Nuova generazione

di sakura2480
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il piccolo, futuro Cancer ***
Capitolo 2: *** Il potere ***
Capitolo 3: *** Ritorno al tempio ***
Capitolo 4: *** I guai di un Cavaliere d'Oro ***
Capitolo 5: *** Follia nelle Dodici Case!!! ***
Capitolo 6: *** Continuano i guai...sempre più grossi! ***
Capitolo 7: *** Segreti e cambiamenti. ***
Capitolo 8: *** Sensazioni contrastanti! ***
Capitolo 9: *** Il pessimo scherzo di Amos. ***
Capitolo 10: *** Un potere immenso ***
Capitolo 11: *** Una pessima cucina! ***
Capitolo 12: *** Andata e ritorno dal Mondo dei Morti ***
Capitolo 13: *** Baci rubati ***
Capitolo 14: *** Primi giochi ***
Capitolo 15: *** Imbarazzi e oggetti strani ***
Capitolo 16: *** Un equivoco imbarazzante ***
Capitolo 17: *** Passato, presente e futuro ***
Capitolo 18: *** Un cibo un pò indigesto ***
Capitolo 19: *** Festa di compleanno ***
Capitolo 20: *** In fuga per la salvezza ***
Capitolo 21: *** Una visita invadente ***
Capitolo 22: *** Gelosia rovente ***
Capitolo 23: *** Povero Amos... ***
Capitolo 24: *** L'idea apocalittica di Shion ***
Capitolo 25: *** Il Presepe più pazzo del mondo ***
Capitolo 26: *** Il futuro davanti agli occhi ***



Capitolo 1
*** Il piccolo, futuro Cancer ***


nuova generazione

Le ginocchia a terra cominciavano a fare veramente male, ma sua Santità non se la sentiva ancora di liberare tutti e dodici i poveri disgraziati che avevano avuto l'ardire di ridpondere alla sua chiamata.
Non che avessero scelta, dal momento che le riunioni sono obbligatorie, ma per lo meno cerchiamo di farle più corte.
Due ore inginocchiati solo per sentirsi dare delle missioni da veri decerebrati.
Dalle loro espressioni si capiva la natura di quello che dovevano fare.
Intanto ragazze che sembravano fotomodelle sfilavano sotto i nasi dei Cavalieri d'Oro, mentre andavano a riempire di vino le coppe dei signori, il sacerdote maniaco (Perchè solo maniaco può essere per circondarsi di quei monumenti alla pedofilia) e la Grande Meringa Divina!
<> disse lei, con il tono più smelancicoso che poteva.
I dodici derelitti faticarono non poco a rialzarsi, un pò per il dolore alle rotule, un pò per la santa costernazione che li aveva colti.
Per quelle missioni da veri dementi erano stati divisi a coppie e ogni coppia non sapeva niente delle missioni delle altre.
Le coppie furono: Aiolia con Aphrodite, Shura con Mur, Aldebaran con Milo, Death Mask con Saga, Shaka con Camus, Aiolos con Dokho.
Una delle coppie è quella più interessante ossia formata quella formata da Saga e Death Mash. Il gemellone schizzofrenico e il granchi rapace si guardarono in faccia esterefatti.
Dovevano andare a reclutare nuovi e baldi giovani per cominciare ad addestrarli come Cavalieri d'Oro. ora, ai più sembrerà una cosa normale, ma detto così sembrava che la Divina già sapeva che in futuro qualcuno ci avrebbe lasciato le penne se c'era tutta questa smania di ringiovanire la generazione attuale.
Comunque Saga e Death Mask scesero le scale del Grande Tempio, il primo assorto nei suoi pensieri, il secondo cristotonando.
<< Ma che minchia...>>
<< Death Mask datti una calmata! il tuo linguaggio è come quello di uno scaricatore di porto!>> gli disse Saga.
<< E sai che me ne fotte? visto che non posso sfogarmi davanti a quell'oca giuliva lo faccio qui!>> e giù, continuando a imprecare tutti i santi del calendario.
Continuando a scendere le scale, gli venne incontro con un anfora piena di aranciata o qualunque cosa fosse, una della Banda della Pedofilia organizzata dal Sacerdote, li superò e sorrise a entrambi, il collo di Death Mask si girò come quello di un gufo, mentre Saga rimase impassibile a guardare davanti.
<< Ma tu non ti smonti per niente?>>
<< DEath Mask...io non sono un porco maniaco come te!>>
No, non riusciva proprio a sopportarlo, perchè lo avevano messo in missione con lui? perchè non gli avevano messo accanto una bella gnocca tanto per far vedere a Gemini che forse un pò porco lo era davvero.
Il bambino che la dea aveva indicato come possibile Cavaliere d'Oro del Cancro, si trovava in un paesino sperduto, i suoi abitanti forse non raggiungevano le cento unità, galline comprese.
I genitori del pargolo erano già stati informati dal Santuario che due Cavalieri d'Oro sarebbero venuti a osservare il virgulto e quindi vennero accolti con tutti gli onori.
<< Prego entrate, siate i benvenuti nella nostra casa! >>
Erano una famiglia veramente gioviale allegri e sorridenti, mentre il bambino da esaminare stava ancora fuori con la sorella maggiore.
I due Cavalieri, per non perdere tempo, chiesero di essere condotti al cospetto dell'eventuale Cavaliere di Cancer.
<< Cancer, questo è un compito che spetta a te, solo tu puoi appurare se quel bambino vede realmente le anime dei morti.>> disse Saga.
Ormai stava cercando di dare un contegno a quella missione e si sarebbe sforzato fino al midollo per portarla a termine.
Ora, il bambino era lì, sua sorella di là, e gli occhi di Death Mask erano puntati...di là!
Era una ragazza bellissima, dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzuri.
<> pensò Saga, però fà un certo effetto, deveva  ammettere che è bella.

p.s: questo è il primo capitolo e spero che sia almeno simpatico, ci vediamo presto con un nuovo capitolo sui cavalieri più amati del mondo!


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Capitolo 2
*** Il potere ***


generazione 2 << Ehi tu! >> esclamò indicando Death Mask.
<< Ehi tu? >> Ci voleva poco per mandare Cancer fuori dai gangheri e quello era uno dei motivi che lo imbestialivano: quando sentiva qualcuno che non lo chiamava per nome.
<< Mi chiamo Death Mask di Cancer, cazzo, non " ehi tu "! >>
Lei lo guardò abbastanza schifata,
<< Si, si, va bene coso! Sei tu quello che vede i morti? >>
A questo punto anche il contegno di Saga cominciò a vacillare, detta a quel modo quella frase faceva sembrare Death Mask un allucinato, malato mentale, che diceva di vedere i fantasmi!!!! gli angoli della bocca di Saga cominciarono a piegarsi in tutte le direzioni nel tentativo di reprimere la risata che rischiava di esplodere da un momento all'altro.
Cancer era imbufalito, stringeva i pugni così forte che quasi gli entrarono le unghie nella carne.
<< Senti razza di...io sono un Cavaliere d'Oro e tu mi devi rispetto, è chiaro? >>
<< Mi spieghi come fà la gente a rispettarti? con quel granchio che porti in testa! >>
Il granchio era natralmente il diadema dorato dell'armatura, che riportava tutte le zampe del crostaceo.
Non appena Saga avvertì il cosmo di Cancer e vide che la punta del suo dite indice stava assumendo una colorazione preoccupante, si affrettò a intervenire.
<< Mi scusi signorina, ma il mio collega qui voleva dire che non siamo venuti per farci prendere in giro, ma bensì per vedere il suo fratellino. >>
<< E va bene, venite!>>
<< Come minimo, per farti perdonare della tua insolenza, mi dovresti far venire in tutti i sensi! >> disse Death Mask con un sorriso malizioso.
Lo sguardo che gli dette Saga fu così gelido da congelargli tutto.
Cancer era veramente maleducato, irriverente e con battute sempre fuori luogo, ma su una cosa aveva ragione, che praticamente al Santuario se le era trombate tutte! Mancava solo la Dea, ma Cancer diceva sempre che non se la farebbe mai nemmeno se qualcuno gli prestasse il proprio uccello!|
probabilmente all'inizio voleva farsi anche la ragazza, ma ha finito con l'odiarla a morte, anche perchè quella non gliela avrebbe mai data.
comunque più in là, c'era un bambino, con le manine tenute strette a pugno e guardava ammirato e impaurito i due uomini ricoperti da sfavillanti armature d'oro.
Saga gli fece un sorriso e si inginocchiò vicino a lui.
<< Come ti chiami, piccolo? >>
<< Amos.>> rispose lui,
<< Voglio farti conoscere una persona, una persona che come te, riesce a vedere altra gente che non c'è più. >>
Saga tentava di far capire ad Amos che non doveva essere spaventato dal suo potere, ma che con il passare del tempo avrebbe imparato a gestirlo.
<< Vedi quel tipaccio brutto laggiù? >>
Saga indicò Death Mask che lo ricambiò guardandolo come una iena.
<< Vedi che bell'armatura che indossa? Quella è la Sacra Armatura del Cancro, e se tu di dimostrerai forte e ti allenerai con sacrificio e costanza, presto sarà tua. >>
A Death Mask, che ascoltava tutto il discorso, non dette tanto fastidio il fatto che Saga stesse spiegando tutto questo al moccioso, ma la parte in cui diceva la frase " presto sarà tua " non gli andò giù.
Presto! presto! che cosa voleva significare Presto?
<< Saga! dì la verità! tu vuoi vedermi morto! >>
Il Cavaliere di Gemini continuò a parlare con la piccola bavosa, speigandogli bla bla, descrivendogli blu blu...fino a quando Cancer perse definitivamente la pazienza, a grandi passi si avviò verso il ragazzino, lo sollevò per un braccio.
<< Saga, la prossima volta fammi il piacere di non cercare di spiegare ad altrui persona poteri che non hai! >>
Saga si rese conto che Death Mask aveva ragione. che ne sapeva lui, Cavaliere di Gemini, il cui potere era di controllare gli spazi dimensionali, che cosa si poteva provare nel vedere i morti?
Cancer non fece nulla, non disse nulla! si guardava intorno a destra e a sinistra. alla fine sembrò trovare quello che cercava e rise soddisfatto.
<< Ora...piccola ripugnante pustola scartavetrata...voglio che tu mi descriva esattamente quello che vedi intorno a te. >>
Il bambino lo guardò male, ma poi fece quello che gli era stato detto.
<< Non vedo niente, solo case, campagna e noi. >>
<< Uhmmm... guarda meglio! >>
Amos si concentrò.
<< C'è un signore laggiù, cammina lentamente con le mani dietro la schiena e non alza mai lo sguardo da terra! >>
<< Esatto. è inutile che tentiate di vederlo anche voi! >> disse a Saga e alla sorella.
<< E' un fantasma? >>
<< I fantasmi sono le anime che vengono rispedite indietro dagli Inferi perchè non avevano soldi per pagare Caronte il Traghettatore, quella è solo un'anima inquieta. Il compito del Cavaliere del Cancro è semplice da spiegare, il Sacro Cancer è il custode dell'Ade, suo il compito di mandare le anime dei morti nel mondo che gli spetta, ecco perchè abbiamo il potere di vederli! Tu non sei ancora pronto e ne vedi solo uno dove io ne vedo decine, ma guarda... >>
DEath Mask distese le braccia in avanti come per afferrare qualcosa, improvvisamente qualcosa nell'aria cambiò, un brivido gelato di morte percorse le schiene degli astanti, intorno alla figura del Cavaliere decine di fiammelle azzurre che danzavano nell'aria.
<< Questi sono i Fuochi Fatui, la forma delle anime visibile agli occhi di tutti. E ora... >>
Aprì le braccia e alle sue spalle si formò un vortice che risucchiava solamente i fuochi fatui, facendoli andare nel regno dei morti.
Amos era impressionato, più che altro sembrava sotto shock, come al solito Death Mask non aveva avuto un freno ai suoi istinti.
Per lui era incredibilmente piacevole mandare qualcuno all'altro mondo, e la sua fama di assassino ingiustificata era nota a tutti.
<< Ecco fatto, piccola verruca schifosa o come ti chiami...sono andati tutti all'altromondo! >>
La ragazza che era con loro, prima lo prendeva in giro, ora ne era terrorizzata e per Saga era un ritono alla normalità, doveva ancora nascere l'essere umano che non si terrorizzava al cospetto di Cancer.

ps: un altro capitolo finito!

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Capitolo 3
*** Ritorno al tempio ***


generazione tre Saga andò verso Amos e gli accarezzò la testa.
<< Bravo, piccolo. >>
Amos guardò il Cavaliere di Gemini con aria adorante, mentre lo sguardo che si posava su Death Mask era puro terrore.
<< Saga, credo che ne dovremo cercare un altro. Questo qui è troppo stupido! >>
<< Se tu fossi stato più delicato a quest'ora non avremmo di questi problemi. >>
Amos guardava i due guerrieri bisticciare tra loro, lo sguardo vagava dall'uno all'altro e si sentiva confuso.
<< Io dovrei diventare come quello lì? >>
A questo punto Cancer perse definitivamente la pazienza e gli avrebbe mollato uno schiaffo da farlo girare su sè stesso, se non fosse stato per la sorella che corse subito in difesa del fratellino.
<< Ti chiami Death Mask, vero? bhè, è giunto il momento di presentarsi. Il mio nome è Lithya e non ti permetterò di toccare mio fratello neanche con un dito! >>
Il Cavaliere avrebbe potuto anche replicare se non fosse stato per la mano della fanciulla che si richiudeva sulle sue parti basse a mò di stritolamento.
Saga non aveva mai sentito nessuno gridare a quel modo, persino le maschere nella casa di Cancer avevano un contegno.
Quando Lithya  mollò la presa, Death Mask cadde a terra rotolandosi nella polvere e imprecando gli dei dell'Olimpo per il dolore.
Le sue urla durarono una buona decina di minuti, dopodichè Saga gli si avvicinò.
<< Hai finito? >>
<< Eh minchia, avrei voluto vedere te, quella stronzetta mi ha quasi castrato come un vitello!>>
Lo aiutò a rialzarsi senza tante cerimonie e a vederlo era uno spettacolo pietoso, il diadema gli stava di traverso sulla fonte, i capelli scapigliati, il mantello bianco ricoperto di polvere marrone...e chi più ne ha più ne metta.
con gli occhi ancora strabuzzanti andò da Amos e mentre camminava batteva ancora i piedi per terra.
<< Senti...ne ho abbastanza di te e di tutta questa storia! ora vieni via con me, prima che quella cosa che tu chiami sorella attenti ancora alla mia virilità! E non voglio sentire neanche un fiato, se emetterai anche il più piccolo gemito, ti manderò a fare una bella passeggiata assieme ai fuochi fatui che hai visto prima! >>
L'impassibilità di Saga era impressionante, però effettivamente il granchio non aveva tutti i torti.
parlarono con i genitori che rimasero esterefatti.
<< Dovete portare nostro figlio con voi? >>
<< Non esattamente, non date retta a quello che ha detto il matto. arriverà un maestro per iniziare qui l'addestramento. >>
Soltanto Saga salutò con gentilezza e garbo, Death Mask fece un verso che assomigliava di più a un grugnito; mentre usciva guardò di traverso Amos che ricambiò l'occhiataccia.
Lungo il percorso per un pò non parlò nessuno dei due, ma poi Saga ruppe il silenzio.
<< Devo ammettere che in fin dei conti sei stato bravo, Death Mask, complimenti! peccato che i tuoi modi siano quelli di un mandriano! >>
Per tutta risposta Cancer sputò a terra.
<< Possiamo tornare al Santuario ora? Ho bisogno di farmi una doccia. >>
<< Si, credo che possiamo rientrare, dopotutto abbiamo completato la missione. >>
<< Come sarebbe? E il tuo di successore? solo io ho bisogno del testamento vivente? >>
<< Io ce l'ho già. lo allena mio fratello, dovresti saperlo. >>
L'immancabile adunanza al Santuario fu ancora più terribile, i Cavalieri erano in condizioni pessime, tutti sporchi e stanchi, sembrava che avessero combattuto contro un branco di dinosauri.
Sembrava che scovare i pupilli non era stata una cosa facile neanche per loro, alcuni erano aggressivi come belve, altri dimostravano di saper usare quei poteri sconosciuti ancora meglio dei Cavalieri e si sono divertiti a lanciargli contro qualunque cosa venisse fuori dal loro primitivo cosmo.
Senza soffermarci sulla rottura di zibidei della dea, andiamo a vedere i nostri eroi che se ne ritornano ognuno alle proprie case.
Death Mask entrò nella sua Casa, desideroso di buttarsi sul letto e dormire come per non svegliarsi più.
gli giravano ancora i sacri palloni per quello che aveva passato con il moccioso e si stava domandando se forse era il caso che i Cavalieri d'oro facessero dei figli piuttosto che andare a cercare creature pestifere e puzzolenti di qua e di là.
Ad un certo punto dei passi dentro il tempio, e una vocina esile da eunuco che lo chiamava.
<< Deathy!!!! Ci sei? >>
Riconoscendo quella voce fece sprofondare di più la faccia nei cuscini. Aphrodite era l'ultimo "uomo" che avrebbe voluto vedere in quel momento, probabilmente ora lo cercava per fargli vedere qualche completino sadomaso che aveva comprato giù in città.
Non rispose.
Non aveva nessuna intenzione di parlare col castrato, era stanco e voleva dormire.
Ad un certo punto una voce più virile si unì a quella dell'eunuco, una voce che aveva udito per tutti e due i giorni avanti, e questo lo mise ancora più di malumore.
Le voci continuavano a squittire, a quel punto Death Mask si alzò di scatto, aprì la porta della camera da letto incazzato come una iena, e cominciò a imprecare verso Aphrodite e Saga che sembrava avessero scambiato la Quarta Casa come un salotto da tè.
<< Si può sapere che minchia fate? Questa è la casa del cancro, non un centro di riabilitazione per malati mentali cronici! >>
Saga e Aphrodite lo guardarono come si guarda qualcuno che non sta propriamente bene.
Poi, però, si rese conto che urlando non avrebbe risolto niente, guardò il Cavaliere dei Pesci con un sorrisetto sadico, poi esclamò.
<< Aphrodite...ti sta spuntando un brufolo sul naso...>>
La checchetta si portò una mano al viso urlando.
<< Uno specchio! A me uno specchio!>>
E uscì dalla Casa urlando come una donnetta isterica.
<< Eh eh eh, non c'è niente di meglio che far correre Aphrodite a cercare uno specchio per liberarsene. >>
Il suo sguardo viaggià su Saga.
<< Allora, schizzofrenico, cosa vuoi ancora?
<< Devi venire un attimo con me. C'è una cosa che devi vedere. >>
Death Mask alzò un sopracciglio e continuò a guardarlo, poi Saga si diresse verso l'uscita e Cancer lo seguì, chiedendosi che cosa mai avrebbe dovuto sopportare di nuovo.

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Capitolo 4
*** I guai di un Cavaliere d'Oro ***


generazione 4 Dalla Casa del Cancro fino al Grande Tempio c'erano da superare in ordine, la Casa del Leone, della Vergine, della Bilancia, dello Scorpione, del Sagittario, del Capricorno, dell'Acquario e dei Pesci, ma non erano le case il problema bensì le migliaia di fottuti scalini che le separavano.
Saga camminava eretto, con sguardo serio ed espressione a dir poco divina, si era tolto l'armatura e aveva indossato una tunica di lino leggera e fermata alla vita da una cintura di pelle marrone, e gli splendidi capelli lunghi ondeggiavano sulla schiena.
Death Mask, tenendo fede al suo modo di fare rozzo e da caprone era a torso nudo; aveva addosso solo i pantaloni che lo coprivano sotto l'armatura e un paio di fascette bianche ai polsi. Strascinava i piedi e imprecava brontolando parole incomprensibili, ma tra un brontolio e un grugnito Saga percepiva una parolaccia, un'imprecazione, un colpo mandato a chi lo sapeva solo lui eccetera...eccetera.
<< Ma chi è che ti ha scelto come Cavaliere del Cancro, a te? Fai veramente schifo! >>
Cancer non rispose, era troppo impegnato a mandare aria nei polmoni per non soffocarsi che sprecarlo per parlare con quella specie di palestrato che cambiava personalità ogni due minuti.
Quando entrarono nel tempio Saga sembrava non aver faticato per niente e sorreggeva Death Mask facendosi passare un braccio sulle spalle.
Il Gran Sacerdote Shion era davanti a loro in tutta la sua maestosità conferitagli da più di duecento anni di vita, e mentre guardava Death Mask in condizioni pessime si chiedeva come aveva fatto quella generazione a cadere così in basso. Ricordava il precedente Cavaliere del Cancro, Manigoldo, che combattè con lui nell'ultima Guerra Sacra, un Cavaliere forte e deciso, sprezzante come Death Mask ma con un senso del bene e della giustizia completamente assenti nell'attuale.
<< Che gli è successo adesso? Ha lavato il pavimento con la faccia? >>
<< No >> disse Saga.
<< Sono stati questi due scalini a ridurlo così. >>
<< Io...voglio...letto...dormire...per sempre...cosa...cazzo...da me...>>
Shin lo guardò, poi domandò a Saga.
<< Ma che ha detto? >>
<< In poche parole, Gran Sacerdote, la traduzione è..."Io voglio un letto e dormire per sempre. Cosa cazzo volete da me"?>>
Shion si fece da parte e lasciò libero il campo visivo, davanti ai due Cavalieri vi erano due persone sconosciute, una specie di gnometto senza capelli ma che emanava un cosmo superlativo e un bambino sporco e cencioso col moccio che gli colava dal naso.
Death Mask alzò gli occhi e li vide, Saga lo sentì gemere perchè aveva riconosciuto il bimbo. Era Amos!
Il piccolo salutò garbatamente il Cavaliere di Gemini, e alzò il dito medio in direzione di Cancer.
<< Senti folletto, quel dito ficcatelo nel c...>>
<< Death Mask! >>
La voce del Gran Sacerdote tuonò nel tempio, costringendolo a farsi piccolo piccolo.
<< Il Maestro addetto al suo addestramento deve putroppo partire per un lungo viaggio e non può prendersi cura del giovane Amos. Cavaliere del Cancro, l'addestramento del ragazzino è affidato a te! >>
Quelle parole suonarono a Death Mask come se fosse stata una sentenza di condanna a morte, entravano e uscivano continuamente dal suo cervello e gli facevano l'effetto di un elettroshock.
Amos lo guardò e digrignando i denti gli fece un sorriso sarcastico e molto, molto irritante!.
<< Quindi tu...dovresti dipendere da me? >> disse Cancer.
<< Si, non ti sopporto, ma a differenza di te ho deciso di cominciare ad obbedire agli ordini. >>
Death Mask serrò ancora di più i pugni per autocontrollarsi e quasi spappolò una spalla di Saga che grugnì dal dolore.
<< Non hai ancora questo dovere, pulce portatrice di peste nera! Devi obbedire a me, solo a me, hai capito?  Al Sacerdote gli obbedirai più avanti...molto più avanti, speriamo mai. >>
<< Che ti importa? Tanto quando sarai morto quella bell' armatura sarà mia e siccome quel momento è vicino, tanto vale che mi abitui!>>
<< Il momento è vicino? Vuoi vedere di chi è vicino il momento?>>
Gli passò le mani sotto le ascelle e lo sollevò da terra portandoselo alla sua altezza a pochi centimetri dalla sua faccia.
Ora, se i Cavalieri d'Oro avevano la facoltà di spostarsi alla velocità della luce, lo starnuto di Amos fù ancora più lesto. Dalla sua bocca partì un getto ripugnante di saliva e moccio che investì Death Mask in piena faccia.
Le conseguenze da quella distanza furono devastanti.
Cancer rimase immobile mentre sorreggeva ancora Amos, teneva gli occhi chiusi mentre dal viso gli colavano giù ogni sorta di schifezze possibili; Saga e Shion guardavano esterefatti e anche un pò ripugnati la scena, Death Mask aprì gli occhi all'improvviso, poi li socchiuse minacciosi e assunse l'espressione sorridente e malvagia che lasciava da parte per le occasioni migliori. Il sorrisino di Amos sparì all'istante, nel momento in cui lesse la cattiveria, perchè di vera cattiveria si trattava, negli occhi azzurri del crostaceo.
Death Mask prese la rincorsa e lanciò Amos contrò una colonna come se fosse stato un giavellotto, l'intenzione era quella di spalmarcelo sopra e farla finita con quella storia che gli stava togliendo tutta la dignità, se non fosse stato per Saga che si spostò lesto e acchiappò il corpicino prima che si sfracellasse.
I due si guardarono in cagnesco, e se Shion non fosse intervenuto sarebbe andata a finire male.
<< Ora basta! Saga, torna ai tuoi diveri! Death Mask, prendi il piccolo Amos e portalo con te, domani mattina comincerai l'addestramento! >>
Non poteva rifiutare, gli ordini erano ordini e giù, di nuovo per quei maledetti scalini fino ad arrivare alla Quarta Casa.
Cancer pensò che adesso che era solo avrebbe potuto benissimo eliminarlo, e poi avrebbe messo la sua faccia in mezzo alle altre; era sicuro che non se ne sarebbe accorto nessuno, e se gli domandavano che fine avesse fatto la pustola parlante, avrebbe trovato una valida scusa e chiuso l'argomento.
Ma non poteva farlo, anche se il mostro lo aveva fatto incazzare diverse volte.
Amos entrò e cominciò a guardarsi attorno, ammirava le pareti e il soffitto ricoperte da facce urlanti.
<< Chi sono questi? >>
<< Lo vuoi sapere? Sono tutte le persone che ho ammazzato, e se non starai buono vedo giusto un buchino laggiù che sembra fatto apposta per contenere il tuo bel visino!>>
Il bimbo, per la prima volta, capì che con quell'uomo non si doveva scherzare più di tanto, e si mise buono buono in un angolino; solo un pazzo maniaco omicida poteva ammazzare qualcuno per poi attaccarne la faccia sulle pareti della Casa che presiedeva e in cui viveva la sua vita! Passò un'eternità prima che Death Mask lo chiamò, ma Amos non rispose; il piccolo se ne stava rannicchiato ai piedi di una colonna, aveva appoggiato la testa sulle ginocchia e piangeva in silenzio, il suo piccolo corpo era scosso da singulti che cercava di mascherare.
Cancer lo guardò e per un millesimo di secondo gli fece quasi pena.
<< Avanti smettila, non fare così. Lo so che è dura, ci sono passato anche io! >>
<< Io non voglio te! Ti odio, sei malvagio! Malvagio! >>
Stavolta cominciò a piangere a dirotto e le urla riverberavano nella Casa.
Niente era cominciato bene e le cose andavano sempre peggio.
Death Mask fu costretto a far dormire Amos con sè nel suo letto per calmarlo e dare un taglio alle urla spaccatimpani. Non vi era un'altra stanza abitabile e il letto del Cavaliere doveva essere anche quello di Amos, che puntualmente, durante la notte, non riuscì a trattenere la pipì.
Inconsciamente Cancer percepì quel calore liquido, e sognò di essere a mollo in una magnifica piscina termale, poi qualcosa nel suo sub inconscio cominciò a dare l'elettricità a qualche neurone, e questo neurone mandò segnali specifici al cervello, quindi, sempre  inconsciamente, pensò:
- Nei sogni non si possono sentire sensazioni fisiche come caldo o freddo.
- E' troppo reale per essere un sogno.
- C'è qualcosa che non va.
Scravattando un occhio solo, fece scorrere leggermente la mano dalla parte di Amos, ma prima di arrivare al cucciolo di babbuino le dita avvertirono il lenzuolo bagnato.
La reazione di autodifesa fù immediata, Death Mask saltò giù dal letto come un felino, ma il lenzuolo fradicio aveva fatto attrito con i pantaloni anche loro fradici, e sembrava un enorme, tentacolo bianco che gli avvolse la gamba e lo fece volare per terra.
Lo schianto fù terribile, aggravato dall'atterraggio sulla pozzetta di pipì che da sotto il letto era colata inesorabilmente fino al lato.
Non ci credeva! No...non voleva crederci! Il paramecio gli aveva irrimediabilmente ed inesorabilmente pisciato nel letto, una quantità di pipì tale che nemmeno quell'elefante di Aldebaran avrebbe potuto fare di meglio!
Cancer si mise seduto sul pavimento, alternando una risatina isterica a uno sguardo omicida. Poi, all'improvviso, il suo terribile urlò rimbombò in tutta la struttura del Grande Tempio arrivando, come voleva lui, a martellare staffa incudine e martello di Saga.



Tsukuyomi, hai perfettamente ragione, il granchietto è il mio personaggio preferito e anche io lo immagino come lo immagini tu!!! Lo posso dire perchè ho letto la tua fanfic " Il Diario di Death Mask " , che ho anche recensito, e sembra proprio che viaggiamo sulla stessa linea di pensiero, a proprosito, sbrigati ad aggiornarlo perchè mi fa veramente ridere! La prima fanfic sempre scritta da me su questo personaggio non è venuta molto bene, è stata troppo sbrigativa come mi hanno fatto notare.
Si intitola un Amore Impensato, dove il granchietto si innamora, fà sesso e anche una bimba! però, lo ripeto, non è un granchè, se la dovessi leggere mai dammi un tuo giudizio! appena finita questa ne scriverò un'altra ma stavolta si farà un bel salto indietro nel tempo di duecento anni per andare a conoscere i protagonisti di Lost Canvas, i predecessori dei nostri dodici eroi dorati, e che tu, accanita fan come me dei Cavalieri (spero di non sbagliare e se sbaglio scusami), sicuramente conoscerai. Spero di leggere ancora tue critiche importanti. A presto.


 

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Capitolo 5
*** Follia nelle Dodici Case!!! ***


generazione 5  Saga si tirò a sedere di scatto come se avesse una molla infilata nel culo, l'urlo che aveva sentito non lasciava presagire nulla di buono, specialmente perchè aveva riconosciuto da quale bocca a ciabatta uscisse.
Si rivestì in fretta e uscì dalla Terza Casa per arrivare alla Quarta, faceva così caldo in quella notte d'agosto che gli sembrava di assomogliare a un ghiacciolo lasciato al sole di mezzogiorno, nemmeno la Bara di Ghiaccio di Camus avrebbe potuto resistere, e le condizioni erano aggravate dal fatto che aveva il cuore in gola.
Perchè quella specie di lobotomizzato aveva strillato così?
Di Cancer non gliene poteva fregare di meno, ma era preoccupato per il piccolo Amos, entrò di scatto nella Casa e la scena che vide lo lasciò di sale.
Death Mask era ancora seduto per terra, con un espressione ebete sul viso e gli occhi fissi nel vuoto, Amos, invece, dormiva stravaccato sul lettone e nemmeno l'urlo del Cavaliere aveva sorbito effetti su di lui, Saga chiuse gli occhi e si portò una mano sul petto sospirando forte per il sollievo.
<< Meno male! >>
A quelle parole del cacchio, Cancer si girò verso di lui come un automa, a Saga sembrò che il corpo era rimasto lì, ma l'intelligenza (quel poco che aveva) era emigrata verso chissà quali lidi esotici.
<< Meno male? >> disse con tono piatto e meccanizzato.
<< Meno male? >> continuava a ripetersi ma il tono di voce saliva sempre più.
Eh si! L'intelligenza stava tornando dalle vacanze al mare!
<< Perchè non ti guardi un pò attorno, così ti accorgi di quello che è successo! Questo virus infetto mi ha pisciato nel letto! >>
<< Bhè...che dire...effettivamente non è una cosa simpatica, ma... >>
<< Ma cosa? Ora voglio proprio vedere come farai, brutta testa di cazzo, perchè ora mi devi aiutare! >>
<< Se la smetti di dare fuori di matto, ti sposto il bambino e ti aiuto a cambiare le lenzuola! ve bene così? >>
Death Mask riuscì a calmarsi dopo una mezz'ora, guardava Saga che accomodava delicatamente Amos sul divano, poi gli accarezzava i capelli e lo guardava con aria paterna.
<< Perchè non lo scoppi per terra? Così muore nel sonno e nemmeno soffre! Ma cerca di non far fuoriscire sangue che dopo mi scoccia lavare! >>
Ormai non aveva più freni, l'unica maniera di farlo tornare ad un limite di sopportazione accettabile sarebbe stato quello di chiamare la Dea e fargli dare una passata di mazzate in testa con lo scettro di Nike.
Comunque il letto fù rifatto, ma Cancer non ne volle sapere di farci tornare a dormire Amos.
<< Non se ne parla! Di sicuro gli scapperà qualcos'altro! >>
<< Dovresti avere più pazienza con lui, povero piccolo, strappato ai genitori così...sicuramente gli mancherà la sua casa, il suo calore, l'amore dei suoi...>>
<< Si, si, va bene, va bene! >>
Saga si allontanò solo dopo essersi assicurato che non c'era più nessun pericolo.
L'indomani mattina il sole non era sorto neanche per metà all'orizzonte e già faceva un caldo bestia, però c'era qualcosa che non quadrava!
No, qualcosa non quadrava affatto.
Quando Cancer e Amos uscirono dalla Quarta Casa, il Cavaliere udì uno strano suono; tutte e dodici le Case risuonavano di risate argentine e tutti e undici gli altri Cavalieri erano impegnati a correre dietro a bambini di ogni genere, tutti maschi naturalmente, che uscivano e entravano dai Sacri Templi correndo e urlando come se fosse la piazza del mercato.
<< Ma che succede qui? >> Death Mask era allibito.
<< Cosa sono tutti questi bavosi? >>
In quel momento, Milo dello Scorpione passò come un razzo davanti a Cancer mentre inseguiva un poppante che, chiaramente, non ne voleva sapere di fermarsi; Milo si piantò davanti a lui.
<< Vuoi sapere che cosa è successo? Ora te lo spiego razza di deficiente! Con il tuo buon gesto di accogliere Amos e addestrarlo, hai fatto venire al Sacerdote Shion l'idea che tutti dobbiamo fare come te. Mentre tu dormivi tranquillo e beato, c'è stata una vera e propria deportazione di pargoli qui al Tempio e ora non sappiamo come calmarli! >>
<< Cosa? il mio buon gesto? Me l'hanno ordinato di fare una cosa del genere, altro che buon gesto! Mai fatto un buon gesto in vita mia! >> poi guardò Milo e l'inquietante sorrisetto tornò a splendere sul suo bel volto, lo sguardo vagò da Milo ad Amos.
<< Ti faccio un regalo perchè ho voglia di fare il mio primo buon gesto! >>
Prese Amos in braccio.
<< Guarda Milo, questo è un bellissimo bersaglio semovente per la tua Cuspide Scarlatta! Fidati, è molto funzionale! >>
Milo lo guardò esterrefatto.
<< Che cos'è la Cuspide Scarlatta? >>
Chiese innocentemente Amos,  Milo lo guardò con tenerezza e poi il suo sguardo divenne rabbioso nel volgerlo contro Death Mask.
<< Non riesco a credere cha dalle labbra di un Cavaliere d'Oro, che dovrebbe avere ideali di amore e di giustizia, possa uscire una frase del genere! Usare un bambino innocente come bersaglio per la Cuspide Scarlatta...il tuo cervello si presterebbe più volentieri per l'Ago della Cuspide! >>
Voltò le spalle e ricominciò a correre inseguendo il folletto che gli faceva le boccacce.
Death Mask rimase di merda, adesso tutto quel casino era colpa sua! Che responsabilità poteva avere lui, se Shion ormai soffriva di arteriosclerosi galoppante che gli faceva prendere quelle decisioni del cazzo? Effettivamente, però, si rese conto che nessuno lo amava, solo Aphorodite, e bisognava sempre appurare in quale maniera.
La sua vita era sempre stata una girandola di omicidi, di cattiverie, di godimenti nel vedere le sofferenze altrui, e gli ritorna in mente lo scontro con il Dragone: "La disperazione delle mie vittime sono la misura della mia forza! Più mi sento odiato e più mi sento potente!" , ma quando disse queste parole non era morto per duecento volte e resuscitato per altre duecento! Però la sua vita era così e non l'avrebbe potuta cambiare nemmeno volendo, eppure, chissà come lo avrebbe guardato la gente se...fosse stato un pò gentile col ragazzino?
Poi ci pensò e si rimangiò quelle maledette porcate sull'amore e la bontà, non ci si vedeva proprio e fare da papà al marmocchio, dopotutto un padre ce l'aveva no? Ma già si immaginava mentre riempiva le sue giornate di giochi e smelancicosi sorrisi, mentre lo prendeva in braccio e tutte le varie cagate che parlano di amore bla bla bla!
<< Brrrr! >> Fu l'unico commento che anche Amos udì.
<< Hai freddo? >>
<< No, piccolo! Sono emozionato perchè ti sento vicino vicino! Andiamo! >>
Senza tante cerimonie lo afferrò per il polso e lo strattonò così forte che quasi lo fece caracollare giù per i gradini di marmo.
Mentre scendevano, le scene impietose che si presentarono davanti ai suoi occhi furono tali che non riusciva a crederci; Shin aveva ragione quando diceva che erano caduti in basso.
Le scene pietose furono queste:
Casa dell'Ariete: Mur correva su e giù per le scale senza fermarsi nel tentativo di fermare il marmocchio che aveva scoperto quanto fosse bello scendere i gradini della Casa con una busta di plastica sotto il culo.
Casa del Toro: Il bimbo allestì uno strano banchetto sul piazzetto della Casa e Aldabaran, con un fazzolettone da contadina in testa, doveva fare la fruttivendola, mentre il ragazzaccio faceva l'aquirente.
Casa dei Gemelli: Niente, assolutamente niente! Gemini era costernato come Cancer!
Casa del Cancro:...bhè...lo sappiamo!
Casa del Leone: Mai dire ad un bambino che un uomo si tinge i cappelli, perchè quelli di Aiolia non solo erano diventati permanentati e arruffati come un porcospino, ma ogni singola ciocca aveva un colore diverso.
Però dalla Casa della Vergine in poi le cose diventavano più serie, per via di Cavalieri che sapevano come gestire la situazione ormai paradossale.
Shaka meditava tranquillo con il rampollo al suo fianco, Cancer pensò che lo aveva soppresso e messo nella sua medesima posizione.
Dokho era riuscito a calmarlo mettendogli un tridente della Sacra Armatura tra le mani e lo addestrava a trafiggere uno spaventapasseri impagliato.
Milo aveva riacciuffato l'erede e lo portava dentro la Casa dello Scorpione tenendoselo sulle spalle come un sacco di patate.
Aiolos era quello che se la passava meglio di tutti con la doma! Infatti l'allievo aveva una passione per il tiro con l'arco! Capirai...la Nona Casa era il suo mondo!
Shura non sapeva che pesci pigliare, ma piantando Excalibur per terra, aveva creato una specie di recinto con un abisso infernale tutt'intorno specie fossato dalla quale era impossibile scappare.
Camus aveva un allievo che...era come lui! Con la faccia seria se ne stava tranquillo accanto al suo maestro. Aveva quasi assunto la stessa espressione da testa di cazzo!
Aphrodite, il suo, lo teneva a bada facendosi asciugare i capelli appena lavati!
Ora, Death Mask si chiedeva perchè ce l'avevano tanto con lui, dato che gli altri non erano meglio!
E poi, finalmente, eccoli salire al Santuario.
Amos era un pò timoroso, si era nascosto dietro Death Mask coprendosi con il bianco mantello, mentre Cancer lo prendeva a calci nel culo con il tacco dorato dello stivale-schiniere.
<< Ehi! Death Mask, aspetta! >>
Saga li raggiunse con il fiatone; allora le scale facevano male anche lui, e sorrise soddisfatto.
<< Si può sapere che sta succedendo? >> chiese Cancer.
<< Non lo so! >> rispose Saga.
C'era solo qualcuno che poteva dare una spiegazione al delirio generale, e quello era Shion dell'Ariete, Grande Sacerdote di Atena!


whitesary: a quanto pare siamo in tre nel gruppo e di questo son contenta. Per quanto riguarda il problema dei verbi, quello purtroppo me lo porto dietro dalla scuola! comunque per tornare a noi, effettivamente death mask non è propriamente un figurino dalla quale un allievo possa prendere esempio, ma come dici tu...può succedere di tutto e questo significa che questa storiella ha ancora qualcosa da raccontare! continua a leggere e a recensire, perchè mi fa piacere quando qualcuno mi fa notare che sbaglio. e sempre bene avere qualcuno che possa darti una mano a correggerti! aspetto una tua prossima recenzione, allora. ciao.

Tsukuyomi: Sei stata un lampo ieri sera! non ho fatto in tempo a mettere il quarto capitolo che già lo avevi letto! oltre che ad essere brava nel prendere in giro il granchio sei anche veloce!  ma sono queste le cose che mi danno gioia!!!!! io le recensioni le vedo quasi in tempo reale perchè di solito non mi addormento mai prima dell'una e mezza, e il giorno dopo al lavoro sbadiglio sempre come un muflone, comunque...vedo che anche tu non sei  una che va al letto con le galline! comunque questo è il quinto capitolo! fammi sapere che ne pensi. ciao e a presto.




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Capitolo 6
*** Continuano i guai...sempre più grossi! ***


generazione 6 Death Mask e Saga non avrebbero potuto far altro che parlare con lui, la sua esperienza secolare avrebbe di sicuro trovato una soluzione al casino primogenio che lui stesso aveva creato.
<< E poi quell'artropode di Milo è venuto a dare la colpa a me! >> bofonchiò come al solito l'eroe indiscusso.
La Sala del Trono era l'unico luogo tranquillo del Santuario.
Shion se ne stava seduto sulla sedia del papa con la testa fra le mani e i gomiti appoggiati sulle ginocchia, si capiva perfettamente che parlare con lui non sarebbe servito a una sega.
<< Saga, misà che se lo riprendi tu il suo posto facciamo prima! >>
Gemini lo guardò malissimo.
<< E dai! dopotutto i capelli grigi e gli occhi rossi non ti stavano male! >>
Saga lo liquidò con un gesto della mano e si inginocchio davanti al Gran Sacerdote.
<< Signore...>> non finì la frase che adocchiò Death Mask che era rimasto impalato come un baccalà.
<< Ma ti vuoi inginocchaire almeno, razza di caprone? >>
<< Lo farei...se potessi...e mollami! >>
Da sotto il mantello sbucò fuori la testolina nera di Amos, si era aggrappato alla gamba di Cancer come un koala si attacca all'albero e Gemini capì il motivo per cui Cancer camminava come se avesse messo il piede su una mina.
Faticò a reprimere una risata.
Amos ad un certo punto parlò al Sacerdote con noncuranza.
<< Dicono che sei tanto vecchio...ma allora perchè sei ancora vivo? Non è arrivato il momento di morire? >>
Saga strabuzzò gli occhi e alla fine li chiuse serrandoli, la reazione che poteva avere il Sommo Capo lo terrorizzava.
Invece Shin alzò la testa e guardò il bambino con amore, ma...
<< I bambini non possono entrare qui! >> tuonò.
<< Mi scusi ma non sono riuscito ad abbandonarlo sull'autostrada! E' incredibile, ritorna sempre! >>
<< Gran Sacerdote >> intervenne Saga.
<< A nome di tutti i Cavalieri d'Oro, vorremmo avere una spiegazione a quanto accade nel sacro perimetro. >>
Shion fissava nel vuoto e non rispondeva.
<< Eccolo! Gli ha preso un attacco di demenza senile!>> disse Cancer.
<< Cavaliere di Cancer! Prova a dire ancora una cosa simile e tutti i gradini dalla Prima Casa fino a qui vedranno la tua lingua come straccio la prossima volta che bisognerà lavarli! >>
Death Mask deglutì rumorosamente e per un attimo se la face sotto.
<< La spiegazione è semplice e non occorre avere una soluzione! Quei bambini sono stati portati qui senza preavviso e senza che avessero nessuna preparazione di quello che li aspettava e di come avrebbero dovuto comportarsi al cospetto di un luogo sacro e davanti ai loro maestri, ora per loro qui è un immenso parco giochi, ma ascoltate...>>
Non si udiva più una mosca! Tutti e quattro uscirono fuori e la veduta panoramica e meravigliosa delle Dodici Case aveva di nuovo preso l'aspetto tranquillo e magico di sempre.
<< Guarda Saga! >> esclamò Death Mask.
<< La fruttivendola Aldebaran ha finito il turno, per oggi! Non c'è più il banchetto! E io che volevo comperare una pera! >>
<< Per sparartela domattina per via endovenosa? >>
<< No! per ficcarmela nel culo! >>
Saga non aveva molta percezione di ciò che era successo nei cinque minuti anticedenti, ormai era logico pensare che la sua metà malvagia, quando se n'era andata dal suo corpo, aveva portato via la metà di materia grigia che le competeva. Ormai era ufficiale, Saga ragionava con metà cervello!
<< Avete visto? I bambini sono andati silenziosamente assieme ai loro maestri. l'addestramento è iniziato! Ci vuole veramente poco affinchè delle giovani menti come le loro capiscano.>>
Dovettero ricredersi su tutto, non solo Shion sapeva che sarebbe successo l'inferno, ma sapeva anche che i Cavalieri d'Oro avrebbero ben presto domato i puledri, e che quindi, un pò di confusione si poteva anche sopportare. Death Mask si sentiva una cacca, era l'unico che ancora non era riuscito a inculcare un pò d'educazione al suo pupillo, poi pensò che lui di educazione non ne aveva mai avuta, e se si l'aveva ben presto dimenticata, quindi come poteva insegnarla a qualcun'altro?
Saga salutò Amos e tornò alla sua Casa.
Amos e Death Mask tornarono alla loro.
<< C'è puzza qui dentro! >> esclamò il bimbo.
<< Và a lavarti i piedi! >>
<< Non sono i miei piedi che puzzano! casomai è l'intera tua persona! >>
<< Senti razza di pustola...credo che forse sarebbe meglio che cominciassimo anche noi ad allenarci! >>
Per una volta Amos annuì.
<< Allora...per prima cosa...una piccola spiegazione terica su...ma che stai facendo? >>
Death Mask sentì il cervello uscire dalle orecchie quando vide che Amos aveva preso a staccare le maschere dal muro. ne prese una e gliela sventolò sotto il naso.
<< Tu mi hai insegnato una cosa, e cioè che il Cavaliere del Cancro è il custode dell'Ade e deve proteggere le anime, ma non mi sembra che tu lo faccia molto volentieri. >>
Cancer pensò che il ragazzino era, però, incredibilmente sveglio.
Poi, all'improvviso, una domanda scioccante! una domanda che nessuno gli aveva mai fatto! Non pensava nemmeno che potesse esistere una domanda del genere.
<< Tu hai bambini? >>
Death Mask aprì la bocca per rispondere, boccheggiò come un pesce e poi la richiuse.
Amos lo guardò, il bambino era enormemente sfacciato.
<< Allora, te lo ripeto in una maniera che il tuo quoziente intelletivo capisca senza causarti troppi danni emotivi! Tu...hai...mai...fatto...figli...? >>
E Lui ancora non rispondeva. Per essere solo un bambino, Amos era fin troppo sveglio e si rivolgeva al suo maestro come se parlasse con un personaggio di bassa lega o un demente qualsiasi.
Intanto Death Mask ancora cascava dalle nuvole, poi vide Amos portarsi una mano alla bocca e guardarlo esterrefato.
<< Ho capito! Tu non sai come si fanno i bambini! >>
Cancer indietreggiò, si appoggiò alla colonna e lo guardò con terrore; quel bambino stava mettendo in dubbio che lui non sapesse...
Ora basta! Il poppante meritava una lezione, ma per quanto si sforzasse di essere crudele, a parte quando avrebbe voluto slamellarlo contro la colonna, non aveva mai preso iniziative di sorta per fargliela pagare, o più semplicemente, per insegnarli un pò di rispetto verso chi era sui massimi gradini della scala gerarchica cavalleresca.
Amos lo trattava come se fosse un completo deficiente e lui lo lasciava fare!
Comunque si staccò dalla colonna e andò verso di lui, aveva un passo come quello di uno zombie e una faccia che non lasciava presagire nulla di buono.
<< Ascoltami...coso! Vuoi insegnarmi o questa è solo una scusa per sapere come si fanno? >>
DEath Mask sapeva benissimo che un bambino di soli otto anni non poteva assolutamente sapere nulla di sesso, quindi era una domanda a trabocchetto. E qui la cattiveria di Cancer cominciò di nuovo a prendere il sopravvento, afferrò Amos per i capelli e lo strattonò violentemente, il bimbo cominciò a frignare ma ebbe la forza di afferrare con entrambi le mani il polso del granchio. Le piccole unghie affilate si infilzarono nella carne.
Cancer, al dolore, reagì ancora peggio e cercò di lanciarlo per aria, ma Amos gli si aggrappò al torace con le gambe e le braccia, assumendo ormai la conosciuta Forma del Koala.
Dearh Mask cominciò ad impennarsi per tutta l'enorme sala come un cavallo da rodeo nel tentativo di farselo saltare via di dosso e intanto imprecava contro di lui.
<< Vuoi sapere come si fanno...i bavosi come te...? Portami...quella vacca di tua sorella...e ti faccio...vedere...come...si fà...>>
Dopo un quarto d'ora Cancer, esausto, si accasciò per terra, Amos era quasi svenuto ma non mollava la presa.
All'improvviso una risata fragorosa eccheggiò fra le alte colonne; Saga, splendido e splendente nella sua Armatura, doveva aver visto tutta la scena perchè ormai non aveva più contegno, si teneva la pancia e mentre si piegava in due rideva a più non posso.
Cancer guardò Saga con gli occhi pieni di lacrime arrivando a implorare.
<< Aiuto...>>
Ma il peggio doveva ancora arrivare! Tutti quei salti, quelle capriole per aria, quegli spostamenti alla velocità della luce, avevano ribaltato lo stomaco del bambino; pallido come un cencio e con chiari conati rumorosi che provenivano dal suo addome, guardò il suo maestro.
Cancer annusò nell'aria l'imminente disgrazia, peggio della pipì, e cercò di strapparselo di dosso.
<< Sagaaaaaaaaa....aiutamiiiiiiii.....>>
Anche se Death Mask non era proprio il suo collega preferito, Saga non poteva permettere che la dignità di un Cavaliere d'Oro venisse calpestata da un bambino che gli vomitava addosso, cominciò a correre come non aveva mai fatto in vita sua, ma era già troppo tardi.
Gemini si era mosso troppo in ritardo e Amos, come al solito, fu più svelto, e rovesciò tutto il contenuto del suo stomaco sulla sfavillante Armatura del Cancro.
Sulla Quarta Casa scese un silenzio allucinante, Amos si sentiva decisamente meglio perchè le sue guance avevano ripreso colore, si staccò da Death Mask e si rimise in piedi un pò barcollando, e prima che Saga riuscisse ad afferrarlo, ecco che Death Mask cadde nell'oblio dello svenimento.

Tsukuyomi: a quanto pare quella frase ti ha colpito molto e questo mi fa piacere, ma anche immaginarsi Aldebaran col fazzoletto in testa non era male! L'unica cosa che mi auguro è quella di avere sempre idee nuove e divertenti, o almeno divertenti  per voi! comunque lo avevo già detto, il prossimo sarà serio e sai già chi saranno i personaggi, quindi cercherò di creare un opera d'arte (sarà!), naturalmente spero che leggerai e mi darai sempre le tue impressioni! al prossimo capitolo! un bacio.

whitesary: se la storia ti sta prendendo sempre di più forse un motivo posso dartelo io. tra me e mio fratello ci sono la bellezza di sedici anni di differenza, esattamente quella tra Death Mask e Amos. per alcune delle disavventure di Cancer ho preso spunto da quello che è capitato a me con il fratellino, ad esempio la pipì addosso nel letto mentre sonnecchiavamo di pomeriggio.
quindi, forse ti piacciono perchè sono spezzoni di vita che a tutti possono capitare, ma potrei anche dire queste cose sbagliandomi, però di una cosa sono sicura: a me i bambini come Amos fanno davvero divertire! alla prossima, recensisci ancora e fari la mia felicità. ciao


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Capitolo 7
*** Segreti e cambiamenti. ***


generazione 7 << Si sta riprendendo? >>
<< Non lo so. >>
<< Certo che era conciato male! Sembrava uscito per l'ennesima volta da sottoterra! >>
Death Mask stava per risvegliarsi e sentì voci conosciute intorno a lui, avvertiva un freddo intenso sulla fronte eppure sembrava solo una mano!  
Aprì gli occhi e si ritrovò a guardare in quelli blu di Camus.
<< Il ghiacciolo mi sta facendo i bagnoli? A cosa devo tutta questa creanza? >>
<< Sta fermo, imbecillotto! Hai sbattuto la testa! >> gli rispose Acquarius.
Si Sentì afferrare le mani con dolcezza; mani delicate e calde, quasi...
<< Oh Deathy, mi hai fatto morire dallo spavento! Meno male che Saga ci ha chiamati subito! >>
Quella solita, inconfondibile, irritante vocina da frocetto!
<< Aphrodite! >> esclamò Death Mask, e con fatica si mise a sedere sul letto.
<< Dì la verità! Hai attentato al mio culo mentre ero svenuto! >>
<< Ma che dici? Ti sono solo rimasto vicino fino a quando sei rimasto privo di sensi! >>
<< Oh grazie, adorabile e sodomizzabile pesciolino, non chiedevo altro dalla vita! >>
Si guardò intorno e all'improvviso ricordò tutto. Balzò giù dal letto e gridò.
<< Dov'è? Dove sta? Dov'è il demone impersonificato umano? >>
Saga gli si parò davanti.
<< E' con Aldebaran, credo che lo abbia...buttato nella vasca. >>
<< Il demone si fà lavare dalla fruttivendola? >>
Cancer si guardava intorno, ormai aveva la certezza  che se negli Inferi avessero avuto Amos, Hades si sarebbe suicidato da solo, e Radamantis e gli due scagnozzi del tribunale non sarebbero stati alcun problema.
Poi sentì lo sguardo degli altri Cavalieri d'Oro su di lui, uno sguardo pieno di sorpresa e imbarazzo.
<< Ehmm...Death Mask...forse non te ne sei accorto ma.... >>
Lui non ascoltava e urlava frasi del tipo "vendetta tremenda vendetta", ad un certo punto il colosso di nome Aldebaran irruppe nella Quarta Casa.
<< Cancer! Si può sapere che cosa fai con tutto il papagno al vento? >>
Death Mask abbassò lo sguardo e si rese conto di essere nudo come un verme. Strappò il mantello dalle spalle di Aphrodite e se lo sistemò a mò di asciugamano intorno alla vita.
<< Deathy, ma dai! Non essere imbarazzato, dopotutto siamo tutti uomini! >>
<< Su questo avrei i miei dubbi! Se ti fosse capitato quello che è successo a me faresti la stessa cosa! >> disse mentre armeggiava col mantello.
<< Ma si può sapere perchè sono nudo? >>
<< Che domande! il Tuo Aphrodite ti ha preso, ti ha spogliato, infilato nella vasca e ti ha fatto il bagnetto! Contento? Ora sei pulito e profumato come una delle mie roselline! >>
Cancer aveva l'impressione di svenire di nuovo.
<< Si può sapere che è successo? >> chiese Aldebaran.
<< Il parassita ha osato accusarmi di essere ignorante sull'argomento inerente alla riproduzione umana! >>
<< E con questo? >>
<< Come sarebbe? Mi ha trattato come un analfabeta su un argomento in cui ho più esperienza, sia teorica che pratica, di lui! >>
Passarono ancora dieci minuti, poi una sacerdotessa di Atena entrò nella Casa tenendo Amos per mano. Si inchinò davanti al Cancro e se ne andò. Il bimbetto era stato pulito e asciugato a dovere.
Anche gli altri Cavalieri decisero di andare via , anche perchè il loro collega si era calmato e guardava Amos senza espressione sul viso.
Ma Saga, rimase nascosto all'entrata. Sentiva che nell'aria c'era un cambiamento.
i due si fissarono per un paio di minuti, poi il piccolino aprì la bocca.
<< Mi dispiace. >>
Cancer continuava a guardarlo.
<< Cosa cosa? >>
<< Ho detto che mi dispiace! >>
Dagli occhi scuri e grandi di Amos traspariva sicerità. Per la prima volta i due si guardavano senza astio.
<< Io so molte cose su di te! >>
Death Mask lo guardava incuriosito, ormai era palese che quella faccetta da bimbo strafottente era stata solo una copertura. Perchè Amos nascondeva un qualche segreto.
<< E' stato mio padre a parlarmi di te. >>
<< E come fà tuo padre a conoscermi? >>
Cancer inclinò la testa di lato e assunse un'espressione interrogativa.
<< Tu non lo hai riconosciuto, ma io sono figlio del Cavaliere di Bronzo della Lince, e mi ha parlato di te, dello spietato e malvagio Cavaliere d'Oro del Cancro che si diverte a collezionare i trofei delle sue vittime. >>
<< Tu sei figlio...ecco perchè sei sempre stato tranquillo e non ti sei unito alla masnada urlante dei tuoi colleghi! Tu sapevi già come dovevi comportarti! >>
Amos annuì.
<< Quando mio padre ti ha visto si è spaventato, ma poi mi ha detto " Và e sii migliore di lui ". >>
Death Mask si sentiva completamente svuotato, come aveva potuto non accorgersene prima? La realtà per lui era scioccante, si rese conto che aveva sbagliato tutto con il bambino.
<< E ora che cosa vorresti? Che mi inginocchiassi davanti a te? >>
<< No, niente di tutto questo Cancer! Tu devi addestrarmi! Voglio diventare forte come te! >>
Era la prima volta che Amos lo chiamava con il suo titolo. anzi, era la prima volta che lo chiamava.
<< "Questo ragazzino comincia a parlare con l'autorità di un vero Cancro d'Oro! " >> pensò.
<< Una volta mi dissero che il Cavaliere del Cancro è quello in possesso dei poteri più oscuri, ma che li usa per far sorridere le anime dei morti e donargli la pace.>>
Aveva cominciato a piangere.
<< Chi ha questo potere...non può essere cattivo, e io lo che tu non lo sei veramente. Tu non sei cattivo! >>
Death Mask non sapeva più che cosa fare, nessuno gli aveva mai parlato a quel modo. Nessuno al mondo.
<< Da quanto tempo sai che saresti diventato il Sacro Cancer? >>
<< Da quando si è manifestato il mio cosmo dorato. Tu invece? >>
A quella domanda la mente di Cancer tornò indietro nel tempo a quel giorno.
<< Avevo sette anni quando si presentò quell'uomo...non mi chiese niente, mi disse solo una frase: " Dopo più di duecento anni, l'Armatura del Cancro ha trovato un nuovo proprietario! " E poi...addestramento, fatiche...ed eccomi qui! >>
Rimasero in silenzio per un pò, entrambi avevano lo sguardo basso e si fissavano i piedi mentre erano seduti sul letto, poi Death Mask prese di nuovo la parola.
<< Quando indossai l'Armatura per la prima volta, nella mia mente apparvero delle visioni, c'era un ragazzo...sorrideva...aveva i capelli quasi simili ai miei ma più scuri e un pò più arruffati. >>
Amos ascoltava rapito.
<< Aveva addosso l'Armatura del Cancro, poi i suoni di un combattimento, era la Guerra Sacra ma io ancora non lo sapevo. E poi di nuovo quel ragazzo...morto...disteso a terra, una delle sue gambe era stata strappata via...non indossava più l'Armatura! Solo dopo mi spiegarono che l'Armatura del Cancro mi aveva fatto vedere la vita del mio predecessore, lui era morto privato dell'Armatura...se ne era privato di sua volontà per mandarla a proteggere il corpo del suo vecchio maestro, il Gran Sacerdote. >>
Per un quarto d'ora nessuno dei due parlò, poi Cancer balzò in piedi.
<< Ok, andiamo! >>
Il mantello asciugamanoso si slegò a cadde a terra, Amos guardò, un punto interrogativo si delineò sul suo visetto da surice, poi senza preavviso si abbassò i pantaloni e le mutandine, si guardò, guardò Cancer, si guardò di nuovo.
<< Ehi, non è giusto! perchè tu ce l'hai...e io ce l'ho...>>
Death Mask non credeva alle sue orecchie, la zecca stava facendo paragoni sulle dimensioni!
<< Hai solo otto anni, cosa pretendi? Quando avrai ventiquattro anni come me ne sapremo riparlare! >>
L'Armatura d'Oro sentì il richiamo del suo padrone e si compose velocemente sul suo corpo. Death Mask andò verso Amos, lo afferrò per un orecchio e lo strascinò.
<< Forza, bubbone infetto! E' ora di mostrarti il tuo destino! >>
<< Siiiiiiiii...ahia... >>
Saga, nascosto nell'ombra, sorrideva soddisfatto.

whitesary: si, è vero, i risultati potrebbero essere buoni, ma penso sempre che un tocco di originalità uscito dalla propria testa non faccia mai male, non trovi?
Certo che vedere il caro Deathy che spiega ud un ragazzino come si fanno i bambini sarebbe il top e mi sta giusto nascendo un idea adesso mntre ti sto rispondendo! non voglio nemmeno pensare a che razza di termini potrebbe usare. Comunque questo è un capitolo un pò più serio. buona lettura e a presto. un bacio.

Tsukuyomi: eccoti accontentata, cara, con il velo di serietà che volevi tanto, speriamo solo che ti piaccia. comunque hai ragione, non si può sempre ridere e a volte bisognia essere seri nella vita, specialmente il nostro granchietto dovrà imparare anche a volere bene ( a modo suo naturalmente).
Chissà se Amos è stata una piccola sorpresa per te?
Leggi e poi dimmi. a presto sulle recensioni e risposte al prossimo capitolo. Baci.

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Capitolo 8
*** Sensazioni contrastanti! ***


generazione 8 Tre settimane!
Tre settimane passate a sudare, piangere per Amos.
Tre settimane passate a imprecare, bestemmiare per Death Mask.
Però il granchio malefico vedeva che la pulce, seppur con lentezza esasperante, faceva progressi.
Peccato che si lamentava continuamente e quel giorno faceva lo stesso.
<< Ho fame! >>
<< Non è ora di mangiare! >>
<< Ho sete! >>
<< Non è ora di bere! >>
<< Allora... >>
<< Allora muori di fame e sete! >>
Si beccavano continuamente e quel giorno in particolar modo. Era mattina ma la stagione autunnale era ormai alle porte e si stava meglio, il sole era alto nel cielo e i suoi raggi facevano sfavillare l'Armatura.
Amos guardava Cancer piantato davanti a lui come un palo a braccia conserte, gli facevano male gli occhi a fissarlo per via dell'oro che risplendeva, il mantello bianco era agitato dal vento leggero e sbatteva e si avvinghiava sulle gambe perfette del Cavaliere.
<< " Accipicchia!"  >> pensò Amos.
<< " Se fossi una donna mi innamorerei di lui! E' bellissimo!" >>
<< Allora? muoviti, sgorbio! >>
Amos non perdeva tempo per replicare.
<< Voglio fermarmi perchè sono stanco! >>
<< Fammi vedere tutto il potere del tuo cosmo e per oggi avremo finito. >>
Amos aveva una faccia disperata, si sforzava...si sforzava...si sforzò un pò troppo!
Un rumore inconfondibile, e poi una puzza tremenda invase l'aria, Cancer quasi svenne e si coprì il naso col mantello.
<< Ma che cazzo... >>
<< Devo cambiarmi i pantaloni! E' urgente! >>
<< Non fare tante storie, una puzzetta può capitare! >>
<< Ma sei stupido o cosa? Me la sono fatta addosso! >>
La faccia di Death Mask sbiancò come quella di un fantasma, gli ritornò alla mente la pipì nel letto...il vomiticcio sull'Armatura...ma questo no! Non questo! Cancer cominciò a scappare con Amos che gli correva dietro sgambettando come una papera sciancata per non peggiorare la situazione già di per sè gravissima.
<< Mi devi aiutare a pulirmi! >>
<< Tu sei matto! >>
<< Papà lo faceva sempre...>>
<< Hai detto bene...tuo padre! Io non voglio diventare padre, piuttosto me lo taglio! >>
Mentre correva disperato arrancando sulla collina il tapino non sapeva che di quella frase si sarebbe amaramente pentito, ma solo più avanti.
Amos inciampò e cadde faccia avanti nella polvere frignando come si addiceva alla sua impubere età, Death Mask si fermò di colpo e lo guardò.
<< Dannazione!>>
Si guardò attorno circospetto; il suo istinto era quello di andare dal bambino, posargli un piede sulla testa e spingere in basso fino a che non avesse sentito le giovani ossa stritolarsi sotto il suo tallone dorato, ma...
<< Se adesso qualche Cavaliere mi vede che lo lascio stramazzato al suolo andrà dal Gran Sacerdote, e dopo mi dovrò subire le menate della mummia. Ma non pensa che forse ha vissuto abbastanza? Due Guerre Sacre...e che cavolo! >>
Si fece coraggio, tornò indietro, prese Amos sotto le ascelle e tenendolo in avanti con le braccia distese come se fosse uno scudo umano e il più lontano possibile dalla sua faccia, corse a perdifiato su per le scale.
Aprì il massiccio portone con un calcio e corse verso il bagno sempre tenendo Amos come una bambola Woo-Doo.
<< Ora ti parcheggio qui e ci resti! >>
Aprì i rubinetti della vasca e la riempì di acqua calda ( cercava di farla il più bollente possibile, solo per scorticarlo un pochino, altrimenti non sarebbe stato più degno nemmeno del suo soprannome ), prese Amos e lo buttò a terra.
Il bambino era sballottato di qua e di là come una gatto che trova la morte in un sacco.
Fù un trauma! Quando gli tolse i pantaloni Cancer rimase sconvolto.
<< Non riesco a capacitarmi di come un bambino come te possa fare tutta questa merda! E che minchia! Per Atena, che schifo! Ora là dentro ci entri da solo perchè io non ti tocco! >>
Il folletto ignudo entrò nella vasca e Death Mask uscì fuori per poi rientrare quando udì i piedini bagnati che stripicciavano per terra.
Senza capacitarsi di quello che faceva, lo vestì.
<< Faresti meglio a riposarti, ora! >>
Effettivamente il pulcino non si reggeva più in piedi dalla stanchezza, l'acqua calda era stata devastante, gli aveva fatto venire un sonno tremendo e adesso i suoi occhi si aprivano e si chiudevano continuamente, ma rimaneva lì, impalato. Afferrò la mano di Cancer e lo portò in camera da letto.
<< Cazzo vuoi? >>
<< Non sono abituato a dormire da solo, tu dormi sempre con me la notte, allora fallo anche adesso! >>
Death Mask cominciò a sputare da quanto cristotonava, ma Saga era stato chiaro: " Se non vuoi che ti metta nei guai, perchè ora mi hai rotto veramente i coglioni, devi comportarti bene con lui. "
<< " Merda, quella testa di cazzo di Saga è passato al ricatto per farmi diventare buono, ma io non cedo, non cederò mai! Dovrò cantargli anche la ninna nanna a questo cercopiteco che a otto anni pretende di averlo come il mio? La ninna nanna non la conosco, ma per quanto riguarda i modi su come staccargli la testa..." >> pensava mentre si toglieva l'Armatura e si infilava sotto le lenzuola.
Amos, vedendo e capendo, si fiondò anche lui nel letto squittendo felice, mentre Cancer ancora imprecava sottovoce, chiedendosi se qualcuno di quelli che aveva ammazzato inutilmente tanto per divertirsi, non fosse stato un mago/a, e non gli avesse lanciato qualche maledizione strana prima di stirare le zampe.
E allora successe...
Successe una cosa...impensabile per lui!
Amos si accoccolò addosso al Cavaliere e poggiò la testolina sul petto nudo.
Si addormentò lasciandosi cullare dai battiti del cuore.
<< " Che buon profumo ha la sua pelle...mi ricorda il mio papà. " >> disse dentro di sè prima di scivolare nel sonno.
Death Mask guardava il soffitto; era allucinante per lui sentire quel fagottino caldo che gli dormiva addosso.
Era enormemente fastidioso, eppure...quasi quasi gli faceva un pò, ma solo un pò di tenerezza, quel pò che il suo cuore poteva concepire.
Passarono dieci minuti, Cancer non ce la faceva più perchè Amos gli stava trapassando il timpano destro con il suo russare. Era incredibile, una scolopendra piccolina che cagava come un dinosauro e russava come...Aldebaran!
Si alzò dal letto, si rimise l'Armatura e uscì fuori a respirare l'aria fresca. All'improvviso Saga gli si parò davanti.
<< Vuoi farmi venire un infarto? >>
<< Volevo farti i miei complimenti! Non avrei mai creduto che ti potessi comportare così. Il vecchio Cancer lo avrebbe già appeso al muro assieme alle altre facce! Stai diventando buono...>>
Death Mask lo fulminò con lo sguardo.
<< Brutto topo morto avvelenato che non sei altro, mi hai costretto con il ricatto! E quello scassaminchia di là è tuo complice!>> urlò nel silenzio del Santuario.
Saga sorrise e gli mise una mano sulla spalla.
<< E' un tuo dovere. E poi coraggio, amico mio, fra sei anni sarà tutto finito...e aspetterà il suo momento, come faranno tutti i nostri eredi, e come hanno fatto tutti quelli prima di noi. >>
A quelle parole Cancer voleva morire di nuovo.

Tsukuyomi: non dirmi che ti sei commossa! dai, mi devi dire se sono stata brava a mischiare il comico con il serio! tu vedevi le immagini mentre leggevi, io le vedevo pochi secondi prima di scriverle, altrimenti non so se ce l'avrei fatta. per quanto riguarda Aphrodite...ho letto tantissimi racconti dove lui e DM erano innamorati, e non mi andava di farlo anche qui, sopratutto perchè a me piace di più la realtà, ossia che sono entrambi etero. Non riesco a pensare al mio tesoro che lo piglia nel culo...ehmmm...continua a leggere e recensire mi raccomando, tanto i miei aggiornamenti il più delle volte sono flash. un bacio.

whitesary: a quanto pare sei stata colpita come Tsukuyomy dal fatto che Amos lo vorrebbe come Cancer, e questo apprezzamento per questa vignetta mi ha fatto appena venire un idea succulenta ( amo le recensioni anche per questo! sono una fonte inesauribile di idee ) che svilupperò nel prossimo capitolo, e poi credo che potremo andare verso la fine, non trovi? ma c'è ancora qualche piccolo colpo di scena da svelare! Leggi, recensisci, correggi se sbaglio e farai la mia gioia. a presto e un bacino anche a te.

Gufo_Tave: mi dispiace non averti potuto inserire nel capitolo precedente, ma ho visto la tua recenzione troppo tardi, comunque lo faccio adesso, e spero non ti dispiaccia. Sono molto contenta che l'hai trovata divertente e spero che anche questo possa piacerti, avete tutti apprezzato il fatto dei piccoli flashback ( chiamiamoli così ) che parlano di Manigoldo, facendo così ho anticipato il mio prossimo lavoro che sarà ambientato proprio in quel periodo, quindi con tutti e dodici i predecessori degli attuali., sarà più seria questo sì, ma spero che leggerai anche quella e mi farai sapere. per il momento se vuoi puoi recensire questo capitolo e dirmi che ne pensi. Ci si vede alla prossima recenzione. ciao.

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Capitolo 9
*** Il pessimo scherzo di Amos. ***


generazione 9 Erano passati quattro mesi da quando il bambino e l'omaccione si erano incontrati, e gli esercizi alla quale Amos veniva sottoposto avevano degli effetti positivi; il piccolo non era più gracilino, si stava irrobustendo e si era alzato anche di un paio di centimetri.
Aveva compiuto nove anni ma non lo disse!
C'era un punto di riferimento che Amos usava volentieri per misurare la sua altezza: l'ombelico di Death Mask!
In quel freddo, freddissimo pomeriggio invernale gli allenamenti continuavano, ora Amos sapeva richiamare i Fuochi Fatui e controllarli, ma non sapeva gioirne perchè il freddo gli aveva fatto venire i geloni alle mani e ai piedi.
Ma resisteva spavaldamente, con schiena ritta ed espressione da samurai!
Quel giorno però vide che anche il Cavaliere d'Oro del Cancro aveva qualcosa che non andava.
Death Mask si metteva seduto su una roccia, si rialzava, si metteva ancora seduto e negli intervalli che stava in piedi sbatteva i talloni per terra, sulla sua faccia c'era un'espressione di sofferenza, e poi stringeva le gambe e si contorceva.
<< " Strano...di solito se ne sta lì a fissarmi come se avesse una scopa su per il culo!" >> pensò.
Quando Cancer cominciò a girare su se stesso come una trottola Amos sbuffò.
<< Ma la vuoi piantare? Non riesco a concentrami! >>
<< Un bagno...>>
Fù l'unica cosa che riuscì a dire il Gold.
<< E presto anche! >>
I Cavalieri d'Oro saranno anche degli indomiti e fortissimi guerrieri, ma il freddo colpiva senza pietà anche le loro vesciche.
Amos lo fissò per circa un minuto, poi un sorrisetto malvagio e malizioso si delineò sul suo visino, partì a razzo salendo i gradini che conducevano alla Casa dell'Ariete e Cancer lo vide sparire nell'edificio.
Quando si assicurò che se ne fosse andato per bene, si trovò un angolino tranquillo per meditare con se stesso.
<< Minchia...ho dei dolori stile parto...meno male che se ne è andato, se l'avessi fatta davanti a lui si sarebbe messo di nuovo a fare paragoni stupidi, e con questo freddo...si sarebbe messo a ridere come una iena! >>
Però il suo sesto senso gli diceva che non doveva fidarsi più di tanto, c'era qualcosa che non quadrava, perchè era scappato via all'improvviso?
Si sistemò e tornò ad aspettarlo, dopo un quarto d'ora eccolo tornare gioviale e allegro...troppo allegro.
<< Dove sei stato? >>
<< Mi ero ricordato di una cosa. >>
<< Che cosa? >>
<< Cose che non ti riguardano. >>
Death Mask chiuse l'argomento e lasciò correre. Fece male! Oh, se fece male!
Oramai era ora di cena e i due tornarono alla Casa.
Passarono nelle Casa di Mur, quando li vide si alzò e gli andò incontro.
<< Death Mask! Stai tornando a casa? >>
<< Bhè...tu che dici? Ho una fame che non ci vedo! >>
<< Bene, bene, devi mangiare, così ti tieni in forze. >>
Il granchioso lo guardò alzando un sopracciglio, perchè mai la Sacra Pecora aveva detto quella frase? Mah...
Quando entrarono alla Quarta, Cancer si stravaccò sul divano e diede un'occhiataccia ad Amos.
<< Che aspetti? Và a preparare la cena. >>
<< Mi hai preso per il tuo servo? Io ho solo nove anni non sono capace di cucinare! >>
<< Tu hai solo nove quando ti pare a te! >> replicò l'altro stizzito.
Rassegnato si alzò e fece per andare nella cucina, quando all'improvviso il suo sguardo si posò su un biglietto strano.
" Se ti serve conosco un dottore che ti può aiutare. " Era firmato da Shura.
<< Al caprone deve avergli dato di volta il cervello! Forse ha sbagliato Casa! >>
Ma all'improvviso collegò le cose, Amos che sparisce...Mur attento alla sua salute...il biglietto di Shura...erano tutte coincidenze un pò troppo strane.
<< Tu, naturalmente, non sai niente di tutto questo! >>
Amos fece spallucce.
<< Forse a furia di stare in mezzo ai morti stai prendendo il loro aspetto da putrefatto e gli altri si preoccupano. >>
Non lo ascoltò nemmeno. Preparò la cena controvoglia e mangiarono, poi, esausti, andarono a dormire.
Il giorno dopo uscirono dalla Casa per andare ad allenarsi, sul campo di allenamento c'era anche tutti gli altri Gold, quando Cancer passò in mezzo a loro si sentì investire da sguardi interrogativi, li vedeva bisbigliare e parlottare mentre lo fissavano, e quelle continue domande sulla sua salute...arrivò a tastarsi il mantello con le mani, era terrorizzato dal fatto che la cavalletta gli avesse appiccicato sulla schiena qualche biglietto compromettente.
L'ultima volta che lo aveva fatto c'era scritto " Io sono gay! ", Cancer se ne andò in giro per tutta la città con quel foglietto addosso e quando se ne accorse ci vollero due giorni prima che si riprendesse dallo shock.
Ma ora la cosa era più strana, e ancora più strano il fatto che Amos era palese che faceva finta di nulla.
La sua pazienza stava arrivando al limite, ma doveva capire prima di esplodere!
Death Mask passò l'intera giornata seduto su un sasso, si alzava solo per strigliare Amos quando sbagliava, a lui sembrava che starsene accucciato buono buono lo nascondesse alla vista degli altri!
<< Ehmm...posso parlarti un attimo? >>
Il maestoso Saga si mise seduto accanto a lui e gli passò un braccio intorno alle spalle.
<< Tu lo sai che i Cavalieri d'Oro tra loro devono comportarsi come fratelli, giusto? Ma perchè non ne hai parlato prima? >>
<< Ma che cazzo stai dicendo? >>
<< Bhè...del tuo problema...>>
<< Quale...problema...>>
La sua testa girò automaticamente verso Amos che si stroppiciava i piedini e mentre sorrideva gli faceva una piccola linguaccia.
<< Amos...che cosa hai fatto? >>
<< Ho visto che ti scappava la pipì e allora...>>
<< E allora cosa? >>
La voce di Cancer era tagliente come un coltello, il bambino capì che stavolta aveva esagerato e che si sarebbe trovato presto in brutte acque.
Gemini prese la parola.
<< Amos ci ha gentilemente avvertito...che tu...come dirti...soffri di prostata! >>
Death Mask non parlò, non disse nulla, sgranò così tanto gli occhi che sembrava uscissero dalle orbite e fissava un punto vuoto davanti a sè.
<< Lo so che per un uomo può essere imbarazzante, oltre ad essere un pò incontinente si possono avere anche problemi di erezione, ma...>>
Death Mask si alzò, aveva un'espressione piatta, poi lentemente alzò la mano puntando il dito indice contro Amos. La frase che gli uscì dalla bocca, fece tremare gli astanti.
<< Strati...di spirito! >>
Meno male che Camus era lì vicino e fece in tempo a prendere in braccio Amos, mentre il raggio di luce letale colpiva una roccia lontano.
Cancer era indemoniato, lo tenevano in quattro e a fatica, ogni volta che avanzava lo ritiravano indietro, puntava i piedi per terra e quando lo strascinavano lasciava dei solchi come quelli di un aratro.
<< Che cosa hai detto tu? >>
Si strappò il diadema dalla fronte assieme a qualche ciocca di capelli e glielo tirò addosso, così, tanto per lanciare qualcosa.
<< Lasciatemi! Lasciatemi brutti stronzi! Andate tutti a fare in culo! Lo voglio ammazzare con le mie mani! Muoio dalla voglia di ammazzarlo!Testa di cazzo! Sei andato in giro per le Case a raccontare quasta falsità! Comincia a scavarti la fossa con le tue mani perchè è dove andrai prima che venga domani! >>
Le urla di Death Mask e gli strepiti degli altri Cavalieri che tentavano di salvare la giovane vita di Amos, attirarono le attenzioni del Grande Sacerdote e dopo due nani secondi se lo ritrovarono davanti. Come fece non lo seppe mai nessuno.
Gli altri Cavalieri lasciarono Death Mask e si inginocchiarono, persino Cancer si fermò, ma continuò a tremare e balbettare frasi senza senso per la rabbia.
<< Che succede stavolta! >> chiese Shion togliendosi la maschera e mostrando gli splendidi occhi viola.
Naturalmente i Cavalieri spiegarono quanto accaduto, mentre Amos ridacchiava e Aphrodite si apprestava a sventolare Cancer con un fazzoletto, dato che era fuori di sè.
Amos si sentiva sicuro, sapeva che il Cavaliere del Cancro non era molto apprezzato e che forse si sarebbero messi a ridere di questa sua bravata e sarebbe finita lì, e che anche Cancer avrebbe parlato e blaterato ma non avrebbe fatto nulla.
Ma non andò come aveva previsto la piccola canaglia, Shion lo guardò con uno sguardo che avrebbe pietrificato fossilizzandolo chiunque, Amos divenne ancora più piccolo mentre veniva sovrastato dal Gran Sacerdote.
<< Vieni con me! >>
Quella frase detta in modo tagliente lo fece sprofondare negli abissi del terrore.

Gufo_Tave: non è per niente facile immaginare DM che si infila nel letto con un moccioso per farlo addormentare. eh no, non sarebbe da lui, infatti lo fa controvoglia solo perchè vi è costretto.
mi hai messo a conoscenza di questo romanzo...giuro che non ne ho mai sentito parlare, però immagino che di vero ci sia pochissimo, perchè nelle serie ufficiale tra cui anche episodio g non ho mai sentito dire che Dm avesse addestrato il cavaliere della chioma di berenice ( a meno che non salti fuori in un futuro, chissà.) può darsi anche che mi sbagli e allora vuol dire che la conoscenza dei miei beniamini non è poi così profonda! se hai qualche altra notizia in merito fammelo sapere. ciao e a presto.

whitesary: tu dici di vedere una fiammella di paternità in lui? o forse lo fa perchè è costretto a farlo? lo sai dove lo capirai? nell'ultimo capitolo, quindi non ti posso rovinare la sorpresa, ma sappi che questa storia si avvia verso la sua giusta conclusione. come ti piacerebbe che finisse? Un cattivo o un buono? Io ho sempre pensato che c'è del buono in tutti, basta solo trovare la persona giusta che riesce a tirarti fuori il lato positivo, ma devi ammettere che per amos è una vera impresa e dopo quello che gli ha combinato qui...ti mando un bacione e ci sentiamo prossimamente.

Tsukuyomi: mia cara amica...se fosse possibile avere dm e amos sul comodino sarei la prima a prenderli e poi li regalerei anche te, ma voglio proprio vedere se continuerai a considerare amos un tesorino dopo quanto accaduto...mi serviva di metterci una bella roba forte e penso di esserci riuscita, ma solo voi che leggete dall'esterno potete giudicare. mi piacerebbe che tu, come ho detto anche a whitesary, mi dicessi come dovrebbe finire tutto quanto! perchè il prossimo sarà l'ultimo capitolo e dopo ci sarà una storia nuova...con personaggi nuovi e sono sempre pronta a sapere come gli altri finirebbero questa storia. un bacio e alla prossima!


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Capitolo 10
*** Un potere immenso ***


gen10 PICCOLO PREAMBOLO PRIMA DI COMINCIARE!!! QUESTO DECIMO CAPITOLO AVREBBE DOVUTO ESSERE L'ULTIMO PER POI DEDICARMI AD UN ALTRO LAVORO, MA HO LETTO SULLE RECENZIONI CHE IL FATTO CHE CHIUDA QUESTA STORIA DISPIACE UN PO', QUINDI SE VOGLIAMO CONTINUARE A DIVERTIRCI CON LE FOLLI AVVENTURE DELLA COPPIA PIU' STRANA DEL MONDO SONO PRONTA! VOLETE CONTINUARE A DIVERTIRVI CON ME?

PS: QUESTO CAPITOLO E' PIU' SERIO, PERCHE' DOPO QUELLO CHE AMOS HA COMBINATO NON C'E' TANTA VOGLIA DI RIDERE AL TEMPIO E BISOGNA VEDERE CHE FINE FARA' IL MARMOCCHIO, MA DOPO QUESTO CAPITOLO TORNERANNO ALTRE, ESILARANTI AVVENTURE!

Il piccolo era seduto su una sedia nell'immensa sala del Gran Sacerdote.
Amos sembrava piccolissimo in quello spazio immenso e con quella sediuccia piccola piccola, mentre Shion gli passeggiava davanti tenendo le mani dietro la schiena .
Ogni tanto si girava e uno sguardo preoccupato colpiva Amos, che nel frattempo aveva lo stomaco chiuso e il groppo in gola, ma non doveva piangere! Doveva dominare le lacrime ad ogni costo!
<< " Un Cavaliere d'Oro non piange mai ">> pensava il tenero germoglio.
<< Tu sai che cosa hai fatto, Amos? >>
Il bimbetto non aveva coraggio nè di rispondere, nè di guardarlo.
<< Non solo hai gravemente preso in giro e umiliato un Cavaliere d'Oro di Atena, ma hai anche ingannato tutti gli altri con una bugia crudele e offensiva! >>
Amos alzò gli occhi guardando il Sacerdote.
<< Tu sei figlio di un Cavaliere di Bronzo e per giunta sei anche il futuro Cavaliere d'Oro del Cancro! Dovresti sapere meglio di tutti gli altri come ci si comporta qui al Santuario, e anche davanti al proprio maestro, con rispetto e serietà! Invece tu che hai fatto? Ti sei preso gioco di tutti, hai gettato lo scompiglio in questo luogo sacro e come se non bastasse ti sei volgarmente preso gioco di colui che dovrebbe addestrarti a diventare un guerriero! >>
<< Volevo solo fare uno scherzo, non pensavo che sarebbe successo tutto questo! >> e incominciò a piangere a dirotto per sfogarsi.
Gemini entrò nella sala e si mise accanto ad Amos.
Shion, intanto, lo guardava, ma il suo sguardo divenne tenero e comprensivo.
<< " Non dovrei parlare con lui in questo modo, questo bambino è tanto innocente...deve imparare molte cose sulla vita. Però...non sono affatto sicuro che la persona assegnata a lui...sia molto adatta! " >>
<< Ascolta Amos..>> continuò Shion.
<< Forse tu non ti rendi conto, ma ogni volta che Death Mask veniva mandato in missione per conto del Grande Tempio, non ha mai esitato nell'uccidere anche bambini pur di portarla a compimento! Sicuramente non lo faceva apposta, ma quando se ne accorgeva non gliene importava nulla, capisci cosa intendo, piccolo? Non si scherza con il fuoco, e soprattutto...non si scherza con lui! >>
<< Grande Shion! >> intervenne Saga.
<< Credo che Amos abbia capito, ma ora vorrei pregarla di perdonarlo e lasciarlo andare, dopotutto gli aspetta una dura prova. >>
Amos ormai era terrorizzato, il pianto a dirotto che usciva dalla sua gola faceva chiaramente intuire la paura per una punizione troppo grande da sopportare, ma anche se Shion lo avesse perdonato avrebbe dovuto subire le ire di Cancer...cos'era peggio?
Il suo istinto fanciullesco di protezione lo portò a cercare la mano di Saga e il Cavaliere gliela strinse teneramente per fargli coraggio.
Desiderava di essere a casa e al sicuro, desiderava il calore di mamma e papà che non aveva più rivisto ma che sicuramente lo stavano aspettando. Da quando era arrivato lì non aveva ricevuto niente, nè un bacio...nè una carezza...niente! Aveva sempre sentito l'astio e il disprezzo di quel Cavaliere che non si sforzava nemmeno di nascondere quanto lo odiasse...solo ed esclusivamente sentimenti negativi!
Una rabbia che lui non aveva mai sentito gli montò nel cuore e gli divorò l'anima, non era giusto...niente era giusto!
Shion e Saga si guardavano costernati, il cosmo di Amos si stava espandendo in maniera impressionante, una potenza che andava ben al di là di quello che poteva addirittura un Cavaliere d'Oro!
Improvvisamente, come richiamate da una forza ancestrale, da ogni parte del Santuario le anime dei morti si radunarono tutte intorno a lui prendendo la forma di Fuochi Fatui.
Amos quasi spariva in mezzo a quelle centinaia di fiamme azzure che divoravano l'aria, Saga e Shion guardavano lo spettacolo inquietante ma bellissimo, che gli si parava di fronte, l'aria cominciò a riempirsi di gridolini e risatine che provenivano da quelle eterne ed eteree luci, le torce che illuminavano la Sala del Trono divennero blu dopo aver fatto uno sbuffo, le anime  formarono un enorme vortice che salì fino all'alto soffitto.
Amos era al centro di esso.
Lo chiamavano per nome, gli parlavano, gli dicevano di non avere paura e di essere forte.
<< Non temere, piccolo Amos, nostro Custode! >> dissero in coro quelle voci aggraziate.
<< Non devi avere paura, dormi sonni tranquilli, il Cavaliere del Cancro non è un tuo nemico. Per ogni sofferenza che ora patirai, tu gioirai dieci volte tanto.>>
Poi il nulla, i Fuochi Fatui sparirono come erano arrivati, Saga e Shion rimasero sconvolti, Saga sopratutto, che non aveva mai visto una cosa del genere! Shion respirava a fatica e deglutiva ancora peggio.
<< Soltanto...soltanto un Sacro Cancer di inaudita potenza può fare questo! >> Shion parlava a fatica.
<< Solo un'altra volta...mi si è presentato davanti uno spettacolo del genere...e fù generato dal Gran Sacerdote che io servivo...come Cavaliere d'Oro dell'Ariete...Sage del Cancro! >>
Saga conosceva la storia, ma adesso gli importava più di Amos.
Dopo essersi ripreso corse verso di lui, ma Amos...stava benissimo! Si guardava le mani e rideva incredulo.
<< Avete visto? Sacerdote...Saga...quelle anime sono venute da me...mi hanno parlato! >>
<< Si. >> disse Saga.
<< La voce più inquietante che abbia mai sentito! >>
Anche Shion si alzò.
<< Sono sempre inquietanti le voci che giungono dal Mondo dei Morti, ma non mentono mai! >> poi si rivolse a Gemini.
<< E' mai possibile che Death Mask lo abbia fatto arrivare a questo livello? >>
<< Non so cosa dirle! Non sembrava che si impegnasse molto nell'addestrarlo...ma non lo possiamo sapere. >>
Il Gran Sacerdote sospirò.
<< Va bene, puoi andare ragazzo! Per stavolta sei perdonato, ma se succede di nuovo sarò costretto a punirti! >>
Amos si inchinò davanti al Sacerdote, in quel momento la sua postura e la sua espressione assunsero una nobiltà da Cavaliere.
Shion chiamò di nascosto Saga e gli fece cenno di avvicinarsi, parlandogli all'orecchio per fare in modo che Amos non sentisse.
<< Vai da Cencer e spiegagli quanto successo! Solo lui può dare una spiegazione. >>
Amos si alzò in piedi, ma aveva ancora un pò di preoccupazione sul volto, sapeva dove doveva andare e aveva paura. Continuava anstringere la mano di Saga mentre uscivano dal Tempio.
<< Hai sentito quelle anime, no? Devi stare tranquillo. >>
<< E perchè? >>
<< Perchè i morti non mentono mai! Come ha detto Shion! >>
Mentre passavano attraversavano le Case, e ogni Cavaliere lo guardava e lo toccava, gli sorridevano e gli dicevano che non doveva preoccuparsi.
Lo avevano perdonato e questo gli dava forza.
Il Tempio del Cancro era ora davanti a loro, Death Mask sulla soglia li guardava avvicinarsi.
<< Puoi andare, Saga! >>
Gemini sapeva che non c'era nulla da temere per Amos e se ne andò, ma si voltava spesso mentre scendeva le scale.
Negli Occhi di Cancer non c'era più rabbia, solo uno sguardo triste che non passò inosservato ad Amos.
<< Che t'ha detto Il Sacerdote? >>
<< Che non dovrò mai più fare una cosa del genere altrimenti verrò punito severamente. >>
Ad un certo punto Death Mask fece una cosa che Amos non si aspettò; si tolse il diadema e glielo mise sulla testa, era grande per lui e gli scivolò sugli occhi.
<< Voglio che tu ascolti attentamente quello che sto per dirti perchè non te lo ripeterò più, piccolo cervello di scimmia spalmato su una fetta di cerume! La situazione si è risolta ed ho deciso di perdonarti. Sono il tuo maestro e per quanto mi possa arrabbiare con te, non posso ammazzarti, anche se sarebbe la soluzione più gradita ed ideale a tutti i miei guai! Ti piace quel diadema, eh? Adesso Ti sta un pò largo ma un giorno ti calzerà a pennello, e so già che lo porterai con onore, meglio di come l'ho portato io, perchè...qualcuno me l'ha detto!
Amos aveva voglia di piangere per il sollievo, però si chiedeva il perchè di quelle frasi, avrebbe dovuto essere infuriato e invece...niente, come se non fosse successo nulla.
<< E va bene , Cancer, ti faccio una promessa! Non ti prenderò più in giro! sarò un bravo allievo e stasera per farmi perdonare...>>
Death Mask aveva già paura!
<< " Che cosa vorrà significare stasera? " >> pensò.
<<...stasera preparerò la cena! >>

Tsukuyomi: come vedi ti ho accontentata, non è l'ultimo capitolo! Ma questo è davvero serio e spero che ti piaccia, vediamo se sono stata brava nel mischiare serietà e comicità, di solito mi viene bene! ma l'ultima parola spetta a te che recensisci, mi cara. l'idea del freddo che farebbe vergognare DM mi era sembrata carina da mettere per dare quel tocco di follia in più. aspetto la tua recensione. un bacione.

whitesary: Ho accontentato anche te come vedi, però ti accorgerai che questo non ultimo capitolo è tremendamente serio perchè ho voluto finalmente tirare fuori tutte le potenzialità di quell'adorabile bastardello che sono terrificanti, più avanti ci saranno tante altre risposte...ma non rovino le sorprese io! un velo paterno, tu dici? Anche questa è una domanda che avrà risposta...quando meno te l'aspetti carissima! ci sentiamo più avanti. un bacione anche a te.

Gufo_Tave: allora avevo visto giusto dicendo che sarebbe stata un pò una cavolata, ma non ero sicura quindi volevo aspettare la tua risposta, certo che però una fanfic approvata dallo stesso Kurumada...doveva essere scritta bene. dovremmo provare a mandargliele anche noi! se non ricordo male effettivamente ChiomadiBerenice si trovava su un film il quarto per la precisione "La leggenda dei guerrieri scarlatti" ma potrei sbagliarmi benissimo li ho visti una sola volta! ti ringrazio per aver dato un giudizio positivo delle mie capacità di passaggio tra il sorriso e la serietà. vediamo che cosa pensi di questo che è tutto serio! ci si sente.


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Capitolo 11
*** Una pessima cucina! ***


gen 11 Ormai era arrivata la sera, e con quella, anche la fantomatica cena!!!!!!!!!!
Death Mask era spaparanzato sul divano in una posa pseudopornografica, mentre Amos, come promesso, era in cucina.
Cancer stava cercando di leggere un libro ma non ci riusciva, il rumore che Amos produceva era assordante; non si capiva se stava cercando le pentole o le stesse fabbricando.
Un rumore di pentole, di padelle, carta che veniva accartocciata, posate usate come freccette e coperchi che svolazzavano come ufo in tutte le direzioni.
Ormai Death Mask era rassegnato a tutto, sapeva che la cucina sarebbe andata perduta per sempre.
Ad un certo punto un odore...un odore così sgradevole come non aveva mai sentito colpì le sue sacre narici e sentì il suo stomaco che si contorceva, avrebbe voluto chiedere ad Amos cosa cavolo stesse facendo, ma se parlava doveva respirare e l'idea di quella puzza che gli avrebbe incrostato la trachea  non gli andava giù.
<< E' pronta la cena! >>
La vocetta di Amos giunse squillante dal reparto pappatorio, ed eccolo spuntare con un marmittone tenuto faticosamente dalle sue braccia; arrivò caracollando fino al tavolo che era stato già apparecchiato in precedenza.
<< Non mi sono regolato con la quantità...credo. >>
Death Mask aveva una faccia indescrivibile, si alzò lentamente dal divano e si avvicinò alla marmitta guardandola come se fosse il suo peggior nemico, si fece coraggio e guardò dentro e quello che vide lo lasciò a bocca aperta.
<< Che...che cos'è stà cosa? >>
<< La cena! >>
Assunse un tono di voce tra l'incredulo e il diplomatico.
<< Potrei sapere...cosa c'è dentro? >>
<< Tutto quello che ho trovato. >>
Cancer pensò subito ad una scusa per evitare di mangiare quello schifo.
<< Dunque, piccolo gatto smermellato da un tir sull'asfalto, qualunque cosa vuol dire che se passava un sorce buttavi dentro anche quello? >>
Ma la cosa che più lo impressionava, erano gli strani rizomi biancastri, di origine ignota, che galleggiavano sulla superficie, e si chiedeva anche quale fosse lo strano e misterioso processo chimico che continuava a far ribollire l'intruglio anche dopo averlo tolto dal fuoco.
Piuttosto che mangiare quella roba si sarebbe trasportato nello Sekishiki per poi gettarsi a testa in giù di propria volontà nello Yomotsu Hirasaka;  tanto ormai c'era abituato! per lui era come andare sulle montagne russe!
<< Amos...una pizza no? >>
<< Non ti piace? Almeno assaggia! >>
I neuroni di Cancer cominciarono a girare come i coglioni in maniera nevrotica, doveva trovare in un tempo limite di cinque secondi una scusa valida e che fosse convincente!
Amos lo guardava impaziente, all'improvviso con uno scatto felino tese il braccio e nella mano stringeva un cucchiaio; persino il cucchiaio, poveretto, sembrava contorcersi nella stretta di Amos nel tentativo di ribellarsi a quell'orrendo tuffo. Cancer immaginava che il nanerottolo si trasformasse in un boia col cappuccio a punta, mentre il cucchiaio disgraziato diventava un crocifisso teso verso di lui, povero condannato, come ultimo baluardo della rimissione dei peccati prima che gli venisse mozzata la testa!
Era talmente sconvolto che non riuscì a trovare la scusa perfetta, ma...
<< Aspetta un attimo! >> disse fuggendo dalla Quarta Casa.
Amos rimase interdetto.
Dieci minuti dopo eccolo tornare insieme a Saga, lo teneva sottobraccio e con l'altro gli cingeva le spalle, probabilmente non voleva che scappasse quando si fosse accorto di quello che gli aspettava.
<< Si può sapere che vuoi, ora? >>
<< Oh nulla, nulla...Solo che...Amos ha preparato la cena e...insomma, siccome tu gli sei stato vicino nel Tempio, lui voleva ringraziarti facendoti assaggiare questa sua...specialità! >>
Saga guardava Amos con tenerezza.
<< Bhè, se è solo questo, lo farò volentieri. >>
<< " Vai vai " >> pensò Death Mask.
<< " Così se schiatti posso tappare il buco sulla parete, e poi una faccia di minchia come la tua non l'ho mai avuta. " >>
Saga prese il cucchiaio dalle mani di Amos.
<< Ma io non...>> disse Amos, ma non fece in tempo a finire la frase perchè Cancer gli tappò la bocca con una mano.
<< Stai zitto o ti ammazzo! >>
Gemini, però, aveva buttato l'occhio nel pentolone e il sorriso svanì all'improvviso, purtroppo non poteva tirarsi indietro e decise di far durare il supplizio il meno possibile.
<< " Certo che però...Amos sarebbe migliore come alchimista che come Cavaliere " >> si disse deglutendo per farsi coraggio.
Conficcò velocemente il cucchiaio nella cosa strana e se lo portò ancora più velocemente alla bocca.
Saga strinse gli occhi, la sua bocca era piena di schifo che attentava alle sue papille gustative e alla sanità mentale, Death Mask lo guardava schifato e trionfante per la felicità non solo di averla scampata, ma anche perchè dopo tanto tempo vedeva qualcuno che soffriva veramente, Amos con gli occhietti lucidi di contentezza saltellava impaziente.
Quando Gemini aprì gli occhi le lacrime trabboccarono abbondanti, divenne tutto rosso e senza dire una parola e senza guardare nessuno, si allontanò verso l'uscita cercando di mantenere una dignità.
Cancer lo seguì di nascosto e vide che non appena uscì all'aperto si portò una mano alla bocca e cominciò a correre come un forsennato verso la sua Casa.
Death Mask rise come un matto mentre batteva le mani, quando tornò dentro vide Amos un pò deluso.
<< E io che ci tenevo...>>
<< Non preoccuparti, piccolo cucciolo rognoso, sarà per la prossima volta. >>
Amos lo guardò.
<< Pizza? >>
<< Non c'è la pizza qui al Santuario, idiota! >>
<< Ma se prima sei stato a tu a dire di mangiare una pizza...perchè ogni tanto non ti fai un elettroshock così forse il cervello ricomincia a funzionare? >>
<< Piccolo...io ti...>>
Amos scappò con Cancer che gli correva dietro, facendo lo slalom tra le colonne; uno rideva l'altro imprecava, ma dopo dieci minuti si erano già fermati poichè c'era un bisogno da soddisfare: la fame.
Death Mask era riuscito a fare qualche panino, perchè alcune fette di prosciutto e mortadella erano miracolosamente scampate all'olocausto di massa degli ingredienti,  mentre gli altri più sfortunati giacevano sul fondo del pentolone che conteneva il Lago Infernale.
La Quarta Casa era avvolta nel silenzio, mentre i due eroi dormivano, Amos stava diventando grande e il letto troppo piccolo per entrambi, il cucciolotto amava bivaccare alla maniera di un mandriano e Death Mask veniva sempre relegato in un angolino piccino piccino, ma puntualmente si ritrovava sempre con il piede del fanciullo in bocca e l'altro tallone puntato inesorabilmente a spingere sulle parti meno nobili del Cavaliere.
Ormai per Death Mask esisteva un solo mondo notturno: il divano!
Mentre si alzava brontolando e imprecando verso il marmocchio usurpatore una risatina che lui conosceva bene echeggiò fra le alte colonne.
Si guardò intorno e tese la mano, una fiammella azzurra scese dal soffitto e prese a danzare sul suo palmo.
<< " Ma che strano! ">> pensò.
<< " Veramente strano che un Fuoco Fatuo arrivi qui senza che io lo abbia chiamato! A meno che...non mi voglia avvertire che qualcuno si è intrufolato nella Casa del Cancro approffittando che stessi dormendo! " >>
Infatti non sbagliava, qualcuno era entrato.
Una voce famigliare raggiunse le sue orecchie.
<< Dobbiamo parlare di una cosa importante! >>
<< Se ti riferisci a quello che è successo nel Tempio, lo so già. >>
Gemini e Cancer preferirono uscire fuori.
<< Sono state le stesse anime richiamate da Amos a raccontarmi quel che è accaduto! >>
<< Sei stato a tu ad addestrarlo a quel modo? >>
Cancer fece un sorrisetto strano.
<< Non credevi che avrei potuto farlo? >>
<< No, non è questo...>> disse Saga.
<< Comunque non sono stato io, la potenza di quel bambino è innata, come Cavaliere del Cancro l'avevo già avvertita, ma non pensavo che si manifestasse così presto. >>
<< Ed ora che cosa farai? >>
<< Semplice! Continuerò l'addestramento. >>
Saga lo guardò e negli Occhi di Death Mask vi era già scritto tutto quello che avrebbe fatto.

Tsukuyomi: povero amos, addirittura l'elmo di cancer conficcato in testa? effettivamente la zuppa non doveva essere buona se ha fatto quasi perdere i sensi anche a Saga, però è stato più coraggioso. Il grande Sage...quale sacerdote migliore di lui? sappi che il riferimento a lui non esisteva sulla versione cartacea che avevo scritto nel pomeriggio, ma mentre battevo al computer mi è balenato in testa! però credo che la parte che mi sia venuta meglio sia la descrizione che ho fatto quando amos ha chiamato le anime, non trovi? sul prossimo capitolo ci sarà una bella sopresa per te, mi hai fatto venire l'idea con le foto che mi hai mandato....il look interessante del nostro granchio!!!!!!


whitesary: non saltellare in mezzo ai mobili dell'ufficio o rischi di romperti un piede!!!! però è certo che insieme sono carini e se  gli facessi fare un figlio che gli assomiglia? non so voi ma io mi offrirei volontaria!!!! tornando alle cose serie ti devo dire che hai un bel modo per spiegare le giornate, escrementi bovini...lasciamo stare che manco la ricordo! beccati sto capitolo!!!!!




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Capitolo 12
*** Andata e ritorno dal Mondo dei Morti ***


12 Il giorno dopo, di buon mattino, la coppia più strana del mondo si mise subito al lavoro.
Cancer guardava Amos.
Amos guardava Cancer.
Continuavano a guardarsi...
Dopo cinque minuti erano ancora lì!
<< Dobbiamo aspettare la prossima Guerra Sacra, per caso? >>
<< Silenzio, bamboccio, mi sto concentrando! >>
<< Come fai a concentrarti se non hai un cervello? >>
Death Mask alzò gli occhi al cielo, ormai aveva deciso che non si sarebbe fatto più provocare.
Non sospettava, il piccolo scoiattolo, quello che Death Mask aveva intenzione di fare!
Cancer si avvicinò a lui e se lo attaccò al corpo, con una mano lo strinse a sè e nel frattempo alzò un braccio al cielo con l'indice puntato verso l'alto.
<< Abbracciami e tieniti stretto! Ora faremo un bel viaggio! >>
Amos non sapeva di cosa stesse parlando il Cavaliere, ma uno strano istinto lo spinse ad obbedirgli, lo abbracciò con tutte le sue forze, afferrandosi le manine dietro la schiena del maestro.
L'oro dell'Armatura era duro e freddo ma lui continuò a stringere con forza.
Ad un certo punto aprì gli occhi che teneva stretti e vide che cerchi di luce bianca uscivano dal suo indice e circondavano i loro due corpi.
Poi una sensazione terribile, come se l'anima gli venisse strappata dal corpo, un freddo pungente lo attanagliò con la certezza di essere catapultato in un altro luogo.
L'oblio lo catturò.
Quando si risvegliò si accorse di essere disteso su una brulla roccia, si alzò in piedi esterefatto, intorno a lui uno spettacolo desolante.
<< Piaciuto il viaggio? >>
La voce famigliare di Death Mask lo rincuorò, ma non alzò minimamente lo sguardo su di lui.
<< Questa è l'entrata dell'Ade, il Sekishiki! >>
Amos guardava inorridito il luogo dove era capitato, vide file e file di persone che camminavano uno dietro l'altro, non parlavano e si diregivano tutte verso un unico punto.
<< Cosa sono tutte quelle persone in fila? >>
<<  Sono i defunti si stanno dirigendo verso il luogo del non-ritorno. Vieni con me. >>
Camminarono parecchio, fino ad una voragine enorme e senza fine, le anime dei morti vi si gettavano dentro gridando e piangendo.
<< E' uno spettacolo terribile! Perchè mi hai portato qui? >>
<< Per farti vedere il mondo che ti appartiene per nascita, il luogo dove un giorno regnerai, la fonte di tutti i poteri del Cavaliere del Cancro! >>
<< Io...dovrei...dominare questo orrore? >>
Gli occhi di Amos si riempirono di lacrime.
<< Non devi venire qui a comportarti da re, sciocco, ma sarai in grado di aprire questo passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Ti sarà molto utile durante le battaglie. >>
Solo allora Amos guardò verso Cancer e rimase di stucco.
<< Ma...ma...ma...>>
<< Che hai da guardarmi balbettando in quel modo? >>
<< Ma...cosa t'è successo? >>
Death Mask capì il motivo del suo sgomento e cominciò a ridere, una risata che gelò ad Amos il sangue nelle vene.
<< Ti riferisci a questi? >> e si passò una mano tra i capelli che non erano più azzurri ma argentati.
<< Non solo quelli...>>
La voce di Amos era diventata stridula e squittiva come un sorcio impaurito quando guardò i suoi occhi che brillavano come brace ardente.
<< Perchè hai questo aspetto? >> gridò.
<< Non so spiegartelo, ma una volta mi raccontarono che il Cancro, quando viene in questo mondo, deve dare col suo aspetto un piccolo anticipo alle anime di ciò che le aspetta. Forse è per questo che assumo questo aspetto abbastanza demoniaco. >>
Amos si sentiva mancare.
<< Va bene! Ci vediamo dall'altra parte! >>
<< Come sarebbe? >>
<< Devi imparare a tornare da solo! >>
<< Che cosa? >>
<< Ti dò due ore di tempo, se per allora non ce l'avrai ancora fatta, tornerò a prenderti e per punizione ti sfracellerò la testa contro il pavimento. >>
Sparì sotto gli occhi di Amos che rimase come un perfetto idiota.
<< Torna qui, razza di invecchiato precoce! Quando torno indietro ti ammazzo! >>
Amos era talmente arrabbiato che sentiva le vene pulsargli nelle tempie, poi si rese conto che arrabbiarsi non serviva a niente, tirò un lungo sospiro di sollievò e cercò di concentrarsi.
<< Dunque...devo solo mettere in pratica ciò che il maledetto mi ha insegnato. Allora...vediamo un pò...devo espandere il mio cosmo e poi...tsk, due ore, dice lui! Mi basteranno due minuti per tornare là e appenderlo in quel buco sul muro che odia tanto! E voi state un pò zitti! >> si rivolse urlando alle anime che cadevano nello Yomotsu Hirasaka.
<< Non potete andare incontro alle pene infernali in silenzio? >>
Stava diventando sinistramente simile a Cancer!
<< Gli spacco il c...giuro che lo faccio a pezzetti! >>
Dopo un'ora stava ancora tentando di tornare nel mondo dei vivi.
<< Mi sa che mi sono sopravvalutato! >>
E pensava a quanto potesse essere felice Death Mask in quel momento.
<< E' riuscito a liberarsi di me quella carogna, ma se torno indietro...è meglio che cominci a raccomandare la sua anima ad Atena! >>
E i pensieri di Amos sulla felicità di Death Mask non erano infondati.
Il Cavaliere d'Oro era felice come non mai, saltellava e accennava passi di danza a momenti di euforia isterica.
Come era bella la sua Casa...tutta tranquilla e silenziosa!
<< Tanto non torna! Penso che tornerò a prenderlo più tardi, diciamo...altre tre ore! >>
<< Chi dovresti andare a prendere? >>
<< Oh nessuno, nessuno, bellezza mia! >> disse alla ragazza accanto a lui. mentre l'abbracciava.
<< Perchè non ci dedichiamo a cose da adulti? >> le disse col suo sorriso sghembo.
Intanto Amos riusciva a espandere il suo cosmo sempre di più, fino a quando, ormai arrivato al limite, sentì di nuovo quel senso di spostamento.
Si ritrovò a faccia in giù sul paviento della Quarta Casa e si alzò come una molla!
<< Dove stai? Vieni fuori, disgraziato! >>
Nessuna risposta, cominciò a strisciare piano fra le colonne con un unico obbiettivo in testa: la vendetta!
Poi all'improvviso lo vide...o meglio vide entrambi.
I due erano abbracciati in una posa inequivocabile, Amos avrebbe voluto scoppiare a ridere ma si tappò la bocca, quella era un occasione perfetta.
Cominciò a correre verso i due gridando come un forsennato.
<< Papà...sono tornato! >>
Quello che ne seguì fu pura fantascienza.
La fanciulla rimase malissimo, puntò il piede contro Cancer e lo allontanò violentemente mandandolo a sbattere con la schiena contro una colonna.
Amos gli balzò al collo abbracciandolo.
<< Ti sono mancato, papino? >>
<< Ma sei impazzito? Mi porti qui a casa tua per quello...e non mi dici di avere un bambino? Non ti vergogni di far vedere a tuo figlio queste cose? >>
<< Ma non è mio figlio, cazzo! >>
<< Sei un porco! Povero piccolo innocente, mi dispiace che hai dovuto assistere a uno spettacolo così indecoroso per i tuoi occhietti innocenti! >> e accarezzava Amos con tenerezza, la quale si sottometteva volentieri ronfando come un gatto.
Guardò male Cancer e si diresse verso l'uscita della Casa.
Amos continuò a sfoggiare un sorrisetto innocente fino a quando non vide sparire la fanciulla, poi si rivolse verso Death Mask e la sua faccetta da angelo si trasformò in quella di un demone.
Si scagliò contro Cancer con tutta la rabbia che aveva in corpo, lui non era preparato a ricevere il colpo e la testa di Amos lo colpì in pieno stomaco facendogli mancare il respiro.
Death Mask si alzò e lo guardò senza espressione.
<< Mi hai fatto il solletico, ragazzino! Contro di te non c'è bisogno di usare nemmeno l'Armatura! >>
<< Perchè mi hai lasciato laggiù? Avrei potuto restarci per sempre perchè lo sapevo già che tu non saresti mai tornato a prendermi, maledetto! >>
Cancer fece un balzo in avanti talmente veloce che Amos non potè scansarsi, lo afferrò per i capelli e con uno strattone gli fece alzare il mento, i loro volti si trovavano ora a una distanza di pochi centimetri.
<< Ascoltami bene, invece di comportarti come un idiota, e comincia a pensare al perchè dei miei gesti! >>
Ad ogni parola Cancer lo strattonava e Amos sentiva che alcune ciocche di capelli si stavano staccando.
<< Seconto te perchè ti ho lasciato laggiù? >>
<< Perchè volevi liberarti di me! >> disse con le lacrime agli occhi per il dolore.
<< No, brutto debosciato! Se ti ho lasciato laggiù è perchè so che tu hai tutte le carte in regola per tornare indietro da solo! Volevo solo verificarlo. Io sono il tuo maestro e in questo lurido, fottutissimo anno che stai con me, ho imparato a conoscerti meglio ancora di quella donna che tu chiami mamma e che ti ha messo al mondo con le doglie e tutto il resto! Hai capito? Tu sei forte, ma metti in discussione sempre tutto, sei prevenuto nei miei confronti e questo te lo concedo, ma io voglio allenarti per farti diventare un buon Cavaliere, e allo stesso tempo vorrei che tu non mi rovinassi la vita! >>
Cancer lasciò la presa, Amos si massaggiò il cuoio capelluto dolorante e scappò via.
Death Mask lo vide sparire scendendo le scale verso la Casa dei Gemelli.

Cara whitesary, probabilmente usava il libro proprio per coprire quello che dici tu, effettivamente sarebbe più da lui, non trovi? Usare Saga per assaggiare lo schifo creato da Amo mi sembrava un idea carina, dopotutto Gemini è un uomo tutto d'un pezzo e anche se a fatica lo ha dimostrato anche qui, probabilmente, come dici tu avrà avuto qualche problemino gastro-intestinale, però di ammettere che lo nasconde bene! Per quanto riguarda te, cara Tsukuyomi, abbiamo lo stessa abitudine: non diciamo buonanotte al computer fino a che non ci lasciamo l'impronta della faccia, un pò come nella Quarta Casa...! sono felice che tu abbia letto l'altra mia storia, ma devo ammettere che scriverla non sarà per niente facile, sopratutto perchè molti personaggi del fumetto ancora non si conoscono, nella mia fumetteria di fiducia alternano Lost Canvas e Episodio G e quindi passa un pò di tempo prima di conoscere gli eventi...comunque ci sto andando piano e spero di fare un buon lavoro! aiutatemi se sbaglio, vi prego!!!!

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Capitolo 13
*** Baci rubati ***


13 Come previsto, Amos si era diretto alla Terza Casa.
Ora se ne stava piagnucolante e sofferente assieme a Gemini, che tentava di sgonfiargli la testa con una borsa di ghiaccio.
<< Va meglio così? >>
<< Si, grazie. sai cosa mi stavo domandando? Perchè fra dodici segni zodiacali quello più bastardo è toccato a me? Non avresti potuto essere tu? Vorrei sapere che cosa ho fatto di male! >>
<< Vuoi proprio saperlo? >> gli disse Gemini facendogli un sorriso comprensivo.
Amos rimase come un baccalà a quelle parole, che cosa voleva dire? Che tutto quello che succedeva era tutta colpa sua?
<< Amos...io so perfettamente come si comporta Death Mask, lo conosco da tredici anni, fin da quando eravamo tutti bambini come te. Però in questi giorni ho imparato a conoscerti e se devo essere sincero...la colpa non è tutta sua! Vedi, tu hai caratterino un pò troppo ribelle, ti vendichi con troppa facilità, e a volte non pensi alle conseguenze dei tuoi gesti. Tu lo sai che dovrai rimanere con lui per altri cinque anni, non è vero? Allora mi domando...perchè non provi ad andare d'accordo? Dopotutto il diavolo non è così brutto come lo si dipinge e, anche se poche volte, ha dimostrato che in fondo...ti vuole bene! >>
<< Mi vuole bene? Ma che stai dicendo? >>
Saga lo guardò ridendo e gli passò la mano nel punto dove prima i capelli erano più folti.
<< Certo! Non lo ammetterebbe mai ma è così. >>
Amos uscì dalla Terza Casa con la testa piena di pensieri, e se Gemini avesse ragione? Se Cancer gli volesse veramente bene? Doveva accertarsene, a tutti i costi, ma come fare?
<< Ma certo! Farò finta di sentirmi male! >> disse mentre correva sulle scale.
Appena entrò nella Casa non sentì nessun rumore, piano piano andò in cucina ed era deserta, si spostò cautamente in camera da letto e lì lo vide, beatamente addormentato come un pargolo dopo la poppata.
Amos gli si avvicinò e si mise a guardarlo.
<< Quando dormi sembri un angelo! >> mormorò mentre contemplava la bellezza del Cavaliere.
Amos si sorprese a pensare che alla fine, forse, non avrebbe più rivisto la sua famiglia, e il Cavaliere del Cancro era quindi l'unica persona che gli restava al mondo! E pensò anche che se...gli fosse capitato qualcosa di brutto...lui avrebbe di certo pianto e sarebbe rimasto solo.
Amos prese una coperta e la posò gentilmente su Death Mask, poi gli accarezzò i bei capelli turchini e fece una cosa che non avrebbe mai pensato di fare.
Si abbassò e gli diede un bacio sulla guancia.
<< Buonanotte. >> disse mentre usciva, e con un'altra coperta si sistemò sul divano cadendo anche lui in un sonno profondo.
I calci nelle costole che ricevette la mattina non erano un buongiorno.
La sera aveva dato baci e la mattina prendeva calci.
Un dolore lancinante lo fece cadere dal divano quando la punta dello stivale dorato gli si conficcò tra una costola e l'altra.
<< Avanti muoviti, poltrone! Sei peggio di un ghiro! Mia nonna in coma profondo dormiva meno di te! >>
<< Ma sei impazzito? Vuoi spappolarmi la milza? >>
<< E' stato scientificamente provato che la milza non è un organo essenziale per il corpo umano, quindi se la perdi, pazienza! >>
Amos avrebbe voluto sputargli in faccia e stava quasi per replicare quando Cancer gli porse qualcosa.
<< Che cos'è? >>
<< L'acqua del cesso! >>
<< Ah ah, molto divertente! >>
Non era acqua del cesso, ma una bella tazzona fumante di latte a cacao.
<< Coraggio, bevi ! >>
Amos si illuminò di un sorriso che non aveva mai fatto.
<< L'hai fatto per me? >> chiese cinguettando.
<< Che? Stai scherzando? E' avanzato da quello che mi sono fatto io! Figurati se adesso ti vengo a portare il lattuccio a letto! >>
Amos cadde in depressione totale.
Gli uccellini fuori cinguettavano, ed ecco che uno entrò di corsa nella Quarta Casa pigolando e strillando più degli altri.
Aphrodite entrò sottobraccio a un refolo di profumo così forte che appestò l'ambiente.
<< Deathy, dove sei? >>
Chiese guardandosi intorno, poi vide Amos che beveva il suo latte.
<< Piccolino, hai visto Cancer in giro? >>
Senza togliersi la tazza dalla bocca, e con gli occhi che piangevano lacrime ridoline, Amos indicò il pavimento.
Aphrodite abbassò lo sguardo, Death Mask era svenuto e ora se ne stava a quattro di bastoni per terra perchè la zaffata di profumo lo aveva colpito in pieno e gli aveva momentaneamente interrotto le sinapsi del sistema nervoso.
<< Oh mia dea! Deathy riprenditi! Va bene che sei felice di vedermi, ma così...>>
Death Mask non ne voleva sapere di riprendersi.
<< Forse ci vuole la respirazione bocca a bocca! Non ti preoccupare, il tuo Aphrodite ti salverà. >>
Amos guardava allibito Aphrodite che si abbassava sempre più...sempre più...
Fino a quando non ci arrivò.
<< Oh mamma bella! >> gridò.
Sarà stato per la sua bocca che veniva a contatto con le labbra di pesca di Aphrodite, ma Death Mask aprì gli occhi all'improvviso e il povero Cavaliere dei Pesci si ritrovò spiattellato su una colonna alla velocità della luce, i capelli di Cancer erano ancora più dritti del solito, e sulla sua faccia era disegnato un tale schifo e ribrezzo da far paura.
Amos cercava di resistere ma non ce la fece e in un eccesso di riso sputazzò intorno tutto il cioccolatte.
<< Aphrodite! Io ti ammazzo! Che t'è saltato in mente di baciarmi! >>
<< Ma Deathy...pensavo di aiutarti! >>
<< Si...aiutarmi a morire! >>
Cancer gridava come un ossesso, mentre Amos, ormai in preda a riso isterico, cominciava ad avere le convulsioni.
Rotolò giù dal divano come un salame e continuò a rotolare per tutto il pavimento.
Cancer decise di riprendersi un contegno.
<< Aphrodite...>> disse con calma.
<< Potrei sapere perchè mi hai baciato? Hai avuto un attacco ormonale o cosa? >>
<< Pensavo che stessi male...>>
<< Grazie dottore per avermi dato la medicina più sconvolgente di tutta la mia vita! Ma porca puttana ladra cane...>> e continuò a sputare come un mandriano.
<< Amos! Amos dove sei? >>
Amos continuava a rotolare come una trottola, ormai era semisvenuto, si riprese quando Death Mask lo acchiappò per la collottola e lo sbatacchiò come un cucciolo di cane.
<< Se parli a qualcuno di questa storia ti uccido! E poi, dov'è la tazza? >>
<< E'...lì...ma...a..cosa...ti...serve...>> ormai parlava a rantoli, le risate l'avevano mandato quasi all'altro mondo, e stavolta senza biglietto di ritorno.
<< Perchè ci devo vomitare dentro! >>
Aphrodite se ne andò indignato dalla casa, l'unico commento che fece fù "vai a dare le perle ai porci".
Cancer fece il giro di tutte le Case dello Zodiaco, e requisì con la forza tutti i pacchetti di gomme che trovava, adducendo sempre la scusa di aver mangiato troppo aglio.
Incredibilmente ci credettero, ma con Shura non fu facile! Infatti egli era gomma-maniaco e ingaggiò con Death Mask un duello stile matador per non farselo portare via, ma la furia di Death Mask era grande, e più pensava ad Aphrodite più aumentava il suo schifo e più si incattiviva.
Alla fine si ritrovò con talmente tanta gomma in bocca da poter benissimo soffocare.
Amos lo guardava sospirando e si appoggiava il mento su una mano con fare sconsolato.
<< Non ti sembra di esagerare? Mica ti ha baciato con la lingua! >>
Death Mask sputò un bolo di gomma che poteva raggiungere i cinque chili di peso e poteva benissimo essere usato come pallone da calcio.
<< Vogliamo cominciare l'allenamento o dobbiamo aspettare che ti riprenda dallo shock? ><
<< No, no...iniziamo, iniziamo! >>
Alla fine, pensò Amos, l'aveva presa relativamente bene, se fosse toccato a lui si sarebbe macchiato di omicidio colposo volontario.
<< Certo che per uno come lui deve essere stato davvero terribile! >>
Dopo questi pensieri, e dopo altre bestemmie, parolacce e imprecazioni, i due si avviarono di buon grado verso l'arena.

Cara Sary, tu dovresti saperlo benissimo chi mi ha dato l'idea dei capelli grigi e gli occhi rossi...(vero Tsu?), però dare una spiegazione logica non è stato molto facile! Spero solo che quello che ho inventato sia stato convincente!!!! Il "paparino" è stata davvero una carognata, vero? Ma dobbiamo capirlo questo innocentino, anche se Amos, come avrai capito leggendo fra le righe, tanto innocentino non è. Per la felicità di Tsu ecco che sono arrivati i capelli grigi e gli occhi rossi e..carramba! Ecco Death Mask in tutta la sua malvagia bellezza! Controllando il mio account ho visto che ci sono persone che seguono le storia e altre che l'hanno messa fra i preferiti, e mi chiedo se loro conoscono questo suo secondo aspetto, anche se si distacca fortemente dall'anime che tutti conosciamo, ma se sono curiosi possono sempre andare a vedere e, come me, non resterebbero delusi. Ci sei rimasto male vero Gufo? Ma da come puoi leggere qui sopra non è una mia invenzione...Dm dai capelli grigi e gli occhi rossi esiste veramente, anche se solo sui disegni e non sull'anime. E' stata tsukuyomi a farmene venire a conoscenza inviandomi delle bellissime foto e spiegandomi gentilmente il tutto perchè non lo sapevo nemmeno io, ma se tu lo guardi è ancora meglio del tradizionale che tutti conosciamo, anche se è difficile immaginarlo a quel modo e non con i capelli azzurri! Però forse La teoria di Tsukuyomi non è sbagliata quando dice che lui, essendo una specie di traghettatore di anime, dovrebbe essere somigliante a un Caronte bello e dannato! Su Amos hai perfettamente ragione...se  adesso è già così bastardo, come sarà concluso l'addestramento?


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Capitolo 14
*** Primi giochi ***


14 Questa volta cominceremo con le risposte perchè siete un pò a dopo aver spremuto il cervello per scrivere sta roba ho paura di dimenticare qualcuno.
Finalmente qualcuno ha deciso di uscire dall'ombra dove era rimasta fino adesso, vero Himachan? e la cosa non può farmi che vero piacere! fino adesso non sapevo che la mia storia ti piacesse così tanto e a quanto pare i baci che vengono corrisposti con dei calci ha fatto effetto anche su di te, però attenta, non voglio saltare le coronarie a nessuno!! Invece Gufo a quanto pare , ad averti colpito è il bacio passionale tra Dm e Aphrodite, un piccolo omaggio a tutti quelli che li vedrebbero bene insieme come fidanzati, e si che sono tanti!!!!però mi sembrava simpatico aggiungerlo, dopotutto le fic sono belle anche per questo, perchè ti danno la possibilità di inventare continuamente. E ora...Sary e Tsu, voi siete veramente i pilastri del mio credo e può farmi solo che piacere sapere che le mie storielle vi rallegrano e che anche a me piacerebbe essere amos, sono sincera e anche come arma di ricatto non sarebbe male devo ammetterlo, ma ora leggetevi tutti quaest0altro capitolo, diciamo un pò più...pepato!!!!

L'arena che veniva usata per gli allenamenti era un enorme formicaio dove si mischiavano allievi e maestri.
Amos e Death Mask si erano diretti lì con la convinzione che avrebbero dovuto fare a botte per ritagliarsi un angolino di spazio dove massacrarsi con tutta tranquillità.
Amos già pensava al modo di come fargli ingessare una gamba, Death Mask a come mandare all'ospedale il proprio pupillo, e con questi gentil pensieri camminavano verso il luogo dove avrebbero chiarito ogni cosa.
Cancer camminava avanti, Amos dietro e la peste aveva trovato un enorme divertimento nel raccogliere sassi e lanciarli contro l'armatura del Cancro per poi vederli rimbalzare indietro.
<< Spero che uno di quei maledetti sassi ti torni indietro e ti si conficchi in un occhio! >> diceva il Cavaliere.
<< Perchè non ti inchini in avanti? Così vedo se faccio centro! >> rispondeva Amos.
Arrivarono all'arena, però si avvidero che quel giorno sarebbe stata dura, infatti dentro c'erano gli ultimi combattimenti per le assegnazioni delle Armature, e quindi  sarebbe stata off limits.
Cancer era ben contento di tornare indietro e fare qualcosa di più interessante piuttosto che perdere tempo dietro all'herpes ambulante, invece Amos teneva il muso e lo seguiva come un cane bastonato.
<< Ma la pianti di fare quella faccia? E' possibile che non ti accontenti mai? Abbiamo fatto un'intera settimana senza fermarsi. >>
<< E allora? Io non sono nullafacente come te! >>
<< " Non devo rispondere! Non devo farlo...oh quanto vorrei smontarlo a livello atomico! " >> pensò Cancer.
Quando arrivarono a casa la prima cosa che Cancer fece fù buttarsi sul divano.
<< Mi ci volevo mettere io! >>
<< Tu sdraiati per terra! Il pavimento è anche troppo per te. >>
All'improvviso un soldato del Grande Tempio arrivò e si inginocchiò davanti al Cavaliere del Cancro.
<< Un dispaccio per voi da parte del Grande Tempio! >>
<< Che cosa vorrà il rincoglionito adesso? >>
Prese il dispaccio e con un calcio nel sedere congedò la guardia.
<< Che c'è scritto? >> trillò Amos.
<< Sicuramente non una cosa che ti interessi! >>
Però Amos osservava, le missive mandate dal tempio potevano essere lette soltanto dai Cavalieri a cui erano destinate.
<< Dimmelo, dimmelo, dimmelo, dimmelo, dimmelo, dimmelo, dimmelo....>> continuava a ripetersi così, e a Cancer saltarono i gangheri.
<< Ma la fai finita? >>
Arrotolò la missiva e gliela infilò in bocca.
<< Tappati quel forno. >>
La giornata sembrava trascorrere senza altri incidenti. Ma Amos era curioso come una scimmia, anche perchè Death Mask stava sdraiato sul divano e aveva dei fogli sulle ginocchia che stava compilando.
<< Che c'era scritto la sopra? Lo voglio sapere! >>
<< Che noioso che sei! Il demente senilitico ci ha chiesto di compilare una scheda con i vostri progressi! Ed io lo sto facendo adesso ! Sei contento ora? >>
<< Naturalmente scriverai che sono bravo, vero? >>
<< Scriverò quello che è giusto. >>
Amos divenne ancora più serio.
<< Ah...allora stiamo a posto! >>
Dagli occhi di Death Mask partirono saette inceneritrici che lo colpirono in pieno e Amos si fece piccolo piccolo.
<< Ora se la moffetta qui di fianco vuole farmi concentrare gliene sarei infinitamente grato! Dunque...vediamo...impegno...zero! Rispetto...zero! Serietà...qui non esiste nemmeno un valore di misura! >>
Amos sfiatò dalle narici come un toro.
<< Non vorrai mica farlo sul serio! >>
<< E perchè no? Ho scoperto che con un semplice numero posso fartele pagare tutte! >> rideva e si divertiva.
Amos non rideva per niente, spiccò un balzo e gli si spalmò sopra cercando di strappargli i fogli dalle mani.
Cancer continuava a ridere, se lo teneva a cavalcioni sulla pancia e si divertiva a fargli il solletico con gli indici nei fianchi, alla fine anche Amos si mise a ridere e cominciò a punzecchiarlo anche lui.
<< Basta! >> gridava Death Mask.
<< Soffro il solletico per pietà! >>
Ridevano insieme e giocavano come matti, era la prima volta che succedeva una cosa simile e loro non se ne rendevano nemmeno conto.
Cancer si stava incredibilmente comportando come avrebbe fatto un padre premuroso in un momento di gioco.
Lo mordicchiava dappertutto poi lo sollevava in aria e lo faceva ricadere acchiappandolo al volo.
Amos rideva come un matto.
Peccato che quell'idilio durò poco, perchè furono interrotti da Saga che se ne stava a guardare la scena con faccia ebete.
Quando Death Mask lo vide lanciò in aria Amos per l'ultima volta, ma stavolta di lato e senza riacchiapparlo.
Il bimbo si sfracellò sul pavimento.
<< Cencer? Perchè lo hai...>>
<< Non preoccuparti Saga! Hai presente le palline che rimbalzano ovunque? Ecco, Amos è come loro! >>
Per quanto Death Mask facesse finta di nulla, Saga aveva assisitito alla scena e non potè fare a meno di farlo notare.
<< Bhè...certo che...eravate carini. >>
<< Guarda che ti sbagli! Stavo solo cercando un punto debole! >>
Ma era una scusa che lasciava il tempo che trovava.
<< Sono venuto a ritirare i fogli dei giudizi. >>
<< Ah si, tieni. >>
Amos si alzò su come una mummia dal sarcofago.
<< No Saga, aspetta...>> piagnucolò il bambino.
<< Quel bastardo ha taroccato tutti i voti. >>
Saga guardò il foglio e sbarrò gli occhi.
<< Se questi li chiami taroccati lo ha fatto a tuo favore! Qui sono tutti dieci! >>
<< Cosa? >>
Saga fece un sorrisino e se ne andò.
Amos si voltò verso il suo maestro.
<< Mi hai messo tutti dieci? Perchè? >>
<< Perchè anche se sei un rompipalle sei bravo quando ti alleni. >>
In quel momento Amos avrebbe voluto scoppiare a piangere, non solo Cancer lo giudicava bravo ma, cosa più importante, aveva giocato con lui come un papà, e quelle cose gli mancavano, eccome se gli mancavano.
Ormai era ora di andare a dormire, avete presente quando dovete andare urgentemente in bagno e puntualmente c'è qualcuno che vuole entrare nello stesso vostro momento? Successe questo.
Amos si avviò verso il bagno, Cancer gli fece uno sgambetto e lo fece volare per terra, mentre passava Amos gli afferrò una caviglia e stavolta fu lui a lasciare l'impronta odontoiatrica sulle mattonelle.
Fatto stà che arrivarono in bagno insieme.
Dovettero usare water e bidè contemporaneamente.
Cancer era di un imbarazzo totale perchè Amos ogni tanto, dalla sua postazione, si sporgeva in avanti e guardava! Non era normale nemmeno per lui avere un bambino che ti guardava le parti intime e poi puntualmente guardava le sue.
Amos non capiva che era ancora un bambino e soffriva di un enorme complesso di inferiorità.
<< Amos? Potrei avere un pò di privacy? >>
<< Sto facendo la pipì. >>
<< Anche io e desidererei farla senza pubblico! >>
Amos aveva finito e si lavò, poi si infilò il pigiama e gettò i vestiti sporchi nel tinello.
<< Ehi Death Mask! Posso farti una domanda? >>
<< Che vuoi ora? >>
Cancer lo capì subito che si trattava di una domanda su parti poco nobili.
<< Perchè questa mattina era diverso? >>
Il granchiozzo lo guardò ma non capiva.
<< Amos, non ce l'ho intercambiabile! E' sempre questo! >>
<< Si ma stamattina era...più...>>
Death Mask inarcò un sopracciglio, aveva capito perfettamente che cosa voleva dire.
<< Si può sapere che ti ha insegnato tuo padre? E' normale che noi maschietti la mattina ce lo abbiamo...un pò allegrotto! >>
<< Se quello degli altri è un pò allegrotto...il tuo era proprio felice! >>
Death Mask non lo sopportò più, si ricompose e prese Amos per la collottola.
<< Adesso basta! Non intendo più affrontare questo argomento con te! >>
Se lo mise sulle spalle come un sacco di patate e uscirono dal bagno.
Non poteva di certi dirgli che le sue condizioni erano dovute a un bellissimo sogno che stava facendo! Anche perche, da più di un anno a questa parte, gli restavano solo i sogni, e qualcos'altro che faceva in bagno quando il pargolo era fuori dai piedi.
Si infilarono tutti e due dentro il letto e ognuno cercava di spodestare l'altro.
<< E molla la coperta! >> diceva Cancer.
<< Spostati, ti puzzano i piedi e sono anche gelati! >> rispondeva Amos.
<< Leva quelle mani schifose che ti infili da tutte le parti dalla mia sacra persona! >>
E così via fino a quando il dio Morpheo non veniva a rapirli.
Ormai era chiaro che se fosse mancato uno, l'altro si sarebbe annoiato, ma nessuno dei due lo avrebbe mai ammesso.
Amos si svegliò nel cuore della notte per via della sete, scese dal letto facendo piano piano e andò in cucina, mentre camminava uno splendido bagliore dorato attirò la sua attenzione, Le Sacre Vestigia del Cancro se ne stavano placide, come se dormissero, fra le colonne della Quarta Casa; Amos aveva notato che ogni volta che Death Mask le svestiva, queste si riunivano da sole a formare l'immagine del segno dello Zodiaco a cui appartenevano ed ora, davanti a lui, c'era un enorme granchio fatto tutto d'oro puro.
Era uno spettacolo meraviglioso, e sembravano pulsare di vita propria! Amos aveva sentito la storia che quella stessa Armatura aveva abbandonato Death Mask durante un combattimento contro un Cavaliere di Bronzo, e ne aveva decretato la morte. Gli spiegarono che l'Armatura era come un enorme contenitore dei pensieri dei Cavalieri che l'avevano indossata in precedenza, e che questi, non sopportando la malvagità del loro successore, avevano deciso di punirlo così. Con la morte.
Chissà come era morto? Forse un giorno glielo avrebbe chiesto.
Però non potè fare a meno di pensare che un giorno quell'Armatura sarebbe stata sua.
<< Mi impegnerò a fondo! Mi allenerò come un matto e tu sarai fiera di proteggere me! >>
Fece un sorriso buono e fiducioso e dopo aver bevuto si reinfilò dentro al letto.
Death Mask, nel sonno, lo abbracciò con dolcezza.
Protetto da quelle braccia forti e sicure, scivolò di nuovo e subito nel mondo dei sogni.






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Capitolo 15
*** Imbarazzi e oggetti strani ***


15 Anche io mi sento solidale come te nei confronti del povero cavaliere, caro Gufo, ma come puoi leggere in fondo un pò di anima ce l'ha anche lui, certo che fargli ammazzare qualcuno sotto gli occhi innocenti di Amos sarebbe divertente, dopotutto se non rimane bastardo dentro che razza di Death Mask sarebbe? Forse sono io ad essere troppo cattiva nei suoi confronti, non trovi? dopotutto gliene faccio succedere di tutti i colori! Ora dovrò rispondere a tre persone contemporaneamente e nell'ordine della recensione siete le carissime Chan, Sary e Tsuku, che sicuramente vi divertite tantissimo con quella vostra geniale testolina a immaginare le dimensioni...io lo farei! Sembra che la scena clou sia quella del momento giocoso, sono contenta perchè pensavo non mi fosse venuta tanto bene, avevo intenzione di metterla prima o poi ma non sapevo quando e  ho preso la palla al balzo. In questo capitolo il piccolo Amos scoprirà le altre funzioni del "pendolo" e darà una lezione di stile a ben tre Gold Saint insieme!!!! Come sarà venuta? A voi il giudizio. (Tsu...il tuo topo mi ronza in testa. Chan... le tue bakate hanno del surreale e sono troppo divertenti. Sary...a te ti aspetto al passetto quando aggiorni. )

Amos continuava il suo percorso con Death Mask.
Dopo il suo "giuramento" davanti all'Armatura del Cancro era molto maturato e il tempo giocava a suo favore.
Era in piena fase di crescita, sia fisica che mentale; erano passati due anni e ora anche Death Mask se ne accorgeva.
Però il suo carattere moffettoso non cambiava mai!
<< Alzati! >> ordinò in modo perentorio a Death Mask stravaccato sul solito divano nel suo dolce far niente.
<< Perchè dovrei alzarmi? >> rispose lui scocciato.
<< Niente! Devo solo guardarti le chiappe! >>
<< Eh? >>
Death Mask era incredulo e sgranò gli occhi che parevano somigliare a due palle da baseball.
<< Che cosa dovresti farci con le mie chiappe, scusa? >>
<< Le guardo e basta! Mica le voglio baciare! >>
Death Mask non ne poteva più.
Prima si era attaccato al suo strumento di piacere, ora cercava di soffregargli le natiche.
<< Amos...io non so più che cosa inventarmi per farti capire che non puoi ancora paragonarti a me! >>
Amos lo guardò e fece un sorrisetto strano.
<< Non posso paragonarmi a te che sei vecchio, lo so benissimo! >>
<< Vecchio? Ehi cerume incastrato nel timpano, io ti guardo dall'alto dello splendore dei miei ventisei anni! >>
Amos si tappò le orecchie.
<< Va bene, va bene...ma adesso dai! Tirati giù i pantaloni che voglio vedere se ti sono andati via i segni di ieri sera. >>
Death Mask lo guardava senza parole, poi la sinapsi della comprensione si accese
La sera prima aveva parcheggiato Amos da Saga perchè i suoi bisogni sessuali erano arrivati al limite.
Peccato però che prima di conoscere quella bella figliuola sia in senso teorico che pratico, quest'ultima gli morsicò il sedere fino a farlo piangere.
Poi però ha pianto lei!
Dopo due anni di perfetta astinenza, dove il suo migliore amico era diventato il cesso che contribuiva a fargli allenare il braccio destro, non gli andava di andarci leggero.
Ma lui...come faceva a saperlo?
<< Amos...non dirmi che tu...>>
<< Mi ero dimenticato di prendere lo zainetto! >> si affrettò a dire.
<< Quindi sei tornato indietro...e potrei sapere...che hai visto? >>
Death Mask cominciava a sudare freddo.
<< Oh bhè...ho avuto la certezza che non serve solo per fare pipì, che alle donne piace così tanto che si mettono a gridare "ancora ancora", che può essere usato come un gelato, e che può essere infilato in due buchi div...>>
Death Mask gli tappò la bocca con una mano.
<< Basta così! >> disse mentre gli veniva da piangere.
Poi però un dubbio atroce gli attraversò la testa...no, non poteva resistere! Si vergognava tantissimo ma glielo doveva chiedere!
<< Amos...tu..sei rimasto fino alla fine? >>
<< La fine? >> il piccoletto pensava e si grattò la testa.
<< Ah si..la fine! Bhè era come un film! Se non vedi il finale che gusto c'è a vedere tutto il prima? >>
A Death Mask servivano i sali.
<< Ma tu sei malato? >>
<< Perchè dovrei essere malato? >> ormai parlava balbettando.
<< Che cos'era tutta quella roba...bianca? >>
I sali non servivavo più!
Ormai serviva un rianimatore!
<< "Questo ha visto tutto come se fosse stato un film porno!" >> piagnucolava tra sè e sè.
Death Mask si sentiva come i panda che venivano fatti accoppiare dietro un vetro per la gioia dei visitatori perversi, ma tanto oramai il danno era fatto.
Ora alla moffetta non restava altro da fare che aspettare di crescere ancora un pò prima di mettere in pratica quello che aveva imparato alla prima cinematografica!
Death Mask aveva ammazzato senza pietà così tante persone che nemmeno le ricordava, e ora un bimbetto lo aveva messo al tappeto con la cosa più imbarazzante che poteva accadergli.
<< Ma via, sù, che non è niente di grave. Ora però voglio metterti la cremina sul sedere! >>
Meno male che la dea Fortuna stava dalla sua parte.
Aphrodite svolazzò come un pettirosso tra le colonne della Quarta Casa.
Cancer era indeciso se mandarlo nello Sekishiki per via direttissima, oppure mostrarsi un pò più gentile del solito, poi però gli rivenne alla mente il suo bacio passionale e accantonò le idee gentili.
<< Che vuoi, eunuco? >>
<< Deathy, devo chiederti una cosa! >>
Il pesciolino aveva un tono di voce strano, e ora stava frugando in un misterioso e microscopico sacchetto per le compere.
Sopra c'era scritto " L'intimo per te" .
Amos s'era sistemato sul divano pregustando lo spettacolo a cui avrebbe assistito, ormai c'era abituato.
" Deathy " guardava il sacchetto come se fosse un serpente velenoso.
<< Ho bisogno di un parere su...questo! >>
E tirò fuori uno strano coso nero.
Era formato da due sottilissimi filetti di tessuto che si univano a un triangolino.
<< Che...che cos'è sta roba? >>
Death Mask lo guardava schifato e non riusciva a capire a cosa servisse.
<< Ma non lo vedi? E' un tanga, sciocco! >> rispose Aphrodite stizzito.
<< Un che? >>
<< Oh Deathy! Come fai ad essere così ottuso? Queste sono mutande! Non le usi tu? >>
Amos sorrideva ma aveva un sorriso strano...come se lui sapesse.
<< Vedi...>> disse Aphrodite.
<< Avrei bisogno che tu lo indossassi  per poi dirmi se è comodo e soprattutto anallergico. >>
Death Mask guardava Aphrodite incredulo.
<< Tu, schifosissimo essere, come osi chiedere a Death Mask del Cancro di indossare quello strumento di tortura? >>
Stavolta s'era arrabbiato e la Quarta Casa cominciò a vorticare di Fuochi Fatui.
<< Ma cosa sono tutte queste fastidiosissime mosche? >>
<< Ora te lo spiego! >> disse lui.
Amos guardava attentamente quello che sarebbe successo.
<< Oh oh! Ehmm...Aphrodite? >>
<< Cosa c'è, tesoro? >>
Amos indicò con il dito Death Mask, Aphrodite si voltò e quasi gli venne un infarto.
<< Ma...che t'è successo? >> gridò il pesciolo vedendo i capelli grigi e gli occhi rossi
<< Niente! Un piccolo cambiamento di look! Di solito succede quando vado dall'altra parte...o quando m'incazzo! >>
<< Però...devo dire che sei bello così! >>
Death Mask stava quasi per strozzare Aphrodite con la sua stranissima mutanda, quando si udì l'eco di altri passi...et voilà, ecco comparire lo Scorpione Milo in tutto il suo velenifero splendore.
<< E tu che vuoi? >>
<< Devo passare per tornare alla...ma come ti sei conciato? Sembri un incrocio tra un cantante rock e uno stupratore folle iscritto a una setta! >> poi rimase colpito dalla cosa che Cancer teneva in mano.
<< Che è? >> chiese anche lui.
<< Aphrodite lo chiama tanga e, secondo lui, si usa come le mutande. >>
<< Non è possibile! >> e strappò l'attrezzo dalle mani del granchio.
<< Chissà come si mettono! >> disse Milo.
<< Forse il verso è questo! >> rispose Death Mask.
<< Mi sà che questi vanno sui fianchi! >>
<< E il triangolo? >>
<< Forse deve coprire il sedere! >>
<< Secondo me copre l'aggeggio! >>
Era una conversazione intelligente e soprattutto con un livello intellettuale elevato.
Amos capiva solo una cosa: che aveva a che fare con due completi deficienti e se anche gli altri Cavalieri d'Oro erano così...
Sembrava di avere a che fare con due uomini delle caverne che guardano una radio per la prima volta!
<< Ma è possibile che siate così scemi? >> disse mentre saltava giù dal divano e toglieva il tanga dalla testa di Milo, dove lui lo aveva infilato per cercare di dargli una forma.
<< Ora vi faccio vedere io! >>
Il bambino si tolse i pantaloni e le mutandine rimanendo nudo dalla cintola in giù, poi si infilò il suddetto tanga con la praticità di chi lo fà tutti i giorni.
Milo e Death Mask guardavano allibiti come se avessero assistito ad un'apparizione mistica, mentre Aphrodite sorrideva compiaciuto.
<< E bravo il mio piccolo! Tu si che sai come fare! >>
<< Visto? Non ci vuole mica una scienza! >> disse mentre girava su sè stesso per far vedere meglio.
<< Vedi? Te l'avevo detto che copre l'aggeggio! >> disse Milo.
<< Andiamo, Milo! A lui copre perchè è ancora una bambino, ma a noi le zavorre ci escono di lato! >>
Però Death Mask non era convinto di una cosa.
<< Dimmi una cosa, Amos...perchè lo conosci così bene? >>
Il bimbo sorrise mentre si rivestiva tranquillamente dopo aver allegramente sfilato.
<< E' semplice, perchè mia sorella li indossa! E' per questo che li conosco.
Aphrodite, però, era rimasto un pò male.
<< Tua sorella porta tanga da uomo? >>
<< Aphrodite, ti sei sbagliato! Quello è un tanga da donna, per questo è così piccolo! >>
Il Cavaliere dei Pesci guardò il suo ultimo acquisto, poi senza dire una parola uscì di corsa dalla Casa del Cancro, mentre Milo e Death Mask si sbellicavano dalle risate.
Poi, però, Cancer si alzò in piedi e guardandolo con quei suoi occhi rossi gli fece una domanda particolare.
<< Dimmi mio allievo...tua sorella...li porta veramente? >>
<< Non mi piace la faccia che stai facendo! Stai sbavando come un molosso! >>
Death Mask già si immaginava la sorella di Amos che sfilava nuda per la Quarta Casa con addosso solo il tanga nero, mentre gli porgeva un vassoio pieno di dolci e poi gli faceva appoggiare la testa sulle gambe mentre gli accarezzava i capelli.
Milo immaginava anche peggio...lui se la trombava direttamente strappando a morsi l'inutile coso.
<< No, Milo, lasciamo stare! Credimi, quella donna è un pericolo per i testicoli, te l'assicuro! >> disse Death Mask mentre si massaggiava parti che ancora dolevano al sol pensiero.
Comunque visto che la faccenda del tanga era sistemata, Milo fece ritorno all'Ottava Casa, e Death Mask tirò un sospiro di sollievo.
<< Hai ancora i capelli grigi e gli occhi rossi. >> disse Amos.
<< E che ne sò perchè? Magari sarò ancora nervoso per prima! >>
<< Guarda che prima non ti succedeva quando t'arrabbiavi! >> replicò Amos con la sua vocetta pestifera.
<< Anche se rimanessi così...>> ma mentre parlava i suoi capelli e gli occhi cambiarono colore di nuovo.
<< Ora va meglio? Ti faccio meno paura? >> il piccolo assentì, ma stringeva ancora fra le mani un tubetto di crema.
<< Pomatina? >>
Ancora non si era dimenticato la storia del sedere preso a morsi.
Incredibilmente Death Mask sorrise, un sorriso buono che Amos aveva visto poche volte, ma che ogni volta gli infondeva coraggio e calore.

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Capitolo 16
*** Un equivoco imbarazzante ***


16 Sapete una cosa? Vi amo tutti! Ma proprio tutti!!!!!
Mia cara Ricklee, prima di tutto grazie, grazie e ancora grazie per aver seguito questa storia fin dall'inizio e spero vivamente che ti abbia divertito. Come hai detto tu, quel tanga era diventato un mistero, anche perchè due Gold Saint non sapevano che fosse e c'è voluto un bimbetto per pacificare i dubbi, quindi anche il loro onore è stato un pò pestato non trovi? E poi far entrare il tuo personaggio preferito in una storia così non è difficile perchè anche Milo si presta bene alla comicità, e poi non è difficile provare un debole per Amos!!!! Gufo la tua si che sarebbe una bella idea, un Dm che dalla vergogna si butta di nuovo dell'Ade ma stavolta senza bisogno di spintarelle...me lo immagino, sai? Certo che però come dici tu, non deve essere facile per lui digerire una cosa simile!!! Un uomo forte e potente che viene calpestato da un bambino...!!! Non morire Chan, ti prego le tue recensioni sono importanti per me e non potevo sapere che la suddetta " zavorra " ti avrebbe provocato addirittura i dolori di pancia., però posso provare a fare di più, se vuoi ma non voglio venirti a trovare in ospedale!!!! E poi vorrei vedere se fi fosse una donna che non accetterebbe di spalmare una pomata sulle statutarie natiche del Cancro più bello del mondo!!!! Sarei stata volentieri al posto di Amos. Tsuku e Sary, continuo a dirlo anche a voi, non voglio far andare nessuno all'ospedale o al manicomio, però sinceramente, un tanga potrebbe nealla realtà scatenare tutto questo? E se voi vi foste trovati a dover assistere mentre qualcuno faceva del sesso sfrenato? Amos è stato bravo a far cadere la cosa nel banale, però ci ha fatto capire che con lui bisogna tenere gli occhi aperti anche quando si dorme.
PS: Mi avete chiesto come mi è venuta l'idea del tanga? Bene, ve lo dico anche se è un pò imbarazzante!!! Mi è venuta mentre io stessa mi cambiavo le mutande!!!!!!! Questo significa solo che la mia mente è malata.
Continuate a ridere, và, che una risata fa sempre bene.

L'estate imperversava sul Santuario, faceva un caldo terribile e nessun Cavaliere se la sentiva di indossare le Sacre Vestigia.
La Casa del Cancro era la più fresca in assoluto per via di quella deliziosa e allegra nebbiolina che spesso vi aleggiava, e perciò meta preferita degli altri Gold ( tranne Camus naturalmente )e di due in particolare: Saga e Milo.
Questi se ne stavano stravaccati sul divano non protagonista della storia, e avevano allegramente buttato l'effettivo proprietario per terra.
Death Mask non sopportava il caldo, era una cosa che lo devastava, ora stava disteso sul pavimento come l'Uomo Vitruviano del Da Vinci, cercando disperatamente di intercettare la rotta della nebbiolina.
Amos dal cuore di panna, cercava di mantenerlo ad uno stato di refrigerazione decente tergendogli la fronte con un fazzoleto bagnato.
Milo non assomigliava per niente a quello che era di solito, si era raccolto i capelli con un fermaglio da donna sulla quale faceva bella mostra di sè un gigantesco fiore di plastica arancione, per di più i boxer rossi dello scorso capodanno gli toglievano del tutto la dignità.
Ma Saga era anche peggio, rimpiangeva, il bel Cavaliere, i tempi andati in cui si spacciava per Arles dove disponeva di una gigantesca piscina personale.
Amos sembrava l'unico che non sentiva il caldo e guardava pietoso i tre fra i più forti guerrieri dell'intero Universo.
Sospirando si alzò, ma mentre camminava la mano di Death Mask gli si artigliò alla caviglia.
<< Dove credi di andare...>> gli disse.
<< Devo andare in bagno! >>
<< Tu non andrai da nessuna parte finchè tutta l'acqua contenuta in quella bacinella non sarà evaporata sulla mia fronte! >> gli disse in un tono che non ammetteva repliche.
Sapendo del caldo, il Gran Sacerdote in persona voleva sincerarsi dello stato di salute dei suoi Cavalieri e adesso si stava allegramente facendo il giro turistico delle Case e dovunque entrasse c'era uno spettacolo di mutande e gambe non depilate.
Quando arrivò alla Quarta rimase quasi scioccato vedendo i tre.
<< Ok, qui ci sono lo Scorpione e i Gemelli ma...dov'è l'effettivo custode di codesto loco? >>
Un braccio stanchissimo si alzò da terra.
<< Alzatevi! E soprattutto vergognatevi! Ai miei tempi non erano ammesse queste cose! >>
<< Appunto...>> rispose Cancer.
<< Ai suoi tempi, ma la preistoria è già passata da un pezzo! >>
Shion fece finta di non sentire la battuta.
<< Come andiamo, Amos? >> disse al bambino.
<< Bene! >>
Amos aveva soggezione di Shion, con quei lunghi capelli biondi e gli occhi viola...quell'uomo aveva superato due Guerre Sacre, la prima come Cavaliere e la seconda facendo finta di essere alleato di Hades.
<< Accidenti...ha più di 250 anni! >> disse ad alta voce.
<< Vuoi regalarmi le candeline? >>
Death Mask si era alzato da terra e si era rimesso in piedi.
<< Almeno tu sei l'unico vestito, qua dentro! Non ho mai visto uno spettacolo più indecente di questo! >>
E continuò il suo giro uscendo imbufalito dalla Casa.
<< E' isterico come una donna sempre mestruata! >> disse Cancer.
<< Va bene...>> disse Saga.
<< Credo che sia arrivato il momento di togliere il disturbo. >>
Entrambi i Gold si alzarono, ma Amos balzò in piedi e corse verso lo Scorpione.
<< Aspetta Milo, devi dirmi una cosa! >>
<< Che cosa vuoi sapere? >>
<< Tu mi spieghi sempre tutto, e allora mi sono chiesto se puoi spiegarmi...che sono questi! >>
Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una confezione sospetta sulla quale faceva bella mostra di sè la parola " HATU' "
Milo prese in mano la scatola e fece una faccia da funerale.
Saga cercava di non ridere.
L'altro ancora non si era accorto di niente.
<< Sono strani...pensavo che fossero palloncini! Volevo farci i gavettoni ma quando li riempivo d'acqua e li lanciavo non si rompevano mai, e poi ti lasciavano le mani tutte unte.>>
Death Mask, appoggiato alla colonna, seguiva il discorso di Amos fino a quando un temibile sospetto prese possesso del suo meraviglioso corpo.
Corse verso Milo e gli strappò la scatola dalle mani, la guardò, poi guardò Amos con espressione da licaone affamato.
<< Tu...dove avere preso questi? >>
<< Nel duo gasseddo, badrone! >> rispose il piccolo di rimando.
<< SI PUO' SAPERE CHI TI HA DATO L'ORDINE DI FRUGARE FRA LE MIE COSE PERSONALI? >> urlava.
<< Io non so nemmeno che cosa sono...>>
Amos aveva cominciato a frignare.
Milo e Saga ridevano da non poterne più.
Death Mask, ad un certo punto, fece un sorriso malizioso, Milo divenne serio e annusò i guai nell'aria.
L'istinto dello scorpione nel percepire i pericoli non sbaglia mai.
<< Vuoi sapere a cosa servono? Ora te lo faccio vedere...>>
Si slacciò i pantaloni e aprì la scatola.
Milo e Saga si guardarono per un attimo, poi passarono all'azione. Si lanciarono sul Cancro e cercarono di immobilizzarlo.
<< Fermati! Sei impazzito? >>
Death Mask aveva cominciato a contorcersi nella loro presa come un gatto.
<< LASCIATEMI RAZZA DI PEZZENTI IN MUTANDE, ORA GLI MOSTRO IO SIA COME SI METTONO E COME SI USANO! >>
<< Ma sei fuori di testa? E' un bambino! >>
<< Non me ne frega niente neanche se fosse un embrione! >>
<< Milo! Fermagli le gambe e riallaccia quei pantaloni! >> disse Saga.
<< Si, ma tu tienilo! >> rispondeva l'artropoide.
Amos aveva acchiappato al volo la scatola di preservativi che Cancer aveva lanciato in aria, e ora guardava allibito la scena ispirata a Sodoma e Gomorra che gli si presentava davanti.
Per tenerlo fermo, Saga si era praticamente appiccicato alla schiena del granchio immobilizzandogli le braccia e Death Mask avvertiva chiaramente l'inconfondibile pretuberanza che gli premeva sulle chiappe.
Si sentì invadere da un senso di schifo come non aveva mai provato prima.
<< Saga, smettila di attentare alla mia verginità! Milo togli quelle mani schifose dai miei gioielli! >>
Ad un certo punto si immobilizzarono tutti e tre e guardarono con sguardo terrorizzato verso l'entrata, leggeri passi di stivali dorati echeggiavano tra le colonne.
Il Santo Caprone entrava maestoso e con faccia seria, ma l'espressione cambiò di colpo, quando vide i tre.
Nell'ordine la macchietta si presentava così: Saga che teneva fermo Death Mask ancorandogli le braccia sotto le ascelle e appuntando il bacino pericolosamente avanti, Death Mask era schiacciato tipo cotoletta nel panino e Milo stava inginocchiato davanti a lui in posa inequivocabile mentre armeggiava con la sua patta e un bambino di undici anni che stringeva profilattici nella manina innocente.
Milo e Saga seminudi in boxer attillati.
Shura apriva la bocca e la richiudeva, aveva preso a boccheggiare come un pesce ma non perdeva mai il controllo di sè.
Li guardava tra lo schifato e l'incredulo.
<< Shu...Shura...>> balbettò Saga.
<< Guarda che possiamo spiegarti tutto, eh? >>
<< Basta che non invitiate anche me...>>
Ad un certo punto un grido acuto e inconfondibile trapanò le orecchie delle astanti.
 Aphrodite era entrato subito dietro a Shura e si buttò sulla spalla del Capricorno indicando con il dito come un demente.
I tre Cavalieri colpevoli si staccarono l'uno dall'altro mentre Death Mask armeggiava con la chiusura dei pantaloni che si era incastrata.
<< Deathy! Non conoscevo questo lato di te! >> ridacchiò.
<< Forse se ci lasciaste spiegare sarebbe meglio! >> esordì Milo che tremava al pensiero delle conseguenze se quei due non fossero stati zitti.
Saga prese la parola e spiegò per fila e per segno quello che era successo, gli altri due ascoltarono e poi scoppiarono a ridere come folli.
<< Basta! Questo povero piccolo mi fa pena! Adesso prendo in mano la situazione io! >> intervenne Aphordite, famoso per avere metodo con i bambini.
Afferrò Amos e se lo mise seduto sulle gambe.
<< Dunque Amos...tu sai come si fanno i bambini, vero? >>
Amos sorrise divertito da tutta quella situazione e rispose candidamente.
<< Certo...me l'ha fatto vedere lui! >> e indicò Death Mask.
Shura sbarrò gli occhi e le pupille già piccole sparirono quasi del tutto.
<< In che senso...te l'ha fatto vedere? >> aveva un tono di voce preoccupato.
<< L'ho beccato mentre faceva sesso con una mega sventola! >>
Death Mask voleva ucciderlo.
<< Maledetto bacarozzo, perchè non spieghi che sei venuto nel luogo sbagliato al momento sbagliato? >>
<< Va bene, va bene! >> tagliò corto Aphrodite.
<< Abbiamo capito che è stato un episodio accidentale, dunque Amos...quei palloncini non servono per fare i gavettoni come hai fatto tu...ma...dunque...per...hmmm...>>
Il cervello di Aphrodite era entrato in black-out.
<< Ma perchè mi avete messo in questa situazione imbarazzantissima? >>
<< Guarda che ti ci sei messo da solo in questo casino! >>
Death Mask alzò gli occhi al cielo con fare spazientito.
<< Levatevi dai piedi tutti quanti! Io sono il suo maestro e io glielo spiego. >>
Quando vide che quattro Cavalieri si stavano di nuovo gettando su di lui, si affrettò a precisare.
<< State tranquilli! Allora Amos...si prende uno di questi...aspetti che il tuo ninnolo raggiunga posizione chiamata "mezzogiorno"...ce lo srotoli sopra e vai col tango! >>
Amos sarà stato un bambino ma ricordando la sua esperienza visiva collegò tutti gli elementi, compresa la posizione mezzogiorno.
<< Affascinante! >> disse con vocetta infantile.
Death Mask sorrise compiaciuto pensando che la sua fosse stata una spiegazione scientifica e completa, gli altri lo guardavano tutti con occhi sbarrati e sul principio dello svenimento.
<< Bhè...che c'è? Non andava bene? >>
Shura cercava di arrancare attaccandosi alla colonna.
<< Tanto valeva che glielo facevi vedere in maniera pratica. >>
<< No, no, ho capito perfettamente! >> disse Amos balzando dalle ginocchia di Aphrodite.
<< Ma sono ancora troppo piccolo e queste cose non fanno ancora per me. >>
Tutti i Cavalieri si trattennero ancora per una mezz'oretta, ma ora ridevano e scherzavano tutti assieme mentre il povero Amos veniva lanciato in aria e poi riacchiappato.
Il piccolo si divertiva anche se era palese che lo stavano usando come un pallone da football.
La sera era scesa, Amos si avvicinò a Death Mask e gli toccò un braccio.
Il Cavaliere guardava il bimbetto che assumeva un'aria innocente.
<< La prossima volta che vedi qualcosa di strano avvertimi, senza creare gli apocalittici casini che solo tu sai fare. >>
Amos annuì.
Death Mask lo guardava attentamente, il pulcino era diventato alto, non c'è che dire, e anche i suoi poteri si stavano consolidando e lui riusciva ora a gestirli bene, ma c'era ancora molto lavoro da fare.
<< Amos, tu hai undici anni, vero? >>
<< Si, perchè? >>
Death Mask si passò una mano sulla fronte.
<< Non so se farlo, ma...credo che tu sia pronto! >>
<< Per fare cosa? >> disse incuriosito.
<< Vieni e vedrai. >>
Amos non capiva e Cancer non spiegava.
L'unica cosa che poteva fare per soddisfare la sua curiosità era seguirlo, ma aveva già capito che si trattava di una cosa seria.


 
 

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Capitolo 17
*** Passato, presente e futuro ***


17 Hime, Tsuku, Sary, Ricklee...che dirvi se non che vi adoro e vi ringrazio per darmi uno stimolo ad andare avanti? Sono contenta che anche questo capitolo vi sia piaciuto, e l'ho scritto mentre stavo al lavoro.
Per la felicità di Rick ecco lo scorpioncino in mutande, anzi boxer di capodanno, e per Sary uno Shura sconvolto!!!!! Per Tsuku credo che basti tutta la storia con Death Mask!!!!
Per quanto riguarda la spiegazione di come indossare l'attrezzo...penso che anche noi avremmo dovuto usare parole un pò spiccie, dal momento che come lo spieghi se non in quel modo?
Ah a proposito...si Rick..anche gli altri Gold hanno dei discepoli e in capitolo addietro, il quinto per la precisione, è descritto l'immane casino che hanno potuto creare al Santuario!!!! Però ho deciso di concentrami sul discepolo del protagonista che è quello più scassapalle ma anche quello più adorabile, altrimenti descriverli tutti e dodici sarebbe stato un bel casino...però gli altri se la cavano bene, tranne il nostro eroe che non ci sa proprio fare con i bambini.
PS: ANCHE QUESTO è UN CAPITOLO SERIO DOVE HO CERCATO DI AMALGAMARE PASSATO PRESENTE E FUTURO. AMOS NON PUO' SEMPRE DIVERTIRSI E FARE IL MONELLO, DEVE ESSERE MESSO DAVANTI ALLA CONSAPEVOLEZZA DI CHE COSA VUOL DIRE PORTARE UNA GOLD CLOTH E AI RISCHI CHE CORRE DIVENTANDO UN CAVALIERE D'ORO. SPERO SOLO DI ESSERE RIUSCITA A FARLO BENE...COMUNQUE LEGGETE E FATEMI SAPERE! BUONA LETTURA!

Amos camminava con Death Mask tra il colonnato della Quarta Casa.
Il piccolo era un pò nervoso, guardava il profilo perfetto del Cancro che a sua volta teneva gli occhi fissi davanti a lui.
Si fermarono davanti all'Armatura del Cancro che Death Mask non aveva indossato per quel giorno a causa del famoso caldo.
Amos non sapeva che cosa significasse, nè tantomeno che cosa lo aspettava, era intimorito e deglutiva a fatica.
<< Guardala! >> disse Death Mask.
<< Quest'Armatura ha combattuto le Guerre Sacre, ha molto da raccontarti. >>
Amos era affascinato nel pensare che quelle Sacre Vestigia avevano più di mille anni, e che erano passate sul corpo dei Cavalieri del Cancro di generazione in generazione.
<< Era solo questo che mi volevi mostrare? >>
Death Mask sorrise in maniera stranamente bonaria.
<< No! Voglio farti vedere quello che è successo nella passata generazione! Quello che ho visto io! Quello che accadde due secoli addietro! >>
Amos cominciava a preoccuparsi, Death Mask gli aveva raccontato delle visioni che aveva visto, e ora le voleva far vedere a lui.
<< Ok...sono pronto. Ma perchè...vuoi fare questo? >>
La mano di Death Mask gli si posò sulla testa e gli arruffò i capelli, quando Amos lo guardò aveva un'espressione seria.
Il bimbo aveva capito che quella situazione era pesante e non bisognava giocare o scherzare come aveva fatto fino ad allora.
<< Voglio farlo perchè ho bisogno di sapere se tu porterai quest'Armatura di tua spontanea volontà. Chi porta un'Armatura d'Oro è un guerriero potente, ma il suo destino, anche se voluto, potrebbe portarlo ad una fine tragica e prematura! >>
Amos cominciava a capire, indossare un'Armatura non doveva essere una costrizione, ma una libera scelta di cuore che a volte ti portava a sacrificare la vita per un ideale di giustizia.
<< Brucia il Cosmo come hai imparato! >> disse Death Mask.
Obbedì, chiuse gli occhi e si concentrò, la sua figura venne circonfusa di luce dorata, Death Mask gli prese le mani e gliele fece appoggiare sull'Armatura.
Questa cominciò a brillare di luce propria e Amos la sentiva divenire sempre più calda sotto le sue dita.
Una sensazione di pace lo pervase, era come se la sua testa si svuotasse, delle immagini cominciarono a delinearsi nella sua mente.
Era il Santuario...le Dodici Case...una visione famigliare per lui, non c'era nulla di diverso, e poi la Casa del Cancro...
C'era un ragazzo, indossava l'Armatura che conosceva bene, ma non era Death Mask, era più giovane...più solare...e il suo volto era più nobile.
Il fumo di una guerra invase tutto, poi un Gran Sacerdote dallo sguardo mite e buono...piangeva inginocchiato a terra mentre sosteneva il corpo dello stesso ragazzo di prima che non aveva più l'Armatura addosso, ed era orribilmente mutilato.
Lo stomaco di Amos si chiuse non appena l'odore del sangue gli giunse al naso, ma com'era possibile che lo sentisse?
La paura e l'orrore si impadronirono di lui quando vide bene il volto del Cavaliere, i suoi occhi erano spenti e privi di vita, il sangue fuoriusciva dagli angoli della bocca, dal naso e dalle ferite che aveva sul viso, una gamba gli era stata strappata via come se fosse l'ala di una mosca.
Le lacrime del Sacerdote cadevano sul suo volto tingendosi di rosso, stringeva il ragazzo morto al petto come se fosse suo figlio.
Quella era una visione di morte, sangue e disperazione.
Era quello il destino di un Cavaliere d'Oro?
Morire? Morire combattendo?
No, lui non voleva morire.
<< IO NON VOGLIO MORIRE! >> gridò tornando alla realtà.
Death Mask lo afferrò per le spalle e lo tirò via.
Amos si abbracciò a lui stringendolo, il suo corpo scosso dai singhiozzi, le sue urla eccheggiavano nella Casa.
Death Mask lo guardava mentre piangeva disperato sul suo petto, provò a stringerlo forte per tentare di calmarlo mentre erano seduti entrambi per terra. poi lo sentì rilasciarsi e le braccia ricaddero pesantemente come se Amos fosse morto.
<< Amos! >> lo chiamò Death Mask.
<< Amos , rispondimi! >> lo scuoteva ma non ottenne risposta.
Amos era privo di sensi, ma anche svenuto i suoi occhi erano rimasti aperti.
Death Mask lo prese in braccio e lo portò in camera adagiandolo sul letto.
Lo guardava ed era in condizioni pietose, bianco come un lenzuolo slavato era freddo come la morte e fradicio di sudore, le sue pupille erano dilatate e sotto gli occhi si erano formate delle leggere occhiaie nere.
<< E adesso come la risolvo questa situazione? >>
Gli teneva una mano sul torace e, per fortuna, respirava regolarmente.
<< Dovresti saperlo come risolverla visto che sei un Cavaliere d'Oro! >> disse una voce dietro di lui.
Death Mask si voltò all'improvviso e si ritrovò davanti a Shion in persona.
<< Che cosa ci fai qui? >>
<< Quando una Sacra Vestigia si attiva in questo modo io riesco a sentirla! >>
Shion si inginocchiò al cospetto di Amos e gli accarezzò la fronte.
<< E' sotto shock! Forse era un pò presto non trovi? >>
Il Gran Sacerdote impose le mani sul corpo del bimbo infondendogli il suo Cosmo.
<< Coraggio piccolo, tra poco starai meglio. >>
<< Che cosa gli fai? >>
<< Non lo vedi? Sto cercando di scaldarlo! >>
Death Mask era un pò titubante.
<< Shion...lui ha visto...>>
<< Lo so benissimo cos'ha visto! >> taglio corto Shion alzando la voce.
Cancer si zittì all'istante quando si accorse che Shion tratteneva a stento le lacrime.
<< Con la sola differenza...che io l'ho vissuto sulla mia pelle! Ho vissuto sulla mia pelle la morte di tutti i miei compagni...>>
Piangeva il Gran Sacerdote, piangeva nel ricordare la morte del Cavaliere del Cancro che lui considerava come un fratello.
Per Death Mask erano solo immagini, ma per lui...era la realtà che aveva vissuto quando era Cavaliere d'Ariete.
Amos pian piano riaprì gli occhi, vide il Gran Sacerdote e provò a mettersi seduto.
<< Va tutto bene? >> gli domandò.
Ma Amos non rispondeva, guardava fisso nel vuoto e le lacrime tornarono a scorrere.
<< Amos...so che hai visto delle cose brutte...ma non è detto che tu faccia la stessa fine! >> cercò di tranquilizzarlo Shion.
Amos annuì mentre lo guardava.
Shion fece un sorriso comprensivo poi porse la mano al bimbo.
<< Vieni con me. >>
<< Dove andiamo? >>
<< Non vuoi salutare il Cavaliere che hai visto? >>
Amos sgranò gli occhi di nuovo per lo spavento.
<< Stai tranquillo! >>
Prese la mano del bambino che lo seguì obbediente.
<< Ehi...>> disse Death Mask.
<< Posso venire a salutare anche io il mio predecessore? Come farà a rispondermi non lo so...però vorrei ringraziarlo almeno per aver tenuto bene l'Armatura! >> Shion lo fulminò con lo sguardo.
Amos non era mai stato nel cimitero dei Cavalieri.
Da centinaia e centinaia di anni lì venivano sepolti i guerrieri che morivano, attorno a lui c'erano migliaia di tombe, Shion gli spiegò che ogni tipologia di Cavaliere, sia di Bronzo, d'Argento e d'Oro, aveva un suo spazio per renderne più facile l'identificazione.
Entrarono nel terreno riservato ai Cavalieri d'Oro, camminarono ancora per due o tre minuti, poi si fermarono.
<< Eccoci arrivati! >>
Le tombe dei Cavalieri erano incredibilmente semplici, Shion spiegò anche che il copo veniva messo in un feretro di pietra e poi calato nel terreno, il nome del Cavaliere, il suo rango e la costellazione di appartenenza venivano incisi su una lapide che veniva conficcata nella terra.
Il Gran Sacerdote si inginocchiò a terra e Amos fece lo stesso.
<< Salute, amico mio. >> disse.
<< Mi dispiace che non possa venire a trovarti più spesso, ma i miei doveri me lo impediscono! Se tu fossi, qui, conoscendo com'eri, mi prenderesti a calci nel sedere! >> sorrideva ma era un sorriso triste.
<< Come si chiamava? >>
<< Prova a leggerlo. >>
Non era facile, perchè quella lapide si trovava lì da 200 anni e le intemperie l'avevano rovinata, ma si sforzò lo stesso.
<< Ma...ni...gol...do... >>
<< Esatto! >>
Lì vicino cresceva un fiore, era una semplice margherita, ma Amos la raccolse lo stesso e la posò sul terreno.
Shion sorrideva davanti alla bontà e all'innocenza del bambino, Amos capiva perchè il Gran Sacerdote si sentiva triste, quello era stato un suo compagno d'armi, un fratello, e lo aveva visto morire.
Amos tornò a casa relativamente più tranquillo.
Cancer lo aspettava.
<< Allora? Come è andata la gita tra coloro che non sono più? >>
<< Tu non conosci proprio che cosa sia il rispetto. >>
<< Sto scherzando...anch'io sono andato su quella tomba una volta! >>
<< Davvero? >>
<< Si, appena presa l'Armatura! >>
Amos cenò silenziosamente e quando andarono a letto si addormentò subito.
Però durante la notte sentì qualcuno che lo chiamava.
<< Amos? >>
Amos ebbe un sobbalzo al cuore, quello non era un sogno, nella Casa c'era qualcuno.
Si alzò piano piano seguendo quella voce che risuonava eterea fra il tetro colonnato buio della Quarta Casa.
<< Dai, vieni! Non avere paura! >>
Era una voce amichevole e allegra, Amos continuò a camminare finchè non vide un ragazzo appoggiato a una colonna.
Per Amos, futuro Cavaliere del Cancro, non era difficile capire che quella persona non apparteneva al mondo dei vivi.
Era uno spirito, uno spirito che era venuto a trovare lui.
Il bambino ebbe un sussultò quando riconobbe quel volto giovane a fresco.
<< Ma...ma...ma...tu sei...>>
Lo spirito sorrise.
<< Eh si...sono proprio io! >>
<< Che cosa vuoi? >> chiese timoroso,
<< Prima di tutto volevo ringraziarti per questo gentile pensiero...>>
E rigirava fra le dita la margherita che Amos aveva messo sulla sua tomba.
<< E poi per dirti che non devi avere paura del tuo destino! Tu sei libero di scegliere quello che vuoi! Io sono morto per una mia scelta, e non mi pento di questo, anzi...>>
Ad Amos si riempirono gli occhi di lacrime.
<< Sono sicuro che tu sarai un meraviglioso Cavaliere d'Oro, segui sempre il tuo cuore e se avrai bisogno di una mano...io ti sarò sempre vicino. Per ora, piccolo Amos, Manigoldo esce di scena! >>
E mentre sorridendo guardava il bambino, si portò le dita sulla bocca e gli lanciò un piccolo, tenero, bacio.
<< Mi raccomando...sempre in gamba. >>
Continuava a sorridere mentre il suo spirito si dissolveva accompagnato da una leggerissima corrente d'aria che fischiò tra le colonne.
Amos era interdetto, con un passo simile a quello di uno zombie se ne tornò a letto.
Death Mask dormiva e non si era accorto di nulla.
Amos fissava il soffitto e pian piano un sorriso si delineò sul suo bel visino.
<< Buonanotte, Manigoldo. Riposa in pace nel Paradiso dei Cavalieri. >> disse prima di chiudere gli occhi e addormentarsi.





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Capitolo 18
*** Un cibo un pò indigesto ***


18 Più passa il tempo e più non ho parole da dirvi per esprimervi i miei sentiti ringraziamenti...l'unica cosa che posso fare è continuare a scrivere sperando sempre di divertirvi.
Comunque, a quanto pare, anche i capitoli seri sono d'effetto, dopotutto questo piccolino ha bisogno di capire ancora parecchie cose, ma il famigerato Death Mask non si sta rivelando un cattivo insegnante, anche se ha usato un metodo un pò brutale...
Voglio ringraziarti  Gufo per il complimenti che mi fai ogni volta, sei obbiettivo e riesci a vedere molti collegamenti che io faccio a volte anche casualmente, però attento, una cosa devo dirtela per forza, su Lost Canvas Manigoldo la gamba la perde sul serio, è il dio Tanato che gliela amputa sotto gli occhi di Sage scatenando l'Ira del Gran Sacerdote, mi avevi fatto venire il dubbio e sono andata a controllare di nuovo sul manga che ho casa perchè avrei potuto anche sbagliarmi.
Addirittura un ringraziamento per questa storia Chan? Così mi fai arrossire...ma ti dico una cosa, se non l'hai ancora fatto sbrigati a leggere Lost Canvas, a mio parere potrebbe essere addirittura superiore alla serie classica, un capolavoro firmato dal mitico Kurumada che ha deciso di mettere in ballo i Cavalieri della generazione precedente. Quando lo leggerai ti renderai conto di quanto sia simpatico Manigoldo, e soprattutto, di quanto sia diverso dal malvagio Death Mask. E' un personaggio che all'inizio può sembrare un pò rozzo e anche un pò stronzetto ma ha un cuore d'oro. Mi piace talmente tanto che l'ho reso protagonista dell'altra mia storia, comunque leggi il manga e te ne accorgerai. Arriviamo, infine a coloro che mi hanno recensito fin dall'inizio della mia avventura, Che dirvi mie care Tsuku e Sary se non che mi piace da morire sentire i vostri complimenti? Hai ragione Sary, un pò di Manigoldo non guasta mai, e per quanto riguarda te, Tsuku...addirittura ho rasentato la peferzione? Mi fai onore...non immagini quanto!!!!!!!
Comunque...torniamo alla vecchia e preferita comicità con questo nuovo capitolo.

Era ormai pomeriggio al Santuario, le giornate si stavano drasticamente accorciando, nella Quarta Casa c'era un'atmosfera diversa, un'atmosfera che odorava inesorabilmente...di fritto.
C'era una tavola sulla quale erano stati messi degli ingredienti, dietro il tavolo tre inquietanti personaggi vestiti in maniera improbabile avevano dato il via ad una terrificante catena di montaggio.
Amos passeggiava avanti e indietro con un cronometro in mano guardando i tre in maniera minacciosa.
Le losche figure rispondevano ai nomi di Death Mask, Milo e Aphrodite.
Il loro aspetto avrebbe fatto precipitare il secolare onore dei Cavalieri d'Oro nel baratro della disperazione.
Death Mask indossava un grembiule da cucina prestato da Aldebaran, per farselo aderire al corpo lo aveva arrotolato tre volte, e ora sembrava che fosse al sesto mese di gravidanza, l'idea della puzza di fritto che gli si appicava addosso e sopratutto sui capelli lo infastidiva molto, aveva chiesto aiuto all'esperto in materia Aphrodite e aveva fatto male.
Quindi, oltre al grembiule, indossava sulla testa una cuffia da doccia ricoperta di paillettes  che sembrava brillassero di luce propria facendolo sembrare una discoteca ambulante in piena attività.
Aveva uno sguardo da far paura, tra l'incazzato e il maniaco omicida.
Vicino a lui, Milo aveva optato per una tuta da casa che sembrava comprata da sua nonna, il solito mollettone col fiore arancione faceva bella mostra di sè (nessuno era ancora riuscito a sapere da dove fosse saltato fuori perchè nessuno aveva il coraggio di chiederlo, pena essere ridotti come una forma di groviera), l'aggiunta terribile era la fascetta fucsia sulla fronte che Camus usava per pararsi il culo d'inverno dalla sinusite.
Camus lo aveva minacciato di non dire che era sua, se si fosse saputo in giro la sua reputazione di ghiacciolone freddo e affascinante avrebbe subito un duro colpo.
Aphrodite aveva stracciato ogni record sull'eccentricità fino ad allora registrato, anche lui indossava una cuffia da doccia, solo che era sormontata da due orecchie di coniglio, si era fasciato il naso e la bocca con una sciarpa nera che lo faceva sembrare un ninja impazzito, una maglietta a maniche corte con stampata sopra un enorme bocca rossa intenta a mandare un languido bacio.
Death Mask, chissà perchè, la vedeva sempre ed inesorabilmente girata dalla sua parte.
Ma il pesciolone non si fermava qui, portava anche pantaloni corti fino al ginocchio stile costume da bagno e, come tocco finale, un paio di ciabatte pelose a forma di cane.
Tutta la paradossale situazione era nata da una discussione tra Death Mask e Amos.
Al Cancro era venuta la voglia di supplì come a una donna incinta, e Amos lo aveva sfidato a cucinarli, lui non era assolutamente capace ma non gli andava per niente giù di dare soddisfazione al piccolo pipistrello rabbioso, così aveva reclutato a forza Milo e Aphrodite per farsi aiutare.
Era dalla mattina che stavano piastricciando, prima per fare il risotto e poi per dargli forma di supplì.
Amos si era messo a cronometrare il tempo come un arbitro, non credeva che qualcuno potesse essere più lento di loro!
Ognuno aveva un ruolo fondamentale, Death Mask impastava il risotto che assomigliava sempre di più a mastice.
Gli rimanevano le mani incastrate come se un mostro sul fondo del pentolone gli acchiappasse i polsi, appuntava un piede sul tavolo e tirava all'indietro per liberarsi della morsa infernale.
Tirava su quella cosa che un tempo era riso, lo modellava a forma di palla con quella leggiadra grazia di cui solo lui era capace, poi passava il testimone a Milo.
Milo, l'impanatore furioso, doveva per l'appunto impanare i supplì.
Li seppelliva vivi sotto una montagna di pan grattato poi, da buon minatore, cominciava a scavare tunnel chilometrici per trovarli e darli in pasto ad Aphrodite.
Il belloccio addetto alla cottura aveva il compito più arduo di tutti, come un Inquisitore sadico gettava i supplì eretici nell'olio bollente che emanava miasmi veleniferi, questi friggevano e cuocevano lanciando per aria schizzi letali di unto.
Aphrodite era stressatissimo, li toglieva o crudi o bruciati, non riusciva a dargli una mezza misura decente.
Death Mask imprecava come i dannati dal Lavello.
<< Ma guarda come sono caduto in basso! >>
<< E c'hai trascinato anche noi nel tuo basso! >> rispondeva Milo stizzito.
<< Santo cielo, ragazzi, non ne posso più! >> diceva Aphrodite.
Amos guardava divertito la scena.
<< Amos! >> urlò Death Mask.
<< Che c'è? >> rispose Amos scazzato.
<< Invece di stare lì a prendere per il culo, perchè non vai a fare quello che sai fare meglio? >>
<< Ossia? >>
<< Rompre le balle ma da un'altra parte! >>
Amos, però, guardava allibito il numero di supplì che erano sul piatto.
Anche Milo cominciava a chiedersi se non avessero un pò esagerato nella quantità.
Death Mask non potè fare a meno di farlo notare.
<< Comunque io ne volevo solo un paio! E invece quanti sono? >>
<< Quarantasette! >> squillò Aphrodite con la voce ovattata dalla sciarpa.
<< Mi piace il numero 47! >> disse Amos.
Death Mask fece un sorriso maligno.
<< Lo credo che ti piace...47...morto che parla! >>
<< Non scherzare sull'esperienza che ho fatto! >>
Ad un certo punto Milo gettò la spugna.
<< Basta per carità, mi sto trasformando in una talpa. >>
Qurantasette supplì erano troppi.
Gettarono quello che restava, Aphrodite e Milo uscirono di corsa per andarsi a fare la doccia, e Death Mask fece lo stesso.
Il Cavaliere uscì fischiettando dal bagno, si sentiva profumato, lindo e pinto, ma quando alzò gli occhi vide che Milo e Aphrodite erano già tornati e lo guardavano come cani rabbiosi.
<< Ora te li mangi tutti! >> disse Milo.
Death Mask sgranò gli occhi.
<< Volete vedermi morto? >>
<< Non m'importa se muori! >> continuò Milo sadico.
<< Adesso cominci a mangiarli finchè non vomiti, quando hai finito di vomitare ricominci a mandarli giù fino a che non rimane un solo chicco di riso su questo vassoio! >>
Death Mask non aveva molta scelta, ma arrivato al quinto cominciò a sentire le lacrime agli occhi, non perchè fosse completamente sazio, ma perchè Aphrodite li aveva cotti male ed ora erano unti, bisunti, anfibi di olio.
In poche parole ognuno faceva per tre.
<< Forza...>> incitava Milo.
<< Ne mancano ancora 42! Dai dai! >>
Amos cominciava a sentire pietà per il suo maestro, aveva paura che sarebbe morto.
Prima di vederlo che si faceva una bella ed eterna partita a scacchi con Manigoldo, afferrò il vassoio e uscì di corsa dalla Quarta Casa.
Milo e Aphrodite lo guardavano mentre correva, poi spostarono lo sguardo su un Death Mask devastato dalla nausea.
<< Mi sento male...>> piagnucolava.
<< Oh Deathy, mamma mia come sei pallido! Milo, misà che hai esagerato! >> lo rimproverò Aphrodite mentre accorreva a sorregere Death Mask che non ce la faceva più a reggersi in piedi.
Effettivamente anche Milo doveva ammettere che erano troppo imbevuti d'olio, e anche la sua impanatura raggiungeva uno strato di tre centimetri.
Aphrodite era intento a schiaffeggiare lentamente il Cavaliere del Cancro che stava praticamente entrando in coma.
<< Milo, insomma, aiutami! Non vedi che sta male? >>
Il Sacro scorpione non sapeva più che pesci pigliare, l'unica cosa che poteva fare era porre fine alle sue sofferenze, poi però pensò che una semplice indigestione, anche se devastante come la sua, di solito si risolve con una lavanda gastrica, ma quella bisognava saperla fare, e quindi abbandonò l'dea.
Alla fine si illuminò.
<< Ho trovato! Aphrodite ficcagli due dita in gola! >>
Aphrodite sgranò gli occhi.
<< Ma che schifo, va bene che praticamente lo amo, ma fino a questo punto! >>
<< Lo ami? >>
<< In maniera metaforica! >>
Milo comprese che era arrivato il momento di muoversi.
<< Va bene, ok...io gli tengo la testa e tu gli ficchi le dita giù per la gola! >>
Aphrodite era immerso nello schifo più totale.
<< Assolutamente no! Non voglio che mi vomiti addosso! >>
Ad un certo punto un rumore di passi, due piedi erano piccoli e leggeri, gli altri due erano massicci e assomigliavano a un carro armato impazzito.
Milo e Aphrodite faticarono non poco per individuare Amos al fianco di Aldebaran.
<< Insomma si può sapere che succede? >> chiese il torone.
<< Questo schifoso di Milo vorrebbe farlo vomitare, ma...>>
<< Si, lo so lo so...indigestione eh? >>
Aldebaran si inginocchiò accanto a Death Mask che assomigliava sempre più ad un mocio strizzato troppo forte.
<< Cavoli...ehi, Cancer mi senti? C'è nessuno in casa? >>
Gli schioccava le dita vicino alle orecchie, ma la risposta di Cancer era sempre la stessa.
<< Bleah...>>
Aldebaran lo guardava.
<< Ma quanti ne ha mangiati? >>
<< Solo cinque. >> Amos adesso piagnucolava, non aveva mai visto Death Mask stare così male.
<< Non gli succederà...niente, vero? >>
Non avrebbe mai creduto che avrebbe pianto per lui, eppure lo faceva.
Aldebaran lo guardava con un sorriso sornione e gli occhi dolci, alzò la manona e gli arruffò i capelli.
<< Sta tranquillo piccolo, te l'ho già detto prima, non è niente di grave. Adesso troveremo il modo di rimetterlo in sesto. >>
<< Si può sapere che succede qui? >> una voce tonante attirò l'attenzione dei nostri.
Il Grande Sacerdote in persona era entrato nella Casa tenendosi una mano sul naso.
<< Si può sapere che combinate? Avete appestato tutto il Santuario con questa puzza di fritto! >>
Poi il suo sguardo si abbassò su Death Mask che rantolava a terra negli spasmi dell'agonia.
<< Ma io dico...vedendo le sue condizioni e annusando l'aria non ho proprio dubbi su quello che sia successo! >>
Ma Shion non era uomo da farsi impressionare.
Si avvicinò con passo battagliero e nel mentre si arrotolava le maniche della veste.
<< Levatevi dai piedi tutti quanti! Adesso ci penso io! >>
Tutti si spostarono pensando che Shion, con la sua esperienza bicentenaria, avrebbe risolto.
<< Mi perdoni Gran Sacerdote...>> chiese Milo un pò preoccupato.
<< Che cosa...vorrebbe fare? >>
Shion assunse un aria seria stile samurai, e guardò Milo con superiorità.
<< Siccome, per esperienza, posso appurare che i Cavalieri del Cancro sono un pò deboli di stomaco, ora userò su Death Mask un metodo infallibile sperimentato da me stesso duecento anni fa. >>
Tutti lo guardavano come se fosse un santone guaritore, ma Amos si fidava poco.
<< Mi perdoni Shion...posso chiederle una cosa? >>
<< Certo Amos, chiedimi quello che vuoi! >>
<< Su...chi altri...l'ha sperimentato...questo metodo? >>
Shion lo guardò ridendo.
<< Su quel matto del nostro amico Manigoldo, quando in una volta sola si mangiò la bellezza di trentasei focacce per vincere una scommessa contro Doko. >>
Amos fece una faccia da funerale e si chiedeva orripilato quale fosse questo miracoloso trattamento che voleva infliggere all'attuale Cancro, che era già più di la che di qua.
Shion afferrò Death Mask per i capelli e gli abbassò la testa quasi fino al pavimento, poi senza fare tante cerimonie gli ficcò due dita in gola in maniera così delicata che quasì gli strapparono la laringe perforando, già che c'erano, anche l'esofago.
<< Avanti, sputa tutto! >> diceva con una grazia da scaricatore di porto che poco si addiceva al grande Portavoce di Atena.
Aphrodite, Aldebaran, Milo e Amos guardavano terrorizzati Death Mask che si contorceva nella presa di Shion cercando di liberarsi.
<< E stai fermo pezzo di...vedrai che poi stai meglio! >>
Dopo meno di mezzo minuto di agonia, Death Mask si trasformò in una specie di idrante umano, spiattellando sul pavimento i supplì che avevano formato una poltiglia abominevole nello stomaco.
Ci vollero almeno cinque minuti prima che riuscì a tirare fuori tutto quello schifo.
Milo era esaltato.
<< Ve l'avevo detto che era il sistema migliore! >>
Aphrodite aveva le mani sulla bocca e guardava disperato il Cavaliere del Cancro che adesso era fermo e immobile e tentava di riprendersi.
<< Oh divinità...Deathy come ti senti? >>
Death Mask si mise a sedere e guardò i tre.
<< Non capita tutti i giorni che sia lo stesso Sacerdote a farti vomitare anche l'anima.>> disse distrutto.
Amos era felicissimo e gli saltò al collo abbracciandolo.
<< E togliti! >> disse scaraventandolo il più lontano possibile.
Shion tornò alla sua regale persona abbassandosi le maniche.
<< Uff...ci voleva così tanto? E dopo duecento anni...questo sistema funziona sempre! >>
Senza dire neanche una parola tornò su suoi passi e se ne andò.
Milo e Aphrodite aiutarono Death Mask a rialzarsi e lo sistemarono sul divano.
<< Come ti senti? >> disse Aphrodite in apprensione.
Death Mask neanche lo ascoltò, si guardava intorno spaurito.
<< Dov'è Amos? >>
Amos era tornato vicino a lui, ma aveva paura di prendere un altro calcio e si teneva a distanza.
<< Ehi, vieni qui. >> gli disse, e con un braccio gli fece gesto di avvicinarsi.
Quei tre non credettero ai loro occhi, Death Mask aveva preso la testa di Amos e lo aveva fatto appoggiare sul suo petto.
Il piccolo era interdetto.
<< Ti ho fatto spaventare? >>
<< Un...un pò.>> disse il bambino imbarazzato.
<< Tranquillo, è tutto passato! Ora sto bene! >>
Le facce che facevano Milo e Aphrodite erano qualcosa di scandaloso.
Il malefico Cavaliere del Cancro, l'assassino più sanguinario che avesse mai calcato il palcoscenico delle Dodici Case ora...abbracciava un bambino?
L'unico che non fece una piega fu Aldebaran, infatti era incredibilmente preso a pulire tutto con uno straccio come fosse la normalità per lui, fischiettava e sembrava andare d'accordo con i succhi gastrici mischiati al riso che puliva con alacrità.
<< Accidenti...la fruttivendola è anche donna delle pulizie! >> si, Death Mask stava incredibilmente meglio, ma se lo si voleva vedere sbiancare ancora, bisognava pronunciargli la parola "supplì".
Ma lo stomaco anche se adesso era a posto, lo aveva reso un pò debole.
Verso sera Amos preparò una minestra leggera per farla mangiare al suo maestro, ma questo arricciava il naso e non ne voleva sapere.
<< La smetti di fare il bambino? Devi mandare giù qualcosa! >>
<< Non lo mangio quello schifo! >>
<< Ma è solo un pò di brodo di pollo! >>
<< C'hai messo dentro una scolopendra, me lo sento! Così, tanto per farmi dispetto! >>
Amos era esasperato, a volte Death Mask si comportava come un bambino cresciuto.
<< Fa come vuoi, non m'importa! Non sono io quello che è stato male! >>
Amos si allontanò per andare a respirare un pò d'aria fuori, ma quando si voltò...
<< Stai mangiando! Stai mangiando la minestra che ti ho fatto io? >>
Death Mask lo guardava serio.
<< E perchè non dovrei? Mi dispiace doverlo ammettere ma...è buona! >>
Al piccolo Amos veniva da piangere.
Poi però, la bastardaggine insita nel ragazzino tornò a galla.
<< Sai che cosa ho pensato quando stavi male? >>
<< Che? >>
Amos fece un sorrisetto malefico.
<< Che avresti giocato a scacchi con Manigoldo per un bel pò! >> disse mentre si stroppicciava il naso.
Death Mask lo guardò, guardò il cucchiaio ma poi decise che era troppo piccolo per fargli male, guardò il piatto ma dentro c'era la minestra e gli piaceva anche, guardò il solito buco sul muro...però ci ripensò, una minaccia verbale era abbastanza e come le faceva lui non le faceva nessuno.
<< Amos? Ripeti ancora una volta quel nome di merda e chi andrà a giocare a scacchi con lui sei tu...dopotutto siete diventati così intimi! >> disse ridacchiando.
Ormai la notte era scesa, Amos dormiva tranquillo e profondamente nel letto, Death Mask era ancora in piedi e lo guardava, stavolta fu lui a fare qualcosa di inaspettato, lo coprì con la coperta e si abbassò su di lui dandogli un leggero bacio sulla fronte.
Non sapeva spiegarsi il perchè o il percome, sapeva solo che sentiva di farlo, era più forte di lui.
Ma non ci stette a pensare più di tanto, si distese accanto al suo allievo, quel giorno era stato stancante per lui e ben presto si addormentò.
Amos rideva di nascosto, aveva sentito quel bacio veloce e fugace ma a lui era bastato.
Il bacio della buonanotte...che poteva volere un bambino di più?


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Capitolo 19
*** Festa di compleanno ***


19 Bene...eccoci, come al solito, alla parte dei ringraziamenti dove puntualmente non so mai che rispondere!!!!!!!
Prima di tutto vorrei ringraziare Ansem6 per aver messo questa storiella senza tante pretese tra i preferiti e poi ringraziarlo pubblicamente per leggere ogni capitolo senza poi dover correre in bagno a vomitare...no, scherzo! Caro Ansem sappi che il vecchio metodo di Shion non sbaglia mai...cavolo, è brevettato da duecento e passa anni...ma ora veniamo con te al nocciolo della questione. Inizialmente, quando avevo pensato la storia, volevo effettivamente metterli tutti, poi non so perchè ma la storia ha dirottato  solo verso Amos, forse perchè è allievo del protagonista...comunque questa è una storiella di quelle che potrebbero non finire mai...scherzo anche qui, naturalmente, se mi dici il tuo cavaliere d'oro preferito ti prometto che metterò il suo allievo nella storia assieme al maestro! Comunque caro Gufo non preoccuparti, le sviste capitano a tutti, però sei stato veramente simpatico quando sei andato a ricontrollare con la pulce nell'orecchio e soprattutto grazie per avermi messo davanti a una realtà che io non avevo minimamente concepito! Hai perfettamente ragione, questo capitolo esternizza il rapporto fra loro due...è incredibile, hai notato una cosa che nemmeno io, che sono l'autrice, avevo notato. Bravo veramente, e grazie ancora. Himechan...ancora non hai capito che non voglio far morire nessuno? sai com'è...i soldi per il funerale...mantenere pulita la tomba...sinceramente non mi va!!! E poi sei una valida sostenitrice dei rimedi della nonna....olè! Ti giuro che adesso ho paura a mangiare supplì, anche se mi piacciono da impazzire. Piaciuta la scena del papino adorato eh? E ora...le mie muse...coloro che mi stanno sempre vicine...coloro che, pur avendo distrutto il loro matrimonio idilliaco, non mi hanno mandata a quel paese! Io sinceramente non so più che dirvi...non servono nemmeno i nomi o volete che li dica lo stesso Tsuku e Sary? Vi mando sempre in coppia come i carabinieri a voi due, no veramente non so che dire...solo, grazie di cuore.
E ANCORA GRAZIE AD ANSEM6 GUFO_TAVE HIMECHAN RICKLEE, SIETE DAVVERO GRANDI.


17 maggio.
Non era una data normale, ma il compleanno di Amos.
Death Mask era l'uomo più disperato del mondo, la piccola peste aveva fatto una cosa che non gli avrebbe mai perdonato.
Stufo di passare i compleanni da solo, per il suo dodicesimo, aveva deciso di fare le cose in grande.
Aveva invitato tutti gli altri undici allievi, carogne come e forse più di lui, ad una festa nella Quarta Casa, l'unica che non si addiceva per niente a party e company, e visto che c'era aveva invitato anche gli altri Cavalieri.
A Death Mask lo disse solo a cosa fatta, e il bimbo si ritrovò a sguazzare con la testa infilata nel cesso per ben dieci minuti.
Cancer lo immergeva e lo risollevava, lo immergeva e lo risollevava fino a quando non si sentì soddisfatto.
Ma anche quella tortura non bastò a fargli cambiare idea.
Amos minacciò di dire a tutti che si era baciato con Aphrodite e fece scacco matto, facendo leva sul terrore del Cavaliere per via di quell'episodio assurdo.
Death Mask passò l'intero pomeriggio appollaiato sulle gigantesche spalle di Aldebaran per attaccare palloncini, striscioni inneggianti agli auguri che sembravano usciti da uno stadio e altre minchiate del genere.
<< C'e n'è ancora molta di questa merda? >>
Aldebaran lo teneva per le gambe e intanto sbuffava.
<< Mamma mia come sei insofferente! >>
<< Ehi, dove vanno questi? >> chiese Shura con un mazzo di palloncini in mano.
Death Mask guardava i palloncini con terrore, dopo l'avventura dei preservativi non si sa mai.
Amos aveva imbandito una meravigliosa tavolata con tutto quello che era commestibile e di solito si mangiava ad un compleanno, patatine, tramezzini, panini ecc ecc....
Dopo quel pomeriggio infernale ecco arrivare la temuta invasione aliena, che per altro assomigliava terribilmente alla carica degli scozzesi sul film Braveheart, tanto che Cancer aveva paura di sentire qualcuno gridare "libertà" da un momento all'altro.
Ogni maestro arrivò col proprio allievo.
Death Mask si mise seduto a gambe incrociate contro una colonna e intanto guardava se c'era qualche spazio sui muri, con tutta quella gente aveva una tentazione fortissima, però si mise a guardare gli altri pupilli.
Era incredibile come avessero assunto il carattere dei loro maestri, basti pensare che quello di Mu quando parlava  fungeva da sonnifero, ma la tranquillità del Cancro finì ancora prima di cominciare.
<< Che stai facendo? >> urlò mentre si gettava sul futuro Sagittario, che aveva preso le maschere per tanti, infiniti, meravigliosi bersagli.
Il ragazzino però era incredibilmente combattivo e quando si accorse di Death Mask scoccò una freccia nella sua direzione, che gli passò con precisione a meno di mezzo centimetro dal cavallo dei pantaloni.
<< AIOLOS! MA TI PARE SANO MANDARLO ALLA FESTA COMPLETO DI ARCO E FRECCE? >> urlò Death Mask, ma Aiolos non sentiva, avevano acceso la musica a tutto volume, un bel bum bum bum che non lasciava scampo al condotto uditivo.
Quando l'impianto, preparato appositamente da Aiolia, partì all'improvviso, la mazzata di decibel stese al suolo metà dei presenti.
La freccia del piccolo centauro impubere l'aveva scioccato ma non ebbe il tempo di riprendersi  che inciampò su qualcosa di...
Qualcosa che faceva un verso strano.
<< Ohmmmmmmm! >>
Death Mask aveva il culo per terra e guardava costernato l'allievo di Shaka che meditava, volteggiando tranquillamente per aria, davanti a lui Shaka in persona.
Allievo e maestro sembravano una persona sola riflessa nello specchio.
Quello non era più il Quarto Tempio, il luogo più temuto del Santuario, l'alcova del più grande e malefico assassino che avesse mai avuto il culo ricoperto dal gonnellino dorato dell'Armatura del Cancro...quello era un manicomio.
Intanto Death Mask pensava che fosse caduto di nuovo nello Yomotsu, e che quella fosse un tipo di pena infernale più alla moda.
L'unica persona che poteva capirlo e proteggerlo era Doko, ma la mascella inferiore di Death Mask cadde quasi al suolo quando vide lui, il mitico Doko di Libra, il Cavaliere della passata generazione, colui che insieme a Shion aveva avuto più culo di tutti e si era salvato mentre i restanti dieci disgraziati erano stati stesi a furia di mazzate, colui che aveva preso le sembianze da vecchio schifoso per vegliare sul sigillo di Atena ed era rimasto per duecento anni nello stesso punto, ma soprattutto, e questo non glielo perdonerà mai, colui che aveva addestrato il poppante che lo avrebbe precipitato nell'Ade...sarebbe potuto andare avanti a non finire , ma non credeva ai suoi occhi!
Doko si agitava, si dimenava, si lasciava andare in un ballo con chiari movimenti lascivi, il tutto assieme...a delle donne?
Death Mask si stropicciò gli occhi, non voleva credere a quello che vedeva, non poteva, doveva esserci una spiegazione razionale a tutto, ma da dove sbucavano quelle belle figliole vestite con poco che si dimenavano come serpenti e ti si strusciavano addosso?
E mentre pensava, guardando Doko impegnato nel suo ballo a luci rosse mentre lo appizzava in ogni dove, tre di queste misteriose figure apparirono all'improvviso e cominciarono a strusciarglisi addosso con movenze feline.
Chi gli mordicchiava l'orecchio, chi lo baciava con la lingua, chi gli leccava il collo, tutte e tre belle disponibile a farsi trombare da uno soltanto.
E a lui cominciava a tirare, e pure tanto.
<< Mamma mia! >> disse quasi piangendo per la gioia e pensando di dover ringraziare chi aveva avuto quella bellissima idea, poi però cercò di darsi un contegno, e con la mano poggiata sulle parti nobili cercava di nascondere la sua condizione visibilissima agli occhi di tutti.
<< Un bagno! Mi serve un bagno! >>
Nessuno si accorse della sua sparizione, ma era normale per lui avere reazioni affrettate, con Amos che lo costringeva a vivere da frate cappuccino, ogni minimo tocco femminile per lui era devastante.
Uscì dal bagno dieci minuti dopo con un'aria soddisfatta e un sorrisetto ebete sulla faccia, ma si riprese perchè doveva risolvere il mistero delle donne, doveva sapere, non poteva far finta di niente.
I suoi occhi, all'improvviso, furono calamitati verso Shaka, e chissà perchè uno strano sospetto...ma certo.
<< Ma quelle sono le sue illusioni! Come ho fatto a non capirlo? Shaka è un mago nelle illusioni! Ma come cacchio fa a renderle tangibili? >>
Dopo aver compreso che le donne erano finte, andò verso Houdinì che ancora meditava.
<< Ohmmmmmmmmmmmmmm! >> era esasperante davvero.
Death Mask gli diede un buffetto sulla testa.
<< E svegliati! >>
<< Potrei sapere a cosa devo cotanta insolenza? >> rispose il biondo seccato.
Non appena Shaka venne interrotto anche le illusioni sparirono, lasciando Doko deluso e senza aver fatto un soldo di cacio.
<< Che dovrà succedere ancora? >> piagnucolò disperato.
Aveva cominciato a vagare per la Casa, che stava somigliando sempre di più a un girone infernale, ormai la follia l'aveva completamente riempita, ci mancava solo che Shion arrivasse e si mettesse a ballare la break-dance, e tanto non lo avrebbe più stupito nemmeno quello.
Intravide il suo allievo che aveva qualcosa di brillante sulla testa...qualcosa con...lunghe corna...appuntite?
<< Ma quello è l'elmo del Capricorno! Siamo tutti morti, ora! >> si mise ancora le mani nei capelli.
<< Amos! Lascia stare quella roba se non vuoi finire a fettine! >>
Ma alla fine pensò che se Shura se ne fosse accorto...sarebbe andata bene, molto bene, e fece finta di nulla.
Quando arrivò il caprone, Death Mask era già pronto per godersi la scena dell'affettamento, invece l'imperscrutabile Shura si mise Amos sulle spalle e se lo portò dove lo sapeva solo lui.
Death Mask rimase con le pive nel sacco, mentre Amos era saltato giù dalle spalle del caprone andando incontro a Kleko, l'allievo di Saga, con la quale andava incredibilmente d'accordo.
Il granchio non ne aveva mai visto uno così perfetto, educato, disponibile e incredibilmente bello, ne voleva uno anche lui e invece si ritrovava con la piccola blatta.
La blatta si divertiva come un matto, neanche lo guardava a Death Mask e questa cosa lo infastidì enormemente.
<< Ehilà, certo che gli hai fatto un bel regalo! >> una voce accanto a lui...apparteneva a Gemini.
<< Qual buon vento! Pensavo che fossi morto, e poi io non ho fatto proprio niente! Ha fatto tutto da solo. >>
Saga sorrideva guardando il suo allievo che giocava con Amos mentre si buttavano in mezzo agli altri.
A poco a poco i Cavalieri d'Oro invitati si trasformarono in inservienti dei bimbetti malefici, anche se bimbetti non li si  poteva certo più chiamare!
Volevano una bibita ghiacciata? Ecco Camus.
Volevano tagliare un panino? Ecco Shura che li accontentava premuroso.
Death Mask e Saga stavano ancora guardando la scena quando il granchiazzo decise di mettersi comodamente seduto, il problema fu che si sedette su una delle gigantesche casse dell'impianto stereo di Aiolia.
Questo, con le cuffie in testa, si era trasformato da Santo di Atena a deejay folle, e ora stava lavorando su qualcosa a basso volume.
Alla fine decise di dare in pasto il suo lavoro alla massa urlante e aprì completamente l'audio dell'impianto stereo, partirono delle percussione assurde, prima era solo bum bum bum, adesso in mezzo ai bum c'erano pure i bam, il risultato fu catastrofico.
Saga fu investito nell'orecchio destro e adesso stramazzava al suolo sensa sensi, Death Mask fu scagliato in alto stile lapillo durante un eruzione, e ricadde pesantemente a terra schiantando un paio di sedie.
Era impossibile anche chiedere aiuto tanto nessuno sentiva!
Con uno sforzo di volontà immane, Saga si rimise in piedi e aiutò anche Death Mask che doveva avere per forza qualche arto rotto.
<< Ma che è successo? >> chiese un Saga ancora rimbambito.
<< E lo chiedi a me? >> disse l'altro.
<< Pensavo che stavo andando sulla luna! >>
La situazione era, ormai, completamente sfuggita di mano.
<< Saga, vai a chiamare Shion! Di corsa! >>
Saga capiva e non capiva, poi alla fine comprese del tutto e provò ad uscire dalla Quarta Casa, ma non era facile! Alla fine ci riuscì e Death Mask tirò un sospiro di sollievo, ma quello, invece di andare al Tempio del Sacerdote per chiedere aiuto si rintanò nella Terza Casa ed ebbe anche l'idea di inchiavarsi dentro.
Camus era ancora intento a ghiacciare le bibite, ma era strano...molto strano.
Il granchio aveva preso a fissarlo mentre pendeva a destra, pendeva a sinistra, poi avanti e indietro.
No, c'era qualcosa che non andava, Death Mask si mosse per andare a controllare, ma fece uno sbaglio enorme.
Invece di aggirare la masnada urlante dei ragazzini, decise di attraversarla e qui i futuri Santi credettero che volesse unirsi ai loro demoniaci divertimenti, gli saltarono addosso tutti e dodici, sapientemente capitanati dal festeggiato.
Gli altri Cavalieri assistettero impotenti alla scena da film horror che avevano davanti, infatti le dodici blatte si erano trasformati in un'orda di zombies affamati di carne umana, e Death Mask nel solito tapino sciagurato che veniva sommerso dai morti viventi e dilaniato in ogni giuntura.
<< AIUTO! AIUTATEMI! >> gridava disperato.
Se Cancer chiedeva aiuto significava solo che si trovava in guai grossi.
Aphrodite, che era nei pressi, udì il lamento dell'amico e accorse in aiuto del compagno.
<< Oh mammina bella! >> esclamò.
Si buttò sulla montagnola umana.
<< DAMMI LA MANO! >> gridava per farsi sentire fino al di sotto dello strato umano.
<< NON CI RIESCO! >> rispondeva il disgraziato.
Con uno sforzo immane Aphrodite riuscì ad acchiappargli le dita, ma tirarlo fuori era un'impresa, Death Mask veniva risucchiato come da un buco nero.
Alla fine dovette desistere, gli lasciò la mano facendolo cadere nella disperazione più nera.
<< APHRODITE, DISGRAZIATO! >>
<< E CALMATI! >>
Aphrodite corse via ritornando cinque secondi dopo, stringeva in mano il tridente di Libra.
Era una situazione d'emergenza e come tale Doko aveva il dovere di lasciare usare le sue armi ai compagni.
Gli porse il tridente e Death Mask vi si aggrappò come se fosse l'ultimo scampolo di vita.
Dopo un tira e molla lungo una quaresima, il malefico Cancro venne tratto in salvo, ora arrancava sul pavimento sfiatando come un ippopotamo, alla fine riuscì a rimettersi in piedi e arrancò verso il suo obbiettivo siberiano.
Quando si affiancò a lui nemmeno se ne accorse.
<< Ma che gli prende? >> gli toccò una spalla e Camus cominciò a zompettare dai singhiozzi.
<< Hic...hic...>>
<< Ma...>> l'odore dell'alcool attorno a lui non lasciava sospetti, ma solo certezze.
<< SEI COMPLETAMENTE UBRIACO! >> gridò Death Mask, non riusciva a credere a quello che vedeva, il grande e glaciale Acquarius, che faceva dell'etichetta e della serietà il suo punto forte, in preda ai fumi dell'alcool.
Camus girò la testa dalla sua parte con un espressione beata sulla faccia.
<< Ehilà...Canscer...come va? >> gli strillò nell'orecchio buttandogli un braccio sulle spalle.
<< Cancer, non Canscer! >> disse mettendo il punto.
Era diventato anche dislessico.
<< Ma che hai fatto? >>
<< Io? Niente...buono quel sciucco di frutta...>>
Si era largamente sbagliato, lui voleva bere effettivamente succo di frutta, ma siccome erano presenti anche duo o tre bottiglie di birra per i grandi, in mezzo alla confusione che gli aveva dato alla testa doveva essersi sbagliato.
Essendo quasi astemio i primi due sorsi lo avevano mandato nel mondo della perdizione e aveva trattato quelle bottiglie di birra come se fossero delle belle ragazze, ossia baciandole appassionatamente tutte e tre fino all'ultima goccia.
Si sbagliò anche quando provò a indicare le bottiglie.
<< Quello...sciucco di frutta...buono. >>
Disse indicando Mu.
<< Camus, quello non è succo di frutta, è Mu! >>
Death Mask aveva preso a trattarlo come un ritardato.
Camus aveva cominciato ad abbracciarlo in maniera strana e lo guardava altrettanto stranamente.
<< Lo sciai che scei bello? >>
La pelle d'oca invase Death Mask mentre Camus lo accarezzava in maniera imbarazzante.
<< Che bei capelli che hai... >>
<< Camus...falla finita! >>
Acquarius si avvicinava pericolosamente alla sua faccia, mentre Death Mask cercava di tirarsi indietro.
Aphrodite si avvicinò a loro incuriosito.
<< Ma non dirmi che...>>
<< Eh si...e sta anche provando a baciarmi se è per questo. >>
Aphrodite era interdetto, magari era geloso pensò Death Mask divertito.
Poi Camus spostò la sua attenzione su Pisces e lo guardava in maniera strana.
<< Permette quescto ballo scignorina? >>
<< Ma Camus, sono io, Aphrodite! >>
<< Lo sciò...insciomma...vuole ballare o no? >>
Poi ad un certo punto si rivoltò di nuovo verso Death Mask, lo afferrò per la testa e lo tenne fermo.
<< Un bascio...dammi un bascio! >>
<< MOLLAMI! >> ora gridava e le urla attirarono Milo che corse, quando vide Camus in quelle condizioni prima scoppiò a ridere, poi senza dire una parola a nessuno se lo caricò sulle spalle.
<< Forza, torniamo alla tua Casa, sei ridotto uno straccio! >>
<< No...voglio basciare quella bella scignorina...>>
Cercava di agguantare Death Mask in tutti i modi, ma lui fu più lesto e si scansò mentre Camus cercava di artigliarli la faccia con le dita.
Death Mask si passò una mano sulla faccia, era esausto e aveva promesso a sè stesso che mai più...mai più sarebbe successa una cosa simile.
Cercava Amos con lo sguardò, quando lo trovò pensò che adesso lo avrebbe lasciato divertire e poi, quando se ne fossero andati tutti, lo avrebbe preso e fatto a strisciette che avrebbe poi utilizzato per lucidare l'Armatura.
La tortura durò ancora per un'ora, poi i bollenti spiriti si calmarono, e tutti pian piano, stanchi ed emaciati, tornarono ai proprio rispettivi luoghi di origine, e Death Mask si augurò che non se uscissero più vivi.
Persino i propositi omicidi verso Amos perdettero importanza, non sarebbe stato capace nemmeno di catturare una tartaruga per quanto era stanco.
Amos era felicissimo, squittiva e rideva.
<< E' stato bellissimo, tu non ti sei divertito? >>
<< Come no? Non vedo l'ora di rifarlo! >>
Naturalmente nessuno si era prodigato nel chiedere a Death Mask se avesse bisogno di una mano per pulire quel casino.
<< Col cazzo! Però il macello l'hanno fatto! >> disse mentre rassegnato impugnava la scopa e cominciava a spazzare lo schifo sul pavimento.
<< Potresti darmi una mano almeno? >> disse ad Amos che stava ancora radunando i regali.
<< La Casa è tua no? E allora tocca a te pulire! >>
Death Mask dovette controllarsi per non staccargli la testa, ma poi lo guardò e allora, giusto per fare una cattiveria, gli spalmò un bello sputo in faccia.
<< Ma che cazzo! Perchè mi hai sputato? >> strillò Amos mentre si puliva.
<< E' il mio regalo di compleanno! Ora, se hai finito di divertirti, prendi una scopa e aiutami a pulire, brutta carogna! Ah...non ringraziarmi! >>
Amos dalla faccia rabbiosa, corse al tavolo e prese una fetta di torta avanzata, con l'esperienza di un lanciatore di baseball professionista lanciò la torta centrando in pieno Death Mask.
Il piccoletto si rotolò per terra dalle risate mentre guardava il suo maestro che gocciolava panna, crema e cioccolato da ogni parte.
<< Ah...non ringraziarmi! >>
Con un ghigno feroce cominciò a rincorrerlo per tutto il colonnato zigzagando di qua e di là, Amos era veloce e Death Mask gli correva dietro inciampando sulle lattine, e scivolando su schifezze viscide di ignara natura.
Amos invertì improvvisamente la corsa e si diresse verso di lui, poi gli saltò al collo e lo strinse forte.
<< Grazie! >>
<< Per cosa? >> chiese il Cavaliere cercando di scollarselo di dosso.
Amos andò verso la camera e ne uscì con un pacco, dentro c'era un bellissimo monopattino rosso fiammante che il ragazzino desiderava da tempo.
<< Come facevi a saperlo? >>
<< Dovresti imparare a non parlare nel sonno! >> disse il Cancro fingendo indifferenza.
Amos gli sorrise commosso.
<< Io...grazie...>> aveva cominciato a piangere.
<< E dai smettila! E' il tuo compleanno no? >>
Adesso Amos capiva che cosa stava facendo Death Mask la sera prima.
Si era chiuso nel bagno con le braccia piene di carta e aveva armeggiato là dentro per un quarto d'ora buono.
Durante la festa, approffittando del fatto che Amos non guardasse, aveva messo il grosso pacco sul letto per farglielo trovare quando sarebe andato a dormire.
Guai se qualcuno avesse visto che lui gli aveva fatto un regalo.
Era tardi, quasi l'una di notte e la stanchezza la faceva da padrone.
<< Adesso penso che tu debba dormire! >>
Amos era troppo eccitato, Death Mask lo prese di forza mentre non ne voleva sapere di andare a letto, lo portò in camera e lo buttò sulle coperte, dove si addormentò nel tempo record di cinque secondi.
Cristotonando come non aveva mai fatto, riprese la scopa tra le mani, e ricominciò a darci giù di ramazza.
Per lui la nottata sarebbe stata ancora lunga.



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Capitolo 20
*** In fuga per la salvezza ***


20 O_O...siete tanti, si si! Credo che però si debba cominciare dall'ultima persona che ha recensito che diviene automaticamente la prima!!! DarciaLoveHaar92 (la prossima volta posso chiamarti solo Darcia? Dimmi di si, ti prego T_T) mi sembra di non aver capito bene...te li sei letti man mano che pubblicavo o tutti in una volta? Comunque anche tu hai questa pietà innata nei confronti del malefico granchio che però un pò se merita come dici tu. Secondo te sono stata troppo cattiva? Ma sappi una cosa...quel vizio di farsi vedere cattivo non credo che lo toglierà mai. Ah...Sary e Tsuku, che bello vedere che fate le capriole sulla sedia o dovunque siate sedute (spero non su una cassa stereo, però), ma Tsuku...in che senso ringrazi Death Mask per essersi diretto in bagno? E poi, Sary, anche tu...sei sicura di volere una festa di compleanno così? Comunque Camus ubriaco vi ha colpito nevvero? Ah...grazie per avermi detto di non aver distrutto nessun matrimonio idilliaco. Cara Ansem6, Saga invece di andare a chiamare Shion, ha pensato più saggiamente di scappare e di andarsi a chiudere a chiave nel suo Tempio, e ha fatto bene, hai visto che razza di bolgia? E poi mi hai detto che Camus è il tuo cavaliere preferito, quindi penso che vederlo in quelle condizioni ti avrò lasciato di stucco, e poi chissà, se come dici tu, verrà preso in giro da Milo vita duran durante? E si Ricklee, l'allievo è identico al maestro in tutto e per tutto, solo che mentre Shaka faceva sprofondare Doko nel Limbo della Lussuria, chissà il pupillo a cosa pensava? Magari lo aiutava!!!!!!!! Certo che provare a bersi Mu non deve essere facile!!! Bella domanda che mi fai Gufo, riuscire a capire chi è più bastardo è un'impresa da record, ma credo che Amos abbia la sua buona parte, e se come ho detto prima, l'allievo prende dal maestro...non ci voglio neanche pensare! A te la sentenza della decisione finale. Himechan (posso chiamarti solo Chan? L'altra volta non te l'ho chiesto)...sicura che sia una festicciola senza pretese? A me sembrava un inferno...penso che al povero disgraziato gli ci vogliano due mesi per riprendersi, è stato scagliato in aria, soffocato, provocato, ma alla fine si è rivelato il più coccolo di tutti con quel regalo! Quanto ammmmmore, come dici tu!
Volevo ringraziarvi Chan e Sary per aver messo la storia tra i seguiti, e poi ringraziare angelynn, Ansem6, makochan, Tsuku e Ricklee e un'altra volta Sary per averla inserita tra i preferiti.
Un grazie anche a coloro che con il loro passaggio invisibile contribuiscono al numero crescente sul contatore.
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Le due del pomeriggio.
Il Santuario era, in apparenza, un luogo tranquillo.
Solo in apparenza, però, perchè la Quarta Casa era stata silenziosamente ed inesorabilmente invasa.
Milo, Aphrodite, Saga, Shura...ecco i nomi dei dissidenti che si stavano per macchiarsi dello scherzo più terrificante che la mente umana poteva concepire.
Camminavano carponi in fila indiana.
Loro obbiettivo: il divano.
Amos, nascosto nella cucina, aveva munito se stesso e il capo Apache Saga addirittura di ricetrasmittenti complete di microfono.
La S.W.A.T. del Grande Tempio avanzava silenziosa ed inesorabile, un operazione delicata dove dovevano stare attenti persino a parlare.
<< Gira alla colonna sulla tua destra così vi levate dalla visuale dell'obbiettivo! >> indicava Amos che dalla sua postazione di vedetta nazista riusciva a vedere tutto.
<< Ricevuto! >> rispondeva Saga sottovoce.
<< Ok, fermiamoci qui! Via gli schinieri! >> ordinò Gemini.
I quattro si sfilarono gli schinieri delle Armature, se camminavano in ginocchio avrebbero fatto troppo rumore e messo in allarme la preda.
La preda non poteva essere se non il custode della Quarta.
Death Mask trascorreva il lungo letargo invernale sul divano, abbracciava il cuscino e lo sbavava pure, russava beato in un sonno profondo ignorando completamente il pericolo letale che correva.
Il giorno prima, Milo aveva preso a rimuginare su quando erano ancora allievi in addestramento, soffermandosi in particolar modo sugli scherzi che si facevano l'un l'altro.
<< Perchè non lo rifacciamo? >> aveva suggerito Aphrodite.
<< Ma a chi? >> disse Saga.
Tutti e quattro guardarono verso la Quarta Casa.
Shura fece un sorriso bastardo, che più bastardo non poteva e si misero d'accordo.
Ora eccoli lì che gattonavano per terra per andare a togliere al Cancro quel poco di dignità che Amos, in tre anni, gli aveva generosamente lasciato.
Parlottavano mentre avanzavano senza pietà.
<< Shura, il dentifricio? >>
<< Ce l'ho! >>
<< Aphrodite, la carta stagnola? >>
<< Potevo dimenticarla, secondo te? >>
<< Milo, lo smalto per unghie? >>
<< Eccolo! >>
Saga chiamò Amos.
<< Amos, vai a controllare! >>
Amos si avvicinò a Death Mask con fare furtivo, a quanto pare il Cavaliere dormiva tranquillo...troppo tranquillo, per la precisione.
Il ragazzetto lo guardava e alla fine gli ammollò uno schiaffo da staccargli la testa, ma Death Mask non fece una piega, fece un uggiolio infastidito e si rigirò dall'altra parte come se niente fosse.
Amos fece una faccia interdetta, non capiva perchè dormisse così profondamente, poi si ricordò che Shura gli aveva dato una boccetta con dentro qualcosa da mettere nel pranzo.
Appurato che Death Mask non si sarebbe svegliato neppure a cannonate, chiamò il caprone.
<< Dai avvicinatevi, è completamente in coma! Shura che mi hai dato da fargli mandare giù?
<< Bhè...>> disse Shura serio come sempre.
<< Io sono spagnolo, e quando nelle corride c'è un torero sleale, usa quello per addormentare i tori! >>
Tutti lo guardarono sconvolti.
<< Shura...>> piagnucolò Saga.
<< Hai fatto prendere a Death Mask...un sonnifero per tori? >>
<< Almeno siamo sicuri che non si sveglia! >> ribattè Shura mentre Aphrodite era sull'orlo dello svenimento.
<< Ma sei matto? Questo dorme per due mesi! Grazie Shura, grazie tante! >> replicò Amos stizzito, ormai lo scherzo di volerlo mettere con tutto il divano nella stanza di Shion era andato a farsi benedire.
<< Però le orecchie stagnolate e lo smalto lo lasciamo! >> disse Milo.
<< Certo! Visto che la prima parte è saltata...>> sorrise sadico Gemini.
<< ...passiamo alla seconda! >> concluse Shura mentre si sfregava le mani.
Cominciarono a darsi da fare sul corpo inerme del malcapitato.
Gli avvolsero le orecchie nella carta stagnola piena di dentrificio e gli spennellarono le unghie delle mani con uno smalto rosso talmente acceso da non avere dubbi su quale tipologia di signorine lo usasse.
Da quando c'era Amos, che aveva fatto vedere a tutti quanto fosse facile e divertente far passare a Death Mask le pene dell'inferno, persino Saga non aveva più remore.
Fortunatamente Death Mask non era qualcuno che si metteva fuori combattimento facilmente, nemmeno con un sonnifero da tori.
Solo i supplì potevano riuscirci.
Infatti si svegliò dopo sole due ore.
Il granchiazzo si stiracchiò, fece uno sbadiglio mostrando al mondo la sua ugola, e subito avvertì qualcosa di strano.
<< Che cosa strana...non riesco a sentire bene! >>
Si grattò le orecchie con entrambe le mani e le sentì.
Sentì le palle.
Le malefiche palle condite col dentifricio.
<< Oh santo cielo! >> esclamò.
<< Mi sono venuti gli orecchioni! >>
Poi, però, le palle si staccarono.
<< Ma...>> rimase interdetto nel vedere la carta stagnola impastata all'antiplacca.
Lo sguardo si posò, poi, sulle mani.
<< AMOS! >> gridò guardandosi terrorizzato le mani con le unghie laccate di rosso.
Aveva capito che si trattava di uno scherzo infame, e poi ancora non sapeva del sonnifero.
<< AMOOOOS! >> continuava a chiamare guardandosi intorno, ma della blatta nessuna traccia.
Indossò l'Armatura per prepararsi allo scontro imminente.
Era arrabbiato, e la rabbia gli toglieva la concentrazione facendo in modo che non guardasse bene intorno.
Se avesse nutrito le sinapsi del cervello con la corrente dei neuroni galoppanti, avrebbe visto.
Avrebbe visto le cinque figure, una più bassa le altre più alte, appiccicate al muro in una posa stile Antico Egitto.
Erano stravolti, stavano uscendo quando Death Mask si svegliò e, presi alla sprovvista cercarono di mimetizzarsi il meglio possibile.
<< SONO STRASICURO CHE NON HAI FATTO DA SOLO, PICCOLO RAMARRO! ESCI FUORI COI TUOI COMPARI! >>
Era quasi fuori di sè.
Poi, all'improvviso una voce dietro di lui.
<< Finalmente ti sei svegliato, cucciolotto mio! >>
Death Mask si fermò di colpo, era un pò interdetto.
Quella era una voce di donna, ma gradevole all'orecchio umano come le unghie sulla lavagna, tanto che pensò che il dentifricio ancora gli tappava i condotti uditivi.
Una mano pesante come un prosciutto intero e delicata come un trattore a cingoli, si posò sulla sua spalla con la grazia di una mazza da cinque chili.
Quello che avvertì fu puro terrore, ma non si spiegava perchè sentiva quei brividi tremendi lungo la schiena.
Quando si voltò gli sembrò di essere precipitato in un incubo.
Sgranò gli occhi e spalancò la bocca, gli rivenne alla mente l'episodio di quando Shiryu stava per precipitare nello Yomotsu, e lui gli dava una mano pestandogli alacramente le mani e poi veniva afferrato dalle anime vendicatrici.
Quelle erano brutte...ma questa...
Davanti a lui...qualcosa!
Non era possibile descrivere quello che vedeva e che purtroppo gli stava davanti.
Una donna...o almeno immaginava che lo fosse guardando quella specie di buste moscie che fungevano da tette, il suo peso complessivo si aggirava intorno ai 120 Kg, etto più etto meno!
Capelli biondi di stoppa, guancie da bulldog.
Quando sorrise Death Mask si sentì mancare, non aveva gli incisivi davanti.
<< Mamma che schifo! >> esclamò il disperato.
I bastardi che avevano organizzato il tutto si godevano la scena nascosti.
<< Ti va di divertirti un pò, bellezza? Sono molto brava in certe cose! >>
<< ........... >> cominciò ad allontanarsi indietreggiando piano piano senza staccare gli occhi dal mostro.
<< In che senso? Spero non sia...quello di cui sono sicuro purtroppo? >> chiese con un sorrisetto isterico.
<< Signora... >> cercò di pararsi il culo dietro la diplomazia, ma purtroppo a lui mancava, eccome!
<< Signorina! >> rispose lei facendo l'offesa.
<< Va bene...signorina...ma credo che ci sia uno sbaglio! Un tremendo sbaglio! >>
L'ultima frase la disse con le lacrime agli occhi.
<< No! Nessuno sbaglio! >> disse lei cercando di acchiapparlo con le dita somiglianti a delle salsiccie.
<< EH NO...QUESTO NO! PIUTTOSTO MI CASTRO DA SOLO! >>
Si mise a gridare e cominciò a scappare.
Il brachiosauro era stranamente agile per la stazza e gli teneva testa, lo acchiappò per il mantello e Death Mask si aggrappò alla colonna  abbracciandola e urlando come un ossesso.
<< LA PREGO HO MAL DI TESTA! MI FA MALE LA TESTA! NON MI SI DRIZZA SE MI DUOLE LA TESTA! IL TEMPO DI PRENDERE UN'ASPIRINA E TORNO SUBITO! >> ormai piangeva disperatamente, come un bagnante che si aggrappava al bordo della barca mentre uno squalo gli ciancica la gamba con immancabile chiazza di sangue.
<< Ora te la dò io l'aspirina! >>
<< NOOOOOOOO! >>
Si divincolava come un'anguilla, alla fine riuscì ad ammollarle un calcio, ma il piede rimbalzò sullo strato di grasso.
Comunque bastò per farle lasciare la presa.
Death Mask cominciò a correre come un forsennato.
Uscì fuori dalla Casa con la velocità di un centometrista.
Gli altri bastardi uscirono fuori anche loro, poi si rotolarono a terra dal ridere.
Cancer, nella sua folle corsa per salvarsi la vita, si imbattè in Shion che, guarda caso, passava per di là e si scontrarono  come in un crash test.
La capocciata che si diedero fu epocale e caddero a terra.
<< Death Mask, ma cosa... >> non fece in tempo a finire la frase che il granchio era già in volata.
<< SCAPPAAAAAAAAA! >>
Shion non capiva perchè doveva scappare, ma quando si ritrovò il troll addosso non ebbe dubbi.
<< Ma guarda guarda! Un'altro belloccio! Oggi è il mio giorno fortunato! >>
Shion era praticamente quasi svenuto dalla paura, ma un improvviso, inarrestabile, istinto di sopravvivenza ebbe la meglio.
Il Gran Sacerdote scattò come una molla e cominciò anche lui a correre come un folle.
<< CANCEEEEER! ASPETTAMIIIIIIII! >>
Shion aveva una velocità impressionante e affiancò Death Mask.
<< MAMMA MIA, NON HO MAI VISTO NIENTE DI PIU' BRUTTO IN VITA MIA! >> e se lo dice lui che viene dall'epoca feudale c'era da credergli.
La scena che si presentava era tremenda, Death Mask correva afferrandosi il mantello per non avere nessuna resistenza aerodinamica, Shion, staccato di un secondo, che volava sollevandosi il sottanone per non inciampare.
<< MEGLIO LA GUERRA SACRAAAAAA! >> diceva piangendo.
Mentre i due tapini scappavano, Saga, Shura, Aphrodite e Milo cercavano di stare dietro a entrambi, mentre Amos, con le gambe più corte, tentava di raggiungerli arrancando come poteva.
Quando si erano accorti che, senza volerlo, c'era andato di mezzo anche il Gran Sacerdote, la paura fece novanta.
<< Cerchiamo di fermare quella pazza! >> disse Shura quasi strappandosi i capelli, ma siccome erano impegnati a correre non potevano usare i loro colpi.
E poi quella era una donna...forse...e non potevano colpirla con i loro poteri più devastanti, l'onore di Cavalieri glielo impediva.
Ce n'erano soltanto due che potevano senza causare gravi danni.
Ed infatti eccolo l'artropoide che aveva intuito il tutto.
<< SCARLET NEEDLE! >>
Un colpo solo, una piccola puntura...e rimasero tutti come perfetti imbecilli a guardare il bisonte che si fermò un attimo e si grattò una gamba.
<< Uff...che fastidiose queste zanzare! >>
Non era possibile!
Sopratutto Milo non voleva crederci.
Intanto il mammut riprendeva la sua corsa.
Fu allora che...un Cosmo potente e minaccioso pervase l'aria, i Cavalieri si voltarono all'indietro e videro Amos completamente fuori di sè.
<< Non...ti permetterò...di fare del male nè al mio maestro...nè al Gran Sacerdote! >>
Amos aveva fatto esplodere il Cosmo proprio del Cavaliere d'Oro qual'era e gli altri lo guardarono sbigottiti.
Con un gesto da prestigiatore puntò il dito indice verso la donnona che nel frattempo si era fermata e lo guardava.
<< Mi perdoni...signorina! Bleah...la verrò a riprendere quando le si saranno calmati i bollenti spiriti e...sempre se mi ricorderò! >> quella era una frase degna di Death Mask.
<< SEKISHIKI MEKAI HA! >>
Ci fu un attimo di luce abbagliante e poi il nulla.
Il mammut era sparito.
Si voltarono a guardare Amos che si sfregava il naso e rideva contento.
<< Visto come sono diventato bravo? >>
<< Amos! Valla a riprendere subito! >> lo rimproverò Saga.
<< Sta tranquillo, lo farò! Ma non prima di aver portato Death Mask al sicuro! >>
Quando videro lo scampato pericolo, Death Mask e Shion caddero a terra col fiatone e la lingua penzoloni.
Furono subito raggiunti dagli affannati, fantastici cinque.
Aiutarono i due disgraziati a rimettersi in piedi, ma gli occhi di Shion lanciavano scintille.
<< Voglio sapere...chi è il responsabile! >>
Shion cercava di respirare come uno spiromanometro, Death Mask, distrutto e vendicativo, li indicò.
<< Tutti...loro! >> disse con soddisfazione.
Saga...Aphrodite...Shura...Milo...Amos...tutti quanti con in mano scopa e pala, abbigliati come straccivendoli.
<< Non ve ne andrete da qui fino a che non avrete pulito tutto! >> tuonava Shion, mentre Death Mask gongolava.
Per la prima volta se ne stava tranquillamente dalla parte della normalità, e godeva mentre guardava i maledetti che per subire la punizione di Shion, erano costretti a spalare chili di merda.
Il Gran Sacerdote, infatti, li aveva condannati a pulire le stalle che ospitavano le vacche, essenziali per il sostentamento del Santuario stesso.
<< Forza Amos, spala spala! Per una volta sono stato io a metterti nella merda! >> e rideva come un matto.
Shion lo guardò male, aveva l'umore sotto la suola delle scarpe e quando era così diventava pericoloso stuzzicarlo.
Verso il tramonto Amos e Death Mask tornarono alla Casa.
Cancer teneva in braccio un Amos stremato e puzzolente, ogni volta che rimanevano soli, però, Death Mask assumeva strani toni paterni con lui.
<< Allora...lo scherzo, a quanto pare, si è rivoltato contro chi l'ha fatto! Però devo dire che sei stato bravo quando hai usato il tuo potere! E la prossima volta dì al caprone che il sonnifero che lui usa per per combattersi l'insonnia non mi produce effetti devastanti come vi pensavate! A lui fa effetto...a me meno della metà che fà a lui! >> disse ad un Amos bivaccato sul divano, e nel frattempo si puliva lo smalto dalle unghie.
<< Me ne sono accorto quando me l'hai messo nel pranzo, che ti credi? Ma ero curioso di vedere quello che volevate fare!Non mi aspettavo la seconda parte però, a momenti muio! >>
Però Amos aveva un'espressione strana, pian piano un sorrisetto sospetto si delineò su quel viso che cresceva e diventava sempre più grazioso.
<< Ridi, ridi pure! >> disse.
<< Perchè? >>
Il sorriso di Amos sia allargò sempre di più.
<< Leggi qui! Il Sacerdote in persona me l'ha consegnata dopo aver acconsentito alla richiesta!
Death Mask strappò il foglio col sigillo dalle mani dell'allievo.
Quando lesse quello che c'era scritto, sbiancò e quasi svenne.
No, non era possibile, Shion non poteva aver acconsentito a una richiesta simile.




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Capitolo 21
*** Una visita invadente ***


21 Caro Gufo, esattamente come hai detto tu nel Santuario l'unico modo per spostarsi sono i piedi, niente teletrasporto, velocità della luce ecc ecc...e quelli di Death Mask e di Shion hanno raggiunto una velocità davvero esorbitante!!!! Salvaguardare la vita prima di tutto! Però gli è andata bene lo stesso dal momento che se quella li prendeva...mamma mia! Hime ti giuro, quando ho letto la tua recensione mi hai fatto scompisciare dalle risate, un Aldy travestito da drag queen sarebbe stato il top! E comunque diciamolo tutti, Death Mask sarà anche il più cattivo, ma si presta alle figure barbine meglio di chiunque altro! Vuoi sapere a cosa ha acconsentito Shion? Eh eh...
Calmati Sary, se non tagliavo non creavo la suspance, non credi? Il povero Deathy diventa ogni giorno più sfortunato, e anche adesso non è che la Dea Bendata giri proprio dalla sua parte, anche tu Ansem6...vedo che ti è piaciuta la Swat, eh? Stavolta si sono messi addirittura in squadra per percularlo per benino, ah...povero granchietto! Sono sicura che se esistesse davvero avrei paura della sua vendetta ed espatrierei, davvero! Tsuku, anche tu ci sei rimasta male perchè ho interrotto sul più bello? Ma se non lo facevo non mi riusciva di introdurre bene questo capitolo, comunque hai ragione...forse aveva capito male e che anche i suoi compagni erano illusioni, alla fine quello che gli stava accadendo aveva dell'irreale non credi? Comunque eccoti l'aggiornamento che attendevi!
Voglio ringraziare Fire Angel per aver messo la storia tra i seguiti.
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Death Mask era sdraiato sul divano, reduce da uno svenimento dopo aper letto la missiva strappata dalle mani di Amos.
<< Non ci credo! No...non voglio crederci! >>
Amos cercava di sventolarlo con un giornale trovato a caso, naturalmente fece in modo di non fissare troppo la copertina, che cominciava a risvegliare in lui strani desideri.
<< Quante storie! Nemmeno t'avessero ordinato di tagliarti una mano! >> disse Saga che era lì con lui, avvertito da Amos in brevissimo tempo per farsi aiutare a sollevare la frittella umana da terra.
<< E dai, Deathy! >>
Amos aveva preso il bruttissimo vizio di chiamarlo come lo chiamava Aphrodite.
<< Solo per un paio di settimane! >>
La notizia terribile per Death Mask, non era altro che un piccolo regalo, in via del tutto eccezionale, che Shion aveva fatto ad Amos, permettendogli così di ospitare la sua sorellina.
Death Mask era caracollato sul terreno, sentendo un dolore improvviso ai testicoli, sicuro riflesso condizionato del ricordo terribile del loro primo incontro.
Il giorno dopo sarebbe arrivata la matta.
Nel frattempo, Saga si ricordava perfettamente di quanto fosse graziosa la sorella di Amos.
<< E dai, avrai dentro la Casa un gioiellino! >>
A Death Mask non importava, non voleva quella pazza tra i piedi.
Erano passati tre anni e non si erano più visti, ma era sicuro che non sarebbe cambiata di una virgola.
Ed ecco che arrivò il giorno tanto temuto, Amos non riusciva a stare fermo per l'emozione, Cancer, invece, pensava di spaccarsi la testa contro una colonna, così si trasferiva all'ospedale e arrivederci e grazie.
Il grido stile squittio di Amos annunciò l'avvento tanto temuto.
<< Amos, fratellino mio! Oh ma come sei cresciuto! >>
Gridò entrando davvero come una matta.
Per Cancer, che si trovava diritto sulla traiettoria del missile in gonnella, fu d'obbligo ricevere un pugno in pieno sterno.
<< E levati! >> gli disse mentre si abbracciò col fratello e tutte e due scoppiarono a piangere.
Death Mask si massaggiava lo stomaco e guardava schifato tutte le smancerie che si stavano scambiando.
Poi Lithya si girò e cominciò a guardarsi intorno.
<< Oh, Santo Cielo, che arredamento! Amos, da quando in qua sei diventato così...orripilante di gusti? >>
Amos spalancò la bocca.
<< Ma veramente quelle...>>
<< Cosa? >>
<< Niente niente! >>
Death Mask saltellava disperato intorno alla ragazza, non sopportava di essere ignorato.
Mentre zompettava guardava Lithya, certo che era veramente graziosa, e pensò che, alla fine non era male avere una damigella in casa.
<< Ehi? Il padrone di casa sarei io! >>
Niente!
Aveva occhi solo per il fratello poi, ad un certo punto, un'illuminazione e lei si voltò.
I due si fissarono negli occhi.
<< Ah...ma tu sei...non lo so chi sei! >>
Death Mask sentì un incudine di due tonnellate arrivargli diritta sul collo, poi si ricordò che senza il granchio in testa, come lo aveva chiamato lei, non riusciva a riconoscerlo.
<< Questa è proprio scema! >> pensò.
Si infilò l'elmo.
<< Cosi va meglio? >> chiese stizzito.
<< Ora si! Mamma...che delusione! Sei più brutto di tre anni fà! >>
Perchè, si chiedeva sempre più emaciato, quella strega lo trattava a quel modo?
Death Mask era preso tra due fuochi, la odiava, questo era sicuro, ma allo stesso tempo gli avrebbe tolto i vestiti di dosso molto volentieri.
<< Vammi a prendere le valigie, invece di startene lì a fare lo splendido! >>
<< Che cosa? >>
No, non avrebbe potuto sopportarla per due settimane in quel modo, l'avevo scambiato per il suo fattorino?
<< Io sono il Cavaliere d'Oro del Cancro, cazzo! Fattele portare da tuo fratello, o meglio...portatele da sola! >>
Lithya lo guardò male, strinse gli occhi e si rivolse ad Amos.
<< Amos? Girati dall'altra parte, per favore! >>
Amos sentì la puzza di guai in arrivo.
Sentì solo il rumore della mano aperta che colpiva in pieno la faccia di Death Mask, e vide il Cavaliere girare su sè stesso.
Quando finì di fare la trottola, si portò le mani al naso bestemmiando come un ossesso.
Intanto, la notizia dell'arrivo della " delicata " sorellina, si era sparsa, e già ecco le prime mosche che venivano attirate dal miele.
<< Ma le porto io le valigie, che problema c'è? >>
Il Capricorno voleva farsi vedere Cavaliere a tutti gli effetti, Lithya guardava adorante il bel ragazzo dai neri capelli e dal fascino mucho caliente che si dirigeva a passi decisi verso i bagagli.
Afferrò i manici e tirò verso l'alto.
Rimase lì.
Aveva un'espressione talmente dolorante sul viso che Amos si spaventò.
<< Shura...va tutto bene? >>
<< No! >>
Death Mask, intanto, si era infilato due angoli di un fazzoletto nel naso, e guardava divertito la scena.
<< Ma guarda...la capra si è presa il colpo della strega! >>
Lithya si girò verso di lui con un espressione da diavolo.
<< Perchè non lo aiuti, deficiente? >> strillò Hellboy.
<< No, no...faccio da solo...grazie lo stesso! >> rispose Shura.
A Cancer veniva da morire dal ridere vedendo Shura che, passetto dopo passetto, curvo e con la mano poggiata sui reni, usciva mesto mesto.
<< Credo che gli abbiia bruciato di più la figuraccia che la schiena! >> precisò Amos.
Poi, lui e sua sorella, udirono dei gemiti di sofferenza, si voltarono e videro Death Mask alle prese con le valigie, le aveva afferrate ed era riuscito a sollevarle da terra di mezzo centimetro ringhiando come un lupo rabbioso.
Arrancava come un somaro sotto il basto, il suo peso corporeo era notevolemente quintuplicato, ma con uno sforzo immane riusciva a spostare i bagagli pian pianino.
Amos si mosse a pietà per il suo maestro, alla quale stavano spuntando delle pericolosissime ernie, e lo aiutò sentendone il peso terribile.
<< Sorella...ma che...c'hai messo...qua dentro? >>
<< Siete proprio zotici! Non lo sapete che una donna ha bisogno delle sue cose indispensabili? >>
Per fare un tragitto di quindici metri impiegarono mezz'ora.
Le valigie, che secondo Death Mask contenevano tutte e tre le Piramidi di Giza, furono buttate sul letto.
Amos e Cancer si stravaccarono per terra dalla fatica, ansimando come orsi.
Lithya le aprì e sparpagliò tutto il contenuto sul letto.
<< Ehi! Togli tutto quello schifo dal mio letto! >> urlò Death Mask.
La ragazza lo guardò ancora peggio di prima.
<< Vuoi dire il mio di letto! >> precisò quella.
<< No no! Hai capito benissimo! E' mia proprietà indissolubile! >>
Amos pensò che effettivamente dormire era un problema.
C'era un letto matrimoniale bello comodo e un divano, ed era sicuro che sua sorella del divano non ne voleva sentire neanche parlare.
Quindi il divano sarebbe toccato a Death Mask, ma forse, pensò, anche per lui non si sarebbe profilato un buon riposo, infatti sua sorella era abituata a dormire da sola, mai aveva voluto qualcuno con lei, nemmeno lui.
Strusciando i piedi per terra demoralizzato, entrò nella stanza per prendere il solito zainetto, compagno di tanti espatri.
<< Dove vai? >>
<< Mi preparo a chiedere asilo politico a qualcuno! >>
Lei lo guardò stupita.
<< Io ti vengo a trovare e tu te ne vai? >>
<< Cerca di ragionare, non vedi che non c'è posto? >>
<< Oh si, invece! >>
Guardò Death Mask.
<< Io e te dormiamo insieme, e il coso...come si chiama...dorme sul divano! >>
Death Mask scoppiò a ridere.
<< E io dovrei rinunciare...>> non finì la frase perchè Lithya gli si attaccò addosso strusciandosi come una gatta e accavallandogli la gamba sul fianco, in un perfetto stile tango.
<< Dai...sei un Cavaliere, no? >>
Cancer si fece prendere da una libidine estrema.
In quel momento pensava con due cose, la prima era la testa, attualmente partita per viaggi esoterici.
La seconda cosa, molto più funzionante, si trovava in mezzo alle gambe.
<< Allora, ce lo dai il tuo letto, o no? >> diceva la gatta leccandogli una guancia.
<< Va...va bene! >>
Amos non riusciva a crederci, due moine di Lithya e Cancer era al tappeto, sapeva che la sorella poteva essere molto convincente in due modi, o ti stendeva a furia di schiaffi o ti provocava fino al midollo.
Cancer li aveva provati tutti e due nel giro di un'ora.
Il ragazzino sospirò rassegnato mentre la sorella filava in camera a sistemare le sue cose e Death Mask faceva il fumo dal naso.
<< Possibile che tu sia così volubile? >>
<< Amos? Lasciami stare! >>
Si alzò di scatto.
<< Vado a farmi una doccia! >>
Si avviò verso il bagno e afferrò la maniglia della porta per aprirla.
Era inesorabilmente chiusa a chiave.
Death Mask cominciò a prendere sonoramente a pugni la porta, e dall'interno la voce stizzita di Lithya arrivò trapanante alle orecchie.
<< Brutto cafone, non puoi aspettare? >>
<< Non mi interessa! Apri la porta! E soprattutto...ma quando sei entrata? >>
<< Sto facendo la doccia! >>
Cancer smise di bussare e iniziò a ridere sottovoce.
<< Amos, vai a chiamare Saga, sbrigati! >>
Amos aveva subito capito cosa voleva fare il suo maestro, ma invece di impedire che i suoi occhi si posassero sulle grazie muliebri della sorella, la cosa lo divertiva.
Tanto lo sapeva che dopo si sarebbe divertito ancora di più vedendo Lithya che passava una raffica di schiaffi su bei visi di Death Mask e Saga.
Obbedì e andò di volata alla Terza Casa.
Riemerse pochi minuti dopo tirandosi dietro un Gemini scocciato e sbadigliante.
Videro Death Mask con l'occhio praticamente appiccicato alla toppa della serratura.
Si voltò e quando vide Saga gli fece cenno di avvicinarsi, quando fu lì Death Mask lo fece abbassare.
<< Guarda guarda guarda! Mamma che meraviglia! >>
Saga guardò dentro, dopo cinque secondi si voltò verso Cancer con un sorrisetto pervertito sul viso.
<< Wow! >> disse riappiccicando l'occhio.
Death Mask lo scansò via.
<< E fai guardare pure me! >>
<< Ma se hai spiato fino adesso! >> rispose Saga.
Amos li guardava un pò dispiaciuto.
<< Poveracci! Non sanno che li aspetta! >>
Fra tutti quegli spingi via e acchiappa, non si erano nemmeno accorti del fatto che Lithya aveva finito la sua faraonica doccia e, dopo aver indossato l'accappatoio, aprì di scatto la porta.
I poveri malcapitati furono centrati in piena faccia dai piedi di Lithya, che si adoperò in una mossa da karateka, stendendoli a tappeto entrambi.
I derelitti cercarono di allontanarsi e mettersi in salvo gattonando per terra come disperati, ma Lithya non aveva finito.
<< Questa me la pagate, maledetti depravati! Come avete osato spiarmi?
Intanto che parlava affondava i suoi piedi nelle loro vertebre.
Li calpestava come fossero delle cartacce.
Amos teneva gli occhi chiusi per non vedere il massacro.
Il ragazzino fu costretto a riaccompagnare a casa un Gemini che non ce la faceva a stare in piedi, mentre Lithya guardava Death Mask sdraiato sul divano.
A furia di botte lo aveva quasi fatto svenire, ma adesso il furbastro era cosciente e se ne stava solo con gli occhi chiusi.
<< Forse ho esagerato! >> disse la bella ragazza.
Gli toccò i capelli.
<< Cavolo, come sono morbidi! >> e continuò ad infilare la mano tra i ciuffi.
<< Profumano anche! >>
Aveva preso ad odorarlo come in una specie di rito preistorico per l'accoppiamento.
Amos rientrò e guardò stupito la scena.
Death Mask che sorrideva beato e la sorella con le mani e il naso in mezzo ai capelli.
Lithya sniffava ancora mentre lo guardava con gli occhi sgranati, si tirò sù di scatto e fece un misero tentativo di giustificarsi.
<< Aveva...qualcosa sulla testa! >>
<< Questa me la devi spiegare! Prima quasi lo ammazzi a furia di legnate e adesso lo coccoli? >>
Lithya arrossiva come un peperone.
<< Amos...che tu sia maledetto! >> sibilò Death Mask tra i denti.
Dopo che si fu alzato si rivolse a Lithya.
<< Ascoltami bene! La prossima volta che non solo ti azzardi a toccarmi, ma anche a guardarmi storto, ti appendo al muro come parte dell'arredamento che trovi tanto disgustoso! >>
Lithya si ricordò di quel giorno di tre anni prima, quando i due Cavalieri arrivarono per Amos, e lei rimase spaventata nel vedere la dimostrazione che il Cavaliere del Cancro fece del suo potere.
Guardò Amos preoccupata.
<< Sta tranquilla! >> la rassicurò il fratello.
<< Tutto fumo e niente arrosto! >>
Cancer lo guardò male.
Ad un certo punto, Amos se ne uscì con una frase profonda e filosofica.
<< Ho fame! >>
Lithya lo guardò dolcemente.
<< Tranquillo piccolino, ora preparo la cena! >>
Death Mask ebbe un moto di terrore.
<< No! La cucina non la tocchi! >>
<< Stà calmo, Deathy, mia sorella è bravissima a cucinare! >>
Seppur a malincuore, dovette acconsentire.
Amos guidò Lithya fino alla cucina, poi ne uscì ed entrambi sentirono che cominciava a trafficare con pentole e padelle.
Si mise seduto accanto al suo maestro.
<< Ma che cucina enorme! Io sono abituata ad una più piccolina, e poi...bla bla bla...>> così via per mezz'ora.
Amos e Death Mask erano rimasti immobili come spaventapasseri fissando nel vuoto.
<< ...bla bla bla...e allora io gli ho detto...bla bla bla...>>
Si guardarono e quasi piangevano.
<< Mi dispiace! Davvero! >> disse Amos con gli occhioni lucidi di lacrime.
<< Se lo avessi saputo che era così peggiorata non l'avrei chiamata! >>
<< Tanto ormai è qui! >> gli rispose Death Mask cercando di tapparsi le orecchie come meglio poteva.
Non ne potevano già più, ed era solo il primo giorno.
Che sarebbe successo in quelli a venire?

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Capitolo 22
*** Gelosia rovente ***


22 Eccomi ancora una volta qui per un'altra avventura delirante del granchio più amato e l'allievo più terribile, ma siccome ultimamente ho qualche casino da risolvere, il prossimo aggiornamento di questa storia avverrà più in là, sperando che, nell'attesa nessuno si scordi di me!
Ma comunque, volevo ringraziare sagitta72 per aver sempre seguito questa storia dall'inizio, e spero che le tue aspettative di divertimento non vengano deluse, poi volevo dire a Gufo che se lui conosce un buon metodo per non farmi sbagliare i "gli " con " le " e me lo dicesse gliene sarei enormemente grata, purtroppo sembra che sia un difettaccio che non riesco proprio a togliermi, quindi scusa se ti imbatterai ancora in errori di questo tipo, ti ringrazio anche per i complimenti che mi hai fatto sulla leggera parodia dei personaggi, dopotutto renderli divertenti mi piace molto di più. Cara Hime non sei l'unica che vuole odorare e accarezzare i capelli del Cancro, anche io lo farei volentieri, credimi. E poi c'è l'imbarazzo delle scelta nel colore! Li preferisci grigi o blu? Speriamo che tutti sti guai che prevedi non siano devastanti per il nostro " mister capelli odorosi ", non trovi? Invece Sary pensa che questa sia la volta buona in cui le cose potrebbero andare per il verso giusto? Hmmm...chissà? Può anche darsi, glielo auguro, davvero. Tsuku, e si che è stata un brutto colpo...anche per Amos stesso a quanto sembra! Tranne che per lei, che come hai detto tu, mica lo diprezza a Death Mask, proprio per niente!
Bhè...non ho più ninte da dirvi, tranne buona lettura e ci vedremo più in là, almeno con questa storia!
PS: Grazie a voi che avete recensito e anche ai soli lettori.
QUESTO SARA' UN CAPITOLO UN PO' CORTINO PERCHE' HO DECISO DI DIVIDERE A META' L'IDEA CHE AVEVO IN TESTA E SCRIVERE SUL PROSSIMO TUTTE LE STRAMBE GAG CHE MI SONO VENUTE IN MENTE. DICIAMO CHE E' UNA PICCOLA INTRODUZIONE AD UN'ALTRA COSA!!!!!

<< Amos! Lavati i denti! E fai anche la doccia, già che ci sei! Muoviti! >>
Erano le otto del mattino e Lithya già gridava come un'ossessa impartendo ordini al disgraziato fratello come un esponente delle SS, il tutto mentre Death Mask si soffocava col cuscino nel tentativo di rubare ancora una mezz'oretta al sonno.
Lithya, strillava, sbatteva le porte, prendeva a calci nel culo un Amos frignante e sbadigliante mentre lo strascinava sotto la doccia.
<< Ma sono le otto! >>
<< E allora? Non sai che il mattino ha l'oro in bocca? >>
Death Mask aveva passato una notte infernale, la sera prima, per un solo attimo, aveva visto Lithya che filava dalla camera al bagno in reggiseno e famigerato tanga nella maniera più svelta possibile.
Quella celestiale visione lo aveva fatto sbavare come una lumaca, tanto che cominciò a cercare per tutta la Casa un martello inesistente con l'intenzione di prendersi a mazzate gli zibidei per farli addormentare magari per sempre.
<< Tanto si rompe il martello! >> diceva disperato.
Ora se ne stava buono buono cercando di dormire, ma era impossibile farlo anche perchè la voce di Lithya era trapanante come l'orripilante e fobico strumento del dentista.
Alla fine perse la pazienza, ancora in coma afferrò una ciabatta e la tirò addosso a lei, ma centrò in pieno Amos.
<< Aggiusta bene la mira, brutto coglione! >> gli disse prendendolo in giro.
Death Mask non aveva nemmeno la forza di reagire.
Amos combatteva in solitaria una battaglia terribile già persa in partenza, urlava e scalciava per sfuggire  dalle grinfie della sorella, lui era un bambino estremamente pulito, faceva la doccia ogni due giorni e nel giorno no si lavava con cura estrema ma sempre la sera, sentire l'acqua addosso la mattina appena sveglio era una cosa che lo faceva uscire dai gangheri.
Cancer lo fissò con gli occhi mezzi chiusi per qualche secondo, come poteva il maestro abbandonare il suo allievo tragicamente in pericolo?
<< Arrivo, Amos! Resisti! >> disse fiondandosi verso di lui, con i boxer attillatissimi e cortissimi in bella mostra.
Per via del suo abbigliamento, liberare Amos fu incredibilmente facile, perchè Lithya tenevo lo sguardo fisso su Death Mask, o perlomeno, su una parte molto interessante, divinamente fasciata e sostenuta dal sottile strato di cotone.
<< Mamma...mia...>> sibilò a bocca aperta intervallando i sibili a delle deglutizioni impressionanti.
La distrazione erotica fu fatale, poichè Death Mask gli strappò Amos dalle mani e se lo spinse dietro la schiena.
Ci fu un momento di tensione terribile, i due si fissavano in cagnesco, Amos si allontanò di corsa e andò a ripararsi sotto il tavolo annusando tempesta come un veterano di mare.
I due pistoleri continuavano a sfidarsi.
<< Io esigo e ti ordino...che tu mi restituisca colui che ha il mio stesso patrimonio genetico! >>
<< Io credo che...il DNA qui non sia d'accordo! >>
Lithya aveva uno sguardo che avrebbe fatto tremare King Kong , ma lui lo sosteneva.
<< Ridammi mio fratello! >> e si scagliò contro Amos per acchiapparlo da sotto il tavolo.
Il placcaggio di Death Mask fu a dir poco spettacolare, Lithya cascò a pancia in giù e Cancer gli crollò addosso nella stessa posizione pornografica.
<< Togliti! >>
<< Se stai ferma forse riesco a rialzarmi! >> ma non è che avesse tanta voglia di farlo perchè il Cancro si era trasformato nell'allegro sodomizzatore e ora si impegnava in uno splendido samba trivellatore e, adducendo scuse assurde, cercava di appizzarglielo per tutti i versi.
<< E levati, insomma! >>
<< Mi si è incastrata la caviglia! >>
<< Ma ti vuoi togliere? >>
<< Mi si è storto il polso! >>
Le trovate più inverosimili le inventava tutte lui, ma il peggio doveva arrivare, Aphrodite entrò cantando l'inno alla gioia a squarciagola, poi i suoi occhi azzurri si posarono sulla scena a terra.
Prima sgranò gli occhi, poi si portò una mano alla bocca prima di buttarsi a terra dalle risate.
<< Mamma...che ridere...non ti facevo così irruento! >>
Lithya riuscì a sdivincolarsi quando il violentatore si alzò di corsa, stranamente non aveva più nè polso storto e nè caviglia incastrata, ma guardava il pesce nello stessa maniera con cui avrebbe guardato Shiryu.
Si avvicinò ad Aphrodite e gli afferrò il naso stringendolo e rigirandolo tra le dita.
<< Aphro, tu sei la rovina della mia vita! >>
Il bellissimo Cavaliere si portò le mani alla faccia piangendo per il dolore.
<< Ma sei diventato matto? Vuoi staccarmi il naso? >>
Lithya sorrise.
<< Grazie...Aphrodite, vero? Ti chiami così? >>
Aphro guardò la ragazza rispondendo al suo sorriso.
<< Si, volevo conoscerti quindi ero passato a salutarti, ma questo pazzo non gradisce a quanto pare! >>
Lithya guardava il ragazzo e inarcò un sopracciglio.
<< Ero...passato...ma tu sei un uomo! Pensavo che fossi una bella ragazza! >>
Aphrodite cadde all'indietro semisvenuto e Amos cercò subito di fargli bere un bicchiere di acqua fresca.
Erano ormai tre anni che fungeva da crocerossino di qua e di là, quindi era ormai diventata abitudine sapere subito come agire in casi di emergenza.
Lithya si precipitò al capezzale di Aphrodite, lo sollevò e gli strinse la testa al seno mentre questo si crogiolava nell'abbraccio sorridendo beato e cercava di intrufolare il naso nel vistoso spacco creato dai seni perfetti della giovane.
<< Ti ringrazio per il tuo interessamento, ma ti sbagli, a lui non interessa che tu mi saluti o no, è che gli hai mandato a male l'eventuale trombata! >>
<< Trombarti? Ma non scherzare, dai! >> e già viaggiava con la mente alle tette della giovane.
Fece di tutto per pararsi il culo, però una bella trombata gli sarebbe piaciuta eccome.
<< Deathy, a quanto pare ho interrotto qualcosa di piacevole per te! >> disse Aphro ridendo.
<< Ti ho detto di no! >> disse, poi si rivolse a Lithya.
<< Anzi, non eri tu che prima fissavi il mio pacco? T'ho vista, che ti credi? >>
Lei  divenne rossa come un peperone, ma fece presto a riprendersi.
<< Vuoi sapere perchè ti guardavo? Volevo farti i complimenti per aver messo bene l'ovatta! >>
Quelle parole provocarono uno scoppio di risa isteriche in Amos e Aphrodite, si abbracciarono piangendo mentre le risate si trasformarono in ululati diabolici, tanto che persino Lithya cominciò a sghignazzare fino a quando anche lei cedette all'ilarità.
Death Mask li guardava incredulo, quello era un colpo basso, vuoi mettere al tappeto un uomo? Basta fargli una battuta sulla sua virilità, magari con gli altri non funzionava ma con lui si.
Se fosse stata rivolta ad Aphrodite magari avrebbe detto che era vero, mentre per Amos sarebbe stata una bella chiodata in fronte che lo avrebbe spinto a confronti ancora più insistenti, magari anche toccando con mano, ma lui no.
Non poteva accettare una cosa simile, doveva rendere pan per focaccia, battè le mani per richiamare l'attenzione dei tre lupi isterici.
Quando questi si voltarono, dopo aver ripreso il controllo, videro un Death Mask sorridente che si afferrava il bordo dei box.
<< Lithya...dai vieni qui, aiutami a sistemare l'ovatta e io ti aiuto a rimettere in loco il silicone nelle tette! >>
Lei fece la faccia seria, anche Amos e Aphrodite divennero seri, ma allo stesso tempo erano curiosi, curiosi per quello che stava per succedere...orribilmente schifati quando Death Mask si abbassò i box di colpo.
<< Tiè! Beccati  st'ovatta! >> disse a Lithya mentre gli altri due lo guardarono esterrefatti.
Lithya prima lo fissò, poi sollevò il labbro superiore in un ghigno beffardo.
<< Amos, mi vai a prendere la lente d'ingradimento? >>
Con quelle parole il Cancro venne definitivamente sconfitto, mentre Aphrodite, in un gesto di pena, cercava di farlo rivestire.
<< E comunque sei un maiale di una maleducazione enorme, mi hai visto girare con la topa al vento qualche volta, brutto cerebroleso? Mi fai veramente schifo! >>
La devastazione di Death Mask continuava mentre si rivestiva.
Ma lui non sapeva, non sapeva che Lithya diceva una cosa e ne pensava un'altra, diceva che Death Mask le faceva schifo? In realtà l'arrapava da morire, diceva che le serviva una lente d'ingrandimento? Saranno cavoli...Death Mask era incredibilmente proporzionato in ogni cm del corpo e la lente non serviva.
Proprio no!
La soddisfazione non gliel'avrebbe data, però allo stesso tempo pregava che un qualche evento casuale facesse allontanare il fratello per un pò, giusto per passare cinque minuti a rimettere l'ovatta a posto.
E comunque i suoi pensieri erano gli stessi di Death Mask, solo che nessuno dei due li immaginava.
Amos un pochino si era accorto che alla sorella piaceva quando l'aveva beccata mentre raspava come Cita in mezzo ai capelli del suo maestro.
<< E dai, basta litigare! >> disse il piccolo e moro angioletto.
Non furono i due litiganti a rispondere, ma una voce maschile e molto virile.
<< Ma certo, Amos ha ragione! Non è bello litigare, comunque penso che la bella Lithya voglia andare a fare una passeggiata per calmarsi, no? >>
Il caprone voleva sicuramente rifarsi della figura di merda fatta con le valigie, ed ora eccolo là, in tutto il suo splendore ispanico.
<< Vorrebbe venire a bere qualcosa con me, signorina? >>
Lithya guardò sorridendo Shura e si attaccò volentieri al braccio che lui le porgeva, mentre se ne andavano si girò indietro a guardare Death Mask facendogli un sorriso un pò cattivello.
Aphrodite e Amos si fiondarono sulle orecchie di Cancer come due classiche zanzare e, uno per parte, cominciarono a istigarlo verso la coppia.
<< Ma che fai? La lasci andare? >> diceva Aphro.
<< Guarda che Shura va a segno eh! Poi non dire che non t'avevo avvertito! >>
Death Mask li guardava e il fumo cominciò a uscire dalle orecchie, non lo avrebbe mai ammesso ma la gelosia lo rodeva.
Abbracciò i due compari e fece quel sorriso malvagio che aveva fatto paura a tante persone.
<< Amos! Aphrodite! Diamo il via all'operazione sabotaggio! >> e gli altri due sorriseri maligni e compiaciuti.
Li lasciarono andare mentre loro si preparavano, non avrebbero dovuto dare nell'occhio ma qui Death Mask dimostrò quanto potesse essere stupido in certe occasioni.
Di solito, per passare inosservati, una persona deve vestirsi nella maniera meno eccentrica possibile, quindi mentre Amos indossava una semplice tuta blu, per un Cavaliere d'Oro sarebbe stato normale lasciare indossata l'Armatura, invece no...Death Mask viaggiava completamente come un treno impazzito fuori dai binari, aveva indossato una specie di giacca stile ispettore Derrick, un capello a larghe falde e un paio di vistosi occhialoni scuri.
Per l'occasione era stato reclutato anche Saga, che non appena lo vide conciato in quel modo lo rispedì di corsa a calci nel culo alla Quarta.
<< Vai a mettere l'Armatura stupido! Sembri uno di quei pervertiti che se ne vanno in giro nudi con la giacca addosso per poi aprirla davanti alle ragazzine! >>
Se ne riuscì splendidamente d'oro vestito nel giro di mezzo minuto.
<< E un pò di dignità, e che cavolo! >>
Death Mask aveva preso ad obbedire agli ordini senza fare una piega, sapeva che era meglio non litigare con nessuno, anche perchè gli serviva il loro aiuto.
Lithya e Shura erano già partiti da mezz'ora, ma il Santuario non era New York, e quindi non fu difficile rintracciarli.
Se ne stavano seduti su una panchina e i quattro si acquattarono dietro una siepe, origliando.
Death Mask era talmente consumato dalla gelosia che non capiva più niente, e chiedeva agli altri di raccontare quello che vedevano perchè lui non voleva guardare.
<< Allora ti piace mia sorella! >> disse Amos ridendo.
<< E va bene, si! Mi piace! Ti va bene così piccola scolopendra? E sono anche geloso! Ma adesso...ti prego, dimmi che sta facendo! >> l'ultima parte della frase la disse quasi piangendo.
<< Dunque...vediamo! Niente, stanno solo parlando! >>
<< Scommetto che il caprone ha il braccio che penzola fuori dallo schienale, vero? >>
Per quanto non volesse guardare, descriveva qualunque cosa azzeccandola nel dettaglio.
<< Si! >> rispose Aphro.
<< Lo sapevo! Quello è un espediente vecchio come Shion e Doko! >> sibillava Death Mask come una vipera.
<< Adesso ci scommetto che fa finta di sbadigliare! >>
<< Eh si! Come fai a saperlo? >> chiese Aphrodite stupito.
<< Non ci vuole mica un genio! Usavo questi trucchetti dall'età di tredici anni! >>
Quando gli dissero che Shura stava quasi per abbracciare Lithya uscì dai gangheri.
<< Basta! Adesso passo all'attacco! Gemini! >>
<< Ok! >> rispose l'ex Sacerdote fasullo facendo uno strano verso che poteva assomigliare a un cuculo e da dietro un albero ecco uscire una megafiga impressionante che sculettò davanti a Shura in jeans attillati e maglietta aderente.
Anche un ritardato si sarebbe accorto che la gentil donzella, per quanto bona in maniera esponenziale, teneva un giacchetto sul davanti come per coprire qualcosa, e le tette erano finte.
Amos, Death Mask, Saga e Aphrodite guardarono la donna che stava producendo un lieve effetto a Shura mentre si avvcinava.
Death Mask guardò sbalordito.
<< Cacchio...stavolta devo farti i miei complimenti, Aphrodite! >>
Il pesciolo cominciò a vantarsi.
<< Grazie, ma modestamente ci sò fare col trucco! >>
La ragazza aveva una certa difficoltà a restare in equilibrio sui tacchi di dieci centimetri, e camminava come se avesse avuto entrambe le tibie rotte.
<< Mi scusi bel giovine! >> disse rivolgendosi a Shura.
<< Sarebbe così gentile da aiutarmi ad arrivare laggiù? Ho comperato queste scarpe ma mi stanno strette! >>
Anche l'imitazione della voce non era male, ma la delicata fanciulla in difficoltà con le scarpe aveva fatto un errore fatale, della quale Amos, che era sicuramente il più sveglio, si accorse prima degli altri.
<< Oh no...>> disse portandosi le mani alla faccia.
<< Che succede? >> gli chiese Saga.
<< Guardate con cosa ha legato i capelli! >> piagnucolò.
I tre Cavalieri d'Oro conoscevano perfettamente l'enorme mollettone sormontato dal fiore di plastica arancione che faceva bello sfoggio di sè, l'unica speranza era che Shura, abbagliato da due belle ragazze, non si accorgesse dell'ormai famosa presenza.
Ma il Capricorno vide e fece finta di niente.
<< Ma certo signorina, venga venga, l'accompagnio io! >> e fece l'occhietto a Lithya che ancora non capiva.
<< Ma lo sa che lei...ha lo stesso mollettone di un mio collega? >>
<< Da...davvero? >> chiese la ragazza cominciando a sudare copiosamente.
<< Si...e le somiglia anche, penserei che siete fratelli, ma lui è orribile! >>
La faccia sorridente della ragazza si dileguò in un ghigno assassino.
<< Ma non sarà così brutto! >>
<< Eccome! >> continuò Shura sadico.
<< Pensi che si raccoglie i capelli, oltretutto dello stesso colore dei suoi, con lo stesso identico mollettone! Una cosa davvero ridicola! >> e scoppiò a ridere.
Death Mask che era dietro si strappava i capelli per la disperazione, avevano faticato per convincere Milo ad aiutarli e adesso per uno stupido, malsano, maledetto e odiato mollettone schifoso, avevano mandato tutto a palle all'aria.
Il Cancro ormai era rassegnato, e con una faccetta mesta mesta si alzò piano.
<< Dove vai? >> chiesero gli altri.
<< Torno alla Casa! Tanto è inutile che stiamo qui! >>
Gli altri si guardarono stupiti, aveva messo in scena tutta quella manfrina per poi rinunciare così velocemente e all'improvviso? Non capivano.
<< Suvvia, non fate quelle facce! Dopotutto Lithya ha ragione, Shura è preferibile a me un migliaio di volte, più educato, meno scazzato, sicuramente più gentile, più...tutto insomma! >>
Lo guardarono allontanarsi e anche gli altri divennero un pò tristi per lui, dopotutto almeno questa poteva andargli bene!
<< Da quando sono arrivato io non gliene va bene una! Mi sento in colpa! >> disse Amos sinceramente.
<< Ok, ora basta! >>
La voce apparteneva a Lithya e tutti si voltarono ad ascoltare.
<< Che? Non ti va di restare ancora un pò? >>
<< No, sei stato gentilissimo, Shura, ma io volevo fare una semplicissima passeggiata, non un appuntamento galante! Abbiamo preso un caffè, abbiamo chiacchierato...va bene così! >>
Con quel comportamento Lithya aveva dimostrato di essere una ragazza seria e che sapeva frenarsi.
<< Ti riaccompagno a casa? >>
<< No! Voglio che mi accompagni questa bella signorina qui! >> disse indicando la straniera che era rimasta davanti a loro.
Lithya e Milo si erano già conosciuti e lei, quando lo avevo visto, aveva capito subito di chi si trattava, come capì che c'era solo una persona capace di organizzare quella farsa, ma preferì fare finta di niente.
La sera a cena parlarono poco, quasi niente.
Death Mask giocherellava con una mollica di pane, Lithya cercava di far risuonare un bicchiere, Amos...li guardava.
Li guardava e si sentiva un pò triste per il suo maestro, dopotutto con quel comportamento aveva dimostrato di avere un cuore!
Se ne andarono tutti a letto, ma Lithya non aveva sonno, aspettò che Amos si addormentasse e si alzò, andò diretta verso il luogo di riposo di Death Mask e lo vide beatamente addormentato, poi si sedette accanto a lui facendo attenzione di non svegliarlo.
<< Soltanto tu potevi fare una cosa del genere! Però ti ringrazio, nessuno lo aveva mai fatto! >>
Sperando e pregando che non si svegliasse, gli diede un leggero bacio sulla guancia, fece per alzarsi ma ci ripensò, prima lo guardò per bene, poi si chinò di nuovo su di lui e stavolta lo baciò davvero, sentendo le sue labbra calde e morbide.
<< Un piccolo regalo per ringraziarti! >>
Peccato solo che lui dormiva e non se ne fosse accorto.

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Capitolo 23
*** Povero Amos... ***


25 Dunque...dove eravamo rimasti? alla fine il tempo per scrivere qualcosina l'ho trovato! E arriviamo a rispondere alle vostre domande, e cara sagitta72 di certo vedere Milo nella parte di Drag Queen mi avrebbe fatto scompisciare dalle risate, e hai ragione su una cosa, cosa avrebbe detto il ghiacciolo vedendo il suo migliore amico ridotto a quel modo? E dai Tsuku...non essere cattiva nei confronti dei Cancri, dopotutto anche Manigoldo aveva un quoziente intellettivo elevato, solo che la generazione si è interrotta lì, purtroppo. Però, come dici tu, sembra che Amos sia discendente di Hakurei e Sage, che l'Armatura del Cancro abbia trovato un nuovo, intelligente padrone? Hime, anche tu colpita dalla donna Milo al lavoro, però il granchio l'ha pensata bene, magari un pò di organizzazione mancava, fortunatamente tutte le castagne dal fuoco sono state tolte dalla bella Lithya, che è una ragazza seria da come ha reagito, non credi. E poi mi unisco al tuo grido di battaglia W AMOS CHE HA CAPITO TUTTA DELLA VITA! Non voglio ucciderti alle 8 e 45 del mattino, mio dolcetto scherzetto, so che può far male il pensiero di Death in boxer, ha fatto stare male anche a me facendomi colare la bava come una bavosa. Però dai...l'ovatta può essere usata anche per quello, no?
Bene, questo qua sotto è un capitolo di transito, vediamo che ne pensate, aggiungo solo...povero Amos!

Death Mask dormì come un pargolo, e non si era minimamente accorto del casto bacino di Lithya, aprì un occhio...poi quell'altro...provò a stiracchiare gambe e braccia...non ci riuscì.
Con terrore crescente si guardò e si accorse di essere legato come un salame.
<< Avanti, questo non è un buongiorno ottimale, direi! Forza, slegatemi immediatamente, ve lo ordino! >>
Aveva preso ad agitarsi così tanto che persino il divano prese a zompettare assieme a lui, ma dopo tante giravolte a arzigogoli strani, dovette cedere.
Anche perchè il divano sembrava che pesasse una tonnellata!
<< Basta...uff...mi sta pigliando un infarto! >>
Mentre riprendeva fiato, cercava di pensare quale razza di colpa aveva stavolta, per essere legato come un capretto condotto al macello.
Amos passò accanto al divano che ancora dormiva, aveva i capelli sconvolti e gli occhi ancora gonfi, la cosa peggiore è che non degnò nemmeno di uno sguardo il suo maestro, anzi, lo ignorò completamente.
Death Mask lo guardò allibito e incredulo.
<< Ehi, Amos! Ma mi vedi o no? Slegami, forza! >>
Amos si girò lentamente verso di lui con una faccia da spacciatore col cervello pieno di anfetamina.
<< Si...ti vedo, ti vedo! >>
<< Si può sapere che aspetti? >>
<< Mica sono matto! Se ti slego rischio di fare una fine peggiore della tua! No, no! >> e se ne andò per la sua strada che lo portava, strascicando i piedi, nel bagno.
<< Che tu sia maledetto! Arriveranno i diavoli e ti porteranno via un giorno...forse! >>
C'era solo un modo per rompere quelle maledette corde e liberarsi, cioè usare il suo Cosmo, e per quella robaccia ne sarebbe bastato pochissimo.
<< Nemmeno sentirò la stanchezza dopo! Cara Lithya...guarda bene quel so fare! >>
Stava quasi per arderlo quel Cosmo potente, ma non vi riuscì perchè un piede delicato e soprattutto gelato, gli si piantò in mezzo al petto.
Death Mask si ritrovò a guardare negli occhi azzurri e vendicativi di Lithya.
<< Mi hai fatto andare di traverso anche un caffè, e per di più...mi mandi come ciambella di salvataggio quell'altro malato come te vestito come una prostituta! Adesso te la faccio pagare! >>
<< Fermati o te ne penti! Lithya, te lo ripeto...non fare niente di cui potresti pentirti...eh nooooooo....fermati! >>
Il solletico sotto le ascelle era qualcosa di impensabile per lui, gli faceva esplodere i neuroni del cervello e lo mandava in blocco cardiorespiratorio, ma a Lithya non fregava assolutamente niente, gli si era messa a cavallo, cosa che a Death Mask non dispiaceva per niente, e gli infilava le dita nei punti deboli.
Il Cavaliere si sbellicava dalle risate in maniera così indegna che persino Amos uscì dal bagno con lo spazzolino da denti ancora in bocca.
<< Ma che succede? >>
Lithya riuscì  a fare due cose contemporaneamente, il solletico a Cancer, che ormai era scosso da convulsioni mortali, e tirare una scarpa ad Amos che, prontamente, chiuse la porta e poi la riaprì solo per far vedere alla sorella il dito medio.
Ma lei era occupata a torturare il povero Death e nemmeno lo guardò.
Amos continuava nelle sue abluzioni e intanto pensava che Lithya non aveva scelto una punizione esemplare, e questo era strano, se la conosceva la vedeva bene a spaccargli sulla testa una mazzetta da cinque chili e invece...il solletico...che poteva fargli di male, a parte farlo schiattare dalle risate?
E comunque anche uno scemo si sarebbe accorto che sua sorella si era presa una bella cotta!
Intanto, sul divano, la guerra continuava, ormai il granchio era fuori di sè, ma si fece subito serio quando vide che Lithya si era fermata di colpo, lo stava impalando alacramente sotto le ascelle e ad un certo punto...niente.
Si era praticamente immobilizzata.
Lui la guardava incuriosito e un pò imbarazzato, perchè durante il combattimento a senso unico, i due si erano divincolati e strusciati, fino a che, quel qualcosa che dormiva placidamente si svegliò all'improvviso, gonfiando i pantaloni di Death in una maniera che non passava inosservata.
Le guance di Lithya si erano leggermente arrossate quando sentì quella presenza che prima non c'era, e anche Death Mask cercava di guardare da un'altra parte.
Era cambiato, e parecchio anche!
Non avrebbe mai pensato di imbarazzarsi in una situazione del genere, ma lei...era...non lo sapeva nemmeno lui.
Amos si stava preoccupando, si era rintanato come un sorcio nel bagno, finchè sentiva le urla isteriche di Death Mask stava tranquillo, ma ora c'era solo silenzio.
Aprì la porta con cautela, l'ombra della scarpa che gli sfracellava la faccia pendeva su di lui come una spada di Damocle.
<< Allora...quello è il divano...quella è mia sorella...ma guarda, mia sorella sta a cavalcioni sul Cancro...ehhhhhhh? Che cosa? Oh cacchio! >>
Un pizzico di perversione normale per la sua età, prese il sopravvento e, quatto quatto, scattava di colonna in colonna con esperienza ninja nel tentativo di avvicinarsi.
Alla fine, sgattaiolando di qua e di là, riuscì a trovare la posizione più congeniale.
Galleria, prima fila, poltrona vip!
<< Speriamo che anche l'audio non sia male! >> pensava il malefico.
Intanto i due avevano trovato il coraggio di guardarsi e, inaspettatamente, lei lo slegò e gli fece il sorriso più dolce che Death Mask avesse mai visto, si chinò su di lui fino a sdraiarsi e gli passò la mano fra quei capelli che le piacevano tanto.
<< Sai...non avrei mai pensato di dirlo ma...>>
Lui capì subito quello che voleva dire, e anche lui le sorrise e le scostò con dolcezza una ciocca di biondi capelli dalla fronte.
<< Sei meravigliosa! >> le disse quasi in un sussurro.
Il Cavaliere le prese il volto tra le mani e l'attirò a sè, Lithya si lasciò guidare senza pensarci due volte, e si baciarono dolcemente.
A questo punto il fratello guardone fu praticamente scartavetrato a terra, quasi gli cascò la mascella  a quella scena.
Vedere la sorella che faceva lingua a lingua con Death Mask lo aveva devastato nel profondo, però se la voleva godere tutta.
<< Ho come l'impressione che...>> si girò di scatto e si ritrovò a due centimetri dalla faccia di Saga che, naturalmente, era incredula.
<< Che ci fai qui? Mi hai fatto venire un colpo! >>
<< Ero passato per dire una cosa a quel folle ma...ma che succede? >>
<< Data la mia giovane età, dovrei essere io a chiedertelo, peccato che lo so meglio di te! >>
Gemini continuava a guardare la scena che diventava sempre più bollente.
<< Vieni via! >> disse ad Amos cercando di tappargli gli occhi.
<< E lasciami, stupido! >> esclamò il ragazzino ad alta voce, interrompendo i due che si tirarono su di scatto.
<< Cazzo! >> disse Death Mask guardandoli entrambi.
<< Visto niente noi, eh? Aiutavo Amos a cercare un ago...caduto, naturalmente...sapete com'è...l'ago cade e...cioè...l'ago è piccolo...bisogna cercarlo bene, ecco, eh si! >>
Amos guardava Saga come se avesse a che fare con un matto.
<< Perchè, dovete sapere, che l'ago...>>
<< E basta! >> lo interruppe brusco Death Mask
<< Quello che avete visto non ha bisogno di giustificazioni, quindi potete tirare la vostre conclusioni! >> disse Cancer con calma.
I due si guardarono mentre Lithya, accanto a Death Mask, appoggiò la testa sul suo petto, e lui la strinse a sè.
<< Amos, voglio dirti solo una cosa! Grazie per avermi invitata qui! >> gli disse la sorella.
E pensare che quando si erano incontrati, tre anni prima, Lithya per difendere il fratello a Death Mask lo aveva quasi evirato, e ora...se ne stava innamorando.
Amos sorrise all'adorata parente, si sentiva stranamente felice.
Anche Saga fece un sorriso buono.
La questione venne chiusa lì, dopotutto se i due si piacevano, che male c'era?
Il resto della giornata passò senza altre scioccanti scoperte, i problemi arrivarono quando fu il momento di andare a dormire, infatti Amos non ne voleva più sapere di dormire assieme alla sorella.
<< Non ci penso proprio! Durante la notte mi potresti scambiare per il folle collezionista di reliquie! >>
<< Ma smettila! >> diceva lei orripilata.
<< Bravo, Amos, bravo! Sbivacca sul divano! Forza! >>
Alla fine i posti furono assegnati, con un cambiamento che fin dall'inizio era palese!
Amos sul divano, per la quale Death Mask aveva intenzione di riscuotere il pizzo, e Death e Lithya...inutile anche dirlo, ma il ragazzino pregava che omologati al divano ci fossero anche i tappi per le orecche perchè sapeva...eccome se sapeva!
Alla fine si distesero tutti e tre, l'eremita Amos teneva le orecchie appizzate per captare ogni minimo rumore come una parabola, ma non successe nulla, nemmeno un suono, fino alle fatidiche parole che sentì arrivare dalla camera da letto.
<< E dai, smettila! >> sentiva dire alla sorella mentre rideva.
<< Eh no...e dai lo dico io! Tanto non scappi! >>
<< Guarda che io non voglio scappare! >>
Altri cinque minuti di silenzio.
Amos si girava e rigirava sul povero divano, era nervoso, geloso per la sorella e anche imbarazzato.
Dopotutto era ancora un bambino!
Anche se quei due di là cercavano di parlare piano, si sentiva anche lo starnuto di una mosca.
<< Tanto lo so che adesso...brrrr! >> e sospirava rassegnato.
Poi di nuovo la voce della sorella, ma stavolta...un tantino diversa!
<< Oh mio Dio...oh mio Dio...>> e dopo quella frase gridata in un momento in cui veniva sottoposta a piacevolissima tortura, ecco che cominciarono anche i rumori classici delle notti d'amore.
Gemiti, gridolini, il letto che cigolava...e il povero Amos che si doveva sorbire il tutto senza potersi difendere.
Nemmeno il cuscino schiacciato sulla testa riusciva a filtrare i sospiri di piacere dei due.
<< Spero che consumiate per bene perchè, grazie a voi due, sto passando una notte di merda! Però vi state facendo una mega trombata! >>
Più che altro cercava di addormentarsi per non ascoltare anche il finale che si preannunciava moooooolto rumoroso, ma il dio Morfeo lo accontentò prendendolo tra le sue braccia, peccato solo che ogni tanto si svegliava di soprassalto perchè i due decidevano di ripassare quello che avevano studiato fino a quel momento.
Fortunatamente per lui giunse la tanto agognata mattina, aveva un mal di testa indicibile provocato dal sonno intermittente, tutto quello che fece fu guardare esterrefatto i due che erano freschi come una rosa.
<< Ma come fanno? >>
Lithya si avvicinò ad Amos e si sedette sul divano assieme a lui.
<< Vado a preparare la colazione, che vuoi mangiare? >>
<< Un caffellatte, grazie sorella! >> gli disse il piccoletto  mentre Lithya le accarezzava la testa con affetto.
<< Ok! >>
Mentre lei si dirigeva in cucina, Death Mask uscì dal bagno dopo una doccia ristoratrice e teneva ancora l'asciugamano intorno al collo.
Passò davanti a lui con passo calmo.
<< Uff...per colpa vostra ho passato la notte in bianco! >> disse sottovoce.
<< Ah si? Bhè...cose che succedono! >> tagliava corto in tutti i modi.
Lithya ritornò con la tazza di caffellatte per Amos.
<< A me non prepari niente? >>
<< Fattelo da te! >>
Amos non ci credeva, durante la notte si erano scatenati, durante il giorno si bistrattavano ancora, ma le coccole se le scambiavano lo stesso!
Il ragazzino guardava esasperato quei bacini e quelle carezze che si scambiavano dopo la puntuale litigata.
Aphrodite entrò come al solito cantando e recitando lui solo sapeva che razza di sermone.
<< Deathy, dove sei? >>
Niente...
Il granchio si era praticamente nascosto dietro una colonna, ma fu costretto ad uscire per forza quando vide il pesciolo saltare addosso alla sua compagna con fare lussurioso, se l'abbracciava e la sbaciucchiava sulla guancia.
Death Mask si mise in mezzo dividendo l'oggetto del suo amore dal collega pervertito.
<< Scusa, eh? >> gli disse infilando la mano in mezzo.
<< Guarda che la stavo salutando! >>
Aphrodite rimase un pò male, ma solo perchè non sapeva che i due avevano dato il via alla tresca!
Amos colse la palla al balzò.
<< Aphrodite...devo chiederti una cosa! >>
<< Dimmi! >>
<< Posso...dormire da te stanotte? >>
Aphro lo guardava strano, perchè la moffetta voleva dormire nella sua Casa? Poi fece due conti, le occhiaie di Amos + le facce soddisfatte di Lithya e Death Mask...eh si, i conti tornavano.
<< Va bene, Amos, puoi venire da me stasera, adesso scusate ma avrei un impegno urgente da...>>
Aveva capito che i due erano finiti a letto insieme e quello che adesso agognava di fare, era quello di spiattellare a tutti quel succoso pettegolezzo.
Ma Death aveva capito tutto.
<< Eh no, da qui non te ne vai! >> gli disse mentre lo afferrava per il mantello.
<< Dov'è che vorresti andare? >> gli chiese anche Lithya con uno sguardo terribile.
<< Ma da nessuna parte...ve lo giuro! >>
Death Mask si allontanò un attimo e tornò poco dopo con una lunga corda che cominciò ad attorcigliare attorno alla colonna bloccandoci il pesciolo che lo guardava in maniera tetra.
<< Ti denuncio per sequestro di persona! >> diceva.
<< Guarda che non voglio mica rapirti, ma non ti lascio finchè non mi giuri che non trasformerai la tua bocca in un megafono! >> e intanto puntava pericolosamente l'indice verso Aphro che, spaventato, si schiacciava ancora di più verso la colonna.
Ma le rotture non erano finite.
Fischiettando e saltellando, illuminato da chissà quale speranza di accoppiamento, Shura fece irruzzione anche lui, la cosa che fece imbestialire Death Mask fu il mazzo di fiori che teneva in mano.
<< Dov'è la mia bella? >> canticchiava.
<< Non c'è! >> rispose l'altro, poi si fiondò sui fiori.
<< Ma che gentil pensiero! Sono per me, vero? >>
Li strappò dalle mani del Capricorno e vi affondò la faccia in mezzo, inspirando talmente tanto di quel polline che si otturò i dotti nasali in due secondi, se c'era una vespa avrebbe buttato su per il naso anche quella.
Sbarellando pericolosamente continuò a ringraziare Shura che non credeva ai suoi occhi.
<< Perchè l'hai legato? >> chiese vedendo Aphrodite trattato come un ostaggio.
<< On niente...stavamo giocando ai rapitori.
<< Ma perchè non la smettete? >> proruppe Amos.
<< Perchè vi comportate in maniera così infantile? Se dite che state insieme mica succede niente! >>
Shura e Aphrodite si guardarono.
<< Io lo sapevo già, ecco perchè mi ha legato! >>
Shura era, invece, devastato.
<< Voi due...state...>>
<< Bhè...si! >> disse Lithya abbracciandosi al suo ragazzo.
<< Spero che non ti eri fatto un'illusione con me! >> disse lei un pò dispiaciuta.
<< No, no! >> disse Shura camminando all'indietro, per poi girarsi di scatto e uscire dalla Casa.
<< Poverino...>> esclamò Lithya.
<< Lithya per favore...va bene? >> gli rispose Death Mask.
Aphrodite venne liberato, ma tanto lo sapeva che non sarebbe riuscito a stare zitto, comunque alla fine la cosa sarebbe stata di pubblico dominio.
Amos era fuggito con Aphro, con lo zainetto tintinnante sulle spalle.
<< Mi spiace darti questo disturbo! >>
<< Non temere, anche perchè quando due persone si lasciano andare per i primi mesi non c'è pace! Lo so, per questo ti capisco! >>
Amos sorrideva, ma il sorriso svanì non appena mise piede nella Dodicesima Casa, quando fu colpito in pieno dalle fragranze dolciastre di almeno duecento profumi diversi.
Quasi cascò all'indietro per la zaffata che ricevette, faceva male e appestava l'ambiente.
<< Ma come fai a vivere qui? Fai passare un pò d'aria, e che cavolo! >>
<< Hmmm? >>
Amos lo guardava allibito, ormai il naso di Aphrodite era tumefatto dal profumo e non lo sentiva più, lui invece si sentiva male, ma sapeva che avrebbe dovuto sopportare se non voleva tornare ad avere lezioni di sesso in prima linea!
Dopo giramenti di testa, conati di vomito, svenimenti vari, anche Amos si abituò alla nube tossica che invadeva il Tempio dei Pesci, e riuscì a cenare quasi normalmente e a dormire anche con tranquillità.
Intanto nella Casa del Cancro, la bella si strusciava languidamente addosso al suo lui sotto le lenzuola.
<< Stavo pensando una cosa! >>
<< Che cosa? >> le chiese Death accarezzandole la guancia.
Con la testa appoggiata sul petto nudo Lithya lo guardava, era bello davvero!
<< A come saresti come papà! >>
Death Mask sgranò gli occhi e li girò lentamente verso di lei senza muovere la testa.
Aveva una faccia da funerale doveva si vedeva chiaramente scritto " AIUTO ", se poteva avrebbe esiliato sulla luna, ma lui poteva solo muoversi alla velocità della luce, non andare a passeggiare lassù.
Lithya lo continuava a guardare sorridendo e a lui si prese un colpo.
<< Piuttosto me lo taglio, mia cara! Ti voglio un bene che nemmeno immagini...ma non pensare questo, ti prego! >>
Pensava disperato il povero.
Il giorno dopo avrebbe dovuto farle un discorsetto importante.
 

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Capitolo 24
*** L'idea apocalittica di Shion ***


24 Eccoci qui di nuovo, spero che questo capitolo vi piaccia.
Data la lunghezza ho deciso di dividerlo in due, e questo, è solo l'assaggio di quello che succederà quando i poveri verranno deportati a fare i figuranti.
Però...che fatica!
Scrivere questa storia diventa sempre più difficile, allora ho pensato di fare una cosa carina, se mi dite quali sono le gag che vorreste vedere scritte io le pubblicherò e l'invito è aperto a tutti!
Così prenderete parte a questa storiella e potrete dire "c'ero anch'io!"
Sary: Se avessi il numero di cellulare di Shura gli telefonerei per dirgli che lo vuoi consolare, e sono sicura che accetterebbe! Però pensa ad Amos, povero lui che si sente male per le zaffate di profumo, ma la necessità rende forti! Mi fà piacere che anche tu sei stata colpita dall'ago di Saga!
Tsuku: Direi povero Death, mia cara, dopotutto è a lui che capitano le cose peggiori! Dici che sono stata brava a inventarmi l'ago di Saga?
Ricklee: Guarda...non so proprio come sarebbe avere un padre come lui, però sarei curiosa! E comunque si, anche Aphro ha un'allievo e per la tua felicità verranno descritti tutti quanti nel prossimo capitolo, quando arriverà il momento del fantomatico presepe!
Hime: Cara Hime, le tue recensioni sono una comica davvero, l'embolo di Death è fantastico, ma lui mi dà sempre l'impressione di essere un arrapato comico! Però sta tranquilla, Lithya il terreno...ancora non lo sonda!

<< Non dire mai più una cosa del genere, hai capito? >>
Se la notte per Death era passata in bellezza ma con un sipario tragico alla fine, la mattina fu terribilmente all'insegna del nervoso e dell'incazzatura.
<< Ma sei scemo? Io stavo solo scherzando! >> disse di rimando la sua adorata neo fidanzatina isterica.
<< No che non scherzavi! Tu mi vuoi fregare per bene, altrimenti perchè mi avresti detto "ti vedo bene come papà"? >>
<< Ma figurati se io perdo il mio tempo per mischiare i miei geni ai tuoi! >>
L'amabile discussione dette il via naturalmente a una lite furibonda, il tutto sotto l'indifferenza glaciale di Amos che passava tra i due come se niente accadesse, ogni tanto doveva scansarsi per evitare che qualche oggetto contundente lo colpisse in pieno, ma mancava solo un anno alla fine dell'addestramento e quindi la sua velocità cominciava ad essere degna di un vero Cavaliere d'Oro.
Nel frattempo durante il giorno, si divertiva a guardare i due che litigavano, e scommetteva con gli altri piccoli colleghi quanto sarebbe durato quello strano rapporto fatto d'amore e odio.
Lithya impugnò la scopa e corse verso Death Mask con la chiara intenzione di spaccargliela in testa, lui evitava tutti i colpi, ma la scopa non bastava.
Soltanto in quella mattinata vennero distrutti la suddetta scopa, un servizio di piatti, un paio di vasi, una sedia e anche Amos che venne afferrato dal suo maestro e usato come scudo umano.
<< Tutta questa discussione per una sciocca frase! >> disse scuotendo la testa rassegnato.
I giorni continuavano a passare e ormai era arrivato il periodo di Natale, un periodo che Death Mask odiava quasi come odiava Shiryu, solo che il Natale non ti prendeva a pugni nello stomaco e ti buttava nello Yomotsu.
<< Bel periodo di merda! >>
Come la maggior parte delle persone al mondo, il Cancro non vedeva l'ora che quei giorni funesti passassero, giorni gioiosi per i bimbi, infausti per i genitori che dovevano portarsi dietro la bombola d'ossigeno per rianimare il portafoglio ad ogni salasso.
E quest'anno sarebbe toccato anche a lui, che cosa poteva regalare alla sua ragazza?
Era terrorizzato all'idea di questo, non aveva mai fatto regali in vita sua, a parte il monopattino per Amos e già quello era una cosa diversa perchè sapeva da prima, e da quando Lithya aveva deciso di trasferirsi a vivere con lui, la comune usanza del regalo obbligato aveva messo radici anche nella Quarta Casa.
Quel giorno Death mask era piuttosto pensieroso e se ne stava in camera seduto sul letto mentre giocherellava con un pastorello del presepe.
Più che pensare stava cercando di scappare a Shion che si era praticamente innamorato di Lithya, e ogni giorno su due la veniva a trovare per chiedere come stava.
Death se la filava e Amos pure, e avevano i loro buoni motivi perchè Shion ogni qualvolta vedeva un oggetto, questo puntualmente gli risvegliava ricordi remoti e cominciava con la frase "ricordo che ai miei tempi...", rimaneva puntualmente da solo a parlare con le faccette sui muri.
Ma Death aveva fatto un grosso sbaglio, aveva lasciato la porta aperta!
La voce di Shion arrivò dritta come un trapano alle sue orecchie.
<< Che fai? >>
<< Rimugino sulle mie sventure! >> disse sconsolato con il mente appoggiato sulla mano.
Gli occhi viola di Shion si posarono sul pastorello con la quale giocava Death Mask.
<< Vuoi che ti porti i soldatini? Piccolo Cancer...piccolo piccolo lui! >>
Il piccolo piccolo dovete dominarsi per non lanciare il pastore sulla bocca di Shion, dopotutto quello aveva il potere di sbatterlo a Capo Suinion a fargli fare una bella partita a carte coi merluzzi, unici gentili che lo sarebbero venuti a trovare durante l'alta marea.
<< Hmmm...quello...è il pastorello del presepe, vero? >>
Stò pastorello doveva proprio essere un oggetto strano, quando lo vedevano davano l'impressione di essere tutti come uomini dalle caverne davanti al loro primo fuoco.
Ma c'era una cosa che preoccupava Death altre ogni dire, non gli piaceva il sorriso di Shion.
Per niente!
Qualcosa stava passando per il cervello arteriosclerotico di Matusalemme, e non presagiva niente di buono.
<< Quasi...quasi...>>
<< Quasi quasi che? >> ormai tremava.
<< Qui si adora una divinità, ma...sono sicuro che Atena non se la prenderà se noi...facciamo una cosa bella e simpatica in un periodo nella quale dobbiamo essere tutti buoni! >>
<< E...potrei sapere...cosa? >>
Death vedeva guai, guai e solo guai all'orizzonte.
<< Dopotutto abbiamo anche una bella ragazza! Ma si, ho deciso! >>
<< Cosa? >> l'esasperazione del Cancro arrivò alla fine mentre guardava il Sacerdote che lo fissava sorridendo senza dirgli una fottuta parola.
<< Eh eh...>> fu l'unico commento che fece.
<< Aaaaargh...>> gridò l'invasato mentre gli saltava addosso.
<< Non puoi fare così che mi sale l'ansia! Parla! >>
Ci fù un groviglio pazzesco in mezzo alla stanza, dopo cinque minuti Shion cercava di uscirne ma aveva un Death Mask coi capelli ancora più dritti e i nervi logorati dalla suddetto ansia, che gli si era attaccato alla gamba come un cane voglioso.
<< Mollami! >>
<< Parla dannato! >>
<< E levati! >>
<< No! >>
<< Uff...e va bene basta che ti stacchi! >>
Death Mask obbedì, sembrava un bambino lagnoso alla quale avevano promesso delle caramelle se fosse stato buono buono.
Amos si terse la fronte con la mano e scosse la testa incredulo mentre Lithya avrebbe voluto sparire dalla faccia della terra.
<< Ma perchè devi fare sempre queste figuracce? Addirittura col Gran Sacerdote in persona! >>
<< Ehi, nel mondo ci sono cinque miliardi di persone e la porta è quella! >>
<> tuonò l'arietone.
<< Se state un attimo zitti vi spiego! Anzi, facciamo una cosa! Amos, vai a chiamare tutti gli altri Cavalieri! >>
Amos si tirò su di scatto e obbedì prontamente, a lui piaceva fare il leccaculo, pensava Death guardandolo male.
Verso la sera la Quarta Casa fù sovraffolata di Cavalieri d'Oro e i loro rispettivi allievi, tutti curiosi di sapere cosa Shion voleva dire loro.
Erano tutti attenti, dopotutto non capitava spesso che venissero riuniti.
<< Sarà una cosa importante! >> disse Shura.
<< Shion non riunirebbe mai i Cavalieri d'Oro per una stupidaggine! >> rispose Mu con la sua aria seriosa.
<< Bene! Vi ho riuniti tutti per comunicarvi una cosa importante che ho deciso oggi! Dovete ringraziare Death Mask per questa mia decisione! >>
Death si fece piccolo piccolo quando sentì la bellezza di undici sguardi assassini su di lui.
Presagiva un massacro quando Shion avrebbe detto le fatidiche parole, non sapeva cosa avesse in mente, ma una cosa era certa: non era qualcosa che avrebbe fatto felice gli astanti.
<< Tesoro...>> disse rivolgendosi a Lithya.
<< Sei pronta a difendermi? Ho bisogno del tuo aiuto! >>
<< Perchè? >> chiese lei prendendogli una mano.
<< Ora lo vedrai! >>
Shion si erse maestoso come se fosse un momento solenne.
<< Dunque...ho deciso che faremo un presepe vivente! >>
I Cavalieri non cambiarono espressione.
Continuavano a guardarlo, ma col passare del tempo le loro espressioni attente e serie divennero interrogative, poi incredule, poi disperate.
<< Ora sono morto! >> disse Death Mask afferrandosi a Lithya e quasi stritolandola.
Amos sembrava più sotto shock che incredulo e si girò verso il suo maestro contemporaneamente a tutti gli altri, gli sguardi non furono più assassini, ma da veri serial killer.
Cominciarono a reclamare la testa del Cancro dopo averlo minacciato di impiccarlo con i suoi stessi intestini post sbudellamento.
Ma Shion, che non era stupido, si pose subito in difesa del Cavaliere.
<< Chi oserà toccare Death Mask passerà le vacanze di Natale a Capo Suinion per direttissima! >>
Si calmarono immediatamente tutti, e il pensiero si spostò sulla loro mala sorte.
Gemini si avvicinò a Death Mask.
<< Come sarebbe che sei stato tu a dargli l'idea? >>
Stavolta lo sguardo assassino fu quello di Death Mask.
<< Ma secondo te...io sarei andato là per dire alla santa pecora di fare il presepe vivente? >>
Amos, dal momento che conosceva l'evolversi degli eventi, cercò di difendere Death che se la cavò grazie all'oratoria perfetta del suo allievo.
Comunque, alla fine, i Santi dorati furono allegramente reclutati non solo per fare i figuranti, ma anche per allestire il tutto.
I loro pensieri vagavano non sul nobile significato religioso della questione, anche perchè il presepe era un simbolo strettamente cristiano e tra loro ce n'erano alcuni che cristiani non erano.
Però questi erano quelli più curiosi nel vedere quella manifestazione che chiamavano con lo strano nome di Presepe Vivente!
Il Presepe sarebbe stato allestito nel piazzale adiacente alla Tredicesima Casa, bisognava solo convincere Aphro a togliere le sue rose!
Per una settimana intera fervettero i preparativi, Amos si dimostrava, come al solito, il più sveglio di tutti, coordinava i lavori assieme ai suoi colleghi anzi, tutti gli allievi si dimostrarono più svegli, perchè mentre i loro maestri sarebbero stati i figuranti, chi degli allievi ne aveva le capacità avrebbe dovuto occuparsi degli effetti speciali.
Però ognuno, anche se controvoglia, faceva il suo dovere.
Solo Death Mask bestemmiava e imprecava alla faccia del Natale, primo perchè non gli andava, secondo perchè sul "set" girava anche Lithya, ambita preda di coloro che tra poco si sarebbero trasformati in pastori, in fornai, in lavandaie eccetera eccetera.
Meno male che per lavorare si era messa una tuta di Death piuttosto larga che nascondeva il suo bel corpo, corpo sulla quale Death Mask aveva impresso il sigillo "è tutta roba mia".
Le sacerdotesse del Tempio avevano anche loro due lavori, officianti di Atena e...sarte!
Dovevano cucire tutti i costumi e prendere le misure mettendo le mani addosso ai corpi perfetti dei Cavalieri.
Le caste fanciulle sudavano copiosamente per la gioia degli impavidi guerrieri che si prestavano baldanzosamente per l'esplorazione delle loro statiche misure.
Quello che faceva produrre più ormoni alle verginee ragazze era la perfezione e la bellezza di Saga, quello che non produceva nessun effetto era Aphrodite, dicevano che era bello ma troppo effemminato.
Tutti gli altri le facevano sbavare con dignità.
L'unico che malediva la sua sfiga permanente era Death Mask, infatti anche il povero aveva un fisico perfetto che accendeva fantasie lussuriose, ma le scariche di ormoni sacerdotali erano bloccate, o meglio dire estinte, da una jena bionda e cattiva che, guarda caso, aveva voluto accompagnarlo per forza.
Aveva uno sguardo terribile, capace di mettere un leone sottoterra, uno sguardo che fissava e seguiva con attenzione maniacale i movimenti della mani delle madonne bianco vestite.
Dalle spalle al torace tutto bene, quando si abbassarono per misurare il girovita cominciò ad essere nervosa.
<< Occhio! Vi guardo! >> cantilenava minacciosa.
Erano abili e veloci e ci misero solo tre giorni a cucire il tutto.
Shion decise di vedere il risultato, voleva che tutto fosse perfetto, ormai aveva preso questa cantonata e nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea, l'unica soluzione era ingaggiare Shura come sicario dorato, così gli avrebbe tagliato la testa di netto e sarebbero finiti i problemi.
Alla fine entrarono tutti e dodici coi loro allievi di fianco, anch'essi ingaggiati nella follia.
Naturalmente avrebbero dovuto tutti ricoprire la parte di bambini che giocavano per le strade o portavano regali al Santo Nascituro, ma a giudicare dalle loro facce, maledivano il giorno in cui erano stati strappati dalle loro case  e portati in quello che si sarebbe rivelato un manicomio in tutto e per tutto.
Amos se la passava peggio di tutti!
Lui, l'allievo del Cavaliere che senza volerlo aveva dato l'idea, ricopriva un ruolo d'onore.
Ora sfilava davanti al Sacerdote con una tunica bianca, ali candide, parrucca a boccoloni biondi che sembrava trafugata dall'equipaggiamento di Aphrodite, e un cerchio sospeso in testa che dava vagamente l'idea di un'aureola santa.
Si era fatto piccolo piccolo nel tentativo di sparire alla vista divertita e compiaciuta di Shion, delle sacerdotesse e di alcuni Cavalieri di diversi ranghi che avevano avuto la malsana idea di chiedere udienza quel giorno.
Prima guardarono incuriositi gli strani figuri, poi scoppiarono in una fragorosa risata quando li riconobbero.
Il tentativo di passare per mercanti beduini era miseramente fallito!
La parte di Maria era stata giustamente affidata a Lithya, che cercava di trattenere le lacrime di vergogna facendo un sorriso velato di isterismo, però era davvero bella col velo bianco che le incorniciava il viso, gli occhi azzurri e i capelli biondi che scendevano sulle spalle.
Il suo sposo, Giuseppe, era il monumento vivente a quello che c'era di più profano al mondo, Death Mask aveva tanti buoni motivi per ringhiare come un licaone affamato.
1° motivo: non solo era il compagno di Lithya nella vita reale, ma avrebbe dovuto farlo anche in quella tremenda boiata!
2° motivo: avevano appioppato a lui la parte di uno dei Santi più miti del creato, lui che di santo e mite non aveva proprio nulla!
3° motivo: aveva come l'impressione che facendo finta di sorreggersi a un bastone l'avrebbero scambiato per uno sciancato!
E la lista sarebbe stata ancora lunga, per non parlare poi dei suoi colleghi!
Mu, era un pastore, e come se non bastasse essere l'Ariete per eccellenza, ora portava sulle spalle un agnello finto.
La cosa che lo fece spaventare, fu venire a sapere che la sera della prima l'agnello sarebbe stato vero!
Aldebaran si addiceva perfettamente alla parte dello spaccalegna, ed era l'unico che si divertiva a quanto pare, perchè ostentava con orgoglio un'ascia di metri 3 per 30 chili di peso.
Tutti erano d'accordo che era meglio non farlo minimamente innervosire.
Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, i tre Re Magi, erano appioppati ad Aiolia, Aiolos e Shura, i primi due erano rassegnati, il terzo voleva solo poter tornare alla sua Casa per andarsi a fracassare la testa contro la statua di Atena.
Milo era stranervoso, la parte del fornaio che doveva cuocere il pane non gli andava proprio giù, però allo stesso tempo pensava che avrebbe potuto divertirsi a sforacchiare le pagnotte per cuocerle a puntino nel forno a legna.
Aiolia voleva fare scambio con Milo, ma niente da fare, lo Scorpione voleva sforacchiare le pagnottelle ad ogni costo.
Ma le chicche vere e proprie erano due, Shaka e Aphrodite.
Shaka aveva la parte del saggio, ma vestito tutto di bianco a quel modo sembrava più la Madonna di Lourdes!
Aphrodite però a Shaka lo batteva, siccome il bellone non voleva proprio rappresentare dei personaggi di basso rango come il pastore, il falegname eccetera eccetera, avrebbe interpretato la sorella della Madonna, S. Rita!
E sembrava proprio lei!
Quando Shion fu soddisfatto li congedò, e i tapini corsero verso le loro Case  facendo attenzione a passare il più possibile inosservati.
L'unico che andava piano e si pavoneggiava per ostentare il suo bel costume da centurione romano, era Saga.
Nella Quarta Casa, Death Mask e Amos imprecavano all'unisono come ossessi, mentre Lithya cercava di calmarli con scarso successo, appena finito di cambiarsi, Amos si fiondò nella Terza Casa per tenere convegno col collega, futuro Gemini.
Lithya si spogliava delle sue sante vesti e sbuffava ascoltando gli improperi del suo virile maschio, poi lo sguardo le si posò sui pettorali sodi di Death e avvicinandosi, cominciò ad accarezzarli dolcemente.
<< E dai, calmati! Dopotutto che ti costa? >>
<< Oh niente, solo altra dignità che và a farsi fottere! >> disse accarezzando Lithya a sua volta.
I due si guardarono.
<< Bhè...io un modo per calmarti...ce l'avrei! >> disse maliziosa
<< Davvero? Allora fammi vedere che sono curioso! >> disse Death prima di afferrarla e buttarsi entrambi sul letto.
Amor ritornò che era abbastanza tardi e crollava dal sonno, fece capolino nella camera dei due coniugi e li trovò che dormivano abbracciati e sereni, sembrava che fossero abbastanza nudi sotto le lenzuola e Amos fece un segno di diniego con la testa.
<< Certo che sono attivi, però! >>
Fra tre giorni ci sarebbe stata la raccapricciante rappresentazione, non solo per la gioia del Gran Sacerdote, ma anche per far sbellicare dalle risate tutti i Cavalieri di Bronzo e d'Argento esistenti sulla faccia della terra.
Ed erano davvero tanti!
Si mise seduto sul divano e cominciò a spogliarsi quando sentì una presenza, una presenza che gli fece accapponare la pelle.
Un soffio gelido attraversò le colonne della Casa e il ragazzino appizzò le orecchie, ogni muscolo del suo corpo era teso nel cercare di captare qualcosa, ma sapeva di che si trattava, aveva imparato così bene a riconoscere le eventuali visite dall'altro mondo che non aveva dubbi, ma fece finta di niente.
<< Che carino che eri...vestito da angioletto! >>
Conosceva benissimo quella voce, l'aveva sentita tempo prima, quando colui alla quale apparteneva gli era venuto in soccorso in uno dei momenti più brutti della sua vita.
<< Ma guarda chi c'è! >> disse Amos andando a passo svelto verso il suo predecessore che amava appoggiarsi alle colonne tenendo le braccia conserte.
<< Cosa ci fai qui? >>
Manigoldo sorrise.
<< Volevo farti gli auguri per...il presepe! >> e cominciò a ridere.
<< Non vedo molto divertimento! >> replicò Amos stizzito.
<< Dai non te la prendere, stavo scherzando! Quel vecchio pecorone di Shion...sai che anche noi lo abbiamo fatto? Io interpretavo un pastore, e Shion uno dei Re Magi! Anche noi all'inizio ci siamo vergognati, ma poi ci siamo divertiti! E se penso che per Doko è addirittura la seconda volta...! >>
Amos sorrise divertito, ancora non riusciva a credere con chi stava parlando, eppure era lì.
La loro conversazione venne interrotta dallo sbadiglio di Lithya che uscì dalla camera da letto diretta in bagno con addosso solo una felpa lunga che lasciava scoperte le belle gambe.
<< Ma...Amos...cosa ci fai ancora sveglio? Vai a dormire! >> disse insonnolita.
Mentre camminava attraversò l'etereo corpo di Manigoldo senza percepirne la presenza, dopotutto lei non poteva.
Si fregò la braccia con le mani.
<< Mamma mia, che corrente fredda che sento! >>
E rabbrividendo andò di corsa verso il bagno.
<< Sbrigati ad andare a letto, fratellino, o ti becccherai un raffreddore! >>
Manigoldo guardava Lithya.
<< Però...è carina! >>
<< E' mia sorella! >>
<< Complimenti! Davvero...buona! Comunque adesso vado, ti verrò a vedere quando ti appenderanno sulla capanna! Ciao! Ci vediamo ragazzo! >>
Prese a ridere mentre svaniva velocemente.
<< Io, invece, non vedo l'ora che sia finita! >>
Si buttò sul divano e si coprì prendendo subito sonno.
Non si era accorto che Death Mask aveva visto la scena nascosto nella penombra della camera da letto.
Guardò il suo allievo che si addormentava e poi, facendo attenzione che non udisse, mosse piano la bocca.
<< Sono fiero di te! >> disse per poi rientrare nella stanza e riscaldare la sua Lithya che dormiva tra le sue braccia.



 

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Capitolo 25
*** Il Presepe più pazzo del mondo ***


25 Due giorni di prove, due giorni di vergogna  pura e totale!
Quella che doveva essere una festa di bontà e altruismo, si trasformò radicalmente in una lezione di bestemmie e imprecazioni, parolacce e accidenti mandati a chiunque.
Amos, che era cristiano, confidava nel Santo Natale sperando in un miracolo, ossia che Shion capisse che era una cosa ridicola e lasciasse perdere il tutto, ma lui non demordeva.
In un momento di pura follia, resa forse dall'atmosfera, Death Mask si era addirittura fatto il segno della croce, e qui c'è da spiegare una cosa: Death Mask era "cristiano" anche lui, ma per capire come muovere le mani in quella maniera misteriosa, aveva dovuto chiedere aiuto a Shura, ma siccome la semplice mimica non era bastata, dovette fargli anche un disegno esplicativo.
Dopo tante pene e sofferenze, finalmente arrivò la temuta sera.
C'era stato un piccolo cambiamento un paio di giorni prima, quindi il presepe non sarebbe più stato allestito sul piazzale del Tempio, ma tutta la cittadina adiacente fu trasformata in scenografia!
Era estremamente adatta e creava un'atmosfera surreale, lungo il percorso erano state accese delle torce appese ai muri, le cantine trasformate in grotte, e i nostri poveri presero posizione per compiere quella che definivano la missione più pericolosa di tutta la loro vita!
La vergogna regnava sovrana, ma avevano un buon motivo per voler sparire dalla faccia della terra, infatti non avrebbero dovuto subire solo le prese in giro di tutti i Cavalieri esistenti, ma anche quelle degli stessi abitanti, che sgranarono gli occhi alla vista delle celebrità spogliate delle loro Armature d'Oro.
Mur si trovava quasi all'ingresso, dava il benvenuto ai visitatori con un sorriso che più finto e tirato non si poteva, faceva un freddo cane e quindi cercava di stringersi sulle spalle l'agnellino vivo che gli belava in un orecchio con traforazione del timpano.
Ma il freddo faceva effetto anche sulla vescica del piccolo ovino, perchè usò i capelli lunghi di Mu come cesso, facendoci sopra due litri di pipì.
Il Cavaliere sapeva che li vicino c'era Milo da qualche parte, sapeva che per oggi custodiva il forno, sapeva che stava facendo il fornaio...l'agnello era buono nel forno a legna, ma sapeva che se avesse mangiato il peloso belante e spisciolante, Shion gli avrebbe dato da riparare tante di quelle armature che non sarebbero bastate tre generazioni di Arieti d'Oro per ripararle tutte.
Aldebaran era qualcosa di fenomenale, in due secondi aveva spaccato tre cataste di legna, gli stava pigliando un infarto nello sforzo di andare sempre più veloce per far bella figura davanti alle ragazze, roteava quell'enorme ascia rischiando di decapitare Shura Aiolos e Aiolia che, nelle loro vesti di Re Magi inpegnati a reggere i cofanetti, si erano ritrovati a camminare entro un raggio di tre metri dal boscaiolo folle, poi schiantava l'ascia sul malcapitato ciocco che aveva di fronte, alcuni li divideva perfettamente a metà, altri venivano disintegrati e i proiettili generati dalla smollecolazione lignea, andavano all'impavida ricerca di occhi aperti nella quale conficcarsi per stare al caldo.
I tre Re Magi citati prima dovevano girare continuamente per le strade e stradine, beccandosi le domande di rito dei bimbetti impiccioni.
<< Cosa c'è là dentro? >> cantilenavano in coro.
<< Oro! >> rispondeva Aiolos.
<< Argento! >> rispondeva Aiolia.
<< Ehmm...>> Shura era in netta difficoltà, sapeva cos'era l'oro, sapeva cos'era l'argento, ma la mirra...secondo lui non lo sapeva nessuno!
<< Mirra! Ma non chiedetemi cosa sia! >>
Si sentiva un inetto e un fallito, al contrario di Aiolos e Aiolia che parevano averci preso gusto!
Shaka invece, stava rischiando di essere internato in una manicomio, girava per le strade comportandosi come un folle, aggrediva verbalmente sia cittadini che Cavalieri, senza nessuna differenza di età, sesso e stato sociale.
<< Pentiti dei tuoi peccati...il Redentore...arriverà il Redentore di tutti noi! >> diceva con espressione da matto e movenze da schizzofrenico.
La gente si speventava, perchè venivano afferrati da una mano ad artiglio che gli conficcava le unghie nelle carni, e lì entrava in azione Saga!
Il centurione romano folle scatenava le ammirazioni delle donne e le ire funeste dei mariti e fidanzati.
Ma lui si divertiva, come prima cosa afferrò Shaka per un braccio e lo strascinò per terra come un mocio, mentre gli gridava insulti e improperi.
<< Smettila, folle, o verrai crocefisso alle mura di Gerusalemme come sobillatore! >> diceva ad uno Shaka allucinato che promise di fargliela pagare molto cara.
Faceva il giro turistico delle strade, incontrò i Re Magi e li fermò per perquisirli.
<< Fermatevi! Cosa c'è lì dentro? >> domandò mentre sbatteva la punta della lancia sui contenitori di metallo.
I tre risposero a testa bassa, ma non per esigenza di copione, bensì avevano paura a contrariarlo per timore che la sua doppia personalità sarebbe uscita fuori!
E lì si che sarebbe stato un presepe reale!
Anche fin troppo!
Milo stava impazzendo, mai cotto il pane in vita sua.
Soltanto per far prendere il fuoco appestò tutto il complesso del Santuario e la città di fumo, l'artropode aveva furbescamente pensato che il fuoco poteva essere acceso con la legna umida!
Arrivato all'esasperazione aveva cominciato a fare gesti di aiuto, nella speranza che qualche fuochista passante si fermasse per aiutarlo.
Anche Camus aveva i suoi momenti di gloria, visto che cosa era riuscito a fare al compleanno di Amos, per lui la parte del cencioso pezzente che chiedeva l'elemosina andava più che bene.
Andava in giro curvo e zoppo, chiedendo l'elemosina a tutti quelli che passavano, ma lui era fortunato, infatti sotto quelle vesti povere che gli coprivano parzialmente anche il volto, nessuno aveva riconosciuto Camus dell'Acquario.
Alcuno lo scambiavano davvero per un mendicante e gli facevano l'elemosina e, siccome era Natale, tutti si sentivano più buoni e le loro mancette erano piuttosto consistenti.
Camus guardava le monete tintinnanti sulla sua mano, avrebbe voluto tirarle dietro a che gliele metteva in mano, poi però le guardava meglio.
<< Hmmm...mica male! >> diceva e si intascava il maltolto!
Quando si accorse che era un lavoro redditizzio, si munì di tazza scassata e ricominciò a girovagare tra la gente.
<< Fate la carità...un tozzo di pane...>>
Il bello era che la gente ci credeva!
Però c'era anche una presenza che non passava inosservata, il Grande Sacerdote Munifico Shion!
Munendosi di scorta armata, giustamente preoccupato per la sua incolumità dopo quello che aveva organizzato, girava beato e sorridende come un ebete, ammirando la stronzata che aveva creato!
A furia di girovagare senza una meta, s'imbattè in Doko.
I due si guardarono, Doko gli dette un'occhiata tale da incenerirlo, mentre Shion continuava a ridersela guardando il compagno secolare condannato a farsi il giro del presepe spingendo una cariuola con cinquanta chili di legno dentro, legna destinata al boscaiolo matto Aldebaran!
Alla fine del presepe, si arrivava alla Sacra Famiglia, la famiglia più strana del mondo.
Death Mask, purtroppo per lui riconoscibilissimo, basculava sul bastone dopo essersi addormentato al freddo e al gelo.
Per svegliarlo, ogni tanto la Madonna gli tirava un ciocco in fronte, la povera Lithya non poteva muoversi perchè teneva in braccio un vero neonato, figlio di una delle attendenti della Tredicesima Casa, che per l'occasione aveva gentilmente prestato il frutto del suo grembo.
Il bimobo era incredibilmente imbacuccato di coperte per non fargli prendere freddo, lì vicino, debitamente nascosto, un termos che serviva a mantenere caldo il latte per la poppata, Lithya stringeva il cucciolotto microscopico e lo cullava, sembrava veramente una mamma col bambino.
Solo che anche lei aveva bisogno di alzarsi, mentre la gente si affollava davanti alla capanna per guardare l'attrazione principale.
<< Tienilo un momento, devo alzarmi un pò altrimenti mi congelo, così! >> diceva passando il neonato nelle mani rozze e inesperte di Death Mask.
<< Grrrr...>> era l'unico suono che emetteva Giuseppe!
Non sapeva nemmeno da che parte era la testa, non appena il piccolo avvertì un abbraccio diverso cominciò a blaterare come solo loro sanno fare.
<< Piantala...o giuro che ti scoppio per terra! >>
Lo cullava un pò troppo energicamente, e aveva appena poppato dal biberon, il rigurgito partì puntuale a preciso come un missile arrow, centrando Death Mask in piena faccia.
Il Cavaliere rimase immobile con gli occhi chiusi, mentre tocchi di latte predigerito gli colavano dappertutto, ma non era solo ad affrontare i guai, ecco che una mano sapiente gli passò un fazzoletto sulla faccia con fare premuroso.
<< Non lascerei mai mio cognato in codesta situazione! >> disse Santa Rita, la sorella della Madonna, che aveva le fattezze di Aphrodite.
Giuseppe bloccò la mano di colpo.
<< Stà fermo! Qui sono capaci di pensare che Giuseppe ha messo le corna alla Madonna con la sorella! >> disse digrignando i denti.
Lithya lanciò un ciocco anche in testa alla "sorella".
<< Potresti evitare di fare il depravato anche qui, per favore? >> ormai Lithya era diventata la lanciatrice di ciocchi ufficiale del Santuario, dal momento che poteva gareggiare tranquillamente alle Olimpidi come partecipante al lancio del giavellotto!
Ma i problemi nella stalla non si limitavano ai battibecchi tra i santi coniugi e il parentado, ma anche gli altri inquilini ci mettevano lo zampino.
Nella catapecchia erano stati anche inseriti, come da tradizione, un bue e un asino, c'era una puzza tremenda ma i loro nasi ibernati quasi non la sentivano più.
Però Death Mask se la vedeva male, molto male!
Dopo che i visitatori avevano scoperto che il bue era ghiotto di castagne, cominciarono a rimpinzarlo come a una calza della befana, il che aveva avuto un effetto devastante sul doppio stomaco ruminante del bovino, che cominciò a sbuffare dal posteriore come una balena che riemergeva per respirare, e siccome Death Mask gli stava vicino, quando sbadigliava respirava a pieni polmoni la fragranza con un susseguirsi di conati di vomito mascherati con una mano sulla faccia.
Ad un certo punto, una vocina pia che proveniva dall'alto chiedeva aiuto.
<< Per favore...qualcuno potrebbe staccarmi da quassù? Ho fame, sete, mi scappa la pipì...e tante altre cose! >>
Il povero Amos piangeva come un disperato, soffriva in maniera immane appeso come un salame, stava congelando e non ce la faceva più.
Ad un certo punto la sua sopportazione arrivò al limite.
<< Adesso basta! Non voglio rimetterci la vita per far ridere la gente! >>
Afferrò con la mano la corda che lo sosteneva e, bruciando solo un pò del suo cosmo, riuscì a disintegrarla, si spezzò all'improvviso ma Amos ricaddde in piedi come un gatto e leggero come un grillo.
<< Amos! Dove vai? >> disse la sorella quando lo vide togliersi la parrucca e tutto l'armamento da angelo.
<< Dove vado? Ora te lo faccio vedere dove vado! A prendermi una bella tazza di cioccolato caldo alla faccia di Shion che mi ha appeso lassù come un capocollo! >>
Era arrabbiato e si vedeva, punto nell'orgoglio e innervosito dalla fame e dal freddo, si allontanò a passi svelti, attorno alla sua figura volteggiavano Fuochi Fatui che arrivavano quando di solito si innervosiva un pò troppo.
<< Amos! >>
La voce di Death Mask arrivò chiara e forte tra il vociare della gente.
<< Stai calmo! >> gli disse serio.
<< E già che ci sei porta una cioccolata calda anche a me! >>
<< Bhà...>> rispose allontanandosi.
Intanto il santo poppante, che era stato nuovamente passato a Lithya, aveva inondato la veste della Madonna di urina santa!
Ma qualcun'altro se la sarebbe passata male e ancora non lo sapeva!
L'artefice di tutto questo!
Mentre Shion passeggiava sorridendo come un ebete, non sapeva che la tremenda vendetta dei suoi sottoposti dorati si sarebbe presto abbattuta su di lui.
Durante il suo camminamento, si imbattè in un mendicante cencioso e, per fortuna, quasi irriconoscibile.
<< La prego buon signore...faccia un offerta! >> diceva Camus che nel frattempo era diventato ricco.
Shion cominciò a divincolarsi nel tentativo di liberarsi della presa dell'Acquario che cominciò a frugare nei recessi della veste sacerdotale in cerca di preziosi.
<< Ma lasciami stare! E molla! >>
<< Ma buon signore...siamo a Natale...mi dia qualche spicciolo per una minestra calda! >>
Camus si meritava l'oscar per l'interpretazione, e sarebbe arrivato molto più in là se non fossero sopraggiunte le guardie ad allontanarlo!
Quando vide le brutte si tolse il cappuccio e i soldati vedendo con chi avevano a che fare, si allontanarono intimoriti.
<< Eh eh...ben ti stà! >>
Shion continuò a camminare quando ad un certo punto una lama invisibile gli aprì di netto la veste sulla schiena.
<< Ma che cazzo...>> disse con poca della grazia che avrebbe dovuto avere, rabbrividendo per lo spiffero gelato che lo investì in pieno.
<< Ma...ma...>> era interdetto, voltandosi vide solo i tre Re Magi.
Shura, bastardo come non mai, esordì per parare il culo a lui e agli altri due.
<< Potente Shion, deve stare attento a camminare o si deve comperare un'altra veste meno lesa! Così si prenderà un malanno! >>
<< Hai ragione Shura, grazie! >>
Disse andandosene senza accorgersi del sorriso malefico dei tre.
Passò davanti ad Aldebaran dove rischiò di farsi moncare i piedi di netto dall'ascia che, casualmente, sbagliò bersaglio!
<< Oh...mi spiace Sacerdote, non volevo! Ma a furia di spaccare legna...le braccia si stancano! >>
Shion era diventato bianco come un lenzuolo slavato, e parlò balbettando.
<< Tra...tranquillo...no..non è succ...successo niente! Sono ancora vivo! >>
Putroppo, pensò Aldebaran.
Quando passò davanti al forno, vide Milo che ormai aveva preso la mano nel cuocere il pane, accanto a lui montagne di pagnotte calde che donava alacramente agli abitanti del villaggio.
<< Ehi, Sacerdote, viè un pò qui! >>
Shion raggiunse Milo.
<< Che c'è? >>
<< Non è che potrebbe prendere il mio posto? Dovrei andare a fare la pipì! Lei ci costringe a restare qui! >> disse urlando e tutta le gente si voltò.
<< Shhh...si può sapere che ti urli? Ci stanno guardando tutti! >>
Ma il danno era fatto, tutte le persone guardarono il Gran Sacerdote come se fosse uno schiavista incallito, Shion si guardava attorno vergognoso!
Dovette prendere il posto di Milo per non peggiorare la situazione, e quando questì tornò, lo trovò affumicato e tossente alle prese con le pagnotte malefiche.
<< Grazie! >> disse lo Scorpione senza curarsi minimamente del suo stato di salute.
Per Shion stava cominciando a diventare una situazione insostenibile, sembrava che si fossero messi d'accordo invece agivano autonomamente!
Dovette fare il giro largo per non cadere più nelle trappole, ma non riuscì a sfuggire ai deliri di Shaka, alla carriola di Doko che lo investì "involontariamente", Mu che dall'entrata si era trasferito nel centro a cercare Milo per scaldarsi, e che gli fece sorreggere il lanoso belante per quasi mezz'ora sparendo chissà dove.
Saga, facendo finta di essersi calato completamente nella parte, gli punzecchiò le chiappe con la lancia!
<< Sgombrare sgombrare, pezzenti! >>
Shion s'incazzò non poco a sentirsi chiamare pezzente, ma la lancia in mano a Saga lo convinse che era meglio stare zitti.
I ragazzi che incontrò per strada lo guardarono con una faccia strana, non aveva riconosciuto che sotto quei vestiti laceri e sporchi si nascondevano i futuri Cavalieri d'Oro.
Anche loro non gliela fecero passare liscia, Keko, l'allievo di Camus, gli creò una nuvoletta sua tutta personale dalla quale cominciò a nevicare senza sosta.
Erano pochi quelli che potevano vantare di usare i loro poteri a distanza per nuocere al Sacerdote che li faceva vergognare così tanto.
Shion non capiva il motivo di quest'astio, ma un pò l'immaginava!
Gixa, l'allievo di Mu, si divertì a sollevarlo di dieci cm da terra, Shion camminava ma non si era accorto che i suoi piedi vagavano nel vuoto, quando se ne accorse partirono le minacce.
<< Gixa, lo so che sei tu! Se non vuoi andare isolato sul Jamir mettimi subito giù! >>
I suoi piedi toccarono subito terra.
Anche Sury, l'allievo di Milo voleva vendicarsi, ma usare la Cuspide sulle chiappe sacerdotali sarebbe stato troppo esagerato!
Alcuni erano troppo brutali per poterli usare anche solo per scherzo, e Ninus, l'allievo di Shura fermò anche gli altri.
Basti dire che Shion si allontanò circondato da Fuochi Fatui rispondenti alla chiamata di Amos appollaiato sul tetto di una casa.
L'arrivo alla capanna fù devastante, Shion guardò dentro e scoppiò in una risata isterica, la rabbia di Death Mask salì all'improvviso e non fù più possibile controllarlo.
Si slanciò fuori la capanna afferrando Shion per il collo e scrollandolo come un pollo!
<< Tu...maledetto...ti diverti alle nostre spalle, vero? Adesso ti faccio divertire io! >>
Le guardie riconobbero l'aggressore del Sacerdote ed ebbero paura di intervenire.
Passarono altre due ore, ma il Presepe Vivente subì un cambiamento radicale, ossia i suoi personaggi.
Death Mask, abbracciando Lithya e Amos si godeva la capanna da fuori, mentre Shion e due sacerdotesse avevano preso la parte di Giuseppe, Santa Rita e la Madonna.
La ribellione del Cancro aveva fatto il giro del villaggio e tutti i suoi compagni avevano obbligato le semplici guardie a prendere il loro posto, senza che questi si potessero minimamente opporre all'ordine di un loro superiore!
E così le cose tornarono alla normalità!
Il presepe chiuse le luci tra gli applausi della gente, e ognuno tornò a casa sua!
Amos era triste però!
<< Che cos'hai? >> gli chiese Death Mask.
Ad Amos si riempirono gli occhi di lacrime e le labbra cominciarono a tremare.
<< Io...alla fine mi sono divertito! >>
<< E allora? >> chiese ancora il Cancro che non riusciva a capire.
<< Ma fra un anno...>>
Il ragazzino non riuscì a resistere, si fiondò addosso al Cancro stringendolo forte e cominciando a singhiozzare.
<< Io...non voglio lasciarti! Io...io...ti voglio bene, Death Mask, tu...sei il mio papà! Se ti lascio...non potrò più divertirmi così! >>
Death Mask rimase male, ma male veramente!
Nessuno gli aveva mai detto ti voglio bene, nemmeno Lithya!
Se lo strinse, non potè fare altro e cercò di tranquillizzarlo.
<< Andiamo! manca un anno possono succedere tante cose! Stai tranquillo! >>
Ma Death Mask non era indifferente, mentre Lithya guardava commossa il fratello.
Amos era davvero stanco per continuare i suoi piagnistei, e si addormentò addosso al petto del suo maestro.
Death lo prese in braccio e lo portò nel letto grande, la sua compagna lo guardava sorridendo.
<< Dormirà tra noi! Ha preso molto freddo stasera! >>
Lithya si abbassò e baciò il fratello sulla guancia.
<< Notte, fratellino mio, ci vediamo domattina! >>
Amos dormiva e rideva.
Si, sarebbe stato veramente un grande Cavaliere.
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Ecco un'altro capitolo per voi, spero che vi sia piaciuto e che abbia azzeccato i vostri gusti!
Non so ancora se questo sarà il penultimo capitolo o no, vedrò man mano, ma vi verrà comunicato all'inizio del prossimo capitolo!
Tsuku: Io non sono un genio e lo sai! E poi si, ho avuto il coraggio di far apparire Manigoldo perculante e sbavante per Lithya! E poi...la tua presenza ispiratrice c'è sempre!
Richlee: Mi sento onorata di aver scritto la prima etero che ti sia piaciuta, davvero! Spero che Shaka e Milo ti siano piaciuti anche in questo capitolo!
Hime: O_O...ma no, un genio del male no, ti prego! E poi noooooooooooooooooo...Panariello...quando ho letto la recensione sono caduta dalla sedia dal ridere! Sei tu il genio del male, mia cara, non io! Lo zampognaretto però...c'ho provato ma non sono riuscita a inserirlo bene! Spero che ti sia andato bene lo stesso stò capitolo!
Sary: Ecco quello che ti chiedevi sarebbe successo, tesò! Però avrai letto che Amos non è così felice di vedere la luce alla fine del tunnel! Poeverino!
sagitta72: Ti piace il Death Mask rincoglionito, mi sembra, o sbaglio? Non dare la colpa all'età, il guaio è che siamo noi ad essere matte, ma è una follia innocua che ci piace! Vi sfido a riguardare le puntate dell'anime con Death Mask e non pensare ad Amos! Vediamo se lo guarderete in maniera seria! Io non ci riuscirei!









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Capitolo 26
*** Il futuro davanti agli occhi ***


26 ECCO A VOI L'ULTIMO CAPITOLO DI QUESTA STORIA, DOVE SI RIDERA' POCO PERCHE' AMOS SARA' VERAMENTE TRISTE DI ABBANDONARE QUELLA VITA E QUELLA CHE ORA CONSIDERAVA LA SUA FOLLE FAMIGLIA! E POI, COME HO SEMPRE DETTO, A VOLTE UN PO' DI SERIETA' CI VUOLE! SPERO CHE QUESTA STORIA VI SIA PIACIUTA, UN GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO SOLO LETTO.
RINGRAZIO PER I PREFERITI:
ANGELYNN,  ANSEM6, DENEB86, HIMECHAN, MACHOCAN, RICKLEE, TSUKOYOMI, WHITESARY, VALE11, SOPHIA90, ASTERIA95
RINGRAZIO PER I SEGUITI: FIRE ANGEL, WHITESARY, VALE11
RINGRAZIO COLORO CHE HANNO RECENSITO: Tsukuyomi, withesary, Gufo_Tave, Himechan, Ricklee, Ansem6, DarciaLoveHaar92, sagitta72.
VI AMO TUTTI, SIETE STATI FANTASTICI!
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Il fatidico anno che restava ad Amos era quasi passato, e lui si sentiva come un condannato a morte!
Aveva preso ad allenarsi anche da solo, non perchè Death Mask fosse un'incapace, anzi, lui era stato un meraviglioso maestro, attento a tutto, gli aveva insegnato a combattere, a usare i poteri del Sacro Cancer, a sfruttare il suo immenso Cosmo dorato!
Non avrebbe potuto chiedere di più, erano passato cinque anni da quando era arrivato, si ricordava ancora perfettamente il giorno in cui Death Mask e Saga arrivarono al suo villaggio, ricordava come il Cancro gli aveva mostrato il suo terrificante potere sul mondo dei morti, ricordava anche come ne era rimasto spaventato ma anche eccitato al pensiero che un giorno quel potere sarebbe stato suo.
Sorrideva nel ricordare di come sua sorella lo aveva difeso quando Death Mask lo voleva bistrattare, facendolo ridere mentre il Cancro si rotolava per terra dal dolore!
Anche l'angoscia che aveva provato nei primi giorni che si trovava al Santuario, la paura di stare insieme ad un uomo che sembrava la cattiveria personificata, e invece non era niente di tutto ciò!
Almeno per lui!
E ora quell'uomo era diventato addirittura suo cognato!
Com'è bizzarra e imprevedibile la vita, non c'è che dire!
Per non parlare di cinque anni di macchiette esilaranti, di figuracce incredibili e di tutto quello che aveva vissuto là dentro.
Mentre correva su e giù per le scale delle Dodici Case senza fermarsi, non riusciva a non pensare a quanto sarebbe stato triste lasciare quel posto, ma poi perchè avrebbe dovuto andarsene?
Parlando con Death Mask un giorno, gli chiese che cosa avrebbe dovuto fare una volta finito l'allenamento, il Cancro, con la massima tranquillità, gli disse che doveva solo aspettare.
Aspettare...quella parola non gli era andata giù, aspettare significava attendere che Death Mask morisse per indossare l'Armatura, no, non poteva accettarlo!
Non la voleva quell'Armatura se il prezzo era avere il cuore spezzato per la morte di colui che era diventato un padre più che un fratello maggiore!
Aveva così tanti pensieri che la testa gli si spaccava, ma continuva ad allenarsi come un forsennato!
Era difficilissimo, per chi non l'aveva più visto, riconoscere in lui quel bambino gracile e piccolino di otto anni che aveva dato del filo da torcere al grande Death Mask del Cancro, ora era un ragazzo di quattordici!
Era diventato molto alto, i muscoli perfetti e temprati dagli anni di esercizi a cui Death Mask lo aveva sottoposto, guizzavano ad ogni movimento sotto la pelle ambrata colorata dal sole caldo della Grecia, in cinque anni non aveva mai tagliato i capelli, e ora ondeggiavano lunghi e neri sulla schiena, legati in una coda bassa per non sentire troppo caldo.
Stava maturando in maniera definitiva in tutti i campi, tanto che un giorno Lithya lo sentì ridacchiare divertito, quando andò a vedere che succedeva lo trovò in dolce compagnia, assieme ad una fanciulla della sua stessa età che, con la schiena al muro, giocava e rideva con lui mentre si scambiavano i loro primi, dolci baci.
Lithya si sentì un pò triste a quella scena, e senza fare nessun rumore se ne andò, il suo adorato fratellino stava crescendo, era un ometto ormai.
Amos correva, cominciava a sentire un caldo infernale e si fermò non appena raggiunse la Quarta Casa.
Avrebbe voluto continuare ad addestrarsi col suo maestro, ma era meglio di no, se doveva andare via preferiva che i rapporti si freddassero almeno un pochino mantenendo le distanze.
Mentre si passava un asciugamano sul viso, riuscì ad acchiappare al volo una bottiglietta di acqua minerale.
<< Bravo! Ottimi riflessi! >> disse Death Mask.
<< Merito tuo! >>
<< Anche della tua tempra! >>
Amos bevve avidamente l'acqua, Death Mask si mise seduto vicino a lui.
I due si guardavano, ma era un pò che non avevano più niente da dirsi, come se entrambi soffrissero e preferissero
non parlare.
<< Amos...>>
<< Che c'è? >>
<< Sei...bravo! Tutto qui! >>
Amos lo guardava un pò indifferente.
<< Già, tutto qui! >>
Il ragazzo si alzò, era molto resistente allo sforzo fisico e gli bastava fermarsi per due minuti per riprendere le forze.
Death Mask lo guardava deluso mentre si allontanava senza aggiungere una parola, si alzò contrariato e gli urlò dietro.
<< Ehi tu, guarda che tutto quello che sai te l'ho insegnato io, brutto ingrato che non sei altro! Adesso fai pure il fantastico? Ma bene, bene, proprio bene! >> cominciò a raccogliere sassi e li tirava dietro ad Amos, lui per risposta si voltò all'indietro saltellandolo e lo guardava, gli fece un sorriso prima di alzare il dito medio.
<< Grrrrrrr.....>>
<< E dai, non fare così! >> la voce suadente e giovanile di Lithya era un balsamo per le sue orecchie.
Anche Lithya aveva fatto un grande cambiamento in quell'ultimo anno, le maniere rozze e da mandriana avevano lasciato il posto ad una maturità femminile pressocchè perfetta.
Amava il suo compagno ed era riamata da lui, almeno nella misura di cui era capace, era diventata anche molto dolce e uno strano istinto di maternità, che faceva drizzare i capelli a Death Mask, stava prendendo ogni giorno sempre più possesso del suo cuore.
<< E dai! Ma davvero non vuoi un pargolo da me? >>
<< Non solo da te! Da nessuna donna! >> urlava di rimando il Cancro in una tranquilla serata post cena!
Amos, tranquillamente seduto sul divano, leggeva un libro e intanto ridacchiava nel sentire l'ennesimo bisticcio della coppia.
<< Lo sai quanto ci vuole? Cinque minuti! >>
<< Neanche due secondi, te l'ho detto già mille volte! Piuttosto me lo taglio! >>
<< Aspetta che ti prendo le forbici da poto! >>
Il fratello fece un sorriso luminoso a quelle parole, era divertito e non lo nascondeva!
<< Dai, Death Mask! Dovresti essere contento se usa le forbici da poto! L'anno scorso avrebbe detto che usava le forbicine per le unghie! Un bel cambiamento di dimensioni, non trovi? >>
Lithya ogni volta lo guardava stupita!
Quella frase detta a quel modo dimostrava tutto il cambiamento profondo di Amos, quella era confidenza allo stato puro, e adesso, per parlare con Cancer, usava una dialettica che non aveva mai usato!
Lo considerava quasi suo pari, e poi la voce...Amos stava perdendo la vocetta da sorcio che squittiva per assumere un timbro sempre più profondo e maschile, il tutto contornato da accenni di barba che stavano spuntando sul suo viso.
Sembrava che stesse sviluppando più velocemente rispetto ai suoi coetanei, che parevano essere rimasti in età ben più fanciullesca.
Avevano cenato presto quella sera, erano le sette e tre quarti ed era ancora un giorno di piena estate, il caldo faceva rimpiangere l'inverno e allo stesso tempo la parola inverno rievocava il ricordo del Presepe di Shion il Natale passato.
Mentre i due piccioncini litigavano e Amos rideva qualcuno entrò nell'edificio.
Amos, Death Mask e Lithya si trovarono a guardare un uomo sconosciuto, doveva avere almeno sessant'anni, basso e tozzo di costituzione!
La prima cosa che fece fù guardare Lithya con occhi da maniaco, portando la ragazza ad incenerirlo con lo sguardo.
<< Death Mask di Cancer? >>
<< Sono io! >> disse con una voce ben nota che ricordava anche quella il passato!
Gli occhi porcini dell'uomo si spostarono su Amos.
<< Tu devi essere Amos, vero? >> anche Amos annuì, incuriosito dall'uomo.
<< Lei ci conosce...ma noi non conosciamo lei! >> esordì Lithya.
<< Scusate le manieri brusche, ma sono molto stanco! Il mio nome è Andre, e sono colui che avrebbe dovuto occuparsi di Amos durante i cinque anni di addestramento! Come il Gran Sacerdote vi avrà spiegato anni fa, sono dovuto partire improvvisamente e il bambino fu affidato a te! >> disse rivolgendosi a Death Mask.
<< Mancano ancora tre mesi alla fine dell'addestramento, e anche se per poco tempo, vorrei fare il mio dovere! Amos verrà mia con me e mi sincererò di quello che ha appreso in questi anni! >>
Sulla Quarta Casa cadde un silenzio di tomba, Amos invece aveva la faccia più tranquilla possibile!
<< Bhè, mi spiace, ma ho avuto un fantastico maestro che non ha dimenticato di insegnarmi nulla! >>
<< Me ne compiaccio! Ma io voglio lo stesso rendermi conto...>>
<< Tanto non vengo! >>
<< ...conto delle tue...>>
<< None! >>
<< ...delle tue condizioni...>>
<< Tsk, ho detto no! >>
<< MA INSOMMA! PIANTALA DI BLATERARE E PRENDI TUTTE LE TUE COSE E...E VIENI CON ME! >>
Death Mask aveva assunto un'espressione da caimano inferocito.
<< Tu...miserabile uomo...>>
A Lithya brillavano gli occhi nel vedere il fidanzato che prendeva le difese dell'adorato fratello, ma si sbagliava.
<< Brutto nano, per colpa tua ho vissuto cinque anni di inferno, e adesso tu, fonte di tutti i miei guai, osi presentarti così spudoratamente davanti a Death Mask del Cancro? >>
<< Oh mi perdoni, grande e potente Cavaliere d'Oro! Ho dimenticato di mandare l'ambasciatore ad avvertire del mio arrivo! >> disse l'ometto in tono sarcastico.
In due secondi Death Mask s'incazzò del tutto, si slanciò addosso al fantomatico maestro come una yena addosso a un cucciolo di gazzella!
I 184 centimetri di altezza di Death Mask contrastavano incredibilmente contro i 150 scarsi di Andre, che si copriva la testa nel tentativo di sfuggire agli incisivi di Cancer!
<< Maledetto! Te la rosico stà capoccia pelata! >> diceva mentre cercava di strappare a morsi lo scalpo del malcapitato!
Lithya rimase pietrificata davanti alla scena, Amos, sveglio come sempre, si slanciò addosso al suo maestro e siccome anche lui era alto per l'età, i suoi 170 cm riuscivano a tenere bene a bada gli istinti omicidi di Death Mask.
Lo afferrò per la vita e lo trascinò via.
<< E smettila! >>
A furia di schiaffi e tirate di capelli riuscì a calmarlo.
<< E va bene, facciamo una cosa! Avrai la tua dimostrazione, Andre, ma l'avrai qui al Santuario! >>
Andre si ricompose subito alla bell'e meglio, Death Mash però aveva un'espressione strana, e Amos se ne accorse.
<< Ma...>>
<< Non voglio ritornare sulle mie decisioni! >> il ragazzo aveva acquisito un'enorme sicurezza.
<< Parli con l'autorità di un vero Cancro d'Oro, e questo mi fà piacere! >>
Amos fece un sorriso che dimostrava la sicurezza e la fiducia in se stesso.
Andre se ne andò dopo una decina di minuti, ma la mattina sarebbe tornato per fare il suo dovere.
Andarono a dormire verso mezzanotte, e Amos non si lasciava mai scappare l'occasione di fare battutine piccanti.
<< Hmm..che bella la notte! Già mi immagino di essere chiamato zio! >>
Death Mask e sua sorella ancora si divertivano parecchio la notte, ma lui aveva imparato a fare orecchie da mercante, anzi, voleva raggiungerlo anche lui quel traguardo che sembrava di immenso piacere.
Era entrato a far parte della schiera di fanciulli alla quale la propria verginità cominciava a stare stretta.
Al mattino, dopo una bella colazione ristoratrice, Amos si preparò.
Stava fasciando le tibie e le caviglie per protezione, e indossava un'armatura rudimentale da addestramento che gli copriva solo metà petto.
Lithya era un pò nervosa, Death Mask, invece, splendido nella sua Armatura, cercava di mettere in guardia il suo allievo su una cosa che aveva percepito e che non gli era piaciuta.
<< Devi stare attento! Al contrario del suo aspetto, quell'uomo ha un Cosmo molto potente! >>
<< Lo so! L'ho avvertito anch'io! >> rispose Amos intento a legarsi i lunghi capelli.
<< Uff...>> sospirò il suo maestro.
Amos si voltò verso di lui e gli mise le mani sulle spalle.
<< Stai tranquillo, Death! Lui non avrebbe mai potuto addestrarmi come hai fatto tu! >>
Lo schiaffo lo raggiunse violento in pieno viso, e Amos si portò una mano sulla guancia incredulo.
<< Si può sapere che ho detto? >>
<< Sei un benemerito idiota! Tu sei stato il primo allievo per me, mentre lui ne ha addestrati a decine! >>
Amos si massaggiava una guancia, ma non capiva.
<< Dicevi di non conoscerlo! >>
<< Non di persona, ma ho riconosciuto a che razza di tipologia appartiene! Lo potremmo considerare un Cavaliere d'Oro mancato, persone che hanno portato a termine il loro addestramento ma che per un motivo o l'altro non hanno potuto indossare le Sacre Vestigia, ma hanno tutte le carte in regola! Il Santuario li utilizza  per addestrare i futuri Cavalieri di ogni rango! >>
Amos ascoltava attentamente.
<< Interessante! Davvero molto interessante! Ma adesso vado! Ciao! >>
Death Mask lo guardò, stupito dalla fretta, mentre si allontanava, poi lo chiamò,
<< Amos? >>
<< Che c'è? >>
<< Rendimi fiero di te! >>
Amos gli rivolse un sorriso solare prima di sparire.
<< Non sottovalutare mai il tuo nemico, Amos! Io l'ho fatto, e ho fatto anche una brutta fine! >> disse Death Mask a sè stesso.
Si ritrovarono poco dopo tutti nell'arena, non si sa come, ma la voce della sfida trà Amos e quello che avrebbe dovuto essere il suo effettivo maestro si sparse come il vento, e tutti i Cavalieri d'Oro e i loro ragazzi si erano radunati per assistere allo spettacolo fuori programma.
Fuori programma perchè, a differenza degli altri maestri che si erano ciecamente fidati dell'addestramento che i Cavalieri d'Oro potevano dare ai ragazzini, Andre era diverso.
Amos era stato affidato a lui cinque anni prima, ma per una partenza improvvisa non aveva potuto occuparsi di lui, ma la serietà e l'attaccamento al suo dovere lo portavano a voler valutare di persona che differenza c'era tra l'addestramento dato da Death Mask e i suoi metodi.
Tutti inneggiavano Amos con cori da stadio, c'era un casino infernale, ma Cancer se ne stava seduto con la faccia imbronciata.
Milo era il più gasato di tutti, urlava come un pazzo scappato da un manicomio.
<< Dai dai che ce la fai! Dai dai che ce la fai! >> strillava come una ragazza pon-pon.
Aphrodite aveva afferrato Death Mask per il collo e lo scuoteva come per strozzarlo.
<< Dai Deathy, incita Amos che ne ha bisogno! >>
Lo avrebbe preso a cazzotti sui reni fino a sderenarlo se non fosse stato per Lithya che, per l'apprensione verso il fratello,  lo imprigionava usando le braccia come se fossero i tentacoli di un polipo.
Quando i due cominciarono a sfidarsi con lo sguardo, sembrava che l'impassibile Camus avesse fatto il sortilegio di far scendere un silenzio glaciale sul luogo.
<< Allora, futuro Cancer, fammi vedere ciò di cui sei capace! >>
Rideva in una maniera che ad Amos dava sui nervi.
<< Non provocarmi! >>
Il ragazzo aveva un difetto che sembrava insito nel DNA dei Cancri d'Oro, partiva subito in quarta quando gli saliva il sangue al cervello!
E così successe!
Si scagliò in avanti tempestando Andre di pugni e di calci, il maestro sembrava soccombere ma si difendeva bene.
<< Bravissimo! Velocità e tecnica superbe! >>
Amos si bloccò di colpo.
<< Ma...tu non vuoi combattere! >> chiese perplesso.
<< E l'hai capito adesso? Sono qui solo per verificare le tue capacità! L'attacco è perfetto, ora ci spostiamo sulla difesa! Preparati ragazzo! >>
Stavolta fu Andre ad attaccare, nonostante la statura da puffo che gli dava l'aria di non valere un soldo di cacio, si muoveva perfettamente era era velocissimo, ma Amos non era da meno e, anche se con un pò di difficoltà dovuta all'inesperienza, nessuno di quei colpi riuscì a raggiungerlo.
Andre si fermò, aveva visto anche troppo.
<< Sei superbo, ragazzo, non c'è che dire! Ma ora...basta così! >>
Amos era stupito.
<< Di già? >>
Andre sorrise bonario.
<< Si, già finito! Ho visto abbastanza! Sarai un Cavaliere imbattibile, ragazzo! >>
Non era di molte parole, perchè se ne andò subito, ma prima di uscire dall'arena aveva ancora una cosa da dire.
<< Death Mask di Cancer! Hai fatto davvero un meraviglioso lavoro! >>
Death Mask si sentì un pò in imbarazzo nel sentire gridare quella frase ai quattro venti, mentre Aphrodite continuava a strozzarlo.
<< Hai visto? Hai beccato i complimenti anche tu, vecchio mandrillone! >>
Lithya gli strinse dolcemente la mano.
Andre se ne andò lasciando Amos al suo tripudio.
Quando tornarono alla Quarta Casa, Amos si spogliò e Death Mask gli circondò le spalle con il braccio.
<< Sapevo che ce l'avresti fatta! >>
Amos non disse nulla, ma aveva gli occhi pieni di lacrime, si girò di scatto abbracciando il suo maestro.
Cancer fece di tutto per scollarselo di dosso, poi si arrese e aspettò che Amos finì con le sue smancerie.
<< Vieni con me! >>
Il ragazzo seguì il Cavaliere fino all'Armatura che riposava tranquilla e splendente.
<< Frà tre mesi la puoi considerare tua, anche se dovrai aspettare che io schiatti per poterla indossare come Cavaliere! >>
Che tristezza quelle parole!
Death Mask guardò l'Armatura e poi Amos.
<< Devi trattarla bene, sappi che lei è guidata dalla volontà di Atena, se non sarai giusto ti abbandonerà come è successo a me! >>
Amos conosceva quella storia, lo stesso Death Mask glial'aveva raccontata un paio di mesi prima.
<< Toccala! >>
<< Perchè? >>
<< Voglio che tu ti faccia riconoscere come suo futuro padrone! Il tuo Cosmo ha raggiunto la potenza necessaria per richiamarla! >>
Death Mask si fece da parte, mentre Amos allungava la mano, non fece in tempo nemmeno a sfiorarla che subito si scompose per poi avvolgere il suo corpo in un dorato abbraccio.
Amos non ci credeva!
Stava indossando la Sacra Armatura del Cancro per la prima volta!
Rimirava le gambe ricoperte dagli schienieri, le braccia dai braccioli, il petto dal pettorale fregiato d'azzurro...si toccò la testa cinta dall'inconfondibile elmo.
La potenza sprigionata dalle Sacre Vestigia era enorme, tanto che sentì le ginocchia piegarsi sotto tutto quel potere.
Death Mask lo sorresse afferrandolo per la vita.
<< Tranquillo! E' perchè ancora non ti appartiene del tutto! >>
L'idilio finì presto, l'Armatura si staccò da sola dal corpo di Amos per andare a rivestire quello di Death Mask.
<< Bello, vero? >> disse il Cancro guardando Amos che si asciugava le lacrime di commozione.
<< Io non voglio andare via Death! Non ce la farei a vivere senza di voi! Siete diventati la mia famiglia, tu...tutti gli altri...io, te e mia sorella siamo una famiglia vera! Non mandarmi via, lo so che mi hai odiato ma io...ti...ti voglio bene! >>
Appoggiò la testa sul petto dorato di un Death Mask allibito e incredulo, ma poi anche lui dovette piegarsi all'evidenza e fece un timido sorriso che non si sarebbe mai aspettato di fare, accarezzando la testa del suo allievo.
<< Amos...anche io...ti...ti voglio...>>
Amos si staccò da lui.
<< Non c'è bisogno che tu lo dica! L'ho capito! E' da molto tempo che l'ho capito! >>
Lithya guardava la scena meravigliosa davanti a sè, non ce la fece nemmeno lei a trattenere le lacrime.
Passarono i giorni e le settimane, fino a che anche i tre mesi restanti volarono.
Dall'alto di una rupe, Amos guardava i suoi compagni, alcuni avevano deciso di tornare a casa, altri di farsi una vita, altri ancora di rimanere lì.
Li guardava mentre il vento gli scompigliava i capelli mandandoli sul volto.
<< Li hai salutati quelli che partono? >> esordì Saga dietro di lui.
<< Ti pare che non li saluta? Lui è pieno di buoni sentimenti a differenza di me! >> rispose Death Mask.
I due Cavalieri splendenti nelle loro Armature d'Oro si affiancarono ad Amos, lui circondò le spalle di entrambi con le braccia.
<< Allora, amici miei...quale sarà la nostra prossima avventura? Dobbiamo divertirci adesso che resto qui per sempre! Sapessi, Saga, come è contento Death Mask! >> disse sorridendo cinico.
<< Come qualcuno davanti a un plotone di esecuzione! >> rispose il granchio, ma sorrise sotto i baffi.
<< Lo so! >> rispose Amos, e tutti e tre si voltarono verso lo splendido tramonto di Grecia.
Amos era al settimo cielo!
Una nuova vita lo aspettava...una vita alla quale si sentiva di appartenere con tutto sè stesso.

FINE



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