Bianco&Nero

di ElseW
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** *Capitolo1* ***
Capitolo 2: *** *Capitolo2* ***
Capitolo 3: *** *Capitolo3* ***
Capitolo 4: *** *Capitolo4* ***
Capitolo 5: *** *Capitolo5* ***
Capitolo 6: *** *Capitolo6* ***
Capitolo 7: *** *Capitolo7* ***
Capitolo 8: *** *Capitolo8* ***
Capitolo 9: *** *Capitolo9* ***
Capitolo 10: *** *Capitolo10* ***
Capitolo 11: *** *Capitolo11* ***
Capitolo 12: *** *Capitolo12* ***
Capitolo 13: *** *Capitolo13* ***
Capitolo 14: *** *Capitolo14* ***
Capitolo 15: *** *Capitolo15* ***
Capitolo 16: *** *Capitolo16* ***
Capitolo 17: *** AVVISO (capitolo 17 postato) ***
Capitolo 18: *** *Capitolo17* ***
Capitolo 19: *** *Capitolo18* ***
Capitolo 20: *** *Epilogo* ***
Capitolo 21: *** *AnniDiVita* (AnticipoSeguito) ***



Capitolo 1
*** *Capitolo1* ***


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__Bianco & Nero

*Capitolo 1*

 

 

 

Si può essere diversi in molti modi e da molte persone:

C’è chi è diverso dal suo migliore amico, o dalla sua fidanzata.

C’è chi è diverso dalla sua famiglia e dai suoi compagni.

e poi, c’è chi è diverso da tutti.

Come me.

Mi chiamo Anya White, ho sedici anni e sono l’ultima Sibilla.

 

È meno tragico di quanto si pensi.

D’accordo, è molto più tragico di quanto si pensi.

Voi pensate che prevedere il futuro sia una pacchia, che sia un potere che si può controllare, richiamare e usare a proprio piacimento ma, datemi ascolto, non è così.

Le profezie, le immagini, le visioni, i suoni, i colori, le frasi, le parole, i volti…ogni cosa arriva in maniera confusa, poco dettagliata e tutto ciò, preso da solo è anche assolutamente privo di senso.

Devo interpretare ciò che vedo ed è qualcosa di sfiancante.

Avete presente l’attacco alle torri gemelle?

Io lo sapevo.

O almeno, avevo visto le immagini delle due torri, due serie di numeri (che poi scoprii essere quelli dei due aerei) e infine avevo sentito le urla.

Tante urla.

Urla assordanti, disperate, imploranti…

Ho avuto paura. Non avevo idea di ciò che sarebbe successo.

Come potevo sapere che una settimana dopo, migliaia di persone sarebbero morte in un attacco terroristico? Come potevo prevederlo? Come potevo capirlo?

E soprattutto, chi mi avrebbe dato ascolto, anche se lo avessi compreso?

Eppure, anche sapendo che per me sarebbe stato impossibile interpretare ciò che avevo visto, certe notti mi ritrovo a sognare le urla e le immagini della mia visione.

Incubi.

Sensi di colpa.

Sensi di colpa per qualcosa che non ho fatto.

Che non ho potuto fare.

Che non sono stata in grado di fare.

E io ci convivo con tutto questo.

Odio il mio dono…

già, dono.

Io lo definirei più che altro una maledizione.

Siete d’accordo?

Se siete ancora convinti di voler prevedere il futuro, non leggete questa storia.

Il futuro deve rimanere tale.

Il futuro va scoperto giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto.

È questa la vera vita, non la mia.

Io non vivo.

Io sopravvivo e vivo le vite degli altri, perché la mia non vale la pena di essere vissuta; ma devo vivere.

Sono l’ultima Sibilla.

Non mi è permesso di morire.

Non fino a quando un’altra Sibilla, non prenderà il mio posto.

 

Allora…siete ancora convinti di volere conoscere il vostro futuro?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

_____________________________________________________________________

Spazio Autrice:

(oh mamma…)

---

Ok, che ve ne pare??

Il personaggio è lo stesso ma ho cambiato la storia.

Per favore, VI PREGO, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, altrimenti cancellerò anche questa, come ho fatto con la precedente.

Besos

 

 

 

* i riferimenti alle torri gemelle, sono stati fatti solo per il prologo e ai fini della storia, non è assolutamente una mancanza di rispetto per coloro che sono deceduti in questa disgrazia.

Nel caso fosse reputato fuori luogo, offensivo o troppo irrispettoso, fatemelo sapere e io provvederò senza indugi.

 

 

Liù*

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Capitolo 2
*** *Capitolo2* ***


__Bianco&Nero2_Capitolo2

__Bianco & Nero

*Capitolo 2*

 

 

 

A dispetto di ciò che avete letto nella presentazione, non sono particolarmente pessimista anzi, sono un tipo piuttosto gentile, tendenzialmente dolce e poco incline alla cattiveria.

Ecco perché non ho ancora ucciso mio fratello.

“Morgan! Che ci fa il mio reggiseno appeso fuori dalla mia finestra?!” chiedo furiosa, precipitandomi nella camera di mio fratello maggiore.

Ci togliamo solo un anno, ma lui continua a sottolineare questo breve lasso di tempo come se fossero dieci.

Per ora sta ascoltando musica con le sue fedeli cuffiette, seduto alla sua scrivania su cui disegna continuamente. È un artista, sì.

Sono così capricciosi…

Mi nota, inferocita e con i capelli biondi (quasi bianchi) tutti scarmigliati, molto diversi dai miei soliti ordinati boccoli morbidi e finalmente si toglie gli auricolari. “Ehi, sorellina, che è successo?”

Io gli sventolo davanti il mio reggiseno e lui si volta inorridito. “Toglimi quel coso da davanti agli occhi! Per me sei e resterai sempre una sorta di femmina asessuata, non voglio che mi ricordi quanto tu sia umana!”

Insisto, tenendolo per i capelli. “Hai appeso il mio reggiseno fuori dalla finestra. Perché?”

Lui ridacchia. “Senti, era appeso alla maniglia della porta del bagno, ho pensato che volesse prendere aria... ” ride ancora e io tiro più forte.

Lo lascio qualche secondo dopo e lui continua a ridacchiare mentre io ritorno a passo di marcia in camera mia. Incrocio mio papà in corridoio che sorride e mi saluta. “Buongiorno chiocciolina”

Sì, bel soprannome. Appioppato a quattro anni, a causa di una luuunga storia di cui sono protagonisti una lumaca, delle costruzioni e un mantello da Superman.

“Buongiorno.”

Lui nota il mio broncio ed esclama, con un cipiglio divertito “Ho sentito le tue urla dal piano di sotto… come mai Morgan ha appeso il tuo reggiseno fuori dalla finestra?”

Io roteo gli occhi. “Perché è un idiota.”

Mio padre, Bernard White, ridacchia e mi scompiglia i capelli.

Ancora di più, sottolineo.

Accenno un sorriso e torno in camera, afferro un paio di jeans grigi, una maglia lunga a maniche corte nera e il mio cardigan blu.

Indosso degli stivaletti coordinati alla giacca e un cerchietto dello stesso colore, un po’ di mascara, afferro il mio zaino e scappo fuori.

Non mi trucco molto, con occhi come i miei sarebbe inutile.

Sono grandi e di un azzurro così chiaro da sembrare bianco, il mascara nero è un trucco più che sufficiente, crea contrasto e evita l’effetto sguardo-perennemente-sorpreso degli occhi troppo grandi.

Nel complesso sono una ragazza davvero scolorita.

Capelli quasi bianchi, occhi quasi bianchi e pelle, come dice mio papà, diafana.

Cioè, un modo poetico per dire ‘quasi bianca’.

Esco di casa e attraverso la strada, per raggiungere Hubert, il mio migliore amico, che mi sta aspettando sul marciapiede. Mi saluta e io sorrido.

Adesso non cominciate a farvi strani film in testa in cui io e lui siamo segretamente innamorati l’uno dell’altra.

No. Non è così.

Anche perché, ragazzi, è mio cugino, quindi calmate i bollori.

Per una Sibilla trovare degli amici non è molto facile, soprattutto a causa degli interi minuti in cui mi blocco fissando nel vuoto.

Quando poi profetizzo le mie pupille diventano come due specchi e la mia voce si trasforma, ma grazie a Dio mi è capitato solo una volta, a tredici anni, durante una lezione di storia.

Imbarazzante.

Hubert ovviamente sa cosa sono; altrimenti non sarebbe il mio migliore amico.

Della mia famiglia lo sanno solo mio padre, mio fratello, Hubert e, quando era ancora viva, anche mia mamma.

Sì è morta. Avevo tre anni quando è successo e nessuno ha mai voluto raccontarmi come è andata, il che è parecchio strano.

Arriviamo a scuola e ci dirigiamo agli armadietti.

Mi volto per leggere la bacheca e sento qualcosa -qualcuno- urtare pesantemente contro la mia spalla. Non dico nulla ma giro la testa, per sapere chi è.

Incontro un paio di occhi neri che ricambiano lo sguardo, parecchi centimetri sopra la mia testa. “Scusa” replicano gli occhi.

Il tono ovviamente è neutro.

È Chace Turner, il bel tenebroso della scuola. Non è popolare, ma lo conoscono tutti.

Non è il tipico ragazzo che è destinato a diventare il presidente del comitato, capitano della squadra di non-so-che, fidanzato con la capo di non-so-cosa, ma…lo conoscono tutti.

Mi guarda per una frazione di secondo e mi oltrepassa.

Io ovviamente non rispondo. Io non parlo mai.

Apro bocca soltanto durante le interrogazioni e quando (se) qualcuno mi rivolge una domanda diretta, altrimenti -buonanotte ai suonatori-.

Guardo Hub (soprannome) che, noto, mi sta osservando un po’ sorpreso. “Che c’è?”

Lui scuote la testa. “Ti ha chiesto scusa!“ esclama, sorpreso.

Io ricambio lo sguardo, perplessa. “E… quindi?”

Hub allarga le braccia. “Chace Turner non chiede scusa, è più che risaputo.”

Io inarco un sopracciglio e poi sorrido. “Sì, in effetti io e lui abbiamo una relazione segreta che va avanti da quattro anni, abbiamo fatto un figlio che io ho dato in adozione, lui mi ha tradita con la bibliotecaria ma io l’ho perdonato perché lo amo troppo… ”

Hubert mi interrompe con uno spintone giocoso e io scoppio a ridere, quindi lo seguo in classe, non sapendo che quel piccolo istante avrebbe dato alla mia vita una svolta inaspettata.

 

Ho chiesto scusa a quella tipa bionda, Anya White.

Non so perché l’ho fatto, ma quando mi ha guardato con quei grandi occhi chiari non ho potuto farne a meno.

Ovviamente questo pensiero occupa la mia mente per una frazione di secondo, poi una moretta che mi sta mangiando con gli occhi mi distrae. È carina.

Era da un po’ che l’avevo notata, ma non c’era ancora stata occasione di scambiare due parole…

Come?

…Innamorato?! Ma siete completamente fuori di testa?

Ho poco più di diciassette anni e le mie attenzioni per lei saranno, senza alcun dubbio, temporanee.

Flirtiamo, giochiamo, ci divertiamo e poi -ciaociao- è stato bello, a mai più.

Ovviamente mi accerto che la ragazza non si innamori di me.

Chiarisco sin dall’inizio le mie intenzioni, non voglio passare per approfittatore.

Cosa?

Stronzo?

Beh, sì, un po’, inutile negarlo, ma quantomeno sono uno stronzo rispettoso.

Non le prendo in giro.

Mi dirigo con passo rilassato verso la moretta che continua a guardarmi e che, appena nota il mio avvicinamento, arrossisce.

Sorrido.

È praticamente fatta.

 

Devo fare pipì.

Sto ascoltando una noiosissima spiegazione di geografia e devo fare pipì.

Mi guardo intorno e il mio sguardo corre all’orologio.

Mancano ancora venti minuti alla fine della lezione e io la trattengo già tra tre quarti d’ora.

Alzo la mano e la professoressa mi guarda, sorpresa. Solitamente non parlo mai, tranne quando sono interpellata.

“Sì, Anya?”

Io a voce molto bassa chiedo “Posso andare in bagno?”

La professoressa guarda l’orologio, poi la mia espressione sofferente e annuisce.

Scappo fuori e mi precipito in bagno.

Qualche minuto dopo esco, finalmente rilassata.

Sto per mettere piede in corridoio quando accadono diverse cose contemporaneamente: una ragazza arriva dall’altro capo del corridoio, un ragazzo esce dal bagno dei maschi e io ho una visione.

Una risata, uno squillo di un cellulare, rumore di vetri infranti e una ragazza stesa a terra in un mare di sangue e pezzi di vetro.

Mi riscuoto, ansimando e scopro di essere in ginocchio.

Il ragazzo che è uscito dal bagno mi sta guardando, vagamente preoccupato. È Chace Turner. “Va tutto…”

La ragazza ride e il suo telefono squilla.

Mi alzo e in un istante sono su di lei, quindi scaravento entrambe ad almeno un paio di metri dalle finestre.

Un attimo dopo sentiamo un’esplosione e qualcosa sfonda la finestra, ammaccando la macchinetta nella parete di fronte.

Al posto della macchinetta se non fossi intervenuta, ci sarebbe stata quella ragazza.

Cautamente mi alzo, constatando che la ragazza sta bene, pur essendo un po’ spaventata.

Mi affaccio alla finestra e controllo il cortile.

Dei ragazzi stanno subendo una sgridata da manuale dalla preside.

Stavano facendo degli esperimenti con dei petardi, facendoli esplodere insieme ad altre sostanze rubate dall’aula di chimica. Uno dei pezzi del tubo è saltato via e ha sfondato la finestra, piantandosi nella macchinetta del caffè.

Sento una mano sulla mia spalla e mi volto. La ragazza mi sua guardando, con gli occhi lucidi. “Mi hai salvato la vita” e mi salta al collo.

Io rimango perplessa e le batto una mano sulla spalla, impacciata.

Mi lascia e sempre piangendo corre via, probabilmente a raccontare l’accaduto all’insegnante.

Prendo un bel respiro e mi accovaccio sotto la finestra, portandomi le mani ai capelli.

“Come facevi a sapere che quel tubo avrebbe sfondato quella finestra?”

Rialzo di scatto il viso.

Chace Turner è di fronte a me, con le mani in tasca. Arrossisco. “Non… non lo sapevo.”

Il ragazzo inarca un sopracciglio. “Quindi non è per questo motivo che dopo aver avuto una sorta di collasso fuori dal bagno delle ragazze ti sei fiondata su quella lì, appena in tempo per farle evitare quella barra di ferro che, con molte probabilità, l’avrebbe uccisa?”

Non so che dire.

Mi alzo lentamente e sto per aprire bocca e balbettare qualcosa di stupido quando una voce dice “Turner, lasciala stare.”

Mi volto e non posso fare a meno di sorridere: Hub.

Si accosta a me e guarda Chace in cagnesco. Il tenebroso ricambia l’occhiata. “Stavamo solo facendo quattro chiacchiere… che c’è? La tua cuginetta non è in grado di difendersi da sola?” come fa a sapere che siamo cugini?

Hubert continua a guardarlo come se volesse fargli seriamente male e io tremo.

Entrambi sono alti e atletici, ma Chace probabilmente ha dalla sua una buona quantità di cattiveria.

Intervengo quando noto che si sono avvicinati di qualche passo, piazzandomi fra di loro. “Smettetela, non credo sia il caso di fare a botte, la preside sta per venire a controllare che nessuno si sia fatto male.”

Chace sposta di nuovo lo sguardo su di me e io arrossisco. “E stanno tutti bene… grazie a te, vero bambolina?” Avvampo.

Hubert digrigna i denti. “Certi nomignoli risparmiateli per quelle che ti fai, d’accordo?” Mio cugino mi circonda le spalle con un braccio, “Stai lontano da Anya.” e mi porta via.

Pur essendo di spalle, sento ancora i suoi occhi neri che mi perforano la schiena e non posso fare a meno di pensare che, sicuramente, non è finita qui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spazio Autrice:

(la prova del nove o.o)

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Ok.

Ditemi che ne pensate.

No, non è una richiesta…

è una SUPPLICA!

Vi prego!

Se non riceverò abbastanza recensioni o questo imput non soddisferà voi lettori, cancellerò anche questa Q.Q…e in quel caso mi sentirò una vera idiota xD

 

Fatemi sapere…

Besos

 

 

Risposte alle recensioni:

Emily Doyle: Felice che ti abbia stuzzicata ** eccoti accontenta, il secondo capitolo u.u.

 

Matt_Plant: Okay o.o adesso sono terrorizzata all’idea di deludere le tue aspettative…è la seconda storia a capitoli che pubblico ed è la prima di genere fantasy.

Spero solo di non cadere nel banale, anche se, allo stesso tempo, non voglio complicare esageratamente le cose, essendo solo la mia seconda esperienza seria (seria…T_T…mi piace pensarlo).

A parte questo, felice che ti abbia incuriosito u.u e…beh…magari ti stupirò, però ancora non sono sicura se in meglio o (più probabile) in peggio xD

Grazie, sono contenta che sia qualcosa di originale! E spero di saper sfruttare bene l’idea.

Ecco il secondo capitolo (ovviamente qui le cose non sono molto movimentate…)

Incrociamo le dita xD

P.S= Wiiii! Ho un maschio tra le seguiteeee weeeee! Fino ad ora solo ragazze o.o..

 

 

Kyrebo: La mia “Seleniaaaa” !!! xDxD ihih….si, beh, è l’ultima Sibilla, sarà un po’ più seria come storia rispetto a - “__Color cioccolato” - che era una semplice storiella di un amore adolescenziale.

Comunque, felice che ti abbia catturata! **

Ecco il secondo capitolo u.u

 

Lotti: Ehi! Felice che la mia storia precedente ti sia piaciuta ** e spero vivamente di non deluderti!

Aggiornata u.u

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Bene.

Vorrei precisare che ormai la scuola sta cominciando a farsi più pesante xD non siamo più alle prime tre settimane, quindi aggiornare sarà più difficile, ma giuro che farò di tutto per non fare meno di un aggiornamento a settimana.

Spero di non deludere nessuno di voi u.u

Grazie a chiunque abbia solamente letto il primo capitolo, a chi ha messo la storia tra le seguite e a chi tra i preferiti (fino ad ora uno, ma mi sento soddisfatta lo stesso xD).

Grazie ancora!

 

 

 

 

 

 

Liù*

 

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Capitolo 3
*** *Capitolo3* ***


__Bianco&Nero2_Capitolo3

__Bianco & Nero

*Capitolo 3*

 

 

 

Hubert era rimasto così sconvolto dalle insinuazioni di Chace, che per il resto della settimana mi pedinò.

Mi accompagnava in classe e mi aspettava al suono della campanella, andavamo a scuola insieme e mi scortava fino a casa. Non potevo neanche più andare in bagno da sola e la ricreazione era un’altra occasione per assistere ai paranoici movimenti di Hubert che, a suo modo, diceva di seminare Chace.

Io d’altra parte non vedevo alcun tentativo di Turner di avvicinarsi a me quindi, lentamente, smisi di preoccuparmi.

Probabilmente fu a causa della mia guardia abbassata che, un giorno, dieci dopo la faccenda della finestra, decisi di andare in bagno.

Si, non sono molto brava nell’arte del trattenere la pipì, ma che volete farci? Non tutti ne sono capaci.

Chiedo il permesso alla professoressa e scappo fuori, raggiungo il bagno e esco poco dopo.

Metto piede in corridoio e come l’ultima volta, accade qualcosa.

No, niente visioni: peggio.

Chace esce in quel momento dalla porta del bagno e si ferma di botto, sorpreso.

Io impallidisco e mi paralizzo.

Il ragazzo mi scruta per qualche secondo poi si appoggia con nonchalance alla parete. “Ma guarda chi si rivede… niente guardia del corpo per andare in bagno, biondina?”

Arrossisco, ma riesco a lanciargli un’occhiata di disapprovazione.

Non mi piacciono questi soprannomi che mi affibbia.

Con la speranza di non essere fermata faccio qualche passo in corridoio.

Speranza vana: mi sento afferrare per un braccio e sbattere contro la parete.

Ok, adesso ho paura.

Non gridare, non voglio farti male, voglio solo sapere come hai fatto a sapere che quella finestra sarebbe stata sfondata da un tubo di metallo utilizzato da degli idioti per uno stupido esperimento di chimica.” Non riesco a spiccicare una parola, non sono mai stata brava nei confronti, specialmente quando la persona con cui mi sto confrontando è a dieci centimetri di distanza dalla mia faccia.

Apro bocca, credendo magari che le parole per una buona scusa vengano su da sole ma, ovviamente, non accade. La richiudo e taccio. Tremo e mi stringo nelle braccia. Non è più paura:

sono nervosa.

Chace continua a scrutarmi.

Non è arrabbiato, si capisce dai suoi occhi e anche dal tono che ha usato quando mi ha parlato. “Non fare finta di non saper parlare biondina, ho già sentito la tua voce.” Odio i soprannomi. “Allora?” Ho la nausea ed ho un cattivissimo presentimento.

E i miei presentimenti si avverano. Sempre.

Le visioni arrivano nei momenti peggiori, l’ho già sperimentato diverse volte e questo è uno di quei momenti.

Non vedo niente.

Tutto è immerso nel buio, l’unico rumore che sento è qualche voce sporadica e un respiro irregolare.

Una voce più vicina parla “c’è qualcuno là sotto?” il respiro che sento si blocca per un secondo e una voce fioca, sfinita risponde “si…aiutatemi” la scena cambia.

Vedo l’inquadratura di uno striscione con scritto ‘Saldi del 70% - collezione autunno/inverno di Sarah McKillen’.

La scena cambia ancora.

Dei vigili del fuoco stanno tirando un uomo fuori da un camion rovesciato. Ha il respiro irregolare, gli occhi chiusi e la bocca semiaperta. Uno dei pompieri parla in una radio “sono le 18.34, l’abbiamo tirato fuori…” il suo tono si fa angosciato “…l’altra vittima era già deceduta quando siamo arrivati, la stiamo per prelevare”

La scena cambia per l’ennesima volta.

Le ruote del camion sono bucate, probabilmente scoppiate per qualche motivo e accasciata a qualche metro dal mezzo c’è un fagotto.

La scena cambia.

Non è un fagotto…

Urlo. Urlo nella mia testa.

No, non sono io che urlo, è una voce, un’altra voce, una voce che mi sta chiamando.

Riapro gli occhi, qualcuno mi sta sostenendo, io sto piangendo e vorrei solo morire.

Anya! Diavolo, che hai? Anya!

Prendo un respiro profondo e riesco a bloccare le lacrime.

Non siamo più un corridoio, mi ha trascinata nel bagno delle donne, probabilmente per evitare di attirare l’attenzione. Buona idea.

Mi libero dalla sua presa e mi appoggio al muro per scivolare fino a terra.

Chace si piega sulle ginocchia e mi guarda negli occhi. Non mi chiede niente, ma il suo sguardo è tagliente come la lama di una falce.

Due visioni in due giorni.

Non era mai capitato, mai così spesso e soprattutto in maniera così chiara.

Respiro ancora affannosamente, ma tenendomi al muro mi rialzo, lancio un’occhiata a Chace e prima che lui riesca ad aprire bocca, schizzo fuori dal bagno.

Sento che anche lui comincia a correre ma io sono veloce, lo sono sempre stata, come mio papà.

Arrivo in classe e mi fermo, con la mano sulla maniglia.

Chace è praticamente dietro di me, ma sa che non può avvicinarsi senza che io spalanchi la porta. “Non potrai scappare per sempre, biondina” Non sembra arrabbiato.

Io non rispondo.

Non ha idea di quanto sia terribile essere me.

Probabilmente l’angoscia deve trapelare dal mio sguardo perché lui stringe gli occhi e rimane perplesso.

Senza dire una parola apro la porta e mi siedo al mio posto.

Le immagini della mia visione continuano a tornare, come in un incubo.

Ho tempo fino alle 18 e 34.

Poi sarà tardi.

 

Ha chiuso gli occhi e ha cominciato a tremare, quindi si è accasciata e io l’ho sorretta.

Ha cominciato a piangere, piangere come se vedesse qualcosa di straziante e io ho pensato di portarla in un posto dove ci fossero meno sguardi indiscreti, ma... quando siamo entrati ha urlato.

Ha urlato in un modo così straziante che io mi sono sentito male.

A quel punto ho urlato anche io, ma per svegliarla, per scuoterla, sembrava persa in qualche incubo.

Ha riaperto gli occhi e solo poco dopo essersi accovacciata per terra mi ha guardato.

Non riesco a capire cosa pensi quella biondina.

Quando si è alzata tremava e ho pensato che fosse ancora troppo debole per correre, ma mi sbagliavo.

Ha corso (e veloce anche), è arrivata in classe e ci siamo guardati. “Non potrai scappare per sempre, biondina” e lei mi ha guardato ancora. Non credo di aver mai visto uno sguardo più angosciato di quello.

Mi scruta ancora per un attimo e rientra in classe, chiudendosi la porta alle spalle.

Adesso sono qui, in cortile, che fumo una sigaretta.

No, non sono un fumatore incallito ma di tanto in tanto una sigaretta me la concedo, solitamente quando sono davvero incazzato o molto teso.

Adesso sono teso.

La finisco in tutta calma, non ho alcuna intenzione di tornare in classe, la getto per terra e la schiaccio con il piede. Il bidello mi guarda male e io sbuffo, la raccolgo e la getto nell'apposito contenitore.

Rientro a scuola e mi dirigo verso il mio armadietto, ma nel momento in cui lo apro suona la campanella; io mi volto e mi appoggio allo sportello ancora chiuso, incrociando le braccia. Voglio vedere Anya che esce dalla classe. Voglio vedere in che stato è.

Non che mi interessi particolarmente, è pura curiosità. Quando ci siamo ‘salutati’ aveva un’espressione sconvolta.

Hubert, il cugino della biondina arriva correndo e si ferma di fronte la classe. Io sogghigno.

Troppo tardi, amico’

Il cuginetto mi individua e mi incenerisce con lo sguardo. Io non mi scompongo.

Anya esce e mi vede.

Si immobilizza, poi si rifugia dietro le spalle di Hubert che la circonda con un braccio, protettivo, e la conduce fuori. Sembra più suo fratello che suo cugino; anche se non ho idea se lei abbia un fratello o meno.

Li osservo andare via e solo quando sono scomparsi dalla mia vista, ritorno a sistemare le mie cose nell’armadietto.

Afferro il mio zaino e mi incammino verso casa.

 

Mi volto verso Hubert.

Stiamo camminando e io sto piangendo.

Una bambina, Hub.” Lui impallidisce. “Quel fagotto in terra era una bambina.”

Ho avuto tante visioni nella mia vita, ma mai, mai una così terribile.

Il mio migliore amico mi avvolge in un abbraccio da orso, uno di quelli che assomigliano tanto a quelli di mio papà o a quelli, rarissimi, di mio fratello Morgan.

Mi lascia di fronte casa mia e mi saluta, con un bacio sulla fronte.

Senti… adesso voglio che tu ti faccia una bella dormita, ti punti la sveglia alle quattro e mezza e mi chiami quando ti riprendi, d’accordo? A quel punto andremo in cerca di quello striscione.”

Io accenno un sorriso. “E ricordati che non sei wonder – woman.”

Faccio una risatina amara. “Lo so... ” mi volto e dopo avergli rivolto un ultimo sguardo e un sorriso, chiudo la porta alle mie spalle.

Morgan è seduto sul divano e mi sta guardando. Ha già capito dal mio viso cosa deve essere successo.

Brutta visione?”

Io annuisco. “Terribile”

Per la prima volta si astiene dal fare battute sciocche e allarga le braccia. Io vado a rifugiarmi in quel piccolo cantuccio, riservato solo a me.

Mio fratello profuma costantemente di acrilico misto a creta. Non è un BUON profumo, ma non è neanche brutto: è il SUO profumo. È rassicurante, avvolgente e mi fa sentire a casa.

Questo è uno di quei rari abbracci di cui vi parlavo prima.

Lui sussurra tra i miei capelli. “Andrà tutto bene mostriciattolo, ok?” Mi lascia un bacio in testa. “Non puoi fare tutto, non puoi salvare tutti, sei umana e sei una ragazzina”

Sbuffo. “Ha parlato l’uomo vissuto!”

Lui ride, divertito e scanzonato. “Beh, io sono un uomo cara! Ho diciotto anni compiuti”

E io ne ho quasi diciassette e allora?”

Non è la stessa cosa!”

Ah no?”

No!”

E cosa cambia?”

Cambia un bel po’ di cose!”

Tipo?”

Io ho la patente!”

Oh, certo! Un segno di grande maturità! Soprattutto quando hai dovuto supplicare papà di comprarti la macchina perché lui ti credeva incapace di non andare a sbattere contro un palo!”

Senti un po’… !”

Continuammo a battibeccare per un’altra ventina di minuti e solo dopo, mi resi conto che lui era riuscito a distrarmi dal pensiero di quella terribile visione e a darmi quella serenità che mi permise di dormire e di concedermi un sonno ristoratore, privo di incubi e brutti pensieri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spazio Autrice:

(oh beh…)

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Che dire? Qui Chace insiste nuovamente! È un tipo curioso u.u

Anya è combattuta e si sente sommersa da questa responsabilità che le è piombata addosso.

Chi è questa bambina? Riusciranno a salvarla?

E poi, avrà un altro ruolo nella storia?

Volete conoscere l’identità della piccola il cui destino è nelle mani di Anya?

Si?

Lo scoprirete…

…nel prossimo capitolo!!!

xD che Pathos!

Besos♥

 

 

 

Risposte alle recensioni:

Emily Doyle: Eeehi! Per prima cosa volevo ringraziarti per tutte le recensioni che lasci ** secondo…beh si, la tipa al cellulare ha avuto (moltamoltamoltamolta) fortuna xD Comunque, si, Chace Turner io lo immagino anche io in quel modo xD e non è affatto un caso che sia MOLTO scuro rispetto ad Anya ; )…

Per quanto riguarda il cuginetto, ti spiego, la nostra Sibilla ovviamente non deve essere una grande esperta in rapporti sociali ed essendo lei molto fragile, non mi andava giù che la sua unica amica fosse femmina. Incapace di difenderla, quindi.

Ho deciso di creare Hubert, un personaggio protettivo e che prova per Anya un amore fraterno. Per evitare congetture di un amore fra migliori amici, li ho uniti con un legame di sangue, stroncando sul nascere i possibili film ed evitare quindi delusioni alla fine della storia xD

Grazie ancora per i tuoi sproloqui che saranno sempre graditi.

Eccoti servita, il terzo capitolooo!

 

Matt_Plant: Eh si!!! Ci sono riuscita!!! Per me è un vero traguardo ** comunque, si, non mi andava di creare il tipico amore a prima vista e l’amicizia maschile mi sembrava più adeguata ad un tipo indifeso e fragile come Anya (leggi la risposta alla recensione di Emily Doyle).

Felicissima che il capitolo ti sia piaciuto e rendere inquietante le capacità di Anya era proprio il mio intento u.u Parlando di scuola…beh figurati che sto rispondendo alle recensioni con il libro di italiano aperto sulle gambe alla pagina “Canova, Foscolo e il Neoclassicismo italiano” xD

Spero tanto che continuerai a seguirla anche dopo questo capitolo @.@ scritto di getto a casa di mia nonna xD

Aurevoir.

 

MorwenBlood: Felice che ti piaccia. Felice che ti intrighi. Ecco il premio per la tua attesa.

xDxDxD LoveU Bai… Siiii la mia fan numero unooo!! (Eeeeh so che puoi commentare ciò che scrivo anche ogni mattina a scuola, durante le lezioni di Lo coco e robe varie ma…pretendo una recensione anche in questo capitolo u.u…

…per favore ** xD

 

Angel Texas Ranger: ** ma io ti sposo!!!!!!

Felicissima che ti piacciaaaaaaaaaaa!!! E soprattutto sono quasi scoppiata a piangere quando ho letto “il tuo stile è stupendo” ** ti avverto che mi sto prendendo una cotta per te!!! xDxDxDxD

Scherzi a parte, grazie davvero ** recensione che mi ha resa felicissima.

Ecco il terzo capitolo u.u sfornato ieri sera ma, siccome ero morta di sonno non ho avuto il tempo di rispondere alle recensioni e di pubblicarlo. Ho preferito aspettare questa sera xD

 

 

Sono gradite recensioni e critiche costruttive u.u…

…o distruttive, fate voi.

 

 

Liù*

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Capitolo 4
*** *Capitolo4* ***


__Bianco&Nero2_Capitolo4

__Bianco & Nero

*Capitolo 4*

 

 

 

Dire che sono nervosa è poco.

Sono di fronte lo striscione dei saldi. Quello striscione dei saldi.

Prendo un bel respiro e mi guardo intorno: sono le sei e mezza, non ci sono tracce di camion rivoltati o bambine in fin di vita e io e Hubert siamo praticamente dei fasci di nervi.

Continuo a guardarmi intorno, frenetica, nevrotica, paranoica. Conosco il viso della bambina, aveva gli occhi aperti.

Rabbrividisco.

Sembrava la mia copia da piccola, i capelli biondi e gli occhi azzurri di una tonalità davvero chiarissima.

Sospiro. Almeno la riconoscerò subito.

Hubert mi dà una gomitata, risvegliandomi dal mio stato catatonico. “Ancora niente?”

Scuoto la testa e per l’ennesima volta fisso i capi opposti della strada. Nessun camion in vista.

Improvvisamente una donna esce dal negozio e attira la nostra attenzione con un colpo di tosse. Ci voltiamo. “Siete qui da un’ora ragazzi, avete bisogno di qualcosa?”

Hubert scuote la testa. “No, è tutto ok, stiamo aspettando una persona”

Sì, stavano aspettando me”

Io e mio cugino ci voltiamo di scatto: Chace Turner sogghigna divertito nella nostra direzione. Io impallidisco.

La commessa sorride e rientra.

Hubert sembra sul punto di strangolarlo. “Che ci fai tu qui?”

Cosa diavolo vuole da me? Perché mi segue? Perché mi tormenta? Cosa vuole ottenere?

Sono furiosa e Hubert appresso a me. “Vi ho seguiti e sono rimasto nel bar di fronte a osservarvi per un'ora… siete una palla mortale lo sapete? Mi aspettavo qualcosa di più emozionante da un tipo come te, biondina.”

Arrossisco e stavolta rispondo a tono. “Visto che ti annoiamo così tanto, perché non ti togli dalle palle?”

Scoppia a ridere sonoramente, irritandomi ancora di più. “Il micetto ha gli artigli, che paura!”

Hubert attira la sua attenzione, ringhiando a mezza bocca. “Senti, facciamo un gioco, io ti bendo e ti piazzo in mezzo alla strada, quando ti investono indovini il modello della macchina dalle ruote, che ne dici?”

Chace accenna un sorriso. “Ok, mi è sembrato di capire che questa faccenda è più noiosa di quanto pensassi, quindi per la vostra felicità e per il mio prezioso tempo, me ne vado... ”

Appena dice queste parole, una grossa macchia blu attira i miei occhi.

Un camion.

Trattengo il fiato.

Hubert segue il mio guardo e impallidisce. Chace nota il nostro cambio di espressione e continua “... o forse no.” ritratta.

Mi guardo intorno, alla ricerca di una testolina bionda.

Non la vedo, diamine, non la vedo!

Hubert mi scuote il braccio e indica un punto imprecisato dall’altra parte della strada.

Eccola!

Ha gli occhi sbarrati, il vestitino azzurro imbrattato di terra e un’aria smarrita.

Un uomo la urta e lei finisce in mezzo alla strada, poco dopo il marciapiede.

Scatta il verde e i pedoni passano, lei li segue, insinuandosi tra la folla, piccola, invisibile.

Scatta il rosso.

Lei è ancora lì, ferma, la folla si è diradata.

Tutto ciò avviene in pochi secondi e il camion è ad una decina di metri.

Non penso più.

Hubert tenta di fermarmi ma io sono già in mezzo alla strada.

Mi scaglio su di lei e entrambe rotoliamo contro il marciapiede. Finiamo a terra, strette in un abbraccio quasi disperato, mentre intorno a noi scoppia il caos.

Il camion nel frattempo ha frenato bruscamente, il rimorchio per inerzia invece va avanti, ribaltandosi infine di lato e trascinando con sé l’abitacolo del guidatore.

Io ho visto tutto, la piccola è ancora rannicchiata tra le mie braccia, tremante e piangente.

Le accarezzo i capelli e alza gli occhi. A differenza dei riccioli che sono identici ai miei, gli occhi non sono azzurri come mi era sembrato inizialmente, ma grigi.

Mi guarda e sussurra una frase che mi lascia senza fiato, “Sapevo che saresti venuta” e sviene.

 

Sono le 18.34.

Fagotto a parte, è avvenuto tutto esattamente come nella mia visione.

L’uomo nel camion non è grave, guarirà in meno di una settimana, miracolosamente non si è rotto niente, non ci sono state altre vittime e io ho finto che la piccola fosse mia sorella.

Hubert sta controllando che io stia bene, mentre prende in braccio la piccola.

Sembra proprio che tu sia sempre al posto giusto nel momento giusto.”

Mi ero completamente dimenticata di Chace.

Mi volto e lui è lì, che sogghigna, quindi allarga le braccia e dice “Allora?”

Hubert ringhia “Fatti gli affari tuoi!”

Chace se la ride. “Raffredda i bollori guardia del corpo, ti sembra che io stia facendo del male alla tua cara cuginetta? No, la biondina sta bene.” Il suo sguardo si sposta sulla piccola. “e anche quella bambina”

E io che pensavo che si fosse finalmente arreso.

Mi fermo di fronte a lui. “Cosa vuoi sapere?”

Chace sembra sorpreso e Hubert impaurito.

Turner sogghigna ancora. “Voglio sapere come fai.”

Io ovviamente ho capito, ma faccio la finta tonta, sperando in un colpo di fortuna all'ultimo istante. “Come faccio a fare cosa?”

Lui rotea gli occhi. “A fare i palloncini a forma di cane… non fare la stupida con me, biondina”

Hubert ringhia ancora. “Mi sembrava che la faccenda dei nomignoli fosse chiarita”

Chace neanche lo guarda. “Come facevi a sapere che quella ragazza sarebbe stata spiaccicata da un tubo di ferro contro la macchinetta delle merendine? Come facevi a sapere che quella bambina avrebbe attraversato la strada proprio mentre quel camion arrivava al semaforo? E perché questi ‘colpi di fortuna’ sono preceduti da un tuo collasso, con tanto di grida e pianti?”

Non so che rispondere. Prendo tempo.

Troppe domande, Turner.”

Hubert annuisce. “Esatto, mi sembra che tu voglia sapere un po’ troppo… perché tutto questo interessamento?”

Chace sembra in difficoltà per la prima volta, ma si riprende in fretta. “Secondo te? Ho assistito a due collassi e a due miracolosi salvataggi della biondina qui presente, è ovvio che mi faccia delle domande!”

Scuoto le spalle e decido di prendere ancora del tempo. “Senti, la piccola probabilmente ha bisogno di riposare, ne parliamo un’altra volta d’accordo?”

Faccio per andarmene, ma mi sento afferrare per il polso. Hubert sta per scattare ma Chace mi volta delicatamente. “Come ti ho già detto: non puoi scappare per sempre, biondina”

Mi libero dalla sua presa senza troppi sforzi. Non mi trattiene.

Lo scruto per qualche attimo, gli faccio un cenno di saluto con la testa e insieme a Hubert e alla bambina sconosciuta, mi incammino verso casa.

 

Quando si è buttata in mezzo alla strada mi sono sentito morire. Credevo si stesse per suicidare!

Poi ho visto la marmocchia, quella bimbetta di cinque anni appena che si guardava intorno spaesata, totalmente ignara del grosso tir che stava per venirle addosso.

È accaduto tutto così in fretta che nessun altro si è accorto della tragedia che stava per avvenire.

Tranne lei: lei lo sapeva.

Si è lanciata in mezzo alla strada per salvare la piccola, spacciandola poi per sua sorella, si è accertata che l’autista stesse bene e che non ci fossero state altre vittime e si è portata la bambina a casa.

Non risponde alle mie domande e io sto impazzendo.

Non mi è mai importato niente degli altri ma questa faccenda mi sta portando al limite della pazzia. Devo sapere, voglio sapere cosa Anya White nasconde a tutti.

Sigaretta.

Ho urgente bisogno di una sigaretta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

_________________________________________________________________________________________

Spazio Autrice:

(olè)

---

Capitolo un filino più breve,

ma perché mi è sembrato il momento giusto per interromperlo u.u

Che dite, ho fatto bene?

Ho aggiornato più in fretta che ho potuto e spero solo di non deludervi =)

Entra in gioco questa bimba sconosciuta..

Che avrà voluto dire con quella frase enigmatica?

Il nostro Chace sta per andare fuori di testa e Anya non sa più come prenderlo.

Se volete delirare ancora un po’ insieme a me, aspettate il prossimo capitolo xD

Besos♥

 

 

Risposte alle recensioni:

Angel Texas Ranger: Siii sposiamoci!!! xD

Comunque, come puoi vedere, ecco un nuovo aggiornamento u.u

Spero che recensirai anche questo capitolo *sguardo languido*

Anche io ho avuto la febbrolaaa (influenza più che altro)

Eeeee si, Anya è davvero un bel personaggio e idem Chace…anche se è un po’ pazzo xD (ehi!!! Anche tu mi dai del pazzo??? ndchace)

Bene, sfamo la tua curiosità con questo succulento capitolo u.u

Besooos <3

 

Emily Doyle: Naturale che non si aun caso u.u xD Sisi sei un vero genio…

Beh, dare i brividi era esattamente il mio intendo (muahahahaha) e…si, la bambina avrà un ruolo davvero importante. Davvero, davvero, davvero importante.

Eeeeh si! Aspettati qualunque cosa!

Ecco il capitolo u.u

 

MorwenBlood: Ecco l’aggiornamOnto u.u …

Siii sono famosa xDxDxDxD *un gruppo di persone le passa accanto bisbigliando ‘mai sentita questa’* Comunque si, sei la mia fan number one u.u xDxDxDxD

Ansiosa di leggere il secondo capitolo!!!!!! Siiii ce la faraaaaiiii!

LoveU ♥

 

 

 

Liù*

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Capitolo 5
*** *Capitolo5* ***


__Bianco&Nero2_Capitolo5

__Bianco & Nero

*Capitolo 5*

 

 

 

Non se ne parla! Questa bambina non può restare con noi!”

Mio padre non ha preso bene la notizia del mio lancio eroico in mezzo alla strada.

Faccio gli occhi da cucciolo. “Papà, guardala, è piccola, indifesa e anche sola”

Morgan ridacchia e mi osserva, poggiato allo stipite della porta. “Per caso è svenuta dopo averti vista in faccia? Posso capirla, povera creatura...”

Gli lancio un cuscino, ma lui si scansa ridendo. Grazie a Dio sparisce su per le scale. Sa che quando mio papà è in queste condizioni è meglio che veda uno dei suoi figli alla volta.

Hubert mi ha lasciata a casa ed è scappato. I suoi genitori sono molto severi e non amano i ritardi.

Anya, ascolta, questa bambina avrà dei genitori! Dei genitori preoccupati per lei, non possiamo tenerla con noi”

Io giungo le mani. “Papà… ti prego! Ti prego, ti prego, ti prego, solo per qualche giorno, poi la portiamo alla polizia e chiediamo se è stata fatta denuncia per la scomparsa di una bambina”

Lui mi guarda. Sta pensando, lo vedo da come fa saettare gli occhi da me all’oggetto della contesa.

Sospira.

È fatta.

Va bene… ma se si sveglia e vuole subito andare a casa, la portiamo immediatamente alla polizia!”

Io sorrido e gli salto al collo. “Grazie pa’… ”

Lui si libera e mi guarda, con il suo cipiglio preoccupato. “Vado a preparare il pranzo”

Sorrido e lo seguo con lo sguardo mentre esce dalla stanza.

Sento un sospiro provenire dalla bambina, mi volto e noto che le sue palpebre vibrano, gli occhi si muovono sotto di esse e il suo respiro è più accelerato: è sveglia.

Ehi… puoi aprire gli occhi adesso”

La piccola arrossisce e segue il mio consiglio. Avevo visto giusto, sono grigi.

Come ti senti?”

La bimba si mette a sedere, stringendosi nella coperta. “Bene…” risponde con una vocina flebile e acuta, fissandomi. Non mi piace essere fissata... e poi il suo sguardo mi mette a disagio!

Hai fame?” Ci pensa su, quindi annuisce debolmente.

Perfetto, mio papà ha cominciato a cucinare. “Che ci facevi da sola in mezzo alla strada?”

Mi guarda, sempre con uno sguardo che improvvisamente comprendo: è quello di chi ha visto troppo, quello di chi ha visto cose che una bambina della sua età non dovrebbe vedere.

Ti cercavo.”

D’accordo, il mio cuore si è fermato… oh, ecco che riparte.

E perché mi stavi cercando? La tua mamma e il tuo papà probabilmente sono in pensiero”

Vedo i suoi occhi rabbuiarsi. “Ti cercavo perché ti ho visto, qui” e si indica gli occhi.

Che vuole dire?

Intende che mi ha vista con gli occhi? Tutti vediamo con gli occhi.

Vuoi dire che mi hai vista dall’altra parte della strada?”

Lei annuisce. “Sì, però prima”

Io sono un tipo sveglio. Credete che non abbia capito?

Il problema è che, questa che sta parlando, è la mia parte inconscia, capite? Quella che sa già tutto.

Adesso basta che la mia parte conscia si decida a usare il cervello.

Noto che la piccola ha deliberatamente ignorato la domanda sui genitori. “Come ti chiami?” Il suo piccolo dito sta giocando con le pieghe delle coperte. “Sophia” Nome greco.

Eccomi, di nuovo la parte inconscia che parla. Diavolo Anya, sei un’idiota! Hai più indizi della Signora Fletcher in una puntata della Signora in giallo!

E tu?” chiede lei.

Mi riscuoto. “Io sono Anya”

La bimba si stringe ancora di più nelle coperte e tenta un sorriso. “Hai un nome carino... ”

Io rispondo al sorriso. “Anche il tuo è un nome carino!” Un profumino raggiunge il mio naso.

Pasta. Pasta al sugo.

Vedo la bimba chiudere gli occhi e inspirare. Lo sente anche lei.

Mi alzo e la prendo per mano: le domande a dopo. “Hai ancora fame?” Mi sorride. Un bel sorriso.

La porto con me in cucina.

Morgan arriva galoppando dalle scale e quando vede la bambina le rivolge un sorriso gentile. Stranamente se la cava con i piccoli. “Ehi! E questo folletto chi l’ha fatto entrare?”

Sophia sorride. “Non sono un folletto!”

Lui fa una faccia sorpresa. “Davvero? E allora perché sei così bassa?”

La bimba ride. “Sono una bambina! Ho quasi sette anni” Sembra più piccola.

Morgan si batte una mano in fronte. “Ah! Ecco! Adesso capisco…” poi anche lui inspira “…senti bambina, che ne dici se ci presentiamo mentre mangiamo un piatto di fusilli al sugo?”

Sophia si volta verso di me, che sorrido, incoraggiante.

Mio papà fa la sua entrata trionfale e posa la ciotola da portata piena di pasta fumante al centro del tavolo. “Ed ecco i fusilli! Se questo ragazzotto ti dà fastidio piccola, dillo a me che lo butto fuori a calci!”

Sophia ride ancora. Mio papà fa un inchino. “Io sono Bernard, il papà di questi due.” Sposta una sedia e aggiunge diversi cuscini, per alzare la seduta. “Accomodati” Io porto Sophia vicino al tavolo, quindi la alzo e la faccio sedere, sedendoci poi anche noi tre.

Mio fratello sorride ancora alla piccola. “Io sono Morgan! Se vuoi giocare, chiamami, sono a tua disposizione”

Sophia arrossisce e risponde al sorriso. “Mi chiamo Sophia.”

Prendo il formaggio grattugiato e lo spolvero sul mio piatto, quindi mi allungo su quello della bambina. “Vuoi?” Lei annuisce.

Noi abbiamo l’abitudine di mangiare con la televisione accesa, pur tenendola ad un volume praticamente nullo. Mio papà a volte lancia un’occhiata alle notizie e per il resto ci limitiamo a scambiare due parole tra un boccone e l’altro.

Quando stiamo per finire di mangiare, mio padre sbarra gli occhi e afferra il telecomando “oh santo… ” Ci voltiamo mentre il volume si alza.

 

[…]…l’incendio è scoppiato intorno alle quattro e un quarto del pomeriggio sembra per cause ancora da verificare, ma da quello che dicono i pompieri, che sono già sul posto, la coppia, marito e moglie, che viveva nell’abitazione è purtroppo deceduta. Non ci sono state altre vittime. Veronica Lanchester, a voi la linea…”

 

Mio padre scuote la testa. “Queste sono disgrazie… ”

Io mescolo mesta gli ultimi fusilli, quando noto che Sophia ha smesso di mangiare. “

Ehi, che succede? Non ne vuoi più?”

La bimba scuote la testa, quindi alza gli occhi. Riecco quello sguardo. “No… posso andare a dormire?”

Noto che papà e Morgan si scambiano una strana occhiata. “Va bene, vai pure”

Sophia scende con un balzo dalla sedia e trotterella fino al salotto dove si riavvolge con la coperta e accende l’altra televisione, cercando il canale dei cartoni.

Mi volto e guardo mio papà. “Che succede? Vi siete guardati in un modo strano”

Morgan mi guarda e con un tono insolitamente grave per uno come lui dice “Ha il tuo stesso sguardo… ” poi aggiunge “… peggiore, però.”

Io mi acciglio. “Che vuoi dire?”

Mio papà interviene. “Tu hai cominciato ad avere delle visioni quando hai compiuto un anno… da quel momento il tuo sguardo è cambiato.”

Io rabbrividisco. Ricordo la mia prima visione come se fosse ieri.

Avevo previsto la morte del micio della vicina e per una settimana ho urlato ogni volta che lo vedevo passare. Quando è morto mi sono messa il cuore in pace.

Morgan sembra aver straordinariamente perso l’appetito, infatti interrompere papà. “Il tuo sguardo è diventato troppo consapevole, angosciato, preoccupato… io ero ancora un bambino, ma ricordo che intorno agli otto anni, smettesti di giocare.”

Mio papà si passa una mano tra i capelli. “La mamma è morta quando avevi tre anni e continuava a ripetermi che quelle non erano i vaneggiamenti di una bambina visionaria, perché, puntualmente, tutto ciò che dicevi di vedere accadeva e questo lo sai anche tu, te l’ho raccontato.” Annuisco.

Sta di fatto che una bambina non dovrebbe sapere certe cose, non dovrebbe vedere certe cose... l’infanzia è un momento di totale e completa inconsapevolezza delle atrocità che vagano per il mondo, per un bambino il male peggiore dovrebbe essere l’uomo nero o la strega cattiva”

Lo so.

Lo so dove vuole arrivare.

Papà, Sophia non può essere la prossima.”

Morgan interviene. “Perché?”

Io mi alzo e chiudo la porta della cucina, lasciando comunque uno spiraglio dal quale sentire e vedere la piccola che guarda imperturbabile la TV. “Perché una Sibilla non incontra mai la Sibilla successiva! Il ‘sapere’ si trasmette quando la nuova Sibilla è abbastanza matura da riceverlo e a quel punto la vecchia Sibilla perde i poteri ed è…libera.” Dio, non vedo l’ora che accada. “…ma non si incontrano. Due Sibille non devono mai incontrarsi, è accaduto una volta sola, agli inizi della seconda guerra mondiale, una delle cause del sorgere del Nazismo… Hitler le aveva entrambe a disposizione, ma una di essere scomparve e l’altra scappò”

Papà si passa una mano tra i capelli. “Non è detto che l’incontro fra due Sibille sia catastrofico!”

Inarco un sopracciglio. “Papà, devo ricordarti i campi di concentramento e lo sterminio? Oppure vuoi leggerti qualche ricerca su internet?”

Morgan ci interrompe. “Sentite, vedremo come si comporta d’accordo? Papà ha assistito al tuo cambiamento, sa riconoscere i segnali.”

Io titubo. Non lo so.

Infine annuisco. “Va bene… ma non provate a dire una parola a Sophia.” La guardo dallo spiraglio. “Nel caso fosse come dite voi, voglio che si goda il tempo che le rimane prima di raggiungere la maturità.” Mi alzo.

Ho bisogno d’aria.

Io esco, faccio un giro, se Sophia chiede di me chiamatemi.”

Mio fratello e mi padre non dicono niente, sanno che ho bisogno di stare un po’ da sola.

Ricordare il passaggio da bambina normale a Sibilla a tutti gli effetti è una sofferenza per me.

Non è stato bello.

Milioni di ricordi di migliaia di Sibille che si sono succedute nel tempo, che prendono comodamente posto nella tua testa, come se quei ricordi fossero tuoi, il ricordo del tempo che scorre, il ricordo del ricordo di questa sensazione nella mente delle Sibille che mi hanno preceduta. Molte di esse hanno tentato il suicidio.

Illuse.

Come se non sapessero che noi non possiamo morire. Non ancora, almeno.

A sette anni io sapevo tutto.

 

Quando sono davvero nervoso, vengo a fumare qui.

Sono seduto sull’altalena, nel parco accanto alla scuola e ovviamente penso alla biondina.

Spegnete la colonna sonora di Titanic, penso a lei perché ancora non riesco a credere che non abbia ceduto.

Non mi ha detto nulla.

Non vuole parlare.

Una nuvoletta di fumo esce dalle mie labbra socchiuse e una ragazzina del primo anno che mi sta fissando da cinque minuti bisbiglia qualcosa alla sua amica, per poi ridacchiare e arrossire.

Potrei anche provarci, ma è troppo piccola.

Io preferisco ragazze della mia età (e non disdegno quelle più grandi) ma più piccole… no.

E poi quelle del primo non conoscono la mia fama, non sanno che non sono il loro principe azzurro. Io sono quello che mette sempre i bastoni tra le ruote alla principessa, ecco.

Mi passo una mano tra i capelli e la ragazzina lancia una sorta di gridolino. Sospiro e mi allontano, cercando un posto più tranquillo, lontano da ragazzine urlanti.

Lo scivolo: perfetto.

L’abitacolo dello scivolo.

Butto la sigaretta e la schiaccio con il piede. Niente bidello a dirmi di raccoglierla.

Salgo le scalette e…

che fortuna.

 

Che sfiga.

Trovare un posto tranquillo ed essere prepotentemente interrotti dall’arrivo di una delle ultime persone al mondo che vorresti vedere è… sfiga.

Anya White! Ma che piacere vederti.”

Non sono dell’umore. “Il piacere è tutto tuo.”

Probabilmente ho risposto con più acidità di quanto avessi previsto, perché il suo ghigno vacilla e si trasforma in un’espressione tra il perplesso e l’offeso. Si siede di fronte a me. “Che succede? Ti hanno chiamata mozzarella e tu te la sei presa?”

Roteo gli occhi. “Turner, per favore, non è il momento”

Lui ghigna. “Stai per avere un altro collasso?” Non so perché lo schiaffeggio.

Al momento le sue parole non fanno altro che allargare quella voragine in cui sono costretta a vivere: il mio Dono (leggere: Maledizione) e tutto ciò che ne comporta. Per non parlare di Sophia.

Chace Turner è scioccato.

Mi guarda, sconvolto. “Ma che ti è preso?”

Sono furiosa. “Tu non sai niente! Non sai niente, d’accordo? Niente di niente!” Sto urlando. Gli tiro un pugno al petto. Mi faccio male ma non mi fermo, continuo a colpirlo, insensibile al dolore.

Lui non si muove, probabilmente perché è ancora troppo sconvolto e poi perché, detta fra noi, i miei pugni non possono essere definiti… letali, ecco.

Quando finisco lascio cadere i pugni, arrossati e doloranti e mi siedo nuovamente.

Per colpire più forte mi sono messa in ginocchio, non riuscendo comunque a superare in altezza Chace, che è ancora seduto.

Mi faccio coraggio e lo guardo. Non è arrabbiato e neanche divertito.

Mi sta osservando.

Come ho già detto non mi piace essere osservata e il suo sguardo, pur essendo molto diverso da quello di Sophia, è ugualmente penetrante. “Suppongo che l’avermi usato come Punching-Ball non sia riconducibile alla mia battuta… vero, biondina?” E io credo che questo sia il suo modo per chiedermi se va tutto bene.

Scusa. Scusa non… non dovevo… ”

Lui scoppia a ridere. “Tranquilla, le ferite mortali che mi hai inferto guariranno entro sei, sette... secondi”

Straordinariamente accenno un sorriso sghembo. “Molto spiritoso.” Vedo che tira fuori un pacchetto di sigarette e ovviamente lo guardo male.

Non osare metterti a fumare.”

Lui si blocca. “E perché?”

Continuo a guardarlo severamente. “Primo, siamo in uno spazio chiuso e morirei soffocata e secondo, sai che il fumo passivo è ancora più dannoso di quello attivo? Ci tengo ai miei polmoni, grazie tante

Lo vedo scuotere la testa e sogghignare. “D’accordo, ho capito, niente sigaretta” posa il pacchetto e mi guarda. “So che ti sembrerà una bastardata, ma la mia curiosità è così morbosa che sono disposto a sentire le tue lagne adolescenziali pur di sapere che cosa nascondi.” Sincero.

È sincero.

Rido. “Brutti ricordi.” Faccio spallucce. “Sono venuta qui per non pensare… ”

Chace inarca un sopracciglio. “Allora sei venuta nel posto sbagliato, biondina!”

Io mi acciglio. “E perché?”

Il ragazzo sospira, ostentando pazienza. “Quando qualcuno è da solo, tende a pensare più di quanto non pensi quando si trova in compagnia”

Per quanto mi secchi ammetterlo, ha ragione.

È vero, però… non mi va di andare a casa.” Scaccio un moscerino. “Lì non pensare è praticamente impossibile”

Chace mi guarda.

Mi guarda.

Continua a guardarmi.

Smettila di fissarmi!”

Sorride divertito, quindi, improvvisamente, si lancia dallo scivolo e mi fa segno di seguirlo.

Lo faccio.

Appena atterro mi tende la mano e dice “Ti va di andare a sgranocchiare qualcosa?”

Certo che no, sei un idiota!’

Ecco cosa avrei dovuto rispondere.

La mia bocca però non è d’accordo.

Accetto la mano e mi alzo.

Sì”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

_______________________________________

Spazio Autrice:

(uh-uuuh!)

---

Ullalà…ma che fa il nostro Chace? Si sta ammorbidendo?

Può darsi…o forse come ha detto lui stesso, si sorbirà le lagne (non proprio adolescenziali) di Anya solo per carpire il suo segreto?

E la bimba!

Come ha detto Anya, due Sibille non possono incontrarsi.

Eppure è (innegabilmente) accaduto.

Che fare? È giusto che ciò accada? Quali saranno le conseguenze?

Qualcuno per caso avrà qualcosa da ridire?

E i genitori di Sophia?

Chi è Sophia?

Oh, caspita @.@ quante domande…

non credevo di averne suscitate così tante!

 

Se volete avere qualche risposta o, in alternativa, trovare altre domande..

Leggete il prossimo capitolo!

xD

Besos♥

 

 

Risposte alle recensioni:

Emily Doyle: In questo capitolo, vedrai le tue teorie confermate! E Chace? Boooh, Chace a volte non lo capisco neanche io…è un ragazzo complicato. Come vedi, ci sono ancora tanti enigmi aperti e per conoscerne le risposte, si può solo leggere u.u…

…oppure avere una più che ammirevole capacità deduttiva xD

Felicissima che ti piaccia così tanto ** grazieeee

Ecco il quinto capitolo u.u

 

Sbruby: Eeeehi! Grazie ** super felice che ti piaccia!

Ahah xD d’accordo, d’accordo…non la cancello xD soprattutto perché ho destato la tua curiosità u.u e mi sembra giusto porre rimedio.

Per quanto riguarda Chace…beh, credo che per ora sia più per il suo orgoglio e la sua curiosità morbosa xD ma probabilmente a breve (forse in questo stesso capitolo) il suo cuore nero comincerà a battere, magari impietosito e allo stesso tempo incuriosito dalla nostra piccola Anya.

Ovviamente ecco l’aggiornamento u.u

E spero che il caffè abbia fatto effetto!! xD

Grazie ancora ^^

Un Besos anche a te!

 

MorwenBlood: Ho capito cosa intendi u.u tranquilla tranquilla…sshhh! Silenziosilenzio…

Ed ecco la tua attesa ripagata!

LoveU

 

Meiss: Wiii! Contentissima che ti piaccia e che tu l’abbia messa tra i preferiti! Grazieeee!

Eeesssì…Anya e Chace insieme hanno un che di proibito xD a me piacciono gli amori proibiti u.u Anche se questo comunque, in se, di proibito non ha molto. Solo il segreto di Anya e il carattere di Chace impediscono ai due di essere la solita coppietta felice ma…forse sono fantastici proprio per questo **

Grazie grazie grazie!!!

Bacio!

 

Angel Texas Ranger: Si u.u la bambina sa tutto!

Impazzisce…uhm…parola grossa u.u diciamo che il suo neurone da scapolo comincia a litigare con quello a forma di cuoricino che, casualmente, avrà la faccia di una Sibilla di nostra conoscenza xD

Per quanto riguarda Hubert….beh, Anya è indifesa u.u ha bisogno del cuginetto che la difende dai cattivoni come Chace…e il tempo che lui riesce a tenerlo lontano, il nostro Tenebroso-Turner si incuriosisce a tal punto che il suo pensiero fisso diventerà la nostra Anya…e questo a cosa porterà?

Beh…

Inutile scriverlo, credo xD

 

 

 

Il prossimo aggiornamento è previsto per giorno 22

Liù*

 

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Capitolo 6
*** *Capitolo6* ***


__Bianco&Nero2_Capitolo6

__Bianco & Nero

*Capitolo 6*

 

 

 

Non hai mai assaggiato la salsa Barbecue? Come puoi non aver mai assaggiato la salsa Barbecue?” Sono indignata.

La Salsa Barbecue è la salsina in cui io intingo patatine, gamberi fritti o crocchette di pollo e mi è inconcepibile scoprire che qualcuno non l’ha mai assaggiata.

Chace rotea gli occhi. “No, mai assaggiata, non mi piace l’odore.”

Accenno un sorriso. “Non mi dire che non hai il coraggio di assaggiarla”

Turner inarca un sopracciglio. “Infatti non te lo dico”

Sospiro e rispondo con aria fintamente rassegnata “Vorrà dire che la mangerò da sola” Prendo una patatina, la faccio roteare nel contenitore della salsa e do un morso.

Buonissima.

Il rompiscatole che mi ha offerto di mangiare qualcosa (subito dopo pranzo) mi sta squadrando, indeciso.

Lo vedo avvicinare il contenitore della salsa e afferrare dubbioso una patatina.

Io non dico niente, mi limito a mettere su un sorrisino divertito.

Intinge la patatina;

Osserva la patatina;

Mangia la patatina;

La sua espressione varia dal colpito, al sorpreso, al dubbioso, per concludersi poi con un vago sorriso. “D’accordo, è buona, te lo concedo”

Scuoto la testa, rassegnata. “Sei così… testardo”

Chace alza gli occhi e mi guarda. “Scommetto che questa frase non è riferita solo al mio recalcitrante assaggio della Salsa.”

Accenno un sorriso. “Scommessa vinta”

Tenebroso-Turner si sporge sul tavolo, per poi sussurrare “Voglio capire come fai… e chi sei”

Ll mio cuore ha sempre battuto così rapidamente?

Arrossisco e indietreggio impercettibilmente. “Come faccio cosa? E poi che vuol dire ‘chi sono?’ sono Anya White, una tua compagna di scuola, la biondina scolorita e un po’ anonima.” Le ultime parole sono cariche di un certo risentimento: i miei colori non mi entusiasmano più di tanto.

Posso assicurarti, biondina, che sei tutt’altro che anonima... ” lo guardo. Non sta scherzando. “... sei tu che non vuoi essere vista” Vero. Faccio spallucce, ma lui insiste. “Senti, non ho alcuna intenzione di scrivere un articolo per il giornale della scuola, o mandare questa scottante notizia al primo blog di Gossip scolastico che mi farà una buona offerta… voglio solo sapere.”

Nessuno si fiderebbe di Chace Turner.

Io non dovrei fidarmi di Chace Turner.

D’accordo…”

Mi sto fidando di Chace Turner.

 

Un altro maledetto rifiu...

?

Ha veramente detto ‘d’accordo’?!

La sua pelle, solitamente di un candore più gradevole di quanto si pensi, è leggermente rosata.

Probabilmente è arrossita.

Prende un bel respiro, torcendosi le mani, ma quando sta per aprire bocca, accade qualcosa.

I suoi occhi tremano e cambiano, fino a diventare due superficie specchiate.

Apre bocca per parlare, ma lo fa con una voce che non è la sua:

 

Insieme sapranno.

Le parole di chi sa, usciranno da due bocche:

La prima al culmine del suo tempo;

La seconda ancora ignara del sapere.

L’incontro necessario, ma rifiutato dai Servi del Fato.

I Servi cercheranno l’Ignara, per porre fine alla sua vita.

Se ella perirà, la Sibilla diverrà immortale

e il suo Dono muterà in Maledizione.

Non esisteranno passato, presente e futuro.

Lei conoscerà il Tempo,

l’inizio e la Fine di esso.

Se l’Ignara vivrà fino al raggiungimento del Sapere

la Sibilla sarà libera.

Non più futuro, solo i ricordi del suo passato

e il suo presente.

 

Il respiro entra nei suoi polmoni come risucchiato. Sembra quasi che abbia trattenuto il fiato per tutta la durata della… della cosa?

Cosa diavolo era?

Sono scioccato.

Mi accorgo solo ora di aver fatto cadere il bicchiere con l’acqua che adesso sta gocciolando sul pavimento.

Anya ricambia il mio sguardo, con un’espressione confusa e quasi dispiaciuta.

Io ho capito.

Sa le cose prima che accadono e fa discorsetti criptici su Servi del Fato e Sibille: non sono un idiota.

Mi alzo e mi guardo intorno, controllando che nessuno abbia notato l’ennesimo collasso della biondina, pago il conto e torno al tavolo, la faccio alzare e la porto via.

Ho come l’impressione che sarà una storia lunga e io non voglio interruzioni.

 

Mi faccio portare via, non oppongo resistenza.

Sono dispiaciuta, dispiaciuta di aver fatto una Profezia davanti a lui... e che Profezia: doni e maledizioni, morte e Servi del Fato.

I Servi del Fato…

So chi sono.

Uomini (o creature) al servizio del Fato.

Il Fato non vede di buon occhio le Sibille. Tendono a sconvolgere i suoi piani.

Mi sta riportando al parco.

Mi fa salire le scalette dello scivolo e si infila con me nell’abitacolo, quindi mi guarda e dice “Bene, che prevedi il futuro l’ho capito.” Impallidisco e poi arrossisco. “Adesso mi piacerebbe capire come fai.” Poggia le braccia sulle ginocchia piegate e fa silenzio.

Tocca a me parlare.

Ho cominciato ad avere delle visioni ad un anno, ma ho raggiunto la piena maturità del mio Dono solo quando ne ho compiuti sette nonostante, solitamente, le Sibille la raggiungano intorno ai dieci o dodici… ”

Mi interrompe. “Sibilla? Sibilla come… come la Sibilla Cumana e - e roba simile?”

Annuisco. “Sì, roba simile”

Lui mi fa cenno di continuare e io proseguo. “Raggiungere la piena maturità vuol dire che la precedente Sibilla perde i poteri e io acquisisco i suoi ricordi, le sue esperienze e il ricordo delle visioni che ha avuto.”

Chace allarga gli occhi, segno di estremo stupore per lui. “Quindi… quindi tu hai nella testa i ricordi di tutte le Sibille che sono venute prima di te?”

Annuisco. “Esatto e la prossima Sibilla che mi sostituirà avrà i miei ricordi.”

Chace si acciglia. “Ma se non dovesse nascere una nuova Sibilla?”

Io non potrei morire.”

Questa affermazione rimane sospesa nell’aria, come una bolla, per poi ricadere fluttuando in mezzo a noi.

Tu… tu non puoi morire?”

Scuoto la testa. “Almeno, non fino a quando non nascerà una nuova Sibilla.”

È visibilmente scioccato. “Cazzo! Cioè, ok, scusa... però cazzo!”

Accenno un sorriso e lui muove la mano, segno che vuole che io continui. “Io ho raggiunto la maturità molto presto, uno dei motivi per cui la mia infanzia non è stata delle più facili, soprattutto perché quando avevo tre anni mia madre è morta.” Mi acciglio. “Mio padre non ha voluto dirmi come è accaduto... ”

Chace inclina la testa da un lato. “Mi dispiace biondina… ”

Faccio spallucce. “L’ho superata… ero molto piccola tra l’altro” Prendo un bel respiro e continuo. “Mio papà ha cresciuto me e mio fratello Morgan, più grande di me di un anno e qualche mese e oggi si sono premurati di ricordarmi tutte le mie stranezze, come il mio ‘sguardo differente.’” Sbuffo. “E tutto per via di alcuni accadimenti recen… ”

La bambina” lo guardo e lui ripete “La bambina è l’accadimento recente?”

Sono sorpresa.

È un idiota perspicace!

sta zitta stupida! Gli stai raccontando tutto e hai anche il coraggio di definirlo idiota?’

Sì, è lei… mio papà e mio fratello sono dell’idea che Sophia, la piccola, sia la prossima Sibilla.”

Chace, sempre con la testa inclinata da un lato annuisce. “Ti assomiglia e, riguardo allo sguardo hanno ragione, non è normale… soprattutto perché, scusami se te lo dico, non ne ho mai visto uno più angosciato.” Sorrido amara.

Come dico(penso) sempre: è terribile essere me.

Deve essere terribile comunque.”

Rialzo lo sguardo di scatto. Sbaglio, o ha appena detto quello che ho pensato?

Cosa?”

Lui agita la mano, in un gesto generale. “Tutto. Cioè, la faccenda delle visioni e… e quelle filastrocche strane… ”

Rido. “Profezie… si chiamano Profezie.”

Lui sorride e replica “Sì, quelle… beh, nel complesso non deve essere bello.”

Rimango nuovamente sorpresa: molti mi invidierebbero: lui mi compatisce.

La pietà solitamente mi da un po’ fastidio, ma non in questo caso, perché la sua pietà è ben riposta. Io sono da compatire!

Sorrido. “No, infatti”

Sto per continuare a parlare ma lui mi ferma. “Hai detto abbastanza, biondina.” Alza gli occhi e li pianta nei miei. E poi ha il coraggio di definire ‘anormale’ il mio sguardo…

Taccio.

Cosa voleva dire quella filas… Profezia?”

Il mio sguardo divertito l’ha costretto a correggersi. “Non ne ho idea… ” sospiro “… ma sicuramente nulla di buono” non lo guardo.

Non so perché, ma non voglio guardarlo.

Dopo qualche minuto di silenzio sento la sua risata.

Rialzo gli occhi, indignata. “Che hai da ridere?”

Si ferma, ansimante. “Niente, ripenso alla tua faccia quando ho indovinato il tuo ‘Dono’!” fa il segno delle virgolette in aria.

Gli tiro uno scappellotto sulla gamba. “Certo, ridi pure!” Alla fine scoppio a ridere anche io.

Ridiamo spensieratamente per almeno due minuti, fino a quando non notiamo che fuori è ormai pomeriggio inoltrato.

Sono fuori casa da ore.

Per pura curiosità controllo il cellulare e noto che è spento. “Cavolo, stamattina ho dimenticato di accenderlo.” Parte la musichetta di accensione e aspetto.

Una;

Due;

Tre;

Quattro;

Cinque;

Sei;

Sette!

Sette chiamate perse da parte di Morgan e papà!

Mi lancio dallo scivolo e mi alzo “Devo scappare!”

Chace mi raggiunge. “Ti accompagno”

A questo punto... “D’accordo.”

Usciamo dal parco e lo vedo dirigersi verso una moto nera parcheggiata. “Aspetta, dovrei salire su questo affare?”

Inarca un sopracciglio. “Se preferisci, ti attacco con una corda e ti trascino.”

Accidenti…

 

Le porgo un casco e lei lo indossa. Il suo visino scompare, quasi inghiottito dall’oggetto massiccio. Sorrido senza farmi vedere e anche io indosso il casco, quindi salgo sulla moto e l’accendo.

La guardo. “Beh?”

La vedo combattuta, ma infine si decide e sale dietro di me.

Quando le sue braccia sottili mi circondano lo stomaco, il mio cuore inaspettatamente e soprattutto inspiegabilmente, prende a battere ad una velocità decisamente superiore al normale.

Scuoto la testa, do gas e parto.

La sento stringersi ancora di più a me e dire con voce strozzata. “Rallenta! Rallentarallentarallenta!”

Rido e vado leggermente più veloce. Perché?

Lei stringe ancora di più la presa.

Ecco perché.

Cosa? Ehiehiehi, calmatevi! Fa sempre piacere sentire il corpo di una ragazza tanto vicino al proprio, non fatevi strane idee.

Non è certo perché è il suo corpo a stringersi contro il mio che sono così euforico.

Assolutamente no.

Accelero ulteriormente e Anya ormai è praticamente un tutt’uno con la mia schiena.

Grazie alle sue indicazioni, lanciate tra un urlo e un singhiozzo, arriviamo a destinazione.

Metto il cavalletto e scendo, togliendomi il casco.

Anya si toglie il suo e i boccoli le ricadono sulle spalle minute e dall’aria terribilmente fragile.

Mi accorgo che è molto pallida. No, non chiara, quello lo è sempre! Intendo proprio pallida.

L’aiuto a scendere ma lei si scosta subito dopo, imbronciata. “Sei un pazzo!” sbotta infine.

Io sogghigno. “Sì, me lo dicono tutte.

Rotea gli occhi e mi rifila uno schiaffo allo stomaco.

Mi porge il casco e con voce un po’ flebile dice “Beh, io… io vado.”

Annuisco. “D’accordo”

Dondola un attimo sui talloni, quindi si volta, apre il cancelletto e…

Mi dai il tuo numero?”

Gliel’ho chiesto sul serio?

Si ferma e si volta. “Il mio… il mio numero?” faccio spallucce e, dando prova a me stesso della mia infinita capacità di autocontrollo, non arrossisco; e poi io non arrossisco quando chiedo il numero ad una ragazza!

Sì, il tuo numero” lei arrossisce e, devo ammetterlo, è piuttosto tenera.

Torna indietro e tende la mano. Capisco e le do il mio cellulare, scrive il numero e me lo ridà.

Sorrido. “Bene, adesso puoi andare.”

Anya mi lancia una delle sue occhiate di disapprovazione. “Certo padrone”

Io ghigno. “Vedo che hai capito come funzio… ” Mi rifila un pugno vagamente più doloroso dello schiaffetto di poco prima.

Tranquille, non credo riporterò danni permanenti.

Le faccio un cenno con la testa, a mo’ di saluto. “Ci si vede, biondina”

Lei ricambia. “Già, ci si vede e… Chace?”

Credo sia la prima volta che mi chiama per nome, o comunque la prima volta che mi fa piacere sentirmi chiamare per nome. “Sì?”

È imbarazzata. “Grazie… ”

Accenno un sorriso. “Ringrazia la mia curiosità morbosa.”

Anya scoppia a ridere e si volta, percorrendo il vialetto.

Cerco di mettermi il casco più lentamente possibile, prendendo tempo e osservandola mentre apre la porta di casa e dopo aver lanciato un’occhiata alla moto (e a me, spero), se la chiude alle spalle.

Stranamente non ho voglia di fumare una sigaretta.

Sono nervoso, sono teso, ma non ho voglia di fumarmi una sigaretta.

Maledetta biondina!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(wellààà)

---

Oh-oh. ChaceChaceChace…fa attenzione u.u

Come avete potuto leggere, il nostro Tenebroso-Turner si è davvero ammorbidito!

Naturalmente, la dolcezza di Anya non poteva che fare questo effetto ;)

Ma per chi ama il carattere da bel tenebroso che il nostro Chace si ritrova…non preoccupatevi!

Non c’è pericolo che cambi del tutto…magari solo con Anya xD

Questo capitolo l’ho incentrato molto sull’inizio del loro “rapporto”

Era inutile continuare a nascondere a Chace l’identità di Anya.

Anche un cretino avrebbe, perlomeno, intuito che in entrambi i casi di salvataggio, lei l’aveva saputo in anticipo, soprattutto perché Chace aveva assistito ad entrambe le visioni (cioè…al momento in cui le ha avute)!

…per non parlare della Profezia -.-

Cioè, negare ancora sarebbe stato quantomeno inutile, se non ridicolo!!!

Nel prossimo capitolo andremo avanti anche con la storia come ‘intreccio’ della trama xD

Qui ho voluto spiegare un paio di cosette sulla vita di Anya,

ma niente che non abbiate forse già intuito da soli.

Che dire?

Un suggerimento, ecco.

Pensate intensamente alla Profezia.

Ha una interpretazione molto attuale ma…se in realtà non fosse solo la SECONDA volta che due Sibille si incontrano? Se fosse accaduto ALTRE volte?

Pensatepensate…fate funzionare i vostri cervellini ma evitate gli spoiler ‘troppo’ evidenti via recensione xDxD

Vero Emy? La regina delle intuizioni u.u

Scherzi a parte…

Scappo!

Besos♥

 

P.S. e se vi sembra che Anya abbia preso con molta calma la sua Profezia…beh, aspettate di sapere che cosa accade nel prossimo capitolo xD e troverete una Signorina White davvero nervosa…

 

 

Risposte alle recensioni:

Emily Doyle: Ho notato, ho notato xD sperando che i lettori non leggano le recensioni che mi lasci!!! Altrimenti ciaociao ai colpi di scena xDxDxDxD Ok, ci dobbiamo trovare un codice O.o…

Coooomunque…

Beh, si l’incontro è decisamente catastrofico, oppure…oppure l’incontro è avvenuto per sviare una catastrofe?? Oppure perché deve accadere qualcosa? O perché il passato ritorna a bussare alla porta della famiglia White? E di quale passato sto parlando?

La tua curiosità verrà soddisfatta a poco a poco ;D

E ricorda che la soluzione spesso è sotto il nostro naso u.u e non cercare altre risposte, quando hai trovato quella giusta….e le Pan di stelle sono buone anche senza latte **

Che c’entra? E che ne so…

P.S. Si…** Chace…

 

MorwenBlood: Si, sei un mito ** E la bambina…beh la bambina me la immagino troppo duci!!

Ecco il sesto capitolooooo.

 

Angel Texas Ranger: Eeeeessì ** piano piano…dopotutto con un dolcino come Anya?

Siiiiiiii! È una catastrofeeeee!!!

E il nostro Chace probabilmente sarebbe d’accordo xD

Ma Anya sarà capace di fargli cambiare idea ;)

Ahah! (questo ‘ahah’ è completamente fuori luogo o.o)

 

Meiss: Wiii! Grazieee!

Si ** Chace piace anche a me…*Q*…

Sophia? Eeeeh si, Sophia è una bimba particolare u.u (nome greco davvero splendido, hai ragione, l’ho scelto proprio per questo

 

Prossimo aggiornamento previsto per giorno 25

(non prometto niente xD)

Liù*

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Capitolo 7
*** *Capitolo7* ***


__Bianco&Nero2_Capitolo7

__Bianco & Nero

*Capitolo 7*

 

 

 

Entro in casa e vengo quasi travolta da mio papà. “Anya! Per fortuna sei tornata, Sophia è in camera tua, non vuole più uscire da sotto le coperte: ha profetizzato, Anya! Profetizzato! È lei la prossima ed è terrorizzata, vuole parlare solo con te.”

Avete presente la sensazione che si prova quando, dentro la doccia, l’acqua all’inizio è troppo fredda? Brividi, freddo e voglia di scappare?

Ecco come mi sento adesso.

Scappo al piano di sopra e trovo Morgan che tenta di scassinare la porta.

Incapace.

Lo fermo. “Faccio io”

Busso delicatamente e una vocina da dentro urla. “Lasciatemi in pace!”

Sophia, sono Anya… mi fai entrare?” Aspetto qualche secondo e sento dei passetti avvicinarsi alla porta, la serratura scatta e io abbasso la maniglia.

I passetti nel frattempo tornano veloci alla loro postazione.

Richiudo la porta alle mie spalle e mi avvicino a quel corpicino tremante avvolto dalle coperte. “Sof?” Soprannome inventato sul momento e che probabilmente continuerò ad usare.

La bimba si avvolge ancora più stretta nella coperta, tremante e io mi siedo sul bordo del materasso, passandole una mano tra i capelli. “Va tutto bene piccola”

Improvvisamente salta fuori dalle coperte e mi abbraccia piangendo. “Voglio la mia mamma e il mio papà.”

La stringo forte, continuando ad accarezzarla. “Certo tesoro, stai tranquilla, ti ci portiamo su… ”

Non ci sono più! Non ci sono più, sono scappata, loro li hanno uccisi! Loro li hanno uccisi perché mia mamma e mio papà hanno cercato di difendermi, mi hanno detto di scappare e io l’ho fatto e… ”

Sophia… guardami, guardami e calmati, d’accordo?” Sophia alza lo sguardo, osservandomi con quei grandi occhi grigi stracolmi di lacrime. “Te la senti di raccontarmi tutto per bene? Quando vorrai fermarti, ci fermeremo, ok?” La bimba annuisce, si sede a gambe incrociate e io faccio lo stesso.

Sophia, giocherellando con le dita della mia mano, comincia a raccontare. “Quando ho cominciato a vedere le cose i miei genitori si sono preoccupati, volevano portarmi dal dottore, poi però hanno capito che quello che vedevo poi succedeva veramente e hanno cambiato idea… ” Sophia si avvicina e si posiziona tra le mie gambe, io l’abbraccio e poggio il mento sulla sua testa. “… però da qualche settimana i miei erano sempre nervosi e non capivo perché, poi una notte mio papà è venuto in camera mia e mi ha detto di nascondermi nell’armadio e io l’ho fatto, lui è sceso e ho sentito che gridavano al piano di sotto, però poi è finito tutto e mia mamma e mio papà sono risaliti e mi hanno abbracciata… qualche giorno dopo però è successa quella cosa brutta, la mia mamma mi ha fatto uscire dalla porta sul retro e mi ha abbracciata fortissimo, ho sentito la voce di papà che gridava e mi diceva di scappare e io l’ho fatto… sono scappata.” La bimba fa un respiro tremolante. “Il giorno prima ti avevo vista, mi salvavi e mi portavi da te e ho anche sentito la tua voce quando mi dicevi ‘Va tutto bene piccola’... ” I suoi occhi si riempiono nuovamente di lacrime. “Me lo diceva sempre la mia mamma.” Scoppia a piangere e io la stringo ancora più forte sussurrandole all’orecchio che tutto si sarebbe risolto…

il problema è che non ci credo nemmeno io.

 

Sono seduto in un bar a bere succo di frutta: ho sempre avuto una grande passione per i succhi di frutta.

Mi rigiro una sigaretta ancora spenta tra le mani, ripensando a quella giornata un po’ paradossale.

Sospiro e faccio per bere un sorso di succo, ma qualcuno si siede di fronte a me. Alzo gli occhi e mi trovo davanti il cuginetto di Anya... e non ha una faccia amichevole. “Stai lontano da lei.”

Inarco un sopracciglio. “Come scusa?”

Non cambia espressione. “Ho detto, stai lontano da lei”

Faccio passare qualche secondo, il tempo di far risuonare quella frase e di rendermi conto che lui sta veramente cercando di darmi ordini. “Anya ti ha per caso detto che non vuole più vedermi?”

No, ma tu devi starle lontano”

Mi scappa un accenno di risata. “Tu credi che quella biondina sia una stupida, ma è perfettamente in grado di decidere da sola chi avere attorno”

Vedo il suo sguardo rabbuiarsi, più di quanto sia necessario dopo una frase del genere. Mi insospettisco e pongo la domanda che chiunque farebbe al posto mio.

Non sarai mica innamorato di lei…”

Hubert scoppia a ridere. “Hai visto troppe puntate di Friends: è mia cugina ed è la mia migliore amica, le voglio bene ma non sono mai stato innamorato di lei”

Capisco che è sincero, ma c’è comunque qualcosa che non va. “D’accordo, allora per quale motivo dovrei starle lontano?”

Hubert si alza. “Non deve interessarti… stalle-lontano o te ne pentirai”

Inarco le sopracciglia. “Mi stai minacciando?”

Esattamente.” e va via.

Resto qualche minuto in silenzio, a sorseggiare il mio succo di frutta... e scoppio a ridere.

 

Il campanello suona e io accarezzo per l’ultima volta la testa di Sophia.

Finalmente si è addormentata.

La copro ed esco dalla mia camera chiudendo la porta, scendo di sotto e dalla finestra vedo Hubert che aspetta sul portico.

Spalanco la porta e lo abbraccio. “Hub, non puoi neanche immaginare che cosa è successo!” Lo trascino dentro e gli racconto tutto, Profezia in comune compresa.

Quando finisco è passata un’ora.

È mortalmente pallido. “Wow… wow Anya è… è davvero assurdo.”

Io annuisco. “Lo so... poi ho anche profetizzato davanti a Chace e… ”

Un singulto strozzato mi blocca. “Cosa?! Davanti a chi? Perché? Che gli hai detto?”

Arrossisco e confesso “Gli - gli ho detto la verità”

Hubert è sconvolto. “Tu! Tu hai detto la verità a Chace Turner? Anya! Stiamo parlando di Turner! Il donnaiolo della scuola, quello che ti chiama biondina e che ci ha seguiti pur di sapere cosa nascondevi!”

Perplessa lo guardo. “Appunto Hub, è solo Chace Turner, non capisco dove sia il problema”.

Il mio migliore amico tenta di calmarsi prendendo un bel respiro. “Il problema è che… non mi fido, nasconde qualcosa.”

Mi acciglio. “Che cosa dovrebbe nascondere?”

Hub fa una faccia strana, indecisa, quasi combattuta, quindi risponde “Non ti sembra strano che proprio poco prima che Sophia appaia, lui entri nella tua vita e ti convinca a parlargli di te?”

Sento di nuovo freddo. “Che… che vuoi dire?”

Lui sospira. “Ho paura che ti stia prendendo in giro e che magari lui possa avere a che fare con quei tizi che nomina la profezia, i Servi del Fato.”

Qualcosa di imprecisato mi precipita sullo stomaco. “Non può essere lui… lui non può… ” dubbi.

Forti dubbi.

Sento dei passi sulle scale e Sophia entra in salotto. “Anya?”

Le sorrido. “Ehi, piccola, vieni qui”

La bambina corre da me e mi sale sulle ginocchia, poi vede Hub e si acciglia. “E tu chi sei?”

Il mio migliore amico le sorride, amichevole. “Mi chiamo Hubert”

Sophia non cambia espressione. “Non mi piaci”

Scoppio a ridere e Hub mette il broncio. “E come mai non ti piaccio?”

La bimba scuote le spalle e ripete “Non mi piaci”

Il ragazzo si scioglie in un sorriso. “Magari ti piacerò la prossima volta, ora devo scappare, sta per scattare il mio coprifuoco” Si alza e si dirige verso la porta. “Salutami lo zio e Morgan… ciao Sophia!”

La piccola non gli risponde, ma Hubert non si scoraggia, sorride e scappa via.

 

La sala buia è completamente avvolta nel silenzio.

Una figura ammantata percorre la strada che lo separa dal trono dall’altra parte del salone. Seduto compostamente su di esso c’è un uomo dal volto nascosto da un cappuccio. “Sei riuscito ad incontrarla?”

La voce della figura risponde. “Sì mio signore”

L’uomo sul trono si lascia scappare una risata fredda. “Molto bene e… si fida di te?”

La figura non risponde subito, sembra pensarci, quasi indecisa, quindi parla. “Non ancora, credo che dovrò lavorarmela ancora un po’.”

La risata ritorna ad echeggiare nella sala. “Fai in fretta Servo, il Fato ha intenzione di porre fine alla stirpe delle Sibille.”

La figura ammantata rabbrividisce e trema, al cospetto del Destino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(oh-oh o.o…)

---

Ahiahi…mi sa che qui c’è un cattivello infiltrato!

Ho dato abbastanza indizi tesori…alcuni terribilmente evidenti!

Su, fate lavorare i vostri cervellini @.@ lo so che ho complicato le cose ma…

…ma dovevo!!!

Non potevo lasciarle così, semplicisemplici, sarebbe stato terribilmente noioso!!!

Vi lascio alle vostre riflessioni u.u

Besos♥

 

 

Risposte alle recensioni:

Emily Doyle: Credo che tu mi stia spiando. No perché altrimenti non riesco a spiegarmi….O.o…..comunque mi consolo pensando che hai azzeccato solo UNA cosa u.u Comunque si, sono davvero carucci ** e spero vivamente che Chace esista veramente… xD pe il bene di tutte le “Anya” del mondo xD

Ecco il nuovo capitolo ; )

P.S. cereali al cioccolato (riso soffiato - Coco Pops) e yogurt bianco *Q*

 

kyrebo: xDxDxD i tuoi “blablabla” rimarranno nella storia!!!

E non preoccuparti, ‘fantastica’ è una delle mie parole preferite xD

Uao….O.o….ho un ULTRA fan!!! Cioè, non so se mi spiego!!!! ULTRA FAN!

Felice comunque che questo sia il tuo capitolo preferito u.u e Chace…beh, Chace fa il duro con tutti, ma con Anya probabilmente gli riesce difficile xD

Tivibìììì!

 

MorwenBlood: Bravabrava u.u così si fa!

Beh…questo vuol dire che l’ho reso vivo u.u altrimenti non ti starebbe antipatico!!!

*le fan di Chace si piazzano attorno a te con una mazza in mano mentre io tento in tutti i modi di distrarle con una gigantografia dello stesso*

Ecco il nuovo capitolo xD

 

Meiss: Iiiiih! Felice che ti piacciaaaa!! Si lo so ** piace anche a me quando succede così!!! Però non preoccuparti, il nostro Chace rimarrà il Tenebroso di sempre u.u ma con Anya un po’ di meno ; b

 

Angel Texas Ranger: Ai fini della storia ho dovuto creare questi momenti “Sibillosi” xD

Comunque…siiii! Diglielo!!! Cantagliele a Chace!!! È più che è evidente u.u

Ecco il nuovo capitolo xD

 

 

REGALINO PER VOI!!!

Dopo una lunga…..estenuante….ARDUA ricerca…!!

…eccoli. Loro! I miei piccoli ** le mie creature!!!!

 

 

Sophia:

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Morgan:

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Papà White (*ç*):

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Hubert:

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E…

… lo so che state aspettando loro xD

 

Chace **:

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Anya :

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Ed ecco la nostra Anya!!

 

 

OVVIAMENTE sono immagini modificate xD

Specialmente Anya! Impossibile trovare una ragazza che corrispondesse alla sua descrizione @.@

Alla fine ho optato per Emma Watson e l’ho “schiarita” u.u

Non avete idea di quanto ci ho messo °-°…

Fatemi sapere che ve ne pare xD

(Sono consapevole che “Anya” faccia un po’ impressione, ma è solo il primo impatto u.u… guardatela meglio xDxDxD….non è come la immagino io ma si avvicina! Specialmente per i capelli…consiglio: per apprezzarla di più, ignorate lo sfondo u.u)

 

 

 

Prossimo aggiornamento giorno 28 Ottobre

Liù*

 

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Capitolo 8
*** *Capitolo8* ***


__Bianco & Nero

*Capitolo 8*

 

 

 

“ANYA!”

Definire ‘disumano’ un urlo del genere, è dire poco…davvero poco.

Mi precipito al piano di sotto dopo l’urlo bestiale di mio padre, con il fiatone e il volto arrossato “papà! Che è successo? State bene? Perché hai…?” mi interrompo quando noto l’espressione sul suo viso.

Non è preoccupato.

Non è impaurito.

Non è angosciato.

È furioso.

“papà?” Morgan è appoggiato allo stipite della porta e sta ridacchiando “papà che succede?” mio papà prende un respiro profondo e punta un dito fuori dalla finestra “chi – è – quello?” seguo la direzione del suo dito e impallidisco. Arrossisco subito dopo.

Chace è fuori dal nostro giardino, appoggiato alla sua moto con il casco sotto il braccio e la solita aria di sufficienza.

Guardo mio padre “non…non è come pensi, lui non è…cioè, io e lui non stiamo…è solo…è un mio compagno di scuola, ma niente di più, non è…” mi interrompe “non voglio saperlo” Morgan si inserisce nella conversazione “la brava bambina e il cattivo ragazzo! Un classico!” mio papà gli tira uno scappellotto, ottenendo il solo risultato di farlo ridere ancora di più.

Io sono così rossa che ho quasi paura che da fuori la finestra si possa vedere “che…che ti ha detto?” mio papà incrocia le braccia e recita “-Buongiorno, sono Chace un amico di Anya, può farla scendere per favore?-” quantomeno era stato educato.

Cerco di buttarla sullo scherzo “beh, con il tuo urlo non potevo certo rimanere su!” ovviamente papà non ride.

Batte il piede per terra e infine fa il gesto. Quel gesto.

Il gesto che mio fratello Morgan si è sorbito sin dalla sua prima uscita con la sua prima ragazza.

E cioè molti anni fa.

Per qualche motivo alle ragazze piace.

Non chiedetemi perché.

Papà punta l’indice e il medio della mano destra verso i suoi occhi e infine li indirizza verso di me “vi tengo d’occhio” Morgan ormai si sta rotolando a terra dalle risate e io comincio a desiderare di essere figlia unica “certo papà, te l’ho già detto è solo un amico…” mi interrompe “è maggiorenne?” arrossisco “non ancora” stringe gli occhi “minorenne che guida una moto…brutta miscela” il mio rossore ha raggiunto livelli che non credevo sarei mai riuscita a raggiungere neanche dopo un’esposizione continua ai raggi solari.

Morgan continua a ridere, tossisce e indica fuori dalla finestra “sbaglio o sta fumando?” mio papà si gira così velocemente che il suo volto, già distorto dalla rabbia, si contrae in una smorfia di dolore. Mi porto una mano davanti agli occhi.

Ancora mi chiedo per quale motivo Chace abbia pensato che io volessi un passaggio per la scuola.

Afferro lo zaino e schiocco un bacio sulla guancia di mio papà, che ancora boccheggia, sconvolto “io vado, altrimenti faccio tardi, buona giornata!” Morgan scoppia a ridere “si, non preoccuparti, papà lo rianimo io” scappo fuori e mi chiudo la porta alle spalle, percorro il vialetto e mi fermo di fronte Tenebroso-Turner “si può sapere che ci fai qui? Mio papà stava per avere un infarto!” un ghigno attraversa il volto di Chace per qualche secondo, quindi risponde “in un impeto di altruismo ho pensato che ti avrebbe fatto piacere un passaggio fino a scuola” sbuffo.

Certo. Altruismo, come no.

Per qualche motivo sorrido.

È un idiota.

Però sorrido.

 

“in un impeto di altruismo ho pensato che ti avrebbe fatto piacere un passaggio fino a scuola” lei sbuffa e poi sorride. Quella cosa alla bocca dello stomaco che il giorno prima si era creata, si fa risentire, ancora più forte e io faccio finta di non aver mai pensato di voler andare a prenderla perché ieri la sensazione delle sue braccia intorno allo stomaco mi è piaciuta da matti.

Le porgo il casco “anche questa volta strillerai? O saprai mantenere un certo controllo, biondina?” arrossisce e afferra il casco con un gesto brusco “spiritoso” lo indossa e sale dietro di me.

Ed eccole di nuovo, le sue braccia candide strette attorno a me.

Il ritmo cardiaco accelera, ma lei sembra non accorgersene “tieniti” e parto.

La sento irrigidirsi e stringersi ancora più forte a me. So che sta trattenendo uno strillo.

“devi per forza andare così veloce?” sogghigno “no”

“e allora perché lo fai?!”

“perché mi piace

La sento sbuffare sonoramente persino oltre il rombo del motore.

Mi lascio scappare una risata e rallento. Lei allenta la presa per qualche secondo.

Non va bene.

Accelero.

Mi stringe.

Adesso va bene.

 

È caldo.

Immaginavo fosse freddo e invece…

…è caldo.

Mi stringo un po’ di più a lui mentre accelera per l’ennesima volta e il calore della sua schiena si propaga nel mio corpo.

Stiamo per arrivare, percepisco la decelerazione della moto e con gli occhi serrati riprendo a respirare nel momento in cui questa si ferma.

Riapro gli occhi e Chace si toglie il casco, io faccio lo stesso e glielo passo. Sogghigna ancora.

Lo guardo male “grazie per il passaggio” scendo con un saltello imbarazzante e lui mi guarda, sempre con quel sorriso sghembo che lo contraddistingue “Anya!” mi volto e vedo Hubert venirmi incontro. Oddio.

Hubert!

Arrossisco “oh cavolo! Hub, scusami! Mi sono completamente dimenticata!” lui annuisce “me ne sono accorto” il suo sguardo si sposta su Chace.

Tenebroso-Turner gli rivolge un cenno di saluto. Hub non ricambia.

Io roteo gli occhi “Hub…” vedo che fa qualche passo avanti, si ferma accanto a me e dice “so che sai tutta la storia” si ferma e riprende qualche secondo dopo “sappi solo che se ti fai scappare qualcosa, ti vengo a cercare e ti faccio fuori” so che non lo farebbe davvero, ma sembra mortalmente serio mentre lo dice.

Chace inarca un sopracciglio. Il sorriso sghembo è sparito “senti cuginetto…Hub si irrigidisce “…credo sia il caso di mettere in chiaro alcune cose” con estrema calma posa il casco al suo posto attacca la moto con la catena e infine si mette le mani in tasca, con fare flemmatico, quindi parla “tu non mi piaci” bene, bell’inizio “e io non piaccio a te, è piuttosto evidente…ma per qualche motivo la biondina non mi sta sulle scatole e se tu credi che io smetterò di parlarle solo perché tu vuoi fare il protettore o perché hai un insano modo di dimostrarle il tuo affetto…” fa qualche passo indietro “…non me ne fotte un cazzo” che eleganza.

Però è teatrale, niente da dire.

Hub non risponde e continua a guardarlo malissimo. Chace sposta il suo sguardo su di me e io arrossisco “ci si vede in giro, biondina” si volta e si incammina verso l’entrata.

Quando lo vedo sparire oltre il portone mi volto verso Hubert “perché sei così ostile?” il mio migliore amico allarga le braccia “non sono ostile, sono guardingo, d’accordo? Cerco di proteggerti” visione.

 

Due figure nere con mantello e cappuccio.

La prima seduta su un trono, la seconda inginocchiata di fronte ad essa.

Una voce profonda dice:

‘Nessuno può sfuggire al Fato. Ogni Dio, ogni Dea, ogni creatura, china il capo di fronte al Destino…la Stirpe delle Sibille finirà‘

La figura inginocchiata si porta le mani al cappuccio e fa per toglierselo…

 

Anya! Anya svegliati…Hubert mi tiene per le spalle con fermezza e mi scuote leggermente. Riapro gli occhi di scatto e il mio migliore amico mi guarda, preoccupato come sempre “che hai visto?” sono terrorizzata “la Stirpe delle Sibille” lo vedo impallidire “cosa? Che stirpe?” mi porto una mano ai capelli “Fato vuole porre fine alla Stirpe delle Sibille…i suoi Servi sono sulle tracce della Sibilla, solo che…” mi interrompo “…anche se uccidessero me, Sophia prenderebbe il mio posto, quindi non risolverebbero niente” mi acciglio “non capisco…Hubert non parla.

Lo guardo “che ne pensi?” lo vedo scuotere le spalle e portarsi le mani alla nuca “non lo so...non lo so! La Sibilla sei tu” roteo gli occhi “non me ne ero ancora accorta, grazie per aver risolto il mistero che mi assilla da quasi diciassette anni” Hubert scoppia a ridere “di niente” mi circonda le spalle con un braccio e mi guida verso la scuola.

Cerco di pensare ad altro ma le immagini della visione e soprattutto le parole che quella voce ha detto, continuano a tornarmi in mente.

Nessuno può sfuggire al Fato.

La Stirpe delle Sibille finirà.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(*ç* Chaaace)

---

Qui Chace comincia a cedere seriamente u.u

Anya…beh Anya invece inizia a farci qualche pensierino xD

Sentite gioVINI per ora ho dei problemi nel PC fisso…

…si, vi chiederete ‘e che c’entra? Non usi il portatile?’

e io vi risponderei ‘si, avete ragione’ ma il problema è che

la connessione del mio portatile è la stessa del pc fisso e spero quindi

che mio papà non debba staccarla, altrimenti sarò nella meeeeeee…renda xD

Ve lo dico adesso per evitare di dover chiedere perdono nel caso non riuscissi

a pubblicare nel giorno promesso xD

Besos

 

Risposte alle recensioni:

Khristh: Grazie per i complimenti ** sono sempre molto graditi…

Si me l’hanno detto, la mia paura è di non saperla sfruttare bene = ) spero di non deludere nessuno…

Per quanto riguarda la Watson…beh, guarda, non la odio ma…neanche io sono soddisfatta di questa “Anya” ma purtroppo non ho trovato altro Q_Q

Ho cercato come una forsennata! Ho provato a modificare Danielle Panabaker ma sembrava un cadavere, una sorta di strana versione di una vecchia O.o…

ComplimentiComplimenti u.u potrebbe essere…

E Chace…beh, Chace è stronzo, ma non sempre ‘stronzo’ vuol dire ‘cattivo’ ;D

E Sophia ** piccolina…mi sono affezionata a questa bimba…

Sto cercando di non farla soffrire più di tanto, altrimenti iniziano i sensi di colpa xDxDxD

 

Emily Doyle: Hai fatto Bingo ;)…d’accordo, non te lo dirò u.u manterrò il segreto xD

Ecco l’ottavo capitolo!

P.S. ma vero! Ieri ho mangiato yogurt con bastoncini al cioccolato e subito dopo un pasticcino u.u (e delle patatine al formaggio, ma non dirlo a mia madre!)

 

MorwenBlood: Siiiii tu li hai visti in anteprimaaaa

xDxDxDxD ecco il nuovo capitolo..u.u

 

Meiss: Ovvio che compaiono i super cattivi u.u dovevano prima o poi fare la loro teatrale apparizione u.u Eeeee già! Neanche a me ha mai fatto simpatia *sguardo sospettoso*

Siii Chace e Anya sono davvero carini **

…neanche a me fa impazzire la Watson ma dakota e la bambina di terabithia non assomigliavano alla mia idea di Anya xDxDxD …neanche la Watson ci assomiglia tanto ma più di tutte quelle che ho trovato xD quantomeno… Chace, lo so magari più tenebroso xD ma alla fine va bene u.u è gnocco almeno xD

Ecco il capitolo!

 

 

 

Prossimo aggiornamento giorno 31 Ottobre (per Halloweeen)

Liù*

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Capitolo 9
*** *Capitolo9* ***


__Bianco&Nero2_Capitolo9

__Bianco & Nero♥

*Capitolo 9*

 

 

 

Probabilmente sono i banchi di scuola che mi fanno questo effetto: devo fare di nuovo pipì.

Grazie al cielo mancano solo due minuti alla ricreazione, quindi attendo che suoni la campanella e poi, dopo aver afferrato le mie cose, mi precipito in bagno.

Appena esco mi blocco.

E rido.

 

Esco dal bagno e mi blocco.

Rido.

E lei ride.

“Fantastico… adesso ti accascerai piangendo e gridando?”

Sl suo sorriso non si affievolisce, segno che non se l’è presa. Sa che sto scherzando.

“Può darsi” risponde lei, sempre sorridendo. Sono imbarazzato.

Ovviamente non si nota, ma sono imbarazzato! Io!

Io che mi sono fatto più ragazze di quanto riuscirei a contarne su dita di mani e piedi… sono imbarazzato!

Per smontare la tensione mi appoggio al muro e chiedo con leggerezza, “Ti va di andare fuori a prendere una boccata d’aria?” Lei tituba, non sembra molto entusiasta, ma alla fine accetta.

Sento una sorta di sostanza acida farsi strada nel mio stomaco.

Perché non è entusiasta?

 

Appena si è messo a ridere e ha fatto quella battuta mi sono sentita felice.

L’ho trovato carino…

Ma subito dopo ho pensato all’avvertimento di Hubert.

Fino a qualche settimana fa io e lui eravamo due mondi opposti, poi inspiegabilmente, pochi giorni prima dell’arrivo di Sophia, lui comincia a interessarmi a me, a girarmi intorno e alla fine riesce a scucirmi il mio segreto. Senza neanche troppe difficoltà tra l’altro.

Adesso sono tesa.

Ci sediamo in una delle tante panchine che si trovano nell’area verde davanti la mensa, mentre altri studenti gironzolano mangiando strani alimenti non ben identificati.

Lo sento prendere un bel respiro, mi volto e incontro il suo sguardo.

Non è minaccioso. “Come va?” mi chiede.

“È andata meglio… ” è vero. Andava meglio prima.

Chace si guarda le scarpe, senza imbarazzo ma con un’aria pensierosa. “Che hai?” continua lui

“Che ho?”

Tenebroso-Turner scuote le spalle. “Sembri… sulle tue” Inarco un sopracciglio e lui sorride, spiegandosi meglio. “Cioè, più del solito… sei un po’ fredda, sembra quasi che tu non voglia darmi troppa confidenza.”

Arrossisco. “Non è vero” forse un pochino.

“Ah sì?” Si sporge verso di me e il mio colorito si intensifica.

“Sì! È tutto a posto, davvero… ” I suoi occhi trovano i miei, dopo una lunga lotta a ‘chi segue la mosca più a lungo’ e io cedo. “Ho avuto una visione stamattina.”

Lo vedo trasalire. Si guarda intorno, nervosamente, quindi abbassa la voce. “Racconta”

Non lo faccio.

Lo guardo ancora per qualche secondo, quindi distolgo lo sguardo.

 

Perché non mi risponde?

Perché non mi guarda?

“Anya?” Finalmente si decide e i suoi occhi chiari si posano su di me, sempre con una certa reticenza. “Che c’è?” chiedo, con un tono deciso ma non aggressivo. È nervosa, si sta addirittura torcendo le mani.

Apre bocca, la richiude e poi la riapre. “Perché adesso?” chiede infine.

Rimango perplesso, pur mantenendo sempre la mia espressione neutra. “Perché cosa?” Lei si sistema a gambe incrociate.

È bella. I suoi colori chiari potrebbero trarre in inganno, facendola sembrare un po’ scolorita, ma in realtà è bella, anche se a modo suo. Mi riscuoto visto che lei mi sta per rispondere.

“Chace, voglio che tu sia sincero, non posso permettermi di rischiare.” Ok, di che sta parlando? Mentre la contemplavo quanto mi sono perso? “Devo proteggere Sophia, la mia famiglia e me stessa.” Cosa? Ma che c’entrano loro adesso? “Biondina, si può sapere di che stai parlando?”

“Sei un Servo del Fato?” silenzio.

Sono allibito.

Allibito e ferito.

Più ferito che allibito.

“Co-come?” Stavolta devo avere una faccia sconvolta.

“Rispondimi.”

Adesso subentra la rabbia. “Servo del Fato? Servo del Fato?! Cazzo Anya, ma come ti è venuto in mente?”

Arrossisce con aria colpevole. “Hubert mi ha fatto notare che tu sei comparso poco prima dell’arrivo di Sophia…” Ho smesso di ascoltare dopo ‘Hubert’.

Lo odio quello.

“Hubert? Oh bene! Dai ascolto al tuo ‘Hubert’! Io sono il Servo del Fato, il Cattivone, il malefico emissario del Dio Nonsochi che vuole tagliare a pezzettini la bimba Veggente! Certo, è il mio obbiettivo nella vita, non vedo l’ora di far fuori anche te!” Mi alzo, furibondo e lei sembra finalmente dispiaciuta.

Mi da soddisfazione. Se lo merita!

Non si fida! Mi crede un traditore, un assassino!

Mi infilo, camminando a grandi passi, nel primo corridoio deserto che trovo e mi appoggio agli armadietti. Sento i suoi passi veloci che si avvicinano e infine la vedo, che svolta l’angolo timidamente.

Si avvicina e si ferma di fronte a me. “Mi dispiace”

La guardo, incazzato. “Bene, ti dispiace, adesso lasciami in pace”

Non se ne va. Devo trattarla anche peggio?

Se incrocio i suoi occhi è la fine…

Si avvicina ancora. “Mi dispiace… dovevo chiedertelo, è mio dovere, devo proteggere Sophia.” Alzo gli occhi di scatto e – appunto – incrocio i suoi. Diamine.

Me ne frego e continuo a parlare. “Proteggerla? Proteggerla da chi? Da me? Ma davvero quel damerino ti ha messo in testa questa idea assurda? Io un Servo del Fato! Non sapevo neanche cosa volesse dire ‘fato’ fino a qualche giorno fa e tu mi vieni a dire che potrei essere un suo Servo! E poi, scusa, ma ho l’aria da assassino di bimbe innocenti e giovani bionde? Sarò tenebroso quanto vuoi, ma non fino a questo punto! Non sono uno psicopatico solo perché mi sono fatto una trentina di ragazze per puro divertimento e fumo una sigaretta ogni tanto, non sono uno stupratore, erano tutte consenzienti quelle là! Sì è vero, non ricordo quasi nessuno dei loro nomi, ma questi sono dettagli e figuriamoci se ho mai fatto fuori qualcuno! Qualche scarafaggio, zanzara o mosca seccante e sicuramente avrò fatto a botte con qualcuno, ma se ho la faccia da assassino a sangue freddo dimmelo, che la cam… ” Si alza sulle punte e mi lascia un bacio timido sulle labbra. Breve, dolce e casto.

Uno di quei baci che non ho mai ricevuto, ecco.

Il mio stomaco si mette a giocare a Briscola con le mie corde vocali e il mio cuore salta la corda con il mio intestino.

La sua mano piccola e tiepida è sul mio petto e spero con tutto il cuore che non faccia caso al ritmo cardiaco impostato su ‘Massima velocità’.

Si allontana, rossa in viso, mi guarda per qualche secondo e scappa via.

Io rimango immobile, non la rincorro, non la fermo, non le grido dietro, non la bacio a mia volta, come invece avrei voglia di fare.

Sto fermo.

Perché?

Perché le gambe non mi reggerebbero.

…smettetela di ridere, d’accordo?

E guai se sento un altro ‘sentimentale’ arrivarmi alle orecchie!

 

Perché l’ho fatto?

Perché?!

Sono una stupida!

Che cosa mi aspetto adesso? Che lui abbandoni la sua vita da donnaiolo libertino e mi venga a dire che ha perso la testa per me?

Lui è abituato a ragazze più… intraprendenti.

Che poi, comunque, quante di queste ragazze hanno scambiato più di qualche parola con lui?

Magari non sembra, ma è un tipo a posto… e quelle lì, le ragazze che lui si è fatto senza neanche ricordarsi i loro nomi, lo hanno baciato.

E lui le ha baciate! (non – sono – gelosa)

Come invece non ha fatto con me…

Vabè, non c’è da stupirsi, io non sono proprio il suo tipo.

Non sarei stata in grado di coinvolgerlo in uno di quei ‘BaciMozzafiato’ di cui parlano tanto nei libri e nei film e neanche di ammaliarlo con il mio lato da ‘FemmeFatale’…

… anche perché non ce l'ho un lato da ‘FemmeFatale’...

O spigolo;

O vertice;

Area di base.

Niente.

L’arte della seduzione non mi è mai stata insegnata.

Mi sento un groppo in gola.

Lui è rimasto fermo e zitto, con l’aria sconvolta, come se lo avessi picchiato selvaggiamente con una padella antiaderente e io ovviamente sono scappata. Che altro dovevo fare? Restare lì a farmi prendere in giro e ad umiliarmi ulteriormente?

Che poi ancora non ho capito perché l’ho fatto!

Cioè, non c’è un motivo preciso… no?

Solo perché l’ho baciato (parola grossa), non vuol dire necessariamente che io provi un... ‘qualunquecosa’ per Chace.

Giusto?

E poi ha i suoi difetti! Non siamo fatti per stare insieme, siamo troppo diversi, lui è il tipico ragazzo cattivo (o quasi) e io sono la tipica brava ragazza (o quasi).

Incompatibili.

Ecco.

Siamo gli opposti!
...

Ok, mi piace.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(all you neeed iis looove)

---

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!

 

…ovviamente non vi aspettate che subito sia Love.

Questo bacetto, rimarrà in sospeso fra loro per un po’ di tempo u.u

…e nel frattempo che succederà?

E se Chace non è un Servo del Fato… beh, inutile parlare, giusto?

Dare altri indizi sarebbe quasi ‘superfluo’.

Buon Halloween a tutti miei cari….MUAHAHAHAHAH!

MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!

Besos♥

 

Risposte alle recensioni:

Emily Doyle: Siiiii in effetti me l’ero chiesto anche io xD però poi mi è uscito di mente…

Chace, Kevin Zegers, beh, lo so che è uno gnocco u.u xDxDxD

Sophia (Sof), è Elle Fanning da piccola **

Anya…lo soooooo! Anche io la immaginavo più piccola Q_Q ma era l’attrice che, modificata, si avvicinava di più alla mia idea di ANya, quantomeno per i capelli e gli occhi (che, comunque, immaginavo più grandi)…lo so - lo so, non è perfetta come Anya…

Morgan xDxDxD wow…ti ispira ‘sesso’ xDxDxD espressione fantastica! xD

Padre di Anya *ç* siiiii lo ssssso! Famiglia splendida xDxDxD

Hubert…beh, quello originale, con gli occhi blu e la pelle più chiara era spettacolare xDxDxD ho dovuto modificarlo per renderlo meno…angelico, ecco xD

Beh, in questo capitolo puoi vedere che non è solo Anya ad attiare Chace, ma anche la nostra Sibilla non è sorda ai richiami del cuore!!! **(questa frase era pessima…….)

Siiii! Io al suo posto probabilmente non sarei stata in grado di mantenere uno stato emotivo relativamente pacato xD traduzione, sarei svenuta.

Bellissima la scena con tuo papà xDxDxDxDxDxD

Ecco il nuoco capitolo u.u non fartelo scappare sai??? Mi offendo u.u (ovviamente scherzo, relax xD)

P.S: ieri ho mangiato patatine fritte, gamberi fritti con salsa barbecue e gelato alla panna ricoperto di cioccolato e granella di biscotto *ç* McDonaldwswsws ovviamente…

 

MorwenBlood: Ok, chiaro il concetto, non c’è bisogno di ribadirlo ulteriormente xDxDxD magari prima o poi scoprirai perché ti fa così antipatia xDxDxD…non l’ho neanche fatto esageratamente stronzo come pensavo! È un…semi-stronzo xD Ma fa nada…

 

Angel Texas Ranger: xDxD beh…come vedi Anya è un po’ più svelta…ha aperto gli occhi, come hai detto tu xDxDxDxD

Per ora la connessione…va.

Ecco il nuovo capitoloo xD

 

AlixisSJ: magggrazie! **

 

ElenaHeart: Grazie-grazie-grazie! ** Non hai idea di quanto mi fa felice sapere che a qualcuno piaccia così tanto la mia storia!!!!

Siii lo so! Non convinceva neanche me, sin da quando l’ho inserito all’inizio *sguardo sospettoso* e figurati che a quei tempi non sapevo neanche che ruolo avrebbe avuto xDxDxD

Chace…beh, Chace è Chace *ç*

xDxD Beh, allora ho raggiunto il mio intento! Sophia doveva essere inquietante xDxD però stai tranquilla, non è posseduta!

Sono felicissima di aver guadagnato una nuova lettrice ** e ancora più felice che questa lettrice recensisca ogni capitolo!!!! Tranquilla, il giorno della pubblicazione del capitolo successivo lo scriverò alla fine u.u come ho fatto con il precedente e come vedi ho mantenuto l’impegno ; ) il giorno di Halloween eccomi qui a pubblicare il capitolo!

Ancora grazie ^^

 

Meiss: Siiiiii! Viva Chaaaaace - Abbasso Hub !!!!

 

 

Prossimo aggiornamento giorno 3 Novembre

♥Liù*

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Capitolo 10
*** *Capitolo10* ***


__Bianco & Nero

*Capitolo 10*

 

 

Mi evita da tre giorni.

Giustamente direi.

Mi ha baciato e non ho neanche tentato di trattenerla!

Cioè, il bacio è stato fantastico, completamente diverso da quelli finalizzati ad occupare il tempo che ci vuole ad arrivare dalla porta al letto.

È stato un bacio senza secondi fini.

Un Bacio.

La odio. Perché?

Perché non sarò più in grado di accontentarmi dei baci vuoti di tutte le altre.

Vorrò altro. Vorrò Quel Bacio.

Vorrò Lei.

Frustrato richiudo l’armadietto con più forza di quanto sia necessario e mi volto.

E lei è lì, che esce dalla classe di storia, quasi invisibile agli occhi di tutti gli altri, che non si prendono la pena di fermarsi e vederla.

Mi scopre a fissarla e abbassa gli occhi arrossendo, quindi si infila tra la folla, tentando di mescolarsi e di sparire ma io continuo a vedere la testolina bionda che si muove rapidamente da un punto ad un altro e faccio per seguirla, ma una mano mi afferra per la spalla e mi sbatte con forza contro l’armadietto.

Incontro gli occhi verdi e furiosi di Hubert “devi lasciarla stare!” tono di voce troppo alto, sguardo minaccioso e…mi sta toccando.

“mi hai capito? Devi lasciarla stare!

Mi sta toccando.

“stalle lontano! Lei non ha bisogno di te!

Mi sta toccando.

Lasciala in pace!

Lo allontano con uno spintone deciso “mettimi un’altra volta le mani addosso e ti pesto” lui continua a guardarmi, rabbioso, mentre intorno a noi alcune persone si fermano, attratti dallo spettacolino.

Hubert si riavvicina “non se ti pesto prima io” e mi tira un pugno nello stomaco.

Bene.

Reagisco più velocemente di quanto lui aveva immaginato e lo colpisco con un pugno sul naso.

Alla fine la situazione degenera.

Finiamo abbarbicati, fra pugni, calci e spintoni, fino a quando…

SMETTETELA SUBITO!

Quella voce ci ferma.

Anya ci sta guardando.

Ed è delusa “ma che cosa vi è preso?” io mi alzo e con un cenno della testa indico Hubert “ha cominciato il tuo amato cuginetto” lei lo guarda “è vero?” lasciandomi scioccato, lo stronzo scuote la testa, con un’espressione di pura innocenza “non è assolutamente vero, ha cominciato lui, mi ha dato un pugno sul naso” mi volto di scatto verso di lui, con un ringhio “che cosa? Razza di stronzo bugiardo!” Anya mi ferma “Chace, hai cominciato tu?” sono scioccato.

Prima mi bacia e poi neanche mi crede?

Bene.

Il mio sguardo e il mio viso non dicono nulla.

La mia voce però, ne sono consapevole, è veleno “son un traditore, un assassino e adesso anche un bugiardo? Sai che ti dico biondina?” afferro lo zaino che avevo buttato per terra “vaffanculo…a te e al tuo cuginetto stronzo” spintono Hubert con una spalla e fendo la folla, fino a raggiungere il portone.

Non mi volto.

 

Mi sento in colpa.

Però conosco Hubert da una vita e non ha mai iniziato una rissa!

Come posso non credergli?

…però perché sono praticamente certa di aver sbagliato?

Hubert si sta tamponando il sangue che gli esce dal naso con del cotone idrofilo e nel frattempo mi parla “è un cretino, è una fortuna che finalmente si sia deciso a lasciarti in pace” non rispondo “si, una fortuna…” non sente la malinconia nella mia voce e continua a parlare. Siamo seduti nel giardino di casa mia e per la prima volta in tutta la mia vita, vorrei solo che Hubert se ne tornasse a casa sua “insomma è un donnaiolo abituato a mentire e tra l’altro c’è ancora il sospetto che sia un Servo del fato…hai visto come mi ha picchiato? Poteva benissimo picchiare anche te!”

“Io vado” Hubert alza lo sguardo e finalmente nota che c’è qualcosa che non va “oh…ho detto qualcosa di male?” scuoto la testa. Bugiarda.

“no, va tutto bene, sono solo un po’ stanca, voglio dormire…e poi avevo promesso a Sophia che alle cinque l’avrei portata al parco giochi” Hubert sembra rianimarsi improvvisamente “oh, d’accordo! Divertitevi allora” scatta in piedi, mi scompiglia i capelli e scappa via.

Il mio migliore amico è proprio strano.

Mi volto ed entro in casa.

 

Ovviamente sono di nuovo al parco.

Come ho già detto, mi tranquillizza.

Però sto fumando.

Non fumavo da un bel po’…

È la prima volta da circa una settimana che sento il bisogno di fumarmi una sigaretta.

E di farmi una.

Una qualunque.

Non me ne frega nulla.

Mi guardo intorno, ma vedo solo ragazzine adoranti, bambini schiamazzanti e vecchietti.

Naturalmente non ho intenzione di provarci con nessuno di loro, le ragazzine starnazzanti le evito come la peste, non sono un pedofilo e i vecchietti …

…beh, cazzo! Non sono così disperato!

E non lo faccio per ripicca, d’accordo?

Io non faccio niente per ripicca!

Io faccio quello che mi pare, quella biondina non influenzerà la mia vita neanche per un altro minuto!

Il mio stomaco si contrae quando la vedo arrivare mano nella mano con la bambina, Sophia.

La piccola ride, contenta, Anya invece non appare molto allegra.

Sembra pensierosa.

Mi siedo sull’altalena che un marmocchio ha appena lasciato libera e dondolo lentamente, spingendomi con i talloni.

Indossa dei jeans, una camicetta bianca che porta infilata morbidamente nei pantaloni, un papillon rosso e un copri spalle a maniche corte a palloncino di colore nero,  con scarpe rosse.

Sembra una scolaretta di un telefilm, jeans a parte.

La sigaretta si sta consumando tra le mie dita, dopo aver fatto solo un paio di tiri.

Non mi vede.

Sono ancora nascosto dall’ombra dell’albero e non ho alcuna intenzione di farmi vedere.

Resterò qui per una decina di minuti e poi me ne andrò, facendomi vedere da lei.

Se verrà da me a scusarsi dimenticherò tutto e non porterò rancore.

Se mi vedrà e non farà nulla, taglierò i ponti con lei.

Definitivamente.

Io non sono tipo da andare dietro a nessuna.

Neanche se un suo bacio riesce a farmi tremare.

 

Sophia sta scivolando da più di un quarto d’ora.

Ho visto Chace, ma lui non mi ha guardata.

È passato senza degnarmi di un’occhiata.

Mi ha fatto male.

Sento qualcosa, una sorta di peso alla bocca dello stomaco che non riesco a spiegare.

Dovrei chiedergli scusa, ma questo vorrebbe dire ammettere che Hubert ha mentito.

…e io non so a chi credere.

 

“è sola con la bambina, mio signore” Fato alza il braccio “vai, Servo e porta a termine il tuo compito” la figura trema al suo cospetto, si volta e si incammina verso l’uscita della Sala del Destino.

 

“Anya!” mi volto e vedo Hubert venirmi incontro.

Mi sta sorridendo, ma io non riesco ad essere felice.

Se Chace non mi ha mentito, deve avermi mentito lui, il problema sta nel capire chi dei due dice la verità.

“ciao” accenno un sorriso, mentre lui agita una mano in direzione di Sophia.

La piccola non gli risponde, lo guarda e continua a giocare.

Non gli è molto simpatico.

“ancora non gli piaccio?” mi chiede lui, divertito e io annuisco “già, a quanto pare non hai fatto colpo…” poi aggiungo a tradimento “…però è pazza di Chace” lo sento irrigidirsi “adora la sua moto” si gratta la nuca con una mano “si…beh, se lo conoscesse non credo che lo adorerebbe così tanto” Sophia scende dallo scivolo e si piazza di fronte a me “posso comprare un gelato al chiosco?” faccio per aprir bocca ma Hub scatta in piedi “ti accompagno io” si volta verso di me e ammicca “magari se le offro un gelato le divento più simpatico” l’espressione di Sof non cambia.

Imperturbabile.

Sospiro “d’accordo…” li guardo mentre si dirigono verso il chiosco dei gelati e io aspetto seduta sulla panca.

“ma guarda chi si vede…la biondina” mi volto di scatto e per una frazione di secondo sorrido “ehi…” lui mi guarda con i suoi occhi neri. Non castani. Neri.

Non sta sorridendo, non ha alcuna espressione, come oggi a scuola “dov’è la piccola, volevo salutarla…l’ultima volta che l’ho vista si stava sbracciando dalla finestra di casa tua” mi alzo e rispondo “è al chiosco dei gelati” mi volto e…

…non c’è.

Il chiosco è deserto.

Impallidisco “era al chiosco, con Hubert” ci dirigiamo di corsa verso i tavolini e chiedo al gelataio “scusi, ha visto una bambina bionda, con gli occhi grigi insieme ad un ragazzo con gli occhi verdi?” lui ci pensa su e poi annuisce “si, sono andati da quella parte” e indica gli alberi.

Perché Hubert ha portato Sophia in mezzo agli alberi?

Chace mi mette una mano sulla spalla “andiamo” e ci mettiamo a correre.

Ci inoltriamo fra gli alberi fino a quando non sentiamo piangere.

Il pianto di una bambina.

Corro, sento i piedi di Chace battere ritmicamente dietro di me. Sono più veloce di lui.

Corro e il sangue sta lentamente salendo al cervello.

Corro e il cuore si rompe in mille pezzi…

…Hubert è in ginocchio davanti a Sophia che è immobilizzata tramite nonsocosa ad un tronco d’albero e lui tiene in mano una lama.

Appena ci sente arrivare si volta di scatto. Mi vede.

I suoi occhi si riempiono di due sentimenti. Vergogna e dispiacere.

Ma non rimpianto.

Continua a guardarmi, malinconico “mi dispiace…” e prende la rincorsa con la lama, mentre Sophia piange più forte.

Non mi sono accorta che Chace è scomparso.

Riappare silenziosamente accanto a Hub e gli tira un calcio alla tempia. La lama disegna un arco nell’aria e si pianta per terra, il Servo del Fato (perché di questo si tratta) rimane a terra, privo di sensi.

Sophia si accascia a terra, Chace la prende in braccio e corre verso di me “andiamo, corri!” corriamo.

Corro, sentendo la presa ferra della mano di Chace sul mio polso.

Corro, sentendo i versi di Hub che si risveglia.

Corro, con il cuore che ormai, è solo un ammasso di vetri infranti.

Come ha potuto farmi questo?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(ç.ç povera Sof…e povera Anya)

---

Sono crudele, lo so…

Ma dovevo!

Quantomeno finalmente Hubert è stato smascherato e Anya non dubiterà più di Chace.

Che cosa accadrà adesso?

Anya riuscirà a superare tutto questo?

Si, forse si…………magari grazie a Tenebroso(tenerone)-Chace!

(Ehi! Tenerone a chi? – ndChace / A te! Zitto signor “mi tremando le gambe per un bacetto” – ndMe)

Oh Muffin…che dire cari!

Non vi resta che leggere il prossimo capitolo!

E state tranquilli, non è l’ultimo xD e neanche il penultimo!

Ne avrò ancora per un po’ xD

(Noooooooo! – ndTutti)

Besos

 

Risposte alle recensioni:

Emily Doyle: Grazie per il “Buon Halloweeen!”

Ovvio che non te l’aspettavi u.u non me l’aspettavo nemmeno io xDxDxDxD

L’ho deciso sul momento!!!

Beh, Chace non ha ricambiato pechè:

1 – non se l’aspettava

2 – Beh, un bacio del genere non l’ha mai ricevuto, è sempre stato abituato a…altro xD

3 – Come ho già scritto “le sue gambe non l’avrebbero retto” xD

In fondo il nostro Chace è un tenerone…un po’ scorbutico, ma un tenerone xDxDxD

Lo so, il bacio stile Titanic ci stava…ma Anya non era il tipo xD e Chace doveva provare l’ebbrezza di un bacio…Bacio! Un Bacio che – non riempie lo spazio dalla porta al letto – xDxD

Hubert, come vedi, ha ricevuto quello che si meritava ma, stai certa che tornerà alla carica!

Mi dispiace di non essere potuta venire alla festa @.@ ma avevo altri impegnucci xD con il mio completo da strega fai-da-te e la bacchetta magica della scacchiera di Harry Potter xD

P.S.    stasera pasta Filadelfia e tonno!!!!!!!! *ç* buonissima……

 

Meiss: G-r-a-z-i-e!!!

Siiiii bacetto cariiiino ** Ecco il capitolooo!

 

Khristh: Siiii! Carini! ** e grazie ^^

Si, lo so, era inutile “indiziare” (u.u) ulteriormente xDxD

Io Anya la immagino diversa da Dakota xDxD molto! E anche diversa da Emma, ma non ne ho trovata una simile…Q_Q

Per il disegno non preoccuparti, frequento l’artistico (ultimo anno >.< d’oh) sto facendo un po’ di schizzi xDxD ma se vuoi puoi mandarmi dei disegni via e-mail, nella mia pagina di presentazione c’è il link del mio blog, ci entri, controlli nell’elenco elenchi e trovi una scritta tipo “Il mio contatto” o una cosa così xDxDxD

Mi farebbe piacere vedere come immagini Anya ^^

Ecco il capitolooo

 

MorwenBlood: siiiii! Yeeeee! Uccidiamoli tuttiiiiii xDxDxDxD quantomeno non è più Chace il più antipatico!! xDxDxDxDxD

 

Kyrebo: ma quale povero Huuuub xD non è geloso!!! È stronzo!! Voleva tenere Chace lontano da Anya solo perché a sua volta allontanava lei da lui! xDxD e sconvolgeva i suoi piani!!!

Comunque, complimenti u.u ipotesi interessanti!

 

ElenaHeart: Wiiii! Eccoti qui! Siiiiiiiiiiii! Lei lo ha baciato ** e lui non ha ricambiato -.- vabè, è tarato, che ci vuoi fare!!! xDxDxDxD

Tranquilla, tranquilla, Chace lo faccio smuovere xDxDxDxD

Yes, è Alex Pettyfer u.u xDxD ihih…con un padre come quello, Morgan non poteva che nascere gnocco u.u xD

Ecco il capitoloo

 

 

Prossimo aggiornamento 6 Novembre

Liù*

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Capitolo 11
*** *Capitolo11* ***


__Bianco & Nero

*Capitolo 11*

 

 

 

Ho ceduto.

Sono tornato indietro.

Sono uscito dal parco, sono arrivato all’angolo, ho bevuto un succo di frutta al bar e sono tornato subito indietro.

Sul momento ho pensato che me ne sarei pentito ma, adesso, mentre Anya piange sulle mie ginocchia, capisco che ho fatto bene.

Se non fossi tornato indietro, Sophia probabilmente sarebbe morta.

La bimba sta dormendo nella stanza di Anya, dove siamo noi in questo momento.

Suo papà e suo fratello non sono in casa, per questo sono rimasto, per non lasciarla sola.

Le accarezzo i capelli, mentre sento i suoi singhiozzi diventare sempre più deboli.

Dopo qualche minuto tace, ma continua a tenere la testa sulle mie gambe, il viso rivolto verso le ginocchia, quasi a voler nascondere le lacrime che ancora, silenziose, scorrono sul suo viso.

Respira.

E io mi sento un idiota.

Avrei preferito che quel Hub non si fosse rivelato per lo stronzo che è, solo per vederla sorridere.

E invece no.

L’ha distrutta.

Sospiro e le sfioro una guancia con le dita. Trema e si raggomitola ancora di più “senti freddo?” chiedo bisbigliando per non svegliare Sof “un po’…” allungo il braccio per prendere la coperta che sta ripiegata sulla sedia accanto al divanetto e la apro, posandola su di lei “grazie”

“di niente”

Ancora silenzio.

Restiamo in silenzio fino a quando lei, coraggiosamente, lo rompe “mi ha tradita” lo stomaco mi si stringe in una morsa ferrea quando sento il dolore nella sua voce “mi ha sempre mentito, si è guadagnato la mia fiducia in anni e anni di amicizia e poi ha tentato di uccidere Sophia, condannandomi ad una vita inesistente” mi acciglio “che vuoi dire?” finalmente si mette a sedere accanto a me, avvolgendosi nella coperta. Probabilmente deve aver messo del mascara a prova d’acqua, perché il trucco non è scolato.

O forse non ne ha.

“Se una Sibilla rimane senza una discendente, il Tempo per lei smette di scorrere…non esisterebbero più presente, passato e futuro, ma soltanto il flusso infinito del Tempo, dal suo inizio alla sua fine, una sorta di Non-Tempo o di Tempo Totale…praticamente avrei vissuto per l’eternità, avrei conosciuto ogni singolo istante del tempo, di tutti, di tutto…una vita inesistente ed eterna, visto che, non essendoci discendenti viventi, non sarei potuta morire” dire che sono inorridito è poco.

E sono anche sinceramente incazzato “e quello stronzo ti stava condannando a questo! Quello stronzo stava ammazzando una bambina e…e ti stava condannando a TUTTO questo!” ho detto tutto in un bisbiglio furioso. Anya mi guarda e il suo sguardo si intristisce ancora di più. Sono un idiota “no, no scusa…cioè, sono impulsivo, mi dispia…” mi blocca, posandomi le dita sulle labbra “tranquillo…dovrei scusarmi io per non averti creduto” la sua mano scivola via, lasciando una scia infuocata che, probabilmente, non se ne andrà fino a stasera “e anche per essere scappata tre giorni fa?” chiedo e lei arrossisce violentemente.

Abbassa lo sguardo ma io, ormai a briglia sciolta, mi avvicino lentamente.

Le mie labbra sfiorano il suo naso e mi avvicino ancora un po’…

 

Sento il suo respiro che si avvicina alle mie labbra e per qualche motivo, non lo allontano.

I battiti del mio cuore accelerano e il mio cervello si spegne definitivamente quando la distanza tra me e lui si riduce a pochi millimetri.

Alzo leggermente il viso, la distanza si accorcia ulteriormente…

ma.

“Si può sapere che cosa sta succedendo?” la voce di mio papà ci fa sobbalzare, quando entrambi eravamo ormai sul punto di diventare sordi a tutto e io scatto in piedi “papà!” Chace si alza poco dopo di me, per niente imbarazzato “buongiorno”mio padre lo scruta, torvo “ciao” tono minaccioso.

Male.

“Sono Chace, Chace Turner” porge la mano che mio padre, miracolosamente, stringe (leggere: stritola). Bene.

“io sono il padre di Anya” ancora con quel tono minaccioso…

“Ehi! Sorellina” Morgan, che fino a quel momento aveva osservato il tutto dalla porta, intuisce il pericolo incombente proveniente da nostro padre che sembra aver inserito la funzione ‘protegge la sua figlioletta’ e fa il suo ingresso, rompendo l’atmosfera pesante che si era andata a creare.

Mi scompiglia i capelli e il suo sguardo si sposta su Chace “tu devi essere il tizio con la moto dell’altra mattina! Piacere, Morgan, il fratello maggiore di Anya ma tranquillo, a me stai già simpatico” Chace si lascia scappare un sorrisino e io arrossisco, nascondendo il viso dietro la mano.

“Morgan! Dovresti essere più protettivo nei confronti di tua sorella!”

"ma io sono protettivo! La proteggo dagli assassini, dai maniaci, dai pazzi, dai violenti...ma non vedo perché dovrei proteggerla da un tizio che vuole semplicemente pomiciare con lei!"

Io e papà scoppiammo in un "Morgan!"

Chace straordinariamente arrossisce e ride, divertito.

Mio padre lo fulmina con lo sguardo e la risata si spegne all'istante.

Io lo guardo male a mia volta e Tenebroso-Turner sembra accorgersene perché si volta e mi guarda.

Sorride.

Mio papà interrompe bruscamente questo scambio di sguardi “vi voglio di sotto fra cinque minuti…e vedete di non fare tardi!” e fa il gesto. Quel gesto.

Accidenti…

 

Suo papà cerca di proteggerla da me?

Dovrebbe proteggerla da quel pazzo furioso di suo nipote…

Morgan è molto allegro. Diversissimo dalla timida e pacata sorella.

Sogghigno “tuo papà mi adora” Anya si porta una mano ai capelli scompigliandoli “scusami, sono la sua unica figlia femmina, è molto geloso…e poi è abituato ad avere come esempio di adolescente maschile mio fratello Morgan” scoppio a ridere “lui è a posto e poi gli sto simpatico…vuol dire che avrò una persona in meno da arruffianarmi* per poterti ronzare attorno” e le lancio un’occhiata significativa.

Anya arrossisce vistosamente. Probabilmente ha colto il messaggio.

Si volta verso il letto, dove Sophia ancora riposa “grazie per averla salvata” faccio spallucce con le mani in tasca “di niente” la sento sospirare e rialzo gli occhi. Ha ancora gli occhi lucidi.

Di slancio mi avvicino e l’abbraccio. Non si irrigidisce.

Bel traguardo.

“mi dispiace…” so che non è dispiaciuta solo per Sophia “non sono dispiaciuta solo per Sophia” appunto.

“era il tuo migliore amico, ecco perché sei dispiaciuta” si allontana di qualche millimetro, quel tanto che basta per lanciarmi un’occhiata sorpresa, per poi tornare a nascondere il viso contro il mio petto “si…” la sento tremare “ti ha tradita, ferita e delusa…” sospiro “…non voglio infierire, voglio solo che tu accetti la realtà adesso, invece di trascinare troppo a lungo la speranza che ti sia sbagliata” mi stringe di più e io mi ritrovo a pregare chiunque ci sia lassù, che lei non senta l’improvvisa aritmia cardiaca “grazie Chace…” non devo arrossire…

…cazzo.

Nono. Non va bene.

Bisogna sistemare la situazione.

 

Mi allontano e noto che è improvvisamente arrossito. Sorrido “senti biondina, io avrei un appuntamento, quindi credo sia meglio che vada…non mi piace fare aspettare le donzelle” come?

Impallidisco “un…un appuntamento?” lui annuisce, con una strana espressione “si…” mi guarda “…perché?” indurisco e assottiglio lo sguardo e dico “niente, divertiti” apro la porta della camera e lo guido al piano di sotto.

Nessuno dei due parla.

Arriviamo giù e mio papà ci guarda truce, ma appena nota la mia espressione salta su “tutto bene?” io annuisco rapidamente “mai stata meglio” spalanco la porta d’ingresso e la tengo aperta, lo guardo e inarco un sopracciglio “beh, grazie di tutto, ci sentiamo” Chace ha un’espressione a metà tra il sorpreso e il…e il ‘qualcosachenonriescoainterpretare’.

“ci vediamo…fammi sapere come sta Sophia” annuisco frettolosamente, senza guardarlo “si, le dirò che la saluti, ciao” Chace si volta e fa un cenno di saluto a Morgan e manda un ‘arrivederci’ a mio padre, quindi esce sul portico. Si ferma, mi guarda e…

…sogghigna.

Furiosa gli sbatto la porta in faccia.

E che si goda quel suo cazzo di appuntamento!

 

Ho messo le mani avanti.

Non so se l’ho fatto apposta o meno a dirle dell’appuntamento.

Ricordate quel ‘ho voglia di farmi una’ su cui elucubravo al parco?

Ecco, al bar c’era ‘Una’.

Stasera ci vediamo e poi non so…

…peccato che io non ne abbia la minima voglia.

Perché l’ho detto ad Anya?

Beh, perché…

Perché l’ho detto ad Anya?

Okok, si lo so, sono un idiota ma…ma lei mi ha baciato!

E mi è piaciuto. Tanto.

E mi sono spaventato.

Cioè, io ho avuto moltissime storie.

Storie che, comunque, sono durate massimo un giorno.

Inizialmente pensavo che con Anya non sarebbe successo niente, perché sapevo sin dall’inizio che lei non era il tipo di ragazza da ‘una botta e via’ e mi ero quindi messo il cuore in pace (Anya è indubbiamente molto carina…), ma poi ho cominciato ad accusare strani sintomi.

Battito accelerato, propensione ad arrossire, ricerca della persona in questione in ogni momento della giornata e bisogno di averla vicina.

E questi ‘sintomi’ non sono quelli di ‘una botta e via’.

Io però sono sempre stato il tipo da ‘una botta e via’.

È sempre stato il mio stile di vita quello di ‘una botta e via’.

Con lei però so che non potrebbe essere ‘una botta e via’.

Io stesso non vorrei che fosse così…

E ho avuto paura.

Perché questi sono i sintomi di una malattia pericolosa da cui non ho mai sentito il bisogno di fuggire perché, ne sono certo, non l’ho mai avuta.

E adesso fuggo.

Fuggo da lei e da quello che mi fa sentire.

Cazzo, quanto mi sono rammollito?

Freno con uno stridore di fronte il famoso bar, dove ci siamo dati appuntamento e esce quella ragazza.

Indossa una minigonna di jeans molto corta, tacchi neri e una canottiera bianca con, probabilmente, un reggiseno imbottito visto che la sua seconda di questo pomeriggio è misteriosamente lievitata in una terza abbondante.

Un tempo questo abbigliamento mi avrebbe…mmm…emozionato, ecco.

Non mi è indifferente, certo, ma mi ritrovo a fare il confronto con Lei.

Lei non si vestirebbe mai così.

Mai.

Mi sorride, provocante, ma io non ricambio. Le faccio un cenno con la testa e le porgo il casco ma improvvisamente mi blocco.

Lì, depositato comodamente sul fondo nero, c’è un sottile capello biondo.

Quasi bianco.

La tizia scuote i capelli scuri e batte le palpebre sui suoi occhi azzurri, con fare disinvolto “che c’è?” probabilmente crede che mi sia bloccato per lei. Illusa.

“niente, mi sono appena ricordato di avere un altro impegno” si smonta.

Da perfetta ‘femme fatale’ diventa improvvisamente una normalissima ragazza mora “cosa? Mi…mi stai piantando?” sospiro e cerco di essere il meno brutale possibile “tesoro…si” mi riprendo il casco e tenendolo appeso al gomito, riparto.

È meglio evitare di sostare nei pressi di una ragazza incazzata.

Soprattutto quando indossa dei tacchi di quindici centimetri.

Dove sto andando? A casa.

A guardare un po’ di TV.

 

Ho raccontato a mio papà e a mio fratello, tutto quello che è successo e la loro reazione è stata inizialmente di scetticismo (convinti che li stessi prendendo in giro), poi incredulità e infine di rabbia.

Mio fratello Morgan ha dovuto prendere un calmante.

Mio papà invece, oltre che arrabbiato, è anche preoccupato.

Lo guardo “papà?” i suoi occhi sfuggono, ma dopo qualche tentativo, riesco a incatenare il mio sguardo al suo.

Mio padre mi ha sempre detto che sono identica a mia madre.

Vedendo le foto non posso che dargli ragione.

Papà continua a guardarmi, combattuto, quindi improvvisamente, senza che io o mio fratello apriamo bocca, parla.

Anya…devi sapere com’è morta la mamma”

‘CRASH’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(DA DA DA….DDDDAAAAAN!)

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Coooooolpo di scena!

Nono…non dirò una parola u.u

Besos

 

Risposte alle recensioni:

MorwenBlood: SIIIIIIIIIIIIIIIII! SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII! SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII! SISISISISISISISI!!! Chaaaache ti sta simpaticcòòò Chaaaace ti sta simpaticòòò! (Con l’accento sulla O) **

 

Khristh: Uuuuh ** sisi! Più emozionantiii!

Siiiii siamo due artisteeeee!!!!!!! xD non vedo l’ora di ammirare il disegno ** e non hai idea di quanto sono curiosa di sapere come immagini Anya!!! **

E Hubert avrà quel che si merita u.u

 

Emily Doyle: Weeeeee felice di esserti saltata in mente **…Anche a me è dispiaciuto per Sof e Anya ç.ç povere stelle, sono stata perfida…ma ho dovuto u.u.

Chace…*ç*….behChace!

P.S.  Dovresti assaggiare anche il pane del Mulino bianco con maionese e salatini ** …per quanto riguarda i biscotti nel sugo…>.<…ehm, mi permetto di dire ‘bleah…la pasta per me è sacra ** xDxDxD

 

kyrebo: Ma vero!!! Come si è permesso!!!!!!!! è.é stardo…

1 – oddio, ma grazie!!! ** sisi, si era capito che il “SDF” (sei un mito) era Hub, però sono felice di aver dato il giusto…uhm, pathos, ecco, alla scena u.u

2 – Sii lo so, ma questa faccenda di Hub cattivo l’ho decisa dopo xD non prevedevo che Anya avrebbe perso il suo unico amico! xDxDxDxDxD e quindi non ho aggiunto altri personaggi visto che non pensavo di inserire il SDF (ormai lo chiamerò così) all’interno della stretta cerchia della nostra Sibilla.

3Siiii! Finalmente hai raggiunto il tuo scopo u.u un appunto!!!! E comunque, i tuoi complimenti hanno sempre un grande valor pour moi u.u

 

ElenaHeart: iiiiiih! Grazie **

Beh, cattivo-cattivo magari no…ma cattivo soltanto si purtroppo u.u

La motivazione c’è ed è, comunque, anche la paura delle ritorsioni che subirebbe se si rifiutasse di obbedire a Fato! Il Dio Fato!

E in questo capitolo DA DA DA DAAAAAN! IL COLPO DI SCENA FINALE!

Mamma rientra in scena!

Chi da ordini a Hub l’ho “intradetto” (notare l’uso di una parola inventata) nella Profezia e accennato anche nei capitoli precedenti.

Fato è il suo padrone.

Ecco il capitoloooooooo!

 

 

 

Prossimo aggiornamento 9 Novembre

Liù*

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Capitolo 12
*** *Capitolo12* ***


__Bianco & Nero

*Capitolo 12*

 

 

 

[…]

Papà continua a guardarmi, combattuto, quindi improvvisamente, senza che io o mio fratello apriamo bocca, parla.

Anya…devi sapere com’è morta la mamma”

‘CRASH’

 

 

 

 

 

‘CRASH’

Questo ‘Crash’ è stato il rumore che ha fatto il bicchiere dell’ansiolitico di Morgan schiantandosi per terra.

Il bicchiere che io avevo preso in mano per portarlo in cucina.

Respiro e guardo papà.

È pallido, agitato e mortalmente serio.

Morgan si risiede di botto e per la prima volta nella sua vita, non ride, non fa una battuta per sdrammatizzare o alleggerire la situazione.

Prendo un altro bel respiro e chiedo “perché decidi di dirmelo adesso?” papà si siede sulla poltrona di fronte e mi fa cenno di sedere accanto a Morgan “perché credo che saperlo ti sarà di vitale importanza” vitale?!

Io taccio e aspetto che lui cominci a raccontare.

Grazie a Dio non devo aspettare più di tanto.

“io e la mamma ci siamo sposati molto giovani…abbiamo avuto Morgan quando avevamo solo ventitré anni ed eravamo sposati già da due anni e mezzo” sospirò “la mamma era una donna splendida, in ogni senso…quando sei nata anche tu Anya, sembrava quasi che scoppiasse dalla gioia, aveva realizzato il suo sogno, avere una famiglia e vivere una vita normale…” poi aggiunse “…o quasi” mi accigliai, ma non ebbi bisogno di chiedere nulla, mio padre continuò “come te tesoro, la mamma è sempre stata diversa da tutti e lei, per paura di essere additata come un fenomeno da baraccone, ha passato praticamente tutta la sua vita tenendo tutti a distanza” si lascia scappare una risata amara “per conquistare la sua fiducia ho dovuto penare per un anno e mezzo, ci siamo fidanzati a diciassette anni e da quel momento non ci siamo più lasciati” finalmente alza gli occhi e mi guarda “era una Sibilla” non respiro più.

Respirare è qualcosa che noi facciamo automaticamente ma io in questo momento ho completamente dimenticato come si fa.

Ok, l’ho appena ricordato “era…era una Sibilla?” mio papà annuisce e allunga una mano, poggiandola sul mio braccio “un Servo del Fato ha tentato di ucciderti e lei per lasciarti vivere ha sacrificato la sua vita…ha offerto la sua vita al posto della tua” non capisco più niente, la stanza gira, mio fratello sta dicendo qualcosa, mio papà sta continuando a parlare ma io non sento più niente.

Mi alzo di scatto e l’udito ritorna improvvisamente a funzionare “tesoro, l’ha deciso improvvisamente, non è colpa tua, non ha neanche cercato una soluzione alternativa, a lei interessava solo che tu sopravvivessi, ti ha amata dal primo momento in cui ti ha vista e ti ha stretta tra le braccia…tesoro, aspetta…” mi libero dalla presa di papà e da quella di Morgan, poi scappo al piano di sopra e mi sigillo in camera.

Sophia è sveglia, seduta sul bordo del letto e mi guarda “ho sentito tutto Anya…” io scivolo fino a terra mentre Sof si avvicina lentamente, si ferma di fronte a me, si inginocchia e si posiziona tra le mie gambe, appoggiandosi al mio petto “non tremare” mi intima, con un tono quasi offeso.

Ci provo.

La stringo forte a me, mentre le lacrime scendono sole, senza che io mi sforzi minimamente o accenni un singhiozzo.

Il battito calmo e il respiro regolare di Sophia mi calmano, ma le parole di mio padre continuano a rimbombarmi nella mente, fino a quando non mi infilo sotto le coperte stringendo a me Sof e crollando in un sonno di pura disperazione.

 

È appena entrata dal portone, sola, senza Hub.

Non sono andato a prenderla perché mi sono svegliato tardissima e immaginavo che avrebbe fatto prima a piedi…

…anche se sono comunque arrivato prima io.

Infilo rapidamente le mie cose nell’armadio, scanso con un’abile mossa una ragazzina che stava per chiedermi qualcosa e la raggiungo “ciao” lei mi guarda…

…e mi supera.

Cazzo.

È arrabbiata…

Ok, sono uno stronzo, lo so, prima quasi la bacio e poi le dico che ho un appuntamento con una ragazza…però non ci sono andato! Cioè, ci sono andato ma l’ho piantata subito.

Mi volto e le corro dietro “Anya, aspetta…

“sparisci, non è giornata”

“e invece non sparisco, devo parlarti!”

“di cosa vuoi parlarmi? Vuoi raccontarmi del tuo appuntamento?”

“non ho avuto nessun appuntamento!”

“si, certo, ti ricordo che te ne sei andato frettolosamente da casa mia con questa scusa quindi o stai ammettendo che l’hai detto solo per poter scappare, oppure mi stai dicendo una cazzata in questo istante e ancora non ho deciso quale delle due ipotesi è la peggiore quindi vedi di dissolverti” è seriamente incazzata e per qualche motivo, sono convinto che non sia solo a causa mia “che è sucesso?” mi lancia una velocissima occhiata sorpresa ma continua a camminare “niente, cosa deve essere successo?” la trattengo per un braccio e la trascino nella prima aula vuota che trovo “senti, non so neanche perché mi sto giustificando o ti stia dando spiegazioni ma sta di fatto che con quella là non…non ci sono uscito più” sospiro e mi appoggio alla porta, mettendomi le mani in tasca e riprendendo il mio solito contegno “sono rimasto a casa a guardare un film ‘Come farsi lasciare in 10 giorno’, mangiando una pizza” Anya è arrossita vistosamente, ma evito di farglielo notare.

“sei gelosa” è un’affermazione “assolutamente no!”

“si invece”

“no”

“oh si”

“no!”

“si”

“ho detto no!”

“mi hai baciato”

“non c’entra nulla con questa storia, d’accordo?” il suo colorito ha raggiunto una tonalità che fino ad ora non avevo visto sul suo viso. Sorrido, divertito “certo…sta di fatto che mi hai baciato” Anya sembra riprendersi improvvisamente perché incrocia le braccia e ribatte “e tu stavi per baciare me ieri” colpito “e hai fatto strane allusioni riguardo a persone da arruffianare e cose simili” colpito e affondato.

Scuoto le spalle “che c’entra…” lei scoppia a ridere e io mi lascio scappare un sorriso.

Mi piace la sua risata.

“che è successo?” le chiedo a bruciapelo e la risata si spegne lentamente.

Mi guarda, sospira e mi fa segno di sedermi accanto a lei sulla cattedra “mio papà ieri…

 

Gli ho raccontato tutto.

Gli ho raccontato tutto e adesso ho gli occhi lucidi.

Chace mi guarda, sempre con quel suo sguardo ferreo e penetrante “come stai?” faccio spallucce, asciugandomi una lacrima fuggiasca “abbastanza bene, cioè…sono stata meglio, ecco” sento qualcosa di caldo posarsi sulle mie spalle, mi volto e vedo che è il braccio di Chace.

Arrossisco e lo guardo poi, sfidando la sorte, poggio la testa sulla sua spalla.

Sento la sua mano che mi strofina il braccio e il suo respiro tra i capelli “non pensare neanche per un attimo che sia colpa tua” questo non gliel’ho detto.

Non gli ho assolutamente detto che pensavo fosse colpa mia.

Lo guardo, ma vedo che sta fissando un punto imprecisato della stanza “e non pensare neanche di fare la stessa cosa…troveremo una soluzione, Hubert t lascerà in pace e tutto si risolverà, senza che tu debba morire o diventare una sorta di ameba profeta” scoppio a ridere e lo allontano con una spinta, ottenendo uno spostamento di circa due millimetri da parte mia e di mezzo metro da parte mia, che quasi volo dalla cattedra.

Chace è un idiota.

Ma un idiota con cui vale la pena discutere.

 

 

“hai fallito” la figura inginocchiata sul pavimento sta tremando “mi dispiace mio signore, ma non avevo idea che quel Turner l’avesse coinvolta fino a questo punto…

“taci!”

Hubert tace, a testa bassa “devi concludere il tuo compito e prima che la Sibilla capisca come uscire da questa situazione…altrimenti sarà troppo tardi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(raffreddata -.-)

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Tardissimo, sonnissimo, faccio in frettissimo..
Besos

 

Risposte alle recensioni:

Emily Doyle: Purtroppo potrò dare una risposta brevissima @.@ sto uno schifo…comunque si, è vero i padri hanno questa spiccata capacità…e i ragazzi il gene dell’imbecillità -.-

Per quanto riguarda l’influenza A…beh, a quanto pare è una normalissima influenza =) quindi sono certa che starai meglio a breve u.u

Morgan…beh, Morgan non so xD dovrei chiderglielo xDxDxD

P.S. siii sperimentiamoooo!

 

kyrebo: Grazieeee **

Beh, si, papone è papone u.u

E Sof è dolcissima ** la amo…

Ancora grazie **

 

ElenaHeart: Grazieee!

Tranquilla, Chace si deciderà presto u.u

E' bellissimo anche questo, eh...
Ovviamente la tipa l’ha scaricata u.u mica è così stronzo…

Come faccio??? Aggiornando anche quando sto una merda xD come adesso…

 

AlexisSJ: xDxD perdonami…ma si sa, bisogna mantenere viva l’attenzione del lettore!!! xDxDxD

 

MorwenBlood: La metterò xD ma non stasera….è tardissimo, sto morendo di sonno e sto una merda…

Perdonamiiii non l’ho fatto apposta!!!!

Felicissima che Chace ti stia simpatico **

 

 

 

Prossimo aggiornamento 12 Novembre

Liù*

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Capitolo 13
*** *Capitolo13* ***


__Bianco & Nero

*Capitolo 13*

 

 

 

Non ho mai passato così tanto tempo con una ragazza…

…o almeno, mai così tanto tempo senza essere in un letto o ad una distanza maggiore al mezzo metro l’uno dall’altro.

L’ho accompagnata a casa e come l’ultima volta, suo padre e suo fratello non ci sono.

La Baby Sitter che bada a Sophia, appena ci vede dalla finestra apre la porta, ci saluta frettolosamente e scappa via.

Appena entriamo sento qualcosa tirarmi la maglietta, abbasso lo sguardo e trovo due grandi occhi grigi che ricambiano l’occhiata. Sogghigno “Sophia” la piccola mi sorride apertamente “tu sei quello con la moto bella” Anya, che è ancora un po’ sconvolta dal viaggio sulla suddetta moto, rotea gli occhi “si, bella un corno…” io e Sophia la guardiamo, offesi e lei rassegnata agita le mani e dice “vado a prendere un bicchiere d’acqua, voi volete qualcosa?” io annuisco, un po’ stanco dopo quella giornata impegnativa “si, del succo di frutta se ce l’hai” sguardo sorpreso.

?

Beh?

 

Succo di frutta.

Chace-Tenebroso-Donnaoiolo-Turner mi ha appena chiesto…del succo di frutta?

Scuoto la testa e quasi timorosa richiedo “hai detto ‘succo di frutta’?” lui annuisce, perplesso “si, ho detto succo di frutta, qualcosa che non va?” faccio segno di no e corro in cucina.

Mi accorgo che la dolce Baby Sitter ha lasciato un casino (piatti sporchi e tavola apparecchiata), decido quindi di sistemare tutto prima di portare il succo (?) a Chace.

Mi arrotolo le maniche.

Baby Sitter de caz…!

 

…zo! Sono in cucina da quasi un’ora ormai!

Mi sono completamente dimenticata di Chace che sicuramente si sarà andato a prendere questo dannatissimo succo di frutta da qualche altra parte!

Quella Baby Sitter del cavolo ha lasciato un disastro in cucina e io non ho potuto fare a meno di mettere tutto in ordine…

…e mi è uscito di mente! Che posso farci, lo so, sono imperdonabile!

Mi precipito in salotto con la vana speranza che lui sia ancora lì, con la sua aria splendidamente divertita mentre Sophia gli mostra il suo nuovo balletto ma…

…non è così.

Non lo trovo con la sua aria splendidamente divertita mentre guarda il balletto di Sof.

Lo trovo steso sul divano, con Sophia raggomitolata sulla sua pancia. Dormono.

Entrambi!

Sono scioccata.

Mi avvicino silenziosamente e noto che, si, stanno veramente dormendo.

Sorrido intenerita, corro al piano di sopra e afferro una coperta, quindi scendo di sotto e li copro.

Chace gira la testa verso di me e borbotta qualcosa, Sophia si accovaccia ancora di più, mentre un ricciolo biondo le casca sul naso.

Mi siedo sulla poltrona e penso.

Penso che dobbiamo assolutamente licenziare quella pessima Baby Sitter.

Penso che la camera di Morgan sarà sempre un completo disastro.

Penso che mio papà è molto geloso.

Penso che Sophia è una bambina terribilmente matura, per la sua età.

Penso che Chace, sotto tutti quegli strati di ‘ombrosità’ sia in realtà, terribilmente dolce.

Penso che se mia mamma avesse cercato una soluzione alternativa…adesso sarebbe qui con me.

Pensando, capisco che non sono disposta a perdere nulla di tutto questo.

Non voglio morire.

Non voglio vivere per l’eternità.

Voglio Vivere.

 

Ed è per questo che sto riguardando i miei ricordi.

Ok, non proprio i miei.

Guardo i ricordi di tutte le Sibille che hanno ricevuto il Dono prima di me e…

Mi rendo conto che c’è sempre stato un piccolo vuoto nella mia memoria.

Il vuoto dei ricordi di mia madre.

Li ha bloccati.

Prima di morire ha bloccato i suoi ricordi, per impedire che nel passaggio, io sapessi cosa aveva fatto.

Frustrata mi prendo la testa tra le mani e chiudo gli occhi.

C’è una barriera, una sorta di gabbia che mia mamma deve aver creato, il problema però è che non ho idea di come distruggerla.

Sto per approfondire la ricerca quando…

Anya?” riapro di scatto gli occhi e due grandi pozzi neri ricambiano lo sguardo.

Chace.

Li ho lasciati dormire, ma ero così concentrata che non ho sentito alcun rumore.

Sophia sta ancora riposando.

“va tutto bene?” chiede, con il suo solito tono distaccato. È bravo a recitare.

Come faccio a sapere che recita? Perché mi guarda negli occhi.

I suoi occhi sono molto espressivi quando li guardi così da vicino.

si…” scuoto la testa, cercando di non pensare quanto i suoi occhi siano...

“Mi stai fissando” arrossisco e mi alzo in piedi di scatto “non ti sto fissando! Stavo solo pensando” sogghigna e ribatte “a me?” assolutamente si “No! Non dire assurdità! Pensavo…pensavo a mia madre, ecco” il suo sorriso non si attenua, segno che non mi crede, ma il suo sguardo diventa serio “riguardo a cosa?” gli faccio segno di seguirmi in cucina e entrambi ci sediamo, mentre finalmente gli verso in un bicchiere un po’ di quel famoso succo.

Lo osservo berne un sorso, ma distolgo quasi subito lo sguardo, per evitare di sentirmi rinfacciare nuovamente che ‘lo fisso’.

“Pensavo al fatto che i suoi ricordi nella mia testa sono bloccati, lei li ha bloccati” Chace posa il bicchiere sul tavolo e mi guarda. Io rabbrividisco. Cazzo, devo smetterla!

“Quindi non conosci i ricordi di tua madre?” scuoto la testa “no…” sta riflettendo, si capisce da come si strofina le nocche della mano sinistra con il pollice destro “qualunque cosa lei abbia fatto, probabilmente l’avrà visto nei ricordi delle altre Sibille, giusto?”

“si, gius…” spalanco gli occhi “sei un genio! Non ci avevo assolutamente pensato” sorride e io arrossisco “sono tremendamente sottovalutato dal punto di vista intellettivo” io scoppio a ridere mentre lui si alza e posa il bicchiere dentro il lavandino “ ’sottovalutato dal punto di vista intellettivo’? E questa da dove è uscita?” la risata mi muore in gola quando lo vedo avvicinarsi, poggiare una mano sulla spalliera della mia sedia, l’altra sul tavolo e avvicinarsi “mi sembra di capire che mi credi solo un bel faccino” arrossisco “n-no, non volevo dire…era una…ti stavo prendendo in giro…” sorride.

Sorride e si avvicina pericolosamente…

Anya? Sei a casa?” Chace abbandona la testa sulla mia spalla “comincio ad odiare tuo padre” non sono capace di rispondere.

Il responsabile del mio improvviso mutismo si allontana, portandosi in posizione eretta e continua a scrutarmi “il gatto ti ha mangiato la lingua?” chiede, con tono divertito.

Lo guardo malissimo.

O almeno, credo di guardarlo malissimo, poi non ho idea di quale risultato ho ottenuto.

Anya sei…” mio padre fa il suo ingresso in cucina e appena i suoi occhi registrano la presenza del pericoloso essere vivente maschile, il suo sguardo diventa d’acciaio “Buongiorno” si affretta a dire Chace e mio papà risponde con un cenno della testa.

Morgan lo segue a ruota.

Mi sono dimenticata di dire che mio padre e mio fratello lavorano insieme, per questo rientrano nello stesso momento. Non è certo per pura fortuna.

“Ehi! Chace! Abbiamo interrotto qualcosa?”

Ecco appunto.

Chace sorride “non proprio” mio padre sposta i suoi occhi fiammeggianti su di me “e con ‘non proprio’ vuole dire…?” io rispondo rapidamente “vuole dire ‘no’, assolutamente, non avete interrotto proprio niente” sento lo sguardo di Chace posarsi su di me, tra il divertito e l’offeso.

Provo un leggero moto di soddisfazione.

Così impara a parlarmi dei suoi stupidi appuntamenti!

Non che io sia gelosa…

…cioè, forse un poco.

Pochino.

Quel tanto che basta, ecco.

Mi alzo e dico “se ne stava giusto andando…vero Chace?” lui annuisce “si, è vero” saluta mio padre con un lieve cenno del capo e il solito ‘Buonasera’, da una pacca sulla spalla a Morgan e si dirige verso l’ingresso.

Io lo seguo, mentre mio fratello fa di tutto per trattenere mio papà in cucina.

Chace afferra la sua giacca nera e la indossa “grazie per il succo di frutta” accenno un sorriso “di niente” accade molto velocemente.

Le sue mani finisco sul mio viso, tra i capelli e le sue labbra sulle mie, in un bacio terribilmente lento…

…eppure troppo breve.

Si allontana e mi sorride “Volevo concludere il ‘niente’ che ha interrotto tuo padre” e io non dico nulla.

Lo guardo, paralizzata.

Continuando a sorridere (probabilmente divertito dal rossore del mio viso), apre la porta “ci vediamo domani mattina, biondina…ti vengo a prendere, vedi di non fare tardi” esce, richiudendosela alle spalle.

Sto fissando la porta.

Non so perché sto fissando la porta.

“La sorellina ha fatto conquiste!” mi volto di scatto e Morgan mi sorride raggiante.

Ancora confusa e stordita dal bacio, mi guardo intorno “dov’è papà?” il sorriso si trasforma in un ghigno “tranquilla, non ha assistito al romantico quadretto…l’ho chiuso a chiave in cucina” non so se ucciderlo o inchinarmi alla sua stravagante genialità. A scoppio ritardato sorrido, come non faceva da un po’ “sei un idiota” Morgan scoppia a ridere e mi scompiglia i capelli con una mano “un idiota che ha salvato il tuo angelico sederino e quello del tuo amichetto, dalle ire di papà” arrossisco “finiscila”

 

Sapevo che potevo farlo.

Non mi sono buttato, cioè, avevo la certezza che non mi avrebbe schiaffeggiato o preso in giro.

Solitamente, con le altre non mi facevo questi problemi anche perché tendevano a essere molto esplicite, mentre lei…lei no.

Ha tentato di nascondere il continuo rossore sulle guance, o il suo strano (stranissimo) modo di guardarmi e anche l’adorabile brivido che l’ha percorsa mentre eravamo in cucina.

Non sono presuntuoso, semplicemente la osservo.

Mi piace osservarla.

Non riesco a smettere di sorridere.

Indosso il casco e lo zaino, ma quando sto per salire, sento un rumore dietro di me e poi un fortissimo dolore alla nuca.

Mi accascio a terra, dolorante e faccio in tempo a sentire una frase, prima di perdere i sensi.

Allontanati da Anya, se non vuoi fare una brutta fine…

Buio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(** e oh-oh)

---

Vi ho dato un motivo per esultare e un altro per uccidermi xD

Decidete voi cosa fare prima xD

Riuscirà Anya a recuperare i ricordi della Sibilla che sta cercando?

Riuscirà a sbloccare i ricordi di sua madre?

Chace seguirà il consiglio del suo aggressore?

A boh…u.u

Besos

(piccolo regalino in fondo alla pagina ;D)

 

Risposte alle recensioni:

MorwenBlood: Siiii ** sei stata la prima! E anche io sono un po’ “aggiuccata”.

Beh, in effetti avevo tralasciato questo discorso per un po’ di capitoli…sai, il tempo di far partire la storia u.u comunque brava brava…

 

ElenaHeart: Si, lo so, sono stata cattiva…

Papy e Morgan come puoi vedere, le stanno molto vicini xD

E anche Chace xDxDxD molto molto vicino!

Hub, beh, è al momento uno dei cattivi! Poi più avanti si vedrà…sicuramente non è un angioletto u.u

Non posso svelarti il seguito purtroppo xD vedrai vedrai…

 

Meiss: Spero ti sia piaciuto anche questo **…per ingranare c’ho messo un po’, ho avuto un improvviso calo di ispirazione ma…beh, ti ho resa felice! Ecco il bacio **

Seguito da un brutto colpo alla testa >.<

 

Khristh: Siii, situazione complicata!!! E si è complicata ancora di più @.@

Non vedo l’ora di ammirare la tua Anya u.u

 

Angel Texas Ranger: Siiiiii, credevo mi avessi dimenticataaaaaaaaaaa!!!! Q.Q

E si…Chace non si voleva proprio decidere!!! Ma come vedi…;D si è dato una mossa!

E beh, Anya non è mica male!!! La immagino diversa dalla Watson, ma con i capelli pressappoco ci siamo u.u (più chiari) gli occhi invece sono quelli (più grandi, decisamente)…

 

Emily Doyle: Eccotiii! Ho aspettato la tua recensione per sapere cosa ne pensavi **

Comunque sto meglio, dai…quasi xD

Siii, loro due carini **

Diciamo che questo capitolo ha portato una grossa svolta ;D vedrai nel prossimo…(scusa per la botta in testa, dovevo xD)

Lo so, sono crudele ma devo farli soffrire un po’! Altrimenti non è una storia d’amore degna di questo nome u.u Si, l’avevi detto addirittura verso i primi capitoli!!!! È questa la famosa “cosa” che avevi azzeccato, ricordi???

Non ho resistito a farli riappacificare xD sono troppo carini…mi hanno stregata!

Morgan mi ha detto che farà di tutto per farsi vivo, ma è molto difficile arrivare fin là!

*fa finta di non aver capito che le tue intenzioni sono tutt’altro che pure u.u*

Ecco il nuovo capitolooo ;)

 

 

Sorpresina!!!!

Miss White!!!

La mammina di Anya!

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Mamma Anya e Papa White insieme ç.ç cariiiini loro!

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Prossimo aggiornamento 15 Novembre

Liù*

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Capitolo 14
*** *Capitolo14* ***


__Bianco & Nero

*Capitolo 14*

 

 

 

Sento qualcuno che parla.

Si, è una voce familiare, molto dolce, la conosco…

So che dovrei svegliarmi e raccontare quello che è successo a chiunque mi trovi davanti, ma per qualche motivo, ho paura di aprire gli occhi. Paura che Hubert (perché è ovvio che è stato lui), non si sia fermato alla botta in testa.

Prendo un respiro più profondo e il chiacchiericcio concitato si interrompe “Chace…?” Anya?

È Anya?

Sollievo.

Apro lentamente gli occhi e una luce fortissima mi costringe a richiuderli.

Da dietro le palpebre chiuse vedo la luce sparire e faticosamente riapro gli occhi.

La luce ‘accecante’ era il lume accanto al letto. Wow, bene.

Anya è seduta sul bordo del materasso e questa probabilmente deve essere la camera degli ospiti.

Suo padre era quello con cui stava discutendo prima che io mi svegliassi, infatti è poggiato allo stipite della porta, con un’aria poco amichevole.

Il mio breve studio della situazione viene interrotto da una sensazione di calore all’altezza della fronte.

Anya ha poggiato su di essa la sua mano.

“Allora, che è successo? Perché stamattina ti ho trovato svenuto sul nostro vialetto?” ovviamente a farmi queste domande non è stata Anya ma suo padre “Papà! Lascialo stare si è appena ripreso!”

‘Lasciala stare’ era una delle frasi preferite di Hubert.

Il suo avvertimento rimbomba nella mia testa:

“Allontanati da Anya, se non vuoi fare una brutta fine…

Un lampo di paura mi attraversa il corpo dalla testa ai piedi.

Si, ho paura ok? Paura! È umano avere paura e io sono stato atterrato ‘attraverso il casco’ (non se mi spiego) da un pazzo che ha già cercato di far fuori una bambina!

Mi metto faticosamente a sedere “il tuo cuginetto mi ha colpito alla testa con qualcosa…sfondando il casco” Anya impallidisce “come è riuscito a sfondare il casco?” irritato ribatto “che diavolo ne so io? Avrà usato qualche arma ‘abracadabra’, non sono io la Sibilla qui!” sono stato brusco, lo so.

Il padre di Anya si stacca dallo stipite della porta “senti ragazzino…” ragazzino? “…prova a parlare un’altra volta a mia figlia in questo modo e la botta in testa sarà l’ultimo dei tuoi problemi, sono stato chiaro?” imbarazzato abbasso gli occhi “mi scusi, non…non volevo, non ho nulla contro Anya, sono solo nervoso…” il Signor White annuisce lentamente “vedi di calmarti…scendo di sotto a prendere qualche aspirina” fa il ‘gesto’ e si chiude la porta alle spalle.

Anya è ammutolita.

“mi dispiace” le sue scuse per una frazione di secondo mi sembrano dovute…poi la guardo.

Accenno un sorriso tirato (mi fa male tutto) “non è stata colpa tua” le faccio segno di avvicinarsi e lei timidamente lo fa “credo che a colpirmi sia stato Hubert” impallidisce “come fai a…?”

“mi ha detto di starti lontano se non voglio fare una brutta fine” Anya sembra più impaurita di me “e…e tu che…” si schiarisce la voce “…che hai intenzione di fare?” non lo so.

Faccio spallucce “non lo so…al momento sono un po’ confuso” probabilmente non è la risposta che voleva.

Si è rabbuiata.

Cazzo, non sono in grado di prendere una decisione adesso, non con lei che fa quel faccino triste!

Mi metto lentamente a sedere “credo sia meglio che vado a casa” Anya annuisce “già, i tuoi saranno preoccupati” scoppio a ridere “i miei sanno a malapena di avere un figlio” questo sembra turbarla “oh…” non dice altro.

Le sono grato per questo.

Arriviamo al piano di sotto e vedo Morgan che sta cercando di coinvolgere suo padre in uno strano esperimento artistico.

Sophia è molto più entusiasta, visto che è già ricoperta di vernice gialla “Ti sei svegliato, come stai?” chiede la piccola e io sorrido “bene raggio di sole” la bimba ricambia il sorriso, entusiasta, quindi torna a imbrattarsi di colore.

Quelle macchie che hanno superato il margine dei giornali, probabilmente non andranno più via.

Saluto educatamente il padre di Anya, saluto Morgan, Sophia e mi dirigo verso la porta, nascosto rispetto al salotto.

Anya apre la porta e io esco, fermandomi sul portico “allora…ci vediamo” i suoi occhi sembrano tristi e io mi sento un verme. Dovrei rassicurarla e dirle che non la lascerò sola.

Ma ho bisogno di pensare e casa mia è lontana anni luce dall’atmosfera dolce e accogliente di casa White.

Il posto perfetto per riflettere.

Anya accenna un sorriso e dice “mio papà ha deliberatamente evitato di portarti le aspirine…credo speri ti rimanga il mal di testa” rido “ne prenderò una a casa…grazie” recupero ciò che resta del casco e mi dirigo verso la moto.

Stavolta lei non mi osserva, richiude rapidamente la porta, come se volesse già da ora abituarsi a non avermi più attorno e io poso il casco rotto al posto di quello intero, quello che solitamente…

indossa lei.

 

Mi chiudo la porta alle spalle, rifiutandomi di guardarlo mentre indossa il casco che solitamente indosso io.

Non sono arrabbiata con lui, è più che normale che si sia spaventato!

Provo un moto di rabbia indescrivibile invece verso Hubert.

Mi ha rovinato la vita, più di quanto già non lo fosse!

Mio papà mi raggiunge all’ingresso e vedendo la mia espressione afflitta, evita di infierire, si avvicina e mi avvolge in un abbraccio da vero papà.

“Pa’…”

“si, chiocciolina?”

“dimmi che quella che sento appiccicata alla guancia non è vernice”

“beh, se vuoi te lo dico ma…

 

-

 

Sono già arrivata a scuola.

Ho mezzora di anticipo.

Perché?

Perché voglio vederlo prima di entrare. Non voglio parlargli, cioè…

Non andrò lì, attaccando a parlare come avrei fatto prima, però voglio vederlo.

Ed eccolo, anche lui stranamente in anticipo.

La sua moto frena e lo osservo mentre traffica con le catene e il casco. L’altro.

Non sembra diverso.

Non è preoccupato, impaurito o dispiaciuto.

È Chace.

Si volta all’improvviso e mi sorprende a osservarlo.

Arrossendo distolgo lo sguardo e afferro rapidamente il mio zaino, allontanandomi il più possibile dalla zona motori.

Strada facendo incrocio la ragazza a cui ho salvato la vita il giorno dell’incidente vicino le macchinette.

Mi vede, sorride e si avvicina per salutarmi con un bacio sulla guancia “ehi, come va?” io imbarazzata ricambio il sorriso “abbastanza bene, a te?” fa spallucce “idem…sai è strano, prima dell’incidente non ti avevo mai notata e c’ho messo un po’ a trovare la faccia tosta di venire a salutarti come se fossimo vecchie amiche” scoppio a ridere “si, lo so, non sono un tipo che si nota” la ragazza (di cui tra l’altro non so ancora il nome) mi lancia un’occhiata quasi incuriosita “comunque, io sono Dominique” e mi tende la mano. Io la stringo, spaesata. Sto socializzando?

Anya” sto socializzando.

Dietro Dominique intravedo Chace si avvicina, con la chiara intenzione di parlarmi.

Impallidisco e lancio un sorriso veloce all’indirizzo della mia nuova…uhm…’conoscente’.

“scusa, devo scappare, la biblioteca è già aperta e ho un libro da consegnare” lei segue il mio sguardo e sorrise divertita “si, un libro…salutami il libro quando lo incontri” arrossisco furiosamente e Dominique mi lascia andare via, sorridendo.

La scuola è già gremita di persone e faccio un po’ fatica a districarmi fino al mio armadietto dove deposito i libri in più e abbandono la mia giacca.

Sto per dirigermi verso la biblioteca (per nascondermi) quando mi sento trattenere per un polso.

Mi volto e due grandi occhi neri mi scrutano dall’alto.

“Perché sei scappata?” arrossisco “non sono…” il suo sopracciglio inarcato interrompe la cazzata che stavo per dire “ok…sono scappata perché non…non volevo sentire quello che devi dirmi” un leggero ghigno appare sul viso di Chace e io mi innervosisco “senti, cerca di tagliare corto ok? Capisco la tua paura, ma capisci anche che non è affatto piacevole essere scaricata” lasciandomi di stucco scoppia a ridere, attirando l’attenzione di alcuni studenti vicini che poi continuano a camminare e suscitando nelle ragazzine che lo osservano, un sospiro estatico “sei scema” indignata batto le palpebre “co-come?” Chace si avvicina di un passo e i sospiri delle ragazzine si trasformano in ringhi “sei – scema” arrossendo tento di mantenere un certo controllo “e perché, di grazia?” il suo ghigno si trasforma in un sorriso sghembo, un po’ più accentuato “hai ragione tu, meglio tagliare corto” si avvicina e mi bacia.

Il mio cervello, già di per sé appannato dall’orario e dalla sua vicinanza, decide di andare in stand-by.

Sento vagamente i mormorii degli altri ragazzi che ci passano accanto, lanciandoci qualche occhiata, chi divertito, chi risentito, chi intenerito…

…e scopro che non me ne frega assolutamente nulla.

 

Sento le sue mani, piccole e tiepide (che tra l’altro mi piacciono da impazzire) farsi strada sul mio petto, arrivare alle spalle e affondare tra i miei capelli. Delicatamente.

Senza fretta.

Io la stringo e mi sorprendo, quando la sento così piccola, minuta.

Come avevo potuto pensare anche lontanamente, di lasciarla andare?

L’unica cosa che sta rovinando questo momento splendido è la voce.

Una voce fastidiosa che non fa altro che ripetere “la campanella è suonata”

Irritato mi allontano da Anya, per rispondere al malcapitato che ha pensato bene di interromperci ma…

…il malcapitato in questione è la Preside.

Anya arrossisce furiosamente, mentre il nostro dirigente scolastico ci scruta, per metà infastidita e per metà divertita “avete deciso di prendere aria quindi…la campanella è suonata” io non arrossisco.

Solo Anya riesce a farmi arrossire.

“ci scusi…ci siamo lasciati trasportare” la MIA ragazza, mi rifila una gomitata e parla al posto mio “non…non accadrà più, ci scusi tanto” si stacca da me e mi lancia un’occhiata di rimprovero, mischiato a felicità, quindi scappa via.

Io la osservo, mentre con un gesto rapido si infila in classe e nel frattempo rimango fermo, nel corridoio deserto “Signor Turner?” mi volto, ricordandomi della presenza della Preside “si?” la donna mi osserva severamente “le tue gesta da Casanova le conoscono tutti, in questo istituto” io sorrido, vagamente compiaciuto “sono famoso, quindi?” la Preside non accenna a sorridere “la signorina White non mi sembra il tipo di ragazza che è solito frequentare lei, Signor Turner” si avvicina di un passo e io istintivamente ne faccio uno indietro “spero si renda conto che se la sua intenzione è illuderla, ‘farsela’ e poi abbandonarla…potrei anche suggerire al tuo insegnate di matematica di non metterti quella B che tanto ti serve per risollevare la tua media” sono scioccato.

La Preside ha una preferenza verso Anya?

Anya le sta così simpatica?” la donna accenna un sorriso “è una delle poche brave ragazze che ancora ci sono in giro e in questa scuola si possono contare sulla punta delle dita…non deviarla” scoppio a ridere “Signora, sinceramente, credo proprio che sarà lei a deviare il sottoscritto” la Preside scuote la testa, rassegnata “Signor Turner, vada in classe…” sorridendo mi volto “…e se ti sorprendo a fumare durante l’orario scolastico, quella B puoi scordartela!” questo vuol dire ‘passare molto tempo con Anya’.

Stranamente non ho voglia di fumare.

 

“non abbiamo scelta…dobbiamo distruggerle entrambe” Hubert trasale “cosa? No! Lei…lei aveva detto che bastava uccidere la bambina…che…che avrebbe lasciato in pace Anya” Fato muove una mano e il Servo del Fato viene scagliato indietro di qualche metro “avevo detto che se tu fossi riuscito ad uccidere la bambina e ad allontanare quel Don Giovanni da Anya, lasciandola priva di difese, io l’avrei risparmiata” Hubert impallidisce “l’aveva giurato” Fato scoppia a ridere “cosa hai intenzione di fare? Farmela pagare?” si sporge verso di lui, facendolo indietreggiare “Io – sono – Fato…nessuno può sfuggirmi” Hubert nel panico tenta di fargli cambiare idea “aveva detto che se io uccidevo la bambina, Anya non avrebbe avuto alcuna ripercussione, sarebbe sfuggita alla Maledizione!”

“MA NON L’HAI UCCISA!”

Con un gesto più deciso della mano, Hubert finisce ancora più lontano “sei un inetto…ti ho quasi cresciuto quando i tuoi sono morti e ho fatto in modo che tutti credessero che fossero ancora vivi, per permetterti di vivere una vita normale…ed è così che mi ripaghi?” il ragazzo china la testa “Anya è l’unica famiglia che ho…la prego…” Fato scuote la testa “ormai è deciso, uccideremo entrambe” Hubert tenta il tutto e per tutto “mi faccia fare un altro tentativo”

“mi sembra di essere stato chiaro. Anya non è rimasta sola dopo la tua dipartita, oltre suo padre e suo fratello ha anche questo mortale Casanova che le gironzola intorno…le da forza! E una Sibilla forte, è una Sibilla pericolosa! L’aiuterà a trovare il modo per risolvere questa situazione, salvando la bambina e lei stessa…le ha già dato l’idea di controllare i ricordi della Sibilla della Biblioteca di Alessandria” Hubert si acciglia “la Sibilla della Biblioteca di Alessandria?” Fato annuisce lentamente “quella Sibilla era la custode della Biblioteca prima che essa bruciasse, ha letto ogni singolo scritto e ne ha quindi il ricordo…in quegli scritti c’è la soluzione che Anya sta cercando” un basso ringhio procura ulteriori tremori al giovane Hubert “se la Sibilla troverà questo ricordo, sarà la mia fine” i suoi occhi totalmente neri sembrano quelli di un demone “e io non ho intenzione di affidare al mio successore, il Dono del Fato” Hubert si chiese in quel momento, chi mai fosse questo successore di cui Fato aveva tanto terrore “io sono Fato. Io sono IL Fato!”

 

Fato non aveva idea di quanto si sbagliasse.

Il Fato non ha padrone.

Lui non era IL Fato, era solo un suo strumento e continuando a forzarlo in direzioni che il Destino non aveva previsto e non voleva intraprendere, non faceva altro che suscitare l’ira del Fato.

Il vero Fato.

Era arrivato il momento per IL Fato, di attirare a sé il suo successore.

E l’attuale detentore del Dono del Fato, non aveva alcuna speranza di riuscire ad opporsi.

Il Fato non ha padrone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(ahiahiahi)

---

Oh-oh…

Chace dimostra di non voler abbandonare Anya.

Ci viene finalmente spiegato il perché dell’orrido comportamento di Hub.

Salvare Anya.

E Fato rivela anche che, morti i genitori di Hub (ancora vivi per il resto del mondo) è stato lui a prendersene cura, solo per poterlo allevare e manipolare una volta cresciuto.

Per uccidere la Sibilla e la piccola Sophia, quella che avrebbe dovuto prendere il suo posto.

Che farà Fato?

E chi è il successore del Fato? Quello a cui lui si è rifiutato di cedere il suo Dono?

Perché, si, il Fato non può essere una persona.

Il Fato non ha padrone.

Besos

 

Risposte alle recensioni:

Khristh: Siiii, romantica! **

Beh, come hai potuto vedere, Hubert aveva le sue ragioni per aver fatto quello che ha fatto…si, sempre sbagliate, ma l’ha fatto comunque per proteggere la sua unica famiglia. Anya.

Quella che lui vede come una sorella.

Pur di salvaguardarla si stava macchiando di un crimine tremendo.

Felice che questa storia ti piaccia **

E ancora più felice che ti gusti Mamma White **

Mi è venuto in mente guardando ‘Come farsi lasciare in 10 giorni’ xD

Il film che ho fatto guadare a Chace xDxDxD erano così carini che ho scelto Kate.

 

Emily Doyle: xDxDxD mi dispiaceee! Ma dovevo u.u un colpo di scena serviva, non c’erano da troppo tempo!!! E poi Hubert non poteva sparire così!!! Ihihih, ecco il seguito e tranquillizzati u.u nessun colpo in testa per Chace in questo capitolo (anche se Papà White c’ha fatto un pensierino)

Purtroppo Chace e Morgan sono due esseri mitologici creati dalla mia fervida immaginazione.

Due Dei in pratica xD

Felicissima comunque che ti piaccia, sul serio **

E sono felicissima di avere una fan in questa storia **
P.S.   Si, lo ammetto, ho rapito la Baby Sitter per usarla in questa storia u.u

 

Meiss: Siii eccolo il bacio!!! E come vedi Chace ha subito solo qualche danno xD

P.S.   Papà White purtroppo non ha Mamma White che lo controlla…cerca solo di proteggere la sua piccola dalle grinfie dei ragazzi xD e Chace è una vera minaccia per la sanità mentale del genere femminile! Papà White non è così male e poi…migliorerà con il tempo xD

 

ElenaHeart: Siii la mamma di Anya è davvero carina **

E Chace e Anya insieme sono tanto carini!

Morgan è un mito u.u questo è appurato xD
Ovviamente non posso dare anticipazioni ma…in questo capitolo la storia si sbroglia e imbroglia un po’ di più xD

Qui ti do un motivo per amare un po’ di più Hub, poveretto..

 

Angel Texas Ranger: xDxD Magari ‘innamorato’ ancora no ma…siamo sulla buona strada!

Poi si scopre che la botta in testa gliel’ha data il papà xDxDxD

Ovviamente sto scherzando, non fatevi fiiilm xD

 

MorwenBlood: Siiii sono adorabili Mamma e Papà White **

Riguardo al bacio…beh, guarda, mentre scrivevo mi veniva di mollare tutto e stare lì a leggere e rileggere quella parte…mi è piaciuta un sacco xD

Papà Anya purtroppo è molto protettivo…però si ammorbidirà con il tempo, così non sarai costretta a scindere aspetto e carattere *ç* e sbavare per lui nella completezza xD

(mi odierai per chi ho scelto per interpretare Fato xD…però mi serviva un tenebroso maledettamente affascinante e…beh, concorderai con me!! Anzi, probabilmente sbaverai sulla foto e solo DOPO esserti ripresa, verrai a cercarmi xD)

 

 

Ecco chi interpreta Fato xD il Cattivo!

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Prossimo aggiornamento 18 Novembre

Liù*

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Capitolo 15
*** *Capitolo15* ***


__Bianco & Nero

*Capitolo 15*

 

 

 

E vissero per sempre felici e contenti!

No.

Assolutamente no.

È passata una settimana da quando Hubert ha sfondato il casco di Chace e io non ho ancora trovato quel ricordo. Il ricordo della Sibilla da cui mia mamma ha preso le informazioni necessarie.

Sono seduta sul letto di camera mia, ho chiuso le tapparelle, spento la luce e chiesto alla mia famiglia di non fare rumore.

Anche Sophia ha capito che è un momento delicato e ha accettato di uscire da camera mia. Adesso sta guardando i cartoni in TV ad un volume molto basso.

Viaggiare nei ricordi di persone morte secoli e secoli fa è strano.

Molto strano.

È come camminare in un corridoio infinito, affiancato da milioni di globi luminosi, accerchiata da voci e sussurri.

Io ho bisogno di trovare una Sibilla in particolare.

Il problema sta nel capire quale.

Sto camminando nel lungo corridoio buio, se non per le luci dei globi, e decido di fermarmi nei pressi di un globo.

Voglio capire in che epoca sono arrivata.

Allungo la mano e ne tocco uno.

Credo di aver provato ciò che sente un gomitolo di polvere quando viene risucchiato dall’aspirapolvere.

Dopo una frazione di secondo di buio completo, mi ritrovo in una stanza molto lussuosa, addobbata con drappi di velluto, come il sipario di un teatro, il letto è a baldacchino, di un intenso rosso carminio, il mobilio è antico (per me), ogni frazione di pavimento è ricoperto da un tappeto e a quanto pare, la televisione non esiste ancora (ovviamente l’avevo già intuito da un po’).

Vedo tutto dal punto di vista della Sibilla di cui possiedo il ricordo.

Meglio chiarire alcune cose.

Molti ricordi e informazioni, al momento del passaggio e con il passare del tempo, le assorbo automaticamente, rendendole mie e utilizzandole senza bisogno di cercarle.

Molti altri invece sono presenti nella mia mente senza che io ne conosca realmente il contenuto.

Il ricordo in cui sono appena finita, è uno di questi.

La donna sta camminando verso uno specchio e avvicinandosi riesco a distinguerne le fattezze.

È molto bella, bionda, con due grandi occhi verdi e una pelle candida, un vestito con uno stretto corpetto e un’ampia gonna, entrambi di un colore tendente al rosso. I capelli sono acconciati in eleganti boccoli trattenuti in alto da delle forcine lavorate, alcuni riccioli le ricadono sulle spalle e altri le incorniciano il viso.

Sorride al suo riflesso, si liscia la gonna e con una elegante mano guantata, prende una maschera che si trova sul ripiano della toletta e la poggia sui suoi occhi.

È una tipica maschera da ballo in maschera.

È nera, come i ricami e i lacci del corpetto, con delle rifiniture di un rosso intenso e luminoso, una stecca permette di tenerla senza affaticare eccessivamente il braccio e i suoi occhi verdi, spiccano come smeraldi.

Con passi lenti e cadenzati si dirige verso la porta e la apre.

Un uomo, probabilmente un servitore, fa un profondo inchino e con voce timorosa chiede “mia signora, i suoi ospiti la stanno aspettando” la donna muove leggermente la testa e scende i gradini della lunga scalinata, che termina in un largo pianerottolo da cui parte verso il basso un’altra ampia scalinata.

Gli invitati della festa in maschera si voltano verso la giovane donna apparsa in cima alle scale e molti si profilano in profondi inchini.

Lei sembra non vederli, non rivolge loro il benché minimo sguardo, giunge al centro della sala e un uomo, dai capelli e gli occhi scuri, le si accosta, porgendole la mano.

Mi rendo conto di riuscire a comprendere una lingua che non è la mia.

Questa donna deve essere veneziana, soprattutto dal panorama che noto da una finestra aperta “Madame…mi concede questo ballo?” una musica è appena partita da un angolo della sala dove una piccola orchestra sta posizionata su un palchetto.

La Sibilla accetta cortesemente la mano dell’uomo  mascherato e insieme si lanciano in un romantico walzer.

Io sono un tipo romantico, davvero molto romantico…

…ma questa è una scena quasi diabetica! E sinceramente mi interessano poco e nulla le vicende amorose delle Sibille che mi hanno preceduta.

Nuovamente risucchiata dall’aspirapolvere, mi ritrovo nel corridoio di prima.

Dall’abbigliamento sontuoso doveva essere una casata nobile di Venezia, probabilmente in epoca barocca.

Il problema è che siamo ancora lontani dall’ epoca che sto cercando.

Sono più che certa che mia madre abbia cercato nei ricordi delle Sibille più antiche, quelle greche, romane, egiziane e cose simili…

Frustrata mi rimette in cammino lungo quel corridoio buio, dove le mie antenate indicano la via.

 

Da una settimana e giù di lì, non fumo più una sigaretta.

…ok, magari me ne scappa una quando parlo con i miei o quando mia madre rientra ubriaca, ma a parte questo, posso dire di aver quasi smesso di fumare.

Anya mi ha pregato di non chiamarla perché sta ricercando la Sibilla da cui sua madre ha preso le informazioni e indovinate dove sono io?

Io mi trovo in biblioteca.

Si, non sto scherzando, sono davvero in Biblioteca e…e sto cercando di aiutare Anya

Non fatemelo ripete, ok? L’ho già detto!

Se non avete sentito sturatevi le orecchie con un martello pneumatico!

Sbuffando chiedo alla bibliotecaria per l’ennesima volta, se ha dei libri che trattano di Sibille, ma lei continua a dirottarmi su libri come “Le Sibille nella Cappella Sistina” o “La Sibilla che predisse l’arrivo di Cristo”.

Traduzione: non me ne fotte un cazzo.

Frustrato sbotto in un “e il bello è che è la Biblioteca più fornita della città…” la donna mi fissa, quasi furiosa “siamo in una Biblioteca pubblica, non nella Biblioteca di Alessandria! Non puoi certo pretendere di trovare tutto…” mi acciglio “dove?” la donna rotea gli occhi “giovanotto, la Biblioteca di Alessandria è stata la più ricca Biblioteca del mondo antico! Era gestita dal Re in persona e aveva al suo servizio grandi eruditi del tempo…” il suo viso assume un’espressione perplessa “…ora che ci penso, si dice che solo una volta venne ammessa una donna come grammatica e filologa e si vocifera, che fosse proprio una Sibilla*” la mia espressione, fino a quel momento vacua e disinteressata, ridiviene attenta e vigile “Sibilla?” la donna annuisce e con passo deciso si dirige verso uno scaffale poco lontano, da cui torna con un grosso tomo, lo posa sul tavolo e comincia a sfogliare.

Qualche minuto dopo batte le mani e indica un paragrafo “ecco! Qui viene nominata! Se come informazioni sulle Sibille intendevi questo, potevi anche dirmelo prima giovanotto” scorro rapidamente le righe mi ha indicato, scatto in piedi e la stritolo in un abbraccio soffocante “Grazie! Era esattamente quello che stavo cercando!” afferro lo zaino, la giacca e corro subito verso il motore.

 

Niente, ancora niente!

L’ultima volta che ho controllato ero ancora ai primi anni del Medioevo e io devo andare più indietro.

Decisamente più indietro.

Sto per addentrarmi ancora più in profondità, in luoghi (tempi) in cui non mi ero ancora spinta quando sento un rumore prepotente e ritmico far vacillare la mia concentrazione.

Il corridoio comincia a svanire, i globi vacillano e infine…

Riapro di scatto gli occhi, rendendomi conto che il rumore ritmico non è altro che qualcuno che bussa alla porta.

Furiosa mi alzo e la spalanco “chi diav…?” mi blocco.

Chace mi sta davanti, saltellando come un bambino a cui hanno dato troppo zucchero e con un’espressione euforica “Ho capito! Ho capito da quale Sibilla tua mamma ha prelevato i ricordi!” strabuzzo gli occhi “come? Cioè…chi?” Chace entra e si chiude la porta alle spalle “allora, sono stato in Biblioteca…” lo interrompo, sconvolta “tu sei stato in…” mi piazza una mano davanti al viso “non infierire biondina…dicevo, sono stato in Biblioteca e dopo un’estenuante ricerca, la bibliotecaria ha nominato la Biblioteca di Alessandria” si siede sul letto e si toglie le scarpe. Adora stare senza scarpe.

Per una frazione di secondo sorriso, ma non mi distraggo dal suo racconto “io non avevo idea di che cosa fosse, o quantomeno, probabilmente durante qualche interrogazione l’avrò nominata a pappagallo, ma al momento non lo ricordavo, quindi la bibliotecaria mi ha gentilmente rinfrescato la memoria, accennando alla fine ad una grammatica e filologa ammessa nella squadra al servizio del Re, colui cui era affidata la Biblioteca…ho letto poi in un libro che mi ha portato, una frase in cui questa Sibilla venne anche ritenuta la custode della Biblioteca, seppur per un tempo piuttosto breve e…” lo interrompo saltandogli al collo “sei un genio!”

 

Mi schiocca un bacio sulle labbra e non riesco a trattenere un sorriso “se vuoi ci torno un’altra volta in Biblioteca…Anya scoppia a ridere sedendosi accanto a me e poggiando la testa sulla mia spalla “quindi posso riposarmi prima di riprendere la ricerca” stringo gli occhi “ah ecco perché non rispondevi…mi ero quasi dimenticato della faccenda dei ricordi e cose varie” lei fa spallucce e chiude gli occhi “diciamo che ero molto concentrata…quantomeno mi hai risparmiato un bel po’ di fatica” la sua mano cerca la mia e le nostre dita si intrecciano.

Dalle mie prime esperienze con le ragazze, mi ero detto che MAI e poi MAI sarei stato mano nella mano con qualcuna.

Mai.

La mia mano stringe di più la presa.

Ecco, come non detto…

Anya si volta verso di me, aprendo gli occhi e guardandomi, quasi incuriosita “non eri costretto ad aiutarmi” io sogghigno “secondo te, se mi avessi costretto…l’avrei fatto?” sorride “grazie” sto per baciarla e ricambiare (prolungandolo) il delizioso bacio che mi ha dato poco prima, quando la porta si spalanca e Papà White fa il suo ingresso.

Diciamo che mi odia di meno, ecco.

La sua espressione è di velata insofferenza ormai.

Facciamo progressi.

“ciao Chace” mi chiama persino per nome! Non so se mi spiego “Buonasera Signor White” sono un po’ lecchino, lo so “Anya, io sto preparando la cena…tu rimani?” mi chiede e io rimango spiazzato.

Mai. Non me l’aveva mai chiesto “io?” Papà White inarca un sopracciglio “si, tu! Vedi qualcun altro?” guardo Anya, che ha un’espressione sconvolta, e lei si limita a fare un’altra volta spallucce e ad annuire.

Beh, proviamoci…

ok…ok, si, grazie” Papà White fa un verso di approvazione e dice “stasera pesce” e chiude la porta.

Impallidisco.

Anya?” lei mi guarda “si?” mi schiarisco la voce “sono…sono allergico al salmone” sbarra gli occhi “beh, non è detto che sia salmone, magari è tonno, no? Oppure gamberi, o calamari!” spinto da non so quale forza ottimistica scoppio a ridere.

E rido, rido come non faceva da molto tempo.

Da quando mia mamma ha iniziato a bere.

Da quando mio papà la tradisce.

Da quando entrambi non fanno altro che litigare.

Da quando entrambi si sono dimenticati di avere un figlio.

Quando finisco sono praticamente steso sul letto di Anya e noto che lei mi sta guardando.

Ricambio l’occhiata “ehi biondina…che c’è?” sembra riscuotersi dalla sorta di trans in cui era caduta e sorride “no, niente di grave è solo che…non ti ho mai visto ridere in questo modo” arrossisco.

Accidenti.

Devo riuscire a controllare questa reazione.

“oh”

Non mi fa domande.

Una persona normale mi avrebbe chiesto “come mai non ridi spesso?” ma lei non lo fa.

Si avvicina e si china su di me, con un sorriso quasi comprensivo, privo di malizia (lei non è mai maliziosa).

Come se avesse già capito tutto.

“sei più carino quando ridi” e mi bacia.

E non è una di quelle frasi detto con il sorriso furbo, con il solito secondo fine.

È la verità. Cioè, lei l’ha detto perché lo pensa sul serio.

Dovrei davvero andare più spesso in Biblioteca.

 

“L’HA SCOPERTO! QUEL SUO AMICHETTO MORTALE TI – HA – BATTUTO!” un suo cenno della mano e Hubert finisce contro la parete, quasi agonizzante “Non…non mi ha…

“NON NEGARE L’EVIDENZA!”

“Mio signore, siamo ancora in tempo…possiamo fermarla prima, magari minacciandola” il Fato, improvvisamente interessato lo lascia cadere sul pavimento “si?” Hubert si massaggia la gola, respirando affannosamente “mio signore, mi prometta di non fare del male ad Anya e di salvarla dalla Maledizione…e io giuro che riuscirò a fermarla” Fato si alza in piedi e percorre la distanza che lo separa dal Servo “se non riuscirai a portare a termine questo compito…ucciderò la bambina, la Sibilla, la sua famiglia, il suo mortale…” lo afferra per il collo, sollevandolo da terra “…e anche te”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(Cariiiino **)

---

Eeeeessì….Hubert farà qualche casinotto…

E ancora, chi sarà questo successore?

Ho già letto qualche idea nelle recensioni ma non mi pronuncio…

Questa sarà la surprise finale xD non ho intenzione dire una parola.

Non smentisco e non confermo.

Adesso vado a mangiare qualcosa, che sono indebolita dalla febbre @.@

Besos

 

*mi sono permessa di inventare TOTALMENTE questa leggenda sulla Sibilla ad Alessandria xD se è successo davvero non lo so! Però quello che ho scritto è frutto della mia fantasia.

 

Risposte alle recensioni:

kyrebo: ** Graaaaazie!

Sisi, in realtà le vuole ancora bene…e si! Anya socializza!

Il fidanzato ovviamente è una sorta di semi-dio xD introvabile in natura

 

ElenaHeart: Graaaaazie anche a teee! **

Ihihih, la nostra Anya si è svegliata, è vero xD

Beh, per quanto riguarda le profezie…sono molto rare!

Avrà ovviamente delle visioni u.u ma stop alle Profezie, almeno fino alla fine della storia in cui ho intenzione di fare un bel colpo di scena u.u

Qui come vedi, si parla di meno della Love Story tra Chace e Anya e ci concentriamo sulla ricerca della famosa Sibilla di Alessandria.

Come ho già detto, sull’identità di Mr.Successore, non smentisco e non confermo.

Si, non sei l’unica a trovarlo MOOOOLTO simpatico il Fato xD

 

MorwenBlood: xDxD vero! Non si dice un’oretta u.u!

xD Si, sapevo che avresti sbavato…

Fai pure, diventa una Serva del Fato!

xD sisi, Chace è bravo…(e prima lo odiavi!)

Felice che il capitolo ti sia piaciuto

 

Angel Texas Ranger: Nooonooo…ipocrita non più. O almeno, non con il Fato.

L’ha fatto davvero per proteggere Anya…solo che l’ha fatto nel modo sbagliato xD

Si fato è un rompiballe..

La Preside è ok u.u

xD

 

Emily Doyle: xDxDxD sapevo che mi avrebbero uccisa! Ma ho dovuto correre il rischio…

Eeeeh, beh, Johnny Depp è sempre Johnny Depp xD maaa va

Sii un’amica (quasi) ci voleva per la nostra Anya!

Sinceramente non ho pensato alle sue possibili Love Story xD ti farò sapere..

Scenda dolcissima lo so xD ero in vena di smielosaggini!

Ehm….non per distruggere il tuo mito, ma non lo trovi. Lui è un essere inesistente nel mondo reale xD
Alla prossima puntata Yeeeeah!

Molto Jo Squillo (boh…ho visto un suo programma, conclude sempre con una canzone a dir poco orrida…)

 

Beeble: Weeee! Felice di rincontrarti scocciatrice xD (la scocciatrice meno scocciatrice dell’universo)

Grazie per i complimenti **

(Si anche io mi sono innamorata di Lui xD)

Ecco il proseguo!!

Grazie ancora **

 

Sorpresaaaa!

 

La donna del ricordo, la nobile veneziana:

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La sua maschera:

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Dominique:

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Prossimo aggiornamento 21 Novembre

Liù*

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Capitolo 16
*** *Capitolo16* ***


__Bianco & Nero

*Capitolo 16*

 

 

 

Oggi Chace non è a scuola.

SI, non è mai stato un frequentatore assiduo, ma da un po’ di tempo veniva anche solo per stare con me durante la giornata, oppure mi avvertiva e mi veniva a prendere all’uscita, mentre oggi…oggi non c’è.

Perplessa gli mando l’ennesimo messaggio con scritto una frase ironica, per non apparire troppo apprensiva “bravo! Mi hai lasciata a piedi, complimenti xD

In realtà vorrei chiedergli dov’è, come sta, con chi è, che cosa fa…ma probabilmente scapperebbe.

Prendo un bel respiro e mi rassegno all’idea di dover tornare a casa a piedi.

Afferro il mio zaino e comincio a camminare.

Il mio telefono vibra.

Lo prendo in mano e lo apro.

Il numero è quello di Chace ma…

[Se vuoi rivedere il tuo ragazzo, lascia che il Fato faccia il suo corso]

Impallidisco e mi metto a correre.

Arrivo a casa e busso freneticamente fino a quando la nuova Baby Sitter non viene ad aprirmi “spostati!” la butto di lato senza troppi complimenti e mi scaravento al piano di sopra, spalanco la porta e tiro un respiro di sollievo, vedendo Sophia sana e salva che gioca con i miei peluche.

Mi vede e sorride “ciao!” e l’abbraccio.

La piccola rimane in silenzio, sorpresa, poi chiede “è successo qualcosa di brutto?” mi allontano e per una frazione di secondo mi dimentico che lei non è una bambina normale a cui una ragazza non racconterebbe mai i suoi problemi. È Sophia.

Lei è tutto, fuorché normale.

“Ho ricevuto uno strano messaggio dal numero di Chace e ho paura che gli sia successo qualcosa” Sophia si acciglia “magari ti ha fatto uno scherzo” faccio spallucce e rimetto il cellulare in tasca.

Neanche il tempo, che vibra ancora.

Lo tiro fuori e leggo, con il cuore in gola:

[Porta la bambina alle 16,30 al parco, in quella radura. Se non lo farai ucciderò il tuo mortale.]

Mi sento morire.

Hubert non può farmi questo…

Scoppio a piangere e Sophia capisce che qualcosa non va “Anya? Anya, Chace ti ha lasciata?” non so se ridere di questa frase innocente, o piangere ancora più forte “no tesoro…rimani qui, non muoverti, io chiamo mio papà e Morgan” esco di corsa dalla stanza e corro al piano di sotto, liquidando la Baby Sitter che quantomeno è più ordinata della precedente.

Afferro il cordless e digito il numero dell’ufficio di mio papà e dopo pochi squilli finalmente risponde “Papà!” mio padre blocca la sua tiritera pubblicitaria e risponde perplesso “Anya? Chiocciolina, che è successo? Stai bene?” trattengo un singhiozzo e rispondo “non…non del tutto papà, mi sono arrivati due messaggi sul cellulare dal numero di Chace, solo che è evidente che non è stato lui a mandarmeli…dicono che se non porto Sof alla radura nel parco, alle 16,30, qualcuno ucciderà Chace e…” mi asciugo una lacrima fuggiasca “…e probabilmente sono da parte di Hub” mio padre rimane in silenzio dall’altra parte del telefono, fino a quando non lo sento chiamare a gran voce Morgan.

Dopo pochi istanti sento mio papà che mette al corrente mio fratello di quello che gli ho detto e la sua voce che sbotta in un “CHE CUGINO DEL CAZZO CHE ABBIAMO! Non poteva essere un rompiballe come tutti i cugini del mondo e stare alla larga da noi fino alle feste? Oppure perché non si fa una bella se…” mio padre lo interrompe probabilmente con un potente scappellotto e gli intima di andare a prendere le sue cose, poi si rivolge di nuovo a me “stiamo arrivando, troveremo una soluzione, non preoccuparti Chiocciolina, tu chiuditi in casa e sorveglia Sophia, tieni pronto il numero della polizia sui tasti rapidi e NON – APRIRE – A NESSUNO! Neanche se è la Signora Polly che chiede l’ennesima tazza di zucchero solo per spiare dentro casa, d’accordo?” annuisco febbrilmente fino a quando non ricordo che mio papà non può vedermi “si! Sisi, d’accordo, ma fate presto” il telefono rimane in silenzio, segno che mio papà ha chiuso la chiamata.

 

Mi hanno rubato il cellulare!

Mi hanno rubato il cellulare e ho avuto qualche problema con la moto, non ho fatto in tempo a beccare Anya all’uscita.

Frustrato volto l’angolo, percorrendo quei duecento metri di marciapiede che mi separano da casa di Anya.

Ma vedo che sta uscendo.

Sta salendo in macchina con suo padre, suo fratello e la piccola Sophia.

Non mi aveva detto di avere degli impegni oggi.

Perplesso accelero il passo, ma la macchina parte e io arrivo correndo quando ormai è già un puntino in fondo alla strada.

Urlare sarebbe stato inutile, c’è un vento terribile.

Sono preoccupato.

Avevano delle facce tremende.

Mi guardo intorno fino a quando non sento una voce che mi chiama “giovanotto!” mi volto e una vecchina dall’aria scorbutica mi agita un dito sotto al naso. Neanche mi ero accorto di averla alle spalle “scusi” la donna mi rifila un colpetto con il suo bastone “scansati dal viale!” sto per lasciarla passare quando decido di chiedere informazioni “sa per caso dove sono andati?” la donnina mi guarda truce “ma non lo so! Quando sono andata a chiedere la mia tazza di zucchero ho sentito solo che parlavano di un parco…non che io sia una che origli! Sono molto discreta” già.

Scuoto la testa “grazie, mi è stata d’aiuto” si va al parco.

C’è qualcosa che mi puzza.

 

Continuano ad arrivarmi messaggi dal cellulare di Chace in cui un conto alla rovescia mi avvisa ogni mezzora dell’avanzare (anzi, scalare) del tempo.

Sono le quattro e cinque e siamo quasi arrivati al parco.

Scendiamo dalla macchina e Sophia si stringe a me. Mi chino su di lei e le dico “non allontanarti per nessun motivo da noi, d’accordo? Stammi sempre vicina, non lasciarmi mai la mano…non ti accadrà niente” la bimba annuisce, un po’ preoccupata “non mi abbandonerai, vero Anya?” io le sorrido “no…non permetterò che ti facciano del male” la sua manina mi blocca “non mi interessa se mi fanno male…tu però non lasciarmi” ho un groppo in gola, ho paura di non riuscire a difenderla “no, non ti lascio” le stringo la mano e mi alzo in piedi, quindi camminiamo all’interno del parco, deserto a causa del vento.

Mi sembra di poter volare da un momento all’altro, i miei capelli mi impediscono di vedere chiaramente, foglie, terra e rami svolazzano nell’aria come se si stesse per formare un ciclone.

Mio papà mi circonda le spalle con un braccio, mentre Morgan tiene l’altra manina di Sophia.

Li guido verso la radura dove io e…Chace…abbiamo recuperato Sophia e finalmente ci fermiamo.

È vuota.

“se è uno scherzo di Chace, giuro che lo uccido”

“perché dovrei farvi uno scherzo?”

Mi volto di scatto e spalanco gli occhi “e tu che ci fai qui?” Chace indietreggia, quasi impaurito dalla mia reazione “che ci faccio io qui? Che ci fai TU qui! Mi hanno rubato il cellulare e ho fatto tardi all’uscita, quando sono arrivato a casa tua stavate partendo con la macchina, ho chiesto ad una Signora pazza se sapeva qualcosa e lei mi ha risposto che non le avete dato la sua tazza di zucchero giornaliero e che pur non avendo origliato sapeva che stavate venendo al parco!” sono sconvolta.

“Ma se tu sei qui…” capisco al volo “…è una trappola” e dal nulla appare lui.

Avvolto da un mantello nero come la notte e con un largo cappuccio calato sul viso, Fato si ferma al centro esatto della radura “benvenuti” terrorizzata nascondo Sophia dietro di me, Chace si piazza davanti ad entrambi, mio padre fa un passo avanti e Morgan ci copre le spalle. Eppure so che non abbiamo possibilità.

Hubert compare dal nulla, quasi una versione più piccola del Fato stesso. Lo guardo.

Lui mi guarda.

Mi viene da piangere.

Nonostante mi abbia tradita, abbia quasi ucciso Sophia e ci abbia attirato in questa trappola, continuo a volergli un bene immenso.

Mima con le labbra un “mi dispiace” e mostra il cellulare di Chace.

Vedo le spalle di quest’ultimo irrigidirsi “mi hai fottuto il cellulare…pezzo di…

“Signor Turner, cerchi di usare un linguaggio meno…colorito” a parlare non è stato mio padre.

Fato fa un passo avanti “Hubert ha avuto un’idea splendida! Sapeva che se avessimo minacciato il tuo amichetto mortale, tu saresti corsa qui a tentare di liberarlo” lancio una lunga occhiata a Hubert che sta ancora tentando di decidere se morire per mano nostra o per mano di Fato.

I suoi occhi verdi sfuggono i miei e si concentrano sul cellulare nelle sue mani “mio signore, bisogna fare in fretta, il tempo sta peggiorando” Fato agita una mano, infastidito “parli come una vecchia zitella…eppure non ti ho educato in maniera così rigida” educato?

Lui ha educato Hubert?

E i suoi genitori che hanno fatto nel frattempo? Hanno giocato a Dama?

I miei occhi probabilmente sputano interrogativi da tutte le parti perché Fato punta il suo sguardo nero su di me e dice “giusto! Voi non sapete…Hubert ha perso i genitori quando era ancora un ragazzino! E io, nella mia infinita bontà, l’ho accolta tra le mie amorevoli braccia, crescendolo e accudendolo, facendo credere a tutti che i suoi genitori fossero ancora vivi” questo spiega un sacco di cose.

I coprifuochi così ferrei, le serate con gli zii di cui non riesco a ricordare nulla se non la loro vaga presenza, le loro voci atone al telefono…gli occhi tristi di Hub.

Lo guardo “perché non me l’hai detto?” Hubert mi guarda, affranto “non potevo io…

“non poteva! L’ho fatto giurare…e in cambio della salvezza tua e della tua famiglia, mi ha promesso fedeltà” mio papà sembra praticamente sconvolto “Hub, sei ancora in tempo, non fare ciò che ti chiede, noi ce la caveremo, non corrompere la tua an…” Fato agita una mano e mio padre viene scaraventato una decina di metri più indietro. Io strillo ma Chace mi blocca “Sophia! Stai con Sophia” mio padre si alza faticosamente, ma rimane poggiato contro l’albero, dolorante “non mi piace essere interrotto mentre parlo…mi stressa terribilmente, sono costretto a ripetere le cose più volte e a volte perdo il filo” sembra più un bambino capriccioso che il possessore del Dono del Destino.

Dono del Destino.

Avete presente quelle cose che pur non sapendole, so?

Quelle cose che automaticamente ogni Sibilla apprende appena avviene il passaggio?

Ecco, questa non ricordavo di averla appresa.

Immagini, milioni di immagini mi affollano la mente, il corridoio in cui mi sono immersa in questi giorni mi scorre davanti ad una velocità quasi dolorosa, i globi si accavallano, frettolosi, fino a quando uno di questi non galleggia fino a inghiottirmi.

Quella che sto guardando è la pagina di un libro.

 

Anya ha avuto uno strano sospiro.

Mi volto appena e noto che i suoi occhi sono persi nel vuoto, respira affannosamente e sembra stia per cadere a terra da un momento all’altro.

Cazzo, non è il momento per una visione biondina…

Mi sposto davanti a lei, facendo di tutto per non far notare il suo momento di debolezza.

Morgan lo nota a sua volta e si stringe ancora di più a sua sorella e alla piccola Sophia che sta tremando.

“Adesso Hubert ucciderà la bambina e…” il suo sguardo viene attraversato da un lampo di capriccio “…e poi io ucciderò tutti gli altri” Hub spalanca gli occhi “COSA? NO! L’AVEVA PROMESSO MIO SIGNORE!” una mano emerge dalle pieghe della veste di Fato e si stringe intorno al collo di Hubert “vuoi vivere, Hubert?”ovviamente il cugino stronzo non è in grado di rispondere. Sta agonizzando.

“Lo prendo come un si” la mano allenta la presa e Hubert cade al suolo, cianotico.

Si rialza lentamente e fa per estrarre la lama dalla cintura ma…

“Fermo!” Anya si è ripresa.

Mi sposta con un gesto secco “qui c’è qualcuno che sta giocando con qualcosa di molto più grande di lui” Hubert sembra terrorizzato “vero Fato?” l’uomo trasale, sorpreso “che c’è Sibillina? Cerchi di farmi perdere tempo? Non funziona così nella vita reale tesoro, non ci sono supereroi o calci ben assestati da parte del tuo amichetto che possano anche solo sfiorarmi” Anya sorride “sbagli…un supereroe c’è” il suo sguardo vaga su di me, ma poi si ferma su Hub “deve solo decidere per chi vuole essere forte”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(uaaaauvsvs)

---

Dai, questo capitolino è molto movimentato…

Ovviamente è solo la prima parte!

La seconda arriverà fra tre giorni…

 

Detto ciò.

NO NO NO!

Non va AFFATTO bene!

3 recensioni!

Cioè…3 recensioni!

Rispetto alle 6 degli altri capitoli ç.ç

Mi avete abbandonata???

Me tapiiiina!

Spero di ricevere vostre notizie in questo capitolo…mi sto preoccupando °-°

Besos

 

Risposte alle recensioni:

Beeble: xDxD siiii sono convinta anche io u.u

Purtroppo il cugino è…insicuro.

Già…però potrebbe accadere qualcosa nel prossimo capitolo ; )

Chace è sempre un mito u.u Oh Yes (?)

Grazie per i complimenti e per la recensione **

 

Emily Doyle: Siiii anche a me piace Selena Gomez ** è davvero una bella ragazza!

Siiii ci spiamo a vicenda!

Come vedi questo capitolo è meno smielato…ma per forza di cose!

Non potevo smieleggiare in questa situazione xD sarebbe stato fuori luogo!

Beeeeh il tizio della visione con la dama veneziana…..mmmm non so, non so, poi vedrai xD

Che c’eeeentra Hub si dispera per Anya! Altrimenti Fato li stermina tutti xD

Il papà cerca di essere meno oppressivo xD probabilmente ha capito che Chace non vuole sconsacrare la sua piccola Chiocciolina xD non ancora almeno…

 

ElenaHeart: Ah-ah! Questa volta sono stata braaaava a nascondere per bene gli indizi xD e ancora non è chiaro chi sia, no?

Si, deve essere divertente o confusionario O.o ancora non ho scelto xD

Si, direi che con le interrogazioni, sarebbe una cosa fantastica…anche se, non è detto! Magari quella Sibilla non era presente ad un determinato evente e allora –ciaociao- xD

Muta come un pesce su tutto il resto xD aspettate la seconda parte!

Per quanto riguarda una tua fic…beh, non mi dispiacerebbe affatto!

Che sia comica/demenziale o QualunqueCosa/QualunqueCosa

Baaaci

 

 

Nuova Anya…che ne pensate?

Non mi convincono mai del tutto -.- sono terribilmente pretenziosa…

http://www.spaghettifile.com/viewtrack.php?id=668511

 

Più appropriata della Watson, ma sempre diversa dalla mia idea di Anya.

 

P.S: NON HO RILETTO! PROBABILMENTE HO SCRITTO UNA SERIE DI CAVOLATE, MA PROPRIO NON HO IL TEMPO DI RICONTROLLARE! SCUSATEMI.

 

 

Prossimo aggiornamento 24 Novembre

Liù*

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** AVVISO (capitolo 17 postato) ***


Ok, mi dispiace.

È la prima volta che non riesco a rispettare una scadenza.

Solitamente se sgarro è solo di qualche minuto dopo la mezzanotte e quindi scatta la data del giorno dopo ma…

…questa volta non ce l’ho fatta.

Tra i compiti, la febbre, gli impegni vari e la mancanza di ispirazione, non sono riuscita a mettere in fila due parole che risultassero quantomeno soddisfacenti.

Ovviamente la pubblicazione verrà rimandata di poco, entro questa settimana il capitolo sarà già bello che pronto e per farmi perdonare, cercherò di scriverne uno molto corposo.

Ancora tante scuse, perdonatemi.

Besos

 

 

Risponderò a tutte le recensioni nel prossimo capitolo =)

Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi sostengono e mi seguono.

Ringrazio chi recensisce (le vostre parole mi danno la carica)

Ringrazio chi ha inserito la storia tra le seguite.

Ringrazio chi ha inserito la storia tra le preferite.

Ringrazio chi legge e basta.

Ringrazia veramente TUTTI coloro che in qualche modo, contribuiscono alla mia crescita come scrittrice.

Grazie di cuore.

 

 

 

Liù*

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Capitolo 18
*** *Capitolo17* ***


__Bianco & Nero

*Capitolo 17*

 

 

 

[…]

Anya sorride “sbagli…un supereroe c’è” il suo sguardo vaga su di me, ma poi si ferma su Hub “deve solo decidere per chi vuole essere forte”

[...]

 

-

-

-

 

 

 

Sorride?

Sta veramente sorridendo?

Perché cazzo sorride?

Che c’è da sorridere?

Un pazzo psicopatico vestito da prete sta per farci fuori tutti…e lei sorride?

Fato sembra nervoso “di cosa stai parlando? Non c’è nessun supereroe” Anya continua a sorridere “quando parlavo di ‘qualcuno che sta giocando con qualcosa più grande di lui’ ovviamente…mi stavo riferendo a te” Fato sembra ancora più nervoso “Sai mocciosa, credo che non ti è ancora chiaro il concetto di ‘morte’…sto per uccidervi!” Anya sogghigna e per un istante mi viene da ridere.

Lei non sogghigna mai.

Quello che sogghigna sono io.

Sogghigno. Ho una pessima influenza su di lei.

“il tuo tempo è scaduto molti anni fa…precisamente 18 anni fa” ho già detto che Fato sembra nervoso?

“Che vuoi dire? Di quale tempo stai parlando? Io sono Fato, il mio tempo non può scadere!” Anya ride “e invece si! Non ricordi? Funziona esattamente come per le Sibille, può esserci un solo Fato alla volta e quando nasce il nuovo, il vecchio cede il Dono” il suo sguardo si indurisce “ma tu non l’hai fatto” noto che Hubert sembra per la prima volta aver perso tutta la paura. Sta guardando Anya.

“hai reso la sua vita un inferno, hai minato tutte le sue certezze e hai approfittato del suo rapporto con la sottoscritta, credendo di poterlo volgere a tuo vantaggio” il mio cuore perde un colpo “ma credo sia arrivato il momento che il tuo successore, conosca il suo Destino” e indica.

 

Indico.

Indico Hubert.

Già.

Lui.

“appena hai capito che  lui avrebbe dovuto preso il tuo posto, non hai creduto in tanta fortuna…hai aspettato che diventasse abbastanza grande da capire ciò che gli avresti detto, quindi hai fatto in modo che i suoi genitori morissero, poi hai approfittato della sua solitudine e del suo affetto verso di noi, unica famiglia rimasta, per costringerlo a fare ciò che volevi” sono furiosa.

No.

Sono incazzata.

“per un momento, dopo aver intuito ogni cosa, non ho capito per quale motivo Hubert non ha lasciato che Sophia morisse sotto al camion, ma poi ho pensato al patto che ha stretto con te” stringo gli occhi “doveva essere lui ad ucciderla, per ottenere in cambio la mia salvezza e quella della mia famiglia” rido “il tuo odio verso le Sibille poi, nasce da una cocente delusione amorosa ricevuta da una Sibilla veneziana dell’età barocca…non ha appoggiato i tuoi pazzi piani di potere dopo aver saputo che eri il successore del Fato e sapendo che una nuova Sibilla era già nata, l’hai uccisa…ma l’altra Sibilla ha preso subito il suo posto, rendendo vana la tua vendetta” sospiro “così hai atteso per anni il momento giusto e l’occasione ti è capitata più di quattro secoli dopo, con la nascita del nuovo successore e di due Sibille molto vicine” Fato non ha ancora parlato, sta zitto e mi ascolta, quasi ipnotizzato “in questo modo potevi tenere sotto controllo il tuo successore, la vecchia Sibilla e aspettare il momento propizio per far fuori la nuova…ma non hai tenuto conto di alcune piccole informazioni che mia madre ha accuratamente nascosto” nei film in questo momento sarebbe partita una musica da colpo di scena “lei ha avuto una visione che prevedeva tutto questo. Sapeva che la sua morte era necessaria, quindi ha bloccato i suoi ricordi, si è uccisa e poi…il Destino ha fatto il suo corso” agito una mano “non puoi controllarlo Fato…il Destino non ha un padrone e tu stai tentando di imbrigliare qualcosa che è e sarà sempre totalmente fuori dalla portata” incrocio le braccia “ovviamente sono arrivata a queste conclusioni, non perché sono una regina delle deduzioni, ma perché ho avuto un piccolo aiuto dalle altre Sibille…ho avuto una visione in cui la Sibilla custode della Biblioteca di Alessandria, leggeva delle notizie riguardo alla linea di successione del Fato, poi delle immagini che riguardavano mia madre e la sua estenuante ricerca di una soluzione, il momento in cui ha avuto la visione, quello in cui ha preso la decisione di uccidersi e poi…il modo per fermarti”

“BASTA!”

Un gesto e anche io finisco a far compagnia a mio papà, che subito mi aiuta ad alzarmi. Chace trascina Sophia dietro di se e insieme a Morgan, le fanno scudo ma Fato nota il gesto “siete due stupidi mortali! Cosa credete di poter fare contro di me? Io sono IL Fato! Nessuno può sfuggirmi” e grido verso di lui.

Verso Hubert.

“Puoi fermarlo! Puoi fermarlo Hub, devi solo sfidarlo! Sfidalo e lui sarà costretto a consegnarti il suo dono” Fato si volta verso di lui “non ascoltarla, sta solo cercando di salvare la pelle a lei e ai suoi amichetti, fai come ti dico, uccidi la bambina, agli altri penso io” Hub è ancora immobile e io grido ancora “Hub! Fallo! Puoi farcela, devi solo sfidarlo! Sfidalo! Sfidalo e sarai libero! Sfidalo e il tuo Destino, sarà solo tuo!” e poi supplico “…fidati di me”

E lo fa.

Si volta verso Fato e allarga le braccia “costringimi a uccidere la bambina…ti sfido” e Fato grida.

Grida come se i demoni dell’Inferno stessero divorando le sue carni  e scorticandolo vivo.

Grida come se ogni orrida azione che ha compiuto in questo mezzo secolo di attività, stesse scorrendo nella sua mente e nel suo cuore sotto forma di senso di colpa.

Grida come se quella fosse l’ultima occasione per far sentire la sua voce.

E il suo corpo viene avvolto da delle spire di fumo nero che si lanciano come dei tentacoli contro Hub, ma non appena uno di questi viticci lo sfiora, il colore cambia, trasformandosi prima in grigio e infine in argento.

Le spire, ora argentate, avviluppano Hub in un bozzolo luminoso, rendendolo invisibile a tutti e Fato si accascia a terra, privo di sensi.

Il vento sta diventando sempre più impetuoso, ormai i miei capelli saranno un ammasso di foglie e rami secchi. Non che mi importi dei capelli in questo momento. Era solo per rendere chiaro il concetto di ‘vento impetuoso’.

I tentacoli si diradano improvvisamente, dissolvendosi  in sbuffi di fumo e la figura di Hub ricompare, esattamente uguale a prima. Più consapevole però.

I suoi occhi scrutano la radura che ci circonda, si fermano per una frazione di secondo su Fato, ancora a terra e poi scivolano su ogni membro della famiglia, indugiano su Chace…e si fermano su di me.

E sorride.

Sorrido e gli corro incontro, saltandogli al collo “ce l’hai fatta!” Hub mi stringe forte come ha sempre fatto e in un orecchio mi sussurra “mi sono fidato di te…e non mi hai deluso” si stacca, irrigidito e noto che il suo viso si è adombrato “io invece ho deluso te, zio Berny, Morgan…e Sophia” i suoi occhi si fanno lucidi e il suo sguardo si sposta verso i piedi “mi dispiace…mi dispiace, ma non volevo che Fato ti uccidesse e poi, se la bambina fosse morta, tu avresti dovuto sopportare la Maledizione per l’eternità e l’unico modo per evitarlo era di fare come diceva l…” lo blocco, poggiandogli una mano sulla bocca. Lui alza gli occhi, sorpreso “Hub…è tutto passato, ok?” lui sorride “ok” poi aggiungo “però se provi ad uccidere un’altra volta una persona, giuro che te le do di santa ragione!” scoppia a ridere e mi circonda le spalle con un braccio “prometto! Non accadrà mai più” mi sembra assurdo scherzare su una cosa del genere.

Ma è giusto così.

Voglio che vada così.

Sapete perché IL Fato si è incazzato tanto per ciò che stava facendo Fato?

Perché stava decidendo il Destino degli uomini, per gli uomini.

E lo sanno tutti…

Il Fato non ha padroni.

I padroni del nostro Destino, siamo noi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(perdono xD)

---

Sisi, lo so xD avevo promesso un capitolo più lungo, però…

…non ho potuto!!!

Cioè, su, scusatemi…questo finale era perfetto per questo capitolo!

Continuarlo avrebbe voluto dire ammazzare il pathos °-°

Distruggere la tensione emotiva!

Radere al suolo il sentimento u.u

…ok, ho reso l’idea (radere al suolo…da dove è uscita?)

Beeeeh…ovviamente non è l’ultimo capitolo, quindi ci vediamo fra qualche giorno u.u

Non scrivo più la data di aggiornamento perché con la scuola, non posso assicurare nulla @.@

Besos

 

Risposte alle recensioni:

ElenaHeart: xD felice di aver accontentato la tua voglia di azione!!!!

Come vedi la tua supposizione era esatta u.u Biblioteca di Alessandria, yes!

Si, Fato non può uccidere Sophia perché è la Sibilla successiva.

Può uccidere quella precedente ma non quella nuova, altrimenti sarebbe più che palese il suo tentativo di porre fine alla stirpe delle Sibille e…ci sono forze contro cui neanche Fato vuole mettersi xD

Hub invece può. Hub era un semplice Servo del Fato.

Adesso è qualcosa di più xD

 

Meiss: Grazieeeeee xD Comunque non è Dakota, è Anna Sophia Rob…e, si, è meglio della Watson u.u anche se è ancora diversa da come immagino Anya ç.ç non la troverò mai…

 

MorwenBlood: xDxDxD come vedi ha fatto qualcosa di buono alla fine…

Felice che ti piacciaaa ** e pensare che prima odiavi praticamente tutti i personaggi xD

 

Emily Doyle: xDxD Spero di aver placato i tuoi dubbi!!!! xD

Comunque l’immagine di Anya che ho nella testa è un pochino diversa…però è sicuramente migliore della Watson u.u

*sussurro* non preoccuparti il tuo segreto è al sicuro e…prometto che nel prossimo capitolo scriverò una bella parte smielata ** anche perché mancano un sacco anche a me!

…fffffffffatto???

xD

 

Beeble: ** il tuo commento mi ha fatto restare il sorriso sulle labbra per circa due ore e mezza xD

Come vedi, Hubert ha ritrovato il senno xD vuole troppo bene ad Anya&family

Ehi, ovviamente Anya puoi immaginarla come vuoi xD io per esempio la immagino diversa sia dalla prima che dalla seconda xD

 

Lewaras: OK.

Teoricamente dovrei scrivere una risposta DEGNA della tua recensione ma…

…ma che posso dire per farti capire QUANTO mi abbia resa felice?? **

Quindi mi limito ad un sintetico, emozionato, sincero: Grazie.

P.S.   Direi che è una recensione coi fiocchi °-°

 

kyrebo: Figuratiiii xD

Le tue recensioni poi sono sempre così ironiche, mi fanno impazzire xD

Felice che Anya ti piaccia u.u

Ecco il capitoloooo

 

vero15star: Davvero felice che la storia sia di tuo gradimento e che ti abbia coinvolta a tal punto.

Come puoi vedere, le cose si sono messe meglio, esattamente come speravi =) e Hubert può rimanere tranquillamente tra le tue grazie u.u

Hai proprio ragione, l’apparenza inganna…

Ecco il capitolo, spero di non aver deluso le tue aspettative e che il mio lavoro, possa ancora essere considerato “ottimo” (a proposito, grazie davvero per i complimenti, la tua recensione mi ha resa molto felice)

 

 

Prossimo aggiornamento…a breve spero xD

Liù*

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Capitolo 19
*** *Capitolo18* ***


__Bianco & Nero

*Capitolo 18*

 

 

 

Non posso crederci.

È finita.

Sophia sta riposando in camera mia, Hubert è andato a prendere possesso del Limbo del Destino, il luogo in cui Fato ha dimorato per quattro secoli.

Cioè…Quattro Secoli!

Non sono mica niente!

La mia mano trema mentre tento di versarmi un bicchiere d’acqua.

Mio padre, mio fratello e Chace sono in salotto, in stato di shock…

…o almeno così credevo.

Sento una mano che si posa sulla mia, fermando il tremore “stai bene?” mi volto e Morgan ricambia il mio sguardo, sorridendo. Sorrido a mia volta “si” mi abbraccia, avvolgendomi nelle sue braccia così familiari.

Mio fratello. Non credo di averlo mai sentito più vicino.

Sorrido contro il suo petto e mi godo quel tepore fraterno fino a quando un leggerissimo colpo di tosse non interrompe questo momento di idillio familiare.

Mi separo da Morgan e il mio sguardo viene calamitato dalla figura di Chace, in piedi sulla soglia della cucina. Mio fratello ghigna “io vado a rianimare papà, voi…voi state qui” esce e si chiude la porta alle spalle.

Ho avuto paura.

Quando credevo che fosse stato preso in ostaggio da quel pazzo di Fato, ho avuto una paura cieca.

Prendendo il coraggio da non so dove mi avvicino, fino a fermarmi di fronte a lui.

Continua a guardarmi, imperterrito, con quel suo sguardo in grado di penetrarti l’anima.

Uno di quegli sguardi da cui io ho sempre cercato di fuggire, per paura di essere scoperta.

E invece eccomi qui, ad agognare che questi stessi occhi capiscano cosa io sono incapace di dirgli.

Come posso dirgli che sono praticamente morta di paura?

Come posso dirglielo senza farlo scappare a gambe levate?

Prendo un bel respiro e faccio per parlare ma delle labbra me lo impediscono.

Mi sta baciando.

E pur non essendo la prima volta, mi sembra di poter morire in questo istante.

Per alcuni momenti ho creduto di non poterle sentire più, queste labbra.

Sentire le sue mani sul mio viso, assolutamente pazienti e assolutamente prive di qualunque pretesa come invece si potrebbe pensare da un tipo come lui.

Non pretende nulla da me.

Prende ciò che sono disposta a dare e ricambia senza problemi.

Ma il problema è che adesso ho paura di aver superato un punto di non ritorno.

Innamorandomi di lui, so che non sarebbe facile.

So che dovrei pazientare a lungo, prima di veder ricambiato questo sentimento ed è uno dei motivi che mi impedisce di parlarne apertamente con questo testone che adesso appoggia la guancia sui miei capelli e mi stringe fra le braccia.

Non credevo fosse capace di essere tanto dolce.

“mi hai fatto prendere un colpo” mi acciglio e adeguandomi al suo tono basso rispondo “perché?” sento uno sbuffo scompigliarmi i capelli e la sua voce rimbombare nella cassa toracica.

Sento il suo cuore battere forte contro il mio orecchio.

Si, sono bassa ok?

“perché?! Hai provocato volutamente quel pazzo visionario, senza essere assolutamente certa che Hubert riuscisse a sfidarlo! Potevi morire!” senza che mi veda, sorrido contro la sua maglietta, faccio sparire il sorriso subito dopo e scostandomi lo guardo “io credevo ti avessero preso…” lo vedo sogghignare “ti saresti liberata di me” arrossisco e gli do un leggero buffetto sul petto “scemo…” mi volto e bevo un sorso d’acqua.

Sento le sue braccia che mi circondano da dietro e la sua bocca che si appoggia al mio orecchio. Brividi del ca…

“mi fa piacere sapere che ti preoccupi per me…se non ti fossi scomposta più di tanto invece, devo ammettere che mi avrebbe dato davvero fastidio” rido “fastidio? Solo fastidio?” tace.

Mi volto e sorrido “sto scherzando…ho capito cosa, in maniera davvero poco romantica, stai cercando di farmi capire” arrossisce.

È terribilmente tenero quando arrossisce.

“non riesco ancora a dirlo, lo so che vorresti sentirtelo dire ma non ci riesco” faccio spallucce “non fa niente, non pretendo nulla, voglio solo quello che sei in grado di darmi...proprio tutto però!” sogghigno. Colpa sua “e se questa cosa che non riesci a dirmi non rientra nelle ‘cose che puoi darmi’ allora non la pretenderò” Chace rispondo al mio ghigno “questo tuo nuovo sorriso è davvero…” lo interrompo “si lo so, ho avuto un buon maestro” ride e mi lascia un bacio sulla fronte. E si congela.

Fa un passo indietro e si gratta la nuca con la mano “io…io dovrei tornare a casa” che è successo? Che ho fatto?

Mi acciglio “oh…perché?” sembra a disagio “perché è tardi e probabilmente mia mamma non ha preparato la cena perché è troppo ubriaca, mio padre se non trova niente da mangiare si incazza e si mettono a litigare…” sono sbalordita.

Avevo intuito che avesse una situazione familiare difficile ma…ma non credevo così difficile.

E lui ne parla con una tale naturalezza…

Annuisco, anche se so che il motivo non è solo questo “d’accordo, allora…allora ci vediamo domani?” annuisce e dice “credo dovresti rimanere a casa domani, non andare a scuola, vengo io” annuisco ancora, un po’ perplessa.

È…strano.

 

Dopo aver salutato Anya con un bacio (non sono riuscito a trattenermi) e il resto della sua famiglia, esco e comincio a camminare verso casa.

Per la prima volta sono grato di non aver preso la moto.

Camminando avrò il tempo di riflettere su un paio di cose.

Io non ho MAI, assolutamente MAI, baciato una ragazza sulla fronte.

Le ho baciate sulle labbra, sul collo… (un po’ ovunque)

Ma mai sulla fronte.

Per me il bacio sulla fronte è quel bacio di tenerezza e amore che si danno i genitori con i loro figli o…o due innamorati.

Sto scappando ancora.

Eppure lei mi ha rassicurato!

Mi ha detto che se non sono ancora pronto per ‘questa cosa’, non farà storie.

Ma io le ho dato un bacio sulla fronte.

E mi è sembrato così naturale…così dolce, bello, giusto.

Mi rendo conto che sto pensando davvero queste cose e ho ancora più paura.

Ho paura di deluderla.

Ho paura di ferirla.

Ho paura di perderla.

Ho paura di non essere in grado di renderla felice.

Io sono sempre stato ‘lo stronzo per eccellenza’.

Usavo una ragazza, la salutavo e il giorno dopo ne cercavo un’altra.

Stop.

Con lei sto andando oltre.

Davvero oltre.

Solo che lei non mi sta forzando.

Sto facendo tutto da solo.

Forse perché in realtà lo voglio anche io.

Mi fermo.

Mi volto.

Corro.

Rischio.

 

Sono ancora in cucina, con il mio bicchiere d’acqua in mano e l’espressione perplessa.

Non ferita. Perplessa.

Non capisco ancora il motivo di questa fuga rocambolesca.

La volta precedente ci stava, l’avevano minacciato di morte, ok.

Ma questa volta?

Non era stato colpito da una mazzata alla testa, non era stato minacciato di morte e io non avevo preteso assolutamente nulla.

Il campanello suona, io mi alzo e mi dirigo verso la porta, incuriosita.

La apro.

Sorpresa

“ok, ok scusami!” non l’ho mai visto così confuso.

Non l’ho mai visto così…vulnerabile.

“scusami non hai fatto assolutamente nulla, non è colpa tua, lo so che mi sono comportato in maniera strana ma mi sono spaventato, ti ho dato un bacio sulla fronte e per me il bacio sulla fronte è qualcosa che va oltre il semplice ‘mi piaci’ e ‘anche tu’, è qualcosa indica una svolta in quello che siamo per ora. Tu mi hai detto che da me non pretendi assolutamente nulla e mi sono reso conto che se sono arrivato a questo punto, non è stato perché tu hai fatto delle pressioni su di me, ma perché io stesso sentivo il bisogno di andare oltre, di non fermarmi al ‘mi piaci’ e ‘anche tu’…” prende un bel respiro “perché tu non mi piaci” ok, mi sento male.

Se prima non ero ferita, adesso lo sono.

Vedo che agita le mani, agitato “Nono, aspetta, che hai capito! Intendo dire che sto andando oltre” si passa una mano tra i capelli “cazzo! Sto andando davvero oltre e tu non hai fatto alcuna pressione! Quindi in un certo senso io voglio tutto questo. Io voglio baciarti sulla fronte, ecco” è confuso.

Io ho capito lo stesso, ma la sua espressione è confusa come quella di un bambino che non sa dire qualcosa.

Sorrido.

Mi avvicino e gli lascio un bacio…sulla fronte “sei davvero pessimo quando si tratta di romanticherie” ride nervosamente “lo so” lo bacio e lui ricambia “ma ho capito lo stesso…voglio baciarti sulla fronte anche io” scoppiamo a ridere e lui ripete il gesto di dieci minuti prima. E stavolta non scappa.

 

Hubert si guarda intorno, spaesato.

Tutto ciò che lo circonda lo sente come suo, pur sapendo di non aver mai vissuto in quel luogo. Si aveva passato giornate intere ad assolvere i compiti assegnatigli da Fato, ma si era limitato alla sala con lo scranno. Stop.

E invece lui ricordava ogni camera.

Vide una porta.

Su quella porta era incisa una frase:

 

 [Il destino non potrà mai interrompersi. Nessuno ostacolo porrà mai fine alla sua corsa. Opporsi adesso è come tentare di fermare il corso del tempo. Inutile]

 

Mi faccio coraggio e apro la porta.

E con un sussulto al cuore, scopro che questa storia non è ancora finita.

Il Destino ha intenzione di travolgerci ancora.

Tutti quanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(da da da daaaaan)

---

Purtroppo sono di fretta, non ho assolutamente il tempo di rispondere alle recensioni, posso solo dire che non sono certa che questo sia l’ultimo capitolo (non credo).

Ma sono certa che la storia non è finita.

Vi faccio una sorpresina.

Ci sarà un seguito.

Stessi personaggi e qualcuno nuovo.

Non dico altro xD

Risponderò alle recensioni domani u.u

Besos

 

P.S.   non ho neanche avuto il tempo di rileggere >.< perdonatemi.

 

Song-fic su Anya e Chace, scritta da moi, date un’occhiata: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=432320&i=1

 

Liù*

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Capitolo 20
*** *Epilogo* ***


__Bianco & Nero

*Epilogo*

 

 

 

Salve a tutti, sono Anya-Subconscio, ricordate?

Quella che ha scritto quel bel monologo all’inizio, quella che sa tutto…ma proprio tutto!

Ecco, a quanto pare so anche che questo casino non è affatto finito.

Per niente.

Io e gli altri avremo una pausa, una lunga pausa da tutte queste tragedie di Sibille, Fati e robe varie ma…come si dice: al peggio non c’è mai fine.

E ve l’assicuro, non è ancora finita.

Solo che io (il mio IO che vive e che non SA), non lo sa. (appunto)

Ma non c’è fretta.

Il Destino ha tutto il tempo del mondo.

Il Destino sa aspettare.

E aspetterà.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(eilà)

---

Bene.

E qui ho bisogno di un vostro aiuto!

Ho bisogno che TUTTI, tutti quelli che hanno seguito, recensito, letto questa storia, mi lascino una recensione con scritto se vogliono che io la continui oppure no.

Io un’idea l’avrei in mente, ma ho paura di deludere le vostre aspettative.

Siete disposti a rischiare di rimanere appunto delusi?

Oppure preferite che io la tronchi qui?

Fatemi sapere, siate sinceri e dilungatevi quanto vi pare xD no problemo.

Besos

 

 

Bene. I ringraziamenti!!!

Ringrazio ovviamente TUTTI coloro che hanno recensito questa storia:

-       MorwenBlood

-       AlexisSJ

-       Emily Doyle

-       ElenaHeart

-       Angel Texas Ranger

-       Khristh

-       Beeble

-       kyrebo

-       Lewaras

-       Meiss

-       vero15star

-       Sbruby

-       Matt_Plant (l’unico maschio, misteriosamente scomparso xD)

-       Lotti

 

Coloro che l’hanno messa tra le seguite:

1 - Angel Texas Ranger [Contatta]
2 - Beeble 
[Contatta]
3 - 
blackout [Contatta]
4 - 
Gloglo_96 [Contatta]
5 - Harmonia 
[Contatta]
6 - Idril Inglorion 
[Contatta]
7 - 
just my immagination [Contatta]
8 - Khristh 
[Contatta]
9 - kyrebo 
[Contatta]
10 - Lewaras 
[Contatta]
11 - Matt_Plant 
[Contatta]
12 - Meirouya 
[Contatta]
13 - 
Miki89 [Contatta]
14 - MoMozzia 
[Contatta]
15 - mondred 
[Contatta]
16 - MorwenBlood 
[Contatta]
17 - 
Potterina1993 [Contatta]
18 - Sbruby 
[Contatta]
19 - SweetRoby 
[Contatta]
20 - Sybille 
[Contatta]
21 - _Angel Black_ 
[Contatta]
22 - 
_Bonnie_ [Contatta]
23 - 
__malfoy [Contatta]

 

Coloro che l’hanno messa tra le preferite:

1 - Ako delle tenebre [Contatta]
2 - Amantedellapoesia 
[Contatta]
3 - ElenaHeart 
[Contatta]
4 - 
Emily Doyle [Contatta]
5 - 
gothika85 [Contatta]
6 - 
just my immagination [Contatta]
7 - kishal 
[Contatta]
8 - Meiss 
[Contatta]
9 - miss_lena 
[Contatta]
10 - momica 
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Ringrazio chi l’ha semplicemente letta.

E poi ringrazio loro.

I personaggi.

Anya, Chace, Morgan, Papà White (Mamma White), Sophia, Hubert e…si dai, anche Fato!

Perché senza di loro, questa storia…non sarebbe stata scritta = )

 

 

P.S.  Ricordate di lasciare la recensione con le votazioni =D così nel caso il risultato dovesse essere positivo, mi metterò subito al lavoro per scrivere il seguito!

 

GRAZIE A TUTTI!

 

Liù*

 

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Capitolo 21
*** *AnniDiVita* (AnticipoSeguito) ***


__Bianco & Nero

*AnniDiVita*

 

 

 

E il tempo passò.

Anni.

Anni di una vita quasi normale.

Anni di Vita.

E il Destino aspettò.

Aspettò fino a quando non seppe che il momento era arrivato.

E cioè, diciannove anni dopo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

(.-.)

---

Credo di non essermi spiegata bene xD

Il seguito lo comincerò a parte, non lo continuerò da qui.

Cioè, i personaggi saranno quelli, (più l’aggiunta di altri) si

Ma farò un’altra ff a parte.

Non posso continuarla qui, la storia ha un distacco temporale  troppo ampio!

Vi voglio avvisare poi, che entrerà in gioco un altro personaggio, praticamente principale.

Un personaggio davvero importante.

Un personaggio maschile, sedicenne, di nome Damian (nome greco).

Chi sarà?

Che ruolo avrà?

E soprattutto…continuerete a seguire questa storia anche se è passato così tanto tempo?

(sempre nella storia, si intende)

Cioè, diciannove anni non sono mica uno scherzo!

I nostri protagonisti (Anya e Chace) avranno una trentina d’anni °-°

Questo distacco temporale è davvero necessario.

Perché??

Perché voglio complicare nuovamente le cose!!!

Solo che questa volta a essere nei casini non sarà direttamente Anya ._.

Lei ovviamente resterà sempre un personaggio fondamentale, insieme a Chace,

solo che in questo caso il personaggio principale sarà Damian.

E vi piacerà = ) se vi sono piaciuti loro due, vi piacerà anche lui!

Vi avverto che incomincerò da stasera a scrivere il primo capitolo del seguito di questa storia.

Fatemi sapere che ne pensate, critiche, consigli, complimenti, tutto!

Io andrò avanti, la mia ispirazione mi dice di fare così e non posso ignorarla…

…non posso!!!

Inizierò questa avventura, con il sostegno dei miei personaggi (Anya, Chace e company) e di coloro che vorranno seguirla = )

Besos

 

Un GRAZIE gigantesco, a tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo!

(ho avuto tra l’altro il piacere di leggere il parere di persone che non avevano mai recensito la mia storia **)

Grazie, sul serio, siete un vero e proprio sostegno!!!

Spero che questo seguito che sto progettando, non vi deluda…

Anche se, sul serio, non posso fare a meno di scriverlo ç.ç

Il mio cuore di scrittrice urla a tutta forza che è mio dovere scrivere questa storia!

Anche volendo, non credo che riuscirei a cambiare idea ._.

Ancora grazie…a tutti quanti = )

 

 

Liù*

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