Intrecci D'amore

di Doomsday_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizi ***
Capitolo 2: *** Il tempo passa velocemente... ***
Capitolo 3: *** Che stupido scherzo del destino ***
Capitolo 4: *** Lavoro ***
Capitolo 5: *** piccoli problemi ***
Capitolo 6: *** Un piacevole pomeriggio ***
Capitolo 7: *** Forse dovrei imparare a chiudere la porta di casa a chiave ***
Capitolo 8: *** Alcune persone si preoccupano troppo ***
Capitolo 9: *** Influenza ***
Capitolo 10: *** Non ricordo cosa cacchio è successo ieri! ***
Capitolo 11: *** Per favore, tenetemi lontana da Clare ***
Capitolo 12: *** Alla scoperta dell'albergo-labirinto ***
Capitolo 13: *** Kellan è proprio sexy... ***
Capitolo 14: *** Labbra Fredde ***
Capitolo 15: *** I Fast Food fanno ingrassare... ma c'è chi mi aiuta a dimagrire ***
Capitolo 16: *** Perchè i casini sembrano venirmi a cercare ovunque vada? ***
Capitolo 17: *** Di nuovo insieme ***
Capitolo 18: *** Difficoltà di scegliere ***
Capitolo 19: *** La verità ***
Capitolo 20: *** Scelte dettate dal cuore ***



Capitolo 1
*** Inizi ***


Vorrei tornare bambina,
perchè le ginocchia
sbucciate fanno meno
male di un cuore infranto
Jim Morrison

< Dai Melanie, un po' di coraggio... >, mi sussurrò all'orecchio Susan.
< Non ce la faccio... mi vergogno troppo... >, sussurrai in risposta.
< Dai, faccio io >, disse Anne spazientita.
Entrò nella farmacia, decisa. Si guardò in torno e poi tornò fuori accanto a noi, rossa come un pomodoro.
< Non ce la posso fare >, disse imbarazzata.
< Oddio regà, ho capito... >, disse Amy entrando a sua volta nella farmacia.
Si bloccò davanti ad uno scaffale, fece un respiro profondo, prese un test di gravidanza e lo portò alla cassa.
Adoravo Amy in questi momenti.
La cassiera la squadrò dall'alto in basso, prima di prendere il test e vedere il prezzo.
Amy, irritata al massimo pagò e uscì senza dire niente.
Mi porse la bustina. < Ecco a te, cara >.
< Grazie! >, le dissi veramente grata.
Ci avviammo in fretta ai bagni del centro commerciale e io mi chiusi subito nella prima cabina libera, mentre le altre mi aspettarono fuori, davanti ai lavandini.
Come avevo fatto a cadere così in basso?! Rimanere incinta a 15 anni, ero forse impazzita?
I miei mi avrebbero scannato viva...
Mi abbassai i pantaloni.
Per lo meno, ancora non era del tutto sicuro... anche se avevo un ritardo di quasi due mesi, poteva non significare nulla... se due mesi fa non avevo fatto sesso con Lucas.
Tirai fuori dalla scatolina bianca il bastoncino Clearblue, che ti dice non solo che sei incinta, ma anche di quanto! Il prossimo test di gravidanza scommetto che servirà anche il caffè mentre aspetti.
Mi rinfilai i pantaloni e uscii.
< Allora? >, dissero tutte e tre in coro.
Sorrisi debolmente e posai il test sul lavandino.
< La scatola dice che dobbiamo aspettare dieci minuti... >, dissi osservandola.
Aspettammo in silenzio, lanciandoci occhiate preoccupate fra di noi.
Quando la sveglia del cellulare che aveva impostato Anne suonò, ci pietrificammo di colpo.
< Io non lo guardo >, annunciai, allontanandomi automaticamente dal lavandino.
Amy allungò il collo verso il test per vedere il risultato.
Mi guardò con aria neutra. < È negativo >, mi disse.
Mi brillarono gli occhi.
< Davvero? >, dissi con le lacrime agli occhi.
< No... Genio, sei incinta... >, disse.
Mi rannicchiai contro la parete.
< Non è possibile... >, sussurrai.
Anne e Amy mi affiancarono, mentre Susan mi si mise davanti, prendendomi le mani.
< Dai, non è detto che i tuoi genitori la prendano male... potrebbe andare anche bene... >, disse Susan per rassicurarmi.
< In quale universo abiti, per dirmi che andrà tutto bene? >, chiesi disperata.
Abbassò la testa afflitta.
< C'è sempre l'opzione dell'aborto... >, disse Amy poggiando la testa sulla mia spalla. Sbuffai.
Anche se era una delle migliori possibilità per ora, non mi piaceva per niente.
< Ammettilo che è l'unica alternativa sensata. I tuoi non sapranno niente e la tua vita non sarà rovinata >, si giustificò.
< Hai ragione >, dissi.
Mi alzai all'improvviso.
< Dove vai? >, chiese Anne.
< Devo parlare con Lucas... >, dissi infastidita. Non mi piaceva molto quell'idea.
< Veniamo con te? >, chiese Susan.
< No, tranquille. Posso cavarmela >, sospirai.
< Noi ti aspettiamo nel bar al piano terra >, mi avvertì Amy.
< Ok >, dissi uscendo dal bagno e salutandole con la mano.
Composi il numero di Lucas, sperando di non doverlo raggiungere dall'altra parte dell'Oregon.
< Pronto? >, disse una voce nell'apparecchio.
< Ciao. Sono io >, dissi imbarazzata.
Era da molto che non ci sentivamo.
< Ah, ciao baby >.
E ti pareva che non mi doveva subito far saltare i nervi con questi stupidi soprannomi!
< Senti, ti devo parlare... dove sei? >, dissi andando dritta al punto.
< Si, proprio parlare, eh? Vieni in camera mia... Sai quanto parliamo bene! >, scoppiò a ridere della sua stessa battuta.
Riuscii a reprimere l'impulso di mandarlo a quel paese e riattaccare.
< Lucas... è una cosa seria... ti prego! >, dissi disperata.
< Ehm... sono al parchetto, davanti al centro commerciale >, disse.
Per fortuna aveva capito che ero seria.
< Perfetto >, dissi uscendo dall'edificio e riattaccando.
Sapevo dove lo avrei trovato. Mi diressi direttamente sotto il grande albero di ciliegio che si trovava quasi al centro esatto del parchetto. È lì che io e Lucas ci scambiammo il nostro primo bacio.
Lo trovai rannicchiato ai piedi del ciliegio, circondato da due grandi radici che uscivano dal terreno.
Teneva i capelli neri e lisci, lunghi fino le spalle, raccolti in un codino.
< Ciao >, dissi con un filo di voce, avvicinandomi a lui.
Sollevò la testa e i suoi occhi marroni, di una dolcezza unica, mi colpirono come ogni volta. Mi diceva sempre che quello sguardo era solo mio, perchè non guardava nessuno, come guardava me.
< 'Giorno, Baby >, mi salutò con un sorriso malizioso.
Perchè, per un momento, mi era sembrato lo stesso ragazzo dolce di due mesi fa?
< Dai, non fare quella faccia da “ora-gli-tiro-un-pugno-in-faccia”. È molto da Amy >, disse ridacchiando.
< Eheh, scusa. Si nota tanto? >, scherzai.
Mi sedetti su una radice, accanto a lui.
La sua espressione divertita lasciò posto a quella più seria e matura.
< Di che mi volevi parlare? Sembrava importante... >, disse mentre giocarellava con dei fili d'erba.
< Sono incinta... >, sussurrai.
Lasciò cadere i sassolini che intanto aveva preso in mano e rimase a bocca aperta per la sorpresa e lo shock.
< C-cosa? >, balbettò afferrandomi una spalla.
< Hai capito benissimo >.
Anche se ormai l'avevo capito da alcune settimane, avevo sperato fino all'ultimo secondo che il test risultasse negativo. Ma comunque sia, bene o male, mi ero quasi abituata all'idea, per quanto folle che fosse.
Dopo alcuni minuti di silenzio, Lucas, iniziò a riprendersi.
< Ehm... e, cosa vorresti fare? >, chiese.
Lo guardai negli occhi per pochi attimi, poi abbassai lo sguardo.
< Veramente... speravo fossi tu a dirmi cosa fare... >, risposi, scoppiando a piangere.
Istintivamente mi strinse fra le sue braccia, facendomi scivolare dalla radice e atterrare sulle sue gambe.
Posò le labbra sulla mia testa e mi cullò per alcuni minuti.
Mi ritornarono in mente tutti i ricordi condivisi con Lucas.
I pomeriggi passati sotto questo albero, proprio come in quel momento.
Mi ricordai di quel primo bacio, così caldo e dolce.
Delle sue mani sui miei fianchi, sulle mie cosce...
Come se stessimo pensando alla stessa scena, le sue mani si mossero automaticamente lungo la mia schiena, scatenando brividi di nostalgia.
Si muoveva con sicurezza, guidato dall'istinto.
Con un dito mi sollevò il mento e posò le labbra sulle mie.
Quel piccolo gesto, per noi così familiare, mi scatenò nella testa una serie di immagini per me incancellabili.
Rividi Lucas che, mentre mi baciava sul collo, mi spingeva dolcemente sul letto.
Rividi le sue mani che mi sbottonavano la camicia.
Rividi i suoi occhi dolci, sempre a trasmettermi sicurezza, sorridermi.
Risentii tutto l'amore che provavo per lui.
Poi mi ritornò alla mente, come un coltello che mi perforava la carne, le ultime parole che ci eravamo scambiati prima che abbandonassimo la nostra verginità.
"Luke, non dovremmo usare un preservativo?”
“Dai, Mel, non penserai davvero che già alla prima volta potremmo correre rischi”
La sua risatina mi risuonò nella testa, facendomi fischiare le orecchie.
E poi per ultimo rividi Lucas, nello stesso letto, nel nostro stesso letto, con una ragazza che non ero io.
Con un gemito mi staccai dalle sue labbra.
Chissà se con quella puttanella aveva usato il preservativo...
< Scusa >, mi disse.
Mi districai dalla sua presa e mi rimisi in piedi, asciugandomi le lacrime.
< Allora? >, chiesi, cercando di ricompormi.
< Allora, che? Non so cosa dirti... Io, non c'entro nulla. Devi decidere tu... >, disse prendendosi la testa fra le mani.
Rimasi a bocca aperta.
< Non c'entri nulla?! Mi sembra che c'eri pure tu in quel letto, non penso di essermi messa incinta da sola >, sibilai.
Si alzò di scatto e mi abbracciò forte a se.
Affondai la faccia nel suo petto.
Non doveva finire così... noi dovevamo stare insieme.
Strinsi i pugni e inizia a colpirlo sul petto.
< Bastardo! >, singhiozzai.
< Lo so, lo so. Perdonami è tutta colpa mia... >, disse per rassicurarmi, ignorando i miei pugni, troppo deboli per fargli veramente male.
< Hai rovinato tutto! Ti odio! Lasciami! Ti odio! >, mi divincolai ma lui mi tenne stretta.
Caddi sulle ginocchia, ma lui continuò a tenermi stretta, senza dire niente. Voleva farmi sfogare.
Sapeva che era la cosa giusta da fare in quel momento. Mi conosceva.
Quando, dopo un'ora e mezza, entrai dentro il bar al piano terra del centro commerciale, e mi sedetti nel tavolo in cui mi aspettavano pazientemente le mie amiche, avevo tutti gli occhi rossi, la faccia un po' gonfia e il cuore in mille pezzi masticati e poi sputati.
Mi sentivo come se un camion mi avesse ripetutamente investito fregandosene del dolore che provavo.
Mi lasciai cadere sulla sedia fra Susan e Anne e chiesi a una cameriera di portarmi una coca cola.
< Com'è andata? >, chiese Amy.
< Di merda... Come avrebbe potuto andare? >, chiesi retorica.
< Bè è la prima volta che vi riparlate, dopo... >, disse Susan, lasciando la frase in sospeso.
< Già... >.
Di nuovo mi tornò in mente quella scena che non la smetteva mai di torturarmi l'anima.
Perchè mi aveva tradito? Stavamo così bene insieme...
Un'altra piccola lacrima solitaria mi dovette rigare la guancia, visto che Anne mi strinse forte la mano.
Le sorrisi debolmente.
< Che avete deciso di fare? >, chiese Susan.
< Aborto... >, dissi con un filo di voce.
Avevo paura, ma non c'erano altre soluzioni.
Quattro giorni dopo, Lucas si presentò davanti casa mia.
< Tesoro, c'è Lucas alla porta... >, mi avvisò mia madre, < Avete fatto pace? >, chiese curiosa.
Le sorrisi, < Più o meno >, risposi.
Presi la borsa ed uscii.
Mia madre chiacchierava allegramente con lui. Adorava Lucas e se si presentava alla nostra porta, non potevano esserci che buone notizie.
Naturalmente lei era all'oscuro del motivo per cui ci eravamo lasciati all'inizio.
< Vuoi un pezzo di torta, Lucas? L'ho sfornata proprio ora >, disse mia madre con un sorriso a trentadue denti.
< No, grazie signora Gabrielle, ho già mangiato >, rispose, come sempre gentile.
Mamma salutò e rientrò in casa.
< Andiamo? >, mi chiese.
Feci di si con la testa.

< Piccola, è pronto >, mi disse mio padre, bussando alla porta.
< Gabrielle, ma cos'ha oggi Melanie? >, lo sentii dire, rivolto a mia madre.
< Carlos, lasciala stare... sai come sono gli adolescenti di oggi >, gli rispose lei, sospirando.
Avevo trascorso il resto del pomeriggio in camera.
All'ultimo ero corsa via dalla clinica, spaventata. Non ero riuscita ad abortire.
Uscii dalla mia piccola tana sicura e andai in sala da pranzo, con le ginocchia che mi tremavano.
< Tesoro, stai bene? >, mi chiese subito mia madre spaventata.
< Vi devo dire una cosa >, cercai di dire.
Mio padre mi sorrise incoraggiante e mia madre si sedette accanto a lui, in posizione di ascolto.
Forse, mi avrebbero capito. Non era detto che mi avrebbero odiato; sicuramente si sarebbero arrabbiati, ma mi avrebbero capito.
Cercai di convincermi di queste idee.
< I-io... >, balbettai. Non riuscivo a trovare le parole.
< Melanie, sai che puoi dirci tutto >, mi disse incoraggiante mia madre.
< Si, piccola, cosa c'è che ti fa sentire triste? >, chiese mio padre premuroso, come sempre.
Non esisteva modo migliore di ferirli e deluderli. Si sarebbero sotterrati per la vergogna. Con quale diritto avevo condannato ad un'umiliazione del genere i miei adorati genitori?
< Papà... >, singhiozzai.
Lui si sporse per abbracciarmi ma io mi allontanai.
< Papà, mamma perdonatemi! Io non volevo. Mi dispiace!! >, vaneggiai.
< Melanie... >, sussurrò mia madre al limite della preoccupazione.
Vidi il dolore che le stavo procurando attraverso il suo sguardo e mi sentii ancora peggio. Io non li meritavo.
< Sono incinta >, urlai, rannicchiandomi a terra, scossa dai singhiozzi.
Non sentii nessuna reazione e alzai il volto.
In quel preciso istante la mano di mio padre mi colpì la faccia.
Vidi la delusione e il dolore che i suoi occhi mi gridavano. Quello sguardo mi fece più male della sberla.
Guardai mia madre, che era rimasta in una posizione sconcertata.
I suoi occhi erano vuoti.
Corsi in camera mia, ma mio padre mi fermò afferrandomi per un braccio.
< Vattene da casa mia! Mi fai schifo >, mi urlò in faccia.
Poi uscì di casa sbattendo la porta.
Sentii delle fitte acute al ventre.
Iniziai a tremare dalla testa ai piedi, ma riuscii a raggiungere la mia camera.
Presi la borsa che di solito usavo per i viaggi, che si trovava sotto il letto, e iniziai a riempirla di vestiti.
Presi tutti i soldi che avevo messo da parte e uscii dalla stanza.
Mia madre era ancora seduta a fissare il nulla.
< Mamma... >, biascicai.
Nessuna reazione.
< Ti voglio bene >.
Niente.
Uscii di casa.
Non potevo andare a casa delle mie amiche a rifugiarmi.
Sicuramente, quando lo shock sarà passato, le loro case sarebbero stati i primi posti in cui i miei genitori andranno a cercarmi e io non avevo nessuna intenzioni di rivedere le loro espressioni.
Mandai un messaggio a tutte e tre per farmi raggiungere in strada.
Dieci minuti dopo eravamo tutte insieme sedute sul marciapiede.
< Non l'hanno presa molto bene, eh? >, disse Amy, sfiorandomi la guancia rossa e gonfia.
Sorrisi debolmente, mentre Susan mi asciugava le lacrime che continuavano a scendere e Anne mi abbracciava forte.
< Me ne vado... mio padre ha detto che me ne devo andare >, sussurrai.
< Ma... Dove vuoi andare? >, chiese Anne sconcertata.
< Bè la California mi ha sempre incuriosito e Los Angeles può aprirti molte porte >, spiegai.
< E quando vuoi partire? >, chiese Susan.
< Ora >.
< Ma... ma...! >, Amy, non sapeva che dire. Come d'altronde anche le altre che rimasero zitte.
< Vengo con te >, disse Susan fissandosi le mani.
Mi girai verso di lei.
< Stai scherzando? >, dissi con un sorriso divertito.
< Ehm... no >.
< Si, giusto! Non te la caverai mai da sola. Hai bisogno di noi >, disse Anne.
< Grazie per la fiducia >, dissi rivolgendole un'occhiataccia, < Comunque è vero che ho bisogno di voi, e anche tanto, ma non potete venire con me >.
In verità lo desideravo con tutto il cuore che venissero. Non ce l'avrei mai fatta da sola.
< Si, invece che possiamo! >, disse Amy, < Non ti permetterò mai di andartene via da sola! O tutti o niente >, aveva uno sguardo così deciso che non osai replicare.
Quando si metteva in testa una cosa era fin troppo difficile farle cambiare idea.
Sbuffai.
< E come farete con la scuola? Tutti i vostri sogni? E non ci pensate ai vostri genitori? >, dissi disperata. Non potevano rinunciare a tutto per aiutarmi.
< Mel, siamo a settembre, la scuola è appena iniziata. Possiamo benissimo segnarci a un'altra scuola >, mi ricordò Anne.
< E abbiamo più probabilità di diventare giornaliste a Los Angeles che qui >, continuò Amy.
< E poi i nostri genitori capiranno... Cercheremo di tenerci in contatto e un giorno se ne faranno una ragione >, concluse Susan ridacchiando.
Amy e Anne fecero un cenno con la testa in segno di approvazione.
Ma non mi avevano ancora convinto. Un giorno se ne sarebbero pentite.
Sbuffai.
< Non potete... >, ripetei senza sapere cosa aggiungere.
< Mel, non puoi dirci cosa fare. È una nostra scelta >, disse Anne sicura.
< Ok... >, cedetti alla fine, sospirando.
Mi abbracciarono tutte e tre.

E da qui iniziò la nostra piccola avventura...

Angolo Autrice:

Salve a tutte!! Eccomi qui con una nuova storia u.u Per chi ha già letto Corsa contro il tempo, e quindi mi consce, sa che sono un tantino "sadica", con i miei personaggi. E infatti, iniziamo bene!! xDD So che il capitolo è molto lungo per essere il primo, ma credetemi, l'originale è molto più lungo, infatti l'ho tagliato parecchio xD Ma tranquilla nel prossimo capitolo già si vedrà il nostro amato Robert ;)
Cercherò di essere sempre puntuale negli aggiornamenti, che dovrebbero effettuarsi ogni domenica.
Nell'immagine all'inizio potete riconoscere subito Robert e Kellan; mentre la ragazza al centro (Rachel Bilson), è Melanie.
Questi sono i suoi genitori:

Lo so, lo so, non ho molta fantasia in fatto di nomi u.u
Comunque spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto! Un bacio a tutte! <3

Una piccola recensione per farmi sapere le vostre opinioni?^^

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Capitolo 2
*** Il tempo passa velocemente... ***


Non serve strappare
le pagine della vita, basta saper
voltare pagina e ricominciare...
Jim Morrison

< Vado a lavorare >, annunciò Susan, prendendo giacchetto e borsa.
< Quando torni, mi porti le fragole? >, chiesi facendole gli occhi dolci.
Lei mi sorrise, accarezzandomi il pancione.
< In questi giorni mangi sempre fragole. Sono le voglie, vero? >, chiese.
< Si... ormai sono al settimo mese... >, risposi imbarazzata, < Mi prendi anche i biscotti? >, dissi poi.
Lei ridacchiò ma mi fece segno di si con la testa prima di uscire da casa.

< Mamma? Mamma, sveiati! Zia Anne, ha detto che è ponto! >.
Aprii un occhio, e mi trovai davanti la faccina paffuta di un bambino.
Mi guardava con i suoi soliti occhioni curiosi, color cioccolato.
Gli sorrisi e lui ricambiò entusiasta.
< Mamma, mamma! Pappe! >, disse ridendo e saltandomi addosso.
Ridacchiai, < Buono, Adam. Ok, ok, mi alzo >.
Lo presi in braccio e mi diressi in cucina.
< Scusami, dopo aver pulito casa, mi sono addormentata... oggi toccava a me preparare la cena >, mi scusai con Anne.
< Non preoccuparti. Mi ha aiutato Adam >, disse facendo l'occhiolino a mio figlio.
< Oh, davvero? E cosa avresti fatto? >, dissi sorridendo ad Adam.
< Ho fatto le poppette! >, disse raggiante.
< Uhm! Che buone >, dissi toccandomi la guancia con il dito. < Vai a chiamare zia Susan e zia Amy >, gli dissi posandolo a terra.
Iniziai ad apparecchiare la tavola.
< Mel, hai comprato la nutella? >, mi chiese subito Susan non appena mi vide.
< Ciao anche a te >, dissi ridendo, < Naturalmente, ogni tuo desiderio è un ordine. Sta nella credenza >, la indicai.
Mi scoccò un bacio sulla guancia, per ringraziarmi e si sedette al suo posto.
< Adam? >, lo chiamai.
Ma che fine aveva fatto?
< Bau, bau! Mamma sono un cane! >, disse entrando in cucina tenendo per mano Amy, che come al solito era al telefono.
Ridacchiai e lo sistemai sulla sedia accanto alla mia.
Aveva già cinque anni ma si comportava come se ne avesse di meno.
Secondo il suo pediatra lo faceva per attirare l'attenzione... Come se ne avesse poche.
Gli diedi un bacio sulla guancia e gli servii le polpette sul suo piattino di Paperino.
Come era passato velocemente il tempo...
Dopo la nascita di Adam, mi ero iscritta ad una scuola di Arte e Costume e da pochi giorni avevo finito di dare gli esami e quindi fra poco mi avrebbero chiamato per indirizzarmi un lavoro. Los Angeles era davvero un posto fantastico.
Amy e Anne dopo il liceo, avevano iniziato a lavorare come giornaliste e Susan aveva aperto un pub.

Quando finimmo di mangiare, ripulimmo insieme la cucina.
< Anne, dobbiamo fare un articolo su di una saga >, la avvertì Amy, < Io mi occupo del film che è uscito da poco e tu del libro >, spiegò.
Anne annuì assente, < Di che saga si tratta? Non di nuovo Harry Potter, spero. L'abbiamo già fatta un mese fa, lamentandoci del fatto che veniva spostata per dar spazio ad una nuova saga e per conquistarci i fan >, disse.
< No. Dobbiamo parlare proprio della nuova saga >, spiegò Amy con un sorrisetto.
< Twilight? >, si informò Susan.
< Si, la conosci? >, chiese Amy.
< Le ragazzine del Pub non parlano d'altro >, spiegò.
Mi squillò il telefono e andai in un'altra stanza.
< Pronto? >.
< Buongiorno, lei è la signorina Sòlis? >.
< Si sono io >, risposi.
< Io sono George Devis. So che lei è una degli studenti più brave del suo corso nella scuola di Arte e Costume... >, mi lusingò.
< Ehm... >, non sapevo cosa dire.
< Voglio vedere i suoi lavori e i vestiti che ha creato. Li porti domani nella mia agenzia tra la centodiciottesima e Heveniu Street. Potrei assegnarle un lavoro molto importante >.
< Ehm... si, certo! Grazie infinite >, non ci potevo credere. Era uno scherzo, vero?
< Si presenti nel mio ufficio alle 10. Arrivederci >, mi salutò.
< Arrivederci >, risposi con un filo di voce.
Rientrai in cucina ancora con gli occhi sbarrati.
< Mel, tutto bene? >, mi chiese subito Anne, preoccupata.
Dopo pochi secondi per riprendermi, nei quali le mie amiche mi guardarono in silenzio, dissi con voce acuta, < Mi ha chiamato un certo George Devis. Forse mi ha trovato un lavoro! >.
Rimasero a bocca aperta e poi mi corsero ad abbracciare urlando.
Sembravamo delle adolescenti. Bè in effetti eravamo ancora più o meno adolescenti, ma eravamo cresciute abbastanza in fretta, occupandoci di Adam.
Mi liberai dalla loro stretta e mi chinai per prendere in braccio Adam, che mi sorrideva raggiante.
Mi diede il cinque. < Brava, mamma! >, si congratulò.
Gli stampai un bacio sulla guancia.
< Ora a ninna >, gli dissi.
< Però prima cattoni? >, chiese speranzoso facendo gli occhi da cerbiatto.
< Ok... >, acconsentii, < Ma poi subito a letto >.
Lui annuii, si divincolò per scendere e andò dritto davanti alla TV in salotto.

< Mammaaaa!! Sbrigati che facciamo taddi!! >, urlò Adam davanti alla porta d'ingresso.
< Eccomi!! >, urlai in risposta.
Un po' di matita per definire i miei occhi verdi e una passata di lucidalabbra per riempire la mia bocca fine. Nell'insieme abbastanza semplice.
Afferrai la borsa con tutti i miei cartamodelli, bozzetti e foto degli abiti e uscii di casa.
Scendemmo per le scale, visto che, come al solito, l'ascensore era fuori uso e ci precipitammo in strada.
< Dammi la mano, Adam >, gli dissi mentre attraversavamo correndo l'ingorgo di macchine sulla principale.
Dopo due isolati arrivammo davanti alla scuola elementare.
< Fai il bravo, non litigare con nessuno e ascolta la maestra, ok? >, dissi mentre gli sistemavo frettolosamente i capelli e il grembiulino blu.
Lui alzò gli occhi al cielo, < Si, mamma >.
< Ti prego, solo per oggi! Fallo per me >, dissi con lo sguardo dolce che di solito usava lui con me. Ecco da chi lo aveva ripreso...
Lui sospirò e annuii con la testa.
Sorrisi e gli baciai la fronte.
< Ora vai o la maestra ti sgrida >, ordinai spingendolo verso l'entrata.
Lui mi salutò con la manina e io iniziai a correre di nuovo verso casa.
< Ricordati i cereali! >, mi urlò.
Io mi girai e gli feci il segno che avevo capito.
Con il fiatone riattraversai la strada. Dall'altra parte Susan mi aspettava con le braccia incrociate.
< Sbrigati sei in ritardo! >, mi rimproverò.
Annuii solamente, incapace di aggiungere altro.
Le presi le chiavi della macchina dalle mani e mi precipitai all'interno dell'abitacolo.
Misi in moto, < Grazie, ti adoro! >, le urlai.
< Lo so >, rispose semplicemente facendo spallucce.
Andavo ad almeno 95 chilometri orari, per la fretta.
Semaforo rosso.
< Accidenti! >, dissi inchiodando.
Mi controllai nello specchietto retrovisore e imprecai.
Avevo la matita tutta sbavata.
Mi risistemai in fretta il trucco e ci aggiunsi anche un po' di mascara, quando mi accorsi che il guidatore della macchina accanto alla mia mi guardava.
Era un ragazzo sulla ventina, poco più grande di me, con i capelli biondo-castano chiaro, tutti arruffati e gli occhi azzurri. Nell'insieme non era per niente male. Anzi...
“Carina”, commentò, mimando la parola con le labbra e facendomi l'occhiolino.
Alzai un sopracciglio. Avrei voluto rispondergli ma alla fine decisi di ignorarlo.
Scattò il verde e lui mi sorpassò sgommando, mettendosi di fronte a me.
Ma era matto?! Avrei potuto andargli addosso... E poi chi la sentiva Susan...
Sbuffai spazientita. Andava a 20 all'ora al massimo.
Sicuramente lo stava facendo apposta.
Erano le dieci meno un quarto. Suonai il clacson. Se non si toglieva gli sarei andata addosso senza tanti complimenti.
Rifeci per suonare ma all'improvviso svoltò a destra, facendomi un cenno con la mano per salutarmi.
Rimasi allibita dal suo comportamento e quasi mi fermai nel bel mezzo della strada, per fortuna mi ripresi velocemente.
Ma proprio oggi dovevo incontrare gente strana?!
Mi parcheggiai davanti all'agenzia alle 10 esatte. Afferrai il materiale per il colloquio e corsi velocemente fino all'ufficio del signor Devis.

“Le faremo sapere”, chissà cosa voleva dire?
Era un “Grazie, ora tene puoi anche andare e non tornare”, oppure, “ Fantastico, ti chiamerò appena possibile”?

Sospirai affranta. Presi una scatola di cereali.
Adam se l'era meritata. Non avevo trovato nessuna chiamata dalla scuola, come mi aveva promesso.
Quel bambino è peggio di suo padre! E va solo alle elementari..., pensai.
Rabbrividii al solo pensiero di quello che poteva combinare alle superiori.
Presi un'altra scatola di cereali. Ma qual'era quella che piaceva ad Adam?
Di solito la spesa la faceva Amy.
< Uffa, ma sono tutti uguali! Cosa cambia? >, mi lamentai sbattendo i piedi frustrata.
< Prova questi. Sono i miei preferiti >, disse una voce divertita alla mia sinistra.
Mi voltai e trovai di fronte a me, una scatola marroncina con una scritta gialla “Provali anche alla cannella” e sotto di essa una tazza in cui cadevano vari cereali.
Il ragazzo la buttò nel mio cestello e riuscii a vederlo in faccia: era lo stesso matto della macchina.
< Che fai mi segui? >, chiesi sorpresa.
Lui ridacchiò. < No. Abito qui vicino >, mi spiegò.
Mi porse la mano, < Sono Robert Pattinson >.
< Melanie Sòlis >, risposi senza stringergliela.
< Sei Spagnola? >, chiese sorpreso.
< No, Australiana >, lo presi in giro.
< Si ma hai un nome americano >, rispose stizzito.
< Bè, mia madre ce l'ha francese... siamo molto international... >, scherzai.
< Comunque, scusa, non sembra... sei molto pallida >.
< Senti chi parla! >, in effetti per essere di origini spagnole non avevo per niente la carnagione scura, anzi...
Sorrise, < Credo che tu non sappia chi sono >, disse passandosi una mano fra i capelli.
Alzai un sopracciglio, < Dovrei? >.
< Non per forza >, sorrise divertito lui.
Presi il cestino della spesa, < Bè, allora ci vediamo, Robert Pattinson >, dissi allontanandomi.
< A presto Melanie Sòlis >, mi salutò.

Angolo Autrice:

Si, si lo so, non è domenica... è solo che mi sento un pò triste in questi giorni e speravo che le vostre bellissime recensioni mi facessero ritornare su il morale...
E poi domani non ci sono per tutto il giorno ed è una storia nuova e quindi ci tenevo a farvi incontrare Robert il prima possibile.
Come avrete notato i capitoli sono un pò più lunghi di Corsa Contro il Tempo... spero che questo non vi renda difficile la lettura u.u
Non potete capire, non è passato nemmeno un mese e già sto sul cazzo a qualcuno -.-"
Vabbè comunque, parliamo di cose più importanti... xD
Vedo che la storia vi piace abbastanza u.u vedremo con i nuovi capitoli ;) Non vi deluderò! u.u
E ora rispondiamo alle vostre bellissime recensioni!

meryj: Grazie per leggere anche la mia nuova storia!! La protagonista ha un comportamento completamente diverso dalla prima... spero che vi piacerà ugualmente u.u KissKiss <3

AlessandraMalfoy: eh già scrivo sempre cose un pò tristi u.u Sono molto sadica verso i miei personaggi! xD Uuuuuh vedraii che finale u.u in teoria l'ho già scritto ma non sono molto sicura! xDD Ehh vedrai! Cmq anche a me piace molto kellan... sbav!! Cmq in difesa dei genitori dico solo che loro erano solo scioccati. Cioè passato lo shock, avrebbero accettato ogni scelta di Melanie perchè le vogliono molto bene. Purtroppo non ho potuto descrivere bene il loro rapporto...xDD Fammi sapere come ti sembra questo capitolo! KissKiss

edlla: uuh garsiee!! xDD Sono contenta che ti piaccia u.u Comunque è Lucas che è uno stronzo! è.é Dare sempre la colpa ai ragazzi! xDD Fammi sapere se ti è piaciuto questo capitolo! KissKiss

Eli87: Salve caraaa!! Ma quanto mi piacciono le tue recensioni? xD Mi aduli troppo non va bene u.u Te lo dico sempre che finirò per montarmi la testa! xD Cmq quando pensi che aggiornerai? Così inizio a prepararmi il capitolo extra di CCT! xD KissKiss <3

Grazie a tutte le 12 stupende ragazze che hanno messo la storia nei preferiti e le 6 fantastiche ragazze che mi hanno messo nelle seguite! Vi adoro! <3

Ragazze, che ne dite di una piccola recensione? KissKiss! ;D

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Capitolo 3
*** Che stupido scherzo del destino ***


A volte la cosa
peggiore è ottenere
ciò che vuoi
JD-Scrubs-

< Mamma, hai preso i cereali? >, chiese Adam sbadigliando mentre entrava in cucina.
Presi la scatola dalla credenza, < Vanno bene questi? >, chiesi incrociando le dita.
Senza volerlo avevo preso quelli che mi aveva consigliato Robert.
Lui sgranò gli occhi, < Sono i miei preferiti! Come hai fatto? >.
< Eh certe cose le mamme lo sanno >, dissi contenta dandomi delle arie, < Dai muoviti o facciamo tardi a scuola... di nuovo >.

Come al solito lo accompagnai a piedi e gli feci le mille raccomandazioni prima che entrasse in classe. Lo salutai con un bacio sulla fronte e tornai a casa.
Durante il tragitto mi squillò il cellulare: Mamma.
< Hola mamà >, risposi in spagnolo.
< Hola, Mel >, rispose con la sua solita voce delicata e gentile.
< Como estas? (Come stai?)>, le chiesi.
< Todo bien. Y tu? (Tutto bene. E tu?)>.
< Egual... Digame (Uguale... Dimmi)>, dissi sperando che arrivasse subito al punto.
< Cuando vas a volver?(quando torni?) >.
< Vuelvo, ya sabes (non torno lo sai) >.
< Sabes che tu padre lamenta que no quiero decir cualquiera de esas palabras(sai che tuo padre è dispiaciuto. Non voleva dire davvero quelle parole) >
< Lo sé, ya lo he dicho(lo so, me lo hai già detto >, sospirai.
< Y allor por què no volver? Usted y Adam deberìa estar aquì con nosotros y con Lucas, como debe ser. Ademàs, un nino necesita un padre (Tu e Adam dovreste essere qui, con noi e con Lucas, come è giusto che sia. Un bambino ha bisogno anche di un padre!) >.
< Adam tiene todo lo que necesita. Otra vez (Adam ha tutto quello di cui ha bisogno. Ci risentiamo) >, chiusi la conversazione.
Almeno una volta alla settimana mi chiamava per dirmi le stesse cose.
Quando ormai se ne erano fatti un'idea acconsentii a mantenere un minimo di rapporto con loro; infatti il natale lo passavamo insieme.
Il telefono squillò nuovamente.
< Mamà no me rompe los cojones por favor! >, esclamai sicura che fosse di nuovo lei a chiamarmi. Si infastidiva quando le riattaccavo in faccia.
< Ehm... signorina Sòlis, sono George Devis... >.
Rimasi pietrificata.
< Oh mio Dio! Mi perdoni! Ho appena riattaccato con mia madre... ero certa che fosse lei! Mi scusi davvero! >, ripetei mortificata.
< Non si preoccupi. Comunque la chiamo per informarla che lavorerà come costumista in un film. Si presenti domani per firmare alcuni contratti >, disse sbrigativo.
< Davvero? Cioè... è fantastico! Non ci credo! A che ora? >, feci di tutto per calmarmi almeno un poco, ma senza alcun risultato.
< Se per lei va bene, io sono libero alle 3 del pomeriggio >.
< Benissimo, a domani >, riattaccai.
Iniziai a saltellare in mezzo alla strada per la felicità.
Una macchina frenò appena in tempo prima di prendermi.
< Ma che cazzo stai facendo?! >, sbraitò Amy, uscendo dal veicolo.
Restai immobile, con le braccia ancora sospese per aria.
< Mi hai fatto perdere quasi dieci anni di vita! Ti sei rimbecillita? >, continuò ad urlare ancora troppo spaventata per calmarsi.
< Scusa >, riuscii a dire a mezza voce.
Lei respirò profondamente un paio di volte e poi mi venne ad abbracciare.
Intanto le macchine che avevano iniziato a formare una fila dietro di loro, suonarono il clacson per farci muovere.
< Fila a casa, io devo tornare in ufficio >, mi disse Amy, stampandomi un veloce bacio sulla fronte e rientrando in macchina.
Sorrisi, annuii e feci come mi aveva detto.

< Mamma! >, urlò Adam uscendo da scuola. Sventolava la manina per farsi individuare più velocemente.
Iniziò a correre per abbracciarmi.
< Hai fatto il bravo a scuola? >, chiesi sorridendo.
Erano ben tre giorni che la preside non mi chiamava.
Lui annuì fiero.
Gli spettinai i capelli. < Dai sbrighiamoci che devo andare dal signor Devis. Speriamo che Susan si sia ricordata di lasciarmi la macchina >.
Grazie a Dio mi stava aspettando, come al solito, sul marciapiede.
Era complicato uscire quando si avevano solo due macchine a disposizione e quattro persone a doverle usare.
< Grazie! >, dissi subito.
< Niente. Vai, lo porto io Adam di sopra >, si offrì. Avrebbero dovuto farla santa questa donna.
Entrai nell'auto e misi in moto.
In meno di 15 minuti ero seduta davanti la scrivania di Geroge Devis.
Mi porse dei fogli.
< Firmi qui e qui >, disse indicando con il dito i punti, < E il contratto è chiuso >.
Non me lo feci ripetere due volte.
< Grazie ancora signor Devis >, dissi su di giri.
< Niente. Puoi benissimo andarci a parlare ora. La via è questa >.
La scrisse su di un foglietto di carta strappato e me lo diede.
Lo ringraziai ancora e me ne andai.

Arrivata davanti alla casa, suonai il campanello.
< Ehi sei sicura di non seguirmi te? >, chiese il ragazzo biondo, quando aprì la porta.
Alzai lo sguardo. Non poteva essere.
< Che cavolo ci fai tu qua?! >, chiesi con una smorfia.
< Veramente dovrei fartela io questa domanda >, disse con un sopracciglio alzato.
< Io devo incontrare il regista Chris Weitz, per lavoro >, dissi esibendo i fogli del contratto.
Lui scoppiò a ridere, < E che dovresti fare? >.
< La costumista e truccatrice. Te? >, chiesi con espressione superiore.
< L'attore, cara >, disse con una faccia da schiaffi.
< Oh non sapevo che si girava anche il quarto film dell'era glaciale... >.
Mi guardò interrogativo.
< Oh, ma tu non interpreti Sid il bradipo? Scusa, mi devono aver confuso i capelli >, dissi tagliente.
< Oh è arrivata la Vamp. Inchiniamoci tutti al suo cospetto >.
< Scemo di un bradipo >, sibilai.
< Stupida Vamp >, ci guardammo in cagnesco.
< Ehm ragazzi? >, ci interruppe un uomo dietro di noi.
Robert si spostò dalla porta, lasciandomi vedere il salotto, con tutte le persone all'interno.
Mi sentii svenire. Avevano di sicuro ascoltato la nostra discussione.
Un ragazzone robusto, seduto sul pavimento, sogghignava divertito, e sul divano al suo fianco, una ragazza con i capelli corti e neri ridacchiava cercando di non darlo troppo a vedere.
Altre due ragazze, una castana che riconobbi come Kristen Stewart – l'avevo vista in un sacco di film - e l'altra mora, mi guardavano con espressioni scettiche.
< Ehm, salve... >, dissi timidamente.
L'uomo che doveva essere Chris mi sorrise rassicurante.
< Io sono la nuova costumista e truccatrice. Dovrebbe firmare questi documenti >, dissi con voce strozzata dall'imbarazzo.
Lui annuii e li firmò.
< Scusa ti offrirei qualcosa, ma come vedi siamo tutti intenti a leggere il copione... >, si scusò.
< Non si preoccupi tanto vado di fretta >. Chissà se si capiva che era una balla.
< Domani c'è la prova costume e fra tre giorni si parte per Vancuver >, disse.
Io annuii, < Allora a domani >.
Feci un cenno con la mano per salutare le altre persone, ma fu ricambiato solo dalla ragazza con i capelli neri; mentre il ragazzone mi fece l'occhiolino. Non era niente male.
Lanciai un'ultima occhiata a Robert e uscii.
< Complimenti, Melanie. Davvero un'ottima prima impressione >, mi congratulai sarcasticamente con me stessa, mentre mettevo in moto la macchina.

Angolo Autrice:

Salve a tutte!! Come va?
Io così e così... Il 31 è il mio compleanno... mi sento vecchia, essendo la più grande nel mio gruppo...
Eh già la vostra cara scrittrice Giuli, compie sedici anni u.u
Oggi sono perennemente infastidita! Motivo? Sono curiosaa! Le mie amiche sono state tutto il tempo a confabulare e io a guardarle male da lontano! =(
Ok, ok so che è bello scartare il regalo e trovarci qualcosa che non ti aspettavi, però loro ci godono a non farmi sapere nulla! E in più c'è qualcosa che non quadra... O.o Non capisco u.u Mi ci sto arrovallando il cervello da troppi giorni! xDD Credo che Bekka mi ucciderà prima del mio compleanno se continuo a stressarla xDD
Vabbè torniamo alla storia che è meglio! Sennò poi venite a strozzarmi anche voi xDD
Allora piano piano si inizia a vedere il confronto fra la vecchia Melanie e quella di ora.
Naturalmente tutto quello che le è successo l'ha indurita parecchio u.u Infatti potete ntare che è molto più sarcastica di prima.

Ed ora passiamo a risondere alle fantastiche ragazze che mi hanno commentata u.u

Eli87: Salve mia cara! Grazie anche se andavi di fretta mi hai scritto!! <3 Infatti mi sono basata sul fatto che lei, occupandosi della casa, studiare e in più di suo figlio (mentre le amiche lavorano), non abbia mai avuto il tempo di seguire certe cose e se mai seguisse la TV, guarderebbe solo cartoni con il figlio.. Meno male che si cpisce u.ù volevo spiegarlo ma non sapevo come! xDD Che bello! Sono così felice che vi piaccia! Come con CCT, all'inizio avevo un pò paura a postarlo perchè pensavo che non venisse ben accettato u.u Ahahha non c'è nessun trucco u.u Non è vero mentre dormite vengo nelle vostre camere (tipo babbo natale) e inizio a ripetervi all'orecchio "leggi le storie di Giuliii, leggi le storie di Giuliii..." ecco u.ù non dirlo a nessunoo!! xDD Kiss Kiss

AlessandraMalfoy: Uuu anche a te piace Kellan? Meno male!! Da quanto ho capito non è molto richiesto! -.- Vabbè meglio, ce ne è più per noi! ;)Kiss Kiss

AshG: Uh grazie garzie u.u Comunque si è vero che dopo il cuore della nostra bella protaonista sia rubato da Kellan, ma ricordiamoci che Mr. Pattinson è un bel rubacuori e hanno già fatto molta amicizia! xD Chissà come andrà a finire? xDD Kiss Kiss

Alice_Cassedy: ahahah non ti preoccupare per la recensione! Comunque meno male che sono io la mia rivale che un'altra, sai com'è almeno so i miei punti deboli ;) Per fortuna non hanno dovuto aspettare molto prima di rincontrarsi, eh? xD Ahaha tranquilla cercherò di non uccidere nessuno u.u Baci baci! <3

Ringrazo anche le 16 ragazze che mihanno aggiunti nei preferit e le 8 delle seguite! Grazi e vi adoro!! <3
Spero davvero che questa storia piaccia come l'altra se non d più! xD

Esprimete il vostro giudizio

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Capitolo 4
*** Lavoro ***


I nostri dubbi
sono dei traditori
che ci fanno spesso
perdere quei beni
che pur potremmo
ottenere,
soltanto perchè non
abbiamo il coraggio
di tentare
William Shakespeare

Quella sera stessa, quando tutte le mie amiche rientrarono da lavoro, le raccontai per filo e per segno tutto quello che mi era capitato.
< Sai che quello che tu definisci “bradipo” ha vinto la classifica degli uomini più sexy del 2009? >, mi chiese Anne a bocca aperta.
< Potrebbe essere anche l'ultimo uomo sulla faccia della terra, ciò non toglie il fatto che è un gran maleducato >, dissi mangiandomi le unghie.
Ero particolarmente nervosa quella sera.
Susan mi tolse le mani dalla bocca, con pazienza.
< Senti visto che lavori sul set di New Moon, potresti darci delle informazioni in più per il nostro articolo? >, chiese Amy guardandomi speranzosa.
< Mi dispiace ma non posso riferire nulla di quello che vedo >, dissi sventolando ancora una volta il contratto.
< Scusate ragazze ora vado a letto. Ho molto da leggere >, dissi prendendo in mano il secondo libro scritto da Stephanie Meyer.
Aprii piano la porta per non svegliare Adam e mi infilai sotto le coperte.
Dopo pochi minuti una sorridente Susan si affacciò nella stanza.
Si accomodò ai piedi del mio letto, attenta anche lei a non fare troppo rumore.
< Sono preoccupata per te >, mi sussurrò.
< Non devi... >, la ammonii.
Lei sbuffò, < So cosa vuole dire il nervosismo esagerato e il tuo rosicchiarsi le unghie; e anche il nomignolo offensivo è un segno >, disse agitata.
< Ma di che stai parlando? >.
< Ti piace >, rispose sicura.
Alzai un sopracciglio, < Stai dicendo che provo qualcosa per Robert? Ma sei scema? >, dissi ridendo sommessamente.
Lei sospirò, < So che è così. Almeno a me non negarlo >.
< Non dire sciocchezze! Sai che io a voi dico tutto. È solo che non mi piace >.
< Non è vero! Da quando ti sei lasciata con Lucas ti sei chiusa a riccio. Non ti esprimi più come prima, non mi parli più di ragazzi e... >.
< E mi chiedi anche il motivo?! >, dissi indicando Adam che ronfava su un piccolo lettino accanto al mio, < Non so se te ne sei accorta ma ho dovuto crescere un bambino >.
Perchè si stava sfogando proprio ora degli ultimi 5 anni passati insieme?
< Non sono mai stata, nemmeno per un momento con la mia migliore amica, ma solo con una sua copia riuscita male... Mi hai lasciato sola... >.
< Mi dispiace... >, dissi sporgendomi in avanti per abbracciarla.
Lei non si mosse.
< Non è questo il punto >, disse riprendendosi, < Prima, quando hai parlato di lui, ti ho rivista. Ho rivisto la mia Mel. Ti prego non buttare tutto all'aria per una semplice paura di mettersi in gioco >.
Mi accarezzò i capelli.
< Mi dispiace di essere stata distante. Ti voglio bene >, dissi abbracciandola.
< Anche io >.
< Ma io non provo niente per lui >, affermai testardamente.

Mi svegliai di soprassalto a causa della sveglia.
< Adam, svegliati >, mugugnai. < Adam? >.
Perchè non mi rispondeva?
Mi voltai verso il suo letto. Era vuoto.
Scattai in piedi. < Adam? >, chiamai.
Guardai in salotto e in cucina ma non c'era nessuno. Le camere delle mie amiche vuote.
Ma che cavolo sta succedendo?!
Trovai un foglietto attaccato al frigo: “ Chiamami”.
Era la scrittura di Anne.
Afferrai il cellulare e composi il suo numero.
< Adam è con me >, disse prima che potessi parlare.
Sospirai di sollievo.
< Ma...? >.
< Oggi è il tuo primo giorno di lavoro, no? Sbrigati o farai tardi! >.
Sorrisi fra me.
< Grazie, Anne. Sei un angelo >.
< Lo so! >, ridacchiò lei.
Riattaccai.
< Ok e ora doccia, vestiti e trucco! >, mi dissi avanzando verso il bagno.

Indossai una minigonna bianca con una cinta nera e scarpe con tacco 9, dello stesso colore, una maglietta rosa salmone a manica corta e una borsa nera.
Una passata di matita, fondotinta e lucidalabbra ed ero pronta.
Mi specchiai un'ultima volta davanti allo specchio e poi mi decisi ad uscire.
Questa mattina avrei dovuto utilizzare il tram per arrivare sul set, visto che Susan non poteva prestarmi la sua macchina. Forse era ora che mi decidessi di comprarmene una.
Mi avvicinai al semaforo e spinsi il pulsante per farlo diventare verde.
In quel momento una BMW del 1989 si parcheggiò di fronte a me.
Il finestrino oscurato si abbassò.
< Ti serve un passaggio, baby? >, mi chiese con il suo solito sorrisetto.
Alzai un sopracciglio, < Se proprio insisti... >.
Non mi stupii che mi aveva trovato. La strada principale per arrivare al set era questa.
Feci il giro ed entrai nell'abitacolo.
Sistemai gli occhiali da sole sopra la testa.
Robert Indossava una semplice maglietta bianca con l'immagine di un pipistrello nero e dei jeans.
Mi guardava compiaciuto.
< Che c'è, Batman? >, chiesi irritata.
< Nulla. Sei molto carina oggi >, mise in moto.
< Lo so, grazie >, dissi facendo la smorfiosa.
Lui scoppiò a ridere, < Stupida Vamp... >.
Gli diedi una leggera spinta sul braccio, < Scemo di un bradipo >, ridacchiai.

< Chris, penso che per Alice dovremo cambiare vestiti molto più spesso che per gli altri attori... >, gli dissi inseguendolo mentre dava vari ordini agli altri dipendenti.
< Ma per questo spenderemo più soldi... >.
< Non di molto. Lasci fare a me >, proposi con un sorriso.
Mi squadrò per un secondo incerto. < Ok... >, si arrese in fine, < però prima concentrati su i vestiti della festa di compleanno di Bella. Sono le prime scene che gireremo. Ricordati, cose semplici ma eleganti e sobrie >.
Io annuii assorta, annotando tutto sul mio blocco note.
Mi diressi verso gli abiti.
Prima le donne, mi dissi mentalmente.
Diedi una veloce sbirciata al libro.
< Ehi tu >, dissi ad un ragazzo che mi passò accanto.
Lui si voltò spaventato, < I-io? >, balbettò.
Perfetto, un imbranato...
< Si, si tu >, dissi sbrigativa, < Portami qui Ashley Green e Nikki Reed >.
Lui rimase per un attimo imbambolato ma poi annuii.
Sbuffai. Presi un vestito rosso.
< Rosalie è bionda? >, mi chiesi, consultando i miei appunti.
< Si, devo indossare una parrucca >, disse la ragazza mora che avevo incontrato ieri a casa del regista.
< Ehm... allora provati questo. Il rosso dovrebbe starti bene... >, le porsi il vestito che avevo appena afferrato.
Lei annuii e si diresse verso i camerini.
< Ehm, io cosa devo mettermi? >, chiese una ragazzetta bassa, per la verità anche più alta di me, con i capelli corti corvini.
La osservai per un'istante, < Tu fai Alice? >, chiesi.
Fece segno di si con la testa.
< Uh, mi farai faticare parecchio >, scherzai. Lei sorrise timidamente.
Diedi una sbirciata al guardaroba.
< Che ne dici di questo nero con lo strascico da un lato? >, chiesi prendendolo.
< Sei tu la stilista... >.
Mentre Ashley entrava, Nikki uscì dal camerino.
La guardai attentamente.
< Non va? >, chiese notando la mia espressione critica.
Feci segno di no con la testa.
< Stavo pensando che sarebbe meglio usare colori scuri. Sia per evidenziare il bianco della pelle e la vostra tenebrosità >, dissi socchiudendo appena gli occhi: segno che ero molto concentrata.
Guardai attentamente tutti i vestiti da sera.
< Dov'è Kristen? >, chiesi all'improvviso.
< La vado a chiamare? >, mi chiese una ragazzetta che avrà avuto qualche anno in meno di me, con i capelli a caschetto biondi.
< Ehm.. ok >.
Ma chi era?
Come se mi avesse letto nella mente si presentò, < Io sono l'aiuto costumista. Mi chiamo Clare >.
Le sorrisi, < Ok, Clare. Mettiamoci a lavoro. Trascina qui Kristen >.
Lei annuì e corse a cercarla.
In quel momento uscii Ashley.
< Come...? >.
Non le diedi il tempo di finire la frase, < Togli! Non è proprio per te! >, esclamai sbuffando.
Lei sospirò di sollievo, < Grazie al cielo, non mi piaceva proprio >.
< Non è vero. A me piace >, la contraddisse Nikki.
< E allora provalo tu >, le dissi sorridendo.
Ci tenevo che i vestiti piacessero anche agli attori.

Angolo Autrice:

Scusate!! Lo so, lo so fa un po schifo questo capitolo... e non accade ancora niente di interessante... Però piano piano si inizia a conoscere meglio Melanie e il rapporto fra lei e Robert si fortifica u.u
Scusate per la gigantesca freccia dell'altra volta, ma mi era sembrata un'idea carina u.u Non so se vi è piaciuta però.. xD Era pure arancione ( il mio colore preferito ).
Poi volevo dirvi una cosa importante: sono diventata una Betareader, quindi se qualcuna di voi ha bisogno mi può tranquillamente contattare u.ù
Beto quasi tutte le storie, soprattutto libri e originali e tranne videogiochi. Fatemi sapere se servo a qualcuna! ;)
E ora rispondiamo alle vostre bellissime recensioni!

AlessandraMalfoy: Nuooooooo tu sei stata a Los Angeles!! Nooo io l'adoro quella città!!! Nooo! Non so se si capisce che ogni volta cerco di mettere le mie storie tutte in quella città ma non ci riesco mai visto che facendole su Robert devo per forza mandare tutti a vancuver T.T Ahahha io glielo dico abbastanza spesso a mia madre xDD Comunque ci vorrà ancora un pò per le scene hot con Kellan! xD Mi disp!! XoXo

Eli87: Mi dispiace.. un altro capitolo di transizione! Ancora non accade nulla di che! xD Comunque non so perchè ma Kristen e Nikki mi sanno molto di puzza sotto al naso u.u Soprattutto Nikki... odio incondizionato verso di lei u.u Kristen mi sta molto più simpatica xD E comunque non è perchè ha la parte di Rosalie, perchè dopo aver letto Eclipse e Braking Dawn, la considero una grande! xD La stimo troppo! xD Però bo... xDD Anche Taylor mi sta abbastanza antimatico, ma forse lui è proprio per la parte che interpreta! xD E va be! succede! xDD KissKiss

alice_cassedy: ahahha ecco la mia care vecchia e fedele fan! <3 ahahah perdono per la freccia! Ma a me sembrava tanto carina... Non credo di riuscire a postare per il mio compleanno... non so nemmeno se quel giorno le mie amiche mi faranno tornare a casa! xDD

Ok detto questo vi metto un piccolo spoiler:

Sentii il suo respiro leggero sopra i miei capelli. Aveva un buon odore.
Mi accorsi che sorrideva, < Che c'è? >, chiesi sentendo che le mie guance si stavano imporporando di rosso.
< Non mi ero accorto di quanto fossi bassa >, ridacchiò.
Chiusi l'ultimo bottone e gli diedi un leggero schiaffo sul petto.

Quindi leggete anche il prossimo capitolo! xD
Ricordatevi che sabato è il mio compleannoooo!! Voglio gli auguri eh! xD Penso che per questa volta la mia fighissima freccia arancione me la posso risparmiare! xD KissKiss

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Capitolo 5
*** piccoli problemi ***


">

La felicità è
uno strano personaggio:
la si riconosce
soltanto dalla sua
fotografia al negativo
Gilbert Cesbron

Dopo tre ore riuscii a trovare un vestito per tutte e quattro le ragazze.
Nikki Reed portava il vestito nero con lo strascico senza spalline, Ashley Green un vestito blu lungo fino al ginocchio con le spalline larghe, Elizabeth Reaser un vestito viola e Kristen Stewart un vestito verde scuro e disegni floreali e un copri spalle nero.
Le guardai un'ultima volta prima di chiedere conferma a Chris.
< Ok, vanno benissimo. Ricordati che Bella dovrà vestire principalmente di verde e marrone >, si congratulò il signor Weitz.
Annuii, trascrivendo tutto, < E ora i maschi! >, annunciai voltandomi verso di loro.
Robert si fece automaticamente avanti.
Feci un sorrisetto.
< Allora famosa stilista, cosa devo indossare? >, mi chiese.
< Mh... visto che è il compleanno del tuo grande amore dovrai essere abbastanza elegante >, risposi.
Lui annuii. Secondo me neanche mi ascoltava.
< Togliti la maglietta >, dissi.
< Eh? >, sembrava scandalizzato.
< La maglietta. Toglitela. O vuoi provarti la camicia sopra? >.
< Ah si certo >, disse sfilandosela.
Imbarazzata, cercai di non fissarlo troppo.
Gli porsi la camicia, lui se la infilò.
Gesticolò per un po' con i bottoni, < Ma più piccoli non ce n'erano? >, borbottò fra se, sarcastico.
Ridacchiai e gli scansai le mani, < Faccio io >, mi offrii.
Lui mi lasciò fare.
Sentii il suo respiro leggero sopra i miei capelli. Aveva un buon odore.
Mi accorsi che sorrideva, < Che c'è? >, chiesi sentendo che le mie guance si stavano imporporando di rosso.
< Non mi ero accorto di quanto fossi bassa >, ridacchiò.
Chiusi l'ultimo bottone e gli diedi un leggero schiaffo sul petto.
Mi afferrò la mano, trattenendola sul suo cuore. Notai che il suo battito aumentava; proprio come il mio.
< Grazie >, sussurrò sfiorando la mia fronte con le sue labbra.
< N-niente >, balbettai.
Lui fece il suo solito sorrisetto furbo.
< Ok, basta. Sei meraviglioso, ora togliti che tocca a me >, disse Kellan spostandolo per mettersi al suo posto.
Si sfilò la maglietta, < Che mi metto? >, chiese facendomi l'occhiolino.
Alzai un sopracciglio.
Ma perchè nessuno mi aveva avvertito dei pericolosissimi rischi di questo lavoro? Avrei potuto morire d'infarto se tutti gli altri attori fossero così...
< Ecco >, dissi passandogli una camicia grigio scuro. < Dovrebbe andare bene questa >.
Se la infilò. < Scusa, non riesco ad allacciare i bottoni... ti spiace? >, chiese sbuffando.
< Ehm, no. Faccio io >, sorrisi.
Mentre litigavo con un bottone che non ne voleva sapere di entrare, lui mi spostò una ciocca di capelli, che mi era finita davanti agli occhi, dietro l'orecchio.
< Come ti chiami? >.
< Melanie. Tu sei Kellan, vero? >.
< Si, molto piacere. Sai non avevo mai visto qualcuno rispondere in quel modo a Robert, prima d'ora. >, ridacchiò.
Si riferiva a ieri. Che vergogna...
< Quanti anni hai? >, mi chiese.
Sorrisi imbarazzata, < Venti... Fatto! >.
< Grazie... >.
< Di nulla. Ehm, mettici questo gilet nero sopra >.
Lo osservai, < Di pantaloni andranno bene, un qualsiasi paio semplice e nero >, aggrottai la fronte, < Manca qualcosa... >.
Mi avvicinai a lui e gli arrotolai le maniche della camicia, < Ecco ora va meglio >, sorrisi.
< Clare, per favore fai una foto a Kellan? >, le chiesi.
Fece un'ultima foto a Kristen e poi ci raggiunse.
All'improvviso sentii la suoneria del mio cellulare.
Mi voltai verso la poltrona dove avevo lasciato la borsa. Ci trovai seduto Robert... con in mano il mio cellulare.
Velocemente glielo presi di mano.
< Scuola Adam? Sarebbe? >, ridacchiò.
< Cose che non ti devono interessare >, risposi brusca, < Non ti permettere più di frugare fra le mie cose! >, lo rimproverai, come se fosse un bambino.
< Mi dispiace... Non pensavo ti arrabbiassi tanto... >, si scusò.
Lo ignorai e risposi al telefono.
< Pronto?>.
< Signorina Sòlis, sono la preside della scuola elementare... >,
< Si, mi dica >, dissi afflitta immaginando già le sue parole.
< Deve venire a riprendere suo figlio. Adam sarà sospeso per almeno tre giorni >.
< Ma io ora non posso, sono a lavoro... >,
< Deve uscire dalla scuola questo demonio e se non lo viene a prendere lei, si farà un giro per le strade da solo! >.
Vecchia strega...
< No, no. Arrivo! Arrivo subito >, riattaccai.
< Puttana... >, sibilai.
Robert mi guardò preoccupato. < Serve aiuto? >.
Feci segno di no con la testa.
Sospirai, < Si, mi puoi dare un passaggio? >.
Lui sorrise, < Ovvio >.

< Allora... chi è Adam? >, chiese vago, mentre guidava.
< Mio figlio... >, risposi.
Si voltò di scatto verso di me, con gli occhi sbarrati. < Oh >.
Sorrisi, < Se mi continui a guardare andiamo a sbattere... >, lo avvertii.
< Ah si scusa... è solo che... sei troppo giovane >.
< Già... lo penso anche io... >, tornai ad osservare la strada, < Fermati lì >, gli dissi indicando l'entrata della scuola, < Faccio in un attimo >.
Entrai a passo veloce, diretta alla presidenza.
Bussai.
< Avanti >, gracchiò la voce della preside.
Entrai e subito Adam mi si attaccò alle gambe.
< Cos'è successo? >, chiesi arrabbiata, < Spero che sia un buon motivo, visto che mi ha fatto andare via da lavoro >.
< Una buona madre riesce ad occuparsi del proprio figlio e del proprio lavoro senza difficoltà >, disse altezzosa.
Repressi la voglia di darle un pugno in faccia. Aveva pregiudizi su di me da quando mi aveva vista, reputandomi troppo infantile.
Respirai a fondo, < E una brava mastra riesce a tenere i suoi allievi buoni senza disturbare la madre che lavora e che è sicura che il proprio figlio è in buone mani >, risposi.
La preside increspò le labbra.
< Penso che Adam soffra perchè non ha un padre. È per questo che si esprime nella violenza... >.
Colpo basso. Lo usava sempre quando non riusciva a trovare altre scuse.
< Che ha fatto? >, chiesi, stufa di tutti i suoi preamboli.
< Ha picchiato due bambini della sua classe >.
Sbarrai gli occhi, < Non è possibile... >, sussurrai.
< Ha confessato lui stesso >.
Sospirai, < Lui non alzerebbe mai le mani contro dei suoi amici >, dissi sicura.
Margaret alzò un sopracciglio, < E che ne saprebbe lei? >.
< Lo so è basta >.
< E allora chi sarebbe stato? >, chiese.
Guardai Adam e lui abbassò gli occhi. < Zack >, mugugnò, < Ma non glielo dire che te l'ho detto! >, si affrettò ad aggiungere.
< È una bugia! >, urlò la Margaret alzandosi in piedi.
Zack era suo nipote. Un teppista. Ma lei non lo avrebbe mai ammesso.
Diventò rossa di rabbia.
< È meglio che ora ce ne andiamo >, sussurrai. Presi la mano del mio piccolo e uscii in silenzio dalla presidenza.
Attraversammo il lungo corridoio senza parlarci.
Adam mi conosceva, ed era abbastanza furbo da farmi sbollire la rabbia prima di dirmi qualunque altra cosa.
Per quanto ne sapevo poteva essere stato veramente il mio piccolo a farlo, visto che dava la colpa di tutto a Zack.
< Sali in macchina >, gli dissi con voce piatta.
Lui ubbidì e poi anche io entrai nel posto avanti.
< Ehi ciao, ragazzo... >, disse Robert con gli occhi fuori dalle orbite, < Ehm... quanto sei grande... pensavo fossi più piccolo >, ridacchiò isterico.
Si grattò la testa esitante, osservandomi.
Io mi rannicchiai su me stessa, appoggiando la testa sulle ginocchia.
< Non ce la faccio più Adam. Ti avevo chiesto di fare il bravo perchè era un lavoro importante per me >, dissi con voce spezzata.
< Ma io non ho fatto niente! Te lo giuro >, piagnucolò.
Mi massaggiai le tempie.
< Scendi, torniamo a casa. Scusa del disturbo Robert e... grazie >.
Tirai la maniglia della portiera, ma lui mi afferrò il braccio.
< Aspettate, dai vi porto a mangiare un gelato, che ne dite? >, chiese entusiasta.
Sorrisi mestamente, < No, davvero Rob... >.
< Ma dai cosa avrà fatto di così male?>.
< Avrebbe picchiato due compagni di classe >, dissi con voce dura.
< Ah... ma dai se ti ha detto che non è stato lui, sarà vero! E poi quell'aria stressata da donna di mezza età in crisi non ti si addice proprio >, scherzò, facendo sparire l'atmosfera pesante che si era creata.
Alzai un sopracciglio, < Mi stai dando della quarantenne? >.
< Io? Non potrei mai >, mi assicurò. Gli sfuggì un sorrisetto consonatore e scoppiai a ridere.
Anche Adam rischiò una risatina sommessa, capendo che non ero più arrabbiata.
Robert si girò verso di lui, < Ehi, Killer, allora ti va questo gelato o no? >, disse facendogli l'occhiolino.
< Si!! >, urlò il mio piccolo, felice.
< Ehi, non ti scatenare troppo. Non finisce qui, signorino >, lo avvertì con il mio solito sguardo dal cipiglio minaccioso.
Adam abbassò subito la testa.
< Sei troppo severa >, mi accusò Robert.
< Devo esserlo. Devo crescere da sola un bambino. Non è facile >, mi giustificai.
< E per questo ora si va a prendere un gelato! >, esclamò allego, mettendo in moto.
Sospirai rassegnata.
Come faceva a convincermi così?!

Angolo Autrice:

Ok, lo so, ho fatto un tantinino di ritardo! Perdono! xD
In questi giorni non riesco mai a concludere nulla =.= uffa! Sarà l'inverno che mi suggerisce di andarmene in letargo xD
Che bello... finalmente stiamo nella mia stagione preferita! <3 Fatta interamente di coperte, pigiamoni, cioccolata calda, regali e mangiate pazzesche! E non mi devo preoccupare troppo della linea tanto ci sono i maglioni a coprire il tutto!
Aaaaaaaaa!! Che bello! Sono tanto felice! Insomma non si è capito che mi piace l'inverno è.é
Oggi compito di psicologia e di inglese... tanto vale spararsi in testa u.u
Novità: nuovo tagli odi capelli!! =D Amiche hanno approvato, anche se a me non convincono molto...
voi cosa dite?^^

Eeeh quanto sono faiga... lo so che lo state pensando tutte u.ù Ok, dopo questa cosa assolutamente imbarazzante... meglio rispondere alle vostre bellissime recensioni! xD

BAbyDany94:Grazieeeeee!! Si si era quel sabato di halloween! E una come me in che giorno poteva nascere se non in quello? xDD Grazie per i complimenti!! Veramente non è nulla di che... potrei fare di meglio, ma sono abbastanza pigra! Spero che vi piaccia lo stesso!! Mi ci dovrei mettere con più impegno... eh scuola di merda... xDD Ok spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, anche se anche questo non mi piaccia molto... Kiss Kiss

alice_cassedy: saaaaaaalve cara u.u come andiamo? Io qui, non so come, ma mi si sta ghiacciando il culo e non dovrebbe visto che è l'unica parte che dovrebbe essere calda visto che, come al solito, sono sbragata sul divano! xD Non sei felicissima che finalmente è inverno? <3 Che bellooooo!! Comunque secondo me la freccia aveva stile u.u Cara devi avere pazienza!! Presto si scopriranno tante cose! No, non è vero xDD ahah Va be dai, spero che ti sia piaciuto questo capitolo! Comunque abito a Roma!! Te? Baci a presto! ;)

AlessandraMalfoy: salveeeee! Eh già! Purtroppo ancora non le ho scritte! Ma spero di arrivarci presto!^^ Intanto ne ho già scritte alcune con Robert! xDD Grazie del consiglio... magari ne potrei fare una così, quando avrò concluso questa! xD Baciiii!!! <3

Eli87: GRAZIEEEEEEEEEEE!! Uuuh wow quanti complimenti! xD Eh lo so che li dici solo come "regalo di compleanno" xDD Nuoooooooo come non vedi la fighissima freccia arancione!! noo... povera... la freccia arancione merita è.é Che bello! Non sei felice che è inverno? <3 Devo iniziare a fare la lista a papà Babbo Natale! xDD Tu cosa chiedi? mmm Baciii!

Ricordo che se a qualche povera ragazza, serva una Beta, può sempre adottare la vostra adorata malata di mente qui presente u.ù Mi raccomando solo se siete assolutamente disperate e non riuscite a trovare qualcuno di più sano! xDD

Ringrazio le dolci 18 ragazze che mi hanno aggiunta nei preferiti e le 12 ragazze che mi hanno aggiunta nelle seguite! Grazieee!! Vi adoro!! <3 Baci a presto ;)

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Capitolo 6
*** Un piacevole pomeriggio ***


Ma tu chi sei
che avanzando
nel buio
della notte
inciampi nei miei
più segreti
pensieri?
William Shakespeare

< Sicura che te non vuoi niente? >, mi chiese Robert, porgendo il gelato al cioccolato a mio figlio.
Annuii, assente.
< Vuoi assaggiare il mio? È alla fragola e limone >.
< No grazie, io lo prendo solo alla stracciatella >, risposi.
< Ok... >.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto.
Adam canticchiava allegro gustandosi il suo gelato. Aveva la faccia tutta sporca.
Ridacchiai osservandolo.
Notai che anche Robert lo guardava sorridendo.
All'improvviso i nostri occhi si incontrarono.
Distolsi subito lo sguardo, imbarazzata, e mi concentrai subito su Adam, tentando di pulirgli la bocca.
< E stai fermo! >, sbuffai.
Mio figlio e la pulizia erano nemici storici.
< Perchè non dai un bacio alla mamma, Adam? >, propose Robert.
< Non ci prova... >, non feci in tempo a completare la frase che mi ritrovai la guancia sporca di cioccolato.
< Oh, Adam, che schifo! >, esclamai strofinandomi il viso con il tovagliolo.
Lui e Robert scoppiarono a ridere.
Lanciai un'occhiataccia a quella sottospecie di Bradipo e poi diedi una leggere spinta alla mano che reggeva il gelato, facendoglielo finire sul naso.
Scoppiai a ridere.
Ma da quant'era che non mi divertivo così?
Anche Adam sorrise raggiante. Non mi aveva mai visto così felice.
Passò un marocchino che vendeva rose. Io e le mie amiche li chiamavamo tutti “Rosalindo”.
< Prenda bella rosa per una bella moglie >, disse a Robert e facendomi l'occhiolino.
Che imbarazzo, ci aveva scambiato per una famigliola.
Bè era facile, in effetti. Davamo proprio questa impressione.
< Ecco mia bella moglie >, disse Robert ricopiando la voce di Rosalindo. I petali della rosa mi sfiorarono il naso.
Sorrisi e lo guardai dolcemente, < Grazie >.
Presi lo stelo del mio piccolo regalo, ma mi tagliai con una spina.
< Cacchio! >, esclamai guardando il taglio.
< Ma è possibile che sei così rincoglionita? >, mi sgridò Robert afferrandomi per il polso e avvicinando la mano al suo viso per vedere la gravità del taglio.
< Non è niente... >, lo rassicurai sbuffando.
Appoggiò le sue labbra sulla mia ferita, succhiando il poco sangue che ne usciva.
Rimasi sorpresa da quel piccolo gesto e sorrisi involontariamente.
Notai che Adam ci osservava quasi incantato. Con il visino appoggiato stancamente sulle mani.
Chissà cosa pensava, vedendomi con Robert. Infondo lui non aveva mai avuto un padre. Forse ora Robert lo vedeva così. Purtroppo era un bambino che si affezionava facilmente alle persone e visto che non c'era niente fra me e Robert, non volevo che in futuro avrebbe sofferto.

Robert ci riaccompagnò a casa, portai Adam nell'appartamento e poi riscesi per ringraziare il mio nuovo autista.
< Se non ci fossi stato tu, credo che oggi avrei dato di matto >, affermai accomodandomi meglio sul sedile della macchina.
< Sempre qui per servirti >, disse ridendo, < Ma perchè abitate in questo quartieraccio? Non è pericoloso per voi due? >, chiese preoccupato.
< So badare a me stessa... >.
< Lo so. Ma non basterebbe a fermare un maniaco omicida >, insistette.
< Comunque, ti ringrazio per non avermi fatto molte domande sul mio passato... >, cambiai discorso, sospirando.
< A proposito, come cavolo hai fatto a rimanere incinta a 15 anni? >, chiese di nuovo turbato.
Ecco, come non detto.
Feci un lungo respiro prima di rispondere, < Robert per caso devo spiegarti il processo per concepire un bambino? >, chiesi sarcastica.
Lui sbuffò, < Sai cosa intendo >.
Appoggiai la testa sullo schienale del sedile.
< Ero una ragazzina... e molto, molto idiota e soprattutto innamorata >, risposi guardando il vuoto, davanti a me. < Si chiamava Lucas... I miei ancora insistono perchè torni a Medford per sposarlo >.
Passarono alcuni minuti di silenzio.
< Quindi tu sei scappata... >.
< Mio padre mi ha mandato via >, dissi prima che finisse la domanda, < Ovviamente era solo un momento di rabbia, non pensava che lo facessi veramente... Non gli ho più parlato da quel giorno... >, sospirai afflitta.
Quando mi accorsi finalmente che stavo raccontando la mia vita privata a uno sconosciuto mi bloccai improvvisamente.
Sapevo, grazie al mio intuito femminile, di potermi fidare di lui; ma ciò non bastava.
< Ehm... ora è meglio che vada... >, dissi aprendo la portiera.
< Ok, allora a domani, Melanie >, mi fece l'occhiolino e mise in moto la macchina.
Scesi e corsi su per le scale.
Entrai nell'appartamento e trovai le mie amiche sedute a tavola.
< Ehi com'è andata il primo giorno? >, mi chiese Anne sorridendo.
< Tutto ok >, dissi buttandomi sulla sedia, esausta.
Amy chiuse la conversazione al telefono e mi sorrise.
< Messicano? >, esclamai indignata, notando quello che stava nei loro piatti.
Susan entrò nella sala ridacchiando, < Tranquilla, a te abbiamo preso un kebab >, disse posandolo davanti a me.
Lo guardai estasiata. Adoravo letteralmente il Kebab.
< Grazie! >, dissi prima di tuffarmici.
Finito di mangiare Susan sparecchiò ed io iniziai a lavare i piatti.
< Vai a metterti il pigiama, Adam >, gli dissi mentre facevo riempire il lavandino di acqua calda.
Senza replicare filò in camera.
Anne alzò un sopracciglio, < Ma che gli è successo? >.
< Sospeso... di nuovo >, risposi strofinando il piatto con un po' troppa foga.
< Che ha fatto questa volta? >, sospirò Amy.
< Non è questo il punto. Vi devo parlare di una cosa importante >, dissi smettendo di strofinare e voltandomi per guardarle.
Loro attesero che continuassi.
< Sapete che ora lavoro come costumista... >, iniziai.
Loro annuirono contemporaneamente.
< Bè... dovrò andare a Vancuver insieme al set... >, ripresi a lavare i piatti per non dover sostenere gli sguardi delle mie amiche.
< Quindi... ho deciso di lasciare Adam. Con... voi. Ma solo finchè non trovo un buon appartamento... >, non riuscii a finire la frase.
Si sentii chiaramente la porta principale aprirsi e richiudersi di botto.
Il piatto mi scivolò dalle mani.
< Adam! >, esclamai, iniziando a correre.

Angolo Autrice:

Lo so, lo so, troppo smielato... ma che ci posso fare? Il mio povero cervelletto ha creato questa robba, accontantatevi u.u

Oggi una tizia della mia scuola l'ha morsa un topo! Che schifo!! Ma come fai a farti mordere da un topo! Oddio sono rimasta scandalizzata per tutta la mattina. Sbato disinfestano la scuola per fortuna!! -.-
Fra poco è il compleanno della nostra Susan!! Precisamente il 15 Novembre!! Auguri Susa! <3 Quindi cercherò di aggiornare per quel giorno u.u

Esultate mie piccole gazzelle, perchè ho creato una nuova storia! Ben più diversa di quelle che scrivo di solito... Ma spero che vi piacerà comunque! Quindi che ne dite di darci un'occhiata?^^ E, come sempre, le recensioni sono ben accettate! xD ( strano, eh ).

The Vampire: I tetri vicoli di New York, non nascondono solo ricchi ragazzi ubriachi e pericolosi assassini, ma creature leggendarie dimenticate nel tempo. Loro girano in mezzo a noi, si nutrano di noi, ma soprattutto regnano su di noi. E lottano fra loro per avere la supremità di New York. Perchè questa città, non nascande solo i fatti scandalosi di gente perversa, ma molto, molto di più...

E ora rispondiamo alle 5 dolcissime ragazze che mi hanno recensito:

AlessandraMalfoy:Salvee!! Eh si troppo bello Kellan!! <3 A chi lo dici... sai che infarto vederlo a petto nudo!? Non mi ci far pensare!! xDD Si lo so che è strano preferire l'inverno, infatti quando lo dico mi guardano tutti come se fossi una matta! xD Come no alle scene hot con Robert! Povero Robby! =( Si è fatto pure i muscoli per recitare in new moon! Su diamogli una possibilità!! Grazie per i capelli! <3 Inizio ad abituarmici o.o Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Vai a guardare anche la nuova storia? Grazie! =D Baci! <3

vero15star: eh si poroprio un tantino ci sta provando! xD Sono contenta che ti piaccia! Se vuoi dai un'occhiata anche alla nuova storia! Baci <3

Lucy_Scamorosina: uuuuh che bello che ti piace!! <3 Sono molto contanta! Si si!! xDD Spero che ti piaccia anche questo di capitolo! Comunque se ti va dai un'occhiata anche alla mia nuova ff!! Baci! <3

alice_cassedy: ahahahahha allora non sono l'unica a cui le si congela il culo u.u Sai durante il giorno facciamo le stesse cose!! xDD Deve essere bella Verona! Il compleanno è andato molto bene, grazie! Cena fra amiche e tanti, troppi, regali! xD Grazie per i capelli! Se vuoi, passa anche alla mia nuova ff, se ti va ;) Baci <3

Eli87:

salve!! Non ti preoccupare per il ritardo! Spero che ti sia piaciuto anche questo di capitolo! =D Magari mi regalassero Robert! *-* Ma anche Kellan va bene eh! xDD Piano piano mi ci sto abituando al nuovo taglio... xD Se ti va passa pure nella nuova ff!!! Baci <3

E per le mie adorate lettrici ecco un piccolo spoiler!^^

Si alzò e mi raggiunse in meno di due passi.
< Tutto ok? >, chiese agitato.
Rimasi sorpresa. Non mi aspettavo che si preoccupasse veramente per Adam.
Annuii, < Grazie, se non ci fossi stato tu... >, la voce mi si ruppe all'ultima parola.
Poteva succedere di tutto al mio bambino.

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Capitolo 7
*** Forse dovrei imparare a chiudere la porta di casa a chiave ***


Intrecci D'Amore


Non fuggire
in cerca di libertà
quando la
più grande prigione
è dentro di te
Jim Morrison

< Adam! >, esclamai, iniziando a correre.
Scesi le scale talmente velocemente che mi sorpresi di non essere inciampata nemmeno una volta.
Uscii in strada con il respiro affannato, girandomi in tutte le direzioni in cerca del mio bambino.
Mi costrinsi a respirare regolarmente e a pensare razionale.
Non poteva essere andato troppo lontano e di sicuro non aveva attraversato la strada.
Iniziai a correre verso sinistra, senza smettere di urlare il suo nome.
In lontananza notai una sagoma illuminata lievemente dai lampioni.
Troppo alta per essere Adam...
< Melanie! >, urlò.
Era Robert.
Il mio cuore mancò un colpo.
Aveva trovato il mio Adam, me lo sentivo.
Iniziai a correre verso di lui e avevo ragione. In braccio teneva un bambino.
< Adam... >, singhiozzai.
Gli accarezzai i capelli, ma continuava a tenere la testa nascosta sotto il braccio di Robert.
< Adam, piccolo mio, che hai? Perchè sei scappato? >.
Si girò verso di me solo per rivolgermi un'occhiataccia. Stava piangendo.
< Tu non mi vuoi più >, mi accusò, con una smorfia di dolore sul piccolo visino dolce.
< No, non è vero >, lo rassicurai accarezzandogli le guance.
< Hai detto alle zie che avevi deciso di lasciarmi qui >, piagnucolò.
< No! No, no, mai! Dovrò andare in un'altra città per lavoro e finchè non troverò un posto anche per te, dovrai stare qui con le zie. Ma poi verrò subito a riprenderti >, promisi.
Si sporse in avanti e io lo presi, cullandolo fra le mie braccia.
< Come puoi pensare che non ti voglia più... sei la mia vita >, sussurrai al suo orecchio, stringendolo forte a me.
< Non provare mai più a scappare così. Mi avrai tolto almeno 10 anni di vita >, dissi quando finalmente il battito del mio cuore ritornò regolare.
< Scusa... >, biascicò.
Si stava per addormentare.
Robert, che ci aveva osservati fino a quel momento, sorrise e allungo le mani.
Gli passai Adam.
< Grazie... è diventato abbastanza pesante da portare fino al quinto piano >, dissi ridacchiando nervosamente.

< Carino qui >, commentò entrando nel piccolo salottino.
Le mie amiche erano sedute tutte sul divano ad aspettarci. Probabilmente erano scese con me, ma erano risalite quando avevano visto Robert con Adam.
< Dillà >, dissi indicando con il dito una porta alla nostra destra, in risposta al suo sguardo spaesato.
Rimase abbastanza sorpreso dal mio arredamento molto semplice.
Posò Adam sul suo piccolo lettino.
< Grazie >, dissi sorridendo.
< Niente... ehm.. ti aspetto fuori >, disse grattandosi la testa.
Io annuii ridacchiando e quando finalmente uscì, mi accomodai accanto al mio piccolo per rimboccargli le coperte.
Attesi finchè non fossi certa che stava dormendo profondamente e poi mi decisi ad uscire.
Amy mi lanciò un'occhiata divertita, che cercai di ignorare.
Mi chiusi la porta di casa alle spalle e trovai lui, seduto sugli scalini con la schiena ricurva, intento a pensare a chissà cosa.
Quando sentì il rumore della porta, si voltò verso di me.
< Salve >, dissi sorridendo.
Si alzò e mi raggiunse in meno di due passi.
< Tutto ok? >, chiese agitato.
Rimasi sorpresa. Non mi aspettavo che si preoccupasse veramente per Adam.
Annuii, < Grazie, se non ci fossi stato tu... >, la voce mi si ruppe all'ultima parola.
Poteva succedere di tutto al mio bambino.
< Non mi devi ringraziare... davvero >, disse impacciato.
< A proposito, ma cosa ci facevi qui? >, chiesi improvvisamente sospettosa.
Lui sorrise imbarazzato, < Ehm, dopo avervi accompagnato qui, sono andato a bere un paio di birre al bar qui a canto. Stavo per entrare in macchina quando ho visto correre Adam >.
Annuii assente.
Mi sorrise dolcemente, anche gli occhi gli brillarono. Qualcosa in lui mi fece scatenare delle strane emozioni, dentro.
Come se fosse un gesto automatico, o abituale, mi sollevai sulle punte dei piedi, finchè le mie labbra non sfiorarono le sue.
Fu un attimo. Nel quale mi sentii libera; come se tutti i miei doveri e problemi fossero spariti in un semplice puf.
Ma infondo, non era nient'altro che un semplice bacio innocente. Solo le mie labbra sulle sue, nulla di più.
Mi staccai quasi subito.
< Scusa... io... >.
< Non... non fa niente >, disse con gli occhi sbarrati per la sorpresa.
Ci fu un attimo di imbarazzo.
Mi guardai nervosamente le mani, cercando velocemente una scusa valida per poter rientrare subito in casa senza fargli capire che poteva seguirmi.
Poi lui scoppiò a ridere.
Alzai lo sguardo, puntando i miei occhi verdi sui suoi azzurri.
< Che carina che sei quando ti imbarazzi... >, sussurrò, scompigliandomi i capelli.
< Non credo >, risposi altezzosa, allontanandomi di un passo.
Lui sospirò, < Sei tornata scontrosa come sempre, eh? >, ridacchiò.
Pensai a un modo per controbattere.
< Anche tu sei scontroso! E... e anche cattivo >, affermai e senza sapere cosa aggiungere gli feci la linguaccia.
Lui alzò un sopracciglio, ridendo, < Tutto qui? >.
Ok, caliamo un velo pietoso su quello ceh avevo detto.
< Mi aspettavo una risposta molto più sarcastica da parte tua >, mi prese in giro.
Sbuffai, < Non riesco ad essere sagace, quando sono stanca. Ok? >, mi giustificai.
< Ricevuto. Dormi, piccola >, disse baciandomi la fronte e facendomi l'occhiolino, < Prima o poi riuscirò a rompere il tuo guscio >, disse tra se, prima di voltarsi e andarsene via.
Piccola?! Ma anche no! E poi cos'è questa storia del guscio?
Frustrata, rientrai nell'appartamento, sbattendo la porta.
Odiavo essere chiamata con questi stupidi e sdolcinati sopranomi.
< Tutto bene? >, chiese Anne, con un sorrisetto malizioso.
Chissà che si erano messe in testa, quelle...
< Benissimo >, risposi secca.
Andai a passo svelto verso la mia camera ma poi mi fermai di colpo.
Respirai lentamente e rilassai i muscoli.
Con loro non dovevo proteggermi dietro il sarcasmo.
Mi voltai con espressione imbronciata.
Loro tre, mi guardarono comprensive, dal divano.
Sapevo che loro non mi avrebbero mai giudicata, qualunque cosa facessi.
Scoppiai a piangere.
< Ho avuto davvero paura >, confessai con voce strozzata.
Con loro potevo essere me stessa. Quella di cinque anni fa, che non aveva ne smagliature a causa del parto e ne cicatrice per il cesario. Con loro ero Melanie, semplicemente.
Mi dava fastidio risultare debole agli occhi degli altri, ma con loro non dovevo dire battute sarcastiche o risposte acide, per farmi vedere forte. Sapevano quello che avevo passato e come questo mi aveva indurito; ma con piacere sapevano che fra di noi le cose non erano cambiate affatto.
Mi buttai in mezzo alle mie amiche, lasciandomi consolare.

Angolo Autrice:

Saaaaaaaaaaaaaalveeeeeeeeeee bellissimee!! Quanto vi sono mancata??^^ Tantissimo scommetto!! Aaa non piangete, ora sono qui! u.u
Sono appena tornata dal ristorante: ho mangiato come un porco xD Non riesco neppure più a muovermi a momenti! xDD

Ieri era il compleanno di Susan!! Auguriiiiii!! Scusa non sono riuscita ad aggiornare in tempo!!

In questi giorni sono troppo stanca!! Per fortuna che ho già 4 capitoli pronti! Però per vostra fortuna ( soprattutto mia ), nella mia scuola si sciopera fino a venerd!! :D Comunque questo mercoledì esce New Moon! Aaaaaaaa non vedo l'ora!!! <3 Purtoppoio io ci posso andare solo giovedì... ç.ç Non vedo l'ora di vedere Kellan e Robert!! <3 Oddio mi sto emozionando troppo!! xDD Ok, calmiamoci u.u

Vi piace la nuova immagine?^^ Nei prossimi capitoli cercherò di metterne sempre una diversa, a secondo di quello che accade nel capitolo! Vi piace questa idea o per voi è meglio che metta solo quella ufficiale?

Ricordo alle mie piccole vampirelle che hanno bisogno, io sono sempre disponibile come Beta.

E ora rispondiamo alle vostre fantastche recensioni che sono colate a picco! o.o Ma che è accaduto?? Veramente volevo aspettre ancora un pò mettere il capitolo, sperando che qualche altra recensiva... invece... ç.ç Eeeeh se non ci fossero Kellan e Robert a conzolarmi! xDD

Eli87: Aaah lucedei miei occhi!! xDD Sto esagerando?! è.é Uh mi dispiace che eri triste! Spero che anche con questo capitolo ti sia un pò rallegrata... Vabbè che non c'è molto da ridere! Ahahah Rosalindo lo usiamo veramente! Sima ( alias Anne ), ci si è fatta anche una foto insieme, una volta xD Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! ;) Baci!! <3

Lucy_Scamorsina: Sono feice che ti piacciaaa!! :D Eeeeh cos'è che adori la storia o Robert? xD Vabbè dai è ovvio! ;) Baci <3

AlessandraMalfoy: Ed eccola con i suoi fighissimi punti! xD Eeeh non dirlo a me!! Per quello stupido topo ho avuto questa faccia =S per tutto il giorno u.u Ma Melanie deve lascaire il figlio qui, cioè dove se lo mette? Finchè non trova una buona sistemazione non può rinchiuderlo n albergo per tutto il giorno xD Eh devi aspettare ancora per leggere qualcosa di romantico fra Kellan e Mel! xDD Spero che ti sia piaciuto ache codesto cap!! Alla prossima <3

Ringrazio le fantastiche 19 ragazze che mi hanno aggiunta nei preferiti e le altrettanto fantastiche 20 ragazze che mi hanno aggiunto nelle seguite!
Tantissimi graziegraziegrazie a chi mi commenta! E vorrei che le persone che non mi hanno mai recensito, lascino una loro opinione di questa storia! :D

Ricordo alle ragazze appassionate di vampiri di dare una sbirciatina alla mia nuova storia ;)

The vampire:

I tetri vicoli di New York, non nascondono solo ricchi ragazzi ubriachi e pericolosi assassini, ma creature leggendarie dimenticate nel tempo. Loro girano in mezzo a noi, si nutrano di noi, ma soprattutto regnano su di noi. E lottano fra loro per avere la supremità di New York. Perchè questa città, non nascande solo i fatti scandalosi di gente perversa, ma molto, molto di più...

< Lo dici solo perchè stai perdendo, Connor >, ringhiai. < No, lo dico perchè mi manchi >, sussurrò. In un batter d'occhio era al mio fianco. Mi accarezzò una guancia e strinse il mio mento fra le sue dita, facendo scontrare i nostri occhi. In quello stesso luogo, cinquant'anni fa, eravamo nelle medesime posizioni. Solo una cosa era differente. Il mio cuore aveva ancora la capacità di battere, il mio sangue scorreva veloce nelle vene e gli occhi del mio cacciatore mi confondevano le idee. Ero stata trasformata da Connor, quando avevo solo sedici anni. Una delle sue classiche prede.
[...]
Fece un altro breve inchino, < Sai che sei l'unica che mi abbia mai preso il cuore... >, disse come in una cantilena melodiosa.

Domandina:
Voi quando ci andate a vedere New Moon? E quanto siete emozionate? Io troppoooooo!! <3

Un bacio a tuttee!!!

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Capitolo 8
*** Alcune persone si preoccupano troppo ***



Fra uomo
e donna
non può esserci
amicizia.
Vi può essere passione,
ostilità,
adorazione,
amore,
ma non amicizia
Oscar Wilde

< E non ci devi dire niente su quel ragazzo che è stato così gentile da riportarci la “belva feroce” >, chiese Susan con sorrisetto ammiccante.
“Belva feroce”, era l'appellativo che aveva dato ad Adam, dopo che le aveva rotto il suo set da caffè preferito.
Sospirai, sapevo che prima o poi mi avrebbero fatto la fatidica domanda.
< Assolutamente niente! >, affermai, cercando di essere più vaga possibile.
Giocarellai con il braccialetto di Anne.
< Allora mi sono sbagliata quando ho percepito, che il tuo, chiamiamolo “guscio”, non si fosse attivato in sua presenza? >, disse con un'inquietante luce negli occhi.
< E da quando tu “percepisci” le cose? >, ridacchiai evasiva.
Fermai la risata a metà. Che strano... aveva usato la parola “guscio” per descrivere il modo in cui impedivo alle persone di entrare nella mia vita, e in effetti ci andava molto vicino come descrizione.
Nascosi il viso fra le mani.
Era la stessa parola che aveva usato Robert...
Non era possibile. La prima persona a cui mi avvicino in cinque anni e in nemmeno tre giorni riusciva a capire quanto fossi veramente debole.
< Che hai Mel? >, chiese preoccupata Anne.
< Niente non vi preoccupate... >, dissi alzandomi in piedi e sistemandomi alcune ciocche davanti al viso, dietro le orecchie. < Scusate, sono un po' stanca... notte >, le salutai mandandogli un bacio con la mano.
Chiusi la porta della mia camera e mi sdraiai sul letto.
Bussarono alla porta e sbuffai sonoramente.
Fantastico, chissà a chi toccava questa notte farmi il terzo grado.
Amy entrò, con un sorriso timido stampato in faccia.
< Salve >, sussurrò sdraiandosi sul letto accanto a me.
Ridacchiai, < Salve, da quanto tempo... >.
Sorrise.
< Ti piace? >, chiese dopo un po'.
Tipico di Amy andare dritta al punto.
La fulminai con lo sguardo.
< Sai non deve finire per forza come con Lucas >.
Mi morsi il labbro inferiore.
< Sono rimasta incinta a quindici anni... di uno stronzo >, dissi con voce tremante, < come puoi dirmi di non avere paura? >.
< Ma non puoi rimanere per sempre sola! Sai che l'ultima cosa che voglio è vederti soffrire ma non puoi continuare così... >.
< Non sono sola. Ho voi >, dissi incrociando le braccia e mettendo il broncio.
Lei ridacchiò, < Non ci deve essere per forza amore. Basta il sesso. Solo sano sesso! >.
Gli tappai la bocca con una mano, < Sssh! C'è Adam! >, sussurrai, senza riuscire a trattenere un risolino.
Alzò gli occhi al cielo e quando tolsi la mano dalle sue labbra, aggiunse, < Ti rimette in sesto, giuro! >.
< Ma vuoi finirla?! >.
Mi fece una linguaccia, stampò un veloce bacio sulla mia guancia e si alzò dal letto.
< Vado a ninne... a domani >, disse facendomi l'occhiolino.
Sorrisi.
Forse Amy aveva ragione... Alla fine le sue idee non erano tutte da scartare.

La mattina dopo mi svegliai con un mal di testa fortissimo.
Arrancai fino alla cucina e mi buttai su una sedia appoggiando la testa sulla superficie fresca del tavolo.
< Caffè... >, mugugnai.
< Che hai? Mi sembri più zombie del solito questa mattina... >, mi disse Anne porgendomi la tazza della mia droga personale.
Oggi era la sua giornata libera quindi c'era solo lei a casa.
Si sedette accanto a me e mi osservò critica.
Sperai che non iniziasse anche lei a farmi il terzo grado come Susan ed Amy, ma poi mi ricordai che la cosa bella di Anne era che dava consigli solo su richiesta e ti ascoltava lasciandoti sfogare completamente.
Sorseggiai il caffè con aria assente, lanciando occhiate alla mia amica che leggeva il giornale in attesa che io iniziassi a parlare.
Sbuffando, mi arresi, < Anche tu pensi che mi farebbe bene provare ad avere un'altra storia? >, chiesi; anche se era più un'affermazione che una domanda.
Annuii sorridendo appena, < Sai che lo diciamo per il tuo bene >.
MI strinse la mano.
< Ho paura di rimanere di nuovo incinta >, ammisi arrossendo.
< Ora sei più matura e responsabile... non succederà. E poi tanto siamo in quattro, crescere un altro bambino sarà un gioco da ragazzi >, disse facendo l'occhiolino.
< Eh già, mica siete voi a dover partorire. Fa molto male sai? >, risposi ridendo; ma poi tornai subito seria, < Comunque, questo non vuol dire che mi piaccia Robert >.
< Oh, si si certo >, rispose assecondandomi.
Le lanciai un'occhiataccia.
< Mamma, andiamo? >, chiese Adam apparendo in cucina.
Anne si alzò e prese dalla credenza la merendina che di solito lui mangiava a scuola.
< Che bravo, sei già vestito >, commentai.
Mi sorrise timidamente. Si vedeva che era dispiaciuto per il fatto di ieri notte.
< Ok, ora vado a vestirmi anche io >, dissi passandomi una mano fra i capelli e finendo il caffè.
Purtroppo non mi aveva procurato l'effetto che desideravo visto che mi sentivo ancora intontita dal mal di testa e stranamente accaldata.
Mi alzai, ma un improvviso capogiro mi costrinse ad afferrare l'angolo del tavolo per non cadere per terra.
< Tutto ok? >, Anne corse a sostenermi.
Annuii, ma dovetti risedermi perchè il giramento di testa non passava.
Chiusi gli occhi e mi massaggiai una tempia.
Sentii una mano frasca sfiorarmi la fronte.
< Mel, penso che tu abbia la febbre >, disse con voce tremante.
Spalancai gli occhi, < Ma io devo andare a lavoro! >, dissi quasi disperata sull'orlo delle lacrime.
Ok, diventavo abbastanza suscettibile quando stavo male.
< Fila a letto >, ordinò Anne, sbuffando e afferrando la borsa. < Vado ad accompagnare Adam e poi torno qui ad occuparmi di te >.
Sbuffando mi diressi in bagno. Indossavo una canottiera rosa elasticizzata e le culotte grigio chiaro.
Mi pettinai i capelli e li sistemai in una coda alta e arrancai verso il letto.

Un rumore in lontananza mi svegliò. Qualcuno bussava alla porta.
Mi feci forza con le braccia per alzarmi e mi spinsi in avanti ma l'improvvisa debolezza e lo stordimento mi fecero perdere l'equilibrio e andai a sbattere con la fronte sul comò.
Imprecai, premendo con la mano il punto dolorante e, sbandando, andai ad aprire la porta.
Davanti a me apparve un sorriso beffardo.
< Ma allora è vero che stai male! Pensavo fosse tutta una scusa... sei davvero uno straccio... Mh però sei carina, dovresti vestirti così più spesso >, disse Robert entrando, osservandomi con sguardo provocatorio.
< Ma non devi lavorare? >, chiesi brusca, guardandolo male.
< Si, anche io sono felice di vederti, piccola. Caffè? >, chiese mostrando un vassoietto di cartone con sopra tre bicchieri.
< Non chiamarmi piccola! >, mi lamentai dandogli una botta sul braccio così debole che non avrebbe mosso nemmeno una formica, < Uuuh caffè! >, dissi estasiata con gli occhi a cuoricino.
< Ma sei ubriaca? >, chiese con un sopracciglio alzato.
Misi il broncio, < No! >, mugugnai.
< Melanie! >, esclamò Anne uscendo dal bagno, < fila a letto! >.
< Non mi va di andare a letto! >, dissi battendo i piedi per terra, < c'è il mio amico Robert! >.
Lo afferrai per il colletto della maglietta, portandolo all'altezza del mio viso e indicandolo con il dito indice della mano libera.
Anne arrossì lievemente, < Scusala, quando ha la febbre alta, diventa un po strana >, disse passandosi una mano fra i capelli.
< Niente, niente >, rispose Robert ridendo, cercando di sottrarsi dalla mia stretta.
< Mel, tesoro, perchè non andiamo a letto e ci mettiamo un paio di pantaloni? >, chiese dolcemente Anne, come se stesse parlando ad una bambina testarda.
Mollai Robert e indietreggiai. Mi voltai, forse troppo velocemente, e la testa mi girò così tanto da farmi cadere.
Per fortuna Robert mi afferrò prima che toccassi terra.
Mi sollevò, cullandomi fra le sue braccia e mi fece sdraiare sul letto.
Anne mi porse un bicchiere d'acqua con una pasticca per far abbassare la febbre.
La presi senza replicare. La testa mi faceva troppo male e avevo paura che da un momento all'altro avrei vomitato.
Restammo soli io e lui nella stanza.
< Sai, pensavo fossi più leggera. Mi hai quasi spaccato la schiena >, ridacchiò.
Gli lanciai un'occhiataccia e buttai sulla fronte la pezza bagnata che avevo sul comodino.
Chiusi gli occhi sperando di addormentarmi.
< Perchè sei venuto? >, chiesi dopo un po'.
< Perchè ti volevo vedere... >.
Disse anche altre cose ma ormai non le sentivo più perchè ero entrata nel mondo dei sogni.

Angolo Autrice

Salve ragazze! Rieccomi dopo una settimana di facchinaggio sui libri!!
Ma quei deficenti di professori non capiscono che c'è un limite umano per i compiti? Ah che fatica la vita u.ù E meno male che c'è la fantasia! xD Sennò a quest'ora facevamo un taglio di vena collettivo! xD
Ok, allora visto che nessuno si è lamentato della nuova immagine, io continuo con le mie orribili creazioni! è.é
Allora le tre ragazze nell'immagine sono, a partire da sinistra: Amy, Susan(ovviamente u.u) e Anne!
Che dite? Più o meno erano come ve le siete immaginate?^^
Quella alle loro spalle è il "salottino". Semplice, ma accogliente <3
Poi mi sono ricordata di essermi scordata ( =P ), di una cosa importantissima!! Pensavo di averlo messo ma invece come al solito, mi sono dimenticata! xD
Ecco a voi il piccolo Adam!

Che ne dite? Ha proprio l'aria da monello, eh? xD Ce lo vedo proprio a fare tutti i casini in casa e a scuola!

Comunque, parlando di cose più serie, come ( spero ), avrete notato tutte ci ho messo un pò più del solito ad aggiornare, questa volta. Il motivo è che i commenti sono calati di tantissimo e questa cosa mi ha reso un pò triste, quindi ero indecisa se continuare a mettere la storia o no...
Quindi, per favore, vorrei che mi diceste se la storia vi piace e vale la pena che continuo a postare, oppure è meglio che tolga tutto. Anche perchè, per scrivere e poi mettere la storia su EFP, tolgo un sacco di tempo allo studio e ai vari amici...
Ovviamente non smetterò di scrivere del tutto, continuerò la mia nuova storia su i vampiri ( The Vampire, appunto xD ), e forse ne creerò altre, ma se questa non piace è inutile che continuo...
Fatemi sapere... e intanto rispondiamo alle dolci ragazze che continuano a recensirmi!

AlessandraMalfoy: Salveeeeeeeeeeeeee!! Aaaah quanto adoro i tuoi puntifighi! xDD
1)Ahahahah povero il tuo così detto ragazzo! Ora mi odierà per averti trattenuta al pc! Ahah mi fai sentire troppo importante poi, eh! xD
2) Sicuramente le daranno una camera e tutto, ma rimane sempre il problema che non può lasciarlo rinchiuso lì tutto il tempo! xD E poi deve restare un pò con le zie perchè mamma Mel, dovrà fare delle cose... xDD poi vedrai u.ù
3) ehehe si infatti, pure lui subito fra le braccia di Robert è.é
4) Ahahah super Patty è sobrio anche quando beve!! Cosa credi!! xD Poi dopo averlo fissato scandalizzato tutto il giorno, se lo ricorda perfettamente u.u
5) Ahahahha mi dispiace per il tuo boy, ma non ci può essere qualcuno meglio di Kellan!! =Q___
6) Aspetto i dieci punti eh! xD Baciiiii! <3

BAbyDany94: Salveeeeeeeeeeee!! Eh no no! Non va bene! Cos'è tutta questra distrazione?? xD Scherzo scherzo! Spero che anche gli altri capitoli siano stati di tuo gradimento, e ovviamente anche questo! xD Un bacio!! Speriamo che ti accorgi di questo nuovo aggiornamento =P eheh

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Capitolo 9
*** Influenza ***



Malinconia
del passato,
gioia del presente,
pentimento del futuro...
questa è la vita
Jim Morrison

Quando riaprii gli occhi, sentii abbastanza lucidità nei miei pensieri da capire che la pillola aveva fatto effetto e quindi la febbre era scesa.
Osservai per un attimo la sedia dove, prima che mi addormentassi, era seduto Robert. Era vuota.
Naturalmente non mi aspettavo di ritrovarlo ancora qui. Ma lo speravo.
Sospirando mi rigirai nel letto e andai a scontrarmi contro qualcosa.
O meglio, qualcuno.
< Pensavo non ti svegliassi mai. Sono almeno due ore che ronfi >, disse con voce roca, ma allo stesso tempo estremamente dolce, afferrandomi per i fianchi e facendomi avvicinare ancora di più al suo corpo.
Posò le labbra sulla mia fronte e respirò l'odore dei miei capelli, poi sorrise.
< Io non ronfo >, mugugnai.
Ero ancora molto intontita.
Mi fece uno di quei suoi sorrisi ammaliatori.
< Ehi, ma che ci fai nel mio letto? >, esclamai, in un momento di lucidità, spingendolo lontano da me con le mani.
< Non pensavi sul serio che sarei rimasto per tutto questo tempo seduto su quella stupida sedia? >, chiese indignato.
Mi alzai sulle ginocchia, < Si, per mio rispetto! >, urlai.
< Ah il rispetto. Bè stai tranquilla non ti ho nemmeno sfiorato >, disse mettendosi nella mia stessa posizione.
Abbassò lo sguardo e sembrò rabbuiarsi, < Forse è meglio che vada >, disse alzandosi.
Gli affermai la mano, scuotendo la testa.
< Non puoi. Finchè sto male tu sarai il mio schiavo >, dissi ributtandomi sotto le coperte con espressione soddisfatta.
Lui scoppiò a ridere, < Ok, me la sono proprio cercata venendo qui >, ammise, < Le serve qualcosa, mia signora? >, chiese scherzoso, facendomi un inchino.
Ci pensai su un attimo, < Veramente avrei fame... >.
< Cos'è quella voce incerta? Non ti fidi delle mie doti culinarie? >, chiese fingendosi offeso.
Alzai le mani in segno di resa, < Mi fido ciecamente! >.

< Ok, me la sono cercata, chiedendoti di cucinare >, dissi afflitta, guardando l'omelette bruciacchiata davanti a me.
Lui sorrise, grattandosi la testa, < Se vuoi non mangiarlo... non sono sicuro nemmeno che sia commestibile >, ammise.
Ridacchiai, < Ho davvero troppa fame, per preoccuparmi di cosa sia commestibile o no >, dissi iniziando a mangiare.

< Ma si può sapere cosa hai messo in quella omelette? >, sentii Anne chiedere a Robert, mentre mi guardava allibita mentre saltellavo “felice” per il salone.
< Come minimo avrà 40° di febbre! >.
Robert si grattò la testa, imbarazzato, < Ma è normale che faccia così? >.
Amy annuii afflitta, < Quando ha la febbre, i suoi pochi neuroni funzionanti danno le dimissioni >.
Mi bloccai di colpo, puntando il dito contro la mia amica.
Susan che cercava di prendermi da almeno 10 minuti buoni, mi venne letteralmente addosso, facendoci cadere per terra.
< Scusa, non pensavo ti fermassi! Ho preso troppa rincorsa... >, disse afferrandomi il viso per accertarsi che ero ancora cosciente.
< Togliti >, mugugnai cercando di sgusciare via dalla sua presa.
Robert che non aveva mai smesso di ridere mi prese in braccio con ancora un sorrisetto divertito stampato in faccia.
Mi divincolai inutilmente e mi fece cascare sul letto.
Si posizionò sopra di me, con la testa all'altezza del mio petto. I suoi occhi azzurri, nei miei, sorridevano e le sue mani erano salde sulle mie braccia.
< Stai ferma, o devo continuare a tenerti? >, chiese con un espressione maliziosa.
Sbuffai mettendo il broncio e rilassai i muscoli.
< Brava, bambina >, ridacchiò sollevandosi appena per lasciarmi libera nei movimenti, ma comunque non mi mossi.
Rimasi con lo sguardo vacuo e mi girai verso destra.
< A che pensi? >, chiese dopo un po'.
Mi voltai sorpresa verso di lui, come se fino a quel momento non sapessi della sua presenza.
Gli sorrisi dolcemente e mi morsi un labbro.
Lui mi accarezzò una guancia, < Sei ancora calda... >, constatò.
Improvvisamente lo afferrai per il colletto della maglietta, avvicinandolo a me e facendo incontrare le nostre labbra.
Rimase un attimo sorpreso ma poi rispose al bacio.
Lui cambiò posizione, mettendomi sopra per non farmi male con il suo peso; ma senza far dividere le nostre lingue.
Mi alzai di poco e seduta sulla sua pancia, iniziai a sbottonargli la camicia.
< Mel... >, cercò di fermarmi Robert provando, inutilmente, ad afferrarmi le mani.
< Melanie >, disse più spazientito. Lo ignorai e incominciai a baciargli il petto.
Sbuffò. Mi afferrò i polsi e ci fece rigirare, imprigionandomi sotto di lui.
Non potevo muovermi.
I suoi occhi, che poco prima brillavano, ora erano duri e freddi.
Premette le sue labbra sul mio collo, con foga. E nello stesso modo, mi baciò con violenza.
Lasciò una scia di baci lungo il mio collo, fino ad arrivare al seno. La sua mano destra si infilò sotto la canottiera elasticizzata. Mi impietrì. Chiusi gli occhi, improvvisamente terrorizzata. Il viso di Lucas tornò come uno schiaffo nella mia mente.
Riaprii gli occhi e rividi il volto di Lucas sovrapposto a quello di Robert.
< No... >, boccheggiai affannata, < no! >, dissi con più fermezza ma con la voce che vibrava per la paura.
Le lacrime scesero automaticamente e Robert accorgendosi subito della mia reazione mi lasciò i polsi e rotolò al mio fianco, sul letto.
< Che ti è successo, Mel? >, chiese con filo di voce, cercando di prendere la mia mano.
Ma io la tolsi con un movimento brusco.
Le lacrime non smettevano di rigarmi le guance e andando a bagnare il copriletto.
< Vattene, Lucas >, dissi con amarezza.
Sentii il letto scricchiolare e la porta della camera aprirsi per poi richiudersi.
Non mi sprecai nemmeno per voltarmi a guardare lui che se ne andava.

Angolo Autrice:

Rieccomi qui, dopo le varie minacce di morte, non credo che toglierò mai questa fic O.o
Cmq sono un sacco contenta che ci tenete così tanto che io la continuiii!! <3

In questi giorni sono disperata perchè non riesco a finire nemmeno un capitolo!! Quindi se non aggiorno molto in fretta questi giorni non vi allarmate! Sono ancora qui ;)
Vorrei ringraziare anche tutte le ragazze che sono andate a dare un'occhiata a the vampire. Grazie è molto importante per me anche quella Fan Fiction!

Poi, spieghiamo l'immagine: allora c'è Robert sdraiato sul letto con un'espressione preoccupata quasi triste e ho pensato che si addiceva molto alla fine e poi in primo piano Melanie con l'espressione un pò buffa per il suo strano comportamento a causa della febbre! xD Che ne dite?^^

E ora rispondiamo alle fantastiche ragazze che mi commentano:

AlessandraMalfoy: Uhhh ecco i tuoi fighissimi (e io aggiungerei divertentissimi u.ù) punti!
1. Aaa scusaaa! Giuro che non lo dico più! xD Lo so, lo so che tu mi recensisci sempreee!! Infatti adoro troppo te e i tuoi famosissimi puntifighi xD
2. Ahahaha povero!! Lo so che ormai mi odia! Verrà a bruciarmi casa è.é ok ok sto esagerando!! Eh lo so che ormai anche lui si è appassionato alla mia ff e mi lascerà recensioni con il tuo contatto per non farsi scoprire u.ù
3. Ahahah si piace un sacco anche a me come personaggio! Non so se si è capito ma le amiche di Mel sono tutte riprese da persone reali! xD
4. Siii! Stavo spulciando le foto di ragazzi fighi ( xD ) e in mezzo a tutti c'era quell'immagine! E io davanti al pc "Noooooooo!! Adam!!!" mia sorella " Dove? o.o" (il mio adorato cane si chiama adam u.ù).
5. Si si proprio dolce.. senza nessun secondo fine.. è.é
6. Ahahah se ti ha scandalizzato nell'altro capitolo... non posso immaginare in questo! =P
7. Ahahah eh infatti la mamma si deve dare da fare u.u
8. Ahahahah eeeh non posso dirti niente! Continua a leggere mia cara <3
9. Parte nell'11 capitolo! xD
10. Eeeeh confida nei miei colpi di scena =P
Un baciooooo! <3

Eli87: Ma nuoooooo! Tranquilla!! Come potrei mai giustiziarti? xDD Tranquille è stato solo un momento di depressione u.ù non cancellerò questa fic! Comunque mi dispiace anche per i tuoi commenti! Io continuerò a recensirti imperterrita! xD Eh gia Melanie deve uscire dal suo guscio ma non è facile... ci vorrà del tempo, ma ovviamente ci riuscirà! Comunque Kellan inizierà a farsi sentire verso il capitolo 12. Grazie per aver commentato anche lo scorso capitolo! Non sentirti obbligata! xD Un bacio <3

lazzari: Uh mi fa sempre piacere leggere recensioni di ragazze nuove! ;) Sono contenta che ti piaccia questa fic! Eh ci saranno non pochi casini in questa fic! Tranquilla non la cancellerò perchè ho troppe idee in testa! Ora l'unico problema fondamentale è trovare il tempo di scrivere =P aaa sono un disastro -.-! xDD Un bacio! <3

alice_cassedy: Salve!! Ma tranquillaaaa non ti devi preoccupare! Per me è importante anche solo che voi leggete! <3 Ahahha ok dopo le tue minacce (ovvero quelle che mi hanno spaventato più di tutte u.ù) giuro di non pensare neppure più di togliere questa fic! <3 E ovviamente non potevo rifiutare il faccino triste che mi stai facendo anche se non lo posso vedere! xD Eeeeh non posso dirti nulla su lei e robert... anche perchè non so nemmeno io come andrà a finire! xDD Siiiiiiiiiiii l'ho visto new moon!!! bellissimooooooooo!! aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa teeeeeeee?? Bellissimoooo!! <3 Promessa mantenuta ;)

sssusssa: ahahahahah ma cosaaa!! Io fatico tantissimo, ok?! Eeeeh ora non ti fumentare perchè sei un personaggio della mia fighissima storia! xD Wiiii che bello che sei tornata <3 Eeeeh ora ti costringerò sempre a recensire!! xDD scherzettiii!! Ti voglio bene anche se tu questa sera mi odi ç.ç

Ed ecco in escusiva eccovi lo spoiler del prossimo capitolo ;)

< Mel, io... >, non sapeva cosa dire e mi prese la mano.
La ritirai subito,< Non mi toccare... >.
Indietreggiai di qualche passo e poi iniziai a correre.

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Capitolo 10
*** Non ricordo cosa cacchio è successo ieri! ***



Alcuna gente
ti calpesta
il piede
e ti chiede scusa,
altra gente
ti calpesta
il cuore
e nemmeno se ne accorge
FB

Un odore dolce mi solleticò il naso.
Era di caramella alla fragola e alla coca cola.
Aprii gli occhi a fessura e mi trovai la visuale bloccata da ciuffi di capelli chiari.
Il piccolo scricciolo accoccolato fra le mie braccia, si mosse e puntò i piccoli occhi nei miei.
Si aprii in un largo sorriso. < Buon giorno, mamma! >, esclamò stampandomi un bacio sulla guancia.
< Salve mia piccola vita >, dissi con voce roca, stringendolo a me.
Si stropicciò gli occhi e sbadigliò.
Guardai l'ora sul dislplay del cellulare: erano appena le sei di mattina.
Sospirai alzandomi. Mi girò la testa come se fossi ai postumi di una sbornia.
Di solito quando Adam stava male, dormiva nel mio letto con me. Ma non era mai successa la stessa cosa quando io ero malata, per paura di attaccargli qualcosa.
Lo osservai preoccupata, ma sembrava stare anche troppo bene.
Iniziò a saltellare sul letto, beccandosi un'occhiataccia da parte mia.
< Preparati i vestiti, Adam >, dissi prendendo il mio intimo e dirigendomi in bagno.
Avevo le idee troppo confuse.
Sapevo di aver avuto la febbre, ma non mi ricordavo assolutamente cosa fosse successo ieri.
L'unica cosa quasi certa era che Robert era passato a trovarmi... e forse c'entrava un'omelette...?
Mi spogliai e infilai dentro la doccia.
Rabbrividii al contatto con il getto d'acqua fredda.
In una mezzora riuscii ad asciugarmi i capelli e a fare una doccia veloce anche ad Adam.
Mi vestii in modo abbastanza semplice. Oggi non avevo nessuna intenzione di mettermi in mostra; anzi più invisibile apparivo e meglio era.
Indossai solo degli short di jeans, una canottiera e un giacchetto leggero di lana bianca, poco più lungo dei pantaloncini dei pantaloncini; e delle scarpe nere.
Con il gel sistemai i capelli di Adam in una piccola cresta.
Provai ad aggiustare il disastro che era la mia faccia con un po' di trucco, ma senza alcun risultato.
Avevo delle occhiaie da far invidia ad un vampiro.
Dopo poco rinunciai, passandomi solo un pò di matita sotto gli occhi.
Andai in cucina e ritrovai Anne che guardava Adam, mentre finiva la sua colazione.
Susan stava uscendo in quel momento e visto che stava al telefono mi salutò solo con la mano.
Amy doveva essere già in ufficio. Molto spesso la sera nemmeno rientrava.
Versai il caffè nel mio solito bicchierone e mi accomodai accanto alla mia amica.
Anne fece una smorfia.
< Faccio così schifo, oggi? >, chiesi stizzita, sorseggiando il caffè.
Lei sorrise, < Per quello che hai passato ieri, non molto >, rispose con un sorriso gentile.
Posai la tazza sul tavolo.
< A proposito, che è successo ieri? Non ricordo nulla... >.
Si impietrì, < Le solite cose... >, disse vaga.
Si alzò prese la sua valigetta e diede un bacio sia a me che ad Adam.
< Faccio tardi in ufficio >, disse sbrigativa ed uscì prima che potessi aggiungere qualunque altra cosa. Imbronciata, finii di bere il mio caffè.

Prima di uscire in strada mi infilai gli occhiali da sole con le lenti nere, per non far vedere le occhiaie.
Lasciai Adam a scuola e presi l'autobus per arrivare al set.
< Buongiorno >, dissi con un sorriso, quando incrociai il regista.
< Pensi di riuscire a finire di scegliere i vestiti principali, per oggi? >, chiese senza alzare gli occhi da alcuni fogli che stava leggendo.
Mi passai la mano fra i capelli ancora un po' umidi.
< Ovvio >, risposi e mi avviai verso i camerini improvvisati.
Non ce l'avrei mai fatta.
< Salve signorina Melanie >, disse Clare con un sorriso abbagliante.
Ma come diavolo faceva a essere così solare di prima mattina mentre io giravo con una nuvoletta carica di pioggia sulla testa?
Mi sistemai gli occhiali sulla testa e cercai di fare un bel sorriso anche io, ma a giudicare dalla smorfia sul viso di Clare, non ci ero riuscita molto bene.
< Ehm ieri stavo male >, mi giustificai, ravvivandomi i capelli.
Lei abbassò la testa imbarazzata.
< Allora, dove sono gli attori? >, dissi dirigendomi verso i vestiti per iniziare a scegliere.
< Arriveranno fra poco >, rispose Clare.
Dopo un breve silenzio, in cui sembrava essere ancora in imbarazzo, la congedai con un, < Vammi a prendere un caffè, per favore >.
Stavo osservando una maglietta verde, che molto probabilmente sarà destinata a Bella, quando mi accorsi che Clare avanzava con passo svelto ed agitato, verso di me.
< Sono arrivati gli attori. Kristen e Taylor stanno provando; ci sono solo Kellan e Robert, li chiamo? >, disse tutto d'un fiato, porgendomi il caffè.
Annuii assente, mentre tornavo ad osservare qualche camicia o pantaloni adatti a loro.
Quando la ragazza sparì dalla mia vista, afferrai la borsa e cercai lo specchietto con cipria.
Me ne passai un po' sulle occhiaie, diminuendole; e mi aggiustai la matita.
Stop. Fermi tutti. Che cavolo sto facendo?
Chiusi lo specchietto con un piccolo click e lo rinfilai nella borsa.
Mi stavo facendo davvero dei problemi per come sarei apparsa questa mattina agli occhi di Robert?!
Scossi la testa incredula.
Niente stupide cotte, mi ricordai mentalmente.
Sospirai, ma prima di tornare ai vestiti, aprii la piccola tasca della borsa e presi il mio lucidalabbra.
Se proprio dovevo apparire più decente...

< Ehi dillo che ormai ti sei affezionata a me >, scherzò Kellan, avvicinandosi.
Gli sorrisi, e stranamente non fece nessuna faccia schifata nell'osservare il mio volto.
< Cosa mi metto? >, chiese con un sorriso da farti girare la testa.
< Ehm... scegli una camicia che ti piace e provatela... poi vedremo >, risposi.
In quel momento avevo visto una cosa che attirava la mia attenzione ben più di un semplice sorriso di Kellan.
Indossava una semplice T-shirt bianca con sopra una camicia azzurrina aperta e dei jeans.
I suoi capelli erano, come sempre, tutti arruffati e la barba un po' incolta.
Fra le labbra fine stringeva una sigaretta e in mano portava un bicchiere di caffè.
< Buon giorno >, mi salutò con un sorriso imbarazzato.
Aspirò il fumo e poi prese la sigaretta fra il pollice e l'indice.
Appoggiò la mano sulla mia guancia, sfiorandomi con il pollice le occhiaie.
< Stai meglio oggi? >, chiese.
Rimasi imbambolata a guardare i suoi occhi, con la bocca dischiusa.
Sbattei le palpebre più volte per riprendermi.
< Ehm, si certo >, risposi, allontanandomi dal suo tocco.
Tornai a fissare i vestiti e a sorseggiare il mio caffè.
< Comunque grazie per essere passato ieri >, dissi lanciandogli una breve occhiata.
Con la coda dell'occhio notai che si grattava la testa nervosamente.
< Ehm, si. Riguardo a questo, mi dispiace per ieri. L'ho fatto solo per farti calmare è stata una cosa molto cattiva da fare... non sarei mai andato fino in fondo perchè sapevo che non eri molto in te e... >.
< Ehi, ehi frena una attimo >, dissi posando la mia mano sul suo petto, < Di che cavolo stai parlando? >.
Increspò le sopracciglia, < Non ti ricordi? >.
Già da quando mi ero svegliata sapevo che dovevo ricordare qualcosa di importante. Qualcosa che era andata storta. Ma il punto era che non avevo la minima idea di cosa.
Inarcai le sopracciglia. Ovviamente non mi ricordavo.
Si grattò la poca barba incolta, ma prima che potesse aggiungere altro, Kellan si posizionò fra di noi.
< Come sto? >, chiese con un sorriso smagliante.
< O mio dio Kellan, ma la tua minima esperienza di moda dove l'hai lasciata? >, domandai inorridita da come aveva abbinato i colori.
Fece un sorriso imbarazzato, < Penso di non averla mai avuta >, ridacchiò, < Di solito mi dice Ashley cosa mettermi >.
Annuii comprensiva. Solo una donna poteva far vestire decentemente un uomo.
< Non sapevo che stavate insieme >, dissi mentre cercavo di trovare qualcosa di più guardabile.
< Infatti non stiamo insieme. Lei è solo la mia migliore amica >, rispose.
< Ah... >, dissi solo. Stavo ancora pensando a cosa stesse alludendo Robert.
< Non che non avessimo mai fatto sesso... però non c'è mai stato niente di più... >, continuò Kellan con il suo monologo.
Mi girai di scatto verso di lui.
< Sesso? >, chiesi con espressione ebete.
Chissà perchè quella parola mi risuonava come un campanello di allarme dentro la testa.
Kellan mi guardò divertito, < Si. Sai quella cosa molto divertente che di solito si fa in due? >, chiese ridacchiando.
Piano piano, il buio nella mia mente si diradò e le immagini di quello che io e Robert stavamo per fare tornarono.
La tazza di caffè mi scivolò dalle mani e si scontrò con il pavimento, sporcandolo.
< Mel...? >, chiese Kellan improvvisamente preoccupato, < Ehi? >.
Mi fece voltare verso di lui e si accorse che piangevo.
< Cosa...? >.
Robert con una piccola spinta lo fece spostare.
< Mel, io... >, non sapeva cosa dire e mi prese la mano.
La ritirai subito,< Non mi toccare... >.
Indietreggiai di qualche passo e poi iniziai a correre.

Non so quanta strada feci, ma dopo un po' arrivai in un piccolo parco giochi che non conoscevo.
Mi sedetti su un'altalena. Avevo ancora la vista offuscata dalle lacrime.
Qualcosa di freddo e bagnato mi colpì la testa e guardai su.
Altre gocce iniziarono a picchiettarmi sulla fronte e su i vestiti, sempre più velocemente.
Riabbassai lo sguardo.
Quanto ero stata stupida... Erano cinque anni che mi ripetevo di non fidarmi ancora di un uomo, perchè alla fine vogliono sempre la stessa cosa e alla prima occasione avevo abbassato la guardia come un'idiota.
Sentii in lontananza una voce che mi chiamava.
Ormai ero del tutto bagnata. Forse me la stavo prendendo troppo, ma io mi fidavo di lui.
Una sagoma si avvicinò lentamente verso di me.
Aveva il respiro corto. Mi era corso dietro.
Alzai lo sguardo e i nostri occhi si incontrarono. Non era mai stato così bello.
I capelli biondicci, bagnati erano attaccato al viso. La maglietta bianca era diventata trasparente e si era aderita al suo petto.
Si sedette sull'altalena accanto a me.
< Non voglio più ripetere il mio passato >, dissi con voce rauca, rompendo il silenzio intorno a noi.
< Dimmi cosa è successo... ti prego >.
< Ti ho già detto che stavo insieme a questo ragazzo... Lucas. Lo amavo davvero tanto e quando lui decise di essere pronto a una cosa del genere, io accettai. Cazzo ero solo una ragazzina! Non sapevo minimamente cosa aspettarmi! >, lo guardai furente come se fosse tutta colpa sua.
Lui mi guardò con un espressione sofferente. Mi sorprese che si interessasse così a me, così continuai, < All'inizio ero ovviamente d'accordo, ma poi quando la cosa si stava facendo più seria ho iniziato ad avere paura e... non volevo più farlo... ma lui insisteva... >, mi si ruppe la voce.
Guardai a terra imbarazzata e decisi di togliere i particolari al mio racconto, < Anche se era stata l'esperienza più spaventosa della mia vita; non glielo dissi. Avevo paura di perderlo e non mi importava se lui mi costringeva a fare cose che io non volevo fare... Nemmeno due giorni dopo lo trovai a letto con Melinda Orange >, dissi con amarezza, < E le mie amiche riuscirono finalmente a farmi aprire gli occhi >.
Altri minuti di silenzio, rotti solo dal picchiettare frenetico della pioggia.
< Ti sembrerò una ragazzina idiota, ora... >, dissi imbarazzata.
< No. Penso che lui sia stato uno stronzo e se fosse qui gli avrei dato un pugno per ogni parola che hai pronunciato >, disse con voce dura.
Mi voltai e sorrisi, < Grazie >, sussurrai.
< Torniamo a casa >, disse porgendomi la mano.
La afferrai, alzandomi.
< Ho voglia di caramelle gommose... >, dissi dopo un po'.
Lui sbuffando mi prese tirandomi a se e ricoprendomi la testa con la sua camicia.
< Ci mancava che ti riprendesse la febbre... >.
Gli diedi una leggera botta sul petto, < Non ho la febbre! Ho davvero voglia di una farfalla... ehm cioè... quello lì! >, dissi con aria sicura.
< Si, si certo, anche io >, mi assecondò trascinandomi verso casa.

Angolo Autrice:

Salve genteeeeeeeeeeeeeeeee! Quanto siete felici che vi abbia rallegrato la prima orribile giornata di scuola, dopo il piccolo ponte? xD
Bè veramente, è un regalo più per me che per voi, visto che è stata una giornata davvero orribile, spero che le vostre dolci recensioni mi tirano su di morale! xD

Il mondo qui ha deciso di farmi morire di fame, perchè nessuno mi prepara da mangiare e io ho una fame porca! u.u E se io ho fame non riesco a scrivere e questo non saprei quanto vi renda felici! xD Madre ha prbabilmente deciso di scioperare... Aimè chi mi ospita per una merendina veloce?^^

Ok tornando alla storia. L'immagine non credo che abbia bisogno di spiegazioni... Come sempre ci sono loro due in primo piano e sullo sfondo il piccolo parco giochi.
In questo capitolo si capisce un pò meglio di quello che è accaduto...(guai a voi se dite che non vi piace perchè l'ho scritto e riscritto un sacco di volte! xD)
Si, Melanie e Lucas erano d'accordo di fare sesso, ma come ogni ragazza lei ha paura, essendo la sua prima volta. Ma Lucas insiste e anche se ha procurato un piccolo shock alla nostra cara protagonista, lei cercava di passarci sopra, visto che era innamorata perdutamente di lui. Per fortuna, ci sono le nostre, Susan, Amy, Anne a farle aprire gli occhi! Devo ammettere che l'idea della "cosa forzata", l'ho ripresa da un fumetto: Paradise Kiss (Non so se lo avete mai letto). E ora è meglio che inizio a rispondere alle vostre bellissime recensioni visto che ho a disposizione solo una mano perchè il cane ( Aira o Zaira come la chiama padre xD ), ha deciso di addormentarsi sull'altra...

lazzari: uuuuh grasieee!! :D Spero che ti sia piaciuto anche questo, cara u.u Ora si capisce di più il piccolo blocco della nostra Mel... tranquilla lo risolverà presto ;) Un bacio <3

AlessandraMalfoy: uh hai visto quanto è MERAVIGLIOSAMENTEFANTASTICOOO?! AAAAAAAA che belloooooooo!!!<3 ahahah il tuo povero ragazzo ormai odierà Twilight con tutto se stesso u.u Ma io adorooo i tuoi puntifighi!!!!! <3 non potrei vivere senza u.ù
1. Ahahah! A chi lo dici!!! Mentre lavoravo con photoshop sbavavo qua e là è.é
2. ahahahah ho sempre più pena x il tuo boy!! xD Poverino quanto rischia! ihihih
3. Ah davvero? o.o Non pensavo si capisse...mmm
4. Ahahahah ma io adoro il nome Adam <3 Non vi allarmate se ogni tanto Mel tratta Adam, come un cane quindi! xD Noo che figo il furetto!! Io ne avevo uno bianco ma mi faceva troppa pauraa!!
5. Eheh tutte felici che i due tizi si sono baciati... poi fra poco si vedrà con chi preferite vedere Mel!! xDD
6. Ahah tu tifi segretamente per Kellan ovviamente! Tranquilla che fra poco ci saranno molte più parti per il nostro sexy attore! xD Cmq non è stata colpa di Mel... ha avuto paura e ha rivisto Lucas!
7. Ovviamente anche qui ci sarà un fighissimo spoiler u.u Alla prossima, Alis!

Eli87: Ciao tesoro!! Per fortuna vi riesco anche a far ridere oltre che preoccuparvi dei miei poveri personaggi che in mano mia non stanno molto al sicuro!! xDD Cmq si, la febbre ha risvegliato l'adolescente che è in Mel! xD Aaah ci azzecchi sempre!! Ma come cavolo fai? xD Non ti dovrai preoccupare per molto... Mel supererà presto il suo blocco!! Ahah il povero Robert se lo è meritato!! Cosa va in giro a casa delle altre persone così senza un motivo u.ù vbb no dai... povero robert!! xDD Nelle mie ff, deve sempre faticare! Ahah si in effetti dovrei farli lavorare di più... però dai alla fine, stanno solo vedendo i vestiti e scegliere gli ultimi nuovi personaggi quindi non c'è molto da fare... già inizio a sudare all'idea che per far lavorare Mel, dovrò chedere aiuto a mia sorella ( che ha fatto l'accademia di moda)! -.-" Cmq ricordati che io sto ancora aspettando il nuovo capitolo che non arriva eh!! xDD Baciii <3

AshG: Aaaa salveee!! Anche tu innamorata di Kell!! <3 ( e come non si potrebbe amarlo? xD) Sono contenta che ti piaccia la storia! Eti posso assicurare che non manca molto all'entrata ufficilale di Kellan nella storia!! xDD Baci <3

alice_cassedy: nooooooo ma non possono punirti per una cosa del genere!!! Ma non lo sanno che presto twilight diventerà il libro più importante nella storia del mondo??? xDDD Comunque anche a me rompono perchè leggo troppo!! Poi quando si devono vantare con i loro amici: " Eh, no, perchè mia figlia legge un sacco! è proprio brava! Sta scrivendo pure un libro!" e io che me li guardo male da lontano perchè: 1) non è un libro ma fan fiction!! Sono anni che ve lo ripeto, cacchio!! e 2) Ma se poco prima mi hai detto che per almeno una settimana devo stare lotana dai libri ( ovviamente per ripicca sono stata lontana anche da quelli di scuola! =P ), cmq torniamo a noi u.u Anche io vorrei tornarlo a vederlo, ma ci sono un sacco di film carini che sono usciti tutti insieme!! Anche io penso che sia venuto 23456 volte meglio di twilight u.u Cmq credo che in questo capitolo si capisca meglio il motivo per cui l'ha rifiutato così!! Spero che ti sia piaciuto!! xDD Prometto che questa è a lieto fine!! xDD Baciooo!!

Ringrazio davvero un sacco le 24 ragazze che hanno messo la storia nei preferiti e le 24 ragazze che hanno messo la storia nelle seguite!! Perchè anche se non recensite so che ci siete e che mi seguite comunque! E quindi spero che vi piaccia la mia storia!! xD
Su su che piano piano state salendo!! Più siamo e meglio è!! Ci divertiamo di più!! :D

Ed ecco a voi, mie care ragazze, un piccolo spoiler:

Accarezzò il dorso della mia mano, abbandonata sul bracciolo.
Sentii il suo respiro scompigliarmi i capelli. Il suo viso doveva essere molto vicino al mio.
< Stai dormendo? >, sussurrò.
< No, gioco a scacchi >, mugugnai.

E con questo, vi saluto mie care lettrici! =D

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Capitolo 11
*** Per favore, tenetemi lontana da Clare ***



La cosa
più dura è
quanto in fretta
devi andare avanti
JD

Dopo ieri era un miracolo che Chris non mi aveva licenziato.
Sicuramente era tutto merito di Robert...
< Melly? Su alzati che devi partire! >, disse dolcemente Anne, < Millina, perderai l'aereo... >, ripetè tirandomi per un braccio.
< Non voglio partire! >, mugugnai.
Aprii un occhio e vidi Susan che mi guardava divertita mentre sistemava i miei vestiti in una valigia.
Amy apparve in camera con un vassoio.
Mi porse il cornetto e il bicchiere d'acqua con la medicina.
Anche se avevo la febbre non potevo non partire.
< Ma io voglio restare qui con voi! Con le mie amichette >, mi lagnai.
< Non puoi. È una grande opportunità per te, questo lavoro >, mi ricordò Susan.
< Si ma ci siamo sempre promesse di rimanere tutte insieme, qualunque cosa succedesse. Non è giusto che io rompa questa promessa per uno stupido lavoro >.
Amy si sedette sul letto, accanto a me, accarezzandomi la testa, < Lo so che hai paura, ma è giusto così. Sai anche tu che non saremmo mai potute restare sempre insieme... e poi tu ora hai il tuo maritino Robert >, disse con un sorrisetto.
La incenerii con uno sguardo, < Quante volte ancora vi devo ripetere che fra me e lui non c'è niente, per convincervi? >, chiesi infastidita.
Ridacchiarono tutte e tre. Chissà cosa si erano messe in testa.
Con un po' di fatica, riuscii a vestirmi.
Indossai un vestito nero, e dei panta collant dello stesso colore e gli stivali UGG, color panna.
Rimasi semplice, senza truccarmi.
Abbracciai forte Adam, < Mi raccomando, fa il bravo e non far arrabbiare le zie. Ti voglio tanto bene, angioletto mio >, dissi riempiendolo di baci.
Anche lui mi strinse forte, piangendo, < Giuro che appena mi sistemo ti vengo a prendere >, promisi alzandomi.
Abbracciai tutte le mie amiche e afferrai i bagagli, ma mi fermai davanti alla porta.
< Basta che mi dite di restare e io resto >, dissi con voce tremante, sperando che qualcuno mi fermasse.
Loro sorrisero, ma non dissero nulla.
Mi infilai gli occhiali con le lenti nere e scesi.
Venni portata fino all'aeroporto, da una macchina del cast e sull'aereo mi fecero subito sedere al mio posto, vicino a Clare.
Non mi aspettavo che ci mettessero in prima classe, pensavo solo gli attori.
Non mi tolsi gli occhiali perchè troppa luce mi faceva salire il mal di testa e trafficai nella mia borsa alla ricerca del mio i-pod, sperando di potermi rilassare con le mie canzoni preferite. Non avevo certo calcolato l'esuberanza di Clare, in quel giorno.
< Oh, non ci posso credere! Tu ci credi?! Stiamo andando a Vancuven! Vancuvel!Ti rendi conto? Sono troppo emozionata! >, esclamò al settimo cielo agitandosi sul suo sedile e guardandosi intorno.
< Clare, primo, si chiama Vancouver, secondo, silenziati per favore >, sibilai massaggiandomi le tempie.
Una hostes mi si avvicinò premurosa, < Le porto un cuscino, signorina? >, chiese gentilmente.
Annuii appena, < Seguito anche da un po' di gin tonic, grazie >.
Buttai la testa all'indietro e cercai di escludere i suoni intorno a me.
Un urletto isterico alla mia sinistra mi fece sobbalzare.
< Che succede? >, chiesi voltandomi verso Clare.
< Stiamo per decollare!! Oddio, oddio. Abbracciami >, disse stringendomi la mano.
La guardai truce, ma essendo coperta dagli occhiali non vide il mio sguardo assassino.
Sbuffando, riappoggiai la testa, ignorandola.
< Ecco a voi, signorina >, disse l'hostes, porgendomi il bicchierino di cristallo con dentro il drink che avevo chiesto.
La ringraziai con un sorriso; presi dalla borsa un Moment e lo mandai giù insieme al gin tonic.
In pochi minuti l'aereo si stabilizzò, nei quali mi scolai un altro bicchiere, e potei finalmente togliermi la fastidiosa cintura che mi stringeva allo stomaco.
< Ehi non ti sembra un po' presto per bere? >, chiese una voce divertita alla mia destra.
Alzai lo sguardo e incrociai gli occhi di Robert che fissavano il bicchiere quasi vuoto che reggevo a fatica. Il liquido stava per cadere a terra.
< Lasciami in pace, sto una merda >, biascicai, voltandomi verso Clare.
Mi prese il bicchiere dalla mano e lo posò sul vassoietto fissato al sedile avanti al mio.
Lasciai che i miei occhi stanchi si chiudessero, ma ancora non riuscii a prendere sonno.
Sentii Clare alzarsi e al suo posto si sedette sicuramente Robert.
Accarezzò il dorso della mia mano, abbandonata sul bracciolo.
Sentii il suo respiro scompigliarmi i capelli. Il suo viso doveva essere molto vicino al mio.
< Stai dormendo? >, sussurrò.
< No, gioco a scacchi >, mugugnai.
Ridacchiò sommessamente e io sbuffai infastidita.
< Me ne devo andare? >, intuì.
< No... c'è troppo rumore... mi fa male la testa >, biascicai.
Robert alzò il bracciolo dei sedili che ci divideva, sistemandomi sul suo petto e mi accarezzò i capelli, comprendo con la mano l'orecchio ancora esposto ai suoni.
< Ora va meglio? >, chiese.
Non riuscii a rispondere, perchè grazie a lui, presi finalmente sonno.

Qualcuno mi sfiorò la spalla.
< Mag? Svegliati, siamo arrivati. Mag? >, una voce roca mi trasportò via dai miei sogni.
Aprii lentamente gli occhi. Vedevo tutto offuscato.
L'unica cosa che mi ricordavo era che Robert mi aveva abbracciato; infatti sentivo ancora forte e chiaro il suo odore, ma non più il calore della sua pelle.
Sollevai la testa; avevo così tanto mal di testa da non capire nulla.
< Come ti senti? >, mi chiese la stessa voce.
Mi voltai e trovai il volto di Kellan a pochi centimetri dal mio.
< Eh? >, chiesi con espressione ebete.
Lui sorrise, < Robert si è dovuto andare a cambiare perchè gli hai bagnato tutta la maglietta. Hai pianto nel sonno... però ti ha lasciato il suo giaccone sotto la testa per farti stare comoda >, spiegò.
< Oh >, riuscii a dire increspando le sopracciglia. Ecco il motivo del forte odore del suo profumo.
Mi sentivo ancora parecchio intontita.
< Tutto ok? >, chiese posando la mano sulla mia fronte per sentire la temperatura.
Annuii appena, < Ho sete >, mugugnai con voce roca.
L'hostes dietro di lui si affrettò a portare una bottiglietta d'acqua.
Ne sorseggiai un po', prendendoci insieme una tachipirina.
< Dov'è Robert? >, chiesi a Kellan, che ormai aveva preso possesso del posto in cui prima stavo io.
Alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo, < Stiamo per atterrare. Non avrà fatto in tempo a tornare e sarà rimasto al suo posto >, suppose.
Appoggiai la testa sulla sua spalla, stancamente, < Che leggi? >.
< Ehm... New Moon >, ammise imbarazzato.
Alzai di poco il volto, solo per lanciargli uno sguardo divertito, < Ma non è il film che stiamo girando ora? >.
< Si... sono l'unico che deve ancora leggerlo del set! Ashley ha tentato di costringermi, ma queste cose sdolcinate non sono proprio da me! >, ridacchiò.
< Eh un grande macho come te, che legge un libro per ragazze, dove oltretutto non c'è sesso e la protagonista sta ad un passo dal tagliarsi le vene. Mi deludi... >, risi con lui.
< Vedo che invece tu, lo hai già letto >, controbattè dandomi una leggera spinta con la spalla.
Era divertente parlare con Kellan. Non lo avevo mai fatto veramente e rimasi sorpresa di quanto fosse simpatico.
La voce metallica del comandate ci avvertì di allacciare le cinture e a prepararci per diversi vuoti d'aria.
< Pronta? >, chiese Kellan con un sorriso pacifico, stringendomi la mano.
< Uhm... >.
< Ehi, non ti riaddormentare! >, esclamò notando le mie palpebre che si chiudevano. Ripose il libro nello zaino, e prese a picchiettarmi sulla testa con il dito.
< Che fastidioso che sei! >, esclamai ridendo e bloccandogli le mani sotto la mia presa.
< Ok, ok ora sto buono, giuro. Basta che non ti riaddormenti >, promise.
Gli sorrisi in risposta.
Ad un improvviso vuoto d'aria, strinsi la presa sulla sua mano, involontariamente.
< Tranquilla >, rise stringendomi a se con un braccio.

Per fortuna di bagagli a mano avevo solo la mia borsa rossa e degli agenti del cast avevano già preso le valige mie, degli attori e dei dipendenti.
Salii nella limousine, insieme a Clare.
< Oh, Melanie! Siamo a Vancouver! Ti rendi conto?! Ora inizierà il vero lavoro >, esclamò estasiata stringendomi il braccio.
< Si, si, calmati Clare... >, dissi prendendo il cellulare dalla mia borsa, < Scusa un attimo, faccio una telefonata veloce >.
Lei annuii imbarazzata, mettendosi a giocare con la PSP.
Composi il numero di casa.
< Pronto? >, era Susan.
< Salve! >, esclamai.
< Mel! Sei già atterrata! Come ti senti? >, mi chiese felice.
< Un po' meglio... ho dormito per tutto il viaggio! Il mal di testa mi sta passando... >.
< Ah, meno male! Com'è lì? >, chiese.
Per la prima volta guardai il paesaggio attorno a me. E trovai solo un'unica cosa importante da dire.
< Freddo >, risposi, osservando con malinconia il cielo pieno di nuvole nere e la pioggerellina fine, pronta a diventare un vero e proprio temporale.
Mi sarebbe mancato il caldo di Los Angeles. Amavo sentire l'odore del sole sulla mia pelle.
Questo mi fece tornare alla mente il mio piccolo sole personale. La persona che aveva illuminato la mia vita.
< Adam? >, chiesi.
< A scuola >, rispose, < Non sai che fatica per portarcelo! Voleva rimanere ad ogni costo a casa... >.
Sospirai, < E le altre? >.
< Ovviamente al lavoro >, rispose.
Che domanda sciocca... dove pensavo che potessero stare?
< Ok, a cena che state tutti insieme, mi chiamate? >, chiesi con una nota di malinconia.
< Certo... Stai attenta. Sicura, di riuscire a sopravvivere tutto questo tempo senza di noi? >, scherzò.
< Si, tranquilla. Penso di cavarmela. A dopo, ti voglio bene... e mi manchi >, dissi cercando di trattenere le lacrime.
< Anche tu... >, disse con voce spezzata. Piangeva anche lei.
Riattaccammo insieme.
Strofinai il dito indice contro i bordi degli occhi, dove mi stava sfuggendo qualche lacrima.
Che vergogna, avevo detto quelle cose davanti a Clare...
Certo non erano parole per cui ci si vergogna, è naturale provare nostalgia per un'amica, ma per me ogni dichiarazione d'affetto era un'impresa.
Riuscivo a malapena ad essere aperta con la mia famiglia, pensa con una perfetta sconosciuta.
Lanciai una veloce occhiata verso di lei e notai che le sue spalle si muovevano in modo strano.
< Clare...? >, chiesi esitante.
Lei alzò il dolce viso da bimba verso di me, rigato dalle lacrime e scosso dai singhiozzi.
< Scuss-a, ma no-on sono ri-usci-ta a trattenermi! Ti ho sentita così triste! È così triste che tu ti debba separare da loro! Mi sento così triste! >, singhiozzò.
< Basta ripetere la parola triste... comunque non ti preoccupare sto bene >, dissi mentre, mio malgrado, si buttò fra le mie braccia.

Angolo Autrice:

Salve, mie piccole conigliette saltellanti! Scusatemi per il piccolo ritardo. Il capitolo è pronto da giorni ma non riesco mai a postare!! Il fatto è che sto da mia nonna e qui la rete di Internet è pessima! xD Ma rieccomi finalmente qui da voi, con un nuovo capitolo che spero abbiate apprezzato! =D
E finalmente il nostro Kellan, inizia a darsi da fare! Chissà chi sceglierà la nostra Melanie! xD

Fra poco è Natale ragazze!! Non vedo l'ora!!! Quasi al 99,99% mi regalano un pc nuovo!! Quindi do nonno piccy (ovvero questo ancora in carica), a madre, così, non sapendo come si usa, ci si diverte a fare quello che le pare.
Ah che stanchezza in questi giorni =.= non ce la faccio più a fare i regali!! Inizio ad odiare il mio centro commerciale preferito! Uffa vorrei tornare piccola solo per non dover fare niente e ricevere solo i regali! u.u
Voi a che punto siete? Avete già finito tutto? xD Io ci devo tornare anche sabato!! -.-" Oddio mi toccherà anche incartarli perchè quest'anno ai commessi nei negozi pesa il culo e nessuno ti fa incarta il regalo! E io non so minimamente come si incarta un regalo! P A N I C O

Ma l'inizio delle vacanze, non porta solo regalini. Come sono andati i pagellini e i colloqui con gli i nsegnanti, mie care? xD
Mia madre non si è arrabbiata molto... giusto in inglese che sono una sega ahah! xD

Tornando alla storia. spiego alcune piccole cose che potete non aver compreso. Allora, quando lei piange nel sonno è solo per nostalgia. Nulla di così preoccupante. Poi non è assolutamente un ubriacona ma per lo stesso motivo di prima le serve assolutamente qualcosa di forte. E poi nell'immagine iniziale, ci sono ovviamente lei, Robert, Kellan e la ragazza bionda è Clare.

E ora rispondiamo alle vostre bellissime recensioni:

lazzari: Salve!! Uh, grazie! Bè come si può nascondere qualcosa al piccolo doce Robby? xDD Ahahah si sravo sbavando anche io mentre lo descrivevo è.é Baci!!

AshG: Mia cara purtroppoti devo deludere, ma alla spiegazione della storia lo facevo capire abbastanza che ci sarebbe stato un triangolo! Non litigheranno molto, perchè nemmeno io ce li vedo a contendersi una donna, ma non staranno nemmeno tutti "pace e amore"! xD Ahahahahah si anche io quando vedo Kellan, non posso che pensare al sesso! u.ù Chi mai rifiuterebbe quel gran figo? E infatti ti posso assicurare che Melanie, ( che poverina le ho dato il mio carattare ), non resisterà a lungo senza saltargli addosso! ;) Aaaa ti sto facendo troppo spoiler! Eh, ditelo che vi siete coalizzate per farmi parlare!! xDD Baci!

AlessandraMalfoy: Ah sono felice che tu sei felice!! ( =P ), io sono solo un sacco congelata!! Oggi per aspettare l'autobus, sono morta!! Non passava mai! xD Ahahah ok quando un giorno mia madre si stuferà di avermi in giro per casa, saprò dove andare per scroccare qualcosa! xDD Oddiooo che buone le creps!! Sbav sbav!! Arrivo subito u.ù
1. ahah ma come esagerata!! Vedi vedi se tu non mi metti i punti fighi mi butto sotto l'autobus che non passa mai! xDD
2. ovvio che i ragazzi ci devono sopportare! Sennò non ci sarebbe gusto u.u
3. ahahahah su su aspetta ancora un pò e vedrai tante scenette fighe con Kell e Mel! xD
4. ahahahah si ero abbastanza sarcastica mentre scrivevo il capitolo! xD
5. Aaaaaaaaaaaaaaaaaa sono le 17.17 esprimi un desiderio u.u
6. Ahahah si, in effetti lo sto facendo un pò accolloso Kellan all'inizio! xD Non credo che il Thomas, sia molto felice del fatto che ti dovrà regalare un super sexy Kellan Lutz! xD
7. si si!! Me li immagino proprio! Kellan che si mette tutto a cazzo e Ashley che gli sclera dietro per fargli mettere roba di marca! xD
8. ahahah ma nuooo! Io tifo per la relazione Ashley-Kellan!ç-ç 9. Ahahahahha oddio io lo ODIO "il mondo di Patty"!!!
10. ahahahahah no no tranquilla niente bimbi! Solo tanta, tanta febbre è.é
12. Ah!! Eh ora che hai battuto il tuo record personale avrai un premio!!^^
ahah che ne dici? xDD Baci!!! <3

alice_cassedy: salveeeeeeeeeeeeeeeee!! Che bellooo ha di nuovo pc!!^^ Che bello tanti tanti commentiniiiiii! Wiiiiiiiiiiiiiiii!! Ah io mangio di tutto!! u.u Cibooooo =Q_______ mmm io non ho mai festeggiato santa lucia o.o nuooo anche io voglio i dolciiii!!! ç_ç Aaaahh si bellissimoooo new moon!!! Sono ancora versione "love", da quando l'ho visto u.u Ahahah il povero Kellan fa i danni ma alla fine se la cava u.ù Spero che ti sia piaciuto anche questo di capitolo! <3

Eli87: Salveeee!! Mi sono appena accorta che hai aggiornato!! Quindi ora mi sbrigo così vado a leggere! xDD Ahah si più o meno sono così! Ma solo quando è molto alta! xDD Ahah no no! Adam ne mangia sempre di caramelle quindi odora solo di quello! xDD Ahah si avoja se le è tornata la febbre!! Povero Rob! xD Si, anche io penso che Lucas era un pezzo di merda, ma non so perchè, lo stimo troppo! xDD Bo, mi ispira simpatia questo personaggio u.ù Ahahah non puoi capire quanto ho sbavato io mentre scrivevo è.é Ahah tranquilla Melanie è solo traumatizzata, mica idiota! =P Ok, allora se non riuscirò a convincere nè Kellan e ne Robert è pronto il super mega pacco di caramelle gommose che ehm... penso che finirò io!! xDD Scherzo, scherzo, ora corro a leggere la tua che sono curiosa!! Baci <3

E anche questa volta, mie care, vi lascio con un piccolo spoiler!

Spinsi l'ottavo bottone di plastica e l'ascensore si avviò. Canticchiai la canzone che risuonava bassa nella cabina, fino a che con un dlin le porte non si aprirono davanti a me. Iniziai a cercare la mia camera, cosa ardua perchè il lungo corridoio improvvisamente diventò un bivio.

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Capitolo 12
*** Alla scoperta dell'albergo-labirinto ***



A volte basta un attimo
per dimenticare una vita,
altre volte non basta
una vita
per dimenticare un attimo
Jim Morrison

Perchè proprio oggi, Clare aveva deciso di essere se stessa, facendo scoprire al mondo intero, la matta psicopatica che è in realtà?
Dopo che mi aveva bagnato tutta la maglietta, aveva insistito per fermarci ad un gelataio perchè i gelati la rendono felice. E purtroppo era davvero così perchè non riuscii a stare un attimo ferma fino all'arrivo all'hotel, dove l'avevo letteralmente buttata fuori l'auto.
Pregando qualunque divinità pronta ad ascoltarmi, sperai di non stare vicino alla sua camera e se era possibile, nemmeno al suo piano.
Entrai nella hole, dove trovai, dietro al bancone, una donna con un tailleur blu e i capelli neri legati stretti a cipolla.
< Melanie Sòlis, faccio parte del cast di New Moon >, dissi e lei cercò la mia prenotazione sul computer.
Mi diede la chiave magnetica e il piano e mi avviai verso l'ascensore.
Ero davvero curiosa di sapere se le mie preghiere avevano funzionato a la psicopatica era al piano più lontano da me, ma se l'aspettavo avrei dovuto prendere l'ascensore con lei e sapevo di non riuscire a resistere ancora.
Spinsi l'ottavo bottone di plastica e l'ascensore si avviò.
Canticchiai la canzone che risuonava bassa nella cabina, fino a che con un dlin le porte non si aprirono davanti a me.
Iniziai a cercare la mia camera, cosa ardua perchè il lungo corridoio improvvisamente diventò un bivio.
Rimasi impalata al mio posto, cercando di capire quale fosse la strada giusta e che se mai avessi trovato la mia stanza, come avrei fatto ad uscire da questo labirinto.
Mi affacciai verso il corridoio di sinistra per controllare i piccoli numeri sulle porte.
< Ehi, bella fanciulla, ti sei persa per caso? >, chiese una vocina stridula alle mie spalle.
Il mio cuore perse un colpo e mi girai velocemente per la paura.
Intanto Kellan se la rideva per la mia reazione esagerata.
Sospirai, poggiandomi una mano sul cuore, < Mi hai fatto prendere un colpo, scemo! >, esclamai, concedendogli poi un mezzo sorriso.
< Non sapevo che pure gli attori stavano in questo hotel... pensavo solo lo staf >, ammisi.
< Non per forza, molti dello staf stanno anche dove c'è la maggior parte degli attori >, rispose, < Qui ci sono anche Peter, Ashely e Jackson. Mentre Robert, Elizabeht e Nikki e Kristen stanno in un altro >.
Annuii, < Senti sai per caso da che parte devo andare? >, dissi mostrandogli la chiave magnetica con sopra scritto il numero della mia stanza.
Mi offrì la mano, < Se vuole seguirmi milady >, disse elegantemente, < Da questa parte >.
Gli afferrai la mano e mi portò nel corridoio a destra da dove probabilmente veniva lui.
Quando ci fermammo davanti alla mia benedettissima stanza, non mi sembrò vero. Non vedevo l'ora di farmi una doccia.
< Allora grazie, mio salvatore >, dissi sorridendo.
< Adiè mia dolce pulzella, mi avvio verso la mia stanza >, rispose.
< Fammi un fischio se ti serve una mano a trovarla >.
< Eh sarà un'avventura molto ardua e pericolosa. Sicuramente non ci rivedremo mai più >, scherzò.
Ridacchiai, ma quando vidi che si stava dirigendo alla porta davanti alla mia, il mio sorriso si spense.
Bè almeno ora si capiva il motivo per cui sapesse dove fosse la mia stanza; per un attimo avevo pensato che ero l'unica persona al mondo che sapesse perdersi in un hotel.
< Allora a domani... >, mi salutò con un occhiolino.
Io sorrisi ed annuii. Infilai la chiave magnetica nella piccola fessura e, quando la serratura scattò, entrai nella mia stanza.

Era in stile moderno e anche se io preferivo quello classico, la trovai davvero carina.
Il colore predominante era il nero lucido dei mobili e di alcuni oggetti.
Le pareti erano di un beige chiaro, le lenzuola bianche e il piumone nero; il tappeto rotondo sulla parquet di legno scuro, era bianco.
Notai che le valige erano già arrivate in stanza. Le avevano appoggiate ai piedi del letto. Le presi, le aprii ed iniziai a sistemare i miei vestiti nell'armadio grigio metallizzato.
Dopo aver sistemato la prima valigia, sentii la familiare vibrazione del cellulare che mi avvisava di una nuova telefonata.
Mi precipitai sulla mia borsa rossa, abbandonata sul letto e afferrai il mio Nokia di vecchia generazione.
Feci scattare lo sportelletto, < Sono Melanie >, risposi affannata.
< Salve... >, disse una voce roca.
Sorrisi fra me. Era Robert.
< Ah, e io che pensavo che fosse qualcuno di importante... >, dissi con finto rammarico.
Sbuffò, < Spiritosa. Ero preoccupato. Quando siamo atterrati non ci siamo visti >.
< Tranquillo, sto bene >, lo rassicurai, < Comunque le hostes ci hanno letteralmente buttato fuori dall'aereo e poi è stato un miracolo che in mezzo a tutta quella gente sia riuscita ad individuare le macchine per il cast >, ridacchiai.
Appoggiai la schiena sulle ante chiuse dell'armadio e stiracchiai le gambe fino a toccare le gambe del letto con la punta dei piedi.
< Già... mi dispiace che non stiamo nello stesso albergo... ti sentirai sola lì; visto che, da quanto ho capito, Clare non ha tutte le rotelle a posto >, lo sentii ridere fra se.
< Veramente c'è Kellan. Mi sta abbastanza simpatico... mi fa ridere >, raccontai.
< Ah >, rispose soltanto. Seguii un silenzio imbarazzante.
Sospirai, < Oi senti, vorrei finire di sistemare la mia roba e farmi una doccia... ci sentiamo dopo se ti va, ok? >, chiesi.
< Si, certo. A dopo >, rispose e riattaccò.
Chiusi lo sportelletto e lanciai il cellulare sul letto.
Appoggiai la testa all'armadio e guardai disperata le due valige che dovevo ancora aprire.
< Forse è meglio fare prima la doccia... >, dissi fra me, alzandomi.

Appoggiai le mani sul lavandino e mi inclinai in avanti per esaminare la mia immagine riflessa allo specchio appannato dall'umidità che avevo creato facendomi la doccia.
Mi sfiorai il sopracciglio sinistro, che nascondeva una piccola cicatrice. Me l'ero procurata facendo una gara di velocità con la bicicletta insieme ad Amy. A metà strada eravamo misteriosamente andate una addosso all'altra.
Sfiorai il buco dell'orecchia destra, lievemente allungato verso il basso; dopo che avevo passato una giornata intera con l'orecchino attaccato a quello di Susan. Ci faceva troppo male cercare di dividerli e ci vergognavamo di dirlo ai nostri genitori.
Sfiorai la piccola cicatrice rotonda sul collo, causata dalla crosta della varicella che mi aveva attaccato Anne e che io poi avevo attaccato a Lucas.
Sorrisi. I ricordi della mi infanzia erano i più belli che avessi. Sembrava quasi di dover ricordare una vita passata. Era così difficile credere che un tempo vivevo alla giornata, senza dovermi preoccupare di nessun problema e preoccupazione.
Sospirai improvvisamente afflitta percependo una fastidiosa fitta al petto.
Non erano passate nemmeno 24 ore che Amy, Anne e Susan mi mancavano più di quanto non mi fosse mai mancata una persona in tutta la mia vita. Loro tre, insieme raccontavano la storia della mia vita. Loro c'erano sempre state, in ogni momento.
E, ovviamente, la nota più malinconica della mia improvvisa tristezza, era dedicata ad Adam.
Automaticamente i miei occhi si riempirono di lacrime.
Sbattei velocemente le palpebre e guardai su, per cancellare velocemente ogni traccia della mia tristezza.
Feci scivolare l'asciugamano, che mi copriva, lungo il mio corpo; lasciandomi nuda.
Indossai l'intimo nero e spazzolai i capelli bagnati, strofinando le punte con un altro asciugamano.
Ritornai in camera, mi sdraiai sul letto e controllai il cellulare.
Tre messaggi ricevuti. Il primo era di Anne:
“Ehi, ciao tesoro. Susan mi ha detto che prima hai chiamato a casa; ma noi stavamo ( ovviamente =P ) a lavoro. Mi manchi un sacco! Credo che non appena avremo un paio di giorni liberi ti verremo immediatamente a trovare! Si, lo so, che sei partita da poco... ma che ci vuoi fare se già ci manchi? XD Baci”
Sorrisi e dovetti fare una faticaccia assurda per non scoppiare a piangere.
Il secondo era di Amy.
“Salve mia piccola viaggiatrice! Com'è Vancouver? Devi ASSOLUTAMENTE raccontarci tutto! Tanto lo sai che questa sera non scamperai alle nostre molteplici domande su ogni singola piccola cosa che hai fatto oggi come nuova arrivata nella città dove i passeri si spaccano il culo per il freddo. Non ti avvicinare troppo ai pinguini: ho sentito che possono essere aggressivi con i loro attacchi ninja. Ora devo andare che il redattore rompe i coglioni. A dopo, baci!”
Ormai ridevo quasi isterica, mentre le lacrime avevano inesorabilmente iniziato il loro viaggio lungo il mio volto.
Mi strusciai sul cuscino per asciugare le lacrime e così mi preparai ad aprire il terzo.
Rimasi sorpresa leggendo il mittente del terzo messaggio: “Kellan super macho”.
“Ciao Mel. Sicuramente ti starai chiedendo come ho il tuo numero e soprattutto, come tu hai il mio. Ahah. Mentre dormivi in aereo, ti ho salvato il mio numero in rubrica. Giuro che non ho fatto nient'altro! Giuro. Quindi che ne dici di andarci a fare un giro? Giusto per iniziare ad orientarci per la città. Ti busso in camera fra 10 minuti ;)”.
Rilessi il messaggio con un sopracciglio alzato e solo dopo qualche secondo mi accorsi che l'sms me lo aveva spedito 10 minuti fa.
Imprecai, scattando in piedi.
E ora che facevo?
Rimasi immobile, cercando di costringere al mio cervello di fare un pensiero lineare.
Toc Toc.
Nooooooo! Oddio! Ora che faccio?!

Mi guardai velocemente intorno.
< Un attimo! >, gracchiai, precipitandomi sull'armadio.
Afferrai un paio di jeans neri semplici, una maglietta a maniche lunghe rossa, una felpa nera e li buttai sul letto.
Iniziai ad infilarmi i pantaloni.
< Ma cos...? >, Kellan aveva aperto la porta e mi guardava con un'esressione sia stupito che maliziosa.
Mi immobilizzai nella mia posizione, con una gamba alzata e i pantaloni infilati fino al ginocchio.
< Ehm... avevi dimenticato di togliere la chiave magnetica qui fuori... scusa, io >, disse impacciato.
Sbuffai, < Kellan, esci! >.
Lui sogghignò, ma fece come avevo detto.
Mi finii di vestire e lo raggiunsi fuori.
Lo trovai appoggiato alla parete, che fissava il soffitto con aria trasognata.
< Popolerò i tuoi sogni erotici per molti giorni? >, chiesi cercando di sdrammatizzare ciò che era appena successo.
In cinque anni non mi ero avvicinata minimamente ad un ragazzo e ora, in meno di una settimana, due di loro, mi avevano visto semi nuda. Che cosa ridicola...
Sorrise, < Molto probabile >.
Mi mordicchiai il labbro inferiore, < Pervertito >, mugugnai.
< Ah io! Sei tu che ti sei denudata sapendo che sarei entrato in camera tua! Hai lasciato perfino la chiave magnetica fuori! >, disse ridendo e sventolandomela davanti.
< Ridammela! >,esclamai prendendogliela dalla mano, < Non sapevo che si doveva togliere! >, gli feci la linguaccia.
Lui scoppiò a ridere e mi prese la mano, intrecciando le nostre dita.
< Allora, ti va una cioccolata calda? >, chiese.
Lo guardai estasiata, < Ah, non desidero altro da quando mi si è iniziato a congelare il culo! >, risposi con un sorriso a trentadue denti; mentre lui scoppiava in un'altra fragorosa risata.

Angolo Autrice:

Salve genteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! Aggiornamento rapido per augurarvi un felice Natale!! Anche se, quasi sicuramente non lo leggerete, visto che scommeto, quasi tutte starete con la bava alla bocca davanti ai regali! xD
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto a tutte e visto che madre si lamenta perchè devo preparare un non so cosa, rispondo velocemente alle vostre recensioni! ;)

AlessandraMalfoy: ahahah quando mai non hai detto cazzate, scusa? xD Ok, iniziamo a rispondere ai tuoi puntifighi u.u
1- ah i commessi dove sono andata io non mi incartavano niente... al massimo mi lanciavano la carta da regalo dietro! u.u
2- che figo il nuovo nientendooo!! Me sa che ci sta pure facebook! xDD Io ho chiesto il pc nuovoooo!!
3- Anche il mio pagellino è andato bene!! =D Io come al solito ho l'insufficienza in inglese -.-" Però per il resto vado una favola u.u
4- Ahahah sono felice che ti sia piaciuto il tuo piccolo premio =D
5- ahahahah si!! Il carattere di Clare è nato da una mia amica che mi stressa ogni giorno u.u E credo che se sa questa cosa mi uccide! xDD
6- Oddio lo sai che nemmeno io me lo ricordo se l'ha scoperto? ahah cmq mi sembra di si!! xD
Bacioni e Buon Natale <3

sssusssa: ahahahah che culoooo che ci sei teee!! <3 ihih scherzettiiii!!

lazzari: eh si per fortuna c'era Kellan e Robert a salvare Mel dalle grinfie di Clare u.u Uh e com'è che non vuoi che Kellan si avvicini alla nostra Mel? o.o Un bacio e buon Natale <3

alice_cassedy: aaaah ecco!! Infatti mi sembrava di averla già sentita ma non ricordavo cos'era!! xDD Eh si finalmente Kellan inizia a darsi da fare u.u Si vedrà in seguito cosa accadrà u.u Buon Natale <3

Eli87: ahahahahah perdono u.u La prossima volta metterò gli avvisi ihih eeeh e chi non rimarrebbe a sbavare sulla tastiera quando vede una foto del genere? xDD Eh non posso dirti niente sulla relazione con Kellan, ovviamente! xD Si scoprirà tutto in seguito u.ù Baci e Buon Natale!! <3

Ringrazio le 26 ragazze che hanno aggiunto la storia nei preferiti e le 33 che hanno aggiunto la storia nelle seguite! Grazie, siete adorabili!! <3 E non vi dimenticate di dirmi che ne pensate di questa mia piccola creazione! ;)

Ricordo che, per tutti quelli che hanno una piccola passione per i vampiri, di andare a dare un'occhiata alla mia storia: The Vampire

Ed ora ecco a voi il piccolo spoiler:

Ci sedemmo ad un tavolino rotondo, al centro della piccola sala.
Rimasi rigida sul posto, sbattendo freneticamente il piede per il freddo.
Avevo ancora i muscoli troppo congelati per rilassarli completamente.

Auguro a tutte le dolci ragazze che mi seguono, un felice e allegro Natale! Spero che ognuna di voi, riceva il regalo che desidera. Tutte voi meritate un sacco di felicità! Quindi a tutte Buon Natale,

dalla vostra piccola scrittrice e dalle sue due amiche che hanno ispirato Susan ed Amy (Anne non c'è perchè aveva la febbre).

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Capitolo 13
*** Kellan è proprio sexy... ***



Innamorarsi è
come avere
due nuovi occhi
con i quali si vede
un mondo
più bello

Quando entrammo nel piccolo locale caldo e accogliente, ormai tremavo dalla testa ai piedi.
Ci sedemmo ad un tavolino rotondo, al centro della piccola sala.
Rimasi rigida sul posto, sbattendo freneticamente il piede per il freddo. Avevo ancora i muscoli troppo congelati per rilassarli completamente.
Una ragazza con i ciuffetti biondi, ma truccata in un modo, molto poco innocente, venne al nostro tavolo con il blocchetto in mano per scrivere le nostre ordinazioni.
Riluttante, sfilai le mani da mezzo le gambe e aprii il piccolo menù.
< Io prendo una cioccolata al latte >, sentii dire da Kellan.
< Io una cioccolata fondente alla fragola >, dissi con un sorriso.
La ragazza trascrisse tutto e poi facendo l'occhiolino a Kellan si voltò andando verso il bancone.
< Come va? Senti ancora freddo? >, mi chiese Kellan.
Anche se non stavamo nei posti accanto ai termosifoni, notai che i muscoli si erano rilassati e non tremavo più.
< Si, va meglio. E con la cioccolata penso ancora di più >, risposi sorridendo.
Kellan iniziò a guardarsi intorno innervosito.
< Che c'è? >, chiesi.
La cameriera bionda ci portò le cioccolate, < Volete altro, cari? >.
Kellan fece segno di no con la testa e sorrise gentilmente, per poi tornare a guardarmi.
< Allora? >, chiesi impaziente.
< Bè vedi, Robert mi ha raccontato quello che ti è successo... >, iniziò.
Ok, dove posso trovare un pinguino ninja per andare ad uccidere quello stupido bradipo?!
Kellan notò il mio improvviso nervosismo e si affretto a dire, < Veramente gliel'ho estorto con la forza... sai ieri, dopo che eri scappata via piangendo mi sono un po'... ehm... preoccupato >, spiegò. Forse il mio sguardo gli ricordava un che di minaccioso, perchè non mi sembrava affatto tranquillo.
< Oh >, riuscii a dire solamente, < Cosa ti ha detto? >.
< Non molto, per la verità. Solo che... tu hai un figlio e sei scappata da casa per questo. Basta >, mi fece un sorriso rassicurante, < Volevo dirtelo. Non mi sembrava carino che io sapessi cose che tu vorresti tenere per te >, mi spiegò.
Posai la tazza, dalla quale fino a quel momento stavo sorseggiando la cioccolata, e mi sforzai di guardarlo negli occhi.
< Grazie per essere stato sincero, Kellan.... >, mi ravvivai i capelli, nervosa, senza sapere cosa aggiungere. Non sapevo nemmeno cosa pensare...
< Mel, non devi sentirti in imbarazzo... >, allungò le mani lungo il tavolino, fino a stringere le mie, < Almeno non con me. Può succedere, nessuno ti giudica per questo e io prometto che non lo dirò a nessuno >, disse mettendosi la mano sul cuore e facendomi l'occhiolino.
Sorrisi. Potevo fidarmi davvero di Kellan?
Guardai la tenerezza nei suoi occhi. Sembravano quasi di un bambino innocente.
< Ok... >, dissi in fine, < Mi fido di te... >.
Mi strinse ancora di più la mano. Sembrava davvero contento.
< Allora, raccontami del marmocchio >, disse entusiasta, prendendo un sorso di cioccolata dal suo bicchiere.
Estrassi il portafoglio dalla mia borsa e da esso sfilai una piccola foto che ritraeva Adam su di un'altalena e gliela porsi.
< Che carino! >, esclamò, < Non ti assomiglia per niente, però. Sei sicura che è tuo figlio? >, chiese ridacchiando e lanciandomi un'occhiata scettica.
< Ovvio che è mio figlio! È solo... che ha ripreso molto dal padre... >, risposi a mezza voce.
Kellan notò la tristezza nella mia voce e si affrettò ad aggiungere, < Però il naso e la forma degli occhi sono identici alla mammina >, disse con un sorrisetto.
< Non serve trovare per forza una somiglianza, Kel >.
< Ma è una cosa che ho notato subito! >.
Gli lanciai un'occhiata dubbiosa che lui ignorò, < Comunque, ha una faccia da furbetto >.
< Oh si. Non sai quanti casini combina >, dissi ridacchiando. Sentii una nota di malinconia che mi scombussolò lo stomaco.
< Ti manca molto? >, chiese.
Annuii, < Mi sembra una cosa naturale... è un bambino fantastico, nonostante tutti i guai >, spiegai, < Sai, in parte, è grazie a lui che sono qui. Quasi tutti i vestiti che porta li ho confezionati io, così ho potuto esercitarmi e fare vestiti e... ehm, ha fatto anche da cavia per il trucco >, ammisi imbarazzata.
Lui scoppiò a ridere, < Povero piccolo! >.
Parlammo di varie cose.
Della difficoltà di essere madre e di quanto ero fortunata di avere tre amiche speciali come le mie, che mi sostenevano e mi aiutavano sempre.
Lui mi raccontò di quanto fosse difficile essere un personaggio famoso e di quante volte al giorno fosse assalito da fan urlanti.
Non pensavo che parlare con Kellan si rivelasse così piacevole.
Non mi accorsi nemmeno che il pomeriggio aveva lasciato posto alla sera.
Ormai avevamo finito le nostre cioccolate da ore e si stava talmente bene in quella piccola saletta calda che mi ero tolta perfino la felpa.
< Forse è meglio che andiamo in un ristorante? Sono quasi le 20 >, mi informò Kellan guardando l'orologio.
Lanciai un'occhiata disperata alla strada fredda e ormai buia.
< E come facciamo? Non possiamo andare a piedi fino ad un ristorante! Non sappiamo neppure dov'è un ristorante! >, esclamai tremando solo all'idea di dover tornare fuori.
< Tranquilla, ci penso io >, disse alzandosi e dirigendosi verso il bancone.
Pagò le due cioccolate e i biscotti che avevamo ordinato dopo.
Mi rinfilai la felpa, presi il giaccone e lo raggiunsi.
Si voltò verso di me, < Ti piace la cucina messicana? >, chiese con un sorriso.
Storsi il naso, < Non proprio... Giapponese? >, proposi con un sorriso speranzoso.
Lui ridacchiò e annuì.
Ci dirigemmo verso l'uscita, < Allora tu torna all'hotel. Io arrivo subito >, promise dandomi un piccolo bacio sulla fronte.
Quando aprì la porta il vento freddo ci colpì in pieno e iniziai a tremare.
< Corri o ti congelerai, qui fuori >, disse prima di sparire nella strada lunga e buia.
Mi incamminai nella direzione opposta, verso l'abergo.
A metà strada iniziò a piovere e dovetti costringere i miei muscoli ormai completamente congelati a correre.
Quando arrivai nella mia piccola e calda camera, - per fortuna le stufe e il piccolo caminetto elettrico erano accesi -, mi sentii così sollevata che iniziai a ridacchiare nervosamente.
Mi sfilai il giaccone bagnato e la felpa zuppa per sostituirla con un'altra felpa grigia con la zip.
In bagno presi un asciugamano pulito e mi tamponai i capelli bagnati.
Mi sdraiai sul letto e accesi la TV.
Ormai a quest'ora trasmettevano solo telefilm e così iniziai a vedermene uno in cui dei tizi in divisa cercavano di arrestare degli assassini\ladri\stupratori.
Cause you're hot then you're cold. You're yes then you're no. You're in then you're out. La suoneria del mio cellulare partì alle note di Hot N Cold di Katy Perry.
Lo afferrai e aprii lo sportelletto.
< Pronto? >.
< Salveeeeeeeeeeee! >, quattro voci diverse mi salutarono nello stesso momento.
< Salve! Sono in viva voce? >, chiesi alle mie amiche, ridacchiando.
< Si mamma! Come stai? >, chiese la vocina di Adam.
< Oh amore, ciao! Io bene, te? >.
< Bene! Oggi ho fatto il bravo a scuola >.
Sorrisi fra me, ma non feci in tempo a rispondere.
< Hai visto qualche bel ragazzo di Vancouver? >, chiese Amy.
< Hai già visitato i monumenti della città? >; chiese Anne.
< Ti sei divertita oggi? >, chiese Susan.
< Calma, ragazze! Sono arrivata solo oggi e non ho fatto nulla di che... >, feci una piccola pausa, < Tranne aver passato un intero pomeriggio con Kellan Lutz! >, esclamai tutto d'un fiato.
Seguii un insieme di urletti eccitati delle mie amiche.
< Devo ammettere che è davvero carino... >, dissi diventando lievemente rossa, < e simpatico... >, aggiunsi.
< Carino?! >, esclamò indignata Amy, < Ma quello è uno strafigo assurdo! Io ti ordino di fartelo! Ora! >, esclamò.
< Amy... ricorda che lì c'è Adam... >, dissi frustrata.
< Zia, che vuol dire che mamma si deve fare una persona? Crea un'altra persona? Mi fa un fratellino? >, chiese curioso Adam.
< Ops... >, sentii dire da Amy.
< Si, tesoro. Più o meno mamma proverà a farti un fratellino >, gli disse Anne, e sentendo il divertimento nel suo tono di voce non riuscii a trattenere una risata.
< Eh brava la nostra Mel, che si è decisa di rimettersi in gioco con i ragazzi >, disse felice Susan, < Ma Robert? >, chiese poi curiosa.
Rimasi per un attimo confusa.
Oddio, mi era passato completamente di mente.
< Mel? >, chiese preoccupata Anne.
< Si, si ci sono... è che... mi sembro una ragazzina delle superiori, schiava degli ormoni che si innamora ogni volta che un ragazzo le passa davanti! >, piagnucolai.
< Oh... ti sei dimenticata di Robert, eh? >, chiese Susan, comprensiva.
< E ti credo! Con quel figo di Kellan! >, sentii dire da Amy.
La ignorai, < Non so come... cioè penso di provare qualcosa per Robert... però... oddio sono totalmente confusa! >, esclamai.
< Tesoro, calmati. Piano piano capirai quello che devi fare... con entrambi >, mi rassicurò Anne.
Sorrisi fra me, quanto vorrei che fossero qui...
Dissi il mio pensiero ad alta voce.
< Anche noi, Mel! Ci manchi troppo! >, disse Susan.
Sentii dei passi dal corridoio e sobbalzai. < Oi, ora devo andare che sta arrivando Kellan, con il cibo giapponese >, dissi sbrigativa.
< Uuh, dai tanti morsi al pesciolino! >, esclamò Amy.
< Ah, sei proprio perversa! >, dissi ridendo e la sentii fare lo stesso.
< Ti ricordi come si prendono le bacchette, vero? >, mi chiese Susan. Ogni volta, mi innervosivo ad usare le bacchette e così infilzavo il cibo.
< Non ne mangiare troppo che poi lo vomiti tutto... >, mi ricordo Anne.
< Si, si, tranquille! Vi voglio bene, a domani! >, salutai.
< Ti vogliamo bene! >, urlarono e una vocina più bassa esclamò, < Ciao mamma!! >.
E poi il piccolo bip elettronico che suonava ad intermittenza, segnò la fine della conversazione.
Sospirai e mi presi un colpo quando Kellan bussò alla porta. Ero ancora intenta a ripetermi tutto ciò che mi avevano detto le mie amiche.
< Mel, vuoi venire in camera mia? È un po' più grossa di questa e c'è il tavolino per mangiare >, propose.
Ovviamente nella mia piccola stanzetta dove a mala pena ci entravo io e la mia roba, non potevamo stare molto comodi.
Sorrisi ed annuii.
Non appena varcai l'entrata della camera di Kellan, fui assalita da un cane abbastanza grosso da arrivare a leccarmi la faccia.
< Buona, Kola >; la riprese amorevolmente Kellan, < Scusa mi sono dimenticato di avvisarti del mio cane >, disse con un mezzo sorriso.
< Non fa niente >, risposi, accarezzando con forza la testa del cane per impedire che provasse di nuovo a leccarmi la faccia.
< Questo è un altro motivo per cui hanno diviso gli attori. Nel nostro albergo sono permessi gli animali, mentre in quello degli altri no. In teoria anche Robert ha un cane, ma l'ha lasciato a Londra >, iniziò sparlare mentre sistemava la tavola.
< Ah quindi anche Ashley e Jackson hanno un cane? >, chiesi sedendomi.
Kellan prese posto davanti a me, < Ashley ha un cane di nome Marlowe, mentre Jackson ha un gatto che si chiama Dean e sinceramente lo odio! Una volta ho dovuto dormire in camera di Jack, e quello stupido gattaccio si ostinava a sdraiarsi sulla mia faccia >, fece una smorfia al ricordo.
Scoppiai a ridere, < Mi sarebbe piaciuto anche a me avere un cane, ma Amy è allergica... una volta abbiamo preso un pesce rosso, ma ha cercato di mordere un dito a Susan e da lì, lei ha la fobia >, raccontai, mentre cercavo di impugnare correttamente le bacchette, senza far vedere quanto ero impedita in realtà.
Kellan ridacchiò, < Lei invece mi ha rubato il cuore tre anni fa. Mi ha insegnato ad essere un uomo >, esclamò fiero.
Guardai la cagnolina accucciata sul letto, che ci guardava con i suoi enormi occhioni. Avvicinai la mano al suo muso e lei mi leccò il palmo.

Angolo Autrice:

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa siamo ufficialmente entrate nel 2010!!! (O come si ostina a dire Susan, nel 2012 u.ù)
Auguro a tutte voi, mie piccole fragoline di bosco, di passare questo nuovo anno con serenità.
Visto che ognuna di noi si merita tutta la felicità del mondo! xD

Come avete passato l'ultimo dell'anno?
Spero che abbiate dato una perfetta conclusione al 2009, perchè quest'anno, che ormai è passato, ci ha regalato sicuramente un sacco di emozioni; dove allcune le abbiamo condivise qui, insieme, su EFP.
Quindi prepariamoci ad affrontare il 2010, che in fatto di emozioni, spero che non sarà da meno! E per iniziare bene il nuovo anno ecco a voi un nuovo capitolo che spero vi sia piaciuto! <3

Ringrazio tantossimo le 27 ragazze che hanno aggiunto la mia storia nei preferiti e le 34 ragazze che hanno aggiunto la storia nelle seguite, e continuo a sperare in una vostra recensione è.é

E ora rispondiamo alle vostre bellissime recensioni, che mi fanno sempre tornare di buon umore:

AlessandraMalfoy: ma nuooooo!! Di solito mi riempi la pagina di punti fighiiii!!! =(
1)Si, devo dire che Kellan è molto dolce, per ora! =D Che carino che è!!! <3<3<3<3<3

Cathrine Jhons: Ah salve cara!! Sono felice che ti sia piaciuto lo scorso capitolo e spero anche questo u.u Ah veramente io sono per entrambi i team!!^^ Sono troppo sexy =D Ahahahah perchè è sbadata? xDD Felice 2010!! <3

lazzari: anche io ho ricevuto il portatile nuovooo!!! <3 Sono troppo felice anche se ho perso un botto di foto e ci sto rosicando come una cagna in calore u.u Ahahahah ovviamente Kellan doveva fare qualcosa di stupido e inopportuno! Sennò non era Kellan è.é Eh non ti sbagli... Robert ci è rimasto un po di merda pensando a Kellan e Mel, nello stesso albergo... ^^ ahaha io vengo sempre male ma non potevo non metterla!! <3 Ci tengo a farvi conoscere le vere Anne, Amy e Susan perchè sono davvero delle persone fantastiche <3 Baci e felice 2010

alice_cassedy: eheheh come ti capiscooo!! Noi abbiamo iniziato alle 23 e 30 ad aprire i regali!! =P Ecco sei felice di un intero capitolo a base di Kellan Lutz?? O come dici tu "il macho!" xDDD eh ma quanti "vabbè" xDD ihih a prestooo e buon anno nuovo u.u

Ed ecco a voi un piccolo spoiler!

Robert increspò lievemente le labbra, ma poi disse, < Si certo... anche se io e Mel, volevamo parlare un po' per conto nostro >. Kellan si limitò a scrollare le spalle, senza allontanarsi da me nemmeno di un passo. Robert si voltò, attraversando velocemente il corridoio.

Ricordo a tutte le lettrici che hanno una sfegatata passione per i vempiri, di dare una veloce occhiata alla mia storia The Vampire

Auguri da tutte noi <3 ( Ormai dovreste riconoscerci xD )

E concludo, con una piccola sorpresina inedita!
Sperando che tutte appreziate Alex Britti... ecco una sua canzone che vede protagonisti Melanie e Robert è.é (eh lo so, quando ci si annoia, si fa di tutto! xD )

Per vedere il video clicca QUI

Spero che vi piaccia! xD NB: non ci sta il nostro Kellan macho (mi disp!!)

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Capitolo 14
*** Labbra Fredde ***


I sentimenti
non si possono
scordare ne combattere,
vanno vissuti
fino in fondo.

< Grazie per la cena. Era tutto buonissimo >, ringraziai, sfoderando uno dei miei migliori sorrisi.
Eravamo all'entrata della mia camera.
Ero appoggiata con una spalla al muro e con una mano tenevo aperta la porta. Kellan mi stava davanti, con la mano appoggiata al muro, poco sopra la mia testa.
< No, grazie a te che mi hai fatto compagnia... sai è piacevole stare con te dopotutto >, disse facendo un sorrisetto furbo.
< Ma dopotutto, cosa?! >, esclamai, lanciandogli un'occhiataccia, < Dovresti piangere e strapparti i capelli dalla gioia per aver passato una serata con me >.
Lui ridacchiò, < Giuro che appena entro in camera lo farò! Sento già la disperazione di Kola, per essere uscita dalla nostra stanza >, rispose.
Ridacchiai portandomi una ciocca che stava davanti agli occhi, dietro l'orecchio.
< Bè, allora buona notte... >, sussurrai con piccolo sorriso.
Sembrò incupirsi, ma rispose anche lui al sorriso e si voltò per tornare nella sua stanza.
Arretrai di un passo e chiusi la porta.
Pensai di farmi un'altra doccia calda prima di mettermi a dormire, ma ero davvero troppo stanca.
Tirai fuori, dalla valigia ancora chiusa, il mio nuovo pigiamone bianco con i maialini rosa sopra, e me lo infilai.
Quella sera, mi sentivo stranamente euforica; infatti feci una fatica pazzesca per prendere sonno; ma soprattutto mi tornava alla mente Robert. Oggi non mi ero comportata affatto bene con lui.
Sospirai, girandomi e rigirandomi nel letto; troppo grande e morbido, per i miei gusti. Ma dopo vari tentativi, la stanchezza prevalse ed entrai in un mondo composto da sogni agitati e per niente piacevoli.

Mi svegliai di soprassalto alle note di “Don't Worry Be Happy” di Bob Marley.
Sbuffando mi liberai delle pesanti coperte, scalciandole via e mi trascinai fino al bagno.
Oggi era il primo vero giorno di lavoro, e l'ultima cosa che volevo era arrivare in ritardo. Il regista doveva assolutamente cambiare opinione su di me, visto che ormai mi considerava sicuramente solo una nulla facente. Magari aveva già chiamato anche una nuova costumista.
Mi feci una doccia veloce e mi infilai i jeans, una canottiera nera con un maglioncino bianco sopra e un giacchetto nero.
Mi passai leggermente la matita e un po' di fondotinta.
Sentii bussare alla porta e corsi ad aprire.
< Buon giorno, collega >, mi salutò con un sorriso davvero da toglierti il fiato.
Mi venne un tuffo al cuore appena, aprendo la porta, lo vidi.
Era vestito anche lui con dei semplici jeans e una maglietta; e portava un paio di caffè, che molto probabilmente voleva dividere con me.
< Buon giorno, Robert >, risposi con un sorriso.
Mi porse la mia tazza, < Serve un piccolo passaggio? >, chiese gentilmente.
Ma da dov'era uscita tutta questa galanteria in quel ragazzo?
Era strano essere trattata con così tante attenzioni. Mi faceva sentire davvero importante e... si, anche più carina del solito.
< Mi faresti un enorme favore, davvero! >, esclamai con un sorriso, < anche perchè non vorrei arrivare in ritardo e non so minimamente dove si trova il set >, aggiunsi poi, pensandoci.
Robert ridacchiò, < Veramente ti sarebbe venuta comunque a prendere una macchina del cast >, ammise, passandosi una mano fra i capelli.
< Ah... >, risposi senza sapere cosa aggiungere, < Vabbè dai, ieri non ci siamo visti, così possiamo parlare un po'! >, aggiunsi un po' esitante.
Lui mi sorrise soddisfatto e mi passò la borsa.
Ci infilai il cellulare e il mio piccolo quadernino degli appunti e mi infilai la giacca.
< Ah e poi che hai fatto alla fine, ieri? >, chiese aprendo la porta e aspettandomi in corridoio.
Esitai un attimo sulla soglia, < Ehm... >.
< Buongiorno, ragazzi >, ci salutò un sorridente Kellan, uscendo dalla sua stanza.
Non so perchè, ma sentendo la sua voce mi rilassai all'istante.
Gli rivolsi un sorriso e lui si chinò per darmi un bacio sulla testa.
Poi si diede il cinque con Robert.
< Ci dai uno strappo, amico? >, chiese con un sorriso, cingendomi i fianchi.
Arrossii piano piano, sempre di più.
Robert increspò lievemente le labbra, ma poi disse, < Si certo... anche se io e Mel, volevamo parlare un po' per conto nostro >.
Kellan si limitò a scrollare le spalle, senza allontanarsi da me nemmeno di un passo.
Robert si voltò, attraversando velocemente il corridoio.
Diedi una botta con il dorso della mano sul petto di Kellan, < Mi spieghi che ti è saltato in mente? >, chiesi frustrata.
Lui alzò un sopracciglio, < Di che stai parlando, scusa? >, mi lanciò uno sguardo preoccupato prima di seguire Robert.
Sbuffai. Ma i piccoli flirt con Robert e Kellan c'erano veramente o stavano solo nella mia testa?
Sicuramente, l'abbraccio protettivo di Kell, era solo un saluto normalissimo e io dietro ci avevo letto un poema che non esisteva...
Cercai di convincermi di questa idea mentre attraversavo anche io il lungo corridoio, ricoperto da una moquette bordeaux.
Sicuramente fra me e Robert stava nascendo qualcosina, ( e non mi dispiaceva per niente... anzi ), ma forse con Kellan era tutta una mia illusione...
< Mel, ti vuoi muovere? Guarda che ti perdi di nuovo >, mi punzecchiò Kellan con un sorrisetto.
Io gli feci una linguaccia e mi affrettai ad entrare nell'ascensore.
Sicuramente era tutta una mia illusione.

La macchina ci portò nei pressi di una scuola superiore.
In pochi minuti il posto si riempì di persone, rulotte, cineprese e vari oggetti di cui non sapevo neppure il nome.
< Inizia a truccare Kristen, poi fai Robert >, mi ordinò Chris senza salutarmi.
Ok, trattava bene solo gli attori... era comprensibile...
Kristen Stewart mi aspettava già dentro la sua rulotte, e così mi diressi verso quella direzione.
< Mel! >, urlò una vocina eccitata alle mie spalle.
Mi vennero i brividi solamente riconoscendo a chi apparteneva la voce e lentamente mi voltai.
< Clare... >, salutai non molto entusiasta.
Mi abbracciò di getto, senza darmi l'opportunità di ribellarmi.
Rassegnata, risposi brevemente all'abbraccio.
< Accidenti che freddo che fa questa mattina! >, esclamò sfregandosi le mani l'una con l'altra.
Magari, solo questa mattina facesse così freddo...
< Cosa faccio? >, chiese allegra.
Mi guardai attorno.
Altre sei o sette truccatrici ognuna dentro la rulotte dei propri attori, erano intente nel sistemarli assieme alle loro assistenti; mentre le comparse erano già pronte sul set e giravano senza una meta per il parcheggio della scuola.
< Oggi mi hanno affidato Robert e Kristen >, annunciai, < Quindi inizia a portare qui i due carrelli con i loro vestiti >, ordinai, sforzandomi di sorridere.
Bè se mi avevano dato proprio i personaggi principali, voleva dire che Chris si fidava ancora delle mie capacità o... che era tutto merito di Robert.
Di certo non avevo faticato così tanto per poi farmi aiutare. Volevo che mi dessero dei compiti importanti, per la mia bravura, non perchè avevo conoscenze che mi rendevano importante.
Sconfortata da questi pensieri, entrai nella rulotte.
Kristen mi aspettava seduta su una sedia davanti ad una specchiera, dove c'erano vari trucchi che potevo utilizzare. Iniziai a passare la matita sull'occhio della Stewart.
< Guarda in su >; dissi con un sospiro, ed iniziai la mia piccola opera.

Dopo averle dato una maglietta marrone e dei jeans da indossare, dissi a Clare di chiamarmi Robert.
Osservai in un immagine, il trucco che gli avevano fatto in Twilight e decisi di dargli un aspetto più tenebroso.
Sbuffando per l'impazienza, incominciai a vedere i rossetti che potevo mettergli; provandoli sulle mie labbra.
Quando mi passai quello rosso opaco, bussarono alla porta della rulotte.
Con un sorriso andai ad aprire; ma non trovai ciò che pensavo.
Due braccia forti mi fecero indietreggiare, fino a toccare la parete dietro di me.
Labbra calde e invitanti, presero di sorpresa le mie che, esitanti risposero al bacio.
Kellan, si chiuse la porta alle spalle, continuando a sfiorare con la bocca, il mio collo.
< Kel... >, ansimai.
Lui alzò la testa e puntò gli occhi nei miei. Aveva un bel sorriso, e i suoi occhi brillavano di eccitazione.
< Che c'è? >, alitò.
Le mie mani erano posate sul suo viso e istintivamente le feci scivolare fra i suoi capelli corti, facendolo riavvicinare a me.
< Hai le labbra fredde... >, mugugnò contro la mia bocca. Ma la cosa sembrò piacerli molto più del previsto.
Nessuno mi aveva mai baciato in quel modo... nemmeno Lucas.
Le sue mani, posate sui miei fianchi, mi accarezzavano delicatamente.
Tornò a completare il piccolo succhiotto sul mio collo.
Sentii improvvisamente le sue mani fredde ed esperte infilarsi velocemente sotto la mia maglietta. E lì, come al solito, mi bloccai.
Posai la mia mano sul suo petto, allontanandolo di poco, < Kel... aspetta >, ansimai.
< Mel, per me un giorno di flirt, basta e avanza per non resistere dal saltarti addosso >, disse con il fiato corto.
< Sta arrivando Robert >, mi limitai a dire.
< Fra voi due c'è qualcosa? >, chiese.
Abbassai lo sguardo. Non lo sapevo neppure io...
< Più o meno >, risposi.
Robert bussò alla porta e Kellan si allontanò definitivamente dal mio corpo.
Aprì lui e corrugò le sopracciglia quando ci vide insieme, da soli.
Senza dire niente Kellan se ne andò, chiudendo la porta.
Rigida come una scopa, andai a sedermi sulla sedia e con un sorriso forzato gli feci segno di accomodarsi davanti a me.
< Perchè stavate qui da soli? >, chiese, < lui oggi non è affidato a te >.
< Si era sbagliato... e si è fermato a chiacchierare un po' >, mentii.
Mi sentivo in colpa. Tremendamente in colpa.
Iniziai a passargli sul volto il cerone, durante quell'azione restammo entrambi zitti; giusto il tempo per ricompormi e sembrare normale.
Gli passai il rossetto sulle labbra fine.
< Abbiamo lo stesso rossetto >, dissi ridacchiando.
Lui sorrise, divertito per poi puntare gli occhi sul mio collo scoperto.
< Che hai lì? >, chiese allungando la mano; ma io più veloce, coprii il succhiotto con la mia.
< Nulla >, mentii nuovamente, < Forse un piccolo livido... ieri... Kola mi è saltata addosso >, mentii nuovamente, facendo un sorriso tirato.
Lui alzò un sopracciglio, < Kola? Sei entrata in camera di Kellan? >, chiese.
Ma quanto potevo essere idiota?
< Ehm... si. Abbiamo cenato insieme >,ammisi.
Non c'era niente di male in una cena fra amici, no? Ma il punto era... io e Kellan, siamo solo amici?
Robert prese il mio mento fra il pollice e l'indice.
Abbassai automaticamente lo sguardo.
< È successo qualcosa fra te e Kellan? >, chiese.
< N-no. Niente di che... >, usai una mezza verità.
< Davvero? Guardami... >, sussurrò.
Mi costrinsi ad alzare lo sguardo. Cosa che mi costò non poca fatica.
Senza aggiungere altro, posò dolcemente le sue labbra sulle mie.
Non era come il bacio che mi aveva dato Kellan. Era più innocente e molto più romantico.
Ma allora perchè, non facevo che pensare a quel bacio, così sbagliato, ma allo stesso tempo così eccitante?
Era tutto tremendamente sbagliato. Kellan aveva reso tutto sbagliato.
Quando si staccò dalle mie labbra, aveva la mano posata ancora sulla mia guancia.
< Hai le labbra fredde >, disse con un sorriso.
Sforzai di ignorare il magone che mi si era formato in gola.
Robert era stato gentile con me. Mi aveva compreso ed aiutato.
Non era giusto che ora mi allontanassi da lui solo perché Kellan aveva scombussolato i miei sentimenti.
Feci un mezzo sorriso e continuai a truccarlo, cercando di dimenticare il tocco caldo delle labbra di Kellan sulla mia pelle e l'eccitazione che aveva procurato in me; costringendo all’improvvisa confusione nei miei sentimenti di diradarsi e lasciare spazio ad una risposta concreta.

Angolo Autrice:

Salve mie ragazzuole!! Spero che stiate bene e che nessuna di voi sia morta nel ricominciare la scuola! xD
Io sono tutta allegra perchè oggi abbiamo inizaito a suonare chitarra!! Aaaaa che bello <3 Voi suonate?^^ xD

Purtroppo per qualche capitolo dovrete dire addio alle immagini faighe perchè il nuovo piccy manca photoshop e non so come rimetterlo! =( Eeeh dovrò pregare il mio cognatino (genio di tutti i piccy) di installarlo -.-"

Chi ha una passione innaturale per ogni genere di vampiri, può andare a dare un'occhiata alla mia storia The Vampire

E chi ama la saga di Harry Potter, e soprattutto la coppia Lucius\Narcissa può leggere *Blood & Blonde* _Come play with me if you dare_

AlessandraMalfoy: ahahhaahha oddio oddio scusa non sai quanto mi dispiaceeee!! Ti stavo rispondendo ma mi deve aver interrotto un qualcuno inutile e sono andata avanti, senza accorgermenee!! mi disp!!! Ok ora rispondo a tutto!! xD
*capitolo12
1) siiiiiiiii dolce dolce kelly <3 <3 quanto è bonooooo^^
2)eh direi che è un tantinino gelosino u.u
3)ahahhaha felice eh^^ eh dai dillo dillo ^^
4)non so.. ancora devo visualizzare il loro rapporto... è.é vi piacerebbe se ci fosse una piccola lotta?^^
*capitolo13
1) grazieeeeeeeeeeee anche noi ti facciamo gli auguri anche se ormai... xD
2)ahahahah nooooo il tuo ragazzo è un genioooooo!!! Nooo anche io voglio il cuscino di Kelly!! :D
3)ahahahah aa che bello sono felice quando vi emozionate u.u
4)ahahahahahhahaha eh le amiche maniache di Mel vorrai dire u.u poveri rob e kelly... se sapessero.. ihih
Un bacioneeeeeeeeeeeeee <3 <3

lazzari: uuuuh sono felice per te <3 Dai che il 2010 è l'anno buono per tutto u.u me lo sento! ;) Allora, sono contenta che ti piacciano i capitoli, anche se Kelly si ssta avvicinando davvero tanto alla piccola Melly xDDD un bacio <3 <3

Eli87: rieccoti qui fra di noi, cara! Ah quanto mi sei mancata!! xDD allora rispondiamo u.u
*capitolo12
ah ma cosa!! Non devi farti perdonare! Già è tanto che hai commentato tutti e due i capitoli!! <3 grazieeeeeeee!! xDD Eeh nella parte dello specchio sono morti tanti neuroni.. -5 minuti di silenzio-. però sono felice che vi sia piaciuto <3
*capitolo13
Come al solito ci hai azzeccato in pieno cara u.u ma come faccio con te? xD Non si puo nascondere nulla! tsè! xDDD Eh lo so, in quel momento ero molto scaziata io è per questo che Mel sembrava irritata da Robert! Eeeh non devo scrivere quando sono nervosa è.é Per Kel, ho cercato di farlo sembrare meno impiccione possibile, ma non mi andava di rifare tutta la tarantella per farglielo dire da Mel xD Quindi ho sfruttato il nostro Robby! xDD Ah ma cosa basta cavolate!! xD Io le amo le vostr intuizioni <3 ihih un bacioo <3

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Capitolo 15
*** I Fast Food fanno ingrassare... ma c'è chi mi aiuta a dimagrire ***


Bimbo, mi chiedi cos'è l'amore? Cresci e lo saprai.
Bimbo, mi chiedi cos'è la felicità? Rimani bimbo e lo saprai.
Jim Morrison

Quando tutti gli attori erano pronti,iniziarono a girare le prime scene.
Dovetti rifare il trucco a Robert e a Kristen almeno tre volte.
Provarono, finchè la luce del giorno non andava più bene.
< Ok, come primo giorno può andare, ragazzi. Ci vediamo domani pomeriggio, così facciamo la scena dentro scuola del regalo di Bella e di Romeo e Giulietta >, ci avvisò il regista.
Sospirando recuperai la mia borsa e mi incamminai verso la macchina del cast.
Sarei dovuta andare ad affittarmene una, visto che queste ce le avevano date solo per il primo giorno.
Mentre camminavo, con passi svelti mi raggiunse Kellan.
< Per quella cosa nella rulotte… >, iniziò.
Io mi girai di scatto, < Ti consideravo un amico. Era piacevole parlare con te e mi facevi ridere >, chiarii con voce alterata.
Lui continò a fissarmi senza dire nulla.
< Io non rido quasi mai! >, spiegai agitando le braccia in un attacco nervoso.
< Hai scelto lui? >, si limitò a dire.
Io annuii, < È la selta giusta da fare >, affermai.
Senza aggiungere niente allungò il passo e mi superò.
Velocemente raggiunsi Robert, che mi cinse i fianchi.
< Ti accompagno? >, chiese con un sorriso.
Io annuii, senza riuscire a guardarlo ancora in faccia e con il magone in gola che non accennava a diminuire.

Finalmente sola in hotel, dopo una veloce doccia calda, chiamai le mie amiche.
Le raccontai del casino che era successo quel giorno.
E dopo i vari urletti eccitati per la trescatina con Kellan, ritornarono in loro e iniziarono con la predica.
< Ma sei sicura della tua scelta? >, mi chiese Susan.
< Non è che poi te ne penti? >, le fece eco Anne.
< Ma quindi ora te la fai con Robert? No perchè se è, mandalo da queste parti Kellan >, si intromise Amy.
< Oh, ragazze non so niente! Sono così confusa! >, esclamai buttandomi sul letto e coprendomi la faccia con il cuscino.
< Ma se mollo tutto e torno da voi? >, chiesi con vocina speranzosa.
< Mel, non voltare le spalle ai tuoi sogni >, disse Anne.
< Sappiamo che è difficile ma devi farti forza >, mi incoraggiò Susan.
< E poi, questo fine settimana abbiamo già preso i biglietti per venirti a trovare! >, esclamò Amy entusiasta.
< Ehi, sei sicura che vieni per vedere me, o perchè speri in una sveltina con Kellan? >, chiesi ridacchiando.
< Ehm... diciamo entrambe >, disse scherzando.
< Ha fatto il bravo, Adam? >, chiesi.
< Si... >, rispose esitante Susan.
Seguì un attimo di silenzio.
< Ragazze? C'è qualcosa che dovrei sapere? >; chiesi già certa della risposta.
< Oh, ma non è nulla di che! Una sciocchezza... nulla di cui tu ti debba preoccupare >, si affrettò a dire Amy.
Sospirai, < Di che si tratta? >.
< Ehm... >, iniziò a dire Susan.
< Diciamo che Adam in questi giorni si è un po' “ammutolito” >; finì Anne, per lei.
< Non parla più? >, chiesi già preoccupata e sentendomi in colpa per averlo abbandonato così.
< Ma no! Diciamo solo che non ha niente da dire... >, spiegò Amy, cercando di non far sembrare la situazione per nulla grave.
< Gli manchi molto. Solo questo >, mi assicurò Anne, < Presto tornerà a comportarsi in modo normale... >.
< E poi appena ti sarai sistemata meglio, verrà a vivere con te... >, mi ricordò Susan.
Sbuffai, < Si, ma ora soffre lo stesso! >, esclamai, < e poi non credo che cambierebbe molto se verrebbe a vivere qui da me. È cresciuto con noi quattro insieme. Gli mancherete tanto quanto gli manco io ora! Lo sapevo che non dovevo partire! E io che mi preoccupo di cose come “ mi faccio Kellan o Robert, oggi?” >, dissi presa improvvisamente dalla rabbia.
< Mel, calmati >; mi disse Amy.
< Sono calma! >, sbottai.
Silenzio.
< Sentite, vi richiamo dopo, ok? >, chiesi, senza aspettare una risposta.
Riattaccai e feci cadere il telefono sul materasso.
Sotterrai la testa fra i cuscini, sperando di addormentarmi immediatamente, per non dover pensare troppo.
Non ero mai stata buona a prendere decisioni importanti.
Sentii un beep soffocato, proveniente dal cellulare.
Non feci in tempo a prenderlo per vedere chi mi aveva mandato un messaggio, che qualcuno bussò alla porta.
< È aperto >, mugugnai.
La maniglia si abbassò e la porta si aprì, lasciando entrare il mio scocciatore.
< C'è un motivo logico per cui stai cercando di soffocarti con i cuscini o devo chiamare il centro assistenza mentale? >, disse ridacchiando.
< Cosa vuoi Kellan? >, chiesi senza liberarmi dai cuscini, ma a questo ci pensò Kel, dopo essersi seduto sul letto.
< Bè stavo pensando, sempre se non hai nient'altro da fare, che potevamo mangiarci qualcosa insieme! Sai, anche se stai con Robert, non è detto che non possiamo essere almeno amici >, propose entusiasta.
< Veramente... preferirei stare un po' sola >, ammisi, mettendomi seduta. Mi guardò per qualche secondo, poi, prendendomi la mano, chiese, < È successo qualcosa? >.
Sospirai, < Niente di che... solo piccoli problemi a casa... >, risposi.
< Problemi, a causa di... Adam? >.
Annuii, poggiando la testa sulla sua spalla.
Iniziò a giocarellare con le mie dita, < Penso che la mia mancanza, lo renda davvero triste... Non parla più... >, risposi, con voce afflitta.
Ricordandomi del messaggio che avevo appena ricevuto, andai a controllare, era di Amy: “ Ehi, ora non prendere il primo aereo per Los Angeles, solo per un piccolo capriccio di Adam. Fra due giorni saremo lì da te e, se continua ad andare male anche nella prossima settimana torni qui, ok? Ora rilassati o ti verranno le rughe. Baci “.
< È sempre difficile separarsi da una persona che si ama... >.
Alzai lo sguardo, per lanciare un'occhiata curiosa al suo sguardo perso nei ricordi.
< I miei si sono separati quando avevo sei anni... >, spiegò, < mio padre mi è mancato davvero un sacco! Lui si è trasferito in California e così ho frequentato la Orange County's Chapman University, per stargli più vicino >.
Mi sollevai dalla sua spalla per guardarlo negli occhi, < Mi dispiace >, sussurrai.
Posai la mia mano sulla sua guancia per accarezzarlo. Lui chiuse gli occhi e sorrise.
Istintivamente mi sporsi in avanti fino a sfiorare le sue labbra.
Lui le dischiuse e le nostre lingue si incontrarono. Le sue mani si posarono sui miei fianchi, spingendomi delicatamente a sdraiarmi sul materasso; mentre il suo corpo mi sovrastava, senza farmi male.
Cause you're hot then you're cold. You're yes then you're no. You're in then you're out. La voce di Katy Perry, proveniente dal mio cellulare, ci fece sobbalzare entrambi.
Kellan si alzò velocemente da me e io afferrai il vecchio aggeggio e risposi alla chiamata.
< Pronto? >.
< Ti disturbo? >.
< Ciao, Robert... no, no tranquillo >.
< Perfetto. Stavo pensando che se ti andava, potevamo mangiarci qualcosa inseme >, propose.
Lanciai un'occhiata a Kellan, che però guardava a terra.
< Ehm... si, certo, va bene >, risposi.
< Ok, allora ti passo a prendere fra un'oretta >, disse.
< A dopo... >, riattaccai.
Kellan continuava a non guardarmi e anche io presi a fissarmi le mani.
< Non credo che riusciremo mai ad essere solo amici... >, sussurrai dopo un po'.
< Si... hai ragione >, disse alzandosi in piedi, < Passate una divertente serata >; mi augurò, sbattendosi la porta della mia camera alle spalle.
Sbuffando mi ributtai fra i cuscini, sotterrandomici nuovamente.

Non sapendo in che genere di posto saremmo andati a mangiare, non mi vestii molto elegante.
Indossai dei jeans neri, una camicia bianca e un maglioncino nero e stivali con il tacco 12. Mi passai la matita sia sopra che sotto l’occhio e un po’ di rossetto.
Non appena mi fece uno squillo al cellulare, presi cappotto e borsa e mi diressi verso l’ascensore.
Stranamente fuori non pioveva, ma c’era molto vento.
La sua macchina non era molto distante dall’uscita e feci una corsetta – che fatta con gli stivali è davvero un’impresa – e lo raggiunsi.
< Aaah che freddo! >, esclamai posizionando le mani sul bocchettone dell’ aria calda.
Robert innestò la prima e partì.
< Dove si va? >, chiesi con un sorriso.
< Ehm… avevo pensato ad un fast food visto che non sopportavo l’idea di dover subire attacchi da paparazzi, giornalisti e fotografi. Volevo passare una serata tranquilla solo con te… >, ammise coprendo la mia mano con la sua.
Ridacchiai nervosamente, < Per me non c’è problema! Adoro i fast food >.
Parcheggiammo davanti a fish and chips, ed entrammo nel locale.
Mi sedetti in uno dei soliti divanetti oliosi tipici di quei luoghi, mentre Robert andava a prendere da mangiare.
Presi il cellulare ed inviai un veloce messaggio a Susan: “ Aiuto! Cena con Robert. E se mi chiede di Kellan? Che dico? Panico!”.
Lo rinfilai in borsa giusto in tempo per vedere Robert, - con cappellino a visiera e occhiali da sole -, con un vassoio pieno di cibo, in mano.
Soffocai il tremolio del cellulare, che indicava l’arrivo della risposta alla mia richiesta d’aiuto, sedendomi sulla borsa; lui si sedette con un sorriso.
< Va bene la pepsi? >, chiese mettendomi davanti un bicchierone e delle scatoline di cartone piene di pesce e patatine.
Consumammo il cibo in silenzio, lanciandoci ogni tanto qualche occhiata.
Arrivati al dolce, - io un gelato con gli smartie e Robert un frullato alla fragola -, si decise a parlare.
< Allora, ti piace il nuovo lavoro? >, chiese.
Io annuii, infilzando il gelato alla vaniglia.
< E… come sta Adam? >.
< Bene… >, risposi dando una veloce occhiata all’orologio di platino, troppo grande per il mio polso e sbuffai, < Cacchio! Mi sono dimenticata di chiamarlo… a quest’ora starà già dormendo >.
Lui mi guardò dispiaciuto, ma poi la sua attenzione si focalizzò sul mio braccio.
< Ma non è da uomo quell’orologio? >, chiese.
Sorrisi, < Si, era di mio padre >, me lo tolsi per fargli vedere il retro, < Glielo ha regalato la nonna al nonno e quando lui è morto l'ha ereditato >, spiegai indicandogli la piccola incisione che recitava “Por el mi hombre Raùl, tua por toda la vida Almira”.
< Mia nonna in verità non è spagnola, ma degli Stati Uniti. Ha conosciuto il nonno a Madrid, mentre era in vacanza e quando si sono sposati si sono trasferiti a Los Angeles. Dalla morte di nonno, la nonna ha prelevato tutti i suoi risparmi e sta girando per il mondo. L’ultima cartolina che mi è arrivata era da Tokio >, dissi ridendo.
Lui mi guardava divertito e allo stesso tempo quasi affascinato, < Non ti ho mai visto sorridere così fino ad ora. Ti mancano molto i tuoi? >, chiese interessato.
Mi rinfilai l’orologio, < Si, certo che mi mancano… Ma non mi pento della scelta che ho fatto cinque anni fa. So per certo che mi avrebbero fatto abortire e io non volevo. Non posso immaginare la mia vita senza Adam >.
Lo vidi sporgersi verso di me ed abbracciarmi. Senza accorgermene avevo iniziato a piangere.
Mi riportò in macchina, dove mi tenne stretta finchè la tensione che avevo accumulato in quei giorni non si sfogasse completamente in un pianto liberatorio.
< Scusa >, dissi quando mi fui calmata, ricomponendomi.
< No tranquilla. Mi piace stare abbracciato con te >, ammise facendo riappoggiare la mia testa sulla sua spalla e continuando ad accarezzarmi i capelli.
< Sai, all’inizio mi attraevi molto come ragazza. Eri simpatica e tutto e mano a mano che ti conoscevo venivo sempre di più coinvolto dalla tua vita e nonostante fosse molto incasinata, mi piaceva iniziare a farci parte >, iniziò a dire e io mi irrigidii.
Era arrivato all’argomento importante. Quello che non avrei voluto affrontare.
< Poi quando ho visto che ti stavi avvicinando a Kellan, sono stato geloso >, disse ridendo per sdrammatizzare,< che comportamento infantile, vero? >.
Io non risposi, rimanendo immobile nella mia posizione fetale.
< È che, senza accorgermene, stai diventando importante per me… >, ammise posando le sue labbra sui miei capelli.
E senza accorgermene Kellan era diventato importante per me.
Pensavo in continuazione a lui. Non riuscivo mai a tenergli nascosti i miei sentimenti e confidarsi dei problemi era facile come parlare del tempo. Per non parlare dell’attrazione fisica che c’era fra di noi. Non riuscivo a tenere le mie labbra lontane dal suo corpo.
Però mi ostinavo a scegliere Robert.
Perché lui era la scelta migliore. Perché Kellan era il classico ragazzo da una notte e via che riusciva a non farti soffrire solo restandogli amica. Mentre Robert ispirava sicurezza e fedeltà. Non potevo fare di nuovo lo stesso sbaglio.
< Anche… tu sei importante per me >, dissi con voce tremante.
E perché, se ero sicura che fosse lui la scelta giusta, il mio cuore diceva che stavo facendo un enorme sbaglio?
Mi strinse ancora più forte a se e con un dito mi alzò il mento per poi posare le sue calde labbra sulle mie, fredde.

Angolo Autrice:

Salve mie piccole fragoline! <3 Spero che stiate tutte bene!
Chiedo subito perdono per l'enorme ritardo, ma in questi giorni non ho mai un attimo libero! E purtroppo ho sempre più difficoltà a scrivere questa fic e forse potrebbe concludersi molto prima di quanto pensassi... Susu non disperatevi u.u

lazzari: ahahha eh gia finalmente Kellan si è dato da fare ma a quanto pare nemmeno Robert demorde! xD Sarà davvero una bella lotta ^^ vedo che la pensi come Mel sul fatto della dolcezza e sensibilità.. ma come si fa a rifiutare un muscoloso e palestrato Kellan che trasudo sesso da ogni suo incantevole poro? u.u Aahhah dici che vincerà Robert? Vedremo! Si accettanto tutte scommesse! xD Magari alla fine, in realtà, le attrarrà Ashley ihih A presto, baciii <3

alice_cassedy: Ah ma tranquilla!! Non ti devi preoccupare, lo sapete che per me va bene anche solo se leggete! Non dovete uccidervi per lasciarmi una recensione u.u Tanto con i miei nuovi tempi di scrittura, avrete mesi e mesi a disposizione xDD Si infatti anche io non so chi farle scegliere alla fine... mmm... ma sì facciamogli fare una cosa a 3! xDD ahah si ineffetti è un po scarsetta... ha ripreso dalla nonna! xD un bacio <3

AlessandraMalfoy: salveeeee!! Non vedevo l'ora di rispondere ai tuoi punti fighi u.u
1. Ah grazie, mia signora! Quanto è clemente, con me, povera barbona! xD
2. Ah grazie, grazie!! <3 Oh davvero?? Me troppo felice! =D
3. Eh si, tesoro, ci hai azzeccato in pieno! Anche se non lo ammmette, Kellan era proprio geloso in quel momento! xDD
4. Ahah magari averci un piccolo e dolce Kelly.. non mi dispiacerebbero affatto i suoi baci xD
5. Ahahah ma povero Patty!!! xDD
6. Eh non è detto che il "povero" Patty rimanga a bocca asciutta! Poi vedrai!! Muahaha xDD
7. Adiè mia cara ci vediamo al prossimo capitolo!! Aaaaa cmq, oggi inizia la 3 serie di gossip!!! =D!

Eli87: E chi non vorrebbe i baci fi Kellan e Robert? xDD E poi a una così breve distanza fra l'uno e l'altro! *-* Basta sto facendo questa protagonista troppo fortunata u.u Eh gia la povera Mel sbava dietro ai due senza più capire su chi deve sbavare veramente xDDD Si potrebbe ricordare il triangolo di new moon, anche se non ne avevo intenzione, (odio a morte Jacob u.u), ma entrambi i sentimenti sono nati quasi contemporaneamente, lasciandola ancora più confusa. Bella sapeva di amare follemente Edward, eppure continuava ad illudere Jacob (ebbene si odio profondamente anche Bella u.u).
Il motivo per cui non c'è nessuna conversazione con Kristen è perchè non so sinceramente comme immaginarmi il suo carattere, ma da quello che ho visto non è una persona che frequenterei con piacere, ma posso anche sbagliarmi. E quindi non so se farla stare simpatica anche a Mel! xDD Ci penserò.. u.ù Ahahah nono so gia perfettamente con chi mettere Clare! E non è nessno di famoso u.ù Per il fatto di Jackson, quello è ovviamente della mia Susan, che non aspetta altro in ogni fan fiction! xD

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Capitolo 16
*** Perchè i casini sembrano venirmi a cercare ovunque vada? ***


Per quanto sia lungo
il temporale,
il sole
torna sempre
a brillare
fra le nuvole
Khalil Gibran

< Vuoi andare in qualche altro posto? >, chiese mettendo in moto la macchina.
Scossi la testa, sbadigliando, < No… sono troppo stanca >, dissi.
< Ok, ti riporto a casa >, sorrise.
Dopo qualche metro fuori dal parcheggio, ci dovemmo fermare per l’ improvviso traffico.
Dietro di noi, la polizia cercava di passare.
Robert tirò giù il finestrino, < Ehi, ma che è successo? >, chiese alla volante che ormai ci stava accanto.
< Hanno fatto un incidente all’incrocio più avanti >, riuscì a dirci un poliziotto prima che ripartisse.
Lui sbuffò. Non potevamo nemmeno rigirarci prechè anche dietro di noi era tutto bloccato.
< Speriamo che non ci siano morti >, dissi allungando il collo cercando di vedere qualcosa di più oltre le infinite macchine.
< E speriamo che non ci mettano molto >, aggiunse Robert, beccandosi una mia occhiataccia.
Spense il motore, visto che ora era inutile tenere la macchina accesa; avremmo sprecato solo benzina.
Lanciai una veloce occhiata all’orologio. Erano le 12:30 PM. Forse per l’ una di notte ce la potevamo fare ad arrivare in albergo.
< Vuoi molto bene a tua nonna? >, chiese improvvisamente.
Lo guardai sorpresa da quella domanda.
< Si, certo. Tutte le estati le passavo con lei e il nonno, visto che la mamma e la nonna non andavano molto d’accordo e quindi non la vedevo mai durante l’anno. Facevamo un viaggio in barca o restavamo nella loro tenuta in periferia. Avevano un sacco di cavalli… >, raccontai suscitando in me, più nostalgia di quanto volessi.
Sorrise accarezzandomi una guancia.
< Mi piaci… >, disse serio, < mi piaci un sacco >.
Sorrisi e questa volta davvero sincera.
Infondo mi piaceva un sacco anche lui, però purtroppo ogni singola cellula del mio corpo era attratta da Kellan.
Esitò un attimo e poi disse, < Se riuscirai a superare gli assalti dei paparazzi e giornalisti, vorrei provare davvero ad avere una relazione seria con te >.
Le macchine davanti a noi riniziarono a camminare e in pochi minuti arrivammo all’albergo.
Fissavo con interesse eccessivo la strada davanti ai miei occhi, senza sapere ancora cosa dire. Il mio cervello si rifiutava perfino di farmi capire veramente quello che mi aveva appena detto Robert.
Quando parcheggiò, mi strinse la mano per farmi tornare alla realtà.
< Mel, non devi rispondere subito. Pensaci, ok? >.
Forzai la mia testa ad annuire.
< Vieni, ti accompagno su >, si offrii e da vero cavaliere mi aprii anche la portiera.
Insistette anche per farmi strada verso la mia camera insinuando che mi sarei persa di nuovo.
Quando arrivammo di fronte alla mia porta, mi preparai a salutarlo.
Non sapevo se dargli un bacio sulla guancia o sulla bocca e per questo capii un po’ in ritardo che la musica fastidiosamente alta che sentivo, proveniva dalla camera di Kellan.
< Si starà divertendo un sacco >, commentò Robert con le sopracciglia inarcate.
Sorrisi imbarazzata e decisi che un bacio sulla guancia bastava.
La porta della camera di Kellan si aprì improvvisamente e uscì una ragazza bionda che rideva, sicuramente ubriaca.
Era praticamente nuda, aveva solo uno striminzito perizoma a coprirla.
La osservai per un attimo con gli occhi sbarrati, fino a che non si affacciò anche Kellan. Anche lui mezzo nudo solo con dei boxe neri e una lattina di birra in mano.
< Lynne, il bagno sta dall’altra parte >, disse divertito, mentre la ragazza si guardava intorno disorientata.
Poi, non appena si accorse della nostra presenza, mi guardò soddisfatto e prede il braccio della bionda per farla rientrare nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Io e Robert ci scambiammo un’occhiata imbarazzata.
Non sapevo più nemmeno cosa pensare. Ogni parte di me era fuori uso.
Continuavo a fissare la porta di Kellan, sentendo l’arrivo del magone in gola e gli occhi che bruciavano pronti ad accogliere nuove lacrime.
< Forse è meglio… che vada >, disse Robert grattandosi la testa nervosamente.
Alzai lo sguardo per incontrare il suo, < Puoi… stare con me questa notte. Se ti va >, sussurrai.
Esitò un attimo, < Sicura? >, chiese premuroso.
Io annuii, < Ti prego ho bisogno di te… >.
Era vero. In quel momento, in cui l’intero mondo sembrava essermi caduto addosso, avevo bisogno di sentirmi amata e protetta. Si, ero una gran egoista. Ma ad ogni battito del mio cuore il dolore si faceva sempre più intenso e non pensavo di riuscire a sopravvivere ancora a questo dolore così travolgente e purtroppo così famigliare.
Mi chiusi in bagno per cambiarmi e lasciai libero sfogo alle mie lacrime desiderose di uscire e rigarmi il volto.
Prima di uscire, mi assicurai di cancellare ogni loro traccia.
< Ti è arrivato un messaggio >, disse Robert.
Stava seduto sul letto a gambe incrociate, solo con una maglietta bianca a maniche corte e dei boxer blu.
< Ah, e che dice? >, dissi pentendomene subito dopo. Mi ero dimenticata che avevo mandato un messaggio di SOS a Susan e che non avevo ancora letto la sua risposta.
Piegai la mia roba e la sistemai nel mio piccolo armadio.
< Solo tu puoi sapere qual è la scelta giusta. E anche se non lo sai, nel tuo cuore già c’è. Basta ascoltare meglio >, disse con voce roca.
Mi girai lentamente.
Lui guardava ancora il cellulare con le sopracciglia corrugate, poi alzò lo sguardo su di me.
In quel momento riuscii finalmente a sentire il mio cuore; e mi ripeteva di quanto quel ragazzo, seduto sul mio letto, fosse bello, dolce e fantastico. Mi ricordò di quanto amassi la sua barba un po’ incolta e i suoi capelli sempre in disordine. Riportò sulla mia pelle ogni emozione e brivido che avevano scatenato i suoi baci, ogni suo tocco delicato, la luce nei suoi occhi quando incontrava i miei. Mi resi conto come mi mancassero anche solo le piccole frecciatine che ci tiravamo a vicenda.
Sorrisi, sentendo la nebbia diradarsi dalla mia mente e il dolore, lasciare il mio cuore lasciandomi libera.
Ricambiò il sorriso, < A cosa pensi? >, chiese.
Guardai in alto, facendo finta di pensarci su, < Mmm… che sei solo uno stupido bradipo >, risposi ghignando divertita.
Rimase per un attimo sorpreso, poi scoppiò in una risata fragorosa.
< Ehi, dimmi, dove lo hai trovato quelle ciabatte, in una svendita di un circo? >, mi punzecchiò.
Lanciai unna veloce occhiata alle mie adorate ciabattine pelose con la faccia di orsacchiotto e gli feci una linguaccia.
Mi rannicchiai sul letto, fra le sue braccia e ci lasciammo cadere sui cuscini.
Mi strinse forte, accarezzandomi delicatamente il collo con il dorso della mano.
< Si >, dissi all’improvviso.
< Come scusa? >.
< Si, voglio avere una relazione seria con te >, sussurrai a pochi millimetri dalle sue labbra, per poi completare quella piccola distanza e baciare il suo sorriso.

Dopo un ritardo di 20 minuti, l’aereo atterrò sulla pista di atterraggio dell’aeroporto. Lanciai un’occhiata al tabellone degli orari, ansiosa. < Salve gentaglia di Vancouver! >, urlò una voce così familiare da farmi perdere un battito. Mi voltai. Dalle porte bianche, affiancate da due hostes, stavano uscendo i passeggeri del volo Los Angeles-Vancouver. Quattro ragazze e un bimbo attirarono immediatamente la mia attenzione. Amy stava ancora con le braccia spalancate, dopo aver urlato la frase che mi aveva fatto girare; Susan la guardava divertita mentre Anne cercava di prendere Adam che schizzava in tutte le direzioni, per cercarmi. Mi alzai e corsi verso di loro. Adam fu il primo a vedermi e mi corse incontro, buttandosi fra le mie braccia. Lo strinsi forte; quanto mi era mancato! Gli baciai la fronte e poi lo lasciai per abbracciare le mie amiche. Eravamo tutte eccitate e saltellanti, per esserci di nuovo riunite e per alcuni minuti ci dimenticammo del resto del mondo. Eravamo di nuovo noi, di nuovo complete.

Angolo Autrice:

Salve a tutte!! Mi scuso subito del piccolo capitolo! Giuro che sto cercando di convincere il mio cervello a collaborare per scrivere, ma si rifiuta -.- Credo che ormai si sia proprio trasferito sensa nemmeno salutare u.ù
Ok, ok vi prometto che domani mi metterò di impegno e ricomincerò a scrivere tanto come prima! Visto che starò chiusa in casa e non avrò altro da fare!

Ok, prima che vi prometto qualcosa che non posso mantenere, meglio che rispondo alle vostre bellissime recensioni! (E mi farebbe molto piacere sapere il giudizio delle altre ragazze che mi seguono! Siete tante nei preferiti e nelle seguite, fatevi sentire!! =D )

lazzari: Aahha vedo che sei una forte sostenitrice di Robert!! xDD Eeeeh chissà chi sceglierà Mel alla fine! Ma magari anche Kellan potrebbe diventare qualcosa di più! mmm vedremo u.u Grazie mia cara <3 cercherò di amministrare meglio il mio tempo per aggiornare con più regolarità ;)

alice_cassedy: ahahahahah perdonamiiiii!!! Mi dispiace farvi attendere così tantooo!! Tutta colpa della scuola è.é Ma finalmente rieccomiiiii!!! :D ahaha mi dispiace per la piccola confusione!! Ma non sarebbero intrecci sennò! Ihihih aaaaa muahahah me diabolicaaa!! Non mi uccidere dopo aver letto questo capitolo u.u prova pietà per una piccola e dolce scrittrice!! Un bacioooo!! spero di riuscire ad aggiornare prestooo!!! <3<3

AlessandraMalfoy: aaaa non mi uccidereeee!! Ho mille impegniii!! E non più nemmeno il tempo di rilassarmi al pc! Perdonamii!!
1) Mi dispiace per i puntifighi, ma lo sai che io adoro solo i tuoi <3
2) Grazieeeeeeeeeeeeeee!!! Che dolce che sei anche se non me lo merito u.u
3) Ihih ma li devo creare un pò di casini!! E poi dopo quello che ha passato Melanie, è normale che sceglie la sicurezze! :D
4) Non so perchè non ci parla, ma lui l'ha capito che è quello il motivo, visto che sa la sua storia... e poi forse perchè ha più o meno il mio carattere Mel e anche io ho un blocco assurdo con i ragazzi è.é
5) Si si verrà pure Adam! Di certo non lo possono abbandonare lì a Los Angeles, solo soletto!! xDD E comunque ci hai azzeccato!! xD però non dirlo a nessunoooo ssssssh!!
6) Aaaaaa!! Siii io la sto seguendoooooo!!!! Sono tutta LOVE mentre guardo e strangolo chiunque si avvicina a me e alla TV in quel momento u.u Ah che bella Blair!!! <3<3 a te chi piace?? Naite è troppo faigooo sbav..
7)Aahhah ma cosa, ora mi minacciate pureee!!! xDD Un bacioooo!!! XoXo

Eli87: Aaah salve mia cara! Non ti preoccupare per il ritardo! Come vedi, anche io sono sempre in ritardo ultimamente u.u Eh non posso dirvi niente lo saii!! Sisi l'attrazione fisica è davvero molta e sia Mel che Kel se ne sono resi conto. Infatti all'inizio se lo stava imponendo, iniziava ad innamorarsi di Kellan... ma lui ha fatto l'idiota u.u Comunque Mel è divisa fra il rivivere la sua adolescenza ormai perduta, e la voglia di occuparsi di suo figlio... E il lavoro gli ha dato l'opportunita di provare sensazioni che non ha potuto provare prima... Non vedo l'ora che aggiorni <3 Baciiii!!! E grazie per photoshop! <3<3

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Capitolo 17
*** Di nuovo insieme ***


Dal momento che lo vidi,
una creaturina rossa illuminata dal chiarore della sala operatoria,
la amai con un'intensità alla quale,
la vita, fino ad allora,
non mi aveva preparata
S. Cheever

Avevo tutti i muscoli della faccia tirati e le lacrime agli occhi. Non riuscivo a smettere di ridere!
Ogni singolo poro della mia pelle sprizzava gioia. Mi sentivo quasi una strobosfera.
Con la mia pulciosissima macchina noleggiata, arrivammo al ristorante italiano dove avevo prenotato per l’occasione.
Quella città così fastidiosamente fredda, ora sembrava quasi accogliente, con le mie amiche accanto.
< Io prendo i tortellini con la panna! >, disse Susan guardando il menù.
< Io e Anne, prendiamo la pasta con il pesto >, disse Amy.
< Per me, la pasta con la salsa ai funghi e per mio figlio una mezza porzione di spaghetti al sugo >, ordinai al cameriere che trascrisse tutte le nostre ordinazioni.
< Allora, che programma hai preparato per noi oggi? >, chiese Susan euforica.
< Andiamo a vedere il ponte di Gastown? E anche lo Science World? >, chiese Anne sfogliando una guida turistica.
Veramente, non avevo pensato molto a cosa fare durante questi due preziosi giorni, l’unica cosa che riuscivo a pensare che loro erano finalmente qui con me.
< Tutto quello che volete. Oggi sono completamente vostra >, risposi e mi sorrisero tutte raggianti.
Amy increspò lievemente le sopracciglia e capii al volo quello che stava per contestare.
< Tranquilla, al ritorno, passiamo al set per prendere Robert così puoi dare un’occhiata ai vari attori >, la anticipai lasciandola con la bocca socchiusa pronta a protestare.
Anne e Susan risero.
< Non stavo per dire questo! Perché pensate che io abbia in mente solo questa cosa? Che brutta opinione che avete di me… basta, sono offesa >, disse facendo la faccetta afflitta.
< Ma no, lo sai che scherzo >, la rassicurai, e mi fece la linguaccia.
Arrivarono i piatti che avevamo ordinato e iniziammo a mangiare. Tagliai gli spaghetti per farli mangiare meglio ad Adam e poi mi buttai sulla mia pasta con i funghi.
< Allora… stai con Robert, eh? >, chiese Susan improvvisamente, facendomi sbagliare la mira della forchetta, che invece di entrare nella bocca di Adam, gli andò sul naso.
< Cosa? >, chiesi improvvisamente impacciata; ripulendo subito il viso di mio figlio.
< Mamma, ti sei fatta Robert? >, chiese il piccolo. Doveva ancora ricordare la particolare conversazione che avevamo avuto al telefono e l'uscita inappropriata di Amy.
Diventai all’istante rossa.
< Si, Mel, rispondi ad Adam >, disse Anne, divertita dalla situazione.
< Tesoro, non dire queste cose >, rimproverai Adam, concentrandomi sul mio piatto di pasta.
< Non mi dire che… >, iniziò Amy emozionata, ma la fermai subito.
< Non è come pensate! >, chiarii subito.
Raccontai cosa era successo la sera del Fast Food, ripetendo, sotto minaccia di Susan, parola per parola quello che mi aveva detto Robert.
< Quindi ora state insieme >, esclamò Anne, felice. Annuii con un sorriso.
< E Kellan? >, chiese Amy, cogliendomi di sorpresa. In verità me lo aspettavo che prima o poi mi avrebbero chiesto di lui, ma faceva sempre male sentire il suo nome.
< Ci stavo arrivando… Quando siamo tornati in albergo ho trovato Kellan… ehm… in allegra compagnia e ubriaco >, raccontai.
Gli sguardi delle mie amiche si fecero dispiaciuti e quello di Amy un po’ in colpa per aver tirato fuori l’argomento.
< Lo abbiamo ignorato e siamo entrati nella mia camera… gli ho chiesto di rimanere con me e lui ha accettato. Mentre mettevo a posto dei vestiti, Robert ha letto il messaggio che mi ha inviato Susan >, le lanciai uno sguardo d'intesa e lei diventò lievemente rossa dall’imbarazzo e dagli sguardi incuriositi di Anne ed Amy, capii che loro non ne sapevano nulla.
< Insomma, alla fine ho capito che è lui quello giusto. Kellan, mi ha mostrato che i miei dubbi su di lui erano perfettamente fondati >, dissi e l’immagine della ragazza mezza nuda mi tornò alla mente prepotente come uno schiaffo. Involontariamente feci una smorfia.
< Mi dispiace >, sussurrò Susan accarezzandomi il dorso della mano.
< Ah, ma allora hai passato una divertente serata con Robert >, disse Anne, facendomi tornare imbarazzata come pochi minuti prima.
< è vero! >, esclamò Amy, desiderosa di cambiare argomento, < ti sei fatta Robert? >, chiese a voce un po’ troppo alta.
< Non abbiamo fatto nulla… solo dormito insieme >, sibilai. Alcuna gente seduta vicino al nostro tavolo si girò scandalizzata.
< Zia, non si possono dire queste cose! >, esclamò Adam, con voce saputa, facendoci scoppiare tutte a ridere.

Dopo pranzo ci dirigemmo verso la Science World; la cupola era davvero meravigliosa. Anche Adam si divertì un sacco correndo di qua e di là come un matto.
Finita la visita, ci dirigemmo a Water Street, verso il ponte di Gastown. Quando arrivammo il sole stava già tramontando e la vista era stupenda. Rimanemmo incantati a fissare il sole che lentamente spariva sotto la superficie del mare.
In quel momento mi sentivo felice, libera da tutti i miei problemi; leggera come l’aria che stavo respirando.
Il cellulare nella tasca dei jeans prese a vibrare, facendomi prendere un colpo.
La sveglia che avevo impostato per assicurarmi di non fare tardi mi fece tornare bruscamente alla realtà.
< Forse è meglio che iniziamo ad avviarci, Robert ha quasi finito il turno >, dissi alle altre che erano intente a farsi delle foto in cui, purtroppo, coinvolsero anche me.
Durante il viaggio di ritorno in macchina, Susan ed Adam si addormentarono una sulla testa dell’altro abbracciati; Anne, accanto a loro, guardava il paesaggio fuori dal finestrino ed Amy, accanto a me cercava una stazione radio con canzoni decenti.
Anne chiamò il fratello, che abitava ancora a casa dei genitori a Medfrod, anche se aveva 25 anni. I suoi genitori erano gli unici che non se l’erano presa più di tanto per la nostra leggendaria fuga ed Anne li andava a trovare a quasi tutte le feste. Anche se io ormai non ero più la benvenuta in nessuna di quelle case che avevano segnato la mia infanzia. Men che meno nella mia.
Anche il cellulare di Amy vibrò e non appena guardò lo schermo sorrise involontariamente felice.
< Chi è? >, chiesi curiosa, intuendo.
Lei arrossì quel poco che bastava per farmi capire che la persona in questione era di sesso maschile e di certo non suo padre.
< Quattro giorni fa hanno ingaggiato un nuovo fotografo per un articolo a cui sto lavorando e... insomma, lui non è niente male >, ammise ridacchiando.
< Foto? >, chiesi elettrizzata.
Lei fece segno di no con la testa, < Però Anne e Susan dicono che assomiglia ad una capra, perché ha la barbetta sul mento >.
Scoppiai a ridere, < Dai, suvvia, Anne trova dei difetti in tutti... dice perfino che Robert ha la scucchia >.
Amy fece la tipica espressione da “Non-dire-queste-eresie!”.

Arrivati sul set Amy e Susan erano più che elettrizzate e scommetto che lo era anche Anne, ma non lo dava molto a vedere come le altre due; mentre Adam era proprio crollato e dovetti portarlo in braccio per non lasciarlo solo in macchina.
< Melanieeeeeeeeeeee! >, urlò una vocina allegra e mi ritrovai improvvisamente Clare davanti.
Tentò di saltarmi addosso come suo solito, ma per fortuna si accorse che avevo Adam in braccio e sarebbe stato un po' complicato. < Perché sei qui? Oggi non è il tuo giorno libero? >, chiese.
< Si, ma volevo far vedere il set alle mie amiche... Ragazze questa è la mia aiutante in trucco e vestito >, la presentai, mentre le mie amiche la guardavano spaventate dal suo arrivo improvviso.
< Salve, mi chiamo Clare! Melanie mi ha parlato taaaaaaanto di voi! >, esclamò stringendogli le mani.
Ma quando mai abbiamo avuto una conversazione più lunga di dieci minuti?, pensai mentre con una patetica scusa ci liberammo di Clare.
Ci sistemammo in un angolo per non dare fastidio, mentre finivano di girare le ultime scene del giorno.
All'ennesimo ciak della stessa scena Adam si svegliò e iniziò a lamentarsi per fame e sete e qualsiasi altra cosa gli venisse lontanamente in mente.
< Tieni, vai a prenderti qualcosa da bere, lì sotto a quel gazebo ci dovrebbe essere qualcosa >, dissi sperando che non trovasse solamente litri e litri di caffé, mentre guardavo incantata Robert scendere dalla sua Volvo, nel cortile della Forks High School.
Solo quando finalmente il regista decise che per oggi avevano concluso, mi accorsi che Adam non era ancora tornato.
Sembrò che questo pensiero ci colpì a tutte e quattro contemporaneamente perché ci guardammo allarmate nello stesso istante.
Io fui la prima a scattare in piedi e correre verso il punto in cui lo avevo indirizzato. Andai quasi addosso all'uomo allampanato che gestiva le bevande minacciandolo con uno sguardo risoluto.
< Per caso hai visto un bambino con capelli castani e occhi marroni? Dovrebbe essere passato qui davanti! >, esclamai trafelata, sentendo la presenza di Susan al mio fianco.
L'uomo sgranò gli occhi e boccheggiò una mezza risposta, e fu il turno di Susan che con voce tesa mise ancora più in crisi l'uomo che evidentemente si era accorto di qualcosa ma che non riusciva a sputare il rospo sotto la pressione dei nostri sguardi spaventati.
Mi voltai nervosamente intorno, Amy e Anne si aggiravano per il set discretamente ma con una certa ansia ben visibile sui loro volti.
Tornai a puntare l'uomo che intanto era indietreggiato di qualche passo, provando ad allontanarsi il più possibile dalla minaccia muta che gli stava infliggendo Susan.
< Allora? >, sbottai infine, alterata.
< Si, è venuto un bambino! >, esclamò guardando Susan e poi me, velocemente, < Ha preso solamente un bicchiere d'acqua e se ne è andato. Non ho indagato, ho solamente pensato che doveva essere il figlio di qualcuno nel cast e infatti... >
< Infatti? >, saltammo su immediatamente io e Susan.
< Infatti >, ripeté, deglutendo, < Kellan Lutz l'ha preso per mano e l'ha portato via >, le sue parole furono poco meno che bisbigli.
Scattai in avanti afferrandolo per la maglietta < Kellan ha preso mio figlio?! >, sbraitai a pochi centimetri dal suo viso.

Angolo Autrice:

*Si dirige verso le proprie lettrici strisciando e invocando venia* Salve ragazze! Ok, non mi merito che voi adesso rincominciate a leggere questa storia e probabilmente non ho neppure il diritto di venire a chiedervelo... oramai sono passati quasi 2 anni e dire che mi vergogno di me stessa e del modo in cui vi ho abbandonato è dire poco, davvero. Ho passato un periodo in cui ero troppo presa da altri eventi per mettermi a scrivere e la fantasia non mi regalava nessuna idea e così ho perso completamente la voglia di scrivere, soprattutto su EFP. Mi sono dedicata a storie private che non ho mai postato ed ora sento davvero il bisogno di tornare e scrivere in un tema più libero e aperto, più leggero e senza alcuna restrizione di immagine se voglio inserire pezzi più demenziali. Insomma mi sono messa in testa che voglio, anzi no sento proprio il bisogno, di finire questa fan fiction. Mi sono stufata di lasciare per strada pezzi incompleti... spero solo che in questa mia impresa tornerete tutte voi a darmi il gran sostegno che mi davate una volta. Ringrazio
AlessandraMalfoy
Lorena68
ginevrapotter
Eli87
Channy
Emabel
Joey24

ovvero le ragazze che mi hanno seguito e recensito per l'ultima volta e che non ho più ringraziato a dovere. In particolare ricordo certamente il sostegno di Eli87 e AlessandraMalfoy e della loro presenza sempre costante. Un grande bacio a tutte!

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Capitolo 18
*** Difficoltà di scegliere ***


Mentre fai la tua scelta di vita,
non dimenticarti di vivere.

< Ehm... signorina non penso che sia poi un problema... si tratta sempre di un attore del cast >, provò a ribattere il ragazzo dello staff cercando di calmarmi, ma le sue parole parvero sempre più flebili.
Lo lasciai andare bruscamente e neppure dovetti lanciare un'occhiata a Susan per assicurarmi che mi seguisse. Con passo pesante mi diressi verso il camerino di Kellan. La porta era aperta e quindi mi ci fiondai letteralmente dentro.
Li trovai seduti a terra, l'uno di fronte all'altro che giocavano con i due dinosauri pupazzo di mio figlio.
Adam stava ingurgitando una merendina al cioccolato che aveva reso non meno riconoscibile e stringeva fra le manine paffute un succo di frutta. E ridevano. L'unica cosa che mi colpì seriamente fu la loro risata spensierata e non più l'angoscia di dove Kellan poteva aver portato Adam a mia insaputa – perché, diciamocelo, da soli loro due potevano perfettamente finire sotto una macchina.
Misi da parte per un attimo i miei pensieri da mamma troppo apprensiva e mi lasciai andare ad un sorriso sollevato e spontaneo.
< Adam >, Amy spuntò al mio fianco, una mano posata sul cuore; fu solo un soffio ma mi riscosse portandomi nuovamente presente a me stessa e, quando Kellan sollevò finalmente lo sguardo rendendosi conto della nostra presenza, la furia tornò ben visibile sul mio viso.
L'espressione divertita di Kellan mutò all'istante e a quel punto anche Adam si voltò per capire cosa stesse succedendo e, vedendomi, sorrise raggiante. Mi si strinse il cuore, mi era mancato così tanto poterlo vedere, osservare il viso di un perfetto tondo regolare e i grandi occhi castani. Neppure mi ero accorta che fino ad allora era come se avessi trattenuto il fiato.
Trattenevo in attesa di poterlo vedere di nuovo e, solo adesso, avevo finalmente liberato i polmoni.
Allungai una mano nella sua direzione, < Vieni, Adam. Andiamo >, mormorai solo. Lui non si fece intimorire dalla mia espressione scura, mantenne il suo sorriso spensierato, continuando ad agitare il Tirannosauro su e giù. Mi prese la mano e per un attimo pensai davvero di chiudere lì la faccenda. Continuare ad ignorare Kellan come facevo da quando lo avevo visto in allegra compagnia fingendo che fra noi due non c'era mai stato nulla. Come al solito, non diedi retta alla ragione; pronta nel bene o nel male a buttarmi nel modo in cui purtroppo facevo sempre.. come feci anche cinque anni fa.
Quindi passai la manina di Adam in quella di Amy e dissi loro di andare ad aspettarmi fuori.
Mi chiusi la porta della roulotte alle spalle e il silenzio piombò fra di noi come un macigno pesante.
Io lo fissavo con intenzione, mentre lui puntava gli occhi a terra dove pochi istanti fa c'erano i due dinosauri.
< Cosa pensavi di fare con mio figlio? >, gli chiesi ostentando un tono di voce piuttosto duro. Mi vergognai, perché era la stessa voce che usavo per sgridare Adam.
Kellan sollevò lo sguardo, inchiodandomi con un'occhiataccia e per un attimo pensai davvero che fosse come litigare con quel testardo di mio figlio.
< Aveva fame e anche sete. Sai benissimo che non c'è molta scelta per un bambino fra le cose per il cast... >, sbuffò, < Tu, piuttosto, non mi sembra che te ne sei preoccupata più di tanto >.
Arrossii violentemente, presa in contropiede.
< Non hai nessun diritto di dirmi una cosa del genere! Neanche lo conosci mio figlio >, alzai la voce, punta nel vivo, < e se per questo non conosci neanche me, però mi stai comunque rendendo la vita un inferno! >.
A queste parole, rispose con un'espressione disinteressata, aprendosi una birra < Non ho fatto proprio nulla >.
< Bugiardo... AnnaLynne McCord che è spuntata fuori dalla tua camera mezza nuda, come lo dovrei interpretare? >.
Lui scrollò le spalle, < Gelosia? >.
Rimasi letteralmente spiazzata da quelle parole che per me non avevano senso.
< Come? >
< Ma dai, non te ne fregherebbe nulla se tu provassi davvero qualcosa per Robert! >, esclamò esasperato.
Incrociai le braccia al petto, arretrando, < Infatti non me ne frega nulla >, affermai anche se la mia voce tradì una nota di insicurezza.
Lui rise scuotendo la testa, < Sei proprio testarda >. Posò bruscamente la birra sul tavolino.
< Va bene, Robert è arrivato prima di me. Io ti ho iniziato a conoscere quando già voi vi iniziavate a piacere e mi sono messo in mezzo... non vuol dire che sono sbagliato solo per questo! >.
< No, infatti. Sei sbagliato perché non ti rendi conto di che vorrebbe dire mettersi con me! Sei un uomo da storie brevi, ma io non ho bisogno di questo. Quindi, per favore Kellan, se almeno un po' hai iniziato a volermi bene... >, non mi lasciò finire la frase.
Mi afferrò con forza per le braccia, guardandomi negli occhi con intensità, < No. Non ho intenzione di farmi da parte finché non mi spiegherai perché lui è adatto mentre io no! >.
< Te l'ho già detto! >, esclamai, liberandomi dalla sua stretta.
< Non è solo questo. Non può essere solo questo, Melanie! >, agitò con nervosismo le braccia, ma non provò a riafferrarmi, < Si, va bene, non sono il massimo con le relazioni durature. Ma questa volta voglio provarci... vorrei >,
< Cosa? Fare da padre ad Adam? Perché è questo che succederà. Lui è piccolo, si affezionerà a te e ti vedrà subito come suo padre perché fino ad oggi non ha fatto altro che cercare una figura paterna fra le troppe materne con cui è cresciuto. Vorresti provarci davvero lo stesso sapendo questo? > gli occhi mi si riempirono inconsapevolmente di lacrime, ma feci di tutto per non lasciarle andare, < Perché poi... anche io ho bisogno di certezze Kellan >, mormorai con voce rotta, addossandomi con la schiena al muro.
Il suo volto si addolcì e, ancora una volta, si avvicinò per prendermi fra le sue braccia ma, questa volta, con dolcezza.
Mi abbracciò senza pretendere nulla di più per una volta. Un abbraccio che mi tolse il fiato; e per la prima volta lo sentii forte e stabile contro il mio corpo. Qualcuno a cui, infondo, mi sarei anche potuta affidare.
Mi baciò i capelli e prepotenti tornarono i ricordi di quei baci che invece mi aveva lasciato sulle labbra. Per ultimo l'immagine di lui ed Adam che giocavano insieme e che mi scaldò il cuore.
< Sarebbe solo una relazione insana e sbagliata >, mormorai contro il suo petto, senza lasciarmi ancora sciogliere in lacrime.
< Lo sarebbe anche instaurare una relazione per soffocarne un'altra >, ribatté, sorridendo contro la mia fronte.
Trattenni il fiato a quelle parole e lui rise.
< Non è un crimine se ammetti che io ti piaccio, Melanie >, scherzò con disinvoltura. Ormai la tensione che si era accumulata fra di noi parve essersi dissolta.
Con difficoltà riuscii a sottrarmi da quel lungo abbraccio che non avrei mai voluto sciogliere.
< Credo che mi serva del tempo per pensare Kellan. Sono combattuta da tanti pensieri e tutti contrastanti >, provai a spiegargli, < Devo capire cosa sento davvero verso di te... ma anche per Robert. Non voglio pentirmi di nuovo delle mie scelte... ritrovarmi a scontare i miei sbagli. Questa volta devo essere coerente e per farlo devo stare lontano da entrambi >, decretai, dirigendomi con passo incerto verso la porta.
Lui annuì distrattamente, tornando alla sua birra. Poco prima che potessi richiudermi la porta alle spalle disse < Ti farò cambiare idea >.
Sorrisi fra me, mentre facevo scattare con lentezza la maniglia e mi avviavo verso le mie amiche che mi attendevano accanto ad un taxi.
Non potevo sfruttare oltre la macchina che mi aveva concesso di utilizzare il set per quella giornata.
Forse per miracolo, Robert era riuscito a trovare loro una stanza nel mio stesso albergo e quindi ora solamente tre piani ci avrebbero diviso. Un bel traguardo considerando che solamente ieri ci trovavamo in due stati differenti. Il cuore mi scoppiava di felicità solamente per il fatto che quella notte avrei avuto di nuovo il respiro lento e regolare di Adam che mi soffiava sul viso. Sdraiata sul letto leggendo un libro di Agatha Christie, lo sbirciavo furtivamente mentre usciva dal bagno fra i fumi dell'acqua calda, avvolto dagli asciugamani. Si infilò con difficoltà il pigiama con difficoltà, e solo quando con voce titubante, mi chiese di asciugargli i capelli mi lasciai andare ad un sorriso elettrizzato. A Los Angeles non succedeva spesso che avessi il tempo di curarmi in questo modo di lui. Eravamo sempre così tanto impegnate che Adam era diventato presto autosufficiente. Ma adesso, mentre gli sfregavo con cura il panno sui capelli, mi accorsi di quanto mi erano mancate queste piccole cose che prima facevo anche con impazienza e troppo di fretta. Mi resi conto con un sussulto di ciò che mi stavo perdendo per rimanere al passo con la mia vita. E mi dissi fra me che non ne valeva la pena. Abbracciai forte Adam al petto, affondando il viso nella morbida flanella del suo pigiamino e lo sentii ridere per il solletico mentre gli facevo le pernacchie sulla pancia. Lo adagiai sul letto e rimboccai le coperte. Pensai ad Amy, Savy ed Anne, tre piani più sotto. Il viaggio e lo girovagare per tutto il pomeriggio le aveva tolte di tutte le forze e dubitavo che sarebbero salite una volta sistemati i bagagli; le immaginai svenute per la stanchezza già nei propri letti a dormire profondamente e mi scappò un altro sorriso. < Mamma oggi ti brillano gli occhi > mormorò Adam. Anche lui si stava abbandonando alla stanchezza e le palpebre spingevano per chiudersi. Mi sdraiai accanto a lui e presi ad accarezzargli i capelli < Perché sono con te, Adam. La mamma è felice. Tanto felice > sussurrai. Lui chiuse gli occhi, l'espressione soddisfatta. Spensi la luce e mi accucciai appoggiata a lui. Quando pensai che oramai si fosse addormentato mi strinse invece la mano < Non voglio tornare a Los Angeles... >.

Angolo Autrice:

Ed eccomi di nuovo qui, stranamente puntuale! Spero che questa diventerà un'abitudine :P
Bene, direi che a questo punto l'indecisione della protagonista è poco meno che palpabile! Direi ormai che l'uomo della sua vita non è altro che Adam! xD Ma una donna non può essere solo madre alla fine... e Melanie è fin troppo giovane quindi non le resta davvero altro che l'imbarazzo della scelta! Da una parte Robert, dolce, sicuro per cui sente un sentimento profondo; dall'altra parte Kellan a cui non riesce a rinunciare in tutti i sensi e che inizia a sentire perfino più adatto!
Inizialmente, quando ho ripreso in mano questa storia, ho avuto seri dubbi sul farla finire come avevo precedentemente pensato... però credo che alla fine lascerò tutto com'era prima nella mia testa xD
Spero che tutti abbiate apprezzato il nuovo capitolo e prometto che questo tira e molla si concluderà presto con una scelta definitiva (o almeno quasi xD) Un bacio <3
Ringrazio per la stupenda recensione:
AngelDisguise: Devo essere sincera, non mi aspettavo nessunissima recensione ma direi che la tua è stata una splendida sorpresa! Ne sono rimasta davvero felice e quindi ti ringrazio davvero con tutto il cuore, prima di tutto per esserti dovuta sorbire dei personaggi che non ami e, ancora di più, per aver creduto così tanto nelle mie capacità da fidarti ugualmente ed immergerti nella lettura. Be', in effetti Summer Colors l'ho scritto molto tempo dopo di quando ho iniziato questa fan fiction e di storie originali non ne avevo scritta neanche una... quindi diciamo che non avevo proprio tutta questa padronanza xD Ma mi fa comunque un enorme piacere che l'hai apprezzata lo stesso! Hai subito inquadrato perfettamente i personaggi e mi sono accorta che hai notato tutti i particolari, perfino quelli più futili! Purtroppo oramai credo di aver perso praticamente tutti i miei vecchi "sostenitori", ma non posso dargli torto! Per le storie originali vedi... sono piuttosto restia a pubblicarle su efp e le mie uniche lettrici sono le mie amiche xD Hai proprio ragione, le nostre storie sono pezzi della nostra anima, parti integranti di noi stessi e dovresti assolutamente riprendere a scrivere! Con la speranza che continuerai a seguirmi ti mando un grosso bacio! Alla prossima <3

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Capitolo 19
*** La verità ***


La verità,
è quello che cerchi
quando ancora non sai cosa sia
ma sai che c'è.

Il giorno seguente mi svegliai di buon'ora, lasciai Adam che ancora sonnecchiava nel letto, mi vestii e scesi per le fredde strade di Vancouver. Entrai in un bar non molto lontano. Per la verità ero in cerca di quello in cui ero stata la prima volta con Kellan, ma non avevo proprio un gran senso dell'orientamento e se ci univamo anche la scarsa memoria era facile immaginare che mi potessi anche perdere seduta stante.
Presi un caffé e un croissant e una cioccolata calda per Adam, e tornai di corsa all'albergo per paura che lui si fosse già svegliato.
Sapevo che ad Anne, Amy e Susan piaceva ordinare la colazione in camera, quindi non mi preoccupai e decisi ad aspettare io una loro telefonata.
Lo scatto della serratura della porta della mia stanza fece svegliare Adam che mi lanciò un'occhiata assonnata per poi ributtarsi fra i cuscini.
Sorrisi, mettendo in bocca l'ultimo pezzo di croissant. Poggiai le due tazze di carta, ancora colme e fumanti, sul comodino e mi sdraiai accanto ad Adam che con una certa fatica provava a svegliarsi del tutto.
Lasciai che Adam poltrisse ancora quanto voleva nel letto, rigirandosi fra le lenzuola, finché finalmente Anne mi chiamò: si stavano vestendo, ci saremmo incontrate nella hole fra mezz'ora.
Quindi feci alzare e vestire Adam che ubbidì, sebbene contro voglia e prendemmo l'ascensore in perfetto orario.
Avevamo percorso il corridoio in fretta e in furia per paura che Kellan, sentendoci, ci apparisse davanti.
Provavo una strana ed inquietante ansia al pensiero della possibilità di vederlo.
La hole era ancora deserta, con solo un ragazzo a tenerla d'occhio, appoggiato stancamente dietro alla reception.
Accarezzai distrattamente i capelli di Adam, mentre lui si guardava intorno con aria assonnata, finché un breve suono squillante annunciò l'arrivo dell'ascensore.
Sospirai sollevata, non solo dal fatto di vederle per due giorni di seguito dopo tutti quelli di lontananza, ma anche per il fatto che oggi saremmo stata il più lontano possibile da Kellan e Robert; distanti perfino dal solo pensiero di doverli affrontare.
Il sospiro mi si bloccò in gola e sobbalzai letteralmente alla figura di un uomo robusto che usciva dalle porte appena aperte.
Nonostante il viso fosse nascosto dal berretto e dagli occhiali da sole per non farsi riconoscere dai fan, il fisico non poteva nascondere che si trattava proprio di Kellan.
Senza neanche accorgermene affondai le unghie sulle spalle di Adam, che si divincolò attirando la sua attenzione.
Ma, al contrario di quel che pensavo, ci rivolse solo una breve occhiata prima di proseguire dritto ed uscire dall'hotel.
Il suono dell'ascensore annunciò nuovamente l'apertura delle porte e questa volta ne uscirono Amy, Anne e Susan.

Era ormai un'oretta che passeggiavamo per Stanley Park, affiancate dall'azzurro brillante del Lost Lagoon, su cui Adam si sporgeva ad intervalli regolari per infastidire qualche anatra.
Il sole seguiva i nostri passi, facendosi di un rosso sempre più spento ed infuocato.
La mattina era passata fra negozi del centro storico, ma dopo un lungo pranzo le grosse querce e gli alti cedri del parco ci avevano chiamato e per un bel po' eravamo rimaste sdraiate sul prato all'ombra di quegli antichi alberi, con un occhio sempre vigile su Adam che intratteneva conversazioni con persone su cui non avresti neppure osato posare lo sguardo.
E ora camminavamo tranquille, con uno stato d'animo beato ma malinconico. Sapevamo tutte che la giornata stava per concludersi e l'indomani loro sarebbero tornate a Los Angeles.
E io sarei rimasta di nuovo da sola. Sola con il mio dilemma da Robert o Kellan; sola quando sarei tornata a casa dopo una giornata di lavoro.
Mi ero quasi abituata a quella solitudine, ma dopo aver assaggiato di nuovo com'era vivere la mia normalità era del tutto inconcepibile doverla abbandonare di nuovo.
Amavo il mio lavoro, non volevo abbandonarlo. Avevo dato ogni pomeriggio di quegli ultimi cinque anni per ottenere una cosa del genere e non ero disposta a lasciarla tanto presto e senza rifletterci adeguatamente.
< Ragazze >, proruppi. Loro si voltarono e solo dopo un lungo respiro, mi costrinsi a continuare, < vedete... ieri ho pensato che Adam potrebbe rimanere qui con me >.
I loro volti sorpresi mi fecero subito predire il peggio, così mi affrettai a dire, < ma solo per poco... >.
Abbassi gli occhi mortificata. Sapevo cosa stavano pensando.
Amy guardò Anne e Savy che a loro volta fissavano me.
< Tesoro >, tentò subito Anne, < Non credo che sia la cosa migliore per lui >.
La frase rimase in sospeso per qualche istante prima che riuscissi a rispondere, < Perché no? Potrebbe frequentare una scuola qui, in fondo fa ancora all'asilo e il pomeriggio potrebbe stare con me sul set >, ancora non riuscivo a sollevare lo sguardo.
Anne sospirò, < Non lo so, Melanie... è così arrischiato >.
Amy le diede una gomitata, < In fondo è suo figlio, Anne. È a lei che tocca decidere >.
< So perfettamente che è suo figlio >, ribatté immediatamente, indispettita, < ma l'abbiamo cresciuto tutte insieme e penso che valga la opinione di ognuna per decidere ciò che è meglio per lui > concluse con uno sbuffo, per poi rivolgersi di nuovo a me, < Il tuo piano sarebbe sballottarlo ovunque tu vada fino a tardi? Melanie, ragiona è solo un bambino. Senza contare che dovrà lasciare la scuola... >,
< La scuola non è un problema, Anne >, si intromise Susan, < In questi giorni non sei riuscita nemmeno a farcelo entrare >.
< E invece quando ci hai provato te non siete neppure usciti dalla porta di casa! >, esclamò rossa in viso. Respirò con calma, cercando di calmarsi per rivolgersi nuovamente a me. Io intanto avrei voluto scomparire o diventare minuscola.
< Melanie non sto cercando di oppormi alla tua decisione. So che hai bisogno di Adam e che ti manca, ma cerco di farti ragionare! Sei sempre così impulsiva... perché non ne parliamo con più calma pensando effettivamente ai pro e ai contro. E a come tu potresti organizzarti per far venire a vivere qui anche lui? >, il suo volto si addolcì mentre i suoi occhi mi pregavano di ascoltarla.
Amy aveva le mani puntate sui fianchi e lo sguardo indeciso sconfitta dalle buone ragioni di Anne e dal mio diritto di reclamare Adam, mentre Savy se ne stava a braccia incrociate con l'espressione da chi già si aspettava una conversazione del genere e mi lanciò un'occhiata di solidarietà.
Ma capii subito che la ragione, come sempre, la aveva Anne. Non che avessi mai preteso di avercela io; volevo solo Adam. Del resto non mi importava. Annuii immediatamente alla richiesta di Anne e, dopo qualche passo con timidezza chiesi solo un'ultima richiesta.
< Ragazze, ho capito. In questo momento non c'è una situazione tale per trovare soluzioni e a questo punto preferisco che Adam continui a stare con voi... ma >, loro tre mi guardarono con curiosità, < posso tenerlo almeno solo una settimana? >.
Anne si aprì in un sorriso timido e mi abbracciò di getto, < Tesoro ma questo neppure dovresti chiedercelo >.
Mi abbandonai ad un lungo sospiro mentre guardavo, oltre la spalla di Anne, Adam lanciare sassolini alle papere, < Vorrei che questo lavoro finisse domani >.

Era ormai sera e non da molto eravamo tornati all'albergo. Così mentre Adam si cambiava per poi scendere a mangiare nel ristorante dell'hotel, io ne approfittai per sistemare nei cassetti la roba che stava nella piccola valigia, e mi accorsi che chi doveva averla fatta conosceva già i miei desideri, visto che all'interno c'erano molti più vestiti di quanti ne servissero per soli tre giorni.
Qualcuno bussò alla porta e sperai che fosse Susan, salita per farci sbrigare e trascinarci giù al ristorante: stavo letteralmente morendo di fame.
Ma quando aprii la porta, mi sorprese una figura ben più alta e con qualche accenno di barba per niente curata.
< Robert >, lo salutai sorpresa, con una voce gracchiante.
Prima di rivolgersi a me, guardò con attenzione la stanza alle mie spalle, poi titubante chiese, < Posso entrare? >.
< Si, certo! >, esclamai liberando l'entrata. Quando lui varcò la soglia richiusi velocemente la porta < Veramente, sai, non è un buon momento. Di là in bagno c'è Adam, e poi Susan, Anne ed Amy mi stanno aspettando per mangiare, quindi... >.
Lui senza neanche ascoltarmi si sedette sul mio letto. Era arrabbiato, si vedeva da lontano un miglio e questo non faceva che agitarmi ancora di più e confondermi le idee. Probabilmente non sarei riuscita neanche a dire un'altra frase coerente.
Ma anche il suo sguardo tradì una nota di nervosismo e, torturandosi le mani, iniziò a parlare < Lo so che sei occupata con la tua famiglia in questi giorni. Ma stavo impazzendo. Io... Melanie io sono confuso. Il nostro rapporto è confuso, e anche questo maledetto triangolo che si è creato con Kellan >.
Rimasi impietrita di fianco alla porta incapace di emettere neanche un suono. Probabilmente questa era proprio la resa dei conti. Quella che avevo temuto per tutto questo tempo.
Sicuramente con Kellan sarebbe stato più semplice discuterne, fra di noi era un continuo litigare e punzecchiarci, ma con Robert... la possibilità di litigarci davvero mi spaventava.
Non si fece demoralizzare dalla mia reazione muta e continuò con il suo sproloquio che forse da giorni gli ronzava in testa.
< Vorrei delle risposte vere, sincere. Melanie lo so che tu ed io adesso stiamo insieme, ma a me questa non sembra una vera relazione. Voglio conoscere i tuoi sentimenti, quelli veri >.
Mentre mi parlava i suoi occhi non tradirono nessuna emozione né indecisione. Sicuro, come lo era dei miei infedeli sentimenti, pretendeva ciò che purtroppo gli spettava. Quella verità che non conoscevo neppure io.

Angolo Autrice:

Salve a tutti, genteee!! Arrivo da due settimane... o tre? di fuoco! Anzi, ripensando a quest'ultima facciamo anche di pura lava bollente! Fra giorni in cui non facevo altro che correre fra i negozi per trovare il regalo dei 18 anni di una mi amica (auguri Laura <3) e il regalo per la festa dei 50 anni di mia madre che poi ne fa 52 (niente domande per favore u.u") che poi erano anche lo stesso giorno già non ci capivo più niente, poi sono arrivati mille e mille compiti in classe, verifiche e interrogazioni (ripensandoci forse sono anche più di 3 settimane è.é) e per ultimo ma non ultimo la partenza per il viaggio d'istruzione a Madrid, da cui sono tornata a un passo dalla fossa e con 39 e mezzo di febbre. Felicità! No dai, a parte tutto mi sono molto divertita, peccato che mangiare il loro cibo mi è costato un'influenza intestinale! E io che volevo solo mangiare la paella, che ne potevo sapere che invece era tipica solo di Barcellona? Dettagli! u.ù Detto questo, dopo tre giorni dove ho rischiato letteralmente di restarci secca mi sono precipitata a scrivere questo capitolo, che spero vi piacerà a tutti! :3

Ringrazio chi ha aggiunto la storia fra le preferite, le seguite e quelle da ricordare, e ringrazio specialmente itsasiaJ per la sua recensione!

itsasiaJ: sono così felce che ti piaccia così tanto questa storia! Davvero, mi scuso ancora per averla abbandonata in quel modo, ma adesso che sono tornata giuro che non vi libererete di me finché non l'avrò conclusa! Arg io la scelta definitiva la vedo ancora lontana! E conoscendo Melanie forse neanche ci sarà una scelta definitiva haha dai scherzo! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Nel prossimo la resa dei conti con Rob! ;) Un bacione <3

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Capitolo 20
*** Scelte dettate dal cuore ***


Tu ama perdutamente
e se poi ti dicono che amare è peccato,
ama il tuo peccato
e sarai innocente

< Robert... io... io non so cosa dire >.
Dopo minuti d'attesa le mie labbra diedero voce all'ovvio.
Più io sembravo spaventata e colpevole oltre quanto lo dovevo realmente essere e più Robert sembrava furioso.
< Melanie io ti ho aperto il mio cuore! Voglio sapere cosa c'è fra te e Kellan! >, esclamò alzandosi in piedi.
< Nulla, Robert, davvero. C'è stato solamente un bacio e ancora non stavamo insieme >, dissi con voce implorante, portandomi la mano sul cuore come se fossi pronta a giurare.
Lui parve crederci. Almeno, mi dissi, non mi ritiene ancora una bugiarda. Sospirai sollevata che per lo meno Robert non dubitava delle mie parole e tentai di avvicinarmi a lui. Accolse il mio intento, stringendomi fra le sue braccia.
Affondò il viso nell'incavo del mio collo, ma una sensazione non proprio piacevole si insinuò nel mio stomaco. Robert si accontentava solo di questo? Tutta questa scenata per poi accettare una minuscola verità crudele a cui volevo tenerlo all'oscuro?
Poi parlò di nuovo e mi si gelò il sangue < Guardami negli occhi e dimmi che non provi più nulla per lui >.
E come spezzoni di film, immagini insensate mi tornarono alla memoria tutte le volte che Susan o Amy mi prendevano in giro perché non sapevo mentire, di Anne che faceva finta di credere alle mie giustificazioni e ad Adam che non sapeva mentire neanche per le cose più banali e da qualcuno doveva pur aver ripreso.
Mi sciolsi dal suo abbraccio, che sapeva più di una stretta per incatenarmi a lui che un gesto d'amore e lo fissai negli occhi.
< Non provo più niente per Kellan >. La gola mi divenne improvvisamente secca e le parole uscirono tremolanti dalle mie labbra. Ma non perché stavo mentendo ma più per la paura che lui se ne accorgesse.
Ma forse l'amore davvero rende cechi perché con un sorriso di sollievo Robert mi strinse di nuovo fra le sue braccia, cercando con le labbra le mie.
< No > mi scostai da lui inaspettatamente, ma con veemenza. Non mi ero neanche resa conto del valore di quel gesto finché non vidi gli occhi feriti di Robert abbassarsi e lui retrocedere di qualche passo.
< Aspetta, Robert, io... >, provai a riparare al mio errore, ma oramai il danno era fatto e non c'erano scuse per giustificare un gesto simile.
< Non mentirmi, Melanie. Per favore >, deglutì spostando lo sguardo per la stanza fuorché su di me, < Non così spudoratamente, perlomeno >.
< Io non volevo tutto questo, davvero Robert... è solo che Kellan... >, non sapevo più cosa dire o fare. Che volevo dimostrare ancora con le mie parole? Fin ora ero riuscita solamente a procurare danni. Non volevo far soffrire Robert, e invece lui adesso mi stava davanti, deluso e umiliato; non volevo innamorarmi di Kellan e non facevo altro che pensare a lui.
< È finita >, decretò con voce soffocata.
Volevo avere una lunga e romantica storia d'amore con Robert, un ragazzo dolce e dannatamente giusto per me, e invece non ero riuscita neppure ad iniziarla.
< No... ti prego >, mormorai, rabbrividendo nell'udire quelle parole.
Lui mi lanciò un'occhiata gelida, < Dovresti esserne sollevata, invece.
Finalmente è giunto il momento che attendevi: come ogni volta qualcuno ha, infine, scelto al posto tuo >.
Uscì sbattendosi la porta alle spalle e le lacrime mi salirono dolorose agli occhi. Il groppo in gola mi diede la sensazione di soffocare e non mi abbandonai in un pianto ferito e mortificato soltanto perché Adam uscì dal bagno proprio in quell'istante.
Dall'espressione che lessi sul suo viso capii che aveva ascoltato tutto. Ignoravo quanto un bambino di quasi sei anni potesse aver compreso da una conversazione del genere, ma me ne vergognai ugualmente.
Mi costrinsi a ricacciare indietro le lacrime e a darmi un contegno.
< Aspetta un attimo qui >, mormorai, senza riuscire a mascherare la voce rotta. Entrai in bagno e mi sciacquai il viso per nasconderne il rossore. Feci dei lunghi respiri e quando mi sentii in grado di uscire da lì senza scoppiare in lacrime, aprii la porta ritrovando Adam proprio dove l'avevo lasciato.
< Bene, andiamo. Hai fame, no? >, gli chiesi con un sorriso tirato, prendendogli la mano. Sospirai sollevata constatando che la mia voce era tornata normale.
Lui non disse niente, continuò solo a lanciarmi occhiate preoccupate e timorose finché non raggiungemmo il ristorante dell'albergo.
Scorsi subito il tavolo in cui erano sedute le mie amiche e attraversai il breve tratto che ci divideva in fretta, lasciandomi infine abbandonare sulla sedia con aria sconfitta, ma almeno un po' rincuorata dalla loro presenza.
< Tutto ok, Mel? >, chiese subito Susan con un sorriso rassicurante.
Guardai Anne completamente presa da Adam non appena lui gli si era seduto accanto e Amy che ridacchiava osservandoli.
< Ho fatto un casino con Robert >, mugugnai. Anne alzò finalmente lo sguardo su di me ed ottenni finalmente l'attenzione sua e quella di Amy.
< Ci siamo lasciati >. Altre lacrime tornarono a bruciarmi gli occhi e ad offuscarmi la vista, ma ancora una volta impedii loro di uscire.
< Oh, tesoro, non sai quanto mi dispiace >, disse subito Anne, sconvolta.
< Ma com'è successo? Avete litigato? >, chiese invece Susan, allarmata.
Amy invece fu subito più risoluta < Bene, io lo vado a menare >, soffiò sbattendo la mano sul tavolo.
Le feci subito segno di stare tranquilla < È colpa mia. Lui non c'entra nulla >.
Abbassai gli occhi sconfitta sotto il loro sguardo. Forse in quel momento sarebbe stato meglio essere sola, che dover ammettere alle persone che amavo di più tutti quei terribili errori che avevo commesso e di quel mio egoismo che mi aveva portato infine ad essere una persona davvero orribile che non aveva proprio nulla di quella che invece conoscevano e amavano loro.

Rimboccai le coperte ad Adam, accarezzandogli la fronte e i capelli mentre lui prendeva lentamente sonno.
Mi veniva da piangere solamente al pensiero che l'indomani mattina avrei dovuto accompagnare le mie amiche all'aeroporto.
Questa sera si erano dimostrate particolarmente comprensive e accondiscendenti, nonostante per la prima volta mi ero rifiutata di parlare di ciò che era accaduto.
Avevo il morale sotto terra e quel che era peggio loro si sarebbero dimostrate solidari anche questa volta. Non potevo sopportarlo perché sapevo di non meritarlo.
Adam si abbandonò alla stanchezza e prese finalmente sonno, ma non riuscii quasi ad alzarmi per potermi infilare il pigiama che qualcuno bussò alla porta.
Sobbalzai spaventata; in quel silenzio ovattato quel suono risuonò chiaro e forte, ma per fortuna non svegliò mio figlio.
Corsi subito alla porta, spalancandola prima che potessero bussare un'altra volta e mi ritrovai faccia a faccia con Kellan.
Era completamente bagnato dalla testa ai piedi, la tuta grondava acqua creando una piccola pozza sulla moquette del pavimento.
Si mosse per entrare ma gli poggiai immediatamente una mano sul petto per bloccarlo e farlo retrocedere. Mi chiusi la porta alle spalle assicurandomi, con una veloce occhiata che Adam fosse ancora del tutto addormentato e poi mi preparai a fronteggiarlo. Mi chiesi se ci sarebbe mai stato un giorno nel quale mi avrebbero dato un po' di tregua lui e Robert.
Kellan mi prese la mano e mi trascinò nella sua stanza, capendo immediatamente che la mia era già occupata da Adam.
Si tolse la felpa rimanendo solo con una canottiera bianca, poi prese un asciugamano e lo sfregò sui capelli per farli asciugare.
Guardai fuori dalla finestra dove infuriava un temporale. Neanche mi ero resa conto che piovesse.
< Le riprese sono state interrotte >, mormorò finalmente. Un brivido mi colse alla sprovvista nel sentire il suono della sua voce.
Non aveva acceso la luce e vedevo a malapena la sua figura nell'oscurità della stanza che si diradava un poco solamente alla luce dei lampi.
Si avvicinò a me e il suo respiro mi sfiorò il viso. < C'era anche Robert... >.
Quelle parole rimasero sospese fra di noi per un lungo minuto. Iniziai inconsapevolmente a tremare perché avevo capito cosa sarebbe successo ora. Non chiesi cosa si erano detti. L'espressione che intravedevo nella penombra mi fece capire già tutto.
I suoi occhi bruciavano nei miei lasciandomi senza fiato e le mie mani corsero sulle sue braccia lasciando distratte carezze, per poi interrompersi su i suoi pettorali.
< Sei mia >, bisbigliò contro il mio orecchio e molti altri brividi mi corsero lungo la schiena, sulle braccia e sul collo.
Le sue mani si andarono a posare su i miei fianchi e poi scendere a sfiorarmi i glutei. Mi avvicinai ancora a lui e i nostri corpi aderirono l'uno all'altro per permettere anche alle nostre labbra di assaporarsi nuovamente.
Gli sfilai la canottiera con mani tremanti, ma non di paura. Questa volta non sentivo nascere in me quel blocco di terrore che mi impediva di andare oltre con qualsiasi ragazzo.
Sentii le sue dita sbottonarmi il vestito e poi quest'ultimo scivolarmi da dosso e cadere per terra.
Lo scalciai da una parte, senza curarmene, mentre Kellan esplorava ogni mio lembo di pelle nuda facendomi provare sensazioni ed emozioni che per molto, troppo tempo avevo nascosto nella profondità più oscura del mio cuore.
Senza neanche rendercene conto ci ritrovammo sdraiati sul letto, io sopra di lui.
Era bello. E giusto, più di quanto credessi. Noi due, il suo profumo che mi avvolgeva che sapeva anche un po' di pioggia... le sue carezze e i suoi baci. Non avrei voluto nulla di più, niente che avrebbe potuto intaccare la felicità di quell'attimo.

Angolo Autrice:

Salveee genteeee!! Ecco a voi un nuovo capitolo in perfetto orario! :D Direi che è stato un po' difficile da scrivere questa parte. Ci ho riflettuto parecchio su come doveva andare e alla fine ho optato per la scelta di Melanie con Kellan ma vi posso anticipare che non sarà la scelta definitiva miei cari lettori. Si, Melianie è andata un passo avanti grazie alla discussione con Robert... ma la storia ancora non è finita ;D Quindi aspettatevi tante altre sorprese u_u
Ma adesso smettiamola con tutto questo ciaciare e facciamo posto ai ringraziamenti!
Come sempre ringrazio coloro che hanno inserito la storia nelle preferite, seguite, o da ricordare! Grazie, siete dolcissimi.

E un ringraziamente speciale lo dedico a itsasiaJ che continua a recensire oltre che seguirmi sempre con constanza!
itsasiaJ: Aaa basta basta complimenti u_u poi mi fai arrossire xD Davvero sei gentilissima e anche molto dolce per esserti preoccupata per la mia "quasi vita finita" come dici te ahah! Ma cosa dici, Melanie confusa? Ma quando mai! ahah Secondo me passa le sue giornate a togliere petali alle margherite ripetendo all'infinito "Robert, Kellan, Robert, Kellan..." ahahah Mi dispiace ma penso proprio che questo capitolo non si sia concluso come ti aspettavi! Ma diamo tempo al tempo... succederanno tante tante altre cose :3 Ma per ora godiamoci la secsicità (?) di Kellan! xD Dai, non ti ho fatto aspettare tanto, no? Un bacione :D

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