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Una fanfiction di
Digimon scritta da:Justice Gundam
Rinunzie legali: Digimon e tutti i relativi personaggi sono
di proprietà della Toei Entertainment. Questa fanfiction è stata scritta senza
alcuno scopo di lucro.
Introduzione
Justice: Salve a tutti, amici (e amiche) fan di Digimon!
Quello che vi apprestate a leggere è solo il primo capitolo di una saga
dedicata ad uno dei miei anime preferiti in assoluto,
Digimon! Ebbene sì, dopo un po’ di titubanze, ho
deciso di mettermi alla tastiera e iniziare a lavorare! Questa saga, ve lo dico
subito, è il mio progetto più ambizioso, e comprenderà ben sette storie, tre
delle quali dedicate alla seconda serie, due alla terza e una alla quarta, per
culminare infine in un crossover tra tutte le serie! Sì, mi rendo conto che non
sarà facile, e non credo neanche di essere un granchè come scrittore, ma dopo
aver riscoperto la mia passione per questo anime, ho
voluto fare anch’io un tentativo!
Taichi: Questo è lo spirito giusto, autore! Con il giusto
entusiasmo si può andare ovunque!
Justice: Eh? Salve, Digiprescelti… come mai da queste parti?
Yamato: Beh, quando siamo venuti a sapere dell’impresa che
ti accingevi a tentare, ovvero scrivere un’intera saga dedicata a noi e ai
nostri colleghi di Tamers e Frontier, ci siamo sentiti in dovere di venirti a
sostenere!
Sora: A proposito, ho sentito dire che questa tua prima
storia sarà una sorta di riscrittura di Adventure 02.
E’ così?
Justice: Sì, o almeno di una parte di essa.
Vedete, nella serie ufficiale ci sono diverse cose che non mi trovano molto
d’accordo, non ultima delle quali il fatto che i Digiprescelti originali siano stati messi in secondo piano così… perciò ho pensato
di riprendere in mano la storia, aggiungerci qualcosa e, sperabilmente, rendere
il tutto più interessante.
Koushiro: Beh, un’idea lodevole. Ti auguriamo buona fortuna,
e speriamo che questa tua ‘ri-edizione’ piaccia ai lettori.
Mimi: Fai del tuo meglio!
Jyou: Hai il nostro sostegno!
Takeru: So che ce la farai!
Hikari: In bocca al lupo!
Justice: Eh, eh… grazie, ragazzi! Un po’ di supporto morale
fa sempre piacere! A proposito, dov’è la nuova generazione? Non si può fare la
storia senza di loro…
Daisuke (apparendo da chissà dove): Ta-daaan! Ecco a voi il
mitico Daisuke Motomiya, per voi italiani Davis, protagonista di Adventure 02 e possessore dei Digimentals del Coraggio e
dell’Amicizia! Al vostro servizio! (si mette in una posa eroica, con una mano
sul fianco e l’altra che punta l’indice verso un sole immaginario)
Veemon (imitando la posa di Daisuke): Io sono Veemon, il suo
Digimon! Piacere!
Miyako: (sospiro rassegnato) Quei buffoni non cambieranno
mai… Beh, è il caso che mi presenti anch’io! Sono
Miyako Inoue, ma molti di voi mi conoscono come Yolei. I miei Digimentals sono
quelli dell’Amore e della Sincerità. Molto lieta!
Hawkmon (facendo un segno di vittoria con le piume delle
ali): E’ un piacere conoscervi, io sono Hawkmon, il
Digimon di Miyako!
Iori (facendo un inchino): Il mio nome è Iori Hida. Nella
messa in onda americana e italiana di Digimon Adventure 02 sono stato chiamato
Cody. Possiedo i Digimentals della Conoscenza e dell’Affidabilità, e sono
onorato di prendere parte a questo progetto.
Armadillomon: Accidenti, come sei formale, Iori! Comunque, io sono il suo partner, Armadillomon! Salve a
tutti!
Ken: Salve. Il mio nome è Ken Ichijouji, sono l’ultimo
arrivato nel gruppo, e ho il Digi-Crest della Bontà… (incupendosi) Nonostante tutto
quello che ho fatto quando ero l’Imperatore Digimon…
Daisuke: E dai, Ken, non ti rattristare con questi ricordi.
L’importante è saper voltare pagina, no?
Ken (sorridendo): Sì, hai ragione…
Wormmon: Sono lieto che tu abbia trovato degli amici come questi,
Ken… (ai lettori) Il mio nome è Wormmon, molto piacere!
Justice: Bene, vedo che tutti i personaggi sono radunati!
Direi che la storia può iniziare…
Taichi: Autore, credo che ci siano ancora delle precisazioni
da fare…
Justice: Ah, già, ovviamente! Dato che si tratta di una
riscrittura della serie originale, nella mia storia ci saranno diversi elementi
che non corrisponderanno a ciò che è avvenuto ufficialmente. Questo vale in
particolare per Adventure 02, ma varrà anche per Tamers, quando arriverò a
scrivere le fanfiction dedicate a questa serie. Prima di scordarmene, questa
fanfiction inizia poco dopo la sconfitta di Chimeramon e il pentimento di Ken.
Prima di iniziare ufficialmente la mia saga, rivolgo un ringraziamento speciale
(anche se so che non può leggere quello che scrivo qui sulla EFP)
a Steeldramon21, scrittore di Fanfiction.net che ha
riacceso in me la passione per Digimon, e ai suoi ‘colleghi’ DigiDestined of
Courage, AnT, Frozen Phoenix, Gallantmon of the Hazard, Love Star, Epsilon Zeta
e SSJ4Takeru per le loro ottime storie. Dedico questa storia a tutti i fan di
Digimon, in particolare alle gemelle Arianna e
Azzurra, a Yume-chan di Anigate, a Botan, Ryuen-chan (che ho conosciuto
personalmente e che saluto cordialmente, anche se è da molto che non ci vediamo
più), Sora33, Sora89, Francesca Akira, Sae, JunJun, Ellie, Garrick, Drager… e
se c’è qualcuno che non ho menzionato, credetemi, questa storia è dedicata
anche a voi! Quindi, senza ulteriore indugio, apriamo
le danze!
Daisuke: Evvai!
***********
Episodio 01 – La
minaccia misteriosa
Odaiba, Tokyo. Un bel pomeriggio di inizio
estate. Come ogni giorno, il quartiere della capitale giapponese fermeva di attività. Per quanto certo non
paragonabile a quartieri come Shinjuku o Shibuya, la quantità di persone e veicoli
che in quel momento si trovavano in strada era notevole. In tutto il
centro abitato, negozi ed esercizi vari erano impegnati con la loro mole
quotidiana di clienti. La vita stava proseguendo normalmente per gli abitanti,
ignari che, in un altro mondo, infinitamente lontano eppure infinitamente
vicino, si era appena conclusa un’importante battaglia
che aveva deciso le sorti di entrambe le dimensioni…
Alla Odaiba Middle School, un
gruppo di ragazzi aveva appena terminato l’allenamento di calcio. Quasi tutti,
stanchi per l’intenso esercizio fisico, si erano afflosciati sulle panchine, o
seduti per terra, per riprendere fiato. Uno di essi,
tuttavia, pur sudato e col fiato corto, sembrava aveva ancora energia ed essere
già pronto ad un’altra faticata.
Daisuke Motomiya, questo il suo
nome, era un ragazzino sugli undici anni, con corti capelli di un colore tra il
castano scuro e il rossiccio, ‘pettinati’ in modo da formare tante punte sulla
sua testa. Era di carnagione un po’ scura, con occhi castani pieni di ardore, e portava sulla testa un paio di occhiali con
grosse orlature grigie. In quel momento, indossava la maglietta rossa e i corti
pantaloncini bianchi della sua squadra, oltre a scarpe da calcio nere su
calzini bianchi. Daisuke raccolse la sua borsa e si volse verso i suoi compagni
di squadra.
“Ragazzi, scusate, ma devo proprio andare!” esclamò “Resterei volentieri un altro po’ con voi, ma ho un impegno
urgente!”
“Nessun problema, Daisuke-kun!” gli rispose
uno dei suoi compagni “Ci vediamo domani, allora!”
“Certamente!” rispose Daisuke, stringendo la mano libera a
pugno e alzando il pollice “A domani! Ciao a tutti, gente!”.
Un coro di saluti accompagnò il ragazzo mentre si dirigeva verso gli
spogliatoi.
Alcuni minuti dopo, Daisuke si era cambiato. Dopo aver
salutato nuovamente i suoi amici, ritornò verso l’edificio scolastico, sapendo
bene che si erano dati appuntamento in aula computer.
E per un motivo ben preciso: in effetti,
Daisuke era uno dei Digiprescelti, i ragazzi che avevano ricevuto la missione
di proteggere DigiWorld dalle forze del male. Un po’
di tempo prima, lui e i suoi nuovi amici erano stati impegnati in una dura
battaglia con l’Imperatore Digimon, un ragazzo perfido e malvagio che stava
cercando di conquistare tutto il Mondo Digitale grazie alle sue terribili
invenzioni, le Dark Towers che impedivano ai Digimon di evolvere, e i Dark
Rings e Dark Spirals, che schiavizzavano qualunque Digimon con cui entrassero
in contatto. Per contrastare l’Imperatore, Daisuke e gli altri quattro
Digiprescelti avevano ricevuto ciascuno un Digimon compagno (a parte Takeru e
Hikari, che ne avevano già uno), e in seguito avevano
trovato i Digimentals, che rappresentavano le parti migliori del loro carattere
e permettevano ai loro Digimon di evolvere senza soccombere all’effetto delle
Dark Towers.
La lotta contro l’Imperatore, che nel frattempo si era
rivelato essere un conosciuto ragazzo-prodigio di nome Ken Ichijouji, si era
protratta a lungo, finchè quest’ultimo non aveva deciso di usare la sua arma finale:
Chimeramon, un Digimon artificiale tanto orribile quanto potente, nato
dall’amalgama dei dati di tante altre creature digitali. Il combattimento era stato terribile, ma grazie al Digimental dei Miracoli, trovato
proprio nella base di Ken, Daisuke era riuscito a far evolvere il suo
Digimon, Veemon, in Magnamon. La nuova evoluzione si era rivelata troppo
potente persino per Chimeramon, che era infine stato sconfitto.
Ma non era stata una battaglia
senza vittime: Wormmon, il Digimon di Ken, era stato ucciso proprio da
Chimeramon. Sconvolto per la tragica fine del suo partner, e rendendosi
finalmente conto di ciò che aveva fatto, e di ciò che era diventato, Ken aveva
rinunciato alla sua posizione di autoproclamato
dominatore del Mondo Digitale, e aveva deciso di ritornare a casa. La minaccia
dell’Imperatore Digimon era stata finalmente debellata, ma rimaneva molto
lavoro da fare: molte zone di DigiWorld erano state devastate dalle armate di
Ken, e i Digiprescelti si erano assunti la responsabilità di aiutare a riparare
i danni e abbattere le Dark Towers rimaste. Quel pomeriggio, il quintetto di amici si era dato appuntamento nell’aula computer della
Odaiba Middle School: avevano in programma un’uscita a DigiWorld, in una zona
che aveva particolarmente risentito delle manie di grandezza dell’Imperatore.
Mentre si dirigeva verso l’edificio scolastico, Daisuke si
fermò per un attimo dietro un albero e si guardò intorno, assicurandosi che non
ci fosse nessuno lì attorno, poi si inginocchiò per
terra e aprì rapidamente la borsa.
“E tutto a posto, DemiVeemon! Puoi
uscire!” sussurrò, rivolto a qualcosa che si trovava
dentro la borsa. Un attimo dopo, una piccola creatura simile ad un buffo
draghetto blu, con la pancia bianca e lunghe orecchie, balzò allegramente fuori dalla sacca e saltò al collo di Daisuke,
abbracciandolo affettuosamente.
“Ciao, Daisuke! Hai portato qualcosa da mangiare?”
Il ragazzino rise divertito. La ghiottoneria della maggior
parte dei Digimon era ormai qualcosa di ufficialmente riconosciuto nel gruppo
dei nuovi bambini prescelti, e a lui era capitato proprio il partner più
goloso!
“Non preoccuparti, DemiVeemon!” rispose Daisuke, sorridendo
e scartando una barra di cioccolato che porse al suo Digimon “Non mi dimenticherei mai di un amico… e neanche del tuo formidabile
appetito!”
“Sei il migliore, Dai!” cinguettò il Digimon draghetto,
cominciando a divorare il cioccolato. Appena venti secondi
dopo, l’intera barretta era scomparsa nel piccolo stomaco senza fondo di
DemiVeemon, sotto lo sguardo divertito del suo partner umano!
“Accidenti se avevi fame!”
“Heh, heh… che ci posso fare? Questo ‘cioccolato’ è
buonissimo, e a DigiWorld non si trova nulla del genere!”
Daisuke si rialzò in piedi, prendendo in braccio DemiVeemon.
“Beh, è ora di andare! Gli altri saranno già in aula computer, e ci aspetta un bel lavoro! La zona in cui andremo
oggi è particolarmente disastrata.”
DemiVeemon annuì, poi, come facevano sempre i Digimon per
passare inosservati, si immobilizzò, imitando un
peluche. Daisuke raccolse la sua borsa e, sempre tenendo in braccio DemiVeemon,
riprese il cammino per l’aula computer.
***********
“Salve, ragazzi! Eccomi qua! Ci siamo tutti?” esordì
Daisuke, spalancando la porta dell’aula computer che i Digiprescelti usavano sempre per arrivare nel Mondo Digitale. Ad
attenderlo c’erano già i suoi amici con i loro Digimon, che ricambiarono il
saluto.
In attesa vicino ad una finestra,
c’erano Hikari Yagami, Digiprescelta della Luce, la ragazza che faceva battere
il cuore a Daisuke; Takeru Takaishi, Digiprescelto della Speranza, il ragazzo
che Daisuke aveva designato come suo rivale in amore; e il più piccolo, ma
anche il più serio e responsabile, del gruppo, Iori Hida. Ad un computer,
quello che i ragazzi usavano sempre per passare nel DigiPort, stava lavorando
la più grande del gruppo, Miyako Inoue. Vicino a loro, Poromon, Upamon e
Patamon (rispettivamente i Digimon di Miyako, Iori e Takeru) si stavano
abbuffando di merendine varie che Miyako si era
procurata nel negozio di alimentari dei suoi genitori, mentre Gatomon, il
Digimon dall’aspetto felino di Hikari, li stava guardando con disapprovazione.
Miyako distolse gli occhi dal computer e controllò l’ora.
“Miracolo! Per una volta Daisuke-kun è arrivato in orario!”
“Ha, ha. Molto divertente.” Rispose lui, con sarcasmo “Mi sto piegando in due dalle
risate. Allora, siamo tutti pronti? Si parte?”
“Un po’ di pazienza, Dai-kun.” Fu Hikari a
rispondere “Sai, stiamo aspettando mio fratello e alcuni dei suoi amici.
Ci hanno chiamato per dirci che verranno anche loro.”
“Davvero? Ma è una notizia
grandiosa!” esclamò Daisuke, felice di poter lavorare a fianco del suo mentore
Taichi Yagami, Digiprescelto del Coraggio e leader del precedente gruppo di
bambini prescelti.
“Sì, visto che oggi pomeriggio non avevano
impegni particolari, hanno deciso di darci una mano con la ricostruzione di
DigiWorld.” Proseguì Takeru “So che assieme a
Taichi-san ci saranno mio fratello e Sora-san. Sicuramente ci saranno di grande
aiuto.”
“Salve! Si stava parlando di noi?” esordì
la gioviale voce di un ragazzo. Daisuke si voltò per vedere il suo idolo,
Taichi Yagami, con il suo inconfondibile taglio di capelli selvaggio, vestito
di una leggera giacca verde, pantaloni dello stesso colore e scarpe marroni. Dietro
di lui, stavano arrivando i suoi migliori amici, Sora Takenouchi e Yamato
Ishida, rispettivamente i Digiprescelti dell’Amore e dell’Amicizia.
“Taichi!” esclamò entusiasta Daisuke “Non mi aspettavo che
vi sareste uniti a noi!”
“E invece, abbiamo deciso di venire
anche noi. Ci sembrava giusto dare una mano, visto che
non abbiamo potuto fare molto quando l’Imperatore era ancora in attività.”spiegò Yamato. “E
poi, siamo stati Digiprescelti anche noi, quindi DigiWorld è
anche una nostra responsabilità.”
“Mimi-chan mi ha informato che lei e Michael ci aspetteranno nel settore designato.” proseguì
Sora, dopo aver controllato che non ci fosse nessuno nei dintorni e aver chiuso
la porta dietro di sè “Koushiro-kun è rimasto a casa sua a monitorare la
situazione di DigiWorld, mentre Jyou-kun non è potuto venire a causa di un
esame.”
“Beh, siamo comunque in buon
numero.” commentò Gatomon “Così la ricostruzione di
DigiWorld proseguirà più rapidamente.”
“Benissimo, ora sì che ci siamo tutti!” esclamò Miyako,
finendo di digitare le coordinate mentre il gruppetto di ragazzi prescelti si
radunava intorno a lei “Si parte! DigiPort Open! Pronti, Digiprescelti? ATTIVARSI!”
La ragazza con gli occhiali premette il tasto di invio, e una luce brillante scaturì dallo schermo di
fronte a lei, mentre il DigiPort risucchiava il gruppo per portarlo nel Mondo
Digitale…
********
Un attimo dopo, Patamon, Gatomon, Armadillomon (evoluto da
Upamon) e Hawkmon (evoluto da Poromon) riapparvero in una piccola radura del
Mondo Digitale, a poca distanza da una città di Gazimon rasa al suolo da un
attacco di Chimeramon, qualche tempo prima.
“Ottimo! Siamo arrivati nella zona che…” Armadillomon
cominciò a parlare, ma si interruppe quasi subito “…e
Veemon e i ragazzi dove sono?”
FLASH!
Come a rispondere alla domanda del Digimon simile ad un
armadillo, i diretti interessati apparvero da un televisore abbandonato qualche
metro più in là… il problema era che erano riapparsi a circa un metro da terra,
e il risultato fu che rovinarono fragorosamente al suolo, sollevando una
notevole quantità di polvere!
“Proprio lì.” rispose Gatomon con
un cenno della testa e l’aria indifferente, mentre un grosso gocciolone di
sudore scendeva lungo le tempie dei suoi compagni a livello Rookie.
“Ahioooo! Senza offesa, ma potreste spostare il vostro dolce
peso dalla mia spina dorsale?” esclamò il povero
Daisuke, che si trovava proprio in fondo all’ammucchiata umana formata dai
Digiprescelti nel momento in cui erano riapparsi a DigiWorld!
“Ora so come si sente una frittata!” si lamentò Veemon, che
si trovava nella stessa posizione del suo partner umano. Il draghetto si era
evoluto da DemiVeemon al momento di varcare il DigiPort.
“Oops… tanto spiacenti, Daisuke!” Gli altri membri del
gruppo si affrettarono a scusarsi e a rialzarsi dalla scomoda posizione in cui
erano atterrati. Daisuke si rimise in piedi per ultimo, massaggiandosi poco
elegantemente il fondoschiena, e ripulendo dalla polvere la sua giacca blu con
le decorazioni a fiamma, che gli era apparsa addosso al momento della
transizione nel Mondo Digitale. “Nessun problema, ragazzi! Solo, per la
prossima volta dovremmo trovare un modo meno traumatico di
entrare a DigiWorld! Magari chiedere a una certa
signorina di farci riapparire coi piedi per terra!” Daisuke concluse la sua
uscita con un sorrisetto canzonatorio rivolto a Miyako, che gonfiò le guance
come un pesce palla.
“Per tua norma e regola, signorino,” gli rispose stizzita “può accadere di fare qualche
errore con le coordinate. Vorresti provare tu, la prossima volta, così vediamo
se sai fare meglio!?” Accanto a loro, il piccolo Iori
alzò gli occhi al cielo, spolverandosi la giacca beige che faceva parte del suo
‘abbagliamento di DigiWorld’. Sembrava che quei due usassero ogni scusa per
inscenare un battibecco…
“E dai, ragazzi, non rimettetevi a
litigare…” Takeru si mise in mezzo, cercando di calmare i due contendenti, che
già avevano iniziato a stuzzicarsi. “Ora siamo qui per dare una mano coi lavori di riparazione, no? Discuteremo dopo di questo
piccolo problema…”
Taichi annuì, poi si guardò in
giro. “Mancano solo Agumon e gli altri, poi dovremmo
essere al completo…”
“Taichi!” si sentì la voce di Agumon
chiamare da dietro il gruppetto di bambini prescelti. Il Digimon dall’aspetto
di un piccolo dinosauro emerse da un cespuglio, seguito a ruota da Biyomon e
Gabumon “Finalmente siete tornati! Che bello
rivedervi!”
“Agumon, vecchio mio!” esclamò Taichi, abbracciando il suo
compagno di mille avventure. Accanto, anche Yamato e Sora stavano facendo la
stessa cosa con i loro Digimon.
“Sora! Sora! Sei venuta anche tu!”
cinguettò Biyomon tutta allegra.
“Sono contenta di vedere che stai bene, Biyomon!” rispose
dolcemente la Digiprescelta dell’Amore.
“Allora, Gabumon? Vanno meglio le cose ora
che l’Imperatore è stato sconfitto?” chiese Yamato al suo Digimon.
Gabumon annuì.
“Altrochè se vanno meglio! Tutti i Digimon, nel limite delle
loro possibilità, stanno dando una mano alla ricostruzione di ciò che è stato
distrutto.” Rispose il Digimon impellicciato
“Stratomitico!” commentò Daisuke, pieno di
entusiasmo come al solito “Allora, cosa stiamo aspettando? Uniamoci
anche noi!”
“Seguiteci, c’è un villaggio qui vicino in cui ci sarebbe
davvero bisogno di una mano!” disse Agumon “Mimi, Michael, Palmon e Betamon sono già lì e ci stanno aspettando!”
Così, il gruppetto di ragazzi prescelti e Digimon si avviò
verso il villaggio danneggiato, ignaro degli occhi indiscreti che stavano
osservando…
***********
Quei mocciosi insolenti… potrebbero diventare un problema se non verranno tolti di mezzo in fretta…
Dall’alto di una collinetta, una figura femminile
dall’aspetto misterioso osservava i ragazzi e i loro Digimon. Era una donna
alta e snella che indossava un lungo vestito rosso senza maniche, stretto in
vita da una cintura e la cui gonna scendeva fino alle caviglie, un paio di
scarpe viola e guanti dello stesso colore che arrivavano fino al gomito. Il suo
viso, i cui occhi erano nascosti da un paio di occhiali
dalle lenti viola, era bianco come l’alabastro e incorniciato da lunghi capelli
grigio argento, e portava in testa un cappello a strisce rosse e viola,
decorato con un gioiello a forma di ragno. La donna alzò lentamente un braccio,
tenendo lo sguardo fisso verso il punto in cui i Digiprescelti erano scomparsi,
e afferrò alcuni dei suoi capelli, staccandone tre.
Digiprescelti… non ostacolerete i piani del mio signore… il nostro
progetto è appena entrato nella sua fase cruciale, e
non sarete voi a mandarlo all’aria… il disgustoso Mondo Digitale presto
conoscerà la distruzione…
Una voce ultraterrena ed inquietante risuonò nella mente
della donna.
E’ così… è il momento di mostrare
a quei marmocchi la loro impotenza… che il piano vada
avanti come da programma… presto ne coglieremo i frutti…
Sarà così, mio signore…rispose telepaticamente la donna misteriosa,
lanciando in aria i capelli che si era staccata. Essi
fluttuarono in aria per qualche istante, come nastri argentati…
**************
In un altro settore di DigiWorld, tre Dark Towers non ancora
abbattute scomparirono improvvisamente nel nulla…
**************
…per riapparire attorno alla collina dove
si trovava la donna, ai vertici di un immaginario triangolo. I tre capelli
che la donna aveva lanciato in aria si irrigidirono
all’improvviso, poi ognuno di essi, come uno strale argentato, volò verso una
diversa Dark Tower e si conficcò, come per magia, nel duro granito nero che la
componeva. Cerchi concentrici di luce rossa cominciarono a scaturire dal luogo
dell’impatto, mentre i fili argentati venivano
lentamente inghiottiti dai terribili congegni di controllo…
La donna misteriosa sogghignò crudelmente, mentre gli
obelischi neri cominciarono a perdere forma e a mutare davanti ai suoi occhi.
Bene, mie creature… distruggete ciò che quei
mocciosi stanno cercando di ricostruire… annientate loro e i loro Digimon… e
portate il nostro signore sempre più vicino alla vittoria!
****************
Nel Mondo Reale, nella sua stanza, Koushiro Izumi sobbalzò allarmato vedendo che il settore nel quale si trovavano i
suoi amici era improvvisamente diventato nero. Ma non
ebbe nemmeno il tempo di iniziare a pensare a cosa fare… il settore ridiventò
bianco un secondo dopo.
“Cosa? Eppure
ero sicuro che quel settore fosse diventato nero per un attimo…” disse tra sé,
perplesso, il Digiprescelto della Conoscenza. Certo, era sempre possibile che
si trattasse di uno sporadico malfunzionamento del suo programma… ma Koushiro
non era tipo da sottovalutare un potenziale pericolo.
“Il mio programma ha rilevato la presenza di Dark Towers in
quel settore… ma sono scomparse un attimo dopo. Cosa
significa?”
*****************
Bene… molto bene… gli ingranaggi hanno
iniziato a girare…
Un settore desolato del Mondo Digitale. Lo
stesso luogo in cui, appena qualche giorno prima, si era svolta la terribile
battaglia finale contro l’Imperatore. Lo stesso
deserto in cui Chimeramon aveva incontrato la fine per mano di Magnamon.
Ora, il luogo era immerso in una calma innaturale, spezzata unicamente dal
sibilo del vento. Nel bel mezzo dell’immensa distesa di sabbia, giaceva il relitto che poco tempo prima era l’inespugnabile base del
crudele tiranno. La gigantesca nave volante che aveva fatto fuggire migliaia di
Digimon in preda al panico col solo profilarsi all’orizzonte, era ridotta ad un
misero ammasso di macerie e metallo contorto, una
parodia del potere fino ad allora incontrastato del giovane despota.
Tuttavia, ancora qualcosa di vivo pulsava all’interno della
struttura. Qualcosa di oscuro e terribilmente
malvagio, la cui sola presenza permeava del gelo della morte la semidistrutta
sala di controllo.
Per
quanto i suoi obiettivi fossero meschini e la sua mente limitata, l’Imperatore
si è dimostrato un’utile pedina. Grazie a lui, il potere delle tenebre
è ora più forte che mai… Digiprescelti… non avete idea di quello che vi aspetta…
Chimeramon non era che la punta dell’iceberg, il primo passo per ritornare all’ oscuro splendore di un tempo. Attenderò pazientemente
il momento del nostro incontro… e mi divertirò ad osservare i vostri ridicoli
sforzi…
Se l’entità avesse avuto un corpo,
sicuramente si sarebbe potuto vedere un ghigno malefico sulle sue labbra. Ad
ogni modo, era solo questione di tempo…
E’ solo questione di tempo,
bambini prescelti… godetevi la vostra vittoria, finchè potete…
CONTINUA…
Note dell’autore: Bene, e con questo si apre la mia epica
dedicata al mondo di Digimon. Mi rendo conto che come primo capitolo non era il
massimo, ma dovevo pur cominciare da qualche parte,
no? Cercherò di scrivere il secondo capitolo il prima
possibile, e spero che mi riesca meglio di questo. Mi auguro che come inizio vi
sia sembrato interessante, e vi saluto caldamente!
Una fanfiction di
Digimon scritta da:Justice Gundam
Rinunzie legali: Digimon e tutti i relativi personaggi sono
di proprietà della Toei Entertainment. Questa fanfiction è stata scritta senza
alcuno scopo di lucro.
Justice: Molto bene, ragazzi, eccomi
pronto con il secondo capitolo della mia riedizione di Digimon Adventure 02.
Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, e che questo secondo capitolo
riesca meglio!
Daisuke: Era ora che iniziassi a scrivere il secondo
capitolo! Ci hai lasciati in una situazione piuttosto
pericolosa…
Taichi: Appunto! Quella donna misteriosa non era…
Yamato (tappando la bocca a Taichi): Tu e la tua bocca
larga, Taichi! Non vorrai rovinare la sorpresa ai lettori,
spero!
Miyako: Beh, non spaccare il capello in quattro, ma credo
che i lettori sappiano già di chi si tratta e cosa sta facendo… a meno che non
si stiano avvicinando a Digimon Adventure per la prima volta…
Veemon: Però, c’è qualcosa di diverso rispetto alla serie…
chi potrebbe mai essere quella voce misteriosa che lei chiamava ‘signore’?
Biyomon: Insomma, quante domande! Perché
non lasciate che l’autore spieghi tutto col tempo?
Justice: Ehm… grazie, Biyomon… mi hai risparmiato
l’incombenza di rivelare la trama prima del tempo… Bene, amici lettori, mentre
io cerco di tenere a bada i troppo curiosi
protagonisti della mia storia, voi godetevi il capitolo 2!
Taichi: Buona lettura!
Capitolo 2 – Una
nuova evoluzione
“Sora-oneechan! Taichi-kun, Yamato-kun! Ragazzi, che bello
rivedervi!” esclamò un’entusiasta Mimi Tachikawa, correndo incontro ai suoi
amici e abbracciando Sora, che ricambiò affettuosamente.
“Mimi-chan! Ne è passato di tempo dall’ultima volta!”
rispose la Digiprescelta dell’Amore. In effetti, da quando Mimi si era
trasferita in America, i contatti con il suo vecchio gruppo di amici si erano
fatti meno frequenti, anche se questo non aveva in alcun modo sminuito il
fortissimo legame di amicizia e fiducia che c’era tra essi. Per fortuna,
DigiWorld non poneva tali problemi di distanze.
“Già, e sono felice che sia capitata quest’occasione!”
rispose Mimi, mentre lei e Sora continuavano a guardarsi raggianti di gioia.
Taichi, Yamato, e i nuovi Digiprescelti le raggiunsero un istante dopo.
“Heilà, Mimi-chan!” salutarono Taichi e Yamato.
“Mimi-oneesan!” esclamò Miyako “Fantastico! Lavoreremo
ancora insieme!”. La nuova arrivata del gruppo dei Digiprescelti aveva infatti
già incontrato Mimi in un paio di occasioni, e tra le due Digiprescelte della
Sincerità c’era già una forte intesa.
Palmon, il Digimon dall’aspetto di pianta di Mimi, raggiunse
il gruppetto di amici, agitando allegramente il fiore rosso che aveva sulla
testa. “Finalmente ci si rivede, ragazzi! Sembra quasi di rivivere i vecchi
tempi!”
“Già…” rispose Gabumon “Peccato solo non ci siano Koushiro e
Jyou…”
“Hey, guarda chi c’è! Ci si incontra di nuovo, a quanto
pare!” giunse una gioviale voce maschile. Un ragazzo biondo e di bell’aspetto,
più o meno della stessa età di Mimi, si stava avvicinando al gruppetto di
amici, tenendo in braccio uno strano Digimon verde simile ad un girino, con una
cresta rossa sulla schiena e quattro tozze zampette terminanti ciascuna con un
artiglio. I Digiprescelti più giovani (in particolare Miyako…) riconobbero
subito Michael, l’amico statunitense di Mimi, e il suo partner Betamon.
“E mi sembra che ci siano delle nuove aggiunte alla
squadra…” aggiunse Michael, osservando i membri della ‘vecchia generazione’.
“Proprio così! Michael, ti presento i miei amici, Taichi
Yagami, Yamato Ishida e la mia migliore amica Sora Takenouchi. Questi sono i
loro Digimon, Agumon, Gabumon e Biyomon!” Mimi presentò i vecchi Digiprescelti
al suo amico, che strinse loro cordialmente la mano.
“Piacere di conoscervi! Mimi mi ha parlato molto di voi!”
Mentre i Digiprescelti si scambiavano i convenevoli di rito,
anche i loro Digimon avevano pensato di presentarsi. Betamon scese agilmente
dalle braccia del suo partner umano, e si presentò ai Digimon del gruppo.
“Piacere, io sono Betamon, il partner di Michael. Spero che
riusciremo a collaborare e ad andare d’accordo!”
“Senza dubbio!” gli rispose Agumon, dandogli una pacca su
quella che poteva essere considerata la spalla “Più siamo,
meglio è!”
“D’accordo, ora che ci siamo presentati, abbiamo un po’ di
lavoro da fare, giusto?” chiese Daisuke, col suo solito tono deciso. Mimi
annuì. “Esatto! Il villaggio di Digimon qui vicino è stato quasi distrutto da
un raid delle forze dell’Imperatore. Ci sarà bisogno di tutto l’aiuto possibile
per ricostruirlo!”
“In tal caso… mettiamoci al lavoro!” esclamò Taichi,
entusiasta come al solito.
“Vi facciamo strada!” rispose Michael, puntando l’indice in
direzione del villaggio. Un attimo dopo, l’allegra brigata si stava già
dirigendo verso il villaggio…
************
Un po’ di tempo dopo…
“E’ davvero terribile.” Commentò Hikari, guardando
rattristata le rovine di ciò che poco tempo prima era stato un ridente
villaggio di Digimon. Dopo il passaggio delle forze dell’Imperatore, però, era
rimasto ben poco che si regesse in piedi: pietre frantumate, assi di legno
spezzate e tristi pozzanghere di acqua e fango costellavano il terreno, mentre
pochi, sparuti Digimon (per la maggior parte Numemon e Gazimon) tentavano in
qualche modo di raggruppare i materiali per la ricostruzione. I Digiprescelti
rimasero per qualche istante a guardare, immersi in un cupo mutismo: era
davvero uno spettacolo desolante.
“Già, e tutto questo lo dobbiamo alla follia
dell’Imperatore.” Aggiunse il piccolo Iori, a denti stretti “Ha rovinato le
vite di tanti Digimon innocenti e ha distrutto le loro case, soltanto perché
credeva che questo mondo fosse una specie di videogioco. Quello che ha fatto è
imperdonabile.”
Daisuke, Miyako e Takeru rivolsero uno sguardo preoccupato
al loro piccolo amico.
“Iori…” mormorò Armadillomon. Qualcosa nello sguardo severo
del suo partner umano lo stava mettendo a disagio.
“L’Imperatore è ormai un capitolo chiuso.” Intervenne Sora
“Ora dobbiamo preoccuparci di riparare i danni che ha fatto, in modo che
DigiWorld possa tornare alla vita normale.”
“Sora ha ragione. Le enunciazioni di principio possono
aspettare.” Aggiunse Taichi, riassumendo il ruolo di leader di cui andava fiero
nel corso della sua prima avventura a DigiWorld “Rimbocchiamoci le maniche e al
lavoro! Anche questo fa parte del nostro dovere come DigiPrescelti.”
In men che non si dica, i ragazzi si erano già spartiti i
compiti e si erano offerti di aiutare i pochi abitanti rimasti. Taichi e
Yamato, essendo i più robusti fisicamente, si erano offerti volontari per il
trasporto dei materiali più pesanti, mentre gli altri si stavano dedicando a
lavori meno faticosi ma non per questo meno importanti.
“E così, vi siete conosciuti andando a scuola?” chiese
Miyako, rivolta a Mimi e Michael. La nuova Digiprescelta dell’Amore e della
Sincerità stava facendo un po’ di conversazione con i suoi amici
internazionali, mentre prosciugavano le pozzanghere che rendevano instabile il
terreno. “Fantastico! Mi piacerebbe tanto vedere com’è una scuola americana!”
Mimi sorrise divertita. “Beh, innanzitutto ti posso dire che
non c’è l’obbligo di portare un uniforme! Niente divise alla marinara, niente
scarpe da interno, niente di niente!”
“Uffi, non è giusto!” brontolò la ragazza con gli occhiali
“Perché sono gli americani ad avere tutte le fortune?” Il commento provocò
qualche risata da parte di Mimi e del suo amico biondo.
“E poi…” riprese Michael “…ho sentito dire che gli scolari
giapponesi sono molto più impegnati, hanno più compiti e degli orari meno
permissivi… tu come la vedi, su questo piano?”
“Mah, non ne ho idea…” rispose Miyako, strizzando lo
straccio e raccogliendo in un secchio l’acqua stagnante che aveva raccolto “Mi
sembra che gli orari e i compiti che ho io mi permettano di dedicarmi ai miei
hobby preferiti senza problemi… e spesso riesco anche a dare una mano in
negozio ai miei genitori.”
“Ma guarda… non sapevo che i tuoi genitori avessero un
negozio!” commentò Mimi “E… per quanto riguarda i tuoi hobby, quali sono i tuoi
preferiti?”
La ragazza dai capelli rosa fece una risatina, mettendosi
una mano dietro la nuca. “Beh, ne ho un bel po’… da dove potrei iniziare…”
“Andare a caccia di ragazzi non conta, Miyako!” la prese in
giro Daisuke, passandole dietro in quel momento accompagnato da Veemon,
portando sulle spalle alcune assi di legno.
Una vena pulsante apparve sulla fronte di Miyako. “CHI TI HA
CHIESTO NIENTE!?” gli urlò dietro, mentre il ragazzo e il suo Digimon
sghignazzavano tra sé. Poi, lei gli voltò le spalle, incrociando le braccia e
alzando il naso in aria.
“Moccioso insopportabile…” mormorò tra sé, ignorando le
risate di Mimi, Michael, Palmon e Betamon.
***********
“Hey, Daisuke, è troppo divertente vedere Miyako che si
arrabbia, eh?” chiese il piccolo Veemon, finendo di ridersela della sfuriata
della ragazza.
“Heh, heh, heh… hai ragione… il suo problema è che non sa
accettare lo scherzo!” Il nuovo leader dei Digiprescelti stabilizzò le assi che
stava portando sulle spalle e proseguì il suo cammino… giusto per fermarsi
qualche passo dopo, vedendo Hikari e Gatomon avanzare verso di loro. La
Digiprescelta della Luce portava sulle spalle una lunga asta di legno, sulla
quale si reggevano due secchi, mentre Gatomon stava tenendo in equilibrio un
altro secchio sulla propria testa, senza alcuno sforzo apparente.
Un sorrisone si dipinse sul volto di Daisuke. “Heilà,
Hikari-chan! Come vanno i lavori!?”
“Ciao, Dai-kun!” rispose lei con tono gioviale “A noi, tutto
bene! Hai bisogno di una mano con quelle assi?”
“Grazie, ce la faccio! Non dimenticare quanto sono forte!”
Il ragazzo, sempre con il suo classico sorrisone, alzò un braccio e mostrò il
bicipite. “Voi, piuttosto, che cosa state facendo di bello?”
Hikari si mise una mano davanti alla bocca e fece una
risatina, divertita dalla messinscena del suo amico.
“Stiamo andando a prendere acqua al fiume!” rispose Gatomon
“Per questi lavori, ci vorranno un po’ di scorte!”
“Fantastico! Questa è
la mia occasione!” pensò tra sé Daisuke, per poi rivolgersi nuovamente a
Hikari. “Beh, Hikari-chan… se vuoi, io e Veemon vi possiamo aiutare. Mettiamo a
posto queste assi e siamo da voi!”
“Grazie, Dai-kun, ma Takeru-kun si è già offerto volontario
per questo!” rispose Hikari “Sarà per la prossima volta, va bene? Ora devo
tornare al lavoro, quindi ci vediamo dopo! Ciao!”
Mentre Hikari e Gatomon si allontanavano, il Digimon felino
fece un sorrisetto e, rivolta a Daisuke, mormorò sottovoce: “Abbordaggio
fallito, spiacente…”
Dei fiumi di lacrime stilizzati scesero dagli occhi di
Daisuke, e alcuni covoni di erbacce, giunti da chissà dove, passarono rotolando
dietro di lui. “No… Takeru mi ha battuto… di nuovo…” mormorò il ragazzino con
tono melodrammatico.
Veemon rimase per un attimo a guardare il suo partner umano,
poi sghignazzò tra sé. “Sei cotto stracotto di Hikari, non è vero? Dai,
ammettilo!”
“NON C’E’ BISOGNO DI PRENDERMI IN GIRO!” esclamò Daisuke,
prendendo per la collottola il draghetto azzurro e dandogli una sonora
scrollata, mentre Veemon continuava a ridere come un matto. Un attimo dopo,
rapidamente come era esploso, Daisuke si calmò e appoggiò il suo Digimon sul
terreno, recuperando le assi che aveva lasciato cadere e rimettendosi al
lavoro. Lui e Veemon raggiunsero una capanna di legno danneggiata e iniziarono
a rimuovere le assi danneggiate per sostituirle con quelle nuove.
Erano al lavoro già da un po’, aiutati da un gruppetto di
Gazimon, quando Daisuke smise di martellare un chiodo e fece una domanda a
Veemon.
“Senti, Veemon… tu hai mai provato ad eseguire una
Digievoluzione? Senza l’utilizzo dei Digimentals, voglio dire?”
“Huh?” Veemon guardò il suo partner umano con aria
interrogativa e pensò un po’ prima di dare una risposta “A dire la verità no,
non ci ho mai provato… perché me lo chiedi?”
“Beh, sai, pensavo…” rispose Daisuke mettendosi una mano
dietro la nuca “Pensavo che, forse, se riuscissimo in qualche modo a farti
raggiungere il livello Champion… ora che le Dark Towers non ci sono più… magari
io potrei impressionare favorevolmente Hikari-chan… e tu potresti fare bella
figura con Gatomon, no?” Il ragazzo terminò la frase stringendo i pugni e
guardando verso il cielo con aria estatica e varie stelline che gli brillavano
intorno!
(Immaginario di Daisuke)
“Daisuke-kun, mio
eroe!” esclamò Hikari, abbracciando stretto il suo amico. Daisuke e la forma
evoluta di Veemon l’avevano appena salvata –da soli!- da un branco di
Tyrannomon infuriati!
“Wow… se questo è un
sogno, nessuno provi a svegliarmi!” mormorò Daisuke, gli occhi trasformati in
cuoricini rosa pulsanti.
(Fine della sequenza immaginata)
“Hey, Daisuke! Ma lo sai che è un’idea grandiosa!?”
cinguettò il piccolo drago azzurro, imitando la posa in cui si trovava il suo
partner.
(Immaginario di Veemon)
Veemon e Gatomon
completarono un elegante passo di valzer, mentre alcuni petali rossi,
staccandosi dalla rosa che Veemon aveva tra i denti, fluttuavano elegantemente
nell’aria…
(Fine della sequenza immaginata)
I due amici si volsero l’uno verso l’altro, la stessa
determinazione scritta sui loro volti. “Allora è deciso! Da domani, ci si
allena sulla Digievoluzione! Pronto a fare faville, Veemon?”
“Ci puoi scommettere, Dai!”
“Hey!” Un Gazimon con una cicatrice su un occhio richiamò i
due all’ordine, facendoli sobbalzare “Se voi due avete finito di mettervi in
posa eroica e pensare a un modo di accalappiare ragazze,
qui ci sarebbero delle case da riparare!”
“Ah… Ehm… Già, ci scusi! Heh, heh… ci siamo fatti un po’
prendere la mano!” rispose Daisuke, ridendo nervosamente.
Il Gazimon scosse la testa e ritornò a dirigere la sua
squadra.
***********
Ai margini della foresta, alcuni Digimon stavano tagliando
qualche albero per farne altro legno per le costruzioni.
“Feather Strike!”
esclamò Hawkmon, afferrando la piuma marrone che aveva sul capo. La lanciò con
precisione incredibile, tagliando alla base alcuni rami, e la acchiappò al volo
quando questa le tornò indietro. I rami tagliati caddero in una pila alla base
dell’albero.
“Diamond Slamming
Attack!” Armadillomon pronunciò il nome del suo attacco e sferrò una
raffica di unghiate contro alcuni arbusti, facendoli
cadere in una piccola catasta accanto a sé.
“Già!” rispose il Digimon dall’aspetto di armadillo “Ora,
portiamo il nuovo materiale alla ‘casa base’…”
Si interruppe quando Hawkmon spalancò improvvisamente gli
occhi e si mise un’ala vicino all’orecchio. “Hey, cosa succede?”
“C’è qualcosa che non va… non senti anche tu dei passi?”
“Ehm… a dire la verità, noi armadilli non abbiamo un udito
tanto buono…” Prima che Armadillomon potesse proseguire, i ‘passi’ che Hawkmon
sentiva diventarono delle brusche vibrazioni, che fecero tremare il terreno
sotto le zampe dei Digimon! “Questo però lo sento eccome!”
Non passarono neanche due secondi prima che il rombo si
intensificasse e alcuni alberi crollassero, rivelando tre figure gigantesche e
MOLTO arrabbiate: tre enormi dinosauri, simili al noto Tyrannosaurus Rex:
bipedi, con potenti zampe posteriori che contrastavano con i loro piccoli arti,
e la grossa testa affusolata, con fauci armate di pericolosi denti ricurvi: i
loro corpi erano di colore azzurro-blu, decorati in vari punti da strisce
rosse, più fitte sulle zampe posteriori e sulla coda. Tutti portavano quelli
che sembravano essere tre strani medaglioni circolari attorno al collo, e alcune
piume rosse e bianche ornavano le loro teste.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Allomon
Tipo: Dinosauro
Attributo: Dati
Livello: Champion
Attacchi: Dino Burst, Dynamite Head
Digimon predatori, nemici giurati dei Tyrannomon, che
vivono in branchi. Usano la potente coda per tenersi in equilibrio durante la
corsa. La loro tecnica speciale, Dynamite Head, consiste di una testata che
stordisce la preda, la quale viene poi finita dal Dino Burst.
Il più grosso dei tre Allomon, probabilmente il leader del gruppetto,
guardò Hawkmon e Armadillomon con i suoi famelici occhi rossi, poi gettò
indietro la testa e ruggì fragorosamente.
“Hey, Armadillomon… tu sai cosa si deve fare in casi del
genere, vero?” chiese Hawkmon con apparente calma, tenendo lo sguardo fisso sui
temibili rettili.
“Certo che lo so…” rispose Armadillomon, con lo stesso tono
calmo.
“SI SCAPPA SUBITO!”
“ESATTO!”
I piccoli Digimon volsero le spalle agli Allomon e partirono
a razzo, sollevando una nuvoletta di polvere. Sfortunatamente, i tre dinosauri
non persero tempo e iniziarono l’inseguimento, puntando dritti verso
Armadillomon e Hawkmon…
**************
Taichi esalò un sospiro di sollievo scaricando un’ennesima
carriola di rocce. “Uff… mamma mia, che faticata! Speriamo che queste siano
sufficienti!” commentò, dando un’occhiata alla pila di materiale che lui e
Yamato avevano accumulato. Poco più in là, il suo migliore amico aggiunse il
suo carico alla pila si asciugò il sudore dalla fronte, mentre Sora, Agumon,
Gabumon, Biyomon e il piccolo Iori continuavano la ricostruzione di un muro
semidistrutto: alcuni Numemon, Digimon dall’aspetto di lumache verdi,
spalmavano la loro ‘bava’ appiccicosa sulla superficie, sulla quale venivano
poi appoggiati i mattoni. La presa era quasi istantanea.
“Poco ortodosso come sistema di muratura, ma l’importante è
che sia efficace.” Commentò Iori.
Uno dei Numemon salì sul muro ricostruito e fece un inchino
(come meglio poteva…) ai Digiprescelti. “Non shappiamo come ringrassharvi per
il voshtro aiuto… Shensha di voi, shi sharebbe voluto chisshà quanto tempo…”
disse, strascicando le parole come facevano sempre tutti i membri della sua
specie.
“Per noi è un piacere, oltre che un dovere!” rispose Sora
“Non ci dovete nulla…”
La ragazza fu interrotta dall’arrivo precipitoso di Hawkmon,
che per un pelo non le volò proprio sulla faccia. “Argh! Scusa tanto!”
“Hawkmon!” esclamò Sora “Che sta succedendo? Cos’è questa
fretta…”
Un ruggito assordante coprì le parole del Digimon. I tre
Allomon comparirono improvvisamente dalla foresta, abbattendo altri alberi col
loro passaggio, e fecero irruzione proprio all’interno del villaggio. Il più
grosso sembrò quasi sogghignare quando la sua muscolosa coda abbattè una
piccola casa che ancora si reggeva in piedi.
“No! Che stanno facendo?” esclamò Iori, in preda all’orrore.
I dinosauri predatori avevano spostato la loro attenzione da Armadillomon e
Hawkmon alle strutture, e stavano sfogando tutta la loro ira sulle abitazioni
che si paravano loro davanti, sbriciolandole come castelli di sabbia!
Taichi e Yamato indietreggiarono, riunendosi ai loro amici e
ai Digimon. “Non capisco…” mormorò il biondo Digiprescelto dell’Amicizia
“Sembrano interessati solamente a distruggere…”
Scacciando via lo shock, Taichi tirò fuori il suo Digivice
vecchio modello. “Comunque sia, non possiamo permettergli di fare ulteriori
danni! Agumon, sei pronto?”
Il piccolo dinosauro arancione fece un passo in avanti.
“Eccomi, Taichi, quando vuoi!”. In quel momento, il Digivice di Taichi cominciò
a brillare di luce propria…
“Agumon shinka… GREYMON!”
Dove un attimo prima si trovava Agumon, comparve un
gigantesco dinosauro, anch’esso simile ad un T-Rex, di colore arancione e
decorato con striature blu. La testa era coperta da una sorta di elmetto con
tre corna, due sulla sommità del capo e una sul naso, e aveva una curiosa
‘pancetta da impiegato’.
Taichi sorrise tra sé. Almeno al livello Champion ci
arrivavano ancora…
“Non può farcela da solo!” esclamò Yamato, tirando fuori il
suo Digivice “Diamogli una mano, Gabumon!”
“Sì, Yamato!”
“Anche noi, Biyomon!” aggiunse Sora.
“Subito!”
“Gabumon
shinka… GARURUMON!”
“Biyomon
shinka… BIRDRAMON!”
L’enorme lupo dalla pelliccia azzurra e blu, e il
maestoso uccello dalle piume arancioni apparvero al posto delle loro forme
Rookie, pronti alla battaglia. Anche Iori tirò fuori il suo D-3, preparandosi ad
attivare i suoi Digimental. “Armadillomon, te la senti di affrontarli?”
“Certamente, Iori!” rispose il buffo Digimon corazzato.
“D’accordo, allora… DIGI-ARMOR ENERGIZE!”
“Armadillomon armor
shinka… DIGMON, la Trivella della Conoscenza!”
Fondendosi con il Digimental, Armadillomon si trasformò in
un Digimon insettoide coperto da una robusta corazza gialla, decorata con il
simbolo della Conoscenza, e con due robuste braccia che terminavano ciascuna
con un paio di trivelle. La sua testa era coperta da un elmetto giallo con un
paio di corte antenne, e aveva un’altra trivella, più grande delle altre, sul
naso. Due ali rudimentali spuntavano dal dorso.
“Ragazzi, cercate di allontanare quegli Allomon dal
villaggio! Non possiamo rischiare di fare ulteriori danni!” esclamò Sora,
mentre gli altri Digiprescelti e i loro partner accorrevano sul luogo.
“Che sta succedendo? Cosa stanno facendo quegli Allomon?”
chiese un allarmato Takeru.
“Non lo so, Takeru…” rispose Patamon, come al solito posato
sulla testa del ragazzino biondo “Sono arrivati all’improvviso e hanno
cominciato a distruggere tutto… non sappiamo il perché…”
“Dobbiamo dare una mano a scacciarli!” esclamò Miyako,
tirando fuori il suo D-3. I Digiprescelti più giovani la imitarono all’istante.
“Forza, ragazzi, andiamo!” fu Veemon ad esortare gli altri
Digimon
“DIGI-ARMOR ENERGIZE!” esclamarono in coro, evocando i
poteri dei loro Digimentals.
“Veemon armor shinka… FLAMEDRAMON,
la Fiamma del Coraggio!”
“Hawkmon armor shinka…
SHURIMON, il Samurai della Sincerità!”
“Gatomon armor shinka…
NEFERTIMON, l’Angelo di Luce!”
Mentre le forme Armor dei Digimon apparivano, pronte alla
battaglia, anche Mimi e Michael tirarono fuori i loro Digivice.
“Diamo una mano anche noi, Mimi!” disse il Digiprescelto
americano. Mimi rispose annuendo. “Palmon, Betamon, siete pronti?”
“Quando volete!” risposero i due Digimon, in contemporanea.
“Palmon shinka… TOGEMON!”
“Betamon shinka… SEADRAMON!”
Un attimo dopo, il cactus coi
guantoni e il gigantesco serpente marino si pararono di fronte ai tre Allomon,
assieme agli altri Digimon. Greymon era già impegnato in una lotta corpo a
corpo con l’Allomon più grosso, nel tentativo di spingerlo di nuovo nella
foresta. Nel frattempo, Garurumon stava tenendo lontani gli altri due.
“Howling Blaster!”
esclamò il gigantesco lupo, sputando un fascio di energia azzurra dalla bocca e
colpendo il terreno davanti ai due Allomon. I Digimon dinosauri ruggirono per
la rabbia e la frustrazione, rendendosi conto di essere in netta minoranza
numerica…
***********
“Ehm… mi sa tanto che ci sono più Digiprescelti di quanti
credessimo…”
Sulla collina dove si trovava la misteriosa donna vestita di
rosso, era apparsa un’altra figura: un umanoide completamente coperto da
un’uniforme blu con pantaloni dello stesso colore. La cintura che portava
legata in vita era grigia, così come le maniche e i legacci dell’uniforme, e
aveva guanti e scarpe neri. Portava un copricapo cilindrico, anch’esso blu, e
le uniche parti visibili del suo corpo erano i suoi occhi luccicanti e la sua
bocca contorta in un ghigno. In quel momento, stava osservando con un binocolo
la battaglia in corso ai margini del villaggio in ricostruzione.
La donna in rosso sospirò con tono esasperato, staccandosi
altri due capelli. “Sei un genio quando si tratta di dire ovvietà, non è vero?
Beh, non importa: abbiamo solo bisogno di un po’ di rinforzi…”
Con un cupo suono, altre due Dark Towers apparvero dal nulla
accanto alla donna. Con un gesto della mano, lei lasciò andare i propri
capelli, che, come prima, si fusero con gli obelischi neri…
Pochi istanti dopo, altri due Allomon avevano preso il posto
delle Dark Towers! Senza perdere tempo, i Digimon dinosauro iniziarono una
folle corsa verso il villaggio, pronti ad aggiungersi ai tre che stavano già
combattendo.
“Direi che così può andare.” Commentò la donna in rosso “Ora
godiamoci lo spettacolo.”
**********
“Meteor Wing!”
esclamò Birdramon, scagliando delle scie infuocate con un semplice movimento
delle sue potenti ali. I colpi atterrarono a pochi metri dai tre Allomon,
costringendoli ad indietreggiare ancora. I ragazzi e i loro Digimon, con un uso
accorto dei loro attacchi, erano riusciti a costringere i tre Digimon dinosauro
fuori dal villaggio e ricacciarli nella foresta. Tuttavia, contro ogni
aspettativa, gli Allomon cercavano sempre di tornare alla carica.
“Fire Rocket!”
Flamedramon sferrò un pugno in aria, sparando alcune palle di fuoco dal guanto
metallico che proteggeva il suo avambraccio. Anche queste colpirono il terreno
attorno agli Allomon, tranne una che raggiunse la coda del più grosso,
facendolo ruggire per la rabbia e il dolore.
“Hey, vacci piano, Flamedramon! Non vogliamo mica
ucciderli!” esclamò un allarmato Daisuke.
Vedendo che gli Allomon erano abbastanza vicini tra loro,
Takeru e Hikari, rispettivamente su Pegasusmon e Nefertimon, si scambiarono uno
sguardo d’intesa.
“Sei pronta, Hikari?”
“Andiamo, Takeru-kun! Nefertimon, sai cosa fare!”
“Certamente, Hikari!” replicò il Digimon il cui aspetto
ricordava la maestosa Sfinge. Nefertimon e Pegasusmon volarono in modo da
ritrovarsi affiancati, e un nastro di energia dorata apparve in mezzo a loro.
“Golden Noose!”
esclamarono i due Digimon alati, eseguendo una spettacolare manovra aerea e
avvolgendo il nastro attorno agli Allomon, che si trovarono immobilizzati in
men che non si dica! Takeru, al sicuro sul dorso di Pegasusmon, rivolse un
sorriso al suo compagno Digimon. “Ottimo lavoro, ragazzi! Ora dobbiamo capire
cosa…”
“Attenti! Altri due!” lo interruppe la voce del fratello
maggiore Yamato. Un istante dopo, altri due Allomon emesero dal fogliame e si
diressero a tutta velocità verso il gruppetto.
“Accidenti! Ma cos’è, una svendita di Allomon impazziti?”
esclamò Taichi, che cominciava seriamente a preoccuparsi. “Non hanno neanche
Dark Rings o Dark Spirals!”
Uno dei due nuovi arrivati non perse tempo: spalancò la
bocca e sputò una rovente fiammata contro Nefertimon e Pegasusmon,
costringendoli a disperdersi e ad allentare la presa sugli altri Allomon… che
ne approfittarono subito! Quello con la coda bruciacchiata puntò immediatamente
Flamedramon e lo caricò a testa bassa, letteralmente!
“No! Flamedramon!” esclamò Daisuke, mentre il suo Digimon veniva
colpito in pieno con una testata e scagliato a terra! La forza del colpo fu
tale che Flamedramon regredì immediatamente a Veemon.
“Uuh.. Qualcuno ha preso… il numero di targa… del Trailmon
che mi ha investito?” commentò il draghetto blu, i cui occhi si erano
trasformati in spirali.
Daisuke strinse i denti. La Digievoluzione a livello Armor
non era sufficiente… e i suoi compagni erano stati circondati dagli altri
quattro Allomon e non erano in condizioni di aiutarlo! Non c’era che una cosa
da fare…
Mentre lo Allomon si abbassava per raccogliere lo stordito
Veemon nelle sue terribili fauci, il ragazzino raccolse un sasso da terra e lo
lanciò, colpendo il muso del dinosauro e costringendolo a chiudere l’occhio per
un istante. “Hey, tu! Sì, dico a te, relitto dell’età giurassica! Lascia stare
il mio amico, e vieni a prendertela con me, se non ti si è fossilizzato il
fegato!”
Il ragazzino raccolse un’altra pietra e la lanciò, ma
stavolta non fece altro che farla rimbalzare sulle squame del Digimon preistorico,
che si alzò con fare minaccioso, come offeso dal fatto che un esserino così
insignificante avesse il coraggio di sfidarlo. Daisuke strinse i denti, ma si
costrinse a restare fermo.
“No! Daisuke-kun!” esclamò Hikari, volgendo lo sguardo verso
il suo amico “Nefertimon, dobbiamo andare ad aiutarlo!”
Ma non appena il Digimon Armor cominciò a prendere quota,
un’altra fiammata da parte di un Allomon le tagliò la strada, saettando ad
appena un metro da lei! Hikari si coprì gli occhi con un braccio e gridò per la
sorpresa e l’intenso calore.
“Accidenti! Ma non si distraggono un secondo!?” si lamentò
Miyako, mentre Shurimon lanciava un paio di shuriken rotanti contro l’Allomon
che aveva appena attaccato. Entrambi colpirono il bersaglio, ma rimbalzarono
sulle coriacee squame della bestia.
Un po’ più in là, Daisuke osservò con il fiato sospeso lo
Allomon che si avvicinava. Tutto sembrò andare al rallentatore quando la bestia
preistorica alzò la testa, spalancò le fauci, e discese rapidamente sul nuovo
leader dei Digiprescelti! Solo i suoi riflessi fulminei salvarono Daisuke: un
attimo prima che i denti dello Allomon si serrassero su di lui, Daisuke si
gettò di lato, e il Digimon dinosauro morse l’aria. Il ragazzino strinse i
denti quando il fiato puzzolente della bestia colpì il suo naso.
“Fatti una mentina, bestione! Grossa come una casa,
possibilmente!” mormorò tra sé Daisuke, con un’espressione schifata dipinta sul
volto. Il ragazzino raggiunse il suo partner disteso a terra, che in quel
momento si stava riprendendo dallo stordimento. “Veemon! Come stai, tutto
bene?”
“Sì, Dai…” mormorò Veemon “Ma non riesco a fermare quel
bestione…” Intanto, lo Allomon si era voltato verso di loro, e li stava
nuovamente puntando, già pregustando una deliziosa merendina. “Scappa finchè
sei in tempo, Daisuke! Io me la caverò in qualche modo!”
“Neanche per sogno! Io non abbandono i miei amici, anche a
costo di morire!” rispose Daisuke, con tono più deciso che mai. In quel
momento, una luce bianca scaturì dal suo D-3, costringendolo a schermarsi gli
occhi con una mano. Gli altri Digiprescelti, notando l’eccezionale evento, si
voltarono meravigliati, e persino gli Allomon interruppero il combattimento,
distratti, e forse anche irritati, da quanto accadeva.
“Che sta succedendo? Il mio D-3…” mormorò Daisuke, tirando
fuori il congegno dalla tasca interna della sua giacca. Al suo fianco, Veemon
si era rialzato in piedi, come energizzato dalla luce bianca scaturita dal
Digivice di nuovo modello. La dimostrazione di coraggio e amicizia di Daisuke
stava attivando un nuovo potere…
In un attimo, la luce bianca che circondava Veemon divenne
accecante…
“Veemon shinka...”
Il corpo del draghetto aumentò di dimensioni, fino a
raggiungere in altezza il suo avversario! Come la sua forma Rookie, il nuovo
arrivato era blu con il ventre bianco, ma era diventato molto più muscoloso, e
il suo viso aveva assunto un’espressione molto più battagliera. Un lungo corno
ricurvo, simile a quello di Flamedramon, era apparso sul suo naso, e un paio di
ali bianche spuntava dal suo dorso. Per finire, oltre alla piccola ‘cicatrice’
a forma di V sulla sua fronte, ne aveva un’altra sul ventre, a forma di X.
“…EXVEEMON!”
Dopo un attimo di sbalordimento, Daisuke fece un salto di
gioia. “Evvai! Sei grande, Veemon! Sei riuscito a digievolvere!”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: ExVeemon
Anche chiamato:
X-Vmon
Tipo: Drago
Attributo:
Anti-Virus
Attacchi: Vee
Laser, Critical Crunch
La forma evoluta di Veemon
è un lottatore abile e coraggioso, che difende strenuamente le forze del bene!
Il suo attacco, Vee Laser, può dare del filo da torcere a qualsiasi Digimon
malvagio!
“Avete visto? Veemon è evoluto a livello Champion!” esclamò
Sora, spalancando gli occhi. Tutti i Digiprescelti erano altrettanto
meravigliati, e anche gli Allomon avevano indietreggiato, come increduli
davanti a un simile evento. Tuttavia, Taichi superò presto la propria
meraviglia, e sorrise con aria soddisfatta.
“Sapevo che Daisuke sarebbe stato all’altezza…”
“Grazie, Daisuke…” esclamò ExVeemon, la sua voce ora molto
più profonda “Hai dato una stupenda prova di coraggio e devozione per i tuoi
amici. Sei degno dei tuoi Digimentals!”
“He, hee… Beh, ho semplicemente agito come mi pareva più
giusto!” rispose Daisuke, mettendosi una mano dietro la nuca e facendo una
risatina. Un attimo dopo, volse nuovamente lo sguardo verso lo Allomon “Ora
possiamo dare una lezione a questo sopravvissuto di Jurassic Park! Mi
raccomando, ExVeemon, non fargli troppo male!”
Prima che il Digimon dinosauro potesse attaccare di nuovo,
ExVeemon spalancò le braccia, e la X incisa sul suo petto cominciò a brillare
di luce purpurea.
“Vee Laser!” esclamò il possente drago, sparando un
laser rosso a forma di X contro lo Allomon e colpendolo sul fianco, facendolo
cadere a terra. Il Digimon preistorico ruggì dalla rabbia mentre alcuni pixel
si staccavano dalla sua pelle squamata!
“Guardate là! C’è qualcosa di strano in quello Allomon!”
esclamò Shurimon, indicando il Digimon dinosauro: nei punti in cui il Vee Laser
di ExVeemon lo aveva colpito, alcuni pixel si erano staccati, rivelando uno
strano materiale nero e lucido sotto di essi… un materiale che era stranamente
simile al nero granito che componeva le Dark Towers!
“Ora ho capito!” esclamò ExVeemon “Questo Digimon… così come
tutti i suoi compagni… è stato creato dalle Dark Towers! Il materiale di cui è
composto è lo stesso!”
“E questo spiegherebbe l’aggressività di questi Allomon…”
aggiunse Digmon.
“Creato dalle Dark Towers? Ma come è possibile?” si chiese
Daisuke, ma scosse la testa quasi subito. Non era il momento di stare là a
pensare, c’era un villaggio in pericolo! “Ascoltatemi, ragazzi! Se questi
Digimon sono stati creati dalle Dark Towers, allora non è il caso di trattenere
i colpi! Dobbiamo cancellarli!”
“Daisuke ha ragione… lasciarli in giro sarebbe pericoloso
per il Mondo Digitale!” aggiunse Yamato. Tutti i Digiprescelti, inizialmente
spiazzati dalla prospettiva di distruggere un Digimon, annuirono pochi istanti
dopo, e afferrarono i loro Digivice, pronti a riprendere il combattimento!
ExVeemon si volse di nuovo verso lo Allomon più grande.
“Molto bene, lucertolone… eccoti una seconda portata! Vee Laser!”
Ancora una volta, il laser a forma di croce sfrecciò contro
lo Allomon, questa volta colpendolo in pieno petto! La bestia preistorica
lanciò un ultimo ruggito, e i pixel che rivestivano il suo corpo si dispersero,
rivelando una sagoma scolpita nella pietra nera, che si sbriciolò un istante
dopo.
“Ottimo lavoro, ExVeemon!” esclamò Daisuke, mentre il suo
Digimon rimaneva impassible ad osservare i frammenti di granito ridursi in dati
e fluttuare via. Un attimo dopo, il suo corpo brillò di nuovo e si rimpicciolì,
ridiventando il piccolo Veemon.
Più in là, i Digiprescelti e i loro compagni avevano ripreso
la loro lotta contro gli altri quattro Allomon. Ora che sapevano di non stare
affrontando esseri viventi, i loro attacchi si erano fatti più decisi.
“Nova Blast!” ruggì Greymon, sparando una potente
palla di fuoco contro l’Allompn più vicino. Garurumon seguì a
ruota, usando il suo Howling Blaster sullo stesso bersaglio che, come il leader
del branco prima di lui, si rivelò come niente più che una statua
animata di pietra nera, per poi infrangersi. Tutt’attorno, anche gli altri
Digimon stavano facendo del loro meglio.
“Meteor
Wing!”
“Needle
Shower!”
“Double
Stars!”
“Gold
Rush!”
“Rosetta
Stone!”
“Equis
Beam!”
“Ice Blast!”
Tutti gli attacchi centrarono in pieno i Digimon artificiali,
facendolo loro fare la stessa fine degli altri due. Fu solo quando gli ultimi
dati dei nemici si furono dissolti completamente, che i Digiprescelti si
concessero un sospiro di sollievo.
“Accidenti… questo proprio non me l’aspettavo…” ansimò Michael,
mentre il suo Seadramon tornava ad essere Betamon e gli saltava in braccio.
“Digimon creati da quegli ‘obelischi di controllo’…”
Daisuke, con in braccio Veemon, si riavvicinò al gruppo.
“Questa non se l’aspettava nessuno, direi! Per fortuna ne siamo usciti bene, e
non sono riusciti a danneggiare il villaggio!”
************
“Direi che hanno perso…” mormorò l’uomo vestito di blu,
osservando i numerosi pixel neri che, a partire dalla foresta, si sollevavano
in aria, volando verso un luogo sconosciuto…
La donna sorrise soddisfatta. “Va bene lo stesso… anzi,
forse è ancora meglio. Ora ci siamo fatti un’idea delle capacità di quei
mocciosi, e il nostro signore ha avuto modo di accumulare più energia. Ora
torniamo alla base e facciamo rapporto!”
Il tizio in blu annuì, e i due si diressero verso una jeep
parcheggiata nelle vicinanze…
*************
Perfetto… grazie del vostro
involontario aiuto, Digiprescelti…
In quella che una volta era la base volante dell’Imperatore,
la misteriosa entità rise tra sé, mentre i pixel neri che, fino a qualche
minuto prima, erano stati gli Allomon, entravano a far parte di lui. Un istante
dopo, il mostro si sentì rinvigorito. Un paio di occhi rossastri, privi di
pupille, emerse per un attimo dalla nube di tenebre che costituiva il suo
‘corpo’, e una bocca ghignante, completa di canini appuntiti, divenne
chiaramente visibile…
…ma fu un attimo. Rapidamente com’erano apparsi, i dettagli
fisici della creatura svanirono, per essere riassorbiti dall’oscurità…
**********
“Congratulazioni, Veemon! Sei stato fenomenale!” esclamò un
entusiasta Daisuke, tenendo in braccio il suo esausto Digimon a livello Rookie,
mentre il gruppo tornava al villaggio, che per fortuna era stato in gran parte risparmiato dalla battaglia.
Nonostante la stanchezza, il draghetto fece un sorrisone. “Sei tu quello che merita le congratulazioni,
Dai! Senza il tuo intervento, non sarei mai evoluto, e sarei
diventato la merendina di quei bestioni!”
“Già, Veemon ha ragione. E’ grazie all’energia sprigionata
dai tuoi sentimenti a dargli l’energia necessaria a digievolvere.” Commentò Taichi.
“Complimenti, Daisuke-kun!” aggiunse Hikari, sorridendo all’amico,
il cui battito cardiaco schizzò immediatamente a livelli stratosferici.
“Beh… sì, in effetti… non me la sono cavata male… he, he,
hee…”
“Adesso abbiamo un nuovo Digimon in squadra! Sarà
sicuramente un valido aiuto se avremo altri problemi!” riprese
la Digiprescelta della Luce, facendo rimanere di stucco Daisuke. Una gocciolona
di sudore scese lungo la fronte del ragazzino, mentre Veemon riprendeva a
sghignazzare.
Ehm… non è esattamente
così che speravo di impressionare Hikari-chan…
CONTINUA…
Note dell’Autore: E il mio secondo capitolo è finito! La
parte finale era un po’ affrettata, lo ammetto, ma spero che il capitolo in sé
sia soddisfacente.
Per quanto riguarda le mie dediche all’inizio del primo
capitolo… beh, l’ho fatto perché adoro Digimon al punto che non volevo
escludere nessun fan di questa fantastica serie! Anche se non conosco
personalmente quasi nessuno di coloro che ho nominato,
ho avuto modo di leggere le loro storie, che ho apprezzato moltissimo… diciamo
che la mia dedica era un modo per ricambiare! Ah, già, e ho sbagliato a
scrivere il nome di Driger! Chiedo scusa!
Per la gioia di molti, il prossimo capitolo sarà quasi
interamente dedicato a Ken, il mio preferito dei nuovi Digiprescelti. Ci
vediamo, fan di Digimon, e alla prossima!
Una fanfiction di
Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice:
Ta-daaan! Eccomi qui, amici fan di Digimon, di nuovo al lavoro subito dopo aver
completato e postato il secondo capitolo! Allora, vi è piaciuta la prima
battaglia con i Digimon delle Dark Towers? Spero di sì, e ringrazio tutti
quelli che mi hanno recensito! Non avete idea di quanto mi faccia
piacere sentire i vostri commenti!
Iori:
Ci fa piacere vedere che riesci a proseguire questa storia. So che hai diversi
impegni in questi giorni…
Justice:
Beh, sì, è un periodo che sono un po’ occupato, tra
l’università… e l’università! Tuttavia, con
organizzazione e costanza, si riesce a stare dietro a tutto! Tu diresti così, immagino…
Iori:
Diciamo… che è una delle tante cose che ho imparato da mio padre e mio nonno…
Justice:
He, hee… non per niente sei considerato la voce della ragione tra i nuovi
Digiprescelti! Ad ogni modo, questo nuovo capitolo sarà quasi interamente
dedicato a Ken, il mio preferito del nuovo gruppo – anche se, come forse avrete
notato dal precedente capitolo, sono anche un grandissimo fan di Daisuke!
Daisuke:
Evvai, un mio fan! Mi fa sempre piacere incontrarne uno!
Justice:
Già, ti capisco… non ce ne sono poi tantissimi in giro… Comunque,
ora è il momento di ricominciare l’avventura! Facciamo largo al terzo capitolo!
E vi avverto che sarà un capitolo bello lungo!
Capitolo 3 – Il passato
di Ken, Parte 1
“Dunque, fatemi riassumere la situazione… mentre eravate
impegnati nei lavori di ricostruzione, sono apparsi dal nulla questi Allomon
inferociti che hanno iniziato a distruggere ogni cosa senza alcun motivo… è
così?”
Era
ormai calata la sera su Odaiba, e il gruppetto dei Digiprescelti (esclusi Mimi
e Michael, che erano tornati in America) si era ritrovato davanti al cancello
della scuola, e stava parlando con Koushiro riguardo quanto era accaduto. Iori,
con in braccio Upamon, annuì.
“Sì,
è andata proprio così… poi Daisuke-san ed ExVeemon si sono accorti che non si
trattava di Digimon veri e propri, ma di creature artificiali generate dalle
Dark Towers.” Aggiunse il possessore dei Digimentals
della Conoscenza e dell’Affidabilità.
“Erano
anche forti, quei bestioni!” fece eco Upamon, saltellando e agitando le ‘pinne’
ai lati del suo corpo “Pensate che uno di loro ha sconfitto
Flamedramon con un solo attacco! Non avevo mai visto niente di simile, se non
da Chimeramon!”
“Già,
abbiamo avuto modo di vederlo anche noi…” mormorò Taichi, poi si rivolse di
nuovo al suo amico dai capelli rossi “E poi, tu dici
che nello stesso momento in cui sono comparsi questi Allomon, il tuo programma
ha rilevato la presenza di Dark Towers nella zona in cui ci trovavamo… e le ha
perse un istante dopo!”
Koushiro
annuì cupamente. “Già, e ora mi spiego anche il perché. I loro dati erano stati
riconfigurati, dando loro un nuovo aspetto e una nuova funzione. Il mio
programma, settato sulle caratteristiche e sugli attributi corrispondenti alle
torri, non le ha più riconosciute.”
Daisuke
rimase con la bocca semiaperta. “In altre parole?”
“In
altre parole, il programma di Koushiro-kun non ha capito che si trattava di
Dark Towers trasformate, in quanto le loro
caratteristiche non corrispondevano più.” Spiegò Miyako, anche lei esperta di
computer.
“Ah…
capito…” mormorò Daisuke, mettendosi una mano dietro la nuca.
“Quello
che non ci spieghiamo è: chi potrebbe aver fatto una
cosa del genere? Se l’Imperatore Digimon fosse ancora in circolazione, non
avrei dubbi a riguardo, ma ora che non c’è più, non ho proprio idea di chi...”disse Takeru “Purtroppo, quello
che possiamo dire per certo è che c’è qualcos’altro che minaccia il Mondo
Digitale!”
“E
non è da escludere che questo qualcosa, o qualcuno, stesse usando Ken come una
pedina per i suoi piani…” aggiunse Yamato, senza riuscire a nascondere un certo
nervosismo “In questi giorni, dovremo stare attenti a quanto accade a
DigiWorld… ho un brutto presentimento a riguardo.”
Tutti
annuirono, ugualmente preoccupati. “Va bene, ragazzi…” fu Taichi infine a
prendere la parola “Per oggi, credo che sia meglio
tornare tutti a casa e riposarci. Domani andremo di nuovo a DigiWorld, e
cercheremo di capire cosa sta accadendo. Va bene?”
“Buona idea. Io cercherò di contattare
Jyou-kun e lo informerò degli ultimi sviluppi. Magari domani potrà venire anche
lui…” replicò Koushiro.
I
bambini prescelti, dopo aver dato i loro cenni d’assenso, cominciarono a
separarsi, per tornare ognuno alle proprie case, quando un foglio di giornale
svolazzante attirò l’attenzione di Sora. La ragazza aveva visto di sfuggita una
foto che le riusciva familiare…
“Hey,
ragazzi, guardate un po’!” esclamò Sora, tenendo fermo
il foglio con un piede “Qui c’è una notizia molto interessante…”
I
Digiprescelti, incuriositi, andarono a vedere: sul foglio c’era la foto di un
ragazzo che sembrava avere la stessa età di Daisuke, con capelli blu, lisci e
piuttosto lunghi, divisa scolastica grigia, e uno sguardo acuto… che però
tradiva una certa arroganza. Appena sopra di essa
svettava il titolo, in inchiostro nero:
Ritrovato il
ragazzo-prodigio scomparso
Ken Ichijouji ritorna a
casa
Per
qualche istante, il gruppetto dei bambini prescelti rimase in silenzio,
osservando i titoli e l’immagine di colui che era
stato loro nemico fino ad appena due giorni prima. Poi, Iori parlò, la voce
piena di astio.
“Alla
fine… ha deciso di tornare…”
**********
Quella
sera, in un piccolo appartamento del quartiere residenziale di Tamachi…
Ken
era seduto sul suo letto, avvolto dalle tenebre, le braccia attorno alle
ginocchia. Non riusciva a liberarsi dell’angoscia e del senso di colpa che attanagliavano il suo cuore. Neanche la felicità di aver
riabbracciato i suoi genitori in lacrime, di essere tornato alla propria casa,
aveva fatto molto per alleviare le pene dell’ex-Imperatore. Il Mondo Digitale era stato devastato… I Digiprescelti avevano passato le pene
dell’inferno… Wormmon era morto…
…ed era tutta colpa sua! SUA!
“Cosa ho fatto… che cosa sono diventato…” mormorò il ragazzo,
scuotendo la testa e tenendo lo sguardo fisso sul suo D-3… lo stesso strumento con
cui aveva schiavizzato tanti Digimon innocenti. Pensare che era stata quella la
fonte di tutto…
“Osamu…
se solo non fossi stato così stupidamente geloso di te… forse le cose sarebbero
andate diversamente…” mormorò Ken, sforzandosi di ritornare
con la mente al momento in cui, per la prima volta, era entrato in
contatto con il Mondo Digitale. C’erano ancora tanti buchi nella sua memoria…
…e l’ex-Imperatore aveva tutta l’intenzione di riempirli.
(FLASHBACK)
“Guarda, Ken, si fa così…”
disse con tono gentile un ragazzino occhialuto dai corti capelli blu-azzurri,
tenendo in mano un soffietto intinto nell’acqua saponata. Soffiò delicatamente,
e delle bolle di sapone si librarono delicatamente nell’aria, riflettendo i
colori dell’iride.
Ken, che all’epoca aveva
solo sei anni, spalancò gli occhi e rise di gioia davanti a quello che, per un
bambino della sua età, era uno spettacolo mozzafiato. “Grazie, fratellone
Osamu! Sei fantastico!”
Osamu si volse verso il
suo fratellino e sorrise a sua volta. “Sai, Ken…è in momenti come questi che mi
sento davvero felice. Quando stiamo assieme, quando sono semplicemente Osamu
Ichijouji… non il ‘bambino prodigio’ che tutti
acclamano…”
(FINE
FLASHBACK)
Era
vero. Osamu Ichijouji era veramente un bambino prodigio. Il
figlio che ogni genitore avrebbe voluto avere. Non solo era
straordinariamente intelligente, al punto che il suo quoziente intellettivo
aveva raggiunto i livelli di un genio… era anche atletico e bravo in tutti gli
sport… non c’era da stupirsi del fatto che fosse così popolare…
E proprio questo fatto, col tempo, aveva finito
per creare un divario tra i due fratelli. Una spaccatura che, iniziata come una
piccola crepa, si sarebbe trasformata in un abisso… Ken
si era sempre sentito inadeguato, paragonato al fratello maggiore. In fondo,
lui che cosa aveva di tanto eclatante? Nulla. Era un
bambino normalissimo, come tutti gli altri. La gente avrebbe sempre parlato di
lui come ‘il fratellino del geniale Osamu Ichijouji’…
(FLASHBACK)
Un anno dopo…
Era un momento di esultanza per la famiglia Ichijouji… era il giorno in cui
Osamu aveva vinto una competizione di matematica, riuscendo a battere anche
studenti liceali, con diversi anni più di lui.
Il geniale ragazzino,
che all’epoca aveva soltanto undici anni, stava mostrando con orgoglio il
trofeo che aveva ricevuto, e stava raccontando, pieno di entusiasmo,
come si era svolta la gara e quali problemi si era trovato a risolvere.
La madre di Osamu e Ken era meravigliata davanti al trofeo. “E’
stupendo, Osamu-chan!” Il padre rispose con un sorriso. “Beh, come altro poteva
andare? Dopotutto, nostro figlio è un genio riconosciuto! Siamo così orgogliosi
di te, figliolo…”
Osamu sorrise, ricevendo
con modestia le lodi. “Beh, faccio del mio meglio…”
Eppure, mentre osservava
i suoi genitori e suo fratello seduti sulla poltrona, a ridere e parlottare
allegramente, il piccolo Ken non riusciva a condividere la loro gioia. Li sentiva lontani… anche se erano appena ad un metro di
distanza, sembravano quasi non vederlo. Continuavano a discutere, sorridere,
come dimentichi del fatto che c’era qualcun altro. Al centro dell’attenzione c’era Osamu, come sempre…
Certo, Ken sapeva bene
che era suo fratello maggiore il più degno di lodi e attenzione. Eppure… eppure…
Sospirando, Ken tornò
nella camera che lui e suo fratello condividevano. Prima o
poi, Osamu sarebbe passato in camera, e allora, forse, avrebbero potuto
passare un po’ di tempo assieme… di quei tempi, con la scusa delle
competizioni, delle interviste, e quant’altro, non avevano avuto quasi più
occasione di stare assieme… come facevano prima…
Mentre il ragazzino
apriva la porta, una tenue luminescenza, proveniente dal computer di Osamu, attirò la sua attenzione. Incuriosito, Ken entrò,
richiuse la porta dietro di sé, e andò a vedere: il computer era acceso, ma lo
screensaver era attivo, segno che la macchina era rimasta accesa e inattiva per
un po’. Ma ciò che Ken notò subito fu un piccolo
oggetto appoggiato vicino alla tastiera… un piccolo congegno, che stava
comodamente in una mano, con uno schermo a cristalli liquidi, e vari bottoni
sparsi su una delle sue facce. Per qualche motivo, Ken si sentiva come se
quell’oggetto lo stesse chiamando…quasi come se quel piccolo congegno fosse
stato creato appositamente per lui…
Dopo qualche attimo di esitazione, il ragazzino tese la mano verso il congegno…
e lo afferrò. Quasi immediatamente, lo strano oggetto cominciò a brillare di
luce propria, e Ken sentì uno strano calore penetrare dal palmo della sua mano
e diffondersi nel suo corpo. Senza che nessuno avesse toccato
il mouse, lo screensaver scomparve, facendo spazio ad una strana finestra,
completamente priva di tag identificativi, e circondata da quelle che
sembravano essere componenti elettroniche stilizzate. Meravigliato, Ken alzò il
congegno che aveva trovato, puntandone lo schermo verso la finestra, come per
istinto…
Tutto accadde in un
istante. Lo schermo del computer sembrò esplodere in un caleidoscopio di luci e
colori, mentre il piccolo Ken si proteggeva gli occhi con una mano…non riuscì a
trattenere un urlo quando il suo piccolo corpo venne
risucchiato dallo schermo e gettato in quel vortice multicolore…
**********
Le luci abbaglianti
durarono un attimo, e prima ancora di poter capire cosa stava accadendo, il
piccolo Ken si ritrovò ad appoggiare i piedi su un tappeto erboso. La
freschezza dell’aria aperta gli riempì le narici, assieme ad un dolce profumo
di primavera, mentre sentiva la calda luce del sole sulle braccia e sul viso.
Non capendo cosa fosse successo, Ken aprì timidamente
gli occhi…
…per poi spalancarli
dalla sorpresa. Dovunque si trovasse, quella non era certo casa sua… e neanche
Tamachi, e neppure Tokyo, se era per quello… lo scenario era mutato così
drasticamente, che il ragazzino non si sarebbe stupito se qualcuno gli avesse
detto che non era nemmeno più in Giappone!
In quel momento, Ken si
trovava in una stupenda foresta, colma di rigogliosa vegetazione e fiori dai
vivaci colori…
Meravigliato, Ken fece
qualche passo in avanti, cercando di cogliere ogni singolo particolare dello
scenario che lo circondava. “Che…
posto è questo? E’… è bellissimo… ma… dove mi trovo?” Si chiese “Si tratta… di
un mondo all’interno del computer?”
Un’innocente risatina fu
l’inaspettata risposta alla domanda di Ken. “Beh, non proprio all’interno del
computer… questo è il Mondo Digitale, o DigiWorld se preferisci. Benvenuto!”
Sorpreso, Ken si guardò
attorno, cercando di capire a chi appartenesse la voce che gli aveva risposto. “Ma… chi… chi ha parlato? C’è
qualcuno qui?”
“Sono sul ramo alla tua
destra, Ken!” proseguì l’allegra vocina. Aveva un tono così affabile e
cordiale, che non ci voleva la sensibilità e il buon cuore di Ken per rendersi
conto che si trattava di un amico.
Il ragazzo volse lo
sguardo alla propria destra, per vedere, ad appena qualche metro da lui, una
buffa creaturina verde a striature nere, simile ad un bruco lungo come
l’avambraccio di un uomo. Numerose zampine verdi, terminanti con una piccola
ventosa rossa, permettevano all’insetto di rimanere saldaente attaccato al
ramo, e la coda terminava con quelli che sembravano essere un paio di
pungiglioni rossi. Due lunghe antenne stavano sulla testa del
simpatico bruco, e la bocca, ornata da un paio di piccole mandibole, si apriva
verticalmente.
“Sei… sei stato tu a
parlare…” mormorò Ken, senza fiato. In risposta, il
piccolo bruco annuì, muovendo allegramente le sue antenne.
“Finalmente ci incontriamo, Ken! E’ da tanto tempo che aspettavo questo
momento! Io sono Wormmon, e sono un Digimon!”
“Wormmon? Un Digimon…
non è la prima volta che sento questo termine…” mormorò
Ken, prendendo in braccio la piccola creatura. Poi, si ricordò: appena qualche mese prima, aveva visto quegli strani mostri che
avevano infestato Tokyo… poi c’era stato l’episodio della nebbia di Odaiba, e
poi il continente nel cielo… “Ma certo! Tu sei una di quelle strane creature
apparse qualche mese fa… non credevo che ne avrei mai
conosciuta una…”
“E
invece, sei capitato proprio nel nostro mondo! I casi della vita sono davvero molteplici, eh?” replicò Wormmon sorridendo.
“He, heh… sì, hai
ragione… ma cosa volevi dire prima… dicendo che mi hai aspettato per tanto
tempo?”
“E’ così, Ken… tu sei un
Digiprescelto, uno dei pochi esseri umani a cui sia dato
il privilegio di accedere a DigiWorld. E ogni Digiprescelto è abbinato ad un
particolare Digimon che gli fa da compagno, aiutante, amico…equel congegno che tieni
in mano, il Digivice, è la chiave per entrare in questo mondo. Già da molto
tempo… fin da quando sono nato… sapevo che un giorno tu saresti venuto e
saresti diventato il mio compagno. Ho aspettato con pazienza… e finalmente quel
momento è arrivato!” spiegò Wormmon.
Ken era spiazzato. A LUI
era stato concesso un simile privilegio? Perché a lui?
Perché non ad Osamu? Avrebbe avuto più senso se a
ricevere il Digivice fosse stato suo fratello… lui era più adatto…
cosa aveva Ken che Osamu non aveva?
“Io… ancora non capisco…
perché sono stato scelto io per entrare in questo mondo… ci saranno mille
persone più adatte di me… per esempio, mio fratello Osamu! Lui è un genio, ed è
bravo anche negli sport… se diventare un Digiprescelto è davvero un tale
privilegio, sarebbe più giusto se fosse stato scelto
Osamu…”
Wormmon scosse la testa
pacatamente. “Ken, diventare un Digiprescelto non è questione di intelligenza, capacità o fortuna… dipende dalle qualità
della persona, e tu hai una delle qualità più importanti per la conservazione
dell’equilibrio di questo mondo: la bontà.”
“Bontà?” ripetè Ken,
sentendosi pervaso da una grandissime emozione.
Quell’imprevista gita in quel mondo parallelo si stava già trasformando in una
delle esperienze più emozionanti della sua vita. Tra le sue braccia, Wormmon
annuì.
“Esatto, Ken. Tu sei il
Digiprescelto della Bontà. Allora, siamo amici?”
Questa volta, Ken non
ebbe un attimo di esitazione. “Certamente, Wormmon!
Sono felice di averti conosciuto!”
“Fantastico!” esclamò il
Digimon bruco, pieno di entusiasmo “Allora, che dici,
facciamo un giretto qui attorno? Ti farò conoscere meglio il Mondo Digitale!”
“Certamente… ma poi come
farò a tornare nel Mondo Reale?” chiese Ken, ricordandosi all’improvviso di
quel non trascurabile particolare.
Con un cenno della
testa, Wormmon indicò un luogo alle spalle di Ken. “Da quella parte!” Il nuovo
Digiprescelto volse leggermente la testa, e vide una televisione, accesa ma
priva di segnale, dietro di lui. “Quando sei entrato a
DigiWorld, è da lì che sei emerso. Non devi fare altro che puntare il tuo
Digivice in direzione dello schermo, e il gioco è fatto!”
“Ho capito! Allora,
vediamo un po’ com’è questo Mondo Digitale!” propose
Ken, sorridendo.
“Certamente!”
Mentre i due nuovi amici
si incamminavano assieme, Wormmon comodamente seduto
sulla spalla del suo partner umano, il piccolo Ken si sentiva pervaso da una
gioia e un conforto mai sentiti prima: aveva conosciuto un amico, un vero
amico, e sicuramente, lui sentiva, ne avrebbe conosciuti altri. Stava visitando
un mondo fantastico, che ben pochi potevano dire di aver visto fino ad allora. E poi, gli dava una
certa gioia anche il fatto che, finalmente, lui poteva fare qualcosa che Osamu
non poteva fare…
**********
Qualche minuto dopo, Ken
e Wormmon erano di ritorno dopo una breve, ma suggestiva,
passeggiata nella foresta digitale.
“Allora, Ken, che te ne
pare di DigiWorld? Ti è piaciuto?” chiese Wormmon.
“DigiWorld è un mondo
stupendo!” rispose Ken, con un largo sorriso “Mi piacerebbe
poter restare ancora… ma i miei genitori e mio fratello si preoccuperebbero non
vedendomi tornare per cena! Posso tornare a farti visita domani?”
“Quando
vorrai, Ken! Io ti aspetterò sempre!”
“Grazie, Wormmon! E’
stata una giornata stupenda!”
Detto così, Ken puntò il
suo Digivice verso lo schermo televisivo da cui era entrato, e, dopo aver
rivolto un ultimo saluto al suo Digimon, scomparve nel vortice iridato che lo
aveva portato a DigiWorld…
“Tornerò
presto, vedrai!”
**********
“Ken! Cosa ci fai lì!?”
Pochi secondi dopo il
suo ritorno nel Mondo Reale, Ken era stato accolto da questa brusca domanda… da parte di suo fratello Osamu, che era entrato
nella camera e aveva visto Ken armeggiare attorno al computer.
Colto di sorpresa, Ken
non riuscì neanche a pensare ad una risposta. “Ehm… ecco… avevo visto qualcosa
sul tuo computer, e volevo vedere di cosa si trattava…”
Osamu, lo sguardo
terribilmente freddo dietro gli occhiali che indossava, indicò il Digivice che
il fratelo minore teneva in mano. “Questo qualcosa… sarebbe quello?”
“Ehm…” Ken non riuscì a
trovare le parole per rispondere, mentre guardava il congegno che stava nel
palmo della sua mano.
“Ti ho detto tante volte
di non toccare le mie cose!” proseguì Osamu, senza attendere una risposta “E
tu, con quell’oggetto che hai in mano, sei andato a
fare qualcosa al mio computer, giusto?”
“No! Non ho fatto niente
al tuo computer! Lo giuro!” esclamò Ken, sentendosi
accusato ingiustamente. Nonostante Ken provasse un po’ di gelosia nei confronti
di Osamu, suo fratello maggiore rimaneva comunque il
suo idolo e una figura di riferimento… l’idea che LUI lo potesse credere capace
di fargli un torto era insopportabile.
“Allora, cosa stavi
facendo lì davanti al mio computer con quell’aggeggio? Me lo spieghi?” ripetè
Osamu, senza perdere quel tono alterato.
Ken non ne potè più.
Sentiva crescere in lui una rabbia indescrivibile, che non riuscì più a
contenere: “Lo vuoi sapere cosa stavo facendo? Stavo aspettando che tu
arrivassi, perché volevo parlare con te! Con la scusa delle olimpiadi di
matematica, in questo periodo non ci siamo quasi più parlati perché tu eri chiuso
in camera a studiare! Ma a quanto pare per te era più
importante stare a sentire le lodi di mamma e papà, non è vero!? E’ più importante arrivare primo a quella stupida gara che stare
con me, non è così?” Ken terminò la frase scoppiando in lacrime, scartò
suo fratello, e fece per uscire. Ma si bloccò sulla
soglia, per gridare un’unica, fatale frase, dettata più dalla rabbia e
dall’invidia che da qualsiasi pensiero razionale…
“Sei uno stupido, Osamu!
Ti odio! VORREI CHE TU NON CI FOSSI PIU’!!!”
Osamu sentì
improvvisamente un tuffo al cuore, e un forte senso di colpa prenderlo alla
bocca dello stomaco. Il suo fratellino… voleva solo stare un po’ con lui… si
era sentito trascurato, e lui lo aveva trattato in malo modo… che razza di
fratello maggiore era? Preso dal rimorso, quasi non si rese neanche conto del
fatto che Ken se ne era andato sbattendo la porta…
“Ken! Come ti permetti di parlare così a tuo fratello?” sentì la voce di
sua madre sgridare Ken. Eppure, sentiva che in quel
momento sarebbe stato più giusto sgridare lui. Del resto… era stato lui a
comportarsi da pessimo fratello…
Osamu sospirò. Quella
sera, probabilmente Ken non avrebbe voluto neanche parlare con lui. Decise che,
l’indomani, avrebbe parlato con Ken e si sarebbe scusato.
“Sì… è la cosa migliore
da fare…”
**********
Il giorno dopo…
Ken, di ritorno da
scuola, stava camminando lungo il marciapiede, assorto nei suoi pensieri… gli
tornava alla mente il litigio con Osamu la sera prima, e quelle terribili
parole che gli aveva urlato in faccia…
(Ti odio! VORREI CHE TU
NON CI FOSSI PIU’!!!)
“Ho esagerato…” mormorò
tra sé il ragazzino dai capelli blu “Non avrei dovuto dire una cosa del genere…
non appena lo rivedrò, mi dovrò scusare…” Quel mattino, Osamu aveva cercato di
parlare con lui, ma Ken si era rifiutato di stare ad ascoltarlo, ancora
arrabbiato per la sera prima (sia per il litigio in sé che per la solenne
sgridata che si era preso dai suoi genitori… fattore quest’ultimo che non aveva
che rafforzato la sua convinzione che Osamu fosse il ‘preferito’).
Tuttavia, la mattinata era servita a far sbollire la rabbia e a far parlare di
nuovo la ragione. Ken sospirò, sistemandosi la cartella sulle spalle, e
proseguì.
“Ken! Fratellino,
aspetta!”
Il ragazzino alzò lo
sguardo, volgendosi verso il marciapiede dalla parte opposta. Quasi per caso,
Osamu si trovava proprio lì, e si accingeva ad attraversare la strada. Ken gli sorrise, come a fargli vedere che non ce l’aveva più con
lui, e questo sembrò dare una certa serenità al suo geniale fratello maggiore.
“Aspettami, Ken! Adesso
arrivo!” esclamò Osamu, dando una rapida occhiata in entrambe le direzioni e
cominciando a percorrere l’attraversamento pedonale, senza badare al discreto
numero di persone che lo stavano guardando, riconoscendo il bambino-prodigio
più famoso del Giappone. In quel momento, Ken si sentiva sollevato. Finalmente,
avrebbe avuto la possibilità di chiedere scusa…
Il sollievo durò fin
troppo poco. Osamu era appena a metà strada quando, con un infernale stridio di
pneumatici sull’asfalto, una macchina rossa fece irruzione da una strada
laterale e proseguì ad alta velocità esattamente verso il passaggio pedonale
dove si trovava Osamu. Era chiaro, dalla traiettoria che stava seguendo, che
l’autista era tutt’altro che sobrio.
Anche se accadde tutto in un secondo, sembrò quasi che il mondo si
muovesse al rallentatore. Mentre la maggior parte dei passanti si allontanava
impaurita, Ken sentì la macchina rossa azionare i
freni, evidentemente in un disperato tentativo di evitare l’impatto… sentì di
nuovo lo stridio delle ruote, talmente forte da fargli fischiare i timpani…
Purtroppo, la velocità
che il veicolo aveva accumulato era troppo elevata. In un istante di puro
orrore, la macchina colpì in pieno Osamu, che non aveva avuto i riflessi
abbastanza pronti, sollevandolo sul cofano e facendo poi ripiombare a terra,
inerte come una bambola di pezza…
Tutto il resto, fu solo
un lampo indistinto per Ken: a malapena si accorse della macchina rossa che
faceva un testacoda e si fermava sulla corsia opposta, costringendo altri
automobilisti a frenare per evitare un ‘effetto
domino’; a malapena sentì le urla disperate dell’autista che, sceso dall’auto,
si era appena reso conto di quello che aveva fatto, e le esclamazioni della
gente…
“Oh mio Dio, che ho
fatto! Che ho fatto!”
“E’ un ragazzino! Un
ragazzino è stato investito!”
“Presto, un’ambulanza!”
…tutto quello che Ken
riusciva a vedere era il corpo di suo fratello riverso sull’asfalto. Tutto
quello che sentiva era il battito del proprio cuore che era salito alle stelle,
e di nuovo quella maledetta frase della sera prima…
<<…che tu non ci
fossi più…>>
<>
<!!!>>
Era stato accontentato
nel modo più atroce. A Osamu era accaduto proprio
quello che lui aveva voluto! LUI… aveva ucciso… suo fratello…
“No…” mormorò Ken,
mentre le lacrime cominciavano a scorrergli lungo le guance “No… non è
possibile… io… non volevo dire quelle cose… io… volevo… chiederti scusa… E’
tutta colpa mia… non è giusto… non puoi essere morto… Osamu-niisan…
OSAMU-NIISAAAAAAN!!!”
(FINE
FLASHBACK)
**********
"Io...
non avrei mai dovuto dire una cosa del genere..."
Ken
scosse la testa e si passò una mano sugli occhi per scacciare le lacrime che,
ancora dopo tanto tempo, minacciavano di scendergli dagli occhi. Fin da quel
giorno fatidico, non aveva mai potuto perdonarsi quelle parole, e non aveva mai
smesso di considerarsi responsabile della morte di Osamu.
E, sentendosi in dovere di 'restituire' in qualche
modo Osamu ai suoi genitori, aveva cercato di imitarne gli incredibili successi
accademici e sportivi. Sfortunatamente, era un tentativo destinato al
fallimento: in fondo, era Osamu quello verso il quale
la natura era stata più generosa...
E così, ancora una volta, si doveva rendere conto
della sua impossibilità di competere con il fratello maggiore.
Rivolse
ancora una volta lo sguardo al suo Digivice, ripensando all'evento che aveva
cambiato le cose ancora una volta...
CONTINUA…
Note
dell’autore: Ho deciso di dividere questo capitolo in due parti perché non mi
ero accorto di quanto lungo fosse diventato… che volete farci, quando ci si
mette a scrivere non ci si rende conto di quanto si faccia… le dita si muovono
da sole sulla tastiera! Ad ogni modo, che ve ne pare? Spero di aver ‘catturato’ come si deve il personaggio di Ken… e di
caratterizzarlo ancora meglio nel prossimo episodio, dove terminerò il
flashback sul suo passato, e che vedrà il ritorno in scena di Wormmon!
Lasciatemi un commento, e alla prossima!
Una fanfiction di
Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Ehilà, ragazzi!
Come va la vita? Ho avuto modo di vedere che vi è molto piaciuto il mio primo
capitolo dedicato al mitico Ken Ichijouji!
Koushiro: Buongiorno,
autore. Ci fa piacere rivederti, e vedere che riesci a proseguire la storia
Justice: Grazie,
Koushiro. Allora, ragazzi, ho un piccolo annuncio da farvi riguardo questa
storia…
Taichi (quasi in
panico): Cosa succede? C’è qualche problema con la
storia? La interromperai? Di cosa si tratta!?
Hikari: Fratellone, un
po’ di contegno! E lascia che spieghi
lui!
Taichi: Ehm, già…
scusate… heh, heh…
Sora (gocciolone di
sudore): Sempre il solito…
Justice: Grazie, Hikari,
mi salvi la vita! Ad ogni modo… non preoccupatevi, non ho intenzione di
interrompere nulla: si tratta, piuttosto, delle accoppiate che userò nella
storia.
Tutti i Digiprescelti
(contemporaneamente): CHE COSA? COSA HAI INTENZIONE DI
FARE? IO MI METTERO’ CON QUALCUNO? RISPONDI, TI PREGO!!!
Justice: O_oCALMAAAA!!! E
poi dicono che Taichi è uno che salta su! Allora, ragazzi, visto che a molti lettori l’argomento ‘amori e accoppiate’
sta molto a cuore (e io, lo dico subito, sono uno di questi…) ho pensato che
sarebbe stato giusto dire che coppie userò nella mia saga. Tuttavia, non volevo
neanche spoilerare per tutti coloro che vogliono
mantenersi in sospeso fino all’ultimo. Perciò, ho
deciso di dirlo nelle note di fine capitolo. Chiunque non voglia rovinarsi la sorpresa, non le legga. Altrimenti,
prego, leggetele pure!
Yamato: Mi sembra una
buona idea. Spero solo di non ritrovarmi con Jun
avvinghiata addosso. Allora… possiamo iniziare il nuovo
capitolo?
Justice: Certamente!
IT’S SHOWTIME!
**********
Episodio
04 – Il passato di Ken,
Parte 2
“E poi… ci fu quel momento…” mormorò tra sé Ken, riuscendo a
ricordare il momento, un anno prima, in cui tutto era cambiato, ancora una
volta…
(FLASHBACK)
Esattamente due anni
erano passati dalla morte di Osamu: il giorno
dell'anniversario di questo triste evento era, come è facile immaginarsi,
pervaso da un'atmosfera cupa e opprimente. Lui e i suoi genitori non avevano
parlato molto quel giorno, e anche quelle poche parole
che si erano rivolti erano volte unicamente a ricordare Osamu, e a cercare di
farsi coraggio a vicenda per quella terribile perdita. Quella
sera, Ken aveva appena finito i suoi compiti, quando scorse il suo Digivice
appoggiato vicino al computer. Sorrise mestamente, ripensando al suo
amico Wormmon... fin dal giorno del loro incontro, Ken aveva spesso fatto visita
al suo piccolo amico nel Mondo Digitale. Ogni volta che si sentiva depresso o
voleva parlare con qualcuno, non c'era nulla come una bella chiacchierata con
Wormmon, e una visita a quel mondo fantastico, a tirarlo su di morale. Wormmon
aveva aiutato Ken ad uscire dalla depressione successiva alla morte di Osamu, e gli era stato vicino con pazienza ed affetto. Ken
poteva tranquillamente dire che il piccolo bruco era il suo unico vero amico...
preso com'era dal desiderio di diventare uno studente e un atleta pari a suo
fratello, Ken non si era concesso il tempo di farsi amici tra i ragazzi della
sua età. Certo, tutti lo rispettavano e lo stimavano, ma non c'era nessuno con
cui il più giovane dei fratelli Ichijouji avesse
davvero un rapporto da amico.
Con un sospiro, Ken
prese in mano il Digivice. "Perchè no?" pensò tra sè "Forse mi farà bene parlare
con Wormmon... mi aiuterà a tenere a bada questa depressione che continua ad
impadronirsi di me..."
Il ragazzo alzò il suo
Digivice, puntandolo verso lo schermo acceso del computer, e la stessa scena di
due anni prima, a cui ormai il ragazzino si era ampiamente abituato, si ripetè:
il vortice di luci, i colori sgargianti, il viaggio attraverso lo
schermo...
...ma questa volta,
qualcosa era andato diversamente, e Ken se ne rese conto non appena riaprì gli
occhi: il luogo in cui era atterrato era completamente diverso dalla
lussureggiante foresta che era abituato a vedere. Al
suo posto, si
estendeva a perdita d'occhio una
immensa, desolata spiaggia grigia, lambita da un'inquietante mare di un colore
grigio più scuro, quasi nero. Anche il cielo era
grigio, spezzato soltanto da qualche triste, solitaria nuvola bianca... Sembrava
che qualcuno avesse preso tutto il colore da quello strano mondo e lo avesse
portato via. L'unico segno che ci potesse essere
qualcosa di vivo in quella terra desolata era un faro che si stagliava sugli
scogli in lontananza, dalla cui sommità proveniva - per quanto il termine possa
sembrare un ossimoro - luce nera. Era uno spettacolo desolante, non solo
visivamente: l'aria era stantia e pesante, completamente all'opposto di quanto
ci si potrebbe aspettare da un luogo in riva al mare, e un vento gelido
flagellava la zona, facendo volare in aria granelli di polvere grigia. I suoni
sembravano cupi e
rimbombanti.
Un'atmosfera di apatia e disperazione permeava ogni
cosa e sembrava volersi insinuare nell'animo di Ken, come una cosa viva.
"Ma... dove mi trovo? Questo... non è il Mondo Digitale...
Wormmon... Dove sei, Wormmon?" chiese Ken, senza
aspettarsi una risposta.
Risposta che invece
venne, anche se Ken non vide mai chi esattamente gli aveva risposto: "Benvenuto, giovane
Ken. Dove ci troviamo non
ha importanza. Sappi semplicemente che ho sentito la tua angoscia e la tua
disperazione, e ho pensato che forse ti avrei potuto aiutare meglio di
quell'esserino insignificante che tu chiami tuo amico."
La voce sembrava
provenire da tutte le direzioni contemporaneamente, e aveva un tono spettrale
che fece venire i brividi al Digiprescelto della Bontà. "Chi... chi sei tu?
Cosa vuoi da me?"
Una risata gutturale
fece vibrare l'aria attorno a Ken, poi la voce proseguì: "Ragazzo mio, so più cose di te di quante non ne potrai scoprire tu stesso in tutta una vita.
Fin dalla morte di tuo fratello, anzi ancora da prima, io ti stavo tenendo
d'occhio. Ti osservavo vivere, giorno dopo giorno, roso dal tarlo dell'invidia
verso Osamu... ho sentito il tuo dolore, la tua disperazione, al momento della
sua morte... sentimenti che non hanno ancora
abbandonato il tuo cuore..." La cosa, qualsiasi cosa essa fosse, parlava
come un maestro ad un alunno problematico ma
promettente.
Incosciamente, Ken si
portò una mano al cuore e la strinse a pugno, convinto più che mai di non stare
tremando solo per il freddo. Potè quasi giurare di aver
percepito il suo interlocutore mentre
sogghignava.
"E lo sai perché? Perché stai cercando di
rimediare alla tua... svista... raggiungendo gli stessi risultati che lui
otteneva. Come se tu stessi cercando di ridare Osamu ai
tuoi genitori. Senza riuscirci. Tu e Osamu siete... eravate... troppo diversi. Lui era semplicemente
troppo per te. Ammettilo, mio povero ragazzino sviato, il tuo
tentativo di imitarlo era destinato a fallire prima ancora di iniziare.
Voi esseri umani non potete diventare ciò che non siete."
Ken avrebbe voluto
rispondere qualcosa... qualsiasi cosa... eppure non ci riusciva. Non aveva argomenti per controbattere i
ragionamenti di quella creatura. Quello che stava dicendo... corrispondeva alla
verità.
"E... e se anche così fosse?" mormorò il ragazzino, sentendosi
la fronte imperlata di sudore nonostante il freddo.
"In ogni caso, non tutto
è perduto..."proseguì l'entità, ignorando completamente la domanda "Ci sarebbe un modo per consentirti di
superare tuo fratello e dare finalmente pace al tuo cuore
afflitto..."
"Che... che cosa?"
"Non devi fare altro...
che immergere il tuo Digivice nelle acque. E' questione di un attimo, e
finalmente sarai libero dal dolore... potrai ottenere l'amore e l'attenzione che
tanto desideravi dai tuoi genitori... e tutti quegli sciocchi che non hanno
visto altro che Osamu Ichijouji, il bambino prodigio, si potranno rendere conto
di quanto vali..."continuò la
creatura. Ken, in piedi sul bagnasciuga, stava tenendo in una mano il suo
Digivice, ancora incerto su cosa fare. La proposta era allettante... ma il
prezzo da pagare, quale sarebbe stato?
"E, ultimo ma non ultimo, finalmente potrai redimerti per aver
causato la morte di tuo fratello. Non pensi che raggiungere gli stessi obiettivi
che lui si era prefisso sia un modo nobile di onorare
la sua memoria e perdonarti per ciò che hai fatto? Coraggio, Ichijouji...
immergi il tuo Digivice nell'acqua... e la genialità e le qualità di Osamu saranno finalmente tue... Cosa aspetti...
coraggio..."
Ken soffocò un
singhiozzo di dolore e, senza riflettere oltre, si chinò e immerse nelle acque
grigie la mano con cui teneva il Digivice. Immediatamente, il colore bianco
della struttura esterna cominciò a fare posto al nero. Lo strumento stava
diventando nero come le tenebre... e al tempo stesso, qualcosa all'interno del
cuore di Ken sembrò quietarsi. Per la prima volta dopo due anni, si sentiva un
peso sollevato dalla coscienza. Si sentiva... stranamente bene. Gli piaceva
quella sensazione... quel potere che cominciava a scorrere dentro di lui...
"Sapevo che avresti preso la decisione più
giusta...”proseguì la
misteriosa entità "Hai un grande destino
davanti a te, Ken Ichijouji... vai dunque, e mostra a tutti il tuo vero
valore..."
Ken si alzò in piedi,
osservando con soddisfazione il suo nuovo Digivice nero.
Sì, aveva fatto la cosa
migliore. Tutti quegli stupidi che avevano visto soltanto il bambino prodigio
Osamu Ichijouji si sarebbero dovuti ricredere dinnanzi
a qualcuno ancora superiore...
(FINE
FLASHBACK)
**********
Per il resto... in quel
momento, tutto ciò che era successo in seguito era sembrato a Ken come le azioni
di un'altra persona. Sì, è vero, aveva ottenuto quello che desiderava...
finalmente aveva raggiunto e superato le capacità di
Osamu, e finalmente tutti si stavano rendendo conto di quanto valeva,
delle sue capacità...
"Ma quali capacità?"
mormorò tra sé Ken, interrompendo la propria linea di pensiero e scuotendo la testa desolato. "I risultati che stavo ottenendo non erano merito mio... non ho lavorato duro per ottenerli, non
sono stato piegato sui libri come Osamu... e soprattutto, continuavo a non avere
nessun amico. Tutti mi ammiravano, solo perché mi consideravano un genio, e io
ero troppo arrogante e pieno di me per poter anche soltanto considerare l'idea
di farmi un amico... credevo di essere superiore a
loro, che fossero soltanto un branco di insetti ignoranti... Santo cielo, cosa
sono diventato... vorrei che fosse tutto solo un incubo, ma le cose non stanno
così..."
Sentì qualcuno bussare
alla porta della sua camera. Un po' sbalordito, Ken alzò lo sguardo e rispose.
"Avanti..."
La porta si aprì
lentamente, facendo entrare un po' di luce nella stanza buia. Timidamente, una
figura femminile fece il suo ingresso. "Ken? Scusa se ti disturbo... volevo vedere se stavi
bene..."
Il Digiprescelto della
Bontà sorrise tristemente. "Grazie,
mamma... non ti preoccupare, sto bene... sono solo un
po' frastornato dopo tutto ciò che è accaduto in questi giorni... ma non stare
sulla porta, entra pure!"
Mia Ichijouji annuì, e
finì di spalancare la porta, rivelando anche la figura di suo marito, Takuma,
dietro di lei.
"Vi dispiace se resto
anch'io?" chiese l'uomo "Sono venuto perché volevo parlare di una certa cosa con
Ken..."
"Certamente, papà. Dimmi, c'è qualche problema?" rispose
Ken.
Takuma fece un mesto
sorriso e scosse la testa, mentre i due coniugi si sedevano al fianco del
figlio.
"Figliolo... quello che
io e la mamma vogliamo dire... è che ci dispiace di
come ti abbiamo trattato."
Ken spalancò gli occhi,
sorpreso del fatto che fossero LORO a scusarsi con lui. Non si spiegava perché
avrebbero dovuto farlo... dopotutto, era stato lui ad andare per tanto tempo e a
farli preoccupare a morte... oltre ad aver fatto tante altre cose... che non
sapeva neanche come iniziare a spiegare...
"Papà... perché dovreste
scusarvi con me... semmai dovrebbe essere il contrario..." mormorò il ragazzo, mettendo una mano su quella del
padre.
Mia scosse la testa
gentilmente. "Ken... quando Osamu era ancora vivo, noi non avevamo occhi che per
lui. Era il nostro orgoglio. Eravamo così presi da lui che non abbiamo prestato
attenzione a te, che pure cercavi di farci capire che ti mancava il nostro
affetto e la nostra vicinanza..."Concluse la frase passandosi una mano sugli occhi e
asciugando le lacrime che stavano scendendo, poi proseguì. "Non ci siamo resi
conto del tuo sconforto, e questo non è un comportamento da genitori
responsabili..."
"Poi, dopo che Osamu se
n'è andato..." proseguì Takuma, la cui voce suonava
terribilmente stanca "...noi abbiamo proseguito la nostra vita come meglio
potevamo. E, tempo dopo, ci siamo resi conto che tu
stavi diventando sempre più come Osamu. Stavi raggiungendo e sperando gli
incredibili traguardi che lui aveva toccato prima di te, sia dal punto di vista
degli studi che da quello sportivo. Oh, quanto ne siamo
stati orgogliosi... Ci è sembrato quasi che Osamu fosse tornato tra
noi... e forse per questo abbiamo cominciato a prestarti più attenzione di
quanto non te ne avessimo già data dopo la sua morte."
Takuma sospirò e mise
una mano attorno alle spalle del figlio minore. "Mi spiego, Ken? Ci è sembrato quasi... di poter sostituire Osamu con te. Non
abbiamo considerato i tuoi sentimenti, e non ti abbiamo voluto bene per quello
che eri davvero. Probabilmente... è
per questo che tu sei scappato... non ti sentivi veramente amato e
capito, dico bene?"
Ken strinse i denti,
permettendo alle lacrime di scorrergli sulle guance. Come avrebbe potuto
ammettere il vero motivo per cui se n'era andato? Il
vero Ken non si sarebbe neanche sognato di abbandonare i suoi genitori... ma
mentre era l'Imperatore, li aveva considerati soltanto
degli stupidi, ignoranti insetti che non meritavano il suo tempo. Non solo loro,
ma anche tutti quelli che gli stavano attorno... li
aveva sempre guardati dall'alto in basso, come un lupo guarda le pecore,
nascondendosi dietro quella facciata di gentilezza e talento... che nascondeva
il peggiore dei mostri...
Di nuovo, tutti i
crimini di cui l'Imperatore si
era macchiato passarono davanti agli occhi di Ken... il suo disprezzo per
l'umanità, tutti i Digimon schiavizzati e uccisi per mano sua... i suoi
tentativi di distruggere i Digiprescelti, culminati nella nascita di quello
scherzo della natura conosciuto come Chimeramon... tutto il sangue che ancora
stava sulle sue mani... e tutto era iniziato dall'invidia che una volta Ken
provava nei confronti di suo fratello...
Ora però era pentito...
e deciso a ricominciare tutto da capo...
"Mamma... papà..." singhiozzò Ken "Voi... non avete nulla... da farvi
perdonare... sono stato io... ad andarmene e a farvi preoccupare... mi
dispiace... perdonatemi..."
Il ragazzo abbracciò
stretta la sua mamma, permettendo a tutte le lacrime che aveva trattenuto da tanto tempo di riversarsi fuori dai suoi
occhi... in quel momento, sentiva un enorme peso sollevato dal suo cuore, e una
sensazione di liberazione indicibile... tutto ciò che aveva tenuto dentro il suo
cuore fin dalla scomparsa del fratello, finalmente stava
uscendo...
"Dispiace anche a noi...
per averti considerato come il sostituto di Osamupiuttosto che come nostro figlio Ken..."
mormorò Mia.
Stretto nell'amorevole
abbraccio dei suoi genitori, scosso da singhiozzi di pentimento e di sollievo,
Ken non si accorse neanche che il suo Digivice, che in quel momento stava nella
tasca dei suoi pantaloni, stava iniziando a brillare...
A quanto pareva, anche
Wormmon era pronto a perdonare...
***********
Qualche ora più tardi,
quella sera, Ken era in piedi davanti al suo computer acceso, il Digivice ancora
brillante in mano. Dopo il discorso con i suoi genitori, si era reso conto di
quanto stava succedendo al congegno che lo identificava come un Digiprescelto;
aveva il presentimento di sapere cosa stava accadendo, e forse quella poteva
essere l'occasione ideale per iniziare a chiedere il perdono di
DigiWorld...
Annuendo tra sé, il
ragazzo puntò il suo Digivice contro lo schermo, come già aveva fatto tante
volte in passato, e lo stesso vortice di luci che lui aveva visto tante volte lo
trasportò nel Mondo Digitale...
...in
un luogo che non si ricordava di aver mai visto. Assomigliava ad uno
strano villaggio, composto di cubi di gommapiuma e giocattoli che risplendevano
di colori sgargianti. Il terreno era decorato da quadri con dei buffi disegnetti
al loro interno, ed era disseminato di piccoli oggetti che assomigliavano a
culle, in alcune delle quali stava un uovo colorato, in altre un piccolo Digimon
di livello Baby.
"Ci siamo... questo deve
essere il Primary Village..."disse Ken tra sé, cominciando ad aggirarsi tra le culle.
Anche se non era mai stato in quel posto, ricordava
bene quello che gli aveva detto Wormmon a proposito... era il luogo in cui ogni
Digimon nasceva, e in cui ogni Digimon buono rinasceva dopo essere stato
cancellato per qualche motivo. Quindi, se davvero
Wormmon era rinato, era là che doveva cercarlo...
"Una cosa è certa, non
credo di essere il benvenuto qui attorno... beh, del resto non me lo aspettavo
neanche..."pensò tra sé,
notando gli sguardi di animosità e rabbia che i Baby Digimon gli stavano
rivolgendo...
"Beh? Dopo tutto quello che hai fatto, hai ancora il coraggio di
presentarti qui, assassino?"
I pensieri di Ken furono
interrotti da una voce brusca e squillante che proveniva dal suo lato. Il
ragazzo si voltò per vedere un piccolo Digimon delle dimensioni di un coniglio,
e non troppo dissimile nell'aspetto: aveva il pelo corto e rosso, bianco
sull'addome, con delle strisce blu che decoravano la testa, le guance, le zampe,
la schiena e la punta delle lunghe orecchie. Le zampe erano armate di unghie, e la bocca presentava molti piccoli denti aguzzi.
La coda sembrava fatta di piume rosse e blu, e i grandi occhi azzurri guardavano
freddamente l'ex-Imperatore.
ANALIZZATORE
DIGIMON
Nome:
Elecmon
Tipo:
Mammifero
Attributo:
Dati
Livello:
Rookie
Attacchi: Super Thunder
Strike
Un Digimon mammifero,
che si occupa della protezione e della cura dei nuovi nati nel Primary
Village. Se costretto a combattere, usa un potente attacco
elettrico.
"Moltissimi dei Digimon
che vedi qui sono quelli che tu hai ucciso o fatto morire durante la tua
tirannia, lo sai?" lo rimproverò Elecmon "Come hai
intenzione di giustificarti davanti a loro, e davanti a tutto il Mondo
Digitale?"
Ken abbassò lo sguardo.
Non poteva certo dare torto ad Elecmon.
"Io..." iniziò a dire il Digiprescelto della Bontà "...mi rendo conto
che... forse non ho il diritto di presentarmi qui dopo tutto quello che ho
fatto... ma vorrei rimediare, almeno in parte, a tutto quello che ho fatto
mentre ero l'Imperatore. So che chiedere scusa non sarà sufficiente... ma vorrei dirvi che sono mortificato per i crimini di cui mi
sono macchiato... ero ubriacato dal potere che credevo di avere, e non mi
rendevo conto che per colpa mia stavate soffrendo tutti. Solo dopo ho aperto gli
occhi davanti alla realtà..." Ken concluse la sua arringa con un sospiro. Era chiaro che
avrebbe sentito ancora per molto tempo il peso delle sue azioni passate...
volontarie o meno...
Elecmon sembrò valutare per un attimo le parole dell'ex-Imperatore, poi la
sua espressione severa si rilassò. "Hmm... beh, se non altro mi sembri
sincero. Forse meriti una seconda possibilità. Ma vedi di non sprecarla." Tutt'attorno, diversi piccoli Digimon stavano dando segni
d'assenso, saltellando nelle loro culle e cinguettando
allegramente.
Il ragazzo rialzò la
testa, e un piccolo sorriso si dipinse sul suo volto. "Grazie..." mormorò, semplicemente.
"Bene... ora, passando
ad altri discorsi..." proseguì il custode del Primary
Village "C'è un cucciolo a cui mi piacerebbe che tu dessi un'occhiata. Il suo
uovo è arrivato qualche giorno fa, e si è schiuso appena due ore fa. E sai qual è stata la prima cosa che ha chiesto subito dopo
la nascita? Mi ha chiesto se avevo visto un certo Ken
Ichijouji. E' il tuo nome, vero?"
Ken, sentendo il battito
del suo cuore accelerare, annuì.
"Ah! Lo sapevo!" replicò
Elecmon, sorridendo furbescamente "Gli ho risposto che non conoscevo nessuno con
quel nome, e lui mi ha detto che non importava, perché sapeva che prima o poi sarebbe arrivato. Allora, vuoi continuare a farlo
aspettare? La sua culla si trova... più o meno lì..."
Il Digimon mammifero indicò un punto ad una certa distanza da
lui.
Ken non aveva bisogno
d'altro. Ringraziò velocemente Elecmon, e si diresse rapidamente verso la zona
che gli era stata indicata, chiamando il nome di
Wormmon.
"Ken! Ken, sono qui!"
gli rispose una vocina squillante, che il ragazzo
avrebbe riconosciuto tra mille...
"Wormmon! Wormmon, sei
tu?" esclamò Ken, piegandosi verso una culla occupata
da un piccolo Digimon che sembrava una palla verde dai grandi occhini neri, con
un succhiotto rosa in bocca e un lungo stelo, terminante con una foglia, che gli
spuntava dalla testa.
"KEN!" esclamò la
creaturina, saltando tra le braccia del suo partner umano, che lo abbracciò in lacrime. "Lo sapevo! Sapevo che saresti tornato
ad essere il Ken gentile e buono che ho incontrato tre
anni fa!"
"Bentornato... amico
mio..." singhiozzò Ken, mentre un altro ricordo del suo
passato riaffiorava, questa volta un ricordo pieno di gioia e speranza...
(FLASHBACK)
Un ragazzo e il suo
Digimon, uniti da un'amicizia più forte di qualsiasi
altra cosa, stavano tornando dal loro primo viaggio attraverso il Mondo
Digitale. Un viaggio di soli cinque minuti, ma lungo più che
abbastanza da permettere ai due di capirsi e conoscersi come amici
d'infanzia...
"Ken, prima che tu vada,
vorrei che tu mi facessi una promessa..."
"Sì, Wormmon. Dimmi
pure."
"Promettimi che resterai
sempre il ragazzo buono e generoso che sei..."
"Non preoccuparti,
Wormmon. Sarà così..."
(FINE
FLASHBACK)
Mentre Ken abbracciava la
forma Baby del suo Digimon, una bianca luce iniziò a sprigionarsi dai due amici,
riempiendo di meraviglia gli altri cuccioli. La Digi-Crest della Bontà era
rinata. Per Ken Ichijouji, l’ex-Imperatore Digimon, era finalmente giunto il
momento di ricominciare.
"E così..." pensò tra sé Elecmon,
osservando soddisfatto la scena "...alla fine ha ritrovato quello che veramente
era. Beh, tanti auguri, ragazzo."
CONTINUA…
Note dell’autore:
Allora, vi sono piaciuti i due capitoli dedicati al passato di Ken? Ovviamente,
il suo viaggio alla ri-scoperta di sé stesso non finisce qui. Nel prossimo
capitolo, i Digiprescelti dovranno rientrare in azione, e incontreremo di nuovo vecchie conoscenze…
(SPOILER: Se non volete
rovinarvi la sorpresa, NON LEGGETE OLTRE !!!)
Visto che è un argomento
che interessa a molti, ecco a voi le accoppiate che userò per le tre storie
dedicate ad Adventure 02 che
scriverò:
Taiora – Sorato è
un’accoppiata che non mi è mai piaciuta. Mi sta proprio sullo stomaco. I due
personaggi che la compongono, li adoro, mi rendo conto che Yamato e Sora sono
perfettamente compatibili in questo senso, e ho anche cercato di farmela
piacere, con tutto che è ufficiale… ma ho ottenuto
l’effetto contrario. Mi scusino tutti i fan di Sorato, ma io preferisco di GRAN lunga Taiora. A mio modestissimo parere, ha più
senso; poi, ognuno la pensi come vuole.
Jyoumi (Mimi /
Jyou) –
Qui ero un po’ indeciso: l’alternativa sarebbe stata
Mimi / Koushiro, altra accoppiata che adoro. Tuttavia, alla fine ho deciso per
Jyou… per quale motivo? Beh, Jyou è il mio personaggio preferito di Adventure 01, e l’ho sempre trovato un personaggio
ingiustamente ignorato. Inoltre, come dimenticare quegli episodi della saga di
MetalEtemon (ugh… quel nome odioso…) in cui Mimi e Jyou viaggiano assieme? Sono
stati quelli a convincermi!
Daikari – Ho cambiato idea. Tutte quelle fanfiction Takari mi hanno un pò stancato. Trovo giusto che, per una volta, sia il mio amico Daisuke a conquistare il cuore della Prescelta della Luce, no? In fondo, perchè non dovrebbe meritarlo?
Kenyako – Ken è il mio personaggio preferito di Adventure 02 assieme a Daisuke. E' giusto che trovi anche lui una ragazza, no? E Miyako mi sembra la più adatta al nostro Digiprescelto della Bontà. La coppia Daiyako... la riserverò per un altra storia, ok?
Non preoccupatevi, non mi sono dimenticato di Yamato, Koushiro e
Takeru! Ci sarà qualcosa anche per loro… e non si tratterà di Jun, non preoccupatevi!
Comunque, per lo sviluppo di
storie d’amore, dovrete aspettare un po’. Io preferisco procedere per gradi, nel
campo ‘romanticismo’.
Detto questo, vi do
appuntamento al Capitolo 5! Arrivederci!
Una fanfiction di
Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice:
Bene… posso dire di aver finito con la parte dedicata al passato di Ken, e sono
lieto di informarvi che la storia entra ufficialmente nel vivo! Da questo
capitolo in poi, i digiprescelti vecchi e nuovi saranno impegnati a distruggere
le Dark Towers, e a scoprire chi sia il burattinaio che tira i fili… da qui le
vicende si svilupperanno in una maniera che si distanzierà notevolmente dalla
storia originale, e sperabilmente sarà più interessante… ancora mi si rivolta lo stomaco al ricordo della versione originale della
saga di Daemon…
Jyou:
L’hai trovata… buttata là a caso, ho indovinato?
Justice:
Centrato il punto, Jyou! Voglio dire, com’è che un cattivone così potente
appare dal nulla all’improvviso, fa sfracelli per tre, tre di numero, episodi…
e poi scompare così? Per non parlare di qualcun altro, che sarebbe dovuto
apparire di più, e che invece si è ridotto a farsi vedere di sfuggita
all’inizio e alla fine dell’episodio in cui Hikari veniva
trasportata nel Dark Ocean…
Hikari
(intimorita): Mi fai tornare in mente dei pessimi ricordi… ma chi era questo ‘qualcuno’?
Justice:
Un po’ di pazienza, Prescelta della Luce! Lo si vedrà
più avanti… molto più avanti… nel corso della mia saga. Intanto, questo
capitolo riporterà in scena uno dei miei Digimon preferiti!
Mimi:
Davvero? E di chi si tratta?
Justice:
Ti posso soltanto dire che lo conosci.
Mimi:
Hmm… penso di aver capito a chi ti riferisci…
Justice:
Non dire altro, non vogliamo rovinare la sorpresa ai lettori, giusto? Ah, a
Francesca Akira, vorrei dire che per scrivere i capitolo 3 e 4 mi sono basato
su riassunti on-line della seconda serie, e anche su fanfiction scritte da
altri. Purtroppo, non ho modo di scaricarmi episodi…
Taichi:
L’autore ringrazia inoltre tutti coloro che gli hanno
lasciato delle recensioni, e vi augura buon divertimento con il Capitolo 5!
**********
Capitolo 05 – Di nuovo in
azione
Era
passato qualche giorno da quando i Digiprescelti si erano trovati di fronte gli
Allomon creati dalle Dark Towers, e da quel giorno era stata priorità del
gruppetto di ragazzi distruggere tutti i rimanenti obelischi di controllo, in
modo da limitare quanto più possibile l’eventualità che potessero
nascere altri di quei folli Digimon privi di controllo. Sfortunatamente, si preannunciava come un’impresa titanica, dato l’enorme numero
di Dark Towers esistenti, e la vastità dell’area in cui erano sparse, dove più
concentrate, dove meno…
Fortunatamente,
i Digiprescelti, a loro insaputa, non erano soli nel loro lavoro…
**********
…in
un altro settore, un settore disseminato di verdi foreste, c’era qualcuno che
stava facendo del suo meglio per facilitare loro il lavoro. La
persona che poco tempo prima aveva disseminato DigiWorld dei terribili
obelischi neri, ora si stava impegnando a distruggerli con tutte le sue forze.
In quel momento Ken, con il rinato Wormmon sulla spalla, stava tenendo lo
sguardo fisso su quattro Dark Towers che si innalzavano
minacciosamente da un boschetto a poche centinaia di metri da lui.
“Ci
siamo, Ken.” Esclamò il piccolo Digimon bruco “Possiamo iniziare il lavoro.”
Ken
tirò fuori il suo D-3, fissandolo per un attimo con aria
pensosa, poi si rivolse a Wormmon. “Sei sicuro, Wormmon? Te la senti di Digievolvere a livello Champion?” Wormmon rispose
annuendo con decisione.
“E va bene, allora…” rispose Ken, sorridendo leggermente “Fai
del tuo meglio, amico mio!”. Non appena Ken ebbe finito la frase, una luce
bianca si sprigionò dallo schermo del suo Digivice, avvolgendo il suo partner…
“Wormmon shinka…”
Il
corpo del piccolo bruco iniziò a brillare, e aumentò di dimensioni, cambiando
contemporaneamente la propria forma, mentre Ken assisteva meravigliato alla
Digievoluzione del suo partner. Poco dopo, quando fu di nuovo possibile vedere,
al posto di Wormmon si ergeva un Digimon umanoide dai dettagli da insetto, così
grande che Ken avrebbe facilmente potuto stare seduto
sulla sua spalla. Era enorme, muscoloso e ricoperto da una robusta corazza
smeraldina, e la testa presentava due grandi occhi compositi, sormontati da
lunghe antenne verdi e rosse a forma di frusta. Le braccia, le spalle e le
gambe erano ulteriormente protette da una corazza nera, rafforzata da spuntoni
acuminati sulle spalliere, mentre mani e piedi erano armati di lunghi artigli
bianchi. Infine, due paia di ali simili a quelle di
una vespa si dipartivano dal suo dorso.
“…STINGMON !”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Stingmon
Tipo: Insettoide
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Spiking Strike
Digimon dall’aspetto
insettoide, molto abile nello scontro diretto. Può volare ad alta velocità
grazie alle sue quattro ali, e il suo Spiking Strike può perforare anche la
roccia!
“Sono
pronto, Ken!” disse il nuovo Digimon librandosi in volo, con la stessa voce
calma che aveva quando era Wormmon, ma più profonda e
decisa. “Quando vuoi, possiamo iniziare!”
“Bene,
Stingmon! Allora, diamo inizio ai lavori!” rispose
Ken. Annuendo, il gigantesco insetto umanoide si scagliò contro una delle Dark Towers, tirando fuori una lunga lama purpurea
dall’armatura che proteggeva l’avambraccio destro.
“Spiking Strike!” esclamò Stingmon, eseguendo
un affondo e conficcando la lama nel congegno oscuro. Per un attimo non accadde
nulla, poi delle crepe iniziarono ad apparire sulla superficie della Dark
Tower, aprendosi sempre di più… finchè l’intero obelisco non si sbriciolò,
dissolvendosi in dati che vennero subito cancellati.
Stingmon rivolse poi la sua attenzione ad un'altra Dark Tower, riservandole lo
stesso trattamento.
“Sara
un lavoro lungo…” si disse Ken, osservando i frammenti della Dark Tower che
scomparivano nel nulla “Ma è quanto possiamo fare per
il momento… non dovrà rimanere traccia di quegli infernali congegni… Forza,
Stingmon, confido in te…”
**********
Quel
pomeriggio, nell’aula computer della Odaiba High
School, il gruppetto dei nuovi Digiprescelti si era riunito, e ad accompagnarli
c’erano Taichi, Yamato, Koushiro e Jyou. Ormai, tutti i membri del vecchio
gruppo erano venuti a sapere dei Digimon creati dalle Dark Towers, e volevano
indagare su chi stesse dietro quelle misteriose e
distruttive creature. In quel momento Miyako stava passando in rassegna una
mappa del Mondo Digitale, per trovare un luogo dove ci fosse
un numero maggiore di Dark Towers e fosse più probabile che i Digimon
artificiali apparissero di nuovo.
“Ragazzi,
guardate! Credo di aver trovato un luogo che potrebbe
interessare ai nostri nuovi nemici!” esclamò la ragazza con gli occhiali,
cliccando con il mouse su un quadrato nero. Si trattava di una zona a nord,
dove la concentrazione di Dark Towers pareva essere particolarmente elevata.
I
Digiprescelti e i loro partner (per chi ne aveva uno)
si riunirono attorno allo schermo, notando che il settore selezionato si
trovava vicino al luogo in cui avevano ritrovato Gomamon diverse settimane
prima, e in cui avevano liberato un gruppo di Frigimon dai Dark Rings dell’Imperatore.
A Jyou, chiaramente, faceva molto piacere l’idea di rivedere il suo amico
digitale dalla lingua svelta, e di dare una mano ai suoi amici e ai
Digiprescelti più giovani.
“Spero
solo di non prendermi un colpo di freddo mentre siamo lì…” aveva
commentato il Digiprescelto dell’Affidabilità, scatenando qualche sghignazzo
da parte dei suoi amici del gruppo originale.
“E’
sempre stato preoccupato così per ogni cosa, quando siete andati per la prima
volta a DigiWorld?” aveva chiesto un divertito Daisuke a Taichi.
“Ora
più, ora meno…” rispose Taichi “Era sempre quello che andava in paranoia e
temeva che accadessero le cose più strane…”
“Mentre tu, Taichi, eri sempre quello che non si preoccupava
mai abbastanza!” replicò scherzosamente Yamato “Eri sempre a gettarti a
capofitto in ogni situazione senza badare alle conseguenze…”
Taichi
perse per un attimo l’equilibrio, mentre un gocciolone di sudore gli scendeva
dietro la nuca “Ugh… hey, bell’amico che mi ritrovo!
Insomma… ero emozionato perché mi trovavo in un nuovo mondo… voglio dire,
quanti possono vantarsi di aver fatto parte di un gruppo di bambini prescelti
chiamati a sconfiggere le forze del male a fianco di altrettanti
fantastici amici digitali?”
“Comunque ammettilo, Taichi, qualche volta hai finito per
rimpiangere la tua impulsività!” scherzò Jyou. Il Prescelto del Coraggio
sospirò, facendo uscire una nuvoletta a forma di fungo stilizzato dalla bocca.
“Okay,
ragazzi, ho capito… come non detto…” sospirò Taichi. Gli altri Digiprescelti e
i Digimon risero brevemente, e anche l’austero Iori si mise una mano davanti
alla bocca per trattenersi.
“Passando
ad argomenti più seri…” proseguì Koushiro “Credo sia il momento di partire.
Miyako, hai già avvisato gli altri Digimon del settore in cui stiamo per dirigerci?”
La
Digiprescelta dai lunghi capelli fucsia annuì, sistemandosi il fazzoletto blu
che portava legato sulla testa. “Certamente! Agumon, Gabumon e Tentomon hanno
già ricevuto il nostro messaggio, e ci raggiungeranno quanto prima! Gomamon
dovrebbe essere già sul posto!”
“Fantastico!”
commentò Patamon “Hai avuto una buona idea, Koushiro,
a suggerirci questo utilizzo per i D-3!”
“Beh,
ho semplicemente pensato che, conoscendo le coordinate giuste, avremmo potuto
usarli per attivare anche Digiport da un settore all’altro del Mondo Digitale…”
rispose il piccolo genio dai capelli rossi “Così, possiamo
permettere ai nostri Digimon di raggiungerci in qualsiasi momento quando ci
troviamo a DigiWorld…”
“Perfetto,
allora!” rispose Takeru, afferrando il suo D-3 “Possiamo
partire?”
“Senz’altro!
DIGIPORT OPEN! Pronti, Digiprescelti… ATTIVARSI!” esclamò
Miyako, puntando il suo Digivice contro lo schermo come ormai era solita fare.
Il portale verso DigiWorld si attivò all’istante, e i
Digiprescelti di nuova e vecchia generazione, assieme ai loro compagni,
scomparvero all’interno dello schermo…
**********
“Wow…
questo è uno di quei momenti in cui desidererei aver scelto vestiti un po’ più
pesanti per andare a DigiWorld…” commentò Hikari, stringendosi le braccia
attorno al corpo per proteggersi dal freddo pungente.
“Beh…
almeno voi avete i vestiti… noi dobbiamo arrangiarci…” esclamò Armadillomon,
inspirando per evitare di prorompere in un poco elegante starnuto.
“Già…
e io non sono abituato a questo gelo…” si lamentò Patamon, che stava rimanendo
a terra per evitare di congelarsi le ali-orecchie.
Gatomon, il cui pelo la proteggeva dalla rigidità del
clima, li guardò scuotendo la testa.
“Pappamolle.
Non vi lamentate per una brezzolina, abbiamo dovuto
sopportare ben di peggio…”
In
quel momento, i ragazzi si trovavano in un’ampia pianura ricoperta di brina, e
un ampio lago si trovava qualche centinaio di metri più in là. Un paio di
piccole catene montuose, spruzzate di neve, circondavano
la zona. Sfortunatamente, il suggestivo paesaggio era
rovinato da una fitta presenza di Dark Towers: i ragazzi riuscivano a contarne
almeno dieci tutt’attorno a loro, tre delle quali emergevano dalle acque del
laghetto, e altre sette sulle montagnole a qualche chilometro di distanza,
quattro da una parte e tre dall’altra. Alcuni piccoli Digimon, per la maggior
parte Gotsumon, si stavano dando da fare, con corde o altri strumenti, per
tirare giù gli obelischi di controllo.
Daisuke,
anche lui cercando di ripararsi in qualche modo dal freddo (e cercando di nascondere il fatto che stava battendo i denti…), non potè
comunque fare a meno di confermare ciò che aveva detto la ‘ragazza del suo
cuore’. “Beh… in fondo siamo in un settore a nord, è naturale che faccia
freddo… e comunque, è il caso di mettersi al lavoro,
magari riusciremo a dimenticare il freddo…”
“Daisuke
ha ragione…” commentò Jyou “Non appena Gomamon e gli altri arriveranno, cominceremo a buttare giù quelle Dark Towers e a cercare i
responsabili dell’apparizione di quei Digimon artificiali…”
Il
più anziano dei ragazzi prescelti venne
improvvisamente interrotto da qualcosa di piccolo, carino, bianco e dotato di
pinne che gli balzò sulle spalle, abbracciandolo come meglio poteva.
“JYOU!”
Colto
di sorpresa dall’inaspettato abbraccio alle spalle, Jyou cacciò un breve grido
di sorpresa, perse l’equilibrio e cascò a terra di faccia, sotto lo sguardo
incredulo degli altri.
“Insomma,
Jyou! Dopo tanto tempo, ti fai ancora spaventare da un saluto innocente?” rise
il responsabile dell’ ‘attacco a sorpresa’: un buffo
Digimon dall’aspetto di una piccola foca bianca a decorazioni viola, e con una
crestina rossa che, a partire dalla testa, gli scendeva lungo la spina dorsale.
Aveva degli artigli sulle pinne e sulle zampe posteriori, e dalla bocca
spuntavano leggermente due canini, che tuttavia avevano
il solo effetto di renderlo più buffo per contrasto con il suo aspetto
innocente.
Jyou
alzò la faccia da terra, aggiustandosi gli occhiali e sfregandosi il naso
indolenzito. “Gomamon! Lo sai che prendo un colpo quando vengo
colto alle spalle!”
Il
simpatico Digimon foca sfoderò un sorriso da orecchio a
orecchio. “Dai, scusa! E’ che accoglierti in questo modo mi ricorda i vecchi
tempi del nostro primo viaggio a DigiWorld!” rispose,
scatenando le risate generali.
Jyou
rise, mettendosi seduto e abbracciando il suo compagno di mille avventure. “Hai
ragione! Sono felice di rivederti, Gomamon!”
Mentre Yamato aiutava Jyou a tirarsi su, i Digimon del
nuovo gruppo di Digiprescelti stavano accogliendo il nuovo compagno di squadra.
“Beh,
bentornato in squadra, Gomamon!” lo salutò Patamon, muovendo allegramente le
ali.
“Sarà
un piacere lavorare con te!” fu il commento di Veemon. Gli altri Digimon
salutarono a loro volta.
“Ora
mancano soltanto Agumon e gli altri.” Commentò
Daisuke, guardando soddisfatto l’allegro gruppetto di Digimon “Koushiro-kun,
hai già comunicato loro il monitor da cui siamo
usciti?”
“Certamente.
Dovrebbero arrivare più o meno…” Koushiro si interruppe
per dare un’occhiata al suo orologio “…adesso!”
Non
appena Koushiro ebbe finito di parlare, lo schermo televisivo da cui erano
usciti i ragazzi cominciò nuovamente a brillare, e tre
figure familiari ne uscirono tra scintillanti raggi di luce: Agumon, Gabumon e
Tentomon, che non persero tempo ad abbracciare i rispettivi partner umani.
“Tentomon!”
esclamò Koushiro “Allora, vanno meglio le cose da
quando l’Imperatore non c’è più?”
“Decisamente!” rispose il Digimon insetto, con la sua voce
nasale “L’opera di demolizione delle Dark Towers procede a meraviglia, grazie
anche al contributo dei Digiprescelti di altri paesi! Se
va avanti così, presto DigiWorld potrà tornare allo splendore di un tempo!”
“Tuttavia,
c’è il problema di queste Dark Towers trasformate in Digimon che non ci
consente di essere troppo baldanzosi…” riflettè Iori
“Non abbiamo idea di chi ci stia dietro, e quale sia il loro scopo, ma
rappresentano una minaccia.”
“Risolveremo
anche questo problema, state tranquilli!” rispose Daisuke, con il suo solito
ottimismo. “Troveremo il responsabile e gli daremo una lezione!”
“Ascoltate,
ragazzi…” propose Koushiro “Qui attorno ho contato
sette Dark Towers. E’ probabile che chiunque stia dietro a tutta questa storia,
o chi per lui, tenti di trasformarle mentre noi siamo
qui. Mentre una parte di noi resta qui a distruggere le torri più vicine,
qualcuno potrebbe andare in ricognizione, per vedere se succede qualcosa di
strano.”
“Ottima
idea, Koushiro! Allora diamo inizio ai lavori e facciamo fuori le Dark Towers
di questo settore!” esclamò Taichi, stringendo una
mano a pugno. “Per quanto riguarda il gruppo di ricognizione… chi di noi ha
Digimon in grado di volare?”
“Trasformandomi
in Halsemon, potrei andare a dare un’occhiata alla
zona portando Miyako con me!” propose Hawkmon. Anche
Patamon e Gatomon si fecero avanti.
“Ci
offriamo volontari anche noi!” esclamarono all’unisono.
“Benissimo!
Allora, Hikari, Takeru e Miyako faranno parte della
squadra di ricognizione. Tenete gli occhi aperti!” concluse
Yamato.
“Non
preoccuparti, fratellone!” lo rassicurò Takeru, tirando fuori
il suo D-3 assieme alle due ragazze “Andrà tutto bene! Allora, Patamon,
sei pronto?”
“Quando vuoi!” rispose il Digimon simile ad un maialino
alato. Lo schermo del Digivice di Takeru cominciò a brillare, mentre il biondo
Digiprescelto della Speranza invocava il potere del suo Digimental.
“DIGI-ARMOR ENERGIZE!” esclamò
Takeru.
“Patamon armor shinka… PEGASUSMON, Speranza
Alata!” In un attimo, al posto di Patamon apparve il cavallo alato, coperto
dalla sua armatura dorata.
“Tocca
a noi! Fammi digievolvere, Miyako!” esclamò Hawkmon.
“Diamoci
da fare anche noi, Hikari!” disse Gatomon. Le due Digiprescelte annuirono in
contemporanea e attivarono i loro Digimentals.
“DIGI-ARMOR
ENERGIZE!”
“Hawkmon armor shinka… HALSEMON, le Ali
dell’Amore!” Hawkmon si trasformò nel possente quadrupede simile al mitologico
grifone.
“Gatomon armor shinka… NEFERTIMON, l’Angelo
di Luce!” Il Digimon felino simile alla Sfinge apparve al posto di Gatomon.
In breve tempo, tutti e tre i Digiprescelti erano in groppa ai loro compagni,
pronti ad iniziare la ricognizione.
“Allora,
è tutto chiaro!” disse Hikari, sistemandosi sulla groppa di
Nefertimon “Noi controlleremo quelle Dark Towers più lontane. Se vediamo qualcosa di sospetto, vi avvisiamo con i nostri
D-3!”
“Perfetto!”
confermò Iori “Intanto noi ci occupiamo delle Dark Towers più vicine.” Al che i tre Digimon alati di livello Armor presero il
volo, dirigendosi verso gli obelischi di controllo sulle montagnole.
“Accidenti…”
borbottò tra sé Daisuke, guardando con un po’ di invidia
il terzetto… che comprendeva la sua ‘Hikari-chan’ e il suo rivale! “Ma perché
Takeru-kun riesce sempre a trovare il modo di stare al fianco della mia piccola
Hikari, e io no?” I Digiprescelti più anziani e i loro Digimon risero sotto i baffi
“Mi
spiace, Daisuke… se potessi digievolvere ExVeemon e portarti, ma con tutte
queste torri in giro…” si scusò il piccolo Veemon.
Daisuke
accarezzò la testa del draghetto, facendo un largo sorriso “Hey, no problem,
Veemon! Avrò altre occasioni! Ora concentriamoci sul lavoro, e facciamo del
nostro meglio!”
“Giusto!”
assentì Veemon.
“DIGI-ARMOR
ENERGIZE!” esclamarono in coro Daisuke e Iori, richiamando i Digimental
dell’Amicizia e dell’Affidabilità.
“Veemon armor shinka… RAIDRAMON, la Folgore
dell’Amicizia!” Il veloce drago quadrupede apparve al posto di Veemon, il
corno seghettato sulla fronte crepitante di energia
elettrica
“Armadillomon armor shinka… SUBMARIMON,
l’Affidabile Guardiano dei Mari!” Al posto di Armadillomon,
apparve lo strano Digimon sottomarino che si tuffò immediatamente nelle acque
del lago, con Iori nella cabina di guida. Una cupola di vetro apparve
immediatamente attorno al giovane Digiprescelto.
“Bene,
Iori! Allora, tu ti occupi delle Dark Towers che si trovano nel lago, giusto?”
chiese Daisuke, montando in groppa a Raidramon.
“D’accordo!
Voi iniziate a distruggere le altre, poi vengo a darvi una mano!” rispose Iori,
prima che lui e Submarimon si inabissassero.
“Ci
stanno mettendo molto entusiasmo, vedo…” commentò Jyou, guardando inorgoglito
la ‘nuova generazione’ che si metteva al lavoro.
“Beh,
noi non saremo da meno! Pronto, Agumon?” chiese Taichi, rivolto al piccolo
dinosauro.
“Prontissimo,
Taichi!” esclamò Agumon. Dietro di lui, anche Gabumon, Tentomon e Gomamon
diedero segni d’assenso e si diressero verso le Dark Towers per aiutare i Digimon
indigeni.
“Che dire… in casi del genere è un bene che l’entusiasmo sia
contagioso…” commentò Taichi.
**********
“Fist of the Beast King!”
In
un settore montagnoso, un’ennesima Dark Tower crollò al suolo e si ridusse in
briciole, distrutta dall’impatto con una grossa sfera di energia
a forma di testa di leone. L’autore del gesto si rilassò, espirando lentamente
e abbassando il braccio con cui aveva sferrato l’attacco. Si trattava
di un Digimon umanoide alto e muscoloso, dalla pelle abbronzata e dalla testa
di leone, completa di una maestosa criniera gialla. Indossava soltanto
un paio di pantaloni lunghi neri, con una grossa cintura allacciata in vita, e
altre due cinghie attorno alle caviglie. Delle striscie di cuoio nero erano
avvolte attorno al braccio e alla mano sinistri, e gli artigli sulle mani e sui
piedi erano neri e affilati. Portava una spada appesa dietro la schiena, ben
custodita in un fodero. Nonostante le grandi
dimensioni e le impressionanti armi naturali del Digimon, i suoi occhi verdi
pieni di coraggio e la sua espressione calma e stoica facevano subito
trasparire la sua gentilezza e saggezza.
“Bene.
Un altro settore liberato da questi orribili strumenti di controllo.” Disse tra sé il possente guerriero, osservando ciò che
rimaneva della Dark Tower dissolversi nel nulla.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Leomon
Tipo: Animale
Attributo: Anti-Virus
Livello: Champion
Attacchi: Fist of the Beast King, Beast Sword
Leomon è un Digimon
buono e pacifico, ma è anche un ottimo combattente, che difende i Digimon più
deboli. Lunghi periodi di allenamento e meditazione
gli hanno permesso di usare la sua energia spirituale per il suo attacco
speciale, Fist of the Beast King.
Immediatamente,
dei gridolini di gioia arrivarono da dietro Leomon. Un gruppetto di Yokomon, la
forma In-Training di Biyomon, stava saltellando allegramente verso di lui,
esultando per la liberazione del loro settore.
“Evviva!
Grazie, signor Leomon!” cinguettò uno di loro, facendo un balzo enorme per la
sua piccola statura e salendo in braccio al Digimon leonino “Ci ha liberati da quelle torri nere!”
“Bravo,
signor Leomon!”
“Lei
è il nostro eroe!”
Leomon
sorrise bonariamente, chinandosi per appoggiare a terra il cucciolo che gli era saltato in braccio “Ho fatto solo il mio dovere. Non
c’è bisogno di ringraziarmi, l’importante è che stiate tutti bene.”
“Sì,
certo!” esclamò un altro Yokomon “Ora che qui non ci sono
più le torri nere, vivremo tutti più tranquilli! Grazie di nuovo, signor
Leomon!”
“Di
niente. Ora scusatemi, piccoli, ma devo proprio andare. In altre zone ci sono
molte altre Dark Towers che devono essere abbattute, e io devo fare la mia
parte.” Rispose il nobile Digimon, rimettendosi in
piedi. “Tornerò a trovarvi quando questa storia sarà finita, va
bene?”
“CERTAMENTE!
ARRIVEDERCI, SIGNOR LEOMON!” fecero coro i piccoli
Digimon simili a fiori, mentre il loro eroe cominciava ad incamminarsi lungo un
sentiero, voltandosi di tanto in tanto per salutarli con la mano.
Pochi
minuti più tardi, Leomon si era fermato un attimo lungo il sentiero che lo
avrebbe condotto al settore più vicino. Stava osservando con aria preoccupata
le inquietanti figure delle Dark Towers che si levavano dall'orizzonte.
"La
situazione non promette bene."mormorò
tra sè il nobile Digimon "Anche se l'Imperatore non è più al potere, le
sue creazioni continuano a terrorizzare i Digimon innocenti di tutto il Mondo
Digitale. Le voci che ho cominciato a sentire, che parlano di Digimon malvagi
creati dalle Dark Towers, non migliorano certo il quadro generale. So che i
Digiprescelti, vecchi e nuovi, stanno facendo del loro meglio per riportare
tutto alla normalità... ma non posso fare a meno di pensare che stia accadendo
qualcosa di grosso... e che avranno bisogno di tutto l'aiuto possibile..."
I
suoi pensieri furono interrotti da un fruscio quasi impercettibile che
proveniva da dietro di lui. Immediatamente, il suo sguardo acuto si spostò
verso un cespuglio ad alcuni metri da lui.
"Chi
è là? Fatti vedere!" esclamò Leomon.
La
figura nascosta nel cespuglio obbedì all'istante, balzando fuori
dal suo nascondiglio, ad una velocità tale da essere quasi invisibile
all'occhio umano, e si parò di fronte a Leomon, un sogghigno malefico dipinto
sul volto mostruoso.
Gli
occhi di Leomon divennero una fessura. "Ogremon. Al momento non..." si interruppe quasi
subito, rendendosi conto di non trovarsi di fronte il suo rivale, ma
semplicemente un Digimon che gli assomigliava. Come aspetto fisico, il nuovo
arrivato era assolutamente uguale ad Ogremon: le zanne sporgenti, la pelle
spessa, gli spuntoni, il perizoma, le cavigliere, la clava d'osso, i capelli
mossi... ma la pelle era di colore arancione anzichè verde, e
quei pochi indumenti che indossava erano leopardati. Gettando una rapida
occhiata attorno a sè, Leomon vide altri cinque-sei Digimon dello stesso tipo
apparire dalle rocce attorno a lui e muoversi attorno a lui per circondarlo.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Fugamon
Tipo: Malvagio
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Evil Hurricane, Heavy
Stick
Questi Digimon predoni
viaggiano in bande, guidate dal membro più forte. Pur non essendo molto
intelligenti, sono estremamente feroci e combattivi.
Per
niente intimorito, nonostante fosse in netta inferiorità numerica, Leomon
afferrò con una mano l'elsa della sua spada. "Vi chiederei, per favore, di
lasciarmi passare. Non voglio combattere inutilmente."
Per
tutta risposta, il primo Fugamon lanciò un ruggito di battaglia e scattò verso
Leomon, la mazza sollevata e pronta a calare sulla testa del Re Leone. Ma
Leomon era un combattente troppo abile per farsi
sorprendere così facilmente. Con rapidità incredibile, estrasse la spada dal
fodero e sferrò un fendente che colpì l'arma del Fugamon, con una tale potenza
da fargliela saltare dalla mano. Leomon vide la clava solcare l'aria, mentre il
rivestimento di pixel che la ricopriva si dissolveva, rivelando che l'arma era
composta di granito nero!
"Quindi
questi sono i Digimon creati dalle Dark Towers..."pensò Leomon, evitando un pugno del Fugamon disarmato
e rispondendo con un suo pugno che raggiunse il Digimon artificiale al petto,
buttandolo a terra. Comunque, il Fugamon non rimase a
terra più di due secondi, mentre i suoi 'fratelli' si schieravano dietro di
lui, fissando Leomon con intenti malvagi.
"Se è così, non ho da farmi scrupoli. Devo
distruggerli." proseguì Leomon, mettendosi in
guardia e indietreggiando leggermente per mettersi in una posizione in cui non
potesse essere colto alle spalle.
**********
"Oxygen Torpedo!"
Un
paio di missili partirono da Submarimon, sfrecciando
attraverso le acque e colpendo alla base due delle Dark Towers semisommerse.
Gli obelischi neri si spezzarono e precipitarono nelle acque gelide, venendo cancellati un istante dopo. Il Digimon subacqueo e
il suo partner umano rivolsero poi la loro attenzione
alla Dark Tower rimanente, sfrecciando verso di essa ad alta velocità.
“Submarine Attack!" esclamò
Submarimon, indirizzando una raffica di proiettili a forma di stella contro di essa. Non ci volle molto prima che anche l'ultima Dark Tower
facesse la stessa fine delle altre.
Nella
cabina di guida, Iori sorrise leggermente. "Bravo, Submarimon! Ora
torniamo su e diamo una mano là sopra!"
Il
più giovane dei Digiprescelti sentì le orecchie tapparsi per l'improvvisa
differenza di pressione mentre Submarimon risaliva, riemergendo dalle acque
gelide e approdando sulla costa. Iori deglutì per stapparsi le orecchie e scese
dalla cabina di guida, guardando a che punto erano i suoi compagni mentre il
suo Digimon tornava allo stadio Rookie.
"Però..." commentò Iori
"Ci hanno messo molto impegno... ne restano due sole da distruggere!"
In
effetti, delle sette Dark Towers presenti appena qualche
minuto prima, ne rimanevano soltanto due, e anche quelle non sembravano
destinate a restare in piedi a lungo.
"Blue Thunder!" esclamò Raidramon,
e una scarica elettrica a forma sferica scaturì dal corno seghettato sulla
fronte del drago, impattando contro una Dark Tower e distruggendola
all'istante. Daisuke strinse la mano a pugno e sfoderò il suo ormai tipico
sorrisone. "YAHOO! Disintegrata anche questa! Siamo i migliori,
Raidramon!"
Più
in là, Agumon, Gabumon, Tentomon e Gomamon, pur non essendo ancora in grado di
evolvere, avevano aiutato i Gotsumon a buttare giù altre due torri, e stavano
attaccando l'ultima, erodendone la base.
"Pepper Breath!" esclamò Agumon,
sparando una palla di fuoco dalla bocca e colpendo la Dark Tower.
"Blue Blaster!" Gabumon soffiò una fiammata
blu dalla bocca.
"Electro Shocker!" proseguì
Tentomon, scagliando una scarica elettrica dalle antenne. I tre attacchi
aprirono una vasta crepa nel granito nero della Dark Tower, e fu Gomamon,
sorprendentemente, a darle il colpo di grazia.
"Sharp Edge!" esclamò la buffa
fochina, alzando una delle sue pinne artigliate e colpendo la Dark Tower nella
zona già danneggiata con un affondo. La spaccatura si allargò
finchè l'obelisco di controllo non si ruppe alla base, crollando
fragorosamente al suolo e svanendo nel nulla un istante dopo, tra le
esultazioni dei Gotsumon.
"Benissimo!
E qui abbiamo finito!" esclamò Daisuke, mentre
ciò che rimaneva della Dark Tower si dissolveva. I Digiprescelti di vecchia
generazione, intanto, erano andati a congratulare i loro Digimon per il lavoro
svolto.
"Hey,
Gomamon!" esclamò un sorpreso ma orgoglioso Jyou,
prendendo in braccio il suo compagno "Non mi avevi mai detto di
avere altri attacchi oltre ai tuoi Marching Fishes!"
Gomamon
chiuse gli occhi, facendo un sorrisone "Beh, non
me l'hai mai chiesto!" rispose prontamente, scatenando le risate del
gruppo.
Jyou
sorrise scuotendo la testa "Non cambierai mai..."
I
Gotsumon e gli altri abitanti del settore, intanto, erano impegnati a
ringraziare i Digiprescelti e i loro compagni Digimon per l'aiuto offerto.
"Finalmente non dovremo più vivere con la minaccia di quelle orribili
torri di controllo. Grazie infinite, amici!”
“Era
nostro dovere!” rispose Taichi “Comunque ora, se avete
problemi con dispositivi di controllo altri una decina di metri, sapete a chi
rivolgervi!” Concluse la frase con un sorrisone e facendo un segno di vittoria
con le dita.
"Sembra
che gli altri non abbiano trovato niente di sospetto nella loro ricognizione."disse Iori, raggiungendo il
gruppo e controllando i messaggi che arrivavano sul suo D-3. "A questo
punto, credo che possiamo comunicargli di distruggere anche le Dark Towers qua
attorno."
"Okay,
allora." Daisuke compose rapidamente un messaggio sul suo D-3 e lo inviò a
Takeru, Hikari e Miyako. "Sbrighiamo anche quest'ultima formalità, e poi
possiamo tornare a casa!”
**********
“Sto
ricevendo un messaggio da Daisuke!” esclamò Hikari dalla groppa di Nefertimon,
controllando il suo D-3 “Dice che hanno distrutto
tutte le Dark Towers presenti nella zona, e che, se non abbiamo notato nulla di
particolare, possiamo anche abbattere le torri qui attorno e tornare alla
base!”
“Nessun
avvistamento sospetto, per quanto ci riguarda.”
Rispose Pegasusmon, rimanendo sospeso in aria a pochi metri da Nefertimon.
“Halsemon,
Miyako, voi avete notato nulla dalle vostre parti?” chiese Takeru, rivolgendosi
al terzo membro della squadra di ricognizione.
La
ragazza con gli occhiali scosse la testa, che in quel momento “Niente di
particolare. Allora, tiriamo giù queste torri e andiamo! I nostri nemici
avranno un bel po’ di strumenti in meno per darci fastidio!”
Ma, proprio mentre Halsemon volgeva lo sguardo
verso la più vicina delle Dark Towers, un piccolo movimento, quasi
impercettibile all’occhio umano ma non certo alla sua vista acuta, attirò la
sua attenzione. “E quello cosa... un momento, ragazzi,
c’è qualcuno vicino a quella Dark Tower!”
I
tre Digiprescelti e gli altri due Digimon alati volsero lo sguardo verso la
Dark Tower indicata, senza nascondere una certa sorpresa. “Cosa?
Ne sei sicuro, Halsemon?” chiese Nefertimon “Riesci a vedere di cosa si
tratta?”
“Sembrerebbe
un essere umano, per quanto possa sembrare
incredibile...” rispose Halsemon “Meglio andare a
vedere più da vicino!”
Il
gruppetto scese di quota quanto bastava per vedere chiaramente la misteriosa
figura: era una donna vestita di rosso con lunghi capelli argentei e un
cappello a strisce viola e rosse, che in quel momento stava in piedi vicino
alla Dark Tower, con qualcosa di invisibile in una
mano. Inoltre, a distanza più ravvicinata, ad Halsemon
sembrò di vedere qualcosa di nero e piccolo luccicare su una spalla della donna
misteriosa...
“E’
vero, è proprio un essere umano!” esclamò Takeru, incredulo “Pensavo che solo i
Digiprescelti avessero accesso al Mondo Digitale!”
“Non
mi piace per niente...” mormorò Miyako, stringendo un
pugno “Quella tipa ci deve delle spiegazioni! HEY, TU! Cosa
credi di fare con quella Dark Tower? Dicci chi sei e da dove vieni!”
Una
goccia di sudore scese dalla fronte di Hikari, rimasta un po’ sbalordita dal
tono imperioso della sua migliore amica. “Ehm... Miyako...
sembri una poliziotta che ha appena pizzicato un ladro...”
Sfortunatamente,
la decisione di Miyako non fece né caldo né freddo alla donna misteriosa, che
si volse verso i Digiprescelti con un sorriso di sufficienza sulle labbra,
mostrando gli occhiali sfumati di viola che le nascondevano gli occhi.
“Finalmente
ci incontriamo, Digi-mocciosi…” mormorò tra sé la
donna, osservando i tre ragazzi che scendevano verso di lei. Erano quasi
arrivati a ridosso della misteriosa figura quando, all’improvviso, qualcuno
decise di intervenire.
“Long Machine Gun!” esclamò una voce
stridula proveniente dal lato destro dei Digiprescelti. Un lampo di energia bianca scaturì da chissà dove e sfrecciò
attraverso l’aria, colpendo in pieno Halsemon al fianco destro! Il Digimon
Armor e la sua partner umana lanciarono uno strillo di
sorpresa (e, nel caso di Halsemon, anche di dolore) e persero quota. Si
sarebbero schiantati al suolo, se Halsemon non avesse fatto una virata
all’ultimo momento e non avesse puntato le zampe artigliate contro il terreno,
frenando la caduta. Tuttavia, così facendo esaurì la
sua energia, e regredì immediatamente allo stadio Rookie. Miyako atterrò sulle ginocchia proprio vicino al suo Digimon stordito e
alla donna in rosso.
“MIYAKO!
HALSEMON!” esclamò Hikari, allarmata. Takeru strinse i
denti e tirò fuori il suo D-3 per avvertire gli altri del problema che avevano
incontrato.
“He,
he, hee… un bel colpo, se posso dire la mia.” Rise la
stessa voce stridula che aveva parlato un attimo prima.
Guardando nella direzione da cui proveniva, Hikari, Takeru e
Miyako videro uno strano Digimon umanoide, un po’ più alto di un uomo comune,
coperto di bende di lino dalla testa ai piedi e con lunghi artigli neri sulle
mani e sui piedi. Le uniche parti del corpo visibili
sotto le bende erano la bocca sogghignante e l’occhio sinistro, circondati da
pelle grigiastra. Numerose cinghie nere erano avvolte attorno alle cosce e ai
polsi, e portava una cintura in vita, nella quale erano rinfoderati numerosi
piccoli coltelli. Due grossi spuntoni neri decoravano le sue spalle, e altre
due cinghie di cuoio si incrociavano sul suo petto,
ciascuna delle quali reggeva un fodero nel quale stava una sorta di scettro da
faraone. Teneva in una mano un enorme fucile, evidentemente l’arma con cui
aveva colpito Halsemon. Una bandana viola lgata in testa e un paio di sostegni
argentati attorno alle gambe completavano l’aspetto
insolito della creatura.
La
donna in rosso storse il naso sdegnosamente. “Perdi meno tempo a congratularti,
Mummymon, e pensiamo al problema più immediato!”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Mummymon
Tipo: Fantasma
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Snake Bandage, Long
Machine Gun
Un misterioso Digimon
che avvolge e immobilizza i suoi nemici nelle sue bende di lino prima di
finirli. Ama darsi un sacco di arie.
“Mummymon?”
fece eco Takeru dalla groppa di Pegasusmon, finendo di scrivere il messaggio e inviandolo
ai D-3 di Daisuke e Iori “Allora siete voi quelli che
hanno animato quelle Dark Towers e hanno gettato nel caos il Mondo Digitale!”
Miyako,
con Hawkmon al sicuro tra le braccia, si alzò in piedi, fissando furiosa i due
individui. “Allora quali sono i vostri scopi? Per chi lavorate?”
La
donna in rosso scrollò le spalle con una risatina di disprezzo, tenendo tra le dita alcuni dei propri capelli. “Anche
se ve lo dicessimo, non vi servirebbe a nulla. Per il momento, vi auguro buon
divertimento con i nostri Digimon artificiali!” Detto ciò, lanciò in aria i
propri capelli, che si diressero, come magnetizzati, verso le quattro Dark
Towers nelle vicinanze e le tre che si trovavano dall’altra parte. Increduli,
Takeru e le due ragazze videro i capelli della donna piantarsi nel granito nero
della torre più vicina e affondare in esso tra cerchi
concentrici di luce rossa. Immediatamente, gli obelischi di controllo
iniziarono a brillare e cambiare forma.
La
donna approfittò dello sbalordimento generale per allontanarsi, ponendosi a
fianco del suo scagnozzo. “Qui abbiamo finito, Mummymon! Torniamo alla base e
facciamo rapporto della situazione!”
Mummymon
sghignazzò di nuovo, tenendo il fucile puntato verso i Digiprescelti mentre i
due si ritiravano verso una jeep parcheggiata lì vicino. “Sicuramente
riceveremo delle lodi per il lavoro svolto. Sta andando tutto come da
programma, dopo tutto…”
“Come
mi dà fastidio non avere idea di cosa stiano parlando…”commentò Hawkmon, scuotendo la testa e
liberandosi dallo stordimento.
“Allora
siamo in due, Hawkmon…” replicò Miyako.
Le
quattro Dark Towers più vicine avevano assunto la forma di altrettanti
Airdramon, Digimon dall’aspetto di draghi alati serpentiformi, con grandi ali
rosse, una corazza bianca che proteggeva la parte superiore della testa, e una
cresta di spuntoni gialli e rossi attorno al collo. I draghi alati lanciarono
uno stridio assordante e si lanciarono contro Pegasusmon e Nefertimon, mentre
Mummymon e la donna ne approfittavano per salire sulla
jeep, mettere in moto e tagliare la corda.
“Accidenti…
spero che Daisuke e gli altri abbiano ricevuto il messaggio…” mormorò Takeru,
preparandosi alla lotta inevitabile.
**********
“Ragazzi,
c’è un problema!” esclamò Daisuke, osservando allarmato
lo schermo del suo D-3 “Takeru-kun dice che lui e le ragazze hanno trovato i
responsabili della creazione dei Digimon artificiali!” In un attimo, tutti gli
altri Digiprescelti e Digimon erano attorno al nuovo leader dei Digiprescelti.
“Che cosa? Ci chiedono aiuto?” chiese
Yamato, afferrando stretto il proprio Digivice vecchio modello.
“Già…
dobbiamo fare in fretta e raggiungerli…” iniziò a dire Iori, ma fu interrotto
dalla vocetta di Veemon, che indicava allarmato un
punto in lontananza.
“Ehm,
ragazzi… temo che prima dovremo vedercela con qualche cliente…”
In
effetti, tre Airdramon, creati dalle Dark Towers, si erano levati in volo dalla
catena montuosa in lontananza e stavano scendendo in picchiata sul gruppetto di
Digiprescelti.
“Accidenti…
ci voleva proprio un attacco su due fonti…” mormorò Daisuke, deglutendo
involontariamente, mentre i Digiprescelti più grandi tiravano fuori i loro
Digivice e si preparavanoa combattere…
CONTINUA…
Note
dell’autore: Questo è il capitolo più lungo finora… ancora una volta, avevo
intenzione di farlo più lungo, ma poi ho visto che sarebbe venuto fuori
qualcosa di esagerato! Oh, beh, spero che vada bene
così com’è, e prometto di scrivere il prossimo il prima possibile! Alla
prossima, e lasciatemi una recensione!
Una fanfiction di
Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Eccomi di nuovo al lavoro sul mio progetto più
ambizioso! Mi rendo conto che l’ultimo capitolo non è stato un granchè, soprattutto
verso la fine, ma spero di rifarmi con questo. Prima di tutto, però, direi che
è il caso di rispondere ad alcune review. (si volge verso i Digiprescelti)
Ragazzi, a voi l’onore!
Daisuke (con una goccia di sudore sulla fronte): Ma scusa,
perché dobbiamo farlo noi questo lavoro?
Justice: Perché io sono l’autore e ho deciso così! Ora
forza, che prima facciamo prima ricomincia la storia!
Daisuke: Okay, okay… (sospira). Ad ogni modo, per Francesca
Akira: sì, quello che hai visto era proprio il Leomon che i Digiprescelti hanno incontrato nel loro primo viaggio a DigiWorld e che
era stato ucciso da MetalEtemon. L’autore ha pensato di riportarlo in vita, dato che il Primary Village era stato ricostruito dopo la
sconfitta dei Dark Masters e di Apocarymon, e tutti i Digimon buoni rinascono
prima o poi… no, al momento la storia è solo un AU… diventerà un crossover
molto più avanti. Giusto per non rovinare la sorpresa a nessuno, l’autore mi
dice di comunicarvi che il terzo episodio della sua saga sarà una sorta di
crossover. Con che cosa? A voi il piacere di scoprirlo…
Veemon: Per Garrick… beh, sicuramente Ryo Akiyama e
Millenniumon verranno menzionati nella mia storia, ma
non avranno un ruolo fondamentale. Per vedere Ryo in scena, temo che bisognerà
attendere le due storie dedicate a Tamers, mentre per Millenniumon… non sono
autorizzato a dire nulla per ora. Mi spiace.
Takeru: Per Driger e le gemelle Arianna
e Azzurra… ringraziamo infinitamente per le vostre recensioni, e spero continuerete
a seguirci!
Justice: Ottimo lavoro, ragazzi! Ora, partiamo con il
capitolo 6!
**********
Episodio 06 – Amico o
nemico?
“Giù, presto!” esclamò Taichi, mentre gli Airdramon creati
dalle Dark Towers scendevano in picchiata sul gruppo. I ragazzi e i loro
Digimon non se lo fecero dire due volte e si gettarono a terra, sentendo le ali
affilate come rasoi dei serpenti volanti fischiare a poche decine di centimetri
da loro. Daisuke fu il primo ad alzarsi, afferando stretto il suo D-3.
“Raidramon, dobbiamo combattere! Sei
pronto?” chiese il ragazzino. Il dragone elettrico rispose annuendo con
decisione, senza staccare lo sguardo dallo stormo di Airdramon, che in quel
momento stava tornando indietro per fare un altro attacco.
“Blue Thunder!”
esclamò Raidramon, cercando di colpire i draghi alati con la scarica elettrica
scaturita dal suo corno seghettato. Due Airdramon furono abbastanza rapidi di
riflessi da schivare il colpo, ma un altro venne
colpito di striscio sull’ala destra. Pixel e frammenti di granito nero si
sollevarono dalla zona danneggiata, mentre il Digimon artificiale ruggiva di
rabbia.
“Iori! Daisuke ha bisogno di aiuto!
Fammi digievolvere!” chiese Armadillomon. Il più giovane dei Digiprescelti
aveva già tirato fuori il suo D-3 e stava invocando i poteri del Digimental
della Conoscenza. “DIGI-ARMOR ENERGIZE!”
“Armadillomon armor
shinka…DIGMON, la Trivella della Conoscenza!”
Un attimo dopo, l’insetto scavatore corazzato apparve al
posto del piccolo armadillo e si lanciò contro gli Airdramon, che nel frattempo
erano di nuovo scesi in picchiata e stavano puntando Daisuke e gli altri
ragazzi.
“Non ci provate nemmeno! Gold Rush!” esclamò Digmon, scagliando una raffica di trivelle
contro i draghi alati, che furono costretti a
interrompere l’attacco e a riprendere quota. Questo diede il tempo ai
Digiprescelti più ‘anziani’ di attivare i loro
Digivice.
“Forza, ragazzi! Diamo una mano anche noi! Ora che le Dark
Tower non ci sono più, possiamo combattere sul serio!” esclamò
Taichi, tirando fuori il suo Digivice, subito imitato da Yamato, Koushiro e
Jyou.
“Agumon shinka… GREYMON!”
“Gabumon shinka… GARURUMON!”
“Tentomon shinka… KABUTERIMON!”
“Gomamon shinka… IKKAKUMON!”
In un lampo di luce, apparvero sul campo il T-Rex
sputafuoco, il gigantesco lupo, l’insetto umanoide e il tricheco dalla
pelliccia bianca, pronti alla lotta.
“Koushiro! Tu vai ad aiutare Takeru, Hikari e Miyako!”
esclamò Taichi, puntando l’indice verso il luogo dove Pegasusmon e Nefertimon
stavano tentando di tenere a bada gli altri quattro Airdramon artificiali. “Noi
ci occupiamo di questi!”
“D’accordo!” rispose Koushiro, mentre il suo Digimon si inchinava quel tanto che bastava a permettergli di salire
sul suo dorso e reggersi forte. Intanto, gli altri avevano iniziato a
contrattaccare i Digimon nemici.
“Nova Blast!”
esclamò Greymon, sputando una grossa sfera di fuoco dalle fauci.
“Howling Blaster!”
fu il turno di Garurumon, che emise una fiammata azzurra dalla bocca
“Harpoon Torpedo!”
esclamò Ikkakumon. Il corno sulla sua fronte prese il volo, come un razzo, e si
frammentò in tanti missili più piccoli che caddero come grandine sugli
Airdramon. Tutti gli attacchi andarono a segno in un’esplosione di luci, ma
quando il fumo si diradò, fu possibile vedere che gli Airdramon non avevano
ricevuto molti danni.
“Accidenti! E’ come con quegli Allomon… i Digimon creati
dalle Dark Towers sono più forti di quelli veri di pari livello!” esclamò
Yamato, mentre Kabuterimon approfittava della situazione per spiccare il volo e
dirigersi verso il gruppo di Takeru, portando con sé un Koushiro Izumi decisamente preoccupato.
“Spero che riescano a cavarsela…” mormorò tra sé il piccolo
genio dai capelli rossi.
“Capisco la tua preoccupazione, Koushiro, ma ci sono altri
che hanno bisogno di aiuto al momento!” disse
Kabuterimon, comprendendo l’ansia del suo partner umano “Taichi e gli altri
riusciranno a cavarsela, stai tranquillo!”
Koushiro sorrise, rincuorato dalle parole
del suo amico, e ricordando quanto pieni di risorse fossero Taichi e Daisuke.
“Hai ragione, Kabuterimon. Andiamo.”
**********
Nel frattempo, qualche centinaio di metri più in là,
infuriava un’altra battaglia: Pegasusmon e Nefertimon stavano cercando di
tenere a bada i quattro Airdramon nemici, dopo che Halsemon era stato messo
fuori causa da un colpo di fucile di Mummymon, ritornando allo stadio Rookie.
“Rosetta Stone!”
esclamò Nefertimon, mentre un fascio di luce verde scaturiva dal suo dorso. Dal
fascio di luce, uscirono fuori ad altissima velocità due tavole di pietra
ricoperte di incisioni e geroglifici che sfrecciarono
verso gli Airdramon. Sfortunatamente, i draghi alati erano troppo agili, e
riuscirono a schivare l’attacco. Tuttavia, uno di essi
finì esattamente a portata di tiro di Pegasusmon.
“Equis Beam!” Il
cavallo alato sparò un raggio di luce smeraldina dal gioiello incastonato
sull’elmo e colpì in pieno lo Airdramon, che lanciò un
ruggito infuriato e sbattè le ali disordinatamente per riprendere stabilità.
Takeru si permise di tirare un momentaneo sospiro di sollievo,
ma lui, la sua amica e le loro cavalcature alate si ritrovarono nuovamente
sotto attacco un istante dopo.
“Accidenti! Ma non vanno mai giù?”
si chiese il biondo Digiprescelto della Speranza, reggendosi forte mentre
Pegasusmon schivava la coda affilata di uno dei draghi alati.
“Mantieni concentrato, Takeru-kun!” lo pregò Hikari dal
dorso di Nefertimon. La ragazza strillò per lo spavento quando vide un altro
Airdramon aprire le fauci per afferrare il suo Digimon tra di
esse. Per fortuna, Nefertimon riuscì a schivare l’attacco alzandosi di quota.
Dal terreno, Miyako stava osservando quello scontro impari
piena di rabbia impotente. Avrebbe voluto unirsi alla battaglia e dare una mano…
ma in quelle condizioni Hawkmon avrebbe rischiato la vita, stordito com’era
dopo l’attacco di Mummymon. La ragazza si ricordava ancora cos’era successo in
quell’occasione, a ridosso della battaglia finale con l’Imperatore, in cui
aveva cercato di strafare e Hawkmon era rimasto ferito. Miyako si era sentita
molto in colpa per quel fatto, e non aveva intenzione di farlo rischiare di
nuovo…
“Fai andare anche me, Miyako!” la voce di Hawkmon la
riscosse dai suoi pensieri “Pegasusmon e Nefertimon non reggeranno
a lungo se non diamo loro una mano!”
“Hawkmon! Ne… ne sei sicuro?” chiese lei, senza nascondere
la sua apprensione “Non voglio che tu rischi di nuovo la vita, e non so se
potresti competere con quei bestioni nella tua forma Armor…”
“Non dirmi che stai ancora pensando a quella storia…”
rispose Hawkmon, sorridendo “Sai bene che io non ti ho mai
dato la colpa di ciò che è accaduto, e che difenderti era mio dovere
come tuo partner, e tuo amico!”
“Beh… sì, ma… in quel caso è successo perché io stavo
cercando di fare qualcosa che era oltre le mie possibilità… quando invece avrei dovuto stare attenta ad evitare certi colpi di testa
che hanno messo in pericolo tutta la squadra…” rispose lei.
“Capisco cosa vuoi dire, Miyako…” disse
Hawkmon “…ma in questo caso non si parla di un semplice colpo di testa… i
nostri amici sono in pericolo!” Concluse indicando verso l’alto con una piuma
delle sue ali, per mostrare Nefertimon e Pegasusmon che, in notevole
inferiorità numerica, schivavano gli attacchi nemici con crescente
difficoltà.
La ragazza con gli occhiali guardò verso l’alto, sentendosi
gelare il sangue quando un colpo di coda di un Airdramon passò a pochi
centimetri dalla testa di Takeru. Il ragazzino biondo strinse i denti,
sentendosi l’orecchio fischiare, mentre Pegasusmon cercava disperatamente di
riguadagnare una certa distanza. L’apprensione di Miyako si trasformò
rapidamente in decisione. Non avrebbe certo permesso a quattro burattini creati
dalle Dark Towers di fare del male ai suoi amici!
“Hai ragione, Hawkmon… scusami per aver pensato solamente
alla tua sicurezza senza tenere conto dei tuoi sentimenti…” disse Miyako,
mentre il suo D-3 cominciava a brillare. Il Digimon dall’aspetto di aquilotto sorrise nuovamente, mentre la luce cominciava ad
avvolgerlo.
“Non era tua intenzione ignorare i miei sentimenti…
semplicemente, dato che mi vuoi molto bene, volevi evitarmi rischi… e di questo
ti ringrazio…”
Il corpo di Hawkmon venne
completamente avvolto dalla luce, e il D-3 di Miyako iniziò a vibrare…
“Hawkmon shinka…”
Hawkmon aumentò di dimensioni, fino a raggiungere una taglia
pari a quella di ExVeemon. L’espressione del suo muso
divenne più combattiva e determinata, e due lunghe corna nere
e ricurve spuntarono sulla sua testa, mentre la penna sulla sua testa si
allungò, diventando bianca e rossa. Il piumaggio attorno al collo divenne più
folto e di colore più scuro, e da esso apparvero altre
due penne, di colore giallo e rosso. La sua apertura alare si allargò, per
permettere al nuovo Digimon un volo più agile e maestoso. La sua coda aumentò
di lunghezza, e gli artigli sulle zampe divennero più affilati. Il nuovo
Digimon aprì le potenti ali ed esclamò il proprio nome.
“AQUILAMON !!!”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Aquilamon
Tipo: Uccello
Attributo: Dati
Livello: Champion
Attacchi: Grand
Horn, Blast Rings
Questo maestoso
uccello rapace è ammirato per la sua potenza e il suo coraggio. Sorveglia i
cieli del Mondo Digitale e li protegge da Digimon malvagi con i suoi Blast
Rings!
Miyako era rimasta incantata ad osservare la trasformazione
del suo piccolo amico digitale. “Fantastico! Sei… sei riuscito a
digievolvere!”
“Grazie a te, Miyako.” Rispose Aquilamon, la cui voce, pur
rimanendo morbida e dal tono distinto, era ora più decisa e autoritaria “Ricorda
che le qualità a cui sei legata sono Amore e Sincerità
– il fatto che volessi evitarmi un combattimento pericoloso, e che poi tu ti
sia preoccupata per la salvezza dei tuoi amici, sono una prova del tuo amore.”
Detto questo, il Digimon dall’aspetto di aquila spiccò
il volo, pronto a combattere!
“Grazie, Hawkmon… me ne ricorderò…” mormorò Miyako,
commossa.
**********
Leomon strinse i denti quando la clava d’osso di uno dei
Fugamon artificiali lo colpì di striscio al fianco. Fino a quel momento, il
valoroso Digimon aveva combattuto con efficacia, ed era riuscito a distruggere
tre dei suoi attaccanti. Ma il numero preponderante
dei Fugamon e la loro ferocia stavano cominciando a prendere il sopravvento.
Leomon colpì con un pugno il Fugamon che lo aveva appena
attaccato, facendolo barcollare e consentendogli di mettere un po’ di distanza
tra sé e i Digimon artificiali. Approfittando della pausa momentanea per
riprendere fiato, Leomon indietreggiò fino a mettersi con le spalle addosso ad
una parete di roccia, ancora una volta per evitare che i suoi avversari lo
colpissero alle spalle, e alzò la spada, gettando una rapida occhiata ai
quattro Fugamon rimanenti: si stavano disponendo in cerchio attorno a lui, per
impedirgli di muoversi liberamente, e si stavano preparando a saltargli addosso
tutti insieme. Leomon sapeva bene che avrebbe dovuto
anticiparli e attaccare per primo, in modo da spezzare la loro formazione. Se fossero riusciti a tenerlo sotto tiro da tante direzioni,
molto probabilmente sarebbero riusciti a sopraffarlo…
Ma prima che una delle due fazioni
potesse tentare qualsiasi cosa, qualcuno decise di interferire.
“Pummel Whack!”
Una voce roca esclamò il nome di un attacco, e un attimo
dopo qualcosa andò a colpire alla schiena un Fugamon.
Il mostro spalancò gli occhi per la sorpresa, prima di trasformarsi in una
statua di granito nero e sbriciolarsi in tante stringhe di dati, che si
sollevarono in aria e sparirono in un istante. I tre Fugamon rimasti e Leomon,
tutti ugualmente sorpresi, volsero lo sguardo verso il luogo da cui proveniva
la voce…
“Heh, ma guarda un po’ che strana giornata!” proseguì la
voce, appartenente ad un Digimon simile ai Fugamon (clava d’osso compresa), ma
con la pelle di colore verde, le corna nere e lucide e un paio di corti e
logori pantaloni neri “Uno se ne va in giro per i
fatti suoi, e chi incontra se non il suo rivale alle prese con un gruppo di
brutte copie del sottoscritto?”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Ogremon
Tipo: Malvagio
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Pummel
Whack, Bone Cudgel
Un Digimon selvaggio e
violento, rivale di Leomon. In passato, è stato prima
nemico, poi alleato dei Digiprescelti. La sua grande
forza fisica e la sua potente clava d’osso lo rendono un avversario pericoloso.
“Ogremon. Non mi aspettavo che saresti stato proprio tu ad
aiutarmi.” Disse Leomon con il suo solito tono calmo.
Il suo rivale alzò le spalle.
“Heh. Non l’ho certo fatto per amicizia,
sia ben chiaro!” rispose Ogremon, sghignazzando “Ricorda che sono io il
tuo rivale, e non posso certo lasciare che a sconfiggerti sia questo gruppo di
buffoni! Tutto qui!”
Leomon sorrise leggermente. Anche se i rapporti tra i due
erano migliorati da quando avevano aiutato due dei Digiprescelti ad affrontare
MetalEtemon (proprio in quella battaglia in cui Leomon, dopo essere evoluto a
livello Mega, era stato ucciso dal Digimon scimmia), Ogremon continuava a fare
il duro e a sottolineare la loro rivalità.
“Grazie comunque, Ogremon!” replicò
Leomon, spostando nuovamente la sua attenzione sui Fugamon e sferrando un pugno
verso uno di essi “Fist of the Beast
King!”
Dal pugno di Leomon partì un’altra sfera di
energia a forma di testa di leone, che sfrecciò in aria e colpì in pieno
il Fugamon artificiale, facendolo dissolvere come gli altri prima di lui. I
rimanenti due, per nulla scossi dalla fine del loro ‘compagno’, sollevarono le
clave e si gettarono contro Ogremon, che li attese a piè fermo, sollevando la
propria arma. Quando il primo dei Digimon artificiali
iniziò a far scendere la clava verso di lui, Ogremon scartò l’attacco
gettandosi di lato e rispose con un fendente che raggiunse al petto il Fugamon,
cancellandolo. Dopodichè, Ogremon si volse verso l’ultimo avversario rimasto,
stringendo a pugno la mano libera.
“Pummel Whack!”
esclamò nuovamente Ogremon, sferrando un pugno in aria. Dalla mano del Digimon
dall’aspetto di orco scaturì una sfera di energia
grigia, che colpì in pieno l’ultimo Fugamon rimasto. Finalmente,
anche quello fece la stessa fine degli altri, trasformandosi in una statua di
granito nero che si sbriciolò un istante dopo. Leomon e Ogremon tirarono
un sospiro di sollievo osservando i frammenti di dati
del Digimon artificiale salire turbinando verso il cielo. Finalmente, la
battaglia era conclusa.
“E’ strano, però…”
pensò Leomon tra sé, rendendosi conto di quel particolare che la foga della
battaglia, poco prima, gli aveva impedito di notare “Quando i dati di un Digimon si disperdono di
solito non vanno in una direzione precisa. Cosa vorrà
significare?”
“Hmph, che mezze cartucce, questi Digimon delle Dark Towers!
Vanno bene soltanto come riscaldamento!” commentò Ogremon, appoggiando la clava
sulla spalla con aria sicura di sé. Poi, si rivolse al suo rivale: “E allora,
Leomon? Scommetto che andavi in giro a cercare altre di quelle stupide torri
nere per distruggerle! Se ti conosco bene come credo…”
“Infatti è così.” Rispose Leomon,
semplicemente “Hai visto anche tu gli effetti di quegli infernali congegni, e i
Digimon artificiali che da esse vengono creati. E’
compito di ognuno di noi cercare di distruggere quante più Dark Towers
possibili, e di scoprire chi stia dietro a tutta
questa storia. E’ chiaro che l’Imperatore era soltanto
un burattino… una pedina di qualcuno che ha manipolato gli eventi fin
dall’inizio.”
Ogremon si grattò la nuca con aria indifferente. “Immagino
che questo significhi che la nostra sfida è rinviata, dico bene?”
“Fino a quando questo problema non sarà stato risolto alla
radice. In questo momento, credo che dovremmo
collaborare, per il bene comune del Mondo Digitale.” Assentì Leomon. Ogremon
rimase per un attimo meravigliato, poi gettò indietro la testa e scoppiò in una
risata divertita.
“Questa sì che è bella! Non avrei mai immaginato che un
giorno saresti stato tu a chiedere aiuto a me! Haahahahaha…”
Ogremon rise un altro po’, poi proseguì “E poi, scusa, perché dovresti avere
bisogno del mio aiuto, se puoi digievolvere a livello Mega?”
“Non più. Quando sono rinato al Primary Village, i dati riguardanti la mia evoluzione Mega, SaberLeomon, sono andati
perduti. A volte succede che un Digimon, rinascendo, perda alcune capacità che
aveva acquisito.” Spiegò Leomon “Ma, anche se potessi
ancora raggiungere il livello Mega, non credo certo di
poter fare da solo, e non sarebbe giusto lasciarti da parte. In fondo, anche tu
vuoi che DigiWorld ritorni com’era prima dell’avvento dell’Imperatore, giusto?”
“Hmph…” Ogremon grugnì, ritrovandosi
costretto a dare ragione al suo rivale “Non posso darti torto… queste stupide
Dark Towers rovinano il paesaggio, e questi Digimon artificiali che saltano
fuori a destra e a sinistra e attaccano tutto e tutti a vista mi danno non poco
fastidio!” Rise seccamente della sua battuta “D’accordo, allora. Per
adesso, siamo alleati. Allora, qual è la prossima fermata? Prima ricominciamo il lavoro, prima lo finiremo!”
Leomon si concesse un lieve sorriso. Ogremon non voleva
proprio rinunciare a recitare la parte del cattivo…
**********
Il combattimento dei Digiprescelti stava andando avanti, ma
ora la situazione era molto più favorevole per loro: Pegasusmon e Nefertimon
stavano ricevendo in quel momento l’aiuto di Kabuterimon, appena arrivato con
Koushiro in groppa, e della forma Champion di Hawkmon, che era appena riuscito a digievolvere in Aquilamon. Gli Airdramon nemici
si ritrovarono improvvisamente sotto attacco da due lati!
“Blast Rings!”
esclamò Aquilamon, aprendo il becco e sparando una raffica di
anelli di energia contro lo Airdramon più vicino, centrandolo in pieno e
costringendolo ad allontanarsi da Takeru, Hikari e dai loro Digimon.
Kabuterimon colse immediatamente l’occasione.
“Electro Shocker!”
esclamò il gigantesco insetto umanoide, aprendo le braccia e scagliando un
fulmine globulare contro lo Airdramon danneggiato. Il
Digimon artificiale ringhiò di rabbia quando il proiettile elettrificato lo
raggiunse, cancellandolo un attimo dopo.
“Hey, ragazzi!” esclamò Miyako dal terreno “Tutto bene
lassù?”
“Tutto a posto, Miyako-san!” esclamò Hikari “A proposito,
congratulazioni! Vedo che adesso anche il tuo Digimon può evolvere!”
Miyako si mise una mano dietro la nuca, sorridendo
imbarazzata “Beh, io non ho fatto niente di che… semplicemente ho agito come mi
sembrava più giusto… ed ecco il risultato!”
“Senza un legame saldo tra Digimon e partner umano, la
Digievoluzione non è possibile.”Spiegò
Koushiro “Quindi, il merito di questa digievoluzione è anche tuo! Non
sottovalutare il tuo ruolo, Miyako!”
Intanto gli Airdramon, sorpresi dall’inaspettata reazione
dei loro avversari, si stavano ritirando per riorganizzarsi. Ma
i Digiprescelti non avevano intenzione di dare loro questa possibilità.
“Presto, non permettiamo loro di attaccare nuovamente!”
esclamò Takeru.
“Ho la situazione sotto controllo, Takeru! Star Shower!” rispose Pegasusmon,
bombardando gli Airdramon rimasti con una raffica di proiettili a forma di
stella scagliati dalle sue ali. Uno dei Digimon artificiali venne
cancellato, mentre gli altri furono seriamente indeboliti.
“Terminiamo il lavoro, Aquilamon! Cat’s Eye Beam!” esclamò Nefertimon. Dal copricapo del Digimon sfinge
partì un raggio di luce che investì e cancellò un altro Airdramon.
“Grand Horn!”
gridò Aquilamon, scagliandosi contro l’ultimo Airdramon con le corna avvolte da
un’aura di energia. Il serpente alato venne trafitto in pieno e, come i suoi compagni, si
trasformò in una statua di granito nero e si sbriciolò. I dati degli Airdramon
artificiali svolazzarono via, diretti verso una destinazione sconosciuta,
mentre i Digimon dei ragazzi atterravano vicino a
Miyako.
“Tutto bene, Miyako? Allora, che te ne è
parso della mia evoluzione?” chiese Aquilamon con tono fiero. La ragazza con
gli occhiali rispose sorridendo e sventolando un segno di vittoria.
“Bella prova, Aquilamon! Sono fiera di te! Ora torniamo giù
e andiamo ad aiutare gli altri!”
**********
“Harpoon Torpedo!”
esclamò di nuovo Ikkakumon, sparando il suo corno come un razzo contro gli
Airdramon. Il corno si frammentò in tanti missili più piccoli che esplosero in mezzo
alla formazione dei serpenti alati, costringendoli ad interrompere l’attacco e
a disperdersi. I Digimon dei ragazzi prescelti intensificarono l’offensiva,
approfittando del momento di confusione.
“Nova Blast!”
“Howling Blaster!”
Greymon e Garurumon lanciarono contemporaneamente i loro
attacchi speciali, che andarono a colpire un Airdramon e lo ridussero in
frammenti di granito nero.
“Benissimo! Vai, Raidramon! Non dobbiamo
essere da meno!” esclamò Daisuke dalla groppa del drago corazzato.
“Non era mia intenzione, Daisuke! Blue Thunder!”
Ancora una volta, una scia di energia
elettrica scaturì dal corno di Raidramon, saettando verso gli Airdramon e
colpendone in pieno uno, facendogli fare la stessa fine del primo. Tuttavia, il
terzo Airdramon era riuscito a sottrarsi alla raffica di colpi, e stava
puntando dritto verso un bersaglio che gli era sembrato facile…
“Oh, mamma mia! Attento, Iori!” esclamò Jyou.
Il più giovane dei nuovi Digiprescelti si sentì il sangue
gelare nelle vene quando vide lo Airdramon spalancare
le fauci, pronto a fare di lui un solo boccone. E
avrebbe fatto proprio questa fine, se qualcuno non fosse intervenuto…
“No! Iori! Gold Rush!”
esclamò Digmon, scagliando una raffica di trivelle contro lo Airdramon
artificiale. Il serpente alato ruggì di rabbia e si alzò di scatto in volo per
evitarle, ma una di esse lo colpì di striscio alla
coda. Iori inciampò per la sorpresa e andò a sedersi sull’erba coperta di
brina, sentendo il sangue trnare a circolargli nelle vene.
“Iori! Tutto bene?” esclamò Digmon, accorrendo verso il suo
partner umano e aiutandolo ad alzarsi.
“Sì… grazie, Digmon… mi hai salvato la vita…” mormorò Iori,
respirando ancora affannosamente.
“Uff… per un pelo!” commentò Daisuke, asciugandosi il sudore
dalla fronte e tirando il fiato dopo aver visto ciò che il suo amico aveva
rischiato. Lui e gli altri Digimon e Digiprescelti si riunirono attorno a Iori e Digmon per fare fronte comune contro l’ultimo
Airdramon, che in quel momento stava virando per ritornare alla carica.
Taichi strinse gli occhi, come ad inquadrare il bersaglio prima dell’attacco decisivo. Tutti i Digimon
del gruppo si stavano tenendo pronti, attendendo l’istante in cui lo Airdramon fosse a portata di tiro per scatenare contro di
lui i loro attacchi…
“Hey, un momento!” esclamò Yamato,
indicando verso l’alto “Cos’è quel Digimon?”
Gli sguardi di tutti si volsero verso il punto indicato da
Yamato. Uno strano e gigantesco Digimon insetto, dal portamento umanoide e
coperto da una robusta corazza smeraldina, era apparso
dalle nuvole e stava puntando dritto verso lo Airdramon. Quando arrivò più
vicino, i ragazzi riuscirono a vedere una figura familiare seduta sulla groppa
della creatura: un ragazzo dai lisci capelli blu-neri a caschetto, con addosso un’uniforme grigia… anche se l’aspetto era diverso
da come lo ricordavano, i Digiprescelti lo riconobbero all’istante.
“Ken! Guardate, ragazzi, è Ken!”
esclamò Daisuke, puntando un indice verso il nuovo arrivato.
“E’ proprio lui…” mormorò Iori, non esattamente felice di
rivederlo “Cosa sarà venuto a fare qui?”
La risposta arrivò un istante dopo: Stingmon arrivò a
ridosso dello Airdramon, e una lunga lama di luce
purpurea uscì dalla corazza sull’avambraccio del Digimon insetto e infilzò il
serpente alato all’altezza del torace. L’ultimo Airdramon lanciò uno strillo
acuto, si trasformò in granito nero e i suoi dati si dispersero, sotto lo
sguardo incredulo di tutti i presenti. Quando gli
ultimi rimasugli dei Digimon creati dalle Dark Towers salirono turbinando verso
il cielo, una calma innaturale scese nuovamente sulla valle, mentre i Digimon
che la abitavano si riaffacciavano timidamente dalle loro tane, senza però
avere il coraggio di uscire.
Interminabili secondi di silenzo trascorsero, interrotti
soltanto dal battito delle ali di Stingmon che si avvicinava al terreno. Gli
sguardi di tutti i Digiprescelti erano fissi su Ken, che in quel momento era
seduto sulla spalla del suo Digimon, a testa bassa. Sguardi increduli,
perplessi, o, nel caso di Iori, indignati.
“Ken… Ichijouji?” mormorò infine Taichi “Come… come mai ci ha aiutato?”
“Ichijouji!” fu Iori a parlare, a voce più alta e con tono decisamente ostile “Che cosa sei venuto a fare qui?”
Ken, sulla spalla di Stingmon, sospirò leggermente. Si era
aspettato una reazione del genere. Del resto, dopo tutto
quello che aveva fatto, non si aspettava che i Digiprescelti lo perdonassero
tanto facilmente…
“Ascoltatemi…” cominciò Ken, cercando di assicurarsi che
tutti lo potessero sentire “Vorrei chiedervi, per favore, di non lasciarvi
ulteriormente coinvolgere in quanto sta accadendo a
DigiWorld… E’ una cosa che devo risolvere io…”
“Eh…? Non… lasciarci coinvolgere?” ripetè Yamato, sorpreso “Cosa vuoi dire? Che non dovremmo più
interessarci di quanto accade nel Mondo Digitale?”
Ken scosse la testa. “No… ma non voglio che voi rischiate
ulteriormente… Perdonatemi se non vi posso dare ulteriori
spiegazioni…”
“Per favore, cercate di capire i sentimenti di Ken…” disse Stingmon “Permetteteci di togliere noi di mezzo queste
maledette Dark Towers…”
Detto ciò, Stingmon si sollevò in aria ancora una volta e
cominciò ad allontanarsi, lasciandosi dietro uno spaesato gruppo di
Digiprescelti e Digimon. Daisuke fu il primo a scuotersi dallo stupore, e,
usando le mani come megafono, esclamò qualcosa rivolto
a Ken.
“Ken! Grazie
dell’aiuto!”
**********
Ken si concesse un lieve sorriso, sentendo la frase di
ringraziamento urlata dal nuovo leader dei Digiprescelti. Sapere che tra di
loro ce n’era uno disposto a perdonarlo per i suoi
crimini gli dava un certo sollievo. “Grazie a te, Daisuke-kun…”
“Ken…” prese la parola Stingmon “Forse non
sarebbe una cattiva idea unirsi a loro. Perché la
prossima volta non provi a parlarne con loro?”
L’ex-Imperatore scosse la testa. “Preferisco di no, Stingmon.
Non credo proprio che, a parte quel Daisuke, gli altri Digiprescelti sarebbero
disposti a perdonarmi quello che ho fatto. E non posso
certo dare loro torto.” Sospirò, poi alzò lo sguardo verso il cielo, con aria
persa “E poi, non vorrei mai che venissero coinvolti
ulteriormente in questa storia. Loro hanno già sofferto molto a causa mia… ora
devo rimediare a quello che ho fatto, eliminando le Dark Towers che ho
disseminato per tutto DigiWorld e scoprendo chi è che le trasforma in Digimon
malvagi. E’ una mia responsabilità, e non posso riversarla su di loro.”
Stingmon annuì lentamente, comprendendo i sentimenti del suo
amico. “Tuttavia, Ken… non penso che sia
necessario torturarti così… e credo che i Digiprescelti sarebbero pronti ad
aiutarti se tu glielo chiedessi…” pensò tra sé il Digimon insetto.
**********
“Volete dire che… Ken è arrivato all’improvviso, su quel
gigantesco Digimon insetto, e vi ha aiutato a distruggere gli ultimi Airdramon?
Non posso crederci!” esclamò Miyako, gli occhi ancora
più grandi del solito dietro gli occhiali che indossava. Il gruppo era tornato
nel Mondo Reale, e si trovava in quel momento nell’aula computer della Odaiba Middle School, a discutere di quanto era
accaduto… in particolare, della misteriosa donna in rosso e del Digimon che la
accompagnava, dell’evoluzione a livello Champion di Hawkmon (che in quel
momento, trasformato in Poromon, era in braccio alla sua partner), e
soprattutto dell’inaspettato ritorno in scena di Ken. Nessuno di loro si
aspettava che il loro vecchio nemico sarebbe tornato, e soprattutto che avrebbe
dato loro una mano. Per molti di loro, il periodo in cui Ken era il crudele Imperatore Digimon era un ricordo ancora troppo vivido per
permettere alla compassione di farsi sentire. Iori, in particolare, era molto
scettico a riguardo.
“Esatto!” cinguettò DemiVeemon, seduto su un tavolo di
fianco a Daisuke “E non solo, ci ha anche chiesto di lasciar perdere quanto sta
accadendo nel Mondo Digitale e di lasciare a lui e al suo Digimon il compito di
eliminare le Dark Towers!”
Seduto davanti al computer da cui il
gruppo era entrato e uscito, Daisuke sospirò leggermente, pensando a quanto
aveva detto il Digiprescelto della Bontà. “Perché, Ken? Perché ci hai chiesto di non darti una mano?
Ti senti ancora in colpa per quello che ha fatto l’Imperatore, vero? Se solo tu
ce lo chiedessi… penso che noi saremmo in grado di
lasciarci il passato alle spalle e di diventare tuoi amici…”
Sfortunatamente, i pensieri di Daisuke vennero
smentiti un attimo dopo.
“Hmph… chissà cosa c’è sotto…” la risposta di Iori scosse
Daisuke dai suoi pensieri. Il più giovane dei Digiprescelti aveva
un’espressione gelida che sembrava fuori luogo sul volto di un bambino così
piccolo. Era convinto che dietro alle parole di Ken ci fosse un altro
spregevole inganno.
“Iori…” mormorò tra sé Upamon, seduto sulle gambe del suo
piccolo amico.
Daisuke rivolse lo sguardo verso il pavimento, sentendosi
improvvisamente a disagio a causa del silenzio che era calato improvvisamente
nella stanza. I Digiprecelti, vecchi e nuovi, stavano là, senza dire una
parola. L’atmosfera era chiaramente tesa, e a Daisuke questo non piaceva per
niente.
Dopo altri, interminabili secondi
di terribile silenzio, il nuovo leader dei Digiprescelti prese un respiro e si
alzò dalla sua sedia.
“Ragazzi… sentite, che cosa ne direste… se proponessimo a
Ken di unirsi al nostro gruppo?”
“Eeeh?” gli sguardi increduli di tutti si volsero verso il ragazzino
dai capelli appuntiti, che proseguì il suo discorso senza cambiare espressione.
“Senti, ti sei bevuto il cervello, per caso?” rispose Gatomon, picchiettandosi la fronte con una zampina
inguantata “Ci stai chiedendo di dimenticare tutto e accettare quella
canaglia nella squadra?”
“Gatomon…” mormorò Hikari, preoccupata dal comportamento del
suo Digimon.
“Daisuke-san… sei sicuro di renderti conto di cosa ci stai
chiedendo?” proseguì Iori. Daisuke si volse verso il suo amico, un’espressione
terribilmente seria dipinta sul volto.
“Me ne rendo perfettamente conto, Iori-kun.”rispose “Ma non credo che Ken
sarebbe venuto ad aiutarci se non fosse stato seriamente intenzionato a darci
una mano.”
Iori sospirò. Era quello il problema di Daisuke… il fatto
che tendeva a pensare con il cuore piuttosto ch con la testa. Non che la cosa fosse un male dal punto di vista di Iori, ma in quel caso…
“Mi dispiace, Daisuke-san, ma io non sono disposto a perdonarlo così
facilmente. Nessuno cambia da un giorno all’altro. E se
stesse cercando di ingannarci?”
“Santo cielo, è un Digiprescelto come noi!” esclamò Daisuke,
un po’ alterato “E poi, chi è che non fa nessun errore
in vita sua? Semplicemente, penso che dovremmo dargli un’altra possibilità.
Insomma, ragazzi, come potete non ricordarvi del dolore nel suo sguardo nel
momento in cui Wormmon è morto? Non posso credere che sia ancora quello
spregevole despota che ha terrorizzato DigiWorld fino a pochi giorni fa!”
Gatomon scosse la testa. “Mi dispiace, ma penso che Iori
abbia ragione… non si cambia tanto facilmente, lo so per esperienza personale!”
Si riferiva chiaramente al periodo in cui era la servitrice di Myotismon, e
aveva oppresso i suoi sottoposti allo stesso modo dell’Imperatore.
“Io sono d’accordo con Iori-kun e Gatomon.”mormorò Miyako “Mi dispiace, ma anch’io dico no.”
I Digiprescelti della ‘vecchia guardia’, dal canto loro,
erano parecchio combattuti sull’argomento. Taichi non poteva certo dimenticare
di quando l’Imperatore aveva schiavizzato Agumon, costringendolo ad evolvere in
SkullGreymon e BlackMetalGreymon. Yamato, Koushiro e Jyou avevano quasi perso i
loro amici Digimon per colpa dell’Imperatore. E Takeru
e Hikari non potevano negare che Iori e Gatomon avessero parlato in maniera
ragionata. Tuttavia, non se la sentivano di pronunciarsi contro l’idea di
Daisuke: la convinzione di Takeru che ci fosse del bene in ogni persona non era
stata scossa, e anche Hikari la pensava allo stesso modo. Per quanto riguardava
i Digiprescelti più ‘anziani’, la loro maturità ed esperienza aveva insegnato loro a non saltare alle conclusioni. Il
risultato era che nessuno di loro sapeva bene cosa decidere.
Infine, Hikari si alzò dalla sua sedia. “Ragazzi… io penso
che Daisuke abbia ragione. Dovremmo dare un’altra chance a Ken.”
Daisuke non riuscì a trattenere un largo sorriso. “Evvai! Per una volta, Hikari-chan è
d’accordo con me!”
“Io… non ne sono altrettanto sicuro… però capisco il punto
di vista di Daisuke…” intervenne Takeru “Non sapremo
mai se Ken ha veramente intenzione di cambiare se prima non gli diamo la
possibilità di dimostrarcelo. Quindi… credo che faremmo bene a fidarci di lui.”
Uno sconfortante silenzio tornò a regnare nella sala. Per alcuni secondi, nessuno disse nulla, impegnati com’erano a
riflettere sulle parole dei loro compagni. Infine, Iori scosse la testa,
alzandosi dal suo posto.
“Mi dispiace, ragazzi, ma io non sono ancora convinto. Voi
pensate quello che volete, ma io non sono obbligato ad essere d’accordo. Ora,
scusatemi, ma dovrei proprio andare. Tra poco ho lezione di kendo.”
“Ti accompagno, Iori-kun.” Si offrì Miyako, alzandosi a sua
volta.
“Va bene, Iori, Miyako. Ci vediamo
domani!” li salutò Koushiro, subito imitato dal resto dei Digiprescelti.
Il ragazzino dai corti capelli castani e la sua amica salutarono
con aria piuttosto stanca, e scomparirono dietro la porta dell’aula.
“E va bene…” sospirò Jyou “Credo di parlare anche per
Yamato-kun, Koushiro-kun e Taichi-kun quando dico che
crediamo anche noi che sarebbe giusto dare un’ altra possibilità ad Ichijouji. Anche se la prudenza non è mai troppa…”
“Sentite, è stata una giornata
piuttosto stancante. Forse faremmo meglio a tornare a casa e rilassarci.”Propose Taichi “Domani avremo le
idee un po’ più chiare, non trovate?”
Malgrado la situazione, Yamato non
riuscì a trattenere un sorriso. “Beh, Taichi-kun, una volta tanto hai avuto una
buona idea. Credo che un po’ di riposo farà bene a
tutti quanti.”
“Hey, come sarebbe ‘una volta
tanto’?” rise Taichi, mollando un finto pugno sulla spalla del suo migliore
amico. Attorno a loro, gli altri Digiprescelti scoppiarono in una breve risata:
la scenetta comica era riuscita a risollevare l’umore di tutti.
“Scherzi a parte,” disse Takeru,
sghignazzando ancora un po’ “Taichi-san ha avuto una buona idea. Torniamo a
casa e riposiamoci. Penso che domani ci aspetterà un’altra giornata difficile.”
“Ti accompagno, Takeru. Facciamo un pezzo di strada
insieme.” Si offrì Yamato.
“Va bene, fratellone… Ci vediamo
domani, ragazzi!”
“Ciao, Takeru-kun!”
“A domani, Yamato-san!”
Taichi guardò il suo migliore amico e il suo fratellino
allontanarsi, con aria triste. Sia lui, che Hikari, potevano
immaginare come doveva essere vivere così vicini, eppure così lontani, dal
proprio fratello. Yamato e Takeru cercavano di approfittare di
ogni occasione per stare un pò assieme, anche se si trattava di fare un
po’ di strada assieme.
Facendo vagare il proprio sguardo fuori
dalla finestra dell’aula computer, Daisuke non potè fare a meno di
ripensare a quanto era successo.
“Stanno accadendo un
sacco di cose in troppo poco tempo… prima i Digimon delle Dark Towers, poi
questa misteriosa tizia in rosso di cui ci ha parlato Miyako… e ora il ritorno
di Ken… Che cosa ci sarà dietro a tutto questo? Pagherei per scoprirlo…”
**********
Era calata la sera sul quartiere residenziale e, come era sua consuetudine, a quell’ora Iori si trovava nel
piccolo dojo di casa Hida, impegnato nell’allenamento di kendo con suo nonno,
Chikara Hida. La vita di Iori era sempre stata così: organizzata e scandita da
precisi ritmi. Anche se, da quando era diventato un
Digiprescelto, stava diventando difficile mantenere la routine…
In quel momento, Iori e suo nonno, con addosso
le hakama e le maschere, stavano duellando con le spade di legno
chiamate shinai, tuttavia il ragazzino non era molto concentrato sull’allenamento.
La sua mente stava ancora ritornando agli eventi di quel pomeriggio,
soprattutto all’improvviso ritorno in scena di Ken e alla proposta di Daisuke
di ammetterlo nella loro squadra. Entrambe cose che il più giovane dei
Digiprescelti non vedeva di buon occhio. Per quando
Daisuke e, entro certi limiti, Takeru e Hikari sembrassero
avere fiducia nell’ex-Imperatore, Iori non condivideva il loro punto di vista.
“Perché, all’improvviso, Ken dovrebbe aver cambiato
vita ed essere passato dalla nostra parte? Mi dispiace per Daisuke-san, ma non
riesco a fidarmi di lui. E se stesse cercando di
ingannarci? Dopo tutto quello che ha fatto al Mondo
Digitale, mi aspetto di tutto da lui…”
I pensieri di Iori furono interrotti dalla voce di suo
nonno. “Attento, Iori! Non sei in guardia!”
La shinai di Chikara colpì quella del nipote vicino all’impugnatura,
facendo perdere la presa a Iori. Il ragazzino spalancò
per un istante gli occhi, vedendo la sua arma scivolargli dalle mani guantate e
cadere a terra con un secco rumore di legno contro legno.
“Oggi non sei molto concentrato, Iori,”
notò Chikara “i tuoi movimenti e i tuoi attacchi sono troppo prevedibili. Come
se qualcosa stesse occupando la tua mente e ti impedisse
di allenarti con serenità.”
Iori annuì, accettando con umiltà l’osservazione. “Chiedo scusa,
nonno. Oggi sono piuttosto distratto, me ne rendo conto.”
Chikara appoggiò a terra la sua spada di legno e si tolse la
maschera. “C’è… qualcosa che ti turba, Iori? Ti vedo piuttosto giù di corda
stasera.”
Iori rimase per un attimo stupito dal fatto che suo nonno
fosse riuscito a capire il suo stato d’animo così facilmente. “In effetti…
stavo pensando a un problema che riguarda il mio nuovo
gruppo di amici… c’è una questione sulla quale non mi trovo d’accordo con
alcuni dei loro.”
Chikara annuì. “Ne vorresti parlare con me, Iori? Forse…
potrei darti qualche consiglio. La lezione di stasera possiamo
benissimo sospenderla qui.”
Iori sapeva che, se c’era una persona in grado di consigliare
bene, era proprio suo nonno. E, in quel momento, sentiva davvero il bisogno di
parlare dei suoi sentimenti con la persona che lui stimava più di ogni altra. Suo nonno era sempre stato, assieme a suo
padre Hiroki, il suo maestro e la sua guida spirituale.
“…va bene, nonno. Se a te non dà
problemi…” rispose Iori, togliendosi la maschera a sua volta.
Chikara sorrise, prendendo una borsa da palestra e
cominciando a cercare al suo interno. “Nessun problema. Dare una mano al mio
nipotino quando la chiede, mi sembra decisamente più
importante di una lezione di kendo. Vuoi un integratore?” Concluse la frase
tirando fuori due cartoni di integratore dalla borsa.
“Ehm… sì, grazie…” rispose Iori, accettando la bibita. Estrasse
la cannuccia dalla bustina di plastica attaccata e la inserì nell’apposita foderatura in alluminio.
Nonno e nipote si sedettero sui talloni, uno di fronte all’altro,
e presero un sorso della bibita energetica. “Dimmi pure, Iori. Qual è il
problema che ti turba tanto?”
“Si tratta… di un ragazzo che noi conosciamo.” Cominciò a spiegare Iori “Era una persona di cui io e gli
altri del mio gruppo ci fidavamo molto… ma poi ci ha
fatto un torto molto grave, mentendo spudoratamente sul fatto di essere nostro
amico, e usandoci per i suoi scopi. Ci siamo rimasti molto
male.”
“Capisco.” Commentò Chikara, con aria solenne.
“Poi, all’improvviso, questo ragazzo si è ripresentato da
noi, dicendo di essere pentito per quello che aveva fatto. Alcuni dei miei
amici, primo tra tutti quel Daisuke di cui ti ho
parlato spesso, vorrebbero perdonarlo e accettarlo nel nostro gruppo… ma io e
Miyako-san non siamo disposti a perdonare e dimenticare tanto facilmente… quel
ragazzo ha fatto i comodi suoi, senza che gli importasse niente dei sentimenti
di coloro che aveva tradito, e ora spera di cancellare tutto con un colpo di
spugna? Non mi pare giusto, per niente!” Iori concluse
il discorso stringendo, involontariamente, la mano sui pantaloni della sua
hakama. Sia per il risentimento personale nei confronti di Ken, che per il
disgusto che provava a dover raccontare una bugia, o
una mezza verità, a suo nonno. Ma, d’altronde, non
poteva dire come stavano davvero le cose…
Chikara rimase in silenzio per un po’, riflettendo su quanto
gli aveva detto il nipote. Poi, cominciò a parlare. “Capisco quello che provi,
Iori. E’ doloroso scoprire che una persona che credevi
tua amica ti ha voltato le spalle, ed è comprensibile che tu sia prevenuto nei
confronti di questo ragazzo. Però, Iori, se questo ragazzo fosse veramente
pentito di ciò che ha fatto, e fosse davvero intenzionato a rimediare ai suoi
sbagli, tu ne saresti contento, immagino.”
Iori ci pensò un attimo. Si stava rendendo conto che la
situazione era meno semplice di quello che immaginava. “Io… sinceramente, non
lo so… Non riesco a passare sopra a quello che ha fatto. E penso che lo farebbe
di nuovo, se ne avesse l’opportunità. Proprio, non
riesco più a fidarmi di lui.”
Suo nonno sospirò leggermente, e attese qualche
secondo prima di rispondere. “Essere indignati per un torto è
perfettamente comprensibile, Iori, ed è giusto che chi calpesta gli altri con
tanto disprezzo venga punito. Però,
vorrei dirti una cosa che ho imparato per esperienza personale: la rabbia e il
risentimento non sono mai dei buoni consiglieri. Annebbiano il tuo giudizio, e
lasciano solo l’amaro in bocca sia a te, che alle persone che ti stanno
attorno. Magari quel ragazzo è veramente intenzionato a tornare sui suoi passi,
e a rimediare a ciò che ha fatto. Ma, se si trovasse davanti ad un muro, ovvero
se voi gli opponeste un netto rifiuto, penso che si
sentirebbe ancora più solo, e non avrebbe modo di perdonare sé stesso per
quello che ha fatto. Quello che temi, che quel ragazzo voglia soltanto
appellarsi al vostro buon cuore per approfittarne di nuovo, non è infondato.
Ma, se non gli date fiducia, non avrete modo di capire se le sue intenzioni
sono sincere.”
Le parole di Chikara stavano aprendo uno spiraglio nel muro
di rancore che Iori aveva eretto attorno al suo cuore. Non poteva negare che,
se Ken fosse stato sincero, anche lui ne sarebbe stato
contento. E poi, stava cominciando a mettersi nei
panni dell’ex-Imperatore… gli stava tornando in mente la scena straziante di
Ken in lacrime per la morte di Wormmon: quell’espressione addolorata non poteva
essere una recita…
“Forse dovrei davvero
dare a Ken un’altra possibilità… Papà… se tu fossi ancora qui, mi diresti la
stessa cosa?” pensò Iori, rivolgendo lo sguardo verso un piccolo memoriale
che si trovava ad un’ala del dojo. Su di esso, stava
un ritratto di un uomo sulla trentina, con addosso un’uniforme da poliziotto…
Una cosa era certa: l’indomani, Iori avrebbe dovuto
discutere più approfonditamente con i suoi amici… e magari, anche con Ken…
CONTINUA…
Note dell’autore: Capitolo 6 completato!
Allora, che ve ne è parso? Vi sembra che abbia
caratterizzato abbastanza bene Miyako e il piccolo Iori? Su quest’ultimo, in
particolare, mi piacerebbe sentire i vostri commenti… ho
sempre trovato Iori un personaggio un po’ difficile da riprodurre bene in
fanfiction. Nel prossimo capitolo, vedremo Ken fare i suoi primi, timidi
tentativi di riavvicinamento al gruppo dei Digiprescelti, e il misterioso
superiore di Mummymon e della sua partner darà un importantissimo indizio circa
la sua vera identità. Mi raccomando, lasciatemi un
commento! Alla prossima!
Justice Gundam
P.S.: Su una tonalità più seria, dedico
questo capitolo alle vittime degli attentati che hanno scosso Londra il giorno
7 Luglio 2005. Rivolgiamo un pensiero anche a loro, per favore.
Una fanfiction di
Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Buongiorno a tutti! Come potete vedere, la mia saga
comincia ad avviarsi sul serio, e in questo capitolo vedremo degli sviluppi importanti…
e spero che li troverete anche interessanti. Ora, rispondiamo alle recensioni!
Taichi: Non so come l’autore sia riuscito a convincermi a
fare questo lavoro per lui… comunque, Driger, l’autore
ringrazia per il tuo commento e promette che continuerà a fare del suo meglio
nella caratterizzazione dei personaggi. E’ una delle cose a cui tiene di più,
dopotutto…
Sora: Grazie anche a Francesca Akira e Garrick per le loro
recensioni… A proposito, Francesca, l’autore mi ha riferito di dirti che
concorda con te, e pensa che nella serie abbiano trascinato troppo a lungo la
storia dell’inimicizia di Iori verso Ken…
Yamato: Per quanto riguarda Garrick… l’autore
mi comunica che i nomi che hai fatto gli dicono, eccome! Grazie di nuovo della
recensione, e spero che il nuovo capitolo ti piacerà.
Justice: Grazie, ragazzi! Ora, facciamo largo al nuovo
capitolo!
Takeru: Scusa, autore, una domanda… Questi ‘sviluppi
importanti’ di cui parli sono per caso legati al
rientro in scena di Ken, oppure all’entità sconosciuta che sta osservando gli
eventi da chissà dove?
Justice: Entrambe le cose, mio giovane amico… ho in serbo
una sorpresina per voi Digiprescelti e per i lettori… Hehehee… (sogghigno
malefico)
Takeru (goccia di sudore): Ho già capito che non mi piacerà…
**********
Episodio
07 – L’ombra del diavolo
Mondo Digitale. Le rovine della base dell’Imperatore.
Sembrava non essere cambiato niente dal giorno della
disfatta di Chimeramon. Il gigantesco relitto continuava a giacere senza vita
in mezzo allo sconfinato deserto, sferzato dal vento e parzialmente ricoperto
dalla sabbia. Nessun Digimon aveva più osato avvicinarsi a quel luogo, come se
temessero che il fantasma del giovane tiranno ancora infestasse quel posto. In
mezzo a quel panorama desolante, una jeep solitaria si stava dirigendo proprio
verso i resti della base, guidata da uno strano Digimon dall’aspetto di mummia,
e con una donna vestita di rosso e dalla carnagione pallida sul
sedile passeggeri. I misteriosi individui, in particolare il Digimon
mummia, avevano un’aria molto altezzosa e sicura di sé, e sembravano non vedere
l’ora di giungere a destinazione.
“Già riesco a immaginare le lodi
che ci farà il nostro signore!” gracchiò Mummymon, con un sorrisone enorme che
quasi gli tagliava la faccia in due “Con tutti i Digimon artificiali che sono
stati distrutti, non mi stupirei se si fosse già risvegliato!”
“Chiacchiera di meno, Mummymon.” Lo rimproverò la donna “E
non dare tutto per scontato come fai di solito. In
fondo, quei mocciosi prescelti si stanno rivelando più in gamba di quanto non credessimo. E molte Dark Towers
sono state abbattute prima che noi avessimo il tempo di trasformarle in
Digimon, il che è un problema. Inoltre, non ci sono solo
loro: anche altri Digiprescelti, tra cui anche quel sentimentalone che fino a
qualche giorno fa si faceva chiamare Imperatore Digimon, si stanno dando da
fare per distruggere gli obelischi di controllo. Come vedi, non è che
abbiamo in mano carte straordinarie.”
Una goccia di sudore scese dalla testa di Mummymon.
“Insomma, Arukenimon cara… devi sempre considerare il caso peggiore? Vedrai che
quei mocciosi non faranno neanche in tempo a rendersi conto di cosa li spazzerà
via… e il Mondo Digitale farà la stessa fine poco dopo!”
Arukenimon scosse la testa. “E tu
guardi sempre e solo il caso migliore. Io predispongo sempre delle misure di emergenza, non vorrei mai che qualcuno di quei mocciosi,
con un colpo di mano, rovini i piani del nostro signore. E
poi, c’è un’altra cosa…”
Mummymon avvicinò la testa, sempre tenendo gli occhi (o
forse era meglio dire, l’occhio?) sulla strada. “E cioè?”
Arukenimon, che fino ad un attimo prima
era sembrata calma e tranquilla, prese Mummymon per un orecchio (o meglio, per
dove Mummymon avrebbe dovuto avere l’orecchio…) e tirò verso di sé, mentre una
venuzza pulsante le appariva sul cappello. “TI HO DETTO MILLE VOLTE DI NON
CHIAMARMI ‘CARA’, CERVELLO DI MUMMIA!”
La jeep iniziò a sbandare in tutti i modi possibili e
immaginabili, mentre il povero Mummymon cercava in quache modo di mantenere il
controllo!
“Ow! Ahio! D’accordo, Arukenimon-chan… va bene ‘-chan’, no?
Ahio! Basta, ti prego… Ho capito, ho capito, niente nomignoli…
ma adesso lasciami, ti pregoooo…”
**********
Dopo aver parcheggiato la jeep vicino ad uno squarcio sulla
fiancata della base, Arukenimon e Mummymon (il quale si stava ancora
massaggiando l’orecchio che la sua partner gli aveva tirato) entrarono nei
corridoi oscuri, addentrandosi nei meandri del complesso seguendo un percorso
tortuoso che sembravano conoscere a memoria. Ogni
singola zona della fortezza semidistrutta era blandamente illuminata da delle
inquietanti luci intermittenti, e uno strano e innaturale gelo permeava l’intero ambiente, ma ai due Digimon la cosa non
sembrava dare fastidio. Anzi, sembravano essere a loro agio in quello scenario
poco rassicurante.
Appena tre minuti dopo, il misterioso duo si ritrovò di
fronte ad una grande porta dall’aspetto futuristico,
composta da due pannelli scorrevoli di robusto acciaio inossidabile e
circondata da luci al neon e strani pulsanti e leve. Con un sogghigno,
Arukenimon si fermò davanti alla porta.
“Ci siamo.” Mormorò tra sé, mentre il suo corpo cominciava a
mutare a vista d’occhio: il lungo cappello con il gioiello a forma di ragno
svanì, lasciando che i suoi lunghi capelli argentei le fluissero dietro la
schiena, un paio di corna rosse con le punte gialle le spuntarono
dalla parte posteriore del cranio, e il volto, che ora presentava una larga
striscia rossa nella parte superiore, assunse un’espressione più minacciosa,
con grandi occhi allucinati e una bocca digrignante. I lunghi guanti viola di Arukenimon vennero assorbiti dalle braccia, rivelando
delle cinghie di cuoio nero legate attorno agli avambracci, e grandi mani
artigliate con decorazioni a forma di ragno sui palmi. Infine, dalla vita in
giù, il corpo di Arukenimon divenne tondo e rigonfio,
simile ad un enorme ragno a strisce rosse e viola, con otto cerchi dorati
sull’addome. Sei lunghe zampe insettoidi, ognuna armata di un lungo artiglio
nero, erano distribuite simmetricamente attorno al nuovo corpo.
“Siamo tornati, signore.” Esclamò Arukenimon, la voce
divenuta improvvisamente più profonda “Siamo qui per
fare rapporto della situazione.”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Arukenimon
Anche chiamato: Arachnemon
Tipo: Insetto
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Spider
Thread, Venom Mist
Un Digimon insettoide estremamente astuto, in grado di controllare altri Digimon
dello stesso tipo. E’ temuta dalla maggior parte degli altri Digimon per la sua
abitudine di trastullarsi con la preda prima di finirla. Può assumere sembianze
umane per ingannare le vittime.
Con un lieve ronzio, i pannelli della
porta si separarono, dando accesso a quella che una volta era stata la sala di
controllo dell’Imperatore Digimon. Ora, la stanza era avvolta in una
strana foschia grigiastra che fluttuava sul terreno, e tutti i macchinari e i
controlli erano disattivati o distrutti. Qualche sporadica scintilla ancora proveniva da alcuni cavi strappati e, cosa più inquietante
di tutte, al centro della sala, proprio dove stava la postazione
dell’Imperatore, era visibile una grossa voragine, dalla quale si dipartiva una
colonna di luce nera. All’interno della colonna, era visibile, anche se un po’
sbiadita, una figura umanoide, con lunghe braccia armate di artigli,
e un paio di sdrucite ali da pipistrello. Era in questa stanza che la presenza
maligna si faceva sentire di più, creando un’atmosfera claustrofobica e
opprimente.
Arukenimon e Mummymon entrarono nell’ex-sala comandi,
piegandosi su un ginocchio una volta giunti davanti alla colonna di oscurità. “Signore,” iniziò
Arukenimon “abbiamo eseguito i suoi ordini, e speriamo che i risultati siano di
suo gradimento.”
La figura in nero rimase in silenzio per
un attimo, poi rispose con voce cupa. “Sì, avete svolto un ottimo
lavoro, voi due. Grazie a voi, sono riuscito a ripristinare i miei dati
originali e ad ottenerne di più. Tuttavia, affinchè il mio obiettivo si
realizzi, ho bisogno di ulteriori dati, e il numero di
Dark Towers nel Mondo Digitale sta calando ad un ritmo preoccupante. Sapete
bene che, se le Dark Towers non vengono riconfigurate
e trasformate in Digimon, non sono in grado di integrarle nella mia
composizione.”
I due servitori spalancarono gli occhi, sorpresi. “Che cosa?” esclamò Mummymon “Non credevo che quei marmocchi
fossero già riusciti a fare tanto…”
“Infatti non sono loro l’unico problema.”
Continuò la misteriosa entità “Sapete già che altri Digiprescelti, bambini
e ragazzi di tutto il mondo venuti a contatto con i Digimon durante la crisi di Odaiba di tre anni fa, stanno contribuendo all’opera dei
prescelti di Odaiba. E anche Digimon indipendenti e
privi di partner umani stanno cominciando ad organizzarsi e a distruggere gli
obelischi di controllo. So per esempio che Leomon e il traditore Ogremon si
sono alleati, e stanno demolendo numerose Dark Towers. Altri Digimon alleati
dei prescelti di Odaiba, quali Andromon, Piximon e i
Geckomon, stanno facendo la stessa cosa in altri settori. Se
continua così, non rimarrà un numero di Dark Towers sufficiente al
raggiungimento dei miei obiettivi. Perciò, è
necessario accelerare i tempi e passare direttamente alla fase successiva del
piano. Trasferite qui quante più Dark Towers possibile, dopodichè procedete
come vi ho indicato. Ci sono domande?”
“NO, SIGNORE !!!” risposero in coro
Arukenimon e Mummymon. La figura in nero sembrò annuire compiaciuta.
“Bene, non mi deludete. Per ora è tutto.”
**********
“Sono a casa!” esclamò Daisuke, richiudendo la porta
d’entrata dietro di sé. La famiglia Motomiya abitava in un appartamento al
primo piano di un condominio di Odaiba, una casa
confortevole e senza eccessive pretese.
“Ah, è tornato il rompiscatole…” mormorò con tono sarcastico
una voce di ragazza, da una poltrona del soggiorno. La proprietaria di tale
voce era una ragazza snella e dall’aria vivace, di circa diciassette anni, con
i capelli castani chiari, pettinati in maniera simile a Daisuke, ma con meno
punte. In quel momento indossava un’uniforme scolastica verde con gonna rossa e
calzini bianchi. Si rivolse a Daisuke con un sorrisetto ironico sulle labbra.
“Come mai così in ritardo? Ti hanno messo di nuovo fuori
dall’aula a reggere i secchi?”
“Ha, ha. Molto divertente, Jun…”
replicò Daisuke. Scene come questa erano all’ordine
del giorno a casa Motomiya: Daisuke e sua sorella maggiore Jun sembravano fare
del loro meglio per infastidirsi a vicenda.
“Ad ogni modo, non sono stato messo in punizione!” replicò
Daisuke incrociando le braccia sul petto e facendo una faccia leggermente
offesa “Semplicemente, mi sono fermato a fare un po’ di compiti con un gruppo di amici, e sono rientrato tardi, tutto qui!”
Jun si mise una mano davanti alla bocca e soffocò una
risatina, conoscendo bene l’avversione di suo fratello per qualsiasi cosa riguardasse la scuola. “TU che fai i COMPITI assieme ai tuoi
amici? E’ un segno che la fine del mondo si sta avvicinando!”
Daisuke rispose sospirando e scuotendo la testa. “Accidenti…
ma perché in questa casa non mi viene mai data
fiducia?”
“Ad ogni modo…” rispose Jun, soffocando un’altra risatina
“Mamma e papà torneranno tardi dal lavoro, quindi temo
che la cena dovrà attendere. Nel frattempo, se vuoi farti una doccia, il bagno
è libero!”
“D’accordo…” rispose Daisuke “Metto
giù lo zaino e vado!”
Il nuovo leader non ufficiale dei Digiprescelti entrò in
camera sua, appoggiando lo zaino ai piedi del proprio letto e sgranchendosi la
schiena. Dopodichè, aprì lo zaino per far uscire il suo piccolo amico.
“Wow… grazie di avermi fatto uscire, Dai!” cinguettò
DemiVeemon, uscendo dalla tasca dello zaino e prendendo fiato “Credevo che sarei soffocato là dentro…”
“Scusa, DemiVeemon…” rispose lui “Ma non avevo altro posto
dove nasconderti… a proposito, cerca di non parlare a voce troppo alta. Sai
com’è… se sentisse qualcosa… qualsiasi cosa… Jun non
mi lascerebbe più in pace!”
I due amici fecero una breve risata, poi Daisuke rivolse i propri pensieri ad un problema che già da un po’
di tempo lo preoccupava.
“Ken Ichijouji… non
importa quello che possono pensare gli altri, io ho
fiducia in lui. Se solo potessi parlare con lui a tu
per tu, forse… ma certo! Perché no, tentar non nuoce…”
Daisuke ripescò il suo D-3 da una tasca nello zaino e iniziò
a comporre un messaggio.
“Hey, Daisuke, che fai? Mandi un messaggio a qualcuno?”
chiese DemiVeemon, guardando incuriosito lo schermo del Digivice. Daisuke
annuì, continuando a scrivere.
“Sì, e più esattamente lo sto mandando a Ken. Credo che non
sia così infido come certe persone credono, e vorrei
proporgli di entrare nel nostro gruppo. DemiVeemon, tu cosa dici? Ti piacerebbe
che lui si unisse a noi?”
“Certamente!” rispose il draghetto azzurro, saltellando allegramente
“Più siamo, meglio è, non lo dici sempre anche tu?”
“Perfetto, allora! Gli chiederò se possiamo
incontrarci dopo cena!” replicò Daisuke, completando il messaggio e cercando
nella memoria del suo D-3 l’indirizzo corrispondente al Digivice di Ken. Ringraziò
tra sé e sé la particolare conformazione del D-3, che aveva automaticamente
aggiunto l’indirizzo del Digivice di Ken alla propria memoria.
“Se incontro chi ha
previsto così tante utili funzioni per questo gioiellino, devo ricordarmi di
ringraziarlo!” pensò tra sé Daisuke, premendo il pulsante di invio e attendendo la visualizzazione del messaggio di
conferma.
“Okay, DemiVeemon, questa è fatta! Ora, si va a fare la
doccia, sei contento?”
“Evviva! Possiamo fare anche il bagno dopo? Adoro sguazzare
in mezzo a tutta quella schiuma!”
“Ha, haa! Certamente! Ma scommetto
che non riuscirai mai a far schizzare l’acqua lontano come faccio io!”
“E’ una sfida, Dai? Se è una sfida, la accetto, e vedrai che stavolta ti
batterò!”
**********
Un lieve suono proveniente dal suo D-3
sorprese Ken, che in quel momento era impegnato a terminare alcuni esercizi di
matematica prima che fosse ora di cena. Non poteva che essere da parte
di uno dei Digiprescelti, cosa che l’ex-Imperatore non si aspettava di certo:
era convinto che tutti loro, a parte Daisuke, ce l’avessero
a morte con lui, e comunque non osava sperare che qualcuno di loro, anche
Daisuke, cercasse di avvicinarlo. Il fatto che invece un Digiprescelto fosse
stato disposto a parlare con lui gli sembrava
incredibile, ma non poteva certo dire che la cosa gli dispiacesse.
“Chi è, Ken? C’è qualche problema?” arrivò
una vocina. A parlare era stato un piccolo Digimon che assomigliava ad una
versione rimpicciolita di Wormmon, con occhi neri simili a bottoni e le
mandibole verticali. Il suo corpo era avvolto in una crisalide marrone.
“No… nessun problema, Minomon… solo, mi è arrivato un
messaggio da parte di un Digiprescelto…” controllò lo schermo del suo D-3 per
vedere di chi si trattava “Me lo manda quel ragazzo,
Daisuke Motomiya… e mi chiede… se possiamo incontrarci per discutere di una
faccenda… Strano, di che cosa potrebbe voler discutere con me? Sono stato loro
nemico per così tanto tempo…”
Minomon sembrò riflettere per qualche istante, prima di rispondere.
“Hmm… Senti, Ken… io penso che faresti bene ad incontrarti con lui. Potrebbe
essere importante, e potrebbe darti la possibilità di riavvicinarti agli altri
Digiprescelti.”
Ken, il Digivice ancora in mano, guardò il suo piccolo
amico, chiaramente indeciso sul da farsi. Non poteva negare che gli facesse piacere il fatto che uno dei Digiprescelti fosse disposto ad
ascoltarlo, ma pensava comunque che la responsabilità di eliminare le Dark
Towers dal Mondo Digitale fosse solamente sua. Non voleva che i Digiprescelti
rischiassero ulteriormente le loro vite opponendosi a
chissà quale mente malvagia stava dietro al caos scatenatosi.
Rivolse nuovamente lo sguardo al proprio Digivice e, dopo
aver riflettuto ancora qualche secondo, iniziò a comporre una risposta…
Va bene. Incontriamoci
alle 8:00 di stasera. Decidi tu il posto.
Sospirò e premette il pulsante di invio,
poi appoggiò di nuovo il Digivice sul tavolo, sperando in una risposta…
**********
In casa Motomiya, Jun distolse la sua attenzione dallo schermo
televisivo quando sentì dei getti d’acqua e delle risate provenire dal bagno.
“Hey, mostriciattolo!” esclamò, rivolta al fratello minore
“Se metti sottosopra il bagno come l’altra volta, poi lo rimetti
a posto tu, è chiaro? Non resto piegata in due tutta la sera per asciugare il
pavimento!”
L’unica risposta fu un’altra risata. “Mi arrendo…” mormorò
la ragazza, scuotendo la testa. Quando suo fratello iniziava a scatenarsi, non
c’era più nulla che potesse trattenerlo… Da quando poi aveva iniziato a frequentare
quel nuovo gruppo di amici, era diventato ancora più
vivace ed euforico. Chissà per quale motivo…
Nel bagno, un getto d’acqua si levò dalla vasca e si riversò
sul pavimento quando DemiVeemon riemerse. Il draghetto azzurro riprese fiato, poi si voltò verso il suo partner umano – che
stava facendo il bagno con lui – con un sorrisone sulle labbra. “Hai visto, Dai? Sono riuscito a restare immerso tre secondi
in più dell’altra volta! Te l’avevo detto che sarei
migliorato!”
Daisuke rise divertito. “Complimenti, DemiVeemon! Ma dovrà
passarne di… acqua sotto i ponti prima che tu mi possa
battere!”
Facendo finta di essere offeso, ma in realtà senza smettere
di ridere, il draghetto saltò addosso al suo partner umano e iniziò a
solleticargli i fianchi. “Ah, sì? Allora perché non mi fai vedere, eh? Vediamo
se sei così bravo!”
“Haahahaha! Basta, DemiVeemon! Lo sai che… haahaha…soffro il solletico… haahahahaaa!” Il
ragazzino scivolò e ricadde in acqua, cercando di
togliersi di torno il suo vivace partner. Riemerse un istante dopo, tenendo in
braccio DemiVeemon e dandogli un affettuoso strizzone “Così non vale,
DemiVeemon! Stavi cercando di farmi venire il fiato corto prima ancora che la
gara avesse inizio?”
“Hmm… devo ammettere che non è male come strategia!” rispose
DemiVeemon. I due amici scoppiarono a ridere, continuando nella loro lotta
scherzosa.
**********
“Uffaaa… ma perché i fratelli maggiori devono sempre fare i
prepotenti?” si lamentò Miyako, socchiudendo la porta della sua camera dietro
di sé.
“C’è qualche problema, Miyako?” chiese Poromon, che sia era messo comodo sul cuscino della sua amica. Miyako si
sedette accanto al suo Digimon e lo prese in braccio, sorridendo
affettuosamente.
“Niente di grave, Poromon… è solo che a quest’ora c’è la
telenovela preferita da mia sorella Momoe, e con la scusa che di quella non
danno repliche, ho dovuto sloggiare da davanti la
tele! Giuro, a volte mi piacerebbe essere figlia unica, e invece mi trovo a dividere la casa con tre disastri ambulanti! Però
poi, sai, ci penso un po’ su e mi rendo conto che senza i miei fratelli a
questa casa mancherebbe qualcosa!” Miyako concluse accarezzando Poromon sulla
testa, e il piccolo Digimon dall’aspetto di uccellino
rosa chiuse gli occhi con aria soddisfatta, assaporando l’affetto della sua
amica.
“Sai, Miyako,” disse Poromon “più
tempo passo con te, più mi rendo conto che i Digimentals dell’Amore e della
Sincerità hanno scelto proprio bene la loro proprietaria! Mostri sempre molto
affetto verso i tuoi amici e la tua famiglia, e non hai remore a dire quello
che pensi!”
“Mi lusinghi, Poromon!” rispose la ragazzina, mettendosi una
mano dietro la testa e ridendo imbarazzata “Io… non faccio
altro che essere me stessa. Non penso che riuscirei a comportarmi in altro
modo!”
“Beh, non lo vorrei neanche io! Mi piaci
così come sei!”
“Grazie, Poromon… cambiando argomento, vorrei chiederti una
cosa riguardo quella strana donna che abbiamo visto a DigiWorld…” Il tono di
Miyako si fece più serio e preoccupato.
“Dimmi, Miyako.”
“Avevi detto di aver visto uno strano oggetto addosso a
quella tizia…” disse Miyako, ricordandosi di quanto le aveva riferito
Poromon al ritorno dal Mondo Digitale “Hai per caso visto di cosa si trattava?
Te lo chiedo perché ho come l’impressione che sarà importante…”
Poromon ci pensò su. “Beh, aveva più di un oggetto strano,
in effetti: aveva un gioiello a forma di ragno sul cappello, e un dischetto
nero e dentato impiantato su una spalla. Quest’ultimo, per qualche motivo, è
stato la prima cosa che ho notato.”
Miyako annuì, ringraziando tra sé e sé il fatto che le
evoluzioni del suo piccolo amico avessero una vista acutissima. “Capisco… forse è il caso di parlarne anche con gli altri
ragazzi. Chissà, magari ne sanno qualcosa…”
“E, a questo proposito, Miyako…”
questa volta fu Poromon a fare una domanda “…hai poi pensato alla proposta di
invitare Ken a far parte della nostra squadra? Personalmente, io non trovo che sia poi una brutta idea…”
Miyako si rabbuiò leggermente, rivolgendo lo sguardo verso
il pavimento. “Poromon… io… non so se facciamo bene a fidarci di lui. Come ha
detto Gatomon, le persone non cambiano da un giorno all’altro, e sono d’accordo
anche con Iori-chan: temo che quel tipo voglia soltanto approfittarsi di noi.
Dopotutto, era pur riuscito a ingannarci una volta…”
“Ti capisco…” mormorò Poromon, con aria leggermente delusa.
“Però… se davvero lui si fosse pentito e avesse deciso
di cambiare vita?”
Miyako sospirò, guardando fuori dalla
finestra verso le mille luci della città. “Ne sarei felice, Poromon. Credimi. Ma le cose non sono così semplici…”
**********
Non era ancora calata la notte su Odaiba, e Daisuke, subito
dopo cena, era uscito dicendo che doveva incontrarsi con un suo amico. Aveva
ricevuto la risposta di Ken, e aveva fissato l’appuntamento vicino ad un ponte,
a metà strada tra Tamachi (il quartiere residenziale dove abitava Ken) e
Odaiba. I genitori di Daisuke erano rimasti sorpresi dell’ora tarda, ma avevano
acconsentito, ovviamente dopo avergli raccomandato di non tornare troppo tardi.
(E Jun aveva rincarato la dose bisbigliandogli all’orecchio che aveva ancora un
po’ di compiti da finire, con sommo fastidio del nuovo leader dei
Digiprescelti!) DemiVeemon era rintanato in un risvolto
interno della sua giacca e cercava di rimanere fermo il più possibile.
Finalmente, dopo aver camminato per diverso tempo, Daisuke
si fermò vicino ad un ponte, sedendosi sull’erba e permettendo a DemiVeemon di
fare capolino dalla sua giacca per prendere fiato. “Bene, e ora aspettiamo che
Ken si faccia vedere…”
Il ragazzino e il suo Digimon non dovettero
attendere a lungo: all’ora precisa in cui era stato fissato l’appuntamento,
Daisuke alzò lo sguardo verso la strada, vedendo arrivare un familiare ragazzo
con capelli blu-neri un po’ lunghi e con addosso un uniforme scolastica grigia.
Teneva tra le braccia, cercando di nasconderlo ai passanti, un piccolo Digimon
simile ad un insetto.
“Ciao, Ken!” esclamò Daisuke, alzandosi in piedi e muovendo
la mano per farsi vedere “Sono qui, ti stavo aspettando!”
“Ah, ciao, Motomiya-san…” rispose Ken, con un lieve sorriso
sulle labbra, raggiungendo il nuovo leader dei Digiprescelti. Dopo essersi
scambiati un paio di convenevoli, i due Digiprescelti si sedettero sull’erba
vicino al corso d’acqua, iniziando a discutere del problema in questione.
Qualche metro più in là, i loro Digimon si erano messi a giocare insieme
nell’erba alta.
“Allora, dimmi, Motomiya-san… di che cosa volevi parlarmi?”
chiese Ken, cingendosi le ginocchia con le braccia e guardando in lontananza.
“Beh…” iniziò Daisuke, ridendo leggermente “Intanto, vorrei
dire che non c’è bisogno di chiamarmi Motomiya-san… mi
fa sentire vecchio! Chiamami pure Daisuke… o semplicemente Dai, se preferisci!”
Ken sbattè gli occhi un paio di volte,
sorpreso. “Ehm… come vuoi, Daisuke-kun.”
“Nessun problema!” rispose Daisuke, muovendo la mano con
tono cordiale per non far sentire il suo coetaneo in imbarazzo “Comunque, quello di cui volevo parlarti era questo: sai, mi
ha fatto piacere vederti arrivare in nostro aiuto quando stavamo combattendo
contro quei Digimon artificiali, e ho pensato che avrebbe potuto interessarti
entrare a far parte del nostro gruppo. Che ne dici?”
Ken chiuse gli occhi, e scosse la testa con aria triste. “Mi
dispiace, Daisuke-kun… ma temo che dovrò rifiutare.”
Il sorriso di Daisuke sbiadì. “C-come? E…
perché, scusa?”
L’ex-Imperatore alzò lentamente lo sguardo. “Io… vi ho fatto
passare troppi brutti momenti. Non sarei mai accettato nel vostro gruppo, e
come ho detto non credo sia giusto che voi continuiate
a rischiare di vostro per rimediare ai problemi che ho causato io. Liberare il
Mondo Digitale dalle Dark Towers è una mia responsabilità. Inoltre…
so che potrà sembrare stupido, ma ho paura che entrando nel vostro gruppo, diventerei
una specie di bomba ad orologeria. Ho paura che la personalità dell’Imperatore
possa riemergere e causarvi ulteriori problemi…”
“Beh, io non la penso così.” Rispose Daisuke “Innanzitutto,
tu sei un Digiprescelto come noi, e questo per me passa al di
sopra di ogni altra considerazione. Guarda, ai nostri Digimon non sembra
importare molto di chi stava dalla parte di chi, mi sembra!” Diede
un’occhiata divertita a Minomon e DemiVeemon, che in quel momento erano
impegnati in una gara di spruzzi sulla riva del fiume. La buffa scena fece sì
che anche Ken non riuscisse a trattenere un sorriso.
Daisuke proseguì il discorso. “Inoltre, diversi miei amici
sono disposti a darti un’altra possibilità: sanno bene che a commettere tutte
quelle atrocità non eri davvero tu, ma l’Imperatore.”
“Il fatto è…” riprese Ken “…che l’Imperatore è nato a causa
mia. Non ti annoierò con i dettagli, ma posso dirti
che è stata una mia scelta sbagliata a dare inizio al suo regno di terrore. Una
scelta che, per diversi motivi, non sono ancora
riuscito a perdonarmi.”
“Va bene, posso capire che tu ti senta in colpa.” Riprese Daisuke “Ma, voglio dire, anche se hai commesso
degli errori, che cosa dovrebbe comportare? Io ne faccio continuamente, di errori! Ma il mio consiglio è di non rimuginarci sopra, e
non evitare di parlare con gli altri partendo dal presupposto che nutrano troppo rancore nei tuoi confronti per ascoltarti. Io
penso che, alla fine, capiranno e saranno felici di accoglierti in squadra!”
Ken ascoltava senza dire nulla, ma era chiaro che si stava registrando in mente ogni parola che Daisuke diceva:
non si aspettava che parlare con lui lo avrebbe aiutato a togliersi tutto quel
peso dall’anima. Il nuovo leader dei Digiprescelti stava dando prova di empatia e comprensione, entrambe cose che Ken non credeva
che avrebbe mai ricevuto da quei ragazzi…
“Che strano…”
pensò Ken “Fino ad appena una settimana fa, io e Daisuke-kun eravamo nemici giurati. E adesso lui è qui, e cerca di darmi una mano. Per qualche
motivo, parlare con lui mi fa sentire tranquillo…”
Daisuke sorrise di nuovo, continuando il suo discorso. “E
poi, riguardo alla tua preoccupazione per la nostra incolumità, ti ringrazio
infinitamente, ma sai, io e i miei amici siamo
Digiprescelti, dopo tutto. E in quanto tali, il nostro
compito è quello di preservare e ripristinare l’ordine naturale del Mondo
Digitale. Le Dark Towers turbano tale ordine, quindi sono anche un nostro
problema. Non so se ne sei al corrente, ma molti
Digiprescelti provenienti da altre zone del mondo stanno a loro volta
contribuendo all’abbattimento delle Dark Towers: io stesso ne ho incontrato uno
proveniente dagli Stati Uniti. E anche alcuni Digimon
indipendenti, stando a quanto mi ha detto Koushiro-san, stanno facendo la
stessa cosa; questo per dire che il problema ci riguarda tutti, e poi ci sono
tanti obelischi di controllo disseminati per DigiWorld, che non credo ti
sarebbe possibile eliminarli tutti facendo da solo. L’unione fa la forza,
dopotutto.”
“Lo so, ma… continua a non sembrarmi giusto che persone che
non c’entrano nulla corrano tutti quei rischi per rimediare ad un mio errore.” Rispose Ken.
“Ti capisco, ma a volte, nella vita, ci troviamo di fronte a
delle responsabilità che noi non abbiamo chiesto di addossarci.” Replicò Daisuke in tutta serietà “Non penso
che Taichi-san, Yamato-san e gli altri, tre anni fa, volessero fare quel
viaggio a DigiWorld, e abbiano chiesto di diventare gli eroi che hanno salvato
entrambi i mondi dalla distruzione, ma hanno capito che solo loro erano in
grado di riuscire in quel compito, e hanno accettato la realtà dei fatti. Allo
stesso modo, io, Takeru-kun, Hikari-chan e gli altri siamo
diventati Digiprescelti senza averlo richiesto, e ora abbiamo a nostra volta
una responsabilità che non possiamo eludere nascondendoci dietro la scusa che
tanto, è stato qualcun altro a mettere là le Dark Towers. La realtà dei fatti
non cambia, qualunque cosa venga detta.”
Una luce di speranza si accese nei tristi occhi di Ken. Per
la prima volta in vita sua, si stava trovando davanti a qualcuno che lo
accettava per quello che era, e che si stava offrendo di diventare suo amico in
maniera disinteressata. Improvvisamente, il compito che si era prefisso, quello
di distruggere tutte le Dark Towers che aveva disseminato, non gli sembrò più
così colossale.
Un raro sorriso apparve sul volto del Digiprescelto della
Bontà. “Daisuke-kun, io… non so che cosa dire… ti sono immensamente
riconoscente per la fiducia che hai in me, e ti dico che non mi dispiacerebbe
far parte del vostro gruppo. Ma… come scegliere
l’occasione giusta per dirlo agli altri? Immagino che alcuni di loro vorranno
un po’ di tempo per pensarci…”
Daisuke sfoderò il suo classico sorrisone. “Domani ci
riuniremo a casa di Koushiro-san per discutere gli ultimi sviluppi. E’ un’ottima
occasione per presentarti, e sono sicuro, se li conosco bene come credo, che ti
daranno la possibilità di convincerli… che tu non sei quel presuntuoso
megalomane che si è vigliaccamente servito di te per soddisfare i suoi
capricci.”
Dopo un attimo di riflessione, Ken si voltò verso Daisuke. “Va bene, Daisuke-kun… ci sarò.”
“Questo è lo spirito giusto!” esclamò Daisuke, facendo il
segno dell’ok “Allora, Ken Ichijouji, siamo amici?” concluse la domanda
estendendo una mano aperta verso il Digiprescelto della Bontà che, dopo un
secondo di esitazione, fece la stessa cosa. Una
stretta di mano segnò l’inizio dell’amicizia tra Daisuke e Ken.
“Evviva!” esclamò DemiVeemon, mentre lui e
Minomon, seduti un po’ più in là, osservavano la scena. “Dai e Ken sono
diventati amici! Ora anche tu sei dei nostri!”
“Sì, e ne sono contento. Grazie a voi…” rispose Minomon
“…Ken potrà ritrovare quello che è veramente…”
**********
In casa Yagami, Taichi e Hikari (dopo essere sopravvissuti a un altro dei ‘salutari pranzetti’ della signora Yagami…)
erano seduti in camera di Hikari, e stavano a loro volta discutendo sull’idea
di far entrare Ken in squadra. Taichi, a dire la verità, non era contrario
all’idea; chi non si stava lasciando convincere, in quel momento, era Gatomon.
Fin dall’inizio, la gattina era stata contraria ad accettare Ken, e sembrava
non lasciarsi smuovere da nessuna argomentazione.
“Niente da fare, non mi convincerete tanto facilmente. Se quel tipo voleva davvero cercare il nostro perdono, perché non è
venuto direttamente a scusarsi da noi, invece di fare tutta quella scena?”
“Meow!” si sentì un miagolio proveniente dal cuscino di
Hikari. Era Miko, il gatto di casa Yagami, che era stato svegliato dal suo
pacifico sonno e sembrava lamentarsene, a modo suo, con Gatomon.
Taichi sghignazzò sotto i baffi. “Hai visto, Gatomon? Anche Miko pensa che tu sia acida!”. Il Digimon gatto
rispose incrociando le zampe anteriori sul petto e volgendo la testa da un lato
con aria indignata.
Hikari sospirò, cercando di rimanere paziente. Sapeva che
Gatomon a volte era testarda, ma fino a questo punto?
“Ascolta, Gatomon…” cominciò la Digiprescelta della Luce “Hai ragione quando dici che le persone non possono cambiare
da un giorno all’altro… però, mi piace pensare che ci sia qualcosa di buono in
tutti gli uomini, e che nessuno sia irrecuperabile. In fondo… scusa se lo dico…
ma prima di diventare la mia partner, tu servivi Myotismon, dico bene?”
Gatomon scosse la testa. “Non hai niente di che scusarti,
Hikari… comunque, quel caso è un po’ diverso… io ho
sempre odiato quel verme di Myotismon, e lo servivo soltanto perché… perché non
avevo altro! Solo quando ho incontrato te ho ricordato
qual era il mio scopo, e ci è voluto il sacrificio di Wizardmon per rendermene
conto appieno. Invece l’Imperatore faceva quello che faceva
perché era un moccioso viziato e prepotente che voleva tutti ai suoi piedi.
Mi dispiace, ma non riesco proprio a perdonare questo comportamento!”
“Però, è chiaro che l’Imperatore era la pedina di qualcun
altro… probabilmente di quel Mummymon e di quella tizia in rosso che avete
visto a DigiWorld…” proseguì Taichi “Anche se Ichijouji ha fatto molte cose che
me l’hanno fatto odiare…” Il ragazzo strinse i denti al ricordo di quel breve
periodo in cui Agumon era nelle grinfie del giovane tiranno “…più ci penso, e più mi convinco che alla fine anche lui era una
vittima… una pedina manovrata da qualcuno per scopi malefici. In quanto tale, credo che meriti almeno la nostra
comprensione.”
“Pensatela come volete.” Rispose Gatomon alzando le spalle “Per
me, potete anche dargli quest’altra possibilità che
voi sbandierate tanto… ma non aspettatevi che io vada d’accordo con lui…”
Hikari sorrise con tono comprensivo. Gatomon non era arida
come in quel momento voleva far credere, e la giovane Digiprescelta della Luce
era sicura che anche lei si sarebbe convinta della sincerità di Ken…
“In fondo…” pensò
Hikari “Daisuke-kun ne è
convinto… e lui non ha mai sbagliato nel capire le intenzioni delle persone…”
**********
In un’altra zona di Odaiba, Takeru
era immerso nei suoi pensieri. In quel momento, era seduto alla sua scrivania,
la testa appoggiata su una mano, e lo sguardo vagante verso il cielo notturno,
nel quale non si vedeva che qualche sparuta stella.
“Hey, Takeru!” lo chiamò Patamon, svolazzandogli a fianco “Tutto
bene?”
Il Digiprescelto della Speranza sobbalzò leggermente, colto
di sorpresa. “Ah, Patamon, scusa, non ti avevo visto arrivare…”
Il piccolo Digimon alato si posò sulla scrivania, ripiegando
le ali. “Nessun problema, Takeru. Solo, ti avevo visto un po’
sopra pensiero… c’è qualche problema, per caso?”
“In realtà, sì… purtroppo…” rispose il ragazzino biondo,
accarezzando il suo Digimon “Riguarda ciò che è
accaduto nel Mondo Digitale… Ora sappiamo che c’è qualcuno che probabilmente
aveva pianificato tutto fin dall’inizio… e non oso pensare a cosa ci potrebbe
aspettare…”
“Su, Takeru… sono sicuro che ne usciremo tutti quanti bene!
Dopotutto, noi non rappresentiamo la Speranza? Non preoccuparti, finchè saremo
un gruppo unito, dobbiamo avere fiducia che ci sarà sempre un modo di prevalere
sulle avversità!” rispose Patamon con tono
incoraggiante. Takeru sorrise, d’accordo con il suo amico digitale, ma per
qualche motivo, non riusciva ad essere tranquillo…
…il suo pensiero stava tornando a
un certo episodio, prima della battaglia con Chimeramon. Alcuni
minuti prima che quell’orrendo abominio attaccasse i suoi compagni,
Takeru, che in quel momento stava liberando alcuni Digimon dalle segrete della
base dell’Imperatore, aveva visto comparire su uno schermo un’immagine del suo
nemico più odiato… il primo grande nemico che lui e i suoi amici avevano
incontrato, e che li avrebbe spazzati via se non fosse stato per il sacrificio
di Angemon… un’immagine di Devimon.
“Ma perché adesso mi torna in mente
proprio questo…” mormorò tra sé Takeru “Ormai Devimon è morto, e da un sacco di
tempo… non è possibile che sia tornato… almeno credo…”
“Takeru, vieni! La cena è pronta!” Takeru
si sentì chiamare dalla voce di sua madre, Natsuko Takaishi. Cercando di
scacciare i pensieri negativi dalla sua mente, il ragazzino
prese in braccio Patamon e si alzò dalla sedia.
“Forse hai ragione, Patamon. Inutile
preoccuparsi troppo quando abbiamo ancora così pochi elementi. Ne
discuteremo domani durante la riunione a casa di Koushiro-san. Ora andiamo giù,
che ci aspetta la cena!”
“Evviva!” esclamò Patamon, sollevando le ali per l’entusiasmo.
Takeru non potè trattenere una breve risata divertita.
**********
La notte era volata, ed era giunto il mattino del sabato.
Approfittando della giornata di chiusura della scuola,
i Digiprescelti vecchi e nuovi si erano ritrovati vicino a casa di Koushiro.
Erano le nove e mezza, e davanti al condominio in cui viveva la famiglia Izumi,
il gruppo (assieme ai rispettivi Digimon, per coloro che li avevano) era già quasi
al completo. Mancavano soltanto – prevedibilmente, avevano
commentato alcuni - Taichi, Hikari, Gatomon, Daisuke e DemiVeemon.
“Posso immaginare il perché…” disse Sora con tono scherzoso “Sicuramente
Taichi sarà rimasto a letto a poltrire, e Hikari e
Gatomon avranno dovuto muovere le montagne per svegliarlo…”
“E Daisuke… beh, lo conosciamo ormai!” aggiunse Miyako “Quello
non lo sveglierebbero neanche le cannonate!”
“Ehm, scusa se ti sembro invadente, Miyako-san, ma non mi
sembra carino fare questi commenti su Daisuke-san mentre lui è assente…” intervenne
Iori.
“E dai, Iori-kun, non essere così
rigido…” rispose la ragazza con gli occhiali “Lo sai che mi piace prenderlo un po’
in giro…”
“Sì, certo, ormai credo che lo sappiano tutti…” si intromise una voce familiare. Daisuke era arrivato,
assieme a DemiVeemon, e sembrava leggermente irritato dai commenti della sua
amica/nemica, a giudicare dalla venuzza pulsante che gli era apparsa in testa. “Non
serve che tu lo ricordi ogni volta che hai mezza
occasione…”
“Hey, non ci posso fare molto! Dico solo le cose come
stanno!” rise Miyako “Comunque, buongiorno!”
“Buongiorno, ragazzi!” Daisuke alzò una mano per salutare il
gruppo dei suoi amici, che ricambiarono a loro volta “Mi scuso
per il ritardo, ma… c’era una persona che aveva qualcosa da discutere con voi,
e dovevo andare a prenderla!”
“Qualcuno… che voleva discutere con noi?” chiese Yamato,
immaginando già di chi si trattasse.
Daisuke annuì, poi fece un cenno a qualcuno che era rimasto
dietro un angolo. Con grande sorpresa di tutti, da
quell’angolo uscì Ken Ichijouji, con Minomon in braccio, vestito della stessa
uniforme grigia che aveva addosso la sera prima. Era chiaramente imbarazzato, e
teneva lo sguardo fisso verso l’asfalto. Dopotutto, si stava incontrando con le
persone a cui aveva cercato di fare del male per un sacco di
tempo…
Ken avanzò ancora qualche passo, mentre Daisuke si metteva
al suo fianco, pronto a difenderlo in caso qualcuno avesse
fatto commenti offensivi. Giunto abbastanza vicino al gruppo dei
Digiprescelti, rimase per un po’ in silenzio, cercando le
parole, poi iniziò.
“Ehm… Io…” mormorò imbarazzato, sotto lo sguardo ancora
incredulo dei Digiprescelti. Poi, decidendo una volta per
tutte di dire quello che provava, fece un inchino in segno di scuse,
piegandosi di quasi novanta gradi. “Io… sono venuto a chiedere scusa. A tutti
voi. So che forse non ho il diritto di venire qui a
chiedere un perdono che dubito di meritare…”
“Però… se non altro, si sta dimostrando onesto…”
pensò Iori, uno dei Digiprescelti che nutriva più rancore nei confronti di Ken.
“…ma, vorrei fare qualcosa per
rimediare a tutto ciò che ho fatto. So che non è una scusa accettabile, ma… non
mi rendevo conto di quello che stavo facendo, e avevo
la mente annebbiata dal potere. Quando mi avete fatto
capire cosa era successo in realtà… mi sono sentito come se mi fossi svegliato
da un incubo… un incubo in cui ero una persona che commetteva tutte quelle
atrocità… per poi rendermi conto che le avevo commesse sul serio…” Ken sentiva
la vista annebbiarsi per il rimorso “Perciò… vi vorrei chiedere di darvi una
mano. Almeno così… forse potrò contribuire alla ricostruzione del Mondo
Digitale…”
“Andiamo, ragazzi!” aggiunse Daisuke “Chi siamo
noi per negare una seconda possibilità a qualcuno? E
poi, il mio istinto mi dice che è sincero… e io mi fido del mio istinto!”
Per un po’, i Digiprescelti rimasero in silenzio,
come se stessero riflettendo. Poi, Takeru parlò per primo.
“Voi sapete già come la penso, ragazzi. Voglio dare a Ken la
possibilità di dimostrare che è cambiato.”
Vicino a Takeru, Yamato sorrise con
aria leggermente sarcastica. Il vecchio Yamato Ishida, il lupo solitario che tre
anni prima aveva intrapreso il viaggio a DigiWorld, probabilmente non sarebbe
stato disposto a perdonare Ken… ma ora qualcosa era cambiato.
Il biondo Digiprescelto dell’Amicizia ora sapeva cosa poteva voler dire avere
fiducia negli altri. “Sì, sono d’accordo con mio fratello. Per quanto mi
riguarda, Ichijouji, sei in squadra.”
“Non vedo motivo per continuare ad avercela con Ken.” Fu il turno di Sora. “Penso che sia giusto dargli un’altra
possibilità.”
Uno alla volta, tutti i ragazzi
dissero la loro, e tutti, pur con prudenza, si dissero disposti ad accettare le
scuse di Ken. L’ex-Imperatore ascoltava, con crescente stupore. “Non credevo sarebbero
stati così ben disposti… e non credevo sarebbe bastato chiedere scusa per
iniziare a riavvicinarmi a loro…”
Al suo fianco, Daisuke stava sorridendo. “Visto, Ken? Non era poi così difficile…”
Gli unici che dovevano ancora esprimere la loro opinione (a
parte gli assenti Taichi e Hikari) erano proprio i due
più restii ad accettare Ken in squadra: Iori e Miyako. Tuttavia,
le scuse di Ken (e, nel caso di Iori, anche il consiglio di suo nonno la sera
prima) avevano riacceso anche in loro una scintilla di compassione. E poi, tutto il gruppo sembrava ben disposto nei confronti
di Ken…
Iori sospirò con aria rassegnata, nonostante fosse ancora
piuttosto restio. “E va bene… per il bene della
squadra, sono disposto a dare un’altra chance ad Ichijouji. Ma…
che non la sprechi.”
“Immagino che essere l’unica a dissentire cambierà poco…”
ammise Miyako “D’accordo, ci sto.” A queste parole,
Daisuke strinse i pugni, esultando tra sé.
Ken alzò la testa, sorridendo con gratitudine. “Vi ringrazio… Prometto di non deludervi…”
**********
Poco dopo, anche Taichi, Hikari e Gatomon erano arrivati.
Dopo aver ricevuto una breve lavata di capo riguardo la
sua abitudine di arrivare sempre in ritardo, Taichi aveva a sua volta accolto
Ken in squadra. La sorella, dal canto suo, si era già detta d’accordo con
Daisuke fin dalla sera prima, ed era contenta che anche gli altri Digiprescelti
avessero accettato, anche se non tutti nutrivano la
stessa fiducia nei suoi confronti. Gatomon si era limitata a commentare: “Fate
quello che volete…” e aveva cercato di ignorare Ken il più possibile.
In quel momento, i ragazzi si trovavano in camera di
Koushiro. La signora Izumi, la madre adottiva del piccolo genio dai capelli
rossi, era stata felice di vedere che Koushiro, un ragazzo calmo e riservato,
si era fatto così tanti amici, e si era resa disponibile per qualsiasi
richiesta prima di lasciarli a discutere di quanto dovevano.
La conversazione stava vertendo sui due misteriosi individui
che si erano rivelati i responsabili della trasformazione delle Dark Towers.
“Quindi, ora sappiamo che i colpevoli sono quella donna
vestita di rosso e il Digimon che la accompagna, Mummymon.”
Fu Taichi a riassumere la situazione.
“Hmm… credo possiamo tranquillamente
dire che quella donna sia un Digimon a sua volta. Nessun essere umano può
entrare a DigiWorld senza un Digivice, e gli unici che ne hanno uno siamo noi Digiprescelti,
quindi…” aveva puntualizzato Takeru.
Fu il turno di Miyako “E, a proposito di quei tipi… Poromon,
forse sarebbe il caso di parlare di quell’oggetto che
dici di aver visto su quella donna…”
“Sì, Miyako!” cinguettò Poromon “Mentre ero Halsemon, ho
visto che quella donna aveva sulla spalla un oggetto piccolo e nero, a forma di
disco.”
“Un oggetto piccolo e nero, a forma di disco?” ripetè
Koushiro. Per qualche motivo, anche lui pensava che si sarebbe trattato di un
particolare importante “E dici di averlo visto addosso
a quella donna?”
“Sì, ne sono sicura! Se vuoi,
potrei scaricarne l’immagine sul D-3 di Miyako, e da lì sarebbe possibile
inviare l’immagine sul tuo computer!” rispose il pulcino rosa.
Miyako spalancò gli occhi. “Come? E’ possibile fare una cosa
del genere?”
Poromon chiuse gli occhi, annuendo con il becco. “Certamente!
Ricordati che noi Digimon siamo composti interamente da dati, e anche i nostri
ricordi altro non sono che particolari file che
vengono salvati nella nostra memoria. Come tali, possono essere scaricati su un
computer, a patto di avere lo strumento giusto!”
“Cioè, in questo caso, il D-3…”
aggiunse Daisuke “Cavolo, ne ha di sorprese questo piccolo congegno…”
Miyako tirò fuori il suo D-3 e lo osservò per un attimo. “Che ne dici, Koushiro-san? Tentiamo?”
Finendo di settare il suo PC,
Koushiro annuì. “Forse è una buona idea… Poromon, tu
te la senti?”
“Altrochè!” cinguettò il pulcino rosa “Puntami
contro il D-3, Miyako!”
La ragazza eseguì all’istante. “Sono pronta! Inviami i dati,
Poromon!”
Il pulcino rosa chiuse gli occhi, come se si stesse
concentrando, e subito una sottile linea di luce azzurra si dipartì dal suo
corpo, connettendosi allo schermo del Digivice, che risplendette per un attimo
ed emise un lieve suono quando il download fu completato. “Fatto! I dati dovrebbero essere stati copiati nella memoria interna del D-3!”
esclamò Poromon.
Miyako sorrise al suo Digimon. “Sei un genio, Poromon! Hai
avuto un’idea fantastica! Koushiro-kun, ora ho i dati! Provo ad inviarli al tuo
computer?”
Koushiro distolse lo sguardo dallo schermo del suo PC e si
volse verso la sua amica. “Sì, Miyako, ho completato il setup. Invia l’immagine
quando vuoi.” La ragazza non se lo fece ripetere due volte, e
dopo aver puntato il suo D-3 verso il computer di Koushiro, premette un
pulsante. Immediatamente, sul PC apparve un messaggio di ‘caricamento in corso’,
e diversi Digiprescelti si riunirono attorno allo schermo per vedere cosa
sarebbe apparso.
“Insomma, quanto ci mette a caricare?” si lamentò Taichi ad
un certo punto, dato che erano già passati diversi
secondi senza che fosse apparso niente.
“Un po’ di pazienza, Taichi!” lo rimproverò cordialmente Sora
“Magari l’immagine da scaricare è molto grande, e per
questo il PC ci mette molto a caricarla!”
“Ehm… già, chiedo scusa!” rispose Taichi, mettendosi una
mano dietro la testa e facendo una risatina imbarazzata. Nonostante
fosse un sacco di tempo che lui e Sora si conoscevano, la ragazza a volte gli faceva
ancora da balia…
“Ecco, guardate!” si sentì la voce di Jyou. “Sta apparendo
qualcosa sullo schermo!”
Inizialmente, l’immagine era solo
un grezzo ammasso di pixel. Poi, man mano che il caricamento continuava, si
fece sempre meglio distinguibile, e i Digiprescelti furono finalmente in grado
di vedere la responsabile del caos scoppiato a DigiWorld…
“Sì, è proprio quella donna! La vedete?”
esclamò un’indignata Miyako, puntando l’indice verso la figura sullo
schermo. Poromon aveva inviato un fotogramma in cui la donna si stava voltando,
in modo che fosse visibile il suo volto color alabastro, con gli occhi coperti
dagli occhiali scuri e il sorrisetto maligno sulle labbra tinte di viola.
“Così, è questa la mente del complotto, eh? La prossima
volta saremo pronti a darle una lezione!” dichiarò
Daisuke con il suo solito tono audace.
“Beh… in realtà, aveva parlato di un suo superiore…” lo corresse Takeru.
Ken, nel frattempo, stava osservando la figura di Arukenimon come se stesse cercando di ricordarsi di
qualcosa. Era sicuro di aver già visto quella figura da qualche parte, ma dove?
La memoria gli stava facendo brutti scherzi…
Koushiro selezionò un’area rettangolare centrata sulla
spalla di Arukenimon. In effetti, c’era un piccolo
oggetto che sembrava piantato nel vestito rosso della donna, ma era a malapena
visibile per un essere umano. Ringraziò tra sé l’ottima vista di Hawkmon e
delle sue evoluzioni, e cliccò sul mouse per ingrandire la zona visualizzata.
Un attimo dopo, potè dare un’occhiata più scrupolosa all’oggetto
nero misterioso: in effetti, sembrava proprio un disco, ma l’orlo era
dentellato, e degli strani motivi ne solcavano la superficie. A Koushiro
ricordava una specie di ingranaggio…
“Ingranaggio…
ingranaggio…” All’improvviso, i pensieri del Digiprescelto della Conoscenza
vennero interrotti da una realizzazione che gli fece
gelare il sangue nelle vene e trattenere il respiro. “Un… un momento… quello è… no, non può essere, questo è uno scherzo…”
Sfortunatamente, anche altri Digiprescelti di vecchia
generazione avevano avuto modo di vedere di che cosa si trattava, e ne erano rimasti altrettanto scioccati. L’unica a non aver
riconosciuto l’oggetto era Hikari, ma anche lei non aveva un bel presentimento.
Quello stesso dischetto nero dentellato sembrava emanare una palpabile aura
malvagia…
“Koushiro…” mormorò Taichi, osservando ad occhi spalancati
il fin troppo familiare congegno “Mi piacerebbe sbagliarmi, ma… quel coso è…”
Il suo amico dai capelli rossi annuì cupamente, senza
staccare gli occhi dallo schermo.
“Purtroppo sì, Taichi… quello… è un Black Gear…”
CONTINUA…
Note dell’autore: Allora, che ve ne pare? Vi aspettavate
questo netto cambio di carreggiata rispetto alla serie ufficiale? E’ da ora in
poi che la mia storia comincerà a differenziarsi davvero dall’anime,
quindi preparatevi! Il vero ballo è ufficialmente iniziato!
Beh, che altro ho da dire…
probabilmente questa settimana sarò in vacanza, quindi per un po’ non potrò
lavorare a questa storia. Vi assicuro che riprenderò il prima possibile! Nel frattempo,
spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e mi raccomando, recensite! Ciao!
Una fanfiction di
Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Salve a tutti i miei colleghi fan di Digimon.
Allora, che ve ne è parso della sorpresa che vi ho
fatto nell’ultimo capitolo? E credetemi, non finisce
qui…
Daisuke: Detta da lui, questa frase suona più minacciosa che
mai… Takeru-kun è ancora sotto shock per quanto si è scoperto…
Justice: Che ci posso fare, mio
giovane amico… per scrivere una bella storia di avventura, i colpi di scena e
le rivelazioni inaspettate sono indispensabili, e poi ci voleva un nemico
abbastanza tosto da opporre alle due generazioni di Digiprescelti, oltre a…
ARGH!
Miyako (prende l’autore per il collo e comincia a scuotere):
Ah, tu ti diverti tanto, vero? Vediamo quanto ti diverti ADESSO! Ci hai mandato
contro quei due pazzoidi di Arukenimon e Mummymon,
quel megalomane dalla bocca larga di Devimon… e chissà cos’altro hai in mente!
Trova un modo per toglierci dai guai, o dovrai vedertela con me!
Koushiro: Ehm… Miyako, forse è meglio che lo lasci andare…
ancora un po’ e lo perdiamo!
Miyako (mollando la presa): Hmph! Considerati fortunato
perchè sei l’autore: se ti faccio secco non puoi più scrivere il resto della
storia!
Ken: In ogni caso, considerazioni sui colpi di scena a
parte, sembra che l’ultimo capitolo sia piaciuto… L’autore ringrazia Killkenny
e Francesca Akira per le recensioni… e io stesso… vorrei ringraziare Francesca,
che a quanto pare è una mia grande ammiratrice… che
dire, grazie, Francesca… sono lusingato…
Hikari: Per quanto riguarda Garrick… in realtà
si tratterebbe di Devimon, non di Apocarymon, però… ehm, l’autore mi dice che
non posso rivelare altro… Bisognerà attendere gli sviluppi futuri per
scoprirlo…
Jyou: Grazie anche a Driger e a Rika88 per le recensioni. L’autore
ringrazia inoltre Rika88 per le chiarificazioni sulla differenza tra ‘disclaimer’
e ‘rinunzie legali’. Grazie infinite!
Taichi: E, prima che me ce ne dimentichiamo… Forza, ragazzi,
tutti con me…
Tutti i Digiprescelti e i Digimon: TANTI AUGURI, AUTORE!!!
Justice: Ehm… ebbene sì! Proprio ieri, giovedì 21 luglio
2005, ho compiuto gli anni! Ringrazio i miei amici e i miei genitori per la
bellissima giornata! Ora, il capitolo 8 sta per iniziare, e da qui in poi la
storia si stacca quasi completamente dalla serie TV. Siete pronti ad una nuova
avventura?
Taichi: Io sono SEMPRE pronto! Allora, si parte?
**********
Episodio
8 – Voltare pagina
Mentre nel Mondo Reale i Digiprescelti erano alle prese con
una scioccante scoperta, i vari settori del Mondo Digitale fermevano di attività: numerosi Digimon buoni, molti dei quali erano
stati alleati dei Digiprescelti in passato, erano occupati ad abbattere le Dark
Towers rimaste in piedi. Non erano poche, e molte di esse
erano dislocate in luoghi difficili da raggiungere, perciò serviva la
collaborazione di tutti. In quel momento, in un settore ricoperto da
lussureggianti foreste, un piccolo Digimon alato, ricoperto da una pelliccetta
rosa, con grandi occhi scuri e una lancia più grande di lui in una mano, stava
guidando un gruppetto di Rookie e Champion all’attacco di alcuni dei micidiali
dispositivi di controllo.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Piximon
Anche chiamato: Piccolomon
Tipo: Folletto
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Pixi
Bomb, Magical Tail
E’ in grado di
trasformarsi, e può confondere il nemico con il suo aspetto inoffensivo. In
passato è stato alleato dei Digiprescelti, e ha sacrificato sé stesso per
salvarli dai Dark Masters. Ora, ritornato in vita, tiene d’occhio eventuali
nuove minacce a DigiWorld.
“Ci siamo, ragazzi!” esclamò Piximon con voce squillante,
alzando la sua lancia in aria con tono leggermente melodrammatico. Non appena
il gruppetto di Digimon aveva svoltato un angolo, si era trovato davanti una
radura, al centro della quale svettavano gli obiettivi da distruggere: quattro
minacciose Dark Towers.
“Ora è il momento di mettere in pratica quello che vi ho
insegnato.” Proseguì Piximon “Vediamo
se i vostri poteri si sono sviluppati abbastanza!”
“Ah, è quello che spero…” mormorò tra sé un Gazimon facente
parte del gruppetto “Non vorrei mai dover rifare tutti quegli stupidi
‘allenamenti’…” Piximon era un ottimo insegnante, ma spesso gli esercizi che
faceva eseguire ai suoi allievi scadevano nel ridicolo… a cosa serviva, si
chiedeva da un bel po’ quel Gazimon, fare su è giù per le scale di una torre e
rimanere tutto il santo giorno piegati a pulire il
pavimento?
“C’è qualche problema? Ci sono domande da fare?” chiese
tutt’a un tratto Piximon, volgendosi verso il Gazimon
che aveva appena mormorato, come se gli avesse letto nel pensiero. Il Digimon
simile ad un coniglio spalancò gli occhi allarmato e
iniziò a muovere freneticamente le mani davanti a sé con fare apologetico. “Ah!
Ehm… no, no, Piximon, nessun problema! Stavo… ehm… sì, stavo
solo cercando l’angolatura giusta per colpire gli obelischi di controllo...
tutto qui! Davvero!”
“Bene, allora…” Piximon volse nuovamente
l’attenzione alle Dark Towers davanti al gruppo, facendo tirare un sospiro di
sollievo al Gazimon “Mettiamoci al lavoro! Questi ammassi di roccia non
si smuoveranno da soli…”
Aveva appena finito la frase, che accadde
una cosa incredibile: i quattro obelischi di controllo iniziarono a sbiadire
davanti ai suoi occhi, risplendendo per un attimo di una strana luce grigia, e
i loro contorni si fecero sempre meno nitidi. Un attimo dopo, avevano perso
sostanza al punto tale da diventare trasparenti… e l’attimo dopo, erano
scomparsi come se non fossero mai esistiti!
Un grosso gocciolone di sudore scese lungo la fronte di
Piximon, mentre la voce cavernosa di un Monochromon dietro di lui commentava:
“Ehm… non vorrei sembrare sfacciato, Piximon… ma si sono appena smossi da
soli…”
Il piccolo folletto rosa si stropicciò gli occhi, convinto
di avere le traveggole, ma quando li riaprì si rese conto che, in effetti, le
Dark Towers erano svanite nel nulla! Come era
possibile una cosa del genere? Quei diabolici obelischi di controllo stavano
riservando fin troppe sorprese per i suoi gusti!
“Prima si trasformano in Digimon, poi ci scompaiono sotto il naso!
Cosa si inventeranno la prossima volta?” pensò tra
sé Piximon.
Quasi in risposta alla sua domanda,
il Digimon folletto sentì una voce nella propria mente… una voce che conosceva
molto bene…
[Piximon… Piximon, mi
senti?]
“Gennai! Meno male…”
rispose telepaticamente Piximon “Cosa sta succedendo
qui? All’improvviso le Dark Towers si sono messe a svanirci sotto il naso!”
[Allora è come temevo…
ascoltami, Piximon… ti devo chiedere di interrompere ciò che stai facendo… dobbiamo incontrarci il prima possibile… i Digiprescelti
avranno bisogno dell’aiuto di tutti noi…]
“I Digiprescelti? Ho capito… ti raggiungerò non appena possibile!”
**********
Nel settore dell’immensa metropoli automatizzata abitata da
Andromon e dai controllori Guardromon, il Digimon androide si trovava in una
sala di controllo, ed era connesso, tramite dei cavi fuoriuscenti dall’armatura
sulle braccia, ad un enorme computer che monitorava la condizione dell’intera
zona circostante. Sullo schermo del gigantesco computer, si trovava una
rappresentazione in 3D della metropoli e dei suoi
dintorni, e dei puntini rossi indicavano le posizioni delle Dark Towers
rimanenti nel settore. Andromon stava controllando la quantità di Dark Towers
rimaste, e la loro posizione sulla mappa. Era sua intenzione radunare alcuni
Guardromon e lanciare un ultimo attacco contro gli obelischi di controllo, in
modo da liberare una volta per tutte la zona.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Andromon
Tipo: Androide
Attributo:
Anti-Virus
Livello: Ultimate
Attacchi:
Lightning Blade, Gatling Attack
Un
Digimon robotico sperimentale, con il compito di proteggere il settore della
metropoli. Alleato dei
Digiprescelti nel corso del loro primo viaggio a DigiWorld. La sua Lightning
Blade, formata tramite vibrazioni ad alta velocità, taglia con precisione
micidiale!
“Download completato al 97%... 98%... 99%... download
ultimato. Trasferimento e memorizzazione dati in
corso… Dati memorizzati, operazione ultimata.” Parlò Andromon, con voce
metallica e monotona. A quel punto non doveva fare altro che
trasferire tali dati ad un gruppo di Guardromon, dopodichè sarebbe stato
possibile eliminare rapidamente ed efficacemente gli obelischi di controllo.
Tuttavia, un messaggio apparso all’improvviso sullo schermo
del mainframe attirò la sua attenzione. “Attenzione. Aggiornamento in tempo
reale della situazione del settore in corso. Rilevate anomalie. Concentrazione
energetica di natura sconosciuta attorno alle Dark Towers.”
Il Digimon androide non potè fare a meno di spalancare gli occhi quando tutti i
puntini rossi che indicavano le Dark Towers scomparvero dalla mappa.
“Errore. Nessuna presenza di Dark Towers nel settore.
Inspiegabile.” Commentò Andromon, osservando la mappa come a cercare una
spiegazione a quanto stava accadendo. I suoi circuiti interni continuarono ad
elaborare dati, emettendo dei lievissimi suoni che ricordavano quelli di una
sirena, ma molto meno acuti. Dopodichè, riprese a parlare.
“Rilevato messaggio in ingresso all’unità principale.
Scansione automatica in corso… completata. Procedere a lettura del messaggio.”
Il cervello elettronico di Andromon
cominciò a leggere il messaggio. “Mittente: Gennai. Lettura in corso.”
[I miei omaggi,
Andromon. Spero che la situazione nel tuo settore sia
migliorata, dopo che i Digiprescelti ti hanno liberato dal Dark Ring che ti
teneva sotto il controllo dell’Imperatore. Purtroppo, altrettanto non si
può dire della situazione generale. Sicuramente ti sarai accorto
dell’improvvisa sparizione di alcune Dark Towers, e
temo che questo sia il preludio ad un periodo di caos e devastazione per il
Mondo Digitale. I Digiprescelti si stanno già occupando della situazione, ma ho
paura da soli non siano in grado di farcela. Perciò ti chiedo di incontrarci il prima possibile. Spero che sarai in grado di rispondere positivamente.
Gennai.]
Andromon distaccò i cavi dal computer principale e li
ritrasse nel proprio corpo metallico. “Lettura completata. Messaggio ricevuto,
risposta… affermativa!”
L’ultima frase fu pronunciata con una convinzione insolita
al Digimon robotico, che di solito non esprimeva molto le sue emozioni…
**********
In un altro settore…
“Hmm… ero sicuro che fossero lì, ma forse sono state
trasformate adesso…” mormorò Leomon, guardando verso l’orizzonte con aria
dubbiosa. Lui e Ogremon stavano camminando lungo un
sentiero di montagna, verso un altro settore infestato di Dark Towers, e in quel
momento il valoroso Digimon leonino si era accorto della sparizione di due
obelischi di controllo che fino a qualche istante prima facevano capolino
all’orizzonte.
“Che cosa c’era lì, scusa?” gli
chiese Ogremon, volgendo lo sguardo nella direzione in cui si era voltato il
suo rivale. Leomon rispose, senza staccare gli occhi dal punto di interesse.
“Non hai visto? C’erano due Dark Towers in quella zona, fino
a qualche istante fa. Ora non ci sono più. Probabilmente sono già state
trasformate in Digimon.”
“Andiamo comunque a vedere!”
propose Ogremon, afferrando con entrambe le mani la sua clava d’osso. “Forse
troveremo il responsabile di queste trasformazioni… e in ogni caso avremo due
Digimon artificiali per le mani, e io non vedevo l’ora
di una bella rissa!”
Leomon, pur deplorando la violenza di cui
invece Ogremon sembrava essere appassionato, non potè che dargli ragione.
Poteva essere l’occasione di scoprire la mente dietro al complotto, e comunque era imperativo eliminare i Digimon artificiali
creati dalle torri nere “Va bene. Ma prudenza, non sappiamo con esattezza a
cosa stiamo andando incontro.” Detto ciò, Leomon
afferrò con una mano l’elsa della sua spada, e si avviò nella direzione verso
cui si era già incamminato Ogremon. Tuttavia, i due Digimon fecero appena qualche passo prima di essere fermati da un messaggio
telepatico.
[Sarebbe inutile
andare là, valorosi guerrieri. Non trovereste nulla. I nostri nemici hanno in
mente qualcosa d’altro.]
Leomon e Ogremon si fermarono all’istante. Il Digimon dall’aspetto
di orco, spalancando gli occhi, cominciò a guardarsi
attorno con aria confusa. “Hey, chi è stato? Chi ha parlato? Fatti vedere!”
“Calma, Ogremon…” gli rispose Leomon,
piazzandosi l’indice e il medio della mano destra sulla fronte “Non ha
parlato nessuno. Qualcuno sta comunicando telepaticamente con noi.”
“Telepaticamente?” esclamò Ogremon “Fantastico! E noi come facciamo a rispondere?”
“Devi semplicemente concentrarti, e
pensare intensamente a quello che vorresti dire. L’altra persona sentirà
subito i tuoi pensieri.” Rispose il Digimon leonino.
Il valoroso Digimon chiuse gli occhi, concentrandosi su una risposta da dare. “Sì… Riconosco questa voce…Venerabile Gennai,
cosa intende quando dice che il nemico ha in mente qualcosa d’altro? Per caso…
lei ha idea di cosa stia succedendo?”
[Sì, purtroppo temo di
essermene già fatto un’idea… I Digiprescelti non sanno ancora cosa li attende…
ci sarà bisogno anche del vostro aiuto, amici miei…]
**********
Nel frattempo, l’intera zona circostante
l’ ex-base volante dell’Imperatore era cambiata radicalmente: dove fino
a pochi minuti prima si stendeva il deserto, il terreno era ora punteggiato da
migliaia di minacciose Dark Towers, che continuavano ad apparire dal nulla.
Un’intera vallata di obelischi di controllo si
estendeva quasi a perdita d’occhio, e continuava ad espandersi.
Sulla stessa piattaforma di lancio dalla quale Chimeramon
aveva spiccato il volo per la prima volta, stavano Arukenimon e Mummymon. La
prima, che in quel momento era in forma umana, sembrava molto concentrata:
teneva gli occhi serrati dietro gli occhiali da sole e aveva una mano
appoggiata sulla fronte. E man mano che si manteneva
concentrata, altre Dark Towers si aggiungevano a quelle che occupavano la zona,
già innumerevoli. Mummymon era in piedi vicino alla sua partner, e la osservava
con aria leggermente preoccupata.
La concentrazione di Arukenimon
venne spezzata da un messaggio telepatico. Basta così, Arukenimon. Hai già trasferito
una quantità sufficiente di Dark Towers, e non è il caso di sprecare ulteriori energie. Possiamo procedere con la fase
successiva. Attirate qui quegli stupidi mocciosi, e fate in modo che mi
arrivino ulteriori dati. Ormai dovrebbe mancare poco.
La donna, tirando un lieve sospiro di
sollievo, interruppe la concentrazione e, per la stanchezza, le gambe le
cedettero per un attimo. Mummymon fu rapido a sorreggerla e aiutarla a
rimettersi in piedi, ma Arukenimon, divincolandosi leggermente, si staccò da
lui con aria sdegnata. “Hey, non ci provare, tu!”
Mummymon si mise una mano dietro la nuca, sorridendo con
aria imbarazzata. “Ehm, scusa… è che mi sembrava che stessi cadendo…”
“Hmph!” Arukenimon gli voltò le spalle,
poi rispose al messaggio telepatico del suo signore. “Sarà fatto, mio signore. Mi sono premurata
di lasciare in giro abbastanza Dark Towers da far pensare a quei mocciosi che
non sia cambiato nulla…”
Ottimo, Arukenimon. Sapevo che eri qualificata per questo compito…
Nell’ex-sala di controllo, la figura alata all’interno della
colonna di tenebre si concesse un sogghigno. Molto presto, il suo piano avrebbe
cominciato a dare frutti… ci sarebbe voluto un po’ più di tempo del previsto,
ma alla fine sarebbe tornato al potere di una volta… e allora nulla avrebbe più
potuto salvare il Mondo Digitale…
**********
“Purtroppo sì,
Taichi… quello… è un Black Gear…”
Un silenzio spettrale calò nella stanza alle parole di
Koushiro. I Digiprescelti di vecchia generazione sembravano ancora incapaci di
credere alle loro orecchie, e tra essi sembrava essere
Takeru il più sconvolto: quello che aveva temuto più di ogni altra cosa si era
avverato. Devimon, il mostro che gli aveva portato via (anche se solo
temporaneamente) Patamon, era tornato.
“No… non posso crederci…” mormorò tra sé il ragazzino biondo,
mentre Patamon gli si posava sulla spalla con aria preoccupata.
I Digiprescelti più giovani non avevano
avuto la sfortuna di incontrare Devimon di persona, ma avevano sentito parlare
di lui dai ragazzi più grandi, e sapevano già di quali atrocità era capace: in
particolare, erano rimasti impressionati dalla storia dei Black Gear, i
micidiali congegni con i quali il demone era in grado di corrompere chiunque,
trasformandolo in un burattino delle forze del male: stando ai racconti di
Taichi e dei suoi compagni, un solo Black Gear era stato sufficiente per
piegare la volontà di Leomon, uno dei Digimon più giusti e nobili del Mondo
Digitale. Daisuke, Miyako e Iori si rendevano conto che la situazione
non era affatto rosea.
Ma la domanda che in quel momento
assillava tutti i Digiprescelti era una: com’era possibile che Devimon fosse
tornato? Per quanto erano venuti a sapere da Gennai e da altri loro amici del
Mondo Digitale, i Digimon malvagi non venivano
riconfigurati, dopo la cancellazione. I loro dati si disperdevano, e il loro
spirito veniva inviato in un vuoto senza ritorno
chiamato Dark Area – una sorta di inferno digitale. Quindi,
che cosa aveva permesso al loro primo nemico giurato di ritornare in vita e
terrorizzare ancora una volta il Mondo Digitale?
“Un momento… un
momento… cerchiamo di ragionarci con calma…” riflettè Takeru costringendosi
alla calma, mettendosi una mano sulla fronte e cercando di mettere assieme i
particolari a sua disposizione. La sua mente ritornò ad
alcuni minuti prima della nascita di Chimeramon, all’istante in cui
aveva visto, per un attimo, la figura del Digimon demone su quello schermo,
circondato da uno sfondo nero che sembrava un abisso. Che
ci fosse un collegamento tra quell’evento e Chimeramon stesso? Un attimo dopo,
Takeru si ricordò del particolare più importante “Ma… ma certo! Due delle braccia di Chimeramon… erano braccia di
Devimon!”
“Ragazzi! Ascoltatemi, mi sono ricordato di una cosa!” il
biondo Digiprescelto della Speranza richiamò l’attenzione dei suoi amici “Daisuke,
Hikari, Iori, Miyako… vi ricordate di quando abbiamo affrontato Chimeramon? Una
parte del suo corpo… era stata presa da Devimon! Sulle prime non ci ho fatto
caso, ma due delle sue braccia appartenevano proprio a
Devimon! Non può essere una coincidenza!”
Ken trasalì, rendendosi conto di quello che Takeru stava
implicando. “Penso… penso di aver capito cosa stai cercando di dire… quando ero
ancora l’Imperatore, stavo cercando dei dati per completare il mio Progetto
Chimera… non mi importava che tipo di dati, purchè
avessi potuto creare un Digimon invincibile… e all’improvviso ho trovato quella
specie di abisso da cui scaturiva un’energia che non avevo mai sentito prima…
sono sceso con un Mekanorimon nelle profondità marine per capire di cosa si
trattava… e mi sono trovato davanti il volto di Devimon, che scherniva il mio
tentativo di impadronirmi dell’energia delle tenebre!”. L’ex-Imperatore terminò
il suo discorso stringendo una mano a pugno per la rabbia. A quanto sembrava, i
peccati che aveva commesso continuavano a far sentire il loro peso. E il fatto di rendersi conto che le sue azioni passate
facevano parte di un elaborato piano volto a riportare al potere un essere
malvagio, non serviva certo ad alleviare il suo senso di colpa…
Ormai, tutti i Digiprescelti si erano resi conto di cosa
volevano dire Ken e Takeru. “In altre parole…” iniziò Daisuke “…state
ipotizzando che Chimeramon altro non fosse che il ‘biglietto
di ritorno’ al Mondo Digitale di questo Devimon?”
“Proprio così, Daisuke… Non avrei potuto trovare un termine
più calzante… un biglietto di ritorno, esattamente!” spiegò Koushiro
“Probabilmente, quell’abisso di cui parlava Ichijouji in questo momento era una
sorta di portale verso la Dark Area, dove lo spirito di Devimon era
imprigionato. Devimon, permettendo a Ken di raccogliere alcuni dei suoi dati, ne avrà approfittato per trasferire nuovamente il proprio
spirito nel Mondo Digitale… solo che a questo punto non mi spiego una cosa… è
difficile che fossero rimasti abbastanza dati da permettere a Devimon di
ricostruire completamente il suo corpo… quindi, a questo punto quali potrebbero
essere i suoi obiettivi, e come spera di realizzarli…”
“Va bene, Koushiro-kun…” lo interruppe Taichi, per evitare
che Koushiro si impegolasse in qualche discorso
tecnico “Al momento, nessuno di noi vuole pensare a quello che Devimon potrebbe
avere in mente per il Mondo Digitale… direi che quello che ci importa è il
fatto che lui è di nuovo a DigiWorld, e questo non vuol dire niente di buono!”
“Già, Taichi ha ragione…” assentì Yamato “Sono
pronto a scommettere che vorrà vendicarsi di quando lo abbiamo sconfitto tre
anni fa e riprendere il potere a DigiWorld, tutto in un colpo solo! Dobbiamo pensare ad un modo di fermarlo… il problema è
come!”
“Appunto…” mormorò Jyou “Non abbiamo la minima idea di dove
possa trovarsi, e anche se in qualche modo riuscissimo a
individuare il suo nascondiglio, sicuramente si sarà preparato qualche brutta
sorpresa… e come se non bastasse, i nostri Digimon possono raggiungere solo il
livello Champion, che abbiamo visto essere insufficiente contro di lui!”
“Era sempre così ottimista, quando eravate a DigiWorld?”
chiese Daisuke con tono sarcastico. Taichi rispose annuendo.
“Così, e anche di più! Tuttavia…” la sua
espressione si fece più seria “…non possono negare che abbia ragione. Chissà dove si nasconde in questo momento, e chissà quanto sarà
cambiato dopo tre anni. Non penso sia rimasto il Digimon di livello
Champion che Angemon ha sconfitto su File Island…”
“Quello che sappiamo per certo, è che ora Devimon ha sotto
il suo controllo quel Mummymon e quel Digimon femminile, e che sono quei due a
trasformare le Dark Towers in Digimon malvagi.”
Koushiro proseguì il discorso “Non ho idea dello scopo di tutto questo, ma ora
che sappiamo quanto sta accadendo, è imperativo eliminare tutti gli obelischi
di controllo rimasti il prima possibile.”
“Beh, era quello che avevamo intenzione di fare comunque, no?” esclamò Miyako, chiudendo una mano a pugno
con aria decisa “Io dico, facciamo un salto a DigiWorld, in uno dei settori più
infestati, e facciamo piazza pulita!”
“Non possiamo andare là così, senza neanche prepararci,
Miyako!” rispose Koushiro “Innanzitutto, dovremmo
avvertire i nostri Digimon del settore in cui abbiamo intenzione di andare:
senza di loro non potremmo fare molto. Inoltre, potrebbe volerci chissà quanto
tempo per eliminare tutte le Dark Towers, anche da una zona di dimensioni
limitate! Potremmo dover restare lì anche per più di un giorno, come nel caso
della battaglia finale contro l’Imperatore, e quindi dovremmo portarci dietro
l’equipaggiamento necessario… oltre al fatto che dovremmo inventarci una scusa
plausibile ogni volta, per i nostri genitori… come vedi, non
è che possiamo semplicemente andare là e metterci a distruggere Dark Towers!”
“E che facciamo allora? Restiamo
fermi qui mentre Devimon conquista tutto il Mondo Digitale?” esclamò
Daisuke con tono esasperato.
Taichi sospirò e scosse la testa, mentre attorno a lui gli
altri cominciavano a discutere. Il ragionamento di Koushiro non faceva una
grinza – dopotutto, era sempre stato lui il cervello del gruppo – ma anche
Daisuke aveva ragione: più tempo restavano là, a
cercare di formulare una strategia, più tempo guadagnava Devimon… più Dark
Towers venivano trasformate… più il suo potere cresceva…
“Accidenti… un po’ rimpiango i tempi del nostro primo viaggio a DigiWorld… sicuramente
le cose erano molto più semplici! Beh, inutile rimuginare, ora abbiamo un problema e bisogna risolverlo!” riflettè il
primo leader dei Digiprescelti.
“Ascoltate, ragazzi!” Taichi alzò una mano per chiedere la
parola, e quasi subito gli altri ragazzi ammutolirono e si volsero verso di
lui. “Non risolveremo nulla né temporeggiando troppo, né colpendo alla cieca:
ci sono talmente tante Dark Towers in giro per DigiWorld, che anche andare a
distruggerle di settore in settore non danneggerebbe significativamente i piani
di Devimon. Io dico che il problema va risolto alla radice: dobbiamo scovare il
nascondiglio di Devimon, radunare i nostri Digimon, andare direttamente nella
tana del leone, e neutralizzarlo una volta per tutte!”
“Sono d’accordo! Così si parla!” approvò
Daisuke. Tuttavia, gli altri Digiprescelti non sembravano altrettanto
entusiasti…
“Direttamente nella tana di Devimon?” esclamò un incredulo
Yamato Ishida “Taichi, ti rendi conto di cosa stai
proponendo? Affrontare Devimon nella condizione in cui siamo,
e senza neanche sapere quali poteri possiedano adesso lui e i suoi scagnozzi… è
un autentico suicidio!”
“Hai un’idea migliore? Se ce l’hai,
sono tutto orecchie!” rispose Taichi, sfoderando tutta la sua leggendaria
testardaggine “Ma pensa alla situazione in cui ci troviamo: abbiamo a che fare
con un vecchio nemico in cerca di vendetta, che può corrompere e schiavizzare
qualsiasi Digimon grazie a quegli aggeggi infernali chiamati Black Gear, e che
ora sta usando due Digimon, condizionati proprio in questo modo, per riempire
il Mondo Digitale di altri suoi servitori! Come se non bastasse, ci sono troppi
obelischi di controllo per poterli distruggere tutti, anche con gli aiuti
esterni che stiamo ricevendo. Per risolvere questo problema, non vedo altra
scelta che estirparlo alla radice!”
Tutti i Digiprescelti rimasero muti, riflettendo sulle
parole del loro primo leader. In effetti, nessuno di loro poteva dire di avere
idee migliori per affrontare questa inattesa minaccia.
Forse l’idea migliore era davvero organizzare un attacco diretto, come contro
l’imperatore, ed eliminare la minaccia con un colpo di mano.
Comunque, non ci fu il tempo di
riflettere sulla proposta di Taichi. In quel momento, tutti i D-3 cominciarono
a vibrare e suonare, come facevano quando veniva
ricevuto un messaggio.
“E adesso cosa succede?” si chiese
un’esasperata Miyako, premendo un pulsante sul suo Digivice. Un sinistro
messaggio apparve sullo schermo del piccolo dispositivo.
Digiprescelti. Siete
invitati a presentarvi immediatamente nel settore 01-002-SIGMA
del Mondo Digitale. Ho una proposta che potrebbe interessare a
uno di voi. Avete cinque minuti di tempo per presentarvi nella zona stabilita. Se non sarete tutti là entro lo scadere del tempo,
distruggerò il Primary Village. Cordialmente, vostro Devimon.
Un’espressione di rabbia e indignazione si dipinse sui volti
di tutti i ragazzi. “La… faccia tosta di quel… verme!”
strepitò Daisuke, il pugno stretto al punto che le nocche stavano diventando
bianche.
“Una proposta? E che tipo di proposta potrebbe
farci un individuo del genere?” si chiese Hikari. Accanto a lei, Takeru stava
scuotendo la testa, furente.
“Non importa. Devimon ha annunciato che distruggerà il
Primary Village se non ci presenteremo, e credetemi, è capacissimo di fare una
cosa del genere! E’ chiaro che si tratta di una trappola, ma…”
“Ma la posta in gioco è troppo alta per
rifiutare semplicemente!” concluse Patamon. Takeru annuì, d’accordo con
il suo Digimon.
“Allora non c’è altra scelta. Dobbiamo proprio andare.”
Mormorò Ken, cupamente. L’ex-Imperatore condivideva la rabbia di Takeru, e non
era disposto a passare sopra il fatto di essere stato manipolato in quel modo.
“Koushiro-san, sei in grado di aprire un Digi-Port verso il settore…” Diede
nuovamente un’occhiata allo schermo del suo D-3 “…01-002-SIGMA?”
“Niente di più facile!” rispose il Digiprescelto della Conoscenza,
premendo una sequenza di pulsanti sulla tastiera del suo PC e dando il segnale di invio. “Solo che, purtroppo, stavolta non vi possiamo
accompagnare. Per poter fare qualcosa, dovremmo avere i nostri Digimon, e ora
non abbiamo il tempo di avvertirli e di trasferirli da
un settore all’altro.”
“Grazie lo stesso, Koushiro-san. Ci arrangeremo da soli.”
Rispose prontamente Iori, mentre il Digi-Port appariva sullo schermo del
computer. Koushiro settò le coordinate giuste, e si
spostò per permettere l’accesso al gruppo dei nuovi ragazzi prescelti.
“Per favore, ragazzi, state attenti!” si raccomandò Sora.
“In bocca al lupo!” si limitò a dire Taichi. Daisuke rispose
per tutti, volgendosi verso i Digiprescelti più ‘anziani’ e facendo il segno
dell’ok. “State tranquilli! Ce la caveremo anche questa volta!”
“Digi-Port Open!” esclamò Miyako, puntando il suo D-3 verso
lo schermo “Pronti, Digiprescelti? Attivarsi!”
Mentre i nuovi ragazzi prescelti, compreso Ken, scomparivano
nel vortice dimensionale, tutti coloro che erano
rimasti indietro si unirono in una muta preghiera. In quel momento, solo i loro
successori erano davvero in grado di fare qualcosa per fermare il redivivo
Devimon…
**********
I nuovi Digiprescelti riapparvero in un settore costiero: la
zona consisteva di una grande pianura, terminante in
una spiaggia lambita dal mare, con tanto di cabine telefoniche messe lì da
chissà quale mente contorta!
“Cabine telefoniche sulla spiaggia?” esclamò un’incredula
Miyako “E pensare che quando Sora me l’ha raccontato non ci credevo!
Ma… Hawkmon, scusa… sai per caso chi abbia messo là quelle
cose?”
Il Digimon aquilotto scosse la testa. “Mi spiace, Miyako.
Non ne ho idea. Per quanto ne sappiamo noi Digimon, sono state là fin dalla
nascita del Mondo Digitale!”
“Pazzesco…” commentò la ragazza dai capelli fucsia,
sgranando gli occhi.
“Comunque, vedo che qui c’è
qualcosa che sicuramente non era lì fin dalla nascita di DigiWorld!” commentò
Takeru, volgendo uno sguardo irato verso sei Dark Towers allineate a diverse
centinaia di metri da loro.
Daisuke si guardò attorno, cercando tracce di Devimon o dei
suoi scagnozzi. “Allora, Devimon?” esclamò il ragazzino “Siamo venuti qui come ci hai chiesto! Ora smettila di fare il vigliacco,
vieni fuori e combatti da uomo… anzi, da Digimon!”
“A meno che tu non abbia paura di noi!” continuò Veemon,
mettendosi in guardia come un pugile. La maggior parte dei Digiprescelti li
guardò con aria incredula.
“Beh?” commentò Daisuke, notando gli
sguardi dei suoi compagni “Siamo i protagonisti, no? Dobbiamo fare un
po’ di scena!”
Le risposte alla sfida di Daisuke e del suo Digimon furono
un paio di risatine che ad alcuni dei Digiprescelti erano molto familiari… i
ragazzi volsero lo sguardo verso una collinetta lì vicina per vedere Arukenimon
e Mummymon, entrambi in forma umana, che li guardavano
con aria di derisione.
“Benvenuti, mocciosi prescelti…” li salutò la donna con il
suo solito tono di sufficienza “E’ un piacere conoscervi tutti di persona,
anche se temo che la nostra conoscenza si risolverà in un unico scontro
mortale...”
Il piccolo Iori fece un passo avanti, rivolgendosi
direttamente ai due Digimon dall’aspetto umano. “Quindi
voi siete gli scagnozzi di Devimon, non è così? Che cosa
siete venuti a proporci?”
“Di qualsiasi cosa si tratti, dubito che la parola del
vostro padrone valga qualcosa!” aggiunse Takeru.
Arukenimon sogghignò nuovamente. “Siamo un po’ nervosetti,
eh, Digi-mocciosi? In realtà, non siamo venuti a proporvi nulla di tanto
speciale… soltanto un accordo che potrebbe convenire ad entrambe le parti!”
Hikari storse il naso, e Gatomon rispose quello che la sua
partner umana stava pensando. “Certo, come no! So che tipo di ‘accordi’
propongono quelli come Devimon! Alla fine, sarà lui l’unico a beneficiare!”
Ignorandola, Arukenimon si rivolse a Ken, guardandolo dritto
negli occhi. “Riguarda te, Ken Ichijouji.”
L’ex-Imperatore sentì un brivido freddo percorrergli le
membra, e indietreggiò involontariamente di un passo, mentre Wormmon scendeva
dalla sua spalla e si metteva in guardia. “Che cosa
volete da Ken? Lui non è più uno di voi! Lasciatelo in pace, o dovrete
vedervela con me!”
“E anche con noi!” fecero coro
Daisuke e Veemon.
“Povera creatura… Spogliata della sua dignità e del suo
potere, e ridotta a seguire un branco di pezzenti che stanno combattendo una
battaglia persa in partenza… Sinceramente mi fai pena!” proseguì la donna-ragno
rivolta a Ken, senza neanche degnarsi di rispondere. Queste parole fecero
arrabbiare non poco gli altri prescelti e i loro Digimon, soprattutto Daisuke,
Miyako, Gatomon e Armadillomon.
“HEY! Chi sarebbero i pezzenti,
STREGA?” ruggì la Digiprescelta con gli occhiali.
“Parlate voi di fare pena, voi che non fate altro che
leccare i piedi ad un essere spregevole come Devimon!” sbottò Armadillomon.
Ken strinse i denti, sostenendo lo sguardo gelido di Arukenimon. “Ti sbagli. Quando
ero l’Imperatore non avevo nessuna dignità. E nessun potere,
se non quello che credevo di ottenere grazie alle mie creazioni. Il ‘rispetto’ che mi portavano i Digimon che opprimevo non era
altro che odio e paura, e altro non era che un modo che io usavo per nascondere
la mia debolezza. Questi ragazzi che tu chiami pezzenti sono stati gli unici ad
accettarmi nonostante i miei errori, e a darmi un’altra chance!”
“Ma davvero?” fece eco Arukenimon, impassibile “Come fai ad esserne così sicuro? In questo momento, mentre stiamo
parlando, alcuni di loro nutrono ancora dubbi circa la sincerità delle tue
intenzioni…” Volse lo sguardo verso Iori,
sogghignando. “Tu, per esempio! Non pensi che Ken potrebbe ingannarvi di nuovo?
Farvi una sviolinata per farvi credere di essersi pentito, e
poi, quando è sicuro di aver carpito la vostra fiducia…”
Il ragazzino spalancò gli occhi e trattenne il respiro,
rendendosi conto che Arukenimon aveva espresso esattamente quelli che erano i
suoi pensieri quando aveva sentito la proposta di ammettere Ken nel gruppo!
“E tu, piccola Gatomon…” proseguì Arukenimon, rivolta al
Digimon di Hikari “…perché non dovrebbe essere giusto
il tuo modo di pensare? Le persone non cambiano tanto facilmente, quella che
hai detto tu è la sacrosanta verità… Ken è un pericolo per te e per i tuoi
compagni, non diresti più o meno così?”
La gattina soffiò rabbiosamente. “Sei… sei spregevole…”
Mentre Mummymon, che se ne stava in
disparte, sghignazzava tutto contento, Arukenimon volse nuovamente la sua
attenzione a Ken, che rimaneva a testa bassa, con i denti serrati e i pugni
semichiusi. “Non ti è sufficiente, Ken Ichijouji? Tu non appartieni a questo
branco di perdenti! Loro non ti vogliono… non ti accettano… e tu non hai
bisogno di loro, e di nessun altro! Il tuo destino è dominare il Mondo Digitale
al fianco delle forze delle tenebre, perché continuare a negarlo? Ritorna ad
essere il potente e fiero Imperatore Digimon di una volta, e non dovrai più
farti tante preoccupazioni!”
“Non ascoltarli, Ken…” implorò Wormmon
“Non farti ingannare, ti prego… tu sei diverso da loro…”
“ADESSO BASTA!” gridò Daisuke a squarciagola. Lui e Veemon
si posero davanti al gruppo, pronti ad affrontare Arukenimon e Mummymon da soli
se necessario. “In questo momento… voi e quella carogna del vostro capo avete mostrato chiaramente quanto sappiate essere crudeli e
meschini. Giocare sui sentimenti degli altri per manipolarli e costringerli a
fare quello che volete… è una violenza in tutto e per tutto! Non mi importa un fico secco di quello che voi, Devimon, o
chiunque altro possa dire, io ho fiducia in Ken! Lui non è più uno di voi,
quindi scordatevi di poterlo convincere!”
Gli sguardi sbalorditi di Digiprescelti e Digimon si
posarono sul loro leader. Tutti erano colpiti dalla fiducia incondizionata che
nutriva nel suo amico… e che Daisuke sarebbe stato disposto a concedere a tutti
loro in qualsiasi momento. Vedere qualcuno disposto a difenderlo con tanta tenacia,
fu per Ken come un’iniezione di fiducia in sé stesso. L’ex-Imperatore e Wormmon
si posero a fianco di Daisuke, gli occhi risplendenti di un nuovo coraggio.
“Quando sono tornato ad essere un
ragazzo normale…” iniziò Ken “Non avevo la più pallida idea di dove iniziare
per rimediare a quanto avevo fatto. Mi sentivo perso, stavo vagando in un mare
di tenebre da cui non vedevo modo di uscire. Ero convinto che il mio destino
sarebbe stato passare anni e anni, forse il resto della mia vita, a scontare i
miei peccati. Grazie a Daisuke-kun, e poi agli altri Digiprescelti, ho capito
di non essere più solo. Loro mi hanno dato fiducia, e io non li deluderò. Non
riuscirete a convincermi! Io non sarò mai più l’Imperatore Digimon!”
“Ben detto, Ken!” continuò Takeru, mentre lui e Patamon si
univano ai loro amici “Non permetteremo a Devimon di
fare quello che vuole!”
“I vostri subdoli inganni sono finiti.” Aggiunse Hikari,
aggiungendosi a sua volta. Miyako e Iori raggiunsero il gruppo un secondo dopo,
con grande soddisfazione di Daisuke.
“Allora? Questa è sufficiente come
risposta, strega?” chiese il nuovo leader dei Digiprescelti.
“Uffa… se sapevo che avrei assistito a
un tale polpettone, sarei rimasto a casa…” commentò Mummymon con tono annoiato.
Arukenimon scosse la testa, staccandosi alcuni capelli. “Che patetico melodramma. Ma ora
vediamo se sapete sostenere tutti questi ridicoli sentimentalismi con i fatti.
Andate, mie creature! Distruggete i Digiprescelti!”
La donna-ragno lanciò in aria i suoi capelli, che si diressero
verso le sei Dark Towers e si fusero con esse,
cominciando a modificarle. Da ogni torre nera, si formò un massiccio Digimon
simile ad uno strano incrocio tra una chiocciola e una tartaruga, con una
grossa conchiglia grigia a forma di cono, ricoperta di spuntoni ricurvi, dalla
quale fuoriusciva un corpo rosato dall’aspetto molle. Due braccia consentivano
alle creature di trascinarsi sul terreno, e la testa simile a quella di un
Agumon, ma dalla bocca priva di denti, era sormontata da una massa di ‘capelli’
simili ad alghe.
“Hey, ragazzi, io li ho già visti quei Digimon!” esclamò Takeru “Sono degli Shellmon!”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Shellmon
Tipo: Animale
Acquatico
Attributo: Dati
Livello: Champion
Attacchi: Hydro
Blaster, Drill Shell
Questo scontroso
Digimon è protetto da una robusta conchiglia. La sua arma segreta è un getto
d’acqua ad altissima velocità e pressione.
“Okay, Veemon! Non deludiamo questi buffoni, e facciamogli
vedere di cosa siamo capaci!” esclamò Daisuke.
“Io sono pronto!” rispose il piccolo drago, cominciando a
brillare…
“Veemon shinka…
EXVEEMON!”. Un attimo dopo, il massiccio drago guerriero apparve davanti al
gruppo di Shellmon.
“Dammi il via, Miyako!” esclamò Hawkmon, svolazzando vicino
alla sua partner umana, che non se lo fece dire due volte.
“Benissimo, Hawkmon! Dagli una
lezione!”
“Hawkmon shinka…
AQUILAMON!”. Hawkmon si trasformò nell’enorme rapace armato dicorna e si alzò in volo pronto a combattere!
“Te la senti di evolvere alla vecchia maniera, Patamon?”
chiese Takeru al suo Digimon, che rispose annuendo con entusiasmo.
“Certamente, Takeru! Sarà un messaggio anche per Devimon! Patamon shinka…” Il piccolo mammifero
alato venne avvolto da una calda luce bianca, aumentò
di dimensioni e assunse una forma umanoide, con diverse ali bianche che gli
spuntavano dalla schiena, vestito di una sorta di toga azzurra e bianca coperta
di simboli sacri, stivali grigi e un elmetto dall’aspetto elaborato che gli
copriva gli occhi. Teneva tra le mani una lunga verga, e aveva quelle che
sembravano delle cicatrici sul petto.
“ANGEMON !!!” annunciò il nuovo Digimon con voce ferma ma
gentile, apparendo in un vortice di piume bianche.
Gatomon sogghignò leggermente, osservando con tutta calma
uno degli Shellmon avanzare verso di lei. “Hikari, questo mollusco posso
sistemarlo senza neanche evolvere! Siediti e goditi lo spettacolo!”
“Ne… sei sicura, Gatomon?” chiese Hikari. La gattina rispose
facendo il segno dell’ok con una zampina.
“Ken, sono orgoglioso di te!” proclamò felicemente Wormmon
“Si può dire che con oggi ti sei lasciato il passato
alle spalle e hai voltato pagina! Ora, diciamo una volta per
tutte quello che pensiamo a questi due!”
“Hai ragione, Wormmon! Andiamo!” rispose
Ken.
“Wormmon shinka… STINGMON!”
L’enorme insetto si erse in tutta la sua statura, pronto a fronteggiare gli
Shellmon.
“Fai digievolvere anche me, Iori! Iori…
che… che ti succede?” chiese Armadillomon, guardando il suo partner umano con
aria preoccupata. Iori teneva in mano il suo D-3, lo sguardo fisso verso lo schermo che iniziava a brillare. Nella sua mente,
stava sentendo di nuovo i consigli che suo nonno gli aveva
dato la sera prima, e altri insegnamenti che gli erano stati dati molto tempo
prima…
“La rabbia e il
risentimento non sono mai dei buoni consiglieri.
Annebbiano il tuo giudizio, e lasciano solo l’amaro in bocca sia a te, che alle
persone che ti stanno intorno…”
Poi, una voce più giovanile, ma dal tono altrettanto
gentile, si fece sentire. Una voce che Iori avrebbe riconosciuto tra mille
altre – la voce di suo padre Hiroki.
“Quando sarai più grande, figliolo, ti renderai
conto di una cosa: la vendetta non è giustizia. Se a chi ha sbagliato non viene data la possibilità di rimediare, non ha senso
punirli. E’ per questo che esistono le leggi, e la
polizia – perché chi fa del male agli altri si renda conto delle sue azioni, e
possa da lì iniziare a voltare pagina…”
“Io…” mormorò tra sé Iori “…mi dispiace,
papà… mi sono lasciato prendere dalla rabbia, e ho dimenticato quello che tu
hai cercato di insegnarmi. Ora mi rendo conto che sono stato ingiusto nei
confronti di Ken… come posso pretendere di essere
degno del Digimental dell’Affidabilità, se dimentico con tanta facilità gli
insegnamenti in base ai quali voglio orientare la mia vita? Ma
ora... ora me ne sono ricordato! E non li perderò più
di vista!”
La luce, più brillante che mai, scaturì dal D-3 di Iori e
avvolse Armadillomon, che sentì immediatamente una nuova forza scorrere in lui.
“Sono fiero di te, Iori… speravo
davvero che tu giungessi a questa conclusione! Armadillomon shinka…”
Il corpo del piccolo Digimon si espanse fino alle dimensioni
di un elefante, e la corazza dorata sul dorso e sulla testa si
inspessì, mentre delle grosse punte nere, affilate come lame,
fuoriuscivano dai fianchi e dalla spina dorsale. Degli spuntoni più piccoli,
dello stesso colore della corazza, ornavano il dorso del nuovo Digimon, mentre
il ventre era diventato di un colore viola molto scuro. Due lame ricurve simili
a corna spuntavano dai lati della testa, e la coda
segmentata, ora molto più lunga, terminava con una minacciosa palla di
ferro armata di spuntoni. Come nel caso di ExVeemon e
Aquilamon, l’espressione del muso era più feroce e combattiva, e tale effetto
era acuito dalla placca corazzata sul cranio, che proteggeva i grandi occhi
verdi. Le zampe erano diventate molto più robuste, ed erano ornate da dei
bracciali di ferro, anch’essi dotati di punte, attorno alle giunture. Il nuovo
Digimon si volse verso gli Shellmon artificiali, pronto alla carica, ed esclamò
il proprio nome.
“ANKYLOMON !!!”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Ankylomon
Tipo: Dinosauro
Attributo: Anti-Virus
Livello: Champion
Attacchi: Tail
Hammer, Mega Pressure
Un
Digimon rettile il cui corpo è completamente coperto da un’armatura
impenetrabile, capace di respingere qualsiasi attacco. La sua arma principale è la sfera chiodata
sulla coda.
“Evvai! Anche Armadillomon ha
raggiunto la forma Champion!” esultò Daisuke.
“Armadillomon…” mormorò Iori “Sei… sei riuscito a
digievolvere anche tu…”
L’enorme dinosauro corazzato annuì, sorridendo lievemente.
“C’era solo bisogno che tu ti ricordassi di una delle
cose che rappresenti, Iori. Il resto è venuto da sé.”
“Benissimo! Ora sistemiamo questi
tartarugoni venuti male!” esclamò Miyako, stringendo un pugno davanti a
sé. Gli Shellmon artificiali lanciarono un ruggito e si scagliarono con
velocità insospettabile contro i ragazzi, ma i loro Digimon erano più che
pronti a ricevere l’attacco.
“Vee Laser!”
esclamò ExVeemon, scagliando un laser a forma di X dal petto.
“Blast Rings!”
Aquilamon aprì il becco e lanciò una raffica di anelli
di energia contro uno Shellmon
Angemon strinse una mano a pugno, e un’aura di luce dorata scaturì
da essa. “Hand
of Fate!” esclamò il Digimon angelico, e dal pugno chiuso partì uno
scintillante raggio di luce contro i Digimon artificiali. I tre attacchi
colpirono un bersaglio ciascuno, cancellandoli all’istante!
Gatomon schivò un potente getto d’acqua
scagliato da uno Shellmon, e sfruttando la sua maggiore velocità e agilità,
riuscì ad aprirsi un varco nella sua difesa. Mentre
il Digimon artificiale cercava ancora di rimettersi in guardia, la gattina
balzò verso la sua testa, colpendolo con un pugno in mezzo agli occhi. “Lightning Paw!”.
Il risultato fu immediato, e il Digimon artificiale si
trasformò in una statua di granito nero prima di sbriciolarsi in stringhe di
dati. Gatomon atterrò su un ginocchio come una ninja, facendo un lieve sogghigno.
“Questo è quello che succede quando si fa i duri con me…”
Stingmon aveva preso di mira il quinto Shellmon, che cercò di difendersi ritirandosi all’interno della conchiglia
e sparando un getto d’acqua da quella posizione difensiva. Ma
l’enorme insetto schivò l’attacco con agilità, per poi tirare fuori la sua lama
laser dalla corazza sull’avambraccio.
“Spiking Strike!”
esclamò Stingmon, infilando la lama esattamente nel buco della conchiglia,
infilzando il Digimon artificiale al suo interno, e cancellandolo. Nel
frattempo, Ankylomon e l’ultimo Shellmon erano impegnati in una lotta corpo a
corpo, e il Digimon corazzato si stava rapidamente portando in vantaggio!
“Allacciati la cintura di sicurezza, mollusco! Sto per battere un fuoricampo!” esclamò Ankylomon. Un attimo
dopo, cogliendo un istante di distrazione dello Shellmon, infilò la testa sotto
la conchiglia dell’avversario e, sollevandosi di colpo, lo scagliò in aria
sotto lo sguardo incredulo di tutti i presenti. Mentre
lo Shellmon ridiscendeva, Ankylomon scagliò il suo attacco.
“Tail Hammer!”
ruggì il dinosauro corazzato, ruotando rapidamente su sé stesso. La sua coda
chiodata colpì in pieno lo Shellmon e lo scagliò a diverse decine di metri, facendolo
atterrare violentemente sulla spiaggia e disgregare come gli altri prima di
lui. I pixel neri che componevano i Digimon artificiali salirono turbinando
verso il cielo e svanirono.
“Stratomitico! Gli abbiamo dato una lezione!” esclamò
Daisuke “E ora tocca a quei due… Hey, ma dove sono spariti?”
Voltandosi verso il punto in cui si trovavano Arukenimon e
Mummymon fino a poco prima, i Digiprescelti non trovarono nessuno. In compenso
guardando verso l’orizzonte, riuscirono a vedere una jeep che si allontanava,
con il Digimon mummia al volante, e la donna che, seduta a fianco, esclamava
una minaccia contro di loro.
“Non finisce qui, mocciosi prescelti! Ci incontreremo
ancora, ve lo garantisco!”
“Scappate pure, coppia di vigliacchi! E andate a dire al vostro
capo che presto verremo anche da lui!” le gridò dietro
Daisuke.
I ragazzi e i loro Digimon, che in quel momento stavano
ritornando alle loro forme Rookie, rimasero a guardare con rabbia impotente la
jeep che si allontanava, finchè non fu più visibile.
“Uff… adesso sì che è finita!” commentò Veemon, passandosi
una zampina sulla fronte, come ad asciugarsi il sudore.
“A proposito, complimenti, Iori!” si congratulò Takeru con
il suo piccolo amico “Anche il tuo Digimon ha raggiunto il livello Champion!”
“Bravo, Iori!” fece eco Miyako “Bella prova,
come mi piace ripetere!”
Il più giovane dei Digiprescelti, piuttosto sbalordito,
ricevette i complimenti da parte di tutti i compagni. “Beh, ragazzi… vi
ringrazio, ma… non ho fatto niente di che…”
“Insomma, mi hai permesso di raggiungere il livello
Champion, e non mi sembra poco!” spiegò Armadillomon,
raggiante “Dovresti essere fiero di te, Iori!”
“Vi ringrazio, però…” rispose Iori, abbassando lo sguardo “...avrei
qualcosa di molto importante da dire.”
“Qualcosa di…” iniziò Hawkmon “E che cosa?”
Lentamente e con solennità, Iori si portò di fronte a un sorpreso Ken Ichijouji, guardandolo negli occhi.
Daisuke e gli altri rimasero a guardare, chiedendosi cosa sarebbe successo.
“Ichijouji.” Iniziò a parlare Iori. Un attimo dopo, con grande sorpresa di tutti, il più giovane dei Digiprescelti
fece un inchino di scuse, piegandosi in avanti di quasi novanta gradi. “Ti devo
delle scuse, Ken Ichijouji-san. Ho dato ascolto solo al mio risentimento, e non
volevo darti la possibilità di dimostrare che eri
davvero cambiato. Ero convinto che tu volessi soltanto ingannarci. Non mi sono
comportato bene nei tuoi confronti, e di questo devo scusarmi.”
Miyako fece un passo avanti, con sguardo serio, e si inchinò a sua volta. “Devo scusarmi anch’io. All’inizio
la pensavo anch’io allo stesso modo di Iori-kun. Ora ci hai dato prova della
tua sincerità, e chiedo perdono per averti giudicato troppo frettolosamente.”
“E va bene. Riconosco anch’io
quando sbaglio a valutare gli altri. Non sei male come pensavo, quindi ritiro
le mie precedenti opinioni, e ti do il benvenuto in squadra.”
Concluse Gatomon. Hikari sorrise, vedendo confermate le proprie certezze. “Sapevo che Gatomon avrebbe cambiato idea…”
pensò tra sé.
Ken, meravigliato, cercò le parole per qualche secondo. “Ehm…
non c’è bisogno di scusarvi, io non ce l’ho mai avuta
con voi… e le vostre opinioni su di me erano giustificate… Comunque… vi sono
grato per avermi accettato nella vostra squadra… e spero che riusciremo ad
andare d’accordo, da adesso in poi.”
“Sicuramente, ora le cose saranno molto diverse.” Replicò Iori, rivolgendo a Ken uno dei suoi rari sorrisi “Sei
riuscito a voltare pagina, Ichijouji-san. Congratulazioni.”
Daisuke sorrise tra sé, osservando la scena. In una
giornata, erano riusciti a distruggere altre Dark Towers, ottenere la
digievoluzione Champion di Armadillomon, e accettare
definitivamente Ken in squadra. Nonostante l’ombra di
Devimon continuasse a stagliarsi all’orizzonte, la situazione prometteva di
migliorare…
Sfortunatamente, nessuno dei ragazzi poteva sapere cosa
stava accadendo a molti settori di distanza…
**********
Sì… questi sono proprio i dati che mi ci volevano… I Digiprescelti si
sono messi in trappola con le loro stesse mani!
Nella ex-base dell’Imperatore, le
stringhe di dati che fino a poco prima avevano composto gli Shellmon creati
dalle Dark Towers si raccolsero nella sala di controllo, entrando nella colonna
di oscurità che scaturiva dal centro della stanza. Poco dopo, la nebbia che
aleggiava nella stanza cominciò a turbinare, raccogliendosi attorno alla
colonna e assumendo la forma di una specie di nuvola cilindrica. Dei lampi di energia verde percorsero la superficie del cilindro, come
ad annunciare l’orrore che ne sarebbe uscito…
L’entità rise crudelmente, mentre tutti i dati che aveva
accumulato si raccoglievano, formando un corpo solido.
Grazie ai dati di Devimon, ho ottenuto quello che volevo. Ho compiuto
un passo importante verso il mio obiettivo… presto il Mondo Digitale dovrà
soccombere alla devastazione a cui si è sottratto tre anni fa… e quei maledetti
mocciosi pagheranno per quello che mi hanno fatto…
Finalmente, il miscuglio di tenebre e nebbia smise di muoversi e si solidificarono. Al loro posto,
apparve un’inquietante figura alata dagli occhi rossi brucianti d’odio. La
bocca della nuova creatura si contorse in un sogghigno diabolico, pregustando
la vittoria che riteneva ormai sicura.
“Date nuovamente il benvenuto al vostro peggiore incubo, Digiprescelti!
Io sono… MEPHISTOMON!”
CONTINUA…
Note dell’autore: Ebbene sì, sono riuscito a postare un
altro chappy! La mia settimana al mare è stata posposta, e ho potuto lavorare
alla mia storia. Che ve ne è sembrato? Ora, per questa
settimana, sarò via e non potrò continuare a scrivere. Comunque,
credetemi, riprenderò a lavorarci il prima possibile! Facendovi tanti auguri di
buona estate, vi do appuntamento a quando sarà! Ciao!
Capitolo 9 *** Mephistomon, emissario delle tenebre ***
Digimon Adventure 02 Reload-09
Digimon Adventure 02 Reload
Una fanfiction di
Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Incredibile ma vero! Riesco a lavorare, pur più
saltuariamente, alla mia fanfiction anche adesso! Di questo devo ringraziare mio
padre, che mi ha permesso di usare il suo portatile…
Daisuke: Stratomitico! Questo significa che le nostre
avventure potranno andare avanti più rapidamente del previsto!
Justice: Entusiasta come al solito,
eh, Dai? Comunque, spero che le vacanze stiano andando
bene a tutti voi, amici lettori, e procediamo a rispondere alle recensioni!
Sora: Vediamo che molti lettori sono rimasti sorpresi
dall’apparizione di Mephistomon alla fine dell’ultimo capitolo. Questo vuol
dire che l’autore è riuscito nel suo intento… Scherzi a parte, Mephistomon è un
Digimon ufficiale – è il nemico principale del primo film di Digimon Tamers, ‘The Adventurers’ Battle’. Comunque,
Driger, Myotismon ci sarà… non sarà la stessa cosa dell’anime, ma ci sarà!
Daisuke (mormorando): Io spero solo che non sia la mezza calzetta che si è rivelato nel finale della serie ufficiale…
Koushiro: Comunque, per rispondere
a Garrick… in effetti Mephistomon non fa parte della linea evolutiva ufficiale
di Devimon, che secondo i dati raccolti dall’autore dovrebbe per l’appunto
evolvere in Myotismon – e in diversi altri. Ma
l’autore ha assicurato che la spiegazione di molte cose – compresa la storia
dei Black Gear – sarà data in questo capitolo, e si ricollegherà al ruolo di
Mephistomon nel primo film di Digimon Tamers.
Justice: A questo proposito, vorrei comunicare ai lettori
che tutti i Digimon che userò nella mia storia sono ufficiali, a meno che non
indichi diversamente. Alcuni di questi Digimon ufficiali sono apparsi soltanto
in videogiochi, o nel gioco di carte, quindi a molti di voi non saranno
familiari… a proposito, se volete che ve ne invii un’immagine, non dovete fare
altro che inviarmi una mail a:E_Martinelli@lycos.it,
e io cercherò di accontentarvi il prima possibile!
Miyako: Ringraziamo infine Killkenny e Francesca Akira per
le recensioni e i complimenti. Siamo contenti, Francesca, che ti sia piaciuta la scena tra Ken e gli ultimi scettici…
l’autore pensava che una scena del genere sarebbe stata azzeccata nell’anime –
soprattutto da parte di Iori – e ha deciso di aggiungerla…
Yamato: Detto ciò, andiamo avanti con il nono episodio di
‘Digimon Adventure 02 Reload’. Vi auguriamo buona lettura!
Mimi: Evviva! In questo capitolo ritorno in scena!
**********
Episodio 09 –
Mephistomon, emissario delle tenebre
“Date nuovamente il benvenuto al vostro
peggiore incubo, Digiprescelti… io sono… MEPHISTOMON!”
La nuova creatura strinse le mani a pugno, godendo della sensazione di potere che percorreva il suo
corpo come una scarica elettrica. Alcune scintille rosse danzavano attorno alle
punte dei suoi lunghi artigli, illuminando lievemente e in confuso le sue
orribili fattezze. Il demone fece qualche passo in avanti, e
i suoi pesanti piedi caprini, abbattendosi al suolo con un cupo clangore,
aprirono delle fenditure nel freddo acciaio del pavimento.
Con una risata gutturale, Mephistomon si guardò le mani. “Ottimo…
anche se il mio piano ha dovuto subire delle modifiche inaspettate, sono comunque riuscito a ripristinare una porzione sufficiente del
potere che avevo tre anni fa… questo dovrebbe essere più che sufficiente per
distruggere i Digiprescelti di Odaiba… e tutti coloro che hanno osato tentare
di mettermi i bastoni tra le ruote. Allo scopo, i dati i
Devimon mi serviranno ancora… e anche Arukenimon e Mummymon non hanno ancora
esaurito la loro utilità…”
La creatura diabolica chiuse i suoi ardenti occhi scarlatti,
lanciando un richiamo mentale ai suoi schiavi. “Arukenimon… Mummymon… avete
svolto un ottimo lavoro. Quegli stupidi mocciosi sono caduti nella nostra
trappola, e mi hanno fornito tutti i dati di cui avevo bisogno per raggiungere
la mia nuova forma. Ora ho di nuovo un corpo.”
“Ne siamo lieti,
signore…” rispose telepaticamente Arukenimon dal suo posto sulla jeep che
lei e il suo complice usavano per spostarsi. “La sua idea di minacciare la distruzione del Primary Village ha
funzionato alla perfezione. Siamo in attesa di nuovi
ordini, signore… dobbiamo tornare alla base?”
“Non ancora.” Rispose Mephistomon “Voglio che
la mia vendetta sui Digiprescelti sia completa, perciò vi chiedo di continuare
la perlustrazione del Mondo Digitale. Scoprite le identità di tutti i bambini
prescelti che stanno contribuendo all’opera di ricostruzione di DigiWorld oltre
al gruppo di Odaiba, e comunicatele direttamente a me.
Al momento, è meglio attendere senza fare alcuna mossa. Quando
poi colpiremo, l’effetto sarà ancora più devastante…”
Mephistomon si concesse un’altra risata. Una volta andata in
porto la fase successiva del piano, nulla avrebbe più potuto impedirgli di
porre fine ad entrambi i mondi…
**********
Erano passati quattro giorni da quando Ken si era
ufficialmente unito al gruppo dei nuovi Digiprescelti, e da allora i ragazzi
avevano moltiplicato i loro sforzi per la distruzione delle Dark Towers e la
ricostruzione di DigiWorld. Inoltre, erano impegnati a cercare l’ubicazione
della base operativa di colui che credevano essere
Devimon e ad elaborare un piano d’attacco per rimuovere la minaccia una volta
per tutte. Tuttavia, avevano notato che stava succedendo qualcosa di strano:
sembrava infatti che la concentrazione dei terribili
obelischi di controllo nei settori infestati si fosse improvvisamente ridotta.
Il programma che Koushiro aveva messo a punto per
monitorare DigiWorld non era ancora sufficientemente preciso da dare
un’indicazione esatta di quante Dark Towers ci fossero nei settori infestati, e
l’unico indizio che aveva dato di quanto stava accadendo era stato il fatto che
diversi settori erano diventati da neri a grigi all’improvviso. All’inizio,
Daisuke aveva pensato che si dovesse all’aiuto degli altri Digimon e
Digiprescelti, ma questa sua teoria era subito venuta meno quando i ragazzi si
erano resi conto che lo stesso fenomeno si era ripetuto in tutti i settori.
Data la vastità del Mondo Digitale e il numero esorbitante di torri presente,
era impensabile che così tanti Digimon e ragazzi prescelti avessero svolto un
simile lavoro in così poco tempo. Inoltre, in tutto quel tempo, i Digiprescelti
vecchi e nuovi non avevano più subito alcun attacco da parte dei Digimon
artificiali creati dalle Dark Towers. Tutto questo era fin troppo strano, e i
ragazzi temevano che quella calma improvvisa non facesse altro che preannunciare una tempesta…
Anche i Digimon del vecchio gruppo stavano contribuendo alle
indagini, e avevano scoperto che mentre in alcuni settori le Dark Towers
scomparivano nel nulla, in altri, che già apparivano
neri sulla griglia del programma di Koushiro, apparivano in quantità
stratosferica. Non ci voleva molto per capire che Devimon, o chi per lui, le
stava appositamente prelevando e riposizionando in
settori già ampiamente occupati, in modo tale che dal Mondo Reale fosse
difficile accorgersi della differenza. Anche se lo scopo
sfuggiva ai ragazzi…
“Quindi, dici che le Dark Towers
rimosse dai vari settori del Mondo Digitale, sono riapparse in altre zone,
tutte già indicate come fittamente infestate?” chiese Koushiro Izumi, rivolto
all’immagine di Tentomon che gli stava parlando dalla finestra aperta sullo
schermo delPC. Koushiro, Taichi e
Yamato si trovavano in quel momento in camera del Digiprescelto della
Conoscenza, e stavano ascoltando i loro Digimon fare rapporto su alcuni strani
eventi dei giorni precedenti.
Il Digimon insetto annuì, e rispose con tono preoccupato.
“Sì… pensiamo che in uno di questi settori si trovi la base operativa di
Devimon, ma potrebbe benissimo essere un trucco per sviarci…” risuonò la voce
nasale di Tentomon.
“Hmmm…” Taichi riflettè ad alta voce “Un piano ben
congegnato, non c’è che dire… Devimon ha fatto in modo che non ci accorgessimo
di quanto stava succedendo per un bel po’… e sono convinto che quel verme abbia
ancora qualche sorpresa in serbo per noi… L’unica cosa che gli impedisce di
animare tutte quelle Dark Towers è il fatto che per
farlo ha bisogno dei capelli della sua serva, stando a quanto ci hanno
raccontato Daisuke e gli altri…”
“Allora, deve avere qualche piano a lungo termine in mente…”
proseguì Yamato “Non mi stupirei se volesse crearsi
man mano un esercito di Digimon artificiali per riprendersi il potere, e abbia
voluto proteggere quelle Dark Towers piazzandole in luoghi dove la sua
influenza è più accentuata. E’ chiaro che non c’è tempo da perdere… Taichi ha
ragione, dobbiamo attaccare Devimon prima che il suo piano, qualunque esso sia,
si porti a compimento e sia troppo tardi per fermarlo.
Il problema è capire dove si trovi la sua base…”
“Allora, perché non possiamo fare sì che sia lui a venire da
noi?” esclamò Taichi, dando voce all’idea che gli era appena venuta.
“Ascoltatemi, finchè lasciamo che sia Devimon a dettare le regole del gioco,
non faremo altro che assecondarlo. Quello che dobbiamo fare è anticiparlo e
costringerlo ad uscire allo scoperto, per poi toglierlo di mezzo una volta per tutte!”
“L’idea è buona, Taichi…” rispose Tentomon dallo schermo del
PC “…ma come pensi di costringerlo a farsi vedere?”
Il Digiprescelto del Coraggio rimase in silenzio per un
attimo, con aria seria. “Oh, è molto semplice…”
Silenzio per qualche altro secondo. Yamato e Koushiro si
erano entrambi voltati verso il loro amico, attendendo con ansia che Taichi parlasse. Finalmente, Taichi infranse il silenzio,
mettendosi una mano dietro la nuca e sorridendo goffamente.
“Non ho la più pallida idea di come fare!”
Yamato e Koushiro cascarono a terra a gambe all’aria per il
disappunto, mentre un grosso gocciolone di sudore scendeva lungo la fronte di
Tentomon.
“Urgh… perché mi aspettavo una risposta simile?” mormorò
Yamato, rialzandosi e scuotendo la testa. Il suo migliore amico era pieno di
risorse, questo era certo, ma i dettagli non erano il suo forte…
“Seriamente, non penso abbiamo molti mezzi per azzardare un
gioco d’anticipo…” riprese Koushiro “Per costringere Devimon ad uscire allo
scoperto dovremmo poter minacciare uno degli elementi fondamentali del suo
piano, e a parte quei luoghi in cui le Dark Towers sono
concentrate, non riesco a pensare ad un altro elemento che possa essere
sfruttato a nostro favore…”
“Purtroppo, temo che un attacco diretto a quei settori sia
impossibile… ci saranno già centinaia, forse migliaia di Dark Towers in quei
posti… tentare di distruggerle tutte sarebbe un’impresa a dir poco assurda!”
riflettè Yamato “Il che ci riporta alla strategia dell’attacco diretto alla
base…”
“Mi sa tanto che non abbiamo abbastanza informazioni a
nostra disposizione per tentare in altro modo…” ammise Taichi “Ma come facciamo ad individuare la base di Devimon senza andare a
cercare alla cieca tra tutti i settori neri?”
Koushiro stava per sospirare, non sapendo come risolvere un simile
problema, quando sullo schermo del suo PC apparve un avviso di posta
elettronica. Incuriosito, avvicinò il cursore alla finestra, e lesse che il
mittente era Ken Ichijouji.
“Ragazzi, ho appena ricevuto un’ e-mail
da Ken!” esclamò il piccolo genio, poi si rivolse a Tentomon “Scusa, Tentomon,
interrompo per un attimo la conversazione. Forse Ken ha delle novità importanti
da comunicarci.”
Il buffo insetto annuì. “Fai pure, Koushiro!”
Dopo che Koushiro ebbe fatto doppio clic sulla finestra di avviso di messaggio ricevuto, apparve la finestra di
visualizzazione del testo. Koushiro lesse rapidamente l’e-mail, e un leggero
sorriso si dipinse sul suo volto.
“Che dice, Koushiro-kun? Sono buone notizie?” chiese un incuriosito Taichi. Il
Digiprescelto della Conoscenza annuì.
“Sì, Taichi-kun! Ken dice che forse ha individuato il
settore dove Devimon tiene la sua base! Si trova in un deserto della zona
centrale di DigiWorld, lo stesso in cui si è svolta l’ultima battaglia tra
Magnamon e Chimeramon! Dal momento che Chimeramon conteneva anche i dati di
Devimon, è plausibile che essi siano rimasti in quella zona, ed è lì che
dovremmo cercare!” spiegò Koushiro.
“E’ un’ottima notizia! Allora dobbiamo
subito iniziare a pensare ad un modo per attaccarla!” esclamò Taichi, entusiasta.
Koushiro annuì, poi aprì nuovamente la finestra dalla quale
Tentomon stava comunicando. “Ascolta, Tentomon, credo che avremo
bisogno dell’aiuto di tutti per riuscire a neutralizzare Devimon! Cercheremo di
radunare tutti i Digiprescelti e i Digimon e condurre con loro un attacco
decisivo. Riusciresti a passare questo messaggio ad Agumon e agli altri?”
Il Digimon insetto alzò una zampa e fece un saluto militare.
“Nessun problema, Koushiro! Conta su di me!”
Yamato fece un lieve sorriso. “Allora è deciso… In questi
giorni vedremo di ottenere ulteriori dati su questa
base, e cercheremo di pensare ad un piano d’attacco. Vi terremo informati sugli
sviluppi, e quando sarà il momento ci incontreremo in
un settore designato.”
“Da lì potremo finalmente lanciare l’attacco decisivo e
togliere di mezzo una volta per tutte Devimon!”
concluse Taichi. Sullo schermo del PC, Tentomon annuì con aria entusiasta.
“Benissimo! Allora radunerò il prima possibile tutti gli
altri Digimon! Ci sentiamo… spero presto!”
“Contaci, Tentomon! Buona fortuna!” lo salutò Koushiro,
chiudendo il collegamento.
**********
I successivi furono giorni di preparativi per i
Digiprescelti, vecchi e nuovi. Taichi, Yamato e Koushiro avevano girato le
ultime notizie ai loro compagni (e Sora si era poi occupata di comunicare tutto
a Mimi, che non avrebbe certo accettato di essere esclusa da una nuova
avventura), e il gruppo si era spesso riunito per valutare tutte le possibilità
per quello che doveva essere l’attacco finale.
Tre giorni dopo la comunicazione con Tentomon, i preparativi
erano stati quasi ultimati, e ancora una volta i Digiprescelti erano a casa di Koushiro, predefinire gli ultimi
particolari. I ragazzi avevano deciso per un piano abbastanza semplice, ma che
sembrava avere delle buone possibilità di riuscita: due gruppi avrebbero
lanciato un attacco preliminare per distrarre Devimon e i suoi scagnozzi,
mentre il gruppo principale, composto da Daisuke e dai
nuovi Digiprescelti, avrebbe sferrato un attacco diretto a Devimon usando i Digimon
Armor, che avevano migliori possibilità di riuscita contro il demone. I due
scagnozzi di Devimon, Arukenimon e Mummymon, potevano anche essere ignorati, considerato che sconfiggere Devimon li avrebbe, in teoria,
liberati dall’influsso del Black Gear. Nessuno aveva avuto obiezioni anche se
Jyou, che come al solito si preoccupava per ogni
evenienza, stava già cercando di formulare un paio di piani di emergenza nel
caso non fosse andata bene.
“E dai, Jyou, non essere sempre
così ansioso!” aveva commentato Daisuke “Se andiamo là pensando che tutto
filerà per il verso giusto, non abbiamo migliori possibilità di vittoria?”
“Ad ogni modo, Jyou-kun non sbaglia a prevedere ogni
ipotesi… non abbiamo modo di sapere cosa ci attenda, e Devimon si sarà
certamente preparato qualche brutta sorpresa.” Era
stata la risposta di Taichi. “Inoltre… vorrei
approfittare della situazione per avvertirvi di un particolare non
trascurabile…”
Tutti i presenti rivolsero la loro attenzione al leader del
primo gruppo dei prescelti di Odaiba, colpiti dal suo
tono improvvisamente serio. Il ragazzo dai capelli castani osservò per un
attimo il suo uditorio e proseguì.
“Devimon è un Digimon la cui essenza stessa non è altro che
odio e malvagità. Non ci darà quartiere, e non risparmierà alcun mezzo per
ottenere ciò che vuole. Quello che voglio dire è… che non è un nemico con cui
possiamo discutere, e non possiamo renderlo inoffensivo come facevamo con
altri. Dovremo distruggerlo, pur sapendo che è un Digimon senziente e dotato di
volontà propria. Non è un burattino come quei Digimon creati dalle Dark Towers.” Continuò Taichi. Daisuke, Iori, Miyako e i loro Digimon
spalancarono gli occhi, increduli.
“Distruggere… un Digimon? Sinceramente… non so se me la
sento, per quanto malvagio possa essere questo Devimon…” disse
il più giovane dei Digiprescelti. Daisuke annuì lentamente, e disse la sua.
“Certo, abbiamo pur distrutto Chimeramon… ma Chimeramon era
soltanto una macchina da combattimento priva di sentimenti, come quei Digimon
artificiali… qui invece abbiamo a che fare con una creatura vivente e
pensante…” disse il nuovo leader dei bambini prescelti.
Al suo fianco, Takeru scosse la testa, tenendo lo sguardo
fisso verso il pavimento. “Credetemi, ragazzi… se conosceste Devimon… non la
pensereste allo stesso modo.” Patamon sospirò, ben
sapendo quanto il suo partner umano avesse sofferto
per la sua perdita, dopo la battaglia avvenuta tre ani prima su File Island.
“Purtroppo, si tratta di una cosa che dobbiamo fare.” Proseguì Sora “Anch’io odio l’idea
di distruggere un Digimon, e se ci fosse un modo per neutralizzarlo senza
ucciderlo, io sarei la prima a proporlo. Ma con Devimon le cose non funzionano
così.”
“Già, Sora ha ragione.” Assentì Yamato “Se lo lasciamo fare,
Devimon continuerà a ricostruire il suo regno di terrore, e non si fermerà
finchè tutto il Mondo Digitale non sarà sotto il suo dominio.”
Ken annuì, rendendosi pienamente conto di quanto seria fosse la situazione. “E poi, chissà
se si fermerà lì…”
Un grave silenzio cadde tra i Digiprescelti, mentre Daisuke,
Miyako e Iori rimuginavano su quanto avevano detto i loro colleghi più esperti.
“Dai!” esclamò DemiVeemon, tirando la
manica della camicia di Daisuke “Dai, tutto bene?”
“Sì, sì…” rispose il ragazzino, con aria distratta. Poi, prese in braccio il suo Digimon, guardandolo negli occhi.
“Dimmi, DemiVeemon… probabilmente ci troviamo davanti ad una battaglia che si concluderà soltanto quando una delle due fazioni sarà
annientata. Tu… te la senti di combattere anche sapendo questo? Anche questa
battaglia contro Devimon, in fondo, fa parte dei nostri doveri come ragazzi
prescelti.”
Il draghetto azzurro non ebbe esitazioni. “Sì, Daisuke, io
sarei pronto anche a questo, se non ci fosse altra scelta. Io sono il tuo
Digimon, e resterò al tuo fianco fino alla fine!”
Daisuke annuì con decisione, alzandosi dal suo posto e
parlando a tutti i suoi amici. “Va bene, ragazzi, ascoltate! Quando siamo
diventati Digiprescelti, abbiamo ricevuto la responsabilità di proteggere
entrambi i mondi dalle forze del male, e purtroppo in questo caso, per adempiere al nostro compito potremmo essere costretti a fare
cose che ci ripugnano. Tuttavia, non possiamo tirarci
indietro, neanche davanti a questo. Se lasciamo che
Devimon faccia quello che vuole, tutte le battaglie che abbiamo sostenuto e i
sacrifici che abbiamo fatto noi, e hanno fatto i ragazzi più grandi, saranno
stati inutili! E io non permetterò che questo accada! Se sarà necessario, sono pronto a combattere!”
“Sì, Daisuke ha ragione. Purtroppo, non saremo in grado di
fermare Devimon parlandogli od offrendogli l’altra guancia…” continuò
Ken, ripensando tristemente alla distruzione che Chimeramon, pervaso dal potere
delle tenebre, era stato in grado di seminare. “E dobbiamo fermarlo, se
vogliamo evitare che innumerevoli altri Digimon vengano
schiavizzati o distrutti…”
“Non so se mi sento pronto, ragazzi…”
mormorò Iori, abbracciando stretto Upamon “Vorrei tanto che ci fosse un modo
per evitare di usare la violenza…”
“Anche noi lo vorremmo…” sospirò Jyou “Credimi, noi
detestiamo la violenza quanto te… ma è un prezzo che a volte non possiamo fare a meno di pagare, per preservare la sicurezza
dei due mondi e dei loro abitanti.” Per lui in particolare, che stava studiando
per diventare medico, l’idea di fare del male ad una creatura vivente era
ancora più dura da accettare…
Miyako non fece commenti: rimaneva seduta al suo posto,
accarezzando distrattamente Poromon. Il Digimon dall’aspetto di
uccellino rosa alzò lo sguardo verso la sua partner umana, cercando di
farle coraggio.
“Miyako, ascolta…” cinguettò “Lo so
che non sarà facile, ma come dice Daisuke, fa parte del nostro dovere come
prescelti. Non possiamo tirarci indietro, e prima o poi
ci saremmo trovati di fronte ad una situazione del genere…”
“Lo so.” Rispose la ragazzina con gli occhiali con aria
sconsolata “Il fatto è che ho paura… di come una
situazione del genere possa influenzarci. Combattere… può
distruggere il cuore di una persona, e per voi Digimon è la stessa cosa.
Ho paura, Poromon… che tu possa trasformarti in una
creatura violenta e distruttiva come Chimeramon… per causa mia…”
“Capisco le tue paure, Miyako, e sono ampiamente fondate…”
rispose l’uccellino rosa “Ma ti posso garantire che
non succederà, finchè il nostro legame rimarrà saldo. Dopotutto…” Poromon
sorrise “…tu hai il Digimental dell’Amore, no? Abbi fiducia nei valori che
rappresenti!”
“Forse hai ragione, Poromon…” rispose lei, sorridendo
leggermente e arruffando le piume sulla testolina del suo Digimon.
“Va bene, ragazzi!” prese la parola Koushiro “Mi rendo conto
che la situazione sia motivo di tensione per un po’ tutti noi, quindi…” diede un’occhiata all’orologio sulla parete della sua stanza
“…credo che faremmo meglio a riposarci, in modo da essere freschi per ciò che
ci attende. Tra due giorni daremo inizio all’operazione.”
“D’accordo, Koushiro!” esclamò Daisuke,
stringendo un pugno davanti a sè “Saremo tutti pronti!”
**********
Stava iniziando a calare la sera su Odaiba, e un terzetto di amici stava camminando assieme verso casa. Due ragazzi, uno castano e uno biondo, e una ragazza dai capelli
arancioni, in quel silenzio che spesso esprime l’amicizia meglio di mille
parole. Tutti e tre erano preoccupati per quanto li aspettava nei giorni a venire,
ma cercavano di mostrarsi abbastanza sereni. Ad ogni modo, i problemi del Mondo
Digitale non erano l’unica cosa che occupava le menti dei ragazzi…
Taichi Yagami, il leader del primo gruppo dei prescelti di Odaiba, era in mezzo ai suoi più cari amici, Yamato
Ishida e Sora Takenouchi. I suoi pensieri andavano a come si era evoluto il
rapporto con loro due. Ricordava bene come, all’inizio del loro primo viaggio a
DigiWorld, lui e Yamato finissero spesso per litigare, a causa dei loro
caratteri così diversi, e un paio di volte avessero
finito per mettersi le mani addosso. Tuttavia, proprio quegli screzi avevano
permesso al loro rapporto di consolidarsi e di cristallizzarsi in
quell’amicizia sincera e disinteressata che durava da tanto tempo. Taichi era orgoglioso
di considerare Yamato il suo migliore amico, e sapeva che Yamato la pensava
allo stesso modo.
Tuttavia, il ragazzo era più confuso a proposito della sua
amica d’infanzia, Sora Takenouchi. Recentemente, stava
cominciando a pensare che forse, ciò che provava per lei andava oltre la
semplice amicizia…
“Non ho idea di come
dovrei comportarmi… ho paura di ciò che potrebbe dire, e soprattutto, di
rovinare il rapporto che c’è tra noi due… che ironia, io sarei il Digiprescelto
del Coraggio, e finora non sono riuscito a darmi abbastanza coraggio da
parlarle di ciò che provo…” pensò tra sé Taichi Yagami, scostandosi dagli
occhi una frangia dei suoi scompigliati capelli castani. I suoi occhi color
cioccolato erano fissi sul bel viso della sua più cara
amica d’infanzia. Sora, come tutti loro, era cambiata molto in tre anni. Quando erano andati per la prima volta a DigiWorld, era una
ragazza dinamica e intraprendente, che però soffriva per la lontananza del
padre, e per il fatto di non sentirsi capita dalla madre. Ora, grazie anche
alle sue esperienze come Digiprescelta e alla vicinanza di Biyomon, era
diventata più femminile e pacata, ma non aveva mai
perso le qualità che la rendevano ciò che era: la sua solarità, la sua dolcezza
e il suo amore per gli amici e la famiglia. Erano queste le qualità che Taichi aveva sempre ammirato di lei…
Il ragazzo sospirò, ripensando a quanto era accaduto diverso
tempo prima, poco prima dell’incidente di Diaboromon. Lui e Sora avevano litigato a causa di un regalo di compleanno che la
ragazza aveva considerato di cattivo gusto (un fermaglio per capelli, per
l’esattezza). Certo, poi erano riusciti a spiegarsi e a tornare amici, ma
entrambi avevano sofferto per quel fatto.
Ripensandoci, forse era allora che Taichi aveva cominciato a vedere Sora come
qualcosa di più che una semplice amica…
Anche Yamato stava ripensando al
suo rapporto con i Digiprescelti del Coraggio e dell’Amore. Ricambiava in pieno
la fiducia e la sincerità di Taichi nei suoi confronti, e ripensava con un po’ di
rammarico ai litigi che c’erano stati in passato tra loro – in particolare, a
quella volta in cui si era lasciato manipolare da uno scagnozzo di Puppetmon e
aveva pensato che Taichi stesse cercando di ostacolarlo. Ora, comunque, era felice di poter chiamare ‘migliore amico’ il
Digiprescelto del Coraggio.
Quello che da un po’ di tempo sorprendeva Yamato, era come i suoi pensieri spesso andassero a Sora. Quasi ogni
giorno, la vedeva giocare a tennis, parlare con le amiche, e fare tutti quei
piccoli gesti quotidiani che parlano dell’animo di una
persona meglio di qualsiasi dialogo. Il biondo Digiprescelto dell’Amicizia si
trovava sempre più spesso ad ammirare la gentilezza e il buon cuore di Sora, e
per quanto non lo desse a vedere, stare vicino a lei gli faceva battere il
cuore.
“Che i miei sentimenti per Sora… vadano oltre la
semplice amicizia? Come vorrei sapere come comportarmi in casi del genere…”
pensò tra sé Yamato, osservando attentamente la
ragazza dai capelli arancio. Essendo il vocalista di una delle band giovanili
più di successo di Tokyo, i Teenage Wolves, ed essendo anche attraente di suo,
Yamato si era procacciato, pur involontariamente, una nutrita schiera di fan,
tra le quali – con grande rammarico del ragazzo –
c’era anche Jun Motomiya, la stravagante sorella di Daisuke. Ma non aveva mai
provato una vera e propria attrazione per nessuna di esse.
Sora riusciva a risvegliare in lui delle sensazioni che altre ragazze non
riuscivano a dargli.
“Non credevo che
provare attrazione per una ragazza mi avrebbe posto di fronte a questi
problemi… Parlarne con Sora, e dirle quello che provo?
E lei come la prenderà? E
soprattutto… credo che ne dovrei discutere con Taichi… dopotutto, loro sono
amici d’infanzia, e forse… dopo un’amicizia così lunga, Taichi potrebbe provare
qualcosa di simile a quello che provo io per Sora… non troverei giusto
nascondergli una cosa del genere…” Questi, o su queste linee, erano i
pensieri di Yamato, che furono interrotti quando il gruppetto si fermò davanti
ad un negozio di fiori, quello di proprietà della madre di Sora.
“Sono arrivata! Grazie per avermi accompagnato, ragazzi!”
disse Sora, fermandosi di fronte alla porta di casa sua e inchinandosi di
fronte ai due ragazzi.
“Di niente, Sora! Allora, ci pensi tu ad avvertire Mimi?”
chiese Taichi, tenendo lo sguardo leggermente rivolto verso il terreno.
“Sì, lasciate fare a me! Le comunicherò il piano, e il
settore nel quale ci ritroveremo per l’operazione!”
rispose la Digiprescelta dell’Amore.
“D’accordo, allora ci vediamo domani! Ciao!”
“Ciao!”
“Ci vediamo!”
Sora rimase sulla soglia della sua porta di casa, osservando
con aria pensosa i suoi amici che si allontanavano… La ragazza si scopriva
sempre più spesso a pensare ai suoi due amici, e a come, in quei tre anni dopo
la prima avventura nel Mondo Digitale, si fossero evoluti
i loro rapporti. C’era Taichi, il suo primo grande amico d’infanzia, un po’
spaccone e imbranato, ma altruista e determinato… e
c’era Yamato, più introverso e riflessivo, ma altrettanto dolce e gentile…
“Non so cosa pensare…
è come se provassi qualcosa sia per l’uno che per l’altro, e non so come devo
comportarmi… e meno male che secondo la mia Crest io dovrei rappresentare
l’Amore…Hey, ma… ma che vado a pensare?
Non è il momento questo di preoccuparsi di certe cose!” si rimproverò la
ragazza “Ora devo
parlare con Mimi-chan e comunicarle quello che abbiamo deciso e dove ci
incontreremo! Quando tutto sarà finito, avrò tutto il
tempo di fare più chiarezza…”
Sora scosse la testa e sospirò, mentre oltrepassava la soglia
di casa sua…
**********
“Tutto bene, Yamato? Mi sembri un po’ perso…” chiese Taichi,
notando l’aria pensosa del suo migliore amico. Yamato scosse la testa,
sorridendogli bonariamente. “E’ tutto a posto, Taichi. Davvero… ero solo
preoccupato per la storia di Devimon e dei Black Gear, e mi chiedevo se saremo all’altezza…”
Taichi rispose con una pacchetta amichevole sulla spalla.
“Non c’è da aver paura, amico mio. Anche senza le
nostre Crest, sono sicuro che andrà tutto bene, se restiamo uniti e abbiamo
fiducia in noi stessi e l’uno nell’altro!”
“Già, forse hai ragione tu…” rispose Yamato, sorridendo a
sua volta. Il semplice fatto di parlare con Taichi aveva fatto svanire molte
delle sue preoccupazioni, e gli aveva consentito di pensare più chiaramente ai
propri sentimenti.
“Prima risolviamo i
problemi del Mondo Digitale… e poi, avremo tutto il tempo, io e Taichi, di
discutere di altri problemi…”
Il cielo di Odaiba era tinto della
calda luce arancione del tramonto, che sembrava quasi cercare di trasmettere un
po’ di calma e serenità nei cuori dei ragazzi prescelti. C’era una tempesta
all’orizzonte, e dovevano essere pronti a resisterle…
**********
Anche in un certo settore di
DigiWorld fermevano dei preparativi…
Nella ex-base dell’Imperatore,
Arukenimon e Mummymon, entrambi nella loro forma umana, entrarono nella sala di
controllo e si chinarono su un ginocchio davanti a Mephistomon. Il Digimon
malvagio, in quel momento, era al lavoro davanti ad un enorme monitor, quello
stesso monitor che era servito all’Imperatore per ammirare e controllare
l’estensione dei suoi domini. Numerose spie e luci lampeggiavano sulle console e sulle interfacce, e lievi suoni di
caricamento e di elaborazione riempivano la sala, prima cupa e silenziosa.
Pareva che molti dei macchinari avessero ripreso a funzionare, anche se la base
in sé non poteva più muoversi.
“Mephistomon, mio signore.” Iniziò Arukenimon “Abbiamo fatto
quello che ci aveva ordinato. Abbiamo le identità dei Digiprescelti che stanno
contribuendo all’opera del gruppo di Odaiba.”
“Bene. Allora, cosa aspettate a comunicarmele?”
ingiunse il demone con tono autoritario. Mummymon, un po’ nervosamente, tirò
fuori una telecamera che teneva nascosta chissà dove, la puntò verso uno dei
monitor della sala, e la attivò, proiettando quattro immagini sul maxischermo.
“Eccoli, mio signore… questi quattro sono quelli
potenzialmente più pericolosi. Ce n’è qualcun altro, ma solo questi quattro
rappresentano una minaccia tangibile.” Indicò con lo
sguardo la prima immagine, che ritraeva un tredicenne dai capelli biondi e
ricci. “Il primo di loro si chiama Michael McComak, americano, Digimon
assegnato Betamon. Sappiamo che in questi ultimi tempi ha spesso accompagnato
la Digiprescelta della Sincerità.”
Mephistomon annuì con un grugnito gutturale. “Vai
avanti. Non mi interessano le informazioni inutili.”
“Ehm… sì, signore, mi scusi…” si giustificò il Digimon
mummia, prima di indicare l’immagine di una ragazzina bionda vestita di rosso,
dall’aria distinta “Comunque, la prossima è Catherine
DeGaul, francese, partner di Floramon. Il terzo…” indicò il ritratto di un
ragazzino dai capelli arancioni “…è Derek ‘Dingo’
Russell, australiano, Digimon assegnato Crabmon. La quarta e ultima è Rosa
Escobàr, messicana, partner di Gotsumon.”Concluse indicando una ragazzina dall’aria vivace e dai capelli
castani scuri, legati in un paio di trecce.
Mephistomon rimase ad osservare per qualche secondo le
immagini, per fissarsi le identità dei suoi potenziali nemici, poi annuì
lentamente, muovendo le ali da pipistrello che gli spuntavano dalla schiena. “Un
buon lavoro, miei fedeli schiavi. Questi insetti, e i Digiprescelti di Odaiba, saranno i primi della lunga serie di coloro che
sentiranno l’amaro sapore della mia vendetta. I preparativi sono quasi ultimati, e ora non dobbiamo fare altro che attendere. Arukenimon, credo sia il momento di provare quel nuovo utilizzo
degli Spirit Needle che ti ho insegnato. Molto presto, i topi si
metteranno in trappola con le loro stesse mani, e io sarò
là a godermi il loro terrore prima di distruggerli…”
Mephistomon terminò di digitare alcune righe di codice sullo
schermo davanti al quale si trovava, e premette un pulsante di
invio, salvando il programma nella memoria principale. Dopodiché, il
demone rise di nuovo, sollevandosi a qualche centimetro da terra e alzando una
leggera nuvola di polvere, come se avesse voluto fare più effetto. Se qualcuno
avesse potuto vedere, avrebbe notato i Black Gear impiantati nelle spalle di Arukenimon e Mummymon brillare di luce rossa per qualche
istante, mentre i due Digimon sghignazzavano come ad imitare il loro capo…
**********
Due giorni erano volati, e per i Digiprescelti di Odaiba, vecchi e nuovi, era arrivato il momento della
verità. In quella calda giornata di inizio luglio, i
ragazzi e i loro Digimon si sarebbero riuniti in un settore di DigiWorld
adiacente a quello in cui la base dell’Imperatore era stata abbattuta, e da lì
avrebbero lanciato un attacco massiccio al loro primo grande nemico, per liberare
per sempre il Mondo Digitale dalla sua malvagità.
Per Daisuke Motomiya, non era stata una notte di riposo. Il
giovane Digiprescelto, emozionato all’idea di una nuova avventura a fianco dei
suoi amici e dei Digiprescelti più grandi, continuava a fare lo stesso sogno,
in cui si vedeva sconfiggere Devimon al fianco di ExVeemon.
L’eccitazione stava tenendo svegli sia lui che il piccolo DemiVeemon.
Finalmente, i primi raggi di sole cominciarono a filtrare dalle imposte
semichiuse delle finestre della sua camera, illuminando il pavimento
disseminato di modellini, giocattoli, cartacce e altre amenità.
Come se non stesse aspettando altro,
Daisuke, disteso sul suo letto ormai disfatto, aprì un occhio e sorrise, mentre
i suoi occhi si riabituavano alla luce. Il grande
giorno era arrivato. Finalmente, avrebbero fatto vedere a quello spaccone di
Devimon cosa succedeva a chi faceva il duro con i Digiprescelti!
DemiVeemon, che aveva dormito sul cuscino, si stiracchiò e
saltò in braccio al suo amico, saltellando per svegliarlo del tutto. “Ci siamo, Dai! E’ ora di alzarsi! Ci siamo,
ci siamo!”
Daisuke rise, accarezzando la testa del draghetto e
stropicciandosi gli occhi. “Lo so che ci siamo, DemiVeemon… Questa è una di
quelle poche volte in cui mi fa piacere svegliarmi presto. Oggi ci aspetta
un’avventura ancora più grande della nostra ultima battaglia con l’Imperatore!”
“E noi siamo pronti a vincere anche
stavolta, giusto?” cinguettò DemiVeemon.
“Altroché!” rispose Daisuke, che tra tutte le qualità stimava in particolare la determinazione. In un lampo, il
ragazzino si alzò dal suo letto, si fiondò in bagno (battendo sul tempo la
povera Jun che, meraviglia delle meraviglie, si era svegliata presto anche
lei), e si preparò, presentandosi al tavolo della colazione cinque minuti dopo,
già vestito e preparato.
“Ta-daaan! Sono già pronto, come potete vedere!” esclamò Daisuke, davanti agli occhi sbalorditi dei suoi
genitori.
“Però, Daisuke! Una volta tanto tu
e tua sorella vi svegliate presto! Cosa
c’è sotto?” chiese con tono scherzoso il signor Motomiya.
Daisuke ridacchiò, mettendosi una mano dietro la nuca e
sedendosi al tavolo per fare colazione. “Beh, siamo entrambi piuttosto
emozionati. Oggi facciamo una bella uscita, io e i
miei amici… e Jun non vede l’ora che arrivi stasera…” modulò la propria voce in
un irritante falsetto e si volse verso il bagno nel quale sua sorella si era
rinchiusa “…per assistere al concerto di
Yamato-chaaaan, non è così, sorellina?”
“Grr… Fatti gli affari tuoi, mostriciattolo!” gli gridò
dietro Jun dal bagno.
Dopo aver divorato con entusiasmo una tazza di latte e
cereali, ed essersi lavato i denti a tempo di record, Daisuke fece un salto a
prendere lo zaino con tutto l’occorrente per il viaggio a DigiWorld, prese con
sé DemiVeemon (che, come al solito, stava facendo
finta di essere un peluche) e salutò i suoi familiari.
“Allora ci vediamo stasera, gente!” esclamò il ragazzino
dalla soglia d’uscita.
“Sì, a stasera!” lo salutarono i suoi genitori e Jun. La
ragazza, tuttavia, stava guardando con aria leggermente sospettosa lo strano
draghetto azzurro che faceva capolino dallo zaino del fratello minore, restando
immobile come una statua. “Scusa, ma tu te lo porti sempre dietro, quel peluche?” chiese, aggiungendo tra sé e sé: “Sempre che di un peluche si tratti…”
“Che c’è di male?” rispose Daisuke
con naturalezza “E’ un regalo dei miei amici, e ci tengo molto: anche gli altri
ne hanno uno simile, e ce li portiamo sempre dietro, nelle nostre riunioni!”
Jun alzò le spalle. “Come vuoi… non sarò io a impedirtelo…”
Daisuke salutò un’ultima volta, ricambiato dai suoi
familiari, e scomparve dietro la porta.
“Eppure non me la
racconta giusta…” riflettè Jun, ripensando a quello che suo fratello faceva
passare per un peluche. La maggiore dei fratelli Motomiya,
nonostante le apparenze, non era una stupida, e soprattutto si ricordava bene
di quando, tre anni prima, durante l’incidente della nebbia di
Odaiba, lei e la sua famiglia erano stati tenuti in ostaggio, assieme a
molte altre famiglie, da quello strano individuo megalomane che si faceva
chiamare Myotismon… e di quando, poco dopo, era apparso quel continente nel
cielo. Per qualche motivo, aveva il sentore (‘intuito
femminile’, avrebbe detto lei con malcelato orgoglio) che quello strano
draghetto azzurro fosse in qualche modo collegato a quegli eventi…
Comunque, decise di non stare a
pensarci. Sfoderò un sorrisone da orecchio a orecchio,
ricordandosi di cosa la aspettava quella sera “Beh, concentriamoci sull’oggi… finalmente, stasera chiederò a Yamato-chan
di uscire con me! Yahoo!”
**********
Daisuke si avvicinò il più furtivamente possibile ai
cancelli d’entrata della Odaiba Middle School, che
erano chiusi per le vacanze estive. I Digiprescelti, per poter lavorare con
meno disturbi possibili, si erano messi d’accordo di incontrarsi nell’aula
computer della scuola, e da lì avrebbero aperto il
Digiport per il Mondo Digitale.
Dopo essersi guardato attorno per assicurarsi che nessuno lo
stesse osservando, Daisuke si intrufolò nel perimetro
della scuola, infilandosi agilmente in una stretta apertura tra i cancelli.
Dopodiché, si tolse lo zaino dalla schiena, dando a DemiVeemon il permesso di
uscire.
“Tutto a posto, DemiVeemon, nessuno in vista!” disse,
togliendosi un pacchettino di caramelle gommose dalla tasca della sua giacca.
Il draghetto blu saltellò allegramente fuori dallo
zaino e si tuffò letteralmente nel sacchetto di dolcetti che il partner umano
aveva aperto per lui. “Wow, questi dolcetti sono i miei preferiti! Grazie, Dai!” esclamò.
Daisuke sorrise, grattando il suo amico
digitale sulla testolina con due dita. “Di niente, amico mio! Mangia
quanto vuoi, che ci aspetta una giornata dura!”
“Hey, Daisuke-kun! Buongiorno!” si sentì la voce di Taichi
da dietro i cancelli. Il mentore di Daisuke era appena arrivato, accompagnato
da Gatomon e dalla sorellina Hikari. Daisuke rispose al saluto, facendo
l’occhiolino alla ragazza già che c’era.
“Hey, Taichi! Ciao, Hikari-chan! Allora,
pronti per dare a Devimon una lezione che non scorderà mai?”
“Puoi scommetterci, Dai! Gli faremo
vedere di cosa siamo capaci noi Digiprescelti!” rispose
Taichi. I due leader si scambiarono un cinque, sotto lo sguardo divertito di
Hikari e quello rassegnato di Gatomon.
“Non sarà un problema!” disse Daisuke.
“Facile come bere un bicchiere d’acqua!” proseguì Taichi.
Hikari ridacchiò tra sé, mettendosi una mano davanti alla bocca.
“Sai, Gatomon, ci dovrebbe essere una regola che vieti a mio
fratello e a Dai-kun di stare nella stessa camera!” commentò la ragazzina.
La gattina annuì. “Concordo.”
**********
Non appenaDemiVeemon
ebbe finito la sua colazione, Taichi, Daisuke e Hikari si diressero in aula
computer, dove tutti gli altri Digiprescelti erano già riuniti.
“Heilà, ragazzi! Vedo che ci siamo già tutti!” esclamò Daisuke, notando il cospicuo numero di ragazzi
presenti. Davanti al computer, c’erano già Koushiro, Miyako, Poromon e Jyou,
mentre Sora, Yamato, Takeru e Patamon, Iori e Upamon, e Ken e Minomon erano
dietro di loro, in attesa.
“Già. A quanto pare, siamo arrivati
tutti in anticipo rispetto all’orario stabilito!” rispose Koushiro, che stava
lavorando al computer da cui i nuovi prescelti erano soliti aprire il Digiport.
“Ho già settato le coordinate per il settore in cui
emergeremo, e Mimi è già presente sul posto, assieme ai nostri Digimon, e anche
a Michael e Betamon.”
“C’è anche Michael? Bene, più siamo, meglio è!” rispose Hikari.
Koushiro si volse verso lo schermo, dove era aperta una
finestra di comunicazione. La Digiprescelta della Sincerità, Mimi Tachikawa, e
la sua partner digitale, Palmon, erano in ascolto su
quella finestra. “Allora, Mimi, in questo momento sono arrivati anche Taichi,
Daisuke e Hikari, quindi direi che siamo pronti per
partire!”
“Molto bene!” rispose la ragazza dai capelli
rosa, per poi rivolgersi al suo amico “Okay, Michael, sono arrivati
tutti!”
“Davvero? Allora devo salutarli!” rispose
la gioviale voce del Digiprescelto americano. Michael fece capolino dalla
finestra di comunicazione e agitò una mano verso Taichi e gli altri. “Hey,
Taichi, Daisuke! Vedo che lavoreremo ancora assieme… Hey, ma che…”
“Taichi! Taichi, mi vedi?” esclamò la familiare voce di Agumon. Il piccolo dinosauro, sentendo che il suo partner
umano era arrivato, si era subito fiondato alla finestra per salutarlo, e in
quel momento stava passando proprio in mezzo alle gambe del sorpreso Michael.
“Agumon! Un po’ di contegno, mica scappa!”
protestò Palmon.
La buffa scenetta fece ridere un po’ tutti i Digiprescelti,
e anche i più austeri Iori e Ken abbozzarono un sorriso divertito.
“Allora, ci siamo tutti?” chiese Jyou, dando
un’occhiata in giro per vedere se erano presenti tutti i suoi amici.
Tutti fecero un cenno, alzarono la mano, o pronunciarono il proprio nome per
confermare la loro presenza.
“E va bene. Allora, se siete
pronti… Miyako, fai il tuo solito!” concluse Jyou.
“Agli ordini!” esclamò la ragazza con gli occhiali, facendo
un saluto militare volutamente melodrammatico. Poi, puntò il suo D-3 verso lo
schermo e pronunciò la sua frase-tormentone:
“Ci siamo. Sono proprio loro.” Sogghignò Mephistomon, osservando
una griglia sul maxischermo della sua sala di controllo. Grazie ai macchinari
che l’Imperatore aveva installato, il Digimon demone era ora in grado di
monitorare l’apertura di Digiport e la presenza di esseri
umani in qualsiasi zona del Mondo Digitale. Poco prima, era stato avvertito di
un Digiport che si era aperto in un settore adiacente al suo, ma privo di Dark
Towers. Da quel Digiport erano usciti due esseri umani. Ora, un altro se ne era aperto nello stesso settore, e ben undici presenze
umane erano state rilevate. Non poteva essere una coincidenza… E poi, erano
state rilevate altre tre presenze umane in altri settori. Mephistomon non
riusciva a credere alla propria fortuna: forse aveva la possibilità di
sbarazzarsi di tutti i suoi nemici con un colpo solo!
“Quei mocciosi sono dunque venuti… credono di avere in mano il gioco, ma
non hanno idea di cosa ho in serbo per loro…” Con una risata di crudele
piacere, Mephistomon aprì una finestra sul maxischermo, nella quale era scritta
una lunghissima sequenza di strane parole nell’antica lingua di DigiWorld. Fece
un ultimo ritocco al testo, poi premette un pulsante di invio.
“Molto presto mi divertirò a vedere le loro facce sconvolte dalla paura…
Arukenimon, Mummymon! Il gruppetto dei mocciosi prescelti ha deciso di farci
visita! Non facciamoli aspettare!”
I due servitori di Mephistomon, che erano rimasti nascosti
nell’ombra ad attendere ordini, fecero un passo avanti, rivelandosi.
Mephistomon volse i suoi brucianti occhi scarlatti verso la donna ragno e le
fece una domanda. “Hai fatto come ti ho detto? Dieci obelischi di controllo?”
“Sì, mio signore. I preparativi sono ultimati, e SkullBaluchimon
è pronto a combattere.” Rispose lei, prontamente.
“Perfetto!” rise Mephistomon “Ora, mostriamo
ai Digiprescelti a quale potere hanno stupidamente deciso di opporsi… Andiamo
ad accoglierli come si deve, e a mostrargli il potere di un Digimon Ultimate!”
**********
Dopo un’allegra riunione e i convenevoli di rito, il
gruppetto di ragazzi prescelti e Digimon iniziò a
dirigersi verso il settore nero adiacente, dove, ne erano tutti convinti, li
avrebbe attesi lo scontro decisivo con Devimon e i suoi scagnozzi. Sapevano che
il Digimon demone avrebbe sicuramente riservato loro qualche sgradita sorpresa,
ma ora che erano tutti assieme, erano sicuri che le probabilità di vittoria
fossero enormemente migliorate…
Per buona parte del tragitto, i ragazzi e i loro amici
digitali avevano chiacchierato allegramente, comportandosi come in una semplice
uscita tra compagni. Tuttavia, quando Tentomon ritornò da un giro di
ricognizione per informarli della miriade di Dark Towers che si stava
stagliando all’orizzonte, l’umore si incupì
immediatamente.
“Ci siamo, ragazzi! Il settore di cui Ken ci aveva parlato è
molto vicino!” aveva detto il Digimon insetto “Ho visto obelischi di controllo
a perdita d’occhio!”
“Allora ci siamo…” mormorò Taichi, stringendo una mano a
pugno davanti a sé “Probabilmente Devimon si nasconde lì, e ci starà già aspettando…”
Il leader del primo gruppo di Digiprescelti si rivolse ai
suoi amici. “D’accordo, ragazzi, ascoltate! Dobbiamo evolvere adesso i nostri
Digimon, prima che si facciano sentire gli effetti delle Dark Towers!”
“OKAY!” risposero in coro diversi membri del gruppo. Tutti i
Digiprescelti più ‘anziani’ tirarono fuori i loro Digivice e D-3, e i loro
Digimon si misero davanti ad essi per riceverne
energia. Un attimo dopo…
“Agumon shinka… GREYMON!”
“Gabumon shinka… GARURUMON!”
“Biyomon shinka… BIRDRAMON!”
“Tentomon shinka… KABUTERIMON!”
“Palmon shinka… TOGEMON!”
“Gomamon shinka… IKKAKUMON!”
“Patamon shinka…
ANGEMON!”
Tra lampi di luce ed effetti speciali, le forme Champion del
gruppo originale riapparvero in tutta la loro gloria.
“Aaah! Da quanto tempo desideravo rivedere una scena come questa!” ruggì Greymon con aria soddisfatta, osservando
i suoi compagni Digimon nella loro prima forma evoluta. Taichi
non potè fare a meno di ridere divertito per il commento. “Eh, già,
mette quasi nostalgia!”
Michael rimase ad osservare meravigliato il gruppo di
Digimon Champion davanti a sé. Quindi erano questi gli eroi che, tre anni
prima, avevano salvato il mondo quando era apparso quello strano continente
(che ora lui sapeva essere DigiWorld) nel cielo… e sapere che una delle sue più
care amiche faceva parte di quel gruppo gli dava un
certo orgoglio!
“Michael! Io sono pronto, fammi digievolvere!” sentì la voce gracidante di Betamon che lo risvegliò dal suo
stupore. Il Digiprescelto americano tirò fuori il suo Digivice e annuì.
“Certamente, Betamon! Sei pronto?”
Il Digimon dall’aspetto di girino fece un cenno affermativo,
mentre un fascio di luce, proveniente dal Digivice, lo avvolgeva e gli
trasmetteva energia!
“Betamon shinka…
SEADRAMON!” L’istante successivo, al posto di Betamon si ergeva in tutta la
sua ragguardevole statura il maestoso serpente marino
che era stato uno dei primi avversari dei Digiprescelti durante il loro primo
viaggio.
Allo stesso tempo, anche Daisuke e il suo gruppo avevano preparato i Digivice per eseguire la Digievoluzione
a livello Champion, tranne Hikari che aveva optato per una
Armor-Digievoluzione.
“Veemon shinka… EXVEEMON!”
“Wormmon shinka… STINGMON!”
“Armadillomon shinka… ANKYLOMON!”
“Hawkmon shinka… AQUILAMON!”
“DIGI-ARMOR ENERGIZE!” esclamò Hikari, richiamando a sè il
potere del Digimental della Luce.
“Gatomon armor shinka…
NEFERTIMON, l’Angelo di Luce!”
“Fantastico, ci siamo tutti!” commentò Daisuke, osservando
il nutrito gruppo di Digimon che gli stava davanti. “Direi che con tanti
Digimon a livello Champion al nostro fianco, Devimon può già iniziare a
pregare!”
“L’hai detto, Daisuke!” rispose ExVeemon “Ora andiamo là e
diciamo una volta per tutte a quel pallone gonfiato
come la pensiamo…” Il drago guerriero si interruppe di colpo, guardando dietro
di sé con la coda dell’occhio. Come lui, anche altri Digimon erano diventati
improvvisamente ansiosi e allarmati.
“Cosa sta succedendo?” chiese Jyou,
guardando nella direzione verso cui ExVeemon aveva puntato lo sguardo.
“Sta arrivando qualcuno.” Rispose Angemon “Non so bene chi,
ma percepisco un grande potere maligno.”
“Sarà sicuramente Devimon…” mormorò Takeru
“E’ venuto a darci il benvenuto di persona…”
“Come vuole! Ci ha risparmiato la fatica
di andarlo a stanare!” replicò Daisuke, stringendo i pugni. Proprio in
quel momento, Ken puntò un indice verso l’orizzonte, indicando due figure che
si stavano avvicinando rapidamente.
“Un momento, guardate là! Quella… non è la jeep di Mummymon
e di quella donna? E quella creatura che corre al loro
fianco… che cos’è?” chiese l’ex-Imperatore.
Tutti guardarono verso la direzione che Ken aveva indicato,
per vedere la jeep guidata da Mummymon, e con Arukenimon sul
lato passeggeri, procedere a velocità sostenuta verso di loro. Ma la
cosa che colpì ancora di più i Digiprescelti fu vedere
un enorme Digimon, dall’aspetto piuttosto raccapricciante, correre al fianco
del fuoristrada: sembrava lo scheletro di una gigantesca tigre dai denti a
sciabola, con le ossa ricoperte di uno strano metallo azzurro e ali
scheletriche che non sembravano in grado di sostenerlo in aria. La creatura era
alta almeno due metri e mezzo alla spalla, e lunga in proporzione, le sue zampe
erano armate di artigli, e un paio di canini ricurvi,
sproporzionatamente lunghi, sporgeva dalla bocca. Il cranio della bestia era
sormontato da un paio di corna ricurve, e ne aveva
una, piegata verso avanti, anche in mezzo agli occhi. Infine, una strana luce
rossa, che mal celava gli intenti malvagi della bestia, brillava nelle orbite
vuote. Nonostante la mole, la bestia sembrava molto
agile e veloce, e stava dietro alla jeep senza problemi.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: SkullBaluchimon
Tipo: Scheletro
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Glaive
Horn, Deadly Fear
Digimon della stessa
famiglia di SkullGreymon, nato da una digievoluzione corrotta. Ogni
informazione a suo riguardo è sconosciuta.
“Che… razza di Digimon è quello?
Non ne ho mai visto uno simile!” domandò Michael. Al
suo fianco, Mimi fece una faccia intimorita. “Qualunque cosa sia,
fa paura! Sembra un ossario ambulante!”
Taichi sussultò, vedendo qualcosa, o qualcuno, in piedi sul
cranio del Digimon sconosciuto, e andò a pescare il suo vecchio canocchiale che
aveva usato fin da quando era più piccolo. “Aspettate, non è
finita! C’è qualcun altro, lì!” esclamò, dando un’occhiata
con il suo strumento.
“Cosa? Riesci a
vederlo?” gli chiese Yamato. Taichi annuì. “Sì, ma… proprio non ricordo
di averlo mai visto!”
Sul vetro del canocchiale di Taichi era apparso un Digimon
umanoide, anch’esso dall’aspetto poco rassicurante: aveva una mostruosa testa
di capra sormontata da un paio di corna nere e ricurve, ricoperta da un’ispida
peluria marrone e con un paio di strisce verticali che solcavano gli occhi
rossi simili a braci ardenti. Il torace, muscoloso e dalla pelle di un blu
talmente scuro da sembrare nero, era decorato con una sorta di stella nera in
mezzo ai pettorali, e un paio di ali da pipistrello
fuoriusciva dalla schiena. Le spalle, solcate da strisce rosse, e gli
avambracci, ricoperti dalla stessa peluria marrone della testa, erano
mostruosamente grandi, le mani erano artigliate, mentre il resto delle braccia,
dalle spalle ai gomiti, era quasi scheletrico e decorato con strisce nere e
rosse. La creatura si sorreggeva su un paio di robuste zampe caprine,
terminanti in zoccoli neri.
Prima che il gruppo dei bambini prescelti potesse
fare qualcosa, la jeep e il gigantesco Digimon dall’aspetto di scheletro si
erano avvicinati, e si erano fermati a circa una decina di metri. Tutti i
ragazzi e i loro Digimon trattennero involontariamente il respiro, fissando il
gruppo di nemici e attendendo la loro prossima mossa.
Finalmente, dopo alcuni secondi di silenzio, Mimi puntò lo
sguardo verso Arukenimon e Mummymon. “Miyako… quelli sono i due Digimon di cui
parlavate, che trasformano le Dark Towers in Digimon?”
La ragazza con gli occhiali strinse gli occhi con rabbia.
“Sì, sono loro… Mummymon e quella strega che lo accompagna…” sibilò.
“Arukenimon, prego.” Precisò la donna con tono spocchioso.
Daisuke volse lo sguardo verso il Digimon dall’aspetto
caprino. “Però… quell’altro buffone non lo conosciamo
proprio…”
Il diretto interessato, dalla sua postazione sulla testa di
SkullBaluchimon, sostenne lo sguardo indignato del ragazzino, facendo un
sorrisetto di sufficienza. “Ma bene… finalmente ci incontriamo
di nuovo, Digiprescelti, e vedo che avete invitato un altro po’ di amichetti
alla festa. Finalmente, potrò avere la mia vendetta per quello che avete fatto
alla mia forma precedente…” tuonò il
demone.
“Cosa?” esclamò Sora “Forma
precedente? Sei Devimon, vero? O meglio… la sua forma
evoluta…”
Il demone rispose gettando indietro la testa e scoppiando in
una terribile risata. “HAHAHAHAAA! Avete ragione, perdonate i miei
modi! Non mi sono nemmeno presentato!” disse con aria falsamente
apologetica. Si ricompose rapidamente e fece un inchino da gentleman.
“Ho l’onore di essere… Mephistomon! Piacere di
rivedervi, Digiprescelti!”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Mephistomon
Anche chiamato: Mephismon
Tipo: Malvagio
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Dark
Cloud, Black Sabbath
Questo Digimon, nato da
elementi di puro odio e malvagità, cerca di distruggere tutto ciò che gli sta
attorno! I suoi poteri sono enormi, ed è specializzato in maledizioni.
“Cosa? Mephistomon?” fece eco
Koushiro “Non ho mai sentito di un Digimon con un nome del genere…”
“E, per rispondere alla domanda
della Digiprescelta dell’Amore…” proseguì il demone, facendo una pausa
per fare maggior effetto “No, temo che qui ci sia un errore. La mia
forma precedente… non era Devimon!”
L’annuncio colse tutti tra capo e collo. I Digiprescelti
rimasero sbalorditi, vedendo le loro aspettative
disattese in maniera così brusca. “Non… non sei la nuova forma di Devimon? E allora… come si spiegano i Black Gear… e tutto il resto?”
chiese Jyou.
Mephistomon guardò dall’alto in basso il Digiprescelto dell’Affidabilità.
“Immagino
che questo sia il momento in cui il ‘cattivo’ rivela
tutto agli ‘eroi’, non è così? E va bene…” sghignazzò un’altra volta,
poi proseguì “Innanzitutto, credo sia giusto dirvi quale fosse
la mia forma precedente. Suppongo che ve la ricordiate molto bene, voi della
vecchia generazione… dopotutto, ero… anzi, ERAVAMO… il Digimon più potente che
entrambi i mondi abbiamo mai conosciuto!”
Quel verbo, usato al plurale, fece accendere una lampadina a
Taichi, che sobbalzò per la sorpresa. “Ma allora… tu
sei… una nuova forma di… Apocalymon!”
“Che cosa? Apocalymon?” trasalì
Michael “Non era quel bestione a forma di poliedro che è apparso
nel cielo… in occasione della crisi di tre anni fa?”
“Ugh… sì, è proprio lui…” mormorò Mimi, sentendo improvvisamente
girare la testa.
Daisuke strinse i denti. Aveva visto Apocalymon assiso nel
cielo di Odaiba in occasione della battaglia finale di
tre anni prima, e immaginava quanto fosse potente e temibile. Era quasi
riuscito ad eliminare i Digiprescelti e distruggere entrambi i mondi, e se non
fosse stato per un miracolo compiuto all’ultimo momento dai ragazzi, ci sarebbe
davvero riuscito. Ed ora, se lo ritrovavano davanti,
in una nuova forma!
Mephistomon gettò indietro la testa e scoppiò a ridere,
sotto gli occhi attoniti dei Digiprescelti. “Corretto, Digiprescelto del
Coraggio! Dieci e lode! Ero quasi riuscito a ridurre il Mondo Digitale e quello Reale al loro giusto stato di nulla assoluto, quando
voi avete rovinato ogni cosa. Per tre anni ho vagato in quell’inferno
conosciuto come Dark Area, non pensando ad altro che a vendicarmi e completare
la mia opera di distruzione. Ma i miei dati erano
stati dispersi, e non avrei potuto, neanche volendo, ammassare nuovamente una
simile mole di dati per ricostruire il mio corpo!”
“Scommetto quello che volete che con quanto ci hai appena
detto c’entra il fatto che noi credessimo di avere a
che fare con Devimon!” commentò Koushiro, sostenendo lo sguardo colmo d’odio di
Mephistomon. “Di tutti i nemici che abbiamo affrontato e distrutto, Devimon era
quello di livello più basso: era solo un Champion, mentre gli altri erano tutti
a livello Ultimate o Mega, e questo comportava una minore quantità di dati da
rimettere insieme per potersi manifestare nuovamente nel Mondo Digitale! Perciò… hai integrato i dati di Devimon, che ancora
fluttuavano nella Dark Area, nella tua struttura, e hai approfittato di quel
varco di cui Ken ci ha parlato per inviare tali dati nel Mondo Digitale vero e
proprio, a formare il corpo di Chimeramon! Dopo la distruzione di Chimeramon, i
tuoi dati, o meglio quelli di Devimon, sono rimasti nel Mondo Digitale, e tu
hai potuto iniziare a ricostruirti un corpo.”
“Intelligente e intuitivo come al solito,
Digiprescelto della Conoscenza! Un dieci e lode anche a te! Ma non era solo
questo il motivo per cui ho scelto i dati di Devimon
per ricostruire il mio corpo! Sapete indovinare qual è
l’altro?” chiese Mephistomon. Sembrava che la nuova forma di Apocalymon si divertisse a tenere sulle spine i ragazzi.
“Credo di immaginarlo.” Rispose Ken, scuotendo la testa
“Utilizzando i dati di Devimon, hai acquisito anche la sua conoscenza sull’uso
dei Black Gear, e l’hai usata per impiantare quei diabolici congegni in quei
due Digimon che ti accompagnano in questo momento!” volse lo sguardo verso
Arukenimon e Mummymon, che restavano immobili al loro posto, con aria
divertita. “Ti serviva per mandare qualcun altro a fare il lavoro sporco,
mentre tu te ne stavi nascosto, recuperando le forze! E
quando il tuo potere è ritornato a livelli abbastanza alti… hai potuto crearti
un nuovo corpo e tornare a terrorizzare DigiWorld!”
Mephistomon annuì, sempre con quel sogghigno atroce sulle
labbra “Proprio così, Imperatore! Ed è proprio a questo punto che sei entrato in gioco tu! Anzi… in realtà
eri entrato in gioco già da prima, da quel giorno in cui ci siamo incontrati e
tu sei diventato l’Imperatore Digimon!”
“Che… cosa?” esclamò Ken, ritornando con la mente a quel
giorno in cui, giunto in quello strano e inquietante mondo privo di colore,
aveva sentito quella voce che lo aveva convinto a muovere i primi passi sulla
via del male “Allora… quella voce che ho sentito quel
giorno… era la tua!”
“Indovinato, moccioso! Nella pietosa condizione in cui ti trovavi, è stato
un gioco da ragazzi convincerti a cedere il tuo spirito alle forze delle
tenebre!” rispose Mephistomon, chiaramente compiaciuto “Nei
panni dell’Imperatore, hai disseminato le tue Dark Towers, tra l’altro composte dello stesso materiale dei Black Gears e
per questo facilmente manipolabili da Devimon, o da chi ne possiede i dati… per
tutto DigiWorld, preparandomi involontariamente un esercito che non avrei
dovuto fare altro che animare e guidare alla distruzione di entrambi i mondi!
Certo, non mi aspettavo che oltre a voi ci fossero altri bambini prescelti, e
per questo sono stato costretto a raggruppare numerose Dark Towers per
sottrarle alla distruzione… ma alla fine, tutto è andato come da previsione, e
di questo devo ringraziare soltanto te, mio POVERO RAGAZZINO SVIATO!”
Mephistomon, per pura crudeltà, aveva ripetuto le parole che aveva detto a Ken
quel giorno in cui, sotto forma di spirito, gli aveva parlato per la prima
volta. Tutti i Digiprescelti stavano stringendo i denti, disgustati dalla
codardia del loro avversario, mentre l’ex-Imperatore teneva gli occhi rivolti
verso il terreno e i pugni chiusi, tremando visibilmente.
“Sei… uno spregevole vigliacco!” ringhiò Yamato, guardando
dritto negli occhi Mephistomon. Il demone non fece nemmeno caso alle parole del
biondo Digiprescelto dell’Amicizia, e si alzò in aria con un rapido colpo
d’ali.
“Ed ora, tutto quello che rimane da fare per
completare i miei piani è distruggervi! Vai, SkullBaluchimon! Annienta i
bambini prescelti!”
A queste parole del suo creatore, SkullBaluchimon, che fino ad allora era rimasto immobile, gettò indietro la testa e
ruggì, mostrando gli artigli sulle zampe anteriori, mentre la luce rossa e
maligna che brillava nelle sue orbite vuote si faceva più brillante. Mummymon
fece marcia indietro e si scostò di alcuni metri per
dare maggior spazio al gigantesco Digimon scheletrico, mentre i Digimon dei
ragazzi prescelti si mettevano in posizione di guardia. Non si preannunciava un combattimento facile, per niente…
CONTINUA…
Note dell’autore: Phew! Un altro chappy completato! Spero
che vi piacerà! Non ho molto da dire, ora come ora, perciò vi saluto e vi do
appuntamento al prossimo paragrafo, dove entrerà in scena qualche altro nemico
dei Digiprescelti (uno dei quali ha avuto un ruolo assurdamente limitato nella
serie originale…). Ciao!
Una fanfiction di Digimon scritta da:
JusticeGundam
Justice: Wow, pare che il mio
ultimo capitolo abbia avuto un notevole successo! Non credevo, sinceramente, che
la mia storia sarebbe stata così ben accetta dal pubblico della Erika’s Fanfiction Page!
Agumon: I nostri complimenti,
autore! Ci auguriamo che continui così!
Justice: Io certo non risparmierò
alcuno sforzo per scrivere la miglior storia possibile. Ringrazio infinitamente
tutti coloro che hanno recensito – non sapete quanto mi
renda felice sentire le vostre parole di incoraggiamento!
Wormmon: Per rispondere alle recensioni… sì, certo, Francesca, dieci Dark Towers non sono molte, se consideriamo che BlackWarGreymon – uno dei Digimon
più potenti delle prime due serie, forse secondo solo a Daemon e MaloMyotismon – era
composto da ben cento… però in questo momento, i Digiprescelti possono arrivare soltanto al livello Champion, che è insufficiente a contrastare un Ultimate come
SkullBaluchimon!
Biyomon: Per quanto riguarda la
questione di Ken… eh, già, ma purtroppo l’autore si
deve un po’ attenere al ruolo che aveva nella serie. Dopotutto, Ken è un ragazzo tormentato e fondamentalmente triste, a
causa dei tragici eventi del suo passato e di quell’alter-ego che gli è stato imposto… Infine, per
quanto riguarda i Digiprescelti internazionali…
l’autore dice che non aveva niente contro di loro, ma non riusciva a farceli
stare tutti! Così, si è limitato ai quattro che gli erano piaciuti di più…
Veemon: Ormai, Driger, come Francesca, è diventata una nostra affezionata
lettrice! Grazie per i complimenti, e… l’autore mi dice che ti fa a sua volta i
complimenti per la tua storia, Neo DigimonAdventure! Brava!
Gomamon: Hey, Killkenny! Forse la
situazione ti sembra apocalittica perché il nuovo nemico si è rivelato essere
una nuova forma di Apocalymon… logico, no? Hehehehehee… (si guarda attorno, e vede tutti gli altri
Digimon che lo guardano malissimo) Beh? Che avete da guardarmi tanto? Non era bella, la battuta?
Terriermon (apparendo da chissà
dove): HEY! Non mi rubare la scena! Sono io quello che fa le battute!
Gomamon: Tu? Ma se nella storia non appari neanche, sottospecie di
coniglio!
Terriermon: Grr… aspetta che si arrivi al crossover, e ti faccio vedere io…
Jianliang (apparendo anche lui da
chissà dove): Terriermon! Quante volte te lo devo dire
che non devi interferire nelle fanfiction delle altre
serie! Non puoi aspettare che tocchi a noi Tamers, per
fare commenti?
Terriermon (balza sulla spalla del
suo Tamer e fa un segno di vittoria): Momentai, Jian! Stavo solo
rivendicando una mia prerogativa!
Jianliang (scuote la testa e
sorride): Te l’ho detto una volta, e te lo dico di nuovo: sei
incorreggibile!
Takato: Ehm… chiedo umilmente scusa
ai lettori… io e i miei amici ci scusiamo di questo
inconveniente, e togliamo il disturbo…
Juri: Mi scuso anch’io… (si mette
la calza-burattino sulla mano) …e
anch’io! Woof!
Ruki (scuotendo la testa): Che
scena idiota…
Gomamon: Tornando al discorso di
prima… no, Etemon non ci sarà in questa storia…
l’autore lo odia con tutto sé stesso, e sinceramente
non riesco a dargli torto!
Gabumon: Poi, diamo il benvenuto a
Miele. L’autore ringrazia per i tuoi commenti entusiastici e per gli auguri di
buone vacanze! Per quanto riguarda Garrick, temo di
non poter aggiungere nulla a quanto già detto su Mephistomon. Bisognerà aspettare per saperlo…
Agumon: Infine, un caldo benvenuto
a Mel ’91. Grazie per la recensione!
Gabumon: Ora, se non ci sono altri
problemi, credo che possiamo dare il via al decimo
capitolo della storia, e… Huh?
Calumon (atterra sulle spalle di
Gabumon): Ciao! Vuoi giocare con me, calu?
Tutti i Digimon tranne Gabumon: (sghignazzano)
Gabumon: (sospira) Ma perché a
me?
**********
Capitolo 10 – Digievoluzione DNA!
In un piccolo bosco del Mondo Digitale, era in corso un
mortale gioco del gatto col topo… un gruppetto di Fugamon, creati da alcune Dark Towers residue, stava perlustrando ogni angolo della foresta
in cerca di alcune prede che erano sfuggite loro. Le
suddette prede, in quel momento, si erano nascoste dietro alcuni cespugli,
mettendosi controvento in modo da evitare che i crudeli Digimon dall’aspetto di orchi
sentissero il loro odore.
“Catherine… tutto ok? Ci stanno ancora dietro?”
chiese una vocina dal tono distinto. La proprietaria era un Digimon dall’aspetto di pianta, con un piccolo corpo di
colore verde chiaro e grandi fiori viola che si aprivano alla fine delle
braccia, come mani. Il collo del piccolo Digimon era
circondato da una corolla di petali rossi, e una sorta di caschetto rosso ricopriva la sua testa.
La sua compagna, Catherine, era una
ragazzina di circa dodici o tredici anni, con lunghi capelli biondi tenuti fermi
da un cerchietto rosso e grandi occhi azzurri. Indossava un elegante vestito
rosso con gonna dello stesso colore, e lunghe calze bianche con scarpe nere.
Aveva un’aria molto distinta, che sembrava non essere eccessivamente disturbata
dalla paura che lei sentiva in quel momento.
“Oui, Floramon, tutto bene… Per il momento li abbiamo persi…”
rispose Catherine “Ma non siamo in grado di affrontare
tutti quei bestioni da sole… dobbiamo tornare indietro adesso!” Parlava con un
fortissimo accento francese, con tanto di erre moscia e
esse leggermente strascicata, e stava stringendo in una mano un Digivice vecchio modello, uguale a quello dei primi Digiprescelti.
Floramon annuì, indicando uno
schermo televisivo che si trovava a pochi metri dalla loro posizione. “Guarda
là, Catherine! Possiamo aprire un Digiport da lì e tornare nel Mondo Reale prima che quei
bestioni si accorgano di qualsiasi cosa!” La ragazzina annuì, e puntò il piccolo strumento contro la televisione.
“Molto bene, allora! Vieni, Floramon, ce ne andiamo di
qui!”
Cercando di non fare rumore per non allertare l’udito fine dei Fugamon, Catherine e Floramon si avvicinarono di soppiatto allo schermo-portale,
gettando di tanto in tanto un’occhiata dietro di sé per sicurezza. Finalmente,
giunsero alla distanza giusta per attivare il Digiport.
“Torniamo a casa, Floramon!
DIGIPORT OPEN!” esclamò Catherine.
Ma, con grande sgomento suo e del
suo Digimon, lo schermo della televisione restò
spento. Non si era aperto nessun portale.
“Cosa?” mormorò Floramon, a voce
più bassa possibile “Ma che succede? Come mai siamo
ancora qui?”
Catherine deglutì, dando un’occhiata allo schermo del suo Digivice. Il piccolo congegno cominciò ad emettere un acuto
bip bip,
mentre sullo schermo a cristalli liquidi apparivano in
successione varie luci multicolore, alla cui funzione la ragazzina non
voleva neanche iniziare a pensare. Catherine si limitò
a spalancare gli occhi e impallidire, rendendosi conto di essere intrappolata a
DigiWorld! “Mon
Dieu… c’è qualcosa che non va! Qualcosa impedisce
al Digivice di funzionare correttamente!”
Un ruggito abbastanza fragoroso da scuotere le foglie degli
alberi più vicini fece sobbalzare la Digiprescelta
francese e la sua partner. I Fugamon che stavano loro
alle costole le avevano individuate, e si stavano
avvicinando al loro nascondiglio con le clave alzate e pronte a colpire. Catherine contò cinque bestioni con la pelle arancione e gli
indumenti leopardati avvicinarsi con intenti
omicidi…
“Catherine, io suggerirei di
lasciar perdere questa storia del Digivice, e
concentrarci sulla fuga!” consigliò Floramon.
“Concordo pienamente, mon amie…”
replicò Catherine, prendendo in braccio il suo Digimon e iniziando a correre il più velocemente possibile
in direzione opposta ai Fugamon. Mentre la ragazzina cercava, come meglio poteva, di farsi
strada tra i rami e il fogliame, sentendo continuamente i ruggiti dei Digimon artificiali alle sue spalle, una domanda continuava
ad echeggiarle nella mente.
“Ma che succede? Che
sta succedendo? DigiWorld è precipato nel caos!”
**********
In un altro settore…
“Hey, Rosa, che succede? C’è
qualche problema?” chiese Gotsumon, un Digimon dall’aspetto di un piccolo umanoide fatto di rocce
grigie, alla sua partner, una ragazzina dai capelli castani legati in un paio di
trecce, con addosso un vestitino rosa, corti blue-jeans
e sandali. In quel momento, Rosa stava armeggiando con un Digivice vecchio modello davanti ad un altro schermo
televisivo, che in teoria avrebbe dovuto aprire un portale verso il Mondo
Reale.
“Puoi dirlo che c’è qualche problema!” esclamò Rosa con tono
molto irritato, agitando in aria il suo Digivice come
se questo avesse potuto risolvere il problema “Questo affare non funziona più! Continua a darmi tutte queste stupide lucette colorate, ma si rifiuta di aprire un portale! Ma non hanno una garanzia, questi cosi? Presenterò un reclamo
alla ditta che li produce! Esigo un rimpiazzo immediato!”
Gotsumon stava osservando la sua
furiosa partner con gli occhi sgranati, mentre una libellula nera gli svolazzava
dietro la testa. “Garanzia? Reclamo? Ditta? Non è che
potresti spiegarmi di cosa stai parlando?”
Rosa sospirò, cercando di calmarsi. “Va bene, va bene…
lasciamo perdere i termini tecnici… il problema è che adesso il mio Digivice non riesce più a farmi tornare nel Mondo Reale, e
non ho una gran voglia di restare bloccata qui! Gotsumon, non è che per caso
sapresti dirmi cosa sta succedendo, e perché il mio Digivice mi fa questi scherzi?”
La ragazzina si chinò, tenendo il Digivice nel palmo della mano per mostrarlo al suo Digimon. “Ecco, guarda! Non appena ho cercato di aprire il
portale, è andato in tilt!” spiegò Rosa. Gotsumon, guardando lo schermo a cristalli liquidi, si rese
conto che, effettivamente, stava cambiando rapidamente colore, passando dal
giallo al rosso, dal verde al blu in poche frazioni di secondo. Il Digivice continuava ad emettere uno strano bip bipche
indicava probabilmente un guasto, ma Gotsumon non
aveva proprio idea di cosa potesse trattarsi.
Il piccolo Digimon roccioso scosse
la testa con aria desolata. “Mi dispiace, Rosa… non ho la più pallida idea di
cosa possa aver causato una cosa del genere. E’ la
prima volta che mi trovo davanti ad un problema come questo… Hey, ora ha smesso!”
In effetti, mentre Gotsumon
parlava, lo schermo del Digivice aveva smesso di brillare e cambiare colore, e
anche di emettere quell’irritante suono. Era tornato
alla normalità, senza esibire alcun sintomo di guasto o malfunzionamento.
“E ora, perché ha smesso?” chiese
Rosa, domandolo più a sé stessa che a chiunque
altro.
“Mah… Rosa, perché non provi adesso a riaprire il Digiport, e vedere se funziona?” propose Gotsumon. La Digiprescelta
messicana annuì, stringendo di nuovo il Digivice tra
le dita e puntandolo allo schermo televisivo davanti a sé.
“DIGIPORT OPEN!” esclamò, aspettandosi questa volta di essere
risucchiata assieme al suo Digimon nel vortice di luci
e colori a cui era ormai abituata. Ma, sfortunatamente,
ancora una volta il televisore rimase inerte, mentre il Digivice ricominciò a dare i numeri e a sfornare quelle
stupidissime lucette!
Una venuzza pulsante apparve sulla
nuca di Rosa, mentre lei stringeva i denti per l’irritazione e il disappunto.
“Pero quedemoniospasa? Possibile che
di tutti i momenti in cui avrebbe potuto guastarsi, questo
affare abbia deciso di farlo proprio mentre eravamo a DigiWorld?” strillò la ragazzina, mischiando ai suoi
discorsi qualche parola in spagnolo.
Gotsumon sospirò, facendo uscire
dalla bocca una nuvoletta stilizzata di vapore bianco. Si preannunciava una LUNGA giornata…
**********
In un altro settore ancora, davanti ad un ulteriore televisore-portale, un altro Digiprescelto non facente parte del gruppo di Odaiba stava avendo problemi simili…
“Cosa significa che non funziona,
Derek? Dovrebbe aver già aperto il
Digiport verso il Mondo Reale!” esclamò con
tono burbero un Digimon dall’aspetto di granchio,
delle dimensioni di un tasso, completamente coperto da una corazza grigio-blu,
con chiazze rosse sparse per il carapace, le zampe e le chele. L’ultimo paio di
zampe era più grosso degli altri, e una delle chele era
molto più grande dell’altra.
ANALIZZATORE
DIGIMON
Nome:Crabmon
Anche chiamato:Ganimon
Tipo:
Crostaceo
Attributo:
Dati
Livello:Rookie
Attacchi:ScissorsAttack, CrabmeatBomber
Un Digimon acquatico protetto da una robusta corazza. Attacca
con una velocità insospettabile, artigliando i nemici con le potenti
chele.
Il suo partner umano, un ragazzo dai capelli ricci di colore
castano chiaro, con addosso una t-shirt bianca con
scritto ‘Caraibbean’ sul davanti, pantaloncini arancioni e sandali, scosse la testa, guardando il suo Digivice con aria desolata. “Significa proprio quello che
hai sentito, Crabmon! Per qualche motivo, non siamo
più in grado di tornare nel Mondo Reale! Quando provo a
puntare il mio Digivice verso lo schermo, mi dà queste
strane luci e fa questi rumori…” si riferiva all’acuto bip bipche
proveniva dal piccolo congegno “Tu sai per caso cosa potrebbe significare?”
Derek si chinò e appoggiò il Digivice vicino al suo amico digitale, che osservò con aria
interrogativa lo strano gioco di luci sullo schermo, che continuò per qualche
istante per poi cessare. Il grosso granchio scosse la chela più piccola, come a
dire di no.
“Fino a pochi istanti fa, non credevo neanche che un Digivice potesse fare una cosa del genere!” rispose Crabmon “Se vuoi la mia, credo che
ci dovremmo mettere alla ricerca di qualcuno che ne sappia di più, e che ci
capisca di più di Digivice!”
“Beh, non è una cattiva idea…” ammise Derek, mettendo via il suo Digivice “Ma… hai idea di chi
potrebbe essere questo qualcuno?”
Il grosso granchio sorrise furbescamente. “Certo che ce l’ho, ed è più di una semplice idea! Ti dice niente il
nome Gennai?”
**********
I Digimon dei bambini prescelti
fecero tutti un passo in avanti, pronti ad affrontare
il possente SkullBaluchimon che stava avanzando
minacciosamente verso di loro e cercando nel contempo di proteggere i loro
partner umani. Ben presto, lo scheletrico Digimon si ritrovò davanti ben dodici Digimon a livello Champion e un
Digimon a livello Armor,
tutti determinati e pronti alla battaglia.
“I numeri non sono esattamente dalla vostra parte, eh?” Daisuke non potè trattenersi dal
vantare la superiorità numerica del suo gruppo “Siamo in tredici, mentre il
vostro bestione è da solo!”
La risposta di Arukenimon fu una risata soffocata. “Huhuhuu… a quanto vedo, non hai imparato molto dalle tue
esperienze come Digiprescelto, moccioso! Nel caso tu
non te ne sia accorto, i vostri Digimon sono quasi
tutti Champion, mentre SkullBaluchimon è un Ultimate, creato dalla fusione di dieci
Dark Towers! I numeri non sempre hanno importanza,
povero sciocco!”
“Purtroppo è così…” ammise Koushiro
a malincuore “C’è un notevole divario di potenza tra un Digimon a livello Champion e uno a
livello Ultimate, e i nostri Digimon potrebbero non essere sufficientemente forti da
oltrepassare le difese di SkullBaluchimon!”
“Ma… stai scherzando, vero? In
tredici contro uno, e dici che potrebbero non farcela?”
esclamò Miyako, guardando con crescente panico SkullBaluchimon che si avvicinava.
“Andiamo! Anche se questo ossario
ambulante è potente, tutti i Digimon hanno un punto
debole!” esclamò Daisuke, nel cui vocabolario non
sembrava esserci spazio per la parola ‘arrendersi’
“Non dobbiamo fare altro che trovare il suo!”
“Certo… parli come se la cosa fosse facile…” replicò Michael, con un certo sarcasmo.
“Hmm,
interessante…” tuonò Mephistomon, restando
sospeso in aria a diversi metri da terra “Allora vediamo come
fate, tu e i tuoi ridicoli amici, a trovare il punto debole di SkullBaluchimon! Credo che avrò di che
divertirmi!”
Furono ExVeemon e Greymon a dare inizio alla battaglia, balzando in avanti e
attaccando SkullBaluchimon sui due lati.
“Per quanto sia potente, non riuscirà a tenerci testa, se lo
attacchiamo tutti assieme!” esclamò il drago azzurro, facendo risplendere il
marchio a forma di X sul suo petto. Un attimo dopo, aprì le braccia e scagliò il
suo attacco “Vee Laser!”
“Allora vediamo di tenerlo sotto pressione! Nova Blast!”
replicò Greymon, sputando una palla di fuoco contro il
Digimon artificiale. SkullBaluchimon fece un paio di passi indietro, con rapidità
insospettabile, e schivò entrambi i colpi.
“Ha! Cosa credevate di fargli, con
un attacco così telegrafato?” li prese in giro Arukenimon dal sedile passeggeri della sua jeep. La risposta
arrivò un attimo dopo, da Birdramon e Aquilamon.
“Distrarlo, ovviamente! MeteorWing!”
“BlastRings!”
Mentre SkullBaluchimon era
impegnato a scansare gli attacchi di ExVeemon e Greymon, i due Digimon dall’aspetto di uccelli da preda si erano portati
sopra di lui, e avevano iniziato a bombardarlo con i loro attacchi a distanza.
Lingue di fuoco e anelli di energia piovvero sul
terreno e sul corpo del mostro, creando numerose esplosioni che sollevarono un
polverone attorno al Digimon scheletrico.
“Argh! Così non si vede un cavolo!” protestòDaisuke,
riparandosi gli occhi.
“Attenta, Birdramon!” Sora, da terra, avvertì il suo Digimon “Non è ancora finito!”
Una frazione di secondo dopo, la terrificante sagoma di SkullBaluchimon emerse con un balzo dalla nuvola di polvere
e puntò a tutta velocità contro Birdramon e Aquilamon. I due Digimon uccello
sussultarono, rendendosi conto che il loro attacco
combinato non lo aveva nemmeno scalfito!
“Hand of Fate!” risuonò la voce di Angemon. MentreSkullBaluchimon si stava
avventando contro Birdramon e Aquilamon, il Digimon angelo volò
rapidamente davanti a loro e scagliò un raggio di luce dorata contro la bestia
creata dalle Dark Towers. SkullBaluchimon non fu in grado di fare nulla per schivare o
amortizzare il colpo, e venne
centrato in pieno, venendo scagliato a terra con un ruggito di rabbia.
“Ow! Immagino che facesse male!” commentò un preoccupato Mummymon. Arukenimon, tuttavia,
non sembrava condividere la sua ansia.
“Davvero? Osserva e impara, cervello di mummia!”
Infatti, un attimo dopo, SkullBaluchimon si rimise in piedi, apparentemente illeso
dopo tutti quegli attacchi! I Digiprescelti sapevano
che non sarebbe stato facile sconfiggere un Ultimate,
anche con così tanti Champion, ma si aspettavano di
aver almeno aperto qualche varco nella sua difesa…
“Come puoi vedere, il nostro campione non andrà giù con così
poco!” proseguì Arukenimon con tono soddisfatto. A
diversi metri di altezza sopra il campo di battaglia,
Mephistomon sghignazzò e lanciò una frecciata ai Digiprescelti. “Allora, mocciosi? Non ditemi che è tutto
qui quello che sapete fare! Eppure siete riusciti a
sconfiggere la mia forma precedente! Che vergogna, ora
siete talmente deboli che un semplice Ultimate vi dà problemi…”
Daisuke si sentì il sangue bollire
nelle vene. “Ah, sì? Ora ti facciamo vedere noi quanto siamo deboli! Vai, ExVeemon! Suonale, a quel mucchietto d’ossa e a quel
caprone!”
“L’hai detto, Dai! CriticalCrunch!”
rispose l’enorme drago, balzando verso la coda di SkullBaluchimon e afferrandola nelle fauci. Poi, prima che
il Digimon scheletrico potesse reagire, ExVeemon voltò rapidamente la testa e mollò la presa,
facendo volare il suo avversario per diversi metri! Sfortunatamente, il mostro
scheletrico fece una manovra acrobatica in aria e riuscì ad atterrare in piedi.
“E’ il momento, SkullBaluchimon! Mostra il tuo attacco
DeadlyFear!” ordinòMephistomon. Il Digimon
artificiale rispose volgendo lo sguardo verso il gruppetto di Digimon che lo stava affrontando (ExVeemon, Greymon, Birdramon, Aquilamon e Angemon) e ruggendo fragorosamente. Un attimo dopo, la luce
rossa brillante nei suoi occhi aumentò di intensità, ed
esplose in un’onda di energia che travolse i Digimon,
scagliandoli al suolo in un groviglio di corpi.
“Oh, no, RAGAZZI!” esclamò Taichi.
Lui e gli altri corsero al fianco dei loro Digimon,
mentre ExVeemon cercava di mettersi in piedi.
“Urgh… Troppo forte… non siamo
riusciti neanche a fargli un graffio…” grugnì ExVeemon, scuotendo la testa. SkullBaluchimon ruggì di nuovo, preparandosi a scagliare un
altro attacco DeadlyFear,
quando qualcosa lo fece inciampare, costringendolo con le zampe posteriori a
terra!
“Sorpreso?” esclamò Seadramon, che
aveva avvolto le sue possenti spire attorno ai quarti posteriori di SkullBaluchimon, impedendogli di muoversi liberamente. Il
Digimon scheletrico lanciò un acuto strillo di rabbia
e cercò di colpire Seadramon con gli artigli
anteriori, ma Nefertimon lo fermò. “Cat’sEyeBeam!”
Il fascio di energia verde che Nefertimon aveva scagliato dal suo copricapo centrò SkullBaluchimon sopra la spalla, costringendolo ad
interrompere l’attacco.
“Bel colpo, Nefertimon!” si
complimentò Hikari. Seadramon non si fece sfuggire quell’occasione e avvolse le proprie spire anche attorno
alle zampe anteriori di SkullBaluchimon, bloccandone
effettivamente ogni movimento!
“E ora vediamo come riesci a
schivare il mio attacco! Ice Blast!” Il maestoso serpente marino spalancò la bocca e
lanciò una raffica di stalattiti di ghiaccio a distanza ravvicinata, colpendo
SkullBaluchimon al muso. Il Digimon artificiale ruggì di rabbia e dolore, mentre le
affilate lame di ghiaccio si infrangevano su di lui e
gli ostruivano la visuale.
“Ottimo lavoro, Seadramon!” esclamò
Michael.
Rapidamente come si era avvolto, Seadramon sciolse SkullBaluchimon
dalla sua stretta letale, permettendo agli altri Digimon di attaccare. “Adesso, ragazzi! Presto, prima che si riprenda!”
“Non ce lo facciamo dire due volte!
Harpoon Torpedo!” esclamò Ikkakumon, lanciando il suo corno come un missile contro
SkullBaluchimon
“ElectroShocker!”
Kabuterimon creò una grossa sfera di
energia elettrica tra le zampe e la scagliò contro l’avversario.
“NeedleShower!”
Togemon espulse una raffica di spine dal suo corpo,
tutte dirette contro SkullBaluchimon.
“HowlingBlaster!”
ruggì Garurumon, soffiando una fiammata blu dalle
fauci. Tutti gli attacchi investirono lo stordito SkullBaluchimon, colpendolo con precisione chirurgica e
costringendolo ad indietreggiare. I Digimon di Iori e Ken colsero l’occasione per
sferrare i loro attacchi.
“Spiking Strike!” esclamò Stingmon, estraendo la sua lama
laser dalla corazza sull’avambraccio e trafiggendo una delle zampe
anteriori di SkullBaluchimon.
“MegaPressure!”
ruggì Ankylomon, scagliandosi a tutta velocità contro
il Digimon scheletrico e colpendolo in pieno con una
testata. SkullBaluchimon riuscì a non cadere, ma
l’impatto lo scagliò indietro, facendogli scavare delle trincee nel terreno con
i suoi affilati artigli!
“E’ il momento, ragazzi! Finiamolo, ora o mai più!” esclamòDaisuke, mentre il suo
Digimon e quelli di Taichi,
Sora, Miyako e Takeru si rialzavano, o si sollevavano di nuovo in aria, e
racimolavano altra energia per attaccare di nuovo SkullBaluchimon.
“Vee Laser!”
“Nova
Blast!”
“Meteor
Wing!”
“Blast Rings!”
“Hand of Fate!”
I cinque attacchi combinati sfrecciarono verso SkullBaluchimon e impattarono contro di esso con un fragore assordante, soffocando il ruggito della
bestia e sollevando un altro nuvolone di polvere. I
Digiprescelti si schermarono gli occhi con le mani,
tentando al tempo stesso di mantenere lo sguardo sul punto in cui SkullBaluchimon era scomparso, attendendo col fiato sospeso
di vedere il risultato dei loro attacchi.
La risposta, che fece loro gelare il sangue, fu un ruggito
basso e cupo, pieno di rabbia.
“Che cosa? E’
ancora in piedi… dopo tutti quegli attacchi?” mormoròKen, spalancando gli occhi.
“Non è possibile! Qualsiasi altro Digimon sarebbe crollato!” fu il commento di Michael. Ma, quando la polvere finalmente si diradò, tutti
poterono vedere SkullBaluchimon che si rialzava: la
mole di attacchi lo aveva fatto cadere a terra, e in
diversi punti del suo corpo, il metallo azzurro era stato eroso, rivelando il
nero granito delle Dark Towers sotto di esso. SkullBaluchimon era danneggiato, ma chiaramente ancora in
grado di combattere, e sembrava infuriato per essere stato messo in ginocchio da
avversari così inferiori.
Dalla sua posizione di vantaggio, Mephistomon storse leggermente il naso, rendendosi conto che
la sua creatura mostrava qualche barlume di emozione.
“E’ strano…” pensò
tra sé il Digimon demone “Un Digimon creato
dagli obelischi di controllo non dovrebbe provare emozioni…”
Comunque, decise di non pensarci e
scosse la testa. “Non perdere tempo, SkullBaluchimon! Colpisci quei vermi con il tuo GlaiveHorn!”
Il Digimon artificiale obbedì
all’istante, e le tre corna che aveva sul cranio iniziarono a brillare di una
strana luce bianca, prima di staccarsi e partire come razzi verso i Digimon dei ragazzi prescelti.(Nota dell’autore: non sapendo che
aspetto hanno gli attacchi di SkullBaluchimon, mi sto
inventando sul momento…)
“Accidenti! Ragazzi, schivate!” esclamò Greymon, vedendo uno dei tre missili tracciare una parabola
in aria e scendere verso il suo gruppo! Angemon, Birdramon e Aquilamon riuscirono a
disperdersi, mentre Greymon ed ExVeemon si gettavano di lato. Più in là, gli altri
due missili stavano scendendo verso il gruppo di Garurumon e degli altri, che si sparpagliarono per evitare
l’attacco.
Si sentì un boato assordante quando i missili lanciati da
SkullBaluchimon impattarono contro il suolo ed
esplosero, scatenando un’onda d’urto che investì tutti i Digimon, scagliandoli a terra e facendo regredire Seadramon e Togemon al livello
Rookie.
“Betamon!” esclamò Michael, correndo al fianco del suo Digimon, che stava scuotendo la testa per schiarirsela.
“Oh, no, Palmon! Come va?” chiese
Mimi, prendendo in braccio il piccolo Digimon pianta.
Palmon scosse la testa e rispose, con tono di scuse.
“Mi dispiace, Mimi… non siamo abbastanza forti per
fermarlo…”
Koushiro strinse i denti, mentre le
corna riapparivano come per magia sulla testa di SkullBaluchimon. Immaginava che per dei Champion sarebbe stato difficile battere un Ultimate, ma non si aspettava un simile divario di potenza.
Se solo i loro Digimon avessero potuto digievolvere a livello Ultimate,
allora avrebbero sicuramente vinto, ma così…
“Huhuhuhuu…
Allora, vi siete resi conto di quale potere è al mio comando?” tuonò
Mephistomon “E
considerate che SkullBaluchimon è soltanto un mio strumento… vi lascio
immaginare a quali livelli potrebbe arrivare il mio potere!”
“Sentire la tua voce da caprone stonato che si dà tante arie
ha effetti deleteri sulla mia immaginazione!” gli urlò dietro
un irritato Daisuke “Mi viene soltanto voglia
di tirarti giù di lì, strapparti quelle corna e fartele ingoiare!”
“Purtroppo ha ragione! Sul momento non possiamo competere con SkullBaluchimon!”
esclamòTaichi, osservando l’enorme tigre
scheletrica gettarsi contro Ikkakumon e Kabuterimon e sbatterli a terra con due rapidi colpi
d’artiglio. Garurumon tentò di colpirlo di nuovo con
lo HowlingBlaster, ma il Digimon artificiale
si difese alzando una zampa e parando il colpo. Ankylomon, Stingmon e Nefertimonne approfittarono per
attaccare di nuovo: il primo agitò la possente coda e colpì SkullBaluchimon al fianco con un attacco TailHammer, il secondo sferrò
alcuni fendenti con lo Spiking Strike, e Nefertimon usò il suo attacco Rosetta Stone, sparando alcune tavole di pietra contro il mostro
scheletrico. Sfortunatamente, nessuno degli attacchi sembrava infliggere danni
consistenti, e SkullBaluchimon rispondeva con vigore
sempre crescente.
“Dobbiamo richiamare gli altri, Taichi! Quel mostro ci spazzerà via se restiamo!” esclamò
Sora, osservando con crescente orrore la facilità con
cui i loro Digimonvenivano
respinti. Al suo fianco, Miyako e Takeru stavano aiutando i loro Digimon a rialzarsi dopo l’attacco di SkullBaluchimon.
Il primo leader dei bambini prescelti annuì, d’accordo con la
sua amica. “Ragazzi! Al momento non possiamo fare niente! Ritiriamoci, e
pensiamo ad una nuova strategia!” Taichi si rivolse al gruppo e diede l’ordine di ritirata.
“Come? Tagliamo la corda così?”
esclamòDaisuke, piuttosto incredulo e
deluso.
“Piuttosto che essere ridotti in spiedini da un ossario
ambulante, mi va bene qualsiasi ritirata!” strillò Miyako, quasi in panico.
“Sì, Taichi ha ragione! Continuare
a combattere, ora come ora, sarebbe una pazzia!” aggiunseKoushiro, guardandosi in
giro per cercare una via di fuga che Mephistomon e i
suoi scagnozzi non potessero bloccare tanto facilmente. Per puro caso, scorse
uno schermo televisivo, seminascosto da un cespuglio a pochi metri più indietro
rispetto al gruppo. “Hey, ragazzi, lì c’è un
televisore! Usiamolo per tornare nel Mondo Reale, presto!”
“Ho capito, ci penso io!” rispose Hikari, che in quel momento era la più vicina al portale. La
ragazzina tirò fuori il suo D-3, mentre il gruppo di Digimon e ragazzi prescelti cercava
di raccogliersi attorno a lei, tenendo in qualche modo a bada SkullBaluchimon con attacchi a distanza. La tigre
scheletrica, ruggendo, continuava a schivare e parare i colpi, avvicinandosi
lentamente ma inesorabilmente ai ragazzi…
Daisuke sospirò, arrendendosi
all’evidenza del fatto che i loro Digimon stavano
perdendo. Si volse verso Mephistomon e i suoi
scagnozzi e lanciò un’ultima frecciata “E va bene, allora… ma ricordatevi,
buffoni, che è solo una ritirata strategica! Non ci
siamo arresi!”
“Sì, tentate pure di
scappare, mocciosi prescelti…” pensò Arukenimon,
sorridendo tra sé “Vediamo se vi piace la sorpresa che il sommo Mephistomon vi ha riservato…”
Quando, finalmente, il gruppo dei suoi amici fu a distanza
sufficiente dal portale, Hikari puntò il D-3 contro lo
schermo, aspettandosi che esso si illuminasse e
trasportasse lei e tutti i suoi amici nel Mondo Reale…
…ma lo schermo rimase inerte. In
compenso, il D-3 cominciò a vibrare e ad emettere degli strani suoni, mentre
scariche nere di elettricità statica scaturivano dal
rivestimento esterno. Hikari, allarmata, lanciò un gridolino e
mollò il D-3, che atterrò sul terreno con lo schermo in su.
“Hikari! Che succede?” esclamò Takeru,
volgendosi verso la sua amica.
“Non… non lo so… all’improvviso, mentre stavo per aprire il
portale, il mio Digivice ha iniziato a fare cose
strane… e ho avuto una sensazione sgradevole…” spiegò Hikari, tenendo lo sguardo fisso sullo schermo a cristalli
liquidi del D-3, sul quale era apparso un teschio con le ossa incrociate che
stava emettendo una risata dall’inquietante suono metallico.
“Cosa? E adesso che diamine succede?” si chiese Daisuke ad alta
voce. Strinse i denti quando un manrovescio di SkullBaluchimon colpì ExVeemon e
lo fece finire a terra.
La risposta alla domanda del ragazzino fu la stridula risata
di Mummymon. “Hahahahaa!
Giusto, ci eravamo dimenticati di dirvelo! Quello che
state vedendo altro non è che l’opera del virus che il
sommo Mephistomon ha inviato a tutti i vostri Digivice!” gracchiò il Digimon
mummia.
“Proprio così.” Confermò Mephistomon, annuendo “Ho
inviato a tutti i Digivice presenti nel Mondo Digitale un programma di mia creazione, che ha corrotto la
loro funzione di apertura di portali! Non mi andava di rischiare che i miei
nemici mi sfuggissero sotto il naso, logico, no?”
I Digiprescelti sentirono il sangue
gelarsi nelle vene, rendendosi conto di cosa implicava questa terribile notizia.
Erano intrappolati nel Mondo Digitale, alla mercè di
Mephistomon e dei suoi scagnozzi.
“Fammi indovinare, Mephistomon…”
mormorò Ken “Hai creato quel programma riattivando il
sistema computerizzato della mia base e usandolo, non è
così?”. Il Digimon demone ebbe un sogghigno che
confermò i sospetti del ragazzo.
“Maledizione! E adesso cosa facciamo?” esclamò Yamato.
“Non possiamo più tornare nel Mondo Reale, e siamo costretti
ad affrontare Mephistomon secondo le sue regole! Che disastro!” strillò Mimi, andando in panico. Davanti a
loro, SkullBaluchimon aveva colpito Birdramon e Ankylomon con una
DeadlyFear, facendoli
regredire al livello Rookie come Betamon e Palmon prima di loro.
“Calma, ragazzi, calma!” esclamò Daisuke, cercando di mantenere il sangue freddo del gruppo
“Visto che dobbiamo proprio ritirarci, e per il momento
non possiamo tornare a casa, cerchiamo almeno di far perdere le nostre tracce e
guadagnare tempo per riorganizzarci! Uno di noi trattiene SkullBaluchimon, e gli altri fuggono!”
“E… chi rimane indietro a combattere contro quell’essere?” chiese un
preoccupato Iori, aiutando uno stordito Armadillomon a rialzarsi. Daisuke
fece un lieve sogghigno e si fece avanti.
“Secondo voi?” chiese il ragazzino.
“Cosa? Non puoi fare una cosa del
genere, Daisuke! Quel mostro farà a pezzi te ed ExVeemon in un attimo!” lo pregòTakeru.
“Takeru ha ragione! Non possiamo rischiare la vita di uno di noi!” proseguìSora, tenendo in braccio Biyomon.
ExVeemon si rialzò da terra e si
mise di fronte al suo partner umano, pronto a difenderlo fino all’ultimo. “Al
momento non abbiamo scelta! Non preoccupatevi, farò in modo che a Daisuke non accada nulla! Vi raggiungeremo quando avremo
trattenuto abbastanza a lungo questo bestione!”
Il ragazzino annuì. “Per favore, ragazzi, fidatevi di me! So
quello che faccio!”
“Daisuke-kun…” mormorò Hikari, preoccupata per il suo amico. Stava per offrirsi di
restare al suo fianco, quando Ken si fece avanti.
“D’accordo, Daisuke…” iniziò il
Digiprescelto della Bontà, con tono deciso “Ma se tu
rimani, rimango anch’io!”
“Ken!” fece eco il nuovo leader dei
Digiprescelti “Non c’è bisogno che tu e Stingmonrimaniate!”
“Ce n’è bisogno, eccome!” rispose Ken, guardando dritto negli occhi il suo amico “Daisuke, da quando ho smesso i panni dell’Imperatore Digimon, tu sei stato la prima persona ad avere fiducia in
me. E’ stato grazie alla tua dimostrazione di amicizia
che ho trovato la forza di lasciarmi il passato alle spalle e iniziare a
perdonare a me stesso i crimini che ho commesso. Il minimo che io possa fare per
ricambiare è aiutarti in questo scontro! Quindi, per favore,
non venimi a dire di ritirarmi, perché non lo
farò!”
Daisuke, dopo un attimo di
meravigliato silenzio per la forza d’animo dimostrata dal suo amico, sorrise
benevolmente e fece il segno dell’ok. “Grazie
infinite, Ken. Allora facciamo come dici tu, e teniamo
a bada assieme questo bestione!”
“Sì!” rispose Ken, per poi rivolgersi agli altri Digiprescelti “Ragazzi, voi richiamate i vostri Digimon e allontanetevi da qui!
Penseremo io e Daisuke a trattenere SkullBaluchimon!”
“Va bene!” rispose Taichi, con una
certa riluttanza. Tutti i Digimon a livello Champion o Armor che erano
rimasti, tranne ExVeemon e Stingmon, interruppero il combattimento con la tigre
scheletrica e si ritirarono, raggiungendo i rispettivi partner umani.
“Per il momento dobbiamo abbandonare il combattimento.” Disse Yamato “Copriamo per un attimo ExVeemon e
Stingmon, poi allontaniamoci… e speriamo per il
meglio!”
“Ricevuto, Yamato! HowlingBlaster!”
rispose Garurumon, sputando una fiammata blu che
atterrò vicino alle zampe di SkullBaluchimon. Kabuterimon e Ikkakumon
scagliarono a loro volta i rispettivi attacchi-specialità, per rallentare
ulteriormente i movimenti dell’Ultimate
artificiale.
“ElectroShocker!”
“Harpoon Torpedo!”
La scarica elettrica dell’insetto umanoide e il corno-missile
a frammentazione del gigantesco tricheco bombardarono
il terreno attorno a SkullBaluchimon, impedendogli di
riorganizzarsi per scagliare un altro attacco contro i Digiprescelti che si allontanavano. Il mostro ruggì di
disappunto, vedendosi costretto ad un folle slalom per evitare i colpi. Nel frattempo, ExVeemon e Stingmon si erano messi davanti ai loro partner umani,
pronti ad attaccare SkullBaluchimon non appena fosse
stato possibile.
“Hey, ma… li lasciamo scappare, mio
signore?” si lagnò Mummymon “Li
avevamo tutti in pugno…”
“Non è un problema. In fondo, che cosa
possono fare?” rispose Mephistomon “Sono
isolati, impotenti e non sanno dove andare a nascondersi! Possiamo tornare da
loro ed eliminarli quando vogliamo. Ma per il momento,
ci bastano questi due! Vai, SkullBaluchimon! Distruggi
loro e i loro patetici Digimon!”
“Non finirà come vuoi tu, Mephistomon!” lo sfidò Daisuke “Io
e Ken non ci arrenderemo
tanto facilmente!”
“Lo stesso vale per noi!” ruggì ExVeemon “Fatti sotto, SkullBaluchimon! Vediamo di che pasta
sei davvero fatto!”
“Avete fretta di morire, a quanto vedo! E sia!” ruggì Mephistomon.
Ad un cenno della sua mano, SkullBaluchimon prese lo
slancio e si scagliò contro ExVeemon e Stingmon, pronto a farli a pezzi con i suoi artigli. I due
Digimon e i loro compagni umani rimasero fermi sul
posto, pronti ad accogliere il Digimon
artificiale…
…quando l’imprevisto venne in aiuto
dei due eroici ragazzi.
Improvvisamente, i Digivice di
Daisuke e Ken iniziarono a
brillare, risplendendo della stessa luce bianca e rassicurante che sprigionavano al momento della Digievoluzione. Stupiti, i ragazzi videro che anche i loro
Digimon erano avvolti dalla stessa luce, che si stava
facendo sempre più brillante, al punto da costringerli a schermarsi gli
occhi.
“Che…
che cosa… AAARGH!” Colto di sorpresa, Mephistomon ruggì fragorosamente, come se la luce gli stesse
infliggendo danni fisici. Al suo fianco, anche Arukenimon e Mummymon erano stati
costretti a coprirsi, mentre SkullBaluchimon era
addirittura stato scagliato indietro dall’energia sprigionata! “Che
sta succedendo… questo… non faceva parte del
piano!”
“Tanto spiacente, caprone!” lo dileggiò ExVeemon “Riesco a sentire il
profondo legame che c’è tra Daisuke e Ken… è quello che mi darà la forza di sconfiggere te e il
tuo burattino!”
“L’amicizia tra quei due ragazzi è davvero forte e sincera!”
proseguì Stingmon “E la loro unione genera una forza che tu non potrai mai sconfiggere!”
In quel momento, la luce raggiunse il massimo del fulgore, e
un miracolo accadde…
“EXVEEMON!” ruggì
il drago guerriero, trasformandosi in pura energia.
“STINGMON!”
esclamò l’insetto umanoide, trasformandosi anch’egli in energia.
“JOGRESS SHINKA…”
Entrambe le voci esclamarono in perfetta sincronia, mentre le scie energetiche
nelle quali si erano trasformati iniziavano ad intrecciarsi tra loro, in una
spettacolare danza di luci e colori. Finalmente, le due scie si congiunsero e,
con una fragorosa esplosione, un nuovo Digimon apparve
davanti agli increduli Daisuke e Ken: sembrava un amalgama delle parti migliori di ExVeemon e Stingmon, un enorme drago umanoide dalla pelle azzurra che
indossava un’armatura verde smeraldo, con spalliere nere coperte di spuntoni, e
protezioni dello stesso colore sugli avambracci e sulle cosce. Le mani erano
artigliate, e la corazza sugli avambracci presentava gli stessi compartimenti
che Stingmonusava per
estrarre le sue lame laser. Quattro ali membranose, due azzurre e due bianche,
erano spiegate sulla schiena, e le zampe posteriori terminavano in piedi
artigliati a tre dita, simili a quelli di ExVeemon. Per finire, il nuovo Digimon indossava un elmetto nero, decorato di rosso sulla
visiera e sul pennacchio. Improvvisamente, un paio di cannoni fuoriuscì dalla
corazza sulla cintola del drago umanoide, che li afferrò rapidamente e sparò una
raffica di colpi sul terreno davanti a sé prima di annunciare trionfalmente il
proprio nome.
“…PAILDRAMON!”
ANALIZZATORE
DIGIMON
Nome: Paildramon
Tipo: Drago
Attributo:
Dati
Livello:
Ultimate
Attacchi:
Desperado Blaster, CableCatcher
La
Digievoluzione DNA ha dato i suoi frutti! Questo potente
guerriero ha la forza di un drago e la velocità di una libellula. Quando usa i suoi cannoni per lanciare il suo attacco
speciale, Desperado Blaster, le forze del male non
hanno più dove nascondersi!
**********
“Ragazzi, aspettate! Sta succedendo qualcosa!” esclamòKoushiro, voltandosi
indietro verso il luogo dove Daisuke e Ken erano rimasti a combattere contro gli scagnozzi di Mephistomon. In effetti, tutti avevano notato i raggi di
luce che provenivano dalla zona, e tutti i Digivice
avevano reagito all’improvvisa emanazione di
energia.
“Guardate! Vedete anche voi…” iniziò
a dire una meravigliata Hikari.
“Lo vediamo! Sembra che Daisuke e
Ken abbiano trovato un modo di ribaltare l’esito della
battaglia!” esclamòTaichi
inorgoglito, osservando i due puntini sullo schermo del suo Digivice fondersi in un unico punto di dimensioni maggiori.
“Hanno eseguito…una Digievoluzione
DNA!”
Tutti gli altri trattennero il fiato, sorpresi da quell’inaspettato sviluppo. “Digievoluzione… DNA?” fece eco Greymon “Vuoi dire… come abbiamo
fatto io, nei panni di WarGreymon, e MetalGarurumon per combattere Diaboromon?”
“Sì, proprio quella!” esclamò Miyako, che aveva assistito alla battaglia in rete di tre
anni prima. “Ma come è stato possibile?”
“La Digievoluzione DNA, da quel
poco che ne so, può avvenire soltanto se il legame tra i partner umani dei due
Digimon è molto forte e saldo.” Spiegò Koushiro “Tre anni fa, è
stata la profonda fiducia reciproca fra Taichi e Yamato a permettere la nascita di
Omnimon… ora, a quanto pare, Daisuke e Ken sono riusciti a fare
qualcosa di simile… anche se su scala minore, considerando che i loro Digimon erano a livello Champion!”
“Comunque, a dopo le spiegazioni!”
Yamato richiamò tutti alla situazione attuale “Ora,
credo che sia meglio tornare indietro e dare una mano, per quanto possibile, ai
nostri amici!”
“Giusto! Ora che le possibilità di vittoria sono a nostro
favore, non serve più ritirarci!” assentìTaichi. Tutti annuirono e iniziarono a ripercorrere la
strada verso la radura in cui avevano lasciato Daisuke, Ken e i loro Digimon ad affrontare SkullBaluchimon.
**********
Un attimo di sbalordito silenzio, da parte di entrambe le fazioni, accolse l’entrata in scena di Paildramon, che si mise in guardia, pronto ad affrontare
SkullBaluchimon.
“Che cosa? Sono
diventati… un unico Digimon?” mormoròKen, osservando il nuovo Digimon
davanti a loro.
Daisuke, superato il primo momento
di incredulità, fece un salto enorme per l’eccitazione.
“FANTASTICO! ExVeemon, Stingmon, siete stati incredibili! Vi siete evoluti assieme!
Ora sì che abbiamo la vittoria in pugno!”
“E’ COSI’.” Rispose Paildramon.
Sembrava che ExVeemon e Stingmon stessero parlando contemporaneamente. “GRAZIE ALLA
PROFONDITA’ E ALLA SINCERITA’ DEL VOSTRO LEGAME, SIAMO RIUSCITI A RAGGIUNGERE UN
NUOVO STADIO EVOLUTIVO. QUESTA VIENE CHIAMATA…
DIGIEVOLUZIONE DNA!” Il drago guerriero si volse verso l’incredulo Mephistomon e i suoi scagnozzi e parlò con voce possente.
“VOI, CREATURE DEL MALE E DELLA DISTRUZIONE… ORA VI ACCORGERETE DI QUANTO E’
POTENTE QUELL’AMICIZIA CHE VOI PURE
DISPREZZAVATE!”
Seduti ai loro posti sul loro fuoristrada, Arukenimon e Mummymon erano troppo
sbalorditi per rispondere. “Ma… ma cosa… come è possibile?” balbettò il Digimon mummia “Quei due… sono diventati una cosa sola…
come… come hanno fatto?”
Arukenimon strinse i denti “Ne so
quanto te… quindi piantala di fare domande stupide! Una
cosa è certa, non siamo più in vantaggio come pensavamo!”
Mephistomon grugnì con irritazione.
Odiava ammetterlo, ma la sua schiava aveva ragione. Non aveva idea di quanto
grandi potessero essere i poteri di questo nuovo Digimon, e certo non aveva previsto che i Digimon dei prescelti potessero superare il livello Champion senza le Crest! Tuttavia,
la sua mente brillante stava già iniziando a pensare ad un piano d’emergenza… e
se questo avesse voluto dire sacrificare uno dei suoi
servi, era dispostissimo a pagare il prezzo! Tra l’altro, aveva volontariamente
omesso un dettaglio circa i suoi piani, e questo gli sarebbe potuto tornare utile…
“Hmph!
D’accordo, siete riusciti a raggiungere il livello
Ultimate con una mossa a sorpresa. E allora?
Se pensate che basti questo a darvi un potere pari al
mio, vi sbagliate di grosso! Non farti intimorire, SkullBaluchimon! Tu sei più forte di
loro!”
ruggì il Digimon dall’aspetto
caprino. Rispondendo alla voce del suo padrone, SkullBaluchimon gettò indietro la testa e ruggì di nuovo,
mentre le corna sul suo cranio ricominciavano a brillare. Un attimo dopo, tutte
e tre si staccarono e sfrecciarono contro Paildramon,
circondate da un’aura di energia. Senza scomporsi, il
drago puntò entrambe le braccia contro i proiettili che gli stavano arrivando
addosso ed esclamò il nome di un suo attacco.
“CABLE CATCHER!”
ruggì Paildramon, e numerose punte d’acciaio partirono
dai compartimenti sulle braccia, intercettando le GlaiveHorn a mezz’aria e
facendole esplodere senza conseguenze. Poi, il drago guerriero sparò altre punte
direttamente al Digimon artificiale, trafiggendo le
zampe anteriori e le costole di SkullBaluchimon, che
ruggì per il dolore e crollò al suolo davanti agli occhi increduli dei suoi
padroni.
“Non… non… non posso crederci…” mormorò Mummymon, mentre SkullBaluchimon
si rialzava faticosamente in piedi “Quel Digimon…
sta mettendo in ginocchio il nostro guerriero…”
Mephistomon grugnì, sbattendo le
ali per rimanere in sospensione e voltando le spalle alla battaglia. “La
situazione si è complicata più del previsto! Arukenimon, Mummymon, torniamo
alla base! Dobbiamo pensare ad un’altra strategia!” Detto ciò, il Digimon demone fuggì in volo, alla massima velocità che gli
era possibile.
“Non ce lo facciamo dire due volte!”
aggiunse Mummymon, mettendo in moto la jeep, facendo
una conversione ad U e premendo l’acceleratore a tavoletta. Con un fastidioso
stridio di pneumatici, il fuoristrada partì sgommando, sollevando una nube di
polvere dietro di sé.
“Hey! Quelli se la svignano!” esclamòDaisuke.
“Lasciali perdere, Daisuke…” lo
consigliò Ken “Ormai, sono
troppo lontani! Concentriamoci su questo mostro!”
Daisuke, dopo un attimo di esitazione, annuì. “Sì, hai ragione! Forza, Paildramon! Dai una lezione a quel
mucchietto d’ossa!”
“STATE TRANQUILLI! ORMAI CE L’HO IN PUGNO!”
rispose il Digimon fusione. SkullBaluchimon si lanciò contro di lui, tentando di
colpirlo con i suoi artigli, ma Paildramon evitò
l’attacco con un’agilità insospettabile per una creatura delle sue dimensioni.
Poi, il guerriero corazzato colpì la tigre scheletrica con un
tremendo pugno in faccia, seguito da un calcio al fianco che fece cadere SkullBaluchimon. Ruggendo di rabbia, il Digimon artificiale si rialzò di nuovo e i suoi occhi si
accesero di nuovo di quella luce rossa che ormai Daisuke e Kenconoscevano troppo bene…
“Sta per usare quell’attacco! Attento, Paildramon!” esclamò Ken, preoccupato del fatto che il drago umanoide non
riuscisse a resistere. Un attimo dopo, un’ondata di
energia rossa partì dagli occhi di SkullBaluchimon, sfrecciando verso Paildramon, che incrociò le braccia davanti a sé e puntò i
piedi a terra per bloccare l’attacco. La DeadlyFear lo investì in pieno, ma Paildramon rimase in posizione, resistendo egregiamente alla
tremenda pressione dell’attacco.
“Fantastico! Sta resistendo! Continua così, Paildramon! Dagliele sode!” Daisuke stava saltando dalla gioia.
Quando l’ondata di energia scagliata
da SkullBaluchimon si esaurì, Paildramon riaprì gli occhi, puntando lo sguardo verso il
Digimon artificiale.
“E ALLORA?” ruggì Paildramon “NON
DIRMI CHE QUESTO E’ TUTTO QUELLO DI CUI SEI CAPACE! TI
RICORDAVO PIU’ FORTE!”. Davanti a
lui, SkullBaluchimon indietreggiò di un passo,
sbalordito dal fatto che il suo avversario avesse resistito al suo attacco più
potente. Prima che l’enorme tigre scheletrica potesse fare un’altra mossa, venne colpita in pieno da due
attacchi provenienti dal suo fianco destro.
“Nova Blast!”
“HowlingBlaster!”
Due enormi palle di fuoco, una rossa e una
azzurra, andarono a schiantarsi contro SkullBaluchimon, scagliandolo un’altra volta a terra. Daisuke e Ken si voltarono per
vedere Greymon e Garurumon
in piedi a pochi metri da loro, gli sguardi fissi verso il Digimon artificiale a terra. Taichi e Yamato, seguiti dagli
altri Digiprescelti e Digimon, stavano arrivando di corsa.
“Hey, ragazzi! Pensavo ve ne foste andati!”esclamò Daisuke, facendo un segno dell’ok
rivolto a Taichi. Il Digiprescelto del Coraggio sfoderò il suo classico sorrisone
e rispose. “E perderci lo spettacolo della vostra Digievoluzione DNA? Neanche per idea!”
“Conoscete già la… Digievoluzione DNA?” chiese Ken, incuriosito. Yamato
annuì.
“Sì, ma vi racconteremo tutto dopo…” Il ragazzo biondo volse
lo sguardo verso SkullBaluchimon, che si stava
rimettendo faticosamente in piedi, il granito nero che componeva il suo corpo
ormai quasi del tutto messo a nudo. “Credo che ora sia meglio occuparci di quel
bestione…”
“LASCIATE FARE A NOI!” esclamò Paildramon, estraendo un paio di cannoni dalla corazza sulla
cintola. “ORMAI E’ COTTO A PUNTINO!”
Il potente Digimon fusione iniziò a
caricare i cannoni, poi…
“OKAY, MUCCHIO DI OSSA! ECCO UN MESSAGGIO PER IL TUO CAPO! DESPERADO BLASTER!” esclamò Paildramon, esplodendo una raffica di raggi laser dai suoi
cannoni e facendoli piovere su SkullBaluchimon fitti
come grandine. Il Digimon artificiale lanciò un
ruggito pieno di rabbia e tentò di opporsi alla pressione dell’attacco, ma
l’attacco di Paildramon era troppo potente per lui.
Dopo pochi istanti, SkullBaluchimon crollò al suolo e
i pixel che lo ricoprivano si dissolsero, rivelando una statua di granito nero
che si sbriciolò un attimo dopo. Ciò che rimaneva del Digimonartificiale si dissolse,
trasformandosi in dati che si dispersero al vento sotto gli occhi dei Digiprescelti.
“Ce… ce l’abbiamo fatta?” mormorò
Ken, quasi non osando credere ai propri stessi occhi.
“YAHOO! Fantastico! Stratomitico!
Lo abbiamo sconfitto!” esclamòDaisuke, alzando un pugno in aria e facendo un salto di
almeno mezzo metro. “Congratulazioni, Paildramon! Sei
stato…” il ragazzino si interruppe quando l’enorme
drago corazzato iniziò nuovamente a brillare e rimpicciolì, finendo per
scindersi nuovamente nei due Digimon che lo
componevano. Quando la luce svanì, le forme Baby di
Veemon e Wormmon – una
piccola palla azzurra con occhi e bocca, e un’esserino
dall’aspett simile, ma verde e con una foglia sul capo
– riapparvero al posto di Paildramon.
“Hey, ragazzi! Tutto bene?” chiese Daisuke, mentre lui e
Ken correvano dai loro Digimon. Leafmon saltò in
braccio al Digiprescelto della Bontà, mentre Daisuke si chinava a raccogliere la forma Baby del suo Digimon.
“Sì, Dai, tutto a posto!” cinguettò il
Digimon azzurro “Semplicemente, sono tornato
alla mia forma Baby, Chibomon!”
“La Digievoluzione DNA vi è costata molta energia…” commentò Ken, tenendo in braccio Leafmon e
accarezzandogli la testa con aria preoccupata. “Credo che fareste meglio a
riposarvi…”
“Grazie, Ken, ma sto bene…” rispose
Leafmon, sorridendo nonostante la debolezza. “Vedrai
che già domani saremo di nuovo in forma Rookie!”
I due ragazzi si alzarono da terra, con i loro Digimon in braccio, e si volsero l’uno verso l’altro. Per un
attimo, rimasero in silenzio, indecisi su cosa dire.
Poi, Daisuke sorrise di nuovo. “Hey, Ken, congratulazioni! I
nostri Digimon hanno compiuto un autentico miracolo!
Direi che ora sei uno di noi in tutto e per tutto!”
“Ti ringrazio, Daisuke-kun…”
rispose Ken, sorridendo di gioia.
**********
Nessuno, nel corso del duello, si era accorto di un piccolo
pipistrello nero che stava svolazzando attorno al luogo della battaglia,
osservando con attenzione ogni mossa dei Digiprescelti
e dei loro avversari. In quel momento, la piccola creatura nera aveva
abbandonato la zona, e stava ritornando da dove era venuto, volando il più
rapidamente possibile.
Dopo diversi minuti di volo, il pipistrello
rallentò il volo, virando verso una figura nera e dall’aspetto misterioso che
stava in piedi sul ramo di un albero. Si trattava di una donna
bellissima, ma dall’aria malvagia, con la testa protetta da un elmetto nero da
sotto il quale fluivano lunghi e splendidi capelli
bianchi. Gli occhi della donna demoniaca erano rossi e privi di pupille, e il
suo corpo era avvolto da un costume di cuoio nero aderente, che metteva in
mostra le sue forme seducenti. Indossava inoltre guanti neri lunghi fin quasi
alla spalla, con braccialetti grigi attorno al braccio sinistro e catene attorno
a quello destro. Le unghie sulla mano sinistra erano lunghe, e tinte di rosso, e
gli stivali che portava erano anch’essi neri, e di lunghezze diverse: uno
arrivava alla caviglia, mettendo in mostra la pelle bianca come l’alabastro
della donna, mentre l’altro andava oltre il ginocchio. Infine,
portava un mantello stracciato attorno alle spalle, un lembo del quale aveva la
forma di un esserino dagli occhi rossi e dalla bocca
sogghignante. Il pipistrello si fermò in sospensione, a pochi centimetri
dalla donna.
ANALIZZATORE
DIGIMON
Nome:LadyDevimon
Tipo:
Malvagio
Attributo:
Virus
Livello:
Ultimate
Attacchi:DarknessWave, EvilWing
Un bellissimo e
pericoloso fiore venefico! Questa perfida demone può
annichilire gli avversari con un’ondata di pipistrelli scagliati dal suo corpo.
E’ estremamente spietata, e non lesinerà alcun mezzo
pur di raggiungere i suoi scopi. In passato, una LadyDevimon ha fatto da braccio destro a Piedmon, il leader dei Dark Masters.
LadyDevimon sorrise, facendo
atterrare il pipistrello sulla mano artigliata. “Bentornato… allora, che novità
porti? Hai trovato chi cercavamo?” chiese con voce mielata. Il pipistrello
rispose emettendo alcuni squittii acuti e quasi impercettibili, mentre la demone stava ad ascoltare con il massimo interesse. Quando
il pipistrello finì di ‘fare rapporto’, le labbra
azzurre di LadyDevimonsi
incurvarono in un sogghigno che mise in mostra i suoi canini affilati
come quelli di un vampiro, e lei aprì il mantello, riassorbendo il pipistrello
al suo interno.
“Ma bene… a quanto pare questo Mephistomon sta involontariamente facendo il nostro gioco…”
mormorò LadyDevimon “Credo che sia il caso di fare rapporto… sicuramente il mio signore ne
sarà contento…”
**********
Nella radura in cui si era da poco conclusa la battaglia
contro SkullBaluchimon, i Digiprescelti si erano riuniti attorno a Koushiro, che era seduto per terra davanti al suo computer
portatile, e stava parlando ai nuovi arrivati della Digievoluzione DNA, riassumendo quanto era accaduto
circa tre anni prima in occasione dell’incidente di Diaboromon. I loro Digimon, tutti
regrediti a livello Rookie (tranne Chibomon e Leafmon, che erano
rimasti a livello Baby, e Gatomon che era già a
livello Champion) stavano anch’essi ascoltando con
interesse la storia.
“…e così, WarGreymon e MetalGarurumon sono riusciti a fare quello che tutti noi credevamo impossibile: si sono fusi in
un unico Digimon di nome Omnimon, che aveva una forza incredibile rispetto ai due
Digimon da cui derivava. Omnimon è riuscito a distruggere Diaboromon e ad impedire il lancio dei missili contro Odaiba.” Stava spiegando il Digiprescelto della Conoscenza, mostrando un’immagine di Omnimon sullo schermo del suo
portatile “La Digievoluzione DNA, da quanto ne so, è
stato possibile grazie al profondo rapporto di amicizia tra Taichi e Yamato…” indicò i suoi
amici con un cenno della testa “…e quello che è successo oggi con Daisuke e Ken sembra confermare
questa teoria. La chiave dovrebbe quindi essere la profondità dei sentimenti tra
i due Digiprescelti.”
“Incredibile.” Commentò Iori
“Quindi, in teoria, tutti i nostri Digimon potrebbero eseguire una Digievoluzione DNA…”
“Forte! Allora, se è così… io con chi mi unisco?” esclamò
Armadillomon, eccitato all’idea. Iori lo richiamò bonariamente all’ordine.
“Hey, non correre troppo, Armadillomon! Dopotutto… stiamo ancora parlando in via del tutto teorica!” “Sono portato a pensare… con Miyako-san, visto che ci conosciamo da più tempo…”
aggiunse tra sé, dando una rapida occhiata alla sua amica e ad Hawkmon.
Daisuke, nel frattempo, era
impegnato ad ammirare l’immagine di Omnimon sullo schermo del laptop di Koushiro. Omnimon era un enorme
Digimon umanoide, con le gambe e il tronco coperti da
un’armatura bianca, con una gemma incastonata nel pettorale. Sotto l’armatura,
il suo corpo sorprendentemente esile era nero. Le braccia di
Omnimon consistevano di versioni stilizzate
delle teste dei due Digimon che lo componevano: quello
sinistro assomigliava alla testa di WarGreymon, con il
simbolo del Coraggio inciso sulla spalliera, mentre il destro era simile alla
testa di MetalGarurumon, con il simbolo dell’Amicizia
sulla spalliera corrispondente. Tre punte affilate si dipartivano dall’elmetto,
una verso l’alto, due dai lati a mò di corna.
“Accidenti, guardate che forza!” continuava
a ripetere Daisuke “Questo Digimon sembra davvero potentissimo, altro che
storie! Quanto mi piacerebbe poterlo vedere in azione…”
Yamato sorrise bonariamente. “Temo
che non sarà possibile… poco dopo la battaglia con Diaboromon, noi del ‘vecchio gruppo’ abbiamo sacrificato le nostre Crest per sigillare il Mondo Digitale… credevamo che così
sarebbe stato protetto per sempre dalle forze del male…” Il ragazzo biondo si
rattristò, ripensando a quanto rapidamente quella speranza era stata vanificata
“E senza le Crest, non possiamo far evolvere i nostri
Digimon a un livello superiore a Champion…”
“Diavolo… questa situazione mi fa sentire così inutile…”
mormorò Jyou, accarezzando la testa di Gomamon con aria preoccupata.
Tutti i Digiprescelti di vecchia
generazione e i loro Digimon annuirono, d’accordo con
il loro amico occhialuto. In quel momento, avere ancora il potere delle Crest sarebbe stato utile per contrastare Mephistomon…
Koushiro sospirò, volgendo
nuovamente la sua attenzione allo schermo del suo portatile. “In ogni caso… in
questo momento abbiamo un problema più spinoso da affrontare… e cioè il virus che quel Mephistomon
ha inviato ai nostri Digivice… Meglio fare un’altra
prova…” Con un doppio clic, il ragazzo dai capelli rossi aprì una finestra e
fece un cenno a Miyako, che tirò fuori il suo D-3 e lo
puntò verso lo schermo, come era solita fare.
“DIGIPORT OPEN!” esclamò la ragazza.
Sfortunatamente, il risultato non fu diverso da quello che
Hikari aveva ottenuto poco prima: il D-3 iniziò a
vibrare e ad emettere scariche nere di energia statica
che intorpidirono la mano della ragazza e la costrinsero a mollare il
dispositivo. Miyako spalancò gli occhi, mentre
l’immagine di un teschio sghignazzante appariva sullo schermo del D-3.
“Wow! Sempre teatrali questi cattivoni, eh?” commentò la ragazza con gli occhiali.
Koushiro scosse la testa. “Stesso
risultato di prima. Mi sa che siamo bloccati qui, ragazzi!”
“Sei sicuro che non si possa fare qualcosa, Koushiro?” chiese Michael “Se è un
virus, dovrebbe essere possibile eliminarlo in qualche modo…”
“Certamente. Ma molto probabilmente
è una tipologia di virus molto particolare. Se davvero
vuole confinarci nel Mondo Digitale, non credo che Mephistomon abbia creato un programma qualsiasi…”
“Hey, Koushiro, aspetta un momento!” lo interruppe Tentomon, indicando la barra strumenti del suo laptop con
una zampina artigliata. “Stiamo ricevendo un messaggio, non
so da chi…”
In effetti, quando Koushiro spostò
il cursore sulla barra strumenti, apparve un’icona che annunciava la ricezione
di un’e-mail. Sorpreso, il ragazzo fece un doppio clic sull’icona, portandola a
schermo pieno.
“Mi ricorda di quando ricevevamo i messaggi da Gennai,
durante il primo viaggio a DigiWorld…” commentò Sora.
“Un giorno mi dovrete parlare di questo
Gennai…” rispose Daisuke.
Una risata bonaria provenne dallo schermo del laptop di Koushiro, sul quale apparve l’immagine di un uomo sulla
trentina, che indossava una specie di saio bianco con orlature finemente
decorate, e un cappuccio dello stesso colore.
“Penso che avrai l’occasione di incontrarlo prima di quanto
pensi, giovane Daisuke…” disse l’uomo, tirandosi
indietro il cappuccio e rivelando un viso sorridente con corti capelli castani.
Il giovane sorrise ai Digiprescelti. “Piacere di incontrarvi di
nuovo, ragazzi. E’ passato molto tempo dall’ultima volta!”
Taichi, che stava assistendo alla
comunicazione, spalancò gli occhi incredulo. “Eh?
Gennai? Gennai… sei davvero tu?”
**********
Nello stesso momento, in una sconosciuta zona sotterranea del
Mondo Digitale…
LadyDevimon apparve nella sala
oscura, accompagnata unicamente dal fruscio d’ali dei suoi pipistrelli. La donna
demoniaca si diede un’occhiata intorno, come a voler
respirare l’energia maligna che permeava quel lugubre posto, poi avanzò, facendo
risuonare sinistramente i propri passi nell’enorme stanza vuota, avvolta
nell’oscurità.
“Ma guarda chi si rivede… alla fine,
ci hai degnato della tua presenza, LadyDevimon!”
gracchiò una voce sarcastica dietro di lei.
“Sei in ritardo, lo sai? Come hai intenzione di giustificarti davanti al nostro signore?”
proseguì un’altra voce, più potente e rimbombante. LadyDevimon strinse i denti, voltandosi per rispondere ai
suoi colleghi.
Uno di loro era un enorme scheletro rosso, con una sfera
metallica contenuta nella gabbia toracica, e lo sterno a forma di pipistrello
alato. Le mani ossute erano armate di una sorta di tirapugni metallici.
Indossava un paio di pantaloni di cuoio nero, e un paio di stivali dalle punte
in ferro. In una mano, teneva un nodoso scettro di
legno, con la sommità decorata da una sfera gialla. Aveva un simbolo a forma di
pipistrello inciso sulla fronte, e un paio di ali di
cuoio si dipartivano dalla colonna vertebrale. Un paio di malefici occhi bianchi
brillava nelle orbite del suo teschio.
L’altro membro dell’inquietante duo era un colossale mostro
alto almeno dieci metri, dal corpo esile ed apparentemente fragile, ma con
un’espressione feroce e omicida dipinta sul volto. La testa aveva una peculiare
forma conica, con tre luccicanti occhi rossi, uno dei quali posto verticalmente
sulla fronte, un paio di ali da pipistrello ai lati del
cranio, orecchie a punta, e la bocca piena di denti aguzzi simili a quelli di
uno squalo. Sul suo petto stava una sorta di disco dorato, connesso al corpo
tramite alcuni cavi neri. Le braccia esageratamente lunghe terminavano in grosse
ventose armate di spuntoni aguzzi, e un paio di tentacoli bianchi, anch’essi
terminanti in ventose, spuntavano dalle scapole. Più sotto, spuntavano altri
quattro tentacoli, più esili e di colore nero. Le lunghe gambe terminavano in
piedi artigliati a tre dita, e aveva una lunga coda a frusta. Infine, si
trascinava dietro la schiena una larga membrana nera simile ad un mantello
stracciato.
ANALIZZATORE
DIGIMON
Nome: SkullSatamon
Tipo:
Scheletro
Attributo:
Virus
Livello:
Ultimate
Attacchi: NailBone, SkullHammer
Un
Digimon non-morto, che disorienta il nemico con la sua
velocità e lo paralizza con scariche elettriche prodotte dal suo
scettro. Non fatevi ingannare dal suo aspetto fragile – nasconde un animo
disumano e implacabile!
Nome:MarineDevimon
Tipo: Animale
Acquatico
Attributo:
Virus
Livello:
Ultimate
Attacchi: Dark
Deluge, EvilWind
Questo demone
acquatico pieno di odio terrorizza i mari, inquinandoli
con l’inchiostro velenoso emesso dalla bocca. E’ considerato uno dei Digimon acquatici più feroci e crudeli.
SkullSatamon annuì, con una certa
soddisfazione. “La domanda di MarineDevimon mi sembra
più che opportuna! Spero per te che tu abbia una
giustificazione più che valida per il tuo ritardo, altrimenti…”
“Se vi dicessi che ho trovato KenIchijouji? Varrebbe come giustificazione?” lo fulminòLadyDevimon, sogghignando beffarda. I sorrisi di sufficienza
dei suoi colleghi si spensero all’istante, rendendosi conto di ciò che questo
comportava per loro. Sarebbe stata LadyDevimon a
guadagnarsi i favori del loro signore, e non uno di loro due!
“Come sarebbe a dire… KenIchijouji?” mormorò MarineDevimon,
incredulo. “E’… è uno scherzo, vero? Non posso
accettare una simile prevaricazione!”
“Se vi foste dati più da fare, forse
ora sarebbe uno di voi al mio posto!” rise la donna “Chi primo arriva, meglio
alloggia!”
SkullSatamon stava per rispondere a
tono, quando una voce profonda e tonante interruppe la conversazione.
“FINITELA CON QUESTE
PUERILI DISPUTE!”
SkullSatamon e MarineDevimonsi irrigidirono
all’istante, mettendosi sull’attenti, mentre LadyDevimon, sempre con il sorriso sulle labbra, si volgeva
verso le tenebre da cui era provenuta la voce. Si mise su un ginocchio in segno
di rispetto, e abbassò la testa, mentre un paio di
ardenti occhi rossi emergeva dall’oscurità davanti a lei. “ALLORA, LADYDEVIMON! CONFIDO CHE IL TUO
RITARDO ABBIA UNA BUONA GIUSTIFICAZIONE. HAI NOTIZIE INTERESSANTI DA
RECARE?”
La donna demoniaca alzò la testa. “Chiedo umilmente perdono
per averla fatta attendere. Comunque… certamente, porto
delle notizie. E sono sicura che le faranno molto
piacere, sommo Daemon…”
CONTINUA…
Note dell’autore: Phew, e con
questo si conclude il capitolo più lungo che io abbia
scritto finora! Prevedo comunque che ce ne saranno
altri di questa lunghezza o anche più lunghi! Spero di non avervi annoiato, e
che il capitolo sia stato abbastanza emozionante da sopperire alla lunghezza!
Nel prossimo capitolo, vedremo entrare in scena un altro personaggio familiare,
e i vecchi Digiprescelti si troveranno di fronte al
compito di ripristinare le loro Crest!
Parlando in toni più seri, dedico questo capitolo a YoukaiYouko, autrice di fanfiction.net di cui ho letto diverse
storie, che diversi giorni fa è tragicamente scomparsa in un incidente
stradale. Mancherai a me e a tutti i tuoi lettori, Youko!
Una fanfiction di Digimon scritta da:
JusticeGundam
Justice: Ebbene sì, amici fan di Digimon: Daemon è entrato in scena! E, ve lo assicuro, avrà
un ruolo molto più importante dei miseri tre episodi
in cui lo hanno relegato nella serie ufficiale!
Hikari (gocciolone
di sudore): Lo dici come se fosse una buona cosa…
Justice: Ehm… in
effetti non lo è… ma almeno la storia avrà un attimo più di senso…
almeno spero…
Daisuke: Non preoccuparti più di tanto: peggio degli ultimi episodi della
seconda serie, è difficile…
Justice (ride nervosamente): Molto
incoraggiante, Dai… comunque, passiamo alle
recensioni… solo tre per adesso, ma immagino che i lettori siano tutti in
vacanza…
Sora: Per Killkenny…
mi sembra che l’autore ti abbia già inviato un’e-mail con la sua risposta…
grazie di nuovo per l’interessamento!
Koushiro: Ringraziamo inoltre Driger e Francesca Akira per le
loro recensioni. In particolare, credo che l’autore voglia parlare
personalmente con Francesca…
Justice: Infatti! Volevo
ringraziare Francesca, oltre che per la recensione, anche per avermi fatto una
critica costruttiva… in effetti, rileggendo la mia storia, mi sono reso conto
che in certi punti risulta piuttosto arida… grazie per
avermi fatto notare questo problema, e prometto che farò del mio meglio per
risolverlo, anche se come autore non posso certo dire di essere molto esperto…
comunque in futuro, magari darò una bella revisione alla mia storia e cercherò
di risistemare certi punti. Per il resto… cattiva, tu? Ma
scherzi? Sei stata compitissima, e hai detto con onestà, ma anche con garbo ed educazione, quello che pensavi della mia storia! Se vuoi
sapere cosa significhi essere veramente cattivi, leggiti le recensioni di CloakedFox su fanfiction.net… Oddio, c’è da dire che, quando dice che una
fic è brutta, il più delle volte ha
ragione… ma c’è modo e modo di dire le cose!
Mimi: Appunto! Essere sinceri va
bene, ma ci vuole anche un po’ di tatto!
Justice: Detto questo, vi lascio
all’undicesimo capitolo… e cavolo, sono in anticipo
rispetto alla tabella di marcia!
Daisuke: Vai così!
**********
Capitolo 11 – Complotti
e sorprese
“…certamente, porto delle notizie. E
sono sicura che le faranno molto piacere, sommo Daemon…”
annunciò LadyDevimon, sotto lo sguardo invidioso di SkullSatamon e MarineDevimon.
I due occhi luccicanti che brillavano nell’oscurità si
strinsero, esprimendo l’interesse del loro proprietario, che fece qualche passo
in avanti, rivelando il proprio aspetto: era un umanoide alto circa due metri e
mezzo, quasi completamente avvolto in una tunica rossa dalle ampie maniche, con in testa un cappuccio dello stesso colore. Sulla fronte
era incisa una sorta di stella rovesciata, un paio di corna ricurve spuntava
dalle tempie, e la sola parte del volto visibile erano quei
lucenti e diabolici occhi senza pupille. Il demone aveva due grandi ali
da pipistrello, portava un medaglione circolare al collo, e un lungo triangolo
di tessuto grigio, decorato con simboli mistici, scendeva sul suo petto. Le
maniche della tunica erano decorate con orlature grigie, sulle quali erano
intarsiati simboli a forma di occhio, e altre due
strisce grigie orlate di giallo si avvolgevano attorno alle braccia, vicino
alle spalle. Infine, la creatura portava un paio di scarpe viola senza lacci.
Di per sé, non aveva un aspetto particolarmente impressionante, ma un’aura
quasi palpabile di potere maligno circondava il suo corpo, e l’atmosfera oscura
attorno a lui sembrava vibrare di energia pura.
“BENE DUNQUE.”
Esordì Daemon, flettendo le dita armate di artigli rossi “RIFERISCI.”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome:Daemon
Anche chiamato:Demon,
Creepymon
Tipo: Signore dei
Demoni
Attributo: Virus
Livello:Mega
Attacchi:Evil Inferno, ChaosFlare
La personificazione del caos e del male! Questo Digimon
immensamente potente, membro dei sette Grandi Signori dei Demoni (associato
all'Ira), porta avanti misteriosi e sinistri piani, e può radere al suolo
un’intera città con un solo colpo delle sue fiamme infernali. La sua crudeltà e
la sua forza sono inarrivabili!
LadyDevimon prese un respiro, ora
intimorita dallo sguardo implacabile del suo signore, e parlò, tenendo la testa
bassa. “Vengo… vengo per riferire che il soggetto che ci era
stato segnalato è entrato nel Mondo Digitale e che è al momento impossibilitato
a tornare nel Mondo Reale, a causa dell’interferenza di un Digimon
di nome Mephistomon.”
“COSA?” esclamò Daemon, mentre i suoi occhi si illuminavano
di una luce malefica. AncheSkullSatamon
e MarineDevimon dimenticarono per un attimo l’invidia
nei confronti della loro collega, e spalancarono gli occhi per l’ammirazione.
Il fatto che la loro preda non potesse lasciare DigiWorld
era un particolare che la loro ‘collega’ non aveva
menzionato, e ciascuno dei due stava già pensando a come sfruttarlo a proprio
favore.
LadyDevimon chinò nuovamente la
testa. “Quello che ho detto corrisponde alla verità, mio signore. KenIchijouji è nel Mondo
Digitale, e possiamo catturarlo in qualsiasi momento.”
Se il volto di Daemon
fosse stato visibile, si sarebbe visto il sogghigno malefico che vi era
apparso. Il demone strinse una mano a pugno, facendo danzare delle scintille di energia negativa attorno ad essa. “ECCELLENTE, LADYDEVIMON. MI FA PIACERE CHE QUALCUNO DEI MIEI SERVITORI ABBIA FATTO BUON USO DEI SUOI POTERI.”
La donna demoniaca sogghignò, compiaciuta della lode. “La
ringrazio, mio signore.”
“ORA,” proseguì Daemon, alzando la
testa e rivolgendosi a tutti e tre i suoi sottoposti “NON DOBBIAMO FARE ALTRO CHE CATTURARE KEN ICHIJOUJI E IMPADRONIRCI DEL
DARK SEED. IMMAGINO CHE PER TE SARA’ UN GIOCO DA RAGAZZI, SKULLSATAMON!” Il
Digimon ammantato concluse
la frase indicando con un dito il gigantesco scheletro alato, che alzò di
scatto la testa con aria soddisfatta.
“Non deluderò la sua fiducia, sommo Daemon.”
Replicò SkullSatamon con la sua voce gracchiante,
mettendosi su un ginocchio. Daemon annuì,
soddisfatto, poi si rivolse a MarineDevimon, che in
quel momento si stava chiedendo, non senza un certo fastidio, quale compito gli
sarebbe toccato.
“MARINEDEVIMON! TU
ACCOMPAGNERAI SKULLSATAMON, E GLI FARAI DA SUPPORTO. NON PENSO CHE CE NE SARA’
BISOGNO, MA PREFERISCO NON CORRERE RISCHI!” parlòDaemon, con un tono che non ammetteva repliche.
MarineDevimonsi
inchinò a sua volta, trattenendo un sospiro rassegnato. Fare
semplicemente da spalla mentre uno dei suoi compagni si prendeva tutta la
gloria non gli andava a genio, ma non osava
contraddire il suo signore. “Come vuole lei, sommoDaemon…”
Daemon fece una breve risata
gutturale. “PERFETTO. SE
TUTTO ANDRA’ COME PREVISTO, FINALMENTE OTTERRO’ IL POTERE CHE MI PERMETTERA’ DI
VARCARE I CONFINI DIMENSIONALI E MI RENDERA’ IL DOMINATORE DI TUTTI I MONDI…”
“Ehm… mi scusi, sommo Daemon…” LadyDevimon chiese la parola, chinando di nuovo la testa. Daemon si volse verso di lei e annuì per darle il permesso
di parlare. “Per quanto riguarda il nostro informatore, immagino che la sua
utilità si sia esaurita. Come ci comportiamo con lui?”
“PER IL MOMENTO, LO CONTATTEREMO PER INFORMARLO DELL’ESITO POSITIVO DELLA NOSTRA
RICERCA.” Rispose prontamente il Digimon
ammantato “MANTERREMO LA NOSTRA PAROLA
QUANDO SAREMO SICURI DELLA VERIDICITA’ DELLE SUE
INFORMAZIONI.”
La donna annuì. “Capisco.” Rispose, semplicemente.
Daemon si volse leggermente, come
per tornare nella coltre di tenebre da cui era venuto. “MI OCCUPERO’ PERSONALMENTE DI PARLARE CON IL NOSTRO INFORMATORE. VOI,
INTANTO, PROSEGUITE CON I VOSTRI INCARICHI.” Fece un ampio gesto con un
braccio, facendo svolazzare alcuni lembi della sua tunica. “SKULLSATAMON! MARINEDEVIMON! VOI SAPETE QUAL E’ IL VOSTRO COMPITO! TORNATE IN SUPERFICIE,
TROVATE KEN ICHIJOUJI, E PORTATELO AL MIO COSPETTO!
LADYDEVIMON, TU DOVRAI RACCOGLIERE QUANTE PIU’INFORMAZIONI POSSIBILI SU MEPHISTOMON, E RIFERIRLE
DIRETTAMENTE A ME! NON VOGLIO CORRERE IL RISCHIO DI TROVARMI UNO SCOMODO
CONCORRENTE PER LE MANI! E’ TUTTO!”
“Sì, sommo Daemon!” risposero in
coro i tre Digimon, osservando il loro signore
scomparire nelle tenebre senza fare un suono, rapidamente come
era venuto…
Gli scagnozzi di Daemonrimasero qualche secondo in silenzio, avvolti dalle tenebre
che invadevano la sala così come i loro cuori. Si sentivano tutti sollevati, al
pensiero che il loro signore era per il momento soddisfatto, ma qualcuno di
loro aveva più motivi degli altri per esserlo.
“Beh, tanto spiacente, LadyDevimon!”
fu SkullSatamon a parlare,
giocherellando con il suo scettro “Sembra che il sommo Daemon
abbia più fiducia in me che in te, visto che ha affidato a me un compito di
così grande importanza!” Il gigantesco scheletro alato aveva volutamente
posto enfasi sulla parola ‘me’…
Irritata dall’arroganza del suo collega, LadyDevimon
alzò le spalle e fece una risatina sarcastica. “Ha, ha.
Chiacchiera di meno e muovi quelle quattro ossa, SkullSatamon.
Ti ricordo che tu e MarineDevimon non l’avete ancora preso, il moccioso!”
“Certo, ma questa situazione potrebbe non durare a lungo…”
ringhiò MarineDevimon “Quando torneremo con KenIchijouji, vedremo
chi riderà…”
Detto ciò, lo scheletro e il mostro marino voltarono le
spalle alla demone e scomparvero nel nulla, venendo
inghiottiti dalle ombre senza un suono. LadyDevimon
rimase a fissare il punto in cui erano svaniti per qualche secondo, stringendo
gli occhi con fastidio. Poi, aprì il mantello e prese il volo con un fruscio
sinistro.
“Hmph… farebbero meglio a non
sottovalutare quei mocciosi… per ora non hanno un potere pari al nostro, ma da
quanto ho potuto vedere, hanno un potenziale enorme… potrebbe non essere tanto
facile come sembra…” mormorò LadyDevimon.
Scosse lievemente la testa, e decise di concentrarsi sul compito che le era
stato affidato: tenere d’occhio Mephistomon. La donna
si concentrò, mentre uno stormo di pipistrelli cominciava a sciamare attorno al
suo corpo, occultandola con le loro nere ali. Pochi istanti dopo, la nube di
pipistrelli si disperse, e dove si trovava LadyDevimon,
non c’era più nessuno…
La caccia era iniziata. Rimaneva solo da vedere chi fosse il cacciatore e chi la preda…
**********
Odaiba, un pomeriggio di tempo incerto. Nonostante fosse estate, una coltre di nuvole bianche e
grigie impediva ai raggi del sole di raggiungere la città, e un vento
stranamente freddo spazzava le strade. L’atmosfera era insolitamente cupa e
innaturalmente calma per una città come Tokyo, come se l’intera metropoli fosse
in trepidante attesa di un disastro, che sarebbe giunto di lì a poco...
Tra le poche persone che si aggiravano per le strade, una
avrebbe immediatamente attirato l’attenzione: un uomo allampanato e
dall’aspetto leggermente inquietante, il cui volto
pallido e ossuto, incorniciato da capelli neri lunghi fino alle spalle, era
rivolto verso il marciapiede. Indossava un lungo impermeabile viola che
ricopriva il suo corpo fin quasi alle caviglie, pantaloni neri, e pesanti
scarpe da lavoro. Non era esattamente un abbigliamento estivo, benché la
giornata non fosse caldissima, e gli sguardi interrogativi dei rari passanti
erano tutti rivolti verso questa misteriosa figura.
Non che a YukioOikawa la cosa interessasse particolarmente. Non gli
importava cosa gli altri pensassero di lui – potevano
benissimo prenderlo per un pazzo, per lui non sarebbe cambiato nulla. In fondo,
era abituato a non essere capito dalla gente; e l’unica persona che lui avesse
mai potuto chiamare amico era scomparsa già da diversi anni. Ormai da molto
tempo Oikawa sapeva che il suo posto non era tra gli
ignoranti esseri umani che non sapevano vedere oltre la punta del loro naso,
tronfi della loro presunta intelligenza. Ormai già da tempo,
dai tempi dell’incidente della nebbia di Odaiba,
sapeva che il suo destino era quello di vedere ciò che pochi privilegiati, nel
corso della storia, avevano potuto vedere…
[FLASHBACK]
“Hai visto, Hiroki? Il Mondo Digitale… è qui, davanti a noi… se solo…
tu potessi essere qui…”
In piedi vicino a uno dei canali che attraversavano Tokyo, davanti al
quartiere di Odaiba ormai ripulito dalla nebbia, YukioOikawa rivolse gli occhi
pieni di lacrime al cielo notturno, nel quale risplendeva quel misterioso
continente. Tra le mani stringeva una foto incorniciata, che ritraeva un uomo
più o meno della sua stessa età, con addosso un’uniforme
da poliziotto. Stava cercando di tenere la foto rivolta verso il cielo, come a
mostrare simbolicamente la maestosa apparizione alla persona nel ritratto.
La sua attenzione venne attratta da una grande colonna di luce iridata che,
dipartendosi dalla città, salì lentamente verso il cielo, fino a collegare la
Terra e il misterioso mondo. All’interno della colonna, stavano otto ragazzi e
otto piccole creature, che in quel momento tornavano ad affrontare il compito
per il quale erano stati scelti…
Tendendo una mano
verso i bambini, Oikawa cominciò a
implorarli, con quanto fiato aveva in corpo. “Aspettate! Vi prego,
portatemi con voi! Fatemi vedere… il Mondo Digitale… Sono
qui! Aspettatemi, vi prego! PORTATEMI CON VOI!”
Le sue disperate
preghiere non potevano raggiungere i ragazzi, che proseguirono la loro salita…
sempre più su… finchè non furono niente più che
puntini nel cielo…
Singhiozzando, Oikawa cadde in ginocchio, ancora stringendo in una mano la
foto del giovane poliziotto di nome Hiroki.
Un’occasione unica, sfumata. Il momento che aveva atteso per tutta la vita si era rivelato niente più che un’illusione. Il suo
sogno era destinato a rimanere tale. Lui non era un Digiprescelto.
Il destino non aveva scelto lui. DigiWorld sarebbe
rimasto sempre e soltanto un traguardo irraggiungibile, eternamente a pochi
centimetri da lui.
“AH… COSI’ TU VORRESTI
RAGGIUNGERLI, UMANO...” risuonò improvvisamente una
voce gelida nella mente di Oikawa. L’uomo si alzò di
scatto, guardandosi intorno allarmato. “Chi… chi ha
parlato? Dove sei?”
La voce sghignazzò brevemente, poi proseguì, ignorando le domande.
“VORRESTI CONDIVIDERE LA LORO GIOIA… PRENDERE PARTE ALLO STRAORDINARIO VIAGGIO CHE QUEI RAGAZZI STANNO INTRAPRENDENDO… TUTTE COSE
CHE SONO AL DI LA’ DELLE TUE POSSIBILITA’… IL DESTINO
NON E’ STATO GENEROSO CON TE, PICCOLO UOMO… COSTRETTO A VIVERE IN UN MONDO CHE NON
E’ IL TUO, A VEDERE I TUOI SOGNI E LE TUE SPERANZE RIDICOLIZZATI DA QUEGLI
STUPIDI…”
Tremando, Oikawa chiuse gli occhi, permettendo ad alcune lacrime di
uscire. “Tu… come fai a sapere tante cose di me… chi sei?”
“SO MOLTE PIU’COSE
DI TE DI QUANTO TU NON POSSA IMMAGINARE, PICCOLO UOMO…” proseguì la misteriosa
entità, con tono condiscendente “E POSSO SENTIRE IL TUO DOLORE, LA TUA
DISPERAZIONE E IL TUO TORMENTO PER NON POTER REALIZZARE IL TUO SOGNO DI
BAMBINO… E POSSO ANCHE OFFRIRTI UNA VIA PER LIBERARTI DA TUTTO QUESTO, E
PORTARTI NEL MONDO DIGITALE A CUI GIUSTAMENTE APPARTIENI… CI VORRA’ TEMPO,
QUESTO E’ CERTO. FORSE ANNI. MA ALLA FINE, VEDRAI REALIZZATO LO SCOPO DELLA TUA
VITA.”
Qualsiasi desiderio di
sapere chi o che cosa gli stesse parlando svanì dalla mente di
Oikawa, alla prospettiva di poter finalmente
vedere il Mondo Digitale. Che ci volessero pure anni, la cosa
non gli importava. Un lieve sorriso si dipinse sul suo volto, mentre la
sua mano allentava la presa sulla fotografia incorniciata. “Dici… sul serio?
Potrò… vedere DigiWorld? Dimmelo,
ti prego! Che cosa devo fare? Sono disposto a
fare qualunque cosa!”
“ACCOGLIMI IN TE…
RINUNCIA AL TUO SENSO MORALE…” proseguì l’essere, con chiara soddisfazione. La
sua preda era esattamente dove lui la voleva. “ACCETTA
DI DIVENTARE IL VASCELLO PER IL MIO SPIRITO… E AL MOMENTO DELLA VERITA’,
DIGIWORLD SARA’ LA TUA RICOMPENSA, YUKIO OIKAWA…”
“Farò come vuoi tu!” rispose Oikawa con gioia “Entra
pure in me! Fai pure di me il tuo strumento!”
Non appena Oikawa ebbe pronunciato queste parole, un’evanescente
forma, fatta di nebbia color grigio piombo, entrò come un fantasma nel suo
corpo. L’uomo trattenne il respiro e contrasse leggermente i muscoli del viso
in una smorfia, mentre le sue pupille si tingevano di rosso acceso e una
sensazione di gelo innaturale permeava le sue membra. Ma
passò subito. Un istante dopo, Oikawa si rilassò,
sentendosi pervaso da una nuova, misteriosa energia…
“ORA SIAMO UNA COSA
SOLA, YUKIO OIKAWA.” Concluse la voce.
L’uomo annuì, un largo
sorriso dipinto sul volto smunto. “Sì… finalmente… vedrò DigiWorld…”
La presa di Oikawa sulla foto si allentò
del tutto, e la cornice scivolò al suolo come un peso morto. Rimbalzò
una volta sull’asfalto, poi atterrò con la foto rivolta verso l’alto.
Mentre Oikawa si allontanava come in trance, non si accorse della foto dimenticata dietro di lui,
né tantomeno della crepa sul vetro della cornice… una
crepa che, quasi simbolicamente, attraversava il viso del suo amico scomparso…
[FINE FLASHBACK]
Tre anni erano passati da quel giorno. Tre anni durante i
quali Oikawa non era stato
guidato che dalla voce di quell’entità misteriosa,
tre anni di lunghi, pazienti e accurati preparativi per il grande giorno in cui
si sarebbe lasciato alle spalle il Mondo Reale. Eppure,
ancora una volta, il destino sembrava avere intenzione di mettergli i bastoni
tra le ruote… L’uomo strinse i denti, tirando fuori un mazzo di chiavi da una
tasca del suo impermeabile ed entrando nel condominio dove si trovava il suo
piccolo appartamento.
Giunto di fronte alla porta di casa, inserì la chiave più
piccola nella serratura e la girò un paio di volte. La porta si aprì con un
leggero scricchiolio, dando accesso ad un appartamento angusto, dall’aria mal
tenuta e dall’arredamento spartano e pieno di polvere. Oikawa
entrò, riprendendo le chiavi e chiudendo la porta dietro di sé, e si diresse al
piccolo studio in cui teneva il suo computer. Era, per ragioni ben chiare al
diretto interessato, l’unica zona della casa tenuta con una certa cura e
perfettamente pulita…
Con un sospiro, Oikawa si sedette
davanti al suo PC e lo avviò, attendendo che il setup
si completasse e apparisse il desktop. I suoi grandi
occhi neri, leggermente cerchiati da delle occhiaie, sembravano fissare il
nulla, mentre appoggiava la testa sul palmo di una mano.
“Perché, maledizione?”
pensò tra sé “Perché non riesco più a contattare Arukenimon
e Mummymon? Loro erano… l’unica connessione che avevo
con DigiWorld… e l’unica speranza che avevo prima di
trovare, per puro caso, quel Digimon di nome Daemon…”
Oikawa ripercorse mentalmente il
lungo, doloroso processo tramite il quale era riuscito, dopo mesi e mesi di
notti insonni, a creare quei due Digimon artificiali
a partire dal suo stesso DNA… era stata proprio la voce dell’entità che ormai
era diventata la sua unica guida a indicargli il
procedimento: dopo aver prelevato un frammento di DNA da uno dei propri
capelli, Oikawa era riuscito a trasformarlo in veri e
propri dati, a partire dai quali aveva dato vita ad Arukenimon
e Mummymon, due Digimon il
cui compito sarebbe stato quello di modificare i settagli di DigiWorld, in modo da consentirgli l’accesso. Il processo
sarebbe stato lungo e difficile, certo, ma i risultati sarebbero stati
assicurati. Eppure, diversi giorni prima, i contatti che teneva con le sue creature si erano interrotti misteriosamente. Il suo ‘consigliere’ gli aveva detto che faceva tutto
parte del piano, ma Oikawa non poteva fare a
meno di sentirsi preoccupato. Senza di loro, l’uomo avrebbe visto sfumare la
sua unica occasione di realizzare il suo sogno, non fosse stato che per un
imprevisto miracolo giunto provvidenzialmente in suo soccorso…
Alla sua casella di posta elettronica era arrivata una e-mail proveniente da un indirizzo sconosciuto: l’unica
informazione che il mittente dava su sé stesso era il nome – Daemon. Chiaramente, si trattava di un Digimon…
un Digimon che gli prometteva un mezzo per visitare DigiWorld in cambio di informazioni
su dove trovare un oggetto chiamato Dark Seed. Oikawa era riuscito, sempre guidato dal suo ‘consiglierespirituale’, ad
individuare la persona in cui tale oggetto risiedeva, e aveva comunicato tale
informazione a quel Daemon, ma da allora non aveva
ricevuto risposta. Cominciando a temere che tutti i suoi sforzi fossero stati inutili, e la cosa non faceva che acuire
quella sensazione di vuoto che da tempo lo accompagnava nella vita.
“Io… io devo vedere DigiWorld… non posso rinunciare adesso, ora che sono a un passo dalla realizzazione del mio sogno…”
Tanto Oikawa era lontano dal
rendersi conto di quali conseguenze devastanti le sue azioni stavano avendo, e avrebbero potuto avere, sul Mondo Digitale!
Finalmente, la schermata di avvio
lasciò il posto al desktop, e Oikawa alzò gli occhi
stanchi, osservando la barra degli strumenti in fondo allo schermo.
Improvvisamente, il suo sguardo si accese di un lampo di vita: una segnalazione
di e-mail! Un’icona lampeggiante a forma di busta
aperta era apparsa nell’angolo in basso a destra, e Oikawa
non perse tempo a cliccare due volte su di essa, trattenendo il respiro per l’eccitazione e sentendo il
suo battito cardiaco accelerare. “Forse…
forse è la volta buona…”
Le sue speranze non furono disattese: non appena la casella
di posta elettronica si aprì, sullo schermo apparve una misteriosa finestra,
contenente null’altro che uno sfondo nero come le tenebre. Riconoscendo
la scena, e gli occhi luccicanti e privi di pupille che apparvero
dall’oscurità, Oikawa sorrise tra sé, tremando
leggermente per l’eccitazione. Pareva che finalmente fosse arrivato il
momento della verità…
Nella finestra sullo schermo, la figura emerse completamente
dalle tenebre: Daemon, vestito con la sua tunica
rossa decorata, le ali spiegate dietro la schiena, si fece avanti, guardando in
faccia l’uomo davanti allo schermo. Attese qualche secondo, fissando Oikawa con i suoi occhi gelidi e inumani, poi si schiarì la
voce e iniziò a parlare.
“I MIEI OMAGGI, YUKIO
OIKAWA.” La voce rimbombante di Daemon risuonò
nel piccolo studio “VENGO PER
ANNUNCIARTI CHE LE INFORMAZIONI CHE CI HAI FORNITO POTREBBERO AVER DATO I LORO
FRUTTI: KEN ICHIJOUJI, IL DIGIPRESCELTO CHE TU CI HAI INDICATO, E’ NEL MONDO
DIGITALE, E LA SUA CATTURA NON E’ CHE QUESTIONE DI TEMPO.”
Oikawa trattenne a stento un urlo
di gioia, ma non riuscì a impedire alle sue labbra di
sollevarsi ulteriormente, dando al suo sorriso un aspetto demenziale. “Bene…
allora… quand’è che potrò andare a DigiWorld? Devi mantenere la tua promessa, ricordatelo!” La voce
dell’uomo era chiaramente alterata dall’eccitazione.
Daemon alzò una mano, come per
imporre il silenzio. “A TEMPO DEBITO.
ICHIJOUJI NON E’ ANCORA NELLE NOSTRE MANI, E PRIMA DI RICOMPENSARTI DEVO ESSERE
SICURO CHE TU NON ABBIA MENTITO. SOLO QUANDO IL DARK SEED SARA’ NELLE NOSTRE
MANI, TU AVRAI LA TUA RICOMPENSA.”
Oikawa strinse leggermente i
denti, costringendosi alla calma. “D’accordo, Daemon…”
mormorò, sentendo che la situazione cominciava a prendere una brutta piega “…ma
non appena avrai il ragazzo e il tuo Dark Seed, esigo
che tu mantenga l’impegno preso… è chiaro?”
“CRISTALLINO.”
Tuonò il demone “MA SE QUESTA VOLEVA
ESSERE UNA MINACCIA, SAPPI CHE NON MI IMPRESSIONI. PER
IL MOMENTO, ADDIO. MI AUGURO CHE QUANDO CI RIVEDREMO TU NON DEBBA PENTIRTI
DELLE TUE AZIONI.”
Rapidamente come era apparsa, la
finestra di dialogo si chiuse, e Daemon scomparve
dallo schermo. Oikawa tirò un sospiro
di sollievo, poi un largo sorriso riapparve sul suo volto pallido:
quando Daemon avesse ottenuto il Dark Seed, di qualunque cosa si trattasse, lui avrebbe
finalmente visto DigiWorld! Dolci parole! Voleva
urlarle! Finalmente, il Mondo Digitale era alla sua portata!
Una voce ben conosciuta, distintamente calma e dal tono
altezzoso, interruppe i pensieri di Oikawa.
“ALLORA… TUTTO STA ANDANDO NEL MIGLIORE DEI MODI, MI PARE DI
POTER DIRE!” esordì l’entità “NONOSTANTE QUALCHE INTOPPO IMPREVISTO, ALLA FINE REALIZZERAI IL TUO SOGNO! NON TI REDE FELICE L’IDEA?”
“Sembrerebbe di sì…”
replicò telepaticamente Oikawa “Ma non posso fare a meno di preoccuparmi… come facciamo ad essere sicuri che quel Daemon
mantenga la parola? Ho idea che ci tradirà non appena ne avrà
la possibilità…”
L’entità rise tra sé. “HO PREVISTO ANCHE QUESTA
EVENTUALITA’… SICURAMENTE DAEMON NON E’ UN DIGIMON DI CUI CI SI POSSA
FIDARE, MA HO GIA’ PENSATO AD UN MODO DI COSTRINGERLO
A GIOCARE SECONDO LE NOSTRE REGOLE… LASCIAMOGLI CREDERE DI AVERE LA SITUAZIONE
SOTTO CONTROLLO. AL MOMENTO GIUSTO, SCOPRIREMO LE NOSTRE CARTE E LO TERREMO IN
PUGNO!”
Oikawaspalancò
leggermente gli occhi per la sorpresa, poi sogghignò a sua volta,
divertito dalla situazione. “In altre
parole, lo stiamo usando facendogli credere di essere
lui a usare noi… mi piace questo gioco del gatto col topo! Comunque
vada… alla fine vinceremo noi!”
“ESATTO.” Rispose la voce misteriosa “E NON SARANNO QUEI MOCCIOSI CHE SI FANNO CHIAMARE DIGIPRESCELTI AD
INTRALCIARE I NOSTRI PIANI!”
Appoggiandosi allo schienale della sua sedia, e spingendosi
lontano dalla sua scrivania, Oikawa rivolse lo
sguardo ad una finestra, alla città immersa nella cupa atmosfera di quella giornata
incerta. Per la prima volta dopo tanto tempo, si sentiva
veramente e completamente vivo. Rimase a contemplare i grigi edifici sui
quali dava la finestra del suo studio, come a volersi fissare nella mente un
ultimo ricordo di quel mondo a cui non sentiva di appartenere…
“Hiroki… se solo potessi
condividere con te la mia gioia… sicuramente, da lassù, tu sei felice per me…”
Oikawa non sapeva quanto si
sbagliava… Se avesse potuto sapere la verità, Hiroki non sarebbe certo stato orgoglioso di lui e delle
sue azioni…
**********
“PHANTOMON. PHANTOMON, MI RICEVI?”
Gli occhi senza pupille di Phantomon
si aprirono, mentre il Digimon emergeva dal terreno
del settore in cui si trovava. Era una creatura spettrale, abbastanza simile ad
un Bakemon, ma con chiare differenze: la testa era
avvolta in un cappuccio rosso decorato con un teschio sulla fronte, che
lasciava visibili soltanto gli occhi. Tale cappuccio si estendeva dietro la
schiena del Digimon fantasma, a mò
di mantello, e il suo interno era decorato con strani simboli mistici. Il
tessuto era fissato al collo della creatura da una sorta di fermaglio a forma di occhio. In una mano, il Digimon
teneva una lunga falce dalla lama dorata, con il manico decorato da un teschio
di metallo all’estremità opposta. Per finire, una catena, terminante in una
piccola sfera d’acciaio, era attaccata al manico della falce. Phantomon rispose all’appello telepatico del suo padrone.
“Io sono pronto, mio
signore. Quali sono gli ordini?”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome:Phantomon
Tipo: Fantasma
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi:ShadowScythe
Forma evoluta di Bakemon, questo Digimon fantasma
comanda spesso piccoli gruppi di esemplari della sua
versione pre-evoluta. La sua falce è così affilata da
poter tagliare gli oggetti col solo spostamento d’aria! In passato, un Phantomon è stato servitore diretto di Myotismon.
“E’ IL MOMENTO DI AGIRE. KEN ICHIJOUJI E I SUOI COMPAGNI SI
TROVANO NEL MONDO DIGITALE. TU SEGUI ICHIJOUJI, MANTENENDOTI A DEBITA DISTANZA.” Lo istruì la misteriosa creatura “QUANDO DAEMON FARA’ LA
SUA MOSSA, E LA FARA’ SENZA DUBBIO, TU DOVRAI COLPIRE.
SAI GIA’ COME COMPORTARTI.”
Phantomon abbassò lievemente la
testa, come ad inchinarsi. “Sì, mio
signore, lo so già. Non tradirò la sua fiducia.” Poi, il Digimon fantasma sprofondò nuovamente nel terreno,
iniziando a muoversi attraverso esso grazie al suo corpo incoerente. Dopo tanto
tempo passato a nascondersi e ad osservare gli eventi, era giunto finalmente il
momento di attivare un piano che aveva iniziato a mettere radici tre anni
prima…
Certo, non era un piano privo di rischi… ma il Digimon fantasma sapeva giocare le sue carte… e Daemon se ne sarebbe accorto a sue
spese…
**********
Nel settore dove si era da poco conclusa la battaglia con SkullBaluchimon, i Digipresceltierano tutti riuniti attorno al computer portatile di Koushiro, sulla cui schermata era inaspettatamente apparsa
una vecchia conoscenza del primo gruppo: si trattava di Gennai, un misterioso
personaggio che aveva fatto loro da guida durante il loro viaggio, informandoli
sulla loro missione, sui Digimon, sulle Crest… e su tutto quello che avevano bisogno di sapere per
proseguire nel loro cammino. Ora, proprio nel momento in cui ne
avevano più bisogno, era riapparso… anche se con un aspetto diverso da
quello che ricordavano! Mentre prima sembrava un
arzillo vecchietto, ora aveva l’aspetto di un giovane adulto, con corti capelli
castani e un vestito bianco con cappuccio. (Nota dell’autore: e diciamoci la verità,
Gennai non assomiglia ad unJedi,
vestito in quel modo?)
“Gennai? Gennai… sei proprio tu?”
La guida del Mondo Digitale annuì lentamente, senza perdere
il suo tono gioviale. “Sì, TaichiYagami.
Sono proprio io. Spero che il mio nuovo look non vi dispiaccia…” La battuta strappò un sorriso alla maggior
parte dei ragazzi. “E’ un grande piacere
rivedervi… e vedo che ci sono anche i nuovi arrivati con voi!”
“Presente!” esclamò Daisuke con
orgoglio, alzandosi in piedi e sollevando un braccio come un soldato che risponde a una chiamata di un superiore.
“Presente!” fece eco Chibomon,
facendo un saluto militare con una delle sue lunghe orecchie. Diversi dei loro
amici li fissarono, facendosi scendere un gocciolone
di sudore dalla testa.
“Ma perché non può fare a meno di
fare il buffone ogni volta?” mormorò Miyako,
sbattendosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa. Al suo fianco, Hawkmon alzò le ali come per fare spallucce.
Comunque, Gennai, non sembrava
essere per niente contrariato dall’entusiasmo di Daisuke,
anzi sembrava approvarlo. “Noto con piacere che la buona volontà non ti manca,
giovane Daisuke. E quelli accanto a te… dovrebbero
essere Miyako e il piccolo Iori,
con Hawkmon e Armadillomon.”
“Oh… ehm… sì, siamo noi!” replicò la ragazza con gli occhiali
“Piacere di conoscerla, Gennai-san!”
“Molto onorato, Gennai-san.”
Salutò Iori, inchinandosi. Gennai annuì,
poi volse lo sguardo verso Ken. “Vedo che ti
sei integrato nella squadra, KenIchijouji,
e hai già dato ampia prova di te stesso. I tuoi sentimenti ti fanno onore,
ragazzo mio.”
“La ringrazio…” rispose Ken,
tenendo lo sguardo un po’ basso, ma rinfrancato da quelle parole incoraggianti.
Infine, Gennai si rivolse a Michael
e Betamon. “Hmm… non credo
di averti mai visto, ragazzo, ma in ogni caso sei un Digiprescelto anche tu. E sei
quindi il benvenuto a DigiWorld.”
Il ragazzo americano annuì. “Grazie, signor Gennai… e ne approfitterei per presentarmi. Mi chiamo MichaelMcComak, e vengo da New
York. Sono venuto qui per accompagnare la mia amica,”
indicò Mimi con un cenno “e per dare una mano nella lotta contro questo Mephistomon. Lui è il mio Digimon.”
Volse infine lo sguardo verso Betamon, che annuì.
“Io sono Betamon!” si presentò il Digimon dall’aspetto di girino “Sono
il partner di Michael, e sarò lieto di fornire il mio
contributo!”
“Ottimo.” Replicò Gennai “Comunque,
vedo che avete già avuto a che fare con il demone che si fa chiamare Mephistomon… Credetemi, non avrei mai immaginato che una
cosa del genere si sarebbe verificata…”
“Già… neanche noi ci aspettavamo di trovarci davanti Apocalymon, in una nuova forma, e
assetato di vendetta…” mormorò Taichi,
scuotendo la testa.
“Ad ogni modo, ragazzi, finchè vi
trovate all’aperto non siete al sicuro.”Proseguì la guida del Mondo Digitale “Mephistomon
può individuarvi in qualsiasi momento e attaccare di nuovo, con forze
ancora maggiori. Al momento, mentre stiamo parlando, ha già inviato una nutrita
schiera dei suoi Digimon artificiali per individuare
e distruggere voi e tutti i Digiprescelti che in
questo momento si trovano a DigiWorld.”
“Giusto, ce n’eravamo dimenticati!” esclamò Jyou “Altri Digiprescelti hanno
contribuito all’opera di ricostruzione del Mondo Digitale, e alcuni di loro si troveranno bloccati qui, come noi!”
“E’ così.” Rispose solennemente Gennai. “Mephistomon
considera anche questi delle possibili minacce, e vuole essere sicuro che
nessuno possa ostacolarlo di nuovo.”
“Quel verme!” esclamò Gomamon
con indignazione “Ha proprio deciso di fare piazza pulita di noi!”
“E non si fermerà finchè non avrà raggiunto questo scopo, temo…” mormorò Gabumon, volgendo lo sguardo verso il terreno. Yamato mise una mano sulla testa del suo amico digitale per
confortarlo. Tutt’attorno, molti degli altri Digimon e Digiprescelti avevano
la stessa espressione preoccupata, e la cosa non sfuggì agli eternamente
ottimisti Daisuke e Chibomon.
“Su, ragazzi! Cosa sono quei musi lunghi?” esclamò il
piccolo Digimon azzurro “Avete visto di cosa siamo
capaci io e Wormmon quando ci uniamo!”
“Appunto!” fece eco Daisuke
“Vedrete che non permetteremo a quel caprone di
distruggere i nostri mondi! Paildramon lo rispedirà
nell’inferno da dove è venuto prima che possa iniziare ad elaborare un nuovo
piano!”
Gennai sorrise bonariamente, scuotendo la testa. “Mi dispiace
spegnere il tuo entusiasmo, giovane Daisuke, ma Paildramon, per quanto forte, potrebbe non essere
sufficiente a far fronte alla situazione attuale.”
Daisuke perse l’equilibrio per un
attimo. “Cosa… come sarebbe a dire?”
“Purtroppo, il problema non è solo Mephistomon.”Riprese Gennai “Vedete, temo che
ci sia qualcun altro dietro la sua apparizione. Non ho idea di chi possa essere, ma è stata la sua influenza, forse
involontaria, a permettere allo spirito di Apocalymon
di varcare il confine tra la Dark Area e il Mondo Digitale vero e proprio. Ma… forse sarebbe meglio se vi parlassi di queste cose in un
luogo più sicuro…”. A queste parole, Gennai indicò lo stesso schermo
televisivo, seminascosto dietro il fogliame, che Hikari
aveva cercato di usare per tornare nel Mondo Reale.
Tutti i Digiprescelti sbatterono
gli occhi. “Ehm… purtroppo, Gennai-san, quel Mephistomon ha pensato bene di inviare un virus ai nostri Digivice… e ora non abbiamo più la possibilità di
utilizzare i Digiport…” spiegò Miyako.
“Non è proprio così, Miyako…”
rispose Gennai “Il virus inviatovi da Mephistomon ha
negato soltanto la vostra possibilità di aprire Digiport
dal Mondo Digitale a quello Reale e viceversa. Ma dovreste ancora essere in grado di sfruttare i Digiport che portano da un settore all’altro del Mondo
Digitale, come hanno fatto i vostri Digimon in questi
ultimi giorni. Settate i vostri D-3 sulle coordinate
che vi sto per inviare, e quel Digiport vi
trasporterà in un luogo in cui Mephistomon non potrà
rintracciarvi. Lì avrete la possibilità di riposarvi e organizzare una nuova
strategia. Inoltre… beh, non vorrei rovinarvi la
sorpresa!”
“Cosa faremmo senza di te, Gennai!”
esclamò Mimi.
“E va bene.” Concluse
Ken, tirando fuori il suo D-3 e osservando con
attenzione lo schermo del portatile di Koushiro.
Una sequenza di numeri e lettere cominciò a scorrere
sul fondo dello schermo, e l’ex-Imperatore li lesse attentamente prima di
premere in sequenza i pulsanti del suo Digivice. Una
volta completata l’operazione, si rivolse a Gennai e annuì. “Grazie, Gennai-san… faremo come ci hai detto.”
“Bene. Vi aspetto.” Concluse il
giovane, prima che la sua immagine sbiadisse e la sua finestra sparisse dallo
schermo del portatile di Koushiro. I Digiprescelti erano tutti piuttosto sorpresi dell’ultima
frase.
“Ha detto che ci aspetta? Cosa
voleva dire?” si chiese Takeru.
“Beh, se non altro, ora abbiamo idea di cosa fare e dove
andare!” commentò Patamon, cercando di tenere alto il
morale.
Ken annuì, prendendo in braccio Leafmon e mettendosi di fronte allo schermo televisivo.
Dietro di lui, i Digiprescelti e i loro partner
raccolsero tutto ciò che avevano portato con sé. Quando
fu sicuro che tutti fossero pronti, l’ex-Imperatore puntò il suo D-3
appositamente riprogrammato verso il televisore, e
attivò il portale: “DIGIPORT OPEN!”
Con grande sollievo dei ragazzi, il
portale si aprì, e la luce bianca a cui i ragazzi erano abituati li risucchiò
all’interno del vortice dimensionale.
**********
“CHE COSA? Non è possibile!”
Il ruggito indignato di Mephistomon
riecheggiò nei desolati corridoi della sua tana. Nella sala di controllo della ex-base dell’Imperatore, Arukenimon
e Mummymon, che in quel momento erano entrambi in
forma mostruosa, strinsero i denti, spaventati dal tono furioso del loro
signore e padrone. In quel momento, il demone dall’aspetto caprino stava
monitorando la posizione dei Digiprescelti sul suo
maxischermo, e aveva appena visto numerosi puntini luminosi scomparire dalla
mappa… il che voleva dire che i Digiprescelti
corrispondenti avevano lasciato DigiWorld! Cosa
impossibile! Era sicuro che il suo virus avesse funzionato alla perfezione!
“Che succede, mio signore? Qualche
problema?” chiese Mummymon, volgendo lo sguardo verso
lo schermo. Trasalì quando vide quanti segnali erano scomparsi nel nulla “Ah! Ma come hanno fatto, quei mocciosi?”
Mephistomon grugnì, facendosi
uscire due nuvolette di vapore pestilenziale dalle narici “Eppure è successo, Arukenimon! Non so come, ma i Digiprescelti
sono riusciti a trovare un modo di eludere il mio programma di rintracciamento!
Quei mocciosi riescono sempre a tirare fuori qualche asso dalle loro maniche!
Maledizione!”
Arukenimon e Mummymon
indietreggiarono di un passo quando l’infuriata reincarnazione di Apocalymonsbattè
il pugno su una tastiera, mandandola in frantumi e facendo volare in aria una
pioggia di scintille elettriche che illuminarono brevemente e in confuso le sue
fattezze bestiali. I due Digimon non avevano mai
visto il loro signore così alterato, e ora si stavano rendendo conto di quanto
riuscisse ad essere spaventoso.
“Ehm… mio signore, se permette… vorrei dirle che arrabbiarsi
così non le fa bene…” consigliò Mummymon “E poi, in
fondo, non li abbiamo persi tutti… ce ne sono ancora tre sullo schermo,
possiamo togliere di mezzo quelli…” Il Digimon
dall’aspetto di mummia puntò un indice artigliato verso lo schermo, mostrando i
tre puntini luminosi che si spostavano lentamente sulla mappa.
“Mummymon, per una volta hai detto una
cosa intelligente!” ammise Mephistomon, ora
un po’ più calmo. “Quegli ultimi tre Digiprescelti devono essere
tolti di mezzo una volta per tutte, prima che
anch’essi facciano perdere le loro tracce! Provvedete immediatamente!”
“Sì, mio signore!” replicò prontamente la donna-ragno “Uno
dei nostri squadroni di Fugamon dovrebbe essere già
in quella zona…” indicò il puntino luminoso posizionato
più in alto “…e per quanto riguarda l’altro, manderò immediatamente Sabirdramon ad occuparsi del problema! All’ultimo penserà Grizzmon!”
“Bene. Mi auguro che facciate un lavoro come si deve.” Concluse Mephistomon. I suoi due
servi fecero un inchino e svanirono nel nulla, mentre il demone ritornava ai
suoi pensieri. La sicurezza nell’infallibilità del suo piano aveva subito un
duro colpo.
“Quei marmocchi sono imprevedibili… riescono sempre a trovare un modo
per cavarsela, anche nella situazione più disperata, e sicuramente i loro Digimon continueranno ad evolvere. Certo, per il momento
non sono alla mia altezza, ma è meglio estirpare subito queste erbacce. Sarebbe
un problema serio se il vecchio gruppo ritrovasse le Crest,
o se saltassero fuori altre digievoluzioni DNA prima
che io abbia accumulato abbastanza dati…” mormorò il Digimon malvagio, guardandosi gli artigli della mano destra
e facendo danzare delle scintille di energia rossa
sulle loro punte affilate. Scuotendo la testa, Mephistomon
chiuse la mappa con la pressione di un pulsante, e cominciò a digitare varie stringhe
di comandi sul gigantesco terminale, facendo apparire sullo schermo quelli che
sembravano essere le schede di un nuovo progetto. Vari reticolati
computerizzati apparirono sullo sfondo nero, e su di essi si materializzò la figura di un nuovo Digimon, affiancata da statistiche e grafi che
probabilmente avevano lo scopo di quantificare le caratteristiche della
creatura. Il Digimon sullo schermo non era
sufficientemente dettagliato da essere riconoscibile, ma la sua forma sarebbe
stata molto familiare a tutti i componenti del primo
gruppo di bambini prescelti…
“Non posso rischiare… meglio dare subito inizio… al progetto BlackWarGreymon…”
**********
“E… e adesso dove ci troviamo?”
Questa fu la prima domanda che Daisuke
fece, una volta che il gruppetto ebbe finito di varcare il portale e che la
luce abbagliante si fu affievolita abbastanza da permettere una visione
normale. Gli altri membri del gruppetto sbatterono gli occhi e si guardarono
attorno, ponendosi la stessa domanda. Il gruppo di Digimon
e ragazzi prescelti era riapparso in una sala
circolare molto ampia, con i muri bianchi e beige completamente spogli di
qualsiasi decorazione, escluse le finestre a forma di oblò. Fuori
da esse si vedeva uno spettacolare panorama sottomarino, con pesci colorati
e variopinti coralli, separato dai ragazzi da spessi vetri circolari. Una porta
dalla forma rettangolare e dall’aspetto futuristico si trovava sulla parete al
lato opposto della stanza.
Takeru scosse la testa, non
ricordandosi di aver mai visto una cosa del genere nel suo primo viaggio a DigiWorld. “Mi dispiace, Daisuke…
vorrei risponderti, ma anch’io vedo questo posto per la prima volta… forse,
qualcuno dei nostri Digimon…”
“No, mi dispiace, Takeru…” rispose
Patamon “Non ricordo di aver mai visto un posto
simile in tutto il tempo in cui sono stato a DigiWorld… qualcun altro, ha qualche idea?”
“No, Patamon. Mai visto un posto
simile…” replicò Gatomon, scuotendo la testa “E ho
pure girato DigiWorld in lungo e in largo…”
“Neanch’io ricordo un posto del
genere…” rispose Gabumon “Però, ho
come una strana sensazione…”
“Anche tu, Gabumon?”
chiese un perplesso Agumon “Anch’io sento… come dire,
qualcosa di familiare in questo posto…”
Il partner del Digiprescelto del
Coraggio si interruppe quando la porta che si trovava
all’altro lato della stanza si aprì con un lieve sibilo, rientrando
lateralmente nel muro. Da dietro la porta apparve la figura di Gennai, con addosso il suo saio bianco. Il vecchio amico dei Digiprescelti entrò nella sala e si inchinò,
sorridendo gentilmente ai ragazzi e ai loro partner. “Salve, ragazzi. Benvenuti
nella mia umile dimora, e spero sia di vostro gradimento.”
“Dimora?” esclamò Yamato
“Questa è… la tua casa, Gennai-san?”
“Sì, Yamato.” Rispose Gennai,
rimettendosi in piedi “E’ la mia casa, ed è anche l’unico luogo di mia
conoscenza dove Mephistomon non sia
in grado di individuarvi. Ho pensato che sarebbe stata una buona ‘base operativa’, almeno finchè non
riusciremo ad eliminare quel virus dai vostri Digivice.
Spero che la troviate accogliente.”
“E’ stato fin troppo gentile, Gennai-san…”
rispose Iori con il suo tono formale.
Gennai alzò le mani, come per dire che non meritava tutti
quei ringraziamenti. “Beh, era un mio dovere… e ora, se vi fa piacere… ci sarebbero alcune vostre vecchie conoscenze che
desidererebbero tanto rivedervi. Volete venire?”
Ragazzi e Digimon rimasero tutti
piacevolmente sorpresi alla menzione delle ‘vecchie conoscenze’.
Molti di loro si stavano già facendo un’idea di chi poteva essere…
“Beh, allora cosa stiamo aspettando?” esclamò con entusiasmo
Taichi qualche istante dopo. “Se
davvero ci sono degli amici che ci stanno aspettando, non sarebbe carino
prolungare la loro attesa, dico bene, ragazzi?” Il ragazzo dagli scompigliati
capelli castani si volse verso Sora e Yamato, che annuirono con decisione. Intorno, tutti i Digiprescelti si stavano dicendo d’accordo con Taichi.
“Bene, direi che siamo tutti d’accordo!” commentò
Daisuke “Ti veniamo dietro, Gennai! Siamo
curiosi di conoscere gli amici dei nostri ‘sempai’!”
Gennai sorrise gentilmente, indicando il
corridoio dietro la porta con un cenno della testa. “Seguitemi,
vi porto da loro!”
Uno alla volta, i Digiprescelti e i loro piccoli amici digitali seguirono la
loro guida nel corridoio, guardandosi attorno meravigliati. Il corridoio era
molto lungo e relativamente angusto, paragonato all’ampia sala nella quale si
erano ritrovati uscendo dal Digiport, ed era
illuminato da delle lampade alogene la cui luce
soffusa creava degli strani giochi d’ombra sulle pareti.
“Wow… non immaginavo che Gennai vivesse in una casa del
genere…” commentò Koushiro, con il laptop
sottobraccio, e Tentomon che gli svolazzava a fianco,
a qualche centimetro dalla spalla. Il buffo insetto sembrava altrettanto
stupito, anche se il suo volto non era espressivo come quello di altri Digimon…
“Ecco cos’era quella sensazione di qualcosa di familiare che
sentivo…” disse Tentomon con la sua
voce nasale “Dovevo aspettarmelo…”
“Siamo arrivati, ragazzi.” Disse improvvisamente Gennai,
facendo cenno al gruppo di fermarsi davanti ad un'altra porta simile a quella
precedente. La guida del Mondo Digitale si mise davanti alla porta, che si aprì
con un leggero rumore di scorrimento, dando accesso ad un’altra sala, di
dimensioni ancora maggiori della precedente, dalle pareti altrettanto spoglie,
ma fornita di tavoli, sedie, e altri mobili per le utilità di
ogni giorno.
Uno alla volta, i Digiprescelti entrarono… e un tuffo al cuore li prese non
appena videro chi c’era ad aspettarli nella sala: numerosi Digimon
che i ragazzi del gruppo originale avevano incontrato nel loro viaggio erano
riuniti lì, in quella stanza, come un nostalgico comitato di bentornato! Con
crescente emozione, Taichi e gli altri scrutarono la
stanza riconoscendo vari loro amici: Centarumon, Andromon, Meramon, i Geckomon, Ogremon… Mimi e Jyou sentirono delle lacrime accumularsi negli occhi quando
riconobbero la nobile, possente figura di Leomon, che
loro stessi avevano visto morire davanti ai loro occhi… molti dei loro amici Digimon erano là, pronti ad offrire di nuovo il loro
supporto e la loro amicizia!
“Allora è vero, sono tornati!” esclamò Centarumon,
con tono speranzoso.
“Finalmente! Una buona notizia dopo tanto tempo!” proseguì Meramon.
“Bentornati!”
“Siamo felici di rivedervi!”
“Contate sul nostro aiuto!” Questi, o su queste linee,
furono i commenti dei numerosi Digimon presenti.
Notando le espressioni stupefatte sui volti dei ragazzi, Gennai ridacchiò tra
sé, e rispose alla loro domanda prima ancora che la ponessero: “Ho radunato
gran parte dei Digimon che vi hanno aiutato durante
il vostro primo viaggio. Tutti hanno accettato di darvi una mano a riportare la
pace a DigiWorld! Allora, vi è piaciuta la sorpresa?”
“E’ fantastico!” esclamò Taichi,
quasi ridendo dalla gioia, correndo verso i suoi vecchi amici digitali assieme
ai suoi compagni “Ragazzi, non sapete quanto sia bello
rivedervi!”
Tutti i Digiprescelti e Digimon del vecchio gruppo, pieni di gioia, si
precipitarono a salutare ed abbracciare gli amici che avevano conosciuto nel
loro primo, indimenticabile viaggio. Anche Yamato e Koushiro, i più digiuni da esternazioni di
emozione, avevano deciso di fare un’eccezione alla regola, e si erano
aggregati con entusiasmo ai festeggiamenti. Mimi, piangendo dalla gioia, corse
verso Leomon e lo abbracciò
stretto, con discreto sbalordimento del Digimon
leonino.
“LEOMOOOOON!” urlò a squarciagola la Digiprescelta
della Sincerità, mentre tutti attorno a lei ridevano e festeggiavano. “Temevo… sniff… che non ti avrei… mai più… sigh… rivisto…”
“Anch’io sono felice di rivederti,
Mimi.” Rispose Leomon, sorridendo bonariamente. Era
proprio la Mimi che lui ricordava, quella ragazza che dietro l’apparente
superficialità e vanità nascondeva un cuore immenso e una grande
sensibilità. “Mi fa piacere che tu stia bene, anche se
avrei preferito incontrarti di nuovo in circostanze più favorevoli.”
“Intanto, siamo felici che tu sia di nuovo tra noi!
Bentornato, Leomon!” esclamò Jyou
con aria entusiasta, raggiungendo la sua amica.
Mimi rialzò la testa, asciugandosi le lacrime con il dorso
della mano. Stava per parlare, quando si sentì chiamare da delle voci
familiari, dal curioso accento e dalla buffa erre moscia.
“Prrrrincipessa Mimi!” la chiamò un Geckomon “E’ un onore averrrrrla nuovamente trrrrra
noi!”
“Principessa Mimi! Bentornata!” fecero eco gli altri Geckomon e gli Otamamonpresenti
“Geckomon! Otamamon!”
esclamò Mimi, chinandosi per accarezzare le buffe creature “Anch’io sono felice
di rivedervi!” Si accorse in quel momento di Michael,
che le si era avvicinato con aria interrogativa.
“Principessa Mimi?” chiese il Digiprescelto
americano, sgranando gli occhi. Mimi rispose mettendosi una mano dietro la nuca
e ridendo nervosamente.
“Ehm… hehehee… E’
una storia un po’ lunga, Michael… ti racconterò…”
“Wow, certo che ne hanno di vecchi amici, i nostri ‘sempai’…” commentò Miyako,
sgranando gli occhi alla vista della nutrita schiera di Digimon.
Daisuke, Chibomon, Iori, Armadillomon, Ken e Leafmon sembravano
altrettanto sorpresi.
“Viaggiando per il Mondo Digitale, sicuramente hanno avuto
modo di fare molte conoscenze…” spiegò Hawkmon, senza
fare una piega.
“E questi sono… i nuovi Digiprescelti,
immagino.” Disse Leomon,
volgendo lo sguardo verso il gruppetto di Daisuke.
Quasi tutti i Digimon interruppero i convenevoli che
si stavano scambiando con il gruppo originale, e si volsero verso i nuovi
arrivati, osservandoli attentamente.
“Mi ricordo di uno di loro. Ci siamo incontrati nella mia
città, quando ero ancora sotto il controllo dei Dark Rings.” Esclamò la voce atona di Andromon, che stava guardando Daisuke.
“Molti di noi hanno già sentito parlare di loro…” proseguì Centarumon “Finalmente li
incontriamo di persona…”
“Però, non sapevamo di essere già
così conosciuti a DigiWorld…” rispose Daisuke “A quanto pare, la nostra fama ci precede…”
“Hey, e queste chi sarebbero, le
nuove reclute?” chiese Ogremon con la sua voce roca,
raggiungendo il suo rivale e il gruppetto di ragazzi e Digimon
che gli stavano attorno.
Daisuke rimase un po’ spiazzato
dall’appellativo che Ogremon aveva affibbiato loro.
“Reclute? Come sarebbe?”
“Più o meno.” Leomon rispose alla
domanda di Ogremon,
indicando i nuovi bambini prescelti con un gesto del braccio. “Ti presento i
nuovi Digiprescelti.”
Dopo un attimo di sbalordimento, Daisuke
si fece avanti, con Chibomon in braccio, e sprizzando
il suo solito entusiasmo. “Piacere, DaisukeMotomiya, e lui è Chibomon! Spero che andremo d’accordo!”
“Io sono MiyakoInoue.” Si presentò la ragazza con gli occhiali “Piacere,
signor Leomon, signor Ogremon!”
“E io sono Hawkmon,
il suo partner!” esclamò il Digimon aquilotto “Molto
onorato di fare la vostra conoscenza!”
Ogremonsbattè
gli occhi. “Accidenti, come sei formale…”
Hawkmon sorrise. “Lo prenderò come
un complimento!”
Iori si fece avanti, facendo un
profondo inchino. “E’ un onore conoscervi anche per me. Il mio nome è IoriHida.”
“E io sono Armadillomon!” fece eco
il piccolo Digimon corazzato, alzando una zampina in
aria “Come va?”
Per ultimo, si fece avanti Ken.
“Il mio nome è Ken. KenIchijouji. Lui è il mio Digimon, Leafmon.”
Sentendo il nome del Digprescelto
della Bontà, Ogremon si mise a rimuginare per qualche
secondo. “Ichijouji… KenIchijouji… mi sembrava di aver già sentito questo… ah, ma
certo, quel ragazzino che si faceva chiamare ‘Imperatore Digimon’e ha sparso tutte
quelle torri nere per tutto DigiWorld…”
“Ogremon!” lo ammonì severamente Leomon, per poi rivolgersi a Ken.
“Chiedo scusa a nome suo. A volte manca di tatto.”
“Hey, ho solo detto la verità.”
Protestò il Digimon orco, alzando le spalle. Ken sospirò, scuotendo la testa. “Purtroppo, non ha torto. SeDigiWold si trova nella
situazione in cui è adesso, la colpa è soprattutto mia. Però adesso voglio dare
una mano, e rimediare a tutti i danni che ho fatto.”
“Beh, questi sentimenti ti fanno onore. Ma voglio vedere se
avrai abbastanza risolutezza da mantenere il tuo impegno.”Si intromise una vocina acuta, proveniente dalle
spalle di Leomon e Ogremon,
e un familiare Digimon alato rosa, con una lancia più
grande di lui in una mano, svolazzò davanti al naso dei nuovi Digiprescelti.
“Piximon! Che
bello, sei tornato anche tu!” esclamò Hikari, felice
di rivedere il piccolo folletto che si era sacrificato per salvarli dai Dark Masters. Miyako rivolse uno
sguardo interrogativo a Koushiro, che indovinò
immediatamente la domanda.
“Piximon è stato uno dei nostri
più grandi amici, durante il nostro primo viaggio.”
Rispose il piccolo genio “Siamo rimasti per un po’ di tempo presso di lui, ed è
stato per noi un ottimo maestro!”
“Maestro?” chiese Daisuke “E dire
che sembra così piccolo e innocuo…”
SDENG!
“AHIOOO!!!” esclamò Daisuke massaggiandosi la testa, sulla quale era apparso un
grosso bernoccolo, grazie al colpo che Piximon gli
aveva dato con il manico della sua lancia. “Ma che ho
detto di male?”
“Non alzare troppo la cresta, tu!” gli rispose Piximon con il suo solito tono allegro “Le dimensioni non contano, quando si tratta di trasmettere saggezza ed esperienza!
E mi pare che voi novellini ne abbiate ancora molto
bisogno, sì sìsì!”
Miyako strinse gli occhi e storse
il naso, irritata dall’epiteto che Piximon aveva loro
affibbiato. “Novellini? Come sarebbe a dire? Nel caso tu ti sia
perso qualche puntata, ti ricordo che abbiamo sconfitto Chimeramon e ottenuto la nostra prima digievoluzione
DNA!”
Piximon annuì. “Sì, questo vi dà
qualche punto, ragazzi miei, ma non è ancora niente rispetto a quello che i
vostri predecessori hanno fatto in passato. Ho come l’impressione che vi stiate adagiando un po’ troppo sugli allori: dovrete fare
molto di più per tenere testa alla minaccia che incombe sul Mondo Digitale!”
“A questo proposito…” riprese Iori,
ripensando alla discussione con Gennai di poco prima “Cosa
significherebbe che Mephistomon potrebbe non
essere solo? Che potrebbe esserci qualcun altro dietro alla
sua apparizione a DigiWorld?”
“E’ vero…” replicò Sora,
richiamata alla realtà “Poco fa, Gennai, ci hai detto che qualcuno potrebbe
aver fatto sì che lo spirito di Apocalymon
potesse varcare il confine tra Dark Area e Mondo Digitale vero e proprio… di
chi stiamo parlando, esattamente?”
La guida del Mondo Digitale sospirò, preparandosi a dare ai Digiprescelti le brutte notizie. “In realtà, sarebbe una
storia un po’ lunga, ragazzi… comunque cercherò di
essere più breve possibile: lo spirito di Apocalymon,
se non vado errato, è riuscito a ritornare nel Mondo Digitale tramite quel
varco di cui Ken ha parlato, vero?”
“Sì, è così, Gennai-san.” Replicò
il Digiprescelto della Bontà “E ha raggiunto questo
scopo utilizzando i dati di Devimon, che io cercavo
di integrare nella composizione di Chimeramon.”
Gennai annuì cupamente, cercando di evitare discorsi che
potessero risvegliare tristi ricordi in Ken. “Va
bene… comunque, il problema è appunto questo varco. In
condizioni normali, la Dark Area e DigiWorldsono separati da un firewall
impenetrabile, il che è comprensibile, se pensiamo alla natura dei Digimon che vengono relegati in quella zona oscura: Devimon, Etemon, Myotismon, Piedmon, e molti altri
come loro… ”
“Un firewall?” chiese Taichi sottovoce a Koushiro.
“Un programma anti-intrusioni, che
viene utilizzato per evitare attacchi di hackers e pirati informatici vari…” spiegò l’esperto di
computer del gruppo.
“Infatti.” Assentì Gennai
“Sfortunatamente, ho avuto modo di constatare che di
recente tale firewall si è indebolito, e in esso si
sono formati dei varchi che hanno messo direttamente in comunicazione Dark Area
e Mondo Digitale. Chiaramente, è tramite uno di questi varchi che lo spirito di Apocalymon è riuscito a
tornare.”
“Brutta situazione…” mormorò Yamato.
“Ma questi varchi… non credo si siano formati da soli,
giusto?”
La guida del Mondo Digitale annuì. “Esattamente, Yamato. E lo spirito di Apocalymon, privato di un corpo, non era certo in grado di
danneggiare il firewall fino a questo punto. Quindi,
non resta che pensare che qualcun altro lo abbia indebolito
dall’esterno. Non so come questo sia possibile, ma è
una realtà. Qualche agente esterno sta cercando di modificare i settaggi del Mondo Digitale.”
“Ma è pazzesco!” esclamò Takeru “In altre parole, qualcuno sta ‘riprogrammando’DigiWorld?”
“Se ci pensi, Takeru-kun, la cosa
non è affatto assurda.” Disse Ken,
seriamente “Dopo tutto, questo mondo è composto di dati,
e chiunque possieda le necessarie conoscenze di programmazione può modificare i
costrutti informatici a proprio piacimento. Qualcuno ha fatto esattamente così,
indebolendo il firewall tra la Dark Area e DigiWorld, e permettendo ad Apocalymon
di liberarsi.”
“Ma la domanda che mi pongo è: chi
potrebbe avere interesse a fare una cosa del genere?” chiese Daisuke “Voglio dire, Apocalymon
è un Digimon il cui unico scopo è la distruzione
totale, giusto? Perché qualcuno dovrebbe farlo uscire
da dove si trova? Che guadagno gliene viene?”
“Purtroppo, questo rimane un mistero.” Rispose Gennai,
scuotendo la testa con aria desolata “Per il momento, posso solo ipotizzare che
l’intento di questi agenti esterni non fosse quello di ripristinare Apocalymon, e che il danneggiamento del firewall
sia stato un effetto collaterale della modifica dei settagli,
non voluto e non previsto. In ogni caso… beh, credo che vi siate
fatti un’idea della situazione…”
“Già…” mormorò Michael “Non abbiamo soltanto questo Mephistomon
per le mani, ma anche chiunque abbia creato tali falle nel firewall…
se li lasciamo fare, chissà cos’altro potrà accadere…”
Gennai annuì di nuovo. “Ed è per questo che sto cercando di
riunire tutti i Digiprescelti, vecchi e nuovi, e
tutti i Digimon che sono stati loro alleati in
passato: ho idea che ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti per far fronte a
questa minaccia.”
“Noi siamo sempre pronti a dare una mano…” rispose
prontamente Taichi, osservando le espressioni
preoccupate sui voli dei membri del suo gruppo “Però, temo
che senza le nostre Crest non saremo in grado di fare
molto…”
Per la prima volta da quando la piccola
riunione era iniziata, Gennai sorrise. “Preoccupazione giustificata,
giovane Taichi… è per questo che è stato deciso di
concedervi nuovamente l’utilizzo delle vostre Crest.”
Tutti i prescelti del primo gruppo spalancarono gli occhi:
era una notizia grandiosa! Con l’aiuto delle Crest,
la battaglia contro Mephistomon e contro qualunque
orrore egli potesse tirare fuori sarebbe sicuramente
stata molto più equilibrata! “E’… è fantastico, Gennai-san!”
esclamò Mimi “Quindi potremo rivedere in azione WarGreymon, MetalGarurumon, Garudamon… e tutti gli altri!”
“Sì, ma… non per fare il guastafeste, ma cosa dovremmo fare
esattamente per ripristinare le nostre Crest?” chiese
Koushiro, sempre coi piedi
ben piantati per terra.
“Le vostre Crest, dall’epilogo
della battaglia con Diaboromon in poi, sono state
conservate in un santuario, dove attendono la venuta di qualcuno con le giuste
qualità che le possa risvegliare.” Spiegò Gennai “Per
poterle ritrovare, dovrete recarvi in questo tempio, e dare prova di possedere
ancora le qualità che vi rendono quello che siete. Per
quanto riguarda la posizione del santuario, sto lavorando per individuarla, e
ve la comunicherò non appena l’avrò trovata.”
“Non sappiamo come ringraziarti, Gennai!” esclamò Taichi, per poi rivolgersi al suo piccolo amico digitale
“Allora, Agumon, che ne dici?
Sei pronto per una nuova avventura?”
“Accanto a te e ai tuoi amici, in qualsiasi momento!” replicò
allegramente il piccolo dinosauro, alzando una zampa anteriore in aria.
“Tu che dici, Gabumon?” chiese Yamato al suo partner “Te la senti
di iniziare un altro viaggio?”
“Certamente, Yamato!” esclamò con
entusiasmo il piccolo rettile travestito da cane.
“Beh… è una buona notizia…” commentò Daisuke
“E noi nuovi Digiprescelti, che ruolo avremo? Vorremmo anche noi dare una mano…”
Gennai si rivolse al nuovo gruppo. “Per il momento, dovrete
cercare di disturbare quanto più possibile l’opera di Mephistomon.
Questo vorrà dire distruggere più Dark Towers
possibili, in modo da ridurre i potenziali membri dell’esercito di Mephistomon, e distruggere i Digimon
artificiali già creati. Inoltre, cercheremo di rintracciare altri Digiprescelti rimasi intrappolati a DigiWorld,
e di aiutarli a sfuggire alle forze del male.”
“Abbiamo capito. Faremo tutto quanto in nostro potere per
aiutarli.” Rispose Miyako,
seguita dai cenni di assenso di Iori
e Ken.
“Michael, ti chiederei di stare
con il gruppo di Daisuke. Ci sarà bisogno anche del
tuo aiuto per venire a capo di questo mistero.”
Continuò Gennai, rivolgendosi al ragazzo biondo.
“Certo, contate pure sul mio
aiuto!” rispose prontamente il Digiprescelto
americano. “Sei d’accordo anche tu, vero, Betamon?”
“Sicuro!” rispose il Digimon
dall’aspetto di girino. A queste parole, Daisuke si
avvicinò a Michael e glibattè una mano sulla spalla.
“Perfetto! Allora, benvenuto a bordo, Michael!”
esclamò il Digiprescelto dei Miracoli.
Infine, Gennai parlò ai Digimon
riuniti nella sala. “Per quanto riguarda voi Digimon
senza un partner, vi chiedo per favore di assistere i Digiprescelti
nella loro ricerca, e di aiutarli per quanto possibile.”
“Lo faremo senz’altro.” Rispose Leomon
con il suo tono serio. Al suo fianco, anche Ogremon
dette un cenno d’assenso.
“Missione accettata.” Replicò Andromon.
“Beh, abbiamo tutti un debito con
loro, no?” commentò Piximon “Contate pure su di noi!”
“Benissimo, allora direi che siamo tutti d’accordo.”Concluse Gennai, osservando
soddisfatto i volti decisi di Digiprescelti e Digimon attorno a lui. “Se ci sono ancora domande, potete
chiedere quando volete.”
Taichi si scambiò
un’occhiata d’intesa con i suoi amici, poi alzò lievemente una mano per
chiedere la parola. “In effetti, Gennai-san, io avrei
una domandina da fare…”
“Prego.”
Il Digiprescelto del Coraggio si schiarì la voce, poi fece la domanda. “Certo, tutto questo è
stato ben pianificato, e ben organizzato, ma vorrei
chiedere… come ci comportiamo con le nostre famiglie che si trovano nel Mondo
Reale?”
Qualche secondo di silenzio accolse la domanda di Taichi. Poi, Gennai rispose, con tono leggermente nervoso.
“Ehm… in effetti a questo non avevo
pensato…”
CONTINUA…
Note dell’autore: Beh, avevo detto che sarebbero accadute
più cose, ma mi sono reso conto che il capitolo stava venendo troppo lungo, e ho dovuto scrivere meno di quanto mi fossi prefisso. Vi
prego di scusarmi: diciamo che questo sarà un capitolo di transizione, che
servirà a stendere le basi per i prossimi sviluppi della saga. Spero comunque che il capitolo in sé sia abbastanza buono da
compensare certe attese deluse, e che il nuovo intreccio che sto dando alla
trama della serie sia soddisfacente. Attendo i vostri commenti, mi raccomando!
JusticeGundam
P.S.: A
proposito, Francesca Akira, ti sembra che vada un po’
meglio?
Una fanfiction di
Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Benissimo, riprendiamo il lavoro! Ringrazio ancora
una volta chiunque mi abbia lasciato delle recensioni,
e spero che questo capitolo si riveli all’altezza dei precedenti! Prima di
iniziare, vorrei specificare una cosa… nella mia storia, Daemon non ha il
potere di aprire portali tra DigiWorld e il Mondo Reale a suo piacimento come nell’anime. Ho pensato che nella serie ufficiale la cosa non
avesse senso: se davvero Daemon poteva arrivare nel Mondo Reale in qualsiasi
momento, perché non l’aveva fatto prima per prendersi il Dark Seed di Ken?
Oltretutto, quei tre episodi non hanno avuto praticamente
alcuna rilevanza ai fini della storia, scusate se lo dico… Parentesi chiusa,
torniamo all’intro!
Jyou: Ehm, scusa se te lo chiedo,
autore, ma… puoi dirci qualcosa su quanto accade in questo nuovo episodio?
Justice: No problem, Jyou! Innanzitutto, vi posso dire che
il vecchio gruppo partirà alla ricerca delle Crest, che gli altri tre
Digiprescelti internazionali – ovvero Rosa, Derek e Catherine – si uniranno al
gruppo, e che inizierò ad introdurre uno dei Digimon più potenti della serie
ufficiale! Considerando quanto accaduto nel capitolo precedente, credo vi siate già fatti un’idea di chi sarà!
Miyako (goccia di sudore): Temo proprio di sì… comunque, per rispondere alle recensioni… Killkenny, l’autore
ringrazia per il tuo suggerimento e ti comunica che è stato accettato! A breve
dovrebbe arrivarti una e-mail più dettagliata,
comunque sappi che Justice ha trovato ottime le tue idee!
Ken: L’autore ringrazia nuovamente Francesca Akira per i
suoi validi consigli, e mi dice di comunicarti che, a suo dire, era suo dovere
ascoltare le opinioni dei lettori, soprattutto di quelli che hanno già diverse
fanfic al loro attivo e quindi sono più esperti. Per quanto riguarda Daemon…
beh, la sua descrizione si è basata su un’immagine full-shot che l’autore ha
trovato in rete, e lui si è semplicemente attenuto a ciò che ha visto… :)
Taichi: Ringraziamo nuovamente Driger per l’assiduità con
cui legge questa storia e per la recensione ancora una volta positiva.
Ci rendiamo conto che, in effetti, c’è una bella confusione di nemici, ma l’autore
pensava avesse più senso introdurli a breve distanza l’uno
dall’altro… Per quanto riguarda Miele… beh, certamente che sono orgoglioso di
Daisuke! Si è rivelato un ottimo leader, e un amico fedele. Certo, a volte è
impulsivo e agisce senza riflettere… ma anch’io ero
così, ai tempi…
Yamato (sogghignando): Lo sei anche adesso!
Taichi: Come, scusa?
Mimi: Prima che quei due ricomincino
a battibeccare, rispondo a Sora89, ringraziandola per i complimenti. Anche l’autore
pensa che la seconda serie dell’anime mancasse di
analizzare certi aspetti dei rapporti tra i ragazzi prescelti (la terza e la
quarta approfondivano di più, grazie alle coppie Takato/Juri e Takuya/Izumi). E
anche lui pensa che la presenza di questi sentimenti sia una caratteristica
indispensabile di un anime!
Justice: E ora, prima di iniziare questo capitolo, vorrei
presentarvi un ospite d’onore, nonché uno degli eroi
della mia infanzia, che da lunedì accompagna i pomeriggi degli anime-fan su
Italia 1, e che ha gentilmente accettato di presenziare all’inaugurazione del
mio capitolo 12: signore e signori, vi presento…
(Un lampo di luce azzurra sfreccia davanti all’autore,
facendogli svolazzare capelli e vestiti in aria, e si ferma di botto pochi
metri da lui: è un porcospino blu, alto la metà di un uomo, con addosso un paio di scarpe da ginnastica rosse decorata da
una striscia bianca)
Porcospino: Ta-daaaan! Sonic The Hedgehog, al vostro
servizio! E’ un onore per me presentare questo nuovo capitolo, e ringrazio
Justice Gundam di questo privilegio!
Justice (rimettendosi a posto capelli e vestiti): Cough…
cough… grazie, Sonic… ma, evitando di divagare, potresti dire ai lettori come
mai ho invitato te?
Sonic: No problem! Comunico ai fan di Digimon che il qui
presente Justice Gundam sta iniziando a raccogliere le idee per una fanfiction
dedicata a me e ai miei amici Tails, Knuckles, Chris, Amy e Cream, che inizierà
a stendere non appena avrà visto abbastanza episodi di Sonic X. Se vi piace seguire le mie avventure, non lasciatevela
sfuggire!
Justice: Grazie, Sonic! Per il prossimo capitolo, conto di
avere altri, o forse dovrei dire altre, ospiti d’onore! Okay, terminate le
presentazioni, passiamo alla storia!
**********
Episodio 12 –
Preparativi e piani d’azione
“Uffa… ma come è potuta accadere
una cosa del genere? La mia solita fortuna…” mormorò tra sé Jun Motomiya,
camminando sconsolata lungo il marciapiede illuminato solo dalla luce dei
lampioni. La ragazza indossava un tank-top aderente di colore bianco che le
lasciava scoperto l’ombelico, una minigonna dello stesso colore, e sandali
grigi. Portava inoltre un braccialetto di oro bianco
sul polso sinistro, e un paio di orecchini con brillanti. Le sue labbra erano
tinte di rossetto rosa e aveva il viso leggermente truccato. Chiaramente, la
ragazza aveva cercato di farsi il più bella possibile, ma mentre Jun continuava
il suo solitario cammino verso casa, non riusciva a smettere di rimuginare su
quanto tutta quella fatica fosse stata inutile…
Era calata la notte su Tokyo, e il quartiere residenziale di Odaiba era già da tempo immerso nell’oscurità. La
frenetica attività del giorno aveva lasciato il posto alla calma e al
rilassamento, in netto contrasto con le mille luci, splendenti all’orizzonte,
dei quartieri di Shinjuku e Shibuya. Gli unici suoni che interrompevano il
silenzio della notte erano il frinire delle cicale e
dei grilli, e l’occasionale rumore di una solitaria automobile che passava in
strada.
Tuttavia, l’atmosfera di calma e serenità non faceva altro
che acuire la malinconia di Jun per l’occasione che le era sfuggita. Quella
sera, alcune ore prima, lei e un gruppo di sue amiche si erano incontrate
vicino al parco di Hikari Ga Oka, nei pressi del tendone in cui si sarebbe
tenuto il concerto dei Teenage Wolves, il gruppo di musica J-Pop più in voga
del momento, e quello in cui cantava l’idolo di Jun, il biondo vocalista Yamato
Ishida. Come al solito, era presente una grande folla,
e riuscire a trovare posto in quella ressa era stata un’impresa titanica, ma
qualsiasi ragazza sarebbe stata disposta ad affrontarla, se questo avesse
voluto dire la possibilità di vedere dal vivo i famosi Teenage Wolves (e,
perché no, magari anche incontrarli più da vicino, farsi fare un autografo… o
addirittura chiedere un appuntamento! In fondo, era soprattutto per questo che
Jun era lì…)
Dopo quella che era sembrata
un’eternità passata a farsi strada tra la ressa e la confusione, Jun e le sue
amiche erano riuscite a introdursi nel tendone e accaparrarsi dei posti nelle
prime file. Si erano sedute e si erano messe in paziente attesa, senza alzarsi
neanche per andarsi a prendere qualcosa da mangiare. (Per loro fortuna, si
erano portate qualche tramezzino da casa…) Avevano atteso fino all’ora fissata per il concerto… poi un altro quarto d’ora…
in fondo, simili eventi iniziano sempre con un po’ di ritardo… poi mezz’ora…
un’ora… infine, le loro speranze finirono nel cestino quando il batterista dei
Teenage Wolves – un ragazzo dai capelli neri che Jun e le sue amiche
conoscevano come Yutaka – si era presentato sul palco, per dare la notizia
tanto temuta: il concerto era stato annullato e rimandato a data da destinarsi.
Yamato Ishida era misteriosamente scomparso, e i suoi amici della band non
erano riusciti a contattarlo in alcun modo.
Chiaramente, la delusione dei presenti era stata grande: non
appena Yutaka ebbe finito di fare tale annuncio, un collettivo grugnito di
disappunto si era levato dagli spalti, assieme alle proteste di numerosi fan
che chiedevano il risarcimento del biglietto. I membri della band erano stati
costretti a promettere che i biglietti acquistati quella sera sarebbero stati
validi per il concerto successivo, e che non appena Yamato fosse stato
ritrovato, avrebbero subito iniziato ad organizzarsi per fissare una nuova
data. A Jun, tuttavia, non importava granchè del prezzo del biglietto… in quel
momento si stava rodendo il fegato per la mancata occasione di dichiararsi a
Yamato, e si stava struggendo di preoccupazione per quanto stava accadendo al
suo idolo…
“Accidenti… Yamato-chan, dove sei in questo momento?”
mormorò Jun, mentre mille ipotesi, probabili e improbabili, cominciavano ad
affacciarsi nella sua mente. “E se avesse avuto un
incidente nel quale il suo cellulare è andato distrutto? Se
si fosse perso in un bosco dove non c’è campo? O
magari in questo momento sta uscendo con un’altra ragazza… Argh, che idea
orribile! Non devo pensarci, non devo pensarci, non devo…”
La ragazza cominciò a sudare freddo, agitando convulsamente
le braccia in aria, e i suoi occhi si trasformarono in comiche spirali. Si era
ormai imbarcata in una linea di pensiero che l’aveva mandata in panico!
“INSOMMA, JUN, UN PO’ DI CONTEGNO!!!”
esclamò infine, dandosi qualche schiaffetto sulle guance con entrambe le mani
per costringersi nuovamente a pensieri razionali. Finalmente calmatasi, fece un
sospiro di sollievo, essendo riuscita a scacciare quella raffica di idee senza senso che si stava facendo. Mettendosi una
mano sul petto, Jun attese finchè il suo battito cardiaco non fu tornato a
livelli accettabili e i suoi occhi non furono tornati normali, e riprese
lentamente il cammino, continuando però a sentirsi il cuore oppresso dall’ansia
per Yamato.
“Spero soltanto che stia bene…” mormorò tra sé, sospirando
di nuovo. Prima di avere nuovamente il tempo di perdersi nei suoi pensieri,
tuttavia, la ragazza si fermò, accorgendosi di essere arrivata davanti al suo
condominio. “Huh? Ma guarda, sono arrivata a casa… non
mi ero neanche accorta di esserci così vicina. E va bene… una doccia e una
bella dormita, e i pensieri negativi se ne andranno…”
All’improvviso, la sua attenzione venne
attratta da una macchina della polizia, ancora con le luci accese, parcheggiata
molto vicino al portone d’ingresso del suo condominio. Per qualche motivo,
qualcosa le diceva che stava accadendo qualcosa di grave, e la sua delusione
per la serata rovinata venne accantonata, per lasciare
spazio ad un opprimente preoccupazione: tirò fuori le chiavi di casa e infilò
il portone, dirigendosi dritta verso l’ascensore. Il suo battito cardiaco
accelerò nuovamente quando premette il pulsante corrispondente al suo piano, e
la porta dell’ascensore si richiuse dietro di lei.
“Ma cosa ci fa qui una macchina
della polizia? Oddio, speriamo che non sia successo niente alla nostra
famiglia…” la ragazza si ritrovò a pregare tra sé,
volgendo lo sguardo verso lo schermo sul quale appariva il numero del piano su
cui si trovava. Finalmente, dopo quella che a Jun era
sembrata un’eternità, l’ascensore si fermò, e le porte scorrevoli si aprirono. La ragazza scese e aprì la porta di casa con un rapido giro
di chiave.
“Mamma! Papà!” esclamò, entrando di botto “Va tutto bene
qui…”
Il fiato le morì in gola quando davanti ai suoi occhi si
presentò lo spettacolo dei suoi genitori, seduti in poltrona con aria
visibilmente scossa (anzi, sua madre era addirittura in lacrime), e impegnati a
rispondere a due agenti di polizia che in quel momento stavano davanti a loro!
Il signore e la signora Motomiya si volsero verso di lei.
“Jun! Meno male che almeno tu sei qui! Daisuke non è con te?”
esclamò la donna con voce tremante. La ragazza dai capelli appuntiti
spalancò gli occhi, mollando la presa sulle chiavi e scuotendo la testa.
“N-no…” mormorò Jun “Io… io credevo che fosse già tornato da
un pezzo… non vi ha chiamato per avvisarvi di un ritardo, o cose del
genere?”
“Oh, mio Dio…” esclamò la signora Motomiya, portandosi
entrambe le mani alla bocca e ricominciando a piangere. Il marito le mise le
mani sulle spalle per confortarla. “Ti prego, cara, non
perdiamo la testa… ora dobbiamo dare più indicazioni possibili agli
agenti per facilitare le loro ricerche!”
Uno degli agenti si avvicinò a Jun e le rivolse la parola.
“A questo proposito, signorina… dovremmo porre qualche domanda anche a lei. Lei
è la sorella maggiore del ragazzino scomparso, giusto? Quand’è stata l’ultima
volta che l’ha visto?”
Senza badare al tono formale con cui l’agente le si era rivolto, Jun inspirò nel tentativo di calmarsi, e
rispose: “E’ stato… stamattina a colazione! Mi aveva detto che sarebbe andato a
fare un’uscita con i suoi amici al parco di Hikari Ga Oka… si erano portati il
pranzo al sacco e tutto il resto, e avevano detto che sarebbero tornati per
cena…” La sua voce si incrinò per la preoccupazione e
la rabbia “…oh, ma quando quello stupido mocciosetto ritorna, mi sente! Farci
saltare il cuore in gola in questo modo! Questa non la passi liscia, Daisuke!”
“Signorina, la prego, si calmi…” disse l’altro poliziotto
“Ci saprebbe dire con chi è uscito suo fratello? Quali sono gli amici con cui doveva uscire?”
“Beh…” rispose Jun “Credo si tratti del gruppo con cui, in
questi ultimi tempi, si incontrava ogni giorno… mi
pare che i loro nomi fossero… Hikari Yagami, Takeru Takaishi, Miyako Inoue,
Iori Hida e Ken Ichijouji… sì, erano sicuramente loro!”
L’agente storse il naso, rivolgendosi al suo collega. “Hai
sentito? I nomi coincidono, non può essere soltanto un
caso…”
“Già…” rispose l’altro, per poi rivolgersi alla famiglia
Motomiya “Signori, forse è il caso che ve lo dica…
poco fa, in centrale, sono giunte altre denunce di scomparsa di minori… che
riguardavano proprio gli amici del vostro Daisuke, oltre ad un altro gruppo di
ragazzi di Odaiba. Le famiglie Yagami, Ishida, Takenouchi, Kido e Izumi hanno
denunciato la scomparsa dei loro figli, e siamo
convinti, a questo punto, che non si tratti di una coincidenza.”
La notizia ebbe l’effetto di sbigottire ancora di più la già
trepidante famiglia Motomiya.
“Che cosa? In un solo giorno, sono
scomparsi così tanti ragazzi?” esclamò il padre di
Daisuke e Jun, mentre sua moglie gli prendeva la mano, stringendola per farsi
coraggio.
“Non sappiamo cosa dirvi…” rispose l’altro agente “Fatto sta
che in poche ore ci sono giunte in centrale tutte queste
denunce… possiamo soltanto dirvi che faremo del nostro meglio per
rintracciare i ragazzi scomparsi, e che le informazioni che ci avete dato ci
saranno molto utili… le ricerche inizieranno quanto prima, voi restate in
attesa: vi terremo informati su tutti gli sviluppi per telefono.”
“Vi ringrazio, agenti…” mormorò la signora Motomiya, alzandosi
dal divano e facendo un inchino rispettoso ai due agenti, subito imitata dal
marito e dalla figlia maggiore. I poliziotti ricambiarono l’inchino e
scomparirono dietro la porta, lasciando la famiglia Motomiya alle sue
preoccupazioni…
Un pesante silenzio scese nel soggiorno del piccolo
appartamento, interrotto solo dai sospiri affannati di Jun e della madre.
Lentamente e con solennità, i tre membri della famiglia si sedettero nuovamente
sul divano, tenendo lo sguardo fisso verso il pavimento…
“Ma… ma come è possibile?” si
chiese la signora Motomiya, congiungendo le mani davanti a sè “Tutti quei
ragazzi scomparsi in una sola serata… ma cosa sta succedendo qui? Odaiba sembra
impazzita tutt’a un tratto…”
“Non lo so… non lo so proprio…” rispose il marito,
mettendole un braccio attorno alle spalle. “Per adesso, non possiamo fare altro
che attendere… e sperare che ci portino buone notizie… ma andrà tutto bene,
vedrai…”
**********
Mondo Digitale, settore sconosciuto.
Nella dimora di Gennai, tutti erano rimasti in angosciato
silenzio davanti alla domanda di Taichi. In effetti, si trattava di un
particolare che Gennai non aveva considerato: durante la precedente avventura dei Digiprescelti, il tempo scorreva diversamente
nel Mondo Digitale rispetto a quello Reale. Ma dopo la sconfitta di Apocalymon, entrambi i mondi si erano sincronizzati, e
ora ad un periodo di permanenza a DigiWorld corrispondeva un periodo
equivalente nel Mondo Reale: e senza la possibilità di ritornare a casa grazie
al virus di Mephistomon, chissà per quanti giorni sarebbero dovuti rimanere là,
senza poter contattare le loro famiglie! In quel momento, ragazzi e Digimon
erano seduti attorno ad un ampio tavolo, in silenzio, cercando di pensare ad
una soluzione. Il disagio dei ragazzi e dei loro amici digitali era palpabile, e tutti loro si rendevano conto di quanto
complessa fosse la situazione…
“Avevo promesso ai miei genitori… e a me stesso… che non
avrei mai più fatto una cosa del genere…” mormorò Ken, accarezzando Leafmon con
aria preoccupata “Ora, non sanno più neanche dove mi trovo… e non ho modo di contattarli… chissà quanto saranno preoccupati…”
“Ken…” cinguettò il Baby Digimon seduto sulle sue gambe.
Tutt’intorno, gli altri ragazzi e i loro compagni condividevano la stessa
ansia, e tenevano lo sguardo basso, rimuginano tra sé.
“Temo che il mio
intervento li abbia fatti preoccupare…”pensò Taichi, osservando le espressioni preoccupate sul volto dei suoi
amici. Come leader del primo gruppo di ragazzi prescelti, era suo anche il compito
di mantenere alto il morale della squadra, e questo voleva dire, in certi
momenti, anche scegliere bene le parole per esporre una data situazione. “Avrei dovuto stare più attento a quanto stavo per dire…
ora, devo cercare di risollevare il morale in qualche modo…”
“Ascoltate, restare qui a rimuginare non ci porterà a nessun
risultato…” riprese infine Taichi, alzandosi dal suo posto. La sua vena da
leader non si era minimamente affievolita, in quei tre anni. “Per il momento,
credo che sarebbe più sensato metterci al lavoro per ostacolare Mephistomon e
chiunque possa aver provocato quelle anomalie nel firewall di cui Gennai ci ha
appena parlato: dobbiamo a tutti i costi impedire loro di realizzare i loro
piani, o non torneremo più a casa! Ascoltate, noi del vecchio gruppo dovremo
ripristinare le nostre Crest, mentre Daisuke e gli altri dovranno cercare di
dare una mano agli altri Digiprescelti rimasti intrappolati qui e tenere
occupate le forze di Mephistomon. Vi suona ragionevole, come piano?”
“Sì, Taichi-kun ha ragione.” Assentì Daisuke “Anch’io sono
preoccupato per i miei genitori… e, per quanto possa sembrare assurdo, per mia
sorella…” fece una risatina per sottolineare la
battuta, poi riprese con tono più serio “…ma in questo momento non possiamo
fare molto a riguardo… io dico che la cosa migliore è metterci al lavoro e fare
del nostro meglio per risolvere i problemi di DigiWorld! Poi, non appena ci
saremo liberati di quella porcheria che Mephistomon ha mandato ai nostri
Digivice, saremo liberi di tornare nel Mondo Reale e spiegare tutto!”
“E come giustifichiamo un’assenza che potrebbe durare intere
settimane, per quanto ne sappiamo?” esclamò un’irritata Miyako “Daisuke, come al solito vedi le cose in maniera troppo semplice!”
“Ma non lo so cosa diremo! Ci
penseremo quando ne verrà il momento!” rispose Daisuke, cominciando ad
irritarsi a sua volta “Ora come ora, che ci possiamo fare? A volte fai delle
domande senza senso, Miyako!”
La ragazzina con gli occhiali si alzò di scatto dal suo
posto, guardando dritto negli occhi il suo impulsivo compagno di squadra “Al
contrario di TE, io penso prima di aprire la bocca, e
mi preoccupo per quanto potrà accadere in futuro! Se
tu cercassi almeno di guardare un po’ più in là del tuo naso, ti faresti anche
tu queste domande!”
“Mi stai dando dello stupido, GALLINA?”
“Scemo!”
“Quattrocchi!”
“Marmocchio!”
“Strega!”
“GRRRR!” Daisuke e Miyako si fissarono in cagnesco, mentre
delle grosse vene pulsanti apparivano sulle loro tempie, e dai loro occhi si
sprigionavano scariche elettriche che si intercettavano
a mezz’aria. Tutti si erano voltati verso i due litiganti con aria
esterrefatta, e delle grosse libellule nere si erano messe a svolazzare dietro
le teste dei presenti…
“Accidenti, da come litigano si direbbe che siano già
sposati o cose del genere…” commentò Michael.
“Ascoltate! Ascoltate un momento, per
favore!” esclamò infine Iori, alzando una mano e cercando di prendere il
controllo della situazione. Daisuke e Miyako interruppero all’istante la loro
‘discussione’ e si volsero verso il loro compagno più giovane, un po’ sorpresi
per l’autorevolezza che stava dimostrando “Non mi sembra
il momento adatto per perdere la calma e mettersi a litigare! In questo
momento, abbiamo dei problemi da risolvere: c’è in ballo la salvezza di entrambi i mondi, e credo che faremmo bene ad ascoltare
chi ha più esperienza di noi come Digiprescelto. E in questo momento penso che
la cosa migliore sia fare come ha detto Taichi-san, e concentrarci sul problema
più urgente.”
“Ben detto, Iori!” esultò Armadillomon.
“Però…” mormorò tra sé Jyou “Non immaginavo che il piccolo
Iori potesse sfoderare tanta grinta…” Poi, mettendo da parte la sua insicurezza
riguardo la situazione, si rivolse ai suoi compagni.
“Beh, se le cose stanno così, mi dico d’accordo anch’io! Voi, ragazzi?”
Yamato alzò le spalle, sorridendo con tono leggermente
sarcastico. “Beh, Taichi-kun non sarà il miglior stratega del mondo, ma sotto
la sua guida ce la siamo cavata nel Mondo Digitale per
settimane… nonostante tutto!”
“Come sarebbe a dire ‘nonostante tutto’, Yamato-kun?” chiese
Taichi, sorridendo furbescamente al suo migliore amico “Che cosa vorresti
implicare, eh?”
“Oh, assolutamente niente… la mia era solo
una constatazione!” replicò Yamato, mettendosi le mani dietro la nuca.
Si sentì qualche lieve risata provenire da alcuni dei presenti.
“Ma, seriamente, anch’io credo che Taichi-kun abbia
ragione!” fu Sora a prendere la parola “E poi… confesso che non mi dispiace
l’idea di una nuova avventura… e che sentivo la nostalgia di DigiWorld, di
Biyomon…” si interruppe un attimo per accarezzare il
piccolo uccellino rosa “…e di tutti i nostri amici. Per quanto riguarda quello
che diremo in seguito, beh… perché non raccontare la verità? In fondo, in
occasione dell’invasione di Myotismon, più o meno tutta Tokyo è venuta a conoscenza dell’esistenza di DigiWorld, e anche
altre città del mondo…”
“E’ vero.” Proseguì Michael “E’ stato proprio tre anni fa
che io e Betamon ci siamo incontrati… era proprio
durante il famoso incidente della nebbia di Odaiba, ti ricordi, Betamon?”
“Altroché se me lo ricordo!” rispose il Digimon anfibio con
la sua voce gracidante “Quando Myotismon ha aperto quel portale verso il Mondo
Reale, le barriere tra le due dimensioni si sono indebolite, facendo sì che molti
Digimon venissero trasportati sulla Terra. Tra questi
c’ero anch’io, e mi sono improvvisamente ritrovato in quella strana città piena
di torri altissime! E’ stato lì che ho conosciuto Michael!”
“Comunque, evitando di divagare
troppo… va bene, sono d’accordo anch’io!” proseguì il Digiprescelto americano.
“Sono dei vostri!” esclamò Mimi allegramente, alzando una
mano. Le voci di assenso di altri Digiprescelti si
fecero sentire.
“Non penso ci sia molta scelta, a questo punto…”
“E va bene, facciamo così…”
Uno dopo l’altro, tutti i Digiprescelti, anche quelli che
erano stati inizialmente più restii, assentirono alla decisione di Taichi e
Daisuke. Una volta che il consenso unanime fu raggiunto, Taichi sfoderò il suo
classico ghigno determinato, e afferrò il suo Digivice, che brillava di una
luce flebile, ma che accennava ad intensificarsi, come ricaricato dalla grinta
del ragazzo. “Benissimo, allora ci siamo tutti! I Digiprescelti… SONO TORNATI!”
A queste parole, Taichi scattò in piedi dal proprio
posto e alzò il suo Digivice in aria mettendosi in una melodrammatica posa
eroica! Ai suoi piedi, Agumon stava imitando la messinscena del suo partner
umano, con risultati piuttosto ridicoli…
Sotto gli occhi sbalorditi di tutti (tranne che di Daisuke,
che stava già applaudendo, e Chibomon, che saltellava su e giù come un tifoso
allo stadio…) Taichi si rimise in posizione normale in una frazione di secondo
e si mise una mano dietro la testa. “Scusate la scena, ragazzi… ma ho sempre
desiderato dire una cosa del genere… hehehee…”
All’altro lato del tavolo, Sora si mise una mano davanti
alla bocca, soffocando una risatina, e scosse la testa. “Scemo d’un Taichi…”
“Vi ringraziamo, a nome di tutta
DigiWorld, per il vostro aiuto.” Leomon, che era rimasto in silenzio
fino a quel momento, come tutti gli altri Digimon, prese la parola,
inchinandosi con gratitudine davanti ai ragazzi prescelti. “Noi Digimon
daremo tutto il nostro appoggio.”
“Perfetto! Grazie, amici!” rispose Daisuke facendo il segno
dell’ok.
Un po’ in disparte rispetto al gruppo di ragazzi prescelti e
Digimon, Gennai si schiarì la gola, rivolgendosi ai Digiprescelti in tono
apologetico. “Mi dispiace che voi vi troviate in questa situazione, ragazzi…
farò anch’io quanto possibile per aiutarvi, e cercherò un modo di avvisare
anche i vostri cari…”
“No, non c’è bisogno che tu ti scusi, Gennai-san…” replicò
Koushiro scuotendo la testa “Dopo tutto, questa è
un’altra di quelle situazioni a cui dobbiamo essere pronti a far fronte in
quanto Digiprescelti… Come quando siamo stati convocati a DigiWorld per la
prima volta… non avevamo idea di cosa ci aspettasse, e ritrovarci lontani da
casa e dai nostri cari, con la responsabilità di dover proteggere due mondi…
beh, immagino facesse paura a tutti noi…” Tutt’attorno, gli altri ragazzi
prescelti stavano dando cenni d’assenso.
“Però, lavorando insieme, come una vera squadra, e tenendoci
stretti alle qualità che ci rappresentavano, abbiamo creato tra noi un legame
meraviglioso, grazie al quale siamo riusciti a superare ogni ostacolo…” riprese
Taichi, passando in rassegna vecchi e nuovi membri del
gruppo con aria seria “E non abbiamo sconfitto Devimon, Myotismon e tutti gli
altri semplicemente perchè ‘era nostro destino’, no! Non ce
l’avremmo mai fatta senza collaborare e senza condividere gioie e dolori
tra noi e con i nostri amici, i Digimon!”
“Però, Taichi-san, non immaginavo
che fossi così bravo come oratore!” commentò Daisuke, annuendo con aria
inorgoglita.
“Beh…” rispose il ragazzo dagli scompigliati capelli castani,
gesticolando nervosamente con le mani. “Può essere, ma forse è perché non ho
ancora fatto colazione…”
Tutto il gruppo rise alla battuta. Poi, fu Hikari a prendere
la parola. “Però, mio fratello ha ragione. La forza
dei Digimon viene proprio dalle nostre qualità e dai legami che ci sono tra
noi. Legami che sono iniziati un po’ per forza, ma che col tempo si sono
cristallizzati.”
“Quindi… per adempiere al nostro
compito dovremo entrare in una simile sintonia tra noi e con i nostri Digimon…”
concluse Miyako, grattando la testa ad Hawkmon con aria leggermente assente
“Pensate che ne saremo in grado?”
“Io penso che ci stiate già riuscendo, tutti quanti!”
rispose il piccolo Digimon aquilotto “Assieme abbiamo già vissuto molte
esperienze, e molte altre ne vivremo in questo nuovo
viaggio… vedrai, sono sicuro che non sarete da meno del gruppo originale!”
“Grazie della fiducia, Hawkmon!” replicò sorridendo la
ragazzina con gli occhiali.
**********
In un altro settore, era in luogo una caccia spietata.
SkullSatamon e MarineDevimon, seguendo le direttive che erano state loro
fornite, si erano messi a cercare la loro preda nel settore in cui la loro
collega, LadyDevimon, era appena stata. Per cercare meglio, si erano portati
dietro uno squadrone di Vilemon, piccoli e maligni Digimon dall’aspetto truce e
scimmiesco, con bocche piene di zanne ed esageratamente larghe, grandi occhi
rossi, una lurida pelliccetta nera e bianca, rossa sulla spina dorsale, e ali
da pipistrello.Tuttavia, la ricerca
stava andando avanti da ora, e nel raggio di diverse miglia attorno al settore
dell’avvistamento, non avevano trovato alcuna traccia di Ken Ichijouji. Dopo
diversi tentativi andati a vuoto, il sinistro duo e i loro sottoposti erano
tornati al punto di partenza, per cercare di riorganizzarsi.
“Brutta situazione…”
pensò rabbiosamente MarineDevimon “Il
sommo Daemon non sarà contento di questo fallimento, e
io ho perso la mia opportunità di dare prova di me stesso…”
“Maledizione! Non è possibile!” gracchiò rabbiosamente
SkullSatamon, stringendo convulsamente lo scettro in una delle sue mani
guantate di ferro grigio “Come avranno fatto Ichijouji
e i mocciosi Digiprescelti ad allontanarsi così tanto da questo settore? Eppure LadyDevimon ci aveva detto che non potevano usare i
Digiport!”
“Beh, non è del tutto esatto…” lo corresse MarineDevimon “Ci era stato detto che i Digiprescelti non potevano più
tornare nel Mondo Reale, ma chi ci dice che non abbiano usato un Digiport per
trasferirsi in un altro settore di DigiWorld? E’ la sola spiegazione plausibile
che mi viene in mente!”
Lo scheletro alato si fermò a riflettere per un attimo sulle
parole del suo compagno. SkullSatamon, come LadyDevimon e MarineDevimon, era
una creatura infame e capace soltanto di odiare, quindi non provava cameratismo
né spirito di apprezzamento verso i suoi compagni, ma
sapeva che doveva collaborare con loro se voleva far sì che il suo signore
realizzasse i propri piani. E questo voleva dire anche ascoltarli nel caso
dicessero qualcosa di utile.
E MarineDevimon aveva appena avanzato
un’ipotesi ragionata, per quanto lo scheletro alato odiasse ammetterlo.
“Quindi, il virus che quel Mephistomon ha mandato ai loro
Digivice non avrebbe effetto sui passaggi da un
settore all’altro? Questo complica senz’altro le cose… così non possiamo sapere
dove si trovano, e dovremo ridurci a cercare alla cieca… a meno che…”
SkullSatamon terminò la frase mettendosi una mano sulla fronte, e stringendo
gli occhi, con l’aria di stare elaborando una nuova strategia.
Mentre SkullSatamon era così impegnato, MarineDevimon si
voltò di scatto verso il gruppetto di Vilemon che era in
attesa pochi metri più in là, e li richiamò all’ordine frustando il terreno
davanti a loro con uno dei suoi tentacoli spinosi. I piccoli demoni
sobbalzarono, strillando per la paura, quando il secco schiocco del tentacolo
raggiunse le loro orecchie. “E voi, cosa state facendo
ancora qui?” ruggì il mostro marino “Vi abbiamo forse detto che potevate
prendervela comoda? Riprendete la ricerca, e cercate in ogni anfratto del Mondo
Digitale!”
“SI’, SIGNORE!” squittirono i
Vilemon, tremando visibilmente. Il gruppetto dei Digimon neri si allontanò di
corsa, ansioso di non sollecitare ulteriormente la collera dei loro superiori.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Vilemon
Anche chiamato: Evilmon
Tipo: Malvagio
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Demon
Darts, Nightmare Shocker
Piccoli Digimon
malvagi creati per il combattimento. Sono spesso usati da Digimon malvagi più
potenti, come Piedmon o Daemon, come truppe sacrificabili.
In pochi secondi, l’ultimo Vilemon era scomparso tra la
vegetazione, schizzando in mezzo al fogliame come un topo impaurito.
MarineDevimon grugnì, disgustato da quella dimostrazione di inaffidabilità
prima, e di supina sottomissione poi.
“Hmph… di nessuna utilità…” mormorò
il demone acquatico “Allora, SkullSatamon, hai qualche idea per trovare i
Digiprescelti?”
“Un’idea ce l’avrei, anche se è un
po’ rischiosa…” rispose SkullSatamon “Stavo pensando che Mephistomon, per
intercettare i Digiprescelti e inviare quel virus ai loro Digivice, doveva
avere qualche mezzo per individuarne la presenza in un settore. Se noi ci impadronissimo di tale mezzo, potremmo fare la stessa
cosa! Solo che immagino che si trovi nella base di Mephistomon, che non
sappiamo dove si trovi… e non sappiamo neanche a quale livello di potere si
trovi Mephistomon stesso… per quanto ne sappiamo, potrebbe essere un Ultimate forte come noi, o anche un Mega. Sicuramente,
essendo nato dai rimasugli di Apocalymon, non è un
Digimon qualsiasi…”. Il Digimon scheletro terminò la frase raschiando il legno
del suo scettro con un artiglio.
MarineDevimon strinse i suoi occhi ferini, dovendo ammettere
che la logica del suo collega era corretta. Se volevano impadronirsi degli strumenti usati da
Mephistomon, o meglio ancora dei programmi di localizzazione da lui utilizzati,
dovevano tentare un’azione furtiva. Non valeva la pena di attaccare
direttamente il loro concorrente, per rischiare un combattimento impari.
“Hmm… in effetti la tua idea mi
sembra buona…” ammise infine il mostro marino “Certo, al momento non è
praticabile, ma se riuscissimo a ideare il piano giusto per copiare il
programma di individuazione… sì, potrebbe essere l’idea vincente!”
“Senti, aspettiamo che il nostro squadrone di Vilemon
ritorni, magari potrebbero comunicarci qualcosa di interessante…”
concluse SkullSatamon “Nel caso non trovino nulla, ritorneremo alla base e
proporremo questa idea al sommo Daemon. Questo, se non altro, dovrebbe evitarci
la sua ira.”
“Sì, credo che sia l’unica cosa da fare, adesso come
adesso…” rispose annuendo MarineDevimon. Con un grugnito rassegnato, i due
Digimon malvagi si misero in attesa del ritorno delle
loro truppe, ognuno dei due immerso nei propri pensieri e intento ad elaborare
un modo per soffiare la gloria dalle mani del proprio compagno…
Nessuno dei due si accorse dell’evanescente figura che,
nascosta nella folta chioma di un albero vicino, aveva ascoltato l’intera
conversazione, avvolta in un lenzuolo bianco e con un cappuccio rosso sul capo.
Phantomon strinse gli occhi e soppesò nervosamente la falce tra le mani,
rimuginando su quanto aveva sentito.
“Daemon e i suoi servi
sono in difficoltà, a quanto vedo…” pensò l’infastidito Digimon fantasma “Non so neanche io come abbiano
fatto quei mocciosi a sparire dalla faccia di DigiWorld, ma questo pone
dei seri ostacoli ai piani di Daemon… e del mio signore, ovviamente! E più
tempo passa, più Mephistomon può andare avanti con i SUOI piani… dei due
concorrenti, è lui il più scomodo… Meglio fare rapporto
di quanto ho scoperto, il mio signore avrà un’idea migliore di cosa fare…”
Phantomon alzò la sua falce, facendo un cenno a qualcosa di invisibile, e un attimo dopo, una coppia di Bakemon
apparve, passando attraverso il tronco e la corteccia dell’albero. I Digimon
spettrali si misero a fianco della loro versione evoluta, chinando il capo in
segno di sottomissione.
“Voi due! Restate qui e tenete d’occhio i due comandanti di
Daemon, stando attenti a non farvi scoprire. Dovrete riferirmi i loro
movimenti. Io mi assenterò per un attimo per fare rapporto al nostro signore.” Ordinò Phantomon, stando attento a tenere il tono di voce
abbastanza basso, in modo da non farsi sentire da SkullSatamon o MarineDevimon.
I Bakemon risposero annuendo ed emettendo un gemito quasi impercettibile, poi
presero il posto del loro superiore, che scomparve entrando nello stesso tronco
dal quale i suoi sottoposti erano sbucati.
“Non mi piace. La
situazione sta degenerando in un gioco del gatto col topo… in cui non si
capisce chi sia l’uno e chi sia l’altro…” pensò
Phantomon, gettando un ultimo sguardo preoccupato ai suoi scagnozzi.
**********
“Hmmm… quindi, quelle tre spie sullo schermo rappresentano
la posizione dei rimanenti Digiprescelti, giusto?” chiese Tentomon, svolazzando
più vicino al maxischermo che si trovava in una delle sale della casa di Gennai, ormai divenuta ufficialmente la base operativa
dei Digiprescelti e dei loro compagni Digimon. Lui, Koushiro, Hawkmon, Miyako e
Gennai stesso si trovavano in quel momento in una
stanza più piccola delle altre e con un’illuminazione più fioca, ovviamente per
permettere una visuale migliore del grande schermo e della mappa di DigiWorld
che vi era apparsa. Tre piccole luci gialle lampeggianti erano visibili in
corrispondenza di altrettanti settori, tutti ad una
certa distanza l’uno dall’altro.
“A quanto pare sì, Tentomon.” Rispose Gennai “Come puoi
vedere, ognuno di loro è isolato e facile preda di qualsiasi Digimon
Mephistomon, o chi per lui, decida di mandargli
contro. Dobbiamo cercare di portarli qui, dove i nostri nemici non possono
individuarli.”
“Non c’è problema! Di questo ci occuperemo
noi ‘nuovi arrivati’, giusto, Miyako?” si offrì Hawkmon, guardando
fiducioso la sua partner umana.
“Certo, lasciate fare a noi!” gli rispose la ragazzina,
alzando un pollice in segno affermativo “Vedrete che, con le nostre
Armor-Digievoluzioni, arriveremo lì in un baleno e li
toglieremo dai guai prima che voi possiate dire ‘Digiport Open!’”
“Bene, allora lasciamo a voi questo compito.” Rispose Gennai, annuendo “Per quando riguarda la posizione
delle Crest… Miyako, potresti tirare fuori il tuo D-3
per un attimo?”
La ragazza sbattè gli occhi, leggermente meravigliata, e
tirò fuori il suo Digivice. “Certamente… ma, per quale motivo, se posso
chiedere?”
“Penso di aver capito…” fu Koushiro a rispondere “Il D-3 di
Miyako contiene i dati dei Digimentals dell’Amore e della Sincerità, che dovrebbero essere molto simili, se non uguali, a quelli
delle Crest corrispondenti. Se scarichiamo sul termine
i dati dei Digimentals e li usiamo per fare una ricerca in tutti i settori di
DigiWorld, dovremmo individuare, per comparazione, le Crest dell’Amore e della
Sincerità… e quindi, anche tutte le altre. Era questa l’idea, Gennai-san?”
La guida del Mondo Digitale sorrise al piccolo genio dei
computer. “Come sempre, hai un ottimo intuito, giovane Koushiro. Sì, la mia idea era proprio questa, e avevo per forza bisogno dei dati
di un Digimental, uno qualsiasi, per tentare questa operazione. Tuttavia, sto
parlando da un punto di vista puramente teorico, visto che non ho mai tentato
di fare una cosa del genere… potrei sempre sbagliarmi…”
“Ho capito. Beh, mi sembra comunque
una buona idea, e vale la pena di fare un tentativo. Va bene, trasferisco
subito i dati al terminale, e iniziamo subito la ricerca…” disse
Miyako, iniziando a premere alcuni pulsanti sul suo D-3. Dopodiché, premette un
pulsante di invio, e il Digivice brillò di luce
azzurra per qualche istante, mentre il terminale davanti a lei iniziava ad
emettere dei lievi suoni di caricamento. Sotto gli occhi di Gennai e dei
Digiprescelti e Digimon che stavano con lui, una barra di caricamento apparve
sul maxischermo e iniziò rapidamente a riempirsi, finchè lo scaricamento dei dati
non fu completato.
“Okay, la prima fase è completata…” commentò Gennai,
mettendosi alla tastiera e iniziando a digitare stringhe di comandi in antica
lingua digitale. “Ora, utilizzo i dati che abbiamo
immesso come parametri di ricerca, e poi… incrociamo le dita!”
Detto questo, la guida del Mondo Digitale premette un
pulsante di invio, e si allontanò di un passo dallo
schermo, osservando con aria speranzosa lo schermo, sul quale era apparsa una
scritta ‘PLEASE WAIT’. La stessa espressione di leggera trepidazione era
dipinta sui volti di Koushiro, Miyako, Tentomon ed Hawkmon. Forse quella era la
loro migliore occasione di trovare le Crest… i secondi passavano… lentamente e
inesorabilmente… lo schermo continuava a proiettare la propria luce
intermittente nella stanza semibuia… e ancora nessun segnale appariva sulla
mappa…
“Ma quanto ci mette? Accidenti, non
può lasciarci sulle spine così…” si lamentò Hawkmon,
svolazzando nervosamente attorno alla sua partner umana.
“Un po’ di pazienza, Hawkmon…” Miyako si raccomandò,
permettendo al falchetto di atterrare sulla sua spalla “In fondo, per quanto
avanzato, quel computer sta pur sempre elaborando una notevole mole di dati, e
sta passando in rassegna l’intero Mondo Digitale… ci vorrà un po’ di tempo…”
Pur dicendo così, però, anche la ragazza stava iniziando a sentirsi ansiosa.
“E se non funzionasse? Saremmo costretti a
cercare la posizione delle Crest in un altro modo, e chissà quanto tempo ci
vorrà, e quanto quel Mephistomon potrà porsi in
vantaggio rispetto a noi… forza, programmino di ricerca, non ci deludere…”
pensò la Digiprescelta, stringendo nervosamente i pugni. Al suo fianco,
Koushiro e Gennai non stavano dando segni di impazienza,
ma condividevano la preoccupazione della compagna.
Qualche altro secondo… e improvvisamente il terminale iniziò
ad emettere dei lievi suoni di caricamento, e due lucette colorate,
una rosa e una verde, si accesero sulla mappa, in un settore posto verso
l’estremo Ovest del Mondo Digitale. Finalmente, la scritta di
attesa che era apparsa sul maxischermo scomparve, fornendo ai presenti
una visuale completa della mappa.
“Hey, guardate!” esclamò un eccitato Tentomon, puntando una
zampina artigliata verso le due luci colorate. “Il terminale ha individuato due
emissioni di energia simili a quelle dei Digimental in
quel settore! Non vorrei alimentare false speranze, ma credo si tratti proprio delle Crest!”
Gennai, dopo aver dato un occhiata
alla zona dalla quale provenivano i due segnali, si permise un largo sorriso. “Conosco bene quella zona, ragazzi… vi si trova un santuario
dedicato ad Azulongmon, il creatore di questo mondo. Quindi, credo di poter
dire, con un ampio margine di sicurezza, che quei due segnali rappresentino
proprio le Crest.”
“Azulongmon?” chiese Koushiro, ricordandosi vagamente di
aver sentito un nome del genere “Non è uno di quei quattro Digimon Mega dotati
di poteri inimmaginabili, di cui abbiamo sentito… ancora tre anni fa, durante
la nostra lotta contro i Dark Masters?” Si riferiva a quando, poco dopo
l’ultimo diverbio tra Taichi e Yamato, una misteriosa entità aveva posseduto la
piccola Hikari, e tramite lei aveva narrato la storia del Mondo Digitale e
dell’opera di distruzione portata avanti dai Dark Masters.
“Proprio lui.” Fu la risposta di Gennai. “Pare che, una volta
tanto, la fortuna abbia deciso di assisterci!”
“SI’!!! Bella prova!” strillò
Miyako, mentre lei e Hawkmon si stringevano le mani (le ali, nel caso del
Digimon aquilotto…) e iniziavano una sorta di danza di vittoria, attirandosi
gli sguardi meravigliati di Koushiro e Tentomon.
“Certo che Miyako e Hawkmon non fanno mistero dei loro stati
d’animo, eh?” risuonò la voce nasale del Digimon coleottero. Koushiro alzò
leggermente gli occhi al cielo, mostrando i palmi delle mani e commentando:
“Beh, anche questo fa parte del suo carattere… e del Digimental della Sincerità
che le è stato affidato… ad ogni modo, intanto abbiamo trovato il luogo dove
recuperare le nostre Crest… adesso, si tratta di cercare un modo di raggiungere
quel settore cercando di non farci intercettare da Mephistomon troppo presto…
dobbiamo trovare un Digiport abbastanza vicino...”
Il piccolo genio dai capelli rossi e il suo Digimon affiancarono Gennai. “Scusa, Gennai, ma a questo punto
dovremmo fare un’altra ricerca… dovremmo cercare di scoprire quali Digiport si
trovano in quella zona o nelle zone adiacenti, in modo da selezionarne uno
abbastanza vicino…”
“Capisco.” Rispose Gennai, riprendendo il tono serio di
prima. “Va bene, allora restringiamo il campo di
ricerca…”
**********
Un po’ di tempo dopo, nel grande
soggiorno della casa di Gennai…
“Hanf… hanf… ma scusa… Dai… perché dobbiamo fare… tutte
queste flessioni?” chiese Veemon con tono lamentoso, asciugandosi del sudore
dalla fronte. Grazie ad un abbondante pasto, gentilmente offerto a ragazzi e
Digimon da Digitamamon (che comunque, si era annotato
di nascosto le loro consumazioni in modo da poter presentare il conto a crisi
finita…), e al fatto che si trovavano nel Mondo Digitale, Chibomon e Leafmon
erano riusciti a digievolvere nuovamente, fino a tornare alle loro forme
Rookie. Ma, subito dopo, si erano ritrovati sottoposti al temuto regime di allenamento di Piximon… che comprendeva sia Digimon che
umani! E in quel momento, i componenti del vecchio e
del nuovo gruppo erano impegnati in faticosissime flessioni, assieme a Leomon,
Ogremon (che aveva cercato di evitarsi la tortura con una poco onorevole
ritirata, ma senza successo…), Andromon, e qualcun altro.
“Hanf… hanf… Piximon ha detto qualcosa… riguardo al fatto…
che ci vuole in piena forma…” rispose il ragazzino, sollevando ancora una volta
il proprio corpo da terra, con le braccia tremanti per la fatica. “Dice che…
noi nuovi arrivati… dobbiamo… come aveva detto? Ah, sì… farci le ossa…”
“Mentre noi…” riprese Takeru, vedendo che il suo amico
cominciava ad essere senza fiato “…dobbiamo recuperare da… tre anni di inattività…”
Con un sospiro rassegnato, Mimi e Jyou, i meno abituati agli
sforzi fisici, scivolarono a terra, respirando affannosamente, mentre Hikari
sembrava ad un passo dal crollare a sua volta. “Argh… basta, non ce la faccio
più...”si lamentò la
ragazzina dai capelli rosa “Tante cose mi mancavano di DigiWorld, ma gli
allenamenti di Piximon non erano tra queste…”
“Già… a chi lo dici…” gemette Jyou, espirando una nuvoletta
di vapore stilizzata.
“E io che dovrei dire, allora?”
protestò il povero Gomamon, che cercava, con poco successo, di sollevarsi
usando le pinne “Almeno voi avete le gambe… io che sono una foca, come le
faccio, le flessioni?”
“Pappamolle…” commentò Gatomon, scuotendo la testa mentre
continuava con i suoi esercizi.
“Animo, ragazzi…” li incitò Taichi, stringendo leggermente i
denti per la fatica “In fondo… gli allenamenti di Piximon… sono stati duri… ma sono serviti, no?”
Mentre Mimi e Jyou riprendevano
fiato e si apprestavano a rimettersi al lavoro, più in là anche Ogremon era
crollato, spossato dagli allenamenti a cui non era abituato.
“Cough… hanf… basta, questa è una tortura…” si lagnò il
Digimon orco “Non era sufficiente tutta l’esperienza che ho fatto nelle risse
con altri Digimon per combattere contro questo Mephistomon?”
“Non parlare delle tue risse come se fosse una cosa di cui
vantarsi!” la voce di Piximon arrivò improvvisamente alle sue orecchie,
facendolo sobbalzare. “E, nel caso ci sia bisogno di ricordartelo, a quanto ne
so non te la sei proprio cavata bene ai tempi dei Dark Masters… al contrario
dei tuoi due compagni…” indicò Leomon ed Andromon, che stavano
proseguendo i loro esercizi come niente fosse: Leomon stava addirittura tenendo
una mano dietro la schiena, sollevandosi con un braccio solo!
Gli occhi di Ogremon schizzarono
fuori dalle orbite per la sorpresa. “COSA? Ma… ma voi… come fate a non essere stanchi?”
“Io sono un Digimon androide.” Rispose Andromon con il suo
solito tono piatto “Non sono programmato per sentire
dolore o fatica.”
“Allenamento… quotidiano…” fu invece la risposta di Leomon.
Il Digimon leonino parlava stringendo leggermente i denti, ma sembrava che la
stanchezza, anziché rallentarlo, lo spronasse a fare
sempre meglio. Piximon sorrise soddisfatto, soppesando
la sua piccola lancia tra le mani.
“Prendi esempio da loro, Ogremon…” concluse il Digimon
folletto, per poi svolazzare verso il gruppetto di Digiprescelti e controllare
i loro progressi. “Allora, laggiù, che si fa? Non battiamo la fiacca! Su, voi due, lavorare con più lena!”
Finalmente, un attimo dopo, Piximon diede
un’occhiata dietro di sé, vedendo le figure di Gennai, Koushiro,
Tentomon, Miyako e Hawkmon entrare da una porta laterale. Il Digimon folletto
alzò un braccio, dando il segnale della fine dell’allenamento. “Okay, basta
così! Adesso, credo che siano arrivate delle notizie
importanti, e faremmo meglio ad ascoltarle!”
Un coro di sospiri di sollievo e corpi esausti che si
afflosciavano al suolo accolse l’annuncio, facendo scendere un grosso
gocciolone di sudore dalla testa del Digimon folletto. “Accidenti, non vedevano proprio l’ora…” pensò Piximon, dando un’occhiata desolata all’ansimante gruppo di ragazzi e
Digimon. Gli unici a non crollare poco dignitosamente a terra erano stati Iori,
Ken, Gatomon, Leomon e Andromon.
“Altroché se sono notizie importanti!” esclamò Miyako tutta
allegra, sventolando un foglio di carta. Daisuke, che era stramazzato a terra
non appena Piximon aveva concesso loro la grazia, alzò lo sguardo irritato
verso la sua amica-nemica. “Hey, quattrocchi, com’è che tu non hai fatto gli
esercizi con noi? Non mi sembra un trattamento equo…”
La ragazzina con gli occhiali storse il naso. “Per tua norma
e regola, stavamo facendo un lavoro altrettanto stressante e importante!
Stavamo cercando la posizione del santuario di Azulongmon,
dove sono tenute le Crest, e quelle degli altri Digiprescelti rimasti bloccati
qui a DigiWorld grazie a Mephistomon…” Il sorriso smagliante si dipinse
nuovamente sul bel viso di Miyako, mentre lei mostrava la mappa stampata sul
foglio “…e, prima che ce lo chiediate… abbiamo trovato sia l’una che le altre!”
La notizia sembrò rianimare gli esausti Digiprescelti e
Digimon, molti dei quali scattarono in piedi scrollandosi di dosso la
fatica.
“Davvero? Ottima notizia!” esclamò Taichi,
rimettendosi a posto la maglietta “Ma come avete fatto ad individuare le Crest
così rapidamente?”
“Il merito va all’intuizione di Gennai-san!” rispose Hawkmon,
indicando la guida di DigiWorld con una piuma di un’ala. “Ha immaginato che
Crest e Digimental, essendo derivati dagli stessi elementi, emettessero segnali
simili, e ha fatto una ricerca sistematica per tutta DigiWorld, per individuare
emanazioni simili a quelle dei Digimental di Miyako!”
“Abbiamo individuato le Crest, e il santuario in cui si
trovano, in una regione all’estremo occidente di DigiWorld.”
Spiegò Gennai, indicando un settore sul lato sinistro della mappa. Proseguì
muovendo l’indice su altri settori adiacenti, che erano
stati evidenziati in rosso. “Sfortunatamente, non ci sono molti Digiport
adiacenti a quella zona: quelli che vedete sono i più vicini che abbiamo
trovato, e distano un bel po’ dal santuario.”
“Questo significa… che Mephistomon ha tutto il tempo di
individuarci e mandarci contro i suoi Digimon artificiali…” concluse cupamente
Takeru. “Se ci trovassimo ad affrontare un Ultimate,
avremmo poche possibilità di cavarcela…”
“In questo caso, permettetemi di accompagnarvi nella ricerca.” Risuonò la voce metallica di Andromon.
Il Digimon robotico fece un passo in avanti, appoggiandosi una mano sul torace
corazzato. “Io sono a mia volta di livello Ultimate, e potrei esservi di aiuto nel caso veniste attaccati.”
“Mi unisco anch’io.” Si offrì Leomon “E’ vero che sono solo
un Champion, ma ho un po’ di esperienza in
combattimenti con Digimon Ultimate. Potrei esservi utile.”
“Hey, e pensate di prendervi voi tutto il divertimento?”
sbottò Ogremon, stringendo gli occhi. “Se pensate che io me ne resti in
disparte e mi perda tutta l’azione, vi sbagliate di
grosso! E poi, sono ancora in debito con voi ragazzi
per avermi salvato la vita… e a me non piace avere pendenze!”
“E va bene… allora Andromon, Leomon e Ogremon
accompagneranno Taichi e gli altri del gruppo originale al santuario di Azulongmon…” concluse Gennai “Per quanto riguarda
Daisuke, Ken, Miyako e Iori… pensavamo che potevate occuparvi di recuperare gli
altri Digiprescelti. A voi va bene così?”
“Certamente!” rispose Daisuke “Allora, quanti Digiprescelti sono ancora sparsi per DigiWorld, e in quali settori? Se dobbiamo recuperarli, meglio farlo subito prima che Mephistomon
li scovi!”
Koushiro tirò fuori il suo portatile e lo attivò,
richiamando sullo schermo una mappa computerizzata sulla quale si vedevano tre
puntini luminosi intermittenti. “Ecco, queste sono le loro posizioni! Abbiamo
già trovato dei Digiport in quei settori che vi dovrebbero permettere di
arrivare vicino a loro.”
“Va bene. Allora io andrò con il gruppo di Daisuke…” si
offrì Michael “Siete il gruppo meno numeroso, e credo
che un elemento in più potrebbe farvi comodo…”
Piximon svolazzò vicino a Daisuke,
tenendo la lancia leggermente sollevata. “Mi unisco anch’io a questo gruppetto,
già che ci sono! Se per voi non c’è problema…”
“Saremo lieti di averti con noi, Piximon.”
Rispose Iori, annuendo.
“Assolutamente nessuno… almeno finchè non mi darai un’altra
botta… mi fa ancora male…” scherzò Daisuke.
“Per quanto riguarda me… cercherò un modo di contattare il Mondo Reale, e spiegare la situazione ai
vostri cari…” spiegò Gennai.
“Perfetto… allora cosa stiamo aspettando? E’ ora di
recuperare le nostre Crest e dare una bella lezione a Mephistomon!” concluse
Taichi. Gli risposero i cenni d’assenso e le incoraggianti esortazioni del
vecchio gruppo, desideroso di iniziare la nuova avventura.
“D’accordo.” Rispose Ken “Allora, noi
andremo ad aiutare gli altri ragazzi prescelti. Vi auguriamo buona
fortuna, e speriamo che riusciate a recuperare le vostre Crest!”
“Altrettanto a voi!” rispose Hikari, osservando i suoi amici
con aria preoccupata.
Era il momento per i Digiprescelti di fare le loro mosse… e
sperare per il meglio…
**********
Nella base abbandonata dell’Imperatore Digimon, Mephistomon
strinse gli occhi quando le numerose luci che erano scomparse molte ore prima
dalla sua mappa computerizzata riapparvero, anche se in ordine più sparso
rispetto a quando le aveva viste per la prima volta. Otto di esse
erano apparse in un settore ad ovest, vicino ad una penisola, mentre le altre
erano apparse in corrispondenza delle tre che erano sempre rimaste sullo
schermo. Non gli ci volle molto per capire cosa stava accadendo.
“Gli otto mocciosi che mi hanno sconfitto la volta
prima devono aver individuato le loro Crest. Devo cercare di ostacolarli, e ho
giusto quello che mi serve per dare loro qualche problema…” mormorò il
demone, premendo alcuni pulsanti sulla console.
Sogghignò leggermente, compiaciuto della propria lungimiranza “Per
fortuna, SkullBaluchimon non era l’unico Ultimate che
avevo fatto creare ad Arukenimon…”
Dopo un caricamento di qualche secondo, tre sagome, poco
distinte ma chiaramente diverse l’una dall’altra, apparvero sullo schermo: un
coleottero armato di tenaglie affilatissime, un gigantesco tirannosauro, e un
grosso centauro armato di vari cannoni. Mephistomon digitò alcune coordinate, e
le tre figure cominciarono a muoversi sullo schermo, inchinandosi davanti al
loro signore e padrone.
“Molto bene. Sono convinto che Okuwamon, MetalTyrannomon e Assaultmon
saranno in grado, se non di sconfiggere quegli intriganti ragazzini, almeno di
rallentarli quel tanto che mi basta per completare il progetto BlackWarGreymon
e togliere di mezzo i nuovi Digiprescelti… sempre che non provvedano già i
Digimon già presenti in quei settori…” riflettè Mephistomon ad alta
voce, permettendo ai suoi perfidi occhi scarlatti di illuminarsi di nuovo, e
incamminandosi verso un lato della stanza avvolto dall’oscurità. “Ora,
apportiamo le ultime modifiche alla mia arma finale… e presto, avrò di nuovo in mano tutti gli assi, Crests o non Crests…”
Raggiunto il muro, Mephistomon alzò un braccio, premendo un
pulsante a malapena visibile che si trovava su di esso,
e la sezione di pavimento su cui il demone si trovava iniziò lentamente a
sprofondare, trasportandolo ad un piano inferiore. Mephistomon incrociò le
braccia sul petto mentre l’ascensore segreto giungeva in un
enorme stanza oscura, illuminata fiocamente solo da qualche sparuta luce
al neon, e pervasa da un’oppressiva aura maligna che rendeva l’aria quasi
irrespirabile. Sogghignò compiaciuto osservando il colosso di pietra nera, dall’aspetto
terribilmente familiare, che si trovava al centro della sala, dove le luci
erano più concentrate. Ormai, quasi tutte e cento le Dark Towers necessarie erano
state integrate nella sua composizione. Era questione solo di un giorno, al massimo due… poi, Arukenimon sarebbe tornata e
avrebbe potuto animare la sua arma finale…
L’ascensore si fermò, permettendo a Mephistomon di scendere.
Il demone si diresse lentamente e con calma verso l’enorme statua nera, sempre
tenendo su di essa il suo sguardo soddisfatto.
“BlackWarGreymon, ormai sei quasi completo… e il modo in cui ti metterò alla prova sarà molto divertente… Huhuhuhuu…
**********
Più tardi, in un settore boscoso del Mondo Digitale…
“Ten cuidado,
Monochromon! Questo uccellaccio non scherza!” strillò Rosa, guardando il
suo Digimon fare un disperato zig-zag per evitare delle fiammate nere scagliate dal suo avversario, un maestoso uccello rapace
simile a Birdramon, la forma Champion del Digimon di Sora: lo stesso rostro
pieno di denti, la stessa disposizione del piumaggio, la coda a forma di fiamma
e le ‘antenne’ sul capo. Tuttavia, il piumaggio era di un lucido, quasi
inquietante nero, al punto che, visto dal basso, il Digimon sembrava niente più
che un enorme buco nero a forma di uccello nel cielo.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Sabirdramon
Tipo: Uccello
Attributo:
Anti-Virus
Livello: Champion
Attacchi: Mach
Shadow
Questo feroce uccello
predatore è considerato la versione malvagia di Birdramon. Plana silenziosamente
sulla sua vittima e la bombarda con fiamme nere scagliate dalle sue ali.
“Ci sto provando, Rosa… Ma non è facile, quello vola e io
no!” grugnì il Digimon della ragazzina, evitando per un pelo una fiammata nera
che incenerì un piccolo arbusto a pochi centimetri da lui. Per affrontare
questa minaccia, Gotsumon era passato alla sua forma Champion, Monochromon, un
grosso dinosauro quadrupede simile ad un triceratopo grigio con un solo corno
sul naso e una spessa corazza nera sulla schiena, sulla testa e sulle zampe.
Sfortunatamente, anche così il Digimon di Rosa sembrava avere seri problemi:
era troppo lento e ingombrante per evitare i colpi con efficacia, e anche
quando riusciva ad indirizzare un colpo contro Sabirdramon, l’agilità e la manovrabilità
del pur enorme rapace rendeva inefficace ogni attacco.
Rosa strinse i denti e serrò il pugno davanti a sé, cercando di pensare ad un
modo di togliere dai guai il suo Digimon.
“Volcanic Strike!”
ruggì Monochromon, aprendo la bocca e sparando una sfera di energia
rossa e incandescente contro Sabirdramon. Questa volta, il Digimon artificiale
non fu abbastanza rapido, e il colpo lo raggiunse in pieno petto, facendogli
perdere stabilità per un attimo e staccando alcune delle sue piume nere come la
pece. Tuttavia, l’enorme uccello si rimise subito in posizione con qualche
rapido colpo d’ali e rispose con un’altra raffica di fiamme nere, che piovvero
su Monochromon e sul terreno attorno a lui, infliggendogli dei danni e
scagliandolo al suolo.
“No! Monochromon!” esclamò Rosa, correndo a fianco del
dinosauro grigio, che, pur mantenendo a fatica la propria forma Champion, stava
cercando di rimettersi in piedi. La ragazzina si inginocchiò
vicino al suo Digimon, verificando che stesse bene. “Monochromon! Como estàs, todo bien?”
“Rosa…” rispose Monochromon “Ti prego, allontanati… questo uccellaccio non si farà scrupoli a far fuori anche
te…”
L’ipotesi peggiore si avverò fin troppo presto: dopo essere
rimasto in sospensione per un secondo, Sabirdramon si calò in picchiata verso
Rosa e Monochromon, sfoderando gli affilati artigli delle zampe. La ragazzina
spalancò gli occhi terrorizzata, senza riuscire a
staccare gli occhi dal suo aggressore, e cercò freneticamente di pensare ad un
modo di sfuggirgli: ma come fare? Sabirdramon era troppo più veloce di
Monochromon, e pareva anche decisamente più forte.
Sembrava che lei e il suo Digimon fossero giunti al
capolinea…
“Blue Thunder!” esclamò improvvisamente una voce profonda dietro di lei. Una
frazione di secondo dopo, una splendente sfera di crepitante energia azzurra
sfrecciò sopra Rosa e Monochromon e centrò in pieno Sabirdramon, che emise uno
strillo acuto e perse quota, evitando per un pelo di precipitare al suolo.
Meravigliati, la ragazzina e il suo Digimon si voltarono per vedere Raidramon,
con Daisuke in groppa, emergere dal fogliame dietro di loro e atterrare vicino
al luogo della battaglia con agilità quasi felina. Stingmon li seguiva in volo,
portando Ken sulla schiena.
“Eh? E… e voi da dove spuntate?”
esclamò Monochromon.
“Scusate se ci intromettiamo e vi
rubiamo la scena!” rispose Daisuke, smontando dal drago elettrico e sfoderando
un segno di vittoria, mentre Raidramon tornava ad essere Veemon “Ma non ci
andava di vedere una collega Digiprescelta e il suo Digimon finire nelle
grinfie di quel pennuto troppo sviluppato!”
“Siamo qui per darvi una mano, non preoccupatevi!” proseguì
Stingmon, atterrando lentamente e permettendo a Ken di scendere dalla sua
spalla “Sappiamo chi crea e manda questi Digimon
artificiali, e stiamo cercando di mandare all’aria i suoi piani!”
“Ben detto!” esclamò Daisuke, richiamando il potere
dell’altro suo Digimental “Perciò… mostra cosa sai
fare, Veemon! DIGI-ARMOR ENERGIZE!”
“Perfetto, Dai! Veemon
armor shinka… FLAMEDRAMON, la Fiamma del Coraggio!” Sotto gli occhi
attoniti di Rosa e Monochromon, il piccolo drago azzurro si trasformò nel
fiammeggiante guerriero del Coraggio.
“La leggendaria… Digievoluzione Armor…” mormorò il dinosauro
grigio “Non credevo ne avrei mai vista una…”
Mentre Stingmon e Flamedramon volgevano
nuovamente la loro attenzione a Sabirdramon e balzavano verso di lui, Daisuke e
Ken raggiunsero Rosa e il suo Digimon per assicurarsi che stessero bene.
“Tutto a posto, voi? Non siete feriti, spero…” chiese
Ken. Rosa alzò la testa per rispondere…
“No hay problema!
Siamo bene tutti e due…”
…si interruppe, diventando rossa
come un semaforo, quando il suo sguardo si posò su Ken: era rimasta incantata a
guardare il bel viso del ragazzo! Certo, anche quel tipo con i capelli a punte
che lo accompagnava non era male, però…
In una frazione di secondo, un’estatica Rosa, gli occhi
trasformati in cuoricini pulsanti, sfrecciò verso lo sbalordito Ken e lo
strinse in un abbraccio (come meglio poteva, visto che il Digiprescelto della
Bontà era abbastanza più alto di lei). “…però anche se fossi stata ferita ora non sentirei più niente! Gracias, senorito, avete salvato la vita a me e al mio Digimon! Vi
sarò grata per sempre! Gracias! Gracias!”
“Ah… ehm… di niente… come dire… abbiamo fatto il nostro
dovere…” mormorò Ken, rimanendo allibito davanti all’inaspettata vivacità e
cordialità della ragazzina messicana, che continuava a restargli stretta senza
badare allo sguardo incredulo di Daisuke.
“Ma… che sta…” mormorò il nuovo
Digiprescelto del Coraggio, permettendo ad un grosso gocciolone di sudore di
scendergli lungo la fronte. Al suo fianco, Monochromon sospirò, facendosi
uscire dalla bocca una nuvoletta stilizzata, e scosse la testa.
“Non ci fare caso… tipico di Rosa…”
Nel frattempo, con l’intervento di Flamedramon e Stingmon,
le sorti della battaglia stavano rapidamente volgendo a sfavore del Digimon
artificiale. Evitando un potente pugno da parte della Digievoluzione Armor di
Veemon, Sabirdramon si allontanò di alcuni metri e
scagliò un’altra raffica di fiamme nere, ma i suoi avversari evitarono tutti i
colpi con due rapide virate, mandandoli ad esplodere senza danni contro il
terreno. Stingmon, facendo sfoggio di un’agilità insospettabile per una
creatura della sua taglia, si portò rapidamente al fianco di Sabirdramon e
colse il suo momento di distrazione.
“Spiking Strike!”
esclamò il gigantesco insetto, trafiggendo una delle ali di
Sabirdramon con la sua lama laser e strappandogli un acuto strillo di
rabbia.
“Bel colpo, Stingmon! Finisco io il lavoro! Flame Fist!” esclamò Flamedramon,
schizzando verso Sabirdramon trasformato in un proiettile fiammeggiante. Il
Digimon Armor prese in pieno petto il rapace nero, che emise un altro stridio e
ridiventò una semplice statua di granito nero, che si disintegrò subito dopo.
La battaglia era conclusa.
“Perfetto! Un altro membro in meno nell’esercito di
Mephistomon!” commentò Flamedramon, atterrando su un ginocchio in posa eroica e
ritornando ad essere Veemon. “Ottimo lavoro di squadra, Stingmon!”
“Dovere!” rispose Stingmon, atterrando a sua volta e
regredendo anche lui alla sua forma Rookie. “Cessato pericolo, amici!
Quell’uccellaccio non ci dara più… HEY! E tu che cosa credi di fare!?”
L’ultima esclamazione di Wormmon fu dovuta
al fatto che una certa ragazzina con le trecce e vestita di rosa era ancora
avvinghiata a Ken come una cozza sullo scoglio! Con una velocità ancora una
volta insospettabile, Wormmon scattò verso Rosa e le si parò
di fronte, fulminandola con lo sguardo. “Hey, tu! Va bene che sei contenta
perché ti abbiamo salvato, ma vedi di non esagerare!”
Rosa fece un passo indietro, staccandosi da Ken e guardando
meravigliata il piccolo bruco verde. Poi, ricambiò lo sguardo irritato di
Wormmon e gli rispose per le rime. “Hey, sarai anche il suo Digimon, ma il senorito non è proprietà privata, bicho!Se
voglio abbracciarlo, posso farlo, no?”
“Sì, ma non prenderti tanta confidenza…”
Rosa e Wormmon cominciarono a bisticciare ad alta voce
davanti all’incredulo Ken, che cercava in qualche modo di calmare gli animi, al
rassegnato Monochromon, e al poco divertito Daisuke, che era stato
completamente ignorato!
“Cavolo… e in tutto questo io cosa sono, carne macinata?” si
chiese il ragazzino, con dei grossi goccioloni di sudore sulla testa.
“Mi dispiace, Dai…” fu Veemon a rispondergli “Temo che la nostra amica si sia lasciata prendere un po’ la
mano…”
**********
In un altro settore di DigiWorld, in un
canyon roccioso sotto un sole cocente…
“E’ tutto a posto, Catherine? Possiamo
uscire?” chiese una preoccupata Floramon alla sua partner. La
Digiprescelta francese e la sua partner si erano
rifugiate dietro un grosso masso, vicino ad un’ampia formazione rocciosa, e si
erano messe controvento in un ennesimo tentativo di sfuggire al branco di
Fugamon che le stava inseguendo ormai da diverse ore. Erano riuscite a
seminarne una certa quantità, ma tre di loro ancora non mollavano…
La ragazzina bionda sporse leggermente la testa per
controllare la situazione, ignorando la fastidiosa sensazione delle sue gambe
addormentate a causa del tempo in cui era rimasta accucciata dietro la roccia.
Dopo aver controllato che non ci fosse alcuna traccia
dei Digimon orchi, Catherine diede un cenno d’assenso alla sua partner. “Oui, Floramon… non vedo più nessuno di
quei mostri… forse siamo proprio riuscite a perderli…”
Rapidamente, Catherine prese in braccio Floramon e si alzò
in piedi, iniziando ad allontanarsi dal nascondiglio. “Ora è meglio andarcene,
prima che quelli tornino indietro e…”
“ATTENTA, CATHERINE!” esclamò il piccolo Digimon
dall’aspetto di fiore, alzando lo sguardo e vedendo una grossa pietra
precipitare dal costone di roccia vicino a loro, diretta verso la testa della
sua amica! Solo un balzo disperato, dettato dal puro istinto di conservazione,
salvò Catherine e Floramon da una fine orrenda: la ragazzina, mantenendo un
sangue freddo invidiabile per la situazione, si gettò di lato, e la roccia
destinata a lei andò a sbriciolarsi sul terreno sassoso, mentre lei finiva
distesa a terra, un po’ ammaccata ma altrimenti illesa. Sfortunatamente, non
fece neanche in tempo a rialzarsi prima che i tre Fugamon ai quali aveva così
disperatamente cercato di fuggire piovessero letteralmente dal cielo,
atterrando vicino a lei e circondandola.
“Oh, no… avevano solo fatto finta di mollare… in realtà si
erano nascosti in cima al canyon…” esclamò Floramon, notando che uno dei
Fugamon era atterrato vicino al punto in cui la roccia si era schiantata.
Evidentemente, era lui il responsabile…
“Catherine! Non abbiamo scelta, dobbiamo
combattere! Fammi digievolvere, presto!” esclamò Floramon, mentre i Fugamon si
avvicinavano minacciosamente brandendo le loro clave. Catherine infilò una mano
nel suo elegante, anche se ormai tutto impolverato, vestito rosso, e tirò fuori
un Digivice vecchio modello. Stava per puntarlo verso la sua partner per farla
evolvere, quando…
“Eagle Eye!”
Uno dei Fugamon venne disarmato da
un paio di raggi laser scarlatti, uno dei quali lo colpì alla mano facendogli
volare via la clava, mentre l’altro distruggeva l’arma stessa. I Digimon orchi
indietreggiarono allarmati, spezzando l’accerchiamento
attorno alla loro vittima, mentre Halsemon, una delle possibili forme Armor di
Hawkmon, atterrava vicino a Catherine, portando in groppa Miyako, Michael e
Betamon.
“Hey, laggiù! Siete tutti interi?” chiese Miyako, balzando
giù da Halsemon assieme ai suoi compagni e aiutando Catherine a rialzarsi. La
ragazzina bionda e il Digimon fiore annuirono. “Oui, mademoiselle…merci
beaucoup per averci aiutato… siete Digiprescelti anche voi, vero?” rispose
Catherine.
“Certamente.” Rispose Michael, tirando fuori il suo
Digivice, mentre Betamon si poneva davanti ad un Fugamon, guardandolo con aria
di sfida. “Ma ti spiegheremo tutto dopo… Betamon,
credi di poter digievolvere in questo momento?”
“Non è il mio ambiente, ma me la caverò! Vai,
Michael!” rispose il Digimon girino. A quel punto, sia Michael che
Catherine attivarono i loro Digivice, trasmettendo energia ai loro Digimon…
“Betamon shinka… SEADRAMON!”
“Floramon shinka… KIWIMON!”
Al fianco di Halsemon, che stava tenendo a bada uno dei
Fugamon, apparve immediatamente Seadramon, torreggiando sopra l’avversario che
un attimo prima era molto più alto di lui, mentre Floramon si trasformava in un
uccello delle dimensioni di un pollo, dal piumaggio marrone e con piccole ali
atrofizzate, che indossava sulla testa un elmetto
bianco che gli copriva anche la parte superiore del becco e dal quale
spuntavano numerose piume verdi. Le zampe grigio-nere
erano molto sviluppate e adatte alla corsa, con corti artigli rossi.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Kiwimon
Tipo: Antico
Uccello
Attributo: Dati
Livello: Champion
Attacchi: Pummel
Peck, High Jumping Kick
Un uccello inetto al
volo, ma particolarmente abile nella corsa. E’ tra i più
veloci corridori del Mondo Digitale, e in caso di necessità può colpire
gli avversari con potenti calci.
“Perfetto! Ora vediamo come ve la cavate,
bestioni!” esclamò Miyako rivolta ai Fugamon, che stavano indietreggiando
fiutando la mala parata. Prima che i tre orchi avessero la possibilità di
attaccare o di tagliare la corda, i tre Digimon dei ragazzi prescelti agirono.
“Pummel Peck!”
esclamò Kiwimon, sparando dal becco dei piccoli missili simili alla sua testa.
“Ice Blast!” urlò
Seadramon, e soffiò una raffica di stalattiti di ghiaccio dalla bocca,
dirigendole verso un Fugamon. Entrambi gli attacchi andarono a segno,
cancellando all’istante due dei Digimon artificiali.
“Mach Impulse!”
esclamò Halsemon, prendendo il volo verso il Fugamon rimanente, con le ali circondate
da un’aura di energia rossa. Prima che l’orco potesse
tentare qualsiasi cosa, due proiettili a forma di arco
partirono dalle ali del Digimon di Miyako e lo colpirono in pieno, facendogli
fare la stessa fine dei suoi compagni. Come in tutti gli altri casi, le
stringhe di dati in cui i Digimon artificiali erano stati
ridotti si dileguarono verso il cielo e scomparirono nel nulla. Mentre i Digimon dei ragazzi ritornavano al loro stadio
Rookie, Catherine emise un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo.
“Bella prova, Hawkmon! Gli abbiamo fatto
vedere!” esclamò Miyako, prendendo in braccio il Digimon aquilotto e
abbracciandolo con affetto. Anche Michael stava
facendo la stessa cosa con Betamon, chinandosi sulle ginocchia e raccogliendo
l’inorgoglito Digimon girino.
“Allora, che te ne è parso,
Michael? Sono stato in gamba, eh?”
“Certo, come al solito!” rispose
Michael, ridendo.
“Floramon, sei stata grande! Bella Digievoluzione!”
Catherine si complimentò con il suo Digimon floreale, che si mise una mano
dietro la testa con aria di modestia.
“Beh, cerco di fare del mio meglio, come al
solito…” rispose Floramon, per poi rivolgersi ai loro salvatori. “E… a voi
vorrei dire anch’io… merci beaucoup, mes amies… non so
come ce la saremmo cavata senza di noi…”
La Digiprescelta francese annuì cupamente. “Già… sapete per
caso da dove vengono questi Digimon artificiali così violenti e aggressivi? Da
un po’ hanno incominciato a saltare fuori per tutto DigiWorld…”
Miyako sospirò, iniziando a raccontare la storia. “E’ una
storia un po’ lunga e complicata… vuoi venire con noi? Conosciamo un luogo
sicuro dove possiamo raccontarvi tutto…”
**********
“Allora, Crabmon, io mi affido al tuo intuito… da che parte,
secondo te?”
In un ulteriore settore di
DigiWorld, il giovane Digiprescelto australiano, Derek, e il suo Digimon dall’aspetto
di granchio, Crabmon, stavano camminando lungo le rive di un fiume, cercando un
luogo da dove contattare quel ‘Gennai’ di cui aveva parlato Crabmon in
precedenza. Fino a quel momento, non avevano avuto molta fortuna: non avevano
trovato nessun insediamento da cui avrebbero potuto tentare di contattare qualcuno, e avevano dovuto sfuggire agli attacchi
di diversi Digimon artificiali che vagavano per il settore.
Crabmon, che in quel momento era in braccio al suo partner
umano, usò una delle sue chele per indicare davanti a sé. “Non preoccuparti,
Dingo, sono sicuro che se seguiamo quest’argine, prima o poi
arriveremo senza dubbio ad un villaggio, o qualcosa del genere.”
“Hmm…” Il ragazzino dai capelli ricci non sembrava troppo
convinto “Mi sembra che sia almeno un’ora che lo dici,
e finora non abbiamo trovato nulla…”
“Questa volta sono sicuro, okay?” protestò il granchio
gigante, agitando freneticamente le chele in aria. “Seguiamo questa pista e
troveremo quello che cerchiamo, fidati di me!”
Alzando leggermente le spalle, Derek iniziò ad incamminarsi,
guardandosi attorno per cogliere segnali di possibile pericolo. Quei Digimon
creati dalle Dark Towers avevano la poco simpatica abitudine di sbucare fuori
all’improvviso e nei momenti meno opportuni. In quelle poche ore che aveva
passato nel Mondo Digitale, cercando un modo per tornare a casa, il ragazzino
aveva già imparato a guardarsi dagli attacchi di quelle pericolose creature…
Un fruscio proveniente dagli alberi alla sua sinistra attirò
l’attenzione della coppia di amici: mentre Derek
indietreggiava di un passo, Crabmon balzò immediatamente a terra e mostrò le
chele, facendole schioccare con aria minacciosa. “Allora, chi è là? Fatti
vedere!” esclamò il granchio gigante “Se sei un altro di Digimon malvagio
creato dalle Dark Towers, hai trovato pane per i tuoi denti!”
“Ehm… non credo che sia necessario essere così drastici, Crabmon…” commentò Derek, a cui stava scendendo
una goccia di sudore dalla tempia per il carattere bellicoso del suo amico “Se
fossero Digimon artificiali non sarebbero così discreti…”
“Sigh… questi giovani… sempre a saltare alle conclusioni…”
sospirò una vocina squillante proveniente da dietro un cespuglio, da cui si
sollevò in volo il piccolo Digimon folletto conosciuto come Piximon. Crabmon e
Derek lo fissarono meravigliati, mentre la creaturina rosa atterrava davanti a
loro con le braccia conserte “Anche se, posso capire che con tutti quei Digimon
malvagi in giro, non si sia mai troppo prudenti…”
“Scusate se vi abbiamo spaventato…” esordì Iori, apparendo dalla boscaglia seguito da Armadillomon, e facendo un
inchino di presentazioni “Permettetemi di presentarmi. Il mio nome è Iori Hida,
e sono un Digiprescelto come te. Lui è il mio partner, Armadillomon.” Fece un
cenno verso il piccolo Digimon corazzato, che fece un sorrisone
gioviale e alzò una zampina.
“Hey, ragazzi! Come va?” salutò
Armadillomon. Crabmon rispose sollevando una chela, mentre Derek sorrideva
divertito dal contrasto tra la formalità di Iori e il tono confidenziale del
suo partner.
“A noi potrebbe andare meglio… ma non ci lamentiamo!” Crabmon
rispose alla domanda di Armadillomon.
“E lui è Piximon, che si è gentilmente
offerto di accompagnarci. Potrei dire che è il nostro ‘sensei’, mancandomi un
termine migliore…” Proseguì Iori, indicando il
folletto rosa, che chiuse gli occhi e fece un cenno d’assenso.
“Beh…” iniziò il Digiprescelto australiano “Lieti di
conoscervi. Io mi chiamo Derek Russell, ma voi potete chiamarmi semplicemente
Dingo. E lui è il mio amico Digimon, Crabmon!” Il
granchio chiuse gli occhi e annuì (come meglio poteva…). “Immagino che anche
voi siate rimasti intrappolati qui, eh?”
“Già…” rispose Iori, tirando fuori il suo D-3 e guardandolo cupamente
“Io e i miei amici siamo confinati a DigiWorld già da
un po’… e in questo momento stiamo cercando di riunire tutti i Digiprescelti
che si trovano nella nostra stessa situazione. Io mi sono offerto di cercare in
questo settore, e sono contento di avervi trovato
prima che incappaste in qualche guaio…”
“Intendi i Digimon artificiali che stanno…” iniziò Crabmon,
ma non ebbe modo di finire la frase prima che dei passi pesanti facessero tremare la terra sotto i loro piedi, mentre un
ruggito inferocito squarciava l’aria. Digiprescelti e Digimon (tranne il sempre
calmo e padrone di sé Piximon) fecero un salto per la sorpresa e si
allontanarono dalla boscaglia allorchè un Digimon simile ad un orso, alto il
doppio di un essere umano, apparve davanti a loro, buttando giù un alberello
con le possenti zampe anteriori. Era ricoperto da una folta pelliccia
blu-violetta, che diventava bianca sul muso, attorno al collo, e sul torace, e
portava un paio di spalliere rosse ornate da spuntoni d’acciaio, e un paio di
tirapugni dello stesso colore, anch’essi dotati di punte affilate. A tutti gli
effetti, ricordava un orso grizzly dal pelo di colore strano, addestrato da
chissà chi alle arti marziali.
“Ragazzi, state attenti!” li avvertì
Piximon “Quello è un Grizzmon!”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Grizzmon
Tipo: Bestia
Attributo: Anti-Virus
Livello: Champion
Attacchi: Maul
Attack, Crescent Dawn
Un Digimon dall’aspetto
di orso, normalmente pacifico e di indole passiva.
Tuttavia, se disturbato o minacciato, combatte con grande
determinazione, falciando gli avversari con i suoi artigli.
“Un Grizzmon?” fece eco Armadillomon “Sicuramente
un Grizzmon creato dalle Dark Towers… di solito non sono così
aggressivi!”
“Ecco cosa intendevo quando dicevo che i Digimon delle Dark
Towers non sono discreti, Crabmon!” esclamò Derek, estraendo un Digivice da una
tasca dei suoi pantaloncini. “Temo che bisognerà combattere!”
“Sono pronto quando vuoi!” replicò il granchio gigante.
“E’ ora di combattere, Iori!” esclamò Armadillomon,
piazzandosi a fianco di Crabmon. Iori annuì, attivando il D-3 che ancora teneva
in mano.
“Bene, è giusto che dia una mano anch’io!” dichiarò Piximon,
piazzandosi davanti al Grizzmon infuriato. I Digivice di Iori e Derek si
attivarono all’unisono, trasmettendo energia ai Digimon…
CONTINUA…
Note dell’autore: Non posso dire che questo capitolo sia
venuto un granchè… comunque consolatevi, il prossimo
sarà molto meglio, in quanto vedrà, oltre che la conclusione del combattimento
di Iori e Derek, anche la definitiva entrata in scena di BlackWarGreymon e il
viaggio del vecchio gruppo per recuperare le Crest... Sfortunatamente, per un po’
dovrò razionare il tempo dedicato alla mia storia, in quanto tra poco sarà per
me periodo di esami… ma non vi preoccupate, questa storia andrà avanti ancora!
(Mentre scrivo, una parte del capitolo 13 è già stata stesa…)
Mi scuso per la scarsezza di questo capitolo, ma spero che
sia servito a introdurre degnamente i Digiprescelti
internazionali. Tanti saluti e alla prossima!
Una fanfiction di
Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Bentornati alla mia fanfiction! Purtroppo, non ho
avuto molto tempo per lavorarci, con i miei esami della sessione autunnale e
tutto il resto, ma cerco comunque di scrivere ogni
volta che posso… e credetemi, in questo capitolo ne vedremo delle belle! Per
l’occasione, ho invitato delle ospiti speciali che presto vedremo
in azione su Italia 1: signore e signori, diamo il benvenuto… alle WITCH!
(Le cinque WITCH si fanno avanti e salutano i lettori)
Justice: Ebbene sì, che ci crediate o no, sono
un fan delle mitiche guardiane della Disney, il cui cartone animato inizia ad
andare in onda martedì! Ho pensato che sarebbe stato appropriato far presentare
a loro questo capitolo… i Digiprescelti li ritroverete nel prossimo!(abbassando la voce)E poi,
è un’altra serie in cui una delle mie coppie preferite è andata al diavolo… chi
ha letto il numero 23 di WITCH sa di cosa sto parlando…
Will: Siamo tutte molto liete di questo invito,
sig. Justice Gundam!
Cornelia: Quindi lei è un fan delle nostre vicende… la
ringraziamo per l’apprezzamento!
Justice: Di niente, Corny! Ora, ci sarebbero delle
recensioni a cui rispondere. Mi date una mano?
Hai Lin: Yap! Vediamo un po’ chi ci lascia commenti… Driger,
l’autore ringrazia ancora per le tue recensioni, e mi comunica di dirti che
pensava che il precedente chappy fosse fallato perché stava entrando in periodo
di esami, quindi gli è sembrato di aver scritto
l’ultima parte un po’ frettolosamente… ad ogni modo, no, Justice non ha mai
giocato a quei due giochi di cui parli… comunque, ha comprato Digimon World 3
un po’ di tempo fa, e conta di iniziare a giocarci a fine settembre, quando
avrà terminato con gli esami – e in ogni caso, ha già qualche conoscenza sulla
storia del gioco...
Irma: E poi… un’altra affezionata lettrice, Francesca Akira!
Jus mi dice di ringraziare anche te per la recensione… e che non ha nessuna intenzione di lasciare solo Ken, che è anche il suo
personaggio preferito! Dice inoltre che si rende conto che alcune delle sue
coppie sono piuttosto inusuali… ma voleva dare un
tocco di originalità alla sua storia! In ogni caso, Jus conta di scrivere
un’altra saga di Digimon, in cui vedremo la mitica coppia Ken/Miyako!
Justice (facendo gli occhioni da cucciolo stile Kim
Possible): Allora, Franci? Sono perdonato? Ti prego, dimmi
di sì… T_T
Irma: Ti stai rendendo abbastanza ridicolo…
Cornelia (sorridendo tra sé): Sì, certo… parla la regina
della compostezza!
Irma: HEY!
Taranee (sorride e scuote la testa):
Giuro, quelle due a volte sembrano le versioni femminili di Taichi e Yamato…
andando avanti con le review troviamo Miele: l’autore è molto felice del fatto
che tu lo segua con tanta assiduità! Ti chiede solo di avere un po’ di
pazienza… Ad ogni modo, grazie ancora per i tuoi commenti entusiastici! E’
molto bello sapere di avere degli estimatori così
entusiastici!
Will: Dopodichè, qui troviamo la
recensione di Killkenny, con il quale mi sembra che l’autore abbia già
scambiato qualche parola via e-mail. Justice ringrazia per la tua
collaborazione e i tuoi suggerimenti, e spera che anche questo capitolo sarà di
tuo gradimento. Questa volta, sarà BlackWarGreymon al centro
dell’attenzione! Quindi, allacciatevi le
cinture di sicurezza, e diamo ufficialmente il via al capitolo 13!
Justice: Grazie, ragazze! Buona lettura!
Capitolo 13 – La
nascita di BlackWarGreymon
Mentre Grizzmon cominciava ad
avanzare minacciosamente verso di loro, mostrando i letali artigli e gli
spuntoni che decoravano spalliere e paramano, Iori e Derek attivarono i loro
Digivice, trasmettendo energia ai loro Digimon…
“Forza, Crabmon! Mostragli di che pasta sei fatto!” esclamò il Digiprescelto australiano, mentre il suo partner
e quello di Iori cominciavano a brillare…
“Armadillomon shinka… ANKYLOMON!”
“Crabmon shinka… COELAMON!”
Mentre Armadillomon si era trasformato nell’enorme dinosauro
corazzato che era apparso per la prima volta il giorno in cui Ken era stato
accettato in squadra, Crabmon si era evoluto in uno strano pesce con quattro
zampe, grande un po’ meno di uomo, dalle squame rosate
ricoperte da una corazza metallica segmentata, che scopriva solo gli occhi, il
sottopancia e le zampe posteriori. La bocca di Coelamon era piena di denti
squadrati e metallici, e un paio di pinne si dipartivano dalla sua spina
dorsale. La coda era foderata di squame grigie e terminava in una buffa pinna
caudale a ventaglio, mentre le zampe anteriori erano dotate di
affilati artigli metallici.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Coelamon
Tipo: Crostaceo
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Fossil
Bite, Ice Fist
Questo pesce corazzato
popola i mari più remoti del Mondo Digitale, e viene
visto raramente. Può respirare sia sott’acqua che fuori, e si muove sulla
terraferma grazie agli arti che sostituiscono le pinne laterali.
Colto di sorpresa dall’inaspettata evoluzione dei suoi
avversari, Grizzmon indietreggiò, grugnendo di rabbia, poi si sollevò in tutta
la sua ragguardevole altezza e lanciò un altro tremendo ruggito, che costrinse
i due ragazzi a coprirsi le orecchie.
“Hmph! Dovrai fare di più per impressionarci!” esclamò
Piximon, svolazzando verso il Digimon dall’aspetto di orso
e creando una sfera di energia in una delle sue piccole mani. “Pixi Bomb!” Con un rapido movimento, il
folletto rosa scagliò la sfera crepitante contro Grizzmon, colpendolo in pieno
petto e scagliandolo a terra con un ruggito. Più indietro, Coelamon spiccò un
balzo e puntò gli artigli di una zampa contro il Digimon artificiale.
“Fossil Bite!”
esclamò il pesce preistorico, e i suoi artigli si trasformarono in scie di
luce, separandosi dalla zampa del Digimon e andando a schiantarsi sul corpo di
Grizzmon, infliggendogli ulteriori danni. Lanciando un
altro ruggito, Grizzmon cercò di rialzarsi e riorganizzarsi per un altro
attacco, ma Ankylomon non aveva intenzione di lascialo
fare: non appena il Digimon artificiale si rimise in piedi e iniziò a
riprendere fiato, si vide arrivare addosso l’enorme massa del dinosauro
corazzato, che lo stava caricando con la velocità di un treno-proiettile!
“Mega Pressure!”
Ankylomon abbassò la testa poco prima di raggiungere Grizzmon, colpendo il suo
bersaglio con la placca corazzata sul cranio, con un fragore quasi assordante,
e facendolo volare in aria per diversi metri, mentre i pixel colorati che
ricoprivano il Digimon artificiale si disperdevano, rivelando una statua di
granito nero. Poi, ciò che rimaneva di Grizzmon piombò a terra e si dissolse,
trasformandosi in una pioggia di dati neri che salirono verso il cielo e
scomparvero sotto gli occhi dei due Digiprescelti e dei loro compagni digitali.
“Bene, è così che mi piace che vengano
fatti i lavori: con efficienza e collaborazione!” commentò Piximon, facendo un
cenno d’assenso verso i due Digiprescelti.
“Grazie, signor Piximon.” Rispose il piccolo Iori, facendo
un lieve inchino verso il loro mentore.
“Non è stato un problema.” Proseguì Ankylomon, abbassando la
testa.
“Oh, e… bella Digievoluzione, voi due!” Piximon si rivolse a
Derek e Coelamon “Se siete già arrivati alla forma Champion, significa
che tra voi c’è già l’intesa giusta… e poi, non vedevo
un Coelamon da un po’ di tempo!”
Derek si mise una mano dietro la nuca, sorridendo
imbarazzato. “Grazie… ehm… Piximon, giusto? Beh, sapevo già, più o meno, come
fare… ho incontrato alcuni di questi Digimon artificiali prima che voi mi
trovaste, anche se non ne ho sconfitto nessuno… quindi avevo già una mezza idea di come comportarmi…” Poi, il ragazzo australiano
assunse un tono più serio. “Piuttosto, io e Coelamon… Crabmon per l’esattezza…”
si corresse rapidamente vedendo il suo partner brillare e tornare allo stadio
Rookie “…stavamo cercando qualcuno che potesse darci una mano a trovare un certo Gennai… vorremmo cercare di capire come mai il
Mondo Digitale è all’improvviso piombato nel caos, e i Digivice non funzionano
più… pensavamo che questo Gennai potesse in qualche modo darci una mano…”
Ankylomon, come Coelamon prima di lui, rimpicciolì e ritornò
ad essere Armadillomon, mentre Iori prendeva un respiro e cercava le parole per
rispondere alla domanda di Derek. “Sfortunatamente, Derek-san… temo che la
situazione sia molto più complicata di quanto ti possa apparire… vedi, io,
Armadillomon e Piximon-san siamo stati mandati qui proprio da Gennai, allo
scopo di aiutarti a sfuggire ai Digimon artificiali… e mentre stiamo parlando,
i miei compagni stanno facendo la stessa cosa con altri Digiprescelti come noi,
rimasti intrappolati nel Mondo Digitale…”
“Già… e la mente che sta dietro a questo caos è un Digimon
malvagio di nome Mephistomon…” proseguì Armadillomon “Questo pericoloso
individuo è il risultato della mutazione dei dati di
quel Digimon che una volta era conosciuto come Apocalymon… e sfortunatamente ha
anche lo stesso obiettivo…”
“Apocalymon?” ripetè Crabmon, sbigottito. Anche
il suo partner umano era incredulo… e piuttosto intimorito “Stiamo parlando di
quella mostruosità che ha creato i Dark Masters e ha cercato di distruggere il
Mondo Digitale tre anni fa? Quello che è stato sconfitto dai
Digiprescelti di allora?”
“Proprio di lui, purtroppo…” confermò Piximon “Anche
quell’Imperatore Digimon di cui avrai probabilmente sentito
parlare… e tutte queste Dark Towers disseminate per DigiWorld… facevano parte
del suo piano per ritornare al potere di un tempo e finire l’opera di
distruzione che aveva iniziato. E’ proprio per fronteggiare questa nuova
minaccia che stiamo cercando di radunare quanti più Digiprescelti possibile… ci
sarà bisogno del contributo di ogni singolo.”
“Se vuoi unirti a noi, conosciamo
un luogo dove Mephistomon non potrà individuarci… e potrai contare sul supporto
di ognuno di noi per risolvere questo problema e riportare DigiWorld alla
normalità!” concluse Armadillomon “Allora, cosa dici?”
Derek sfoderò un sorriso sicuro. “Che
sono dei vostri, ragazzi! Sei d’accordo, Crabmon? Diamo un po’ di filo da torcere a quel Mephistomon?”
“Contate su di me!” esclamò il granchio gigante, muovendo le
chele in aria con entusiasmo “Facciamo vedere a quel
buffone cosa significa essere dei Digiprescelti! Vi daremo una mano anche noi!”
“Grazie infinite.” Ringraziò Iori, facendo un lieve inchino
“Sono sicuro che il vostro aiuto si rivelerà determinante…”
**********
“A quanto pare, questi guerrieri artificiali non valgono poi questo
granchè…” grugnì Mephistomon, sospirando con tono
irritato allorchè tutte le luci che davano la posizione dei
Digiprescelti scomparvero dalla mappa, tranne le otto nella zona più
occidentale, che in quel momento erano passate ad un settore adiacente. Il
demone dall’aspetto caprino chiuse la mappa con la pressione di un pulsante,
sorridendo tra sé nonostante tutto. La distruzione di un gruppo di Champions
artificiali era un incidente di poco conto…
“Anzi, potrà addirittura tornarmi utile…” disse tra sé
Mephistomon con aria soddisfatta, mentre dei pixel neri, una volta appartenuti
a Sabirdramon, Grizzmon e al gruppetto di Fugamon che aveva inseguito
Catherine, apparvero dal nulla e sciamarono attorno al suo corpo, accompagnati
da un sordo ronzio, per esserne assorbiti dopo qualche secondo. “Ad
ogni modo, con la Digievoluzione DNA ormai nelle mani di quei marmocchi, anche un Ultimate potrebbe rivelarsi un’arma insufficiente… credo
proprio che sia il caso di far scendere in campo il mio guerriero più forte…”
Sommo Mephistomon…risuonarono improvvisamente i pensieri di Arukenimon nella mente del demone. La donna-ragno aveva
un tono molto preoccupato, e non era difficile intuirne il perchèMio
signore, io e Mummymon dovremmo tornare a fare
rapporto… temo di avere delle notizie poco piacevoli…
Non importa…rispose
telepaticamente MephistomonCredo
di sapere già di cosa tu stia parlando… tornate
immediatamente alla base, ho già pianificato la nostra prossima strategia
d’attacco. E questa volta, sarà sicuramente quella
vincente!
Mephistomon riuscì a percepire la sorpresa della donna-ragno
alla notizia, prima che il contatto telepatico si interrompesse.
I suoi schiavi, entrambi ancora in forma umana, riapparvero nella sala di
controllo qualche istante dopo con un lieve sibilo, simile a quello del vento
tra gli alberi, e si piegarono su un ginocchio in segno di sottomissione.
Arukenimon emise un sospiro rassegnato prima di iniziare il suo rapporto.
“Mio signore… sono spiacente di comunicarle che i Digimon
artificiali che abbiamo mandato contro i Digiprescelti
hanno fallito nella loro missione, e sono stati cancellati. Al momento,
purtroppo, non sappiamo quale sia la nuova ubicazione
dei nostri bersagli. Siamo spiacenti, temo che abbiamo
fallito su tutta la linea.”
Al fianco di Arukenimon, Mummymon
strinse i denti, sudando freddo. “Ecco…
ora viene la grandine…”
Concluso il rapporto, Arukenimon e
Mummymon restarono in intimorito silenzio, aspettandosi una punizione, o quanto
meno una sonora lavata di capo per il loro fallimento. Invece, con loro grande sorpresa, il loro padrone incrociò le braccia sul
petto e iniziò a sghignazzare, emettendo un suono roco e riecheggiante,
amplificato dalle pareti metalliche della sala di controllo, che ricordava un
pò il rombo di un tuono.
“Huhuhuhuu… beh, tutte qui le ‘notizie spiacevoli’ che
mi dovevate portare? La sconfitta dei miei Champion artificiali è soltanto un
fastidio di poco conto: vuol semplicemente dire che ci metteremo un po’ più di
tempo per liberarci dei Digiprescelti, ora abbiamo a disposizione qualcosa di
molto più affidabile!” esclamò Mephistomon.
“Huh? Temo di non capire, mio signore…” esordì Mummymon
“Insomma, credevo che lei sarebbe stato molto seccato
di questa sconfitta… e che cosa sarebbe questo qualcosa di molto più affidabile
di cui sta parlando?”
“Molto semplice…” iniziò a spiegare la nuova forma di Apocalymon “Vedete, considerando come Paildramon, il
Digimon nato dalla Digievoluzione DNA di ExVeemon e Stingmon, abbia distrutto
con facilità SkullBaluchimon, un Digimon Ultimate che, secondo i miei calcoli,
avrebbe sicuramente dovuto sconfiggere i ragazzi prescelti, ho pensato… se un
obelisco di controllo mi dà un Champion, e dieciformano un Ultimate, cosa potrei ottenere
mettendone assieme ben cento?” Terminò la domanda retorica inclinando
leggermente la testa da un lato, gli occhi fiammeggianti rivolti verso
Arukenimon, e sfoderando uno dei suoi sinistri ghigni, che gli conferivano
un’aria ancora più innaturale, stampati com’erano su un volto di capra…
“Mio signore…” mormorò Arukenimon, trasalendo “Lei vuol dire… che ha intenzione di creare un Mega?”
“Esatto, Arukenimon. Un Mega. Anche con Paildramon dalla loro parte,
quei ragazzini non avranno nessuna possibilità!” rispose Mephistomon,
serrando gli artigli della mano destra davanti a sé e facendo crepitare delle
scariche di energia rossa tra le loro punte. “Il
progetto è già molto vicino al completamento, e prevedo che entro domani sarai
in grado di dargli vita.”
“Ha… ha avuto un’idea fantastica, sommo Mephistomon…” commentò Arukenimon, la sua aria sbalordita rapidamente sostituita
da un ghigno di perfidia “E, mi dica… sarebbe possibile vedere i
risultati di questo progetto?”
“Sarei curioso di vederli anch’io…” aggiunse timidamente
Mummymon. Mephistomon rispose facendo un cenno con il capo e indicando una
sezione della sala comandi avvolta dalle tenebre. “Nessun problema. Venite, e
vedrete con i vostri occhi la nostra arma finale.”
Il demone condusse i suoi servitori sopra una sezione
rettangolare di pavimento, grande abbastanza da farli stare tutti e tre, e
premette un interruttore che fino a quel momento Mummymon e Arukenimon non sospettavano neppure ci fosse. Un attimo dopo, l’intera
sezione sprofondò sotto gli occhi increduli dei due Digimon artificiali,
trasportando i passeggeri nella sala di costruzione in cui stavano avendo luogo
gli ultimi ritocchi del ‘progetto BlackWarGreymon’…
Arukenimon e Mummymon rimasero di nuovo esterrefatti davanti all’enorme statua
nera, dall’aspetto di drago umanoide, che troneggiava nella sala oscura
“Quello… è un Digimon di livello Mega…” esclamò Arukenimon,
mentre le sue zampe aracnidi si posavano sull’acciaio del pavimento con un
ticchettio snervante. La donna-ragno non riusciva a staccare gli occhi da
quella che a lei appariva come una meravigliosa macchina
di morte: le fattezze erano umanoidi, ma era alto almeno quindici metri e i
dettagli erano in parte di drago, in parte di dinosauro, con zampe artigliate,
una pelle coriacea e ricoperta di squame, e un muso allungato tipico di un
predatore. Benchè la creatura fosse ancora una statua
di granito nero priva di vita e di colore, molti dettagli erano già chiaramente
visibili: quasi tutto il suo corpo era protetto da una corazza che lasciava
scoperti soltanto i piedi artigliati e le parti superiori delle braccia e delle
gambe. Due spuntoni affilati emergevano dalle spalliere, tre lunghi artigli
ornavano le protezioni degli avambracci, e aveva un paio di ali,
simili alle due metà di uno scudo. Il petto era racchiuso in una spessa e
robusta armatura, e portava sulla testa un elmetto con due corna sulle tempie e
una sulla punta del naso, dal quale spuntava una folta criniera.
Compiaciuto delle reazioni meravigliate di
Arukenimon e Mummymon, Mephistomon fece qualche passo verso l’enorme
statua di granito nero e appoggiò una mano artigliata su una delle sue gambe. “Esatto,
Arukenimon. Ho il piacere di presentarvi BlackWarGreymon, la macchina da
combattimento più feroce e spietata che sia mai esistita.
Ho pensato che sarebbe stato congruo… far distruggere i Digiprescelti dalla
versione oscura di uno dei loro Digimon più potenti. Non lo trovate ragionevole
anche voi?”
“Sommo Mephistomon, sono stupefatta… Questo Digimon… è
proprio quello che ci voleva… per distruggere i mocciosi prescelti e i loro
disgustosi mondi!” esclamò Arukenimon, senza riuscire a staccare gli occhi dalla enorme statua di granito nero.
“Ero sicuro che vi sarebbe piaciuta…” rispose Mephistomon “Allora
domani, non appena BlackWarGreymon sarà completato, attireremo i Digiprescelti
in una trappola, dopodichè tu, Arukenimon, lo animerai, e scatenerai la sua
potenza sui Digiprescelti… vedrai, non se ne salverà uno solo… Huhuhuhuu…”
il demone interruppe il suo discorso e sghignazzò ancora con tono malvagio, poi
squadrò i suoi due servitori, come per dare loro le ultime istruzioni “Allora,
ci sono domande?”
Con leggera titubanza, Mummymon alzò una mano. “Ehm… in
effetti, mio signore… io avrei due domande da fare…”
“Prego.”
Il Digimon mummia si schiarì la voce. “Ecco… visto che questo BlackWarGreymon è composto da cento Dark
Towers, ci vorranno cento dei capelli di Arukenimon-chan per animarlo, giusto?”
Una delle sopracciglia della donna-ragno guizzò verso l’alto come in un tic al
sentire il nomignolo che il suo compagno le aveva affibbiato.
Mephistomon annuì. “Vieni al sodo.”
“Ah… Ehm… sì, signore…” Mummymon si mise una mano dietro
alla nuca per l’imbarazzo “Ecco… quello che volevo dire è…
non diventerà pelata?”
Un attimo di scioccato silenzio accolse la domanda di
Mummymon. Le zampe insettoidi di Arukenimon persero la
presa sul pavimento, e la donna-ragno cascò a terra di faccia per il
disappunto, mentre Mephistomon manteneva un’espressione totalmente neutrale.
“Dovevo aspettarmelo…
un idiota fa una domanda idiota…” pensò tra sé il Digimon caprino. Nel
frattempo, Arukenimon cominciava a tirarsi su, con una venuzza pulsante che le
era apparsa sulla nuca, e una minacciosa aura della rabbia attorno al corpo…
“Tu… tu… razza di… DEFICIENTE!” strillò Arukenimon, alzando
in aria una mano stretta a pugno e calandola giù…
KAPOW!
“Ahiooo!” piagnucolò Mummymon, disteso a terra di faccia con
un enorme bernoccolo sulla testa “Ma che ho detto di
male? Cento capelli non sono pochi…”
Mephistomon grugnì spazientito. “Di questo non preoccuparti,
cervello di mummia… i capelli di Arukenimon si
rigenerano in 24 ore. Seconda domanda, e spero sia più sensata.”
Massaggiandosi il bernoccolo sulla testa, Mummymon si mise a
sedere. “Ecco, mio signore… la seconda domanda è… non è possibile che
BlackWarGreymon sfugga al nostro controllo? Voglio dire, stiamo creando un Mega
molto potente, e… non so… magari sarà diverso dai burattini che abbiamo creato
finora…”
Mephistomon scosse la testa. “Tsk… Parli come se questo pezzo
di granito potesse pensare… i nostri Digimon artificiali non sono più vivi di
un sasso, mi spiego, razza di idiota? Sono automi che
fanno tutto quello che noi gli ordiniamo, punto e basta. Quindi,
la tua preoccupazione è ingiustificata: non corriamo nessun rischio da questo
punto di vista. Tutto chiaro?” Mephistomon concluse guardando Mummymon
dritto in faccia e facendo accendere ancora una volta di luce scarlatta i suoi
occhi, il che ebbe l’effetto di intimorire il Digimon mummia al punto da
indurlo al silenzio.
“Tutto… più che chiaro…” rispose Mummymon, deglutendo
nervosamente. Al suo fianco, Arukenimon scosse la testa con aria desolata.
“Ma perché mi ritrovo con un simile buffone
come partner?” pensò.
“Bene, allora sapete cosa fare!” concluse
il demone, puntando uno sguardo feroce su Arukenimon e Mummymon. “Domani,
BlackWarGreymon sarà completato, e voi dovete fare in modo che sia l’ultimo
giorno in cui i Digiprescelti ci metteranno i bastoni tra le ruote! Conto su di
voi per il successo di questa operazione… non mi
deludete!”
“Non si preoccupi, sommo Mephistomon!” rispose Arukenimon,
accarezzando il freddo granito della gamba destra di BlackWarGreymon. “Domani
porremo fine una volta per tutte alla sciocca leggenda
dei Digiprescelti… ed entrambi i mondi saranno alla sua mercè!”
**********
Quella sera, in un settore all’estremo Ovest del Mondo
Digitale…
Già da diverse ore, il gruppo composto dai Digiprescelti
originali e dai loro partner Digimon, accompagnati da Leomon, Ogremon e
Andromon, era emerso da un Digiport ed era in viaggio verso il santuario di Azulongmon, dove si trovavano le Crest che avrebbero
permesso loro di competere ad armi pari con Mephistomon e i suoi scagnozzi. Per
tutta la durata del viaggio, erano stati accompagnati dalle allegre
chiacchierate di Mimi e Biyomon, dai saggi consigli di Jyou e Koushiro, dalle
battute di Gomamon, dai bisticci amichevoli tra Taichi, Yamato e Sora… insomma,
da tutte le voci e le emozioni che erano soliti vivere
durante il loro lungo primo viaggio attraverso il Mondo Digitale. Si respirava
un’atmosfera di amicizia e cordialità che ricordava
nostalgicamente la loro prima avventura, in cui tutto sembrava più semplice e
immediato, e dove i ragazzi avevano imparato molte più cose di quante non
avrebbero mai potuto imparare sui banchi di scuola.
Tuttavia, aleggiava nell’aria,
messa momentaneamente da parte ma mai totalmente dimenticata, la preoccupazione
per quanto stava succedendo nel Mondo Reale. Nessuno dei ragazzi poteva fare a
meno di chiedersi come i loro cari avessero preso la notizia della loro
scomparsa, che a quell’ora sarebbe stata sicuramente notata… infatti, dopo la
sconfitta (o meglio, la prima
sconfitta) di Apocalymon, lo scorrere del tempo nei
due mondi si era praticamente sincronizzato, e ora al tempo che passavano in un
mondo corrispondeva un tempo uguale nell’altro. Ed era
già passato quasi un giorno da quando avevano affrontato SkullBaluchimon al
loro arrivo nel Mondo Digitale.
Tra i più preoccupati per questi sviluppi imprevisti,
c’erano Taichi e la sua sorellina Hikari. I fratellini Yagami sapevano bene quanto
apprensivi fossero i loro genitori, in particolare la
signora Yagami, e come, al loro ritorno sulla Terra dal loro primo viaggio,
avessero promesso che una cosa del genere non sarebbe più accaduta. Ora, erano
bloccati nel Mondo Digitale, senza neanche la possibilità di avvertire i loro
cari. Certo, Gennai stava cercando un modo di risolvere la situazione da questo
punto di vista, ma questo faceva ben poco per dissipare le loro preoccupazioni…
“Tutto bene, Taichi?” chiese Sora, notando
l’espressione preoccupata del suo amico d’infanzia. “Mi sembri un po’…
nel pallone…”
Il ragazzo venne scosso dalle sue
elucubrazioni, e si voltò per rispondere, sorridendo con aria leggermente
sbalordita. “Oh? Ah… scusa, Sora, ero un po’
distratto… sì, sì, tutto bene! Nessun problema, davvero! Perchè, dovrebbero
essercene?” Fece una risata imbarazzata per nascondere
il suo stato d’animo, ma anche lui si rendeva conto di non aver convinto la sua
amica.
“Hmm… Non sei mai stato bravo a dire le bugie, Taichi…” lo
rimproverò cordialmente Sora “Dai, Taichi, se hai
qualche problema puoi discuterne con me… Sei in ansia per la tua famiglia nel
Mondo Reale, ho ragione?”
“E’ quello che cerco di dire anch’io, ma non vuole
ammetterlo!” protestò Agumon, incrociando le zampe anteriori sul petto.
Biyomon, che stava svolazzando al fianco della sua partner umana e fino a quel
momento l’aveva intrattenuta con il suo allegro chiacchierare, rise tra sé,
notando che i suoi compagni d’avventura non avevano perso un briciolo del loro
leggendario temperamento…
Il Digiprescelto del Coraggio sospirò, fissando il viso
angelico della sua amica. Fu allora che si accorse di quanto vicina fosse, e la
cosa lo fece leggermente arrossire. Certo, lui e Sora erano
stati già a stretto contatto prima di allora, ma… era stato prima che lui
iniziasse a vederla come qualcosa di più che un’amica! Questo turbine di emozioni che cominciava ad agitarsi all’interno del suo
cuore, doveva ammetterlo, gli faceva un po’ paura… la sua amicizia con Sora era
una delle cose che lui aveva dato per assodate per più tempo, e non voleva
rischiare di perderla a causa dei propri sentimenti… e se lei non avesse
ricambiato? Se una sua confessione l’avesse spaventata
e allontanata da lui? Era disposto a perdere la sua possibilità di dichiararsi…
ma non l’amicizia di Sora. E poi, lui cosa aveva che
altri ragazzi non avevano? Sora meritava di più…
Scuotendo la testa come per scacciare quei pensieri, Taichi
iniziò a parlare. “Sì, in effetti è così… non posso
fare a meno di chiedermi come si staranno preoccupando i nostri genitori e i
nostri amici… a questo punto avranno già chiamato la polizia e avranno
denunciato la nostra scomparsa…” Il ragazzo fece vagare il suo sguardo verso
l’orizzonte, cercando di concentrarsi sul loro compito, e sperando che il
santuario di Azulongmon si decidesse ad apparire all’orizzonte. Fu colto di
sorpresa quando Sora gli appoggiò una mano sulla spalla, cercando di ridargli
un po’ di sicurezza.
“Ti capisco, Taichi… è per questo che dobbiamo cercare di
risolvere i problemi di DigiWorld e respingere Mephistomon… e chiunque possa essere dietro di lui… il prima possibile. Perciò, a
maggior ragione dobbiamo darci da fare e sbrigarci a ritrovare le nostre Crest,
non sei d’accordo?” chiese lei, con quel tono pacato
che riusciva sempre a infondere fiducia a chiunque.
Taichi continuò a fissare meravigliato la sua migliore
amica, poi sorrise di nuovo, questa volta con aria più
convinta. “Sì, hai ragione…”
“Guarda, Taichi, anche noi siamo tutti, in una certa misura,
preoccupati per i nostri cari…” fu Yamato a parlare, portandosi a fianco dei
suoi migliori amici, accompagnato da Gabumon come ai vecchi tempi. “Anch’io sto
pensando a come saranno preoccupati i miei genitori, e
i ragazzi della mia band…”
“Già, la tua band…” disse Taichi “Se non sbaglio, la sera
del giorno in cui siamo partiti tu avevi un concerto a Hikari Ga Oka…”
Yamato annuì. “Già, e ormai Akira, Takeshi e Yutaka mi
avranno dato per disperso…”
“Beh, guarda il lato positivo…
almeno così ti sei evitato Jun!” scherzò Taichi, alludendo alla cotta pazzesca
che la sorella maggiore di Daisuke aveva per il biondo cantante.
“Heh… non ha tutti i torti… Non tutto
il male viene per nuocere, come si suol dire!” rise Gabumon, chiudendo gli
occhi e sorridendo da un orecchio all’altro.
Yamato sbattè gli occhi, leggermente sbalordito, poi fece
una breve risata imbarazzata. “Heh, hai proprio ragione! Non che mi sia antipatica, beninteso, ma a volte diventa troppo
soffocante!”
I tre ragazzi e i loro Digimon condivisero una risata, risollevandosi
il morale. Era straordinario, agli occhi di Yamato, come lui, che all’inizio
delle loro avventure a DigiWorld era un ragazzo introverso e piuttosto
scostante, avesse acquistato una tale fiducia nei suoi
compagni, e avesse imparato a fare gioco di squadra e a sentirsi parte di un
gruppo. Aveva compreso il vero significato dell’amicizia, e
in quel momento, si sentiva orgoglioso di possedere la Crest
corrispondente…
“Hey, di cosa si discute di tanto interessante?” risuonò la
voce allegra di Mimi, che si era avvicinata al terzetto di amici
e stava ascoltando con interesse la loro conversazione. “Non teneteci
all’oscuro, vogliamo dire la nostra anche noi!”
“Appunto! Cos’è questa atmosfera
romantica che sento?” aggiunse Palmon, guardando di sottecchi il trio di amici.
I tre arrossirono lievemente, sbarrando gli occhi alla domanda del piccolo
Digimon pianta e alle implicazioni che comportava…
“Ma Palmon! Cosa
stai dicendo, li stai mettendo in imbarazzo!” cinguettò Biyomon, svolazzando
attorno alla sua amica, che si limitò a ridere divertita. “Hey, non posso farci
niente… in fondo, io sono la partner della Digiprescelta della Sincerità, e
come lei dico quello che penso!”
Nelle retrovie, Koushiro, Jyou, Takeru e Hikari, assieme ai
loro compagni e agli altri Digimon, stavano assistendo alla conversazione tra i
loro amici, tendendo le orecchie per ascoltare quello che si dicevano.
“Certo che sono allegri… quanto meno, il morale della
compagnia è alto…” commentò uno stupito Ogremon, che si stava chiedendo come
fosse possibile che i ragazzi mantenessero uno spirito così positivo
anche in una situazione potenzialmente così pericolosa. In fondo, avevano
Mephistomon e i suoi Digimon artificiali alle calcagna, e stavano fronteggiando
una minaccia ad entrambi i mondi che probabilmente superava tutte quelle viste
in passato.
“Cercano sempre di pensare positivo,
anche se la situazione è difficile…” replicò Hikari, guardando inorgoglita il
fratello maggiore “Quando abbiamo affrontato i Dark Masters, era sempre così…
era Taichi quello che più di tutti ci spronava a dare del nostro meglio e a non
lasciarci abbattere… e Sora-san lo aiutava il più possibile!”
Gatomon, la sua solita aria cinica e le zampine anteriori
incrociate dietro la nuca, riassunse tutto con un’unica frase. “Sono dei
buffoni, tutto qui…”
“Accidenti, quanto sei severa…” commentò Patamon, dalla sua
posizione privilegiata sul berretto di Takeru. “Stanno solo cercando di non
farci preoccupare troppo, tutto qui!”. Il Digiprescelto della Speranza sorrise
in tono di approvazione, e disse la sua. “Già, e credo
proprio che per mandare all’aria i piani di Mephistomon… dovremo cercare di
scacciare ogni preoccupazione inutile, e dimostrarci nuovamente degni delle
nostre Crest…”
Il volto di Takeru si rabbuiò al pensiero di quel Digimon
oscuro che tre anni prima, in forma di Apocalymon, era
giunto ad un passo dall’annientare entrambi i mondi. Fin dal giorno in cui
Patamon/Angemon si era sacrificato per salvarli da Devimon, il ragazzino biondo
aveva sviluppato una vera avversione per le tenebre e tutto ciò che era ad esse collegato… compreso Mephistomon. Hikari si accorse
dell’aria leggermente afflitta del suo amico, e gli rivolse uno sguardo
rincuorante.
“Takeru…” mormorò la ragazzina. Tempo prima, Hikari aveva
passato un periodo in cui si sentiva costantemente depressa e impaurita, e
vedeva cose strane ed inquietanti. Il tutto era culminato quando Hikari era
scomparsa nel nulla davanti agli occhi di Gatomon, dopo aver mormorato qualcosa
riguardo il ‘mare’… e si era ritrovata in una strana
dimensione di pura oscurità, nella quale vivevano spettrali Digimon privi di
colore e di emozioni. Alla fine, era stato Takeru a salvarla, a permetterle di
fuggire da quel lugubre posto, e ad aiutarla ad uscire da quel periodo nero. Hikari
sarebbe stata pronta in qualsiasi momento a fare lo stesso per lui, o per
chiunque altro dei suoi amici…
Leomon, guardando il sole che stava iniziando a scomparire
dietro l’orizzonte, alzò una mano per richiamare l’attenzione dei suoi amici. “Se permettete, ragazzi, io suggerirei di fermarci per la
notte e riposarci. In fondo, siamo abbastanza vicini al santuario di Azulongmon, ed entro domani mattina dovremmo arrivarci.”
Uno alla volta, i ragazzi e i
Digimon si dissero d’accordo e si fermarono in una radura, appoggiando a terra
i loro zaini e iniziando a preparare un accampamento per la notte. Come ai
vecchi tempi, era Jyou quello che coordinava le operazioni, cercando di badare
alla sicurezza di tutti. In breve tempo, i sacchi a pelo vennero
spiegati sul terreno, e i ragazzi avevano già iniziato a raccattare della legna
per accendere il fuoco e a cercare frutta e verdura commestibili nei dintorni.
Andromon, non essendo in grado di sentire fatica o stanchezza, si era offerto
di fare la guardia per la notte.
“Grazie ai miei sensori, sono in grado di percepire calore e
movimento anche nell’oscurità e a notevoli distanze.”
Aveva spiegato il Digimon robotico. “Quindi, forse è meglio lasciare a me
questo compito.”
“Grazie, Andromon, ma sei sicuro di non volere una mano?”
chiese Taichi “Io e Agumon ce la cavavamo bene, ai
tempi…”
“Ringrazio per l’offerta, ma devo dare risposta negativa.” Rifiutò Andromon “Voi dovete risparmiare le forze per la
prova di domani.”
“Va bene… ma stai attento, e non cercare di fare più di
quanto ti sia possibile. Se si avvicinano dei Digimon
artificiali, avvertici subito.” disse Yamato, con una
certa riluttanza. Nel corso della loro precedente avventura, soprattutto ai
tempi dei Dark Masters, si erano spesso trovati a dover abbandonare, in balia
di terribili pericoli, i loro amici e alleati, e per questo molti Digimon
avevano incontrato la morte per mano dei quattro tiranni. Piximon, Whamon, i
Numemon… tutte vittime dei Dark Masters il cui ricordo
non era mai svanito dalle menti dei Digiprescelti. Nessuno di loro avrebbe
voluto far rischiare ancora un loro amico, e per quanto l’idea di Andromon fosse sensata, trovavano stridente e disumana
questa logica secondo cui le loro vite sarebbero state più importanti.
Cercando di cambiare discorao e non pensare a questi tristi
argomenti, Koushiro rivolse una domanda ai loro accompagnatori. “Scusate la
domanda, ma questa prova di cui parlava Andromon… consiste nel dimostrare che
siamo ancora degni delle nostre Crest, giusto? Solo così potremo riottenerle e
permettere ai nostri Digimon di evolvere ancora…”
“Sì, ma i dettagli non ci sono noti.” Rispose Leomon,
appoggiando a terra alcuni pezzi di legna “E sfortunatamente, temo che non ci sarà consentito accedere al santuario, che è
riservato alla conservazione delle Crest e permette l’ingresso solo ai ragazzi
prescelti. Quindi, dovrete affrontare questa prova da
soli. Mi dispiace, questo è tutto quello che sappiamo.”
“Grazie comunque dell’aiuto che ci
state dando. E’ più di quanto avremmo mai il coraggio di chiedervi.” Fu Mimi a ringraziare i tre Digimon, che stavano
rischiando le loro vite per aiutarli nella loro
missione. Ci pensò Ogremon a risollevare il morale di tutti, incrociando le
braccia sul petto come a darsi un’aria da cattivo e alzando il naso in aria.
“Beh, non guardate me! Io sto dando una mano perché Leomon
mi ha promesso un duello con lui non appena questa storia sarà finita, e perché
non mi piace avere pendenze! Voi mi avete salvato da MetalEtemon tre anni fa, e
io non faccio altro che ricambiare, tutto qui!” grugnì
il Digimon orco, strappando una risata a molti dei suoi compagni di viaggio.
“Sono contento di vedere che essere inseguito da una scimmia
metallara stonata come una campana e con manie di grandezza non ha influenzato
il suo proverbiale cattivo umore!” rise Gomamon, mentre Leomon scuoteva la
testa con un sorriso bonario.
“Lui è fatto così… gli piace fare
la parte del cattivo…”
Osservare i suoi amici che ridevano e scherzavano fu per
Taichi come un’iniezione di fiducia. Il Digiprescelto del Coraggio rivolse lo
sguardo all’orizzonte e al cielo terso e punteggiato di stelle, pensando con
una certa eccitazione alla prova che li attendeva l’indomani.
“Ti vedo carico, Taichi! Ti senti pronto
per reclamare la tua Crest?” gli chiese allegramente Agumon.
Il suo compagno umano gli fece il segno dell’ok.
“Prontissimo, Agumon! E so che tutti insieme
riusciremo a superare anche questi nuovi ostacoli!”
**********
“Wow… forte! Quindi, questa è la
vostra… base operativa?” chiese Rosa, guardandosi attorno meravigliata. Lei,
Gotsumon, Daisuke, Veemon, Ken e Wormmon avevano utilizzato un Digiport per
ritornare alla casa di Gennai dopo che l’allegra Digiprescelta messicana era
stata recuperata. Sia lei che il suo Digimon, in quel momento, erano impegnati a divorare con lo sguardo ogni angolino di
quella che, almeno fino al perdurare dell’attuale crisi, sarebbe stata la loro
nuova casa.
“Diciamo di sì… almeno, questo è il luogo dove il nostro
nemico, Mephistomon, non può individuarci né assillarci con i suoi Digimon
artificiali…” spiegò Daisuke. Prima di prendere il Digiport, Daisuke e Ken
avevano spiegato la situazione a Rosa e al suo Digimon, e ora anche loro
sapevano di Mephistomon e della minaccia da lui rappresentata. Entrambi si erano subito offerti, con un entusiasmo che i due ragazzi
trovavano ammirevole, di dare una mano.
“Speriamo che ti troverai bene… e ci dispiace per i problemi
che ti stiamo creando.” Aggiunse Ken. La ragazzina
messicana rispose aggrappandosi nuovamente al Digiprescelto della Bontà, gli
occhioni neri luccicanti di gioia. “No
hay problema, senorito Ken! Con lei mi troverei bene in qualsiasi luogo!”
Ken sbattè gli occhi meravigliato,
mentre Wormmon si schiariva la gola, cercando di nascondere la venuzza pulsante
che gli era apparsa sulla testa. “E-hm… capisco l’affetto… ma non potremmo concentrarci sulla situazione attuale?”
Rosa gli rispose mostrandogli la lingua.
“Okay, okay…” Gotsumon si mise in mezzo, tentando di frenare
la lite prima che potesse scoppiare. “Forse sarebbe meglio andare a conoscere
questo signor Gennai e poi rilassarci un po’, non credi?”
“Ehm… desculpe, mi
sono lasciata prendere dall’entusiasmo! Hehehehee…” si scusò la bambina
messicana, mettendosi una mano dietro la nuca e scoppiando a ridere sotto gli
sguardi sbalorditi di Daisuke, Ken e Veemon, e sotto quello contrariato di
Wormmon, che scosse la testa.
“E questa sarà la nostra nuova
alleata? Speriamo in bene…” mormorò tra sé il piccolo
bruco, seguendo il suo partner umano e i suoi amici in un lungo corridoio
illuminato da luci alogene verdi. In silenzio, il gruppetto di Digiprescelti e
Digimon seguì il corridoio fino alla porta scorrevole che dava accesso al
salone principale.
“Okay, Rosa-chan, dietro questa porta si trovano Gennai-san
e il resto dei nostri amici. Spero che ti farà piacere
conoscerli!” disse Daisuke, appoggiando una mano su un pannello elettronico
vicino alla porta, che si aprì scorrendo lateralmente con un leggero sibilo,
rivelando Gennai e i rimanenti membri del nuovo gruppo (Miyako, Iori e Michael)
seduti ad un tavolo, intenti a discutere della situazione. Con loro, Daisuke e
Ken videro anche due nuovi ragazzi – una ragazzina bionda vestita di rosso e un
ragazzo dai capelli ricci e dall’aria sportiva – e due nuovi Digimon, un granchio
gigante e un fiore rosso dotato di braccia e gambe. Evidentemente, erano gli
altri Digiprescelti rimasti nel Mondo Digitale…
“Bene, sembra che
anche gli altri siano riusciti nel loro compito! La situazione volge al meglio!”
pensò tra sé Daisuke, alzando una mano mentre avanzava
verso il gruppo dei suoi amici. “Hey, ragazzi! Finalmente, la
banda è al completo, anzi vedo che c’è qualcuno in più!”
“Hm? Ah, ecco i due membri mancanti del gruppo…” disse Derek, volgendo la sua attenzione ai nuovi arrivati.
“Oh, bonjour,
monsieurs…” li salutò Catherine, alzandosi dal suo posto e inchinandosi
formalmente “Immagino che voi siate Daisuke Motomiya e
Ken Ichijouji, n’est pas?”
“Ehm, sì… siamo proprio noi…” disse Ken, osservando i due
Digiprescelti internazionali. “Voi… siete gli altri Digiprescelti rimasti
intrappolati qui a DigiWorld, giusto?”
La ragazzina bionda rispose con un cenno d’assenso. “Je m’appelle Catherine, Catherine
DeGaul, e lei…” indicò il Digimon dall’aspetto di fiore che le stava accanto “…è il mio Digimon, Floramon…”
“Mentre io…” proseguì il ragazzo
dai capelli ricci “…mi chiamo Derek Russell, e vengo dall’Australia. Il mio
partner…” fece per presentare Crabmon, ma il granchio gigante lo precedette
balzando sul tavolo e alzando una chela in aria come in un saluto militare!
“…sono io, il buon
vecchio Crabmon! Per qualsiasi problema, chiedete a me! Non garantisco la
soluzione, ma una tenaglia ve la do senz’altro!”
Derek sbattè gli occhi meravigliato,
poi sghignazzò e scosse la testa. “Ecco, ha praticamente
detto tutto lui!”
“Bentornati, Daisuke e Ken! Sembra che anche voi abbiate
avuto successo!” li salutò Gennai, voltandosi verso di
loro e vedendo la bambina dalle trecce castane e vestita di rosa che li
seguiva. Rosa e Gotsumon corsero davanti a Gennai, fermandosi a pochi metri da
lui, e si inchinarono in segno di rispetto.
“Lei è il senor Gennai?
E’ un onore conoscerla!” esclamò Rosa “Io mi chiamo Rosa Hernandez, e lui è il
mio companero Gotsumon! Saremo lieti
di dare una mano a lei e ai suoi amici!”
“Piacere mio, piccola Rosa. Felice di conoscerti, Gotsumon.”
Rispose la guida del Mondo Digitale, facendo un cenno d’assenso verso la
giovane Digiprescelta e il suo partner “Anche io sono lieto di poter contare
sul vostro aiuto.”
Piximon, tuttavia, si sentì in dovere di aggiungere qualcosa
“Spero però che tu ti renda conto che ti stai
imbarcando in un’impresa pericolosa, e che se vuoi tirarti indietro nessuno ti
biasimerà…”
“Neanche per idea!” protestò Gotsumon “E lasciare che un
megalomane come Mephistomon faccia il bello e il
cattivo tempo? Noi glielo impediremo a tutti costi!”
“La penso allo stesso modo!” proseguì la Digiprescelta
messicana. Gennai annuì nuovamente, e procedette a presentare
a Rosa i suoi compagni di squadra. “Molto bene, allora… non posso fare altro
che darti il benvenuto in squadra. Immagino che tu conosca già Daisuke Motomiya
e Ken Ichijouji…” fece un cenno ai due Digiprescelti
che l’avevano accompagnata. “Mentre gli altri sono… Miyako Inoue, Iori Hida,
Michael McComak, Catherine DeGaul e Derek Russell, assieme ai loro Digimon
Hawkmon, Armadillomon, Betamon, Floramon e Crabmon…” Ognuno dei bambini
prescelti e dei loro compagni digitali salutò Rosa man
mano che i loro nomi venivano pronunciati. “Spero che andrete d’accordo!”
“No hay problema,
senor Gennai!” rispose Rosa, mentre lei e Gotsumon si inchinavano
con entusiasmo davanti ai loro nuovi amici “Sono sicura che formeremo una
squadra vincente. Bueno, dove se encuentra este feo individuo di nome
Mephistomon? Ho voglia di cantarle los
cuarenta!”
“Encuentra? Feo? Cantarle… los…
comesichiamano?” mormorò Daisuke, sbarrando gli occhi “Che… che lingua è?”
“Se non sbaglio, è spagnolo,
Dai-kun…” rispose Ken, ricordandosi ciò che aveva imparato alle lezioni di
lingue straniere “Credo che significhi che ne vuole dire quattro a
Mephistomon…”
“Ehm, non credo sia consigliabile, al momento, gettarsi a
testa bassa contro il nemico…” fu Armadillomon ad invitare Rosa alla calma “Al
momento non sappiamo abbastanza di Mephistomon da formulare una strategia
adeguata, e non sappiamo neanche se è lui il nostro vero nemico o se ci sia
qualcun altro.”
“Heh. Devo dirmi d’accordo, anche se gettarmi a testa bassa
è il mio stile…” scherzò Daisuke.
La ragazzina sbattè gli occhi. “Como?E… e volete dire che non possiamo
fare altro che stare qui ad aspettare?”
“Non è proprio così…” spiegò Miyako “Vedi, immagino tu sappia che Mephistomon crea i suoi guerrieri artificiali
tramite le Dark Towers… quello che stiamo cercando di fare, al momento, è
distruggere quanti più obelischi di controllo possibili, in modo da non
permettere a Mephistomon di aggiungere altri Digimon al suo già nutrito
esercito!”
“Sfortunatamente, molti di essi
sono nei suoi territori…” proseguì il piccolo Iori “…ma ce ne sono altri sparsi
per DigiWorld che possono diventare un pericolo. Prima di attaccare Mephistomon
nel suo covo, dobbiamo cercare di distruggerli, e di rendere più forti i nostri
Digimon in vista dello scontro decisivo. Non possiamo sferrare un attacco
diretto, correremmo troppi rischi.”
“Hmm… va bene, e allora che cosa si fa per adesso?” chiese
Rosa, non sembrando eccessivamente convinta.
“Consiglierei a tutti voi di riposarvi… in fondo, è stata
una giornata stancante.” Consigliò Gennai,
guadagnandosi l’approvazione di quasi tutti i membri del gruppo.
“Ottima idea!” commentò Hawkmon “Domani vogliamo
essere freschi e riposati se dobbiamo mettere i bastoni tra le ruote a
Mephistomon, non siete d’accordo?”
“Sagge parole, amico mio!” arrivò la voce gioviale di
Digitamamon. Il buffo Digimon dall’aspetto di uovo con
le zampe si avvicinò ai ragazzi con quello che poteva essere un sorriso
(difficile dirlo, dal momento che si vedevano soltanto gli occhi…) sul volto,
affiancato dal suo assistente, Tapirmon. “E per
terminare come si deve la giornata, consiglio uno dei miei famosi pranzi
cinesi! Nulla di meglio per rimettersi in forze!”
“Involtini plimavela.” Proseguì Tapirmon, facendo un
inchino. Tutti i Digiprescelti non provenienti dal Giappone indietreggiarono
leggermente, guardando stupiti quelle strane creature…
Miyako si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò. “Non
vi preoccupate, ragazzi… Digitamamon è un amico, anche se è un po’ tirchio…”
“Hey! Mi ritengo offeso!” sbottò il Digimon uovo, con delle
venuzze pulsanti che gli apparivano sulla sommità del guscio “Cerco solo di far
andare avanti il mio business, e con i tempi che corrono ho
dovuto alzare i prezzi!”
“Lo so, lo so… non te la prendere, scherzavo!” rise la
ragazzina con gli occhiali, rendendosi conto una volta di più di quanto sapesse essere mutevole l’umore di Digitamamon. “Allora,
ragazzi, stasera si mangia cinese. Tutti d’accordo?”
“YAHOO!” esclamò Veemon, balzando sulle spalle di Daisuke.
“Evviva! Si mangia cinese! A me piace tanto! Allora, Dai, facciamo una gara a
chi mangia più baozi?”
L’ormai familiare fuoco della competizione si accese negli
occhi di Daisuke. “Certamente, ma ti informo che ho
già la vittoria in pugno!”
“Lo vedremo!”
Ridendo e scherzando, la maggior parte dei Digiprescelti e
dei loro compagni digitali si diresse verso la sala da
pranzo, sotto lo sguardo meravigliato di Iori, e quello divertito di
Armadillomon e Gennai.
“Che c’è, Iori?” chiese il piccolo
Digimon corazzato “Mi sembri un po’ spaesato…”
“Ehm… non è niente…” rispose il più giovane (fino a poco
prima) dei ragazzi prescelti “E’ solo che… mi fa una
strana impressione vederli così spensierati anche in una situazione così seria…
mi sembra quasi che si stiano comportando da incoscienti…”
“Non è proprio così, piccolo Iori…” spiegò Gennai “Anche i
tuoi compagni hanno preso molto a cuore le sorti del Mondo Digitale, e
sottovalutare la gravità della situazione è proprio
l’ultima cosa che farebbero. Solo, cercano di non farsela pesare troppo, e di
tenere alto il morale gli uni degli altri.”
“Anche per i Digiprescelti prima di noi era così, stando a
quanto mi hanno raccontato.” Proseguì Armadillomon “Si
rendevano conto di quanto era in ballo… ma cercavano di mantenere un certo
distacco, in modo da farsi coraggio a vicenda…”
Iori rimase un attimo a riflettere sulle parole del suo
compagno Digimon e di Gennai, pensando che non avevano
tutti i torti… in fondo, pur ammirando la sua intelligenza e maturità, molti
dicevano che Iori era un po’ troppo serio e rigido per un ragazzino della sua
età… chissà, forse per una volta allentare i freni non avrebbe fatto male…
“E va bene…” rispose infine Iori,
prendendo in braccio Armadillomon. “Forse non è una cattiva
idea staccare un po’… andiamo ad unirci alla compagnia, Armadillomon?”
“Certamente!” rispose il Digimon corazzato, facendo un sorrisone.
**********
L’indomani…
La sera e la notte erano passate in un lampo, tra scambi di
battute, scherzi, e una dormita che aveva rimesso tutti in forze. Ora, il
gruppo dei nuovi ragazzi prescelti era pronto ad affrontare una
nuova giornata, e pronto a respingere qualsiasi creazione malefica
Mephistomon potesse scagliare loro contro… cosa che, a quanto pareva, il
crudele Digimon caprino non aveva tardato a fare… nella grande sala computer
della casa di Gennai, in un settore abbastanza vicino a quello in cui Miyako e
Michael avevano recuperato Catherine, era stata rilevata una massiccia presenza
di Dark Towers… più di cento, stando alle rilevazioni.
“La faccia tosta di quel caprone!”
esclamò Daisuke, osservando infuriato la mappa di DigiWorld sulla quale il
settore incriminato era diventato completamente nero. “E
che cosa spererebbe di ottenere con questa mossa? Vorrebbe attirarci lì per
farci cadere in trappola?”
Michael strinse gli occhi, osservando preoccupato il settore
annerito. “Hmm… purtroppo, Daisuke, temo che non si tratti di una semplice
trappola… se davvero fosse così, non penso si sarebbe preso
la briga di trasferire lì tutti quegli obelischi di controllo… no, credo che
sotto ci sia qualcosa di serio…”
“Sono d’accordo…” mormorò Betamon “Se davvero fosse un
tranello, più di cento Dark Towers sarebbero un po’ tantine… non vorrei mai che
stesse cercando di crearsi un altro… per così dire, avamposto, allo scopo di
espandere il suo controllo ad altre zone.”
“Se così fosse, sarebbe un guaio…”
rispose Gennai, stringendo i denti. “Se Mephistomon riuscisse a impadronirsi di abbastanza settori, gli sarebbe ancora più
facile inviare i suoi Digimon artificiali per il Mondo Digitale a spargere
terrore…”
“Eppure mi sembra
strano che faccia una mossa tanto eclatante…”
pensò la guida del Mondo Digitale.
Fu Miyako a prendere una decisione. “Allora, andiamo a
fermarlo!” esclamò la ragazzina, sbattendo il proprio pugno nella mano.
“Raggiungiamo quel settore e distruggiamo quelle Dark Towers
prima che possa trasferirsi altrove! Se le cose
stanno come ha datto Gennai-san, aspettare ancora le mosse di Mephistomon ci
sarà più dannoso che utile. Questo è il momento giusto per contrattaccarlo e
forse, perché no, anche scovarlo e annientarlo!”
“Per una volta sono d’accordo con Miyako… questo è un segno
che sta per venire la fine del mondo!” scherzò Daisuke, guadagnandosi
un’occhiataccia da parte della sua amica dai capelli violetti.
“Yo tambien penso
che sia la cosa migliore!” esclamò Rosa “Sistemiamo
Mephistomon, eliminiamo quel virus che ci ha lasciato nei Digivice, e torniamo
a casa! Semplice, no?”
“Non lo so, Rosa…” commentò Gotsumon “Ho come la sensazione
che quel Mephistomon non sia tipo da esporsi così,
senza un motivo…”
“Ma credo che valga comunque la
pena di controllare… dopo tutto, sta pur sempre facendo una mossa contro di
noi, e non mi sembra il caso di ignorarla…” fu il turno di Hawkmon, le cui
parole vennero accolte da qualche istante di riflessione. In effetti, i ragazzi
si rendevano conto che Hawkmon aveva ragione… non potevano rischiare che
Mephistomon si piazzasse davanti a loro in questa gara!
“E va bene, allora! Dirigiamoci
tutti verso quel settore!” concluse Daisuke, stringendo il suo D-3. “Se ci sono
problemi, io e Ken possiamo eseguire di nuovo la
Digievoluzione DNA e sistemare qualunque cosa ci venga mandata contro! Che ne dici, Veemon?”
“Che sono d’accordo con te, Dai!”
esclamò il draghetto azzurro, mettendosi in una posa da pugilatore e sferrando
qualche pugno in aria. “Mi sento completamente carico dopo la mangiata di ieri
sera!”
“Tu che cosa dici, Wormmon?” chiese Ken, tenendo in braccio
il suo Digimon “Se ce ne fosse bisogno, credi che riusciresti
a fare la Digievoluzione DNA?”
“Senz’altro!” rispose il bruco verde “Se ho abbastanza
energia… cosa che ho… e il legame tra te e Daisuke-san è ancora saldo, puoi stare certo che la Digievoluzione DNA riuscirà di
nuovo!”
Ken annuì, un po’ cupamente. Per qualche motivo, aveva un
brutto presentimento circa quella situazione. Aveva come l’impressione che
sarebbe successo qualcosa di terribile, ma non riusciva ad immaginare cosa…
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce decisa di
Daisuke. “Bene, Gennai-san, allora noi andiamo! Rimettiamo a posto quel settore
e siamo di ritorno!”
“Va bene, ragazzi…” rispose Gennai “Ma state
attenti…”
**********
Pochi minuti dopo, i ragazzi avevano preso il Digiport dalla
casa di Gennai ed erano riemersi nel settore che era stato individuato come infestato
dalle Dark Towers… certo, l’atterraggio mancava un po’ di stile, come spesso
accadeva…
“Ahiooo! Qualcuno farebbe il favore di
spostarsi?” esclamò Derek, schiacciato sotto il peso di diversi dei suoi
compagni. I ragazzi prescelti erano atterrati in una montagna umana davanti
allo schermo televisivo dal quale erano usciti!
“Sono troppo giovane per diventare
sushi!” si lamentò Crabmon, cercando di scostare con le chele i corpi umani e
digitali che gli erano piombati addosso.
“Je regrette, ma
non è colpa nostra!” si scusò Floramon, districandosi dal groviglio e
rimettendosi in piedi. “Questi Digiport potrebbero essere progettati meglio…”
Dopo qualche istante impiegato a rialzarsi e a togliersi la
polvere di dosso, i ragazzi e i Digimon si diedero un’occhiata
intorno: davanti ai loro occhi si estendeva un’ampia pianura rocciosa e
assillata da un sole implacabile, con qualche spaurata pianta grassa e qualche
roccia sparsa ad interrompere la monotonia del paesaggio. Tuttavia, quello che saltò subito agli occhi dei ragazzi fu il fatto che non
c’era nessuna Dark Tower in vista… mentre il computer della casa di Gennai ne
dava almeno un centinaio!
“Che significa? Non vedo nessun
obelisco di controllo, mentre in teoria ora dovremmo vederne a decine…” si chiese Iori, guardandosi intorno alla ricerca dei loro
bersagli. I suoi compagni, anche loro intenti a perlustrare ogni centimetro
della zona, sembravano altrettanto perplessi.
“Non capisco…” mormorò Miyako “…eppure il computer di
Gennai-san non dovrebbe aver sbagliato… dove sono
finite tutte le Dark Towers che…”
Venne interrotta improvvisamente da
un assordante ronzio, simile al suono di uno sciame di calabroni amplificato di
varie volte, e da un violento colpo d’aria che la investì, facendole svolazzare
i capelli e strappandole un breve strillo di sorpresa. Un enorme insetto,
simile ad un cervo volante umanoide dalle mandibole affilatissime, era passato
pochi metri sopra di lei e stava scendendo verso il gruppo. Era accompagnato da
almeno altri sette Digimon dello stesso tipo.
“Se quelli sono Digimon
artificiali… e credo lo siano… abbiamo trovato una parte della risposta!”
esclamò Michael, chinandosi con fare protettivo su Betamon quando un altro dei
cervi volanti passò vicino a lui e cercò di raccogliere con le mandibole il
Digimon girino. Uno alla volta, gli otto assalitori
atterrarono, circondando i Digiprescelti, che riuscirono a vederli meglio: la
corazza era di colore rosso, con delle decorazioni nere sulla sommità del
cranio, le mandibole frastagliate erano lunghe almeno quanto la testa, e
quattro braccia si dipartivano dalle spalle. Gli insetti giganti si
sorreggevano su un paio di gambe piuttosto esili rispetto al resto del corpo, e
le elitre sul dorso rimanevano aperte anche a terra, mettendo in mostra due
trasparenti ali screziate da venature nere. Certi punti del corpo, più
precisamente l’addome e le articolazioni di braccia e gambe, erano privi di
corazza per permettere movimenti più agili, e i tessuti verdi dell’insetto
erano chiaramente visibili in quelle zone. I ragazzi riconobbero immediatamente
quei Digimon come Kuwagamon, una delle più comuni specie di insetto
del Mondo Digitale.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Kuwagamon
Tipo: Insettoide
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Scissor
Claw, Power Guillotine
Insetti
predatori con potenti mandibole capaci di tagliare l’acciaio e la roccia. Un Kuwagamon è stato il primo avversario
dei Digiprescelti durante il loro primo viaggio a DigiWorld…
“Ehm… calma, signori… non siamo venuti qui
per combattere con voi…” mormorò Wormmon, un po’ intimorito dall’aspetto
impressionante dei nuovi arrivati. La risposta del Kuwagamon alla testa del
gruppo fu un secco schiocco di mandibole e un ruggito rabbioso che la diceva
fin troppo lunga sulle intenzioni dei Digimon insettoidi…
“Mi sa tanto che sono proprio creature delle Dark Towers…”
commentò Iori, stringendo in mano il suo D-3.
“E va bene… allora vediamo di parlare un linguaggio che
questi burattini capiscano! Andiamo, ragazzi!
Digievoluzione!” esclamò Daisuke. Lui e i suoi amici alzarono i loro D-3 e
Digivice vecchio modello in aria e li attivarono,
mentre i loro Digimon si piazzavano davanti a loro per affrontare i
Kuwagamon…
“Veemon shinka… EXVEEMON!”
“Wormmon shinka… STINGMON!”
“Hawkmon shinka… AQUILAMON!”
“Armadillomon shinka… ANKYLOMON!”
“Betamon shinka… SEADRAMON!”
“Gotsumon shinka… MONOCHROMON!”
“Floramon shinka… KIWIMON!”
“Crabmon shinka… COELAMON!”
In un lampo, tutti i Digimon passarono alle loro forme
Champion, ergendosi in tutta la loro ragguardevole (per la maggior parte di
loro…) statura davanti al gruppo di Kuwagamon, che indietreggiarono
leggermente, percependo una potenziale minaccia. ExVeemon, che si trovava alla
testa dei Digimon, fece un passo avanti, guardando con aria di sfida i
terribili insetti.
“Beh? Che succede? Ora che non
siete più i più grossi, vi manca il coraggio?” ruggì
il drago, aprendo leggermente le ali e facendo risplendere il segno a forma di
X sul suo petto. “Permettete che vi dia un incentivo! Vee Laser!”
ExVeemon aprì le braccia, e sparò l’ormai familiare laser
rosso a forma di croce contro il gruppo dei Kuwagamon, uno dei quali non fu
abbastanza rapido da schivare, e venne investito in
pieno, ri-trasformato in una statua di granito nero, e cancellato. Gli altri cervi
volanti avevano spiccato il volo per evitare il laser, ma per ognuno di loro
c’era un Digimon pronto a riceverlo.
“Adesso, ragazzi! Sono sotto tiro! Volcanic Strike!” ruggì Monochromon, sparando una sfera di energia rossa dalla bocca e colpendo uno dei Kuwagamon.
“Uno per uno, eh? A me va bene! Blast Rings!” commentò Aquilamon,
annientando un altro Kuwagamon con gli anelli di energia
emessi dal becco.
“Ice Blast!”
“Tail Hammer!”
“Fossil Bite!”
“Pummel Peck!”
“Spiking Strike!”
Uno alla volta, i Digimon
lanciarono i loro attacchi, senza che nemmeno uno andasse a vuoto. E sempre uno
alla volta, i Kuwagamon corrispondenti si
sbriciolavano in stringhe di dati e pixel neri un attimo dopo l’impatto. In
pochi secondi, l’ultimo Digimon artificiale scomparve dai cieli. Il
combattimento era stato breve e indolore… fin troppo, stavano
riflettendo Digimon e ragazzi prescelti.
“Non mi convince… è stato tutto troppo facile…” commentò
ExVeemon, lo sguardo fisso sui rimasugli dei Kuwagamon artificiali che
scomparivano nel nulla. Prima che chiunque potesse aggiungere qualcosa,
tuttavia, un lento battito di mani, che suonava come un applauso dal tono
canzonatorio,proveniente da un costone
di roccia poco distante, attirò l’attenzione dei
presenti. Nessuno fu sorpreso alla vista di Arukenimon
e Mummymon, entrambi in forma umana, in piedi sulla formazione rocciosa, un
sorrisetto beffardo dipinto sui loro volti.
“Ma guarda, sono quei due buffoni!” esclamò Daisuke “Che
cosa state facendo qui? Quali sono i piani del vostro capo?
E dove sono finite tutte quelle Dark Towers che abbiamo
rilevato in questo settore?” La donna-ragno battè le mani ancora un paio di
volte, poi iniziò a parlare.
“Brillante, Digi-mocciosi. Grazie per lo spettacolino, è
stato un piacevole passatempo…” commentò Arukenimon “Sfortunatamente, come si suol dire, un gioco è bello quando dura poco, e i vostri
giochetti sono durati abbastanza.”
“Non siamo qui per ascoltare i vostri giri di parole!”
ribattè Michael, sostenendo lo sguardo di Arukenimon
“Qual è lo scopo per cui ci avete attirati fin qui? Non vi aspettavate che quei
Kuwagamon potessero battere i nostri Digimon, immagino!”
“Uff… siete impazienti, lo sapete?” rispose Mummymon “Comunque, se volete una risposta… ecco, vi facciamo vedere
dove sono finite cento delle Dark Towers. Arukenimon, vorresti fare gli onori?”
“Senz’altro…” rispose con tono mellifluo la donna, alzando
una mano in aria e schioccando le dita. Un istante dopo, una scossa tellurica,
dapprima impercettibile, ma poi sempre più intensa, iniziò a muovere il terreno
sotto i piedi dei Digiprescelti e dei loro compagni.
“Cosa? Ma che… che sta succedendo?” ruggì Ankylomon, allargando le zampe e
accucciandosi per mantenere stabilità. Tutti i Digimon che potevano volare si
erano librati in aria ed erano accorsi al fianco dei ragazzi per aiutarli a
mantenere l’equilibrio. I Digimon incapaci di volare, invece, si arrangiavano
come potevano: Seadramon si era avvinghiato attorno ad una roccia, Monochromon
stava imitando Ankylomon, mentre Kiwimon e Coelamon erano saliti sull’enorme
dorso dei due dinosauri, cercando di ripararsi.
“Argh! Ma che sta… succedendo… non
credevo che… ci potessero essere… terremoti… a DigiWorld…” esclamò Daisuke.
Lui, Iori, Miyako e Michael si erano aggrappati all’enorme zampa di ExVeemon, nel disperato tentativo di rimanere in
equilibrio, mentre Ken e Catherine erano stati raccolti e messi al sicuro da
Stingmon. Aquilamon, infine, aveva portato in salvo Rosa e Derek.
“Guardate là!” esclamò allarmato
Stingmon, indicando una crepa che si era formata proprio davanti alla roccia
sulla quale stavano Arukenimon e Mummymon “Sta uscendo qualcosa, ma non riesco
a capire cosa…”
Gli sguardi di tutti si volsero verso il punto indicato
dall’enorme Digimon insetto: in effetti, qualcosa di enorme,
nero e minaccioso stava lentamente emergendo dalla fenditura sul terreno,
grondando frammenti di roccia e sollevando una nuvola di polvere. Tutti
rimasero a guardare, increduli, la figura, simile ad un WarGreymon di granito
nero, che lentamente ma progressivamente si innalzava,
fino a che le sue zampe artigliate non si appoggiarono sul terreno. Il
terremoto cessò non appena l’enorme statua nera finì di emergere, ma lo stupore
dei ragazzi prescelti (oltre che la loro paura al rendersi conto di cosa avevano
davanti) impedì loro per qualche istante di proferire parola.
“Non… non… non posso… crederci…” boccheggiò
Miyako, iniziando a sudare freddo “Un… un WarGreymon… artificiale?”
Arukenimon sogghignò, tirando fuori una consistente ciocca
dei suoi capelli argentei. “Esatto! La nostra ultima
creazione, nata dall’assemblaggio di ben cento obelischi di controllo!”
“Ecco perché il computer dava così tante Dark Towers in
questo settore!” realizzò Iori, mentre lui e gli altri ragazzi prescelti
ridiscendevano dai Digimon “Anche se erano state fuse in un unico Digimon, non erano ancora state riconfigurate!”
Arukenimon rise, compiaciuta per le capacità intuitive del
giovane Digiprescelto. “Indovinato! Ed ora… ammirate il volto di colui che vi distruggerà!” Con un gesto della mano, la
donna-ragno lanciò i propri capelli in aria, mandandoli ad inserirsi nel
gigante di pietra nera prima che i ragazzi avessero il tempo di fare qualsiasi
cosa. In breve tempo, l’imponente statua prese colore: il pettorale, l’elmo,
gli artigli sulle mani e sui piedi, gli schinieri e la parte interna delle ali
scolorirono, passando dal nero ad un cupo grigio, mentre i tubi sul pettorale,
le decorazioni degli schinieri, e la criniera che sporgeva da sotto l’elmo, si insero di un giallo vivo. A parte questo, il corpo del
Digimon artificiale rimase di quel lucido colore nero che caratterizzava le
Dark Towers. Un paio di occhi bianchi, nei quali
luccicavano pupille nere, si accesero nelle orbite della creatura, sprizzando
rabbia e desiderio di combattere. Il WarGreymon nero fece un passo in avanti e
alzò un braccio in aria, lanciando un ruggito di trionfo davanti agli sconvolti
ragazzi prescelti: un’aura di potere quasi palpabile circondava il corpo del
nuovo arrivato, identificandolo subito come un avversario ben oltre le capacità
di qualunque Digimon avessero dalla loro parte!
“Allora, che ve ne pare?” chiese Arukenimon “Vi piace il
nostro nuovo giocattolo? Vi presento la nostra arma finale,
BlackWarGreymon!”
“Esto se pone feo…
muy feo…” mormorò Rosa, tenendosi
stretta a Monochromon.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: BlackWarGreymon
Tipo: Drago
Attributo: Virus
Livello: Mega
Attacchi: Terra
Destroyer, Black Tornado
E’
proprio così, le cose si stanno
mettendo male! BlackWarGreymon è la controparte oscura di WarGreymon, un
Digimon pieno di rabbia e amarezza, creato unicamente per combattere e
distruggere! Il suo attacco, Terra Destroyer, rade al suolo ogni cosa!
(Nota dell’Analizzatore:
voci non confermate sostengono che, in un altro Mondo Digitale, un BlackWarGreymon
faccia parte dei membri di alto rango della malvagia
organizzazione chiamata A.o.A...)
BlackWarGreymon fece un altro passo, avanzando inesorabile
contro il gruppo dei ragazzi prescelti e dei loro Digimon, che stavano
freneticamente pensando ad una strategia da usare contro questo temibile
avversario. In particolare, Daisuke stava stringendo i denti, cercando di farsi
venire un’idea… ma più ci rifletteva, più si rendeva conto di
quanto disperata fosse la situazione: erano in otto Champion contro un
Mega, e anche ricorrendo alla Digievoluzione DNA, le cose non sarebbero
cambiate più di tanto! “Maledizione, che
cosa facciamo… qual è il punto debole di questo ammasso
di granito… Accidenti, se solo Taichi e gli altri fossero qui, forse qualche
possibilità ce l’avremmo…”
“Non volete attaccare? Come volete, in tal caso saremo noi a
fare la prima mossa!” si sentì la voce spocchiosa di Arukenimon.
“Vai, BlackWarGreymon! Mostra ai mocciosi prescelti di cosa
sei capace! Ma non ucciderli subito, mi raccomando!
Voglio che prima si rendano conto della loro impotenza!”
Il Mega artificiale non si fece ripetere l’ordine, e attaccò
con brutale efficienza: scattò in avanti ad una velocità tale da sembrare
scomparire nel nulla e riapparire proprio davanti ad ExVeemon! Prima che il
drago azzurro potesse tentare una difesa,
BlackWarGreymon lo centrò in pieno con un manrovescio che lo spedì al suolo con
un tonfo impressionante, sollevando un’enorme nuvola di polvere!
“ExVeemon, no!” esclamò Daisuke, osservando il suo Digimon
stordito a terra. Il colpo era stato così violento che le rocce attorno al
punto d’impatto erano scheggiate!
“Come temevo… è troppo forte…” esclamò Miyako, tremando
visibilmente. BlackWarGreymon, nel frattempo, rivolse la sua attenzione agli altri
Digimon volanti, Aquilamon e Stingmon, e si lanciò contro di loro!
“B… Blast Rings!”
esclamò Aquilamon, scagliando un’altra raffica di anelli
di ardente energia rossa dalla bocca. Facendo di nuovo sfoggio di un’agilità
incredibile, BlackWarGreymon virò di lato, lasciando che l’attacco energetico
gli passasse oltre e andasse a sbriciolare una roccia
diverse decine di metri più in là, e si scagliò contro il Digimon aquila. Prima
che avesse il tempo di raggiungerlo, però, Stingmon
intervenne con il suo attacco!
“Spiking Strike!”
L’insetto umanoide calò in picchiata su BlackWarGreymon e cercò di colpirlo con
un affondo della sua lama laser. Sfortunatamente, il dinosauro cibernetico fu
più veloce, e parò il colpo con gli artigli metallici montati sulle braccia.
Poi, centrò in pieno Aquilamon con un paio di calci, portati con entrambe le
gambe, e afferrò le braccia di Stingmon, facendolo roteare per qualche secondo,
poi mollandolo in modo che andasse a sbattere contro Aquilamon, ancora in
caduta libera. I due Digimon urlarono di dolore e si abbatterono al suolo molto
vicino ad ExVeemon, sotto gli occhi terrorizzati dei ragazzi.
“Aquilamon!” strillò Miyako.
“Oh, no… Stingmon!”
esclamò Ken. Dietro di loro, Rosa e Catherine cominciavano a farsi prendere dal
panico, e anche Michael, Derek e Iori facevano fatica a restare calmi.
“Quel mostro… ci sta spazzando via…” mormorò il ragazzo
americano.
BlackWarGreymon, vedendo che in aria non c’erano più
avversari, ridiscese a terra, facendo mostra delle lame affilate che ornavano la corazza sugli avambracci. Ma
questa volta, i Digimon decisero di prendere l’iniziativa, e attaccare prima
che BlackWarGreymon potesse riorganizzarsi. Seadramon, Monochromon e
Coelamon puntarono contemporaneamente i loro attacchi migliori contro il Mega
artificiale, e li lanciarono mettendoci tutta la potenza di cui erano capaci.
“Ice Blast!”
“Volcanic Strike!”
“Fossil Bite!”
La pioggia di strali di ghiaccio, palle di fuoco e raggi di energia cadde su BlackWarGreymon, che però si difese
efficacemente alzando il proprio scudo e permettendo agli attacchi di
schiantarsi su di esso senza danni. I Digimon, tuttavia, avevano raggiunto lo
scopo di distrarre l’avversario, e Ankylomon, Monochromon e Kiwimon ne approfittarono subito, scagliandosi contro
BlackWarGreymon prima che questo potesse riorganizzarsi. Monochromon tentò di
colpire il Mega artificiale con un’incornata in carica, Ankylomon roteò su sé
stesso, sferrando una codata che avrebbe sbriciolato un muro di roccia, mentre
Kiwimon, balzando rapidamente sul dorso di Monochromon e usandolo come
trampolino per lanciarsi, fece un salto altissimo che raggiunse la testa di
BlackWarGreymon.
“Tail Hammer!” ruggì Ankylomon.
“High Jumping Kick!”
cinguettò Kiwimon, usando le robuste zampe per sferrare un calcio alla testa di
BlackWarGreymon. I tre attacchi colpirono in contemporanea, come se i Digimon
si fossero messi d’accordo in precedenza: la coda di Ankylomon
e il corno di Monochromon presero BlackWarGreymon all’addome, mentre il potente
calcio di Kiwimon costrinse il Mega artificiale a voltare la testa di lato.
“Sì! Finalmente qualcosa che gli fa
effetto…” iniziò a dire Daisuke. Le sue speranze, tuttavia, furono vanificate
fin troppo presto: anche con degli attacchi così potenti e sferrati in simili
punti vitali, BlackWarGreymon non era nemmeno indietreggiato di un passo! Il
Mega artificiale volse nuovamente la testa verso lo sbalordito Kiwimon,
squadrandolo come per chiedergli se quello fosse il meglio di cui era capace,
poi centrò l’uccello corridore con una testata che lo mandò a terra. Una
frazione di secondo dopo, BlackWarGreymon afferrò la coda di Ankylomon
e il corno di Monochromon, sollevando in aria i due dinosauri come se non
pesassero nulla!
“Mon Dieu… ha una
forza spaventosa…” commentò Catherine, aiutando Kiwimon ad alzarsi. “Tu stai
bene, Kiwimon?”
L’uccello terricolo scosse la testa, ancora un po’ stordito.
“Più o meno… ma non durerà a lungo, temo…”
Ankylomon e Monochromon ruggirono di dolore quando
BlackWarGreymon li fece sbattere l’uno contro l’altro, poi li scagliò di lato,
facendoli finire a terra ammaccati e storditi. Il Mega
artificiale rivolse poi la sua attenzione ad ExVeemon, Aquilamon e Stingmon,
che in quel momento si erano ripresi e stavano cercando di rialzarsi. Con passi
pesanti che scuotevano il terreno, BlackWarGreymon iniziò ad avvicinarsi alle
sue vittime…
“Presto, Seadramon! Ti prego, devi
fermarlo!” implorò Michael rivolto al suo Digimon, uno dei pochi ancora in
piedi. Il serpente marino, per fortuna, aveva avuto la stessa idea e stava
anticipando il suo partner umano: scattò a tutta velocità contro
BlackWarGreymon, avvinghiandosi attorno alle sue gambe e impacciandolo nei
movimenti, poi puntò ancora una volta la bocca spalancata verso di lui e
attaccò di nuovo!
“Ice Blast!”
ringhiò Seadramon, bombardando il corpo di BlackWarGreymon con un’altra raffica
delle sue stalattiti di ghiaccio. Tutti i colpi, sfortunatamente, si infransero sulla resistente corazza di Chrome-Digizoid
che ricopriva il dinosauro nero. Senza scomporsi, BlackWarGreymon alzò un
braccio per colpire quel fastidioso serpente marino, ma si ritrovò con Coelamon
aggrappato alla spalla, che tentava di morderlo. Contemporaneamente, Aquilamon
si alzò in volo e rimase in sospensione vicino al volto di BlackWarGreymon,
cercando di ostruirgli la visuale con le piume delle ali. Kiwimon, per non
essere da meno, corse verso il Mega artificiale e lo attaccò con tutta la forza
di cui era capace.
“Pummel Peck!”
strillò Kiwimon, sparando contro le anche di BlackWarGreymon una raffica di
missili a forma di teste di volatile. Grugnendo per la
frustrazione, BlackWarGreymon cominciò a sferrare colpi alla cieca con il
braccio libero, nel tentativo di liberarsi di quegli irritanti disturbatori…
“Daisuke! Ken!” esclamò Derek “E’ il momento! Dovete
eseguire la Digievoluzione DNA mentre noi lo teniamo
occupato!”
I due amici avevano già tirato fuori i loro D-3 e li stavano
puntando l’uno verso l’altro. “Grazie, Dingo, era quello che intendevamo fare comunque! Sei pronto, Ken?” chiese Daisuke al suo migliore
amico.
“Quando vuoi!” rispose Ken, con
decisione.
**********
Fino a poco prima, il
suo mondo non era stato altro che buio e silenzio.
Tuttavia, man mano,
una pallida luce e dei lievi mormorii avevano infranto quell’isolamento,
regalandogli qualche sparuto barlume di coscienza. Improvvisamente, una marea
di sensazioni aveva incominciato ad attraversare il suo cervello… colori,
suoni, odori… assieme a qualcos’altro che gli giungeva
nuovo, e assieme magnifico e spaventoso…
Doveva pensare. Doveva
pensare che esisteva. Lui esisteva… certo, come
negarlo? In quel momento stava pensando… non poteva essere altrimenti… lui
esisteva… Esisteva… e anzi, si rendeva conto di essere
forte… potente… aveva il desiderio di sfogare quest’energia contro qualcosa… ma
sapere solo questo era così… così… terribilmente inutile… una strana sensazione
lo stava prendendo, una sensazione sgradevole di futilità e vuoto… c’era ancora
molto che gli sfuggiva, e stavano accadendo troppe cose tutte in un istante…
non aveva avuto il tempo di capire… di rendersi conto di sé prima di essere
introdotto al mondo esterno…
Perché il mondo esterno… esisteva, no? Lui lo
vedeva, anche se non chiaramente… lo sentiva… lo percepiva… non era
un’illusione. Lui esisteva… il mondo esterno esisteva… ma era ancora troppo
poco… non avrebbe calmato quell’orrenda sensazione che
si era impadronita di lui…
Un’altra domanda si
presentò alla sua mente, che ancora si stava abituando all’attività…
Perché?
Perché esisteva? Qual era il suo scopo? Aveva uno
scopo? Cosa stava facendo in quel momento?
La vista gli si
schiarì ulteriormente, presentandogli davanti un gruppo di Digimon… i quali
stavano tutti cercando di attaccarlo, con attacchi corpo a corpo, e colpi
energetici a distanza… Nessuno di loro riusciva a fargli provare dolore. Erano
lenti. Deboli. Patetici. Indegni della sua forza. Scaricare la sua illimitata
energia su questi perdenti non gli avrebbe dato alcuna sensazione… non lo
avrebbe liberato da quel vuoto che si portava dentro, e che il chiarirsi delle
sue percezioni sensoriali non aveva fatto altro che acuire…
Eppure… perché quei Digimon continuavano ad
opporsi a lui… sapevano bene che era un duello perso in partenza… allora
perché? PERCHE’?
La sensazione di vuoto
si stava trasformando in rabbia… rabbia accompagnata da tristezza e invidia.
Sentiva che quei piccoli, insignificanti Digimon che lo stavano ostacolando
erano spinti da qualcosa… credevano in qualcosa… AVEVANO qualcosa che li
spingeva a lottare… e assieme a questo, sentiva che loro avevano ciò che a lui
era stato negato… la consapevolezza del proprio ruolo… della propria utilità…
loro sapevano chi erano… lui no…
Se
solo… se solo avesse trovato le parole per esprimere la miriade di sensazioni,
strane e contraddittorie, che gli occupavano la mente… i dubbi e le incertezze
che lo pervadevano…
Doveva continuare.
Doveva combattere. Distruggere. Uccidere. Solo così… solo così, forse, avrebbe
davvero capito…
…chi era…
…per quale motivo…
fosse nato…
**********
Con un leggero sforzo, BlackWarGreymon afferrò Seadramon con
la mano libera, stringendolo in una morsa, sbattendolo contro il terreno, poi
scagliandolo a diversi metri di distanza, liberandosi così dalla presa alle
gambe che lo intralciava nei movimenti. Il serpente
marino crollò al suolo con un rombo assordante e rimase stordito. Poi, con un
altro manrovescio, il Mega oscuro colpì Aquilamon, facendogli perdere quota e
atterrare più in là con un tonfo. Stava per riservare un trattamento simile a
Kiwimon e Coelamon, quando una luce abbagliante, proveniente da ExVeemon e
Stingmon, attirò la sua attenzione.
“DIGIEVOLUZIONE DNA!” esclamarono in contemporanea Daisuke e
Ken, tenendo sollevati i loro D-3, ed inviando una scarica di
energia ai loro Digimon. ExVeemon e Stingmon brillarono per un istante,
trasformandosi in scie di pura energia che salirono turbinando verso il cielo…
“ExVeemon!”
“Stingmon!”
“Jogress shinka… PAILDRAMON!”Quando la luce si
dissolse, Paildramon, il potente drago guerriero che aveva aiutato i
Digiprescelti nella loro prima battaglia contro Mephistomon e i suoi sgherri,
apparve al posto dei due Digimon, cannoni spianati e pronto
all’azione! BlackWarGreymon osservò incuriosito questo nuovo avversario,
cercando di valutarne la forza, mentre Kiwimon e Coelamon si sganciavano da lui
per non restare vittime dell’attacco dei loro alleati…
“NON TI LASCERO’ FARE!” esclamò Paildramon, parlando
contemporaneamente con le voci di ExVeemon e Stingmon
e scattando verso il Mega artificiale. BlackWarGreymon, istintivamente, alzò un
braccio per abbattere Paildramon non appena fosse giunto
a tiro, ma venne colto di sorpresa quando il drago scattò improvvisamente verso
l’alto, evitando le lame affilate che sembravano in procinto di impalarlo, e
ridiscese giù con altrettanta rapidità, sferrando un calcio che raggiunse
BlackWarGreymon al volto e lo costrinse ad indietreggiare un po’…
“Non dargli tregua, Paildramon! Continua a
colpire!” lo incitò Daisuke. Rapidamente, Paildramon ridiscese e
cominciò a sferrare una raffica di pugni all’addome di BlackWarGreymon,
sperando di fare breccia nella sua difesa. Per un po’,
l’attacco sembrò funzionare, dato che il Mega oscuro non contrattaccava e
continuava semplicemente a subire i colpi. Sfortunatamente, il tutto
durò solo pochi secondi prima che BlackWarGreymon
eseguisse una violenta carica di spalla che raggiunse Paildramon al torace,
scagliandolo a terra con un grugnito. Tuttavia, prima che
BlackWarGreymon potesse continuare l’assalto, Ankylomon e Monochromon,
ripresisi dai colpi subiti poco prima, scattarono in piedi e intervennero
caricando il Mega artificiale sui due lati e stringendolo in una morsa.
Grugnendo per il disappunto, BlackWarGreymon fece nuovamente appello alla sua
sconfinata forza fisica, spingendo indietro i due dinosauri e liberandosi
parzialmente dalla stretta nella quale era intrappolato…
Improvvisamente, usando un trucchetto da lottatori,
Ankylomon e Monochromon smisero di opporsi alla spinta
di BlackWarGreymon e balzarono indietro, facendo in modo che il Digimon
artificiale, ancora sospinto dal suo stesso impeto, perdesse l’equilibrio!
Paildramon non aspettava altro che quello. Prese il volo, tirando fuori i cannoni
assicurati alla sua cintura, e iniziò ad accumulare quanta più energia
possibile. Prima che BlackWarGreymon potesse riorganizzarsi e attaccare di
nuovo, il Digimon fusione aprì il fuoco…
“DESPERADO BLASTER!”
Dai cannoni di Paildramon partì una raffica apparentemente
senza fine di raggi laser, tutti diretti contro
BlackWarGreymon! Il Digimon artificiale non ebbe nemmeno il tempo di tentare
una difesa prima di essere investito in pieno dalla raffica di colpi, che si
abbatterono sul suo corpo e sul terreno attorno a lui con un fragore
assordante. In breve tempo, BlackWarGreymon venne
inghiottito da un’enorme nube di polvere e rocce sollevata dalla conflagrazione,
ma questo non fermò l’attacco di Paildramon. Ancora, e ancora, il drago
guerriero bombardò il suo avversario con i suoi cannoni, mettendo tutta
l’energia di cui era capace in quello sforzo disperato. L’attacco continuò per
vari, interminabili secondi, e ormai tutti i Digiprescelti erano
stati costretti a tapparsi le orecchie per non rimanere assordati.
Finalmente, dopo quella che era sembrata un’eternità,
Paildramon esaurì l’energia e ridiscese al suolo, cadendo su un ginocchio per
la stanchezza.
“Ha… ha funzionato?” si chiese Daisuke, tenendo lo sguardo
fisso sulla nuvola di polvere nella quale era scomparso BlackWarGreymon. I
secondi passavano, scanditi dai battiti cardiaci accelerati di ragazzi e
Digimon, e la nuvola iniziava a diradarsi: ancora nessuna reazione per qualche
istante…
Poi, la terrificante sagoma di BlackWarGreymon emerse dal
polverone.
Un brivido di terrore gelò il sangue ai ragazzi quando si
resero conto che il Mega artificiale era rimasto completamente illeso! Certo, la sua armatura era piena di polvere, ma i danni si
limitavano a quello!
In un silenzio innaturale, la nube di polvere si dissolse
del tutto, e BlackWarGreymon si erse nuovamente in tutta la sua statura,
guardando i suoi avversari terrorizzati con un’espressione illeggibile sul
volto. Poi, per la prima volta da quanto il combattimento (se così lo si poteva chiamare) era iniziato, il Mega oscuro parlò,
con voce profonda e tonante.
“Bene. Finalmente un
attacco degno di questo nome. Ma il risultato, come potete vedere, è stato lo
stesso.” Detto questo, BlackWarGreymon si alzò
nuovamente in aria, ignorando completamente gli ultimi, disperati attacchi che
qualcuno dei Digimon continuava a scagliargli contro: tutti si
infrangevano senza danni sulla sua corazza, o si dissolvevano prima
ancora di toccarlo. Giunto ad un’altezza sufficiente, il drago nero alzò
entrambe le braccia al cielo, accumulando energia negativa tra le mani e
condensandola in una crepitante sfera di oscurità che
mandava inquietanti riflessi purpurei, come un buco nero in miniatura.
“Oh no… temo di sapere cosa farà… PRESTO, TUTTI AL RIPARO!”
urlò Daisuke, con tutto il fiato che aveva in gola. Immediatamente, i suoi
amici e i Digimon si tuffarono verso il più vicino luogo che potesse offrire
una certa protezione, pur sapendo a quanto poco questo sarebbe probabilmente
valso…
“Ora, i giochi sono
finiti! TERRA DESTROYER!!!” ruggì BlackWarGreymon.La sfera nera che teneva tra
le mani si espanse fino a diventare quasi più grande del suo corpo, e, muovendo
le braccia come un paio di catapulte, il potentissimo Digimon artificiale la
scagliò contro il terreno, esattamente verso il punto dove si trovavano i Digiprescelti
e i loro compagni! Dai loro ripari improvvisati, le vittime osservarono con
crescente terrore la meteora di fuoco nero avvicinarsi sempre di più… sempre di
più… fino ad impattare con il terreno!
I risultati furono, per dirla con una parola, catastrofici.
Un rombo spaventoso, simile al rumore di decine di cannoni
che sparavano contemporaneamente, si levò in aria, mentre la sfera di energia negativa esplodeva, strappando via pezzi di
roccia dal terreno e disintegrandoli prima che potessero fare strada. Una
coltre di opprimente oscurità avvolse la zona, mentre
l’onda d’urto dell’esplosione raccattava ogni cosa trovasse sulla sua strada e
la scagliava in aria. Uno alla volta, i ragazzi e i
loro Digimon vennero investiti dall’incredibile spostamento d’aria e scagliati,
con urla di terrore, a svariati metri di distanza, per poi essere scaraventati
dolorosamente al suolo, mentre l’oscurità e il rumore sopraffacevano i loro
sensi…
Finalmente, quanto il fragore si fu attenuato e le tenebre
diradate, fu possibile vedere gli effetti devastanti
dell’attacco di BlackWarGreymon: tutti i ragazzi prescelti e i loro Digimon
erano a terra, ammaccati e coperti di polvere, alcuni privi di sensi, ma per
fortuna erano tutti ancora vivi: tutti i Digimon erano regrediti allo stadio
Rookie, e anche Paildramon si era scisso nuovamente in DemiVeemon e Minomon. L’intera
zona colpita dal Terra Destroyer era stata spazzata
via, lasciando soltanto un cratere fumante davanti agli sconfitti. Frammenti di
roccia sbriciolati e piccoli arbusti bruciati attorniavano la zona,
testimonianze della potenza del colpo. Era davvero uno spettacolo desolante,
acuito ulteriormente dall’imponente figura di BlackWarGreymon che torreggiava
sul luogo del disastro, come se fosse stato fiero della sua opera.
“E’… è troppo forte… mi dispiace… Daisuke…” riuscì a
mormorare DemiVeemon, con le lacrime agli occhi.
Tuttavia, qualcuno stava trovando la scena
molto divertente: Arukenimon, che per tutto il corso del duello era rimasta al
sicuro sulla sua postazione sopraelevata assieme a Mummymon, contorse le sue
labbra tinte di rossetto viola in un ghigno crudele. Finalmente, avevano trovato il servitore perfetto… potente, spietato,
inarrestabile… ormai, i Digiprescelti non rappresentavano altro che un
ostacolo raso al suolo!
“Fantastico… Meraviglioso…” disse tra sé la
donna-ragno “Li ha sconfitti tutti senza nemmeno fare fatica! Che potenza affascinante… che perfetta macchina di morte…
finalmente, il sommo Mephistomon ha in mano la carta vincente!”
“Arukenimon…” mormorò Mummymon, con tono leggermente
affranto. Non aveva potuto fare a meno di sentire le parole della sua complice,
e la parola ‘affascinante’ riferita a BlackWarGreymon gli aveva provocato un
tuffo al cuore. Quel BlackWarGreymon stava calamitando tutte le attenzioni
della sua compagna, e questo lo faceva star male. La
soddisfazione di avere dalla sua parte un guerriero così forte aveva
rapidamente fatto spazio a uno strano, sconfortante
senso di essere niente più che un peso…
Arukenimon, comunque, era troppo
impegnata a godersi il trionfo di BlackWarGreymon per rendersi conto dei
sentimenti del suo compagno. Alzando un braccio in aria, la donna diede un
altro ordine. “Ottimo lavoro, BlackWarGreymon! Ed ora, chiudiamo questa storia una volta per tutte! Finiscili!”
Tuttavia, BlackWarGreymon rimase immobile, lo sguardo fisso
sul gruppo di ragazzi e Digimon che in quel momento cominciavano
dolorosamente a rialzarsi. Il Mega artificiale non stava facendo nulla per
impedirglielo.
“Allora, BlackWarGreymon? Non hai sentito? Ti ho detto di
finirli, subito!” ripetè Arukenimon, alzando la voce. Ma
il suo ‘giocattolo’ non mosse un dito, e si limitò a rispondere, senza neanche
degnarsi di guardarla in faccia.
“Non mi dare ordini.”
“COSA?” esclamò Arukenimon, il
sorriso di trionfo trasformato in una maschera di disappunto “Come hai detto…
tu… tu non puoi… non puoi avere…”
Anche Mummymon si riscosse dalle
sue riflessioni e fece un passo indietro, incredulo. Quello che aveva
prospettato si era avverato! La loro creatura si era rivoltata contro di loro!
“Io non obbedirò agli
ordini di due Digimon così deboli… da avere bisogno di far fare agli altri il
loro lavoro.”Proseguì BlackWarGreymon
“Io deciderò per conto mio dove andare, e cosa fare.
Cercherò altri avversari più forti… avversari alla mia altezza con cui
combattere… e forse, trovare le risposte che cerco…”
Detto ciò, sotto gli occhi sbalorditi di tutti i presenti,
BlackWarGreymon si alzò in volo, librandosi in aria alla stessa velocità
terrificante di cui lo avevano visto capace, e si allontanò all’orizzonte,
lasciandosi dietro soltanto silenzio… e gli animi sconfitti dei Digiprescelti e
dei loro compagni. A malapena Daisuke si accorse di Arukenimon
e Mummymon che scomparivano nel nulla, probabilmente per riferire le cattive
notizie al loro capo…
“DemiVeemon! Minomon!” esclamarono Daisuke e Ken, correndo
verso i loro compagni a terra e prendendoli in braccio. Entrambi i Digimon
avevano un’aria olto affranta e delusa.
“Dai… mi… mi dispiace… ho tentato…” si scusò DemiVeemon,
mentre il suo partner umano lo prendeva in braccio, stringendolo a sé per
dargli conforto.
“No, DemiVeemon, non devi scusarti…” lo consolò Daisuke “Era
troppo forte, punto e basta.”
“Ho fatto del mio meglio, Ken… ma non è bastato…” disse
Minomon, tra le braccia di Ken.
“Non ti preoccupare per questo, Minomon…” mormorò Ken,
accarezzandolo con delicatezza. “Ora riposati, ne hai
bisogno…”
Intorno a loro, anche gli altri si stavano riprendendo,
scuotendo la testa per schiarirsela. “Uuuh… ci… ci siete tutti? State tutti
bene?” chiese Derek, tenendo in braccio lo stordito Crabmon e porgendo una mano
a Catherine.
“Sì… se sentirsi uno Shinkansen nel cervello può essere
considerato stare bene…” rispose Armadillomon, scrollandosi la polvere dalla
corazza e dando una mano a Iori a rialzarsi.
“Accidenti, non posso crederci…” commentò Miyako,
togliendosi gli occhiali scheggiati “Eravamo in otto contro uno… e ci ha battuti tutti come dilettanti…”
“Miyako… quell’uno era un Mega…”
spiegò Michael, che in quel momento stava controllando se Betamon stava bene “Noi
avevano soltanto Champion e un Ultimate… che speranze avevamo, secondo te?”
“Guardiamo il lato positivo della
cosa…” fu Rosa a cercare di consolare tutti “Siamo ancora vivi, e abbiamo un’altra
possibilità di vittoria…”
“Lo… lo dici come se questo… potesse fare qualche differenza…”
rispose Floramon, tenendosi la testa tra le foglie-braccia per fermare le
vertigini. La ragazzina messicana la fulminò con lo sguardo. “E allora cosa dovremmo fare? Ci arrendiamo e gettiamo la
spugna?”
“Per favore, non cominciamo a litigare!” Iori richiamò all’ordine
le due, mettendosi in mezzo. “Io penso che Rosa-san abbia ragione: in questo
caso eravamo impreparati, e abbiamo perso. Dobbiamo trarre una lezione da questa
sconfitta, e usare il tempo che abbiamo per prepararci meglio al prossimo
scontro con BlackWarGreymon. Litigare non servirà a nulla!”
Alzando un attimo lo sguardo verso il cielo, verso il punto
in cui BlackWarGreymon era scomparso, Daisuke strinse i denti, amareggiato per
la sconfitta e preoccupato per quanto sarebbe successo in futuro. Con una
calamità ambulante come BlackWarGreymon in giro, nulla nel Mondo Digitale era
al sicuro… e nessuno di loro aveva il potere di contrastarlo!
“Questa volta,
Mephistomon e i suoi sgherri hanno voluto strafare… hanno creato un mostro
talmente potente da sfuggire al loro controllo, e ora l’intero DigiWorld potrebbe subire le conseguenze del loro gesto sconsiderato…
dobbiamo fermare questa follia al più presto… sconfiggere Mephistomon e
BlackWarGreymon… ma come?”
Uno spettrale silenzio fu l’unica risposta che Daisuke
ricevette…
CONTINUA…
Note dell’autore: Phew, e anche questa è fatta! Devo dire
che il modo in cui è venuto fuori questo capitolo mi ha soddisfatto, e spero
che voi sia piaciuto il modo in cui ho fatto entrare
in scena il terribile BlackWarGreymon, che già ha fatto sfoggio della sua
incredibile potenza! Nel prossimo capitolo, mi concentrerò nuovamente su Taichi
e sulla ‘vecchia guardia’… riusciranno a ritrovare le loro Crest e dimostrarsi
degni di esse? Ora ne avranno
bisogno più che mai…
Vi ringrazio di aver letto il capitolo, e spero di iniziare
presto a scrivere il prossimo, se non sarò troppo impegnato con gli esami (ebbene
sì, ne ho ancora… ma intanto, uno l’ho passato…). Mi raccomando,
recensite e… alla prossima! Momentai!
Una fanfiction di
Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: E ci rivediamo di nuovo! E’ passato un po’ di
tempo, me ne rendo conto, ma gli esami mi hanno ancora rotto un po’ le scatole!
Comunque, per un po’ adesso dovrei essere libero, e mi
posso dedicare senza intoppi a questa fanfic!
Yamato: Ne siamo lieti. Allora, in questo capitolo ti
concentrerai su noi del vecchio gruppo, mi pare di aver capito…
Justice: Sì, questo è il capitolo in cui voi accederete al santuario di Azulongmon, per dimostrare di
essere ancora degni delle vostre Crest! Siete pronti a sostenere la prova?
Taichi: Certo, ma prima… credo che abbiamo
un po’ di recensioni a cui rispondere. Comincio io, se permettete!
Justice: Prego!
Taichi: Grazie! Allora, qui abbiamo il
buon vecchio Killkenny, che fa i suoi soliti, e bene accetti, commenti sugli
avvenimenti del capitolo precedente. Grazie ancora, e… no, le info che hai letto sull’analisi di BlackWarGreymon nel chappy
precedente non si riferiscono ad una fanfiction, ma al videogioco ‘Digimon
World 3’, in cui il nemico principale è appunto questa organizzazione di
hackers e terroristi informatici chiamata A.o.A. Stando alle informazioni che
l’autore ha, sei Digimon malvagi, due Ultimate e quattro Mega tra cui appunto
un BlackWarGreymon, fanno parte dei membri di alto rango di questo branco di
criminali.
Mimi: A Miele, grazie dell’entusiasmo con cui ci segui… ed
ecco a te il capitolo 14! Non ti preoccupare, Justice continuerà
a scrivere ancora parecchio su Digimon… questa saga è appena iniziata!
Per quanto riguarda riunire il gruppo… beh, dovrebbe avvenire abbastanza
presto… forse già nel prossimo capitolo!
Sora: Per la mia omonima, Sora89… anche a
te i nostri più sentiti ringraziamenti per la tua recensione. Spero che
questo capitolo, incentrato su noi della vecchia guardia, non ti deluda! E, sì, l’autore ha seguito il primo episodio di Witch… gli è
piaciuto, ma il doppiaggio e la caratterizzazione di Cornelia (la sua Witch
preferita dopo Irma) non lo hanno convinto più di tanto…
Takeru: Infine, a Francesca Akira… beh, senza fare spoiler,
ti posso dire che, in ogni caso, ora come ora non abbiamo possibilità contro
BlackWarGreymon. Certo, se noi riuscissimo a recuperare le Crest, forse lo
scontro sarebbe più equilibrato… ce la faremo? A te il
piacere di scoprirlo in questo capitolo!
Justice: Ok, ragazzi… a proposito, una domanda dall’autore
ai lettori… qualcuno di voi sa a quale punto cardinale corrisponda
il Drago (Seiryu) nella mitologia giapponese? Se
all’Est o all’Ovest? Sono sicuro che la Tigre (Byakko) rappresenta il Nord, e
la Fenice (Suzaku) il Sud… ma sul Drago e sulla Tartaruga non sono sicuro al
100%. Ringrazio chiunque mi possa dare qualche delucidazione, e il motivo di
questa domanda… lo vedrete in questo capitolo, che vi
farà una rivelazione che penso coglierà molti di sorpresa! Per ora, vi auguro
buona lettura, e mi raccomando, recensite!
**********
Capitolo 14 – Il
santuario di Azulongmon
Era calata la notte sul Mondo Digitale, e la foresta
all’estremo Ovest del continente era immersa nell’oscurità, illuminata soltanto
da una falce di luna calante e dalle migliaia di stelle che punteggiavano il
cielo, la cui luce si faceva comunque strada a fatica
tra i rami e le folte chiome degli alberi. Una leggera brezza contribuiva a
rinfrescare l’aria e alleviava il calore di quella nottata estiva. Tutto il
bosco sembrava immerso nella pace e nella tranquillità, e gli unici rumori che
infrangevano il silenzio della nottata erano il fruscio delle foglie, e
l’occasionale frinire di qualche grillo o cicala. Era davvero un quadro
iddilliaco, che però contrastava fortemente con il caos che si agitava
all’interno di DigiWorld… e le emozioni che si agitavano nei cuori dei
Digiprescelti, chiamati ad affrontare una delle più grandi prove della loro
vita.
In quel momento, in una radura, tutti i ragazzi e i loro
Digimon stavano dormendo, avvolti nei loro sacchi a pelo disposti attorno ad un
falò ormai quasi spento. A vegliare su tutti c’era Andromon,
il massiccio Digimon robotico che, assieme a Leomon e ad Ogremon, si era
offerto di accompagnare i ragazzi nel loro viaggio alla ricerca delle Crest. I
suoi infaticabili sensori scandagliavano ogni secondo l’area attorno al gruppo,
cercando di individuare fonti di calore o movimenti inusuali
che avrebbero potuto significare la presenza di ospiti poco desiderabili. Gli
altri due Digimon stavano anche loro riposando, un po’ più in là rispetto al
gruppo dei Digiprescelti: sia Leomon che Ogremon dormivano sulla nuda terra,
avendo declinato l’offerta di Taichi e Yamato di usare
i loro sacchi a pelo. Anche nel sonno, il Digimon leonino non perdeva il suo
aspetto nobile e composto, mentre Ogremon… considerando quanto fragorosamente
russava e si agitava nel sonno, non sorprendeva che Leomon si fosse scelto un giaciglio un po’ lontano da lui!
Tuttavia, non per tutti il sonno
era tranquillo: Mimi Tachikawa, l’allegra e spontanea Digiprescelta della
Sincerità, e la sua partner Palmon erano riuscite a dormire soltanto per
qualche breve spezzone, e per la maggior parte del tempo (a proposito, quanto
tempo era passato da che si erano accampati? Ormai ne avevano
perso la cognizione…) erano rimaste sveglie ad osservare il cielo terso, perse
nei propri pensieri. L’ansia per ciò che le aspettava l’indomani impediva loro
di chiudere occhio a lungo, per quanto si sforzassero.
Gettando un’occhiata ai suoi compagni di viaggio, che
sembravano tutti profondamente addormentati, Mimi sospirò. “Accidenti, quanto invidio Taichi-san e gli
altri… immagino che anche loro siano preoccupati come me… però loro riescono a
non farsi influenzare più di tanto, io no…” pensò tra sé. Poi, i suoi
pensieri andarono nuovamente ai suoi genitori e ai suoi amici a New York, dove
si era trasferita: chissà quanto erano preoccupati per la sua scomparsa!
“Come va, Mimi? Anche tu non riesci
a dormire, vero?” chiese Palmon, rendendosi conto dell’irrequietezza della sua
partner umana.
La ragazzina dai capelli rosa sospirò nuovamente, volgendosi
al piccolo Digimon vegetale. “Sigh… purtroppo no, Palmon… continuo a pensare a
cosa ci attende domani nel tempio di Azulongmon, e se
saremo in grado di recuperare le nostre Crest… e poi, continuo a pensare ai
miei genitori… avevo promesso loro che non avrei più fatto una cosa del genere,
e invece eccoci qui… intendiamoci, sono felice di stare con i miei amici, e
partecipare di nuovo alle loro avventure… però, chissà come saranno in ansia
mamma e papà…”
Palmon non potè fare a meno di notare come i grandi occhi
castani di Mimi si fossero inumiditi durante il discorso. La Digiprescelta
della Sincerità stava male al pensiero che qualcuno a lei caro fosse in pena
per lei, e avrebbe voluto trovare un modo per contattarli
e tranquillizzarli… E il piccolo Digimon dall’aspetto di fiore sapeva che
toccava a lei tenerle alto il morale, come altre volte era successo ai tempi
del loro primo viaggio.
Sfoderando il migliore sorriso che fosse
in grado di fare in quella circostanza, Palmon battè amichevolmente la sua mano
fatta di liane sulla spalla di Mimi. “Abbi fiducia, Mimi: se ti conosco
bene come credo, la tua Crest brillerà di nuovo, e così anche quelle dei nostri
compagni. Vedrai, anche questa situazione si risolverà per il meglio… in fondo,
già in passato ci siamo trovati in situazioni
difficili, ma ne siamo sempre venuti fuori! Questo perché abbiamo fatto fronte
comune, e abbiamo messo assieme le nostre qualità migliori: lo stesso faremo
anche questa volta! E, per quanto riguarda i tuoi genitori… Gennai sta cercando
il modo di contattare il Mondo Reale e spiegare cosa
sta succedendo… andrà tutto bene, vedrai!”
“Lo spero, Palmon…” rispose Mimi, voltandosi sulla schiena e
guardando di nuovo le stelle, nel tentativo di scacciare i cattivi pensieri. Fu
allora che un movimento, proveniente da uno dei sacchi a pelo sparsi attorno a
lei, attirò l’attenzione sua e quella di Palmon: incuriosite, le due guardarono
da quella parte per vedere due dei loro compagni, più esattamente Jyou Kido e
il suo partner Gomamon, alzarsi dal loro sacco a pelo e rimettersi a posto come
meglio potevano. Il piccolo Digimon simile ad una foca si stropicciò gli occhi
con una pinna, scacciando il sonno, mentre il Digiprescelto dell’Affidabilità
si mise una mano davanti alla bocca per soffocare uno sbadiglio e si infilò le scarpe, alzandosi dal suo giaciglio il più
silenziosamente possibile.
“Ma guarda… sembra che non siamo noi le sole ad avere
problemi ad addormentarsi…” notò Mimi, alzando
lievemente la testa per vedere cosa stava facendo il maggiore dei
Digiprescelti. Dopo essersi messo gli ormai immancabili occhiali, Jyou si chinò
per prendere in braccio Gomamon, e si diresse verso la parte più esterna della
radura, dove Andromon stava di guardia. I suoi movimenti non sfuggirono agli
acuti sensori del Digimon robotico, che si volse verso il ragazzo occhialuto
con aria leggermente sorpresa.
“Ehm, scusa, Andromon…” bisbigliò Jyou, cercando di non
disturbare il sonno dei suoi compagni “E’ che io e Gomamon non riuscivamo a dormire, e ho pensato che forse avresti
apprezzato se ti avessimo aiutato a fare la guardia…”
Andromon fece un cenno con la testa, abbassando il volume
dei propri sintetizzatori vocali. “Ringrazio per l’offerta, ma non è
necessario. Sono in grado di restare in stato di stand-by di sorveglianza per
un tempo indefinito.”
“Sì, lo sappiamo…” rispose Gomamon “Ma comunque…
sei occhi vedono meglio di due, no? E poi, non
possiamo lasciare tutto il lavoro a te!”
Andromon rimase in silenzio per un po’, elaborando le parole
di Gomamon, poi riprese, sempre con quella sua voce piatta e metallica. “Va
bene. Permesso accordato. Tuttavia, vi consiglierei di non restare svegli a lungo. Dovete risparmiare le energie,
ricordatevelo.”
“Va bene, Andromon. Non staremo su troppo a lungo.” Concluse Jyou, sorridendo leggermente, mentre Gomamon
faceva un saluto militare con una pinna.
“Signorsì, colonnello!” disse la piccola foca, guadagnandosi
una risatina soffocata da parte di Jyou… e nessuna reazione da parte di Andromon, che rimase là con espressione neutrale!
“Sono spiacente. Il concetto di humour non è contenuto nella
mia banca dati.” Scandì il Digimon androide, sotto lo
sguardo falsamente offeso di Gomamon.
“Dillo prima, no?” mormorò la fochina.
Sempre sotto lo sguardo di Mimi, Jyou e Gomamon si diressero
con cautela all’altro capo della radura e si misero seduti su una roccia,
iniziando a scrutare i propri dintorni e cercando di non farsi sfuggire nulla.
Sorridendo tra sé, la ragazzina ripensò a come, durante il loro primo viaggio a
DigiWorld, fosse sempre Jyou il primo a preoccuparsi
della sicurezza del gruppo. Certo, a volte era un po’ troppo nervoso e andava
in panico per delle sciocchezze… ma Mimi, come del resto ogni altro membro del
gruppo, aveva avuto modo di rendersi conto che dietro quell’aria apparentemente
goffa e imbranata si nascondeva un ragazzo maturo e
generoso, di cui ci si poteva sempre fidare, e che al momento giusto sapeva
sfoderare un coraggio insospettabile. I ricordi di Mimi andarono a quando,
durante la tirannia dei Dark Masters, lei si era separata dal gruppo dopo un
litigio particolarmente acceso tra Taichi e Yamato: era stato proprio Jyou ad
offrirsi di accompagnarla, e se non fosse stato per lui, Mimi non sapeva come
sarebbe riuscita a salvarsi da MetalEtemon, quello spregevole essere che aveva
tolto la vita a Leomon. In fondo, si poteva dire che era stato Zudomon a
sconfiggere la scimmia metallica… e poi, Jyou aveva ancora una
volta dimostrato la sua generosità medicando Ogremon, rimasto ferito
dagli scagnozzi di Puppetmon, e standole al fianco quando lei era depressa e
sfiduciata, e non voleva più combattere…
Un’idea balenò in testa a Mimi. “Hey, Palmon, che ne dici? Andiamo a fare una sorpresa ai nostri Signori Affidabilità?”
mormorò la ragazzina nell’orecchio della sua partner. Palmon rispose con
un sorrisone. “Mimi, mi hai letto nel pensiero! Credo
che farà loro piacere un po’ di compagnia!”
In silenzio, le due amiche si alzarono, e Mimi si infilò le scarpe prima di alzarsi dal sacco a pelo. Poi,
in silenzio, Mimi e Palmon si avvicinarono a Jyou, arrivando a qualche metro di
distanza, e lo chiamarono a bassa voce. “Psst! Jyou…”
“Huh? Chi mi…” Jyou ebbe un piccolo sobbalzo per la
sorpresa, ma per fortuna non prese paura. Lui e Gomamon si voltarono verso la fonte
di quel bisbiglio. “…Mimi-san?”
Sorridendo dolcemente, Mimi alzò una mano per salutare il
Digiprescelto dell’Affidabilità. “Ciao, Jyou-kun… ciao, Gomamon… scusate se vi
abbiamo disturbato, ma io e Palmon non riuscivamo a dormire… e abbiamo pensato
che forse avreste gradito qualcuno che vi stesse al fianco…” bisbigliò lei,
avvicinandosi al suo amico “Ti dispiace se mi siedo
vicino a te?”
“No… per niente…” rispose Jyou, ancora un po’ spaesato (e
ignorando l’occhiolino che Gomamon, al suo fianco, continuava a fargli…) “Anzi,
grazie per il gentile pensiero…”
“E’ il minimo, per ringraziarti di quanto hai sempre fatto
per noi…” spiegò Mimi, sedendosi a fianco dell’amico occhialuto assieme a
Palmon. Non lo immaginava, ma queste parole e questi gesti avevano fatto un
certo effetto al ragazzo, che si rese conto di essere leggermente arrossito.
Ringraziando l’oscurità che impediva a Mimi di vedere il colore delle sue
guance, Jyou si schiarì la gola e rispose. “Beh… non ho fatto poi queste grandi
cose… semplicemente, cercavo, e cerco tuttora, di pensare all’incolumità di
tutti…”
Mimi sorrise, gradendo la modestia del suo amico. Doveva
ammetterlo, parlare con lui era piacevole: era un ragazzo intelligente e privo
di prepotenza, e aveva imparato a dire la sua senza farsi prendere
dall’insicurezza e senza mai essere brusco. “Non ti sottovalutare, Jyou-kun…
hai sempre fatto molto per noi, senza mai pensare a te stesso. Sono sicura che
domani potrai recuperare la tua Crest senza problemi… in fondo, hai sempre
fatto il tuo dovere con solerzia, e sei sempre stato generoso con tutti noi.
Sappiamo tutti di poter contare su di te.”
“Beh, grazie…” rispose Jyou, facendo vagare il suo sguardo
verso i margini della foresta. Non potè fare a meno di notare, tuttavia, come
il tono di Mimi si fosse incupito quando aveva parlato della prova che li
attendeva l’indomani. A conferma dei suoi timori, un lungo silenzio seguì la
sua risposta, segno che Mimi e Palmon, che di solito erano delle allegre
chiacchierone, erano molto preoccupate. C’era
qualcosa, in questo lungo silenzio, che metteva a disagio Jyou: anche senza che
lei dicesse nulla, il ragazzo riusciva a sentire l’ansia della sua amica, e
voleva fare qualcosa per rassicurarla.
“Mimi-san…” cominciò a parlare il ragazzo
“C’è… qualche problema? Se vuoi, possiamo
parlarne…”
La Digiprescelta della Sincerità fu sorpresa solo in parte
dalla domanda. Certo, non se l’aspettava, ma ormai si era abituata al fatto che
Jyou riuscisse spesso a cogliere quando i suoi amici non erano al massimo della
forma. Con un sospiro, la ragazzina si spostò leggermente sulla sua postazione.
“Jyou… tu pensi che riusciremo a ritrovare tutti le nostre Crest e affrontare Mephistomon… e chiunque
altro stia minacciando il Mondo Digitale? Io… non ti nascondo che ho un po’
paura… non abbiamo idea dei pericoli a cui andiamo incontro, e temo che dovremo
affrontare qualcuno di ancora più terribile dei Dark Masters, o addirittura di
Diaboromon…” confessò Mimi, tenendo gli occhi fissi
sul terreno. “E poi… so che potrà sembrarti infantile,
ma sono preoccupata per i miei genitori a New York… cosa staranno facendo in
questo momento? Saranno spaventati a morte per la mia scomparsa…”
“Mimi-san…” mormorò Jyou, rendendosi conto dello stato
d’animo della sua amica. Il ragazzo occhialuto sentiva che in quel momento era
sua responsabilità darle sicurezza, perciò le appoggiò una mano sulla spalla.
“Non preoccuparti, Mimi-san… vedrai, sono convinto che andrà tutto bene, se
collaboriamo e restiamo uniti. So che stiamo andando incontro a grandi
pericoli, ma… stai tranquilla, troveremo assieme il modo di venirne fuori.”
Mimi, dapprima un po’ sorpresa per la
sicurezza ostentata dal suo amico, sorrise leggermente. “Sì, forse hai
ragione…”
Jyou attese un po’, permettendo a Mimi di dire quello che
voleva, poi, sentendo che la Digiprescelta ancora non proferiva parola,
continuò. “Sai, Mimi-san… anch’io sono in ansia per i miei genitori e mio
fratello. Purtroppo, non ci possiamo fare niente, finchè il virus che
Mephistomon ci ha inviato rimane nei nostri Digivice.
Dobbiamo aspettare che Koushiro-san abbia abbastanza tempo per
analizzarlo e neutralizzarlo, e intanto pensare a respingere gli attacchi dei
nostri nemici e ad aiutare i nuovi Digiprescelti nella loro battaglia. Comunque, sono sicuro che Gennai-san troverà un modo per
contattare i nostri cari e tranquillizzarli… vedrai, Mimi, andrà tutto bene.”
Mimi sbattè gli occhi, guardando meravigliata il suo amico
con gli occhiali, poi si mise una mano davanti alla bocca, emettendo una lieve
risata argentina.
“Huh? C’è… qualche problema? Ho… detto qualcosa di strano?”
chiese Jyou, spaesato e leggermente nervoso. Mimi smise immediatamente di
ridere e mosse una mano con tono apologetico.
“Ehm… scusa, Jyou-kun, non volevo prenderti in giro…” si scusò
Mimi “E’ solo che… beh, ancora una volta mi ha sorpreso
vedere quanto coraggioso e deciso ti sai rivelare nei momenti di bisogno!
Parlare un po’ con te e con Palmon mi ha davvero tirato su di morale, e ti
ringrazio di questo!”
“Ah, di niente…” rispose lui, mettendosi una mano dietro la
nuca “Mi sembravi un po’ triste, poco fa, e ho semplicemente pensato che forse
avrei potuto fare qualcosa per aiutarti… sono contento
che parlare con me ti abbia dato una mano…”
“Sicuro! Solo, adesso… cerca di pensare un po’ anche alla
tua salute, e non restare alzato troppo a lungo, va bene?” lo pregò la ragazzina, ritrovando il suo solito tono gioviale e
battendogli amichevolmente una mano sulla spalla. “Anche
tu devi conservare le forze per domani, non sei d’accordo, Palmon…”
Si interruppe quando, guardando
dietro di sé per rivolgersi alla sua partner digitale, non vide nessuno dietro
di sé! Nel frattempo, Jyou si era reso conto che anche Gomamon era sparito
chissà dove, e la cosa non contribuì certo a metterlo a suo agio! Ora si trovava da solo, a parlare con una ragazza così carina, e facile
preda dei suoi soliti attacchi di nervosismo!
“Accidenti, Gomamon…
la prossima volta che fai una cosa del genere, avvertimi!” pensò tra sé il
ragazzo, alzando gli occhi al cielo. Certo, non poteva dire che parlare così, a
quattr’occhi con la sua amica non gli facesse piacere… Mimi, dal canto suo,
aveva apprezzato la discrezione dei loro Digimon, e doveva ammettere che anche
a lei non dispiaceva l’idea di una discussione
amichevole con il ragazzo…
Intanto, due paia di occhi,
appartenenti a Palmon e a Gomamon nascosti dietro un cespuglio, stavano
osservando con curiosità la scena, come se stessero assistendo ad un telefilm
di amori adolescenziali! Gomamon aveva addirittura tirato fuori un pacchetto di
popcorn da chissà dove, e li stava sgranocchiando allegramente!
“Hey, Gomamon!” disse il piccolo Digimon pianta “Sembra che Mimi e Jyou non se la passino male! Secondo te, quanto ancora prima che si bacino?”
Gomamon tuffò una pinna nel pacchetto, tirando fuori
un’altra manciata di popcorn. “Oh, direi due o tre
minuti… se Jyou non manda tutto all’aria!” scherzò la fochina, prima di
gettarsi in bocca i fiocchetti croccanti.
“Ehm… sì, Mimi-san, stavi dicendo…” mormorò Jyou, cercando di
riprendere il discorso senza emozionarsi troppo.
“Sì… stavo dicendo, che non ti conviene restare sveglio
troppo a lungo…” proseguì Mimi, abbassando lo sguardo verso il terreno, e
sperando che il suo amico non si accorgesse che era arrossita
un po’. “Domani avremo una giornata faticosa…”
“Hai ragione…” ammise Jyou “Allora, aiuto Andromon a fare la
guardia ancora un po’ , poi torno a dormire, va bene?”
“D’accordo… intanto, io provo a chiudere occhio un’oretta,
temo di aver già perso abbastanza sonno con tutte le mie preoccupazioni…” rispose timidamente Mimi “Ti ringrazio per avermi aiutato, e
avermi fatto coraggio! Buonanotte!”
“Va bene, Mimi-san, e… di niente! Buonanotte anche a te!”
rispose Jyou, alzando una mano per salutarla. Mimi ricambiò il gesto e fece per
ritornare al suo sacco a pelo, seguita da Palmon che era in quel momento uscita
dal suo nascondiglio. Il piccolo Digimon pianta si fermò
dopo due passi e si girò verso Gomamon, che, ancora nascosto, stava guardando
la scena con aria stupita, dimenticandosi completamente dei popcorn!
“Spiacente, Gomamon! Temo di averla
vinta io la scommessa!” commentò allegramente Palmon, estendendo le sue
dita-liane verso il pacchetto di popcorn abbandonato e avvinghiandolo
strettamente. Gomamon, con un grosso gocciolone di sudore sulla fronte, non ci
fece neanche caso e continuò a guardare meravigliato Mimi e Palmon che tornavano al loro sacco a pelo, e Jyou che le accompagnava
con lo sguardo senza battere ciglio. Qualche secondo dopo, quando fu sicuro che
la ragazza e il Digimon pianta stessero di nuovo cercando di dormire, il
Digimon foca strisciò fuori dal suo nascondiglio,
dirigendosi con decisione verso il suo partner umano.
“Insomma, Jyou!” gli mormorò una volta
giunto abbastanza vicino da parlargli senza disturbare nessuno. “Era la
tua occasione e l’hai lasciata andare così! Perché non
glielo hai detto, santi numi? Lei ti piace, no?”
Jyou sospirò, chinandosi per raccogliere il suo amico
digitale. “Hai ragione, Gomamon, mi sono lasciato sfuggire una
buona occasione… ma, vedi, non è così semplice… voglio dire, Mimi potrebbe
avere qualunque ragazzo le piaccia… compreso quel Michael che lei ha incontrato
negli Stati Uniti! Insomma… perché mai dovrebbe voler avere a che fare con uno come me?”
La fochina scosse la testa e rispose, con tono bonario. “E’
questo il tuo problema, mio caro Jyou. Tu ti sottovaluti troppo, quando in
realtà hai delle grosse qualità. Penso che Mimi-chan potrebbe essere
interessata proprio a te, sai?”
Jyou rimase un po’ in silenzio, ponderando le parole di
Gomamon. Chissà, forse aveva ragione… forse, Jyou aveva una possibilità di
farsi notare da Mimi: valeva la pena di tentare… certo, non subito… al momento,
avevano un compito più importante, e poi Jyou riteneva di non conoscerla ancora
abbastanza da parlarle di una cosa del genere… ma chissà, magari conoscendosi
meglio, e tenendosi in contatto…
Con un lieve sorriso, Jyou rispose al suo partner. “Sai,
Gomamon, penso che proverò a seguire il tuo consiglio. Chissà, magari
funziona…”
“E bravo Jyou! Così si parla!” rispose Gomamon, chiudendo gli occhi e sfoderando il
suo classico sorriso sornione. Con rinnovata determinazione, i due amici si
rimisero a sedere, riprendendo il loro turno di guardia…
**********
La notte era, per fortuna, passata senza incidenti, e la
mattina dopo il gruppo si rimise presto in viaggio per il santuario di Azulongmon. Ormai erano in cammino da un paio d’ore, con
Taichi, Agumon, Yamato e Gabumon in testa al gruppo: mancavano soltanto Biyomon
e Gatomon, che erano andate in avanscoperta per
evitare al gruppo sorprese sgradite, traendo vantaggio dalla loro piccola
taglia e dalla loro agilità.
Scostando con una mano la fronda di un albero che gli
ostruiva la visuale, Yamato notò che il terreno cominciava a farsi meno
dissestato, e più avanti il bosco si diradava per fare spazio ad un sentiero
battuto. Il Digiprescelto dell’Amicizia indicò questo particolare ai suoi
amici. “Guardate, ragazzi! Sembra che ci stiamo avvicinando a
un luogo di interesse… potrebbe essere il santuario?”
“Non lo escluderei.” Rispose Koushiro “Fermiamoci
qui un attimo, e aspettiamo che Biyomon e Gatomon ritornino, va bene?”
Il resto del gruppo si disse d’accordo, e i ragazzi
appoggiarono a terra gli zaini e si sedettero per terra per riposarsi un
attimo. Non dovettero attendere a lungo prima che il vivace uccellino rosa e la
gattina bianca si ripresentassero, la prima svolazzando allegramente tra le
braccia di Sora, e l’altra balzando di ramo in ramo come una ninja.
“Hey, hanno fatto presto!” commentò Takeru. “Speriamo che
abbiano buone notizie…”
“Sora! Sora!” cinguettò Biyomon, gettandosi tra le braccia
della sua amica umana.
“Biyomon, Gatomon! Bentornate!” rispose la ragazza dai
capelli arancioni, abbracciando il suo Digimon. “Allora, ci sono novità?”
“Buone notizie e cattive notizie.” Rispose Gatomon,
atterrando con nonchalance tra le braccia di Hikari “Allora, quali volete per prime?”
“Ehm… forse è meglio che ci diate prima le buone…” mormorò Agumon “Così le cattive fanno meno male…”
“Le buone notizie sono… che il santuario di
Azulongmon è proprio dritto davanti a noi!” cinguettò Biyomon, puntando
un’ala nella direzione in cui andava il sentiero. “In dieci minuti di cammino
ci dovremmo essere!” Un breve coretto di esclamazioni
entusiaste accolse l’annuncio, ma la consapevolezza che ci fossero altri
problemi in vista frenava un po’ l’entusiasmo…
“Fantastico! Ma… se queste sono le
buone notizie, allora quali sono quelle cattive?” chiese Taichi.
Gatomon alzò le spalle. “Indovinate un po’? Sembra che
Mephistomon abbia avuto la nostra stessa idea! Lì, davanti all’entrata del
tempio, abbiamo visto tre bestioni niente affatto raccomandabili, e scommetto i
baffi che sono Digimon artificiali mandati là dal nostro ex-Apocalymon a
fermarci!”
“Sono tutti e tre Digimon che non abbiamo mai visto, ma ho
la sensazione che siano tutti degli Ultimate, come
quello SkullBaluchimon che abbiamo affrontato l’altro giorno…” spiegò Biyomon,
senza nascondere una certa preoccupazione.
Hikari strinse i denti, rispecchiando i sentimenti dei suoi
compagni. “Ahia… tre Ultimate? E’ un problema, nelle nostre
condizioni non siamo in grado di affrontarli…”
“Già… dovremmo trovare un modo di aggirarli ed entrare nel
santuario senza combatterli… ” proseguì Takeru, cercando di pensare ad un modo
di evitare lo scontro con i tre guerrieri di Mephistomon. Prima che qualcuno
dei ragazzi prescelti si facesse venire un’idea, fu Ogremon a farsi avanti e
proporre una soluzione.
“Beh, a me sembra tutto piuttosto facile!” esordì il Digimon
orco “Diamo loro un falso bersaglio, attirando la loro
attenzione, e mentre loro perdono tempo ad inseguire l’esca, voi entrate nel
tempio e fate quello che dovete fare! Semplice, no?”
Mimi sbattè gli occhi, sbalordita dalla
semplicità del piano e dall’idea che potesse funzionare. “Ogremon… sei
sicuro che una cosa del genere possa funzionare? Non per essere pedante, ma mi
suona come il tranello più vecchio del mondo… scusa se ti ho offeso…”
“Nessuna offesa, Mimi.” Replicò
Leomon, facendosi avanti. “Comunque, io credo che
l’idea di Ogremon possa funzionare benissimo.”
“Mi associo.” Rispose Andromon “Dai miei dati, posso dedurre
che i Digimon creati dalle Dark Towers non sono dotati di una vera e propria
intelligenza, e agiscono solamente seguendo lo scopo per cui
sono stati programmati. Se si presentasse loro un bersaglio, lo attaccherebbero
senza esitazione, concentrando tutta la loro attenzione su di esso. Quello sarebbe il momento giusto per eluderli, ed
entrare nel santuario.”
I Digiprescelti e i loro Digimon rimasero in silenzio per
diversi attimi, rendendosi conto di dove i loro vecchi alleati volevano andare
a parare: sembravano voler dire che loro tre sarebbero stati
l’esca che avrebbe distratto i Digimon artificiali, e la cosa non li
faceva sentire tranquilli.
“Hey, cosa sarebbero quei musi lunghi?” sbottò Ogremon,
intuendo quello che i ragazzi stavano pensando. “Dopo tutto,
noi non possiamo accedere al tempio, e dobbiamo pur renderci utili in qualche
modo, o sbaglio?” Senza attendere risposta, il Digimon orco si rivolse agli
altri due. “Allora, qual è il piano di attacco?”
Andromon indicò una zona alla loro sinistra, ben nascosta
dagli alberi e dalla vegetazione. “Io, Ogremon e Leomon attaccheremo da quel
lato, attirando l’attenzione dei Digimon artificiali. Cercheremo di perderli
nella foresta, dando a voi ragazzi un tempo più che sufficiente per entrare nel
santuario, recuperare le vostre Crest e uscire per affrontarli ad armi pari.”
“Questo significa… che voi, nel frattempo dovrete vedervela da soli contro quei tre Ultimate… pensate che ce la farete a
resistere così a lungo?” chiese Taichi.
“Abbiamo alcuni vantaggi che loro non hanno.” Rispose pacatamente Leomon, mentre il gruppo iniziava ad
avvicinarsi all’uscita del bosco. “Intanto, noi abbiamo sicuramente molta più
esperienza di loro, e poi noi, al contrario di loro, siamo in grado di pensare
autonomamente e reagire alle varie situazioni con maggiore prontezza. Non
cadremo prede di quei burattini tanto facilmente. Ecco, adesso mettiamoci al
riparo e analizziamo la situazione…”
A queste parole, i ragazzi e i Digimon, che erano ormai
giunti all’uscita e potevano già vedere il santuario di Azulongmon
fare capolino tra le fronde, si nascosero nella fitta vegetazione, facendo
capolino quel tanto che bastava per osservare senza essere visti. Davanti ai
loro occhi, ad alcune decine di metri dall’uscita della foresta, si stagliava
un enorme, suggestivo tempio in stile dorico di marmo
bianco, con tanto di colonne scanalate e capitello a triangolo isoscele, ornato
da statue e bassorilievi che raffiguravano quello che sembrava essere un drago
serpentino dalle possenti spire. Una grande scalinata dava accesso al tempio,
che sembrava abbastanza grande da poter accogliere anche un gigante senza
problemi.
Tuttavia, le riflessioni dei ragazzi sulla
maestosità del santuario lasciarono molto presto spazio alla cautela: tre
Digimon, chiaramente quelli di cui avevano parlato Gatomon e Biyomon, erano
immobili di fronte alla scalinata, bloccando l’unica via d’accesso al tempio:
al centro, stava un insetto vagamente simile ad un Kuwagamon: le differenze
stavano principalmente nel fatto che si reggeva su quattro zampe anziché due, e
la corazza, molto più spessa e ingombrante rispetto al cervo volante umanoide,
era grigia con decorazioni rosse che ricordavano simboli mistici o fiamme sulle
zampe, sul cranio e sulle lunghe mandibole uncinate. Una lunga criniera
grigio piombo emergeva dalla corazza che copriva la testa, le mani erano tenaglie,
e dalle elitre spuntavano due paia di ali trasparenti,
anziché una sola come nel caso di un Kuwagamon.
Al lato destro del minaccioso insetto, stava uno spaventoso
mostro meccanico simile ad un Tyrannosaurus Rex cibernetico, con la pelle
ricoperta di coriacee squame grigie, e il petto racchiuso da una corazza
futuristica al cui interno confluivano numerosi tubi
neri e cavi elettrici rossi e blu. Anche le articolazioni delle zampe erano
state sostituite da impianti bionici, delle grosse spie azzurre erano state
poste sulle ginocchia, e mani e piedi facevano sfoggio di affilati
artigli di acciaio grigio-nero, e di ulteriori fili elettrici che connettevano
chissà quali componenti interne. La mascella inferiore era anch’essa
cibernetica e ricoperta di acciaio nero, imbullonata
al cranio, con affilatissimi denti triangolari ad ornarne la parte anteriore, e
sporgeva rispetto a quella superiore in maniera ripugnante. Per finire, un
lungo cavo nero, partendo dall’armatura sulla schiena del dinosauro, si
avvinghiava attorno alla robusta coda.
Infine, il terzo Digimon, anch’esso quasi interamente
meccanico, assomigliava ad un gigantesco centauro: la metà superiore aveva
fattezze umanoidi, mentre quella inferiore era quella
di un non meglio identificato animale quadrupede. Quasi tutto
il suo corpo era racchiuso in un’armatura, con un paio di mitragliatrici al
posto delle braccia, e un grosso cannone montato sull’armatura del dorso.
Indossava un elmetto fucsia e una sorta di maschera anti-gas, completa di occhiali sfumati di rosso, sulla faccia, mentre due
lunghi nastri di munizioni, apparentemente illimitati, emergevano dall’armatura
e si immettevano nelle braccia-mitragliatrici. Anche
la parte inferiore delle zampe era corazzata, e le zampe, anziché essere quelle
di un cavallo, assomigliavano a quelle artigliate di un animale carnivoro. Solo
l’addome della metà umanoide e le articolazioni superiori
delle zampe erano prive di armatura, e una coda di lunghi peli grigi,
simile a quella di un cavallo, si agitava dietro la bestia.
“Così, quelli sono i Digimon artificiali di cui parlavate tu
e Gatomon?” chiese sottovoce Sora a Biyomon. “Sembrano davvero pericolosi…”
Il piccolo uccellino rosa disse di sì con il becco. “Sì,
Sora… sono proprio loro…”
ANALIZZATORE DIGIMON
(Nota: descriverò i Digimon nell’ordine in cui li ho
introdotti…)
Nome: Okuwamon
Tipo: Insetto
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Beetle
Horn, Double Scissor Claw
Versione evoluta di
Kuwagamon, Okuwamon è un Digimon insetto particolarmente violento e aggressivo.
Attacca qualunque cosa gli sbarri la strada e la taglia a pezzi con le sue
mandibole, capaci di incidere anche il diamante!
Nome:
MetalTyrannomon
Tipo: Androide
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Fire
Blast II, Nuclear Laser
Una pericolosissima
fusione di potenza preistorica e perfezione scientifica! Questo terribile
dinosauro robotico può emettere ardenti raggi di energia
radioattiva dalle braccia, e la sua velocità e forza fisica sono molto
superiori alla norma grazie ai suoi impianti cibernetici, che gli offrono anche
una migliore protezione dagli attacchi nemici.
Nome: Assaultmon
Anche chiamato: Armormon
Tipo: Cyborg
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Justice
Massacre, Surprise Attack
Questo Digimon è abile
nell’individuare i punti deboli degli avversari e colpirli con precisione
chirurgica. Pare che alcuni Assaultmon, piuttosto che evolvere normalmente da
Monmon e Hookmon, fossero dei Centarumon addestrati
nel combattimento a distanza ed evoluti in questa forma particolare…
Nota
dell’Analizzatore: Monmon e Hookmon sono, rispettivamente, la forma Rookie e
Champion ufficiale di Assaultmon.
Per diversi minuti, il gruppo restò nascosto ad osservare i
tre minacciosi Ultimate artificiali, che rimanevano immobili come statue in attesa che quache bersaglio entrasse nel loro campo
visivo. Si erano posizionati in modo tale che fosse
impossibile tentare di entrare nel tempio senza attirare la loro attenzione, e
i Digiprescelti sapevano che con dei Digimon che raggiungevano unicamente il
livello Champion, non potevano sperare di reggere il confronto con quelle
micidiali creature…
Con un sospiro rassegnato, Taichi si rivolse a Leomon,
acconsentendo al rischioso piano che lui e gli altri due accompagnatori avevano
proposto. “D’accordo, ragazzi… facciamo come avete proposto voi, ma mi
raccomando, state attenti! Dobbiamo rivederci vivi…”
“Heh. Come se potessimo morire tanto facilmente!” rispose
Ogremon “Voi restate qui, attendete qualche minuto, e godetevi lo spettacolo!
Poi, di corsa a prendervi le Crest! Non preoccupatevi per
noi, abbiamo i nostri bravi trucchetti da usare!”
“Grazie, amici…” mormorò Yamato “In bocca al lupo…”
Detto questo, Ogremon seguì Andromon e Leomon tra la
vegetazione, sotto lo sguardo ansioso di ragazzi e Digimon. I Digiprescelti li
accompagnarono con lo sguardo finchè i tre Digimon non furono completamente al
difuori del loro campo visivo, poi si appiattirono nuovamente tra il fogliame,
attendendo che i loro alleati mettessero in azione il
loro piano.
“Ragazzi… voi pensate davvero che l’idea di Leomon e degli
altri funzionerà? Sembra anche a me un piano un po’
semplicistico…” commentò Tentomon, richiudendo le
elitre e accucciandosi dietro un arbusto.
“Preferisci affrontare quei bestioni? Perché non credo abbiamo
molte altre alternative!” lo apostrofò Gatomon,
accennando con la testa alle minacciose figure di Okuwamon, MetalTyrannomon e
Assaultmon stagliate davanti al santuario. Da quando i ragazzi erano arrivati,
le tre marionette di Mephistomon non si erano mosse di un millimetro, con grande sollievo di tutti. Si trattava ora di restarsene
tranquilli, e attendere il segnale di Andromon e degli
altri…
I secondi passavano, apparentemente eterni, e ancora nulla.
I Digimon artificiali erano ancora fermi al loro posto, e ancora non sembravano
essersi accorti della presenza dei ragazzi prescelti e dei loro compagni
nascosti tra la vegetazione. L’attesa era snervante, ma i Digiprescelti
sapevano che era solo questione di attimi…
“Lightning Blade!”
La voce metallica di Andromon spezzò il silenzio, e un
attimo dopo una scia energetica a forma di mezzaluna arrivò all’improvviso
dalla sinistra dei Digiprescelti e centrò in pieno MetalTyrannomon,
scagliandolo a terra con un fragore assordante. Il dinosauro cibernetico ruggì
per la sorpresa e il dolore, mentre gli altri due Ultimate
artificiali si voltavano verso il punto da cui era provenuto l’attacco:
Andromon era in piedi diversi metri più in là, il braccio destro, trasformato
in una lama di energia, ancora flesso in avanti. Ai suoi lati, Ogremon e Leomon
spuntarono dalla vegetazione, cogliendo di sorpresa i guerrieri di Mephistomon
e scagliando contemporaneamente i loro attacchi.
“Fist of the Beast King!”
“Pummel Whack!”
Le due sfere di energia spirituale
si dipartirono dai pugni serrati dei due amici-rivali e sfrecciarono verso il
terzetto di Digimon artificiali, piovendo addosso ad Okuwamon. Il gigantesco
cervo volante si difese efficacemente incrociando le braccia davanti a sé e
parando entrambi i colpi, che si infransero sul suo
corpo senza danni, ma lo scopo di attirare l’attenzione era stato raggiunto:
mentre MetalTyrannomon si rialzava ruggendo per l’irritazione, Assaultmon si
fece avanti, piegando il proprio corpo verso il basso, e usò il suo Surprise
Attack, sparando una grossa sfera di energia dal cannone sulla schiena. Per
fortuna, Andromon, Leomon e Ogremon erano tutti troppo esperti per farsi
colpire da un attacco così telegrafato, e si dispersero rapidamente, lasciando
che il colpo li oltrepassasse.
“Che mira scadente!” lo prese in
giro Ogremon, facendosi avanti e mostrando un pugno ad Assaultmon. “Hey,
ammassi di granito! Perché non venite qui a prenderci?
Forza, fatevi sotto, non aspetto che voi!”
Nessuno dei tre Digimon artificiali badava agli insulti, ma
avevano appena individuato tre nemici, e la loro programmazione imponeva loro
di distruggerli… senza permettere loro di concentrarsi su altro!
MetalTyrannomon puntò i suoi arti anteriori contro Andromon e, improvvisamente,
sparò due raggi di luce rossa contro il Digimon androide, che li evitò
scostandosi di lato. I due laser proseguirono la loro
corsa e impattarono contro un albero diversi metri più indietro,
carbonizzandolo in una fragorosa esplosione.
“Accidenti…” mormorò Ogremon, lasciandosi
scendere una goccia di sudore dalla fronte “Sono contento di non essere
stato io il destinatario…”
“E’ il momento!” esclamò Leomon, vedendo che i tre Digimon
artificiali iniziavano a muovere verso di loro “Ritiriamoci
nella foresta e cerchiamo di tenerli occupati finchè i ragazzi non tornano!”
“Ricevuto. Iniziare manovra evasiva.” Replicò Andromon,
cominciando ad indietreggiare e scagliando un’altra Lightning Blade sul terreno
davanti ai loro avversari, per ritardare un po’ l’inseguimento. Poco dopo, lui,
Ogremon e Leomon si ritirarono nuovamente nel bosco, prestando attenzione a non
voltare mai le spalle ai loro nemici. E, come tutti speravano, i tre colossi artificiali si mossero dalla loro posizione per inseguirli!
I Digiprescelti si alzarono leggermente dalle posizioni in
cui si trovavano, attendendo che i tre guardiani del santuario si
allontanassero un altro po’. Poi, quando fu sicuro che lui e i suoi amici non
correvano più il rischio di essere individuati, Taichi diede il
via libera con un movimento del braccio, e tutti scattarono in avanti,
uscendo dai loro nascondigli e correndo il più velocemente possibile verso
l’entrata, senza mai staccare gli occhi dai tre Digimon artificiali che
inseguivano i loro amici…
“Spero che Andromon e
gli altri sappiano quello che stanno facendo… Buona fortuna, amici…” pensò
tra sé Taichi, salendo i gradini del santuario a due a due, con Agumon a fianco
e Sora, Biyomon, Yamato, Gabumon, Takeru, Gatomon, Tentomon e Patamon subito
dietro. Mimi, Jyou, Koushiro, Hikari, Palmon e Gomamon, che erano
meno abituati agli sforzi fisici, erano un po’ più indietro, ma per fortuna non
eccessivamente. In breve tempo, tutti i ragazzi prescelti e i loro Digimon
avevano raggiunto l’entrata del santuario e oltrepassato l’arcata d’ingresso,
raggiungendo un enorme vestibolo interno, senza farsi scoprire dai poco scaltri
Digimon artificiali. Non appena tutti furono al sicuro all’interno del tempio,
si fermarono per riprendere fiato, stancati da quella corsa a rotta di collo.
“Uff…” sospirò Taichi, appoggiando le mani sulle ginocchia e
respirando affannosamente un paio di volte. “Accidenti, non credo di aver mai
fatto una corsa così…”
“Neanch’io, Taichi…” rispose Agumon, sedendosi sul freddo
pavimento di marmo. “Beh, almeno abbiamo raggiunto il santuario senza intoppi…”
“Già…” rispose Hikari, asciugandosi qualche goccia di sudore
dalla fronte. “Spero solo che Leomon, Ogremon e Andromon sappiano cavarsela da
soli…”
Detto questo, la ragazzina alzò lo sguardo, osservando la
sala in cui lei e i suoi compagni si trovavano. Era una gigantesca sala
circolare, abbastanza grande da ospitare comodamente anche le forme Champion o
Ultimate dei Digimon, con il pavimento di marmo bianco e i muri di un
luccicante minerale azzurro, sui quali erano incisi dei bassorilievi, la
maggior parte dei quali raffiguravano lo stesso drago
serpentino che avevano visto all’esterno: altre raffigurazioni, più piccole,
rappresentavano una tartaruga con due teste, una tigre dai denti a sciabola,
oppure una fenice. Inoltre, varie scritte in antica lingua digitale erano
incise sotto le rappresentazioni. Il tetto presentava due piccole aperture
dalle quali la luce esterna entrava, riflettendosi sulla pietra azzurra delle
pareti e creando uno spettacolare gioco di riflessi. Infine, all’altro lato del
vestibolo, tre imponenti arcate, su ognuna delle quali erano incisi simboli
diversi, davano accesso alle zone più interne del tempio.
“Incredibile…” commentò Mimi, affascinata da quella vista
meravigliosa “Certo che DigiWorld non smette mai di
sorprendere…”
Koushiro annuì, osservando attentamente le creature
rappresentate sui bassorilievi. “Già… sarei curioso di sapere chi sono quei Digimon raffigurati sulle pareti, ma immagino che
dovrà attendere…”
“Guardate!” fece notare Patamon, svolazzando incuriosito
verso le arcate “Cosa sono quei simboli incisi là
sopra? Mi sembra di averli già visti…”
“Hmm… meglio andare a controllare, ho come la sensazione che
potrebbe essere importante…” rispose Takeru, seguendo il suo Digimon. Gli altri
membri del gruppo fecero la stessa cosa, fermandosi a pochi metri dai tre
ingressi. Biyomon e Tentomon, gli altri due Digimon in grado di volare,
raggiunsero Patamon per vedere cosa fossero i simboli
incisi sulle arcate: in effetti, si resero conto, erano tutti simboli a loro
ben conosciuti – erano i simboli delle Crest! Sull’arcata centrale erano incisi
i simboli della Luce e della Speranza; quella di sinistra era ornata con i
simboli del Coraggio, dell’Amicizia e dell’Amore, mentre quelli della
Sincerità, della Conoscenza e dell’Affidabilità svettavano sull’arcata a
destra.
“Mi sa tanto che abbiamo trovato un indizio…” affermò
Gabumon “Immagino che questo voglia dire che solo i
possessori delle relative Crest possono entrare…”
“Allora, non c’è molta scelta…” commentò Taichi “Io, Yamato
e Sora prenderemo la strada a sinistra, mia sorella e
Takeru quella al centro, e Mimi, Koushiro e Jyou l’altra. Mi sembra tutto molto
semplice…”
“Già… speriamo di non trovare sorprese sgradite…” rispose
Sora.
I Digiprescelti e i loro partner si guardarono l’un l’altro, scambiandosi cenni d’assenso e auguri.
“D’accordo. Buona fortuna, ragazzi…”
“Ci vediamo dall’altra parte!”
“Auguri a tutti voi!”
Poi, dopo essersi divisi nei gruppi opportuni, entrarono nei
corridoi, pronti ad affrontare le prove che li attendevano…
**********
Taichi sentì il proprio cuore accelerare per l’emozione
mentre si addentrava nel corridoio assieme ai suoi migliori amici e ai loro
Digimon. La situazione gli ricordava molto i vecchi tempi del loro primo
viaggio nel Mondo Digitale, e non poteva nascondere che gli mancava un po’ il
brivido dell’avventura, anche se continuava ad essere preoccupato per i suoi
cari nel Mondo Reale. Inoltre, era sempre accompagnato dai suoi amici, e con
loro al suo fianco, Taichi sentiva che nulla sarebbe potuto andare male…
“Già, i miei amici…”
pensò tra sé il ragazzo, volgendo lo sguardo ora a Yamato, ora a Sora. Trovava
ironico, sotto un certo punto di vista, che a tre persone così profondamente
unite fossero state affidate le Crest del Coraggio,
dell’Amicizia e dell’Amore, tre Crest che, a quanto sembrava, erano così
strettamente correlate. “Chiunque ci
abbia scelti per salvare il Mondo Digitale, anche se
non ha fatto le cose a caso, sicuramente aveva uno strano senso dello humour…
beh, ora è il caso di concentrarsi sulla nostra missione… credo che la prova
sia già iniziata… e chissà gli altri come se la staranno cavando…”
Ragazzi e Digimon si fermarono di botto, vedendo che le
spoglie pareti di roccia attorno a loro cominciavano a perdere nitidezza… e il
fatto non era dovuto all’oscurità che, in misura
sempre crescente, avvolgeva il corridoio! Stava accadendo qualcosa di strano,
come se il gruppetto stesse venendo teletrasportato
dal corridoio ad un luogo sconosciuto…
“Sora! Sora! Che sta succedendo? Tu
lo sai?” cinguettò Biyomon allarmata, svolazzando
accanto alla sua partner umana, che trattenne il respiro.
“Non ne ho idea, Biyomon…” rispose la ragazza, mentre le
pareti attorno a loro scomparivano del tutto, lasciandoli nel vuoto più completo. “Si tratterà della prova che noi dobbiamo
superare, ma non so proprio come comportarmi…”
“Aspettiamo un altro po’ e vediamo cosa succede…” propose
Yamato, senza perdere il sangue freddo. Gli altri acconsentirono e trattennero il
fiato in trepidante attesa, mentre un nuovo scenario iniziava a materializzarsi
di fronte a loro, prendendo contorni sempre più nitidi. Taichi, Agumon, Yamato
e Gabumon trasalirono leggermente: davanti a loro stava apparendo uno scenario
che ricordava l’interno di un immenso computer: ragazzi prescelti e Digimon si
accorsero di avere i piedi su quella che sembrava una gigantesca scheda
elettronica di colore verde, ornata di microchip e resistenze delle dimensioni
di tavoli e sgabelli, mentre il ‘cielo’ era di un
colore blu scurissimo, quasi nero, ed era percorso da scariche di energia
elettrica che illuminavano a tratti i colossali componenti elettronici attorno
al gruppo. Sulla superficie della scheda che faceva da pavimento, altri impulsi
elettrici percorrevano le piste che connettevano tra loro i vari componenti. Davvero uno scenario spiazzante… eppure c’era
qualcosa di stranamente familiare, qualcosa che a Taichi e Yamato ancora
sfuggiva, ma avevano sulla punta della lingua.
“E’ strano… credo di essere già stato in un posto del
genere…” disse Agumon, riflettendo i sentimenti dei due
ragazzi “Non c’era un termine per questo?”
“Deja vù? E’ questo che volevi dire?” rispose
Taichi, ricordandosi del termine che aveva sentito usare diverse volte. Prima
che qualcuno potesse continuare la discussione,
tuttavia, una sezione di terreno davanti a loro iniziò a muoversi e a
tremolare, come se fosse stata fatta di gelatina, costringendoli ad
indietreggiare per non ritrovarsi invischiati.
“E ora cosa sta…” iniziò a parlare Gabumon, ma non ebbe modo
di terminare la frase prima che una forma gigantesca saltasse
fuori improvvisamente dalla zona in movimento, facendo sobbalzare tutti i
presenti. Sotto gli occhi di tutti, la strana figura
si innalzò dal pavimento e prese forma, solidificandosi in un Digimon
dolorosamente familiare ai Digiprescelti del Coraggio e dell’Amicizia.
“Che… COSA? Qu… quello è…” esclamò Taichi. La creatura che si stagliava dinnanzi a
loro era un allampanato, quasi scheletrico umanoide dalla pelle di un insano
colore marrone chiaro, il cui tronco era racchiuso in un’armatura dello stesso
colore blu-nero del cielo sopra di loro, con spalliere esageratamente larghe da
sotto le quali fluivano braccia spaventosamente esili,
apparentemente costituite da niente più che un groviglio di filamenti
intrecciati. Le mani, sproporzionate rispetto al corpo, erano protette da una
corazza dello stesso materiale di quella del tronco e
terminavano in cinque lunghissimi artigli marroni. La testa era altrettanto
mostruosa, ricoperta com’era da un elmo nero, a forma di teschio e con due
corna ricurve sulle tempie, che copriva il volto della
creatura infernale. Una criniera di rigidi peli arancioni emergeva
da sotto l’elmo, e lunghi spuntoni ricurvi, dello stesso colore marrone degli
artigli, scendevano lungo la spina dorsale.
Sora rabbrividì e strinse i denti, scioccata
dalla vista di quell’essere spaventoso. “T… Taichi… Yamato… quella cosa… non
sarà per caso…”
“Diaboromon…” sibilò il ragazzo biondo, mentre Agumon,
Biyomon e Gabumon si paravano davanti ai loro partner umani, pronti a
difenderli fino all’ultimo.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Diaboromon
Anche chiamato: Diablomon
Tipo: (non
identificato)
Attributo: Virus
Livello: Mega
Attacchi: Cable Crusher, Web Wrecker, Inferno Missile
Uno dei Digimon più
pericolosi mai esistiti, Diaboromon è in grado di controllare qualsiasi
apparecchio informatico, plasmandone i dati a proprio piacimento. In passato, è
stato distrutto dai Digiprescelti grazie alla Digievoluzione
DNA di WarGreymon e MetalGarurumon in Omnimon… com’è possibile che sia
ancora vivo?
**********
Da un’altra parte del tempio…
Hikari deglutì nervosamente, riconoscendo fin troppo bene il
paesaggio di fronte a lei: dove, fino a qualche secondo prima, c’erano soltanto
gli spogli muri di pietra azzurra del corridoio che lei e Takeru stavano percorrendo, si stagliava una sconfinata spiaggia di
sabbie grigie lambita da un cupo mare colore del piombo e spazzata da un vento
gelido che penetrava nelle ossa, portandosi dietro un opprimente senso di vuoto
spirituale che già stava cercando di insinuarsi nei cuori dei due ragazzi. Su
una scogliera di roccie nere, chiaramente composte dello stesso materiale delle
Dark Towers, si stagliava un solitario e triste faro dalla cui torretta
proveniva un fascio di tenebre, e anche il cielo era privo di colore, gravato
da un opprimente grigio. Hikari e Takeru conoscevano bene quell’orribile posto
e il senso di grigiore spirituale che lo pervadeva – erano già stati là, quando
Hikari vi era stata trascinata da quegli strani e inquietanti Digimon che la
definivano la loro ‘regina’…
“Questo… questo posto…” mormorò la Digiprescelta della Luce,
facendo un involontario passo indietro. L’esperienza che aveva fatto in quel
luogo infernale era stata una delle peggiori che lei
potesse concepire, e sperava di non avere mai più nulla a che fare con esso.
Ora, invece, si trovava lì…
Anche Takeru era piuttosto spaesato… neanche lui aveva un
bel ricordo di quel mare plumbeo e di quel senso di squallore e di oscurità che esso si portava dietro. Tuttavia, era
riuscito a mantenere il sangue freddo meglio della sua amica… in fondo, com’era
possibile che loro due fossero stati trasportati in quell’inferno così, senza
neanche attraversare un portale o esserci stati trascinati a forza? In fondo,
pochi istanti prima erano nel santuario di Azulongmon,
poi i muri avevano iniziato, man mano, a sfumare davanti ai loro occhi fino a
scomparire… ed ecco che poco dopo era apparso lo scenario che vedevano in quel
momento! Tutto questo doveva in qualche modo fare parte della
prova, non poteva essere altrimenti…
Scacciando un brivido di freddo e il senso di vuoto che già
cercava di erodere la sua mente e la sua anima, il
ragazzino biondo appoggiò le mani sulle spalle della sua amica. Sentì Hikari
trasalire e irrigidirsi leggermente, per poi rilassarsi. Il fatto di avere
qualcuno al proprio fianco, anche in mezzo al luogo delle tenebre eterne, le
stava infondendo coraggio.
“Non dobbiamo farci prendere dallo sconforto, Hikari-san…”
la rassicurò Takeru “Sono sicuro che questo fa parte
della prova a cui ci dobbiamo sottoporre… andiamo avanti e cerchiamo un modo di
uscire di qui, ci sarà sicuramente…”
“Va bene… grazie per l’incoraggiamento, Takeru!” rispose la
ragazzina, appoggiando una mano su quella di Takeru e facendolo leggermente
arrossire. Dopo essersi scambiati uno sguardo di intesa,
i due Digiprescelti cominciarono ad incamminarsi lungo la spiaggia grigiastra,
guardandosi attorno per trovare una via d’uscita o per individuare possibili
minacce. Per il momento, quegli inquietanti Digimon grigi che ricordavano dal
loro viaggio precedente non si erano fatti vedere… ma
non si poteva mai essere sicuri…
**********
“Huh? Ma… che razza di posto è
questo? Un attimo fa eravamo nel tempio, e ora…”
La domanda di Mimi non poteva giungere più a proposito: in
quel momento, lei, Palmon, Jyou, Gomamon, Koushiro e Tentomon si trovavano su
una strana isola galleggiante nel bel mezzo del nulla, dell’ampiezza di vari
chilometri quadrati, sulla quale si ergevano delle desolate rovine di marmo
grigio. Il paesaggio era disseminato di roccie grigie, fenditure e statue
semidistrutte, mentre tutt’attorno a loro il ‘cielo’
era niente più che un groviglio di colori febbrili nel quale brillavano, in
maniera apparentemente casuale, stelle e pianeti: Mimi e Jyou ricordavano bene
un posto come quello – era stato proprio lì che, assieme a Ogremon e a Leomon,
per l’occasione evoluto in SaberLeomon, avevano affrontato MetalEtemon. Comunque, anche Koushiro aveva riconosciuto diversi elementi
del paesaggio: quello strano cielo multicolore gli ricordava molto un episodio
particolarmente spiacevole del suo viaggio a DigiWorld, ovvero il suo viaggio
nella dimensione di Vademon, un Digimon alieno dall’animo meschino e dagli
strani poteri che aveva cercato di sottrargli la mente. In pratica, sembrava
che quello strano posto fosse stato messo su da qualche mente malata riunendo
elementi dai ricordi di tutti e tre i Digiprescelti.
“Una cosa è certa, chiunque abbia scelto i colori aveva dei
pessimi gusti!” scherzò Gomamon, lanciando occhiate di disapprovazione al
paesaggio, e soprattutto a quella bizzarra imitazione di un cielo.
“Ho idea che sia questa la prova che dobbiamo superare…”
commentò Palmon “Sfortunatamente, non ho idea di cosa
dovremmo fare a questo punto…”
“Sentite, io suggerirei di andare avanti e cercare qualche
indizio…” fu Jyou a parlare, cercando di prendere il controllo della situazione
“Restando qui, non credo che risolveremo nulla. Forse,
andando avanti ci faremo un’idea migliore…”
Tutti i presenti annuirono, approvando l’idea del ragazzo
con gli occhiali. “Sì, penso che sia una buona idea…”
affermò Koushiro “Da quanto ho potuto vedere, comunque, la prova è basata su
certi ricordi per noi particolarmente vividi… Tentomon, noi eravamo già stati
in una dimensione simile, ti ricordi?”
“Certamente! Quando siamo finiti
nel reame di Vademon…” replicò il buffo insetto con la sua voce nasale.
“Chissà, forse anche gli altri si trovano in una situazione simile…”
**********
All’esterno, era ancora in corso il furioso inseguimento fra
i tre Digimon artificiali che facevano la guardia al santuario e gli alleati
dei Digiprescelti, che fino a quel momento erano egregiamente riusciti ad
allontanare i guerrieri di Mephistomon dalla zona. Grazie alle loro dimensioni
più ridotte e alla loro maggiore esperienza in combattimento, Andromon, Leomon
e Ogremon erano riusciti a tenere a bada Okuwamon, MetalTyrannomon e Assaultmon
nonostante una notevole differenza di livello, e i Digimon artificiali si
trovavano in quel momento a farsi faticosamente strada nella foresta, in un
territorio dove erano in svantaggio. Fino a quel momento,
Okuwamon aveva abbattuto diversi alberi con le sue possenti mandibole, mentre
MetalTyrannomon e Assaultmon continuavano a sparare alla cieca nel tentativo di
colpire i loro bersagli che si nascondevano tra gli alberi e la vegetazione.
Per fortuna, nessuno dei loro tentativi stava andando in porto. I loro
avversari erano semplicemente troppo esperti per farsi cogliere impreparati da
un semplice attacco frontale.
“Heh! Questi bestioni sono davvero degli
idioti!” commentò un divertito Ogremon, mentre altri raggi laser rossi
sparati da MetalTyrannomon sfreciavano a considerevoli distanze da lui e dai
suoi alleati. “Continuano a caricare a testa bassa, e non si rendono neanche
conto di cosa stiamo cercando di fare!”
“Non abbassare la guardia, Ogremon!” lo avvisò Leomon “Non
saranno molto intelligenti, ma restano comunque molto
più forti di noi: dobbiamo continuare a distrarli e a guadagnare tempo affinchè
i ragazzi recuperino le loro Crest.”
“Affermativo.” Confermò Andromon “Secondo
i miei dati, le nostre possibilità di sopravvivenza in uno scontro diretto con
quei Digimon sono inferiori al 20%. Evitiamo di correre rischi inutili e
manteniamo distanza di sicurezza. Procedo ad azione diversiva.”
“Fai pure.” Rispose Leomon, scostandosi per dare al Digimon
androide la possibilità di prendere la mira. I Digimon artificiali, nei loro
ciechi tentativi d’attacco, si stavano avvicinando sempre di più, e già
Andromon, Leomon e Ogremon sentivano la terra scuotersi a causa dei passi
pesanti di quei bestioni. Non c’era tempo da perdere…
“Gatling Attack!”
esclamò Andromon, sparando un paio di missili a forma di piranha in direzione dei loro avversari, che si voltarono nella sua direzione,
pronti a ricevere l’attacco. Tuttavia, i Digimon artificiali non erano il
bersaglio di Andromon: con grande sorpresa dei mostri
di Mephistomon, entrambi i missili andarono a schiantarsi contro un grosso
albero che si trovava vicino a loro. Prima che i tre colossi avessero
il tempo di rendersi conto di cosa stava accadendo, il tronco dell’albero
colpito si spezzò in due nel punto d’impatto, cominciando ad inclinarsi
pericolosamente verso di loro…
Ruggendo per la rabbia, i tre Digimon artificiali
indietreggiarono rapidamente, mentre l’enorme fusto della pianta si abbatteva
al suolo con un tremendo fragore di rami spezzati, crollando proprio nel punto
dove si trovavano un istante prima! I loro riflessi
avevano salvati i tre Ultimate artificiali, ma ora si
trovavano davanti un altro ostacolo, e un’ulteriore perdita di tempo!
Assaultmon, infuriato, provò a mirare oltre il gigantesco tronco e sparare una
raffica di proiettili dalle braccia-mitragliatrici, ma era troppo lontano, e i
suoi bersagli troppo ben nascosti: tutti i colpi andarono a vuoto.
“Questo li terrà occupati ancora un po’. Calcolo che
dovrebbero perdere tra i trenta e i quarantacinque secondi per superare questo ostacolo. Suggerisco di allontanarci il più possibile
nel frattempo.”Constatò
Andromon, ritirandosi rapidamente oltre la portata di Assaultmon.
“Bene. Speriamo che questo gioco del gatto col topo non
debba durare troppo a lungo.” Affermò Leomon, sapendo bene
che non avrebbero potuto evitare per sempre quei tre mostri scatenati. Potevano
solo cercare di resistere il più possibile… e sperare che i
loro amici compissero la loro missione il più rapidamente possibile…
**********
Di ritorno al santuario di Azulongmon…
Gli sguardi di Taichi, Sora, Yamato e dei loro Digimon erano
fissi sul terrificante Diaboromon, che si stagliava ancora una volta davanti a
loro: tutti loro sapevano molto bene quanto fosse potente quell’essere
diabolico – WarGreymon e MetalGarurumon non erano stati in grado di
sconfiggerlo, e c’era stato bisogno della Digievoluzione DNA e dell’intervento
di Omnimon per distruggerlo! Ora, però, con i Digimon in grado di raggiungere
solo il livello Champion, che speranze avevano di battere quell’orrore?
Ciò nonostante, Taichi non si fece prendere dal panico:
anzi, dopo un primo istante di sorpresa, sollevò il suo Digivice e lo puntò
verso Agumon, sorridendo con aria sicura. “Allora, Agumon, te la senti di
affrontarlo di nuovo?”
Il piccolo dinosauro guardò dritto negli occhi il mostro che
torreggiava su di lui, facendo un passo in avanti come per sfidarlo. “Dammi il
via, Taichi! Non mi faccio intimorire da questo buffone!” esclamò,
mentre Diaboromon continuava a rimanere immobile al suo posto, come a concedere
ai Digiprescelti almeno il vantaggio della prima mossa.
“Aspetta, Taichi!” esclamò un’allarmata Sora, afferrando il
braccio del suo amico d’infanzia “Come pensi di poter
sconfiggere questa creatura nelle condizioni in cui siamo ora? Se WarGreymon
non è stato in grado di batterlo… che speranze può
avere Greymon?”
“Fidati di me, Sora… credo di sapere quello che sto
facendo!” rispose lui, volgendosi verso la ragazza dai capelli arancioni. Nei
suoi profondi occhi color cioccolata ardeva qualcosa che Sora aveva spesso
visto ai tempi del loro primo viaggio a DigiWorld… nelle situazioni più
terribili, quando sembrava che non ci fosse più via d’uscita… il suo coraggio,
il suo desiderio di non arrendersi mai… la qualità che più di tutte lo
distingueva.
Al fianco di Taichi, anche Yamato, dopo lo smarrimento
iniziale, aveva tirato fuori il suo Digivice, pronto a far evolvere Gabumon per
combattere Diaboromon. “Io mi sono sempre fidato di Taichi, e anche se a volte
non la pensiamo allo stesso modo, siamo sempre pronti a sostenerci a vicenda. Perciò, anche questa volta, combatterò al suo fianco!”
“Sono d’accordo con te, Yamato!” esclamò Gabumon, facendosi
avanti e mettendosi al fianco di Agumon. Diaboromon
era ancora immobile davanti a loro, un sogghigno malefico stampato sul suo
volto mostruoso.
“Ragazzi…” cominciò a dire Sora. Poi, la ragazza sorrise e
afferrò a sua volta il suo Digivice. “E va bene. Ma se avete intenzione di combattere contro di lui, anch’io
sono con voi! Avete rischiato troppe volte le vostre vite per noi, e voglio
ricambiare il favore!” Guardando negli occhi di Sora, i due ragazzi rividero a
loro volta quella scintilla di vita che tante volte avevano visto durante il
viaggio di tre anni prima: l’amore di Sora, la sua determinazione, erano tornati in tutto il loro splendore!
“Non abbiamo potuto aiutarvi quando avete affrontato
Diaboromon la volta scorsa, e di questo ci dispiace immensamente. Ora che ne abbiamo la possibilità, non ci tireremo indietro!”
cinguettò Biyomon. Fu in quel momento che qualcosa di incredibile
avvenne: tutti e tre i Digivice iniaziarono a vibrare ed emanarono
un’intensissima luce bianca, simile a quella che si sprigionava da essi durante
la digievoluzione, e i tre amici furono costretti a coprirsi gli occhi,
sopraffatti dallo splendore. Avvolti da quella calda luce, Agumon, Gabumon e
Biyomon sentirono un’improvvisa, inebriante scarica di energia
percorrere i loro corpi, un’energia a loro familiare, ma che da tanto tempo non
avevano sentito…
“Ce… ce l’hanno fatta?” si chiese
Agumon ad alta voce, osservando i raggi di luce bianca che continuavano ad
espandersi, avvolgendo tutto l’irreale scenario davanti a loro e dissolvendolo
come per magia. Senza un suono, Diaboromon scomparve nel nulla come se non
fosse mai esistito, sotto gli occhi increduli di Biyomon e Gabumon.
“Che… che cosa?” esclamò Gabumon,
sgranando gli occhi. Dietro di lui, Taichi si concesse un sorriso, aprendo gli
occhi quel tanto che bastava per assistere allo spettacolo senza esserne
abbagliato.
Il Digiprescelto del Coraggio sghignazzò leggermente con
tono soddisfatto. “Allora avevo visto giusto… quel Diaboromon non era reale…
faceva tutto parte della prova…”
Yamato sorrise tra sé, rispondendo alla domanda che i
Digimon stavano per fare. “Questa messinscena serviva
per fare sì che noi dimostrassimo di possedere ancora le qualità che ci rendono
Digiprescelti: in questo caso il Coraggio, l’Amicizia e l’Amore… e a quanto
sembra, noi abbiamo superato la prova…”
Come a confermare le parole di Yamato, una voce profonda e
autorevole, che sembrava provenire da tutte le direzioni, parlò. “Hai detto bene, giovane Prescelto
dell’Amicizia. Avete superato la prova, e vi siete dimostrati degni delle
vostre Crest. Potete procedere.”
La luce si intensificò ancora,
inghiottendo ragazzi e Digimon e trasportandoli verso la parte più interna del
tempio…
**********
Takeru sospirò, sentendo che tutto quel camminare non li
stava portando da nessuna parte: ormai era quasi mezz’ora (almeno, così a lui
sembrava) che lui, Hikari, Gatomon e Patamon stavano
proseguendo, quasi del tutto in silenzio, lungo quella desolata spiaggia, e
ancora non se ne vedeva la fine. La sensazione di gelo e vuoto che permeava
l’atmosfera si stava intensificando ad ogni minuto,
minacciando di fargli abbandonare ogni speranza. Tuttavia, il ragazzino sapeva
bene che non potevano fermarsi… doveva proseguire, andare avanti… non poteva
perdere ciò che lo rappresentava… doveva farlo anche per Hikari, per evitarle
di rimanere perduta in quel mondo oscuro.
Allo stesso tempo, Hikari era impegnata in una sua battaglia
personale: quelle stesse voci ultraterrene che aveva
sentito la volta prima, riferendosi a lei come ‘regina Hikari’, continuavano a
riecheggiare nella sua mente in maniera alienante, restituendole quella sensazione
di disagio e smarrimento che già aveva provato diverse settimane prima. La
ragazzina si coprì le orecchie, ma servì soltanto ad amplificare quei bisbigli
ultraterreni… ma li sentiva davvero, o era soltanto una sua impressione? A quel
punto era difficile dirlo…
“Non devo lasciarmi
influenzare… non devo lasciarmi influenzare…” si ripetè tra sé, cercando di
scacciare gli influssi nefasti di quel luogo… Al suo fianco, Gatomon volse uno
sguardo preoccupato verso di lei, vedendola impegnata a lottare contro i suoi
demoni interiori.
“Hey, Hikari… cosa succede?” chiese la gattina, zampettando
al fianco della sua amica. Tuttavia, non sembrava che Hikari avesse sentito:
continuava a tenere le mani sulle orecchie e gli occhi chiusi, avanzando alla
cieca e con passo incerto. Quelle maledette voci demoniache sembravano crescere
di intensità, facendosi sempre più assillanti e
soffocanti…
“Regina Hikari…”
“Io… non appartengo a
questo posto…” ribattè Hikari nei propri pensieri “Voi non potete impormi di restare… Io non abbandonerò
la mia vita e i miei amici… per diventare uno strumento delle forze delle
tenebre…”
“Lui ti vuole… tu
dovrai governare con lui… lui è il nostro faro, e noi viviamo in funzione di esso…”
“Mi… mi dispiace…”
rispose lei, sentendosi chiaramente in pena per quei poveri Digimon sperduti
nelle tenebre, che avevano abbandonato ogni gioia e speranza “Ma non accetterò
mai di diventare la sposa del vostro padrone… non posso farlo, e voi non potete
chiedermelo…”
“Regina Hikari… è il
tuo destino…”
“Regina Hikari…”
“Tu non ti puoi
opporre…”
“Tu appartieni a lui…”
Le voci si stavano facendo sempre più insistenti… inquietanti… soffocanti… Esse
continuavano a crescere di intensità, nel tentativo di
piegare la volontà di Hikari… i loro lamenti ormai coprivano ogni altra cosa…
la sensazione di nausea e claustrofobia era spaventosa… Hikari strinse i denti,
cercando disperatamente di resistere…
“Regina Hikari… Regina
Hikari… Regina Hikari…” ripetevano i perduti, sempre più ossessivamente…
ormai Hikari era arrivata al limite di sopportazione…
sapeva che, se non si fosse liberata lei da quelle voci, nessuno avrebbe potuto
farlo… era il momento…
“BASTA! Lasciatemi in pace!” strillò lei ad alta voce,
afferrandosi le tempie e serrando gli occhi. Gatomon, non aspettandosi una
simile reazione da parte della sua compagna, fece un salto indietro per la
sorpresa, mentre Hikari scivolava in ginocchio e si metteva una mano sul petto
ansimando per lo spavento, la fronte imperlata di sudore. In un attimo, Gatomon
fu al suo fianco.
“Hikari! Si può sapere cosa ti succede?” esclamò
Gatomon, con tono più imperativo che interrogativo. La sua migliore amica,
colei che le aveva dato la possibilità di ricominciare
da capo dopo la caduta dell’odiato Myotismon, aveva chiaramente dei problemi, e
la gattina intendeva aiutarla, a qualunque costo!
La Digiprescelta della Luce riprese fiato
per qualche secondo, poi si volse a guardare la sua partner digitale,
con aria apologetica. “Gatomon… hanf… hanf… scusami… non so bene cosa… di cosa
si trattasse… ma volevano impormi… di abbandonarmi
alle tenebre… questo, almeno, ho capito… hanno parlato di un loro ‘padrone’… ma
altro non so dirti…”
Gatomon scosse la testa, facendo un lieve sorriso. “Lascia
perdere, l’importante è che tu stia bene…” Il tono della gattina si incupì di nuovo, mentre lei inquadrava i loro due
compagni di viaggio “…ma Takeru e Patamon… non so cosa gli sia preso…”
Allarmata, Hikari si rialzò,
prendendo in braccio Gatomon, e guardò cosa stava facendo il suo coetaneo: in
tutto questo, Takeru non sembrava essersi accorto di nulla di ciò che era
successo, e nemmeno l’urlo che Hikari aveva lanciato e la sua caduta avevano
attirato la sua attenzione – il Digiprescelto della Speranza continuava a camminare
in linea retta, come un automa, senza preoccuparsi di nulla… e, particolare che
atterrì Hikari ulteriormente, attorno al suo corpo si stava formando una strana
aura di oscurità… anche lui stava subendo gli effetti dell’atmosfera malvagia
di quel posto, e stava cedendo all’apatia…
“Takeru!” esclamò Patamon, svolazzando attorno al suo
compagno umano. “Takeru, svegliati! Svegliati, ti prego! Non ti sei accorto di
cosa è successo? Hikari è rimasta indietro…”
Il ragazzino biondo sembrò non accorgersi di nulla. “Forza,
Patamon… Hikari… Gatomon… non perdiamo la speranza… dobbiamo andare avanti…”
ripetè con voce atona.
“Takeru-kun! Takeru-kun!” lo chiamò lei, correndogli
incontro e afferrandogli le spalle. “Ti prego, svegliati, Takeru-kun! Questo
posto sta avvelenando la tua anima! Io sono qui, non mi vedi!?”
Le parole della ragazzina ebbero un effetto quasi immediato
sul Digiprescelto della Speranza: tutt’a un tratto,
l’aura di energia negativa che lo circondava iniziò a diminuire, e Takeru si
scosse dal torpore in cui era caduto. “Huh? Che… che
cosa… Hikari-san, cosa mi è successo? Mi sento così strano…”
Patamon, senza trattenere un sospiro di
sollievo, si fermò in sospensione per rispondergli. “Finalmente, Takeru!
Non so bene cosa sia successo, ma eri caduto in trance…
non ti stavi più rendendo conto di cosa ti accadeva attorno, e non ti sei
nemmeno accorto di quando Hikari ha urlato ed è caduta in ginocchio…”
“Come?” chiese Takeru, non ancora del tutto ripresosi dal
torpore. Al suo fianco, Hikari annuì, procedendo a spiegare
la situazione.
“Credo di aver capito cosa sia successo…” spiegò la
ragazzina “Fin da quando la prova è iniziata, tu hai cercato di farmi coraggio,
e ti sei messo sulle spalle la responsabilità della mia sicurezza, al punto da
scordarti della tua. Questo posto ha, per così dire, ‘amplificato’
la tua ansia nei miei confronti, trasformandola in disperazione e usandola per
inquinare i tuoi pensieri!”
“Detto in altre parole, essere troppo altruisti non
conviene…” riassunse Gatomon con il suo classico tono sarcastico.
“Più o meno…” disse Hikari “Takeru-kun, ascolta… io apprezzo il fatto che tu ti sia tanto premurato per la mia
sicurezza… ma, come mi dicesti tu una volta, io devo imparare a rendermi
indipendente… non avrò sempre te, mio fratello, o chi per voi a vegliare su di
me, e dovrò imparare ad affrontare la mia paura delle tenebre. Capisco e
apprezzo che tu abbia cercato di darmi speranza in un momento così difficile…
ma in questo caso abbiamo sbagliato: in quel momento, tu stesso dubitavi che ce l’avremmo mai fatta … non è vagando a vuoto, come stavamo
facendo, che usciremo da qui… lo faremo solo appellandoci sinceramente al
potere delle nostre Crest…”
Takeru sembrò cogliere il significato delle parole di
Hikari: dopo qualche istante di smarrimento, un lieve sorriso si dipinse sul
suo viso, facendo scomparire definitivamente l’aura maligna che lo avvolgeva,
mentre i loro Digivice cominciavano ad emettere luce.
“Hai ragione, Hikari-san… abbiamo scelto l’approccio
sbagliato al problema… stavo semplicemente andando avanti senza riflettere, ma
senza rendermene conto stavo abbandonando ogni speranza… grazie per avermelo
fatto capire…” replicò Takeru, tenendo in mano il suo D-3 e osservando la luce
bianca che si intensificava…sempre di più… sempre di più… squarciando le
tenebre che avvolgevano i due ragazzi e i loro Digimon e inglobandoli in un
caldo bagliore. Hikari tirò a sua volta fuori il suo D-3, dal quale si sprigionava
la stessa luce.
“L’avete capito, a quanto
vedo.” Disse una voce tonante, parlando direttamente alle menti dei due
ragazzi. “Nonostante qualche inciampo, avete dimostrato di
possedere ancora i requisiti necessari. Dunque venite,
le vostre Crest vi stanno aspettando…”
“Huh? Che cosa… quella voce…”
cominciò a parlare Patamon, ma non fece in tempo a finire: la luce bianca
annebbiò completamente la visuale al gruppetto, trasportandolo verso le zone
più interne del santuario…
**********
Non un segno di vita si presentava davanti agli occhi di Jyou,
Koushiro, Mimi, e dei loro Digimon mentre loro continuavano ad esplorare quello
strano posto apparentemente nato dalla fusione dei loro ricordi. Strani
riflessi di luce purpurea, verdastra e di altri colori
che i ragazzi non riuscivano ad identificare continuavano a danzare sui muri
semidistrutti e sul terreno pieno di spaccature, creando uno spettacolo ancora
più innaturale. I membri del gruppetto continuavano a guardarsi attorno, alla
ricerca di un indizio che li aiutasse a capire cosa esattamente dovessero fare.
“Bel posticino davvero…” commentò Gomamon, cercando di
tenere alto il morale di tutti con una delle sue battute. “Solo che
l’arredamento avrebbe bisogno di una bella revisione…”
“Già, e l’illuminazione lascia parecchio a desiderare… non
riesco a fare fotosintesi con questo buio!” proseguì Palmon. Mimi si mise una
mano davanti alla bocca e soffocò una risatina, apprezzando
il fatto che i loro compagni digitali non avessero perso il loro buon
umore. Tuttavia, si ricordò osservando le espressioni assorte di Koushiro e
Jyou, il problema restava: non avevano ancora trovato nulla di
utile, e la ragazzina dai capelli rosa stava iniziando a temere che non
sarebbe stato facile uscire da quel posto…
“Guardate, ragazzi! Quell’edificio…” disse improvvisamente
Koushiro, indicando una costruzione, simile ad una basilica in stile gotico,
ancora in piedi in mezzo a tutta quella distruzione. Immediatamente, gli
sguardi di tutti si volsero in quella direzione, osservando l’edificio con
interesse.
“E’ l’unica cosa ancora intera che ho visto finora…”
aggiunse Jyou “Pensate che là troveremo qualcosa che
ci possa aiutare?”
“Non lo sapremo finchè non andremo a vedere!” rispose
Gomamon, iniziando a trascinarsi con le pinne verso la struttura. Subito, gli
altri membri del gruppo seguirono il suo esempio, e in breve tempo arrivarono
davanti all’ingresso della basilica, una pericolante arcata di marmo grigio
ricoperta di crepe e di muschio. Ad una distanza così ravvicinata, i ragazzi si
resero conto, con non poco sgomento, di numerosi danneggiamenti ed erosioni che
punteggiavano i muri della basilica, minando la sua stabilità. Per quanto
l’edificio stesse ancora in piedi, dava l’impressione
di essere in procinto di collassare al minimo tocco.
“Ehm… beh, ragazzi… non so voi, ma a me l’idea di entrare là
dentro non attira per niente…” commentò Tentomon, svolazzando vicino ai muri
pericolanti e osservandoli attentamente con i suoi occhi compositi.
Jyou sospirò, sorridendo lievemente tra sé e sé. Sapeva già
cosa doveva fare per assicurarsi che i suoi amici non corressero rischi
“D’accordo. Questo vuol dire che è meglio se qualcuno va avanti… Aspettate qui
fuori, vado a vedere se questo posto è sicuro…” disse
il ragazzo con gli occhiali, facendo per varcare la soglia della basilica,
seguito da Gomamon. Il Prescelto dell’Affidabilità e il buffo Digimon foca
stavano per entrare, quando la mano di Mimi afferrò la spalla del ragazzo,
facendolo fermare di botto.
“Aspetta, Jyou-kun!” disse Mimi, parandosi davanti al suo
amico “Scusa, ma perché devi essere tu ad entrare in
quel postaccio? Se è pericoloso, lo è per te come per
noi!”
Il ragazzo sbattè gli occhi, meravigliato
dalla decisione che Mimi stava dimostrando. “Ehm… beh, qualcuno dovrà
pur controllare la stabilità di questo posto, no? E…
penso che sia meglio che sia io ad andare…”
Mimi alzò gli occhi al cielo: esattamente la risposta che si
aspettava di sentire! “Insomma, Jyou-kun! E perché
sarebbe meglio che tu rischi al nostro posto? Sei per caso meno importante di
noi? Tu pensi sempre agli altri, mai a te stesso, e questa è una delle cose che
ammiro di più di te… ma questo non significa che sia
giusto che tu ti sobbarchi anche le nostre responsabilità e ti esponga sempre
al nostro posto! Noi siamo una squadra, Jyou-kun… e con questo credo di aver
detto tutto!”
“Bel discorso, Mimi!” esclamò Palmon, facendo un lieve
applauso.
I due ragazzi del gruppo erano rimasti piuttosto stupiti:
certo, sapevano che la loro amica era una che diceva quello che pensava, ma
sentirla sostenere la propria opinione con tanta sicurezza era qualcosa di
nuovo… Mimi era davvero cambiata molto dalla ragazzina viziata e un po’
frignona che era all’inizio del loro viaggio a DigiWorld, e ora stava dando
prova di notevole maturità.
“A dire la verità, penso che Mimi-san abbia ragione.” Riprese Koushiro dopo qualche istante di silenzio.
“Perciò, proporrei di entrare tutti insieme là dentro,
ovviamente con le dovute cautele.” Tutti gli altri si dissero d’accordo.
“Va bene. Do un’occhiata
all’interno e vi dico com’è la situazione…” disse Tentomon, svolazzando verso
l’entrata e sbirciando all’interno della cattedrale. Dopo qualche secondo tirò
indietro la testa, sbalordito. “Ehm… non so come dirvelo, ragazzi… ma qui
dentro non c’è niente! E quando dico niente, voglio
dire assolutamente niente! Non ci sono muri, soffitti, né pavimento! A parte delle strane cose che ti saranno familiari, Koushiro…”
“Come?” chiese il suo partner umano, raggiungendo Tentomon e
dando un’occhiata a sua volta. Con sua grande sorpresa, si accorse che il suo Digimon aveva
ragione: l’arcata d’ingresso dava su un immenso vuoto dello stesso colore del
cupo cielo sopra i ragazzi, apparentemente senza limite e senza fondo,
‘popolato’ unicamente da dozzine su dozzine di bolle bianche e traslucide delle
dimensioni del pugno di un uomo, che fluttuavano in esso cambiando lentamente
forma ed emettendo dei suoni bassi e vibranti. Koushiro spalancò gli occhi per
la sorpresa: certo, questo era un altro elemento preso dai suoi ricordi! Quando era rimasto prigioniero nella dimensione di Vademon,
la sua mente, a cui il Digimon alieno lo aveva convinto con l’inganno a
rinunciare, aveva assunto l’aspetto di una bolla come quelle! Il ragazzo dai
capelli rossi non fece fatica a trarre le dovute conclusioni.
“Appena un attimo fa,
Jyou-san e Mimi-san hanno avuto la loro occasione di dare prova delle loro
qualità… Accettando di assumersi dei rischi per mantenerci al sicuro, Jyou-san
ha dimostrato la sua affidabilità… mentre Mimi-san ha dato prova della sua
sincerità dicendo chiaramente quello che pensava. Ora, sono io l’unico a dover
ancora sostenere la prova… e queste immagini dal mio passato ne fanno parte!”
“Koushiro-kun?” chiese Mimi, raggiungendo il suo amico e
chinandosi su di lui “Va tutto bene? E… cosa sono tutte quelle bolle che fluttuano nel bel mezzo
del nulla? Tu lo sai?”
Koushiro sorrise e si volse verso la sua amica per
risponderle. “Certamente… vi ricordate di quando vi ho parlato di quella
misteriosa dimensione in cui io e Tentomon abbiamo
affrontato quel Digimon chiamato Vademon, che aveva cercato di privarmi della
mia conoscenza? Era un posto esattamente come questo.”
Una bolla fluttuò silenziosamente davanti a lui, come per
ricordargli dell’esperienza precedente. “In quell’occasione ho imparato una
lezione molto importante – che non avrei dovuto rinunciare ad essere me stesso
per alcun motivo. Vademon aveva cercato di farmelo apparire come qualcosa di positivo, ma ho scoperto a mie spese che mentiva… e se non
fosse stato per Tentomon…” proseguì Koushiro, volgendo uno sguardo pieno di
gratitudine al suo compagno “…forse ora sarei ancora lì, a fluttuare in quel
posto assurdo…”
“Mi dispiace…” disse Jyou, comprendendo lo stato d’animo del
suo amico. “Dev’essere stata un’esperienza terribile…”
Tentomon si mise una zampetta artigliata dietro la nuca.
“Beh… ho fatto quello che dovevo… comunque, scherzi a
parte, neanch’io voglio che tu rinuci alla tua curiosità e alla tua voglia di
conoscere. Sono le tue qualità più caratteristiche, e senza di esse non saresti tu…”
“Già, hai ragione…” proseguì Koushiro, mentre il suo
Digivice vecchio modello, come quello di Jyou e Mimi, cominciava ad emettere un
fascio di luce bianca. “Io sono fatto così… trovo affascinante sapere sempre di
più del mondo che mi circonda, capire la ragione delle cose… so che forse vi
sembrerà un discorso troppo serio, detto da un ragazzo della mia età…”
“Per niente, Koushiro-kun…” rispose Mimi “Tu sei quello che sei, e noi ti vogliamo bene per questo…”
Come era successo con tutti i Digiprescelti
prima di loro, la luce proveniente dai Digivice di Mimi, Jyou e Koushiro si
sprigionò in tutto il suo splendore, costringendoli a schermarsi gli occhi, e
avvolgendoli con il suo calore. Prima che chiunque di essi
potesse chiedersi cosa stava succedendo, la stessa voce misteriosa che aveva
parlato ai loro compagni parlò anche a loro.
“Complimenti. Anche voi avete dimostrato di aver conservato le qualità che
vi rendono Digiprescelti. Potete procedere.”
“A… aspetta un attimo… potremmo sapere…” iniziò a dire
Gomamon. Non fece tuttavia in tempo a finire, prima che lui e il resto del
gruppo venissero trasportati dalla luce verso la parte
più interna del santuario…
**********
Quando la luce si fu diradata abbastanza
da permettere loro di vedere, Taichi e Agumon aprirono lentamente gli occhi,
meravigliandosi di vedere attorno a loro tutti gli altri membri del gruppo: in
quel momento, gli otto ragazzi prescelti originali e i loro Digimon si
trovavano nella sala più interna del santuario, una grande stanza di forma
semicircolare con i muri in scintillante marmo bianco, decorati con le stesse
rappresentazioni di draghi, fenici, tigri e tartarughe che i ragazzi avevano
visto nel vestibolo. Il pavimento sembrava fatto di mattonelle di giada
verde e semitrasparente, e davanti a loro stava un ampio altare, che sembrava comunque piccolo paragonato alle dimensioni della stanza,
sopra al quale fluttuavano otto oggetti ben conosciuti: erano le loro Crest!
“Ragazzi! Ci siete tutti!” esclamò
Taichi, contento di vedere il gruppo di nuovo insieme. Un piccolo coretto di
voci d’assenso, non ancora sgombre dallo stupore, fu la risposta.
“Noi siamo qui!” rispose Hikari, alzando una mano.
“Presenti!” esclamò Gomamon “Solo che adesso non sappiamo dove siamo…”
“Sì, dovremmo esserci tutti…” rispose Sora, guardandosi
attorno per controllare che fosse vero. Contò otto ragazzi, compresa sé stessa,
e otto Digimon: no, non mancava nessuno, e questa era già una buona notizia.
“Ma cosa… che è successo? Adesso
siamo… in un’altra zona del santuario…” chiese Patamon, atterrando sul
berrettino bianco di Takeru.
“Sembra di sì… e quelle sono le nostre Crest…” confermò il
Digiprescelto della Speranza, volgendo lo sguardo verso gli otto medaglioni
luccicanti. “Questo vuol forse dire… che abbiamo tutti superato la prova?”
“E’ così, giovane
Takeru. Avete tutti dato prova di voi stessi, e vi siete dimostrati degni, una
volta di più, del grande potere delle vostre Crest.
Avvicinatevi, e ricevete ciò che vi spetta di diritto.”
Ancora una volta, la voce che aveva parlato a tutti loro
dopo il superamento delle rispettive prove si fece
sentire, questa volta però con tono più flebile. Tutti i presenti nella sala
sobbalzarono per la sorpresa quando una misteriosa, immensa figura traslucida
apparve sopra l’altare, irradiando potere e maestà da tutti i pori. Si trattava
dello stesso drago serpentino che i ragazzi avevano visto rappresentato
all’ingresso e nel vestibolo del santuario, ma ora era possibile vederne bene
tutti i particolari: il suo lungo corpo sinuoso e aggraziato, talmente grande
da far sembrare piccolo persino WarGreymon, era ricoperto di luccicanti squame
azzurre che scintillavano come zaffiri, e la sua coda pareva
estendersi all’infinito prima di diventare incorporea e trasformarsi in una sorta
di scarica elettrica color blu cobalto. Cinque paia di ali
da angelo stilizzate ornavano il suo dorso, dipartendosi da sezioni diverse
della sua spina dorsale. Aveva inoltre tre paia di corte zampe rettiliformi,
ciascuna decorata da misteriose sfere di luce, e la sua testa era coperta da
una specie di elmetto blu scuro a screziature gialle.
Un singolo corno di metallo azzurro a forma di fulmine, simile a quello di
Raidramon, spuntava dalla fronte del drago, e quattro grandi
occhi pieni di saggezza, due per ogni lato della testa, osservavano con
benevolenza gli stupiti ospiti del santuario. La sua caratteristica più
distintiva, tuttavia, erano le lunghe vibrisse bianche che spuntavano dal suo
volto, dando l’impressione di folti baffi e di una lunga barba che acuivano il suo aspetto da vecchio saggio e gentile.
Luminose scie di luce dorata si dipartivano dal suo corpo, avvolgendo la stanza
di un caldo bagliore. L’unica cosa che rovinava un po’ il suo aspetto erano le lunghe catene nere che, a partire dal collo,
si avvolgevano attorno al suo corpo, dandogli un aria sofferente. Era una
visione gloriosa, e i Digiprescelti e i loro Digimon non riuscivano a
staccargli gli occhi di dosso, rapiti dallo spettacolo: avevano capito di
trovarsi di fronte al Digimon sacro che governava DigiWorld, il supremo
Azulongmon!
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Azulongmon
Anche chiamato: Quinglongmon
Tipo: Animale
Divino
Attributo: Dati
Livello: Mega
Attacchi: Lightning
Whip, Aurora Force
Uno dei quattro Guardiani
Digitali, il potente Azulongmon è il governatore del Mondo Digitale dell’Ovest,
e controlla le acque e i fulmini. Ogni altra informazione su di lui è avvolta
nel più profondo mistero.
“Salute a voi,
bambini prescelti.” Li salutò Azulongmon, chiudendo gli occhi e abbassando
leggermente la testa come se stesse cercando di fare un inchino. “Non abbiate paura di me,
non vi farò del male. Da molto ho atteso il giorno in cui vi avrei
finalmente incontrato. Io sono Azulongmon, governatore di questo Mondo Digitale
e creatore delle vostre Crest.”
Per qualche istante ancora, lo stupore e un certo timore
reverenziale impedirono ai ragazzi prescelti di proferire parola. Fu Koushiro a
spezzare il silenzio, schiarendosi la gola nel tentativo di trovare le parole
giuste per rivolgersi al potente drago. “Ehm… i nostri migliori omaggi,
venerabile Azulongmon… è per noi un onore fare la
vostra conoscenza.”
Il sovrano di DigiWorld sembrò sorridere con benevolenza. “Anche per me è un onore vedere finalmente i
bambini prescelti che tre anni fa hanno salvato questo mondo dai Dark Masters.
E constato con piacere che tutto questo tempo non ha
influito negativamente sulle vostre qualità distintive. Semmai,
le ha rafforzate.”
Taichi ricambiò il sorriso. “Il nostro viaggio nel Mondo
Digitale ci ha fatto capire molte cose di noi stessi. Credo di parlare per
tutti dicendo che ci ha aiutato a diventare persone migliori.”
Il ragazzo osservò i suoi amici che stavano attorno a lui, vedendo sui loro
volti lo sguardo di approvazione che si aspettava.
Azulongmon annuì. “Ed è in funzione di
questo che le vostre Crest potranno essere ripristinate. Ecco, ricevetele di
nuovo, e fatene buon uso.”
In quell’istante, le otto Crest si sollevarono dall’altare
e, sempre fluttuando in aria, si diressero verso i rispettivi proprietari, la
loro luce sempre più intensa man mano che si avvicinavano. Con il battito
cardiaco accelerato, ciascuno dei ragazzi prescelti allungò la mano tremante, e
accolse la Crest a lui (o a lei) appartenente come se fosse
stata un passerotto svolazzante. Immediatamente, quella sensazione di
calore ed energia a loro familiare tornò a scorrere
nei loro corpi, e in quelli dei loro Digimon, come una scarica elettrica.
“Sì! Sento di nuovo l’energia scorrere in me! Ora possiamo digievolvere ancora!” esclamò Agumon, circondato da
una splendente aura di luce rossa. Attorno a lui, anche gli altri Digimon si
sentivano rienergizzati, e riconobbero per istinto il potere della
Digievoluzione che tornava a loro. Era un momento magico. I Digiprescelti della
vecchia guardia erano tornati al loro splendore di un tempo!
“Fantastico!” esclamò Mimi, osservando rapita la
luminescenza dorata che scaturiva dalla Crest della Sincerità. “Ora sì che
siamo in grado di affrontare qualsiasi avversario!”
Il gioco di luci e colori continuò
ancora per qualche istante, poi si smorzò, e i medaglioni che rappresentavano
le virtù di ciascuno riapparvero attorno ai colli dei ragazzi. La sensazione di energia e di ‘completezza’, tuttavia, non era svanita:
ognuno dei ragazzi e dei Digimon sentiva nuovamente il tanto familiare potere
pulsare dentro di sé. Con un balzo di gioia, ciascuno dei Digimon saltò in
braccio al rispettivo partner umano, producendosi in manifestazioni di entusiasmo e affetto.
“Taichi! Ce l’abbiamo fatta!”
esclamò Agumon “Ora nessuno ci può fermare!”
“Hey, Agumon, calmati! Mi stai facendo
cadere!” esclamò il ragazzo, cercando di mantenere l’equilibrio.
“Sono così felice, Sora!” cinguettò Biyomon, strusciando la
testolina contro il viso della sua partner umana. Sora rise e accarezzò
l’uccellino rosa sulla schiena, ricambiando la sua gioia. Gli altri Digimon
erano a loro volta impegnati in festeggiamenti simili con i rispettivi partner
umani, anche se i più seri Koushiro, Yamato, Takeru e Hikari cercavano di
contenere un po’ il loro entusiasmo.
“Hey, calma, ragazzi!” esclamò Koushiro,
senza riuscire tuttavia a trattenere qualche risata “Insomma, siamo
davanti al venerabile Azulongmon!”
Un suono rimbombante che sembrava una risata sfuggì dalla
gola del drago divino, mentre pian piano i festeggiamenti si quietavano. “Non vi preoccupate, bambini prescelti. La
vostra gioia è comprensibile. Ora, ricevete anche queste da me. Avrete bisogno anche di queste nuove Crest per la battaglia
che verrà.”
“Altre Crest?” fece eco Yamato, volgendo uno sguardo
meravigliato ad Azulongmon. In uno degli artigli del drago, altri quattro
medaglioni, tutti recanti un simbolo diverso, apparvero in un
lampo di luce, per poi dirigersi fluttuando verso Taichi, che, pur sorpreso, li
accolse senza discussioni. Uno di essi recava
un simbolo composto da un paio di cerchi concentrici, con un punto nel centro
comune. Un altro simbolo assomigliava ad una Omega maiuscola (l’ultima lettera
dell’alfabeto greco) con una linea orizzontale sotto di essa.
Il terzo aveva l’aspetto di una freccia, ornata nella metà da una piccola X, e
posta perpendicolarmente ad un segmento. Infine, la quarta Crest recava quelli
che sembravano essere due triangoli isosceli senza base, con l’altezza
in comune e sormontati da una semicirconferenza. Il vertice del
triangolo più grande era tangente alla curva.
Prima che Taichi, o qualche altro Digiprescelto, potesse
porre qualche domanda, Azulongmon spiegò la situazione. “Queste Crest rappresentano rispettivamente la Fermezza, la Giustizia,
la Vitalità e l’Adattabilità. Ognuna di queste corrisponde ad uno dei
Digiprescelti non provenienti dalla vostra terra: ovvero Catherine, Michael,
Rosa e Derek. Ognuno di loro dovrà ricevere la sua Crest, e trovare il modo di
farla brillare come avete fatto voi a suo tempo. Avrete bisogno anche del loro
aiuto nelle prove a venire. Quanto sta accadendo oggi in questo Mondo Digitale non è che la punta dell’iceberg rispetto a quanto vi
attende.”
Ancora una volta quella parola. Azulongmon aveva parlato di
‘questo Mondo Digitale’… che voleva dire? Sulle prime non ci avevano fatto
caso, ma ora la curiosità stava iniziando a farsi sentire…
“Ehm… perdonate la domanda, venerabile Azulongmon… ma cosa intendete
quando parlate di ‘questo Mondo Digitale’? Vuol forse dire che esistono altri
DigiWorld, oltre a quello in cui ci troviamo?” chiese Gabumon, esprimendo le
perplessità di tutti. Il gigantesco drago annuì di nuovo.
“Tanto vale che lo
sappiate adesso. Il Mondo Digitale in cui ci troviamo
adesso è il Mondo Digitale dell’Ovest, sul quale io ho la sovranità… o meglio,
la avevo, prima che i Dark Masters mi imprigionassero, secoli or sono.”Rispose Azulongmon, accennando alle
catene che avvolgevano il suo corpo. “E’
conosciuta l’esistenza di altri quattro Mondi
Digitali, ciascuno con un… Mondo Reale associato, non raggiungibile dalla
vostra dimensione o da questa.”
“Incredibile…” commentò Koushiro, spalancando gli occhi “In
altre parole… qui stiamo parlando delle cosiddetta teoria
delle ‘dimensioni parallele’, o sbaglio?”
“Non sbagli, giovane
Koushiro. E al momento, mentre stiamo parlando,
un’altra aspra battaglia è in corso nel Mondo Digitale del Sud, quello
governato da mio fratello Zhuqiaomon, che rappresenta la Fenice. Zhuqiaomon è
il più potente dei quattro Guardiani Digitali, e nutre un profondo rancore nei
confronti degli esseri umani. Egli ha plasmato il suo reame come un luogo in
cui vige unicamente la legge del più forte, e i Digimon che vi abitano si
cacciano a vicenda senza pietà, assorbendo i dati degli avversari caduti.” Spiegò Azulongmon, con tono leggermente triste.
“E’ terribile… Un Mondo Digitale dove vige una legge così
barbarica…” mormorò Hikari, sentendosi girare la testa al pensiero. Non avrebbe
mai immaginato il suo DigiWorld come un luogo di violenza e anarchia, eppure ora
si rendeva conto che esisteva un posto così brutale.
“Capisco il tuo
sgomento, Digiprescelta della Luce… e proprio l’odio insensato di Zhuqiaomon
sta al momento causando numerose sofferenze a Digimon ed esseri umani.
Osservate.” A queste parole di Azulongmon, un’evascenente
visione di uno dei tanti, terribili duelli che si svolgevano nel reame del Sud:
davanti al gruppo meravigliato apparvero due Digimon umanoidi che lottavano all’ultimo
sangue all’interno di un canyon roccioso: il primo assomigliava ad un cavaliere
in armatura bianca, con le spalliere, le ginocchiere, e il cimiero dell’elmo
rossi, e un mantello rosso che gli svolazzava dietro le spalle. L’altro era un
demone nero vestito come una sorta di motociclista, ricoperto di ferro e cuoio
borchiato dalla testa ai piedi. Entrambi stavano
facendo del loro meglio per sopraffarsi, anche se in quel momento il cavaliere
sembrava avere la meglio.
“Non riesco a crederci… mai visto Digimon del genere… e io
ne ho di esperienza!” esclamò Tentomon, sgranando gli
occhi (quanto più poteva…) davanti allo spettacolo.
“Ragazzi, non so voi, ma io tengo per il cavaliere!” commentò Mimi “Quel tizio in nero mi fa paura!”
Poi, rapidamente com’era venuta, la visione scomparve. “Ecco. Questo è solo un esempio di quanto
sta succedendo a causa dell’odio cieco di Zhuqiaomon… ma presto, umani e
Digimon dovranno mettere da parte le loro differenze, se vorranno resistere all’assalto
di una delle entità più malvagie e distruttive che il
creato abbia mai conosciuto.” Spiegò Azulongmon.
“Spero che questo Zhuqiaomon decida infine di dare ascolto
alla ragione…” disse Patamon.
“Lo spero anch’io con
tutto il cuore.” Assentì il drago divino “Gli altri due miei fratelli, Baihumon la Tigre
ed EbonWumon la Tartaruga, rispettivamente sovrani dei Mondi Digitali del Nord
e dell’Est, stanno facendo quanto possibile per indurre Zhuqiaomon a più miti
consigli…” Si fermò per un attimo, poi proseguì. “Oltre a questi quattro settori, ne esiste un
quinto, creato come territorio neutrale e governato da tre Digimon angelici di
livello Mega: Lord Seraphimon, Lady Ophanimon e Lord Cherubimon. Ma, purtroppo, anche questo Mondo Digitale è avvolto nelle
fiamme della guerra, a causa di un altro Digimon angelico, corrotto dalla sua
tracotanza e sete di potere. Sei ragazzi come voi, anch’essi Digiprescelti, stanno al momento lottando con tutte le loro forze per
fermare questo angelo caduto. Questa digressione per dirvi che un giorno, tutti
questi Mondi Digitali avranno bisogno del vostro aiuto… numerose sono le sfide
che vi attendono, e avrete bisogno di cuori saldi e
grande dedizione per superarle…” L’immagine di Azulongmon iniziò a
sbiadire, segno che il Digimon divino stava esaurendo l’energia.“Purtroppo,
altro non vi posso dire… Digiprescelti… affido a voi
il resto… guardatevi dalle… tenebre… sconfiggete Mephistomon… e salvate… questo…
mondo… ve ne prego…”
“Venerabile Azulongmon!” esclamò Taichi, alzando un braccio
come per implorarlo di rimanere, ma fu inutile. L’enorme drago celestiale
continuò a sbiadire, come l’immagine su un televisore difettoso, fino a sparire
del tutto. La luce dorata che il suo corpo sprigionava si affievolì man mano, e
presto si dissolse anch’essa, lasciandosi dietro il gruppo dei
Digiprescelti sbalordito e confuso.
Un pesante silenzio, rotto unicamente dai respiri di ragazzi
e Digimon, tornò a regnare nella sala dell’altare. Quello che i ragazzi avevano
sentito in quel momento era, in effetti, davvero
sconvolgente… davvero un giorno sarebbero stati chiamati a proteggere la
sicurezza non di uno, ma addirittura di cinque Mondi Digitali, tutti così
profondamente diversi dal loro? Ne sarebbero stati all’altezza? O meglio, sarebbero stati all’altezza della missione che li
attendeva in quel preciso momento? Il dubbio serpeggiava, infido e insidioso,
nelle loro menti e nei loro cuori.
Per fortuna, fu Taichi a prendere in mano la situazione,
afferrando stretto la sua Crest del Coraggio e rivolgendosi a tutti i suoi
amici. “Ascoltatemi, ragazzi! Non è pensando ai problemi prima del tempo che risolveremo la situazione attuale! Sapevamo bene che essere
i bambini prescelti non sarebbe stato facile per noi, e che sulle nostre spalle
sarebbero gravate molte responsabilità! Ora, il nostro dovere è combattere
contro Mephistomon e contro chiunque minacci la pace e la tranquillità di
questo Mondo Digitale… affronteremo i nostri problemi
nell’ordine in cui si presenteranno, restando uniti e collaborando tra noi e
con i nostri Digimon! Non è forse così che abbiamo sconfitto Apocalymon e i
Dark Masters la volta scorsa?”
Il discorso di Taichi fece rapidamente presa negli animi dei
suoi amici, che ormai da tempo conoscevano la sua capacità
di leadership. Immediatamente, i dubbi vennero messi
da parte, e sostituiti da un’audacia che avrebbe permesso loro di affrontare
qualsiasi pericolo a testa alta!
“Ben detto, Taichi!”
“Sì, siamo d’accordo!”
“Sei il migliore, fratellone!”
“Non molleremo, questo è certo!”
“Bene, allora…” rispose Taichi, sfoderando
il suo ormai noto sorriso obliquo “Adesso abbiamo degli amici a cui dare
una mano! Agumon, ti senti pronto?”
“Io sono nato pronto!” rispose il piccolo dinosauro,
mettendosi in posa di combattimento davanti al suo partner umano.
“Siamo pronti anche noi!” esclamò Gabumon.
“Dateci il via!” fece eco Gomamon.
“Trasformiamo quel caprone in cibo per gatti!” sbottò
Gatomon, mostrando gli artigli sulle zampe anteriori. Tentomon, Biyomon,
Patamon e Palmon li imitarono a loro volta, la loro decisione evidente nei loro
sguardi. Yamato non potè trattenere un lieve sorriso
osservando il suo migliore amico. Ancora una volta, la sua volontà di
non arrendersi stava dando coraggio al gruppo intero.
“Beh, Taichi… che cosa
faremmo mai senza di te?” pensò tra sé il ragazzo biondo, ricordandosi di
un proposito che si era posto quando erano ancora nel Mondo Reale. Decise che
forse era il caso di parlarne il prima possibile a Taichi… ora più che mai la
saldezza del loro legame si sarebbe rivelata determinante…
“Perfetto! E allora, miei prodi…
seguitemi! Leomon e gli altri avranno bisogno di aiuto!”
esclamò Taichi con tono melodrammatico, imboccando il corridoio che portava all’uscita
del tempio, con Agumon appena dietro. Una risata divertita accolse la battuta
di Taichi, poi, uno ad uno, i ragazzi prescelti e i
Digimon seguirono il loro leader, pronti ad affrontare una nuova avventura…
CONTINUA…
Note dell’autore: Beh, che dire… sono abbastanza soddisfatto
di come il capitolo mi è venuto, e chiedo scusa ai miei lettori per la lunga attesa… finalmente, i miei esami sono finiti, e potrò,
per qualche giorno, dedicare un po’ più di tempo alla stesura di questa
fanfiction!
Che ve ne è parso di questa teoria
dei ‘Mondi Digitali separati’? E’ una teoria molto popolare nella fandom
straniera di Digimon, e ho pensato di implementarla nella mia saga… a
proposito, avete riconosciuto, vero, il cavaliere e il demone motociclista che
combattevano nella visione mandata da Azulongmon? E chi saranno mai ‘l’entità distruttiva’ e il ‘Digimon angelico caduto’ di cui parlava
il sovrano del Mondo Digitale dell’Ovest? Vediamo se indovinate! ;)
Per l’idea delle nuove Crest, ringrazio infinitamente
Killkenny, uno dei miei lettori più affezionati! Ora che hanno una maggiore
potenza di fuoco dalla loro, potranno i ragazzi sconfiggere Mephistomon,
BlackWarGreymon e Daemon? Per non parlare del nemico misterioso che trama alle
spalle di tutti… Vi lascio con questi interrogativi, e
vi do appuntamento alla prossima volta! Ciao!
Una fanfiction di Digimon scritta da:
JusticeGundam
Justice: Bene, amici lettori, benvenuti al consueto appuntamento con la
mia fanfiction. Ora che gli esami mi stanno
lasciando in pace per un po’, potrò dedicare più tempo a questa storia… e ho intenzione di fare scintille!
Veemon: Bene, ma spero che ti sia
fatto venire in mente delle buone idee! Adesso abbiamo BlackWarGreymon
con cui fare i conti, come se non bastassero Mephistomon
e Daemon… a proposito di Daemon,
che fine ha fatto?
Justice: Lo rivedrete prima di
quanto possa farvi piacere, temo… lui e i suoi
scagnozzi romperanno le scatole molto più a lungo di quanto non abbiano fatto
nella serie televisiva!
Gatomon (sarcastica): Ma che
bello…
Justice: Su, su, Gatomon… intanto pensa che, con la Crest
della Luce di nuovo in mano adHikari,
potrai trasformare LadyDevimon in cibo per gatti!
Beh, intanto guardiamo le recensioni, e poi vedremo come risolvere i problemi
di DigiWorld…
Daisuke: Buona idea, e cominciamo
subito da Driger… non c’è bisogno che tu ti scusi per
non aver recensito il capitolo 13… in fondo, il qui presente autore è un
maestro quando si tratta di dimenticare di recensire! (ridacchia)
Justice: HEY!
Daisuke: Scherzi a parte, grazie
per il chiarimento sui quattro animali sacri… l’autore ha detto che rivedrà i
capitoli precedenti e correggerà in maniera opportuna!
Tentomon: Ringraziamo anche
Francesca Akira per la sua delucidazione… Per quanto
riguarda la domanda sulle Crest… no, la Crest
di Ken non dovrà essere rienergizzata…
in fondo, in questa versione degli eventi, Ken non ne
ha esaurito l’energia! Per quanto riguarda le altre Crest,
l’autore aveva sentito dire che erano proprio scomparse… almeno, gli pareva che
nella traduzione americana fosse così… forse ci sono delle divergenze tra le
varie versioni… Questa storia diventerà un crossover
molto più avanti, per ora ci sono solo i Digiprescelti
delle prime due serie… erie...
Per il resto, mi sembra che l’autore ti abbia già inviato una mail con le
dovute spiegazioni… Grazie mille per la recensione!
Jyou: Andando avanti, abbiamo Killkenny, che ha dato all’autore degli ottimi spunti per
la storia, a cominciare dalle nuove Crest. Se Daisuke e gli altri le riceveranno… beh, l’autore dovrebbe
averti già risposto in una mail. Ti è arrivata?
Biyomon: Infine, grazie ancora a
Miele! Ormai anche tu fai parte dei lettori abituali di questa storia, direi, e
siamo sempre contenti di sentire i tuoi commenti! Come puoi vedere, in questo
capitolo i due gruppi si ritrovano! Infine, grazie a Sora89 per la recensione!
Sì, l’autore concorda anche sul tuo discorso di W.I.T.C.H…
Anche Martin è stato un po’ rovinato dalla
trasposizione televisiva!
Justice: Ottimo, ragazzi! Per la
questione dei quattro animali sacri, chiedo scusa per la mia svista, e
provvederò a correggere il prima possibile. E per quanto riguarda i
riconoscimenti… vedo che tutti i lettori hanno fatto i loro compiti di Digimon! Infine, per chiunque fosse interessato, sto dando
il via alla mia prima fanfiction di Sonic X, intitolata “Gate of yourDreams”. Si trova nella
sezione Videogiochi, sotto ‘Altri’. Se vi interessa,
dateci un’occhiata e lasciate una recensione! (Anche
se ci vorrà un po’ prima che venga aggiornata…) Diamo quindi il via al Capitolo
15, e buona lettura!
**********
Capitolo 15 – Riuniti
per la nuova sfida
Non era passato molto tempo da quando i ragazzi prescelti e i
loro Digimon erano entrati nel tempio di Azulongmon, ed ora, dopo aver riattivato le loro Crest e aver ricevuto dal Guardiano Digitale un importante
avvertimento su quanto li avrebbe attesi in futuro. Tutti erano rimasti molto
sbalorditi per quanto avevano appreso, ma sapevano che ora li attendeva un
compito più immediato: dovevano aiutare Andromon, Leomon e Ogremon ad affrontare i Digimon artificiali che stavano ancora loro alle costole,
per poi riunirsi ai nuovi Digiprescelti e aiutarli
nella lotta contro Mephistomon!
Uno alla volta, i ragazzi prescelti, ciascuno accompagnato
dal relativo Digimon, uscirono dal santuario, con le Crest ancora splendenti attorno al collo, e cominciarono a
guardarsi intorno, cercando di individuare la zona dove si stava svolgendo il
combattimento. Per fortuna, non ci volle molto, visto che le profonde impronte
lasciate sul terreno dai tre colossi artificiali, i rumori di esplosioni e
alberi caduti provenienti dalla sezione di bosco alla loro destra, e il denso
fumo nero che si levava da quella zona erano indizi più che evidenti!
“Sono di là! Guardate!” esclamò Agumon,
indicando una fitta nuvola di fumo che saliva verso il cielo “Leomon e gli altri si trovano lì, e stanno cercando di
resistere!”
“Bene, allora andiamo a dargli una mano!” esclamò Taichi, stringendo la sua Crest
“E’ il momento migliore per provare di nuovo la Digievoluzione
a livello Ultimate! Siete tutti d’accordo?”
Dietro di lui, tutti i Digimon si
erano già messi in posa da combattimento, e i loro partner umani avevano già in
mano i Digivice brillanti di energia. Questa era
l’unica risposta di cui Taichi e Agumon
avessero bisogno: il Digiprescelto del Coraggio tirò
fuori a sua volta il Digivice e, sorridendo, diede
l’ordine che aspettava da tanto tempo: “E allora, forza ragazzi!
DIGIEVOLUZIONE!”
In quel preciso istante, da tutti i Digivice
scaturì un’ormai familiare colonna di luce bianca, che schizzò verso il cielo,
perdendosi per un attimo tra le nuvole, per poi ridiscendere e andare ad
avvolgere i Digimon, che si sentirono di nuovo
percorsi da un’inebriante scarica di potere e iniziarono a mutare, portandosi
alle loro forme evolutive superiori…
“Agumonshinka… GREYMON! Greymonchoushinka…”
Il corpo di Greymon aumentò
ulteriormente le sue già ragguardevoli dimensioni, mentre una luccicante
piastra di metallo appariva sul suo petto, e il suo braccio sinistro veniva
ricoperto di un’armatura cibernetica completa di artigli. Anche l’elmetto
divenne d’acciaio, e la criniera che spuntava da sotto di esso si fece più ispida,
mentre tre paia di relativamente sottili ali viola gli spuntavano dalla spina
dorsale. Il nuovo Digimon ruggì, esclamando il
proprio nome.
“METALGREYMON!”
“Gabumonshinka…
GARURUMON! Garurumonchoushinka…”
Al contrario di quanto era successo con Greymon,
Garurumon si ridusse di dimensioni e si alzò sulle
zampe posteriori, assumendo un’andatura umanoide. Un paio di blue-jeans
stracciati, con tanto di ginocchiere, cintura, e un teschio disegnato sulla
gamba sinistra, gli apparvero addosso. Una spalliera, assicurata da una cinghia
che gli avvolgeva il petto muscoloso, proteggeva la spalla sinistra del lupo
umanoide, che gettò indietro la testa e ululò.
“WEREGARURUMON!”
“Biyomonshinka…
BIRDRAMON! Birdramonchoushinka…”
Fu poi il turno di Birdramon: l’enorme
uccello venne avvolto da una colonna di fuoco, da cui riemerse sotto forma di
una colossale donna-aquila dalle piume bruno-rossicce che ornavano le ali e la
metà inferiore del corpo, e un elmetto decorato sulla testa, da sotto il quale
fluivano lunghi capelli biondi. Presentava dei corti artigli da rapace su mani
e piedi, e delle scritte in antico linguaggio digitale sulle spalle e sulle
cosce.
“GARUDAMON!”
“Palmonshinka… TOGEMON! Togemonchoushinka…”
Il cactus pugile si trasformò in una graziosa fatina, con
quattro foglie sottili al posto delle classiche ali da libellula. Indossava un
vestitino rosa senza maniche, con una gonna fatta di petali di tulipano, un
paio di scaldamuscoli verdi sugli avambracci, con maniche che sembravano
petali, stivali verdi decorati con motivi floreali, e un copricapo rosa a forma
di fiore.
In un attimo, al posto di Kabuterimon,
apparve un imponente scarabeo dalla corazza bruno-rossiccia, decorata sulla
schiena da una sfera azzurra. Aveva quattro braccia e due gambe, tutte
piuttosto esili rispetto al corpo gigantesco, che terminavano con mani e piedi
artigliati a tre dita. La caratteristica più distintiva, comunque, era l’enorme
corno sulla fronte del coleottero.
“MEGAKABUTERIMON!”
“Gomamonshinka…
IKKAKUMON! Ikkakumonchoushinka…”
Ikkakumon venne inghiottito da un
vortice d’acqua, e ne uscì con l’aspetto di un tricheco umanoide dalla pelle
grigia, con una pelliccia arancione sul muso, sul braccio sinistro e sulle
gambe, un robusto carapace verde e armato di spuntoni sulla schiena, e un lungo
corno seghettato che gli spuntava in mezzo agli occhi. Nella mano destra,
teneva un impressionante martello di Chrome-Digizoid grigio.
“ZUDOMON!”
“Patamonshinka… ANGEMON! Angemonchoushinka…”
Il Digimon angelo venne ricoperto
da un’elaborata armatura bianca, decorata con lunghe strisce dorate, incise di
simboli mistici, sulla goliera e sul pettorale.
Indossava inoltre un paio di stivali di ferro grigio, e portava uno scudo di
luce violetta sul braccio sinistro, e una lunga spada di luce, dello stesso
colore, su quello destro. Un elmo viola simile ad un copricapo papale
proteggeva la sua testa, e aveva quattro paia di ali bianche, due delle quali
ripiegate verso il corpo come ad offrire maggiore protezione.
“MAGNANGEMON!”
“Gatomonchoushinka…”
Per finire, la gattina divenne un bellissimo angelo
femminile dai lunghi capelli dorati, avvolta in un vestito bianco che lasciava
scoperti lo stomaco, il braccio destro, le spalle e la gamba destra, e in una
eterea sciarpa rosa che le cingeva le braccia, passandole sopra la testa. Lo
stivale destro era piumato e terminava alla caviglia, mentre l’altro copriva
tutta la gamba, congiungendosi col vestito. Indossava inoltre un elmetto
grigio, e le sue quattro ali bianche e piumate erano elegantemente ripiegate
dietro la schiena.
“ANGEWOMON!”
Takeru, assieme a tutti i suoi
compagni più grandi, era rimasto ad osservare, rapito e in preda alla nostalgia,
lo spettacolo delle Digievoluzioni. “Finalmente… i Digiprescelti di Odaiba sono
davvero tornati!” commentò infine il giovane prescelto della Speranza, mentre
la luce dei Digivice si affievoliva, e i livelli
Ultimate dei loro Digimon riapparivano davanti ai
ragazzi, per la prima volta dalla fatidica battaglia con Diaboromon.
“Mi sembra di tornare indietro nel tempo…” aggiunse Taichi, ricordando con un pizzico di malinconia il viaggio
da cui tutto era iniziato.
“Oh, Lillymon! Sei rimasta
stupenda come ti ricordavo!” esclamò Mimi, portandosi una mano alla bocca e
cercando di trattenere qualche lacrima di commozione. La fatina della natura si
mise in una posa da top model, con una mano sul fianco e una sulla fronte, e
rispose con la sua solita allegria.
“Davvero? Beh, a quanto pare invecchio bene!”
Fu MetalGreymon a risvegliare
tutti dalla loro navigazione nel mare dei ricordi. “Ragazzi, capisco l’emozione
del momento, ma ora è il caso di sbrigarsi. I nostri amici hanno bisogno di
noi!” Detto ciò, il dinosauro cibernetico si chinò per permettere a qualcuno di
salire sulla sua schiena.
“Già, hai ragione.” Assentì Yamato,
salendo sul dorso di MetalGreymon e aiutando Taichi e Sora a fare la stessa
cosa. Intanto, Mimi, Koushiro e Jyou
erano saliti sulle grandi mani di Garudamon, mentre MagnAngemon e Angewomon cinsero
la vita ai rispettivi partner umani, tenendoli stretti a sé. Finalmente, fatto
ciò, il gruppetto di Digimon Ultimate si diresse alla
massima velocità possibile verso il luogo da dove proveniva il fumo, pronto ad
affrontare la nuova sfida…
**********
Leomon si gettò di lato, evitando
per un pelo la raffica di missili che Assaultmon gli
aveva scaricato contro. Il valoroso Digimon leonino
rotolò un paio di volte sul terreno, nel tentativo di allontanarsi il più
possibile dal luogo dell’impatto, ma venne comunque scagliato a qualche metro
di distanza dallo spostamento d’aria e dall’intenso calore dell’esplosione, e
atterrò dolorosamente sulla schiena.
“Ow…” mormorò Leomon,
sforzandosi di rialzarsi e dandosi una rapida occhiata intorno per vedere come
se la cavavano i suoi compagni. “Accidenti… non potremo resistere a lungo,
continuando così…” Più in là, Andromon stava cercando
di tenere a bada MetalTyrannomon, che lo aveva
attaccato direttamente sperando di afferrarlo nelle sue poderose fauci
metalliche: il Digimonandroide
riusciva a malapena a trattenere con le mani le mandibole del dinosauro robotico per evitare che si chiudessero su di lui. Ogremon, invece, aveva appena evitato per un soffio un morso
di Okuwamon, abbassandosi e permettendo alle affilate
mandibole dell’insetto di passargli sopra la testa e colpire un albero dietro
di lui. L’albero venne spezzato in due quasi subito dalla potenza del colpo, e
precipitò al suolo con uno schianto tremendo.
“Diavolo…” borbottò il Digimon
orco, con gli occhi che gli schizzavano comicamente fuori dalle orbite “Ci
potevo essere io al posto di quel tronco…”
Okuwamon, tuttavia, non rimase
neanche per un istante a rimuginare sul suo fallimento, e stava già ricominciando
a puntare contro Ogremon, schioccando minacciosamente
le mandibole. Ogremon indietreggiò lentamente,
afferrando la sua clava d’osso con entrambe le mani e tenendosi pronto ad un
altro assalto del gigantesco cervo volante. Molto presto si ritrovò schiena
contro schiena con i suoi due alleati, con i tre Ultimate artificiali che si
avvicinavano a loro sempre di più…
“Hey, Leomon!
Andromon! Come vanno le cose da voi? Qui stanno
precipitando al meglio…” disse sarcasticamente il Digimon
orco.
Leomon sospirò. A volte, il suo
rivale non sapeva quando era meglio risparmiarsi le battute… “Come puoi
vedere…”
“Secondo i miei calcoli, le probabilità di fuga sono
prossime al 4%.” Commentò Andromon, con quel tono
piatto che Ogremon cominciava a trovare irritante “La
nostra unica possibilità, salvo interventi esterni, sarebbe passare in mezzo a
due dei nostri avversari, ma la loro migliore portata rende la cosa
difficilmente fattibile.”
“In altre parole, siamo fritti!” esclamò Ogremon,
parlando più a sé stesso che a qualcun altro. Mancò poco che Ogremon cascasse a terra per il disappunto quando Andromon gli rispose, con lo stesso tono che avrebbe avuto
parlando delle condizioni meteorologiche: “Affermativo.”
“Beh, io non sono disposto ad arrendermi tanto facilmente…
In fondo, abbiamo promesso ai Digiprescelti che ci
saremmo rivisti vivi.” proseguì Leomon, la spada
sguainata e puntata contro Assaultmon. “Dobbiamo
continuare a resistere: sono sicuro che ai ragazzi non manca molto…”
“GaruruKick!”
Prima che Leomon potesse
proseguire, la familiare sagoma di WereGarurumon
piombò sui Digimon artificiali come un’aquila in
picchiata, ridiscendendo su MetalTyrannomon e
sferrandogli un poderoso calcio circolare alla testa prima ancora che il
dinosauro cibernetico potesse rendersi conto di cosa stava accadendo: con un
boato assordante e un acuto ruggito di rabbia, MetalTyrannomon
venne sollevato da terra dalla potenza del colpo e scagliato contro un grande
albero secolare, per poi scivolare stordito al suolo. Immediatamente, Okuwamon e Assaultmon distolsero
la loro attenzione dai tre Digimon che stavano
circondando e si voltarono verso il luogo da cui era provenuto l’attacco:
rimasero quasi sorpresi quando videro arrivare altri sette Digimon,
tutti di livello Ultimate, alcuni dei quali portavano con sè
dei ragazzi.
“A quanto pare, avevo ragione…” disse Leomon.
Lui e i suoi due alleati guardarono a loro volta nella stessa direzione, per
vedere proprio quello che si erano aspettati.
“Salve, ragazzi!” esclamò Taichi,
rivolto a Leomon, Ogremon e
Andromon. Il ragazzo stava comodamente in piedi sulla
spalla di MetalGreymon assieme a Yamato
e Sora, e teneva una mano sollevata in segno di
saluto “Abbiamo pensato che forse avreste gradito l’arrivo della cavalleria!”
“Scusate il ritardo, ma abbiamo trovato traffico!” scherzò MetalGreymon.
“Heh! Alla buon ora! Qui stavamo
per lasciarci la pellaccia!” brontolò Ogremon, senza
però nascondere il ghigno divertito sulle sue labbra.
“Ero sicuro che ce l’avreste fatta, ragazzi…” disse Leomon. Andromon non fece
commenti, ma, mentre lui e i suoi alleati si allontavano
dal luogo della battaglia, si vedeva chiaramente il lieve sorriso che gli si
era dipinto sulle labbra. I Digimon dei ragazzi si
fermarono, permettendo a tutti i loro passeggeri di scendere e di mettersi a
distanza di sicurezza, e si misero in posizione di guardia davanti ai tre
Ultimate artificiali, che sembravano stranamente impauriti.
“Sembra che all’improvviso abbiano perso la loro
spavalderia!” commentò divertita Lillymon “Che ne
dite, ragazzi? Gli mostriamo come combattono i veri Digimon?”
“L’hai detto, Lillymon! WingBlade!”
esclamò Garudamon, aprendo le braccia e le ali e
facendo scaturire un’enorme fiammata rossa a forma di aquila dal proprio corpo.
Il proiettile infuocato si alzò nel cielo, poi ridiscese in picchiata e andò a
schiantarsi, con un’accecante lampo di luce, proprio in mezzo agli Ultimate
artificiali. Okuwamon, Assaultmon
e MetalTyrannomon riuscirono per un pelo ad evitare
danni seri, ma furono costretti a disperdersi e a rompere la formazione che
altrimenti avrebbe permesso loro di proteggersi a vicenda. In quel momento, i Digimon dei ragazzi prescelti attaccarono, con tutta la
forza e l’ardore di cui si erano dimostrati capaci ai vecchi tempi!
“Ed ora… Vulcan’sHammer!” ruggì Zudomon,
afferrando con entrambe le mani il suo terrificante martello e abbattendolo al
suolo con tutte le sue forze. La terra si spaccò nel punto d’impatto, e una
enorme scarica di energia uscì a tutta velocità dalla fenditura e andò a
colpire Okuwamon, strappando un acuto strillo al
gigantesco cervo volante, che indietreggiò di alcuni passi e rimase stordito.
“Bel colpo, Zudomon!” si
complimentò Jyou.
Lillymon colse immediatamente
l’occasione e volò contro lo stordito Okuwamon a
tutta velocità, un’elegante corona di fiori tra le mani.
“FlowerWreath!”
esclamò il Digimon folletto, piazzando la corona di
fiori, minuscola in confronto alle dimensioni del bersaglio, esattamente sulla
congiunzione tra il capo e il torace di Okuwamon.
L’insetto, riscuotendosi dallo stordimento, cercò immediatamente di colpire Lillymon con i suoi affilati artigli, ma la fatina era
troppo agile per lui: con una spettacolare virata, prese quota, passò in mezzo
alle mandibole di Okuwamon e proseguì, salutandolo
con la mano mentre gli volava all’altezza degli occhi.
“Mi dispiace, non hai una gran mira!” lo prese in giro Lillymon “Però un premio di consolazione te lo lascio lo
stesso! Guarda!”
A quelle parole, la corona di fiori che Lillymon
aveva lasciato su Okuwamon aumentò repentinamente di
dimensioni, fino ad avvolgersi completamente attorno al ‘collo’ del cervo
volante. Okuwamon alzò un braccio, cercando di
togliersela a colpi d’artiglio, ma non fece in tempo a fare neanche una mossa:
quasi subito, infatti, la corona di fiori iniziò a brillare, e numerose
scariche di energia rossa attraversarono il corpo chitinoso dell’insetto,
facendolo ruggire e costringendolo a terra!
“Lillymon!” esclamò Mimi,
stupefatta dell’effetto di quella mossa apparentemente inoffensiva “Cosa gli
sta succedendo?”
La fatina atterrò vicino alla sua partner umana con la
grazia di una ballerina di danza classica. “Oh, niente di speciale… in
condizioni normali, la mia FlowerWreath
serve ad eliminare le influenze maligne da un Digimon.
Ma dal momento che questi Digimon sono stati creati
dalle Dark Towers, e sono quindi composti da pura e
semplice energia negativa, ho pensato che le mie corone di fiori avrebbero
avuto l’effetto di indebolirli… e avevo visto giusto!”
“Ottima pensata, Lillymon!”
commentò Koushiro. Davanti a lui, anche MegaKabuterimon stava dando dei cenni d’assenso.
“Concordo, è stata una buona idea. Ed ora, ragazzi, finisco
io! HornBuster!”
Sulla punta del lungo corno dello scarabeo gigante iniziò a
crepitare una sfera di energia elettrica che aumentò rapidamente di dimensioni.
Quando ebbe raggiunto le dimensioni giuste, MegaKabuterimon
scagliò il fulmine globulare contro Okuwamon, che
ancora stava lottando per liberarsi della FlowerWreath e non ebbe la possibilità di scansarlo. Il cervo
volante venne inghiottito dalla sfera di elettricità e ruggì per l’ultima volta
prima di trasformarsi in una statua di granito nero e dissolversi sotto gli
occhi dei ragazzi.
“Ottimo lavoro anche a te, MegaKabuterimon!”
Koushiro si rivolse al suo Digimon
insetto con orgoglio.
Nel frattempo, MagnAngemon e Angewomon erano impegnati a schivare le raffiche di colpi
scagliate da Assaultmon, che tentava di tenere a bada
i due angeli con le mitragliatrici sulle braccia e il cannone montato sulla
schiena. Tutti gli attacchi vennero evitati con agilità dai due Digimon angelici o bloccati dallo scudo di MagnAngemon.
“Forza, MagnAngemon! Continua
così!” esclamò Takeru da terra.
“Sei grande, Angewomon!” proseguì Hikari, facendo il tifo per la donna-angelo. Angewomon volse per un attimo lo sguardo alla sua partner
umana e le sorrise lievemente prima di concentrarsi di nuovo sul centauro robotico: puntò l’indice della mano guantata
contro di lui, e mosse l’altro braccio in aria come se stesse incoccando una
freccia in un arco.
“CelestialArrow!”
esclamò Angewomon, e scagliò una enorme freccia di
luce pura contro Assaultmon: il mostro meccanico
cercò di scansarla facendo un passo di lato, ma non riuscì ad impedire che essa
gli trafiggesse la spalla, penetrando la sua armatura metallica come un
coltello rovente entra nel burro. Un ruggito soffocato provenì
dalla maschera antigas che copriva il volto di Assaultmon,
una pioggia di scintille elettriche esplose dalla zona danneggiata, e i suoi
occhi si accesero improvvisamente di rosso. Il centauro barcollò per un
istante, ma si rimise subito in piedi, puntò tutti i suoi cannoni e le
mitragliatrici sulle braccia verso il cielo, e scagliò il suo attacco più potente,
il JusticeMassacre: con
tremendo frastuono, uno sciame apparentemente infinito di laser, missili e
proiettili venne esploso dal suo corpo e puntò contro i due Digimon
angelici, che non avrebbero potuto fare nulla per evitare un attacco così
massiccio! Hikari impallidì e si portò entrambe le
mani alla bocca.
“Oh, no! Attenti!” esclamò Takeru,
preoccupato per la sorte di entrambi i Digimon.
Tuttavia, MagnAngemon e Angewomon non sembravano preoccupati: al contrario, MagnAngemon si fece avanti, la spada sguainata, come se
fosse stato pronto a bloccare tutti quei colpi da solo. Senza una parola, sotto
gli occhi prima ansiosi, poi meravigliati di Takeru e
Hikari, il guerriero celeste eseguì un movimento
circolare con il braccio destro che teneva la spada, tracciando in aria una
circonferenza di luce dorata che si solidificò immediatamente in un portale di
pietra beige!
“Gate of Destiny!” esclamò MagnAngemon,
e all’istante le due sezioni di roccia che tenevano sigillato il portale si
separarono, rivelando una grande luce bianca dietro di esse. Improvvisamente,
tutti i colpi sparati da Assaultmon cambiarono
bersaglio e si riversarono nel portale, sparendoci all’interno senza fare
danni! Da rossi che erano, gli occhi di Assaultmon
cominciarono a passare rapidamente da un colore all’altro, come ad indicare la
confusione del Digimon artificiale.
Takeru, dopo aver tirato un
sospiro di sollievo assieme ad Hikari, applaudì alla
trovata del suo Digimon. “Bravo, MagnAngemon!
Non smetti mai di sorprendermi, a quanto pare!”
Come Angewomon prima di lui, MagnAngemon rivolse un sorriso a Takeru,
poi rivolse nuovamente lo sguardo allo sbalordito Assaultmon.
“E’ il momento, Angewomon! Diamogli il colpo di
grazia!”
“Certamente. Heaven’sCharm!” rispose l’angelo femminile aprendo le braccia e
tenendole alzate orizzontalmente. Un cerchio di luce discese immediatamente su Assaultmon e si strinse sul suo corpo, bloccandogli le
braccia-mitragliatrici e impedendogli ulteriori attacchi. Mentre il centauro robotico lottava per liberarsi, MagnAngemon
scese in picchiata, la spada alzata e pronta a colpire!
“Scompari, creatura delle tenebre! Excalibur!” Con queste parole, MagnAngemon
raggiunse Assaultmon e sferrò un impeccabile affondo,
trafiggendo il petto del mostro meccanico con la sua spada! Il cerchio di luce
evocato da Angewomon si dissolse subito, seguito di
lì a poche frazioni di secondo da Assaultmon stesso,
il cui corpo si trasformò in stringhe di dati nere che si dispersero nell’aria,
mentre a poca distanza i Digiprescelti della Luce e
della Speranza applaudivano la vittoria dei loro Digimon.
Un’altra battaglia era conclusa.
MetalTyrannomon evitò per un pelo
gli attacchi di MetalGreymon e si ritirò a distanza
di sicurezza, poi aprì la bocca e creò una palla di fuoco rossa tra le terribili
fauci, scagliandola contro i tre avversari che gli stavano di fronte. Tuttavia,
Garudamon si fece avanti, intercettando la sfera
infuocata e facendola infrangere sul suo enorme corpo senza subire alcun danno!
“Attenta, Garudamon!” esclamò Sora, vedendo l’audace azione del suo Digimon.
“Non preoccuparti, Sora! Questo
colosso è tutto fumo e niente arrosto!” rispose Garudamon,
squadrando rabbiosamente lo Ultimate artificiale. “Allora? Tutto qui quello che
sai fare, bestione?” Un attimo dopo, si scagliò contro MetalTyrannomon
sfoderando gli affilati artigli sulle mani. “EagleClaw!”
Questa volta, la velocità migliorata di MetalTyrannomon
non lo salvò, e gli artigli di Garudamon lacerarono
la corazza di metallo che gli proteggeva il torace, facendolo ruggire di dolore
e scagliandolo a terra. Il dinosauro cibernetico, tuttavia, si rialzò
rapidamente e cercò di colpire la donna-aquila con i laser emessi dalle zampe
anteriori. Garudamon riuscì ad evitare il primo, ma
il secondo le sfiorò l’ala destra, facendola sussultare lievemente.
Sfortunatamente per lui, MetalTyrannomon aveva
distolto l’attenzione dagli altri due avversari, che ne approfittarono
immediatamente!
“WolfClaw!” ruggì
WereGarurumon, sferrando un fendente con ciascuna
delle sue mani artigliate e scagliando delle scie energetiche rosse a forma di
arco contro MetalTyrannomon. Nessuna di esse andò a
vuoto, colpendo il Digimon artificiale al petto e
alle braccia, e distruggendo quanto era rimasto dell’armatura già danneggiata
da Garudamon. MetalTyrannomon
barcollò, mentre pezzi della sua corazza si spargevano tutt’attorno
a lui e scintille elettriche scaturivano dai cavi tranciati: ora le sue difese
erano state seriamente indebolite!
Fu MetalGreymon l’ultimo a farsi
avanti. “Grazie, WereGarurumon! Ora ci penso io! Giga Blaster!”
La piastra sul petto di MetalGreymon
si aprì, rivelando un paio di tubi lanciamissili dai quali il dinosauro esplose
un paio di lunghi siluri grigi, decorati da un paio di occhi e da una bocca
sghignazzante. I due missili si diressero verso il torace scoperto di MetalTyrannomon e lo centrarono in pieno, esplodendo al
momento dell’impatto e avvolgendo lo Ultimate artificiale in una enorme sfera
di fuoco. Il ruggito finale di MetalTyrannomon
costrinse i tre ragazzi a coprirsi le orecchie, dopodichè anche lui venne
cancellato.
“Grandioso! Li abbiamo sconfitti tutti!” esclamò Taichi, rendendosi conto che anche le altre battaglie si
erano concluse con la vittoria dei Digiprescelti. Il Digiprescelto del Coraggio raggiunse i suoi due migliori
amici e li abbracciò euforicamente. “Hey, Yamato, Sora!
Ottimo gioco di squadra, eh?”
“Hey, calma, Taichi!”
esclamò Yamato, divincolandosi leggermente dalla
stretta, ma condividendo l’allegria del suo amico. “Sì, beh, abbiamo visto di
cosa sono stati capaci i nostri Digimon…” Subito
dopo, si rivolse ai loro tre Digimon, che stavano
ritornando allo stadio Rookie. “A proposito, ragazzi,
tutto bene? Vi sentite stanchi?”
Gabumon, che era riapparso nel
punto in cui, un istante prima, si trovava WereGarurumon,
respirò affannosamente un paio di volte, passandosi una mano impellicciata
sulla fronte. “Uff… un po’, sì… non siamo più
abituati a gestire l’energia delle nostre forme Ultimate o Mega…”
“Però… allo stesso tempo mi sento talmente euforico che
sarei pronto ad affrontare altri dieci MetalTyrannomon
già adesso!” esclamò Agumon, alzando la zampa destra
stretta a pugno in aria. “Sono felice di poter digievolvere
ancora e aiutare Taichi e gli altri!”
“Lo siamo un po’ tutti, direi…” aggiunse Patamon,
svolazzando verso il gruppetto. Taichi, Yamato e Sora si voltarono per
vedere gli sguardi entusiasti e pieni di speranza dei loro amici Digiprescelti e dei rispettivi compagni Digimon,
che si stavano avvicinando a loro con solennità e commozione, come vecchi amici
che si ritrovano dopo tanto tempo. In effetti, in un certo senso era davvero
così: finalmente, i ragazzi prescelti di Odaiba erano
tornati. Finalmente, avrebbero di nuovo combattuto insieme contro le forze del
male, per proteggere il loro amato DigiWorld e la
loro Terra!
Taichi osservò con un sorriso i
vostri entusiasti dei suoi amici, e quelli approvanti di Leomon,
Ogremon e Andromon, che
stavano arrivando per unirsi ai festeggiamenti. Era davvero un momento magico,
che sarebbe rimasto nei loro ricordi per sempre.
“Congratulazioni, ragazzi.” Disse Taichi.
“Avete fatto un ottimo lavoro. Tutti quanti.”
**********
“Huh? Cosa significa? Cos’è questa sensazione?”
BlackWarGreymon, che in quel
momento stava camminando attraverso una pianura desolata del Mondo Digitale, si
fermò di botto. Qualcosa… una sensazione che lui non riusciva bene ad
identificare… lo aveva costretto a fermarsi. Il Mega
oscuro aveva sentito qualcosa di strano… come una voce che lo stava chiamando…
percepiva che in quel momento, nel Mondo Digitale, si trovava una creatura a
cui era collegato… non sapeva bene come definire quella sensazione… ma era
sicuro che, chiunque quella creatura fosse, i loro destini erano strettamente
intrecciati tra loro…
“Un essere come me…
con la mia stessa forza, il mio stesso potere… ma che forse sa meglio di me
quale sia il suo scopo… la sua ragione di vita… forse… forse sarà proprio lui a
darmi il combattimento che cerco… lo scontro che chiarirà i miei pensieri…”
Con la solita espressione illeggibile, nella quale sarebbe
stato tuttavia possibile percepire un’ombra di solitudine e tristezza, BlackWarGreymon si guardò attorno, osservando stoicamente
il silenzioso paesaggio attorno a sé: solo rocce sgretolate e arbusti rinsecchiti
per miglia e miglia… non spirava un solo refolo di vento, e nessun Digimon si arrischiava ad uscire dalla propria tana… era
come se la natura stessa di DigiWorld si stesse
arrendendo alla potenza di BlackWarGreymon oppure
cercasse di rifiutarlo. Lui non apparteneva a DigiWorld…
non era un Digimon come gli altri… era diverso, per
sua stessa natura… quel mondo non lo avrebbe mai accettato, e questo non si
poteva cambiare…
“Solo questo scontro
potrà farmi capire qual è il mio posto… qual è lo scopo della mia esistenza…”
Il Mega artificiale alzò lo sguardo verso il cielo,
rivolgendosi nel proprio immaginario alla creatura che aveva percepito. “Sei tu l’avversario contro cui dovrò
combattere… chiunque tu sia, io ti troverò, e nulla potrà interferire con
questa battaglia… che mi darà la conoscenza o la pace… in ogni caso, porrà fine
per sempre al mio tormento…”
Con queste parole, il confuso e potentissimo Digimon artificiale spiccò un balzo altissimo e si innalzò
nel cielo terso sopra di lui, lasciando solo un’opprimente silenzio dietro di
sé…
Avrebbe trovato la risposta alle sue domande. In un modo o
nell’altro.
Mentre si alzava in volo, tuttavia, BlackWarGreymon
non si rese conto dei tre occhi rossi e malefici che lo osservavano, ben
nascosti dietro un grosso costone di roccia a notevole distanza da lui… e non
si accorse della mostruosa forma di MarineDevimon e
del suo drappello di Vilemon che strisciavano dietro
di esso. Il demone acquatico sogghignò nonostante il disagio che provava stando
in un ambiente così arido, osservando BlackWarGreymon
che si allontanava nei cieli di DigiWorld.
“Ma bene…” disse tra sé e sé MarineDevimon
“Ancora una volta, ho idea che Mephistomon ci stia
involontariamente favorendo… forse questo BlackWarGreymon
sarà la nostra migliore esca per attirare i mocciosi prescelti… KenIchijouji compreso! Heh, alla fine è valsa la pena di trascinarmi fuori
dall’acqua e sopportare questa dannata calura… finalmente, il sommo Daemon riconoscerà anche il mio valore…”
Dopo aver fatto un cenno di ritirata ai Vilemon
che lo scortavano, il mostro marino chiuse gli occhi, sempre con quel sogghigno
crudele sulle labbra, e scomparve nel nulla, tornando alla base per fare
rapporto…
**********
Seduto davanti al proprio schermo radar nella sala di controllo
della ex-base dell’Imperatore, Mephistomon sospirò
irritato quando uno sciame di pixel neri, fino a qualche momento prima
appartenuti ad Okuwamon, MetalTyrannomon
ed Assaultmon, entrò fluttuando nella stanza e iniziò
ad orbitargli attorno, volteggiando nelle vicinanze del suo corpo mostruoso
prima di esserne assorbiti. Per un attimo, la pelle bluastra sul tronco della
creatura infernale emise una tenue luminescenza, e una strana ed inquietante
luce azzurra si accese nei suoi occhi caprini, per poi scomparire altrettanto
rapidamente. Mephistomon, resosi conto di quanto
stava accadendo al suo corpo, si concesse un sorriso.
“Ma guarda… non immaginavo di essere già a questo punto… bene, in fondo
mi fa comodo che quei tre siano stati annientati. Anzi, se l’avessi saputo,
avrei mandato uno o due soldati Ultimate in più… beh, non importa. Che quei
mocciosi si godano pure la vittoria, non sanno cosa li aspetta… e comunque,
grazie a BlackWarGreymon, l’ultima parola sarà
sicuramente mia, e le Crest non faranno alcuna
differenza!” grugnì Mephistomon, soddisfatto
di come il suo piano, pur con qualche intoppo imprevisto, stesse proseguendo
bene. Fu in quel momento che un messaggio telepatico da parte di Arukenimon lo scosse dalle sue riflessioni.
Mio signore, qui Arukenimon e Mummymon.Cominciò la donna-ragno, senza riuscire a
nascondere una certa preoccupazione.Siamo qui per fare rapporto…
Mephistomon si accorse
dell’insicurezza nel tono della sua serva e si fece uscire una nube di vapore
dalle narici. A quanto pareva, risolto un problema se ne presentava subito un
altro…D’accordo, venite pure. Spero che
abbiate buone notizie.
Il demone dall’aspetto caprino potè
giurare di aver percepito il cuore di Arukenimon
mancare di un battito.Sì… sì, signore!
Mephistomon interruppe il contatto
telepatico e si alzò dal suo posto. Un attimo dopo, come da programma, Arukenimon e Mummymon, entrambi
in forma umana, si teletrasportarono nella stanza,
apparendogli davanti con un lieve fruscio, e si posero su un ginocchio, tenendo
lo sguardo incollato al pavimento di acciaio grigio, come se attendessero l’ira
del loro padrone. In effetti, una volta finito il rapporto, chissà quale
sarebbe stata la reazione di Mephistomon…
Il demone restò in attesa per qualche secondo, le braccia
incrociate sul petto muscoloso, poi si spazientì. “E allora? Non dovevate fare
rapporto? Il Gatomon vi ha mangiato la lingua?”
sbottò con irritazione.
“Ehm… sì, signore…” balbettò Mummymon,
gettando un rapido, spaventato sguardo alla sua complice come a chiederle se
non poteva svolgerlo lei questo compito ingrato. Vedendo però che anche Arukenimon era tesa come la corda di un violino, il Digimon mummia sospirò, prese fiato per calmarsi, e iniziò
a parlare. “Ecco… mio signore… come posso dirglielo… abbiamo svolto
l’operazione come da programma… e abbiamo attirato in trappola i Digi-mocciosi… poi… sì, insomma… Arukenimon
ha dato vita a BlackWarGreymon, che ha iniziato a far
vedere i Chuumon verdi a quei ragazzini… aveva
praticamente vinto… ecco… ma quando gli abbiamo ordinato di finirli… come dire…
ehm… BlackWarGreymon ha detto che non voleva
obbedire… e se n’è andato… così!”
Gli occhi bestiali di Mephistomon
si spalancarono al punto che Arukenimon temette che
stessero per cadere dalle orbite. “CHE COSA? State cercando di dire che BlackWarGreymon ha coscientemente e deliberatamente
disobbedito ai vostri ordini?”
“Quello… quello che sta dicendo Mummymon
corrisponde alla verità, sommo Mephistomon…” disse Arukenimon, vedendo la difficoltà in cui si trovava il suo
collega. “BlackWarGreymon si è ribellato, ha detto di
voler cercare avversari più forti, ed è fuggito senza neanche finire i Digiprescelti… al momento, la sua ubicazione ci è ignota…
siamo spiacenti, sommo Mephistomon…”
“Piantatela di chiedere scusa, non è colpa vostra.” Tagliò corto
Mephistomon, che già stava cercando di pensare a una
soluzione. “Nessuno avrebbe potuto prevedere che un Digimon
creato dalle Dark Towers avrebbe improvvisamente
sviluppato autocoscienza e comportamento indipendente… o meglio, avevo qualche
sospetto che sarebbe potuto accadere, ma non ci ho fatto caso. L’errore è stato
mio.”
“Qualche… sospetto?” mormorò Mummymon,
alzando leggermente lo sguardo con la consapevolezza che non lo attendeva
alcuna punizione.
Mephistomon annuì e proseguì con
la spiegazione. “Quando SkullBaluchimon è stato animato, ho
notato che, durante il suo combattimento con i Digiprescelti,
dimostrava qualche barlume di emozione: provava una certa rabbia quando non
riusciva a colpire i suoi bersagli, e paura quando si è trovato di fronte Paildramon, che ha riconosciuto come un avversario capace
di distruggerlo. Forse il fatto di mettere assieme così tante Dark Towers ha dato questo risultato imprevisto, e che avrei
dovuto studiare meglio prima di mettere in moto il mio piano. Ad ogni modo, non
c’è nulla di perduto. Cercheremo BlackWarGreymon, e
lo costringeremo a collaborare!”
“Cercare… BlackWarGreymon?” chiese
Arukenimon, perplessa “Ma… ormai potrebbe essere
ovunque, nel Mondo Digitale… e poi, anche se lo trovassimo… come faremmo a
costringerlo all’obbedienza? E’ estremamente potente… e, perdoni se lo dico, ma
nelle sue condizioni attuali… potrebbe non essere in grado di batterlo nemmeno
lei, sommo Mephistomon…”
Il demone, invece di andare su tutte le furie, sogghignò
crudelmente. “Domanda legittima, Arukenimon… ad ogni modo,
trovarlo non sarà così difficile… non dimenticate che è un Digimon
appena creato! Sarà anche un Mega, ma ha l’esperienza
di un cucciolo, e non conosce DigiWorld bene come
noi! Non sa dove nascondersi, e probabilmente non tenterà neanche di farlo,
impegnato com’è nella sua ricerca di avversari degni… e poi, lascerà dietro di
sé troppe tracce per riuscire a sfuggirci! Pensate davvero che un Mega di quella potenza possa andarsene in giro per DigiWorld senza seminare alcun indizio della sua presenza?”
I due scagnozzi annuirono, rendendosi conto che il loro
signore aveva ragione. Ma rimaneva ancora un problema…
“E… una volta che l’avremo trovato, come gli… mettiamo il
guinzaglio? Ha una forza spaventosa, e ci butterebbe giù come birilli!” chiese Mummymon. Il crudele ghigno di Mephistomon
si allargò. Esattamente la domanda che si aspettava…
Flettendo gli artigli della mano destra davanti a sé, il
demone dalla testa di capra fece danzare delle scintille di energia rossa e blu
sopra il palmo della propria mano, sghignazzando sinistramente. “Huhuhuhuu… sarà a quel punto che inizierà il
divertimento… voi ancora non ne siete stati testimoni, ma io ho molti modi per
indurre i ribelli all’obbedienza… e BlackWarGreymon,
per quanto possa sforzarsi, alla fine dovrà rassegnarsi ad essere un burattino
nelle mie mani!”
Arukenimon e Mummymon
lo fissarono sorpresi. Certo, sapevano bene che il loro capo era uno che non
lasciava nulla al caso, ma la sua sicurezza anche in una situazione così
delicata era davvero sconcertante… veniva da chiedersi quanti altri assi avesse
nella manica…
“Ad ogni modo, dobbiamo muoverci adesso!” concluse Mephistomon “Mummymon,
prepara la jeep, partiremo subito alla ricerca di BlackWarGreymon,
e verrò anch’io con voi!”
“D’accordo, mio signore…” rispose Mummymon.
“Ma… come mai la jeep? Perché non potremmo semplicemente teletrasportarci
da un settore all’altro e cercare in una zona alla volta?”
“Perché non abbiamo idea di dove iniziare, stupido!” tuonò Mephistomon, fulminandolo con lo sguardo. “Come
ha detto Arukenimon, ormai potrebbe essere ovunque, e
cercare a casaccio non ci porterà da nessuna parte! Dobbiamo invece seguire le
tracce di BlackWarGreymon, cosa che con la vostra
jeep sarà sicuramente più agevole!”
“Ah… Ehm… mi scusi, ha ragione…” balbettò il Digimon mummia. Mephistomon
annuì, poi si rivolse di nuovo ad Arukenimon. “Prima
di partire, tuttavia, meglio lasciare qualcuno di guardia…se dovessero venire a sapere che la nostra
base è incustodita, i Digiprescelti potrebbero
tentare un’incursione, e questa è l’ultima cosa che ci serve al momento! Arukenimon, tu sai cosa fare!”
La donna-ragno si mise sull’attenti come per un riflesso
condizionato. “Sì, mio signore! Animerò immediatamente alcuni Digimon che facciano da guardie durante la nostra assenza!”
Detto ciò, iniziò immediatamente a dirigersi verso il tetto della fortezza in
rovina, passandosi una mano tra i capelli, mentre Mummymon
si affrettava ad andare a prendere la jeep e a prepararla per il viaggio.
Mephistomon seguì con lo sguardo i
suoi scagnozzi che si allontanavano, poi grugnì di nuovo, senza riuscire anascondere una certa preoccupazione. Erano
successe troppe cose non previste, e la ribellione di BlackWarGreymon
era soltanto la più eclatante. Non poteva negare che la situazione fosse
abbastanza delicata: le Crest erano in mano ai
bambini prescelti e, cosa forse ancora più preoccupante, era venuto a sapere
che alcuni Digimon sconosciuti, invariabilmente
accompagnati da squadroni di Vilemon, avevano
incominciato a setacciare i vari settori di DigiWorld,
alla ricerca di qualcosa… Mephistomon non sapeva bene
cosa, ma aveva il timore di sapere chi ci fosse dietro a tutto questo, e sapeva
invece molto bene che, se avesse avuto ragione, la situazione si sarebbe
complicata ulteriormente…
“Se davvero è opera sua… dovrò agire con ancora maggiore prudenza. Non
posso permettermi colpi di testa, o sarà la mia fine…” mormorò tra sé
il demone, spiegando le sue nere ali e alzandosi a pochi centimetri da terra,
svolazzando poi davanti al monitor principale. Dopo aver inserito alcune righe
di comandi in quella stessa lingua sconosciuta che aveva usato in precedenza,
premette il pulsante d’avvio e si sedette, in attesa. Era il momento di
scommettere il tutto per tutto, e la ricompensa per il successo sarebbe stata
inebriante…
…ma un fallimento avrebbe solo voluto dire una rapida,
prematura distruzione…
**********
Nello stesso momento, in una zona sotterranea del Mondo
Digitale…
Daemon sospirò, irritato dalle
notizie che aveva appena ricevuto da SkullSatamon e LadyDevimon, in quel momento chinati su un ginocchio
davanti a lui: nessuno dei due aveva scoperto nulla che potesse essere loro
utile per trovare KenIchijouji,
e con lui il Dark Seed che lui tanto agognava.
“E’ TUTTO QUI QUELLO
CHE DOVEVATE COMUNICARMI? CONSIDERANDO QUANTO VE LA SIETE CAVATA BENE IN
PRECEDENZA, LE VOSTRE PRESTAZIONI MI STANNO DELUDENDO!” tuonò il Digimon ammantato, squadrando severamente i suoi due
sottoposti. LadyDevimon strinse i denti, cercando le
parole giuste per non scatenare la rabbia del suo signore. “Purtroppo è così,
sommo Daemon… non sono riuscita ad avvicinarmi alla base
di Mephistomon abbastanza da scoprire qualcosa di
significativo… era troppo ben protetta, e nemmeno i miei pipistrelli sono
riusciti ad intrufolarsi… ho scoperto il settore in cui si trova, ma temo che
non ci servirà a molto…”
Daemon alzò una mano, come per
imporle il silenzio. “NON IMPORTA. E’ GIA’ QUALCOSA. PER QUANTO RIGUARDA TE, SKULLSATAMON, DICI
CHE I BAMBINI PRESCELTI STAREBBERO USANDO I DIGIPORT PER SALTARE DA UN PUNTO
ALL’ALTRO DEL MONDO DIGITALE?”
“E’ la conclusione a cui siamo giunti io e MarineDevimon, sommo Daemon…”
replicò lo scheletro alato. “Avevamo anche pensato che qualcuno di noi avrebbe
potuto introdursi nella base di Mephistomon e copiare
il programma che lui usa per individuare i Digiprescelti…
ma se è vero quello che dice LadyDevimon, che la zona
è così strettamente sorvegliata, allora anche questa soluzione sarà
difficilmente praticabile…”
“QUELLO CHE SI DOVRA’
FARE, SI FARA’, DI QUALSIASI COSA SI TRATTI, MI SONO SPIEGATO?” ribattè severamente Daemon “NON SIAMO MAI STATI COSI’ VICINI AL
DARK SEED PRIMA D’ORA, E CHISSA’ QUANDO SI PRESENTERA’ UN’ALTRA POSSIBILITA’ DI
OTTENERLO SE CI FACCIAMO SFUGGIRE QUESTA! DOVETE TROVARE UN MODO DI OTTENERE
QUEL PROGRAMMA, O IN ALTERNATIVA INDIVIDUARE I DIGIPRESCELTI E PORTARE KEN
ICHIJOUJI AL MIO COSPETTO, A QUALSIASI COSTO!”
“Sì, sommo Daemon!” esclamarono
all’unisono LadyDevimon e SkullSatamon,
abbassando lo sguardo verso terra. Il Digimon
ammantato grugnì con aria di disapprovazione, poi riprese a parlare.
“MARINEDEVIMON NON E’
ANCORA TORNATO A FARE RAPPORTO… MI AUGURO CHE QUESTO VOGLIA DIRE CHE HA TROVATO
NOTIZIE INTERESSANTI…”
Un poco rassicurante silenzio scese nella sala oscura,
interrotto dopo alcuni interminabili secondi dal lieve suono di artigli che si
appoggiavano sul pavimento. L’immensa figura di MarineDevimon
entrò nella stanza, inchinandosi immediatamente al cospetto del suo signore e
padrone. Gli sguardi di tutti furono puntati su di lui, come a chiedere una
spiegazione per il ritardo.
“Perdonate il mio ritardo, sommo Daemon…”
esordì il demone acquatico “Ma nel Mondo Digitale è accaduto un fatto che
potremmo sfruttare a nostro vantaggio…”
Dalla gola di Daemon uscì un suono
indistinto che indicava il suo interessamento alla notizia. “UN FATTO CHE POTREMMO USARE A NOSTRO
VANTAGGIO? INTERESSANTE… VAI AVANTI!”
“Sì. Ho scoperto, grazie a una serie di appostamenti, che Mephistomon e i suoi servitori Arukenimon
e Mummymon hanno creato un Digimon
artificiale di livello Mega riunendo una grande
quantità di obelischi di controllo. Non ne conosco il numero preciso, e
immagino che non ci serva neanche… comunque, questo Digimon,
che risponde al nome di BlackWarGreymon, ha
dimostrato maggiore indipendenza e capacità di comportamento ragionato rispetto
a Digimon artificiali di livello più basso… e ha
finito per ribellarsi ai suoi creatori: ora sta vagando per DigiWorld,
per motivi che al momento mi sono ignoti... e sta lasciando dietro di sé
numerose tracce del suo passaggio…”
Se il volto di Daemon non fosse
stato incappucciato, il suo sogghigno sarebbe stato chiaramente visibile. “HO CAPITO DOVE VUOI ARRIVARE… CERTO, I
DIGIPRESCELTI NON SE NE STARANNO BUONI, E NON LASCERANNO CHE BLACKWARGREYMON
VAGHI INDISTURBATO PER IL MONDO DIGITALE… DOBBIAMO SOLO TENERE D’OCCHIO
BLACKWARGREYMON, E I MOCCIOSI ARRIVERANNO! HAI AVUTO UNA BUONA IDEA,
MARINEDEVIMON!”
Il mostro marino sogghignò a sua volta. “Grazie delle lodi,
sommo Daemon.”
Anche i due complici di MarineDevimon
sembravano aver messo da parte l’invidia ed essere sinceramente ammirati per la
trovata. “Beh, lo ammetto: la tua potrebbe rivelarsi l’idea vincente…” ammise,
pur un po’ a malincuore, SkullSatamon. “Ora però vedi
di non montarti la testa!”
“Hmph!” sbottò MarineDevimon,
fissando lo scheletro alato con la coda dell’occhio.
“Okay, okay! Abbiamo capito!” fu LadyDevimon
ad intervenire, evitando che quei due iniziassero una disputa. “Quello che ci
serve ora è individuare questo BlackWarGreymon e
tenere traccia dei suoi spostamenti… ma immagino che lo faranno anche Mephistomon e i suoi scagnozzi… non credo vogliano
rinunciare tanto facilmente ad un servitore di tale potenza. Come dovremmo
comportarci in quel caso?”
“CERCHEREMO COME
SEMPRE DI AGIRE IN SEGRETEZZA, MA RICORDATEVI CHE TROPPA PRUDENZA NON PAGA.”
Rispose seccamente Daemon. “AL MOMENTO GIUSTO, E’ NECESSARIO SAPER RISCHIARE, SE IL GIOCO VALE LA CANDELA… E IL DARK SEED E’
UN MOTIVO PIU’ CHE SUFFICIENTE! NEL CASO VI
IMBATTESTE IN MEPHISTOMON E I SUOI SERVITORI, CONFIDO CHE SARETE IN GRADO DI
TENERLI A BADA. E NELLA PEGGIORE DELLE IPOTESI, POSSO SEMPRE INTERVENIRE IO
STESSO!”
Tutti e tre i suoi servitori rivolsero al demone ammantato
uno sguardo sbalordito. “Mio signore…” disse SkullSatamon
“Vuol dire che lei sarebbe disposto a combattere personalmente?”
Daemon sghignazzò, sollevando la
mano destra e facendo apparire una minacciosa fiamma rossa tra le dita. “HUHUHUHUU… PERCHE’
NO? IN FONDO, E’ PASSATO UN PO’ DI TEMPO DALL’ULTIMA VOLTA IN CUI SONO SCESO IN
CAMPO, E NON VORREI MAI
ARRUGGINIRMI! SONO CONVINTO CHE CI SARA’ DA DIVERTIRSI! MOLTO
BENE, MIEI FEDELI SERVITORI, RADUNATE I VILEMON E INIZIATE I PREPARATIVI!
PARTIREMO NON APPENA POSSIBILE!” Con queste parole, Daemon
strinse improvvisamente la mano a pugno, estinguendo la fiamma, come se avesse
voluto dare una dimostrazione del destino che attendeva i suoi avversari…
“Ricevuto, sommo Daemon!”
risposero in coro i tre Digimon Ultimate, alzandosi
in piedi e mettendosi sull’attenti. Poi, silenziosamente, si teletrasportarono in un’altra zona della base sotterranea. Daemon rimase da solo nella stanza oscura, pregustando la
vittoria che riteneva ormai già sua…
“ORMAI E’ SOLO
QUESTIONE DI TEMPO… IL DARK SEED SARA’ MIO, E CON ESSO IL POTERE DI APRIRE
TUTTI I PORTALI CHE VOGLIO DA UNA DIMENSIONE ALL’ALTRA… PRESTO, SIA DIGIWORLD
CHE IL MONDO REALE SARANNO MIEI… PER SEMPRE!” disse tra sé il demone,
creando un’altra fiammata tra le proprie mani. Daemon
inspirò profondamente, godendo dell’atmosfera opprimente e malvagia che regnava
in quel luogo oscuro. Presto, quelle tenebre che lui chiamava ‘casa’ avrebbero
coperto entrambi i mondi… grazie al potere del Dark Seed,
e all’aiuto di Oikawa, quello sciocco, misero umano
che inseguiva un sogno impossibile… più nulla avrebbe potuto fermarlo!
“E’ SOLO QUESTIONE DI
TEMPO…”
**********
“Uff…
bene, e con questo abbiamo finito…” disse tra sé Gennai, finendo di scrivere
l’ultima e-mail e premendo il tasto di invio. Da quando i bambini prescelti
erano arrivati, la guida del Mondo Digitale aveva cercato un modo di avvisare i
loro genitori e i loro amici rimasti nel Mondo Reale, e finalmente era riuscito
ad inviare dei messaggi computerizzati alle famiglie di tutti i Digiprescelti, compresi quelli non provenienti dal
Giappone. Tirando un sospiro di sollievo, Gennai alzò gli occhi dallo schermo,
sfregandoseli per alleviare il bruciore. C’era solo da sperare che le famiglie
ricevessero quei messaggi, li leggessero, e non si facessero prendere dal
panico…
Le sue riflessioni furono interrotte quando Centarumon lo chiamò dal corridoio. “Mi perdoni, venerabile
Gennai… ma il gruppo di DaisukeMotomiya
è appena tornato dal settore in cui era stata registrata quella massiccia
presenza di Dark Towers. I ragazzi la stanno
aspettando nel salone principale, sembra che abbiano delle notizie preoccupanti
da riferire.” Disse il Digimon centauro.
Gennai strinse i denti per il disappunto. “Notizie preoccupanti? Accidenti, proprio
quello di cui non avevamo bisogno… spero almeno che stiano tutti bene…”
“Ho capito. Grazie, Centarumon,
controllo un paio di cose e arrivo.” Rispose Gennai, volgendosi verso il suo
interlocutore, che fece un breve inchino e si incamminò nuovamente verso il
salone centrale. La guida del Mondo Digitale, dopo essersi assicurata una volta
di più che i suoi messaggi fossero stati inviati, richiamò sullo schermo la
mappa del Mondo Digitale, evidenziando il settore in cui aveva rilevato le Dark
Towers diverse ore prima. Provò un certo sollievo
quando vide che in quel momento il settore era completamente sgombro, ma il
cattivo presentimento che l’aveva accompagnato fin da quando gli obelischi di
controllo erano stati individuati non svanì: chissà cosa poteva essere
successo…
Con la pressione di due pulsanti, Gennai mise il computer in
protezione e si alzò dalla sua postazione, incamminandosi a sua volta lungo lo
stesso corridoio che Centarumon aveva imboccato, che
in breve tempo lo portò al salone principale. Si mise davanti alle porte
scorrevoli d’ingresso e prese fiato, preparandosi per qualunque brutta notizia
dovesse arrivare…
Non appena le porte scorrevoli si furono aperte, Gennai
avanzò, con passo quanto più calmo possibile, e si guardò intorno, vedendo
subito il gruppo dei Digiprescelti e dei loro Digimon seduto ad un tavolo, assieme ad altri dei Digimon riunitisi nella casa di Gennai – tra questi Centarumon, Meramon e un
gruppetto di Geckomon e Otamamon.
Gennai diede una rapida occhiata al gruppetto di ragazzi e Digimon,
e rimase molto sollevato vedendo che nessuno di loro mancava all’appello:
tuttavia, non gli sfuggì il fatto che tutti, chi più chi meno, sembravano
piuttosto preoccupati e giù di corda, e avevano un’aria pensierosa che sembrava
proiettare un’ombra cupa sull’intera sala: c’era qualcosa di decisamente strano
e ‘fuori posto’ nel non vederli chiaccherare,
scherzare e divertirsi tra loro come erano soliti fare… inoltre, tutti i
ragazzi sembravano sporchi e impolverati, per chissà quale motivo…
“Salve, ragazzi, che succede?” chiese Gennai, raggiungendo
ragazzi e Digimon al loro tavolo. “Avete l’aria di
essere piuttosto abbattuti…”
Gli sguardi di tutti si volsero verso la guida del Mondo
Digitale. “Ah, ciao, Gennai… beh, in effetti non si può dire che la situazione
ci sorrida… è successo qualcosa che potrebbe mettere a rischio l’intero DigiWorld…” spiegò Daisuke.
Gennai sbattè gli occhi. “Cosa?
Spiegatevi, cos’è successo di così terribile?”
DemiVeemon prese subito d’assalto
il discorso. “Quelle cento Dark Towers si sono
trasformate in un unico Digimon… abbiamo tentato di
fermarlo, ma era troppo forte… se n’è andato dicendo che voleva cercare
avversari più forti…”
Notando l’espressione meravigliata di Gennai e dei Digimon alleati, Daisuke iniziò a
scuotere freneticamente le mani. “Woah... calma, DemiVeemon, non stai correndo un po’ troppo? Spieghiamo
come sono andate le cose in maggior dettaglio…”
“Oops… scusate…” cinguettò il draghetto azzurro, portandosi le mani alla bocca e
lasciandosi scorrere un gocciolone di sudore lungo la
fronte.
“Di niente…” rispose il nuovo leader dei Digiprescelti.
Ken, che teneva Minomon in braccio, prese fiato e cominciò a raccontare.
“Le cose stanno così, Gennai-san… quando siamo
arrivati nel settore in cui erano state rilevate tutte quelle Dark Towers, abbiamo trovato alcuni Digimon
artificiali ad accoglierci… siamo riusciti a sconfiggerli senza problemi, ma
poi ci siamo trovati di fronte Arukenimon e Mummymon, che ci hanno rivelato che un centinaio degli
obelischi di controllo presenti in quel settore erano già stati assemblati in
un unico Digimon.”
“Quindi Mephistomon e i suoi
scagnozzi hanno creato un Digimon da ben cento
obelischi?” esclamò Gennai.
“Sì…” rispose Armadillomon,
sdraiato sul tavolo con espressione depressa. “Un Digimon
di livello Mega di nome BlackWarGreymon,
che Arukenimon ha provveduto subito ad animare…
abbiamo cercato di resistere, ma era davvero troppo forte, e noi eravamo solo
dei Champion… nemmeno Paildramon
ha funzionato contro quel bestione…”
“Ma a questo punto è successa la cosa più incredibile…”
concluse Derek. “Subito dopo averci sconfitto, BlackWarGreymon ha disobbedito ad Arukenimon,
che gli aveva ordinato di finirci, ha detto che voleva decidere per conto suo
cosa fare… e se n’è andato chissà dove… ora potrebbe essere ovunque, e non
abbiamo idea di cosa potrebbe accadere, con quella calamità ambulante in giro
per DigiWorld…”
Gennai aveva ascoltato tutta la spiegazione con crescente
preoccupazione. Si rendeva conto che la situazione era seria, e non avevano i
mezzi per contrastare BlackWarGreymon… se solo si
fossero già impadroniti della digievoluzione DNA, o
se il vecchio gruppo fosse già tornato con le loro Crest,
allora forse avrebbero avuto una possibilità… ma così, un tentativo di
attaccare direttamente BlackWarGreymon (o anche solo Mephistomon, per quello…) sarebbe equivalso ad un suicidio.
“Accidenti… avete ragione, siamo in una brutta posizione…”
riconobbe la guida del Mondo Digitale. “Mi sa tanto che l’unica possibilità è
aspettare che tornino i ragazzi del vecchio gruppo e, nel frattempo, riposarvi
in vista della prossima battaglia…”
Daisukesbattè
un pugno sulla panca sulla quale era seduto. “Accidenti, che rabbia! Quanto mi
secca dover aspettare…”
“Purtroppo, temo che Gennai-san
abbia ragione… altro non possiamo fare.” Concluse Iori,
scuotendo la testa.
“Però…” fu Catherine a prendere la
parola. “Per qualche motivo, io non credo che quel BlackWarGreymon
sia poi così malvagio e distruttivo… non chiedetemi perché, ma… ho idea che in
realtà… sia solo confuso… non sappia bene come comportarsi, quale sia il suo
posto a DigiWorld… forse sono troppo ottimista?”
“In realtà, Catherine, spero che
il tuo ottimismo sia fondato…” rispose Floramon. “Me
lo auguro proprio…”
**********
Alcune ore dopo, il Digiport che
aveva permesso a Taichi e al suo gruppo di
raggiungere il santuario di Azulongmon si attivò
nuovamente per riportare alla base il gruppo dei Digiprescelti
originali. I ragazzi, le mani ancora strette sulle loro Crest,
e i Digimon che li accompagnavano riapparirono
in un lampo di luce, trovandosi davanti gli ormai familiari muri della casa di
Gennai.
Taichi fu il primo a parlare.
“Bene, con questo possiamo dire che la missione è conclusa. Non vedo l’ora di
comunicare le buone notizie a Gennai e agli altri!”
“E non dimenticarti di consegnare le nuove Crest…” fu Koushiro a ricordargli
delle quattro Crest sconosciute che Azulongmon gli aveva affidato. Taichi
rispose con un cenno affermativo e stava per rispondere quando la porta che si
trovava all’altro lato della sala si aprì, rivelando un Gennai leggermente
preoccupato dietro di essa. Il vecchio amico dei prescelti di Odaiba si trovava nelle vicinanze quando il Digiport si era attivato, ed era andato a dare il
bentornato al gruppo. Il loro ritorno aveva leggermente attenuato la sua ansia,
sia per la loro salvezza che per la situazione attuale di DigiWorld.
“Oh, bentornati, ragazzi…” li salutò Gennai. “Spero che sia
andato tutto bene…”
“Ah, Gennai-san…” disse Sora. “Sì, per fortuna sì… è andato tutto bene, e abbiamo
ritrovato le nostre Crest… oltre ad averne ricevute
altre destinate ai nuovi Digiprescelti…”. Tutti i
ragazzi, affiancati dai rispettivi Digimon,
mostrarono con orgoglio i loro medaglioni ancora luccicanti
“Venerabile Gennai.” Disse Leomon,
facendo un inchino formale. “Come può vedere, la missione è stata un successo
su tutti i fronti. Abbiamo incontrato una forte opposizione all’arrivo al
santuario, ma grazie alle Crest e alle ripristinate
evoluzioni a livello Ultimate, siamo riusciti a distruggere i Digimon artificiali di Mephistomon.”
“L’ho sempre detto io che siamo una grande squadra!” esclamò
Agumon, mettendosi una zampa dietro la nuca.
“Però… non ce l’avremmo fatta senza l’aiuto di Leomon, Andromon e Ogremon!” aggiunse Biyomon,
indicando i tre Digimon con un cenno dell’ala.
“E’ vero…” proseguì Takeru. “Sono
stati loro a rischiare in prima persona per consentirci di accedere al
santuario e recuperare le Crest. Quindi, i
ringraziamenti vanno anche a loro.”
“Era nostro dovere.” Rispose con modestia Leomon.
“Confermo. Il recupero delle Crest
aveva priorità sulla nostra incolumità…” proseguì Andromon.
“E siamo felici di constatare che ancora una volta ci siamo potuti fidare di
voi…”
“Hmph… niente di speciale…” grugnì
Ogremon, appoggiandosi la clava sulla spalla destra e
alzando il naso in aria. Tutti i presenti risero un po’ per il suo
comportamento affettatamente burbero.
“Comunque… l’importante è che siamo tornati e stiamo tutti
bene!” concluse Taichi. “Ora che abbiamo di nuovo le Crest, la situazione si farà sicuramente più equilibrata…”
“E’ quello che spero, giovane Taichi…”
replicò Gennai, incupendosi leggermente. “Perché, non vorrei sembrare un
guastafeste, ma mentre voi eravate impegnati nei settori ad Est, sono successe
delle cose preoccupanti…”
Questa frase ebbe l’effetto di smorzare all’istante l’entusiasmo
del gruppo. “Che succede, Gennai-san? Ci sono
problemi?” chiese Yamato.
Gennai sospirò e indicò il corridoio d’accesso al salone
principale con un cenno della testa. “Purtroppo sì… penso che i nuovi arrivati
potranno darvi un quadro più completo della situazione…”
“Accidenti… non fai in tempo a risolvere un problema che ne
arriva un altro…” mormorò Gomamon.
Ragazzi e Digimon seguirono Gennai
lungo il corridoio e nel salone principale, dove vennero accolti festosamente
dai Digimon loro alleati e dai nuovi arrivati. In
particolare, Daisuke fu felice di rivedere il suo
idolo Taichi e la sua ‘Hikari-chan’
di ritorno con le loro Crest, e Derek,
Catherine e soprattutto Rosa furono entusiasti di
incontrare i loro predecessori che avevano salvato DigiWorld
tre anni prima.
“Asìque… questi
sono i bambini prescelti venuti prima di noi? Wow, fantastico! Io sono Rosa Escobàr, e questo è il mio partner Gotsumon!
Encantada!” esclamò Rosa, schizzando con
entusiasmo da un Digiprescelto all’altro (trascinando
con sé il sorpreso Gotsumon) e guardandoli da capo a
piedi. La sua allegria stava lasciando di stucco i membri del gruppo originale.
“Scommetto che è lei la proprietaria della Crest della Vitalità…” disse Mimi a Sora.
“Già… Non mi sorprenderebbe…” rispose Sora.
“Je suis tres
heureux di fare la vostraconoscenza, monsieurs… JesuisCatherineDeGaul, e la
mia partner qui presente… è Floramon.’ Si presentò Catherine, facendo un inchino e accennando al piccolo Digimon dall’aspetto di fiore che le stava accanto.
“Enchantè.” Disse Floramon,
inchinandosi a sua volta.
“Oh… ehm, enchantè…” disse Takeru,
ricambiando il saluto. Diversi membri del gruppo volsero uno sguardo sorpreso
verso di lui.
“Non mi avevi mai detto che sapevi parlare francese, Takeru-kun…” disse Hikari sottovoce,
chinandosi verso il suo coetaneo.
“Il mio nonno materno vive a Parigi… ho imparato un paio di
cosette…” spiegò il ragazzino biondo.
Infine, fu Derek a presentarsi.
“Beh, salve a tutti, io mi chiamo DerekRussell, e il mio partner è Crabmon!”
indicò con un cenno il grosso granchio che gli stava al fianco, agitando le
chele. “Per me è un onore conoscere i famosi Digiprescelti
di Odaiba!”
“Beh… piacere nostro, e spero che ti troverai bene!” rispose
Jyou, stringendo la mano al Digiprescelto
australiano. Gomamon stava cercando di fare la stessa
cosa con Crabmon senza farsi strizzare la pinna dalla
chela affilata del granchio gigante.
“Bene, mi sembra che questi nuovi Digiprescelti
abbiano i numeri per essere delle valide aggiunte alla squadra…” commentò Taichi, per poi rivolgersi a Daisuke,
Miyako, Iori e Ken. “Ragazzi, abbiamo sentito dire che ci sono dei
problemi… che cosa è successo esattamente?”
Con un sospiro, Miyako invitò Taichi e gli altri a sedersi ad un tavolo. “E’ un po’ lunga
da spiegare… sedetevi, che vi spieghiamo tutto…”
**********
Un po’ di tempo dopo, anche i Digiprescelti
del primo gruppo erano venuti a conoscenza del problema di BlackWarGreymon.
“E così… siamo stati costretti a ritirarci. Adesso BlackWarGreymon è a piede libero nel Mondo Digitale, e non
abbiamo idea di come fermarlo…” concluse Hawkmon,
guardandosi attorno per vedere le reazioni dei suoi amici alla notizia.
“Maledizione… così, Mephistomon ha
creato un Mega oscuro che non è neanche riuscito a
controllare?” mormorò Yamato. “Stavolta, ha davvero
fatto il passo più lungo della gamba…”
Daisuke annuì, accarezzando la
testolina di DemiVeemon. “Già… nelle condizioni in
cui eravamo, non avevamo possibilità contro quel colosso nero… anche Paildramon si è rivelato insufficiente… perciò, abbiamo
deciso di aspettare il vostro ritorno, e poi decidere sul da farsi…”
“Per come la vedo io, la cosa migliore da fare sarebbe
riposarsi un po’ per recuperare le forze, e poi cominciare subito a cercare BlackWarGreymon…” propose Gabumon.
“Sì, sono d’accordo con Gabumon!”
disse Tentomon. “Più aspettiamo, maggiori sono i
danni che potrà fare…”
“Forse, ora che abbiamo di nuovo la Digievoluzione
dalla nostra, il risultato sarà diverso… almeno, lo spero…” aggiunse Koushiro.
Uno alla volta, tutti i Digiprescelti
e Digimon del vecchio gruppo si dissero d’accordo: BlackWarGreymon andava fermato e reso in qualche modo
inoffensivo il prima possibile.
“Benissimo, ragazzi, allora facciamo così: per stanotte ci riposiamo
e pensiamo a far recuperare le forze ai nostri Digimon,
poi domattina cominciamo la ricerca! E a questo proposito…” si infilò una mano
nella tasca e ne estrasse quattro medaglioni decorati con degli strani simboli,
che porse a Michael, Derek,
Catherine e Rosa. “Azulongmon
mi ha affidato il compito di consegnarvi queste Crest,
che rappresentano la
Giustizia, l’Adattabilità, la Fermezza e la Vitalità… dice che
anche il vostro aiuto sarà importante nella battaglia che ci attende…”
“Delle Crest… anche per noi?”
chiese Michael, guardando stupito (così come gli
altri Digipresceltiintenazionali)
le quattro Crest sconosciute che iniziavano a
fluttuare dalla mano di Taichi fino a loro: a lui era
toccata una Crest decorata con una sorta di Omega
maiuscola sottolineata.
“Sì… queste dovrebbero permettere ai vostri Digimon di superare il livello Champion,
ma per fare ciò dovrete dare prova delle vostre qualità, come abbiamo fatto noi
in passato.” Spiegò Koushiro, mentre ciascuno dei
quattro ragazzi stranieri tendeva una mano esitante verso i rispettivi
medaglioni.
“E… questo Azulongmon non vi ha
per caso consegnato delle Crest anche per me, Daisuke-kun e Iori-kun?” chiese Miyako. Taichi rispose scuotendo
la testa. “No… non so il motivo, ma… a quanto pare voi dovrete, per adesso
almeno, continuare a lavorare sulla Digievoluzione
DNA…”
“Cavolo…” mormorò Daisuke, un po’
deluso all’idea di non avere una sua Crest, ma si
rallegrò subito. “Beh, non fa niente! In fondo, trovo che questa Digievoluzione DNA sia più significativa! In fondo,
simboleggia il forte legame che c’è tra noi, giusto, Ken?”
L’ex-Imperatore rivolse uno dei suoi rari sorrisi al suo
migliore amico. “Hai ragione, Dai-kun…”
Michael, Rosa, Derek
e Catherine presero le loro Crest,
ed immediatamente alcuni raggi di luce colorati scaturirono dai medaglioni,
inondando la sala di bizzarre sfumate iridate. Per due secondi, la danza di
luci e colori proseguì, poi le nuove Crestriapparirono attorno al collo dei quattro Digiprescelti internazionali, che le fissarono
meravigliati.
“Grande!” esclamò Betamon,
saltellando di gioia alla vista della Crest della
Giustizia al collo di Michael. “Ora sì che giocheremo
ad armi pari con Mephistomon e quel BlackWarGreymon!”
“Beh, prima immagino che mi dovrò dimostrare degno di essa…”
rispose Michael, cercando di smorzare un po’
l’entusiasmo del suo partner.
“Ce la faremo, no te preocupe!” esclamò Rosa trionfante, mostrando con
orgoglio la Crest
della Vitalità attorno al proprio collo. “Bueno, allora si parte domani
mattina? Non vedo l’ora di sistemare quel Mephistomon!”
“Entusiasta come sempre, eh, Rosa?” commentò Gotsumon. “Sono sicuro che la tua brillerà in men che non si dica…”
“Allora, Catherine, che ne dici?
Pensi di farcela?” chiese Floramon alla sua partner,
che stava ancora fissando rapita la sua Crest. Dopo
un attimo di riflessione, la ragazzina francese chiuse gli occhi, sorridendo
timidamente, e rispose. “Non ne sono sicura… ma farò senz’altro del mio
meglio!”
“E va bene, Crabmon…” disse Derek, scambiandosi uno sguardo d’intesa con il suo
partner. “Come diciamo sempre…”
“…una volta che si è nel ballo, bisogna ballare! E noi
abbiamo qualche passo da sfoderare!” replicò il granchio gigante.
“Bene… vedo che il nuovo gruppo non è meno determinato degli
altri due!” disse Gennai, fissando compiaciuto le Crest
che i nuovi arrivati sfoggiavano. “Avete una lunga strada davanti a voi, e
questa determinazione vi sarà indispensabile per affrontare i pericoli a cui
andate incontro. Ma adesso, credo sia il caso di riposarvi. Domani vi attende
una giornata faticosa.”
“D’accordo, Gennai!” risposero in coro i ragazzi e i Digimon.
**********
Scambiatisi i saluti di rito, ognuno cominciò dirigersi
verso le stanze degli ospiti, che Gennai aveva messo loro a disposizione per la
notte. Taichi, Yamato, Agumon e Gabumon si stavano in
quel momento dirigendo verso la camera dei ragazzi, impegnati in conversazione
amichevole.
“Allora, Taichi? Come la vedi, la
situazione?” stava chiedendo Yamato al suo migliore
amico. Taichiriflettè un
attimo prima di rispondere.
“Yamato… ti dirò la verità, non
penso che sarà facile trovare BlackWarGreymon e
sconfiggerlo… avremo bisogno senz’altro della Digievoluzione
a livello Mega, e spero che WarGreymon
e MetalGarurumon non si siano… ‘arrugginiti’, con
l’inattività di questi ultimi tre anni…” rispose infine. Le esperienze fatte
nel suo primo viaggio avevano fatto molto anche per lui – ora era meno propenso
a gettarsi a testa bassa nelle situazioni, e aveva imparato a non fare solo di
testa sua, ma manteneva ancora quella capacità di leadership e quella voglia di
avventura per le quali era conosciuto.
“Non ti preoccupare, Taichi!” fu Agumon, il suo partner, a dissipare le sue preoccupazioni.
“Anche se è passato un po’ di tempo dalla battaglia con Diaboromon,
posso assicurarti che la mia DigievoluzioneMega non ha perso colpi!”
“Neanche la mia!” fece eco Gabumon.
“D’accordo, ragazzi… se lo dite voi, ci fidiamo!” rispose Yamato, per poi rivolgersi nuovamente a Taichi.
“Ehm… a proposito, Taichi, c’è una cosa di cui ti
vorrei parlare. Pensavo di parlartene dopo che i problemi di DigiWorld fossero stati risolti, ma poi ho pensato che
fosse meglio non rimandare oltre… anche se non so se faccio bene a parlarne a
te…”
Taichisbattè
gli occhi meravigliato. “Huh? E perché non dovresti
fare bene? Tu sei il mio migliore amico, Yamato, e
sono contento che tu mi parli di qualsiasi problema tu possa avere… ricorda che
io sarò sempre lieto di darti una mano!”
Yamato prese fiato, sentendosi un
po’ più tranquillo, poi si rivolse ai loro compagni Digimon.
“Ehm… Agumon, Gabumon, potreichiedervi di lasciarciunattimo
da soli? E’ una cosa di cui io e Taichi dobbiamo discutere a quattr’occhi…”
Pur un po’ sorpresi, i Digimon
acconsentirono. “Huh? Va bene, Yamato…
spero che non sia niente di grave…”
“Non ti preoccupare, Gabumon… è
semplicemente una di quelle cose per cui è meglio che la discussione sia solo
tra due…” rispose Yamato, rassicurando il suo
partner, che sembrò capire subito.
“D’accordo, Yamato… Allora, a
dopo!” Gabumon alzò una zampa in segno di saluto e si
avviò verso la stanza degli ospiti, seguito di lì a poco da Agumon.
Taichi aspettò che entrambi i loro
Digimon fossero usciti dal loro campo visivo prima di
riprendere il discorso. “D’accordo, Yamato, ora
possiamo parlare senza problemi… dimmi, di che cosa si tratta?”
Il ragazzo biondo prese fiato. “Allora, Taichi,
verrò subito al punto… sai, da tre anni a questa parte io, te e Sora siamo stati molto vicini. Posso dire con tutta
tranquillità di considerarvi i miei migliori amici, assieme a Gabumon, si intende. Però, vedi… in questi ultimi tempi ho
cominciato a osservare Sora nella vita di tutti i
giorni, e a ripensare a ciò che provo esattamente per lei… a volte mi sento
confuso e non so più cosa pensare… mi trovo ad ammirare la sua solarità e
semplicità… insomma, Taichi, quello che voglio dire
è… sì, ecco… che penso di essere innamorato di Sora…”
Yamato concluse il discorso con un sospiro. Ora, non
restava che aspettare la reazione di Taichi e sperare
per il meglio…
Taichi, dal canto suo, era rimasto
sorpreso. Certo, non si aspettava che quello che Yamato
voleva dirgli fosse una cosa del genere. Assieme alla sorpresa, sentiva una
strana, indefinibile, ma sgradevole, sensazione crescere in lui… come se una
morsa invisibile gli avesse stretto il petto, e i suoi battiti cardiaci si
fossero improvvisamente intensificati, facendosi sentire in tutto il suo corpo.
Del resto, anche Taichi stava cominciando in quel
periodo a rivalutare i suoi sentimenti per Sora, e
venire a sapere che qualcun altro era innamorato di lei non poteva certo
riempirlo di gioia. Tuttavia, anche Taichi
considerava Yamato il suo migliore amico, e non
avrebbe permesso ad una cosa del genere di influire nei loro rapporti.
Dopo un attimo di esitazione, passato a cercare le parole
giuste, Taichi rispose. “Beh… che dire, sono contento
per te, Yamato… ma perché hai pensato che fosse il
caso di parlarne con me? Insomma, penso che tu non debba fare altro che
parlarne a Sora, e vedere se lei ricambia…”
Yamato sorrise benevolmente
dell’ingenuo tentativo dell’amico di nascondere ciò che provava. “Andiamo, Taichi, tu non sei mai stato bravo a mentire… tu e Sora vi conoscete fin dall’infanzia, e mi stupirebbe che tu
non la consideri qualcosa di più di un’amica…” il suo tono si incupì
leggermente “Anzi, ti vorrei anche chiedere scusa… mi sembra quasi di farti un
torto, considerando quello che provi per lei…”
Riscosso dalla sorpresa iniziale, Taichi
mise una mano sulla spalla dell’amico, guardandolo dritto negli occhi. “E di
cosa dovresti chiedere scusa, Yamato? Dovrei farti
una colpa per i sentimenti che provi? Adesso, perché io e Sora
siamo amici fin da bambini, questo vuole necessariamente dire che ci dovremmo
mettere insieme? Ascolta, Yamato, tu sei stato
sincero con me, e io lo sarò altrettanto con te. E la verità è che, sì, anch’io
credo di essere innamorato di Sora… ma non voglio che
questo cambi qualcosa nei rapporti tra noi due! Noi siamo amici, Yamato, e voglio che continuiamo ad esserlo, qualsiasi cosa
accada!”
“Ti ringrazio, Taichi…” rispose Yamato dopo un primo istante di sorpresa ammirata. Non
avrebbe mai osato sperare che Taichi avrebbe preso
così bene la rivelazione sui suoi sentimenti per la Digiprescelta
dell’Amore.
Sfoderando di nuovo uno dei suoi limpidi sorrisi, Taichi proseguì. “Di niente, Yamato…
facciamo così, lasciamo che sia Sora a decidere, e
non affrettiamo i tempi. Chissà, lei potrebbe semplicemente non volersi
spingere oltre l’amicizia con noi, e cercare qualcun altro a cui affidare il
suo cuore. Se poi sceglierà te, io mi farò da parte e sarò felice per voi!” Il Digiprescelto del Coraggio concluse il discorso porgendo la
mano al suo migliore amico, che la strinse con decisione.
“Grazie, Taichi… io farò lo stesso
se dovesse accadere il contrario!” rispose Yamato. I
due amici si scambiarono una stretta di mano, mentre le Crest
del Coraggio e dell’Amicizia che portavano al collo ricominciavano a brillare,
come se approvassero le loro azioni. Dal canto loro, anche i due ragazzi si
sentivano in pace con sé stessi: entrambi sentivano di aver fatto la cosa
giusta ed erano sicuri che, comunque fossero andate le cose con Sora, il loro rapporto ne sarebbe uscito rafforzato.
“Allora, in bocca al lupo, Yamato!
Amici per sempre!”
“Certamente, e altrettanto a te!”
Nessuno dei due ragazzi, tuttavia, si era accorto di
qualcuno che stava accidentalmente passando per un corridoio laterale, e aveva
ascoltato il loro discorso senza volerlo. SoraTakenouchi, la Digiprescelta
dell’Amore, nascosta dietro un angolino, si portò una mano al petto, rendendosi
bene conto di cosa implicava quanto aveva sentito… ora sapeva che sia Taichi che Yamato provavano per
lei qualcosa di molto più vicino all’amore che all’amicizia… e lei non aveva
ancora fatto chiarezza nel proprio cuore. Anche lei, del resto, si era
riservata di occuparsi di questo problema una volta che la lotta contro Mephistomon fosse finita. Ma ora si trovava di fronte alla
scelta fatidica: chi dei due avrebbe dovuto scegliere? Anche lei sentiva di
provare qualcosa per entrambi… e si rendeva bene conto che, qualunque fosse
stata la sua scelta, sicuramente uno dei due ne avrebbe sofferto…
“Sora! Sora!”
si sentì la vocetta acuta di Biyomon
chiamare la sua partner. Sora trasalì, volgendosi
nella direzione da cui proveniva la voce per vedere la sua amica digitale
svolazzare verso di lei. “Sora, dov’eri finita? Le
altre ti stanno aspettando…”
“Sssh! Puoi abbassare un po’ la
voce, Biyomon?” sussurrò la ragazza, mettendosi un
indice sulla punta del naso. Biyomon atterrò vicino a
lei, guardandola con aria interrogativa, ma facendo come voleva. Dalla loro
posizione, Sora e Biyomon
rimasero ad ascoltare le voci di Taichi e Yamato che si intensificavano leggermente per poi
affievolirsi, mentre i due ragazzi si dirigevano alla loro stanza degli ospiti,
continuando a parlare e scherzare tra loro. Quando fu sicura che i suoi due
amici fossero abbastanza distanti, Sora uscì dal suo
nascondiglio, emettendo un sospiro di sollievo.
“Che succede, Sora? Hai qualche
problema con Taichi o Yamato?
Avete litigato, per caso? Se vuoi parlarne a me, sono disponibile!” cinguettò Biyomon, svolazzando sulla spalla della sua amica. Si
rendeva conto di quando Sora aveva qualche problema,
e anche se non fosse stata in grado di risolverli, voleva almeno far sentire la
propria vicinanza e il proprio supporto.
“Grazie, Biyomon…” rispose Sora, accarezzando la testa dell’uccellino rosa. “Va tutto
bene… solo, mi sto rendendo conto che il sentimento che rappresento… può essere
più complicato di quanto credessi…”
“Sora…” mormorò Biyomon, che sembrava essersi resa conto di cosa voleva
dire la sua amica. Dopo qualche istante di silenzio, Biyomon
riprese a parlare. “Vorrei tanto poterti offrire un aiuto più sostanzioso, ma
temo di non poterlo fare… posso solo consigliarti di riflettere bene, e
considerare quello che provi per ciascuno dei due. Solo così potrai fare una
scelta sicura di non pentirtene in seguito…”
“Lo farò, Biyomon… grazie del consiglio…”
rispose Sora. Lei e la sua partner ripresero il loro
cammino verso la sala degli ospiti riservata alle ragazze, ripensando con un
pizzico di malinconia a quanto Sora aveva appena
sentito, e alla scelta che avrebbe dovuto fare…
“Non immaginavo… che
il sentimento che la mia Crest rappresenta… potesse
essere così complicato…”
CONTINUA…
Note dell’autore: Il Capitolo 15 è terminato, e come avete
appena potuto leggere, ho deciso di mandare avanti un po’ le cose nel mitico
triangolo Taichi-Sora-Yamato. Triangolo che ho deciso
di inserire in ogni caso, in quanto indispensabile ad approfondire il rapporto
tra i membri dell’inossidabile trio! Spero di aver fatto un lavoro decente,
qualsiasi sia l’accoppiata per cui voi tenete.
Voglio dedicare questo capitolo ad Erika, come
ringraziamento per il suo lavoro e per aver dato agli anime-fan come me un
luogo dove trascorrere momenti spensierati e felici. Spero che, nonostante le
recenti difficoltà, la Erika’sFanfiction Page continui ad andare avanti su questa strada!
Grazie infinite, Erika, e lunga vita ad EFP!
Una fanfiction di
Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Okay, ragazzi… quello che vi apprestate a leggere è
il capitolo 16, il che significa che la conclusione di questa storia comincia ad
intravedersi… ma, ovviamente, sarà solo l’inizio! Molte altre avventure
aspettano i Digiprescelti e i loro colleghi, i Tamers e i Guerrieri Leggendari!
Gatomon: A questo proposito… come pensi di regolarti con le
fanfiction? Voglio dire, hai intenzione di iniziare subito a scrivere le loro
storie, o preferisci andare un passo alla volta?
Justice: Beh, non ne sono ancora sicuro al 100%... comunque, penso che forse dovrei iniziare a buttare giù due
capitoli anche su queste ultime due serie, intanto che continuo a lavorare su
questa storia e sui suoi seguiti… e poi, è da fin troppo tempo che non si vede
più nessuno scrivere di Tamers o di Frontier. Pare che esistano soltanto le
prime due serie!
Hikari: Ehm… sì, in effetti non
possiamo darti torto… ad ogni modo, ci puoi anticipare cosa succede in questo
capitolo?
Justice: Beh, vi posso dire che vedremo un bel po’ di nuove
Digievoluzioni, , e comincerà la folle gara tra voi,
Mephistomon e Daemon per trovare BlackWarGreymon… inoltre, beh… rivedrai un
posticino a te molto familiare…
Hikari (deglutisce): Da come lo dici, comincio ad ver paura…
Justice: (sghignazza)
Gatomon (mostra gli artigli): Tu prova a torcere anche
soltanto un capello ad Hikari, e diventerai il mio
nuovo affila-unghie!
Justice (smette di ridere e deglutisce): Okay, Gatomon… vedrò di non farle del male… almeno, non troppo… ora, credo
sia il caso di rispondere ad alcune review…
Gatomon: Hmph… hai trovato la scusa per salvarti… per
stavolta! Comunque, qui abbiamo la review della nostra
affezionata lettrice Miele… grazie per la recensione, e… per il triangolo,
staremo a vedere! L’autore vuole mantenere un po’ di suspence! Comunque, ecco a te il nuovo capitolo! Spero che ti piaccia!
Hikari: Per Francesca Akira, grazie ancora delle tue
opinioni, e promettiamo di continuare a fare del nostro meglio per rendere
questa storia piacevole e avvincente. Per quanto riguarda la tua domanda… no,
non è Daemon a controllare Oikawa: semplicemente, sta approfittando del
desiderio di Oikawa di vedere DigiWorld, e ha stretto
un accordo con lui… altro non sono autorizzata a rivelare!
Yamato: Per maggiori informazioni, Francesca, ti rimandiamo al capitolo 11, in cui si vedevano Daemon e Oikawa
discutere, e in seguito la ‘misteriosa entità’ che controlla Oikawa affermare
che Daemon non era degno di fiducia…
Justice: Rispondo direttamente io a Driger… grazie ancora
per i tuoi commenti, e spero che il resto della storia sia all’altezza! Ah,
già, e ho cominciato a giocare a Digimon World 3: gran bel gioco! Però… accidenti
a quello Zanbamon che mi impedisce di passare… >: (
Wormmon: Ehm… andando avanti… Grazie anche a Sora89! Anche tu, ormai, sei diventata un’assidua lettrice di questa
storia! Ah, le nuove Crest sono state inventate di sana pianta da KillKenny, e l'autore le ha usate (dietro suggerimento dell'ideatore) per dare ai Digiprescelti internazionali un maggiore peso nella storia!
Ken: Infine, rispondiamo a KillKenny… perché le tue
richieste dovrebbero essere inaccettabili? Una di esse
è stata usata in innumerevoli fanfiction (ti lasciamo indovinare quale…),
mentre l’altra… beh, non è così comune, ma anch’essa è stata usata da altri
autori. L’autore comunque non può dire nulla per il
momento… continua a seguirci e saprai tutto!
Justice: Grazie, amici! E ora,
prima di iniziare, vorrei dare un avviso: alcune scene di questo capitolo
potrebbero essere un po’ forti per persone particolarmente sensibili… non così
forti da alzare il rating della fanfic, ma… uno degli scagnozzi di Daemon farà libero
sfoggio della sua crudeltà! Detto questo, ecco a voi un nuovo capitolo, ricco di azione e nuove digievoluzioni! Buona lettura!
Agumon: E’ la prima volta che usi una citazione ad inizio
capitolo…
**********
Capitolo 16 – Perduti
nelle tenebre
“Hai mai avuto…
paura del silenzio?” --- Musa, Winx Club
I Digiprescelti hanno
affrontato numerosi esponenti delle forze delle tenebre…
Devimon… Myotismon… i Dark Masters… Apocalymon…
Diaboromon… l’Imperatore Digimon…
Ed ora, stanno affrontando Mephistomon…
Tuttavia, le tenebre
che hanno visto finora sono ben poca cosa in confronto a quelle che stanno per
vedere… tenebre eterne, infinite ed opprimenti, che annientano ogni scintilla
di luce nell’animo degli esseri umani…
Tenebre che avvolgono
e trascinano nell’abisso…
…come un oceano
oscuro…
**********
Il cuore di una profonda foresta, in un
settore centrale di DigiWorld. Pochi, delicati raggi di sole filtravano
attraverso i rami e le ampie foglie degli alberi, e la zona era
immersa in una strana tranquillità: non un suono disturbava il silenzio del
bosco, non un Digimon si muoveva dalla sua tana, e non un refolo di vento
spirava tra le fronde. Uno scenario apparentemente idilliaco, ma chiunque si
fosse trovato là avrebbe capito subito che quella calma estrema era qualcosa di innaturale: non era la riposante quiete di una foresta
sana. Piuttosto, sembrava essere il silenzio che avvolge
la natura poco prima di qualche terribile disastro.
E, puntualmente, il disastro si
presentò.
Un passo pesante si abbattè al suolo con
un cupo fragore, facendolo tremare il terreno. Poi un altro. Un altro. E un altro ancora, sempre più forti, sempre più vicini… ed
ogni passo era accompagnato dal secco suono di rami spezzati e foglie lacerate.
Finalmente, dopo un tempo apparentemente
interminabile, alcune fronde vennero falciate da un colpo di artigli e
caddero al suolo, rivelando dietro esse l’impressionante BlackWarGreymon, il
braccio ancora flesso nella posizione d’attacco, gli occhi ancora brucianti di
rabbia e tristezza, ancora persi nella ricerca di colui che sarebbe dovuto
diventare il suo avversario…
Il Mega artificiale fece un altro passo in avanti,
calpestando sotto le enormi zampe i rami che aveva appena abbattuto, e proseguì
la sua inarrestabile avanzata, lasciandosi dietro soltanto silenzio e terrore.
Sembrava non essersi nemmeno accorto – o, più probabilmente, se n’era accorto
ma non ci stava facendo caso – degli strani mutamenti che stavano avendo luogo
nei posti che aveva appena attraversato… del fatto che, dietro di lui, il
terreno e il paesaggio stesso apparivano distorti e sfocati, come immagini su
un televisore difettoso… Pareva che, ovunque passasse BlackWarGreymon, i dati stessi che componevano il Mondo Digitale divenissero
instabili e minacciassero di venre cancellati.
Ma BlackWarGreymon non aveva il
tempo di concentrarsi su questo.
“Da molto ormai la
mia ricerca sta andando avanti… e ancora non ho trovato colui
che a me è legato… Chiunque tu sia, io ti troverò. Dovesse
anche volermici l’eternità, io ti troverò… e quando lo farò, soltanto uno di
noi due rimarrà…”
Le parole rimbombanti del dinosauro nero riecheggiarono tra
i rami, gelando il sangue a tutti gli sfortunati Digimon che erano
in grado di sentirle. Un lieve movimento attirò la sua attenzione, e
BlackWarGreymon guardò con la coda dell’occhio il tronco di un albero secolare
a diversi metri da lui. Un Kuwagamon, che cercava in qualche modo di
nascondersi tra le foglie, stava tremando visibilmente, tenendo lo sguardo
fisso sul Mega artificiale, che rimase per un attimo fermo a guardarlo, poi
tirò avanti, non considerandolo un avversario degno.
“Deboli… sono tutti
troppo deboli…” riflettè tra sé. “Dove…
Quando potrò trovare un avversario alla mia altezza… che mi liberi da questo
tormento?”
Così come era venuto,
BlackWarGreymon si allontanò, riprendendo a farsi strada nella boscaglia… e il
silenzio tornò a richiudersi dietro di lui…
**********
“Ho capito… Va bene, grazie lo stesso… Arrivederci, e fateci
sapere se ci sono novità…”
Con un sospiro rabbioso, Susumu Yagami, il padre di Taichi e
Hikari, mise giù il telefono. Ancora nessuna notizia dei suoi
figli, né di tutti gli altri ragazzi che erano scomparsi ultimamente, tutti
loro amici. Era davvero una situazione snervante, peggiorata
ulteriormente dal fatto che tutte le autorità sembravano brancolare nel buio.
Non era stata trovata una pista, né una possibile causa, né erano
state avanzate richieste di riscatto. Semplicemente, sembrava che i suoi figli
e i loro amici fossero scomparsi nel nulla.
Susumu scosse la testa, preparandosi a dare a sua moglie le
brutte notizie. “Mi dispiace, Yuuko… ancora niente…”
Si interruppe, notando che la
signora Yagami non era lì vicino, come era stato nel corso di tutte le altre
telefonate tra casa Yagami e la centrale di polizia (che erano state piuttosto
frequenti, considerando l’apprensività dei signori Yagami quando i loro figli
erano chiamati in causa…). Sorpreso, Susumu cominciò a guardare in giro,
cercando la moglie. “Yuuko? Yuuko, dove sei?”
“Susumu! Sono in camera di Hikari! Vieni a vedere, è appena
arrivata una e-mail riguardante Taichi e Hikari!” si
sentì la voce della signora Yagami. Suo marito sobbalzò per la sorpresa,
sentendo improvvisamente la propria ansia crescere fino quasi a soffocarlo. Una e-mail che rivelava cosa era successo ai loro figli?
Pregò tra sé che non fossero brutte notizie, mentre si
precipitava nella camera della figlia minore.
“Eccomi!” esclamò l’uomo, aprendo la porta
della camera e trovando la moglie seduta, con Miko sulle ginocchia, davanti al
computer acceso, intenta a divorare con gli occhi il contenuto del
messaggio di posta elettronica. “Allora, che cosa dice? Cosa
è successo ai nostri figli?”
Yuuko esitò un attimo prima di
rispondere per finire di leggere il messaggio. “Niente… non dice nulla di
specifico! Non so neanche chi sia! Dice soltanto… che
sa cosa è accaduto a Taichi e Hikari, e se vogliamo scoprirlo anche noi,
dobbiamo trovarci stasera alle 6 al molo 14 della Baia di Tokyo…”
“Stasera… alle sei… al molo 14?” ripetè il marito, incredulo
e irritato davanti ad una richiesta che, in quel momento difficile, suonava
come una presa in giro. “Ma che si è messo in testa,
questo tizio? Cosa crede, che abbiamo voglia di
giocare al suo stupido gioco mentre i nostri figli sono chissà dove? Mandagli una e-mail di risposta e dirgli di parlare chiaro, qui e
adesso!”
Yuuko alzò le mani davanti a sé per indurre il marito alla
calma. “Per favore, Susumu! Lo sai che perdi la calma, poi la perdo anch’io!”
Susumu si calmò all’istante, facendosi uscire l’aria dai
polmoni con un lungo sospiro. “Già… scusami…”
“Ad ogni modo…” riprese lei, volgendo di nuovo lo sguardo
verso lo schermo e accarezzando Miko con aria distratta “…ho provato, eccome, a
spedirgli una e-mail con una richiesta di chiarimento…
ma mi sono vista rispondere che l’indirizzo del mittente… come dire… non
esiste!”
“CHE COSA?” Esclamò Susumu, diventando praticamente
viola. “Come sarebbe a dire che non esiste? Dovrà pur averci mandato questa mail da qualche terminal, no? Com’è possibile che non
esista?”
“Beh… ne sono quanto te…” rispose Yuuko, indicando lo
schermo sul quale troneggiava minaccioso l’avviso di ‘invio impossibile’.
“Fatto sta che l’indirizzo da cui questo messaggio proviene pare non
corrispondere a nessun indirizzo sulla Terra…”. Si spostò leggermente per
permettere al marito di visionare l’e-mail arrivata.
Gentili Sig. e Sig.ra
Yagami,
Sono spiacente per quanto
sta accadendo, ma sfortunatamente, tutto deriva da
eventi al di là del mio controllo, e di quello di chiunque altro.
So dove si trovano i
vostri figli Taichi e Hikari. Se volete saperlo anche voi, presentatevi
stasera, alle ore 6:00 PM, al molo 14 della Baia di
Tokyo. E, per favore, non portate con voi agenti di polizia o
altre autorità.
Mi scuso nuovamente
per il disturbo arrecatovi,
Gennai
Susumu, dopo aver divorato con gli occhi il messaggio, cercò
di calmarsi e si fermò a pensare per un attimo. Forse senza rendersene conto,
sua moglie gli aveva appena suggerito una possibile soluzione all’enigma.
“Nessun indirizzo sulla Terra? Yuuko… non è che potresti controllare a quali
altri indirizzi è stata mandata quella mail?”
Cominciando ad intuire quello che
suo marito voleva dire, Yuuko scorse nuovamente la mail, andando a leggere gli
indirizzi dei riceventi. Davanti ai suoi occhi stupiti apparvero, nell’ordine,
gli indirizzi di casa Ishida, Takaishi, Takenouchi, Motomiya, Ichijouji…
insomma, pareva che quello stesso messaggio fosse pervenuto a tutti i migliori
amici di Taichi e Hikari – tra cui c’erano i ragazzi che tre anni prima li
avevano accompagnati nel loro viaggio nel Mondo Digitale! Non poteva essere una
coincidenza… era la conferma che, ancora una volta, c’era
dietro quello strano mondo…
“E’… è assurdo…” mormorò Yuuko, cominciando a cambiare
colore. L’ultima volta che era successo, lei si era sentita morire per
l’angoscia, e ora stava accadendo di nuovo! “Vuol dire che… molto
probabilmente…”
“Sì, Yuuko… purtroppo, pare che ancora una volta i nostri
ragazzi e i loro amici siano stati chiamati a compiere una missione molto
importante… da cui dipenderà il futuro della Terra e di quello strano mondo…”
Prima che la moglie si facesse cogliere dal panico,
Susumu le appoggiò le mani sulle spalle per rassicurarla. “Non ti preoccupare,
Yuuko… hai visto come se la sono cavata Taichi, Hikari
e gli altri la volta precedente, no? Dobbiamo avere fiducia in loro… sono
maturati, e sanno come fare fronte alle difficoltà. E
poi, con i loro amici al loro fianco, cosa potrebbe accadergli di male? Stai
tranquilla, vedrai che andrà tutto bene…”
“Ne… ne sei sicuro?” chiese lei, con voce tremante. Il
marito annuì e le fece cenno di alzarsi.
“Sicuro. Conoscendoli, saranno qui prima ancora che noi ce ne accorgiamo! Ora non dobbiamo fare altro che attendere e
pensare positivo. Alle sei avremo la conferma…”
Yuuko sorrise, cercando di scacciare le preoccupazioni. “Sì,
forse hai ragione…”
**********
Quello di cui nessuno si era reso conto era… che il
messaggio spedito alle famiglie dei ragazzi prescelti era arrivato anche ad un
indirizzo non previsto…
Rinchiuso nel suo piccolo studio, immerso nell’aria stantia
che ormai permeava la stanza, Yukio Oikawa si concesse un sogghigno, incurvando
sinistramente le sue sottili labbra, mentre scorreva il breve messaggio
arrivato alla famiglia Yagami. Per un esperto di computer come lui, abile al
punto da riuscire a trasformare il proprio DNA in dati per creare Arukenimon e
Mummymon, infiltrarsi in un comune PC domestico senza essere individuato era
uno scherzo…
Messaggi molto simili erano arrivati alle famiglie dei
Digiprescelti di Odaiba, e ad altre quattro famiglie
in altrettanti paesi stranieri… a quanto pareva, i Digiprescelti erano ancora
intrappolati nel Mondo Digitale… la notizia non poteva che riempire di gioia
l’inquietante individuo: finchè rimanevano lì, Daemon aveva la possibilità di
catturare Ken Ichijouji ed estrargli il Dark Seed… il che avrebbe significato
l’avverarsi del suo sogno… DigiWorld era sempre più vicino. Lo sentiva, lo percepiva con ogni fibra del proprio essere. Il
giorno che aveva atteso da anni, sarebbe presto arrivato.
La misteriosa voce dell’invisibile entità con cui ormai da
tre anni conviveva gli parlò, apparentemente compiaciuta della sua eccitazione.
“TI VEDO ENTUSIASTA, YUKIO OIKAWA…” mormorò con tono
ironico. “COME HAI POTUTO VEDERE, LA PAZIENZA CI STA RIPAGANDO… ORA IL MONDO
DIGITALE E’ IN SUBBUGLIO… GLI SCAGNOZZI DI DAEMON LO STANNO PASSANDO IN LUNGO E
IN LARGO NELLA SPERANZA DI TROVARE ICHIJOUJI… MENTRE MEPHISTOMON E I MOCCIOSI
CONTINUANO A RINCORRERE BLACKWARGREYMON! MA ALLA FINE,
GLI UNICI A VINCERE SAREMO NOI! PHANTOMON SA GIA’ COSA
FARE, E I DIGIMON A ME FEDELI NON ASPETTANO CHE IL MOMENTO GIUSTO PER AGIRE E
FAR PENDERE L’AGO DELLA BILANCIA VERSO DI NOI…”
“Allora, è già previsto tutto? Sai già come comportarti con
Daemon per costringerlo a mantenere la parola?” chiese Oikawa ad alta voce.
Riuscì quasi a percepire un sorriso malefico sulle labbra (se ne avesse avute…) della misteriosa creatura.
“SENZA DUBBIO…” rispose l’entità. “DAEMON VUOLE IL DARK
SEED, QUESTO E’ CERTO… E’ TALMENTE OSSESSIONATO DA QUESTO OBIETTIVO CHE SAREBBE
DISPOSTO A FARE QUALSIASI COSA… O ANCHE A SACRIFICARE QUALSIASI COSA… IN NOME
DEL SUO RAGGIUNGIMENTO. E NON E’ NEL NOSTRO INTERESSE CHE LO OTTENGA,
GIUSTO?”
Oikawa scosse la testa. “No, certo che no… non vorrei mai che
si rimangiasse la parola subito dopo aver ottenuto quello che voleva…”
“INFATTI. E
A QUESTO SCOPO HO DATO DISPOSIZIONI AFFINCHE’ I MIEI DIGIMON SORVEGLINO
ATTENTAMENTE IL NOSTRO DIGIPRESCELTO DELLA BONTA’… AL MOMENTO GIUSTO, METTEREMO
DAEMON CON LE SPALLE AL MURO. E SE LE COSE DOVESSERO
PROPRIO ANDARE MALE… BEH, HO SEMPRE PRONTO UN PIANO DI EMERGENZA. NON SIA MAI
DETTO CHE AFFRONTO LE MIE BATTAGLIE IMPREPARATO…” La
creatura incorporea terminò la frase con uno sghignazzo malefico.
“Huhuhuhuuu… Perfetto… un piano semplicemente perfetto…”
rise tra sé Oikawa, chiudendo la schermata sul computer davanti a sé.
“ORA, SE PERMETTI, DEVO METTERE A POSTO QUALCHE DETTAGLIO…”
concluse il suo misterioso consigliere. “LA PIU’ GRANDE GARA MAI VISTA SU
DIGIWORLD STA INCOMINCIANDO, E VOGLIAMO ESSERNE NOI GLI ARBITRI, DICO BENE?”
“Perfettamente…” rispose Oikawa, la voce che praticamente grondava di gratitudine. “Non so come
sdebitarmi con te, amico mio…”
“NESSUN PROBLEMA…” rispose lui, interrompendo la
conversazione e lasciando il suo ‘vascello’ solo con i suoi pensieri. Quanto
era facile manipolare la mente degli umani, stava pensando. Soprattutto
di chi era disperato e sarebbe stato disposto anche a vendere la propria anima
al diavolo per raggiungere lo scopo. E quando
si trattava di manipolare… beh, lui era un esperto in campo, e aveva la
pazienza e l’astuzia necessaria a fare sì che tutto andasse al proprio posto…
non gli importava dover aspettare… in fondo, lui aveva tutto il tempo che
voleva…
“NESSUN PROBLEMA
DAVVERO, POVERO STUPIDO…” pensò tra sé la creatura incorporea. “PERCHE’ QUANDO TUTTI I NODI VERRANNO AL PETTINE,
AVRAI BEN POCO DI CHE RINGRAZIARMI…”
**********
“Allora, mi sembra che sia tutto deciso. Iniziamo da qui?”
chiese Michael, indicando un ampio varco tra le fronde degli alberi. In quel momento, l’intero gruppo dei bambini prescelti, sia vecchi
che nuovi, assieme ai rispettivi Digimon, si trovava davanti all’ingresso di
una lussureggiante foresta dall’aspetto tropicale. Riposati e ritemprati
dopo una buona notte di sonno, gli eroi si erano subito messi alla ricerca del
pericolosissimo Mega artificiale, nel tentativo di fermarlo o, quanto meno,
tenerlo d’occhio per impedirgli di fare danni. In testa al gruppo, com’era
prevedibile, c’erano Taichi su Greymon e Daisuke su Raidramon. Immediatamente dietro il primo leader dei Digiprescelti stavano i
membri del suo gruppo: Yamato su Garurumon, Sora su Birdramon, Mimi su Togemon,
e infine Koushiro, Jyou e Gomamon su Kabuterimon… Invece, Daisuke era seguito a
ruota dai suoi compagni di viaggio: Miyako su Halsemon, Iori su Ankylomon, Ken
sulla spalla di Stingmon, e Takeru e Hikari rispettivamente su Pegasusmon e
Nefertimon. Infine, a chiudere la panoramica, i
Digiprescelti internazionali: Michael, Derek e Crabmon in groppa a Seadramon, e
Rosa, Catherine e Floramon su Monochromon. Tutti sembravano molti
carichi e determinati, nonostante i pericoli a cui sapevano di andare incontro,
e sembravano non vedere l’ora di iniziare la perlustrazione.
Osservando l’enorme squarcio nella vegetazione e gli
evidenti segni di artigli sui tronchi degli alberi,
Daisuke annuì. “Direi di sì… per fortuna il nostro amico non
sembra preoccuparsi troppo di non attirare l’attenzione…”
“Già… ne abbiamo avuto una prova…”
rispose Miyako, alzando gli occhi verso il cielo. “Ci ha dato una di quelle
batoste che si sarà sentito il boato ad almeno dieci
settori di distanza!”
“Questa volta, però, siamo meglio preparati. Dovremmo essere in grado di tenergli testa… almeno spero!”
fu il commento di Michael. “Con vari Ultimate e due Mega dalla nostra parte,
stavolta dovremmo avere un po’ di vantaggio…”
“Purtroppo, temo che non sia detto…” rispose Yamato. “Non
abbiamo idea di quali siano le reali capacità di
BlackWarGreymon, e come abbiamo potuto vedere con SkullBaluchimon, se il
divario di potenza è troppo grande, i numeri non fanno la forza…”
“Ad ogni modo, è il caso di iniziare, numeri o non numeri. Siamo rimasti fin troppo tempo a rimuginare!” tagliò corto
Daisuke, poco avvezzo ai giri di parole. “Intanto, ritroviamo BlackWarGreymon,
e poi… penseremo sul momento a cosa fare!”
Iori annuì, d’accordo con Daisuke. “Spero soltanto che
BlackWarGreymon non sia sordo al dialogo… se possibile, vorrei risolvere il
tutto senza ricorrere alla violenza…”
“Anch’io lo vorrei…” mormorò
Takeru, tenendo lo sguardo fisso sul terreno. “Però…
non possiamo dimenticare che BlackWarGreymon è stato creato dal potere delle
tenebre. Quindi non è il caso di farsi troppe illusioni… temo proprio che
dovremo distruggerlo… anche se è un Digimon dotato di intelligenza
e sentimenti propri, è pur sempre unacreatura delle Dark Towers…”
Patamon, che stava svolazzando vicino al suo partner umano,
gli rivolse uno sguardo malinconico. Qualsiasi cosa collegata
al potere delle tenebre sembava fare quell’effetto a Takeru. Il piccolo
Digimon alato sperò con tutto il cuore che il ragazzino non si facesse prendere la mano dal suo risentimento…
“Noi siamo pronti! Taichi, Daisuke, dateci il via!” si sentì la voce di Greymon, che interruppe le riflessioni del
gruppo. I due Digiprescelti del Coraggio rivolsero uno sguardo deciso alla
fitta boscaglia che si stagliava dinnanzi a loro, poi guardarono verso il
gruppo in attesa e, senza una parola, fecero un cenno
d’assenso: era tutto quello che i ragazzi attendevano. Lentamente, con ordine e
solennità, i Digiprescelti e i loro compagni entrarono nella foresta, scostando
rami e foglie man mano che si addentravano e lasciando che la folta boscaglia
si richiudesse dietro di loro. La loro ricerca era iniziata…
**********
Lei sta arrivando…
Finalmente, ciò che a
lungo abbiamo atteso…
Ma sarà più difficile
adesso… è più concentrata… e ha più alleati al suo
fianco…
Dobbiamo
farlo… non abbiamo scelta…
E’ nostro dovere…
Regina Hikari… vieni
da noi…
Vieni da noi…
Vieni… da noi…
Da noi…
**********
In una delle zone più interne della foresta, un paio di occhi ferini si illuminarono, brillando nell’oscurità
come due fari malefici. Uno dei più potenti Digimon artificiali di Mephistomon,
assegnato al controllo di quel settore, aveva individuato presenze estranee nel
suo territorio. La rudimentale intelligenza artificiale comune a tutte le
creazioni delle Dark Towers gli aveva permesso di
capire che si trattava di un gruppo misto di esseri umani e Digimon: non c’era
dubbio, si trattava di quegli stessi Digiprescelti la cui eliminazione faceva
parte delle sue priorità. Meccanicamente, la misteriosa creatura, vestita con
un lungo abito da sacerdote onmyouji, uscì dalle ombre, tenendo tra le mani un
enorme pennello e volgendo il suo muso volpino prima in una direzione, poi
nell’altra, come se si volesse assicurare di aver sentito giusto. Poi, senza un
suono, il Digimon artificiale balzò agilmente, come un ninja, sul ramo più
basso di un grande albero, per poi iniziare a salire sempre più in alto.
Proseguì così, saltando di ramo in ramo nel tentativo di avvicinarsi sempre più
al suo bersaglio senza essere visto. Intuiva che i suoi bersagli erano
accompagnati da Digimon molto potenti, e che un attacco frontale sarebbe stato
destinato al fallimento. L’unica possibilità che la sua intelligenza
artificiale aveva riconosciuto accettabile era una serie di attacchi
mordi e fuggi, per sfiancare i loro Digimon prima di procedere
all’eliminazione.
Fermandosi per un attimo, la creatura delle tenebre fiutò
l’aria attorno a sé, poi riprese il suo furtivo avvicinamento alle sue vittime,
apparendo e scomparendo nello spazio di un battito di ciglia, avanzando
lentamente, ma inesorabilmente, verso il suo bersaglio…
**********
Nello stesso momento, in un piccolo
villaggio di Digimon ben nascosto nei meandri della foresta…
Un paio di occhietti neri fecero
capolino da una piccola capanna di paglia e fango, una tra le tante disposte a
schiera lungo il perimetro circolare del piccolo insediamento. Si guardarono
attorno intimoriti, come ad assicurarsi che non ci fosse alcun pericolo, poi,
con estrema cautela, il loro proprietario saltellò fuori
dalla capanna: un piccolo Digimon a forma di palla, con un paio di
strane ‘pinne’ ai lati del corpo, di colore beige chiaro, evidentemente un
Upamon, la forma In-Training di Armadillomon. Dopo aver rivolto altre occhiate
nervose al paesaggio attorno a sé, il piccolo Digimon richiamò gli altri
abitanti del villaggio.
“Hey, ragazzi! Potete uscire! Per ora non c’è più pericolo!
E’ passato!”
Per qualche istante, non accadde nulla, e il piccolo
villaggio continuò ad essere immerso nel silenzio. Poi, timidamente, altri
Upamon iniziarono a fare capolino dalle loro abitazioni e ad avventurarsi all’esterno,
mescolando le loro vocine intimorite.
“Davvero se n’è andato?”
“Meno male… ho avuto una paura…”
“Speriamo che quel BlackWarGreymon non ritorni…”
Era stata una giornata di terrore per il modesto villaggio
degli Upamon: avevano ricevuto la notizia che un potentissimo Digimon oscuro,
rispondente al nome di BlackWarGreymon, si stava dirigendo verso la loro
foresta, distruggendo tutto quello che incontrava sulla sua strada, spinto da
una rabbia cieca. Non essendo in grado di difendersi,
i piccoli Digimon potevano soltanto starsene nascosti e pregare che il colosso
nero oltrepassasse la foresta senza avvicinarsi a loro… speranza che era stata
quasi vanificata quando gli Upamon avevano sentito i passi pesanti e il sord
ruggito di rabbia e dolore del temuto Mega artificiale, sempre più vicino alle
loro case. Ma, per fortuna, BlackWarGreymon non
sembrava voler perdere tempo con dei Digimon In-Training, e aveva tirato dritto
senza badare a loro. Ciò nonostante, gli Upamon erano così terrorizzati che avevano voluto rimanere nelle loro tane per diverse ore dopo
il suo passaggio. Solo ora che erano sicuri che il
pericolo si fosse davvero allontanato, i piccoli Digimon si arrischiavano a
mettere nuovamente il naso fuori casa… Per fortuna, la naturale vitalità dei
piccoli Digimon In-Training vinse presto la paura, e in poco più di dieci
minuti le stradine del villaggio erano già piene di piccoli Upamon rotondi che
saltellavano di gioia ed esultavano per lo scampato pericolo.
“Per fortuna, è andato tutto bene…” sospirò lo Upamon più grande, agitando le pinne come per farsi aria.
“Per un attimo, ho davvero temuto il peggio…”
“Hai ragione… ma è meglio continuare a stare in guardia… non
si sa mai, potrebbe sempre ritornare…” proseguì un altro Upamon, chiaramente
ancora spaventato. Un suo compagno, un tipo evidentemente più ottimista, gli battè una pinna sulla schiena e lo incoraggiò. “E dai, non preoccuparti! Non tornerà… è chiaro che non gli
interessano dei Digimon di basso livello come noi, altrimenti ci avrebbe attaccati già da un bel po’, non trovi? Ora forza, cerchiamo
di dimenticare quello che è successo e rimettiamoci al… Che succede?”
L’ultima frase dell’Upamon fu dovuta
al fatto che si era accorto dell’espressione dei suoi compagni: gli sguardi di
sollievo e di allegria seguiti al ritorno alla normalità avevano lasciato
nuovamente il posto a maschere di terrore… un terrore ancora più marcato di
quando attendevano l’arrivo di BlackWarGreymon! Dozzine di paia di occhi, fossilizzati in un’espressione di puro orrore,
fissavano qualcosa di gigantesco arrivato improvvisamente nella piazza del
villaggio, con una velocità quasi impossibile per un essere di quelle
dimensioni… L’Upamon che aveva appena parlato si girò a sua volta, trattenendo
il fiato per l’apprensione… e riuscì a stento a trattenere un grido di terrore
quando vide esattamente cosa era arrivato!
“Ma bene! Che cosa ho la fortuna di sentire…” gracchiò una voce malefica che
fece gelare il sangue ai piccoli Digimon In-Training. Nel bel mezzo della
piazza, si ergeva un gigantesco scheletro rosso con grandi ali da pipistrello,
una sfera di acciaio nero incassata nella gabbia
toracica, guanti e stivali di ferro, e rozzi pantaloni neri con una striscia di
tessuto dello stesso colore che gli scendeva dal bacino. In una mano, teneva un
nodoso scettro di legno che contribuiva ad accentuare il suo aspetto
terrificante. Nelle sue orbite, luccicavano due perfidi occhi
bianchi dalla pupilla nera, che fissavano con odio i piccoli Digimon.
Non era difficile riconoscere lo spietato SkullSatamon, servitore diretto di
Daemon!
“Oh, no… un altro pericolo… e… e tu chi sei? E cosa vuoi da noi?” si azzardò a parlare lo Upamon più grande,
cercando di mostrarsi coraggioso nonostante tutto fosse contro di loro.
“Chi sono non ha importanza.”
Tagliò corto SkullSatamon, cominciando ad avanzare minacciosamente verso il
gruppo di indifesi Upamon. “Che cosa voglio da voi…
questa invece è una domanda più sensata, dal momento che la risposta giusta
salverà le vostre miserabili vite.”Sottolineò
il concetto agitando minacciosamente il pomo del suo scettro, che già
cominciava a far scoppiettare delle scintille elettriche.
Gli Upamon indietreggiarono davanti al minaccioso
spettacolo. “Non… non crediamo di avere nulla… che possa interessare uno come
te…” disse il più grande, mettendosi davanti ai suoi compagni e aprendo le
pinne con l’intenzione di fare da scudo.
SkullSatamon lo interruppe con una risatina. “Hehehee… non
vi sottovalutate, misere creaturine… voi avete qualcosa che potrebbe interessare
molto al mio signore… voi sapete dove si è diretto
quel BlackWarGreymon che ha attraversato la foresta giusto oggi, e ora me lo
direte… con le buone o con le cattive!”
“Cosa? Noi… noi non sappiamo dove
sia andato…” cominciò a dire la sua vittima. “E… e anche se lo sapessimo, non lo diremmo ad un essere
malvagio come te!”
SkullSatamon alzò le spalle, per niente impressionato dal
coraggio del piccolo Digimon, e puntò lo scettro crepitante di
energia contro un gruppo di capanne abbandonate. “Ho capito. Con le
cattive. Nail Bone!”
Dalla sfera che decorava lo scettro dello scheletro gigante partì improvvisamente una enorme scarica di energia
elettrica, che illuminò quasi a giorno il villaggio e la sezione di foresta
circostante, per poi andare a schiantarsi sulle capanne. Sotto gli occhi
atterriti degli abitanti del villaggio, le piccole abitazioni saltarono in
aria, prendendo fuoco e bruciando in pochi istanti. Un pestilenziale odore di
fango e paglia bruciati riempì l’aria, assieme alle
urla di terrore degli Upamon più piccoli. Gli abitanti del villaggio non
potevano credere ai loro occhi: SkullSatamon aveva distrutto le loro case così,
con assoluta noncuranza, soltanto per farsi dire da loro dove fosse andato
BlackWarGreymon. La cosa peggiore, tuttavia, era il luccichio di piacere e
divertimento che brillava nelle orbite dello scheletro mentre le capanne si
riducevano in cenere. Quell’orribile creatura godeva e si faceva vanto del
dolore e dell’angoscia delle sue vittime!
SkullSatamon emise una risata roca,
chiaramente fiero di ciò che aveva fatto, poi puntò lo scettro verso
altre capanne vuote. “Vedo che non siete ancora convinti del tutto…
permettetemi di dare un’altra dimostrazione… Nail Bone!”
Ancora una volta, lo scettro elettrificato prese vita, scagliando
un fulmine globulare contro le capanne, facendole esplodere e riducendole in
poveri resti fumanti nel giro di pochi istanti di puro orrore. Gli Upamon
strillarono di nuovo, ammucchiandosi gli uni sugli altri in un disperato quanto
vano tentativo di proteggersi, e alcuni di loro presero a piangere, sconvolti
dalla crudeltà del loro aguzzino.
“BASTA!” esclamò lo Upamon più
grande, volgendo uno sguardo supplichevole a quell’essere infame. “Che cosa ci guadagni a distruggere le nostre case? Che ti abbiamo fatto di male?”
“Huhuhuu… la risposta ad entrambe le
domande è: niente. E’ per questo che lo trovo tanto piacevole.” Ribattè SkullSatamon, lo sguardo ancora fisso sulle
capanne incendiate. Poi, si volse nuovamente agli Upamon, congelandoli con il
suo sguardo feroce. “Ma è il caso di parlare di cose
più serie. Ora, voglio darvi una piccola possibilità. Tornerò qui tra mezz’ora
e vedrò se vi si è sciolta la lingua e se vorrete dirmi dove si è diretto
BlackWarGreymon. In caso contrario… non credo di dover dare ulteriori
spiegazioni, e vi informo che ci saranno migliaia di Digimon qui in giro che
potranno darmi le informazioni che cerco. Io vi ho avvertito…”
Con studiata lentezza, l’enorme scheletro alato volse le
spalle agli Upamon e si allontanò dal villaggio, accompagnato dalla sua solita
risata maligna. Terrificati, gli Upamon tacquero, tenendo lo sguardo fisso su
SkullSatamon finchè la sua orrida figura non fu
scomparsa di nuovo nel folto della foresta circostante. Una silenziosa
disperazione si era impadronita di loro: non sapevano quello che SkullSatamon
voleva da loro, era troppo potente perché loro potessero in alcun modo opporre
resistenza… ed era chiaro che non era certo tipo da non dare seguito alle sue
minacce! Cosa potevano fare? Chi li poteva salvare?
“Non…” mormorò infine lo Upamon più
grande. “Non credevo… che la nostra fine… sarebbe venuta così…”
**********
Kabuterimon grugnì per l’irritazione, scostando l’ennesimo ramo
che gli ostruiva la visuale e tenendolo fermo per permettere ai più grandi dei
suoi compagni di passare senza problemi. Era ormai un bel po’ di tempo che i
ragazzi prescelti e i loro Digimon cercavano di addentrarsi nella foresta,
seguendo le tracce lasciate dal passaggio di BlackWarGreymon, ma finora il loro
avversario non si era fatto vedere… né, per quello, avevano trovato traccia di
Mephistomon o dei suoi scagnozzi. I ragazzi cominciavano a chiedersi per quanto
ancora avrebbero dovuto seguire quelle dannate tracce prima di approdare a
qualche risultato.
“Accidenti, ma quanto manca?” si lamentò uno spazientito
Daisuke, aiutando Veemon a districarsi dal fogliame che gli ostruiva il
passaggio. In precedenza, le maggior parte dei Digimon
aveva deciso di de-evolvere al livello Rookie per avere meno problemi nei
movimenti. Solo i Champion più agili e meno ingombranti, come Kabuterimon,
Gatomon, Kiwimon e Coelamon erano rimasti nella loro forma evoluta.
Uno alla volta, i ragazzi e i
rispettivi compagni infilarono l’apertura creata da Kabuterimon, accedendo ad
un’ampia radura circondata da alberi secolari e fiocamente illuminata da alcuni
raggi di sole che filtravano attraverso le fronde. Il terreno umido e diversi
tronchi erano ricoperti da un morbido cuscino di muschio verde, e ad ogni passo
i ragazzi e i Digimon si sentivano affondare, mentre le loro scarpe si impregnavano d’acqua. Tuttavia, quello
che colse subito l’attenzione dei ragazzi prescelti, e che suscitò la loro
immediata sorpresa, fu vedere che la zona della radura all’estremo opposto
rispetto a dove si trovavano loro sembrava ondeggiare e perdere di nitidezza: i
contorni degli oggetti ondeggiavano e sfumavano, come se gli oggetti stessi
dovessero diventare parte del paesaggio circostante, e le distanze sembravano
variare da un secondo all’altro: due alberi che fino ad un attimo prima
sembravano vicinissimi, l’attimo dopo distavano diversi metri, e il terreno
stesso sembrava prima sprofondare, poi formare dei dossi, come se fosse stato
di gomma. Tutti erano rimasti spiazzati da questo curioso fenomeno di
distorsione, che non avevano mai visto prima. Il peggio, però, era che questo
strano evento aveva completamente cancellato ogni traccia del passaggio di
BlackWarGreymon, che fino ad allora i ragazzi erano
pur riusciti a seguire!
“E… e questo cosa significa?”
esclamò Taichi, con gli occhi che gli schizzavano fuori dalle orbite per la
sorpresa. “In tutti i viaggi a DigiWorld che abbiamo fatto, non ho mai visto una cosa del genere!”
“Credo che sia opera di BlackWarGreymon…” mormorò Gatomon,
osservando attentamente un tronco d’albero qualche metro di fronte a lei, che
sembrava allargarsi e poi restringersi a vista d’occhio. “Tra il fatto che è un
Digimon estraneo, e il fatto che il suo potere è così grande… DigiWorld
reagisce negativamente alla sua presenza, cercando di espellerlo… anche se
senza risultato. Questa distorsione si deve al fatto che DigiWorld stesso sta
indebolendo le barriere che lo separano da altre dimensioni nel tentativo di
espellere BlackWarGreymon. Se continua così… chissà quali
saranno le conseguenze!”
“Ragione di più per trovarlo il prima possibile…” commentò
Michael, spostando il proprio sguardo da una parte all’altra della radura per
rendersi conto dei danni fatti, pur involontariamente, dal Mega artificiale.
“Il problema è come…” replicò Koushiro, indicando sconsolato
il terreno, sul quale le enormi impronte lasciate da BlackWarGreymon
scomparivano improvvisamente all’entrata della zona di distorsione. “Sarebbe
stato facile senza questo inusuale fenomeno, ma ora
tutte le sue tracce sono state cancellate…”
Daisuke prese in mano la situazione. “Beh, in questo caso
non c’è che una cosa da fare! Dobbiamo dividerci in gruppi, che cercheranno
ognuno in una direzione diversa. Se ci sono problemi,
basterà usare la funzione di comunicazione del D-3 per avvertire gli altri. Mi
sembra che sia l’unico modo, ora come ora…”
“In effetti, non hai tutti i torti…” rispose Yamato. “Ma come ci dividiamo? Ti ricordo che soltanto i D-3 hanno la
funzione di cui parli…”
“Molto semplice!” fu il turno di Veemon di dare spiegazioni.
“Potremmo dividerci in tre gruppi, ognuno dei quali conterrà
due Digiprescelti dotati di D-3. In questo modo non avremo problemi di
comunicazioni!”
“Esatto, Veemon! Mi hai letto nel
pensiero!” proseguì il suo partner umano. “Allora, sentite, facciamo
così: io, Ken, Taichi, Yamato e Derek formeremo il primo gruppo; il secondo
sarà composto da Hikari, Miyako, Sora, Mimi, Rosa e
Catherine, mentre nel terzo ci saranno Takeru, Iori, Koushiro, Jyou e Michael.
Vi va bene così?”
Guardandosi attorno, Daisuke si sentì inorgoglito vedendo
che i suoi compagni stavano dando dei cenni d’approvazione. A quanto pareva, si
era ormai guadagnato la loro fiducia come leader.
“Per me, non ci sono problemi…” stava dicendo Betamon.
“Va bene… speriamo solo di non finire in qualche guaio…”
rispose Miyako, alzando le spalle.
“Oui, tout va bien!”
fu la volta di Catherine e Floramon.
“Nulla da eccepire.” Disse Jyou.
“Uffa… volevo stare in squadra col senorito Ken…” mormorò Rosa, facendo una faccetta offesa e
guadagnandosi un’occhiataccia da Wormmon. “Però...
vabbè, adattiamoci!”
“Anch’io sono d’accordo…” disse
Taichi, avvicinandosi lentamente al suo successore. Si chinò leggermente e gli
sussurrò due cose nell’orecchio. “…però, pensavo che
avresti scelto di andare nello stesso gruppo di mia sorella Hikari…” Sapeva
bene che razza di cotta il ragazzino avesse per sua sorella…
Daisuke sghignazzò lievemente, mettendosi
una mano dietro la nuca, poi rispose a voce altrettanto bassa. “Ehm… in effetti la tentazione era forte… ma Ken è il mio migliore
amico, e poi è il mio partner per la Digievoluzione DNA… sarebbe stato egoista
ed imprudente mandarlo in un altro gruppo…”
“Beh, hai fatto una buona scelta…” gli rispose Taichi, contento che il suo successore stesse imparando rapidamente
a svolgere il suo compito. “Okay, allora i gruppi sono formati… ma c’è il
problema della zona di distorsione: non sarà pericoloso entrarci?”
“Nessun problema!” esclamò allegramente Patamon, svolazzando
giusto all’interno della zona di distorsione: quasi subito, in una piccola zona
sferica attorno al corpo del piccolo mammifero alato, i contorni mossi ed
ondeggianti iniziarono a stabilizzarsi, e gli oggetti tornarono ad essere solidi come prima. “Vedete? Noi non siamo
considerati dei corpi estranei pericolosi da DigiWorld, perciò non cerca di
espellerci come fa con BlackWarGreymon. Non abbiamo problemi, da questo punto
di vista!”
“Bueno!” esclamò
Rosa. “Allora, que digas, Gotsumon,
andiamo?”
“Sono pronto quando vuoi, Rosa-chan!” rispose il Digimon di
roccia, stringendo i pugni.
Pochi minuti dopo, i gruppi si erano già formati, e Taichi e
Daisuke stavano dando le ultime direttive.
“Molto bene, allora: ogni gruppo andrà in una direzione diversa,
e in caso trovasse BlackWarGreymon avvertirà facendo uso dei D-3.” Stava spiegando Taichi, passando in
rassegna tutti i suoi compagni di gruppo. “Mi raccomando, tutti prestino
la massima attenzione, e non esitino a chiedere aiuto
se si trovano nei guai!”
“Ricordate che il futuro di DigiWorld e del Mondo Reale
dipende da noi! Dobbiamo dare il massimo dell’impegno!” concluse Daisuke. I
cenni d’assenso del gruppo seguirono subito.
“Allora, in bocca al lupo a tutti!” augurò Taichi. “Hikari,
stai attenta!”
“Grazie, onii-chan!”
rispose la Digiprescelta della Luce, facendo un occhiolino. “Ma
non preoccuparti, ormai credo di saper badare a me stessa!”
“Mi raccomando, fratellino!” disse Yamato, appoggiando una
mano sulla spalla di Takeru. “Stai attento anche tu!”
“Sì, Yamato!” rispose il fratello minore, sorridendo con
decisione. “Non ti deluderò!”
“Mi raccomando… Taichi-kun, Yamato-kun, state attenti anche
voi!” si raccomandò Sora, rivolgendosi ai suoi migliori amici. Yamato annuì
seriamente, mentre Taichi le fece il segno dell’ok.
“Non preoccupatevi… facciamo come abbiamo sempre fatto e
andrà tutto bene!” concluse Daisuke. “Di nuovo, buona fortuna
a tutti!”
Scambiatisi qualche ultimo saluto ed augurio, i tre gruppi
si separarono, addentrandosi nuovamente nella giungla, mentre le aree distorte
attorno a loro cominciavano lentamente a stabilizzarsi di nuovo…
**********
Il Digimon artificiale che già da un po’ era alle calcagna
del gruppo dei bambini prescelti si fermò, alzando
leggermente lo sguardo: aveva percepito che il gruppo si era diviso. Non sapeva
per quale motivo, e neanche gli interessava. Tanto meglio per lui, avrebbe
potuto attaccare un gruppo alla volta e distruggerlo con più facilità prima di
passare al successivo. La missione si era semplificata.
Facendo illuminare nuovamente i suoi crudeli occhi a
mandorla, il Digimon artificiale, prodotto di dieci Dark Towers, si concentrò
per individuare il gruppo a lui più vicino. In breve tempo, aveva già ottenuto
tutte le informazioni che gli servivano: erano in sei… un numero che non
destava preoccupazioni, anche se alcuni di loro forse potevano far raggiungere
il livello Ultimate ai loro Digimon… comunque, per
quello il Digimon oscuro aveva pronta una sorpresa…
La creatura proseguì l’inseguimento, continuando a spostarsi
come un ninja da un ramo all’altro. La sua preda era ormai inquadrata. Doveva
solo aspettare il momento giusto per colpire…
**********
Miyako deglutì leggermente quando il suono di un rametto che
si spezzava sotto le suole delle sue scarpe arrivò alle sue orecchie. Ormai già
da un po’ Hikari e il suo gruppo si stavano
addentrando nella foresta, attraversando piccole zone di distorsione e sentieri
tortuosi che dribblavano giganteschi alberi e cumuli di vegetazione, immerse
nel silenzio più assoluto, un silenzio che inquietava più di ogni altra cosa.
Persino le ragazze e i loro Digimon, che fino a pochi minuti
prima stavano amabilmente parlottando da amici, si erano chiusi in uno
strano mutismo. L’unica che continuava a cercare di fare un po’ di conversazione era la sempre vivace Rosa. La ragazzina con
gli occhiali era quella più nervosa, e anche quel lieve
rumore secco del ramo rotto era stato sufficiente a farla sobbalzare.
“E’ solo un rametto, Miyako!” esclamò Hawkmon, svolazzandole
al fianco spezzando il pesante silenzio che era calato sul gruppo. “Oggi ti
vedo piuttosto nervosa…”
“Ehm, in effetti…” rispose Miyako, mettendosi una mano
dietro la nuca e sorridendo imbarazzata. “Non so perché, ma sono un po’ tesa…
come se ci fosse qualcosa di strano nell’aria… qualcosa che mi dà un certo
timore… non riesco a spiegarmi meglio…”
“Per qualche motivo… sento anch’io una cosa del genere…”
mormorò Palmon, avvicinandosi alla Digiprescelta occhialuta e al falchetto.
“Non so bene di cosa si tratti, ma all’improvviso mi
sento stanca e ansiosa… e credo che anche Mimi e le altre si sentano allo
stesso modo…”. Il Digimon pianta fece un cenno con il capo fiorito verso gli
altri membri del gruppo, che camminavano tutti lentamente e a testa bassa, come
oppressi da un peso invisibile. Già da tempo Mimi,
Hikari, Catherine e Floramon avevano smesso di parlare, e proseguivano il
cammino senza quasi fare attenzione a dove andavano e cosa facevano. Sembrava
quasi che fossero in un altro mondo. Sora e Biyomon, dal canto loro, sembravano
cercare di opporsi a quella sensazione opprimente, e di tanto in tanto
scuotevano la testa come per riportarsi alla realtà e si sforzavano di
scambiare qualche parola tra sé e con il resto del gruppo. Miyako era tentata
di ipotizzare che la loro tensione era dovuto alla
loro preoccupazione per l’imminente scontro con BlackWarGreymon e Mephistomon,
ma sapeva bene che non era così: fino a poco prima, infatti, non sembravano
così assorte e pensose. Ci doveva essere qualcosa d’altro, ma cosa?
Di qualunque cosa si trattasse, era
inquietante: sembrava che un vampiro invisibile cercasse di risucchiare la loro
forza di volontà e lasciarle immerse in una grigia apatia. Solo Rosa e Gotsumon
sembravano immuni a questo effetto, e in quel momento
stavano cercando di scuotere gli altri dallo stordimento.
“Hey, chicas, que
pasa? Dov’è un po’ di entusiasmo?” stava
esclamando Rosa in quel momento, tirando la minigonna di Mimi. Riuscì
nell’intento di riportare alla realtà la Digiprescelta della Sincerità, che
sbattè gli occhi confusa, poi scosse la testa come per
scacciare quella cupa sensazione che minacciava di impadronirsi di lei.
“Che… che succede…” mormorò la
ragazza dai capelli rosa.
“Non lo so, Mimi… all’improvviso siete tutte diventate mute
come pesci…” rispose Palmon, riavvicinandosi alla sua partner umana.
“Andiamo, ragazze… cosa sta succedendo qui? Siete cadute
tutte in trance o cosa?” chiese Gotsumon, dando un
leggero strappo alla gonna di Catherine e una pacchetta sulla spalla di Floramon.
Ancora una volta, il gesto ebbe l’effetto sperato, riallacciando i contatti con
la realtà della Digiprescelta francese e del piccolo Digimon floreale. “Huh? Excuse moi… non capisco cosa mi sia
successo… all’improvviso, ho sentito come un peso sul mio cuore… e poi… non
ricordo molto bene…”
“Temo di sapere di cosa si tratti…” rispose Sora, che era
riuscita a scuotersi dal suo torpore anche grazie all’intervento di Miyako.
“Tre anni fa, mi ricordo di aver provato una sensazione simile… quando sono entrata
in una caverna oscura, verso la fine del nostro viaggio… Stavo cercando di
recuperare Yamato, e all’improvviso sono stata assalita da mille dubbi e
preoccupazioni che mi hanno quasi sottratto ogni volontà… la sensazione che stiamo provano adesso… è molto simile…”
“Se non fosse stato per Yamato e
Gabumon, probabilmente ora saremmo ancora lì…” proseguì Biyomon, svolazzando
stancamente a fianco di Sora.
“Se è così, allora dobbiamo cercare di allontanarci da
questo posto al più presto…” suggerì Gatomon, tenendo sempre d’occhio la sua
partner, che era l’unica ad essere ancora in trance.
“Hikari si sta comportando in maniera preoccupante… credo che per qualche
motivo sia più vulnerabile di noi a questa strana sensazione… cerco di
svegliarla ma non ci riesco!”
“Cosa?” esclamò Miyako, preoccupata
per la sua amica. La raggiunse con due passi veloci e le mise una mano sulla
spalla, ma Hikari non sembrò nemmeno accorgersene.
“Hikari! Hikari, che succede? Mi senti? Sono
io, Miyako!” la chiamò la ragazza occhialuta.
“Andiamo, Hikari, cosa succede? Mi stai quasi facendo
paura!” disse Gatomon, tentando di richiamare l’attenzione della Digiprescelta della Luce. Inutilmente. La ragazzina continuava a
procedere, lentamente ma inesorabilmente, mormorando tra sé delle frasi che
esprimevano tutta la sua angoscia.
“E… e se aver ritrovato le nostre
Crest non fosse sufficiente…?” sospirò Hikari, gli occhi castani normalmente
così vivaci e pieni di vita trasformati in due stagni vitrei. “Se non
riuscissimo comunque a fermare… Mephistomon? Allora…
entrambi i mondi soccomberanno alle forze del male…”
“Che stai dicendo, chica?” strillò Rosa con voce irritata,
raggiungendo la ragazza più grande e squadrandola con decisione. “Escucheme, se andiamo là con questo atteggiamento di disfatta, non abbiamo nessuna chance
di vincere! Un po’ di ottimismo, por mi vida!”
Nemmeno questo ebbe qualche effetto su Hikari, che proseguì
il suo cammino come un automa, scostando un ramo che le impediva di proseguire
con un movimento meccanico del braccio destro. Fece un passo in avanti nello
spiraglio che si era aperta…
…e rimase congelata all’istante.
Del resto, anche gli altri membri del gruppo non poterono credere ai loro
occhi: una volta oltrepassata l’apertura che Hikari aveva aperto, la fitta
foresta si era interrotta all’improvviso, senza che nulla ne desse indicazioni,
lasciando spazio ad una sterminata e desolata spiaggia di sabbia grigia,
battuta da un vento gelido, affiancata da ripide scogliere nere lambite da un
orrendo mare colore del piombo, che si schiantava su di esse
con un cupo suono di risciacquo e risucchio, e recava con sé un presagio di
morte e disperazione, oltre alle macchie di liquido oleoso che scivolavano
sulle rocce, come dotate di volontà propria, prima di ricadere nelle acque.
Persino il cielo aveva perso colore, e si era ridotto ad una squallida
distesa di un grigio talmente pallido da sembrare bianco, interrotto da qualche
triste nuvola lattiginosa. Su una scogliera, si ergeva solitario un desolato
faro che emanava luce nera, unico possibile indizio che ci fosse qualcosa di
vivo in quel posto orribile. Ma la cosa più terribile era che il grigiore che
regnava in quello strano posto sembrava non essere soltanto una caratteristica
fisica: le ragazze e i loro Digimon percepivano che qualcosa di malvagio si
celava nel vento che soffiava incessantemente… una malvagità fredda, priva di emozioni… eppure distruttiva e devastante, capace di
uccidere lentamente i sogni e i desideri di una persona…
“Oh, mio Dio…” esclamò Hawkmon, spalancando gli occhi di
fronte a quello spettacolo desolante. “Ma dove siamo? Che posto è questo?”
“Je sais pas… ma
temo che saranno guai! Guardate!” esclamò Catherine, indicando la foresta che
si erano appena lasciati alle spalle: tutti si voltarono ad osservare, notando
con orrore che i colori vivaci del sottobosco venivano
progressivamente inghiottiti dal grigio di quel posto: il verde smeraldino
delle foglie, i vivaci colori dei fiori, il terreno color fango ricoperto di
erba, muschio e foglie cadute… ad un ritmo allarmante, tutte queste tinte
venivano consumate da quel freddo grigio, che in breve riempì la visuale delle
ragazze prescelte.
“Non… non posso crederci… che roba è?” esclamò Sora,
spiazzata come tutti gli altri davanti a quell’improvviso cambio di scenario.
Certo, sapevano tutti che DigiWorld era imprevedibile,
ma in quel caso si trattava di un evento innaturale persino per il Mondo
Digitale. C’era qualcosa… anzi, parecchio che non andava!
“Io… consiglierei di ritornare sui nostri passi…” propose
Gotsumon, cercando di impedire alle sue ginocchia di battere le une sulle altre
per la fifa. “Questo posto… ha qualcosa che non mi piace… Se resto qui un altro
po’, mi viene una crisi di panico!”
“Sono d’accordo! Andiamocene, Hikari!” acconsentì Miyako,
prendendo la mano della sua amica e cercano di trascinarla nuovamente verso la
foresta. Ma, ancora una volta, Hikari rimase inerte,
con gli occhi spalancati ancora fissi verso il mare plumbeo e appesantito
dall’oscurità.
“Mi sta chiamando…” mormorò la ragazzina con aria persa,
senza prestare attenzione a Miyako. “Lui… mi sta chiamando… la voce delle
tenebre…”
“Hikari!” esclamò Sora, correndo al fianco della sorella del
suo amico d’infanzia. “Ma che significa? Chi è questo
lui? Ti prego, Hikari, rispondi, che ti succede?”
Gatomon strinse i denti per il disappunto. “Non ci voleva… è successo di nuovo…”
“Di nuovo?” chiese Mimi. “Volete dire che… siete già stati
in un posto come…”
La frase di Mimi venne bruscamente
interrotta da un lieve suono simile al fruscio di fogli di carta trascinati dal
vento. Prima ancora che qualcuno avesse il tempo di capire cosa stava
accadendo, due ofuda, una sorta di piccole pergamene sulle quali erano scritte preghiere in kanji complessi, solcarono l’aria
a velocità incredibile e si appiccicarono alle fronti di Biyomon e Palmon. I
due piccoli Digimon lanciarono un breve grido di sorpresa, e crollarono
immediatamente in ginocchio in preda ad una tremenda debolezza, cercando
disperatamente di strapparsi le pergamene di dosso, mentre una strana aura
violacea circondava i loro piccoli corpi. Immediatamente, Sora e Mimi furono al
loro fianco.
“Biyomon! Palmon! Che succede,
state bene?” esclamò Mimi, chinandosi verso il suo Digimon.
“Non… non tanto…” mormorò Biyomon, vacillando pericolosamente.
“Non so come… ma queste… pergamene…”
“Adesso ci pensiamo noi, non preoccupatevi…” rispose Sora,
afferrando l’ofuda attaccato alla fronte di Biyomon, mentre Mimi faceva lo
stesso con Palmon. Ma, con sua grande sorpresa, non
bastò tirare per staccare la pergamena sacrilega che stava risucchiando le
forze del suo Digimon. Sembrava che qualcuno ce l’avesse
fissata con la colla!
“Ugh… non viene via… resisti, Palmon, ancora un po’…”
esclamò Mimi, stringendo i denti per la fatica. “Ma
chi le avrà inventate queste…”
Guardando davanti a sé e puntando un indice verso la
foresta, Gatomon esclamò allarmata: “Temo che lo
sapremo presto! Guardate là!”
Gli sguardi di tutti (tranne Hikari, che rimaneva imbambolata
ad osservare il mare, vittima di chissà quale influenza maligna) si volsero
immediatamente al sentiero dal quale erano venuti, per vedere il responsabile
dell’attacco uscire lentamente e con compostezza dalla giungla, come se per lui
fosse stata la cosa più naturale del mondo farsi strada in quel dedalo
naturale. La figura uscì completamente dal bosco, rivelandosi come un Digimon
dall’aspetto particolare: era una volpe umanoide alta poco più di un uomo,
ricoperta di una corta peluria blu-violetta, con decorazioni nere sulla punta
delle orecchie e sugli zigomi, e un piccolo segno giallo di forma romboidale
sulla fronte. Era vestita di un elegante abito da sciamano onmyouji con lunghe
maniche, ornate da un grecale bianco e nero sulle orlature, che occultavano
parzialmente le mani della creatura. L’abito stesso era grigio con orlature
dorate, tenuto fermo in vita da una grossa cintura nera, e recava un simbolo
dello Yin-Yang disegnato sul petto, e un complicato motivo dorato, sicuramente
legato alla religione taoista, sulla striscia di tessuto che scendeva in mezzo
alle gambe. Un paio di alte spalliere bianche
proteggeva le spalle della creatura, che indossava anche un paio di pantaloni
neri, ampi e lunghi, che ricoprivano in parte i grandi piedi volpini del
Digimon. Infine, il nuovo arrivato teneva tra le mani un enorme pennello.
“E… e questo chi è?” balbettò
Miyako.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Doumon
Tipo: Mago
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Demon’s Gate, Spell Prohibition
Doumon è la versione
malvagia di Taomon. Questa maestra di magia onmyouji è spesso utilizzata da
Digimon malvagi più potenti come assassina, per rimuovere chirurgicamente gli
avversari. Può bloccare i movimenti del nemico con le sue pergamene maledette.
“Non so chi sia, ma temo che dovremo affrontarlo da soli!”
esclamò Hawkmon, guardando preoccupato le stordite Palmon e Biyomon accanto
alle rispettive partner, e Gatomon che cercava inutilmente di riportare Hikari
alla realtà. Niente da fare: la Digiprescelta della Luce continuava a restare
imbambolata a fissare il mare nero, gli occhi sempre più privi di vita…
“Bien sur!”
esclamò Catherine, tirando fuori il suo Digivice vecchio modello.
“Io sono pronta quando volete!” rispose Floramon.
“Ci vorrà ben altro che un pennello e un costume da
carnevale per batterci!” commentò Gotsumon.
“Anche in tre saremo più che
sufficienti, per questo pagliaccio!” esclamò Rosa, fissando Doumon con aria di
sfida. Ad un cenno del capo di Miyako, le tre ragazze alzarono in aria i loro Digivice,
permettendo ai loro Digimon di assorbirne l’energia…
“Hawkmon shinka…
AQUILAMON!”
“Gotsumon shinka…
MONOCHROMON!”
“Floramon shinka…
KIWIMON!”
Le forme Champion dei tre Digimon apparvero in un lampo
davanti alla stoica Doumon, che strinse gli occhi come in un
espressione di disprezzo e fece volteggiare un paio di volte il pennello
nelle proprie mani, pronta al combattimento!
“Aquilamon… ragazzi… buona fortuna, contiamo tutti su di
voi…” mormorò Miyako, vedendo i due uccelli e il dinosauro corazzato gettarsi
all’attacco di Doumon…
**********
“Guardate, ragazzi! E’ una mia impressione, o quello è un
villaggio di Digimon?” esclamò Betamon, puntando la
zampina artigliata verso un gruppetto di modeste case di paglia e fango che si
faceva vedere all’orizzonte. Era ormai quasi mezz’ora che il gruppo formato da
Koushiro, Jyou, Takeru, Iori e Michael stava proseguendo l’esplorazione, senza
ancora trovare alcuna traccia di BlackWarGreymon (a parte qualche contenuta
zona di instabilità), e i ragazzi stavano cominciando
a chiedersi se non stessero cercando nella direzione sbagliata.
Michael guardò nella direzione indicata dal suo compagno
digitale. “No, non sbagli, Betamon… quello è proprio un villaggio!” rispose il
digiprescelto americano.
“E’ una buona notizia!” commentò Jyou, riprendendo un po’ di
fiato. “Magari possiamo chiedere agli abitanti qualche dritta. Chissà, forse
sanno qualcosa di dove si sia diretto
BlackWarGreymon…”
“Buona idea, Jyou… speriamo che non
ci accolgano con le lance puntate!” scherzò Gomamon. “Voi che dite, proviamo a
chiedere?”
“Vale la pena tentare.” Rispose Koushiro.
Il gruppetto di bambini prescelti e Digimon iniziò ad
avvicinarsi al villaggio, con Takeru, Patamon, Iori e Armadillomon in coda. Per
tutta la durata del viaggio, il Digiprescelto della Speranza e il possessore
dei Digimentals della Conoscenza e dell’Affidabilità erano rimasti molto
silenziosi, ripensando più e più volte a quanto stavano per fare e a colui che stavano per affrontare. In particolare, Iori stava
ripensando, non senza un certo rammarico, a quanto aveva detto Takeru prima di
entrare nella foresta: il Digiprescelto della Speranza era convinto che
avrebbero dovuto distruggere BlackWarGreymon, cuore o non cuore. A Iori sembrava incredibile che un ragazzo come Takeru, così
pieno di fiducia nella bontà umana, potesse proporre una soluzione così
drastica al problema: Iori si era reso conto di persona di quali rischi
nascondeva l’essere troppo rigidi nei confronti di chi aveva sbagliato, e
ricordava bene che Takeru era stato uno dei primi (prima c’erano stati Daisuke
e Hikari) a proporre di concedere un’altra possibilità a Ken. Perché mai, si
chiedeva ora, stava assumendo questo atteggiamento di
condanna verso BlackWarGreymon? Erano delle domande che da un po’ ronzavano
nella mente del ragazzino, e a cui, ora che si stavano avvicinando a quel
villaggio, sentiva di volere delle risposte…
Dopo qualche attimo di disagiato silenzio tra i due, Iori
prese la parola. “Takeru-san… potrei farti una domanda?”
Il ragazzino biondo volse la sua attenzione all’amico. “Huh?
Sì, Iori-kun, dimmi… c’è qualche problema?”
“Nessun problema, Takeru-san… solo una cosa che mi
piacerebbe chiederti…sempre se non sono troppo indiscreto…” rispose Iori,
fissando pensosamente il terreno per cercare le parole giuste. “Takeru-san… non
ho potuto fare a meno di ripensare ai discorsi che facevi su BlackWarGreymon, e
mi chiedevo… come mai odi tanto le tenebre… e sei
convinto che BlackWarGreymon vada distrutto in ogni caso?”
Un’ombra cupa discese sul volto di Takeru. Il Digiprescelto
della Speranza sospirò, e rispose dopo essersi scambiato un’occhiata ansiosa
con Patamon. “Non ti preoccupare, Iori-kun… è una domanda legittima… so che ti sarò sembrato un intransigente, e di aver parlato in termini
egoistici… ma, credimi, ho visto di cosa è capace il potere delle tenebre
quando io e i miei compagni abbiamo avuto a che fare con Devimon, Etemon,
Myotismon e i Dark Masters, tre anni fa… non solo l’ho visto distruggere
Digimon innocenti e causare sofferenze a innumerevoli persone… ma… beh, proprio
per colpa di esso… ho quasi perso un amico…”
Patamon atterrò dolcemente sul berrettino bianco del suo
partner umano, cercando di distrarlo da questi cupi pensieri. “E’ una cosa che
appartiene al passato, ormai, Takeru… e lo sai che non mi va di parlare di
queste cose così tristi…”
“Ti capisco, Patamon… ma, purtroppo, ogni volta che mi
vengono in mente le tenebre… non posso fare a meno di pensare a quel giorno in
cui abbiamo affrontato Devimon, e a quanto eroicamente ti sei sacrificato per
salvarci…” rispose Takeru, leggermente addolcito. “Ecco, Iori-kun, ora sai come
mai ho questa avversione per l’oscurità. Ho visto
molti soffrire per causa di essa, me stesso incluso, e
non voglio che essa provochi altri danni… credimi quando dico che vorrei che la
violenza non fosse necessaria. Ma a volte è un prezzo da pagare per compiere il
nostro dovere.”
Per un po’, Iori rimase in silenzio,
ripensando a ciò che Takeru gli aveva detto. Il fatto che Patamon si
fosse sacrificato per salvare lui e i suoi amici da Devimon lo aveva lasciato di sasso, anche se non lo aveva dato a
vedere. Riusciva ad immaginare cosa poteva aver provato il piccolo Takeru nel
momento in cui il suo Digimon si era dissolto… in fondo, rifletteva Iori rivolgendo
uno sguardo malinconico ad Armadillomon, anche lui si sarebbe sentito distrutto
se avesse perso il suo Digimon, con il quale, pur con la grande
differenza di carattere che c’era tra i due, aveva instaurato un rapporto di
grande amicizia e fiducia… e poi, in fondo, lui sapeva bene cosa si prova a
perdere una persona cara…
“Siamo arrivati…” la voce di Koushiro richiamò l’attenzione
di Takeru e Iori. “Ma mi sembra che questo villaggio
sia deserto…”
In quel momento, il gruppo si trovava proprio all’ingresso
del villaggio, di fronte all’apertura della minuscola palizzata, alta un po’
meno di un essere umano, che recingeva il piccolo insediamento. Il villaggio
era in effetti poco più che un grande agglomerato di
quelle modeste casette di paglia e fango, disposte a schiera lungo file
simmetriche e lungo il perimetro circolare dell’insediamento, e un reticolo di
stradine che si immettevano in una via principale, che portava ad una sorta di
piazza principale. Ma, nonostante tutto sembrasse in
ordine e ben curato, non c’era un’anima per le strade.
“Che strano…” commentò Tentomon,
svolazzando lentamente all’interno del perimetro. “Hey, c’è nessuno qui? Non abbiate paura, siamo amici… Eh? E
quello che cosa…?”
“Che succede, Tentomon?” chiese
Koushiro al suo compagno digitale, avventurandosi con prudenza nel piccolo
villaggio e guardando nella direzione in cui Tentomon indicava. Immediatamente,
il geniale ragazzino sentì il fiato morirgli in gola quando vide un gruppetto
di capanne bruciate vicino alla recinzione, chiaramente distrutte da una
violenta esplosione, come la scarica di un fulmine. Un po’ di fumo ancora si
levava dai resti anneriti.
“Hey, ragazzi, venite a vedere!” esclamò Koushiro, chiamando
i suoi amici. “In questo villaggio dev’essere successo qualcosa di grave!”
Incuriositi, gli altri membri del gruppo accorsero
all’istante, e rimasero anch’essi di stucco quando videro cosa era successo.
“E’ successo molto di recente… il terreno è ancora caldo…”
spiegò Koushiro, tastando la terra annerita attorno al luogo dell’incidente. “E sicuramente non è un fenomeno naturale… qualcuno ha fatto
saltare volontariamente queste capanne…”
“Volontariamente? Ma… è una cosa
barbarica!” commentò Armadillomon, togliendo le parole di bocca allo sconvolto
Iori.
“Già…” disse Betamon, stringendo gli occhi. “Ma mi chiedo chi potrebbe aver fatto un simile disastro… chi
avrebbe interesse a prendersela con questo villaggio indifeso…”
“E’ stato un Digimon molto cattivo!”
Una vocetta acuta ed implorante diede ai Digiprescelti la risposta
che non si erano aspettati. Tutti si voltarono verso una capanna vicina, da cui
stava timidamente uscendo un Upamon, un piccolo Digimon beige a forma di palla,
con due pinne arrotondate ai lati del corpo.
“Quel Digimon è venuto a chiederci di BlackWarGreymon, e
quando gli abbiamo detto che non sapevamo dov’era, ha distrutto le nostre
capanne… così!” spiegò quasi in lacrime il piccolo Upamon, saltellando fuori dalla sua abitazione.
Armadillomon spalancò gli occhi. “Un… un villaggio di Upamon? Accidenti, questa non me l’aspettavo
proprio!”
Lo Upamon che era appena uscito si
accorse con una certa meraviglia della presenza di Armadillomon… e dei cinque
esseri umani che accompagnavano i nuovi arrivati! Non credeva che avrebbe mai
visto degli esseri umani in vita sua… questo non poteva voler dire che una
cosa…
“Voi…” squittì il Digimon In-Training, sbattendo gli occhi incredulo. “Voi siete… esseri umani? Ma allora… questo vuol dire che siete… i Digiprescelti…”
Con un po’ di titubanza, Takeru mostrò il proprio D-3. “Beh…
inutile negarlo… sì, siamo noi…”
Lo Upamon, sollevato dalla buona
notizia, cominciò ad avanzare saltellando verso quei cinque ragazzi che per lui
e il suo villaggio erano un miracolo insperato. “Se
siete voi… vi prego, dovete aiutarci!” esclamò, mentre altri Upamon
cominciavano timidamente ad uscire dalle case, incuriositi e speranzosi. “Circa
mezz’ora fa, un Digimon malvagio è venuto al nostro villaggio… e ci ha ordinato
di dirgli dove fosse andato quel BlackWarGreymon di
cui tanto si sente parlare!”
Iori strinse involontariamente i denti… qualcun altro stava
cercando BlackWarGreymon in quella giungla… probabilmente qualche scagnozzo di
Mephistomon…
“Che cosa? BlackWarGreymon?” chiese
conferma Patamon. “Sei sicuro che avesse chiesto
proprio di lui?”
“Sì, al cento per cento!” rispose lo Upamon.
“Gli abbiamo detto che non ne sapevamo niente, e lui ha distrutto alcune delle
nostre case, e ci ha detto…”
“…che sarebbe tornato in una
mezz’ora e avrebbe distrutto il vostro ridicolo villaggio se non aveste saputo
darmi una risposta convincente! Sì, me lo ricordo bene quello che vi ho detto!”
Tutti sobbalzarono per lo spavento quando una voce
gracchiante e maligna proveniente dalle spalle dei
Digiprescelti interruppe il discorso dello Upamon, facendo scorrere brividi di
freddo lungo la spina dorsale dei presenti. I piccoli Digimon In-Training
strillarono di terrore e si ritirarono nelle loro abitazioni, rannicchiandosi
fino a formare delle palle di pelo tremanti, mentre tutti i ragazzi prescelti e
i loro Digimon si voltarono verso la direzione da cui la voce era provenuta:
con loro sommo orrore, videro stagliarsi sull’entrata del villaggio un enorme e
inquietante Digimon, dall’aspetto di uno scheletro alato con le ossa rosse,
guanti e stivali d’acciaio, una sfera di metallo nero nella cassa toracica, e
un nodoso scettro in mano. Era accompagnato da una marmaglia berciante di
numerosi Vilemon, piccoli e malvagi demonietti pelosi che sembravano non vedere
l’ora si provare i loro artigli color del sangue sulla prima cosa capitasse loro a tiro.
“Questo dev’essere il mio giorno fortunato!” proseguì lo
scheletro alato, giocherellando con aria noncurante con il suo scettro. “Ho trovato i Digiprescelti senza neanche bisogno di seguire
BlackWarGreymon… il mio signore ne sarà molto contento!”
Superato il primo momento di paura, Michael mosse un passo
verso il mostro non-morto, inchiodandolo con uno sguardo pieno di indignazione. “Sei tu il vigliacco che ha attaccato
questi piccoli Digimon indifesi, vero? Sei uno scagnozzo di
Mephistomon, non è così?”
Lo scheletro alato si fece improvvisamente più serio.
“Mephistomon? Bada a come parli, moccioso, non mi piace essere messo in
relazione con quel perdente! Io sono SkullSatamon, membro d’elite dei Daemon
Corps, e servitore del solo e unico degno sovrano di DigiWorld, il sommo
Daemon!”
“Daemon? E… e chi è?” rispose Jyou,
sgradevolmente sorpreso.
“Oh, fantastico…” commentò sarcasticamente Gomamon. “Non fai
in tempo ad occuparti di un nemico, che ne salta fuori un altro!”
SkullSatamon sghignazzò, indicando l’orda di Vilemon che lo
spalleggiava con un cenno del capo. “Ed ora, se sapete cosa è meglio per voi…
vi arrenderete subito a me e mi condurrete dal vostro
compagno Ken Ichijouji. Ci sono due cose di cui il sommo Daemon vorrebbe
discutere con lui…” gracchiò lo scheletro alato, le
dita della mano destra che già si stringevano attorno allo scettro, come se
aspettasse il momento di aprire le ostilità.
“Volete Ichijouji-san? E per quale
motivo?” chiese Iori, con tono più imperativo che interrogativo.
“Questi non sono affari vostri.” Sbottò il Digimon
scheletrico. “Allora, fate come vi ho detto, o vi devo
costringere?”
Michael diede un’occhiata dietro di
sé, fissandosi nella memoria le figure degli Upamon che, tremanti di terrore
nelle loro capanne, continuavano a tenere lo sguardo fisso sull’essere
scheletrico. Era una cosa che lui non riusciva a tollerare: quel crudele
individuo aveva terrorizzato quei Digimon indifesi e aveva minacciato di
distruggere le loro case e le loro famiglie… soltanto per avere la possibilità
di mettere le mani sul loro compagno! Il digiprescelto americano sentiva
crescere in lui una grande indignazione, come un fuoco che ardeva nel suo petto
e lungo le sue mani. Non poteva, non poteva permettere a SkullSatamon e a
Daemon di fare quello che volevano loro! Doveva fermarli… in qualche modo, ma
doveva farlo!
“Niente da fare!” esclamò infine, raccogliendo tutto il suo
coraggio. “Non ti consegneremo mai Ken! Ora prendi i tuoi mostriciattoli e
sparisci!”
“Come volete…” rispose SkullSatamon. “Volete proprio
costringermi ad essere sgarbato, eh? Affari vostri!”. Con queste parole, lo
scheletro gigante alzò il braccio che non teneva lo scettro e schioccò
seccamente le dita. I Vilemon non stavano aspettando altro, e si lanciarono sui
ragazzi e sui loro Digimon come un fiume in piena, con urla di gioia feroce.
“Tocca a noi, ragazzi! Fermiamoli!”
esclamò Patamon, svolazzando davanti alla marea di Vilemon inferociti.
Gli altri Digimon fecero lo stesso, creando un piccolo muro davanti al branco
di demonietti, mentre i Digiprescelti tiravano fuori i
loro Digivice…
Dove fino ad un attimo prima si trovavano cinque semplici
Rookie, apparvero in tutta la loro maestà tre Ultimate
e due Champion, e l’orda frenetica di Vilemon si ritrovò improvvisamente
davanti un muro invalicabile. I piccoli demoni neri frenarono di botto, con
urla di rabbia e disappunto, e la loro prima linea evitò per un pelo il
martello d’acciaio di Zudomon e la coda sferzante di Seadramon.
“Che cosa state facendo, branco di
codardi?” li spronò SkullSatamon, battendo il suo scettro sul terreno con tono
impaziente. “Sono solo in cinque! Di cosa avete paura? Battetevi, o riassicuro
che la vostra punizione non sarà lieve!”
La paura del destino che li attendeva per mano del loro superiore si rivelò più forte della naturale codardia dei
Vilemon: i mostriciattoli ripresero ad avanzare, anche se con maggior ordine e
meno irruenza di prima. Pareva che, questa volta, volessero soppesare i loro avversari
prima di iniziare la battaglia. I Digimon dei prescelti, dal canto loro, non
sembravano avere intenzione di fare la prima mossa: avevano altro in mente…
Fu MagnAngemon a dare l’ordine di ritirata strategica,
alzando in aria la sua spada di luce viola. “Non possiamo combattere qui! Il
villaggio sarebbe raso al suolo! Ritiriamoci e attiriamoli nella foresta!”
“SI!” esclamarono a una sola voce
gli altri Digimon, che si voltarono rapidamente e corsero a raccogliere i
rispettivi partner umani. MagnAngemon volò a fianco di Takeru e lo prese in
braccio cingendogli la vita, mentre gli altri ragazzi salivano rapidamente in
groppa ai loro compagni e si allontanarono di gran carriera, infilando i
cancelli d’ingresso del villaggio e addentrandosi nuovamente nei boschi. Dopo
un breve istante di smarrimento, i Vilemon strillarono di rabbia e si
lanciarono all’inseguimento, mentre SkullSatamon osservava divertito la scena.
“Quindi volete giocare, eh,
mocciosi prescelti? Come volete… ma vi informo che qui
si gioca per vincere… e nessuno è mai sfuggito al sottoscritto SkullSatamon!”
Poi, quasi troppo veloce per essere
seguito dall’occhio umano, lo scheletro alato si lanciò a sua volta
all’inseguimento…
**********
I cinque Digimon si stavano rapidamente facendo strada tra
le fronde e i rami degli alberi, con ancora la marea di Vilemon inferociti alle
calcagna. Improvvisamente, si misero a rallentare, diminuendo man mano la
velocità fino a fermarsi in una radura. MagnAngemon depose gentilmente Takeru coi piedi per terra, mentre gli altri ragazzi si
affrettavano a scendere dai loro compagni.
“Perfetto, ci sono cascati!” esclamò Koushiro, scendendo dal
dorso corazzato di MegaKabuterimon e dando un’occhiata
nella direzione da cui venivano le urla. L’enorme coleottero annuì, voltandosi
in direzione dell’orda e mettendosi in guardia. “Ora allontanatevi, ragazzi! A
questi qui pensiamo noi!”
I Digiprescelti obbedirono, portandosi a distanza di
sicurezza proprio mentre le grida dei piccoli demoni neri cominciavano a farsi
più intense. Passò qualche attimo… ed ecco che alcuni piccoli, disgustosi corpi
pelosi fecero irruzione nella radura, saltellando e squittendo come ratti
inferociti. Ma gli eroici Digimon erano pronti a
ricevere l’attacco…
“Ice Blast!”
esclamò Seadramon, aprendo la bocca e sparando una raffica di stalattiti
ghiacciate contro i Vilemon. Riuscì a centrarne parecchi, mandandoli riversi al
suolo e bloccando la loro avanzata. MegaKabuterimon e Zudomon attaccarono
subito dopo.
“Vulcan’s Hammer!”
“Horn Buster!”
I due potenti colpi energetici saettarono contro l’orda,
ormai disorientata, di Vilemon, e si combinarono in un’unica colonna di
crepitante energia elettrica, che si abbattè sui piccoli demoni facendone
volare parecchi in aria, e costringendo l’armata a sparpagliarsi. Esattamente
quello che speravano i ragazzi prescelti: non più
ammucchiati in modo da farsi scudo a vicenda, ma dispersi senza criterio per la
zona, i Vilemon erano ora bersagli molto più facili!
Ankylomon si fece avanti, agitando la sua enorme coda a
forma di mazza. “Tail Hammer!”
ruggì, abbattendo la pesante arma su un folto gruppo di Vilemon e centrandoli
in pieno! Con acuti strilli di dolore, i piccoli demoni vennero
scagliati lontano, e atterrarono pesantemente in un mucchio disordinato. Nel
giro di pochi, brevissimi istanti, il fronte d’attacco dei Vilemon era stato
spezzato!
“Provvedo io al resto.” Dichiarò MagnAngemon, rimanendo in
sospensione sul campo di battaglia, a pochi centimetri dal suolo. Estrasse la
sua spada di luce viola e tracciò una circonferenza in aria, creando il suo
solito portale. “Farò in modo che queste perfide creature vengano
mandate in un luogo dove non potranno più fare del male ad alcuno. Gate of Destiny!”
Lentamente, quasi con solennità, il cancello dimensionale si
aprì, facendo scaturire dai propri meandri una abbagliante
luce bianca, e una fortissima corrente di risucchio iniziò ad attirare i
piccoli demoni, ormai sparpagliati senza possibilità di fuga, verso le porte
spalancate. Strillando di terrore, i Vilemon cercarono disperatamente di
sottrarsi a quella forza prorompente, artigliando il terreno, cercando
goffamente di correre via, o afferrando la prima cosa che capitava loro sotto
mano. Ma fu tutto inutile: uno alla volta, tutti i
Vilemon vennero sollevati dalla forza di risucchio e scomparirono urlando nel
portale, come fuscelli in un uragano. In pochi attimi, tutti i Vilemon furono
inghiottiti, e le porte del cancello dimensionale, ad
un cenno di MagnAngemon, si richiusero dietro l’ultimo di loro. Il portale scomparì
subito dopo come se non fosse mai esistito, relegando per sempre i Vilemon al
proprio interno.
“Grande, ragazzi! Ottimo gioco di squadra!” si complimentò Michael dalla sua
posizione. “Ora ci manca soltanto da sistemare il…”
“Mi si sta chiamando in causa, mi sembra!
Nail Bone!” lo interruppe la ormai
fin troppo conosciuta voce di SkullSatamon. In un lampo, con una velocità tale
che i bambini prescelti ebbero a malapena il tempo di meravigliarsi, lo
scheletro alato schizzò fuori dal suo nascondiglio tra
le fronde di un grande albero e puntò lo scettro contro il primo avversario che
gli capitò sottotiro: prima che MegaKabuterimon potesse fare qualsiasi cosa,
una poderosa scarica elettrica partì dal pomo dello scettro di SkullSatamon e lo
investì in pieno, strappandogli un urlo di dolore!
“MegaKabuterimon!” esclamò Koushiro.
“Argh! Ma… quanto è veloce, quel
tizio?” si chiese Jyou ad alta voce, commentando la velocità pazzesca con cui
il Digimon scheletro era apparso.
La scarica elettrica cessò di botto quando SkullSatamon alzò
lo scettro, atterrando agilmente ad un lato della radura, ma il gigantesco
scarabeo rimase fermo e rigido nella posizione in cui era stato colpito,
percorso soltanto da alcuni tremori.
“MegaKabuterimon! Che succede? Stai
bene?” chiese Koushiro.
“Non… non lo so…” rispose MegaKabuterimon trascinando le
parole. Sembrava fare fatica persino a muovere le mandibole. “Quella scarica…
non riesco più… a muovermi…”
“Huhuhuu… allora, che ve ne è parso
del mio attacco Nail Bone?” sghignazzò SkullSatamon con tono arrogante. “Come potete vedere, nessun Digimon può sfuggire al suo effetto
paralizzante. Grazie a questo sono riuscito a sconfiggere anche dei Mega!”
“Quello che penso è che presto tu farai una brutta fine!”
gli rispose a tono Zudomon, sollevando in aria il suo martello e abbattendolo
al suolo. “Vulcan’s Hammer!”. Nel punto in cui il tricheco
umanoide aveva colpito, si aprì una spaccatura nel terreno, e una grossa
scarica di energia partì verso lo scheletro gigante,
ruggendo come se non vedesse l’ora di inghiottirlo. Ma ancora
una volta, i ragazzi non avevano fatto i conti con la spaventosa velocità del
Digimon scheletrico, che scomparve dalla posizione in cui si trovava e
riapparve alcuni metri più in là, evitando il colpo energetico. Il Vulcan’s Hammer andò a schiantarsi contro un albero,
facendolo crollare al suolo con un tremendo frastuono.
“Accidenti, è troppo veloce…” mormorò Takeru.
“Sai, penso che continuerai così, morirò davvero… di noia!”
ironizzò SkullSatamon, balzando verso lo sbalordito Zudomon e afferrando lo
scettro con entrambe le mani. Per fortuna, venne
bloccato quasi subito da MagnAngemon, che sguainò la sua spada e si lanciò
contro lo scheletro alato, cercando di infilzargli lo sterno.
“Excalibur!” esclamò
il guerriero angelico, tentando di superare la guardia di SkullSatamon con un
affondo magistrale. Lo scheletro alato alzò la guardia, parando il colpo con il
suo scettro, e balzando indietro per ristabilire una distanza di sicurezza tra
lui e i suoi avversari, ma si ritrovò subito sotto attacco da parte di
Seadramon e Ankylomon. I due Digimon rettili attaccarono SkullSatamon da
entrambi i lati, costringendolo a chiudersi in difesa e dando il tempo al
guerriero angelico di usare di nuovo il suo attacco migliore.
“Gate
of Destiny!” esclamò MagnAngemon, tracciando di nuovo il portale in aria e
facendolo aprire: Seadramon e Ankylomon si scansarono all’istante, mentre
SkullSatamon spalancò gli occhi in preda all’orrore: sapeva bene cosa stava per
accadere! Nel disperato tentativo di salvarsi dal cancello dimensionale
che aveva inghiottito i suoi soldati, ripiegò le ali
sulla schiena, puntò i piedi, piantò lo scettro per terra e afferrò un ramo
vicino con la mano libera. Una frazione di secondo dopo, il Gate of Destiny si
aprì nuovamente, e il demone scheletrico urlò di rabbia quando una tremenda
corrente d’aria lo colpì, cercando di trascinarlo all’interno del varco. Ma SkullSatamon riuscì a resistere, afferrando il ramo
sempre più stretto e sibilando d’odio. Come aveva potuto, si
stava chiedendo, essere così avventato? Troppo sicuro della sua forza,
aveva sottovalutato i suoi avversari, e ora ne stava pagando le conseguenze!
“M… maledizione… non potrò resistere a lungo…” ringhiò
SkullSatamon “Devo trovare un modo di liberarmi, o
sarà la fine per me…”. Si guardò rapidamente attorno, alla disperata ricerca di
qualcosa che gli potesse servire, mentre la sua presa
cominciava ad allentarsi… e il suo sguardo si posò sul gruppo di ragazzi che,
Digivice in mano, stava assistendo alla battaglia, tifando silenziosamente per
i propri Digimon. Immediatamente, un ghigno crudele si dipinse sul volto ossuto
di SkullSatamon: forse sarebbe riuscito a salvarsi!
“E’ ostinato, per essere un mucchio di ossa!”
commentò Seadramon, osservando la tenacia con cui lo scheletro alato si
opponeva al risucchio. Zudomon annuì, sollevando in aria il suo martello.
“Beh, adesso lo sistemo io!” esclamò il tricheco umanoide.
“Mi basterà un colpo, e lo costringerò a mollare la presa! Vulcan’s…”
“FERMI! Non una mossa di più!” ringhiò SkullSatamon,
abbastanza forte da sovrastare il rumore del risucchio del Gate of Destiny. Il
Digimon non-morto sollevò lo scettro con una mano e, con sommo orrore di tutti
i presenti, lo puntò, crepitante di energia, verso il
quintetto di ragazzi prescelti che stava assistendo alla battaglia! “Chiudi
immediatamente quel cancello, angioletto, se non vuoi che i tuoi amichetti
umani facciano una brutta fine!”
MagnAngemon trasalì, vedendo i suoi amici sulla linea di
fuoco di quell’essere diabolico! “Razza di… Tu non
oserai fare una cosa del genere!”
“Huhuhuu… scommettiamo? Prima che quel tuo misero trucchetto
possa risucchiarmi, io avrò fatto in tempo a distruggere tutti quei miseri
umani che voi chiamate amici! Io posso cercare Ken Ichijouji senza chiedere a
loro, mentre voi tenete troppo a loro per sacrificarli, no? E
poi, senza di loro… voi non potete più evolvere, giusto?” ribattè SkullSatamon,
caricando ancora più energia nel pomo dello scettro. I Digiprescelti, allarmati,
indietreggiarono di un passo, ma si resero conto che non avevano modo di
sfuggire all’attacco, se SkullSatamon avesse deciso di
lanciarlo!
Per qualche interminabile secondo, i Digimon rimasero fermi
sul posto, ribollendo di rabbia. Erano troppo lontani per
mettersi davanti ai loro amici e salvarli dal Nail Bone del crudele
Digimon, e MegaKabuterimon era ancora paralizzato! Con riluttanza, Zudomon
abbassò il martello, mentre MagnAngemon fece un cenno con la mano, e il Gate of
Destiny si richiuse lentamente e sparì nel nulla, senza aver risucchiato
nessuno! SkullSatamon, non più sospinto verso il cancello dalla corrente
d’aria, mollò il ramo al quale si era tenuto e incespicò in avanti, ma si
rimise in piedi rapidamente e puntò lo scettro ormai carico contro il quintetto
di Digimon!
“Mille grazie! E ora permettetemi
di ricambiare il favore! Nail Bone!”
ruggì il demone, facendo partire un enorme globo di energia
elettrica contro i suoi avversari, che non ebbero modo di scansarlo! La
gigantesca sfera elettrica li colpì in pieno, esplodendo in un bagliore
accecante e scagliando i Digimon a diversi metri di distanza tra urla di dolore
e disappunto.
“Oh, no! Ragazzi!” esclamò Iori, coprendosi gli occhi con le
mani per non rimanere abbagliato. Per qualche istante di puro terrore, la luce
provocata dalla conflagrazione annebbiò la vista dei presenti, poi diminuì
gradualmente, permettendo ai ragazzi di osservare i danni che aveva fatto SkullSatamon: Zudomon, MegaKabuterimon, e
MagnAngemon erano regrediti allo stadio Rookie, mentre Seadramon e Ankylomon
erano ancora a livello Champion… ma tutti erano stati storditi e paralizzati
dall’attacco! Temendo per la sorte dei loro amici digitali, i Digiprescelti
corsero al loro fianco, cercando di far loro coraggio.
“Seadramon!” esclamò Michael, chinandosi per accarezzare il
muso del serpente marino. “Seadramon, come stai? Riesci ad alzarti?”
“Kuh… ci sto… provando…” rispose lui, muovendo a fatica la
bocca. “Ma mi sento… come se… un fulmine… mi… avesse…”
Iori si inginocchiò con apprensione
vicino all’enorme Ankylomon, controllando le sue condizioni. “Ankylomon, tutto
bene?”
“N-non… preoccuparti… Iori…” lo rassicurò il dinosauro
corazzato, sforzandosi di alzarsi sulle zampe posteriori. “Ci vorrà… ben altro
per… buttarmi giù…”
Attorno a loro, Takeru, Jyou e Koushiro stavano
tenendo in braccio le forme Rookie dei loro Digimon, tutti storditi
dall’attacco ricevuto. “Mi… mi dispiace, Takeru… non potevo… permettergli di…
farvi del male…” mormorò Patamon, scusandosi di non aver fatto sparire
SkullSatamon nel Gate of Destiny quando ne aveva avuto
l’opportunità. Takeru scosse la testa, come per dire che non c’era bisogno di
scusarsi. “No, Patamon… è stata colpa nostra, avremmo dovuto immaginare che
quel verme avrebbe ricorso a simili mezzi…”
“Huhuhuhuu… ma che bel quadretto di amicizia
e buoni sentimenti! Disgustoso!” gracchiò SkullSatamon, cominciando ad
avvicinarsi minacciosamente alle sue vittime, godendo del
loro dolore e della loro paura. “Comunque, non c’è
problema! Adesso cancello i vostri Digimon e vi faccio cantare! Allora, chi è il primo che vuole conoscere il mio scettro?”
Prima che chiunque potesse
rispondere, Michael si alzò, volgendosi verso lo scheletro alato e
rivolgendogli uno sguardo di pura rabbia e indignazione. Poi, con grande
sgomento di tutti i suoi compagni, il digiprescelto americano cominciò ad
avanzare verso il demone, tenendo la Crest della Giustizia stretta nella mano
destra, all’altezza del cuore. Gli altri ragazzi non ricordavano di aver mai visto
il gioviale Michael così determinato e infuriato…
“Adesso basta, maledetto assassino!” esclamò Michael,
fermandosi a pochi metri di distanza dallo scheletro alato. “Non ti permetterò
di fare ancora del male ai miei amici… o ai Digimon innocenti di questo mondo!”
Colto di sorpresa dall’audacia del ragazzo biondo,
SkullSatamon si fermò, guardandolo sbalordito per un attimo. Poi, gettò
indietro la testa e scoppiò a ridere. “HAAHAHAHAHA! Tu, mocciosetto, non me lo
permetterai? Stai scherzando, immagino!” Non si accorse
neanche che la Crest nella mano destra di Michael stava iniziando ad emettere
dei raggi di luce bianca… e che Seadramon stava a sua volta iniziando a
brillare, riscuotendosi dalla paralisi!
“Ho la faccia di uno che scherza?” ribattè Michael, ribollendo
di rabbia. “Tu non sei altro che un prepotente e un vigliacco che se la prende
con i deboli e lecca i piedi a chi è più forte di lui!
Io odio quelli come te… e finchè avrò vita, farò tutto
quanto è in mio potere per impedirgli di ottenere ciò che vogliono e fare del
male ai miei amici… MI SONO SPIEGATO?”
Non appena il digiprescelto americano ebbe terminato la
frase, la luce proveniente dalla Crest della Giustizia si intensificò,
investendo lo sbalordito SkullSatamon con il suo caldo bagliore. Il demone
scheletrico ruggì di rabbia e indietreggiò, coprendosi gli occhi con le
braccia, mentre Seadramon si scuoteva di dosso la paralisi e si alzava in tutta
la sua ragguardevole statura.
“Guardate! Michael ha attivato la sua
Crest!” esclamò Koushiro, mettendosi una mano davanti agli occhi.
Seadramon sorrise tra sé, sentendosi pervaso da una nuova,
inebriante sensazione di energia. “Grazie, Michael…
sapevo che il tuo senso di giustizia ti avrebbe guidato in questa prova… sono onorato di essere il tuo compagno, e ora ricambierò il
favore! Seadramon shinka…”
Il corpo del serpente marino aumentò di dimensioni,
diventando più lungo e molto più muscoloso, mentre le sue squame, prima verdi,
cambiavano colore diventando di un luminoso rosso, solcato di tanto in tanto da
brevi strisce nere. Oltre alle due pinne principali che la versione normale di
Seadramon aveva sul petto, spuntarono dal suo corpo diverse
paia di pinne più piccole, che gli consentivano una maggiore manovrabilità in
acqua e una migliore velocità sul terreno. La nuova versione di Seadramon era
inoltre armata di numerosi spuntoni rossi che gli correvano lungo la schiena, e
di una minacciosa coda a forma di frusta, terminante in una mazza molto simile
a quella di Ankylomon. Il ventre del serpente marino
era invece rimasto del suo solito colore bianco. Infine, la testa era diventata
molto più minacciosa, con una grande bocca spalancata
ricolma di denti affilati, una lunga criniera verde simile ad alghe
intracciate, e un elmetto dal bordo frastagliato che copriva il cranio e la
parte superiore del muso, ornato da un lungo corno di metallo a forma di
fulmine che spuntava in mezzo agli occhi. La forma Ultimate
di Betamon atterrò pesantemente, facendo tremare il terreno, e ruggì il proprio
nome.
“…MEGASEADRAMON!”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome:
MegaSeadramon
Tipo: Animale
Marino
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Thunder
Javelin, Ice Blast
Un poderoso e fiero
dragone degli abissi marini, MegaSeadramon controlla il fulmine, usando un
generatore elettrico situato nel corno per scatenare tempeste sugli avversari!
E’ un Ultimate particolarmente potente, e sembra che persino i temuti Deva del
Mondo Digitale del Sud rispettino la sua forza!
Michael rimase sbalordito davanti alla digievoluzione
a livello Ultimate del suo Digimon. “Non… non posso
crederci… Betamon, sei… davvero tu?”
MegaSeadramon si volse verso il suo partner umano,
sorridendo benevolmente e facendo un segno dell’ok (come meglio poteva…) con la pinne anteriori. “In persona, Michael! Questa è la mia forma Ultimate, MegaSeadramon! Anche
se avere dei pollici non mi dispiacerebbe…”
Una breve risata da parte dei Digiprescelti accolse la
battuta del nuovo Ultimate. Quello che sembrava non
divertirsi affatto, invece, era SkullSatamon, che all’apparire della nuova
evoluzione era indietreggiato di qualche passo, fiutando che la situazione si
stava complicando…
“Hmph… cosa credete, di impressionarmi con un po’ di corazza
e un elmo decorato? Ho battuto Digimon ben più robusti di questo! Nail Bone!” ruggì lo scheletro alato,
impugnando lo scettro e scagliando un altro fulmine globulare contro il
serpente marino, che non si degnò nemmeno di schivare il colpo.
“Eh? Attento, MegaSeadramon! Devi
schivarlo!” esclamò Michael, preoccupato per la salvezza del suo
Digimon. Ma le sue preoccupazioni si rivelarono
infondate: infatti, MegaSeadramon abbassò il capo e intercettò il Nail Bone di
SkullSatamon con il corno sulla fronte. Tutti i presenti rimasero sbalorditi
quando l’enorme scarica elettrica penetrò nella lama seghettata e venne assorbita da MegaSeadramon senza danni!
“Credevi davvero che la stessa tecnica funzionasse sempre,
ammasso di ossa?” ruggì l’enorme serpente marino,
guardando con ira lo scheletro che arretrava incredulo. “Il generatore che ho
installato nel mio corno ha anche la funzione di
assorbire gli attacchi elettrici e rispedirli al mittente, come adesso! Thunder Javelin!”
Dal corno di MegaSeadramon scaturì una raffica di fulmini
dorati, che bombardò il terreno attorno a SkullSatamon e centrò in pieno lo
scheletro gigante, strappandogli un acuto urlo di dolore e scagliandolo a vari
metri di distanza. Tuttavia, i danni subiti non furono
eccessivi, e il demone fu in grado di alzarsi qualche istante dopo. “Piaciuta
la sorpresa? E ne ho altre in serbo per te, se non ti è bastata!” tuonò
MegaSeadramon, cominciando a caricare una grande
quantità di energia congelante nella bocca. SkullSatamon scattò in piedi appena
in tempo e si preparò a scansare l’attacco.
“Ice Blast!”
esclamò MegaSeadramon, sparando una fittissima raffica di enormi
lance di ghiaccio contro SkullSatamon, che riuscì a schivarle solo grazie alla
sua velocità superiore. Lo scheletro scattò di lato, permettendo ai proiettili
congelanti di schiantarsi sul terreno senza danni, e fece un salto altissimo,
dirigendosi verso la testa del suo avversario con lo scettro tra le mani,
pronto a sferrare un colpo micidiale!
“Non farti illusioni, anguilla squamosa! Anche
senza il Nail Bone, posso batterti lo stesso! Skull Hammer!” ringhiò SkullSatamon, usando lo scettro come arma
contundente e cercando di colpire MegaSeadramon sul cranio. Il serpente marino
si difese intercettando il colpo con il suo corno seghettato e scagliando
indietro l’avversario con un cenno del capo, ma SkullSatamon spiegò le ali e si
mantenne in sospensione, lanciandosi di nuovo all’attacco! In breve tempo, il
serpente marino e lo scheletro alato iniziarono un duello meraviglioso, scettro
contro corno, con affondi, finte e spettacolari
manovre evasive da una parte e dall’altra! Il clangore del metallo e il suono
sordo dei colpi sul legno iniziò a risuonare per tutta
la radura, mentre le armi dei due potenti Ultimate si scontravano
ripetutamente!
“Metticela tutta, MegaSeadramon! Più forte! Dagliele sode!”
esclamò Michael, alzando la sua Crest in aria per trasmettere al suo Digimon
quanta più energia possibile.
Nel frattempo, dietro i due combattenti, Ankylomon era
riuscito a rialzarsi, anche se camminare rimaneva ancora un po’ faticoso a
causa dello stordimento dato dal Nail Bone. Il Digimon corazzato scosse la
testa per schiarirsela, e alzò lo sguardo verso SkullSatamon e MegaSeadramon,
che stavano proseguendo il loro duello furioso, senza
che nessuno dei due riuscisse a prevalere…
“Stai meglio, Ankylomon?” chiese Iori, appoggiando le mani
su una delle robuste zampe del suo Digimon, come per sorreggerlo
simbolicamente. Il dinosauro rispose annuendo ed emettendo un lieve grugnito
affermativo.
“Sì, Iori, non è niente…” rispose, guardando con rabbia la
battaglia che si stava svolgendo davanti a lui. “Solo, non so cosa darei per
potervi dare una mano in questa situazione…”
Anche Iori volse lo sguardo verso i
due Digimon che, davanti a lui, continuavano a scambiarsi colpi tremendi. Lo
sguardo del giovane Digiprescelto si fermò su SkullSatamon, che proprio in
quell’istante aveva evitato di poco un poderoso colpo di coda da parte di
MegaSeadramon: anche lui, come Michael, sentiva la rabbia crescere sempre di
più nel proprio cuore. SkullSatamon si era macchiato di azioni
infami, che lui non credeva possibile nemmeno concepire: quell’orrida creatura
era disposta persino ad uccidere Digimon e umani innocenti per raggiungere i
suoi scopi… o anche soltanto per divertimento! Dunque
questi erano i Digimon che servivano il potere delle tenebre… queste creature
disumane che non si facevano scrupoli e calpestavano spietatamente la dignità
altrui! Tutte cose che Iori aborriva… ora sì, che riusciva a
capire perfettamente come mai Takeru nutrisse così tanto astio nei confronti
delle tenebre. E, visto di cosa era capace quel
mostro di SkullSatamon, non vedeva come dargli torto…
“Takeru-san…” disse Iori, avvicinandosi al suo amico, che
teneva lo sguardo fisso verso i due combattenti, con lo stordito Patamon ancora
tra le braccia. La voce di Iori riscosse il Digiprescelto della Speranza.
“Eh? Oh… Iori! Tutto bene?” chiese il ragazzino biondo.
Iori annuì lentamente. “Sai, Takeru-san… ora che ho visto
con i miei occhi di cosa sono capaci i servitori delle tenebre… non credo di
poterti dare torto quando condanni il potere delle tenebre, anche se
all’inizio, dico la verità, mi sembrava che tu fossi troppo rigido in questo
senso… non si trattava di semplice pregiudizio da parte tua… tu sapevi meglio
di me di quali atrocità fossero capaci i servitori del
male… e io che pensavo di aver visto tutto con l’Imperatore Digimon…”
Takeru sospirò, con un lieve sorriso sulle labbra. “Capisco
quello che vuoi dire: in quel momento Ken non si rendeva conto di quello che
faceva, era controllato… invece SkullSatamon e tutti quelli come lui seguono le
vie del male di loro volontà, per il puro gusto di seminare morte
e devastazione… sì, è per questo che nutro tanto disprezzo per le
tenebre… e penso che tutto sia incominciato quando ho visto Patamon, nei panni
di Angemon, sacrificarsi per salvarci da Devimon…” Si interruppe per
accarezzare amorevolmente il suo Digimon, poi proseguì. “Tuttavia, Iori, devo
dire che sono stato davvero troppo intransigente… come diresti tu,
BlackWarGreymon non ha avuto scelta riguardo il venire
al mondo… e forse a lui dovrei concedere almeno il beneficio del dubbio, tanto
più che non l’ho mai neanche visto in azione… al contrario di SkullSatamon!”
Il ragazzino biondo aveva appena completato la frase quando
un bagliore bianco, proveniente dal suo D-3, lo fece
trasalire. Takeru abbassò lo sguardo verso il Digivice, osservando con
meraviglia la splendente luce che scaturiva dallo schermo. Al suo fianco, anche
Iori aveva notato lo stesso fenomeno che si ripeteva con il suo D-3: entrambi i
congegni emanavano raggi di energia che penetravano
nei corpi di Ankylomon e Patamon, restituendo loro le forze e sciogliendo
definitivamente la paralisi provocata da SkullSatamon.
“Che… che succede? Patamon! Che cosa…” esclamò Takeru, osservando meravigliato il suo
Digimon che si rialzava in volo, un alone di luce bianca attorno al suo piccolo
corpo.
“Non… non lo so, Takeru…” rispose patamon, con tono
eccitato. “Ma… è una sensazione grandiosa!”. Un attimo
dopo, il piccolo mammifero alato digievolse nuovamente, trasformandosi ancora
una volta in Angemon… ma il bagliore bianco non abbandonò il suo corpo!
“Qualsiasi cosa sia…” commentò Ankylomon,
sentendosi rivitalizzato “…ha un effetto portentoso! Credo che
scaturisca dalla vostra comprensione reciproca!”
“Comprensione reciproca? Ma certo…
una digievoluzione DNA!” esclamò Iori, battendo tra loro le mani e spalancando
gli occhi.
“Non vedo come potrebbe essere altrimenti…” replicò
Koushiro, mentre MegaKabuterimon iniziava a sua volta a recuperare sensibilità.
“Come con Taichi e Yamato, e con Daisuke e Ken… anche in questo caso, la forza
del legame tra i due prescelti ha permesso il miracolo…”
“Non preoccupatevi, ragazzi!” esclamò Jyou. “Abbiate fiducia
in voi stessi e nei vostri Digimon, e vedrete che andrà
tutto bene!”
Un istante di indecisione passò,
poi Iori e Takeru afferrarono i loro Digivice e si volsero per guardarsi negli
occhi.
“Io sono pronto, Takeru! Quando vuoi!”
si sentì la voce autorevole di Angemon.
“Vogliamo anche noi dare una mano!” proseguì Ankylomon,
puntando le zampe a terra.
Un lieve sorriso si dipinse sul volto di Takeru. “Allora,
che ne dici, Iori-kun? Ti senti pronto?”
“Quando vuoi!” rispose Iori,
ricambiando il sorriso. In quel momento, la luce bianca che aveva avvolto
Angemon e Ankylomon si espanse, costringendo Koushiro e Jyou a coprirsi gli
occhi, mentre i due Digimon si trasformavano in scie di luce che saettarono
verso l’alto!
“ANKYLOMON!”
“ANGEMON!”
“JOGRESS SHINKA…”
Le due scie di luce iniziarono ad intrecciarsi tra loro, vorticando sempre più
velocemente, per poi scontrarsi, fondendosi in una massiccia esplosione di
luce! Quando fu possibile vedere di nuovo, al posto di Ankylomon
e Angemon si ergeva un massiccio e bizzarro Digimon alto il triplo di un uomo,
simile ad una statuetta Shakkou: la testa pareva una teiera, aveva la forma di
un ovale dai bordi smussati, con un paio di manici a mò di orecchie, grandi
occhi tondi che parevano rimanere sempre chiusi, una piccola bocca circolare, e
un copricapo cilindrico colore dell’oro, decorato con una croce sulla sommità.
Il petto non era molto dissimile come forma, era
ornato con motivi dorati che spiccavano sull’azzurrino pallido della porcellana
che lo componeva, e aveva un piccolo gioiello blu incastonato all’altezza dello
sterno. L’addome era un tronco di cono che dava l’impressione di un gonnellino,
aveva un simbolo dello Yin-Yang inciso sulla parte anteriore, e presentava
ornamenti dorati simili a quelli del torace. Gli arti erano piccoli e tozzi,
con un paio di gioielli circolari rossi incastonati nelle spalle, piccole mani
con tre corte dita, e piedi simili a tazzine dorate. La strana creatura aveva
inoltre un paio di ali bianche, simili a quelle di
Angemon.
“SHAKKOUMON!”
“Questa è… la digievoluzione DNA di Angemon
e Ankylomon?” si chiese Iori, guardando meravigliato il nuovo Digimon.
“Fantastico! E ora forza, ragazzi, dobbiamo
aiutare Michael e MegaSeadramon!” proseguì Takeru. Shakkoumon si volse verso i
due Digiprescelti e annuì, parlando con le voci di Ankylomon
e Angemon combinate. “CERTAMENTE!”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Shakkoumon
Tipo: Mutante
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Kachina
Bombs, Justice Beam
Questo misterioso
essere è sopravvissuto attraverso le ere, e si è
risvegliato nel presente! E’ un devoto difensore del bene e della giustizia,
che punisce i malvagi con il suo poderoso Justice Beam!
SkullSatamon grugnì quando la coda di MegaSeadramon lo
centrò in pieno, facendogli perdere l’equilibrio e mandandolo a terra con un
tonfo sordo. Ma ancora una volta lo scheletro gigante
si rialzò rapidamente e balzò di nuovo all’attacco, centrando il serpente
marino alla mascella con un colpo del suo scettro. MegaSeadramon grugnì e gettò
indietro la testa, vedendosi costretto ad interrompere l’attacco. SkullSatamon
stava per continuare l’attacco, quando…
“KACHINA BOMBS!”
Una raffica di dischi dorati affilatissimi piovve
all’improvviso addosso a SkullSatamon, facendolo ruggire di rabbia e dolore e
aprendogli degli strappi nelle ali. Infuriato, SkullSatamon cercò di difendersi
con il suo scettro, ma i proiettili erano troppo piccoli e numerosi perché
potesse bloccarli tutti, e molti di essi superarono la
sua guardia, costringendolo a terra.
“Kuh… chi osa…” grugnì, cercando di rialzarsi usando lo
scettro come sostegno. Fu in quel momento che si accorse di Shakkoumon, che
aveva lanciato i suoi dischi taglienti dal simbolo circolare dello Yin-Yang
inciso sulla parte inferiore del suo corpo. “Un altro
Ultimate? Che cosa c’è, una svendita?”
“Takeru! Iori! Hey, ragazzi, vedo che anche voi vi siete
organizzati!” esclamò Michael, vedendo i suoi amici in
piedi dietro di lui, con i D-3 in mano.
“PUOI DIRLO FORTE! ED ORA, SKULLSATAMON,
DOVRAI VEDERTELA CON NOI!” esclamò Shakkoumon, parandosi davanti al Digimon
scheletro, gli occhi illuminati di una viva luce scarlatta.
L’enorme scheletro strinse i denti, caricando nuovamente il
suo scettro carico di energia. “Hmph! Credete che
basti un trucchetto come questo a spaventarmi? Potrà funzionare contro quel
perdente di Mephistomon, ma io sono di tutt’altra
pasta!”
“E’ QUELLO CHE VEDREMO! JUSTICE
BEAM!” esclamò il Digimon mutante, e improvvisamente due ardenti raggi di energia rossa scaturirono dai suoi occhi, dirigendosi
contro SkullSatamon e centrandolo in pieno prima che potesse usare di nuovo il
Nail Bone. Con un urlo, il demone scheletrico venne
trascinato via dall’impeto dei laser gemelli e sbattuto contro il tronco di un
albero, per poi ricadere a terra stordito. Ormai era alle corde, e se ne
rendeva conto… oltretutto, i Digimon che lui aveva paralizzato prima si stavano
risvegliando…
“ALLORA, SKULLSATAMON? TI BASTA O DOBBIAMO DARTI UN’ALTRA
DIMOSTRAZIONE?” esclamò Shakkoumon, avvicinandosi
minacciosamente all’avversario caduto, che si rialzò lentamente.
“Se fossi in te, lascerei perdere!
Non puoi battere quattro Ultimate in una volta!”
aggiunse MegaSeadramon. Pur con riluttanza, SkullSatamon fu costretto ad
ammettere l’evidenza – ormai era troppo indebolito per
resistere ulteriormente ad un combattimento simile…
Con un grugnito di rabbia e disappunto,
SkullSatamon si rialzò lentamente, fissando infuriato il gruppetto di bambini
prescelti e Digimon che lo fronteggiavano. “Hmph… per quanto mi secchi, non posso che darvi ragione… ma attenti a voi,
mocciosi prescelti! Non ho finito con voi, e questo insulto
non resterà impunito!” gracchiò lo scheletro, poi alzò lo scettro in aria e si
teletrasportò al sicuro, scomparendo dalla vista dei ragazzi prescelti.
“Phew…” esclamò Jyou, tirando un sospiro
di sollievo. “Per un attimo ho davvero temuto il peggio… meno male che
le nuove Digievoluzioni sono arrivate al momento giusto!”
“Già…” commentò Gomamon, che proprio in quel momento si era
liberato dalla paralisi. “Congratulazioni, ragazzi! Avete fatto davvero un
ottimo lavoro! Se continuate così, temo proprio che
noi veterani dovremo andare in pensione!” Tutti risero leggermente alla battuta
di Gomamon.
“Temo che non sarà così semplice…” riprese Koushiro. “Ora
sappiamo di avere dei nuovi nemici, questi Daemon Corps… e questo vuol dire che
ora più che mai avremo bisogno dell’aiuto di tutti!”
MegaSeadramon anuì, prima che il suo corpo
iniziasse a rimpicciolire e lui ritornasse ad essere Betamon. “Infatti. Quello SkullSatamon non mi dà l’impressione di uno
che molla alla prima sconfitta, e sono sicuro che ce lo
ritroveremo tra i piedi… lui e i suoi amichetti!”
“Quello che mi preoccupa è questo Daemon… SkullSatamon ha
detto che cercavano Ken, giusto?” aggiunse Takeru, mentre davanti a lui
Shakkoumon si scindeva nuovamente in Patamon e Armadillomon. I due Digimon
corsero immediatamente dai rispettivi partner umani, ridendo di gioia per la
riuscita digievoluzione DNA. L’allegria per la vittoria ebbe presto il
sopravvento sulla preoccupazione.
“Bravo, Armadillomon! Sono fiero di te!”
esclamò un inorgoglito Iori, prendendo in braccio il suo Digimon.
“E’ stato tutto grazie alla vostra intesa, amico mio!”
rispose Armadillomon ridendo.
“Complimenti, Takeru!” si congratulò Patamon, volano in
braccio al suo partner. “Ancora una volta sei stato grande!”
“Lo siamo stati, Patamon… io, te, Iori-kun e Armadillomon!”
rispose lui con un sorriso.
“E congratulazioni anche a te, Betamon… posso dire in tutta
tranquillità che ci hai salvati tutti!” fu la volta di
Michael di congratularsi con il suo partner. Il piccolo Digimon dall’aspetto di
girino si grattò la nuca con una zampina artigliata e sorrise goffamente. “Beh,
modestamente… ma è stato anche merito tuo, Michael… hai
tirato fuori le tue qualità migliori, e il resto è venuto da sé!”
“Ha ragione…” rispose Jyou. “Congratulazioni, Michael, ti sei dimostrato degno della tua Crest!”
Michael sorrise con aria un po’ imbarazzata, e stava per
rispondere quando improvvisamente delle vocette acute, piene di gioia e di
gratitudine, si fecero sentire dalla foresta, e un attimo dopo una folla di estatici Upamon, provenienti senza dubbio dal villaggio
che SkullSatamon aveva minacciato, fece irruzione nella radura, saltellando
allegramente attorno a Digiprescelti e Digimon!
“Ce l’avete fatta!”
“Ci avete salvati!”
“Avete sconfitto il Digimon cattivo!”
“Evviva i Digiprescelti!”
Queste ed altre esclamazioni di gioia riempirono l’aria,
mentre i piccoli Digimon sciamavano attorno ai loro sorpresi ma felici
salvatori!
“Hey, ragazzi, piano! Soffro di
vertigini!” esclamò Betamon quando un gruppetto di Upamon
lo sollevò, lanciandolo in aria per poi riafferrarlo mentre scendeva.
“Ma se quando diventi MegaSeadramon
sei così alto!” rispose Michael, ridendo divertito per la marea di piccoli
Digimon tondi e carini che gli si stavano arrampicando addosso!
“Evviva! Evviva! Lunga vita ai ragazzi prescelti!” esclamò
un altro Upamon, salendo sul berrettino dello sbalordito Takeru.
“Hey, calma, amici! Quello è il mio posto preferito… Argh!”
cercò di protestare Patamon, mentre veniva portato in
trionfo dai piccoli Digimon In-Training.
Tentomon rise leggermente davanti allo spettacolo. “Beh…
immagino che questi siano i momenti più gratificanti di una carriera da
Digiprescelto, dico bene, Koushiro?”
“Hai ragione…” rispose pacatamente Koushiro, permettendo a
Tentomon di atterrargli sulla spalla “…se non avessimo fermato SkullSatamon, avrebbe ucciso tutti questi piccoli Digimon innocenti… e
ora, vedere la loro gioia dà felicità anche a noi…”
“Chissà gli altri come se la stanno cavando…” riprese
Gomamon “Spero abbiano avuto più fortuna di noi…”
**********
“Volcanic Strike!”
ruggì Monochromon, spalancando le fauci e sparano una enorme
palla di fuoco contro Doumon. Sfortunatamente, il Digimon sciamano si difese
efficacemente facendo roteare il proprio pennello, come un campione di arti marziali avrebbe fatto con un bastone, e
intercettando il proiettile energetico a mezz’aria, facendo dissolvere. Rosa
strinse i denti. Era già da un bel po’ che lei e le altre ragazze Digiprescelte
si erano ritrovate in quello strano e gelido mondo senza colore e stavano
combattendo contro Doumon, chiaramente un Digimon artificiale di Mephistomon, e
il loro avversario si stava rivelando molto più tosto del previsto… Tutti i
loro attacchi erano andati a vuoto, e soltanto i Digimon di Miyako, Catherine e
Rosa erano in grado di combattere… Biyomon e Palmon erano state colpite dalle
pergamene sigillanti di Doumon, che impedivano loro di evolvere, e Sora e Mimi
erano ancora impegnate a toglierle, visto che sembravano
incollate alle fronti dei loro Digimon! Per quanto riguardava Hikari… era
ancora in trance, ferma davanti al mare plumbeo che
bagnava quell’orrida spiaggia senza vita, e non poteva partecipare allo
scontro! Così, gli unici Digimon in grado di diventare Ultimate e combattere ad
armi pari con Doumon erano fuori goco!
“Grand Horn!”
esclamò Aquilamon, scendendo in picchiata su Doumon con le corna avvolte da un’aura
di energia rossa, tentando di impalare il Digimon
sciamano su di esse. Ancora una volta, però, la differenza di livello si fece
sentire: proprio quando ormai sembrava che fosse suo destino essere colpito,
Doumon spiccò un salto altissimo, schivando il colpo e atterrando sul dorso di Aquilamon, poi alzò il suo enorme pennello e lo abbattè
sulla testa dell’enorme rapace, facendolo abbattere al suolo con uno strillo
acuto.
“No! Aquilamon!” esclamò Miyako.
“Adesso ci hai stufato, pagliaccio in kimono! Pummel Peck!” esclamò Kiwimon, sparando
una raffica di proiettili simili alla sua testa contro Doumon mentre
quest’ultima scendeva dal dorso di Aquilamon con un
salto acrobatico. Lo sciame di piccoli missili centrò il Digimon sciamano,
facendolo barcollare, allentando la sua presa sul pennello, e aprendo alcuni
squarci nel suo elegante vestito.
“Bravo, Kiwimon! Finalmente lo stiamo mettendo alle corde!”
esultò Catherine, ma la sua gioia durò fin troppo poco: infatti
Doumon si rimise rapidamente in guardia,
irritata da quella fugace sconfitta, e usò il suo attacco Demon’s Gate: con
due rapidi colpi di pennello in aria, tracciò uno strano ideogramma luminoso
sospeso nel vuoto e lo scagliò contro Kiwimon e Monochromon, colpendoli in
pieno e facendoli finire rovinosamente al suolo in una tremenda esplosione che
fece perdere l’equilibrio alle ragazze. La forza del colpo fu tale che Kiwimon
regredì immediatamente a Floramon.
“Floramon!” esclamò Catherine, correndo verso il suo Digimon
per portarlo in salvo.
“Demonios…”
mormorò Rosa, stringendo una mano a pugno e portandosela davanti alla bocca. “Che cosa ci vuole per battere questa cosa?”
Proprio mentre Rosa si faceva questa domanda, il cielo
grigio sopra di loro si rabbuiò ancora di più, mentre una tremenda risata,
simile al rombo di un tuono, riecheggiò in tutto il desolato litorale, mandando
brividi di gelo lungo la spina dorsale delle ragazze e dei loro Digimon. “Huhuhuhuuu… Rassegnatevi, bambini prescelti…
questa è la Dark Area, il luogo dove ha origine ogni forma di malvagità che
piaga il Mondo Digitale… lasciate ogni speranza, poiché
il vostro destino è segnato! La cosa più intelligente che potete fare, è
chinare il capo, e spalancare la vostra anima alle tenebre che pervadono questo
reame! ”
Mimi si guardò attorno, terrorizzata. “Aaah! Chi… chi ha parlato?”
“Avanti, fatti vedere!” esclamò Gatomon, sfoderando gli
artigli e gettando rapide occhiate attorno a sé. “Esci fuori e combatti
lealmente, se hai coraggio!”
La voce demoniaca sghignazzò nuovamente, divertita dal
tentativo di Gatomon, e proseguì, senza neanche badare alla domanda. “Ora, Hikari Yagami… vieni a me, mia regina…
assieme, diventeremo la più grande potenza che
entrambi i mondi abbiano mai visto… non opporti, bambina prescelta, poiché questo
è il tuo destino!”
Hikari sembrò risvegliarsi dalla trance
in cui era caduta, facendo qualche passo indietro e impallidendo visibilmente. “N-no!
No! Lasciami stare, chiunque tu sia! Non diventerò un
tuo strumento!”
“La tua resistenza è
ammirevole, ma inutile, bambina…” proseguì la misteriosa entità, con il
tono di un maestro che rimprovera una scolara
indisciplinata ma promettente. “Ogni
cosa è già stata decisa, fin da prima che tu nascessi…
tu non puoi decidere nulla! Vieni a me, Hikari Yagami… apri
il tuo cuore alle forze dell’apatia e della disperazione…”
In quel momento Hikari si accorse, con suo estremo orrore,
che le sue gambe si stavano muovendo senza che lei le controllasse, come se il
suo corpo si fosse reso indipendente dal cervello! “NO! Non voglio venire da
te! Lasciami! Lasciami andare!” strillò la ragazzina, mentre già i suoi passi
la portavano ad immergere i piedi nell’acqua plumbea che lambiva
la spiaggia maledetta. L’acqua della Dark Area era un immondo liquido nerastro,
viscoso come la pece e denso come sciroppo… c’era
davvero da chiedersi come, fino a poco tempo prima, avesse potuto passare per
normale acqua di mare!
“Hikari! Lasciala andare, maledetto! Lasciala andare, o
dovrai vedertela con me!” strepitò Gatomon,
aggrappandosi ai pantaloncini di Hikari e tirandola verso di sé per non
lasciarla andare.
“Hikari-chan!” esclamò Sora, correndo a fianco della sorella
del suo migliore amico e afferrandole una spalla. “Fermati, ti prego! Non puoi
andare da lui!”
“Non… non ce la faccio, Sora-san…” mormorò la ragazzina,
mentre delle lacrime cominciavano a scorrere lungo le guance. “Non vorrei… ma
non posso oppormi… la voce delle tenebre… è troppo
forte!”
“Svegliati, Hikari!” strillò Miyako, raggiungendo a sua volta
la sua amica e dandole un deciso scrollone. “Tu sei più forte di così! Non è da te farsi abbattere da questo buffone, chiunque egli sia!
Quindi forza, Hikari, opponiti a lui!”
Hikari scosse la testa, pur rallentando il suo passo
attraverso le acque immonde. “Tu… tu non capisci… Miyako-san…
non mi posso opporre… è più forte di me…”
SCIAFF!
Improvvisamente, Miyako alzò una mano e, con un secco
movimento circolare, tirò un sonoro ceffone sulla guancia sinistra di Hikari,
facendole inclinare lievemente la testa di lato. Il gesto ebbe l’effetto di
scuotere la Digiprescelta della Luce, i cui occhi ritornarono limpidi come erano alcuni minuti prima.
“PIANTALA!” strillò Miyako, mentre Hikari si fermava,
sbalordita, e si portava una mano alla guancia. “Ti stai arrendendo e basta!
Nulla di quello che ti ha detto questo babbeo è vero! Tu puoi decidere il tuo
destino, e nessuno può dirti quello che devi o non
devi fare! E poi… io non ti lascerò mai andare da lui!
Tu sei mia amica, Hikari, e non permetterò alle tenebre di portarti via! Se loro ti chiamano… io urlerò più forte di loro!”
Tutti, ragazze e Digimon, volsero
sguardi meravigliati e ammirati verso le due amiche. Hikari rimase in silenzio
per un attimo, sentendo il dolore alla guancia alleviarsi, e una sensazione di
calore pervaderle le membra, scacciando il gelo che fino ad
un attimo prima aveva minacciato di impadronirsi di lei. Ora si rendeva
conto, una volta di più, che non era sola ad affrontare quel momento difficile,
e che la sua vivace amica occhialuta le sarebbe stata vicino,
in ogni caso!
“E se la voce di Miyako non basterà…”
esclamò improvvisamente Sora con tono deciso “…aggiungerò la mia! Nessuno ha il
diritto di manipolare i miei amici per i propri scopi egoistici!”
“Io sono la tua partner, Hikari!” affermò Gatomon. “Se qualcuno vorrà farti del male, dovrà prima passare su di
me!”
“E anche su di me!” ribattè
Hawkmon.
“Ci sono anch’io!” esclamò Mimi, alzandosi di scatto dal
terreno sabbioso. Anche Biyomon e Palmon, scrollandosi
temporaneamente di dosso lo stordimento causato dalla Spell Prohibition di
Doumon, si stavano alzando, pronte a dare una mano anche se ferme alla forma
Rookie. La vista di tutte quelle persone e Digimon pronti a combattere per
difenderla restituì ad Hikari la sicurezza che la
serviva per ribellarsi alla stretta di quell’entità diabolica!
“Andiamo, Hikari…” disse Miyako, tendendo la mano verso
Hikari, con voce addolcita. “Affrontiamo le tenebre assieme, e vedrai che le
sconfiggeremo!” In quel momento, lo schermo del suo D-3 si illuminò
di una luce bianca che diffuse i propri raggi purificanti per tutto l’oscuro
mondo circostante, e penetrarono nel corpo di Aquilamon, restituendogli energia
e dandogli una nuova forza…
“Grazie, Miyako-san… grazie, amici…” rispose Hikari. “Che
cosa farei senza di voi…” Il suo D-3 si illuminò a sua
volta, avvolgendo Gatomon di una luce calda e rassicurante e conferendole un’energia
mai sentita prima…
Improvvisamente, le acque infernali cominciarono a
ribollire, come se il mare stesso fosse stato oltraggiato da quei discorsi di incoraggiamento e speranza. “Voi osate? Voi osate cercare di sottrarmi ciò che mi appartiene di
diritto? La vostra impudenza è inarrivabile! Voi…”
“Tu cierra el pico,
quieres? Chiudi il becco, tu!” strillò Rosa,
interrompendo la voce demoniaca. “Vorresti che noi rinunciassimo a combattere e
ci rassegnassimo a diventare tuoi schiavi? Beh, tanto spiacente! Io non
abbandonerò mai le mie speranze, sono fatta così, sono
ottimista! Me has oido? Io non mi
farò mai prendere dall’apatia!”
In quel momento, la stessa luce bianca che in quel momento veniva emanata dai D-3 avvolse la Crest della Vitalità
appesa al collo della ragazzina messicana, aggiungendo il proprio bagliore a
quelli dei Digivice nuovo modello! La misteriosa entità che aveva parlato prima
ruggì di rabbia e indignazione, ma non c’era nulla che potesse fare! Doumon,
sorpreso dalla situazione imprevista, indietreggiò, coprendosi il volto con l’ampia
manica del suo kimono, mentre scintille bianche iniziavano a danzare attorno ai
corpi di Gatomon, Aquilamon e Monochromon, conferendo loro l’energia necessaria
all’evoluzione!
“Bel colpo, Rosa!” ruggì il dinosauro grigio. “Non ti sei
lasciata sopraffare dal grigiore spirituale di questo posto… e la tua Crest ti
ha ricompensato. Ora tocca a me non deluderti!”
Un largo sorriso si dipinse sul volto della bambina, che
alzò il suo Digivice verso il suo compagno. “Grande! E
allora… ve, Monochromon!”
“Non saremo da meno, Hikari!” disse Miyako, stringendo il
suo D-3. “Che ne dici, tentiamo la Digievoluzione DNA?”
“Andiamo, Miyako-san!” rispose Hikari. La luce proveniente
dagli schermi dei D-3 si intensificò, inghiottendo la
zona nel suo splendore!
“Monochromon chou
shinka…”
Il dinosauro grigio aumentò ulteriormente di dimensioni, e assunse
un’andatura bipede, alzandosi sulle zampe posteriori e toccando un’altezza di almeno
dodici metri! La sua coriacea pelle grigia cambiò colore, diventando verde
oliva, la corazza nera che gli proteggeva il dorso e le zampe si ispessì, e un largo collare nero apparve attorno alla
parte posteriore del suo collo, offrendogli ancora maggiore protezione. Sulla
sua testa apparve uno spesso elmo che proteggeva il cranio e la mascella
superiore, mentre due lunghe corna, affilate come rasoi e decorate da righe
nere e rosse, spuntavano al di sopra dei grandi occhi
azzurri del nuovo Digimon. Il corno sul naso si era invece rimpicciolito, e il
sottopancia del dinosauro era rimasto di colore bianco sporco. Infine, una
lunga coda a frusta si agitava dietro il nuovo arrivato. Il Digimon di Rosa
aveva assunto l’aspetto di un colossale triceratopo bipede, che pestò un piede per terra e si mise in posizione, puntando il
capo corazzato verso Doumon!
“TRICERAMON!”
“AQUILAMON!”
“GATOMON!”
“JOGRESS SHINKA…”
Aquilamon e Gatomon si trasformarono in due scie di luce che schizzarono verso
l’altro, volando sempre più vicine, fino a scontrarsi in un lampo accecante!
Quando fu possibile vedere di nuovo, le Digiprescelte videro, al posto dei due
Digimon, una creatura simile ad un ibrido tra un uomo e un
aquila: delle stesse dimensioni di un essere umano, aveva i capelli corti
e piuttosto scompigliati, di un vivo color rosso mattone non molto dissimile da
quello dei capelli di Daisuke, un visore metallico che proteggeva i suoi occhi,
e lunghe orecchie bianche con le punte viola, vagamente simili a quelle di
Gatomon. Il corpo, longilineo ma robusto, era coperto di una pelle bianca, lunghe
piume bianche e rosse si dipartivano dagli avambracci, e il suo petto e le sue
spalle erano protetti da placche metalliche. Alla vita, portava una cintura di
metallo con un gioiello circolare rosso incastonato sulla fibbia. I fianchi e
le gambe erano da uccello rapace, coperti di piume
rossicce, con tanto di coda piumata e lunghi artigli sulle dita dei piedi. Il nuovo
Digimon fece una piroetta su sé stesso e atterrò in una elegante
posa da combattimento, sorridendo lievemente e mettendo in mostra i corti
canini che davano al suo volto un aspetto vagamente felino.
“SILPHYMON!”
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Triceramon
Tipo: Dinosauro
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Tri
Horn Attack, Mega Dash
Un dinosauro erbivoro,
ma combattivo e coraggioso. Affronta gli avversari con le sue potenti corna,
che gli conferiscono una forza d’impatto spaventosa! Grazie ad esse, non teme nessun avversario!
Nome: Silphymon
Tipo: Uccello
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Static
Force, Astral Laser
Digimon nato dalla
Digievoluzione DNA di Aquilamon e Gatomon. Questo asso
dell’aria sfreccia attraverso i cieli, attaccando i suoi avversari in un lampo
e abbattendoli con il suo potente laser!
Doumon indietreggiò ulteriormente, colta di sorpresa dall’improvvisa
svolta degli eventi, mentre le due nuove Digievoluzioni atterravano davanti a lei,
pronte al combattimento! Il Digimon artificiale non aveva direttive su come
affrontare una situazione del genere… e si rendeva conto di avere davanti due
Ultimate!
“E ALLORA? NON FAI PIU’ IL DURO,
ORA CHE HAI DAVANTI AVVERSARI ALLA TUA ALTEZZA?” chiese Silphymon, parlando con
l voci di Aquilamon e Gatomon contemporaneamente. L’uomo-aquila
avanzò di un passo verso il Digimon sciamano, sorridendo furbescamente.
“Forse ha solo bisogno di un incentivo! Lascia fare a me,
Silphymon! Tri Horn Attack!” esclamò
Triceramon, facendo un enorme balzo verso Doumon e puntandogli contro le enormi
corna, crepitanti di fiamme rosse. Per istinto, Doumon si difese usando di
nuovo il suo attacco Demon’s Gate, tracciando un ideogramma incandescente nell’aria
con il suo pennello e scagliandolo contro Triceramon, ma il colpo si infranse senza danni sul robusto corpo del triceratopo
bipede, che proseguì la sua picchiata e raggiunse lo sbalordito Digimon
artificiale.
“PRENDI QUESTO!” ruggì Triceramon e, con un rapido e secco
movimento del collo centrò in pieno Doumon con una devastante testata,
sollevandola da terra, spezzando in due il suo pennello, e scagliandola ad
almeno una dozzina di metri di distanza. La malvagia volpe sciamana crollò
pesantemente al suolo e rimase stordita per un attimo, ma si rialzò poco dopo,
pur a fatica, e ritirò le mani all’interno delle ampie maniche del suo abito
sacerdotale, preparandosi a scagliare le stesse pergamene che avevano
incapacitato Biyomon e Palmon all’inizio della battaglia. Per fortuna,
Silphymon si rivelò più veloce di lei!
“NON TE LO LASCERO’ FARE! STATIC FORCE!” esclamò l’uomo-aquila, creando una sfera di
crepitante energia rosa nel cavo delle mani e scagliandola contro Doumon in
forma di una palla di fuoco fosforescente. Impegnata a preparare il suo
attacco, Doumon non riuscì a difendersi efficacemente, e la Static Force di
Silphymon la colpì in pieno petto, dandole appena il tempo di spalancare gli
occhi incredula prima che il suo corpo diventasse di
granito nero e si infrangesse in numerosi pixel neri che fluttuarono in aria
per un po’ prima di svanire nel nulla. Doumon era stata sconfitta.
“Sì! Yahoo! Bella prova!” esclamò un’euforica Miyako,
saltando di gioia e alzando un pugno in aria. Tutt’attorno, anche le altre
Digiprescelte e i rispettivi Digimon iniziarono ad esultare per la schiacciante
vittoria di Silphymon e Triceramon, mentre le pergamene appiccicate a Biyomon e
Palmon si dissolvevano nel nulla, liberando le loro vittime dalla maledizione.
“Biyomon!” esclamò Sora, chinandosi assieme a Mimi per
controllare le condizioni del suo Digimon. “Come va? Stai meglio?”
“Sì, Sora, grazie!” cinguettò l’uccellino rosa, scuotendo la
testa. “Ora che quel Digimon non c’è più, anche gli effetti dei suoi
incantesimi sono svaniti…”
“Ci dispiace solo di non aver potuto essere più utili…”
proseguì Palmon, mettendosi a posto il fiore sul capo. Mimi scosse la testa
come per dire che non c’era bisogno di scusarsi. “Non preoccuparti, Palmon! L’importante
è che stiate bene. Ora però dobbiamo pensare a come uscire da questo orribile posto…”
“Hey, regarde! Sta succedendo qualcosa!” esclamò Catherine, indicando il
paesaggio attorno a loro. Con grande sorpresa di tutte,
il paesaggio desolante e avvelenato dalla malignità nel quale erano immerse
cominciò a svanire, il cielo grigio lasciava progressivamente spazio a quello
azzurro e sano della foresta vergine, e le piante e l’erba riprendevano il loro
naturale colore smeraldino. Anche il terreno arido e
spoglio riassunse il suo colore marrone e vivo, e il mare nero e viscoso
scomparve progressivamente. In breve tempo, le ragazze e i loro Digimon si
ritrovarono nuovamente nel bel mezzo della foresta, proprio sul sentiero che
stavano percorrendo.
“Beh, credo che il problema non si ponga più!” commentò
Triceramon alzando le spalle. Poi, il suo enorme corpo cominciò a brillare e a
rimpicciolire, trasformandosi nuovamente nella sua forma Rookie, il piccolo
umanoide di roccia chiamato Gotsumon. “E allora, Rosa?
Che te ne è parso della mia Digievoluzione?”
“Gotsumon! Tu eres el
mejor!” esclamò Rosa, correndo dal suo Digimon e stringendolo in un abbraccio
affettuoso. “Hai dato una lezione a quella buffona travestita
da strega! E la tua forma Ultimate è stupenda!
Grandissimo!”
Ridendo divertito, Gotsumon ricambiò l’abbraccio della sua
piccola amica.
“Congratulazioni anche a te, Rosa-chan!” si complimentò Mimi,
appoggiando una mano sulla spalla della piccola messicana. “Hai fatto
risplendere la tua Crest, dimostrandoti una Digiprescelta in tutto e per tutto!”
“Beh, modestamente… ho fatto un buon lavoro! Hehehehee…”
rispose Rosa, mettendosi una mano dietro la nuca e scoppiando a ridere.
“Noi invece non abbiamo potuto aiutarvi… Je regrette beaucoup…” commentò
Floramon, abbassando i petali con aria depressa. La sua partner umana,
Catherine, le accarezzò la testolina per consolarla.
“Ci rifaremo la prossima volta, Floramon. Non è il caso di avere fretta, il nostro momento verrà…” disse
la biondina francese, sorridendo dolcemente al piccolo Digimon fiore.
“BEH, RAGAZZE? VI E’ PIACIUTA LA NOSTRA
DIGIEVOLUZIONE DNA? SPERIAMO DI SI’!” esclamò
Silphymon, atterrando elegantemente e iniziando a brillare. Poco dopo, si
scisse nuovamente in Hawkmon e Gatomon.
“Siete stati grandi! Una Digievoluzione
DNA perfetta!” commentò Miyako, rivolgendo un entusiasta segno di
vittoria al falchetto, che le svolazzò sulla spalla e si appollaiò, strusciando
affettuosamente la testa contro la guancia della sua partner.
“Tu stai bene, Hikari?” chiese Gatomon, salendo in braccio
alla prescelta della Luce. “Non credo sia stata un’esperienza molto piacevole…”
“Non lo è stata, Gatomon… ma sto bene! Grazie infinite di
avermi aiutato!” rispose Hikari, accarezzando la testa
della gattina. Poi, alzò lo sguardo verso Miyako, fissandola con aria
riconoscente. “E grazie anche a te, Miyako-san! Se non fosse stato per te… e per tutte voi, ragazze… non so
come sarebbe andata a finire! Probabilmente sarei diventata la schiava di quel
mostro che cercava di chiamarmi!”
“Hey, a cosa servono le amiche?” rispose Miyako, sfoderando
il suo classico sorrisone. “Servono a condividere momenti tristi e momenti
felici, e a farti luce quando vedi tutto nero! Tu avresti fatto la stessa cosa
per me… o per chiunque altro!” Assumendo un tono un po’ più serio, la ragazzina
dai capelli violetti proseguì. “E
poi… quello che ho detto è la verità. Tu per noi sei un’amica preziosa, Hikari,
e non vogliamo che le forze dell’oscurità ti sottraggano a noi! Tuo fratello…
Takeru-kun… Daisuke-kun… e tutti noi… soffriremmo
moltissimo per la tua perdita!”
“Sì, Miyako ha ragione!” disse Sora. “Finchè ci saremo noi,
non dovrai temere, perché non sarai mai sola! Saremo sempre pronti ad aiutarti!”
“Grazie, amiche mie…” mormorò Hikari, commossa. “Grazie a
tutte voi!”
**********
Ci dispiace, nostro
signore…
Ce l’avevamo quasi fatta…
Il suo desiderio si
sarebbe finalmente realizzato…
Regina Hikari…
Le orride acque della Dark Area si erano calmate, dopo la terribile
battaglia che si era svolta nei loro pressi, e il mare oscuro era tornato
liscio come olio. Ma la calma apparente non rifletteva l’ira che ribolliva al
suo interno, né la disperazione delle anime perse che in esso
fluttuavano senza meta e senza scopo. Oggi, una preda importante era loro
sfuggita. Il momento del trionfo del loro signore, unica loro ragione d’essere,
era stato di nuovo rimandato… a chissà quando…
Improvvisamente, il mare ricominciò a ribollire, e una gigantesca ombra emerse, imponente e minacciosa, in un
silenzio innaturale, da un gorgo che si era magicamente creato sulla superficie
dell’oceano di morte. Una figura alta almeno quindici metri, le cui
caratteristiche erano nascoste dall’oscurità, ma la cui testa oblunga, i
possenti muscoli, le ampie ali da pipistrello, e gli ardenti occhi rossi sangue
colmi di odio, unica traccia di colore e sentimenti in
quel grigio reame, erano chiaramente visibili.
L’entità misteriosa rimase per qualche
istante sospesa sull’acqua, scandendo poche, agghiaccianti parole nella
sua voce gutturale.
“Hikari Yagami…
figlia della luce… tu sarai mia… che tu lo voglia o no…”
Poi, silenziosamente come era
venuto, Dragomon si inabissò nuovamente, scomparendo nelle gelide profondità
della Dark Area, mentre il gorgo si richiudeva sopra di lui.
CONTINUA…
Note dell’autore: Et voila! Ecco terminato il capitolo 16,
uno dei più movimentati che io abbia mai scritto! Mi sono davvero divertito a
scriverlo, e spero che vi siano piaciute le nuove digievoluzioni e le battaglie
che i nostri ragazzi hanno affrontato!
Per quanti fossero rimasti
sbalorditi dalla citazione ad inizio capitolo… ebbene sì, lo ammetto: nonostante
la mia non più verde età, adoro le mitiche fatine di Recanati! Quella frase, in
particolare, viene pronunciata da Musa all’inizio di
un episodio della seconda serie, e dal momento che in questo capitolo il
silenzio è presentato come qualcosa di oscuro e pericoloso, l’ho trovata adatta
come frase d’apertura! Parentesi chiusa.
Mi rendo conto di aver reso SkullSatamon molto feroce, ma
non dimentichiamo che qui stiamo parlando del Digimon che (nell’anime)
ha cercato di uccidere un’intera scolaresca soltanto per godere della
disperazione dei Digiprescelti! Avrete inoltre notato che SkullSatamon non è
assurdamente potente come lo era nell’anime: in fondo,
ho sempre trovato inverosimile che un semplice Ultimate come lui riuscisse a
battere un Mega del calibro di Imperialdramon (che arriverà tra poco, state
tranquilli…) senza neanche fare fatica. Oddio, è pur vero che nella prima serie
MagnAngemon ha battuto Piedmon, il più potente dei Dark Masters, senza problemi…
ma MagnAngemon lo considero un po’ un’eccezione alla regola!
Infine… sì, so cosa state per chiedermi: chi cavolo è questo
Dragomon? Allora, vi ricordate il famoso episodio della seconda serie in cui
Hikari viene trascinata per la prima volta nel ‘mare’?
Vi ricordate che, all’inizio e alla fine di quella puntata, si era vista quella gigantesca e inquietante ombra nera
emergere dal mare, per poi sprofondare nuovamente? Quello era Dragomon! (Mi
sembra inoltre che Oikawa avesse brevemente accennato a lui, in uno degli
ultimi episodi…) In ogni caso, questa sarà l’ultima volta che lo vedrete nella
mia storia. Ritornerà in un seguito, e mirerà ancora a
impadronirsi di Hikari… per quale scopo? Ai posteri l’ardua sentenza…
Io, intanto, mi congedo, e ritorno alle mie sudate carte:
algebra! Augurandovi buon proseguimento, vi do appuntamento
al Capitolo 17, dove seguirò il gruppo di Taichi e Daisuke! Alla
prossima, colleghi fan di Digimon!
Una fanfiction di
Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Bentornati al consueto appuntamento con Digimon, e
sono lieto di constatare che anche il mio ultimo
capitolo ha ricevuto una buona accoglienza! Ma non è
il caso di adagiarsi sugli allori, e allora… eccomi di nuovo al lavoro!
Palmon: Vedo che ce la stai veramente mettendo tutta per
questa storia… ogni sera ti metti là a buttare giù
qualche riga!
Justice: Beh, è quello che succede quando
si tiene molto a qualcosa! Si trova il tempo per farlo! E,
ridendo e scherzando, sono riuscito a scrivere sedici capitoli in quattro mesi
e mezzo!
Mimi: In tal caso… ti auguriamo buon proseguimento!
Justice: Grazie, Mimi-chan! Ora… credo sia il caso di
rispondere alle recensioni dei lettori!
Daisuke: Bene, e cominciamo subito con la mia fan Miele! L’autore è davvero contento che tu sia così
affezionata alle sue fanfiction, e lo siamo molto anche noi Digiprescelti! Comunque, anche se questa storia sta volgendo al termine,
Justice ne ha ancora molte in cantiere! Quindi il
divertimento non finirà così presto!
Veemon: Bene, allora in questo capitolo vedrai in azione Dai, Taichi e gli altri! Non vedi l’ora? Neanch’io!
Yamato: Killkenny ringrazia l’autore per aver dato qualche
randellata a SkullSatamon… e l’autore risponde che è stato un autentico
piacere… ha sempre odiato quello stupido ammasso di ossa!
Comunque, grazie per la recensione! Speriamo che anche
i prossimi combattimenti siano all’altezza…
Iori: Ancora una volta, Driger è rimasta soddisfatta dal
capitolo precedente… questo ci fa molto piacere! Ora che la storia comincia ad
avviarsi alla conclusione, ci auguriamo che anche questo capitolo e i
successivi siano altrettanto buoni.
Justice: A proposito, Driger… ho inserito il tuo nome tra i
miei autori preferiti! La tua storia, ‘Neo Digimon
Adventure’, è talmente bella che non potevo esimermi… Ora rispondo io a
Francesca… sì, in effetti riconosco che nell’ultimo capitolo c’erano molte
analogie con la serie originale, ma questo è principalmente dovuto al fatto che
c’erano aspetti che dovevo conservare… la storia della Dark Area, il rapporto
tra Hikari e Miyako e tra Iori e Takeru… quindi, da questo punto di vista, sono
stato un po’ costretto.
Gabumon: Ringraziamo infine Sora89 per i complimenti. Quando
questa storia sarà finita, non perderti i vari seguiti
che l’autore ha in cantiere, e le nuove storie dedicate a Digimon Tamers e
Digimon Frontier!
Justice: Ed ora, signore e signori…
che il capitolo 17 abbia inizio!
Daisuke: Accidenti, il numero che porta rogna… speriamo in bene!
Miyako (guardandolo male): Tu e la tua bocca larga…
**********
Capitolo 17 – Il
duello dei WarGreymon
Baia di Tokyo, molo 14. Ore 17:58. Una
sezione del porto di Tokyo che da molto tempo non vedeva una grande
attività, e che tuttavia in quel momento stava vedendo arrivare un
nutrito gruppo di persone: i genitori e i parenti dei ragazzi scomparsi qualche
tempo prima, venuti per avere delle risposte. Un gruppo già abbastanza folto si
era riunito davanti all’entrata di un capannone, e l’atmosfera normalmente
abbastanza silenziosa di quella zona della baia risuonava del vociare ansioso
di tutti coloro che avevano ricevuto appuntamento lì,
adulti e ragazzi che, dopo essersi scambiati qualche rapido convenevole di
rito, avevano subito preso a discutere dei ragazzi scomparsi.
“Ma dove saranno finiti?”
“Ci era stato detto che avremmo
saputo tutto…”
“Per me è una bufala…”
“Speriamo che stiano tutti bene…”
Queste erano le frasi più comuni che un
ascoltatore casuale avrebbe colto delle loro conversazioni.
“Meno male che sono venuti tutti… almeno credo…” commentò
Jun, guardandosi attorno nel tentativo di riconoscere qualcuno tra i numerosi
adulti presenti. La ragazza, preoccupata per la sorte del fratello minore
(anche se, a sentire lei, era venuta soltanto per sostenere i suoi genitori…),
stava cercando senza eccessivo successo di nascondere un certo nervosismo,
anche se il cuore le batteva forte per l’apprensione. “Sembra che abbiano tutti
preso sul serio quella mail…”
“Jun! Sei venuta anche tu!” si
sentì una voce femminile provenire dal lato della ragazza. Voltandosi, Jun vide la sua amica Momoe, una delle sorelle maggiori di Miyako,
correrle incontro, un’espressione insolitamente ansiosa sul suo viso
normalmente calmo e tranquillo.
“Momoe! Sì, vorrei tanto sapere dove si è cacciato quello
scemo di mio fratello!” rispose la ragazza dai capelli
appuntiti. “E… ho sentito che anche Miyako-chan è
scomparsa…”
Momoe annuì cupamente. “Già… sono venuta assieme ai miei
genitori e ai miei fratelli proprio per questo… e
numerose altre famiglie di Tokyo, come puoi vedere, si trovano nella nostra
stessa situazione… e non basta, il telegiornale ha annunciato che altre
famiglie, in altri paesi del mondo, hanno denunciato la scomparsa dei loro
figli…”
“Sì, l’ho sentito anch’io… denunce provenienti dagli Stati
Uniti, dal Messico, dalla Francia e dall’Australia! Dì
quello che vuoi, Momoe-chan, ma penso che sarebbe
strano se tutti questi casi non fossero collegati…” rispose Jun. Momoe alzò le
spalle, perplessa. “Non so cosa dirti, Jun-chan… se non che…
dobbiamo aspettare che questo Gennai, chiunque egli sia… ci dice chiaramente
come sono andate le cose!”
Con un sospiro, Jun rivolse lo sguardo verso il marciapiede
asfaltato. “Hai ragione… sempre che non sia soltanto uno stupido scherzo…”
**********
Hideaki Ishida si tolse la sigaretta di bocca con aria
distratta e soffiò una piccola nube di fumo fuori dalla
bocca e dalle narici, come se stesse facendo un sospiro per scaricare la
tensione. In effetti, sentiva di avere davvero molto da scaricare… sia il
nervosismo per la sorte dei suoi figli, che la stanchezza dovuta a due notti
quasi insonni. Di solito, a quell’ora il padre di
Yamato e Takeru era ancora al lavoro, costretto a fare le ore piccole dai ritmi
che la sua professione gli imponeva. Di per sé, la cosa non gli dispiaceva
neanche… in fondo, il suo lavoro gli piaceva, nonostante qualche incidente
inspiegabile di tanto in tanto (a proposito, che fine aveva fatto il fantasma di alcune settimane prima? Non se ne sentiva più parlare
alla stazione radio…). Eppure, in certi momenti
avrebbe desiderato avere un lavoro che occupasse meno tempo, e che gli avesse
consentito di avere un maggiore contatto con la sua famiglia. Questo era uno
dei suoi maggiori rimpianti. Forse, facendo delle scelte diverse, le cose
sarebbero andate in tutt’altro modo…
Ma Hideaki sapeva che non poteva
concedersi il lusso di guardarsi indietro… e non era neanche il tipo di persona
che viveva di ricordi, nonostante la malinconia che a volte lo prendeva. In
quel momento, la sua priorità era sapere cosa fosse successo ai suoi figli, ed
era sicuro al cento per cento che DigiWorld, quello strano mondo che era apparso
nei cieli durante la crisi di tre anni prima, c’entrasse
qualcosa.
“Beh, credo sia ora di unirsi al gruppo…” disse tra sé, dando un’occhiata al suo orologio da polso e poi volgendosi
verso le numerose persone raggruppate nei pressi del capannone. “Sono quasi le
sei, e quel tizio di nome Gennai dovrebbe arrivare a
momenti…”
Con calma, Hideaki gettò in acqua la sigaretta ancora
fumante e si avviò verso il capannone. Sobbalzò per la sorpresa
quando, fatti alcuni passi, andò ad urtare contro qualcuno: una figura
femminile, di media statura e dai capelli biondi leggermente a caschetto,
arrivata di fretta proprio in quel momento.
“Oh! Ehm, mi scusi… non stavo
guardando…” si scusò l’uomo, muovendo una mano con fare apologetico. Si
rimproverò tra sé per la disattenzione. Se era
arrivato al punto di andare a sbattere così contro gli altri, significava che
la tensione cominciava davvero a giocargli dei brutti scherzi…
“Mi scusi lei… avrei dovuto stare
io più attenta…” si affrettò a rispondere, con una voce garbata che a Hideaki
suonava familiare, la donna bionda, alzando lo sguardo e rivelando due
splendenti occhi verdi che riflettevano sensibilità e fragilità al tempo
stesso. La donna spalancò gli occhi per la sorpresa quando
vide il suo interlocutore. “Ah… Hideaki, sei tu…”
Hideaki sobbalzò per la sorpresa. Quella voce, quegli occhi, quel portamento, li avrebbe riconosciuti tra
mille! “Oh… Natsuko, che sorpresa… pensavo fossi con
gli altri lì al capannone… sei… sei arrivata adesso?”
“Sì… purtroppo ho trovato un traffico terribile… altrimenti
sarei venuta già prima…” rispose la sua ex-moglie, senza riuscire a nascondere
un certo nervosismo. Il fatto di parlare con Hideaki, per quanto le facesse
piacere, le faceva anche provare una strana sensazione
di tristezza e malinconia, una sensazione che non riusciva a definire con
precisione, ma che percepiva come un muro tra lei e l’ex-marito. A volte, la
giovane donna si chiedeva come mai non riuscisse a parlare più liberamente con
lui… cosa che si rimproverava di non aver fatto diversi anni
prima, e che ora sentiva sempre più difficile…
“Allora… hanno già detto qualcosa? Si sa niente di Yamato e
Takeru?” chiese Natsuko, cercando di concentrarsi sui problemi più immediati.
Hideaki sorrise tra sé, nonostante la situazione, capendo il disagio della ex-moglie e appoggiandole una mano sulla spalla per
farle coraggio.
“Purtroppo no, ancora niente…” rispose Hideaki con il suo
solito tono pacato. “Ma stai
tranquilla, sono sicuro che andrà tutto bene… in fondo, Takeru è un ragazzino
in gamba, e in ogni caso c’è Yamato al suo fianco… se la caveranno, vedrai…”
Le parole dell’ex-marito ebbero l’effetto di tranquillizzare
Natsuko, che riuscì a rivolgergli un lieve sorriso speranzoso. “Sì, forse hai
ragione tu… grazie, Hideaki… hai sempre la parola giusta al momento giusto…”
L’uomo ricambiò il sorriso, segnato da una punta di
tristezza. “Magari… quanto mi piacerebbe
che fosse così…” pensò tra sé, sentendo a sua volta, tra sé e Natsuko, lo
stesso muro che la ex-moglie aveva l’impressione di
trovarsi davanti. Anche lui, sentiva un blocco che gli
impediva di esprimere i propri sentimenti e di dire quello che sentiva alla
giovane donna. C’erano tante cose che avrebbe voluto dire per ridarle speranza…
se avesse potuto, sarebbe andato lui stesso a
DigiWorld per sincerarsi che i loro figli stessero bene… Ma non poteva. Tutto
quello che poteva fare, era cercare di rassicurarla così, e sperare anche lui
in bene…
“Signor Ishida! Signora Takaishi! Siete voi, vero?”
Un’altra voce familiare riscosse Hideaki e Natsuko dalle
loro riflessioni. I due ex-coniugi si volsero nella direzione da cui proveniva
la voce, per vedere due loro amici, Susumu Yagami e sua moglie Yuuko (che loro
ricordavano come i genitori del migliore amico di Yamato), raggiungerli con
passo spedito e fermarsi a pochi passi di distanza,
riprendendo fiato.
“Uff… uff… accidenti al traffico…” mormorò Susumu,
appoggiando le mani sulle ginocchia ed espirando profondamente. I signori
Yagami davano entrambi l’impressione di essersi precipitati a rotta di collo
nel luogo dell’appuntamento.
“Buonasera, signor Ishida… signora Takaishi… Piacere di
rivedervi, anche se… avrei preferito fosse in circostanze migliori…” proseguì
Yuuko, anche lei col fiato corto, facendo un inchino rispettoso, subito imitata
dal marito. “…scusate se vi abbiamo disturbato, ma volevamo
chiedere se per caso non fosse già arrivato qualcuno… non si sapesse già
qualcosa…”
“Ah, buonasera, signori Yagami… il piacere è tutto nostro e…
no, nessun disturbo!” risposero gli ex-coniugi Ishida, ricambiando l’inchino.
Fu Hideaki a rispondere alla domanda della signora Yagami. “No, ancora nessuno…
ma dovrebbe arrivare a momenti… almeno spero…”
“Stavamo giusto andando ad unirci alle altre famiglie, visto
che ormai sono le sei in punto…” riprese Natsuko, indicando con lo sguardo il
gruppo riunito davanti al capannone. Il signor Yagami, ripreso fiato, si rimise
in piedi, sgranchendosi la schiena. “Beh, allora faremmo meglio ad andare…”
Annuendo, Hideaki e Natsuko seguirono i
signori Yagami fino al capannone, dove si scelsero una posizione vicino ai
signori Motomiya e a Jun. Appena in tempo, dato che, pochi istanti dopo
il loro arrivo, si sentì un leggero suono di accensione,
come quello di un fiammifero che prendeva fuoco, e tutte le famiglie presenti
vennero lasciate di stucco da una luce bianco-azzurrina che apparve nell’aria
ad appena un metro di distanza dal gruppo, come un fuoco fatuo. Tutte le voci
che, fino ad un attimo prima, si erano sentite tutt’attorno al capannone cessarono in un attimo, e gli sguardi di tutti si
posarono su quello strano fenomeno, mentre il globo di luce cominciava ad
espandersi e mutare forma.
“Che… cosa succede?” chiese la voce
di uno degli adulti presenti. “Che sia questo… il fantomatico ‘Gennai’ che ci
ha inviato quelle mail?”
La signora Yagami cercò di prendere in mano la situazione,
notando che alcuni dei presenti già ricominciavano a rumoreggiare. “Okay, okay… state tranquilli, va bene? Lui sa cosa è
successo ai nostri figli, e noi dobbiamo comportarci con calma e raziocinio! E’
l’unica, se vogliamo sapere qualcosa!” esclamò,
alzando lievemente le mani per attirare l’attenzione. In breve tempo, il vocio
si acquietò nuovamente.
La strana sfera di luce continuò ad aumentare di dimensioni,
fino a raggiungere la taglia e la forma di un uomo medio, e le sue
caratteristiche si fecero più definite: in breve tempo, sotto gli occhi di
tutti, apparve un ologramma di un giovane sulla trentina, vestito di un
elegante saio bianco con tanto di cappuccio che lo faceva sembrare una sorta di
Jedi. Con un movimento del braccio, la figura misteriosa si fece scivolare il
cappuccio giù dalla testa, rivelando i suoi corti capelli castani e il sorriso pacato che gli adornava il volto. Dopo essersi guardato un
attimo attorno, per assicurarsi di chi fosse venuto e chi no, il giovane
cominciò a parlare, sotto gli occhi meravigliati dei presenti.
“Buonasera, e scusate per tutti i problemi che vi ho
causato.” Disse l’ologramma, chinando umilmente il
capo in segno di rispetto. “Vedo che siete presenti tutti, a parte, per ovvi
motivi, i Tachikawa. Questo mi fa piacere.” Si interruppe
per schiarirsi la gola e organizzare il discorso. “Allora, immagino che nessuno
di voi mi conosca. Per cui, mi presento: il mio nome è Gennai…”
“TU! Tu sai che fine hanno fatto i nostri bambini! Devi dircelo! ORA!”
strepitò una furente voce femminile, facendo fare
all’ologramma un balzo di almeno mezzo metro! Una furente Yuuko Yagami, venuzze
pulsanti sulla fronte, denti trasformati in zanne, occhi di fuoco e aura rossa
della rabbia attorno al corpo, era in procinto di scagliarsi sullo sbalordito
ologramma, a malapena trattenuta dal marito che cercava disperatamente di
calmarla! La mamma dei fratellini Yagami era passata dalla calma piatta al
fortunale in uno schiocco di dita!
“Aaargh! Yuuko, ti prego, calmati! Self-control,
ti prego!”
“Dicci dove sono i
nostri figli, o ti farò ingoiare mille aghi, ologramma o non ologramma!!!”
“Aiuto! Qualcuno mi aiuti! Non la trattengo più!”
Tutti si voltarono verso i signori Yagami, guardandoli con
aria smarrita e con dei grossi goccioloni di sudore che scendevano dalle loro
fronti!
“E meno male che aveva parlato di
calma e raziocinio…” commentò Jun, sgranando gli occhi.
**********
Mondo Digitale, una pianura rocciosa in una zona centrale.
Una jeep solitaria si era fermata nel bel mezzo della desolata distesa di
rocce, e vari piccoli Digimon si erano riuniti nei dintorni, incuriositi dall’inusuale evento. Tuttavia, nessuno di loro
osava avvicinarsi, intimoriti com’erano dalle tre misteriose figure umanoidi
che si vedevano chiaramente a bordo del fuoristrada...
“Allora, vedi qualcosa?” chiese Arukenimon, seduta sul lato passeggeri della jeep, a fianco di Mummymon.
Il Digimon dall’aspetto di mummia aveva fermato il veicolo, e in quel momento
era in piedi sul sedile del conducente, intento ad osservare i dintorni con un
cannocchiale alla ricerca di tracce che potessero
condurre a BlackWarGreymon. Il signore e padrone dei due Digimon artificiali,
Mephistomon, aveva preso posto sui sedili posteriori;
teneva le braccia conserte sul petto e gli occhi chiusi, e la sua espressione
era illeggibile… ma sicuramente non stava sorridendo.
“Hmmm… niente di particolare, purtroppo…” rispose Mummymon
dopo qualche secondo di silenzio carico di tensione. In questo settore non c’è
traccia di BlackWarGreymon, e abbiamo cercato dappertutto…”
“E allora cosa aspetti a muoverti?”
esclamò la donna-ragno con il suo solito tono imperioso, facendo sobbalzare il
suo complice. “Se, pur cercando in lungo e in largo,
non abbiamo trovato BlackWarGreymon, qui stiamo solo sprecando il nostro tempo.
Spostiamoci al settore successivo, adesso!”
“Ah… Ehm… sì, Arukenimon… provvedo subito!” rispose
frettolosamente Mummymon, piombando a sedere e iniziando immediatamente ad
armeggiare per mettere via il cannocchiale e avviare la jeep
contemporaneamente. Dopo qualche goffo tentativo di fare entrambe le cose,
finalmente riuscì a mettere in moto il veicolo e farlo ripartire… non prima però
di essersi guadagnato un’occhiataccia da Arukenimon per la figura da buffone
che stava facendo!
“Fare le cose in maniera più normale no, eh?” mormorò la
donna-ragno, mentre il suo complice si metteva la mano dietro la nuca e
ridacchiava imbarazzato.
“Ehm… scusa, sai com’è, la fretta…”
“Piantatela con questi infantili litigi!” ingiunse Mephistomon
dal sedile posteriore. Il Digimon diabolico aprì gli occhi, brillanti di una inquietante luce viola, di scatto, e alzò la testa. “Piuttosto,
sbrigatevi a raggiungere il prossimo settore… lì stanno
succedendo delle cose piuttosto interessanti…”
“Cose interessanti?” fece eco Arukenimon. “Che cosa vuole dire, mio signore?”
“Qualcosa che ha confermato una mia teoria…” rispose
Mephistomon, richiudendo gli occhi. “Noi Digimon siamo composti
di dati computerizzati, non è così? Quindi,
DigiWorld può essere visto come un unico, enorme sistema computerizzato. E quando un computer individua un elemento estraneo che può
minacciare la sua stabilità, che cosa succede?”
I due Digimon artificiali sbatterono gli occhi un paio di
volte, chiedendosi dove volesse arrivare il demone dall’aspetto di capra. “Ehm…
io penso che cerchi di eliminarlo… dopo tutto, nel
Mondo Reale, gli anti-virus esistono per questo…” provò a rispondere Mummymon.
La sua risposta sembrò soddisfare la reincarnazione di Apocalymon,
che incurvò le labbra in un leggero ghigno.
“Esatto, Mummymon! A quanto pare sei meno stupido
di quanto immaginassi! Sì, è così, gli anti-virus del Mondo Reale cercano di
cancellare gli elementi estranei che reputano pericolosi, o quanto
meno di isolarli e metterli in quarantena. Il Mondo Digitale, in questo
momento, sta facendo lo stesso con BlackWarGreymon. Lo ha identificato come
un’entità estranea abbastanza potente da minacciare la sua esistenza, e sta
cercando di espellerlo, modificando spontaneamente la propria struttura. Questo
crea delle ‘zone di distorsione’, che chiameremo così
in mancanza di termini migliori, e che, ora che ci siamo avvicinati, sono
riuscito ad individuare. Se le seguiamo, arriveremo a BlackWarGreymon senza
dubbio.” Spiegò Mephistomon con tutta calma.
“Beh, è un’ottima notizia, mio signore…” rispose Mummymon. “Ma… non è che per caso… sì, insomma… se i Digi-mocciosi si
sono già messi a seguire queste ‘zone di distorsione’, arriveranno prima di noi
a BlackWarGreymon, o no?”
“Non necessariamente…” rispose Mephistomon. “Il
fatto è che le zone di distorsione non seguono necessariamente il percorso
fatto dal nostro Mega artificiale… l’intero settore si è reso instabile, e
questo sicuramente complicherà non poco il lavoro ai nostri mocciosi prescelti.
Certo, anche noi avremo qualche problema in questo senso… ma
noi, al contrario di loro, non siamo costretti a vagare alla cieca! Se le cose andranno come previsto, avremo un bel vantaggio su di
loro. E anche se dovessero raggiungere
BlackWarGreymon prima di noi… tanto peggio per loro! BlackWarGreymon ci
risparmierà la fatica di eliminarli direttamente!”
“Ma guarda… davvero una spiegazione
illuminante, mio signore…” rispose Arukenimon, sorridendo sinistramente.
“Sarebbe una buona cosa, visto che non sono in vena di combattere contro quei
ragazzini e i loro insulsi animaletti…”
“Allora, il settore più vicino è il settore 03-002-Omicron… un settore ai confini con una foresta
pluviale! E’ lì che ha sentito queste… queste… zone di dislocazione… uhm…
lussazione… insomma, come si chiamano!” disse Mummymon, dando
un’occhiata ad una mappa che aveva tirato fuori da uno scompartimento
laterale della jeep.
“Distorsione.” Lo corresse Mephistomon,
senza perdere la calma. “Sì, esatto, proprio lì. Dirigi verso quel
settore! E tu, Arukenimon, tieniti pronta a trasferire
alcune Dark Towers e trasformarle in Digimon. Credo che ci farà comodo un po’
di potenza offensiva in più…”
“Bene, massima velocità! Saremo lì in un
batter di ciglia!” esclamò Mummymon, sterzando bruscamente e premendo
con forza sull’acceleratore. Prevedibilmente, il fuoristrada fece una sbandata
tremenda, sollevandosi sulle ruote laterali di destra e minacciando di far
cadere fuori bordo la malcapitata Arukenimon, che venne
salvata solo dalle cinture di sicurezza! Mephistomon, dal canto suo, non
sembrava essere stato turbato dalla manovra di Mummymon, e gli era bastato
sbattere le sue ali membranose un paio di volte per rimanere in equilibrio.
“Aaargh! Ma che cavolo fai, razza
di IDIOTA!? Ti frulla per quel tuo cervellino di farmi fuori!?”
strillò la donna-ragno, appioppando un cazzotto in testa al guidatore e
facendogli vedere le stelle!
“AHIO! Scusa, Arukenimon-chan… è che il sommo Mephistomon mi
aveva detto di sbrigarmi…”
“E NON CHIAMARMI ARUKENIMON-CHAN!!!”
Mephistomon grugnì irritato, capendo che i suoi due
scagnozzi si erano impegolati in un altro ‘bisticcio da innamorati’… “Ci rinuncio… se questi due non fanno la figura degli idioti non
sono contenti…”
Fu in quel momento che numerosi pixel neri, giunti da chissà
dove, apparvero attorno al suo corpo, come sempre accadeva
quando un Digimon artificiale veniva sconfitto. Mephistomon li assorbì
senza muovere un muscolo.
“Sembra che Doumon, il Digimon che avevo assegnato
a queste zone, sia stato distrutto. Non importa… più ne vengono
distrutti, meglio è per me…”
**********
“Accidenti, ma finirà mai questa foresta? Io comincio ad
essere stufo di girare a vuoto!” si lamentò Daisuke,
scavalcando il ramo di un arbusto che minacciava di farlo inciampare e aiutando
Ken e Derek a fare lo stesso, mentre Veemon passava sotto. Il suo gruppetto,
composto da lui stesso, Ken, Derek, Taichi e Yamato,
si stava addentrando nella foresta tropicale seguendo un ampio sentiero
naturale, con lui e il suo migliore amico, oltre che i rispettivi Digimon, alla
testa.
“Anch’io, Dai! Ormai sarà mezz’ora
che andiamo avanti senza trovare traccia di BlackWarGreymon! Non sappiamo
neanche se davvero stiamo guardando nella direzione giusta!” si lamentò Veemon, facendo un sospiro. In effetti, non era
l’unico a pensarla così: anche Agumon e Gabumon stavano cominciando a dare
segni di stanchezza.
“Se solo non fosse stato per i
problemi di distorsione di cui ha parlato Koushiro… seguire BlackWarGreymon
sarebbe molto più facile!” mormorò Agumon, abbassando il capo e facendosi
scendere un gocciolone di sudore dalla fronte. “Così, invece, tutte le tracce
che lascia vengono cancellate!”
Gabumon annusò l’aria, sperando di cogliere qualche odore
particolare. “Niente… persino l’odore che lascia, sempre che ne
abbia uno, viene mascherato da questo fenomeno… mi dispiace di non poter
essere utile…”
“Non preoccuparti, Gabumon… stai già facendo più che
abbastanza!” lo rassicuro Yamato “Piuttosto, spero che gli
altri stiano bene… nessuno di voi ha ricevuto qualche comunicazione sui D-3,
per caso?” Rivolse questa domanda a Daisuke e Ken.
L’ex-Imperatore sospirò e scosse la testa. “No, nessun
messaggio, purtroppo… non vi nascondo che anch’io sono preoccupato. Spero non
sia successo nulla di serio…”
“Non preoccuparti, Ken! Sono sicuro che stanno bene!” lo rassicurò Daisuke, battendogli una mano sulla spalla. “Se ci saranno problemi, ci chiameranno, e noi arriveremo da
loro in un lampo!”
“Evviva l’ottimismo…” commentò Derek, con un sospiro. Il
Digiprescelto australiano dai capelli ricci, nonostante si sforzasse di non
pensarci, era stato assillato fin dall’inizio della nuova missione da una
sgradevole sensazione di ansia che gli stava facendo
sentire il fiato mozzato in gola. Gli dispiaceva doverlo ammettere, ma aveva
paura di quanto li attendeva. Non solo si trovavano a dover affrontare un
avversario che li sovrastava di gran lunga in potenza…
c’era anche il fatto che non sapevano dove potesse essere andato, cosa stesse
facendo, quali danni avrebbe potuto arrecare al Mondo Digitale… Che cosa
sarebbe successo, si chiedeva, se non fossero riusciti a fermarlo? Se BlackWarGreymon e Mephistomon avessero proseguito
indisturbati la loro opera di distruzione? Se non
fosse riuscito a compiere il suo dovere di Digiprescelto? Gli faceva girare la
testa pensare a quali conseguenze disastrose ci sarebbero state se Mephistomon
non fosse stato fermato… eppure era un fatto che non poteva e non voleva ignorare:
da lui e dai suoi nuovi amici dipendeva la sicurezza di entrambi
i mondi!
“Derek, che ti succede?” chiese improvvisamente Crabmon,
notando l’espressione assorta del suo partner umano. Il granchione era in
braccio al Digiprescelto australiano, e l’espressione di quest’ultimo non gli
sarebbe mai potuta sfuggire… “Hai una tale faccia da funerale… Sei preoccupato per quando affronteremo di nuovo BlackWarGreymon, giusto?”
“Non credo che riuscirei a nasconderti nulla, Crabmon…”
rispose Derek, rivolgendo un lieve sorriso al suo amico digitale. “In effetti,
non è solo BlackWarGreymon… sono un sacco di altre
cose che mi ronzano in testa, e non mi lasciano in pace da quando questa
avventura è iniziata… voglio dire, ti saresti mai aspettato, quel giorno di tre
anni fa che ci siamo incontrati sulle spiagge di Sydney, che un giorno avremmo
dovuto combattere contro avversari dai poteri inauditi, affrontare questo
viaggio ai limiti dell’impossibile… per fermare un piano volto alla distruzione
di entrambi i mondi?”
Lo sbrigativo, ma affettuoso,
granchio gigante assunse un’espressione pensosa, grattandosi la testa con una
chela, e riflettè qualche secondo prima di rispondere. “Hmmm… no, sinceramente.
L’idea non mi aveva mai sfiorato.”
“Appunto. Lo stesso vale per me.” Rispose Derek, annuendo.
“Io… non sono sicuro di essere all’altezza di una responsabilità del genere. Pensavo che sarebbe stato facile sconfiggere
Mephistomon e riportare la pace su DigiWorld, e per questo non ho avuto
esitazioni ad accettare quando Iori, Armadillomon e Piximon mi hanno trovato e
invitato ad unirmi a loro. Invece, ora temo di essere soltanto un peso… e che
la mia presenza nel gruppo non sia di nessuna utilità.
Ho paura… che ci troveremo di fronte dei problemi più grandi di noi… del resto,
ne abbiamo già incontrato uno con BlackWarGreymon…”
“Ho capito.” Rispose Crabmon. “Immagino che adesso ci sia
bisogno della mia… terapia speciale!”. Detto questo, il granchio gigante alzò
repentinamente una chela, la aprì e la serrò dolorosamente sul braccio di
Derek, un po’ sopra il gomito, facendo vedere le stelle al ragazzo dai capelli
ricci!
“Ahioooo! Ma che ti salta in mente, Crabmon!? Perché l’hai fatto?” esclamò
Derek, facendo un salto in aria e quasi perdendo la presa sul suo Digimon,
mentre tutti i ragazzi prescelti e i Digimon si voltavano, fissando la coppia
Digiprescelto-Digimon con aria meravigliata.
“Per darti una svegliata, compagno!”
rispose il Digimon crostaceo con tono leggermente da saccente, mollando la
presa sul braccio del suo amico. “Non eri tu quello che diceva sempre… che ogni
problema che si sarebbe presentato, noi l’avremmo potuto
affrontare a testa alta, perché assieme saremmo sempre riusciti a trovare una
soluzione? Ora perché fai marcia indietro?”
Sorpreso dall’atteggiamento severo di Crabmon, Derek attese
un po’ prima di rispondere. “Beh… quello che ci apprestiamo ad affrontare non è
un problema come tutti gli altri… voglio dire, c’è il destino di due mondi in
ballo…”
Crabmon scosse una chela. “Scuse. Cambiano le dimensioni del
problema, ma la sostanza rimane quella. Io sono convinto che assieme possiamo
affrontare qualunque ostacolo, perché abbiamo le risorse necessarie e il legame
che ci unisce è saldo. In fondo, la tua Crest rappresenta l’Adattabilità, e
cosa vuol dire essere adattabili? Vuol dire essere flessibili, ed essere in
grado di affrontare qualsiasi situazione senza per questo subirla passivamente.
Quindi, se non vuoi essere un peso, e non vuoi che entrambi i mondi vengano devastati dai Digimon malvagi… affronta questa
situazione, e cerca di cambiare il corso degli eventi per il meglio, usando le
tue capacità come sai fare! Io, da parte mia, farò lo stesso e mi impegnerò al massimo per riuscire a Digievolvere… ma
dipende anche da te. Chiaro?”
“Crabmon…” mormorò Derek. La rampogna del suo Digimon aveva
fatto il suo effetto.
“Sì, il tuo Digimon ha ragione…” proseguì Daisuke,
avvicinandosi al Digiprescelto australiano dell’Adattabilità. “Se davvero sei
così in pena per quanto potrebbe accadere, e puoi fare qualcosa per evitarlo,
quello che devi fare è accettare il tuo ruolo di Digiprescelto, e usare le tue
capacità per fare in modo che quello che temi non accada.
Capisco che tu ti senta confuso e non sappia cosa fare… ma, in effetti, non lo
sapevamo neanche noi, quando tutto questo è iniziato! Era una situazione a cui
ci dovevamo adattare, perché difendere entrambi i mondi era
nostro dovere.”
“Ben detto!” approvò Veemon.
“Bel discorso, Dai!” commentò Taichi. “Ne hai imparate molte di cose, dall’inizio del nostro viaggio!”
“Modestamente… hehehee…” ridacchiò il ragazzino, mettendosi
una mano dietro la nuca. “Comunque, non è il momento
di disperdersi in tanti discorsi… Intanto, noi concentriamoci sul… AAARGH!”
L’ultima esclamazione del ragazzino fu
dovuta ad un improvviso, e abbastanza profondo, avvallamento del
terreno, del quale Daisuke non si era accorto. L’inaspettato ‘gradino’ lo fece
inciampare e cascare a terra di faccia, sotto gli occhi increduli degli altri
membri del gruppo! Ken, messo in allarme dal grido di sorpresa del suo migliore
amico, riuscì ad evitare di fare la stessa fine e si fermò proprio sull’orlo
del fosso.
“Daisuke! Ti sei fatto male?” esclamò Ken, chinandosi verso
il suo amico per sincerarsi che non si fosse fatto
nulla. Anche Taichi, Yamato e Derek fecero la stessa
cosa.
“Huh? Hey, Daisuke, tutto bene? Che
ci fa qui questo fosso?” chiese Veemon, correndo verso il bordo della buca
nella quale il suo partner era caduto: in effetti, era una fossa abbastanza
importante, di almeno trenta o quaranta centimetri di profondità… e con i
margini stranamente regolari.
“Ahiooo! Che botta che ho preso!
Non vi preoccupate, gente, solo un po’ di orgoglio
ammaccato!” esclamò Daisuke, alzandosi dal fango in cui era caduto e
ripulendosi il viso e i vestiti. “E’ che ero talmente concentrato sulla
discussione che non mi sono accorto di questa stupida
buca…”
“Hey, ragazzi, questa non è una buca! Guardate!” esclamò
improvvisamente Derek, indicando una sezione di terreno un po’ più in là:
volgendo lo sguardo, ragazzi prescelti e Digimon si accorsero, con loro enorme
sorpresa, che la ‘fossa’ nella quale Daisuke era caduto
era in realtà una gigantesca orma di rettile, lunga quasi due metri, che
attraversava il sentiero naturale quasi perpendicolarmente!
“Accidenti, hai ragione! Questa è un’impronta… e non credo
ci voglia molta immaginazione per intuire chi l’ha
lasciata!” esclamò Taichi. Soltanto un Digimon di enormi
dimensioni avrebbe potuto lasciare un’orma del genere… e gli veniva in mente
soltanto un Digimon così grande. “BlackWarGreymon è passato di qui… e abbiamo
avuto la fortuna di trovare una traccia che non è stata cancellata dalla
reazione di DigiWorld al suo passaggio!”
“E non è la sola, Taichi! Guarda
là!” esclamò Agumon, indicando alcuni dei rami più
alti: erano stati contorti e spezzati da qualcuno dotato di una forza immensa,
e i ragazzi dubitavano che in quella foresta potesse abitare qualche Digimon
così grande e potente da fare una cosa simile…
“Allora… questo significa che siamo sulla giusta strada!”
commentò Wormmon, deglutendo leggermente alla vista dei rami divelti: lui, come
anche Veemon e Crabmon, aveva già avuto un assaggio dei poteri di
BlackWarGreymon, e l’idea di doverlo affrontare di nuovo non lo riempiva di gioia… ma era anche deciso a fare quello che doveva essere
fatto, perciò si fece coraggio e cercò di mandare via la preoccupazione.
Daisuke, con un po’ d’aiuto da parte di Taichi, Ken e
Veemon, si era intanto arrampicato nuovamente sul terreno stabile. “Pare
proprio di sì… e ho come la sensazione che a questo punto trovare
BlackWarGreymon non sarà difficile… se lo conosco bene come credo, avrà proceduto in linea retta senza badare a ciò che si
trovava davanti! Allora forza, andiamo a fargli una visitina!”
“Aspetta, Daisuke… prima è meglio
inviare un avviso agli altri. Più siamo ad affrontarlo, meglio è…” disse Ken,
tirando fuori il suo D-3 e iniziando a comporre un messaggio, cercando nel
frattempo di restare al passo con la squadra, che aveva accelerato il passo
nella direzione verso la quale l’impronta gigantesca
di BlackWarGreymon era rivolta…
**********
Un acuto squillo arrivò dai D-3 di Hikari e Miyako, facendo
sobbalzare la
Digiprescelta occhialuta e attirando l’attenzione di tutte le
altre. Rapidamente, le due ragazze afferrarono i Digivice e aprirono una
finestra, sulla quale iniziò a scorrere il testo di un messaggio…
“Che succede, Hikari-chan? Ci sono
novità?” chiese Mimi, chinandosi per leggere gli hiragana e i kanji che
iniziavano ad apparire sul piccolo schermo del dispositivo. La ragazzina annuì,
divorando con gli occhi il messaggio. “Sì… sono Daisuke e gli altri… pare che
abbiano trovato delle tracce del passaggio di BlackWarGreymon… dice che si stanno dirigendo verso nord, fuori dalla
giungla! Dicono che lo stanno seguendo, e ci inviano
la loro posizione…”
“Entonces, cosa
stiamo a fare ancora qui?” esclamò Rosa, tra le cui
doti non sembrava figurare la pazienza. “Dobbiamo partire subito e
raggiungerli!”
“Non perdiamo altro tempo!” esclamò
Gatomon “Io sono pronta a dare una lezione a quel BlackWarGreymon! Quando vuoi, Hikari!”
“Andiamo, Miyako! Non vedo l’ora di
prendermi la rivincita su quel bestione!” esclamò Hawkmon, stringendo
gli occhi con decisione.
“D’accordo, ragazzi…” rispose Miyako, attivando il suo D-3.
“DIGI-ARMOR ENERGIZE!”
esclamarono contemporaneamente Hikari e Miyako. Immediatamente, i Digimentals
della Luce e dell’Amore uscirono dai D-3 e trasmisero la loro energia a Gatomon
ed Hawkmon.
“Gatomon armor shinka…
NEFERTIMON, l’Angelo di Luce!”
“Hawkmon armor shinka…
HALSEMON, le Ali dell’Amore!”. In uno spettacolare vortice di luce, i due
Digimon Armor apparvero davanti alle Digiprescelte, pronti per trasportarle a
destinazione!
“Confesso che sono un po’ invidiosa di questi Digimentals…
magari potessi evolvere anch’io così!” commentò Palmon, facendo una risatina.
“Sono sicura che una tua forma Armor sarebbe bellissima,
Palmon!” aggiunse Mimi, ridendo a sua volta.
“Io comunque preferisco fare le
cose vecchio stile…” cinguettò Biyomon.
“Anch’io, del resto…” aggiunse Sora,
attivando il suo Digivice. “I vecchi metodi non necessariamente sono anche i
meno efficaci!”
“Biyomon shinka…
BIRDRAMON! Birdramon chou shinka… GARUDAMON!” Come il Digivice di Sora
iniziò a trasmettere energia, Biyomon attraversò in un lampo
tutti i suoi stadi evolutivi, finchè la gigantesca donna-aquila non
comparve davanti alle ragazze, emergendo da una colonna di fuoco! Le sue
dimensioni e il suo aspetto possente lasciarono sbalordite Catherine e Rosa,
che pure avevano visto la stazza di Triceramon durante
la battaglia nella Dark Area!
“C’est incroyable!
Non penso che neanche BlackWarGreymon raggiunga simili dimensioni…” esclamòla
Digiprescelta francese.
Garudamon, intanto, si era inginocchiata e aveva teso la
mano destra per far salire Sora, Mimi e Palmon. “Venite, ragazze… ci penso io a
portarvi.”
“Grazie, Garudamon… Catherine, Rosa, voi e i vostri Digimon
riuscite a seguirci con i vostri mezzi, o vi offriamo un passaggio?” chiese
Mimi. Catherine scosse la testa, mostrando i palmi delle mani. “Je regrette… Floramon e Kiwimon non sono
in grado di trasportare nessuno…”
“No hay problema!
Triceramon è grande abbastanza per tutte e tre noi! Che
dici, Gotsumon? Te la senti di portare me, Floramon e la senorita?” chiese Rosa al suo partner.
“Non hai che da chiederlo, Rosa!” rispose il piccolo Digimon
di roccia, battendosi un pugno sul petto e iniziando a brillare. “Gotsumon shinka… MONOCHROMON! Monochromon
chou shinka… TRICERAMON!”
In breve tempo, il colossale triceratopo bipede si erse nuovamente
dinnanzi alle ragazze, in tutta la sua statura (solo un po’ inferiore a quella
di Garudamon) e raccolse Rosa, Catherine e Floramon nella sua enorme mano.
“Bene! Nefertimon, Halsemon, Garudamon, voi andate pure! Io posso seguirvi a
piedi senza problemi!” ruggì Triceramon, rivolgendosi
ai Digimon che erano evoluti prima di lui.
Miyako, dalla groppa di Halsemon, rispose facendo un segno
dell’ok. “Allora, andiamo! Daisuke, Ken e gli altri hanno bisogno di noi!”
**********
“Così, BlackWarGreymon è passato di qui, ma non vi ha fatto
del male e ha ignorato il vostro villaggio, è così?” stava chiedendo Koushiro
ad uno degli Upamon del villaggio che lui e i suoi amici avevano appena salvato
da SkullSatamon. I loro Digimon si erano fermati un attimo a riposarsi dallo
scontro con il terribile demone dall’aspetto di scheletro… ma
con tutti i festeggiamenti di cui gli Upamon li avevano ricoperti, la cosa si
presentava difficile!
“Ugh… se qualcun altro cerca di sollevarmi e lanciarmi in
aria, non garantisco per la mia colazione di stamattina…” ansimò Betamon, con
il muso a terra e gli occhi trasformati in comiche spirali.
“Classica dimostrazione del detto… si fa male solo a chi si
vuole bene!” ironizzò Gomamon, mentre Patamon, Tentomon e Armadillomon erano
impegnati a firmare autografi davanti a una torma
festante di piccoli Upamon!
“I Digiprescelti ci hanno salvato!”
“Grazie! Vi saremo debitori in eterno!”
“Vi prego, mi fareste un
autografo?”
“Anche a me!”
“U… uno alla volta, ragazzi!”
esclamò Armadillomon, muovendo freneticamente le zampe anteriori davanti a sé e
facendosi scendere un gocciolone di sudore dalla fronte. “Con calma, facciamo
un autografo a tutti!”
“Sì… però non sappiamo dov’è andato, BlackWarGreymon…
avevamo troppa paura, e non ci siamo arrischiati a seguirlo, o anche solo a
guardare dove si dirigeva…” spiegò lo Upamon più
grande ai ragazzi. “Siamo spiacenti…”
“Non importa. L’importante è che stiate tutti bene. E poi,
già sapere che BlackWarGreymon è qui, da queste parti, ci è
molto utile.” Rispose Jyou.
“Quello che mi preoccupa, è piuttosto questo SkullSatamon e
il suo superiore… Daemon, mi pare…” disse Iori. “Ora sappiamo che abbiamo un
altro nemico oltre a Mephistomon, ma non sappiamo niente a suo riguardo…”
Takeru, che in quel momento, assieme a Michael, stava
aiutando gli Upamon a ricostruire le capanne incenerite dallo scheletro
gigante, si fermò a riflettere per un attimo. “Quello SkullSatamon aveva detto che questo Daemon voleva Ken, ma per quale motivo, non
lo sappiamo… dobbiamo stare in guardia, abbiamo visto di cosa è stato capace
pur di raggiungere il suo scopo…”
“Già…” assentì Michael tenendo lo sguardo basso.
Chiaramente, era ancora disgustato per le bassezze commesse da SkullSatamon.
“Credo che la cosa migliore da fare sia parlarne a Gennai non appena torneremo
alla base. Voi che dite, ne saprà qualcosa?”
“Vale la pena tentare…” iniziò a dire Iori, prima di essere
interrotto da un segnale di chiamata proveniente dal suo D-3, che gli fece
spalancare gli occhi. “Una chiamata! Uno degli altri due gruppi deve aver
trovato qualcosa…”
Immediatamente, tutti rivolsero l’attenzione al più giovane
dei ragazzi prescelti. “Che cosa?” esclamò Koushiro “Di chi si tratta?”
“E’ il gruppo di Daisuke e Ken…” rispose Iori, senza perdere
la sua proverbiale calma anche davanti alle notizie che scorrevano sullo
schermo del suo Digivice. “Dicono che hanno trovato
delle tracce di BlackWarGreymon, e si apprestano a seguirle… e ci stanno
chiedendo di venire a dar loro una mano.”
“Molto bene.” Rispose Koushiro, alzandosi rapidamente e
facendo un inchino di scuse allo Upamon grande. “Siamo
spiacenti di lasciarvi così, ma i nostri compagni hanno bisogno di aiuto… vi ringraziamo di tutto, e speriamo di rivederci!”
“Non c’è problema! Grazie a voi, bambini prescelti, il nostro
villaggio è salvo!” li salutò il simpatico
In-Training, agitando le pinne ai lati del corpo mentre i ragazzi e i loro
Digimon si riunivano, ricambiando a loro volta i saluti.
“Grazie di tutto, piccoli Upamon!” salutò Takeru.
“Mi raccomando, stateci bene!” proseguì Michael.
“Tornerete a trovarci quando sarà
tutto finito?” chiese un altro Upamon. “Per favore?”
“Puoi contarci!” rispose Armadillomon, facendo un segno
dell’ok con una zampa.
“Mi raccomando, però… niente più voli, okay?”
aggiunse Betamon, assicurandosi che i piccoli Digimon capissero che stava
scherzando.
“PROMESSO!” esclamarono gli Upamon in coro.
**********
La fitta boscaglia aveva man mano lasciato il posto ad una
vegetazione più rada, e infine ad una pianura di sterpaglie ed arbusti,
intervallata da qualche collinetta di roccia grigia di tanto in tanto. Il sole
del tardo pomeriggio batteva sulla prateria, proiettando lunghe ombre di varie
forme sul terreno, sotto le quali numerosi piccoli Digimon avevano trovato
riparo, per difendersi dal caldo e dai predatori. La situazione sembrava
tranquilla, ma quasi tutti i Digimon della zona si tenevano lontani da una
montagnola di pietra rossa, particolarmente alta e massiccia, che assomigliava
in maniera impressionante alle formazioni della Monument Valley: nel raggio di
decine di metri attorno ad essa non era rimasto
nemmeno un Digimon, e il motivo non era difficile da capire: sul bordo del
costone di roccia, in piedi in una posa tanto regale quanto terrificante, stava
in piedi BlackWarGreymon, il potentissimo Digimon artificiale che aveva già
fatto parlare di sé, in termini spaventosi, mezzo DigiWorld! Il gigantesco
dinosauro nero era immobile come una statua, perso in chissà quali pensieri, e
il suo sguardo indecifrabile era fisso verso l’orizzonte, mentre un refolo di
vento faceva svolazzare la criniera che gli scendeva da sotto l’elmo. Sotto gli
enormi piedi artigliati del Digimon artificiale, tutt’attorno a lui, e anche in
zone abbastanza distanti dalla sua posizione attuale, stavano cominciando già
ad apparire degli strani cerchi concentrici, che distorcevano e deformavano il
terreno e l’atmosfera stessa attorno al Digimon artificiale: segno che
DigiWorld ancora continuava a rifiutare la sua presenza…
BlackWarGreymon guardò per un attimo, con la coda
dell’occhio, lo strano fenomeno, senza sembrare particolarmente sorpreso.
Piuttosto, il dinosauro nero inspirò profondamente, per poi emettere un
profondo sospiro di rabbia rassegnata. Sembrava aver capito per istinto cosa
stava succedendo.
“Pare che questo stesso mondo rifiuti la mia presenza…” rimuginò
tra sé, stringendo leggermente gli occhi. “Ma io… non posso ancora andarmene. Non posso ancora morire. Non rinuncerò
a combattere prima di aver capito che cosa sono davvero… qual è il mio scopo e perché esisto… se la mia vita ha qualche
significato…”
Con queste parole, BlackWarGreymon alzò la testa, facendo
vagare il proprio sguardo in giro, e osservando il paesaggio che lo circondava
in tutti i minimi particolari. Per qualche strano motivo, lo trovava
affascinante. Guardare un paesaggio naturale così incontaminato e pieno di vita
sembrava calmare, almeno per un po’, la rabbia e la confusione che si agitavano
in lui. Risvegliava in lui delle sensazioni insolite, che non sapeva bene come
definire…
“E’
strano davvero… mi sento allo
stesso tempo sereno, e terribilmente triste. Sento che il mio desiderio di
combattere, che pure è stato la mia principale ragione
di esistere fino a questo momento, si attenua… e provo una calma che credevo mi
sarebbe stata estranea in eterno. Perché? Cosa rappresenta questo posto per me? Cosa significano queste sensazioni?” si chiedeva il Mega
artificiale. Tante domande, e nessuna risposta. Possibile che il combattimento
che lui già da tempo aspettava, lo scontro con quella creatura che lui aveva
trovato tanto simile a sé, potesse fare chiarezza?
BlackWarGreymon rivolse lo sguardo ad una stupenda farfalla
dalle grandi ali nere screziate di arancione, che
svolazzò pigramente sulla sua spalliera destra e si posò su di essa, ignorando
completamente il fatto che il Mega artificiale, se avesse voluto, l’avrebbe
potuta vaporizzare con un solo pensiero. I grandi occhi del dinosauro nero
seguirono l’insetto mentre appoggiava le zampe sul
freddo metallo della corazza e ripiegava le ali sul dorso, muovendo le antenne
per rendersi conto dei dintorni.
“Tu sei il mio esatto
opposto…” mormorò BlackWarGreymon “Fragile
ed indifesa, ma sicura del tuo ruolo nel mondo… io,
invece, con tutto il potere che possiedo, non so ancora che senso abbia la mia
vita…”
Improvvisamente, una strana quanto familiare sensazione
distolse BlackWarGreymon dai suoi pensieri… qualcosa si stava avvicinando,
qualcosa che BlackWarGreymon sentiva, per quanto la cosa sembrasse un
controsenso, di conoscere e non conoscere al tempo
stesso. Era la stessa sensazione che aveva sentito diverso
tempo prima, quando stava vagando per le lande desolate nella sua eterna
ricerca di sé… la sensazione di aver trovato l’essere a lui collegato, l’essere
che avrebbe finalmente chiarito i suoi dubbi!
Il Mega artificiale alzò di scatto la testa, e la farfalla
che gli si era posata sulla spalla, allarmata dal movimento improvviso, spiegò
le ali e prese il volo, allontanandosi dal pericoloso
‘poggiolo’. BlackWarGreymon non ci badò… era troppo preso dalla sorpresa e
dall’entusiasmo per anche soltanto accorgersi di un evento che ora gli appariva
così banale e scontato…
“SEI TU!”
ringhiò, con gioia feroce. “Stai
arrivando, lo sento… ora ne sono sicuro, più che mai… sei tu colui con il quale
devo combattere!”
BlackWarGreymon prese lo slancio e spiccò un salto enorme,
dirigendosi nella direzione dalla quale sentiva provenire quella strana
sensazione. A mezz’aria, spiegò le ali metalliche sul dorso e prese il volo, spingendosi alla massima velocità possibile,
gli occhi luccicanti di un bagliore che prima di allora non c’era mai stato.
Ora sapeva cosa fare. Era pronto ad affrontare lo scontro che a lungo aveva
atteso…
“Ne resterà uno solo…
uno solo!”
**********
Diversi minuti più tardi…
“Uff… finalmente siamo fuori da
quell’intrico… non ne potevo più!” esclamò Daisuke, togliendosi dalla giacca
pezzi di fango e fili di erba. Dopo un bel po’ di tentativi andati a vuoto, il
suo gruppo era riuscito a trovare altre tracce del passaggio di BlackWarGreymon,
non cancellate da problemi di stabilità o da cause naturali. E finalmente, le
tracce li avevano portati fuori dalla foresta
pluviale, dove seguirle sarebbe stato senz’altro meno difficoltoso!
“Ho ricevuto due messaggi di risposta dagli altri gruppi.” Disse Ken, dando un’occhiata allo
schermo del suo D-3. “Miyako e Iori ci dicono che si
trovano un po’ lontano, ma che faranno del loro meglio per arrivare il prima
possibile.”
“Mi fa piacere…” commentò Wormmon, che stava leggendo a sua
volta i messaggi dalla sua posizione sulla spalla di
Ken. “Quanto meno, non dovremo affrontare
BlackWarGreymon da soli… ora spero solo che…”
“Aspettate!” esclamò improvvisamente Agumon, fermandosi
all’improvviso e divaricando leggermente le zampe anteriori, come per fare
cenno al gruppo di arrestarsi.
“Agumon! Che sta succedendo?” chiese
Taichi, impensierito dall’improvviso atteggiamento del piccolo dinosauro.
“C’è qualche problema?”
Agumon annusò l’aria, e strinse gli occhi fissando
l’orizzonte, come se cercasse di vedere qualcosa. “Non lo so, Taichi… non
ricordo di aver mai provato una sensazione come questa… come posso definirla…
mi sembra che stia arrivando qualcun altro… come me… qualcuno al quale sono
collegato molto strettamente… anche se non credo di
averlo mai visto… Si sta avvicinando, sempre più velocemente… e temo non abbia
buone intenzioni…” rispose, sforzandosi di trovare le parole giuste.
“Qualcuno… come te?” fece eco Taichi, spalancando gli occhi.
Lui, come tutti gli altri membri del gruppo, si era già fatto un’idea di cosa stesse per piombare su di loro.
“BlackWarGreymon…” mormorò Veemon. “Non può essere che lui…”
“Speravo di rivederlo un po’ più tardi…” protestò Crabmon,
schioccando infastidito le chele.
“Volete dire che BlackWarGreymon ci
sta venendo incontro?” chiese un incredulo Derek. “Ma
come ha fatto a scoprire la nostra posizione?”
Yamato strinse i denti. “Probabilmente nello stesso modo in
cui Agumon si è accorto della presenza di BlackWarGreymon… comunque
bando alle ciance, se ha intenzioni dobbiamo essere pronti a difenderci!
Gabumon, te la senti di evolvere? Ci servirà il livello Mega, per questo avversario…”
La piccola lucertola travestita da
cane si fece avanti. “Certo che me la sento!”
“Anch’io, Taichi!” esclamò Agumon.
“D’accordo, ragazzi…” rispose Taichi, tirando fuori il suo
Digivice. Al suo collo, la
Digi-Crest del Coraggio stava brillando di nuovo, come a
rendere onore al coraggio del vecchio leader dei
Digiprescelti. “Proprio come ai vecchi tempi, eh, Yamato?”
Il suo silenzioso amico biondo gli rivolse un breve sorriso,
estraendo il Digivice a sua volta. Sugli schermi dei due congegni apparirono,
rispettivamente, i simboli del Coraggio e dell’Amicizia, e un paio di colonne
di luce, una rossa e una azzurra, partirono dai
Digivice, salirono fino al cielo e ridiscesero su Agumon e Gabumon, infondendo
loro, per la prima volta dopo tanti anni, l’energia necessaria alla loro
Digievoluzione finale! I due Digimon chiusero gli occhi, assaporando di nuovo
la sensazione di potenza, e nello stesso tempo di calma, che la Digievoluzione
Mega stava trasmettendo loro.
“Galattico…” mormorò Daisuke, osservando rapito la scena e
le luci che danzavano. “Sto per vedere WarGreymon e MetalGarurumon…”
“Accidenti, vorrei poterla fare anch’io una cosa del
genere…” disse Veemon, con tono leggermente contrariato. Daisuke accarezzò la
testa al suo compagno. “Su, non preoccuparti, Veemon. Un giorno toccherà anche
a te, ne sono sicuro!”
Dopo due-tre secondi di caricamento, una luce accecante
proruppe dai due Digivice, facendo scomparire Agumon e Gabumon dalla vista dei
presenti. Poi, le voci dei due Digimon esclamarono la formula che a loro tanto
mancava…
“Agumon… warp shinka…”
Agumon passò rapidamente a Greymon e a MetalGreymon, le sue
forme Champion e Ultimate, prima di essere inghiottito da una sfera di luce
rossa, che crepitò per qualche secondo prima di
esplodere, con la potenza di un vulcano in eruzione! Dall’esplosione emerse un
gigantesco dinosauro simile a BlackWarGreymon, ma dai colori più vivi: la sua
robusta pelle corazzata era arancione, e quelle parti della corazza che nel
Mega artificiale erano nere, in questo caso erano dorate, talmente lucide da
riflettere i raggi del sole! Anche la forma Mega di Agumon
aveva il pettorale e l’elmetto grigi, ma i tubi che si immettevano nella
corazza e la folta criniera che spuntava da sotto l’elmetto erano rosse, come
se tutto ciò che in BlackWarGreymon era triste e spento, nel nuovo arrivato
fosse vitale e acceso. A completare la trasformazione, due corte ali metalliche
apparirono sulla schiena del nuovo Digimon, e il simbolo del Coraggio inciso su
di esse dava un’aria ancora più nobile e sicura di sé
al dinosauro corazzato. Alzando in aria un braccio artigliato, la forma Mega di
WarGreymon ruggì trionfante ed esclamò il proprio nome…
“WARGREYMON!”
“Gabumon… warp shinka…”
Dopo essersi trasformato in Garurumon, e da lì in
WereGarurumon, il Digimon di Yamato si mise nuovamente a quattro zampe e
aumentò di dimensioni, mentre una coltre di ghiaccio lo ricopriva,
sommergendolo dalla coda alla punta del muso. Poco dopo,
l’enorme blocco di ghiaccio esplose in minuscoli frammenti sotto l’impeto della
forma Mega di Gabumon, che emerse con un agile balzo: era un gigantesco lupo
cibernetico delle dimensioni di un vagone di un treno ultrarapido, il cui corpo
era quasi del tutto racchiuso in una robusta e lucida corazza argentata
dall’aspetto futuristico, piena di congiunture e strani apparecchi, che
diventava dorata sui quarti anteriori e sul collo. Solo la mascella
inferiore e i piedi erano sguarniti, e permettevano di vedere la folta peluria
celeste della belva, e i suoi affilati artigli rossi. Un paio di occhi scarlatti brillava nelle orbite dell’elmetto che
proteggeva la testa, due corte ali di metallo dorato, dal bordo affilatissimo,
si dipartivano dalla schiena, e al posto della coda aveva un’altra lama
ricurva, sostenuta da un supporto dorato. Il lupo cibernetico esplose una
raffica di missili dalla sua corazza e gettò indietro la testa, ululando il
proprio nome.
“METALGARURUMON!”
“Bentornati, ragazzi…” mormorò Taichi, osservando quasi
commosso i due Digimon Mega comparire dinnanzi a lui e al suo amico. Non appena
la trasformazione fu completata, i Digivice smisero di vibrare ed emettere luce,
mentre WarGreymon volgeva lo sguardo verso Taichi e sorrideva dietro l’elmetto.
“Ecco. Ora la
riunione è completa!”
ironizzò WarGreymon.
“Ogni volta che
avrete bisogno di noi… noi ci saremo!” proseguì MetalGarurumon, con il suo
tono severo ma rassicurante. Yamato si avvicinò all’enorme lupo e gli sorrise, appoggiandogli una mano sulla zampa.
“Grazie, amico mio… ci fa piacere poter contare su di voi…”
gli disse.
“Non credo ai miei occhi…” stava intanto dicendo Wormmon.
“Questi Digimon… hanno una potenza sconfinata…”
Gli occhi di Veemon avevano già da tempo iniziato a
luccicare per l’adorazione. “Stupendo! Incredibile! Questi sì
che sono due Digimon!”
“Un giorno insegnate a me e Veemon come si fa?” chiese
Daisuke, anche lui euforico davanti a quella spettacolare Digievoluzione. Ken
sorrise leggermente, contagiato dall’entusiasmo del suo amico, e attivò il suo D-3.
“Andiamo, Dai! Dobbiamo eseguire la Digievoluzione DNA, se vogliamo dargli una mano!” disse
bonariamente, mentre Wormmon saltava giù dalla sua spalla e si preparava ad
evolvere. Daisuke si volse verso il suo migliore amico, annuendo con decisione.
“Certamente! Andiamo, Veemon!”
“Aspettavo che tu lo dicessi!” cinguettò il draghetto blu,
mentre i D-3 dei due ragazzi si attivavano.
“Veemon shinka…
EXVEEMON!”
“Wormmon shinka…
STINGMON!”
“ExVeemon! Stingmon!
Jogress shinka… PAILDRAMON!” Il drago guerriero apparve davanti a Daisuke e
Ken, cannoni alla mano e pronto alla rivincita contro BlackWarGreymon!
Derek aveva osservato tutto questo ad occhi spalancati e
senza proferire parola. Certo, quelle Digievoluzioni
erano qualcosa di fenomenale… ma vederle lo faceva sentire terribilmente
inutile… il suo Digimon non raggiungeva che la forma Champion, assolutamente
insufficiente per affrontare BlackWarGreymon. Eppure, ricordandosi delle parole
che Crabmon gli aveva detto poco prima, scosse la
testa, scacciando l’insicurezza. Doveva dare una mano anche lui, e ci sarebbe riuscito, in un modo o nell’altro…
“Allora, compagno?” gli giunse la voce impaziente di
Crabmon. “Diamo una mano anche noi?”
Le labbra del Digiprescelto australiano si
incurvarono in un sorriso, mentre lui afferrava il suo Digivice.
“Senz’altro. Vai, Crabmon!”
“Crabmon shinka…
COELAMON!” esclamò il Digimon crostaceo, trasformandosi nel grosso pesce
preistorico e atterrando con eleganza sulle pinne artigliate. “Bene, Derek!
Vedo che il mio discorso è servito!”
“Puoi dirlo forte, Coelamon! Ed ora
forza, abbiamo un Mega artificiale a cui dare il benservito!” rispose il
Digiprescelto australiano. WarGreymon, dal canto suo, aveva ripreso a guardare
nella direzione da cui sentiva provenire la sua controparte oscura. La
sensazione di pericolo ed oppressione stava crescendo
sempre di più, segno inequivocabile che BlackWarGreymon si stava avvicinando…
“Ormai è qui, ragazzi…”
ringhiò WarGreymon. “E’ solo questione
di qualche attimo…”
“Ci siamo…” mormorò Daisuke, assumendo un’aria più seria e
prendendo un profondo respiro per calmarsi. “Ora sapremo se davvero possiamo
fermarlo…”. Tutt’attorno, anche MetalGarurumon, Paildramon e Coelamon si erano
messi in posa da combattimento, e si preparavano alla lotta.
Passò qualche secondo senza che accadesse
nulla. I Digiprescelti stavano addirittura trattenendo il respiro, come se
temessero di disturbare il momento di tensione. Solo i battiti accelerati dei
loro cuori scandivano il passare del tempo. Poi, improvvisamente, WarGreymon
sussultò vedendo un punto nero all’orizzonte… un punto
nero che si avvicinava con rapidità insospettabile, emanando una familiare aura
di minaccia…
“E’ lui.” Disse
WarGreymon, semplicemente. Pochi istanti dopo,
BlackWarGreymon era già quasi arrivato: frenando la propria corsa a mezz’aria,
il Digimon artificiale stese le gambe verso il terreno, e appoggiò i piedi al
suolo con uno schianto che fece perdere l’equilibrio ai bambini prescelti e a
Coelamon. BlackWarGreymon era atterrato ad una decina di metri di
distanza dalla sua controparte anti-virus, e lo stava guardando negli occhi,
un’espressione illeggibile dipinta sul suo volto.
Per diversi, interminabili secondi, i due Mega rimasero a
squadrarsi, come cowboy che si sfidano a duello con le
colt. Poi, BlackWarGreymon parlò, la voce profonda e solenne che non tradiva
minimamente l’eccitazione che provava in quel momento.
“Ti ho trovato,
finalmente. E vedo che anche tu mi stavi aspettando.”
WarGreymon annuì, senza proferire parola.
“Ho atteso con
impazienza il momento in cui ci saremmo incontrati.”
Proseguì BlackWarGreymon. “Tu sei
l’avversario giusto per me, l’unico in tutta DigiWorld che sia alla mia
altezza, colui che mi offrirà lo scontro che
risponderà ai miei quesiti. Perciò, ti chiedo di batterci, adesso, uno contro uno, in un duello mortale.”
La proposta di BlackWarGreymon fece calare il gelo tra le
fila dei Digiprescelti: che cosa significava? BlackWarGreymon aveva chiesto uno
scontro uno contro uno… da cui soltanto uno dei due
sarebbe uscito vivo?
“Hey, un momento!”
ruggì MetalGarurumon “Cosa
vuoi dire con uno scontro uno
contro uno?”
“Appunto!” esclamò Daisuke, irritato all’idea di essere
lasciato da parte. “E noi cosa facciamo qui, le belle
statuine? Perché solo WarGreymon può battersi con te?”
“Questi non sono
affari che vi riguardino.” Tagliò corto il Mega
artificiale, per poi rivolgersi nuovamente alla sua controparte. “Allora, WarGreymon, accetti la mia sfida?”
“Accetto.”
Replicò WarGreymon, alzando leggermente il braccio sinistro e spostando
leggermente i piedi, mettendosi in una posizione più stabile. Si era messo in
guardia.
“WarGreymon!” esclamò Yamato. “Ma
che dici? Non puoi affrontare questo Mega da solo! Non sappiamo di cosa sia
capace! Almeno lascia che MetalGarurumon ti aiuti!”
“Aspetta, Yamato… credo di aver capito…” disse Taichi,
alzando una mano per invitare alla calma il suo migliore amico. “BlackWarGreymon
non ha intenzione di ascoltare alcun discorso… vuole combattere contro
WarGreymon, punto e basta… e penso che WarGreymon lo
voglia accontentare per avere la possibilità di capire più a fondo le sue
motivazioni, e convincerlo a desistere senza ucciderlo…”
“E’ un’idea ammirevole, ma sicuramente pericolosa…” commentò
Ken, osservando preoccupato i due Mega, così simili eppure così diversi, che
continuavano a squadrarsi.
“Lo so… ma ho fiducia in
WarGreymon, so che ce la farà!” rispose il Digiprescelto del Coraggio.
“WarGreymon! Buona fortuna! Fai del tuo meglio!”
“Senz’altro. Voi
mettetevi al sicuro, e fate in modo che nessuno intervenga in questo duello.” Rispose il Mega.
Paildramon annuì. “D’ACCORDO, WARGREYMON! MA
SEI HAI PROBLEMI, NON ESITARE A CHIEDERE AIUTO!”
I due WarGreymon rimasero immobili al loro posto, mentre i
ragazzi e gli altri Digimon si disponevano tutt’attorno, lasciando loro uno
spazio più ampio possibile, in modo che potessero combattere senza inibizioni.
“Ti sono grato per
aver accettato la mia sfida, WarGreymon.” Commentò
BlackWarGreymon “E onorerò
il tuo impegno combattendo al meglio delle mie forze. Quindi,
non ti consiglio di esitare, se vuoi uscire vincitore!”
“Prima di iniziare,
ho una domanda da porti.” Disse WarGreymon, guardando
di nuovo dritto negli occhi la sua controparte. “Perché pensi che questo combattimento chiarirà tutti i tuoi dubbi? Quali
risposte dovrebbe darti, e quali domande?”
Il Mega oscuro grugnì. “Da
quando ho dei ricordi… cioè da qualche giorno appena…
so che ho sempre combattuto. La prima sensazione che ho provatoè stata quella di combattere contro qualcuno… qualcosa dentro di me mi spinge a cercare rivali
degni con cui misurare la mia forza. Combattere è il mio istinto primario, e
non potrei vivere senza questo. E’ solo combattendo
che potrò capire il vero significato della mia esistenza”
“Mi dispiace,
BlackWarGreymon, che tu la pensi così…” commentò WarGreymon. “A me piace credere che possa esserci un
altro modo per scoprire te stesso, ed essere padrone del tuo destino.”
“Non ho chiesto il
tuo consiglio in merito.” Rispose il Digimon
artificiale. “Ti ho chiesto solo di
combattere con me. Quindi, fatti avanti!”
“Come vuoi!”
Detto ciò, i due WarGreymon, come obbedendo ad un unico
segnale, si scagliarono contemporaneamente l’uno contro l’altro, sollevando una
nube di polvere dietro di sé e lanciando un grido di battaglia…
Con un clangore tremendo, gli artigli sugli avambracci di entrambi i Digimon Mega cozzarono l’uno contro l’altro,
mentre i loro occhi si incontravano di nuovo, ardenti di sicurezza e desiderio
di competizione.
I due Mega si separarono indietreggiando di un passo, poi
attaccarono di nuovo: WarGreymon sollevò l’artiglio destro e sferrò un affondo
con tutta la forza di cui era capace, ma BlackWarGreymon
si difese alzando il braccio sinistro e parando le affilate lame con la
bardatura che gli proteggeva l’avambraccio. Poi, nel tentativo di sfruttare il
momento di indecisione dell’avversario, il Mega
artificiale tentò a sua volta un affondo con il braccio libero. WarGreymon,
tuttavia, reagì con rapidità, e il colpo del Mega oscuro rimbalzò sull’armatura
del suo braccio sinistro. I due Mega rimasero fermi in posizione, spingendo
l’uno contro l’altro nel tentativo di sbilanciare l’avversario, ma nessuno dei
due sembrava in procinto di prendere il sopravvento. Parevano perfettamente
alla pari.
“Per quelli come noi…”
ringhiò BlackWarGreymon a denti stretti, mettendo sempre più
forza nel suo attacco “…non è possibile vivere senza combattere! Io e
te… siamo molto più simili di quanto ti possa
sembrare…”
“No, non è così!”
ribattè WarGreymon. “Forse tu ed io potremmo assomigliarci… ma non siamo uguali!”
In quel momento, i due Mega interruppero il contrasto, e
iniziarono a scambiarsi colpi ad una velocità tale che l’occhio umano avrebbe
fatto fatica a capire cosa stava davvero accadendo. L’assordante suono del
metallo che cozzava contro il metallo, il penetrante
stridio delle lame sull’acciaio, e i ruggiti di rabbia e determinazione dei due
potenti Digimon iniziarono a rimbombare tutt’attorno, costringendo chiunque non
stesse partecipando alla battaglia a portarsi le mani alle orecchie. Le braccia
dei due Mega si muovevano come serpenti impazziti, levandosi per parare i colpi
dell’avversario, e scattando in avanti per cercare di colpire a loro volta. Ma fino a quel momento nessun attacco era andato a segno.
Entrambi i combattenti erano troppo abili per permettere
all’altro di avere la meglio così facilmente.
WarGreymon ringhiò ferocemente, incrociando le braccia sopra
di sé e bloccando un colpo dall’alto verso il basso sferrato da
BlackWarGreymon, poi spinse con tutta la forza di cui era capace, facendo in
modo che il Mega oscuro perdesse l’equilibrio. Con un grugnito irritato,
BlackWarGreymon barcollò all’indietro e fu costretto ad arretrare rapidamente
per non finire disteso a terra, ma questo gli fece perdere istanti preziosi che
WarGreymon non mancò di sfruttare. WarGreymon spiccò un balzo e si gettò sulla
sua controparte virale con entrambe le gambe ripiegate contro il corpo, e
sferrò un doppio calcio che stava per raggiungere il suo avversario…
quando BlackWarGreymon riprese improvvisamente l’equilibrio, puntando i
piedi artigliati a terra, e bloccò l’attacco incrociando le braccia davanti a
sè!
Gli occhi di WarGreymon si spalancarono per la sorpresa e il
disappunto. BlackWarGreymon si stava dimostrando più veloce di quanto avesse
previsto…
“Ne sei davvero
sicuro?” esclamò il Mega oscuro, spingendo via
WarGreymon e facendolo finire a terra. La forma Mega di Agumon,
tuttavia, ci mise appena un secondo a rialzarsi e rimettersi in guardia,
bloccando l’assalto violento che BlackWarGreymon stava portando avanti.
“Anche il tuo scopo è combattere, esattamente
come il mio!” proseguì BlackWarGreymon, sferrando una raffica di colpi che
rimbalzavano contro le difese di WarGreymon. “Anche tu combatti quando devi, esattamente
come sto facendo io!”
“Forse…” fu la
risposta di WarGreymon. “Ma il mio motivo per combattere è diverso dal
tuo… molto diverso! E con esso… anche ciò che ci dà
forza!” Vedendo un’apertura nella difesa del Digimon nero, WarGreymon
scansò abilmente un fendente passando sotto il braccio di BlackWarGreymon, e
colpì con una violenta spallata! Tuttavia, BlackWarGreymon
aveva visto arrivare l’attacco appena in tempo: non potendo usare le braccia
per difendersi, irrigidì i propri muscoli nel tentativo di resistere all’impeto
della sua controparte. Il colpo di WarGreymon raggiunse l’avversario,
che venne respinto di qualche metro, scavando dei
profondi solchi nel terreno con gli artigli delle zampe posteriori, ma rimase
in piedi!
Improvvisamente, fu WarGreymon a ritrovarsi in una brutta
posizione! BlackWarGreymon alzò il ginocchio, colpendo la sua controparte in
pieno petto e costringendola a piegarsi leggermente, mentre delle piccole crepe
iniziavano ad apparire sulla corazza in Chrome-Digizoid! Spalancando per un
attimo gli occhi per il dolore, ma senza perdersi d’animo, WarGreymon sì alzò improvvisamente, cercando di colpire BlackWarGreymon
con una testata. Il Mega artificiale, sfortunatamente, indietreggiò con una
rapidità tale da sembrare scomparire, e riapparire diversi metri più indietro.
“Il mio scopo…
sarebbe diverso dal tuo?” ripetè BlackWarGreymon, la voce per la prima
volta incrinata dall’incertezza. “E anche ciò che ci dà
forza? Cosa vuoi dire… spiegati meglio!”
WarGreymon si rimise in equilibrio, abbandonando per un
attimo la posizione di guardia. “Quello
che voglio dire… è che tu combatti per capire qual è il tuo posto a DigiWorld…
per scoprire la verità su te stesso… e questa in sé è una motivazione che
rispetto dal più profondo del cuore… ma non è sfogando
la tua ira e la tua disperazione su questo mondo che otterrai le risposte… la
tua forza… non esiste soltanto per essere usata ciecamente!”
“E tu, allora?” chiese BlackWarGreymon “Per cosa usi la tua forza?”
Se il volto di WarGreymon fosse
stato visibile dietro la maschera, si sarebbe potuto vedere il suo sorriso
benevolo. “Io combatto per i miei amici…
per proteggere loro e questo mondo da coloro che desiderano
solo conflitto e distruzione, come Mephistomon.” Il nobile Mega rivolse una
breve occhiata di intesa a Taichi e agli altri
Digiprescelti e Digimon che circondavano il teatro della battaglia, riuscendo a
leggere sui loro volti, nonostante la grande distanza che li separava, un
sorriso d’approvazione. “Questa è la mia
ragione per combattere. E non smetterò di difenderli,
finchè avrò vita!”
“Io…” ringhiò
BlackWarGreymon, abbassando leggermente lo sguardo. “Io… continuo a non capire… perché tanta premura per degli estranei?
Perché uno come te dovrebbe sacrificarsi fino a questo
punto… senza ottenere nulla in cambio? Questi umani che tu chiami… come li hai chiamati… ah, si, amici… non sono guerrieri… non hanno
nessuna forza… come possono darne tanta a te? Cosa
sono gli amici? A cosa servono? Cosa ci guadagno ad avere degli amici?” Mentre
BlackWarGreymon parlava, la sua voce cominciava a farsi sempre più rabbiosa… il
suo desiderio di combattere e distruggere stava risalendo in superficie,
contrastando con ciò che aveva sentito: non era solo la frustrazione di non
capire cosa voleva dire WarGreymon… era anche una malcelata invidia nei suoi
confronti, invidia per il fatto che WarGreymon sembrava sapere esattamente qual
era il suo scopo e come usare la sua forza… e non sembrava intenzionato a
chiarirlo a lui!
Finalmente, dopo qualche secondo di lotta interiore, la
rabbia prese il sopravvento: BlackWarGreymon alzò la testa, inchiodando la sua
controparte con uno sguardo furente. “Perché tu dovresti
sapere già queste risposte e io no? DEVI DIRMELO!!!”
Con un primordiale ruggito di furia, il Mega artificiale scattò improvvisamente
verso WarGreymon ad una velocità vertiginosa, alzando gli artigli per colpire
di nuovo!
“Attento, WarGreymon!” esclamò Taichi, vedendo il pericolo
in cui il suo partner si trovava.
WarGreymon spalancò gli occhi e, reagendo appena in tempo,
riuscì ad evitare l’attacco spostandosi lateralmente e lasciando che il braccio
artigliato di BlackWarGreymon gli passasse a qualche centimetro dalla testa.
Poi, i due Mega ripresero a scambiarsi colpi tremendi, parando e attaccando in
una sorta di mortale danza che durò qualche secondo prima
che si separassero. Tuttavia, fu soltanto un istante di pausa: WarGreymon e
BlackWarGreymon iniziarono immediatamente a caricarsi di
energia, decisi ad usare finalmente le loro tecniche migliori. Entrambi
i combattenti si ersero in tutta la loro colossale statura, e alzarono entrambe
le braccia, puntando gli artigli verso il cielo e iniziando a girare su sé stessi sempre più velocemente!
“Guardate! Stanno tentando il Mega Tornado!” esclamò Yamato, schermandosi gli occhi dalla montagna di
polvere e frammenti di terreno che i due draghi corazzati stavano sollevando
con i loro movimenti.
“Mi chiedo chi ne
uscirà vincitore…” mormorò MetalGarurumon, stringendo gli occhi per vedere
meglio.
Finalmente, sia WarGreymon che
BlackWarGreymon sentirono di aver accumulato abbastanza energia.
“MEGA TORNADO!”
“BLACK TORNADO!”
Ormai trasformati in vere e proprie trivelle viventi, i due
Digimon schizzarono verso l’alto e descrissero una spettacolare parabola nel
cielo, per poi fiondarsi l’uno contro l’altro con la velocità di due jet.
Nonostante la loro velocità, tutto sembrò scorrere al rallentatore
mentre i due avversari si avvicinavano sempre di più, sotto lo sguardo
trepidante dei vari spettatori che attendevano il risultato dello scontro. Poi,
in un attimo di puro terrore, i due attacchi si intercettarono
a mezz’aria!
Un rombo simile allo scoppio di decine di cannoni si levò
nell’aria, facendo tremare la terra e scuotendo le foglie degli alberi, mentre
i due Mega in lotta venivano inghiottiti da
un’esplosione di luce! Tutti gli spettatori puntarono i piedi a terra e si
coprirono come meglio potevano, stringendo i denti per resistere alla tremenda
onda d’urto scaturita dal contrasto! Ken stava per essere sollevato da terra, ma Daisuke, senza badare alla propria incolumità,
scattò verso di lui e fece in tempo ad afferrargli il polso!
“Kuh… grazie… Daisuke… mi hai salvato…” riuscì a dire Ken,
la voce interrotta dall’infuriare dei venti.
“AAAARGH! Resisti… Ken…” mormorò il
ragazzino, tenendosi stretto al terreno nel tentativo di resistere alla forza
dei venti. Per loro fortuna, Paildramon riuscì a piazzarsi davanti a loro,
schermandoli dalla tremenda raffica di vento con il proprio corpo.
“NON PREOCCUPATEVI… RAGAZZI…” esclamò il drago corazzato,
incrociando le braccia davanti a sé e proteggendosi gli occhi. “VI PROTEGGERO’
IO…”
Dopo qualche secondo, che agli spettatori era
sembrato un’eternità, la luce si smorzò e i venti si placarono, mentre i
due WarGreymon precipitavano al suolo con un ruggito simultaneo di rabbia e
dolore. La terra tremò di nuovo quando i loro enormi
corpi caddero al suolo, sollevando un’altra nuvola di polvere e aprendo due
larghi buchi nel terreno già provato dalla lotta.
“WarGreymon!” esclamò Taichi togliendosi le braccia da
davanti il viso, temendo per l’incolumità del suo compagno. Con suo grande sollievo, WarGreymon iniziò a tirarsi su qualche
secondo dopo, scuotendo la testa per schiarirsela e ripulendosi l’armatura
dalla polvere.
“Non ti preoccupare,
Taichi… ho sopportato di peggio dai Dark Masters…”
mormorò il dinosauro, alzandosi in piedi con il fiato corto. Davanti a lui,
anche BlackWarGreymon si stava rialzando. Entrambi i Digimon avevano le
armature danneggiate, e il loro respiro cominciava a farsi affannoso, ma il
loro desiderio di combattere non era venuto meno.
“Kuh… I miei
complimenti, WarGreymon… pochi avrebbero resistito ad un colpo del genere… sei degno di affrontarmi ad armi pari…” mormorò il Mega
artificiale, controllando i danni subiti dalla sua corazza.
“Grazie… ma a quanto
vedo è tempo di iniziare a fare sul serio… tu stai iniziando a
usare tutte le tue risorse, e io non esiterò a fare altrettanto!” rispose
WarGreymon, rimettendosi in guardia.
“Ben detto! Fatti
avanti!” ruggì BlackWarGreymon, scuotendosi di dosso le prime avvisaglie di
stanchezza e scagliandosi nuovamente contro il suo avversario, che fece la
stessa cosa. Ancora una volta, i loro artigli si intercettarono
a mezz’aria, e raffiche di affondi e fendenti vennero scagliate a velocità
pazzesche da una parte e dall’altra. Dopo diversi tentativi di
attacco andati a vuoto da parte di entrambi, WarGreymon evitò un
fendente dalla sua controparte facendo un balzo all’indietro, e colse
l’occasione per contrattaccare, abbassando la testa e caricando
BlackWarGreymon! Il Digimon artificiale venne colpito
in pieno petto e costretto ad indietreggiare con un grugnito di disappunto, e
non riuscì a difendersi da un paio di colpi d’artiglio che danneggiarono il suo
pettorale e la sua spalliera destra, ma si riprese subito e centrò in pieno
WarGreymon con un manrovescio, interrompendo il suo incalzare. Poi, rovesciò la
situazione mandando a segno una raffica di pugni sulla sua controparte e
gettandolo a terra con un calcio prima di sollevarsi in aria,
entrambe le braccia rivolte verso il cielo…
Daisuke, Ken e Derek, riconoscendo l’attacco che BlackWarGreymon
stava per usare, deglutirono. Paildramon e Coelamon strinsero i denti, anche
loro conoscendo fin troppo bene quella posizione…
“WarGreymon, tu sei
un avversario davvero degno!” esclamò BlackWarGreymon, mentre una
crepitante sfera di energia nera gli appariva tra le
mani, tingendo i dintorni dei suoi riflessi violacei. “E per questo, ti renderò onore con il mio attacco più potente! TERRA
DESTROYER!”
La sfera di energia negativa si
espanse fino a diventare quasi più grande di BlackWarGreymon stesso, e il
Digimon artificiale la lanciò con un rapido movimento delle mani, facendola
partire a tutta velocità contro WarGreymon, che in quel momento si era appena
rialzato. Il guerriero del Coraggio alzò lo sguardo verso l’enorme sfera nera
si avvicinava sempre di più, fino a coprire la sua visuale, e inorridì realizzando che, se le avesse permesso di toccare terra,
sarebbe esplosa, a rischio di travolgere anche i ragazzi! Non poteva
permettersi di schivarla, e neanche di stare là a pararla…
“Non ho che questa
possibilità… o la va o la spacca!” ringhiò WarGreymon, iniziando a caricare
una sfera di energia arancione tra gli artigli. Poi,
prendendo slancio con le robuste zampe posteriori, balzò verso il Terra Destroyer in avvicinamento, sentendo il suo intollerabile
calore sulla parti scoperte della sua pelle. Al momento giusto, WarGreymon
portò avanti le braccia, esclamando il nome del suo attacco più potente.
“TERRA FORCE!” La
sfera di fuoco si ingrandì a sua volta, andando a
cozzare contro quella di energia negativa mentre si espandeva e scatenando una
tempesta di lampi multicolori mentre iniziava a premere contro di essa.
WarGreymon si concentrò al massimo e ruggì per la rabbia e la frustrazione,
mettendo quanta più energia possibile nel suo attacco e iniziando, lentamente
ma inesorabilmente, a spingere via il Terra Destroyer.
Dalla sua posizione, BlackWarGreymon osservò incredulo il suo
attacco cominciare a tornargli indietro, e lampi di luce arancione iniziare a
perforare la sua massa.
Ruggendo di nuovo, WarGreymon riuscì a scagliare il suo Terra Force, che partì ad altissima velocità ed
inghiottì la sfera di energia negativa, dissolvendola e proseguendo la corsa
verso l’incredulo BlackWarGreymon, che cercò di difendersi alla meglio con il
suo scudo. Il Terra Force, pur indebolito dal
contrasto con il Terra Destroyer, andò ad impattare contro lo scudo del Mega
artificiale ed esplose, inghiottendolo in un lampo arancione e soffocando il
suo ruggito di rabbia con un rombo assordante.
“L’ha preso!” esclamò Derek da terra, schermandosi gli occhi
dal bagliore dell’esplosione.
Quando fu possibile vedere di
nuovo, tutti poterono vedere BlackWarGreymon, ancora in posizione di parata,
fluttuare nello stesso luogo in cui l’esplosione lo aveva centrato. Era
chiaramente ancora forte e in grado di combattere, tuttavia, non era rimasto
del tutto illeso: il suo scudo era mezzo distrutto, e altre crepe erano apparse
nella sua corazza apparentemente indistruttibile, da alcune delle quali colava
un denso liquido nero lucido, simile ad olio. Il respiro del Mega artificiale
era di nuovo affannoso, mentre cercava le parole per complimentare la brillante
azione del suo rivale.
“Hanf… hanf… non mi
aspettavo… che avresti fatto una cosa del genere… pensavo avresti parato il
colpo, o ti saresti scansato… invece, sei partito
all’attacco e hai rovesciato la situazione con una mossa pericolosa…
complimenti… ottima strategia, non me l’aspettavo…” ansimò il Mega
artificiale.
“Se non avessi fatto così, il tuo attacco
avrebbe potuto danneggiare i miei amici, là sotto…” spiegò WarGreymon. “Quello che ho fatto era l’unico modo che mi
è venuto in mente per salvarli…”
“Fino a questo punto
tieni a loro?” chiese BlackWarGreymon, interrompendo il duello. “Fino al punto di sacrificare le tue possibilità
di vittoria… la tua stessa vita… pur di proteggerli? Cosa ha di tanto grandioso quel sentimento che tu chiami
amicizia per essere degno di una tale rinuncia? Io… continuo a non capire… A
cosa può servirmi… un amico? E… come si fa ad averne? Cosa si prova… ad avere degli amici?”
“BlackWarGreymon…”
mormorò WarGreymon, dispiaciuto per la confusione che provava la sua
controparte oscura. “Il fatto stesso che
tu mi ponga questa domanda, significa che hai un
cuore. Forse, dopo tutto, riusciremo a capirci senza
essere costretti a batterci a vicenda. Forse, puoi trovare un significato
diverso per la tua vita…”
“Un cuore… come
vorrei sapere che cos’è…” proseguì il Mega artificiale. “Queste strane sensazioni che si agitano
dentro di me… questa confusione che provo vedendoti combattere per quegli
umani… questo, vorrebbe dire avere un cuore?”
“Vorrei che fosse
tutto così semplice da spiegare…” iniziò a dire WarGreymon.
All’improvviso, senza alcun preavviso, gli occhi di
BlackWarGreymon, da gialli che erano, si tinsero di un terrificante colore
rosso, mentre lampi dello stesso colore iniziavano a partire
dal suo petto e a percorrere il suo corpo, crepitando violentemente e
provocandogli un dolore lancinante che lo costrinse a gettare indietro la testa
e ruggire!
“BlackWarGreymon! Che
ti succede?” chiese WarGreymon, allarmato.
Il Mega artificiale strinse i denti, lottando con il dolore
e costringendosi a parlare. “Non… non lo
so… sento che qualcuno sta… U-uaaaaAAAAAH!”
“BlackWarGreymon!” una voce cupa e inquietante, fin troppo
familiare, risuonò nell’aria. “Non dimenticare cosa sei
e come sei nato! Io non ti ho programmato per provare questi ridicoli
sentimenti!”
Da terra, tutti i ragazzi alzarono
lo sguardo, vedendo una loro vecchia conoscenza apparire dal nulla proprio
dietro BlackWarGreymon, il pugno destro serrato ferocemente davanti a sé, dal
quale scaturivano gli stessi lampi di luce scarlatta che stavano tormentando il
Mega artificiale…
“Ancora tu!” esclamò un indignato Daisuke
“Io ti ho creato… per obbedirmi ciecamente!” ringhiò
Mephistomon, un sorriso diabolico stampato sul suo volto mostruoso…
CONTINUA…
Note dell’autore: Capitolo 17 completato!
Allora, vi è piaciuto lo scontro tra i due WarGreymon? Non ho molto da dirvi in
queste note di fine capitolo, se non… spero che vi sia piaciuto, e appuntamento
alla prossima volta!
Una fanfiction di Digimon scritta da:
JusticeGundam
Justice (canticchiando
allegramente): Lalalaa… Lalalaa…
salve, gente! Bentornati al consueto appuntamento con
la mia fanfiction di Digimon!
Daisuke: Ti vedo allegro stasera,
autore! Come mai sei così su di corda?
Justice: Hehehee…
beh, innanzitutto perché una delle mie autrici
preferite, Driger, ha inserito questa storia tra le
SUE storie preferite, come io ho fatto con la sua! Poi, perché sono finalmente
riuscito a rivedermi il primo episodio di DigimonFrontier, la mia serie di Digimon
preferita assieme alla prima, e forse riuscirò a rivedermi l’intera serie!
Infine, ho finalmente imbroccato quei dannati esercizi di algebra
sui quali mi sono a lungo arroventato il cervello!
Mimi: Ottime notizie, siamo contenti per te!
Daisuke (facendo una faccia
schifata): Esercizi di algebra? Ugh…
solo sentirne parlare mi fa venire i brividi…
Justice: Hehehee…
già, dovevo aspettarmelo, Daisuke, tu e la matematica
siete come il latte e il limone: non andate assieme!
Ad ogni modo, ho qui qualcosa che credo potrebbe interessarti molto di più: un
nuovo capitolo della mia storia! Ti senti pronto a parteciparci?
Daisuke: Cosa
stiamo aspettando, allora? Rispondiamo alle recensioni e andiamo!
Takeru: Buon vecchio Daisuke… non cambierà mai! Comunque,
rispondiamo subito a Miele: lieti che anche l’ultimo capitolo ti sia piaciuto,
e… beh, sì, per quanto all’inizio mi fossi ostinato a credere che BlackWarGreymon andasse distrutto, devo dire che anch’io
sono contento che ora sia libero! L’autore dice comunque
che lo rivedremo ancora… Ah, e per quanto riguarda la sua fanfiction
di Sonic X… ti ringrazia per essere stata la prima a
recensirla, e ti chiede di avere un po’ di pazienza… potrebbe passare un po’ di
tempo prima che la aggiorni di nuovo, ma completerà anche quella, sta
tranquilla!
Justice: Rispondo io a KillKenny… mi fa piacere che tu abbia
gradito la lezione che ho dato a Mephistomon,
ma temo che il simpaticone non abbia ancora imparato a starsene al suo posto…
Per quanto riguarda la tua domanda… beh, sinceramente non credo che Mephistomon durerebbe più di un minuto contro il mitico Sephiroth! Certo, se al posto di Mephistomon
ci fosse, che so, il D-Reaper o Lucemon…
allora sì che ci sarebbe un combattimento da vedere!
Gomamon: Bene, ora tocca a
Francesca Akira… l’autore ti ringrazia per i
complimenti e dice che, sì, questa misteriosa
connessione tra Adventure 02 e Tamers
lo incuriosiva parecchio… anche lui aveva riconosciuto Ryo
nel flashback di Ken, e non gli sembrava una grande
idea glissarci sopra!
Palmon: Per il resto… l’autore non
se l’è per niente presa per le tue critiche, estremamente
garbate e costruttive, e dice che provvederà quanto prima a rimediare gli
errori. Chiede scusa per la faccenda del nonno di Iori,
ma su una DigimonEncyclopedia
in rete aveva trovato che Chikara
era il padre della signora Hida… evidentemente quel
sito si sbagliava! In ogni caso, Justice darà una revisione ai suoi documenti e correggerà. Sai, anche lui è
piuttosto pignolo quando si tratta di Digimon…
Justice: E poi… sì, mi rendo conto
di aver lasciato un po’ in disparte i ragazzi, ed è una cosa che mi rimprovero.
Cercherò di rimediare a questo errore nei prossimi
capitoli, a partire da questo.
Sora: Driger,
l’autore ringrazia infinitamente di averlo inserito nella tua lista dei
preferiti, anche se continua a sostenere di non aver fatto nulla per meritare
una cosa del genere!
Justice: Insomma… anche da solo,
ne ho trovati tanti, di errori e parti che potevano
essere scritte meglio in questa storia! Ad ogni modo, grazie, Driger! Cercherò di fare sì che il resto di questa storia e
le altre che scriverò siano all’altezza! Per quanto riguarda la storia di Mummymon… lui e Arukenimonsono sempre stati tra i miei cattivi preferiti, e ho pensato
di dare loro un po’ di spessore! Dopotutto, diciamoci
la verità, per quanto le loro azioni potessero essere sgradevoli, in fondo
erano anche loro delle vittime… Rispondo ora a Rika88: in effetti hai ragione
tu, Mummymon ha sicuramente molta pazienza per
sopportare Arukenimon… ma, come dici tu, io sono
dell’opinione che concentri la sua pazienza soprattutto su questo… ho sempre
pensato che in combattimento sarebbe piuttosto irascibile e perderebbe
facilmente la calma… Per quanto riguarda Daemon, beh…
in effetti Daemon è molto forte. Dopotutto, neppure Imperialdramon Fighter Mode riusciva
a dargli problemi. Solo che la Toei
lo ha poi tolto di mezzo in maniera abbastanza discutibile: facendolo mandare
nella Dark Area e lasciandolo lì. A mio modesto parere, potevano gestire
MOLTO meglio quella parte della serie. (così come più
o meno tutti gli ultimi 20 episodi: a partire dalle DestinyStones, la seconda serie non mi è più piaciuta…)
Miyako: Detto questo, vi auguriamo
buona lettura! Sotto con il Capitolo 19!
**********
Capitolo 19 – Ricordi
che affiorano
Una stanza buia e spoglia, in una zona
sotterranea del Mondo Digitale.
Il silenzio venne interrotto dai
lenti e pesanti passi di SkullSatamon, e il pavimento
grigio emise dei cupi clangori sotto i suoi stivali d’acciaio. Il Digimon scheletrico rientrò nella sala dove lo attendevano
i suoi compagni e il suo capo, tenendo la testa bassa
e lo scettro che strusciava contro il terreno, le ali ripiegate contro la spina
dorsale e il respiro trasformato in un sibilo rabbioso che ben si addiceva al
suo stato d’animo. Non moriva dalla voglia di dare a LadyDevimon,
MarineDevimon e, soprattutto, Daemon,
la notizia della sua sconfitta e, soprattutto, del fatto che non era riuscito a
localizzare BlackWarGreymon e KenIchijouji.
Alzando lo sguardo, SkullSatamon
vide Daemon e LadyDevimon,
uno degli altri due membri d’elite dei DaemonCorps, in piedi al centro della stanza, entrambi immobili e
silenziosi come se non stessero aspettando altro che il suo arrivo. A giudicare
dall’aria infuriata di LadyDevimon e da quella
seccata di Daemon (per quanto si potesse capire della
sua espressione dietro l’onnipresente cappuccio…), anche la donna demoniaca non
aveva avuto una gran fortuna nella sua ricerca. Sospirando rabbiosamente, SkullSatamon si fermò a qualche metro dal Digimon incappucciato e si inchinò.
“EBBENE, SKULLSATAMON?” tuonò Daemon, guardando con disapprovazione lo scheletro alato. “MI SEMBRI UN PO’ MALCONCIO… SBAGLIO A DIRE CHE I MOCCIOSI PRESCELTI TE LE HANNO SUONATE?”
“Purtroppo… no, mio signore…” rispose SkullSatamon
a denti stretti. “Temo di aver sottovalutato quei ragazzini… alcuni dei loro Digimon sono passati improvvisamente al livello Ultimate, e
mi sono trovato in svantaggio… mi dispiace di averla
delusa, sommo Daemon… ero arrivato vicinissimo a Ichijouji…”
Daemon alzò una mano, imponendogli
il silenzio. “NON HO BISOGNO DI SCUSE,
MA DI FATTI. NON CREDO DI DOVER RIPETERE CHE MAI PRIMA D’ORA SIAMO STATI
COSI’ VICINI AL DARK SEED, PERCIO’ BANDO ALLE CIANCE:
ASPETTEREMO ANCHE IL RAPPORTO DI MARINEDEVIMON, E SE ANCHE LUI NON HA AVUTO
SUCCESSO, ADOTTEREMO DELLE MISURE… MENO INDIRETTE, PER COSI’ DIRE.” Tuonò
la sua voce rimbombante.
“Sì, sommo Daemon!” risposero LadyDevimon e SkullSatamon all’unisono,
inchinandosi con aria sottomessa. Soddisfatto, Daemon
annuì e rimase in silenzio per qualche istante, lo sguardo feroce fisso sui
suoi due scagnozzi come un dardo incandescente. Temendo le conseguenze di una qualsiasi
rimostranza, i due Digimon si astennero dal
pronunciare qualsivoglia commento.
“PIUTTOSTO,
SKULLSATAMON…” riprese poi Daemon, volgendosi
minacciosamente verso lo scheletro alato. “PARLAMI
DI QUESTI DIGIMON CHE TI HANNO SCONFITTO. CREDO SIA UTILE SAPERE QUANTO PIU’ POSSIBILE SUI NOSTRI AVVERSARI.”
“Ehm… sì, mio signore…” rispose prontamente SkullSatamon. “Uno dei mocciosi prescelti aveva un Seadramon come compagno… un Seadramon
che si è evoluto in un MegaSeadramon e ha iniziato a
mettermi con le spalle al muro. Poi, altri due dei loro Digimon,
un Angemon e un Ankylomon,
hanno usato qualche strano trucco, che non avevo mai visto finora, e si sono
fusi in un unico Digimon dall’aspetto di una teiera
ambulante. Erano entrambi degli Ultimate come me, e
per giunta avevo già esaurito in parte le mie forze contro gli altri membri del
gruppo: uno Zudomon, un MegaKabuterimon
e un MagnAngemon. Mi sono ritrovato improvvisamente a
combattere contro due avversari al mio stesso livello, e ho perso. Questo è
quanto, sommo Daemon.”
Daemon annuì. “CAPISCO… QUEL ‘TRUCCO’
DI CUI PARLI E’ CONOSCIUTO COME DIGIEVOLUZIONE DNA, E SE LA MEMORIA NON MI INGANNA IL
DIGIMON OTTENUTO DALLA FUSIONE DI UN ANKYLOMON E UN ANGEMON E’ SHAKKOUMON… LE
NOTIZIE CHE MI DAI, IN EFFETTI, NON VANNO SOTTOVALUTATE… SE QUEI MOCCIOSI E I
LORO DIGIMON HANNO UN POTERE SUFFICIENTE A FAR RIVIVERE SHAKKOUMON, CHISSA’ A
QUALI TRAGUARDI POTREBBERO ARRIVARE SE LI LASCIASSIMO FARE… POTREBBERO
ADDIRITTURA DIVENTARE PIU’ FORTI DI ME.”
“Più forti di lei, sommo Daemon?”
esclamò LadyDevimon, incredula. “E’ assurdo… credevo che, a parte i quattro Guardiani Digitali, non
potesse esistere nessun Digimon con una potenza
superiore alla sua…”
“NON SOLO POSSONO
ESISTERE, LADYDEVIMON, MA ESISTONOGIA’!”
rispose il demone ammantato. “E’ PER QUESTO CHE MI
SERVE IL DARK SEED DI ICHIJOUJI: DEVO IMPADRONIRMI DEL POTERE DI COLUI CHE
TUTTI TEMONO, SE VOGLIO PORTARE A TERMINE I MIEI PIANI DI CONQUISTA!”
Prima che qualcun altro potesse
parlare, un suono di passi strascicati annunciò l’arrivo nella sala del terzo
componente dei comandanti dei DaemonCorps: la massiccia figura di MarineDevimon
fece il suo ingresso da un corridoio laterale, trascinando per terra i suoi
lunghi tentacoli e rimuginando rabbiosamente tra sé. A giudicare dai suoi
aguzzi denti, stretti in una smorfia furente, e dai lampi di rabbia che balenavano nei suoi tre diabolici occhi scarlatti, era
facile immaginare che le sue ricerche non fossero andate molto meglio di quelle
dei suoi compagni.
Il mostro marino, di malavoglia, raggiunse i suoi compagni,
fermandosi a qualche metro da Daemon e inchinandosi a
lui. Anche piegato su un ginocchio, MarineDevimon sovrastava il suo padrone di almeno un metro.
“Sommo Daemon…” iniziò a parlare MarineDevimon con la sua voce cavernosa. “Torno a fare
rapporto sulla mia ricerca…”
“MOLTO BENE,
MARINEDEVIMON. ALLORA, CI SONO RISULTATI?” tuonòDaemon.
Con un sospiro rabbioso, il demone acquatico rispose.
“Sono spiacente, sommo Daemon.
Purtroppo non ci sono ancora risultati. La posizione attuale di
Ichijouji continua ad esserci ignota.”
“CAPISCO.”
Rispose Daemon. “BENE,
NULLA E’ PERDUTO. SE I BAMBINI PRESCELTI NON VENGONO
DA NOI, SAREMO NOI AD ATTIRARLI. ORMAI E’ PASSATO IL MOMENTO DI AGIRE IN
SEGRETO. NON POSSIAMO PERMETTERCI ULTERIORI RITARDI,
SE VOGLIAMO RIUSCIRE NEI NOSTRI PIANI.”
SkullSatamon si schiarì la voce. “Hmmm… perdoni la domanda, sommo Daemon…
ma come potremmo fare ad attirare in trappola i bambini prescelti, e con loro KenIchijouji? Abbiamo qualcosa
che possa spingerli ad uscire allo scoperto?”
La risposta di Daemon fu
un’inquietante risata a denti stretti. “HUHUHUHUU…
PER QUELLO NON C’E’ PROBLEMA… CI SONO MOLTI LUOGHI CHE
I BAMBINI PRESCELTI SAREBBERO DISPOSTI A DIFENDERE A QUALSIASI PREZZO. SE FACCIAMO LE COSE COME SI DEVE, MOLTO PRESTO LI AVREMO IN
PUGNO. LORO, E IL DARK SEED!” Improvvisamente, il demone ammantato lanciò
un’occhiata di comando verso i suoi tre scagnozzi, puntando l’indice contro ognuno di loro. “VOI
TRE! RADUNATE IMMEDIATAMENTE QUANTI PIU’ VILEMON
POSSIBILI! CI SERVIRA’ FINO ALL’ULTIMO DI LORO PER QUANTO STIAMO PER
INTRAPRENDERE. QUESTA CHE VI AFFIDO E’ UNA MISSIONE DI IMPORTANZA ESTREMA!
NONOSTANTE I RECENTI INCIAMPI, VOI TRE NON MI AVETE MAI DELUSO PRIMA D’ORA, E CONFIDO CHE ANCHE QUESTA VOLTA SARA’ COSI’!”
I tre membri d’elite dei DaemonCorps abbassarono contemporaneamente la testa, rispondendo
all’unisono. “Sì, sommo Daemon! Porteremo a termine
questa missione al meglio delle nostre possibilità!” Poi, uno alla volta, ad un cenno del loro signore, i tre Digimon malvagi si separarono; LadyDevimon
prese il volo verso il soffitto immerso nelle tenebre, mentre SkullSatamon e MarineDevimon si
alzavano e si allontanavano infilando gli stessi corridoi tramite i quali erano
entrati. Daemon osservò con feroce soddisfazione i
suoi scagnozzi che si allontanavano, in silenzio assoluto, poi, non appena i
tre non furono più nel suo campo visivo, alzò lentamente la mano destra,
creando una minacciosa sfera di fuoco nel palmo ed estinguendola subito dopo.
“IL DARK SEED SARA’
MIO… DOVESSI METTERE SOTTOSOPRA L’INTERO MONDO
DIGITALE PER AVERLO!”
**********
“Forse potresti… unirti a noi.”
“Eeeeeh?” esclamò Mummymon, sgranando gli occhi davanti all’offerta di Takeru. Anche alcuni dei bambini
prescelti, per l’esattezza Michael, Rosa e Catherine, erano rimasti sorpresi dall’idea del loro
compagno: stava chiedendo ad un Digimon che era stato
loro nemico fino a pochi minuti prima di unirsi a loro? Era pur vero che Mummymon era controllato tramite un BlackGear, però… era pur sempre un Digimon
di cui non sapevano nulla: non avevano idea di quali fossero le sue origini, e
soprattutto le sue intenzioni! Come facevano ad assicurarsi che fosse un
alleato affidabile?
“Hey, aspetta un momento!” esclamò
il Digimon dall’aspetto di mummia, puntando un indice
artigliato verso il Digiprescelto della Speranza.
“Come sarebbe a dire… unirmi a voi? Se io e i vostri Digimon
ci siamo combattuti per tutto questo tempo! Dammi
almeno un motivo per cui dovrei fidarmi di voi, Digi-mocciosi!”
Daisuke aggrottò la fronte con
tono irritato. “Vedo che non ha perso l’abitudine di usare quello stupido
nomignolo…”
Takeru prese fiato, rispondendo
con calma alla domanda di Mummymon. “Beh… innanzitutto perché noi vorremmo credere che tu, come BlackWarGreymon, non sia veramente malvagio. Ho avuto modo
di riflettere su certe opinioni che mi ero fatto, e mi sono reso conto dei
pericoli che si corrono a giudicare un libro dalla copertina, come ho fatto con
BlackWarGreymon. Perciò pensiamo che sia giusto darti
un’altra possibilità, come abbiamo fatto con lui, e ancora prima con Ken.” A queste parole, Ken sorrise leggermente.
“Hmmm…” disse Mummymon,
ancora poco convinto. “E poi, c’è qualche altro
motivo?”
“Il secondo motivo è che non credo tu abbia molta scelta.” Questa volta fu Yamato a
parlare, venendo subito al punto. “Noi non ti vogliamo costringere, ma pensi
davvero che riusciresti a trovare la base operativa di Mephistomon
e salvare Arukenimon da solo? Sono sicuro che Mephistomon abbia ancora a sua disposizione un bel po’ di Digimon artificiali, e credo che da solo non avresti molte
possibilità.”
Mummymon strinse i denti. Era
vero, a questo non aveva pensato, preso com’era dalla foga di strappare la sua
amata alle grinfie del demone che li aveva controllati per così
tanto tempo. Non aveva quasi nessun ricordo di quel periodo, e non
sapeva neanche dove iniziare a cercare la base di Mephistomon.
E anche se l’avesse trovata… sarebbe stato in grado di
affrontare il suo ex-padrone e togliere quel Black Gear
ad Arukenimon? Non ne era
proprio sicuro…
“Mummymon…” fu Sora
a prendere la parola, mossa a compassione dalla situazione in cui si trovava il
Digimon artificiale. “Potremmo anche non sapere molto
di te, è vero… ma ci rendiamo conto di quanto tieni ad
Arukenimon, e vorremmo darti una mano… tu le vuoi molto
bene, non è così?”
Il Digimon dall’aspetto di mummia
guardò la Digiprescelta dell’Amore, sbalordito dal
fatto che lei possedesse una tale empatia: si era resa
conto quasi subito dei suoi sentimenti per la sua compagna. La voce gentile di Sora, e il modo con cui si era offerta di dargli una mano avevano aperto una breccia nella diffidenza di Mummymon.
“E’ incredibile… non
so perché, ma sento che questi ragazzi si stanno offrendo di darmi una mano in
maniera del tutto disinteressata… anche se siamo stati
avversari per tutto questo tempo, a loro non sembra importare granché… hanno
qualcosa di speciale… non so spiegarmi meglio…” pensò tra sé il Digimon mummia. Rimase per qualche secondo a riflettere,
sentendo una nuova sensazione agitarsi dentro di lui. Era qualcosa che non
riusciva a spiegare, ma che lo faceva sentire allo stesso tempo confuso e
rassicurato. Tuttavia…
“Tuttavia, non posso dimenticare la mia missione,
anche se non posso negare che comporta dei grossi pericoli per questo mondo. Se
questi ragazzi ne venissero a conoscenza, sono sicuro
che si opporrebbero con tutte le loro forze… beh, non ho bisogno di rivelare
loro la missione… per il momento, mi basta ritrovare Arukenimon-chan…
poi, ognuno per conto suo… e probabilmente saremo di nuovo nemici…”
“Sì, è così, ragazzina… Arukenimon-chan
è la persona a cui tengo di più in assoluto…” rispose finalmente Mummymon, tenendo lo sguardo basso. “Anche
se lei non ricambia quello che provo… il semplice fatto che lei esiste, per me
vuol dire tutto. Anche se per lei non dovessi mai
essere nient’altro che un complice che fa i lavori pesanti al suo posto… non mi
dispiacerebbe neanche così!”
Le parole di Mummymon avevano
involontariamente fatto venire un tuffo al cuore sia a Taichiche a Yamato: chiaramente, i
due amici stavano facendo un parallelo tra la loro situazione e quella del Digimon mummia: anche loro, sentivano di provare dei
sentimenti così profondi per Sora, sentimenti che le
parole dolci e sincere della ragazza non avevano fatto altro che confermare. Sora era una ragazza che meritava di essere
felice. E, per quanto entrambi la amassero dal profondo del
cuore, ad ognuno dei due importavano più di ogni altra cosa la sua
felicità, e il non rovinare l’amicizia che c’era tra loro. In nome di questo,
sia TaichicheYamato erano disposti a rimanere niente più che amici per
la dolce ragazza dai capelli arancioni. Il fatto che Mummymon si trovasse in una condizione così simile alla loro li rendeva ben disposti nei suoi confronti.
Sentivano che dargli una mano era loro dovere.
I due amici si volsero l’uno verso l’altro scambiandosi uno
sguardo d’intesa. Senza una parola, capendo subito cosa voleva dire Taichi, Yamato annuì, facendo un
cenno con la testa in direzione di Mummymon. Con un
leggero sorriso sulle labbra, il Digiprescelto del
Coraggio si avvicinò a Mummymon, subito affiancato da
Daisuke.
“Allora, Mummymon… ci permetti di
darti una mano? Se lavoriamo insieme, forse riusciremo
a raggiungere entrambi i nostri obiettivi: sconfiggere Mephistomon
e recuperare Arukenimon!” chiese Taichi,
tendendo la mano al Digimon mummia.
“Allora, cosa dici? Vuoi unirti a noi? Credo che il tuo
aiuto potrebbe rivelarsi prezioso!” proposeDaisuke, tendendo a sua volta la mano.
“Heh… certo che il destino ha un
modo di fare ironia…” commentò Mummymon. “Comunque, farei qualsiasi cosa per Arukenimon.
Va bene, accetto. Siamo alleati!” A queste parole, Mummymon
strinse la mano a Taichi per suggellare l’accordo… in
effetti, la strinse talmente forte che le dita del Digiprescelto
del Coraggio assunsero improvvisamente un colorito violaceo, segno che la
circolazione sanguigna si era bloccata, e i suoi occhi schizzarono comicamente fuori dalle orbite!
“AAAAHIOOOO!!!!” urlò Taichi, cercando disperatamente di divincolarsi dalla morsa
d’acciaio che era la stretta di mano di Mummymon.
“Va… va bene… abbiamo capito che sei disposto a collaborare…
ma questa mano mi serveeeeee!”
“Ops… ehm, scusate…” rispose Mummymon, mollando la presa. Tutti i ragazzi prescelti e i Digimon presenti rimasero a guardare sbalorditi Taichi che ritraeva la mano
indolenzita e arrossata e cominciava a soffiarci sopra, tenendosi il polso con
la mano rimasta incolume!
Daisuke scelse saggiamente di
ritirare la mano. “Ehm… a pensarci bene, non credo occorra una stretta di mano…”
ridacchiò nervosamente. “Ci fidiamo sulla parola! Heheheee…
Comunque… benvenuto in squadra, Mummymon!
Vedrai che non te ne pentirai!”
“Beh… grazie, ragazzi! Vi aiuterò per quanto possibile!”
rispose Mummymon.
“Bene. Ora che questo problema è, almeno temporaneamente,
risolto, penso che faremmo meglio a tornare alla base. Gennai ci starà
aspettando, e poi i nostri Digimon saranno stanchi…”
propose Koushiro, dando un’occhiata
dietro di sé. In effetti, molti dei loro Digimon stavano
approfittando di quel momento di calma per farsi un pisolino o mettersi distesi
per terra a rilassarsi. Quasi tutti avevano un’aria piuttosto stanca e
affaticata.
“Owww… io ho una fame…” si lamentò
Agumon, seduto con la schiena appoggiata contro una
roccia.
“Già… oggi è stata una giornata lunga…” aggiunse Veemon, disteso per terra poco elegantemente davanti a lui.
I Digiprescelti fecero una breve
risata alla vista dei loro compagni, che fino a poco prima stavano combattendo
con fierezza ed eleganza, e in quel momento si erano accasciati
al suolo in pose ben poco dignitose. “Già, penso che per oggi abbiamo fatto già
abbastanza…” commentò Takeru. “E poi, sarei curioso
di chiedere a Gennai-san qualche informazione
riguardante questo Daemon di cui ho
sentito parlare.”
Daisuke annuì. “Giusto. Allora,
troviamo un DigiPort e torniamo alla base.”RaggiunseVeemon
e se lo caricò sulle spalle, sorridendo allegramente. “Stasera ci aspetta un
po’ di meritato riposo! Che ne dici, piccolo amico?”
“Che non vedo l’ora, Dai!” rispose
il draghetto azzurro.
Uno alla volta, i ragazzi
raccolsero i loro stanchi compagni digitali, rivolgendo loro parole di
ringraziamento, e si incamminarono lungo un sentiero, in cerca di un Digiport con il quale tornare alla base. Ad un cenno di Daisuke, Mummymon annuì e si mise
a seguirli, con aria soddisfatta. Tuttavia, qualcuno dei Digiprescelti
non era ancora convinto che fosse stata una buona idea
invitarlo ad unirsi alla squadra…
“Ehm… Daisuke…” disse Michael, avvicinandosi al nuovo leader
dei bambini prescelti. “Non è per non apprezzare la disponibilità che avete dimostrato… ma siete sicuri che sia stata una buona idea
ammettere quel Mummymon in squadra? Non dovremmo
prima cercare di capire da dove viene, e quali sono le sue intenzioni? Immagino
che lui non si pentirà di essersi unito a noi… ma forse noi sì…”
Daisuke si accigliò leggermente. “Cosa vorresti dire, scusa? Stai insinuando che Mummymon potrebbe tradirci?”
“E’ una possibilità, Daisuke… mi
dispiace dirlo, ma è così…” rispose il Digiprescelto
americano. Prima che Daisukepotesse
rispondere, Hikari intervenne, camminando a fianco
dei suoi compagni di squadra e alzando una mano per chiedere loro di non
litigare.
“Per favore, non saltiamo alle conclusioni…” disse la Digiprescelta della Luce, accarezzando la
testa di Gatomon che, tra le sue braccia, si era
messa a dormire beatamente. “Penso che una parte di ragione ce
l’abbiate tutti e due… Michael-san ha ragione
a dire che dovremmo sapere di più di Mummymon… ma
sono d’accordo con Daisuke quando dice che questo non
è un motivo per non aiutarlo… dopotutto, anch’io credo che Mummymon
sia stato sincero quando ha detto di tenere alla sua compagna… anch’io credo
che sia nostro dovere aiutarlo. Poi, vedremo di scoprire da dove vengono quei
due Digimon. Comunque, penso
che non ci sarà di che preoccuparsi…”
Gli occhi di Daisuke si erano
trasformati in un paio di cuoricini rosa pulsanti, e delle stelline avevano
iniziato a luccicare magicamente attorno a lui. “Sei grande, Hikari-chan! Tu sì che hai sempre l’idea
giusta!”
“Va bene… speriamo di non dovercene pentire…” commentò Michael, volgendo lo sguardo verso il terreno.
**********
Dieci minuti dopo, il nutrito gruppo di stanchi Digiprescelti e Digimon riapparve
nella loro ‘base operativa’, la casa di Gennai,
tramite il Digiport che avevano
usato poco dopo la loro battaglia con SkullBaluchimon.
Ad attenderli, c’era la sempre affidabile guida del Mondo Digitale, che li
accolse con un lieve inchino e un sorriso.
“Bentornati, ragazzi.” Disse Gennai. “Sono contento di
vedere che state tutti bene.”
“Già… e non solo, la missione è stata un successo su tutti i
fronti!” esclamò Daisuke, facendo un segno dell’ok.
“Solo che adesso siamo praticamente
tutti stanchi morti…” mormorò Veemon, sulle spalle
del suo partner umano. “Non vediamo l’ora di farci una bella mangiata e andare
a nanna…”
“Concordo…” aggiunse Agumon.
“E va bene… se l’appetito non vi manca, vuol dire che la situazione è sotto controllo!” rispose divertito
Gennai. “Beh, andiamo a discuterne nella sala principale, credo che ci sia già
una bella cenetta ad aspettarvi…” si interruppe per un
attimo, osservando scrupolosamente il gruppo di ragazzi prescelti e Digimon, tra i quali gli sembrava di aver visto un elemento
in più. “Ma… ragazzi, sbaglio o abbiamo un nuovo
membro nella squadra?”
“Ehm… buonasera…” salutò Mummymon,
un po’ imbarazzato.
“Questo è Mummymon, Gennai-san!” spiegò Mimi, indicando il Digimon
non-morto con un cenno della testa. “Era uno dei servitori di Mephistomon, ma soltanto perché veniva
controllato tramite un Black Gear. Ora è dalla nostra
parte!”
“E il merito va a Derek e al suo Crabmon.” Aggiunse Yamato.
“Già… oggi lui, e altri due dei nostri nuovi amici, hanno attivato le loro Crest per
la prima volta! E’ stato grazie a questo che abbiamo
potuto liberare Mummymon dal Black Gear di Mephistomon.” riprese Taichi, indicando il Digiprescelto
australiano, che annuì. Tra le braccia di Derek, Crabmon alzò una chela in aria come a fare un saluto
militare.
“A rapporto!” mormorò il granchio gigante, sghignazzando
leggermente.
“Ehm… sì, è come dicono loro, signor… signor…”
rispose Mummymon, sfregandosi la fronte nel tentativo
di ricordarsi il nome.
La guida del Mondo Digitale sorrise leggermente. “Gennai. Il
mio nome è Gennai. Lieto di darti il benvenuto in
squadra, Mummymon.”
“Hehe, grazie infinite! Spero di
esservi utile!” aggiunse il Digimon mummia.
“Grazie a te per l’aiuto, Mummymon!
Ora forza, ragazzi! Venite a riposarvi, e raccontatemi di come
è andata!”
I ragazzi e i Digimon seguirono la
loro guida nel salone principale dove, con loro grande
sorpresa, trovarono ben pochi dei Digimon che erano
abituati a vedere. Erano presenti solo Meramon, Centarumon e alcuni Geckomon e Otamamon, che diedero il
bentornato ai loro giovani amici.
“Gli altri Digimon sono andati a dare un’occhiata ai settori più vicini, per eliminare le
ultime Dark Towers rimaste e assottigliare
ulteriormente le risorse di Mephistomon.” Spiegò
Gennai. “Abbiamo rilevato che in questo momento rimangono soltanto cinque
grosse concentrazioni di Dark Towers in tutto DigiWorld, e le concentrazioni più piccole sono state quasi
del tutto eliminate.”
“Ottime notizie!” commentò Takeru.
“Quindi, in pratica mancano soltanto quei cinque settori
occupati, e i piani di Mephistomon vanno all’aria!
Senza le DarkTowers, non
può animare altri Digimon artificiali, sbaglio?”
“E ora che abbiamo di nuovo WarGreymon
e MetalGarurumon dalla nostra, eliminare quelle
ultime concentrazioni e attaccare la base di Mephistomon
sarà decisamente più semplice!” constatò Taichi. “Per non parlare del fatto che oggi, come ho già
detto, ben tre dei nostri nuovi amici hanno attivato le loro Crest!” Indicò Derek, Rosa, Michael, e i rispettivi Digimon , che mostrarono inorgogliti le loro Crest
luccicanti. A quella vista Floramon, tra le braccia
di Catherine, sospirò con una punta di invidia. “Io sono l’unica a non essermi ancora resa
utile…” mormorò.
Catherine scacciò le
preoccupazioni del piccolo Digimon fiore con una
carezza sulla testa. “Tout va bien,Floramon… non preoccuparti, verrà anche il tuo momento… in
fondo, non credo che la fretta sia buona consigliera, in casi del genere…”
Taichi sospirò. “Già… io ne so
qualcosa…”
“Non te la prendere, Taichi…” lo
incoraggiò Agumon, capendo subito che il suo partner
umano si riferiva a quella volta in cui lui, montatosi un po’ la testa al
pensiero di una nuova evoluzione, lo aveva fatto evolvere in SkullGreymon, mettendo a rischio tutto il gruppo.
“Inoltre…” aggiunse Daisuke “Io e
il mio gruppo abbiamo incontrato BlackWarGreymon,
e WarGreymon si è scontrato con lui. Per farla breve,
siamo riusciti a convincere BlackWarGreymon a cessare
le ostilità, e già che c’era abbiamo dato una lezione a Mephistomon!
Non era poi così forte come voleva far credere!”
“E’ stato proprio in questo scontro che il Digimon di Derek-san è evoluto,
ed è riuscito a liberare Mummymon dal controllo di Mephistomon.”Aggiunse
Ken, indicando il Digimon
mummia che, al suo fianco, annuì con vigore.
“E non è tutto!” fu Miyako a proseguire con il resoconto della giornata. “Oggi,
io e Hikariabbiamo ottenuto
la nostra Digievoluzione DNA, e anche Iori-kun e Takeru-kun hanno fatto
la stessa cosa! In entrambi i casi, ci hanno tirato fuori da
delle brutte situazioni… io e le ragazze stavamo avendo problemi con uno dei Digimon artificiali di Mephistomon,
e Silphymon ci ha salvate!”
“Per quanto riguarda noi… abbiamo avuto a che fare con un Digimon malvagio di nome SkullSatamon…”
disse il piccolo Iori. “Armadillomon
e Patamon sono DNA-digievoluti
in Shakkoumon e lo hanno messo in fuga…
ma a questo proposito c’è qualcosa che mi preoccupa…”
Al sentire il nome di SkullSatamon,
l’espressione serena di Gennai venne immediatamente
oscurata da un’ombra di preoccupazione. “Dimmi, Iori.
Qual è il problema?”
“Ecco…” iniziò il giovane Digiprescelto.
“Prima che noi lo affrontassimo, SkullSatamon
ha parlato di un certo Daemon per il quale lavorava…
e ci ha intimato di consegnargli Ichijouji-san…”
La notizia fece trattenere il fiato ad un po’ tutti gli
ascoltatori. Nessuno di loro, impegnati com’erano ad ascoltare il loro giovane
compagno, fece caso al fatto che Mummymon
aveva aggrottato leggermente le sopracciglia. “Voleva me? Non ha detto per quale motivo?” chiese Ken,
stupefatto.
“Purtroppo no, Ken…” rispose Takeru, scuotendo la testa. “Ma sappiamo per certo che non
lavora per Mephistomon… ce l’ha
detto lui stesso…”
Gennai sospirò, chiudendo gli occhi. L’aria preoccupata che
aveva assunto si era fatta ancora più pronunciata. “Ragazzi… temo di dovervi dire che la situazione si è fatta pericolosa. Molto
pericolosa. Se Daemon è coinvolto in tutto questo, allora
non posso che prevedere tempi duri…”
“Ma… venerabile Gennai, chi sarebbe
questo Daemon?” chiese Patamon.
“Io non ne ho mai sentito parlare…”
“Io sì, purtroppo…” rispose prontamente Gatomon.
“Quando ero al servizio di Myotismon
ho letto qualcosa su di lui… è un Digimon malvagio
dotato di poteri incredibili, abbastanza potente da mettere paura anche a gente
come i Dark Masters o Diaboromon…
ma avevo anche sentito dire che era stato sigillato nella Dark Area. Come ha
fatto a fuggirne?”
Gennai annuì lentamente. “Quello che dici
corrisponde alla verità, Gatomon… Tempo fa, ancora
prima che i bambini prescelti del primo gruppo iniziassero la loro avventura…
c’era un altro gruppo di Digiprescelti, composto da
cinque ragazzi provenienti da varie parti del mondo. Anche
loro, così come voi, erano stati chiamati qui per combattere i Digimon malvagi, intenzionati ad espandere il loro dominio
su tutto DigiWorld, e riportare la pace. Tra gli
avversari che hanno affrontato c’era proprio questo Daemon,
assieme ai suoi scagnozzi SkullSatamon, LadyDevimon e MarineDevimon. I
ragazzi, assieme ai loro Digimon, si fecero strada fino alla dimora di Daemon,
un tetro castello situato tra le vette più alte e pericolose di DigiWorld. Lì, mentre gli altri ragazzi affrontavano i tre
scagnozzi, il Digimon del loro leader
si scontrò con Daemon in persona, in un terribile
combattimento che durò quasi un’intera giornata. Di fronte alla sconfinata
potenza di Daemon, i ragazzi, capendo che i loro Digimon rischiavano di morire se il combattimento si fosse
protratto ancora a lungo, riuscirono grazie ai loro Digivice
e all’aiuto di Azulongmon ad
aprire un cancello dimensionale verso la Dark
Area, intrappolando Daemon e i suoi
tre scagnozzi al suo interno. Da allora, per secoli, DigiWorld
non ha più sentito parlare di Daemon… fino adesso…”
“I primi Digiprescelti hanno
battuto Daemon soltanto rinchiudendolo nel DarkOcean?” esclamò Miyako con aria preoccupata. “Cavolo, doveva essere
fortissimo…”
Gennai rispose con un cenno affermativo. “Infatti.
Ma nonostante la sua incredibile forza, Daemon non avrebbe mai potuto uscire dal Dark Ocean
da solo. Sicuramente qualcun altro gli ha aperto un passaggio dall’esterno…
probabilmente gli stessi che hanno permesso ad Apocalymon,
ora Mephistomon, di rientrare nel Mondo Digitale.”
Mummymonstava
ascoltando attentamente l’intero discorso, senza perdersi una sola sillaba: in
particolare, aveva stuzzicato la sua attenzione la notizia della
liberazione di Daemon. Tuttavia, anziché esserne allarmato, il Digimon mummia ne fu
rallegrato, anche se ebbe il buon senso di non darlo a vedere. “Allora,” riflettè “anche la
seconda parte dell’operazione è andata bene… solo che non ci aspettavamo che
saltasse fuori quel Mephistomon…”
“Ma ora la domanda è… a quale scopo
liberare Daemon? E soprattutto… questi misteriosi
‘benefattori’ erano interessati a liberare proprio Daemon
o lo spirito di Apocalymon?”
si chiese Koushiro, appoggiandosi una mano sulla
tempia. “Credo, a questo punto, che la prima ipotesi sia la più plausibile…”
“E poi, dobbiamo scoprire anche come mai è così interessato
a Ken…” riflettèDerek a voce alta “…e di qualsiasi cosa si tratti,
impedirgli a tutti i costi di catturarlo.”
“E’ così, ragazzi miei.” Assentì Gennai, osservando
intensamente i suoi amici di entrambi i mondi.
“Sappiate che anche con le vostre Digievoluzioni
DNA non sarà facile fermare Daemon e i suoi
uomini, e dovrete essere pronti a tutto negli scontri che si preannunciano.
Siete di fronte a nemici che non concedono quartiere e non sanno cosa sia la
pietà. E il cui scopo è senz’altro la conquista di
entrambi i mondi. Temo che la nostra battaglia si sia soltanto fatta più
ardua…”
“Comprensibile…” rispose Taichi
con aria seria. “Questo vuol dire che anche noi non
possiamo permetterci esitazioni. Dobbiamo essere pronti a combattere e, se
necessario, a distruggere i Digimon che lavorano per Daemon.”
“Già… la stessa cosa di cui ci avete parlato all’inizio di
questo viaggio…” disse Miyako, abbassando lo sguardo.
La prospettiva di essere costretti a togliere la vita ad un Digimon,
anche un Digimon malvagio e irrecuperabile come Daemon, faceva paura a molti dei nuovi arrivati. Certo, il
problema si era già presentato al momento di partire per il Mondo Digitale… ma fino a quel momento non si era arrivati a
questi estremi…
Hikari sospirò tristemente. “Io…
spero che non si debba arrivare a questo…”
“Anch’io, sorellina… ma Daemon potrebbe non lasciarci molta scelta…” rispose il
fratello maggiore, senza spostare lo sguardo dal pavimento. Yamato
annuì, in accordo con il suo migliore amico.
“Dobbiamo essere pronti.” Disse il biondo prescelto
dell’Amicizia. “Entrambi i mondi contano su di noi…”
L’atmosfera di allegria e
cordialità che aveva accompagnato i ragazzi al loro ritorno sembrava svanita
sotto la fitta coltre di problemi e ansie che si stavano presentando in quel
momento. Una nuova fase della guerra contro le forze delle tenebre era iniziata, ed era una guerra che rischiava di non finire
senza vittime…
Quel pesante silenzio, per qualche strano motivo, dava a Mummymon una sensazione bizzarra e sgradevole, che
contrastava con la soddisfazione che aveva provato inizialmente. “Pazzesco… so che questo vorrebbe dire
opporsi alla missione che mi è stata affidata… eppure sento che dovrei fare
qualcosa per aiutare questi ragazzi… in fondo, mi hanno
pure liberato dallo stato ipnotico che Mephistomon mi
aveva imposto, e si sono pure offerti di aiutarmi a salvare Arukenimon-chan…
Come posso fare… vorrei dar loro una mano, ma allo stesso tempo… senza Daemon, la nostra missione non va da nessuna parte…”
Il Digimon non-morto era diviso
tra due propositi che sentiva entrambi come suoi doveri, e si stava sforzando
di pensare ad un modo di realizzarli entrambi senza compromettere l’esito della
sua missione. “Cavolo, pensare ad una
strategia non è il mio forte… di solito è Arukenimon-chan
quella che pianifica… però, ora sono per conto mio… hmmm… ma forse c’è un modo… ma sì, potrei prendere due
piccioni con una fava… in fondo, Daemon ci serve
soltanto finchè non ha fatto quello che vogliamo…
Poi, potrebbe anche perdersi per sempre nel Dark Ocean,
per quanto ci riguarda…”
“Ragazzi…” iniziò Mummymon,
cercando di risollevare un po’ gli animi. “Forse i miei poteri non saranno gran
cosa… ma potete contare su di me. Vi aiuterò a
distruggere il resto delle Dark Towers e sistemare Mephistomon e Daemon!”
“Grazie, Mummymon…” rispose Wormmon, appoggiato sul tavolo davanti al suo partner
umano. “Qualsiasi aiuto sarà bene accetto…”
**********
Nel frattempo, in un settore non troppo lontano dalla casa
di Gennai, gli alleati dei Digiprescelti stavano
terminando la loro opera di disinfestazione delle DarkTowers.
“PummelWhack!”
esclamò Ogremon, scagliando il suo attacco principale
contro l’ultimo obelisco nero rimasto in piedi e facendolo crollare al suolo. La
DarkTowers
si smaterializzò un istante dopo, e il Digimon orco
sogghignò con aria soddisfatta.
“Bene, mi sembra che questo settore sia del tutto sgombro!”
commentò, ripulendosi le mani dalla polvere. “Questa dovrebbe essere l’ultima
Dark Tower.”
Poco lontano da lui, Andromonfece un breve esame della zona con i suoi sensori, poi
annuì. “Affermativo. Non rilevo più alcuna presenza di obelischi
di controllo nell’intero settore. Questa zona è ormai sgombra.”
“Allora, possiamo dire che la
nostra missione è stata un successo!” commentò il piccolo Piximon,
svolazzando allegramente verso i due Digimon più
grandi. “Bene, possiamo fermarci qui. Domani ci concentreremo su un altro
settore.”
“Affermativo.” Rispose Andromon.
Il quarto membro del gruppetto di Digimon,
Leomon, annuì vigorosamente. “Sì, sono d’accordo.”
“Sigh… mai un attimo di riposo…”
si lagnò Ogremon, sospirando con tono melodrammatico.
“Huh? E questo
cosa…” mormorò improvvisamente Leomon,
guardando dietro di sé con la coda dell’occhio e muovendo leggermente le
orecchie. I suoi sensi acuti avevano percepito una grande energia
entrare nel settore, appartenente a qualcosa… o qualcuno… di molto potente e
decisamente poco familiare.
I suoi tre compagni si accorsero della repentina espressione
di allarme che Leomon aveva
assunto. “Hey, Leomon, che
succede? C’è qualche problema?” chiese Piximon,
sbattendo gli occhi un paio di volte.
“Ho percepito appena adesso la presenza di qualcuno molto forte
in questo settore… qualcuno che sicuramente non conosciamo…” rispose il Digimon leonino, senza staccare gli occhi dalla direzione
da cui proveniva quella strana energia. “Voi andate avanti, io vado a
controllare di cosa si tratta e vi raggiungo in seguito.”
“Potrebbe essere pericoloso.” Affermò Andromon.
“Non sappiamo quali siano le intenzioni di questo
individuo. Forse sarebbe meglio se uno di noi ti accompagnasse.”
“Grazie, Andromon, ma credo sia meglio se vado io da solo.” Rispose
gentilmente Leomon. “Non vorrei mai farvi correre dei
rischi. Prometto che sarò prudente, e mi ritirerò in caso di necessità.”
“Ricevuto. Non approvo ma rispetto la tua decisione.” Rispose il Digimonandroide.
“Se vedi che si tratta di un nemico
troppo forte… niente colpi di testa, ci siamo intesi?” ingiunse Ogremon, scuotendo l’indice della mano sinistra verso il
suo amico-rivale. Piximon, al suo fianco, rispose
scuotendo la testa. “Sì, come no… parla il re della prudenza! Comunque, ti faccio la stessa raccomandazione, Leomon… non fare sciocchezze, mi raccomando!”
“Certamente.” Fu la risposta di Leomon.
Il coraggioso guerriero si voltò, incamminandosi in direzione della strana
energia che aveva sentito, mentre i suoi compagni rimanevano ad osservarlo per
un po’ per poi iniziare ad incamminarsi verso il settore adiacente.
Leomon stava camminando da appena
due minuti sul terreno roccioso, sotto la calda luce della sera, quando la
strana sensazione di prima si fece sentire di nuovo, più acuta di prima,
facendogli corrugare la fronte: chiunque fosse, si stava avvicinando, si rese
conto il Digimon leonino, guardandosi intorno e
aspettandosi di vedere il responsabile da un momento all’altro. Ora che era più
vicino, Leomon riusciva a rendersi conto che il nuovo
arrivato era confuso… e percepiva in quella strana sensazione una certa rabbia, ma nessuna malvagità. Il nobile Digimon
si sentì sollevato. Molto probabilmente sarebbe riuscito a discutere, senza
essere costretto a ricorrere alla violenza.
Come Leomon si aspettava, l’enorme
sagoma di un dinosauro umanoide coperto da una robusta corazza in Chrome-Digizoid apparve, atterrando sulla cima di un
costone di roccia lì vicino e mettendosi in piedi, lo sguardo fisso verso il
sole che tramontava. Leomon volse lo sguardo verso il
nuovo arrivato: assomigliava moltissimo a WarGreymon,
ma era quasi del tutto nero e grigio, con una folta criniera gialla. Il Digimon leonino si rese subito conto che si trattava di BlackWarGreymon, il Digimon
artificiale di livello Mega di cui aveva sentito parlare
negli ultimi giorni, quello che si era ribellato a Mephistomon.
Ora, stava lì in piedi, assorto nella contemplazione del tramonto, in balia di
chissà quali pensieri. Non ci sarebbe stato neanche bisogno della sensibilità e
dell’acutezza di Leomon per percepire la tristezza e
la confusione che attanagliavano il suo animo.
“E’ indeciso…”
pensò Leomon tra sé. “Per quanto grandi siano i suoi poteri, in
fondo non ha che pochi giorni di vita… sta ancora cercando di capire qual è il
suo ruolo… di dare un senso alla sua vita…”
Per diverso tempo, in un silenzio rotto soltanto da qualche
soffio di vento e da un lieve rumore di ciottoli sul terreno roccioso, i due Digimon rimasero immobili nelle loro posizioni, come se BlackWarGreymon attendesse qualcosa che non accennava ad
arrivare, e Leomonattendesse
di vedere cosa avrebbe fatto il Mega artificiale.
Poi, lentamente e con tutta calma, BlackWarGreymon
volse lo sguardo nella direzione del nobile guerriero, fissandolo intensamente.
“Sapevo che eri lì.”
Disse, con voce possente ma priva di ostilità, come se
stesse facendo una constatazione sul tempo atmosferico.
Leomon non sembrò sorpreso. Anzi,
pareva quasi che si aspettasse questa reazione da parte del Mega
artificiale. “Tu devi essere BlackWarGreymon. Ho
sentito parlare di te, e mi fa piacere incontrarti.”
Rispose con tono serio, sostenendo lo sguardo del suo interlocutore. Non
sembrava per niente turbato dal fatto di avere davanti un Digimonmolto più potente di lui.
“Hai coraggio,
guerriero. Non temi che io possa attaccarti e distruggerti? In fondo, sono
molto più potente di te.” Rispose BlackWarGreymon.
Leomon alzò leggermente le spalle.
“Se tu avessi davvero voluto farlo, io ora sarei già
morto. Ho percepito che non era tua intenzione
uccidermi.”
Favorevolmente impressionato, BlackWarGreymon annuì, scendendo lentamente dalla roccia
sulla quale si trovava e ponendosi sullo stesso livello di Leomon,
inginocchiandosi per parlare meglio con lui. “Tu hai l’aria di essere un guerriero molto saggio, oltre che molto coraggioso.
Stavo cercando un Digimon come te, per chiedergli di
aiutarmi a rispondere alle tante domande che mi assillano.”
“Va bene. Chiedimi pure, e se posso aiutarti lo farò.” Rispose Leomon.
“Ti ringrazio.
Immagino tu sappia già che sono stato creato dall’aggregazione
di cento Dark Towers, allo scopo di eliminare i
bambini prescelti. Ma per qualche motivo, al contrario degli altri Digimon creati in questa maniera, io mi rendevo conto del
mondo che mi circondava, e provavo delle sensazioni rispetto a quanto accadeva
attorno a me. Quando mi sono reso conto di saper agire
e pensare per conto mio… ho trovato insopportabile l’idea di essere schiavo di
qualcuno, e ho cercato di liberarmi. E’ grazie ai bambini prescelti che ora
sono riuscito a farlo.” Il Digimon
artificiale iniziò a raccontare, cercando di essere il più breve possibile, ma
al tempo stesso cercando di far capire cosa si agitava in lui.
Leomon fece di nuovo un cenno
affermativo, approvando la decisione di BlackWarGreymon.
“Più che giusto.”
“Tuttavia…”
proseguì BlackWarGreymon “…c’è un’altra cosa che mi impedisce di essere
veramente libero: in me è stata infusa, come probabilmente ti sarai reso conto
anche tu, una grande energia, che mi rende un combattente di molto superiore
alla stragrande maggioranza dei Digimon che popolano
questo reame… e inizialmente pensavo che il mio scopo fosse unicamente quello
di combattere… di continuare a combattere finchè non
avessi trovato qualche avversario al mio stesso livello… e poi combattere
ancora, e ancora… illudendomi che sfogando la mia confusione e la mia amarezza
sul Mondo Digitale, la mia sofferenza se ne sarebbe andata… c’è voluto il mio
combattimento con WarGreymon per farmi capire che non
era così… ma ora, quello che sto cercando di capire… è qual è il mio scopo…
qual è il mio posto nel Mondo Digitale? La mia esistenza… ha un senso? Oppure… tutta la mia forza non serve a niente, se non sono
più uno strumento di Mephistomon? WarGreymon
mi ha detto che la mia forza non esiste per essere
usata ciecamente… ma allora… io cosa ne dovrei fare?”
Leomon aveva ascoltato tutto ciò
che il Digimon artificiale aveva detto con la massima
attenzione, rendendosi conto in pieno della situazione in cui si trovava il Mega artificiale: chiaramente, BlackWarGreymon
era ancora confuso e smarrito, e non aveva idea di cosa fosse più giusto fare. Per
qualche istante, Leomon rimase in silenzio,
organizzando il discorso.
“Capisco la tua confusione, BlackWarGreymon…”
iniziò a parlare. “Ma credimi, la tua forza non ti è
stata data senza un motivo. Sai, molto tempo fa, quando ero ancora un Digimon alle prime armi… cominciavo
a rendermi conto dei poteri che avevo, e della forza che stavo sviluppando. Ma, come te in questo momento, anch’io non sapevo bene che
cosa potevo farne… se era utile in qualche modo, o era solo uno spreco. Poi,
durante i miei viaggi nel Mondo Digitale, ho visto come i Digimon
malvagi schiavizzavano quelli più deboli, rubando loro
la felicità e la speranza come sta facendo adesso Mephistomon.
E’ stato allora che mi sono reso conto di una cosa: io, nel mio piccolo, potevo
fare qualcosa per cambiare la situazione. Forse non sarebbe servito a molto,
ma… potevo dare ai Digimon
buoni che soffrivano sotto il giogo di questi tiranni un motivo per sperare
ancora. Questa, per me, era già una vittoria. E così, decisi di sviluppare
questa mia forza, e usarla unicamente per difendere i più deboli da coloro che volevano far loro del male. Ho perso il conto di
quanti anni sono passati… ma, mi sono reso conto di
come potevo essere utile e sentirmi soddisfatto di me stesso, e da allora ho
sempre fatto così.”
Si interruppe per un attimo,
osservando l’espressione assorta di BlackWarGreymon,
poi proseguì. “Quello che voglio dire… è che ognuno di noi, umani o Digimon, ha delle qualità uniche e particolari, e ha in sé
un grandissimo potenziale. E se queste qualità ci
sono, significa che un motivo c’è. Sta ad ognuno di noi capire come vogliamo
usare questi nostri doni, e come possiamo sfruttarli al meglio. Nessuno di noi
è inutile, non importa come siamo fatti o come siamo nati. Ogni creatura, dal
più umile degli insetti al più grande dei Digimon di
livello Mega, ha un suo ruolo preciso nel cerchio
della vita.”
BlackWarGreymon guardò
intensamente il Digimon leonino, processando quanto
aveva appena sentito. Le parole di Leomon erano state
significative, certo, e gli stavano facendo
intravedere una nuova speranza… però, al tempo stesso, gli avevano complicato
le cose…
“Dunque…” disse
infine BlackWarGreymon “…tu dici che la mia esistenza ha un senso… che
la mia forza può essere usata per uno scopo utile… questo mi fa piacere… ma al
tempo stesso… non ho idea di cosa dovrei fare… come posso sfruttare i miei
poteri nel modo che dici tu?”
Leomon sospirò profondamente. “BlackWarGreymon… purtroppo su questo non posso aiutarti…
sta ad ognuno di noi cercare in sé stesso qualcosa che
reputa veramente importante, e un modo per volgere le sue potenzialità a quello
scopo. Posso però dirti una cosa, BlackWarGreymon…
ricordati che se c’è davvero la volontà di raggiungere lo scopo, troverai da te
il modo di farlo… e la soddisfazione che sentirai verrà tutti gli sforzi che
hai fatto.”
In silenzio, BlackWarGreymon si
alzò, tenendo una mano artigliata davanti a sé. “Io… penso di capire quello che stai cercando di dirmi… ti ringrazio infinitamente, guerriero… la tua saggezza è
davvero pari al tuo valore.”
Leomon scosse la testa. “Ho ancora
molto da imparare, ed è mia convinzione che la vita dia delle lezioni ogni
giorno. Ma questa è una cosa di cui ho fatto esperienza
personalmente, e che penso di poter spartire con te. Se le mie parole ti sono
state utili in qualche modo, per me è fonte di gioia.”
“Lo sono state,
guerriero.” Rispose BlackWarGreymon, aprendo le
ali. “Ora credo di avere le idee un po’
più chiare su quale potrebbe essere la mia strada, e come posso usare le mie
qualità nella maniera giusta. Spero che le nostre strade si incroceranno
ancora.”
“Lo spero anch’io, BlackWarGreymon.”
Rispose Leomon, mentre il Digimon
artificiale cominciava a librarsi nell’aria. “Che tu possa un giorno trovare la
serenità che giustamente meriti.”
“Grazie, e addio.”
Con queste parole, BlackWarGreymon
prese nuovamente il volo e scattò nel cielo tinto di rosa, sotto lo sguardo
stoico di Leomon. Il Digimon
leonino rimase a guardare il Mega oscuro
allontanarsi, fino a diventare niente più che un puntino che si stagliava
contro il sole. Poi, anche quello scomparve.
“Arrivederci, BlackWarGreymon.
Abbi cura di te.”
**********
“Accidenti… proprio quello che ci voleva…” brontolò Daisuke, imboccando un corridoio fiocamente illuminato
dalle lampade alogene per dirigersi alla camera da letto dei ragazzi. La serata
non aveva contribuito granché a migliorare l’umore del gruppo, e la
consapevolezza di quanto stava per accadere non cessava di gravare sui ragazzi.
Durante la cena, nonostante i tentativi suoi e di qualcun altro dei Digiprescelti più allegri (come Taichi,
Mimi o Miyako) di ravvivare l’atmosfera con delle
battute, erano state scambiate ben poche parole, e la conversazione languiva. Né a Daisuke, né a Veemon piaceva particolarmente quella situazione: la prova
che si apprestavano ad affrontare avrebbe richiesto tutto il loro impegno, a
maggior ragione se quel Daemon era davvero
l’avversario tosto che Gennai diceva… non potevano certo
permettersi di mollare!
“Stiamo per risolvere il problema di Mephistomon,
ed ecco che salta fuori questo Daemon
e quegli altri tre buffoni…” proseguì Daisuke,
mettendosi le mani dietro la nuca e osservando il soffitto con aria distratta.
“E come se non bastasse, temo che la squadra si sia
demoralizzata… se continua così, se manca la volontà… la vedo davvero dura…”
“Non ti preoccupare, Dai! Credo che abbiano solo bisogno di
un po’ di tempo!” gli risposeVeemon.
“Dopotutto, è stata una giornata lunga per tutti noi, tra Mephistomon,
BlackWarGreymon, e tutti gli avversari che gli altri
hanno affrontato… penso che siano stanchi, punto e
basta… vedrai che domani mattina saranno più determinati, dopo una buona notte
di riposo!”
Daisuke si fermò per un attimo e
si chinò per accarezzare il suo Digimon. “Sì, forse
hai ragione, Veemon… Ma vorrei poter fare qualcosa per dare loro un po’ più di
sicurezza… almeno a Ken, visto che è particolarmente
coinvolto in questa storia…”
Veemonglibattè una pacca amichevole sulla gamba. “Credo che
almeno a lui avrai la possibilità di parlare. Guarda!”
“Huh?” Il ragazzino, un po’
spiazzato, guardò davanti a sé e vide il suo migliore amico sbucare da un
angolo di un corridoio laterale, con Wormmon in
braccio. Entrambi sembravano piuttosto giù di corda,
ma cercarono di scacciare l’espressione tesa quando videro Daisuke
e Veemon.
“Ah… ciao, Daisuke… non ti ho
sentito arrivare…” mormorò Ken. “Tutto bene?”
“Sì, grazie… Nessun problema…” rispose il nuovo leader dei Digiprescelti. “Pensavo foste rimasti in sala con gli altri…”
Wormmon scosse la testa. “Non
avrebbe fatto molta differenza, visto che sono tutti così ansiosi che non si
riesce ad iniziare un discorso… e poi, ci sentivamo un po’ stanchi, e volevamo tornare in camera…”
“Anche noi stavamo tornando in
camera. Volete che vi accompagniamo?” proposeDaisuke. L’ex-Imperatore annuì sommessamente. “Sì, grazie, Daisuke… avevo proprio voglia di parlare con qualcuno…
sempre se non è un problema per te…”
“Anzi, la cosa ci fa molto piacere! Andiamo in camera, e lì
potremo discutere con tutta calma!” rispose il
ragazzino, sorridendo cordialmente. In effetti, il fatto che Ken stesse incominciando ad aprirsi, sia a lui che al resto del gruppo, lo rallegrava non poco. Man mano,
l’ex-Imperatore stava cominciando a fidarsi sempre di più del suo nuovo gruppo di amici, il che lo avrebbe sicuramente aiutato a gettarsi
alle spalle il suo triste passato.
I due amici e i loro compagni Digimon
percorsero un altro breve tratto di strada, raggiungendo infine la camera da
letto maschile. Daisuke aprì la porta, facendo
entrare i suoi amici, e accese la luce, rivelando i numerosi letti e sacchi a
pelo disposti ordinatamente sul pavimento della stanza. Quelli di Taichi e Daisuke erano facilmente
riconoscibili per le coperte buttate alla rinfusa.
Daisuke e Ken
si sedettero su due sedie poste accanto al muro, facendo accomodare i loro Digimon sulle ginocchia. “Tutto bene, ragazzi? Siete comodi?” chiese Daisuke, rivolto
a Veemon e Wormmon. Al
cenno affermativo dei due Digimon, il ragazzino si
rivolse al suo migliore amico. “Bene, Ken, dimmi
pure… qual è il problema di cui vuoi parlarmi?”
Il Digiprescelto della Bontà prese
un profondo respiro, organizzando le parole prima di iniziare il discorso.
“Ecco… si tratta proprio del problema di Daemon. Iori e gli altri hanno detto che
quel Digimon cercava me… e qualunque sia il motivo
per cui mi vuole catturare, ho come idea che faccia parte del mio passato… una
delle tante parti del mio passato che non riesco a ricordare bene… dal giorno
in cui sono diventato un Digiprescelto… fino al
giorno in cui sono tornato nel Mondo Reale dopo che voi avete sconfitto Chimeramon… i miei ricordi sono vaghi e confusi. Eppure
sono convinto che, qualsiasi cosa Daemon stia
cercando da me, è proprio collegata a quel periodo… se solo riuscissi
a ricordare qualcosa di significativo, forse potrei esservi più utile…”
“Non preoccuparti di esserci utile o meno, Ken… tu stai già facendo molto per noi, e senza il tuo
aiuto forse saremmo già stati spazzati via da Mephistomon…”
rispose Daisuke, appoggiando una mano sulla spalla
del suo amico. “E poi… cercare nel tuo passato
potrebbe non fare altro che riaprire vecchie ferite. Ed è l’ultima cosa di cui
tu hai bisogno in questo momento.”
“Sì, capisco…” rispose Ken,
abbassando leggermente lo sguardo. “Solo che… ci sono ancora tanti punti oscuri
nel mio passato, punti su cui vorrei tanto far luce per darvi una mano… se… se
ora quel Daemon vi perseguiterà… non posso fare a
meno di pensare che sarà anche colpa mia…”
“Non pensarlo neanche, Ken!”
esclamò Daisuke con tono improvvisamente eccitato,
quasi arrabbiato. “Noi ti abbiamo accettato nella nostra
squadra, adesso tu sei uno di noi! E come tale,
siamo pronti a difenderti da chiunque! Che venga pure,
quel Daemon! Ti prometto che, finchè
ci saremo noi, non riuscirà a toccarti nemmeno con un dito! E
io le promesse le mantengo!”
Ken rimase sbalordito ad ascoltare
le parole del suo migliore amico. Ancora una volta, quel ragazzino allegro e un
po’ imbranato lo aveva stupito con il suo grande
coraggio e la sua generosità. Timidamente, l’ex-Imperatore
sorrise, guardando il suo amico dritto negli occhi. “Daisuke…
non credo che potrò mai veramente sdebitarmi per quanto voi avete fatto per
me…”
Muovendo una mano in aria, Daisuke
rise, cercando di distendere un po’ l’atmosfera. “Hehehee…
hey, addirittura! Fa tutto parte
del nostro lavoro di Digiprescelti! Come mi piace ripetere, noi siamo una squadra! Non sei d’accordo, Veemon…” Volgendo lo sguardo verso il piccolo drago azzurro,
Daisuke rimase spiazzato quando
vide che il suo partner digitale gli si era addormentato sulle ginocchia e
stava russando sonoramente! “Ehm… Veemon?”
Ken, vedendo che anche Wormmon stava dormendo, acciambellato su sé
stesso come un gatto, si mise una mano davanti alla bocca e rise leggermente.
“Mi sa tanto che anche Veemon e Wormmon
hanno sentito gli effetti della giornata… che ne dici, Dai-kun,
ci ritiriamo anche noi?”
Daisuke annuì. “Già… forse hai
ragione…”
Dopo aver fatto accomodare i loro Digimon
nei rispettivi letti, i due ragazzi iniziarono a mettersi il pigiama,
sentendosi decisamente più tranquilli dopo quella
chiacchierata. Daisuke andò a spegnere la luce, ed
entrambi si infilarono sotto le coperte, appoggiando
le teste sui cuscini.
“Grazie ancora, Daisuke… parlare
con te mi ha fatto sentire meglio…” mormorò Ken,
distendendosi e lasciando che il suo corpo si rilassasse.
“Figurati, per così poco…” rispose Daisuke.
“Buona notte, Ken!”
“Buona notte, Dai!”
**********
(Sequenza onirica)
Ken…
Huh? Chi lo stava chiamando?
Ken, stai attento!
Ma di chi era quella voce? A Ken sembrava di sentirla in quel momento per la prima
volta… eppure apparteneva a qualcuno che lo conosceva bene… non poteva essere
altrimenti… Certo è che Ken proprio non ricordava di averla mai sentita…
“Tu… chi sei?”
Allarmato, il Digiprescelto
della Bontà aprì gli occhi di scatto… solo per ritrovarsi davanti un vuoto nero
senza fine, nel quale il suo corpo, vestito della stessa divisa scolastica
grigia con scarpe nere che indossava nel Mondo Digitale, stava fluttuando senza
peso. Spiazzato, il ragazzo voltò la testa prima da una parte, poi dall’altra,
cercando di capire da dove venisse quella voce.
Ce la possiamo fare!
Ken aggrottò leggermente le
sopracciglia… ora quella voce gli suonava stranamente familiare… sì, non c’era
dubbio… quella voce chiara, quel timbro sicuro… sì, era una voce che aveva già sentito… ma la domanda era: da chi?
“Dove… dove sei? Io… ti conosco?” esclamòKen. “Ti prego, dimmi dove
sei!”
Come a rispondere alle preghiere del Digiprescelto
della Bontà, lo scenario davanti a lui iniziò a modificarsi, e una visione
evanescente apparve, sospesa nell’aria a diversi metri da lui: i contorni erano
sfumati e confusi, ma si vedevano comunque chiaramente,
pur voltati di spalle, due ragazzini, uno con i capelli neri a caschetto e con addosso una sorta di uniforme scolastica, e
un altro castano, con una pettinatura più ribelle e vestito quasi del tutto di
nero, che assistevano con il fiato sospeso al duello tra due enormi Digimon: il primo era un cervo volante nero, grande come un
aereo di linea, che si reggeva sulle quattro zampe posteriori e aveva lunghe
mandibole frastagliate, mentre l’altro, ancora più grande, era una spaventosa
figura grigio-nera, semi-umanoide, con quattro lunghe braccia e due cannoni di
metallo montati sulla schiena… ma la visione era troppo nebulosa per
distinguere ulteriori particolari. Anche così, però, era facile capire, da come
il paesaggio si distorceva attorno a lui e dai lampi di energia
che saturavano l’aria attorno al suo corpo, che quel Digimon
era potente… estremamente potente!
Eppure, in quel momento, il coleottero gigante sembrava avere la meglio: riuscì ad imprigionare due delle braccia
del Digimon più grande tra le sue affilate mandibole
e, con un rapido movimento della testa, lo sbattè al
suolo, per poi colpirlo con gli affilati artigli delle zampe anteriori mentre
cercava di rialzarsi. Il Digimon più grande ruggì dal
dolore e cercò di allontanarsi dal suo avversario, ma l’insetto gigante non
gliene diede il tempo: aprì le robuste elitre e, con un semplice battito d’ali,
scagliò un’ondata di energia scarlatta contro il Digimon più grande, investendolo in pieno! Il mostro lanciò
un ruggito spaventoso e cercò di opporsi alla pressione dell’attacco per
qualche istante, ma infine cedette e piombò al suolo senza
più vita, iniziando immediatamente a disgregarsi in stringhe di dati.
“Ce l’abbiamo fatta!” esclamò la
stessa voce che Ken aveva sentito poco prima. Il
ragazzino dai capelli spettinati strinse un pugno in segno di vittoria, mentre
il corpo del Digimon sconfitto scompariva davanti
agli occhi suoi e del suo compagno, e il Digimon coleottero, esausto per la battaglia, si
afflosciava al suolo, emanando per un attimo una familiare luce bianca, e
scindendosi in un Veemon ed un Wormmon.
Tuttavia, stava succedendo qualcosa di strano… assieme ai pixel che formavano
il corpo del Digimon sconfitto, stavano
fluttuando in aria anche degli strani oggettini neri di forma sferica, che si
muovevano nell’aria come dotati di volontà propria, quasi esibendosi in una
danza minacciosa. I due ragazzini, accorgendosi dell’anomalia, corsero davanti
ai loro esausti Digimon per proteggerli…
…e fu allora che il nemico colpì: uno di quegli strani
oggettini sferici cambiò improvvisamente direzione a mezz’aria, e si diresse
verso il ragazzo vestito di nero come un proiettile, guidato da una sorta di intelligenza maligna. Dalla sua posizione, Ken riuscì a vedere la vittima designata trasalire: non
sarebbe mai riuscito a schivare quella cosa, di qualunque cosa
si trattasse! Il Digiprescelto della Bontà stava per
urlare un avvertimento, quando l’altro ragazzino lo precedette.
“Attento, Ryo!” esclamò il
ragazzino dai capelli neri, spingendo via il suo compagno in modo da toglierlo
dalla traiettoria della piccola sfera nera. In quel momento, Ken riuscì chiaramente a vederne l’aspetto fisico, e la
cosa lo lasciò sbalordito! Oltre agli stessi capelli neri, la
stessa pettinatura… lo stesso sguardo malinconico… la stessa voce…
Quel ragazzino… quel ragazzino era
lui! Con uno o due anni di meno, ma… era lui! Non c’era dubbio! Ma allora… Ken stava vedendo
un’immagine del suo passato? Che cosa significava? Non
ricordava di aver mai visto quel Ryo…
né quei due colossali Digimon che si erano
appena combattuti, eppure… eppure in quel momento, qualcosa stava cominciando
ad affiorare dalla sua memoria repressa…
Sfortunatamente, non ci fu il tempo di rifletterci: il
piccolo Ken, con il suo atto di generosità, si era
messo esattamente sulla traiettoria della sferetta nera! Tutto iniziò a
scorrere al rallentatore quando il piccolo oggetto
raggiunse la nuca del Ken più giovane e si impiantò
nel suo collo, venendo rapidamente assorbita dalla pelle senza lasciare alcuna
traccia del suo passaggio. Tuttavia, a giudicare dallo spaventoso urlo che il
piccolo Ken lanciò in quel momento, e dalla smorfia
che si era dipinta sul suo volto, era facile capire che non era stata comunque una cosa indolore!
Ken non riuscì a vedere altro:
improvvisamente, un bruciore tremendo esplose nella sua nuca, come se ciò che
era accaduto alla sua versione ringiovanita si stesse ripercuotendo su di lui!
Un dolore spaventoso, come quello di una marchiatura a fuoco, costrinse Ken a cadere in ginocchio e a portarsi una mano alla testa,
chiudendo gli occhi e urlando disperatamente. La fronte gli si
imperlò di sudore, e i suoi occhi non videro più altro che rosso e
bianco, mentre il suo corpo, riacquistando improvvisamente peso, precipitava
verso l’oscurità sottostante…
(Fine sequenza onirica)
Ken aprì gli occhi di scatto,
trattenendo il respiro in un attimo di puro terrore. La sua vista annebbiata si
schiarì tutt’a un tratto,
presentandogli le familiari pareti, ora avvolte dall’oscurità, della casa di
Gennai, e i posti letto della camera, ciascuno occupato dal rispettivo
proprietario. Il Digiprescelto della Bontà si mise
semiseduto, respirando affannosamente e sentendo il proprio cuore battere
all’impazzata nel silenzio assoluto della stanza.
“Era… era un sogno…”
mormorò Ken, passandosi una mano sulla fronte sudata.
“Però… significava qualcosa, ne sono sicuro…”
“Ken!” sentì la vocina di Wormmon chiamarlo. Il piccolo bruco, che gli dormiva a
fianco, si era svegliato a sua volta quando aveva
sentito il sussulto del suo compagno umano, e stava andando a vedere come
stava. “Ken! Va tutto bene? Ti sei svegliato di
colpo…”
“Wormmon…” rispose Ken, incrociando lo sguardo preoccupato del suo amico. Con
una mano ancora tremante per l’emozione, accarezzò il piccolo bruco sulla
testa, lanciando una rapida occhiata alla stanza… a Daisuke
e Veemon, che stavano
dormendo nel letto a lui più vicino, buttati là in qualche modo… a Taichi, Yamato, Agumon e Gabumon, non troppo più
in là… agli altri ragazzi prescelti e ai loro compagni, ancora beatamente
addormentati e inconsapevoli di quanto era appena successo…
“Non… non ti preoccupare, Wormmon…
tutto a posto… era solo un sogno… o almeno, credo…”
**********
La mattina era arrivata, e come era
loro consuetudine, i Digiprescelti si stavano ritrovando
nella sala principale per fare colazione, organizzarsi e fare i preparativi per
la giornata. Per fortuna, la stanchezza e la tensione della sera prima si erano
almeno in parte dissipate dopo una buona notte di
riposo, e i ragazzi ora sembravano più combattivi e volitivi. Era tornata un
po’ della vivacità che li contraddistingueva, con grande
sollievo di Daisuke.
“A quanto pare avevi ragione tu, Veemon!” disse il ragazzino, guardando le varie scenette di
vita quotidiana che si susseguivano davanti ai suoi occhi: Taichi
e Hikari si stavano litigando una brioche, Sora, Mimi e Miyako, sedute di
fronte a lui, stavano chiacchierando tra loro, mentre Iori
e Takeru sorseggiavano con tutta calma le loro tazze
di latte caldo, Michael e Derek
stavano arrivando in quel momento e si stavano unendo alla compagnia, mentre i Digimon giocavano e si spartivano del cibo poco distante da
loro… insomma, sembrava davvero che le cose stessero tornando alla normalità…
“Te l’avevo detto che una notte di
riposo avrebbe schiarito le idee a tutti!” rispose il draghetto,
sorridendo con soddisfazione.
“Già…” assentì Daisuke, volgendo
lo sguardo verso Ken, che era seduto di fianco a lui,
e verso Wormmon, che, obbediente come
era sua abitudine, gli era seduto accanto, osservandolo con i suoi
grandi occhi tristi. Era chiaro che il Digimonbruco si era reso conto di qualcosa che stava tormentando il
suo amico, ma non faceva domande per rispetto verso i sentimenti di Ken.
“Però…” proseguì Daiuke “…sono un po’ preoccupato per Ken…
mi sembra che qualcosa lo stia turbando, anche se non ho idea di cosa…”
Il ragazzino aveva ragione: l’ex-Imperatore non dava
l’impressione di essere molto in forma. In quel
momento, stava guardando con aria distratta la tazza di latte che teneva tra le
mani, e la sua mente stava ritornando al sogno di quella notte. Quella
battaglia che aveva visto… quei due Digimon che
avevano combattuto… e quel ragazzo che accompagnava il Ken
giovane… ora ne era sicuro, non era la prima volta che
li vedeva. Ma allora… a che parte del suo passato
corrispondevano, e perché saltavano fuori soltanto adesso? E
cos’era quella strana cosa nera che era entrata nel corpo del Ken più piccolo? Voleva dire che
era ancora in lui? E soprattutto… era in qualche modo
collegata al fatto che quel Daemon di cui
aveva sentito parlare lo voleva catturare? Mille domande si agitavano nella
mente del Digiprescelto della Bontà… quegli spezzoni
di memoria che erano riaffiorati, anziché chiarirgli le idee, lo avevano
confuso ulteriormente…
In particolare… cosa significava quel nome che gli era
tornato alla memoria… il nome del ragazzo che era con lui nel sogno a
combattere contro quel misterioso Digimon…
RyoAkiyama…
“Ken… Ken,
tutto bene?”
L’ex-Imperatore venne risvegliato
dal suo sogno ad occhi aperti dalla voce di Daisuke,
che gli aveva messo una mano sulla spalla e lo aveva scosso lievemente. Con un
leggero sobbalzo, Ken alzò lo sguardo, rispondendo al
suo migliore amico. “Huh? Ah, Daisuke…
scusa, ero un po’ distratto... dimmi, c’è qualche
problema?”
“Per me, nessuno…” rispose Daisuke,
scuotendo lievemente la testa. “E’ solo che… ecco… ti ho visto un po’ giù di
corda anche stamattina. Sei… preoccupato per l’imminente scontro con Daemon?”
Ken sospirò. “In un certo senso…”
“Capisco…” rispose Daisuke, per
poi rivolgergli il suo classico sorrisone smagliante. “Comunque,
non ti preoccupare! Come ti ho già detto, finchè ci saremo noi, non avrai da temere! Daemon potrà mandarci contro tutto
quello che vorrà, ma non ti prenderà mai finché noi saremo in vita. Te l’ho
promesso, no?”
“Lo so, Daisuke… e ti ringrazio
per questo…” replicò Ken, un po’ rassicurato. “Però… non è solo Daemon che mi
preoccupa… vedi…”
Il nuovo leader dei Digiprescelti si fece più serio. “Qualcos’altro oltre a Daemon? E… di cosa si tratterebbe?
Sempre se me ne vuoi parlare, si intende…”
L’ex-Imperatore si interruppe, come
se stesse chiedendosi se valeva la pena di continuare il discorso. Da un lato,
sentiva un gran bisogno di parlare del suo sogno al suo migliore amico… ma dall’altro non voleva coinvolgerlo in qualcosa che
poteva rivelarsi pericoloso per lui… Ken gettò una
rapida occhiata a Wormmon, come a chiedergli
consiglio, e il bruco verde rispose con un lieve cenno affermativo.
“Fidati di lui, Ken…” sembrava
dirgli. Convinto dalla risposta del suo Digimon, Ken si spostò lievemente sulla sua sedia, mettendosi comodo mentre proseguiva il discorso.
“Vedi… credo che alcuni frammenti della mia memoria stiano
tornando…”
Prevedibilmente, Daisuke strinse i
pugni e il suo sorriso si allargò. “Beh… ma questa è una notizia fantastica!
Non sei contento di ricordare il tuo passato?”
Ken scosse lievemente la testa, sorridendo leggermente. Il
cuore puro e gentile di Daisuke lo portava a gioire
del bene degli altri, ma qualche volta gli impediva di fare delle
considerazioni meno immediate. “Forse… forse le cose non sono così semplici, Daisuke… vedi… quel poco che ho ricordato… non so per quale
motivo… ma ho idea che si rivelerà pericolosissimo per
voi… e per tutto il Mondo Digitale…”
Il suo amico sbattè gli occhi,
confuso. “Pericoloso? E in che modo? Non vedo come ad
un semplice ricordo possa essere legato così tanto,
sinceramente!”
“Ho solo una domanda da farti, Daisuke…”
chiese Ken, ansioso di confermare (o forse di vedere
smentita?) una sua supposizione. “Tu… hai mai sentito parlare di un Digiprescelto di nome… RyoAkiyama?”
CONTINUA…
Note dell’autore: E questo capitolo termina con un bel cliffhanger! Spero che vi sia piaciuto… avrete notato che
qui ho cercato di concentrarmi di più sui sentimenti dei
personaggi, in particolare dei miei preferiti della seconda serie, Daisuke e Ken. Spero inoltre che
abbiate gradito la rivelazione del coinvolgimento di Ryo
nella vicenda: è un aspetto della storia di Digimon
che non viene abbastanza preso in considerazione nelle
fic italiane, eppure è qualcosa di ufficiale, anche
se avvolto nel mistero…
Ad ogni modo, vi posso dire che a
questa rivelazione saranno legati diversi eventi futuri, che avrete modo di
godervi nei vari seguiti che scriverò. Intanto, i Digiprescelti
si trovano a fronteggiare i problemi di Daemon e Mephistomon… e con il prossimo capitolo, possiamo dire che la fase finale della mia prima storia inizia
ufficialmente… quale sarà il ruolo di Oikawa? Chi è
il suo misterioso ‘benefattore’? E cosa farà Mephistomon, ora che uno dei suoi servitori più fidati è
passato dalla parte dei Digiprescelti (forse…)? Quale
sarà il destino di BlackWarGreymon? A queste ed altre
domande, la risposta nei prossimi capitoli!
Ah, già, un’ultima cosa… stando a
informazioni sparse trovare in rete, il primo partner di Veemon,
prima ancora di Daisuke, è stato proprio Ryo! Giusto per chiarire un passaggio della mia scena
onirica…
Con questo, vi saluto, e vi do
appuntamento… il prima possibile! Grazie di avermi seguito ancora, e alla
prossima!
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Ancora una volta, bentornati al consueto
appuntamento con la mia ri-edizione della seconda serie di Digimon, che giusto
qualche giorno fa ha toccato quota 100 recensioni!
Michael: Accidenti, un bel traguardo! Speriamo solo che
non si fermi qui…
Rosa: No hay problema! Il senor autore non
lascerà in sospeso i suoi lettori, che gli hanno dimostrato tanto affetto e
partecipazione!
Justice: Esatto, Rosa-chan! Senza il supporto morale di
tutti quei fan di Digimon che l’hanno letta e apprezzata, questa fanfic non
sarebbe arrivata dove è ora! Un ringraziamento speciale a tutti coloro che mi
seguono e continuano a supportarmi! In particolare, voglio ringraziare
Topomouse, che ha inviato la centesima recensione, e le autrici Francesca Akira
e Driger, che hanno seguito questa storia fin dalla sua prima apparizione sulla
Erika’s Fanfiction Page, più di cinque mesi fa! Grazie a tutti voi!
Catherine: Siamo tutti molto lieti che questa storia abbia
avuto così tanto successo! Ora, passando alle recensioni… KillKenny, merci
beaucoup della recensione e del bel voto che hai dato allo scorso capitolo…
non posso anticipare nulla, invece, per quanto riguarda BlackWarGreymon!
Bisognerà aspettare il momento della verità…
Rosa: La senorita Miele ci ha lasciato, come al solito,
una recensione entusiasta! Ad ogni modo, sembra che l’autore abbia in mente
qualcosa di veramente speciale per spiegare la storia di Ryo, Ken, Veemon… e
tutto il resto! Ma ci vorrà tempo… un bel po’, mi sa! Comunque, sappi che la
pazienza sarà premiata!
Betamon: A Driger… beh, della storia di Ryo e del Dark
Seed si parlerà ancora, più avanti nella storia, ma per vedere in scena Ryo in
persona dovremo aspettare le fanfiction dedicate a Digimon Tamers… per quanto
riguarda le vicende di Mummymon e BlackWarGreymon… lo si saprà più avanti, in
questa storia!
Crabmon: Ed ora, tocca a Francesca Akira! Come è stato già
detto in precedenza, la spiegazione del ruolo di Ryo in tutta la faccenda sarà
data MOLTO più avanti… sarà comunque, te lo posso dire, qualcosa di esplosivo…
e trarrà spunto proprio da quei videogiochi giapponesi di cui tu parlavi, con
Ryo e Ken da piccoli! Per il resto… beh, ti posso dire che Dragomon lo vedremo
ancora… ma non in questa storia! La storia di Mummymon, Oikawa, Daemon e il Dark
Seed e i legami che ci sono tra loro verranno svelati tra un po’ di capitoli!
Derek: L’autore ha già ringraziato Topomouse per la sua
centesima recensione, ma immagino che reiterare non faccia male… grazie ancora,
Topomouse, e speriamo che il resto della storia sia anch’esso di tuo
gradimento! BlackWarGreymon si rivedrà ancora prima della fine, non
preoccuparti!
Justice: Per quanto riguarda il discorso di Daemon… vuoi
dire che ti sei perso gli episodi alla TV, giusto? Beh, allora ti posso dire
che non ti sei perso granchè… erano tre episodi raffazzonati e mal strutturati,
a mio modesto parere…
Michael: Infine, rispondiamo a Rika88... Siamo contenti
che la storia continui a piacerti... e Mummymon... beh, scoprirà alcune delle
sue carte in questo capitolo! Ah, già, si parla di cliffhanger, nel linguaggio
delle fanfiction, quando un capitolo viene interrotto in un momento molto
interessante, o di grande tensione, in modo che il lettore sia più invogliato a
proseguire col capitolo successivo. Ah, e prima che me ne dimentichi, l'autore ha modificato alcune delle coppie che userà nella storia! Se siete curiosi, andate a rivedere le note alla fine del Capitolo 4! Molto bene, passiamo al prossimo capitolo!
Ancora una volta, buon divertimento!
Justice: Daisuke, Miyako e Francesca mi strangoleranno per
questo capitolo…
**********
Capitolo 20 – Il rapimento di Ken
“Mio signore… mio signore…”
In una piccola e oscura radura nella zona sud-occidentale
del Mondo Digitale, Phantomon, circondato da un quartetto di Bakemon, stava
cercando di contattare il suo superiore per comunicargli gli ultimi sviluppi e
ricevere le istruzioni del caso. Per qualche minuto, sembrò che nessuno
rispondesse alla chiamata del Digimon spettrale. Ma poi, la voce ultraterrena
dell’entità che già da tempo guidava l’ospite umano Yukio Oikawa rispose ai
messaggi telepatici.
“SONO IN ASCOLTO, PHANTOMON. ALLORA, QUAL E’ LA SITUAZIONE?
DAEMON HA GIA’ FATTO LA SUA MOSSA?”
“Sì, mio signore…” rispose il fantasma armato di
falce. “SkullSatamon, LadyDevimon e MarineDevimon hanno fatto a loro
apparizione nel Mondo Digitale. Ho avuto modo di vedere che alcuni membri del
gruppo dei ragazzi prescelti hanno affrontato SkullSatamon in combattimento, e
sono riusciti a tenerlo a bada. Almeno, questo è quello che mi è stato
comunicato dai miei esploratori Bakemon… Inoltre, ho avuto modo di vedere
personalmente che altri del gruppo hanno affrontato l’elemento imprevisto dei
nostri piani, Mephistomon. Il Digimon artificiale creato da quest’ultimo,
BlackWarGreymon, si è liberato dal suo controllo, e la sua ubicazione ci è al
momento sconosciuta. Ora, comunque, credo sia diventato un fattore di minore
rilevanza. Anche Mummymon, ho avuto modo di vedere, ora è sfuggito al controllo
di Mephistomon, e potrebbe tornare ad essere un elemento utile ai nostri piani.
Infine, tre dei quattro Digiprescelti non provenienti dal Giappone hanno
attivato le loro Crest. Questo è quanto. ”
Phantomon poté quasi percepire il cenno affermativo
dell’entità senza corpo. “LE VOSTRE CAPACITA’ DI SPIONAGGIO E LA VOSTRA
FURTIVITA’, A QUANTO PARE, NON SONO STATE MINIMAMENTE DANNEGGIATE
DALL’INATTIVITA’… PER QUANTO RIGUARDA MEPHISTOMON, LA SUA PRESENZA, PER QUANTO
IMPREVISTA, CI TORNA UTILE… IN QUESTO MODO, I DIGIPRESCELTI SARANNO COSTRETTI A
DIVIDERE LE LORO FORZE TRA LUI E DAEMON… MOLTO BENE… ALLORA, ORMAI E’ SOLO
QUESTIONE DI TEMPO PRIMA CHE I BAMBINI PRESCELTI E DAEMON SI AFFRONTINO
DIRETTAMENTE. ASCOLTAMI BENE, PHANTOMON, STIAMO PER ENTRARE NELLA PARTE PIU’
DELICATA DI TUTTO IL PIANO: ORA DOVRAI SEGUIRE IL PIU’ POSSIBILE IL GRUPPO DEI
BAMBINI PRESCELTI, E TENERE D’OCCHIO KEN ICHIJOUJI. SE DAEMON RIESCE AD
OTTENERE PER SE’ IL DARK SEED, POSSIAMO DIRE ADDIO PER SEMPRE AI NOSTRI PIANI:
RICORDATI CHE ICHIJOUJI SERVE VIVO AL NOSTRO… CONCORRENTE, E REGOLATI DI
CONSEGUENZA. CREDO CHE TU SAPPIA GIA’ QUALI SONO I LUOGHI CHE PIU’
PROBABILMENTE DIVENTERANNO BERSAGLI DEI DAEMON CORPS, GIUSTO?”
“Certamente, mio signore. Farò in modo che Daemon sia
costretto a fare quello che noi vogliamo…” rispose telepaticamente
Phantomon, annuendo leggermente. “Provvederò infine a fare sì che il nuovo
Digivice sia consegnato direttamente al nostro collaboratore umano, Yukio
Oikawa.”
“HUHUHUHUUU… ECCELLENTE, PHANTOMON. SO CHE NON MI
DELUDERAI.” Sghignazzò la creatura incorporea. “ALLORA, CI SIAMO INTESI…
TIENI D’OCCHIO KEN ICHIJOUJI E FA IN MODO CHE CADA NELLE MANI DI DAEMON… MA
SENZA PERMETTERGLI DI METTERE LE MANI SUL DARK SEED PRIMA CHE ABBIA CREATO IL
DIGIVICE! TIENI INOLTRE D’OCCHIO MUMMYMON SE POSSIBILE… FINORA, LUI E
ARUKENIMON SI SONO DIMOSTRATI UTILI, E POTREBBERO TORNARE AD ESSERLO. E’ TUTTO,
BUONA FORTUNA.”
“Ogni suo desiderio per me è un ordine.” Replicò
Phantomon, mentre il contatto mentale con il suo padrone si affievoliva di
intensità per poi svanire del tutto. Il Digimon fantasma alzò il capo, i suoi
ardenti occhi senza pupille stretti in un’espressione che, sul suo inquietante
volto privo di altre caratteristiche, poteva sembrare decisione, e fece un
cenno ai quattro Bakemon che lo accompagnavano. Obbedienti, le forme
pre-evolute di Phantomon si schierarono davanti a lui, come soldati in procinto
di ricevere ordini.
“Molto bene.” Parlò Phantomon, con la sua voce baritonale.
“Sono arrivati i nuovi ordini. Io seguirò i bambini prescelti e colpirò al
momento giusto. Voi fatemi da scorta, e copritemi le spalle. Questo è il nostro
incarico più importante, non saranno ammessi fallimenti. Mi sono spiegato?”
“Certamente, comandante Phantomon!” risposero all’unisono
i tre Digimon spettrali. “Eseguiremo gli ordini al meglio delle nostre
possibilità!”
“Ottimo. Mi aspetto il massimo da tutti voi.” Rispose
seccamente il fantasma, agitando la sua falce con quella che sembrava essere
nonchalance, ma era in realtà una ben studiata tattica intimidatoria. Come se
stesse ricordando ai suoi sottoposti quale destino attendeva chi non si fosse
rivelato all’altezza. Recependo il messaggio, i Bakemon deglutirono.
Dopo qualche snervante attimo di silenzio, Phantomon parlò
di nuovo. “Allora, ci siamo intesi. La parte finale del piano del nostro
signore inizia ora. I nostri sforzi stanno per essere ripagati.”
Detto ciò, Phantomon svanì nel nulla, subito seguito dai
suoi quattro scagnozzi, e la radura ripiombò nel silenzio. Un minaccioso
silenzio che sembrava presagire l’orrore che ne sarebbe seguito…
**********
Di ritorno nella casa di Gennai, Daisuke e Ken stavano
continuando a parlare davanti al tavolo della colazione…
Daisuke aggrottò leggermente la sopracciglia, sforzandosi
di ricordare tutti i nomi che aveva sentito di recente. Quel nome… Ryo Akiyama…
per qualche strano motivo, pur non avendolo mai sentito, aveva l’impressione
che sarebbe stato qualcosa di importante… e il suo istinto raramente sbagliava!
“Ryo Akiyama?” ripeté il nuovo leader del gruppo dei
bambini prescelti. “Ryo Akiyama… hmmm… no, non ho mai sentito questo nome…”
“Sai, Daisuke…” intervenne Veemon “Io… per qualche motivo
credo di conoscerlo già, questo nome… anche se non saprei dirti esattamente
dove o come l’ho sentito per la prima volta… mi dispiace, temo di non potervi
aiutare più di così…”
Daisuke diede una pacchetta amichevole sulla schiena al
suo Digimon. “Nessun problema, Veemon! Grazie lo stesso!”
Ken, che era stato attento a tutto ciò che i due amici si
erano detti, non poté fare a meno di notare la strana coincidenza: nel suo
sogno, i due Digimon che si erano combinati per formare quel gigantesco cervo
volante nero erano un Veemon e un Wormmon… il Wormmon era chiaramente lo stesso
simpatico bruco verde che in quel momento gli stava al fianco e ascoltava la
conversazione… quindi, l’unica possibilità era che quel Veemon fosse il partner
del ragazzo di nome Ryo. Una domanda sorse spontanea alla mente
dell’ex-Imperatore.
“A questo punto… non potrebbe essere che quel Veemon…
fosse proprio l’attuale compagno di Daisuke?” pensò tra sé Ken. “Lo so
che è un’ipotesi un po’ pazzesca, ma… con tutto quello che è successo in questi
giorni, non mi stupirei più di niente…”
“Yaaaa-hun!” esclamò una familiare voce gracchiante
proveniente da dietro il tavolo della colazione. Gli sguardi di molti si
volsero verso Mummymon, che si stava avvicinando con aria ancora un po’
assonnata, una mano artigliata davanti alla bocca per smorzare uno sbadiglio.
Poi, alzò l’altra mano verso il gruppo, sorridendo da un orecchio all’altro.
“Salve, ragazzi!” esclamò il Digimon mummia, sventolando
la mano. “Allora, come va? Qual è il programma della giornata?”
I ragazzi ricambiarono il saluto. “Beh… innanzitutto
facciamo ciò che nessun guerriero degno di questo nome può esimersi dal fare:
una colazione degna di questo nome!” rispose Taichi, deglutendo rapidamente un
pezzo di brioche che gli era rimasto in bocca, e attirandosi le risate di
alcuni dei presenti e gli sguardi meravigliati di altri. Il leader del primo
gruppo di Digiprescelti si guardò attorno, facendo finta di essere offeso.
“Beh? Che c’è di strano? Non si combatte bene a stomaco vuoto!”
“Già, sono d’accordo!” rispose Daisuke. “Intanto, dobbiamo
fare il pieno di energie per la giornata, tanto più che adesso abbiamo due
fastidi per le mani! E poi… poi…” si interruppe, cercando di pensare ad un
piano per la giornata. Sfortunatamente, in realtà non aveva fatto assolutamente
nessuna previsione, ragion per cui si mise una mano dietro la nuca e proseguì
goffamente. “Beh, sapete cosa vi dico? Prima mangiamo, poi, se qualcuno vuole
suggerire cosa fare, io sono tutto orecchie!” La risposta di Mummymon fu un
grosso gocciolone di sudore lungo la nuca.
“Non mi sembra un granché di strategia…” commentò il
Digimon artificiale, gli occhi spalancati e fissi sul giovane Digiprescelto.
Miyako scosse la testa, volgendo uno sguardo irritato a
Daisuke. “Sigh… perché mi aspettavo che te ne saresti uscito con una delle tue
solite cavolate?”
“Ah, è così che la pensi, signorina so-tutto-io?” ribatté
il ragazzino, guardando la sua amica-nemica dritta negli occhi. “Allora dimmi
un po’, grande stratega… tu avevi già pensato a cosa fare per oggi?”
Miyako incrociò le braccia sul petto, chiuse gli occhi e
annuì, con aria leggermente altezzosa. “Ma naturalmente! Al contrario di te, io
mi faccio sempre un piano prima di intraprendere qualcosa! Allora, ragazzi, la mia
idea era questa…” La ragazzina occhialuta si spostò lievemente dal proprio
posto, osservando i suoi compagni che le rivolgevano la loro attenzione.
“Adesso, penso che faremmo bene a dividerci in due gruppi: il gruppo composto
da tutti noi nuovi arrivati e da Mummymon cercherà di individuare la tana di
Mephistomon, in modo da scovarlo e sconfiggerlo prima che possa organizzare una
nuova offensiva e, nel contempo, liberare Arukenimon dal condizionamento del
Black Gear. Invece, il gruppo dei nostri sempai potrebbe cercare di scoprire
qualcosa di più su quel Daemon, in modo da poterci preparare adeguatamente alla
battaglia che verrà. Allora, che ve ne pare? Vi sembra un’idea fattibile?”
“Sì, penso che sia una buona idea…” rispose Koushiro.
“Stando a quanto abbiamo potuto osservare sul mainframe di Gennai-san, tutte le
Dark Towers rimanenti su DigiWorld sono concentrate in cinque settori, uno dei
quali è quello in cui si è svolta la battaglia con Chimeramon ancora qualche
settimana fa… è altamente probabile che Mephistomon abbia stabilito lì la sua
base operativa. Se voi ragazzi riusciste a raggiungerlo e sconfiggerlo, o ad
impedirgli di accedere agli Spirit Needle di Arukenimon… tutte le Dark Towers
diventerebbero inerti, e allora sarebbe un gioco da ragazzi distruggerle tutte
senza timore dei Digimon artificiali. Il piano di Mephistomon di crearsi un
esercito con il quale mettere a ferro e fuoco entrambi i mondi fallirebbe
miseramente. Non posso nascondere, però, che si tratterà di un impresa
pericolosa: ragazzi, ve la sentite di attaccare direttamente la base di
Mephistomon e sfidarlo sul suo stesso terreno?” Koushiro concluse la frase con
un occhiata leggermente preoccupata a Daisuke, Takeru, Hikari, Miyako, Ken,
Iori e ai Digiprescelti stranieri.
La risposta non si fece attendere. “Conta pure su di noi!
Non sarò un gran pensatore, ma potete stare certi che non mi arrenderò fino
all’ultimo!” esclamò Daisuke, appoggiandosi una mano sul petto.
“Nemmeno io!” esclamò Veemon, saltellando vivacemente
sulla sedia.
Ken annuì. “Sì, la penso come Daisuke. Ci occuperemo noi
di Mephistomon…” Un’ombra scura cadde sul volto pulito del Digiprescelto della
Bontà. Chiaramente, non poteva perdonare alla reincarnazione di Apocalymon di
averlo usato per tutto quel tempo…
“Sono pronto a qualunque cosa per rivedere
Arukenimon-chan…” disse Mummymon. “Perciò, state certi che vi aiuterò!”
“Io sono pronta quando volete!” continuò Rosa, stringendo
una mano a pugno.
“Non ci faremo fermare. Non ora che siamo così vicini alla
pace su DigiWorld.” Fu la volta di Takeru. Guardandosi intorno, Koushiro vide
le stesse espressioni determinate sui volti di Hikari e Miyako, poi su quelli
di Iori, Derek, Michael, Catherine, e dei rispettivi Digimon. La vista di tutti
quei ragazzi e quei Digimon così sicuri di sè e pronti a combattere fianco a
fianco portò un lieve sorriso sul volto del ragazzo dai capelli rossi.
“Benissimo, ragazzi… sono sicuro che ce la farete!”
commentò Taichi, osservando soddisfatto il gruppo dei loro successori.
“Per quanto riguarda noi…” riprese Yamato “Cercheremo di
ostacolare quanto più possibile Daemon. Con due Digimon di livello Mega dalla
nostra parte, dovremmo se non altro essere in grado di dargli qualche fastidio…
almeno spero. E poi… dobbiamo anche cercare il modo di eliminare quel virus con
il quale Mephistomon ha infettato i nostri Digivice, se vogliamo sperare di
tornare nel Mondo Reale…”
Il tono del Digiprescelto dell’Amicizia si incupì
leggermente. Era chiaro che tutti loro erano preoccupati per i loro genitori e
i loro amici nel Mondo Reale… chissà come stavano in pena per la loro
lontananza. Certo, Gennai era riuscito a contattare le loro famiglie e a
spiegare la situazione, ma questo serviva solo fino ad un certo punto ad
alleviare la tensione…
Cercando di risollevare un po’ il morale del gruppo,
Koushiro decise di comunicare i risultati delle sue analisi sui Digivice e sul
programma inviato ad essi da Mephistomon. “Già, a questo proposito… ho avuto
modo di fare ulteriori esami, e posso dire con un relativo margine di sicurezza
di essere vicino alla soluzione del problema… presto dovremmo avere di nuovo la
possibilità di tornare nel Mondo Reale.”
“Davvero?” esclamò Biyomon “Questa è un’ottima notizia!
Complimenti, Koushiro!”
“Beh, in realtà non è che ho fatto molto…” rispose il
piccolo genio, un po’ imbarazzato per le lodi. “Semplicemente, mi sono accorto
che il virus aveva intaccato il programma di trasferimento dimensionale al
punto tale che, se avessi cercato di eliminarlo direttamente, sarebbe stato
necessario riscrivere tale programma quasi completamente… ed essendo questo
formato da istruzioni sconosciute, e non avendone a disposizione flowchart o
copie originali, avrei corso il rischio di compromettere ulteriormente le
funzioni dei nostri Digivice, in maniera forse irrecuperabile. Per ovviare al
problema, ho pensato di aggiungere qualche istruzione in normalissimo codice
Java, inserendo una sorta di bypass che rende nulle tutte le operazioni
specificate dal virus, e solo quelle. Consultando la memoria interna dei nostri
Digivice, dovrei essere in grado di eseguire una ricerca delle date di modifica
della programmazione, ottenendo così una traccia in base alla quale stendere le
operazioni da aggiungere.”
“Uh… Ehm… Sì… tutto chiaro… più o meno…” mormorò Daisuke,
facendo finta di aver capito cosa voleva dire Koushiro.
Come al solito, fu Taichi a non riuscire a trattenere una
battuta sarcastica per il continuo uso di termini tecnici da parte del suo
amico. “Ehm… ottima spiegazione, Koushiro… ma magari se traduci dall’informatichese
capiamo tutti…”
Koushiro alzò lievemente gli occhi al cielo. “Quello che
stavo dicendo… è che la memoria interna del Digivice ricorda esattamente il
giorno e l’ora in cui una data istruzione è stata inserita. Esattamente come in
un PC, in cui vengono conservate le date di modifica dei programmi. Credo che
tutto quello che dovrò fare sarà dare al Digivice apposite direttive affinché
ignori le istruzioni ricevute il giorno del nostro arrivo a DigiWorld… cioè il
virus di Mephistomon!”
“Ah, ecco! Ora è tutto molto più chiaro…” rispose Daisuke,
ridacchiando nervosamente.
“Ad ogni modo, mi sembra che ormai la nostra strategia sia
delineata… con un po’ di fortuna, forse oggi potremo sistemare Mephistomon e
Daemon in un colpo solo.” Disse Takeru. “E allora, metteremo la parola fine a
questa storia una volta per tutte…”
Mummymon, ascoltando i discorsi fatti dai ragazzi
prescelti, storse leggermente il naso. Non gli piaceva la piega che la
situazione stava prendendo. “Il problema è che noi NON vogliamo che le cose
tornino alla normalità… almeno, non subito… devo giocare bene le mie carte, e
sperare che anche Phantomon le sappia giocare, se voglio fare in modo che il
signor Oikawa abbia il suo Digivice…”
Nessuno si accorse del repentino cambio di espressione del
Digimon non-morto… tranne Mimi. Con la coda dell’occhio, la Digiprescelta della
Sincerità si era accorta del lieve movimento sul viso di Mummymon, e non poteva
nascondere che la cosa non le era piaciuta. Mummymon non sembrava
particolarmente entusiasta all’idea che i due peggiori nemici di DigiWorld
venissero posti in condizione di non nuocere più… e la cosa la insospettiva non
poco.
“Quel Mummymon non la racconta giusta… ci ha detto di
non sapere nulla di quanto stava accadendo a DigiWorld, e in buona fede gli
abbiamo creduto… ma ora mi viene il sospetto che sappia qualcosa che noi non
sappiamo…”
“Buongiorno, ragazzi… Purtroppo, ho paura che le cose non
si sistemeranno tanto facilmente…” la ben conosciuta voce di Gennai intervenne
nella discussione. L’attenzione di tutti si rivolse alla guida del Mondo
Digitale, che era appena arrivata da un corridoio laterale, un’espressione
preoccupata dipinta sul volto gioviale.
“Buongiorno, Gennai!” esclamò Michael, seguito a ruota da
tutti i suoi compagni. “Ci stavamo chiedendo dove fossi andato… a colazione non
ti abbiamo visto!”
“Scusate se non mi sono unito a voi, ragazzi…” si scusò
Gennai. “Ma stavo dando un’occhiata al mainframe per rendermi conto della
situazione nel Mondo Digitale, e… a quanto pare ci sono ben tre allarmi in
arrivo, tutti provenienti da settori diversi, decisamente distanti l’uno
dall’altro!”
Tutti i Digiprescelti e i loro Digimon si alzarono di
scatto. “Che cosa, tre allarmi? Da tre settori diversi?” esclamò Gabumon. “Ho
come un brutto presentimento…”
“Che Daemon abbia deciso di anticiparci? E’ questo che
vuoi dire?” chiese Tentomon. La lucertola travestita da lupetto annuì
rapidamente. “Dopotutto, i suoi scagnozzi erano tre, mi pare di ricordare… si
saranno sparpagliati per costringerci a dividere le nostre forze… e avere la
possibilità di prendere Ken più facilmente!”
“In ogni caso, dobbiamo andare subito a fermarli!”
proseguì Daisuke, rimettendo a posto la sua sedia. “Ken, te la senti di
venire?”
“Certamente!” rispose il Digiprescelto della Bontà. “So
che sarà rischioso, ma non me ne resterò qui mentre i miei amici rischiano per
proteggermi. E poi, senza di me Paildramon non può apparire!”
“Va bene, Ken… ma stai attento!” si raccomandò Koushiro.
Ken rispose con un cenno affermativo.
“Va bene.” Concluse Taichi. “Gennai… che settori hanno
preso di mira? Ci dirigiamo là immediatamente!”
Il vecchio amico dei ragazzi prescelti strinse i denti per
la rabbia, al pensiero di quali zone il nemico si fosse abbassato ad attaccare.
Poi rispose, la voce a malapena un sussurro.
“La città dei Guardromon… la dimora dei Geckomon… e il
Primary Village…”
**********
Poco dopo…
“Prrrresto, scappiamo! Non possiamo rrrrresistere a tutti
questi mostrrrri!” esclamò un Geckomon, evitando per un pelo un raggio di
energia nera sparato da un Vilemon. Il colpo raggiunse la strada e ne fece
esplodere una piccola parte, facendo finire la lucertola ruzzoloni per terra e
sollevando in aria un mucchio di detriti. Il palazzo reale di ShogunGeckomon
era sotto attacco da parte di un piccolo esercito di Vilemon, guidati dal
colossale MarineDevimon, che in quel momento si stavano dando da fare per
causare più danni possibili. I Geckomon e gli Otamamon del palazzo stavano
facendo del loro meglio per resistere, ma la superiorità fisica e numerica dei
Digimon malvagi avrebbe presto significato la loro disfatta.
Più indietro rispetto al luogo della battaglia, il
comandante della piccola legione di demonietti si stava gustando lo spettacolo
di distruzione che i suoi mostriciattoli gli stavano offrendo, le labbra
incurvate in un ghigno terrificante. I Vilemon stavano abbattendo costruzioni e
terrorizzando Digimon indifesi come se fosse la cosa più naturale del mondo, e
agli occhi di MarineDevimon non c’era nulla di più delizioso di questa
dimostrazione di crudeltà gratuita.
“Ottimo lavoro, miei infimi servitori!” esclamò il mostro
marino, frustando il terreno con uno dei suoi tentacoli per enfatizzare le
parole. “Datevi da fare! Vogliamo che i mocciosi prescelti notino quello che stiamo
facendo, vero?” Decidendo poi che era giunto il momento di darsi da fare
personalmente, notò una pagoda ancora intatta poco lontano da lui, e si voltò
lentamente verso di essa. “Hmmm, ma guarda… proprio l’ideale per fare pratica… Evil
Wind!”
Spalancando le fauci, MarineDevimon spruzzò un fiotto di
ripugnante liquido nero ed acido simile ad inchiostro dalla bocca, dirigendolo
esattamente verso la pagoda, dove si andò a spiaccicare. La parete iniziò
immediatamente a sciogliersi, mentre volute di fumo bianco si levavano dalla
superficie colpita, e in breve tempo l’acido spruzzato dal mostro marino fuse
la pietra, lasciando un enorme buco di forma irregolare nel muro. MarineDevimon
sghignazzò tra sé.
“Non male, se si considera che sono un po’ fuori allenamento…
tutti quegli anni di prigionia nella Dark Area mi hanno arrugginito…”
Per fortuna dei Geckomon e degli Otamamon, qualcuno decise
di intervenire proprio in quel momento per fermare l’orda di Vilemon in
avanzamento…
“Musical Fist! Adesso bastaaaaAAAAA!” esclamò una
voce stentorea, in quella che voleva essere una bizzarra commistione tra un
grido di battaglia e una canzone estremamente stonata. Una raffica di onde
sonore si abbattè repentinamente sulla prima fila dei Vilemon, facendoli
strillare dalla rabbia e dal disappunto e cancellandone alcuni all’istante. I
demonietti rimasti indietreggiarono, vedendo pararsi davanti a loro l’enorme
mole di ShogunGeckomon, che era chiaramente molto disturbato del fatto che
qualcuno fosse venuto ad importunare i suoi sudditi e privarlo del suo
sonnellino del giusto!
MarineDevimon, tuttavia, non sembrava essere troppo
spaventato all’idea di confrontarsi con un altro Ultimate. Dopo un primo
istante di sbalordimento, dovuto al fatto che non si aspettava un attacco in
quel momento, il demone acquatico incrociò lo sguardo irritato del gigantesco
geco cantante e avanzò di qualche passo verso di lui. “Ma guarda… Sua
Eccellenza si è scomodata, finalmente! Tu sì che mi sembri un po’ più
resistente di quelle mezze tacche dei tuoi sudditi!”
“Tu chi sei?” esclamò ShogunGeckomon, muovendo a sua volta
un paio di passi pesanti verso MarineDevimon. “Se sei venuto qui a darci
fastidio, ne pagherai le conseguenze! Nessuno fa del male ai miei sudditi e
disturba il mio riposino senza pentirsene amaramente!”
“Sto tremando, ciccione…” lo prese in giro MarineDevimon,
un sogghigno sarcastico sul volto. “Il mio obiettivo non eri tu, ma sarai un
divertente passatempo prima che arrivino quei mocciosi…”
“Quei mocciosi? Parli dei Digiprescelti, non è vero?”
rispose ShogunGeckomon, piazzandosi lentamente tra MarineDevimon e i suoi
sudditi per assicurarsi che fossero protetti. “Beh, mi dispiace deluderti, ma
prima che possano arrivare, io ti avrò già trasformato in una gigantesca insalata
di mare! Preparati!”. Con queste parole, il sovrano dei Geckomon si acquattò
leggermente, mettendosi le mani sulle ginocchia, e sollevò una gamba in aria
per poi abbatterla repentinamente al suolo, come un lottatore di sumo in
procinto di attaccare!
MarineDevimon alzò le spalle. “Affari tuoi… visto che ci
tieni tanto a farmi da sacco di allenamento, non vedo perché non
accontentarti!”. Il mostro marino si mise a sua volta in posizione di guardia,
facendo ondeggiare le sue braccia-tentacolo davanti a sé e tenendo gli altri
due tentacoli principali alti sopra la testa, facendoli ondeggiare come due
cobra pronti a colpire. ShogunGeckomon non attese ulteriormente e prese lo
slancio, fiondandosi contro MarineDevimon con una velocità che tradiva la sua imponente
mole. Sfortunatamente, per quanto non fosse massiccio e imponente come il geco
gigante, MarineDevimon era decisamente più forte e più agile: non appena
ShogunGeckomon fu giunto a qualche metro di distanza, il demone si spostò di
lato con uno scarto improvviso, lasciando che il suo sbalordito avversario gli
passasse di fianco, e fece scattare i tentacoli sulle scapole, dirigendoli
verso i piedi palmati di ShogunGeckomon e avvinghiandoli attorno alle sue
caviglie. Poi, con uno strattone improvviso, MarineDevimon tirò i tentacoli
verso di sé, facendo perdere l’equilibrio all’avversario e facendolo piombare
faccia a terra come un sacco di patate, proprio davanti agli occhi dei Geckomon
e degli Otamamon. Il peso di ShogunGeckomon fece tremare il terreno e sollevò
una nuvoletta di polvere attorno al luogo del combattimento!
“Maestà!” esclamò un Otamamon.
“Non posso crrrrederrrrci…” mormorò un Geckomon, guardando
la scena con occhi sgranati. “Quel mostrrrro è più forrrrrte di Sua Maestà…”
MarineDevimon sogghignò crudelmente e, mantenendo il suo
secondo paio di tentacoli avvinghiato alle caviglie di ShogunGeckomon, sollevò
le sue braccia-tentacolo e le abbatté di colpo, come due fruste, sulla schiena
scoperta del suo avversario. Sembrava divertirsi ad infierire su un nemico che
non era alla sua altezza.
“Ow!” esclamò ShogunGeckomon, spalancando gli occhi. “Hey!
Questo è un oltraggio… Ahio! …alla mia persona… Ouch! Non la passerai liscia…
Ahi!”. I tentativi del geco di darsi un tono stavano miseramente fallendo…
“Hehehehehee… Sì, certo, sono sicuro che mi farai molto
male, non è vero?” sghignazzò MarineDevimon, smettendo per qualche istante di
frustare ShogunGeckomon, e muovendo le braccia-tentacolo in aria. “Sto già
cercando di immaginare cosa mi farai… ma a giudicare dalle tue prestazioni,
direi il solletico!”
“NO, TI FACCIAMO QUALCOSA DI PIU’ SOSTANZIOSO!” esclamò
improvvisamente la doppia voce di Ankylomon e Angemon. Allarmato, MarineDevimon
mollò il suo avversario, lasciandolo a terra stordito, e si girò verso la
direzione della voce… appena in tempo per vedere Shakkoumon, con Takeru e Iori
accucciati sul palmo delle sue enormi mani, atterrare ad diversi metri di
distanza da lui, i grandi occhi illuminati di rosso. Il demone acquatico ebbe
appena il tempo di organizzare una difesa prima che Shakkoumon attaccasse!
“JUSTICE BEAM!” esclamò l’antico Digimon, sparando
due raggi di energia rossa dagli occhi. MarineDevimon si difese incrociando due
dei suoi tentacoli principali davanti a sé e facendo sì che i due fasci di luce
si infrangessero contro di essi, ma anche così lo scagnozzo di Daemon fu
costretto ad indietreggiare di alcuni passi con un grugnito di disappunto. Per
quanto riguarda i Geckomon e gli Otamamon, anche loro si erano tutti voltati
verso Shakkoumon, con espressioni di indicibile sollievo dipinte sui volti.
“Siamo salvi!” esclamò un Geckomon, indicando il Digimon a
forma di statua che aveva appena colpito MarineDevimon. “Sono arrrrivati i
Digiprrrrescelti!”
“Hmph… non c’è male…” ringhiò MarineDevimon, scuotendo i
tentacoli intorpiditi e puntando il suo sguardo feroce sui due ragazzini che
stavano scendendo dalle mani di Shakkoumon. Dietro di loro, stavano arrivando
anche MegaSeadramon, Zudomon e MegaKabuterimon. “Voi siete i Digiprescelti,
giusto? Ho sentito parlare molto di voi…”
“Mentre tu… tu devi essere MarineDevimon…” rispose Takeru,
dando un’occhiata piena di indignazione alla distruzione che il Digimon
malvagio e i suoi Vilemon avevano provocato: pezzi di muro e mattoni frantumati
giacevano sparsi qua e là per tutta la cittadina dei Geckomon, assieme a vari
Otamamon e Geckomon feriti, e ad alcune trombette che sicuramente appartenevano
a qualche Geckomon meno fortunato. Da alcuni edifici distrutti si levava ancora
un po’ di fumo, a completare il panorama di caos e distruzione. Quello
spettacolo di devastazione senza senso, quel puro sfogo di malvagità
finalizzato al solo obiettivo di attirare i bambini prescelti, fece ribollire
il sangue al Digiprescelto della Speranza. Il piccolo Iori, dal canto suo,
riusciva a mantenere la calma, per un motivo ben preciso: l’indignazione per
quanto avevano fatto MarineDevimon e i suoi scagnozzi era ben poca cosa
paragonata alla terribile sensazione di tristezza che provava: anche lui, come
tanti altri al suo posto, si ritrovava disarmato davanti alla crudeltà
gratuita.
“E’ una cosa orribile…” si limitò a dire, guardando ciò
che rimaneva di una pagoda.
MarineDevimon, il cui udito fine aveva captato ogni parola
di quanto diceva il giovane Digiprescelto, si limitò a sghignazzare. “Tu trovi,
moccioso? Io invece penso che sia stato molto divertente! Questione di punti di
vista, che vuoi farci!”
Michael, ormai raggiunti i suoi compagni, strinse i denti
per la rabbia… e la stessa espressione indignata era apparsa sul volto di
MegaSeadramon.
“Osa parlare di punti di vista? Quell’essere è un vero
mostro…” ringhiò il Digiprescelto americano.
Con un tonfo sordo, gli altri Digimon Ultimate si
posizionarono dietro Shakkoumon e permisero ai loro passeggeri di scendere,
prima di mettersi in guardia, mentre i Vilemon, ad un richiamo del loro
comandante, interrompevano quanto stavano facendo e si disponevano attorno a
lui, e ShogunGeckomon, ripresosi dai colpi sferrati dal servitore di Daemon, si
rialzava e si allontanava dal luogo dello scontro imminente, mettendosi davanti
ai suoi sudditi per proteggerli. MarineDevimon, dal canto suo, dopo aver
osservato attentamente i ragazzi, scosse la testa, non vedendo Ken Ichijouji
tra essi.
“Beh, niente di grave…” pensò tra sé con un’alzata
di spalle. “Vorrà dire che se ne occuperanno gli altri… intanto, io posso
fare la mia parte!”
“Noi ci occuperemo dei Digimon rimasti feriti!” disse Jyou
“Ragazzi, voi cercate di tenere a bada quel mostro… ma state attenti, mi
raccomando!”
“Contate su di noi!” rispose Zudomon, afferrando il suo
martello con entrambe le mani e preparandosi alla lotta. Al suo fianco,
MegaKabuterimon caricò il suo corno, che iniziò a crepitare di energia
elettrica. Ora, tutti e quattro gli Ultimate stavano affrontando l’orda di
Vilemon e il loro capo…
MarineDevimon alzò un tentacolo, attese un secondo, poi lo
abbatté sul terreno con un grugnito, dando ai suoi sottoposti l’ordine di
attaccare! Come una sola entità, la marmaglia di Vilemon strillò orrendamente,
in preda alla foga della battaglia, e si scagliò contro i quattro Ultimate dei
Digiprescelti, artigli e fauci sfoderati e pronti a colpire.
“Attenti, ragazzi! Quelli non scherzano!” esclamò
Koushiro, che stava cercando di portare un Otamamon stordito a distanza di
sicurezza. MegaKabuterimon rispose con un cenno del capo. “Non ti preoccupare,
Koushiro! La situazione è sotto controllo! Horn Buster!”
Dal lungo corno dello scarabeo gigante partì un fulmine
che centrò in pieno l’esercito di Vilemon, facendoli disperdere e cancellandone
alcuni sul colpo. I piccoli demoni neri si sparpagliarono in varie direzioni e
tentarono di riprendere l’attacco, dirigendosi senza criterio contro i loro
avversari. Rapido come l’aria, Shakkoumon scattò verso l’alto e aprì le ali, sottraendosi
alla marmaglia urlante e scagliando un altro paio di Justice Beams per
ritardare la loro avanzata. Nel frattempo, MegaSeadramon e Zudomon facevano
irruzione in un altro gruppo di Vilemon, facendone volare molti in aria con la
semplice forza dell’impatto. Il tricheco umanoide iniziò subito a sferrare
potenti colpi con il suo martello, e MegaSeadramon tentava di tenerli lontani
muovendo freneticamente la coda a destra e a sinistra e impedendo loro di
riorganizzarsi e raggrupparsi. In breve tempo, la battaglia riprese ad
infuriare, sotto gli sguardi ansiosi dei ragazzi prescelti… e quello divertito
di MarineDevimon.
“Il suo obiettivo è solo quello di distrarci…” mormorò
Koushiro, visibilmente preoccupato. “Non combatterà direttamente, se non sarà necessario.
Sa bene che c’è un altro del suo gruppo pronto a catturare Ken…”
**********
Nel frattempo, al Primary Village…
“Fermi! Cosa volete fare a quei cuccioli?” esclamò
Elecmon, piazzandosi coraggiosamente tra il folto gruppo di Vilemon e le culle
dove stavano i Digimon appena nati. “Se vi azzardate a far loro del male…
dovrete vedervela con me!”
LadyDevimon, alla testa della legione di demonietti neri,
fece cenno ai suoi scagnozzi di restare ai loro posti e si fece avanti,
afferrando il piccolo Digimon elettrico per la collottola e sollevandolo fino a
portarselo proprio davanti al viso. “Ma che carino… lo avete sentito, vuole
fare il coraggioso! Saresti simpatico, se non fossi così patetico!” disse la
donna diabolica in tono canzonatorio, passando una mano artigliata sotto il
mento di Elecmon, che scalciava e si dimenava per liberarsi.
“Lo… lo hai voluto tu, strega! Super Thunder Strike!”
esclamò Elecmon, puntando le sue numerose code contro LadyDevimon e scagliando
da esse una poderosa scarica elettrica. Da una distanza così breve, era
impossibile mancare il bersaglio, e infatti il fulmine colpì in pieno petto
LadyDevimon. Sfortunatamente, la demone non cambiò neanche espressione: la
scarica elettrica si era infranta senza danni sul suo corpo, scivolando via
come acqua sulle piume di un’anatra. LadyDevimon rise di gusto.
“Hahahahahaaaa! Sempre più divertente… un piccolo Rookie
che prova a fare qualcosa ad un Ultimate come me! Voi falliti difensori della
giustizia sapete essere un vero spasso certe volte…” proseguì, restando ferma
al suo posto finchè Elecmon non esaurì la carica e non si afflosciò ansimante
nella presa della sua avversaria. La donna, con disprezzo, lo gettò di lato,
facendolo atterrare miseramente sul morbido pavimento tra le risa stridule e
gli applausi dei Vilemon. “Non vali il mio tempo, pulce. E comunque non sono
venuta qui per te…”
“Ugh… che… cosa vuoi fare… tu e i tuoi mostri?” ringhiò
Elecmon, cercando di rialzarsi e scuotendo la testa per scacciare lo
stordimento.
Avvicinandosi pericolosamente ad una culla, LadyDevimon
appoggiò una mano artigliata su di essa e guardò malignamente il Baby Digimon
in essa contenuto: un piccolo e indifeso Botamon, una pallina nera con orecchie
triangolari e occhi tondi e dorati, che stava tremando per il terrore alla
vista della servitrice di Daemon.
La donna rise sinistramente, allungando una mano verso il
Baby Digimon. “Ma che tenera e piccola creaturina… mi chiedo… quante ne dovrò
uccidere prima che i Digiprescelti si facciano vivi?” si chiese, mal celando il
piacere che le dava togliere la vita ad un innocente.
Elecmon, alzò la testa, tentando di chiamare a raccolta
tutte le sue forze per attaccare la donna diabolica, ma venne immediatamente
bloccato da un gruppetto di Vilemon, che lo tennero fermo a terra nonostante
gli sforzi del baby-sitter del Primary Village. “No! Non puoi fare questo!
Lascia andare quei cuccioli, non ti hanno fatto nulla di male!” esclamò
disperatamente Elecmon.
LadyDevimon sghignazzò di nuovo, alzando la mano artigliata
sopra la testa per porre fine alla breve vita del cucciolo. “Lo so bene, palla
di pelo, che non mi hanno fatto niente… è lì il bello!”. Terrificato, Elecmon
strinse i denti e tentò di volgere la testa dall’altra parte, lottando contro
la stretta dei Vilemon che cercavano di costringerlo ad assistere alla fine del
cucciolo. Il Botamon emise un acuto squittio di terrore e chiuse gli occhi,
attendendo quello che sembrava l’inevitabile…
“FERMA! NON FARGLI DEL MALE!”
Per fortuna, l’imprevisto intervenne a scongiurare il
peggio. Quasi apparendo dal nulla, Silphymon scese in picchiata su LadyDevimon
prima che lei potesse fare quell’ultimo, fatale movimento. La donna ebbe appena
il tempo di spalancare i suoi malefici occhi rossi per la sorpresa prima di
essere raggiunta in pieno viso da un tremendo pugno da parte dell’uomo-aquila.
Con un grugnito di dolore, LadyDevimon venne scagliata a terra, a distanza di
sicurezza dalle culle, e Silphymon atterrò in posa di combattimento. Il visore
che copriva i suoi occhi non riusciva a nascondere la sua indignazione e la sua
rabbia per quanto stava per fare LadyDevimon.
L’arrivo di Silphymon aveva inoltre avuto l’effetto di
cogliere di sorpresa i Vilemon: quelli di loro che erano occupati a tenere
fermo Elecmon, distratti dall’improvviso intervento del Digimon fusione,
allentarono la presa sul coniglio elettrico, che ne approfittò immediatamente e
si liberò con un improvviso strattone, per poi puntare le sue code verso il
branco di demonietti neri.
“Super Thunder Strike!” esclamò Elecmon, investendo
i Vilemon più vicini con la sua scarica elettrica, e mandandoli a terra
storditi. Liberatosi dai suoi assalitori, il custode dei Baby Digimon alzò lo
sguardo, non riuscendo a trattenere un largo sorriso quando davanti ai suoi
occhi si pararono le ormai note figure di Garudamon e Lillymon, seguite a breve
distanza da Triceramon. Nelle sue grandi mani, Garudamon reggeva Sora, Mimi,
Hikari e Miyako, mentre Catherine, Rosa e Kiwimon erano sedute sulle robuste
spalle del triceratopo bipede. Alla vista dei rinforzi giunti in soccorso del
Primary Village, i Vilemon emisero un lungo ruggito di terrore e vennero presi
dal panico, iniziando ad arretrare disperatamente verso la loro comandante,
mentre i Digimon dei bambini prescelti si fermavano vicino ad Elecmon e si
chinavano per far scendere le ragazze.
“I Digiprescelti! Alla buon ora, vi siete fatte
attendere!” li accolse Elecmon, cercando di darsi un tono ma senza nascondere
il sorriso di sollievo che gli era apparso sul muso.
“Elecmon! Cosa è successo? State tutti bene?” esclamò
Mimi, raggiungendo il piccolo Digimon elettrico assieme a Sora e Miyako.
Hikari, nel frattempo, si era diretta verso la culla che era stata fino ad un
attimo prima minacciata da LadyDevimon, per sincerarsi delle condizioni del
Baby Digimon al suo interno. Con suo grande sollievo, vide che il cucciolo era
ancora vivo, sebbene terrorizzato e tremante… ma la straziante visione di
quella piccola creatura in preda al panico era più che sufficiente ad aumentare
nella ragazzina la rabbia nei confronti degli scagnozzi delle tenebre… certo,
aveva già visto una LadyDevimon poco prima della battaglia con Piedmon… e non
ne serbava un buon ricordo… ma quella non aveva avuto modo di dare un simile
sfoggio di crudeltà…
“Sì, sì… non vi preoccupate, non è successo nulla…”
rispose Elecmon, rivolgendo lo sguardo verso le culle nelle quali i Baby
Digimon stavano piangendo terrorizzati. “Però… se non foste arrivati in tempo,
chissà cosa sarebbe accaduto…”
“Vuoi… vuoi dire che… quella donna avrebbe…” mormorò
Catherine, rendendosi conto con orrore di cosa voleva dire Elecmon. A
risponderle provvide LadyDevimon stessa, rialzandosi lentamente e passandosi
una mano sulle labbra. “Heheheee… volevi dire che avrei ucciso qualche cucciolo,
biondina? Beh, cosa ti aspetti da me? Io sono un membro di alto rango dei
Daemon Corps, dopotutto…”
“Alto o basso rango… rimani comunque un essere
spregevole…” le rispose Sora, a denti stretti.
“Ma… ma è orribile…” boccheggiò Mimi.
“E’ una cosa mostruosa…” proseguì Hikari con aria
afflitta, prendendo in braccio il Botamon e accarezzandolo lentamente per
calmarlo. “Con quale coraggio potete prendervela con questi esserini indifesi,
tu e i tuoi compagni? Quale motivazione puoi avere per fare una cosa così
orrenda?”
LadyDevimon alzò le spalle, per niente colpita da quanto
avevano detto le tre Digiprescelte. “Oh, niente di personale…” rispose con
assoluta noncuranza. “Molto semplicemente, questo posto è toccato a me. Punto.”
“Tu sei orribile! Ti detesto!” strillò Miyako, anche lei
sconvolta come tutte le sue compagne dalla crudeltà dei Daemon Corps e dal tono
di assoluta calma con cui LadyDevimon si vantava delle sue atrocità.
Silphymon fece un passo in avanti, sfidando LadyDevimon
con lo sguardo. “ORA, DEMONE… VOGLIAMO VEDERE SE SAI PRENDERTELA SOLO CON
AVVERSARI INDIFESI… ORA SAREMO NOI I VOSTRI AVVERSARI, QUINDI PREPARATI! NON
AVRO’ PIETA’!”
LadyDevimon si alzò in aria con uno svolazzo del suo
mantello nero, accettando la sfida di Silphymon. “Beh, tanto meglio per te! Darkness
Wave!”
La demone fece una giravolta a mezz’aria, e il suo
mantello si aprì come un paio di ali. Dalle sue falde, con un orrendo coro di
squittii e strida, apparve uno sciame apparentemente infinito di pipistrelli
neri, che puntarono come locuste infuriate sui Digiprescelti e sui loro
compagni!
“Ce ne occupiamo noi! Wing Blade!” esclamò
Garudamon, scagliando un enorme proiettile infuocato a forma di aquila contro
lo stormo in avvicinamento. Troppo veloci e vicini tra loro per evitarlo, i
pipistrelli vennero colpiti in pieno e si dissolsero tra acuti strilli.
LadyDevimon, tuttavia, non sembrò troppo impressionata.
“Huhuhuuu… ma bravi, vedo che il vostro valore è pari alla
vostra fama! Vediamo se saprete farmi divertire! Avanti, Vilemon, sistemate
quel branco di perdenti!” esclamò la demone, puntando il dito artigliato verso
Garudamon e gli altri. A quel segnale, i piccoli demoni neri si rimisero in
formazione, scagliandosi disordinatamente, come era loro consuetudine, contro i
loro avversari, mentre Silphymon prendeva il volo per affrontare LadyDevimon
personalmente.
“Qui ci pensiamo noi, Silphymon!” esclamò Lillymon,
evitando un raggio di energia nera sparato da un Vilemon. “Tu occupati di
quella strega!”
“POTETE STARE TRANQUILLI! NON MI SFUGGIRA’!” rispose il
Digimon fusione, scagliandosi rabbiosamente contro LadyDevimon e portando
indietro il braccio per sferrarle un pugno. Con un sogghigno, la donna si
spostò di lato nel momento stesso in cui Silphymon iniziò a portare l’attacco,
mandandolo a vuoto. Senza perdersi d’animo, il Digimon fusione alzò l’altro
braccio e attaccò di nuovo, costringendo LadyDevimon ad allontanarsi per non
essere colpita. In quell’istante, Silphymon congiunse le mani e creò una sfera
di energia rossa tra i palmi, scagliandola contro la sua avversaria. “STATIC
FORCE!”
Ma ancora una volta, LadyDevimon si rivelò un’avversaria
agile. Pur con maggiori difficoltà, riuscì a scartare il proiettile di
Silphymon e approfittò della sua temporanea distrazione per rispondere con un
suo attacco.
“Evil Wing!” esclamò, trasformando il braccio
sinistro in una minacciosa lancia e sferrando un poderoso affondo che Silphymon
riuscì a malapena a bloccare, afferrando la punta acuminata tra i palmi delle
mani e fermandola a pochi centimetri dal proprio cuore. Anche così, la forza
del colpo fu sufficiente a farlo indietreggiare di diversi metri, facendolo
scendere pericolosamente verso il terreno.
“Oh, no… la vedo brutta!” mormorò Hikari, mettendosi una
mano davanti alla bocca.
“Attento, Silphymon!” esclamò Miyako, rendendosi conto del
fatto che il Digimon era in difficoltà. LadyDevimon, decisa a non lasciare a
Silphymon neanche un attimo di respiro, sghignazzò e spinse con ancora più
forza, minacciando di spezzare la presa che il suo avversario stava mantenendo
sull’arma.
“Allora, cosa succede? Non avevi detto che non avresti
avuto pietà? Non capisco come SkullSatamon si sia lasciato battere da nullità
simili!” lo prese in giro LadyDevimon, mentre Silphymon, con un grugnito,
cercava a sua volta di mettere ulteriore forza nella presa…
Nel frattempo, gli altri Digimon stavano cercando di
tenere a bada la marea di Vilemon che cercava di sopraffarli…
“High Jumping Kick!” cinguettò Kiwimon, sferrando
un poderoso calcio ad un paio di demonietti che si era avvicinato troppo e
mandandoli a sbattere contro alcuni loro simili. I Vilemon ruzzolarono a terra
con alte urla di rabbia, e Kiwimon tirò un momentaneo sospiro di sollievo.
“Bravo, Kiwimon… anche senza digievolvere, te la sai
cavare bene!” lo lodò Catherine.
Kiwimon si concesse un breve sorriso. “Grazie, Catherine…
però, allo stesso tempo non mi sembra che gli altri stiano andando troppo bene.
Guarda là!” Concluse la frase facendo un cenno con il becco al resto della
battaglia, a Silphymon che veniva messo alle strette da LadyDevimon, a
Garudamon e Triceramon che cercavano di scrollarsi di dosso le orde di Vilemon
che si arrampicavano sui loro enormi corpi, a Lillymon che cercava di evitare
le scariche di energia negativa volando a zig-zag, senza riuscire a trovare un
attimo di tempo per attaccare… e alle altre Digiprescelte, che facevano il tifo
per i loro Digimon e tentavano di far loro forza. Nonostante i livelli degli
altri Digimon fossero superiori, i piccoli e maligni Champion minacciavano di
avere la meglio grazie alla semplice superiorità numerica… eppure Catherine
sentiva che c’era qualcosa d’altro… qualche errore che i Digimon delle sue
compagne stavano facendo e impediva loro di combattere al meglio.
“Mais… ma che sta succedendo?” si chiese la
Digiprescelta francese. “I loro movimenti… non me li ricordavo così legnosi
quando abbiamo combattuto nel Dark Ocean… cosa li prende? Stanno combattendo in
maniera strana… C’è qualcosa… qualcosa che non mi convince…”
Non si era accorta del lieve bagliore che la Crest della
Fermezza, attorno al suo collo, stava iniziando ad emanare…
**********
Contemporaneamente, il gruppo composto da Taichi, Yamato,
Daisuke, Ken, Derek, i rispettivi Digimon, e Mummymon aveva appena varcato i
cancelli della città-fabbrica che fino ad alcuni giorni prima era stata
presidio di Andromon, e ora stava diventando un campo di battaglia fumante.
Tutti i Digimon erano evoluti a livello Ultimate, compresi Agumon e Gabumon: i
loro compagni umani avevano pensato che non fosse il caso di far loro
raggiungere il livello Mega se non strettamente necessario, per far loro
risparmiare le forze. Taichi, e Yamato avevano preso posto sulle spalle di
MetalGreymon, Daisuke e Ken su quelle di Paildramon, e Derek e Mummymon erano
in groppa a Megadramon, mentre il velocissimo WereGarurumon riusciva, con la
semplice corsa, a stare dietro ai suoi amici. Non appena il gruppo fu entrato
nella fortezza di acciaio e cemento, fu accolto dalla scena di un paio di Guardromon
che cercava disperatamente di trattenere un numeroso gruppo di Vilemon,
attaccandoli con brevi scariche di missili che però sembravano avere il solo
effetto di rallentare la loro avanzata. Tutt’attorno, si sentivano esplosioni,
crepitii di fiamme, strilla acute e il rumore dei missili che solcavano l’ l'aria: il caos regnava supremo nelle
strade fino a poco prima ordinate e tranquille della città-fortezza.
“Non c’è tempo da perdere!” esclamò Taichi, rendendosi
conto di quanto difficile fosse la situazione. “Dobbiamo intervenire, o i
Guardromon verranno sopraffatti!”
“Lascia fare a me, Taichi! Giga Destroyer!” ruggì
MetalGreymon, sparando gli ormai conosciuti missili-squalo dal compartimento
sul torace. I due siluri tracciarono una scia in aria, passando sopra i due
Guardromon, e caddero in mezzo all’orda di Vilemon, esplodendo e cancellando
numerose delle perfide creaturine. Quelle rimaste vennero scagliate in ogni
direzione, e si dispersero urlando in preda al panico, fuggendo verso il centro
della città.
“Bell’intervento, MetalGreymon!” fu il commento di Taichi,
al quale il dinosauro cibernetico rispose con un lieve sorriso soddisfatto. I
Guardromon afflosciarono le braccia lungo i fianchi e abbassarono lo sguardo
come per tirare un sospiro di sollievo, poi uno di loro si rivolse ai
Digiprescelti, parlando con la stessa voce atona che i ragazzi erano abituati a
sentire da Andromon. “Grazie dell’intervento. Non ce l’avremmo fatta senza di vuoi.”
“Di niente! Piuttosto...” rispose WereGarurumon, “...non è
che per caso sapete se c’è qualcuno a capo di quei piccoli mostri?”
“Affermativo.” Rispose uno dei due, indicando una via
principale con una delle sue tozze braccia. "Una strana creatura non
identificata, simile ad uno scheletro alato, è stata vista guidare un gruppo di
Vilemon verso il centro della città."
"Uno scheletro alato? Dev'essere quello SkullSatamon
di cui parlava Iori..." commentò Derek. Ken annuì lentamente. "Già...
e ne ha parlato in termini piuttosto terrificanti, se ben ricordo..."
"Va bene... se è noi che vuole, è noi che avrà!"
esclamò Daisuke, tirandosi un pugno nella mano. "Forza, ragazzi, andiamo
al centro della città e diamo il benservito a quel bestione!"
Taichi sentì il dovere di ricordare al suo pupillo un
particolare. "Daisuke, ricordati che l'obiettivo di Daemon e dei suoi
uomini è soltanto Ken... non per destare allarmi o cose del genere, ma..."
"Non ci saranno problemi!" rispose Daisuke,
battendo una mano sulla spalla del suo migliore amico. "Ho già promesso
che, finchè ci sarò io, gli scagnozzi di Daemon non riusciranno a toccare Ken
neanche con un dito, e ho intenzione di fare in modo che rimanga così!"
"Grazie, Daisuke!" rispose l'ex-Imperatore,
mentre il gruppetto di Digimon infilava la via indicata dai Guardromon e si
dirigeva verso il centro della città-fabbrica.
Certo nessuno di loro poteva immaginare cosa stesse
macchinando Mummymon...
"Hmmm... Interessante..." pensò tra sè il
Digimon non morto, dalla sua posizione sicura sul dorso di Megadramon. "Forse
questa è l'occasione migliore... dopotutto, durante la battaglia ne possono
accadere, di cose... e ci sono mille occasioni in cui Ichijouji potrebbe cadere
nelle mani dei Daemon Corps..."
Nel centro della città, si era concentrato il grosso delle
truppe di SkullSatamon, assieme al loro leader in persona, e in quel momento
stavano ingaggiando un furioso combattimento con uno squadrone di Guardromon,
con alla testa un Guardromon argentato. La scena era della più totale
confusione: pezzi di acciaio e crepe fumanti costellavano il terreno, mentre
missili e scie luminose, create dagli attacchi di entrambe le fazioni,
schizzavano da una parte e dall'altra, esplodendo tra lampi accecanti e
terribili rumori di battaglia. Un gruppetto di Guardromon vide che il
comandante del battaglione nemico, lo scheletro alato con lo scettro di legno
tra le mani, si era allontanato dai suoi sottoposti, e in quel momento
costituiva un ottimo bersaglio. Senza perdere tempo, i Digimon robotici presero
la mira e lanciarono il loro attacco speciale, Guardian Barrage, scagliando
varie raffiche di missili che partirono sibilando contro il Digimon
scheletrico. Attirato dal fischio dei missili, SkullSatamon si voltò
rapidamente, e sembrò quasi sogghignare alla vista dei colpi che si dirigevano
verso di lui. Senza scomporsi, usò la sua velocità superiore per dribblare gli
attacchi dei Guardromon, muovendosi a zig-zag tra i missili come se fosse la
cosa più naturale del mondo e mandandoli ad esplodere sul terreno o su alcuni
dei suoi scagnozzi. Quando l'attacco dei Guardromon cessò, SkullSatamon non
aveva un graffio.
"Ha! Per favore! Un Numemon attacca più velocemente
di voi! Nail Bone!" gracchiò il Digimon scheletrico, puntando lo
scettro contro i Guardromon attaccanti, che già cominciavano ad indietreggiare.
Dal pomo dell'arma scaturì l'ormai fin troppo familiare scarica di energia
elettrica, che investì i Digimon robotici e li ridusse in dati invisibili prima
che avessero il tempo di organizzare un contrattacco. SkullSatamon sghignazzò
crudelmente, osservando con aria soddisfatta il punto in cui i Guardromon si
trovavano appena qualche istante prima. "Falliti."
Prima che SkullSatamon potesse volgere la propria
attenzione a qualche altra zona, l'ombra nera di un gigantesco Digimon
dall'aspetto di un serpente alato apparve sopra di lui, artigli sfoderati e
pronto a combattere!
"Ah, davvero? Vediamo come te la cavi contro questo! Darkside
Attack!" si sentì improvvisamente la voce di Megadramon. Il drago
cibernetico sparò una raffica di missili contro lo scheletro alato, facendogli
sgranare gli occhi e costringendolo ad un'improvvisa manovra evasiva, che lo
tolse dalla linea di fuoco appena in tempo. Lo scheletro alato aprì le ali e si
fiondò via con un agile balzo laterale, mentre i missili del Darkside Attack, come
quelli dei Guardromon prima di essi, piovevano sul terreno attorno a
SkullSatamon senza colpirlo, sollevando in aria polvere e detriti con le loro
esplosioni. Atterrando dalla sua manovra, SkullSatamon alzò lo sguardo verso
Megadramon e il gruppo di Digimon e ragazzi che lo accompagnavano: non riuscì a
trattenere un grugnito di irritazione alla vista dei Digiprescelti... ma non
era dovuto al fatto che fosse preoccupato per lo scontro che si preannunciava.
"Alla buon ora, mocciosi prescelti! Credevo che avrei
dovuto demolire l'intera città prima che voi vi faceste vedere!" sbottò
SkullSatamon, rimettendosi in piedi e passando in rassegna l'intero gruppo con
il suo sguardo feroce. Riconobbe all'istante quel MetalGreymon, quel
WereGarurumon e quel Paildramon di cui aveva sentito spesso parlare dal suo
signore e padrone... ma quello strano Digimon mummia armato di fucile proprio
non riusciva a riconoscerlo... I suoi occhi si illuminarono quando individuò,
sulla groppa del Paildramon, quel ragazzo di nome Ken Ichijouji, esattamente
come glielo aveva descritto Daemon: capelli neri e lisci, uniforme grigia,
espressione seria... non c'era dubbio, quella era la volta buona per
riabilitarsi agli occhi del sommo Daemon!
I Digimon si chinarono sul terreno, permettendo ai ragazzi
di scendere. "Tu e i tuoi scagnozzi avete messo a ferro e fuoco la città
soltanto per attirarci qui... e avete attaccato altri due settori soltanto per
tenerci separati? Siete davvero ignobili!" esclamò Daisuke, guardando con
disprezzo il Digimon scheletro.
"Hmph! I vostri patetici insulti non mi fanno nè
caldo nè freddo!" rispose SkullSatamon. "E comunque, pur di mettere
le mani sul vostro amico qui presente..." puntò un dito ossuto in
direzione di Ken, che strinse i denti per reprimere un moto di paura.
"...saremmo disposti a questo ed altro. Sai, ex-Imperatore, pare che quel
Dark Seed che ti porti dentro sia qualcosa di davvero molto interessante... e
se il sommo Daemon lo vuole così disperatamente, significa che dev'essere
davvero qualcosa di portentoso!"
"Ancora questo Dark Seed..." mormorò Ken, mentre
Paildramon si metteva davanti a lui con aria protettiva. "Ma si può sapere
una buona volta che cos'è il Dark Seed? E che cosa avrebbe di tanto eclatante
da stuzzicare il vostro capo in questo modo?"
SkullSatamon gettò indietro la testa e scoppiò a ridere
sguaiatamente. "Hahahahahaaaa! Ma guarda un pò te... il mio solito difetto
di parlare troppo! Spiacente, ragazzino, ma non ho tempo di rispondere adesso!
Sarà il sommo Daemon a darti i dovuti chiarimenti... una volta che ti avrò
portato da lui!"
"Puoi scordartelo, amico!" gli rispose Taichi.
"Prima dovrai vedertela con noi! Yamato, sei pronto?"
"Dammi il via quando vuoi!" rispose il ragazzo
biondo. Al suo fianco, WereGarurumon annuì. "Lo stesso vale per me!"
"Ascoltate, ragazzi, io, Megadramon e Mummymon ci
occupiamo dei Vilemon..." propose Derek, vedendo che una massa di
demonietti urlanti si era già raccolta attorno al gruppo dei bambini prescelti.
"Voi pensate a questo ammasso di ossa! Mummymo, tu sei d'accordo?"
"Perfettamente!" rispose il Digimon non-morto,
caricando il suo fucile e scendendo da Megadramon con un agile balzo.
Megadramon, dal canto suo, prese leggermente quota e fece chioccare in aria la
sua lunga coda serpentina, come a segnalare una certa impazienza a dare inizio
al combattimento. "Andiamo, Derek! Ho una gran voglia di dare una lezione
a questi sgorbi!"
Daisuke rispose con un cenno affermativo al Digiprescelto
australiano dai capelli ricci. "Va bene, Dingo! In bocca al lupo, voi
tre!". Poi, rivolgendo la sua attenzione allo scheletro alato che stava
loro davanti, "Noi quattro e i nostri Digimon saremo più che sufficienti
per uno come te!"
"Fatti avanti, SkullSatamon!" ruggì
MetalGreymon, aprendo le ali e sollevando minacciosamente gli artigli sul
braccio cibernetico. Il Digimon scheletrico non e lo fece dire due volte, e
afferrò il suo scettro con entrambe le mani, mentre tutt'attorno continuava ad
infuriare la battaglia tra i Guardromon e i Vilemon, e Megadramon e Mummymon
cominciavano ad attaccare i demonietti che si raggruppavano attorno a loro.
Anche WereGarurumon e Paildramon si posero davanti ai ragazzi prescelti e si
misero in guardia, pronti ad affrontare SkullSatamon...
...che improvvisamente, svanì da davanti i loro occhi!
MetalGreymon ebbe un moto di sorpresa. "COSA? Dov'è
finito..."
"Skull Hammer!" ringhiò la voce dello
scheletro alato. SkullSatamon riapparve improvvisamente proprio davanti al
dinosauro cibernetico e sferrò un colpo tremendo con lo scettro, tenendolo con
entrambe le mani. L'attacco raggiunse MetalGreymon alla testa, scagliandolo di
lato con un ringhio di dolore, mentre SkullSatamon atterrava in piedi con un
abile battito d'ali.
"No, MetalGreymon!" esclamò Taichi, vedendo il suo
Digimon scivolare di lato e appoggiare una zampa artigliata a terra, bloccando
appena in tempo la propria caduta.
"Questo Digimon..." commentò Yamato, stupito
dall'azione repentina di SkullSatamon "...è più veloce di quanto sembri a
prima vista..."
"Wolf Claw!"
WereGarurumon scattò verso SkullSatamon con gli artigli
protesi, e sferrò un doppio fendente in aria, scagliando contro lo scheletro
alato un paio di archi di energia rossi, che SkullSatamon parò con un rapido
movimento dello scettro. Il colpo lo costrinse tuttavia ad indietreggiare e ad
interrompere la sua azione offensiva, e Paildramon ne approfittò per sferrare
un suo attacco.
"DESPERADO BLASTER!" esclamò il drago
guerriero, afferrando stretti i suoi laser ed esplodendo una raffica di colpi
contro SkullSatamon. Con un grugnito di disappunto, il mostro scheletrico si
sottrasse alla furia dell'attacco di Paildramon scattando all'indietro, ancora
una volta con una velocità tale da sembrare scomparire davanti agli occhi dei
suoi avversari, poi balzò verso Paildramon con gli artigli sguainati e sferrò
un fendente che sfiorò la mano dell'avversario, costringendolo a far cadere uno
dei suoi laser. Prima che Paildramon potesse organizzare un contrattacco, venne
colpito in pieno stomaco dal pomo dello scettro di SkullSatamon e scagliato a
terra con un grugnito di dolore.
"Oh, cavolo! Ma quanto è forte questo mucchio di
ossa?" esclamò Daisuke, frustrato dalla velocità del Digimon scheletro.
SkullSatamon sghignazzò e puntò il suo scettro verso lo stordito Paildramon per
scagliare un altro Nail Bone, ma venne colto di sorpresa da un MetalGreymon
desideroso di rivincita, che lo colpì con un manrovescio sferrato con il
braccio metallico, costringendolo a terra. SkullSatamon si abbattè al suolo
stringendo i denti per la rabbia, e la sua mano perse per un attimo la presa
sullo scettro, ma la riacquistò subito. Comunque, i Digimon non sembravano in
vena di lasciare a SkullSatamon il tempo di riorganizzarsi.
"Garuru Kick!" ringhiò WereGarurumon,
balzando verso SkullSatamon e colpendolo allo sterno con un calcio volante. Il
Digimon scheletrico piombò di nuovo a terra, ma questa volta riuscì, mentre
cadeva, a puntare lo scettro verso il lupo mannaro e a pronunciare il nome del
suo attacco speciale.
"Nail Bone!" Colto di sorpresa, e troppo
vicino per difendersi in tempo, WereGarurumon venne investito in pieno dalla
letale scarica elettrica e scagliato via con un ululato di dolore. Quando toccò
terra, semisvenuto per lo shock, era già regredito a Gabumon.
"Oh, no! Gabumon!" esclamò Yamato, correndo ad
assistere il suo compagno, seguito a ruota da Taichi. Si inginocchiò vicino a
lui, prendendolo in braccio per assicurarsi che stesse bene. "Gabumon,
stai bene?"
"Uh..." mormorò la lucertola travestita da cane,
con gli occhi semiaperti. "Mi... mi dispiace... Yamato... non ero...
abbastanza forte..."
"No, non è colpa tua..." lo rassicurò Yamato,
gli occhi azzurri che passavano rapidamente dalla preoccupazione al sollievo
per il fatto che Gabumon se l'era cavata. "Hai combattuto bene, e so che
hai fatto del tuo meglio!"
"Non preoccuparti, Yamato... daremo una batosta a
questo buffone anche per te!" proseguì Taichi, dando un rapido sguardo
all'andamento della battaglia. Paildramon si era rialzato, recuperando il laser
che gli era caduto, e in quel momento lui e MetalGreymon stavano mettendo alle
corde SkullSatamon con raffiche di fendenti, standogli attaccati per impedirgli
di ricorrere alla sua velocità superiore. Il demone dall'aspetto di scheletro
si stava difendendo bene, ma il non riuscire a trovare un'occasione di
attaccare lo stava frustrando, e presto la sua difesa avrebbe ceduto...
"Snake Bandage!" esclamò Mummymon,
afferrando un paio di Vilemon con le bende provenienti dalle braccia. Mentre i
due demonietti squittivano di rabbia e iniziavano a dimenarsi per sfuggire alla
presa, Mummymon li sollevò in aria, facendoli roteare come un lanciatore di
martello, per poi scagliarli contro i loro compagni. Il risultato fu una bella
catasta di Vilemon ammaccati e schiamazzanti.
Sparando qualche colpo con il suo fucile per tenere a bada
gli attaccanti, Mummymon indietreggiò, guardandosi in giro per rendersi conto
della situazione: vide Megadramon, con Derek in groppa, che affrontava un
intero squadrone di Vilemon a colpi di missili e coda. Vide il Digiprescelto
biondo e il suo amico dai capelli castani scompigliati chini su Gabumon, e gli
altri due Digimon, Paildramon e MetalGreymon, costringere SkullSatamon ad
indietreggiare sotto una raffica di colpi... poi Paildramon superò la guardia
dello scheletro gigante e gli sferrò un pugno tremendo che lo fece barcollare!
Ma soprattutto, vide Daisuke e Ken che si erano messi
proprio vicino ad un'impalcatura resa pericolante da un colpo preso in
precedenza...e la cosa gli fece
apparire un sogghigno poco rassicurante sulle labbra. Era la sua occasione!
Il Digimon non-morto si diede un'occhiata attorno,
assicurandosi che nessuno gli stesse prestando attenzione. Per sua fortuna,
tutti i Digiprescelti e i loro compagni erano troppo occupati a seguire la
battaglia per badare a cosa faceva. Approfittando di quel momento, Mummymon
puntò il fucile verso l'impalcatura instabile, prese accuratamente la mira...
...e fece fuoco.
Dalla canna del fucile di Mummymon partì una sfera di
energia bianca che colpì in pieno la zona pericolante, facendola tremare
pericolosamente per qualche istante. Poi, con un'agghiacciante rumore di
metallo contorto, diversi tralicci di ferro si staccarono dall'impalcatura! Il
rumore assordante, che per un attimo sovrastò il frastuono della battaglia,
mise in allarme chi era più vicino alla zona, costringendo Paildramon e
MetalGreymon ad interrompere l'attacco a SkullSatamon, e Daisuke e Ken ad
alzare lo sguardo... per vedersi piovere addosso delle pesanti travi contorte!
"ATTENTO, DAISUKE!" esclamò Ken, gettandosi di
lato per evitare di rimanere schiacciato. Con un moto di panico, anche Daisuke
fece la stessa cosa... ma, nella foga del momento, si era gettato nella
direzione opposta al suo amico! I due ragazzi erano appena a distanza di
sicurezza quando le travi si abbatterono al suolo con un assordante clangore di
metallo su metallo, costringendo i presenti a mettersi le mani sulle orecchie e
separando Daisuke da Ken. Allarmati, Paildramon e MetalGreymon volsero lo
sguardo verso il luogo dell'incidente...
Era proprio quello che SkullSatamon voleva! Con un sogghigno
maniacale, il demone scheletrico caricò di nuovo il suo scettro e lo puntò
verso i suoi due avversari crepitante di energia!
"Nail Bone!" ringhiò nuovamente, e ancora
una volta la familiare scarica elettrica partì dal pomo dello scettro e colpì i
due Digimon rettili, strappando loro un ruggito di dolore e facendoli cadere a
terra paralizzati! Prima ancora che i Digiprescelti si rendessero pienamente
conto di quanto stava accadendo, SkullSatamon partì a razzo verso Ken, che era
rimasto isolato dai suoi compagni, lo afferrò con una delle sue mani ossute,
sollevandolo di peso, e scattò via, allontanandosi dal luogo della battaglia!
Daisuke spalancò gli occhi e sentì il proprio cuore mancare di un battito,
vedendo il suo amico che veniva rapito davanti ai suoi occhi.
"No... KEN!!!" urlò a squarciagola, scattando
verso il luogo dove il suo amico si trovava fino ad un attimo prima e cercando
di passare sopra le macerie di accaio e cemento che erano cadute. Troppo tardi.
SkullSatamon era stato semplicemente troppo veloce perchè chiunque potesse fare
qualcosa.
"A... AIUTO!" Daisuke riuscì a sentire la voce
del suo amico che lo chiamava disperatamente, ma già il suo rapitore si stava
dileguando. I Vilemon che accompagnavano lo scheletro alato interruppero immediatamente
la battaglia e sciamarono dietro il loro signore e padrone strillando con tono
trionfante, e rischiando di travolgere i ragazzi con la loro foga.
"Argh! Ma... ma che sta succedendo... NO!"
esclamò Taichi, esibendosi in un ubriacante dribbling per evitare i frenetici
demoni neri che minacciavano di farlo cadere a terra. Lui e MetalGreymon
riuscirono a malapena a intravedere SkullSatamon che si dava alla fuga,
portandosi dietro il loro amico!
"Ken! Ken! Lascialo andare, sacco di ossa, o te la
vedrai con me!" esclamò Daisuke, correndo disperatamente dietro lo
scagnozzo di Daemon alla massima velocità che la mandria di Vilemon gli
permetteva. Tutto inutile. Il Digimon scheletrico si era già dileguato, non
prima però di aver lanciato un ultima frase di scherno al gruppo dei
Digiprescelti.
"Grazie per avermi portato il vostro amico, e
addio!"
La rabbia per l'azione infame commessa da SkullSatamon...
la frustrazione per non aver potuto fare niente... la tristezza per la perdita
dell'amico... e soprattutto il sentimento di indignazione verso sè stesso...
tutti questi sentimenti assieme avevano formato un nodo nel petto di Daisuke.
Il ragazzino si fermò ad un angolo della strada principale, appoggiando una
mano contro un muro di cemento, e prese fiato per un attimo. Poi, strinse le
mani a pugno e urlò, sfogando tutta la sua rabbia in un'unica emissione di
voce.
"KEEEEEENNNNN!"
**********
"Evil Wind!" ringhiò MarineDevimon,
puntando le fauci spalancate contro MegaSeadramon e Shakkoumon e spruzzando
contro di loro un altro getto del suo schifoso inchiostro corrosivo. Per loro
fortuna, MegaSeadramon era pronto al contrattacco.
"Ice Blast!" esclamò l'enorme serpente
marino, sparando una raffica di stalattiti di ghiaccio e aria gelida contro il
liquido letale che stava sfrecciando verso di lui. Riuscì a colpire in pieno il
getto di inchiostro acido, congelandolo a mezz'aria e trasformandolo in un
blocco irregolare di ghiaccio nero, che proseguì il suo tragitto per una
frazione di secondo, e poi piombò a terra, infrangendosi in tanti innocui
cristalli di ghiaccio. MarineDevimon sghignazzò, come se la cosa per lui non
facesse alcuna differenza.
"Carino, come gioco di prestigio! Ne sapete fare
altri?" ringhiò con tono beffardo il mostro marino. Attorno a loro,
MegaKabuterimon e Zudomon stavano tenendo a bada con successo i Vilemon,
ricacciandoli indietro a colpi di corno e martello.
"CERTO! ORA TE NE MOSTRIAMO UNO DIVERTENTE! KACHINA
BOMBS!" rispose Shakkoumon, scagliando una raffica di dischi taglienti
contro MarineDevimon. Senza scomporsi, lo scagnozzo di Daemon iniziò a muovere
i tentacoli, colpendoli al volo mentre sciamavano verso di lui, ma alcuni di
loro andarono comunque a segno, esplodendo a contatto e facendolo barcollare
all'indietro.
"Bel colpo, Shakkoumon!" si complimentò Takeru.
"Brrrravi, rrrrragazzi!" esclamò un Geckomon che
stava assistendo alla battaglia, ben protetto dalla mole di ShogunGeckomon.
"Fategliela vederrrrre!"
MarineDevimon si rimise in piedi, scuotendo la testa con
aria frustrata. "Hmph... ci sapete fare, mocciosi prescelti... ora capisco
come avete fatto a battere SkullSatamon..."
Michael sorrise leggermente. "E abbiamo ancora un bel
pò di trucchi dalla nostra parte. Sei pronto a vederli?"
MarineDevimon stava per rispondergli a tono, ma non appena
aprì la bocca per parlare, si bloccò con aria stupita, come se avesse appena
realizzato qualcosa di molto importante, e per qualche secondo, rimase immobile
al suo posto.
"Ma... che sta facendo?" si chiese Iori,
leggermente inquietato, come del resto tutti i suoi compagni, dal comportamento
del demone acquatico. Prima che qualcun altro potesse rispondergli,
MarineDevimon allargò nuovamente la bocca in un sorriso malefico. "Li
vedrò un'altra volta, i vostri trucchetti, okay? Ora c'è qualcosa di più
importante da fare! Perciò, mocciosi prescelti, alla prossima, e molto
probabilmente ultima, volta!" Si interruppe, gridando un'ordine ai suoi
Vilemon, dopodichè la sua figura sbiadì e scomparve nel nulla, subito seguito
dai suoi scagnozzi.
La città dei Geckomon, devastata dall'assalto dei
servitori di Daemon, piombò quasi subito in un silenzio innaturale, interrotto
soltanto da qualche lieve soffio di vento. Un secondo passò... poi due... poi,
il silenzio venne rotto dalle grida festanti dei Geckomon e degli Otamamon, che
corsero ad accogliere come eroi i Digiprescelti.
"Urrà!" esclamò un Otamamon, saltellando con
entusiasmo verso gli ancora stupiti Koushiro e Jyou. "Avete messo in fuga
MarineDevimon! Grazie, bambini prescelti!"
"Ci avete salvato ancorrrra! Non sappiamo come
sdebitarrrrci!" fece eco un Geckomon, andando dritto da Takeru e Iori e
scuotendo loro le mani.
"Ah... ehm... di... di niente... ma il merito è dei
nostri Digimon..." rispose Takeru, accennando a Shakkoumon che si era
nuovamente scisso in Patamon e Armadillomon, e agli altri tre Ultimate che
stavano tornando alle loro forme Rookie.
"Beh... sì, insomma... non siamo stati male..."
replicò Betamon, mentre gli altri Digimon dall'aspetto di girini si sollevavano
sulle zampe posteriori e applaudirono le sue prestazioni.
ShogunGeckomon si portò davanti al gruppo, scuotendo
leggermente il terreno con i suoi passi pesanti, e rise di gusto, mettendosi le
mani sulle anche. "Hahahahaaa! Non c'è bisogno di essere modesti, ragazzi
miei! Avete dato una bella lezione a quel pallone gonfiato! Ammetto che non
avrei saputo fare di meglio!"
Jyou si mise una mano dietro la testa, imbarazzato.
"Beh... grazie, ma... in realtà non è di questo che siamo preoccupati..."
**********
La battaglia al Primary Village stava andando avanti, e
nessuna delle due fazioni sembrava fare sostanziali progressi. I Digimon delle
ragazze erano molto più forti dei Vilemon, ma questi compensavano con il
numero, e inoltre Garudamon, Lillymon e Triceramon, come aveva detto Catherine,
non stavano combattendo al meglio delle loro possibilità: i loro movimenti si
erano fatti più impacciati e i loro attacchi più lineari e prevedibili, come se
qualcosa stesse impedendo loro di concentrarsi sul combattimento. Per quanto
riguarda Silphymon, era ancora impegnato in una furiosa lotta con LadyDevimon,
e aveva già preso un certo numero di colpi senza riuscire a restituirne
nessuno. Kiwimon era l'unico le cui prestazioni si erano mantenute... ma anche
lui non avrebbe potuto fare molto contro la donna demoniaca.
"Che sta succedendo? Di solito non sono così..."
iniziò a dire Catherine, per poi battere le mani assieme e spalancare gli
occhi. Aveva capito cosa stava succedendo! "Mais oui! Non c'è altra
spiegazione! Aspettate, ragazze! Attendez! Voi e i vostri Digimon... vi
state lasciando prendere dalla rabbia!"
La frase di Catherine, esclamata con tutto il fiato che la
Digiprescelta francese aveva in gola, ebbe l'effetto di scuotere i Digimon e le
loro compagne umane. Con un grugnito e un rapido giro su sè stesso, Triceramon
si liberò di un gruppo di Vilemon che gli stava attaccato alla coda, e
indietreggiò quel tanto che bastava per impedire ai demonietti di sciamargli
addosso. Garudamon e Lillymon riuscirono a staccarsi da terra e rimasero
sospese in aria, lo sguardo stupito volto verso la ragazza bionda. Anche
LadyDevimon, che fino a quel momento era stata tanto baldanzosa, si distrasse
per un attimo, dando a Silphymon il tempo di liberarsi dalla sua presa e di
colpirla in pieno con un calcio all'addome! La demone grugnì di dolore e cadde
al suolo con un tonfo sordo, rimanendo stordita.
"Senorita Catherine! Che vuol dire? Ci stiamo
lasciando prendere..." esclamò Rosa.
Catherine annuì, e la Crest della Fermezza attorno al suo
collo iniziò a brillare di una luce ancora più intensa di prima. "Oui,
piccola Rosa... voi e i vostri Digimon... vi siete fatti prendere dalla rabbia
per le azioni di LadyDevimon... e avete lasciato che essa controllasse i vostri
pensieri! E' stato un errore! Farsi trasportare dalla rabbia e dal desiderio di
vendetta non porta mai a nulla di buono, soprattutto quando si tratta di
Digimon!"
"La rabbia... e il desiderio di vendetta..."
mormorò Silphymon, lo sguardo fisso sulla figura di LadyDevimon accasciata a
terra, che stava iniziando a rialzarsi. Finalmente il Digimon aereo, come i
suoi compagni, si stava rendendo conto dell'errore commesso, e stava facendo
dei profondi respiri per tentare di calmarsi. Dietro di lui, Kiwimon stava cominciando
a risplendere della stessa luce bianca della Crest della sua partner, e delle
luci bianche simili a fuochi fatui stavano iniziando a danzare attorno a lei.
Fu allora che Catherine, abbassando lo sguardo verso il medaglione che portava
al collo, si rese conto di quanto stava accadendo, e la cosa le fece spalancare
gli occhi per la meraviglia.
"Catherine! La tua Crest sta..." esclamò Sora,
indicando il medaglione che rappresentava la Fermezza.
"Si... si è illuminata?" mormorò la ragazzina
bionda, toccando il medaglione con le dita come se non riuscisse a credere ai
suoi stessi occhi. LadyDevimon, volgendo a sua volta lo sguardo verso la luce
bianca emessa dalla Digiprescelta e dal suo Digimon, grugnì infastidita.
"Hmph! Maledizione, questo non ci voleva!"
La luci bianche iniziarono a turbinare attorno a Kiwimon
sempre più velocemente, infondendole più energia di quanta il piccolo uccello
inetto al volo avesse mai pensato possibile. Il suo piccolo corpo si sollevò in
aria, e il bagliore si intensificò, constringendo Catherine e LadyDevimon a
coprirsi gli occhi.
"Sapevo che ce l'avresti fatta, Catherine!"
cinguettò il piccolo uccello. "Ed ora, monsieurs et mademoiselles,
ecco a voi la mia Digievoluzione! Kiwimon chou shinka..."
Il corpo di Kiwimon divenne più grande e più tozzo, fino a
trasformarsi in quello di una grossa colomba dell'altezza di poco meno di un
metro. L'elmetto che le proteggeva la testa scomparve, e le sue ali fino a quel
momento inutili crebbero fino a diventare abbastanza grandi da permettergli il
volo, mentre le sue piume passavano dal marrone spento della forma Champion ad
un più vivace grigio-azzurrino, che diventava blu sulla testa. Le zampe
divennero più corte, e un paio di stivaletti rossi con le punte bianche
apparvero su di esse. Il becco ricurvo divenne più corto e si tinse di giallo,
mentre uno strano oggetto simile ad un cespuglio pieno di fiorellini rosa
appariva sul dorso del nuovo Digimon. Per finire, un buffo papillon rosso
apparve attorno al collo della forma Ultimate di Floramon, e una piccola corona
dorata a cinque punte gli adornava la testa. Il nuovo Digimon spiegò le ali e
svolazzò lentamente al suolo, esclamando il proprio nome con voce squillante e
distinta.
"DERAMON!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Deramon
Tipo: Uccello
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Royal Smasher, Beak Buster
Il suo becco e la sua corona sono il suo orgoglio! Il
suo aspetto inoffensivo nasconde notevoli doti di combattente e una velocità
ancora superiore a quella della sua forma inferiore.
"Ta-daaan!" esclamò Deramon, spiegando le ali.
"Eccomi qui! Allora, vi piaccio in forma evoluta?"
Mimi, passato il primo istante di sbalordimento, non
riuscì a trattenere una risatina. "Oh, mamma, quant'è carina!" Prima
che Lillymon potesse mettere il broncio, la Digiprescelta della Sincerità si
volse verso di lei e la rassicurò. "Ma non preoccuparti, Lillymon! Tu
rimani sempre la più carina!"
"Kiwimon... non, pardonne moi... Deramon...
sono sbalordita! Non credevo che ce l'avrei fatta tanto facilmente!"
commentò Catherine, lo sguardo estasiato che spaziava rapidamente dalla sua
Crest scintillante alla nuova forma del suo Digimon. "Pensavo che avrei
dovuto avere ancora pazienza..."
Deramon rise lievemente. "Beh... allora eri già sulla
buona strada, Catherine! La fermezza comprende anche la calma, il saper
aspettare e la capacità di non farsi prendere dalla fretta od ottenebrare la
mente da pensieri negativi! Ottimo lavoro, amica mia!"
LadyDevimon, ripresasi dall'attimo di sbalordimento
successivo all'inaspettata evoluzione, sogghignò minacciosamente e salì di
nuovo in aria, aprendo di nuovo il suo mantello. "Hmph, chissà cosa mi
aspettavo... invece mi ritrovo con questa Digievoluzione da quattro soldi! Beh,
nessun problema, adesso la tolgo di mezzo! Darkness..."
Con una rapidità insospettabile, Deramon si era già
voltata verso la donna demoniaca e aveva puntato il cespuglio sulla schiena
contro di lei. "Royal Smasher!" tubò la colomba, e, con un
fruscio, una raffica di noci grandi come prugne partì dallo strano oggetto e
sfrecciarono contro LadyDevimon, che ebbe appena il tempo di spalancare gli
occhi incredula prima di essere raggiunta. Le noci bombardarono il suo corpo
come proiettili di mitragliatrice, facendola grugnire di disappunto e sbalzandola
all'indietro, interrompendo così l'attacco Darkness Wave che stava per
sferrare. Mentre la donna demoniaca svolazzava a destra e a sinistra nel
tentativo di evitare i colpi di Deramon, Silphymon colse l'occasione e si gettò
su di lei, il corpo avvolto di una strana luminescenza bianca.
L'uomo-aquila si fermò di botto, puntando i palmi di
entrambe le zampe contro la sua avversaria. "LadyDevimon! E' giunto il
momento di pagare per i tuoi crimini! Astral Laser!"
A queste parole, Silphymon scagliò un enorme proiettile,
sagomato come il proprio corpo, contro LadyDevimon. La donna venne colpita in
pieno, e l'esplosione risultante la fece nuovamente piombare al suolo, con un
lungo urlo. Questa volta, ci mise un pò più di tempo a rialzarsi.
"Yahoo! Vai così, Silphymon! Dai una lezione a quella
strega!" esclamò Miyako, saltando su e giù e abbracciando una sbalordita
Hikari.
"Hmph... e va bene, confesso che mi avete
sorpreso..." ringhiò rabbiosamente LadyDevimon, fissando con odio Deramon
e Siphymon, oltre che le rispettive partner: Catherine con ancora in mano la
Crest luccicante, e Hikari e Miyako ancora festanti (la seconda, più che
altro...). Guardandosi attorno, LadyDevimon si accorse che anche i Digimon
delle altre ragazze avevano ripreso a combattere, e questa volta stavano
decisamente vincendo... Lillymon aveva appena gettato a terra un intero
squadrone di Vilemon con il suo Flower Cannon, mentre Garudamon e Triceramon si
erano gettati nel bel mezzo di un altro gruppo di demonietti, aprendovi enormi
varchi a furia di pugni. Inoltre, ora le loro espressioni, così come quelle
delle ragazze, erano decisamente più calme e concentrate.
"E allora?" esclamò Miyako, sorridendo con aria
sicura. "Ora come la mettiamo, eh?"
Dopo essere rimasta per un attimo in rabbioso silenzio,
LadyDevimon sorprese tutte con un sogghigno malefico. "Huhuhuuu... va
bene, questa battaglia è persa..." rispose, librandosi di nuovo in volo.
"Ma ci rivedremo ancora, e non vi capiterà la stessa fortuna! Addio!"
"Cosa?" esclamò Rosa. "Espera un
momentito, strega! Cosa vorresti dire con..."
Non finì la frase prima che LadyDevimon svanisse nel
nulla, accompagnata dal battito d'ali dei suoi pipistrelli. Un secondo dopo,
anche i Vilemon rimasti scomparirono sotto gli occhi delle ragazze e dei loro
Digimon, immergendo di nuovo il Primary Village nella calma.
Dopo qualche teso istante di silenzio, Elecmon fece
nuovamente capolino da un cespuglio. "Che... che è successo? State tutti
bene? I cuccioli... stanno bene?"
La risposta quasi immediata fu un coro di vagiti e pianti
che si levavano dalle culle, al quale seguì un collettivo sospiro di sollievo
da parte di Digiprescelte e Digimon. "Uff... meno male, stanno tutti
bene..." ringhiò Triceramon, iniziando a rimpicciolire e tornando alla sua
forma Rookie, Gotsumon.
"Già..." mormorò Sora, osservando preoccupata il
luogo in cui LadyDevimon era scomparsa. "Ma il fatto che se ne sia andata
così repentinamente, quando avrebbe benissimo potuto continuare a combattere,
mi preoccupa..."
Hikari annuì lentamente, mentre le altre ragazze, cercando
di scacciare la preoccupazione, andavano ad aiutare Elecmon a calmare i
cuccioli terrorizzati. "Già... ho un brutto presentimento a
proposito..."
CONTINUA...
Note dell'autore: Ehm... o_O ...fan di Ken... Francesca
Akira... perchè quegli sguardi? Perchè quei coltelli? Vi giuro, mi farò
perdonare... ma quanto è successo in questo capitolo era necessario!
Comprendete la mia situazione, vi pregoooooo!!!!
Vabbè, passando ad altro, il Capitolo 20 della mia saga si
è finalmente concluso! Ora gli eventi cominceranno a portare, in una spirale
sempre più frenetica, alla battaglia finale! Per quanto riguarda Daemon, vorrei
fare un chiarimento riguardo la sua 'storia', di cui ho parlato nel capitolo
precedente. Beh, sappiatelo, non c'è nulla di ufficiale in quella storia!
Semplicemente, ho voluto dare un 'passato' a Daemon, visto che nell'anime era
un personaggio estremamente nebuloso. E per quanto riguarda i cinque
Digiprescelti originali... no, non erano Takuya e i suoi compagni di Digimon
Frontier! Questa è una diceria che ci siamo inventati noi italiani (così come
ci siamo inventati il fatto che le due campionesse di pallavolo, Mimi Ayuhara e
Yuu 'Mila' Atsuki fossero cugine...).
(A Driger: non ti preoccupare, con questo non voglio
muovere nessuna critica alla tua storia Neo Digimon Adventure... nel tuo caso,
aveva senso che fosse così! E poi, in una fanfiction, i fatti possono essere,
in una certa misura, adattati ai nostri scopi, o sbaglio?)
In questo periodo, che voi ci crediate o meno, mi stanno
venendo in mente le idee più svariate per le fanfiction... oltre alle mie
storie di Digimon, ho una storia di Sonic X da riprendere a scrivere, e sto
caldeggiando l'idea di scrivere qualcosa anche su Gundam, Dragonar, Winx Club,
W.I.T.C.H. (forse per questi due farò un crossover, chi può dirlo...), Megaman
NT Warriors... e altro! Wow, dovrei essere meno dispersivo, non trovate? Per il
momento, comunque, mi concentrerò su questa storia finchè non sarà
completata... comunque, se siete interessati, tenete d'occhio anche qualche
altra sezione del nostro sito di fanfiction preferito! Potreste avere qualche
sorpresa! Detto questo, vi lascio, spero che anche questo capitolo vi sia
piaciuto, e... alla prossima! ;)
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Koushiro: Ehm... I miei omaggi a tutti i lettori di questa
saga. Sono Koushiro Izumi, Digiprescelto della Conoscenza, e sono onorato di
presentare questo nuovo capitolo ai signori lettori. In condizioni normali,
sarebbe stato l'autore a fare le dovute presentazioni. Ma in questo momento non
gli è possibile, per cause non... del tutto... dipendenti dalla sua volontà.
(L'inquadratura passa ad un terrorizzato Justice Gundam,
che indietreggia davanti ai minacciosi Daisuke e Miyako...)
Justice: Ehm... Daisuke... Miyako... posso... posso
spiegare tutto... vi prego, calmatevi e discutiamone...
Miyako: Daisuke... io lo tengo e tu gliele suoni!
Daisuke: No, io gliele suono e tu lo tieni!
Miyako: E' quello che ho detto io, fesso!
Daisuke: Ah... giusto, è vero... o_O U
Miyako: Sgrunt... comunque, tornando a noi, caro il mio
autore... ^-^RIPORTA INDIETRO IL MIO
KEN-CHAN, O DAEMON TI SEMBRERA' UNA PASSEGGIATA IN CONFRONTO A ME!!!!>_<
Daisuke: E QUANDO AVRA' FINITO LEI COMINCERO' IO!!!!>_<
Justice (facendosi piccolo piccolo): Aiuto... no, per
favore... io sono contro la violenzaaaaaaaAAAAAA!!!!!!
(Stendiamo un pietoso velo su questa scena cruenta e
torniamo a noi...)
Mimi: Speriamo che ne esca vivo... altrimenti, come
facciamo a finire la storia?
Palmon: Non preoccuparti, Mimi-chan! Daisuke e Miyako non
hanno intenzione di ucciderlo o menomarlo: vogliono solo... fargli passare
qualche brutto quarto d'ora!
Gatomon: Ben gli sta, così impara a ficcarci in queste
situazioni assurde! La prossima volta ci penserà su due volte. Ora, lasciamo il
povero pischello al suo destino, e rispondiamo alle recensioni. Driger, grazie
ancora per la tua recensione. Sai, l'autore mi ha detto di non essere rimasto
molto soddisfatto di come era venuto l'ultimo capitolo... ha detto che
eventualmente lo revisionerà e lo migliorerà. E per quanto riguarda la storia
di Frontier... beh, non è certo la prima volta che gli italiani storpiano un
anime. La puntata in cui Ken andava al Primary Village, a proposito, è stata
censurata da mamma Rai perchè vi si vedeva la morte del fratello di Ken. Stessa
cosa per un episodio di Tamers in cui si vedeva la morte della mamma di Juri...
Taichi: Che gente... comunque... ora tocca a Miele! Grazie
ancora e... anche noi speriamo che non succeda nulla! In questo capitolo ci
daremo da fare per strappare Ken alle grinfie di Daemon! Vedrai che faremo del
nostro meglio... e poi, io e Daisuke dovremmo parlare di una certa esperienza simile
alla sua che io ho fatto a suo tempo...
Agumon: Grazie ancora a Topomouse... anch'io direi che con
i Daemon Corps l'autore ha fatto del suo peggio!
Patamon: Francesca Akira, l'autore ti ringrazia per la tua
comprensione... e si congratula con te per quella breve fanfiction che hai
pubblicato di recente, che a suo parere è stata un bellissimo omaggio a tutti i
fan di Digimon! Grazie, Francesca, e continua così! L'autore sta continuando a
seguire le tue storie!
Gatomon: Ah. E perchè non le ha mai recensite?
Patamon: Ehm... beh, insomma... immagino che una
spiegazione ci sarà... uhm...
Gatomon: Diciamo pure che è un tiratardi cronico, e non se
ne parli più.
Patamon: Brutale... o_O
Takeru: Grazie a KillKenny per aver sostenuto le decisioni
dell'autore... continua a seguirci, si sta preparando una battaglia finale che
ti farà dimenticare quella dell'anime!
Iori: Infine, rispondiamo alle recensioni di Rika88 e
Sora89: Sora89, l'autore non se l'è affatto presa per il fatto che tu non abbia
recensito. E, per quanto riguarda le coppie, ha detto che quelle attualmente
listate alla fine del Capitolo 4 sono quelle definitive. Si scusa
anticipatamente per il fatto che alcune non corrisponderanno ai tuoi gusti, ma
ha detto che si farà perdonare nelle fanfiction dedicate a Digimon Tamers.
Armadillomon: Per quanto riguarda Rika88... beh, l'autore
ha voluto mantenere un pò di ambiguità nel personaggio di Mummymon, pur
avendogli dato una parte un pò diversa dall'anime... ha detto che non gli
andava di renderlo un nostro alleato vero e proprio, considerando che lavora
comunque per Oikawa...
Koushiro: Grazie degli interventi, amici. Detto questo,
ritorniamo alle regolari trasmissioni con il capitolo 21 di Digimon Adventure
02 Reload. Buona lettura, e buon proseguimento.
Tentomon: Sempre con questo tono formale...
**********
Capitolo 21 - Le ali di Imperialdramon
"Bene... finalmente il momento di temporeggiare è
finito..."
Phantomon e i quattro Bakemon del suo seguito emersero
lentamente da un corridoio immerso nelle ombre della citta-fabbrica, stando
attenti a non farsi notare dai Guardromon, o dai Digiprescelti e dai loro
partner, che stavano tornando alle loro forme Rookie. Ad ogni modo, i Digimon
robotici stavano abbandonando l'assetto da combattimento, essendo svanite dai
loro sensori tutte le possibili minacce. E per quanto riguardava i ragazzi...
erano troppo presi dal rapimento del loro compagno per badare troppo ad altro.
In quel momento, se ne stavano in piedi sulla strada principale, gli sguardi
fissi nella direzione nella quale si era dileguato SkullSatamon, tutti con aria
molto contritai. Il ragazzino coi capelli appuntiti e la giacca blu decorata
con fiamme rosse, in particolare, sembrava furioso: teneva lo sguardo basso e i
pugni chiusi, e Phantomon, dalla sua posizione, riusciva a percepire che
tremava per la rabbia. Guardò poi Mummymon per un istante. Il Digimon non-morto
era in piedi pochi metri dietro i Digiprescelti, e la sua espressione era
illleggibile. Di una cosa, comunque, Phantomon poteva essere sicuro: non stava
sorridendo.
Non che la cosa facesse alcuna differenza per lui: ciò che
gli importava, alla fine, era che uno dei servitori di Daemon avesse catturato
Ken Ichijouji. Questa era una condizione necessaria alla riuscita dei loro
piani. Ed ora, tutto quello che restava da fare, era stare dietro a
SkullSatamon e colpire al momento opportuno. Con un pizzico di fortuna, Daemon
si sarebbe ritrovato con le spalle al muro. Sul tetro volto del Digimon
fantasma si dipinse un invisibile sogghigno. Ora sì che iniziava il
divertimento...
"Bakemon!" ordinò, sollevando leggermente la sua
falce dorata. "Ora tocca a noi! Statemi dietro e non prendete iniziative
personali. Adesso, la rapidità del nostro attacco e il fattore sorpresa saranno
cruciali!"
"Sì, comandante Phantomon!" esclamarono a una
sola voce i quattro fantasmi di livello inferiore, mentre il loro leader si
teletrasportava via senza un suono. Un istante dopo, seguirono il suo esempio e
scomparvero a loro volta, pronti a colpire al momento opportuno.
Era giunto il momento della verità. La parte finale del
piano stava per compiersi.
**********
Ma, da tutt'altra parte, qualcun altro stava dando gli ultimi
ritocchi al suo piano principale. Nella ex-base dell'Imperatore Digimon,
immerso nel buio della sala controllo, Mephistomon stava freneticamente
lavorando al mainframe, digitando una stringa di comando dietro l'altra sulla
tastiera. Sullo schermo si avvicendavano, in rapida successione, immagini in
wireframe di vari modelli di Digimon artificiali e rappresentazioni in scala di
Dark Towers, oltre a grafici apparentemente incomprensibili e diagrammi di
flusso. La reincarnazione di Apocalymon stava attenta ad annotarsi ogni
risultato dei propri calcoli, senza riuscire a scacciare la rabbia e la
frustrazione che gli erano diventate fin troppo familiari in quei giorni: i
suoi piani così ben architettati erano andati in fumo uno dopo l'altro, a causa
di fattori che non avrebbe mai potuto prevedere: prima la digievoluzione DNA,
poi la faccenda di BlackWarGreymon... e ora sapeva che anche Daemon era
coinvolto, e come se non bastasse aveva perso Mummymon! I bambini prescelti gli
avevano dato tanto filo da torcere quanto tre anni prima, e come se non
bastasse ora se ne erano aggiunti di nuovi! Non era rimasta altra scelta, se
davvero voleva raggiungere il suo scopo e distruggere entrambi i mondi: animare
tutte le Dark Towers possibili e mandare l'esercito di Digimon artificiali così
ottenuto contro i bambini prescelti. E questo voleva dire dare fondo agli
Spirit Needle disponibili ad Arukenimon, e sperare che fossero abbastanza.
Dietro il demone dalla testa di capra stava in piedi, in
paziente attesa, la donna-ragno, che in quel momento era in forma umana. Stava
attendendo i nuovi ordini del suo signore, nascondendo il suo sguardo
preoccupato dietro gli occhiali da sole che teneva sempre addosso. Sapeva bene
che, qualunque cosa avesse in mente Mephistomon, lei sarebbe stata molto
probabilmente parte del piano...
"Molto bene..." tuonò infine
Mephistomon, alzando la testa dallo schermo del mainframe. "Le Dark
Towers rimaste in questo settore sono 130. Secondo i calcoli che ho effettuato,
la soluzione ottimale consiste nell'animare 8 Digimon di livello Ultimate, e
usare le rimanenti 50 per animare dei Champion. Posso dire con relativa
sicurezza che non saranno necessarie anche le Dark Towers degli altri quattro
settori. In ogni caso, potrebbero tornarci utili, quindi teniamole d'occhio!".
Concluse la frase premendo un bottone sulla tastiera del gigantesco computer,
ed evidenziando quattro settori, tutti abbastanza distanti l'uno dall'altro,
sulla mappa a griglia del Mondo Digitale che stava sullo schermo.
"Centotrenta Dark Towers... mi sembrano un numero più
che sufficiente a sferrare un attacco massiccio contro i Digi-mocciosi"
rispose Arukenimon. "Presumo che anch'io farò parte dell'operazione, dico
bene, sommo Mephistomon?"
Il demone annuì lentamente. "Esattamente. Ora
che Mummymon non è più dalla nostra parte, avremo bisogno di tutto il
potenziale offensivo che possiamo mettere assieme. Per fortuna, sono riuscito
ad individuare il nascondiglio più probabile dei bambini prescelti, e stavolta
anche riuscire a non farsi individuare dai miei computer non gli servirà a
nulla. Confido che, avendo già avuto modo di combattere contro i Digimon dei
ragazzi, tu ti sia fatta una migliore idea dei loro punti deboli e saprai
sfruttarli a nostro vantaggio."
"Su questo punto può stare tranquillo, sommo
Mephistomon." si affrettò ad assicurare Arukenimon. "E per quanto
riguarda il traditore Mummymon... lo tratterò come merita. Tuttavia... con
tutto il dovuto rispetto, non stiamo tentando di fare qualcosa di troppo
eclatante? Daemon si accorgerà senz'altro della nostra mossa e cercherà di
fermarci..."
Il Digimon caprino sogghignò con aria malefica. "Non
ti preoccupare... se tutto andrà secondo i piani, Daemon non sarà più un
problema... perchè non avrà più nulla su cui tentare di governare!"
Il volto impassibile della donna-ragno si contorse in
un'espressione di sorpresa: possibile che Mephistomon, con le risorse che gli
erano rimaste, avesse già preparato un piano di emergenza per mettere nel sacco
il potente Daemon? "Huh? Temo... temo di non capire cosa vuole dire, mio
signore..."
Mephistomon sghignazzò nonostante la situazione pericolosa
in cui si trovava. I suoi piani erano pericolosamente prossimi al fallimento,
ma il demone non sembrava lasciarsi scoraggiare da quelli che ora gli apparivano
come niente più che dettagli. "La cosa non ha importanza,
Arukenimon... sappi soltanto che dovrei essere a pochi passi dal tornare al mio
potere di un tempo e anche più! Tu pensa ad assicurarti che tutto vada al
giusto posto... Dei mocciosi, avrò l'onore di occuparmi io, personalmente..."
Ancora un pò sorpresa, la donna-ragno decise comunque di
fidarsi del suo signore. "Molto bene, sommo Mephistomon!" rispose,
mettendosi sull'attenti. "Provvederò subito a creare i Digimon artificiali
di cui lei ha bisogno. Ha detto otto Ultimate e cinquanta Champion,
giusto?"
"Esattamente. Io comincerò a fare i preparativi
per l'incursione... vedrai che i mocciosi prescelti non riusciranno a reggere
all'impatto di una tale armata di distruttori! E' tutto, ora puoi andare!"
concluse il demone. Arukenimon annuì, e si allontanò lentamente e con ordine
dalla sala di controllo, infilando la porta scorrevole che dava nei corridoi
della base. Mephistomon la guardò con la coda dell'occhio mentre se ne andava,
e la porta automatica scivolava nuovamente al proprio posto, richiudendosi con
un sonoro click. Poi, il demone dal volto di capra rivolse un altro
sguardo alla mappa di DigiWorld, fissando i quattro quadrati che brillavano di
una luce gialla intermittente, segnalando le ultime concentrazioni di Dark
Towers nel Mondo Digitale.
"Inutile negarlo... quei mocciosi hanno decimato
le mie Dark Towers, potendo a serio rischio i miei piani..." pensò tra
sè, grattando la tastiera con un dito artigliato. "Hmph... in ogni
caso, questo non ha più importanza... stavolta, riuscirò a spazzare via quegli
irritanti ragazzini e i loro insulsi compagni. Speravo soltanto di non dover
ricorrere ai metodi drastici, e gustarmi la vendetta poco per volta... ma le
circostanze hanno dettato altrimenti! Beh, non importa... stavolta, che quei
mocciosi vengano distrutti dalla mia ultima armata... o che siano loro ad avere
la meglio su di essa..."
Mephistomon fece una pausa, abbassando lo sguardo e dando
un'occhiata al suo torso muscoloso, ricoperto da lucida pelle blu notte. Per
qualche secondo, tutto rimase immobile. Poi, accadde una cosa estremamente
schifosa, da togliere il fiato al più coraggioso: i muscoli addominali di
Mephistomon si mossero e, con un verso agghiacciante, una seconda bocca, simile
a quella di un non meglio identificato predatore, e piena di lunghe e affilate
zanne, si aprì nello stomaco del demone, facendo colare a terra qualche rivolo
di bava puzzolente. Le orripilanti fauci si agitarono per qualche secondo, come
governate da una volontà propria, poi si richiusero con uno schiocco e vennero
riassorbite dal corpo di Mephistomon, che aveva assistito compiaciuto a tutto
quell'allucinante spettacolo.
"...sarò comunque io a vincere!"
**********
Era passata appena un'ora da quando SkullSatamon era
riuscito a prelevare Ken, e in quel momento il Digimon dall'aspetto di
scheletro stava svolazzando di gran carriera nei cieli nuvolosi di una zona
montagnosa all'estremo nord-ovest del Mondo Digitale, verso il luogo in cui lo
attendevano il suo padrone e gli altri due suoi compagni. Il Digiprescelto
della Bontà, tenuto sotto il braccio dello scheletro gigante come se si fosse
trattato di bottino di guerra, aveva già da un bel pò perso i sensi a causa
della velocità del volo, cessando di opporre resistenza. Mentre si avvicinava
al nascondiglio del suo signore e padrone, SkullSatamon non riusciva a
trattenere una risata malefica di tanto in tanto: finalmente, anche lui aveva
avuto modo di dare prova del proprio valore! Sicuramente, il sommo Daemon
sarebbe stato molto soddisfatto... finalmente, il Dark Seed, lo strumento che
gli avrebbe permesso di varcare le barriere tra le dimensioni e ottenere il
potere di colui che tutti temevano... era nelle sue mani! Sicuramente, SkullSatamon
avrebbe ricevuto quanto meno una gratifica...
Giunto in prossimità di una enorme formazione rocciosa
frastagliata, che si ergeva minacciosa dalle catene montuose circostanti,
SkullSatamon rallentò il volo, infilandosi abilmente in una spaccatura nelle
pareti della montagna e planando verso il pavimento della spelonca immersa
nell'oscurità, iluminata soltanto da delle sfere di luce verde, simili a fuochi
fatui, che fluttuavano in aria, in prossimità dei muri di roccia. In breve
tempo, gli stivali del Digimon malvagio si appoggiarono su un freddo pavimento
di acciaio grigio, con un inquietante clangore, e SkullSatamon sbattè le ali
membranose un altro paio di volte prima di ripiegarle dietro la schiena. Alla
flebile luce verdognola che pervadeva l'ambiente, vide davanti a sè l'ormai
familiare porta di ferro nero a doppio battente scavata nella roccia, la stessa
porta che aveva varcato un sacco di volte per fare rapporto al suo signore. Con
un ghigno malefico, afferrò la porta e spinse, facendola aprire con uno
scricchiolio sinistro: ora più che mai, non vedeva l'ora di aprire quella
porta.
Ad accoglierlo, ci fu la stessa tetra atmosfera a cui era
abituato: al centro della stanza spoglia e immersa nell'oscurità stava il suo
signore, Daemon, affiancato da LadyDevimon e MarineDevimon, i cui sguardi
puntarono immediatamente verso di lui. Trattenendo a stento l'eccitazione,
SkullSatamon fece qualche passo nella stanza, richiudendo la pesante porta
dietro di sè, e si inchinò al cospetto di Daemon.
"Mio signore." Esordì, appoggiando il suo
scettro e il corpo privo di sensi di Ken sul pavimento spoglio.
Daemon annuì, alzando una mano. "RIPOSO,
SKULLSATAMON. VEDO CHE LA MISSIONE E' STATA UN SUCCESSO, E SEI RIUSCITO A
CATTURARE KEN ICHIJOUJI. I MIEI COMPLIMENTI. HAI DATO UNA VOLTA DI PIU' PROVA
DEL TUO VALORE." Il tono di voce rimaneva imperioso, ma era chiaro che
il signore dei demoni era compiaciuto per l'ottimo lavoro svolto dal suo
servitore.
SkullSatamon sogghignò. "La ringrazio delle sue
parole. Ora il Dark Seed è nelle nostre mani, e con esso il potere che le
consentirà di dominare entrambi i mondi, sommo Daemon!"
"Sì... ammetto che hai fatto un discreto lavoro,
SkullSatamon..." proseguì LadyDevimon con tono spocchioso. "Per una
volta, sei riuscito a non mandare tutto al diavolo!". SkullSatamon non
rispose nulla, ma si limitò a zittire la sua collega con uno sguardo feroce.
MarineDevimon alzò le spalle, preferendo non interferire nelle loro solite
dispute...
Il demone ammantato aprì le ali e sghignazzò cupamente,
iniziando a muoversi verso Ken. "IL DARK SEED... DOPO TANTO TEMPO,
FINALMENTE POTRO' TORNARE IL DOMINATORE DI DIGIWORLD, E ANCHE IL MONDO REALE
DOVRA' INCHINARSI A ME... E I PRIMI A SENTIRE L'AMARO SAPORE DELLA MIA
VENDETTA... SARANNO QUEGLI INSULSI BAMBINI PRESCELTI...". Ormai giunto
a ridosso di Ken, Daemon si chinò e tese una mano verso di lui per
sollevarlo...
"Fermi! Che nessuno si muova!"
Una voce profonda, che sembrava un eco proveniente da una
caverna, bloccò Daemon proprio all'ultimo secondo, e una terrificante lama
dorata ricurva, appartenente ad una lunga falce, apparve pericolosamente vicina
alla gola di Ken. Il signore dei demoni spalancò gli occhi allarmato (cosa non
troppo facile a verificarsi...), e indietreggiò di un passo, mentre tutti i
suoi servitori puntavano gli sguardi increduli verso l'intruso che aveva
interferito: si trattava di Phantomon, affiancato da un gruppetto di quattro
Bakemon. In quel momento, stava fissando minacciosamente Daemon e i suoi
uomini, e la sua falce era pericolosamente vicina al Digiprescelto della Bontà.
"CHE... CHE SIGNIFICA?" esclamò Daemon
infuriato. "CHI SEI TU, E DA DOVE VIENI?"
"Chi sono è presto detto." tagliò corto
Phantomon. "Io sono un semplice agente che viene a proporti uno scambio...
uno scambio che ti converrebbe accettare."
Daemon grugnì infastidito. Il fatto che questo Digimon
fosse apparso così all'improvviso e fosse riuscito a coglierli tutti di
sorpresa voleva dire che qualcuno li stava tenendo d'occhio... da chissà quanto
tempo! In quel momento Daemon si rendeva conto, troppo tardi, che stava
giocando una partita nella quale non riusciva a muovere tutte le pedine...
"Ma chi ti credi di essere, misera pedina?"
ringhiò LadyDevimon, iniziando a muoversi verso Phantomon con l'intenzione di
scagliare un attacco energetico. "Forse nella tua stupidità non te ne sei
reso conto, ma sei di fronte al sommo Daemon e ai suoi Daemon Corps. Tu non sei
nessuno per minacciarci..."
La donna si interruppe quando il pomo dello scettro di
SkullSatamon le apparve pericolosamente vicino alla faccia. "Idiota!"
gracchiò lo scheletro gigante. "Quel Digimon è nella posizione perfetta
per minacciarci, invece! Non siamo in grado di attaccare lui e i suoi
sottoposti senza rischiare di colpire Ichijouji!"
"Cosa?" esclamò sorpresa la donna demoniaca,
facendo un passo indietro. "Volete dire che..."
"ALTRIMENTI PER QUALE MOTIVO MI SAREI RACCOMANDATO
DI PORTARE QUI ICHIJOUJI VIVO, RAZZA DI IDIOTA?" tuonò Daemon,
stringendo i pugni per la rabbia. "POTREI DISTRUGGERE QUESTI IRRITANTI
FICCANASO IN UN ISTANTE... MA ATTACCANDOLI ADESSO RISCHIO DI COLPIRE ICHIJOUJI
O DI DARE LORO IL TEMPO NECESSARIO A COLPIRLO! E SE DOVESSE MORIRE, NON
POTREMMO ESTRARRE IL DARK SEED, E' CHIARO ADESSO?"
Mentre LadyDevimon si mordeva mentalmente la lingua,
Phantomon fece una breve risata gutturale. "Vedo che ci siamo già capiti,
e forse possiamo anche venirci incontro... dopotutto, uno scambio potrebbe
convenire ad entrambe le parti..."
"RISPARMIATI LA RETORICA E DIMMI COSA VUOI."
Abbaiò Daemon, facendo danzare qualche scintilla di fuoco tra le dita
artigliate. Se non fosse stato per la natura dello scudo umano che Phantomon si
teneva dietro, Daemon si sarebbe assicurato di far tacere per sempre quella
lingua impudente...
La risposta di Phantomon fu, ancora una volta, qualcosa di
inaspettato. "Quello che voglio è un Digivice." Rispose il Digimon
fantasma. "Un Digivice che consenta l'ingresso e l'uscita dal Mondo
Digitale. So che tu hai il potere di crearne uno, per quanto temporaneo.
Asseconda questa mia richiesta, e Ichijouji sarà di nuovo tuo. Rifiuta di farlo
e... beh, ci siamo intesi!"
Gli occhi di Daemon divennero una fessura. Come faceva
quel Phantomon a sapere che lui, caso raro tra i Digimon non divini, era in
grado di creare un Digivice temporaneo? Questo voleva dire che lavorava per
qualcuno molto ben informato, e che sapeva bene come ideare piani a lungo
termine... e in quel momento soltanto un nome gli veniva in mente... sì, ma la
domanda era, cosa se ne sarebbe fatto? Beh, ci sarebbe stato tempo di pensarci
in seguito... era più importante, in quel momento, preoccuparsi del Dark Seed:
senza di quello, i loro piani andavano all'aria.
"POSSO FARE QUELLO CHE TU MI CHIEDI."
Rispose Daemon. "MA MI CI VORRA' DEL TEMPO, E COSA MI ASSICURA CHE DOPO
CHE L'AVRO' FATTO TU LASCERAI ANDARE ICHIJOUJI?"
"Il fatto che, se a quel punto non mantenessi la mia
promessa, tu mi distruggeresti." rispose Phantomon con tono assolutamente
neutrale. Compiaciuto per la propria sveltezza di risposta, iniziò ad
allontanarsi dal gruppo di Daemon, portandosi dietro Ken. "Per il momento,
ci penserò io a tenere in custodia il Digiprescelto della Bontà. Non vorrei mai
che a qualcuno dei tuoi gorilla venissero strane idee..." Lanciò un'occhiata
ironica verso SkullSatamon, MarineDevimon e LadyDevimon, che rimasero al loro
posto ingoiando la propria rabbia. Poi, si allontanò, seguito dai suoi Bakemon,
e svolazzò verso una stanza attigua nella quale depose il suo ostaggio, per poi
chiudere la porta. "Molto bene... in questa stanza non ho visto finestre,
e l'unica porta è questa davanti alla quale mi trovo in questo momento. Se
qualcuno di voi tenta di fare qualcosa... ne va della vita del moccioso!"
"Maledizione... ci ha messi nel sacco, tutti
quanti..." ringhiò MarineDevimon, osservando con rabbia la porta blindata
dietro alla quale era scomparso Ken, e davanti alla quale Phantomon e i suoi
sgherri si erano messi a fare la guardia. Daemon non badò ai commenti del
proprio servitore e, trattenendo la propria ira, iniziò a dirigersi verso
un'altra sala. "MOLTO BENE, ALLORA. TU E CHIUNQUE TI STIA DIETRO AVRETE
IL DIGIVICE. MA DOVRAI RISPETTARE I PATTI, MI SONO SPIEGATO? SKULLSATAMON,
LADYDEVIMON, MARINEDEVIMON... VOI RESTATE QUI A CONTROLLARE CHE NON FACCIA
MOSSE STRANE MENTRE IO SONO IMPEGNATO A CREARE IL DIGIVICE!"
"Sì, sommo Daemon!" risposero a una sola voce i
tre demoni di rango inferiore, mentre il loro signore si allontanava con uno
svolazzo della lunga tunica rossa. La grande sala ripiombò nel silenzio, e gli
scagnozzi di Daemon, con un sospiro rabbioso, si disposero sul lato opposto
della sala, guardando rabbiosamente Phantomon e i Bakemon, che si erano messi
davanti a lui per formare una sorta di scudo vivente. Sapevano di non poter fare
nulla, ma se gli sguardi avessero potuto uccidere, Phantomon sarebbe stato
cancellato già da un bel pò...
"Tutto come previsto..." pensò Phantomon,
compiaciuto. "Ora, credo che sia solo questione di tempo prima che i
Digiprescelti arrivino... e per allora, avrò già quello che interessa al mio
signore..."
**********
"E questo è quanto è successo: quel dannato
SkullSatamon ha portato via Ken sotto i nostri occhi, e non sono riuscito a
fare nulla per impedirglielo!" concluse rabbiosamente Daisuke, sbattendo
un pugno sul tavolo davanti a sè. Tutto quello che riuscì a fare fu
intorpidirsi la mano a causa del lieve dolore del colpo.
I Digiprescelti e Digimon che non erano con il gruppo di
Daisuke, assieme a Gennai, avevano ascoltato il riassunto che il loro amico
aveva fatto, e ora erano tutti estremamente ansiosi e preoccupati: si
chiedevano cosa ne sarebbe stato del loro amico, e quale sarebbe stata la
prossima mossa di Daemon... di qualunque cosa si trattasse, sapevano soltanto
di essere in una pessima posizione!
"L'idea di Daemon, quella di dividerci e impegnarci
su vari fronti... ha funzionato fin troppo bene..." commentò Takeru a
denti stretti.
Alla casa di Gennai era tornato anche Mummymon: come aveva
previsto, nessuno l'aveva visto mentre aiutava SkullSatamon a catturare la sua
preda, ma provava comunque una strana sensazione... si sentiva umiliato come se
lo avessero colto sul fatto. Strano. Mummymon sapeva bene che la sua missione
veniva prima di ogni altra cosa, e che non avrebbero potuto portarla a termine
se Ken non fosse stato catturato, e Phantomon non avesse fatto il suo lavoro. E
per adempiere alla sua missione, era disposto a fare tutto ciò che si fosse
rivelato necessario. Ciò nonostante, era grato verso quei ragazzi: del resto,
se non lo avessero liberato dal controllo di Mephistomon, lui non avrebbe mai
potuto portare a termine la missione. Ma non era solo questo il problema... il
Digimon non-morto si stava trovando ad ammirare il rapporto di grande lealtà e
fiducia che c'era tra quelli che pure dovevano essere i suoi nemici, e pensava
che, favore dovuto o meno, fosse suo dovere dare loro una mano in quel momento.
Appoggiandosi la mano sinistra sulla fronte, iniziò a pensare... ci doveva pure
essere un modo con cui aiutare i bambini prescelti a recuperare il loro
compagno e sconfiggere Daemon... ma quale? Sapeva bene quanto grandi fossero i
poteri di Daemon e che, allo stato attuale delle cose, non sarebbero stati in
grado di competere con lui. Però, se fossero riusciti a neutralizzarlo in qualche
modo...
Lo sguardo di Mimi, dall'altra parte del tavolo, era fisso
sul Digimon mummia. Già in precedenza aveva avuto il presentimento che Mummymon
non fosse del tutto degno di fiducia (vuoi per la qualità che rappresentava,
vuoi per il fatto che Mimi era tutt'altro che la stupida che poteva
sembrare...), e il fatto che nel gruppo di Daisuke ci fosse anche lui quando
Ken era stato rapito non contribuiva certo a convincerla del contrario. Stava
per parlare e dire quello che le stava venendo in mente, quando la discussione
proseguì.
"Non te ne fare una colpa, Daisuke..." disse
Wormmon, guardando il migliore amico del suo partner con i suoi grandi occhioni
tristi. "Non c'era nulla che nessuno di noi potesse fare... è capitato un
imprevisto, e SkullSatamon ne ha approfittato. Tutto qui!"
"Giusto, Wormmon ha ragione!" riprese Veemon.
"Non puoi farti una colpa di cose su cui non hai alcun controllo. E poi,
scusa se te lo dico, ma tu non sei il tipo da rimuginare su cose già
accadute..."
Daisuke sospirò, cercando di scacciare la rabbia. Quello
che dicevano i due Digimon era sensato, e lo sapeva bene, ma non poteva fare a
meno di starci male: quel giorno in cui Daisuke e Ken si erano incontrati per
la prima volta da quando Ken aveva smesso i panni dell'Imperatore Digimon,
Daisuke aveva preso la decisione di dare una mano al Digiprescelto della Bontà
in ogni modo possibile, che si trattasse di affrontare la diffidenza degli
altri, oppure di fare i conti con il passato e gli sgherri di Mephistomon. E,
appena il giorno prima, Daisuke gli aveva promesso che finchè ci fosse stato
lui nessuno sarebbe riuscito a fargli del male. E invece, il giorno dopo, già
non era riuscito a mantenere il suo impegno. Ormai, Ken era diventato a tutti
gli effetti un membro del gruppo dei Digiprescelti di Odaiba...
...e Daisuke sentiva che, non riuscendo a difenderlo, lo
aveva praticamente abbandonato.
Poteva un capo... un Digiprescelto... il Digiprescelto con
i Digimental del Coraggio e dell'Amicizia, santi numi!... fare una cosa del
genere? Nessuno dei suoi compagni aveva dato a lui la colpa di quanto era
successo... anche Miyako, che di solito non perdeva occasione di stuzzicare
Daisuke con un commento sarcastico quando le cose non gli andavano per il verso
giusto, si era trattenuta dal girare il coltello nella piaga... ma il senso di
colpa e di inadeguatezza era lì, e il ragazzino non riusciva a scrollarselo di
dosso.
"Io... capisco quello che volete dire, però...
Scusate, ma ho bisogno di restare da solo per un pò!" Con queste parole,
Daisuke si alzò di scatto e si allontanò a passo spedito dalla sala principale,
seguito da Veemon e Wormmon che cercavano in qualche modo di tenere il passo e
di richiamarlo indietro.
"A... aspetta, Dai!" lo chiamò Veemon.
"Forse parlandone con gli altri risolvi qualcosa..."
"Daisuke-kun, aspetta!" esclamò Hikari,
alzandosi dal suo posto, con Gatomon al suo fianco, e facendo per seguire il
suo amico. Si bloccò quando Taichi e Agumon si alzarono a loro volta,
dirigendosi nella stessa direzione in cui era andato Daisuke. "Vado io a
parlare con lui, ragazzi!" disse il ragazzo dai capelli scompigliati.
"Sei... sei sicuro che sia una buona idea,
Taichi-kun?" gli chiese Yamato. "Dopotutto, lui stesso ha detto che
voleva restare da solo un pò..."
Taichi annuì. "Sì, lo so... ma non lo disturberò a
lungo. Vorrei soltanto dargli due consigli e assicurarmi che non si butti
giù..." La sua voce si incupì leggermente, e abbassò lo sguardo.
"Dopotutto, io credo di sapere per esperienza cosa stia provando
Daisuke..."
Sora sbattè gli occhi, leggermente spaesata. "Per
esperienza? Cosa vuoi dire con..." Si bloccò, intuendo cosa voleva dire il
suo amico d'infanzia. "Ah... sì, credo di capire cosa intendi...".
Poi si rivolse a Miyako, che aveva assunto un'espressione spaesata di fronte a
quanto stava dicendo la sua 'sempai'. "Ehm... è una storia un pò lunga,
Miyako-san... te la racconterò, un giorno..."
"Bene, allora..." proseguì Taichi. "...io e
Agumon torniamo tra poco. Andate pure avanti per conto vostro."
Il piccolo tirannosauro arancione volle dire la sua.
"Anzi, potete anche discutere della parte strategica senza di noi...
pensare troppo mi fa venire l'emicrania!". La battuta di Agumon strappò
una breve risata a una certa parte dei presenti, che gradirono quel breve
istante di distensione, poi Taichi e il suo Digimon fecero un cenno di saluto
con la mano e infilarono il corridoio.
Per qualche istante, i Digiprescelti rimasero in
preoccupato silenzio. Anche Mimi decise di tenere per sè i suoi sospetti su
Mummymon... la situazione era già abbastanza antipatica di per sè, e aggiungere
ulteriore tensione era proprio l'ultima cosa di cui ci fosse bisogno...
"Spero solo che Taichi e Daisuke sappiano quello che
fanno..." mormorò infine Jyou, picchiettando con una mano sul tavolo.
Yamato annuì, con un leggero sorriso sulle labbra. "Non preoccuparti per
loro, Jyou-san... saranno un pò sventati, a volte... ma ci sanno fare. Vedrai
che andrà tutto per il meglio!"
"Molto bene, allora." Fu Gennai a richiamare
l'attenzione dei presenti. "Per quanto riguarda il problema di Ken, dovrò
assentarmi un attimo per fare una ricerca sul mainframe. Credo di poter scoprire
dove si trova senza problemi. In fondo, dovrebbe avere ancora il suo D-3."
"Sì, in effetti non lo abbiamo trovato da nessuna
parte, prima di tornare alla base..." rispose Derek, appoggiando il mento
sul palmo della mano destra. "Se riusciamo a trovarlo, allora abbiamo
trovato anche la tana di Daemon..."
"Precisamente. Era appunto questo il mio
pensiero." Confermò Gennai. "Tuttavia, ho paura che il problema non
si limiterà a questo..."
**********
Taichi e Agumon non dovettero cercare a lungo. Dopo un
paio di svolte a sinistra, qualche passo, e un giro a destra, il ragazzo e il
suo Digimon si trovarono davanti Daisuke che, appoggiato con la schiena ad un
muro, stava osservando con sguardo perso e cupo il paesaggio sottomarino
visibile da una grande finestra sulla parete. Veemon e Wormmon si erano
piazzati vicino a lui, e lo osservavano a loro volta in silenzio, sperando di
tirarlo su di morale con la loro vicinanza.
"Hey, Daisuke... va tutto bene?" chiese Taichi,
facendosi avanti e decidendo di parlare al suo pupillo. Senza preoccuparsi di
nascondere la propria ansia, il ragazzino si volse verso il suo mentore e
predecessore.
"Ciao, Taichi." gli rispose, con un tono
neutrale che, uscito dalla sua bocca, suonava terribilmente stonato. "Sì,
tutto bene... più o meno..."
"Sai... credo che non dovresti buttarti giù per
quanto è successo oggi..." disse Agumon. "Dopotutto, tu hai fatto
tutto quello che era in tuo potere... non c'era nulla che tu potessi fare per
impedire a quello SkullSatamon di portare via Ken..."
"Non è questo il problema, Agumon!" lo rimbeccò
Wormmon, leggermente irritato. La scomparsa di Ken stava gravando anche sul
piccolo bruco verde. "E' un'altra la cosa che fa rabbia a Daisuke, non lo
capisci?"
Con un sospiro rabbioso, Daisuke proseguì il discorso.
"Appunto. Avevo promesso a Ken che non gli sarebbe accaduto nulla di male
finchè ci fossi stato io al suo fianco... che nessuno degli scagnozzi di quel
Daemon sarebbe riuscito a toccarlo... e invece ora sento di non aver fatto
niente per difenderlo quando ne avevo la possibilità! Non ho mantenuto la mia
parola... che razza di amico mi sono rivelato?" Mentre parlava, Daisuke
teneva lo sguardo rivolto al pavimento e i pugni pericolosamente serrati.
"Dai..." mormorò Veemon. Voleva dirgli che non
aveva nulla da rimproverarsi, che aveva anzi fatto del suo meglio... ma temeva
che in quel momento servisse a poco.
"Mi dispiace per quanto è accaduto, Daisuke..."
disse Taichi, dopo aver cercato per qualche secondo le parole giuste "...e
credimi, capisco quello che provi. Ci sono passato anch'io durante il nostro
primo viaggio a DigiWorld."
Questa frase ebbe l'effetto di scuotere il Digiprescelto
più giovane. Sbattendo gli occhi meravigliato, Daisuke alzò nuovamente la
testa. "Come? Anche a te è successa una cosa del genere...?"
"E' successo mentre eravamo inseguiti da Etemon,
quando siamo dovuti entrare in una piramide per cercare la Crest dell'Amore di
Sora..." iniziò a spiegare Taichi, ripensando con tristezza al giorno in
cui aveva rischiato di perdere per sempre la sua migliore amica. "Poco
tempo prima, Koushiro-kun ci aveva detto che, mentre eravamo nel Mondo
Digitale, i nostri corpi erano composti di dati. La cosa sulle prime mi ha
emozionato: ho finito per pensare che, in fondo, ci trovavamo in niente più che
una specie di gigantesco videogioco, e che qualunque cosa avessimo fatto,
comunque ci fossimo comportati, non sarebbe cambiato nulla per nessuno. Ho
permesso a questa mia convinzione di darmi alla testa... e il risultato è stato
che, a causa della mia imprudenza, Sora è stata catturata da un Digimon
malvagio di nome Datamon." Taichi strinse i pugni al ricordo di quel
mostro meccanico che aveva cercato di clonare e uccidere la sua migliore amica,
poi andò avanti. "Puoi immaginare quanto grande fosse il mio senso di
colpa... avevo lasciato che la mia migliore amica fosse catturata, senza fare
nulla per impedirlo."
"Un pò come è successo a me..." commentò
Daisuke. Taichi annuì silenziosamente.
"Sì, più o meno... non facevo altro che darmi la
colpa di quanto era successo... e oltre a ciò, avrei voluto ammazzare Datamon
con le mie mani... ma poi, mi sono convinto che non potevo continuare a
rimuginarci... dovevo tirare fuori il mio coraggio e andare a salvare Sora. E
alla fine... beh, è andato tutto bene, per fortuna: abbiamo recuperato Sora,
Biyomon e la Crest dell'Amore, Datamon è morto nel crollo della sua piramide...
e Agumon è digievoluto a MetalGreymon e ha sconfitto Etemon!" A queste
parole, Agumon si passò una zampa dietro la nuca, sghignazzando nervosamente.
"Beh, modestamente... devo dire di essermela cavata
bene..." disse il piccolo dinosauro.
"Altrochè! Quella volta sei stato davvero
grande!" gli rispose Taichi, facendo il segno dell'ok, poi si rivolse di
nuovo a Daisuke. "Quello che voglio dire... è che stare a rimuginare sui
propri errori non porta alla soluzione del problema... e poi, scusa se lo dico,
ma non è da te abbatterti: il Daisuke che conosco io affronta le avversità a
testa alta, e non si tira mai indietro. Quindi, cerca di farti forza, ok?
Nessuno di noi crede che tu abbia alcuna colpa, quindi stai tranquillo!"
Taichi concluse la frase dando una pacca amichevole sulla spalla del suo
'allievo'.
"Già... e sono sicuro che nemmeno Ken lo crede!"
proseguì Wormmon. "Lui ha sempre avuto fiducia in Daisuke, e l'avrà anche
adesso!"
"So che riusciremo a salvarlo, Daisuke! Tu hai sempre
trovato il modo di risolvere ogni problema!" fu la volta di Veemon.
Per qualche istante, Daisuke non disse nulla: rimase con
lo sguardo puntato verso il pavimento, ripensando a quanto aveva sentito. E,
quando alzò di nuovo la testa, Taichi fu contento di vedere che nei suoi occhi
brillava di nuovo quel fuoco che lui aveva visto all'inizio delle loro
avventure a DigiWorld, quando il ragazzino aveva appena ricevuto il Digimental
del Coraggio e aveva incontrato per la prima volta Veemon. Daisuke era di nuovo
pronto a lottare per salvare il suo amico.
"E va bene, ragazzi... allora torniamo dagli altri!
Dobbiamo iniziare ad elaborare un piano per salvare Ken e sconfiggere
Daemon!" esclamò Daisuke, completando la frase con il sorriso sicuro che
ormai era il suo marchio di fabbrica. Veemon e Wormmon sorrisero a loro volta,
compiaciuti di vedere che il loro amico umano aveva superato il suo momento di insicurezza.
"Alla grande! Siamo tutti con te, Daisuke!"
esclamò Agumon, facendo un piccolo salto per l'eccitazione. Taichi non riuscì a
trattenere una risata davanti a quel buffo spettacolo.
"Andiamo, Daisuke... gli altri ci stanno aspettando
in sala per discutere di come fare!" concluse Taichi, indicando il
corridoio dietro di sè con un cenno del capo. Annuendo energicamente, Daisuke e
i tre Digimon lo seguirono, mentre ripercorreva i suoi passi verso il salone
centrale...
**********
Dopo aver digitato una stringa di comandi sul suo
mainframe, dando istruzioni per localizzare tutti i Digivice presenti nel Mondo
Digitale, Gennai premette il pulsante di invio e osservò attentamente la mappa
di DigiWorld che era apparsa sullo schermo: numerosi puntini gialli
intermittenti avevano iniziato a lampeggiare su un settore che si trovava più o
meno al centro della mappa, e che corrispondeva esattamente al settore in cui
Gennai aveva la propria dimora. Ovviamente, si trattava dei segnali relativi ai
Digivice dei suoi piccoli amici...
Quello che attirò subito la sua attenzione fu un altro
puntino luminoso, quello corrispondente al Digivice di Ken, apparso su un
settore vicino all'angolo in alto a sinistra dello schermo. La guida del Mondo
Digitale storse leggermente il naso, e digitò altri comandi, facendo apparire
sullo schermo un insieme di statistiche sul settore incriminato.
"Accidenti... proprio come temevo..." mormorò
Gennai dopo averle lette rapidamente. "Daemon ha scelto appositamente un
settore remoto, dove non si trova alcun Digiport, per impedire ai ragazzi di
giungere rapidamente in aiuto... anche usando i Digiport più vicini a quel
settore, dovrebbero poi farsi diverse ore di cammino, e poi farsi strada tra
quelle montagne impervie e cercare il suo nascondiglio... ci vorrebbe troppo
tempo, e intanto Daemon avrà tutto il tempo di fare quello che vuole."
Il giovane sospirò, mettendosi una mano sulla fronte e
cercando di pensare ad una soluzione alternativa. "Eppure ci dovrà essere
un modo per raggiungere quel settore in tempo... se ci fosse la possibilità di
arrivare in quel settore in breve tempo, e in un modo che Daemon non si
aspetta, allora forse... un momento, e questo che cos'è?"
La domanda che Gennai aveva fatto a sè stesso fu dovuta ad
uno strano pop-up bianco che era apparso sullo schermo nero del mainframe, che
lo avvisava di un messaggio in arrivo. Incuriosito, il giovane spostò il
cursore sulla misteriosa finestra e aprì il file allegato. Ne era passato
parecchio, di tempo, da quando era accaduta per l'ultima volta una cosa del
genere - chi mai gli avrebbe inviato un messaggio in quel momento, e per
comunicargli che cosa? Attese pazientemente che la barra di caricamento in
fondo allo schermo si riempisse, e il testo del messaggio gli apparisse davanti...
...ma, con sua grande sorpresa, non apparve nessun testo.
All'interno del pop-up era invece apparsa una strana sfera di vibrante luce
azzurra, che brillava come una lampadina fluorescente nella penombra della
sala. Riconoscendo immediatamente lo strano fenomeno, Gennai spalancò gli occhi
meravigliato, staccando le mani dalla tastiera.
"I... I miei omaggi, venerabile Azulongmon..."
disse, schiarendosi la voce e inchinandosi con eleganza. "Non mi aspettavo
una sua chiamata, ed è un onore per me riceverla."
"Salute a te, fedele Gennai." rispose la
calda, rassicurante voce del Digimon sacro che governava il Mondo Digitale
dell'Est. Man mano che scandiva le parole, la luce azzurra all'interno del
pop-up sembrava pulsare lentamente. "Ho avuto modo di vedere che i
Digiprescelti hanno fatto un uso giudizioso dei poteri a loro conferiti, e ne
sono felice. Voglio innanzitutto ringraziare te, Gennai, per averli guidati
così bene."
"Ho fatto solo il mio dovere." rispose con
modestia Gennai. "Sfortunatamente, temo che adesso la situazione sia al di
là delle loro capacità. Purtroppo, nessuno di noi si aspettava il ritorno di
Daemon."
"E' vero." disse la voce di Azulongmon.
"Daemon è probabilmente l'avversario più pericoloso che il Mondo
Digitale dell'Est abbia mai avuto... o meglio dire, il secondo avversario più
pericoloso... e i ragazzi non sono ancora pronti ad affrontarlo. Tuttavia,
credo di poter fare qualcosa per loro, per aiutarli a recuperare il loro compagno
e intralciare i nefasti piani di quell'essere diabolico. Avvicinati, Gennai, e
ricevi dalle mie mani una porzione del mio potere. E' ora che Imperialdramon si
risvegli e combatta di nuovo contro le forze del male."
"Imperialdramon..." mormorò Gennai, avvicinandosi
allo schermo, dal quale stava uscendo una piccola sfera di luce bianca.
"Il Digimon della leggenda... si dovrà risvegliare?"
A Gennai sembrò quasi di vedere il sorriso benevolo di
Azulongmon. "Sì, amico mio. Ora più che mai, il suo potere sarà
necessario... Ascolta, sarà necessario fare qualcosa di mai tentato prima
d'ora..."
**********
Poco dopo...
Di ritorno nel salone centrale, Gennai trovò di nuovo i
ragazzi, tra cui c'erano di nuovo Daisuke, Taichi, Veemon e Wormmon, impegnati
a discutere tra loro di come fare a raggiungere la tana di Daemon e salvare
Ken. Si erano trovati d'accordo sul fatto che avrebbero dovuto trovare un
Digiport abbastanza vicino oppure arrivare per via aerea, grazie ad un Digimon
abbastanza veoce. Ma rimaneva il problema di trovare uno qualsiasi di questi
due mezzi. Non sapevano dove si nascondesse il loro nemico, e nessuno dei
Digimon volanti del gruppo sembrava in grado di portarli tutti in un tempo
sufficientemente ridotto.
"Temo che anche Garudamon non sia abbastanza
veloce..." stava dicendo Sora in quel momento. "Abbastanza forte da
portarci, certamente, ma per il resto... e non è per dubitare delle tue
capacità, Biyomon..." La Digiprescelta dell'Amore aggiunse, preoccupata di
non aver offeso la sua partner. Biyomon scosse la testa come per dire che non
c'era bisogno di scusarsi.
"Purtroppo è così, Sora... anche in forma Ultimate,
se il nascondiglio di Daemon fosse troppo lontano non riuscirei a raggiungerlo
in tempo utile..." rispose il piccolo uccellino rosa. Gennai sorrise tra
sè, poi si fece avanti, richiamando l'attenzione dei suoi protetti.
"Beh, ragazzi, vedo che la grinta non vi manca mai!
E' una buona cosa!" esordì, alzando la mano destra nel cui palmo teneva
una piccola sfera di luce bianca. "Ad ogni modo, vengo con buone
notizie... ho trovato il settore dove Ken è stato portato grazie al segnale
emesso dal suo Digivice... ma si trova in una zona montuosa all'estremo
nord-ovest di DigiWorld, dove un tempo sorgeva il castello di Daemon, e non ci
sono Digiport disponibili per quella zona.". La notizia venne accolta da
un collettivo sospiro di frustrazione.
"Diavolo... la fortuna è proprio dalla nostra,
eh?" mormorò Daisuke con tono sarcastico.
"Purtroppo, sembra che il nostro avversario si sia
scelto bene il nascondiglio..." rispose Koushiro.
"Già, proprio così..." proseguì Gennai.
"Tuttavia, credo di avere la soluzione al problema. Il venerabile
Azulongmon mi ha dato questa, per darvi una mano nel vostro compito. Ha detto
che servirà a risvegliare il Digimon leggendario, Imperialdramon." Mostrò
a tutti i bambini prescelti e ai loro Digimon la sfera di luce, poi fissò lo
sguardo su Daisuke. "Daisuke Motomiya, questo potere va a te. Grazie
all'energia di Azulongmon e al forte legame che c'è tra te e il tuo amico,
Imperialdramon potrà volare di nuovo." Detto ciò, Gennai passò
delicatamente la sfera di luce al suo giovane amico, che la accolse con sguardo
stupito, per poi sorridere con sicurezza.
"E va bene, Gennai... se questo Imperialdramon è
quello che ci serve per sconfiggere Daemon e salvare Ken, troverò il modo di
farlo rinascere!"
"Che cos'è, Dai? Fammi vedere, fammi vedere!"
esclamò Veemon con entusiasmo, sollevandosi sulle punte dei piedi per vedere
meglio la sfera di energia che Gennai aveva dato al suo partner.
"Imperialdramon..." mormorò Betamon,
visibilmente meravigliato. Michael, incuriosito dal nome, si chinò verso il suo
Digimon con aria interrogativa. "Hey, Betamon, hai già sentito parlare di
questo Imperialdramon?"
"Tutti i Digimon ne hanno sentito parlare!"
rispose Floramon, in piedi vicino al Digimon girino. "Imperialdramon è un
Digimon drago di livello Mega, considerato il più potente difensore del Bene
mai apparso nel Mondo Digitale! Dicono che la sua velocità non abbia pari, e sia
in grado di fare un giro completo attorno alla Terra in meno di un'ora,
portando con sè anche decine di passeggeri!"
"No puedo creerlo... allora, avremo dalla
nostra un Digimon così potente, senor Gennai? Con questo, sconfiggeremo
Daemon di sicuro!" commentò Rosa, resa euforica dalla notizia. Tuttavia,
Gennai credette opportuno smorzare un pò la baldanza di certi membri del
gruppo.
"Un pò di pazienza, ragazzi... innanzitutto, vorrei
dire che, anche con Imperialdramon dalla nostra parte, sconfiggere Daemon non
sarà comunque una passeggiata: in fondo, stiamo parlando di un'antica forza del
male, un Digimon che ha avuto secoli, forse millenni di tempo per impadronirsi
completamente dei propri poteri. Appena risvegliato, Imperialdramon non avrà la
stessa esperienza, per cui la prudenza sarà comunque d'obbligo." iniziò a
spiegare la guida di DigiWorld.
I Digiprescelti risposero con vari cenni d'assenso.
"Certo, ce ne ricorderemo..." rispose Hikari.
Gennai attese un secondo, per assicurarsi che non ci
fossero domande, prima di proseguire il discorso. "Molto bene. Il secondo
problema è anche quello più immediato. Per riattivare i poteri di
Imperialdramon, sarà necessario prima far raggiungere il livello Ultimate,
Paildramon, a Veemon e a Wormmon. Ma, in questo momento, il partner di Wormmon
non è con noi...". Si interruppe, sapendo bene che il resto veniva da sè.
Qualche secondo di sconfortato silenzio accolse questa
rivelazione. Purtroppo, era un problema che non si poteva aggirare: senza Ken,
sarebbe stato possibile eseguire la Digievoluzione DNA e ottenere Paildramon?
"Gennai..." disse Yamato, dopo aver riflettuto
per qualche secondo. "Stai dicendo che dovremmo tentare una Digievoluzione
DNA... a distanza?"
"E' esattamente questo il mio pensiero, e quello del
venerabile Azulongmon stesso, mio giovane amico." rispose la guida del
Mondo Digitale. "Sfortunatamente, questa è una cosa possibile soltanto in
teoria. Non è mai stata tentata prima d'ora, e temo che avrà successo soltanto
se il vostro legame sarà veramente molto saldo e sicuro."
Questa volta, Daisuke non ebbe esitazioni. Rivolse uno
sguardo pieno del suo inestinguibile ardore alla piccola sfera che teneva in
mano, poi a Veemon e Wormmon che lo guardavano speranzosi, e rispose.
"Allora non ci saranno problemi. Io ho fiducia in Ken, e so che lui
ricambia. Anche se le possibilità che questa Digievoluzione riesca sono
minime... sono convinto che ce la faremo!"
"Bravo, Dai!" esclamò Veemon.
Taichi sorrise al suo pupillo e alzò il pollice. "E'
questo lo spirito giusto!"
"Devo dire che non ho mai visto Daisuke sotto questa
luce... non sembra neanche lo stupido che conosco!" bisbigliò Miyako a
Hikari. La Digiprescelta della Luce si mise una mano davanti alla bocca,
soffocando una risatina, e rispose alla sua migliore amica. "Dai-kun tiene
molto alla sua amicizia con Ken-san... come a quella con tutti noi! E poi, non
pensi di essere un pò cattiva con lui? Daisuke non è uno stupido... è solo un
pò..." Si interruppe, cercando la parola giusta. "...esuberante! Fa
un pò il buffone qualche volta, ma è per dimostrarci che ci vuole bene!"
"Già, hai ragione..." rispose la ragazza con gli
occhiali, per poi sfoderare un sorrisetto ironico. "Ma questo non toglie
che di tanto in tanto io abbia il diritto di metterlo in riga, non ti pare? In
fondo, è il mio hobby preferito! Hehehee..."
La Digiprescelta della Luce rise divertita.
"Miyako-san, che cosa faremmo senza di te..."
"Ehm... scusate, potrei dire una cosa?" risuonò
la familiare voce di Mummymon. Il Digimon non-morto aveva alzato una mano e
mosso un passo verso il gruppo dei Digiprescelti, chiedendo la parola.
"Credo di essermi ricordato qualcosa che potrebbe aiutarci a sconfiggere
Daemon... e salvare il vostro amico..."
Tutti rivolsero la loro attenzione all'aggiunta più
recente al loro gruppo. "Ah, Mummymon... va bene, dicci pure... di cosa si
tratta?" chiese Iori, accogliendo con piacere la notizia.
"Ecco..." iniziò Mummymon, massaggiandosi la
tempia con una mano. "...mi sono ricordato che è stato per colpa di
Mephistomon che il vostro amico si è trasformato nell'Imperatore Digimon...
quello che voglio dire è che nel suo Digivice potrebbe essere rimasta ancora
dell'energia negativa... se la situazione dovesse volgere al peggio, quella
stessa energia potrebbe aprire un portale verso la Dark Area, dove il Digivice
del vostro amico è stato corrotto... e in teoria potreste usare questo fatto
per intrappolarci Daemon... è una cosa che mi sono ricordato adesso, e spero
possa esservi utile..."
"Lo sarà senz'altro!" rispose Veemon, strizzando
un occhio al Digimon mummia. "Grazie, Mummymon, il tuo aiuto potrebbe
essere provvidenziale!"
Mummymon assunse un'aria leggermente imbarazzata.
"Oh, beh... figuratevi, è stato un dovere..."
"Soprattutto considerando che sono stato io a
cacciarli in questo guaio..." concluse tra sè e sè, sperando che
nessuno si fosse reso conto di nulla. Sapere di essere stato potenzialmente
d'aiuto ai ragazzi gli aveva dato un pò di sollievo da quello sgradito senso di
colpa che si portava dietro da diverse ore, da quando aveva, con le sue azioni,
permesso a SkullSatamon di catturare Ken. Quella specie di morsa che gli
ancorava il petto si era allentata, e ora Mummymon sentiva di poter respirare
più liberamente... che strani sentimenti, non credeva che sarebbe mai riuscito
a provarli... nè si immaginava che una simile liberazione potesse essere così
elettrizzante. Si augurava vivamente che il consiglio che aveva loro dato
potesse in qualche modo rimediare ai problemi che lui aveva causato...
...oltre al fatto che togliere di mezzo Daemon avrebbe
permesso al signor Oikawa di vedere il DigiWorld che voleva lui...
**********
Un pò di tempo dopo, i Digiprescelti, assieme ai loro
partner e a Gennai, si erano riuniti nella radura verdeggiante appena fuori
dalla loro 'base operativa', ed erano stati fatti tutti i preparativi per
tentare la nuova digievoluzione: i ragazzi si erano disposti in un ampio
cerchio, al cui centro stavano Daisuke, con la sfera di luce che rappresentava
il potere di Azulongmon in una mano e il suo D-3 nell'altra, Veemon e Wormmon.
Il nuovo leader dei Digiprescelti prese un profondo respiro, cercando di
scacciare dalla propria mente ogni preoccupazione prima di tentare di
contattare Ken.
"Allora, ti senti pronto, giovane Daisuke?" gli
chiese Gennai, mettendosi davanti al suo giovane amico. "Invia il
messaggio che hai scritto a Ken... e poi speriamo in bene. Non posso assicurare
nulla per quanto accadrà dopo. Potrebbe risolversi tutto in un fallimento."
"Non andrà così!" rispose Daisuke, senza perdere
la testardaggine che lo contraddistingueva. "Se non riuscirò questa volta,
riproverò ancora, e ancora... finchè non ce la farò. C'è troppo in gioco per
abbandonare la partita!"
Mentre parlava, Daisuke continuava a premere i tasti del
suo D-3, componendo un messaggio da inviare al Digivice del suo amico. Gli
altri ragazzi prescelti e Digimon restavano in piedi là attorno, in un silenzio
assoluto e carico di attesa. Dopo altri interminabili secondi, Daisuke completò
il messaggio e, quasi trattenendo il fiato per la tensione, premette il
pulsante di invio.
"Ci siamo..." mormorò tra sè. "Ti prego,
Ken, ricevi questo messaggio..."
**********
"Uh... dove... dove mi trovo? Che... cosa è
successo...?"
Ken si portò una mano alla fronte, cercando di reprimere
il feroce mal di testa che lo attanagliava. Si sentiva intorpidito e
disorientato, come se si fosse appena svegliato da un lungo sonno, e il suo
corpo poggiava su qualcosa di duro e freddo che gli faceva male alle ossa. Il
Digiprescelto della Bontà si rese conto che si trattava di un pavimento di
acciaio grigio, che gli aveva lasciato sulla pelle un disgustoso odore
metallico. Aprì lentamente gli occhi, trattenendo a malapena un verso di
sorpresa e terrore quando vide che, anche così, non riusciva a vedere granchè,
se non un flebile raggio di luce proveniente da una fessura sul muro dietro di
lui, unica via di comunicazione con l'esterno. Per il resto, la stanza era
completamente buia e spoglia, e dava tutta l'aria di essere una specie di
cella...
"Cella... Ma certo... ora ricordo... quel Digimon,
SkullSatamon, durante la battaglia alla città-fabbrica... ricordo quelle
macerie cadute tra me e Daisuke, poi SkullSatamon che mi afferrava... e a quel
punto devo aver perso i sensi..." mormorò tra sè, ricordandosi di quanto
era successo alcune ore prima. "Temo che quel Digimon mi abbia catturato e
portato dal suo signore Daemon... ma continuo a chiedermi cosa potrebbe volere
da me... per quale motivo gli interesso tanto?".
Mille ipotesi si affacciarono nella mente del ragazzo, ma
nessuna di esse gli sembrò preferibile alle altre. Cercando a tentoni sul
proprio corpo, fu lieto di scoprire che se non altro la sua Crest e il suo D-3
non gli erano stati tolti, anche se la cosa non lo aiutava un granchè. Senza
Wormmon, non aveva modo di uscire da quella cella, e se anche fosse stato così,
dove sarebbe andato? Non sapeva dove si trovava, nè che strada avesse fatto
SkullSatamon per portarlo lì... si sarebbe ritrovato disperso tra quelle
montagne impervie, facile preda dei Digimon di Daemon!
Con un sospiro rassegnato, Ken appoggiò la schiena contro
il muro della sua cella, cercando di pensare a come uscire da quella terribile
situazione. Tuttavia, senza il suo compagno Digimon, sapeva bene che c'era ben
poco da fare. Sorrise tristemente ripensando a cosa avrebbe fatto Daisuke se
fosse stato al suo posto: sicuramente si sarebbe gettato contro la porta della
cella battendo i pugni, e sfidando i suoi carcerieri a liberarlo per vedere
quanto fossero bravi in un confronto alla pari!
"Già, lui farebbe così..." si disse Ken,
sganciando il suo D-3 e osservandone cupamente lo schermo. "Spero almeno
che lui e gli altri ragazzi se la stiano cavando bene senza di me..."
Si interruppe, trasalendo leggermente per la sorpresa al
sentire il familiare bip bip del suo D-3, che lo avvertiva di un
messaggio in arrivo. Sperando che i muri della cella fossero sufficientemente
isolanti e gli scagnozzi di Daemon non avessero sentito nulla, Ken premette il
pulsante di ricezione e lesse il messaggio apparso in kanji e hiragana neri
sullo sfondo bianco. Mentre lo scorreva, la sua espressione sbalordita fece
rapidamente posto ad un sorriso speranzoso. Era un messaggio di Daisuke, che
diceva che forse erano riusciti a trovare il modo di raggiungere la tana di
Daemon!
Ken,
mi dispiace di non essere riuscito a proteggerti da
quello stupido mucchio di ossa. Qualsiasi cosa io dica per giustificarmi,
sarebbe una scusa, e tu sai che addurre giustificazioni per le mie mancanze non
è nel mio stile.
Ad ogni modo, pare che Gennai-san e Azulongmon abbiano
trovato un modo per permetterci di raggiungerti e salvarti. Sappiamo già dove
ti trovi, ma il problema è che avremo bisogno di Paildramon per farlo. Veemon e
Wormmon sono già con me. Non sarà facile consentire loro una Digievoluzione DNA
da una tale distanza, ma è l'unica possibilità concreta che abbiamo. Dimmi,
Ken, te la senti di tentare?
Daisuke
"Sapevo che non si sarebbero arresi... e non
preoccuparti, Dai... io non te ne ho mai fatto una colpa!" mormorò Ken,
rinfrancato dal messaggio che aveva ricevuto. "Una Digievoluzione DNA a
distanza, eh? Beh, vale la pena di tentare!"
Iniziando a premere i bottoni del suo D-3, Ken formulò la
risposta...
**********
"Avanti, Ken... rispondi, ti prego..." disse tra
sè Daisuke, passeggiando nervosamente a destra e a sinistra e tenendo gli occhi
fissi sullo schermo del suo D-3. L'atmosfera che si respirava attorno era di
grandissima tensione, mentre i ragazzi attendevano speranzosi una risposta del
loro compagno rapito. I secondi continuavano a scorrere, lunghi e sofferti...
ancora nessuna risposta... ancora niente...
BIP BIP!
Gli occhi di Daisuke si spalancarono per la contentezza
quando sullo schermo del suo Digivice apparve l'avviso di messaggio ricevuto, e
un colletivo sospiro di sollievo si levò dai presenti. Senza perdere tempo,
Daisuke lesse il messaggio di Ken, compose una breve risposta, e inviò. Attese
qualche altro secondo, e infine si volse verso i suoi compagni, alzando un
pollice.
"Prima parte dell'operazione completata,
ragazzi!" esclamò entusiasta. "Ken ha ricevuto il messaggio e si è
detto pronto a tentare la Digievoluzione!". La maggior parte dei
Digiprescelti più giovani lanciò un breve grido di gioia alla notizia, e anche
Gennai sembrava molto contento di come fossero andate le cose.
"Molto bene, ragazzi... finora tutto come previsto,
ma ora viene la parte più complicata." spiegò la guida di DigiWorld.
"La vostra concentrazione dovrà essere assoluta se vogliamo avere qualche
possibilità che la Digievoluzione riesca. Quindi sgombra la tua mente da ogni
pensiero, e concentrati unicamente su Ken e sul tuo partner..."
La voce di Gennai arrivava a Daisuke sempre più fioca, in
quanto il ragazzino aveva già da tempo chiuso gli occhi. I suoi pensieri
ritornavano a tutti i momenti tristi e felici che aveva passato grazie a Veemon
e Ken nel corso della sua avventura. Rivide il Digimental del Coraggio, che
aveva trovato nel suo primo viaggio a DigiWorld... ricordò la sua prima partita
a calcio con Ken... la delusione e la rabbia che aveva provato scoprendo che
Ken era l'Imperatore... la lotta tra Raidramon e BlackMetalGreymon... la
digievoluzione di Veemon a Magnamon e lo scontro con Chimeramon... le lacrime
di Ken per la morte di Wormmon... quando aveva difeso Veemon dagli Allomon...
Poi, a questi ricordi se ne sovrapposero altri, di
maggiore quotidianità ma forse proprio per questo ancora più belli: le
interminabili gare di spruzzi con DemiVeemon nella vasca di casa sua... la
lunga discussione che aveva fatto con Ken quella sera in cui lui gli aveva
proposto di entrare a far parte del gruppo... ricordi che più di ogni altro
riuscivano a trasmettere calore al suo cuore... ricordi dello splendido legame
che condivideva con i suoi migliori amici... e che non avrebbe barattato per
nulla al mondo. In quel momento, Daisuke si sentiva quasi fluttuare senza peso,
pervaso da un senso di estasi e libertà indescrivibile. Un raggio di luce,
proveniente dallo schermo del suo D-3, avvolse il suo corpo in una sorta di
aura benefica. A malapena Daisuke si accorse degli sguardi di meraviglia e
incoraggiamento che provenivano dai suoi compagni...
Improvvisamente, gli sembrò di sentire una voce... una
voce inconfondibile, quella di Ken, che parlava a sua volta dei momenti tristi
e felici che aveva vissuto grazie ai Digimon, in particolare Wormmon e Daisuke.
Gli occhi di Daisuke videro per un istante l'immagine di un ragazzino della sua
età, con i capelli nero-azzurri come quelli di Ken ma più scompigliati, e un
paio di occhiali... due genitori, il cui sguardo esprimeva una grandissima
dolcezza e tristezza... una gigantesca base semidistrutta... e infine Ken, di
ritorno al Primary Village, che abbracciava in lacrime Leafmon, la forma Baby
di Wormmon, appena tornato in vita. Non ci volle molto a Daisuke per capire
cosa stava accadendo.
Questi... questi sono alcuni dei ricordi di Ken... i
ricordi legati al Mondo Digitale e alle persone a lui care...
Daisuke... Daisuke, sei tu? sentì la voce del suo
migliore amico che lo chiamava. Io... non so come, ma riesco a percepire
alcuni dei tuoi pensieri... Non so come questo sia possibile...
Neanch'io, Ken... rispose Daisuke. Però... è una
sensazione incredibile... provo una pace e una tranquillità... la senti anche
tu, Ken?
Gli sembrò di vedere il sorriso del suo amico. Sì...
anch'io provo una sensazione di calma... niente tristezza... niente rabbia...
Forse quella Digievoluzione di cui parlavi ha davvero funzionato, Daisuke...
E' quello che vedremo presto... tieni duro, Ken, stiamo
venendo a salvarti!
"Guardate! Non posso crederci, funziona
davvero!" esclamò la voce di Michael quando una colonna di luce partì dal
Digivice di Daisuke e salì verso il cielo, per poi scendere e avvolgere Veemon.
Allo stesso tempo, un'altra colonna di luce iniziò a splendere attorno al corpo
di Wormmon, e i due piccoli Digimon iniziarono a fluttuare senza peso, pervasi
dall'ormai familiare energia della Digievoluzione! Tutti i presenti erano senza
parole per lo stupore, mentre Daisuke continuava a tenere gli occhi chiusi,
mantenendosi concentrato...
"Funziona, Wormmon! Stiamo evolvendo!" esclamò
Veemon, mentre il suo corpo già iniziava a cambiare forma...
Non appena l'enorme ibrido drago-insetto apparve davanti a
lui, Daisuke aprì gli occhi serrando la sfera di energia che rappresentava il
potere di Azulongmon in una mano. "Bene... e adesso, il tocco finale!
Forza, Paildramon, mostra di cosa sei capace!"
Il ragazzino sporse il braccio in avanti verso Paildramon,
che ancora stava finendo di brillare, e lasciò uscire la sfera di energia, che
iniziò a fluttuare in aria e si avvicinò lentamente al Digimon fusione.
Quest'ultimo tese la mano e lasciò che la sfera si posasse sul suo palmo,
trattenendo il fiato per l'emozione.
"E... e adesso cosa succederà?" chiese Takeru,
osservando rapito i raggi di luce bianca che cominciavano a scaturire dal globo
di energia, venendo assorbiti dal corpo di Paildramon e fornendogli ulteriore
energia.
"Teniamo le dita incrociate... e speriamo succeda
qualcosa!" rispose Derek. Delle scariche di energia cominciarono in quel
momento a crepitare attorno all'enorme corpo di Paildramon, costringendo quanti
gli stavano più vicino ad allontanarsi di qualche passo, il drago iniziò ad
assumere un'andatura quadrupede, e le sue dimensioni cominciarono ad aumentare
ancora di più. Finalmente, le voci unificate di ExVeemon e Stingmon parlarono
all'unisono, scandendo le parole che tutti pregavano di sentire!
"Paildramon... Kyokugetsu shinka..."
Un gigantesco fascio di luce avvolse il corpo del Digimon
draconico, immergendo l'intera zona in un accecante bagliore dorato e
costringendo tutti i presenti a coprirsi gli occhi. Per diversi secondi, i
Digiprescelti e i loro compagni non videro altro che lampi di luce e di
oscurità alternati, poi un'esplosione dorata ancora più brillante di qualsiasi
cosa avessero mai visto prima. Un fortissimo vento iniziò a soffiare,
scompigliando loro capelli ed abiti, e minacciando di far perdere loro
l'equilibrio. Finalmente, la luce si smorzò abbastanza da permettere ad alcuni
di loro di aprire timidamente gli occhi... Taichi fu il primo a scostare le
mani dal viso, e a posare gli occhi su cosa fosse nato da quella digievoluzione
mai tentata prima. E quello che vide lo lasciò senza fiato per diversi secondi!
"Che... cosa... GUARDATE LA'!" esclamò il primo
leader dei bambini prescelti, puntando l'indice verso il gigantesco Digimon che
stava apparendo in volo sopra la radura: era un mastodontico, quanto maestoso,
drago quadrupede, lungo almeno venti metri dal muso alla punta della coda, che
ricordava per certi versi una versione ingigantita di ExVeemon, con tanto di
squame azzurre e ventre bianco. Tuttavia, le zampe erano protette da una spessa
armatura nera con giunture, decorazioni e speroni dorati, e terminavano con
lunghissimi artigli ricurvi, anch'essi dorati. Una grossa placca di armatura,
anch'essa nera con decorazioni dorate, proteggeva la schiena del nuovo Digimon,
e su di essa era montato un cannone cilindrico, ai cui lati spuntavano un paio
di enormi e potenti ali rosse. La testa del drago presentava due vibrisse rosse
appena sopra la bocca, ed era protetta da un elmetto bianco decorato con due
grandi corna ricurve, una sulla fronte e una sul naso, e da sotto il quale
fluiva una corta criniera bianca. Tutti i bambini prescelti, i Digimon e Gennai
stesso rimasero a bocca aperta a guardare l'enorme Digimon che lentamente
scendeva al suolo, sollevando un folto polverone e continuando ad emanare
un'aura dorata che contribuiva ad accrescerne la regalità, e dava l'impressione
di un Digimon potente e giusto al tempo stesso.
"Non posso... crederci..." mormorò Crabmon,
passandosi le chele sugli occhi. "Non credevo l'avrei mai visto... questo
è il Digimon della leggenda... questo... questo è..."
Venne interrotto dalle voci combinate di ExVeemon e
Stingmon, che esclamarono il nome del nuovo arrivato non appena le sue zampe
toccarono terra...
L'antico drago si è risvegliato! Questo leggendario
Digimon è talmente veloce da poter fare il giro del mondo in volo in poco più
di mezz'ora, solcando i cieli e disperdendo le tenebre! E' inoltre
incredibilmente potente, e si dice che abbia un'altra forma...
Un momento di sbalordito silenzio accolse l'apparizione di
Imperialdramon. Finalmente, lo spettacolare gioco di luci e colori che aveva
pervaso la radura per tutto quel tempo cessò, e la colonna di luce proveniente
dal Digivice di Daisuke venne riassorbita dallo schermo del congegno. Con un
sorriso orgoglioso sulle labbra, il ragazzino incespicò in avanti, indebolito
dallo sforzo mentale fatto nel contattare Ken da una simile distanza.
"Ce l'abbiamo... fatta..." riuscì a mormorare,
prima di perdere l'equilibrio e cadere in avanti con un sospiro affannoso.
Immediatamente, Takeru e Hikari scattarono in avanti per sorreggerlo...
...ma vennero preceduti da Imperialdramon, che spostò
delicatamente una delle sue enormi zampe corazzate quel tanto che bastava per
permettere a Daisuke di appoggiarsi ad esse. Il nuovo leader dei bambini
prescelti rimase appoggiato per qualche istante, riprendendo fiato, mentre i
suoi due amici lo raggiungevano, seguiti a ruota da Miyako e dai Digiprescelti
internazionali.
"Daisuke... tutto bene?" chiese Takeru,
appoggiando una mano sulla spalla del suo amico. Gli rispose un segno di
vittoria da parte di Daisuke.
Hikari emise un sospiro di sollievo. "Sei stato
incredibile, Dai-kun... in un modo o nell'altro riesci sempre a
sorprenderci!"
"Heheee... che ti devo dire, Hikari-chan?"
rispose Daisuke, rimettendosi in piedi e sfregandosi la nuca con una mano.
"A volte anch'io sorprendo me stesso..."
"Spaccone fino all'ultimo, eh?" ribattè Miyako,
scuotendo la testa, poi rivolse nuovamente lo sguardo al maestoso drago che era
nato dalla nuova digievoluzione di Paildramon. "Quindi, questo è
Imperialdramon... se non lo vedessi con i miei occhi non ci crederei..."
Imperialdramon chinò leggermente il capo verso la
Digiprescelta occhialuta, facendola sobbalzare per la sorpresa. "ESATTO,
QUESTA E' LA FORMA MEGA DI PAILDRAMON, IL DRAGO DELLA LEGGENDA IMPERIALDRAMON,
ABBASTANZA VELOCE DA RAGGIUNGERE ANCHE GLI ANGOLI PIU' REMOTI DEL MONDO
DIGITALE IN BREVISSIMO TEMPO, E ABBASTANZA CAPIENTE DA TRASPORTARVI TUTTI. ORA
LA DISTANZA NON E' PIU' UN PROBLEMA PER NOI." disse il potente drago, con
una voce simile ad un misto tra quella di ExVeemon e quella di Stingmon, ma più
profonda e autorevole.
"E' così." disse Gennai, sorridendo leggermente.
Anche lui era meravigliato alla vista di Imperialdramon, e orgoglioso che
Daisuke e Ken fossero riusciti ad ottenere quell'evoluzione. "Ora abbiamo
qualche concreta possibilità di opporci a Daemon..."
"Wow... Sono felice che quel bestione stia dalla
nostra parte..." commentò Mummymon, guardando Imperialdramon con occhi
sgranati, e tremando al pensiero che avrebbe potuto essere costretto ad
affrontarlo, se fosse rimasto dalla parte di Mephistomon...
"ORA POSSIAMO ANDARE, AMICI MIEI." riprese
Imperialdramon, emanando dal petto un fascio di luce rossa. "ENTRATE IN
QUESTO RAGGIO DI LUCE, E POTRO' TRASPORTARVI TUTTI. ANDIAMO A STANARE DAEMON E
METTIAMO FINE ALLE SUE MACCHINAZIONI!"
"Pronti, ragazzi? Allora, si va!" esclamò
Daisuke, rivolgendo uno sguardo di incoraggiamento a Takeru e Hikari. Anche gli
altri Digiprescelti e i loro compagni (Mummymon compreso) cominciavano a
dirigersi verso il gigantesco drago, tra cenni d'assenso e sorrisi sicuri.
"Noi siamo pronti!"
"Quando volete!"
"Ken ci sta aspettando!"
"Bene, ragazzi... allora buona fortuna..." si
augurò Gennai. "Fate del vostro meglio, e guardatevi dai poteri di
Daemon..."
Un improvviso fruscio e alcune vocine trafelate, provenienti
da un cespuglio lì vicino, interruppero la frase del giovane, facendolo
sobbalzare lievemente.
"Ci siamo, amico mio! Li abbiamo raggiunti!"
"E' già la decima volta che lo dici, zuccone!"
"Questa volta è la volta buona, ne sono sicuro!"
"D'accordo, d'accordo... stai solo attento a non...
AAAARGH!"
Due piccole figure, ben conosciute ad alcuni dei
Digiprescelti, emersero dal cespuglio, cascando rovinosamente al suolo in un
impeto di fretta. Mimi spalancò gli occhi quando riconobbe un piccolo Digimon simile
ad uno strano topolino rosa, in groppa ad un altro Digimon, dalla forma
quantomeno peculiare...
"Sukamon! Chuumon!" esclamò la Digiprescelta dai
capelli rosa, correndo dai due Digimon. "State bene? Come siete arrivati
fin qui?"
"Oh... hey! Ciao, Mimi-chan!" rispose
Chuumontutto allegro, mentre Sukamon
cercava goffamente di rialzarsi. "Stiamo bene, se non fosse per il fatto
che il qui presente Sukamon soffre di un caso di idiozia galoppante!" Concluse
dando un'occhiataccia al suo amico.
Sukamon era finalmente riuscito a rialzarsi. "Ehm...
beh, mi conoscete... comunque, ciao, Mimi! Non ci si vedeva da un bel pò!"
"Ehm... già, in effetti..." disse la ragazzina,
ridendo nervosamente al pensiero che quei due pasticcioni fossero in procinto
di chiederle un appuntamento... "Ad ogni modo... sono felice di rivedervi!
Come mai da queste parti?"
"Ehm..." iniziò Chuumon, incupendosi
visibilmente. "In realtà, è proprio questo il problema... Siamo arrivati
qui il prima possibile... perchè abbiamo visto un'intero esercito di quei
terribili Digimon artificiali... che si stava dirigendo verso questo settore!
Temiamo che abbiano preso di mira la casa di Gennai-san!"
In un attimo, tutti coloro che avevano fatto parte del
gruppo dei primi Digiprescelti si riunirono attorno ai due stravaganti Digimon.
"Che... che cosa? Un intero esercito di Digimon artificiali... diretto
qui?" strillò Agumon.
Gennai strinse i denti. "Mephistomon deve aver deciso
di giocare il tutto per tutto... ha animato dozzine di Dark Towers e ha mandato
i Digimon risultanti a distruggere la mia casa, in modo che voi non abbiate più
un posto dove nascondervi ai suoi computer! Speravo che la nostra posizione
rimanesse segreta per un altro pò..."
"In questo caso... temo che dovremo dividerci
un'altra volta!" esclamò Taichi. "Daisuke! Tu, i tuoi compagni e i
ragazzi provenienti dagli altri paesi salite su Imperialdramon e andate a
salvare Ken. Dei Digimon artificiali di Mephistomon ci occupiamo noi!"
"D'accordo, Taichi! Date loro una lezione anche da
parte mia!" rispose Daisuke.
Mummymon si fece avanti, piazzandosi vicino al gruppo di
Taichi. "Ragazzi! Mi unisco anch'io a voi! Ho un conto in sospeso con
Mephistomon e i suoi bestioni! E poi, non ho ancora fatto abbastanza per
sdebitarmi!"
"Va bene, Mummymon..." rispose Taichi, notando i
cenni d'assenso dei suoi compagni del primo gruppo. Intanto, i Digiprescelti
più giovani e i loro partner erano entrati nel raggio di luce emanato da
Imperialdramon, e una barriera di energia pura, a mò di cabina passeggeri, era
apparsa attorno a loro, permettendo al gigantesco Digimon di trasportarli
tutti. Da questa gabbia di forza, Michael e altri alzarono la mano per salutare
e augurare buona fortuna.
"Okay, a Daemon pensiamo noi! Ci incontriamo di nuovo
qui quando avremo sistemato le cose!" esclamò il digiprescelto americano,
mentre Imperialdramon iniziava a prendere quota. Il Digimon draconico abbassò
la testa, e parlò ai Digiprescelti più grandi. "BUONA FORTUNA CONTRO
MEPHISTOMON E I SUOI UOMINI! NOI SISTEMEREMO DAEMON, RITROVEREMO KEN E
TORNEREMO DA VOI IN UN LAMPO!"
"Buona fortuna, ragazzi!" esclamò Gennai alzando
la mano. "E mi raccomando, non abbassate la guardia! Ricordatevi che
Daemon è terribilmente potente!"
Gli rispose un segno di pollice in alto da parte del
gruppo, prima che Imperialdramon si librasse nei cieli tersi e partisse, quasi
scomparendo nel nulla davanti agli occhi dei Digiprescelti più anziani grazie
alla sua incredibile velocità.
"Questo Imperialdramon è veramente
incredibile..." commentò Gabumon, ancora sbalordito da quanto aveva visto
del Digimon leggendario. "Speriamo che sia sufficiente contro quel
Daemon..."
Gennai annuì lentamente. "Sì, è quello che spero
anch'io..."
"Vedrete, non ci sarà problema!" proseguì
Taichi. "Se conosco Daisuke come credo, torneranno vittoriosi... e
dobbiamo ringraziare anche il qui presente Mummymon per l'utile consiglio che
gli ha dato!". Concluse battendo una mano sulla schiena del Digimon
mummia, che sobbalzò e sghignazzò nervosamente. Dopotutto, ancora non si
sentiva del tutto a suo agio, con quello che aveva fatto prima...
"Bene, allora non ci resta che accogliere Mephistomon
come merita." concluse Yamato. "Chuumon, Sukamon, da dove avete detto
che stanno arrivando i suoi Digimon artificiali?"
"Li abbiamo visti che arrivavano qui da quella
direzione!" rispose Chuumon, indicando un sentiero che si dirigeva verso
un settore ad ovest. "Ormai dovrebbero arrivare qui entro un'ora, o poco
prima."
"In tal caso, vediamo di anticiparli." rispose
Sora. "Con due Mega e cinque Ultimate contando anche Mummymon-san,
dovremmo riuscire a tenere testa anche a un così grande numero di Digimon
artificiali..."
"Posso dire con relativa sicurezza che, se sono
davvero così tanti, dovrebbero essere perlopiù dei Champion... nel Mondo
Digitale non sono rimaste abbastanza Dark Towers da animare un gran numero di
Ultimate, quindi dovremmo stare sicuri da questo punto di vista." disse
Koushiro, facendo un rapido calcolo.
Jyou annuì, ma un dubbio gli permaneva in mente.
"Tuttavia... mi sembra strano che Mephistomon abbia fatto una mossa del
genere... credo che sappia, ormai, quali sono le caratteristiche dei nostri
Digimon: perchè mandarci contro un esercito di Champion, quando sa bene che non
possono competere con voi?" chiese, rivolto a Gomamon e agli altri loro
compagni. Il piccolo Digimon foca alzò le spalle con nonchalance.
"Mah... chi lo sa cosa passa per la testa di un
prodotto degli scarti di Apocalymon! Avrà perso la pazienza, e avrà deciso di
lanciare un attacco disperato... e questa è la nostra occasione di sistemarlo
una volta per tutte!" disse Gomamon, alzando una zampina in aria come un
generale che arringa le truppe. Tutti i Digimon lo imitarono, esclamando ad una
sola voce: "ANDIAMO!".
Taichi si mise una mano davanti alla bocca e sghignazzò
brevemente. L'entusiasmo che i loro piccoli amici digitali mettevano in ogni
cosa che facevano era contagioso, e ammirava il fatto che, anche in un momento
così cruciale, riuscissero a mantenere la calma e pensare positivo.
"Credo che questa grinta ci servirà... ora ci
stiamo avvicinando al momento decisivo. Entro breve, Mephistomon avrà esaurito
le sue risorse, e finalmente sarà costretto ad affrontarci personalmente. E noi
lo fermeremo, prima che possa fare ulteriori danni. Dal canto loro, Daisuke e
gli altri fermeranno Daemon... e a quel punto, potremo davvero dire di aver
risolto ogni problema del Mondo Digitale..." pensò tra sè il
Digiprescelto del Coraggio, riconocendo la propria espessione determinata sui
volti di tutti i suoi vecchi compagni... e anche su quello di Mummymon!
Mimi si chinò e accarezzò Chuumon sulla testa, sorridendo
dolcemente. "Grazie, Chuumon, grazie, Sukamon... ancora una volta vi siamo
debitori!"
Arrossendo visibilmente, il piccolo topo rosa iniziò a
balbettare dei ringraziamenti. "Oh... beh... niente di che... abbiamo...
sì, insomma... fatto il nostro dovere... ehm... sì... dopotutto, Mimi, tu sei
sempre stata così buona con noi, anche se all'inizio ti siamo sembrati dei tipi
strani..."
"Forse sarete anche un pò strani, ma avete un grande
cuore!" rispose la ragazzina dai capelli rosa. "Vi saremo sempre
grati per il vostro aiuto!"
"Mimi-chan..." esclamò Chuumon, con dei fiumi di
lacrime stilizzati che gli scorrevano lungo le guance...
Il momento fu rovinato quando Sukamon, di punto in bianco,
scattò su e afferrò una mano di Mimi nelle proprie, tentando come poteva di
mettersi in una posa da latin lover, con tanto di rosa rossa apprsa dal nulla
tra i denti! "Beh... allora... se proprio proprio volessi ringraziarci,
signorina... le andrebbe un appuntamento con me?" propose, sbattendo gli
occhi e assumendo la sua espressione più attraente... ovviamente nel senso
relativo della parola, data la natura del Digimon stesso!
I ragazzi prescelti, i Digimon, e Gennai, che fino a poco
prima avevano assistito commossi alla dimostrazione di affetto e amicizia,
assunsero improvvisamente delle espressioni sbalordite, dei goccioloni di
sudore scesero sulle loro fronti, e delle grosse libellule nere svolazzarono
dietro le loro nuche!
"Un... appuntamento?" fece eco Taichi.
"Mimi-chan... credo che ci siano un pò di cose che
dovresti spiegarci..." commentò Sora, sbattendo gli occhi davanti alla
surreale scena.
Mimi si irrigidì, sentendosi proporre esattamente quello
che più temeva... una piccola venuzza pulsante le apparve sulla testa... delle
lievi scosse telluriche minarono la stabilità del terreno attorno a lei... una
inconfondibile aura rossa aveva iniziato a brillare attorno a lei... ormai i
sintomi c'erano tutti...
Con un rapido movimento, Mimi portò entrambe le mani
dietro di sè e afferrò il manico di un enorme martello di legno sulla cui testa
c'era scritto '100 Tons'. Poi, muovendo entrambe le braccia, sferrò un
devastante colpo davanti a sè, proiettando in aria il malcapitato Sukamon
assieme al suo compagno, sotto gli occhi increduli di tutti i presenti!
"Te l'avevo detto che non avrebbe
funzionatoooooooo!" si sentì la voce di Chuumon, mentre i due Digimon
iniziavano a solcare i cieli.
"Io ci ho provatooooooooo!" rispose Sukamon.
I due Digimon si dileguarono nei cieli, e il punto in cui
erano scomparsi brillò come una stella per un istante, mentre il martello
punitore svaniva dalle mani di Mimi misteriosamente come era apparso. Con aria
indignata, Mimi si sbattè la polvere dalle mani. "Sono dei grandi amici, è
vero... ma quel Sukamon si stava montando un pò troppo la testa!" spiegò
aisuoi sbalorditi compagni.
Palmon fischiettò con tono di ammirazione, e rise
divertita. "Accidenti, Mimi-chan! Se lo avessimo saputo prima, avremmo
trovato un modo di usare la tua forza contro Mephistomon... non so se
rendo!". La battuta scatenò l'ilarità generale, e anche i più seri Yamato
e Koushiro furono costretti a mettersi una mano davanti alla bocca per
trattenere le risate.
Smettendo gradatamente di ridere, Taichi si rivolse
nuovamente ai suoi amici. "E va bene, ragazzi... allora, se siete tutti
pronti, possiamo partire! Agumon, ti senti pronto?"
"Mai stato più pronto in vita mia!" esclamò il
piccolo dinosauro.
"Anch'io sono pronta!" rispose Sora.
"E anch'io!" fece eco Biyomon.
"Andiamo." disse Yamato, annuendo.
Gabumon: "Siamo tutti con te!"
Koushiro: "Ce la faremo."
Tentomon: "Confermo anch'io!"
Jyou: "Ormai la pace è alla nostra portata!"
Gomamon: "E non ce la faremo sfuggire!"
Mimi: "Allora ci siamo tutti!"
Palmon: "Daremo a Mephistomon una lezione che non
scorderà!"
Mummymon: "Bene... e io vi darò una mano!"
"Io non posso che augurare anche a voi buona fortuna,
ragazzi..." disse Gennai "...e dirvi che tutto il Mondo Digitale sarà
sempre in debito con voi."
Con un sorriso sicuro, Taichi afferò il suo Digivice
vecchio modello, e ne fissò lo schermo per un istante, come a ricordare i
vecchi tempi. Poi, rialzò la testa, incamminandosi lungo il sentiero seguito
dai suoi amici.
"Perfetto... allora concludiamo ciò che abbiamo
lasciato in sospeso tre anni fa!"
CONTINUA...
Note dell'autore: E con questo capitolo, ho fatto entrare
in scena Imperialdramon. Nel prossimo, inizierà la sfida con Daemon e i suoi
scagnozzi, e con i Digimon artificiali di Mephistomon... cosa verrà a galla? Il
misterioso superiore di Phantomon e Oikawa si rivelerà? Mephistomon svelerà il
suo vero piano? Per queste e altre risposte, appuntamento al prossimo capitolo!
Purtroppo, cominciano ad avvicinarsi gli esami, quindi
forse avrò meno tempo per continuare... temo che potrò scrivere soltanto la
sera! Anche così, continuerò a fare del mio meglio per regalarvi una storia
sempre emozionante! Intanto, posso dire di essere abbastanza soddisfatto di
come è venuto questo capitolo, anche se ci sono delle scene che, a mio parere,
potevo fare molto meglio. Ah, già, a proposito... la scena dello scambio di
pensieri tra Daisuke e Ken mi è stata lievemente ispirata dal leggendario anime
'Mobile Suit Gundam', dalla celeberrima scena in cui Amuro e Lalah entrano in
contatto Newtype...
Non ho altro da dirvi per adesso! Restate collegati per il
Capitolo 22, che arriverà... il prima possibile! Grazie a tutti!
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice (entra in scena col fiatone): Hanf... hanf... ce
l'ho fatta... sono riuscito a sfuggire alle ire di Daisuke e Miyako... e sono
sopravvissuto per presentarvi il Capitolo 22 della mia saga...
Miyako (nerissima): Sia ben chiaro che ti abbiamo lasciato
andare solo perchè non hai fatto nulla di male al mio Ken! >_<
Ken (cercando di calmarla): Ehm... su, Miyako-chan, non te
la prendere così... era necessario agli eventi della storia... e poi, l'autore
è un mio fan, quindi non mi avrebbe mai fatto nulla di male...
Miyako (si volta verso Ken e lo abbraccia, con gli occhi
trasformati in cuoricini): Però a me sei mancato tanto, Ken-chan! L'autore si
meritava una strigliata per quello che ti ha fatto!^-^
Ken: (arrossisce)
Daisuke: Certo che passi da un umore all'altro come il
vento, eh, Miyako?
Miyako: Nessuno ti ha interpellato!>-<
Daisuke: Appunto...
Justice: Ehm... ragazzi, so che siete i protagonisti di
uno dei miei triangoli amorosi preferiti, ma sarebbe ora di passare alla
storia! Già ho meno tempo per scrivere grazie agli esami... non sarebbe il caso
di iniziare a rispondere alle recensioni?
Michael: Certamente... e comincio io con KillKenny...
grazie della tua ormai consueta recensione, e promettiamo degli scontri in
piena regola in questi ultimi capitoli! Ad ogni modo, temo che Daemon abbia ben
pochi motivi per farsi venire un infarto... e per quanto riguarda Mummymon...
staremo a vedere! L'autore ha voluto renderlo un pò ambiguo, in questa
riedizione degli eventi.
Miyako: Per Miele... siamo contenti che anche il Capitolo
21 ti sia piaciuto. Hai ragione, difficile dimenticare l'episodio della
piramide di Datamon... e per il resto, stà sicura che faremo del nostro meglio!
Quello spregevole Mephistomon ha i capitoli contati!
Hawkmon: Nessun problema per la recensione breve, Sora89!
Siamo contenti che l'idea della digievoluzione 'a distanza' ti sia piaciuta.
L'autore ha voluto usare questo espediente per sottolineare l'amicizia tra
Daisuke e Ken, a suo dire uno dei temi più importanti della seconda serie!
Justice: Rispondo io a Topomouse: grazie ancora della tua
recensione... Sai, il mio modesto parere è che Imperialdramon in Fighter Mode
sia forte più o meno quanto Omnimon... mentre in Paladin Mode è decisamente
PIU' forte di Omnimon. Questo lo dico basandomi sul quarto film di Digimon, in
cui Armageddomon (la nuova forma di Diaboromon) ha sconfitto Omnimon, ma è
stato spazzato via da Imperialdramon Paladin Mode.
Wormmon: A Francesca Akira, grazie dei complimenti! Sì, in
effetti l'autore si rende conto di quanto dici sulla scena con Daisuke e Ken,
nel capitolo precedente... ma essendo una parte introspettiva, forse era anche
inevitabile... dico forse! Per quanto riguarda Mephistomon, anche quel
particolare si ricollega, per certi versi, al primo film di Digimon Tamers.
Tutte le spiegazioni saranno comunque date a tempo debito! E per quanto
riguarda Taichi... beh, sì, ti posso dire che E' troppo ottimista...
Yamato: Infine, rispondiamo a Driger: non ti preoccupare
di recensire in ritardo... l'autore sa bene cosa significa essere impegnati,
tant'è che questo capitolo è uscito con un notevole ritardo sulla data
prevista! Grazie ancora dei complimenti, e non preoccuparti neanche di essere
monotona! Con questo, possiamo dare il via al nuovo capitolo di questa storia.
Buona lettura!
**********
Capitolo 22 - Battaglia su due fronti
"Wow, guardate... Non riesco a credere che siamo
arrivati fin qui tanto velocemente..." commentò Hikari, osservando
sbalordita il paesaggio che scorreva sotto di lei, i suoi compagni, e
Imperialdramon. Nell'arco di appena mezz'ora, erano passati dalle verdeggianti
colline del settore da dove erano partiti, alla foresta pluviale, al deserto,
all'oceano... fino a toccare le catene montuose situate nei settori
nord-occidentali di DigiWorld, in cerca del nascondiglio di Daemon e dei suoi
scagnozzi! In quel breve periodo di tempo, il gruppo aveva coperto quasi tutto
il Mondo Digitale, e ora sotto di loro si estendevano a perdita d'occhio enormi
costoni di roccia grigia spazzati da sibilanti venti gelidi, picchi innevati, e
precipizi da brivido! Imperialdramon aveva proprio in quel momento rallentato
il proprio volo, per poter osservare meglio i dintorni.
"Sapevo che i poteri di Imperialdramon erano leggendari..."
proseguì Armadillomon, la sua naturale paura delle grandi altezze sostituita da
una immensa meraviglia. "Ma nessuno di noi, credo, osava sperare che fosse
capace di tanto..."
"Se devo dire la verità, neppure io..." rispose
Daisuke, con un sorrisetto imbarazzato.Il ragazzino si schiarì la gola e iniziò
a guardare a sua volta il panorama, cercando di non farsi sfuggire alcun
dettaglio. "Ad ogni modo... adesso che siamo quasi arrivati, credo che
dovremmo tenere gli occhi aperti: la base di Daemon non dovrebbe trovarsi
troppo lontano..."
"PER L'ESATTEZZA, STIAMO PER ENTRARE NEL SETTORE DOVE
IL NOSTRO AVVERSARIO SI NASCONDE, E DOVE MOLTO PROBABILMENTE TROVEREMO ANCHE
KEN..." parlò Imperialdramon. "NON PREOCCUPATEVI, I MIEI SENSI SONO
MOLTO PIU' AFFINATI RISPETTO ALLE MIE EVOLUZIONI PRECEDENTI: SONO SICURO DI
TROVARE LA SUA TANA SENZA PROBLEMI!"
"Grazie, Imperialdramon... ma vogliamo comunque darti
una mano." Disse Iori, affiancandosi a Daisuke e iniziando a sua volta,
assieme ad Armadillomon, a perlustrare la zona che stavano sorvolando. Anche
Catherine e Floramon, Derek e Crabmon, e Rosa e Gotsumon stavano facendo la
stessa cosa.
"VA BENE, RAGAZZI... GRAZIE PER LA VOSTRA
COLLABORAZIONE, E TENETEVI PRONTI... ORMAI SIAMO VICINI!" replicò l'antico
Digimon, voltando la testa da una parte e dall'altra nella sua ricerca. Con un
cenno affermativo del capo, Daisuke rivolse lo sguardo all'orizzonte, verso i
picchi delle montagne più alte. I suoi pensieri stavano tornando al giorno in
cui tutto era iniziato, l'inizio del trimestre di primavera... non riusciva a
credere che fosse passato così poco tempo da quando aveva ricevuto il
Digimental del Coraggio, iniziando così tutte quelle battaglie contro
l'Imperatore e contro le forze del male. Ora, lui e i suoi nuovi e vecchi amici
si trovavano a combattere a fianco dei loro predecessori, contro forze del male
quali Daisuke, fino a poco tempo prima, avrebbe immaginato solo nei fumetti e
nei cartoni animati di cui era appassionato... e Daisuke sapeva che dovevano
stare pronti e dimostrarsi all'altezza, se volevano sperare di salvare entrambi
i mondi. Il pensiero, non poteva negarlo, gli faceva un pò paura... ma lui
credeva in sè stesso, credeva in Veemon, e credeva nei suoi amici, e aveva la
consapevolezza che avrebbero trovato il modo per superare qualsiasi ostacolo!
Con un sospiro, Daisuke si allontanò di un passo dal muro
della 'cabina' di energia nella quale Imperialdramon stava trasportando lui e
gli altri Digiprescelti, e fece un lieve sobbalzo quando andò ad urtare contro
qualcuno che gli si era posto alle spalle. Un breve verso inarticolato di
sorpresa gli fece capire che si trattava - Daisuke non osava quasi crederci! -
di Hikari. Rapidamente, il ragazzino si voltò verso la sua amica, con fare
apologetico.
"Ah... scusa, Hikari-chan, ero distratto e non ti ho
visto arrivare..." si scusò Daisuke.
"Ehm... scusami tu, Dai-kun... ti sono arrivata alle
spalle senza avvertirti della mia presenza..." rispose la ragazzina,
muovendo una mano davanti a sè. "Volevo... sì, insomma... volevo chiederti
se andava tutto bene... mi sembravi pensoso..."
Il nuovo leader dei Digiprescelti sentì il proprio cuore
accelerare un pò. Hikari Yagami, la sorella del suo mentore, nonchè la ragazza
per cui aveva una cotta fin dall'inizio di quell'anno scolastico, si era
preoccupata per lui? Gli aveva chiesto se andava tutto bene? Sicuramente, stava
iniziando a prestargli più attenzione, e la cosa non poteva che riempire di
gioia Daisuke. Tuttavia, il ragazzino rimase composto, al pensiero che ora avevano
una missione molto più importante da portare a termine.
Mettendosi una mano dietro la nuca e sfoderando il suo
classico sorrisone, Daisuke rispose. "Eh? Ah, no, non ti preoccupare...
tutto sotto controllo! Perchè, ti sembra che qualcosa non vada? Heheheheee..."
Hikari sorrise lievemente, abbassando la testa e fissando
il pavimento semitrasparente della 'cabina'. "No, Daisuke... è solo che...
ecco... non so come spiegarmi..." iniziò a dire, interrompendosi per
cercare le parole. Daisuke sbattè gli occhi, leggermente stupito.
"E' solo che... sì... ammiro molto il fatto che tu
riesca a rimanere così tranquillo e sicuro di te anche in una situazione così
complicata..." proseguì Hikari, alzando nuovamente lo sguardo verso il suo
amico. "Sembra... sembra quasi che nulla riesca a farti paura. Io... non
credo di essere altrettanto forte..." Concluse la frase con un sospiro
preoccupato, ripensando alle due volte in cui era stata risucchiata nella Dark
Area. Era una paura che continuava a farsi sentire, e che Hikari sentiva di
avere soltanto temporaneamente allontanato.
"Hikari-chan..." disse Daisuke, notando l'aria
triste della sua amica. Poi, tirando fuori nuovamente quell'aria di allegria e
spensieratezza che riusciva sempre a infondere coraggio a tutti: "Hey, non
ti preoccupare! Capita a tutti di avere paura, e devo dire che anch'io ne ho,
un pò... ma avere paura non significa per forza essere deboli o vigliacchi. E'
una cosa naturale!"
"Già, Dai-kun ha ragione..." disse Takeru,
aggiungendosi alla conversazione. "Non c'è nulla di cui vergognarsi
nell'avere paura, soprattutto in una situazione come questa... tutti noi,
oserei dire, temiamo di non essere all'altezza, temiamo per i nostri cari e i
nostri compagni..." A queste parole gettò un breve sguardo di scuse a
Patamon, che gli stava svolazzando a fianco, sguardo a cui il piccolo mammifero
alato rispose agitando le zampine anteriori come per dire che non c'era nulla
di cui scusarsi. "...e temiamo, come è giusto, anche per noi stessi.
Sappiamo che Daemon e i suoi scagnozzi non esiteranno a ucciderci tutti, se
questo servirà ai loro piani... Ecco, quello che voleva dire Daisuke-kun,
immagino, è questo. Solo gli stupidi non hanno paura... e la paura, in casi
come questo, ci aiuta ad essere vigili, a dare del nostro meglio, e a pensare
alle conseguenze delle nostre azioni... dico bene, Daisuke?"
"Heh! Alla perfezione, Takeru-kun!" rispose
Daisuke, alzando un pollice verso il ragazzino biondo. Col passare del tempo,
Daisuke aveva parecchio rivalutato le sue convinzioni nei confronti del
Digiprescelto della Speranza: quando lo aveva visto per la prima volta, gli era
subito stato antipatico, con quel faccino innocente e quelle confidenze che si
prendeva con Hikari. Inoltre, i due avevano caratteri molto diversi, che spesso
li portavano a litigare: dove Daisuke era impulsivo e vivace, Takeru era posato
e tranquillo. Ironia della sorte, Takeru era anche il fratello minore di
Yamato, con il quale Taichi aveva avuto a volte delle discussioni nel corso
della prima avventura a DigiWorld... aveva quasi senso che i due non fossero
andati subito d'accordo!
Ma, col tempo, Daisuke aveva formato un solido rapporto di
amicizia anche con il ragazzino biondo. Certo, che non tentasse di fare il
cascamorto con Hikari! Ma a parte questo, ora i due riuscivano a capirsi
meglio, e si fidavano l'uno dell'altro come fratelli.
"Va bene, ragazzi... teniamoci pronti, ci aspetta una
battaglia veramente ardua!" si raccomandò Daisuke. Takeru e Hikari fecero
un cenno affermativo con la testa, mentre Imperialdramon prendeva quota tra i
picchi innevati e si dirigeva verso il settore confinante.
**********
Nel frattempo...
"Riuscite a vedere qualcosa?" chiese Jyou a voce
alta, rivolto a Taichi e a Tentomon che, dalla cima di una collinetta, stavano
scrutando davanti a sè nel tentativo di intercettare l'esercito di Digimon
artificiali di Mephistomon. Il gruppo composto dai Digiprescelti più anziani e
da Mummymon aveva già percorso un bel pò di strada, e si aspettava di
incontrare le creature delle Dark Towers a momenti. Ma, mentre Taichi
continuava a passare in rassegna l'orizzonte con il suo canocchiale, non
riusciva ancora a vedere alcuna traccia dei loro avversari.
"Ancora niente." rispose la voce nasale di
Tentomon. "Speriamo che non abbiano cambiato direzione all'improvviso per
coglierci impreparati: non dovrebbero essere così furbi, ma non si può mai
dire..."
"Eh? Un... un momento, guardate là!" esclamò
improvvisamente Taichi, inquadrando un punto sull'orizzonte, alla sua sinistra.
"Mi sembra di vedere qualcosa che si muove..."
"Che cosa? Dici che potrebbero essere loro?"
chiese Tentomon allarmato, svolazzando accanto a Taichi e osservando la stessa
zona con i suoi occhi compositi. Un attimo dopo, trasalì vedendo in lontananza
un gruppo di Digimon di vari tipi e di varie dimensioni che stavano caricando
nella loro direzione: il buffo insetto riconobbe alcuni DarkTyrannomon, due o
tre Raremon, uno SkullBaluchimon uguale a quello che avevano affrontato
all'inizio del loro viaggio, diversi Kuwagamon, e un minaccioso Scorpiomon: in
tutto c'erano otto Digimon di livello Ultimate, oltre ad un nutrito numero di
Champion... e ad una familiare figura vestita di rosso in piedi sulla groppa
dello SkullBaluchimon...
"Accidenti, sono proprio loro..." commentò
Tentomon. "Dobbiamo prepararci a riceverli, e in fretta! Ci raggiungeranno
in breve tempo!"
"Certamente..." rispose Taichi. Lui e Tentomon
si voltarono e tornarono di corsa dal gruppo che li attendeva a valle della
collinetta. "Ragazzi, ci siamo! Stanno arrivando qui, e a quanto pare è
proprio Arukenimon a guidarli! L'unico che non abbiamo visto è Mephistomon in
persona!"
"Arukenimon è con loro?" esclamò Mummymon.
"Beh... in questo caso, vorrei chiedervi se... ecco... voglio dire, se
poteste..."
Fu Yamato a rassicurare il Digimon mummia sulla sorte
della sua complice. "Non ti preoccupare. Sappiamo che Arukenimon è sotto
il controllo del Black Gear di Mephistomon, e cercheremo di liberarla senza
farle del male."
Mummymon tirò un sospiro di sollievo. "Grazie
infinite..."
"Di niente..." rispose Yamato. "Piuttosto,
ho dei sospetti: mi sembra strano che non sia venuto Mephistomon in persona a
guidare questo attacco, e soprattutto che abbia fatto una mossa così vistosa...
temo che questo voglia dire che ha qualche asso nella manica!"
"Che cosa?" esclamò Agumon, facendo un lieve
sobbalzo. "Vuoi dire che potrebbe avere mandato tutti quei Digimon...
soltanto per distrarci da un altro gruppo?"
Koushiro scosse la testa. "Non necessariamente...
credo che se ci fosse stato un altro gruppo di quei Digimon in avvicinamento,
lo avremmo già saputo, e poi non sono rimaste molte Dark Towers in tutto il
Mondo Digitale... no, credo che il piano di Mephistomon sia un altro, più
indiretto..."
"Hmmm..." mormorò Taichi, riflettendo sulle
parole dei suoi amici. "Ora che lo menzionate... mi sembrava un pò troppo
semplice che Mephistomon cercasse di schiacciarci con un attacco frontale. Non
è mai stato un avversario dai metodi indiretti, però..."
Venne interrotto da una sequela di tremendi ruggiti:
ormai, i Digimon artificiali di Mephistomon erano giunti a poche decine di
metri di distanza, avevano riconosciuto lui e i suoi amici e li avevano
identificati come bersagli da eliminare! Tutti i Digiprescelti e i loro
compagni si voltarono, per vedere le creature delle Dark Towers che ormai
ostruivano quasi del tutto la visuale, nella loro folle corsa verso il gruppo.
Stringendo i denti, Taichi afferrò il suo Digivice.
"Penseremo dopo a cosa ha intenzione di fare...
Agumon... ragazzi... è il momento di digievolvere!" esclamò. Tutti i
Digiprescelti, all'unisono, annuirono e tirarono fuori i Digivice, attivandoli.
"Forza, amici! E' il momento di fargli vedere cosa
sappiamo fare!" esclamò Agumon. I corpi di tutti i Digimon iniziarono a
brillare, e...
Tra spettacolari effetti e giochi di luce, tutti i Digimon
raggiunsero le loro forme evolute più elevate. Mummymon si mise in posizione,
caricando il suo fucile, e si dispose a fianco dei suoi nuovi alleati. Ormai, i
Digimon artificiali erano sempre più vicini, e lo scontro si preannunciava
aspro...
"Da qui in poi ci pensiamo noi, ragazzi!"
esclamò WarGreymon rivolto ai Digiprescelti, sfoderando gli artigli e
preparandosi a ricevere lo Scorpiomon che si stava già gettando alla carica.
"MetalGarurumon, io e te ci occuperemo degli Ultimate! Mummymon, tu
prova a bloccare Arukenimon e a toglierle il Black Gear... eventualmente ti
daremo una mano noi! Tutti gli altri sistemino i Digimon di livello più basso!"
"Nessun problema!" risposero in coro gli altri
Digimon, scagliandosi contro la fiumata di Digimon artificiali che stava
scendendo su di loro, mentre i ragazzi si ritiravano a distanza di sicurezza,
abbastanza da non rimanere coinvolti nella battaglia, ma allo stesso tempo
poter stare il più vicini possibile ai loro compagni. Taichi mormorò un augurio
di buona fortuna, osservando WarGreymon che bloccava le pinze di Scorpiomon con
i suoi artigli e iniziava a spingerlo indietro, gettando lo scompiglio nelle
file nemiche. Vide con la coda dell'occhio che Yamato e Sora stavano
bisbigliando tra sè la stessa cosa...
"Questa sarà una battaglia decisiva..."
pensò il Digiprescelto del Coraggio. "Se riusciamo a sottrarre
Arukenimon al controllo di quel Black Gear... poi Mephistomon non avrà più
altre Dark Towers da trasformare e mandarci contro... almeno spero..."
Uno schianto tremendo locostrinse a volgere la sua
attenzione alla battaglia: vide chiaramente che WarGreymon aveva sollevato
Scorpiomon per le chele e lo aveva scagliato contro un possente Minotarumon, un
Digimon dall'aspetto di un uomo muscoloso, con la testa di toro e una
mitragliatrice al posto di una mano. I due Ultimate artificiali caddero riversi
al suolo in un groviglio ruggente di muscoli e zampe, disperdendo un gruppetto
di Fugamon che si era raccolto dietro di essi. I Digimon dall'aspetto di orchi
vennero immediatamente bersagliati dai colpi di Garudamon e Zudomon, che li
ridussero in dati in men che non si dica...
Dall'altra parte del campo di battaglia, MetalGarurumon
era impegnato in un duello ravvicinato con lo SkullBaluchimon: dopo aver
evitato gli artigli anteriori del Digimon scheletrico, il lupo caricò a testa
bassa, colpendolo al fianco con una testata e facendolo barcollare
pericolosamente. Arukenimon, rendendosi conto che era il momento di darsi da
fare anche per lei, balzò giù dalla groppa di SkullBaluchimon e assunse la sua
forma mostruosa, atterrando agilmente sulle zampe artigliate e sfoderando un
ghigno malefico. Mentre MetalGarurumon era impegnato a combattere contro
SkullBaluchimon, la donna-ragno si avvicinò minacciosamente a Mummymon, che
aveva appena distrutto un DarkTyrannomon con una scarica di energia dal suo
fucile. Il Digimon mummia, avvertendo il pericolo che si avvicinava, si volse
verso la sua ex-complice, mentre Lillymon e MegaKabuterimon tenevano a bada i
Digimon artificiali che si avvicinavano troppo a lui.
"Mummymon... razza di traditore..." ringhiò
Arukenimon, flettendo gli artigli. "Chiunque si opponga al sommo
Mephistomon dovrà essere spazzato via!"
"A... Aspetta, Arukenimon!" la pregò il Digimon
non-morto, abbassando leggermente il fucile. "Ti prego, torna in te! La
nostra missione non era certo quella di distruggere il Mondo Digitale! Non
dirmi che non te lo ricordi!"
Per una frazione di secondo, un'ombra di dubbio sembrò
serpeggiare negli occhi allucinati di Arukenimon, ma passò subito. Senza
rispondere al suo ex-collega, la donna-ragno prese la mira e sparò dei fili di
seta appiccicosa contro di lui. "Spider Thread!"
Mummymon spalancò gli occhi e si gettò di lato, evitando
per un pelo i fili appiccicosi e cercando nel contempo di avvicinarsi alle
spalle di Arukenimon per prendere di mira il Black Gear che la controllava, ma
la donna-ragno fu più veloce di lui. Prima che Mummymon potesse avvicinarsi,
Arukenimon abbattè su di lui una zampa artigliata, che il Digimon mummia riuscì
a malapena a deviare con un movimento del braccio. Poi, mentre Arukenimon
proseguiva l'assalto, indietreggiò lentamente, cercando di guadagnare tempo e
di sottrarsi agli attacchi degli altri Digimon artificiali. Sfortunatamente, la
cosa si presentava più ardua del previsto...
Vedendo che ormai Arukenimon non era più sulla sua linea
di tiro, MetalGarurumon si acquattò al suolo, evitando una zampata di
SkullBaluchimon. "Ice Wolf Bite!" ruggì poi il lupo
cibernetico, facendo partire una raffica di missili dalla corazza che
proteggeva il suo corpo e mandandoli ad esplodere sulla tigre scheletrica.
All'impatto, ogni missile rilasciava una sostanza congelante di colore
azzurrino che ricoprì rapidamente il corpo del bersaglio, e il risultato fu
che, con un ruggito d'odio, SkullBaluchimon venne trasformato in un blocco di
ghiaccio che si infranse un istante dopo. I resti del Digimon artificiale si
dileguarono in un vortice di dati, e MetalGarurumon potè prendere fiato prima
di rivolgere la sua attenzione ad altri bersagli...
"Flower Cannon!" esclamò Lillymon,
trasformando le proprie mani in un cannone e sparando una sfera di energia
contro un Raremon in avvicinamento. Il Digimon informe, troppo lento per spostarsi,
venne centrato in pieno e dissolto, e la fata ne approfittò per riprendere un
pò fiato.
"Accidenti, Mephistomon sta facendo le cose in
grande!" commentò, sottraendosi agli artigli di un Devidramon. "Ce ne
ha mandati contro così tanti che non posso concentrarmi su uno solo alla volta,
se non voglio che mi arrivino addosso tutti!"
"Dobbiamo resistere! Sono comunque di livello più
basso rispetto a noi!" rispose MegaKabuterimon, scagliando via due Fugamon
che stavano cercando di afferrargli una zampa e tenerlo al suolo. "Horn
Buster!"
La scarica elettrica partita dal corno dello scarabeo
gigante colpì in pieno i due orchi, distruggendoli. MegaKabuterimon annuì e
spiccò il volo, schivando di pochissimo una fiammata di un DarkTyrannomon,
mentre tutt'attorno la lotta continuava ad infuriare...
**********
Nella sala più interna del covo di Daemon, il Digimon
ammantato era già da alcune ore concentrato al massimo sul lavoro che gli era
stato 'commissionato', dietro la minaccia della morte di Ken e della perdita
del Dark Seed: la creazione di un Digivice temporaneo. Lampi di luce grigia e
scintille di energia danzavano nella stanza, mentre il congegno elettronico
dall'aspetto familiare, lentamente ma progressivamente, si formava tra le mani
artigliate del Digimon. Stringendo gli occhi ed emanando un grugnito di
stanchezza e frustrazione, Daemon concentrò ulteriore energia nei palmi delle
mani, dirigendoli in quello che ancora non era niente più che un ammasso di
materia inerte, e cominciando a fissarne la forma e i particolari. La creazione
del Digivice stava richiedendo una notevole quantità di potere, anche per un
Digimon del suo livello, e il demone stava iniziando a stancarsi... non poteva
fare a meno di chiedersi se anche questo faceva parte del piano del misterioso
burattinaio che stava dietro a Phantomon e ai suoi Bakemon...
In ogni caso, una volta che Daemon si fosse impadronito
del Dark Seed, la cosa non avrebbe più avuto importanza: il problema stava nel
fatto che, una volta completato il Digivice, Phantomon sarebbe stato
perfettamente capace di non mantenere l'accordo... e per questo Daemon stava
cercando di pensare a delle contromisure che non mettessero a repentaglio la
vita del suo ostaggio. Per il momento, c'era ben poco che lui e i suoi servitori
potessero fare, visto che Phantomon era costantemente a guardia del
Digiprescelto della Bontà, troppo vicino per tentare qualcosa senza rischiare
la vita di Ken e il successo dei loro piani... tuttavia, Daemon ne era sicuro,
prima o poi avrebbe scoperto una falla nel piano di Phantomon... doveva per
forza essercene una, dopotutto...
Un momento!
Daemon sobbalzò leggermente, allentando per un istante la
concentrazione dal Digivice a cui stava lavorando: i suoi sensi acuti avevano
percepito l'arrivo di qualcuno di molto potente nel settore... un'energia
inconfondibile, e per lui fastidiosamente familiare... era stata un'energia
simile che aveva determinato il fallimento della sua campagna di conquista,
ancora tanti anni prima... e ancora una volta, quell'energia stava per essere
usata contro di lui!
Stringendo i denti per la rabbia sotto il cappuccio che
gli nascondeva il volto, Daemon strinse i denti: non poteva permettersi di
mollare là il Digivice e andare personalmente contro la nuova minaccia che si
stava avvicinando! Se lo avesse fatto, il Digivice sarebbe andato perduto, e
lui avrebbe dovuto sprecare ulteriore tempo e ulteriore energia a crearne un
altro... non poteva permetterselo! Poteva solo sperare che i suoi scagnozzi si
rivelassero abbastanza forti da tenere a bada i nuovi nemici per alcuni minuti,
il tempo necessario affinchè il suo lavoro terminasse... Mantenendo la
concentrazione sul Digivice che stava creando, riuscì a contattare
telepaticamente SkullSatamon.
"SKULLSATAMON... SKULLSATAMON, C'E'
UN'EMERGENZA..." esclamò telepaticamente il signore dei demoni. "QUALCOSA...
O QUALCUNO... DI MOLTO POTENTE SI STA AVVICINANDO... SOSPETTO CHE SI TRATTI DEI
COMPAGNI DI ICHIJOUJI, E SONO ACCOMPAGNATI DA UN DIGIMON LA CUI ENERGIA MI
RICORDA FIN TROPPO BENE QUELLA DI ALFORCE-VEEDRAMON..."
"Abbiamo sentito anche noi una strana energia,
sommo Daemon..." fu la risposta di SkullSatamon. "Vuole che
andiamo ad intercettarli? Da qui possiamo farlo in un attimo!"
"NO, ASPETTATE CHE ARRIVINO FIN QUI."
ribattè Daemon. "SE LI COSTRINGETE A COMBATTERE QUI, NON POTRANNO
ATTACCARE AL MASSIMO DELLA LORO FORZA PER NON RISCHIARE DI COLPIRE IL LORO
AMICO! CREDO CHE AVRETE BISOGNO DI OGNI VANTAGGIO POSSIBILE PER SOPRAFFARE
QUESTO NEMICO..."
"Va bene, sommo Daemon... noi obbediamo!"
replicò lo scheletro gigante, prima che Daemon interrompesse il contatto
mentale e si dedicasse nuovamente alla creazione del Digivice. Per la prima
volta dopo tanto tempo, il Digimon malvagio non si sentiva più tanto sicuro
della riuscita dei suoi piani... la situazione era precipitata troppo
velocemente, tra l'arrivo di Phantomon e l'intervento dei Digiprescelti... ed
era necessario trovare una soluzione in fretta...
**********
SkullSatamon sbattè gli occhi un paio di volte per
riprendere lucidità dopo l'interruzione del contatto mentale e strinse lo
scettro con la mano guantata di ferro.
"Allora, cosa sta succedendo?" gli chiese
bruscamente LadyDevimon. "Ci sono altre seccature in arrivo?"
"Hmph... temo proprio che non siano delle semplici
seccature... sembra che quei mocciosi che tanto ci hanno dato fastidio stiano
tornando, e questa volta hanno dalla loro un potere simile a quello di
AlforceVeedramon... spero che non vi siate dimenticati quanto è successo la
volta scorsa!" rispose lo scheletro alato. I suoi due colleghi strinsero i
denti. Si ricordavano fin troppo bene del giorno in cui quelli che fino a poco
prima erano sembrati cinque insignificanti mocciosi avevano rinchiuso loro e il
loro signore nell'inferno della Dark Area, grazie a quel maledetto Digimon...
non erano ansiosi che la storia si ripetesse!
Dall'altra parte della stanza, Phantomon sogghignò dietro
il cappuccio. Tutto stava andando come previsto...
MarineDevimon mosse i tentacoli infastidito.
"Maledizione... E dunque, quali sono gli ordini del sommo Daemon?"
"Attendere qui e attaccarli quando si presentano...
riesco già a percepire che sono molto vicini!" rispose lo scheletro alato,
volgendo la testa alla gigantesca porta di acciaio in entrata. "Entro
breve, i mocciosi e i loro Digimon faranno irruzione da quella porta, e noi
dovremo accoglierli come si deve... mi raccomando, massimo impegno e niente
colpi di testa: il sommo Daemon conta su di noi, e non possiamo fallire!"
"Da quando si è messo a dare gli ordini in vece del
nostro signore?" mormorò tra sè il demone acquatico, evitando di farsi
sentire per non rischiare una lite inutile. Poi, i suoi tre occhi si posarono
su Phantomon, che non aveva mosso un dito fino a quel momento. "E tu, cosa
vorresti fare, rimanere lì?" gli gridò dietro, irritato dalla apparente
nonchalance del Digimon fantasma. Phantomon non fece una piega, e rispose con
la sua solita freddezza.
"E cosa mi assicura che voi non ne approfitterete per
sottrarre Ichijouji alla mia custodia nel corso della battaglia? Il nostro
ex-Imperatore è una pedina importante per il vostro capo, e non vorrei mai
lasciarmelo sfuggire, se non altro per un razionale interesse
all'autoconservazione!"
Il mostro marino grugnì infastidito. Inutile, Phantomon
era troppo furbo per imbrogliarlo così...
"Va bene... allora teniamoci pronti, abbiamo già un
idea di cosa sappiano fare... e stavolta non ci faremo sorprendere!"
dichiarò LadyDevimon, mettendosi in posizione di guardia davanti alla porta
assieme ai suoi due colleghi, in attesa dei bambini prescelti...
**********
"CI SIAMO, RAGAZZI! L'HO TROVATO!" esclamò
Imperialdramon, puntando gli occhi verso una enorme spaccatura nelle rocce
innevate. In effetti, era un'apertura talmente enorme che persino
Imperialdramon ci sarebbe potuto passare, manovrando con un pò di abilità.
"STANDO ALLE RILEVAZIONI FATTE DA GENNAI, DAEMON DOVREBBE ESSERSI NASCOSTO
NELLE CAVERNE SOTTO QUELLA MONTAGNA, DOVE UN TEMPO SORGEVA IL SUO
CASTELLO!"
Gli sguardi di tutti, ragazzi e Digimon, si volsero verso
la zona indicata da Imperialdramon, mentre l'antico dragone cominciava ad
abbassarsi verso la sua destinazione, diminuendo gradatamente la velocità.
"TENETEVI STRETTI, QUESTO SARA' UN ATTERRAGGIO MOVIMENTATO!"
Nonostante la situazione, Daisuke non poteva fare a meno
di divertirsi! La sensazione del volo, della planata, della picchiata... era
tutto qualcosa di tremendamete eccitante! "Non preoccuparti,
Imperialdramon! Per me, più è movimentato, meglio è!"
"Aaaargh! Monsieur Daisuke... mi dispiace
doverti contraddire..." esclamò Catherine, afferrandosi ai muri di forza
della 'cabina' per non finire a terra. "Ma dopo questa esperienza, credo
che prenderò l'aereo solo se strettamente necessario..."
"Ragazzi, tenetevi concentrati! Ormai ci siamo!"
esclamò Takeru, mentre Imperialdramon si infilava nella spaccatura nelle rocce
e l'oscurità, rotta solo da alcune sfere di luce smeraldina, avvolgeva il
gruppo. "Non appena saremo scesi, dovremo combattere contro Daemon e i
suoi scagnozzi... spero che siate pronti!"
Crabmon rispose dando qualche sforbiciata in aria con le
sue pinze. "Io sono già pronto ad artigliare qualche chiappa!"
"Hey, non montarti la testa come il tuo solito,
Crabmon!" lo consigliò Derek, sghignazzando leggermente. Ormai aveva fatto
l'abitudine alle spacconate del suo partner. "Avrai bisogno di
trasformarti in Megadramon per fare qualcosa! Ricordi quanto era forte
SkullSatamon?"
"Hey, un Digimon può sognare, no?" replicò il
granchio gigante.
Imperialdramon continuò la discesa e finalmente appoggiò
le zampe artigliate sul terreno, creando un forte clangore con l'impatto. Fu in
quel momento che lui e i suoi passeggeri si accorsero che il fondo della
caverna era ricoperto di uno spesso strato di accaio grigio, e davanti a loro
c'era un enorme portone a doppio battente, dall'aspetto decisamente
inquietante...
"C'era da aspettarselo... i cattivoni si devono
sempre nascondere dietro qualcosa di grosso, e possibilmente nero!" fu il
commento sarcastico di Michael, mentre la cabina di Imperialdramon svaniva, e i
passeggeri fluttuavano delicatamente al suolo. Non appena tutti furono scesi,
Imperialdramon parlò di nuovo.
"MOLTO BENE, RAGAZZI, DIETRO QUESTA PORTA C'E'
DAEMON... RESTATE PRONTI, E DIGIEVOLVETE NON APPENA L'AVRO' SPALANCATA! AVREMO
BISOGNO DELL'AIUTO DI TUTTI PER RIUSCIRE IN QUESTA IMPRESA!". Con queste
parole, il gigantesco drago iniziò a caricare il cannone montato sulla sua
schiena, facendo apparire sulla sua bocca una sfera crepitante di luce bianca.
"Cerca di non esagerare, Imperialdramon! Ricordati
che dietro quella porta c'è anche Ken..." si raccomandò Daisuke.
Imperialdramon annuì, abbozzando un sorriso sul muso dall'aria fiera.
"NON TI PREOCCUPARE, DAISUKE! SO QUELLO CHE STO
FACENDO!"
Il drago caricò il cannone ancora per qualche istante, poi
esclamò il nome del suo attacco.
"POSITRON LASER!" Con un boato, un raggio
di energia bianca partì dal cannone di Imperialdramon e raggiunse il portone,
sprigionando all'impatto un bagliore che illuminò a giorno la caverna e
costrinse ragazzi e Digimon a coprirsi gli occhi. Si sentì uno scoppio
tremendo, e il boato causato dai resti del portone che si abbattevano sul
pavimento d'acciaio: quella robustissima porta in acciaio, che in teoria
avrebbe potuto resistere anche all'impatto più tremendo, era stata sgretolata
come un muretto di sabbia dal colpo di Imperialdramon!
"Accidenti!" esclamò Armadillomon, quasi
sovrastando il frastuono. "Sono contento che Imperialdramon stia dalla
nostra parte!"
Trascorsero alcuni secondi di confusione pura, tra la luce
abbagliante che pure cominciava a smorzarsi, il fitto polverone che si era
levato dal pavimento, il rombo dell'esplosione che continuava a risuonare tra
le pareti della grotta, e i colpi di tosse dei ragazzi e dei loro compagni,
causati dalla polvere entrata nei polmoni. Poi, gradualmente, la visuale tornò
chiara... rivelando tre inquietanti e familiari figure in piedi dietro ai resti
sbriciolati della porta!
"Eccoli! Devono essere loro... i tre scagnozzi di
Daemon!" esclamò Miyako, fissando con rabbia la figura più piccola, che si
rivelò per quello che era: dopo che la polvere fu svanita, tutti poterono
vedere la figura sinuosa, il costume di cuoio nero e gli occhi rossi sangue di
LadyDevimon!
Con una risatina, la donna demoniaca fece un passo in
avanti, facendo mostra degli affilati artigli sulle mani. "Puntuali,
bambini prescelti... il nostro signore aveva previsto il vostro arrivo... e
comunque era difficile ignorare la presenza di quel cucciolone che vi portate
dietro!" sghignazzò, indicando Imperialdramon, che rispose alle sue prese
in giro con uno sguardo neutrale.
Daisuke stava per rispondere a tono, quando, con suo
grande sbigottimento, fu spinto da parte da un'infuriata Rosa Hernandez, che
marciò minacciosamente verso LadyDevimon, puntandole contro uno sguardo
inferocito!
"TU!" strillò Rosa, guardando la demone
negli occhi. "Tu eres... quella strega che ha cercato di fare del
male ai cuccioli del Primary Village! Allora, dove avete nascosto il senorito
Ken, tu e il tuo capo?
"Ti conviene dircelo, o le conseguenze non vi piaceranno!"
aggiunse Gotsumon con l'espressione più minacciosa che potesse riuscirgli.
Per nulla impressionati dal tono di Rosa, gli altri due
membri dei Daemon Corps si fecero avanti, torreggiando su tutti i ragazzi.
SkullSatamon sghignazzò brevemente prima di rispondere alla Digiprescelta
messicana, lo scettro già alzato in aria e pronto a sparare una delle sue
scariche paralizzanti. "Avete fegato, piccoletti, ma spero per voi che
abbiate anche i mezzi per sostenere le vostre parole coi fatti!"
"Temo che in questo caso le parole servano a
poco..." constatò Iori con aria desolata.
"Allora facciamo come dicono loro, e sosteniamo le
parole con i fatti!" rispose Miyako, tirando fuori il suo D-3.
Imperialdramon si acquattò, squadrando i tre scagnozzi di Daemon. "DAISUKE!
NOI TENIAMO A BADA QUESTI BUFFONI, TU PENSA A RITROVARE KEN!"
"Ricevuto!" rispose Daisuke, mentre i Digivice
dei suoi compagni iniziavano ad inviare energia ai Digimon...
In pochi secondi, tutti i Digimon erano passati al livello
Ultimate, e si ergevano davanti agli scagnozzi di Daemon, che grugnirono di
rabbia riconoscendoli.
"Ma guarda... i buffoni che mi hanno dato tanto
fastidio al Primary Village..." ringhiò LadyDevimon, scrutando Silphymon,
Deramon e Triceramon. L'uomo-aquila ricambiò lo sguardo furente, rispondendo a tono.
"QUELLA VOLTA ERO TROPPO FURIOSO PER COMBATTERE AL MEGLIO, MA QUESTA VOLTA
SARA' DIVERSO. HO ATTESO IL MOMENTO DI PRENDERMI LA RIVINCITA,
LADYDEVIMON!"
SkullSatamon avanzò, puntando lo scettro contro Shakkoumon
e MegaSeadramon. "Se non sbaglio..." gracchiò "...noi abbiamo un
conto in sospeso, vero?"
"NON RESTERA' APERTO ANCORA A LUNGO! JUSTICE BEAM!"
rispose Shakkoumon. I suoi occhi si illuminarono di una luce rossa, e gli ormai
familiari raggi di energia rossa partirono verso l'avversario. Senza farsi
cogliere di sorpresa, lo scheletro gigante si spostò di lato, poi scattò, quasi
invisibile per l'occhio umano, contro il Digimon fusione, alzando il suo
scettro per colpirlo...
"Royal Smasher!" cinguettò Deramon. Dal
cespuglio che portava sulla schiena partì una raffica di noci che costrinsero
il Digimon non-morto a distogliere la sua attenzione da Shakkoumon. Prima che
l'attacco di Deramon potesse raggiungerlo, SkullSatamon tenne lo scettro
davanti a sè con entrambe le mani e lo fece girare come un esperto di arti
marziali, facendo rimbalzare via tutti i colpi. Senza aspettare altro,
LadyDevimon e MarineDevimon si lanciarono all'attacco, scavalcando il loro
collega e gettandosi contro i Digimon dei ragazzi, dando così inizio ad una
furiosa battaglia!
"Ci siamo, ragazzi!" ringhiò MegaSeadramon,
scagliandosi contro la massiccia figura di MarineDevimon con un lungo ringhio
di battaglia. Il demone acquatico fece scattare i suoi tentacoli, abbattendoli
sulle dure scaglie del serpente marino, e facendolo rallentare. Stringendo i
denti, MegaSeadramon fece scattare la sua coda verso l'avversario e lo colpì a
sua volta con una frustrata al torace, costringendolo ad indietreggiare.
MarineDevimon barcollò all'indietro, ma si riprese quasi subito, appena in
tempo per vedere Shakkoumon e Megadramon lanciarsi all'attacco...
"Vediamo se vi piace questo! Evil Wind!"
esclamò MarineDevimon, spalancando le fauci e schizzando un getto di inchiostro
acido contro i tre Digimon che lo stavano affrontando. Shakkoumon e MegaSeadramon,
nonostante la mole, ebbero l'agilità necessaria per scansarlo, ma Megadramon
venne colto impreparato, e il getto lo raggiunse in pieno petto, facendolo
ruggire di dolore e cadere al suolo, mentre alcune volute di fumo bianco si
levavano dalle parti metalliche del suo corpo.
"Megadramon! Tutto bene?" chiese preoccupato
Derek. Il drago robotico rispose sollevandosi sulle zampe e annuendo a denti
stretti. "Nessun problema, Dingo! Posso battere quest'insalata di mare
vagante!"
"Dark Deluge!" esclamò MarineDevimon,
facendo scattare tutti i suoi tentacoli contemporaneamente contro gli altri due
avversari che gli stavano addosso, costringendoli a stare sulla difensiva. Due
delle appendici più corte bloccarono le braccia di Shakkoumon, mentre un
tentacolo più grande passò a pochi centimetri dal muso di MegaSeadramon. Deciso
a non lasciarsi scappare l'occasione, il serpente marino scattò in avanti, con
le fauci spalancate, e morse il tentacolo attaccante, facendo spalancare gli
occhi per la sorpresa e il dolore al possente demone. Ruggendo a denti stretti,
MarineDevimon iniziò ad dimenarsi per sottrarsi alla presa, ma MegaSeadramon
serrò le fauci ancora più strette, e il mostro marino fu costretto a mollare la
presa su Shakkoumon.
"Avanti, Shakkoumon!" esclamò Megadramon,
librandosi nuovamente in aria e puntando le zampe contro MarineDevimon.
"Sistemiamolo ora, prima che si liberi dalla presa di MegaSeadramon!"
"NON CE LO FACCIAMO DIRE DUE VOLTE! KACHINA BOMBS!"
rispose il Digimon statua, scagliando una raffica dei suoi dischi taglienti
contro l'avversario.
"Darkside Attack!" ruggì Megadramon,
esplodendo un paio di missili dai palmi delle mani. Entrambi i colpi centrarono
in pieno MarineDevimon nel momento stesso in cui MegaSeadramon mollava la presa
sul suo tentacolo, esplodendo su di lui e facendolo cadere a terra, seriamente
indebolito!
"AAAaaargh!" ringhiò MarineDevimon, sbattendo
pesantemente contro il freddo acciaio del pavimento. Rimase stordito per
qualche secondo, poi si rialzò, respirando affannosamente. "Kuh... non mi
farò... battere... da voi..."
"Ottimo gioco di squadra, ragazzi!" si
complimentò Takeru. "Ed ora, finiamo di dare il benservito a questo
calamaro troppo cresciuto!"
"NESSUN PROBLEMA, LO TENIAMO IN PUGNO!" rispose
Shakkoumon, mentre MarineDevimon si rimetteva in guardia davanti a lui. Il
duello era appena iniziato...
"Darkness Wave!"
LadyDevimon piroettò su sè stessa e aprì le falde del suo
mantello, facendone uscire un fitto sciame di pipistrelli urlanti che si
diressero verso i Digimon delle ragazze: Silphymon, Triceramon e Deramon. Il
triceratopo bipede, con una rapidità che tradiva il suo corpo massiccio, si
pose davanti ai suoi compagni e alle loro partner, facendo loro scudo, e i
pipistrelli rimbalzarono sulla sua spessa corazza senza infliggere danni
visibili. Con un ringhio di frustrazione, LadyDevimon prese quota, cercando di
mettere un pò di distanza tra sè e il Digimon dinosauro, ma le dimensioni di
quest'ultimo rendevano questa un'impresa difficile. Cogliendo l'occasione,
Triceramon si acquattò al suolo e scattò verso la donna demoniaca, caricando
come un giocatore di football americano. "Mega Dash!" ringhiò,
e LadyDevimon non potè fare altro che spalancare gli occhi allarmata vedendo
quella montagna di muscoli e pelle corazzata ostruirle completamente la
visuale. Poi, il dinosauro colpì in pieno la decisamente più piccola
LadyDevimon con una spallata tremenda, facendola volare all'interno della
stanza con un lungo urlo di dolore. LadyDevimon riuscì a riscuotersi dallo
stordimento appena in tempo prima di abbattersi sul pavimento, e riprese quota
con un rapido movimento del corpo.
"Asì es, Triceramon! Dagliele sode!"
esclamò euforicamente Rosa, agitando i pugni in aria e attirandosi gli sguardi
meravigliati di Hikari e Catherine. Miyako era troppo impegnata ad esultare a
sua volta per badare a quello che faceva la Digiprescelta più giovane...
"Mademoiselle Rosa mi sembra piuttosto
eccitata..." commentò la posata Digiprescelta francese.
"Già... però la capisco..." rispose Hikari,
ricordandosi di come si era entusiasmata lei nel vedere Angewomon combattere
contro la LadyDevimon che serviva Piedmon... "Ma non è il caso di abbassare
la guardia... quella strega ha ancora molti assi nella manica!"
"Su questo sono perfettamente d'accordo,
mocciosa..." rispose LadyDevimon, pulendosi la bocca con il palmo di una
mano e puntando nuovamente contro Triceramon, che aspettava a piè fermo.
"Avanti, fatti sotto!" la incitò il Digimon
dinosauro, mettendosi in una posizione di guardia simile a quella di un pugile.
"Fammi vedere di cosa sei..."
Si interruppe bruscamente e spalancò gli occhi quando
LadyDevimon svanì improvvisamente davanti ai suoi occhi, riapparendo a pochi
centimetri dal suo viso e sferrandogli un potente calcio in mezzo agli occhi,
che gli strappò un grugnito e lo fece barcollare. Prima che Triceramon potesse
riorganizzarsi, LadyDevimon trasformò il proprio braccio sinistro in una lancia
e si gettò sul dinosauro, mirando al petto ora scoperto. "Evil Wing!"
Rosa spalancò gli occhi vedendo quello che LadyDevimon
stava per fare. "Cuidado!"
Per fortuna, prima che la demone potesse sferrare il colpo
mortale a Triceramon, Silphymon apparve praticamente dal nulla davanti a lei,
cogliendola di sorpresa e costringendola a fermare il suo attacco.
L'uomo-aquila fece scattare il pugno verso LadyDevimon, che cercò di scartare
l'attacco gettandosi di lato, ma riuscì soltanto a farsi colpire alla spalla
anzichè al volto, e perse stabilità per un attimo. Silphymon approfittò
immediatamente, colpendo LadyDevimon con una raffica di pugni che la fece indietreggiare,
poi, mentre la donna diabolica era ancora impegnata a difendersi, si concentrò
e lanciò contro di lei un enorme proiettile energetico di forma umanoide.
"ASTRAL LASER!"
"Beak Buster!" si aggiunse la voce di
Deramon. La colomba gigante apparve improvvisamente da dietro Triceramon, si
lanciò come un siluro contro LadyDevimon, circondata da un'aura di energia
bianca, e la raggiunse allo stesso tempo dello Astral Laser di Silphymon. Il
tremendo impatto di entrambi gli attacchi scagliò LadyDevimon contro il
pavimento, facendola rimbalzare un paio di volte e lasciandola stordita.
"Bella prova!" esclamò Miyako, alzando il pugno
in aria, mentre LadyDevimon si rialzava ringhiando di rabbia...
Nel frattempo, Imperialdramon e SkullSatamon si stavano a
loro volta affrontando senza esclusione di colpi. Gli artigli dell'antico drago
scattarono verso lo scheletro gigante, che si difese bloccandoli con il suo
scettro e frustando le sue zampe con le ali, tentando di sfruttare la sua
velocità superiore per sfuggire agli attacchi. Con un ruggito, Imperialdramon
alzò di nuovo la zampa destra e cercò di abbatterla su SkullSatamon, che però
si rivelò ancora una volta un avversario agile: scomparve dal posto in cui si
trovava, lasciando che gli artigli di Imperialdramon si conficcassero
nell'acciaio del pavimento, e riapparve diversi metri più in là, aprendo le ali
e spiccando il volo verso il Digimon leggendario.
"Nail Bone!" ringhiò SkullSatamon,
facendo partire una scarica elettrica dal pomo del suo scettro e colpendo in
pieno Imperialdramon, che gettò un lungo ruggito e cadde a terra,
apparentemente stordito. SkullSatamon ghignò alla vista del Mega in apparente
difficoltà.
"E allora? Che te ne pare del mio Nail Bone? Nessun
Digimon è mai riuscito a restare in piedi dopo esserne stato colpito!"
sghignazzò con tono compiaciuto, prima di scagliarsi di nuovo sul dragone.
"Ed ora... ti mostrerò di che altro sono capace! Skull..."
"POSITRON LASER!" esclamò improvvisamente
la voce del Digimon leggendario, facendo svanire improvvisamente il sogghigno
dal volto del demone scheletrico e facendolo urlare per il disappunto e
l'improvviso panico. Troppo sorpreso per reagire, SkullSatamon non potè fare
nulla per evitare l'abbagliante raggio di energia bianca che partì dal cannone
sulla schiena di Imperialdramon, e venne travolto in pieno, venendo scagliato
violentemente a diversi metri di distanza. Lo scheletro gigante si abbattè al
suolo con un ruggito di dolore, le ali strappate e le ossa annerite, e ci mise
qualche secondo per rialzarsi. Quando lo fece, rimase sbalordito nel vedere che
Imperialdramon si era rialzato senza problemi, e si erà già rimesso in
posizione per riprendere il combattimento, senza alcuna traccia di danni!
"A QUANTO PARE, IO SONO IL PRIMO!" commentò il
potente drago.
"Che... che cosa? Allora avevi solo fatto finta di...
Ma... come hai fatto... persino alcuni Digimon di livello Mega... hanno dovuto
cedere al mio attacco..." ringhiò SkullSatamon, respirando affannosamente.
"Perchè tu non sei rimasto bloccato?"
Imperialdramon rispose alzando una zampa artigliata e
abbassandola repentinamente sul pavimento, e le pareti della caverna vennero
violentemente scosse dal suo enorme peso. "MI SEMBRA CHE TU MI STIA
SCAMBIANDO PER UN DIGIMON QUALSIASI! IO SONO IMPERIALDRAMON, IL DIGIMON DELLA
LEGGENDA! NON BASTERANNO SIMILI TRUCCHETTI A FERMARMI!"
Stringendo i denti, SkullSatamon indietreggiò di qualche
passo, gettando qualche occhiata nervosa attorno a sè. I suoi colleghi erano
ancora impegnati in combattimento con i Digimon degli altri ragazzi prescelti,
e non sembravano cavarsela troppo bene. Non poteva contare sul loro aiuto, e
Phantomon... beh, se non si era scomodato prima, perchè avrebbe dovuto farlo in
quel momento? Il Digimon scheletrico stava iniziando a rendersi conto che
questa volta i loro avversari erano davvero pericolosi, e la loro vittoria non
era garantita...
"Maledizione... siamo nei guai... speriamo di
riuscire a resistere ancora un pò... almeno finchè il sommo Daemon non avrà
finito..." pensò tra sè, afferrando nuovamente il suo scettro con
entrambe le mani e affrontando nuovamente Imperialdramon.
"NON MI PIACE COMBATTERE INUTILMENTE..." esclamò
il drago, con un tono di voce meno imperioso di prima. "FATEVI DA PARTE,
TU E I TUOI AMICI, E AVETE LA MIA PAROLA, E QUELLA DEI MIEI COMPAGNI, CHE NON
VI SARA' FATTO NULLA!"
"Heh. Per farci cancellare dal sommo Daemon? Tu
sogni!" replicò SkullSatamon, scagliandosi nuovamente verso
Imperialdramon. Il drago scosse la testa e si preparò a ricevere l'avversario,
facendosi scudo con le zampe corazzate.
"COME DESIDERI, ALLORA!"
**********
Daisuke era riuscito, all'inizio della battaglia, a
sfuggire al controllo degli uomini di Daemon e ad intrufolarsi all'interno
della base, e in quel momento stava cercando di trovare il prima possibile il
luogo dove Ken poteva essere nascosto. Strinse i denti quando LadyDevimon gli
atterrò pericolosamente vicino a causa dei colpi sferrati da Silphymon e
Deramon, e si allontanò rapidamente prima che la donna demoniaca potesse
riprendersi e vederlo. Dopo essersi guardato attorno meglio che poteva, il
ragazzino si diresse verso la porta più vicina (che era comunque almeno venti
metri più in là): una pesante porta che si trova al lato della sala opposto
rispetto a quello dal quale i ragazzi avevano fatto breccia. L'istinto gli
diceva che Ken era lì, o comunque molto vicino, e lui si fidava del suo
istinto!
Con una veloce corsa, Daisuke arrivò vicinissimo alla
porta... per poi frenare bruscamente quando davanti a lui apparvero Phantomon e
il suo gruppetto di Bakemon, materializzandosi letteralmente dal muro accanto
alla porta. Il ragazzino strinse i denti per il disappunto, scacciando un
leggero brivido di paura.
"Ma bene..." dichiarò Phantomon, sogghignando
dietro il cappuccio. "Come immaginavo, siete venuti a salvare il vostro
amico... siete davvero prevedibili come mi ha detto il mio signore..."
La paura di Daisuke si trasformò rapidamente in rabbia, e
i suoi occhi indirizzarono uno sguardo furioso ai fantasmi. "Anche tu sei
uno scagnozzo di Daemon, eh? Fammi passare, o giuro che te ne faccio
pentire!"
Phantomon gettò indietro la testa e scoppiò in una potente
risata che coprì per un attimo il frastuono della battaglia dietro di loro.
"Hahahahaaa! Non ci sarà bisogno di minacciarmi, in quanto la mia
intenzione era appunto quella di lasciarti passare! Ora che sto per ottenere
quello che voglio, Ichijouji non mi serve più, puoi anche riprendertelo!"
Daisuke fece un passo indietro, sbattendo gli occhi
incredulo. "Huh? Che cosa vuoi dire? Tu... non lavori per Daemon?"
Phantomon scosse la testa, poi sollevò la falce con
noncuranza e la usò per aprire la porta con una lieve spinta. "Fai molte
domande, lo sai? Ma ti posso soltanto dire che ci rivedremo! Per il momento, ti
ripresento il tuo amico!" Poi, si rivolse ai quattro Bakemon che lo
accompagnavano. "Forza, ragazzi, il vostro compito qui è finito! Ora
allontanatevi e aspettate il mio ritorno!"
"Va bene, comandante Phantomon!" risposero in
coro i quattro fantasmi di rango inferiore, volando poi verso un muro alla loro
sinistra e passandoci attraverso. Poi, Phantomon indietreggiò e iniziò a
svanire, immergendosi nel muro di acciaio grigio senza lasciare alcuna traccia
del suo passaggio.
"Hey, aspetta! Mi devi delle spiegazioni..."
cercò di richiamarlo Daisuke, ma era già troppo tardi. Il fantasma era già
svanito. Con leggero disappunto, ma cercando di concentrarsi sui problemi più
urgenti, Daisuke spalancò la porta che Phantomon aveva aperto, ed entrò nella
stanza, una piccola cella spoglia con soltanto una fessura sul muro per fare
entrare aria e luce, senza stare a guardare, iniziando a chiamare il suo amico.
"Ken! Ken, sei qui?"
"Daisuke! Ragazzi, siete arrivati!" esclamò la
familiare voce di Ken Ichijouji, mentre andava ad accogliere il suo migliore
amico. il Digiprescelto della Bontà era in piedi nel bel mezzo della stanza,
evidentemente allertato dai rumori e dalle vibrazioni causate dalla battaglia.
"Hey, Ken!" esclamò Daisuke "Tutto bene?
Siamo venuti a prenderti!". I due ragazzi corsero l'uno verso l'altro e si
scambiarono un cinque, felici di rivedersi. "Gli altri sono là fuori, e
stanno tenendo a bada i servi di Daemon... solo che non ho visto Daemon
stesso!"
"Non so dove sia... ma non importa!" rispose il
Digiprescelto della Bontà. "Per adesso, credo sia meglio uscire di qui
prima che Daemon sia in grado di intervenire!"
Daisuke storse il naso, mentre lui e Ken infilavano
nuovamente la porta della cella per tornare dai loro compagni. "Scommetto
che c'entra in qualche modo quel Phantomon che mi ha fatto passare..."
mormorò con aria pensosa. "Poi ti racconto..."
**********
Nel frattempo...
"TERRA FORCE!"
Con un ruggito di battaglia, WarGreymon creò una sfera di
energia rossa tra le zampe e la scagliò verso un gruppo di Fugamon artificiali
che sembravano in procinto di cogliere alle spalle Zudomon, inghiottendoli in
una tremenda esplosione e facendoli dissolvere. Con un sospiro di sollievo, il
dinosauro corazzato si guardò intorno per vedere come se la stavano cavando i
suoi compagni: MetalGarurumon aveva appena distrutto un minaccioso
MetalTyrannomon con un unico Metal Wolf Claw, mentre Garudamon e
MegaKabuterimon aprivano enormi varchi nelle file nemiche a colpi di artigli e
corno. Più in là, Lillymon aveva appena paralizzato uno SkullGreymon
artificiale infilandogli al collo una delle sue corone di fiori, indebolendolo
abbastanza da permettere a Zudomon di finirlo con un paio di colpi di martello.
La battaglia continuava ad infuriare, ma i Digimon dei ragazzi prescelti erano
chiaramente in vantaggio, e l'esercito nemico, ormai più che dimezzato, era sul
punto di cedere...
Tuttavia, Mummymon continuava a vedersela brutta con
Arukenimon: il Digimon mummia si stava concentrando sullo schivare i colpi e
tentare di arrivare alle spalle della sua compagna per sottrarle il Black Gear
dalla schiena... ma questa, ancora sotto il completo controllo di Mephistomon,
stava cercando di distruggerlo! Mummymon parò a malapena un fendente serrato
dagli artigli della donna-ragno e barcollò all'indietro, spiazzato dalla forza
inaspettata di cui Arukenimon stava facendo sfoggio. WarGreymon cercò di volare
verso il luogo dello scontro per dare una mano al Digimon non-morto, ma si
ritrovò bloccato quando un piccolo gruppo di Airdramon si affrettò attorno a
lui, impedendogli di raggiungere il nuovo compagno di squadra. Frustrato,
WarGreymon iniziò a sferrare colpi tremendi ai draghi volanti, cancellandone
uno con un semplice colpo d'artiglio... ma già altri stavano arrivando per
unirsi alla battaglia!
"Ow! Calma, Arukenimon-chan!" esclamò Mummymon
quando un altro fendente della donna-ragno lo mandò a sedersi poco
elegantemente sul terreno. "So che uno dei motivi per cui mi piaci è il
tuo carattere forte... ma non c'è bisogno di sottolinearlo così!".
Sghignazzò brevemente della propria battuta, poi si tolse di mezzo in tempo per
evitare un altro groviglio di fili di seta appiccicosa sparato da Arukenimon.
Il Digimon non-morto sapeva bene che non avrebbe potuto restare sulla difensiva
ancora a lungo, e che i suoi nuovi compagni erano troppo impegnati a farsi
strada tra l'esercito nemico per poterlo aiutare, perciò decise che era giunto
il momento di passare al contrattacco!
"Chiunque si opponga al sommo Mephistomon... dovrà
morire!" ringhiò Arukenimon, scagliandosi nuovamente contro il suo
ex-complice, artigli spiegati e pronti a colpire. Ma questa volta, Mummymon non
attese di ricevere l'attacco.
"Mi spiace, Arukenimon-chan, ma credimi... questo
farà più male a me che a te! Snake Bandage!" Con un rapido
movimento delle braccia, Mummymon fece saettare alcune delle bende che lo
coprivano verso la donna-ragno, che spalancò gli occhi quando si rese contro di
aver abbassato la guardia, e tentò di gettarsi di lato, ma inutilmente: le
striscie di lino si avvolsero attorno ai polsi di Arukenimon, bloccandoli come
un paio di manette, e attorno alle sue zampe, facendole perdere l'equilibrio!
Con un grido di disappunto, Arukenimon piombò a terra di faccia e iniziò
immediatamente a contorcersi per liberarsi dai legacci.
"M-maledizione!" imprecò Arukenimon.
"Liberami subito, razza di traditore!"
Mummymon interruppe l'attacco e lasciò che le bende che
aveva scagliato finissero di avvolgersi attorno agli arti di Arukenimon.
"Certo, Arukenimon-chan..." disse, stringendo gli occhi con determinazione.
"Ora ci penso io a liberarti!" Con queste parole, il Digimon mummia
corse verso la sua compagna, fermandosi solo per guardarsi le spalle da due
Fugamon con un paio di colpi di fucile, e la arrivò alla schiena, dove
individuò immediatamente il nero metallo luccicante del Black Gear, ancora
crepitante di energia. Facendo appello a tutte le sue forze per bloccare la sua
furiosa complice, Mummymon la tenne ferma con una mano, mentre con due artigli
dell'altra afferrò il diabolico congegno e iniziò a tirare, estraendolo
lentamente dalla spalla della donna-ragno. Il Digimon mummia strizzò un occhio
per il bruciore quando una piccola scarica elettrica azzurra partì dal Black
Gear e gli percorse la mano, ma non mollò la presa. Finalmente, dopo alcuni secondi
di lotta, il Black Gear uscì dalla spalla della donna-ragno, che urlò di dolore
e si accasciò a terra senza fiato, mentre la pelle della spalla, nel punto dove
l'ingranaggio nero era stato conficcato, ritornava normale, senza lasciare
neanche una cicatrice.
Con un sogghigno di soddisfazione, Mummymon stritolò il
Black Gear nella mano, riducendolo in polvere di granito nero, e si chinò per
dare una mano alla sua compagna, strappando via le striscie di lino che le
bloccavano braccia e gambe. "Arukenimon! Arukenimon, tutto
bene?"
Dopo qualche secondo passato a riprendere fiato,
Arukenimon alzò la testa e fu accolta dal volto preocupato del suo complice.
Sentendosi ancora girare la testa, la donna-ragno si appoggiò una mano sulla
fronte e si alzò sulle zampe artigliate. "Che... mal di testa... Mummymon?
Ma... ma che diamine è successo... mi ricordo soltanto quegli strani dischetti
neri che ci volavano contro... poi più nulla..."
"SIIII!" esclamò Mummymon al colmo della gioia,
balzando incontro ad Arukenimon ed abbracciandola con fervore, completamente
dimentico del fatto che tutt'attorno stava infuriando la battaglia contro i
Digimon artificiali. "Finalmente sei tornata in te, Arukenimon-chan! Non
sai quanto mi sei mancata! Sono così felice di..."
SCIAFF!
Il rumore della mano di Arukenimon che incontra la guancia
di Mummymon.
Il Digimon non-morto venne scagliato via dal ceffone
dell'infuriata donna-ragno e finì col sedersi poco elegantemente per terra, un
grosso segno a forma di mano sulla guancia sinistra! Si rialzò sfregandosi la
zona colpita, e spalancando gli occhi alla vista della sua compagna circondata
da un'inconfondibile aura rossa e con delle venuzze che le pulsavano sulla
fronte...
"Ma che ti salta in mente, pezzo di scemo!?" gli
urlò in faccia Arukenimon. "Fallo di nuovo e quelle bende le userò per
legarti come un salame e farti fare il bungee-jumping!"
Nonostante la reazione violenta di Arukenimon, Mummymon
non potè fare a meno di sghignazzare. "Hehe... sei davvero tornata
normale, Arukenimon-chan..."
La donna-ragno storse il naso sentendo il nomignolo che
ormai il suo complice le aveva affibbiato. "Va bene, va bene... ora mi
spieghi che diavolo sta succedendo? Cosa sono tutti questi Digimon che
combattono, e..." Si interruppe per schivare le fauci di un Raremon
artificiale e distruggerlo con un rapido colpo d'artiglio, poi riprese. "E
cosa c'entrano con la nostra missione?"
"Ehm, sì... allora... la cosa è un pò lunga da
spiegare, Arukenimon-chan, ma... vedi quei Digimon?" rispose Mummymon,
indicando con la mano WarGreymon, MetalGarurumon, e gli altri Digimon dei
ragazzi prescelti. "E' per merito loro e dei Digiprescelti se ora possiamo
proseguire con il nostro lavoro... quindi che ne dici se gli diamo una mano in
questa battaglia? Abbiamo un favore da rendere al Digimon che ci ha tenuto in
schiavitù, dopotutto!"
Un largo sogghigno apparve sul volto di Arukenimon.
"Sì, l'idea mi piace... E va bene, Mummymon, uniamoci alla festa!"
Dopo essersi scambiati uno sguardo d'intesa, i due
ex-servitori di Mephistomon si gettarono nuovamente in mischia, assalendo i
Digimon artificiali con rinnovata convinzione e iniziando ad aprire enormi
varchi nella loro già semidistrutta formazione...
Su una collinetta poco distante dal luogo della battaglia,
Taichi sfoderò un largo sorriso e si girò verso i suoi compagni alzando un
pollice in aria. "Perfetto, ormai la situazione è sotto controllo! Anche
Arukenimon è stata liberata dal controllo dei Black Gear, e penso che ormai
quei Digimon artificiali abbiano i secondi contati! Koushiro-kun, hai ricevuto
per caso qualche comunicazione da Gennai?"
Il rossino, che stava controllando lo schermo del suo
computer portatile come era sua consuetudine, scosse la testa. "Nessun
messaggio, Taichi-san. Pare che il gruppo che adesso i nostri Digimon stanno
affrontando sia l'unico che Mephistomon ha mandato." Quest'affermazione
suscitò le reazioni sorprese di tutti gli altri ragazzi prescelti.
"Davvero non era un diversivo?" chiese Sora,
dubbiosa. "E... e allora per quale motivo ci avrebbe mandato contro quei
Digimon?"
"Appunto! Ha solo sprecato risorse per niente!"
fece eco Mimi. Koushiro scosse la testa, dubbioso.
"Non so che dirvi, amici... forse sperava che un
attacco massiccio potesse sconfiggerci..."
**********
A numerosi settori di distanza, un'autentica grandinata di
pixel neri e stringhe di dati stava convergendo verso la fortezza semidistrutta
dell'Imperatore, intrufolandosi nei corridoi e fluttuando verso la sala
controllo, dove Mephistomon li stava attendendo a braccia aperte. Il demone dal
volto di capra rise sonoramente, vedendo i dati di cui aveva bisogno arrivare
sempre più numerosi e scomparire all'interno del suo corpo, aumentando la sua
forza ad ogni secondo...
"Sì... ottimo lavoro, mocciosi prescelti...
continuate pure a distruggere i miei Digimon... mi state facendo soltanto un
favore..."
La massa muscolare del demone stava aumentando a vista
d'occhio, e le ripugnanti fauci che erano apparse diverso tempo prima sui suoi
addominali riemersero e iniziarono a schioccare a vuoto per alcuni secondi
prima di sparire. Le corna di Mephistomon si erano allungate, ed ora erano
ulteriormente incurvate, e la peluria sulle braccia e sulla metà inferiore del
corpo si era fatta più ispida. Non solo questo, ma l'energia negativa che il
suo corpo emanava si era fatta più intensa, e pareva in procinto di esplodere
da un momento all'altro...
"Ormai ci siamo... tra poco avrò abbastanza
energia... per tornare quello che ero e anche di più!"
**********
Di ritorno alla tana di Daemon, la battaglia con i tre
scagnozzi del signore dei demoni stava ormai volgendo al termine. SkullSatamon,
LadyDevimon e MarineDevimon avevano resistito fino allo stremo delle forze, ed
erano riusciti ad infliggere qualche danno ai loro avversari, ma erano in
inferiorità numerica, e Imperialdramon si era rivelato un osso troppo duro:
nulla di quello che i tre Digimon malvagi avevano tentato era riuscito anche
soltanto a far indietreggiare il Digimon leggendario, e ormai le loro forze si
stavano esaurendo.
MarineDevimon indietreggiò respirando affannosamente e
rimettendosi al fianco dei suoi compagni, che sembravano altrettanto esausti.
"Maledizione... non mi aspettavo che quei mocciosi e i loro animaletti
domestici fossero diventati così forti... Se continua così... non dureremo
abbastanza da essere puniti dal sommo Daemon!"
"Se ci tieni così tanto a scatenare le ire del nostro
signore, puoi benissimo toglierti dai piedi adesso!" sbottò un'irritata
LadyDevimon, flettendo gli artigli e preparandosi ad un altro scontro. Davanti
a lei e ai suoi compagni, si erano riuniti tutti i Digimon dei ragazzi
prescelti, con Imperialdramon al centro, mentre i loro partner umani erano a
poca distanza dietro di loro, e assistevano con il fiato sospeso, e con
crescente speranza, alla battaglia. Il fatto che Daemon non si fosse ancora
fatto vedere forse voleva dire che sarebbero riusciti a recuperare Ken e a
fuggire da quel posto senza dover combattere contro di lui...
"Meno parole, voi due, e cerchiamo di rallentarli
ancora un pò! Non appena il nostro signore arriverà, quei mocciosi capiranno
con chi hanno davvero a che fare!" li esortò SkullSatamon, riprendendo lo
scettro tra le mani e mettendosi in guardia. Nessuno di loro sembrava essersi
accorto, nel trambusto della battaglia, della sparizione di uno dei
Digiprescelti...
"Bisogna dire che gli scagnozzi di Daemon la sanno
vendere cara, la pelle..." sbottò Megadramon, trattenendo un sospiro
esasperato al vedere i loro tre avversari ancora disposti ad andare avanti.
Anche i Digimon dei prescelti cominciavano a sentire gli effetti della fatica e
dei colpi presi, tranne Imperialdramon che sembrava essere ancora fresco come
una rosa.
"Poteva andare decisamente peggio... se non altro non
abbiamo avuto a che fare con Daemon in persona!" rispose Deramon,
preparandosi a scagliare un'altra bordata di noci contro i tre demoni. I due
schieramenti rimasero a squadrarsi in cagnesco per diversi secondi, mentre
ognuno dei combattenti si muoveva lentamente sul posto, attendendo di cogliere
una qualsiasi distrazione nei suoi avversari...
"Hey, voi tre buffoni! Invece che badare ai Digimon,
avreste dovuto dare un'occhiata ai ragazzi!" esclamò improvvisamente la
familiare voce di Daisuke, proveniente da dietro gli scagnozzi di Daemon. I tre
mostri, coltio di sorpresa, fecero un balzo e si girarono di scatto nella
direzione da cui proveniva la voce, mentre un terribile presentimento si
impadroniva di loro... e spalancarono gli occhi per l'orrore quando videro
Daisuke e Ken che correvano verso i loro compagni, cercando di aggirarli!
"Daisuke! Ce l'hai fatta!" esclamò Hikari,
sorridendo di gioia.
"NO! Era tutto un loro trucco per sottrarci
Ichijouji!" urlò SkullSatamon, quasi in panico. "Dobbiamo fermarli, o
il sommo Daemon non ce la farà passare liscia!"
LadyDevimon si librò in volo, puntando i due Digiprescelti
che in quel momento le stavano passando a fianco, a qualche metro di distanza.
"Lasciate fare a me! Ora li..."
"GIGA CRUSHER!"
Quell'attimo di distrazione dei tre demoni fu tutto ciò
che serviva ad Imperialdramon: il drago caricò il cannone montato sulla schiena
e sparò da esso un enorme raggio di energia bianca che si frantumò all'istante
in una miriade di strali di luce più piccoli, che descrissero in aria una trama
di scie e colori prima di dirigersi in massa sugli sbalorditi scagnozzi di
Daemon. Troppo sorpresi per reagire efficacemente, i Digimon malvagi urlarono
in preda al panico quando lo sciame di laser si abbattè su di loro ed esplose
sui loro corpi come tanti fuochi d'artificio! Uno alla volta, SkullSatamon,
LadyDevimon e MarineDevimon vennero sollevati da terra e scagliati
dolorosamente contro i muri della stanza, per poi afflosciarsi al suolo
storditi e senza forze, mentre Daisuke e Ken oltrepassavano rapidamente il
portone d'ingresso ormai distrutto e si affiancavano ai loro compagni, che li
riabbracciarono con gioia.
"M... maledizione..." ringhiò MarineDevimon,
cercando faticosamente di rialzarsi sollevandosi su due tentacoli. "E'...
è andato tutto... nel peggiore dei modi..."
"Hey, Daisuke! Ken!" esclamò Michael battendo
una mano sulla spalla dei due Digiprescelti. "Ancora una volta siete
riusciti a sorprenderci, eh?"
"E' diventato un pò il mio lavoro..." rispose
Daisuke sfregandosi il naso con il dito indice.
"Più che altro, mi dispiace per avervi fatto
rischiare così tanto..." si scusò Ken "...e vi devo ringraziare per
essere venuti a salvarmi."
"Hey, a cosa servono gli amici?" chiese
retoricamente Takeru.
Imperialdramon annuì, osservando i tre scagnozzi di Daemon
a terra privi di forze, poi si rivolse ai raggi e agli altri Digimon.
"INFATTI. MA ORA E' IL CASO DI LEVARE LE TENDE. PER IL MOMENTO SIAMO IN
VANTAGGIO, MA NON VORREI MAI CHE..."
"Attention, Imperialdramon! Garde a toi!"
esclamò improvvisamente Catherine, spalancando gli occhi e indicando spaventata
un punto non meglio identificato di fronte al drago che, colto di sorpresa,
guidato dal solo istinto di sopravvivenza, alzò una zampa per mettersi in
posizione di guardia. Appena in tempo: con la velocità di un proiettile, una
grossa sfera di fuoco esplose dai meandri della tana di Daemon, sfrecciò oltre
i suoi tre servitori ancora a terra, e si schiantò contro la zampa sollevata di
Imperialdramon, costringendo gli altri Digimon a separarsi e il drago leggendario
ad indietreggiare di qualche passo, fino a giungere con le spalle al muro!
"Imperialdramon!" esclamarono contemporaneamente
Ken e Daisuke. Il potente Digimon, stringendo i denti per il bruciore, scosse
la zampa indolenzita e rivolse uno sguardo rassicurante ai due ragazzi, come
per dire che non era successo niente...
"NESSUNO DI VOI SE NE ANDRA' DI QUI! NON FINCHE'
NON LO DIRO' IO!" tuonò improvvisamente una voce innaturale giunta
dalla stessa direzione della palla di fuoco. Sotto gli occhi di tutti, una
figura alta e dall'aspetto intimidatorio uscì dalle tenebre, la sua tunica rossa
che svolazzava con ogni minimo movimento, le grandi ali da pipistrello
spiegate, e gli occhi bluastri che dardeggiavano di rabbia. La mano destra
della creatura era puntata verso il gruppo dei Digiprescelti, e ancora qualche
lingua di fuoco danzava sulle sue unghie cremisi, mentre nella mano sinistra
teneva un piccolo oggetto che dalla loro posizione i ragazzi non riuscirono ad
identificare. Con un verso che non poteva essere interpretato in altro modo che
come paura, SkullSatamon, LadyDevimon e MarineDevimon scattarono in piedi
nonostante la debolezza, per poi mettersi in ginocchio e inchinarsi fino a
toccare per terra con la fronte. La vista di quei tre potenti mostri ridotti ad
inginocchiarsi e implorare pietà agghiacciò molti dei Digiprescelti. Questo
poteva voler dire soltanto una cosa...
"Sommo Daemon!" esclamò SkullSatamon,
confermando i timori del gruppo. La voce gracchiante e roca dello scheletro
gigante era ora incrinata dal terrore della morte. "Siamo... siamo
terribilmente spiacenti! Non siamo riusciti a trattenerli..."
"Che cosa? Quello è Daemon?" esclamò Daisuke,
guardando meravigliato (e forse anche un pò deluso) la figura in tunica che si
avvicinava a passo lento e controllato.
"Mi aspettavo qualcuno un attimo più
spaventoso..." commentò Derek, dando voce ai pensieri di Daisuke. Al suo
fianco, Iori scosse la testa. "Questo è proprio uno di quei casi in cui
non bisogna giudicare dalle apparenze..." commentò il Digiprescelto più
giovane.
"Ha... ha ragione..." confermo Hikari, che aveva
iniziato a tremare visibilmente alla vista del signore dei demoni, terrificata
dalla sensazione di gelo e tenebre che la sua vista le causava. "Lo
sento... sento che quella creatura... emana una fortissima aura
negativa..."
Daemon impose il silenzio ai suoi uomini con un gesto
della mano. "RITIRATEVI, VOI TRE! NON SIETE ALL'ALTEZZA DI
IMPERIALDRAMON!". A queste parole, i tre demoni di rango inferiore,
trattenendo a stento un sospiro di sollievo, si rialzarono e iniziarono
lentamente ad allontanarsi, mentre Daemon si schierava davanti ai Digimon dei
ragazzi prescelti, alzando nuovamente la mano destra e creando un'altra
fiammata. Le sue parole successive furono esattamente ciò che serviva per far
tendere come corde di violino i nervi dei ragazzi...
"ME NE OCCUPO IO, PERSONALMENTE..."
CONTINUA...
Note dell'autore: Ecco fatto! Finalmente! Ragazzi, è duro
continuare a scrivere quando si è impegnati con lo studio e con l'occasionale
'blocco dello scrittore', ma spero che questo capitolo sia almeno decente...
Come potete vedere, e come ho già detto una volta, gli scagnozzi di Daemon sono
depotenziati rispetto alla serie (SkullSatamon che paralizza Imperialdramon - IMPERIALDRAMON!
- con una singola scarica elettrica? A me sa di stracciato...), ma comunque
abbastanza forti da metterli in difficoltà. Ma ora i ragazzi dovranno
affrontare Daemon in persona! Come andrà a finire? E cosa faranno Phantomon e
Mephistomon? Quali sono i piani di Arukenimon e Mummymon? Per il momento questi
due sono dalla parte dei ragazzi prescelti, ma...
Molto bene, con questo direi che vi posso dare
appuntamento alla prossima volta! Spero che con l 20 Dicembre la mia mole di
studio si assottigli e io possa dedicare un pò più di tempo a questa storia!
Salve a tutti... e mi raccomando, recensite! Ciao!
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Bentornati, amici lettori! Siamo finalmente
arrivati al Capitolo 23 della mia prima serie di Digimon, e ormai la battaglia
finale (o forse dovrei dire LE battaglie finali...) è ad un passo... prima,
però, i ragazzi dovranno vedersela con Daemon e trovare il modo di tornare a
casa... e non hanno idea di quali sorprese Mephistomon e il misterioso (ma
davvero?) 'benefattore' di Oikawa abbiano in serbo per loro!
Mimi: Ecco, lo sapevo... ha intenzione di farci qualche
altra brutta sorpresa...
Derek: Meno male che Digimon non gli appartiene,
altrimenti chissà dove saremmo adesso...
Justice: Tanto per incominciare, signor Digiprescelto
dell'Adattabilità, un pò di rispetto per chi ti ha dato un ruolo un attimo più
importante di quella frazione di episodio nella quale sei stato relegato nella
serie originale! >_<
Derek: ...ammutolisco.
Justice: Ti conviene, potrei sempre decidere di
cancellarti dalla fic...
Jyou: Ehm... non mi sembra il caso di litigare così per
queste sciocchezze... non faremmo meglio a rispondere alle recensioni e poi
proseguire con la storia?
Justice: (borbottando) Va bene, va bene...
Taichi: Come accade spesso, ci arriva per prima la
recensione del nostro amico KillKenny, che a quanto vedo si aspetta fuoco e
fiamme per gli scontri finali! Molto bene, sarai accontentato, e questo
capitolo non sarà che l'inizio! Se sta tornando Apocalymon? Hmmm... l'autore mi
comunica che non posso anticipare niente, mi dispiace...
Justice: Grazie ancora dei complimenti, Francesca Akira,
ma sono comunque convinto che tu sia molto più brava di me in campo Digimon!
Non conta il fatto che io aggiorni più spesso... per il resto, sì, Daemon ha
usato molta energia per creare il Digivice di Phantomon... ma considera anche
che Imperialdramon non ha ancora ottenuto il Fighter Mode, in cui è molto più
potente! Quindi, Imperialdramon potrebbe non essere in così netto vantaggio...
Iori: Ancora una volta, Miele, siamo contenti che il
capitolo ti sia piaciuto, e speriamo che la nostra battaglia con Daemon sia
all'altezza delle tue aspettative. Per il resto... beh, intanto l'autore ha
voluto far avvicinare un pò questi due personaggi... in futuro vedremo come
evolverà, visto che l'autore preferisce procedere un pò per gradi...
Jyou: Ringraziamo inoltre Topomouse per la recensione:
beh, l'autore dice che, in effetti, cerca sempre di mettere un certo impegno
nei combattimenti. E, dato che questi ultimi capitoli saranno pieni di
combattimenti, aspettati scintille anche tu! Per il resto... chi sia
AlforceVeedramon sarà spiegato in questo capitolo!
Miyako: Ringraziamo per i suoi commenti anche Driger, alla
quale questa storia sembra fare sempre impressione positiva. Ora ci vedrai in
azione contro Daemon in persona, e gli ultimi tasselli del puzzle cominceranno
ad andare al loro posto... continua a seguirci! Per quanto riguarda la
recensione di Rika88... davvero pensi che Ken sia stato messo in ombra? In tal
caso, l'autore vedrà di dargli un pò più di ruolo, in modo che non scompaia
dietro Daisuke. Arukenimon... beh, ormai la conosciamo! E infine Daisuke...
anche secondo l'autore, l'anime non ha reso proprio giustizia al suo
personaggio. Certo, io sono la prima a dire che è un fesso, un imbranato, un
buffone, uno che si crede chissà chi, uno...
Daisuke (irritato): Abbiamo capito, non serve che tu
sottolinei!
Miyako: ...però riconosco anch'io che si è comportato in
maniera matura e responsabile nelle ultime puntate, e lo rispetto per questo!
Justice: Questo capitolo segna inoltre il ritorno in scena
di un Digimon molto amato sia da me che, a quanto vedo, anche dai lettori...
comunque, non vi anticipo altro, visto che il capitolo sta per incominciare!
Buona lettura a tutti!
**********
Capitolo 23 - La sconfitta di Daemon
Mondo Digitale. Una pianura erbosa nella zona
sud-orientale.
Un silenzio innaturale regnava supremo sulla zona,
interrotto solo da qualche alito di vento che spirava tra i rami degli alberi e
dall'occasione, sparuto piccolo Digimon che saltellava tra l'erba, tenendosi a
debita distanza dalle dozzine di infernali obelischi di controllo che
costellavano il terreno. Una coltre di nuvole nere, percorsa da minacciose
scariche elettriche, si era raccolta sopra la zona, come se la presenza delle
Dark Towers, così fitta in quel settore, avesse inquinato l'atmosfera. Quella
che, prima dell'avvento di Mephistomon, era semplicemente un'altra zona di
DigiWorld era ora ridotta ad una pianura morta e pervasa di energie negative,
evitata da tutti i Digimon.
Improvvisamente, l'opprimente quiete venne spezzata quando
una familiare ombra nera apparve in volo sopra la miriade di torri nere che si
stagliava minacciosa contro il cielo: era la sagoma di un Digimon nero,
corazzato e simile ad un incrocio tra un Tyrannosaurus Rex e un drago... un Digimon
che a lungo aveva cercato il suo motivo di esistere e combattere, e che in quel
momento stava guardando con disprezzo la sterminata distesa di Dark Towers...
quelle Dark Towers a cui doveva la sua creazione, ma verso le quali non provava
altro che odio... e che avrebbero continuato ad insozzare il Mondo Digitale che
lui aveva imparato ad amare, se non avesse fatto qualcosa.
E qualcosa poteva fare. Quegli orribili strumenti di
controllo erano il mezzo con cui Mephistomon cercava di portare la distruzione
nel Mondo Digitale, e poi anche in quello Reale. Erano stati il mezzo con cui
aveva dato vita ai suoi distruttivi Digimon artificiali, con i quali progettava
di mettere a ferro e fuoco entrambi i mondi. Lui stesso era un prodotto, per
quanto imprevisto, di un centinaio di quegli orrori.
E tuttavia, quegli stessi poteri che tutte quelle Dark
Towers gli avevano conferito, ora sarebbero stati il mezzo per annientarle...
Dopo essere rimasto immobile a mezz'aria ancora per
qualche secondo, BlackWarGreymon alzò entrambe le braccia, e una sfera di
energia nera dai riflessi purpurei cominciò ad apparire tra i suoi artigli
corazzati, diventando sempre più grande man mano che il Mega artificiale si
concentrava. Ben presto, la sfera raggiunse dimensioni pari a quelle del
Digimon, e iniziò a pulsare, quasi implorando il suo creatore di lasciarla
andare e permetterle di divorare i suoi bersagli. Ancora per un secondo
BlackWarGreymon rimase concentrato, portando l'energia al massimo, poi lanciò
il suo ruggito di battaglia.
"TERRA DESTROYER!"
Con un rapido movimento delle braccia, BlackWarGreymon
scagliò la sfera di energia negativa contro le Dark Towers, in un punto in cui
la concentrazione era superiore. L'enorme proiettile partì con il ruggito di
una belva infuriata, piombando come una meteora sugli obelischi di controllo e
tingendo l'aria dei suoi riflessi violacei. Si sentì un rombo tremendo, simile
a quello di un fulmine che cade molto vicino, quando il Terra Destroyer toccò
il suolo ed esplose, proiettando in aria enormi zolle di terra e frammenti di
granito nero che fino a qualche istante prima appartenevano alle diaboliche
torri nere. Decine di Dark Towers furono vaporizzate dall'esplosione iniziale,
mentre numerose altre vennero sradicate e gettate per terra dall'onda d'urto.
Con cupa soddisfazione, BlackWarGreymon osservò le Dark Towers cadute che si
dissolvevano nel nulla, la sua corazza nera illuminata dalla luce purpurea del
suo attacco. Gradatamente, il terrificante rumore dell'esplosione si quietò, e
la luce nera che aveva avvolto la zona si diradò, permettendo di vedere i
devastanti effetti del Terra Destroyer: la zona dove la Dark Towers erano state
erette era stata ridotta ad un cratere rovente e dai bordi anneriti, circondato
da qualche misero resto degli obelischi di controllo e avvolto in una nube di
fumo grigio che saliva lentamente. BlackWarGreymon storse impercettibilmente il
naso: un danno notevole per quella zona... tuttavia, pur sempre minore di
quello che le Dark Towers avrebbero fatto se fossero rimaste in piedi.
Lentamente, il dinosauro nero scese a terra e si affilò gli artigli l'uno
contro l'altro, puntando lo sguardo verso le Dark Towers rimaste in piedi.
"Finalmente, ora lo so..." disse tra sè
BlackWarGreymon. "Ora so qual è il mio compito, e quale potrebbe essere
il mio scopo in questo mondo..."
**********
I ragazzi e i loro compagni trattennero il fiato, tenendo
gli sguardi fissi su Daemon che avanzava verso di loro, una fiamma rossa che
ardeva quasi rabbiosamente nel palmo della sua mano destra. Inquietanti
bagliori di luce scarlatta illuminavano a sprazzi e in confuso i muri d'acciaio
della tana del signore dei demoni, e le figure in ritirata di SkullSatamon,
LadyDevimon e MarineDevimon. Daisuke e Ken, alla testa del gruppo dei loro
amici, dovevano ammettere di essere felici del fatto che le lingue di fuoco non
illuminassero anche il volto di Daemon, che restava sempre nascosto dal
cappuccio della tunica. Dietro di loro, Hikari era riuscita a smettere di
tremare, ma il suo sguardo impaurito era ancora fisso sul Digimon ammantato.
L'energia negativa emessa dal suo corpo era qualcosa che lei non aveva mai
sentito nemmeno quando era stata trascinata nella Dark Area...
Con un unico movimento della mano sinistra, Daemon fece
sparire il piccolo oggetto che teneva stretto in essa nella manica del suo
abito dalle ampie falde e continuò ad avanzare. Ormai la sua possente figura
copriva la vista dei ragazzi e dei Digimon più piccoli. Finalmente, Daemon
parlò, la voce tetra che rimbombava in tutta la caverna. "ALLORA,
VOGLIAMO INIZIARE? NON HO TUTTO IL GIORNO DA DEDICARVI, E IL VOSTRO AMICO HA
QUALCOSA CHE MI APPARTIENE. CONSEGNATEMELO SUBITO, E VI LASCERO' ANDARE. QUESTO
E' IL MIO ULTIMO AVVERTIMENTO."
Con aria decisa, Imperialdramon avanzò verso il demone
ammantato, ricambiando il suo sguardo furente con uno determinato. "QUESTO
TE LO PUOI SCORDARE, DAEMON. NON SAPPIAMO COSA TU VOGLIA DA KEN, MA SICURAMENTE
LE TUE INTENZIONI NON SONO BUONE. SE VUOI KEN, DOVRAI PRIMA PASSARE SU DI
NOI!". Guardandosi attorno, il drago leggendario sorrise tra sè vedendo
che la sua stessa espressione era riflessa sui volti di tutti gli altri Digimon
e dei ragazzi prescelti.
"L'hai sentito, amico?" riprese Daisuke,
indicando Imperialdramon con il pollice. "Questa è la nostra risposta,
quindi fai le valigie e smamma, oppure rimani e affrontaci... ma ti avverto che
non ci faremo battere tanto facilmente!"
Daemon scosse la testa, facendo finta di essere
dispiaciuto per la risposta. "VOI ESSERI UMANI DOVETE SEMPRE FARE LE
COSE NELLA MANIERA PIU' DIFFICILE, EH? E AVETE FINITO PER CONTAGIARE I VOSTRI
DIGIMON... D'ACCORDO, SE E' QUESTO CHE VOLETE, MI PRENDERO' IL DARK SEED DOPO
AVER SPAZZATO VIA I VOSTRI PATETICI ANIMALETTI... SOLO, NON DITE CHE NON VI
AVEVO AVVISATO!"
"Ma si può sapere una buona volta cos'è questo Dark
Seed?" chiese Takeru. "E perchè mai dovrebbe averlo Ichijouji-san? A
cosa ti serve?"
Daemon ghignò dietro il cappuccio. "HUHUHUUU...
CERTO, VOI NON POTETE RICORDARE... MA AD OGNI MODO, NON CREDO CHE QUESTA
RISPOSTA VI SERVIRA' A MOLTO, VISTO CHE LA VOSTRA FINE E' VICINA. SAPPIATE SOLO
CHE IL SUO POTERE MI PERMETTERA' DI REGNARE INCONTRASTATO SUI VOSTRI MONDI, IN
OGNI TEMPO E IN OGNI ERA. MA IL TEMPO DELLE PAROLE E' FINITO, MOCCIOSI
PRESCELTI! EVIL INFERNO!"
Con queste parole, Daemon portò avanti le mani aperte e
lanciò un'enorme sfera di fuoco scarlatto contro i suoi avversari impreparati.
Il proiettile fiammeggiante schizzò attraverso l'aria a velocità folle e colpì
il terreno davanti ai Digimon, esplodendo fragorosamente e inghiottendo alcuni
dei Digimon nel suo bagliore infernale. Tra urla di dolore e disappunto,
Silphymon, Deramon, Triceramon e Megadramon vennero scagliati in aria
dall'esplosione e gettati sul pavimento, mentre gli altri Digimon
indietreggiavano allarmati, chiudendosi in difesa per proteggersi dalle
fiammate e dai detriti che schizzavano per ogni dove.
"Ragazzi!" esclamò Daisuke, facendosi scudo con
le braccia e cercando disperatamente di mantenere l'equilibrio. Lui e gli altri
bambini prescelti erano stati costretti a ritirarsi verso un anfratto della
grotta per evitare di restare coinvolti nella lotta.
"Accidenti..." mormorò Michael, osservando
preoccupato il suo Digimon, MegaSeadramon, che tentava di difendersi dall'onda
d'urto dell'esplosione, ma veniva infine sollevato in aria e scagliato contro
il muro. "Questo tizio non scherza..."
Imperialdramon e Shakkoumon furono i primi a riprendere
lucidità. Rimessosi in piedi, il Digimon dall'aspetto di statua si librò in
volo e sparò una raffica di Kachina Bombs, i suoi dischi taglienti, dal
gonnellino, mentre Imperialdramon iniziava a caricare il suo Positron Laser,
aguzzando la vista per individuare Daemon tra le fiamme dell'esplosione
precedente, che ancora non si erano diradate. La minacciosa sagoma del demone
ammantato apparve improvvisamente tra le fiamme, ali spiegate e pronto alla
carica...
Imperialdramon ebbe appena il tempo di sussultare quando
Daemon scattò verso di lui scartando agilmente tutti i proiettili di
Shakkoumon, più veloce di quanto l'occhio umano potesse vedere: il dragone non
pensava di aver mai visto una velocità simile, nemmeno da BlackWarGreymon... ma
i suoi pensieri vennero interrotti da un tremendo pugno al volto che lo
costrinse ad indietreggiare e interruppe il caricamento del suo cannone.
Shakkoumon si voltò rapidamente verso il suo compagno, e i suoi occhi tondi si
illuminarono di rosso...
"JUSTICE BEAM!" esclamò Shakkoumon,
sparando un doppio laser scarlatto contro il signore dei demoni, che non riuscì
ad alzare la guardia in tempo, e si voltò verso il Digimon statua soltanto per
essere colpito in pieno petto e sbalzato indietro. Sfortunatamente, i raggi si
infransero sul suo corpo, senza infliggergli nessun danno.
"Che... CHE COSA?" strillò Miyako, gli occhi
quasi fuori dalle orbite. "Si è preso quel colpo come aria fresca!"
Daemon si ripulì la tunica dalla polvere con due rapidi
gesti della mano. "NOTEVOLE. ORA SI' CHE MI E' CHIARO COME ABBIATE
FATTO A SCONFIGGERE I MIEI UOMINI... MA SFORTUNATAMENTE PER VOI, CI VORRA' BEN
ALTRO CONTRO DI ME..."
"VUOI CHE FACCIAMO QUALCOSA DI PIU', PAGLIACCIO
AMMANTATO?" esclamò Silphymon, rialzandosi con un colpo di reni.
"ECCOTI SERVITO, ALLORA! STATIC FORCE!"
Silphymon congiunse le mani, creò una sfera di energia
rosata tra i palmi e portò avanti le braccia, scagliando il proiettile
energetico contro Daemon con tutta la forza di cui era capace. Il demone,
tuttavia, rimase fermo a mezz'aria, osservando la sfera che sfrecciava verso di
lui con ben poco interesse. Quando ormai sembrava inevitabile che la Static
Force lo raggiungesse, Daemon richiuse le ali davanti a sè, facendosi scudo con
esse e respingendo il colpo di Silphymon senza problemi.
"QUESTO SAREBBE QUALCOSA DI PIU', MISERA NULLITA'?"
tuonò, riaprendo le ali. Non si aspettò di trovarsi di fronte il sorrisetto
malizioso dell'uomo-aquila, che sembrava aver previsto ogni cosa.
"CERTO CHE NO, DAEMON. SERVIVA SOLO A DISTRARTI!
FORZA, RAGAZZI, TOCCA A VOI!"
"NON CE LO FACCIAMO DIRE DUE VOLTE!" ruggì
Imperialdramon, ancora alle spalle di Daemon. Il drago leggendario aveva
approfittato dell'istante di distrazione del suo avversario per caricare
nuovamente il suo cannone, e non intendeva farsi sfuggire quest'altra
possibilità di colpirlo! Anche Shakkoumon e Megadramon avevano preso la mira ed
erano pronti a scatenare i loro attacchi sul comandante supremo dei Daemon
Corps.
"POSITRON LASER!" esclamò Imperialdramon,
aprendo il fuoco con il suo cannone.
"JUSTICE BEAM!" Shakkoumon provò di nuovo
a colpire con i suoi raggi ottici.
"Darkside Attack!" ruggì Megadramon,
esplodendo una raffica di missili contro Daemon. Il Digimon malvagio si ritrovò
circondato dai colpi che si dirigevano verso di lui, ma sfortunatamente la cosa
non sembrò preoccuparlo più di tanto. Infatti, dopo essersi guardato
rapidamente attorno, Daemon alzò le spalle... e svanì nel nulla sotto gli occhi
di tutti!
"NO! Dannazione, può anche teletrasportarsi?"
ruggì Megadramon, guardando con rabbia i suoi missili che continuavano a
sfrecciare... e venivano centrati in pieno dai raggi di Imperialdramon e
Shakkoumon, esplodendo a mezz'aria senza fare danni. Stringendo i denti per il
disappunto, Silphymon si girò... e un potente manrovescio lo colpì al viso,
sollevandolo in aria per poi farlo ripiombare al suolo dopo un volo di diversi
metri. Daemon era riapparso esattamente dietro di lui!
"NON STATE FACENDO GRANDI PROGRESSI, MI SEMBRA! EVIL
INFERNO!" esclamò il demone ammantato, creando un'altra
fiammata tra le mani e scagliandola contro Imperialdramon, Shakkoumon e
Megadramon. Il Mega riuscì a difendersi alzando una zampa anteriore e facendosi
scudo in qualche modo, ma gli altri due vennero raggiunti dal tremendo colpo e
scagliati contro le pareti, scivolando storditi al suolo.
"HUHUHUHUUUU... MI FATE RIDERE, POVERI SCIOCCHI!"
sghignazzò Daemon osservando i tre Digimon a terra e Imperialdramon in
difficoltà. Prima che potesse continuare l'attacco, però, due ombre gigantesche
si sollevarono su di lui, seguiti da un paio di giganteschi Digimon rettili
pronti all'attacco!
"Non ti sarai dimenticato di noi, vero? Thunder
Javelin!" esclamò MegaSeadramon. Una potente scarica elettrica partì
dal corno sulla sua fronte e sfrecciò verso Daemon, che lo evitò agilmente con
un passo laterale. Ma così facendo, il demone ammantato finì esattamente sulla
traiettoria di Triceramon, le cui corna appuntite, avvolte da fiamme scarlatte,
miravano dritte contro il suo torace!
"Tri Horn Attack!" ruggì il triceratopo
bipede, scendendo in picchiata sul signore dei demoni. Ma, ancora una volta,
Daemon si rivelò un avversario troppo abile: con un rapido colpo d'ali, prese
il volo, sfrecciando verso Triceramon e colpendolo al ventre con diversi pugni
prima che potesse completare l'attacco. Triceramon venne scagliato a terra di
schiena con un grugnito di dolore. Poi, Daemon si voltò rapidamente verso
MegaSeadramon, che già stava caricando un altro Thunder Javelin, e gli scagliò
contro un paio di palle di fuoco rosse. Il serpente marino, colto di sorpresa,
riuscì ad evitare la prima con uno scatto laterale, ma la seconda lo colpì al
torace, facendolo barcollare pericolosamente.
"B... Beak Buster!" squillò la vocina di
Deramon. Daemon distolse la sua attenzione da MegaSeadramon per vedere la
colomba gigante scagliarsi verso di lui a mò di proiettile con il becco in avanti,
una scintillante aura bianca attorno al corpo. Con un rapido movimento del
braccio, talmente veloce da sembrare impossibile da eseguire, il demone
ammantato afferrò al volo Deramon per il becco, la sollevò in aria mentre lei
si dibatteva per liberarsi, e, con un verso di disprezzo, la scagliò via,
facendola finire con la schiena contro il muro! Per fortuna, il grosso
cespuglio che Deramon portava sulla schiena ebbe l'effetto di attutire il
colpo, ma anche così la colomba rimase stordita e scivolò al suolo con gli
occhi trasformati in spirali.
"INSETTO IRRITANTE." sentenziò Daemon,
iniziando a creare altre fiamme nella sua mano destra e preparandosi a
scagliarle contro i tre Digimon che gli stavano di fronte. MegaSeadramon scattò
di nuovo in avanti, cercando di colpire Daemon con il corno sulla fronte, ma il
demone ammantato riuscì a fermare la lama lucente con la mano libera e, senza
nessuno sforzo apparente, scagliò via il serpente marino, facendolo finire
addosso a Triceramon che si era appena rialzato. Poi, puntò la mano destra
verso i suoi bersagli, stringendo gli occhi con cupa soddisfazione.
"MegaSeadramon!" esclamò Michael.
"Attento, Triceramon! Para quel colpo!" strillò
Rosa.
"No! Deramon, riprenditi!" esclamò Catherine,
vedendo che la colomba stentava a rialzarsi. Per fortuna, prima che Daemon
potesse attaccare, Imperialdramon riuscì a riorganizzarsi e caricò il suo
cannone.
"Forza, Imperialdramon! Fagliela vedere!" lo
incitò Daisuke. Il drago leggendario strinse gli occhi e fece un sorriso, inquadrando
il signore dei demoni e prendendo accuratamente la mira...
"GIGA CRUSHER!" ruggì Imperialdramon,
sparando una raffica di raggi di energia positiva contro Daemon, che si voltò
allarmato e, capendo di non avere il tempo di spostarsi, interruppe l'attacco
che stava preparando per incrociare le braccia davanti a sè, in modo da farsi
scudo. I laser di Imperialdramon lo raggiunsero, strappandogli, per la prima
volta da quando il duello era iniziato, un grugnito di dolore e costringendolo
ad indietreggiare di qualche passo! Daemon barcollò, ma si rimise in piedi
quasi subito, una vaga espressione di incredulità dipinta sul volto minaccioso.
"Sì! Finalmente gli abbiamo fatto qualcosa!"
esultò Miyako, facendo un salto e sollevando un pugno in aria.
Daemon scosse il braccio destro con aria infastidita.
"HMPH... IMPRESSIONANTE, DEVO AMMETTERLO... NE E' PASSATO DI TEMPO
DALL'ULTIMA VOLTA CHE HO AFFRONTATO QUALCUNO IN GRADO DI INFLIGGERMI DEI
DANNI... DA QUANDO, TANTI ANNI FA, ALFORCEVEEDRAMON E I VOSTRI PREDECESSORI MI
HANNO AFFRONTATO IN COMBATTIMENTO..."
Il nome che Daemon aveva pronunciato fece apparire
un'espressione confusa sul volto dei ragazzi prescelti e dei loro compagni.
"AlforceVeedramon? I nostri predecessori? Parli dei cinque Digiprescelti
originali, immagino..." disse Ken.
Mentre i Digimon di livello Ultimate si rialzavano,
schierandosi nuovamente davanti ai loro partner con aria protettiva, Daemon si
tolse la polvere dalla tunica con un gesto infastidito della mano, e rispose.
"PROPRIO LORO... SEI ANNI FA, SONO STATI PROPRIO LORO A MANDARE
ALL'ARIA I MIEI PIANI... UNO DEI LORO DIGIMON, UN POTENTE MEGA DI NOME
ALFORCEVEEDRAMON, MI HA AFFRONTATO IN COMBATTIMENTO, ED E' RIUSCITO, CON MIA
GRANDE SORPRESA, A TENERMI TESTA... E' STATO GRAZIE A QUEI CINQUE INSULSI
RAGAZZINI SE SONO RIMASTO INTRAPPOLATO NELLA DARK AREA PER TUTTO QUESTO TEMPO!
E ORA, L'ENERGIA CHE IL VOSTRO DIGIMON, IMPERIALDRAMON, STA EMANANDO... E'
STRAORDINARIAMENTE SIMILE A QUELLA DI ALFORCEVEEDRAMON, IL CHE SIGNIFICA CHE IL
SUO POTENZIALE E' PARI O FORSE ANCHE SUPERIORE!"
"Se non altro, sai riconoscere il valore degli
avversari che ti stanno davanti!" ribattè Daisuke. "Bene, visto che
le cose stanno così... i nostri Digimon ti daranno un altro assaggio di questa
energia che tanto temi!"
La reazione di Daemon fu uno sghignazzo divertito, che
sembrò dissipare l'irritazione precedente. "HUHUHUUU... NON TI DARE
TROPPE ARIE, RAGAZZINO... HO DETTO CHE IL POTENZIALE DI IMPERIALDRAMON E' PARI
O SUPERIORE A QUELLO DI ALFORCEVEEDRAMON, NON CHE SIA GIA' A QUEL LIVELLO! MI
ASSICURERO' DI ELIMINARVI PRIMA CHE QUESTO SUCCEDA! CHAOS FLARE!"
Con queste parole, Daemon portò entrambe le mani davanti a sè, e il luccichio
bluastro dei suoi occhi crebbe improvvisamente di intensità, diventando una
sorta di flash che illuminò l'intera grotta e mandò potenti ondate di energia a
schiantarsi contro i Digimon dei ragazzi prescelti, indebolendoli seriamente e
costringendone molti con le ginocchia a terra! Anche Imperialdramon, questa
volta, non riuscì a resistere e venne scagliato a terra, atterrando su un
fianco con uno schianto che fece tremare le pareti della caverna, mentre i
ragazzi venivano fatti volare all'indietro dall'onda d'urto e finirono
ruzzoloni a terra tra urla di sorpresa e panico. L'abbagliante luce azzurra si
smorzò un attimo dopo, rivelando lo spettacolo dei Digimon a terra doloranti,
dei Digiprescelti storditi... e di Daemon, ancora nel pieno delle forze, che
rilassava le braccia lungo i fianchi, ridendo sinistramente.
"A... Accidenti..." mormorò Takeru, ponendosi
una mano sulla tempia mentre si rimetteva in piedi. "Sembra
indistruttibile..."
"TSK... MISERE CREATURE, DAVVERO PENSATE DI POTER
COMPETERE CON ME?E' VERO CHE I MIEI POTERI NON SONO AL MASSIMO, AL
MOMENTO..." ringhiò il Demone dell'Ira, infastidito per aver dovuto
usare parte della sua forza per creare il Digivice di Phantomon. "MA
SONO COMUNQUE PIU' CHE SUFFICIENTI PER SPAZZARVI VIA TUTTI..."
"PIU' O MENO CE NE ERAVAMO ACCORTI TUTTI..."
commentò Silphymon, rimettendosi in piedi barcollando.
"Ora sì che siamo nei guai..." commentò Iori.
"Se davvero non è al massimo delle sue forze adesso, e pure riusciamo a
malapena a resistere ai suoi attacchi, che possibilità abbiamo di
sconfiggerlo?"
"Ci dovrà pur essere un modo!" esclamò Rosa
indignata, stringendo una mano a pugno. "I Digiprescelti che sono venuti
prima di noi ce l'hanno pure fatta, a sconfiggerlo, verdad?"
"E mi piacerebbe pure sapere come hanno fatto..."
pensò tra sè Daisuke, tirando un sospiro di sollievo nel vedere che
Imperialdramon si stava rialzando. Per il momento erano riusciti a reggere alla
furia del signore dei demoni, ma per quanto tempo avrebbero potuto andare
avanti? Se fosse continuato così, non per molto... Il ragazzino strinse i denti
quando vide altre fiammate apparire tra le mani di Daemon, che riprese ad
avvicinarsi minacciosamente...
"Devo farmi venire un'idea... ci sarà un modo per
battere questo maniaco incappucciato, no? Ci DEVE essere..."
**********
Ormai, la battaglia contro i Digimon artificiali stava volgendo
al termine. Con anche Arukenimon e Mummymon dalla loro parte, i Digimon dei
ragazzi prescelti erano riusciti a fare breccia tra le fila nemiche con ancora
maggiore facilità, disperdendole e facendole a pezzi. Non più ammassati in modo
da proteggersi a vicenda, ma sparpagliati per la pianura ed esposti agli
attacchi dei loro avversari, gli ormai disorganizzati Digimon delle Dark Towers
stavano cessando ogni resistenza, crollando uno ad uno sotto i colpi di
WarGreymon, MetalGarurumon, e gli altri.
"Ormai li abbiamo in pugno, amici! Diamo loro il
colpo di grazia! MEGA TORNADO!" esclamò WarGreymon, girando su sè
stesso come una trivella e scagliandosi contro un gruppetto di Digimon
artificiali, riducendoli in dati invisibili.
"Attacchiamo tutti assieme! ICE WOLF BITE!"
ruggì MetalGarurumon, esplodendo un'altra raffica di missili contro i Digimon
delle Dark Towers.
"Wing Blade!"
"Flower Cannon!"
"Vulcan's Hammer!"
"Horn Buster!"
"Spider Thread!"
"Long Machine Gun!"
Garudamon scagliò un proiettile infuocato a forma di
aquila, Lillymon trasformò le proprie mani in un cannone e fece fuoco, Zudomon
colpì il terreno con il suo maglio, facendo partire una scarica di energia,
mentre MegaKabuterimon lanciò una folgore bianca dal suo corno. Arukenimon creò
delle ragnatele dalla sua filiera e le diresse una ad una contro i Digimon
artificiali, intrappolandoli e permettendo a Mummymon di colpirli e
distruggerli con il suo fucile. Tutti gli attacchi centrarono i Digimon oscuri
con precisione millimetrica, trasformandoli in statue nere senza vita che si
sbriciolarono un istante dopo. Sotto lo sguardo soddisfatto dei Digimon e dei
loro compagni, gli ultimi rimasugli di Dark Towers scomparirono in un vortice
di pixel neri, e si dispersero al vento, facendo ripiombare la vallata nel
silenzio e nella quiete. Quando finalmente l'ultimo dato dei Digimon
artificiali sparì, WarGreymon tirò un sospiro di sollievo e riprese fiato per
qualche secondo, poi alzò lo sguardo per osservare gli effetti dello scontro
sul territorio. Il terreno era stato dissestato dalla violenza dello scontro, e
delle grosse fenditure e voragini ora solcavano il suolo, a testimonianza della
dura battaglia che si era appena conclusa... ci sarebbe voluto tempo per
riparare questi danni, e tutti gli altri danni fatti dai Digimon di Mephistomon
e dagli scagnozzi di Daemon... ma ora, forse, il Mondo Digitale avrebbe avuto
il tempo di rigenerarsi, di tornare allo splendore che aveva prima dell'avvento
dell'Imperatore. Forse, ora, una volta sconfitti Mephistomon e Daemon, la pace
sarebbe stata di nuovo alla portata di tutti. Questi erano i pensieri di
WarGreymon mentre osservava con aria stanca lo scenario della battaglia appena
conclusa.
"Ce l'abbiamo fatta, ragazzi..."
commentò, mentre un lieve sorriso gli increspava il volto dietro la maschera di
metallo che indossava. "Avete fatto un ottimo lavoro, tutti quanti!".
Con queste parole, il gigantesco Mega brillò e rimpicciolì, regredendo alla sua
forma Rookie e sedendosi per terra esausto. Tutt'attorno, anche gli altri suoi
compagni stavano facendo la stessa cosa, mentre Arukenimon e Mummymon
sospiravano, rilassandosi dopo il duro scontro e tornando alle forme umane che
avevano spesso usato per le loro missioni in incognito a DigiWorld. Dopo essersi
passata una mano sulla fronte per scacciare la stanchezza, la donna-ragno fece
un lieve sorriso, e si rivolse ai piccoli Digimon che la circondavano,
osservandoli con la coda dell'occhio.
"Beh, immagino di dovervi dei ringraziamenti,
piccoletti..." esordì. "Ci avete reso un bel favore!"
Biyomon si alzò in piedi, muovendo allegramente le ali.
"Anche noi vi dobbiamo ringraziare, signori Arukenimon e Mummymon! Ci
avete dato una mano in questa battaglia, e Mummymon prima ancora! Siamo stati
contenti che voi abbiate combattuto al nostro fianco!"
"Già, Biyomon ha ragione!" ronzò Tentomon,
alzandosi in volo. "Alla fine, non eravate cattivi come credevamo!"
La donna-ragno scosse impercettibilmente la testa, e il
sorriso le scomparve rapidamente dalle labbra. "Hmph... in tal caso,
temo che vi dovremo dare una delusione..."
"Agumon! Ragazzi, siete stati magnifici!" si
sentì la voce di Taichi. Tutti i Digimon si voltarono per vedere i
Digiprescelti più anziani correre verso di loro, e si rialzarono da terra per
andare loro incontro. Ragazzi prescelti e compagni digitali si raggiunsero,
scambiandosi abbracci e congratulazioni.
"Bravissimi, ragazzi, li avete sconfitti tutti! Siamo
orgogliosi di voi!" replicò Taichi, prendendo in braccio Agumon. Il
piccolo dinosauro rise divertito, mentre il suo partner umano lo faceva
volteggiare lentamente in aria. "Taichi, mi fai il solletico!".
Yamato si accucciò a terra e accarezzò affettuosamente la testa di Gabumon,
grattandolo dietro le orecchie, mentre Jyou si chinava per prendere il braccio
il festante Gomamon.
"Congratulazioni a tutti voi, amici! Grazie a voi e
ai nostri nuovi alleati, ora Mephistomon non dovrebbe avere più risorse."
proseguì Koushiro, permettendo a Tentomon di atterrargli sulla spalla.
"Complimenti, Palmon! Sono orgogliosa di te!"
esclamò Mimi, abbracciando il piccolo Digimon vegetale. "Ora le cose
dovrebbero essere molto più facili, senza quegli orribili Digimon neri in giro
per DigiWorld!"
"Hehehee... grazie, Mimi-chan!" rispose Palmon,
indicando i due Digimon artificiali dietro di sè con una delle sue mani-foglia.
"Però, c'è qualcun altro che ci ha aiutato e dobbiamo ringraziare!"
La ragazzina dai capelli rosa annuì, per poi rivolgersi ad
Arukenimon e a Mummymon. "Sì, i nostri Digimon hanno ragione! Arukenimon,
Mummymon, vi siamo grati dal più profondo del cuore!"
Sora proseguì, accarezzando la testolina di Biyomon.
"Il vostro aiuto è stato determinante, e vi ringraziamo per l'impegno che
ci avete messo!"
"Heh, heh... beh, niente di che... ci siamo semplicemente
sdebitati!" rispose Mummymon, mettendosi una mano dietro la nuca. "E
poi, era una cosa che dovevamo al signor Oikawa, e... ARGH!"
Improvvisamente, il Digimon mummia spalancò gli occhi allarmato e si mise una
mano davanti alla bocca, mentre Arukenimon, che fino ad un attimo prima era
sembrata serena, si irrigidiva, lanciando un'occhiataccia severa al suo
compagno.
Fu un attimo. L'atmosfera festante e allegra che era
seguita alla sconfitta dei Digimon artificiali di Mephistomon scemò
rapidamente, allorchè ragazzi e Digimon drizzavano le orecchie nell'udire quel
nome sconosciuto uscito dalle labbra di Mummymon. Sopra il gruppetto era calata
un'ombra tetra, accompagnata da sospetti e timori. C'era qualcosa che non
andava... decisamente!
"Il... il signor... Oikawa?" ripetè Mimi, il suo
tono gioviale gravato da una sgradita sensazione di dubbio. "Che... che
significa? Cos'è questa storia? Una cosa che dovevate fare per lui?".
Dietro di lei, anche gli altri cominciavano a vociare, insospettiti. Era ormai
chiaro che Arukenimon e Mummymon non erano più semplici Digimon coinvolti loro
malgrado nelle vicende...
"Oikawa? E chi sarebbe?"
"Mai sentito questo nome..."
"Ma allora... chi sono questi due?"
"Cosa significa?"
Rendendosi conto dell'errore che aveva commesso, Mummymon
cercò di far dimenticare le sue parole, agitando scompostamente le mani davanti
a sè, e tentando di cambiare discorso. "Ah... ehm... sì, volevo dire... è
una cosa che dovevamo a voi, ragazzi prescelti, e... sì, insomma, vi siamo
grati e... allora, quand'è che andiamo a sistemare quel Mephistomon una volta
per tutte? Saremo lieti di aiutarvi ancora... heheheheee..."
Arukenimon si sbattè una mano sulla fronte, irritata dalla
goffaggine del suo complice e dai numerosi occhi sospettosi puntati verso di
loro. "Piantala, razza di imbranato... credi davvero che siano così
stupidi?"
Taichi fece un passo in avanti, un'espressione
terribilmente seria dipinta sul volto. "Rispondo io per lui, Arukenimon:
no, non lo siamo. Vi abbiamo accettato nella nostra squadra, perchè pensavamo
di poterci fidare di voi... ma ora ci rendiamo conto che sapete qualcosa che
non sappiamo e non volete rivelarci. Quindi, adesso spiegateci chi è questo
Oikawa di cui avete appena parlato, e quali sono i vostri scopi. In che modo
siete collegati all'attuale situazione di DigiWorld?"
"Oh, quante domande!" ribattè la donna-ragno in
tono sarcastico, passando nuovamente alla sua forma aracnide. "Ma ci
vorrebbe troppo tempo per spiegare ogni cosa, quindi... mi basti dire che la
nostra alleanza termina qui! Spider Thread!". Poi, con un rapido
movimento che colse tutti di sorpresa, Arukenimon sparò una raffica di fili
appiccicosi contro i ragazzi prescelti e i loro compagni, che non riuscirono a
spostarsi in tempo e vennero colpiti, rimanendo invischiati sul terreno, con
espressioni attonite e furiose dipinte sul viso!
"AAARGH!" esclamò Yamato, ritrovandosi con le
braccia e le gambe legate dai fili di seta, e iniziando a dibattersi per
liberarsi. "Che... razza di inganno..."
"Avete approfittato di noi per i vostri scopi!"
esclamò Gabumon, che ora si ritrovava nella stessa condizione dei suoi compagni:
legato come un salame e impossibilitato a muoversi.
"E pensare..." proseguì Mimi, cercando di
scollarsi il braccio destro dal terreno "...che noi ci eravamo fidati di
voi... anche se all'inizio... io temevo che Mummymon non ci stesse dicendo
tutta la verità... A quanto pare avevo ragione!"
L'accusa di Mimi sembrò pungere sul vivo Mummymon, che
assunse un'espressione contrita. Del resto... quando si era offerto di
aiutarli, non era stato soltanto per tornaconto personale, e ora, per qualche
motivo, gli faceva male sentirsi tacciato in questo modo. Abbassando lo sguardo
verso il terreno, il Digimon non-morto mormorò una scusa. "Per... per
quanto questo possa valere... sappiate che non vi ho mentito quando vi ho detto
che vi ero grato..."
Finalmente, dopo aver tirato a lungo, Agumon riuscì a
staccare una zampa dal terreno, e iniziò a districarsi dai fili appiccicosi.
"Ma... ma allora perchè vi comportate così? Pensavo... potessimo
collaborare... e che la pace a DigiWorld fosse anche il vostro obiettivo..."
esclamò il piccolo dinosauro.
Arukenimon alzò le spalle, mentre lei e Mummymon
iniziavano ad allontanarsi. "Tanto spiacente, marmocchi. Noi abbiamo la
nostra agenda personale, e mentre stiamo parlando, credo che i vostri amichetti
ci stiano già, a modo loro, aiutando a realizzarla. Voi eravate soltanto dei
mezzi per raggiungere i nostri obiettivi, e non ci interessa il resto. Perciò,
tanti saluti, e statemi bene!"
"Accidenti!" imprecò Taichi, sbattendo un pugno
sul terreno con tutta la forza che la tela vischiosa gli permetteva di
esercitare. Mentre il duo di ex-alleati si allontanava, Mummymon guardò i
Digiprescelti e i loro compagni un'ultima volta, incrociando i loro sguardi
indignati con un suo sguardo dispiaciuto, ma Arukenimon non rallentò nemmeno.
"Mi dispiace, ragazzi..." si sentì appena la
voce gracchiante di Mummymon, prima che Arukenimon lo spronasse a proseguisse
con un brusco cenno della mano. Mentre i ragazzi prescelti cercavano di
scollarsi, i loro ex-alleati ebbero tutto il tempo di allontanarsi e far
perdere le proprie tracce.
"M... maledizione..." esclamò Taichi, che era
riuscito finalmente a staccarsi da terra e alzarsi in piedi, rimuovendo con le
mani il resto delle ragnatele. "Questa proprio non me l'aspettavo...
quelli ci hanno usati come pedine!"
"Non è giusto! Che razza di canaglie!" esclamò
Mimi, cercando di togliersi le ragnatele dai vestiti e, nel contempo, di
aiutare Palmon a rialzarsi. "Ragazzi, mi dispiace... io avevo dei sospetti
su quel Mummymon, ma non ve ne ho parlato perchè non mi sembrava il momento
adatto... "
"Non serve che ti scusi, Mimi-san... hai fatto una
cosa comprensibile..." rispose Koushiro a denti stretti, mentre Tentomon
lo aiutava a liberarsi tagliando i filamenti appiccicosi con gli artigli.
"E poi, ora come ora non possiamo farci molto... credo che sia più saggio
tornare alla base e cercare di capire cosa stia succedendo..."
"Già..." assentì Taichi, che ormai si era
liberato e si era chinato verso Sora per aiutarla a rialzarsi. "Speriamo
solo che Daisuke e gli altri se la stiano cavando meglio di noi..."
**********
"Huhuhuhuuu... Perfetto... assolutamente
perfetto... questo era proprio il potere che desideravo!" rise
Mephistomon, immerso nell'oscurità della sua sala di controllo. Anche gli
ultimi frammenti di dati, una volta appartenuti ai Digimon artificiali, erano
scomparsi all'interno del suo corpo, ormai quasi raddoppiato di dimensioni.
"E' stata un'ottima idea non rivelare ai mocciosi questo 'piccolo'
particolare del mio piano... Finalmente, è arrivato il momento che aspettavo da
tre lunghissimi anni... il momento in cui i miei poteri sarebbero tornati
all'apice... il momento della mia vendetta sui bambini prescelti!"
Con un battito d'ali, Mephistomon si sollevò in aria,
gettò indietro la testa, ed esplose in una risata di trionfo, circondato da
scariche di energia negativa che erompevano dal suo corpo e si abbattevano sul
pavimento, sollevando in aria minacciose scintille. La pelle blu notte della
creatura malefica era diventata traslucida, mettendo in mostra per qualche
istante i possenti muscoli che guizzavano sotto di essa. Il demone sentiva una
familiare, inebriante energia tornare a scorrere nelle sue vene... era
un'energia molto simile a quella che aveva usato nel suo ultimo scontro con i
bambini prescelti, ma ora era in quantità decisamente superiore... l'energia
sembrava agitarsi all'interno del suo corpo, facendolo fremere
dall'eccitazione... stava quasi implorando di liberarsi, e scatenare la propria
forza distruttiva su tutto ciò che lo circondava... ma Mephistomon, con un
sogghigno sul suo volto bestiale, si costrinse alla calma... almeno per il
momento...
"No, non ancora... non è il caso di farsi
notare adesso... voglio riservare una sorpresa ai mocciosi che mi hanno
sconfitto tre anni fa... chissà come resteranno vedendo la mia nuova forma... e
i miei nuovi poteri!" ringhiò Mephistomon, ripiegando le ali e
atterrando con un tremendo clangore di zoccoli sul metallo. Prese fiato,
concentrandosi per tenere a bada l'enorme energia che ora permeava tutto il suo
corpo. Dopo alcuni secondi, le scariche distruttive iniziarono a calare di
intensità, poi cessarono del tutto, immergendo nuovamente la sala di controllo
in un silenzio di tomba. Mephistomon sogghignò di nuovo, quasi pregustandosi
quel silenzio come anticipazione del nulla assoluto che avrebbe presto
inghiottito entrambi i mondi...
"Benissimo... Ed ora... non mi resta che
attendere!" concluse tra sè, osservando soddisfatto le ultime
scintille di energia nera insinuarsi nel suo corpo. Espirò con estrema voluttà,
per poi dirigersi a passi pesanti verso il computer principale che monitorava
la situazione dell'intero Mondo Digitale. "Per adesso... sono
semplicemente curioso di vedere come stanno andando le cose a DigiWorld..."
La sua mano artigliata si mosse rapidamente sulla
tastiera, inserendo alcune righe di codice e premendo il tasto di invio. Dopo
qualche istante di caricamento, tre settori del Mondo Digitale si illuminarono
di una luce gialla intermittente, a segnalare le ultime concentrazioni di Dark
Towers del Mondo Digitale. L'espressione altezzosa di Mephistomon lasciò
rapidamente posto ad una smorfia sorpresa. Credeva che i settori ancora
infestati fossero quattro... almeno, l'ultima volta che aveva controllato era
così...
"Non che la cosa mi interessi
particolarmente..." si disse, gli occhi trasformati in due
fessure. "Ora che ho ripristinato il massimo del mio potere,
assorbire altre Dark Towers non mi servirebbe a nulla... ma se sono riusciti a
distruggere tutte quelle Dark Towers in così poco tempo, questo significa che
quei mocciosi si stanno dando ulteriormente da fare... a meno che..."
Mephistomon si interruppe. Gli era tornato in mente
qualcun altro che avrebbe potuto fare la stessa cosa ed eliminare le sue Dark
Towers con sforzo minimo, e la cosa, dopo un'iniziale sorpresa, lo fece
sogghignare divertito.
"BlackWarGreymon... allora hai deciso anche tu
di mettermi i bastoni tra le ruote, eh? Come desideri... divertiti pure a fare
a pezzi le mie Dark Towers... saprò occuparmi anche di te, stai tranquillo...
ti pentirai di esserti messo contro di me... " ringhiò, premendo
altri tasti sul mainframe e spegnendo il monitor. Con un sogghigno sinistro, il
demone si portò nuovamente al centro della sala, pregustandosi la vittoria che
riteneva ormai sicura. Quando parlò di nuovo, la sua voce suonava distorta e
alterata, come se stessero parlando due Digimon contemporaneamente.
"Tutti coloro che si opporranno... al NOSTRO
ritorno... saranno spazzati via!"
**********
Molti dei Digiprescelti si coprirono gli occhi quando un
altro attacco Evil Inferno esplose dalle mani di Daemon, e l'enorme sfera di
fuoco scarlatto fece volare in aria diversi dei loro Digimon, mandandoli a
terra in una massa disordinata. Imperialdramon, Shakkoumon e Silphymon si
ripresero abbastanza velocemente e riuscirono a rialzarsi, pur evidentemente
indeboliti, ma Triceramon, MegaSeadramon, Deramon e Megadramon rimasero a terra
ansimanti: erano ormai esausti, e infatti non ci misero molto a regredire alle
loro forme Rookie e a venire soccorsi dai loro compagni umani, mentre il demone
ammantato davanti a loro sembrava ancora molto forte, e tutti loro messi
assieme non erano riusciti a mettere a segno nulla di più di qualche colpo di
tanto in tanto. Non c'era davvero confronto tra le due fazioni: Daemon stava
chiaramente vincendo, e i suoi tre scagnozzi, che erano rimasti in disparte ad
osservare il loro signore combattere, ne erano deliziati.
"Heh, heh... devo ammettere che sono impressionato...
nemmeno io mi aspettavo che il sommo Daemon fosse così potente!" esclamò
SkullSatamon con aria compiaciuta. "Ormai quei mocciosi hanno i secondi
contati. Si staranno già pentendo di non aver lasciato che il nostro signore
prendesse quello che voleva!"
MarineDevimon sogghignò, annuendo lentamente. "Sì, la
situazione è in mano nostra... ma non dimentichiamoci che quell'Imperialdramon
è molto potente... e se è vero che possiede un'energia simile a quella di
AlforceVeedramon, potrebbe sempre tirare fuori una sorpresa
all'improvviso..."
"Come è successo la volta scorsa, no?" ringhiò
LadyDevimon, per poi sghignazzare crudelmente e alzare le spalle. "Ad ogni
modo, stavolta non finirà così! Quei ragazzini sono ormai alle corde, e presto
il Dark Seed sarà nelle mani del sommo Daemon. Noi restiamocene qui, e
godiamoci lo spettacolo!"
Il sogghigno sul repellente volto di MarineDevimon si
allargò, mentre osservava con la coda dell'occhioDaemon bloccare un attacco
combinato di Silphymon e Shakkoumon e scagliare via i due Digimon Ultimate con
un gesto sprezzante. "Sì, probabilmente avete ragione voi... non abbiamo
più nulla di cui preoccuparci!"
Si sentì uno schianto impressionante quando Shakkoumon e
Silphymon atterrarono pesantemente sul pavimento d'acciaio, facendolo vibrare
per la violenza dell'impatto. Miyako strinse i denti agghiacciata, e Takeru,
Iori e Hikari trattennero il fiato: ormai, cominciavano a perdere ogni
speranza. Qualsiasi attacco i loro Digimon sferrassero, Daemon sembrava già
conoscerlo a memoria, e schivarlo senza problemi, oppure si rivelava troppo
poco potente per infliggere danni al Demone dell'Ira. Appena dietro di loro,
Daisuke, Ken, e i Digiprescelti internazionali sembravano altrettanto
sconvolti, per quanto i primi due cercassero di non darlo a vedere, e Catherine
stesse prendendo fiato per mantenere la calma.
Dopo aver respinto una zampata di Imperialdramon, e aver
scagliato a terra il dragone leggendario con un'altra raffica di sfere
infuocate emesse dalla mano, il Digimon malvagio si voltò verso Daisuke e Ken e
avanzò minacciosamente verso di loro, un sogghigno di superiorità che gli
increspava il volto dietro il cappuccio e la mano destra tesa verso di loro.
"ALLORA, DIGIPRESCELTI... RINUNCIATE AL VOSTRO INUTILE TENTATIVO DI
OPPORVI A ME E MI CONSEGNATE IL DARK SEED, OPPURE VI DEVO DARE UN'ALTRA
DIMOSTRAZIONE DELLA MIA FORZA? VI CONVIENE DECIDERE IN FRETTA, CONSIDERANDO CHE
LA MIA PAZIENZA SI STA ESAURENDO..."
I due amici strinsero i denti rabbiosamente: si rendevano
perfettamente conto che, ormai, avevano esaurito tutte le opzioni... ma non
potevano certo consegnare a Daemon quel Dark Seed di cui parlava tanto,
qualunque cosa esso fosse... indietreggiarono di un passo, nel disperato
tentativo di guadagnare un pò di tempo per pensare ad un'altra strategia...
"Senorito Ken!" si sentì la vocetta di
Rosa, che reggeva un Gotsumon semisvenuto tra le braccia.
"Maledizione... che cosa possiamo fare..."
mormorò Derek, stringendo un pugno davanti a sè. Era pieno di rabbia impotente
per quanto il Digimon malvagio aveva fatto a Crabmon. "Questo pazzoide
ammantato è più forte di noi..."
Sempre sostenendo lo sguardo minaccioso di Daemon, con il
cuore che gli martellava nel petto, Ken fece un altro passo indietro, cercando
di pensare ad un modo per uscire da quella situazione. Ci DOVEVA essere
qualcosa a cui non avevano pensato... non era possibile che Daemon fosse
imbattibile... in fondo, i primi bambini prescelti lo avevano battuto, sei anni
prima... o meglio, lo avevano rinchiuso nella Dark Area... perchè non si poteva
fare la stessa cosa? Se solo avessero avuto un modo per aprire un portale verso
quell'orribile luogo...
Un momento!
Ken sobbalzò e spalancò gli occhi, facendosi venire in
mente un particolare che non aveva considerato. Inconsciamente, afferrò il suo
D-3 con la mano, rigirandolo nervosamente tra le dita. Tempo prima, quello
stesso Digivice era pur stato contaminato dalle energie oscure della Dark
Area...
"Forse... forse questa potrebbe essere la nostra
unica possibilità..." riflettè il Digiprescelto della Bontà. "E'
soltanto una teoria, ma non abbiamo davvero altro... se solo riuscissimo a
distrarre Daemon ancora un pò, qualcosa si potrebbe fare..."
Le sue preghiere furono esaudite inaspettatamente quando
Imperialdramon si rialzò di scatto e caricò Daemon, costringendolo a
distogliere l'attenzione dai due ragazzi e a svolazzare all'indietro per
schivare. Mentre il dragone, sostenuto quasi unicamente dal suo desiderio di
proteggere i suoi amici, sparava un paio di raggi di luce bianca verso il
signore dei demoni, Silphymon e Shakkoumon si rialzarono dalle loro posizioni
e, dopo aver assicurato i rispettivi compagni circa le loro condizioni, si
unirono di nuovo alla battaglia.
"ASTRAL LASER!" esclamò Silphymon,
creando un colpo energetico di forma umanoide e facendolo volare contro Daemon.
"JUSTICE BEAM!" fu la volta di
Shakkoumon, che bombardò il terreno attorno a Daemon con una raffica di laser
scarlatti sparati dagli occhi. Irritato, il Digimon malvagio eseguì un
ubriacante dribbling che gli permise di scansare a malapena i tre attacchi, e
rispose con un'altra potente fiammata. Ma questa volta, i Digimon erano
preparati all'attacco. Con un abile scatto laterale, Silphymon e Shakkoumon
oltrepassarono la fiammata, mentre Imperialdramon bloccava il colpo alzando una
zampa... poi tutti e tre si lanciarono contro Daemon, costringendolo alla
difesa. Era il momento giusto! Ken afferrò il suo D-3 e lo sganciò dalla
cintura.
"Forza, ragazzi... cercate di resistere ancora un
pò, per favore..." pregò tra sè il Digiprescelto della Bontà.
"Daisuke!" esclamò improvvisamente, volgendosi
verso il suo migliore amico che gli camminava al fianco. "Forse ho
un'idea... ma non sono sicuro che funzionerà... ti senti pronto a
tentare?"
"A questo punto, un'idea qualsiasi è sempre meglio
che niente... dimmi, Ken, cosa vuoi tentare?" rispose Daisuke, osservando
apprensivo il terzetto di Digimon che cercava di tenere Daemon sotto pressione,
ma capendo che non sarebbe durato a lungo.
"Ho intenzione di usare l'energia negativa rimasta
nel mio D-3... per aprire un portale verso la Dark Area e rinchiuderci dentro
Daemon e i suoi uomini. Da lì non potranno più uscire." spiegò Ken.
"Il problema è che ci sarà bisogno di molta energia per farlo, e il mio
D-3 da solo potrebbe non essere sufficiente. Tu e gli altri riuscireste a usare
i vostri Digivice per trasmettere altra energia al mio?"
Daisuke spalancò gli occhi, sorpreso. Ma certo, come aveva
fatto a dimenticarsene così? Questa era esattamente la strategia che Mummymon
aveva proposto prima che partissero! Una rapida occhiata al tremendo scambio di
colpi tra Daemon e i loro Digimon lo convinse che, giunti a quel punto, valeva
la pena di tentare...
"Puoi contarci!" fu la risposta del nuovo
leader, che un attimo dopo si rivolse ai suoi compagni e ai Digiprescelti
internazionali, ancora in apprensiva attesa, attirando la loro attenzione con
un rapido battito di mani. Questo ebbe l'effetto desiderato, e presto tutti gli
altri ragazzi prescelti erano in ascolto.
"Ascoltatemi, ragazzi! Forse abbiamo trovato un modo
per sconfiggere Daemon! Faremo come i primi Digiprescelti, lo sigilleremo nella
Dark Area... e per fare questo abbiamo bisogno dei nostri Digivice!"
esclamò, cercando di spiegare la situazione con meno parole possibile.
"I nostri Digivice?" chiese Michael. "E
cosa potrebbero servire contro quella mostruosità?"
"Ken aprirà un Digi-Port verso la Dark Area e ci
spedirà dentro Daemon e i suoi uomini!" proseguì Daisuke. "Noi
dobbiamo inviare l'energia dei nostri Digivice al suo D-3, in modo che abbia
abbastanza potenza da aprire il passaggio! E' soltanto una teoria, ma credo che
funzionerà!"
Il ragazzino volse il capo da una parte, poi dall'altra,
osservando le espressioni prima dubbiose, poi convinte dei suoi compagni.
Takeru fu il primo a farsi avanti, D-3 alla mano.
"E va bene, allora!" esclamò il ragazzino
biondo. "Facciamo questo tentativo!"
Un secondo dopo, Miyako fece un passo in avanti.
"Okay. O la va o la spacca!"
"Io sono con voi, ragazzi!" proseguì Hikari.
"Non abbiamo molto da perdere, a questo
punto..." commentò Iori, alzando a sua volta il suo D-3.
"Ci siamo anche noi!" si sentì la voce di
Michael. Dopo un rapido consulto tra loro, anche i ragazzi prescelti
internazionali si erano detti d'accordo con l'idea di Ken, e avevano preparato
i loro Digivice. Daisuke annuì energicamente, poi sollevò a sua volta il suo
D-3 e si mise a fianco dei suoi amici. Presto, gli schermi di tutti i
dispositivi furono puntati verso l'ex-Imperatore. "Noi siamo pronti, Ken!
Quando vuoi!" esclamò Daisuke al suo migliore amico.
Con un lieve sorriso, Ken annuì a sua volta, preparandosi
ad attivare il suo D-3 per tentare la manovra disperata. Un improvviso
frastuono, proveniente dal luogo in cui Imperialdramon, Silphymon e Shakkoumon
stavano affrontando Daemon, giunse alle sue orecchie, facendogli serrare gli
occhi e stringere i denti.
"CHAOS FLARE!" ruggì
Daemon, sprigionando nuovamente un accecante lampo di luce bluastra e
investendo i tre Digimon con potenti scariche di energia negativa che li
scagliò via come foglie portate dal vento. Imperialdramon venne sollevato in
aria e sbattuto pesantemente sul pavimento. Silphymon e Shakkoumon, più
leggeri, finirono col cozzare contro i muri della grotta e scivolare a terra,
ormai ad un passo dallo scindersi nei Digimon che li componevano. I
Digiprescelti trattennero il fiato, terrificati dallo spettacolo.
"T... TROPPO FORTE..." mormorò Silphymon,
rialzandosi barcollante. "ANCHE CON IMPERIALDRAMON DALLA NOSTRA, NON
POSSIAMO BATTERLO..."
Daemon sghignazzò malvagiamente, aprendo le ali ed
elevandosi minacciosamente in aria. "HMPH. POVERI SCIOCCHI, VE NE SIETE
RESI CONTO TROPPO TARDI. AMMETTO CHE IL VOSTRO IMPERIALDRAMON MI HA FATTO
PREOCCUPARE UN PO'... MA ALLA FINE, QUESTA BATTAGLIA ERA DECISA PRIMA ANCORA DI
INIZIARE."
"Ora basta, Daemon! Lasciali stare! E' me che vuoi,
giusto?" esclamò improvvisamente la voce di Ken. Lo sguardo gelido del
demone ammantato puntò all'istante il Digiprescelto della Bontà, che si stava
avvicinando a lui di qualche passo, con fare deciso, il D-3 strettamente
serrato nella mano. La sua espressione normalmente riflessiva e tranquilla ora
appariva molto determinata... e quasi arrabbiata. Senza sospettare nulla,
Daemon ridusse ad una fessura i propri occhi, sorridendo soddisfatto.
"MA BENE... SEMBRA CHE IL NOSTRO EX-IMPERATORE
ABBIA DECISO DI FARE LA COSA PIU' INTELLIGENTE E CONSEGNARMI IL DARK SEED.
SAPEVO CHE ALLA FINE TI SARESTI CONVINTO." commentò Daemon, facendo
con la mano cenno di avvicinarsi al Digiprescelto. Ken si fermò immediatamente,
alzando il proprio D-3 all'altezza del cuore, poi, dopo aver preso fiato ed
essersi preparato all'impresa, puntò il dispositivo contro il Digimon
ammantato.
"Certo, ti darò qualcosa, Daemon... ma non il Dark
Seed! DARK DIGIPORT OPEN!" esclamò Ken, premendo un pulsante sul Digivice.
Quasi immediatamente, lo schermo del D-3 si illuminò di luce nera, e un raggio
di pura oscurità scaturì da esso, passando a fianco del sorpreso Daemon e
fermandosi a mezz'aria pochi metri dietro di lui. Immediatamente, la luce si
condensò, formando una sfera di energia negativa che sembrava assorbire anche
quella poca luce che c'era nella grotta. Ad un cenno di Daisuke,
Imperialdramon, Silphymon e Shakkoumon si rialzarono di scatto e si
allontanarono, capendo cosa avevano intenzione di fare i loro compagni umani.
Sfortunatamente, l'aveva capito anche Daemon. Ma questa
volta, la sua reazione fu di rabbia e, per la prima volta, di paura! Per quanto
riguarda i suoi uomini, anche loro avevano capito cosa stava per accadere, ed
erano scattati in piedi, cercando disperatamente di allontanarsi.
"NO! Questo no!" esclamò MarineDevimon.
"NO, MALEDIZIONE! UN DIGIPORT VERSO LA DARK AREA!
NON TI PERMETTERO' DI FARLO!". Con queste parole, il demone ammantato
alzò una mano e creò una palla di fuoco, intenzionato a scagliarla abbastanza
vicina a Ken da fargli perdere concentrazione. Per fortuna, i bambini prescelti
furono più veloci.
"Adesso, ragazzi! Trasmettiamo tutta l'energia
possibile al D-3 di Ken!" esclamò Iori, premendo a sua volta il pulsante
del suo dispositivo, subito seguito dagli altri ragazzi. Delle scie multicolore
partirono dagli schermi dei loro Digivice e andarono a posarsi sul D-3 di Ken,
trasmettendogli ulteriore potenza. Il Digivice dell'ex-Imperatore iniziò a
brillare di vari colori iridati e, con un ululato simile a quello del vento tra
gli alberi, la sfera di energia nera che si era formata dietro Daemon si
espanse, trasformandosi in una colonna di ombre turbinanti che iniziò a
risucchiare ogni cosa al proprio interno. All'interno della grotta, si scatenò
un potentissimo vento convergente verso la colonna, e una terrificante forza
centripeta minacciò di buttare a terra i ragazzi prescelti e i loro amici.
Imperialdramon si mise davanti ai ragazzi, facendo loro scudo con il proprio
enorme corpo, e ancorandosi al terreno con i suoi potenti artigli. Shakkoumon e
Silphymon si rifugiarono a loro volta dietro il gigantesco drago, afferrandosi
stretti alle sue robuste zampe corazzate.
"AAARGH! Che... che potenza..." esclamò Daisuke,
con gli occhi lacrimanti per le raffiche di vento che gli sbattevano sul viso.
"Ugh... resistete, ragazzi... ce la possiamo
fare..." rispose Hikari, cercando di trattenere i suoi capelli castani che
svolazzavano disordinatamente. Davanti ai ragazzi, Daemon e i suoi uomini,
aggrappati disperatamente al terreno con quanto avevano a loro disposizione
(artigli, scettro, tentacoli...), stavano chiaramente avendo ancora più
difficoltà a resistere alle raffiche: per qualche motivo, la forza scatenata
dal portale aveva più effetto su di loro. Per qualche istante, i quattro demoni
rimasero immobili, resistendo ancora... e ancora... Il sudore iniziò ad
imperlare la fronte di Ken, che strinse i denti e si stabilizzò sul terreno,
incanalando ancora più energia nel portale. Doveva farcela... era la loro
ultima speranza...
Improvvisamente, un urlo femminile sovrastò il fragore del
vento, e una figura dai lunghi capelli bianchi e vestita di cuoio nero volò in
aria e venne risucchiata nel vortice oscuro: LadyDevimon aveva ceduto!
"AAAAAHHH! Sommo Daemoooooon!" strillò la donna,
venendo sballottata qua e là dalle energie oscure che formavano il portale.
Finalmente, venne del tutto sopraffatta, e scomparì urlando negli abissi della
Dark Area.
"MENO UNO!" esclamo Silphymon, con un leggero
sorriso. "E SEMBRA CHE AVRA' PRESTO COMPAGNIA!"
Infatti, anche SkullSatamon stava dando chiari segni di
cedimento: lo scheletro gigante aveva puntato a terra lo scettro, per usarlo
come sostegno, e stava sbattendo furiosamente le ali, illudendosi così di
sfuggire al risucchio. Ma ormai aveva esaurito le forze, e la sua battaglia
stava giungendo al termine: finalmente, i venti ebbero la meglio su di lui e lo
sollevarono in aria come uno stuzzicadenti in un fortunale. Aggrappandosi
ancora alla sua arma, il mostro scheletrico continuò a sbattere freneticamente
le ali, ma fu tutto inutile, e presto anche lui venne inghiottito dal portale.
Il suo urlo di rabbia impotente venne presto soffocato dall'ululato del
portale.
MarineDevimon, grazie alla sua maggiore forza fisica, era
riuscito a rimanere aggrappato più a lungo dei suoi compagni, e ora stava
usando i suoi quattro tentacoli più grandi, armati di ventose, per ancorarsi al
terreno. Teneva i denti serrati per lo sforzo, e ringhiava minacciosamente verso
i bambini prescelti.
"Grrr... no, io non mollo... non mi farò battere
tanto facilmente..." ruggì, i muscoli doloranti per lo sforzo. Ma anche
lui non riuscì a reggere molto più a lungo: uno ad uno, i suoi tentacoli
vennero violentemente staccati dal pavimento con un secco schiocco di ventose,
e il mostro marino venne trascinato nel portale a fare compagnia ai suoi
complici nella Dark Area.
"No... no... proprio adesso che eravamo così
vicini... sommo Daemon... MI AIUTIIIII!!!!" fu l'ultimo ruggito di MarineDevimon
prima di essere bandito dal Mondo Digitale. Tuttavia, grazie ai suoi poteri
superiori, Daemon stava ancora resistendo, la tunica svolazzante, le braccia
incrociate davanti a sè, e le gambe che si muovevano con difficoltà nel suo
tentativo di andare controvento.
"NO... QUESTO NON ACCADRA' DI NUOVO... NON
RIUSCIRETE A RISPEDIRMI NELLA DARK AREA... AVRO' IL MIO DARK SEED FOSSE
L'ULTIMA COSA CHE FACCIO!" strepitò il demone ammantato,
concentrandosi il più possibile per resistere alla furia dei venti. Ken
spalancò gli occhi allarmato quando vide che Daemon stava riuscendo a muovere
qualche passo verso lui e i suoi amici, opponendosi al risucchio! Senza
perdersi d'animo, il Digiprescelto della Bontà strinse i denti e diede fondo
all'energia oscura ancora contenuta nel suo Digivice, pregando che fosse
abbastanza. I venti presero ad urlare e a soffiare con ancora più violenza,
costringendo il signore dei demoni ad indietreggiare di qualche passo... ancora
uno... poi un altro...
"UGH... NO... NON VI PERMETTERO'... DI
OSTACOLARMI... ANCORA..." ringhiò Daemon, spingendo con tutte le sue
forze per sottrarsi ad ulteriore tempo di prigionia nella Dark Area. Con la
forza della disperazione, il Demone dell'Ira riuscì a stabilizzarsi sul terreno
e ripiegò le ali contro il corpo, proteggendosi il volto con le braccia. Ormai
Ken aveva il fiato corto, e anche gli altri ragazzi sembravano stanchi: le loro
mani tremanti erano quasi avvinghiate sui loro Digivice, e quasi tutti tenevano
i denti stretti per lo sforzo di mantenere il flusso di energia verso il
Digivice del loro compagno. Era una situazione di stallo che non poteva andare
avanti a lungo... presto, una delle due fazioni avrebbe ceduto...
Deciso a risolvere una volta per tutte le situazione,
Imperialdramon cominciò a girarsi verso Daemon, tenendo quanto più possibile
gli artigli piantati nel pavimento. Una scintillante sfera bianca stava
iniziando a formarsi sulla bocca del suo cannone... finalmente, dopo un pò di
sforzo, il dragone leggendario si accucciò sul pavimento, proteggendo i suoi
amici dal risucchio e puntando il cannone ormai carico contro Daemon.
Troppo tardi, Daemon si accorse con disappunto di essere
in una pessima posizione: stava usando tutte le sue forze per resistere al
portale che minacciava di risucchiarlo, e non era in grado di difendersi o di
schivare l'attacco! Certo, Imperialdramon non era ancora in grado di
danneggiarlo seriamente... ma sicuramente, se il suo colpo fosse andato a
segno, lo avrebbe spedito dritto nel varco dimensionale!
Spalancando gli occhi, il demone iniziò a parlare,
cercando di apparire minaccioso nonostante la situazione in cui versava. "CHE...
CHE COSA? NO, TU NON PUOI... BADA A TE... NON OSERAI FARLO!" esclamò
disperatamente. Ma Imperialdramon lo liquidò stringendo gli occhi e aggiustando
la mira.
"POSSO, E LO FARO'! POSITRON LASER!"
ruggì Imperialdramon. Il cannone sulla sua schiena fece fuoco, e il raggio di
energia positiva solcò l'aria, illuminando la caverna e centrando Daemon in
pieno petto! Con un grugnito di dolore, il Digimon malvagio perse la presa e,
sotto gli occhi festanti dei ragazzi prescelti, finì dritto all'interno della
colonna di ombre turbinanti, che subito iniziò a trascinarlo nella dimensione
oscura! Dibattendosi con tutte le sue forze, Daemon sporse le mani fuori dal
Digiport oscuro, ma le richiuse su niente più che aria. Ruggendo per il
disappunto, Daemon iniziò a sparire nel portale... ma prima che potesse farlo,
la sua espressione furente lasciò improvvisamente lo spazio, ancora una volta,
ad un ghigno canzonatorio e di superiorità.
"HUHUHUHUUU... CHI AVREBBE MAI DETTO... CHE
SAREBBE FINITA COSI'..." tuonò Daemon, ormai visibile soltanto dalla
vita in su. "ANCORA UNA VOLTA, RELEGATO IN QUELLA SCHIFOSA DIMENSIONE
OSCURA... MA NON ESULTATE, MOCCIOSI PRESCELTI... QUESTA E' SOLO UNA VITTORIA
TEMPORANEA... ANCORA UNA VOLTA, AVETE DIMOSTRATO CHE POTETE SCONFIGGERMI
SOLTANTO RISPEDENDOMI NELLA DARK AREA! UN GIORNO... IO TORNERO'... E LA MIA
VENDETTA SARA' TERRIBILE! KEN ICHIJOUJI, NON TE LO DIMENTICARE... IO HO TUTTO
IL TEMPO CHE VOGLIO! HAHAHAHAHAHAAAAAA!!!!"
La risata diabolica di Daemon fece vibrare le pareti della
grotta ancora per qualche secondo dopo che il Demone dell'Ira fu completamente
scomparso. Poi, gradualmente si smorzò assieme ai venti che lo avevano
trascinato nel portale assieme ai suoi scagnozzi, e la colonna di ombre
turbinanti perse forza, ululando sempre più sommessamente, finchè non rimase
che un lieve sibilo. Poi, con un suono che sembrava una breve nota suonata da
un trombone, il portale oscuro si richiuse. Si sentì il lieve suono di qualcosa
che cadeva sul pavimento della caverna... poi, più nulla.
Attoniti, i ragazzi e i loro Digimon guardarono il luogo
in cui Daemon era scomparso, quasi temendo che il minimo rumore da parte loro
avrebbe fatto tornare il loro crudele avversario... poi, Ken emise un sospiro
di sollievo e cadde in ginocchio, subito seguito dall'esausto Imperialdramon,
che si scisse in Veemon e Wormmon. I loro amici li raggiunsero di corsa per
sincerarsi che stessero bene.
"Ichijouji-san!" esclamò Hikari, chinandosi
verso l'ex-Imperatore. "Stai bene? Non sei ferito?"
Ken riprese fiato per qualche istante, poi alzò lo sguardo
verso i suoi amici e sorrise, facendo il segno dell'ok con una mano mentre il
suo D-3 smetteva di brillare, la sua energia oscura completamente esaurita.
"Hanf... hanf... sto... sto bene, non vi preoccupate... sembra proprio...
che ce l'abbiamo fatta..."
"Bravissimo, Ken! Sei stato mitico!" commentò
Daisuke, ricambiando il pollice alzato. Intanto, anche Silphymon e Shakkoumon
si scissero nelle loro forme Rookie, che corsero in braccio ai rispettivi
partner.
Takeru, dopo aver permesso a Patamon di atterrargli sul
berretto, tese una mano verso l'ex-Imperatore, aiutandolo a rialzarsi.
"Grazie, Ichijouji-san... se non fosse stato per te, saremmo stati alla
mercè di Daemon e dei suoi uomini. La tua idea ci ha salvato tutti!"
"Di niente... Piuttosto, mi dispiace di avervi creato
tanti problemi..." si schermì il ragazzo dai capelli neri, andando a
raccogliere il suo esausto Digimon. "Wormmon, come stai? Ti senti
bene?"
Il bruco verde scosse la testa per scacciare le vertigini,
poi guardò Ken e sorrise. "Tutto... a posto! Grazie, Ken... sei stato
coraggioso! E non hai creato problemi a nessuno!"
"Appunto!" assentì Miyako. "Avremmo
comunque dovuto affrontare quel fissato, prima o poi! E poi, tu sei uno di noi,
no? Era nostro dovere salvarti! Ci eravamo tutti molto preoccupati, lo
sai?"
Con un certo imbarazzo, Ken incrociò lo sguardo della
ragazza con gli occhiali, mettendosi a cercare le parole giuste. "Ehm...
la cosa mi rende molto felice, amici miei... davvero, non so che dire..."
Miyako sorrise dolcemente. "Non c'è bisogno di dire
nulla, Ken-san... sono... ehm, volevo dire, SIAMO... molto felici che
tu..."
All'improvviso, una piccola folgore dai capelli castani
legati in due trecce sfrecciò a fianco di Miyako, facendole fare un salto di
mezzo metro per la sorpresa, e si avvinghiò all'altrettanto sbalordito Ken,
urlando a squarciagola per la gioia. "AAAAH! Senorito Keeeeen! Estoy
asì feliz che lei stia bene! Lei non sa quanto sono stata in pensiero per
lei! Gracias, gracias!"
Tutti i presenti sgranarono gli occhi davanti alla
plateale dimostrazione d'affetto di Rosa, che continuava a stare aggrappata al
Digiprescelto della Bontà, strusciandosi su di lui come un gattino. Gotsumon,
in piedi vicino alla sua partner, scosse la testa desolato. Miyako si irrigidì
leggermente, tamburellando con le dita di una mano sui suoi pantaloni, e si
schiarì la gola. "Ehm... va bene, va bene, abbiamo capito che eri
preoccupata... ora, non è che ti dispiacerebbe lasciar andare Ken-san?"
Rosa volse lo sguardo verso la ragazza occhialuta e
strizzò l'occhio, sorridendo furbescamente. "Que pasa, senorita?
Non sarà gelosa, per caso?"
Il bel viso di Miyako si tinse di un pericoloso color
rosso gambero, gli occhiali le si appannarono, e due getti di vapore uscirono
sibilando dalle sue orecchie, segno che ormai si era surriscaldata!
"Che... che cavolo c'entra questo adesso!? Parlavo del fatto che dobbiamo
tornare dai nostri amici alla casa di Gennai-san! Come se la starano cavando
contro gli uomini di Mephistomon, secondo voi?" esclamò, cercando di
nascondere il suo imbarazzo.
"Oui, Mademoiselle Miyako ha ragione..."
si fece avanti Catherine, portando Floramon tra le braccia. "Dobbiamo
sentire cosa può dirci Monsieur Koushiro riguardo quel virus nei nostri
Digivice, e organizzarci per sferrare l'ultimo attacco a Mephistomon."
"Certamente..." assentì Daisuke, anche lui con
in braccio Veemon, che stava dormendo saporitamente. "Prima però dovremmo
dare a Veemon e a Wormmon il tempo di riposare, non credete? Dopotutto, hanno
appena sostenuto un duro scontro..."
"Hey, un momento! E quello che cos'è?" si sentì
improvvisamente la voce di Gatomon, che puntò una zampina guantata verso il
punto in cui Daemon era scomparso appena un minuto prima.
Gli sguardi incuriositi degli altri presenti seguirono
l'indice della gattina, accorgendosi di un piccolo oggetto che era caduto
esattamente in quel punto: evidentemente, un oggetto perduto da Daemon durante
la sua transizione nella Dark Area, e l'oggetto che aveva provocato quel lieve
suono cadendo a terra. Takeru e Hikari, i più vicini ad esso, si avvicinarono
con circospezione, osservando l'oggetto da una certa distanza: era grande come
una loro mano, e tutto nero, e aveva una forma familiare...
"Hey, ma... ma quello è un Digivice!" esclamò un
istante Patamon, spalancando gli occhi per la sorpresa.
"Che cosa? Un Digivice?" ripetè Takeru, la sua
espressione sbalordita riflessa sui volti di molti dei presenti. "E... e
cosa se ne faceva Daemon di un Digivice? Apparteneva a qualcuno... o che
altro?"
"Non lo so, ma sarebbe meglio prenderlo con noi, e
fare qualche ricerca..." iniziò a dire Hikari, chinandosi verso il Digivice
nero. Ma, prima che la sua mano potesse afferrare l'oggetto, cinque dita
artigliate emersero repentinamente dal pavimento d'acciaio e si richiusero su
di esso, facendo sobbalzare la Digiprescelta della Luce. Sotto gli occhi di
tutti, la spettrale figura di Phantomon si sollevò dal pavimento, portando con
sè il Digivice creato da Daemon.
"HEY! Tu sei quel Digimon che stava davanti alla
cella di Ken e mi ha fatto passare!" esclamò Daisuke. "Che significa
questo? Pensavo che tu e i tuoi uomini ve ne foste andati!"
Phantomon sghignazzò cupamente, esibendo il Digivice nero
davanti a tutti i ragazzi prescelti. "Per perdermi questo importante
tassello del mosaico? Certo che no! Sapevo bene che Daemon non me lo avrebbe
mai consegnato senza Ichijouji nelle mie mani... e io non avevo nessuna
intenzione di lasciare che estraesse il Dark Seed dal nostro ex-Imperatore, per
questo vi ho permesso di liberare il vostro amico quando il Digivice era ormai
completo! Sono rimasto in attesa finchè voi non ci aveste liberato di Daemon...
e a quanto pare la mia idea ha avuto successo!"
"Eh? Hai architettato un piano così rischioso
soltanto per un Digivice?" esclamò Rosa. Il Digimon fantasma alzò le
spalle con noncuranza.
"A te potrà anche sembrare un semplice Digivice, ragazzina
con le treccine... ma per me, per il signor Oikawa e per il mio signore e
padrone, vuol dire molto, molto di più..." rispose.
"Oikawa?" esclamò Ken, sbalordito. Aveva già
sentito quel nome... il nome di uno dei colleghi di suo padre!
"Ken! Tu conosci questo Oikawa?" chiese Takeru.
Il Digiprescelto della Bontà annuì lentamente. "Più o meno... lavora nella
stessa ditta di software in cui lavora mio padre, e l'ho visto qualche
volta...". Sospirò tristemente, ricordandosi dell'occasione in cui l'aveva
incontrato per la prima volta... era stato al funerale di suo fratello Osamu,
ancora tre anni prima.
Il piccolo Iori aggrottò leggermente la fronte. Quel
nome... Oikawa... perchè non gli giungeva nuovo? Era sicuro di averlo già
sentito anche lui... da qualche parte... forse da suo nonno... o da sua
mamma... in ogni caso, gli era familiare.
"Aspetta un momento!" esclamò Iori. "Il
signor Oikawa? Chi è... e cosa c'entra con questo Digivice?"
"Oh, mi sembra che tu faccia troppe domande,
moccioso..." rispose Phantomon beffardo. "Sappiate solo che il vostro
involontario aiuto è stato prezioso! Addio, bambini prescelti, e spero che vi
godiate il ritorno alla gloria del mio signore!". Con una risata, il
fantasma armato di falce sbiadì e scomparve nel nulla, portandosi dietro il
Digivice.
"Fermo! Che cosa stai dicendo? Chi sarebbe
questo..." iniziò a dire Armadillomon. Tutto inutile. Ormai Phantomon era
già scomparso, immergendo nuovamente la caverna nel silenzio innaturale che
regnava in precedenza. I Digiprescelti tacquero, sbalorditi da questo
imprevisto volgere degli eventi.
"Ehm..." disse infine Crabmon, schiarendosi la
gola. "Perchè ho come l'impressione che la situazione non si sia affatto
semplificata?"
"Accidenti..." ringhiò Daisuke a denti stretti.
"Questa non ci voleva... adesso si è messo anche questo Oikawa di
mezzo!"
**********
"Ma... ma che è successo qui? Sembra che sia passato
un tornado!"
Fu questa l'esclamazione di Ogremon non appena il gruppo
composto da lui, Leomon, Piximon e Andromon giunse, col sole ormai basso
sull'orizzonte, in prossimità della concentrazione di Dark Towers segnalata nel
settore che stavano esplorando. O meglio, dove tale concentrazione si sarebbe
dovuta trovare. Ora, davanti ai loro occhi non si stendeva che una pianura
devastata, sulla quale giacevano sparpagliati frammenti di granito nero di
varie dimensioni, rimasugli di Dark Towers e mucchietti di detriti. Sul terreno
si aprivano delle grosse voragini, alcune delle quali ancora fumanti, come se
fossero precipitate delle piccole meteoriti. Miracolosamente, tuttavia, la
maggior parte degli alberi erano rimasti in piedi, come se il cataclisma avesse
colpito in modo selettivo gli obelischi di controllo Non sembravano esserci
segni di battaglia di alcun tipo.
I quattro Digimon osservarono in silenzio lo spettacolo
che si parava davanti ai loro occhi. Dovette passare qualche secondo prima che
qualcuno di essi si decidesse ad aprire bocca di nuovo.
"Una zona relativamente ampia di questo settore è
stata seriamente danneggiata." commentò Andromon. "Secondo le analisi
che sto compiendo, saranno necessari dai tre ai cinque mesi prima che la zona
venga riconfigurata e ritorni alla normalità. Tuttavia, non rilevo più alcuna
presenza di Dark Towers."
"Secondo voi... chi potrebbe essere stato a fare
questo macello?" proseguì Ogremon, guardando ora Piximon, ora Leomon. Il
piccolo folletto rosa, sulle prime, sembrò non aver sentito la domanda
dell'orco, ma dopo qualche istante di riflessione, sfoderò un sorriso da
saputello.
"Credo di avere già una mezza idea..." rispose
laconicamente. "Colui che una volta minacciava il Mondo Digitale, ora si è
votato alla sua conservazione. Pensi anche tu che sia così, Leomon?"
Il Digimon leone annuì. "Se le cose stanno così, non
posso che essere felice per lui. Forse, sta cominciando a trovare un
significato alla propria vita e ai propri poteri."
"Va bene, va bene..." sbottò Ogremon. "Non
ho ben capito di chi state parlando, ma non importa. Sta dalla nostra parte.
Intanto, noi cosa dovremmo fare?"
Piximon si volse verso il Digimon orco, con la stessa aria
di rimprovero amichevole che molti erano abituati a vedergli scritta in faccia.
"Non siamo molto pazienti, eh, signorino? Intanto direi che la cosa
migliore sia ritornare alla base, raccontare a Gennai quanto abbiamo visto, e
tenere d'occhio le restanti concentrazioni di Dark Towers. Poi... beh, si
dovranno iniziare i preparativi per attaccare direttamente Mephistomon, e porre
fine per sempre alla minaccia che lui rappresenta! Con i ragazzi al nostro
fianco, oserei dire che abbiamo quanto meno delle concrete
possibilità."
Scambiandosi cenni d'assenso, i quattro Digimon fecero per
andarsene... quando la familiare voce calda e austera di Gennai risuonò nelle
menti di tre di loro, facendoli trasalire leggermente. "Piximon...
Ogremon... Leomon... amici miei, riuscite a ricevermi?"
Pur leggermente sorpreso, Leomon scacciò immediatamente
ogni pensiero superfluo dalla mente e si concentrò sulla risposta, chiudendo
gli occhi e piazzandosi una mano sulla tempia. "Venerabile Gennai...
non ci aspettavamo la sua chiamata... siamo arrivati nel settore infestato più
vicino, ma abbiamo trovato le Dark Towers completamente rase al suolo."
"Stavamo tornando alla base appositamente per
comunicarle questo." proseguì Piximon. "A cosa dobbiamo questa
chiamata? E' successo qualcosa? Ci sono problemi?"
I Digimon poterono giurare di aver sentito il sospiro
della guida di DigiWorld. "Purtroppo, ragazzi, pare che la situazione
sia più complessa di quello che pensiamo. I ragazzi più grandi sono appena
tornati, dopo aver fermato un esercito di Digimon artificiali... ma Arukenimon
e Mummymon, i due Digimon che avevano liberato dal controllo di Mephistomon, li
hanno improvvisamente abbandonati. Pare che lavorino per qualcun altro...
qualcuno che fin dall'inizio ha tramato alle spalle sia di Mephistomon che
dello stesso Daemon. Purtroppo, non sappiamo di chi si tratti. Abbiamo soltanto
un cognome, Oikawa..."
"Un essere umano?" esclamò nei propri
pensieri Ogremon (ringraziando il cielo di aver finalmente capito come diavolo
si faceva a comunicare telepaticamente!) "E chi potrebbe essere così
interessato al Mondo Digitale?"
"Questo è quello che stiamo cercando di capire."
rispose Gennai. "Al momento, Daisuke e gli altri sono impegnati nel
salvataggio di Ken Ichijouji. Non appena saranno tornati, decideremo sul da
farsi. Koushiro sta ultimando il suo programma anti-virus, ed è in procinto di
installarlo sui Digivice vecchio modello. Molto probabilmente, un gruppo dovrà
tornare nel Mondo Reale per andare a fondo di questo mistero, mentre un altro
dovrà restare qui per occuparsi di Mephistomon e assicurarsi che non possa
causare ulteriori problemi. Temo di dovervi chiedere, quando sarà il momento,
di accompagnare questo gruppo. Ve la sentite?"
"Certamente. Saremo da lei il prima possibile."
fu la risposta di Leomon.
"Vi ringrazio, amici miei." concluse
Gennai. "Proverò ad aprire un Digiport nel settore dove vi trovate, in
modo da trasferirvi direttamente alla base. Mi raccomando, siate prudenti!"
"Può contarci!" rispose Piximon, prima
che il contatto mentale si interrompesse. I tre Digimon cessarono di
concentrarsi e riaprirono gli occhi, scuotendosi di dosso il leggero torpore
dovuto alla comunicazione telepatica.
"Immagino fosse un messaggio di Gennai." disse
Andromon, che, per la sua natura robotica, non aveva potuto partecipare alla
comunicazione telepatica. "C'è ancora bisogno del nostro aiuto."
"Ora più che mai, Andromon..." mormorò Leomon.
"Ora più che mai..."
**********
Ad Odaiba, all'insaputa di tutti, in un piccolo
appartamento per singoli, si stava preparando qualcosa di grosso. Mentre la
sera scendeva sul quartiere residenziale di Tokyo, qualcuno rincasava
dall'azienda di programmazione in cui lavorava, impaziente di scoprire se i
suoi sforzi avevano finalmente portato a qualcosa...
Rientrato a casa sua dopo l'ennesima giornata di lavoro,
che era passata lentamente e faticosamente come tutte le altre, Oikawa sospirò
per scaricare la stanchezza, togliendosi il suo onnipresente impermeabile viola
e gettandolo sul letto con noncuranza. Entrato nel suo studio, l'uomo si
sedette alla sua scrivania e accese il computer, attendendo pazientemente il
caricamento dei settaggi, e gettando qualche occhiata di tanto in tanto al
misterioso prisma di cristallo che giaceva vicino al mouse. Come tutti i
giorni, Oikawa non aspettava che il momento di collegarsi alla sua casella di
posta elettronica, speranzoso di leggere finalmente il messaggio che l'avrebbe
condotto al luogo che desiderava più di ogni altro...
Gli occhi grigi dell'uomo si illuminarono quando,
terminate tutte le operazioni di setup, apparve sullo schermo del suo PC una
finestra che lo avvertiva di un nuovo messaggio in arrivo, e la sua faccia
pallida sembrò quasi riprendere colore per l'eccitazione. Oikawa afferrò il
mouse e fece un doppio clic sulla finestra, aprendo la sua casella di posta e
bisbigliando tra sè una preghiera che le cose fossero andate esattamente come
sperava...
Dopo qualche interminabile (per Oikawa) secondo di
caricamento, sullo schermo non apparve nessun messaggio, bensì un ulteriore
finestra che brillava di varie sfumature di rosso, e sulla quale si muovevano
strane ombre scarlatte che cambiavano continuamente forma. Non c'era dubbio, si
trattava chiaramente di un Digiport...
Trattenendo il fiato, Oikawa rimase ad osservare la
luminescenza espandersi sempre di più... sempre di più... fino ad illuminare
l'intero studio e a costringerlo a distogliere lo sguardo dallo schermo. Uno
strano sibilo risuonò nell'aria, accompagnato da un suono cupo e vibrante,
mentre qualcosa di mai visto prima si materializzava nella stanza. Quando
Oikawa fu in grado di vedere cosa era apparso, un largo sorriso apparve sul suo
volto smagrito: erano due inconfondibili figure umanoidi, una maschile e una
femminile, vestite rispettivamente di blu e di rosso, e un altrettanto
inconfondibile Digimon dall'aspetto spettrale con una grossa falce in una mano
e un cappuccio rosso in testa. Ma quello che fece davvero gioire Oikawa fu il
piccolo oggetto nero che la donna vestita di rosso teneva in una mano...
"Arukenimon... Mummymon..." esclamò l'uomo, in
tono deliziato. "Temevo che non avrei più avuto vostre notizie! Allora,
com'è andata? Siete riusciti nella vostra missione?"
"Signor Oikawa..." esordì Arukenimon, porgendo
il Digivice al suo creatore. "Perdoni se l'abbiamo fatta attendere a
lungo. Comunque, alla fine è andato tutto come da programma. Abbiamo liberato
Daemon dalla Dark Area come da programma, e lo abbiamo costretto a fornirci il
Digivice che volevamo. I Digiprescelti hanno quindi sigillato nuovamente
Daemon, e ora più nulla potrà impedirle di vedere il mondo che lei
desidera."
Con la mano tremante, Oikawa accettò il Digivice dalle
mani della donna-ragno. "Eccellente... davvero eccellente... I ragazzi
sospettano qualcosa di quanto sta accadendo?"
"Ehm... purtroppo questo è stato inevitabile..."
si giustificò un imbarazzato Mummymon, sfregandosi la nuca con una mano sotto
lo sguardo irritato della sua compagna. "Però... sono comunque bloccati
nel Mondo Digitale, e anche se riuscissero a trovare un modo di ritornare nel
Mondo Reale, non avrebbero comunque modo di ostacolarla. Credo proprio che, da
questo punto di vista, lei possa stare tranquillo, signor Oikawa!"
Entusiasta, Oikawa fissò con occhi bramosi il Digivice
nero che ora giaceva nelle sue mani, emanando una velata luminescenza verde.
"Ottimo... Grazie infinite, mie creature... ho con voi un debito che non
potrò mai saldare!"
"Era il nostro compito... e non possiamo negare che
ci abbia fatto piacere seguire le sue direttive!" rispose Arukenimon,
aggiustandosi il cappello.
Phantomon si fece avanti. "Sono venuto per darti le
ultime istruzioni che dovrai seguire se vorrai raggiungere il Mondo Digitale:
domani, alle ore 17, dovrai recarti alla Highton View Terrace, portando con te
quel Digivice e il cristallo che hai ricevuto. Queste sono le condizioni
necessarie affinchè si possa aprire il Digiport di cui il mio signore ti ha
parlato. Senza uno qualsiasi dei due oggetti, il Digiport resterà inattivo.
Tutto chiaro?"
"Chiarissimo." replicò Oikawa. Allungò una mano
sulla scrivania e raccolse il misterioso prisma di cristallo, all'interno del
quale i dati stavano scorrendo con velocità ancora maggiore, come se reagissero
alla presenza del Digivice. Per certi versi, stava pensando Oikawa, aveva senso
che il luogo dove si trovava il Digiport fosse la Highton View Terrace, il
luogo dove, circa otto anni prima, erano stati visti combattere un Greymon e un
Parrotmon. Da quel luogo era iniziato tutto... e in quel luogo la sua ricerca
si sarebbe conclusa.
La voce senza corpo tornò a parlare ad Oikawa, con un tono
che sembrava improvvisamente meno spettrale e più naturale. "HAI VISTO,
YUKIO OIKAWA? LA TUA PERSEVERANZA E LA TUA PAZIENZA TI HANNO PREMIATO. TU HAI
FATTO A ME UN ENORME FAVORE PRESERVANDOMI DALL'OBLIO ETERNO, E ORA IO RICAMBIO.
COME TI AVEVO PROMESSO, IL MONDO DIGITALE CHE TU E IL TUO AMICO SOGNAVATE E'
ORA ALLA TUA PORTATA. RIPOSATI, E PREPARATI PER IL GRANDE VIAGGIO."
Oikawa sentì gli occhi riempirsi di lacrime di felicità, e
un calore immenso diffondersi nelle sue membra. Finalmente, il suo sogno di
gioventù si sarebbe avverato, e la memoria di Hiroki sarebbe stata onorata...
"Grazie... grazie, amico mio... finalmente, dopo tutti questi anni di
ricerca e di sacrifici, vedrò DigiWorld... quasi non mi sembra vero..."
rispose telepaticamente. Dopo essersi passato una mano sugli occhi per
asciugarseli, l'uomo alzò nuovamente lo sguardo verso le sue due creature e
Phantomon, parlando con tono deciso. "Molto bene, allora! Domani alle 17
saremo alla Highton View Terrace, e inizieremo il nostro cammino verso il Mondo
Digitale! Vi sentite pronti?"
"Certamente!" risposero Arukenimon e Mummymon,
ad una sola voce. Nessuno di loro si era accorto del sogghigno minaccioso che
attraversava il tetro volto di Phantomon, dietro le falde del suo cappuccio...
"Festeggiate pure finchè potete, poveri sciocchi
illusi! Domani, il mio signore tornerà al potere... e voi precipiterete nelle
tenebre assieme ad entrambi i mondi!"
CONTINUA...
Note dell'autore: Ci siamo, gente! Ormai lo scontro finale
è vicinissimo! Il prossimo capitolo sarà di 'preparazione', per così dire, poi
la grande battaglia inizierà sul serio! Presto, tutti i nodi verranno al
pettine, e questa serie si concluderà... ma solo per fare spazio alla mia
fanfic successiva: Digimon Adventure 02: Lord of Digital Rings, nella
quale introdurrò un certo numero di Digimon originali... ma non facciamo troppe
rivelazioni, altrimenti...
Anche nella mia storia, come nell'anime, Daemon è stato
spedito nella Dark Area. Ma, in questo caso, ci sono delle importanti
differenze: innanzitutto, i suoi tre scagnozzi sono ancora vivi e vegeti. E
poi, al contrario di quanto ha fatto la Toei, io non ho nessuna intenzione di
DIMENTICARMI Daemon nella Dark Area! Lui tornerà... non posso dirvi quando, ma
tornerà! Questa è stata solo una vittoria temporanea.
Quando parlo dello scontro tra Greymon e Parrotmon mi
riferisco, per chi non lo sapesse, al primo film di Digimon. Bene, ragazzi,
sono felice di dirvi che esattamente ieri, 20 Dicembre 2005, si sono conclusi i
miei esami (superati con discreti risultati, tra l'altro...), e che, per tutte
queste festività di Natale, potrò dedicare un pò più di tempo ogni giorno a
questa storia! Quindi, conto di mettere in rete il Capitolo 24 entro fine anno!
Detto ciò, vi faccio tantissimi auguri di Buon Natale, e spero che sia un
periodo di gioia e serenità per tutti voi. Tanti auguri!
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Ora che, almeno per un breve periodo, i miei
esami sono finiti, posso dedicare più tempo e più energie alla stesura di
questa fanfiction, e di altre storie che continuano a frullarmi per la testa!
Ormai, la battaglia finale è ad un solo capitolo di distanza (cioè questo), e
credetemi... avrete di che restare stupiti!
Taichi: Interessante... non vedo l'ora di scoprire cosa
hai in serbo per noi, e spero che noi della vecchia guardia faremo qualcosa di
sostanziale...
Justice: Non vi preoccupate, sarà altro che sostanziale...
ma scoprirete tutto in questo capitolo, quindi è inutile che anticipi. Piuttosto,
vorrei rivolgere un saluto speciale a tutti coloro che stanno seguendo la mia
storia: vorrei augurare a tutti loro buone feste ed un felice anno nuovo,
ringraziandoli per i loro complimenti, il loro supporto (sia morale che in
termini di consigli per la storia) e le loro critiche.
Sora: Carino da parte tua. In tal caso... forza, ragazzi,
facciamo le cose come si deve!
Digiprescelti & Digimon: AUGURI A TUTTI E FELICE ANNO
NUOVO!
Justice: Grazie, ragazzi! Ora, prima di imbarcarci verso
la fine della mia storia, sentiamo cosa hanno da dire i nostri lettori e
rispondiamo ai commenti che ci hanno lasciato!
Agumon: Certamente! Topomouse, ringraziamo per la tua
recensione, e siamo contenti che lo scontro con Daemon ti sia piaciuto! Ad ogni
modo, non è detto che Daemon e i suoi scagnozzi ritorneranno così in fretta...
infatti, in questa versione degli eventi, Daemon non ha il potere di aprire
Digiport in qualsiasi momento, come poteva fare nell'anime.
Gabumon: Del resto, se nella serie TV poteva farlo, perchè
non è venuto fuori prima dell'Episodio 43, e perchè non è più tornato dopo che
i ragazzi lo hanno sigillato nella Dark Area? All'autore è sembrato troppo
comodo il modo in cui l'hanno liquidato nell'anime...
Koushiro: KillKenny sembra aver molto apprezzato il
combattimento del capitolo precedente. Sperabilmente, questo capitolo sarà un
buon 'battistrada' per lo scontro finale. Per quanto riguarda Apocalymon...
leggi e vedrai! E' qui che Mephistomon giocherà la sua carta vincente!
Patamon: Grazie a Driger per la sua recensione! Non ti
preoccupare di recensire in ritardo, l'autore non è così fiscale con i suoi
lettori! Oh, già, e Arukenimon e Mummymon daranno un pò di risposte in questo
capitolo...
Jyou: Francesca Akira e Rika88 hanno espresso esattamente
ciò che pensa l'autore del problema 'Daemon' e 'Dark Area'... l'autore mi
comunica che per il momento ha dovuto far fare questa fine a Daemon, visto che
noi Digiprescelti non siamo ancora alla sua altezza. (Non lo eravamo nell'anime
con Imperialdramon in Fighter Mode, figuriamoci...). Oh, l'autore ringrazia
inoltre Francesca per i suoi consigli, che gli sono stati molto utili, ed è
contento del fatto che le sia piaciuto l'ultimo capitolo!
Justice: Comincia ora il Capitolo 24 di Digimon Adventure
02 Reload... mi rendo conto che sarà un capitolo piuttosto lungo e noioso, ma
avremo un pò di risposte ad alcune domande, inserirò un pò di dovuta
interazione tra alcuni ragazzi e le loro famiglie... e faremo finalmente luce
sul personaggio di Oikawa! Tenetevi forte, perchè questo è l'inizio della
fine... o forse dovrei dire la fine dell'inizio? Vabbè, decidete voi... e buon
divertimento!
Veemon: Diciamo che è... l'inizio della fine dell'inizio.
Non va bene così?
Daisuke: A volte prendi le cose un pò troppo alla lettera,
Veemon... -_- U
**********
Capitolo 24 - Tutta la verità
"E così... all'improvviso Arukenimon e Mummymon ci
hanno voltato le spalle e se ne sono andati?" esclamò incredulo Daisuke,
ascoltando le notizie dalla bocca del suo idolo Taichi. Era ormai calata la
sera sul Mondo Digitale, e i bambini prescelti di nuova generazione, una volta
che Veemon e Wormmon si erano riposati a sufficienza, erano tornati alla dimora
di Gennai grazie ad Imperialdramon. Ma ad attenderli non c'erano buone notizie:
infatti, i ragazzi più grandi avevano parlato loro di come i due Digimon che
avevano liberato dal controllo di Mephistomon avessero improvvisamente rivelato
di lavorare per un certo Oikawa, e avessero dato loro una mano soltanto allo
scopo di realizzare i misteriosi piani di questo individuo: dopo che Arukenimon
aveva bloccato i ragazzi più grandi con la sua ragnatela appiccicosa, lei e il
suo compagno se n'erano andati senza aggiungere altro, lasciandoli delusi e con
ancora più domande di prima.
"Arukenimon e Mummymon... hanno detto di lavorare per
un certo Yukio Oikawa, ho capito bene?" chiese Iori, incuriosito da quella
che, ormai, non poteva più essere considerata come una coincidenza.
"Sì, esatto..." rispose Jyou. "Come mai
questa domanda?"
"Perchè anche noi abbiamo sentito questo nome!"
rispose Miyako. "Non appena abbiamo sconfitto Daemon e i suoi uomini... o
meglio, li abbiamo spediti nella Dark Area, grazie all'idea di Ken... abbiamo
visto uno strano Digivice nero nel punto in cui Daemon era scomparso. Prima che
noi potessimo raccoglierlo e portarlo qui per fare le dovute analisi, è saltato
fuori un Phantomon che ce l'ha preso, e ha affermato di doverlo consegnare ad
un certo Oikawa, un tipo che lavora alla stessa azienda del padre di Ken!"
"E, per qualche motivo, comincio a credere che anche
quest'ultimo elemento non sia una coincidenza..." proseguì il
Digiprescelto della Bontà, fissando con aria persa il tavolo davanti a sè.
"Quel Phantomon aveva architettato un piano rischioso ma valido per farsi
fare un Digivice da Daemon, usando me come ostaggio e sfruttando il fatto che
Daemon voleva il Dark Seed. Inoltre, lavorava per conto di questo Oikawa, e il
Digivice era destinato a quest'ultimo... mi fa pensare che Oikawa voglia per
qualche motivo entrare a DigiWorld..."
"E... e come farebbe?" chiese Gennai, sbattendo
gli occhi incredulo. "Anche avendo un Digivice, chi non è un Digiprescelto
non può entrare nel Mondo Digitale... e questo Oikawa non mi risulta essere un
Digiprescelto, almeno stando al mio database!"
"Quindi non se ne fa niente del Digivice!" si
sentì la voce nasale di Tentomon. "Ma allora... che senso ha tutto questo?
Più ci penso, meno ci capisco..."
"Forse non è il caso di fare ipotesi in questo
momento, Tentomon. Ci sono ancora troppe incognite nell'equazione..."
concluse Koushiro, scuotendo la testa. "Dobbiamo fare ulteriori ricerche,
e questo significa tornare nel Mondo Reale e cercare informazioni su Yukio
Oikawa. Per fortuna, sono riuscito a terminare il programma anti-virus di cui
vi parlavo tempo addietro... devo solo trasmetterlo ai nostri Digivice, e
potremo tornare a casa."
Daisuke tirò un sospiro di sollievo. "Meno male...
per quanto bello sia il Mondo Digitale, non mi attreava l'idea di passarci il
resto della mia vita! Non sei d'accordo, Veemon?". Il draghetto azzurro
rise lievemente. "No davvero! Anche a me, se devo dire la verità, mancano
il Mondo Reale, gli snack, e le nostre sfide in vasca da bagno!"
La battuta di Veemon strappò una breve risata ai presenti.
Poi, Hikari richiamò l'attenzione su un altro problema. "Però, non
possiamo tornare tutti a Tokyo... mentre siamo via, Mephistomon potrebbe
approfittarne per sferrare un altro attacco, o per mettere in moto qualcun
altro dei suoi piani. Qualcuno di noi dovrà pur rimanere a DigiWorld per
neutralizzarlo una volta per tutte!"
"Ci avevamo già pensato, Hikari-chan..." rispose
Sora. "E abbiamo pensato che noi sei, ovvero io, Taichi, Yamato, Koushiro,
Mimi e Jyou potremmo restare qui a DigiWorld e dare l'assalto finale alla base
di Mephistomon, mentre voi e i ragazzi provenienti dagli altri paesi potreste
tornare nel Mondo Reale e scoprire qualcosa di più su Oikawa. A voi, può andare
bene?"
"Nessun problema!" rispose Michael. "Credo
che questa disposizione vada bene più o meno a tutti... ragazzi, siete
d'accordo?"
Derek e Crabmon annuirono. "A noi va bene!"
"Bien sur!" rispose Catherine, scorgendo
il cenno affermativo di Floramon. Rosa, chiaramente, sembrava molto eccitata
alla prospettiva di andare in un paese straniero.
"Mitico! Ho sempre desiderato vedere il
Giappone!" esclamò la Digiprescelta messicana, sorridendo da un orecchio
all'altro e stringendo un pugno davanti a sè. "Che ne dici, Gotsumon? Non
ti riempie di gioia l'idea?"
Il Digimon roccioso sbattè gli occhi, leggermente confuso.
"Ehm... sì, Rosa, anch'io ne sono emozionato... ma non sarà esattamente un
giro turistico!"
"Oh, de que te quejas, amigo?" fu la
risposta di Rosa. "E' un modo come un altro per... come si dice... quando
si può fare una cosa e l'altra..."
Iori intervenne in aiuto della messicana. "Immagino
tu voglia dire, 'unire l'utile al dilettevole', Rosa-san..."
"Quello che è!" rispose la bambina con le
trecce.
"D'accordo... allora noi del vecchio gruppo resteremo
qui e attaccheremo direttamente Mephistomon." concluse Taichi. "Voi,
fareste meglio a fermarvi qui a DigiWorld per riposarvi, e tornare a Tokyo
domani mattina. Cercate di scoprire quanto più possibile su questo Oikawa e non
esitate ad intervenire se ha in mente qualcosa di pericoloso. Daisuke, affido a
te la leadership del gruppo. So che farai del tuo meglio!"
"Puoi giurarci!" rispose il ragazzino, alzando
un pollice e strizzando un occhio.
"Ottimo." proseguì Yamato, per poi rivolgersi a
Koushiro. "A proposito, Koushiro-kun, quando pensi che sarà possibile
installare quel programma anti-virus di cui dicevi nei nostri Digivice?"
"Anche subito, se volete." rispose il piccolo
genio. "Devo solo prendere il mio portatile e collegare i Digivice e i
D-3. Dopodichè, mi basterà effettuare un semplice trasferimento dal mio hard
disk alla memoria dei Digivice, e il virus di Mephistomon dovrebbe essere
aggirato dalle nuove istruzioni inserite."
"Cosa faremmo senza di te, Koushiro-kun?" chiese
Mimi, sorridendo al ragazzo dai capelli rossi. Koushiro mosse una mano davanti
a sè, con la modestia che gli era propria, e indicò Miyako con un cenno della
testa. "Beh, in realtà non è tutta farina del mio sacco... Miyako mi ha dato
una mano con delle specifiche e con il debugging finale, quindi i
ringraziamenti vanno anche a lei...". Qualche posto più in là, la ragazza
con gli occhiali alzò un braccio e fece un segno di vittoria, sorridendo con
orgoglio, mentre Koushiro si alzava per prendere il suo computer.
"Benissimo. Vedo che il morale è alto, e la
determinazione non vi manca, ragazzi!" commentò Gennai, osservando con
affetto il gruppo di bambini prescelti e Digimon seduti al tavolo assieme a
lui, in pratica una famiglia per la guida di DigiWorld. "Vi voglio solo
raccomandare di fare estrema attenzione. Non abbiamo idea di cosa ci aspetti, e
purtroppo neanche le ricerche che ho fatto hanno portato a qualche indizio.
Siate prudenti, e preparatevi ad ogni evenienza."
"Non ci sarà problema! Abbiamo battuto quel buffone
di Apocalymon tre anni fa, e ora possiamo battere una sua versione
alternativa!" replicò Agumon, con un sorrisone enorme sul viso. Gli altri
Digimon sghignazzarono del suo comportamento, che ricordava loro un pò il Taichi
del loro primo viaggio.
Gomamon, in particolare, non resistette alla tentazione di
fare una delle sue battute. "Hey, chiunque abbia detto 'tale
Digiprescelto, tale Digimon', in questo caso aveva ragione!"
"Che ho detto di strano?" rispose il piccolo
tirannosauro, facendo l'offeso. "Dicevo soltanto che sono convinto che
sconfiggeremo Mephistomon, tutto qui!"
"Però Gennai ha ragione..." proseguì Taichi.
"Recentemente, Mephistomon si è mosso in maniera sospetta... anche con
quell'enorme armata di Digimon artificiali che abbiamo sconfitto. In effetti,
ora che ci penso, è stato tutto fin troppo facile..."
Sora annuì, soddisfatta per il fatto che il suo migliore
amico fosse diventato più riflessivo e ragionasse di più sulle situazioni.
"Sì, sembrava quasi che Mephistomon volesse che noi distruggessimo i suoi
Digimon... e per quanto riguarda gli ultimi settori occupati dalle Dark Towers,
cosa se ne farà, ora che non ha più chi le possa animare?"
Gennai scosse la testa. "Non ne ho idea, giovane
Sora... fino a poco tempo fa, Leomon e gli altri stavano viaggiando per
DigiWorld per distruggere quante più possibile delle Dark Towers rimaste... ma
una volta giunti in uno dei quattro settori 'caldi', hanno scoperto che qualcun
altro li ha battuti sul tempo."
Proprio quando Gennai ebbe finito di parlare, si sentì un
rumore di passi provenire da una delle porte scorrevoli che davano nel salone
principale. Tutti si voltarono quando la porta si aprì, facendo entrare Leomon,
Ogremon, Piximon e Andromon nella stanza.
"Ah! Guardate chi è tornato." disse Yamato,
alzando una mano per salutare i quattro Digimon. Diversi Digiprescelti si
alzarono dai loro posti per accogliere i loro amici.
"Hey, ragazzi!" esclamò Daisuke. "Allora,
fatto buona caccia?"
"Bentornati, amici miei. Vedo con piacere che state
tutti bene." li salutò Gennai mentre Leomon e gli altri si scambiavano
convenevoli con gli altri ragazzi prescelti e i Digimon. I quatto ricambiarono
il saluto con un inchino rispettoso. "Si stava proprio parlando del
problema Dark Towers... potreste darci maggiori delucidazioni a riguardo?"
"Affermativo." rispose Andromon, sollevando lo
sguardo dopo aver salutato Hikari. "Stando ai dati che ho raccolto, un
settore è stato completamente sgomberato dagli obelischi di controllo diverse
ore fa, come ha avuto modo di constatare. Al momento, mentre stiamo parlando,
sembra che la stessa cosa stia accadendo in un altro settore."
"Capisco..." rispose Gennai, assumendo un'aria
pensosa. "Darò un'occhiata al mainframe per confermarlo. Avete idea di chi
possa essere stato a distruggere gli obelischi di controllo?"
Leomon fece un cenno d'assenso. "Abbiamo motivo di
credere che l'autore sia BlackWarGreymon. Sappiamo per certo che adesso si sta
opponendo a Mephistomon, ed è uno dei pochi Digimon abbastanza potenti da
distruggere un tale quantitativo di Dark Towers in un tempo così ridotto."
"BlackWarGreymon? Dite sul serio?" cinguettò
allegramente Biyomon.
"E' una notizia fantastica!" proseguì Hawkmon.
"Se anche lui è dalla nostra parte, allora sconfiggere Mephistomon sarà
indubbiamente più facile!"
"A questo proposito... so che un gruppo di voi
ragazzi resterà qui a DigiWorld per affrontarlo!" disse Piximon, al quale
rispose Takeru. "Sì, Piximon... abbiamo pensato che sia meglio dividere le
nostre forze tra Mondo Reale e Mondo Digitale, per evitare sorprese. Mio
fratello, Taichi-san, e gli altri ragazzi più grandi, per l'esattezza, andranno
ad affrontare Mephistomon."
"Hmm... bene, bene... ma non andrete da soli! Abbiamo
deciso di accompagnarvi e darvi una mano!" fu Ogremon a parlare. "In
fondo, dobbiamo anche noi qualche randellata sul groppone a Mephistomon per
aver cercato di distruggere DigiWorld!"
La notizia incupì leggermente l'atmosfera. Durante il
regno dei Dark Masters, Leomon, Piximon, e altri loro amici avevano sacrificato
le loro vite per difenderli dai Digimon malvagi... e ora si stavano nuovamente
esponendo al rischio! Mimi si fece avanti, preoccupata per la loro incolumità.
"Non c'è bisogno che vi ci accompagnate, ragazzi... non vogliamo che voi
corriate di nuovo tutti questi pericoli soltanto per darci una mano..."
"Se voi perdeste di nuovo la vita... non potremmo mai
perdonarcelo..." mormorò Palmon, ripensando tristemente all'occasione in
cui Leomon era morto davanti ai suoi occhi per salvarli da MetalEtemon.
"Capiamo la vostra preoccupazione, ragazzi, ma è una
cosa che deve essere fatta." Rispose Piximon, senza quel tono scherzoso e
leggermente sfrontato che normalmente lo contraddistingueva. "Ve l'abbiamo
già detto, in fondo: voi avete salvato il nostro mondo in passato, e se non
cercassimo almeno di ricambiare il favore, saremmo soltanto degli ingrati.
Quindi, per favore, non cercate di farci cambiare idea. Noi verremo con voi e
combatteremo al vostro fianco contro Mephistomon."
Per qualche istante, nessuno parlò. Poi, Taichi alzò lo
sguardo, fissando freddamente i quattro Digimon. "E va bene... ma
cerchiamo di fare in modo che nessuno si debba sacrificare."
"Dobbiamo essere tutti vivi, alla fine di questa
storia!" esclamò Gabumon.
"Affermativo!" rispose Andromon con decisione.
Al suo fianco, gli altri tre Digimon ripeterono il suo gesto d'assenso,
d'accordo con i loro piccoli amici.
"Un momento! Se vanno loro, allora vogliamo venire
anche noi!" esclamò improvvisamente la voce di Centarumon, cogliendo di
sorpresa diversi dei presenti. I presenti spalancarono gli occhi, leggermente
meravigliati, alla vista del Digimon centauro, accompagnato da Meramon e da
Digitamamon, che era arrivato da un altro corridoio laterale, e si era offerto
di aggiungere le forze sue e dei suoi due compagni a quelle dei ragazzi
prescelti.
"Centarumon! Ragazzi, ne siete sicuri? Non sarà una
passeggiata, è il caso che lo sappiate..." li avvertì Jyou. Il Digimon per
metà uomo e per metà cavallo fece un passo in avanti, sorridendo leggermente
sotto l'elmetto.
"Ne siamo sicuri. Meramon e Digitamamon mi hanno già
dato la loro conferma." affermò, indicando il guerriero di fiamme e il
piccolo Digimon uovo.
"Sappiamo che la nostra forza non è gran cosa... ma
speriamo comunque di potervi aiutare!" proseguì Meramon.
"Anch'io devo un favore a voi ragazzi!" affermò
Digitamamon. "Dopotutto, è stato dopo la mia sconfitta per mano di Yamato
e Jyou che ho iniziato a ravvedermi... non vi ho aiutato nella vostra prima
battaglia, e voglio farlo adesso!"
"Grazie, amici... grazie di cuore." rispose
Taichi, per poi parlare nuovamente ai ragazzi più giovani. "Va bene,
ragazzi, allora tutto è sistemato! Domani mattina partirete per Tokyo, e lì
cercherete di scoprire cosa ha intenzione di fare questo Oikawa."
"Noi, intanto, scoveremo Mephistomon e mettermo fine
per sempre ai suoi piani di distruzione." concluse Yamato. "Ora la
salvezza del Mondo Digitale e di quello Reale dipendono dal successo di queste
due imprese."
"Lo sappiamo... e non falliremo!" rispose
Daisuke, guardando negli occhi i suoi due sempai. Koushiro, che nel frattempo
aveva appoggiato il suo laptop sul tavolo e l'aveva acceso, richiamò
l'attenzione dei suoi compagni. "Okay, ragazzi... se volete, ora che il
mio computer si è attivato, posso iniziare a trasferire il programma anti-virus
ai vostri Digivice." affermò il Digiprescelto della Conoscenza.
"Va bene, Koushiro-san..." rispose Hikari. Lei e
gli altri membri del nuovo gruppo, compresi i Digiprescelti internazionali, si
riunirono attorno a lui, consegnandogli i loro Digivice, che Koushiro provvide
immediatamente a collegare al suo laptop, uno alla volta. Poi, si sedette, fece
clic su un paio di icone, e iniziò a trasferire le istruzioni anti-virus sul
Digivice collegato, che reagì lampeggiando brevemente ed emettendo un lieve bip
bip per segnalare l'avvenuta ricezione.
Gennai, ancora seduto al suo posto, osservava mestamente i
suoi giovani amici. Quanto odiava non poter fare altro che dare loro
informazioni e fornire supporto morale... a volte si sentiva come se stesse
mandando quei ragazzi, a cui pure era così affezionato, verso la loro fine.
Eppure, interferire nelle loro decisioni, nelle loro vite, e nella loro
missione era qualcosa che non gli competeva... e che non competeva nemmeno ai
quattro Guardiani Digitali, per quanto potenti essi fossero. Una lezione che
Gennai sperava ardentemente che quel testardo di Zhuqiaomon del Mondo Digitale
del Sud imparasse, prima o poi...
"Ancora una volta, non posso fare nient'altro che
attendere, e sperare per il meglio..." riflettè Gennai, facendo vagare
il suo sguardo dall'ormai inseparabile trio Taichi-Yamato-Sora, che in quel
momento stavano chiaccherando con gli altri loro compagni e con i Digimon che
li avrebbero accompagnati, ai ragazzi radunati attorno a Koushiro e al suo
inseparabile computer. Aveva il presentimento che presto, quei ragazzi e i loro
partner avrebbero dovuto affrontare una prova dura... una prova dalla quale
avrebbero potuto non tornare...
"Comunque vadano le cose... io avrò fiducia in
voi, Digiprescelti." pensò infine il giovane, sorridendo lievemente
alla vista di Daisuke e Veemon che ricevevano soddisfatti il loro D-3
disinfestato da Koushiro. "Avete fatto miracoli in passato... e so che
ce la potrete fare di nuovo. Buona fortuna, amici miei."
**********
Quella notte, nel Mondo Digitale, i Digiprescelti ebbero
le loro difficoltà a prendere sonno. Ma negli aperti cieli stellati di
DigiWorld, c'era qualcun altro che non poteva riposarsi... e che, del resto,
non ne aveva neanche il bisogno.
L'enorme figura di BlackWarGreymon solcò l'aria, oscurando
per un istante le infinite stelle che brillavano nel cielo incontaminato sopra
di lui, e volando da una sponda all'altra di un enorme canyon naturale. Atterrò
con uno schianto che fece apparire delle crepe nella roccia, e si rimise
rapidamente in piedi, riprendendo la propria strada senza neanche fermarsi a
guardarsi attorno. Normalmente, gli avrebbe fatto molto piacere godersi il
panorama del Mondo Digitale, fosse esso un immane formazione rocciosa come
quella su cui si trovava al momento, una grande prateria verde, oppure un ampio
oceano costellato di iceberg dai bordi affilati come coltelli. Ma in quel
momento, aveva un compito... un compito che doveva assolvere, per rispetto
verso il Mondo Digitale e verso sè stesso.
Le Dark Towers, e l'essere demoniaco che le controllava,
andavano distrutti. Solo così il Mondo Digitale che lui aveva imparato ad amare
avrebbe ritrovato la pace. Solo così lui stesso avrebbe ritrovato la pace. Non
si sarebbe fermato. Non prima che anche l'ultimo obelisco di controllo non
fosse stato spazzato via dalla faccia di DigiWorld.
Il Mega artificiale spiccò un altro balzo, e la sua figura
si stagliò per un attimo contro la luna piena, irradiando un'aura di mistero,
prima di scomparire dietro un costone di roccia.
**********
La mattina dopo, rinfrancati da un'intera notte di riposo,
i Digiprescelti si erano riuniti davanti allo stesso Digiport che li aveva
portati alla casa di Gennai e che avrebbe ricondotto il gruppo di Daisuke alla
scuola da dove erano partiti. I ragazzi stavano approfittando degli ultimi
momenti per scambiarsi gli ultimi convenevoli e ripetersi le raccomandazioni
che si erano già fatti la sera prima. Nonostante tutti cercassero di non farsi
pesare troppo la situazione delicata in cui si trovavano, era chiaro che erano
piuttosto tesi all'idea di andare incontro a qualcosa di ignoto.
Finalmente, con un pizzico di titubanza, Miyako attivò il
suo D-3, puntandolo verso lo schermo televisivo dal quale lei e i suoi amici
erano entrati diversi giorni prima, e, sperando per il meglio, pronunciò le
fatidiche parole: "Pronti, Digiprescelti? Si torna a casa! DIGIPORT
OPEN!"
Dopo una frazione di secondo, lo schermo del dispositivo
elettronico si illuminò, e Miyako sorrise soddisfatta vedendo che il portale
verso il Mondo Reale si apriva senza problemi, e senza che saltassero fuori
strani effetti sonori o immagini particolari. "Funziona! Il virus di
Mephistomon è stato neutralizzato! Ora possiamo usare nuovamente i Digiport
verso il Mondo Reale!" esclamò Hawkmon.
"Sì! Bella prova!" proseguì Miyako.
"Grazie, Koushiro-san, il tuo anti-virus ha funzionato a meraviglia!"
Il Digiprescelto della Conoscenza sorrise lievemente,
soddisfatto dei risultati del lavoro suo e della sua amica. "Molto bene,
se non altro abbiamo un problema in meno. Allora, buona fortuna, ragazzi... noi
vi saremo accanto col pensiero!"
Prima di proseguire all'interno del portale, Daisuke e
Veemon si voltarono verso i ragazzi più grandi, alzando un pollice.
"Grazie, Koushiro-san! Lo stesso vale per noi, e date qualche pugno sul
naso a Mephistomon anche da parte nostra!"
"Non mancheremo! Oh, Hikari, già che ci sei manda i
miei saluti a mamma e papà, e digli che tornerò presto anch'io!" rispose
Taichi.
"Va bene, fratellino! Non mancherò!" rispose la
sorella minore con una lieve risata argentina.
Anche Yamato ne approfittò per fare un augurio al fratello
minore. "Mi raccomando, Takeru... ho fiducia in te, ma... prudenza! E
salutami anche tu mamma e papà."
Il ragazzino biondo annuì, sorridendo tra sè. Erano
cambiate un pò di cose dal loro viaggio a DigiWorld, ed ora Yamato non sentiva
più il dovere di stare continuamente addosso al fratellino minore: sapeva che
ormai Takeru era diventato responsabile, e che era ora in grado di badare a sè
stesso, e Takeru era contento che Yamato non dovesse più preoccuparsi tanto.
Alzando una mano, il Digiprescelto della Speranza salutò il fratello maggiore
prima di infilarsi nel portale assieme a Patamon. "Va bene, Yamato-niisan!
In bocca al lupo!" esclamò.
"Hey! Non mi sembra il caso di usare quel modo di
dire in mia presenza!" protestò scherzosamente Gabumon, strappando una
breve risata ai due fratelli e a Patamon.
Michael si voltò a sua volta verso Mimi. "Buona
fortuna anche da parte mia! Stai attenta, Mimi, e arrivederci a quando questa
storia sarà finita!"
"Mi raccomando, ragazzi, sistemate quel
caprone!" proseguì Betamon. Mimi e Palmon ricambiarono gli auguri
strizzando un occhio, e agitando una mano verso i loro amici americani.
"Grazie, Michael-san! Arrivederci!" salutò la Digiprescelta della
Sincerità, mentre il suo amico biondo entrava nel portale...
Uno alla volta, i Digiprescelti più giovani entrarono nel
Digiport assieme ai loro compagni digitali, venendo inghiottiti dallo schermo
televisivo, e sentendo i propri corpi venire risucchiati nell'ormai familiare
caleidoscopio di luci e colori psichedelici. In breve tempo, il tunnel
multicolore si concluse, per fare spazio ad una grande luce bianca... e,
davanti agli occhi prima di Daisuke e Veemon (ora DemiVeemon), poi di tutti gli
altri, apparve la familiare aula computer della Odaiba Middle School, da cui la
loro avventura era iniziata. Il nuovo leader dei bambini prescelti ebbe appena
il tempo di appoggiare i piedi a terra prima che tutti i suoi compagni, uno
alla volta e in rapida successione, uscissero a loro volta dallo schermo del
computer e gli piombassero addosso in un groviglio di braccia, gambe e Digimon,
finendo per appiattirlo sul pavimento!
"AHIOOOO!" esclamò Daisuke, mentre i suoi
compagni si riprendevano dallo stordimento del viaggio dimensionale e si
affrettavano a togliersi dalla sua schiena. "E' mai possibile che io
finisca sempre sotto la calca?"
"Ehm... siamo spiacenti!" si scusò Ken,
raccogliendo il suo Digimon ora regredito a Minomon, e poi aiutando i suoi
amici a rialzarsi. Uno alla volta, i ragazzi si misero in piedi, si
sgranchirono le ossa, e si diedero un'occhiata intorno, come per confermare il
successo del loro trasferimento. Dietro di loro, il computer usato per aprire
il Digiport scintillò brevemente, prima di tornare in stand-by.
Dopo aver preso in braccio il piccolo Poromon, Miyako
prese un bel respiro, felice di essere tornata nel Mondo Reale. "Hmmm...
casa, dolce casa! Confesso che temevo di non rivederla mai più!"
I quattro internazionali, ovviamente, erano quelli più
meravigliati: in quel momento si stavano guardando attorno, facendo vagare i
propri sguardi per l'aula e fuori dalla finestra, cercando di registrarsi ogni
particolare. Dopotutto, si trovavano in un paese straniero...
"Quindi... questo è il Giappone, e questa è
Tokyo..." commentò Derek, osservando le trafficate strade di Odaiba che,
anche a quell'ora del mattino estivo, brulicavano di attività. Lo sguardo del
ragazzo australiano e di Crabmon andò poi alla distante Tokyo Tower, che
svettava su tutti gli edifici, e sui colossi di acciaio e cemento che la
circondavano.
"Una città molto interessante, devo dire..."
commentò Catherine.
Michael annuì, seguendo con lo sguardo la linea spezzata
formata dai contorni degli edifici. "Quindi, è da qui che viene
Mimi..."
"E questa è la scuola che voi frequentate, giusto,
ragazzi?" chiese Rosa, guardandosi attorno meravigliata assieme a
Gotsumon. Per lei in modo particolare, l'ambiente era nuovo e affascinante.
"Beh... sì, quasi tutti noi frequentiamo questa
scuola." rispose Ken. "Io però abito in un altro quartiere, e quindi
frequento da un'altra parte..." Il Digiprescelto della Bontà si rivolse
poi all'intero gruppo. "Okay... adesso dovremmo avere un pò di tempo a
nostra disposizione per tornare alle nostre case. Credo faremmo bene a
rassicurare i nostri familiari sulla nostra incolumità... e poi, da lì potremmo
svolgere meglio le ricerche necessarie. Siete d'accordo?"
Gli altri ragazzi annuirono, d'accordo con il loro amico,
poi Takeru alzò una mano per fare una domanda. "Però... c'è un piccolo
problema: come facciamo con Michael e gli altri? Dobbiamo pur farli andare da
qualche parte intanto che noi compiamo le nostre ricerche..."
"Per quello non c'è problema! Per un pò, possiamo
ospitarli noi, non vi pare?" propose Daisuke, con assoluta naturalezza. La
proposta colse di sorpresa un pò tutti, ma i componenti del team di Odaiba,
dopo un attimo di riflessione, si resero conto che era, in effetti, la
soluzione migliore.
"In effetti, mi sembra l'unica soluzione
fattibile..." rispose Takeru.
"Sai, Daisuke, è da un pò di tempo a questa parte che
ti vengono buone idee una dietro l'altra." commentò Miyako, con un
sorrisetto canzonatorio. "E' un segno che stai invecchiando?". Il ragazzino
le rispose con un'occhiata truce.
"C... Comment? Ospiti... a casa vostra? Non
daremo troppo disturbo?" chiese una sbalordita Catherine. Hikari mosse una
mano per tranquillizzarli. "Non vi preoccupate! Per noi è un piacere, e
credo che anche i nostri genitori siano al corrente della situazione. E poi,
nel caso ricevessimo notizia di un'emergenza improvvisa, lo verreste subito a
sapere anche voi!"
"Porquè de no? Potrebbe essere
divertente!" esclamò Rosa. "Conosceremo delle vere famiglie
giapponesi, e vedremo com'è il Giappone!"
Gotsumon scosse la testa mortificato. "Come no...
dì piuttosto che speri di andare a casa di Ken-san..."
"Grazie, ragazzi! Davvero troppo gentili..."
ringraziò Michael. "Ora, vediamo di organizzarci come si deve..."
**********
Mezz'ora dopo, Miyako, Iori, Catherine e una Rosa
decisamente poco divertita, i Digimon ben nascosti negli zaini e nelle borse,
erano arrivati al complesso di appartamenti nel quale abitavano le famiglie
Inoue e Hida. Era ormai estate inoltrata, e già alle dieci del mattino il sole
era caldo e picchiava sull'asfalto del quartiere residenziale, ma tutto sommato
il clima era sopportabile.
"Ecco, ragazze, ci siamo!" esclamò la
Digiprescelta con gli occhiali, indicando il negozio al piano terreno.
"Questo è il negozio di alimentari di proprietà della mia famiglia, e al
momento ci dovrebbe essere mio fratello Mantarou alla cassa! Cosa dite, gli
facciamo una sorpresa?"
"Beata lei che riesce sempre a trovare un modo di
alleviare la tensione..." commentò Iori, osservando la sua amica e
Catherine oltrepassare le porte scorrevoli del negozio. Al suo fianco, Rosa
sbuffò infastidita, tenendo le braccia conserte.
"Ma scusa, perchè tra tutti i Digiprescelti di Odaiba
io dovevo finire proprio con TE? Speravo di essere ospite del senorito
Ken!" brontolò la ragazzina messicana, guardando storto il ragazzino dai
capelli corti. Iori volse leggermente gli occhi al cielo, e rispose alla sua
riluttante ospite con ammirevole pazienza.
"Rosa-san, non è una decisione che abbiamo preso
casualmente. Dei Digiprescelti di Odaiba, io sono quello che più si avvicina
alla tua età, e così... Ora, raggiungiamo Miyako-san e Catherine-san, e
spieghiamo qual è la situazione..." propose il giovane Digiprescelto,
incamminandosi verso il negozio degli Inoue e facendo cenno alla messicana di
seguirlo. Rosa scosse la testa e sospirò con aria rassegnata.
"Comunque, nulla mi impedisce di pensare che sono
capitata con il Digiprescelto più noioso mai esistito..." pensò tra
sè.
"Ta-daaan! Buongiorno!" esclamò Miyako,
avanzando allegramente oltre la porta scorrevole. Proprio come aveva previsto,
il maggiore dei suoi fratelli, Mantarou, capelli biondi e corti e occhiali da
vista, era in piedi dietro alla cassa, e il suo sguardo si volse rapidamente
verso la porta d'ingresso.
"Buongiorno, desid..." iniziò a dire, non
riconoscendo all'istante la voce della sorella minore. Si bloccò, spalancando
gli occhi, quando vide Miyako in piedi vicino all'entrata, la mano che si
agitava in un saluto festoso, e il piccolo Iori che stava entrando, salutando
con un "Buongiorno" e un lieve cenno della testa. Erano accompagnati
da due ragazze straniere... probabilmente due di quei Digiprescelti stranieri
di cui Gennai aveva loro parlato.
"Eccoci qui, di ritorno da DigiWorld! Che c'è,
fratellone? Vedere la tua cara sorellina ti stupisce tanto?" esclamò la
ragazza con gli occhiali, mentre anche Catherine e Rosa entravano nel negozio e
salutavano.
"M-Miyako? Iori?" boccheggiò Mantarou,
incredulo. "Pensavo foste ancora... in quella specie di dimensione
parallela! Come avete fatto a tornare?"
"Beh, di questo possiamo ringraziare Koushiro-kun! E'
stato grazie a lui se siamo potuti tornare!" rispose Miyako, avvicinandosi
al banco assieme ai suoi amici. "Comunque, ora siamo tornati, e abbiamo
portato un pò di nuovi amici! Lei è Catherine, e viene dalla Francia!"
Indicò la distinta ragazza dai capelli biondi che le stava a fianco.
"Enchantè." disse Catherine, facendo un
aggraziato inchino.
Iori proseguì, indicando la ragazzina con le trecce che
gli stava a fianco, che si presentò con un occhiolino e un segno di vittoria.
"Lei invece è Rosa, una Digiprescelta messicana. Entrambe si sono offerte
di aiutarci."
"Ah... beh, molto lieto di conoscervi, ragazze... e
sono contento che stiate tutti bene." disse il ragazzo, piuttosto
sbalordito. "E così... voi fate parte di questo gruppo... i Digiprescelti,
mi sembra... e avete con voi queste creature, chiamate Digimon, fatte di dati
computerizzati... e assieme andate a fermare le forze del male, ho capito
bene?"
Prima che Miyako potesse rispondere, Upamon e Poromon
fecero capolino dagli zaini dei loro rispettivi partner e, con un'agilità
incredibile per delle creaturine tonde prive di zampe, balzarono sul bancone,
agitando le ali per salutare. "Esatto! E noi siamo i loro Digimon,
abbreviazione di Digital Monsters! Io sono Poromon, la partner di Miyako,
mentre lui è Upamon, ed è stato assegnato a Iori!" spiegò la piccola palla
di piume rosa.
"E' un piacere conoscerti, fratellone di
Miyako!" proseguì Upamon, sotto lo sguardo incredulo di Mantarou. Il
ragazzo rise nervosamente, e si passò una mano dietro la nuca, usando due dita
per scambiare con loro una stretta di mano. "Accidenti... scusate se vi
sembro imbarazzato, ma... sapete com'è, non capita tutti i giorni di incontrare
dei veri Digimon... l'ultima volta che li ho visti è stato tre anni fa!".
Poi, rivolgendosi alle ragazze straniere: "Immagino che abbiate anche i
vostri Digimon siano qui in giro da qualche parte, no?"
Catherine stava per rispondere affermativamente, quando
Floramon sbucò all'improvviso dal suo zaino, prese fiato per un paio di volte,
e salutò agitando una delle sue mani-foglia. "Esatto. Piacere di
conoscerla, monsieur!"
"Floramon!" esclamò ridendo Catherine. "Il
bon ton imporrebbe una presentazione un pò più formale!"
"E io sono Gotsumon, il Digimon di Rosa!"
esclamò il piccolo uomo di roccia, facendo capolino dallo zaino della sua
partner. "Piacere!"
Miyako rise divertita. "Ecco, hanno fatto le dovute
presentazioni!". Poi, la Digiprescelta assunse un tono più serio.
"Purtroppo, il motivo per cui siamo tornati è piuttosto serio... e non
escludo che potremmo dover tornare a DigiWorld molto presto. Quello che volevo
chiedere è... sarebbe possibile, per Catherine-san e Floramon restare a casa
nostra finchè non avremo risolto il problema? Abbiamo già stabilito che Rosa
starà a casa di Iori-kun..."
"Le assicuro che non dovrebbe volerci più di qualche
giorno, monsieur Inoue... mi dispiace molto disturbare, ma purtroppo...
insomma, penso che sappia in quali circostanze ci troviamo!" assicurò
Catherine, aiutando Floramon ad uscire dal suo zaino.
Mantarou rimase a pensarci per un attimo. Questa era una
cosa che non aveva previsto... tuttavia, non vedeva neanche quali problemi ci
potessero essere. E poi, se il motivo era qualcosa di importante come Miyako
aveva detto... e Miyako non era tipa da mentire...
"D'accordo." rispose infine il maggiore dei
fratelli Inoue. "Dovrò parlarne con mamma e papà, però... sì, immagino che
si possa fare. Finchè questa situazione non sarà risolta, Catherine-san potrà
restare. Ma tu, Miyako, hai un pò di spiegazioni da dare a mamma e papà. Siamo
d'accordo?"
"Certo, fratellone!" fu la risposta della
sorella. "Chiarissimo."
Catherine sorrise giovialmente, e fece un altro inchino.
"Merci beaucoup, monsieur! Ci sta dando veramente una mano!"
**********
"E così... tu vivi con tua sorella maggiore e i tuoi
genitori in questo condominio." disse Michael, attendendo che l'ascensore
su cui erano saliti lui e Daisuke arrivasse al piano selezionato. I due
ragazzi, dopo aver lasciato l'edificio scolastico, si erano diretti a casa del
nuovo leader dei prescelti di Odaiba, dove avrebbero dovuto svolgere delle
ricerche in rete e attendere le direttive dei loro amici. Takeru e Hikari
avevano fatto un pò di strada con loro, per poi prendere la loro strada e
tornare alle rispettive case.
Daisuke rispose alla domanda del suo amico americano con
un cenno affermativo. "Sì... al momento i miei dovrebbero essere al
lavoro, e in casa ci dovrebbe essere Jun, visto che non ha scuola. A meno che,
ovviamente, non si sia fiondata in qualche negozio di dischi a prendere
l'ultima novità di musica pop, o non sia al ritrovo dei Teenage Wolves a vedere
se il suo 'Yamato-chan' è tornato!"
Michael sghignazzò brevemente. "A sentire la
descrizione che ne fai, tua sorella Jun mi dà l'impressione di essere una tipa
molto esuberante..."
"Beh... diciamo di sì!" rispose allegramente
Daisuke, alzando le spalle. "Anzi, diciamo pure che è una testarda, una
pazzoide, e una ricattatrice... ma in fondo non è male, se sai come trattare
con lei... e poi, potrà sembrare una superficiale, ma in realtà è molto
gentile... quando vuole!"
"Hehehee... ho già capito a casa vostra non c'è mai
un attimo di noia!" fu il commento del Digiprescelto della Giustizia.
L'ascensore improvvisamente rallentò per poi fermarsi
completamente, permettendo ai suoi occupanti di scendere e dirigersi verso
l'appartamento dei Motomiya, con Daisuke alla testa. Il ragazzino sogghignò, si
sgranchì la mano e si mise di fronte alla porta, facendo cenno a Michael di
stare indietro. Pregustando la faccia sbalordita della sorella non appena
avesse aperto la porta, Daisuke strinse la mano a pugno e bussò con vigore,
rimanendo poi in attesa di risposta. Due secondi dopo, la familiare voce di Jun
si fece sentire dall'interno dell'appartamento, recando un tono piuttosto
seccato. "Uff... chi è? I signori Motomiya non sono in casa, se volete
lasciare detto..."
Daisuke soffocò una risatina, e rispose. "Molto bene!
Allora lascio detto che un certo Daisuke Motomiya e un suo amico li attendono
fuori dalla porta di casa loro! Se però volesse farci entrare, signorina, noi
apprezzeremmo!"
Calò il silenzio. Daisuke e Michael riuscirono quasi ad
immaginarsi l'espressione di shock e incredulità di Jun al sentire la voce del
fratello minore, e per un attimo temettero che la ragazza fosse sul punto di
svenire davanti alla porta. Finalmente, dopo una lunga attesa, la porta
d'ingresso scattò e si aprì di botto, rivelando Jun in t-shirt bianca e
pantaloncini rossi, la familiare pettinatura a punte leggermente scombinata, e
gli occhi dilatati come piattini da caffè. La ragazza puntò l'indice tremante
verso il fratello minore, boccheggiando comicamente come un pesce fuor d'acqua.
"D... Dai... Dai... Daisuke? Non... non... posso... crederci..."
Il fratello si mise in una sorta di posa eroica, con una
mano a pugno sul fianco e l'altra sollevata in aria. "Il solo e unico,
sorellina cara! Oh, e spero non ti dispiaccia se porto con me anche un
amico!"
"Salve, signorina Jun!" disse Michael, facendosi
avanti. "Il mio nome è Michael, e spero di non essere di disturbo...
signorina?"
Jun sembrava non avere sentito nulla di quanto le aveva
detto il ragazzo americano. Continuava a guardare il fratello minore con gli
occhi fuori dalle orbite, come se avesse appena visto un alieno. Muoveva la
bocca, ma dalla gola non usciva nessun suono. Proprio quando Daisuke cominciava
seriamente a temere per la stabilità emotiva della sorella, questa si riscosse,
e la sua espressione incredula si trasformò rapidamente in una minacciosa e
infuriata, con gli occhi senza pupille, le vene pulsanti sulla testa e i denti
trasformati in zanne! Scattò in avanti come una tigre all'attacco e afferrò per
la collottola il fratello minore prima che questo potesse capirecosa stava accadendo!
"DAISUKE! PEZZO DI SCEMO!" strepitò Jun,
strappando una smorfia di dolore acustico al fratello e a Michael e
costringendoli a coprirsi le orecchie con le mani. "NOI TI DIAMO PER
DISPERSO, PERDIAMO IL SONNO PER GIORNI A PREOCCUPARCI PER TE CHE SEI RINCHIUSO
IN QUELLA SPECIE DI COMPUTER GIGANTE... E TU ALL'IMPROVVISO RITORNI, BEATO E
TRANQUILLO COME NULLA FOSSE!? PERCHE' NON CI HAI DETTO NIENTE, RAZZA DI
IDIOTA?"
Dopo che il suo corpo ebbe smesso di vibrare a causa delle
onde sonore (e ci volle qualche secondo), Daisuke scosse la testa e ricambiò
l'espressione minacciosa della sorella con la propria. "HEY, QUI MI SEMBRA
CHE LA SCEMA SIA TU! MI AVRESTI CREDUTO SE TI AVESSI DETTO CHE IO E I MIEI
AMICI ERAVAMO DIGIPRESCELTI E CHE AVREMMO DOVUTO ANDARE A DIGIWORLD PER UNA
MISSIONE MOLTO IMPORTANTE?"
"DOPO QUANTO E' SUCCESSO TRE ANNI FA ALLA TOKYO
TOWER, NON CREDO CHE LA COSA MI AVREBBE STUPITO!" ribattè Jun, dando un
altro scrollone al fratello minore. Più in là, Michael stava assistendo al loro
battibecco con gli occhi sgranati e un grosso gocciolone di sudore sulla
testa... prima di guardarsi attorno e rendersi conto, con suo estremo
imbarazzo, della faccia sbalordita che spuntava dalla porta di fronte a casa
Motomiya!
"Ah... ehm... chiedo umilmente scusa, signore...
heheheee... sa com'è, quando noi ragazzi ci divertiamo non ci rendiamo più
conto del rumore..." esclamò Michael, volgendosi verso lo stupefatto
condomino e mettendosi una mano dietro la nuca. Poi, si volse verso i fratelli
Motomiya (ancora impegnati in una delle loro classiche gare di sguardi, con
tanto di scintille elettriche che scaturivano dai loro occhi...) e li spinse
dentro casa senza tanti perchè, varcando a sua volta la soglia un istante dopo
e richiudendo la porta dietro di sè dopo aver mandato un ultimo sguardo
apologetico al tizio che li guardava dall'appartamento opposto. Il suddetto
rimase ancora là per qualche secondo, non sapendo bene come reagire a quanto
aveva visto, poi scosse la testa con un sospiro e rientrò in casa.
"Bah... questi giovani di oggi..." mormorò.
"Hanf... hanf... se non sale su tutto il palazzo, è
veramente un miracolo..." ansimò Michael, tirando un sospiro di sollievo e
appoggiandosi con la schiena alla porta d'ingresso. Davanti a lui, anche Jun e
Daisuke stavano riprendendo fiato dopo la raffica di urli che si erano lanciati
in faccia a vicenda. Dopo che i tre si furono riempiti nuovamente i polmoni di
aria, Daisuke si rivolse nuovamente alla sorella, sbuffando con aria
esasperata. Era sicuro che fosse in arrivo un'altra strigliata... "Uff...
E va bene, sorellina, sono pronto per la sfuriata. Ma prima, almeno permettimi
di spiegare..."
La sua frase fu interrotta quando Jun, la cui ira si era
placata con la stessa rapidità con cui era venuta, si chinò verso di lui e lo
abbracciò stretto, quasi schiacciandogli la faccia contro la spalla sinistra e
strappandogli un'esclamazione di sorpresa. "Argh! Ma... ma cosa... Jun,
che ti prende? Prima mi alzi da terra a furia di urlare, e adesso..."
mormorò il ragazzino, la voce soffocata dalla t-shirt della sorella.
"Non sai quanto siamo stati in pena per te,
stupido..." rispose Jun, la cui voce ora suonava molto più addolcita... la
voce di una persona che si era tolta un gran peso dal cuore! "Prometti che
la prossima volta che dovrai andare a DigiWorld, lo dirai almeno a me! E che
quando mamma e papà torneranno dal lavoro, gli racconterai per filo e per segno
cosa è successo, va bene?"
"Sorellina..." mormorò Daisuke, leggermente
stupito. Certo, sapeva che Jun gli voleva bene, nonostante a volte lo
tiranneggiasse un pò con la scusa che era la più grande. Ma in quel momento, la
ragazza stava mostrando chiaramente il suo sconforto per la scomparsa del
fratello... e Daisuke non potè fare a meno di sentire un certo mal di cuore al
pensiero che la sorella fosse stata così male. Senza dire una parola in più, il
ragazzino ricambiò l'abbraccio, stringendo forte la sorella per trasmetterle
calore.
Quando Jun si staccò dal fratello minore, tenendogli
comunque le mani sulle spalle per guardarlo in faccia, Daisuke si stupì nel
vedere che gli occhi della sorella stavano tremando leggermente, trattenendo
qualche lacrima... E dire che aveva sempre pensato che lei fosse digiuna a
simili esternazioni! Decisamente non era la stessa Jun stravagante e persa
dietro Yamato che lui era abituato a vedere ogni giorno. Facendo il suo
classico sorriso incoraggiante, il ragazzino annuì, appoggiando una mano su
quella di Jun. "E va bene, Jun... te lo prometto, e scusatemi se vi ho
fatto tanto preoccupare. Vi voglio bene."
"Anche noi, testone. Anche noi." replicò la
ragazza, passandosi una mano sugli occhi.
Fu in quel momento che lo zaino che Daisuke ancora portava
sulla schiena iniziò a muoversi, e la testa di DemiVeemon fece capolino da
esso. Il draghetto esplose in uno sbadiglio e sbattè gli occhi, scacciando il
sonno nel quale era stato immerso fino ad un attimo prima e scendendo giù per
darsi un'occhiata attorno, sotto gli occhi dei tre ragazzi. "Oww, che
bella dormita che ho fatto... hey, Dai, mi sono perso qualcosa mentre ero
addormentato?"
"DemiVeemon..." disse il ragazzino, alzando
leggermente gli occhi al cielo. "Quando fai una pennichella, non ti
svegliano neanche le cannonate!"
"Neanche a te, se è per questo!" rispose
Michael, sghignazzando tra sè.
Jun sorrise furbescamente. "Ha, ha! Lo sapevo io che
quel 'peluche' era qualcosa di più di quanto sembrasse. E' il tuo... Digimon,
giusto?"
Il draghetto rispose salendo con un paio di balzi in
braccio al suo partner umano e alzando una zampetta verso la ragazza per
salutarla. "Sì, sono io! Il mio nome è DemiVeemon, e sono felice di
conoscerti, sorellona di Daisuke!"
Con un sorrisone sul viso, Jun grattò il piccolo drago
dietro un orecchio. "Ma quanto sei carino! Piacere, io sono Jun... e ti
ringrazio per aver protetto mio fratello lì a DigiWorld!". Il draghetto
rispose accoccolandosi sulla mano della ragazza, che volte poi lo sguardo verso
Michael, guardandolo incuriosita. Il Digipresceto americano, senza scomporsi,
alzò la mano per salutare di nuovo.
"Buongiorno, signorina Jun! Mi chiamo Michael, vengo
dagli Stati Uniti, e sono anch'io un Digiprescelto! Piacere!"
"Oh, piacere mio..." rispose Jun, leggermente
imbarazzata per il fatto di averlo completamente ignorato poco prima.
"Scusa se non ti ho badato poco fa, ma ero impegnata con questo
fessacchiotto...". Concluse la frase mettendo un indice sulla punta del
naso di Daisuke e dandogli una spintarella.
Michael mosse la mano davanti a sè. "Oh, nessun
problema... posso capire che lei abbia dato la precedenza a suo
fratello...". Poi, si tolse lo zaino, aprendolo e facendo un cenno al
Digimon che era al suo interno. "E' tutto a posto, Betamon! Puoi
uscire!"
Il Digimon girino dalla cresta rossa non attendeva altro,
ed emerse dallo zaino dell'amico prendendo una grande boccata d'aria. "Oh,
finalmente! Mi si stavano rinsecchendo le branchie, con tutto quel caldo!
Piacere, signorina, Betamon al suo servizio!"
"Piacere mio... ma non c'è bisogno di chiamarmi
'signorina'! Non sono ancora così vecchia!" rispose Jun con leggero
imbarazzo. Poi, si rivolse di nuovo al fratello minore. "Okay, Dai, fai
pure accomodare i tuoi amici, e intanto io vi preparo un succo di frutta... nel
frattempo, potresti spiegarmi cosa sta succedendo e qual era esattamente questa
vostra 'missione'?"
"E va bene... solo che temo sarà una storia un pò
lunga..." rispose Daisuke, facendo cenno a Michael e Betamon di seguirlo
in soggiorno...
**********
Nel quartiere di Tamachi, era in corso un'altra riunione
di famiglia... in casa Ichijouji, Mia aveva accolto con suo stupore e sollievo
il ritorno dell'unico figlio rimastole... oltre che l'arrivo inaspettato del
Digiprescelto australiano dai capelli ricci che lo aveva accompagnato, e in
quel momento madre e figlio si stavano riabbracciando con affetto.
"Oh, Ken... sono così felice di rivederti sano e
salvo..." mormorò la donna tra le lacrime. "Ho... ho avuto paura...
di aver perso anche te..."
"Mi dispiace, mamma..." rispose il Digiprescelto
della Bontà. "Avrei dovuto parlarti di cosa stava succedendo... ma non
pensavo che tu e papà mi avreste creduto... e poi, l'esistenza del Mondo
Digitale sarebbe dovuta rimanere un segreto, finchè non fosse stato
inevitabile... e, purtroppo, abbiamo ancora un problema da risolvere..."
Sollevando lo sguardo verso il figlio, e asciugandosi gli
occhi con una mano, Mia Ichijouji rispose con la pacatezza che le era propria.
"Non ti scusare, Ken... capisco che siano accaduti degli eventi al di
fuori del vostro controllo, e che non abbiate avuto scelta... ora, sono
semplicemente felice che tu e i tuoi amici stiate bene."
"Grazie, mamma." rispose Ken con un lieve
sorriso. La signora Ichijouji si chinò poi su Minomon, ancora in braccio a Ken,
e gli accarezzò la testa.
"Ti ringrazio, Minomon, per aver aiutato Ken in
questa impresa." disse dolcemente. Il piccolo Digimon insetto tentò di schermirsi.
"Ho solo cercato di fare il mio dovere, signora..."
"E lo hai fatto, amico mio. In maniera egregia."
aggiunse Ken, abbassando lo sguardo per parlargli meglio. Poi, Ken si voltò
leggermente verso Derek e gli fece cenno di entrare. "Oh, e a proposito,
mamma... vorrei presentarti uno dei quattro ragazzi stranieri che ci hanno
aiutato a DigiWorld... si chiama Derek Russell, e viene dall'Australia."
Il Digiprescelto dell'Adattabilità entrò in casa Ichijouji
dopo essersi tolto le scarpe, fece uscire Crabmon dallo zaino (sorbendosi
ovviamente le proteste del granchio gigante per aver dovuto viaggiare in uno
zaino sotto il sole estivo...) e fece un inchino in perfetto stile nipponico.
"Piacere di conoscerla, signora Ichijouji, e mi dispiace di non poter fare
la vostra conoscenza in circostanze più favorevoli..."
"Altrettanto vale per me!" rispose Crabmon,
strappando un sorriso a madre e figlio con la sua voce burbera.
Mia ricambiò l'inchino. "E' un piacere anche per me,
e sono felice di vedere che Ken si sta facendo amici come voi. Grazie di
cuore." Poi, dopo essersi rimessa in posizione eretta: "Ora, per
quanto riguarda quel problema di cui tu mi parlavi appena adesso, Ken... è
qualcosa per cui vi posso dare una mano? Credetemi, sarei felice di poterlo
fare, nel limite delle mie possibilità..."
Ken prese un respiro profondo. "In effetti... è una
questione che ci riguarda da vicino. Riguarda, per quanto possa sembrarti
incredibile, quel collega di papà... il signor Yukio Oikawa, ti ricordi?"
La signora Ichijouji ci pensò su un attimo. Ma certo!
Quello stesso Yukio Oikawa che aveva iniziato ad andarli a trovare pochi mesi
dopo la scomparsa di Osamu... quello stesso individuo dal volto scarno e
pallido, dall'onnipresente impermeabile viola che sembrava non socializzare
quasi con nessuno... ma in che modo un uomo del genere poteva essere collegato
al Mondo Digitale e ai problemi che lo affliggevano?
"Sì, ho presente di chi stai parlando... ma purtroppo
non so molto di lui. Ci siamo incontrati al funerale di Osamu..." la voce
della donna si incupì al triste ricordo. "E ha iniziato a frequentarci
soltanto qualche mese dopo, dopo il tuo decimo compleanno..."
"Ah. Quindi lo avete visto diverse volte prima
d'ora..." commentò Derek. Mia assentì con il capo. "Sì, però... un pò
di tempo dopo, ha cominciato a venire sempre meno spesso... l'ultima volta è
stato almeno dieci mesi fa... e anche al lavoro, stando a quanto mi ha detto
mio marito, è diventato sempre più scostante e asociale. Il motivo non lo
sappiamo..."
Ken stava riflettendo attentamente sulla spiegazione data
da sua madre. Il suo decimo compleanno? Una lampadina si accese in testa al
Digiprescelto della Bontà: era più o meno quella l'età che aveva nella sequenza
onirica che aveva visto tempo prima, a DigiWorld! E poi, quel misterioso
Digimon che lui e Ryo avevano sconfitto, e si era trasformato in quelle strane
sfere nere... forse che una di quelle fosse il famigerato Dark Seed? Certo,
erano soltanto ipotesi...
...ma improvvisamente gli sembrava che i pezzi del puzzle
iniziassero a combaciare... forse quel Yukio Oikawa aveva manipolato gli eventi
molto più di quanto potesse sembrare...
**********
A casa Hida, era in corso una discussione molto simile tra
i membri della famiglia e la loro piccola ospite messicana, che Chikara e la
signora Hida avevano accolto con la stessa disponibilità degli altri. Iori, con
Upamon sulle ginocchia, aveva appena finito di raccontare a sua mamma e a suo
nonno come erano andate le cose, a cominciare da quel fatidico primo giorno di
scuola, almeno quattro mesi prima, e come lui e la sua amica Miyako erano
diventati Digiprescelti, avevano trovato i loro Digimental, e avevano dovuto
combattere contro i Digimon malvagi che minavano la pace nel Mondo Digitale.
Seduti attorno al tavolo del soggiorno, Chikara, la signora Hida, Rosa e
Gotsumon ascoltavano intenti il racconto del giovane Digiprescelto.
"E così, grazie all'idea di Koushiro-san, abbiamo
potuto tornare a casa... anche se purtroppo abbiamo ancora dei problemi in
sospeso. Mamma, nonno, mi dispiace di avervi fatto preoccupare e di non avervi
detto subito la verità su quanto stava accadendo."
Il vecchio Chikara mise una mano sulla spalla del nipote
per rincuorarlo. "Non ti preoccupare di questo, figliolo. E' vero che hai
nascosto la verità, ma l'hai fatto a fin di bene, e questo è quello che conta.
Sappi che tua madre e io siamo orgogliosi di te. In questo viaggio hai imparato
molto e hai dato prova di maturità e saggezza. Non possiamo che complimentarci
con te."
"Tuo nonno ha ragione, Iori-chan..." rispose la
signora Hida, alzandosi dal suo posto e ponendosi a fianco del figlio.
"Siamo orgogliosi di quanto tu e i tuoi amici avete fatto, e di quanto tu
sia cresciuto."
"Ehm... vi ringrazio..." rispose Iori con
umiltà. "Ma penso che la maggior parte dei ringraziamenti vadano ad
Upamon... in fondo, è stato lui a proteggermi e a combattere per noi in questo
periodo..."
"Sei troppo modesto, Iori!" protestò
scherzosamente il piccolo Digimon. "Io ho combattuto, certo, ma sei stato
tu a darmi la forza di cui avevo bisogno per farlo! Ricordati che, come per
tutti i Digiprescelti e i loro compagni, noi siamo una squadra!"
Iori abbozzò un sorriso vedendo sua madre che, con aria
divertita, faceva una carezza al piccolo Digimon sferico, ringraziando
caldamente per quanto aveva fatto per suo figlio. Anche Rosa, che pure non
sembrava troppo divertita all'idea di dover stare in quella famiglia, stava
sorridendo, sinceramente toccata dall'affetto che in essa abbondava, nonostante
l'aria formale che avevano. Forse, stava pensando, non era stato poi così male
finire con quel suo quasi-coetaneo apparentemente così serio e monotono.
Chikara si schiarì la voce, richiamando l'attenzione dei
presenti. "Ehm... scusatemi, ma a questo punto credo di dover dire qualcosa
su quell'uomo che Iori-chan ha nominato... il signor Yukio Oikawa."
"Ne sa qualcosa, senor Chikara?" chiese
Rosa, voltandosi di scatto verso l'anziano signore. "Iori ci aveva detto
di aver già sentito questo nome..."
"Infatti." rispose la signora Hida, volgendo il
suo sguardo alla ragazzina messicana. "Yukio Oikawa era un grande amico
d'infanzia di mio marito Hiroki, il papà di Iori e il figlio del signor
Chikara... so che quando erano bambini, mio marito e il signor Oikawa erano
inseparabili."
"E' così, figliola..." rispose Chikara, il volto
segnato dall'età e da un'ombra di tristezza mentre ripensava a quel periodo.
Poi, iniziò a parlare ai due bambini e ai loro Digimon. "Vedete, Yukio era
sempre stato un ragazzino molto solo e triste, e tutti gli altri bambini della
sua età lo evitavano o lo prendevano in giro... tranne Hiroki, che passava con
lui molto tempo ed era praticamente il suo unico amico. Facevano sempre un
sacco di cose assieme... tra cui giocare con il loro computer. Non so i dettagli
precisi, ma un giorno, Yukio e Hiroki iniziarono a parlare di uno strano mondo
con il quale erano venuti in contatto tramite il computer e nel quale sarebbero
voluti andare... una dimensione chiamata Mondo Digitale."
Rosa sobbalzò sulla sedia, e anche Iori sgranò gli occhi
incredulo. "Mondo Digitale? Lo... lo stesso dal quale siamo tornati, per
caso?" chiese la messicana.
"Sì, probabilmente è proprio quello..." rispose
Chikara, annuendo lentamente. "Al sentirli dire queste cose, temetti che i
loro giochi avessero dato loro troppo alla testa, e così proibii loro di
continuare a giocarci. Ciò nonostante, mio figlio e Yukio rimasero grandi
amici, continuarono a passare molto tempo insieme man mano che gli anni
passavano, e le loro vite prendevano strade diverse. Mio figlio divenne un
agente di polizia, e Yukio iniziò a lavorare per una ditta di software. Poi,
quasi quattro anni fa... Hiroki perse la vita in servizio." Il vecchio
chinò il capo, la tristezza per la perdita del figlio si faceva ancora sentire
dopo tanto tempo.
L'aria sbarazzina di Rosa e Gotsumon sparì immediatamente,
rimpiazzata dal cordoglio. "F... fatal... io... non sapevo..."
si scusò la più giovane dei Digiprescelti, mettendosi una mano davanti alla
bocca. Iori le fece cenno di non preoccuparsi, prima che sua madre proseguisse
il racconto.
"Da... da quando mio marito se n'è andato..."
raccontò, dopo aver fatto uscire la propria angoscia in un sospiro.
"...non abbiamo più saputo niente del signor Oikawa, se non qualche voce
secondo cui si sarebbe ritirato ancora di più in sè stesso, e avrebbe iniziato
a lavorare ad un progetto... un progetto che gli avrebbe consentito di
esplorare una nuova dimensione... sulle prime non ci ho fatto caso, temevo che
il poveretto avesse perso la ragione per la scomparsa del suo amico... ma dopo
quello che mi hai raccontato tu, Iori, comincio a pensare che in tutto questo
ci fosse qualche frammento di verità... forse, il signor Oikawa ha davvero
trovato il modo di raggiungere il Mondo Digitale... anche se questo ha
significato collaborare con elementi poco raccomandabili..."
"Sì... capisco..." rispose Iori, che già aveva
fatto i dovuti collegamenti tra quanto stava accadendo. Prima Arukenimon e
Mummymon... poi Daemon e Phantomon... gli faceva girare la testa pensare che
tutto questo era stato causato, molto probabilmente, dalla mano di un singolo.
Certo, riusciva a capire lo sconforto e la tristezza di quell'uomo, e non se la
sentiva di biasimarlo... ma questo non toglieva che, sperabilmente senza
rendersene conto, Oikawa avesse provocato il caos nel Mondo Digitale e ne
stesse distruggendo l'equilibrio.
Bisognava trovare un modo di rintracciare Oikawa e indurlo
alla ragione... prima che fosse troppo tardi... e ammesso che non fosse già
troppo tardi...
**********
In una zona desertica del Mondo Digitale, un Digiport
solitario si attivò improvvisamente, emanando l'ormai familiare raggio di luce
bianca che contraddistingueva l'apertura di un portale. Con un lieve sibilo,
numerose figure ben conosciute iniziarono a materializzarsi davanti allo
schermo: i sei membri più anziani dei Digiprescelti di Odaiba, e i loro fedeli
partner, immediatamente seguiti da sette Digimon a loro familiari: Leomon,
Ogremon, Piximon, Andromon, Centarumon, Meramon e Digitamamon. Uno alla volta,
tutti i protettori del Mondo Digitale atterrarono sul terreno sabbioso del
settore desertico nel quale avevano già da tempo individuato la base di
Mephistomon.
Taichi scosse la testa per schiarirsela, poi si diede
un'occhiata in giro per rendersi conto di dove si trovavano: era un'immensa
distesa di sabbia scura, spazzata da un vento innaturalmente gelido che di
tanto in tanto sollevava dei piccoli vortici, e sormontata da un cielo malato,
invaso da nubi nere percorse da lampi rossastri e violacei. Stranamente, o
forse non tanto stranamente, il Digiprescelto del Coraggio non riuscì a vedere
nessuna Dark Tower in giro. Tuttavia, la presenza del male continuava ad
aleggiare su quel settore, distorcendolo e rendendolo inospitale. Non c'era
dubbio. Erano finiti nel settore giusto.
Il ragazzo si volse indietro per vedere se i suoi amici e
compagni erano passati attraverso il Digiport. "Hey, ragazzi, ci siete
tutti, là dietro? Manca qualcuno?"
"Mi sembra di no... gli ultimi stanno uscendo proprio
ora dal Digiport." rispose Sora, voltandosi a sua volta per vedere
Centarumon e Meramon apparire dallo schermo televisivo dietro di loro. Yamato
contò rapidamente le presenze: erano loro sei, i loro sei compagni, e altri
sette Digimon...
"Sì, Taichi, siamo tutti presenti... e prima che tu
ce lo chieda, siamo anche tutti pronti." rispose il Digiprescelto
dell'Amicizia, guardandosi intorno e leggendo la risposta alla domanda
implicita di Taichi sui volti di Jyou, Mimi e Koushiro, oltre che sui quelli
degli altri Digimon presenti. "Ora siamo nel settore dove si è svolta la
battaglia con Chimeramon, giusto?"
Taichi annuì seriamente. "Sì... ed è qui che
troveremo la base di Mephistomon e metteremo fine per sempre ai suoi piani. So
che non sarà facile sconfiggerlo, ma ora che siamo uniti e siamo riusciti ad
isolarlo, so anche che ce la possiamo fare.
"Ormai non può più animare Dark Towers, e i suoi
servi lo hanno abbandonato. Questo lo pone in netto svantaggio." proseguì
Tentomon con il suo tono neutrale. "Tuttavia, continuo a temere che abbia
qualche asso nella manica. Pare quasi che ci stia invitando ad andarlo a
prendere nella sua tana."
"E' probabile che sia una trappola, in
effetti..." commentò Leomon, scrutando l'orizzonte per assicurarsi che non
ci fossero pericoli in vista. "Ma non c'è altro modo, a questo punto, che
andare a sfidare Mephistomon direttamente. Qualsiasi cosa abbia in mente, la
affronteremo."
In effetti, tutti i ragazzi e i loro compagni avevano in
mente lo stesso sospetto: erano convinti che Mephistomon avrebbe rivelato la
sua forma originale, Apocalymon, per affrontarli e riprendere la distruzione di
entrambi i mondi. Ma, in ogni caso, non si poteva più tornare indietro, giunti
a quel punto. Si trattava semplicemente di andare là e fare del proprio meglio.
"Ascoltate, ragazzi, Leomon ha ragione. Ormai siamo
nel ballo, e qualsiasi cosa aggiungiamo sarebbe superflua." esclamò Sora,
mentre si proteggeva gli occhi da una scarica di sabbia. "Mettiamo da
parte le titubanze, e mettiamoci all'opera. Il futuro di DigiWorld, e anche del
nostro mondo, dipende da noi."
"Ben detto, Sora!" cinguettò Biyomon, alzando
un'ala in segno di approvazione. Con timidi sorrisi e cenni di incoraggiamento,
i sei ragazzi, i loro partner e i loro sette amici digitali, si prepararono, disponendosi
in un gruppo compatto, e iniziarono il loro cammino, faticando per avanzare
controvento, nella direzione in cui sapevano essere la base del loro nemico
giurato. I loro cuori accelerarono lievemente all'idea dello scontro in
avvicinamento, ma la paura era ampiamente compensata dalla coscienza della loro
missione e dalla fiducia reciproca.
"Hey, Sora! Non sapevo che tu avessi la stoffa della
leader!" esclamò allegramente Taichi. Lui e Yamato stavano camminando a
fianco della loro amica dai capelli arancioni, e i loro Digimon erano dietro di
loro per proteggersi dalla sabbia pungente. "Un discorso semplice, diretto
e convincente!"
Sora gli sorrise di rimando... quello stesso sorriso che
riusciva sempre a far girare la testa al ragazzo e fargli sentire le gambe
molli! "Beh... quello che avresti fatto tu, no?"
Taichi guardò nuovamente davanti a sè, cercando di
nascondere il rossore che aveva iniziato ad apparirgli sul viso. "Ehm...
sì, insomma... più o meno... hehehee... Ehm, va bene, concentriamoci sulla
missione...". Sora alzò leggermente gli occhi al cielo, senza perdere il
sorriso. Certo che Taichi rimaneva un tale imbranato certe volte...
Anche Yamato, che camminava al fianco destro di Taichi,
non riuscì a trattenere un lieve sorriso... un sorriso segnato però da una
lieve malinconia. Si rendeva bene conto, come del resto tutti gli altri
ragazzi, del legame che c'era tra i Digiprescelti del Coraggio e dell'Amore...
e sentiva che tale rapporto era in procinto di prendere una certa strada. La
cosa lo rendeva felice per i suoi amici... ma c'era sempre quel lieve dolore
nel petto al vederli così uniti...
Il Digiprescelto dell'Amicizia alzò le spalle, scacciando
quel sentimento di tristezza. "Beh, non sempre le cose vanno come noi
vogliamo..."
"Yamato..." mormorò Gabumon, che seguiva a ruota
il terzetto di amici. Sentendo quanto aveva detto il suo amico impellicciato,
Agumon volse il suo sguardo preoccupato verso di lui.
"Hey, Gabumon, qualche problema? A me sembra che
Yamato stia bene..." disse il piccolo dinosauro, osservando il ragazzo
biondo procedere con la stessa andatura che lui ricordava. Il rettile
travestito da cane sospirò prima di rispondere. "Sì, sì, nessun problema
da quel punto di vista... solo che... vedendo quanto sono uniti Taichi e Sora,
ecco... sai com'è..."
Agumon guardò di nuovo prima Yamato, poi il suo partner
umano e la sua migliore amica, e sbattè le palpebre con aria interrogativa.
"Mah... sinceramente no... perchè, Taichi e Sora hanno qualcosa che non
va?"
Gabumon sospirò di nuovo, lasciandosi scendere una goccia
di sudore lungo la testa, mentre Biyomon scuoteva la testa desolata. "Ho
capito, lasciamo perdere..."
Palmon, appena dietro, non riuscì a trattenere una
risatina. "Hey, Mimi-chan, che te ne pare? I ragazzi..." si
interruppe, lasciando che la sua partner dai capelli rosa proseguisse.
"...rimangono pur sempre ragazzi!" Mimi completò
la frase ridacchiando a sua volta.
**********
Tempo dopo, nel Mondo Reale...
Il pomeriggio era passato in fretta per gli abitanti di
Odaiba. Per alcuni di loro, fin troppo in fretta, stava riflettendo Hikari
Yagami, mentre, assieme a Gatomon, guardava sconsolata fuori dalla finestra di
casa sua, osservando distratta il traffico che scorreva lungo le vie del
quartiere residenziale. Non appena tornati nel Mondo Reale, i ragazzi e i loro
Digimon avevano immediatamente iniziato a cercare quante più informazioni
possibili su quel nome misterioso che era chiaramente legato a tanti
avvenimenti, tenendosi aggiornati per telefono sugli ultimi sviluppi. Iori e
Rosa avevano parlato della vecchia amicizia tra Hiroki, il padre di Iori, e
Oikawa stesso, menzionando soprattutto i contatti che avevano avuto da ragazzi
con il Mondo Digitale, mentre Ken e Derek avevano menzionato il fatto che
Oikawa, per qualche motivo, fosse stato particolarmente vicino alla famiglia
Ichijouji per un certo periodo dopo la scomparsa di Osamu. Erano emersi un bel
pò di elementi che definire coincidenze sarebbe stato assurdo, e si presentava
ora la necessità di contattare il diretto interessato e assicurarsi che non
facesse nulla di irreparabile...
Il problema era che Oikawa, quel giorno, sembrava essersi
reso irreperibile. Contattato al lavoro, Takuma Ichijouji aveva detto che
Oikawa non si era mai presentato in ditta... e Ken stesso, provando a chiamare
l'uomo a casa sua (non era stato difficile trovare il suo nome sull'elenco
telefonico), non era riuscito a trovare nessuno. Iori e Miyako avevano provato
a fare visita ad Oikawa direttamente a casa sua, ma nessuno aveva risposto alla
loro chiamata. L'uomo sembrava essersi volatilizzato, e Hikari temeva che
questo volesse dire che qualcosa di terribile era già accaduto.
"Hey, Hikari, tirati su un pò!" cercò di
incoraggiarla Gatomon. "Sai bene che quel tipo non può essere entrato nel
Mondo Digitale. Digivice o meno, non è un Digiprescelto, quindi..."
La ragazzina, con un sospiro sconsolato, allungò una mano
verso la sua amica digitale e la accarezzò, dando nel contempo un'occhiata al
suo orologio, che in quel momento segnava le cinque meno un quarto del
pomeriggio. "Lo so, Gatomon... ma non posso fare a meno di chiedermi cosa
ci possa essere dietro a tutto questo... se non riusciamo a trovare Oikawa e a
parlarci, non risolveremo mai niente..."
I pensieri della prescelta della Luce furono interrotti
dall'acuto squillo del telefono di casa Yagami, che la fece scattare dal suo
posto per andare a rispondere, con la speranza che si trattasse finalmente di
buone notizie. Prima che lei e Gatomon potessero alzare la cornetta, la signora
Yagami, fino a quel momento impegnata in cucina, era già arrivata al telefono,
e aveva risposto per lei.
"Pronto?" rispose Yuuko. "Ah, Takeru-chan,
sei tu... sì... sì, Hikari è qui, te la passo subito... si tratta di problemi
con... ah, sì, capisco... nessun problema, ciao, Takeru-chan...".
Voltandosi verso la figlia minore, la donna le porse la cornetta, senza
nascondere una certa apprensione dipinta sul volto. "E' Takeru... pare che
ci siano problemi, anche se non ho capito bene di che tipo..."
"Grazie, mamma..." rispose Hikari, ricevendo la
cornetta e iniziando a parlare al suo amico. "Pronto? Takeru-kun, dimmi!
Cosa sta succedendo, ci sono problemi?"
"Purtroppo sì..."rispose la voce
del ragazzino dai capelli biondi, intrisa di un'ansia che non gli era propria.
"Ho appena fatto un controllo con il mio computer, e ho scoperto che
nei pressi della Highton View Terrace si sta accumulando una grande quantità di
dati, e che non è impossibile che presto in quella zona si apra un Digiport
come è successo otto anni fa! Temo che fosse quello il piano di Oikawa... in
qualche modo, entrerà nel Mondo Digitale sfruttando quel passaggio!".
Al fianco di Hikari, Gatomon, il cui udito acuto le aveva permesso di sentire
ogni parola, corrugò la fronte incredula.
Hikari spalancò gli occhi, e un brivido freddo le percorse
la spina dorsale. "Che... che cosa? Ma... ma com'è possibile... se non è
un Digiprescelto, come fa a passare per un Digiport?"
"E' quello che mi sto chiedendo anch'io! Ma ora la
cosa non ha importanza, dobbiamo recarci alla Highton View Terrace il prima
possibile, e capire cosa sta succedendo. Ho già fatto un giro di telefonate a
Daisuke, Miyako, Iori e Ken, e tutti hanno detto che saranno là il prima
possibile. Ti ho chiamato per chiederti di venire anche tu, e portarti dietro
Gatomon. Ci vediamo alla Highton View Terrace tra poco, okay?"
Hikari annuì. "Va bene, Takeru-kun... aspettaci,
saremo lì in men che non si dica!"
Con queste parole, la chiamata si interruppe, e Hikari
riagganciò il telefono in fretta e furia, rispondendo alla domanda che stava
per farle la madre prima ancora che lei iniziasse a parlare.
"Mamma, mi dispiace... ma c'è un emergenza, e devo
andare. Ti prometto che tornerò non appena tutto questo sarà finito, e spero
finisca presto..." disse la prescelta della Luce, incrociando lo sguardo
ansioso della signora Yagami, che rispose mettendole le mani sulle spalle e
guardandola con orgoglio rattristato.
"Sì... capisco, Hikari..." mormorò la giovane
donna, con un lieve sorriso sulle labbra. "Mi raccomando, stai attenta...
e torna sana e salva! Anche tu, Gatomon... e ti prego, proteggi la mia bambina
quanto più ti è possibile!"
"Non mancherò. Farò il mio dovere come sua
partner." rispose la gattina, alzando lo sguardo verso la signora Yagami.
"Stai tranquilla, mamma... torneremo presto, e allora
sì che sarà tutto finito!" confermò Hikari con un sorriso incoraggiante,
andando a prendere il suo Digivice sul tavolo del soggiorno e preparandosi
mentalmente alla nuova avventura che la aspettava...
**********
"Finalmente ci siamo, ragazzi..." esclamò
Taichi, dando un'occhiata con il suo cannocchiale. "Abbiamo trovato la
base di Mephistomon!"
Nel Mondo Digitale, la fortezza semidistrutta
dell'Imperatore era ormai entrata nel campo visivo dei Digiprescelti, e il
gruppo di ragazzi e Digimon aveva iniziato a marciare con decisione verso di
essa, pronto ad affrontare di petto l'ultima resistenza della reincarnazione di
Apocalymon. Tuttavia, anche il loro nemico era cosciente del loro arrivo, e
aveva tutta l'intenzione di accoglierli degnamente...
"Finalmente vi fate vedere, bambini
prescelti... ce ne avete messo, di tempo!"
Nella sala comandi dell' ex-fortezza volante dell'Imperatore,
Mephistomon sogghignò sadicamente quando i sei ragazzi e i sei Digimon con i
quali aveva un conto da regolare apparvero sullo schermo del suo mainframe. Con
un brivido di eccitazione per lo scontro che stava per iniziare, il demone
caprino allargò la visuale con la pressione di un pulsante, inquadrando anche i
sette Digimon che viaggiavano assieme al gruppo. Un grugnito derisorio uscì
dalla sua gola quando vide di chi si trattava. "Leomon, Ogremon,
Andromon... nessuno di loro è alla mia altezza, ormai. Non saranno un fattore
rilevante in questo scontro decisivo. Quelli, piuttosto, di cui mi devo davvero
preoccupare sono quei due..."
Mephistomon fece uno zoom su Taichi e Yamato, che stavano
camminando fianco a fianco, scambiandosi qualche battuta tra amici. Il demone
ridusse gli occhi ad una fessura, ricordando come quei due fossero gli unici
del gruppo ad aver fatto raggiungere il livello Mega ai loro compagni. Avrebbe
dovuto stare attento soprattutto a quel WarGreymon e a quel MetalGarurumon...
tutti gli altri erano trascurabili.
Deciso finalmente a concludere la faccenda di tre anni
prima, la reincarnazione di Apocalymon aprì le ali, sollevandosi in aria con un
rapido scatto, e volò al centro della stanza, permettendo a tutte le energie
oscure che aveva accumulato di rompere gli argini e circolare liberamente
all'interno del suo corpo. Immediatamente, la sua pelle venne percorsa da delle
ondate di energia nera che misero in risalto i potenti muscoli, e fasci di luce
violacea iniziarono a scaturire dai suoi occhi e dalla sua bocca, riempiendo la
sala di una terrificante luminescenza. Con un ruggito mostruoso, Mephistomon
aprì le braccia, e la semplice energia liberata dal gesto fu sufficiente a far
saltare diverse console e interfacce. Una colonna di oscurità avvolse il suo
corpo, e attorno ad essa iniziarono a danzare fuochi fatui anch'essi violacei,
mentre sul pavimento d'acciaio cominciavano ad apparire profondi solchi. Un
terremoto in miniatura stava distruggendo la sala comandi!
Finalmente, l'energia negativa giunse al culmine,
circondando Mephistomon di un'aura di pura oscurità, mentre una sensazione di
potenza indicibile si impadroniva della creatura malvagia. Mephistomon stava
digievolvendo!
"Sì... SI'! FUNZIONA! Il mio potere è stato
ripristinato! Che le tenebre dell'Apocalisse scendano dunque su entrambi i
mondi! MEPHISTOMON... ANKOKU SHINKA..."
**********
"Aspettate!" esclamò Koushiro, bloccandosi di
scatto e guardando la fortezza abbattuta che giaceva ormai poche decine di
metri di distanza dal gruppo dei bambini prescelti. "Sta... sta succedendo
qualcosa!"
Non appena il Digiprescelto della Conoscenza ebbe finito
di pronunciare la frase, una colonna di tenebre partì ruggendo dalla sommità
della fortezza e salì fino a quella bizzarra parodia di un cielo che sovrastava
il deserto sabbioso, proiettando ombre violacee sul terreno. Mimi urlò
spaventata quando una pioggia di detriti cadde ad appena un metro di distanza
dal gruppo, che si ritirò allarmato. Mentre Taichi e i suoi compagni allungavano
istintivamente le mani verso i Digivice, altri raggi di luce nera sfondarono le
pareti della fortezza, nella quale stavano cominciando ad apparire delle
pericolose crepe. Un terremoto improvviso fece perdere l'equilibrio ai membri
del gruppo, che subito tentarono disperatamente di rimettersi in piedi.
"Non... non mi piace per niente... Qualcosa è andato
storto!" esclamò Gomamon, tenendosi stretto alla gamba di Jyou.
"Attenzione. Rilevo forte quantità di energia
negativa." disse Andromon, la voce monotona per la prima volta incrinata
dalla paura. "Calcolo preciso impossibile. Qualcosa di estremamente
potente è in avvicinamento!"
"E' questo che ci stavi preparando... eh,
Mephistomon?" ringhiò Taichi, i cui occhi colsero in quel momento una
sfera di oscurità pulsante dietro le pareti ormai semidistrutte della base. Per
qualche secondo, i raggi di energia negativa continuarono ad uscire dalle
pareti della fortezza ormai semidistrutta... poi, davanti al gruppo ammutolito
dallo sgomento, la fortezza si spezzò in due con un CRACK spaventoso!
"Oddio... e quello cosa... Non è Apocalymon!"
balbettò Mimi terrorizzata, indicando la cosa che stava emergendo dalla
carcassa della base aerea. Come un'aberrazione da un uovo mostruoso, un orrore
colossale, pulsante di luce nera, si fece largo tra le due metà della fortezza,
gettandole di lato ridotte ad irriconoscibili ammassi di calcinacci e acciaio
lacerato. Era una immensa creatura vagamente simile ad un centauro, con la metà
inferiore di un quadrupede e quella superiore di un umanoide, ed era talmente
grande che persino Garudamon le sarebbe arrivata a malapena al torace. La metà
animale apparteneva ad una non meglio identificata belva carnivora, sorretta da
quattro corte ma robuste zampe con tre artigli ciascuna e ricoperta da una
folta pelliccia del colore del sangue umano. Una lunga coda a frusta si agitava
incessantemente dietro di essa, e due ali ricoperte di piume nere si
dipartivano dalla sua spina dorsale. La parte umanoide sembrava relativamente
piccola ed esile, con il torso e le spalle ricoperti da una corazza
grigio-nera, adornata con strani simboli gialli. Le sue braccia erano
esageratamente lunghe, come quelle di Mephistomon, e terminavano in tre artigli
lunghi come spade e altrettanto affilati. Una testa dal muso allungato, con gli
stessi occhi rossi come il fuoco di Mephistomon e un paio di lunghe corna
ricurve, completava la descrizione dell'abominio, ma il particolare più
orribile era una seconda bocca, sbavante e piena di zanne, inserita tra le
zampe anteriori della creatura. Aggiungendo anche le scie violacee di energia
negativa che circondavano il suo corpo, era veramente una visione da incubo. La
forma Mega di Mephistomon (perchè di altro non poteva trattarsi) pestò una
delle sue zampe artigliate sul terreno, provocando una breve scossa tellurica,
gettò indietro la testa e alzò le braccia al cielo, ululando di folle gioia per
la nuova sensazione di potenza che la pervadeva.
"...GALFMON!"
**********
BlackWarGreymon sorrise cupamente mentre abbatteva i suoi
artigli sull'ennesima Dark Tower, spaccandola alla base e facendola crollare al
suolo in un diluvio di frammenti di granito nero. I resti dell'obelisco di
controllo si dissolsero all'istante, e il Mega artificiale si rilassò, facendo
scendere le braccia corazzate lungo i fianchi e scrutando i picchi innevati
attorno a sè. Una scrupolosa occhiata gli fece capire che ormai non rimanevano
più Dark Towers nel raggio di diversi chilometri: un altro settore era sgombro
dalla loro influenza nefasta. Soddisfatto per il suo lavoro, BlackWarGreymon
aprì le ali, con tutta l'intenzione di andare ad abbattere le torri nere in un
altra zona...
...quando un'improvvisa sensazione di gelo e oscurità lo
costrinse a trattenere il respiro. I suoi sensi acuti avevano percepito una
incredibile concentrazione di energia delle tenebre, abbastanza grande da
mettere l'intero Mondo Digitale in immediato pericolo! Allarmato,
BlackWarGreymon voltò la testa nella direzione da cui proveniva quella strana
sensazione... e strinse gli occhi quando si rese conto di cosa si trattava.
"Mephistomon..." ringhiò il Mega
artificiale, quasi sputando fuori il nome del Digimon che aveva cercato di
usarlo come uno strumento di distruzione. "Hai dunque deciso di
proseguire nel tuo folle piano distruttivo... Ora più che mai me ne rendo
conto: sei tu colui che devo sconfiggere... finchè sarai in circolazione, io
non potrò mai trovare la pace... e questo mondo sarà sempre in pericolo."
BlackWarGreymon si piegò leggermente sulle gambe, strinse
i pugni e spiccò un balzo altissimo, librandosi tra le rocce imbiancate dalla
neve con un'agilità insospettabile per una creatura così massiccia.
Concentrandosi per un attimo, il dinosauro nero riuscì a stimare la distanza
che lo separava dall'emanazione di energia... non era a molti settori...
volando a quella velocità, avrebbe potuto raggiungerla in qualche minuto... Con
rinnovata determinazione, BlackWarGreymon accelerò, ansioso di chiudere i conti
una volta per tutte con il suo creatore.
"Ora non ti temo più, Mephistomon. Ora sono
libero, e cosciente di me stesso e della mia strada... posso affrontarti, e
questa volta non ti risparmierò!"
**********
Di ritorno nel Mondo Reale...
Nel quartiere di Odaiba, un'automobile grigia si fermò
vicino ad un ponte pedonale, nei pressi della Highton View Terrace, e due delle
sue portiere si aprirono di scatto, facendo scendere Ken e Derek, Digimon in
braccio ed entrambi piuttosto agitati. Il Digiprescelto della Bontà si prese un
attimo di tempo per ringraziare la persona al volante. "Mamma, ti
ringrazio... se non ci avessi dato questo passaggio, non saremmo mai riusciti
ad arrivare in tempo..."
"Grazie anche da parte mia, signora
Ichijouji..." fece eco Derek. Mia Ichijouji rispose con un cenno
d'assenso, per poi indicare il gruppo di ragazzi che si era già radunato vicino
ai giardini. "Di niente, ragazzi... ora raggiungete i vostri amici... e mi
raccomando, state attenti!"
"Certamente." rispose Ken con un lieve sorriso,
chiudendo la portiera e dirigendosi dai suoi amici assieme al Digiprescelto
australiano. "Ragazzi! Mi scuso per il ritardo, ma abbiamo cercato di
arrivare il prima possibile."
"Nessun problema, Ken... Ora, vediamo di capire cosa
sta succedendo, e scoprire questo Digiport prima che sia troppo tardi!"
propose Takeru, iniziando a guardarsi attorno in cerca di qualunque segno
sospetto. I D-3 e i Digivice di tutto il gruppo si erano attivati, e stavano
emettendo un segnale acustico costante, chiaramente reagendo alla presenza di
un passaggio dal Mondo Reale a quello Digitale. E fu proprio questo fatto a
dare a Patamon un'idea.
"Forse seguendo questo segnale... qualcosa riusciremo
a trovare!" propose il piccolo mammifero alato.
Takeru fece un cenno affermativo, iniziando a muoversi
nella direzione dei giardini. "Sì, probabilmente è la cosa migliore...
ecco, ragazzi, ora il segnale è più forte! In quella direzione!" esclamò,
indicando una stradina pedonale che si addentrava nei giardini pubblici, e
notando che il segnale dei Digivice si stava intensificando. In men che non si
dica, l'intero gruppo iniziò a correre in quella direzione, passando a fianco
delle poche persone in giro per la Terrace quel pomeriggio, basandosi sulle
reazioni dei Digivice per trovare la strada. In breve, arrivarono nella zona
più interna dei giardini pubblici, un grande spiazzo verde decorato con una
fontana, un laghetto con le carpe e diversi lampioni in perfetto stile
orientale. Ma ciò che attirò subito l'attenzione dei ragazzi furono le tre figure
in piedi vicino alla fontana, due delle quali erano fin troppo familiari ai
bambini prescelti...
"Ci siamo, ragazzi! Quelli sono Arukenimon e
Mummymon!" esclamò Daisuke, puntando il dito contro la donna vestita di
rosso e l'uomo vestito di blu. I due Digimon travestiti da esseri umani, colti
di sorpresa da quella voce che non si aspettavano di risentire ancora (almeno,
non così presto), alzarono lo sguardo, facendo una faccia irritata non appena
il gruppetto di amici entrò nel loro campo visivo. C'era da immaginarselo.
Proprio quando tutto sembrava andare a gonfie vele, ecco che arrivava qualche
seccatura.
"Voi... voi qui?" esclamò Arukenimon,
visibilmente irritata. "Non riuscite proprio a starvene buoni e zitti
mentre noi facciamo quello che dobbiamo, eh?"
Miyako avanzò spavaldamente, mettendosi davanti al gruppo
dei suoi amici. "No, se quello che dovete fare comporta mettere in
pericolo il Mondo Digitale! Ora ci dovete delle spiegazioni, voi due? Chi siete
davvero, e qual è il vostro ruolo in tutto questo?"
A rispondere fu una terza figura, in piedi accanto ai due
Digimon artificiali, che i ragazzi, tranne Iori e Ken, quasi non avevano
notato, sulle prime: un uomo alto e magro, dall'aspetto piuttosto trascurato ed
inquietante, vestito di una leggera camicia nera con eleganti pantaloni lunghi
e scarpe dello stesso colore, il cui volto stranamente pallido, e segnato già
da qualche ruga nonostante l'età relativamente giovane, era incorniciato da
capelli neri piuttosto lunghi. Un paio di piccoli occhi luccicanti si posarono
sul gruppo dei ragazzi prescelti, osservandoli con sguardo indagatore, e
attirando su di sè l'attenzione di Miyako. Non ci voleva molto a capire di chi
si trattasse...
"Oikawa-san..." mormorò Ken, riconoscendo per
primo il misterioso individuo. Era passato quasi un anno dall'ultima volta che
l'aveva visto, ma non era cambiato granchè. La stessa figura allampanata, lo
stesso sguardo che a tratti sembrava vagare da qualche altra parte... persino
il modo di vestire non era minimamente cambiato. Tuttavia, ora l'uomo aveva un
congegno nero fin troppo familiare, ben stretto nella mano destra.
"Ragazzi, guardate!" esclamò DemiVeemon.
"Quello... non è il Digivice che abbiamo trovato dopo aver sconfitto
Daemon?"
Per qulche secondo ancora, Oikawa rimase in silenzio,
osservando i Digiprescelti e i loro compagni con freddo occhio calcolatore.
Poi, sul suo volto pallido si dipinse un sorriso, mezzo di gioia, mezzo di
sufficienza. "E così, alla fine mi avete trovato, Digiprescelti... non
credevo che sareste riusciti ad arrivare fino a me e a trovarmi proprio in
questo momento, ma ormai non ha più importanza... il mio sogno sta per
realizzarsi, e non sarete voi ad impedirmelo!"
Iori si fece avanti, guardando negli occhi il vecchio
amico di suo padre, e prendendo fiato per organizzare il discorso. Quando
parlò, la sua voce era calma ma ferma, intenta a condurre l'uomo alla ragione.
"Oikawa-san... la prego, mi ascolti. Forse lei sa che io sono il figlio del
suo amico Hiroki... il mio nome è Iori. Le chiedo solo di prestarmi attenzione
un secondo."
L'espressione dell'uomo si fece più contrita, mentre si
volgeva al ragazzino dai capelli corti, con un buffo Digimon simile ad una
palla beige con le pinne tra le braccia. "Iori... sì, sapevo già che il
figlio di Hiroki era un Digiprescelto..." mormorò Oikawa. "Allora,
forse... sai già di cosa io e tuo padre siamo stati partecipi, ancora tanti
anni fa... è sempre stato il nostro sogno..."
"Sì, Oikawa-san... so già cosa è successo..."
rispose Iori con tutta calma. "Mio nonno mi ha raccontato di come lei e
mio padre siete entrati in contatto con DigiWorld, e del vostro grande
desiderio di vederlo..."
"Già... e l'avremmo già visto, se non fosse stato per
lui..." ringhiò Oikawa, passando improvvisamente alla rabbia. Chiaramente,
stava ripensando a quando Chikara aveva proibito loro di continuare con i loro
giochi al computer, impedendo così loro di contattare nuovamente DigiWorld.
"Hiroki...tuo padre... era l'unica persona al mondo ad aver mai fatto lo
sforzo di venirmi incontro... di capire quello che provavo... ci eravamo
promessi, tanti anni fa, che saremmo riusciti a vedere il Mondo Digitale, e che
ci saremmo andati insieme... ora invece..." Le lacrime cominciarono ad
appannare la vista di Oikawa. "Ora sono rimasto solo io... ora non si
tratta più semplicemente di realizzare un sogno, lo capite? E' un mio dovere!
Lo devo a Hiroki, che se n'è andato senza poter conoscere questa felicità...
senza poter essere partecipe del vostro grande viaggio in quel mondo
meraviglioso, DigiWorld. E' per questo che ho dato vita a questi Digimon che
vedete al mio fianco, e che conoscete come Arukenimon e Mummymon!"
Questa rivelazione, che era stato proprio Oikawa a creare
i due Digimon, sbalordì leggermente i bambini prescelti. "Che cosa? Lei...
lei ha CREATO questi due Digimon... per realizzare il suo obiettivo? Che... che
significa?" chiese Michael, con il vago presentimento che la risposta non
gli sarebbe piaciuta. A rispondere fu Arukenimon, che fece un passo in avanti
tenendo le braccia conserte.
"Oh, è tutto molto semplice, Digi-mocciosi..."
iniziò a parlare, con il tono spocchioso che le era proprio. "Vedete, il
signor Oikawa non ha dovuto fare altro che prelevare una porzione di DNA da uno
dei suoi capelli, e convertirla in dati che poi ha usato per configurarci. E' a
lui che dobbiamo la nostra vita... oltre che la rimarchevole abilità di aprire
dei varchi nel firewall che separa DigiWorld dalla Dark Area, se capite cosa
voglio dire..."
"Certo che lo capiamo... siete stati voi a far uscire
Daemon, i dati di Devimon e lo spirito di Apocalymon da quell'orribile posto,
ho indovinato?" esclamò Daisuke. La risposta della donna-ragno fu un
sogghigno malefico che valeva più di qualsiasi altra conferma.
"Accidenti... avremmo dovuto capirlo prima..."
Mummymon alzò le spalle. "In realtà, Mephistomon è
stato una conseguenza imprevista... non ci aspettavamo che uscisse dalla Dark
Area e tornasse nel Mondo Digitale tramite Chimeramon, schiavizzandoci con i
suoi Black Gears... tuttavia, questo è servito a costringervi a concentrarvi su
di lui, facendo in modo che il nostro piano rimanesse occulto! Non tutto il
male viene per nuocere, come si suol dire..."
Fu il turno di Rosa. "Quindi... avete liberato Daemon
per fargli creare un Digivice con il quale il senor Oikawa sarebbe
potuto andare a DigiWorld..."
"Hai indovinato, bambina..." rispose l'uomo,
sorridendo nuovamente. L'indice della sua mano sinistra si alzò di scatto,
puntando verso Ken. "Un Digivice in cambio di qualcosa che Daemon bramava
più di ogni altra... il Dark Seed che era in te, Ken Ichijouji!"
"Che cosa?" esclamò l'ex-Imperatore.
"Allora è stato lei ad indirizzare Daemon verso di me... Ma come faceva
lei a sapere cos'è il Dark Seed... e che si trovava in me?"
"So parecchie cose di te, ragazzo mio..."
proseguì Oikawa trionfante, abbassando leggermente l'indice. "E' da
moltissimo tempo che ti osservo, da quando ci siamo incontrati al funerale di
tuo fratello... da allora, ho sempre fatto in modo di tenerti d'occhio, per
capire quando il Dark Seed sarebbe stato abbastanza forte da giovare a Daemon.
Al momento giusto, i miei alleati qui presenti," indicò brevemente
Arukenimon e Mummymon "hanno fatto in modo che tu cadessi nelle mani di Daemon...
mentre altri alleati hanno... per così dire... 'trattato' con lui, in modo che
Daemon fosse costretto a creare il Digivice senza poter mettere le mani sul
Dark Seed, cosa che nessuno di noi voleva!"
Daisuke ebbe un moto di rabbia, e puntò uno sguardo
inferocito contro Arukenimon e Mummymon. "Allora... allora siete stati voi
a far sì che Ken venisse catturato! E noi che ci eravamo persino fidati!"
cinguettò DemiVeemon, la sua espressione un perfetto riflesso di quella del
partner umano.
"E finalmente... dopo anni di fatica e sacrificio...
ho il Digivice che volevo, oltre alla chiave per entrare nel Mondo
Digitale!" esclamò Oikawa con gioia, infilando una mano in tasca ed
estreandone uno strano cristallo nel quale scorrevano numerosi quadratini
multicolore. Hikari trattenne il fiato mentre posava lo sguardo su quel piccolo
oggetto... c'era qualcosa che non le piaceva... i dati che fluttuavano al suo
interno le riuscivano, per qualche motivo, vagamente familiari...
Anche Gatomon, dal canto suo, cominciava a sentirsi
stranamente a disagio. Quel cristallo aveva un'aria che non le piaceva...
irradiava un'aura di malvagità che la gattina era convinta di aver già sentito,
più di una volta...
La voce di Iori che continuava a pregare Oikawa distolse
tutti da quelle considerazioni. "Oikawa-san, la prego, si fermi! Per
quanto noi possiamo capire il suo sconforto e la sua solitudine... non possiamo
appovare ciò che lei ha fatto, e neanche mio padre lo approverebbe! La prego,
ci rifletta... le modifiche che i suoi Digimon hanno apportato al Mondo
Digitale hanno portato a grandi sofferenze e hanno rischiato di far sprofondare
DigiWorld nelle tenebre! Mio padre... non si sarebbe mai spinto a tanto,
neanche per realizzare il suo più grande sogno... Per favore, Oikawa-san... non
sono stati fatti abbastanza danni? Non è il momento di guardare in faccia la
realtà? Anche con quel Digivice, lei non è un Digiprescelto... per quanto mi
addolori dirglielo... lei non potrà mai entrare nel Mondo Digitale..."
L'uomo indietreggiò di un passo, tremando visibilmente, e
quel poco di colore che aveva in volto scomparve del tutto. La frase di Iori lo
aveva colpito al cuore, inducendolo per un attimo a riflettere su quanto aveva
fatto. Quel poco di coscienza che gli rimaneva stava facendo appello alla
memoria dell'amico scomparso, e al suo alto senso morale. E anche Arukenimon e
Mummymon sembravano leggermente sbalorditi, come se anche loro si stessero
rendendo conto di quanto avevano davvero commesso... ma quell'istante durò
troppo poco.
"Non ascoltarli, Yukio Oikawa!" tuonò la voce
sepolcrale di Phantomon, che si materializzò dal nulla un metro sopra la testa
dell'uomo. "Essi ti stanno mentendo perchè non vogliono condividere con te
le gioie del viaggio a DigiWorld, e vogliono meschinamente tenere per sè il
privilegio di essere gli unici ad averlo vissuto!"
"CHE COSA?" strillò Upamon, iniziando ad
agitarsi tra le braccia di Iori. "Come ti permetti di dire che Iori è un
bugiardo, lenzuolo rattoppato?"
Sfortunatamente, in quel momento Oikawa non era nello
stato d'animo di ascoltare ragioni. Il sorriso di superiorità tornò sul suo
volto, mentre attivava il Digivice nero ed alzava in aria il prisma che teneva
nella mano. Con sommo sgomento dei Digiprescelti, una colonna di luce scaturì
dallo schermo del dispositivo, raggiungendo il cielo e iniziando a diffondere
luminose scie dorate attorno ad Oikawa e ai suoi alleati: il Digiport si stava
aprendo!
"Ma... ma come... come è possibile?" balbettò
Crabmon sgranando gli occhi. "Sta... sta entrando nel Mondo Digitale?"
"Oikawa-san, la prego! Non lo faccia! Mi ascolti, per
favore... questo suo gesto potrebbe avere conseguenze terribili!" esclamò
Ken, facendo un ultimo tentativo di ricondurre l'uomo alla ragione. Tutto
inutile. I corpi di Oikawa, Arukenimon, Mummymon e Phantomon cominciarono ad
innalzarsi nella colonna di luce, iniziando il loro viaggio verso DigiWorld!
"Mi dispiace... non mi incantate con le vostre
scuse!" sibilò rabbiosamente Oikawa, osservando con disprezzo i ragazzi
riuniti sotto di lui. "Ho un sogno da realizzare, e lo realizzerò... il
prezzo non mi importa più, ormai!"
Prima che i ragazzi potessero ribattere, l'uomo era già
scomparso.
"Accidenti... questa proprio non ci voleva... ed ora
che possiamo fare?" esclamò Takeru, trattenendo a stento la rabbia. Fu
Michael a dargli la risposta che cercava, marciando spedito verso la colonna di
luce che marcava il Digiport ed entrandoci audacemente dentro, il Digivice puntato
verso l'alto.
"Li si segue, ecco cosa si fa!" rispose il
ragazzo americano, che già cominciava ad innalzarsi. Sotto gli occhi stupiti di
tutti, anche Daisuke fece la stessa cosa.
"Mi piace il tuo modo di pensare, amico! Forza,
ragazzi, seguiteci! Forse riusciamo ancora a raggiungerli e a far entrare loro
un pò di sale in zucca!" disse il nuovo leader dei bambini prescelti,
esortando i suoi compagni a seguirlo. Ken fu il successivo ad entrare nel
Digiport e a seguire i suoi compagni.
"Non abbiamo altra scelta, ragazzi! A questo punto,
tanto vale tentare il tutto per tutto!"
Uno ad uno, i ragazzi prescelti si convinsero, ed
entrarono nella colonna di luce con ordine e compostezza, decisi a seguire
Oikawa e mettere fine a quella follia...
**********
Lentamente, Oikawa uscì dal varco dimensionale, Digivice e
cristallo tra le mani e il cuore che batteva come se stesse per uscire dal
petto. Un largo sorriso tagliava quasi in due il suo volto smunto, e le sue
gambe sembravano muoversi da sole verso la destinazione... Finalmente, il suo
sogno era lì, davanti ai suoi occhi, pronto ad essere vissuto... ecco, ancora
un ultimo passo... era fuori! Sì! Finalmente era fuori dal Digiport!
Finalmente...
Un momento. C'era qualcosa che non andava.
Il sorriso scomparve improvvisamente dai volti di Oikawa,
Arukenimon e Mummymon (questi ultimi due passati alla loro forma mostruosa nel
corso del tragitto), non appena posarono lo sguardo sul paesaggio al di là del
varco dimensionale. Non sapevano esattamente cosa fosse... ma quello che stava
loro intorno non poteva essere DigiWorld! Si trovavano piuttosto in un'immensa
sala a forma di cubo, ampia almeno qualche centinaio di metri e dalle pareti di
uno strano colore bianco-azzurrino. Il pavimento sembrava di marmo bianco, e
sparsi per la stanza, in maniera apparentemente casuale, c'erano forme dai
colori vivaci, scale che fluttuavano nel vuoto e in esso tornavano, oggettini
di vario tipo sparsi qua e là... a Mummymon sembrò persino di vedere uno stagno
disegnato sul pavimento, con lo stile di un bambino. Anzichè innocente e
spensierato come sarebbe potuto sembrare, l'effetto d'insieme era inquietante.
Sembrava di stare all'interno di un dipinto astratto, e la cosa peggiore era
che non c'erano uscite visibili... e che il Digivice di Oikawa si stava
spegnendo, avendo esaurito tutta la sua energia per quell'unico viaggio
dimensionale! L'unico a restare calmo e tranquillo era Phantomon, che iniziò a
svolazzare per la sala con aria indifferente.
Ci volle qualche secondo prima che Oikawa recuperasse
abbastanza presenza di spirito da parlare. "Ma... ma dove siamo? Che...
razza di posto è questo? Non è DigiWorld, ne sono sicuro... dove siamo finiti?
Che razza di trucco c'è dietro?" chiese disperatamente, guardandosi attorno
alla ricerca di uscite.
"Noi... non ne abbiamo idea, signor Oikawa..."
mormorò Arukenimon. "Non sappiamo cosa possa essere successo..."
"Appunto! Mi sembrava strano che quel portale
arrivasse a DigiWorld!" squillò la voce di Daisuke dietro il confuso
terzetto. Irritata, Arukenimon volse lo sguardo verso il portale, dal quale
stavano uscendo i bambini prescelti, con i Digimon evoluti a livello Rookie.
"Non dire che non ti avevamo avvertito, eh?"
cinguettò Veemon rivolto ad Oikawa, mentre gli ultimi membri del gruppo
uscivano dal Digiport, che si richiuse alle loro spalle con un cupo rimbombo.
"Ma ora... dove ci troviamo? E ci sarà una via d'uscita da qui?"
Qualche istante di minaccioso silenzio. Poi Phantomon, che
già si era allontanato abbastanza dal gruppo, scoppiò in una fragorosa risata
gutturale, attirandosi addosso gli sguardi di tutti.
"Siete un branco di stupidi!" tuonò il Digimon
spettrale. "Sapevamo, io e il mio signore, che sarebbe stato facile
manipolare degli esseri inferiori come voi, ma davvero non mi aspettavo tanto!
Grazie infinite, Yukio Oikawa, hai appena consentito al mio signore di tornare
alla gloria passata!"
"Phantomon, maledetto traditore!" ringhiò
Mummymon, puntando il fucile contro il fantasma e sparando una scarica
elettrica. "Allora... quando ti sei offerto di aiutarci... era tutto un
trucco per ottenere quello che volevi!"
Phantomon evitò la scarica elettrica del Digimon non-morto
con facilità quasi sprezzante. "Tradito? Io non sono mai stato dalla
vostra parte, quindi tecnicamente non vi ho tradito!"
L'ormai terrorizzato Oikawa mollò la presa sul cristallo
che aveva in mano, facendolo cadere sul pavimento e rompere in mille pezzi.
Cercò di parlare, ma dalle labbra non gli uscì alcun suono. Con uno sguardo di
puro orrore dipinto sul volto, Oikawa boccheggiò pietosamente per un istante...
poi le ginocchia gli si piegarono e cascò a terra a peso morto, privo di sensi!
"Signor Oikawa!" urlarono quasi all'unisono
Arukenimon, Mummymon, e diversi dei bambini prescelti, iniziando a muoversi
verso l'uomo per sincerarsi delle sue condizioni. Fecero in tempo a fare
qualche passo prima che il flusso di dati, in precedenza contenuto nel prisma
di cristallo di Oikawa, si ergesse minacciosamente in volo davanti a loro,
turbinando come una tromba d'aria in miniatura. Sembrava quasi dotato di
volontà propria...
Non ci fu il tempo di rifletterci su. Dalla bocca
semispalancata dello svenuto Oikawa, uscì quella che sembrava essere
un'inquietante ombra nera informe come un'ameba, che si unì ai dati fluttuanti
mentre una strana, innaturale foschia verdastra cominciava a levarsi dal nulla,
riempiendo tutta la sala e impedendo la visuale. Senza perdere la testa,
Catherine e Floramon fecero cenno ai loro compagni di avvicinarsi a loro, in
modo da restare in contatto visivo il più possibile.
"Vite, garconnes! Stiamo vicini, e non
perdiamoci di vista!"
Mentre i bambini prescelti si radunavano, e Arukenimon e
Mummymon si guardavano attorno spaesati, l'ombra nera uscita dal corpo di
Oikawa fluttuò all'interno della foschia, cominciando a condensarsi in qualcosa
di solido. Phantomon, ormai a distanza di sicurezza dagli attacchi dei Digimon
artificiali, rise di nuovo, indicando la forma che stava iniziando ad apparire.
"Ed ora, bambini prescelti... accogliete il mio
signore come merita, e inginocchiatevi al suo cospetto!"
Ancora qualche secondo passò, intriso di tensione e
attesa. Poi, un'alta figura umanoide si materializzò nella nebbia, ad appena
una decina di metri di distanza dal gruppo, e iniziò a parlare.
"Bene, bene, bene..." disse il nuovo arrivato,
cominciando ad avanzare verso i Digiprescelti. "Pare che finalmente, tutti
i pezzi siano andati al loro posto... e il burattinaio possa infine
rivelarsi." La sua voce aveva un tono aristocratico ed altezzoso che ad
alcuni dei presenti non era nuovo...
Ancora qualche passo... poi la figura misteriosa emerse
dalla nebbia che pervadeva la stanza.
Takeru e Patamon sussultarono per la sorpresa.
Hikari sbiancò in volto.
Gatomon inarcò la schiena e rizzò il pelo, tirando fuori
gli artigli con un sibilo rabbioso.
E Daisuke spalancò gli occhi, puntando un indice verso la
figura che si avvicinava. "Hey, ma... ma io quel tizio l'ho già
visto!"
"Lieto che vi ricordiate di me." disse
Myotismon, uscendo dalla coltre di nebbia.
CONTINUA...
Note dell'autore: Bene, e con questo ci siamo! Gli scontri
finali stanno per avere inizio! I Digiprescelti della vecchia guardia dovranno
vedersela con Galfmon, mentre Daisuke e il suo gruppo avranno a che fare con (a
questo punto, inutile farne ulteriore mistero) MaloMyotismon. E credetemi, se
questo capitolo è stato abbastanza simile all'anime, questi scontri si
staccheranno invece un bel pò!
Ah, già, ma forse dovrei parlare un pò di Galfmon...
allora, anche lui, come Mephistomon (di cui, come ho detto, è la forma Mega),
viene dal film 'Digimon Tamers: The Adventurers' Battle', in cui affronta i
Digimon di Takato, Jenrya e Ruki nella battaglia decisiva. Il suo nome dovrebbe
essere un derivato di 'galiph', uno dei tanti nomi con cui veniva designato il
diavolo durante il Medioevo (e la somiglianza con la parola 'califfo' non è
casuale... gli scrittori cristiani dell'epoca facevano del loro meglio per
diffamare la religione musulmana...) Il suo aspetto fisico non è particolarmente
facile da descrivere, quindi spero di averlo reso bene... in caso qualcuno sia
curioso, può contattarmi e chiedermi un'immagine di Galfmon in qualsiasi
momento! Comunque, giusto per fissare le idee, diciamo che assomiglia ad una
versione organica della Omega Weapon di Final Fantasy 8...
Molto bene, e con questo si conclude il Capitolo 24. Nel
prossimo capitolo, vedremo come Taichi, WarGreymon, Yamato, MetalGarurumon, e
gli altri loro amici se la caveranno contro la nuova forma di Apocalymon, più
potente che mai! Riusciranno a sconfiggerlo anche questa volta? La risposta nel
prossimo capitolo! Io, intanto, vi faccio tanti auguri di felice anno nuovo...
e a risentirci! Statemi bene!
Capitolo 25 *** Per il nostro Mondo Digitale, Parte 1 ***
Digimon Adventure 02 Reload-25
Digimon Adventure 02
Reload
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Bentornati, fan di Digimon... e buon anno nuovo!
Quasi non riesco a crederci... eppure, è così! Sono quasi arrivato alla fine
della mia prima fanfiction di Digimon! E' stato un lavoro lungo, e a volte
difficile, ma sono quasi riuscito a completarla... e prevedo che questi ultimi
capitoli saranno quelli che mi daranno più soddisfazione!
Yamato: I nostri complimenti, autore. Siamo contenti che
il tuo lavoro abbia dato questi frutti.
Justice: Grazie, Yamato... e grazie anche a tutti coloro
che hanno contribuito alla realizzazione di questa fanfic! Non sapete quanto vi
sia riconoscente! (si rivolge ai Digiprescelti di vecchia generazione) Molto
bene, ragazzi... questo è il capitolo in cui affrontate Galfmon. Vi sentite
pronti? Non sarà un'impresa facile, ve lo dico subito!
Taichi (alzando le spalle): E quando le cose sono state
facili per noi? Comunque... sì, noi siamo pronti!
Agumon: Anche noi! Inizia pure quando vuoi!
Justice: Certamente... prima però rispondiamo ad alcune
recensioni, che ne dite?
Gomamon: Buona idea... servirà a scaldarci in attesa
dell'azione! Allora, qui abbiamo Topomouse... hehee, troncare la storia proprio
quando si fa interessante è uno dei trucchi più classici della narrativa
(cliffhanger, nel linguaggio delle fanfiction), e l'autore ci ha fatto un pò di
esperienza. Grazie ancora per i complimenti, e speriamo che gli scontri finali
ti piacciano!
Gabumon: Non c'è bisogno che ti scusi, Miele... come
l'autore ha già detto in passato, non è così fiscale nei confronti dei suoi
lettori, e capisce che tu possa essere stata impegnata! Siamo contenti che ti
sia piaciuta la parte con Daisuke e Jun: l'autore voleva far vedere che Jun è
qualcosa di più che la pazzoide che sbava dietro a Yamato, come erroneamente
viene presentata in altre storie (magari non qui in Italia, ma su ff.net sì...)
Palmon: Prevedi botte da orbi, KillKenny? E prevedi
giusto! Questo capitolo ne porterà in tavola un bel pò! Se Galfmon è letale
come la Omega Weapon? Hehehee... leggi il capitolo e giudica un pò tu...
Biyomon: Hey, questa storia ha dato un'ispirazione
nientemeno che a Francesca Akira! Grazie del complimento e... no, l'autore non
ha intenzione di fare niente del genere con Iori e Rosa... ha solo voluto
creare un pò di rapporto tra i due. Ryo entrerà definitivamente in scena nelle
fanfiction di Tamers, ma è molto probabile che lo rivedremo prima di allora, in
qualche flashback...
Agumon: Grazie dei complimenti, Sora89! Ci auguriamo che
tu abbia gradito gli auguri dell'autore e che la sua e-mail ti sia stata
d'aiuto! Comunque non c'è fretta, prenditi tutto il tempo che vuoi per leggere
il capitolo! Per quanto riguarda Omnimon... non ti anticipo nulla! Hehehee...
Patamon: Infine, Driger esprime ancora una volta il suo
apprezzamento per la storia! Grazie dei complimenti e degli auguri che hai
mandato all'autore... e speriamo che il tuo computer si sia messo a posto!
Justice: A proposito, Driger, avevi ragione ad avvisarmi
della pericolosità di Persiamon (Digimon che io conoscevo con il nome di
Bastemon)... Quella gattaccia malefica... >_<.
Tentomon: Infine, rispondiamo a Rika88... beh, in effetti
anche l'autore pensava che quella parte con i bambini rapiti fosse irritante e
non avesse molto senso... speriamo che questa riedizione ti piaccia di più.
Justice: Bene, con questo direi che siamo a posto... ora,
godetevi la battaglia tra i bambini prescelti e Galfmon! Buon divertimento!
Agumon: E tifate per noi!^_^
**********
Capitolo 25 - Per il nostro Mondo Digitale, Parte 1
Sotto un bombardamento di corpuscoli di sabbia e venti
impetuosi, i bambini prescelti e i Digimon si rialzarono in tutta fretta,
tenendo gli sguardi increduli sul mostro gigantesco che torreggiava di fronte a
loro. Ancora qualche scintilla di energia scaturiva dal suo corpo immenso, e la
sensazione di opprimente malvagità che emanava riusciva a gelare l'atmosfera in
un raggio di diversi metri attorno a lui. Non c'era dubbio, si trovavano
proprio di fronte ad un avversario temibilissimo, potente quanto l'Apocalymon
originale, o forse addirittura di più.
Galfmon abbassò lo sguardo, sogghignando crudelmente
mentre osservava i suoi nemici che ormai, dal suo punto di vista, avevano
assunto le proporzioni di topolini. "Alla fine... alla fine siete
venuti, bambini prescelti! Dritti nelle fauci del leone! Non sapete quanto a lungo
ci siamo torturati nell'attesa di questo momento... il momento in cui vi
distruggeremo e condanneremo i vostri disgustosi mondi all'oblio eterno!"
Parlava con entrambe le bocche contemporaneamente, creando un effetto
decisamente inquietante, e i presenti notarono che aveva ripreso a parlare di
sè stesso in prima persona plurale, come faceva Apocalymon. Questo voleva dire
che, assieme ai suoi terrificanti poteri, era tornata anche la coscienza di
Apocalymon, e il suo insaziabile desiderio di distruzione.
Sora strinse i denti, sentendo qualche goccia di sudore
imperlarle la fronte nonostante il gelo innaturale che Galfmon irradiava.
"Sono passati tre anni, ma non sei cambiato per niente... lo stesso odio e
la stessa insensata sete di vendetta sul creato..."
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Galfmon
Tipo: Bestia Demoniaca
Attributo: Virus
Livello: Mega
Attacchi: Dead Scream, Black Requiem
Forma Mega di Mephistomon, un agglomerato di odio senza
confini! Questa mostruosità ha il potere di scuotere il mondo della sue stesse
fondamenta! Il suo potere è inimmaginabile, e distruggerà entrambi i mondi se
non verrà fermato! I suoi attacchi, Dead Scream e Black Requiem, non lasciano
che terra bruciata!
"Sapete, è buffo..." proseguì
Galfmon, flettendo le dita artigliate della sua metà umanoide. "E'
buffo che, nonostante voi siate la cosa che odiamo più di ogni altra nel Mondo
Digitale, ci ritroviamo a ringraziarvi per quello che avete fatto per noi!"
"Cosa? E che avremmo fatto per te? Spiegati
meglio!" ingiunse Agumon, rifiutandosi di farsi intimorire da quel
colosso. Galfmon sghignazzò brevemente prima di rispondere.
"Parlo delle nostre Dark Towers... gli
strumenti di controllo e distruzione che abbiamo permesso all'Imperatore di
costruire e spargere in tutto il Mondo Digitale!" proseguì la
bestia "Sono state quelle il tramite del nostro ritorno nella forma
di Mephistomon, e sempre esse, opportunamente trasformate in Digimon, ci
avrebbero permesso di portare la distruzione... solo, non nel modo che
credevate voi!"
Leomon ridusse gli occhi ad una fessura. "Pensavamo
che avresti usato tutti quei Digimon artificiali per creare un esercito di
burattini a te fedeli e mandarli all'attacco del Mondo Digitale, ma a quanto
pare non era quello il tuo piano..."
"Huhuhuu... in parte sì, lo ammettiamo, ma...
pur essendo privi di emozioni e spietati, i nostri Digimon artificiali non erano
terribilmente affidabili, come ha dimostrato il caso di BlackWarGreymon. La
nostra idea era un'altra: sfruttare l'energia negativa che le Dark Towers
avevano assorbito per renderci più forti e raggiungere questa forma che adesso
vedete con i vostri occhi! Animare le Dark Towers per trasformarle in Digimon
serviva proprio a questo: una volta distrutti i Digimon artificiali, i loro
dati sarebbero passati a noi, assieme all'energia assorbita!"
rispose Galfmon, aprendo le braccia in segno di trionfo.
"Bella spiegazione, ma con dei punti non chiari: per
esempio, perchè tutto questo traffico?" chiese Yamato. "Non potevi
semplicemente assorbire le Dark Towers senza complicarti la vita ad
animarle?"
"Non credo che avrebbe funzionato così..."
spiegò Koushiro, prima che Galfmon potesse aprire di nuovo le sue bocche per
rispondere. "Le Dark Towers, secondo i parametri del Mondo Digitale, hanno
una composizione diversa da quella di un Digimon. Come un programma non può
elaborare dati che non conosce, allo stesso modo Mephistomon non poteva
assemblare nella propria composizione dati che non appartenessero ad un Digimon
molto simile a lui. Il trasformare le Dark Towers in Digimon serviva proprio a
questo: a farci distruggere i tuoi soldati artificiali e farti pervenire i loro
dati e la loro energia oscura, non è così?". Il Digiprescelto della
Conoscenza concluse la sua spiegazione con un'occhiataccia a Galfmon, che si
limitò ad incrociare le braccia sul petto e sorridere con sufficenza.
"Indovinato, ragazzino! Era un... 'particolare'
dei nostri piani che, per prudenza, non abbiamo voluto rivelarvi... e a quanto
pare abbiamo fatto bene!" rispose la gigantesca creatura. Poi, con
un ringhio gutturale, Galfmon congiunse le mani, facendo crepitare scariche di
energia oscure attorno al suo corpo."Ed ora, il nostro potere è
ritornato... a livelli addirittura superiori a quelli di tre anni fa!
Digiprescelti! Voi sarete il nostro primo passo sulla strada della nostra
vendetta! Prima cadrete voi... poi tutto il Mondo Digitale dovrà conoscere la
nostra collera e la nostra disperazione! Ora, per nostra mano, entrambi i mondi
ritorneranno al nulla da dove sono nati!"
Un alone di oscurità proruppe dal corpo mastodontico di
Galfmon, calando una minacciosa ombra nera sull'intera zona e facendo sì che
ragazzi e Digimon indietreggiassero tutti di un passo. Il vento che flagellava
la distesa di sabbia aumentò improvvisamente di intensità, ululando come un
lupo inferocito e sferzando i presenti con raffiche di aria gelida, mentre le
nubi sopra di loro si condensavano in una sorta di turbine nel cielo. Ma il
momento di paura durò poco: con rinnovata determinazione, Taichi afferrò il suo
Digivice, attivandolo e puntandolo verso Agumon, che già sembrava impaziente di
dare inizio allo scontro.
"Questo è tutto da vedere, Galfmon!" esclamò il
ragazzo, mentre i suoi compagni attorno a lui facevano la stessa cosa, e i loro
alleati Digimon si mettevano in guardia. "Forza, Agumon, digievolvi!"
"Anche tu, Gabumon!" proseguì Yamato.
"Mostriamo a Galfmon di che pasta siamo fatti!"
"Forza, amici, diamo una mano anche noi!" fu la
volta di Sora.
"Combattiamo per proteggere i nostri mondi e i nostri
cari!" esclamò Mimi.
"Ce la faremo, ne sono sicuro!" disse Jyou.
Per ultimo, fu Koushiro a parlare. "Eliminiamo questa
minaccia una volta per tutte!"
Agumon sorrise quando gli schermi dei Digivice iniziarono
a brillare e a conferire energia a lui e agli altri Digimon. "Contate pure
su di noi, ragazzi..."
Uno dopo l'altro, tutti i Digimon raggiunsero le loro
forme evolute più avanzate e si schierarono di fronte a Galfmon, pronti al
duello finale. Leomon, Ogremon, Andromon, Piximon, Centarumon, Meramon e
Digitamamon si schierarono al loro fianco pochi istanti dopo, sotto lo sguardo
di sufficienza della creatura mostruosa.
"Vorreste combattere pur sapendo che non potete
fermarci?" tuonò Galfmon, scoppiando a ridere. "Se vi
arrendeste e vi lasciaste distruggere, vi evitereste un bel pò di sofferenze
inutili... Vi offro quest'ultima possibilità di pensarci su!"
WarGreymon rispose per tutti facendo un passo in avanti e
tracciando un fendente in aria con il suo artiglio destro. "Quello che
verrà distrutto sarai tu, Galfmon! Non ti permetteremo di fare ulteriori danni!"
Il centauro demoniaco alzò le spalle. "Come
desiderate... noi vi abbiamo dato una chance di semplificarvi le cose, ma se
proprio volete combattere... allora fatevi sotto!" Con queste
parole, Galfmon si impennò, alzandosi sulle zampe posteriori per poi calare
bruscamente al suolo. L'assordante rumore delle sue zampe anteriori contro il
terreno squarciò l'aria, e dal punto d'impatto si levò una velocissima onda
d'urto che puntò dritta contro il piccolo esercito di Digimon. Senza farsi
cogliere di sorpresa, tutti i combattenti presero il volo, scattarono di lato
o, nel caso dei meno agili come Zudomon o Digitamamon, puntarono i piedi a
terra e si misero in guardia, e l'onda d'urto scatenata da Galfmon li
oltrepassò senza infliggere danni. WarGreymon per primo si rimise in posizione
e si scagliò contro Galfmon con un tremendo ruggito, puntandogli contro gli
artigli affilati sul braccio destro e preparandosi a sferrare un colpo
micidiale... ma Galfmon se l'era aspettato, e parò il fendente con un rapido
movimento del braccio, respingendo il dinosauro corazzato. Con uno scatto
talmente veloce da risultare invisibile ad occhio nudo, MetalGarurumon arrivò
dal lato destro del suo avversario e piombò addosso alla bestia demoniaca, colpendola
con tutto il suo peso nella speranza di sbilanciarla. Riuscì a farla
indietreggiare di un passo, ma con suo grande disappunto Galfmon rimase saldo
sulle sue zampe e rispose con un doppio colpo d'artigli che aprì dei solchi
nella corazza del lupo cibernetico, costringendolo ad indietreggiare per
evitare danni più seri. Con un sogghigno, la reincarnazione di Apocalymon si
abbassò leggermente e si preparò a scattare contro i due Mega, decisa a non
lasciare loro il tempo di riorganizzarsi.
"Adesso, ragazzi! Colpiamolo mentre è
distratto!" esclamò Garudamon, stringendo le mani a pugno e circondandosi
di fiamme scarlatte. Poi, aprendo le braccia, scagliò contro Galfmon una
fiammata a forma di aquila. "Wing Blade!"
Il corno di MegaKabuterimon si caricò di energia che lo
scarabeo gigante diresse contro Galfmon. "Horn Buster!"
"Vulcan's Hammer!" tuonò Zudomon,
colpendo il terreno con il suo martello e indirizzando verso Galfmon una
dirompente colonna d'acqua.
Per finire, Lillymon congiunse le mani, richiuse su di
esse i petali che aveva sulle maniche, e li riaprì rivelando un cannone. "Flower
Cannon!" esclamò la fatina, prendendo accuratamente la mira e aprendo
il fuoco sull'enorme creatura. Tutti gli attacchi solcarono l'aria in direzione
di Galfmon, centrandolo in pieno con precisione millimetrica e facendolo
momentaneamente sparire, con un grugnito di disappunto, in un tripudio di luci,
colori ed esplosioni. Ma non ci fu il tempo di esultare: un secondo dopo,
Galfmon emerse dalla confusione con una risata malefica, rivelando che nessuno
degli attacchi gli aveva inflitto il benchè minimo danno!
"Come temevo..." mormorò Zudomon. "I nostri
attacchi migliori non lo hanno neanche scalfito!"
"Huhuhuhuuu... Davvero vi aspettavate che
questi patetici giochetti potessero funzionare contro di noi?"
ringhiò il colossale mostro, ergendosi in tutta la sua vertiginosa statura, e
cominciando ad emanare un alone di tenebre che non presagiva nulla di buono...
"Pixi Bomb!" si sentì improvvisamente la
vocina acuta di Piximon. Il piccolo folletto rosa, deciso a non permettere al
mostro di sferrare un altro dei suoi attacchi, aveva raggiunto in volo la testa
di Galfmon e aveva sparato il suo attacco contro gli occhi della creatura,
andando a segno! L'effetto si ridusse a qualche granello di polvere negli occhi
di Galfmon, ma raggiunse comunque lo scopo di distrarre il mostro il tempo
sufficiente perchè gli altri Digimon caricassero i loro attacchi e li
scatenassero contro di lui!
Leomon fu il primo ad attaccare, scattando in avanti, e
sferrando un pugno in aria. "Fist of the Beast King!" Dalla
sua mano partì un colpo energetico a forma di testa di leone che colpì in pieno
le orribili fauci spalancate tra le zampe anteriori di Galfmon. Irritato, il
colossale centauro si girò di scatto verso il guerriero leonino, ma prima che
potesse attaccarlo, anche gli altri Digimon si lanciarono su di lui, facendogli
piovere addosso tutti i loro colpi migliori!
"Pummel Whack!" Ogremon sferrò un
montante in aria, e dalla scia che tracciò partì un proiettile simile a quello
di Leomon.
"Lightning Sword!" esclamò Andromon,
alzando un braccio in aria e poi abbassandolo di scatto, facendo partire un
proiettile a forma di arco contro Galfmon. Anche Centarumon, Meramon e
Digitamamon si aggiunsero all'attacco furioso, mettendo nei loro colpi tutta
l'energia di cui erano capaci.
"Solar Ray!"
"Flame Ball!"
"Nightmare Syndrome!"
Il raggio di energia dorata scagliato da Centarumon e la
raffica di palle di fuoco di Meramon raggiunsero l'immenso corpo di Galfmon
nello stesso istante in cui lo facevano gli attacchi di Ogremon e Andromon,
esplodendo a contatto, mentre dall'apertura sul guscio di Digitamamon usciva
un'ombra nera dagli occhi luccicanti e dalla bocca digrigante. La
reincarnazione di Apocalymon non fece neanche lo sforzo di muoversi, e prese in
pieno tutti gli attacchi senza neanche indietreggiare, scomparendo rapidamente
nella nube di fumo e sabbia sollevata dalle conflagrazioni. Tutti i Digimon
cessarono l'attacco in quel momento, prendendo fiato e tenendo lo sguardo fisso
sul punto in cui il loro avversario si trovava fino ad un attimo prima,
attendendo trepidanti che la visuale tornasse normale...
Anche i Digiprescelti, che stavano assistendo alla
battaglia da una duna vicina, trattenevano il fiato, attendendo di vedere i
risultati dell'assalto. Dopo qualche secondo di snervante silenzio, Mimi parlò.
"Ce... ce l'avranno fatta? Lo avranno almeno
danneggiato?" chiese la Digiprescelta dai capelli rosa, proteggendosi gli
occhi dalla sabbia.
Taichi storse il naso. "Lo spero, Mimi... spero che
qualcosa gli abbiano fatto..."
Finalmente, l'immane polverone si diradò... e tutti i
presenti trattennero il fiato per l'orrore quando da esso riemerse Galfmon, le
braccia incrociate sul petto e un ghigno crudele dipinto su entrambe le bocche.
Il suo enorme corpo non presentava la benchè minima traccia di tutti i colpi
che lo avevano raggiunto!
"E'... è impossibile..." boccheggiò Jyou,
incredulo.
Leomon digrignò i denti. Certo, sapeva di non essere
all'altezza di un Mega come Galfmon, ma sperava che almeno il numero degli
attacchi avrebbe contato qualcosa... invece niente! "Dopo tutti quegli
attacchi... non è nemmeno ferito..."
Ridendo, Galfmon aprì le braccia, facendo apparire due
crepitanti sfere di energia oscura nei palmi delle mani artigliate. "Sapete
che vi diciamo, sciocche creature? Vi meritate un dieci e lode per lo sforzo.
Zero spaccato per i risultati, ma almeno... BLACK REQUIEM!"
Esclamando il nome di uno dei suoi attacchi speciali, il
centauro demoniaco abbassò di scatto entrambe le braccia, scagliando i due
globi di tenebre contro i suoi avversari: uno di essi volò verso il gruppo di
Leomon, mentre l'altro volò dritto verso WarGreymon e MetalGarurumon. Entrambi
colpirono il terreno appena davanti ai loro bersagli... e scatenarono due
enormi esplosioni di oscurità, conflagrando con un boato che fece tremare la
terra e scagliando via i due Mega e gli altri Digimon indipendenti come foglie
al vento, tra urla e ruggiti di dolore. I Digimon Mega piombarono al suolo
storditi e cercarono immediatamente di tirarsi su, nonostante le loro forze già
stessero iniziando ad affievolirsi, ma Leomon, Ogremon e gli altri Digimon
indipendenti rimasero a terra doloranti: erano già fuori combattimento.
"Oh, no! Ragazzi!" esclamò Sora.
"Ma che peccato..." commentò
sarcasticamente Galfmon, rilassando le braccia lungo i fianchi. "Vediamo
che il vostro ridicolo gruppuscolo si è già ridotto di numero... e si ridurrà
ulteriormente molto presto!". Detto ciò, la bestia oscura scattò
verso Garudamon, Lillymon, Zudomon e MegaKabuterimon ad una velocità spaventosa
che lasciò senza fiato Digimon e ragazzi prescelti: nonostante le enormi
dimensioni, Galfmon si muoveva con un'agilità che aveva dell'innaturale!
"Attenti, ragazzi! Evitatelo!" esclamò Koushiro
ai quattro Digimon. Il suo avvertimento giunse appena in tempo, prima che il
pugno di Galfmon si abbattesse con violenza su Zudomon: il tricheco umanoide
riuscì appena in tempo a sollevare il suo martello e parare il colpo, che
comunque riuscì a fargli perdere la presa sulla sua arma e fargliela cadere sul
terreno sabbioso. Sfortunatamente, Galfmon continuò ad incalzare, raggiungendo
Garudamon e Lillymon con un tremendo manrovescio prima che potessero
organizzare un contrattacco e gettandole entrambe a terra!
"Non ti hanno mai insegnato ad essere gentile con le
signore, ammasso di muscoli?" ringhiò MegaKabuterimon, caricando
l'avversario e colpendolo con il suo lungo corno elettrificato. Galfmon
sussultò leggermente per il colpo, ma rimase stabile e rispose afferrando il
corno dello scarabeo gigante e scagliandolo via come un fuscello, facendolo
finire a terra vicino a Garudamon. Zudomon cercò di approfittare di quel
momento: si chinò rapidamente e afferrò il suo martello, per poi scagliarlo contro
Galfmon con tutta la forza di cui era capace. L'arma di indistruttibile
Chrome-Digizoid solcò l'aria e centrò Galfmon allo stomaco, senza però
spostarlo nemmeno di un millimetro, prima di tornare indietro come un boomerang
e finire di nuovo tra le mani del tricheco umanoide, che grugnì di disappunto.
La reincarnazione di Apocalymon scoppiò in una risata di scherno prima di
scomparire davanti agli occhi di Zudomon e riapparirgli in faccia una frazione
di secondo dopo, colpendolo con un pugno tremendo prima che avesse occasione di
tentare una difesa. Il tricheco umanoide volò per un breve tratto e atterrò
pesantemente sulla schiena, rimanendo stordito. WarGreymon e MetalGarurumon,
tuttavia, non aspettavano che quel momento: ora Galfmon era abbastanza distante
dai loro compagni, e potevano attaccarlo senza paura di far loro del male!
"E' il momento, MetalGarurumon!" ringhiò
WarGreymon, librandosi in aria e iniziando a condensare una sfera di energia
tra gli artigli. "Attacchiamolo assieme! TERRA FORCE!" Il
dinosauro corazzato abbassò bruscamente entrambe le braccia, e l'enorme
proiettile scese in picchiata contro Galfmon, immergendo il paesaggio desolato
in una calda luce rossa.
"Non me lo faccio ripetere! METAL WOLF CLAW!"
rispose MetalGarurumon. Dalla sua bocca spalancata partì un raggio di energia
azzurra a temperatura bassissima, dirigendolo conntro la metà animale di
Galfmon. Volgendosi di scatto verso i due Mega, il centauro spalancò gli occhi
vedendosi arrivare addosso entrambi i loro colpi nello stesso momento, e
rendendosi conto di non avere il tempo di schivarli o di tentare un
contrattacco fece l'unica cosa possibile: alzò la guardia nel tentativo di
amortizzare l'impatto. La Terra Force di WarGreymon lo raggiunse, impattando
contro le sue braccia sollevate, nel momento stesso in cui il raggio gelido di
MetalGarurumon avvolgeva la sua metà inferiore... poi esplose fragorosamente,
inghiottendo il colosso in un tripudio di luci azzurre e rosse che illuminarono
a giorno la distesa sabbiosa!
"Bel colpo, ragazzi! Ottimo gioco di squadra!"
esclamò Taichi, cercando di farsi sentire dai due Mega nonostante il tremendo
rumore dell'esplosione.
"E' vero... purtroppo però..." commentò Yamato
con aria scettica. "Temo che sia tutt'altro che finita..."
Comunque, i loro Digimon non avevano ancora finito di
attaccare. "ICE WOLF BITE!" ruggì MetalGarurumon, sparando una
raffica di missili dalla corazza che proteggeva il suo corpo. L'enorme sciame
di proiettili si immerse nella gigantesca sfera di luce creata dall'esplosione
della Terra Force e centrò il bersaglio che ancora si trovava immerso al suo
interno, riempiendo il cielo annerito dei propri bagliori azzurrini. Quando
anche l'ultimo missile esplose, WarGreymon era già pronto a sferrare il suo
attacco successivo.
"MEGA TORNADO!" esclamò, congiungendo gli
artigli sopra la testa e scagliandosi contro la sfera di luce girando su sè
stesso come una trivella. Ormai sembrava sul punto di colpire...
"BLACK REQUIEM!" tuonò nuovamente
la voce di Galfmon, una frazione di secondo prima che altre due sfere di
energia nera uscissero dalla sfera di luce ad altissima velocità e si
dirigessero contro i due Mega. Ormai WarGreymon aveva preso troppo slancio per
avere qualche possibilità di schivare il colpo, e venne centrato in pieno da
una delle sfere, che interruppe la sua corsa e lo scagliò violentemente in aria
prima di farlo schiantare pesantemente al suolo. L'altro proiettile oscuro
colpì in pieno petto il sorpreso MetalGarurumon, gettandolo a terra con un
grugnito.
Gli sguardi sbalorditi di tutti si posarono sull'immensa
figura di Galfmon, che emerse dall'esplosione con appena qualche ammaccatura:
parti della sua pelliccia scarlatta stavano emettendo esili volute di fumo
nero, mentre i suoi artigli anteriori, le zanne sulla bocca secondaria, e la
corazza che proteggeva la sua metà superiore erano coperti da una lieve patina
di brina, che si sciolse quasi subito. Il centauro demoniaco avanzò
boriosamente verso i due Mega atterrati, prendendoli in giro per il loro
attacco fallito.
"Non... non posso crederci... non ha subito quasi
nessun danno..." balbettò Mimi, cominciando a sua volta a sudare freddo.
"Huhuhuhuu... ammettiamo che quei colpi ci
hanno fatto un pò male! Ma anche se riuscirete a piazzare qualche colpo
fortunato di tanto in tanto, il vantaggio resta pur sempre nostro!"
rise Galfmon, mentre WarGreymon e MetalGarurumon si rialzavano, le corazze già
segnate da qualche crepa. "Allora, vi siete convinti che questa
volta non avete modo di sconfiggerci? O preferite rendervi le cose difficili e
continuare questo duello già deciso?"
"Grrr... pensi davvero che ti permetteremo... di
vincere così facilmente?" ringhiò il lupo cibernetico, digrignando i
denti.
"Noi proteggeremo i nostri amici fino alla fine!"
esclamò WarGreymon, scuotendo la testa mentre si rimetteva in guardia. "Anche
se dovessimo essere sconfitti, non ti daremo la soddisfazione di vederci in
ginocchio ai tuoi piedi!"
Sempre con quel sogghigno derisorio sulle labbra, Galfmon
guardò con la coda dell'occhio attorno a sè per vedere i quattro Digimon
Ultimate che aveva atterrato poco prima rialzarsi faticosamente e prepararsi di
nuovo ad affrontarlo. Garudamon, alzandosi in volo con un solo colpo delle sue
maestose ali, parlò per tutti. "Ben detto, WarGreymon! Perciò fatti sotto,
Galfmon! Non ti lasceremo vincere!"
"Grazie, Garudamon... grazie a tutti voi..."
mormorò Sora.
"Forza, ragazzi! Non fatevi battere da quell'ammasso
di muscoli!" li incitò Taichi, avvicinandosi pericolosamente al luogo
della battaglia. Le Crest dei ragazzi prescelti, attivate dai sentimenti e
dalla determinazione dei rispettivi proprietari, iniziarono a brillare e
inviarono dei raggi dorati verso i corrispondenti Digimon, circondandoli di
un'aura di luce calda e rassicurante. Ciascuno dei Digimon sentì un rinnovato
vigore iniziare a percorrere le proprie membra, rimuovendo in parte i danni
ricevuti nello scontro. Per qualche secondo, sotto lo sguardo irritato di
Galfmon, le Crest continuarono a trasmettere energia ai Digimon. Quando il
gioco di luci finì, WarGreymon guardò nuovamente negli occhi il centauro
gigantesco, sfoderando di nuovo i suoi artigli.
"Possiamo cominciare il secondo round, Galfmon!"
ruggì il dinosauro corazzato.
Una risata gutturale uscì dalle due bocche di Galfmon.
"Poveri sciocchi... noi abbiamo già vinto!"
Con queste parole, il colossale mostro scomparve
improvvisamente davanti agli occhi dei Digimon e riapparve in un lampo di luce
qualche metro a fianco del gruppetto di Ultimate, scagliandosi su di loro con
la stessa velocità insospettabile di cui già aveva fatto sfoggio in precedenza.
Galfmon alzò un pugno e sferrò un colpo micidiale all'indirizzo di
MegaKabuterimon, che riuscì a malapena a schivarlo con uno scatto verso l'alto.
Mentre il loro avversario era impegnato a seguire i movimenti dell'insetto
gigante, gli altri Digimon si scagliarono su di lui come un sol uomo, sperando
di superare la sua guardia e infliggergli finalmente qualche danno sostanziale.
Zudomon, giunto al fianco destro del centauro demoniaco, alzò il suo martello
con un grido di battaglia, mentre Lillymon, sfruttando la sua taglia ridotta e
la sua agilità, volava verso la bocca secondaria di Galfmon, trasformando
nuovamente le sue mani in un cannone e mirando a quelle orrende fauci
spalancate.
"Vediamo se riesci a difenderti da questo! Flower
Cannon!" esclamò la fatina, sparando un proiettile energetico che
sembrava sul punto di infilarsi tra le zanne del mostro... prima che la bocca
secondaria di Galfmon si chiudesse con uno schiocco, come una gigantesca
tagliola, e il colpo scagliato dal Flower Cannon non si infrangesse sulle zanne
appuntite senza fare alcun danno!
"Ehm... a quanto pare ci riesce..." commentò
Lillymon, piuttosto delusa dall'esito del suo attacco. Poi, sussultò per lo
spavento quando una delle zampe anteriori di Galfmon scattava verso di lei,
tentando di colpirla con gli artigli. Contemporaneamente, la lunga coda a
frusta del centauro saettò contro Zudomon, centrandolo in pieno petto e mandandolo
a terra senza che il suo attacco andasse a segno. Con una brusca virata,
Lillymon riuscì ad evitare gli spietati artigli simili a lame che fendevano
l'aria, ma venne comunque scagliata a terra quando la zampa di Galfmon tornò
improvvisamente indietro colpendola con un rovescio micidiale! Con un breve
strillo, la fatina si accasciò al suolo e tentò disperatamente di rialzarsi
sotto una pioggia di artigliate da parte di Galfmon.
"Lillymon! No!" strillò Mimi, resistendo alla
forte tentazione di coprirsi gli occhi con le mani.
"Hey, bestione! Prenditela con qualcuno della tua
stazza!" esclamò Garudamon, sferrando un colpo d'artiglio che raggiunse
Galfmon al torace, tracciando tre lunghe linee bianche sul pettorale della
creatura ma senza fare ulteriori danni. Allo stesso tempo, MegaKabuterimon
centrò i quarti anteriori di Galfmon con il suo corno, mentre WarGreymon
scendeva in picchiata sull'orribile creatura, centrandola con un pugno in pieno
volto che riuscì finalmente a farle perdere l'equilibrio! Prima che potesse
riorganizzarsi, MetalGarurumon spiegò le sue affilate ali metalliche e passò
rapidamente a fianco di Galfmon, e una pioggia di scintille scaturì
dall'armatura della creatura demoniaca quando la lama vi aprì un profondo
solco. Galfmon grugnì di disappunto e barcollò all'indietro, ma riuscì ad
evitare il lupo cibernetico mentre questo tornava indietro, e indietreggiò
piazzandosi su una duna poco distante, dove si girò rapidamente per
fronteggiare il gruppetto di Digimon.
Sfortunatamente per lui, i suoi avversari non sembravano
volergli lasciare il tempo di organizzare un contrattacco. Dopo essersi
caricati brevemente di energia, i sei Digimon scagliarono tutti i loro attacchi
migliori contro Galfmon, sperando che questa volta avessero più effetto.
"TERRA FORCE!"
"ICE WOLF BITE!"
"Wing Blade!"
"Vulcan's Hammer!"
"Horn Buster!"
"Flower Cannon!"
Un autentico sciame di colpi energetici si dipartì dal
gruppetto degli eroici Digimon, volando inesorabile contro la creatura
demoniaca, che grugnì irritata, come se la cosa fosse poco più che una
seccatura. Quando ormai sembrava che Galfmon fosse sul punto di essere sommerso
da tutti gli attacchi che convergevano verso di lui, il centauro demoniaco
prese fiato, e lanciò un inaspettato contrattacco!
"Ci siamo stufati dei vostri giochetti! DEAD
SCREAM!" ringhiò Galfmon. La bocca secondaria si spalancò come le
fauci di un anaconda, e dalla sua orrenda gola partì un assordante ruggito che
costrinse i presenti a coprirsi le orecchie, stringendo i denti per
l'improvviso dolore. Una scarica di onde sonore ad altissima frequenza proruppe
in fronte alla creatura maligna, investendo il terreno davanti ad essa e
strappando letteralmente via intere zolle prima di scontrarsi con i colpi
scagliati dai Digimon dei ragazzi prescelti e farli bruscamente rallentare...
fino a fermarli e a disperdere la loro energia! Poi, l'attacco sonoro proseguì
la sua folle corsa, pur indebolito dal contrasto, e investì in pieno i sei
Digimon, sollevandoli brutalmente in aria e strappando via pezzi di metallo
dalle corazze di WarGreymon e MetalGarurumon. In un collettivo urlo di dolore e
paura, i sei eroici Digimon vennero scagliati a numerosi metri di distanza
prima di atterrare disordinatamente sulla sabbia gelida, davanti agli occhi terrificati
dei loro compagni umani!
Mentre lo spaventoso ruggito di Galfmon ancora
riecheggiava, Taichi, gettando al vento la prudenza, iniziò a precipitarsi giù
per la duna sulla quale stavano lui e i suoi compagni, il cuore che batteva a
mille per la disperazione. "WARGREYMON!"
"A... Aspetta, Taichi!" esclamò Yamato,
iniziando a correre dietro al suo migliore amico. Gli altri Digiprescelti erano
troppo sconvolti per muovere anche solo un passo.
"No... i nostri Digimon... Ha... ha fermato i loro
attacchi... come niente fosse..." balbettò Sora, il cuore in una morsa di
angoscia alla vista di Garudamon e gli altri Digimon distesi a terra senza
forze e in balia di quel colosso apparentemente invulnerabile.
"Che razza di mostro è mai questo?" si chiese
Koushiro, il suo tono calmo e razionale incrinato da un'ombra di paura.
"Dovrà pur avere un punto debole..."
"Ugh..." WarGreymon grugnì di dolore
mentre cercava di rimettersi in piedi, cercando di ignorare gli squarci che
erano apparsi sulla sua armatura, mettendo a nudo la pelle squamata
sottostante. "E'... è troppo forte... cosa... cosa possiamo fare?"
Galfmon espirò con soddisfazione, riprendendo fiato dopo
l'attacco, e ricominciò ad avanzare verso i Digimon distesi a terra,
pavoneggiandosi della sua facile vittoria. Raggiunse WarGreymon, quello che gli
era più vicino, e gli afferrò la gola, tenendolo fermo a terra e stringendo
pericolosamente. Il dinosauro corazzato spalancò gli occhi e iniziò a
dibattersi, afferrando il braccio di Galfmon con entrambe le mani per liberarsi
dalla sua presa soffocante.
"No... reagisci, WarGreymon!" esclamò
disperatamente Taichi, giunto ai piedi della duna sulla quale si trovavano i
suoi amici, che stavano cominciando a loro volta a scendere.
Gettando dei rapidi sguardi al campo di battaglia, Yamato
si rese conto con disappunto che tutti gli altri Digimon erano a terra,
storditi e gravemente indeboliti dall'attacco sonoro di Galfmon, e non
riuscivano ancora ad alzarsi. Anche MetalGarurumon stava facendo fatica a stare
in piedi. Nessuno di loro era in grado di aiutare WarGreymon.
"Beh, sconfiggervi è stato ancora più facile
del previsto... ed ora, WarGreymon, hai un'ultima cosa da dire prima di essere
cancellato?" commentò Galfmon, rivolgendosi al Mega del Coraggio
che ancora lottava per liberarsi dalla sua presa d'acciaio. Il dinosauro
corazzato aprì gli occhi e guardò ferocemente il suo avversario... ma a
rispondere alla domanda di quest'ultimo fu una voce che assomigliava alla
sua... ma non era la sua!
"Io avrei qualcosa da dirti, Mephistomon! TERRA
DESTROYER!"
Allarmato, Galfmon alzò lo sguardo per vedersi arrivare
addosso un'enorme sfera di energia violacea che ormai aveva occupato quasi
tutto il suo campo visivo! Il demone mollò la presa su WarGreymon e alzò le
braccia incrociandole davanti a sè, agendo puramente d'istinto, un attimo prima
di essere raggiunto e trascinato via dal tremendo attacco. Riuscì a non farsi
gettare a terra puntando le zampe contro il terreno, ma anche così il
gigantesco proiettile lo portò via allontanandolo di decine di metri dai suoi
bersagli prima di esplodere, strappandogli un ruggito infuriato. Sbalorditi per
il salvataggio inaspettato, i ragazzi e i Digimon alzarono lo sguardo nella
direzione da cui era arrivato il Terra Destroyer... per vedere una familiare
figura nera scendere lentamente dal cielo ingombro di nubi.
"Ragazzi, guardate! Quello non è
BlackWarGreymon?" esclamò Jyou, puntando l'indice verso l'alto.
"Sì... è proprio lui... BlackWarGreymon!"
esclamò WarGreymon, rialzandosi lentamente.
Da tutt'altra parte, Leomon aveva iniziato a riprendersi
dai colpi sferrati da Galfmon, e aveva aperto gli occhi giusto in tempo per
vedere il Mega oscuro disporsi davanti al suo ex-padrone. "E'... è
venuto... a darci una mano?"
Riemergendo dall'esplosione violacea che lo aveva
temporaneamente inghiottito, Galfmon si tolse con fastidio la polvere dalla
corazza e guardò a sua volta, ed emise un grugnito quando riconobbe il suo
schiavo ribelle: BlackWarGreymon appoggiò i piedi a terra e si mise in guardia,
squadrando attentamente Galfmon e preparandosi a lanciarsi contro di lui.
"Uuh... Black... WarGreymon? Non... non mi aspettavo
di rivederlo così presto..." commentò Lillymon, alzandosi da terra e
mettendosi seduta sul terreno sabbioso, con ancora una mano appoggiata sulla
tempia.
MetalGarurumon fu il successivo a rimettersi in piedi.
"BlackWarGreymon... come hai fatto a trovarci?"
Il dinosauro nero rispose con tono neutrale. "La
sensazione di oscurità che Mephistomon... o meglio, la sua forma evoluta... stava
emanando era troppo forte per essere semplicemente ignorata. Ero venuto qui per
regolare i conti una volta per tutte con lui, e ho trovato anche voi."
WarGreymon svolazzò a fianco della sua controparte oscura.
"In tal caso, direi che i nostri obiettivi sono gli stessi. Allora,
BlackWarGreymon, che ne dici se combattiamo insieme per liberare il Mondo
Digitale da questa minaccia?"
"Non sono esattamente un tipo da lavoro di
squadra, però..." rispose il Mega oscuro, gettando una rapida occhiata
al gruppo di bambini prescelti radunato vicino al luogo della battaglia. "...ho
un debito con voi e con questi ragazzi. Se non fosse stato per voi, forse ora
sarei ancora un burattino nelle mani di Mephistomon. Quindi, combatterò al
vostro fianco."
"Grazie, BlackWarGreymon..." sussurrò Mimi,
guardando negli occhi il potente Digimon artificiale.
L'aria di superiorità sul volto di Galfmon aveva lasciato
il posto ad una certa irritazione. Sperava di poter sistemare i Digiprescelti e
BlackWarGreymon separatamente, e non immaginava che il suo ex-schiavo si
sarebbe unito ai bambini prescelti e avrebbe combattuto assieme a loro. Questo
complicava le cose...
Sfortunatamente, la creatura malefica non tentennò più di
qualche secondo, e la sua bocca secondaria si contorse in un disgustoso ghigno.
In fondo, non aveva ancora fatto del suo meglio...
"BlackWarGreymon..." tuonò Galfmon.
"Non credevamo di rivederti tanto presto... Sei dunque deciso ad
opporti a noi e sprecare il tempo che ti rimane in un futile tentativo di
sconfiggerci?"
"Futile?" esclamò di rimando il dinosauro
nero. "Non direi proprio... fermare te fa parte dello scopo che mi sono
prefisso di realizzare nella vita: proteggere il Mondo Digitale da quelli come
te, che non portano che morte e distruzione! E di questo devo ringraziare
questi ragazzi, che mi hanno fatto capire come avrei potuto usare la mia forza
per uno scopo utile a tutti, e mi hanno permesso di riempire il vuoto che
sentivo nel mio cuore!" BlackWarGreymon accompagnò le sue parole con
uno sguardo di gratitudine rivolto ai bambini prescelti, che gli sorrisero di
rimando. Tuttavia, Galfmon non sembrava aver gradito per niente il discorso
della sua creazione...
"Il vuoto... nel tuo cuore?"
ringhiò il demone dall'aspetto di centauro, le mani serrate a pugno per la
rabbia. "Ma cosa... cosa stai blaterando? Tu sei... una creatura
nata per sfogare il tuo odio e il tuo rancore sul mondo che ci ha negato la
vita e la gioia! Tu non puoi essere come questi perdenti! Osi forse negare che
siamo uguali, noi e te?"
Senza una parola, il dinosauro nero prese lo slancio e si
scagliò contro il suo creatore, artigli sfoderati e pronti ad affondare in quel
corpo immenso. Come rinvigoriti dalla presenza del nuovo alleato, gli altri sei
Digimon scattarono a loro volta in piedi e lo seguirono, gettandosi contro
Galfmon con tutte le forze a loro rimaste.
"Eccoti la mia risposta, Galfmon! BLACK TORNADO!"
ruggì BlackWarGreymon alzando le braccia sopra la testa, balzando verso il
colossale centauro e girando su sè stesso come una trivella. La mostruosa
creatura non sembrò particolarmente impressionata dal Mega nero che volava
verso di esso trasformato in un siluro, e prima che BlackWarGreymon potesse
colpirlo fece scattare le braccia in avanti, afferrando i polsi del Digimon
artificiale e bloccandolo a mezz'aria. BlackWarGreymon spalancò gli occhi e
sferrò un calcio al pettorale di Galfmon, facendolo barcollare per un istante e
costringendolo ad allentare la presa. Approfittando di quell'attimo, WarGreymon
riuscì a raggiungere la bestia e a colpirla ad una zampa anteriore con un
affondo dei suoi artigli, mentre le fauci di MetalGarurumon si chiudevano
sull'altra zampa. Ruggendo di dolore, Galfmon si impennò di nuovo, mollando la
presa su BlackWarGreymon e consentendo agli altri quattro Digimon di sferrare
un attacco combinato. Mentre Lillymon si alzava in volo per sorprendere il
gigantesco nemico dall'alto, gli altri tre Ultimate usarono i loro attacchi
migliori.
"Wing Blade!"
"Horn Buster!"
"Vulcan's Hammer!"
I colpi di Garudamon, MegaKabuterimon e Zudomon
raggiunsero il ventre scoperto della creatura maligna, esplodendo a contatto e
scagliando Galfmon a terra. Approfittando dell'istante di smarrimento del
mostro, Lillymon ridiscese in picchiata, piazzando una delle sue corone di
fiori sul possente collo della creatura.
"Flower Wreath!" esclamò la fatina,
distanziandosi da Galfmon che già cercava di afferrarla con le sue mani
artigliate, pur impacciato dalla posizione in cui si trovava. Immediatamente,
la decorazione floreale aumentò di dimensioni e si strinse attorno al collo di
Galfmon, facendo scorrere lampi di energia rossa lungo il suo corpo e
strappandogli un lungo ruggito di dolore mentre le sue energie negative
venivano disperse. Nel tentativo di liberarsi, il mostro iniziò a prendere ad
artigliate la corona di fiori, distogliendo l'attenzione dai Digimon che stava
affrontando...
"Adesso o mai più ragazzi! METAL WOLF CLAW!"
ringhiò MetalGarurumon. Il lupo cibernetico fece un balzo enorme, emettendo
fasci di energia azzurra dalla bocca, e sparò un raggio di ghiaccio
apparentemente infinito. I due WarGreymon presero il volo, accumulando quanta
più energia possibile tra le zampe, e dirigendola tutta in una volta su
Galfmon!
"TERRA FORCE!"
"TERRA DESTROYER!"
In una stupenda quanto terrificante danza di rosso e nero,
due enormi meteore di energia si formarono tra gli artigli dei due Digimon e
partirono a tutta velocità verso il centauro demoniaco, che stava ancora
lottando per liberarsi della dolorosa Flower Wreath di Lillymon. Con un ultimo
colpo d'artiglio, il Digimon malvagio riuscì a strapparsi via la corona di
fiori e a gettarla di lato ridotta a brandelli... prima di essere sommerso da
un caleidoscopio di luci azzurre, rosse e nere! Con un sobbalzo di improvviso
terrore, Galfmon si rese improvvisamente conto di trovarsi a pochi metri dagli
attacchi dei tre Mega! Prima che il Digimon malvagio potesse tentare qualsiasi
mossa evasiva...
"UWAAAAAAHHH!!!"
Galfmon lanciò un dirompente ruggito di odio quando il
raggio congelante di MetalGarurumon e i due globi di fiamme impattarono contro
il suo corpo, esplodendo contro di esso e inghiottendolo in un tripudio di luci
multicolori che costrinse i presenti a farsi scudo con le braccia per evitare
di essere gettati a terra dall'onda d'urto. Un tremendo boato scosse la terra,
sovrastato per un istante dal ruggito di Galfmon, mentre zolle di terra ed
enormi scariche di sabbia venivano proiettate in aria. I Digiprescelti si
allontanarono rapidamente, tenendo il viso abbassato, gli occhi chiusi e le
mani sulle orecchie. Sembrava loro di stare all'interno di un palazzo durante
un terremoto.
"AAARGH!" esclamò Jyou quando un passo falso lo
mandò a sedersi per terra. "Se usciamo vivi da qui, prometto che non avrò
mai più paura dei terremoti!"
Dopo alcuni secondi di puro caos, il cataclisma iniziò a
quietarsi, e la terrificante tempesta di sabbia cessò rapidamente come era
iniziata, mentre l'energia sprigionata dalla conflagrazione si disperdeva senza
fare ulteriori danni. Timidamente, i Digimon e i ragazzi aprirono gli occhi e
si tolsero le mani dalle orecchie, arrischiandosi ad osservare i risultati dell'attacco.
"Cavolo..." mormorò Ogremon, barcollando mentre
si rialzava dal luogo dove Galfmon lo aveva atterrato. "Questi sì che
erano fuochi d'artificio..."
"Leomon! Ogremon!" esclamò Koushiro. I bambini
prescelti corsero a sincerarsi che i loro amici stessero bene. "Ragazzi,
tutto a posto?"
"Uff... siamo stati meglio..." commentò Piximon,
rimettendosi a posto la corta pelliccia rosa. "Ma non mi lamento..."
"Sopravviveremo. Grazie, Digiprescelti." rispose
Leomon neutralmente, aiutando Centarumon e Meramon a rialzarsi. Anche Andromon
e Digitamamon si stavano lentamente tirando su.
Mimi tirò un sospiro di sollievo e sorrise al muscoloso
uomo-leone. "Meno male, eravamo in pensiero! Per fortuna, vediamo che
siete sani e salvi!"
"Ora, però, la domanda è un'altra..." affermò
Taichi, fissando preoccupato la coltre di polvere che si era levata dal punto
d'impatto. "Quegli attacchi... saranno stati sufficienti a distruggere
Galfmon?"
BlackWarGreymon, sentendo la domanda del Digiprescelto del
Coraggio grazie al suo udito fine, rispose con tono preoccupato. "Spero
di sì... perchè se i nostri colpi migliori non lo hanno distrutto, non vedo
cosa possa farlo... e mi sembra che i vostri Digimon siano anche stanchi..."
"Questo non lo possiamo negare..." rispose
Zudomon, sfregandosi la mascella nel punto in cui Galfmon l'aveva colpito con
un pugno. Con il fiato sospeso, tutti osservarono il polverone diridarsi... per
trovarsi di fronte Galfmon, riverso al suolo e immobile, con la pelliccia ancora
fumante per l'esplosione. Il terreno attorno a lui era stato ridotto ad un
cratere annerito. Il silenzio cadde improvvisamente tra le fila dei ragazzi
prescelti.
"E'... è finita...?" chiese Sora con voce
tremante.
Ancora qualche secondo...
Poi, gli occhi di Galfmon si aprirono di scatto, brillando
di una terrificante luce scarlatta!
Tutti si ritirarono di un passo, trattenendo il fiato per
il terrore. Come in un incubo, Galfmon serrò i denti di entrambe le bocche e si
rimise lentamente in piedi, ergendosi di nuovo in tutta la sua incredibile
statura. L'aria attorno a lui era carica di energia oscura, ed era furioso per
come gli avversari che lui considerava inferiori lo avevano, anche solo
temporaneamente, messo alle corde. Certo, la combinazione di attacchi gli aveva
inflitto danni considerevoli... ma, purtroppo, era ancora vivo e pieno di
energie, mentre i Digimon dei ragazzi stavano esaurendo le forze.
"Mocciosi prescelti..." disse
l'orribile creatura, digrignando orrendamente i denti. "Abbiamo
rischiato grosso... noi, anche con questo corpo potentissimo... abbiamo temuto
di morire... I nostri complimenti, non ci aspettavamo tanto da voi..."
Stabilizzandosi sulle quattro zampe, Galfmon ricominciò ad
accumulare energia... più energia di quanta i Digimon avessero mai percepito in
vita loro...
"Sfortunatamente, la vostra battaglia si
conclude qui... vedo che ormai siete esausti... mentre io ho ancora un bel pò
di energie! DEAD SCREAM!" ruggì il mostro, e spalancò di nuovo la
sua bocca secondaria per emettere il suo devastante attacco sonoro! Uno alla
volta, Lillymon, poi MegaKabuterimon, Garudamon e infine Zudomon vennero
investiti dalle onde sonore e sballottati violentemente in aria, prima di essere
ricondotti a terra davanti ai bambini prescelti, regrediti alle loro forme
Rookie! Anche WarGreymon e MetalGarurumon finirono a terra ansimanti, con le
corazze semidistrutte e i muscoli indolenziti. Dal canto suo, BlackWarGreymon
riuscì, a malapena, a restare in piedi, ma le onde sonore aprirono dei profondi
squarci nella sua corazza, facendolo ruggire di dolore.
"Maledizione..." esclamò Yamato, con le orecchie
che gli rimbombavano per il fragore dell'attacco di Galfmon.
Sora, Mimi, Jyou e Koushiro si chinarono per raccogliere i
loro esausti Digimon, che stavano lottando per restare coscienti.
"Tentomon!" esclamò Koushiro, tenendo in braccio
il buffo insetto.
"Scusa... Koushiro... è troppo potente..." si
scusò Tentomon, scuotendo lentamente la testa.
"Biyomon! Biyomon, ti prego, rispondimi!"
implorò Sora, quasi in lacrime. Il piccolo uccellino rosa aprì timidamente gli
occhi, rispondendo alla sua partner umana con voce rotta dalla fatica e dal
dolore.
"So... Sora... mi... dispiace... non siamo... abbastanza
forti..." cinguettò Biyomon.
"S... Scappate, ragazzi... salvatevi almeno
voi..." proseguì la stordita Palmon, ma Mimi scosse la testa con
decisione. "E a cosa servirebbe? Galfmon ci raggiungerebbe comunque e ci
farebbe a pezzi! No, Palmon, noi restiamo, fino alla fine se necessario!"
"Cavolo... la... la situazione è così brutta... che
non mi viene in mente neanche... una battuta..." mormorò Gomamon. Jyou
scosse la testa, sorridendo cupamente nonostante il destino incombente.
"L'ho sempre detto, Gomamon: tu sei
incorreggibile..."
"Ora sì che siamo nei guai..." commentò Taichi.
"WarGreymon, BlackWarGreymon e MetalGarurumon sono gli unici
rimasti..."
"Già... e temo che anche loro non resisteranno molto
più a lungo..." proseguì Yamato, notando quando fossero affaticati i loro
Digimon. Pur con difficoltà, WarGreymon e MetalGarurumon riuscirono a rialzarsi
e si misero nuovamente in guardia.
"Non vi preoccupate, ragazzi..." mormorò
WarGreymon, ignorando le gambe che minacciavano di cedere. "Noi... non
abbiamo ancora finito di lottare..."
"Continueremo a combattere... fino alla fine..."
ringhiò MetalGarurumon. Ma le loro parole coraggiose vennero accolte da un
grugnito derisorio da parte di Galfmon, che aprì di nuovo le braccia e creò
altre due sfere oscure nei palmi delle mani.
"Promessa facile da mantenere, MetalGarurumon,
visto che nel vostro caso la fine dista appena due minuti! BLACK REQUIEM!"
ringhiò la reincarnazione di Apocalymon, scagliando le due sfere di tenebre e
mandandole ad esplodere contro le corazze dei suoi avversari. Incapaci di
sopportare altri colpi, i due Mega ringhiarono di dolore e si accasciarono al
suolo con il fiato corto, regredendo rapidamente ad Agumon e Gabumon. Taichi e
Yamato corsero ad assistere i loro Digimon esausti.
"Temo... che nessuno di noi possa farcela..."
sospirò Gabumon. "Scusa, Yamato..."
Il ragazzo biondo scosse la testa. "Siete stati
fantastici ugualmente... grazie, Gabumon..."
"Ci... ci dispiace, Taichi..." mormorò Agumon,
mentre il suo partner umano si chinava verso di lui. "E' troppo forte per
noi..."
"Non fartene una colpa, Agumon... almeno siamo caduti
combattendo!" rispose Taichi. Il momento venne interrotto quando la doppia
voce di Galfmon riecheggiò nuovamente nella pianura desolata.
"HAAAAHAHAHAHA! Ma che bel quadretto, due
perdenti e i loro Digimon sconfitti!" esclamò Galfmon, scoppiando
in una risata satanica. "E' davvero un peccato che questa commovente
storia debba finire in tragedia, non..."
Galfmon venne interrotto da una potente carica di spalla
di BlackWarGreymon, che aveva raccolto tutte le sue forze e si era scagliato
con tutto il suo peso contro il suo ex-padrone, facendogli perdere l'equilibrio
per un attimo. Il dinosauro nero volò verso il torso corazzato del demone
dall'aspetto di centauro e proseguì l'attacco furioso, sferrando una raffica di
colpi e artigliate.
"Non dimenticarti di me, Galfmon! Prendi questo!"
ruggì, congiungendo le mani e piazzando un colpo tremendo sulla spalla del
mostro. Galfmon grugnì irritato e si difese raggiungendo BlackWarGreymon al
torace con un pugno, costringendolo ad interrompere l'assalto. Prima che il
Digimon artificiale potesse riprendersi e attaccare di nuovo, Galfmon eseguì
una tremenda carica con tutto il corpo, gettandosi sulla sua creazione con
tutto il suo peso e facendola volare come un ramoscello al vento, per poi
mandarla a schiantarsi sul terreno sabbioso. Con la forza della disperazione,
BlackWarGreymon si rialzò di scatto e si alzò in volo, creando un altra sfera
di energia viola tra gli artigli e scagliandola contro Galfmon con tutta la
forza che gli rimaneva. "TERRA DESTROYER!"
Sfortunatamente, ancora una volta Galfmon si rivelò più
agile di quanto le dimensioni facessero supporre. Con un scatto laterale
apparentemente impossibile, il mostro schivò il Terra Destroyer di
BlackWarGreymon e arrivò al fianco della sua creatura, colpendola con due
tremendi pugni e strappandole un grugnito, poi afferrandola e portandosela
esattamente davanti alle fauci secondarie...
"Verme miserabile! Ora ti pentirai di non
esserti piegato al nostro volere! Tu sei un burattino, e tale dovevi rimanere!
DEAD SCREAM!" ringhiò Galfmon, prima di sparare di nuovo una
scarica di energia sonora dalle fauci secondarie. Vicino com'era,
BlackWarGreymon non aveva nessuna possibilità di schivare l'attacco, e le onde
sonore lo investirono in pieno, scagliandolo a numerosi metri di distanza con
un lungo ruggito di dolore, che si mischiò al fragore dell'esplosione sonora, e
strappando via interi pezzi della sua armatura. In un istante di puro terrore,
il Mega artificiale piombò pesantemente al suolo, facendolo oscillare con il
suo peso, e rimase là, privo di forze. Anche l'ultimo baluardo era crollato.
"Anche BlackWarGreymon... ha perso..." commentò
Koushiro, scuotendo desolatamente la testa.
"E'... è terribile..." balbettò Mimi. "E
ora... che cosa possiamo fare?"
Fu Galfmon a darle la risposta, mentre si voltava
minacciosamente verso i bambini prescelti. "Ci sembra ovvio,
Digiprescelta della Sincerità... ormai è finita, a meno che non intendiate
affrontarci a mani nude!"
Taichi strinse i denti con rabbia a quelle parole e si
alzò di scatto. "Sì... forse hai ragione tu e per noi è finita..."
esclamò, appoggiando l'esausto Agumon dietro di sè e facendosi avanti.
"...ma se vuoi fare del male ai miei amici... dovrai prima passare sul mio
corpo!"
"E anche sul mio!" proseguì Yamato, alzandosi a
sua volta e schierandosi a fianco di Taichi. I due amici-rivali si misero
davanti al gruppo dei bambini prescelti, fissando Galfmon con occhi
incandescenti, come a formare una sorta di ultima, disperata barriera di
protezione per i loro compagni. Il demone abbassò gli occhi sui due ragazzi,
osservandoli con aria divertita.
"Taichi! Yamato! Che state facendo? Non potete
affrontare Galfmon da soli!" esclamò la voce piena di ansia di Sora.
"Senza i vostri Digimon, vi ucciderà in un istante!"
"E che differenza farebbe?" ribattè Yamato,
voltandosi quel tanto che bastava per rispondere alla Digiprescelta dell'Amore.
"Ormai, i nostri Digimon sono troppo esausti per combattere ancora! E
Galfmon ci ucciderà comunque, una volta che inizierà a distruggere il Mondo
Digitale! Dovunque andassimo, non cambierebbe nulla!"
"Almeno, facendo così, potremo dire di aver tentato
davvero tutto, e non ci renderemo ridicoli a noi stessi!" continuò Taichi,
sostenendo lo sguardo degli occhi fiammeggianti di Galfmon. "Perciò...
avanti, Galfmon, io sono pronto! Fai del tuo peggio!"
Galfmon rise di nuovo, deliziato all'idea di poter mettere
fine per sempre alla leggenda dei Digiprescelti. Deciso a toglierli di mezzo
tutti in un colpo solo, il demone aprì le braccia e si mise nella posa di
preparazione del Black Requiem. "Coraggioso da parte vostra... ma la
vostra audacia non farà altro che trasformarvi in martiri! Non sapete con
quanta trepidazione aspettavo questo momento!"
"Fist of the Beast King!"
All'improvviso, prima che Galfmon potesse iniziare ad
accumulare energia, qualcosa andò a schiantarsi contro i suoi quarti
posteriori, infrangendosi sulle zampe muscolose senza fare alcun danno, ma
riuscendo comunque a distrarlo. Sorpreso, Galfmon girò di scatto la testa e
guardò dietro di sè... per vedere Leomon, il braccio destro ancora esteso nella
posizione di lancio e la mano sinistra premuta sul torace, avanzare verso di
lui, seguito da tutti gli altri Digimon indipendenti: Ogremon, Andromon,
Piximon, Digitamamon, Meramon e Centarumon si erano tutti rialzati dalle loro
posizioni, e si stavano dirigendo verso il demone, decisi a fermarlo o almeno a
dargli più filo da torcere possibile. Tutti e sette avevano un'espressione
molto determinata e infuriata, anche se non tutti erano ben fermi sulle gambe.
"Ah... erano soltanto quei falliti..."
commentò Galfmon, del tutto disinteressato ai sette Digimon che avanzavano
verso di lui.
Ogremon prese fiato e parlò con un lieve sogghigno sulle
labbra. "Non... non ti eri scordato di noi, eh? Siamo lusingati!"
"Galfmon!" tuonò subito dopo Leomon, sfoderando
la spada e mettendosi in guardia. "Non ti consiglio di sottovalutarci! Noi
abbiamo promesso ai ragazzi di aiutarli a riportare la pace a DigiWorld, e
manterremo quella promessa!"
"Anche se non possiamo competere con te, la nostra
esperienza varrà pur sempre qualcosa!" cinguettò Piximon, puntando la sua
lancia contro gli occhi della bestia e scagliando il suo attacco speciale un
istante dopo. Tutti gli altri lo imitarono, puntando alla testa di Galfmon.
"Pixi Bomb!"
"Pummel Whack!"
"Fist of the Beast King!"
"Gatling Attack!"
"Nightmare Syndrome!"
"Solar Ray!"
"Flame Ball!"
Tutti gli attacchi sciamarono contro il volto di Galfmon,
impattando su di esso e costringendo il mostro a chiudere gli occhi per un
attimo... ma i danni si limitarono a quello. Prima che i coraggiosi Digimon
potessero attaccare di nuovo, Galfmon sollevò di nuovo la sua enorme coda,
facendola roteare in aria prima di abbatterla sui suoi avversari!
"Qualcosa? Voi questo lo chiamate 'qualcosa'?
Noi lo chiamiamo 'spazzatura'!" tuonò il mostro. I suoi avversari
non ebbero neanche il tempo di fiatare prima che il tremendo colpo di coda li
sollevasse brutalmente in aria in un collettivo urlo di dolore, facendoli poi
finire a terra in ordine sparso, storditi e privi di forze.
Galfmon gettò un'altra occhiata sprezzante al gruppetto di
Digimon atterrati, prima di voltarsi nuovamente verso i Digiprescelti. "Pezzenti...
sono riusciti soltanto a farmi sbadigliare! E adesso, bambini prescelti,
preparatevi alla fine! Sarete i primi dei due mondi a ritornare al nulla!"
Sotto gli occhi degli ormai rassegnati Digiprescelti, Galfmon
si mise di nuovo nella posizione di lancio del Black Requiem, facendosi
apparire ai lati due sfere di energia negativa... solo che questa volta le
caricò più a lungo, facendole crescere a dismisura e immergendo l'intera zona
in un'allucinante danza di colori cupi e freddi che preannunciavano
distruzione. Un brivido di gelo intenso attraversò le membra dei Digiprescelti,
mentre i proiettili di Galfmon aumentavano ancora di dimensioni... sembrava
quasi che l'orribile creatura stesse cercando di farli soffrire il più a lungo
possibile prima di distruggerli.
Ormai, le sfere nere avevano raggiunto dimensioni pari
alla metà di WarGreymon, e l'energia era al culmine. Con un sogghigno
demenziale, Galfmon alzò le braccia al cielo e scagliò i suoi due proiettili!
"Addio, Digiprescelti! BLACK REQUIEM!"
Con un rombo simile ad un colpo di cannone amplificato, il
Black Requiem partì a tutta velocità, occupando rapidamente l'intero campo
visivo dei ragazzi, che rimasero in attesa preparandosi alla fine ormai inevitabile.
Taichi e Yamato si strinsero le mani, scambiandosi un ultimo sguardo d'intesa,
prima tra loro, poi con Agumon e Gabumon. Jyou e Koushiro chiusero gli occhi,
mettendosi davanti ai loro Digimon come per fare loro da scudo. Sora abbracciò
stretta Biyomon, mentre Mimi faceva lo stesso con Palmon.
"Addio, Palmon..." mormorò Mimi, cercando di
farsi sentire oltre il rimbombo del Black Requiem. "Sono felice di averti
incontrato e di essere diventata tua amica..."
"Anch'io, Mimi-chan... anch'io..." rispose il piccolo
Digimon pianta.
Ormai poco più di una decina di metri separava le due
sfere di oscurità dai ragazzi... quando un ruggito di battaglia si levò, e una
enorme figura nera si interpose tra il Black Requiem di Galfmon e i suoi
bersagli!
"NO! NON TE LO PERMETTEROOOOO'!!!"
"Huh? Che... che cosa... BLACKWARGREYMON!"
esclamò Taichi, vedendo l'ormai familiare figura nera apparire loro davanti e
scagliarsi verso le due sfere di energia negativa con tutta la velocità di cui
era capace. Tutti spalancarono gli occhi alla vista del Digimon artificiale che
stava cercando di fare loro scudo con il proprio corpo, scagliandosi contro il
Black Requiem nel tentativo di intercettarlo! Anche Agumon si riscosse dal suo
stordimento in tempo per vedere quello che BlackWarGreymon stava facendo, e
spalancò gli occhi terrificato.
Tutto sembrò scorrere al rallentatore, e per qualche
secondo sembrò di essere immersi in un'irreale immobilità, mentre in realtà il
Mega artificiale si avvicinava sempre di più ai proiettili di Galfmon...
Poi, il Black Requiem colpì il corpo di BlackWarGreymon.
L'aria stessa sembrò incendiarsi di luce nera.
BlackWarGreymon lanciò un terrificante urlo di dolore e venne scagliato
indietro dalla potenza del colpo, che distrusse quello che rimaneva della sua
armatura. Per un secondo, i Digiprescelti non videro altro che febbrili ombre
nere che schizzavano in tutte le direzioni, e le loro orecchie rimbombarono a
causa dell'urlo del loro amico e dell'esplosione. Poi, quando la luce nera si
diradò e la visibilità tornò normale, tutti rimasero a guardare con occhi
vitrei e pieni di orrore il gigantesco dinosauro nero che terminava il suo volo
e si abbatteva fragorosamente sul terreno, immobile...
La zona piombò nel silenzio. Troppo sconvolti per fare
qualsiasi cosa, i ragazzi rimasero fermi ai loro posti, fissando il Mega
artificiale riverso a terra. Poi...
"BLACKWARGREYMOOOON!" urlò Mimi, scattando in
piedi e andando ad assistere il Digimon morente. Si fermò vicino al suo volto
ancora coperto dalla maschera, accarezzandogli le guance con gli occhi pieni di
lacrime. "BlackWarGreymon... perchè... perchè l'hai fatto... non dovevi...
sacrificarti per noi..."
Con un rantolo penoso, il Mega artificiale aprì lentamente
gli occhi, sforzandosi di sorridere a Mimi nonostante il dolore. "Ugh...
invece... era giusto... che lo facessi... Voi... voi siete... l'ultima
speranza... di questo... mondo..."
"Resisti, BlackWarGreymon!" esclamò Taichi,
afferrando la mano artigliata e ormai priva di forza del Digimon. Tutti i
Digiprescelti si stavano radunando attorno al loro amico caduto, pregando che
si salvasse anche se non sembrava ci fossero molte possibilità.
"BlackWarGreymon, tu... non puoi morire adesso... non adesso che
finalmente avevi trovato la libertà... e avevi capito qual era la tua
strada..."
Lentamente, BlackWarGreymon scosse la testa, facendo
appello alle sue ultime forze per rispondere al leader dei Digiprescelti.
"Io... sono felice... di avervi avuto come amici... e sono felice di...
di aver capito il senso... della mia vita... grazie a voi... Senza il vostro
aiuto... avrei trascinato la mia esistenza... come uno strumento nelle mani...
di qualcuno... Sì, è vero... avrei voluto... conoscere meglio... questo
bellissimo mondo... ma non sempre le cose... vanno come vorremmo... Addio...
bambini prescelti... e... grazie... di tutto..."
Con queste parole, l'infelice Digimon artificiale reclinò
dolcemente la testa da un lato e chiuse gli occhi, immobilizzandosi nel gelo
della morte.
"N-no..." gemette Mimi, vedendo il corpo di
BlackWarGreymon che iniziava a dissolversi. Gli altri Digiprescelti e Digimon
erano troppo sconvolti per parlare. "Non può... non può finire così... non
è... giusto... BLACKWARGREYMON!"
La Digiprescelta scoppiò in lacrime quando anche la testa
del Digimon artificiale svanì sotto il tocco delle sue mani, e i dati che lo
componevano evaporarono sotto gli occhi di tutti, lasciando il terreno
sottostante integro come se BlackWarGreymon non fosse mai caduto. In breve
anche gli ultimi dati vennero cancellati, e un silenzio di morte tornò a
regnare nella pianura desertica, interrotto soltanto dai singhiozzi di Mimi.
Con un sospiro addolorato e il cuore pesante, Jyou e Koushiro si chinarono
verso la loro amica per darle conforto, mentre Taichi, Yamato e Sora chinavano
il capo rattristati.
"Hmph... era soltanto uno stupido!"
L'odiata voce di Galfmon spezzò la coltre di silenzio,
arrivando alle orecchie dei Digiprescelti. Taichi e Yamato si voltarono di
scatto, squadrando con rabbia il Digimon malvagio che, a giudicare dai
sogghigni diabolici dipinti su entrambe le sue bocche, sembrava essersi molto
divertito.
"Che... cosa hai detto?" ringhiò Taichi.
"Prova a ripeterlo!"
"Certo che lo ripetiamo! BlackWarGreymon era
solo un povero stupido, e ci pentiamo di averlo mai creato! Ma guardatelo! Ha
finito per credere alle stesse idiozie che voi rappresentate... il Coraggio...
l'Amicizia... l'Amore... e alla fine ha gettato via la propria vita per queste!
Una cosa ridicola! Noi non lo faremmo mai!" rispose il mostro,
senza esitazioni.
Sora aveva sentito abbastanza. Già la morte di
BlackWarGreymon l'aveva riempita di dolore, e ora sentire quell'abominio che
gettava nel ridicolo il suo eroico sacrificio era la goccia che faceva
traboccare il vaso! La vecchia Sora, la ragazza dinamica e intraprendente che
giocava a calcio con Taichi, e quella nuova, più tranquilla e pacata, si
trovarono perfettamente d'accordo. Lentamente, la Digiprescelta dell'Amore si
alzò in piedi, tenendo il Digivice stretto nella mano, e quasi non accorgendosi
della luce bianca che stava cominciando ad emanare il piccolo dispositivo.
Biyomon, rimasta seduta a terra dietro la sua partner umana, stava a sua volta
cominciando ad emettere la stessa luce...
"S-Sora?" provò a chiamarla Taichi. "Che...
che succede? Biyomon sta..."
"Galfmon..." mormorò Sora, la voce rotta dalla
rabbia e dal pianto. "Tu... sei veramente un caso pietoso... Odi la
vita... odi la luce... e odi tutto ciò che ti circonda... perchè? Non posso
perdonare... una creatura meschina come te!"
Le rampogne della ragazza ebbero il solo effetto di
indignare ulteriormente Galfmon. "Tu che cosa vuoi sapere di noi,
ragazzina presuntuosa? Anche noi volevamo vivere, come voi... anche noi
volevamo provare le vostre gioie, e condividere con voi il cammino della
vita... ma non ci è stato concesso! Come può essere giusto, tutto questo? Cosa
abbiamo fatto per meritarci questo? Ma ormai non importa più! Se noi non
possiamo vivere... non lo farà nessun altro! Noi distruggeremo tutto ciò che
esiste, ridurremo ogni cosa a cenere e polvere... in modo che tutto il creato
condivida il nostro dolore e la nostra disperazione!"
"E quando avrai distrutto tutto?" ribattè Sora,
alzando la testa verso il mostro e rivelando le lacrime che le bagnavano le
guance. "Allora sarai contento? Ti sarai liberato del vuoto che ti porti
dentro? O non avrai piuttosto fatto altro che imporre agli altri la stessa
sofferenza che provi tu... solo per la tua cieca sete di vendetta? E' per
questo che non possiamo permetterti di andare avanti, Galfmon... Non ti
permetteremo di distruggere le vite di miliardi di creature solo per sfogare la
tua collera!"
L'istante successivo, una lacrima scese dal bel viso della
ragazza, e cadde sul Digivice illuminato, infrangendosi sullo schermo a cristalli
liquidi. Immediatamente, la luce che da esso scaturiva aumentò di intensità,
passando dal suo anonimo bianco ai colori dell'iride e invadendo la landa
desolata con spettacolari giochi di luce. Sembrava quasi che qualche misteriosa
energia vitale si fosse infine risvegliata, e si stesse ribellando alla
desolazione che regnava incontrastata in quell'orribile luogo. Con un sobbalzo
di sorpresa, Galfmon indietreggiò di un passo, non capendo bene cosa stava
accadendo, ma sentendo che qualcosa non andava. Da parte loro, anche i
Digiprescelti e i loro Digimon erano sbalorditi, e osservavano perplessi il
gioco di luci.
"Ma... ma che sta succedendo?" chiese Yamato.
"Sora sta... sta..."
"Credo di sapere cosa vuoi dire!" rispose
Taichi, indicando un punto dietro la loro amica. "Guarda Biyomon! Il
Digivice di Sora gli sta trasmettendo energia!"
"P... prodigioso..." mormorò Koushiro. "Per
una volta... non so proprio che dire!"
La stessa luce iridata aveva ormai avvolto completamente
Biyomon, che fluttuava nell'aria avvolta in un bozzolo di colori sgargianti.
All'improvviso, il dolore e la stanchezza erano svaniti... ora si sentiva
così... meravigliosamente bene... come se stesse fluttuando su una nuvola e
fosse riscaldata dai raggi del sole... un calore immenso si stava diffondendo
nel piccolo corpo dell'uccellino rosa... una sensazione di pace, sicurezza e
fiducia in sè... assieme ad un'energia che Biyomon non aveva mai sentito prima,
e in quel momento stava pulsando dentro di lei, implorando di essere liberata.
Biyomon aprì gli occhi, trovandosi circondata da un alone di fuoco dorato che
non bruciava, e spiegò le ali, spiccando il volo sopra gli sbalorditi compagni.
"L'amore di Sora... il suo coraggio... li sento in
me... sento di poter affrontare qualsiasi ostacolo..."
E, annunciato da un lampo di fiamme dorate, il miracolo
accadde!
"BIYOMON... WARP SHINKA..."
Biyomon aumentò rapidamente di dimensioni, passando in un
attimo per la sua forma Champion, poi per quella Ultimate. A quel punto, il suo
corpo sembrò rimpicciolire leggermente e perdere il contegno umanoide di
Garudamon... prima di riemergere in una fiammata colossale! Ora, il Digimon di
Sora si era trasformato in un maestoso uccello da preda di incredibile
bellezza, con un'apertura alare di almeno venti metri e lungo in proporzione,
ricoperto da piume dorate che emanavano lingue di fuoco dello stesso colore!
Aveva due paia di ali che sbattevano ritmicamente, ogni battito accompagnato da
un lampo della stessa luce iridata che era uscita dal Digivice di Sora, e la sua
testa era protetta da una sorta di casco marrone e nero, nelle cui orbite
brillavano un paio di occhi azzurro cielo, e armata di un tremendo becco
ricurvo. Dal collo, a mò di criniera, si dipartivano piume più lunghe, stoccate
di rosso e viola sulle punte. Il petto del Digimon uccello era muscoloso e
coperto da un fine piumaggio marrone, e le sue zampe, alle quali portava degli
anelli dorati con incise scritte in antica lingua di DigiWorld, terminavano con
tre robusti artigli neri. Per finire, la sua folta coda presentava sei bargigli
arancioni che brillavano come striscie di rubini, e tracciavano in aria
spettacolari scie di fuoco. Il nuovo Digimon atterrò lentamente, aprì
nuovamente le sue stupende ali e lanciò un acuto richiamo, mentre colonne di fuoco
si levavano dal terreno attorno ad esso.
"...PHOENIXMON!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Phoenixmon
Anche chiamato: Hououmon
Tipo: Uccello
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Crimson Flame, Starlight Explosion
La regina di tutti i Digimon uccello, Phoenixmon è un
antico Digimon i cui poteri sono legati alle sue fiamme purificatrici. Con un
solo battito d'ali, può guarire i Digimon dal cuore puro e far piovere un
inferno di fuoco su quelli malvagi!
"Phoenixmon?" chiese Sora, osservando stupefatta
il magnifico volatile librarsi di nuovo nel cielo con un battito d'ali.
"Io... pensavo che Biyomon non potesse andare oltre la sua forma
Ultimate... com'è successo?"
L'enorme fenice abbassò lo sguardo, sorridendo benevolmente
ai bambini prescelti. "Penso di averlo già detto una volta... in te c'è
un grande amore, Sora..." rispose Phoenixmon, con voce morbida, simile
a quella di Garudamon.
Un altro paio di lacrime uscì dagli occhi della ragazza,
ma questa volta erano lacrime di gioia e commozione. Galfmon, tuttavia, non
sembrava particolarmente impressionato, e dopo la sorpresa iniziale si era
fatto di nuovo avanti, guardando il nuovo Mega con aria infastidita. "Ammettiamo
che non ce l'aspettavamo... non avremmo mai immaginato che qualcun altro dei
ragazzi prescelti potesse raggiungere il livello Mega... ma la cosa non vi
servirà a nulla! Se tre Mega non sono stati in grado di batterci, pensate
davvero che uno riuscirà dove gli altri hanno fallito?"
Phoenixmon rivolse alla reincarnazione di Apocalymon uno
sguardo ardente di sdegno. "Prima di sputare sentenze, dovresti
assicurarti di sapere bene cosa sono in grado di fare i tuoi avversari, demone!
La tua ignoranza sarà causa della tua disfatta!"
"Davvero? E come pensi di poter fare, nullità?"
la stuzzicò Galfmon, per nulla intimorito dal discorso dell'uccello
leggendario. Phoenixmon non rispose subito, ma si alzò di quota con un rapido
battito d'ali, e iniziò a creare uno spettacolare alone di fiamme rosse e
purpuree attorno al proprio corpo, che danzarono nei cieli per un istante,
prima di condensarsi sulle ali della fenice.
"CRIMSON FLAME!" esclamò Phoenixmon,
aprendo le ali e liberando una raffica di strali di fuoco che scesero
lentamente a terra e si posarono delicatamente sui cinque Digimon di livello
Rookie distesi a terra e privi di forze, circondandoli di un'aureola di fiamme
scarlatte. Allarmato, Taichi fece un passo verso i Digimon, ma Sora lo fermò
con un cenno del braccio.
"Aspetta, Taichi... Phoenixmon sa quello che
fa!"
"Uuh... che... che strano..." mormorò Agumon,
rialzandosi lentamente. Sentiva che le forze gli stavano tornando, e gli
effetti dei colpi subiti da Galfmon si stavano rapidamente esaurendo.
"Queste... queste fiamme... non bruciano..."
"Anzi..." proseguì Palmon, osservando con
curiosità le fiamme rosse che le danzavano attorno. "In qualche modo,
stare vicino ad esse ci sta restituendo le forze..."
"Ora mi sento veramente in forma!" commentò
Gomamon. "Mi sento capace di affrontare qualsiasi avversario!"
Un attimo dopo, le fiamme di Phoenixmon si levarono
attorno ai cinque Digimon e vennero assorbite dai loro corpi, donando loro
nuova energia e facendoli Digievolvere un'altra volta!
"E'... è incredibile! Guardate, si sono evoluti di
nuovo!" esclamò Yamato, indicando i cinque Digimon che si schieravano
nuovamente davanti all'incredulo Galfmon, completamente rinnovati e pronti ad
un altro scontro! Il centauro demoniaco indietreggiò di qualche passo, colto di
sorpresa dalla piega che gli eventi avevano preso.
"Grazie, Sora! Grazie, Phoenixmon! Ora possiamo di
nuovo vincere!" esclamò Jyou.
Ringhiando per la rabbia, Galfmon si rimise in guardia,
avanzando minacciosamente verso i tre Mega e i tre Ultimate che gli stavano
davanti. "Ma davvero? Credete davvero di avere qualche possibilità
contro di noi, mocciosi prescelti? Non importa in quanti siate, vi spazzeremo
via come fumo al vento!"
Ma le sorprese non erano finite. In quel momento, i
Digivice nelle mani di Taichi e Yamato iniziarono a loro volta a brillare,
assieme alle loro Crest, e a crepitare di lampi di energia azzurra, come se
stessero per andare in cortocircuito. Stupiti, i due ragazzi presero in mano i
piccoli congegni elettronici, e due colonne di luce dorata partirono dai loro
schermi e salirono verso il cielo, per poi ridiscendere su WarGreymon e
MetalGarurumon. L'intera zona venne illuminata a giorno, e Galfmon ringhiò
orribilmente e si coprì il volto con le mani artigliate, come se la luce stessa
lo stesse danneggiando.
"AAAAARRRRGH! E... E ora... che scherzo è mai
questo?" ululò il demone. La luce benefica, per lui dannosa, lo
stava costringendo a mettere ancora più distanza tra sè e il ragazzi.
"E adesso cosa sta succedendo?" chiese Mimi,
vedendo che la luce aurea stava avvolgendo i Mega di Taichi e Yamato come un
bozzolo. WarGreymon e MetalGarurumon stavano con le teste fieramente levate
verso l'alto, ed ondate di energia percorrevano i loro corpi corazzati... un
livello di energia che i due Mega avevano sentito solo un'altra volta prima di
allora...
Koushiro si coprì gli occhi con una mano, abbagliato dalla
luce, prima di rispondere. "Non ne sono sicuro... ma credo che il
risveglio di Phoenixmon e la tecnica che ha appena usato per guarire i nostri
Digimon abbiano in qualche modo ripristinato del tutto le funzioni evolutive di
WarGreymon e MetalGarurumon!"
"Questo... questo significa che..." cominciò a
dire Taichi, prima che il piccolo genio dai capelli rossi annuisse.
"Sì, Taichi-san... è proprio quello che pensi
tu!"
Con un sorriso sicuro, Taichi si voltò verso Yamato, che
già puntava il suo Digivice verso il cielo. "Allora, Yamato, che mi dici?
Facciamo vedere a Galfmon come abbiamo salvato il mondo l'ultima volta?"
"Non aspettavo altro che tu lo chiedessi,
Taichi!" ribattè il ragazzo biondo, sorridendo a sua volta. Taichi afferò
stretto il suo Digivice e alzò il braccio in aria, puntando lo schermo contro i
due Mega. Poi, ad una sola voce, i due amici per la pelle scandirono un'unica
parola.
"DIGIEVOLUZIONE!"
La luce dorata esplose letteralmente attorno a WarGreymon
e MetalGarurumon, abbagliando tutti i presenti, mentre i due Mega si
sollevavano in aria e cominciavano a trasformarsi in energia pura!
"Sì! Lo sento! Il potere che avevamo usato quella
volta... sta tornando a noi!" ringhiò WarGreymon. Poi, lui e il suo
compagno si trasformarono in scie di luce, una rossa e una blu, e partirono a
tutta velocità verso il cielo!
"WarGreymon!"
"MetalGarurumon!"
"Jogress shinka..." Le due voci divennero
una sola, mentre le due spirali di luce si intrecciavano l'una sull'altra,
orbitando a velocità sempre maggiore prima di scontrarsi in aria e sprigionare
un enorme bagliore bianco che per un istante obnubilò i sensi dei ragazzi e dei
loro Digimon. Poi, quando fu possibile vedere di nuovo, tutti festeggiarono
alla vista del Digimon che scendeva lentamente a terra, il mantello che
fluttuava nel vento.
"E' proprio lui..." mormorò Taichi, osservando
rapito il risultato della fusione di WarGreymon e MetalGarurumon: un familiare
guerriero umanoide, alto quasi quanto Galfmon stesso, completamente coperto da
un'armatura bianca da cavaliere che in certi punti faceva intravedere il nero
della sua pelle, e sul cui pettorale era incastonato un gioiello dorato a forma
di cerchio. Sulle sue spalliere, una rossa e una blu, erano incisi i simboli
del Coraggio e dell'Amicizia, e le sue braccia e mani altro non erano che le
teste stilizzate e robotizzate dei due Digimon da cui era nato, complete di
corna e zanne. Altre tre corna si dipartivano dal suo elmo, due da lato e una
dalla fronte, e un paio di occhi azzurri colmi di vita ardevano nelle orbite. I
piedi del Digimon terminavano con tre lunghi artigli dorati, e un mantello
bianco, rosso all'intero, svolazzava attaccato alle sue spalle.
"...OMNIMON!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Omnimon
Anche chiamato: Omegamon
Tipo: Guerriero
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Grey Sword, Garuru Cannon
Un Digimon guerriero nato dalle speranze e dai desideri
di due persone dal cuore puro! Si dice che appaia soltanto quando il Mondo
Digitale è in estremo pericolo, e che il suo potere superi quello di qualsiasi
Digimon Mega non divino mai apparso nel Mondo Digitale dell'Est! E' un membro
dei dodici Cavalieri Reali, e la sua spada può tagliare qualsiasi cosa!
Finalmente, i piedi artigliati di Omnimon si appoggiarono
sul terreno sabbioso, e il suo peso scosse per un istante il terreno. Un urlo
di vittoria si levò dai Digiprescelti e dai loro Digimon, che festeggiavano il
ritorno del loro combattente più forte. In risposta, Omnimon abbassò lo sguardo
verso di loro, e un lieve sorriso si dipinse sul volto del Digimon guerriero,
dietro il cimiero del suo elmo... poi, il cavaliere digitale alzò la testa,
inchiodando Galfmon con un'espressione di grave indignazione.
Il centauro demoniaco iniziò, impercettibilmente, a
tremare. La situazione si era improvvisamente capovolta, e ora era lui a
rendersi conto del potere superiore del suo avversario. Omnimon irradiava
un'aura di potere e di energia positiva quasi palpabile, e raggi di luce bianca
scaturivano dalla sua armatura come da un sole in miniatura. Il guerriero,
lentamente e con dignità, alzò il braccio MetalGarurumon e lo puntò contro
Galfmon!
"Galfmon! Tu non hai portato altro che dolore e
disperazione ai Digimon innocenti di questo mondo!" esclamò Omnimon,
parlando con le voci di WarGreymon e MetalGarurumon."Hai
corrotto i sentimenti di un ragazzo buono e gentile come Ken per il tuo
tornaconto, hai creato BlackWarGreymon per usarlo come arma contro di noi, e
poi l'hai distrutto quando non ti è più servito! Cosa hai da dire a tua
discolpa!?"
Il demone digrignò i denti. Non aveva nessuna intenzione
di farsi sconfiggere proprio ora che la vittoria era così vicina! "Noi
non abbiamo nulla di cui discolparci, verme miserabile! Noi vogliamo che tutto
il disgustoso Mondo Digitale condivida la nostra sofferenza, e scompaia come è
giusto che sia! E tu sarai il prossimo a sentire l'amaro sapore della nostra
vendetta! DEAD SCREAM!"
Ancora una volta, Galfmon emise una potente scarica di
onde sonore dalla bocca secondaria, indirizzandola contro Omnimon, che rimase
stoicamente fermo ad aspettare. Il suo braccio MetalGarurumon aprì le fauci,
tra le quali si condensò una sfera di energia positiva che aumentò di
dimensioni fino ad occupare l'intera bocca della testa di lupo.
"Attento, Omnimon!" esclamò Taichi, vedendo che
il micidiale colpo di Galfmon si avvicinava sempre più al Digimon fusione,
aprendo profondi solchi nel terreno man mano che avanzava. Senza fare una
piega, Omnimon rimase al suo posto, continuando ad accumulare energia e
aspettando che la scarica sonora fosse abbastanza vicina... ormai solo pochi
metri la separavano dal guerriero in armatura...
"GARURU CANNON!" esclamò Omnimon. Dal
braccio MetalGarurumon partì improvvisamente un enorme raggio di brillante
energia bianca, che si scontrò con il Dead Scream di Galfmon e lo distrusse
completamente in un fragoroso boato, per poi continuare a sfrecciare verso il
suo bersaglio! Galfmon ebbe appena il tempo di lanciare un urlo impaurito prima
di essere raggiunto in pieno petto e trascinato via dall'impeto del laser, gli
artigli che strisciavano sul terreno sabbioso aprendo in esso lunghi solchi. I
quarti posteriori dell'enorme mostro cedettero nel momento stesso in cui il
colpo di Omnimon si dissolveva, e Galfmon si accasciò sul terreno contorcendosi
di rabbia e dolore.
"Sì! Questa volta lo abbiamo messo alle corde!"
esclamò Sora, osservando la reincarnazione di Apocalymon che si rialzava con
crescente difficoltà.
"N... NO! Non ci faremo sconfiggere così!"
protestò Galfmon, barcollante. "Voi Digiprescelti... e tutto ciò che
avete di più caro... sarete consumati dal nulla!"
Con queste parole, Galfmon fece appello a tutte le sue
forze e partì in un galoppo selvaggio contro Omnimon, ruggendo in preda alla
furia. Senza farsi cogliere di sorpresa, il cavaliere partì al contrattacco,
schivando un micidiale colpo d'artiglio del suo avversario e centrandolo in
pieno volto con un pugno sferrato con il braccio WarGreymon. Il centauro
demoniaco interruppe la sua corsa e incespicò, venendo poi raggiunto da altri
due pugni, e da un poderoso calcio all'addome che lo lasciarono stordito.
"Questo era per BlackWarGreymon!" ruggì
Omnimon, tirando di nuovo indietro il braccio WarGreymon e assestando un altro
pugno al torace della bestia demoniaca. "E questo era per Ken, e tutte
le altre tue vittime!" Pugno dopo pugno, Omnimon continuava ad avanzare,
finchè Galfmon non fu costretto in ginocchio. Ormai, il demone era alla mercè
del cavaliere!
"E' fatta... Galfmon è finito!" commentò Jyou
quando Galfmon cadde in ginocchio sul terreno sabbioso. Stava ancora cercando
di tirasi su, ma era chiaramente agli sgoccioli...
"Forza, amici! Questa è la nostra migliore
occasione per distruggerlo!" esclamò Phoenixmon, ripiegando le
possenti ali contro il suo corpo. Le fiamme che avvolgevano le sue piume dorate
si accesero con ancora maggior vigore, condensandosi in una miriade di
incandescenti sfere rosse fluttuanti attorno al corpo della fenice. "Dobbiamo
lanciare i nostri attacchi al massimo della potenza prima che possa
riprendersi!"
"Non ce lo facciamo dire due volte!" ribattè
Lillymon, congiungendo le mani e trasformandole nell'ormai celeberrimo
fiore-cannone.
"Per te è finita, Galfmon!" ringhiò
MegaKabuterimon, caricando il suo corno di energia elettrica.
Zudomon alzò il suo martello e prese fiato, facendo
appello a tutte le sue forze. "Liberiamo il Mondo Digitale da questo
incubo! Vulcan's Hammer!"
"Flower Cannon!"
"Horn Buster!"
"STARLIGHT EXPLOSION!" esclamò Phoenixmon
aprendo le ali. Le meteore di fuoco che si erano formate attorno al suo corpo
sciamarono verso Galfmon, centrandolo in pieno assieme a tutti gli altri
attacchi e sommergendolo in una marea di esplosioni scarlatte che devastarono
il terreno attorno a lui. Galfmon lanciò un altro spaventoso ruggito, cercando
disperatamente di difendersi con le braccia. Quando l'attacco cessò, il mostro
dall'aspetto di centauro era completamente esausto, la sua corazza era tutta
segnata, e le sue nere ali emettevano volute di fumo nero.
"E adesso..." esclamò Omnimon, facendo un
passo in avanti. "...il colpo di grazia! GREY SWORD!"
Taichi e Yamato sorrisero lievemente vedendo il risultato
della loro Digievoluzione DNA estrarre una lunga spada di Chrome-Digizoid
grigio, intarsiata di scritte in antica lingua di DigiWorld, dalle fauci del
braccio WarGreymon. Quella era la tecnica con la quale Omnimon aveva distrutto
Diaboromon nella battaglia decisiva in rete, tre anni prima! In un attimo di
pura emozione, Omnimon scattò verso l'indebolito Galfmon tenendo la spada
sguainata e puntando dritto al torace dell'orribile creatura. Chiamando a
raccolta tutte le forze che gli erano rimaste, il demone aprì le braccia e creò
altre due gigantesche sfere di energia negativa, caricandole con tutta la forza
assorbita dalle sue Dark Towers e con tutto l'odio che provava nei confronti
dei Digiprescelti. Con un urlo animalesco, Galfmon fece scattare le braccia in
avanti e scagliò il suo attacco alla massima potenza!
"BLACK REQUIEM!"
Le sfere di energia distruttiva saettarono verso Omnimon,
che pure non fece nulla per evitarle, anzi aumentò la velocità scagliandosi
dritto verso di esse! Tutti i presenti trattennero il fiato, come se avessero
avuto paura di rovinare la tensione del momento, e pregarono in silenzio
affinchè Omnimon ce la facesse a resistere al colpo che aveva preso la vita di
BlackWarGreymon. L'unico suono era l'assordante rombo del Black Requiem, che
ormai stava per avvolgere il cavaliere bianco nelle sue tenebre mortali...
Improvvisamente, quando ormai sembrava che Omnimon fosse
destinato ad essere divorato dai globi neri, la sua spada scattò in avanti
tracciando un arco di fronte a lui, e penetrando nei due proiettili oscuri
prima che essi potessero toccarlo. Con un crepitio simile a quello di cavi
elettrici lacerati, i colpi scagliati da Galfmon vennero tagliati di netto in
due, dissolvendosi innocuamente nel nulla una frazione di secondo dopo! La
reincarnazione di Apocalymon spalancò gli occhi in preda all'orrore alla vista
del suo colpo migliore che veniva spazzato via con tale facilità, ma non ebbe
il tempo di fare nient'altro prima che il suo avversario gli fosse a ridosso:
proseguendo la sua corsa, Omnimon sollevò di nuovo il braccio WarGreymon,
superò la guardia del mostro e, con un affondo magistrale, immerse la sua spada
fino all'elsa nel petto senza cuore di Galfmon!
Il tempo si fermò per un attimo. Tutti i bambini prescelti
e i Digimon erano rimasti come pietrificati ad ammirare lo spettacolare ultimo
colpo del loro campione. Galfmon rimase a guardare, assolutamente incredulo, la
lama che lo aveva trafitto, e gli stoici occhi celesti di Omnimon che non
avevano perso un briciolo della loro fierezza. Dopo un silenzio durato qualche
secondo, Galfmon gettò indietro la testa e proruppe in un grido spaventoso che
rimbombò per tutto il settore, mentre fasci di luce azzurra scaturivano dalla
ferita mortale che Omnimon gli aveva inflitto. Il cavaliere bianco estrasse la
spada dal torace del demone e la ritirò all'interno del proprio braccio, mentre
Galfmon incespicava verso di lui e mormorava le sue ultime parole.
"N-no... non sarebbe... dovuta... finire...
cosiiiiiì..."
Poi, l'enorme bestia si rovesciò su un fianco e crollò al
suolo con uno schianto colossale, il bagliore ferale dei suoi occhi che si
spegneva come le ultime braci di un incendio. Il suo corpo senza vita iniziò
immediatamente a dissolversi, a partire dalla coda, poi passando per le zampe
posteriori... e risalendo man mano... finchè anche la testa cornuta di Galfmon
non venne cancellata, e ogni vestigio di Apocalymon non scomparve per sempre
dal Mondo Digitale.
"E' finita. Questa volta lo abbiamo distrutto
davvero." commentò Taichi, osservando assieme ai suoi compagni gli ultimi
dati che si disperdevano al vento. Omnimon, davanti a loro, si ridusse di
dimensioni, brillò, e poi si scisse nuovamente in due Digimon: dove prima si trovava
il gigantesco cavaliere bianco, ora stavano Koromon e Tsunomon, con il fiato
corto, ma orgogliosi della vittoria.
"R-ragazzi... ce l'avete fatta..." mormorò
debolmente la voce di Leomon. Il guerriero-leone e gli altri Digimon
indipedenti si erano rialzati proprio in quel momento, giusto in tempo per
vedere Omnimon sferrare il colpo finale a Galfmon: molti di loro erano
indeboliti e barcollanti, ma la gioia per la vittoria dei loro amici superava
di molto la stanchezza.
"Leomon! Ogremon!" esclamò Jyou, volgendosi
verso il gruppo di Digimon. "Ragazzi, come state? Non mi sembrate proprio
in forma..."
Ogremon fece un movimento rotatorio con il braccio,
cercando di darsi un tono da duro. "Heh. Mi sento come se fossi stato
picchiato con un sacco di mattoni.. ma a parte quello non c'è male!"
Sora si volse al suo Digimon. "Scusa, Phoenixmon...
non è che potresti..."
"Certamente, Sora. CRIMSON FLAME!"
rispose l'enorme fenice con un sorriso benevolo, ripiegando le ali contro il
corpo per poi riaprirle in un turbine di fiamme rosse e violacee che si
posarono delicatamente sui corpi dei sette guerrieri digitali, penetrando
magicamente in essi e facendo rapidamente scomparire ogni dolore e ogni segno
della battaglia.
"E' incredibile... le mie funzioni... stanno tornando
al massimo dell'efficienza..." disse Andromon. Piximon ricominciò a
svolazzare come se nulla fosse successo, e Centarumon, Digitamamon e Meramon si
rialzavano completamente rinnovati. Fatto ciò, Phoenixmon richiuse le ali e, la
sua energia ormai esaurita, regredì alla sua forma In-Training, Yokomon, una
piccola palla rosa dai grandi occhi e con un fiore sulla sommità.
"Sei stata fantastica, piccola Yokomon..."
mormorò Sora, inginocchiandosi e abbracciando con gioia la piccola Digimon.
"Sono così orgogliosa di te..."
"E' stato il tuo amore per i tuoi amici, per la tua
famiglia, e per tutto questo mondo a darmi la forza di evolvere." rispose
Yokomon, rilassandosi nell'abbraccio della sua amica. "Sei tu quella a cui
vanno le congratulazioni, Sora... ci hai salvati tutti!"
"E' la verità." affermò Koushiro vedendo
l'espressione sbalordita sul volto della ragazza. "Se non fosse stato per
te, non avremmo potuto resistere a Galfmon, e Omnimon non avrebbe potuto
risvegliarsi. Per noi sarebbe stata la fine."
"Grazie infinite, Sora! Questa vittoria è tua!"
concluse Taichi tenendo in braccio l'esausto Koromon. Yamato, con Tsunomon tra
le braccia, annuì con un lieve sorriso.
Ricambiato il sorriso, la Digiprescelta dell'Amore si
incupì improvvisamente, e guardò con solennità il punto dove BlackWarGreymon
era caduto per salvarli dall'attacco di Galfmon. "Però... il merito va
soprattutto a BlackWarGreymon, e al suo eroico gesto... non meritava di finire
così..."
"BlackWarGreymon?" esclamò Leomon, sorpreso.
"Che... che cosa è successo mentre noi eravamo privi di sensi?"
Zudomon rispose tenendo gli occhi puntati sul terreno.
"BlackWarGreymon è venuto ad aiutarci in questa battaglia, e ha
sacrificato la sua vita per salvare le nostre da Galfmon..." Intorno a
lui, tutti i bambini prescelti e i Digimon avevano assunto un'espressione
solenne, e restavano in silenzio in segno di rispetto per il loro amico e il
suo grande gesto.
"E' stato grazie a lui che ci siamo salvati... e
abbiamo potuto vincere..." proseguì Lillymon, abbracciando la rattristata
Mimi per darle conforto. Leomon sospirò tristemente, vedendo la sua stessa
espressione dispiaciuta sui volti dei suoi compagni. Lentamente, il nobile
Digimon estrasse la spada dal fodero, raggiunse il punto in cui BlackWarGreymon
si era dissolto, e piantò la sua arma a lama in giù nel terreno, a mò di
lapide.
"Sei stato un guerriero coraggioso,
BlackWarGreymon." disse Leomon restando fieramente in piedi davanti al
memoriale, il vento nella criniera. "Che la tua anima possa riposare in pace."
Tutti i presenti si erano raccolti attorno alla spada di
Leomon, pregando ad occhi chiusi per il loro amico perduto. C'era tristezza, ma
anche una grande compostezza e dignità, oltre alla gratitudine per lo splendido
dono che il Digimon artificiale aveva fatto all'intero DigiWorld.
Fu Taichi a parlare, una volta che il minuto di silenzio
fu terminato. "Grazie di tutto, BlackWarGreymon. Non ti dimenticheremo
mai. Il tuo ricordo resterà sempre nei nostri cuori."
Poi, accadde qualcosa di imprevisto. Quando i bambini
prescelti e i Digimon sollevarono lo sguardo, un caldo raggio di sole squarciò
le nubi nere che ancora ricoprivano il cielo sopra la pianura desertica e si
posò delicatamente sul terreno, restituendogli il colore. Tutti alzarono lo
sguardo, stupefatti, e altri due raggi penetrarono la coltre di oscurità... e
poi altri... e altri ancora... finalmente, le nubi si squarciarono, permettendo
alla luce di tornare a splendere su quel settore che era stato ridotto ad uno
sterile deserto dalla nefasta presenza di Mephistomon. Con loro grande stupore,
i presenti videro una familiare figura serpentina discendere dal cielo, avvolta
in un radioso alone dorato.
"Digiprescelti." parlò la figura, con
voce pacata e regale che trasmetteva una grande sensazione di calma. "Il
Mondo Digitale dell'Est ha con voi un debito che non potrà mai saldare. Siete
riusciti a distruggere Galfmon, e l'equilibrio di questo mondo presto tornerà
alla normalità."
"A... Azulongmon?" mormorò Taichi, gli occhi
nocciola spalancati dalla meraviglia.
CONTINUA...
Note dell'autore: Bene. Fuori uno. Mephistomon/Galfmon ha
avuto quello che si meritava. Mi dispiace per quanto è successo a
BlackWarGreymon... ma purtroppo doveva essere fatto. E spero che abbiate
gradito la nuova evoluzione di Biyomon (che, in realtà, si era già vista di
sfuggita in un episodio di Digimon Tamers...) e il ritorno in scena di Omnimon!
Nel prossimo capitolo, vedremo la battaglia tra MaloMyotismon e il gruppo di
Daisuke, la battaglia che, nell'anime, avrebbe dovuto essere il climax della
serie...
Sfortunatamente, però, dopo un inizio spettacolare (parlo
della battaglia nella dimensione intermedia, e della Digievoluzione multipla),
lo scontro finale dell'anime è andato così:
MaloMyotismon: HAHAHAHAAAA! IL MONDO E' MIO!
Digiprescelti: No, perchè noi abbiamo I NOSTRI SOGNI e LE
NOSTRE SPERANZE!
(Puntano tutti i Digivice verso il cielo)
MaloMyotismon: Nooooo! Voi non paura di me! Io debole!
(Scompare)
Yamato: E per qualche assurdo motivo, io sono diventato un
astronauta...
Sora: E io una stilista...
Taichi: E tutte le famiglie sulla Terra hanno un
Digimon... Mah...
Toei: E vissero tutti felici e contenti! ^_^
Migliaia di fan di Digimon: ...(qualche minuto di silenzio) Urrà. -_- U
...
Cavolo, avevano proprio fretta di passare a Digimon
Tamers!
Ma questa volta... QUESTA VOLTA MaloMyotismon /
BelialVamdemon si redimerà con uno scontro degno di lui, all'ultimo respiro!
Per assistervi, non perdetevi il prossimo episodio di Digimon Adventure 02
Reload! A risentirci, e spero che il lavoro o lo studio riprendano bene per
tutti!
Capitolo 26 *** Per il nostro Mondo Digitale, Parte 2 ***
Digimon Adventure 02 Reload-26
Digimon Adventure 02
Reload
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Salve a tutti, colleghi e colleghe fan di
Digimon! Ripreso bene il tram-tram giornaliero, dopo queste belle festività di
Natale, Capodanno ed Epifania? Spero di sì... e spero che questo anno sia
propizio per tutti! Ormai siamo arrivati alla conclusione di questa storia, e
all'inizio di nuove avventure! Ora, Daisuke e i suoi compagni dovranno
affrontare il potente MaloMyotismon... riusciranno a mandare all'aria i suoi
piani di conquista?
Daisuke: E' quello che devi decidere tu in questo
capitolo! Non ci farai perdere, VERO?>_<
Justice: Ehm... beh, insomma... come dire... devi leggere
il capitolo per saperlo! Certo non ho intenzione di rendervi le cose troppo
facili... beh, sapete com'è, è il lavoro di un autore... e dal momento che i
miei corsi universitari riprenderanno la prossima settimana, ho tutto il tempo
che voglio per pensare a cosa farvi passare in questo capitolo... hehehee...
Miyako: Sigh... voi scrittori di fanfiction ci provate
gusto nel far stare noi personaggi e i vostri lettori sulle spine, eh? Vabbè,
passiamo oltre, e rispondiamo a KillKenny: sì, anche l'autore crede che
avrebbero potuto (e DOVUTO) fare molto meglio con quel finale. Mi ha assicurato
che MaloMyotismon sarà un avversario molto più pericoloso in questa storia, e
conoscendolo non faccio fatica a crederlo... Sgrunt... >:(
Hawkmon: Per quanto riguarda BlackWarGreymon... penso che
più avanti avrai la risposta alla tua domanda!
Armadillomon: Hey, Rika88! Già, neanche all'autore è
piaciuta quella parte... sinceramente, non vedo perchè ogni famiglia sulla
Terra dovrebbe avere un Digimon... e continuiamo a chiederci chi è stato così
idiota da proporre una simile cavolata, e chi è stato l'ancora più grande
idiota che l'ha approvata!
Justice: Per quello che concerne BlackWarGreymon... beh,
davvero, neanch'io avrei voluto farlo morire, ma allo scopo della storia era
necessario che fosse così! Hey, quanto meno non ho ucciso Leomon, cosa che
accade in OGNI serie di Digimon senza eccezione!
Leomon: Allora, vediamo un pò... nella prima serie vengo
ucciso da MetalEtemon verso la fine... nella seconda non ci sono proprio...
nella terza vengo ucciso, a circa due terzi, da Beelzemon... nella quarta la mia
'versione alternativa' KaiserLeomon viene uccisa da Lucemon... e nel film
X-Evolution muoio addirittura senza motivo... un record!
Justice: E poi si stupiscono del fatto che chiamo Leomon
'il Musashi Tomoe del Mondo Digitale'!
Iori: Ehm, torniamo a noi che è meglio... TopoMouse, siamo
contenti che tu abbia trovato buono il combattimento con Galfmon. L'autore
riserverà ad ogni personaggio un momento di gloria nel corso delle sue storie,
e Sora-san è stata semplicemente la prima, anche per preferenza personale
dell'autore.
Veemon: Grazie anche a Driger per i complimenti! Non ti
preoccupare per la tua fanfiction, tutte le evoluzioni che hai messo in scena
sono corrette, anche se per una di esse è ancora aperta la discussione nella
fandom di Digimon! Piuttosto, è l'autore che, in certi punti, si prenderà un pò
di 'licenze poetiche' in fatto di digievoluzioni! Grazie per i complimenti, e
speriamo che anche questa battaglia ti soddisfi!
Hikari: A Francesca Akira: grazie ancora per la tua
recensione e per tutti i tuoi validi suggerimenti! Noi Digiprescelti 02
torneremo in questo capitolo, e speriamo di fare una buona figura! Per il
resto, temo che ci sia un pò di confusione: allora, dopo questa fanfiction ci
saranno altre due storie dedicate UNICAMENTE alla prima e seconda serie
(Adventure 02), poi altre due dedicate unicamente alla terza serie (Tamers), e
un'altra dedicata unicamente alla quarta (Frontier): dopo di queste, scriverà
il crossover tra tutte e quattro le serie. Ryo apparirà definitivamente solo nelle
storie di Digimon Tamers, ma lo rivedremo in qualche flashback anche nel corso
delle nostre avventure... okay?;)
Justice: Rispondo io a Sora89: sono contento che l'ultimo
capitolo ti sia piaciuto... sapevo che avresti apprezzato l'apparizione di Phoenixmon
e il ritorno di Omnimon! Per quanto riguarda l'annosa questione Taiora vs
Sorato... beh, sai... in realtà, fino al famoso episodio di Natale, non mi è
mai importato particolarmente di chi sarebbe finito con chi. Credo di essere
diventato un Taiora proprio dopo aver visto quell'episodio, per quanto possa
sembrare assurdo. Non chiedetemi perchè, ma la coppia Yamato/Sora non mi ha mai
convinto, e probabilmente mai ci riuscirà. Detto questo, Sora89, rispetto
pienamente le tue opinioni come fan di Sorato... semplicemente, mi tengo sulle
mie. Credimi, e questo lo dico a tutti i fan di Sorato che stanno leggendo
questa storia, mi dispiace di usare una coppia che non ti piace, ma purtroppo,
come bene mi ha detto Francesca Akira in una sua e-mail, non posso accontentare
tutti su tutto, anche se mi piacerebbe.
Gatomon: E non farla tanto lunga! Ognuno usa la coppia che
gli piace, no?
Justice: Hai ragione, Gatomon... e ricordatevi che la
coppia migliore non è nè Taiora nè Sorato: è quella che piace a voi!
**********
"Il mondo degli adulti non è poi quel bel posto che
credi!" -- Gaw Ha Leccee, Heavy Metal L-Gaim
Capitolo 26 - Per il nostro Mondo Digitale, Parte 2
Con il fiato sospeso, i bambini prescelti e i Digimon
(Phantomon escluso) rimasero ad osservare l'alta figura di Myotismon che
avanzava verso di loro, un sorriso sardonico dipinto sul suo volto cupamente
attraente. Il Digimon vampiro fece un ampio gesto con il braccio destro,
facendosi svolazzare il lungo mantello nero e rosso dietro le spalle e
permettendo ad alcune volute di nebbia di avvolgersi attorno al suo corpo.
Sì, era proprio lui, Myotismon, esattamente come lo
ricordavano Daisuke, Takeru, Hikari, Patamon e Gatomon: vestito della sua
elegante giacca blu e stivali neri con le decorazioni a forma di teschio, la
maschera rossa attorno agli occhi e i lunghi capelli biondi ordinatamente
pettinati, l'ormai fin troppo familiare portamento nobile e spavaldo che
emanava un'aura di minaccia tutto attorno a lui, il terrificante Digimon che
aveva messo Odaiba a ferro e fuoco prima di essere sconfitto da WarGreymon e
MetalGarurumon era lì, davanti a loro, in qualche modo completamente rinnovato!
I suoi aguzzi canini sporgevano lievemente dal labbro superiore, e i suoi occhi
colmi di intelligenza diabolica scrutavano attentamente i Digiprescelti.
"Vedo che è cambiato molto nel vostro gruppetto,
bambini prescelti..." disse infine Myotismon, dopo aver dato un occhiata
al gruppo di ragazzi. Riconobbe Takeru e Hikari, ma i volti di Daisuke, Ken,
Miyako, Iori, e dei ragazzi stranieri gli riuscivano nuovi. "Dei nuovi
elementi si sono uniti alla compagnia, e la cosa non può che farmi piacere.
Questa battaglia decisiva si preannuncia decisamente interessante."
"Ma... ma... tu... tu..." balbettò Hikari,
ancora non del tutto ripresasi dallo sgomento. "Noi... ti avevamo
distrutto tre anni fa... durante la battaglia ad Odaiba... come... come puoi
essere ancora vivo?"
Myotismon si voltò verso la Digiprescelta della Luce,
gelandola con il suo sguardo di falco. "Sarò ben lieto di rispondere a
questa domanda, ottava bambina prescelta... dato che questa spiegazione sarà
l'ultima cosa che sentirete in vita vostra." Iniziò, con tutta calma.
"In realtà, quello che tu dici è vero. Io, in effetti, SONO stato
distrutto quella volta. Tuttavia, c'è una cosa che dovreste sapere di me... e
cioè che io non mi muovo mai senza avere pronto un piano di emergenza. E quando
sono entrato nel vostro mondo per conquistarlo, mi ero già preparato ad ogni
eventualità... compresa quella della mia sconfitta."
"Ma davvero?" risuonò la voce burbera di
Crabmon. "Allora illuminaci, genio, e dicci come hai fatto a tornare dopo
essere stato cancellato!"
Divertito dall'impazienza del Digimon crostaceo, Myotismon
indicò con un dito i frammenti di cristallo sparsi sul pavimento vicino al
corpo inerte di Oikawa.
"Lo vedete quel cristallo? Quello è un frammento di
Ore-Digizoid, un rarissimo minerale che si trova unicamente nei cinque Mondi
Digitali, come il Chrome-Digizoid... La sua caratteristica principale è la
capacità di conservare i dati perfettamente intatti per un tempo virtualmente
illimitato. Voi, nel vostro mondo, non usate i floppy e i CD-Rom per conservare
i dati che vi servono? Per noi Digimon vale la stessa cosa... essendo fatti di
dati, in teoria basta trovare un recipiente adatto per riversarvi un frammento
di noi stessi." spiegò Myotismon. "E' per questo motivo che, molto
prima di dare inizio al mio piano per entrare nel Mondo Reale, avevo fatto
cercare da un ristretto gruppo di miei servitori un frammento di questo raro
materiale."
"Cosa?" esclamò Gatomon rabbiosamente. "Io
e Wizardmon non sapevamo niente di tutto questo!"
Il vampiro osservò con sufficienza la sua ex-servitrice.
"Ma è ovvio, Gatomon... se si fosse saputo che stavo prendendo simili
precauzioni, si sarebbe capito che la mia sconfitta era un'eventualità
possibile, e tutti coloro che avevano qualcosa contro di me... come te, giusto
per fare un esempio... si sarebbero subito adoperati per mandare all'aria il
mio piano di copertura. Ovviamente, all'epoca non potevo sapere che tu fossi la
partner dell'ottava bambina prescelta... quindi, col senno di poi, ho fatto
doppiamente bene a celarti questa parte dei miei piani..."
Gatomon accolse questa spiegazione stringendo i denti e
soffiando per l'irritazione.
Ignorandola, Myotismon proseguì con la sua spiegazione.
"Una volta trovato un frammento di Ore-Digizoid, ho eliminato tutti i
Digimon che facevano parte del gruppo di escavazione... giusto per
sicurezza." I Digiprescelti ebbero un moto di disgusto all'ammissione,
anche per l'assoluta noncuranza con cui Myotismon stava parlando dei suoi
crimini. "A quel punto, ho trasferito una piccola parte dei miei dati nel
frammento stesso, in modo che si conservassero. Certo, questo ha comportato una
lieve diminuzione del mio potere... ma i vantaggi superavano di gran lunga gli
inconvenienti! La seconda fase del mio piano è scattata quando sono entrato nel
Mondo Reale."
"Cioè? Parli di Oikawa-san, non è vero?" chiese
Iori, gettando una rapida occhiata all'uomo riverso sul pavimento.
"Sì, ragazzino... diciamo pure di sì..." rispose
il vampiro, seguendo lo sguardo del giovane Digiprescelto. "Quando sono
stato sconfitto dopo aver assunto la mia forma Mega, VenomMyotismon, il mio
spirito non è stato trascinato nella Dark Area come di solito accade ai Digimon
malvagi... per il semplice fatto che non c'era nessuna Dark Area. E questo mi
ha consentito di rimanere nel vostro mondo come spirito ed entrare in un...
'vascello', per così dire... una persona il cui cuore era stato appesantito
dall'angoscia e dalla disperazione."
Miyako sollevò le sopracciglia, squadrando il Digimon
vampiro da dietro le lenti dei suoi occhiali. "Angoscia e disperazione? In
che senso?"
"Mia cara ragazza, sembri non renderti conto di come
vivano in realtà molte persone nel tuo mondo..." rispose Myotismon,
incrociando le braccia sul petto. "Sogni infranti, desideri
insoddisfatti... così tante persone vivono scontente di quello che hanno, e
vorrebbero di più senza poterlo ottenere. Trascinano la propria esistenza
sognando quello che non sarà mai alla loro portata, e la vita di tutti i giorni
sembra loro vuota e futile. Questo porta ad infelicità e apatia... sentimenti
che io posso sfruttare per entrare nelle loro menti e impossessarmi della loro
volontà... come ho fatto con lui!". Con un sogghigno, il Digimon vampiro
indicò Oikawa.
"Ma certo..." mormorò Iori. "Il suo
desiderio di vedere DigiWorld..."
"Proprio così." proseguì Myotismon. "Quello
sciocco era il soggetto ideale per fare da vascello per il mio spirito, così
gli ho proposto di accogliermi in lui in cambio della possibiltà di vedere il
Mondo Digitale... e lui ha accettato senza pensarci su due volte. Guidato dalla
mia volontà, Yukio Oikawa è stato in grado di creare Arukenimon e Mummymon, i
due Digimon che ormai conoscete bene."
La donna-ragno strinse i denti, guardando Myotismon con
gli occhi pieni di desiderio di vendetta. "In altre parole... noi e il
signor Oikawa non eravamo che pedine nel tuo folle piano!"
"Huhuhuu... non essere così rigida, Arukenimon... in
fondo è stato grazie al tuo contributo se il cristallo contenente i miei dati è
stato ritrovato! Ovviamente, non senza che io, tramite Oikawa, programmassi la
sua locazione nella vostra memoria." Myotismon rispose alle accuse di
Arukenimon con distacco.
"Ma certo, dovevamo capirlo prima..." ringhiò
Mummymon, sbattendosi il pugno destro nel palmo della mano sinistra. "Noi
abbiamo localizzato quel cristallo, e lo abbiamo spedito nel Mondo Reale
tramite un Digiport... credendo che fosse una chiave per consentire l'accesso a
DigiWorld!"
Myotismon alzò le spalle. "Anche quella era
un'informazione programmata. Non volevo certo che si scoprisse cosa contenesse
in realtà, no?"
"Però, in tutto questo, cosa c'entra il
Digivice?" chiese repentinamente Veemon. "Una volta ricevuto il
cristallo, non potevi ricombinare il tuo spirito con i tuoi dati senza tante
cerimonie?"
"Mio piccolo e ingenuo amico..." sospirò
Myotismon con aria falsamente dispiaciuta. "La tua ignoranza mi sorprende.
No, il ricongiungimento tra il mio spirito e i miei dati non poteva avvenire
nel Mondo Reale, ma solo nel Mondo Digitale o in una dimensione affine."
Fece vagare il suo sguardo per l'immensa sala giusto per mostrare un esempio di
cosa intendeva, poi proseguì. "A questo scopo, ad Oikawa serviva un
Digivice per aprire il portale della Highton View Terrace... e da quanto avevo
appreso dalle mie ricerche passate, c'era un solo Digimon che potesse crearlo
per me."
"Daemon..." mormorò Ken, gli occhi ridotti ad
una fessura. Myotismon annuì, compiaciuto per la risposta.
"Esatto, Ichijouji. Proprio Daemon. E qui è entrata
in gioco un'altra abilità che avevo programmato nei miei due riluttanti
servitori... quella di aprire dei varchi nel firewall che separava DigiWorld
dalla Dark Area." Il Digimon vampiro rivolse un sogghigno ai due Digimon
artificiali, che si limitarono a ricambiarlo con uno sguardo assassino.
"E il resto viene da sè... assieme ad un particolare
che non avevi previsto: liberando Daemon, Arukenimon e Mummymon hanno liberato
anche Mephistomon... o meglio, i dati di Devimon che io ho incorporato in
Chimeramon, e lo spirito di Apocalymon che ha sfruttato quel varco per tornare
a DigiWorld..." esclamò Ken, pieno di indignazione.
"Ad ogni modo, era solo Daemon che ti
serviva..." proseguì Daisuke, inquadrando a sua volta Myotismon con uno
sguardo feroce. "Una volta che Ken si è trovato nelle sue mani, hai
mandato il tuo servitore ad estorcere a Daemon il Digivice con la
minaccia..." Lo sguardo del nuovo leader si spostò su Phantomon, che
fluttuava al lato del suo signore e padrone. "...e poi Arukenimon e
Mummymon, liberati nel frattempo dal controllo di Mephistomon, te lo hanno
portato su un piatto d'argento!"
"Un bel piano complesso..." commentò Catherine.
"Sì, questo non lo posso negare... ma ogni rischio
era stato accuratamente calcolato, dopo tutto. Anche l'imprevisto Mephistomon
mi è servito a qualcosa, in fondo, visto che vi ha portato, almeno
temporaneamente, a concentrarvi unicamente su di lui ignorando le mie
mosse." rispose Myotismon, guardando negli occhi la Digiprescelta
francese, che sostenne il suo sguardo glaciale. "Voi come dite, sulla
Terra? Chi non risica, non rosica."
Poi, il vampiro fece un passo in avanti, e il suo mantello
cominciò a svolazzare sospinto da un vento magico giunto da chissà dove, mentre
la nebbia verdognola che occupava la sala si raccoglieva attorno al suo corpo.
"Ed ora, grazie all'inconsapevole aiuto di quello sciocco di Oikawa... non
solo il ricongiungimento tra i miei dati e il mio spirito è avvenuto, ma i
sentimenti negativi del mio 'vascello' mi hanno fornito abbastanza energia da
digievolvere alla mia forma Mega!" esclamò Myotismon, la voce che iniziava
ad assumere un timbro più cavernoso. Attorno al suo corpo si stava raccogliendo
una enorme quantità di energia, che i Digimon percepirono per istinto,
mettendosi in posizione di combattimento.
Fu Takeru a farsi avanti, per nulla impressionato dalle
parole del Digimon malvagio. "E a cosa ti servirà? Tre anni fa siamo pure
riusciti a sconfiggerti quando sei diventato VenomMyotismon! Perchè non
dovremmo riuscire a fare la stessa cosa ora?" lo sfidò.
La risposta di Myotismon non fu quello che Takeru si era
aspettato. Il Digimon vampiro chiuse gli occhi, incurvò ulteriormente le
labbra, e sghignazzò, un suono basso e cupo che fece gelare il sangue al
Digiprescelto della Speranza. "Huhuhuhuuu... sciocco ragazzo, davvero
credevi che quella bestia senza cervello fosse la massima espressione del mio
potere? Quella forma mi serviva soltanto per cibarmi delle persone intrappolate
nel centro conferenze, in modo da acquisire ulteriore energia e raggiungere
così la mia VERA forma Mega!" esclamò, sollevandosi minacciosamente in
aria.
Patamon sobbalzò alla rivelazione, come del resto fecero
praticamente tutti i presenti. Il piccolo mammifero alato si sollevò in volo
dal berretto di Takeru, rimanendo comunque a pochi centimetri sopra di esso.
"Che... che cosa? Tu... hai una forma Mega superiore?"
"Proprio così, mocciosi prescelti!" rispose
Myotismon con una terribile risata. "Peccato che non abbiate potuto essere
testimoni del suo devastante potere tre anni fa, ma non importa... ora vi
rifarete ampiamente! Osservate dunque il volto di colui che vi distruggerà! Myotismon...
Ankoku shinka..."
L'innaturale nebbia verdastra che riempiva la sala si
raccolse attorno al corpo del vampiro come aspirata da un vortice, e avvolse
Myotismon in una spirale che salì fino al soffitto e cominciò a girare sempre più
violentemente, proiettando raggi di energia azzurri per ogni dove. Allarmati, i
bambini prescelti e i Digimon indietreggiarono, portandosi fuori dal raggio
d'azione dei venti impetuosi e facendosi scudo con le braccia. L'inquietante
sala venne avvolta da una malata luminescenza bluastra, e la nebbia iniziò a
condensarsi in una figura solida proprio nel punto in cui Myotismon si trovava
pochi istanti prima. Daisuke sobbalzò allarmato quando un'enorme figura prese
corpo davanti agli occhi suoi e dei suoi amici, e si erse in tutta la sua
ragguardevole statura, sprigionando una raggelante aura di energia negativa:
Myotismon si era trasformato in un bizzarro e grottesco Digimon simile ad un
perverso incrocio tra un robot e un demone. Alto circa quindici metri, era
completamente coperto da una corazza grigio-azzurrina decorata di viola in
alcuni punti: le gambe, relativamente lunghe ed esili, erano ulteriormente
protette da un paio di ginocchiere simili alla maschera bianca e nera di
Piedmon, e le anche presentavano un paio di segni rossi trasversali. La parte
di armatura che ricopriva la vita e l'inguine del nuovo Digimon assomigliava al
volto di un qualche infernale uccello rapace, e da essa si dipartiva un corpo
esile che si ingrossava nuovamente in corrispondenza del petto. Il pettorale
era colorato di viola nella sua parte inferiore, sulla quale era inciso un
pipistrello rosso dalle ali spiegate: il simbolo di Myotismon. Le spalliere
dell'armatura ricordavano parecchio un paio di orrende fauci serrate, con la
mascella superiore viola che presentava tre occhi posti sui vertici di un
immaginario triangolo. Le braccia del mostro erano esili, ma si inserivano in
un paio di enormi bardature dall'orlo affilato che facevano da avambracci, e
terminavano con quattro lunghi artigli viola disposti a mò di tenaglia: la
nuova forma di Myotismon non sembrava avere mani di sorta. Un paio di enormi
ali di acciaio viola era spalancato dietro la schiena e connesso ad uno strano
dispositivo anch'esso viola, simile ad una specie di propulsore e decorato a
sua volta con una maschera bianca e nera. Una lunga coda segmentata si agitava
dietro il nuovo Digimon. Infine, la testa sproporzionatamente piccola rispetto
al corpo era quella di Myotismon, con tanto di maschera rossa, ma l'espressione
di calma glaciale del vampiro aveva lasciato posto ad una orrenda smorfia di
odio e pazzia, i suoi occhi erano privi di pupille, e i suoi biondi capelli
erano selvaggiamente spettinati. Emettendo un getto di gas nocivo scarlatto
dall'interno delle sue ali, il nuovo Digimon atterrò e si mise in guardia.
Myotismon è evoluto al suo livello più alto, e il mondo
ora trema dinnanzi al suo potere, in grado di oscurare il sole! Pare che tragga
potere dalla paura e dell'angoscia delle sue vittime, e sia in grado di
manipolarle suscitando illusioni particolarmente vivide. Chiunque resista ai
suoi sortilegi, verrà comunque distrutto dai suoi attacchi speciali, Crimson
Mist e Screaming Darkness!
(Nota dell'autore: Ho descritto l'aspetto di
MaloMyotismon... Ho descritto il suo aspetto! Non ci posso credere! Ce l'ho
fatta! Ahem... comunque, per chi non lo sapesse, 'Belial', nell'Apocalisse di
Giovanni, è il nome dell'incarnazione di Satana durante la Fine del Mondo.)
Phantomon si fece avanti, chinando il capo davanti al
colosso robotico che ora torreggiava davanti ai Digiprescelti.
"Bentornato, mio signore. Attendevo con ansia il suo ritorno. Ora entrambi
i mondi si inchineranno al suo potere."
MaloMyotismon guardò per qualche secondo il suo servitore,
sorridendo compiaciuto per la dimostrazione di servilismo. Con un sorriso
malvagio stampato sul suo spaventoso volto, gli parlò, la voce trasformata in
un rombo di tuono. "AH... QUALE SENSAZIONE DI POTENZA... HAI FATTO UN
OTTIMO LAVORO, PHANTOMON, E LA TUA RICOMPENSA NON TARDERA' AD ARRIVARE... PRIMA
PERO', VORREI OCCUPARMI DI UNA FACCENDA RIMASTA IN SOSPESO TRE ANNI
FA...". Con gesti lenti, misurati e accuratamente calcolati in modo da
causare quanta più impressione possibile, MaloMyotismon si volse verso gli sbalorditi
bambini prescelti, che erano rimasti sorpresi da questa inaspettata evoluzione.
Con sua grande delizia, lesse la paura negli occhi di alcuni di loro. Sentivano
il potere del loro avversario, e sapevano che non c'era via d'uscita da quel
posto... era chiaro che molti di loro avevano già abbandonato ogni speranza!
Gli unici che non sembravano particolarmente spaventati erano quel ragazzino
dalla giacca blu decorata con le fiamme rosse (che al vampiro ricordava, in
maniera non esattamente gradita, il leader del gruppo precedente...), il
ragazzo americano, e l'elegante ragazzina bionda vestita di rosso. Beh, non
sarebbero stati comunque un problema... in fondo, cosa potevano fare soltanto
in tre contro di lui...
Proprio mentre stava per fare il primo passo verso i suoi
nemici...
"Spider Thread!" Alcuni fili di seta
appiccicosa si avvolsero attorno alle sue gambe, costringendolo a volgere
l'attenzione ad Arukenimon e Mummymon: i due Digimon artificiali erano in piedi
davanti ad Oikawa con fare difensivo, e i loro sguardi mentre avanzavano verso
MaloMyotismon erano furiosi e indignati. Chiaramente, non avevano digerito il
fatto di essere stati usati come pedine...
"Non ti dimenticherai di noi, vero,
MaloMyotismon?" ringhiò Arukenimon, rimettendosi in guardia e sfoderando
gli artigli delle mani. Al suo fianco, Mummymon aveva già caricato il fucile, e
lo stava puntando verso la testa scoperta del mostro.
Divertita dal loro tentativo, la nuova forma Mega di
Myotismon dissipò i fili di seta sulle sue gambe con un semplice gesto della
mano. "MA GUARDA UN PO'... I DIGIMON CHE IO STESSO HO CREATO ADESSO HANNO
DECISO DI RIVOLTARSI CONTRO DI ME... PERCHE' DOVRESTE FARE UNA COSA TANTO
STUPIDA E INSENSATA? DOPOTUTTO, NEL NUOVO ORDINE CHE IO CREERO', POTREBBE
ESSERCI UN POSTICINO ANCHE PER DELLE PEDINE SACRIFICABILI COME VOI!"
La risposta di Mummymon fu un colpo di fucile che proiettò
una scarica di energia bianca contro MaloMyotismon. Per nulla preoccupato, il
demone cibernetico alzò un braccio artigliato e bloccò il colpo, che si dissipò
inutilmente contro la protezione dell'avambraccio, prima di proseguire il suo
discorso. "OOOOH, MA QUALE GRINTA... PECCATO CHE NON VI SERVIRA' A
NULLA..."
"Rispondo alla tua domanda, ammasso di bulloni!"
esclamò la donna-ragno. "Il perchè ci opponiamo a te è molto semplice:
perchè non era QUESTO quello che volevamo! Noi volevamo che il signor Oikawa
potesse vedere DigiWorld e realizzare così il suo sogno di bambino... e
volevamo poter vivere anche noi lì, come tutti gli altri Digimon che popolano
quella terra! Noi volevamo essere liberi, non dei burattini in mano ad un folle
come te!"
Senza perdere quel sogghigno derisorio, MaloMyotismon
accostò lievemente la testa alla sua ex-servitrice, come se non avesse sentito
bene. Un attimo dopo, esplose in una terribile risata che ebbe l'effetto di
terrorizzare ulteriormente i già sconvolti Digiprescelti, mandando loro dei
brividi gelidi lungo la spina dorsale. "HAAAHAHAHAHAHA! VOI... PROPRIO
VOI... VOLETE FARMI CREDERE CHE VOLEVATE ESSERE LIBERI!? QUESTA E' DI GRAN
LUNGA L'ASSURDITA' PIU' COLOSSALE CHE IO ABBIA MAI SENTITO! VI DEVO RICORDARE
CHE VI HO PROGRAMMATO IO? E CHE HO PROGRAMMATO ANCHE TUTTO CIO' CHE SAPEVATE SU
DIGIWORLD, COME RITROVARE IL MIO CRISTALLO, COME APRIRE UN PORTALE VERSO LA
DARK AREA... POVERI IMBECILLI ILLUSI, VOI NON SIETE ALTRO CHE MIE CREAZIONI...
TUTTO QUELLO CHE VI RIGUARDA ALTRO NON E' CHE UN AMMASSO DI ISTRUZIONI DA ME
PROGRAMMATE, E IL VOSTRO DESTINO ERA DECISO FIN DA PRIMA CHE NASCESTE!"
"NON E' VERO!" protestò Mummymon, avanzando
coraggiosamente verso la creatura diabolica e caricando di nuovo il suo fucile.
"I miei sentimenti per Arukenimon-chan non sono una tua costruzione! Sono
veri, io li sento dentro di me, e tu non hai programmato proprio nulla di
essi!"
"Hey, Mummymon, aspetta un momento!" esclamò
Daisuke, correndo a fianco del Digimon mummia assieme a Veemon. "Non
vorrai mica affrontarlo da solo? Lascia che ti dia una mano... HEY!"
Si interruppe quando Mummymon gli afferrò la spalla e lo
spinse via, mandandolo a sedersi per terra.
"Dai!" esclamò Veemon, andando ad assicurarsi
che il suo amico stesse bene prima di fulminare Mummymon con uno sguardo
indignato. "Hey, che razza di idee ti vengono? Dai stava solo cercando di
aiutarti!"
"Queste sono cose che non ti riguardano,
Digi-moccioso! Stanne fuori!" rispose bruscamente il Digimon non-morto.
Veemon mise il broncio, mentre Daisuke si rialzava massaggiandosi poco
elegantemente il fondoschiena ammaccato e borbottando qualcosa riguardo la
'delicatezza' di Mummymon.
L'espressione indignata di Arukenimon era passata di
scatto alla sorpresa. Ignorando del tutto quell'irritante nomignolo che ormai
si era rassegnata a sentirsi addosso, la donna-ragno rivolse uno sguardo
stupito al suo partner, che continuava a tenere il fucile puntato verso
MaloMyotismon. Proprio lui, quell'imbranato di Mummymon, aveva il coraggio di
opporsi così apertamente a quella terrificante mostruosità? Proprio lui che di
solito subiva così docilmente gli sbalzi d'umore e le arrabbiature della donna-ragno?
Decisamente, quello era un lato di Mummymon che non aveva mai visto...
MaloMyotismon, tuttavia, non era altrettanto
impressionato, e rispose alla sfida di Mummymon con una risata gutturale.
"HUHUHUU... MA DAVVERO LA PENSI COSI'? PERCHE' NON FACCIAMO UNA
PROVA?". Prima che il Digimon mummia potesse iniziare a chiedersi cosa
stava accadendo, MaloMyotismon si era già voltato verso Arukenimon, e le fauci
che aveva al posto delle spalliere si erano spalancate con un ringhio
agghiacciante, emettendo un paio di getti di nebbia acida del colore del
sangue, dritti verso la donna-ragno!
"CRIMSON MIST!"
Arukenimon spalancò gli occhi in preda al panico, mentre
la sua visuale veniva ostruita in un lampo dalla nebbia cremisi: non aveva modo
di schivare quei velocissimi colpi! Non poteva fare altro che chiudere gli
occhi e pregare che non durasse troppo a lungo...
"ARUKENIMOOOOON!"
L'urlo disperato di Mummymon squarciò l'aria, prima che
Arukenimon venisse bruscamente spinta via dal suo complice. Con un grugnito,
Arukenimon venne sbalzata fuori dalla linea di fuoco e atterrò sulla schiena
alcuni metri più in là. Sfortunatamente, però, Mummymon non ebbe la stessa
fortuna...
Per salvare la sua collega, il Digimon mummia si era
infatti offerto come bersaglio al suo posto, e non potè fare nulla per schivare
i globi di nebbia corrosiva che lo raggiunsero, avvolgendolo in un abbraccio
mortale! Sotto gli occhi sconvolti di tutti i presenti, Mummymon lanciò un
tremendo urlo di dolore e venne scagliato sul pavimento di marmo bianco, mentre
i suoi dati già cominciavano ad essere cancellati. Riuscì a malapena a fare
appello alle sue forze residue per alzare una mano verso Arukenimon e
rivolgerle un ultimo sorriso...
"Aru... keni... mon... chan..."
Poi, il suo corpo si dissolse completamente.
Un silenzio di tomba calò sulla sala. Gli occhi di tutti i
Digiprescelti erano spalancati, e fissavano con orrore il luogo dove Mummymon
era scomparso.
"L'ha... l'ha... u-ucciso..." Rosa riuscì, dopo
qualche eterno secondo, a raccogliere abbastanza presenza di spirito da
balbettare queste parole, tremando di terrore sotto lo sguardo implacabile di
MaloMyotismon. Da parte sua, il vampiro cibernetico sghignazzò crudelmente,
divertito dal sacrificio di Mummymon.
"E' VERO, AVEVA RAGIONE... QUEI SENTIMENTI ERANO
PROPRIO SUOI, DATO CHE IO NON AVREI MAI PROGRAMMATO STUPIDAGGINI SIMILI IN UN
MIO SERVITORE!". Rise della battuta, poi rivolse i suoi occhi
fiammeggianti ad Arukenimon, che era ancora ferma lì, ad occhi sgranati.
"ALLORA, ARUKENIMON? SPERO CHE TU TI RIVELERAI PIU' INTELLIGENTE DI
LUI..."
La donna-ragno quasi non udì la domanda. Continuava ad
osservare il punto in cui Mummymon si era dissolto, provando una strana,
orrenda sensazione di vuoto che cresceva dentro di lei. Come se improvvisamente
qualcosa fosse venuto a mancare. Impossibile! Lei non poteva provare questi
sentimenti...
...o sì?
E se davvero non poteva provarli... allora come mai il
pensiero che non avrebbe mai più assistito alle buffonate di Mummymon... che
non avrebbe più visto quel sorriso scemo dipinto sulle sue labbra... le faceva
apparire tutto così insopportabile? Mai più... le stesse parole la colpirono
come un macigno, una volta che si rese pienamente conto di cosa volevano dire.
Quasi senza capire quello che lei stessa faceva, la donna-ragno strinse i denti
con rabbia e si girò verso MaloMyotismon.
"Tu... tu..." sibilò Arukenimon, per poi
esplodere in un ringhio inferocito. "...ME LA PAGHERAI!"
Con uno scatto repentino, Arukenimon si lanciò a tutta
velocità contro MaloMyotismon, sfoderando gli artigli e spiccando un balzo
altissimo che quasi raggiunse il torace della creatura diabolica. Ma anche
questo disperato tentativo di opposizione fu accolto da un ghigno divertito.
"MA GUARDA... E DIRE CHE SEI SEMPRE STATA IL CERVELLO
DEL DUO... MI DELUDI, ARUKENIMON, MA IN FONDO NON HO PIU' BISOGNO DI TE! SCREAMING
DARKNESS!" esclamò MaloMyotismon, aprendo a dismisura la bocca armata
di zanne, come un serpente in procinto di ingoiare un uovo, e sparò dalla gola
un raggio di pura oscurità che solcò l'aria e trafisse il Digimon aracnoide in
pieno petto, strappandole un gemito di dolore mentre il suo corpo e le sue
articolazioni venivano pervasi da un gelo insopportabile. L'impeto del colpo
interruppe la carica furiosa di Arukenimon e la sbalzò indietro, facendola
volare per un breve tratto e atterrare pesantemente sul freddo pavimento di
marmo bianco. La donna-ragno fece un ultimo, debole tentativo di rialzarsi, poi
si arrese al suo destino ormai incombente, afflosciandosi a terra.
"TSK... HO SEMPRE ODIATO I MARTIRI..." commentò
il demone cibernetico.
"Anche... anche Arukenimon..." riuscì a
mormorare Derek, sconvolto dalla scena a cui aveva appena assistito.
MaloMyotismon aveva distrutto così, senza pensarci su due volte, due Digimon
che aveva creato per nessun altro scopo che per essere i suoi burattini!
"Arukenimon!" esclamò Hikari, correndo a fianco
della donna-ragno morente accompagnata da Gatomon, Daisuke, Veemon, Ken,
Wormmon, Iori e Armadillomon. Quando giunsero, i ragazzi videro con orrore una
enorme 'macchia' di energia nera, simile ad una chiazza di petrolio, che
invadeva quasi tutto il lato destro del torace di Arukenimon. Il suo respiro
era roco e affannoso, e ci voleva poco per capire che era alla fine.
Nonostante tutto, Arukenimon trovò ancora la forza di
aprire gli occhi e rivolgere un sorrisetto ironico ai ragazzi prescelti.
"Ugh... heh, ma guarda un pò... siamo stati nemici... per così tanto
tempo... e ancora voi vi preoccupate... per me... L'ho sempre detto... che voi Digi-mocciosi...
non avete tutte le rotelle a posto... Si, certo, come no... ho proprio il
diritto di parlare... io che mi sono lanciata... senza pensarci... verso quel
verme..." mormorò, sghignazzando della cupa ironia della situazione.
Daisuke scosse la testa. "Non dire così, Arukenimon!
Quello che hai fatto... e quello che ha fatto Mummymon... è quello che avrei
fatto anch'io per ognuno dei miei amici! E che, ne sono convinto, avremmo fatto
tutti!" esclamò, inginocchiandosi vicino a lei.
Sentendo ormai che i propri dati erano sul punto di essere
cancellati, Arukenimon raccolse tutto il fiato che le era rimasto, e parlò a
Daisuke. "Okay, ragazzino... ascoltami bene... se c'è qualcuno... che può
fermare quel dannato... quelli siete voi! Ci siamo... capiti?" Riuscì a
dire, ogni parola più stentata e più flebile della precedente. "Voi...
siete l'ultima speranza... di DigiWorld... sconfiggete MaloMyotismon... ve lo
chiedo... per favore..."
Mentre Ken, Iori, Hikari e i loro Digimon sembravano troppo
sconvolti per dire anche solo una parola, Veemon si fece avanti, afferrando la
mano di Arukenimon tra le sue zampine anteriori. "Te lo promettiamo,
Arukenimon! Abbi fiducia in questo, noi trionferemo!"
"Sconfiggeremo questo vigliacco che ha manipolato voi
e Oikawa-san... e salveremo DigiWorld!" proseguì Daisuke con tono
insolitamente solenne. Per quanto lo addolorasse ammetterlo, si rendeva conto
che per Arukenimon non c'era più speranza, e che la cosa migliore che potesse
fare era rendere i suoi ultimi momenti il più sereni possibile. La donna-ragno,
con un ultimo cenno del capo, chiuse gli occhi, e le forze abbandonarono del
tutto il suo corpo.
"Heh... grazie... ragazzi... Mummymon... sto...
arri... van... do...". Mormorò, dissolvendosi nel nulla un istante dopo
sotto gli occhi rattristati dei prescelti.
In silenzio, Daisuke si alzò in piedi e si voltò
minacciosamente verso MaloMyotismon, mentre le ultime stringhe dei dati di
Arukenimon volavano via e si disperdevano. Sorprendentemente, anche Catherine e
Michael si fecero avanti, pronti ad aiutare Daisuke nella sua battaglia. Ma gli
altri Digiprescelti erano rimasti al loro posto, sconvolti dalla misera fine
dei due servitori di MaloMyotismon, e troppo spaventati da quanto era successo
per muovere un solo passo.
"MaloMyotismon... sei rimasto spregevole come quando
ti ho visto per la prima volta alla Tokyo Tower..." ringhiò Daisuke,
stringendo i pugni. "Con quale coraggio hai osato approfittare dei
desideri di Oikawa-san per portare a termine il tuo folle piano? Non sei altro
che uno sporco vigliacco!"
Il vampiro cibernetico fece una breve risata gutturale.
"VIGLIACCO, DICI? IO PREFERIREI DEFINIRMI... UNO CHE GIOCA PER VINCERE! E
NEL CASO NON L'ABBIATE CAPITO, LA VITTORIA E' GIA' IN MANO MIA! DATE UN'OCCHIATA
AI VOSTRI AMICI, E GUARDATE CON QUALE INCREDIBILE ARDIMENTO SI PREPARANO AD
AFFRONTARE QUESTA BATTAGLIA!"
Catherine sbattè gli occhi un paio di volte, confusa,
prima di girarsi verso gli altri ragazzi stranieri. "In che senso, pardonne
moi... Eh? Ma... ma cosa..." esclamò, colta di sorpresa alla vista di
Derek e Rosa che tenevano lo sguardo fisso verso il terrificante volto del
gigantesco demone, le facce contorte in espressioni di estrema paura e orrore.
Sembravano talmente presi dal panico che non si accorgevano neanche dei loro
Digimon, tutti ancora a livello Rookie, che tentavano in qualche modo di
scuoterli e chiamarli.
"Avanti, Derek! Datti una smossa! Non ti sarai fatto
intimorire da quell'ammasso di metallo!" esclamò Crabmon, tirando la gamba
dei calzoncini del suo partner con la sua chela più grande. Niente da fare. Il
ragazzo australiano continuava a restare pietrificato dalla paura, e a
mormorare qualcosa che Crabmon non riusciva a sentire. "E... e a cosa... a
cosa servirebbe combattere? Lui... ormai siamo in suo potere!"
"Non possiamo... non possiamo combattere...
Gotsumon..." gemette Rosa, pallida in volto. Alla sua paura per la
situazione in cui si trovavano si aggiungeva il fatto che era sconvolta, più di
ogni altro membro del gruppo, per aver assistito alla fine di Arukenimon e
Mummymon.
Ken, Hikari, Takeru, Iori e Miyako non erano in condizioni
migliori. Tutti loro erano impalliditi e stavano fissando in preda all'orrore
la colossale figura di MaloMyotismon che si avvicinava, anche se Ken cercava di
farsi più coraggio degli altri.
"Takeru! Takeru, ti prego, riprenditi!" disse
Patamon, svolazzando disperatamente attorno al suo compagno. "Dobbiamo
affrontare questo mostro... se non lo fermiamo, entrambi i mondi cadranno in
mano sua! Ti prego, devi farmi digievolvere!". Ma il ragazzino biondo
scosse lentamente la testa, rifiutandosi di ascoltare il piccolo mammifero
alato.
"E' inutile... è tutto inutile... Anche se per
qualche miracolo dovessimo vincere... non possiamo più uscire da qui... che
senso avrebbe combattere?" mormorò, sorprendendo Daisuke con il tono di
sconfitta con cui parlava. Il Digiprescelto della Speranza... aveva abbandonato
ogni speranza?
Mentre Daisuke e i due internazionali superstiti
osservavano sbalorditi la scena dei loro compagni terrorizzati, MaloMyotismon
esplose in un'altra risata, che fece vibrare le pareti e il pavimento della
sala. "HAHAHAHAHAAA! AVETE VISTO? LA NATURA DI QUESTA DIMENSIONE
INTERMEDIA IN CUI CI TROVIAMO INTENSIFICA LA PAURA E LA DISPERAZIONE, I SENTIMENTI
CHE IO TUTTORA USO PER NUTRIRMI! AL MOMENTO, MENTRE STIAMO PARLANDO, QUESTI
SENTIMENTI MI STANNO RENDENDO SEMPRE PIU' FORTE COL PASSARE DEI MINUTI!"
Phantomon, che fino a quel momento era rimasto buono e
zitto a fluttuare a fianco del suo signore e padrone, rise a sua volta. "E
presto, il potere del mio signore sarà a livelli tali da permettergli di
dominare entrambi i mondi! Per gli esseri umani e i Digimon, è iniziata l'era
delle tenebre!"
Floramon scosse la testa. "Voi siete
malati..."
"Non importa se siamo rimasti solo in tre!"
annunciò Daisuke, afferrando il suo D-3. "Combatteremo comunque, e
troveremo un modo per fermarvi!"
Ken, cercando di scacciare la propria paura, afferrò la
spalla del suo amico. "A... Aspetta, Daisuke! Non puoi affrontarlo senza
la Digievoluzione DNA! Permetti a me e a Wormmon di darvi una mano!"
Daisuke sorrise lievemente al Digiprescelto della Bontà.
"Ti ringrazio, Ken, ma temo che in questo momento, nello stato emotivo in
cui ti trovi, la Digievoluzione DNA non possa riuscire... Lascia combattere me
ed ExVeemon, almeno per adesso... vedrai che andrà tutto bene!". Anche se
con un pò di riluttanza, Ken e Wormmon annuirono e si fecero da parte.
"Non... non ce la possono fare..." mormorò
Miyako, ancora troppo spaventata per muoversi. "Quel mostro li farà a
pezzi in un attimo..."
Ignorando l'atteggiamento disfattista della ragazza con
gli occhiali, Michael sfoderò a sua volta il Digivice, attivandolo e inviando
la sua energia a Betamon. "Va bene, Betamon! E' ora di iniziare la
festa!"
Il Digimon anfibio sorrise lievemente, elettrizzato
all'idea di dare del filo da torcere a MaloMyotismon. "Andiamo,
Michael!"
"Floramon!" esclamò Catherine. Il piccolo
Digimon dall'aspetto di fiore annuì, sorridendo alla sua partner umana.
"Sono pronta, Catherine!"
"Mostriamo a questi palloni gonfiati di che pasta
siamo fatti, Dai!" cinguettò Veemon. In quel momento, anche Daisuke attivò
il suo D-3, e i tre Digimon brillarono per qualche istante prima di evolvere in
uno spettacolare gioco di luci!
Quando le luci si smorzarono, davanti a MaloMyotismon e
Phantomon si paravano il potente drago azzurro, il colossale serpente marino
dalle dure scaglie cremisi, e la colomba dal portamento regale, pronti alla
sfida! Nessuno di loro, purtroppo, sembrò impressionare particolarmente il
vampiro cibernetico e il fantasma incappucciato, che li guardarono con aria di
scherno.
"HA! E VOI VI ASPETTATE CHE QUESTI PATETICI
GIOCATTOLINI MI FERMINO? DOVETE PROPRIO ESSERE DISPERATI!" commentò
MaloMyotismon.
"Ora ti daremo noi qualcosa per cui disperare,
ammasso di ferraglia!" ruggì ExVeemon, aprendo le ali e mettendosi in
guardia.
MegaSeadramon si aggiunse un attimo dopo, il corno sulla
fronte crepitante di energia. "I tuoi subdoli inganni sono finiti,
MaloMyotismon! Pagherai per i tuoi crimini... qui e adesso!"
MaloMyotismon scosse la testa e indietreggiò
spocchiosamente. "TSK... NON MI ABBASSERO' CERTO A COMBATTERE CONTRO
SPAZZATURA SIMILE! PHANTOMON, TOGLIMI DI TORNO QUESTI FASTIDIOSI INSETTI!"
Il fantasma incappucciato, alzando sinistramente la falce,
si fece avanti e fluttuò verso i tre Digimon. "Sarà un vero piacere,
grande MaloMyotismon... che ne dici, lucertolina? Il primo sarai tu!"
disse, puntando la mano avvolta dal lenzuolo verso ExVeemon, che rimase lì
senza battere ciglio.
"Non dici nulla? Hai capito che non hai scampo?"
lo stuzzicò Phantomon. "Un Ultimate contro un Champion... tsk, è un
compito così facile che mi offenderei se non fosse un ordine del grande
MaloMyotismon... questo duello finirà in un attimo! Shadow Scythe!"
Con un rapido movimento delle braccia, Phantomon afferrò
la sua falce ed eseguì un ampio fendente che tagliò l'aria davanti a lui,
mandando contro ExVeemon un proiettile energetico a forma di arco. Il drago,
imperturbabile, osservò il colpo di Phantomon avvicinarsi sempre di più, fino a
distare appena un metro dal suo corpo... poi, piegò leggermente le zampe
posteriori e scattò verso l'alto, lasciando che lo Shadow Scythe gli passasse
sotto e si disperdesse senza danni. Prima che Phantomon potesse tentare un
altro attacco, ExVeemon incrociò le braccia sul petto, e la sua cicatrice a
forma di X si accese di porpora.
"Su una cosa avevi ragione!" ruggì il drago,
spalancando le braccia. "Questo duello finirà in un attimo! Vee Laser!"
Il fascio di luce rossa partì a tutta velocità dal petto
di ExVeemon, solcando l'aria in direzione di Phantomon. Con un sogghigno dietro
il cappuccio che indossava, il fantasma restò a guardare con sufficienza il
raggio che si dirigeva verso di lui, conscio che l'attacco di un Champion non
sarebbe stato sufficiente a danneggiarlo...
Ma, un istante dopo, il laser a forma di croce lo centrò
in pieno petto, esplodendo in un lampo scarlatto e iniziando a disgregare i
suoi dati! L'espressione altezzosa di Phantomon si trasformò immediatamente in
una maschera di orrore e incredulità: non solo il Vee Laser lo aveva
danneggiato... lo stava addirittura annientando!
"Che... CHE COSAAAAAAHHHH!?" fece in tempo ad
urlare Phantomon, prima di dissolversi nel nulla. Tutti i ragazzi che non
avevano evoluto i loro Digimon rimasero ad osservare sbalorditi lo spettro
incappucciato che scompariva, trasformandosi in particelle fluttuanti che
volteggiarono in aria per un pò prima di volare via.
ExVeemon atterrò in quell'istante e si mise su un
ginocchio, come un samurai nell'atto di sferrare il fendente decisivo, per poi
alzare lo sguardo verso la testa di MaloMyotismon. Il vampiro cibernetico non
sembrava particolarmente impressionato dalla fine del suo servitore,
considerato il ghigno che ancora troneggiava sul suo volto distorto.
"OH... MA GUARDA UN PO' CHE SORPRESA, IL TUO EXVEEMON HA DISTRUTTO
PHANTOMON SENZA PROBLEMI! QUESTO VUOL DIRE CHE E' MOLTO BEN ALLENATO... OPPURE,
IN ALTERNATIVA, CHE ANCHE TU STAI SFRUTTANDO LA PECULIARITA' DI QUESTA
'DIMENSIONE INTERMEDIA'!" ringhiò, lo sguardo fisso sul ragazzino dai
capelli a punte. Daisuke ricambiò con un sorrisetto ironico.
"Beh, anche noi abbiamo i nostri trucchetti, come
avrai modo di scoprire!" esclamò, mentre Deramon e MegaSeadramon puntavano
contro MaloMyotismon, decisi a sconfiggere quel terrificante avversario.
Deramon scagliò una raffica di noci dal cespuglio che portava sulla schiena, ma
tutti i colpi rimbalzarono contro la solida corazza del vampiro cibernetico.
Prima che MaloMyotismon potesse contrattaccare MegaSeadramon alzò il corno
seghettato in aria e scagliò il suo attacco principale.
"Thunder Javelin!" esclamò il gigantesco
serpente marino, lanciando una enorme scarica elettrica che raggiunse
MaloMyotismon in pieno petto. Il colpo non riuscì a fargli molti danni, ma ebbe
l'effetto di costringerlo ad indietreggiare con un grugnito di disappunto.
"Bravo, MegaSeadramon! Possiamo davvero
farcela!" esultò Michael, guardando soddisfatto l'espressione irritata sul
volto di MaloMyotismon. Continuando l'attacco, ExVeemon spiccò il volo verso la
testa della gigantesca creatura, evitando i suoi affilati artigli a tenaglia, e
la colpì con un potente calcio. La testa di MaloMyotismon si inclinò
leggermente di lato, e il mostro barcollò pericolosamente, prima di fermarsi e
osservare rabbiosamente il drago guerriero che svolazzava con fierezza davanti
a lui.
"Avete visto, ragazzi?" esclamò Daisuke,
rivolgendosi ai ragazzi che erano rimasti indietro. "Questo strano posto
non amplifica soltanto i nostri sentimenti negativi, ma anche il nostro
coraggio e la nostra determinazione, facendo in modo che i nostri Digimon
combattano con più efficacia! Non sono come, ma va così! Forza, ragazzi, potete
farcela anche voi!"
Timidamente, Miyako fece un passo in avanti, osservando
MaloMyotismon che tentava di colpire MegaSeadramon con un'altra scarica di
energia oscura dalla bocca, e il serpente marino che schivava abilmente
gettandosi di lato. "State... state dicendo sul serio? Se... se è così,
allora..." Un'espressione determinata sostituì quella impaurita che fino a
quel momento aveva occupato il bel viso della Digiprescelta occhialuta. "E
va bene! Se voi ce l'avete fatta, lo posso fare anch'io! Andiamo, Hawkmon!
Facciamo vedere a questo pallone gonfiato chi è il capo qui!"
"Aspettavo di sentirtelo dire, Miyako!" disse
Hawkmon, prendendo il volo e portandosi a fianco della sua compagna.
"Combatterò anch'io! Ora so che abbiamo una
possibilità!" esclamò Iori.
"Non ci faremo sopraffare!" fece eco Derek,
prendendo in mano il suo Digivice. Uno alla volta, tutti i ragazzi prescelti si
riscossero dalla loro paura e si diressero dritti verso MaloMyotismon per dare
una mano ai loro tre compagni. Con un sorriso sicuro sulle labbra, Catherine
alzò la testa verso il gigantesco mostro.
"Regarde, MaloMyotismon!" esclamò la
Digiprescelta francese, indicando i suoi compagni che avanzavano con un gesto
della mano. "I tuoi sporchi trucchi e le tue manipolazioni non funzionano
più! Ora sappiamo come sconfiggerti, il tuo regno di terrore è finito!"
"Lo hai detto, Catherine! Beak Buster!"
cinguettò Deramon, scagliandosi contro le gambe del vampiro con il becco in
avanti, circondata da un'aura di energia bianca. Trasformata in proiettile, la
buffa colomba colpì le ginocchia del demone, facendolo incespicare e
permettendo ad ExVeemon e a MegaSeadramon di scagliare un efficace attacco
combinato!
"Vee Laser!" ringhiò il drago, sparando
contro MaloMyotismon lo stesso laser rosso a forma di croce con il quale aveva
annientato Phantomon.
"Ice Blast!" Dalla bocca spalancata di
MegaSeadramon uscirono numerosissime stalattiti di ghiaccio, ed entrambi gli
attacchi raggiunsero il pettorale di MaloMyotismon. Già sbilanciato
dall'attacco precedente, il demone robotico non riuscì a reggere l'impatto di
entrambi i colpi e venne scagliato a terra, dove si abbattè con un pesante
schianto e un grugnito di disappunto! Prima però che i Digiprescelti avessero
il tempo di esultare, MaloMyotismon si rialzò con nonchalance, ergendosi di
nuovo in tutta la sua statura e spazzandosi la polvere dall'armatura con due
rapidi gesti della mano.
"Oh, cavolo!" esclamò Daisuke. "Quegli
attacchi non gli hanno fatto poi un granchè..."
"Non ti preoccupare, Dai!" esclamò Takeru,
raggiungendo il suo amico con il D-3 in mano. "Ora che ci siamo tutti,
MaloMyotismon non ha scampo!"
Una risata assordante da parte di MaloMyotismon seguì
immediatamente le parole del prescelto della Speranza. "HAHAHAHAAA! LO
CREDI DAVVERO, PICCOLO ESSERE PRESUNTUOSO? MI DISPIACE DELUDERVI, MA AVEVO PREVISTO
ANCHE L'EVENTUALITA' CHE VOI SCOPRISTE IL SEGRETO DI QUESTA DIMENSIONE! ORA,
BAMBINI PRESCELTI, PERMETTETEMI DI MOSTRARVI CON QUALE FACILITA' LE CERTEZZE DI
UNA PERSONA POSSONO CROLLARE! VI PRESENTO... CIO' CHE VOI PIU' DESIDERATE AL
MONDO!!!"
Con queste parole, i mostruosi occhi senza pupille del
Digimon vampiro si illuminarono e immersero l'intera sala in un innaturale
lampo di luce bianca, che costrinse i prescelti a coprirsi gli occhi con le
braccia e ad urlare per la paura. Tutto cominciò a svanire in un vortice di
bisbigli e luci psichedeliche, e quando i Digiprescelti riaprirono gli occhi,
preparandosi a chissà quale orrore MaloMyotismon aveva progettato per loro...
**********
Non appena Takeru aprì la porta di casa, i suoi occhi si
spalancarono per la meraviglia: anzichè vedere soltanto sua madre, come era
abituato ormai da qualche anno, venne accolto dalla vista di suo padre... e di
suo fratello Yamato! Il ragazzino trasalì, rimanendo fermo sulla porta
d'ingresso senza sapere cosa dire... possibile che...
"Takeru! Tesoro, guarda un pò chi c'è!" lo
accolse calorosamente la madre. "Non sei contento di rivedere papà e
Yamato?"
"Hey, fratellino! Su, vieni! Non è un'allucinazione,
è tutto vero!" lo accolse Yamato, facendogli cenno di venire avanti.
"Papà e mamma hanno deciso di tornare assieme! Non è una notizia
stupenda?"
L'espressione incredula di Takeru fece posto ad un largo
sorriso. I suoi occhi tremarono leggermente, mentre il ragazzino entrava in
casa e si gettava tra le braccia del padre, che lo accolse con affetto.
"Che... che cosa... dite... dite sul serio? Avete deciso... di tornare
assieme?" balbettò Takeru, al colmo della felicità.
"Sì, figliolo... abbiamo capito di aver fatto un
errore, e siamo decisi a rimediare..." rispose Hiroaki, ricambiando
l'abbraccio del figlio minore. "Ora, finalmente, siamo di nuovo una
famiglia!"
"Oh, papà... se tu sapessi... quanto ho desiderato
che venisse questo giorno..." rispose Takeru. Preso dai festeggiamenti,
non si accorse del suo Digimon, Patamon, che atterrava sul suo berretto e
iniziava a scuotere per riportarlo alla realtà...
"Takeru! Takeru, mi senti? Ti prego, Takeru,
rispondi! Torna in te! Questo è tutto..."
**********
Hikari sospirò beatamente, rilassandosi sotto il tronco di
un ciliegio e respirando a pieni polmoni l'aria fresca del parco, circondata da
una delicata pioggia di petali rosa. La brezza recava con sè un delizioso
profumo di primavera, e tutt'attorno a lei sembrava regnare la pace e la
tranquillità. Vide una bambina mora, di non più di cinque o sei anni, rotolarsi
allegramente tra l'erba in compagnia del suo Koromon. Vide un giovane, seduto
su una panchina vicino a lei, e un paio di Gazimon di passaggio che si
scambiavano un saluto amichevole. Vide un Pumpkinmon che faceva ridere un
bambino facendo un sacco di smorfie buffe...
Sì, era così che dovevano andare le cose... umani e
Digimon, fianco a fianco, a convivere in pace e armonia. Chiudendo gli occhi,
Hikari appoggiò la schiena al ciliegio sotto il quale si trovava, rivolgendo
una domanda a Gatomon seduta al suo fianco.
"E' tutto così bello, vero, Gatomon? Finalmente,
esseri umani e Digimon hanno imparato a convivere!"
"Eh, già..." rispose la gattina, sorridendo a
sua volta con soddisfazione. "Peccato solo... peccato solo che tutto
questo sia..."
**********
"Yahoo! Non ci posso credere! Tutto questo... tutto
questo è solo per me?"
Miyako stava per fare i salti di gioia. Si trovava a casa
sua, davanti ad un tavolo pieno dei suoi cibi preferiti e di invitanti
pacchetti regalo, accompagnata dai suoi genitori... e soprattutto, non c'erano
i suoi fratelli in vista! Mantarou, Momoe, Chizuru... nessuno di loro!
Quindi... voleva dire che, almeno per una volta, non avrebbe dovuto condividere
nulla con nessuno? Tutto quel ben di Dio... era tutto suo?
"Sì, tesoro... abbiamo pensato che ti avrebbe fatto
piacere! C'è tutto quello che ti piace di più, ed è tutto per te!" rispose
sua mamma, appoggiandole una mano sulla spalla e facendole cenno di servirsi
con l'altra. Suo padre fece un cenno affermativo con la testa, e la ragazzina
con gli occhiali si fiondò verso la tavola, già pregustando tutte quelle belle
cose che la aspettavano...
Ma, non appena prese in mano il primo dei regali, si fermò
stupita. Davanti ai suoi occhi, era improvvisamente comparso Hawkmon. Il
piccolo rapace era atterrato sul pacco regalo che la sua partner aveva
afferrato e la stava salutando con un movimento dell'ala.
"Hawkmon?" esclamò Miyako, sorpresa del fatto
che il suo Digimon fosse lì in quel momento. Pensava di essere la sola in casa,
oltre ai suoi genitori. "Come... come mai sei qui?"
"Ciao, Miyako!" ribattè il falchetto, sorridendo
furbescamente. "Mi dispiace di darti una delusione, ma tutto
questo..."
**********
Iori sentiva di non essere mai stato più felice in vita
sua. Ora lui e Armadillomon si trovavano a DigiWorld, su un prato fiorito, ed
erano a fianco di un uomo sulla prima trentina, vestito di un uniforme da
poliziotto, che teneva affettuosamente la mano al ragazzino. Iori, con lacrime
di felicità che minacciavano di scendergli dagli occhi in qualsiasi momento,
gli stava mostrando il Mondo Digitale e i suoi abitanti, con un entusiasmo che
sentiva di non aver provato da un sacco di tempo...
"Hai... hai visto, papà? Questo... questo è
DigiWorld... questo è il mondo che da tanto tempo volevi vedere... e ora sono
felice che tu lo possa vedere assieme a me!" esclamò Iori, alzando lo
sguardo verso il viso gentile del padre. Meravigliato, l'uomo si guardò
attorno, osservando con incanto la vita e i colori che lo circondavano, per poi
rivolgersi al figlio e rivolgergli un sorriso commosso. "Sì... è
proprio... è proprio il mondo che io e Yukio avevamo visto tanti anni fa... e
che ci eravamo giurati di andare a vedere assieme... figliolo, io... sono senza
parole... sono felicissimo per te, e sono fiero di vedere che sei diventato un
ragazzo così forte e maturo!"
Permettendo per una volta alle lacrime di scendere dai
suoi occhi, Iori abbracciò stretto il padre, che ricambiò con calore.
"Io... io... oh, papà, sono così felice di rivederti... mi sei mancato...
mi sei mancato tanto..."
Tuttavia, per quanto Armadillomon fosse commosso dalla
scena davanti a lui, non poteva fare a meno di trovare che ci fosse qualcosa di
strano... c'era qualcosa fuori posto, decisamente, e non avrebbe permesso a
Iori di farsi ingannare. Il mammifero corazzato raggiunse il suo partner umano
e afferrò con la bocca una gamba dei suoi pantaloni, iniziando a tirare verso
di sè.
"Iori! Ascoltami, Iori! Non farti prendere! Questo
non è DigiWorld... questo è..."
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Ken osservò con cupa soddisfazione un gruppo misto di
Digimon - riconobbe alcuni Gazimon, alcuni Vegiemon, uno o due Monochromon, e
qualche altra specie di Digimon - che attaccavano con ferocia e desiderio di
vendetta una familiare figura distesa a terra, che cercava in qualche modo di
difendersi con le braccia e con una frusta. Una figura vestita di blu, con gli
occhiali neri e i capelli blu scuro pettinati come Daisuke, e sul cui volto
quei Digimon erano abituati a vedere un ghigno di cattiveria e superiorità...
Finalmente, l'Imperatore Digimon stava pagando per i suoi
crimini.
"Ken!" lo chiamò una vocina ai suoi piedi.
"Ken, sono qui! Mi vedi?"
Distogliendo bruscamente la sua concentrazione dalla scena
davanti ai suoi occhi, il Digiprescelto della Bontà abbassò lo sguardo, notando
il piccolo Wormmon che si stava tenendo ai suoi pantaloni con alcune delle sue
zampine. Ken si chinò per prenderlo in braccio e farlo accomodare sulla sua
spalla.
"Wormmon... mi chiedevo dove fossi finito..."
disse Ken. "Finalmente... l'Imperatore sta avendo quello che si
merita."
Wormmon scosse gentilmente la testa. "No, Ken...
quello che vedi non sta accadendo davvero... tutto questo è..."
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"Takeru-kun! Takeru-kun, mi senti?"
"Takeru! Rispondimi, ti prego!"
Le voci ansiose di Daisuke e Patamon svegliarono Takeru
dal torpore in cui era caduto. Le felici visioni della sua casa e della sua
famiglia evaporarono davanti ai suoi occhi, presentandogli bruscamente davanti
l'irreale scenario astratto della dimensione intermedia nella quale Myotismon
li aveva trascinati. I suoi occhi sbatterono rapidamente per due istanti, e
Takeru si scosse di dosso lo stordimento che si era impossessato di lui e si
guardò attorno confuso. Era ancora in piedi sul pavimento di marmo bianco, e
attorno a lui c'erano i suoi compagni... ma ognuno di loro, tranne Daisuke che
in quel momento era al suo fianco, avevano uno sguardo vitreo e tenevano le
braccia abbandonate lungo i fianchi, e osservavano inebetiti la colossale
figura di MaloMyotismon davanti a loro, e in particolare i suoi luccicanti occhi
senza pupille. Chiaramente, erano stati ipnotizzati... come era successo a lui!
"Daisuke-kun... Patamon... ma cosa... cosa è
successo... come mai all'improvviso... ho visto la mia famiglia... e ora sono
di nuovo qui?" chiese Takeru, immaginandosi già la risposta.
I suoi sospetti furono confermati da Patamon.
"Takeru... in realtà non so cosa sia successo... all'improvviso, quando
MaloMyotismon ha smesso di parlare, i suoi occhi hanno fatto una specie di
flash... e tu hai cominciato a parlare come se la tua famiglia fosse qui!"
"E non solo tu... anche gli altri si trovano nella
stessa condizione!" fece notare Daisuke, dando un'occhiata attorno. Tutti
gli altri bambini prescelti, compresi quelli stranieri, avevano lo stesso
sguardo perso nel vuoto, e i loro Digimon cercavano in qualche modo di
scuoterli. "Sicuramente un altro dei trucchi di quel vigliacco per farci
abbandonare la partita!"
Questa volta, il sogghigno scomparve dall'orribile volto
di MaloMyotismon, mentre abbassava lo sguardo ancora fiammeggiante verso il
nuovo leader dei bambini prescelti. Nella sua voce, stavolta, c'era un tocco di
incredulità. "E COME SAREBBE? COME HA FATTO UN SEMPLICE MOCCIOSO COME TE A
SOTTRARSI AGLI EFFETTI DELLA MIA MENTAL ILLUSION? IN QUESTO MOMENTO, DOVRESTI
ESSERE ANCHE TU NELLE STESSE CONDIZIONI DEI TUOI COMPAGNI, IMPEGNATO A
CONTEMPLARE LE COSE CHE PIU' DESIDERI AL MONDO!"
"Allora è così che funziona!" esclamò Daisuke di
rimando, mentre ExVeemon si ritirava leggermente per fargli scudo con il suo
corpo. "Beh, allora ti posso dire io perchè con me il tuo sporco trucco
non ha funzionato! Perchè io sono felice della vita che faccio, e non chiedo
niente di più di quello che ho già!"
"TOTALMENTE ASSURDO!" ringhiò indignato il
vampiro cibernetico. "NON E' POSSIBILE! TUTTI GLI ESSERI UMANI HANNO
QUALCOSA PER CUI SI PREOCCUPANO... QUALCOSA CHE BRAMANO CON TUTTE LE LORO
FORZE... NON ESISTE NESSUNO CHE SIA FELICE DELLA VITA CHE FA!"
"Che cosa dovrei desiderare più di quanto ho
già?" ribattè il nuovo leader dei Digiprescelti. "Ho una famiglia che
mi vuole bene, degli amici che si fidano di me, e il mio Digimon al mio
fianco!" Accompagnò quest'ultima parte con uno sguardo di gratitudine
rivolto ad ExVeemon, che ricambiò alzando un pollice. "Mi ritengo
fortunato di quello che ho, e so che assieme alle persone a cui voglio bene
posso affrontare qualsiasi difficoltà! Quindi, tanto spiacente, naso a spillo!
Con me non funzionano i tuoi mezzucci! Sistemalo, ExVeemon!"
"Con immenso piacere, Dai! Vee Laser!".
Con un potente ruggito, il drago azzurro indirizzò un altro fascio di luce
purpurea contro il perfido nemico, che si difese incrociando le braccia davanti
a sè e parando il colpo senza subire danni. Così facendo, tuttavia, perse la
concentrazione, e la luce maligna che brillava nei suoi occhi si spense,
interrompendo così l'attacco Mental Illusion con il quale teneva in suo potere
i bambini prescelti. Tutti i ragazzi sobbalzarono sorpresi mentre le illusioni
che occupavano le loro menti lasciavano il posto alla realtà, e i loro occhi si
riaccesero di vita. MaloMyotismon digrignò i denti alla vista dei suoi nemici
che si riprendevano dal torpore a cui li aveva consegnati, e dei loro Digimon
che si precipitavano da loro.
"Michael!" esclamò MegaSeadramon, chinandosi
verso il suo partner. "Come ti senti, amico mio?". Il Digiprescelto
statunitense, ancora piuttosto confuso, si stropicciò gli occhi con una mano,
scacciando il forte desiderio di rilassarsi. "Ugh... M... MegaSeadramon...
ma... cosa è successo? Per un attimo, ho creduto di non essere più qui, e di
essere tornato a New York, con i miei amici e la mia famiglia..."
"Io... sognavo qualche bel muchacho..."
fece eco Rosa, sfregandosi una tempia. "Si può sapere que ha pasado?"
"Eravate caduti in trance!" le rispose Gotsumon.
"MaloMyotismon cercava di approfittare dei vostri più grandi desideri per
intrappolarvi in un labirinto di illusioni, da cui avete rischiato di non
uscire più!"
"Daisuke è stato l'unico di tutti noi a non
cascarci!" riprese Takeru, guardando negli occhi con gratitudine il suo
amico-rivale. "Lo dobbiamo a lui se siamo riusciti a sottrarci al suo
sporco trucco!". Daisuke rispose con un sorrisone e una mano dietro la
testa. "Hey, dovere! Potevo forse lasciarvi lì?"
"Quindi..." disse Iori, la voce intrisa di
delusione e indignazione. "...MaloMyotismon ha cercato ancora una volta di
sfruttare i nostri sentimenti a suo vantaggio, per manipolarci come voleva
lui..." Il giovane prescelto sapeva già che il nemico che si trovavano
davanti era capace di qualsiasi bassezza, ma solo ora si rendeva davvero conto
di quanto fosse spregevole. E per lui, aver tirato in ballo i suoi ricordi di
suo padre e la mancanza che lui sentiva... voleva dire passare ogni limite!
Il sogghigno maniacale tornò sul volto di MaloMyotismon.
"BEH? CHE VI PRENDE, DIGIPRESCELTI? NON VI SONO PIACIUTE LE ILLUSIONI CHE
IO HO PROGRAMMATO PER VOI? SE SOLO VI FOSTE ARRESI AD ESSE, AVRESTE POTUTO
VIVERE FELICI E CONTENTI COME BURATTINI... I MIEI BURATTINI! PECCATO CHE
ABBIATE FATTO LA SCELTA SBAGLIATA!"
"Oh, certo che ci sono piaciute... ed è proprio di
questo che mi vergogno!" mormorò Hikari, con un tono di rabbia con il
quale nessuno dei suoi amici si ricordava di averla mai sentita parlare.
Ken, indignato, afferrò il suo D-3. "La scelta
sbagliata l'hai fatta tu quando hai ricorso a questi spregevoli trucchi per
controllarci! Ora pagherai per tutto!"
"L'hai detto, Ken! Diamogli una lezione! Siete
pronti, ragazzi?" esclamò Miyako, alzando a sua volta il Digivice.
"Andiamo!" risposero i ragazzi, ad una sola
voce. I loro Digivice brillarono, e inviarono per l'ennesima volta la loro
energia ai Digimon...
"Perfetto! Ora sì che si ragiona!" esclamò
Daisuke. "Ed ora forza, ragazzi, all'attacco!"
Come uno solo, tutti i Digimon del gruppo caricarono i
loro attacchi, e li indirizzarono contro MaloMyotismon in un tripudio di luci e
colori: Angewomon creò un arco di luce nella sua mano e incoccò una freccia
luminosa, mentre Aquilamon spalancava il becco e bombardava il suo avversario
di anelli di energia.
"Heaven's Charm!"
"Blast Rings!"
Ma, con una velocità inaspettata, il Digimon vampiro evitò
la freccia di luce mandandola a schiantarsi contro un muro dietro di lui. Finì
sulla traiettoria del colpo di Aquilamon e venne raggiunto al fianco dagli
anelli esplosivi, ma tutti si infransero sulla sua robusta corazza senza fargli
nemmeno un graffio.
"NON MALE, PENNUTO INSIGNIFICANTE!" rise
MaloMyotismon, volgendosi verso i due Digimon e aprendo le fauci che aveva
sulle spalle. "HO AVVERTITO COME UNA PUNTURA DI INSETTO! CRIMSON MIST!"
Dalle spalliere partì un altro getto della nebbia rossastra che aveva ucciso
Mummymon, e solo i riflessi pronti dei due Digimon alati li salvarono dalla
stessa fine. Aquilamon e Angewomon presero il volo, andando in direzioni
opposte, e schivarono per un pelo la Crimson Mist, sentendone il ripugnante
odore metallico mentre questa sfrecciava a pochi centimetri dai loro corpi. Cogliendo
l'occasione, Ankylomon caricò a testa bassa, agitando la sua robusta coda e
mirando alle caviglie di MaloMyotismon.
"Tail Hammer!" esclamò il dinosauro
corazzato, centrando in pieno le gambe del demone cibernetico con la palla
ferrata sulla coda. Dopo un colpo del genere, nessun Digimon comune sarebbe
rimasto in piedi. Ma, sfortunatamente, MaloMyotismon faceva classe a sè, e il
tremendo impatto ebbe il solo effetto di farlo indietreggiare. Tuttavia, questo
diede il tempo agli altri Digimon di organizzare un altro attacco.
"Thunder Javelin!" ruggì MegaSeadramon,
indirizzando contro il vampiro cibernetico una potente scarica elettrica che lo
raggiunse in pieno petto.
"Vee Laser!" Ancora una volta, ExVeemon
scagliò un laser rosso a forma di croce dai suoi pettorali, colpendo
l'avversario.
"Darkside Attack!" esclamò Megadramon,
sommergendo MaloMyotismon con una pioggia di missili dalle braccia.
"Royal Buster!" cinguettò Deramon. Dal
cespuglio che portava sulla schiena, partì una grandinata di noci che centrò
MaloMyotismon assieme a tutti gli altri attacchi. Ma, con loro grande orrore, i
Digiprescelti videro il loro nemico che assorbiva tutti i loro attacchi senza
fare una piega, e l'unico effetto che stavano avendo era quello di ritardare di
qualche secondo i suoi attacchi. Sfoderando un sogghigno crudele, MaloMyotismon
spalancò le fauci.
"SCREAMING DARKNESS!" esclamò, e ancora
una volta il raggio di tenebre partì dalla sua bocca e spazzò il terreno
davanti a lui, scagliando via i quattro Digimon che lo avevano attaccato e
facendoli atterrare fragorosamente sul terreno. Quando il raggio oscuro si fu
esaurito, Stingmon partì a sua volta all'attacco, superando a guardia di
MaloMyotismon grazie alla sua velocità e sfoderando una lama scarlatta
dall'avambraccio. "Spiking Strike!" esclamò il gigantesco
insetto, eseguendo un affondo verso la congiunzione tra il torace e l'addome
del mostro, dove la corazza era più sottile. Ma ancora una volta MaloMyotismon
fece sfoggio di una coordinazione e di una rapidità inaspettate: una delle sue
braccia armate di tenaglie scattò in avanti e afferrò il braccio di Stingmon
prima che la sua lama colpisse.
MaloMyotismon rivolse un sogghigno a Stingmon.
"SCUSA... CREDEVI DAVVERO CHE MI AVRESTI TRAFITTO?"
L'enorme insetto strinse leggermente gli occhi. "No,
ma credevo di distrarti... e ci sono riuscito! E' tuo, Triceramon!". Prima
che MaloMyotismon potesse reagire, l'insetto sollevò una gamba e lo colpì con
un calcio allo stomaco, costringendolo a mollare la presa e facendolo
incespicare all'indietro dove lo attendeva il gigantesco triceratopo bipede.
Rapidamente, Triceramon bloccò da dietro il Digimon vampiro afferrandogli le
spalle, e serrò con le mani le fauci sulle spalliere per impedirgli di usare la
Crimson Mist. Con un grugnito di disappunto, MaloMyotismon cominciò a
divincolarsi per sottrarsi alla presa del dinosauro, mentre MagnAngemon si
parava davanti ai due Digimon in lotta, spada sfoderata e pronta a colpire.
"Spiacente, MaloMyotismon! Credo che tu sia arrivato
al capolinea! Vai, MagnAngemon! Non riuscirò a trattenerlo a lungo!" ruggì
Triceramon, facendo un cenno al Digimon angelico. Con un cenno affermativo di
rimando, MagnAngemon alzò la spada e tracciò in aria un cerchio di luce, che si
solidificò in un portale intarsiato di rune.
"Gate of Destiny!" esclamò il guerriero
celeste, e il portale si aprì lentamente, invadendo la sala di una luce
angelica che strappò a MaloMyotismon una smorfia di disgusto. Mentre il
cancello cominciava ad aspirare, trascinando MaloMyotismon verso di sè, il
vampiro cibernetico spezzò la presa di Triceramon e colpì il dinosauro con una
potente gomitata nello stomaco, facendolo piegare in due per il dolore e
lasciandolo senza fiato. Poi, scuotendo la testa con sufficienza, attese di
essere abbastanza vicino al portale e, proprio quando il suo destino sembrava
quello di essere risucchiato all'interno, allungò una delle sue braccia artigliate
verso di esso e lo strinse nelle sue dita a tenaglia, frantumandolo come pane
secco davanti agli occhi increduli di tutti i Digimon e di tutti i ragazzi e
facendo così cessare il risucchio!
"Cosa?" esclamò MagnAngemon, colto di sorpresa
dalla mossa di MaloMyotismon. "E' riuscito... a distruggere il mio
portale?"
MaloMyotismon sfoderò un altro sogghigno, poi aprì di
nuovo la bocca e sparò un altro Screaming Darkness centrando il Digimon
angelico in pieno petto e mandandolo a schiantarsi a terra con un urlo di
dolore. Terrificato, Takeru corse a dare una mano al suo Digimon.
"MagnAngemon!" esclamò, aiutando il guerriero
angelico a rialzarsi. "Tutto bene?"
L'angelo scosse la testa per schiarirsela. "Sì,
Takeru... Sopravviverò... Ma non immaginavo che sarebbe riuscito a fare una
cosa del genere..."
"HUHUHUHUUUU..." risuonò la risata crudele di
MaloMyotismon. "PARE PROPRIO CHE NON MI SERVISSERO QUELLI CHE VOI AVETE
POCO FA DEFINITO 'SPORCHI TRUCCHETTI' PER SCONFIGGERE I VOSTRI GIOCATTOLINI,
NON VI SEMBRA? CRIMSON MIST!". Ancora una volta, le fauci sulle
spalle si aprirono e spararono un getto di nebbia corrosiva che tracciò un arco
rossastro davanti al vampiro cibernetico, colpendo in pieno Triceramon,
Megadramon, Stingmon, ExVeemon, Ankylomon e Deramon, costringendoli a terra
doloranti e seriamente indeboliti. Poi, con la stessa rapidità innaturale, si
volse verso MegaSeadramon e Angewomon, e li centrò in pieno con le sue poderose
braccia prima che potessero organizzare un attacco. In breve tempo, tutti i Digimon
dei prescelti si ritrovarono a terra, mentre il loro avversario non sembrava
minimamente disturbato dai colpi presi.
I Digiprescelti erano terrificati dal potere dimostrato
dalla nuova forma Mega di Myotismon. "Non... non posso crederci..."
balbettò Michael. "Li ha spazzati via senza problemi, e non credo che
anche digievolvendo le cose cambierebbero..."
"Non dite così!" esclamò Daisuke, andando ad
aiutare il suo Digimon. "Ci DEVE essere un modo per sconfiggerlo! Se
davvero questa dimensione amplifica le nostre emozioni, e le traduce in
energia, non possiamo lasciarci abbattere! Dobbiamo continuare a credere nei
nostri Digimon, e avere fiducia che vinceranno! Io non mi sono ancora
arreso!"
"Daisuke ha ragione!" riprese Ken. "I
nostri Digimon hanno sempre fatto tanto per noi, e noi abbiamo sempre creduto
in loro! Dobbiamo restare saldi anche in una situazione così difficile!"
"MA QUALI PAROLE CORAGGIOSE!" tuonò
MaloMyotismon con aria di derisione. "MA E' TUTTO INUTILE! FINCHE' I
VOSTRI SENTIMENTI NEGATIVI CONTINUERANNO A DARMI FORZA, NON RIUSCIRETE MAI A
SCONFIGGERMI! ORMAI LA VITTORIA E' MIA!"
"Io non ne sarei tanto sicuro!" esclamò Daisuke,
alzando il suo D-3 subito imitato dai suoi compagni. In quel momento, i loro
schermi iniziarono a lampeggiare, e gli otto Digimental che i ragazzi avevano
collezionato all'inizio delle loro avventure si materializzarono davanti ad
essi, risplendendo di energia, mentre la Crest della Bontà attorno al collo di
Ken iniziò a brillare di luce dorata, investendo lo stordito Stingmon con la
sua luminescenza. Per un attimo, MaloMyotismon non sembrò curarsi di quanto
stava accadendo, e si preparò a scagliare un altro fiotto di nebbia
corrosiva...
...ma improvvisamente, la luce proveniente dai Digimental
e dalla Crest della Bontà esplose, avvolgendo l'intera sala nella sua radiosità
e facendo sparire il ghigno sicuro dal volto del Digimon vampiro. MaloMyotismon
indietreggiò allarmato, mentre i Digimental cominciavano a trasformarsi e ad
inviare le loro energie ai Digimon dei rispettivi proprietari, che si
rialzarono di scatto, del tutto rinnovati!
"Veemon armor shinka... FLAMEDRAMON, la Fiamma del
Coraggio!"
"Veemon armor shinka... RAIDRAMON, la Folgore
dell'Amicizia!"
"Hawkmon armor shinka... HALSEMON, le Ali
dell'Amore!"
"Hawkmon armor shinka... SHURIMON, il Samurai
della Sincerità!"
"Armadillomon armor shinka... DIGMON, la Trivella
della Conoscenza!"
"Armadillomon armor shinka... SUBMARIMON,
l'Affidabile Guardiano degli Oceani!"
"Gatomon armor shinka... NEFERTIMON, l'Angelo di
Luce!"
Sotto gli occhi stupiti di MaloMyotismon e dei
Digiprescelti stranieri, i Digimental si erano trasformati nelle versioni Armor
dei loro Digimon! Gli otto guerrieri Digitali atterrarono maestosamente sul
marmo bianco del terreno e si schierarono a fianco delle loro versioni
normalmente evolute, che si erano rialate dopo aver ricevuto quella scarica di
energia. MaloMyotismon era incredulo... possibile che quei mocciosi avessero
imparato a sfruttare il potere della sua dimensione intermedia... fino a quel
punto? Sbalordito com'era dall'inaspettato colpo di scena, il vampiro
cibernetico si accorse troppo tardi della luce dorata che usciva dalla Crest
della Bontà che Ken portava attorno al collo. Con un grugnito di disappunto, si
voltò verso l'ex-Imperatore, mentre anche Stingmon si rialzava a sua volta,
scrollandosi di dosso la fatica e il dolore dei colpi presi.
"Che succede, MaloMyotismon? Dov'è finita la tua
baldanza?" esclamò l'ex-Imperatore con tono sicuro, sostenendo lo sguardo
pieno di odio del mostro. "Se credevi che le sorprese sgradite fossero
finite, temo di doverti dare una delusione!"
"LA... LA CREST DELLA BONTA'... SI E' ILLUMINATA? NON
E' POSSIBILE... TU... NON PUOI FARLO!" ruggì il vampiro cibernetico,
disturbato dalla luce dorata. Senza dargli retta, il ragazzo puntò il suo
Digivice verso il gigantesco insetto.
"Posso farlo, e lo farò! Vai, Stingmon! Tocca a
te!"
"Senz'altro, Ken!"
Una colonna di luce avvolse il corpo muscoloso di
Stingmon, e delle luci dorate danzanti apparvero attorno a lui. Poi, con grande
sorpresa di tutti, l'enorme insetto si scisse in due, e la copia iniziò ad
aumentare di dimensioni, la sua corazza inspessì e le sue ali da libellula si
aprirono e si allungarono: la colonna di luce si espanse attorno ai due
Digimon, e quando svanì, il secondo Stingmon si era evoluto nella sua forma
Ultimate!
"Stingmon... chou shinka..."
La forma Ultimate di Wormmon era più alta di Stingmon, ma
anche più tozza e squadrata, e, come Paildramon, assomigliava ad uno strano
incrocio tra un drago e un insetto: tuttavia, era estremamente diversa dalla
digievoluzione DNA di ExVeemon e Stingmon. Aveva l'aspetto di un enorme drago
dalle squame azzurre, ed era protetto quasi interamente da una corazza verde
simile a quella di Stingmon, che lasciava scoperte solo le zampe anteriori
dotate di artigli, e la robusta coda. Sulla schiena erano montati quelli che
sembravano essere due propulsori somiglianti ai paramano neri di Stingmon, e
aveva due paia di grandi ali da libellula, trasparenti e decorate da intricate
venature. Le cosce erano ulteriormente protette da placche di armatura nere
decorate verso il ginocchio con due strisce rosse orizzontali, e le zampe
posteriori terminavano con due grossi artigli grigi. Portava un minaccioso
collare nero con le punte, e indossava una maschera verde da insetto, con due
grandi occhi rossi compositi e un segno giallo a forma di cuneo sulla fronte.
Mettendosi in guardia, il nuovo arrivato spiccò un lieve salto e iniziò a
muovere le ali, rimamendo in sospensione ad alcuni centimetri dal pavimento.
"DINOBEEMON!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: DinoBeemon
Tipo: Mutante
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Hell's Masquerade, Irritant Buzz
Una feroce fusione tra drago e insetto, fa onore al suo
nome di 'ape terribile' con il suo carattere battagliero. Avanza spavaldamente
in combattimento, stordendo la preda con il suo Irritant Buzz e facendola a
pezzi con i suoi letali artigli!
Ken guardò inorgoglito il suo Digimon che si trasformava
in Ultimate per la prima volta e si schierava a fianco della propria forma
Champion. "Complimenti, Wormmon... sapevo che ce l'avresti fatta!"
disse, alzando un pollice verso i Digimon insettoidi. Le due versioni evolute
di Wormmon si voltarono per un attimo verso di lui, annuendo con vigore, prima
di librarsi in volo per affrontare il loro nemico.
MaloMyotismon strinse i denti. Ora davanti a lui si parava
un autentico esercito di Digimon: le versioni evolute tradizionalmente stavano
combattendo a fianco delle digievoluzioni Armor... tutti i Digiprescelti del
nuovo gruppo erano dietro di loro, a fornire loro supporto... e Stingmon e
DinoBeemon si stavano unendo a loro... questo non l'aveva previsto...
"Allora, MaloMyotismon? Mi sembra che all'improvviso
tu abbia perso la tua spavalderia!" commentò Flamedramon, alzando una
zampa anteriore e creando una fiammata nel palmo della sua mano. "Ora che
siamo tutti assieme non ti raccapezzi più?"
"Avanti, ragazzi, attacchiamolo adesso!" esclamò
DinoBeemon, con una voce che sembrava uno strano incrocio tra il grugnito di un
alligatore e il ronzio di un calabrone. Il drago-insetto atterrò rapidamente e
sbattè freneticamente le ali, creando una raffica di archi di energia rossa in
aria sulle loro punte e scagliandoli contro MaloMyotismon. "Irritant
Buzz!"
Il vampiro cibernetico strinse i denti e gemette
lievemente quando i proiettili ad arco descrissero uno spettacolare intreccio
di traiettorie ad effetto in aria e impattarono contro il suo corpo metallico,
esplodendo su di esso e facendolo indietreggiare. Prima che potesse
riorganizzarsi e rispondere all'attacco, i Digimon di livello Armor si
scagliarono su di lui, attivando i loro attacchi migliori!
"Fire Rocket!"
"Blue Thunder!"
"Mach Impulse!"
"Double Stars!"
"Gold Rush!"
"Oxygen Torpedo!"
"Equis Beam!"
"Rosetta Stone!"
MaloMyotismon spalancò gli occhi, vedendosi arrivare
addosso un autentico sciame di palle di fuoco, fulmini globulari, raggi laser
di tutti i colori, e di ogni genere di proiettili, missili, trivelle, shuriken
e blocchi di pietra. Era un bersaglio troppo grosso per essere mancato, e
infatti tutti gli attacchi andarono a segno, sommergendo il vampiro cibernetico
in una enorme nube di fumo e in un tripudio di esplosioni che soffocarono il
suo grido di disappunto. Si sentì uno schianto quando l'enorme corpo metallico
piombò al suolo, seguito da un grido di trionfo dei bambini prescelti: quando
il fumo si diradò tutti potero vedere MaloMyotismon che cercava di rialzarsi,
l'armatura segnata da solchi e bruciature.
"MALEDIZIONE... NON RIESCO ANCORA A CREDERCI..."
tuonò il mostro, scattando in piedi ardente di rabbia. Le fauci sulle spalle si
spalancarono di nuovo, iniziando ad emettere spruzzi di gas del colore del
sangue. "MI AVETE SORPRESO CON QUEL TRUCCHETTO DEI DIGIMENTAL, MA NON MI
FARO' SCONFIGGERE COSI' FACILMENTE! CRIMSON..."
"Ice Blast!" intervenne la voce di
MegaSeadramon, interrompendo l'attacco del demone. Una raffica di stalattiti di
ghiaccio colpì in pieno le fauci-spalliere di MaloMyotismon, e il mostro urlò
di disappunto quando le mascelle si congelarono tra loro, rimanendo serrate e
impedendo alla nebbia assassina di uscire. Ci furono soltanto due piccoli,
innocui sbuffi di fronte al vampiro.
"Hey, ragazzi! Vi unite alla festa anche voi!?"
esclamò Miyako, guardando dietro di sè per vedere Michael, Derek, Rosa e
Catherine avanzare con i Digivice in mano, preceduti dai rispettivi Digimon che
avevano avuto tutto il tempo di riprendersi dai colpi di MaloMyotismon. Il
Digiprescelto americano annuì con decisione, stringendo un pugno davanti a sè e
alzando il pollice in segno affermativo.
"Hey, siamo anche noi coinvolti in tutto
questo!" rispose Rosa. "E poi... i vostri discorsi sull'unità e sul
non darsi mai per vinti ci hanno ritemprato! Ora siamo pronti ad affrontare
questo ammasso di ferraglia!"
Un sogghigno convinto si formò sulle labbra di Daisuke.
"Questo è lo spirito giusto, ragazzi! Allora forza, diamoci dentro!".
Trascinati dall'entusiasmo dei ragazzi, i Digimon attaccarono nuovamente, con
rinnovato vigore!"
"Darkside Attack!"
"Royal Buster!"
"Tri-Horn Attack!"
"Vee Laser!"
"Blast Rings!"
"Tail Hammer!"
"Heaven's Charm!"
"Excalibur!"
"Spiking Strike!"
Un'altra raffica di attacchi si abbattè su MaloMyotismon,
questa volta infliggendogli dei seri danni e strappandogli un ruggito di
dolore! Il vampiro cibernetico volò contro un muro e vi rimase piantato,
facendo cadere calcinacci e pezzi di marmo tutto attorno a sè, ma si riprese
subito e si scollò dal muro, ruggendo rabbiosamente e liberandosi le spalle dal
ghiaccio che le aveva bloccate.
"Accidenti, neanche quello si arrende tanto
facilmente!" esclamò Daisuke, vedendo il vampiro che si spazzava di dosso
la polvere e riprendeva ad avanzare. "Che cosa ci vuole per tirare giù
quel bestione?"
"Direi che è il momento di tirare fuori le nostre
armi migliori!" rispose Ken, Digivice in mano. "Sei pronto, Daisuke?
Eseguiremo la Digievoluzione DNA, questo dovrebbe essere sufficiente a
sistemarlo una volta per tutte!"
Il ragazzino con gli occhialoni annuì, alzando a sua volta
il D-3. "Ottima idea, Ken! Andiamo! DIGIEVOLUZIONE!"
Non appena Daisuke ebbe pronunciato questa parola, i
Digivice dei due amici si attivarono di nuovo, mentre ExVeemon e Stingmon si
trasformavano in pura energia e partivano saettando verso il soffitto della
stanza, irradiando luce bianca in tutti i meandri della stanza.
"Guardate!" esclamò Michael, indicando le due
scie di luce nelle quali ExVeemon e Stingmon si erano trasformati. "Credo
che vedremo di nuovo un nostro amico..."
Gli eventi, un istante dopo, dettero ragione al
Digiprescelto della Giustizia. I due Digimon si scontrarono tra loro,
fondendosi in uno solo ed evolvendo ulteriormente.
"ExVeemon! Stingmon! Jogress shinka... PAILDRAMON!
Paildramon... kyokugetsu shinka... IMPERIALDRAMON!". Con un fragoroso
ruggito, il maestoso drago della leggenda apparve in mezzo alla luce e scese a
terra, accolto dagli applausi dei Digiprescelti e dalle grida di esultanza
degli altri Digimon.
"IMPERIALDRAMON..." ringhiò MaloMyotismon,
guardando con rabbia il colossale Digimon che puntava il cannone sulla schiena
contro di lui. La situazione gli si era rivolta contro prima che lui se ne
rendesse conto... e non percepiva più la paura e l'indecisione che prima
occupavano le menti di quasi tutti i bambini prescelti, ciò di cui aveva
bisogno per incrementare il suo potere. Doveva trovare un modo per uscirne
fuori alla svelta, altrimenti tutte le sue ambizioni sarebbero state distrutte
assieme a lui...
Imperialdramon sollevò una zampa artigliata e la abbattè
sul terreno davanti a sè, avanzando per sfidare MaloMyotismon, che chiamò a
raccolta le forze residue e si mise in guardia, pronto a ricevere l'attacco del
drago leggendario... un istante dopo, Imperialdramon prese lo slancio e si
lanciò contro il suo avversario, che spalancò la bocca e iniziò a puntare un
raggio di oscurità contro di lui...
"SCREAMING..."
Ma, all'improvviso, i contorni di Imperialdramon
sfumarono, e il colossale drago scomparve sotto gli occhi del vampiro
cibernetico. Allarmato, MaloMyotismon si voltò rapidamente alla propria
sinistra per vedere Imperialdramon riapparire e proseguire la propria corsa.
L'antico Digimon centrò in pieno il suo avversario con tutto il suo peso,
strappandogli un urlo di disappunto e stendendolo al suolo dopo avergli fatto
fare un breve volo, per poi continuare ad attaccare con i suoi artigli.
Ringhiando, MaloMyotismon usò le robuste braccia corazzate per farsi scudo, e
riuscì a malapena a sottrarsi all'attacco furioso, retrocese e fece per
rialzarsi. Per sua sfortuna, Imperialdramon non aveva intenzione di lasciarlo
fare, e puntò il cannone verso l'alto, caricandolo di energia.
"GIGA CRUSHER!". Con un fragoroso
scoppio, una raffica di strali di luce bianca partì dal cannone di
Imperialdramon e cadde addosso a MaloMyotismon, esplodendo contro la corazza
che ricopriva il suo corpo e aprendo dei grossi solchi nel metallo.
MaloMyotismon urlò di dolore, barcollando pericolosamente sotto il
bombardamento di energia positiva, e venne scagliato di nuovo contro il muro.
"Sì! Ormai è fatta!" esultò la voce di Daisuke.
"Lo abbiamo messo alle corde!"
A denti stretti, il demone si rimise in guardia,
respirando affannosamente. Un grugnito di frustrazione lasciò la sua gola
quando vide gli otto Digimon di livello Armor, assieme a DinoBeemon, caricare
di nuovo i loro attacchi, e puntarli verso Imperialdramon: non c'era dubbio che
volevano usare la loro energia per aumentare ulteriormente la forza di
Imperialdramon, e permettergli di scagliare un altro potentissimo attacco che
avrebbe segnato la sua fine... Sentì un brivido di paura percorrergli la spina
dorsale quando si rese conto che i suoi piani stavano naufragando così
miseramente solo per un imprevisto... se solo quell'irritante moccioso con gli
occhiali non avesse fatto coraggio ai suoi compagni, non avesse spezzato le sue
illusioni, e non avesse trovato il modo di far comparire tutti quei Digimon...
Tuttavia, la posizione di svantaggio nella quale si
trovava non aveva intaccato la sua diabolica astuzia, e l'espressione di rabbia
disperata che gli si era dipinta sul volto lasciò spazio ad un leggero ghigno
sicuro... forse, se l'energia sprigionata da Imperialdramon fosse stata
sufficiente... Indietreggiando quanto più possibile, MaloMyotismon iniziò a
concentrarsi, tenendosi pronto per quando il drago leggendario avesse esploso
il suo attacco...
"Adesso, ragazzi!" esclamò Raidramon, alzando in
aria il suo corno elettrificato. "Trasmettiamo tutta la nostra energia ad
Imperialdramon! Blue Thunder!"
"Fire Grenade!"
"Eagle Eye!"
"Rock Cracking!"
"Submarine Attack!"
"Equis Beam!"
"Cat's Eye Beam!"
"Hell's Masquerade!" esclamò DinoBeemon,
creando due sfere di energia fucsia nelle sue zampe anteriori e poi calandole
sul terreno. Si sentì una breve scossa tellurica, poi numerosi raggi di energia
rossa scaturirono dal marmo bianco del pavimento, diretti verso Imperialdramon,
per poi essere assorbiti dal suo enorme corpo assieme a tutti gli altri
attacchi energetici. Il dragone strinse i denti, sentendo le energie degli
altri Digimon entrare in lui e aggiungersi a quelle che stava accumulando lui,
mentre il cannone montato sulla sua schiena crepitava come se stesse per andare
in corto circuito. Una sfera pulsante di energia positiva si formò
all'imboccatura del cannone e si ingrandì sempre di più... Imperialdramon puntò
la sua arma contro MaloMyotismon, prendendo accuratamente la mira per sferrare
il colpo di grazia, mentre i ragazzi restavano in silenzio ad attendere con
ansia...
" POSITRON LASER!"
Finalmente, l'energia di Imperialdramon esplose, e un
enorme raggio di energia positiva eruppe violentemente dalla bocca del cannone,
dritto verso MaloMyotismon. La luce bianca abbagliò tutti, il rombo
dell'esplosione fece vibrare i muri e il pavimento e strappò una smorfia di
dolore acustico ai Digiprescelti, e l'enorme scarica di energia si avvicinava
sempre di più al vampiro cibernetico... che tuttavia sfoderò un sogghigno
malefico ed estese le braccia in avanti, gli artigli avvolti da un'inquietante
aura di tenebre... Tutto venne avvolto dalla luce...
Poi, con uno schianto simile al rumore di un fulmine che
cade, il laser di Imperialdramon raggiunse il suo bersaglio!
Ma, anzichè l'urlo di rabbia disperata che si aspettavano,
i Digiprescelti sentirono MaloMyotismon emettere una terribile risata. Il
malefico Digimon era in qualche modo riuscito a bloccare il fascio di luce con
le mani, e ora stava spingendo in direzione opposta ad esso, guadagnando
terreno lentamente ma inesorabilmente. Inquietanti bagliori bianchi e neri si
riflettevano sull'acciaio della sua armatura, e il suo corpo era avvolto da una
strana aura multicolore che non lasciava presagire nulla di buono...
"CHE COSA?" esclamò Imperialdramon,
interrompendo immediatamente l'attacco. MaloMyotismon abbandonò la posizione di
guardia non appena il raggio di energia si fu dissolto, e scoppiò nuovamente a
ridere, un braccio sollevato minacciosamente in aria. Confusi e spaventati, i
Digiprescelti indietreggiarono.
"Ma... cosa sta succedendo?" esclamò Daisuke.
"Credevo che un colpo così potente lo avrebbe fatto fuori in un
attimo!"
"POVERI STUPIDI, CI SIETE CASCATI IN PIENO!"
tuonò il vampiro, mentre l'aura attorno al suo corpo aumentava di dimensioni.
"ERA ESATTAMENTE QUELLO CHE SPERAVO: CHE UNO DEI VOSTRI DIGIMON MI
FORNISSE CON UN UNICO ATTACCO UN'ENERGIA SUFFICIENTE DA SPEZZARE LE BARRIERE
DIMENSIONALI!"
"Spezzare le..." ripetè un'incredula Hikari.
"E per fare cosa... Oh, no..."
Un'espressione di orrore si dipinse sul volto della
Digiprescelta della Luce quando, ad uno schiocco di tenaglie e un cenno del
capo del mostro, un portale enorme si aprì dietro MaloMyotismon, mostrando il
panorama della città di Tokyo al crepuscolo, con la luce del sole che
cominciava a calare e le prime insegne luminose che si accendevano. Il vampiro
cibernetico rise di nuovo, e una forza sconosciuta lo trascinò verso il portale,
l'aura minacciosa attorno a lui che diminuiva fino a svanire del tutto.
"ESATTO; OTTAVA BAMBINA PRESCELTA! IL VOSTRO MONDO!
VISTO CHE E' STATO IL MIO PRIMO OBIETTIVO, PERCHE' NON INIZIARE LA MIA
CONQUISTA PROPRIO DA QUELLO?" tuonò MaloMyotismon, cominciando a
scomparire nel vortice dimensionale. "LI' POTRO' ATTINGERE ALLE PAURE DI
MOLTE PIU' PERSONE, E DIVENTARE ANCORA PIU' POTENTE DI QUANTO NON SIA
GIA'!"
"Non se possiamo dire qualcosa a riguardo! Fermalo,
Imperialdramon!" gridò Daisuke.
Il drago leggendario, come leggendo nel pensiero al
ragazzino, aveva già preparato un altro Giga Crusher, che esplose contro il
demone robotico proprio mentre quest'ultimo cominciava a sprofondare nel
portale. Troppo tardi: con un'altra risata, MaloMyotismon oltrepassò
completamente il varco dimensionale, e le centinaia di proiettili lucenti
scagliati da Imperialdramon si infransero miseramente sul portale senza
riuscire a penetrarlo!
"ADDIO, BAMBINI PRESCELTI! ADDIO, DIGIMON! GODETEVI
UN'ETERNITA' DI SOLITUDINE E TORMENTO IN QUEL LIMBO SENZA TEMPO... MENTRE IO
CONQUISTO I VOSTRI MONDI! HAHAHAHAHAHAAAAA!" Alle orecchie di tutti, che
osservavano chi con terrore, chi con rabbia impotente MaloMyotismon iniziare la
sua discesa verso Tokyo. L'eco della sua voce trionfante si affievolì man mano
che il portale si richiudeva dietro di lui... per poi sigillarsi completamente,
lasciando gli sbalorditi ragazzi in quell'inquietante sala senza uscite.
"Maledizione... alla fine ce l'ha fatta..."
mormorò Derek, cadendo in ginocchio con gli occhi rivolti al pavimento.
"E'... è entrato nel nostro mondo... e ora potrà dare inizio
all'invasione... odio dirlo ma... abbiamo fallito."
"Fallito? Fallito? Abbiamo fatto tutta questa strada
per arrivare fin qui, e ora dovremmo riconoscere di aver fallito?" strillò
Miyako, voltandosi infuriata verso il Digiprescelto australiano. "Non
dovremmo piuttosto metterci a cercare un modo di uscire di qui e
inseguirlo?"
Takeru assentì. "Miyako ha ragione. Ormai siamo
arrivati troppo lontano per desistere, e se gettiamo la spugna ora,
MaloMyotismon diventerà il sovrano di entrambi i mondi. Dobbiamo pensare ad un
modo per aprire un Digiport a tornare sulla Terra!"
"E tu vedi per caso qualcosa con cui aprire un
Digiport da queste parti?" grugnì Megadramon. "Odio doverlo ammettere
quanto tutti voi, ma ormai è finita! Siamo chiusi qui dentro e qui
resteremo!"
"Un modo ci sarà! Non so come... ma possiamo trovare
un modo di inseguire quel verme!" ribattè Daisuke, cercando di sforzarsi
di pensare a una possibilità di fuga da quell'orribile e allucinante sala.
"Se solo riuscissimo ad aprire a nostra volta un Digiport, saremmo a
posto!"
"Ugh... è... è vero... e io... vi darò una
mano..."
Una voce ansimante interruppe i pensieri del ragazzino e
dei suoi amici. Con loro grande sorpresa, i Digiprescelti e i loro compagni
videro Yukio Oikawa, il Digivice fasullo ancora stretto nella mano destra,
rialzarsi stentamente e rimettersi in piedi sulle gambe ancora malferme. Ma
certo! Nella foga della battaglia si erano quasi scordati di lui... Era debole,
ed era chiaro che lo spirito di Myotismon lo aveva privato di buona parte delle
sue energie, ma i suoi occhi ardevano ancora di una disperata scintilla vitale,
e in essi si leggeva una nuova determinazione: l'ossessione per DigiWorld che
fino a quel momento lo aveva guidato sembrava svanita.
Oikawa fece ancora due passi, barcollando, poi cadde in
ginocchio per prendere fiato, ma si rifiutò di mollare la presa sul dispositivo
che pure non dava segni di vita. Subito, Daisuke, Ken, Iori e Hikari corsero
verso di lui. "Oikawa-san! Oikawa-san, come si sente?" chiese Iori,
raggiungendolo per primo.
Oikawa sospirò, e scosse la testa desolato. "Bambini
prescelti... Io... oh, mio Dio... che cosa ho fatto..."
CONTINUA...
Nota dell'autore: Ehm... mi sono accorto che il capitolo
stava venendo troppo lungo, perciò ho deciso di troncarlo qui. So che finora la
battaglia finale è stata abbastanza simile all'anime, ma quella prima parte mi
era piaciuta nella serie originale, e ho voluto mantenerla almeno in parte. Nel
prossimo capitolo, lo scontro si sposta sulla Terra... e allora sì che
voleranno i fuochi d'artificio! Riusciranno i ragazzi a sconfiggere
MaloMyotismon e salvare il loro mondo? Lo scoprirete nel prossimo, penultimo
episodio di Digimon Adventure 02 Reload!
La citazione ad inizio capitolo, per chi fosse curioso,
viene da Heavy Metal L-Gaim, un vecchio anime robotico di Yoshiyuki Tomino
(l'autore di Gundam e Daitarn 3). Viene pronunciata da una delle due eroine,
Leccee, in riferimento all'ingenuità della sua compagna Amu. E, considerando il
modo in cui lo spirito di Myotismon è tornato al potere di un tempo, e la
spiegazione che lui ha dato, mi sembrava calzante per iniziare il capitolo!
Detto questo, alla prossima, e spero che lo scontro finale
vi abbia finora soddisfatto... e che continui a farlo!
Capitolo 27 *** Per il nostro Mondo Digitale, Parte 3 ***
Digimon Adventure 02 Reload-27
Digimon Adventure 02
Reload
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Hey, ragazzi, bentornati! Puntuale come al solito
(più o meno...), vi presento il mio nuovo capitolo di Digimon Adventure 02
Reload, nel quale finalmente si concluderà la battaglia tra i nuovi
Digiprescelti e il crudele MaloMyotismon, e questa volta non assisteremo a
cadute di stile come quelle viste nell'anime! Questa volta, si combatte sul
serio, e MaloMyotismon farà libero sfoggio del suo potere!
Takeru: Bentornato, autore! Spero che gli studi siano
ripresi bene... e sono qui per comunicarti che siamo pronti allo scontro
finale. Puoi cominciare quando vuoi!
Daisuke: Io non vedo l'ora di prendere a calci nel
fondoschiena quella specie di Transformer venuto male!
Justice: Hehehee... Molto bene, ragazzi... dopo ventisei
capitoli, finalmente siamo arrivati al momento decisivo della mia prima storia!
Devo dire che non mi aspettavo di arrivare così lontano in così poco tempo, ma
che mi sono divertito e spero che i seguiti di questa storia che pubblicherò (e
di cui vi parlerò più approfonditamente alla fine del prossimo capitolo) siano
altrettanto buoni o anche migliori! Anche se continuo a pensare che questa
storia non meriti davvero tutte le lodi che i miei lettori mi fanno...
Hikari: Ehm... comunque, per passare alle opinioni dei
lettori, qui abbiamo Driger... grazie dei complimenti, e... sì, anche l'autore,
guardando la serie animata, ha pensato che Arukenimon e Mummymon, in fondo,
fossero a loro volta delle vittime di Myotismon.
Gatomon: Ti garantiamo che faremo del nostro meglio per
fermarlo! Anch'io ho dei conti aperti con quel verme!
Veemon: Killkenny, l'autore ti ringrazia per l'offerta! Se
serviranno degli aiuti, non mancherà di mandarti un' e-mail! Per il resto...
beh, direi che la tua attesa è finita! Goditi l'ultima parte dello scontro
finale!
Sora: Grazie anche a Topomouse per i complimenti. L'autore
mi comunica di dirti che ha intenzione di sviluppare più approfonditamente
molte altre cose ingiustamente lasciate da parte nell'anime... e credimi, tu
non hai idea di quanto complessa sia la storia dietro al Dark Seed e al fatto
che Ken conosca Ryo...
Biyomon: Tant'è che giocherà un ruolo di punta verso la
fine della tua saga, non è così, autore?
Justice: Esatto, piccola Biyomon... ma non diciamo altro!
A Sora89... non c'è bisogno che tu ti scusi! Come ho detto nella mia e-mail (a
proposito, l'hai ricevuta assieme alle mie immagini?), tu hai semplicemente
espresso il tuo parere, e non mi sembra che tu abbia criticato niente!
Agumon: Grazie anche a Francesca Akira e Miele per le
recensioni. Tutte le vostre domande troveranno risposte qui, in questo ultimo
capitolo, quindi... buona lettura!
**********
Capitolo 27 - Per il nostro Mondo Digitale, Parte 3
Nel distretto residenziale di Odaiba, a Tokyo, era ormai
chiaro a tutti che quello a cui stavano assistendo non era un fenomeno
atmosferico normale: nello spazio di pochi minuti, il cielo prima avvolto dal
caldo calore del tramonto estivo era stato coperto di minacciose nubi
temporalesche, e la temperatura era calata bruscamente a livelli quasi
invernali, costringendo la maggior parte delle persone a rifugiarsi in casa.
Tra le nubi, si era aperta una larga fenditura che emetteva un'innaturale luce
cremisi, i cui raggi proiettavano inquietanti giochi di luce sull'asfalto e sui
vetri degli edifici. Unito al suono rimbombante e cupo che si levava dalle
nuvole, questo terrificante spettacolo aveva seminato il panico tra la
popolazione, congestionando le strade e mandando in tilt le linee pubbliche.
"Ma cosa diavolo... che cos'è quella roba?"
esclamò un uomo, scendendo di scatto dalla sua automobile ferma in un ingorgo e
alzando gli occhi verso l'innaturale apparizione. Sembrava che la luce emanata
da quella spaccatura si stesse intensificando sempre di più. Scariche
elettriche scarlatte presero a scaturire dalla coltre di nuvole nere e a
precipitare sul terreno, sbriciolando pezzi di cemento. Infine, urla di terrore
si levarono dalla popolazione quando la gigantesca figura di MaloMyotismon si
materializzò, apparendo dalla fenditura luminosa e fluttuando lentamente verso
il terreno. I suoi occhi senza pupille osservavano con disprezzo le piccole
formiche umane che si dileguavano in preda all'orrore, e le misere costruzioni
che non attendevano altro che di essere demolite... Già non sentiva più i colpi
presi nella battaglia precedente con i Digiprescelti, il che voleva dire che la
paura degli esseri umani lo aveva già ricaricato. Il vampiro cibernetico si
concesse un sorriso di trionfo... si aspettava che la sua apparizione nel Mondo
Reale avrebbe scatenato una deliziosa ondata di panico, ma non osava sperare
fino a questo punto.
"HEH... COME IMMAGINAVO, IN QUESTO MISERO REAME CI
SONO MOLTI PIU' ESSERI UMANI A FORNIRMI ENERGIA CON LA LORO PAURA..."
riflettè MaloMyotismon, mentre i suoi piedi corazzati si appoggiavano
sull'asfalto di una piazza di Odaiba, schiacciando due vetture parcheggiate.
Sogghignando, il vampiro rimase ad osservare gli esseri umani che scappavano a
gambe levate in un disperato tentativo di salvarsi, deliziato dalle loro urla
di panico. Poi, sollevò lentamente un braccio e lo puntò verso il cielo ormai
ingombro di nubi, creando una sfera di energia nera tra le sue dita a tenaglia.
Attese per un pò, affinchè il globo di oscurità diventasse di dimensioni
soddisfacenti... e infine, con una risata, fece partire un raggio nero come il
petrolio verso le nubi, colpendole e tingendone un punto dello stesso colore
innaturale. Come se la macchia fosse stata dotata di coscienza propria, iniziò
ad espandersi e ad inquinare anche le nubi circostanti, immergendo la volta
celeste in una coltre di tenebre sempre più ampia e fitta. Ormai, la visibilità
era ridotta a quella di una notte di luna nuova, e le tenebre non accennavano a
fermarsi...
"HUHUHUHUUU... POSSONO SCAPPARE QUANTO VOGLIONO,
PRESTO NON CI SARA' LUOGO AL MONDO IN CUI POTRANNO STARE AL SICURO! LI SENTO...
SENTO LA LORO DISPERAZIONE... QUALE DOLCE NETTARE PER ME..." esclamò
MaloMyotismon, il cui corpo stava aumentando di dimensioni a vista d'occhio. I
palazzi e le costruzioni gli apparivano sempre più piccoli e insignificanti, e
il potere grezzo che scorreva in lui aveva ormai toccato punte che lui stesso
non osava neanche sperare. "E LA COLTRE DI TENEBRE CON LA QUALE STO PER
SOMMERGERE IL MONDO REALE AUMENTERA' ULTERIORMENTE IL LORO TERRORE, FACENDOMI
DIVENTARE SEMPRE PIU' FORTE... ORMAI... PIU' NESSUNO PUO' FERMARMI... MI CI
SONO VOLUTI MESI DI PREPARAZIONI E ATTESA... E PER UN ATTIMO HO TEMUTO CHE QUEI
MOCCIOSI MI AVREBBERO OSTACOLATO DI NUOVO... MA STAVOLTA, LA LORO FINE E'
SEGNATA! CHE INIZI DUNQUE... L'ERA DI MALOMYOTISMON!!!
HAHAHAHAHAHAAAAA!!!"
MaloMyotismon gettò indietro la testa, e la sua risata
satanica fece quasi tremare il terreno, riecheggiando tra gli edifici di Odaiba
come l'ululato di un vento infernale. Gli occhi terrorizzati dei pochi rimasti
nella zona erano fissi sul mostro che diventava sempre più grande sotto i loro
occhi, fino a toccare le cime dei grattacieli...
**********
Da una finestra dell'appartamento dei Motomiya, Jun e i
suoi genitori osservavano con orrore le tenebre che si espandevano nel cielo di
Odaiba, e la gigantesca apparizione che le aveva generate... era tutto fin
troppo simile agli eventi di tre anni prima, quando la nebbia aveva avvolto il
quartiere residenziale per poi rivelare quel mostro gigantesco di nome
VenomMyotismon... solo che in questo caso non c'erano quei coraggiosi ragazzi
che avevano combattuto quella volta, e nessuno sembrava in grado di opporsi
all'avanzata di quella terrificante creatura...
"Oh, mio Dio..." mormorò la signora Motomiya,
che riusciva a malapena a tenersi in piedi tanto era il terrore. "Che...
che cosa sta succedendo... E'... è spaventoso... e... e Daisuke dov'è finito?
Non sarà mica..."
"Ti prego, cara... calmati..." la esortò il
marito, appoggiandole le mani sulle spalle tremanti. Anche lui si sentiva allo
stesso modo della moglie, ma cercava di non darlo a vedere. "Daisuke starà
bene... vedrai... se la caverà in qualche modo..."
"Ma... ma come fai a dire una cosa del genere?"
rispose la donna, alzando leggermente la voce con tono quasi indignato.
"Il nostro bambino è lì, sperduto da qualche parte in quel mondo alieno...
quella mostruosità sta oscurando il sole su Tokyo... e tu mi vieni a dire che
Daisuke se la caverà?"
Jun scosse la testa. "Mamma, per favore... farci
prendere dal panico non servirà a nulla! Ora, possiamo solo cercare di
allontanarci il più possibile da questa zona prima che arrivi quell'orrore! Tu
sai com'è fatto Daisuke, no? Non sarà un'aquila, ma è uno che non getta la
spugna tanto facilmente! Se... se lo conosco bene come credo... tornerà sano e
salvo!"
Con gli occhi sbarrati ancora fissi su MaloMyotismon e sul
cielo che si anneriva sempre più, la signora Motomiya permise ad alcune lacrime
di scorrerle lungo le guance. "E... e se anche riuscissero a tornare, lui
e i suoi amici... come farebbero ad affrontare quella... quella cosa là fuori?
Me lo spieghi?"
Lo sguardo ansioso della ragazza tornò alla colossale figura
del vampiro cibernetico, che continuava ad avanzare inesorabilmente verso il
centro della città, sbriciolando edifici e calpestando automobili e lampioni
senza alcun riguardo. MaloMyotismon era ormai diventato una vista
insostenibile: ormai delle dimensioni di VenomMyotismon, era avvolto da una
nube scarlatta di gas tossici, le fauci sulle spalliere sembravano muoversi di
loro volontà, e i suoi occhi senza pupille luccicavano di un folle bagliore
omicida. Il suo ghigno psicopatico, visibile già da quella distanza, rendeva
ancora più orrendo lo spettacolo.
Jun strinse i denti e serrò i pugni al punto che temette
che le unghie le si conficcassero nei palmi delle mani. Sbattè gli occhi un
paio di volte, cacciando indietro le lacrime che minacciavano di uscire, poi
rispose.
"Non lo so, mamma... non ne ho la più pallida
idea..."
**********
Di ritorno nella 'dimensione intermedia' di MaloMyotismon,
il gruppo di Daisuke e i Digiprescelti stranieri si erano riuniti attorno ad
Oikawa, che aveva da poco ripreso i sensi e sembrava finalmente essersi reso
conto di quanto aveva causato. L'uomo riusciva a malapena a tenersi in piedi, e
il suo respiro era affannoso, ma era comunque determinato ad aiutare i ragazzi.
"Io... hanf... hanf... mi dispiace, ragazzi..."
ansimò Oikawa, volgendo lentamente lo sguardo all'ormai inattivo Digivice
oscuro che ancora stava nel palmo della sua mano. "Non... non sapevo...
che razza di gioco pericoloso stavo facendo... Ero... ero disposto... a fare...
qualsiasi cosa... pur di realizzare il mio sogno... anche a vendere la mia
anima al diavolo in persona... per questo motivo... quando lui mi ha proposto
di accoglierlo nel mio corpo... e di fargli da contenitore... ho accettato
senza pensarci su due volte... sedotto dalla sua promessa... mi aveva detto che
avrei visto DigiWorld... E ora, queste sono le conseguenze... quel mostro mi ha
usato... per ricostruire il proprio corpo e lanciarsi alla conquista di
entrambi i mondi... Potrete... potrete mai perdonarmi... ragazzi...?"
Iori scosse la testa, guardando con comprensione il
vecchio amico di suo padre. "Oikawa-san... noi l'abbiamo già perdonata...
ci siamo resi conto... che tutta questa situazione è stata solamente frutto
degli inganni di Myotismon... ha approfittato dei suoi sentimenti e l'ha
manipolata per ottenere quello che voleva, e ora che lei non gli serve più,
l'ha abbandonata al suo destino."
"E non solo lei..." mormorò Ken, volgendo
tristemente lo sguardo al punto in cui Arukenimon e Mummymon avevano incontrato
la fine. "Anche i due Digimon che lei ha creato... li ha distrutti senza
alcun rimorso."
Oikawa scosse la testa, desolato per quanto era successo.
"Sì... sì, avete ragione... però... tutto questo non sarebbe avvenuto, se
io non mi fossi lasciato accecare dal mio desiderio... e avessi rifutato la sua
proposta... e ora... anche Arukenimon e Mummymon... hanno sofferto e sono morti
per causa mia..."
"Non è il momento di darsi la colpa,
Oikawa-san..." affermò Michael. "Mentre stiamo parlando,
MaloMyotismon sta seminando il panico nel Mondo Reale. Se è vero che trae la
sua forza dalla paura e dalla disperazione della gente, chissà quanto potrà
diventare potente con il terrore dell'intera popolazione di Tokyo!"
"Già, Michael ha ragione..." riprese Daisuke.
"Dobbiamo fermarlo il prima possibile, e questo vuol dire cercare un
Digiport e tornare sulla Terra per affrontare quel pallone gonfiato!"
"Mi... mi dispiace, ragazzi... ma con i vostri
Digivice non ce la potrete fare..." affermò Oikawa, tenendo lo sguardo
fisso sul Digivice nero creato da Daemon. "Questa dimensione... non è come
il Mondo Digitale che voi conoscete..."
Molti dei bambini prescelti ebbero un moto di sgomento
alla notizia. "Come... sarebbe a dire? Non possiamo tornare nel Mondo
Reale da qui?" esclamò Miyako, trattenendo a stento il panico che
minacciava di sopraffarla. "E allora... che possibilità abbiamo di fermare
MaloMyotismon?"
Con un grugnito di fatica, Oikawa si rialzò in piedi,
facendosi aiutare da Michael, il Digivice oscuro ancora stretto nella mano.
L'uomo prese fiato ancora per un paio di volte, e per un attimo Miyako temette
che non avesse sentito la sua domanda. Non che si aspettasse una risposta
affermativa, però...
"Non potete aprire un Digiport da qui... ma forse
posso farlo io!" disse infine Oikawa, sentendo crescere dentro di sè un
coraggio che da troppo tempo non ricordava di aver provato. "Se... se
trasferissi la mia energia vitale al Digivice oscuro, forse... forse potrei
riattivarlo e aprire un portale per voi, permettendovi di tornare nel Mondo
Reale... in fondo... so che quando eravate ancora nel Mondo Digitale, Ichijouji
ha usato l'energia oscura ancora presente nel suo Digivice per aprire un
portale verso la Dark Area... anche senza avere dei Digiport a disposizione...
forse il Digivice di Daemon può fare la stessa cosa!"
"Trasferire... la sua energia vitale?" esclamò
Hikari, spalancando gli occhi all'idea. "Ma... Oikawa-san... non sarà
pericoloso per lei? Con tutta l'energia che Myotismon le ha sottratto per
reincarnarsi, perderne ancora potrebbe esserle fatale!"
"Già... E poi non sappiamo neanche se
funzionerà!" proseguì Daisuke. "Per favore, Oikawa-san, lasciamo
perdere questo piano! Lei non può rischiare così la sua vita! Troveremo un
altro modo di uscire di qui!"
Oikawa rivolse al ragazzino un mesto sorriso. "Allora
è proprio vero... Voi bambini prescelti siete davvero generosi come ho sentito
dire... Ma, sfortunatamente, in questo caso non c'è altro modo... consideratela
la mia punizione per quanto vi ho fatto indirettamente passare! DIGIPORT
OPEN!"
Sotto gli sguardi increduli dei ragazzi, Oikawa fece un
passo in avanti, e puntò il Digivice nero verso la zona nella quale
MaloMyotismon era scomparso appena pochi minuti prima. Lo schermo del congegno
elettronico si illuminò, proiettando un raggio dei colori dell'iride che andò a
collidere con la parete della sala. Immediatamente, la luce multicolore si
condensò in un portale di forma ellittica, oltre il quale i ragazzi riuscirono
a vedere la loro città, ormai avvolta da un'inquietante cappa di nebbia oscura,
chiaramente opera di MaloMyotismon.
"Ce... ce l'ha fatta! Quella è Tokyo!" esclamò
Takeru. "Ma... cosa sta succedendo là fuori? Come mai è tutto così
buio?"
Le gambe di Oikawa tremarono e minacciarono di cedere, ma
l'uomo si tenne in piedi con un supremo sforzo di volontà, e continuò a reggere
il Digivice aiutandosi con il braccio libero. "E'... è peggio di quanto
pensassi... MaloMyotismon... sta contaminando il nostro pianeta!"
"Che cosa?" esclamò Catherine. "E' così
potente... da poter fare una cosa del genere?"
A rispondere alla domanda della prescelta francese fu
Hikari, che improvvisamente barcollò e si portò le mani alle tempie, sentendo
una terrificante scarica di gelida energia oscura provenire dal portale. La
Digiprescelta della Luce impallidì e si portò le mani allo stomaco come se
avesse avuto i crampi, mentre il sudore le imperlava la fronte. Stava per
cadere, ma Daisuke e Takeru intervennero giusto in tempo per sostenerla.
"Hikari!"
"Hikari... allora è proprio vero..." mormorò
Takeru. Entrambi i ragazzi sapevano che la loro amica era in grado di percepire
l'energia oscura, con effetti spesso dolorosi per lei... e il fatto che
l'avesse avvertita provenire dal loro mondo era sicuramente un pessimo segno!
"Accidenti... pare proprio che sia così..."
ronzò DinoBeemon, osservando lo spettacolo visibile oltre il portale con i suoi
occhi compositi. "Quelle nuvole nere non sono naturali... è MaloMyotismon
a crearle!"
Le mani dei due ragazzi si strinsero affettuosamente su
quelle raggelate della prescelta della Luce. L'espressione di paura sul volto
di Hikari si distese, e la ragazzina esalò un sospiro di sollievo percependo il
calore che i suoi due amici le trasmettevano.
"Andrà tutto bene, Hikari-chan!" la rassicurò
Daisuke. "Adesso torniamo sulla Terra e le suoniamo di santa ragione a
MaloMyotismon! Non gli permetteremo di trasformare la Terra nel suo parco
giochi privato!"
Takeru annuì, d'accordo con il suo amico. "Abbi
fiducia, Hikari! Noi e i nostri Digimon possiamo ancora farcela!"
Quelle parole instillarono nuovo coraggio non solo in
Hikari, ma anche in tutti i ragazzi presenti. Con un lieve sorriso, la
ragazzina si rimise saldamente sulle gambe e si asciugò il sudore dalla fronte
con un gesto della mano. "Grazie, ragazzi... avevo... avevo bisogno di
sentirlo..."
"Non c'è tempo da perdere!" La voce di Angewomon
riportò tutti alla realtà. "Dobbiamo oltrepassare il Digiport adesso,
Oikawa non riuscirà a tenerlo aperto ancora a lungo!"
Era vero: Oikawa si era piegato su un ginocchio, e il suo
volto era contorto in una smorfia di fatica. Rabbrividì, sentendo il calore
lasciare il suo corpo e venire risucchiato dal Digivice oscuro stretto nella
sua mano. Il congegno stava diventando sempre più pesante nelle mani dell'uomo,
e ormai le forze lo stavano abbandonando. Ciò nonostante non si arrendeva, e
continuava a tenere aperto il portale... ma era chiaro che non sarebbe durato a
lungo.
"Presto! Entriamo nel portale!" esclamò
Triceramon. "Se non riusciamo a sfruttare questa possibilità, non ne
avremo altre!"
Uno alla volta, i Digiprescelti annuirono e corsero verso
il Digiport: prima Daisuke, Ken, Imperialdramon e DinoBeemon. Poi Hikari e
Angewomon. Takeru e MagnAngemon. Catherine e Deramon. Michael e MegaSeadramon.
Rosa e Triceramon. Derek e Megadramon. E, infine, tutti i Digimentals
trasformati nei Digimon di livello Armor corrispondenti. In questa successione,
i bambini prescelti e i loro compagni entrarono nel portale, venendone
risucchiati e facendo rotta per il Mondo Reale. Rimasero dietro solamente Iori,
Miyako, Ankylomon e Aquilamon.
"Cosa... hanf... cosa fate... ancora... qui...?"
gemette Oikawa, la voce poco più che un sussurro. "Dovete... dovete
raggiungere... i vostri amici... pima che... hanf... hanf... prima che il mio
Digiport si chiuda..."
Con sua grande sorpresa, il figlio del suo migliore amico
e la ragazzina con gli occhiali si chinarono verso di lui e lo aiutarono a
rialzarsi, mettendosi ai suoi lati e ponendosi un braccio dell'uomo attorno
alle spalle per sostenerlo.
"Non senza di lei, Oikawa-san!" esclamò Iori.
"Non vogliamo che lei si sacrifichi per noi!"
"Infatti. Già troppi hanno sofferto per gli inganni
di Myotismon e Mephistomon... e poi, credo che il suo amico, il signor Hiroki,
preferirebbe che lei continuasse a vivere." disse Miyako. Insieme, i due
amici e i loro Digimon raggiunsero il portale che già dava qualche segno di
cedimento... e ci entrarono dentro, subito seguiti da Aquilamon e Ankylomon, e
portandosi dietro l'ormai esausto Oikawa.
I ragazzi e i loro compagni si sentirono lo stomaco in
gola, mentre cadevano nel vuoto che separava le due dimensioni, e riuscirono di
sfuggita a vedere che il portale da dove erano entrati si richiudeva... per poi
venire scagliati verso l'uscita del varco dimensionale, pronti per affrontare
MaloMyotismon...
**********
MaloMyotismon esplose in un'altra risata, demolendo la
fiancata di un palazzo con un solo gesto del suo enorme braccio e ammirando con
orgoglio il frutto del suo lavoro. Quasi tutta la città di Tokyo era coperta da
un miasma di oscurità e nubi temporalesche, che ancora, di tanto in tanto,
davano qualche scarica di energia rossa, e il panico generale gli stava
fornendo sempre più energia, dandogli nel contempo una inebriante sensazione di
potere.
"SCAPPATE... SCAPPATE DOVE VOLETE, PICCOLI E INSULSI
ESSERI UMANI!" tuonò il mostro, gettando via un'automobile con un lieve
gesto della gamba, come un bambino calcerebbe via un sassolino da una strada.
"NEL GIRO DI POCHI MINUTI, LE MIE TENEBRE COPRIRANNO IL MONDO INTERO... E
ALLORA TUTTI VI DOVRETE INCHINARE A ME, MALOMYOTISMON, SIGNORE DELLE TENEBRE!
HAHAHAHAHAAAA!!!". La sua risata malefica riecheggiò per tutto il
quartiere e oltre, mandando in frantumi vetrine e finestre e causando ancora
più caos e distruzione. Non si vedeva più un solo essere umano nel raggio di
decine di metri, l'asfalto della strada era devastato, e cumuli di macerie
fumanti punteggiavano i marciapiedi e le vie. MaloMyotismon stava dando libero
sfogo alla sua rabbia e al suo desiderio di spargere il terrore, e stavolta
sembrava che nulla fosse in grado di fermarlo...
"Hey, aspetta un momento! Non è stato carino
lasciarci lì senza neanche salutare!"
Il sogghigno scomparve immediatamente dal volto mostruoso
di MaloMyotismon, rimpiazzato da un'espressione di sorpresa sgradita.
Voltandosi, il gigantesco demone robotico vide, a diversi metri di distanza, i
Digiprescelti che lui pensava di aver rinchiuso per sempre nella sua dimensione
intermedia uscire lentamente e in ordine da un portale, accompagnati dai loro
Digimon. L'enorme sagoma di Imperialdramon si fece avanti, cannone puntato e
pronto al fuoco. MagnAngemon e Angewomon si librarono in volo sopra gli edifici
distrutti. DinoBeemon e gli otto Digimon di livello Armor nati dai Digimental
si schierarono di fronte a lui, subito seguiti da Triceramon, MegaSeadramon,
Deramon e Megadramon. Tutti stavano squadrando la nuova forma di Myotismon con
rabbia e determinazione.
"Accidenti, è diventato gigantesco!" esclamò
Michael, notando le dimensioni titaniche assunte dal vampiro cibernetico.
"Speriamo che sia vero quello che dicono... che le dimensioni non
contano!"
"Non ti preoccupare, Michael!" tuonò
MegaSeadramon, puntando il suo corno seghettato contro MaloMyotismon.
"Tutto sotto controllo... o almeno spero..."
"MA GUARDA..." ringhiò MaloMyotismon,
fronteggiando ancora una volta i suoi avversari. "NON RIESCO PROPRIO A
SBARAZZARMI DI VOI MOCCIOSI, EH? MA COME AVETE FATTO A FUGGIRE DA QUEL LIMBO
SENZA USCITA?"
La sua risposta venne quando anche Iori, Miyako, Ankylomon
e Aquilamon uscirono dal Digiport, portando con sè il semisvenuto Oikawa. Il
demone digrignò i denti per l'ira, rendendosi conto di cosa era successo.
"OIKAWA... NON CREDEVO CHE QUELLO SCIOCCO SAREBBE STATO IN GRADO DI
AIUTARVI... MA AD OGNI MODO NON FA NESSUNA DIFFERENZA! NON HO DA FARE ALTRO CHE
TOGLIERVI DI MEZZO UNA VOLTA PER TUTTE, E AVRETE FINITO DI DARMI
FASTIDIO!"
Mentre Iori e Miyako cercavano di portare Oikawa nel posto
più sicuro possibile, Daisuke alzò lo sguardo, sostenendo quello di
MaloMyotismon, e lo sfidò di nuovo. "Amico, nel caso la tua memoria non
funzioni bene, ti ricordo che fino ad un attimo fa eravamo noi in vantaggio! Se
ti abbiamo messo alle corde prima, possiamo farlo di nuovo!"
"SI', IL RAGIONAMENTO NON FA UNA PIEGA..."
ringhiò MaloMyotismon, il ghigno crudele che ritornava sulle sue labbra.
"PERO', MI SEMBRA CHE TU ABBIA DIMENTICATO DI CALCOLARE DUE COSE... PRIMO,
ALCUNI DEI DIGIMON CHE VI HANNO ASSISTITO NELLA MIA DIMENSIONE INTERMEDIA SI
SONO MATERIALIZZATI GRAZIE ALLA VOSTRA FORZA DI VOLONTA'... QUANTO CREDETE CHE
POSSANO DURARE NEL MONDO REALE, DOVE NON VALGONO LE STESSE LEGGI?"
Daisuke trasalì. Era vero, a questo non aveva pensato!
Voltando di scatto la testa verso di sè, vide che gli otto Digimon di livello
Armor che erano stati creati dai Digimental suoi e di Miyako, Iori, Hikari e
Takeru stavano lentamente svanendo come se non fossero mai esistiti, i loro
corpi ora traslucidi e inconsistenti. Anche DinoBeemon stava facendo la stessa
fine.
"Ha ragione, purtroppo..." disse Ken, scuotendo
la testa. "Sfruttando il potere di quella dimensione di trasformare i
nostri sentimenti in energia, siamo riusciti a creare questi Digimon Armor dai
Digimental... ma ora che siamo nel Mondo Reale, le energie che li sostenevano
sono venute a mancare, e stanno ritornando al loro stato originale... E anche
per DinoBeemon è lo stesso..."
Proprio quando la frase di Ken giunse al termine, i
Digimon Armor scomparvero del tutto, ritrasformandosi nei Digimental e venendo
riassorbiti dai D-3 dei ragazzi. "Cavolo... questo mi era
sfuggito..." mormorò un irritato Daisuke, mentre i Digimental del Coraggio
e dell'Amicizia ritornavano nel suo Digivice.
Sfortunatamente, MaloMyotismon non aveva ancora finito.
"SECONDO, NON SONO SOLTANTO LE MIE DIMENSIONI AD ESSERE AUMENTATE...
GRAZIE ALLA PAURA CHE STO DIFFONDENDO, ANCHE I MIEI POTERI SI SONO ACCRESCIUTI
DI MOLTISSIMO... COME ORA VI DIMOSTRERO' USANDO I VOSTRI DIGIMON COME CAVIE! SCREAMING
DARKNESS!"
Un raggio di pura oscurità uscì dalla bocca spalancata di
MaloMyotismon, colpendo il terreno di fronte a lui e proiettando in aria enormi
pezzi di asfalto e cumuli di terra. Con un rapido movimento della testa, il
demone tracciò un arco davanti a sè con la scarica di energia negativa e
indirizzò una potente onda d'urto nera contro i Digimon che lo stavano
affrontando, sollevandoli da terra come foglie al vento. Si sentirono i loro
ruggiti di dolore e disappunto man mano che venivano scagliati via dalla
potenza del colpo di MaloMyotismon. Solo Imperialdramon, MegaSeadramon e
Triceramon riuscirono, a malapena, a restare in piedi, ancorandosi al terreno e
lottando con tutte le loro forze contro l'onda d'urto.
I ragazzi spalancarono gli occhi, vedendo i loro amici che
si abbattevano dolorosamente al suolo. MaloMyotismon stava facendo sfoggio di
una potenza spaventosa, molto superiore a quella che i Digiprescelti avevano
visto poco prima nella dimensione intermedia. Purtroppo, il vampiro non stava
bluffando: i suoi nuovi poteri erano qualcosa che sembrava ben al di là della
loro portata.
"Aquilamon!" esclamò Miyako, andando ad
assistere il suo Digimon che si stava rialzando. "Come ti senti?"
L'enorme aquila scosse la testa per schiarirsela e si
rialzò, sbattendo le ali un paio di volte. "Niente di serio, Miyako... ma
in forma Champion non posso fare molto contro di lui..."
"Lo stesso vale per me... I miei attacchi non gli
farebbero neanche il solletico, a questo punto..." grugnì Ankylomon,
rialzandosi a sua volta con l'aiuto di Iori. "Dobbiamo tentare la
Digievoluzione DNA se vogliamo sperare di fare qualcosa..."
"E allora tentiamola... separatamente non possiamo
competere con lui!" affermò MagnAngemon, librandosi di nuovo in aria e
regredendo alla propria forma Champion, Angemon. Lo stesso fece AngeWomon,
trasformandosi di nuovo nella piccola e agile Gatomon. Takeru e Hikari
attivarono i loro D-3 e si volsero verso i rispettivi partner, che risposero
con un cenno affermativo e alzarono i Digivice a loro volta, attivando la
funzione di Digievoluzione DNA. Contemporaneamente, i loro quattro Digimon si
traformarono in scie di luce e si alzarono in volo, incontrandosi a mezz'aria.
I due Digimon Ultimate, l'uomo-aquila e la gigantesca
statuetta Shakkou, apparirono in un lampo di luce al posto dei quattro Champion
e si misero in guardia, decisi a fare del loro meglio per sconfiggere quel
mostruoso avversario.
"Forza, ragazzi! Ora forse abbiamo qualche
possibilità in più!" esclamò Miyako, stringendo i pugni e pregando con
tutte le sue forze che la potenza aggiuntiva dei due Digimon fusione fosse
sufficiente contro MaloMyotismon. Silphymon, librandosi in volo, annuì e si
scagliò contro il gigantesco demone robotico, che continuava a guardarla con
aria derisoria.
"OOOH... LA DIGIEVOLUZIONE DNA! MI
TERRORIZZA..." ringhiò MaloMyotismon con tono sarcastico, del tutto
disinteressato ai due Digimon che si stavano dirigendo verso di lui. Senza
badargli, Silphymon portò indietro le braccia e creò una sfera di energia rossa
tra le mani, scagliandola poi contro il volto del vampiro. "STATIC
FORCE!"
"JUSTICE BEAM!" esclamò Shakkoumon, sparando
due raggi di luce rossi dai suoi grandi occhi e colpendo MaloMyotismon in pieno
petto. Sfortunatamente, nessuno dei due colpi riuscì anche soltanto a farlo
indietreggiare. Con un ghigno malefico, il vampiro lasciò che gli attacchi si
infrangessero sul suo corpo, e prima che gli sbalorditi Shakkoumon e Silphymon
potessero ritirarsi, alzò una delle sue braccia corazzate e centrò
l'uomo-aquila con un potente pugno dall'alto verso il basso, scagliandolo
dolorosamente a terra tra le grida d'orrore dei ragazzi. Poi, scattò verso
Shakkoumon e lo prese in pieno con un calcio, sollevandolo da terra e
mandandolo a schiantarsi contro il muro di un negozio, diversi metri più in là.
"Silphymon!" esclamò Hikari.
"Shakkoumon, no!" implorò Iori, vedendo i due
Digimon Ultimate spazzati via con tale facilità. L'uomo-aquila riuscì a fare
appello alle sue forze e a rialzarsi, appoggiato sulle mani, ma Shakkoumon era
rimasto stordito. "UGH... MALEDIZIONE... COSI' NON SI PUO' ANDARE
AVANTI..." mormorò Silphymon, riprendendo fiato. Da parte sua,
MaloMyotismon esplose in un'altra risata di scherno.
"NON MI SEMBRA CHE LA VOSTRA TANTO DECANTATA
DIGIEVOLUZIONE DNA STIA SORTENDO POI QUESTO GRANDE EFFETTO, MOCCIOSI
INUTILI!" tuonò il mostro, spalancando di nuovo le bocche sulle spalliere.
"E' ORA DI METTERE FINE A QUESTA FARSA! CRIMSON MIST!"
Con grande sgomento di tutti, le spalliere-fauci si
aprirono ulteriormente e, ad un ruggito di comando di MaloMyotismon, spararono
una enorme nube di nebbia scarlatta che discese verso i ragazzi e i Digimon,
coprendo completamente la loro visuale e sciogliendo letteralmente pezzi
d'asfalto mentre si avvicinava. Silphymon riuscì appena in tempo a rialzarsi e
scattare all'indietro per sottrarsi a quei vapori letali. Con un rapido scatto,
l'uomo-aquila si alzò in volo, riunendosi agli altri Digimon e preparandosi a
fermare la nube di vapore corrosivo.
"DOBBIAMO FERMARE QUELLA COSA, AMICI!" ringhiò
Imperialdramon, mettendosi di fronte ai ragazzi per impedire alla Crimson Mist
di investirli. "SIETE PRONTI?"
"Dacci il segnale, Imperialdramon!" rispose
MegaSeadramon, caricandosi di nuovo di energia. Ormai, la nebbia letale era a
pochi metri dal gruppetto di Digimon...
"ASPETTATE UN SECONDO... ECCO, CI SIAMO... ADESSO! POSITRON
LASER!"
Imperialdramon sparò un altro raggio di distruttiva
energia bianca dal cannone montato sulla schiena, penetrando il banco di nebbia
corrosiva e iniziando a disperderlo. Altri Digimon si aggiunsero poco dopo,
caricando i loro attacchi al massimo della potenza e indirizzandoli contro la
nebbia.
"Thunder Javelin!" ruggì MegaSeadramon,
scaricando tutta l'energia accumulata sul letale banco di vapore rossastro.
"ASTRAL LASER!" esclamò Silphymon,
scagliando dal proprio corpo un enorme proiettile energetico di forma umanoide.
Tutti e tre gli attacchi riuscirono nel loro obiettivo, e l'avanzata della
Crimson Mist rallentò sempre di più, finchè i vapori corrosivi di cui era
formata non si dispersero, rivelando l'enorme figura di MaloMyotismon ancora in
piedi sulla strada devastata. Daisuke deglutì osservando gli effetti
dell'attacco del vampiro robotico: alcuni pezzi di strada e parti degli edifici
erano stati liquefatti, formando sul terreno e sui muri delle abitazioni
pozzanghere dense e appiccicose. Alcune auto parcheggiate erano state ridotte a
cumuli di metallo sciolto, e i vetri di alcuni negozi erano stati vaporizzati.
"Diavolo... pensare che poteva accadere a noi..."
riflettè il Digiprescelto con un brivido di disgusto.
Ora, le nebbie rossastre si erano dissolte del tutto, e
MaloMyotismon, ancora con quel sogghigno diabolico sulle labbra, era riapparso
dietro di esse. Prima che potesse tentare un altro attacco, i Digimon dei
prescelti decisero di prendere l'iniziativa!
"Attacchiamolo adesso, prima che possa
riorganizzarsi!" grugnì Triceramon, accucciandosi leggermente sul terreno
e scagliandosi contro l'enorme demone con tutte le sue forze. Le sue tre corna
brillarono di energia mentre si avvicinava al suo bersaglio, e Rosa si fece
avanti, la sua Crest della Vitalità tra le mani, per dare energia al suo
compagno. "Ve, Triceramon! Puoi farcela! Dagliele a quello
sbruffone!"
"Lo farò, piccola Rosa! Tri-Horn Attack!"
esclamò il dinosauro, balzando verso un punto in cui la corazza di
MaloMyotismon sembrava più sottile, e cercando di trafiggerlo con le corna
affilate. MaloMyotismon non si scompose e, con un semplice gesto della mano,
afferrò la testa di Triceramon, del tutto indifferente alle sue aguzze corna,
per poi scagliarlo violentemente dietro di sè. Triceramon ruggì di disappunto e
atterrò violentemente di schiena, aprendo ulteriori crepe nell'asfalto
devastato.
"NO! Triceramon!" esclamò Rosa, vedendo il suo
Digimon a terra.
"Ugh... Troppo forte..." ringhiò il triceratopo
bipede, lottando per rimettersi in piedi.
Ridendo malvagiamente, MaloMyotismon si mise di nuovo in
guardia. "ALLORA, QUALCUN ALTRO CHE SI OFFRE?"
"Noi!" esclamò Megadramon, afferrando
delicatamente Deramon con uno dei suoi artigli metallici e librandosi in volo
sopra MaloMyotismon, l'artiglio libero puntato verso di lui e pronto a sparare.
MaloMyotismon sghignazzò. Davvero quel vermiciattolo alato sperava di
impressionarlo con un attacco combinato?
Improvvisamente, MegaSeadramon prese l'iniziativa,
caricando quanta più energia possibile nella propria bocca armata di denti e
riversandola tutta in una volta contro le gambe corazzate del mostruoso
vampiro. Una enorme raffica di dardi di ghiaccio solcò l'aria e si abbattè
sulle gambe di MaloMyotismon, ricoprendo l'armatura di uno strato di brina e
congelando al terreno il mostro, che grugnì di frustrazione e iniziò a lottare
per liberarsi. In quel momento, Deramon diede un cenno d'assenso a Megadramon,
che rispose annuendo a sua volta e scagliando la colomba, con un unico e deciso
gesto della zampa, verso il mostro. Sorridendo tra sè, la colomba si mise in
posizione orizzontale con il becco in avanti, a mò di siluro, e un'aura di
energia si formò attorno al suo corpo. "Beak Buster!"
cinguettò Deramon, scagliandosi contro MaloMyotismon, che era ancora impegnato
a liberarsi del ghiaccio che gli avvolgeva le gambe...
...o almeno così sembrava.
Quando infatti sembrava ormai sicuro che l'attacco di
Deramon sarebbe andato a segno, MaloMyotismon sfoderò improvvisamente un altro
dei suoi sogghigni atroci, facendo gelare il sangue ai due draghi che lo
stavano attaccando. Deramon ebbe appena il tempo di spalancare gli occhi prima
che MaloMyotismon la centrasse con un manrovescio, interrompendo il suo attacco
e scagliandola al suolo con uno strillo. La colomba atterrò violentemente a
pochi metri dalla sua partner umana, che si chinò per raccoglierla.
"Deramon! Deramon, tout va bien?" esclamò
Catherine, sentendo una morsa al cuore nel vedere l'elegante piumaggio della
colomba coperto di polvere e sfoltito in certi punti. Nel frattempo, con un
semplice movimento del corpo, MaloMyotismon infranse il ghiaccio che gli
ricopriva le gambe, deridendo MegaSeadramon e Megadramon per il loro tentativo.
"Maledizione!" ringhiò il serpente marino.
"Aveva solo fatto finta!"
Megadramon puntò anche l'altro artiglio contro
MaloMyotismon ed esplose una raffica di missili contro di lui. "Non
molliamo, MegaSeadramon! Continuimo l'attacco! Darkside Attack!"
"Thunder Javelin!" esclamò a sua volta il
serpente marino, lanciando un'altra scarica contro il gigantesco demone. Nello
stesso momento, anche Shakkoumon si era rialzato, e lui e Silphymon si mossero
per unirsi agli altri Digimon, mentre Imperialdramon restava indietro,
caricando il suo cannone...
Sfortunatamente, le dimensioni aumentate di MaloMyotismon
non avevano in alcun modo intaccato la sua velocità. Con un ghigno sicuro, il
demone-macchina balzò verso l'alto, eviando sia i missili di Megadramon che il
fulmine di MegaSeadramon, e afferrò il drago cibernetico per la testa, per poi
sollevarlo sopra di sè e scagliarlo verso il suo compagno, che non potè fare
nulla per schivare. I due draghi serpentini cozzarono violentemente l'uno
contro l'altro, abbattendosi al suolo in un groviglio di corpi sinuosi.
"MegaSeadramon! Megadramon!" esclamarono
contemporaneamente Michael e Derek, vedendo i loro Digimon ridotti così.
MaloMyotismon aprì le ali, emettendo un'altra scarica di gas velenoso dai suoi
propulsori e restando fieramente in sospensione sopra il campo di battaglia.
"STATE COSI' BENE ASSIEME... PERCHE' NON FATE UN PO'
DI CONOSCENZA?" commentò la forma Mega di Myotismon, con una risata
sardonica. Silphymon e Shakkoumon cambiarono improvvisamente direzione, volando
verso il Digimon malvagio al massimo della loro velocità e caricando i loro
attacchi migliori.
"State attenti, voi due!" esclamò Hikari da
terra, preoccupata per la sicurezza dei loro Digimon. Silphymon, riuscendo a
sentire la voce della ragazzina, le rivolse un cenno d'assenso per poi proseguire
la sua corsa verso il colossale vampiro.
"ORA BASTA, MALOMYOTISMON!" esclamò il Digimon
statua, scagliando una raffica di dischi rotanti affilati come rasoi dal suo
gonnellino. "KACHINA BOMBS!"
"ASTRAL LASER!" esclamò Silphymon,
producendo un altro proiettile energetico di forma umanoide dal proprio corpo e
scagliandolo contro MaloMyotismon. Il demone rimase sospeso in aria grazie ai
suoi propulsori, ed evitò gli attacchi con un agile dribbling, ma così facendo
si distrasse per qualche istante dai due Ultimate che lo tenevano sotto tiro.
Decisi a non farsi sfuggire questa occasione, Silphymon e Shakkoumon
accelerarono, avvicinandosi pericolosamente a MaloMyotismon. L'uomo-aquila
portò avanti il pugno destro, mirando al volto scoperto del mostro, mentre
Shakkoumon continuava a sganciare i suoi dischi taglienti che rimbalzavano
inutilmente sull'armatura del vampiro. Prima che Silphymon potesse andare
asegno, MaloMyotismon alzò di nuovo il braccio, bloccando il disperato attacco
di Silphymon, il quale reagì ritirandosi e scagliando una raffica di Static
Force. Ma, anche così, il vampiro era troppo ben difeso, e tutti i colpi si
dissiparono sulla sua corazza senza fargli nulla.
"POVERI STUPIDI! QUESTI COLPETTI DOVREBBERO FARMI
QUALCOSA?" ringhiò MaloMyotismon. Con una rapidità di movimenti che
avrebbe fatto invidia persino al velocissimo SkullSatamon, il mostro alzò le
braccia per poi abbatterle repentinamente sui due Digimon fusione, che urlarono
quando vennero raggiunti e scagliati di nuovo a terra. Ma, proprio in quel
momento, MaloMyotismon si accorse, con sua grande sorpresa, del cannone di
Imperialdramon puntato su di lui e crepitante di energia...
"NO, MALOMYOTISMON! QUEI COLPETTI DOVEVANO DISTRARTI
MENTRE IO ACCUMULAVO ABBASTANZA ENERGIA!" esclamò Imperialdramon, mentre
Silphymon e Shakkoumon interrompevano la caduta a pochi metri da terra e si
scansavano rapidamente per permettere al loro compagno di fare fuoco, e i
Digiprescelti rimanevano in silenzio, facendo mentalmente il tifo per l'antico
Digimon. MaloMyotismon strinse i denti. Troppo concentrato sugli avversari che
lo stavano attaccando direttamente, aveva dimenticato di tenere d'occhio il
drago leggendario!
"ED ORA... PREPARATI AD ESSERE ANNIENTATO! GIGA
CRUSHER!"
La notte si trasformò in giorno quando una raffica di
laser esplose dal cannone di Imperialdramon e si diresse verso MaloMyotismon
come uno sciame di locuste infuriate. Con un grugnito, il vampiro attivò i
propulsori dietro la sua schiena e cercò di scansarsi, ma con sua grande sorpresa
i raggi laser cambiarono direzione, seguendolo come dotati di volontà propria.
Ormai troppo vicino per tentare una manovra evasiva, MaloMyotismon non potè
fare altro che guardare incredulo gli strali di luce bianca che gli ostruiva la
visuale e lo investiva in pieno!
"NO... NO... DOPO TUTTO QUELLO CHE HO FATTO... DOPO
TUTTE LE PRECAUZIONI CHE HO PRESO... IL MIO PIANO DEVE FALLIRE COSI'...
NOOOOO!!!!"
Il suo urlo venne soffocato da un'esplosione assordante
che mandò in frantumi la quasi totalità dei vetri rimasti intatti e fece
tremare la terra sotto i piedi dei Digiprescelti, facendoli incespicare e
costringendoli a reggersi per non essere sbalzati al suolo. Per qualche
secondo, non si sentì altro che un fragore spaventoso, mentre i raggi laser di
Imperialdramon continuavano a bombardare il corpo di MaloMyotismon. Poi,
lentamente, il terrificante suono si quietò, lasciando soltanto un rimbombo
indistinto, e una gigantesca nuvola di polvere sospesa in aria nel luogo dove
MaloMyotismon era stato raggiunto. Con il fiato sospeso, i Digiprescelti si
tolsero le mani dalle orecchie e rimasero a guardare il polverone che
lentamente si diradava. Non osavano quasi fiatare.
"Ce l'abbiamo fatta, ragazzi..." esclamò il
sempre ottimista Daisuke, sfoderando il suo classico sorriso. "Questa
volta è sicuramente spacciato!"
Tuttavia, molti degli altri Digiprescelti non sembravano
condividere la stessa sicurezza. Takeru, in particolare, manteneva
un'espressione dubbiosa, e gli occhi fissi sulla nube di polvere. "Io...
non lo so, Dai-kun... mi sembra strano che sia stato così facile..."
"Ma andiamo!" rispose Rosa. "Ma l'hai visto
bene? Come potrebbe sopravvivere ad un attacco simile... eh... che... cosa...
non... non..."
Le ultime frasi smozzicate furono dovute al braccio
artigliato e ricoperto di ferro che emerse lentamente dal fumo dell'esplosione,
seguito dai propulsori, dalle ali, e dalla mostruosa testa sogghignante di
MaloMyotismon.
"PECCATO, POVERI INGENUI... STAVO BLUFFANDO!"
ringhiò il vampiro robotico, emergendo del tutto dal polverone che lo aveva
inghiottito. Con sommo orrore, i Digiprescelti e i loro compagni videro che la
sua armatura era stata annerita in alcuni punti... e niente di più. Il più
potente dei colpi di Imperialdramon era riuscito a malapena a scalfirlo.
"HO SOLTANTO FATTO FINTA DI ESSERE STATO COLTO DI
SORPRESA DALL'ATTACCO DEL VOSTRO IMPERIALDRAMON... PER QUALE MOTIVO? BEH,
VEDERE LE VOSTRE FACCE PASSARE DALLA SPERANZA ALLA DISPERAZIONE COME IN QUESTO
CASO, CREDETEMI, PER ME E' LA COSA PIU' BELLA CHE SI POSSA IMMAGINARE!"
proseguì MaloMyotismon, implacabile. I Digiprescelti e i Digimon erano troppo
sbigottiti per reagire, e nessuno di essi riuscì a muovere un muscolo mentre il
vampiro cibernetico spalancava di nuovo la bocca, creando un'altra sfera di
oscurità nelle fauci, questa volta ancora più grande, più minacciosa... e più
letale!
"AD OGNI MODO, ORA QUESTI STUPIDI GIOCHETTI MI HANNO
STANCATO! E' ORA DI CONSEGNARVI ALL'OBLIO ETERNO E DI DARE INIZIO ALLA NUOVA
ERA DELLE TENEBRE SULLA TERRA! ADDIO, MOCCIOSI PRESCELTI! SCREAMING
DARKNESS!"
L'energia negativa esplose dalla bocca di MaloMyotismon
sotto forma di una pioggia apparentemente infinita di sfere nere che bombardò
l'area nella quale si trovavano i ragazzi e i loro compagni. Terrorizzati,
molti Digiprescelti si coprirono il volto e si girarono dall'altra parte per
non vedere la morte che pioveva loro addosso. Solo Daisuke, Ken, Catherine e
Michael rimasero al loro posto, osservando stoicamente, chi con rassegnazione,
chi con rabbia impotente, lo sciame di sfere oscure che si avvicinava a loro
pronto a divorarli...
Ma all'improvviso, le enormi sagome di Imperialdramon,
MegaSeadramon, Megadramon e Triceramon si interposero tra i ragazzi e l'attacco
di MaloMyotismon. Con terrore, i Digiprescelti non poterono fare altro che
rimanere fermi ai loro posti e cercare di proteggersi come potevano quando i
proiettili oscuri di MaloMyotismon raggiunsero l'asfalto e i loro Digimon,
esplodendo al momento dell'impatto. I Digimon lanciarono un collettivo urlo di
dolore e di angoscia quando l'energia oscura iniziò a martellarli, congelando
le loro membra e togliendo loro il fiato, ogni colpo più doloroso dell'altro.
La realtà, agli occhi dei Digiprescelti, svanì in un caleidoscopio di detriti
sbriciolati, ombre nere che emanavano un gelo infernale, e grida... un incubo
che durò per diversi secondi, e che improvvisamente finì in un cupo silenzio
senza luci...
Timidamente, Daisuke aprì un occhio. Non ci poteva
credere. Era ancora vivo. Nonostante l'attacco di MaloMyotismon fosse in
procinto di investire in pieno sia lui che i suoi amici, erano sopravvissuti.
Tuttavia, i loro Digimon, che avevano fatto loro scudo con i loro corpi, erano
stati duramente provati da quell'attacco e dal combattimento in generale: erano
tutti distesi sul pavimento, esausti e doloranti, e sembravano non avere più
nemmeno la forza di reggersi in piedi. Persino Imperialdramon era allo stremo
delle forze, e faceva fatica a reggersi sulle zampe.
"No... Imperialdramon..." mormorò Daisuke.
Derek scosse la testa, tenendosi stretto al suo esausto
Megadramon e osservando con rabbia rassegnata MaloMyotismon che atterrava di
nuovo sulla strada semidistrutta, le ali spiegate e l'aria vittoriosa. Nessuno
dei loro attacchi aveva avuto effetto su di lui. "Sembra proprio che sia
arrivata la fine..." commentò il Digiprescelto australiano.
"Purtroppo... abbiamo fatto del nostro meglio, ma non
è bastato..." assentì Catherine, tenendo in braccio la semisvenuta
Deramon.
Hikari e Miyako, inginocchiate vicino a Silphymon ancora a
terra, osservavano con terrore MaloMyotismon gettare indietro la testa ed
esplodere in una terribile risata. "Non posso crederci..." mormorò la
Digiprescelta della Luce. "Davvero tutto quello che abbiamo fatto non è
servito a nulla?"
"Non scherziamo!" esclamò Michael di rimando.
"Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, non ci faremo certo
fermare ora!"
"Giusto! E arrenderci andrebbe contro tutto quello
che noi rappresentiamo!" rincarò la dose Daisuke. "Quindi, io dico
che non sono disposto a gettare la spugna! Non mi renderò ridicolo a me stesso!
Fidatevi, troveremo assieme un modo di sconfiggere questo pallone
gonfiato!"
Tutti, umani e Digimon, guardarono meravigliati il
giovanissimo leader. Tutto era contro di loro, e MaloMyotismon era ancora nel
pieno delle forze... eppure lui non si arrendeva! Questo era uno dei tratti che
i ragazzi ammiravano di più in lui: la sua capacità di dare coraggio e speranza
anche dove non ce n'erano, e la sua capacità di trascinare il gruppo e far loro
credere nella vittoria. Le parole del ragazzino riaccesero la combattività dei
Digimon, che si rialzarono lentamente e si rimisero in guardia davanti a
MaloMyotismon. Triceramon abbassò le corna. MegaSeadramon e Megadramon alzarono
i loro corpi serpentini, aprirono le fauci e ruggirono con aria di sfida.
Deramon svolazzò giù dalle braccia di Catherine e marciò decisa verso il
colossale vampiro. Silphymon e Shakkoumon si alzarono di scatto e si librarono
in volo. Infine, Imperialdramon puntò a terra tutte e quattro le zampe e si
rialzò, ruggendo fieramente e puntando di nuovo il cannone contro il nemico.
"Però... devo ammettere che Daisuke a volte mi
sorprende..." pensò Miyako, osservando l'amico-nemico con meraviglia e
un cenno di approvazione. "In una situazione in cui tutti sarebbero
pronti a gettare la spugna, lui è ancora convinto di poter trovare un modo per
vincere! Forse sarà una stupidaggine... ma io sono disposta a crederci!"
MaloMyotismon, tuttavia, non sembrava impressionato dal
discorso incoraggiante di Daisuke, nè dalla dimostrazione di determinazione
degli altri Digimon. "PAROLE AL VENTO. GRAZIE ALLA PAURA DEGLI ESSERI
UMANI, I MIEI POTERI SONO ORA PIU' GRANDI CHE MAI. NON AVETE LA MINIMA
POSSIBILITA' DI SCONFIGGERMI." tuonò MaloMyotismon, alzando le spalle con
indifferenza. "CERTO, SE I VOSTRI 'COLLEGHI' PIU' ANZIANI FOSSERO QUI A
DARVI UNA MANO, ALLORA FORSE UNA PICCOLA POSSIBILITA' CE L'AVRESTE... MA IN
QUESTO MOMENTO SIETE DISUNITI, E NON AVETE MODO DI RESISTERMI!"
Le parole del mostro caddero nel silenzio. Per diversi
secondi, nessuno fiatò, e MaloMyotismon permise ad un largo sogghigno di
comparirgli sul volto. A quanto pareva, quei mocciosi avevano finalmente capito
di non avere possibilità...
Fu la voce di Ken a spezzare le sue illusioni. "Sei
un ingenuo, MaloMyotismon! Davvero pensi che dobbiamo essere tutti fisicamente
presenti nello stesso posto per essere uniti?"
Il ghigno di MaloMyotismon sbiadì leggermente. "HM?
CHE VORRESTI DIRE?"
Con un sorriso sicuro, Daisuke si fece avanti, mettendosi
a fianco dell'ex-Imperatore e tenendo stretto in una mano il suo D-3.
"Quello che il mio amico vuole dire, MaloMyotismon, è che la distanza non
conta! Lo sai che cosa ci rende veramente uniti? Tutte le esperienze che
abbiamo fatto assieme ai nostri Digimon, il bellissimo rapporto che abbiamo
instaurato con loro e gli uni con gli altri, e la nostra volontà di difendere
la Terra dai megalomani come te! Noi tutti abbiamo le nostre differenze e i
nostri modi di pensare, come è giusto che sia, e a volte litighiamo per
questo... ma questo non significa che il rapporto tra noi non sia saldo.
Incontrare Veemon, Takeru, Hikari, Ken, Iori, Miyako... e tutti gli altri...
per me è stata la cosa più bella che poteva capitarmi. E non scambierei questo
con nient'altro!"
Come Daisuke ebbe pronunciato queste parole, dei raggi di
luce bianca partirono improvvisamente dai Digivice dei ragazzi prescelti,
facendo fare a tutti un sobbalzo e salendo fino al cielo per poi ridiscendere e
convergere su Imperialdramon. Il drago leggendario lanciò un fragoroso ruggito
di sfida quando i Digivice gli trasmisero energia. "CHE... CHE COS'E'...
SENTO... UNA NUOVA FORZA CRESCERE IN ME..."
Per allora, il ghigno di vittoria sul volto di
MaloMyotismon si era dissipato del tutto. Osservava Imperialdramon che brillava
di pura energia, e si rendeva conto che c'era qualcosa che gli stava sfuggendo
di mano. Con ira, fece un passo in avanti e si preparò a scagliare di nuovo la
sua Crimson Mist, ma prima che potesse farlo un'altra luce scaturì dal nulla a
pochi metri dal gruppo dei ragazzi, costringendolo a coprirsi gli occhi con le
braccia.
"AAAARGH! MA... COSA SIGNIFICA? CHE STA SUCCEDENDO
QUI?" ringhiò infuriato MaloMyotismon, scostando lentamente le braccia e
arrischiandosi a guardare... e quello che vide lo lasciò a bocca aperta!
"VOI QUI? NON E' POSSIBILE!"
"Taichi!" esclamò la vocetta di Hikari, che si
era voltata a sua volta verso il luogo da dove proveniva la luce.
"Fratellone, ci sei anche tu!" proseguì Takeru,
distinguendo la figura di Yamato.
"Hey, ragazzi!" esclamò Daisuke, anche lui con
lo sguardo fisso verso la luce sgargiante. "Ci siete tutti!"
Era così. Dietro al gruppo dei Digiprescelti più giovani
si era aperto da chissà dove un Digiport che diffondeva fugaci ombre di verde
smeraldo, fucsia, giallo e viola in tutta la notte di Odaiba, e tramite il
quale anche Taichi, Yamato, Sora, Jyou, Mimi e Koushiro, accompagnati dai loro
Digimon, stavano tornando nel Mondo Reale! Tutti avevano in mano i Digivice,
dai quali uscì lo stesso raggio di luce bianca che era scaturito da quelli di
Daisuke e compagni, salendo fino al cielo ingombro di nubi e poi scendendo su
Imperialdramon, aggiungendo la sua energia alle altre!
"Salve! Ho pensato che si stesse parlando di noi,
visto che mi prudeva un pò il naso..." scherzò il Digiprescelto del
Coraggio, passandosi un indice sotto le narici, con Koromon comodamente seduto
sulla sua testa.
"Sono i ragazzi più grandi!" esclamò l'entusiasta
Miyako. "Sono venuti a darci una mano anche loro? Fantastico! Ora sì che
MaloMyotismon può dire le preghiere!"
Iori, incredulo, sbattè gli occhi per assicurarsi che non
fosse un'allucinazione. "Ma... ma come avete fatto ad arrivare qui...
senza neanche un Digiport?"
"Azulongmon ci ha spiegato la situazione, e ha aperto
un Digiport per farci arrivare prima!" spiegò Yamato, gettando poi uno
sguardo infastidito al colossale MaloMyotismon che torreggiava sopra di loro,
fissandoli con i suoi occhi diabolici. "Così, questa è la nuova forma di
Myotismon, eh? C'era da aspettarselo. I cattivi hanno questa pessima abitudine
di tornare a prendersi la rivincita..."
"E' ancora più brutto di come lo ricordavo..."
commentò Mimi, disgustata.
MaloMyotismon, dal canto suo, era tutt'altro che
divertito. "NON POSSO CREDERCI... VOI, MOCCIOSI INSOLENTI... VORRESTE
ANCORA UNA VOLTA INTERFERIRE CON I MIEI PIANI?"
Taichi alzò lo sguardo, rivolgendogli un sogghigno sicuro.
"Già, un vero peccato, eh, MaloMyotismon? Spiacente di rovinarti la festa,
ma non ci va che il nostro pianeta diventi il tuo parco giochi privato!"
Non appena Taichi ebbe finito di parlare, i numerosi raggi
di luce piovuti dal cielo su Imperialdramon scomparirono all'interno del suo
corpo, e il dragone si alzò in volo con un solo colpo d'ali e ruggì, sentendo
che il proprio corpo si stava trasformando di nuovo! Tutta l'energia data dai
sentimenti positivi dei Digiprescelti, tutta la loro determinazione a non farsi
sopraffare dalla paura, stava compiendo un altro miracolo!
"NOOOO! NON PUO' ESSERE VERO! COM'E' POSSIBILE?"
strepitò MaloMyotismon, indietreggiando davanti alla luce abbagliante che aveva
avvolto l'antico Digimon drago. "NESSUN DIGIMON PUO' SUPERARE IL LIVELLO
MEGA!"
"OH, TECNICAMENTE NON LO STO SUPERANDO!" gli
rispose Imperialdramon. "DICIAMO SEMPLICEMENTE... CHE STO PER PRESENTARTI
UNA MIA FORMA MEGA RIVEDUTA E CORRETTA, COME TU HAI FATTO CON NOI! OSSERVA,
MALOMYOTISMON, COSA POSSONO FARE QUEL CORAGGIO E QUELLA FIDUCIA CHE TU TANTO
DISPREZZI!"
Non appena Imperialdramon ebbe finito di parlare, la luce
esplose in tutta la sua brillantezza, abbagliando i presenti e dando il via
alla nuova evoluzione!
"IMPERIALDRAMON... MODE CHANGE TO..."
Il corpo di Imperialdramon divenne ancora più grande,
toccando i trenta metri d'altezza e raggiungendo il pettorale di MaloMyotismon,
e assunse un portamento umanoide. La sua armatura sembrò fondersi e riplasmarsi
in una nuova forma: ora il suo pettorale ricordava molto la testa di un drago,
con gli occhi color rubino e un paio di corna bianche a forma di V sulla
fronte. Quasi tutto il resto dell'armatura, che ora copriva quasi tutto il suo
corpo immenso, era di colore nero, con l'eccezione delle ginocchiere, degli
artigli sui piedi e sulle guardie degli avambracci, e dei lunghi speroni
ricurvi che erano spuntati dalle sue ampie spalliere: tutte queste
caratteristiche erano di uno sgargiante colore dorato. Da qualche fessura nella
corazza si riusciva ancora ad intravedere la pelle azzurra e squamosa del drago
leggendario, e aveva ancora la lunga coda che caratterizzava la sua forma
Champion, ExVeemon. Sulla guardia dell'avambraccio destro era montato il
cannone che fino a poco prima stava sulla schiena. Per finire, la testa
sembrava ora un incrocio tra quella di un uomo e quella di un drago, con un
diadema dorato sulla fronte, e la sua espressione era combattiva e determinata,
ma anche giusta e ricolma di saggezza. Aveva ancora le ali rosse della sua
forma precedente, ma ora erano più piccole e meno ingombranti. Alzando il cannone
verso il cielo, la forma alternativa di Imperialdramon sparò una colonna di
luce che illuminò l'intera zona, squarciando le tenebre della notte!
L'antico drago è stato risvegliato dal potere dei sogni
e delle speranze di tutti i Digiprescelti! Questo inarrestabile difensore del
bene è protetto da una corazza impenetrabile, e i suoi attacchi, pur essendo
gli stessi della sua forma precedente, sono molto più potenti!
Un urlo di gioia e di incoraggiamento si levò dal gruppo
dei bambini prescelti quando la nuova forma di Imperialdramon toccò terra,
alzando un pugno verso il cielo in segno di trionfo. Finalmente, la colonna di
luce sparata dal cannone sul braccio dell'antico Digimon scomparve, mostrando
Imperialdramon FM in tutta la sua gloria! Il drago guerriero abbassò il braccio
e si mise in guardia, affrontando lo sbalordito MaloMyotismon che, nonostante
tutto, continuava a darsi quel tono arrogante che lo caratterizzava.
"QUINDI..." ringhiò MaloMyotismon, digrignando i
denti. "...PENSI DAVVERO CHE UN SEMPLICE CAMBIO DI FORMA TI PERMETTERA' DI
SCONFIGGERMI, POVERO ILLUSO?"
Il drago accolse con completa indifferenza i dileggi del
vampiro cibernetico. "NO, MALOMYOTISMON... NON PENSO DI POTERTI
BATTERE..."
Non appena ebbe detto ciò, Imperialdramon FM svanì
improvvisamente sotto gli occhi del suo avversario, e gli ricomparve davanti
una frazione di secondo dopo! MaloMyotismon trattenne il fiato per la sorpresa
e cercò di indietreggiare, ma non fece in tempo a fare nulla prima che il pugno
sinistro del drago guerriero lo raggiungesse in pieno stomaco, togliendogli il
fiato e facendolo piegare in due.
"...NE SONO SICURO!" concluse Imperialdramon FM,
mentre il vampiro cibernetico cadeva in ginocchio davanti a lui.
Il volto spaventoso di MaloMyotismon era contorto in una
smorfia di dolore e sorpresa. La nuova evoluzione di Imperialdramon era stata
talmente veloce che nemmeno lui era riuscito a seguirne i movimenti! E talmente
forte che un semplice pugno da parte sua era riuscito a costringerlo con le
ginocchia a terra! Forse... forse questa volta la vittoria non era
assicurata... Nel frattempo, i Digiprescelti avevano esultato di nuovo, vedendo
quel nemico apparentemente invincibile messo alle corde!
MaloMyotismon passò dalla sorpresa all'ira, e iniziò, pur
stentatamente, a tirarsi su, stringendo i denti. Non poteva farsi fermare così!
Non ora che i suoi piani erano ad un passo dal realizzarsi! "CHE... CHE TU
SIA MALEDETTO... IMPERIALDRAMON... NESSUNO ERA MAI RIUSCITO A FARMI PROVARE
PAURA... PRIMA DI TE... MA NON ILLUDERTI... FINCHE' LA PAURA DEGLI ESSERI UMANI
CONTINUERA' A DARMI FORZA... IO SARO' INVINCIBILE..."
"Sì, certo... questo lo credi tu..." mormorò tra
sè Daisuke, un lieve sorriso sulle labbra. Come se avesse potuto sentire i
pensieri del Digiprescelto, Imperialdramon FM rispose per le rime a
MaloMyotismon, che si era rimesso in guardia.
"LA PAURA DEGLI ESSERI UMANI, DICI?" tuonò il
drago leggendario. "VEDIAMO SE QUESTA FORZA DI CUI TI VANTI TI SARA'
DAVVERO COSI' UTILE... FATTI SOTTO, MALOMYOTISMON!"
"COME DESIDERI, IDIOTA!" ruggì MaloMyotismon, ed
entrambi i Digimon, come obbedendo ad uno stesso segnale, si lanciarono l'uno
contro l'altro ad una velocità apparentemente impossibile per la loro stazza.
Con un urlo malvagio, MaloMyotismon alzò un braccio artigliato e cercò di
abbatterlo su Imperialdramon, ma il drago eseguì uno scarto improvviso
all'ultimo momento ed evitò il colpo con agilità, rispondendo subito con un
colpo di coda che raggiunse MaloMyotismon in pieno petto, strappandogli un
grugnito e facendolo barcollare. Mentre il colossale vampiro stava ancora
cercando di riprendersi, Imperialdramon FM proseguì l'attacco con una rapida e
violenta scarica di pugni al volto del mostro, lasciandolo senza fiato e
scagliandolo poi sull'asfalto con un ben assestato calcio al ventre. La terra
tremò quando il gigantesco corpo metallico di MaloMyotismon si accasciò sulla
strada semidistrutta, sollevando una pioggia di polvere e frammenti di asfalto.
"Grande, Imperialdramon! Vai così!" incitò
Taichi.
"E' incredibile..." commentò MegaSeadramon,
meravigliato dalla nuova potenza dimostrata da Imperialdramon. "E pensare
che fino ad un attimo fa, non riuscivamo neanche a fare un graffio a quel
colosso..."
"E' IL POTERE DEL CORAGGIO E DELLA SPERANZA DI
TUTTI..." rispose Silphymon. "COME MALOMYOTISMON TRAE LA SUA FORZA
DALLA PAURA E DALL'ANGOSCIA, COSI' IMPERIALDRAMON FIGHTER MODE LA OTTIENE DAI
SENTIMENTI POSITIVI!"
"Prodigioso..." si limitò a dire Koushiro.
"Il discorsetto di Daisuke sta veramente dando i suoi frutti..."
"Sì, ma c'è un problema... in questo momento, ci
saranno di sicuro molte persone che hanno ancora paura..." fu Miyako ad
esprimere la sua preoccupazione. "Così MaloMyotismon otterrà molta più
forza di Imperialdramon, no?"
"Non necessariamente..." rispose Yamato, dando
un'occhiata alla strada dietro di loro. "Perchè, se volete la mia, presto
MaloMyotismon non avrà più nulla da cui trarre potere..."
Confusi dalla risposta del prescelto dell'Amicizia, alcuni
dei ragazzi guardarono nella direzione da lui indicata... per vedere alcuni
gruppetti di persone che si affacciavano timidamente da alcuni vicoli laterali
e si arrischiavano a scendere nella strada dissestata, mentre a poche centinaia
di metri di distanza, Imperialdramon FM e MaloMyotismon proseguivano il loro
duello titanico. All'inizio non si contavano più di due o tre individui... poi
se ne aggiunsero altri... e altri ancora... finchè nella via non si raccolse un
piccolo esercito di persone che faceva silenziosamente il tifo per
Imperialdramon. I Digiprescelti erano sbalorditi... ed entusiasti di questo
improvviso rovescio di fortuna!
"Certo, è chiaro..." commentò Iori, con un lieve
sorriso. "Vedere qualcuno che sta tenendo testa a MaloMyotismon sta
ridando coraggio a questa gente... bloccando le emozioni negative da cui
MaloMyotismon trae energia!"
"ESATTAMENTE..." rispose Shakkoumon. "IL
CHE VUOL DIRE CHE MALOMYOTISMON HA I MINUTI CONTATI..."
MaloMyotismon, nel frattempo, era impegnato a parare una
velocissima raffica di colpi da parte di Imperialdramon FM. Riuscì ad evitarli
quasi tutti, ma un paio di essi lo raggiunsero al torace e lo costrinsero a
fare qualche passo indietro. Infuriato, il vampiro cibernetico fece scattare la
sua coda segmentata, avvinghiandola attorno ad una delle caviglie di
Imperialdramon FM e tirando verso di sè. L'antico Digimon grugnì di disappunto
quando la terra gli venne improvvisamente a mancare sotto i piedi, costringendolo
con la schiena contro il duro asfalto, prono e vulnerabile. MaloMyotismon
ghignò sadicamente e spalancò le bocche sulle spalliere per lanciare uno dei
suoi attacchi speciali.
"CRIMSON MIST!"
Lo spruzzo scarlatto di nebbia assassina partì dalle spalliere
del demone e avvolse Imperialdramon FM, che spalancò gli occhi e si difese
incrociando le braccia davanti a sè. Per poco alcuni Digiprescelti non urlarono
quando videro la sostanza corrosiva fare presa sul corpo del loro Digimon più
forte... ma l'istante di paura passò subito: infatti, dopo aver occultato
Imperialdramon alla loro vista per qualche istante, la Crimson Mist si dissolse
nel nulla, lasciando illeso Imperialdramon e facendo contorcere dalla sorpresa
il volto di MaloMyotismon. Per la prima volta, qualcuno aveva resistito alla
sua tecnica più letale!
Imperialdramon FM riaprì gli occhi, squadrando il suo
avversario che continuava a tenerlo fermo a terra. "BEH? TUTTO QUI IL TUO
COLPO, MALOMYOTISMON? ME LO RICORDAVO MOLTO PIU' LETALE! NON SARA' CHE HAI
ESAURITO LE BATTERIE?" lo apostrofò. Prima che il vampiro cibernetico
potesse rispondere, Imperialdramon sollevò il braccio artigliato e lo abbattè
sulla coda di MaloMyotismon, mozzandone la parte con cui era trattenuto e
facendo volare in aria una pioggia di scintille elettriche. Con un urlo di
rabbia e disappunto, MaloMyotismon indietreggiò di alcuni passi e ritirò la
coda spuntata verso di sè, mentre Imperialdramon si rialzò di scatto e si slegò
dalla caviglia il pezzo di coda che vi era ancora avvinghiato. Il frammento si
contorse ancora per qualche secondo, come un serpente infuriato, poi si
dissolse nel nulla.
MaloMyotismon non perse tempo a preoccuparsi di questo
dettaglio e caricò di nuovo, questa volta colpendo Imperialdramon al volto con un
tremendo pugno che lo fece barcollare. Tentò di proseguire con una scarica di
colpi, ma Imperialdramon FM riuscì ad alzare la guardia e a pararli, alzando
poi il braccio sinistro e restituendogli un diretto micidiale. Indebolito dai
colpi presi fino a quel momento, MaloMyotismon si accasciò contro la parete
semidistrutta di un palazzone, facendo piovere una valanga di detriti, ma
Imperialdramon non aveva ancora finito con lui.
"POSITRON LASER!" esclamò il drago,
alzando il braccio destro armato di cannone e sparando contro MaloMyotismon un
raggio di luce bianca che lo colpì in pieno, mandandolo di nuovo a terra con
grande soddisfazione di tutti i presenti. Il demone si rialzò di nuovo, ma
questa volta aveva il fiato corto, e la sua armatura era crepata in diversi
punti. Tuttavia, la sua furia sembrava crescere sempre più...
"NON... NON E' POSSIBILE..." ringhiò indignato.
"NON CAPISCO... IL MIO POTERE STA DIMINUENDO... NON PERCEPISCO PIU' LA
PAURA DEGLI ABITANTI DI QUESTA MISERA CITTA'... COME PUO' ESSERE TUTTO QUESTO?
PERCHE' STO PERDENDO?"
"Diciamo semplicemente che gli esseri umani e i
Digimon si sono stancati dei tuoi inganni e della tua oppressione..." gli
rispose Daisuke, facendosi coraggiosamente avanti. "Hanno raccolto il loro
coraggio, i loro sogni e le loro speranze per il futuro, e li stanno usando
contro di te!"
"E' proprio da questi elementi che Imperialdramon
Fighter Mode trae il suo potere." proseguì Ken, guardando la folla che si
era riunita dietro di loro. In mezzo ai numerosi volti, era possibile vederne
di familiari: i genitori dei Digiprescelti... Jun, la sorella di Daisuke...
Jyou riconobbe suo fratello Shuu... Iori riuscì a vedere suo nonno... e persino
Oikawa, in qualche modo, aveva ripreso abbastanza forze da rialzarsi dal suo
posto e unirsi alla folla... anzi, era addirittura alla sua testa! L'uomo alzò
lo sguardo e, nonostante la debolezza che pervadeva ogni fibra del suo corpo,
trovò la forza di sorridere in faccia a Malomyotismon.
"Questi ragazzi..." proseguì Oikawa, prendendo
fiato di tanto in tanto. "Questi ragazzi... hanno dalla loro la
consapevolezza... del loro ruolo... e la fiducia... gli uni negli altri... non
riuscirai a piegarli... così facilmente... E neanch'io mi farò più manovrare da
te! Tu hai sfruttato... i miei sentimenti... per i tuoi sporchi fini... e ora
io ti ripago con la stessa moneta... usando i miei sentimenti contro di
te!"
"COME PUOI VEDERE..." concluse Imperialdramon
FM. "IL TERRORE CHE TU ESERCITAVI SU QUESTA GENTE ORMAI E' VENUTO MENO.
PER QUESTO IL TUO POTERE STA SVANENDO. ARRENDITI, MALOMYOTISMON... ORMAI E'
FINITA!"
MaloMyotismon rimase ancora per qualche istante fermo al
suo posto, ribollendo di rabbia. Poi, alzò di scatto la testa, rivelando i suoi
scintillanti occhi senza pupille e la spaventosa smorfia di rabbia dissennata
che troneggiava sul suo volto. "ARRENDERMI? GIUNTO A QUESTO PUNTO, DOVREI
ABBANDONARE OGNI COSA? VOI SOGNATE!"
"COME DESIDERI!" rispose Imperialdramon FM,
rimettendosi in guardia. MaloMyotismon aprì le ali e attivò i suoi propulsori,
librandosi in voloqualche metro da
terra prima di scagliarsi a tutta velocità contro il Digimon leggendario, che
rimase ad attenderlo a piè fermo. Stava già alzando il braccio, pronto a
colpire il demone non appena fosse a portata...
...quando, improvvisamente, MaloMyotismon svanì davanti ai
suoi occhi!
"Attento, Imperialdramon! E' arrivato dietro di
te!" gli giunse la voce allarmata di Derek.
Sobbalzando allarmato, Imperialdramon FM si voltò
rapidamente... ma non abbastanza da evitare l'attacco. MaloMyotismon gli era
infatti ricomparso esattamente alle spalle, e prima che il drago guerriero
potesse tentare una difesa, il gigantesco vampiro corazzato alzò un braccio e,
con tutta la forza di cui era capace, sferrò un tremendo pugno che raggiunse
Imperialdramon FM alla schiena, facendogli spalancare gli occhi per la sorpresa
e il dolore. Sotto gli occhi terrificati di tutti, Imperialdramon FM volò in
aria per un notevole tratto e ricadde prono sull'asfalto, stordito dalla
violenza del colpo.
"No! Imperialdramon!" si sentì Hikari.
MaloMyotismon sghignazzò tra sè, sollevandosi in aria e
osservando con disprezzo l'avversario atterrato. Il vampiro cibernetico già
pregustava la vittoria, e un'aura nera, quasi palpabile, di energia negativa
avvolgeva il suo corpo immenso. Non era difficile indovinare cosa stava per
fare...
"HO VINTO." affermò, spalancando la bocca e
creando una enorme sfera di energia al suo interno. "SCREAMING
DARKNESS!"
Dalle fauci spalancate del vampiro, partì un raggio di
pura oscurità diretto verso Imperialdramon, che cercava di raccogliere le forze
per rialzarsi. Con una risata, MaloMyotismon si innalzò ulteriormente, mentre
il suo colpo si avvicinava a folle velocità al Digimon leggendario, ruggendo
come se fosse stato impaziente di divorarlo. Tutti osservavano in stupefatto
silenzio la scena, senza emettere un suono per paura di rovinare il momento...
"Imperialdramon... tu non perderai, lo so... tu
sei il nostro Digimon più forte... e noi tutti riponiamo in te la nostra
fiducia!" pensò tra sè Daisuke, stringendosi al petto il suo D-3.
"Forza, Imperialdramon... tu sei la nostra ultima
speranza... gli altri Digimon sono troppo stanchi per combattere ancora..."
Anche Takeru stava pregando in silenzio per la vittoria del drago guerriero. A
loro insaputa, anche tutti gli altri presenti, Digiprescelti e non, stavano
osservando intenti la battaglia che si svolgeva di fronte a loro, facendo
silenziosamente il tifo per Imperialdramon FM. I loro pensieri di speranza e
incoraggiamento dovettero essere percepiti dal drago, che sorrise leggermente
dietro il suo elmetto e si mise in ginocchio, alzando lo sguardo verso l'enorme
raggio nero che si avvicinava.
"GRAZIE, RAGAZZI... GRAZIE, ESSERI UMANI... ERA
PROPRIO QUELLO CHE VOLEVO SENTIRE DA VOI!" li ringraziò Imperialdramon
FM, apparentemente rinvigorito. Ormai la Screaming Darkness di MaloMyotismon
era a pochi metri da lui...
Tuttavia, MaloMyotismon aveva ancora una volta
sottovalutato la velocità del suo avversario. Improvvisamente, Imperialdramon
FM scomparve dalla posizione in cui si trovava, e il raggio di energia si
abbattè sulla sezione di asfalto sotto di lui, distruggendola con un'esplosione
assordante e scavando un profondo cratere. MaloMyotismon fece per scoppiare a
ridere, sicuro di aver polverizzato il suo avversario... ma si bloccò quando
vide l'antico Digimon riapparire al suo lato destro, cannone alzato e pronto a
colpire!
"CHE... CHE COSA? NON E' POSSIBILE!" urlò
MaloMyotismon, il ghigno sicuro sostituito da un'espressione di terrore cieco.
"STORDITO COM'ERI... COME HAI FATTO A SCHIVARE IL MIO COLPO?"
"SEMPRE IL BRUTTO VIZIO DI SOTTOVALUTARE GLI
AVVERSARI, EH? GIGA CRUSHER!" rispose Imperialdramon FM. Dal
cannone sull'avambraccio, sparò un potente raggio laser che si frammentò in
innumerevoli scie non appena lasciata la bocca dell'arma, per poi piovere
sull'incredulo MaloMyotismon come una tempesta. Vicino com'era, il vampiro
cibernetico non potè fare nulla per schivare il colpo, e tutti gli attacchi lo
raggiunsero in pieno, sommergendolo in un'immensa esplosione! MaloMyotismon
urlò in preda al dolore e al terrore mentre scompariva tra i lampi di luce, e
cercò disperatamente di attivare di nuovo i suoi propulsori per sfuggire al
colpo di Imperialdramon FM, ma ormai non poteva fare più niente: i laser di
energia positiva di Imperialdramon continuavano a martellarlo e a ricacciarlo
indietro. Finalmente, il bombardamento cessò, e il demone robotico, ormai senza
più forze, precipitò a peso morto verso il terreno, schiantandosi con un lungo
urlo di rabbia disperata sul duro asfalto della piazza principale di Odaiba,
lasciando su di esso una gigantesca impronta della stessa forma del suo corpo,
e rimanendo lì, ansimante. Un grido di gioia si levò dai Digiprescelti, dai
loro Digimon e dagli altri spettatori alla vista di quel terrificante
avversario finalmente messo in ginocchio e ridotto all'impotenza, e come se
qualche potere superiore avesse accolto la loro esultazione, le nubi nere che
coprivano Odaiba iniziarono a diradarsi, facendo spazio al cielo notturno
punteggiato di stelle!
"Siiiiiì!" esultò Daisuke con tono euforico,
facendo un balzo in aria e alzando entrambi i pugni. "Questa volta è
fatta! Lo abbiamo sconfitto!"
Lentamente e con compostezza, Imperialdramon FM atterrò di
fronte allo sconfitto MaloMyotismon, ripiegando le magnifiche ali dietro le
schiena. Il vampiro, ancora incredulo e senza fiato, rimase per qualche secondo
a terra a boccheggiare... poi, con grande sorpresa di tutti, sogghignò di nuovo
e si mise in una posizione semi-seduta. La sua armatura era ormai devastata, le
spalliere e il pettorale erano pieni di squarci e ammaccature, e i propulsori
erano andati. Tuttavia, a MaloMyotismon rimaneva ancora un pò di forza. Fece due
respiri profondi, poi parlò ad Imperialdramon FM in tono canzonatorio.
"HEH... CHI... CHI POTEVA IMMAGINARE... CHE SAREBBE
FINITA COSI'... IL MIO PIANO... ROVINATO DA DEGLI INSIGNIFICANTI MOCCIOSI... E
DAI LORO ANIMALETTI ADDOMESTICATI..." ansimò. Poi, facendo una breve,
secca risatina di disprezzo. "HEHEHEE... HO PERSO, INUTILE NEGARLO... PER
ME E' FINITA... MA NON ESULTATE, MOCCIOSI PRESCELTI... AVETE VINTO SOLO... UNA
BATTAGLIA... ALTRI DIGIMON MALVAGI SI NASCONDONO NELLE TENEBRE... E ALCUNI SONO
ANCHE PIU' FORTI DI ME... UN GIORNO... DOVRETE VEDERVELA CON UNA FORMA DEL MALE
COSI' IMMENSA... COSI' SPAVENTOSA... CHE VERRETE SPAZZATI VIA SENZA SCAMPO!
ALLORA? CHE... CHE COSA RISPONDETE?"
Stringendo gli occhi con aria infastidita, Imperialdramon
FM alzò di nuovo il cannone verso MaloMyotismon, che continuava a sghignazzare
convinto della sua vendetta postuma. Ancora una volta, l'arma del drago
leggendario si caricò di energia, proiettando un accecante bagliore bianco
sugli edifici di Odaiba. Dopo qualche secondo di caricamento, Imperialdramon FM
parlò.
"SOLTANTO DUE PAROLE, DEMONE! POSITRON LASER!"
Con un'esplosione assordante, Imperialdramon FM sparò un
colossale fascio di energia positiva, alto quanto lui, contro il demone
cibernetico, che spalancò gli occhi terrificato prima di esserne inghiottito!
Si sentì un terrificante rumore di metallo strappato e circuiti che saltavano,
e MaloMyotismon venne sollevato in aria dalla potenza del colpo, mentre
l'energia benefica consumava i suoi dati!
"UWAAAAAAAAHHHHHH!!!!!!"
MaloMyotismon lanciò un urlo spaventoso che riecheggiò in
tutta Tokyo, facendo vibrare le vetrate e mandando lievi scosse telluriche. Il
suo corpo si disgregò rapidamente, riducendosi in inoffensivi ammassi di pixel
che si dispersero ai quattro venti, scomparendo nel nulla dopo alcuni istanti.
Quando finalmente il fragore dell'esplosione e la luce accecante si quietarono,
di MaloMyotismon era rimasto soltanto un pessimo ricordo: il vampiro
cibernetico era stato cancellato per sempre, il suo corpo e il suo spirito
dissolti senza alcuna possibilità di recupero. Il suo regno di terrore era
finito.
Il silenzio regnò ancora per qualche istante. Tutti
osservavano meravigliati il luogo in cui MaloMyotismon aveva incontrato la
morte, e sopra il quale volteggiava ancora qualche scia colorata. Quasi non
osavano credere alla vittoria di Imperialdramon FM. Poi, Daisuke fece un passo
avanti e alzò un pugno in aria, esultando per la vittoria del drago guerriero!
"Facciamo tutti un applauso... ad
Imperialdramon!"
Il pubblico di abitanti di Odaiba esplose in uno
scrosciante applauso e un coro di grida di vittoria, e Imperialdramon si
rilassò, espirando profondamente, prima di ridursi di dimensioni e scindersi in
DemiVeemon e Minomon. "Ce... ce l'abbiamo fatta, Minomon!" esclamò il
piccolo drago azzurro, rivolgendo un sorriso sgargiante al Digimon dall'aspetto
di bozzolo, prima che Daisuke e Ken arrivassero a raccoglierli e a portarli in
trionfo. I due ragazzi vennero accolti dalla folla festante con un'altra pioggia
di applausi, mentre le nuvole nere che avevano coperto Odaiba e minacciavano di
avviluppare il mondo intero si dissolvevano e restituivano alla vista il cielo
stellato nel quale brillava una falce di luna. Improvvisamente, mentre tutti
festeggiavano la vittoria dei Digimon buoni, accadde qualcosa di imprevisto e
spettacolare: nella volta celeste apparve un'aurora boreale che fece ammutolire
di nuovo tutti gli spettatori... tranne i Digimon e i Digiprescelti più grandi,
che sembravano sapere bene cosa stava per accadere!
"Eh? E ora... e ora cosa succede?" chiese
Michael, meravigliato.
Catherine, vicino a lui, stava a sua volta guardando come
ipnotizzata lo spettacolo di luci e sfumature colorate. "Incroyable...
non pensavo che un simile fenomeno si potesse vedere in questa parte del
mondo..."
"Hehee... infatti non è una semplice aurora
boreale!" li corresse MegaSeadramon, facendo un rapido occhiolino.
"State a vedere... se è andata come penso, allora siamo testimoni di un
evento storico!"
Sotto gli occhi increduli di tutti, le evanescenti forme
apparse nel cielo notturno si solidificarono, assumendo l'aspetto di una
colossale figura serpentina che fluttuava in aria sopra il quartiere devastato
dallo scontro appena concluso. Un'esclamazione di stupore si levò dai
Digiprescelti più giovani quando Azulongmon, in tutta la sua maestà, si librò
sopra le loro teste, irradiando la stessa aura rassicurante che i ragazzi
avevano visto quando gli avevano parlato, nel suo santuario. L'unica differenza
era che le catene nere che lo vincolavano ora erano sparite. La divinità
guardiana del Mondo Digitale dell'Est si abbassò, sorrise benevolmente e parlò
con voce profonda e rassicurante.
"Ottimo lavoro, bambini prescelti. Siete riusciti
a sconfiggere MaloMyotismon, liberando il Mondo Digitale da questo antico
terrore. Grazie a voi, ora la pace potrà tornare a regnare su DigiWorld. Siate
orgogliosi della vostra vittoria." disse il drago celestiale,
circondato da raggi dorati che aumentavano ulteriormente il senso di meraviglia
dei presenti.
MegaSeadramon sorrise lievemente, vedendo le proprie
supposizioni confermate. "Infatti, è proprio lui...
Azulongmon-sama..."
Hikari, che si ricordava bene dell'ultima volta che aveva
visto il leggendario guardiano dell'Est, sgranò gli occhi. "A-Azulongmon?
Io... credevo che fossi ancora imprigionato... come hai fatto a
liberarti?"
Il drago rivolse i suoi grandi occhi azzurri alla
prescelta della Luce. "E infatti non sono stato io a liberarmi,
prescelta della Luce... ma l'energia sprigionata dal combattimento tra Omnimon,
il Digimon DNA nato dalla fusione tra WarGreymon e MetalGarurumon, Phoenixmon,
la forma Mega di Biyomon, e Galfmon, la forma Mega di Mephistomon. Uno scontro
tra titani che è riuscito a indebolire i vincoli che mi tenevano prigioniero,
finchè non ho potuto spezzarli con le mie forze. Ma questa è un'altra storia.
Ora è giusto che le dimensioni tornino separate, e che i danni che Mephistomon,
Daemon e Myotismon hanno inflitto vengano riparati. Così sia!"
Detto questo, il maestoso dio drago congiunse gli artigli
davanti a sè come se stesse pregando, e il bagliore dorato che lo circondava si
fece più intenso, proiettando raggi benefici sulla strada e sugli edifici
semidistrutti. Lentamente, le crepe cominciarono a saldarsi tra loro, e i pezzi
di cemento e acciaio che erano caduti fluttuarono in aria e tornarono al loro
posto, come se nulla fosse mai successo. In pochi minuti, gran parte dei danni
che il duello con MaloMyotismon aveva causato erano stati riparati, e gli
edifici erano tornati come nuovi.
"Wow! Questo è quello che chiamo un intervento
radicale!" esclamò Rosa, guardandosi attorno meravigliata. Ormai, a
segnare il luogo dove Imperialdramon FM e MaloMyotismon avevano lottato
all'ultimo sangue, rimanevano soltanto alcuni calcinacci e detriti sparsi, che
non ci sarebbero certo stati problemi a spostare.
"Stratomitico! Grazie, Azulongmon, senza il tuo aiuto
ci sarebbero voluti mesi per rimettere tutto a posto!" disse Daisuke,
volgendo la testa da una parte e dall'altra ad osservare gli edifici che
tornavano in piedi. Tutte le persone lì riunite erano altrettanto riconoscenti,
come si poteva leggere dagli sguardi che rivolgevano al dragone dell'Est.
Azulongmon rispose con un lieve sorriso, poi separò gli
artigli, puntandoli verso l'alto, e si concentrò di nuovo. "Ed ora...
credo di dovervi ripresentare qualcuno che conoscete bene... e che deve essere
giustamente ricompensato per la sua generosità..." parlò il dragone,
mentre masse di pixel neri si riunivano sulle punte dei suoi artigli e del suo
corno. I quadratini di luce nera, una volta accumulatisi in numero sufficiente,
scesero a terra turbinando e si condensarono rapidamente in una figura molto
ben conosciuta, che apparve supina sul pavimento: i ragazzi prescelti
trasalirono alla vista di un alto, imponente Digimon corazzato, coperto da
robuste squame nere e da una familiare armatura in Chrome-Digizoid... un
Digimon che credevano perduto per sempre!
"Non... non è possibile..." mormorò Mimi,
sentendo ancora un certo pizzicore agli occhi... ma questa volta di gioia.
"Quello... è BlackWarGreymon!"
"B-BlackWarGreymon... sta... sta tornando in
vita?" boccheggiò Koushiro, vedendo il dinosauro nero che li aveva salvati
da Galfmon sacrificando sè stesso. Dopo un attimo di immobilità, il Mega oscuro
aprì lentamente gli occhi e li sbattè un paio di volte, guardandosi attorno
confuso. Vide le costruzioni in cemento... l'asfalto grigio sul quale
giaceva... e vide tutti i ragazzi e i Digimon che lo avevano aiutato a
sottrarsi alle grinfie di Mephistomon. Poi, la sua voce, spaesata ma non più
angosciata, si fece sentire, mentre lui si rialzava mettendosi in una posizione
semi-seduta. "Credevo... credevo di essere morto..."
Azulongmon si rivolse al Mega appena tornato in vita:
persino BlackWarGreymon sembrava piccolo in confronto alla mole del drago
celestiale, eppure il Mega oscuro non si sentiva in alcun modo minacciato...
anzi, percepiva che quell'enorme Digimon aveva buone intenzioni.
"BlackWarGreymon, pur essendo una creatura
artificiale, hai dato prova di coraggio, spirito di abnegazione e dignità non
comuni. La cosa giusta, adesso, è che tu torni in vita come un Digimon normale,
e scelga la tua strada da percorrere. Ora sei davvero libero. Sei un Digimon a
tutti gli effetti. Fai buon uso del dono che ti ho appena fatto."
spiegò Azulongmon, mentre BlackWarGreymon si tirava su sotto gli sguardi
commossi dei bambini prescelti e dei loro Digimon.
"Grazie, Azulongmon... per aver offerto un'altra
possibilità a BlackWarGreymon..." mormorò tra sè Taichi. Il Mega oscuro
rivolse un breve sguardo di gratitudine ai ragazzi più grandi, che ricambiarono
agitando le mani in segno di saluto, e mandandogli auguri di buona fortuna, poi
rispose ad Azulongmon, piegandosi su un ginocchio in segno di rispetto.
"Venerabile, la mia gratitudine verso di lei e
verso i bambini prescelti, che mi hanno aiutato a capire il senso della mia
esistenza, non conosce limiti. Vi sarò debitore per l'eternità." disse
BlackWarGreymon. Azulongmon annuì lentamente, poi discese anora un pò verso
BlackWarGreymon.
"Ti posso affidare un compito, BlackWarGreymon.
Dimmi, accetteresti di venire a vivere nel Mondo Digitale e aiutare me e i
bambini prescelti a proteggerlo da ulteriori minacce future?"
Il dinosauro nero non ebbe esitazioni. "Ne sarò
onorato, venerabile Azulongmon."
Soddisfatto, Azulongmon cominciò a risollevarsi in aria,
quando Daisuke alzò una mano per fare una domanda. "Ehm... mi perdoni,
signor Azulongmon... ma uello che ha fatto con BlackWarGreymon... sì, insomma,
non è che potrebbe rifarlo per Arukenimon e Mummymon? In fondo, anche loro
erano delle vittime delle circostanze..."
La divinità dell'Est si intristì leggermente. "Mi
dispiace, giovame Daisuke... ma questo va oltre le mie capacità. Mentre
BlackWarGreymon è perito nel Mondo Digitale sul quale io ho la sovranità,
Arukenimon e Mummymon si trovavano nella dimensione intermedia creata da
Myotismon... i loro dati sono al di là della mia portata. Purtroppo, ci sono
cose che nemmeno noi divinità guardiane possiamo fare."
Daisuke abbassò leggermente la testa. "Sì...
capisco..."
Ancora qualche attimo di silenzio seguì, mentre Azulongmon
e BlackWarGreymon iniziavano a sollevarsi di nuovo verso il cielo. "Ora,
però, è giusto che i due mondi si separino, e tutto torni come era prima. I
vostri Digimon potranno rimanere con voi, in onore del legame che vi unisce a
loro, ma niente altro del Mondo Digitale dovrà entrare nel vostro reame.
Approfittate, esseri umani, per ammirare un'ultima volta la terra dei vostri
sogni prima che le dimensioni si scindano..."
Il dragone fece qualche gesto nell'aria con le zampe
anteriori, riproducendo gli schemi di alcune costellazioni, e lentamente quella
stessa immagine che aveva disorientato e spaventato l'intera città di Tokyo (e
il mondo intero) tre anni prima riapparve nella volta celeste, rivelando le
verdi colline, le impervie catene montuose, gli oceani sconfinati e le bizzarre
città di DigiWorld. I presenti erano ipnotizzati, rapiti da quello spettacolo
che tempo prima li aveva terrorizzati.
"Hey, sorellina! Ciao, mamma, ciao, papà!"
esclamò Daisuke, vedendo la sua famiglia che correva verso di lui per
abbracciarlo. La stessa cosa stavano facendo le famiglie di tutti gli altri:
Taichi e Hikari erano corsi dai loro genitori assieme a Koromon e Gatomon...
Sora stava riabbracciando non solo sua madre, ma anche un signore alto e con
gli occhiali che non poteva essere altri che suo padre... Jyou e suo fratello
Shuu si stavano scambiando un cinque... Koushiro era corso a riabbracciare la
sua famiglia adottiva... e le famiglie Ishida e Takaishi si stavano godendo un
raro momento in cui potevano stare assieme. Anche Miyako veniva portata in
trionfo dai suoi fratelli maggiori e dai suoi genitori, mentre Iori veniva
abbracciato dalla madre, e lodato dal nonno... e Ken riabbracciava i suoi genitori.
"Allora..." fece Jun, avvicinandosi a Daisuke
accompagnata dai genitori. "Quello è il mondo nel quale vi divertite a
fare escursioni... quant'è bello..."
"Già... non puoi immaginare quanto..." le
rispose DemiVeemon dalle braccia di Daisuke. "Mi dispiace solo che voi non
possiate vederlo, sorellona, papà e mamma di Dai..."
Il signor Motomiya si chinò affettuosamente verso il
figlio, sompigliandogli i capelli. "Non importa... a noi basta sapere che
il nostro Daisuke è sano e salvo, e siamo orgogliosi di quanto ha fatto per
tutti noi!"
"E' così, Motomiya-san... suo figlio ha dimostrato un
grande coraggio e capacità di leadership..." affermò Taichi, avvicinandosi
a sua volta accompagnato dai genitori e dalla sorella minore. "E ha svolto
il suo lavoro con grande responsabilità e maturità."
"Senza di lui, non saremmo riusciti a battere
MaloMyotismon..." proseguì Hikari, rivolgendo un dolce sorriso a Daisuke.
"Complimenti, Dai-kun... sei stato fenomenale!"
Daisuke si mise una mano dietro la testa, arrossendo
visibilmente, e ridacchiò. "Ehm... beh, insomma... sì, modestamente me la
sono cavata bene, heheheee... in fondo mica potevo fare brutta figura davanti a
te, non trovi, Hikari-chan?" La battuta strappò una risatina alla
prescelta della Luce e al fratello maggiore. "Hehee... Sei un tipo strano,
Dai-kun..."
"Fagli un complimento, e lui si monta subito la
testa..." brontolò Miyako.
Nel frattempo, Iori era impegnato a mostrare DigiWorld al
nonno e alla mamma, entrambi i quali erano ammutoliti dalla bellezza di ciò che
stavano vedendo. Il vecchio Chikara, in particolare, aveva un'aria piuttosto
malinconica. Certo pensava a quando il figlio perduto e il suo amico avevano
visto per primi quel magnifico mondo, e a come lui, senza rendersi conto di
quello che faceva, aveva proibito loro di continuare con i loro giochi.
"Quindi era questo DigiWorld... il mondo che tuo papà
aveva visto da piccolo... non credevo che avrei mai visto una cosa
simile..." diceva il vecchio, gli occhi leggermente umidi per la
commozione. "Mi dispiace di essere stato troppo zelante nei confronti di
quei ragazzi..."
"Non se ne faccia una colpa, Hida-san..." giunse
la voce di Yukio Oikawa. L'uomo, ormai ripresosi dalla traumatica apertura del
Digiport, aveva raggiunto la famiglia Hida, e si era rivolto all'anziano con
fare apologetico. "Piuttosto, sono io che dovrei scusarmi con lei... lei
era convinto di fare la cosa giusta per entrambi noi, e io invece le ho serbato
rancore. Devo inoltre scusarmi con Iori-chan... e con i suoi amici... la mia
ossessione per DigiWorld non vi ha causato che problemi..."
"Neanche lei ha colpa in quanto è successo..."
affermò seriamente Iori, scuotendo lievemente la testa. "Myotismon ha
sfruttato i suoi sentimenti per manipolarla, e farle fare cose che in realtà
lei non avrebbe mai potuto fare. Ma ora che è stato sconfitto, lei non è più
sotto il suo influsso. Noi l'abbiamo già perdonata, Oikawa-san..."
L'uomo sorrise mestamente, commosso dalla saggezza e dal
buon cuore di Iori: si vedeva che era figlio di Hiroki. "Signora Hida...
per quanto questo possa valere... le assicuro che suo marito era la persona
migliore che io abbia mai incontrato... e le esprimo tutte le mie condoglianze
per la sua perdita." disse poi, rivolto alla madre di Iori, che annuì con
gratitudine. Finalmente, Yukio Oikawa si sentiva libero... libero dalla
malinconia e dal senso di futilità che per tanto tempo avevano accompagnato la
sua vita. Anche se sapeva che il suo sogno era destinato a rimanere tale, ora
si era reso conto di aver vissuto per troppo tempo succube della sua
infelicità... Hiroki non lo avrebbe voluto. E poi, stava riflettendo, anche
soltanto il fatto di vedere, in quel momento, il Mondo Digitale assiso nel
cielo di Odaiba era una cosa straordinaria. In fondo, riflettè, poteva
considerarsi un uomo fortunato.
Ormai, le figure di Azulongmon e BlackWarGreymon si
facevano sempre più lontane, fino a risultare indistinguibili da un paio di
stelle, mentre l'immagine del Mondo Digitale cominciava a sbiadire. Per
l'ultima volta, i presenti sentirono la voce del guardiano dell'Est.
"Grazie di tutto, Digiprescelti! Addio, e che
possiate avere fortuna nel vostro domani!"
Poi, ogni cosa svanì dagli occhi commossi delle persone
riunite, lasciando spazio al terso cielo notturno. Scacciando un accenno di
lacrime che gli stava solleticando le palpebre, Daisuke Motomiya fece un passo
in avanti, guardando sorridente il punto in cui i due potenti Digimon erano
spariti.
"Grazie, venerabile Azulongmon... e
arrivederci!"
Nessuno si accorse di una piccola luce che, a partire
dalla torre di Tokyo, salì verso il cielo stellato, riunendosi ad Azulongmon e
BlackWarGreymon prima che le due dimensioni si separassero...
CONTINUA E FINISCE NEL PROSSIMO CAPITOLO...
Note dell'autore: E' fatta! La battaglia finale si è
conclusa con la vittoria di Imperialdramon Fighter Mode, e Myotismon è stato
distrutto per sempre. Ora, almeno per un pò, la pace potrà tornare nei due
mondi. Il prossimo capitolo farà da epilogo a questa storia, di cui poi
inizierò a scrivere il seguito! Quindi restate con noi, ci sono ancora molte
storie da raccontare! Grazie della cortese attenzione, e arrivederci!
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Benvenuti, amici lettori. Quello che vi
apprestate a leggere è l'ultimo capitolo della mia prima storia di Digimon, una
storia iniziata nel giugno dello scorso anno e finalmente approdata alla dovuta
conclusione. Ci sono molte cose che vorrei dire a tutti voi che mi siete stati
vicini e avete decretato il successo che questa fanfiction ha avuto... ma
aspetterò la fine di questo ultimo capitolo per dire ogni cosa. Intanto, vorrei
ringraziare tutti in generale per il supporto e in molti casi anche la
collaborazione, e spero che i miei lavori futuri vi soddisfino come e più di
questo. Spero inoltre di avere imparato qualcosa come scrittore, e di avervi
regalato qualche momento piacevole in compagnia dei nostri amati Digimon!
Daisuke (con i fiumi di lacrime agli occhi): E' stato
bellissimo!T_T
Justice: Huh? Hey, hey, calma, Dai! Era semplicemente un
messaggio di ringraziamento a tutti i vostri fan che hanno seguito la mia
storia!
Veemon: Beh, ci permetterai di mostrare un pò di
apprezzamento, no?
Justice: Ehm, okay... penso che non sia un male
concedervelo, visto che questo è l'ultimo capitolo... di questa storia!
Taichi: Ma non disperate! Altre storie stanno per
arrivare, e altre avventure attendono noi, i Tamers e i Guerrieri Leggendari!
Se siete curiosi di sapere cosa accadrà in futuro, non mancate di leggere la preview
a fine capitolo! Speriamo che queste nuove storie si rivelino interessanti, e
facciano i loro proseliti tra i fan di Digimon!
Agumon: E... a proposito, la sapete la novità? L'autore ha
ricevuto solo oggi questa notizia... Pare che sia in programmazione una quinta
serie di Digimon, con il titolo di 'Digimon Saviours', che sembrerebbe essere
nientemeno che un seguito di Digimon Tamers, ambientato cinque anni dopo la
distruzione del D-Reaper!
Mimi: Ugh... il D-Reaper? Non era quel disgustoso blob di
gelatina violacea che generava tutti quegli inquietanti mostri senza volto?
Sora: Bleah... sì, proprio lui... sono contenta che
l'autore si sia sentito magnanimo e che non abbiamo dovuto affrontarlo...
quella cosa era parecchio tosta...
Justice: Sì, lo confesso... inizialmente, l'idea che mi
ero fatto per la mia storia prevedeva un crossover tra 02 e Tamers, e avrei
fatto affrontare il D-Reaper ai personaggi di tutte e tre le prime serie... poi
però ho scartato l'idea... ci sarebbero stato davvero troppi personaggi da
gestire, e mi riserverò di affrontare questo problema nell'ultima fanfiction di
questa saga (vedi sotto per ulteriori informazioni...). Ad ogni modo, si stava
parlando di una quinta serie di Digimon... ma non è una notizia fantastica? A
quanto pare, i capolavori non muoiono tanto facilmente!
Koushiro: Ne siamo tutti molto contenti... ma credo che
faremmo meglio a passare alle recensioni. Allora, iniziamo da KillKenny, che mi
sembra molto contento di come si sia svolta la battaglia finale, e pare
preferire questo finale a quello televisivo. Grazie, Kenny... sapevamo che il
ritorno in scena di BlackWarGreymon ti avrebbe fatto piacere, e aspettati di
vederlo ancora in seguito! Per quanto riguarda i nuovi scontri e le nuove
avventure... affermativo! Resta sintonizzato per saperne di più!
Tentomon: Grazie a Francesca Akira per la sua recensione,
sempre puntuale... e non ti preoccupare, Ryo Akiyama avrà un ruolo importante
nelle serie dedicate a Tamers! Dopotutto, stiamo o non stiamo parlando del Tamer
leggendario? Per quanto riguarda le coppie... beh, ormai l'autore è orientato
su Daikari e Kenyako: la strana coppia Daiyako la riserverà ad un altra storia!
Sì, in effetti non ci sono stati grandi sviluppi in campo sentimentale... anche
perchè l'autore pensa che i personaggi fossero per la maggior parte troppo
giovani! Qualcosina ci sarà qui, comunque...
Jyou: Grazie ancora a Sora89! Non ti preoccupare, ormai
Myotismon è andato per sempre. L'autore non ha intenzione di usarlo ancora,
tranne forse in qualche occasionale flashback. E' ora di fare spazio a nuovi
nemici! Per il resto... beh, la seconda bocca di Galfmon si trova sopra quei
segni gialli tra le zampe anteriori... so che l'immagine non è chiarissima, ma
l'autore non ne ha trovate di migliori...
Ken: TopoMouse si complimenta per il finale della
battaglia e per il ritorno in scena di BlackWarGreymon... noi tutti ringraziamo
sentitamente e ci auguriamo che anche le nuove storie ti piacciano.
Wormmon: Grazie anche a te, Driger, davvero troppo
buona... in realtà l'autore è convinto che lo scorso capitolo sarebbe potuto
venirgli meglio! Comunque, goditi questo ultimo capitolo... e resta
sintonizzata, perchè le avventure dei ragazzi prescelti non finiranno certo
qui!
Justice: E infine... la recensione di Rika88. Sono
contento che il ritorno in scena di BlackWarGreymon ti sia piaciuto... anch'io
sono un grandissimo fan di quel Digimon! E non ti preoccupare, niente balzi
temporali, come potrai leggere in questo capitolo... un finale del genere non è
nel mio stile! Detto questo, vi lascio all'ultimo capitolo della mia storia!
Grazie di tutto, amici lettori!
Digiprescelti & Digimon: E ARRIVEDERCI A TUTTI!
**********
Epilogo - Un nuovo inizio
"Avere coraggio non significa non avere paura.
Significa agire nonostante la paura." -- Anonimo.
"Aaaah... dopo tutte queste battaglie, niente di
meglio che una bella estate di svago!" esclamò Daisuke Motomiya,
stiracchiandosi e alzando le braccia in aria. Era l'ultimo giorno delle vacanze
estive, e il gruppo dei nuovi bambini prescelti si era dato appuntamento al
parco di Hikari Ga Oka per trascorrerlo assieme e festeggiare il successo della
loro missione a DigiWorld. Con loro, ovviamente, c'erano i loro Digimon, che in
quel momento si stavano divertendo a rincorrersi e a giocare nell'erba alta,
mentre i loro partner umani, seduti su delle larghe tovaglie distese sul
terreno, li guardavano compiaciuti, godendosi il tepore del sole pomeridiano.
Le cose si erano aggiustate per il meglio, dopo le grandi
battaglie con Galfmon e MaloMyotismon appena un mese prima. Ora che Galfmon era
stato distrutto, e non c'era più nessuno in grado di creare e animare Digimon
artificiali, e quindi non era stato difficile togliere di mezzo le ultime Dark
Towers rimanenti, facendo così sparire per sempre ogni traccia del nefasto
lavoro dell'Imperatore. I Digimon dell'intero Mondo Digitale dell'Est si
sarebbero potuti svegliare ogni mattina senza più quei terribili obelischi neri
ad oscurare le loro vite. Inoltre, ora che Azulongmon era stato liberato dal
suo imprigionamento per opera dei Dark Masters, il Mondo Digitale aveva una
ragione in più per stare tranquillo. Sotto lo sguardo vigile del suo saggio e
benevolo governatore, avrebbe goduto di un nuovo periodo di prosperità. Oikawa
era stato perdonato per l'incidente di MaloMyotismon, ed era tornato ad essere
un cittadino modello, riprendendo il lavoro nella sua compagnia di software con
maggior zelo di prima.
Per quanto riguarda BlackWarGreymon, tornato in vita dopo
la sua cancellazione per mano di Galfmon, ora viveva a DigiWorld, e aveva
accettato di buon grado la proposta di Azulongmon di fare da guardiano contro
qualsiasi nuova minaccia potesse sorgere. Finalmente, il Digimon artificiale
(ora non più artificiale) era stato accettato dal Mondo Digitale, e poteva
vivere una vita senza combattimenti, secondo la propria volontà. Gennai, dal
canto suo, aveva personalmente ringraziato tutti i Digiprescelti per l'impegno
profuso in quella battaglia, e ora era tornato a vigilare sul Mondo Digitale,
come aveva sempre fatto.
I Digiprescelti stranieri e Mimi erano tornati a casa poco
dopo la fine della battaglia con MaloMyotismon. Koushiro, usando il suo
computer portatile, era riuscito ad aprire un Digiport verso il Mondo Digitale,
e da lì i ragazzi erano riusciti a tornare alle loro case. Non prima però di
aver promesso ai Digiprescelti giapponesi di mantenersi in contatto con loro. E
a giudicare dalle e-mail provenienti da Francia, Stati Uniti, Messico e
Australia che i ragazzi giapponesi avevano ricevuto sui loro computer, non si
erano dimenticati della promessa! E, soprattutto, i bambini prescelti erano
stati riaccolti a braccia aperte dai loro amici e dalle loro famiglie
"Già... davvero non c'è modo migliore di finire le
vacanze estive! Mi mancava questa tranquillità!" commentò Hikari,
scostandosi con la mano una frangetta di capelli che le stava andando sugli
occhi. Il suo sguardo si posò su DemiVeemon e Upamon, che in quel momento si
stavano sfidando ad una gara di salto in alto, e si stavano producendo in buffe
smorfie e acrobazie nel tentativo di raggiungere un'altezza maggiore. Una breve
risata sfuggì dalle labbra della prescelta della Luce nel vedere Gatomon, la
schiena appoggiata ad un albero e le zampine incrociate sul petto, che alzava
gli occhi al cielo, un pò irritata dai loro giochi infantili (dopotutto, lei
aveva una reputazione di dura da mantenere!), che comunque avevano scatenato
l'ilarità di Minomon, Poromon e Patamon.
"Ha! Stavolta ti ho battuto, DemiVeemon! Ho saltato
più in alto di te!" si vantò Upamon dopo la loro ultima prova, agitando
allegramente le pinne ai lati del corpo. Il drsghetto azzurro fu veloce a
dissentire.
"Hey, aspetta, Upamon! Non è affatto vero! Abbiamo saltato
entrambi alla stessa altezza, e tu l'hai visto!"
"Beh, non dobbiamo fare altro che chiedere
all'arbitro!" rispose Upamon, voltandosi poi di scatto verso Gatomon.
"Hey, Gatomon, tu che dici? Chi dei due ha saltato più in alto?"
La gattina spalancò leggermente gli occhi. Fantastico! Ora
le chiedevano anche di fare da arbitro, quando lei non aveva seguito il loro
gioco neanche per un istante! Comunque la sorpresa durò solo un istante.
Sfoderando un sorriso sornione, Gatomon si schiarì la gola.
"Beh... sinceramente mi è sembrato che entrambi
abbiate saltato alla stessa altezza, quindi si richiede uno spareggio!"
rispose Gatomon. "E per darvi ulteriore incentivo... propongo che il
vincitore di questa manche si misuri con me!"
"Sì! Sì! Un match con Gatomon! Urrà!"
esclamarono in coro gli estasiati Upamon e DemiVeemon. Poromon, comunque, ci
tenne a precisare un particolare...
"E come faranno? Tu sei un felino, Gatomon! Parti
avvantaggiata!" cinguettò l'uccellino rosa. Gatomon alzò le spalle con
nonchalance.
"Oh, beh, per questo non c'è problema..."
rispose, cominciando a rimpicciolire. La gattina brillò per un attimo e si
trasformò nella sua forma Rookie, Salamon, un piccolo Digimon dall'aspetto di
un carinissimo cagnolino bianco con le orecchie pendenti. Sorrise e concluse il
discorso. "Adesso sono in pari con loro!"
Una breve risata giunse dal gruppo dei bambini prescelti e
degli altri Digimon, prima che Upamon e DemiVeemon riprendessero la loro
piccola gara sotto i vigili occhi di Salamon. Era davvero uno spettacolo vedere
quelle innocenti creature giocare e divertirsi come bambini, e difficile
pensare che solo qualche settimana prima fossero state impegnate in una lotta
contro alcuni dei peggiori mostri che avessero mai afflitto i due mondi...
"Hai ragione, Hikari-san..." affermò Ken, dando
una carezza a Minomon. "Anch'io sono contento che la pace sia tornata...
tuttavia... non posso fare a meno di sentirmi preoccupato per alcuni
dettagli..."
"Alcuni dettagli?" chiese Daisuke. "In che
senso? Ormai, i problemi di DigiWorld sono risolti..."
Ken emise un lieve sospiro. "Beh, non del tutto,
Daisuke... quello che ha detto MaloMyotismon prima di morire mi inquieta un pò,
anche perchè non posso dire che abbia torto... ricordiamoci che Daemon e i suoi
scagnozzi, i Daemon Corps, non sono stati sconfitti definitivamente... siamo
riusciti soltanto a rispedirli nel Dark Ocean.Certo, da lì non potranno uscire
tanto facilmente, eppure... eppure non riesco a togliermi dalla testa la sua
promessa... ha detto che un giorno sarebbe tornato, e avrebbe terminato ciò per
cui era venuto, ovvero impadronirsi del mio Dark Seed..."
Daisuke storse il naso. Era vero, quello era un elemento
che per un attimo aveva dimenticato, preso com'era dalla spensieratezza del
momento. I loro Digimon più forti erano riusciti a malapena a trattenere il
potente signore dei demoni, e non sembrava trattarsi di un nemico che si
arrendeva facilmente.
"E poi..." proseguì il piccolo Iori, fissando la
stoffa bianca sulla quale era seduto "...c'è anche la questione del Dark
Ocean stesso, che Hikari-san, Takeru-san e Miyako-san hanno detto di aver
brevemente visitato... non ne sappiamo praticamente nulla. Un giorno, potremmo
dover affrontare di nuovo questa minaccia...". Notò che Hikari e Takeru
ebbero un brivido di disgusto alla menzione di quell'orribile luogo.
Miyako ci riflettè su un attimo. "In realtà, quella
cosa che ci ha parlato nel Dark Ocean aveva detto di essere interessato... o
interessata... solamente a Hikari-chan, e la chiamava 'regina', non chiedetemi
per quale motivo...". Poi, il sorrisone radioso tornò sulle labbra della
Digiprescelta con gli occhiali. "Comunque, non vedo perchè angustiarsi
tanto. Ci occuperemo di questi problemi quando e se si ripresenteranno... per
il momento, io sono soddisfatta del viaggio che ho fatto e di tutto ciò che ho
imparato! Trovo che questa avventura mi abbia permesso di diventare una persona
migliore sotto diversi punti di vista, e mi abbia aiutato a capire molte cose
di me stessa..."
"Sì, lo stesso vale per me!" disse Takeru.
"Sapete, quando BlackWarGreymon è entrato in scena per la prima volta...
beh, confesso di aver pensato che l'unica soluzione fosse distruggerlo.
Dopotutto, era stato creato dal potere delle tenebre... e questa, per me, era
una ragione sufficiente per annientarlo. Ma poi, dopo aver visto con i miei
occhi di cosa erano veramente capaci gli scagnozzi di Daemon..." fece una
breve paura, ripensando con rabbia e orrore ai piccoli Upamon terrorizzati che
lui e i suoi amici avevano salvato da SkullSatamon. "...mi sono trovato a
riflettere, e mi sono reso conto che BlackWarGreymon non era così, che mi stavo
semplicemente comportando da intransigente, e vedevo le cose in bianco e nero,
cosa che per molti versi andava contro ciò che rappresento. Ho imparato una
lezione molto importante, e spero di non perderla mai di vista."
"Bravo, Takeru! Questo è il ragazzo che
conosco!" esclamò Patamon.
"Io, da parte mia..." iniziò Hikari. "Beh,
sapete, ho sempre avuto una certa paura di questi strani poteri che mi ritrovo...
sapete cosa voglio dire, percepire le tenebre, fare da tramite per le forze
della luce... ho sempre pensato che mi rendessero in qualche modo diversa dagli
altri, e temevo che mi sarei sempre trovata da sola, al momento di affrontare
le tenebre. Ora so che ho degli amici che saranno sempre al mio fianco..."
Rivolse uno sguardo di gratitudine a tutti i presenti. "...e di questo vi
sarò sempre riconoscente."
"Quando MaloMyotismon ci ha mostrato quelle
illusioni, mentre eravamo nella sua dimensione..." disse Miyako. "Ho
capito di provare una certa invidia nei confronti dei miei fratelli maggiori...
a volte li ho trovati invadenti e irritanti, e mi seccava dover condividere
tutto con loro... ma ho capito che era un modo di pensare egoistico. In fondo,
io ho sempre voluto bene ai miei fratelli... e poi, ho anche imparato ad
apprezzare di più gli amici che ho, e a mettere le briglie al mio carattere
irruento e alla mia lingua lunga!"
Daisuke la guardò con un sorrisetto derisorio.
"Quest'ultima cosa la trovo un pò difficile da credere..."
"Taci, rospo!" scattò Miyako, con una piccola
vena pulsante sulla fronte. Riuscì soltanto a far sghignazzare un pò il suo
amico-nemico.
"Per quanto riguarda me..." proseguì Iori.
"Il mio problema era per molti versi simile a quanto ha appena detto
Takeru-san... all'inizio, non volevo dare un'altra possibilità a Ken-san,
perchè credevo che ci avrebbe traditi, e non pensavo che fosse davvero pentito
delle sue azioni... ma poi, mi sono reso conto che questo comportamento era ingiusto
nei confronti di Ken... e di tutti voi. Inoltre..." aggiunse poi con un
sorriso. "...credo di stare imparando a non avere timore di esprimere i
miei sentimenti, e a non essere sempre così rigido come spesso mi rendo conto
di essere."
Ken sorrise a sua volta. Dopotutto, lui era quello che era
stato cambiato di più dalle avventure nel Mondo Digitale. "Quando mi sono
reso conto di quello che avevo fatto mentre ero l'Imperatore, ero sopraffatto
dalla vergogna e dal senso di colpa. Volevo risolvere da solo tutti i problemi
che avevo causato, pensando che solo così mi sarei sentito in pace con la mia
coscienza. Prima Daisuke, e poi tutti voi mi avete aperto gli occhi, e mi avete
fatto capire che avevo bisogno del vostro aiuto, e nessuno può fare tutto da solo.
Alla fine, mi avete accettato come uno di voi, e io ho trovato il coraggio di
lasciarmi alle spalle il passato e lottare contro i demoni che albergavano nel
mio cuore. Non lo dimenticherò."
L'ex-Imperatore terminò il suo discorso dando un'altra
carezza a Minomon, che sorrise felice.
Daisuke si schiarì la gola prima di dire la sua.
"Quando la nostra avventura è iniziata... io credevo che fosse una specie
di gioco. Non mi rendevo pienamente conto di cosa fosse davvero in ballo, e
consideravo la storia di DigiWorld come un'opportunità per fare colpo su
Hikari-chan..." fece un breve sorriso alla sua amica, che ricambiò con un
leggero rossore sulle guance. "Poi, però, ho capito che non era soltanto
un gioco... più volte io e voi ci siamo trovati in situazioni pericolose e
abbiamo rischiato le nostre vite... e mi sono reso conto che dovevo prendermi
le mie responsabilità, e fare del mio meglio per tenere unito il gruppo e
superare le difficoltà. Senza l'aiuto di Veemon, e senza il rapporto che ho
stabilito con lui dopo tutto questo tempo..." diede un'occhiata di
gratitudine al piccolo drago azzurro, ancora impegnato nella sua gara con
Upamon. "...non sarei riuscito a fare così tanto. Posso tranquillamente
dire che conoscere voi e i Digimon sia stata la cosa più bella che mi sia
capitata!"
I sei amici e i loro piccoli compagni digitali rimasero
là, seduti sulla tovaglia spiegata al suolo, ad osservarsi a vicenda. Non
servivano le parole per esprimere la loro soddisfazione e la loro contentezza.
Avevano superato assieme ogni ostacolo che si era loro presentato, e quello che
li attendeva in futuro non faceva più paura a nessuno di loro. Ora erano
consapevoli del legame che li univa, e che non avrebbe fatto altro che
rafforzarsi col tempo.
Il momento di silenzio fu interrotto quando Miyako vide
con la coda dell'occhio un carretto dei gelati che percorreva la stradina
vicino al prato sul quale si erano messi, con un allegro squillare di
campanelle.
"Beh, ragazzi, che ne dite se lasciamo perdere per un
pò i discorsi filosofici e ci prendiamo un gelato?" propose la ragazzina,
facendo un cenno con la testa verso il carrettino. "In fondo, fa ancora
caldo, e non c'è niente come un gelato in compagnia per un pomeriggio estivo,
non trovate?"
Poromon si mise a saltellare dalla gioia. "Sì! Sì! Un
gelato!"
"Hmm, buona idea..." rispose Takeru, facendo per
alzarsi. "Ora che mi ci fate pensare, avevo giusto voglia di qualcosa di
rinfrescante..."
Anche DemiVeemon e Upamon dimenticarono la loro sfida per
unirsi al coretto. "Evviva! Anch'io lo prendo! Limone e cioccolato!"
"Limone e cioccolato?" esclamò Salamon,
leggermente disgustata. "Ma che razza di combinazione di gusti è?".
Alla domanda rispose Daisuke, mettendosi le mani sui fianchi e sorridendo con
aria fiera. "Ma è ovvio, no? La mia preferita! Dovreste provarla per
rendervi conto di cosa vi siete persi finora!"
"Dai ha ragione, è buonissima!" cinguettò
DemiVeemon. A giudicare dalle espressioni schifate degli altri Digiprescelti e
Digimon, l'opinione di Daisuke non era largamente condivisa.
"Ehm... forse è meglio se prendo la vaniglia e
basta..." rispose Iori.
"Bleah... sapevo che Daisuke ha il gusto dell'orrido,
ma questa davvero le passa tutte..." esclamò Miyako, attirandosi lo
sguardo offeso del ragazzino. Ignorandolo, Miyako si alzò in piedi e, con una
certa emozione, tese la mano a Ken che era seduto al suo fianco. "Hey,
Ken-kun! Vieni a prendere un gelato anche tu? Te lo offro io!"
Il Digiprescelto della Bontà, colto di sorpresa
dall'offerta dell'amica occhialuta, rimase a bocca semiaperta per un attimo.
"Uh... ehm... ti... ti ringrazio, ma non c'è bisogno... non ti sentire
obbligata..."
Miyako chiuse gli occhi e sorrise. "Figurati se mi
sento obbligata, Ken-kun... per me è un vero piacere!"
"Beh... se insisti e se non ti dà problemi... allora,
grazie, Miyako-san, grazie infinite!" rispose Ken, prendendo la mano tesa
dell'amica e alzandosi a sua volta, subito imitato dagli altri ragazzi. Miyako
arrossì leggermente sentendo la mano di Ken che entrava in contatto con la sua,
mentre Daisuke li guardava con un sorrisetto saccente sulle labbra.
"Hai capito l'antifona..." mormorò tra sè e sè.
"Però Miyako mi ha dato una bella idea... chissà, magari funziona..."
Rivolgendosi ad Hikari, che si era appena alzata a sua
volta e aveva raccolto Salamon, Daisuke fece la sua proposta. "Ehm...
scusa, Hikari-chan, che gusto è il tuo preferito? Se vuoi te lo posso offrire
io il gelato!"
"Grazie, Dai-kun, ma non è necessario... sei davvero
troppo gentile!" rispose la ragazzina, schermendosi e cercando di
nascondere un lieve rossore sulle guance. "E... e poi, ironia della sorte,
stavo pensando di offrirtelo io, che coincidenza..."
Daisuke rise leggermente, mettendosi una mano dietro la
nuca. "Ah... ah, già, che buffo, eh? Abbiamo pensato entrambi la stessa
cosa! Hehehee...". Hikari, divertita a sua volta dall'ironia della
situazione, si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò. In effetti, la
scena aveva strappato un sorriso un pò a tutti, tranne al candido DemiVeemon
che rimaneva là a guardare il suo partner e l'amica con aria interrogativa.
"Mah... certo che i ragazzi e le ragazze umani a
volte sono strani..." cinguettò il draghetto azzurro, rivolto a Patamon che
svolazzava al suo fianco. Il piccolo mammifero alato sorrise a sua volta e
rispose. "Beh, è una caratteristica degli umani che si capisce con un pò
di esperienza..."
Togliendosi la mano dalla bocca, Hikari guardò negli occhi
il suo amico, e parlò senza riuscire a nascondere un pò di emozione. "Ad
ogni modo... grazie infinite, Daisuke... per tutto quello che hai fatto per noi
in questo viaggio. Ti sei rivelato un grande amico e un leader affidabile. Mio
fratello Taichi è stato orgoglioso di come ti sei comportato!"
"Beh... di niente, Hikari-chan... sì, insomma... ho
fatto quello che dovevo fare, niente di più..." rispose il nuovo leader
dei bambini prescelti. "E... sono contento di essermi dimostrato
all'altezza, sai com'è..."
Per un attimo apparentemente interminabile, i due bambini
prescelti, rimasero a guardarsi negli occhi, senza sapere cosa dirsi e cercando
di pensare alla loro prossima frase. Daisuke, che di solito aveva sempre la
risposta pronta, si accorse in quel caso di non essere sicuro di cosa dire...
sembrava strano, da parte sua, ma aveva un pò paura di infrangere la magia di
quel momento. Certo, comunque, che non gli dispiaceva che la sua compagna di
classe gli stesse rivolgendo tutta quell'attenzione... Da parte sua, anche
Hikari non era sicura di cosa dire, e in quel momento stava prendendo un pò di
tempo, battendosi nervosamente sulla gamba con le dita della mano destra. Il
loro viaggio a DigiWorld aveva cambiato molto tutti loro, ma Daisuke in modo
particolare. Ora era un pò più calmo, meno invadente, e aveva migliorato
parecchio anche i suoi rapporti con Takeru. Era da un pò che Hikari si stava
rendendo veramente conto delle qualità del suo amico...
Finalmente, proprio quando i due si stavano apprestando a
parlarsi di nuovo, la voce di Miyako, proveniente da un pò più lontano, li
richiamò alla realtà. "Hey, piccioncini! Sono contenta per voi, ma se non
vi sbrigate, va a finire che il gelato lo mangiamo senza di voi!"
I due amici fecero un sobbalzo di sorpresa, vedendo che i
loro amici si erano già rimessi le scarpe e si stavano dirigendo verso il
carretto dei gelati che passava, voltandosi verso di loro a metà strada per
chiamarli.
"Ah... HEY! Un momento! Aspettateci! Begli amici che
siete!" protestò Daisuke, chinandosi per raccogliere le scarpe e
infilarsele (con una tale fretta da perdere l'equilibrio e rischiare di
piantare il muso per terra...) e per riprendere DemiVeemon, la cui aria
interrogativa non era scomparsa dal volto. "Ehm, scusami tanto,
DemiVeemon... ero così distratto che non mi sono accorto che se ne stavano
andando..."
Il draghetto azzurro rise bonariamente, guardando Hikari e
Salamon che si rimettevano a posto e si affrettavano a loro volta dietro gli
altri membri del gruppo. "Nessun problema, Dai... solo, continuo a dire
che voi umani vi comportate in maniera strana, a volte..."
Daisuke ridacchiò. "Eh, già... in effetti..."
**********
"Pare che sia tutto finito... almeno per
adesso." commentò Gennai, con un lieve sorriso sulle labbra. Il saggio era
davanti allo schermo delterminal di
casa sua, e aveva appena finito di esaminare la situazione del Mondo Digitale:
nessuna Dark Tower era più stata individuata in tutto DigiWorld da quando
Galfmon era stato annientato. Finalmente, tutti i Digimon potevano dormire
sonni tranquilli. Sfortunatamente, la guida del Mondo Digitale sapeva bene,
come aveva detto MaloMyotismon prima di essere annientato, che si era conclusa
soltanto una battaglia. Una battaglia importante, ma certo non la guerra...
"Purtroppo, questo non significa che possiamo
abbassare la guardia... MaloMyotismon aveva ragione quando diceva che ci
sarebbero state altre battaglie. Daemon e Dragomon sono ancora molto forti, pur
rimanendo confinati nel Dark Ocean, e temo che sia solo questione di tempo
prima che venga il giorno in cui uno dei due farà il suo ritorno in scena.
Dovremo stare pronti per allora, e in caso di bisogno, allertare di nuovo i
bambini prescelti." disse tra sè Gennai, chiudendo la mappa di DigiWorld e
accingendosi a mettere in standby il suo terminal.
"Ti vedo preoccupato, fedele Gennai... Che cosa ti
turba?" disse improvvisamente una voce profonda e autorevole
proveniente dagli altoparlanti del maxi-computer. "Pensavo tu fossi
contento di sapere che il Mondo Digitale per adesso non corre più rischi, e che
i ragazzi sono potuti tornare alla vita di tutti i giorni. Ora, poi, ci saremo
anche io e BlackWarGreymon a vegliare su DigiWorld... le cose andranno meglio,
d'ora in avanti..."
Con un leggero sorriso sulle labbra, il saggio rispose
alla divinità dell'Est. "Lo so, venerabile Azulongmon... e ve ne sono
infinitamente grato. Ma mi preoccupa il destino di quei ragazzi... il loro
viaggio non è ancora finito, e chissà cosa li aspetterà in futuro."
A Gennai parve quasi di percepire il sorriso benevolo di
Azulongmon. "Quando il momento verrà, loro sapranno cosa fare. Per il
momento, possiamo goderci questi momenti di pace."
Un'altra voce, più giovanile e dal suono più umano, ma comunque
non sconosciuta, proseguì. "E poi, venerabile Gennai... quando sarà
necessario ci sarò anch'io a dare una mano." Gennai rimase per un attimo
sorpreso dal sentire quella voce, ma lo stupore lasciò presto il posto ad un
sorriso soddisfatto.
"Sì, è vero... io ho fiducia nel suo giudizio,
venerabile Azulongmon. La ringrazio di tutto." disse la guida di
DigiWorld.
"Grazie a te, amico mio... sei stato tu a guidare
i bambini prescelti e a fare sì che comprendessero l'importanza della loro
missione. Hai svolto un lavoro encomiabile, Gennai... e spero che quando ci
rivedremo sarà in circostanze più favorevoli. Ora devo lasciarti... ho un
fratello da far ragionare, se capisci cosa voglio dire..." Il drago
concluse la frase con una risata bonaria.
Gennai si mise una mano davanti alla bocca, sorridendo a
sua volta. "Hehee... capisco... anche negli altri Mondi Digitali, a quanto
pare, ci sono numerosi cambiamenti in atto..."
"Esattamente." rispose Azulongmon. "Arrivederci,
Gennai... abbi cura di te..."
"Non mancherò."
Gennai fece un breve inchino, prima che il computer
andasse in standby e il suo schermo si tingesse di grigio, illuminando
debolmente la sala del mainframe. Sentendosi più tranquillo, Gennai volse le
spalle al computer e si allontanò lentamente, fermandosi sulla soglia
d'ingresso per gettare un'ultima occhiata nostalgica allo schermo e mormorare
un ultimo augurio ai bambini prescelti che lui considerava come una famiglia.
"Buona fortuna anche a voi, ragazzi..."
Poi uscì dalla sala, richiudendo la porta dietro di sè.
FINE
Continua in: DIGIMON ADVENTURE 02: LORD OF DIGITAL RINGS
Note dell'autore. Eccoci qua! Siamo arrivati alla fine!
Dopo molte settimane di lavoro costante, la mia prima fanfiction di Digimon è
completata! E l'emozione che provo nel vedere la mia prima vera e propria
storia giungere alla conclusione è qualcosa di incredibile, dico davvero! Mi
sono davvero sentito apprezzato da tutti voi, e ognuno di voi mi ha dato, chi
in un modo chi in un altro, delle dritte su come sviluppare la mia storia e
cercare di renderla più avvincente ed efficace che mai! I miei ringraziamenti
vanno, in primis, a Francesca Akira89, per avermi fatto da giudice imparziale e
avermi fatto notare gli errori che avevo fatto (e che non ho ancora avuto modo
di correggere del tutto...), e a KillKenny per avermi dato delle idee valide
(per esempio, quella delle Crest per i Digiprescelti stranieri) che hanno
contribuito a far giungere questa storia dove è adesso. Sentiti ringraziamenti
vanno inoltre a Sora89, Rika88, TopoMouse, le gemelle Arianna e Azzurra (dove
siete, ragazze? Non vi siete più fatte sentire! ^-^), JunJun, Driger, Miele e
tanti altri, per il loro affetto e la loro vicinanza! Grazie infinite, ragazzi,
e spero che il finale della mia storia vi abbia soddisfatto!
Ma non disperate perchè, come avete potuto leggere, questa
storia non è che l'inizio di una lunga saga di avventure, che ci porteranno a
seguire prima i Digiprescelti, poi i Tamers e infine i Guerrieri Leggendari in
nuove, emozionanti avventure contro i nemici più temibili. Siete pronti a dare
un'occhiata a quanto ci attende in futuro? Allora, lustratevi gli occhi!
DIGIMON ADVENTURE 02
Lord of Digital Rings: Seguito di 'Adventure 02
Reload'. Mentre le feste di Natale si avvicinano, inizia a circolare una nuova
moda, degli anelli profumati portafortuna che, a detta dei venditori,
esaudiscono i desideri di chi li indossa. Ma, a pochi giorni dalla festività,
succedono cose strane a chiunque indossi gli anelli... e allo stesso tempo, un
Digimon angelico in cerca di aiuto approda nel Mondo Reale. Per i bambini
prescelti è in arrivo un'altra avventura... chi ci sarà dietro questi strani
eventi? E... come progrediranno i rapporti tra Taichi e Sora?
Invasion: Seguito di 'Adventure 02 Reload' e 'Lord
of Digital Rings', con alcune contaminazioni dal manga 'V-Tamers'. Tre anni
dopo la fine di MaloMyotismon, l'arrivo di quattro misteriosi individui scuote
il Mondo Digitale dell'Est: un gruppo di Digiprescelti oscuri, formato dai
temibili Alias 3 e dal loro capo, il perfido Neo Saiba, sta seminando terrore a
DigiWorld, forte di potentissimi partner Digimon e di un Digi-uovo dal
contenuto sconosciuto. Nel frattempo, Dragomon comincia a fare le sue mosse, e
tenta di nuovo di catturare Hikari. Che i due eventi siano collegati? Se sì, in
che modo? E come c'entra la nuova ragazza che Taichi e Yamato hanno conosciuto,
la dolce Rei?
Digimon Zero: Noi tutti sappiamo delle vicende di
Taichi, Daisuke e dei loro amici... ma cosa è successo prima di loro? La Toei
non ha mai dato una risposta a questa domanda, ma ora proverò a darla io!
Seguite le vicende dei cinque Digiprescelti originali, e il primo contatto tra
il Mondo Reale e quello Digitale!
DIGIMON TAMERS
Digimon Tamers Reload: Un mio personale rifacimento
di una parte di Digimon Tamers. Takato, Jenrya, Ruki e i loro amici dovranno
ancora una volta vedersela con i Deva di Zhuqiaomon... e con la terrificante
minaccia del D-Reaper, un programma malvagio intenzionato a cancellare entrambi
i mondi. Ma stavolta, ci sarà qualcosa di diverso...
(Intanto, vi posso dire che Ryo entrerà prima in scena...
e che ho intenzione di dare dei ruoli più attivi a Hirokazu e a Juri -
quest'ultima, in particolare, l'ho sempre trovata un personaggio ingiustamente
maltrattato, nell'anime...)
Brave New World: Seguito di 'Tamers Reload',
ispirato dal videogioco 'Digimon World 3'. Sono passati tre anni dalla
distruzione del D-Reaper, e ora i Digimon sono diventati un fenomeno di massa.
Grazie agli sforzi collettivi del gruppo dei Monster Makers, riunitosi per
l'occasione, ha preso vita un RPG virtuale chiamato Digimon Online, che conta
già decine di migliaia di iscritti. Incuriositi, Takato e i suoi amici decidono
di provarlo a loro volta... ma non sospettano minimamente quali folli piani
stiano prendendo corpo nei meandri della rete! Ma quali sono i piani della
malvagia organizzazione chiamata Association of Anarchy (A.o.A.)? Riusciranno
Takato, Jenrya, Ruki, Ryo, Juri e i loro vecchi e nuovi amici a fermarli?
DIGIMON FRONTIER
Record of Digital Wars: Dopo tre anni dalla
sconfitta di Lucemon, il Mondo Digitale della Frontiera ha di nuovo bisogno dei
Guerrieri Leggendari. Pare infatti che molti Digimon, guidati dal carismatico
Gallantmon, si siano ribellati ai Tre Grandi Angeli, e vogliano entrare nel
Mondo Reale. Toccherà a Takuya, Kouji, Izumi, Junpei, Tomoki e Kouichi far luce
sugli eventi, in un mondo in subbuglio dove poche cose sono davvero quello che
sembrano, e aiutati dalle nuove aggiunte al team: Shinya, il fratellino di
Takuya, la timida Kaoru, e un piccolo Digimon di nome Dorumon. Nel frattempo,
nel Mondo Reale, qualcuno che ha osservato gli eventi fin dall'apparizione di
Lucemon Satan Mode dà inizio ai suoi piani... senza sapere a che gioco
pericoloso stia giocando! Questa storia conterrà alcune contaminazioni dal film
in computer grafica 'Digimon X-Evolution'.
E per finire... come ciliegina sulla torta...
DIGIMON: THE ENDGAME: Seguito di 'Invasion', 'Brave
New World', e 'Record of Digital Wars'. Le dimensioni e i Mondi Digitali in cui
si sono svolte le vicende dei ragazzi prescelti sono sempre rimasti separati...
almeno finora. Ma ora, un cataclisma di proporzioni inimmaginabili sta
cambiando tutto questo. Rimasti coinvolti negli sconvolgimenti
spazio-temporali, i Digiprescelti di tutte e quattro le serie dovranno unire le
forze, se vorranno sperare di opporsi ad una forza del Male più antica delle
stesse stelle, e infinitamente più potente di qualsiasi cosa abbiano mai
affrontato. Qual è il misterioso legame che collega Ken Ichijouji e Ryo
Akiyama? E cosa ha a che vedere Ryo con il nuovo (?) nemico di tutte le
dimensioni? In una disperata corsa contro il tempo, i Digiprescelti, i Tamers e
i Guerrieri Leggendari dovranno combattere la loro ultima, più grande
battaglia... con in ballo il destino di tutto ciò che esiste. Non c'è posto per
i secondi classificati. Nessun premio di consolazione. Nessuna seconda
possibilità. Questa è la fine del gioco. Sarà la vittoria o la sconfitta?
Per quanti fossero interessati alle coppie che userò...
beh, ho già espresso le mie preferenze per le storie dedicate ad Adventure 02
(e chi non le conoscesse e fosse curioso, può leggerle alla fine del Capitolo 4
di questa storia). Per le fanfic dedicate alle altre serie, invece, mi terrò su
coppie più tradizionali. Quindi, aspettatevi pure Takato/Juri, Ryo/Ruki e
Takuya/Izumi... oltre a qualcun altra forse meno prevedibile.
(Nota dell'autore: Altre coppie di Digimon che mi
piacciono, per la serie 'gli opposti si attraggono', sono Koushiro/Mimi,
Takato/Ruki e Junpei/Izumi... ma magari a quelle penserò un'altra volta! Okay,
ho capito, non potrebbe importarvene di meno...)
Questo è tutto, per questa storia! Grazie di essere stati
con me, e arrivederci a presto! Oh, e se siete interessati, tenete d'occhio la
mia storia di Sonic X, 'Gate of your Dreams'! Dovrebbe essere aggiornata entro
breve, se tutto va bene...