Something about waiting

di limaccia_san
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** chap 1 ***
Capitolo 2: *** chap 2 ***
Capitolo 3: *** chap 3 ***
Capitolo 4: *** chap 4 ***



Capitolo 1
*** chap 1 ***


Waaaaa un sacco di gente ha letto la mia prima fic postata qui *è felice*. Spero che sia piaciuta a tutti ^//^. Ecco qvi qvella nuova (postata giusto ieri su lj). Ditemi che ne pensate, anche se volete insultarmi per le carie che vi ho procurato, o non vi piace un aspetto dei personaggi. Qualsiasi cosa mi è utile per migliorare ^0^/.
Vi lascio alla lettura… enjoy *\(^0^)/*



[fic] Something about waiting – Ruki/Reita - 1

Titolo: Something about waiting
Capitoli: 1/?
Genere: fluff, humour, romantico, slight angst
Avvertimenti: vagamente etero XD (per le prime 10 righe U_U)
Rating: pg-13
Band: the GazettE
Pairings: Ruki/Reita, slight Tsukasa[D’espairs ray]/Reita (past)
Disclaimer: Non mi appartengono nè la pucciosità di Ruki, nè il naso scomparso di Reita
Sintesi: “Credo che mi sia piaciuto” fu la secca risposta.

“Huh?” chiese Reita, non proprio sicuro di aver afferrato a cosa si stesse riferendo l’altro.

“Credo che mi sia piaciuto starti vicino in quel modo” elaborò, questa volta con tono gentile.

Sommario: Dopo un improvviso incontro con una vecchia fiamma Reita ha l’opportunità di avere per sé la persona di cui è sempre stato innamorato.
Commenti: alla fine



“Oe!! Terra chiama Ruki, Ruki rispondi!!” Reita cercò di attrarre l’attenzione dell’altro, sventolandogli una mano davanti al viso.

“Huh?” Ruki finalmente emerse dalla sua trance.

“Stai bene?” gli chiese Reita preoccupato.

“Rei guardala” disse il piccolo vocalist, guardando di nuovo verso la ragazza che stava fissando sensualmente pochi secondi fa.

“Chi?” Reita chiese sospirando, schiaffeggiandosi mentalmente per essersi preoccupato per il piccolo pervertito.

“Quella” Ruki fece un cenno con la testa verso la fortunata ragazza “E’ davvero sexy” informò l’altro, mentre entrambi la guardavano.

< Solo un’altra stronza > Reita pensò irritato mentre la ragazza cominciava a flirtare a distanza, toccandosi le labbra e lanciando a Ruki sguardi infuocati < con belle gambe e un viso carino.. di sicuro ha un talento per trovare le più carine >

Reita voleva solo starsene lì a odiare l’ennesima fortunata sgualdrina che si era guadagnata le attenzioni di Ruki, quando notò che l’altro si stava dirigendo verso quel bel corpo, leccandosi le labbra senza pudore, con uno sguardo affamato negli occhi.

Lo afferrò per il braccio appena in tempo, impedendogli di andare oltre:

“Oe, oe datti una calmata macho man” disse, mettendogli un braccio attorno alla vita, riportandolo verso la giusta direzione “Le mostrerai le tue tattiche di seduzione un’altra volta, dobbiamo andare ora”

“Ma Rei chaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan D: “ si lamentò Ruki, cercando di divincolarsi dalla sua presa.

“Taci!! Sono molto affezionato alla mia testa e non ci tengo a farmela mordere via da Kai.. grazie tante U_U”

Già, non erano in un club, a cercare una buona scopata >_>. Stavano semplicemente camminando verso lo studio dove avevano le prove, come ogni mattina. Ma quando Ruki voleva qualcosa, ovunque fosse, qualunque cosa stesse facendo, era difficile che rinunciasse.

“Cattivo” disse Ruki mettendo il broncio e incrociando le braccia.

Reita rise: “Sì, sì.. adesso andiamo però, o saremo..”

“Huh? Rei?? Oe?? Suzuki??” chiamò Ruki, notando che l’altro si era fermato in mezzo al marciapiede, guardando qualcosa in modo strano.. o meglio.. qualcuno.

“Akira!!!” disse la voce di uno “sconosciuto” che si stava avvicinando con un enorme sorriso per Reita.

“H-hey” balbettò, molto sorpreso di vedere l’uomo di fronte a lui.

“Kami sama sono secoli che non ti vedo.. come te la passi??” chiese il bel ragazzo, abbracciando stretto il bassista, che non notò l’espressione infastidita con tanto di broncio di Ruki:

< Chi diavolo è questa stronza che abbraccia così il mio bassista?? > pensò, scoccando uno sguardo acido al nuovo arrivato.

“Bene, tutto bene” Reita rispose sorridendo “E tu?? Che ci fai in città?”

“Oh sono qui per sbrigare alcune faccende.. a dire il vero speravo di incontrarti” ammise con un ghigno.

Reita ridacchiò: “Eddai.. non ci starai pensando ancora, ne?”

“Be’ eravamo una coppia piuttosto affiatata” rispose, facendogli l’occhiolino.

Gli occhi di Ruki erano spalancati per lo stupore e appena udì Reita ridere ebbe la certezza di odiare il ragazzo dai capelli scuri di fronte a loro. Tossì, irritato dalla scena, attirando l’attenzione di Reita.

“Oh, scusa Ruki.. ti ricordi di Tsukasa?? Lui è.. ehm.. un vecchio amico” li presentò.

“Mi fa piacere rivederti” disse Tsukasa, con un inchino educato e un bel sorriso.

“Mmm” fece Ruki, non apprezzando né lui né le sue buone maniere e non ricordando affatto chi diavolo fosse quel tipo.

“Ok ragazzi, adesso devo andare.. credi che potremo rivederci finché resto in città??” chiese gentilmente a Reita.

Sorrise: “Non credo che sia una buona idea, Tsukasa.. e poi ho un ragazzo adesso..” mentì senza che ce ne fosse bisogno.

“Oh! Davvero?” chiese, deluso, guardando Ruki che ricambiò con un’occhiata omicida.

“Yup.. giusto Taka chan??” Reita gli scompigliò i capelli, sperando che gli reggesse il gioco.

“Huh??” fu la brillante risposta di Ruki.

Reita ridacchiò e gli prese la mano, baciandogli la guancia che divenne immediatamente di un rosso intenso.

“Capisco.. peccato però” Tsukasa imbronciò le labbra “mi avrebbe fatto piacere uscire ancora insieme.. mi mancano i vecchi tempi”

Reita rise con lui, scuotendo la testa.

“Hey sta bene?” Chiese Tsukasa, indicando Ruki.

“Huh?” Reita guardò verso Ruki che era ancora rossissimo in viso e fissava Reita a occhi spalancati: “Oh sì.. è solo che non è abituato a essere affettuoso in pubblico” Reita mentì ancora, avvolgendo la vita di Ruki con le braccia e stringendolo a sé, il viso nascosto sul suo petto: “è tanto timido quanto carino” sorrise, baciandogli la testa.

“Ok, ok ho capito. Be’ spero di vederti ancora Akira” disse, sorridendogli teneramente “Buona giornata” gli baciò la guancia e lo salutò con la mano.

Reita lo guardò allontanarsi, una strana espressione sul viso. Gli ci vollero diversi lunghi minuti per riprendersi e ricordarsi di Ruki ancora tra le sue braccia, completamente sconvolto. Poteva sentire il calore delle sue guancie arrossate attraverso la stoffa della maglietta. Lo allontanò un po’ da sé, per toccargli il mento con due dita e alzargli gentilmente il viso.

“Hey Ru.. stai bene??”

Ruki alzò lentamente lo sguardo, un’indecifrabile espressione sul suo volto rosso. Era come se stesse guardando Reita per la prima volta. Si guardarono per un po’, entrambi persi nei propri confusi pensieri, ma improvvisamente la suoneria del telefono di Reita li riportò bruscamente alla realtà.

“Cazzo, Ru!! E’ tardissimo!! LE NOSTRE TESTE!!” urlò.

Non perse tempo a rispondere, sapendo perfettamente chi fosse, invece strinse la mano di Ruki e cominciò a correre vero lo studio.

Quando finalmente arrivarono si affrettarono a salire le scale e trovarono Uruha fuori dalla porta.

“Qualcuno è nei guai” canticchiò divertito.

Reita gli lanciò un’occhiataccia e Ruki riuscì a dargli uno schiaffo sul braccio mentre varcavano la soglia di corsa.

Il silenzio che riempiva la stanza era spaventoso, ma non quanto le espressioni di Aoi e Kai. Sarebbero stati benissimo in un film dell’orrore, affilando coltelli magari, o qualcosa di molto affilato.

Capirono immediatamente la ragione per cui Uruha aveva preferito restare fuori.

Si guardarono l’un l’altro, deglutendo rumorosamente e Ruki provò, con una voce piccola piccola:

“Hum.. ci.. ci dispiace??”

Che errore sciocco..

Il secondo successivo Uruha fu quasi investito da Ruki che scappava urlando, inseguito da un Aoi piuttosto furioso, mentre Reita veniva bloccato contro il muro del corridoio da Kai che brandiva minacciosamente una delle sue bacchette.

Diversi minuti dopo Uruha (che ancora ridacchiava), Aoi, Kai (molto soddisfatti), Reita e Ruki (entrambi doloranti) finalmente cominciarono le prove, che, come Kai li aveva gentilmente avvertiti, sarebbero durate fino a tardi per colpa di quei due.

Presero le loro posizioni e Ruki lanciò un’occhiata a Reita che gli sorrise dolcemente. Ruki arrossì e si voltò subito verso il suo microfono, felice di avere qualcosa da fare che distogliesse i suoi pensieri dagli avvenimenti della mattina.

Fecero alcune pause durante la loro lunga giornata di lavoro e Ruki non fece altro che scusarsi per andare a fare due passi o procurarsi una tazza di caffè, senza notare lo sguardo preoccupato di Reita, né unendosi a lui e agli altri mentre chiacchieravano.

Ore dopo, quando Kai si accasciò sulla batteria, urlando:

“Kami sama, non ce la faccio più!!!”

capirono che erano liberi di andare a casa.

“Finalmente” sospirò Uruha “mi stanno sanguinando le dita”

“Fanno così male??” chiese Aoi, cercando di nascondere la preoccupazione, fallendo miseramente.

“Che diavolo, Aoi!! Sai benissimo che Takashima riesce ad essere la regina del dramma a volte e tu ci casci sempre!! Perché non chiedi a me o a Kai se ci fa male da qualche parte??” lo punzecchiò Reita, facendo scoppiare a ridere gli altri.

“Perché non ti meriti le mie attenzioni, signorina” ringhiò Aoi, ma era arrossito, sapeva di essere stato beccato.

Tutti risero di nuovo, finché Uruha notò qualcosa: “Hey.. perché il nano non è qui a sfoggiare il suo sarcasmo contro il vecchiaccio??” chiese perplesso.

“Perché non è qui, scemo” rispose Kai, dandogli uno scappellotto.

“Be’ questo vuol dire che Suzuki lo saluterà per noi, ne??” disse Uruha, impaziente di tornarsene a casa.

“Sì, sì, d’accordo..” disse Reita cercando di suonare noncurante, non volendo mostrare agli altri che era davvero preoccupato per il loro piccolo vocalist.

“Ci vediamo domani, Suzuki, e per l’amor del cielo NON. FARE. TARDI!! Abbiamo un’intervista domani” lo salutò Kai.

“Non capisco Kai: come diavolo fai a essere così spaventoso nonostante quella faccina sorridente che ti ritrovi??” Aoi espresse a voce alta i pensieri di Reita.

Ridacchiarono e Kai si limitò a scollare le spalle alla logica domanda. Poi i tre salutarono Reita e uscirono.

Reita si sedette sul divano nella stanza sospirando, ripensando al suo incontro con Tsukasa. Non capiva la ragione per cui gli aveva mentito dicendogli che aveva un ragazzo, Ruki per di più. Ne era pentito, non solo perché aveva messo in imbarazzo Ruki, ma anche perché non gli aveva mai mentito prima: Tsukasa era stato una persona importante nella sua vita. Forse era solo stato preso alla sprovvista dall’incontro improvviso.

Ricordò come si erano conosciuti e la ragione per cui aveva avuto così bisogno della sua compagnia in quel periodo. La loro storia era stata piena di momenti passionali e, anche se la loro strade si erano separate, la ricordava con una buona sensazione, nonostante ciò che li aveva portati a stare insieme non fosse esattamente una buona cosa. Si sorprese a sorridere ai dolci ricordi, augurandosi di avere un’altra occasione di parlargli e spiegare il suo sciocco comportamento. Magari potevano ancora tenersi in contato, come amici naturalmente. Gli sarebbe piaciuto.

Perso com’era nei suoi pensieri, non notò un paio di occhi castani che lo guardavano dalla porta, ma, dopo un po’, percependo l’intensità del suo sguardo, si voltò curioso, incontrando lo sguardo di Ruki.

Si guardarono attentamente l’un l’altro, come se fosse la cosa più importante del mondo mantenere quel contatto.

Ruki fece qualche passo avanti, avvicinandosi al punto che Reita stava occupando sul divano, ma quando fu abbastanza vicino all’altro da poterlo toccare Reita gli sorride dolcemente e Ruki, sentendosi di nuovo in imbarazzo, distolse lo sguardo, timidamente. Reita però non si lasciò scoraggiare e gli prese la mano, tirandolo sul divano, accanto a lui. Non liberò la mano dalla sua stretta, volendo nulla di più che scusarsi col suo piccolo amico:

“Mi dispiace per quello che è successo stamattina Ru e mi dispiace se ti ha fatto sentire a disagio e in imbarazzo. Mi.. mi dispiace davvero”

“Credo che mi sia piaciuto” fu la secca risposta.

“Huh?” chiese Reita, non proprio sicuro di aver afferrato a cosa si stesse riferendo l’altro.

“Credo che mi sia piaciuto starti vicino in quel modo” elaborò, questa volta con tono gentile.

“…” non sapeva bene cosa dire, riuscì solo ad arrossire.

Ruki invece gli offrì un dolce sorriso e dopo un momento si alzò, girovagando per la stanza per recuperare la sua roba e prepararsi a tornare a casa.

Ci vollero lunghi minuti prima che Reita registrasse quello che l’altro aveva cercato di fargli capire e quando recuperò il senno Ruki era già uscito, quindi dovette correre per raggiungerlo e impedirgli di andare via.

“Ru.. Ruki, aspetta!! Dove.. dove stai andando??”

“Hum.. casa” annuì l’altro.

“I-io..” Reita voleva davvero dire qualcosa, ma in quel momento..

Ruki appoggiò le mani sulle sue braccia, tenendolo fermo e si avvicinò pericolosamente a Reita. I loro visi erano rossissimi e i loro corpi diventarono sempre più caldi, lo sguardo di Ruki scorreva frenetico tra le labbra e gli occhi di Reita. Poggiò una mano sulla guancia calda dell’altro, chiudendo lentamente la distanza tra le loro labbra.

Reita non poté evitare il gemito che gli sfuggì dalle labbra al dolce contatto. Lasciò che Ruki lo baciasse in modo sperimentale, poi gli circondò il collo con le braccia, tirandolo molto vicino a sé. Ruki sentì l’impatto tra i loro corpi e avvertì il suo guadagnare calore. Con un profondo gemito abbracciò Reita alla vita e inclinò un po’ la testa, rendendo il bacio più profondo, anche se rimase incredibilmente dolce e tenero.

Si baciarono ancora e ancora, abbracciati stretti, assaggiando attentamente la bocca dell’altro, tentando di imprimere nella mente quel gusto speciale, non sapendo se avrebbero avuto l’opportunità di assaporarlo ancora una volta.

Il bacio sembrò durare per sempre e, anche se per sempre non era abbastanza, si separarono lentamente, le loro labbra lucide e i visi ancora rossi e caldi.

“Yup.. mi è decisamente piaciuto” mormorò Ruki, accarezzandogli il labbro inferiore col pollice, prima di succhiarlo un’ultima volta e staccarsi completamente.

“Ru..” sospirò Reita, prendendogli la mano e intrecciando le loro dita.

Entrambi guardarono le due mani unite, come se celassero un importante segreto. Reita sentì alcuni spaventosi sentimenti tornare a piena forza, invadergli la mente e il cuore. Sentimenti che aveva provato a nascondere, a dimenticare.

“Sembra che siano fatte per restare intrecciate insieme” pensò Ruki ad alta voce.

“Non ne sembri felice però” Reita disse tristemente.

“Sono maledettamente confuso in questo momento, se vuoi la verità” confessò, guardando di nuovo verso di lui.

“Che vuoi fare?” chiese Reita, cercando di suonare neutrale.

Ruki lo guardò, preso dal panico, ma come sentì la mano che teneva la sua stringerla in maniera rassicurante sospirò e rispose onestamente:

“Puoi.. puoi darmi un po’ di tempo?? Per capire cosa fare”

Reita gli offrì un piccolo sorriso: “Ti ho aspettato finora, non vedo perché non dovrei concederti un po’ di tempo” gli baciò la fronte e, in un sussurro, aggiunse: “Solo.. pensaci attentamente, Taka. Non ferirmi, per favore” gli sorrise ancora e, con un’ultima stretta alla mano Reita se ne andò, lasciando Ruki solo con la sua gigantesca confusione.



Note ♪:
Un’altra RxR ^_^’’. Sarà breve, 4 o 5 capitoli credo, visto che ne ho un’altra da finire (What a chance) e altre mille mila abbozzate che vorrei sviluppare.
Il titolo l’ha scelto la mia beta su lj, io ero disperata ^_^’’
Mi dispiace se il personaggio di Tsukasa avrà una strana caratterizzazione, ma non ho molto elementi su cui lavorare (non lo conosco affatto), solo la mia immaginazione, quindi mi scuso con i fan dei D’espairs Ray per eventuali orrori che potrebbero venire fuori.
Questo è tutto!

Lima >_<\m/

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Capitolo 2
*** chap 2 ***


Ragazze grazie a tutte per le recensioni, sono anche finita tra gli autori preferiti di qualcuno *è molto orgogliosa ç____ç *. Ecco qui il secondo capitolo (in anteprima ‘sta volta XD ), spero vi piaccia anche se potrà sembrarvi un po’ strano forse. Guardate le note alla fine per capirci qualcosa U_U.

Enjoy ^0^b

 

[fic] Something about waiting – Ruki/Reita - 2

Titolo: Something about waiting
Capitoli: 2/?
Genere: fluff, humour, romantico, slight angst
Avvertimenti: vagamente etero XD
Rating: pg-13
Band: the GazettE
Pairings: Ruki/Reita, slight Tsukasa[D’espairs ray]/Reita (past)
Disclaimer: Non mi appartengono né la pucciosità di Ruki, né il naso scomparso di Reita
Sintesi: Sorrise al ricordo di un arrabbiatissimo Ruki che lo metteva ko sul tappeto quando si rifiutò di guardare il film che aveva scelto, poche settimane fa.

Sperava solo che ci sarebbero stati altri momenti come quello in futuro.
Sommario: Dopo un improvviso incontro con una vecchia fiamma Reita ha l’opportunità di avere per sé la persona di cui è sempre stato innamorato.
Commenti: alla fine



Ruki riuscì a tornare a casa nel suo stato comatoso, la mente ostinatamente occupata dagli avvenimenti della mattina.

Era piuttosto sicuro di essere etero, aveva avuto un sacco di donne, quindi.. PERCHE' DIAVOLO AVEVA BACIATO UN RAGAZZO?? Un suo grande amico per di più.

Teneva molto a Reita, molto più di quanto un normale amico dovrebbe forse. Gli piaceva il loro rapporto. Reita lo viziava con la sua compagnia: era sempre presente quando Ruki voleva, facevano le cose che più gli piacevano e si divertivano sempre moltissimo insieme.

C'era stato però un periodo in cui Reita era distante, aveva un ragazzo allora e raramente riusciva a passare un po’ di tempo con lui. Era triste così, essere evitato e il resto, ma pensava che forse Reita avesse solo bisogno del suo spazio col suo nuovo ragazzo, quindi non disse nulla, nonostante si sentisse incredibilmente tradito, escluso dalla vita dell'altro. Ma Reita alla fine tornò ad essere quello di sempre e loro si ritrovarono. Senza che neanche se ne accorgesse si affezionò al bassista più che mai, desiderando di non allontanarsi più da lui.

Ma.. perché si era sentito così dopo l’incontro con quel ragazzo? In qualche modo si sentiva minacciato.
Era possibile che semplice, amichevole affetto si fosse lentamente mutato in un qualche sentimento più profondo per il suo caro amico? Anche se era un uomo?
Certo gli era capitato di trovare affascinanti altri uomini, ma esserne innamorati era un altro paio di maniche, senza contare che non era per nulla esperto di quel tipo di faccende tra uomini (e solo l'idea che ciò lo privasse del pieno controllo della situazione lo rendeva nervoso). Forse era solo Reita??

In ogni caso aveva un problema e ora doveva trovare una soluzione. Non voleva tenere Reita sulle spine per troppo tempo, non era giusto per nessuno dei due. E poi.. la cosa che aveva detto prima di andarsene: 


“Non ferirmi”

 Sembrava così triste, come se sapesse perfettamente cosa si provava ad essere feriti in quel modo da lui. Ma.. questo significava che l’aveva già ferito una volta? Senza che neanche se ne rendesse conto? Era possibile? Forse.. forse quel ragazzo era la chiave.. se solo fosse riuscito a rimettere insieme ogni ricordo al posto giusto..

Reita era distante allora, per mesi non gli parlò, lo evitava e non voleva uscire con lui come erano abituati a fare. Poi un bel giorno diventò più gentile e fu allora che sentì parlare di questo Tsukasa. Erano ancora distanti, Reita aveva questo comportamento stranamente formale con lui e Ruki ricordava come la situazione fosse dolorosa. Andava in giro per club spesso in quei giorni, per sfogare la sua frustrazione, ma avere una o due ragazze con sé non faceva che peggiorare la situazione: per quanto fossero soddisfacenti e intense le sue notti il mattino dopo, quando entrava in sala prove e vedeva il bassista poteva sentire il cuore spezzarsi ogni volta al suo: “Buon giorno Ruki kun”.

Niente abbracci, niente pacche sulle spalle, niente caffè, niente sorrisi allegri, niente chiacchiere sull’ultimo film visto, niente scherzi su Aoi che si comporta come una scolaretta imbarazzata quando Uruha è nei paraggi, nulla.. Reita non gli dava più nulla, solo un fottuto “buongiorno”. Non riusciva a sopportarlo, era sempre scuro in volto e teso e stressato e.. e così triste e solo.

 Allora forse è a questo che si stava riferendo. Doveva averla combinata grossa per meritarsi quel trattamento

 “Non ferirmi”

 Quindi l’aveva davvero già fatto. Si sentiva malissimo al solo pensiero.. forse era quella la ragione per cui era distante nel periodo in cui stava con Tsukasa.. pensandoci bene era sicuro che Uruha e altri amici frequentassero lui e Reita in quel periodo. Ruki, invece, l’aveva incrociato poche volte e quasi per sbaglio.

Era decisamente il momento di farsi dare qualche spiegazione dal bassista, anche se.. al  momento le domande importanti che avevano bisogno di una risposta erano altre:

Voleva davvero stare con Reita? Essere il suo ragazzo e avere quel tipo di relazione? Era pronto per tutto questo?

 Di poche cose era sicuro: gli piaceva il suo calore, amava stare tra le sue braccia e ricambiare i suoi abbracci, amava le incredibili sensazioni che gli regalavano i suoi baci e il sapore che gli lasciava sulle labbra. Amava il modo in cui lo guardava, come se fosse la cosa più preziosa al mondo.

 Arrossì al pensiero.

 Era davvero innamorato di Reita?

No, era sicuro che non era amore quello che provava. Non ancora almeno. Ma ciò che sentiva, forte com’era, non poteva essere ignorato. E, in verità, neanche lo voleva.

 ~~~~~~~~~~~~~~~

 
Reita POV

 “CAZZOCAZZOCAZZOCAZZO PERCHE’ ORA???? Perché?? Perché non mai!!! Cazzo.. e se dicesse che è stato un errore? E se ci allontanassimo di nuovo?? Non c’è più Tsukasa  ad aiutarmi, e non credo che riuscirei a sopportare altri tormenti. Vorrei che tutto questo non fosse mai successo, sarebbero tutti più felici: Tsukasa, Ruki, io!! E adesso che faccio?? E ADESSO CHE FACCIO??

 Ok, ok calmati idiota.. non puoi passare le tue giornate ad agitarti.. chissà quando Ruki sarà pronto a dirmi qualcosa.. aspetta, aspetta.. non lo vedrò domani, né sabato e domenica, quindi lo incontrerò lunedì alle prove.. be’ non vederlo aiuterà, immagino.

Eppure.. niente Ruki per tre giorni D: mi mancherà il piccoletto çΔç NO, NO!!! Che diavolo sto dicendo D:< !?!?! Dovrei preoccuparmi di non vederlo AFFATTO da oggi in poi, dopo questo casino!! Kami sama come sono messo.. Spero solo che voglia almeno rimanere amici.. alla fine ha cominciato lui, io ero pienamente soddisfatto di come stavano le cose!! Anche se questo significa non poterlo avere tutto per me, né poterlo toccare, né baciare, abbracciare, coccolarlo, senza parlare del fatto che non posso condividere con lui la mia vita, né essere la persona più importante per lui.

 Posso sempre amarlo però.

 Ma adesso che ho avuto un assaggio di lui.. un potente, dolce, memorabile assaggio sarà tremendamente difficile dimenticare tutto questo e amarlo silenziosamente.

Reita sospirò, una ben nota, ma quasi dimenticata tristezza pesava sul suo cuore. Cominciava a pentirsi di non aver accettato l’invito di Tsukasa, gli avrebbe tenuto la mente lontana dal suo burrascoso amore.

~~~~~~~~~~~~~~~

 

Venerdì passò velocemente: l’intervista di Reita e Kai fu tediosa e il photoshoot del pomeriggio lungo, ma Reita era felice di poter restare concentrato sul lavoro (per la gioia di Kai) finché questo gli teneva la mente occupata. Quando tornò a casa quella sera era così stanco che si addormentò dopo pochi minuti davanti alla TV.

 Sabato fu puro inferno!!

 Reita si alzò tardi ed era tutto scombussolato. Trascorse la giornata girovagando per la casa, prendendo il basso, per poi rimetterlo a posto il secondo successivo, gettandosi sul letto, rialzandosi, accendendo la tv solo per fare zapping, incapace di concentrarsi su qualsiasi cosa. Frustrato come non mai chiamò Uruha che, sfortunatamente, aveva già altri programmi per quella sera, ma organizzarono un torneo di video games per la mattina successiva a casa del chitarrista.

 Nonostante avesse terminato la telefonata diversi minuti fa, Reita era rimasto immobile in mezzo al soggiorno a fissare il cordless che teneva ancora in mano. Provava questo insistente desiderio di chiamare un certo amico.

Di solito lui e Ruki passavano il finesettimana insieme, se non avevano nessun appuntamento (più precisamente se Ruki non ne aveva =_= ). Era così triste non avere quel rumoroso e divertente piccoletto tra i piedi.

Sorrise al ricordo di un arrabbiatissimo Ruki che, giusto poche settimane fa, lo metteva ko sul tappeto quando si rifiutò di guardare il film che aveva scelto.

 Appoggiò il telefono sul tavolino.

 Non poteva chiamarlo. Ruki aveva bisogno del suo spazio in quel momento, e se voleva che prendesse una decisione finale, senza essere condizionato, era meglio aspettare lui e la sua risposta. Sperava solo che ci sarebbero stati altri momenti come quello in futuro.

 Spense le luci e la TV e se ne andò a letto, sentendosi improvvisamente molto stanco.

~~~~~~~~~~~~~~~

 

“Grazie Takashima, e non essere triste, non è colpa tua se sono il re della PS” disse modestamente Reita.

 Uruha gli chiuse rabbiosamente la porta in faccia.

 “Eddaaaaaaaaaaaiiiiiiii, ti darò l’opportunità di rifarti la prossima volta” urlò divertito alla porta chiusa. Cercando di trattenere le risate.

“PUOI SCOMMETTERCI!!!” urlò Uruha in modo drammatico, spalancando la porta e puntandogli un dito contro “e ti darò tanti di quei calci in culo che supplicherai di essere risparmiato”

 Reita si limitò a guardarlo con un sopracciglio alzato, sempre cercando di non ridere.

 Ma alla fine dovette cedere visto l’improvviso cambio di umore dell’amico che cinguettò allegro: “Ci vediamo domani alle prove allora” salutandolo con la mano.

 Reita ridacchiò ancora, scuotendo la testa.

 Era tardo pomeriggio e la temperatura fuori era piacevole, così Reita decise di tornare a casa a piedi, invece di prendere il treno. Passeggiò con calma lungo il marciapiede, ripetendosi ancora una volta  che, riguardo la questione con Ruki, non poteva far altro che aspettare e lasciare che tutto accedesse, poi avrebbe affrontato le conseguenze.

 Ma quando arrivò al suo appartamento, trovò qualcosa per cui era tutt’altro che preparato.

 Raggomitolato vicino alla sua porta come un gattino c’era Ruki, profondamente addormentato.

 Sorrise, raddolcito dalla scena e si avvicinò silenziosamente, inginocchiandosi, per ammirare meglio i bei lineamenti rilassati dal sonno.

Allungò la mano e spinse via alcune ciocche castane dal suo viso. Poggiò il palmo sulla guancia paffuta e calda, accarezzandola sofficemente col pollice, notando, con un sorriso, come Ruki sembrava accoccolarsi inconsciamente contro la sua mano mentre dormiva. Voleva baciare quella pelle tenera e calda, ma aveva paura di essere beccato, così lasciò amaramente scivolare le dita sulla sua spalla, stringendola e chiamando piano il nome dell’altro.

 Guardò Ruki strizzare gli occhi, prima di aprirli lentamente e posare il suo sguardo su Reita.

 “Mi sono addormentato qui??” Ruki chiese incredulo, la voce ancora sonnacchiosa.

 Reita ridacchiò della sua espressione confusa: “Già.. perché non sei entrato?”

 “Huh? Oh.. hum.. ero di fretta, e.. be’ ho dimenticato le chiavi” spiegò, ricordando il modo in cui era schizzato fuori dall’appartamenti per poi arrivare lì e non trovare nessuno in casa.

 “Sai.. potevi chiamarmi” disse Reita gentile.

 “I-io.. io non sapevo che dire” borbottò imbarazzato, abbassando la testa.

 “E adesso? Sai cosa dire?” chiese piano Reita dopo qualche momento di silenzio.

 “Sì” Ruki alzò la testa e rispose con fermezza, guardandolo negli occhi, i suoi pieni di determinazione.

 

 


Note ♪:
Mi scuso se la prima parte, quella con i pensieri di Ruki, è risultata un po’ confusa. Quello che volevo fare era proprio questo: descrivere i suoi pensieri caotici. Probabilmente anche voi adesso sarete confusi quanto lui, però era una cosa voluta, si chiarirà tutto nel prossimo capitolo U_U. In questo momento lui stava solo cercando di ricostruire gli strani comportamenti (passati) di Reita, solo che non riesce a ricordare tutto, o all’improvviso riaffiorano particolari nuovi e lui cerca di mettere tutto insieme. Volevo rendere la cosa un po’ realistica.
Non è stato facile da scrivere e non sono del tutto soddisfatta, ma in quelache modo dovevo continuare XD.
Be’ ditemi cose ne pensate, ok??
Al prossimo capitolo *saluta* 

Lima >_<\m/

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Capitolo 3
*** chap 3 ***


[fic] Something about waiting – Ruki/Reita - 3

Titolo: Something about waiting
Capitoli: 3/4
Genere: fluff, humour, romantico, slight angst
Avvertimenti: vagamente etero XD
Rating: pg-13
Band: the GazettE
Pairings: Ruki/Reita, slight Tsukasa[D’espairs ray]/Reita (past)
Disclaimer: Non mi appartengono né la pucciosità di Ruki, né il naso scomparso di Reita
Sintesi: “Sei riuscito a incasinarmi per bene” disse sorridendo. Reita sorrise, lusingato “sono pronto a darti la mia risposta, ma.. voglio che tu faccia qualcosa per me prima”

“Dimmi di Tsukasa” c’era una luce stranamente dura nei suoi occhi.
Sommario: Dopo un improvviso incontro con una vecchia fiamma Reita ha l’opportunità di avere per sé la persona di cui è sempre stato innamorato.
Commenti: alla fine

 

“E adesso? Sai cosa dire?” chiese piano Reita dopo qualche momento di silenzio.

“Sì” Ruki alzò la testa e rispose con fermezza, guardandolo negli occhi, i suoi pieni di determinazione.

Entrarono nell’appartamento e, in uno strano silenzio, si sedettero sul divano di Reita, a una certa distanza l’uno dall’altro. Restarono seduti nervosamente finché Reita ne ebbe abbastanza e decise di rompere il silenzio.

“Vuoi qualcosa da bere?”

“Huh? Oh no, grazie, sto bene” rispose Ruki, piuttosto timidamente.

“Ok.. sai, non mi aspettavo che venissi da me così presto” ammise.

“Lo so, ma la decisione non era difficile come immaginavo” disse piano, con un piccolo sorriso sulle labbra mentre alzava la testa per guardare Reita che aveva un’espressione sorpresa, non capendo se in realtà era una cosa buona per lui o meno. Il bel sorriso di Ruki però gli dava una calda sensazione di speranza.

Calò di nuovo il silenzio, uno strano, il tipo di silenzio che seguiva eventi travagliati, quando sai che il peggio è passato, che le tue paure e insicurezze stanno per risolversi e sparire e che in qualsiasi modo la storia finisca sarai in grado di affrontare le conseguenze perché, se anche all’inizio sarà dura, non devi più sbrigartela da solo. Si guardarono per qualche istante finché il sorriso di Ruki crebbe e si avvicinò a Reita, facendolo arrossire.

Ridacchiò a quella reazione < Chi avrebbe mai detto che potesse essere così adorabile?! > allungò una mano tremante verso il suo viso, toccandogli la guancia, accarezzandola col pollice, facendola arrossare ancora di più.

“Sei riuscito a incasinarmi per bene” disse sorridendo. Reita sorrise, lusingato “sono pronto a darti la mia risposta, ma.. voglio che tu faccia qualcosa per me prima”

Reita annuì in risposta e Ruki continuò:

“Dimmi di Tsukasa” c’era una luce stranamente dura nei suoi occhi.

Reita chiuse gli occhi un momento, per nulla sorpreso dalla richiesta. Fece un respiro profondo e prese la mano che era ancora poggiata sulla sua guancia tra le sue, stringendola.

“Non ricordo neanche il momento in cui mi sono innamorato di te, ma ricordo esattamente com’ero confuso e spaventato e arrabbiato con me stesso: potevi scoprire qualcosa e io non volevo che accadesse. Ho cercato di capire se tu eri interessato, ma ho subito cambiato idea, era semplicemente stupido il pensiero che io ti piacessi, quindi ho deciso di nascondere i miei sentimenti, sperando che sarebbero spariti, ma.. non sono stato così fortunato. Vederti ogni girono alle prove era diventato insopportabile e ho logicamente cominciato ad evitarti e l’unico risultato che ottenni erano le tue occhiate ferite e il sentire la tua mancanza terribilmente”

Era chiaro che ammettere tutte quelle cose era davvero doloroso e Ruki quasi si odiava per aver riportato, alla mente del bassista, quei penosi ricordi, ma se volevano andare avanti aveva bisogno di sapere. Strinse la mano di Reita e lui continuò:

“La mia soluzione non stava funzionando per niente e mi sembrava di impazzire, mi sentivo a pezzi e perso senza la tua compagnia e.. così solo. E’ stato il periodo più brutto della mia vita: tu mi sei sempre stato accanto quando avevo bisogno di te e ritrovarmi improvvisamente nei guai senza la mia ancora, che era la causa di tutto, era devastante. Cominciai a sentire solo rabbia e dolore e null’altro, ero..” sospirò di nuovo, sentendosi un po’ meglio quando il calore delle dita di Ruki gli accarezzò gentilmente la mano, ma non osò alzare lo sguardo verso di lui, sapendo che non sarebbe stato in grado di continuare se l’avesse fatto.

“Ho incontrato Tsukasa in un club la prima volta, era lì con i suoi amici e ci siamo scontrati e.. non so neanche che cosa accadde, ma cominciammo a parlare e bere.. quella notte fu la più piacevole trascorsa da tanto tempo, riuscì a non farmi pensare a te. Cominciammo a uscire insieme spesso, mentre io e te.. be’ evidentemente ci allontanammo.. era triste, ma a quanto pareva mi faceva sentire un po’ meglio.. fino a quando ti vidi con.. com’è che si chiamava??” chiese con una risata amara “Ricordi la ferita che avevo alla mano? Eri così preoccupato” diede un’altra tremula risata “Ti ho mentito.. non fu un incidente, me la procurai da solo.. io.. io non potevo sopportarlo.. so che può sembrare immaturo o stupido, ma..” balbettò. Doveva essere sicuro che Ruki capisse cosa voleva dire, anche se in realtà non aveva la forza di dirlo chiaramente. Agitazione, dolore e tristezza erano tutte aggrovigliate nella sua voce, gli stessi sentimenti che vorticavano negli occhi di Ruki al momento. Portò l’altra mano su quella di Reita che già stringeva forte e si avvicinò il più possibile. Reita finalmente lo guardò per un momento negli occhi, poteva quasi vedere la preoccupazione e il dispiacere che l’altro provava per aver ferito così il suo amato amico.

Fece un minuscolo sorriso, che fu subito ricambiato e continuò:

“Mi sentivo come frantumato in un milione di piccoli pezzi, credevo di essere finalmente guarito dopo aver incontrato Tsukasa, di essere riuscito a dimenticarti, ma.. mi hai provato quanto mi sbagliassi. Ebbi una specie di attacco isterico, urlai finché la gola mi fece male e.. ero così arrabbiato con te, con me stesso, con quella puttana.. diedi un pugno allo specchio e mi ferii la mano.. il dolore fisico mi stordiva, ma almeno aveva preso il posto dell’altro.. uscii e comincia a vagare sotto la pioggia battente, finché mi ritrovai in un luogo che non conoscevo.. e.. e lui era lì.. disse che sembravo un cucciolo bagnato” diede un’altra risata tremula.

“Hey.. Akira? Che ci fai qui sotto la pioggia?” Tsukasa chiese ridendo.

Reita lo guardò avvicinarsi, senza dire una parola, guardandolo con il suo sguardo rotto e perso. Quando Tsukasa fu abbastanza vicino da osservare meglio  il suo viso sotto la luce fioca di un lampione, notò che non erano solo gocce di pioggia quelle che coprivano il volto dell’amico. Gli si inginocchiò accanto e stava per chiedere cosa gli era successo, ma non ne ebbe il tempo. Reita si era gettato tra le sue braccia, stringendolo forte a sé. Tsukasa lo abbracciò con la stessa forza, baciandogli una tempia e accarezzandogli la schiena, cercando di fare del suo meglio per confortare il bassista. Alcuni minuti dopo sentì Reita allentare un po’ la presa, il suo respiro era più regolare e riuscì a scorgere un minuscolo sorriso pieno di gratitudine sulle sue labbra, quando alzò il viso.

“Andiamo” propose Tsukasa gentilmente, ma quando si accorse dell’occhiata terrificata che gli rivolse Reita si affrettò a specificare “A casa mia, non ti lascio da solo stanotte”

Quando arrivarono a casa del batterista Reita era molto più rilassato e Tsukasa era stato messo a conoscenza di tutta la storia su Ruki. Era un buon ascoltatore, Reita non si sentì giudicato mentre cercava di spiegare come tutto fosse un tale disastro.

Ascoltò attentamente e alla fine decretò:

“Se sei assolutamente sicuro di non volere parlargli di tutto questo non può passare la vita a pensare a qualcuno che ignora i tuoi sentimenti, è stupido e autodistruttivo, hai bisogno di una distrazione io voglio aiutarti”

Il suo tono era calmo e gentile e Reita rimase talmente stordito dalla sua dolcezza che non realizzò neanche che le sue labbra venivano baciate. Quando il calore confortante dell’abbraccio in cui si trovò circondato raggiunse la sua mente chiuse gli occhi e ricambiò il bacio con la stessa dolcezza, lasciando che Tsukasa lo conducesse nella sua camera da letto e lo facesse stendere sul comodo letto.

Quando le prime scosse di piacere gli corsero lungo i nervi e cominciò a gemere incontrollabilmente Reita ebbe solo la forza di balbettare: “Tsu.. Tsukasa, per favore, fa’.. fa’ che lo dimentichi”

“Non preoccuparti Akira, lascia fare a me, mi prenderò cure di te”

 

“Siamo stati insieme da quella notte. Non eravamo.. innamorati, ma ci amavamo in un certo senso e.. e avevamo bisogno l’uno dell’altro e la nostra strana relazione era davvero importante.

Mantenne la parola e si prese cura di me: sentivo la tristezza e la rabbia svanire lentamente.. io.. io potevo finalmente guardarti senza sentirmi malissimo, ma.. ma qualcosa era diverso, tu.. tu eri così freddo..”

“COSA??” Reita fu improvvisamente interrotto dall’urlo di Ruki. Era così sorpreso che non riuscì a far altro che sbattere le palpebre, pietrificato.

“IO ERO FREDDO?? SEI IMPAZZITO?? CHE DIAVOLO TI ASPETTAVI CHE FACESSI?? MI HAI TRATTATO COME SE FOSSI NESSUNO PER MESI!! HAI MAI IMMAGINATO COME CI SI SENTA AD ESSERE IGNORATI DAL PROPRIO MIGLIORE AMICO CHE IL GIORNO PRIMA ERA COME IL TUO FRATELLO MAGGIORE, E POI DIVENTI UN TOTALE ESTRANEO PER LUI?!?!?!?!?!?”

Il dolore di quei giorni tornò, dannatamente reale in quel momento e spinse la sua rabbia, ma cercò di controllarsi (dopotutto era stato devastante per entrambi) e continuò:

Akira.. non hai idea di quello che mi hai fatto comportandoti in quel modo” ma non riuscì a dire nient’altro, abbassò la testa.

“Takanori, mi dispiace così tanto, ma per favore cerca di capire.. mi vergognavo da morire per essere così patetico e per averti evitato all’inizio, e.. ero.. a dir il vero sospettavo che tu fossi arrabbiato con me.. dopo il modo in cui ti ho trattato, in più.. avevo paura.. tanta paura che.. che se ti avessi permesso ti avvicinarti ancora sarei stato di nuovo nei guai” Reita era disperato, strinse con forza la mano di Ruki, lo sguardo supplichevole, improvvisamente non più sicuro di che piega stesse prendendo tutta quella faccenda.

Ruki rimase in silenzio per alcuni istanti.

Capiva il punto di vista di Reita e non riusciva davvero ad accusarlo di nulla, ma gli sembrava ancora decisamente sbagliato che un estraneo avesse aiutato il suo Reita e soprattutto che l’avesse tenuto lontano da lui < Dannazione da quando sono così possessivo e ossessionato da lui? Da quando? Ma.. guardalo °///°.. le sue labbra e oh gli occhi e quel bel nasino, senza menzionare quanto sia scemo e dolce e gentile e adorabile.. RUKI, CHE SIGNORINA CHE SEI!! CONCENTRATI PER LA MISERIA!!”

Reita non riuscì a capire la ragione per cui Ruki cominciò ad agitarsi imbarazzato sotto il suo sguardo, tossendo nervosamente e arrossendo, sperò solo che non avesse fatto nulla di sbagliato.. ma poi Ruki parlò di nuovo:

“E’ stato ingiusto, ma.. credo di capire il motivo per cui l’hai fatto.. non so come mi sarei comportato al posto tuo.. io.. sono felice che le cose siano tornate alla normalità e che, a dir la verità, siamo legati più di prima dopo tutto quel casino e.. se siamo fortunati, presto lo saremo ancora di più“ mormorò l’ultima parte, guardando con interesse il muro “grazie per avermi detto tutto” finì, guardandolo di nuovo e stringendogli le mani con un sorriso rassicurante “Adesso credo che sia il mio turno”

Reita annuì in risposta e aspettò pazientemente che l’amico cominciasse.

“Aki, voglio essere onesto, abbiamo visto dove portano le bugie e le cose non dette, quindi ascoltami attentamente.. non ti ho mai guardato in quel modo, tu.. tu sai che sono etero..”

“Già, tutte le dannatissime ragazze do Tokyo se ne sono accorte >__>” Reita sbuffò sarcasticamente.

“Sta’ zitto” si indignò Ruki, dandogli uno schiaffo sul braccio “E’ una cosa seria e hai già avuto il tuo momento” disse arrossendo “io.. il periodo in cui noi.. hum.. non ho fatto altro che pensare a te” Ruki finì disperato, “mi tormentavo, chiedendomi che cosa avessi fatto di sbagliato e perché non volevi più vedermi, penso che se non eravamo nella stessa band ti avrei perso per sempre e quel pensiero mi rendeva incredibilmente depresso.. mi mancavi così tanto..” Ruki sospirò e ora era Reita a sentirsi in colpa. Non aveva considerato che il suo comportamento poteva ferire il suo amato in quel modo. Piuttosto  stupido da parte sua, troppo occupato a stargli lontano per proteggere la loro amicizia per notare quanto stesse facendo soffrire la persona a cui teneva di più.

Gli strinse le mani, cercando di confortarlo e farlo continuare.

“Ho capito quanto davvero io tenga a te l’altro giorno, quando abbiamo incontrato quel..” sospirò, cercando di non insultarlo “..Tsukasa, anche se non l’ho riconosciuto ho notato l’intimità tra voi e.. mi sono sentito minacciato da lui e.. e.. così geloso, poi mi hai baciato e.. io ho.. ho cominciato a farmi strane domande.. mi facevano sentire in imbarazzo e.. non sapevo che fare.. quando ti ho visto seduto sul divano in sala prove e come se qualcosa fosse scattato e avevo questo incredibile desiderio di baciarti e stringerti di nuovo.. io.. credo di aver realizzato che i miei sentimenti amichevoli si sono sviluppati in qualcosa di molto più profondo, senza che me ne accorgessi” la sua voce si fece piccola piccola e non riuscì più a guardare l’altro, abbassò la testa, rosso in viso “Io.. io non ho mai detto una cosa del genere a un uomo, quindi.. eetoooo..”

Reita rise all’adorabile imbarazzo dell’altro, e decise di aiutarlo, sentendosi improvvisamente felice e sicuro di sè. Gli accarezzò gentilmente i capelli, facendo scivolare la mano sulla sua guancia, attirando la sua attenzione. Il suo viso era davvero molto rosso, lo stesso colore che aveva pochi giorni prima, quando Reita l’aveva abbracciato in mezzo al marciapiede e per la prima volta Ruki capì che era nei guai. Restarono semplicemente a guardarsi pe qualche istante e poi Ruki sorrise gli e afferrò il colletto della camicia, tirandolo a sé, in modo che fossero molto vicini

“Voglio stare con te” sospirò sulle sue labbra, accarezzandole subito dopo con le sue.

Reita sorrise, felice come mai, e si scostò appena per tirare Ruki verso di sè e farlo sedere sulle sue gambe. Lo abbracciò alla vita e Ruki gli circondò il collo con le braccia, riportandoli di nuovo molto vicini.

Finalmente aveva la persona che desiderava, amava e per cui soffriva da tanto proprio tra le sue braccia e il piccolo vocalist era così caldo e.. giusto, semplicemente giusto, come se quello fosse il suo posto.

E Ruki si sentiva altrettanto bene, mentre si accoccolava sulla sua spalla e gli posava un grosso bacio sul collo, mentre si stringevano forte.

Si baciarono e fu incredibile.. all’inizio fu lento e tenero, poi cominciarono ad schiudere le labbra e si trasformò in un bacio molto passionale, non volevano altro che assaporare di nuovo l’uno la bocca dell’altro e questa volta fu migliore della prima perché sapevano che quello non sarebbe stato l’ultimo bacio e,soprattutto, che non avrebbero più trascorso un solo giorno lontani.



Note ♪:
Ecco il nuovo capitolo ^O^/ Seeh, sono in ritardassimo, scusatemi, ma spero vi sia piaciuto.
Il prossimo sarà l’ultimo, che tristezza T___T. Mi sono affezionata alla storia, sono molto soddisfatta del risultato finale *balla*.
Grazie mille per le recensioni e fatemi sapere se anche questo capitolo vi è piaciuto ^O^/. Il IV è praticamente finito, mi manca solo la fine e una scena in mezzo che proprio non riesco a finire, maledizione T__T, però non voglio farlo di fretta e rovinare il finale.. spero in un’illuminazione dal cielo (a forma di nano possibilmente XD ).
Ciao a tutti!!

Lima >___<\m/

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Capitolo 4
*** chap 4 ***


[fic] Something about waiting - Ruki/Reita - 4/4  


Titolo:
Something about waiting
Capitoli: 4/4
Genere: fluff, humour, romantico, slight angst
Avvertimenti: vagamente etero XD
Rating: pg-13
Band: the GazettE
Pairings: Ruki/Reita, slight Tsukasa[D’espairs ray]/Reita (past)
Disclaimer: Non mi appartengono né la pucciosità di Ruki, né il naso scomparso di Reita
Sintesi: “Mi prometti una cosa?” disse piano.
“Spara” fu l’affannata risposta.
“Se faccio qualcosa di stupido tipo respingerti o lasciarti la mano.. non è perché io non tenga a te o perché mi metti in imbarazzo.. è solo che.. mi vergogno.. è la mia prima volta in qualcosa del genere, quindi.. se senti la mia mano scivolare via dalla tua, stringila più forte, ok?”
Sommario: Dopo un improvviso incontro con una vecchia fiamma Reita ha l’opportunità di avere per sé la persona di cui è sempre stato innamorato.
Commenti: alla fine

 

Reita sapeva molto bene che Ruki era coccolone come un gattino, ma era anche vero che Ruki poteva essere testardo come un mulo a volte, quindi non fu molto sorpreso quando la prima volta che ci provò, Ruki non volle cedere alle sue coccole, temendo cosa l’altro potesse pensare.

Che moccioso testone!!

Ma poi, un pomeriggio, dopo una giornata particolarmente disastrosa di prove, Ruki era così arrabbiato e frustrato che Reita dovette immobilizzarlo a letto, mettendosi sopra di lui per tenerlo fermo e parlargli dolcemente, baciandogli ogni centimetro di pelle che riusciva a raggiungere in quella posizione per farlo rilassare e finalmente invertire le loro posizioni e far sedere il suo minuscolo vocalist in grembo e coccolarlo finché non si fu addormentato con un dolce sorriso sulle labbra e le guance di un bel rosso.

Da quel momento Ruki mandò il suo orgoglio a far volare gli aquiloni e si scambiava coccole con Reita ogni volta che ne aveva la possibilità. Confessò al bassista quanto gli piaceva essere ricoperto di affettuose attenzioni tra le sue braccia, ma non poté evitare di minacciarlo che, se mai l’avesse detto a qualcuno, l’avrebbe fatto fuori. Reita alzava gli occhi al cielo ogni volta e poi gli rivolgeva un ghigno felice.

Durante una di quelle prime sessioni di coccole, Reita decide di porre una domanda che gli ronzava in testa da un po’ di tempo. Guardò l’altro, rannicchiato sul letto accanto a lui. Dopo cena avevano deciso di guardare un film, ma essendo Ruki il coccole-dipendente che aveva scoperto di essere, finirono per accoccolarsi vicini, il film dimenticato e il volume al minimo.

Lo osservò. Ruki aveva gli occhi chiusi e un sorriso sereno sulle labbra, ma sentendo lo sguardo dell’altro schiuse un occhio e guardò contento il suo ragazzo:

“A che pensi?” chiese con voce calma e profonda.

Reita sorrise e cercò di rispondere: “A.. noi. e.. che mi dici delle pubbliche manifestazioni d’affetto?”

“Huh?” Ruki inclinò la testa, confuso.

Reita ridacchiò, rendendosi conto che la sua domanda era inaspettata e si affrettò a chiarire: “Stavo pensando che sarebbe carino avere un appuntamento quando avremo una giornata libera e..”

“Vuoi un appuntamento?” Ruki lo interruppe, piuttosto divertito, ma apprezzando l’idea .

“Be’ tutte le coppie hanno un primo appuntamento e noi non l’abbiamo avuto. Non te l’ho chiesto prima perché pensavo che fossi ancora disagio riguardo la questione gay” spiegò Reita, arrossendo sotto lo sguardo intenso dell’altro.

“Aaaaaaw che fidanzata premurosa che ho” lo prese in giro Ruki, accarezzandogli le guance.

Reita gli lanciò un’occhiataccia e Ruki non riuscì a trattenere una risatina: “Sai, non mi dispiacerebbe un appuntamento con te. Abbiamo bisogno di passare un po’ di tempo insieme, fuori dalla sala prove o casa mia, e poi.. mi mancano le nostre uscite insieme” Reita gli sorrise dolcemente e Ruki continuò: “Ti passerò anche a prendere. Devo portarti un mazzo di rose rosse?”

Reita rise: “No, scemo, lo sai che preferisco quelle blu”

Ruki gli rivolse un ghigno divertito e gli intrecciò le braccia attorno al collo, baciandogli le labbra.

“Qualunque cosa desideri, tesoro” disse con voce sensuale, strappando un sospiro a Reita quando i loro corpi furono uno sull’altro, dopo che Ruki lo spinse sulla schiena.

Lo guardò negli occhi per un momento, godendosi il respiro affannoso di Reita sulle labbra, poi si avvicinò per sentirlo sulla lingua prima di spingerla nella bocca dell’altro, togliendogli definitivamente il fiato. Ruki lo baciò a lungo, poi interruppe il contatto, appoggiando la fronte a quella dell’altro:

“Mi prometti una cosa?” disse piano.

“Spara” fu l’affannata risposta.

“Se faccio qualcosa di stupido tipo respingerti o lasciarti la mano.. non è perché io non tenga a te o perché mi metti in imbarazzo.. è solo che.. mi vergogno.. è la mia prima volta in qualcosa del genere, quindi.. se senti la mia mano scivolare via dalla tua, stringila più forte, ok?” mormorò, tenendo gli occhi chiusi.

Reita sorrise, quasi commosso dalla sua dolcezza: “Prometto” gli bisbigliò in risposta.

 

Il primo giorno libero, come promesso, Ruki chiese ufficialmente a Reita di uscire.

Quando il bassista aprì la porta di casa quella sera, tutto si aspettava tranne Ruki vestito meglio del solito, col suo intrigante, sexy, dolce sorriso sulle labbra e una rosa blu tra le dita.

Reita arrossì e lo fissò in adorazione per alcuni istanti, sentendosi una sciocca scolaretta, ma.. la serata prometteva bene!

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~


Ruki e Reita erano davvero felici, Ruki non si sarebbe mai aspettato che la sua relazione a sorpresa col bassista sarebbe diventata così importante e l’avrebbe fatto sentire così bene. Era davvero felice e poteva sentire l’affetto per il bassista crescere giorno dopo giorno. Non gli aveva ancora confessato i suoi sentimenti, ma a volte, quando riuscivano a dormire nello stesso letto, si svegliava durante la notte e cominciava a guardare l’uomo addormentato, accoccolato accanto a lui. Sorrideva tra sé nel buio, godendosi  quei momenti passati a guardare il bassista e ad accarezzargli il viso delicatamente, per non svegliarlo, sospirandogli un “Ti amo” sulla tempia prima di posarvi un ultimo bacio e addormentarsi nuovamente.

Anche Reita era molto felice, ovviamente, ma.. essendo lui l’esperto in quella situazione percepiva che qualcosa non andava. Nulla che non potesse essere risolto con una chiacchierata comunque.

Tutte le volte che le cose si riscaldavano tra loro e cominciava a sentire l’eccitazione crescergli nello stomaco, Reita voleva toccare il suo ragazzo, ma sembrava che questo bloccasse tutti i suoi tentativi. La cosa cominciava a infastidirlo e anche un po’ a ferirlo, ma non perse la pazienza, notando quanto Ruki fosse in imbarazzo quando lo guadava come se volesse sgridarlo perché non voleva fare quel dannato passo avanti.

Finché Reita non ne ebbe abbastanza:

“Ruki, dobbiamo parlare”

Ruki deglutì, preoccupato, sapendo di cosa voleva parlargli il bassista: “C-che c’è??”

“Ru, che c’è che non va? Pensavo che ti fossi abituato all’idea di stare con un uomo.. perché non vuoi che ti tocchi?”

“Mi piace essere toccato, ti permetto di toccarmi” disse, non molto convinto.

“Voglio farti venire, Ruki, è chiaro abbastanza così?”

Ruki avvampò.

“Non capisco, tu ami fare sesso e sei sempre stato arrapato e pronto per una scopata in qualsiasi momento da quando ti conosco.. che c’è che non va ora?” < non sono stato troppo duro, vero? Il mio tono era scherzoso.. perché sembra un cucciolo bastonato allora?!?!?!? T___T > “Oh, Taka.. mi dispiace, non intendevo dirlo così”

Ruki tenne gli occhi bassi.

“Taka, guardami, per favore.. mi dispiace”

“Aki” chiamò con una vocina, lanciandosi tra le braccia dell’altro “non lasciarmi”

“Huh?”

“Mi dispiace, sono un disastro come gay.. sono così spaventato.. io.. io ti voglio davvero, ma è difficile, non sei una scopata qualsiasi e.. sono così nervoso tutte le volte.. e mi blocco..”

Reita sorrise, davvero grato che Ruki avesse scelto quelle parole: “Mi dispiace Taka, immaginavo che fossi spaventato, ma non avrei mai pensato così tanto.. mi dispiace piccolo, ma non preoccupati, ci farai l’abitudine.. possiamo fare tutto con calma.. avresti dovuto dirlo però” disse baciandogli una guancia e accarezzandogli i capelli, mentre Ruki cominciava a fare le fusa.

“Mi dispiace” mormorò, rivolgendogli un timido sorriso.

“Va tutto bene, ho solo bisogno di sapere se vuoi davvero tutto questo”

“Lo voglio, voglio te Rei, ti a.. voglio dire.. credo di aver solo bisogno di un po’ di esercizio” si affrettò a dire Ruki, ignaro dell’ambiguità delle sue parole.

Reita infatti fece un sorriso malizioso: “Allora sarò il tuo sensei. Non preoccuparti, ti farò fare un sacco di esercizio”

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 
Decisero di non dire nulla agli altri, almeno fiche Ruki non si sentisse abbastanza a suo agio per comunicarlo. E, a dirla tutta, a entrambi piaceva molto sgattaiolare fuori dalla sala prove durante le pause e trovare un posticino tranquillo per provare, in privato, un altro tipo di musica.

Reita mantenne la promessa e, facendo tutto passo dopo passo, riuscì a mettere Ruki a suo agio nelle nuova situazione.

 Reita era un ottimo sensei ed era così orgoglioso del suo gakusei, che imparava tutto velocemente ed era avido di sapere. La parte migliore per entrambi erano i compiti a casa. Ruki era semplicemente impaziente di mostrare al suo sensei i propri miglioramenti. E una delle cose che Reita amava di più del suo caro gakusei era la sua intraprendenza. Se all’inizio delle loro lezioni Ruki era timido e impacciato nelle settimane successive riacquistò tutta la sua sicurezza che giovò molto al suo spirito di iniziativa.

 Quindi, ripassando mentalmente tutto ciò che Reita gli aveva insegnato e quello che aveva imparato durante le loro lezioni, come punti sensibili del suo amato sensei e le cose che apprezzava di più, Ruki decise che era arrivato per lui il momento di fare qualche passo importante. Con le mani che sudavano si avvicinò a Reita, che stava riponendo il basso e lo chiamò con una strana voce:

< Perché diavolo sono così nervoso adesso?? >

 “Hey” Reita gli sorrise in risposta.

 Ruki arrossì e, senza guardarlo, gli chiese: “Ti andrebbe di venire a cena da me stasera?”

 “Oh? Certo che sì” accettò con un sorriso felice.

 “Bene, ci vediamo verso le 8 allora” disse Ruki, un po’ più rilassato.

“D’accordo”

 “E.. resti da me stanotte, no?” chiese timidamente, parlando a bassa voce.

Reita si guardò intorno, assicurandosi che tutti fossero occupati e non badassero a loro, gli prese la mano e si avvicinò per posargli un bacio sulla guancia: “Sono felice che tu me l’abbia chiesto” disse, sorridendo.

Ruki arrossì di nuovo, ma ricambiò il sorriso e gli strinse la mano prima di borbottare un “ci vediamo dopo”, salutare tutti gli altri e affrettarsi ad uscire.

Aveva tutto programmato: la cena era quasi pronta, quindi, non appena Reita fosse arrivato, avrebbero mangiato e poi avrebbe proposto di guardare un film così sarebbero finiti accoccolati sul divano e a quel punto avrebbe fatto la sua mossa.

Ahah tutto sarebbe andato per il meglio, non era il più originale dei piani, ma l’importante è il risultato, giusto?

 Ma, come tutti sappiamo, la vita è piena di imprevisti e questo tipo di piani falliscono sempre, non importa quanto si desideri che funzionino.

Quando il campanello suonò, Ruki fece un enorme sorriso e corse alla porta per accogliere il suo ospite preferito.

Reita era appoggiato allo stipite della porta, col suo sorriso sexy sulle labbra che si  ampliò ancora di più quando vide il suo bel vocalist salutarlo. Ruki lo fece entrare, gli prese la giacca e la ripose nel guardaroba dietro la porta.

Si voltò verso Reita che lo stava guardando e.. il tempo si fermò.

Arrossì come mai prima d’ora e Reita non poté fare a meno di sorridere mentre si avvicinava e poggiava le mani sulla vita dell’altro, tirandolo a sé. Quando il suo corpo toccò quello del bassista Ruki chiuse gli occhi e un gemito gli sfuggì dalle labbra, sentendo improvvisamente un incredibile calore ovunque.

Reita si avvicinò e gli baciò le labbra dolcemente, facendolo gemere di nuovo. Il piccolo vocalist sollevò le braccia per intrecciarle attorno al collo dell’altro e tiralo ancora di più a sé. Continuarono a baciarsi ancora e ancora e Reita poteva sentire il calore che il viso di Ruki emanava, mentre gli mordicchiava la lingua. Pochi spensierati momenti dopo, una certa tensione in un punto del suo corpo ricordò a Ruki che aveva qualcosa da portare avanti. Interruppe quel meraviglioso bacio:

 “Akira” sussurrò senza fiato.

 “Cosa?” soffiò sul suo collo mentre leccava e mordeva piano la pelle dell’altro.

< Già, cosa Ruki? Che diavolo, non mi ricordo.. stupido sexy Reita e stupidi sexy baci.. mi confonde.. e mi fa eccitare.. così tanto.. OH! ECCITATO! GIUSTO! >

“Akira” gemette alla fine, a voce piuttosto alta.

 Reita finalmente distolse l’attenzione dalla sua cena e guardò il suo Ruki, che deglutì, cercando di non perdere il controllo e gli prese la mano, dirigendosi verso la sua camera da letto.

Si fermò mentre passavano accanto alla cucina e lanciò un’occhiata al tavolo preparato per la cena.

< Si fotta il piano > pensò, sorridendo, poi si voltò verso Reita, che aspettava che lui prendesse una decisione, e lo abbracciò stretto. Gli diede un bacio sulle labbra e lo guardò negli occhi, arrossendo di nuovo, ma sicuro d ciò che stava per dire:

“Voglio fare l’amore con te”

Reita spalancò gli occhi e, nel momento in cui registrò l’informazione, non poté trattenere un sorriso. Scagliò il braccio in aria e si fece scappare un verso di gioia. Prese in braccio Ruki che gli diede un pugno sul braccio per la sciocca reazione, ma gli sorrise affettuosamente. Strofinarono la punta dei loro nasi l’una contro l’altra mentre Reita lo portava verso il letto. Lo appoggiò delicatamente sulle lenzuola e si stese accanto a lui sul fianco, in modo che potesse osservarlo. Gli sorrise e gli accarezzò una guancia rossa:

“Sei sicuro di essere pronto, mio adorato gakusen?”

Ruki ridacchiò e rotolò su un lato: “Sono sicuro sensei”

Reita sorrise e gli prese la mano, baciandola.

 Sembrava che il colore del viso di Ruki potesse solo guadagnare intensità ormai, ma non poteva farci nulla. Essere trattato così dolcemente era travolgente. Quello sembrava il momento perfetto per confessare una certa cosa:

“Akira?”

“Hum?” rispose, appoggiando la mano dell’altro, che teneva ancora nella, sul proprio viso.

 Ruki si avvicinò, finché poté sentire il calore dell’altro sul proprio corpo, e lo guardò dritto negli occhi:

“Sono innamorato di te” disse, accarezzandogli lo zigomo col pollice.

Reita sbatté le palpebre, un bel rosa acceso gli tinse le guance. Aprì la bocca un paio di volte, come se volesse dire qualcosa, ma assomigliava tanto a un pesce e Ruki sbuffò divertito, notando l’adorabile stupore dell’altro:

“Tu.. tu.. i-insomma.. t-tu..“ ma sembrava proprio che le parole non volessero venire fuori.

“Sì, sul serio. Perché sei così sorpreso?” chiese Ruki dolcemente.

Reita trasse un respiro profondo, e cercò di parlare, come si deve sta volta:

“Taka, io.. sono così felice che non riesco neanche a pensare. Ho sempre immaginato questo momento, ma sembra che la realtà sia molto diversa dai sogni.. mi dispiace, lo sai che ti amo tanto, e.. vorrei mostrarti la mia gioia in questo momento, ma.. non so, io.. sono così felice Taka, e ti amo tanto anche io”

Ruki sorrise a queste parole e abbracciò stretto il suo emozionato ragazzo. Reita nascose il viso nel collo nell’altro, un po’ confuso che la sua reazione fosse così poco entusiasta. Ruki in un certo senso poteva capirlo, ma forse aveva solo bisogno di rilassarsi e lasciarsi andare.

Lo spinse in modo che si stendesse sulla schiena e si sedette a cavalcioni sui suoi fianchi, appoggiando le braccia accanto alla sua testa, in modo che i loro volti fossero molto vicini. Lo guardò dritto negli occhi e senza chiuderli gli leccò le labbra chiuse. Reita le schiuse abbastanza per permettere a un piccolo gemito di uscire, mentre le labbra umide di Ruki posavano soffici baci su tutto il suo viso, lentamente. Sentì all’improvviso gli occhi bruciare e quando il suo amore baciò via una singola lacrima che gli cadde dalle ciglia, lo sentì mormorare:

“E’ una lacrima felice quella, vero?”

Reita finalmente scoppiò a ridere e abbracciò un Ruki confuso, rotolando in modo che lui si trovasse sopra l’altro. Reita baciò castamente il vocalist sulle labbra:

“Questo è ciò che mi fai Taka.. riesci a togliermi le parole e la capacità di ragionare. Grazie per i tuoi sentimenti, tesoro, mi rendi davvero l’uomo più felice della Terra” Ruki arrossì violentemente quando Reita gli sussurrò quelle parole e lo baciò delicatamente.


Quella notte mentre facevano l’amore Ruki non riusciva a smettere di baciarlo disperatamente, gemendo il suo nome e sussurrando “ti amo”; gli stringeva la mano che aveva tenuto per tutta la notte nella sua, mentre spingeva nel corpo caldo dell’altro.


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“Taka, Taka, per favore.. ahah.. smettila.. ahahah”

Reita non riusciva a trattenere le risate mentre Ruki continuava a mordicchiare e leccare il suo ventre, sfiorandogli i fianchi di tanto in tanto, solleticando senza pietà il suo povero bassista.

Ruki alzò la testa dalla pancia dell’altro leccandosi il labbro inferiore, e ghignò allegramente, molto soddisfatto della suo nuovo gioco, appena scoperto.

“Ma sei carino quando ti contorci” disse, come se fosse una buona scusa.

 Reita riuscì a tirare fuori un mezzo broncio, visto che stava ancora ridacchiando per la sensazione di solletico, strappando un “aaaaaaw” a Ruki  che si accasciò su di lui, accoccolando il vico nel collo dell’altro. Approfittò della situazione e posò un lungo bacio sulla pelle dell’altro. Reita ridacchiò all’improvvisa coccolosità di Ruki e avvolse le braccia attorno al suo piccolo corpo, baciandogli i capelli.

 
“Hey Aki?” disse Ruki dopo un momento, guardandolo.

“Hum?” Reita ricambiò lo sguardo.

“La settimana prossima..”

“Lo so” lo interruppe con un sorriso.

“Riesci a crederci?” chiese Ruki eccitato.

Il bassista rise: “Io.. non avrei mai osato neanche sognarlo..”

“Ma ce l’hai fatta” disse Ruki, con un enorme sorriso sul bel viso.

“Huh? Ho fatto cosa?”

“Mi hai conquistato”

Reita scoppiò a ridere: “Seh, mi piacerebbe.. piuttosto tu mi hai notato e ti sei preso quello che volevi, e fortunatamente era la stessa cosa che io desideravo da sempre”

“Ma io non ti avrei mai notato se tu non fossi così come sei, quindi sta’ zitto, mi hai conquistato!” ragionò Ruki, mettendo il broncio “Sei stato capace di farmi amare un uomo!! Voglio dire.. un UOMO!! Con.. un pene”

Reita rise di nuovo: “E considerando quanto ami le donne sono stato proprio bravo!”. Entrambi ghignarono.

“Spiritoso” Ruki sorrise sulle sue labbra, posandovi un paio di baci.

 Reita ricambiò il sorriso e gli baciò la punta del naso. Ruki rise in modo adorabile e si stese, sul petto dell’altro.

Era così felice. Non si era mai sentito così. All’inizio era dannatamente spaventato. Spaventato della sua scelta, spaventato di ferire l’altro, di perderlo per sempre, di fare qualcosa di sbagliato. Era terrorizzato. Ma allo stesso tempo notava come stare con Reita fosse così facile. Desiderava la compagnia e la vicinanza dell’altro. A volte aveva paura di essere appiccicoso, e si forzava a dare a Reita lo spazio per respirare, ma sembrava che il bassista non avesse bisogno di respirare finché l’aveva accano a se, possibilmente tra le sue braccia.

Ruki imparò a vivere una relazione, e scoprì che era più che disponibile a condividere la sua vita con l’altro. Forse era perché era sempre stato abituato a parlargli, era stato il suo migliore amico per molto tempo dopo tutto, ma fu lo stesso sorpreso da come permetteva a sé stesso di aprirsi con lui.

Probabilmente la certezza che Reita fosse pazzamente innamorato di lui aiutava.

 E quella certezza gli faceva sentire un calore particolare. Era davvero una sensazione grandiosa sapere che qualcuno ti ama così intensamente. Ed era certo di questo fatto non per arroganza o sicurezza in sé stesso, era solo che Reita era così felice di averlo tutto per sé che non perdeva mai l’occasione di fargli capire quello che provava per lui, e non solo con le parole.

Era e adorabile con lui, lo faceva ridere quando aveva bisogno di essere tirato su di morale, lo coccolava quando era turbato e trovava sempre il modo giusto per calmarlo quando era arrabbiato. Il tutto senza essere opprimente. E all’inizio era stato così paziente con lui, che non sapeva cosa fare, come comportarsi e come affrontare la situazione.

Ruki era davvero grato per ciò che era successo tra loro, che li aveva portati a quel punto. Molto molto grato di avere una persona così meravigliosa al suo fianco.

“Akira?”

“Hum?”

“Ti amo tanto”



Notes ♪ :
Nuuuuuu è finita T^T
Mi dispiace di averci messo tanto, ma l’ispirazione andava e veniva e non volevo mettermi fretta e rovinare il finale. Sono triste che sia finita però ç____ç
Spero davvero vi sia piaciuta e che non vi abbia deluso. Come al solito mi piaceva di più la versione inglese. Mi sto accorgendo di quanto sia poco abituata a scrivere in italiano.. e questi sono i poveri risultati >___>. Ma c’è un’altra one shot in arrivo su lj, quindi mi eserciterò ancora nella traduzione con quella >:D
Grazie a tutti per i commenti e un ringraziamento speciale a DEBO94, che ha commentato tutti i capitoli (che costanza!!). E’ tutto per te :D, grazie mille *abbraccia*.

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