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Si può essere diversi in molti modi e da molte persone:
C’è chi è diverso dal suo migliore amico, o dalla sua fidanzata.
C’è chi è diverso dalla sua famiglia e dai suoi compagni.
…e poi, c’è chi è diverso da tutti.
Come me.
Mi chiamo Anya White, ho sedici anni e sono l’ultima Sibilla.
È meno tragico di quanto si pensi.
…
D’accordo, è molto più tragico di quanto si pensi.
Voi pensate che prevedere il futuro sia una pacchia, che sia un potere che si può controllare, richiamare e usare a proprio piacimento ma, datemi ascolto, non è così.
Le profezie, le immagini, le visioni, i suoni, i colori, le frasi, le parole, i volti…ogni cosa arriva in maniera confusa, poco dettagliata e tutto ciò, preso da solo è anche assolutamente privo di senso.
Devo interpretare ciò che vedo ed è qualcosa di sfiancante.
Avete presente l’attacco alle torri gemelle?
Io lo sapevo.
O almeno, avevo visto le immagini delle due torri, due serie di numeri (che poi scoprii essere quelli dei due aerei) e infine avevo sentito le urla.
Tante urla.
Urla assordanti, disperate, imploranti…
Ho avuto paura. Non avevo idea di ciò che sarebbe successo.
Come potevo sapere che una settimana dopo, migliaia di persone sarebbero morte in un attacco terroristico? Come potevo prevederlo? Come potevo capirlo?
E soprattutto, chi mi avrebbe dato ascolto, anche se lo avessi compreso?
Eppure, anche sapendo che per me sarebbe stato impossibile interpretare ciò che avevo visto, certe notti mi ritrovo a sognare le urla e le immagini della mia visione.
Incubi.
Sensi di colpa.
Sensi di colpa per qualcosa che non ho fatto.
Che non ho potuto fare.
Che non sono stata in grado di fare.
E io ci convivo con tutto questo.
Odio il mio dono…
…già, dono.
Io lo definirei più che altro una maledizione.
Siete d’accordo?
Se siete ancora convinti di voler prevedere il futuro, non leggete questa storia.
Il futuro deve rimanere tale.
Il futuro va scoperto giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto.
È questa la vera vita, non la mia.
Io non vivo.
Io sopravvivo e vivo le vite degli altri, perché la mia non vale la pena di essere vissuta; ma devo vivere.
Sono l’ultima Sibilla.
Non mi è permesso di morire.
Non fino a quando un’altra Sibilla, non prenderà il mio posto.
Allora…siete ancora convinti di volere conoscereil vostro futuro?
Il personaggio è lo stesso ma ho cambiato la storia.
Per favore, VI PREGO, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, altrimenti cancellerò anche questa, come ho fatto con la precedente.
Besos♥
* i riferimenti alle torri gemelle, sono stati fatti solo per il prologo e ai fini della storia, non è assolutamente una mancanza di rispetto per coloro che sono deceduti in questa disgrazia.
Nel caso fosse reputato fuori luogo, offensivo o troppo irrispettoso, fatemelo sapere e io provvederò senza indugi.
A dispetto di ciò che avete letto nella presentazione, non sono particolarmente pessimista anzi, sono un tipo piuttosto gentile, tendenzialmente dolce e poco incline alla cattiveria.
Ecco perché non ho ancora ucciso mio fratello.
“Morgan! Che ci fa il mio reggiseno appeso fuori dalla mia finestra?!” chiedo furiosa, precipitandomi nella camera di mio fratello maggiore.
Ci togliamo solo un anno, ma lui continua a sottolineare questo breve lasso di tempo come se fossero dieci.
Per ora sta ascoltando musica con le sue fedeli cuffiette, seduto alla sua scrivania su cui disegna continuamente. È un artista, sì.
Sono così capricciosi…
Mi nota, inferocita e con i capelli biondi (quasi bianchi) tutti scarmigliati, molto diversi dai miei soliti ordinati boccoli morbidi e finalmente si toglie gli auricolari. “Ehi, sorellina, che è successo?”
Io gli sventolo davanti il mio reggiseno e lui si volta inorridito. “Toglimi quel coso da davanti agli occhi! Per me sei e resterai sempre una sorta di femmina asessuata, non voglio che mi ricordi quanto tu sia umana!”
Insisto, tenendolo per i capelli. “Hai appeso il mio reggiseno fuori dalla finestra. Perché?”
Lui ridacchia. “Senti, era appeso alla maniglia della porta del bagno, ho pensato che volesse prendere aria... ” ride ancora e io tiro più forte.
Lo lascio qualche secondo dopo e lui continua a ridacchiare mentre io ritorno a passo di marcia in camera mia. Incrocio mio papà in corridoio che sorride e mi saluta. “Buongiorno chiocciolina”
Sì, bel soprannome. Appioppato a quattro anni, a causa di una luuunga storia di cui sono protagonisti una lumaca, delle costruzioni e un mantello da Superman.
“Buongiorno.”
Lui nota il mio broncio ed esclama, con un cipiglio divertito “Ho sentito le tue urla dal piano di sotto… come mai Morgan ha appeso il tuo reggiseno fuori dalla finestra?”
Io roteo gli occhi. “Perché è un idiota.”
Mio padre, Bernard White, ridacchia e mi scompiglia i capelli.
Ancora di più, sottolineo.
Accenno un sorriso e torno in camera, afferro un paio di jeans grigi, una maglia lunga a maniche corte nera e il mio cardigan blu.
Indosso degli stivaletti coordinati alla giacca e un cerchietto dello stesso colore, un po’ di mascara, afferro il mio zaino e scappo fuori.
Non mi trucco molto, con occhi come i miei sarebbe inutile.
Sono grandi e di un azzurro così chiaro da sembrare bianco, il mascara nero è un trucco più che sufficiente, crea contrasto e evita l’effetto ‘sguardo-perennemente-sorpreso’ degli occhi troppo grandi.
Nel complesso sono una ragazza davvero scolorita.
Capelli quasi bianchi, occhi quasi bianchi e pelle, come dice mio papà, diafana.
Cioè, un modo poetico per dire ‘quasi bianca’.
Esco di casa e attraverso la strada, per raggiungere Hubert, il mio migliore amico, che mi sta aspettando sul marciapiede. Mi saluta e io sorrido.
Adesso non cominciate a farvi strani film in testa in cui io e lui siamo segretamente innamorati l’uno dell’altra.
No. Non è così.
Anche perché, ragazzi, è mio cugino, quindi calmate i bollori.
Per una Sibilla trovare degli amici non è molto facile, soprattutto a causa degli interi minuti in cui mi blocco fissando nel vuoto.
Quando poi profetizzo le mie pupille diventano come due specchi e la mia voce si trasforma, ma grazie a Dio mi è capitato solo una volta, a tredici anni, durante una lezione di storia.
Imbarazzante.
Hubert ovviamente sa cosa sono; altrimenti non sarebbe il mio migliore amico.
Della mia famiglia lo sanno solo mio padre, mio fratello, Hubert e, quando era ancora viva, anche mia mamma.
Sì è morta. Avevo tre anni quando è successo e nessuno ha mai voluto raccontarmi come è andata, il che è parecchio strano.
Arriviamo a scuola e ci dirigiamo agli armadietti.
Mi volto per leggere la bacheca e sento qualcosa -qualcuno- urtare pesantemente contro la mia spalla. Non dico nulla ma giro la testa, per sapere chi è.
Incontro un paio di occhi neri che ricambiano lo sguardo, parecchi centimetri sopra la mia testa. “Scusa” replicano gli occhi.
Il tono ovviamente è neutro.
È Chace Turner, il bel tenebroso della scuola. Non è popolare, ma lo conoscono tutti.
Non è il tipico ragazzo che è destinato a diventare il presidente del comitato, capitano della squadra di non-so-che, fidanzato con la capo di non-so-cosa, ma…lo conoscono tutti.
Mi guarda per una frazione di secondo e mi oltrepassa.
Io ovviamente non rispondo. Io non parlo mai.
Apro bocca soltanto durante le interrogazioni e quando (se) qualcuno mi rivolge una domanda diretta, altrimenti -buonanotte ai suonatori-.
Guardo Hub (soprannome) che, noto, mi sta osservando un po’ sorpreso. “Che c’è?”
Lui scuote la testa. “Ti ha chiesto scusa!“ esclama, sorpreso.
Io ricambio lo sguardo, perplessa. “E… quindi?”
Hub allarga le braccia. “Chace Turner non chiede scusa, è più che risaputo.”
Io inarco un sopracciglio e poi sorrido. “Sì, in effetti io e lui abbiamo una relazione segreta che va avanti da quattro anni, abbiamo fatto un figlio che io ho dato in adozione, lui mi ha tradita con la bibliotecaria ma io l’ho perdonato perché lo amo troppo… ”
Hubert mi interrompe con uno spintone giocoso e io scoppio a ridere, quindi lo seguo in classe, non sapendo che quel piccolo istante avrebbe dato alla mia vita una svolta inaspettata.
Ho chiesto scusa a quella tipa bionda, Anya White.
Non so perché l’ho fatto, ma quando mi ha guardato con quei grandi occhi chiari non ho potuto farne a meno.
Ovviamente questo pensiero occupa la mia mente per una frazione di secondo, poi una moretta che mi sta mangiando con gli occhi mi distrae. È carina.
Era da un po’ che l’avevo notata, ma non c’era ancora stata occasione di scambiare due parole…
Come?
…Innamorato?! Ma siete completamente fuori di testa?
Ho poco più di diciassette anni e le mie attenzioni per lei saranno, senza alcun dubbio, temporanee.
Flirtiamo, giochiamo, ci divertiamo e poi -ciaociao- è stato bello, a mai più.
Ovviamente mi accerto che la ragazza non si innamori di me.
Chiarisco sin dall’inizio le mie intenzioni, non voglio passare per approfittatore.
Cosa?
Stronzo?
Beh, sì, un po’, inutile negarlo, ma quantomeno sono uno stronzo rispettoso.
Non le prendo in giro.
Mi dirigo con passo rilassato verso la moretta che continua a guardarmi e che, appena nota il mio avvicinamento, arrossisce.
Sorrido.
È praticamente fatta.
Devo fare pipì.
Sto ascoltando una noiosissima spiegazione di geografia e devo fare pipì.
Mi guardo intorno e il mio sguardo corre all’orologio.
Mancano ancora venti minuti alla fine della lezione e io la trattengo già tra tre quarti d’ora.
Alzo la mano e la professoressa mi guarda, sorpresa. Solitamente non parlo mai, tranne quando sono interpellata.
“Sì, Anya?”
Io a voce molto bassa chiedo “Posso andare in bagno?”
La professoressa guarda l’orologio, poi la mia espressione sofferente e annuisce.
Scappo fuori e mi precipito in bagno.
Qualche minuto dopo esco, finalmente rilassata.
Sto per mettere piede in corridoio quando accadono diverse cose contemporaneamente: una ragazza arriva dall’altro capo del corridoio, un ragazzo esce dal bagno dei maschi e io ho una visione.
Una risata, uno squillo di un cellulare, rumore di vetri infranti e una ragazza stesa a terra in un mare di sangue e pezzi di vetro.
Mi riscuoto, ansimando e scopro di essere in ginocchio.
Il ragazzo che è uscito dal bagno mi sta guardando, vagamente preoccupato. È Chace Turner. “Va tutto…”
La ragazza ride e il suo telefono squilla.
Mi alzo e in un istante sono su di lei, quindi scaravento entrambe ad almeno un paio di metri dalle finestre.
Un attimo dopo sentiamo un’esplosione e qualcosa sfonda la finestra, ammaccando la macchinetta nella parete di fronte.
Al posto della macchinetta se non fossi intervenuta, ci sarebbe stata quella ragazza.
Cautamente mi alzo, constatando che la ragazza sta bene, pur essendo un po’ spaventata.
Mi affaccio alla finestra e controllo il cortile.
Dei ragazzi stanno subendo una sgridata da manuale dalla preside.
Stavano facendo degli esperimenti con dei petardi, facendoli esplodere insieme ad altre sostanze rubate dall’aula di chimica. Uno dei pezzi del tubo è saltato via e ha sfondato la finestra, piantandosi nella macchinetta del caffè.
Sento una mano sulla mia spalla e mi volto. La ragazza mi sua guardando, con gli occhi lucidi. “Mi hai salvato la vita” e mi salta al collo.
Io rimango perplessa e le batto una mano sulla spalla, impacciata.
Mi lascia e sempre piangendo corre via, probabilmente a raccontare l’accaduto all’insegnante.
Prendo un bel respiro e mi accovaccio sotto la finestra, portandomi le mani ai capelli.
“Come facevi a sapere che quel tubo avrebbe sfondato quella finestra?”
Rialzo di scatto il viso.
Chace Turner è di fronte a me, con le mani in tasca. Arrossisco. “Non… non lo sapevo.”
Il ragazzo inarca un sopracciglio. “Quindi non è per questo motivo che dopo aver avuto una sorta di collasso fuori dal bagno delle ragazze ti sei fiondata su quella lì, appena in tempo per farle evitare quella barra di ferro che, con molte probabilità, l’avrebbe uccisa?”
Non so che dire.
Mi alzo lentamente e sto per aprire bocca e balbettare qualcosa di stupido quando una voce dice “Turner, lasciala stare.”
Mi volto e non posso fare a meno di sorridere: Hub.
Si accosta a me e guarda Chace in cagnesco. Il tenebroso ricambia l’occhiata. “Stavamo solo facendo quattro chiacchiere… che c’è? La tua cuginetta non è in grado di difendersi da sola?” come fa a sapere che siamo cugini?
Hubert continua a guardarlo come se volesse fargli seriamente male e io tremo.
Entrambi sono alti e atletici, ma Chace probabilmente ha dalla sua una buona quantità di cattiveria.
Intervengo quando noto che si sono avvicinati di qualche passo, piazzandomi fra di loro. “Smettetela, non credo sia il caso di fare a botte, la preside sta per venire a controllare che nessuno si sia fatto male.”
Chace sposta di nuovo lo sguardo su di me e io arrossisco. “E stanno tutti bene… grazie a te, vero bambolina?” Avvampo.
Hubert digrigna i denti. “Certi nomignoli risparmiateli per quelle che ti fai, d’accordo?” Mio cugino mi circonda le spalle con un braccio, “Stai lontano da Anya.” e mi porta via.
Pur essendo di spalle, sento ancora i suoi occhi neri che mi perforano la schiena e non posso fare a meno di pensare che, sicuramente, non è finita qui.
Se non riceverò abbastanza recensioni o questo imput non soddisferà voi lettori, cancellerò anche questa Q.Q…e in quel caso mi sentirò una vera idiota xD
Fatemi sapere…
Besos♥
Risposte alle recensioni:
Emily Doyle: Felice che ti abbia stuzzicata ** eccoti accontenta, il secondo capitolo u.u.
Matt_Plant: Okay o.o adesso sono terrorizzata all’idea di deludere le tue aspettative…è la seconda storia a capitoli che pubblico ed è la prima di genere fantasy.
Spero solo di non cadere nel banale, anche se, allo stesso tempo, non voglio complicare esageratamente le cose, essendo solo la mia seconda esperienza seria (seria…T_T…mi piace pensarlo).
A parte questo, felice che ti abbia incuriosito u.u e…beh…magari ti stupirò, però ancora non sono sicura se in meglio o (più probabile) in peggio xD
Grazie, sono contenta che sia qualcosa di originale! E spero di saper sfruttare bene l’idea.
Ecco il secondo capitolo (ovviamente qui le cose non sono molto movimentate…)
Incrociamo le dita xD
P.S= Wiiii! Ho un maschio tra le seguiteeee weeeee! Fino ad ora solo ragazze o.o..
Kyrebo: La mia “Seleniaaaa” !!! xDxD ihih….si, beh, è l’ultima Sibilla, sarà un po’ più seria come storia rispetto a - “__Color cioccolato♥” - che era una semplice storiella di un amore adolescenziale.
Comunque, felice che ti abbia catturata! **
Ecco il secondo capitolo u.u
Lotti: Ehi! Felice che la mia storia precedente ti sia piaciuta ** e spero vivamente di non deluderti!
Aggiornata u.u
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Bene.
Vorrei precisare che ormai la scuola sta cominciando a farsi più pesante xD non siamo più alle prime tre settimane, quindi aggiornare sarà più difficile, ma giuro che farò di tutto per non fare meno di un aggiornamento a settimana.
Spero di non deludere nessuno di voi u.u
Grazie a chiunque abbia solamente letto il primo capitolo, a chi ha messo la storia tra le seguite e a chi tra i preferiti (fino ad ora uno, ma mi sento soddisfatta lo stesso xD).
Hubert era rimasto così sconvolto dalle insinuazioni di Chace, che per il resto della settimana mi pedinò.
Mi accompagnava in classe e mi aspettava al suono della campanella, andavamo a scuola insieme e mi scortava fino a casa. Non potevo neanche più andare in bagno da sola e la ricreazione era un’altra occasione per assistere ai paranoici movimenti di Hubert che, a suo modo, diceva di seminare Chace.
Io d’altra parte non vedevo alcun tentativo di Turner di avvicinarsi a me quindi, lentamente, smisi di preoccuparmi.
Probabilmente fu a causa della mia guardia abbassata che, un giorno, dieci dopo la faccenda della finestra, decisi di andare in bagno.
Si, non sono molto brava nell’arte del trattenere la pipì, ma che volete farci? Non tutti ne sono capaci.
Chiedo il permesso alla professoressa e scappo fuori, raggiungo il bagno e esco poco dopo.
Metto piede in corridoio e come l’ultima volta, accade qualcosa.
No, niente visioni: peggio.
Chace esce in quel momento dalla porta del bagno e si ferma di botto, sorpreso.
Io impallidisco e mi paralizzo.
Il ragazzo mi scruta per qualche secondo poi si appoggia con nonchalance alla parete. “Ma guarda chi si rivede… niente guardia del corpo per andare in bagno, biondina?”
Arrossisco, ma riesco a lanciargli un’occhiata di disapprovazione.
Non mi piacciono questi soprannomi che mi affibbia.
Con la speranza di non essere fermata faccio qualche passo in corridoio.
Speranza vana: mi sento afferrare per un braccio e sbattere contro la parete.
Ok, adesso ho paura.
“Non gridare, non voglio farti male, voglio solo sapere come hai fatto a sapere che quella finestra sarebbe stata sfondata da un tubo di metallo utilizzato da degli idioti per uno stupido esperimento di chimica.” Non riesco a spiccicare una parola, non sono mai stata brava nei confronti, specialmente quando la persona con cui mi sto confrontando è a dieci centimetri di distanza dalla mia faccia.
Apro bocca, credendo magari che le parole per una buona scusa vengano su da sole ma, ovviamente, non accade. La richiudo e taccio. Tremo e mi stringo nelle braccia. Non è più paura:
sono nervosa.
Chace continua a scrutarmi.
Non è arrabbiato, si capisce dai suoi occhi e anche dal tono che ha usato quando mi ha parlato. “Non fare finta di non saper parlare biondina, ho già sentito la tua voce.” Odio i soprannomi. “Allora?” Ho la nausea ed ho un cattivissimo presentimento.
E i miei presentimenti si avverano. Sempre.
Le visioni arrivano nei momenti peggiori, l’ho già sperimentato diverse volte e questo è uno di quei momenti.
Non vedo niente.
Tutto è immerso nel buio, l’unico rumore che sento è qualche voce sporadica e un respiro irregolare.
Una voce più vicina parla “c’è qualcuno là sotto?” il respiro che sento si blocca per un secondo e una voce fioca, sfinita risponde “si…aiutatemi” la scena cambia.
Vedo l’inquadratura di uno striscione con scritto ‘Saldi del 70% - collezione autunno/inverno di Sarah McKillen’.
La scena cambia ancora.
Dei vigili del fuoco stanno tirando un uomo fuori da un camion rovesciato. Ha il respiro irregolare, gli occhi chiusi e la bocca semiaperta. Uno dei pompieri parla in una radio “sono le 18.34, l’abbiamo tirato fuori…” il suo tono si fa angosciato “…l’altra vittima era già deceduta quando siamo arrivati, la stiamo per prelevare”
La scena cambia per l’ennesima volta.
Le ruote del camion sono bucate, probabilmente scoppiate per qualche motivo e accasciata a qualche metro dal mezzo c’è un fagotto.
La scena cambia.
Non è un fagotto…
Urlo. Urlo nella mia testa.
No, non sono io che urlo, è una voce, un’altra voce, una voce che mi sta chiamando.
Riapro gli occhi, qualcuno mi sta sostenendo, io sto piangendo e vorrei solo morire.
“Anya! Diavolo, che hai? Anya!”
Prendo un respiro profondo e riesco a bloccare le lacrime.
Non siamo più un corridoio, mi ha trascinata nel bagno delle donne, probabilmente per evitare di attirare l’attenzione. Buona idea.
Mi libero dalla sua presa e mi appoggio al muro per scivolare fino a terra.
Chace si piega sulle ginocchia e mi guarda negli occhi. Non mi chiede niente, ma il suo sguardo è tagliente come la lama di una falce.
Due visioni in due giorni.
Non era mai capitato, mai così spesso e soprattutto in maniera così chiara.
Respiro ancora affannosamente, ma tenendomi al muro mi rialzo, lancio un’occhiata a Chace e prima che lui riesca ad aprire bocca, schizzo fuori dal bagno.
Sento che anche lui comincia a correre ma io sono veloce, lo sono sempre stata, come mio papà.
Arrivo in classe e mi fermo, con la mano sulla maniglia.
Chace è praticamente dietro di me, ma sa che non può avvicinarsi senza che io spalanchi la porta. “Non potrai scappare per sempre, biondina” Non sembra arrabbiato.
Io non rispondo.
Non ha idea di quanto sia terribile essere me.
Probabilmente l’angoscia deve trapelare dal mio sguardo perché lui stringe gli occhi e rimane perplesso.
Senza dire una parola apro la porta e mi siedo al mio posto.
Le immagini della mia visione continuano a tornare, come in un incubo.
Ho tempo fino alle 18 e 34.
Poi sarà tardi.
Ha chiuso gli occhi e ha cominciato a tremare, quindi si è accasciata e io l’ho sorretta.
Ha cominciato a piangere, piangere come se vedesse qualcosa di straziante e io ho pensato di portarla in un posto dove ci fossero meno sguardi indiscreti, ma... quando siamo entrati ha urlato.
Ha urlato in un modo così straziante che io mi sono sentito male.
A quel punto ho urlato anche io, ma per svegliarla, per scuoterla, sembrava persa in qualche incubo.
Ha riaperto gli occhi e solo poco dopo essersi accovacciata per terra mi ha guardato.
Non riesco a capire cosa pensi quella biondina.
Quando si è alzata tremava e ho pensato che fosse ancora troppo debole per correre, ma mi sbagliavo.
Ha corso (e veloce anche), è arrivata in classe e ci siamo guardati. “Non potrai scappare per sempre, biondina” e lei mi ha guardato ancora. Non credo di aver mai visto uno sguardo più angosciato di quello.
Mi scruta ancora per un attimo e rientra in classe, chiudendosi la porta alle spalle.
Adesso sono qui, in cortile, che fumo una sigaretta.
No, non sono un fumatore incallito ma di tanto in tanto una sigaretta me la concedo, solitamente quando sono davvero incazzato o molto teso.
Adesso sono teso.
La finisco in tutta calma, non ho alcuna intenzione di tornare in classe, la getto per terra e la schiaccio con il piede. Il bidello mi guarda male e io sbuffo, la raccolgo e la getto nell'apposito contenitore.
Rientro a scuola e mi dirigo verso il mio armadietto, ma nel momento in cui lo apro suona la campanella; io mi volto e mi appoggio allo sportello ancora chiuso, incrociando le braccia. Voglio vedere Anya che esce dalla classe. Voglio vedere in che stato è.
Non che mi interessi particolarmente, è pura curiosità. Quando ci siamo ‘salutati’ aveva un’espressione sconvolta.
Hubert, il cugino della biondina arriva correndo e si ferma di fronte la classe. Io sogghigno.
‘Troppo tardi, amico’
Il cuginetto mi individua e mi incenerisce con lo sguardo. Io non mi scompongo.
Anya esce e mi vede.
Si immobilizza, poi si rifugia dietro le spalle di Hubert che la circonda con un braccio, protettivo, e la conduce fuori. Sembra più suo fratello che suo cugino; anche se non ho idea se lei abbia un fratello o meno.
Li osservo andare via e solo quando sono scomparsi dalla mia vista, ritorno a sistemare le mie cose nell’armadietto.
Afferro il mio zaino e mi incammino verso casa.
Mi volto verso Hubert.
Stiamo camminando e io sto piangendo.
“Una bambina, Hub.” Lui impallidisce. “Quel fagotto in terra era una bambina.”
Ho avuto tante visioni nella mia vita, ma mai, mai una così terribile.
Il mio migliore amico mi avvolge in un abbraccio da orso, uno di quelli che assomigliano tanto a quelli di mio papà o a quelli, rarissimi, di mio fratello Morgan.
Mi lascia di fronte casa mia e mi saluta, con un bacio sulla fronte.
“Senti… adesso voglio che tu ti faccia una bella dormita, ti punti la sveglia alle quattro e mezza e mi chiami quando ti riprendi, d’accordo? A quel punto andremo in cerca di quello striscione.”
Io accenno un sorriso. “E ricordati che non sei wonder – woman.”
Faccio una risatina amara. “Lo so... ” mi volto e dopo avergli rivolto un ultimo sguardo e un sorriso, chiudo la porta alle mie spalle.
Morgan è seduto sul divano e mi sta guardando. Ha già capito dal mio viso cosa deve essere successo.
“Brutta visione?”
Io annuisco. “Terribile”
Per la prima volta si astiene dal fare battute sciocche e allarga le braccia. Io vado a rifugiarmi in quel piccolo cantuccio, riservato solo a me.
Mio fratello profuma costantemente di acrilico misto a creta. Non è un BUON profumo, ma non è neanche brutto: è il SUO profumo. È rassicurante, avvolgente e mi fa sentire a casa.
Questo è uno di quei rari abbracci di cui vi parlavo prima.
Lui sussurra tra i miei capelli. “Andrà tutto bene mostriciattolo, ok?” Mi lascia un bacio in testa. “Non puoi fare tutto, non puoi salvare tutti, sei umana e sei una ragazzina”
Sbuffo. “Ha parlato l’uomo vissuto!”
Lui ride, divertito e scanzonato. “Beh, io sono un uomo cara! Ho diciotto anni compiuti”
“E io ne ho quasi diciassette e allora?”
“Non è la stessa cosa!”
“Ah no?”
“No!”
“E cosa cambia?”
“Cambia un bel po’ di cose!”
“Tipo?”
“Io ho la patente!”
“Oh, certo! Un segno di grande maturità! Soprattutto quando hai dovuto supplicare papà di comprarti la macchina perché lui ti credeva incapace di non andare a sbattere contro un palo!”
“Senti un po’… !”
Continuammo a battibeccare per un’altra ventina di minuti e solo dopo, mi resi conto che lui era riuscito a distrarmi dal pensiero di quella terribile visione e a darmi quella serenità che mi permise di dormire e di concedermi un sonno ristoratore, privo di incubi e brutti pensieri.
Che dire? Qui Chace insiste nuovamente! È un tipo curioso u.u
Anya è combattuta e si sente sommersa da questa responsabilità che le è piombata addosso.
Chi è questa bambina? Riusciranno a salvarla?
E poi, avrà un altro ruolo nella storia?
Volete conoscere l’identità della piccola il cui destino è nelle mani di Anya?
Si?
Lo scoprirete…
…nel prossimo capitolo!!!
xD che Pathos!
Besos♥
Risposte alle recensioni:
Emily Doyle: Eeehi! Per prima cosa volevo ringraziarti per tutte le recensioni che lasci ** secondo…beh si, la tipa al cellulare ha avuto (moltamoltamoltamolta) fortuna xD Comunque, si, Chace Turner io lo immagino anche io in quel modo xD e non è affatto un caso che sia MOLTO scuro rispetto ad Anya ; )…
Per quanto riguarda il cuginetto, ti spiego, la nostra Sibilla ovviamente non deve essere una grande esperta in rapporti sociali ed essendo lei molto fragile, non mi andava giù che la sua unica amica fosse femmina. Incapace di difenderla, quindi.
Ho deciso di creare Hubert, un personaggio protettivo e che prova per Anya un amore fraterno. Per evitare congetture di un amore fra migliori amici, li ho uniti con un legame di sangue, stroncando sul nascere i possibili film ed evitare quindi delusioni alla fine della storia xD
Grazie ancora per i tuoi sproloqui che saranno sempre graditi.
Eccoti servita, il terzo capitolooo!
Matt_Plant: Eh si!!! Ci sono riuscita!!! Per me è un vero traguardo ** comunque, si, non mi andava di creare il tipico amore a prima vista e l’amicizia maschile mi sembrava più adeguata ad un tipo indifeso e fragile come Anya (leggi la risposta alla recensione di Emily Doyle).
Felicissima che il capitolo ti sia piaciuto e rendere inquietante le capacità di Anya era proprio il mio intento u.u Parlando di scuola…beh figurati che sto rispondendo alle recensioni con il libro di italiano aperto sulle gambe alla pagina “Canova, Foscolo e il Neoclassicismo italiano” xD
Spero tanto che continuerai a seguirla anche dopo questo capitolo @.@ scritto di getto a casa di mia nonna xD
Aurevoir.
MorwenBlood: Felice che ti piaccia. Felice che ti intrighi. Ecco il premio per la tua attesa.
xDxDxD LoveU Bai… Siiii la mia fan numero unooo!! (Eeeeh so che puoi commentare ciò che scrivo anche ogni mattina a scuola, durante le lezioni di Lo coco e robe varie ma…pretendo una recensione anche in questo capitolo u.u…
…
…per favore ** xD
Angel Texas Ranger: ** ma io ti sposo!!!!!!
Felicissima che ti piacciaaaaaaaaaaa!!! E soprattutto sono quasi scoppiata a piangere quando ho letto “il tuo stile è stupendo” ** ti avverto che mi sto prendendo una cotta per te!!! xDxDxDxD
Scherzi a parte, grazie davvero ** recensione che mi ha resa felicissima.
Ecco il terzo capitolo u.u sfornato ieri sera ma, siccome ero morta di sonno non ho avuto il tempo di rispondere alle recensioni e di pubblicarlo. Ho preferito aspettare questa sera xD
Sono gradite recensioni e critiche costruttive u.u…
Sono di fronte lo striscione dei saldi. Quello striscione dei saldi.
Prendo un bel respiro e mi guardo intorno: sono le sei e mezza, non ci sono tracce di camion rivoltati o bambine in fin di vita e io e Hubert siamo praticamente dei fasci di nervi.
Continuo a guardarmi intorno, frenetica, nevrotica, paranoica. Conosco il viso della bambina, aveva gli occhi aperti.
Rabbrividisco.
Sembrava la mia copia da piccola, i capelli biondi e gli occhi azzurri di una tonalità davvero chiarissima.
Sospiro. Almeno la riconoscerò subito.
Hubert mi dà una gomitata, risvegliandomi dal mio stato catatonico. “Ancora niente?”
Scuoto la testa e per l’ennesima volta fisso i capi opposti della strada. Nessun camion in vista.
Improvvisamente una donna esce dal negozio e attira la nostra attenzione con un colpo di tosse. Ci voltiamo. “Siete qui da un’ora ragazzi, avete bisogno di qualcosa?”
Hubert scuote la testa. “No, è tutto ok, stiamo aspettando una persona”
“Sì, stavano aspettando me”
Io e mio cugino ci voltiamo di scatto: Chace Turner sogghigna divertito nella nostra direzione. Io impallidisco.
La commessa sorride e rientra.
Hubert sembra sul punto di strangolarlo. “Che ci fai tu qui?”
Cosa diavolo vuole da me? Perché mi segue? Perché mi tormenta? Cosa vuole ottenere?
Sono furiosa e Hubert appresso a me. “Vi ho seguiti e sono rimasto nel bar di fronte a osservarvi per un'ora… siete una palla mortale lo sapete? Mi aspettavo qualcosa di più emozionante da un tipo come te, biondina.”
Arrossisco e stavolta rispondo a tono. “Visto che ti annoiamo così tanto, perché non ti togli dalle palle?”
Scoppia a ridere sonoramente, irritandomi ancora di più. “Il micetto ha gli artigli, che paura!”
Hubert attira la sua attenzione, ringhiando a mezza bocca. “Senti, facciamo un gioco, io ti bendo e ti piazzo in mezzo alla strada, quando ti investono indovini il modello della macchina dalle ruote, che ne dici?”
Chace accenna un sorriso. “Ok, mi è sembrato di capire che questa faccenda è più noiosa di quanto pensassi, quindi per la vostra felicità e per il mio prezioso tempo, me ne vado... ”
Appena dice queste parole, una grossa macchia blu attira i miei occhi.
Un camion.
Trattengo il fiato.
Hubert segue il mio guardo e impallidisce. Chace nota il nostro cambio di espressione e continua “... o forse no.” ritratta.
Mi guardo intorno, alla ricerca di una testolina bionda.
Non la vedo, diamine, non la vedo!
Hubert mi scuote il braccio e indica un punto imprecisato dall’altra parte della strada.
Eccola!
Ha gli occhi sbarrati, il vestitino azzurro imbrattato di terra e un’aria smarrita.
Un uomo la urta e lei finisce in mezzo alla strada, poco dopo il marciapiede.
Scatta il verde e i pedoni passano, lei li segue, insinuandosi tra la folla, piccola, invisibile.
Scatta il rosso.
Lei è ancora lì, ferma, la folla si è diradata.
Tutto ciò avviene in pochi secondi e il camion è ad una decina di metri.
Non penso più.
Hubert tenta di fermarmi ma io sono già in mezzo alla strada.
Mi scaglio su di lei e entrambe rotoliamo contro il marciapiede. Finiamo a terra, strette in un abbraccio quasi disperato, mentre intorno a noi scoppia il caos.
Il camion nel frattempo ha frenato bruscamente, il rimorchio per inerzia invece va avanti, ribaltandosi infine di lato e trascinando con sé l’abitacolo del guidatore.
Io ho visto tutto, la piccola è ancora rannicchiata tra le mie braccia, tremante e piangente.
Le accarezzo i capelli e alza gli occhi. A differenza dei riccioli che sono identici ai miei, gli occhi non sono azzurri come mi era sembrato inizialmente, ma grigi.
Mi guarda e sussurra una frase che mi lascia senza fiato, “Sapevo che saresti venuta” e sviene.
Sono le 18.34.
Fagotto a parte, è avvenuto tutto esattamente come nella mia visione.
L’uomo nel camion non è grave, guarirà in meno di una settimana, miracolosamente non si è rotto niente, non ci sono state altre vittime e io ho finto che la piccola fosse mia sorella.
Hubert sta controllando che io stia bene, mentre prende in braccio la piccola.
“Sembra proprio che tu sia sempre al posto giusto nel momento giusto.”
Mi ero completamente dimenticata di Chace.
Mi volto e lui è lì, che sogghigna, quindi allarga le braccia e dice “Allora?”
Hubert ringhia “Fatti gli affari tuoi!”
Chace se la ride. “Raffredda i bollori guardia del corpo, ti sembra che io stia facendo del male alla tua cara cuginetta? No, la biondina sta bene.” Il suo sguardo si sposta sulla piccola. “e anche quella bambina”
E io che pensavo che si fosse finalmente arreso.
Mi fermo di fronte a lui. “Cosa vuoi sapere?”
Chace sembra sorpreso e Hubert impaurito.
Turner sogghigna ancora. “Voglio sapere come fai.”
Io ovviamente ho capito, ma faccio la finta tonta, sperando in un colpo di fortuna all'ultimo istante. “Come faccio a fare cosa?”
Lui rotea gli occhi. “A fare i palloncini a forma di cane… non fare la stupida con me, biondina”
Hubert ringhia ancora. “Mi sembrava che la faccenda dei nomignoli fosse chiarita”
Chace neanche lo guarda. “Come facevi a sapere che quella ragazza sarebbe stata spiaccicata da un tubo di ferro contro la macchinetta delle merendine? Come facevi a sapere che quella bambina avrebbe attraversato la strada proprio mentre quel camion arrivava al semaforo? E perché questi ‘colpi di fortuna’ sono preceduti da un tuo collasso, con tanto di grida e pianti?”
Non so che rispondere. Prendo tempo.
“Troppe domande, Turner.”
Hubert annuisce. “Esatto, mi sembra che tu voglia sapere un po’ troppo… perché tutto questo interessamento?”
Chace sembra in difficoltà per la prima volta, ma si riprende in fretta. “Secondo te? Ho assistito a due collassi e a due miracolosi salvataggi della biondina qui presente, è ovvio che mi faccia delle domande!”
Scuoto le spalle e decido di prendere ancora del tempo. “Senti, la piccola probabilmente ha bisogno di riposare, ne parliamo un’altra volta d’accordo?”
Faccio per andarmene, ma mi sento afferrare per il polso. Hubert sta per scattare ma Chace mi volta delicatamente. “Come ti ho già detto: non puoi scappare per sempre, biondina”
Mi libero dalla sua presa senza troppi sforzi. Non mi trattiene.
Lo scruto per qualche attimo, gli faccio un cenno di saluto con la testa e insieme a Hubert e alla bambina sconosciuta, mi incammino verso casa.
Quando si è buttata in mezzo alla strada mi sono sentito morire. Credevo si stesse per suicidare!
Poi ho visto la marmocchia, quella bimbetta di cinque anni appena che si guardava intorno spaesata, totalmente ignara del grosso tir che stava per venirle addosso.
È accaduto tutto così in fretta che nessun altro si è accorto della tragedia che stava per avvenire.
Tranne lei: lei lo sapeva.
Si è lanciata in mezzo alla strada per salvare la piccola, spacciandola poi per sua sorella, si è accertata che l’autista stesse bene e che non ci fossero state altre vittime e si è portata la bambina a casa.
Non risponde alle mie domande e io sto impazzendo.
Non mi è mai importato niente degli altri ma questa faccenda mi sta portando al limite della pazzia. Devo sapere, voglio sapere cosa Anya White nasconde a tutti.
ma perché mi è sembrato il momento giusto per interromperlo u.u
Che dite, ho fatto bene?
Ho aggiornato più in fretta che ho potuto e spero solo di non deludervi =)
Entra in gioco questa bimba sconosciuta..
Che avrà voluto dire con quella frase enigmatica?
Il nostro Chace sta per andare fuori di testa e Anya non sa più come prenderlo.
Se volete delirare ancora un po’ insieme a me, aspettate il prossimo capitolo xD
Besos♥
Risposte alle recensioni:
Angel Texas Ranger: Siii sposiamoci!!! xD
Comunque, come puoi vedere, ecco un nuovo aggiornamento u.u
Spero che recensirai anche questo capitolo *sguardo languido*
Anche io ho avuto la febbrolaaa (influenza più che altro)
Eeeee si, Anya è davvero un bel personaggio e idem Chace…anche se è un po’ pazzo xD (ehi!!! Anche tu mi dai del pazzo??? ndchace)
Bene, sfamo la tua curiosità con questo succulento capitolo u.u
Besooos <3
Emily Doyle: Naturale che non si aun caso u.u xD Sisi sei un vero genio…
Beh, dare i brividi era esattamente il mio intendo (muahahahaha) e…si, la bambina avrà un ruolo davvero importante. Davvero, davvero, davvero importante.
Eeeeh si! Aspettati qualunque cosa!
Ecco il capitolo u.u
MorwenBlood: Ecco l’aggiornamOnto u.u …
Siii sono famosa xDxDxDxD *un gruppo di persone le passa accanto bisbigliando ‘mai sentita questa’* Comunque si, sei la mia fan number one u.u xDxDxDxD
Ansiosa di leggere il secondo capitolo!!!!!! Siiii ce la faraaaaiiii!
“Non se ne parla! Questa bambina non può restare con noi!”
Mio padre non ha preso bene la notizia del mio lancio eroico in mezzo alla strada.
Faccio gli occhi da cucciolo. “Papà, guardala, è piccola, indifesa e anche sola”
Morgan ridacchia e mi osserva, poggiato allo stipite della porta. “Per caso è svenuta dopo averti vista in faccia? Posso capirla, povera creatura...”
Gli lancio un cuscino, ma lui si scansa ridendo. Grazie a Dio sparisce su per le scale. Sa che quando mio papà è in queste condizioni è meglio che veda uno dei suoi figli alla volta.
Hubert mi ha lasciata a casa ed è scappato. I suoi genitori sono molto severi e non amano i ritardi.
“Anya, ascolta, questa bambina avrà dei genitori! Dei genitori preoccupati per lei, non possiamo tenerla con noi”
Io giungo le mani. “Papà… ti prego! Ti prego, ti prego, ti prego, solo per qualche giorno, poi la portiamo alla polizia e chiediamo se è stata fatta denuncia per la scomparsa di una bambina”
Lui mi guarda. Sta pensando, lo vedo da come fa saettare gli occhi da me all’oggetto della contesa.
Sospira.
È fatta.
“Va bene… ma se si sveglia e vuole subito andare a casa, la portiamo immediatamente alla polizia!”
Io sorrido e gli salto al collo. “Grazie pa’… ”
Lui si libera e mi guarda, con il suo cipiglio preoccupato. “Vado a preparare il pranzo”
Sorrido e lo seguo con lo sguardo mentre esce dalla stanza.
Sento un sospiro provenire dalla bambina, mi volto e noto che le sue palpebre vibrano, gli occhi si muovono sotto di esse e il suo respiro è più accelerato: è sveglia.
“Ehi… puoi aprire gli occhi adesso”
La piccola arrossisce e segue il mio consiglio. Avevo visto giusto, sono grigi.
“Come ti senti?”
La bimba si mette a sedere, stringendosi nella coperta. “Bene…” risponde con una vocina flebile e acuta, fissandomi. Non mi piace essere fissata... e poi il suo sguardo mi mette a disagio!
“Hai fame?” Ci pensa su, quindi annuisce debolmente.
Perfetto, mio papà ha cominciato a cucinare. “Che ci facevi da sola in mezzo alla strada?”
Mi guarda, sempre con uno sguardo che improvvisamente comprendo: è quello di chi ha visto troppo, quello di chi ha visto cose che una bambina della sua età non dovrebbe vedere.
“Ti cercavo.”
D’accordo, il mio cuore si è fermato… oh, ecco che riparte.
“E perché mi stavi cercando? La tua mamma e il tuo papà probabilmente sono in pensiero”
Vedo i suoi occhi rabbuiarsi. “Ti cercavo perché ti ho visto, qui” e si indica gli occhi.
Che vuole dire?
Intende che mi ha vista con gli occhi? Tutti vediamo con gli occhi.
“Vuoi dire che mi hai vista dall’altra parte della strada?”
Lei annuisce. “Sì, però prima”
Io sono un tipo sveglio. Credete che non abbia capito?
Il problema è che, questa che sta parlando, è la mia parte inconscia, capite? Quella che sa già tutto.
Adesso basta che la mia parte conscia si decida a usare il cervello.
Noto che la piccola ha deliberatamente ignorato la domanda sui genitori. “Come ti chiami?” Il suo piccolo dito sta giocando con le pieghe delle coperte. “Sophia” Nome greco.
Eccomi, di nuovo la parte inconscia che parla. Diavolo Anya, sei un’idiota! Hai più indizi della Signora Fletcher in una puntata della Signora in giallo!
“E tu?” chiede lei.
Mi riscuoto. “Io sono Anya”
La bimba si stringe ancora di più nelle coperte e tenta un sorriso. “Hai un nome carino... ”
Io rispondo al sorriso. “Anche il tuo è un nome carino!” Un profumino raggiunge il mio naso.
Pasta. Pasta al sugo.
Vedo la bimba chiudere gli occhi e inspirare. Lo sente anche lei.
Mi alzo e la prendo per mano: le domande a dopo. “Hai ancora fame?” Mi sorride. Un bel sorriso.
La porto con me in cucina.
Morgan arriva galoppando dalle scale e quando vede la bambina le rivolge un sorriso gentile. Stranamente se la cava con i piccoli. “Ehi! E questo folletto chi l’ha fatto entrare?”
Sophia sorride. “Non sono un folletto!”
Lui fa una faccia sorpresa. “Davvero? E allora perché sei così bassa?”
La bimba ride. “Sono una bambina! Ho quasi sette anni” Sembra più piccola.
Morgan si batte una mano in fronte. “Ah! Ecco! Adesso capisco…” poi anche lui inspira “…senti bambina, che ne dici se ci presentiamo mentre mangiamo un piatto di fusilli al sugo?”
Sophia si volta verso di me, che sorrido, incoraggiante.
Mio papà fa la sua entrata trionfale e posa la ciotola da portata piena di pasta fumante al centro del tavolo. “Ed ecco i fusilli! Se questo ragazzotto ti dà fastidio piccola, dillo a me che lo butto fuori a calci!”
Sophia ride ancora. Mio papà fa un inchino. “Io sono Bernard, il papà di questi due.” Sposta una sedia e aggiunge diversi cuscini, per alzare la seduta. “Accomodati” Io porto Sophia vicino al tavolo, quindi la alzo e la faccio sedere, sedendoci poi anche noi tre.
Mio fratello sorride ancora alla piccola. “Io sono Morgan! Se vuoi giocare, chiamami, sono a tua disposizione”
Sophia arrossisce e risponde al sorriso. “Mi chiamo Sophia.”
Prendo il formaggio grattugiato e lo spolvero sul mio piatto, quindi mi allungo su quello della bambina. “Vuoi?” Lei annuisce.
Noi abbiamo l’abitudine di mangiare con la televisione accesa, pur tenendola ad un volume praticamente nullo. Mio papà a volte lancia un’occhiata alle notizie e per il resto ci limitiamo a scambiare due parole tra un boccone e l’altro.
Quando stiamo per finire di mangiare, mio padre sbarra gli occhi e afferra il telecomando “oh santo… ” Ci voltiamo mentre il volume si alza.
“[…]…l’incendio è scoppiato intorno alle quattro e un quarto del pomeriggio sembra per cause ancora da verificare, ma da quello che dicono i pompieri, che sono già sul posto, la coppia, marito e moglie, che viveva nell’abitazione è purtroppo deceduta. Non ci sono state altre vittime. Veronica Lanchester, a voi la linea…”
Mio padre scuote la testa. “Queste sono disgrazie… ”
Io mescolo mesta gli ultimi fusilli, quando noto che Sophia ha smesso di mangiare. “
Ehi, che succede? Non ne vuoi più?”
La bimba scuote la testa, quindi alza gli occhi. Riecco quello sguardo. “No… posso andare a dormire?”
Noto che papà e Morgan si scambiano una strana occhiata. “Va bene, vai pure”
Sophia scende con un balzo dalla sedia e trotterella fino al salotto dove si riavvolge con la coperta e accende l’altra televisione, cercando il canale dei cartoni.
Mi volto e guardo mio papà. “Che succede? Vi siete guardati in un modo strano”
Morgan mi guarda e con un tono insolitamente grave per uno come lui dice “Ha il tuo stesso sguardo… ” poi aggiunge “… peggiore, però.”
Io mi acciglio. “Che vuoi dire?”
Mio papà interviene. “Tu hai cominciato ad avere delle visioni quando hai compiuto un anno… da quel momento il tuo sguardo è cambiato.”
Io rabbrividisco. Ricordo la mia prima visione come se fosse ieri.
Avevo previsto la morte del micio della vicina e per una settimana ho urlato ogni volta che lo vedevo passare. Quando è morto mi sono messa il cuore in pace.
Morgan sembra aver straordinariamente perso l’appetito, infatti interrompere papà. “Il tuo sguardo è diventato troppo consapevole, angosciato, preoccupato… io ero ancora un bambino, ma ricordo che intorno agli otto anni, smettesti di giocare.”
Mio papà si passa una mano tra i capelli. “La mamma è morta quando avevi tre anni e continuava a ripetermi che quelle non erano i vaneggiamenti di una bambina visionaria, perché, puntualmente, tutto ciò che dicevi di vedere accadeva e questo lo sai anche tu, te l’ho raccontato.” Annuisco.
“Sta di fatto che una bambina non dovrebbe sapere certe cose, non dovrebbe vedere certe cose... l’infanzia è un momento di totale e completa inconsapevolezza delle atrocità che vagano per il mondo, per un bambino il male peggiore dovrebbe essere l’uomo nero o la strega cattiva”
Lo so.
Lo so dove vuole arrivare.
“Papà, Sophia non può essere la prossima.”
Morgan interviene. “Perché?”
Io mi alzo e chiudo la porta della cucina, lasciando comunque uno spiraglio dal quale sentire e vedere la piccola che guarda imperturbabile la TV. “Perché una Sibilla non incontra mai la Sibilla successiva! Il ‘sapere’ si trasmette quando la nuova Sibilla è abbastanza matura da riceverlo e a quel punto la vecchia Sibilla perde i poteri ed è…libera.” Dio, non vedo l’ora che accada. “…ma non si incontrano. Due Sibille non devono mai incontrarsi, è accaduto una volta sola, agli inizi della seconda guerra mondiale, una delle cause del sorgere del Nazismo… Hitler le aveva entrambe a disposizione, ma una di essere scomparve e l’altra scappò”
Papà si passa una mano tra i capelli. “Non è detto che l’incontro fra due Sibille sia catastrofico!”
Inarco un sopracciglio. “Papà, devo ricordarti i campi di concentramento e lo sterminio? Oppure vuoi leggerti qualche ricerca su internet?”
Morgan ci interrompe. “Sentite, vedremo come si comporta d’accordo? Papà ha assistito al tuo cambiamento, sa riconoscere i segnali.”
Io titubo. Non lo so.
Infine annuisco. “Va bene… ma non provate a dire una parola a Sophia.” La guardo dallo spiraglio. “Nel caso fosse come dite voi, voglio che si goda il tempo che le rimane prima di raggiungere la maturità.” Mi alzo.
Ho bisogno d’aria.
“Io esco, faccio un giro, se Sophia chiede di me chiamatemi.”
Mio fratello e mi padre non dicono niente, sanno che ho bisogno di stare un po’ da sola.
Ricordare il passaggio da bambina normale a Sibilla a tutti gli effetti è una sofferenza per me.
Non è stato bello.
Milioni di ricordi di migliaia di Sibille che si sono succedute nel tempo, che prendono comodamente posto nella tua testa, come se quei ricordi fossero tuoi, il ricordo del tempo che scorre, il ricordo del ricordo di questa sensazione nella mente delle Sibille che mi hanno preceduta. Molte di esse hanno tentato il suicidio.
Illuse.
Come se non sapessero che noi non possiamo morire. Non ancora, almeno.
A sette anni io sapevo tutto.
Quando sono davvero nervoso, vengo a fumare qui.
Sono seduto sull’altalena, nel parco accanto alla scuola e ovviamente penso alla biondina.
Spegnete la colonna sonora di Titanic, penso a lei perché ancora non riesco a credere che non abbia ceduto.
Non mi ha detto nulla.
Non vuole parlare.
Una nuvoletta di fumo esce dalle mie labbra socchiuse e una ragazzina del primo anno che mi sta fissando da cinque minuti bisbiglia qualcosa alla sua amica, per poi ridacchiare e arrossire.
Potrei anche provarci, ma è troppo piccola.
Io preferisco ragazze della mia età (e non disdegno quelle più grandi) ma più piccole… no.
E poi quelle del primo non conoscono la mia fama, non sanno che non sono il loro principe azzurro. Io sono quello che mette sempre i bastoni tra le ruote alla principessa, ecco.
Mi passo una mano tra i capelli e la ragazzina lancia una sorta di gridolino. Sospiro e mi allontano, cercando un posto più tranquillo, lontano da ragazzine urlanti.
Lo scivolo: perfetto.
L’abitacolo dello scivolo.
Butto la sigaretta e la schiaccio con il piede. Niente bidello a dirmi di raccoglierla.
Salgo le scalette e…
… che fortuna.
Che sfiga.
Trovare un posto tranquillo ed essere prepotentemente interrotti dall’arrivo di una delle ultime persone al mondo che vorresti vedere è… sfiga.
“Anya White! Ma che piacere vederti.”
Non sono dell’umore. “Il piacere è tutto tuo.”
Probabilmente ho risposto con più acidità di quanto avessi previsto, perché il suo ghigno vacilla e si trasforma in un’espressione tra il perplesso e l’offeso. Si siede di fronte a me. “Che succede? Ti hanno chiamata mozzarella e tu te la sei presa?”
Roteo gli occhi. “Turner, per favore, non è il momento”
Lui ghigna. “Stai per avere un altro collasso?” Non so perché lo schiaffeggio.
Al momento le sue parole non fanno altro che allargare quella voragine in cui sono costretta a vivere: il mio Dono (leggere: Maledizione) e tutto ciò che ne comporta. Per non parlare di Sophia.
Chace Turner è scioccato.
Mi guarda, sconvolto. “Ma che ti è preso?”
Sono furiosa. “Tu non sai niente! Non sai niente, d’accordo? Niente di niente!” Sto urlando. Gli tiro un pugno al petto. Mi faccio male ma non mi fermo, continuo a colpirlo, insensibile al dolore.
Lui non si muove, probabilmente perché è ancora troppo sconvolto e poi perché, detta fra noi, i miei pugni non possono essere definiti… letali, ecco.
Quando finisco lascio cadere i pugni, arrossati e doloranti e mi siedo nuovamente.
Per colpire più forte mi sono messa in ginocchio, non riuscendo comunque a superare in altezza Chace, che è ancora seduto.
Mi faccio coraggio e lo guardo. Non è arrabbiato e neanche divertito.
Mi sta osservando.
Come ho già detto non mi piace essere osservata e il suo sguardo, pur essendo molto diverso da quello di Sophia, è ugualmente penetrante. “Suppongo che l’avermi usato come Punching-Ball non sia riconducibile alla mia battuta… vero, biondina?” E io credo che questo sia il suo modo per chiedermi se va tutto bene.
“Scusa. Scusa non… non dovevo… ”
Lui scoppia a ridere. “Tranquilla, le ferite mortali che mi hai inferto guariranno entro sei, sette... secondi”
Straordinariamente accenno un sorriso sghembo. “Molto spiritoso.” Vedo che tira fuori un pacchetto di sigarette e ovviamente lo guardo male.
“Non osare metterti a fumare.”
Lui si blocca. “E perché?”
Continuo a guardarlo severamente. “Primo, siamo in uno spazio chiuso e morirei soffocata e secondo, sai che il fumo passivo è ancora più dannoso di quello attivo? Ci tengo ai miei polmoni, grazie tante”
Lo vedo scuotere la testa e sogghignare. “D’accordo, ho capito, niente sigaretta” posa il pacchetto e mi guarda. “So che ti sembrerà una bastardata, ma la mia curiosità è così morbosa che sono disposto a sentire le tue lagne adolescenziali pur di sapere che cosa nascondi.” Sincero.
È sincero.
Rido. “Brutti ricordi.” Faccio spallucce. “Sono venuta qui per non pensare… ”
Chace inarca un sopracciglio. “Allora sei venuta nel posto sbagliato, biondina!”
Io mi acciglio. “E perché?”
Il ragazzo sospira, ostentando pazienza. “Quando qualcuno è da solo, tende a pensare più di quanto non pensi quando si trova in compagnia”
Per quanto mi secchi ammetterlo, ha ragione.
“È vero, però… non mi va di andare a casa.” Scaccio un moscerino. “Lì non pensare è praticamente impossibile”
Chace mi guarda.
Mi guarda.
Continua a guardarmi.
“Smettila di fissarmi!”
Sorride divertito, quindi, improvvisamente, si lancia dallo scivolo e mi fa segno di seguirlo.
Lo faccio.
Appena atterro mi tende la mano e dice “Ti va di andare a sgranocchiare qualcosa?”
‘Certo che no, sei un idiota!’
Ecco cosa avrei dovuto rispondere.
La mia bocca però non è d’accordo.
Accetto la mano e mi alzo.
“Sì”
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Spazio Autrice:
(uh-uuuh!)
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Ullalà…ma che fa il nostro Chace? Si sta ammorbidendo?
Può darsi…o forse come ha detto lui stesso, si sorbirà le lagne (non proprio adolescenziali) di Anya solo per carpire il suo segreto?
E la bimba!
Come ha detto Anya, due Sibille non possono incontrarsi.
Eppure è (innegabilmente) accaduto.
Che fare? È giusto che ciò accada? Quali saranno le conseguenze?
Qualcuno per caso avrà qualcosa da ridire?
E i genitori di Sophia?
Chi è Sophia?
Oh, caspita @.@ quante domande…
non credevo di averne suscitate così tante!
Se volete avere qualche risposta o, in alternativa, trovare altre domande..
Leggete il prossimo capitolo!
xD
Besos♥
Risposte alle recensioni:
Emily Doyle: In questo capitolo, vedrai le tue teorie confermate! E Chace? Boooh, Chace a volte non lo capisco neanche io…è un ragazzo complicato. Come vedi, ci sono ancora tanti enigmi aperti e per conoscerne le risposte, si può solo leggere u.u…
…oppure avere una più che ammirevole capacità deduttiva xD
Felicissima che ti piaccia così tanto ** grazieeee
Ecco il quinto capitolo u.u
Sbruby: Eeeehi! Grazie ** super felice che ti piaccia!
Ahah xD d’accordo, d’accordo…non la cancello xD soprattutto perché ho destato la tua curiosità u.u e mi sembra giusto porre rimedio.
Per quanto riguarda Chace…beh, credo che per ora sia più per il suo orgoglio e la sua curiosità morbosa xD ma probabilmente a breve (forse in questo stesso capitolo) il suo cuore nero comincerà a battere, magari impietosito e allo stesso tempo incuriosito dalla nostra piccola Anya.
Ovviamente ecco l’aggiornamento u.u
E spero che il caffè abbia fatto effetto!! xD
Grazie ancora ^^
Un Besos anche a te!
MorwenBlood: Ho capito cosa intendi u.u tranquilla tranquilla…sshhh! Silenziosilenzio…
Ed ecco la tua attesa ripagata!
LoveU
Meiss: Wiii! Contentissima che ti piaccia e che tu l’abbia messa tra i preferiti! Grazieeee!
Eeesssì…Anya e Chace insieme hanno un che di proibito xD a me piacciono gli amori proibiti u.u Anche se questo comunque, in se, di proibito non ha molto. Solo il segreto di Anya e il carattere di Chace impediscono ai due di essere la solita coppietta felice ma…forse sono fantastici proprio per questo **
Grazie grazie grazie!!!
Bacio!
Angel Texas Ranger: Si u.u la bambina sa tutto!
Impazzisce…uhm…parola grossa u.u diciamo che il suo neurone da scapolo comincia a litigare con quello a forma di cuoricino che, casualmente, avrà la faccia di una Sibilla di nostra conoscenza xD
Per quanto riguarda Hubert….beh, Anya è indifesa u.u ha bisogno del cuginetto che la difende dai cattivoni come Chace…e il tempo che lui riesce a tenerlo lontano, il nostro Tenebroso-Turner si incuriosisce a tal punto che il suo pensiero fisso diventerà la nostra Anya…e questo a cosa porterà?
Beh…
Inutile scriverlo, credo xD
Il prossimo aggiornamento è previsto per giorno 22
“Non hai mai assaggiato la salsa Barbecue? Come puoi non aver mai assaggiato la salsa Barbecue?” Sono indignata.
La Salsa Barbecue è la salsina in cui io intingo patatine, gamberi fritti o crocchette di pollo e mi è inconcepibile scoprire che qualcuno non l’ha mai assaggiata.
Chace rotea gli occhi. “No, mai assaggiata, non mi piace l’odore.”
Accenno un sorriso. “Non mi dire che non hai il coraggio di assaggiarla”
Turner inarca un sopracciglio. “Infatti non te lo dico”
Sospiro e rispondo con aria fintamente rassegnata “Vorrà dire che la mangerò da sola” Prendo una patatina, la faccio roteare nel contenitore della salsa e do un morso.
Buonissima.
Il rompiscatole che mi ha offerto di mangiare qualcosa (subito dopo pranzo) mi sta squadrando, indeciso.
Lo vedo avvicinare il contenitore della salsa e afferrare dubbioso una patatina.
Io non dico niente, mi limito a mettere su un sorrisino divertito.
Intinge la patatina;
Osserva la patatina;
Mangia la patatina;
La sua espressione varia dal colpito, al sorpreso, al dubbioso, per concludersi poi con un vago sorriso. “D’accordo, è buona, te lo concedo”
Scuoto la testa, rassegnata. “Sei così… testardo”
Chace alza gli occhi e mi guarda. “Scommetto che questa frase non è riferita solo al mio recalcitrante assaggio della Salsa.”
Accenno un sorriso. “Scommessa vinta”
Tenebroso-Turner si sporge sul tavolo, per poi sussurrare “Voglio capire come fai… e chi sei”
Ll mio cuore ha sempre battuto così rapidamente?
Arrossisco e indietreggio impercettibilmente. “Come faccio cosa? E poi che vuol dire ‘chi sono?’ sono Anya White, una tua compagna di scuola, la biondina scolorita e un po’ anonima.” Le ultime parole sono cariche di un certo risentimento: i miei colori non mi entusiasmano più di tanto.
“Posso assicurarti, biondina, che sei tutt’altro che anonima... ” lo guardo. Non sta scherzando. “... sei tu che non vuoi essere vista” Vero. Faccio spallucce, ma lui insiste. “Senti, non ho alcuna intenzione di scrivere un articolo per il giornale della scuola, o mandare questa scottante notizia al primo blog di Gossip scolastico che mi farà una buona offerta… voglio solo sapere.”
Nessuno si fiderebbe di Chace Turner.
Io non dovrei fidarmi di Chace Turner.
“D’accordo…”
Mi sto fidando di Chace Turner.
Un altro maledetto rifiu...
…?
Ha veramente detto ‘d’accordo’?!
La sua pelle, solitamente di un candore più gradevole di quanto si pensi, è leggermente rosata.
Probabilmente è arrossita.
Prende un bel respiro, torcendosi le mani, ma quando sta per aprire bocca, accade qualcosa.
I suoi occhi tremano e cambiano, fino a diventare due superficie specchiate.
Apre bocca per parlare, ma lo fa con una voce che non è la sua:
Insieme sapranno.
Le parole di chi sa, usciranno da due bocche:
La prima al culmine del suo tempo;
La seconda ancora ignara del sapere.
L’incontro necessario, ma rifiutato dai Servi del Fato.
I Servi cercheranno l’Ignara, per porre fine alla sua vita.
Se ella perirà, la Sibilla diverrà immortale
e il suo Dono muterà in Maledizione.
Non esisteranno passato, presente e futuro.
Lei conoscerà il Tempo,
l’inizio e la Fine di esso.
Se l’Ignara vivrà fino al raggiungimento del Sapere
la Sibilla sarà libera.
Non più futuro, solo i ricordi del suo passato
e il suo presente.
Il respiro entra nei suoi polmoni come risucchiato. Sembra quasi che abbia trattenuto il fiato per tutta la durata della… della cosa?
Cosa diavolo era?
Sono scioccato.
Mi accorgo solo ora di aver fatto cadere il bicchiere con l’acqua che adesso sta gocciolando sul pavimento.
Anya ricambia il mio sguardo, con un’espressione confusa e quasi dispiaciuta.
Io ho capito.
Sa le cose prima che accadono e fa discorsetti criptici su Servi del Fato e Sibille: non sono un idiota.
Mi alzo e mi guardo intorno, controllando che nessuno abbia notato l’ennesimo collasso della biondina, pago il conto e torno al tavolo, la faccio alzare e la porto via.
Ho come l’impressione che sarà una storia lunga e io non voglio interruzioni.
Mi faccio portare via, non oppongo resistenza.
Sono dispiaciuta, dispiaciuta di aver fatto una Profezia davanti a lui... e che Profezia: doni e maledizioni, morte e Servi del Fato.
I Servi del Fato…
So chi sono.
Uomini (o creature) al servizio del Fato.
Il Fato non vede di buon occhio le Sibille. Tendono a sconvolgere i suoi piani.
Mi sta riportando al parco.
Mi fa salire le scalette dello scivolo e si infila con me nell’abitacolo, quindi mi guarda e dice “Bene, che prevedi il futuro l’ho capito.” Impallidisco e poi arrossisco. “Adesso mi piacerebbe capire come fai.” Poggia le braccia sulle ginocchia piegate e fa silenzio.
Tocca a me parlare.
“Ho cominciato ad avere delle visioni ad un anno, ma ho raggiunto la piena maturità del mio Dono solo quando ne ho compiuti sette nonostante, solitamente, le Sibille la raggiungano intorno ai dieci o dodici… ”
Mi interrompe. “Sibilla? Sibilla come… come la Sibilla Cumana e - e roba simile?”
Annuisco. “Sì, roba simile”
Lui mi fa cenno di continuare e io proseguo. “Raggiungere la piena maturità vuol dire che la precedente Sibilla perde i poteri e io acquisisco i suoi ricordi, le sue esperienze e il ricordo delle visioni che ha avuto.”
Chace allarga gli occhi, segno di estremo stupore per lui. “Quindi… quindi tu hai nella testa i ricordi di tutte le Sibille che sono venute prima di te?”
Annuisco. “Esatto e la prossima Sibilla che mi sostituirà avrà i miei ricordi.”
Chace si acciglia. “Ma se non dovesse nascere una nuova Sibilla?”
“Io non potrei morire.”
Questa affermazione rimane sospesa nell’aria, come una bolla, per poi ricadere fluttuando in mezzo a noi.
“Tu… tu non puoi morire?”
Scuoto la testa. “Almeno, non fino a quando non nascerà una nuova Sibilla.”
È visibilmente scioccato. “Cazzo! Cioè, ok, scusa... però cazzo!”
Accenno un sorriso e lui muove la mano, segno che vuole che io continui. “Io ho raggiunto la maturità molto presto, uno dei motivi per cui la mia infanzia non è stata delle più facili, soprattutto perché quando avevo tre anni mia madre è morta.” Mi acciglio. “Mio padre non ha voluto dirmi come è accaduto... ”
Chace inclina la testa da un lato. “Mi dispiace biondina… ”
Faccio spallucce. “L’ho superata… ero molto piccola tra l’altro” Prendo un bel respiro e continuo. “Mio papà ha cresciuto me e mio fratello Morgan, più grande di me di un anno e qualche mese e oggi si sono premurati di ricordarmi tutte le mie stranezze, come il mio ‘sguardo differente.’” Sbuffo. “E tutto per via di alcuni accadimenti recen… ”
“La bambina” lo guardo e lui ripete “La bambina è l’accadimento recente?”
Sono sorpresa.
È un idiota perspicace!
‘sta zitta stupida! Gli stai raccontando tutto e hai anche il coraggio di definirlo idiota?’
“Sì, è lei… mio papà e mio fratello sono dell’idea che Sophia, la piccola, sia la prossima Sibilla.”
Chace, sempre con la testa inclinata da un lato annuisce. “Ti assomiglia e, riguardo allo sguardo hanno ragione, non è normale… soprattutto perché, scusami se te lo dico, non ne ho mai visto uno più angosciato.” Sorrido amara.
Come dico(penso) sempre: è terribile essere me.
“Deve essere terribile comunque.”
Rialzo lo sguardo di scatto. Sbaglio, o ha appena detto quello che ho pensato?
“Cosa?”
Lui agita la mano, in un gesto generale. “Tutto. Cioè, la faccenda delle visioni e… e quelle filastrocche strane… ”
Rido. “Profezie… si chiamano Profezie.”
Lui sorride e replica “Sì, quelle… beh, nel complesso non deve essere bello.”
Rimango nuovamente sorpresa: molti mi invidierebbero: lui mi compatisce.
La pietà solitamente mi da un po’ fastidio, ma non in questo caso, perché la sua pietà è ben riposta. Io sono da compatire!
Sorrido. “No, infatti”
Sto per continuare a parlare ma lui mi ferma. “Hai detto abbastanza, biondina.” Alza gli occhi e li pianta nei miei. E poi ha il coraggio di definire ‘anormale’ il mio sguardo…
Taccio.
“Cosa voleva dire quella filas… Profezia?”
Il mio sguardo divertito l’ha costretto a correggersi. “Non ne ho idea… ” sospiro “… ma sicuramente nulla di buono” non lo guardo.
Non so perché, ma non voglio guardarlo.
Dopo qualche minuto di silenzio sento la sua risata.
Rialzo gli occhi, indignata. “Che hai da ridere?”
Si ferma, ansimante. “Niente, ripenso alla tua faccia quando ho indovinato il tuo ‘Dono’!” fa il segno delle virgolette in aria.
Gli tiro uno scappellotto sulla gamba. “Certo, ridi pure!” Alla fine scoppio a ridere anche io.
Ridiamo spensieratamente per almeno due minuti, fino a quando non notiamo che fuori è ormai pomeriggio inoltrato.
Sono fuori casa da ore.
Per pura curiosità controllo il cellulare e noto che è spento. “Cavolo, stamattina ho dimenticato di accenderlo.” Parte la musichetta di accensione e aspetto.
Una;
Due;
Tre;
Quattro;
Cinque;
Sei;
Sette!
Sette chiamate perse da parte di Morgan e papà!
Mi lancio dallo scivolo e mi alzo “Devo scappare!”
Chace mi raggiunge. “Ti accompagno”
A questo punto... “D’accordo.”
Usciamo dal parco e lo vedo dirigersi verso una moto nera parcheggiata. “Aspetta, dovrei salire su questo affare?”
Inarca un sopracciglio. “Se preferisci, ti attacco con una corda e ti trascino.”
Accidenti…
Le porgo un casco e lei lo indossa. Il suo visino scompare, quasi inghiottito dall’oggetto massiccio. Sorrido senza farmi vedere e anche io indosso il casco, quindi salgo sulla moto e l’accendo.
La guardo. “Beh?”
La vedo combattuta, ma infine si decide e sale dietro di me.
Quando le sue braccia sottili mi circondano lo stomaco, il mio cuore inaspettatamente e soprattutto inspiegabilmente, prende a battere ad una velocità decisamente superiore al normale.
Scuoto la testa, do gas e parto.
La sento stringersi ancora di più a me e dire con voce strozzata. “Rallenta! Rallentarallentarallenta!”
Rido e vado leggermente più veloce. Perché?
Lei stringe ancora di più la presa.
Ecco perché.
Cosa? Ehiehiehi, calmatevi! Fa sempre piacere sentire il corpo di una ragazza tanto vicino al proprio, non fatevi strane idee.
Non è certo perché è il suo corpo a stringersi contro il mio che sono così euforico.
Assolutamente no.
Accelero ulteriormente e Anya ormai è praticamente un tutt’uno con la mia schiena.
Grazie alle sue indicazioni, lanciate tra un urlo e un singhiozzo, arriviamo a destinazione.
Metto il cavalletto e scendo, togliendomi il casco.
Anya si toglie il suo e i boccoli le ricadono sulle spalle minute e dall’aria terribilmente fragile.
Mi accorgo che è molto pallida. No, non chiara, quello lo è sempre! Intendo proprio pallida.
L’aiuto a scendere ma lei si scosta subito dopo, imbronciata. “Sei un pazzo!” sbotta infine.
Io sogghigno. “Sì, me lo dicono tutte.”
Rotea gli occhi e mi rifila uno schiaffo allo stomaco.
Mi porge il casco e con voce un po’ flebile dice “Beh, io… io vado.”
Annuisco. “D’accordo”
Dondola un attimo sui talloni, quindi si volta, apre il cancelletto e…
“Mi dai il tuo numero?”
Gliel’ho chiesto sul serio?
Si ferma e si volta. “Il mio… il mio numero?” faccio spallucce e, dando prova a me stesso della mia infinita capacità di autocontrollo, non arrossisco; e poi io non arrossisco quando chiedo il numero ad una ragazza!
“Sì, il tuo numero” lei arrossisce e, devo ammetterlo, è piuttosto tenera.
Torna indietro e tende la mano. Capisco e le do il mio cellulare, scrive il numero e me lo ridà.
Sorrido. “Bene, adesso puoi andare.”
Anya mi lancia una delle sue occhiate di disapprovazione. “Certo padrone”
Io ghigno. “Vedo che hai capito come funzio… ” Mi rifila un pugno vagamente più doloroso dello schiaffetto di poco prima.
Tranquille, non credo riporterò danni permanenti.
Le faccio un cenno con la testa, a mo’ di saluto. “Ci si vede, biondina”
Lei ricambia. “Già, ci si vede e… Chace?”
Credo sia la prima volta che mi chiama per nome, o comunque la prima volta che mi fa piacere sentirmi chiamare per nome. “Sì?”
È imbarazzata. “Grazie… ”
Accenno un sorriso. “Ringrazia la mia curiosità morbosa.”
Anya scoppia a ridere e si volta, percorrendo il vialetto.
Cerco di mettermi il casco più lentamente possibile, prendendo tempo e osservandola mentre apre la porta di casa e dopo aver lanciato un’occhiata alla moto (e a me, spero), se la chiude alle spalle.
Stranamente non ho voglia di fumare una sigaretta.
Sono nervoso, sono teso, ma non ho voglia di fumarmi una sigaretta.
… Maledetta biondina!
Spazio Autrice:
(wellààà)
---
Oh-oh. ChaceChaceChace…fa attenzione u.u
Come avete potuto leggere, il nostro Tenebroso-Turner si è davvero ammorbidito!
Naturalmente, la dolcezza di Anya non poteva che fare questo effetto ;)
Ma per chi ama il carattere da bel tenebroso che il nostro Chace si ritrova…non preoccupatevi!
Non c’è pericolo che cambi del tutto…magari solo con Anya xD
Questo capitolo l’ho incentrato molto sull’inizio del loro “rapporto”
Era inutile continuare a nascondere a Chace l’identità di Anya.
Anche un cretino avrebbe, perlomeno, intuito che in entrambi i casi di salvataggio, lei l’aveva saputo in anticipo, soprattutto perché Chace aveva assistito ad entrambe le visioni (cioè…al momento in cui le ha avute)!
…per non parlare della Profezia -.-
Cioè, negare ancora sarebbe stato quantomeno inutile, se non ridicolo!!!
Nel prossimo capitolo andremo avanti anche con la storia come ‘intreccio’ della trama xD
Qui ho voluto spiegare un paio di cosette sulla vita di Anya,
ma niente che non abbiate forse già intuito da soli.
Che dire?
Un suggerimento, ecco.
Pensate intensamente alla Profezia.
Ha una interpretazione molto attuale ma…se in realtà non fosse solo la SECONDA volta che due Sibille si incontrano? Se fosse accaduto ALTRE volte?
Pensatepensate…fate funzionare i vostri cervellini ma evitate gli spoiler ‘troppo’ evidenti via recensione xDxD
Vero Emy? La regina delle intuizioni u.u
Scherzi a parte…
Scappo!
Besos♥
P.S.e se vi sembra che Anya abbia preso con molta calma la sua Profezia…beh, aspettate di sapere che cosa accade nel prossimo capitolo xD e troverete una Signorina White davvero nervosa…
Risposte alle recensioni:
Emily Doyle: Ho notato, ho notato xD sperando che i lettori non leggano le recensioni che mi lasci!!! Altrimenti ciaociao ai colpi di scena xDxDxDxD Ok, ci dobbiamo trovare un codice O.o…
Coooomunque…
Beh, si l’incontro è decisamente catastrofico, oppure…oppure l’incontro è avvenuto per sviare una catastrofe?? Oppure perché deve accadere qualcosa? O perché il passato ritorna a bussare alla porta della famiglia White? E di quale passato sto parlando?
La tua curiosità verrà soddisfatta a poco a poco ;D
E ricorda che la soluzione spesso è sotto il nostro naso u.u e non cercare altre risposte, quando hai trovato quella giusta….e le Pan di stelle sono buone anche senza latte **
Che c’entra? E che ne so…
P.S. Si…** Chace…
MorwenBlood: Si, sei un mito ** E la bambina…beh la bambina me la immagino troppo duci!!
Ecco il sesto capitolooooo.
Angel Texas Ranger: Eeeeessì ** piano piano…dopotutto con un dolcino come Anya?
Siiiiiiii! È una catastrofeeeee!!!
E il nostro Chace probabilmente sarebbe d’accordo xD
Ma Anya sarà capace di fargli cambiare idea ;)
Ahah! (questo ‘ahah’ è completamente fuori luogo o.o)
Meiss: Wiii! Grazieee!
Si ** Chace piace anche a me…*Q*…
Sophia? Eeeeh si, Sophia è una bimba particolare u.u (nome greco davvero splendido, hai ragione, l’ho scelto proprio per questo
Entro in casa e vengo quasi travolta da mio papà. “Anya! Per fortuna sei tornata, Sophia è in camera tua, non vuole più uscire da sotto le coperte: ha profetizzato, Anya! Profetizzato! È lei la prossima ed è terrorizzata, vuole parlare solo con te.”
Avete presente la sensazione che si prova quando, dentro la doccia, l’acqua all’inizio è troppo fredda? Brividi, freddo e voglia di scappare?
Ecco come mi sento adesso.
Scappo al piano di sopra e trovo Morgan che tenta di scassinare la porta.
Incapace.
Lo fermo. “Faccio io”
Busso delicatamente e una vocina da dentro urla. “Lasciatemi in pace!”
“Sophia, sono Anya… mi fai entrare?” Aspetto qualche secondo e sento dei passetti avvicinarsi alla porta, la serratura scatta e io abbasso la maniglia.
I passetti nel frattempo tornano veloci alla loro postazione.
Richiudo la porta alle mie spalle e mi avvicino a quel corpicino tremante avvolto dalle coperte. “Sof?” Soprannome inventato sul momento e che probabilmente continuerò ad usare.
La bimba si avvolge ancora più stretta nella coperta, tremante e io mi siedo sul bordo del materasso, passandole una mano tra i capelli. “Va tutto bene piccola”
Improvvisamente salta fuori dalle coperte e mi abbraccia piangendo. “Voglio la mia mamma e il mio papà.”
La stringo forte, continuando ad accarezzarla. “Certo tesoro, stai tranquilla, ti ci portiamo su… ”
“Non ci sono più! Non ci sono più, sono scappata, loro li hanno uccisi! Loro li hanno uccisi perché mia mamma e mio papà hanno cercato di difendermi, mi hanno detto di scappare e io l’ho fatto e… ”
“Sophia… guardami, guardami e calmati, d’accordo?” Sophia alza lo sguardo, osservandomi con quei grandi occhi grigi stracolmi di lacrime. “Te la senti di raccontarmi tutto per bene? Quando vorrai fermarti, ci fermeremo, ok?” La bimba annuisce, si sede a gambe incrociate e io faccio lo stesso.
Sophia, giocherellando con le dita della mia mano, comincia a raccontare. “Quando ho cominciato a vedere le cose i miei genitori si sono preoccupati, volevano portarmi dal dottore, poi però hanno capito che quello che vedevo poi succedeva veramente e hanno cambiato idea… ” Sophia si avvicina e si posiziona tra le mie gambe, io l’abbraccio e poggio il mento sulla sua testa. “… però da qualche settimana i miei erano sempre nervosi e non capivo perché, poi una notte mio papà è venuto in camera mia e mi ha detto di nascondermi nell’armadio e io l’ho fatto, lui è sceso e ho sentito che gridavano al piano di sotto, però poi è finito tutto e mia mamma e mio papà sono risaliti e mi hanno abbracciata… qualche giorno dopo però è successa quella cosa brutta, la mia mamma mi ha fatto uscire dalla porta sul retro e mi ha abbracciata fortissimo, ho sentito la voce di papà che gridava e mi diceva di scappare e io l’ho fatto… sono scappata.” La bimba fa un respiro tremolante. “Il giorno prima ti avevo vista, mi salvavi e mi portavi da te e ho anche sentito la tua voce quando mi dicevi ‘Va tutto bene piccola’... ” I suoi occhi si riempiono nuovamente di lacrime. “Me lo diceva sempre la mia mamma.” Scoppia a piangere e io la stringo ancora più forte sussurrandole all’orecchio che tutto si sarebbe risolto…
…il problema è che non ci credo nemmeno io.
Sono seduto in un bar a bere succo di frutta: ho sempre avuto una grande passione per i succhi di frutta.
Mi rigiro una sigaretta ancora spenta tra le mani, ripensando a quella giornata un po’ paradossale.
Sospiro e faccio per bere un sorso di succo, ma qualcuno si siede di fronte a me. Alzo gli occhi e mi trovo davanti il cuginetto di Anya... e non ha una faccia amichevole. “Stai lontano da lei.”
Inarco un sopracciglio. “Come scusa?”
Non cambia espressione. “Ho detto, stai lontano da lei”
Faccio passare qualche secondo, il tempo di far risuonare quella frase e di rendermi conto che lui sta veramente cercando di darmi ordini. “Anya ti ha per caso detto che non vuole più vedermi?”
“No, ma tu devi starle lontano”
Mi scappa un accenno di risata. “Tu credi che quella biondina sia una stupida, ma è perfettamente in grado di decidere da sola chi avere attorno”
Vedo il suo sguardo rabbuiarsi, più di quanto sia necessario dopo una frase del genere. Mi insospettisco e pongo la domanda che chiunque farebbe al posto mio.
“Non sarai mica innamorato di lei…”
Hubert scoppia a ridere. “Hai visto troppe puntate di Friends: è mia cugina ed è la mia migliore amica, le voglio bene ma non sono mai stato innamorato di lei”
Capisco che è sincero, ma c’è comunque qualcosa che non va. “D’accordo, allora per quale motivo dovrei starle lontano?”
Hubert si alza. “Non deve interessarti… stalle-lontano o te ne pentirai”
Inarco le sopracciglia. “Mi stai minacciando?”
“Esattamente.” e va via.
Resto qualche minuto in silenzio, a sorseggiare il mio succo di frutta... e scoppio a ridere.
Il campanello suona e io accarezzo per l’ultima volta la testa di Sophia.
Finalmente si è addormentata.
La copro ed esco dalla mia camera chiudendo la porta, scendo di sotto e dalla finestra vedo Hubert che aspetta sul portico.
Spalanco la porta e lo abbraccio. “Hub, non puoi neanche immaginare che cosa è successo!” Lo trascino dentro e gli racconto tutto, Profezia in comune compresa.
Quando finisco è passata un’ora.
È mortalmente pallido. “Wow… wow Anya è… è davvero assurdo.”
Io annuisco. “Lo so... poi ho anche profetizzato davanti a Chace e… ”
Un singulto strozzato mi blocca. “Cosa?! Davanti a chi? Perché? Che gli hai detto?”
Arrossisco e confesso “Gli - gli ho detto la verità”
Hubert è sconvolto. “Tu! Tu hai detto la verità a Chace Turner? Anya! Stiamo parlando di Turner! Il donnaiolo della scuola, quello che ti chiama biondina e che ci ha seguiti pur di sapere cosa nascondevi!”
Perplessa lo guardo. “Appunto Hub, è solo Chace Turner, non capisco dove sia il problema”.
Il mio migliore amico tenta di calmarsi prendendo un bel respiro. “Il problema è che… non mi fido, nasconde qualcosa.”
Mi acciglio. “Che cosa dovrebbe nascondere?”
Hub fa una faccia strana, indecisa, quasi combattuta, quindi risponde “Non ti sembra strano che proprio poco prima che Sophia appaia, lui entri nella tua vita e ti convinca a parlargli di te?”
Sento di nuovo freddo. “Che… che vuoi dire?”
Lui sospira. “Ho paura che ti stia prendendo in giro e che magari lui possa avere a che fare con quei tizi che nomina la profezia, i Servi del Fato.”
Qualcosa di imprecisato mi precipita sullo stomaco. “Non può essere lui… lui non può… ” dubbi.
Forti dubbi.
Sento dei passi sulle scale e Sophia entra in salotto. “Anya?”
Le sorrido. “Ehi, piccola, vieni qui”
La bambina corre da me e mi sale sulle ginocchia, poi vede Hub e si acciglia. “E tu chi sei?”
Il mio migliore amico le sorride, amichevole. “Mi chiamo Hubert”
Sophia non cambia espressione. “Non mi piaci”
Scoppio a ridere e Hub mette il broncio. “E come mai non ti piaccio?”
La bimba scuote le spalle e ripete “Non mi piaci”
Il ragazzo si scioglie in un sorriso. “Magari ti piacerò la prossima volta, ora devo scappare, sta per scattare il mio coprifuoco” Si alza e si dirige verso la porta. “Salutami lo zio e Morgan… ciao Sophia!”
La piccola non gli risponde, ma Hubert non si scoraggia, sorride e scappa via.
La sala buia è completamente avvolta nel silenzio.
Una figura ammantata percorre la strada che lo separa dal trono dall’altra parte del salone. Seduto compostamente su di esso c’è un uomo dal volto nascosto da un cappuccio. “Sei riuscito ad incontrarla?”
La voce della figura risponde. “Sì mio signore”
L’uomo sul trono si lascia scappare una risata fredda. “Molto bene e… si fida di te?”
La figura non risponde subito, sembra pensarci, quasi indecisa, quindi parla. “Non ancora, credo che dovrò lavorarmela ancora un po’.”
La risata ritorna ad echeggiare nella sala. “Fai in fretta Servo, il Fato ha intenzione di porre fine alla stirpe delle Sibille.”
La figura ammantata rabbrividisce e trema, al cospetto del Destino.
Spazio Autrice:
(oh-oh o.o…)
---
Ahiahi…mi sa che qui c’è un cattivello infiltrato!
Ho dato abbastanza indizi tesori…alcuni terribilmente evidenti!
Su, fate lavorare i vostri cervellini @.@ lo so che ho complicato le cose ma…
…ma dovevo!!!
Non potevo lasciarle così, semplicisemplici, sarebbe stato terribilmente noioso!!!
Vi lascio alle vostre riflessioni u.u
Besos♥
Risposte alle recensioni:
Emily Doyle: Credo che tu mi stia spiando. No perché altrimenti non riesco a spiegarmi….O.o…..comunque mi consolo pensando che hai azzeccato solo UNA cosa u.u Comunque si, sono davvero carucci ** e spero vivamente che Chace esista veramente… xD pe il bene di tutte le “Anya” del mondo xD
Ecco il nuovo capitolo ; )
P.S. cereali al cioccolato (riso soffiato - Coco Pops) e yogurt bianco *Q*
kyrebo: xDxDxD i tuoi “blablabla” rimarranno nella storia!!!
E non preoccuparti, ‘fantastica’ è una delle mie parole preferite xD
Uao….O.o….ho un ULTRA fan!!! Cioè, non so se mi spiego!!!! ULTRA FAN!
Felice comunque che questo sia il tuo capitolo preferito u.u e Chace…beh, Chace fa il duro con tutti, ma con Anya probabilmente gli riesce difficile xD
Tivibìììì!
MorwenBlood: Bravabrava u.u così si fa!
Beh…questo vuol dire che l’ho reso vivo u.u altrimenti non ti starebbe antipatico!!!
*le fan di Chace si piazzano attorno a te con una mazza in mano mentre io tento in tutti i modi di distrarle con una gigantografia dello stesso*
Ecco il nuovo capitolo xD
Meiss: Iiiiih! Felice che ti piacciaaaa!! Si lo so ** piace anche a me quando succede così!!! Però non preoccuparti, il nostro Chace rimarrà il Tenebroso di sempre u.u ma con Anya un po’ di meno ; b
Angel Texas Ranger: Ai fini della storia ho dovuto creare questi momenti “Sibillosi” xD
Comunque…siiii! Diglielo!!! Cantagliele a Chace!!! È più che è evidente u.u
Ecco il nuovo capitolo xD
REGALINO PER VOI!!!
Dopo una lunga…..estenuante….ARDUA ricerca…!!
…eccoli. Loro! I miei piccoli ** le mie creature!!!!
Specialmente Anya! Impossibile trovare una ragazza che corrispondesse alla sua descrizione @.@
Alla fine ho optato per Emma Watson e l’ho “schiarita” u.u
Non avete idea di quanto ci ho messo °-°…
Fatemi sapere che ve ne pare xD
(Sono consapevole che “Anya” faccia un po’ impressione, ma è solo il primo impatto u.u… guardatela meglio xDxDxD….non è come la immagino io ma si avvicina! Specialmente per i capelli…consiglio: per apprezzarla di più, ignorate lo sfondo u.u)
Definire
‘disumano’ un urlo del genere, è dire poco…davvero
poco.
Mi precipito
al piano di sotto dopo l’urlo bestiale di mio padre, con il fiatone e il volto
arrossato “papà! Che è successo? State bene? Perché hai…?”
mi interrompo quando noto l’espressione sul suo viso.
Non è
preoccupato.
Non è
impaurito.
Non è
angosciato.
È furioso.
“papà?”
Morgan è appoggiato allo stipite della porta e sta ridacchiando “papà che
succede?” mio papà prende un respiro profondo e punta un dito fuori dalla
finestra “chi – è – quello?” seguo la direzione del suo dito e impallidisco.
Arrossisco subito dopo.
Chace è fuori dal
nostro giardino, appoggiato alla sua moto con il casco sotto il braccio e la
solita aria di sufficienza.
Guardo mio
padre “non…non è come pensi, lui non è…cioè, io e lui non stiamo…èsolo…è un mio compagno di scuola, ma niente di più, non è…” mi interrompe “non voglio saperlo” Morgan si inserisce
nella conversazione “la brava bambina e il cattivo ragazzo! Un classico!” mio
papà gli tira uno scappellotto, ottenendo il solo risultato di farlo ridere
ancora di più.
Io sono così
rossa che ho quasi paura che da fuori la finestra si possa vedere “che…che ti ha detto?” mio papà incrocia le braccia e recita
“-Buongiorno, sono Chace un amico di Anya, può farla scendere per favore?-” quantomeno era stato
educato.
Cerco di
buttarla sullo scherzo “beh, con il tuo urlo non potevo certo rimanere su!”
ovviamente papà non ride.
Batte il
piede per terra e infine fa il gesto. Quel gesto.
Il gesto che
mio fratello Morgan si è sorbito sin dalla sua prima uscita con la sua prima
ragazza.
E cioè molti
anni fa.
Per qualche
motivo alle ragazze piace.
Non
chiedetemi perché.
Papà punta
l’indice e il medio della mano destra verso i suoi occhi e infine li indirizza
verso di me “vi tengo d’occhio” Morgan ormai si sta rotolando a terra dalle
risate e io comincio a desiderare di essere figlia unica “certo papà, te l’ho
già detto è solo un amico…” mi interrompe “è
maggiorenne?” arrossisco “non ancora” stringe gli occhi “minorenne che guida
una moto…brutta miscela” il mio rossore ha raggiunto
livelli che non credevo sarei mai riuscita a raggiungere neanche dopo
un’esposizione continua ai raggi solari.
Morgan
continua a ridere, tossisce e indica fuori dalla finestra “sbaglio o sta
fumando?” mio papà si gira così velocemente che il suo volto, già distorto
dalla rabbia, si contrae in una smorfia di dolore. Mi porto una mano davanti
agli occhi.
Ancora mi
chiedo per quale motivo Chace abbia pensato che io
volessi un passaggio per la scuola.
Afferro lo
zaino e schiocco un bacio sulla guancia di mio papà, che ancora boccheggia,
sconvolto “io vado, altrimenti faccio tardi, buona giornata!” Morgan scoppia a
ridere “si, non preoccuparti, papà lo rianimo io” scappo fuori e mi chiudo la
porta alle spalle, percorro il vialetto e mi fermo di fronte Tenebroso-Turner “si può sapere che ci fai qui? Mio papà
stava per avere un infarto!” un ghigno attraversa il volto di Chace per qualche secondo, quindi risponde “in un impeto di
altruismo ho pensato che ti avrebbe fatto piacere un passaggio fino a scuola”
sbuffo.
Certo.
Altruismo, come no.
Per qualche
motivo sorrido.
È un idiota.
Però
sorrido.
“in un
impeto di altruismo ho pensato che ti avrebbe fatto piacere un passaggio fino a
scuola” lei sbuffa e poi sorride. Quella cosa alla bocca dello stomaco che il
giorno prima si era creata, si fa risentire, ancora più forte e io faccio finta
di non aver mai pensato di voler andare a prenderla perché ieri la sensazione
delle sue braccia intorno allo stomaco mi è piaciuta da matti.
Le porgo il
casco “anche questa volta strillerai? O saprai mantenere un certo controllo,
biondina?” arrossisce e afferra il casco con un gesto brusco “spiritoso” lo
indossa e sale dietro di me.
Ed eccole di
nuovo, le sue braccia candide strette attorno a me.
Il ritmo
cardiaco accelera, ma lei sembra non accorgersene “tieniti” e parto.
La sento
irrigidirsi e stringersi ancora più forte a me. So che sta trattenendo uno
strillo.
“devi per
forza andare così veloce?” sogghigno “no”
“e allora
perché lo fai?!”
“perché mi piace”
La sento
sbuffare sonoramente persino oltre il rombo del motore.
Mi lascio
scappare una risata e rallento. Lei allenta la presa per qualche secondo.
Non va bene.
Accelero.
Mi stringe.
Adesso va bene.
È caldo.
Immaginavo
fosse freddo e invece…
…è caldo.
Mi stringo
un po’ di più a lui mentre accelera per l’ennesima volta e il calore della sua
schiena si propaga nel mio corpo.
Stiamo per
arrivare, percepisco la decelerazione della moto e con gli occhi serrati
riprendo a respirare nel momento in cui questa si ferma.
Riapro gli
occhi e Chace si toglie il casco, io faccio lo stesso
e glielo passo. Sogghigna ancora.
Lo guardo
male “grazie per il passaggio” scendo con un saltello imbarazzante e lui mi guarda,
sempre con quel sorriso sghembo che lo contraddistingue “Anya!”
mi volto e vedo Hubert venirmi incontro. Oddio.
Hubert!
Arrossisco
“oh cavolo! Hub, scusami! Mi sono completamente
dimenticata!” lui annuisce “me ne sono accorto” il suo sguardo si sposta su Chace.
Tenebroso-Turner gli rivolge un cenno di saluto. Hub non
ricambia.
Io roteo gli
occhi “Hub…” vedo che fa qualche passo avanti, si
ferma accanto a me e dice “so che sai tutta la storia” si ferma e riprende
qualche secondo dopo “sappi solo che se ti fai scappare qualcosa, ti vengo a
cercare e ti faccio fuori” so che non lo farebbe davvero, ma sembra mortalmente
serio mentre lo dice.
Chace inarca un
sopracciglio. Il sorriso sghembo è sparito “senti cuginetto…”
Hub si irrigidisce “…credo
sia il caso di mettere in chiaro alcune cose” con estrema calma posa il casco
al suo posto attacca la moto con la catena e infine si mette le mani in tasca,
con fare flemmatico, quindi parla “tu non mi piaci” bene, bell’inizio “e io non
piaccio a te, è piuttosto evidente…ma per qualche
motivo la biondina non mi sta sulle scatole e se tu credi che io smetterò di
parlarle solo perché tu vuoi fare il protettore o perché hai un insano modo di
dimostrarle il tuo affetto…” fa qualche passo
indietro “…non me ne fotte un cazzo” che eleganza.
Però è
teatrale, niente da dire.
Hub non
risponde e continua a guardarlo malissimo. Chace
sposta il suo sguardo su di me e io arrossisco “ci si vede in giro, biondina”
si volta e si incammina verso l’entrata.
Quando lo
vedo sparire oltre il portone mi volto verso Hubert
“perché sei così ostile?” il mio migliore amico allarga le braccia “non sono
ostile, sono guardingo, d’accordo? Cerco
di proteggerti” visione.
Due figure nere con mantello e
cappuccio.
La prima seduta su un trono, la
seconda inginocchiata di fronte ad essa.
Una voce profonda dice:
‘Nessuno può sfuggire al Fato.
Ogni Dio, ogni Dea, ogni creatura, china il capo di fronte al Destino…la Stirpe delle Sibille finirà‘
La figura inginocchiata si porta
le mani al cappuccio e fa per toglierselo…
“Anya! Anyasvegliati…”
Hubert mi tiene per le spalle con fermezza e mi
scuote leggermente. Riapro gli occhi di scatto e il mio migliore amico mi
guarda, preoccupato come sempre “che hai visto?” sono terrorizzata “la Stirpe
delle Sibille” lo vedo impallidire “cosa? Che stirpe?” mi porto una mano ai
capelli “Fato vuole porre fine alla Stirpe delle Sibille…i
suoi Servi sono sulle tracce della Sibilla, solo che…”
mi interrompo “…anche se uccidessero me, Sophia prenderebbe il mio posto, quindi non risolverebbero
niente” mi acciglio “non capisco…” Hubert non parla.
Lo guardo
“che ne pensi?” lo vedo scuotere le spalle e portarsi le mani alla nuca “non lo
so...non lo so! La Sibilla sei tu” roteo gli occhi “non me ne ero ancora
accorta, grazie per aver risolto il mistero che mi assilla da quasi diciassette
anni” Hubert scoppia a ridere “di niente” mi circonda
le spalle con un braccio e mi guida verso la scuola.
Cerco di
pensare ad altro ma le immagini della visione e soprattutto le parole che
quella voce ha detto, continuano a tornarmi in mente.
Nessuno può sfuggire al Fato.
La Stirpe delle Sibille finirà.
Spazio Autrice:
(*ç* Chaaace)
---
QuiChace comincia a cedere seriamente u.u
Anya…behAnya invece inizia a farci
qualche pensierino xD
Sentite gioVINI per ora ho dei problemi nel PC fisso…
…si, vi chiederete ‘e che c’entra? Non usi il portatile?’
e io vi risponderei ‘si,
avete ragione’ ma il problema è che
la connessione del mio
portatile è la stessa del pc fisso e spero quindi
che mio papà non debba
staccarla, altrimenti sarò nella meeeeeee…rendaxD
Ve lo dico adesso per
evitare di dover chiedere perdono nel caso non riuscissi
a pubblicare nel giorno
promesso xD
Besos♥
Risposte alle
recensioni:
Khristh: Grazie
per i complimenti ** sono sempre molto graditi…
Si me l’hanno detto, la mia paura è di non saperla
sfruttare bene = ) spero di non deludere nessuno…
Per
quanto riguarda la Watson…beh, guarda, non la odio ma…neanche io sono soddisfatta di questa “Anya” ma purtroppo non ho trovato altro Q_Q
Ho cercato come una forsennata! Ho provato a
modificare DaniellePanabaker
ma sembrava un cadavere, una sorta di strana versione di una vecchia O.o…
ComplimentiComplimentiu.u potrebbe essere…
E Chace…beh, Chace è stronzo, ma non sempre ‘stronzo’ vuol dire ‘cattivo’
;D
E Sophia ** piccolina…mi
sono affezionata a questa bimba…
Sto cercando di non farla soffrire più di tanto,
altrimenti iniziano i sensi di colpa xDxDxD
Emily Doyle: Hai fatto Bingo ;)…d’accordo, non te lo dirò u.u
manterrò il segreto xD
Ecco
l’ottavo capitolo!
P.S.
ma vero! Ieri ho mangiato yogurt con bastoncini al cioccolato e subito dopo un
pasticcino u.u (e delle patatine al formaggio, ma non
dirlo a mia madre!)
MorwenBlood:Siiiii tu li
hai visti in anteprimaaaa
xDxDxDxD ecco il nuovo
capitolo..u.u
Meiss: Ovvio che compaiono i super cattivi u.u dovevano prima o poi fare la loro teatrale apparizione u.uEeeee già! Neanche a me ha
mai fatto simpatia *sguardosospettoso*
SiiiChace
e Anya sono davvero carini **
…neanche a me fa impazzire la
Watson ma dakota e la bambina di terabithia
non assomigliavano alla mia idea di AnyaxDxDxD…neanche la Watson ci
assomiglia tanto ma più di tutte quelle che ho trovato xDquantomeno…Chace, lo so
magari più tenebroso xD ma alla fine va bene u.u è gnocco almeno xD
Ecco il capitolo!
Prossimo
aggiornamento giorno 31 Ottobre (per Halloweeen)
Probabilmente sono i banchi di scuola che mi fanno questo effetto: devo fare di nuovo pipì.
Grazie al cielo mancano solo due minuti alla ricreazione, quindi attendo che suoni la campanella e poi, dopo aver afferrato le mie cose, mi precipito in bagno.
Appena esco mi blocco.
E rido.
Esco dal bagno e mi blocco.
Rido.
E lei ride.
“Fantastico… adesso ti accascerai piangendo e gridando?”
Sl suo sorriso non si affievolisce, segno che non se l’è presa. Sa che sto scherzando.
“Può darsi” risponde lei, sempre sorridendo. Sono imbarazzato.
Ovviamente non si nota, ma sono imbarazzato! Io!
Io che mi sono fatto più ragazze di quanto riuscirei a contarne su dita di mani e piedi… sono imbarazzato!
Per smontare la tensione mi appoggio al muro e chiedo con leggerezza, “Ti va di andare fuori a prendere una boccata d’aria?” Lei tituba, non sembra molto entusiasta, ma alla fine accetta.
Sento una sorta di sostanza acida farsi strada nel mio stomaco.
Perché non è entusiasta?
Appena si è messo a ridere e ha fatto quella battuta mi sono sentita felice.
L’ho trovato carino…
Ma subito dopo ho pensato all’avvertimento di Hubert.
Fino a qualche settimana fa io e lui eravamo due mondi opposti, poi inspiegabilmente, pochi giorni prima dell’arrivo di Sophia, lui comincia a interessarmi a me, a girarmi intorno e alla fine riesce a scucirmi il mio segreto. Senza neanche troppe difficoltà tra l’altro.
Adesso sono tesa.
Ci sediamo in una delle tante panchine che si trovano nell’area verde davanti la mensa, mentre altri studenti gironzolano mangiando strani alimenti non ben identificati.
Lo sento prendere un bel respiro, mi volto e incontro il suo sguardo.
Non è minaccioso. “Come va?” mi chiede.
“È andata meglio… ” è vero. Andava meglio prima.
Chace si guarda le scarpe, senza imbarazzo ma con un’aria pensierosa. “Che hai?” continua lui
“Che ho?”
Tenebroso-Turner scuote le spalle. “Sembri… sulle tue” Inarco un sopracciglio e lui sorride, spiegandosi meglio. “Cioè, più del solito… sei un po’ fredda, sembra quasi che tu non voglia darmi troppa confidenza.”
Arrossisco. “Non è vero” forse un pochino.
“Ah sì?” Si sporge verso di me e il mio colorito si intensifica.
“Sì! È tutto a posto, davvero… ” I suoi occhi trovano i miei, dopo una lunga lotta a ‘chi segue la mosca più a lungo’ e io cedo. “Ho avuto una visione stamattina.”
Lo vedo trasalire. Si guarda intorno, nervosamente, quindi abbassa la voce. “Racconta”
Non lo faccio.
Lo guardo ancora per qualche secondo, quindi distolgo lo sguardo.
Perché non mi risponde?
Perché non mi guarda?
“Anya?” Finalmente si decide e i suoi occhi chiari si posano su di me, sempre con una certa reticenza. “Che c’è?” chiedo, con un tono deciso ma non aggressivo. È nervosa, si sta addirittura torcendo le mani.
Apre bocca, la richiude e poi la riapre. “Perché adesso?” chiede infine.
Rimango perplesso, pur mantenendo sempre la mia espressione neutra. “Perché cosa?” Lei si sistema a gambe incrociate.
È bella. I suoi colori chiari potrebbero trarre in inganno, facendola sembrare un po’ scolorita, ma in realtà è bella, anche se a modo suo. Mi riscuoto visto che lei mi sta per rispondere.
“Chace, voglio che tu sia sincero, non posso permettermi di rischiare.” Ok, di che sta parlando? Mentre la contemplavo quanto mi sono perso? “Devo proteggere Sophia, la mia famiglia e me stessa.” Cosa? Ma che c’entrano loro adesso? “Biondina, si può sapere di che stai parlando?”
“Sei un Servo del Fato?” silenzio.
Sono allibito.
Allibito e ferito.
Più ferito che allibito.
“Co-come?” Stavolta devo avere una faccia sconvolta.
“Rispondimi.”
Adesso subentra la rabbia. “Servo del Fato? Servo del Fato?! Cazzo Anya, ma come ti è venuto in mente?”
Arrossisce con aria colpevole. “Hubert mi ha fatto notare che tu sei comparso poco prima dell’arrivo di Sophia…” Ho smesso di ascoltare dopo ‘Hubert’.
Lo odio quello.
“Hubert? Oh bene! Dai ascolto al tuo ‘Hubert’! Io sono il Servo del Fato, il Cattivone, il malefico emissario del Dio Nonsochi che vuole tagliare a pezzettini la bimba Veggente! Certo, è il mio obbiettivo nella vita, non vedo l’ora di far fuori anche te!” Mi alzo, furibondo e lei sembra finalmente dispiaciuta.
Mi da soddisfazione. Se lo merita!
Non si fida! Mi crede un traditore, un assassino!
Mi infilo, camminando a grandi passi, nel primo corridoio deserto che trovo e mi appoggio agli armadietti. Sento i suoi passi veloci che si avvicinano e infine la vedo, che svolta l’angolo timidamente.
Si avvicina e si ferma di fronte a me. “Mi dispiace”
La guardo, incazzato. “Bene, ti dispiace, adesso lasciami in pace”
Non se ne va. Devo trattarla anche peggio?
Se incrocio i suoi occhi è la fine…
Si avvicina ancora. “Mi dispiace… dovevo chiedertelo, è mio dovere, devo proteggere Sophia.” Alzo gli occhi di scatto e – appunto – incrocio i suoi. Diamine.
Me ne frego e continuo a parlare. “Proteggerla? Proteggerla da chi? Da me? Ma davvero quel damerino ti ha messo in testa questa idea assurda? Io un Servo del Fato! Non sapevo neanche cosa volesse dire ‘fato’ fino a qualche giorno fa e tu mi vieni a dire che potrei essere un suo Servo! E poi, scusa, ma ho l’aria da assassino di bimbe innocenti e giovani bionde? Sarò tenebroso quanto vuoi, ma non fino a questo punto! Non sono uno psicopatico solo perché mi sono fatto una trentina di ragazze per puro divertimento e fumo una sigaretta ogni tanto, non sono uno stupratore, erano tutte consenzienti quelle là! Sì è vero, non ricordo quasi nessuno dei loro nomi, ma questi sono dettagli e figuriamoci se ho mai fatto fuori qualcuno! Qualche scarafaggio, zanzara o mosca seccante e sicuramente avrò fatto a botte con qualcuno, ma se ho la faccia da assassino a sangue freddo dimmelo, che la cam… ” Si alza sulle punte e mi lascia un bacio timido sulle labbra. Breve, dolce e casto.
Uno di quei baci che non ho mai ricevuto, ecco.
Il mio stomaco si mette a giocare a Briscola con le mie corde vocali e il mio cuore salta la corda con il mio intestino.
La sua mano piccola e tiepida è sul mio petto e spero con tutto il cuore che non faccia caso al ritmo cardiaco impostato su ‘Massima velocità’.
Si allontana, rossa in viso, mi guarda per qualche secondo e scappa via.
Io rimango immobile, non la rincorro, non la fermo, non le grido dietro, non la bacio a mia volta, come invece avrei voglia di fare.
Sto fermo.
Perché?
Perché le gambe non mi reggerebbero.
…smettetela di ridere, d’accordo?
E guai se sento un altro ‘sentimentale’ arrivarmi alle orecchie!
Perché l’ho fatto?
Perché?!
Sono una stupida!
Che cosa mi aspetto adesso? Che lui abbandoni la sua vita da donnaiolo libertino e mi venga a dire che ha perso la testa per me?
Lui è abituato a ragazze più… intraprendenti.
Che poi, comunque, quante di queste ragazze hanno scambiato più di qualche parola con lui?
Magari non sembra, ma è un tipo a posto… e quelle lì, le ragazze che lui si è fatto senza neanche ricordarsi i loro nomi, lo hanno baciato.
E lui le ha baciate! (non – sono – gelosa)
Come invece non ha fatto con me…
Vabè, non c’è da stupirsi, io non sono proprio il suo tipo.
Non sarei stata in grado di coinvolgerlo in uno di quei ‘BaciMozzafiato’ di cui parlano tanto nei libri e nei film e neanche di ammaliarlo con il mio lato da ‘FemmeFatale’…
… anche perché non ce l'ho un lato da ‘FemmeFatale’...
O spigolo;
O vertice;
Area di base.
Niente.
L’arte della seduzione non mi è mai stata insegnata.
Mi sento un groppo in gola.
Lui è rimasto fermo e zitto, con l’aria sconvolta, come se lo avessi picchiato selvaggiamente con una padella antiaderente e io ovviamente sono scappata. Che altro dovevo fare? Restare lì a farmi prendere in giro e ad umiliarmi ulteriormente?
Che poi ancora non ho capito perché l’ho fatto!
Cioè, non c’è un motivo preciso… no?
Solo perché l’ho baciato (parola grossa), non vuol dire necessariamente che io provi un... ‘qualunquecosa’ per Chace.
Giusto?
E poi ha i suoi difetti! Non siamo fatti per stare insieme, siamo troppo diversi, lui è il tipico ragazzo cattivo (o quasi) e io sono la tipica brava ragazza (o quasi).
Questo bacetto, rimarrà in sospeso fra loro per un po’ di tempo u.u
…e nel frattempo che succederà?
E se Chace non è un Servo del Fato… beh, inutile parlare, giusto?
Dare altri indizi sarebbe quasi ‘superfluo’.
Buon Halloween a tutti miei cari….MUAHAHAHAHAH!
MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!
Besos♥
Risposte alle recensioni:
Emily Doyle: Siiiii in effetti me l’ero chiesto anche io xD però poi mi è uscito di mente…
Chace, Kevin Zegers, beh, lo so che è uno gnocco u.u xDxDxD
Sophia (Sof), è Elle Fanning da piccola **
Anya…lo soooooo! Anche io la immaginavo più piccola Q_Q ma era l’attrice che, modificata, si avvicinava di più alla mia idea di ANya, quantomeno per i capelli e gli occhi (che, comunque, immaginavo più grandi)…lo so - lo so, non è perfetta come Anya…
Morgan xDxDxD wow…ti ispira ‘sesso’ xDxDxD espressione fantastica! xD
Padre di Anya *ç* siiiii lo ssssso! Famiglia splendida xDxDxD
Hubert…beh, quello originale, con gli occhi blu e la pelle più chiara era spettacolare xDxDxD ho dovuto modificarlo per renderlo meno…angelico, ecco xD
Beh, in questo capitolo puoi vedere che non è solo Anya ad attiare Chace, ma anche la nostra Sibilla non è sorda ai richiami del cuore!!! **(questa frase era pessima…….)
Siiii! Io al suo posto probabilmente non sarei stata in grado di mantenere uno stato emotivo relativamente pacato xD traduzione, sarei svenuta.
Bellissima la scena con tuo papà xDxDxDxDxDxD
Ecco il nuoco capitolo u.u non fartelo scappare sai??? Mi offendo u.u (ovviamente scherzo, relax xD)
P.S: ieri ho mangiato patatine fritte, gamberi fritti con salsa barbecue e gelato alla panna ricoperto di cioccolato e granella di biscotto *ç* McDonaldwswsws ovviamente…
MorwenBlood: Ok, chiaro il concetto, non c’è bisogno di ribadirlo ulteriormente xDxDxD magari prima o poi scoprirai perché ti fa così antipatia xDxDxD…non l’ho neanche fatto esageratamente stronzo come pensavo! È un…semi-stronzo xD Ma fa nada…
Angel Texas Ranger: xDxD beh…come vedi Anya è un po’ più svelta…ha aperto gli occhi, come hai detto tu xDxDxDxD
Per ora la connessione…va.
Ecco il nuovo capitoloo xD
AlixisSJ: magggrazie! **
ElenaHeart: Grazie-grazie-grazie! ** Non hai idea di quanto mi fa felice sapere che a qualcuno piaccia così tanto la mia storia!!!!
Siii lo so! Non convinceva neanche me, sin da quando l’ho inserito all’inizio *sguardo sospettoso* e figurati che a quei tempi non sapevo neanche che ruolo avrebbe avuto xDxDxD
Chace…beh, Chace è Chace *ç*
xDxD Beh, allora ho raggiunto il mio intento! Sophia doveva essere inquietante xDxD però stai tranquilla, non è posseduta!
Sono felicissima di aver guadagnato una nuova lettrice ** e ancora più felice che questa lettrice recensisca ogni capitolo!!!! Tranquilla, il giorno della pubblicazione del capitolo successivo lo scriverò alla fine u.u come ho fatto con il precedente e come vedi ho mantenuto l’impegno ; ) il giorno di Halloween eccomi qui a pubblicare il capitolo!
Mi ha
baciato e non ho neanche tentato di trattenerla!
Cioè, il
bacio è stato fantastico, completamente diverso da quelli finalizzati ad
occupare il tempo che ci vuole ad arrivare dalla porta al letto.
È stato un
bacio senza secondi fini.
Un Bacio.
La odio.
Perché?
Perché non
sarò più in grado di accontentarmi dei baci vuoti di tutte le altre.
Vorrò altro.
Vorrò Quel Bacio.
Vorrò Lei.
Frustrato
richiudo l’armadietto con più forza di quanto sia necessario e mi volto.
E lei è lì,
che esce dalla classe di storia, quasi invisibile agli occhi di tutti gli
altri, che non si prendono la pena di fermarsi e vederla.
Mi scopre a
fissarla e abbassa gli occhi arrossendo, quindi si infila tra la folla,
tentando di mescolarsi e di sparire ma io continuo a vedere la testolina bionda
che si muove rapidamente da un punto ad un altro e faccio per seguirla, ma una
mano mi afferra per la spalla e mi sbatte con forza contro l’armadietto.
Incontro gli
occhi verdi e furiosi di Hubert “devi
lasciarla stare!” tono di voce troppo alto, sguardo minaccioso e…mi sta
toccando.
“mi hai
capito? Devi lasciarla stare!”
Mi sta
toccando.
“stalle
lontano! Lei non ha bisogno di te!”
Mi sta toccando.
“Lasciala in pace!”
Lo allontano
con uno spintone deciso “mettimi un’altra volta le mani addosso e ti pesto” lui
continua a guardarmi, rabbioso, mentre intorno a noi alcune persone si fermano,
attratti dallo spettacolino.
Hubert si
riavvicina “non se ti pesto prima io” e mi tira un pugno nello stomaco.
Bene.
Reagisco più
velocemente di quanto lui aveva immaginato e lo colpisco con un pugno sul naso.
Alla fine la
situazione degenera.
Finiamo
abbarbicati, fra pugni, calci e spintoni, fino a quando…
“SMETTETELA SUBITO!”
Quella voce
ci ferma.
Anya ci sta
guardando.
Ed è delusa
“ma che cosa vi è preso?” io mi alzo e con un cenno della testa indico Hubert
“ha cominciato il tuo amato cuginetto” lei lo guarda “è vero?” lasciandomi
scioccato, lo stronzo scuote la testa, con un’espressione di pura innocenza
“non è assolutamente vero, ha cominciato lui, mi ha dato un pugno sul naso” mi
volto di scatto verso di lui, con un ringhio “che cosa? Razza di stronzo
bugiardo!” Anya mi ferma “Chace, hai cominciato tu?” sono scioccato.
Prima mi bacia
e poi neanche mi crede?
Bene.
Il mio
sguardo e il mio viso non dicono nulla.
La mia voce
però, ne sono consapevole, è veleno “son un traditore, un assassino e adesso
anche un bugiardo? Sai che ti dico biondina?” afferro lo zaino che avevo
buttato per terra “vaffanculo…a te e al tuo cuginetto stronzo” spintono Hubert
con una spalla e fendo la folla, fino a raggiungere il portone.
Non mi
volto.
Mi sento in
colpa.
Però conosco
Hubert da una vita e non ha mai iniziato una rissa!
Come posso
non credergli?
…però perché
sono praticamente certa di aver sbagliato?
Hubert si
sta tamponando il sangue che gli esce dal naso con del cotone idrofilo e nel
frattempo mi parla “è un cretino, è una fortuna che finalmente si sia deciso a
lasciarti in pace” non rispondo “si, una fortuna…” non sente la malinconia
nella mia voce e continua a parlare. Siamo seduti nel giardino di casa mia e
per la prima volta in tutta la mia vita, vorrei solo che Hubert se ne tornasse
a casa sua “insomma è un donnaiolo abituato a mentire e tra l’altro c’è ancora
il sospetto che sia un Servo del fato…hai visto come mi ha picchiato? Poteva
benissimo picchiare anche te!”
“Io vado”
Hubert alza lo sguardo e finalmente nota che c’è qualcosa che non va “oh…ho
detto qualcosa di male?” scuoto la testa. Bugiarda.
“no, va
tutto bene, sono solo un po’ stanca, voglio dormire…e poi avevo promesso a
Sophia che alle cinque l’avrei portata al parco giochi” Hubert sembra
rianimarsi improvvisamente “oh, d’accordo! Divertitevi allora” scatta in piedi,
mi scompiglia i capelli e scappa via.
Il mio
migliore amico è proprio strano.
Mi volto ed
entro in casa.
Ovviamente
sono di nuovo al parco.
Come ho già
detto, mi tranquillizza.
Però sto
fumando.
Non fumavo
da un bel po’…
È la prima
volta da circa una settimana che sento il bisogno di fumarmi una sigaretta.
E di farmi una.
Una
qualunque.
Non me ne
frega nulla.
Mi guardo
intorno, ma vedo solo ragazzine adoranti, bambini schiamazzanti e vecchietti.
Naturalmente
non ho intenzione di provarci con nessuno di loro, le ragazzine starnazzanti le
evito come la peste, non sono un pedofilo
e i vecchietti …
…beh, cazzo!
Non sono così disperato!
E non lo
faccio per ripicca, d’accordo?
Io non
faccio niente per ripicca!
Io faccio
quello che mi pare, quella biondina non influenzerà la mia vita neanche per un
altro minuto!
…
Il mio
stomaco si contrae quando la vedo arrivare mano nella mano con la bambina,
Sophia.
La piccola
ride, contenta, Anya invece non appare molto allegra.
Sembra
pensierosa.
Mi siedo
sull’altalena che un marmocchio ha appena lasciato libera e dondolo lentamente,
spingendomi con i talloni.
Indossa dei
jeans, una camicetta bianca che porta infilata morbidamente nei pantaloni, un
papillon rosso e un copri spalle a maniche corte a palloncino di colore
nero,con scarpe rosse.
Sembra una
scolaretta di un telefilm, jeans a parte.
La sigaretta
si sta consumando tra le mie dita, dopo aver fatto solo un paio di tiri.
Non mi vede.
Sono ancora
nascosto dall’ombra dell’albero e non ho alcuna intenzione di farmi vedere.
Resterò qui
per una decina di minuti e poi me ne andrò, facendomi vedere da lei.
Se verrà da
me a scusarsi dimenticherò tutto e non porterò rancore.
Se mi vedrà
e non farà nulla, taglierò i ponti con lei.
Definitivamente.
Io non sono
tipo da andare dietro a nessuna.
Neanche se
un suo bacio riesce a farmi tremare.
Sophia sta
scivolando da più di un quarto d’ora.
Ho visto
Chace, ma lui non mi ha guardata.
È passato
senza degnarmi di un’occhiata.
Mi ha fatto
male.
Sento
qualcosa, una sorta di peso alla bocca dello stomaco che non riesco a spiegare.
Dovrei
chiedergli scusa, ma questo vorrebbe dire ammettere che Hubert ha mentito.
…e io non so
a chi credere.
“è sola con
la bambina, mio signore” Fato alza il braccio “vai, Servo e porta a termine il
tuo compito” la figura trema al suo cospetto, si volta e si incammina verso
l’uscita della Sala del Destino.
“Anya!” mi
volto e vedo Hubert venirmi incontro.
Mi sta
sorridendo, ma io non riesco ad essere felice.
Se Chace non
mi ha mentito, deve avermi mentito lui, il problema sta nel capire chi dei due
dice la verità.
“ciao”
accenno un sorriso, mentre lui agita una mano in direzione di Sophia.
La piccola
non gli risponde, lo guarda e continua a giocare.
Non gli è
molto simpatico.
“ancora non
gli piaccio?” mi chiede lui, divertito e io annuisco “già, a quanto pare non
hai fatto colpo…” poi aggiungo a tradimento “…però è pazza di Chace” lo sento
irrigidirsi “adora la sua moto” si gratta la nuca con una mano “si…beh, se lo
conoscesse non credo che lo adorerebbe così tanto” Sophia scende dallo scivolo
e si piazza di fronte a me “posso comprare un gelato al chiosco?” faccio per
aprir bocca ma Hub scatta in piedi “ti accompagno io” si volta verso di me e ammicca
“magari se le offro un gelato le divento più simpatico” l’espressione di Sof
non cambia.
Imperturbabile.
Sospiro
“d’accordo…” li guardo mentre si dirigono verso il chiosco dei gelati e io
aspetto seduta sulla panca.
“ma guarda
chi si vede…la biondina” mi volto di scatto e per una frazione di secondo
sorrido “ehi…” lui mi guarda con i suoi occhi neri. Non castani. Neri.
Non sta
sorridendo, non ha alcuna espressione, come oggi a scuola “dov’è la piccola,
volevo salutarla…l’ultima volta che l’ho vista si stava sbracciando dalla
finestra di casa tua” mi alzo e rispondo “è al chiosco dei gelati” mi volto e…
…non c’è.
Il chiosco è
deserto.
Impallidisco
“era al chiosco, con Hubert” ci dirigiamo di corsa verso i tavolini e chiedo al
gelataio “scusi, ha visto una bambina bionda, con gli occhi grigi insieme ad un
ragazzo con gli occhi verdi?” lui ci pensa su e poi annuisce “si, sono andati
da quella parte” e indica gli alberi.
Perché
Hubert ha portato Sophia in mezzo agli alberi?
Chace mi
mette una mano sulla spalla “andiamo” e ci mettiamo a correre.
Ci
inoltriamo fra gli alberi fino a quando non sentiamo piangere.
Il pianto di
una bambina.
Corro, sento
i piedi di Chace battere ritmicamente dietro di me. Sono più veloce di lui.
Corro e il
sangue sta lentamente salendo al cervello.
Corro e il
cuore si rompe in mille pezzi…
…Hubert è in
ginocchio davanti a Sophia che è immobilizzata tramite nonsocosa ad un tronco d’albero e lui tiene in mano una lama.
Appena ci
sente arrivare si volta di scatto. Mi vede.
I suoi occhi
si riempiono di due sentimenti. Vergogna e dispiacere.
Ma non
rimpianto.
Continua a
guardarmi, malinconico “mi dispiace…” e prende la rincorsa con la lama, mentre
Sophia piange più forte.
Non mi sono
accorta che Chace è scomparso.
Riappare silenziosamente
accanto a Hub e gli tira un calcio alla tempia. La lama disegna un arco
nell’aria e si pianta per terra, il Servo del Fato (perché di questo si tratta)
rimane a terra, privo di sensi.
Sophia si
accascia a terra, Chace la prende in braccio e corre verso di me “andiamo, corri!” corriamo.
Corro,
sentendo la presa ferra della mano di Chace sul mio polso.
Corro,
sentendo i versi di Hub che si risveglia.
Corro, con
il cuore che ormai, è solo un ammasso di vetri infranti.
…
Come ha
potuto farmi questo?
Spazio Autrice:
(ç.ç povera Sof…e povera Anya)
---
Sono crudele, lo so…
Ma dovevo!
Quantomeno finalmente Hubert è stato smascherato e Anya
non dubiterà più di Chace.
Che cosa accadrà adesso?
Anya riuscirà a superare tutto questo?
Si, forse si…………magari grazie a Tenebroso(tenerone)-Chace!
(Ehi! Tenerone a chi? – ndChace / A te! Zitto signor “mi tremando le gambe per un bacetto”
– ndMe)
Oh Muffin…che dire cari!
Non vi resta che leggere il prossimo capitolo!
E state tranquilli, non è l’ultimo xD e neanche il
penultimo!
Ne avrò ancora per un po’ xD
(Noooooooo! – ndTutti)
Besos♥
Risposte alle recensioni:
Emily Doyle: Grazie per il “Buon Halloweeen!”
Ovvio che non te l’aspettavi
u.u non me l’aspettavo nemmeno io xDxDxDxD
L’ho deciso sul momento!!!
Beh, Chace non ha ricambiato
pechè:
1 – non se l’aspettava
2 – Beh, un bacio del genere
non l’ha mai ricevuto, è sempre stato abituato a…altro xD
3 – Come ho già scritto “le sue
gambe non l’avrebbero retto” xD
In fondo il nostro Chace è un
tenerone…un po’ scorbutico, ma un tenerone xDxDxD
Lo so, il bacio stile Titanic
ci stava…ma Anya non era il tipo xD e Chace doveva provare l’ebbrezza di un
bacio…Bacio! Un Bacio che – non riempie lo spazio dalla porta al letto – xDxD
Hubert, come vedi, ha ricevuto
quello che si meritava ma, stai certa che tornerà alla carica!
Mi
dispiace di non essere potuta venire alla festa @.@ ma avevo altri impegnucci
xD con il mio completo da strega fai-da-te e la bacchetta magica della
scacchiera di Harry Potter xD
P.S.stasera pasta Filadelfia e tonno!!!!!!!!
*ç* buonissima……
Meiss: G-r-a-z-i-e!!!
Siiiii bacetto cariiiino ** Ecco
il capitolooo!
Khristh: Siiii!
Carini! ** e grazie ^^
Si, lo so, era inutile
“indiziare” (u.u) ulteriormente xDxD
Io Anya la immagino diversa da
Dakota xDxD molto! E anche diversa da Emma, ma non ne ho trovata una simile…Q_Q
Per il disegno non
preoccuparti, frequento l’artistico (ultimo anno >.< d’oh) sto facendo un
po’ di schizzi xDxD ma se vuoi puoi mandarmi dei disegni via e-mail, nella mia
pagina di presentazione c’è il link del mio blog, ci entri, controlli
nell’elenco elenchi e trovi una scritta tipo “Il mio contatto” o una cosa così
xDxDxD
Mi farebbe piacere vedere come
immagini Anya ^^
Ecco il capitolooo
MorwenBlood: siiiii!
Yeeeee! Uccidiamoli tuttiiiiii xDxDxDxD quantomeno non è più Chace il più
antipatico!! xDxDxDxDxD
Kyrebo: ma quale
povero Huuuub xD non è geloso!!! È stronzo!! Voleva tenere Chace lontano da
Anya solo perché a sua volta allontanava lei da lui! xDxD e sconvolgeva i suoi piani!!!
Comunque, complimenti u.u
ipotesi interessanti!
ElenaHeart: Wiiii!
Eccoti qui! Siiiiiiiiiiii! Lei lo ha baciato ** e lui non ha ricambiato -.-
vabè, è tarato, che ci vuoi fare!!! xDxDxDxD
Tranquilla, tranquilla, Chace
lo faccio smuovere xDxDxDxD
Yes, è Alex Pettyfer u.u xDxD
ihih…con un padre come quello, Morgan non poteva che nascere gnocco u.u xD
Sono uscito
dal parco, sono arrivato all’angolo, ho bevuto un succo di frutta al bar e sono
tornato subito indietro.
Sul momento
ho pensato che me ne sarei pentito ma, adesso, mentre Anya
piange sulle mie ginocchia, capisco che ho fatto bene.
Se non fossi
tornato indietro, Sophia probabilmente sarebbe morta.
La bimba sta
dormendo nella stanza di Anya, dove siamo noi in
questo momento.
Suo papà e
suo fratello non sono in casa, per questo sono rimasto, per non lasciarla sola.
Le accarezzo
i capelli, mentre sento i suoi singhiozzi diventare sempre più deboli.
Dopo qualche
minuto tace, ma continua a tenere la testa sulle mie gambe, il viso rivolto
verso le ginocchia, quasi a voler nascondere le lacrime che ancora, silenziose,
scorrono sul suo viso.
Respira.
E io mi
sento un idiota.
Avrei
preferito che quel Hub non si fosse rivelato per lo
stronzo che è, solo per vederla sorridere.
E invece no.
L’ha
distrutta.
Sospiro e le
sfioro una guancia con le dita. Trema e si raggomitola ancora di più “senti
freddo?” chiedo bisbigliando per non svegliare Sof
“un po’…” allungo il braccio per prendere la coperta che sta ripiegata sulla
sedia accanto al divanetto e la apro, posandola su di lei “grazie”
“di niente”
Ancora
silenzio.
Restiamo in
silenzio fino a quando lei, coraggiosamente, lo rompe “mi ha tradita” lo
stomaco mi si stringe in una morsa ferrea quando sento il dolore nella sua voce
“mi ha sempre mentito, si è guadagnato la mia fiducia in anni e anni di
amicizia e poi ha tentato di uccidere Sophia,
condannandomi ad una vita inesistente” mi acciglio “che vuoi dire?” finalmente
si mette a sedere accanto a me, avvolgendosi nella coperta. Probabilmente deve
aver messo del mascara a prova d’acqua, perché il trucco non è scolato.
O forse non
ne ha.
“Se una
Sibilla rimane senza una discendente, il Tempo per lei smette di scorrere…non esisterebbero più presente, passato e futuro,
ma soltanto il flusso infinito del Tempo, dal suo inizio alla sua fine, una
sorta di Non-Tempo o di Tempo Totale…praticamente
avrei vissuto per l’eternità, avrei conosciuto ogni singolo istante del tempo,
di tutti, di tutto…una vita inesistente ed eterna,
visto che, non essendoci discendenti viventi, non sarei potuta morire” dire che
sono inorridito è poco.
E sono anche
sinceramente incazzato “e quello stronzo ti stava condannando a questo! Quello
stronzo stava ammazzando una bambina e…e ti stava
condannando a TUTTO questo!” ho detto tutto in un bisbiglio furioso. Anya mi guarda e il suo sguardo si intristisce ancora di
più. Sono un idiota “no, no scusa…cioè, sono
impulsivo, mi dispia…” mi blocca, posandomi le dita
sulle labbra “tranquillo…dovrei scusarmi io per non
averti creduto” la sua mano scivola via, lasciando una scia infuocata che,
probabilmente, non se ne andrà fino a stasera “e anche per essere scappata tre
giorni fa?” chiedo e lei arrossisce violentemente.
Abbassa lo
sguardo ma io, ormai a briglia sciolta, mi avvicino lentamente.
Le mie
labbra sfiorano il suo naso e mi avvicino ancora un po’…
Sento il suo
respiro che si avvicina alle mie labbra e per qualche motivo, non lo allontano.
I battiti
del mio cuore accelerano e il mio cervello si spegne definitivamente quando la
distanza tra me e lui si riduce a pochi millimetri.
Alzo
leggermente il viso, la distanza si accorcia ulteriormente…
…ma.
“Si può
sapere che cosa sta succedendo?” la voce di mio papà ci fa sobbalzare, quando
entrambi eravamo ormai sul punto di diventare sordi a tutto e io scatto in
piedi “papà!” Chace si alza poco dopo di me, per
niente imbarazzato “buongiorno”mio padre lo scruta, torvo “ciao” tono
minaccioso.
Male.
“Sono Chace, Chace Turner” porge la
mano che mio padre, miracolosamente, stringe (leggere: stritola). Bene.
“io sono il
padre di Anya” ancora con quel tono minaccioso…
“Ehi!
Sorellina” Morgan, che fino a quel momento aveva osservato il tutto dalla
porta, intuisce il pericolo incombente proveniente da nostro padre che sembra
aver inserito la funzione ‘protegge la sua figlioletta’ e fa il suo ingresso,
rompendo l’atmosfera pesante che si era andata a creare.
Mi
scompiglia i capelli e il suo sguardo si sposta su Chace
“tu devi essere il tizio con la moto dell’altra mattina! Piacere, Morgan, il
fratello maggiore di Anya ma tranquillo, a me stai
già simpatico” Chace si lascia scappare un sorrisino
e io arrossisco, nascondendo il viso dietro la mano.
“Morgan!
Dovresti essere più protettivo nei confronti di tua sorella!”
"ma io
sono protettivo! La proteggo dagli assassini, dai maniaci, dai pazzi, dai
violenti...ma non vedo perché dovrei proteggerla da un tizio che vuole
semplicemente pomiciare con lei!"
Io e papà
scoppiammo in un "Morgan!"
Chace
straordinariamente arrossisce e ride, divertito.
Mio padre lo
fulmina con lo sguardo e la risata si spegne all'istante.
Io lo guardo
male a mia volta e Tenebroso-Turner sembra
accorgersene perché si volta e mi guarda.
Sorride.
Mio papà
interrompe bruscamente questo scambio di sguardi “vi voglio di sotto fra cinque
minuti…e vedete di non fare tardi!” e fa il gesto.
Quel gesto.
Accidenti…
Suo papà
cerca di proteggerla da me?
Dovrebbe
proteggerla da quel pazzo furioso di suo nipote…
Morgan è
molto allegro. Diversissimo dalla timida e pacata sorella.
Sogghigno
“tuo papà mi adora” Anya si porta una mano ai capelli
scompigliandoli “scusami, sono la sua unica figlia femmina, è molto geloso…e poi è abituato ad avere come esempio di
adolescente maschile mio fratello Morgan” scoppio a ridere “lui è a posto e poi
gli sto simpatico…vuol dire che avrò una persona in
meno da arruffianarmi*per poterti ronzare attorno” e le lancio un’occhiata
significativa.
Anya arrossisce
vistosamente. Probabilmente ha colto il messaggio.
Si volta
verso il letto, dove Sophia ancora riposa “grazie per
averla salvata” faccio spallucce con le mani in tasca “di niente” la sento
sospirare e rialzo gli occhi. Ha ancora gli occhi lucidi.
Di slancio
mi avvicino e l’abbraccio. Non si irrigidisce.
Bel
traguardo.
“mi dispiace…” so che non è dispiaciuta solo per Sophia “non sono dispiaciuta solo per Sophia”
appunto.
“era il tuo
migliore amico, ecco perché sei dispiaciuta” si allontana di qualche
millimetro, quel tanto che basta per lanciarmi un’occhiata sorpresa, per poi
tornare a nascondere il viso contro il mio petto “si…”
la sento tremare “ti ha tradita, ferita e delusa…”
sospiro “…non voglio infierire, voglio solo che tu
accetti la realtà adesso, invece di trascinare troppo a lungo la speranza che
ti sia sbagliata” mi stringe di più e io mi ritrovo a pregare chiunque ci sia
lassù, che lei non senta l’improvvisa aritmia cardiaca “grazie Chace…” non devo arrossire…
…cazzo.
Nono. Non va
bene.
Bisogna
sistemare la situazione.
Mi allontano
e noto che è improvvisamente arrossito. Sorrido “senti biondina, io avrei un appuntamento,
quindi credo sia meglio che vada…non mi piace fare
aspettare le donzelle” come?
Impallidisco
“un…un appuntamento?” lui annuisce, con una strana
espressione “si…” mi guarda “…perché?”
indurisco e assottiglio lo sguardo e dico “niente, divertiti” apro la porta
della camera e lo guido al piano di sotto.
Nessuno dei
due parla.
Arriviamo
giù e mio papà ci guarda truce, ma appena nota la mia espressione salta su
“tutto bene?” io annuisco rapidamente “mai stata meglio” spalanco la porta
d’ingresso e la tengo aperta, lo guardo e inarco un sopracciglio “beh, grazie
di tutto, ci sentiamo” Chace ha un’espressione a metà
tra il sorpreso e il…e il ‘qualcosachenonriescoainterpretare’.
“ci vediamo…fammi sapere come sta Sophia”
annuisco frettolosamente, senza guardarlo “si, le dirò che la saluti, ciao” Chace si volta e fa un cenno di saluto a Morgan e manda un
‘arrivederci’ a mio padre, quindi esce sul portico. Si ferma, mi guarda e…
…sogghigna.
Furiosa gli
sbatto la porta in faccia.
E che si
goda quel suo cazzo di appuntamento!
Ho messo le
mani avanti.
Non so se
l’ho fatto apposta o meno a dirle dell’appuntamento.
Ricordate
quel ‘ho voglia di farmi una’ su cui
elucubravo al parco?
Ecco, al bar
c’era ‘Una’.
Stasera ci
vediamo e poi non so…
…peccato
che io non ne abbia la minima voglia.
Perché l’ho
detto ad Anya?
Beh, perché…
…
Perché l’ho
detto ad Anya?
Okok, si lo so,
sono un idiota ma…ma lei mi ha baciato!
E mi è
piaciuto. Tanto.
E mi sono
spaventato.
Cioè, io ho
avuto moltissime storie.
Storie che,
comunque, sono durate massimo un giorno.
Inizialmente
pensavo che con Anya non sarebbe successo niente,
perché sapevo sin dall’inizio che lei non era il tipo di ragazza da ‘una botta e via’ e mi ero quindi messo
il cuore in pace (Anya è indubbiamente molto carina…), ma poi ho cominciato ad accusare strani sintomi.
Battito
accelerato, propensione ad arrossire, ricerca della persona in questione in
ogni momento della giornata e bisogno di averla vicina.
E questi
‘sintomi’ non sono quelli di ‘una botta e
via’.
Io però sono
sempre stato il tipo da ‘una botta e via’.
È sempre
stato il mio stile di vita quello di ‘una
botta e via’.
Con lei però
so che non potrebbe essere ‘una botta e
via’.
Io stesso
non vorrei che fosse così…
E ho avuto
paura.
Perché
questi sono i sintomi di una malattia pericolosa da cui non ho mai sentito il
bisogno di fuggire perché, ne sono certo, non l’ho mai avuta.
E adesso
fuggo.
Fuggo da lei
e da quello che mi fa sentire.
Cazzo,
quanto mi sono rammollito?
Freno con
uno stridore di fronte il famoso bar, dove ci siamo dati appuntamento e esce
quella ragazza.
Indossa una
minigonna di jeans molto corta, tacchi neri e una canottiera bianca con,
probabilmente, un reggiseno imbottito visto che la sua seconda di questo
pomeriggio è misteriosamente lievitata in una terza abbondante.
Un tempo
questo abbigliamento mi avrebbe…mmm…emozionato, ecco.
Non mi è
indifferente, certo, ma mi ritrovo a fare il confronto con Lei.
Lei non si
vestirebbe mai così.
Mai.
Mi sorride,
provocante, ma io non ricambio. Le faccio un cenno con la testa e le porgo il
casco ma improvvisamente mi blocco.
Lì,
depositato comodamente sul fondo nero, c’è un sottile capello biondo.
Quasi
bianco.
La tizia
scuote i capelli scuri e batte le palpebre sui suoi occhi azzurri, con fare
disinvolto “che c’è?” probabilmente crede che mi sia bloccato per lei. Illusa.
“niente, mi
sono appena ricordato di avere un altro impegno” si smonta.
Da perfetta ‘femme fatale’ diventa improvvisamente
una normalissima ragazza mora “cosa? Mi…mi stai
piantando?” sospiro e cerco di essere il meno brutale possibile “tesoro…si” mi riprendo il casco e tenendolo appeso al
gomito, riparto.
È meglio
evitare di sostare nei pressi di una ragazza incazzata.
Soprattutto quando
indossa dei tacchi di quindici centimetri.
Dove sto
andando? A casa.
A guardare
un po’ di TV.
Ho
raccontato a mio papà e a mio fratello, tutto quello che è successo e la loro
reazione è stata inizialmente di scetticismo (convinti che li stessi prendendo
in giro), poi incredulità e infine di rabbia.
Mio fratello
Morgan ha dovuto prendere un calmante.
Mio papà
invece, oltre che arrabbiato, è anche preoccupato.
Lo guardo
“papà?” i suoi occhi sfuggono, ma dopo qualche tentativo, riesco a incatenare
il mio sguardo al suo.
Mio padre mi
ha sempre detto che sono identica a mia madre.
Vedendo le foto
non posso che dargli ragione.
Papà continua
a guardarmi, combattuto, quindi improvvisamente, senza che io o mio fratello
apriamo bocca, parla.
“Anya…devi sapere com’è morta la mamma”
‘CRASH’
Spazio Autrice:
(DA DA DA….DDDDAAAAAN!)
---
Coooooolpo di scena!
Nono…non dirò una parola u.u
…
Besos♥
Risposte alle
recensioni:
MorwenBlood: SIIIIIIIIIIIIIIIII!
SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!
SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!
SISISISISISISISI!!! Chaaaache ti sta simpaticcòòòChaaaace ti sta simpaticòòò! (Con l’accento sulla O) **
Khristh:Uuuuh ** sisi! Più emozionantiii!
Siiiii siamo due artisteeeee!!!!!!! xD non vedo
l’ora di ammirare il disegno ** e non hai idea di quanto sono curiosa di sapere
come immagini Anya!!! **
E Hubert avrà quel che si
merita u.u
Emily Doyle:Weeeeee felice di
esserti saltata in mente **…Anche a me è dispiaciuto per Sof
e Anyaç.ç povere stelle,
sono stata perfida…ma ho dovuto u.u.
Chace…*ç*….beh…Chace!
P.S.Dovresti assaggiare anche il pane del
Mulino bianco con maionese e salatini ** …per quanto
riguarda i biscotti nel sugo…>.<…ehm, mi permetto di dire ‘bleah’…la pasta per me è sacra ** xDxDxD
kyrebo: Ma vero!!! Come si è permesso!!!!!!!!
è.é…‘stardo…
1 – oddio, ma
grazie!!! ** sisi, si era capito che il “SDF” (sei un
mito) era Hub, però sono felice di aver dato il giusto…uhm, pathos, ecco, alla scena u.u
2 – Sii lo so,
ma questa faccenda di Hub cattivo l’ho decisa dopo xD non prevedevo che Anya avrebbe
perso il suo unico amico! xDxDxDxDxD e quindi non ho
aggiunto altri personaggi visto che non pensavo di inserire il SDF (ormai lo
chiamerò così) all’interno della stretta cerchia della nostra Sibilla.
3 – Siiii! Finalmente hai raggiunto il tuo scopo u.u un appunto!!!! E comunque, i tuoi complimenti hanno
sempre un grande valor pour moiu.u
ElenaHeart:iiiiiih!
Grazie **
Beh, cattivo-cattivo magari no…ma
cattivo soltanto si purtroppo u.u
La motivazione c’è ed è, comunque, anche la paura delle
ritorsioni che subirebbe se si rifiutasse di obbedire a Fato! Il Dio Fato!
E in questo capitolo DA DADA DAAAAAN! IL COLPO DI SCENA
FINALE!
Mamma rientra in scena!
Chi da ordini a Hub l’ho “intradetto” (notare l’uso di una parola inventata) nella
Profezia e accennato anche nei capitoli precedenti.
Papà continua a guardarmi,
combattuto, quindi improvvisamente, senza che io o mio fratello apriamo bocca,
parla.
“Anya…devi
sapere com’è morta la mamma”
‘CRASH’
…
…
…
‘CRASH’
Questo
‘Crash’ è stato il rumore che ha fatto il bicchiere dell’ansiolitico di Morgan
schiantandosi per terra.
Il bicchiere
che io avevo preso in mano per portarlo in cucina.
Respiro e
guardo papà.
È pallido,
agitato e mortalmente serio.
Morgan si
risiede di botto e per la prima volta nella sua vita, non ride, non fa una
battuta per sdrammatizzare o alleggerire la situazione.
Prendo un
altro bel respiro e chiedo “perché decidi di dirmelo adesso?” papà si siede
sulla poltrona di fronte e mi fa cenno di sedere accanto a Morgan “perché credo
che saperlo ti sarà di vitale importanza” vitale?!
Io taccio e
aspetto che lui cominci a raccontare.
Grazie a Dio
non devo aspettare più di tanto.
“io e la
mamma ci siamo sposati molto giovani…abbiamo avuto
Morgan quando avevamo solo ventitré anni ed eravamo sposati già da due anni e
mezzo” sospirò “la mamma era una donna splendida, in ogni senso…quando
sei nata anche tu Anya, sembrava quasi che scoppiasse
dalla gioia, aveva realizzato il suo sogno, avere una famiglia e vivere una
vita normale…” poi aggiunse “…o
quasi” mi accigliai, ma non ebbi bisogno di chiedere nulla, mio padre continuò
“come te tesoro, la mamma è sempre stata diversa da tutti e lei, per paura di
essere additata come un fenomeno da baraccone, ha passato praticamente tutta la
sua vita tenendo tutti a distanza” si lascia scappare una risata amara “per
conquistare la sua fiducia ho dovuto penare per un anno e mezzo, ci siamo
fidanzati a diciassette anni e da quel momento non ci siamo più lasciati”
finalmente alza gli occhi e mi guarda “era una Sibilla” non respiro più.
Respirare è
qualcosa che noi facciamo automaticamente ma io in questo momento ho
completamente dimenticato come si fa.
Ok, l’ho
appena ricordato “era…era una Sibilla?” mio papà
annuisce e allunga una mano, poggiandola sul mio braccio “un Servo del Fato ha
tentato di ucciderti e lei per lasciarti vivere ha sacrificato la sua vita…ha offerto la sua vita al posto della tua” non capisco
più niente, la stanza gira, mio fratello sta dicendo qualcosa, mio papà sta
continuando a parlare ma io non sento più niente.
Mi alzo di
scatto e l’udito ritorna improvvisamente a funzionare “tesoro, l’ha deciso
improvvisamente, non è colpa tua, non ha neanche cercato una soluzione
alternativa, a lei interessava solo che tu sopravvivessi, ti ha amata dal primo
momento in cui ti ha vista e ti ha stretta tra le braccia…tesoro,
aspetta…” mi libero dalla presa di papà e da quella di
Morgan, poi scappo al piano di sopra e mi sigillo in camera.
Sophia
è sveglia, seduta sul bordo del letto e mi guarda “ho sentito tutto Anya…” io scivolo fino a terra mentre Sof
si avvicina lentamente, si ferma di fronte a me, si inginocchia e si posiziona
tra le mie gambe, appoggiandosi al mio petto “non tremare” mi intima, con un
tono quasi offeso.
Ci provo.
La stringo
forte a me, mentre le lacrime scendono sole, senza che io mi sforzi minimamente
o accenni un singhiozzo.
Il battito
calmo e il respiro regolare di Sophia mi calmano, ma
le parole di mio padre continuano a rimbombarmi nella mente, fino a quando non
mi infilo sotto le coperte stringendo a me Sof e
crollando in un sonno di pura disperazione.
È appena
entrata dal portone, sola, senza Hub.
Non sono
andato a prenderla perché mi sono svegliato tardissima e immaginavo che avrebbe
fatto prima a piedi…
…anche
se sono comunque arrivato prima io.
Infilo
rapidamente le mie cose nell’armadio, scanso con un’abile mossa una ragazzina
che stava per chiedermi qualcosa e la raggiungo “ciao” lei mi guarda…
…e mi supera.
Cazzo.
È arrabbiata…
Ok, sono uno
stronzo, lo so, prima quasi la bacio e poi le dico che ho un appuntamento con
una ragazza…però non ci sono andato! Cioè, ci sono
andato ma l’ho piantata subito.
Mi volto e
le corro dietro “Anya, aspetta…”
“sparisci,
non è giornata”
“e invece
non sparisco, devo parlarti!”
“di cosa
vuoi parlarmi? Vuoi raccontarmi del tuo appuntamento?”
“non ho
avuto nessun appuntamento!”
“si, certo,
ti ricordo che te ne sei andato frettolosamente da casa mia con questa scusa
quindi o stai ammettendo che l’hai detto solo per poter scappare, oppure mi
stai dicendo una cazzata in questo istante e ancora non ho deciso quale delle due
ipotesi è la peggiore quindi vedi di dissolverti” è seriamente incazzata e per
qualche motivo, sono convinto che non sia solo a causa mia “che è sucesso?” mi lancia una velocissima occhiata sorpresa ma
continua a camminare “niente, cosa deve essere successo?” la trattengo per un
braccio e la trascino nella prima aula vuota che trovo “senti, non so neanche perché
mi sto giustificando o ti stia dando spiegazioni ma sta di fatto che con quella
là non…non ci sono uscito più” sospiro e mi appoggio
alla porta, mettendomi le mani in tasca e riprendendo il mio solito contegno “sono
rimasto a casa a guardare un film ‘Come farsi lasciare in 10 giorno’, mangiando
una pizza” Anya è arrossita vistosamente, ma evito di
farglielo notare.
“sei gelosa”
è un’affermazione “assolutamente no!”
“si invece”
“no”
“oh si”
“no!”
“si”
“ho detto
no!”
“mi hai
baciato”
“non c’entra
nulla con questa storia, d’accordo?” il suo colorito ha raggiunto una tonalità
che fino ad ora non avevo visto sul suo viso. Sorrido, divertito “certo…sta di fatto che mi hai baciato” Anya
sembra riprendersi improvvisamente perché incrocia le braccia e ribatte “e tu
stavi per baciare me ieri” colpito “e hai fatto strane allusioni riguardo a
persone da arruffianare e cose simili” colpito e affondato.
Scuoto le
spalle “che c’entra…” lei scoppia a ridere e io mi
lascio scappare un sorriso.
Mi piace la
sua risata.
“che è
successo?” le chiedo a bruciapelo e la risata si spegne lentamente.
Mi guarda,
sospira e mi fa segno di sedermi accanto a lei sulla cattedra “mio papà ieri…”
Gli ho
raccontato tutto.
Gli ho
raccontato tutto e adesso ho gli occhi lucidi.
Chace mi guarda,
sempre con quel suo sguardo ferreo e penetrante “come stai?” faccio spallucce,
asciugandomi una lacrima fuggiasca “abbastanza bene, cioè…sono
stata meglio, ecco” sento qualcosa di caldo posarsi sulle mie spalle, mi volto
e vedo che è il braccio di Chace.
Arrossisco e
lo guardo poi, sfidando la sorte, poggio la testa sulla sua spalla.
Sento la sua
mano che mi strofina il braccio e il suo respiro tra i capelli “non pensare
neanche per un attimo che sia colpa tua” questo non gliel’ho detto.
Non gli ho
assolutamente detto che pensavo fosse colpa mia.
Lo guardo,
ma vedo che sta fissando un punto imprecisato della stanza “e non pensare
neanche di fare la stessa cosa…troveremo una
soluzione, Hubert t lascerà in pace e tutto si
risolverà, senza che tu debba morire o diventare una sorta di ameba profeta”
scoppio a ridere e lo allontano con una spinta, ottenendo uno spostamento di
circa due millimetri da parte mia e di mezzo metro da parte mia, che quasi volo
dalla cattedra.
Chace è un
idiota.
Ma un idiota
con cui vale la pena discutere.
“hai fallito”
la figura inginocchiata sul pavimento sta tremando “mi dispiace mio signore, ma
non avevo idea che quel Turner l’avesse coinvolta fino a questo punto…”
“taci!”
Hubert
tace, a testa bassa “devi concludere il tuo compito e prima che la Sibilla
capisca come uscire da questa situazione…altrimenti
sarà troppo tardi”
Spazio Autrice:
(raffreddata -.-)
---
Tardissimo, sonnissimo, faccio in frettissimo.. Besos♥
Risposte alle recensioni:
Emily Doyle: Purtroppo potrò dare una risposta brevissima @.@
sto uno schifo…comunque si, è vero i padri hanno
questa spiccata capacità…e i ragazzi il gene dell’imbecillità
-.-
Per quanto riguarda l’influenza A…beh,
a quanto pare è una normalissima influenza =) quindi sono certa che starai
meglio a breve u.u
Morgan…beh, Morgan non so xD dovrei chiderglieloxDxDxD
P.S. siiisperimentiamoooo!
kyrebo:Grazieeee
**
Beh, si, papone è paponeu.u
E Sof è dolcissima ** la amo…
Ancora grazie **
ElenaHeart:Grazieee!
Tranquilla, Chace
si deciderà presto u.u
E' bellissimo anche questo,
eh... Ovviamente la tipa l’ha scaricata u.u mica è così stronzo…
Come faccio??? Aggiornando
anche quando sto una merda xD come adesso…
AlexisSJ:xDxDperdonami…ma
si sa, bisogna mantenere viva l’attenzione del lettore!!! xDxDxD
MorwenBlood: La metterò xD ma non stasera….è tardissimo, sto morendo di sonno e sto una merda…
Non ho mai
passato così tanto tempo con una ragazza…
…o almeno, mai
così tanto tempo senza essere in un letto o ad una distanza maggiore al mezzo
metro l’uno dall’altro.
L’ho
accompagnata a casa e come l’ultima volta, suo padre e suo fratello non ci
sono.
La Baby Sitter che bada a Sophia, appena
ci vede dalla finestra apre la porta, ci saluta frettolosamente e scappa via.
Appena
entriamo sento qualcosa tirarmi la maglietta, abbasso lo sguardo e trovo due
grandi occhi grigi che ricambiano l’occhiata. Sogghigno “Sophia”
la piccola mi sorride apertamente “tu sei quello con la moto bella” Anya, che è ancora un po’ sconvolta dal viaggio sulla
suddetta moto, rotea gli occhi “si, bella un corno…”
io e Sophia la guardiamo, offesi e lei rassegnata agita
le mani e dice “vado a prendere un bicchiere d’acqua, voi volete qualcosa?” io
annuisco, un po’ stanco dopo quella giornata impegnativa “si, del succo di
frutta se ce l’hai” sguardo sorpreso.
?
Beh?
Succo di
frutta.
Chace-Tenebroso-Donnaoiolo-Turner mi ha appena chiesto…del
succo di frutta?
Scuoto la
testa e quasi timorosa richiedo “hai detto ‘succo di frutta’?” lui annuisce,
perplesso “si, ho detto succo di frutta, qualcosa che non va?” faccio segno di
no e corro in cucina.
Mi accorgo
che la dolce Baby Sitter ha lasciato un casino
(piatti sporchi e tavola apparecchiata), decido quindi di sistemare tutto prima
di portare il succo (?) a Chace.
Mi arrotolo
le maniche.
Baby Sitter de caz…!
…zo! Sono in
cucina da quasi un’ora ormai!
Mi sono
completamente dimenticata di Chace che sicuramente si
sarà andato a prendere questo dannatissimo succo di frutta da qualche altra
parte!
Quella Baby Sitter del cavolo ha lasciato un disastro in cucina e io
non ho potuto fare a meno di mettere tutto in ordine…
…e mi è uscito
di mente! Che posso farci, lo so, sono imperdonabile!
Mi precipito
in salotto con la vana speranza che lui sia ancora lì, con la sua aria
splendidamente divertita mentre Sophia gli mostra il
suo nuovo balletto ma…
…non è così.
Non lo trovo
con la sua aria splendidamente divertita mentre guarda il balletto di Sof.
Lo trovo steso
sul divano, con Sophia raggomitolata sulla sua
pancia. Dormono.
Entrambi!
Sono
scioccata.
Mi avvicino
silenziosamente e noto che, si, stanno veramente dormendo.
Sorrido
intenerita, corro al piano di sopra e afferro una coperta, quindi scendo di
sotto e li copro.
Chace gira la
testa verso di me e borbotta qualcosa, Sophia si
accovaccia ancora di più, mentre un ricciolo biondo le casca sul naso.
Mi siedo sulla
poltrona e penso.
Penso che
dobbiamo assolutamente licenziare quella pessima Baby Sitter.
Penso che la
camera di Morgan sarà sempre un completo disastro.
Penso che
mio papà è molto geloso.
Penso che Sophia è una bambina terribilmente matura, per la sua età.
Penso che Chace, sotto tutti quegli strati di ‘ombrosità’ sia in
realtà, terribilmente dolce.
Penso che se
mia mamma avesse cercato una soluzione alternativa…adesso
sarebbe qui con me.
Pensando,
capisco che non sono disposta a perdere nulla di tutto questo.
Non voglio
morire.
Non voglio
vivere per l’eternità.
Voglio Vivere.
Ed è per
questo che sto riguardando i miei ricordi.
Ok, non
proprio i miei.
Guardo i
ricordi di tutte le Sibille che hanno ricevuto il Dono prima di me e…
Mi rendo
conto che c’è sempre stato un piccolo vuoto nella mia memoria.
Il vuoto dei
ricordi di mia madre.
Li ha
bloccati.
Prima di
morire ha bloccato i suoi ricordi, per impedire che nel passaggio, io sapessi
cosa aveva fatto.
Frustrata mi
prendo la testa tra le mani e chiudo gli occhi.
C’è una
barriera, una sorta di gabbia che mia mamma deve aver creato, il problema però
è che non ho idea di come distruggerla.
Sto per
approfondire la ricerca quando…
“Anya?” riapro di scatto gli occhi e due grandi pozzi neri
ricambiano lo sguardo.
Chace.
Li ho
lasciati dormire, ma ero così concentrata che non ho sentito alcun rumore.
Sophia
sta ancora riposando.
“va tutto
bene?” chiede, con il suo solito tono distaccato. È bravo a recitare.
Come faccio
a sapere che recita? Perché mi guarda negli occhi.
I suoi occhi
sono molto espressivi quando li guardi così da vicino.
“si…” scuoto la testa, cercando di non pensare quanto i suoi
occhi siano...
“Mi stai
fissando” arrossisco e mi alzo in piedi di scatto “non ti sto fissando! Stavo
solo pensando” sogghigna e ribatte “a me?” assolutamente si “No! Non dire
assurdità! Pensavo…pensavo a mia madre, ecco” il suo
sorriso non si attenua, segno che non mi crede, ma il suo sguardo diventa serio
“riguardo a cosa?” gli faccio segno di seguirmi in cucina e entrambi ci
sediamo, mentre finalmente gli verso in un bicchiere un po’ di quel famoso
succo.
Lo osservo
berne un sorso, ma distolgo quasi subito lo sguardo, per evitare di sentirmi
rinfacciare nuovamente che ‘lo fisso’.
“Pensavo al
fatto che i suoi ricordi nella mia testa sono bloccati, lei li ha bloccati” Chace posa il bicchiere sul tavolo e mi guarda. Io
rabbrividisco. Cazzo, devo smetterla!
“Quindi non
conosci i ricordi di tua madre?” scuoto la testa “no…”
sta riflettendo, si capisce da come si strofina le nocche della mano sinistra
con il pollice destro “qualunque cosa lei abbia fatto, probabilmente l’avrà
visto nei ricordi delle altre Sibille, giusto?”
“si, gius…” spalanco gli occhi “sei un genio! Non ci avevo assolutamente
pensato” sorride e io arrossisco “sono tremendamente sottovalutato dal punto di
vista intellettivo” io scoppio a ridere mentre lui si alza e posa il bicchiere
dentro il lavandino “ ’sottovalutato dal punto di vista intellettivo’? E questa
da dove è uscita?” la risata mi muore in gola quando lo vedo avvicinarsi,
poggiare una mano sulla spalliera della mia sedia, l’altra sul tavolo e avvicinarsi
“mi sembra di capire che mi credi solo un bel faccino” arrossisco “n-no, non
volevo dire…erauna…ti
stavo prendendo in giro…” sorride.
Sorride e si
avvicina pericolosamente…
“Anya? Sei a casa?” Chace
abbandona la testa sulla mia spalla “comincio ad odiare tuo padre” non sono
capace di rispondere.
Il
responsabile del mio improvviso mutismo si allontana, portandosi in posizione
eretta e continua a scrutarmi “il gatto ti ha mangiato la lingua?” chiede, con
tono divertito.
Lo guardo
malissimo.
O almeno,
credo di guardarlo malissimo, poi non ho idea di quale risultato ho ottenuto.
“Anyasei…” mio padre fa il suo
ingresso in cucina e appena i suoi occhi registrano la presenza del pericoloso
essere vivente maschile, il suo sguardo diventa d’acciaio “Buongiorno” si
affretta a dire Chace e mio papà risponde con un
cenno della testa.
Morgan lo
segue a ruota.
Mi sono
dimenticata di dire che mio padre e mio fratello lavorano insieme, per questo
rientrano nello stesso momento. Non è certo per pura fortuna.
“Ehi! Chace! Abbiamo interrotto qualcosa?”
Ecco appunto.
Chace sorride “non
proprio” mio padre sposta i suoi occhi fiammeggianti su di me “e con ‘non
proprio’ vuole dire…?” io rispondo rapidamente “vuole
dire ‘no’, assolutamente, non avete interrotto proprio niente” sento lo sguardo
di Chace posarsi su di me, tra il divertito e l’offeso.
Provo un
leggero moto di soddisfazione.
Così impara
a parlarmi dei suoi stupidi appuntamenti!
Non che io
sia gelosa…
…cioè, forse un
poco.
Pochino.
Quel tanto
che basta, ecco.
Mi alzo e
dico “se ne stava giusto andando…veroChace?” lui annuisce “si, è vero” saluta mio padre con un
lieve cenno del capo e il solito ‘Buonasera’, da una pacca sulla spalla a
Morgan e si dirige verso l’ingresso.
Io lo seguo,
mentre mio fratello fa di tutto per trattenere mio papà in cucina.
Chace afferra la
sua giacca nera e la indossa “grazie per il succo di frutta” accenno un sorriso
“di niente” accade molto velocemente.
Le sue mani
finisco sul mio viso, tra i capelli e le sue labbra sulle mie, in un bacio
terribilmente lento…
…eppure
troppo breve.
Si allontana
e mi sorride “Volevo concludere il ‘niente’ che ha interrotto tuo padre” e io
non dico nulla.
Lo guardo,
paralizzata.
Continuando
a sorridere (probabilmente divertito dal rossore del mio viso), apre la porta “ci
vediamo domani mattina, biondina…ti vengo a prendere,
vedi di non fare tardi” esce, richiudendosela alle spalle.
Sto fissando
la porta.
Non so perché
sto fissando la porta.
“La
sorellina ha fatto conquiste!” mi volto di scatto e Morgan mi sorride
raggiante.
Ancora
confusa e stordita dal bacio, mi guardo intorno “dov’è papà?” il sorriso si
trasforma in un ghigno “tranquilla, non ha assistito al romantico quadretto…l’ho chiuso a chiave in cucina” non so se
ucciderlo o inchinarmi alla sua stravagante genialità. A scoppio ritardato
sorrido, come non faceva da un po’ “sei un idiota” Morgan scoppia a ridere e mi
scompiglia i capelli con una mano “un idiota che ha salvato il tuo angelico
sederino e quello del tuo amichetto, dalle ire di papà” arrossisco “finiscila”
Sapevo che
potevo farlo.
Non mi sono
buttato, cioè, avevo la certezza che non mi avrebbe schiaffeggiato o preso in
giro.
Solitamente,
con le altre non mi facevo questi problemi anche perché tendevano a essere
molto esplicite, mentre lei…lei no.
Ha tentato
di nascondere il continuo rossore sulle guance, o il suo strano (stranissimo)
modo di guardarmi e anche l’adorabile brivido che l’ha percorsa mentre eravamo
in cucina.
Non sono
presuntuoso, semplicemente la osservo.
Mi piace
osservarla.
Non riesco a
smettere di sorridere.
Indosso il
casco e lo zaino, ma quando sto per salire, sento un rumore dietro di me e poi
un fortissimo dolore alla nuca.
Mi accascio
a terra, dolorante e faccio in tempo a sentire una frase, prima di perdere i
sensi.
“Allontanati da Anya,
se non vuoi fare una brutta fine…”
Buio.
Spazio Autrice:
(** e oh-oh)
---
Vi ho dato un motivo per esultare e un altro per
uccidermi xD
Decidete voi cosa fare prima xD
Riuscirà Anya a recuperare i
ricordi della Sibilla che sta cercando?
Riuscirà a sbloccare i ricordi di sua madre?
Chace seguirà il consiglio del
suo aggressore?
A boh…u.u
Besos♥
(piccolo
regalino in fondo alla pagina ;D)
Risposte alle recensioni:
MorwenBlood:Siiii ** sei
stata la prima! E anche io sono un po’ “aggiuccata”.
Beh, in effetti
avevo tralasciato questo discorso per un po’ di capitoli…sai,
il tempo di far partire la storia u.u comunque brava brava…
ElenaHeart: Si, lo so, sono
stata cattiva…
Papy e Morgan come puoi vedere, le stanno molto vicini xD
E
anche ChacexDxDxD molto molto vicino!
Hub, beh, è al momento uno dei cattivi! Poi più avanti si vedrà…sicuramente non è un angioletto u.u
Non
posso svelarti il seguito purtroppo xD vedrai vedrai…
Meiss: Spero ti sia
piaciuto anche questo **…per ingranare c’ho messo un po’, ho avuto un
improvviso calo di ispirazione ma…beh, ti ho resa
felice! Ecco il bacio **
Seguito
da un brutto colpo alla testa >.<
Khristh:Siii,
situazione complicata!!! E si è complicata ancora di più @.@
Non
vedo l’ora di ammirare la tua Anyau.u
Angel Texas Ranger:Siiiiii, credevo mi avessi dimenticataaaaaaaaaaa!!!! Q.Q
E si…Chace non si voleva proprio decidere!!! Ma come vedi…;D si è dato una mossa!
E
beh, Anya non è mica male!!! La immagino diversa
dalla Watson, ma con i capelli pressappoco ci siamo u.u
(più chiari) gli occhi invece sono quelli (più grandi, decisamente)…
Emily Doyle:Eccotiii! Ho aspettato la tua
recensione per sapere cosa ne pensavi **
Comunque
sto meglio, dai…quasixD
Siii, loro due carini **
Diciamo
che questo capitolo ha portato una grossa svolta ;D vedrai nel prossimo…(scusa per la botta in testa, dovevo xD)
Lo
so, sono crudele ma devo farli soffrire un po’! Altrimenti non è una storia d’amore
degna di questo nome u.u Si, l’avevi detto
addirittura verso i primi capitoli!!!! È questa la famosa “cosa” che avevi
azzeccato, ricordi???
Non
ho resistito a farli riappacificare xD sono troppo carini…mi hanno stregata!
Morgan
mi ha detto che farà di tutto per farsi vivo, ma è molto difficile arrivare fin
là!
*fa finta di non aver capito che le tue intenzioni sono tutt’altro
che pure u.u*
Si, è una
voce familiare, molto dolce, la conosco…
So che
dovrei svegliarmi e raccontare quello che è successo a chiunque mi trovi
davanti, ma per qualche motivo, ho paura di aprire gli occhi. Paura che Hubert (perché è ovvio che è stato lui), non si sia fermato
alla botta in testa.
Prendo un
respiro più profondo e il chiacchiericcio concitato si interrompe “Chace…?” Anya?
È Anya?
Sollievo.
Apro
lentamente gli occhi e una luce fortissima mi costringe a richiuderli.
Da dietro le
palpebre chiuse vedo la luce sparire e faticosamente riapro gli occhi.
La luce ‘accecante’
era il lume accanto al letto. Wow, bene.
Anya è seduta
sul bordo del materasso e questa probabilmente deve essere la camera degli
ospiti.
Suo padre era
quello con cui stava discutendo prima che io mi svegliassi, infatti è poggiato
allo stipite della porta, con un’aria poco amichevole.
Il mio breve
studio della situazione viene interrotto da una sensazione di calore all’altezza
della fronte.
Anya ha poggiato
su di essa la sua mano.
“Allora, che
è successo? Perché stamattina ti ho trovato svenuto sul nostro vialetto?”
ovviamente a farmi queste domande non è stata Anya ma
suo padre “Papà! Lascialo stare si è appena ripreso!”
‘Lasciala stare’ era una delle frasi preferite
di Hubert.
Il suo
avvertimento rimbomba nella mia testa:
“Allontanati da Anya, se non vuoi fare una brutta fine…”
Un lampo di
paura mi attraversa il corpo dalla testa ai piedi.
Si, ho paura
ok? Paura! È umano avere paura e io sono stato atterrato ‘attraverso il casco’ (non se mi spiego) da un pazzo che ha già cercato di
far fuori una bambina!
Mi metto
faticosamente a sedere “il tuo cuginetto mi ha colpito alla testa con qualcosa…sfondando il casco” Anya
impallidisce “come è riuscito a sfondare il casco?” irritato ribatto “che
diavolo ne so io? Avrà usato qualche arma ‘abracadabra’, non sono io la Sibilla
qui!” sono stato brusco, lo so.
Il padre di Anya si stacca dallo stipite della porta “senti ragazzino…” ragazzino? “…prova a
parlare un’altra volta a mia figlia in questo modo e la botta in testa sarà l’ultimo
dei tuoi problemi, sono stato chiaro?” imbarazzato abbasso gli occhi “mi scusi,
non…non volevo, non ho nulla contro Anya, sono solo nervoso…” il
Signor White annuisce lentamente “vedi di calmarti…scendo
di sotto a prendere qualche aspirina” fa il ‘gesto’ e si chiude la porta alle
spalle.
Anya è
ammutolita.
“mi dispiace”
le sue scuse per una frazione di secondo mi sembrano dovute…poi
la guardo.
Accenno un
sorriso tirato (mi fa male tutto) “non è stata colpa tua” le faccio segno di
avvicinarsi e lei timidamente lo fa “credo che a colpirmi sia stato Hubert” impallidisce “come fai a…?”
“mi ha detto
di starti lontano se non voglio fare una brutta fine” Anya
sembra più impaurita di me “e…e tu che…” si schiarisce la voce “…che
hai intenzione di fare?” non lo so.
Faccio
spallucce “non lo so…al momento sono un po’ confuso”
probabilmente non è la risposta che voleva.
Si è
rabbuiata.
Cazzo, non
sono in grado di prendere una decisione adesso, non con lei che fa quel faccino
triste!
Mi metto
lentamente a sedere “credo sia meglio che vado a casa” Anya
annuisce “già, i tuoi saranno preoccupati” scoppio a ridere “i miei sanno a
malapena di avere un figlio” questo sembra turbarla “oh…”
non dice altro.
Le sono
grato per questo.
Arriviamo al
piano di sotto e vedo Morgan che sta cercando di coinvolgere suo padre in uno
strano esperimento artistico.
Sophia
è molto più entusiasta, visto che è già ricoperta di vernice gialla “Ti sei
svegliato, come stai?” chiede la piccola e io sorrido “bene raggio di sole” la
bimba ricambia il sorriso, entusiasta, quindi torna a imbrattarsi di colore.
Quelle
macchie che hanno superato il margine dei giornali, probabilmente non andranno
più via.
Saluto
educatamente il padre di Anya, saluto Morgan, Sophia e mi dirigo verso la porta, nascosto rispetto al
salotto.
Anya apre la
porta e io esco, fermandomi sul portico “allora…ci
vediamo” i suoi occhi sembrano tristi e io mi sento un verme. Dovrei
rassicurarla e dirle che non la lascerò sola.
Ma ho
bisogno di pensare e casa mia è lontana anni luce dall’atmosfera dolce e
accogliente di casa White.
Il posto
perfetto per riflettere.
Anya accenna un
sorriso e dice “mio papà ha deliberatamente evitato di portarti le aspirine…credo speri ti rimanga il mal di testa” rido “ne
prenderò una a casa…grazie” recupero ciò che resta
del casco e mi dirigo verso la moto.
Stavolta lei
non mi osserva, richiude rapidamente la porta, come se volesse già da ora abituarsi
a non avermi più attorno e io poso il casco rotto al posto di quello intero,
quello che solitamente…
indossa lei.
Mi chiudo la
porta alle spalle, rifiutandomi di guardarlo mentre indossa il casco che
solitamente indosso io.
Non sono
arrabbiata con lui, è più che normale che si sia spaventato!
Provo un
moto di rabbia indescrivibile invece verso Hubert.
Mi ha
rovinato la vita, più di quanto già non lo fosse!
Mio papà mi
raggiunge all’ingresso e vedendo la mia espressione afflitta, evita di
infierire, si avvicina e mi avvolge in un abbraccio da vero papà.
“Pa’…”
“si,
chiocciolina?”
“dimmi che
quella che sento appiccicata alla guancia non è vernice”
“beh, se
vuoi te lo dico ma…”
-
Sono già
arrivata a scuola.
Ho mezzora
di anticipo.
Perché?
Perché voglio
vederlo prima di entrare. Non voglio parlargli, cioè…
Non andrò
lì, attaccando a parlare come avrei fatto prima, però voglio vederlo.
Ed eccolo,
anche lui stranamente in anticipo.
La sua moto
frena e lo osservo mentre traffica con le catene e il casco. L’altro.
Non sembra
diverso.
Non è
preoccupato, impaurito o dispiaciuto.
È Chace.
Si volta all’improvviso
e mi sorprende a osservarlo.
Arrossendo
distolgo lo sguardo e afferro rapidamente il mio zaino, allontanandomi il più
possibile dalla zona motori.
Strada
facendo incrocio la ragazza a cui ho salvato la vita il giorno dell’incidente
vicino le macchinette.
Mi vede,
sorride e si avvicina per salutarmi con un bacio sulla guancia “ehi, come va?”
io imbarazzata ricambio il sorriso “abbastanza bene, a te?” fa spallucce “idem…sai è strano, prima dell’incidente non ti avevo mai
notata e c’ho messo un po’ a trovare la faccia tosta di venire a salutarti come
se fossimo vecchie amiche” scoppio a ridere “si, lo so, non sono un tipo che si
nota” la ragazza (di cui tra l’altro non so ancora il nome) mi lancia un’occhiata
quasi incuriosita “comunque, io sono Dominique” e mi tende la mano. Io la
stringo, spaesata. Sto socializzando?
“Anya” sto socializzando.
Dietro
Dominique intravedo Chace si avvicina, con la chiara
intenzione di parlarmi.
Impallidisco
e lancio un sorriso veloce all’indirizzo della mia nuova…uhm…’conoscente’.
“scusa, devo
scappare, la biblioteca è già aperta e ho un libro da consegnare” lei segue il
mio sguardo e sorrise divertita “si, un libro…salutami
il libro quando lo incontri” arrossisco furiosamente e Dominique mi lascia
andare via, sorridendo.
La scuola è
già gremita di persone e faccio un po’ fatica a districarmi fino al mio
armadietto dove deposito i libri in più e abbandono la mia giacca.
Sto per
dirigermi verso la biblioteca (per nascondermi) quando mi sento trattenere per
un polso.
Mi volto e
due grandi occhi neri mi scrutano dall’alto.
“Perché sei
scappata?” arrossisco “non sono…” il suo sopracciglio
inarcato interrompe la cazzata che stavo per dire “ok…sono
scappata perché non…non volevo sentire quello che
devi dirmi” un leggero ghigno appare sul viso di Chace
e io mi innervosisco “senti, cerca di tagliare corto ok? Capisco la tua paura,
ma capisci anche che non è affatto piacevole essere scaricata” lasciandomi di
stucco scoppia a ridere, attirando l’attenzione di alcuni studenti vicini che
poi continuano a camminare e suscitando nelle ragazzine che lo osservano, un
sospiro estatico “sei scema” indignata batto le palpebre “co-come?”
Chace si avvicina di un passo e i sospiri delle
ragazzine si trasformano in ringhi “sei – scema” arrossendo tento di mantenere
un certo controllo “e perché, di grazia?” il suo ghigno si trasforma in un
sorriso sghembo, un po’ più accentuato “hai ragione tu, meglio tagliare corto”
si avvicina e mi bacia.
Il mio
cervello, già di per sé appannato dall’orario e dalla sua vicinanza, decide di
andare in stand-by.
Sento
vagamente i mormorii degli altri ragazzi che ci passano accanto, lanciandoci
qualche occhiata, chi divertito, chi risentito, chi intenerito…
…e scopro che
non me ne frega assolutamente nulla.
Sento le sue
mani, piccole e tiepide (che tra l’altro mi piacciono da impazzire) farsi
strada sul mio petto, arrivare alle spalle e affondare tra i miei capelli.
Delicatamente.
Senza
fretta.
Io la
stringo e mi sorprendo, quando la sento così piccola, minuta.
Come avevo potuto
pensare anche lontanamente, di lasciarla andare?
L’unica cosa
che sta rovinando questo momento splendido è la voce.
Una voce
fastidiosa che non fa altro che ripetere “la campanella è suonata”
Irritato mi
allontano da Anya, per rispondere al malcapitato che
ha pensato bene di interromperci ma…
…il malcapitato
in questione è la Preside.
Anya arrossisce
furiosamente, mentre il nostro dirigente scolastico ci scruta, per metà
infastidita e per metà divertita “avete deciso di prendere aria quindi…la campanella è suonata” io non arrossisco.
Solo Anya riesce a farmi arrossire.
“ci scusi…ci siamo lasciati trasportare” la MIA ragazza, mi
rifila una gomitata e parla al posto mio “non…non
accadrà più, ci scusi tanto” si stacca da me e mi lancia un’occhiata di rimprovero,
mischiato a felicità, quindi scappa via.
Io la
osservo, mentre con un gesto rapido si infila in classe e nel frattempo rimango
fermo, nel corridoio deserto “Signor Turner?” mi volto, ricordandomi della
presenza della Preside “si?” la donna mi osserva severamente “le tue gesta da
Casanova le conoscono tutti, in questo istituto” io sorrido, vagamente
compiaciuto “sono famoso, quindi?” la Preside non accenna a sorridere “la
signorina White non mi sembra il tipo di ragazza che è solito frequentare lei,
Signor Turner” si avvicina di un passo e io istintivamente ne faccio uno
indietro “spero si renda conto che se la sua intenzione è illuderla, ‘farsela’
e poi abbandonarla…potrei anche suggerire al tuo
insegnate di matematica di non metterti quella B che tanto ti serve per
risollevare la tua media” sono scioccato.
La Preside
ha una preferenza verso Anya?
“Anya le sta così simpatica?” la donna accenna un sorriso “è
una delle poche brave ragazze che ancora ci sono in giro e in questa scuola si
possono contare sulla punta delle dita…non deviarla”
scoppio a ridere “Signora, sinceramente, credo proprio che sarà lei a deviare
il sottoscritto” la Preside scuote la testa, rassegnata “Signor Turner, vada in
classe…” sorridendo mi volto “…e
se ti sorprendo a fumare durante l’orario scolastico, quella B puoi
scordartela!” questo vuol dire ‘passare molto tempo con Anya’.
Stranamente
non ho voglia di fumare.
“non abbiamo
scelta…dobbiamo distruggerle entrambe” Hubert trasale “cosa? No! Lei…lei
aveva detto che bastava uccidere la bambina…che…che
avrebbe lasciato in pace Anya” Fato muove una mano e
il Servo del Fato viene scagliato indietro di qualche metro “avevo detto che se
tu fossi riuscito ad uccidere la bambina e ad allontanare quel Don Giovanni da Anya, lasciandola priva di difese, io l’avrei risparmiata” Hubert impallidisce “l’aveva giurato” Fato scoppia a ridere
“cosa hai intenzione di fare? Farmela pagare?” si sporge verso di lui,
facendolo indietreggiare “Io – sono – Fato…nessuno
può sfuggirmi” Hubert nel panico tenta di fargli
cambiare idea “aveva detto che se io uccidevo la bambina, Anya
non avrebbe avuto alcuna ripercussione, sarebbe sfuggita alla Maledizione!”
“MA NON L’HAI
UCCISA!”
Con un gesto
più deciso della mano, Hubert finisce ancora più
lontano “sei un inetto…ti ho quasi cresciuto quando i
tuoi sono morti e ho fatto in modo che tutti credessero che fossero ancora
vivi, per permetterti di vivere una vita normale…ed è
così che mi ripaghi?” il ragazzo china la testa “Anya
è l’unica famiglia che ho…laprego…”
Fato scuote la testa “ormai è deciso, uccideremo entrambe” Hubert
tenta il tutto e per tutto “mi faccia fare un altro tentativo”
“mi sembra
di essere stato chiaro. Anya non è rimasta sola dopo
la tua dipartita, oltre suo padre e suo fratello ha anche questo mortale
Casanova che le gironzola intorno…le da forza! E una
Sibilla forte, è una Sibilla pericolosa! L’aiuterà a trovare il modo per
risolvere questa situazione, salvando la bambina e lei stessa…le
ha già dato l’idea di controllare i ricordi della Sibilla della Biblioteca di
Alessandria” Hubert si acciglia “la Sibilla della
Biblioteca di Alessandria?” Fato annuisce lentamente “quella Sibilla era la
custode della Biblioteca prima che essa bruciasse, ha letto ogni singolo
scritto e ne ha quindi il ricordo…in quegli scritti c’è
la soluzione che Anya sta cercando” un basso ringhio
procura ulteriori tremori al giovane Hubert “se la Sibilla
troverà questo ricordo, sarà la mia fine” i suoi occhi totalmente neri sembrano
quelli di un demone “e io non ho intenzione di affidare al mio successore, il
Dono del Fato” Hubert si chiese in quel momento, chi
mai fosse questo successore di cui Fato aveva tanto terrore “io sono Fato. Io
sono IL Fato!”
Fato non
aveva idea di quanto si sbagliasse.
Il Fato non
ha padrone.
Lui non era
IL Fato, era solo un suo strumento e continuando a forzarlo in direzioni che il
Destino non aveva previsto e non voleva intraprendere, non faceva altro che suscitare
l’ira del Fato.
Il vero
Fato.
Era arrivato
il momento per IL Fato, di attirare a sé il suo successore.
E l’attuale
detentore del Dono del Fato, non aveva alcuna speranza di riuscire ad opporsi.
Il Fato non
ha padrone.
Spazio Autrice:
(ahiahiahi)
---
Oh-oh…
Chace dimostra di non voler
abbandonare Anya.
Ci viene finalmente spiegato il perché dell’orrido
comportamento di Hub.
Salvare Anya.
E Fato rivela anche che, morti i genitori di Hub (ancora vivi per il resto del mondo) è stato lui a
prendersene cura, solo per poterlo allevare e manipolare una volta cresciuto.
Per uccidere la Sibilla e la piccola Sophia,
quella che avrebbe dovuto prendere il suo posto.
Che farà Fato?
E chi è il successore del Fato? Quello a cui lui si è
rifiutato di cedere il suo Dono?
Perché, si, il Fato non può essere una persona.
Il Fato non ha padrone.
Besos♥
Risposte alle recensioni:
Khristh:Siiii, romantica!
**
Beh, come hai
potuto vedere, Hubert aveva le sue ragioni per aver
fatto quello che ha fatto…si, sempre sbagliate, ma l’ha
fatto comunque per proteggere la sua unica famiglia. Anya.
Quella che lui
vede come una sorella.
Pur di
salvaguardarla si stava macchiando di un crimine tremendo.
Felice
che questa storia ti piaccia **
E
ancora più felice che ti gusti Mamma White **
Mi
è venuto in mente guardando ‘Come farsi lasciare in 10 giorni’ xD
Il
film che ho fatto guadare a ChacexDxDxD
erano così carini che ho scelto Kate.
Emily Doyle:xDxDxD mi dispiaceee!
Ma dovevo u.u un colpo di scena serviva, non c’erano
da troppo tempo!!! E poi Hubert non poteva sparire
così!!! Ihihih, ecco il seguito e tranquillizzati u.u nessun colpo in testa per Chace
in questo capitolo (anche se Papà White c’ha fatto un pensierino)
Purtroppo
Chace e Morgan sono due esseri mitologici creati
dalla mia fervida immaginazione.
Due
Dei in pratica xD
Felicissima
comunque che ti piaccia, sul serio **
E sono felicissima di avere una
fan in questa storia ** P.S. Si, lo ammetto, ho rapito la Baby Sitter per usarla in questa storia u.u
Meiss:Siii eccolo
il bacio!!! E come vedi Chace ha subito solo qualche
danno xD
P.S. Papà White purtroppo non ha Mamma White che
lo controlla…cerca solo di proteggere la sua piccola
dalle grinfie dei ragazzi xD e Chace
è una vera minaccia per la sanità mentale del genere femminile! Papà White non è così male e poi…migliorerà con il tempo xD
ElenaHeart:Siii
la mamma di Anya è davvero carina **
E Chace e Anya insieme sono tanto
carini!
Morgan
è un mito u.u questo è appurato xD Ovviamente non posso dare anticipazioni ma…in questo capitolo la storia si sbroglia e imbroglia un
po’ di più xD
Qui
ti do un motivo per amare un po’ di più Hub,
poveretto..
Angel Texas Ranger:xDxD Magari ‘innamorato’ ancora
no ma…siamo sulla buona strada!
Poi
si scopre che la botta in testa gliel’ha data il papà xDxDxD
Ovviamente
sto scherzando, non fatevi fiiilmxD
MorwenBlood:Siiii
sono adorabili Mamma e Papà White **
Riguardo
al bacio…beh, guarda, mentre scrivevo mi veniva di
mollare tutto e stare lì a leggere e rileggere quella parte…mi
è piaciuta un sacco xD
Papà
Anya purtroppo è molto protettivo…però
si ammorbidirà con il tempo, così non sarai costretta a scindere aspetto e
carattere *ç* e sbavare per lui nella completezza xD
(mi
odierai per chi ho scelto per interpretare Fato xD…però
mi serviva un tenebroso maledettamente affascinante e…beh,
concorderai con me!! Anzi, probabilmente sbaverai sulla foto e solo DOPO
esserti ripresa, verrai a cercarmi xD)
È passata
una settimana da quando Hubert ha sfondato il casco
di Chace e io non ho ancora trovato quel ricordo. Il ricordo della
Sibilla da cui mia mamma ha preso le informazioni necessarie.
Sono seduta
sul letto di camera mia, ho chiuso le tapparelle, spento la luce e chiesto alla
mia famiglia di non fare rumore.
Anche Sophia ha capito che è un momento delicato e ha accettato
di uscire da camera mia. Adesso sta guardando i cartoni in TV ad un volume
molto basso.
Viaggiare
nei ricordi di persone morte secoli e secoli fa è strano.
Molto
strano.
È come
camminare in un corridoio infinito, affiancato da milioni di globi luminosi,
accerchiata da voci e sussurri.
Io ho
bisogno di trovare una Sibilla in particolare.
Il problema
sta nel capire quale.
Sto
camminando nel lungo corridoio buio, se non per le luci dei globi, e decido di
fermarmi nei pressi di un globo.
Voglio
capire in che epoca sono arrivata.
Allungo la
mano e ne tocco uno.
Credo di
aver provato ciò che sente un gomitolo di polvere quando viene risucchiato
dall’aspirapolvere.
Dopo una
frazione di secondo di buio completo, mi ritrovo in una stanza molto lussuosa,
addobbata con drappi di velluto, come il sipario di un teatro, il letto è a
baldacchino, di un intenso rosso carminio, il mobilio è antico (per me), ogni
frazione di pavimento è ricoperto da un tappeto e a quanto pare, la televisione
non esiste ancora (ovviamente l’avevo già intuito da un po’).
Vedo tutto
dal punto di vista della Sibilla di cui possiedo il ricordo.
Meglio
chiarire alcune cose.
Molti
ricordi e informazioni, al momento del passaggio e con il passare del tempo, le
assorbo automaticamente, rendendole mie e utilizzandole senza bisogno di
cercarle.
Molti altri
invece sono presenti nella mia mente senza che io ne conosca realmente il
contenuto.
Il ricordo
in cui sono appena finita, è uno di questi.
La donna sta
camminando verso uno specchio e avvicinandosi riesco a distinguerne le
fattezze.
È molto
bella, bionda, con due grandi occhi verdi e una pelle candida, un vestito con
uno stretto corpetto e un’ampia gonna, entrambi di un colore tendente al rosso.
I capelli sono acconciati in eleganti boccoli trattenuti in alto da delle
forcine lavorate, alcuni riccioli le ricadono sulle spalle e altri le
incorniciano il viso.
Sorride al
suo riflesso, si liscia la gonna e con una elegante mano guantata, prende una
maschera che si trova sul ripiano della toletta e la poggia sui suoi occhi.
È una tipica
maschera da ballo in maschera.
È nera, come
i ricami e i lacci del corpetto, con delle rifiniture di un rosso intenso e
luminoso, una stecca permette di tenerla senza affaticare eccessivamente il
braccio e i suoi occhi verdi, spiccano come smeraldi.
Con passi
lenti e cadenzati si dirige verso la porta e la apre.
Un uomo,
probabilmente un servitore, fa un profondo inchino e con voce timorosa chiede
“mia signora, i suoi ospiti la stanno aspettando” la donna muove leggermente la
testa e scende i gradini della lunga scalinata, che termina in un largo
pianerottolo da cui parte verso il basso un’altra ampia scalinata.
Gli invitati
della festa in maschera si voltano verso la giovane donna apparsa in cima alle
scale e molti si profilano in profondi inchini.
Lei sembra
non vederli, non rivolge loro il benché minimo sguardo, giunge al centro della
sala e un uomo, dai capelli e gli occhi scuri, le si accosta, porgendole la
mano.
Mi rendo
conto di riuscire a comprendere una lingua che non è la mia.
Questa donna
deve essere veneziana, soprattutto dal panorama che noto da una finestra aperta
“Madame…mi concede questo ballo?” una musica è appena
partita da un angolo della sala dove una piccola orchestra sta posizionata su un
palchetto.
La Sibilla
accetta cortesemente la mano dell’uomomascherato e insieme si lanciano in un romantico walzer.
Io sono un
tipo romantico, davvero molto romantico…
…ma questa è
una scena quasi diabetica! E sinceramente mi interessano poco e nulla le
vicende amorose delle Sibille che mi hanno preceduta.
Nuovamente risucchiata
dall’aspirapolvere, mi ritrovo nel corridoio di prima.
Dall’abbigliamento
sontuoso doveva essere una casata nobile di Venezia, probabilmente in epoca
barocca.
Il problema
è che siamo ancora lontani dall’ epoca che sto cercando.
Sono più che
certa che mia madre abbia cercato nei ricordi delle Sibille più antiche, quelle
greche, romane, egiziane e cose simili…
Frustrata mi
rimette in cammino lungo quel corridoio buio, dove le mie antenate indicano la
via.
Da una
settimana e giù di lì, non fumo più una sigaretta.
…ok, magari me
ne scappa una quando parlo con i miei o quando mia madre rientra ubriaca, ma a
parte questo, posso dire di aver quasi smesso di fumare.
Anya mi ha
pregato di non chiamarla perché sta ricercando la Sibilla da cui sua madre ha
preso le informazioni e indovinate dove sono io?
Io mi trovo
in biblioteca.
Si, non sto
scherzando, sono davvero in Biblioteca e…e sto
cercando diaiutare Anya…
Non fatemelo
ripete, ok? L’ho già detto!
Se non avete
sentito sturatevi le orecchie con un martello pneumatico!
Sbuffando
chiedo alla bibliotecaria per l’ennesima volta, se ha dei libri che trattano di
Sibille, ma lei continua a dirottarmi su libri come “Le Sibille nella Cappella
Sistina” o “La Sibilla che predisse l’arrivo di Cristo”.
Traduzione:
non me ne fotte un cazzo.
Frustrato
sbotto in un “e il bello è che è la Biblioteca più fornita della città…” la donna mi fissa, quasi furiosa “siamo in una
Biblioteca pubblica, non nella Biblioteca di Alessandria! Non puoi certo
pretendere di trovare tutto…” mi acciglio “dove?” la
donna rotea gli occhi “giovanotto, la Biblioteca di Alessandria è stata la più
ricca Biblioteca del mondo antico! Era gestita dal Re in persona e aveva al suo
servizio grandi eruditi del tempo…” il suo viso assume
un’espressione perplessa “…ora che ci penso, si
dice che solo una volta venne ammessa una donna come grammatica e filologa e si
vocifera, che fosse proprio una Sibilla*” la mia espressione,
fino a quel momento vacua e disinteressata, ridiviene attenta e vigile
“Sibilla?” la donna annuisce e con passo deciso si dirige verso uno scaffale
poco lontano, da cui torna con un grosso tomo, lo posa sul tavolo e comincia a
sfogliare.
Qualche
minuto dopo batte le mani e indica un paragrafo “ecco! Qui viene nominata! Se
come informazioni sulle Sibille intendevi questo, potevi anche dirmelo prima
giovanotto” scorro rapidamente le righe mi ha indicato, scatto in piedi e la
stritolo in un abbraccio soffocante “Grazie! Era esattamente quello che stavo
cercando!” afferro lo zaino, la giacca e corro subito verso il motore.
Niente,
ancora niente!
L’ultima
volta che ho controllato ero ancora ai primi anni del Medioevo e io devo andare
più indietro.
Decisamente
più indietro.
Sto per
addentrarmi ancora più in profondità, in luoghi (tempi) in cui non mi ero
ancora spinta quando sento un rumore prepotente e ritmico far vacillare la mia
concentrazione.
Il corridoio
comincia a svanire, i globi vacillano e infine…
Riapro di
scatto gli occhi, rendendomi conto che il rumore ritmico non è altro che
qualcuno che bussa alla porta.
Furiosa mi
alzo e la spalanco “chi diav…?” mi blocco.
Chace mi sta
davanti, saltellando come un bambino a cui hanno dato troppo zucchero e con
un’espressione euforica “Ho capito! Ho capito da quale Sibilla tua mamma ha
prelevato i ricordi!” strabuzzo gli occhi “come? Cioè…chi?”
Chace entra e si chiude la porta alle spalle “allora,
sono stato in Biblioteca…” lo interrompo, sconvolta
“tu sei stato in…” mi piazza una mano davanti al viso
“non infierire biondina…dicevo, sono stato in
Biblioteca e dopo un’estenuante ricerca, la bibliotecaria ha nominato la
Biblioteca di Alessandria” si siede sul letto e si toglie le scarpe. Adora
stare senza scarpe.
Per una
frazione di secondo sorriso, ma non mi distraggo dal suo racconto “io non avevo
idea di che cosa fosse, o quantomeno, probabilmente durante qualche
interrogazione l’avrò nominata a pappagallo, ma al momento non lo ricordavo,
quindi la bibliotecaria mi ha gentilmente rinfrescato la memoria, accennando alla
fine ad una grammatica e filologa ammessa nella squadra al servizio del Re,
colui cui era affidata la Biblioteca…ho letto poi in
un libro che mi ha portato, una frase in cui questa Sibilla venne anche
ritenuta la custode della Biblioteca, seppur per un tempo piuttosto breve e…” lo interrompo saltandogli al collo “sei un genio!”
Mi schiocca
un bacio sulle labbra e non riesco a trattenere un sorriso “se vuoi ci torno
un’altra volta in Biblioteca…” Anya
scoppia a ridere sedendosi accanto a me e poggiando la testa sulla mia spalla
“quindi posso riposarmi prima di riprendere la ricerca” stringo gli occhi “ah
ecco perché non rispondevi…mi ero quasi dimenticato
della faccenda dei ricordi e cose varie” lei fa spallucce e chiude gli occhi
“diciamo che ero molto concentrata…quantomeno mi hai
risparmiato un bel po’ di fatica” la sua mano cerca la mia e le nostre dita si
intrecciano.
Dalle mie
prime esperienze con le ragazze, mi ero detto che MAI e poi MAI sarei stato
mano nella mano con qualcuna.
Mai.
…
La mia mano
stringe di più la presa.
Ecco, come
non detto…
Anya si volta
verso di me, aprendo gli occhi e guardandomi, quasi incuriosita “non eri costretto
ad aiutarmi” io sogghigno “secondo te, se mi avessi costretto…l’avrei
fatto?” sorride “grazie” sto per baciarla e ricambiare (prolungandolo) il
delizioso bacio che mi ha dato poco prima, quando la porta si spalanca e Papà
White fa il suo ingresso.
Diciamo che
mi odia di meno, ecco.
La sua
espressione è di velata insofferenza ormai.
Facciamo
progressi.
“ciao Chace” mi chiama persino per nome! Non so se mi spiego
“Buonasera Signor White” sono un po’ lecchino, lo so “Anya,
io sto preparando la cena…tu rimani?” mi chiede e io
rimango spiazzato.
Mai. Non me
l’aveva mai chiesto “io?” Papà White inarca un sopracciglio “si, tu! Vedi qualcun
altro?” guardo Anya, che ha un’espressione sconvolta,
e lei si limita a fare un’altra volta spallucce e ad annuire.
Beh, proviamoci…
“ok…ok, si, grazie” Papà White fa un verso di approvazione e
dice “stasera pesce” e chiude la porta.
Impallidisco.
“Anya?” lei mi guarda “si?” mi schiarisco la voce “sono…sono allergico al salmone” sbarra gli occhi “beh, non
è detto che sia salmone, magari è tonno, no? Oppure gamberi, o calamari!” spinto
da non so quale forza ottimistica scoppio a ridere.
E rido, rido
come non faceva da molto tempo.
Da quando
mia mamma ha iniziato a bere.
Da quando
mio papà la tradisce.
Da quando
entrambi non fanno altro che litigare.
Da quando
entrambi si sono dimenticati di avere un figlio.
Quando
finisco sono praticamente steso sul letto di Anya e
noto che lei mi sta guardando.
Ricambio
l’occhiata “ehi biondina…che c’è?” sembra riscuotersi
dalla sorta di trans in cui era caduta e sorride “no, niente di grave è solo che…non ti ho mai visto ridere in questo modo” arrossisco.
Accidenti.
Devo
riuscire a controllare questa reazione.
“oh”
Non mi fa
domande.
Una persona
normale mi avrebbe chiesto “come mai non ridi spesso?” ma lei non lo fa.
Si avvicina
e si china su di me, con un sorriso quasi comprensivo, privo di malizia (lei
non è mai maliziosa).
Come se
avesse già capito tutto.
“sei più
carino quando ridi” e mi bacia.
E non è una
di quelle frasi detto con il sorriso furbo, con il solito secondo fine.
È la verità.
Cioè, lei l’ha detto perché lo pensa sul serio.
Dovrei davvero andare più spesso in
Biblioteca.
“L’HA
SCOPERTO! QUEL SUO AMICHETTO MORTALE TI – HA – BATTUTO!” un suo cenno della
mano e Hubert finisce contro la parete, quasi
agonizzante “Non…non mi ha…”
“NON NEGARE
L’EVIDENZA!”
“Mio
signore, siamo ancora in tempo…possiamo fermarla
prima, magari minacciandola” il Fato, improvvisamente interessato lo lascia
cadere sul pavimento “si?” Hubert si massaggia la
gola, respirando affannosamente “mio signore, mi prometta di non fare del male
ad Anya e di salvarla dalla Maledizione…e
io giuro che riuscirò a fermarla” Fato si alza in piedi e percorre la distanza
che lo separa dal Servo “se non riuscirai a portare a termine questo compito…ucciderò la bambina, la Sibilla, la sua famiglia,
il suo mortale…” lo afferra per il collo,
sollevandolo da terra “…e anche te”
Spazio Autrice:
(Cariiiino **)
---
Eeeeessì….Hubert farà qualche casinotto…
E ancora, chi sarà questo successore?
Ho già letto qualche idea nelle recensioni ma non mi pronuncio…
Questa sarà la surprise finale xD non ho intenzione dire una parola.
Non smentisco e non confermo.
Adesso vado a mangiare qualcosa, che sono indebolita
dalla febbre @.@
Besos♥
*mi sono permessa di inventare
TOTALMENTE questa leggenda sulla Sibilla ad Alessandria xD
se è successo davvero non lo so! Però quello che ho scritto è frutto della mia
fantasia.
Risposte alle recensioni:
kyrebo: ** Graaaaazie!
Sisi, in realtà
le vuole ancora bene…e si! Anya
socializza!
Il fidanzato
ovviamente è una sorta di semi-dio xD introvabile in
natura
ElenaHeart: Graaaaazie anche a teee! **
Ihihih, la nostra Anya si è svegliata,
è vero xD
Beh,
per quanto riguarda le profezie…sono molto rare!
Avrà
ovviamente delle visioni u.u ma stop alle Profezie,
almeno fino alla fine della storia in cui ho intenzione di fare un bel colpo di
scena u.u
Qui
come vedi, si parla di meno della Love Story tra Chace
e Anya e ci concentriamo sulla ricerca della famosa
Sibilla di Alessandria.
Come
ho già detto, sull’identità di Mr.Successore, non
smentisco e non confermo.
Si,
non sei l’unica a trovarlo MOOOOLTO simpatico il Fato xD
MorwenBlood:xDxD
vero! Non si dice un’oretta u.u!
xD Si, sapevo che avresti sbavato…
Fai
pure, diventa una Serva del Fato!
xDsisi, Chace
è bravo…(e prima lo odiavi!)
Felice
che il capitolo ti sia piaciuto ♥
Angel Texas
Ranger:Nooonooo…ipocrita non più. O
almeno, non con il Fato.
L’ha fatto davvero per proteggere Anya…solo
che l’ha fatto nel modo sbagliato xD
Si
fato è un rompiballe..
La
Preside è ok u.u
xD
Emily Doyle: xDxDxD sapevo che mi avrebbero uccisa! Ma ho dovuto correre il rischio…
Eeeeh, beh, Johnny Depp è
sempre Johnny DeppxDmaaavabè…
Sii
un’amica (quasi) ci voleva per la nostra Anya!
Sinceramente
non ho pensato alle sue possibili Love Story xD ti
farò sapere..
Scenda
dolcissima lo so xD ero in vena di smielosaggini!
Ehm….non per distruggere il tuo mito, ma non lo trovi. Lui è un
essere inesistente nel mondo reale xD Alla prossima puntata Yeeeeah!
Molto
Jo Squillo (boh…ho visto un suo programma, conclude
sempre con una canzone a dir poco orrida…)
Beeble:Weeee!
Felice di rincontrarti scocciatrice xD (la
scocciatrice meno scocciatrice dell’universo)
SI, non è
mai stato un frequentatore assiduo, ma da un po’ di tempo veniva anche solo per
stare con me durante la giornata, oppure mi avvertiva e mi veniva a prendere
all’uscita, mentre oggi…oggi non c’è.
Perplessa
gli mando l’ennesimo messaggio con scritto una frase ironica, per non apparire
troppo apprensiva “bravo! Mi hai lasciata
a piedi, complimenti xD”
In realtà
vorrei chiedergli dov’è, come sta, con chi è, che cosa fa…ma
probabilmente scapperebbe.
Prendo un
bel respiro e mi rassegno all’idea di dover tornare a casa a piedi.
Afferro il
mio zaino e comincio a camminare.
Il mio
telefono vibra.
Lo prendo in
mano e lo apro.
Il numero è
quello di Chacema…
[Se vuoi rivedere il tuo ragazzo,
lascia che il Fato faccia il suo corso]
Impallidisco
e mi metto a correre.
Arrivo a
casa e busso freneticamente fino a quando la nuova Baby Sitter
non viene ad aprirmi “spostati!” la butto di lato senza troppi complimenti e mi
scaravento al piano di sopra, spalanco la porta e tiro un respiro di sollievo,
vedendo Sophia sana e salva che gioca con i miei
peluche.
Mi vede e
sorride “ciao!” e l’abbraccio.
La piccola
rimane in silenzio, sorpresa, poi chiede “è successo qualcosa di brutto?” mi
allontano e per una frazione di secondo mi dimentico che lei non è una bambina
normale a cui una ragazza non racconterebbe mai i suoi problemi. È Sophia.
Lei è tutto,
fuorché normale.
“Ho ricevuto
uno strano messaggio dal numero di Chace e ho paura
che gli sia successo qualcosa” Sophia si acciglia
“magari ti ha fatto uno scherzo” faccio spallucce e rimetto il cellulare in
tasca.
Neanche il
tempo, che vibra ancora.
Lo tiro
fuori e leggo, con il cuore in gola:
[Porta la bambina alle 16,30 al
parco, in quella radura. Se
non lo farai ucciderò il tuo mortale.]
Mi sento
morire.
Hubert
non può farmi questo…
Scoppio a
piangere e Sophia capisce che qualcosa non va “Anya? Anya, Chace
ti ha lasciata?” non so se ridere di questa frase innocente, o piangere ancora
più forte “no tesoro…rimani qui, non muoverti, io
chiamo mio papà e Morgan” esco di corsa dalla stanza e corro al piano di sotto,
liquidando la Baby Sitter che quantomeno è più
ordinata della precedente.
Afferro il
cordless e digito il numero dell’ufficio di mio papà e dopo pochi squilli
finalmente risponde “Papà!” mio padre blocca la sua tiritera pubblicitaria e
risponde perplesso “Anya? Chiocciolina, che è
successo? Stai bene?” trattengo un singhiozzo e rispondo “non…non
del tutto papà, mi sono arrivati due messaggi sul cellulare dal numero di Chace, solo che è evidente che non è stato lui a
mandarmeli…dicono che se non porto Sof alla radura
nel parco, alle 16,30, qualcuno ucciderà Chacee…” mi asciugo una lacrima fuggiasca “…e
probabilmente sono da parte di Hub” mio padre rimane
in silenzio dall’altra parte del telefono, fino a quando non lo sento chiamare
a gran voce Morgan.
Dopo pochi
istanti sento mio papà che mette al corrente mio fratello di quello che gli ho
detto e la sua voce che sbotta in un “CHE CUGINO DEL CAZZO CHE ABBIAMO! Non
poteva essere un rompiballe come tutti i cugini del mondo e stare alla larga da
noi fino alle feste? Oppure perché non si fa una bella se…”
mio padre lo interrompe probabilmente con un potente scappellotto e gli intima
di andare a prendere le sue cose, poi si rivolge di nuovo a me “stiamo
arrivando, troveremo una soluzione, non preoccuparti Chiocciolina, tu chiuditi
in casa e sorveglia Sophia, tieni pronto il numero
della polizia sui tasti rapidi e NON – APRIRE – A NESSUNO! Neanche se è la
Signora Polly che chiede l’ennesima tazza di zucchero
solo per spiare dentro casa, d’accordo?” annuisco febbrilmente fino a quando
non ricordo che mio papà non può vedermi “si! Sisi,
d’accordo, ma fate presto” il telefono rimane in silenzio, segno che mio papà
ha chiuso la chiamata.
Mi hanno
rubato il cellulare!
Mi hanno
rubato il cellulare e ho avuto qualche problema con la moto, non ho fatto in
tempo a beccare Anya all’uscita.
Frustrato
volto l’angolo, percorrendo quei duecento metri di marciapiede che mi separano
da casa di Anya.
Ma vedo che
sta uscendo.
Sta salendo
in macchina con suo padre, suo fratello e la piccola Sophia.
Non mi aveva
detto di avere degli impegni oggi.
Perplesso
accelero il passo, ma la macchina parte e io arrivo correndo quando ormai è già
un puntino in fondo alla strada.
Urlare
sarebbe stato inutile, c’è un vento terribile.
Sono preoccupato.
Avevano
delle facce tremende.
Mi guardo
intorno fino a quando non sento una voce che mi chiama “giovanotto!” mi volto e
una vecchina dall’aria scorbutica mi agita un dito sotto al naso. Neanche mi
ero accorto di averla alle spalle “scusi” la donna mi rifila un colpetto con il
suo bastone “scansati dal viale!” sto per lasciarla passare quando decido di
chiedere informazioni “sa per caso dove sono andati?” la donnina mi guarda
truce “ma non lo so! Quando sono andata a chiedere la mia tazza di zucchero ho
sentito solo che parlavano di un parco…non che io sia
una che origli! Sono molto discreta” già.
Scuoto la
testa “grazie, mi è stata d’aiuto” si va al parco.
C’è qualcosa
che mi puzza.
Continuano
ad arrivarmi messaggi dal cellulare di Chace in cui
un conto alla rovescia mi avvisa ogni mezzora dell’avanzare (anzi, scalare) del
tempo.
Sono le
quattro e cinque e siamo quasi arrivati al parco.
Scendiamo
dalla macchina e Sophia si stringe a me. Mi chino su
di lei e le dico “non allontanarti per nessun motivo da noi, d’accordo? Stammi
sempre vicina, non lasciarmi mai la mano…non ti
accadrà niente” la bimba annuisce, un po’ preoccupata “non mi abbandonerai,
vero Anya?” io le sorrido “no…non
permetterò che ti facciano del male” la sua manina mi blocca “non mi interessa
se mi fanno male…tu però non lasciarmi” ho un groppo
in gola, ho paura di non riuscire a difenderla “no, non ti lascio” le stringo
la mano e mi alzo in piedi, quindi camminiamo all’interno del parco, deserto a
causa del vento.
Mi sembra di
poter volare da un momento all’altro, i miei capelli mi impediscono di vedere
chiaramente, foglie, terra e rami svolazzano nell’aria come se si stesse per
formare un ciclone.
Mio papà mi
circonda le spalle con un braccio, mentre Morgan tiene l’altra manina di Sophia.
Li guido
verso la radura dove io e…Chace…abbiamo recuperato Sophia e finalmente ci fermiamo.
È vuota.
“se è uno
scherzo di Chace, giuro che lo uccido”
“perché dovrei
farvi uno scherzo?”
Mi volto di
scatto e spalanco gli occhi “e tu che ci fai qui?” Chace
indietreggia, quasi impaurito dalla mia reazione “che ci faccio io qui? Che ci
fai TU qui! Mi hanno rubato il cellulare e ho fatto tardi all’uscita, quando
sono arrivato a casa tua stavate partendo con la macchina, ho chiesto ad una
Signora pazza se sapeva qualcosa e lei mi ha risposto che non le avete dato la
sua tazza di zucchero giornaliero e che pur non avendo origliato sapeva che
stavate venendo al parco!” sono sconvolta.
“Ma se tu
sei qui…” capisco al volo “…è
una trappola” e dal nulla appare lui.
Avvolto da
un mantello nero come la notte e con un largo cappuccio calato sul viso, Fato
si ferma al centro esatto della radura “benvenuti” terrorizzata nascondo Sophia dietro di me, Chace si
piazza davanti ad entrambi, mio padre fa un passo avanti e Morgan ci copre le
spalle. Eppure so che non abbiamo possibilità.
Hubert
compare dal nulla, quasi una versione più piccola del Fato stesso. Lo guardo.
Lui mi
guarda.
Mi viene da
piangere.
Nonostante
mi abbia tradita, abbia quasi ucciso Sophia e ci
abbia attirato in questa trappola, continuo a volergli un bene immenso.
Mima con le
labbra un “mi dispiace” e mostra il cellulare di Chace.
Vedo le
spalle di quest’ultimo irrigidirsi “mi hai fottuto il cellulare…pezzodi…”
“Signor
Turner, cerchi di usare un linguaggio meno…colorito”
a parlare non è stato mio padre.
Fato fa un
passo avanti “Hubert ha avuto un’idea splendida!
Sapeva che se avessimo minacciato il tuo amichetto mortale, tu saresti corsa
qui a tentare di liberarlo” lancio una lunga occhiata a Hubert
che sta ancora tentando di decidere se morire per mano nostra o per mano di
Fato.
I suoi occhi
verdi sfuggono i miei e si concentrano sul cellulare nelle sue mani “mio
signore, bisogna fare in fretta, il tempo sta peggiorando” Fato agita una mano,
infastidito “parli come una vecchia zitella…eppure
non ti ho educato in maniera così rigida” educato?
Lui ha
educato Hubert?
E i suoi
genitori che hanno fatto nel frattempo? Hanno giocato a Dama?
I miei occhi
probabilmente sputano interrogativi da tutte le parti perché Fato punta il suo
sguardo nero su di me e dice “giusto! Voi non sapete…Hubert
ha perso i genitori quando era ancora un ragazzino! E io, nella mia infinita
bontà, l’ho accolta tra le mie amorevoli braccia, crescendolo e accudendolo,
facendo credere a tutti che i suoi genitori fossero ancora vivi” questo spiega
un sacco di cose.
I
coprifuochi così ferrei, le serate con gli zii di cui non riesco a ricordare
nulla se non la loro vaga presenza, le loro voci atone al telefono…gli
occhi tristi di Hub.
Lo guardo “perché
non me l’hai detto?” Hubert mi guarda, affranto “non
potevo io…”
“non poteva!
L’ho fatto giurare…e in cambio della salvezza tua e
della tua famiglia, mi ha promesso fedeltà” mio papà sembra praticamente
sconvolto “Hub, sei ancora in tempo, non fare ciò che
ti chiede, noi ce la caveremo, non corrompere la tua an…”
Fato agita una mano e mio padre viene scaraventato una decina di metri più
indietro. Io strillo ma Chace mi blocca “Sophia! Stai con Sophia” mio
padre si alza faticosamente, ma rimane poggiato contro l’albero, dolorante “non
mi piace essere interrotto mentre parlo…mi stressa
terribilmente, sono costretto a ripetere le cose più volte e a volte perdo il
filo” sembra più un bambino capriccioso che il possessore del Dono del Destino.
Dono del
Destino.
Avete
presente quelle cose che pur non sapendole, so?
Quelle cose
che automaticamente ogni Sibilla apprende appena avviene il passaggio?
Ecco, questa
non ricordavo di averla appresa.
Immagini,
milioni di immagini mi affollano la mente, il corridoio in cui mi sono immersa
in questi giorni mi scorre davanti ad una velocità quasi dolorosa, i globi si
accavallano, frettolosi, fino a quando uno di questi non galleggia fino a
inghiottirmi.
Quella che
sto guardando è la pagina di un libro.
Anya ha avuto
uno strano sospiro.
Mi volto
appena e noto che i suoi occhi sono persi nel vuoto, respira affannosamente e
sembra stia per cadere a terra da un momento all’altro.
Cazzo, non è
il momento per una visione biondina…
Mi sposto
davanti a lei, facendo di tutto per non far notare il suo momento di debolezza.
Morgan lo
nota a sua volta e si stringe ancora di più a sua sorella e alla piccola Sophia che sta tremando.
“Adesso Hubert ucciderà la bambina e…” il
suo sguardo viene attraversato da un lampo di capriccio “…e
poi io ucciderò tutti gli altri” Hub spalanca gli
occhi “COSA? NO! L’AVEVA PROMESSO MIO SIGNORE!” una mano emerge dalle pieghe
della veste di Fato e si stringe intorno al collo di Hubert
“vuoi vivere, Hubert?”ovviamente il cugino stronzo
non è in grado di rispondere. Sta agonizzando.
“Lo prendo
come un si” la mano allenta la presa e Hubert cade al
suolo, cianotico.
Si rialza
lentamente e fa per estrarre la lama dalla cintura ma…
“Fermo!” Anya si è ripresa.
Mi sposta
con un gesto secco “qui c’è qualcuno che sta giocando con qualcosa di molto più
grande di lui” Hubert sembra terrorizzato “vero Fato?”
l’uomo trasale, sorpreso “che c’è Sibillina? Cerchi di farmi perdere tempo? Non
funziona così nella vita reale tesoro, non ci sono supereroi o calci ben
assestati da parte del tuo amichetto che possano anche solo sfiorarmi” Anya sorride “sbagli…un supereroe
c’è” il suo sguardo vaga su di me, ma poi si ferma su Hub
“deve solo decidere per chi vuole essere forte”
Spazio Autrice:
(uaaaauvsvs)
---
Dai, questo capitolino è molto movimentato…
Ovviamente è solo la prima parte!
La seconda arriverà fra tre giorni…
Detto ciò.
NO NONO!
Non va AFFATTO bene!
3 recensioni!
Cioè…3 recensioni!
Rispetto alle 6 degli altri capitoli ç.ç
Mi avete abbandonata???
Me tapiiiina!
Spero di ricevere vostre notizie in questo capitolo…mi sto preoccupando °-°
Besos♥
Risposte alle recensioni:
Beeble:xDxDsiiii sono convinta anche io u.u
Purtroppo il
cugino è…insicuro.
Già…però potrebbe
accadere qualcosa nel prossimo capitolo ; )
Chace è sempre un
mito u.u Oh Yes (?)
Grazie
per i complimenti e per la recensione **
Emily Doyle:Siiii anche a me piace Selena Gomez ** è davvero una bella ragazza!
Siiii ci spiamo a vicenda!
Come
vedi questo capitolo è meno smielato…ma per forza di
cose!
Non
potevo smieleggiare in questa situazione xD sarebbe stato fuori luogo!
Beeeeh il tizio della visione con la dama veneziana…..mmmm non so, non so, poi vedrai xD
Che
c’eeeentraHub si dispera
per Anya! Altrimenti Fato li stermina tutti xD
Il
papà cerca di essere meno oppressivo xD probabilmente
ha capito che Chace non vuole sconsacrare la sua
piccola Chiocciolina xD non ancora almeno…
ElenaHeart:Ah-ah!
Questa volta sono stata braaaava a nascondere per
bene gli indizi xD e ancora non è chiaro chi sia, no?
Si,
deve essere divertente o confusionario O.o ancora non
ho scelto xD
Si,
direi che con le interrogazioni, sarebbe una cosa fantastica…anche
se, non è detto! Magari quella Sibilla non era presente ad un determinato evente e allora –ciaociao-xD
Muta
come un pesce su tutto il resto xD aspettate la
seconda parte!
Per
quanto riguarda una tua fic…beh, non mi dispiacerebbe
affatto!
Che
sia comica/demenziale o QualunqueCosa/QualunqueCosa
Baaaci
Nuova Anya…che ne
pensate?
Non
mi convincono mai del tutto -.- sono terribilmente pretenziosa…
È la
prima volta che non riesco a rispettare una scadenza.
Solitamente
se sgarro è solo di qualche minuto dopo la mezzanotte e quindi scatta la data
del giorno dopo ma…
…questa volta non ce l’ho
fatta.
Tra i
compiti, la febbre, gli impegni vari e la mancanza di ispirazione, non sono
riuscita a mettere in fila due parole che risultassero quantomeno
soddisfacenti.
Ovviamente
la pubblicazione verrà rimandata di poco, entro questa settimana il capitolo
sarà già bello che pronto e per farmi perdonare, cercherò di scriverne uno
molto corposo.
Ancora tante scuse, perdonatemi.
Besos♥
Risponderò
a tutte le recensioni nel prossimo capitolo =)
Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi
sostengono e mi seguono.
Ringrazio chi recensisce (le vostre parole mi danno la
carica)
Ringrazio chi ha inserito la storia tra le seguite.
Ringrazio chi ha inserito la storia tra le preferite.
Ringrazio chi legge e basta.
Ringrazia veramente TUTTI coloro che in qualche modo, contribuiscono alla mia crescita
come scrittrice.
Anya
sorride “sbagli…un supereroe c’è” il suo sguardo vaga
su di me, ma poi si ferma su Hub “deve solo decidere
per chi vuole essere forte”
[...]
-
-
-
Sorride?
Sta
veramente sorridendo?
Perché cazzo
sorride?
Che c’è da
sorridere?
Un pazzo
psicopatico vestito da prete sta per farci fuori tutti…e
lei sorride?
Fato sembra
nervoso “di cosa stai parlando? Non c’è nessun supereroe” Anya
continua a sorridere “quando parlavo di ‘qualcuno che sta giocando con qualcosa
più grande di lui’ovviamente…mi
stavo riferendo a te” Fato sembra ancora
più nervoso “Sai mocciosa, credo che non ti è ancora chiaro il concetto di
‘morte’…sto per uccidervi!” Anya
sogghigna e per un istante mi viene da ridere.
Lei non
sogghigna mai.
Quello che
sogghigna sono io.
Sogghigno.
Ho una pessima influenza su di lei.
“il tuo
tempo è scaduto molti anni fa…precisamente 18 anni fa” ho già detto che Fato
sembra nervoso?
“Che vuoi
dire? Di quale tempo stai parlando? Io sono Fato, il mio tempo non può scadere!”
Anya ride “e invece si! Non ricordi? Funziona
esattamente come per le Sibille, può esserci un solo Fato alla volta e quando
nasce il nuovo, il vecchio cede il Dono” il suo sguardo si indurisce “ma tu non
l’hai fatto” noto che Hubert sembra per la prima
volta aver perso tutta la paura. Sta guardando Anya.
“hai reso la
sua vita un inferno, hai minato tutte le sue certezze e hai approfittato del
suo rapporto con la sottoscritta, credendo di poterlo volgere a tuo vantaggio”
il mio cuore perde un colpo “ma credo sia arrivato il momento che il tuo
successore, conosca il suo Destino” e indica.
Indico.
Indico Hubert.
Già.
Lui.
“appena hai
capito chelui avrebbe dovuto preso il
tuo posto, non hai creduto in tanta fortuna…hai
aspettato che diventasse abbastanza grande da capire ciò che gli avresti detto,
quindi hai fatto in modo che i suoi genitori morissero, poi hai approfittato
della sua solitudine e del suo affetto verso di noi, unica famiglia rimasta,
per costringerlo a fare ciò che volevi” sono furiosa.
No.
Sono
incazzata.
“per un
momento, dopo aver intuito ogni cosa, non ho capito per quale motivo Hubert non ha lasciato che Sophia
morisse sotto al camion, ma poi ho pensato al patto che ha stretto con te”
stringo gli occhi “doveva essere lui ad ucciderla, per ottenere in cambio la
mia salvezza e quella della mia famiglia” rido “il tuo odio verso le Sibille
poi, nasce da una cocente delusione amorosa ricevuta da una Sibilla veneziana
dell’età barocca…non ha appoggiato i tuoi pazzi piani
di potere dopo aver saputo che eri il successore del Fato e sapendo che una
nuova Sibilla era già nata, l’hai uccisa…ma l’altra
Sibilla ha preso subito il suo posto, rendendo vana la tua vendetta” sospiro
“così hai atteso per anni il momento giusto e l’occasione ti è capitata più di
quattro secoli dopo, con la nascita del nuovo successore e di due Sibille molto
vicine” Fato non ha ancora parlato, sta zitto e mi ascolta, quasi ipnotizzato
“in questo modo potevi tenere sotto controllo il tuo successore, la vecchia
Sibilla e aspettare il momento propizio per far fuori la nuova…ma
non hai tenuto conto di alcune piccole informazioni che mia madre ha
accuratamente nascosto” nei film in questo momento sarebbe partita una musica
da colpo di scena “lei ha avuto una visione che prevedeva tutto questo. Sapeva
che la sua morte era necessaria, quindi ha bloccato i suoi ricordi, si è uccisa
e poi…il Destino ha fatto il suo corso” agito una
mano “non puoi controllarlo Fato…il Destino non ha un
padrone e tu stai tentando di imbrigliare qualcosa che è e sarà sempre
totalmente fuori dalla portata” incrocio le braccia “ovviamente sono arrivata a
queste conclusioni, non perché sono una regina delle deduzioni, ma perché ho
avuto un piccolo aiuto dalle altre Sibille…ho avuto
una visione in cui la Sibilla custode della Biblioteca di Alessandria, leggeva
delle notizie riguardo alla linea di successione del Fato, poi delle immagini
che riguardavano mia madre e la sua estenuante ricerca di una soluzione, il
momento in cui ha avuto la visione, quello in cui ha preso la decisione di
uccidersi e poi…il modo per fermarti”
“BASTA!”
Un gesto e
anche io finisco a far compagnia a mio papà, che subito mi aiuta ad alzarmi. Chace trascina Sophia dietro di
se e insieme a Morgan, le fanno scudo ma Fato nota il gesto “siete due stupidi
mortali! Cosa credete di poter fare contro di me? Io sono IL Fato! Nessuno può
sfuggirmi” e grido verso di lui.
Verso Hubert.
“Puoi
fermarlo! Puoi fermarlo Hub, devi solo sfidarlo!
Sfidalo e lui sarà costretto a consegnarti il suo dono” Fato si volta verso di lui
“non ascoltarla, sta solo cercando di salvare la pelle a lei e ai suoi
amichetti, fai come ti dico, uccidi la bambina, agli altri penso io” Hub è ancora immobile e io grido ancora “Hub! Fallo! Puoi farcela, devi solo sfidarlo! Sfidalo!
Sfidalo e sarai libero! Sfidalo e il tuo Destino, sarà solo tuo!” e poi supplico
“…fidati di me”
E lo fa.
Si volta
verso Fato e allarga le braccia “costringimi a uccidere la bambina…ti
sfido” e Fato grida.
Grida come
se i demoni dell’Inferno stessero divorando le sue carnie scorticandolo vivo.
Grida come
se ogni orrida azione che ha compiuto in questo mezzo secolo di attività,
stesse scorrendo nella sua mente e nel suo cuore sotto forma di senso di colpa.
Grida come
se quella fosse l’ultima occasione per far sentire la sua voce.
E il suo
corpo viene avvolto da delle spire di fumo nero che si lanciano come dei
tentacoli contro Hub, ma non appena uno di questi
viticci lo sfiora, il colore cambia, trasformandosi prima in grigio e infine in
argento.
Le spire,
ora argentate, avviluppano Hub in un bozzolo luminoso,
rendendolo invisibile a tutti e Fato si accascia a terra, privo di sensi.
Il vento sta
diventando sempre più impetuoso, ormai i miei capelli saranno un ammasso di
foglie e rami secchi. Non che mi importi dei capelli in questo momento. Era
solo per rendere chiaro il concetto di ‘vento impetuoso’.
I tentacoli
si diradano improvvisamente, dissolvendosiin sbuffi di fumo e la figura di Hub
ricompare, esattamente uguale a prima. Più consapevole però.
I suoi occhi
scrutano la radura che ci circonda, si fermano per una frazione di secondo su
Fato, ancora a terra e poi scivolano su ogni membro della famiglia, indugiano
su Chace…e si fermano su di me.
E sorride.
Sorrido e
gli corro incontro, saltandogli al collo “ce l’hai fatta!” Hub
mi stringe forte come ha sempre fatto e in un orecchio mi sussurra “mi sono
fidato di te…e non mi hai deluso” si stacca,
irrigidito e noto che il suo viso si è adombrato “io invece ho deluso te, zio Berny, Morgan…eSophia” i suoi occhi si fanno lucidi e il suo sguardo si
sposta verso i piedi “mi dispiace…mi dispiace, ma non
volevo che Fato ti uccidesse e poi, se la bambina fosse morta, tu avresti
dovuto sopportare la Maledizione per l’eternità e l’unico modo per evitarlo era
di fare come diceva l…” lo blocco, poggiandogli una
mano sulla bocca. Lui alza gli occhi, sorpreso “Hub…è
tutto passato, ok?” lui sorride “ok” poi aggiungo “però se provi ad uccidere
un’altra volta una persona, giuro che te le do di santa ragione!” scoppia a
ridere e mi circonda le spalle con un braccio “prometto! Non accadrà mai più”
mi sembra assurdo scherzare su una cosa del genere.
Ma è giusto
così.
Voglio che
vada così.
Sapete
perché IL Fato si è incazzato tanto
per ciò che stava facendo Fato?
Perché stava
decidendo il Destino degli uomini, per
gli uomini.
E lo sanno tutti…
Il Fato non
ha padroni.
I padroni
del nostro Destino, siamo noi.
Spazio Autrice:
(perdono xD)
---
Sisi, lo so xD
avevo promesso un capitolo più lungo, però…
…non ho potuto!!!
Cioè, su, scusatemi…questo
finale era perfetto per questo capitolo!
Continuarlo avrebbe voluto dire ammazzare il pathos °-°
Distruggere la tensione emotiva!
Radere al suolo il sentimento u.u
…ok, ho reso l’idea (radere al suolo…da dove è uscita?)
Beeeeh…ovviamente non è
l’ultimo capitolo, quindi ci vediamo fra qualche giorno u.u
Non scrivo più la data di aggiornamento perché con la
scuola, non posso assicurare nulla @.@
Besos♥
Risposte alle recensioni:
ElenaHeart: xD felice di aver accontentato la tua voglia
di azione!!!!
Come vedi la tua
supposizione era esatta u.u Biblioteca di
Alessandria, yes!
Si, Fato non può
uccidere Sophia perché è la Sibilla successiva.
Può uccidere
quella precedente ma non quella nuova, altrimenti sarebbe più che palese il suo
tentativo di porre fine alla stirpe delle Sibille e…ci
sono forze contro cui neanche Fato vuole mettersi xD
Hub invece può. Hub era un semplice Servo del Fato.
Adesso è
qualcosa di più xD
Meiss:GrazieeeeeexD Comunque non è Dakota, è Anna SophiaRob…e, si, è meglio della Watson u.u
anche se è ancora diversa da come immagino Anyaç.ç non la troverò mai…
MorwenBlood:xDxDxD
come vedi ha fatto qualcosa di buono alla fine…
Felice
che ti piacciaaa ** e pensare che prima odiavi
praticamente tutti i personaggi xD ♥
Emily Doyle: xDxD
Spero di aver placato i tuoi dubbi!!!! xD
Comunque l’immagine di Anya che ho
nella testa è un pochino diversa…però è sicuramente
migliore della Watson u.u
*sussurro*
non preoccuparti il tuo segreto è al sicuro e…prometto
che nel prossimo capitolo scriverò una bella parte smielata ** anche perché
mancano un sacco anche a me!
…fffffffffatto???
xD
Beeble: ** il tuo commento
mi ha fatto restare il sorriso sulle labbra per circa due ore e mezza xD
Come
vedi, Hubert ha ritrovato il senno xD vuole troppo bene ad Anya&family
Ehi,
ovviamente Anya puoi immaginarla come vuoi xD io per esempio la immagino diversa sia dalla prima che
dalla seconda xD
Lewaras: OK.
Teoricamente
dovrei scrivere una risposta DEGNA della tua recensione ma…
…ma che posso dire per farti capire QUANTO mi abbia resa
felice?? **
Quindi
mi limito ad un sintetico, emozionato, sincero: Grazie.
P.S.Direi che è una recensione coi fiocchi °-°
kyrebo:FiguratiiiixD
Le tue recensioni poi sono
sempre così ironiche, mi fanno impazzire xD
Felice
che Anya ti piaccia u.u
Ecco
il capitoloooo
vero15star: Davvero felice che la storia sia di tuo gradimento e che ti abbia
coinvolta a tal punto.
Come
puoi vedere, le cose si sono messe meglio, esattamente come speravi =) e Hubert può rimanere tranquillamente tra le tue grazie u.u
Hai
proprio ragione, l’apparenza inganna…
Ecco
il capitolo, spero di non aver deluso le tue aspettative e che il mio lavoro,
possa ancora essere considerato “ottimo” (a proposito, grazie davvero per i
complimenti, la tua recensione mi ha resa molto felice)
Sophia
sta riposando in camera mia, Hubert è andato a
prendere possesso del Limbo del Destino, il luogo in cui Fato ha
dimorato per quattro secoli.
Cioè…Quattro Secoli!
Non sono
mica niente!
La mia mano
trema mentre tento di versarmi un bicchiere d’acqua.
Mio padre,
mio fratello e Chace sono in salotto, in stato di shock…
…o almeno così
credevo.
Sento una
mano che si posa sulla mia, fermando il tremore “stai bene?” mi volto e Morgan
ricambia il mio sguardo, sorridendo. Sorrido a mia volta “si” mi abbraccia,
avvolgendomi nelle sue braccia così familiari.
Mio
fratello. Non credo di averlo mai sentito più vicino.
Sorrido contro
il suo petto e mi godo quel tepore fraterno fino a quando un leggerissimo colpo
di tosse non interrompe questo momento di idillio familiare.
Mi separo da
Morgan e il mio sguardo viene calamitato dalla figura di Chace,
in piedi sulla soglia della cucina. Mio fratello ghigna “io vado a rianimare
papà, voi…voi state qui” esce e si chiude la porta
alle spalle.
Ho avuto
paura.
Quando
credevo che fosse stato preso in ostaggio da quel pazzo di Fato, ho avuto una
paura cieca.
Prendendo il
coraggio da non so dove mi avvicino, fino a fermarmi di fronte a lui.
Continua a
guardarmi, imperterrito, con quel suo sguardo in grado di penetrarti l’anima.
Uno di
quegli sguardi da cui io ho sempre cercato di fuggire, per paura di essere
scoperta.
E invece
eccomi qui, ad agognare che questi stessi occhi capiscano cosa io sono incapace
di dirgli.
Come posso
dirgli che sono praticamente morta di paura?
Come posso
dirglielo senza farlo scappare a gambe levate?
Prendo un
bel respiro e faccio per parlare ma delle labbra me lo impediscono.
Mi sta
baciando.
E pur non
essendo la prima volta, mi sembra di poter morire in questo istante.
Per alcuni
momenti ho creduto di non poterle sentire più, queste labbra.
Sentire le
sue mani sul mio viso, assolutamente pazienti e assolutamente prive di
qualunque pretesa come invece si potrebbe pensare da un tipo come lui.
Non pretende
nulla da me.
Prende ciò
che sono disposta a dare e ricambia senza problemi.
Ma il
problema è che adesso ho paura di aver superato un punto di non ritorno.
Innamorandomi
di lui, so che non sarebbe facile.
So che
dovrei pazientare a lungo, prima di veder ricambiato questo sentimento ed è uno
dei motivi che mi impedisce di parlarne apertamente con questo testone che
adesso appoggia la guancia sui miei capelli e mi stringe fra le braccia.
Non credevo
fosse capace di essere tanto dolce.
“mi hai
fatto prendere un colpo” mi acciglio e adeguandomi al suo tono basso rispondo “perché?”
sento uno sbuffo scompigliarmi i capelli e la sua voce rimbombare nella cassa
toracica.
Sento il suo
cuore battere forte contro il mio orecchio.
Si, sono
bassa ok?
“perché?!
Hai provocato volutamente quel pazzo visionario, senza essere assolutamente certa
che Hubert riuscisse a sfidarlo! Potevi morire!” senza
che mi veda, sorrido contro la sua maglietta, faccio sparire il sorriso subito
dopo e scostandomi lo guardo “io credevo ti avessero preso…”
lo vedo sogghignare “ti saresti liberata di me” arrossisco e gli do un leggero
buffetto sul petto “scemo…” mi volto e bevo un sorso
d’acqua.
Sento le sue
braccia che mi circondano da dietro e la sua bocca che si appoggia al mio
orecchio. Brividi del ca…
“mi fa
piacere sapere che ti preoccupi per me…se non ti
fossi scomposta più di tanto invece, devo ammettere che mi avrebbe dato davvero
fastidio” rido “fastidio? Solo fastidio?” tace.
Mi volto e
sorrido “sto scherzando…ho capito cosa, in maniera
davvero poco romantica, stai cercando di farmi capire” arrossisce.
È terribilmente
tenero quando arrossisce.
“non riesco
ancora a dirlo, lo so che vorresti sentirtelo dire ma non ci riesco” faccio
spallucce “non fa niente, non pretendo nulla, voglio solo quello che sei in
grado di darmi...proprio tutto però!”
sogghigno. Colpa sua “e se questa cosa che non riesci a dirmi non rientra nelle
‘cose che puoi darmi’ allora non la
pretenderò” Chace rispondo al mio ghigno “questo tuo
nuovo sorriso è davvero…” lo interrompo “si lo so, ho
avuto un buon maestro” ride e mi lascia un bacio sulla fronte. E si congela.
Fa un passo
indietro e si gratta la nuca con la mano “io…io
dovrei tornare a casa” che è successo? Che ho fatto?
Mi acciglio “oh…perché?” sembra a disagio “perché è tardi e
probabilmente mia mamma non ha preparato la cena perché è troppo ubriaca, mio
padre se non trova niente da mangiare si incazza e si mettono a litigare…” sono sbalordita.
Avevo
intuito che avesse una situazione familiare difficile ma…ma
non credevo così difficile.
E lui ne
parla con una tale naturalezza…
Annuisco,
anche se so che il motivo non è solo questo “d’accordo, allora…allora
ci vediamo domani?” annuisce e dice “credo dovresti rimanere a casa domani, non
andare a scuola, vengo io” annuisco ancora, un po’ perplessa.
È…strano.
Dopo aver
salutato Anya con un bacio (non sono riuscito a
trattenermi) e il resto della sua famiglia, esco e comincio a camminare verso
casa.
Per la prima
volta sono grato di non aver preso la moto.
Camminando
avrò il tempo di riflettere su un paio di cose.
Io non ho
MAI, assolutamente MAI, baciato una ragazza sulla fronte.
Le ho
baciate sulle labbra, sul collo… (un po’ ovunque)
Ma mai sulla
fronte.
Per me il
bacio sulla fronte è quel bacio di tenerezza e amore che si danno i genitori
con i loro figli o…o due innamorati.
Sto
scappando ancora.
Eppure lei
mi ha rassicurato!
Mi ha detto
che se non sono ancora pronto per ‘questa cosa’, non
farà storie.
Ma io le ho
dato un bacio sulla fronte.
E mi è
sembrato così naturale…così dolce, bello, giusto.
Mi rendo
conto che sto pensando davvero queste cose e ho ancora più paura.
Ho paura di deluderla.
Ho paura di
ferirla.
Ho paura di
perderla.
Ho paura di
non essere in grado di renderla felice.
Io sono
sempre stato ‘lo stronzo per eccellenza’.
Usavo una
ragazza, la salutavo e il giorno dopo ne cercavo un’altra.
Stop.
Con lei sto
andando oltre.
Davvero
oltre.
Solo che lei
non mi sta forzando.
Sto facendo
tutto da solo.
Forse perché
in realtà lo voglio anche io.
Mi fermo.
Mi volto.
Corro.
Rischio.
Sono ancora
in cucina, con il mio bicchiere d’acqua in mano e l’espressione perplessa.
Non ferita.
Perplessa.
Non capisco
ancora il motivo di questa fuga rocambolesca.
La volta
precedente ci stava, l’avevano minacciato di morte, ok.
Ma questa
volta?
Non era
stato colpito da una mazzata alla testa, non era stato minacciato di morte e io
non avevo preteso assolutamente nulla.
Il
campanello suona, io mi alzo e mi dirigo verso la porta, incuriosita.
La apro.
Sorpresa
“ok, ok
scusami!” non l’ho mai visto così confuso.
Non l’ho mai
visto così…vulnerabile.
“scusami non
hai fatto assolutamente nulla, non è colpa tua, lo so che mi sono comportato in
maniera strana ma mi sono spaventato, ti ho dato un bacio sulla fronte e per me
il bacio sulla fronte è qualcosa che va oltre il semplice ‘mi piaci’ e ‘anche
tu’, è qualcosa indica una svolta in quello che siamo per ora. Tu mi hai detto
che da me non pretendi assolutamente nulla e mi sono reso conto che se sono
arrivato a questo punto, non è stato perché tu hai fatto delle pressioni su di
me, ma perché io stesso sentivo il bisogno di andare oltre, di non fermarmi al ‘mi
piaci’ e ‘anche tu’…” prende un bel respiro “perché tu non mi piaci” ok, mi
sento male.
Se prima non
ero ferita, adesso lo sono.
Vedo che
agita le mani, agitato “Nono, aspetta, che hai capito! Intendo dire che sto
andando oltre” si passa una mano tra i capelli “cazzo! Sto andando davvero
oltre e tu non hai fatto alcuna pressione! Quindi in un certo senso io voglio
tutto questo. Io voglio baciarti sulla fronte, ecco” è confuso.
Io ho capito
lo stesso, ma la sua espressione è confusa come quella di un bambino che non sa
dire qualcosa.
Sorrido.
Mi avvicino
e gli lascio un bacio…sulla fronte “sei davvero
pessimo quando si tratta di romanticherie” ride nervosamente “lo so” lo bacio e
lui ricambia “ma ho capito lo stesso…voglio baciarti
sulla fronte anche io” scoppiamo a ridere e lui ripete il gesto di dieci minuti
prima. E stavolta non scappa.
Hubert
si guarda intorno, spaesato.
Tutto ciò
che lo circonda lo sente come suo, pur sapendo di non aver mai vissuto in quel
luogo. Si aveva passato giornate intere ad assolvere i compiti assegnatigli da
Fato, ma si era limitato alla sala con lo scranno. Stop.
E invece lui
ricordava ogni camera.
Vide una
porta.
Su quella
porta era incisa una frase:
[Il destino non potrà mai interrompersi.
Nessuno ostacolo porrà mai fine alla sua corsa. Opporsi adesso è come tentare
di fermare il corso del tempo. Inutile]
Mi faccio
coraggio e apro la porta.
E con un
sussulto al cuore, scopro che questa storia non è ancora finita.
Il Destino
ha intenzione di travolgerci ancora.
Tutti
quanti.
Spazio Autrice:
(da da dadaaaaan)
---
Purtroppo sono di fretta,
non ho assolutamente il tempo di rispondere alle recensioni, posso solo dire
che non sono certa che questo sia l’ultimo capitolo (non credo).
Ma sono certa che la
storia non è finita.
Vi faccio una sorpresina.
Ci sarà un seguito.
Stessi personaggi e
qualcuno nuovo.
Non dico altro xD
Risponderò alle recensioni
domani u.u
Besos♥
P.S.non ho neanche avuto il tempo di rileggere
>.< perdonatemi.
Quella che
ha scritto quel bel monologo
all’inizio, quella che sa tutto…ma proprio tutto!
Ecco, a
quanto pare so anche che questo casino non è affatto finito.
Per niente.
Io e gli
altri avremo una pausa, una lunga pausa da tutte queste tragedie di Sibille,
Fati e robe varie ma…come si dice: al
peggio non c’è mai fine.
E ve
l’assicuro, non è ancora finita.
Solo che io
(il mio IO che vive e che non SA), non lo sa. (appunto)
Ma non c’è
fretta.
Il Destino
ha tutto il tempo del mondo.
Il Destino
sa aspettare.
E aspetterà.
Spazio Autrice:
(eilà)
---
Bene.
E qui ho bisogno di un vostro aiuto!
Ho bisogno che TUTTI, tutti quelli che hanno seguito,
recensito, letto questa storia, mi lascino una recensione con scritto se
vogliono che io la continui oppure no.
Io un’idea l’avrei in mente, ma ho paura di deludere le
vostre aspettative.
Siete disposti a rischiare di rimanere appunto delusi?
Oppure preferite che io la tronchi qui?
Fatemi sapere, siate sinceri e dilungatevi quanto vi pare
xD no problemo.
Besos ♥
Bene. I
ringraziamenti!!!
Ringrazio
ovviamente TUTTI coloro che hanno recensito questa storia:
Anya,
Chace, Morgan, Papà White (Mamma White), Sophia, Hubert e…si dai, anche Fato!
Perché
senza di loro, questa storia…non sarebbe stata scritta = )
P.S.Ricordate di lasciare la recensione con le
votazioni =D così nel caso il risultato dovesse essere positivo, mi metterò
subito al lavoro per scrivere il seguito!