Something about waiting di limaccia_san (/viewuser.php?uid=45175)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** chap 1 ***
Capitolo 2: *** chap 2 ***
Capitolo 3: *** chap 3 ***
Capitolo 4: *** chap 4 ***
Capitolo 1 *** chap 1 ***
Waaaaa un sacco di gente ha letto la mia prima fic postata qui *è felice*. Spero che sia piaciuta a tutti ^//^. Ecco qvi qvella nuova (postata giusto ieri su lj). Ditemi che ne pensate, anche se volete insultarmi per le carie che vi ho procurato, o non vi piace un aspetto dei personaggi. Qualsiasi cosa mi è utile per migliorare ^0^/.
Vi lascio alla lettura… enjoy *\(^0^)/*
[fic] Something about waiting – Ruki/Reita - 1
Titolo: Something about waiting
Capitoli: 1/?
Genere: fluff, humour, romantico, slight angst
Avvertimenti: vagamente etero XD (per le prime 10 righe U_U)
Rating: pg-13
Band: the GazettE
Pairings: Ruki/Reita, slight Tsukasa[D’espairs ray]/Reita (past)
Disclaimer: Non mi appartengono nè la pucciosità di Ruki, nè il naso scomparso di Reita
Sintesi: “Credo che mi sia piaciuto” fu la secca risposta.
“Huh?” chiese Reita, non proprio sicuro di aver afferrato a cosa si stesse riferendo l’altro.
“Credo che mi sia piaciuto starti vicino in quel modo” elaborò, questa volta con tono gentile.
Sommario: Dopo un improvviso incontro con una vecchia fiamma Reita ha l’opportunità di avere per sé la persona di cui è sempre stato innamorato.
Commenti: alla fine
“Oe!! Terra chiama Ruki, Ruki rispondi!!” Reita cercò di attrarre l’attenzione dell’altro, sventolandogli una mano davanti al viso.
“Huh?” Ruki finalmente emerse dalla sua trance.
“Stai bene?” gli chiese Reita preoccupato.
“Rei guardala” disse il piccolo vocalist, guardando di nuovo verso la ragazza che stava fissando sensualmente pochi secondi fa.
“Chi?” Reita chiese sospirando, schiaffeggiandosi mentalmente per essersi preoccupato per il piccolo pervertito.
“Quella” Ruki fece un cenno con la testa verso la fortunata ragazza “E’ davvero sexy” informò l’altro, mentre entrambi la guardavano.
< Solo un’altra stronza > Reita pensò irritato mentre la ragazza cominciava a flirtare a distanza, toccandosi le labbra e lanciando a Ruki sguardi infuocati < con belle gambe e un viso carino.. di sicuro ha un talento per trovare le più carine >
Reita voleva solo starsene lì a odiare l’ennesima fortunata sgualdrina che si era guadagnata le attenzioni di Ruki, quando notò che l’altro si stava dirigendo verso quel bel corpo, leccandosi le labbra senza pudore, con uno sguardo affamato negli occhi.
Lo afferrò per il braccio appena in tempo, impedendogli di andare oltre:
“Oe, oe datti una calmata macho man” disse, mettendogli un braccio attorno alla vita, riportandolo verso la giusta direzione “Le mostrerai le tue tattiche di seduzione un’altra volta, dobbiamo andare ora”
“Ma Rei chaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan D: “ si lamentò Ruki, cercando di divincolarsi dalla sua presa.
“Taci!! Sono molto affezionato alla mia testa e non ci tengo a farmela mordere via da Kai.. grazie tante U_U”
Già, non erano in un club, a cercare una buona scopata >_>. Stavano semplicemente camminando verso lo studio dove avevano le prove, come ogni mattina. Ma quando Ruki voleva qualcosa, ovunque fosse, qualunque cosa stesse facendo, era difficile che rinunciasse.
“Cattivo” disse Ruki mettendo il broncio e incrociando le braccia.
Reita rise: “Sì, sì.. adesso andiamo però, o saremo..”
“Huh? Rei?? Oe?? Suzuki??” chiamò Ruki, notando che l’altro si era fermato in mezzo al marciapiede, guardando qualcosa in modo strano.. o meglio.. qualcuno.
“Akira!!!” disse la voce di uno “sconosciuto” che si stava avvicinando con un enorme sorriso per Reita.
“H-hey” balbettò, molto sorpreso di vedere l’uomo di fronte a lui.
“Kami sama sono secoli che non ti vedo.. come te la passi??” chiese il bel ragazzo, abbracciando stretto il bassista, che non notò l’espressione infastidita con tanto di broncio di Ruki:
< Chi diavolo è questa stronza che abbraccia così il mio bassista?? > pensò, scoccando uno sguardo acido al nuovo arrivato.
“Bene, tutto bene” Reita rispose sorridendo “E tu?? Che ci fai in città?”
“Oh sono qui per sbrigare alcune faccende.. a dire il vero speravo di incontrarti” ammise con un ghigno.
Reita ridacchiò: “Eddai.. non ci starai pensando ancora, ne?”
“Be’ eravamo una coppia piuttosto affiatata” rispose, facendogli l’occhiolino.
Gli occhi di Ruki erano spalancati per lo stupore e appena udì Reita ridere ebbe la certezza di odiare il ragazzo dai capelli scuri di fronte a loro. Tossì, irritato dalla scena, attirando l’attenzione di Reita.
“Oh, scusa Ruki.. ti ricordi di Tsukasa?? Lui è.. ehm.. un vecchio amico” li presentò.
“Mi fa piacere rivederti” disse Tsukasa, con un inchino educato e un bel sorriso.
“Mmm” fece Ruki, non apprezzando né lui né le sue buone maniere e non ricordando affatto chi diavolo fosse quel tipo.
“Ok ragazzi, adesso devo andare.. credi che potremo rivederci finché resto in città??” chiese gentilmente a Reita.
Sorrise: “Non credo che sia una buona idea, Tsukasa.. e poi ho un ragazzo adesso..” mentì senza che ce ne fosse bisogno.
“Oh! Davvero?” chiese, deluso, guardando Ruki che ricambiò con un’occhiata omicida.
“Yup.. giusto Taka chan??” Reita gli scompigliò i capelli, sperando che gli reggesse il gioco.
“Huh??” fu la brillante risposta di Ruki.
Reita ridacchiò e gli prese la mano, baciandogli la guancia che divenne immediatamente di un rosso intenso.
“Capisco.. peccato però” Tsukasa imbronciò le labbra “mi avrebbe fatto piacere uscire ancora insieme.. mi mancano i vecchi tempi”
Reita rise con lui, scuotendo la testa.
“Hey sta bene?” Chiese Tsukasa, indicando Ruki.
“Huh?” Reita guardò verso Ruki che era ancora rossissimo in viso e fissava Reita a occhi spalancati: “Oh sì.. è solo che non è abituato a essere affettuoso in pubblico” Reita mentì ancora, avvolgendo la vita di Ruki con le braccia e stringendolo a sé, il viso nascosto sul suo petto: “è tanto timido quanto carino” sorrise, baciandogli la testa.
“Ok, ok ho capito. Be’ spero di vederti ancora Akira” disse, sorridendogli teneramente “Buona giornata” gli baciò la guancia e lo salutò con la mano.
Reita lo guardò allontanarsi, una strana espressione sul viso. Gli ci vollero diversi lunghi minuti per riprendersi e ricordarsi di Ruki ancora tra le sue braccia, completamente sconvolto. Poteva sentire il calore delle sue guancie arrossate attraverso la stoffa della maglietta. Lo allontanò un po’ da sé, per toccargli il mento con due dita e alzargli gentilmente il viso.
“Hey Ru.. stai bene??”
Ruki alzò lentamente lo sguardo, un’indecifrabile espressione sul suo volto rosso. Era come se stesse guardando Reita per la prima volta. Si guardarono per un po’, entrambi persi nei propri confusi pensieri, ma improvvisamente la suoneria del telefono di Reita li riportò bruscamente alla realtà.
“Cazzo, Ru!! E’ tardissimo!! LE NOSTRE TESTE!!” urlò.
Non perse tempo a rispondere, sapendo perfettamente chi fosse, invece strinse la mano di Ruki e cominciò a correre vero lo studio.
Quando finalmente arrivarono si affrettarono a salire le scale e trovarono Uruha fuori dalla porta.
“Qualcuno è nei guai” canticchiò divertito.
Reita gli lanciò un’occhiataccia e Ruki riuscì a dargli uno schiaffo sul braccio mentre varcavano la soglia di corsa.
Il silenzio che riempiva la stanza era spaventoso, ma non quanto le espressioni di Aoi e Kai. Sarebbero stati benissimo in un film dell’orrore, affilando coltelli magari, o qualcosa di molto affilato.
Capirono immediatamente la ragione per cui Uruha aveva preferito restare fuori.
Si guardarono l’un l’altro, deglutendo rumorosamente e Ruki provò, con una voce piccola piccola:
“Hum.. ci.. ci dispiace??”
Che errore sciocco..
Il secondo successivo Uruha fu quasi investito da Ruki che scappava urlando, inseguito da un Aoi piuttosto furioso, mentre Reita veniva bloccato contro il muro del corridoio da Kai che brandiva minacciosamente una delle sue bacchette.
Diversi minuti dopo Uruha (che ancora ridacchiava), Aoi, Kai (molto soddisfatti), Reita e Ruki (entrambi doloranti) finalmente cominciarono le prove, che, come Kai li aveva gentilmente avvertiti, sarebbero durate fino a tardi per colpa di quei due.
Presero le loro posizioni e Ruki lanciò un’occhiata a Reita che gli sorrise dolcemente. Ruki arrossì e si voltò subito verso il suo microfono, felice di avere qualcosa da fare che distogliesse i suoi pensieri dagli avvenimenti della mattina.
Fecero alcune pause durante la loro lunga giornata di lavoro e Ruki non fece altro che scusarsi per andare a fare due passi o procurarsi una tazza di caffè, senza notare lo sguardo preoccupato di Reita, né unendosi a lui e agli altri mentre chiacchieravano.
Ore dopo, quando Kai si accasciò sulla batteria, urlando:
“Kami sama, non ce la faccio più!!!”
capirono che erano liberi di andare a casa.
“Finalmente” sospirò Uruha “mi stanno sanguinando le dita”
“Fanno così male??” chiese Aoi, cercando di nascondere la preoccupazione, fallendo miseramente.
“Che diavolo, Aoi!! Sai benissimo che Takashima riesce ad essere la regina del dramma a volte e tu ci casci sempre!! Perché non chiedi a me o a Kai se ci fa male da qualche parte??” lo punzecchiò Reita, facendo scoppiare a ridere gli altri.
“Perché non ti meriti le mie attenzioni, signorina” ringhiò Aoi, ma era arrossito, sapeva di essere stato beccato.
Tutti risero di nuovo, finché Uruha notò qualcosa: “Hey.. perché il nano non è qui a sfoggiare il suo sarcasmo contro il vecchiaccio??” chiese perplesso.
“Perché non è qui, scemo” rispose Kai, dandogli uno scappellotto.
“Be’ questo vuol dire che Suzuki lo saluterà per noi, ne??” disse Uruha, impaziente di tornarsene a casa.
“Sì, sì, d’accordo..” disse Reita cercando di suonare noncurante, non volendo mostrare agli altri che era davvero preoccupato per il loro piccolo vocalist.
“Ci vediamo domani, Suzuki, e per l’amor del cielo NON. FARE. TARDI!! Abbiamo un’intervista domani” lo salutò Kai.
“Non capisco Kai: come diavolo fai a essere così spaventoso nonostante quella faccina sorridente che ti ritrovi??” Aoi espresse a voce alta i pensieri di Reita.
Ridacchiarono e Kai si limitò a scollare le spalle alla logica domanda. Poi i tre salutarono Reita e uscirono.
Reita si sedette sul divano nella stanza sospirando, ripensando al suo incontro con Tsukasa. Non capiva la ragione per cui gli aveva mentito dicendogli che aveva un ragazzo, Ruki per di più.
Ne era pentito, non solo perché aveva messo in imbarazzo Ruki, ma anche perché non gli aveva mai mentito prima: Tsukasa era stato una persona importante nella sua vita. Forse era solo stato preso alla sprovvista dall’incontro improvviso.
Ricordò come si erano conosciuti e la ragione per cui aveva avuto così bisogno della sua compagnia in quel periodo. La loro storia era stata piena di momenti passionali e, anche se la loro strade si erano separate, la ricordava con una buona sensazione, nonostante ciò che li aveva portati a stare insieme non fosse esattamente una buona cosa. Si sorprese a sorridere ai dolci ricordi, augurandosi di avere un’altra occasione di parlargli e spiegare il suo sciocco comportamento. Magari potevano ancora tenersi in contato, come amici naturalmente. Gli sarebbe piaciuto.
Perso com’era nei suoi pensieri, non notò un paio di occhi castani che lo guardavano dalla porta, ma, dopo un po’, percependo l’intensità del suo sguardo, si voltò curioso, incontrando lo sguardo di Ruki.
Si guardarono attentamente l’un l’altro, come se fosse la cosa più importante del mondo mantenere quel contatto.
Ruki fece qualche passo avanti, avvicinandosi al punto che Reita stava occupando sul divano, ma quando fu abbastanza vicino all’altro da poterlo toccare Reita gli sorride dolcemente e Ruki, sentendosi di nuovo in imbarazzo, distolse lo sguardo, timidamente. Reita però non si lasciò scoraggiare e gli prese la mano, tirandolo sul divano, accanto a lui. Non liberò la mano dalla sua stretta, volendo nulla di più che scusarsi col suo piccolo amico:
“Mi dispiace per quello che è successo stamattina Ru e mi dispiace se ti ha fatto sentire a disagio e in imbarazzo. Mi.. mi dispiace davvero”
“Credo che mi sia piaciuto” fu la secca risposta.
“Huh?” chiese Reita, non proprio sicuro di aver afferrato a cosa si stesse riferendo l’altro.
“Credo che mi sia piaciuto starti vicino in quel modo” elaborò, questa volta con tono gentile.
“…” non sapeva bene cosa dire, riuscì solo ad arrossire.
Ruki invece gli offrì un dolce sorriso e dopo un momento si alzò, girovagando per la stanza per recuperare la sua roba e prepararsi a tornare a casa.
Ci vollero lunghi minuti prima che Reita registrasse quello che l’altro aveva cercato di fargli capire e quando recuperò il senno Ruki era già uscito, quindi dovette correre per raggiungerlo e impedirgli di andare via.
“Ru.. Ruki, aspetta!! Dove.. dove stai andando??”
“Hum.. casa” annuì l’altro.
“I-io..” Reita voleva davvero dire qualcosa, ma in quel momento..
Ruki appoggiò le mani sulle sue braccia, tenendolo fermo e si avvicinò pericolosamente a Reita. I loro visi erano rossissimi e i loro corpi diventarono sempre più caldi, lo sguardo di Ruki scorreva frenetico tra le labbra e gli occhi di Reita. Poggiò una mano sulla guancia calda dell’altro, chiudendo lentamente la distanza tra le loro labbra.
Reita non poté evitare il gemito che gli sfuggì dalle labbra al dolce contatto. Lasciò che Ruki lo baciasse in modo sperimentale, poi gli circondò il collo con le braccia, tirandolo molto vicino a sé. Ruki sentì l’impatto tra i loro corpi e avvertì il suo guadagnare calore. Con un profondo gemito abbracciò Reita alla vita e inclinò un po’ la testa, rendendo il bacio più profondo, anche se rimase incredibilmente dolce e tenero.
Si baciarono ancora e ancora, abbracciati stretti, assaggiando attentamente la bocca dell’altro, tentando di imprimere nella mente quel gusto speciale, non sapendo se avrebbero avuto l’opportunità di assaporarlo ancora una volta.
Il bacio sembrò durare per sempre e, anche se per sempre non era abbastanza, si separarono lentamente, le loro labbra lucide e i visi ancora rossi e caldi.
“Yup.. mi è decisamente piaciuto” mormorò Ruki, accarezzandogli il labbro inferiore col pollice, prima di succhiarlo un’ultima volta e staccarsi completamente.
“Ru..” sospirò Reita, prendendogli la mano e intrecciando le loro dita.
Entrambi guardarono le due mani unite, come se celassero un importante segreto. Reita sentì alcuni spaventosi sentimenti tornare a piena forza, invadergli la mente e il cuore. Sentimenti che aveva provato a nascondere, a dimenticare.
“Sembra che siano fatte per restare intrecciate insieme” pensò Ruki ad alta voce.
“Non ne sembri felice però” Reita disse tristemente.
“Sono maledettamente confuso in questo momento, se vuoi la verità” confessò, guardando di nuovo verso di lui.
“Che vuoi fare?” chiese Reita, cercando di suonare neutrale.
Ruki lo guardò, preso dal panico, ma come sentì la mano che teneva la sua stringerla in maniera rassicurante sospirò e rispose onestamente:
“Puoi.. puoi darmi un po’ di tempo?? Per capire cosa fare”
Reita gli offrì un piccolo sorriso: “Ti ho aspettato finora, non vedo perché non dovrei concederti un po’ di tempo” gli baciò la fronte e, in un sussurro, aggiunse: “Solo.. pensaci attentamente, Taka. Non ferirmi, per favore” gli sorrise ancora e, con un’ultima stretta alla mano Reita se ne andò, lasciando Ruki solo con la sua gigantesca confusione.
Note ♪:
Un’altra RxR ^_^’’. Sarà breve, 4 o 5 capitoli credo, visto che ne ho un’altra da finire (What a chance) e altre mille mila abbozzate che vorrei sviluppare.
Il titolo l’ha scelto la mia beta su lj, io ero disperata ^_^’’
Mi dispiace se il personaggio di Tsukasa avrà una strana caratterizzazione, ma non ho molto elementi su cui lavorare (non lo conosco affatto), solo la mia immaginazione, quindi mi scuso con i fan dei D’espairs Ray per eventuali orrori che potrebbero venire fuori.
Questo è tutto!
Lima >_<\m/
|
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Capitolo 2 *** chap 2 ***
Ragazze
grazie a tutte per le recensioni, sono anche finita tra gli autori
preferiti di
qualcuno *è molto orgogliosa ç____ç *.
Ecco qui il secondo capitolo (in
anteprima ‘sta volta XD ), spero vi piaccia anche se
potrà sembrarvi un po’
strano forse. Guardate le note alla fine per capirci qualcosa U_U.
Enjoy
^0^b
[fic]
Something about waiting – Ruki/Reita - 2
Titolo: Something about waiting
Capitoli: 2/?
Genere: fluff, humour, romantico,
slight angst
Avvertimenti: vagamente etero XD
Rating: pg-13
Band: the GazettE
Pairings: Ruki/Reita, slight
Tsukasa[D’espairs ray]/Reita (past)
Disclaimer: Non mi appartengono né la
pucciosità di Ruki, né il naso
scomparso di Reita
Sintesi: Sorrise al ricordo di un
arrabbiatissimo Ruki che lo
metteva ko sul tappeto quando si rifiutò di guardare il film
che aveva scelto,
poche settimane fa.
…
Sperava solo che ci sarebbero stati altri momenti come
quello in futuro.
Sommario: Dopo un improvviso incontro con una
vecchia fiamma Reita ha
l’opportunità di avere per sé la
persona di cui è sempre stato innamorato.
Commenti: alla fine
Ruki riuscì a tornare a
casa nel suo stato comatoso, la mente
ostinatamente occupata dagli avvenimenti della mattina.
Era piuttosto sicuro di essere etero, aveva avuto un sacco di donne,
quindi..
PERCHE' DIAVOLO AVEVA BACIATO UN RAGAZZO?? Un suo grande amico per di
più.
Teneva molto a Reita, molto più di quanto un normale amico
dovrebbe forse. Gli
piaceva il loro rapporto. Reita lo viziava con la sua compagnia: era
sempre
presente quando Ruki voleva, facevano le cose che più gli
piacevano e si
divertivano sempre moltissimo insieme.
C'era stato però un periodo in cui Reita era distante, aveva
un ragazzo allora e
raramente riusciva a passare un po’ di tempo con lui. Era
triste così, essere
evitato e il resto, ma pensava che forse Reita avesse solo bisogno del
suo
spazio col suo nuovo ragazzo, quindi non disse nulla, nonostante si
sentisse
incredibilmente tradito, escluso dalla vita dell'altro. Ma Reita alla
fine
tornò ad essere quello di sempre e loro si ritrovarono.
Senza che neanche se ne
accorgesse si affezionò al bassista più che mai,
desiderando di non
allontanarsi più da lui.
Ma.. perché si era sentito così dopo
l’incontro con quel ragazzo? In qualche
modo si sentiva minacciato.
Era possibile che semplice, amichevole affetto si fosse lentamente
mutato in un
qualche sentimento più profondo per il suo caro amico? Anche
se era un uomo?
Certo gli era capitato di trovare affascinanti altri uomini, ma esserne
innamorati era un altro paio di maniche, senza contare che non era per
nulla
esperto di quel tipo di faccende tra uomini (e solo l'idea che
ciò lo privasse
del pieno controllo della situazione lo rendeva nervoso). Forse era
solo
Reita??
In ogni caso aveva un problema e ora doveva trovare una soluzione. Non
voleva
tenere Reita sulle spine per troppo tempo, non era giusto per nessuno
dei due.
E poi.. la cosa che aveva detto prima di andarsene:
“Non ferirmi”
Sembrava
così triste, come se sapesse perfettamente cosa si
provava ad essere feriti in quel modo
da lui. Ma.. questo significava che l’aveva già
ferito una volta? Senza che
neanche se ne rendesse conto? Era possibile? Forse.. forse quel ragazzo
era la
chiave.. se solo fosse riuscito a rimettere insieme ogni ricordo al
posto
giusto..
Reita era distante allora, per mesi
non gli parlò, lo
evitava e non voleva uscire con lui come erano abituati a fare. Poi un
bel
giorno diventò più gentile e fu allora che
sentì parlare di questo Tsukasa.
Erano ancora distanti, Reita aveva questo comportamento stranamente
formale con
lui e Ruki ricordava come la situazione fosse dolorosa. Andava in giro
per club
spesso in quei giorni, per sfogare la sua frustrazione, ma avere una o
due
ragazze con sé non faceva che peggiorare la situazione: per
quanto fossero
soddisfacenti e intense le sue notti il mattino dopo, quando entrava in
sala
prove e vedeva il bassista poteva sentire il cuore spezzarsi ogni volta
al suo:
“Buon giorno Ruki kun”.
Niente abbracci, niente pacche sulle
spalle, niente caffè, niente
sorrisi allegri, niente chiacchiere sull’ultimo film visto,
niente scherzi su
Aoi che si comporta come una scolaretta imbarazzata quando Uruha
è nei paraggi,
nulla.. Reita non gli dava più nulla, solo un fottuto
“buongiorno”. Non
riusciva a sopportarlo, era sempre scuro in volto e teso e stressato
e.. e così
triste e solo.
Allora
forse è a questo che si stava riferendo. Doveva
averla combinata grossa per meritarsi quel trattamento
“Non ferirmi”
Quindi
l’aveva davvero già fatto. Si sentiva malissimo al
solo pensiero.. forse era quella la ragione per cui era distante nel
periodo in
cui stava con Tsukasa.. pensandoci bene era sicuro che Uruha e altri
amici
frequentassero lui e Reita in quel periodo. Ruki, invece,
l’aveva incrociato
poche volte e quasi per sbaglio.
Era decisamente il momento di farsi
dare qualche spiegazione
dal bassista, anche se.. al momento
le
domande importanti che avevano bisogno di una risposta erano altre:
Voleva davvero stare con Reita?
Essere il suo ragazzo e
avere quel tipo di relazione? Era pronto per tutto questo?
Di
poche cose era sicuro: gli piaceva il suo calore, amava
stare tra le sue braccia e ricambiare i suoi abbracci, amava le
incredibili sensazioni
che gli regalavano i suoi baci e il sapore che gli lasciava sulle
labbra. Amava
il modo in cui lo guardava, come se fosse la cosa più
preziosa al mondo.
Arrossì
al pensiero.
Era
davvero innamorato di Reita?
No, era sicuro che non era amore
quello che provava. Non
ancora almeno. Ma ciò che sentiva, forte com’era,
non poteva essere ignorato.
E, in verità, neanche lo voleva.
~~~~~~~~~~~~~~~
Reita POV
“CAZZOCAZZOCAZZOCAZZO
PERCHE’ ORA???? Perché?? Perché non
mai!!! Cazzo.. e se dicesse che è stato un errore? E se ci
allontanassimo di
nuovo?? Non c’è più Tsukasa ad aiutarmi,
e non credo che riuscirei a sopportare altri tormenti. Vorrei che tutto
questo
non fosse mai successo, sarebbero tutti più felici: Tsukasa,
Ruki, io!!
E adesso che faccio?? E ADESSO CHE FACCIO??
Ok,
ok calmati idiota.. non puoi passare le tue giornate ad
agitarti.. chissà quando Ruki sarà pronto a dirmi
qualcosa.. aspetta, aspetta..
non lo vedrò domani, né sabato e domenica, quindi
lo incontrerò lunedì alle
prove.. be’ non vederlo aiuterà, immagino.
Eppure.. niente Ruki per tre giorni
D: mi mancherà il
piccoletto çΔç
NO,
NO!!! Che diavolo sto dicendo D:< !?!?! Dovrei preoccuparmi di
non vederlo
AFFATTO da oggi in poi, dopo questo casino!! Kami sama come sono
messo.. Spero solo
che voglia almeno rimanere amici.. alla fine ha cominciato lui, io ero
pienamente soddisfatto di come stavano le cose!! Anche se questo
significa non
poterlo avere tutto per me, né poterlo toccare,
né baciare, abbracciare,
coccolarlo, senza parlare del fatto che non posso condividere con lui
la mia
vita, né essere la persona più importante per lui.
Posso
sempre amarlo però.
Ma
adesso che ho avuto un assaggio di lui.. un potente,
dolce, memorabile assaggio sarà tremendamente difficile
dimenticare tutto
questo e amarlo silenziosamente.
Reita
sospirò, una ben nota, ma quasi dimenticata tristezza
pesava sul suo cuore. Cominciava a pentirsi di non aver accettato
l’invito di
Tsukasa, gli avrebbe tenuto la mente lontana dal suo burrascoso amore.
~~~~~~~~~~~~~~~
Venerdì
passò velocemente: l’intervista di Reita e Kai fu
tediosa e il photoshoot del pomeriggio lungo, ma Reita era felice di
poter
restare concentrato sul lavoro (per la gioia di Kai) finché
questo gli teneva
la mente occupata. Quando tornò a casa quella sera era
così stanco che si
addormentò dopo pochi minuti davanti alla TV.
Sabato
fu puro inferno!!
Reita
si alzò tardi ed era tutto scombussolato. Trascorse la
giornata girovagando per la casa, prendendo il basso, per poi
rimetterlo a
posto il secondo successivo, gettandosi sul letto, rialzandosi,
accendendo la
tv solo per fare zapping, incapace di concentrarsi su qualsiasi cosa.
Frustrato
come non mai chiamò Uruha che, sfortunatamente, aveva
già altri programmi per
quella sera, ma organizzarono un torneo di video games per la mattina
successiva a casa del chitarrista.
Nonostante
avesse terminato la telefonata diversi minuti fa,
Reita era rimasto immobile in mezzo al soggiorno a fissare il cordless
che
teneva ancora in mano. Provava questo insistente desiderio di chiamare
un certo
amico.
Di solito lui e Ruki passavano il
finesettimana insieme, se
non avevano nessun appuntamento (più precisamente se Ruki
non ne aveva =_= ).
Era così triste non avere quel rumoroso e divertente
piccoletto tra i piedi.
Sorrise al ricordo di un
arrabbiatissimo Ruki che, giusto poche
settimane fa, lo metteva ko sul tappeto quando si rifiutò di
guardare il film
che aveva scelto.
Appoggiò
il telefono sul tavolino.
Non
poteva chiamarlo. Ruki aveva bisogno del suo spazio in
quel momento, e se voleva che prendesse una decisione finale, senza
essere
condizionato, era meglio aspettare lui e la sua risposta. Sperava solo
che ci
sarebbero stati altri momenti come quello in futuro.
Spense
le luci e la
TV e se ne andò a letto, sentendosi
improvvisamente molto
stanco.
~~~~~~~~~~~~~~~
“Grazie Takashima, e non
essere triste, non è colpa tua se
sono il re della PS” disse modestamente Reita.
Uruha
gli chiuse rabbiosamente la porta in faccia.
“Eddaaaaaaaaaaaiiiiiiii,
ti darò l’opportunità di rifarti la
prossima volta” urlò divertito alla porta chiusa.
Cercando di trattenere le
risate.
“PUOI
SCOMMETTERCI!!!” urlò Uruha in modo drammatico,
spalancando
la porta e puntandogli un dito contro “e ti darò
tanti di quei calci in culo
che supplicherai di essere risparmiato”
Reita
si limitò a guardarlo con un sopracciglio alzato, sempre
cercando di non ridere.
Ma
alla fine dovette cedere visto l’improvviso cambio di
umore dell’amico che cinguettò allegro:
“Ci vediamo domani alle prove allora”
salutandolo con la mano.
Reita
ridacchiò ancora, scuotendo la testa.
Era
tardo pomeriggio e la temperatura fuori era piacevole,
così Reita decise di tornare a casa a piedi, invece di
prendere il treno.
Passeggiò con calma lungo il marciapiede, ripetendosi ancora
una volta che,
riguardo la questione con Ruki, non
poteva far altro che aspettare e lasciare che tutto accedesse, poi
avrebbe
affrontato le conseguenze.
Ma
quando arrivò al suo appartamento, trovò qualcosa
per cui
era tutt’altro che preparato.
Raggomitolato
vicino alla sua porta come un gattino c’era
Ruki, profondamente addormentato.
Sorrise,
raddolcito dalla scena e si avvicinò
silenziosamente, inginocchiandosi, per ammirare meglio i bei lineamenti
rilassati dal sonno.
Allungò la mano e spinse
via alcune ciocche castane dal suo
viso. Poggiò il palmo sulla guancia paffuta e calda,
accarezzandola
sofficemente col pollice, notando, con un sorriso, come Ruki sembrava
accoccolarsi inconsciamente contro la sua mano mentre dormiva. Voleva
baciare
quella pelle tenera e calda, ma aveva paura di essere beccato,
così lasciò amaramente
scivolare le dita sulla sua spalla, stringendola e chiamando piano il
nome
dell’altro.
Guardò
Ruki strizzare gli occhi, prima di aprirli lentamente
e posare il suo sguardo su Reita.
“Mi
sono addormentato qui??” Ruki chiese incredulo, la voce
ancora sonnacchiosa.
Reita
ridacchiò della sua espressione confusa:
“Già.. perché
non sei entrato?”
“Huh?
Oh.. hum.. ero di fretta, e.. be’ ho dimenticato le
chiavi” spiegò, ricordando il modo in cui era
schizzato fuori dall’appartamenti
per poi arrivare lì e non trovare nessuno in casa.
“Sai..
potevi chiamarmi” disse Reita gentile.
“I-io..
io non sapevo che dire” borbottò imbarazzato,
abbassando la testa.
“E
adesso? Sai cosa dire?” chiese piano Reita dopo qualche
momento di silenzio.
“Sì”
Ruki alzò la testa e rispose con fermezza, guardandolo
negli occhi, i suoi pieni di determinazione.
Note ♪:
Mi scuso se la prima
parte, quella con i pensieri di Ruki, è risultata un
po’ confusa. Quello che
volevo fare era proprio questo: descrivere i suoi pensieri caotici.
Probabilmente
anche voi adesso sarete confusi quanto lui, però era una
cosa voluta, si
chiarirà tutto nel prossimo capitolo U_U. In questo momento
lui stava solo
cercando di ricostruire gli strani comportamenti (passati) di Reita,
solo che
non riesce a ricordare tutto, o all’improvviso riaffiorano
particolari nuovi e
lui cerca di mettere tutto insieme. Volevo rendere la cosa un
po’ realistica.
Non è stato facile
da scrivere e non sono del tutto soddisfatta, ma in quelache modo
dovevo
continuare XD.
Be’ ditemi cose ne
pensate, ok??
Al prossimo capitolo
*saluta*
Lima
>_<\m/
|
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Capitolo 3 *** chap 3 ***
[fic]
Something about waiting – Ruki/Reita - 3
Titolo: Something about waiting
Capitoli: 3/4
Genere: fluff, humour, romantico, slight angst
Avvertimenti: vagamente etero XD
Rating: pg-13
Band: the GazettE
Pairings: Ruki/Reita, slight
Tsukasa[D’espairs ray]/Reita (past)
Disclaimer: Non mi appartengono né la
pucciosità di Ruki, né il naso
scomparso di Reita
Sintesi: “Sei riuscito a incasinarmi per
bene” disse sorridendo. Reita
sorrise, lusingato “sono pronto a darti la mia risposta, ma..
voglio che tu
faccia qualcosa per me prima”
…
“Dimmi
di Tsukasa” c’era una luce stranamente dura nei
suoi occhi.
Sommario: Dopo un improvviso incontro con una
vecchia fiamma Reita ha
l’opportunità di avere per sé la
persona di cui è sempre stato innamorato.
Commenti: alla fine
“E
adesso? Sai cosa dire?” chiese piano
Reita dopo qualche momento di silenzio.
“Sì”
Ruki alzò la testa e rispose con
fermezza, guardandolo negli occhi, i suoi pieni di determinazione.
Entrarono
nell’appartamento e, in uno strano
silenzio, si sedettero sul divano di Reita, a una certa distanza
l’uno dall’altro.
Restarono seduti nervosamente finché Reita ne ebbe
abbastanza e decise di
rompere il silenzio.
“Vuoi
qualcosa da bere?”
“Huh?
Oh no, grazie, sto bene” rispose Ruki, piuttosto timidamente.
“Ok..
sai, non mi aspettavo che venissi da me così
presto” ammise.
“Lo
so, ma la decisione non era difficile come immaginavo” disse
piano, con un
piccolo sorriso sulle labbra mentre alzava la testa per guardare Reita
che
aveva un’espressione sorpresa, non capendo se in
realtà era una cosa buona per
lui o meno. Il bel sorriso di Ruki però gli dava una calda
sensazione di
speranza.
Calò
di nuovo il silenzio, uno strano, il tipo di silenzio che seguiva
eventi
travagliati, quando sai che il peggio è passato, che le tue
paure e insicurezze
stanno per risolversi e sparire e che in qualsiasi modo la storia finisca
sarai
in grado di affrontare le conseguenze perché, se anche
all’inizio sarà dura, non
devi più sbrigartela da solo. Si guardarono per qualche istante
finché il sorriso di Ruki
crebbe e si avvicinò a Reita, facendolo arrossire.
Ridacchiò
a quella reazione < Chi avrebbe mai detto che potesse essere
così
adorabile?! > allungò una mano tremante verso il suo
viso, toccandogli la
guancia, accarezzandola col pollice, facendola arrossare ancora di
più.
“Sei
riuscito a incasinarmi per bene” disse sorridendo. Reita
sorrise, lusingato “sono
pronto a darti la mia risposta, ma.. voglio che tu faccia qualcosa per
me prima”
Reita
annuì in risposta e Ruki continuò:
“Dimmi
di Tsukasa” c’era una luce stranamente dura nei
suoi occhi.
Reita
chiuse gli occhi un momento, per nulla sorpreso dalla richiesta. Fece
un
respiro profondo e prese la mano che era ancora poggiata sulla sua
guancia tra
le sue, stringendola.
“Non
ricordo neanche il momento in cui mi sono innamorato di te, ma ricordo
esattamente com’ero confuso e spaventato e arrabbiato con me
stesso: potevi
scoprire qualcosa e io non volevo che accadesse. Ho cercato di capire
se tu eri
interessato, ma ho subito cambiato idea, era semplicemente stupido il pensiero che io
ti piacessi, quindi ho deciso di nascondere i miei sentimenti, sperando
che
sarebbero spariti, ma.. non sono stato così fortunato.
Vederti ogni girono alle
prove era diventato insopportabile e ho logicamente cominciato ad
evitarti e l’unico
risultato che ottenni erano le tue occhiate ferite e il sentire la tua
mancanza
terribilmente”
Era
chiaro che ammettere tutte quelle cose era davvero doloroso e Ruki
quasi si
odiava per aver riportato, alla mente del bassista, quei penosi
ricordi, ma se
volevano andare avanti aveva bisogno di sapere. Strinse la mano di
Reita e lui
continuò:
“La
mia soluzione non stava funzionando per niente e mi sembrava di
impazzire, mi
sentivo a pezzi e perso senza la tua compagnia e.. così
solo. E’ stato il
periodo più brutto della mia vita: tu mi sei sempre stato
accanto quando avevo
bisogno di te e ritrovarmi improvvisamente nei guai senza la mia
ancora, che
era la causa di tutto, era devastante. Cominciai a sentire solo rabbia
e dolore
e null’altro, ero..” sospirò di nuovo,
sentendosi un po’ meglio quando il
calore delle dita di Ruki gli accarezzò gentilmente la mano,
ma non osò alzare
lo sguardo verso di lui, sapendo che non sarebbe stato in grado di
continuare
se l’avesse fatto.
“Ho
incontrato Tsukasa in un club la prima volta, era lì con i
suoi amici e ci
siamo scontrati e.. non so neanche che cosa accadde, ma cominciammo a
parlare e
bere.. quella notte fu la più piacevole trascorsa da tanto
tempo, riuscì a non
farmi pensare a te. Cominciammo a uscire insieme spesso, mentre io e
te.. be’ evidentemente
ci allontanammo.. era triste, ma a quanto pareva mi faceva sentire un
po’ meglio..
fino a quando ti vidi con.. com’è che si
chiamava??” chiese con una risata
amara “Ricordi la ferita che avevo alla mano? Eri
così preoccupato” diede un’altra
tremula risata “Ti ho mentito.. non fu un incidente, me la
procurai da solo.. io..
io non potevo sopportarlo.. so che può sembrare immaturo o
stupido, ma..” balbettò.
Doveva essere sicuro che Ruki capisse cosa voleva dire, anche se in
realtà non
aveva la forza di dirlo chiaramente. Agitazione, dolore e tristezza erano tutte aggrovigliate nella sua voce, gli stessi sentimenti che vorticavano negli occhi di
Ruki al
momento. Portò l’altra mano su quella di Reita che
già stringeva forte e si
avvicinò il più possibile. Reita finalmente lo
guardò per un momento negli
occhi, poteva quasi vedere la preoccupazione e il dispiacere che
l’altro
provava per aver ferito così il suo amato amico.
Fece
un minuscolo sorriso, che fu subito ricambiato e continuò:
“Mi
sentivo come frantumato in un milione di piccoli pezzi, credevo di
essere
finalmente guarito dopo aver incontrato Tsukasa, di essere riuscito a
dimenticarti, ma.. mi hai provato quanto mi sbagliassi. Ebbi una specie
di
attacco isterico, urlai finché la gola mi fece male e.. ero
così arrabbiato
con te, con me stesso, con quella puttana.. diedi un pugno allo specchio
e mi
ferii la mano.. il dolore fisico mi stordiva, ma almeno aveva preso il
posto dell’altro..
uscii e comincia a vagare sotto la pioggia battente, finché
mi ritrovai in un
luogo che non conoscevo.. e..
e lui era lì.. disse che sembravo un cucciolo
bagnato” diede un’altra
risata tremula.
“Hey.. Akira? Che ci
fai qui sotto la pioggia?” Tsukasa chiese ridendo.
Reita
lo guardò avvicinarsi, senza dire una
parola, guardandolo con il suo sguardo rotto e perso. Quando Tsukasa fu
abbastanza vicino da osservare meglio il
suo viso sotto la luce fioca di un lampione, notò che non
erano solo gocce di
pioggia quelle che coprivano il volto dell’amico. Gli si
inginocchiò accanto e
stava per chiedere cosa gli era successo, ma non ne ebbe il tempo.
Reita si era
gettato tra le sue braccia, stringendolo forte a sé. Tsukasa
lo abbracciò con
la stessa forza, baciandogli una tempia e accarezzandogli la schiena,
cercando di
fare del suo meglio per confortare il bassista. Alcuni minuti dopo
sentì Reita
allentare un po’ la presa, il suo respiro era più
regolare e riuscì a scorgere
un minuscolo sorriso pieno di gratitudine sulle sue labbra, quando
alzò il
viso.
“Andiamo”
propose Tsukasa gentilmente, ma
quando si accorse dell’occhiata terrificata che gli rivolse
Reita si affrettò a
specificare “A casa mia, non ti lascio da solo
stanotte”
Quando
arrivarono a casa del batterista
Reita era molto più rilassato e Tsukasa era stato messo a
conoscenza di tutta
la storia su Ruki. Era un buon ascoltatore, Reita non si
sentì giudicato mentre
cercava di spiegare come tutto fosse un tale disastro.
Ascoltò
attentamente e alla fine decretò:
“Se
sei assolutamente sicuro di non volere
parlargli di tutto questo non può passare la vita a pensare
a qualcuno che
ignora i tuoi sentimenti, è stupido e autodistruttivo, hai
bisogno di una
distrazione io voglio aiutarti”
Il
suo tono era calmo e gentile e Reita
rimase talmente stordito dalla sua dolcezza che non realizzò
neanche che le sue
labbra venivano baciate. Quando il calore confortante
dell’abbraccio in cui si
trovò circondato raggiunse la sua mente chiuse gli occhi e
ricambiò il bacio
con la stessa dolcezza, lasciando che Tsukasa lo conducesse nella sua
camera da
letto e lo facesse stendere sul comodo letto.
Quando
le prime scosse di piacere gli corsero
lungo i nervi e cominciò a gemere incontrollabilmente Reita
ebbe solo la forza
di balbettare: “Tsu.. Tsukasa,
per favore,
fa’.. fa’ che lo dimentichi”
“Non
preoccuparti Akira, lascia fare a me, mi prenderò cure di
te”
“Siamo
stati insieme da quella notte. Non eravamo.. innamorati, ma ci amavamo
in un
certo senso e.. e avevamo bisogno l’uno dell’altro
e la nostra strana relazione
era davvero importante.
Mantenne
la parola e si prese cura di me: sentivo la tristezza e la rabbia
svanire
lentamente.. io.. io potevo finalmente guardarti senza sentirmi
malissimo, ma..
ma qualcosa era diverso, tu.. tu
eri così freddo..”
“COSA??” Reita
fu
improvvisamente interrotto dall’urlo di Ruki. Era
così sorpreso che non riuscì
a far altro che sbattere le palpebre, pietrificato.
“IO ERO FREDDO?? SEI IMPAZZITO?? CHE
DIAVOLO TI ASPETTAVI CHE FACESSI?? MI HAI TRATTATO COME SE FOSSI
NESSUNO PER
MESI!! HAI MAI IMMAGINATO COME
CI SI SENTA AD ESSERE IGNORATI DAL PROPRIO MIGLIORE AMICO CHE IL GIORNO
PRIMA
ERA COME IL TUO FRATELLO MAGGIORE, E POI DIVENTI UN TOTALE ESTRANEO PER
LUI?!?!?!?!?!?”
Il
dolore di quei giorni tornò, dannatamente reale in quel
momento e spinse la sua
rabbia, ma cercò di controllarsi (dopotutto era stato
devastante per entrambi)
e continuò:
Akira..
non hai idea di quello che mi hai fatto comportandoti in quel
modo” ma non
riuscì a dire nient’altro, abbassò la
testa.
“Takanori,
mi dispiace così tanto, ma per favore cerca di capire.. mi
vergognavo da morire
per essere così patetico e per averti evitato
all’inizio, e.. ero.. a dir il
vero sospettavo che tu fossi arrabbiato con me.. dopo il modo in cui ti
ho
trattato, in più.. avevo paura.. tanta paura che.. che se ti
avessi permesso ti
avvicinarti ancora sarei stato di nuovo nei guai” Reita era
disperato, strinse
con forza la mano di Ruki, lo sguardo supplichevole, improvvisamente
non più
sicuro di che piega stesse prendendo tutta quella faccenda.
Ruki
rimase in silenzio per alcuni istanti.
Capiva
il punto di vista di Reita e non riusciva davvero ad accusarlo di
nulla, ma gli
sembrava ancora decisamente sbagliato che un estraneo avesse aiutato il suo
Reita e
soprattutto che l’avesse tenuto lontano da lui <
Dannazione da quando sono
così possessivo e ossessionato da lui? Da quando? Ma.. guardalo
°///°.. le sue labbra e oh gli occhi e quel
bel nasino, senza menzionare quanto sia scemo e dolce e gentile e
adorabile.. RUKI,
CHE SIGNORINA CHE SEI!! CONCENTRATI PER LA MISERIA!!”
Reita
non riuscì a capire la ragione per cui Ruki
cominciò ad agitarsi imbarazzato sotto
il suo sguardo, tossendo nervosamente e arrossendo, sperò
solo che non avesse
fatto nulla di sbagliato.. ma
poi Ruki parlò di nuovo:
“E’ stato ingiusto, ma.. credo
di capire il motivo per cui l’hai fatto.. non so come mi
sarei comportato al
posto tuo.. io.. sono felice che le cose siano tornate alla
normalità e che, a
dir la verità, siamo legati più di prima dopo
tutto quel casino e.. se siamo
fortunati, presto lo saremo ancora di più“
mormorò l’ultima parte, guardando
con interesse il muro “grazie per avermi detto
tutto” finì, guardandolo di nuovo
e stringendogli le mani con un sorriso rassicurante “Adesso
credo che sia il
mio turno”
Reita
annuì in risposta e aspettò pazientemente che
l’amico cominciasse.
“Aki,
voglio essere onesto, abbiamo visto dove portano le bugie e le cose non
dette,
quindi ascoltami attentamente.. non ti ho mai guardato in quel modo, tu.. tu sai che sono
etero..”
“Già,
tutte le dannatissime ragazze do Tokyo se ne sono accorte
>__>” Reita
sbuffò sarcasticamente.
“Sta’
zitto” si indignò Ruki, dandogli uno schiaffo sul
braccio “E’ una cosa seria e
hai già avuto il tuo momento” disse arrossendo
“io.. il
periodo in cui noi.. hum.. non ho
fatto altro che pensare a te” Ruki finì disperato,
“mi tormentavo, chiedendomi
che cosa avessi fatto di sbagliato e perché non volevi
più vedermi, penso che
se non eravamo nella stessa band ti avrei perso per sempre e quel
pensiero mi
rendeva incredibilmente depresso.. mi mancavi così tanto..” Ruki
sospirò e ora era Reita a sentirsi in colpa. Non
aveva considerato che il suo comportamento poteva ferire il suo amato
in quel
modo. Piuttosto stupido
da parte sua,
troppo occupato a stargli lontano per proteggere la loro amicizia per
notare
quanto stesse facendo soffrire la persona a cui teneva di
più.
Gli
strinse le mani, cercando di confortarlo e farlo continuare.
“Ho
capito quanto davvero io tenga a te l’altro giorno, quando
abbiamo incontrato
quel..” sospirò, cercando di non insultarlo
“..Tsukasa, anche se non l’ho
riconosciuto ho notato l’intimità tra voi e.. mi sono sentito minacciato da
lui e.. e.. così
geloso, poi mi hai baciato e.. io ho.. ho cominciato a
farmi strane
domande.. mi facevano
sentire in
imbarazzo e.. non sapevo che fare.. quando ti ho visto
seduto sul divano
in sala prove e come se qualcosa fosse scattato e avevo questo
incredibile
desiderio di baciarti e stringerti di nuovo.. io.. credo di aver
realizzato che
i miei sentimenti amichevoli si sono sviluppati in qualcosa di molto
più
profondo, senza che me ne accorgessi” la sua voce si fece
piccola piccola e non
riuscì più a guardare l’altro,
abbassò la testa, rosso in viso “Io.. io non ho
mai detto una cosa del genere a un uomo, quindi.. eetoooo..”
Reita rise all’adorabile imbarazzo
dell’altro, e decise di aiutarlo, sentendosi improvvisamente
felice e sicuro di
sè. Gli accarezzò gentilmente i
capelli, facendo scivolare la mano sulla
sua guancia, attirando la sua attenzione. Il suo viso era davvero molto
rosso,
lo stesso colore che aveva pochi giorni prima, quando Reita
l’aveva abbracciato
in mezzo al marciapiede e per la prima volta Ruki capì che
era nei guai. Restarono
semplicemente a guardarsi pe qualche istante e poi Ruki sorrise gli e
afferrò il
colletto della camicia, tirandolo a sé, in modo che
fossero molto
vicini
“Voglio
stare con te” sospirò sulle sue labbra,
accarezzandole subito dopo con le sue.
Reita
sorrise, felice come mai, e si scostò appena per tirare Ruki
verso di sè e farlo
sedere sulle sue gambe. Lo abbracciò alla vita e Ruki gli
circondò il collo con
le braccia, riportandoli di nuovo molto vicini.
Finalmente
aveva la persona che desiderava, amava e per cui soffriva da tanto
proprio tra
le sue braccia e il piccolo vocalist era così caldo e..
giusto, semplicemente
giusto, come se quello fosse il suo posto.
E
Ruki si sentiva altrettanto bene, mentre si accoccolava sulla sua
spalla e gli
posava un grosso bacio sul collo, mentre si stringevano forte.
Si
baciarono e fu incredibile.. all’inizio fu lento e tenero,
poi cominciarono ad
schiudere le labbra e si trasformò in un bacio molto
passionale, non volevano
altro che assaporare di nuovo l’uno la bocca
dell’altro e questa volta fu
migliore della prima perché sapevano che quello non sarebbe
stato l’ultimo
bacio e,soprattutto, che non avrebbero più trascorso un solo
giorno lontani.
Note ♪:
Ecco il nuovo
capitolo ^O^/ Seeh, sono in ritardassimo, scusatemi, ma spero vi sia
piaciuto.
Il prossimo sarà l’ultimo,
che tristezza T___T. Mi sono affezionata alla storia, sono molto
soddisfatta
del risultato finale *balla*.
Grazie mille per le
recensioni e fatemi sapere se anche questo capitolo vi è
piaciuto ^O^/. Il IV è
praticamente finito, mi manca solo la fine e una scena in mezzo che
proprio non
riesco a finire, maledizione T__T, però non voglio farlo di
fretta e rovinare
il finale.. spero in un’illuminazione dal cielo (a forma di
nano possibilmente
XD ).
Ciao a tutti!!
Lima
>___<\m/
|
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Capitolo 4 *** chap 4 ***
[fic]
Something about waiting - Ruki/Reita - 4/4
Titolo: Something about waiting
Capitoli: 4/4
Genere: fluff, humour, romantico, slight angst
Avvertimenti: vagamente etero XD
Rating: pg-13
Band: the GazettE
Pairings: Ruki/Reita, slight
Tsukasa[D’espairs ray]/Reita (past)
Disclaimer: Non mi appartengono né la
pucciosità di Ruki, né il naso
scomparso di Reita
Sintesi: “Mi prometti una
cosa?” disse piano.
“Spara” fu l’affannata
risposta.
“Se faccio qualcosa di stupido
tipo respingerti o lasciarti la mano.. non è
perché io non tenga a te o perché
mi metti in imbarazzo.. è solo che.. mi vergogno..
è la mia prima volta in
qualcosa del genere, quindi.. se senti la mia mano scivolare via dalla
tua,
stringila più forte, ok?”
Sommario: Dopo un improvviso incontro con una
vecchia fiamma Reita ha
l’opportunità di avere per sé la
persona di cui è sempre stato innamorato.
Commenti: alla fine
Reita
sapeva molto bene che
Ruki era coccolone come un gattino, ma era anche vero che Ruki poteva
essere
testardo come un mulo a volte, quindi non fu molto sorpreso quando la
prima
volta che ci provò, Ruki non volle cedere alle sue coccole,
temendo cosa
l’altro potesse pensare.
Che
moccioso testone!!
Ma
poi, un pomeriggio, dopo una giornata particolarmente disastrosa di
prove,
Ruki era così arrabbiato e frustrato che Reita dovette
immobilizzarlo a letto,
mettendosi sopra di lui per tenerlo fermo e parlargli dolcemente,
baciandogli
ogni centimetro di pelle che riusciva a raggiungere in quella posizione
per
farlo rilassare e finalmente invertire le loro posizioni e far sedere
il suo minuscolo
vocalist in grembo e coccolarlo finché non si fu
addormentato con un dolce sorriso
sulle labbra e le guance di un bel rosso.
Da
quel momento Ruki mandò il
suo orgoglio a far volare gli aquiloni e si scambiava coccole con Reita
ogni
volta che ne aveva la possibilità. Confessò al
bassista quanto gli piaceva
essere ricoperto di affettuose attenzioni tra le sue braccia, ma non
poté
evitare di minacciarlo che, se mai l’avesse detto a qualcuno,
l’avrebbe fatto
fuori. Reita alzava gli occhi al cielo ogni volta e poi gli rivolgeva
un ghigno
felice.
Durante
una di quelle prime
sessioni di coccole, Reita decide di porre una domanda che gli ronzava
in testa
da un po’ di tempo. Guardò l’altro,
rannicchiato sul letto accanto a lui. Dopo
cena avevano deciso di guardare un film, ma essendo Ruki il
coccole-dipendente
che aveva scoperto di essere, finirono per accoccolarsi vicini, il film
dimenticato e il volume al minimo.
Lo
osservò. Ruki aveva gli
occhi chiusi e un sorriso sereno sulle labbra, ma sentendo lo sguardo
dell’altro schiuse un occhio e guardò contento il
suo ragazzo:
“A
che pensi?” chiese con voce
calma e profonda.
Reita
sorrise e cercò di
rispondere: “A.. noi. e.. che mi dici delle pubbliche
manifestazioni d’affetto?”
“Huh?”
Ruki inclinò la testa,
confuso.
Reita ridacchiò, rendendosi conto che la sua domanda era
inaspettata e si
affrettò a chiarire: “Stavo pensando che sarebbe
carino avere un appuntamento
quando avremo una giornata libera e..”
“Vuoi
un appuntamento?” Ruki lo
interruppe, piuttosto divertito, ma apprezzando l’idea .
“Be’
tutte le coppie hanno un
primo appuntamento e noi non l’abbiamo avuto. Non te
l’ho chiesto prima perché
pensavo che fossi ancora disagio riguardo la questione gay”
spiegò Reita, arrossendo
sotto lo sguardo intenso dell’altro.
“Aaaaaaw
che fidanzata
premurosa che ho” lo prese in giro Ruki, accarezzandogli le
guance.
Reita
gli lanciò
un’occhiataccia e Ruki non riuscì a trattenere una
risatina: “Sai, non mi
dispiacerebbe un appuntamento con te. Abbiamo bisogno di passare un
po’ di
tempo insieme, fuori dalla sala prove o casa mia, e poi.. mi mancano le
nostre
uscite insieme” Reita gli sorrise dolcemente e Ruki
continuò: “Ti passerò anche
a prendere. Devo portarti un mazzo di rose rosse?”
Reita
rise: “No, scemo, lo sai
che preferisco quelle blu”
Ruki
gli rivolse un ghigno
divertito e gli intrecciò le braccia attorno al collo,
baciandogli le labbra.
“Qualunque
cosa desideri,
tesoro” disse con voce sensuale, strappando un sospiro a
Reita quando i loro
corpi furono uno sull’altro, dopo che Ruki lo spinse sulla
schiena.
Lo
guardò negli occhi per un
momento, godendosi il respiro affannoso di Reita sulle labbra, poi si
avvicinò
per sentirlo sulla lingua prima di spingerla nella bocca
dell’altro,
togliendogli definitivamente il fiato. Ruki lo baciò a
lungo, poi interruppe il
contatto, appoggiando la fronte a quella dell’altro:
“Mi
prometti una cosa?” disse
piano.
“Spara”
fu l’affannata risposta.
“Se
faccio qualcosa di stupido
tipo respingerti o lasciarti la mano.. non è
perché io non tenga a te o perché
mi metti in imbarazzo.. è solo che.. mi vergogno..
è la mia prima volta in
qualcosa del genere, quindi.. se senti la mia mano scivolare via dalla
tua,
stringila più forte, ok?” mormorò,
tenendo gli occhi chiusi.
Reita
sorrise, quasi commosso
dalla sua dolcezza: “Prometto” gli
bisbigliò in risposta.
Il
primo giorno libero, come
promesso, Ruki chiese ufficialmente a Reita di uscire.
Quando
il bassista aprì la
porta di casa quella sera, tutto si aspettava tranne Ruki vestito
meglio del
solito, col suo intrigante, sexy, dolce sorriso sulle labbra e una rosa
blu tra
le dita.
Reita
arrossì e lo fissò in
adorazione per alcuni istanti, sentendosi una sciocca scolaretta, ma..
la
serata prometteva bene!
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Ruki e Reita erano davvero felici, Ruki non si sarebbe mai aspettato
che la sua
relazione a sorpresa col bassista sarebbe diventata così
importante e l’avrebbe
fatto sentire così bene. Era davvero felice e poteva sentire
l’affetto per il
bassista crescere giorno dopo giorno. Non gli aveva ancora confessato i
suoi
sentimenti, ma a volte, quando riuscivano a dormire nello stesso letto,
si
svegliava durante la notte e cominciava a guardare l’uomo
addormentato,
accoccolato accanto a lui. Sorrideva tra sé nel buio,
godendosi quei
momenti passati a guardare il bassista e
ad accarezzargli il viso delicatamente, per non svegliarlo,
sospirandogli un
“Ti amo” sulla tempia prima di posarvi un ultimo
bacio e addormentarsi
nuovamente.
Anche
Reita era molto felice,
ovviamente, ma.. essendo lui l’esperto in quella situazione
percepiva che
qualcosa non andava. Nulla che non potesse essere risolto con una
chiacchierata
comunque.
Tutte
le volte che le cose si
riscaldavano tra loro e cominciava a sentire l’eccitazione
crescergli nello
stomaco, Reita voleva toccare il suo ragazzo, ma sembrava che questo
bloccasse
tutti i suoi tentativi. La cosa cominciava a infastidirlo e anche un
po’ a
ferirlo, ma non perse la pazienza, notando quanto Ruki fosse in
imbarazzo
quando lo guadava come se volesse sgridarlo perché non
voleva fare quel dannato
passo avanti.
Finché
Reita non ne ebbe
abbastanza:
“Ruki,
dobbiamo parlare”
Ruki
deglutì, preoccupato,
sapendo di cosa voleva parlargli il bassista: “C-che
c’è??”
“Ru,
che c’è che non va?
Pensavo che ti fossi abituato all’idea di stare con un uomo..
perché non vuoi
che ti tocchi?”
“Mi
piace essere toccato, ti
permetto di toccarmi” disse, non molto convinto.
“Voglio farti venire, Ruki, è chiaro abbastanza
così?”
Ruki
avvampò.
“Non
capisco, tu ami fare sesso
e sei sempre stato arrapato e pronto per una scopata in qualsiasi
momento da
quando ti conosco.. che c’è che non va
ora?” < non sono stato troppo duro,
vero? Il mio tono era scherzoso.. perché sembra un cucciolo
bastonato
allora?!?!?!? T___T > “Oh, Taka.. mi dispiace, non
intendevo dirlo così”
Ruki
tenne gli occhi bassi.
“Taka, guardami, per favore.. mi dispiace”
“Aki”
chiamò con una vocina,
lanciandosi tra le braccia dell’altro “non
lasciarmi”
“Huh?”
“Mi
dispiace, sono un disastro
come gay.. sono così spaventato.. io.. io ti voglio davvero,
ma è difficile, non
sei una scopata qualsiasi e.. sono così nervoso tutte le
volte.. e mi blocco..”
Reita
sorrise, davvero grato
che Ruki avesse scelto quelle parole: “Mi dispiace Taka,
immaginavo che fossi
spaventato, ma non avrei mai pensato così tanto.. mi
dispiace piccolo, ma non
preoccupati, ci farai l’abitudine.. possiamo fare tutto con
calma.. avresti
dovuto dirlo però” disse baciandogli una guancia e
accarezzandogli i capelli,
mentre Ruki cominciava a fare le fusa.
“Mi
dispiace” mormorò,
rivolgendogli un timido sorriso.
“Va
tutto bene, ho solo bisogno
di sapere se vuoi davvero tutto questo”
“Lo voglio, voglio te Rei, ti a.. voglio dire.. credo di aver
solo bisogno di
un po’ di esercizio” si affrettò a dire
Ruki, ignaro dell’ambiguità delle sue
parole.
Reita
infatti fece un sorriso
malizioso: “Allora sarò il tuo sensei. Non
preoccuparti, ti farò fare un sacco
di esercizio”
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Decisero di non dire nulla agli altri, almeno fiche Ruki non
si sentisse abbastanza a suo agio per comunicarlo. E, a dirla tutta, a
entrambi
piaceva molto sgattaiolare fuori dalla sala prove durante le pause e
trovare un
posticino tranquillo per provare, in privato, un altro tipo di musica.
Reita mantenne la promessa e, facendo
tutto passo dopo
passo, riuscì a mettere Ruki a suo agio nelle nuova
situazione.
Reita
era un ottimo sensei ed era così orgoglioso del suo
gakusei, che imparava tutto velocemente ed era avido di sapere. La
parte migliore
per entrambi erano i compiti a casa. Ruki era semplicemente impaziente
di
mostrare al suo sensei i propri miglioramenti. E una delle cose che
Reita amava
di più del suo caro gakusei era la sua intraprendenza. Se
all’inizio delle loro
lezioni Ruki era timido e impacciato nelle settimane successive
riacquistò
tutta la sua sicurezza che giovò molto al suo spirito di
iniziativa.
Quindi,
ripassando mentalmente tutto ciò che Reita gli aveva
insegnato e quello che aveva imparato durante le loro lezioni, come
punti
sensibili del suo amato sensei e le cose che apprezzava di
più, Ruki decise che
era arrivato per lui il momento di fare qualche passo importante. Con
le mani
che sudavano si avvicinò a Reita, che stava riponendo il
basso e lo chiamò con
una strana voce:
< Perché diavolo sono così nervoso
adesso?? >
“Hey”
Reita gli sorrise in risposta.
Ruki
arrossì e, senza guardarlo, gli chiese: “Ti
andrebbe di
venire a cena da me stasera?”
“Oh?
Certo che sì” accettò con un sorriso
felice.
“Bene,
ci vediamo verso le 8 allora” disse Ruki, un po’
più
rilassato.
“D’accordo”
“E..
resti da me stanotte, no?” chiese timidamente, parlando
a bassa voce.
Reita si guardò intorno,
assicurandosi che tutti fossero occupati e non
badassero a loro, gli prese la mano e si avvicinò per
posargli un bacio sulla
guancia: “Sono felice che tu me l’abbia
chiesto” disse, sorridendo.
Ruki arrossì di nuovo, ma
ricambiò il sorriso e gli strinse
la mano prima di borbottare un “ci vediamo dopo”,
salutare tutti gli altri e
affrettarsi ad uscire.
Aveva tutto programmato: la cena era quasi pronta, quindi, non appena
Reita
fosse arrivato, avrebbero mangiato e poi avrebbe proposto di guardare
un film
così sarebbero finiti accoccolati sul divano e a quel punto
avrebbe fatto la
sua mossa.
Ahah tutto sarebbe andato per il meglio, non era il più
originale dei piani, ma
l’importante è il risultato, giusto?
Ma,
come tutti sappiamo, la vita è piena di imprevisti e
questo tipo di piani falliscono sempre, non importa quanto si desideri
che
funzionino.
Quando il campanello suonò, Ruki fece un enorme sorriso e
corse alla porta per
accogliere il suo ospite preferito.
Reita era appoggiato allo stipite
della porta, col suo
sorriso sexy sulle labbra che si ampliò
ancora di più quando vide il suo bel vocalist salutarlo.
Ruki lo fece entrare, gli
prese la giacca e la ripose nel guardaroba dietro la porta.
Si voltò verso Reita che
lo stava guardando e.. il tempo si fermò.
Arrossì come mai prima d’ora e Reita non
poté fare a meno di sorridere mentre
si avvicinava e poggiava le mani sulla vita dell’altro,
tirandolo a sé. Quando
il suo corpo toccò quello del bassista Ruki chiuse gli occhi
e un gemito gli
sfuggì dalle labbra, sentendo improvvisamente un incredibile
calore ovunque.
Reita si avvicinò e gli
baciò le labbra dolcemente,
facendolo gemere di nuovo. Il piccolo vocalist sollevò le
braccia per
intrecciarle attorno al collo dell’altro e tiralo ancora di
più a sé.
Continuarono a baciarsi ancora e ancora e Reita poteva sentire il
calore che il
viso di Ruki emanava, mentre gli mordicchiava la lingua. Pochi
spensierati
momenti dopo, una certa tensione in un punto del suo corpo
ricordò a Ruki che
aveva qualcosa da portare avanti. Interruppe quel meraviglioso bacio:
“Akira”
sussurrò senza fiato.
“Cosa?”
soffiò sul suo collo mentre leccava e mordeva piano la pelle
dell’altro.
< Già, cosa Ruki?
Che diavolo, non mi ricordo.. stupido sexy Reita e stupidi
sexy baci.. mi confonde.. e mi fa eccitare.. così tanto..
OH! ECCITATO! GIUSTO!
>
“Akira” gemette alla fine, a voce piuttosto alta.
Reita
finalmente distolse l’attenzione dalla sua cena e
guardò il suo Ruki, che deglutì, cercando di non
perdere il controllo e gli
prese la mano, dirigendosi verso la sua camera da letto.
Si fermò mentre passavano accanto alla cucina e
lanciò un’occhiata al tavolo
preparato per la cena.
< Si fotta il piano > pensò, sorridendo, poi
si voltò verso Reita, che
aspettava che lui prendesse una decisione, e lo abbracciò
stretto. Gli diede un
bacio sulle labbra e lo guardò negli occhi, arrossendo di
nuovo, ma sicuro d
ciò che stava per dire:
“Voglio fare
l’amore con te”
Reita spalancò gli occhi e, nel momento in cui
registrò l’informazione,
non poté trattenere un sorriso. Scagliò il
braccio in aria e si fece scappare
un verso di gioia. Prese in braccio Ruki che gli diede un pugno sul
braccio per
la sciocca reazione, ma gli sorrise affettuosamente. Strofinarono la
punta dei
loro nasi l’una contro l’altra mentre Reita lo
portava verso il letto. Lo
appoggiò delicatamente sulle lenzuola e si stese accanto a
lui sul fianco, in
modo che potesse osservarlo. Gli sorrise e gli accarezzò una
guancia rossa:
“Sei sicuro di essere
pronto, mio adorato gakusen?”
Ruki ridacchiò e rotolò su un lato:
“Sono sicuro sensei”
Reita sorrise e gli prese la mano, baciandola.
Sembrava
che il colore del viso di Ruki potesse solo
guadagnare intensità ormai, ma non poteva farci nulla.
Essere trattato così
dolcemente era travolgente. Quello sembrava il momento perfetto per
confessare
una certa cosa:
“Akira?”
“Hum?” rispose, appoggiando la mano
dell’altro, che teneva ancora nella, sul
proprio viso.
Ruki
si avvicinò, finché poté sentire il
calore dell’altro
sul proprio corpo, e lo guardò dritto negli occhi:
“Sono innamorato di
te” disse, accarezzandogli lo zigomo col pollice.
Reita sbatté le palpebre, un bel rosa acceso gli tinse le
guance. Aprì la bocca
un paio di volte, come se volesse dire qualcosa, ma assomigliava tanto
a un
pesce e Ruki sbuffò divertito, notando l’adorabile
stupore dell’altro:
“Tu.. tu..
i-insomma.. t-tu..“
ma sembrava proprio che le parole non volessero venire fuori.
“Sì, sul serio. Perché sei
così sorpreso?” chiese Ruki dolcemente.
Reita trasse un respiro profondo, e cercò di parlare, come
si deve sta volta:
“Taka, io.. sono così felice che non riesco
neanche a pensare. Ho sempre
immaginato questo momento, ma sembra che la realtà sia molto
diversa dai sogni..
mi dispiace, lo sai che ti amo tanto, e.. vorrei mostrarti la mia gioia
in
questo momento, ma.. non so, io.. sono così felice Taka, e
ti amo tanto anche
io”
Ruki sorrise a queste parole e abbracciò stretto il suo
emozionato ragazzo.
Reita nascose il viso nel collo nell’altro, un po’
confuso che la sua reazione
fosse così poco entusiasta. Ruki in un certo senso poteva
capirlo, ma forse
aveva solo bisogno di rilassarsi e lasciarsi andare.
Lo spinse in modo che si stendesse sulla schiena e si sedette a
cavalcioni sui
suoi fianchi, appoggiando le braccia accanto alla sua testa, in modo
che i loro
volti fossero molto vicini. Lo guardò dritto negli occhi e
senza chiuderli gli
leccò le labbra chiuse. Reita le schiuse abbastanza per
permettere a un piccolo
gemito di uscire, mentre le labbra umide di Ruki posavano soffici baci
su tutto
il suo viso, lentamente. Sentì all’improvviso gli
occhi bruciare e quando il
suo amore baciò via una singola lacrima che gli cadde dalle
ciglia, lo sentì mormorare:
“E’ una lacrima felice quella, vero?”
Reita finalmente scoppiò a ridere e abbracciò un
Ruki confuso, rotolando in
modo che lui si trovasse sopra l’altro. Reita
baciò castamente il vocalist
sulle labbra:
“Questo è ciò che mi fai Taka.. riesci
a togliermi le parole e la capacità di
ragionare. Grazie per i tuoi sentimenti, tesoro, mi rendi davvero
l’uomo più
felice della Terra” Ruki arrossì violentemente
quando Reita gli sussurrò quelle
parole e lo baciò delicatamente.
Quella notte mentre facevano l’amore Ruki non riusciva a
smettere di baciarlo
disperatamente, gemendo il suo nome e sussurrando “ti
amo”; gli stringeva la
mano che aveva tenuto per tutta la notte nella sua, mentre spingeva nel
corpo
caldo dell’altro.
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“Taka,
Taka,
per favore.. ahah.. smettila.. ahahah”
Reita non riusciva a trattenere le risate mentre Ruki continuava a
mordicchiare
e leccare il suo ventre, sfiorandogli i fianchi di tanto in tanto,
solleticando
senza pietà il suo povero bassista.
Ruki alzò la testa dalla pancia dell’altro
leccandosi il labbro inferiore, e
ghignò allegramente, molto soddisfatto della suo nuovo
gioco, appena scoperto.
“Ma sei carino quando ti contorci” disse, come se
fosse una buona scusa.
Reita
riuscì a tirare fuori un mezzo broncio, visto che
stava ancora ridacchiando per la sensazione di solletico, strappando un
“aaaaaaw” a Ruki che
si accasciò su di
lui, accoccolando il vico nel collo dell’altro.
Approfittò della situazione e
posò un lungo bacio sulla pelle dell’altro. Reita
ridacchiò all’improvvisa
coccolosità di Ruki e avvolse le braccia attorno al suo
piccolo corpo,
baciandogli i capelli.
“Hey Aki?” disse Ruki dopo un momento, guardandolo.
“Hum?”
Reita ricambiò
lo sguardo.
“La settimana prossima..”
“Lo so” lo interruppe con un sorriso.
“Riesci a crederci?” chiese Ruki eccitato.
Il bassista rise: “Io.. non avrei mai osato neanche
sognarlo..”
“Ma ce l’hai fatta” disse Ruki, con un
enorme sorriso sul bel viso.
“Huh? Ho fatto cosa?”
“Mi hai conquistato”
Reita scoppiò a ridere: “Seh, mi piacerebbe..
piuttosto tu mi hai notato e ti
sei preso quello che volevi, e fortunatamente era la stessa cosa che io
desideravo da sempre”
“Ma io non ti avrei mai notato se tu non fossi
così come sei, quindi sta’
zitto, mi hai conquistato!” ragionò Ruki, mettendo
il broncio “Sei stato capace
di farmi amare un uomo!! Voglio dire.. un UOMO!! Con.. un pene”
Reita rise di nuovo: “E considerando quanto ami le donne sono
stato proprio
bravo!”. Entrambi ghignarono.
“Spiritoso” Ruki sorrise sulle sue labbra,
posandovi un paio di baci.
Reita
ricambiò il sorriso e gli baciò la punta del
naso.
Ruki rise in modo adorabile e si stese, sul petto dell’altro.
Era così felice. Non si era mai sentito così.
All’inizio era dannatamente spaventato.
Spaventato della sua scelta, spaventato di ferire l’altro, di
perderlo per
sempre, di fare qualcosa di sbagliato. Era terrorizzato. Ma allo stesso
tempo
notava come stare con Reita fosse così facile. Desiderava la
compagnia e la
vicinanza dell’altro. A volte aveva paura di essere
appiccicoso, e si forzava a
dare a Reita lo spazio per respirare, ma sembrava che il bassista non
avesse
bisogno di respirare finché l’aveva accano a se,
possibilmente tra le sue
braccia.
Ruki imparò a vivere una relazione, e scoprì che
era più che disponibile a
condividere la sua vita con l’altro. Forse era
perché era sempre stato abituato
a parlargli, era stato il suo migliore amico per molto tempo dopo
tutto, ma fu
lo stesso sorpreso da come permetteva a sé stesso di aprirsi
con lui.
Probabilmente la certezza che Reita fosse pazzamente
innamorato di lui
aiutava.
E
quella certezza gli faceva sentire un calore particolare.
Era davvero una sensazione grandiosa sapere che qualcuno ti ama
così
intensamente. Ed era certo di questo fatto non per arroganza o
sicurezza in sé
stesso, era solo che Reita era così felice di averlo tutto
per sé che non
perdeva mai l’occasione di fargli capire quello che provava
per lui, e non solo
con le parole.
Era e adorabile con lui, lo faceva
ridere quando aveva bisogno di essere tirato
su di morale, lo coccolava quando era turbato e trovava sempre il modo
giusto
per calmarlo quando era arrabbiato. Il tutto senza essere opprimente. E all’inizio era stato
così paziente con lui, che non sapeva
cosa fare, come comportarsi e come affrontare la situazione.
Ruki era davvero grato per ciò che era successo tra loro,
che li aveva portati
a quel punto. Molto molto grato di avere una persona così
meravigliosa al suo
fianco.
“Akira?”
“Hum?”
“Ti amo tanto”
Notes ♪ :
Nuuuuuu è finita T^T
Mi dispiace di averci messo tanto, ma l’ispirazione andava e
veniva e non
volevo mettermi fretta e rovinare il finale. Sono triste che sia finita
però ç____ç
Spero davvero vi sia piaciuta e che non vi abbia deluso. Come
al solito mi piaceva di più la versione inglese. Mi sto
accorgendo di quanto sia
poco abituata a scrivere in italiano.. e questi sono i poveri risultati
>___>. Ma c’è un’altra
one shot in arrivo su lj, quindi mi eserciterò
ancora nella traduzione con quella >:D
Grazie a tutti per i commenti e un ringraziamento speciale a
DEBO94, che ha commentato tutti i
capitoli (che costanza!!). E’ tutto per te :D, grazie mille
*abbraccia*.
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