, consapevole che non c'era in ballo alcun
vero e proprio litigio tra le due e che quindi non c'era da
preoccuparsi sul serio del loro scambio di battute. Mina aveva
semplicemente detto la verità e Strawberry era ormai
più
che capace di interpretare la sua voce supponente. La bella Aizawa
usava il suo pungente sarcasmo ogni volta in cui bisognava reagire e
come tutte le buone eredi di ottima famiglia meritevoli di quel titolo
sapeva quando intervenire senza farlo a sproposito. Mina non se ne
stava li immobile a dare giudizi senza far nulla... anche lei pensava,
se Lory si concentrava quasi avrebbe potuto udire gli ingranaggi
intrepidi della sua testa sbizzarrirsi nelle più costruite
teorie di fuga... semplicemente preferiva farlo da sola e in silenzio.
E se dava l'impressione di divertirsi a rovinare piani su piani, in
realtà lo faceva solo perchè il progresso esigeva
forti
opposizioni per poter avanzare.
...Ok, magari in fondo qualche volta si divertiva anche
però.
Per quanto riguardava Strawberry poi, la conosceva abbastanza da poter
facilmente capire come quei dibattiti facessero sfogare anche lei.
Erano in una situazione terribile a pensarci e il fatto che nessuna di
loro fosse scoppiata in pianti isterici e crisi esistenziali, ma che
riuscisse invece a interagire con le altre senza urlare contro a
nessuno era indice di quanto loro fossero unite e di quanto l'una era
fondamentale e indispensabile per le altre. Stavano parlando con calma,
tutto sommato, vagliavano ipotesi e le accantonavano con battute
sarcastiche ma comunque con una certa prudenza e la cosa in assoluto
più bella era appunto che nonostante tutto, riuscissero
ancora
ad avere momenti di normalità. Erano loro stesse.
Così
come avrebbero battibeccato a casa di fronte all'attribuzione o no di
un tavolo in più da servire il sabato, così
battibeccavano ora su una questione che sicuramente sarebbe stata ed
era già più grande di loro. Avevano tutte
caratteri
diversi e ogniuna manifestava in modo diverso la propria paura ma
stavano tutte dimostrando una buona dose di coraggio e tempra
d'acciaio. La stessa Paddy non aveva ancora smesso di sorridere e
parteggiare per l'una o per l'altra delle litiganti e Lory
sentì
il cuore sciogliersi nel petto di fronte a quelle che aveva preso a
considerare come sorelle. Non importava cose Pie e il suo Comando aveva
in serbo per loro. Loro l'avrebbero affrontata. Insieme.
Interruppe Mina mentre stava per riversare su Strawberry una serie di
suggerimenti sui tanti modi in cui avrebbe potuto spaccarsi la testa
sulla parete che aveva di fronte e soffocando una risata le diede un
colpetto affettuoso sulla mano.
- Dai, forse riusciremo a evitare anche questo.
- No, perchè? Ero curiosa di vedere chi l'avrebbe avuta
vinta
tra la parete e la testa di Strawberry. Non vorrei sbagliarmi ma
secondo me ha grandi probabilità di vittoria con la
testaccia che si ritrova.
- Paddy se non la finisci di essere così carina uso te come
ariete.
Per tutta risposta quella si passò due dita sulle labbra
come se
stesse chiudendo una cerniera, destando le risate anche di Mina.
- Che traditrice biondina... su avanti, che facciamo allora. Avevi
un'idea?
- Beh si... Siamo tutte d'accordo nel dire che per Strawberry aprire
quella porta sarebbe impossibile. Ma non abbiamo considerato un
elemento in realtà decisivo.
- Ossia?
- Paddy.
E a quel punto la biondina, colta alla sprovvista, quasi non si
strozzò con la sua stessa saliva.
- Scusa? - Riuscì infine a commentare, tra un colpo di tosse
e l'altro.
- Rifletteteci, quante volte ci ha dato dimostrazioni delle sue
capacità circensi?
- No, no, un momento ma io...
- ...E suo padre le ha insegnato le arti marziali. Completamente basate
sulla concezioni di armonia del corpo, sui contrappesi e le leve, sulle
misure delle forze.
- Si, ok, però...!
- Inoltre... è anche la più piccolina di noi,
entrare ed
eventualmente uscire da quel condotto non sarà un
problema.
Riuscirebbe anche a passare inosservata più di noi, tornando
qui.
E a quel punto la ragazzina sbiancò completamente.
- Dovrei andare da sola?
Silenzio.
- Ah no, eh. Dai... insomma... parliamone. Mettiamola ai voti, no? Io
sono contraria!
Ma il sorriso furbo che le rivolsero le tre amiche le fece ormai capire
che tutto era perduto.
Per lei se non altro.
Intanto, molti piani più sopra, i Comandanti Supremi delle
Alte
Divisioni Militari riuniti in consiglio avevano appena terminato la
più lunga e meritata filippica della storia ai danni della
banda
di spiantati che quella mattina era atterrata davanti all'esercito
riunito in pompa magna senza il minimo riguardo alla cortesia. Se non
fosse stato per il fatto che l'esercito aveva bisogno di loro, il
Ministro della Guerra in persona sarebbe stato più che
felice di
buttare fuori tutti e quattro a pedate nel sedere.
...Poco importava che lui stesso avesse rischiato un attacco di cuore
nel tentativo di frenare le risate di fronte alla scena che aveva
visto.
Al solo ricordo del suo pupillo con la paladina rossa in spalletta
quasi scoppiò a ridere e fu costretto a imporsi la
più
ferrea calma per non far perdere definitivamente la pazienza ai suoi
tre migliori collaboratori. L'Ammiraglio in particolar modo, il
più anziano dei Comandanti Supremi, nonchè
superiore
diretto di Pie Ikisatashi, era già abbastanza incattivito di
suo
senza che lui gli fornisse ulteriori motivi per peggiorare la
situazione e in cuor suo pensava che complimentarsi con i quattro
militari per quello che aveva visto era un ottimo "ulteriore motivo".
Certo, le loro azioni erano state un tantino fuori regola ma in fondo
erano ancora ragazzi e non avevano fatto male a nessuno... da quello
che aveva potuto vedere le terrestri sembravano essere in buone
condizioni. Sarebbero stati puniti ma in fin dei conti a parer suo si
stava facendo una questione di stato per bazzecole. Erano solo i loro
modi ad essere un po' carenti, non certo le loro abilità. Fu
quindi con forzatissimo cipiglio severo che squadrò la sua
migliore squadra prima di assegnare a ciascuno le proprie punizioni, in
particolar modo a Kish, che tanto le collezionava come fossero medaglie
all'onore e che infatti non fece nemmeno una piega, anzi,
accettò la sua con un sorrisetto supponente e uno scintillio
divertito negli occhi.
Quel ragazzo era un indisciplinato, un ribelle, uno spiantato... eppure
non si poteva fare a meno di lui. E lo sapevano tutti. Perfino il suo
Generale di Comando, che in tutti i modi aveva tentato di farlo
rientrare nello schema disciplinare imposto ad ogni suo militare, aveva
ammesso ormai da tempo la sconfitta e accettato il fatto che uno dei
suoi migliori generali non sarebbe mai stato completamente in suo
potere. Certo, normalmente l'esercito non sarebbe sceso a compromessi:
mine vaganti, soprattutto se pericolose, non sarebbero mai state
tollerate. E Kish, pericoloso lo era. Lo era eccome. Eppure, nonostante
i suoi modi, aveva sempre servito la sua causa con una dedizione
particolare e portato a termine missioni impossibili in maniere ancora
più improbabili. Sembrava non avere valori, nè
credi,
nè nient'altro di ciò che dovrebbe far muovere il
cuore
di un soldato... eppure era tra i militari più fedeli e
leali
del suo esercito. Giocare con lui era un rischio... ma averlo contro
serebbe stato un inferno.
Anche se in fin dei conti, sapeva benissimo che il ragazzo non avrebbe
mai tradito la sua patria e il suo esercito... quindi che senso aveva
cacciarlo e lasciarlo vagare in giro senza scopo nè meta?
Tanto
valeva tenerselo e utilizzarlo. Tanto valeva scenderci a patti.
...E lui a patti con quel demone ragazzo ci era sceso sul serio.
Le sue riflessioni furono però interrotte, a quel punto, dal
Generale responsabile di Yury, che chiudendo definitivamente la
questione "Provvedimenti per i quattro imbecilli sregolati" aveva
aperto quella effettivamente più importante e imminente:
quella
relativa alle terrestri.
- ...In ogni caso, direi che il nostro problema più
imminente
ora sono proprio loro. Qualcosa mi dice, a questo proposito, che
nessuno di voi abbia seguito gli ordini proprio alla lettera.
Il silenzio che accolse le parole del Generale dell'Aereonautica
Militare fu un chiaro ed implicito assenso.
Lui sembrò non dispiacersi troppo comunque e anzi, un lento
e sadico sorriso gli piegò le labbra sensuali.
- Perfetto. - Continuò infatti senza scomporsi - Allora,
ragazzi
miei, starà ancora a voi il compito di andarle a prendere...
e
portarle qui. Se le giovani terrestri non sono molto
bendisposte
nei nostri confronti è solo colpa vostra e delle vostre
maniere,
quindi sarà impresa vostra quella di convincerle,
gentilmente,
ad ascoltare ciò che abbiamo loro da dire e condurle da noi.
Siamo intesi?
Ed era ovvio che l'unica risposta che avrebbe accettato sarebbe stata
un "si".
- Ehi... ehi, piano... ehi!
- Stai zittta, cavolo... stai zitta che mi deconcentri...
- Lory, sinceramente, non so se questa è una buona idea...
ahhhhPaddy, attenta, diamine!
Dopo tentativi e tentativi andati male si era arrivate ad una soluzione
drastica: Strawberry, accucciata con le mani appoggiate alle pareti,
stava facendo da base a Paddy, che da brava artista di strada quel'era
aveva poggiato le mani sulle sua spalle e ora se ne stava a testa in
giù, in precario equilibrio, poggiata con la schiena al
muro.
Nelle braccia non aveva aveva abbastanza forza per ammaccare e
scardinare la lamina metallica, che aveva visto essere però
esattamente come aveva descritto Lory. Con le gambe inevece, sarebbe
stata in grado di rimuoverla dai cardini, ne era sicura.
Così
aveva improvvisato quella simpatica piramide umana, credendola
un'ottima soluzione... peccato che ora non le sembrava nè
ottima
nè tanto meno simpatica.
- Strawberry tirati su, tirati su! Muoviti!
- Aizawa vuoi fare a cambio?
Sibilò la bella rossa, cercando di fare leva sulle gambe per
alzare il suo peso e quello della biondina, che a quel puntò
esclamò indispettita:
- Oh beh, con comodo, qui abbiamo tempo eh!
- Ci sto provando... mamma mia, quanto pesi!
- Ehi!
La rossa respirò con calma, si posizionò meglio e
piantò i piedi sul pavimento metallico.
- Va bene... ora ti tiro su. Lory, tienila.
Non appena quella fu al suo fianco pronta a sorreggere come poteva la
biondina, Strawberry respirò a fondo e poi, lentamente si
decise
ad alzarsi. I muscoli delle gambe si contrassero con forza, la spalla
dolorante ebbe un cedimento involontario ma fu questione di poco.
Cercando di aiutarsi con tutto ciò che aveva a tiro,
Strawberry
si puntelò alla parete come meglio poteva, fino ad aderirvi
completamente col corpo. Potevano farcela. Potevano riuscirci.
- Ci sei... ci sei tesoro, avanti. Paddy... ora sta a te...
- Ti prego, ti prego, ti prego... - La ragazzina teneva gli occhi
chiusi ma era concentrata e la sua paura era solo quella di fare male
all'amica che la stava sorreggendo. Con i piedi cercò di
allungarsi, nel tentativo di capire a che alzezza era e poi, dopo aver
preso anch'essa un lento e profondo respiro, rinforzò la
presa
sulle spalle della rossa.
- Ci sono... ci sono...
Non aveva il coraggio di aprire gli occhi, come se facendolo avesse
potuto perdere concentrazione ed equilibrio, ma la stretta forte di
Lory sul suo braccio quasi completamente teso le diede sicurezza e
quando sentì anche le mani incerte di Mina posarsi sulla sua
mano, sorrise. Respirò... con la punta del piede si
allungò un po' di più e sfiorò il
metallo.
- Va bene... va bene...
- Paddy mi raccomando... un colpo secco, il più forte che
puoi... non possiamo permetterci più di un
calcio. Tu non
riusciresti a ritrovare l'equilibrio per sferrarne un altro e fuori
potrebbero sentirci.
- D'accordo...
- Sei pronta?
Nessun rumore, nessun respiro... Paddy sentì solo le ossa
delle
spalle di Strawberry scriocchiolare appena all'ennesimo, piccolo,
cedimento.
- Va bene allora... al tre... uno...
Ma la ragazzina non perse più tempo. Ormai era sicura, si
fidava
di sè stessa e delle sue amiche. Aveva saggiato con le sue
mani
la consistenza sottile della lamina che doveva scardinare, ci aveva
passato sopra le dita e ne aveva colto la fragilità...
sapeva
dove colpire e quanto forza doveva utilizzare per farla cadere.
Così, con un ultimo sforzo, improvvisamnete stese le
braccia,
caricò tutto il suo peso sulle gambe e calciò con
tutta
la forza che poteva contro il metallo sopra di lei. E poi fu questione
di un attimo. Strawberry non riuscì a soffocare il dolore
alla
spalla e si piegò sulla destra, Paddy, che aveva utilizzato
tutta sè stessa per quell'impresa, si sbilanciò
in avanti
e perse completamente l'appoggio... non prima però di
riuscire
con un piede a dare un'ultimo colpetto alla lamina di metallo che venne
divelta completamente e cadde insieme a loro. Mina l'afferrò
al
volo, impedendo al metallo di rovinare a terra e causare ancora
più rumore... e Lory fortunatamente riuscì a
mitigare un
po' l'atterragio di Paddy, che comunque non fu dei più
piacevoli.
Per alcuni istanti rimasero immobili, il fiato corto, gli occhi chiusi.
Per alcuni istanti nessuna di loro riuscì a guardarsi
intorno per avere la conferma di esserci riuscite.
Poi però Strawberry scoppiò a ridere,
completamente
riversa a terra, la mano a coprire la spalla dolorante e le lacrime
agli occhi per la felicità e il sollievo. Mina la
seguì
poco dopo, raggiungendola e sdraiandosi vicino a lei, la
lamina
metallica abbandonata contro la parete.
Il cipiglio incredulo di Paddy non fece altro che farle ridere ancor di
più.
- No, ma siete matte?! Potevamo ammazzarci!
Ma quelle ridevano e ridevano.
- Assurdo... ah ma no, eh! Col cavolo che lo faccio ancora, col cavolo!
Inveì, voltando il viso dall'altra parte... eppure
nonostante tutto iniziò a ridere anche lei.
Le celle d'isolamento rimanevano ancora uno tra i posti preferiti di
Kish, in assoluto. E il solo pensare che in una di quelle celle
completamente sigillate c'era lei ad aspettarlo, gli infondeva nel
corpo una scarica d'adrenalina senza pari e il fuoco del desiderio
divampava dentro di lui come un'incantesimo blasfemo. Andarla a
prendere sarebbe stato un piacere... esattamente come sarebbe stato un
piacere imprimerle la sua forza sul braccio e esercitare il suo potere
su di lei ancora una volta. Non aveva intenzione di essere gentile...
potevano sottoporlo a tutti i provvedimenti disciplinari che volevano.
Lei era sua ora e l'avrebbe trattata come più gli piaceva.
- Pensieri piacevoli, Kish?
Yury gli si materializzò accanto silenzioso come la notte e
altrettanto tenebroso.
- Non immagini quanto.
- Oh.. forse invece posso. La tua depravazione non ha segreti per me.
- ...Perchè, ne ha per qualcuno? - Si intromise quel punto
il maggiore
dei fratelli Ikisatashi, superandoli per andare ad aprire il corridoio
d'accesso alle Celle d'isolamento e scoccando a Kish un'occhiata tra il
seccato e il divertito. - cambierai mai?
Quello per tutta risposta alzò le spalle indifferente,
trattenendo una risata sincera.
- Perchè dovrei? Piaccio così tanto
così come sono...
- Mmm... immagino di si. Soprattutto a Strawberry.
- Dai tempo al tempo, fratellone. Le piacerò... oh, se le
piacerò.
- Non ne dubito. Fammi un favore però... - La porta davanti
a
loro si aprì con uno scatto e Pie, giratosi verso Kish, gli
rivolse uno dei suoi sguardi più sarcastici - ...la
prossima
volta che vorrai dimostrare a tutti quanto tu le piaccia, assicurati di
avere uno dei tuoi simpatici pugnali alla cintura. O meglio, entrambi.
Qualcosa mi dice che potrebbero servirti.
- La voce della verità, no?
- Tart fossi in te farei poco lo spiritoso, mi sembra che la tua
biondina non sia poi stata così felice di vederti.
- Ah, per quel che me ne importa. Dai finiamo questa cosa, ho fame.
Superò tutti e lasciandoli indietro entrò da
solo. I tre
fratelli si guardarono per un istante, confusi e Yury fu il primo a
parlare.
- Ho idea che questa cosa la stia prendendo peggio del previsto.
- Yury non farci caso, il moccioso ha sempre avuto un debole per la
biondina... gli passerà.
- Ohh- oh!, ma senti da che pulpito Kish... !
Rise a quel punto Pie, senza riuscire a farne a meno e Yury
fece lo
stesso. Per tutta risposta però, gli occhi di Kish si fecero
di
fuoco e la sua voce perse quella lieve tonalità sarcastica
che
aveva prima.
- A me è passata, Pie.
Fece per lasciarli indietro ma a quel punto fu proprio il fratello
maggiore a fermarlo. Trattenendolo per un braccio gli si
parò
davanti e negli occhi, ora freddi, Kish lesse poco biasimo, ma tanta
preoccupazione. La voce di Pie gli scivolò dentro gelida ma
sotto quel timbro metallico c'era l'affetto, poco spesso dimostrato ma
mai insincero, di un fratello maggiore.
- No, non ti è passata, è peggiorata invece. Sei
ossessionato Kish e lo sappiamo tutti. - Una pausa di silenzio, le dita
che si strinsero sui suoi muscoli come se ciò che stava per
dire
avrebbe fatto male anche a lui - ...Farai ciò che ti pare,
lo
so, ma ricordati che lei non è qui per te. Loro sono qui
perchè il nostro Comando l'ha ordinato e io non ti
permetterò di dimenticarlo. E nemmeno di farle del male.
Kisch sorrise, a sè stesso però. Un sorriso
freddo e duro, diabolico quasi.
- Hai detto bene... io farò ciò che voglio.
Pie lo strattonò, voltandolo.
- Peccato che quello che credi di volere ora non è
ciò che vuoi davvero!
- Ah si? E tu cosa ne sai?
- Lo so e basta.
Silenzio. Yury era immobile, a guardarli. Aspettava... e ascoltava.
Pie strinse la presa su Kish quasi senza accorgersene e quando questi
lo guardò negli occhi il sorriso si fece più
incerto,
meno sbruffone.
- ...Da quando, proprio tu, sei diventato il paladino delle terrestri,
fratello?
E il lampo di pietà che frecciò nello sgardo di
Pie gli lacerò la testa.
- Ti sbagli. Non mi interessa nulla di loro. Io sto cercando di
proteggere te dalle tue stronzate prima che sia troppo tardi.
E lasciandolo seguì Tart.
Fu solo quando notò le sue spalle irrigidirsi che Kish si
chiese
se quella pietà... fosse per lui o per sè stesso.
- Bastardo...
Sibilò fra i denti e Yury non tentò neppure di
mascherare il suo sorrisetto scaltro.
- Parla così ma lui è il primo ad essere
cambiato. Quell' umana l'ha infettato...
- Non sarebbe una novità, fratello. Comincio a chiedermi se
sia
un fattore congenito della loro razza. Riducono così tutti
gli
alieni su cui posano il loro delizioso sguardo?
Era sarcastico, ovviamente. Eppure una parte di Kish si chiese se non
avesse ragione.
Una parte che si affrettò a reprimere.
- ...Aspetta di vedere come saranno ridotte loro quando ci poseremo
sopra noi le mani.
Sibilò improvvisamente arrabbiato, seguendo i fratelli e
lasciando Yury da solo all'inizio del corridoio, a chiedersi con un
sorriso sulle labbra sensuali se non fosse il caso di prendere dei seri
provvedimenti. I suoi fratelli adottivi erano tornati dalla missione
sulla Terra uno più problematico e nevrotico dell'altro,
tanto
che quasi lui aveva stentato a riconoscerli e ora...
era
bastato anche solo leggere delle terrestri perchè
impazzissero
tutti definitivamente e completamente; la cosa che più lo
divertiva poi,
era che non sembravano minimamente essersene resi conti e lui... beh
lui non era così arrogante da considerarsi immune al fascino
delle umane dal momento che se si concentrava poteva ancora sentire
il sapore della sua prediletta sulle labbra e sulla punta della lingua.
Si sentiva già un po' ossessionato anche lui, in effetti.
Rise e scostandosi una ciocca di capelli scuri dagli occhi
seguì i fratelli.
Non fece in tempo a fare nemmeno due metri però, che
l'ululato demoniaco di Pie - con imprecazioni irripetibili al seguito -
gli fece sapere che forse qualcosa non andava e quando senza
fretta li raggiunse non ebbe nemmeno troppe difficoltà a
scoprire cosa. Le pareti di lamina metallica che davano sul corridoio
erano a specchio e non appena vi guardò dentro il suo
sopracciglio si arcuò in un'espressione di beato e
tranquillo
stupore.
- Ma non erano quattro?
(-
...Io le
disintegro, le uccido, le ammazzo tutte! Dannate... femmine...
terrestri, inutili.... MA DOV'E' LA CHIAVE?! Kish: sfonda
IMMEDIATAMENTE LA PORTA!)
- Beh se non altro
è davvero un condotto per l'aria...
Pensò Paddy, mentre piano strisciava sempre
più in
avanti in quel cunicolo buio e polveroso. Uno strano rumore la
costrinse a fermarsi, come un ticchettio di dita sul terreno metallico
e per alcuni istanti la ragazzina chiuse gli occhi nella speranza di
trattenersi dall'imprecare in tutte le lingue conosciute.
- Ahhh... se ci sono
strani animali, giuro che mi metto ad urlare e al diavolo tutto...
Sbuffò per allontanare
un velo di polvere dal viso e scosse piano la testa bionda per
liberarsi dei granelli che le erano finiti addosso... maledizione agli
alieni, maledizione alle sue amiche e maledizione a tutto quanto di
metallico esistesse al mondo. Maledizione soprattutto ai buchi e ai
condotti per l'aria. Ogni volta che succedeva qualcosa del genere era
sempre compito suo sbrogliare la matassa... insomma, aveva dei diritti.
Procedendo piano, di centimetro in centimetro, cominciò a
pensare a un possibile discorso da fare alle sue care colleghe che
avrebbe denunciato l'abuso minorile e tutto il resto.
Fu così che non sentì di nuovo il rumore udito
poco prima.
Nè sentì, subito dopo, uno pesante tonfo e uno
strusciare
stridulo di metallo su metallo... intenta com'era a provare il suo
discorso.
Fu solo quando una mano le artigliò con forza una caviglia
che Paddy finalmente intuì che qualcosa non andava...
- Eccoti qui, dannata piccola peste! Ma fin dove diamine sei riuscita
ad arrivare... maledetta te! Vieni qui!
- Ahhh... ma che! Lasciami, lascimi, lasciamiii!!! No, no... nooohh!
- Vieni giù subito! Qui!
Con le mani tentò di puntellarsi al metallo sotto di
sè
ma invano, ben presto sentì i suoi piedi toccare il vuoto e
il
suo corpo sprofondare verso il basso... due mani forti l'aiutarono a
scendere in modo che non si facesse male contro il bordo rigido del
metallo ma la presa era inesorabile. E la conclusione inevitabile.
Prima ancora che potesse rendersene conto si ritrovò fra le
braccia di un Pie molto soddisfatto di sè che la stava
guardando
con disappunto, scherno e... era ammirazione quella?
- Andavamo da qualche parte, mocciosa?
Ancora a mezz'aria quella, per tutta risposta, incrociò le
braccia al petto.
- Avevo bisogno del bagno.
- Mm, e pensavi di trovarlo lassù?
- Non si può mai sapere. Ti dispiace, iceman.. ? - E con
un
cenno del capo fece chiaramente intendere la sua intenzione di essere
rimessa a terra. Per tutta risposta Pie rise malefico e i suoi occhi
brillanti vittoria incatenarono quelli risoluti e arrabbiati di Lory,
in piedi di fronte a lui, le braccia incrociate sopra il seno a
risaltare, senza volerlo, quelle morbide curve piene.
- Non saprei... le tue marachelle mi hanno causato già
abbastanza problemi ragazzina. Chi mi assicura che una volta a terra
non andrai a cacciarti da qualche altra parte?
- Pie, mettila giù subito.
- Solo dopo aver imparato la lezione, umana. - E poi i suoi occhi si
fecero freddi e l'accusa che Lory vi lesse le fece male al cuore - Solo
dopo che tutte voi abbiate imparato la lezione.
Paddy si morse il labbro, insicura. L'alieno non le stava facendo male
ma la sua presa era forte e la voce non tremava, segno evidente che non
stava scherzando, Guardò Lory... e si guardò
meglio
intorno. Mina, tremante, stava puntando contro Yury la lastra metallica
che insieme avevano divelto ma nel giro di un secondo, l'alieno, che le
era parso sotto controllo, proprio sotto i suoi occhi
agguantò
l'arma di Mina e con forza gliela tolse di mano, strattonandola.
Soffocando un'imprecazione lei cercò di indietreggiare ma
l'alieno l'afferrò per un polso e se l'avvicinò.
Strawberry quasi non la vedeva... Kisch era su di lei, la chiudeva tra
il suo corpo e la parete e sembrava stesse dicendole qualcosa
all'orecchio. Le era talmente vicino da coprirla e pareva completamente
dimentico della situazione in cui erano, come se di loro non gli
importasse gran che. Lei tremava tra le sue braccia, lui sembrava una
roccia. Abbassò lo sguardo... e quando vide Tart si
sentì
mancare e le lacrime le bruciarono per alcuni istanti le palpebre. Lui
non la guardava, sembrava anche lui dimentico del mondo. Se ne stava
appoggiato di schiena contro la parete e giocava con gli alamari della
sua casacca.
Dolore e rabbia la investirono all'improvviso e lei si
ritrovò a
disagio e senza forze. Chinò il capo sconfitta, chiuse gli
occhi, deglutì a stento il groppo in gola che rischiava di
soffocarla e poi parlò lentamente.
- Ho capito. Lasciami giù adesso, per favore.
Pie la scosse un secondo, senza farla davvero male.
- Niente più fughe nei condotti d'areazione?
Scossa la testa obbediente e solo allora l'alieno la lasciò
a
terra. Lory la strinse subito fra le braccia e lo fulminò
con lo
sguardo ma prima che potesse parlare fu la voce di Mina a sfidare tutti
quanti.
- Insomma, ma cosa volete da noi?!
Urlò con rabbia, gli occhi scuri colmi di pazienza persa e
nervosismo. Con uno strattone si allontanò da Yury e gli
puntò invece un diro contro, all'altezza del petto.
- Non vi abbiamo fatto nulla, i nostri mondi sono in pace, ci eravamo
scambiati delle promesse! Date così poco valore alla vostra
parola? ...Mi fate schifo.
A quel punto a perdere la pazienza fu Yury, molto poco incline a
lasciar insultare il suo onore. Avanzò di un passo verso di
lei,
il corpo scosso dai tremiti del fastidio.
- Vacci piano umana, avrai anche un bel faccino ma non credere di poter
dire quello che ti pare senza conseguenze.
- Mi stai minacciando?
- Ti sto avvisando.
- Beh sembrava una minaccia!
- Vedila come ti pare. Non mi interessa.
- Sbruffone, arrogant... !
- Basta. Basta adesso.
Fu Pie a intervenire, guardò Mina negli occhi prima di
continuare.
- Avrete le vostre risposte. Ma dovete venire con noi.
- Dove?
- Dai nostri Generali Supremi. Sono stati loro a volervi qui.
Mina e Lory si scambiarono uno sguardo d'intesa e poi guardarono
Strawberry, che lasciata finalmente libera da Kish pareva scossa.
Entrambe lessero negli occhi dell'amica un profondo sconvolgimento ma
fecero finta di ignorarlo, così come ignorarono la figura
dell'alieno che incombeva comunque su di lei alle sue spalle. Lei
alzò il mento con fierezza prima di rispondere.
- Va bene. Verremo con voi.
- Sei piena di lividi...
Non gli fu difficile
allontanarla dagli altri mentre Pie era occupato a
tirare giù Paddy dal soffitto e i fratelli erano impegnati a
controllare Lory e Mina. Avvicinandosi al suo corpo sempre di
più l'aveva costretta ben presto contro il muro alle sue
spalle
e imprigionarla con le sue braccia dove più la voleva era
stato
poi fin troppo facile. Strawberry aveva chiuso gli occhi,
improvvisamente debole, improvvisamente stanca... e quando il corpo di
lui aveva sfiorato il suo, il cuore le si era fermato nel petto senza
pietà. Avrebbe voluto arrabbiarsi, avrebbe voluto mandarlo
via,
disprezzarlo... eppure si era ritrovata a trattenere le lacrime di
confusione che premevano per rigarle le guance e a rimanere immobile
tra le braccia del suo nemico. Di quel nemico che le faceva paura come
mai prima.
Le faceva paura l'intensità del suo profumo, che le entrava
dentro e le piegava tutti i sensi... le facevano paura le sue labbra
sensuali, sempre piegate in un ghigno malefico che prometteva tanti
paccati e anche tanti piaceri... le faceva paura il suo corpo, dai
muscoli possenti e sottili, che la imprigionava e la sfiorava come se
fosse stato forgiato nel metallo solo per appartenerle e tentarla con
la forza che poteva offrirle... le faceva paura lui, i suoi movimenti,
la consapevolezza che aveva del suo potere... del suo essere diventato
un uomo perfettamente conscio di tutte le sue
potenzialità... le
faceva paura la sua voce, che come quella di un dio pagano le accendeva
dentro un fuoco ad ogni suo respir e sussurro.
Kish le aveva sempre fatto un certo effetto. Prima era innamorata di
Mark,
non lo voleva... ma era pur sempre una ragazza e il suo corpo aveva
reagito alla sua vicinanza, pur senza quella partecipazione, senza
quell'intensità, con cui gli stava reagendo ora. E questo la
stava terrorizzando. Si sentiva debole quando lui la guardava, si
sentiva fragile e prevedibile. Si sentiva preda... e non predatrice. I
suoi istinti animali tremavano di fronte a lui, sentiva il gatto che
aveva dentro di sè soffiare e drizzare tutto il pelo. Si
sentiva
in trappola e questa cosa la lasciava senza fiato.
- Sei piena di lividi...
Le aveva detto, sfiorandole l'orecchio con le labbra e il collo con la
punta delle dita. Il suo respiro l'aveva fatta tremare e lei aveva
sentito il suo corpo illanguidirsi tutto e scaldarsi per lui. Aveva
voltato la testa e chiuso gli occhi, come a concentrarsi per trovare le
parole adatte a rispondergli e lui era rimasto tranquillo ad
aspettare... abbassando il viso e scivolando col naso sulla sua gola,
con le labbra sulla sua pelle delicata.
- Te ne importa, forse?
Lui aveva sorriso... respirato piano... e avvicinandosi a lei
spostandosi di lato quel tanto che bastava per coprirla alla vista
delle sue amiche era tornato con le labbra al suo orecchio.
- No, in effetti... eppure si.
La sua mano le sfiorò il fianco, accarezzandola lievemente,
quasi sovrappensiero.
Lui la guardava.
- Te li meriti, piccola mia. ...Meriti questi lividi e questo dolore.
...Poi trovò il punto che più volte lei aveva
sbattuto contro la porta e fece pressione.
Strawberry gemette forte e si accasciò piano contro la
parete...
nessuno la udì però, perchè Kish le
chiuse la
bocca contro la pelle diafana del suo collo.
- Shh... shh micetta, non vorrai farti sentire, vero? - Le
sussurrò dolcemente, continuando a toccare quel punto che le
faceva così male alternando carezze delicate a piccoli
momenti
di dolore. Piano la strinse a sè di più. - ...Non
mi
interessa perchè è giusto che tu li abbia quei
segni. E
questo dolore.
Le baciò una tempia e per istante si perse nel suo profumo.
Smise di farle male... e riappoggiò la mano al muro, di
fianco a lei, senza però lasciarla andare.
- Eppure si... mi importa. Perchè sono io l'unico a poterti
segnare così.
La sua voce sembrò incrinarsi a quelle parole... Piano le si
spinse ancora un po' contro, imprigionandola ancora di più.
- Sono io l'unico che può farti del male. Non lo
permetterò neanche a te stessa, mi hai capito?
Ma lei non riusciva a rispondere, tremava e nonostante la rabbia non
poteva far altro che... desiderarlo. Desiderare le sue mani forti su di
sè, a darle sollievo... il suo corpo così maschio
premuto
sul suo fino a farle dimenticare tutto quello che non era lui e il suo
desiderio. Dio... come poteva essersi ridotta così?
Poi lui le sfiorò il braccio livido e la sua voce di nuovo
le fece venir voglia di appartenergli.
- ...Si vedono così tanto... hai la pelle di una bambola,
micettina mia...
- Kish...
Aveva sorriso lui sulla sua pelle, di nuovo.
- Una bambolina deliziosa con cui mi divertirò parecchio,
sappilo. - Le sfiorò i capelli, la respirò in
profondità - ...Ti spoglierò e
giocherò con te
quanto vorrò. ...Sei mia Strawberry. Adesso non puoi
più
scappare da nessuna parte. Sei mia. ...E ora da brava... rispondi alle
tue amiche. Si staranno preoccupando, su.
***
-
Strawberry, va tutto bene?
Il sussurro di Mina la colse talmente impreparata da spaventarla. Pur
se debole e lieve la strappò infatti dai suoi pensieri con
forza
e Strawberry si ritrovò confusa a tentare di tornare in
sè; infine si limitò a guardarla, gli occhi scuri
carici
di un groviglio incerto e pericoloso di inquietudini ed emozioni. In
effetti non sapeva nemmeno cosa avrebbe dovuto e potuto dirle.
Mina a quel punto guardò davanti a sè con
circospezione
prima di farsi più vicina all'amica e cercare quindi di
capire
meglio cosa la stesse turbando tanto.
Stavano procedendo a passo spedito per un lungo corridoio dal pavimento
metallico e il soffitto molto alto. Da sottilissime e frequenti
feritoie poste alla cima delle pareti filtrava una straordinaria luce
bluastra che faceva risplendere tutto ciò che le circondava
di
un sinistro ma sensuale bagliore.
Pie e Tart aprivano la fila. Il primo, sicuro e altezzoso, non sembrava
turbato da nulla e i suoi passi eleganti erano indice della sua
assoluta e snervante sicurezza. Della sua voglia disarmante di
concludere in fretta quella missione sgradita. Il secondo invece
procedeva al fianco
del fratello come se fosse in realtà da un' altra parte: il
passo era strascicato, tanto da parere annoiato e svogliato... se non
fosse stato per il ritmo regolare e meccanico che stava seguendo, quasi
come si sforzasse di compiere azioni mnemoniche e disprezzate, fatte
tante, troppe volte. Come se stesse fingendo, come se stesse osservando
un copione prestabilito. Qualcosa non andava in lui. Teneva il volto
rigorosamente basso e le labbra
serrate, come se stesse facendo una scampagnata monotona in campagna e
non vedesse l'ora di dedicarsi a qualcosa di più piacevole e
gratificante. Ma anche la sua postura sembrava una finzione... le
spalle tese e i muscoli frementi, camminava con una rigidità
che
nè Mina nè Strawberry ricordavano appartenergli.
Subito dietro di loro, Paddy e Lory li seguivano silenziose, le mani
legate dietro la schiena e lo sguardo basso. Paddy, in particolare,
sembrava molto scossa. Strawberry si ritrovò a chiedersi
curiosa
a cosa stessero pensando. Non fece in tempo a provare a rispondersi
però.
Al suo fianco, Mina incespicò in avanti, rimanendo in piedi
quasi
per miracolo. Stava per fermarsi preoccupata però, quando
l'amica, rimettendosi in piedi le finì quasi addosso e a
quel
punto la rossa capì che ciò che era appena
successo era
stato solo un piccolo e furbo diversivo ai danni dei due alieni alle
loro spalle. Suo malgrado, si ritrovò a sorridere: le pareva
troppo strano, in effetti. Mina che cadeva? Quando mai?
- Parlamene... - le sussurrò infatti subito dopo, con voce
flebile. Come se non sapesse bene come comportarsi.
Strawberry la guardò per un istante senza capire e quella
ruotò gli occhi con fare stizzito. Già la
situazione era strana così com'era, se poi Strawberry ci si
metteva era la fine!
- L'ho visto come ti guarda... da quando siamo insieme. E ho visto
anche come è stato bravo prima a nascondere te e lui alla
nostra vista. - Esitò un istante... consapevole che
quell'argomento risvegliava, come aveva sempre risvegliato,
grande ascendente sull'amica. ...C'erano segreti che ancora non era
tempo di svelare, ma c'erano anche preoccupazioni da calmare e paure da
sciogliere. E lei doveva assolutamente avere delle certezze... per
stare tranquilla per lei. Così abbassò ancora di
più la voce e cercando con la coda dell'occhio lo sguardo
della rossa le chiese: - ...Ti ha fatto qualcosa? che cosa ti
ha detto?
Per tutta risposta Strawberry sorrise... ma gli occhi rimasero torbidi
e tormentati.
- No, non mi ha fatto nulla... e sto bene.
Eppure non appena disse quelle parole una vocina dentro di lei le diede
subito della bugiarda.
Ma come poteva? Come poteva dire a Mina quanto la vicinanza dell'alieno
la stesse turbando? Quanto il suo corpo stava velocemente assimilando
la sua presenza, assuefacendosi alla sua forza maschile, desiderandola
su di sè e piangendo la sua mancanza? Come poteva confessare
all'amica che nel suo cuore, la paura e la rabbia causate dal rapimento
non divenivano altro che preoccupazioni secondarie nel momento in cui
lui, dannato, entrava in una stanza reclamando la sua più
totale e completa attenzione? Come poteva confessarle che le bastava
vederlo per sentire il suo corpo sciogliersi in un dolcissimo e
provocante languore e che le bastava sentire la sua voce per
accendersi? ...Come poteva parlarle di quello che le stava accadendo se
lei stessa, per prima, non lo capiva?
Il suo corpo sembrava posseduto interamente da lui, la sua testa non
ragionava più ogni volta che lui entrava nel suo campo
visivo, come se la sua sola presenza bastasse per prosciugarle via ogni
raziocigno, ogni coscenza.
Era una vergogna.
Dio, come si stava odiando.
Si stava odiando perchè lui non sarebbe dovuto essere
nessuno per lei, si stava odiando perchè aveva delle
responsabilità e nel giro di nemmeno venti minuti l'aveva
lasciato libero di dominarla incontrastato, senza che il suo orgoglio
avesse fatto nulla per tenergli testa. Si odiava perchè le
bastava un suo sospiro nell'orecchio per sentire caloro ovunque nel
corpo e desiderio in angoli fisici e sentimentali che nemmeno credeva
di possedere. Era una MewMew, era una paladina della giustizia, una
costode... dov'erano tutti i valori in cui aveva sempre creduto?
Dov'erano la sua volontà e i suoi principi? Dov'erano tutte
le sue regole di vita, tutte le sue convinzioni che l'aveva sempre
spinta a lottare e anche si, a vincere! Aveva tanti difetti lei ma non
sentiva di peccare di superbia nel riconoscere il fatto che aveva
sempre avuto una volontà ferrea, una grande chiarezza di
pensieri riguardo a ciò che a parer suo fosse giusto o
sbagliato. Magari non sempre aveva preso la strada giusto... ma aveva
seguito sè stessa fino alla fine, senza mai fare marcia
indietro, senza tradire mai nè tradirsi.
E ora, lui chi era?
Chi era per far si che tutto dentro di lei perdesse importanza non
appena i loro corpi si sfioravano, anzi no! peggio... non appena si
ritrovavano vicini, consapevoli l'uno della presenza dell'altra. Chi
era per permettersi di ribaltare tutta sè stessa, i suoi
valori, le sue convinzioni! Era davvero lo stesso alieno che
anni prima l'aveva combattuta e bramata con un'ossessività
brutale e perversa e che lei aveva respinto con tutta sè
stessa, senza farsi... il minimo... problema...
E, improvvisa, la colpì ancora quella vocina.
Non allargarti troppo
adesso, mia cara.
Sembrava sussurrarle.
Un brivido, un sospiro spezzato.
Doveva assolutamente riprendersi sè stessa.
Quando si voltò verso Mina seppe con sicurezza che ora il
sorriso le rischiarava anche gli occhi.
Era difficile ma lei era determinata.
Non sarebbe caduta.
- ...Mi ha detto le solite cose, Min'. ...Solo... non le sentivo da un
po' e... beh, lui è... lui è.... insomma. Lo vedi
com'è,
lui. Mi ha solo colta impreparata perchè non mi aspettavo
tutto questo, nè tanto meno un lui così. Ma
sto bene. Starò bene. E lui la pagherà tutta la
sua confidenza.
Mina si morse il labbro inferiore, titubante.
- Berry, mi fido di te. E' di lui che... ah!
Non fece in tempo a dire altro però. Una presa salda sulle
manette che le tenevano legate le mani dietro la schiena e una leggera
pressione la costrinsero ad inarcarsi lievemente all'indietro e il
calore di un petto atletico ma non eccessivamente muscoloso, slanciato
e ben definito le mozzò definitivamente il respiro in gola.
Annegò nel suo profumo prima ancora che nel suono roco del
suo respiro contro la pelle sensibile dell'orecchio e con orrore
sentì tutto il suo corpo sciogliersi e abbandonarsi con
tranquilla morbidezza a contatto con la presenza dell'alieno dietro di
sè, come se vi leggesse sicurezza anzichè
pericolo. salvezza anzichè condanna.
Stringendo i denti per il disappunto cercò di liberarsi
della sua stretta, ma fu inutile e quando lui rise sommessamente
nell'incavo del suo collo, caldo e sinceramente divertito, Mina si
ritrovò a pensare che quella sua risata bassa e naturale era
quanto di più squisitamente rassicurante e coinvolgente
avesse mai sentito in tutta la sua vita. Arrossì per il
disappunto, ma le mancò la voce per rispondergli a tono,
così si limitò ad alzare il mento con fierezza,
nel modo più gelido possibile.
Sei soltanto un cafone
indegno, urlava chiaramente il suo corpo con tutta la sua
voce, ma l'accusa umiliante che tante volte aveva distrutto le speranze
di innumerevoli giovanotti di buona famiglia, stroncando sul nascere le
loro attenzioni poco gradite e minando come una bomba le fondamenta
della loro autostima, lasciandoli completamente distrutti nel loro
immenso ego montato... non sembrò avere su di lui alcun
effetto.
Se non, naturalmente, quello di divertirlo ancor di più! ma
questo Yury ebbe il buon senso di mascherarlo il più
possibile.
Impresa non da poco.
Con falsissima naturalezza passò sopra al suo guanto di
sfida, sforzandosi di non ridere sguaiatamente proprio all'orecchio
della sua deliziosa colombella di fronte all'espressione di orribilato
sdegno che le si dipinse in viso di fronte alla sua mancata, docile
resa. Limitandosi a farsi più vicino a entrambe le ragazze
di fronte a sè infatti, con voce sensuale e la sua migliore
aria da santarellino fece come se nulla fosse successo.
- Stiamo facendo discorsi interessanti, dolcezze?
...E trattenersi dal toccarle il sederino delizioso che si ritrovava
per provocarla ancora di più gli costò davvero
uno sforzo sovraumano.
Per tutta risposta lei si tese tra le sue braccia come un palo di
metallo, irrigidendo le spalle esili quel tanto che le concedevano le
manette e arricciando il nasino con fare autoritario, prendendo a
sibilare sottovoce il suo poco
palese disappunto e ciò che pensava della sua
domanda.
Inutile dire che fu come parlare al vento.
Yury infatti non potè trattenersi dal pensare solamente a
quanto fosse davvero adorabilmente carina in quell'istante.
L'espressione scettica di Kish gli fece capire invece quanto l'amico
fosse lontano anni luce dal formulare suddetto pensiero e quanto
considerasse lui folle per avere anche solo pensato una cosa del
genere. Ma d'altro canto, sogghignò subdolo il bel corvino,
aveva poco da parlare il fratellastro, dal momento che quello davvero
conciato male era proprio lui. Da parte sua poi, proprio non riusciva a
capire cosa potesse trovarci in quella furia rossa, selvaggia e
indomabile, che proprio in quell'istante stava tentando di assestargli
un calcio ben piazzato che, se fosse andato in porto, l'avrebbe segnato
a vita. E non in maniera positiva. Nulla da ridire sull'aspetto
delizioso della gattina inferocita ma... sugli artigli che stava
sfoderando qualcosa si, insomma. Ci teneva alla pelle e improvvisamente
capì quanto Pie, prima, avesse parlato sul serio. Kish
avrebbe dovuto dormire con entrambi i suoi pugnali sotto il guanciale
se ci teneva alla pelle. Temperamentino simpatico la rossa, eh!
Ghignando divertito alla scena non potè evitare di pensare a
quanto fosse fortunato lui. Gli dei lo avevano benedetto con gusti
molto più modesti...
E quando il tacco delle scarpette da sera di Mina affondò
con forza su di lui, un'imprecazione irripetibile fu chiara
testimonianza di quanto i suoi gusti fossero migliori e più
modesti di quelli del compare al suo fianco.
La bella MewMew, se la ghignava ancora tranquilla e soddisfatta del suo
operato quando lui rinsaldò la presa sulle sue manette, dopo
aver preso diversi e lunghi respiri.
- Ahh, questa relazione tra noi tesoro mi distruggerà!
- Beh allora che ne dici di finirla? - frecciò, infastidita
dal fatto che lui fosse già tornato all'attacco e l'avesse
già riportata addosso a sè senza troppa fatica.
- Mi dispiace per te, ma è un no.
- Ah... ! Mi fai male.
Si lamentò, quando lui l'avvicinò a sè
ancor di più, ma riconobbe con sè stessa che era
una bugia bella e buona. La presa di Yury era forte ma gentile,
delicata ma salda e sicura. Sembrava pienamente cosciente della sua
forza e a differenza sua, arrossì nel constatarlo, non aveva
la minima intenzione di farle alcun male. Se non avesse saputo a prescindere che
la sua anima era malefica come quella di un diavolo, col faccino che si
ritrovava e il suo fare da amante di gran classe premuroso e gentile
doveva riconoscere sarebbe stato facile confonderlo con un meraviglioso
angelo dalle ali candide e il cuore ardente d'amore platonico.
E quando lo udì distintamente sorridere al suo orecchio,
seppe che lui sapeva perfettamente quanto la sua esclamazione fosse
falsa.
Ciò nonostante diminuì la presa su di lei con
dolcissima gentilezza, rendendo la sua presenza sulla sua pelle
più come la carezza delicata di un amante devoto e
possessivo che non come la presa di un carceriere su un prigioniero
collerico e violento... com'era stata lei.
- Così va meglio, angelo?
Le sussurrò poi, roco e seducente, come se in quell'istante
non fossero in un corridoio deserto e buio, ma in un letto di seta e
dolcezza... dove lui l'avrebbe presto spogliata di ogni remora e
paura... e non solo...
Ci mise non pochi istanti per tornare in sè, per cercare di
calmare il suo cuore impazzito, i suoi sensi in fiamme, la sua
immaginazione solitamente casta e imperturbabile che invece la sua voce
sensuale aveva condotto con mano su strade a lei assolutamente
sconosciute e mai percorse.
Non aveva mai pensato a nulla del genere... prima di quel momento!
Quando fece per rispondergli sentì la gola secca, troppo
secca e il fiato corto. Con terrore si sentì accaldata e
tremante.
- No. Non finchè mi starai così vicino.
Riuscì infine a sibilargli e dentro di sè
ringraziò gli dei per averla fatta sembrare convincente e
molto più sicura di sè di quanto in
realtà non fosse stata.
Lui rise e a quel punto non sussurrò più. Con
un'occhiata alla sua destra Mina vide che anche tra Strawberry e Kish
era calato il silenzio ma mentre lei sembrava sul punto di colpirlo e
incenerirlo con lo sguardo, lui sembrava pronto a saltarle addosso e
prenderla lì, contro la fredda parete di quel corridoio,
sfrenatamente e ardentemente. La forza del suo desiderio era tale che
Mina si sentì bruciare, come se Kish fosse fuoco allo stato
puro, come se il suo corpo fosse improvvisamnete troppo piccolo per
tenere ingabbiato un desiderio tanto profondo, tanto vorace. Si
ritrovò a guardare Strawberry e chiedersi come facesse lei a
reggere tutta quella passione, tutta quella sensualità
travolgente e l'ardore che senza pudore lui le stava riversando contro
ad ogni sguardo, ad ogni respiro, ad ogni battito di ciglia.
L'avrebbe presa, lì, in quell'istante.
Come si poteva fermare un tale fuoco?
Come si poteva convivere con un tale fuoco?! Come si
poteva sopravvivergli?!
Eppure la voce di Yury lo fece, limpida e leggera come un vento mite di
primavera.
- Andiamo, ragazze, eravamo solo curiosi. Mi sembrava steste facendo
discorsi interessanti, voi due e mi sarebbe molto piaciuto
parteciparvi. Tu no, Kish?
Ci mise un po' a formulare la risposta e quando
parlò non staccò gli occhi da quelli di
Strawberry ma il fuoco che stava incendiando tutti, lì in
quell'sitante, sembrò diminuire un po'
d'intensità.
- Si... avrei tanto voluto divertirmi anch'io.
- E' un vero peccato allora che non abbiamo nulla da condividere con
voi!
- Si, micetta. E' davvero un peccato. Ma non temere... - si
avvicinò a lei, le prese il mento tra le dita e la costrinse
ad alzare il capo per incrociare i suoi occhi - le cose cambieranno
presto.
- Non contarci!
Lui continuò come se lei non avesse parlato, prendendola
allora per un braccio e insinuandosi tra lei e Mina.
- Fino ad allora comunque... consiglio ad entrambe di risparmiare il
fiato. Ti dispiace?
Concluse infine, facendole un cenno del capo in direzione dei quattro
che li precedevano e che ora li avevano parecchio distanziati.
Lo sguardo furente che lei gli lanciò non servì a
fargli tenere le mani a posto e inutile fu anche ribellarsi alla sua
stretta. Forte del fatto che non avrebbe dovuto aspettare ancora a
lungo prima di averla per sè, Kisch si dipinse in viso il
sorrisetto più compiaciuto del suo repertorio e con presa un
po' rude ma non violenta la costrinse a procedere al suo fianco. Poco
più indietro, Mina guardava la scena indispettita e
impotente mentre Yury, tranquillissimo e sorridente, le lasciava i
polsi e le si affiancava con fluida eleganza.
- Vi faremo pagare tutto questo. Tu me la pagherai cara per quello che
stai facendo!
- Mmm... ti hanno mai detto che sei dolcissima quando minacci?
- Arghhh... tu... !
- Comunque... tesoro, ci stanno distanziando. Non vorrai rimanere sola,
indietro con me, vero? O forse... aspetta, non dirmi che era proprio
ciò che speravi! Beh... potevi dirlo fin da subito, angelo.
- MUOVITI. Muoviti, muoviti, muoviti! SUBITO!
Pie non si girò a guardarla nemmeno per un istante. Freddo e
distaccato, sembrava completamente dimentico della sua presenza, come
se per lui averla intorno fosse esattamente come non avercela. Lory,
suo malgrado, sentì il cuore farsi pesante di fronte a un
tale pensiero.
Camminava davanti a lei con la sicurezza di un alto ufficile, in gamba,
talentuoso, capace... distinto. Il passo era veloce e marcato, la
schiena solida e forte testimoniava fierezza e capacità,
importanza. Era irraggiungibile.
Era bellissimo.
Si perse a fissargli le spalle ampie, solide e per un istante si
ricordò di quando, sulla navicella, l'aveva stretta a
sè per levarla dai comandi e lei vi aveva poggiato i palmi
delle mani per non cadere... una sulla spalla... l'altra sul petto,
vicino al cuore. Per un istante l'aveva avuto tra le dita ed era stato
come toccare acqua fresca l'estate, come guarire da una malattia, come
rinascere. L'aveva toccato e tutto il suo corpo aveva risposto con
ardore alla loro vicinanza.
E anche lui aveva risposto.
Con quello stesso cuore che per un istante, sotto la carezza delicata
delle sue mani, aveva perso un ritmo del suo incessante e regolare
martellare; aveva risposto coi suoi muscoli, che si erano
improvvisamente tesi per lei, sotto di lei, contro di lei; aveva
risposto coi suoi occhi, che si erano induriti all'istante dopo un
momento di confuso, chiaro brillio. E quando le sue mani l'avevano
afferrata per le braccia e condotta a sè con forza tutto era
andato al posto giusto perchè loro erano finalmente al posto
giusto: l'uno tra le braccia dell'altra, l'uno negli occhi dell'altra.
Era quello il segreto equilibrio del mondo, del creato, di tutto il
loro universo... l'esatta e perfetta combinazione di loro due, delle
loro essenze, dei loro corpi. L'inizio e la fine dell'infinito. Lui era
il suo infinito.
Dio, lo era sempre stato.
Lo era stato mentre si combattevano, mentre la Terra agonizzava intorno
a loro sotto i colpi di Profondo Blu... lo era stato quando alla fine
l'aveva guardata negli occhi, l'aveva amata come se non avessero fatto
altro che amarsi in tutta la storia dell'umanità senza
saperlo, come il primo uomo aveva amato la prima volta, intimamente,
profondamente, completamente. Avevano fatto l'amore con quello sguardo,
si erano promessi un nuovo inizio.
Aspettami,
le aveva detto con quello sguardo. Morirò
per te ma tu aspettami, ricominceremo insieme, proveremo a rinascere
insieme, in un mondo diverso, in un tempo diverso, in un uguale
splendore che non ci vedrà nè opposti
nè nemici. Ma solo amanti.
Perchè in
quel mondo, noi potremmo essere.
E lei aveva accettato. Lei aveva pianto, lei aveva pregato di rimandare
tutto... che visto che aveva capito, le bastava quello, le bastava la
solitudine, la lontananza, tutto... ma lui non doveva morire. Non per
lei. Non per loro.
Poi l'Acqua Mew aveva compiuto il miracolo, gliel'aveva riportato... ma
solo perchè il destino crudele glielo strappasse di nuovo
dal seno, dal corpo, dalle braccia, con una cattiveria sadica e una
forza a lei troppo superiore. Non ci sarebbero state trasformazioni
sufficienti a vincerla, questa volta.
E lui era partito.
...Solo per tornare così.
Da nemico, di nuovo.
E lei ne aveva abbastanza.
Ne aveva abbastanza delle notti passate a desiderarlo, sognarlo,
bramarlo accanto e dentro di sè, ad accarezzarla e
stringerla con quella gentilezza un po' fredda ma sincera che l'aveva
sempre caratterizzato. Pie non era senza cuore, non era mai stato senza
cuore, anzi... aveva dato tutto per il suo popolo, per il suo paese,
per la sua gente. Aveva sempre saputo che aveva dei sentimenti, non
l'aveva mai dubitato... che la sua lealtà a Profondo Blu non
fosse stata altro che profonda devozione verso la sua gente, che il suo
obbedire a quel mostro di indicibile cattiveria non era stata altro che
l'amara medicina necessaria a salvare ciò che ormai non
poteva più essere salvato. Pie aveva sperato, con tutto
sè stesso, con tutta la sua forza di volontà,
fino all'ultimo, che il suo sottostare a un simile demonio avrebbe
potuto portare dei frutti... avrebbe potuto aiutare centinaia, migliaia
di persone... avrebbe potuto dare sollievo a tanta gente. Leale fino
alla fine alla sua causa aveva dato tutto per il suo mondo.
Lo amava e non sarebbe cambiato nulla. Si era innamorata della sua
forza, della sua devozione ai suoi ideali, della sua grande
determinazione... e lo amava ancora con la stessa, eguale, ardente
disperazione di prima. E avrebbe fatto tutto ciò che era in
suo potere fare per riprenderselo, per farlo tornare a credere in loro,
per farlo desiderare starle accanto. Non credeva alla sua freddezza,
non credeva al suo totale disinteresse, semplicemente non avrebbe
potuto crederci.
Aveva imparato a conoscerlo in quegli anni di combattimenti furiosi,
aveva imparato a leggere ciò che diceva il suo corpo dal
momento che non era mai stato di grandi parole... aveva imparato a
riconoscere in lui la rabbia, il dolore, l'incertezza... il desiderio.
E quello c'era.
Quello c'era ancora e lei quasi arrossì di fronte a quella
consapevolezza. Magari lui aveva ripiegato, magari aveva deciso di
soffocare sul nascere ogni sentimento dolce che poteva provare per lei,
la tenerezza, l'affetto... ma il calore nei suoi occhi, i brividi che
gli avevano attraversato le mani quando l'aveva toccata... il suo corpo
elegante e snello che si era teso contro di lei e aveva risposto alla
sua presentza come lei aveva risposto alla sua non potevano essere
fraintesi. Lory aveva avuto quasi paura dell'impeto che gli aveva visto
nello sguardo, della tempesta pericolosa che lo agitava dentro e
dell'abisso profondo dei suoi desideri che erano riflessi senza alcun
tentativo di celarli dalle sue iridi scure. Pie poteva aver dimenticato
ciò che all'ultimo aveva accettato di loro... ma quello che
invece Lory credeva di non riuscire a destare mai in lui, era invece
più che presente nel suo corpo prestante e forte. Il
desiderio.
La voleva... esattamente come lei voleva lui.
Ora si trattava solamente di farglielo accettare, dal momento che Pie
sembrava più che intenzionato ad ignorarla.
Ne sarebbe stata in grado?
Alzò il viso su di lui per perdersi ancora nella sua
presenza, per trovare la forza necessaria per riprendere a combattere
quella che era già stata una lotta più che
impervia... e gli finì contro. Sbattè contro il
suo corpo solido con tanta forza da perdere l'equilibrio e scivolare
all'indietro. Chiuse gli occhi, rossa in viso, imbarazzata, aspettando
il momento in cui avrebbe sbattuto contro il pavimento liscio ma solido
di metallo levigato... ma non accadde nulla.
Il suo cuore perse un battito quando un braccio le scivolò
prontamente intorno alla vita, sotto le sue mani legate dietro la
schiena, e con forza si sentì tirare in avanti. Non
dubitò nemmeno un istante del fatto che si trattasse di Pie
e quando si sentì stringere a un petto slanciato e snello
con rude irruenza ne ebbe la definitiva certezza.
- Guarda dove vai, umana.
Sibilò, senza però lasciarla andare.
- Mi dispiace, ero sovrappensiero.
E quando la presa si intensificò di poco e lui
schioccò la lingua irritato Lory cercò di
trattenere un sorriso spontaneo.
- Puoi lasciarmi ora.
Disse, cercando di darsi un contegno. Insomma era pur sempre stata
rapita e malmenata, legata, umiliata e chiusa in una cella, caspita!
poteva amarlo quanto voleva ma avrebbe dovuto dimostrare anche un
minimo di amor proprio.
Forte di quel rimprovero non esitò quindi a scostarsi un po'
da lui che la guardava impassibile, perso in pensieri che assolutamente
non doveva fare, che non doveva più permettersi di fare e
che prima o poi l'avrebbero rovinato definitivamnete. Si lamentava di
kish e rimproverava Tart, compativa il primo e al contempo temeva la
forza del suo desiderio latente e indomabile mentre quasi prendeva in
giro il secondo. Eppure lui era patetico allo stesso modo. se anche
fosse caduta non si sarebbe certo fatta nulla, perchè
diamine se l'era stretta contro come se ne andasse della sua vita
proprio non lo capiva.
Peggio: lo capiva benissimo e non lo voleva assolutamente.
La lasciò all'istante, come se si fosse improvvisamente
accorto che bruciasse e senza guardarla aprì l'ultima porta,
quella che lo separava dal Dipartimento Speciale e dai suoi superiori
riuniti in consiglio. Era il momento della verità.
Anche per loro.
Non riuscì a non guardarla un istante con la coda
dell'occhio, preoccupato.
Cosa mai volevano dalle terrestri?
...Non si sarebbe mai perdonato se fosse loro successo qualcosa.
Imprecò, entrando seguido da tutti gli altri.
Non si sarebbe mai perdonato se a lei fosse sueccesso qualcosa
- ...Io... ti starò vicino.
Un sussurro lieve, quasi impercettibile. Paddy lo udì solo
perchè, tutto sommato inquieta di fronte
all'immensità della stanza in cui si trovavano e a tutte le
guardie armate che facevano la scorta a quella che sembrava una cupola
di gelatina liquida dentro la quale vi era una piccola commissione di
quattro alieni distinti e dai volti autoritari, si era spinta
lievemente all'interno della colonna, più vicina al
ragazzino al suo fianco di quanto non fosse stata nell'arco degli
ultimi venti minuti. Sobbalzò si voltò a
guardarlo... ma non incrociò i suoi occhi. Arrabbiata
strinse i suoi.
- Sei solo un bugiardo.
Quello per un istante sembrò vacillare, colpito da quelle
parole. poi sospirò.
- Paddy...
- Perchè mi fai questo? Perchè fai
così?
Le lacrime, dannazione a loro e a lei, le rigarono le guance proprio
nel momento meno opportuno. Ma l'inquietudine ora era alle stelle e per
la prima volta sentiva la morsa gelida della paura accarezzarle cattiva
il cuore tenero. Si morse il labbro con forza, cercò di
trattenerle, senza risultato... se soltanto lui non fosse stato
così distante forse lei avrebbe potuto... Dio, quanto
avrebbe voluto urlargli contro!
Invece dalle sue labbra dischiuse non uscì altro che un
debole singhiozzo.
- ...Non ti ho fatto nulla di male, Tart...
Il suo cuore a quanto pareva non era molto in sintonia con la sua testa
e le sue emozioni.
Sorrise ironica... ora si spiegava il perchè al posto che
colma di rabbia non sentiva altro che tanta, tanta tristezza.
- Non piangere. Ti prego.
- Facile a dirsi, per te, vero?
Silenzio.
Snervante, stupido, stupidissimo silenzio.
- ...Io ti starò vicino.
E quando le guardie davanti a loro li lasciarono passare aprendo un
varco nella barriera che divideva gli Ufficiali dalle loro scorte
personali e dal mondo esterno e il gruppo cominciò a entrare
nella cupola d'isolamento, le accarezzò dolcemente le dita,
quasi nella speranza di farle davvero credere in ciò che le
aveva sussurrato.
- Sarò... con te, Paddy.
- Va bene. Ma aspetta solo di uscira da qui Tart e poi non ci
sarà più nulla ad impedirmi di chiederti delle
spiegazioni.
Poi fu il loro turno... Tart la spinse dentro dolcemente e quando anche
Yury e Mina entrarono nello strano abitacolo la barriera si richiuse
alle loro spalle, isolandoli da tutto e tutti.
Ora finalmente avrebbero saputo la verità
In cuor suo la piccola ragazzina bionda non potè far altro
che sperare, col cuore in gola, che gli allieni non avevano cattive
intenzioni o non era difficile ipotizzare l'esito di un ipotetico
scontro. Le avrebbero neutralizzate. Forse senza pietà.
Si ritrovò a cercare a tentoni la mano di Tart,
disperatamente, limitata dalla corde, in un gesto di assoluta
fragilità e umilizione, senza aspettarsi davvero di trovarle.
Ma... lui gliele strinse con gentilezza e in quell'sitante
sentì la speranza invaderle il cuore.
sarebbe finita bene.
Certo che sarebbe finita bene.
Aveva tante di quelle cosa da urlargli contro che cinque minuti di
impari combattimento a freddo non le sarebbero certo bastati.
Continua...
***
CIAO A TUTTI =) PER PRIMA COSA: SO CHE IL RITARDO E' IMPERDONABILE MA
PURTROPPO NON E' DIPESO COMPLETAMENTE DA ME. MI SCUSO CON SINCERITA'
CON TUTTI VOI, NELLA SPERANZA DI RIUSCIRE A RECUPERARE PRESTO IL VOSTRO
APPOGGIO. VI INFORMO FIN DA ORA CHE HO GIA' INIZIATO A SCRIVERE IL
PROSSIMO CAPITOLO E CHE L'ATTESA QUINDI NON SARA' PIU' TANTO LUNGA.
IN SECONDO LUOGO, PARLANDO DEL CAPITOLO... AMMETTO CHE FOSSE DIPESO DA
ME AVREI CONTINUATO SVELANDO TUTTO GIA' DA ORA SOLO CHE... EHM... LA
LUNGHEZZA MI E' UN TANTINO USCITA DI MANO, COME AVRETE NOTATO XD, E
QUINDI... HO CONSIDERATO OPPORTUNO RIMANDARE AL PROSSIMO E DEDICARE
QUESTO CAPITOLO AI NOSTRI PERSONAGGI E A QUELLO CHE STANNO COMINCIANDO
A VIVERE UN PO' TUTTI QUANTI ;) ...COME AL SOLITO ERO MOLTO INDECISA SE
PUBBLICARE O NO POI PER' HO VISTO L'ULTIMA VOLTA CHE HO AGGIORNATO
QUESTA FIC E HO DECISO DI LASCIARE TUTTO COSì COM'E', FRESCO
DI STESURA. SPERO DI NON AVER PRESO LA DECISIONE SBAGLIATA E CHE VI
PIACCIA COME VI SONO PIACIUTI GLI ALTRI =)
- Il fatto che di Tart io abbia parlato molto poco in questo capitolo
è VOLUTO, vorrei che ogni personaggio si svelasse coi suoi
tempi e spesso NON scrivere è già indice di
ciò che un personaggio prova, non prova, pensa. Non a caso
infatto, l'ultimo pezzetto ero molto tentata addirittura di non
scriverlo proprio. Non vogliatemene, ma potrà succedere che
in certi capitoli io dedichi molta attenzione a una coppia piuttosto
che ad un'altra =) -
TERZA COSA: LE VOSTRE RECENSIONI MI HANNO MOLTO AIUTATA IN QUESTO
PERIODO PASSATO LONTANO DA EFP, SENZA CONTARE CHE MI HANNO SEMPRE
INVOGLIATA A TORNARE E A DARE IL MASSIMO CON QUESTA STORIA A CUI SONO,
LO AMMETTO, PARTICOLARMENTE AFFEZIONATA. PER QUESTO, VI CHIEDO DI NON
FARVI PROBLEMI PER TUTTO CIO' CHE AVETE DA DIRE... CHE SIANO POSITIVE O
NEGATIVE LE CRITICHE FANNO SEMPRE PIACERE E AIUTANO A CRESCERE. IO
VORREI TANTO CRESCERE INSIEME A VOI, VISTO CHE QUESTA STORIA LA STIAMO
VIVENDO TUTTI INSIEME QUINDI... NON ESITATE A FARMI SAPERE IL VOSTRO
PARERE, E' SEMPRE E ASSOLUTAMENTE BEN ACCETTO ;) SARO' FELICE
DI RISPONDERE A TUTTI TRAMITE MESSAGGIO PRIVATO O DIRETTAMENTE NEL
PROGRAMMA DELLE RECENSIONI.
ULTIMO AVVISO: PURTROPPO, SCRIVENDO BOZZE QUA E LA', COME TEMEVO HO
NOTATO CHE LE MAGLIE DEL RATING ARANCIONE COMINCIANO A STARMI
STRETTINE. IO IN EFFETTI HO SEMPRE SCRITTO RATING ROSSO E SONO ABITUATA
A MUOVERMI IN QUELL'AMBITO. PRIVEREI LA FIC DI MOLTI DEI SUOI MATTONI
RESTANDO RATING ARANCIONE E LO CONFESSO... MI DISPIACEREBBE MOLTO.
VORREI SAPERE IL VOSTRO PARERE A RIGUARDO... MI RENDO CONTO CHE
METTEREI IN DIFFICOLTA' MOLTE PERSONE MA MI DISPIACEREBBE ANCHE
PROSEGUIRE IN MANIERA DIVERSA DA QUELLO CHE HO PENSATO. PER FAVORE
QUINDI FATEMI SAPERE... CERCHEREMO INSIEME UNA SOLUZIONE IN BASE A CIO'
CHE LEGGERO' =)
BENE, DETTO QUESTO VI LASCIO... NELLA SPERANZA CHE IL CAPITOLO VI SIA
PIACIUTO, DI SENTIRVI NUMEROSI E... DI REGALARVI PRESTO UN NUOVO
CAPITOLO DE: "I
GIOCHI RIPRENDONO"!!! LA PARTITA INIZIA ORA... PRONTI A
LANCIARE I DADI?
BACISSIMI
Glo
P.s:
GRAZIE DI CUORE A TUTTI =)
|
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Capitolo 6 *** Verità svelata ***
Verità svelata
I giochi riprendono - cap. VI
di Neera Sharim
Attraversare la
membrana verdastra che li separava dai quattro alieni che avevano di
fronte non fu certo una tra le esperienze più piacevoli
della
sua vita. Strawberry fu colta da un conato improvviso quando la
poltiglia vischiosa e gelatinosa le si chiuse intorno e fu solo
perchè attraversarla fu questione di istanti che non si
lasciò andare allo stordimento che le scosse tutto il corpo.
Appena sbucò dall'altra parte trasse un profondo respiro,
lasciando che l'aria rada le incendiasse i polmoni.
Se
non altro quella strana sostanza non sembrava esserle rimasta
addosso in nessuna rivoltante maniera, pensò; era asciutta e
relativamente
pulita, ma non fece in tempo a controllarsi più attentamente
perchè Kish le comparve al fianco in un secondo e prima
ancora
che il suo corpo uscisse completamente dalla melma verde che l'aveva
circondato, le sue dita forti si erano chiuse sul suo braccio e lui con
uno strattone deciso l'aveva spinta in avanti, raggiungendola subito
dopo. Dietro di loro spuntarono Mina e Yury ma lei quasi non li vide,
troppo intenta a fulminare il ragazzo con il suo sguardo di fuoco.
Per tutta risposta, lui si
limitò ad un sorriso cattivo e sensuale, per niente
preoccupato.
Strawberry si morse il labbro, cercando di ignorare l'irritazione;
impotente e sforzandosi di non dar adito
al suo orgoglio ferito portò l'attenzione su ciò
che in
quel momento era davvero importante: davanti a lei c'erano due file di
panche sopraelevate; la prima
occupata da tre alieni composti ed elegantissimi nelle loro tenute
militari, mentre la seconda ospitava un solo ufficiale, nobile
e
dal portamento fiero.
Quando incrociò il suo
sguardo, l'uomo
sciolse le
labbra in un sorriso malizioso che la colse completamente impreparata,
facendola arrossire.
Immediatamente scostò lo
sguardo, scegliendo di sfogare la sua
frustrazione unicamente sull'allieno che la importunava:
cercò
di strattonare ancora la presa di Kish, senza tuttavia riuscirci. Al terzo tentativo, irritata, si
avvicinò a lui sollevando il viso con rabbia.
- Non so se hai notato l'assurdità della situazione ma
evidentemente no, quindi lascia che ti chiarisca le idee: non avrei
modo di
scappare nemmeno per miracolo quindi... Devi proprio mettermi le mani
addosso in questo modo? -
Quello per alcuni istanti la guardò come se fosse scema e
soltanto quando lo vide incassare il colpo con un'espressione
assolutamente compiaciuta capì di aver commesso un terribile
errore nella scelta delle parole. Per tutta risposta, infatti, lui si
avvicinò a sua volta, abbassandosi verso di lei stringendo
la
presa.
La punta del naso sfiorò la
sua guancia arrossata e la voce l'accarezzò con dolce
lascivia.
- No. Ma sicuramenente è uno dei modi che preferisco -
Strawberry si morse il labbro appena
prima di rabbrividire, mascherando
il desiderio con stizza. Era un'idiota, questa davvero se l'era
cercata.
Lui però non si lasciò intimidire, anzi:
vedendola
esitare e arrossire, sorrise, sfiorandole l'interno del
braccio
col
polpastrello del pollice.
La sentì fremere di piacere e
gli
piacque percepire la sua pelle incresparsi di sensibilità.
Reagiva al suo tocco come se fosse
nata per farlo e lui non potè trattenersi dal pensare
soddisfatto che l'aveva sempre saputo. Era solo questione di tempo
prima che imparasse ad accorgersene anche lei; esattamente come stava
facendo adesso.
Istintivamente diminuì la
stretta, continuando a tenerla con ferma sicurezza, ed
espirò a pieni
polmoni.
Per un attimo chiuse gli occhi.
Anche da quella distanza
poteva percepire il cuore che le martellava furioso nel petto, il
respiro trattenuto... l'odore inebriante del suo confuso desiderio,
mischiato a quello seducente del suo corpo.
Lei era nata per lui, era
sua; era sua da sempre e sarebbe appartenuta a lui per sempre.
E
ora
era arrivato finalmente il momento di reclamarla per sè.
In un istante dimenticò
dov'erano e immaginò di baciarla
proprio lì, davanti a tutti.
Quando poi riaprì gli occhi e
la
trovò basita e accaldata a guardarlo, come la più
indifesa
delle amanti, desiderò spogliarla e succhiarle il collo e i
seni
fino a farle ricordare solo il suo nome e nient'altro.
Come sarebbe
stato sentirle pronunciare il suo nome mentre l'accarezzava e leccava
con dolcezza? Come sarebbe stato sentirla fargli le fusa tra un gemito
di piacere e l'altro? L'avrebbe sfiorata con gentilezza e le avrebbe
dato tutto ciò che voleva e molto di più;
l'avrebbe
devastata con il desiderio che aveva di lei, sussurrandole all'orecchio
che non avrebbe mai smesso di farlo. Mai.
Guardandola negli occhi si
ritrovò a pensare a quanto avrebbe potuto farli illanguidire
con
la forza dei suoi baci e quando lei, a disagio, si morse il labbro
inferiore, gli diede il colpo di grazia; perdendosi in quelle
sensazioni, cercò il suo sguardo, mentre il
desiderio e l'eccitazione gli scurirono gli occhi.
Le
parole gli sfuggirono dalle labbra in un soffio primitivo e roco,
vibrante. La voce suadente era calda, priva di malizia o sarcasmo,
quasi
dolce. Sicuramente molto più veritiera e istintiva di quanto
non
volesse essere lui.
E se
ne rese conto solo troppo tardi.
- Tu invece come vorresti ti toccassi, piccola?
...Solo dopo che se ne rese conto anche
lei.
Con sgomento la vide sgranare gli occhi
e trattenere il respiro,
incredula, confusa e si odiò per essersi esposto
così tanto, ma
prima che lei potesse fare altro, la voce del Primo Ufficiale di Forze
Aeree infranse in un
istante il piccolo limbo in cui erano caduti, spezzando l'incantesimo.
La magia che per un attimo aveva
avvicinato i loro cuori si
sgretolò sotto il peso del disappunto dell'orgoglio ferito
di
Kish, che gli ruggì dentro con ferocia, costringendolo a
tornare
in sè.
Cosa diavolo faceva?
Serrando la mascella con arroganza tornò in un istante il
Kish
di sempre e la dolcezza e il desiderio che per un attimo avevano
confuso Strawverry sparirono in un sorriso di pigro sarcasmo.
E a
quella trasformazione, reagì naturalmente anche Strawberry; arrabbiata lo strattonò
con forza, dimenticando ciò che
gli era sembrato aver letto nel suo sguardo e nel suo corpo solo pochi
attimi prima.
Era
irrilevante.
Assolutamente irrilevante.
L'arrogante bastardo non andava preso sul serio. Punto.
Aveva ben altro a cui pensare.
Alla sua vita, per esempio.
L'uomo che stava parlando era giovane, composto, attraente e la cosa
peggiore era che sapeva perfettamente come giocare le sue carte,
si ritrovò a pensare Mina, ascoltandolo.
Le aveva accolte con cortesia,
mettendosi subito a disposizioni per
qualsiasi loro richiesta, e se non fosse stato così
sfacciatamente accogliente forse l'avrebbe data a bere anche a lei. La
realtà però era che lei era stata così
tanto
abituata ad avere a che fare con discorsi scomodi che non era possibile
non fosse
in grado di non riconoscerne uno quando ce l'aveva davanti; e a
giudicare
dall'ostentata ospitale cortesia, quella doveva essere una situazione
bella scomoda davvero.
E
lui - doveva riconoscere - la stava conducendo in un porto sicuro con
una certa abilità.
- Ci scusiamo per la brutalità e il poco rispetto
col quale siete
state trattate fin'ora; non avremmo voluto certo iniziare
così i
nostri rapporti con le Salvatrici. Il nostro sarebbe dovuto essere un
invito cortese alla diplomazia e al dialogo, non certo un rapimento di
questa portata.
Il problema era però, a suo modesto avviso, che il 'porto
sicuro' era comunque dalla parte sbagliata dell'universo.
- Beh, con tutto il rispetto,
Signore, non me la sento proprio di
contraddirla - soffiò Strawberry, tesa - Non so esattamente
quale sia il vostro naturale catalogo
comportamentale, ma posso assicurarle che sulla Terra si seguono
protocolli un tantino diversi quando si vuole proporre un invito
cortese.
Mina
soffocò un sospiro, esasperata.
Beh, se non altro l'amica era
così nervosa da non cadere come
suo solito tra le braccia tese del primo tizio pronto a offrirle aiuto;
forse anzi, per una volta, la sua
irrequietezza sarebbe servita a
smuovere un po' le acque calme a cui sembrava tener tanto il Primo
Ufficilale, che infatti non esitò a risponderle.
- Credo di parlare a nome anche dei miei colleghi quando le rinnovo
ancora le miei scuse più sentite, signorina Momomyia. A lei
come
alle sue preziose colleghe. Probabilemnte la necessità e il
bisogno che ci ha mossi nell'impartire ai nostri sottoposti gli ordini,
li hanno portati a fraintendere la situazione e la portata enorme del
vantaggio del vostro supporto. Vi prego, permetteteci di tentare dei
chiarimenti.
- ...Beh, non mi sembra comunque di avere tante alternative, no? Qui
siamo prigioniere in ogni caso.
Gli
occhi dell'alieno si addolcirono un poco e le sue belle labbra
si stirarono in un sorriso pulito.
Mina non perse una sola sfumatura delle
sue espressioni, attenta.
- In realtà sareste dovute essere ospiti. E così
sarete
trattate da questo momento in poi. Ma purtroppo siete troppo importanti
per noi da poterci permettere di riportarvi sul vostro mondo con le
nostre scuse più sentite.
Al suo fianco, Paddy fremette d'irritata
impazienza.
- In poche parole, scusi se mi intrometto, ci sta dicendo che vi
dispiace e tutto il resto... ma che comunque non avete intenzione di
liberarci?
- Sono desolato. Si.
- Ahh... No, beh, fantastico. Tanto per esserne sicure, comuque.
Mina scoccò a entrambe
un'occhiata ammonitrice, nella speranza che non tirassero troppo la
corda.
Per quanto
condivideva l'irritazione e lo sconcerto delle amiche, infatti, non
poteva
permettersi di lasciarsi andare come loro alla testardaggine cieca. Le
persone che avevano di fronte sembravano importanti e a giudicare da
tutti gli alieni che gremivano la stanza alle loro spalle, proprio non
se la sentiva di tentare colpi di genio.
Alzare troppo la cresta era
pericoloso e fidarsi anche.
Il suo buon senso le intimava calma e
moderazione e le bastò uno sguardo corrucciato a Strawberry
per
farle capire che se lei intendeva battersi, questa volta non le avrebbe
coperto le spalle.
Quando la rossa annuì
circospetta Mina si permise di tirare un
respiro di sollievo.
Strawberry non era stupida... ma aveva
un
carattere impulsivo, sfrenato e impavido e dopo tutti gli anni
trascorsi a combattere con lei Mina non era ancora riuscita a toccare
con mano i limiti suicidi dell'amica e a calibrare quindi la precisa
portata entro cui era disposta a perdersi.
Sinceramente, a volte
credeva che semplicemente Strawberry non avesse proprio una precisa
portata.
Era pronta a tutto, imprevedibile come
una mina o un'eruzione
vulcanica. E il suo essere così fuori controllo era
affascinante
e tremendamente terribile insieme.
Avrebbe potuto perderla in un
istante come averla al fianco per tutta la vita.
Fortunatamente, in quel momento
Strawberry sembrava propendere per il 'tutta la vita'.
A Mina venne quasi da sorridere, non
fosse per la situazione in cui
erano, vedendo la rossa rilassarsi sul posto e perdere lentamente tutta
l'aura di guerriera vichinga che in un istante le era gravata intorno
come elettricità. Sembrava seriamente un gatto che
rinfoderava
gli artigli.
Gli occhi persero d'intensità
e calore, rimanendo
però vigili e scrutatori, come in attesa di un invito alla
lotta, di un passo falso. L'adrenalina che come fuoco le aveva scosso
tutti gli istinti felini, facendole rizzare lievemente i peli delle
braccia e le radici dei capelli si ridusse a un lieve tremolio rombante
sotto pelle e il passo che inavvertitamente fece indietro fu la
dichiarazione ufficiale di tregua che tutti si aspettavano. Quando
anche le dita smisero di stringersi a pugno, era fatta: l'apocalisse avrebbe tardato ancora
un po' a manifestarsi perchè
il demone che avrebbe segnato la differenza tra guerra e pace aveva
smesso di digrignare i denti.
Naturalmente bleffava quando aveva fatto
intendere a Strawberry che sarebbe stata sola se avesse voluto
scatenare uno scontro violento; lei era la loro leader e se avesse
voluto attaccare, tutte l'avrebbero seguita... anche solo per cercare
di proteggerla da sè stessa e dal disastro che avrebbe
potuto
combinare. C'era una fiducia totale tra di loro e lei, come nessuna
delle altre, l'avrebbe mai rotta.
Una Strawberry docile comunque
sarebbe stata la salvezza, una Strawberry versione valchiria, no.
Perlomeno non in quel momento, temeva.
Fortunatamente la rossa aveva deciso di
fidarsi del suo buonsenso
esattamente come lei si fidava della sua tatale e sbandata
imprevedibilità. Intervenne nel discorso quindi,
prima che Paddy potesse far cambiare
idea all'amica con qualche altro commentino sagace dei suoi.
- Ascolteremo le vostre spiegazioni e le vostre richieste, ma non
promettiamo nulla. Inoltre, per prima cosa: Perchè siamo
qui? E,
vi prego... niente giri di parole. Non sono una a cui piace danzare
intorno alle cose e non amo la gente che mi fa perdere tempo.
Dritta al punto. Esattamente il genere
di atteggiamento in grado di far
vacillare qualsiasi diplomatico, se non altro perchè non gli
si
dava modo di tessere intorno alle sue vittime la sua meravigliosa tela
di argento e bugie.
Quando l'alieno le sorrise calmo
però, ebbe la certezza che
certi trucchetti da principianti non avrebbero attaccato con lui.
- Ah... così a freddo, signorina Mina? -
Sussurrò infatti quello, con finta aria addolorata,
scuotendo il
capo con divertito rammarico e lasciando poi andare il fiato in un
sospiro leggero - Beh, tanto vale essere chiari e
diretti fin da subito, allora, no?
E a quel punto, per un solo istante, la maliziosa
disponibilità
che aveva nello sguardo si fece intensa preoccupazione. Durò un solo momento ma
lei la vide chiaramente nei suoi occhi
da volpe e quando lui si appoggiò al tavolo guardandole una
a
una, capì perchè.
- Per farla breve, per salvarci tutti.
- L'acqua Mew che ci avete donato ha fatto miracoli nel nostro
mondo; i nostri scienziati
l'hanno potenziata e sfruttata al massimo, traendone benefici insperati
e portando a tutto il nostro pianeta la vita e la prosperità
che
non aveva mai avuto. Il clima si è fatto mite, l'acqua
è
andata aumentando e la vegetazione è cresciuta. In meno di
due
anni questa terra è fiorita come nessuno avrebbe mai creduto
possibile e il nostro popolo è cresciuto spaventosamente.
C'era
pace. C'era abbondanza e prosperità.
- Poi cos'è successo?
L'alieno abbassò lo sguardo un istante,
probabilmente per
non venire sopraffatto dalla penosità di ciò che
stava
per raccontare anche a loro. Quando riprese a parlare aveva la voce
ferma e limpida, ma le mani unite erano la chiara prova di quanto fosse
vivo lo sforzo di trattenere la rabbia.
Lory si riscoprì con sorpresa
a provare compassione per loro.
Già il fatto di dover essere
costretti a cercare l'aiuto di chi
era stato un tempo considerato un nemico doveva essere abbastanza
doloroso e umiliante di per sè, senza l'ulteriore aggiunta
di
dolorose spiegazioni.
Cosa avrebbe provato lei se da perdente
avesse
fatto ritorno al suo pianeta con un solo piccolo premio di consolazione
e per di più fosse poi costretta a richiedere aiuto ai
vecchi nemici, raccontando
i problemi del proprio popolo ad estranei contro cui per mesi ci si era
fatti guerra? Di certo non le sarebbe stato facile.
Sicuramente non le avrebbe fatto piacere.
Incertà scambiò
con Mina una rapida occhiata, ritrovandola attenta quanto lei.
Con pazienza attese che l'ufficiale
continuasse il racconto, avvertendo
però sempre più dentro di sè la
consapevolezza che
ciò che avrebbe detto l'alieno non le sarebbe affatto
piaciuto.
Sentiva un'ombra nera farsi largo sempre più nel suo cuore,
stringendolo in una morsa di oscura e fredda paura. Una sensazione
lugubre e soffocante che non le piaceva per niente e che aveva nel
cuore da mesi... senza riuscire a darle un volto o una connotazione
precisa.
Chissà perchè, ma
la rivelazione che seguì non la colse affatto impreparata.
- Poi Profondo Blu è tornato.
Si ritrovò a chiudere gli
occhi, come nel tentativo di
annebbiare la realtà nel nero totale delle sue palpebre e
così cancellarla, mentre
un vento gelido le stringeva il cuore con forza.
Sapeva che era vivo, lo
sapeva.
Quante notti aveva passato insonni, a soffrire nei suoi incubi
peggiori? Quante volte aveva sospettato e tremato?
Lo
sapeva.
Per
mesi e mesi si era fatta mille infinite domande; per giorni aveva
contato le ore e le aveva trascorse nella paura e dentro di lei
l'impatto della rivelazione cominciò a farsi meno duro
...perchè in fondo l'aveva smpre saputo.
Ma
Strawberry invece, al suo fianco, sembrava sotto shock.
- No. Non è possibile.
Immobile, pallida... la rossa fece un passo indietro con
un'istintività che la spaventò più di
ciò
che sentiva perchè per la prima volta da mesi la vedeva
insicura
e sbilanciata come non l'aveva mai vista.
- So che non è...
- Non è vero.
Le
mani strette a pugno, Strawberry digrignò i denti,
mordendosi le labbra fino a farle sanguinare.
- Strawberry... calmati...
- Non è vero! Lory, l'ho
ucciso io! - La voce le si incrinò in petto e
lei scosse la testa, come a scacciare ogni pensiero - L'ho ucciso io
con le mie
mani, sacrificando anche Mark con lui... noi... io... non
può
essere vivo! Come
potrebbe essere vivo?!
Con
uno strattone si liberò di Kish, accarezzandosi poi il collo
con mani tremanti, i capelli. L'incredulità dipinta in
quegli
occhi così dolci e che in quei mesi di guerriglia si erano
fatti
così maturi e protettivi, così attenti ai bisogni
degli
altri.
Strawberry non si era fermata dopo la guerra e non aveva fatto fermare
neanche loro. Più ancora che durante i combattimenti aveva
preso
a dedicarsi delle persone, come un angelo custode pronto a dare tutto
per loro senza tregua.
Poteva quasi sentirla ora, mentre pensava con paura al loro pianeta e
alla gente di cui non aveva mai smesso di prendersi cura.
Era convinta di averli messi tutti in
salvo... sicuramente la colpa
aveva preso a rosicarla da dentro come un tarlo maligno e crudele.
Fece per andarle vicino ma l'alieno riprese a parlare e
Strawberry si riscosse con rabbia nel tentatativo di non farsi
abbattere e
di rimanere attenta, di capire... di seguire.
- Non lo sappiamo. Non lo sappiamo ma è tornato, umana,
scatenando contro di noi i nostri
stessi figli e spaccando il nostro popolo a metà facendoci
vedere quanto di marcio lui era riuscito a disseminare in quello che
noi eravamo sicuri fosse un muovo mondo perfetto! Aveva più
seguaci di quanto avessimo immaginato e questi seguaci ora stanno
facendo di tutto per prendere il potere, attaccandoci con le armi
più crudeli a loro disposizione e sterminando ogni uomo,
donna e
bambino trovino sul loro percorso. E' iniziata una gerra su questo
mondo e noi non abbiamo le armi per vincerla.
- No, un momento ma... stiamo seriamente parlando di una vera e propria
guerra civile?
- Esatto. Ognuno di noi ha fratelli, amici, figli... padri... che
proprio in questo istante stanno massacrando chiunque non condivida i
loro valori.
Senza parole, sconvolte, allibite.
L'unica cosa che riuscirono a chiedere
fu quella che faceva anche più paura:
- ...E adesso tutto questo cosa c'entra con noi?
Una pausa di silenzio. Occhiate
scambiate con timore e dita fredde che
si stringevano di più sulle loro braccia e intorno alle loro
vite. Quando l'alieno si decise a continuare fu come se scagliasse loro
addosso una bomba.
- Perchè pensiamo che invece voi le abbiate.
- Ma l'Acqua Mew...
- No... no... non parliamo più solo di Acqua Mew, parliamo
di vere e
proprie armi! Di qualcosa che possa difenderci da un'infestazione di
chimeri su vasta scala. Parliamo del vostro DNA e dei poteri che avete
dentro di voi e che combinandosi all'Aqua Mew vi hanno salvate sempre!
- Cosa?!
Questa volta toccò a lei fare
un passo indietro, inorridita.
- Quando Kish, Pie e Tart sono stati mandati sulla Terra al
seguito di Profondo Blu, abbiamo
seguito i loro insuccessi con il fiato sospeso e l'orrore dipinto sul
volto. Avevamo studiado armi così potenti che nessuna delle
tecnologie terrestri sarebbe mai stata in grado di annientare, chimeri
talmente feroci che non avrebbero guardato in faccia nessuno e
avrebbero dovuto annientarvi in una notte... e che voi avete sconfitto
senza difficoltà.
- Si ma... ma, un momento, era grazie all'Acqua Mew e a cambiamenti
strutturali e artificilai del dna di.. di... ! Si parla di esperimenti
scientifici illegali, di mutazioni che avrebbero annientato chiunque
non fosse pronto a... !
- Lo sappiamo. Per mesi abbiamo tentato di riprodurre queste mutazioni
nei nostri laboratori; per mesi i nostri scienziati hanno provato a
combinare l'Aqua Mew, il DNA animale e umano sui nostri migliori
combattenti e per mesi abbiamo fallito.
Lory, sconvolta da quella rivelazione tremenda, sgranò gli
occhi. La paura, l'incertezza, l'agitazione che la sconvolgevano tanto
da farla fremere.
- Ma tutto questo e'... !
- Assurdo. Abominevole. Perverso. Lo sappiamo. Ma siamo disperati... e
questa è l'unica speranza che abbiamo. Quei chimeri
rispondono
soltanto agli ordini dei loro creatori, non li possiamo uccidere se non
a costo di innumerevoli perdite umane... neanche i nostri bastano
più per fermarli! La nostra unica
possibilità è provare a ucciderli alla vostra
maniera!
Mina
incrociò il suo sguardo, impassibile.
- Quindi volete farci combattere questa guerra.
- No... no, non vi chiederemmo tanto. Voi avete già salvato
il
nostro mondo e non vi chiederemmo di sacrificarvi per noi. Quello che
vi chiediamo però... è di lasciarci dei campioni
da
analizzare... di sangue, di tessuti. Qualsiasi cosa. Vi preghiamo di
farci conoscere il segreto della vostra natura... per poterla
riprodurre e salvarci.
- Questa è una cosa tremenda.
La
voce di Lory, glaciale, rispose prima ancora di lasciare alle altre il
tempo di riflettere.
- Lory...
Tremante di rabbia, gli occhi arrabbiati e più espressivi
che
mai e il corpo scosso dai fremiti la ragazza chiuse i pugni con forza
cercando di controllarsi ma senza risultato. Nemmeno quando
sentì le unghie bagnarsi di sangue riuscì a
lasciare la
presa e la sua voce risentì dell'agitazione e della paura
come
mai prima d'ora.
- E' abominevole e irrispettoso e io spero che voi stiate
scherzando.
- Lory... aspetta.
- Aspetta? Aspetta?! Si parla di fare esperimenti su esseri umani,
Strawberry!
Esperimenti che potrebbero ucciderli! UCCIDERLI, capisci? CAPITE?!
- Ma... non sareste voi a dover subire ulteriori modifiche, noi...
- Appunto! Voi volete condannare altre persone a tutto questo! Non
sapete nememno se sarebbe possibile! Fin'ora non vi ha portato
risultati, no? Quanta gente è morta nel frattempo?! Quanti?
Quanti avete sacrificato per questa follia?!
Gli
alieni di fronte a loro non poterono evitare di apparire a disagio
sotto quell'accusa.
- Noi...
- Tutto questo è irragionevole!
- Si. ma è la nostra unica possibilità. Siamo
i primi a non voler condannare nessuno a questa tortura. Siamo i primi
a voler evitare tutto questo. Ma le perdite che stiamo subendo sono
troppo alte. Non abbiamo alternative. I nostri stessi soldati hanno
implorato per questa soluzione.
E
stupendo tutte le sue compagne, per la prima volta da quando era
nata, diede voce esattamente a quello a cui pensava senza filtri
nè rispetto.
- Beh allora forse i vostri soldati non danno il giusto peso
alla loro vita.
- Lory.
- Strawberry no, questa volta ascoltami tu. Ti prego.
Ma
fu un'altra la voce che le ginse in quell'istante in risposta, una
voce ben più fredda e maschile di quella dell'amica,
vibrante di rabbia trattenuta a stento, profonda..
- Ti posso assicurare, umana, che noi conosciamo perfettamente il
valore delle nostre vite. Ed è appunto per questo vogliamo
farlo.
E lui fu l'ultima goccia.
In
un solo istante tutto perse significato nel cuore della bella mew
dell'oceano e voltandosi a fronteggiarlo lo spinse via con forza,
all'altezza del cuore.
Pie, allibito e preso alla sprovvista,
fu
costretto a fare un passo indietro per non cadere ma prima ancora di
riuscire a chiudere la bocca, aperta di stupore e ringhiarle addosso,
lei lo colpì di nuovo, più forte di prima.
- Arrogante idiota, ma tu devi essere davvero ottuso se pensi che tutto
questo possa risolversi con un semplice viaggetto di due minuti tra le
braccia di
Morfeo! Qui si tratta di cambiamenti così grandi da
poter
annientare in un solo istante se non si è adatti a
contenerli e
non
sappiamo se ce nè anche UNO SOLO di voi in grado di farlo!
Cosa
succederebbe se semplicemente non foste fisicamente adeguati? Se
nessuno di voi lo
fosse?! Magari il vostro fisico non potrebbe reggere certe
modificazioni e a quel punto cosa farete, eh? Andrete avanti a provare
finchè non vi trasformerete tutti in morti viventi, se vi va
bene?! E poi chi difenderà le vostre donne e i vostri
bambini,
mentre voi sarete in coma a farvi mangiare da dentro da un qualcosa che
non siete voi?!
- Neanche per voi era tutto conosciuto!
-
Infatti non l'abbiamo voluto! E di certo non lo augureremmo a nessuno.
- Lo guardò con freddezza e una preoccupazione cieca,
consapevole del fatto che se avesse perso la loro battaglia avrebbe
perso anche lui perchè sicuramente sarebbe stato il primo
desideroso di farsi uccidere da quella pazzia. Gli voltò le
spalle, sebbene col cuore pesante - Il discorso è chiuso.
Ma la sua voce, di nuovo, la
paralizzò dov'era.
-
Umana... - il ringhio furioso con cui la richiamò la
paralizzò, soprattutto per il dolore, la disperazione,
l'impotenza, la frustrazione e la rabbia che cercava di nascondere e
che invece lei sentiva perfettamente. Poi le sue parole le gelarono
crudeli il cuore, tradendola - quello che non capisci è che
noi non siamo in grado
di difendere le nostre donne e i nostri bambini neanche ora.
La voce di Strawberry, incerta e combattuta, fu infine la sua rovina.
- Lory... io credo... credo... che dovremmo almeno pensarci.
- C-cosa?
Quando la rossa la guardò,
gli occhi scuri
erano così colmi di compassione e colpa che Lory si
ritrovò, col cuore pesante, a condividere quelle emozioni.
Strawberry, distrutta da quella
scoperta, si sentiva
responsabile come mai e la fregatura di esserle amiche, si
ritrovò a pensare con un sorriso mesto e sofferente in
cuore,
era che in quelche modo riusciva sempre a influenzare tutti con la
forza incredibile dei suoi sentimenti, impossibili da trattenere.
Quando parlò, ebbe la
certezza che lei aveva già deciso, nonostante la voce
insicura.
- Se quello che dicono è vero non hanno comunque
scelta. O
tentano questa soluzione suicida e disperata o continuano a morire
in massa per difendere innocenti che saranno uccisi dal chimero
successivo.
Lory si morse le labbra sotto lo sguardo
liquido
dell'amica e si ritrovò, terrorizzata dall'imminente
sconfitta,
a sciogliersi anche lei.
- Strawberry.... ti prego.
Tentò un'ultima volta,
consapevole dell'inutilità del sussurro disperato.
Le lacrime non versate di entrambe non
fecero altro
che accrescere la risolutezza nel cuore della rossa indomabile che
aveva di fronte.
- Lory io... non posso semplicemente voltare le spalle, lo capisci?
Se Profondo Blu fosse morto forse tutto questo non sarebbe
nemmeno accaduto, io... io sono responsabile
per questo.
- No, Strawberry non è vero
Scosse il capo ma era inutile:
Strawberry non
avrebbe cambiato idea e quando le sorrise tra le lacrime ebbe la
certezza che sarebbe stata lei a cambiarla.
- E' la cosa giusta da fare.
***
-
Prendetevi del tempo per decidere. Rilassatevi, confrontatevi, parlate
prima di cena... non vi possiamo assicurare che rispetteremo qualsiasi
vostra scelta ma faremo di tutto per farlo. E' stata preparata una
stanza per voi nel dormitorio femminile e questa sera vi offriremo una
cena degna delle donne meravigliose che ci hanno salvati già
una
volta in passato e che comunque meritano tutto il nostro rispetto.
Domattina ci darete la vostra risposta.
Immobili in quella loro stanza curata e pulita, non
parlarono
però; almeno, non fino a quando la luce del tramonto
cominciò a inondare la camera ampia e confortevole,
filtrando
dall'enorme vetrata fine che occupava quasi tutta la parete del
dormitorio e che dava all'esterno dell'accademia.
Mina, seduta al tavolino spartano
esattamente al
centro della stanza e appoggiata col capo al legno scuro, socchiuse gli
occhi come rispondendo ad un richiamo invisibile del sole.
La luce morbida le illuminò
di una sfumatura
sensuale le iridi scure e per un istante la ragazza si
lasciò
rapire da quel richiamo magico e dalla bellezza del panorama esterno,
inondato di natura e colori.
Era stanca e sentiva il cuore pesante.
Si stirò con lentezza,
sollevandosi dal
tavolino e sciogliendo le membra intorpidite, nella speranza di
sgranchirsi i pensieri e non solo il corpo, alla luce seducente di quel
tramonto. Il sole sembrava enorme e vicinissimo in quel mondo, era
davvero bello guardarlo.
Istintivamente cercò con lo
sguardo
Strawberry e dovette trattenere l'iniziale spavento che
provò
nell'istante in cui la vide.
Poi si limitò a sorridere,
rassegnata.
L'amica era rannicchiata sul cornicione
resistente
del mobile a ponte che abbracciava due lati della stanza, anche lei
rivolta verso il sole, quasi a cercarvi sicurezza e risposte. I capelli
rossi scivolavano nel vuoto e brillavano di mille riflessi, divorati
dalla luce del sole.
- Questa tua nuova abitudine finirà con l'ammazzarti prima o
poi, lo sai?
La sentì trattenere un sospiro e quando la sua voce la
raggiunse era tranquilla, ma carica di silenziosi pensieri.
- Non finchè sei in zona, ne sono praticamente certa.
Rimasero zitte finchè la luce
non iniziò a scurirsi, pensose, incerte, spaventate.
- Ero convinta di aver sistemato la questione.
- Lo eravamo tutte. Non darti colpe che non hai.
- Sono stata io a colpirlo. Avrei dovuto accertarmi della sua morte.
- E come avresti potuto? Strawberry, Profondo Blu è sparito
da
sotto i tuoi occhi quando l'hai colpito. Non avresti comunque potuto
avere alcuna certezza di nulla - Alzò lo sguardo e poi
istintivamente lo fece scorrere per la stanza, alla ricerca delle
amiche - Nessuna di noi poteva.
Paddy dormiva rannicchiata sul suo
letto, stranamente stretta in sè stessa.
Di Lory invece non c'era traccia.
Sospirò e
seguì attenta la discesa di Strawberry.
- Non posso abbandonarli ora, Mina.
- Lo so.
- Ma credi che sarebbe un errore, non è così?
Scosse il capo, indecisa, incapace per
una volta di essere sicura sulla risposta da dare.
- Io... non lo so. Lory ha ragione ad essere combattuta ma penso
anch'io che non possiamo semplicemente voltare le spalle e andarcene.
La rossa sospirò rassegnata e
si lasciò cadere sulla sedia vicino a quella dell'amica.
- E' molto più facile quando si tratta di parlare per
sè, non è così? Se fossimo state noi...
Ma non finì la frase; Mina,
come scottata si
voltò a guardarla e lei stessa cercò con lo
sguardo
l'amica, mentre un'idea pericolosa e molto poco saggia cominciava a
farsi largo nella sua testa e nel suo cuore, incurante delle
implicazioni che potevano derivarne.
Quando poi la vetrata si aprì
di scatto e le
raggiunse anche Lory, il fiato corto e la risoluzione più
viva
sul viso, la diga definitivamente cedette.
- Io rimango qui.
- Potremmo rimanere.
Parlarono in sincrono e con tale
sicurezza che sembrò quasi urlassero.
Lory e Strawberry si persero l'una negli
occhi
dell'altra e in mezzo secondo l'increspatura involontaria che quella
mattina era nata tra di loro si lisciò come se non
aspettasse
altro.
Rimasero in silenzio per alcuni istanti,
assaporando
insieme quella complicità ritrovata, imbarazzate per il
diverbio
silenzioso che le aveva allontanate seppur per poco e poi semplicemente
sorrisero, con dolcezza. Infine fu Lory a parlare per prima.
- Non sono d'accordo sugli esperimenti, nè credo lo
sarò
mai. - Le guardò negli occhi e istintivamente si strinse una
mano al seno, sul cuore, dove la sua sensibilità e la
compassione che sempre aveva avuto per gli altri galoppavano ormai
senza freni, decise - Ma non possiamo abbandonarli e lasciarli morire
così, semplicemente.
- Quindi... ? Dopo tutto questo baccano, almeno non fatemi stare
così sulle spine, no?
La voce di Paddy, ancora un po'
impastata, fu
l'ultimo elemento del puzzle, quello che definitivamente le
unì
senza ulteriori dubbi.
- Potremmo restare. Non dico per molto ma... se proprio proprio
è necessaria questa pazzia io... io credo che dovrei
supervisionarli. - Arrossì, mentre la modestia la rendeva
insicura - Non perchè non mi fidi dei loro metodi, eh! Ma in
questi ultimi anni ho affiancato Kyle in laboratorio, mi sono fatta
spiegare la nostra storia; mi ha appassionata il lavoro suo e di Ryan e
sapete tutte voi che ho cominciato a lavorare al progetto anch'io. L'ho
studiato, l'ho compreso... ho letto tutti i test e supervisionato ormai
tutti i processi e le fasi evolutive del procedimento. Conosco a
memoria i valori medici di tutte noi e... e... insomma io... potrei
aiutare.
- E noi potremmo dare i nostri campioni e seguire da vicino chi li
riceve. Se dovessero poi combinarsi... potremmo aiutare le persone a
controllarli.
- E se non dovessero farlo?
Il silenzio che seguì la
frase della biando
per un momento fu carico di paure e insicurezze; poi però
Lory
le sorrise e le accarezzò piano i capelli scompigliati.
- E' un rischio che sono pronti a correre loro e una decisione che non
abbiamo alcun diritto di prendere noi.
- Affronteremo una cosa alla volta.
E si resero conto della portata della loro promessa di lì a
cinque minuti, quando un bussare secco alla loro porta le costrinse a
tornare alla realtà e una consegna improvvisa di quattro
pacchi
enormi e pesanti contenenti quattro vestiti di alta sartoria le
lasciò basite e incredule.
- E questo cosa diavolo significa?!
Strawberry, confusa, non credeva ai suoi
occhi
mentre Lory, imbarazzata, arrossiva come mai di fronte al suo abito
lungo di seta e chiffon.
Mina le porse un biglietto con fare
cospiratorio.
- Che siamo attese, mia cara.
- Attese?
- Hai presente la cena in nostro onore? - Gli occhi non poterono non
accendersi di malizia al pensiero di aver perso una sfida con un
avversario al suo livello - Bene, credo che sia un po' più
in
grande stile del previsto.
- Quindi?!
- Quindi ci hanno fregate, tesoro - Voltandosi verso di lei le
dedicò un sorriso preoccupante e carico di vibrante
desiderio di
rivalsa - Fatti carina, mia cara, avrai dei politici da
intrattenere.
- Politici?!
- Esattamente. Politici con mogli
e figli al seguito - e a quel punto guardò
Lory, allusiva -
tutti col cuore gonfio di speranza e gratitudine. Tutti che muoiono
dalla voglia di conoscere e ringraziare personalmente le eroine che
hanno loro salvato vita e futuro.
La bella Mew dagli occhi del colore del
mare
sembrò arrossire ancora di più a quel punto e
quando
anche Strawberry iniziò a capire non potè far
altro che
guardare Mina negli occhi improvvisamente impanicata, a metà
tra
l'essere stizzita e terr.
- Che grandissimi... bastardi!
Nonostante tutto Mina non
potè fare a meno di
sorridere e voltandosi verso il suo vestito accarezzò con le
dita il biglietto rilegato che lo accompagnava.
Sono sicuro che questo vestito ti
renderà la giustizia che meriti, angelo.
Non vedo l'ora di vedertelo addosso.
P.s: A questo proposito,
sarò io il tuo cavaliere per questa sera, mia cara, spero
non ti dispiaccia.
Aspettami, dolcezza
sinceramente tuo,
Yury
Inutile dire che il sorriso le sparì in un istante dalle
labbra,
a quel punto, sostituito da un rossore che le colorò guance
e
gola con un'intensità ridicola e accompagnato da un brivido
che
la lasciò completamente stordita.
Stizzita si morsicò le labbra
con forza, accartocciando il biglietto come se scottasse.
- Idiota.
Sibilò tra i denti,
infilandosi però
il corpo del reato nella taschina interna del vestito rovinato che
indossava e scartando il suo abito col cuore che le batteva forte nel
petto.
***
Strawberry si guardò allo specchio e per un istante si perse
a guardarsi, arrossendo di piacere e di un po' di vergogna.
Raramente si piaceva in vestiti eleganti
e le poche
volte in cui li indossava comunque sceglieva qualcosa di corto e scuro,
sicura che così gli abiti mitigassero un po' ciò
che meno
le piaceva del suo corpo e fossero più vicini al suo
portamento
e al suo spirito che non troppo sobri.
A quel pensiero gettò
un'occhiata contrita al
tubino nero, irrimediabilmente rovinato, che giaceva piegato insieme
alla tuta di Kish sul comodino al suo fianco. Quello, ad esempio, era
uno dei suoi capi preferiti e le dispiaceva non poco averlo ridotto in
quel terribile stato. Quando riportò l'attenzione alla
sè
stessa riflessa nello specchio però, con un sorriso un po'
timido si ritrovò ad ammettere che non c'era paragone.
L'abito che indossava era lungo fino ai
piedi e le
scivolava addosso alla perfezione, senza tirarle da nessuna parte e
aderendo alle sue curve come se fosse stato cucito apposta sulla sua
forma. I fianchi morbidi erano evidenziati a regola d'arte e non
sembrava affatto che la carne formosa fosse di troppo, anzi... riempiva
il vestito di sensualità e per un istante pensò
che le
dava un tocco quasi predatorio. Sensuale. Sicuro.
Chissà se a
lui sarebbe piaciuto?
E non ebbe
il tempo di domandarsi sconvolta a cosa stava pensando,
perchè
istintivamente portò lo sguardo alla scollatura profonda e
morbida che le si allungava giù fino all'ombelico e che tra
i
risvolti del tessuto lasciava intravedere con eleganza le forme piene
dei seni e la pelle nuda, chiara e scoperta. Si voltò su un
fianco, ammirando come dalle spalline quell'onda sensuale le scivolasse
giù anche sulla schiena, più aperta,
più morbida,
più profonda ancora, fino a sfiorarle le fossette di venere
alla
base della schiena e evidenziandole la curva della colonna vertebrale,
un po' più incavata del normale, ancora più
flessuosa e
sensuale. Il vestito le fasciava le gambe lunghe accarezzandogliele
come un amante e lo spacco sulla destra, profondo, seducente dava quel
tocco di decisione in più per farla sembrare ancora
più
accattivante... ancora più donna.
Le avrebbe accarezzato le cosce, quando
l'avrebbe scortata a cena, quella sera?
Le avrebbe passato le dita sulla
clavicola e sulla gola scoperta come aveva fatto quella mattina?
Turbata si morse le labbra, mentre il
calore e il
desiderio le accendevano la pelle sensibile dei seni, delle braccia e
guardandosi riflessa quasi gemette di stupore nel vedere i suoi occhi
illanguidirsi, sciogliersi, farsi liquidi di desiderio.
Oh Dio, ma cosa stava pensando?
Grazie al cielo non fu lasciata sola a
lungo; Mina
la raggiunse, bellissima nel suo abito di raso lucente, stretto sul
seno e via via sempre più morbido, man mano che la seguiva
fino
ai piedi.
Per un istante la fissò
incantata.
- Mina... sei splendida.
Lei per tutta risposta alzò
il viso quasi con
stizza trattenuta ma il rossore stava a significare quanto perfino lei
fosse deliziata dalla scelta del suo abito.
- Sono abituata a lavori più elaborati.
La superò e si
guardò allo specchio,
ma Strawberry non potè evitare di pensare a quanto quel
vestito
la risaltasse proprio per la sua semplicità.
Era così delicato, semplice e
morbido da
farla apparire quasi una fata, purissima e leggiadra; una ballerina
deliziosa che incantava con la sua innata, perfetta eleganza.
Il suo fisico minuto era valorizzato
dalla
morbidezza dell'abito stile impero, che la ingentiliva e la slanciava
meravigliosamnete e le sue forme delicate, sinuose ma proporzionate
erano fasciate con gentilezza. Elegante e bellissima.
Fecero appena in tempo a finire di sistemarsi, poi un bussare
calmo e secco le costrinse tutte sull'attenti.
Fu Lory ad aprire la porta e quasi
morì
quando Pie le puntò addosso due occhi scuri imperscrutabili
e
profondi come il mare.
Si sentì all'istante dolente
per lui e quando
lo vide farle scivolare addosso quelle pozze scure non
riuscì a
far altro che rimanere alcuni istanti immobile, intorpidita, incendiata
nei punti che accarezzava il suo sguardo. Quando lui esitò
per
un istante sui suoi seni, evidenziati al massimo da una scollatura a
cuore che li esponeva senza riserva alla sua vista, si sentì
morire e la pelle le si increspò di piacere e desiderio.
Quando lui tossì secco nel
tentativo di
riportare i suoi pensieri al giusto posto, lei credette di stare per
svenire e fece di tutto per riuscire a non gettarglisi tra le braccia e
a soffocare il desiderio che aveva di sentire le sue labbra su
dì sè, su tutto il suo corpo. Gli
guardò
istintivamente le labbra e fu faticoso salire fino ad incontrare i suoi
occhi intensi, così eccitanti e dannati.
- Sei... molto bella.
E lo disse come se non potesse
tollerarlo; come se limitarsi a parlarle fosse incredibilmente faticoso.
Come
se in realtà volesse solo prenderla, baciarla e fare con lei
l'amore fino al mattino dopo.
Guardandolo negli occhi Lory si
ritrovò a
sperare che lui lo facesse. Che, maledizione, buttasse all'aria quel
muro di ottusa freddezza che si era rimesso addosso e che si lasciasse
andare con lei come era stato pronto a lasciarsi andare al passato ma
lui, immobile, strinse le labbra alzando il mento con fierezza, come a
dirle di non aspettarsi nient'altro perchè se anche fosse
riuscita a vedergli dentro e conoscesse ciò che voleva
davvero... non si sarebbe piegato.
E lei allora fece altrettando, col cuore
a pezzi.
Violentò tutto l'amore
famelico e morboso che
nutriva per lui e semplicemente affrontò il suo sguardo con
fiera determinazione, limitandosi a un lieve, diplomatico e freddo
'grazie'.
Quando lui le porse il braccio lo
accettò ma
non ricambiò il suo sguardo, troppo ferita e desiderosa per
mettersi così tanto alla prova.
- Angelo. A quanto pare avevo ragione, dolcezza. Sei...
- Oh per favore, risparmiati i complimenti - quando gli giunse al
fianco però fare la sostenuta divenne improvvisamente
più
difficile del previsto, soprattutto quando lui le posò
addosso
uno sguardo così divertito e carico di malizia da farla
rabbrividire. Sforzandosi di distrarsi girò il viso e solo
quando vide Strawberry uscire anche lei in corridoio... e rimanere da
sola riuscì a farlo per davvero. Abbassando la voce,
sospettosa,
lo guardò senza perdere di vista l'amica - Ma... Kish
dov'è?
E quando vide Yury avere l'accortezza di
trattenere un gemito, capì e il sospetto si fece rabbia.
- Ecco... - Incerto, per la prima volta in difficoltà e si,
anche un po' scontento, il ragazzo fissò la rossa quasi con
preoccupazione. Quando finalmente parlò, era chiaro che non
condivideva le scelte dell'amico ma questo non bastò a
tranquillizzare Mina - Lui... ha avuto un imprevisto.
Bastardo.
Bastardo infame e codardo.
Tenendo bassa la voce lei non
potè fare a
meno di rivergeglisi arrabbiata, stringendo i pugni fino a segnarsi i
palmi con le unghie.
- Farà entrare in sala da sola, davanti a tutto il suo
popolo, la ragazza che ha salvato la vita a tutti voi?!
- Mina...
- Questa è veramente una cattiveria.
- Lo so.
- E glielo permettete!
- Nessuno di noi è in grado di fer...
- Sarà l'esperienza più umiliante della sua vita!
E solo quando lui la guardò
negli occhi davvero,
lei capì.
Immobile, senza parole, arrabbiata e
impotente come
mai, non ebbe nemmeno il coraggio di guardare la sua migliore amica.
- ...Ed è
esattamente quello che vuole lui.
Sussurrò e
quando lui ebbe
l'accortezza di stringerla gentilmente e sè e sembrare
davvero,
davvero rammaricato dal comportamento del suo compagno, non
potè
più non guardarla. Cercando di soffocare rabbia e lacrime le
tese la mano, sorridendole e quando lei, fiera e orgogliosa, la strinse
nella sua ricambiando il sorriso, Mina ringraziò tutto il
cielo
per il coraggio della sua amica.
Poi Yury decise di far valere la sua reputazione e dolcemente si
insinuò fra entrambe.
- Beh... sono onorato di scortare due fra le più belle donne
della serata. Saranno tutti invidiosissimi, davvero.
Straberry aveva voglia di piangere, davvero; e più si
avvicinavano ai festeggiamenti più sentiva di sgretolarsi
dentro, lentamente.
Vedeva davanti a sè Paddy e
Tart scambiarsi
un po' indecisi e impacciati qualche parola e perfino Lory, per quanto
turbata fosse, aveva Pie al suo fianco. Era tutto il tragitto poi che
Yury punzecchiava Mina intrecciandosi i suoi capelli tra le dita e per
quanto apprezzasse la presa solida del ragazzo sul suo fianco sapeva di
essere di troppo.
E soprattutto sapeva di stare rovinando
la serata a
Mina che già un po' fredda di suo, preoccupata com'era per
lei,
non faceva altro che rinchiudersi ancor di più nel suo
castello
di solitudine e orgoglio.
Cercando di non pensare al vuoto che
sentiva dentro
si sforzò di andare avanti per la sua strada ma arrivati
davanti
al portone d'ingresso il disagio di tutti era palpabile.
Perfino Pie per un istante
sembrò esitare e ci mise un po' per trovare le giuste parole.
- La serata è stata organizzata nei minimi dettagli.
Entreremo
seguendo una scaletta precisa e... - si interruppe, a disagio,
e
arrabbiato nero con il fratellastro che aveva messo tutti in una
situazione del genere - ...ci annunceranno di volta in volta.
Pensò che l'umana non si
meritava affatto quel trattamento.
Aveva combattutto contro di lei e per
quanto
l'avesse odiata, per quanto avesse odiato tutte loro, aveva sempre
rispettatto quelle ragazze che senza freni e limiti avevano combattuto
e sofferto per difendere il loro mondo, la loro gente e i loro ideali.
Lei aveva sacrificato tutto e meritava
di essere
onorata in tempi di pace come una regina, come la giusta e onorevole
combattente che era.
Di certo non meritava di essere l'unica
a entrare
senza scorta, come se lei fosse diversa, come se avesse fatto un po'
meno... semplicemente come se non contasse.
Kish poteva avere tutte le sue ragioni e
poteva
desiderare la sua vendetta quanto voleva ma aveva
un'infinità di
modi per realizzarla che la colpissero senza che fosse necessario
levarle la dignità che le spettava, la gloria che meritava e
che
si era guadagnata col sangue, col sudore e con la forza d'animo che le
batteva dentro e che animava un corpo infinitamente troppo fragile.
Colpirla così era veramente da infimi
codardi.
E quando la vide semplicemente sorridere e alzare il capo con
disinvolta freschezza, non potè trattenersi dallo stringere
di
più a sè Lory e dal pensare che quelle umane
avevano
davvero qualcosa dentro di impossibile da spegnere.
Non le avrebbe mai, mai
ringraziate abbastanza per aver salvato il suo mondo. Mai.
- Che problema c'è? Si tratta solo di scendere
delle
scale, no? - Lanciò un occhiolino alle amiche, che per tutta
risposta sembrarono ancora più a disagio. Allora lei si
schiarì la voce e semplicemente abbracciò Paddy
quasi a
stritolarla - Avanti, posso farlo perfino io!
Fu proprio la bionda a entrare per prima e a rimanere completamente
sconvolta dall'incredibile numero di persone che all'improvviso si
zittirono e rimasero immobili, in attesa, a guardarla come se vedessero
l'incarnazione di una divinità.
A disagio, Paddy non potè
trattenersi dal
fare un passo indietro ma la presa salda di Tart, incredibilmente
più forte di come se la ricordava la costrinse dov'era e il
sorriso che le rivolse mentre qualcuno la presentava con voce tonante e
carica d'emozione la fece tremare dentro.
- Non credi sia un po' tardi per scappare ora?
Le sussurrò, accarezzandole
la schiena come se stesse rassicurando un animale selvatico.
E Paddy quasi non udì il
clamore assordante
che rispose al suo nome, troppo persa a guardare gli occhi scuri del
suo cavaliere.
Scuri, ridenti e infinitamente caldi.
Quando lui alzò le loro mani
unite
nel tentativo di farle ringraziare i presenti lei quasi gli
cadde
addosso, turbata com'era ma poi, al suo fianco, stretta a lui tutto
andò meglio e lei semplicemente scese le enormi scale un
passo
alla volta, stringendo fra le mani la gonna lunga del vestito e
costringendosi a trattenere le lacrime di commozione che via via si
facevano più forti.
Fu poi il turno di Lory e poi scese Mina, che prima di varcare la
soglia diede un'ultimo, preoccupato sguardo alle sue spalle,
incontrando però quello dolce e rassicurante della rossa.
Strawberry le mandò un bacio... e la lasciò
andare.
E solamente quando fu sola lasciò andare un respiro
irregolare, frenetico e un singhiozzo soffocato.
Sforzandosi di sorridere cercò di sistemarsi il vestito
morbido
meglio che poteva ma ora quel capolavoro di sartoria aveva perso la sua
magia: lei era tornata ad essere l'impacciata, formosa
Strawberry, brava solo a combattere e a divertirsi con le amiche.
Perchè avevano lasciato da
sola proprio lei? Così carente di portamento e contegno?
Sarebbe caduta, lo sapeva.
O peggio, avrebbe sbagliato qualche
formalità e si sarebbe resa ridicola.
Maledizione, se avesse rotto il vestito
o preso dentro qualcosa?
Specchiandosi contro la vetrata del
corridoio quasi fu tentata di scappare.
Cosa ci faceva lei, così
infantile e
incapace, in un abito che la faceva sembrare la più vissuta
delle donne?
In un abito che la faceva sembrare
così bella, sicura e fiera?
E quando ripensò allo
specchio e al desiderio
che aveva provato per l'uomo che adesso l'aveva lasciata sola in un
momento così importante e ufficila e difficile per lei,
tutto
sembrò andarle i pezzi dentro, di nuovo.
Perchè?
Perchè le aveva fatto questo?
E allora lasciò che la rabbia
la invadesse;
la lasciò scorrere nel suo corpo e arrossarle la gola, le
guance, la pelle esposta del solco dei seni. E quando la vide riflessa
anche nei suoi occhi così spaventati ed incerti, decise che
no,
non si sarebbe fatta abbattere.
Non da lui.
Non così.
E quando la porta si aprì per
lei,
semplicemente si asciugò le lacrime traditrici che le
avevano
rigato le guance, alzò la testa orgogliosa come una leonessa
e
toccò il legno cercando conforto nella sicurezza del suo
calore
prima di darsi in pasto alla folla e all'umiliazione pubblica.
Non c'era stato un uomo a combattere al
suo fianco quando davvero
ne aveva bisogno.
Mark l'aveva lasciata e anche Kish non
le era al fianco quando più avrebbe dovuto esserci.
Chiuse gli occhi, respirò con
calma, strinse tra le dita il cornicione.
Lei aveva sempre vinto le sue battaglie
da sola e con le sue amiche.
Se non aveva avuto bisogno di un uomo
che
combattesse le sue battaglie, di certo non l'aveva bisogno
perchè la scortasse in trionfo.
Lei il suo trionfo se lo sarebbe presa
da sola, a testa alta e col sorriso sulle labbra.
***
Yury dovette agguantare Mina con forza per impedirle di fare gli ultimi
scalini correndo e di chiudere le mani eleganti direttamente alla gola
di un Kish Ikisatashi fiero e gongolante che dava bella mostra di
sè in piedi, praticamente in prima fila e stretto a due
voluttuose aliene tutte curve che gli si strusciavano addosso strette
in abitini così corti e scollati da risultare volgari anche
per
lui.
Stringendo con forza la vita sottile
della piccola al suo fianco si riscoprì arrabbiato nero e
deluso.
Adesso aveva davvero esagerato e a giudicare dagli sguardi che i suoi
stessi generali gli stavano lanciando si capiva chiaramente che questa
volta non l'avrebbe scontata con una semplice punizione.
Ma che diamine aveva per la testa,
quell'idiota?
Si rendeva conto di come poteva venire
considerato un gesto del genere?
Sarebbe bastato per far iniziare una
guerra se solo la rossa che tra poco sarebbe scesa - da sola,
la sera del suo fottuto trionfo! - da quella scala avesse deciso di
prendersela come se la sarebbe presa qualsiasi altro Alto Diplomatico
del loro mondo!
E quando lo guardò negli
occhi e lui
semplicemente si limitò ad alzare il capo, sicuro di
sè
anche di fronte all'accusa del suo migliore amico, la tentazione di
andare lui stesso a spaccargli la faccia fu così forte da
colpire forse anche la bella ragazza al suo fianco.
Ma non fecero in tempo a fare nulla e
forse fu un
bene, vista la rabbia omicida che aveva la mew azzurra negli occhi...
fu annunciata Strawberry e Mina perse tutto l'interesse che aveva in
Kish. Semplicemente si girò verso di lei, in attesa.
Sperando che oltre a dover affrontare da sola un momento tanto
coinvolgente... non vedesse quella scena che sicuramente le avrebbe
incrinato il cuore.
Ma Strawberry la vide e ne morì, in diretta, sotto gli occhi
famelici del lupo che in prima fila la aspettava e che senza
preoccuparsi del silenzio che l'aveva accolta e della figura indegna
che le aveva appena fatto fare, semplicemente la guardava, aspettandola.
Era così bella da fare male.
Sorridendole, non fece nemmeno finta di
mascherare
il suo desiderio, la voglia che aveva di raggiungerla, spogliarla e
prenderla semplicemente così, davanti a tutti, solo
perchè la voleva.
Solo perchè era sua.
Senza perdersi un solo istante del suo
smarrimento e
della sua paura, sentì il bisogno di lei crescergli dentro
con
forza e mentre la mangiava di fantasie e occhiate lascive,
lasciò andare le mani a toccare il corpo tornito delle
ragazze
che aveva al fianco.
Era così bello averla in suo
potere,
così meraviglioso vederla pendere dalle sue labbra e non
riuscire a togliere lo sguardo così adorabilmente ferito dai
suoi occhi predatori e vittoriosi... che quando lei alzò il
mento con fierezza e gli dedicò uno sguardo di compassione
così pietoso da risultare quasi divertito lui per un istante
rimase interdetto e scioccato.
Soprattutto quando lei si
aprì invece subito
dopo nel sorriso più perfetto, magico, dolce e felice che le
avesse mai visto fare in tutta la sua vita e in tutti i suoi sogni
più belli.
Si sentì praticamente
distruggere in mille
pezzi mentre lei disperdeva al vento ciò che per
mesi lui,
nei suoi sogni e nei suoi desideri, si era così gelosamente
preoccupato di custodirsi dentro, solo per lui.
E tutto perse d'importanza,
perchè
semplicemente più niente contava ora che aveva escluso solo
lui
dall'abbraccio caloroso con cui da sola, su quella scala, stava
stringendo i cuori di tutti quanti quelli che erano li per lei.
Ad amarla.
Semplicemente.
Si ritrovò a guardarla
immobile mentre lei
allargava le braccia e rendeva gioiosa e festosa una serata che
comunque doveva vertere su un certo contegno. Si ritrovò a
ringhiare contro ogni uomo, al suo fianco, che fischiava per lei quando
la bella rossa elargiva in aria baci e li soffiava via con quelle
labbra carnose e che avrebbero dovuto baciare solo lui. Smise di
accarezzare le sue compagne quando lei, tra le risate dei bambini e lo
sbigottimento generale delle donne più importanti del loro
mondo
si tolse le scarpe col tacco e con quel suo vestito lungo, meraviglioso
e rosso come il desiderio morboso che provava per lei
scivolò
giù dal corrimano delle scale, lasciando che i capelli le
scivolassero davanti al viso e tra la scollatura generosa e sensuale,
senza curarsi del tessuto che le volava intorno come una sensuale
nuvola rossa.
E infine, quando il suo vestito morbido
si
impigliò al metallo placcato d'oro del corrimano e lei tra
le
risate si ritrovò costretta a fermare i suoi saluti nel
tentativo di liberarsi sotto gli occhi divertiti di tutti i presenti,
lui ricevette il suo colpo di grazia: dalle sue spalle qualcuno
spintonò senza cattiveria la ragazza che aveva sulla destra
passandole davanti e mentre lei si lamentava raggiunse la sua Stawberry
- la sua meravigliosa, bellissima e scarmigliata Strawberry - a quel
corrimano.
Sotto il suo sguardo le chiese
sorridente il
permesso di liberarla e lei, arrossendo gli annuì,
ricambiando
il suo sorriso, tra i fischi generali e gli applausi dei bambini che
vedevano in lui il bel cavaliere accorso a salvare la damigella in
difficoltà.
Sentì gli occhi farsi torbidi
di gelosia,
mentre incapace di scostarli, beveva avido il rossore riconoscente che
le colorava le guance, la dolcezza negli occhi e l'insicurezza con cui
si portò i capelli folti e lunghi all'indietro e dietro le
orecchie, gli occhi espressivi e riconoscenti di lei che rispondevano
al sorriso del giovane che l'aveva liberata e che ora, su incitazione
della folla, si era inginocchiato davanti a lei con
teatralità e
le stava tendendo la mano per aiutarla a scendere.
- No...
Si ritrovò a sussurrare, la
voce disperata e
il cuore in mano, ma le due ragazze strette a lui non capirono e non lo
lasciarono andare.
E quando finalmente riuscì a
liberarsi era troppo tardi.
Le sue dita delicate sfiorarono quelle
del ragazzo
che la aspettava, ancora in ginocchio e quando si intrecciarono lui
ringhiò e si lanciò in avanti ma fu Yury a
bloccargli il
passo questa volta e per quanto dentro avrebbe desiderato morderlo e
pestarlo con tutto sè stesso, gli occhi che lui gli
puntò
addosso non fecero altro che metterlo di fronte all'ovvio.
- Non puoi farle anche questo, ora.
Ed era vero e per quanto anche Pie non sopportasse quel damerino
viziato che conosceva fin troppo bene, non lo lasciarono passare ma
anzi, sotto i suoi occhi disperati si limitarono a scuotere il capo,
inondandolo di incredula delusione.
. Questa Kish te la sei davvero cercata, diamine.
E lui strattonò un'ultima
volta ma non
tentò più di mettersi in mezzo, neanche quando il
ragazzo
alla fine aiutò Strawberry a scendere a la strinse un po' a
sè per lasciarle trovare l'equilibrio.
Neanche quando lei, per ringraziarlo gli
baciò la guancia e la folla, impazzita, iniziò ad
acclamare il suo nome e quello delle sue compagne, che all'istante la
raggiunsero stringendola nel loro abbraccio.
Fermo, immobile, si perse
così, semplicemnte.
Era tutto uguale a prima.
era con lui ma non lo era e come nel
passato, anche
in quel momento, ancora doveva accontentarsi di guardarla standole a
debita distanza.
ma questa volta perfino il suo cuore gli
si
ribellò, impedendogli di trasformare tutto il suo rancore in
rabbia contro di lei.
Questa
voglia, gli disse, hai
scelto tu di non essere lì.
Hai
scelto tu di tenerla lontana da te.
Lei non ha colpe.
- Lei non ne ha mai avute.
Sussurrò infine a
sè stesso, mentre
lei, per un istante, un infinito meraviglioso istante, si voltava a
guardarlo ...e annegava nelle spalle che lui, semplicemente le rivolse
dopo averle indirizzato il solito, divertito, irriverente ghigno
soddisfatto.
Così.
Perchè era troppo presto.
Era tutto troppo presto.
Tornò quindi alle sue bambole di carne,
perchè era
infinitamente più facile tenere a bada le loro mani... che
quelle scontente e pressanti della sua coscienza tradita.
>>
__________________________________________________________________________________________________
Oh,
ed eccoci a noi, ora!!! ;P =D
Semplicemente volevo ringraziarvi tanto, tantissimo per le recensioni
meravigliose che spero continuerete a scrivermi e più in
generale per avere seguito questa fic ed essere arrivati fin a qui ;)
Come potete vedere, stiamo cominciando a entrare nel vivo della storia
ma... non credete: non è che l'inizio! c'è
mooooolto
moooolto altro in realtà da scoprire e se continuerete a
seguirmi sarò lieta di scoprirlo con voi =D
In ogni caso, spero davvero che questo
capitolo vi
sia piaciuto e che presto, in tanti, possiate farmi avere il vostro
parere perchè seriamente, i vostri commenti sono davvero
importanti per noi autori... ci aiutano a riprendere in mano i nostri
lavori, a migliorarli... a continuarli =D
Ci aiutano a farci credere in noi e
nelle nostre
possibilità... ci aiutano a continuare a scrivere anche se
spesso non dovremmo farlo e dovremmo concentrarci su qualcosa di
più importante XD
Ci aiutano a ricordare che SCRIVERE
è 'più importante' =)
Quindi davvero.... se avete voglia... se
avete tempo... dedicateceli <3 Buoni o cattivi che
siano, i
vostri commenti aiutano. MI aiutano ^^
E so che sono una ritardataria e non me li meriterei ma...
daaaaaaaaaaaaaaaiiiii <3 <3 <3
Eheheh, scherzi a aprte: grazie!!! Davvero =)
E mi scuso se ancora una volta le amanti di Lory e Paddy sono rimaste
deluse ma purtroppo non è ancora il momento delle nostre
paladine =) arriverà, davvero! Abbiate solo un po' di
pazienza,
ok???
Nella speranza di sentirvi in tanti, presto e numerosi quindi... vi
lascio, abbracciandovi tutti!!!
Baci
Glo
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