La Sposa di Goten (/viewuser.php?uid=1572)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Ciao a tutti, sono tornata con questa ficci che spero vi possa piacere. ^_^
Questa storia ha partecipato al concorso indetto su FaceBook arrivando 1^ al seguente indirizzo: http://www.facebook.com/topic.php?uid=89140027720&topic=9629
L'aggiornamento avverrà due volte a settimana, di martedì e giovedì. ^.^
Per l'ispirazione di questo Edward ho preso come riferimento un ragazzo vero: CULLENBOY. ^_^ Lo ringrazio infinitamente per la sua simpatia e per la sua gentilezza. ^_^ E' un vero tesoro!
Tantissimi grazie anche alla mia infaticabile Beta: Giusy ^_^ Senza di lei, vedreste orrori che non vi immaginereste neppure! XD
E come mie muse ispiratrici un gigantesco grazie a Shona e Dodo! ^_^
Bene, adesso ho proprio detto tutto!! XD Buona lettura!
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Capitolo
1
<<
Basta Alice! >> Sbottò Edward, dopo l'ennesima visione di se
stesso e di una ragazza in abito da sposa.
<<
Edward, non posso farci nulla, è quello che vedo! E' una costante
nel tuo futuro! >> Esclamò irritata Alice, facendolo
arrabbiare.
Era
da qualche tempo che continuava ad avere la stessa visione, se prima
era sfocata, man mano che il tempo passava diventava sempre più
nitida. C'era una ragazza, un'umana, con degli occhi profondi che
fissava Edward e lui che le sorrideva inebetito. Ma quello che più
sconvolgeva il ragazzo, era il suo abbigliamento... era vestita da
sposa! Possibile che lui, vampiro di quasi cento anni potessi trovare
una donna, per di più umana, che gli rimanesse accanto per
l'eternità?
<<
Ogni giorno diventa sempre più nitida, presto accadrà, Edward. >>
Di nuovo la voce di sua sorella Alice rimbombò nella stanza.
<<
No invece. Alice, cerca di ragionare. Non ho mai conosciuto quella
ragazza. >> Sospirò. << E anche se la dovessi
incontrare, stai pur certa che le starò alla larga. >>
Il
suo sguardo si assottigliò. << Nonostante la tua
determinazione, la visione non sparisce. Mi dispiace Edward, ma
stavolta non potrai evitare il tuo destino. >> Annunciò con
voce sicura, prima di lasciare la stanza, evitando di far vedere al
suo amato fratello la visione che si era aggiunta alla prima...
<<
Isabella, questo ti sta d'incanto. >> Esclamò la donna bionda,
mentre osservava la giovane sposina provare l'ennesimo abito bianco.
<<
Mamma, per te sono tutti belli... ma io... non sono sicura... >>
Mormorò con voce bassa, quasi impercettibile, mentre con uno sguardo
timoroso, si osservava ancora allo specchio.
La
visione finì, ma Alice sorrise, quella ragazza, anche se
inconsapevole, aveva destato l'attenzione di suo fratello, cosa molto
difficile, eppure, solo con una visione ci era riuscita. Aveva notato
che gli occhi di Edward tardavano a lasciarla ogni volta che le
visioni tornavano a farle visita, sempre con la speranza di vedere di
più di quello che di solito riusciva a mostrargli.
Sapeva
che suo fratello non avrebbe mai ammesso di provare anche solo un
vago interesse per quella creatura vestita di bianco, ma lei sperava
veramente che quella Isabella, fosse la chiave per risvegliare Edward
dalla sua solitudine.
E
mentre i suoi pensieri vagavano liberi, al piano di sopra chiuso
nella sua solitudine, Edward continuava a rivedere il volto dolce di
quella fanciulla che ormai da parecchio tempo infestava le visioni di
sua sorella ed i suoi pensieri.
Gli
piaceva più del lecito rievocarla nella sua mente, era carina, il
viso a cuore e la pelle bianca le donavano, senza contare il suo
sguardo particolare.
Eppure,
ogni volta che la rivedeva nella sua mente, non poteva far altro che
pensare a quanto avrebbe voluto allungare la mano e sfiorarla.
Sospirò
nuovamente, mentre l'immagine nella sua mente svaniva e lasciava
posto alla visione del bosco davanti a se. << Non posso
privarla della vita... >> Mormorò piano, sentendo una curiosa
sensazione di tristezza farsi largo fra le sue fredde membra.
In
quel momento, a pochi chilometri di distanza in un atelier di Port
Angeles, Isabella Marie Swan, stava facendo l'ultima prova del suo
abito da sposa, non pienamente convinta che quel passo così
importante che stava per fare, fosse quello giusto.
Si
sentiva come una Barbie, tutto vorticava attorno a se, tutto sembrava
così mostruosamente falso e ipocrita. Stava per sposarsi con un uomo
che ammirava ma che non amava, come poteva liberarsi da
quell'incubo?! Malediva ogni singolo giorno in cui aveva accettato la
proposta di quell'essere... era stata così stupida...
Si
accorse di essere sola, sua madre e la commessa del negozio stavano
parlando nell'altra stanza ignorandola completamente... per un fugace
attimo, il suo sguardo si posò sulla porta aperta del negozio. Una
via d fuga...
Le
bastò un semplice decimo di secondo per afferrare in malo modo le
gonne che componevano il suo abito da sposa e fiondarsi fuori dal
negozio sotto lo sguardo allibito dei passanti.
Le
ballerine dal tacco basso non le facilitavano il compito di correre,
ma le sue gambe non volevano smettere di muoversi. Correva, correva
più veloce che poteva. Lontano da loro, da quella non vita che la
stava uccidendo. Libera!
Lasciò
la strada, addentrandosi nel bosco circostante, le grida delle
persone, i rumori delle auto si erano affievolite fino a sparire del
tutto, eppure, nonostante sentisse i suoi polmoni straziati
implorarla di fermarsi, continuò a correre... ancora ... e ancora...
Il
cielo cominciava a tingersi di blu scuro, l'abito ormai logoro e
sporco era ridotto peggio di uno straccio, ramoscelli e foglie erano
impigliati ovunque, ma la sensazione di libertà che stava provando
era quella energia che le consentiva di non cedere alla stanchezza.
La
luna salì piano, senza fretta, in alto nel cielo nero, per un breve
attimo, gli occhi di Edward saettarono verso di lei, così bianca e
candida... la luna non si doveva preoccupare di essere un mostro.
Sospirò e riportò lo sguardo verso il bosco, di sicuro una buona
caccia gli avrebbe giovato, distraendolo dai suoi pensieri.
Scese
con calma le scale, incrociando lo sguardo della sua famiglia. <<
Vado a caccia. >>
Carlisle
annuì, capendo che lo stato di apatia di suo figlio non aveva
rimedio, si sentiva ogni giorno sempre più male nei suoi
confronti... lui che era stato la causa della sua trasformazione in
vampiro.
Quella
notte, la foresta sembrava strana, quasi volesse nascondere un
segreto ai suoi occhi di cacciatore.
Scovò
velocemente un branco di alci e in un batter di ciglio affondò i
suoi denti taglienti nel loro collo peloso, la loro carne era morbida
come il burro.
Ormai,
quella era la sua natura, lui era la morte e non poteva farci più
niente...
Il
rumore insistente di passi veloci e lo strusciare della stoffa, lo
distrassero facendogli corrugare le fini sopracciglia. Chi poteva
esserci a quell'ora della notte in giro per il bosco? Possibile che
gli umani non tenessero proprio alla loro esistenza?
Oltre
ai passi, adesso si era aggiunto anche il respiro affannoso,
probabilmente era un cacciatore che si era perso... eppure, in quel
momento rimase impietrito. << Non è possibile. >>
Sussurrò credendo di vivere nuovamente una delle visioni di Alice,
anche se sapeva bene che quel momento era reale.
Una
figura ammantata di bianco stava correndo attraverso il bosco, la
vedeva chiaramente, una ragazza dai lunghi capelli scuri, fu solo
questione di un secondo, il suo viso si voltò nella sua direzione
scorgendolo.
L'oro
dei suoi occhi si incontrò con quelli nocciola di lei. Il suo seno,
stretto nella morsa del bustino si alzava e abbassava per colpa della
corsa, le tenebre attorno a loro li circondavano, eppure, lei,
vestita con quell'abito bianco, era tutto quello che in quel momento
Edward voleva avere, toccare, sfiorare... Fece l'enorme pazzia di
respirare, facendo così suo quel profumo che impermeava la pelle di
quella ragazza. << Sei vera? >> Si trovò a domandare
quasi sussurrando.
Fece
un passo in avanti e lei istintivamente uno indietro.
<<
Non sparire... >> Sussurrò sempre piano, con il terrore che
veramente fosse solo una visione.
Con
calma apparente fece un altro passo verso la sconosciuta e lei, un
altro indietro.
<<
Ti prego... non ti farò nulla... >> Mormorò suadente,
cercando di modulare la voce.
Tante
piccole gocce di acqua cominciarono a scendere dal cielo, l'abito
bianco ben presto si trovò ad essere più pesante che mai, ma
Isabella in quel momento si sentiva indecisa... aveva fra le mani la
sua libertà, eppure, davanti a lei, quel ragazzo sconosciuto
l'attirava come una calamita.
Un
tuono fece tremare l'aria attorno a loro e fu in quel preciso istante
che lei gli sorrise come mai aveva fatto prima d'ora, lasciandolo
perplesso e desideroso di poterla stringere fra le braccia.
Isabella
gli fece un leggero inchino e poi, rapidamente, si voltò cominciando
a correre via, lontano, lasciandolo sorpreso.
<<
No... >> Sussurrò Edward, osservando la sua figura ammantata
di bianco allontanarsi da quel posto, da lui. << Aspetta! >>
Urlò finalmente, dando fiato alle sue corde vocali.
L'acqua
scendeva fra i suoi capelli ramati, schiacciandoli e scurendoli, i
suoi vestiti erano come una seconda pelle, ma nulla in quel momento
gli importava. Cominciò a correre, in pochi istanti la raggiunse
afferrandola saldamente per un braccio.
<<
Ti prego, aspetta! >> La voltò verso di se. L'acqua scendeva
sui loro visi, anche i capelli di lei erano appesantiti da quelle
goccioline, ma Edward era sicuro di non aver mai visto niente di più
perfetto in tutta la sua lunghissima vita.
Con
la mano bagnata le sfiorò timorosamente una guancia. << Sei
davvero reale. >> Sorrise sinceramente felice, mentre un tenue
rossore comparve sul volto di Isabella.
Edward
osservò rapito le sue labbra carnose dischiudersi, pronte per dire
qualcosa, finalmente avrebbe sentito la sua voce...
Ma
ciò non avvenne, delle urla di diverse persone spezzarono il loro
magico momento, tutte quante urlavano continuamente un nome;
Isabella.
Gli
occhi nocciola lo guardarono tristi. << Mi dispiace... >>
Sussurrò con voce dolce, prima di liberarsi dalla sua presa gentile.
<< Un giorno ci rivedremo. >> Si allontanò di qualche
passo lentamente, dedicandogli un ultimo sorriso, prima di voltarsi
completamente e rincominciare a correre.
FINE
? |
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Capitolo 2 *** Capitolo2 ***
Eccomi con il secondo capitolo! Sono felicissima che vi piaccia la storia! ^_^ E rendetevi conto che sono le 6:20 di mattina -.- qualcuno mi ha buttata giù dal letto -.-... no comment.
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Capitolo
2
Trecentosessantacinque
giorni erano passati... un anno giusto, ed esattamente come allora,
Edward Cullen se ne stava seduto sullo sgabello del suo pianoforte a
coda nero, facendo scorrere le sue lunghe dita sui preziosi tasti
d'avorio. Le sue melodie erano cambiate, se prima erano malinconiche,
adesso si poteva sentire all'interno di quelle abili note il sentore
di una speranza per il futuro.
Le
parole che Isabella gli aveva detto quel giorno, erano impresse a
fuoco nella sua mente vampiresca. “ Un giorno ci rivedremo. ”
Lui
non le aveva scordate, non avrebbe potuto neanche volendo. Un
delicato sorriso si formò sul suo viso. Era un sorriso semplice, ma
sincero. Stava pensando nuovamente a lei. Il suo viso a cuore, il suo
profumo e la sua voce... ed ecco che la sua musica si arricchì di un
motivo più leggiadro, in grado di scaldare l'animo.
<<
Stai ancora pensando a lei? >> Domandò Jasper rientrando dalla
caccia.
Nulla
poteva sfuggire al suo potere. Percepiva chiaramente quando Edward
pensava a quell'umana in fuga. Le sue emozioni diventavano quasi
incontrollabili, tanto erano potenti. Se non era amore, Jasper non
sapeva proprio cosa potesse essere.
Un
cenno affermativo fu l'unica risposta di suo fratello, Jasper
sorrise, quando Edward pensava a quella ragazza, nulla lo distraeva.
Sapeva bene quanto avesse pressato Alice per avere delle continue
visioni sulla fantomatica Isabella. Il problema era che le sue
visioni erano sfocate... questo voleva solamente dire che la ragazza
non aveva ancora preso una decisione definitiva della sua vita.
Per
Edward era una frustrazione continua... eppure, attendeva, aspettava
e sperava.
E
Jasper avrebbe scommesso tutto quello che possedeva, appena Edward
avesse scoperto dove fosse esattamente la ragazza, nulla lo avrebbe
fermato dal raggiungerla.
<<
Se arriva Emmett, digli che lo aspetto di sopra. >> Gli
comunicò salendo le scale, lasciandolo nuovamente da solo con i suoi
brevi ma intensi ricordi.
E
mentre Edward terminava la sua nuova ninna nanna, a diversi
chilometri di distanza, Isabella Marie Swan aveva preso in mano
finalmente le redini della sua vita.
Era
stata dura per lei quell'anno, aveva piantato in asso il suo
fidanzato perenne; Jacob Black. Si odiava un pochino per quello che
aveva fatto, ma diamine! Adesso era sicura di aver fatto la scelta
giusta. Non amava Jake, gli voleva bene, ma nulla di più.
Chiuse
il lucchetto della sua valigia e si guardò attorno; il suo
appartamento era spoglio, tutto quello che le apparteneva era chiuso
in quelle tre grosse borse. << Bene, adesso è il momento! >>
Esclamò al nulla, battendo le mani per darsi coraggio.
Afferrò
i due borsoni e la valigia, con passo sicuro si avviò fuori,
consegnò le chiavi alla proprietaria e con un sorriso salì sul taxi
che l'attendeva.
<<
Dove la porto? >>
<<
All'aeroporto, per favore. >> Disse decisa, mentre prendeva
pienamente coscienza che la sua vecchia vita era finita.
Dopo
aver atteso per ore che il suo volo venisse annunciato, con una calma
che in realtà non possedeva, si era avviata verso il check-in. Aveva
imbarcato le sue valige e finalmente si era seduta al suo posto, non
lo avrebbe mai confessato a nessuno ma aveva il terrore di volare,
eppure, eccola li su un aereo in partenza per l'Europa. Prese un
respiro profondo, molta gente si stava ancora imbarcando sul grande
aereo... stava già rimpiangendo di essere stata fra le prime a
salire, ma in teoria avrebbe potuto ambientarsi meglio... che balla
colossale! Le stava tremando perfino lo stomaco per la paura!
Prese
un altro respiro profondo, le sue mani erano strette ai braccioli del
sedile, la cintura allacciata in vita le dava fastidio, ma per nulla
al mondo l'avrebbe slacciata! Chiuse gli occhi cercando di
concentrarsi sulla sua respirazione e prese a contare mentalmente...
Uno...
ma perché diavolo aveva avuto quella folle idea di partire?
Due...
Non poteva restare negli Stati Uniti e viaggiare per il paese?
Tre...
Qualcuno si era seduto nel posto accanto al suo
Quattro...
Perché ci mettevano tanto a partire?
Cinque...
Era ancora in tempo per scendere e tornarsene a casa.
Sei...
<< Mi scusi, va tutto bene? >>
Una
voce conosciuta, melodiosa, le fece aprire gli occhi, si voltò verso
il suo compagno di viaggio rimanendo colpita. << Non è
possibile! >> Sussurrò piano, mentre l'aereo cominciava il
rullaggio per il decollo.
Lui!
Era lui quella notte che aveva incontrato durante la sua fuga! Lui
che la ossessionava in quasi tutti i suoi sogni! Lui che... stava li
accanto a lei... su quel maledetto aereo che stava decollando!
Quando
le ruote anteriori si staccarono dal suolo, istintivamente Isabella
afferrò la mano del ragazzo posta li accanto alla sua e la strinse
forte, tornò ad osservare il sedile davanti al suo terrorizzata. Non
si era resa conto che l'aereo aveva cominciato a muoversi
immettendosi nella pista per decollare, era stata troppo presa ad
osservare quel ragazzo.
<<
Rilassati, non succederà nulla. >> Di nuovo la sua voce tornò
ad accarezzarla gentile. Isabella trovò la forza di voltarsi
nuovamente verso di lui.
<<
Ti spiace... >> Gli sussurrò indicando la sua mano allacciata
spasmodicamente alla sua, mentre la pressione la schiacciava contro
il sedile.
Lui
sorrise felice. << Affatto. >> Voltò il palmo verso
l'alto intrecciando le dita con le sue, freddo e caldo uniti assieme.
<< Io sono Edward, Edward Cullen. >> La sua voce gentile
aveva una sorta di effetto calmante sui suoi poveri nervi.
<<
Isabella Swan. >> Rispose tesa, mentre la hostess avvisava che
era possibile slacciare la cintura di sicurezza.
<<
E' un vero piacere conoscere il tuo nome, finalmente. >>
Ridacchiò con un leggero velo di imbarazzo. Se solo avesse saputo
per quanto tempo l'aveva cercata... quante volte aveva assillato sua
sorella Alice per avere delle visioni più dettagliate di lei e dei
posti in cui si trovava. Sicuramente se l'avesse saputo sarebbe
scappata urlando al maniaco. Ma Edward non l'avrebbe permesso, adesso
che finalmente lei era li con lui, la possibilità di allontanarsi e
di sparire nuovamente non era neanche da prendere in considerazione.
Avrebbe fatto di tutto per non perderla.
<<
Come prego? >> Domandò aggrottando le sopracciglia.
Le
sue labbra pallide si stirarono in un sorriso sghembo. << Tu
sei la sposa in fuga. >>
Le
guance, così come il resto del viso di Isabella si tinsero di un
rosso acceso. << Oh... ehm ti ricordi eh... >> Era ovvio
che se lo ricordasse. Pensò amaramente. Non era da tutti i giorni
vedere una sposa fuggire!
Edward
le strinse leggermente la mano. << Non avrei mai potuto
dimenticarti. >> Ammise con voce sognante. << Sembravi
una visione... una bellissima visione. >> Il cuore di Isabella
prese a battere furioso. << Ancora non capisco perché stessi
fuggendo quella notte. >>
<<
Preferirei accantonare l'argomento, se non ti spiace. >> La sua
voce bassa e imbarazzata gli fecero comprendere che in fondo, loro
due erano semplici estranei.
<<
Si, hai ragione, scusami. >> Sospirò Edward. << E' che
sono curioso. >> Ammise facendo sorridere per un attimo la
ragazza.
<<
Dove sei diretto? >> Domandò cercando di cambiare argomento.
<<
Londra. Ho una commissione da fare per conto di mia sorella. >>
Sul volto di Edward il sorriso si spense.
<<
Non mi sembri molto felice. >> Constatò, osservandolo attenta.
Il
suo sbuffo le confermò la sua ipotesi. << No, non lo sono per
niente. Mia sorella Alice, ha una vera fissazione per la moda. Mi ha
spedito a Londra con la “missione” >> Mimò con la mano
libera le virgolette nel vuoto. << Di recuperarle qualche
vestito per la sua collezione. >>
Isabella
non poté evitare di ridacchiare. << Ti aiuterei volentieri, ma
il mio viaggio non finirà a Londra. >>
Edward
lo sapeva e ancora non riusciva a capire perché Alice non gli avesse
fatto seguire Bella in tutti i suoi viaggi, ma nonostante tutto, poté
giurare che ci fosse una nota di rimpianto nella sua voce. <<
Peccato, sono certo che con te mi sarei divertito di più nel fare
acquisti. >>
Isabella
si accorse solo in quel momento di come la tensione del volo fosse
quasi del tutto svanita con lui accanto. Era più che certa che quel
ragazzo la stesse distraendo apposta per non farla agitare. Quel
pensiero la rese ancora più grata nei suoi confronti.
La
hostess passò con il carrello del pranzo, erano solo a metà del
viaggio e adesso il suo stomaco reclamava un po di cibo. Notò che
stranamente, Edward, non aveva preso nulla per se.
<<
Tu non mangi? >> Domandò infilzando una patata succulenta,
mentre lui la guardava sorridente.
<<
No, non ho fame. Viaggiare mi chiude sempre lo stomaco. >>
Sorrise, mostrando per un breve attimo una dentatura bianca perfetta.
<<
Effettivamente non ti perdi molto. >> Ammise, constatando la
scarsa qualità del cibo.
<<
Senti... >> Cominciò Edward, attirando la sua attenzione. <<
Ti dispiace se ti faccio qualche domanda? >> In quel lasso di
tempo era stato talmente euforico nel ritrovare Isabella da rendersi
conto solo in quel momento di un piccolo particolare; non riusciva a
leggerle la mente. Che cosa bizzarra.
Isabella
scossa la testa. << No, affatto. Dimmi pure. >> Ingoiò
il suo boccone, accompagnandolo con un sorso d'acqua.
Edward
si sentiva come se avesse vinto un premio alla lotteria, avevano
ancora sei ore di volo da passare assieme, ed era più che convinto
di passarle al meglio. << Dove sei diretta? >> Cominciò
con la prima, anche se sapeva la risposta, era la domanda migliore
per intavolare un argomento.
Finì
di bere la sua acqua e dopo essersi pulita la bocca con un tovagliolo
rispose. << Spagna. Ho intenzione di godermi un po di sole e di
girovagare un po... >>
In
effetti la sua pelle era molto candida, ma era una cosa che ad Edward
piaceva. << E non pensi che con il sole forte diventeresti
rossa stile gamberetto? >> Domandò con un leggero sorriso.
Isabella
consegnò il suo vassoio alla hostess, ritornando poi a porgere la
sua attenzione ad Edward. << Forse. >> Sospirò. <<
Ma finalmente avrò un po di colore addosso. Sembro un latticino. >>
Allungò un braccio bianco candido verso di lui.
<<
Io non credo che il rosso gamberetto ti doni, sai? >> Constatò
Edward, osservandola con occhio critico. In realtà già pensava a
tutti quelli che si sarebbero offerti di aiutarla in caso di
scottature.
<<
Dici? >> Ignara dei suoi pensieri, Isabella si osservò critica
il braccio.
<<
Assolutamente. >> Sentenziò Edward, sicuro in volto.
<<
Prossima domanda? >> Si sistemò meglio sul sedile, voltandosi
completamente verso di lui.
<<
Che musica ascolti? >> Adorava avere per se la sua attenzione,
ma stava notando che Isabella, per quanto fosse presa da lui, non
sembrava stesse provando le sue stesse emozioni.
Molte
ragazze, quando si avvicinavano o quando riuscivano a parlare con
lui, avevano il respiro corto e il battito del cuore quasi impazzito.
Perché con lei niente di questo succedeva? Non lo trovava
interessante? Non era attratta da lui?
<<
Vediamo... ascolto un po di tutto. >> Una piccola ruga si formò
sulla sua fronte. Edward si era imposto di non muovere un muscolo, ma
la sua voglia di sfiorare quella piccola imperfezione e di lisciarla
lo stava facendo impazzire. << Mi piace molto la musica pop...
ma quella classica è la mia preferita. >> Sollevò lo sguardo
scuro per perdersi in quegli occhi così dorati.
E
così, fra una domanda e l'altra, il tempo cominciò a scorrere un po
troppo velocemente per i gusti di Edward, sapeva bene che mancava
poco meno di un'ora all'atterraggio e questo voleva dire separarsi da
lei. Ancora non capiva perché Alice non l'avesse fatto proseguire
con il viaggio.
Improvvisamente
la voce del capitano irruppe nel grande abitacolo. “Stiamo
affrontando una leggera turbolenza, vi preghiamo di rimanere seduti e
allacciare le cinture, grazie.”
Gli
occhi nocciola di Isabella si allargarono impauriti. <<
Merda... >> Sussurrò di nuovo tesa, mentre le sue mani
scattavano a chiudere la cintura.
Quelle
bianche e fredde di Edward fecero il lavoro al suo posto. <<
Rilassati. >> Le pose la mano che prontamente strinse. <<
Non succederà nulla. >> Lo fissò con i suoi grandi occhi
scuri. Era terrorizzata. << Tranquilla. Ci sono io con te. >>
Le sussurrò suadente, mentre il suo braccio, per quanto la posizione
glie lo permettesse, le circondò le spalle, facendola sentire
protetta. << Starò con te per sempre... >> Sussurrò
talmente piano da non farsi udire.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo
3
Ancora
non riusciva a crederci! Era rimasta abbracciata ad Edward durante
tutta l'ora che era servita per la fase dell'atterraggio, aveva la
scusante della tempesta e lui non sembrava dispiaciuto di averla
avuta addosso per tutto il tempo; ma Isabella si sentiva comunque
imbarazzata.
<<
Scusami.. io.. scusami davvero. >> Continuò a balbettare,
mentre con il volto in fiamme cominciò a sciogliersi dalla gabbia
che le braccia di Edward facevano attorno a lei.
<<
Non c'è nessun problema. >> Sorrise lui, provocandole con una
certa gioia un po di batticuore.
Il
timido sorriso che Isabella gli rivolse lo fece sentire bene. <<
Te la senti di proseguire da sola? >> Domandò con voce calma,
mentre teneva a freno la voglia di accarezzarle il viso delicato.
I
suoi occhi nocciola erano insicuri, ma la risposta che proferì fu
tutto il contrario. << Si. Posso farcela. >> Sorrise di
nuovo. << E' stato bello rivederti, Edward. Molto bello. >>
Era
arrivato il momento dei saluti. Lo sapeva bene, eppure, non voleva
lasciarla, no, non adesso; mai a dire la verità. Non avrebbe mai più
voluto separarsi da lei.
<<
Quindi è un arrivederci. >> Le sussurrò, porgendole la mano.
Lei
la strinse nella sua. << Io direi che è più un addio. >>
Sospirò, mentre alcune lacrime le pungevano gli occhi. Assurdo, si
trovò a pensare Isabella, non aveva mai pianto per nessuno e adesso
le veniva da piangere al solo pensiero di non rivedere mai più
Edward.
<<
Io sono convinto che ci rivedremo, Bella. >> Si avvicinò al
suo viso, depositandole un bacio leggero sulla guancia, mentre il
rosso fuoco prendeva possesso del volto della ragazza e un delizioso
calore si propagava per tutto il corpo.
<<
Bella? >> Domandò cercando di riacquistare un po di lucidità.
Le
sorrise sghembo. << Si, lo trovo molto indicato per te. In
tutti i sensi. >>
Possibile
che in sua presenza non riuscisse a fare a meno di sorridere
imbarazzata? << Mi piace. >> Ammise.
Avrebbe
aggiunto anche dell'altro, ma la hostess arrivò ricordando ad Edward
che dovevano ripartire.
<<
Bé, allora, arrivederci, Edward. >> Sussurrò quasi
dolorosamente, mentre la sua mano bianca l'abbandonava e il suo
sorriso si perse in uno sguardo serio e quasi disperato.
<<
Arrivederci, Bella. >> Furono le ultime parole che sentì poco
prima che il portellone venisse richiuso.
E
mentre Edward osservava il grande aereo volare in alto nel cielo blu,
il suo telefonino prese a squillare; lo estrasse con noncuranza dalla
tasca della giacca. << Alice. >> Salutò senza neanche
guardare sul display se fosse proprio sua sorella dall'altra parte
della conversazione.
<<
Ti ricordi cosa devi fare? >> La voce squillante del piccolo
folletto lo fece sorridere.
<<
Ovvio. Ma dimmi perché non mi hai fatto proseguire con Bella. >>
Sospirò uscendo dall'aeroporto.
<<
Fidati, per ora è meglio che tu stia a Londra. E poi, ti serve tempo
per fare tutti gli acquisti che ti ho scritto nell' sms. >>
Edward
sorrise. << Lo sai vero che parecchia roba è assurda! >>
<<
Malfidato! Vedrai che ti servirà. >>
<<
Ho i miei dubbi in proposito. >> Esclamò leggermente
distratto, dato che la sua mente ancora ripensava a Bella.
<<
Stai tranquillo, la tengo d'occhio io. Non le accadrà nulla. >>
Sentenziò Alice, interrompendo la comunicazione e lasciando che suo
fratello andasse in giro per Londra a fare scorta di ogni genere di
vestito possibile.
Ma
anche se Alice la teneva d'occhio con il suo potere, nulla poteva
impedire ad Edward di rimanere in ansia per lei. Sapere che Bella era
da sola, senza di lui, lo rendeva estremamente nervoso.
Ma
la preoccupazione non era solo sua in quel momento, Isabella sentiva
il tremore allo stomaco intensificarsi in quelle ore che la
separavano dalla Spagna. Eppure, con Edward al suo fianco si era
sentita così bene, tranquilla. Quel ragazzo era riuscito a distrarla
per tutta la traversata dell'oceano. Possibile che non potesse
riuscire a trovare un modo per calmarsi? Passarono pochi minuti, in
cui invece che calare, la sua paura aumentava senza precedenti.
Le
sue mani erano ancora ancorate al bracciolo, quando la hostess le
disse gentilmente che l'aereo era atterrato e che era rimasta solo
lei sull'aereo.
Con
passo tremolante e per nulla sicuro, Bella riuscì a trovare l'uscita
di tutto quel caos, una volta al sicuro dentro ad un taxi comunicò
all'autista la sua meta.
Si
stava dando mentalmente della stupida. Poteva almeno chiedere ad
Edward il suo numero di cellulare! Ma ripensandoci, neanche lui glie
lo aveva chiesto. Quindi, probabilmente, non era interessato a lei...
o almeno non in quel modo.
Bene,
si pizzicò le guance osservandosi attorno curiosa. La Spagna era
sicuramente la valle del sole, si sarebbe rilassata qualche giorno e
poi avrebbe preso nuovamente l'aereo per volare a Parigi. Al pensiero
di salire nuovamente su quel coso con le ali, un vago senso di nausea
l'assalì.
Giunti
davanti al suo albergo, l'autista l'aiutò a scaricare le valige e
poco tempo dopo, Bella era finalmente distesa sul grande letto della
sua camera.
E
mentre il sonno finalmente giungeva per portarle un po di sollievo,
nella Londra piovosa, Edward Cullen, con ben tre valige cariche di
tutto quello che Alice gli aveva ordinato di comprare, si apprestava
a prendere l'aereo che l'avrebbe condotto a Parigi. << Ma
perché Parigi? >> Chiese per la centesima volta al telefono.
<<
La smetti di fare domande? Invece, parlando di cose importanti, hai
ancora la lista? >> Il sospiro di Edward le bastò come
risposta. << Ottimo, e cerca di non dimenticarti nulla! >>
Cominciava
seriamente a non sopportare più quella vocetta squillante. Sperava
solo che il suo volo non subisse ritardi. Detestava rimanere per ore
vicino agli umani, non facevano altro che fare pensieri poco gentili
nei suoi confronti. Osservò distratto il tabellone delle partenze.
Bene, sembrava che il volo fosse in orario. Ottimo. Questo comunque,
gli permise del tempo per riflettere sullo strano comportamento della
mente di Bella. Per la prima volta si era trovato in difficoltà.
Come poteva essere che la mente di quella deliziosa umana gli fosse
preclusa? Perché?
Era
un piccolo mistero che avrebbe scoperto. Assolutamente! Tutto quello
che riguardava Bella sarebbe stato ormai anche affar suo... perché...
bé, non lo aveva ancora detto apertamente, ma era follemente
innamorato di lei.
Sorrise
a quel pensiero. In cento anni di vita, nessuna aveva mai scatenato
in lui una simile passione e ossessione. Sentiva chiaramente di
appartenere a quella piccola umana, ma ora, doveva riuscire a far
breccia nel suo cuore, perché, per quanto lui sentisse di
appartenerle, era anche vero che lei sembrava sfuggirgli. Era
speciale, lo sentiva.
Si
riscosse quando il suo volo venne annunciato, con passo umano si recò
al check-in, non gli piaceva molto l'effetto che i suoi sorrisi, il
suo aspetto in generale e la sua voce facevano agli esseri umani,
avrebbe tanto voluto che solo ad una persona avessero fatto
quell'effetto, invece, ironia della sorte, l'unica persona che lui
avrebbe voluto irretire per averla tutta per se, era a quanto pare,
anche l'unica in grado di resistere ai suoi doni di vampiro.
Ma
non si sarebbe arreso, le avrebbe dimostrato che c'era di più del
semplice vampiro in lui. L'avrebbe fatta innamorare, avrebbe cercato
in tutti i modi di essere l'uomo del suo destino; e con questo
pensiero prese posto sul volo diretto a Parigi.
Se
la pioggia a Londra era il classico tempo inglese, il sole Spagnolo
era senza alcun dubbio molto caldo, per non dire bollente. Isabella
aveva passato una buona parte della sua giornata al fresco, nella sua
camera ben ombreggiata. Le parole di Edward ogni tanto le facevano
visita nella sua mente. Ancora adesso al pensiero che lui la
preferisse così bianca e pallida, la faceva sorridere.
Con
tutta la calma del mondo si fece una delle docce più lunghe della
storia dell'umanità, trovò il tempo anche di sciogliere tutti
quegli odiosi nodi che i suoi capelli, immancabilmente, le facevano
trovare e alla fine, quando scorse dalla grande finestra che il sole
stava finalmente tramontando, uscì dall'albergo, pronta per una
visitina alla città.
Il
tessuto bianco leggero del vestitino che aveva indossato, svolazzava
morbidamente attorno alle sue gambe, molti negozietti erano rimasti
aperti e con sua somma gioia, poté gustarsi la frescura serale,
mangiando un delizioso gelato ai frutti di bosco. Decisamente quel
viaggio si stava rivelando un vero toccasana per lei, dopo la
confusione che aveva passato nell'ultimo anno, ci voleva proprio.
La
gente per le vie era notevolmente aumentata, forse anche loro si
stavano godendo la frescura di quella bellissima notte. Gettò la
carta del suo gelato nel piccolo bidone e si strinse un po di più
nella giacchetta color lillà. Il suo umore si abbassò un po notando
che molte persone vicino a lei erano più che altro coppiette felici;
il suo pensiero volò ad Edward; si stupì di se stessa, scosse la
testa cercando di levarselo dalla mente. Fu tutto inutile.
In
alto le stelle brillavano mostrando la loro luce, Edward si domandò
per la centesima volta se anche Bella stesse ammirando lo stesso
cielo. Si augurava fortemente di si, con un sorriso dolce sulle
labbra si sedette sul balcone della sua camera d'albergo e rievocò
nella sua mente il bellissimo volto della ragazza. << Cosa
starai facendo? >> Sussurrò al nulla, cercando di immaginare
la sua delicata bellezza sotto il sole della Spagna.
Fu
in quel momento che il suo cellulare vibrò interrompendo le sue
riflessioni; svogliatamente lo prese e vide che Emmett gli aveva
mandato un messaggio, lo aprì e rimase sinceramente colpito:
un'immagine di Isabella vestita con un fine vestitino bianco mentre
passeggiava per le vie spagnole, faceva bella mostra di se. <<
Cosa diavolo... >> Borbottò, premendo il tasto di richiamata,
aspettando che suo fratello gli rispondesse.
<<
Eddy! >> Esclamò la voce giocosa di Emmett.
<<
Cosa diavolo stai facendo li?! >> Sibilò nervoso, mentre la
risata di Emmett riempiva il suo orecchio.
<<
Ho ordini precisi, mio capitano! Il generale vuole assolutamente che
nulla possa turbare o intralciare i suoi piani di avere una nuova
sorella. >> Sghignazzò, prendendolo in giro e lasciando così
che la rabbia di Edward salisse a livelli mai visti.
<<
Emmett >> Sibilò seriamente arrabbiato. << Non
avvicinarti a lei... >>
<<
Tranquillo! Il mio compito è solo proteggerla da eventuali
scocciatori e lasciare che si rilassi! >> Ridacchiò ancora,
mentre la rabbia di Edward cominciava a rientrare. << Non hai
idea di quanti provino ad avvicinarsi! Sai, non pensavo fosse così
faticoso! >> E rieccola di nuovo la rabbia cieca impossessarsi
delle sue membra.
<<
Passami il telefono, idiota! >> La voce irritata di Rosalie
fece sbollire per qualche decimo la sua ira. << Edward,
calmati! Ci sono anche io... tranquillo. Nessuno la sfiorerà neanche
con un fiore; ordini di Alice. >>
Se
c'era Rosalie, poteva sentirsi un po più tranquillo; sospirò con un
leggero timore.
Per
tutto il resto della notte non fece altro che osservare dal balcone,
la vita notturna di Parigi, invidiava le altre coppie che mano nella
mano si recavano con aria sognante in quella città così romantica.
Si era perso parecchie volte ad immaginare lui e Bella, mano nella
mano, lei con un sorriso tutto speciale per lui, camminare tranquilli
per le vie di quella città così romantica.
Scosse
la testa, osservando il sole spuntare all'orizzonte; non sarebbe mai
potuto succedere. Lei, fragile, dolce umana... non avrebbe mai potuto
amare un vampiro.
Rientrò
nella sua camera e tirò le tende, ormai il suo tempo era finito, il
sole era sorto e per lui, dominatore delle tenebre, gli rimaneva solo
di ritirarsi...
Per
quanto fosse bella e calda la Spagna, Isabella in quel momento si
trovava su un aereo; aveva avuto la folle idea di fare delle piccole
tappe turistiche ed ora toccava alla Francia. Come sempre il suo
terrore per il volo l'accompagnava a braccetto. Nuovamente il volto
di Edward fece capolino fra i suoi pensieri. Aveva avuto la malsana
idea di raggiungerlo a Londra, ma una volta arrivata li, non avrebbe
saputo da che parte cominciare, così aveva rinunciato.
Sbuffò
per la seconda volta; possibile che fosse stata così stupida dal non
farsi dare nemmeno un semplice recapito?!
Era
rimasta tesa per tutto il volo, non era riuscita a rilassarsi, ma
quando l'aereo aveva toccato terra e lei era finalmente scesa dal suo
inferno personale, aveva trovato Parigi ad attenderla sotto una
pioggia fittissima. << Oh che meraviglia! >> Esclamò
ironica, mentre il tassista caricava in macchina le sue valige.
Il
tempo necessario per scendere dall'autovettura ed Isabella si ritrovò
zuppa completamente; la fine giacchetta azzurra che indossava aveva
cambiato tonalità, passando dall'azzurro cielo all'azzurro cupo,
attaccandosi alla sua pelle in maniera quasi fastidiosa.
Volse
lo sguardo in alto, cercando di fulminare con i suoi occhi il cielo,
ma era assai poco probabile che ci riuscisse. Grazie all'aiuto
dell'inserviente, caricò i suoi bagagli sull'apposito carrellino e
con il morale sotto le scarpe entrò finalmente nel delizioso
albergo. Dopo quasi venti minuti, finalmente le venne assegnata la
stanza; la numero 201.
Con
la tessera magnetica aprì la porta e non appena le sue valige le
vennero recapitate, si fiondò sotto la doccia levandosi gli
indumenti. L'acqua della doccia era un vero e proprio toccasana per
lei, adorava quelle goccioline calde, le sembrava che le ridonassero
energia.
Si
prese tutto il tempo che poté per se stessa, avvolta in un grande
telo di spugna bianco, si sedette sul letto, osservando ma senza
vederla realmente, la sua valigia. Le tende della sua stanza erano
tirate, ma non cambiava nulla; Parigi era sotto una pioggia
torrenziale, dubitava fortemente che qualcuno fosse fuori con quel
tempo.
Non
sapeva quanto si sbagliava, il momentaneo inquilino dell'appartamento
200, posto a fianco del suo, era sul balcone, la pioggia aveva ormai
invaso ogni singola fibra dei suoi vestiti, ma a lui non importava
nulla. Tutta quell'acqua gli faceva solo ricordare più vividamente
il suo primo incontro con Bella. << Vorrei che tu fossi qui...
>> Sospirò lasciando che alcune goccioline accarezzassero le
sue labbra pallide.
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Capitolo 4 *** Capitolo4 ***
Bene, allora mi metto a scrivere qualcosa di mio ^___^ visto che a qualcuno mancavano le mie pillole mattutine! XD
Come sempre, mi auguro che il capitolo vi piaccia, in questi giorni ho una linea caccosa a casa e anche quella del lavoro non scherza.. -.-
Ieri sera, stavo parlando con mia madre di New Moon, adesso anche lei è una fans di twilight ^^ Ha letto i libri in una settimana e non contenta se li è comprati e si è procurata mid. Sun da internet XD. Fa parte del Team Edward!!! Grande la mia mamma!!! XD
Ieri, savamo appunto parlando del film di New Moon e questo è quello che ne è uscito mentre guardavamo il nuovo trailer:
io: Pero Jake ti da l'impressione di essere possente nel secondo film... ( la scena in cui Jake salta dalla finestra di Bella... )
mia mamma:Come Edward che quando lo vedi ti da l'impressione che è un figo!
Io mi sono voltata guardandola così: O_O MAMMA!!! XD
Come si dice? La mamma ha SEMPRE ragione... ^__^
Attenzione, dai prossimi capitoli, il bollino diventerà ROSSO! perciò, siete avvisate!! XD
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Capitolo
4
Avvolta
nel tepore della stanza, Isabella aveva dormito parecchie ore,
avvolta solo in quel telo di spugna morbido, e quando aprì gli
occhi, osservò la sveglia segnare le 23:00. Era tardissimo, ma poco
le importava... no, non era vero, il suo stomaco stava cominciando a
dare segni di vita. Aveva fame. Provò a rigirarsi nel lettone, ma fu
tutto inutile, la voglia improvvisa di qualcosa da mettere sotto i
denti si fece largo dentro di se. << Oh, va bene! >>
Esclamò ad alta voce, alzandosi e preparandosi per scendere nel
ristorante dell'albergo, sperando di trovare almeno un sandwich.
Afferrò
un paio di jeans neri comodi, una camicetta verde scuro e dopo
essersi pettinata afferrò la chiave magnetica e uscì dalla stanza.
Arrivò in fondo al corridoio e permette il pulsante per chiamare
l'ascensore. Il display segnava che mancavano ancora tre piani e
sarebbe arrivato. Non poté evitare ad un piccolo sospiro di uscire.
Si rigirò fra le mani il piccolo cartoncino che sostituiva ormai le
chiavi negli alberghi.
Sollevò
lo sguardo e notò con piacere che le porte dell'ascensore si stavano
aprendo, un piccolo sorriso di vittoria le spuntò sul viso. Entrò
nel piccolo abitacolo e con lo sguardo rivolto alla tastiera premette
il pulsante che l'avrebbe condotta al piano terra, non accorgendosi
del ragazzo che la guardava con aria stupita e imbambolata a metà
corridoio.
Quando
le porte si chiusero con un leggero tonfo, Edward Cullen si riscosse
dalla sua posizione statica. Osservò il cursore dell'ascensore
scendere, con uno scatto degno di un felino, si diresse verso le
scale e alla sua velocità scese tutti i sette piani in meno di
quattro secondi, si ricompose sugli ultimi due gradini e come se
nulla fosse si posizionò davanti all'ascensore, aspettando e
fremendo che le sue porte si aprissero.
Il
suo sguardo dorato non lasciava mai la spia luminosa che si
illuminava ad ogni piano che l'ascensore superava. << Troppo
lento... >> Brontolò battendo il piede sul pavimento
impaziente.
La
lucina si spostò sul numero tre, due... uno...
Il
campanellino che annunciava l'apertura delle porte lo fece sobbalzare
leggermente. Osservò le porte aprirsi, fece forza su se stesso per
non infilarci le mani e spalancarle con tutta la sua forza.
Socchiuse
leggermente la bocca e prese un piccolo respiro; Isabella era davanti
a lui con lo stupore dipinto sul viso.
Nessuno
dei due osava muovere un muscolo, troppo presi dall'osservarsi e
dalla paura che quell'incontro potesse essere solo il frutto di una
bellissima illusione. Edward schiuse ancora di più le labbra
sorridendole gentile. Il lieve movimento delle porte che si stavano
chiudendo gli diedero l'impulso per reagire. Rapidamente si fiondò
dentro l'ascensore, giusto in tempo per evitare le porte. Erano uno
di fronte all'altro.
<<
Ciao... >> Sussurrò con la sua voce roca. Era incredibile, non
sapeva cosa dirle. Aveva pensato talmente tante volte a tutto quello
che avrebbero potuto condividere, e adesso, non riusciva a dire
niente di più che un banale ciao.
<<
Ciao. >> Rispose piano, Bella. Mentre tentava di calmare il
battito impazzito del suo cuore.
Il
sorriso sghembo di Edward arrivò come un pugnale. << Te
l'avevo detto che non era un addio. >>
Bella
non poté evitare di sorridere. << Si... >> Prese un
piccolo respiro. << E' buffo... >>
<<
Cosa? >> Non riusciva a staccare i suoi occhi dal suo viso a
cuore.
<<
Bè... un po tutto, non trovi? >> Sorrise ancora.
<<
Io lo trovo un segno del destino. >> Anche se sapeva che il
destino centrava poco con i loro ultimi incontri. Isabella lo guardò
scettica << Non dirmi che non credi nel destino, Bella. >>
Si finse scandalizzato.
<<
No, non ci ho mai creduto. >> Ammise, scalfendo un po della
felicità di Edward. << Fino ad ora... >> Aggiunse,
facendo tornare il suo umore alle stelle.
L'ascensore
si fermò al settimo piano, le sue porte si aprirono. << Siamo
al settimo piano... >> Mormorò suadente Edward, provocando un
lieve rossore sulle guance di Bella.
<<
Si... >> Confermò questa non riuscendo a distogliere lo
sguardo da quegli occhi così profondi e ammalianti.
Le
labbra di Edward si aprirono in un sorriso che le fece battere forte
il cuore, si sentiva emozionato, euforico. Avvertiva così potente il
battito di Bella. Quel muscolo così importante per la vita, stava
battendo per lui.
Un
altro rumore, decisamente più imbarazzante ruppe il loro piccolo
momento.
<<
Credo che tu debba mangiare qualcosa. >> Le sorrise Edward,
mentre Bella abbassava lo sguardo vergognandosi.
<<
Decisamente. >> Concordò, mentre la mano bianca di Edward
premeva nuovamente sul pulsante che li avrebbe condotti nel piccolo
ristorante dell'albergo.
<<
Posso tenerti compagnia? O hai qualcuno che ti aspetta? >>
Domandò con voce incerta, non sapeva che fare. Il non riuscire a
leggerle nella mente era veramente una cosa irritante, lo rendeva
insicuro.
<<
Affatto. Sarei molto felice se tu rimanessi con me. >> Gli
sorrise disarmante, mentre con una felicità fuori dal comune si
aggrappò felice al braccio che Edward le stava ponendo.
Entrambi
sentivano che la loro serata speciale era appena iniziata... seduti
al tavolo dell'ormai deserto ristorante, Edward ascoltava e sorrideva
a tutto quello che Bella gli stava raccontando. Gli sembrava di
riuscire a comprendere sempre di più il suo mondo personale.
La
trovava così dolce e buffa, ad ogni sua spiegazione gesticolava,
mostrandosi così presa dalle sue parole da risultare perfino goffa
in alcuni movimenti.
Edward
non fu da meno, le raccontò della sua famiglia, dei suoi viaggi
strampalati, dovuti più che altro alle follie modaiole di Alice. Gli
raccontò di come la sua famiglia si fosse stabilita da pochi anni a
Forks, di come la gente li considerasse un po strani, data la loro
voglia di privacy.
<<
Oh, posso capirti. >> Esclamò Bella, finendo il suo sorbetto
al limone.
<<
Dici? >> Era leggermente scettico.
<<
Si. Ti ricordo che stai parlando con una donna che è scappata
vestita da sposa in giro per le strade di Port Angeles. >> La
sua occhiata esprimeva tutto. << Credo che ogni tanto
raccontino ancora la storia della sposa in fuga. >> Sghignazzò
depositando la coppetta ormai vuota.
Anche
lui si unì alla sua risata. << Si, credo che ancora la
raccontino... >> Acconsentì, lanciando un breve e fugace
occhiata fuori dalla finestra. Fuori imperversava un temporale con i
fiocchi, mancavano solamente le gondole in giro per le strade
allagate. << Che programmi hai per domani? >>
Bella
seguì il suo sguardo. << A dire il vero volevo visitare un po
la capitale, ma credo che dovrò rimandare... peccato. >>
Sussurrò leggera, voltandosi nuovamente verso Edward. << Ma
almeno ho una buona compagnia. >> Poi, un piccolo dubbio le
sorse. << Sempre che tu non abbia già qualche impegno...
ovvio. >>
<<
Affatto. >> Si affrettò a dire, aggiungendo... << Sarò
il tuo cicisbeo finché lo vorrai. >>
Ed
eccolo di nuovo, quel delicato rossore ad imbrattarle le guance,
rendendola ancora più perfetta di quanto già non fosse ai suoi
occhi.
Tornarono
assieme nell'ascensore, fra di loro c'era una elettricità che si
poteva tranquillamente percepire. << A che piano? >> La
voce di Edward era musica per le sue orecchie.
<<
Settimo. >> Rispose con un leggero imbarazzo.
Le
porte si chiusero e loro rimasero in quel piccolo quadrato assieme,
era assurdo, Bella non riusciva a smettere di sorridere e di
arrossire. Edward adorava il modo in cui le guance prendevano colore
e si sentiva pieno di felicità nel capire di essere lui a farle
quell'effetto.
Edward
sapeva solo di voler vole abbracciare quella tenera creatura e di non
lasciarla più andare via.
Le
porte dell'ascensore si aprirono, e con molta lentezza, Isabella
percorse i pochi metri che la dividevano dalla sua stanza. Avrebbe
voluto passare ancora qualche ora con Edward. Le piaceva, non poteva
negarlo a se stessa, ma non riusciva a capire se anche lui, provasse
qualcosa di più della semplice simpatia nei suoi confronti.
Arrivarono
davanti alla porta con i numeri 201 in ottone. << Sono
arrivata. >> Gli sorrise, inserendo il cartoncino nella
fessura.
Edward
le sorrise sghembo. << Dev'essere il destino che gioca in
nostro favore. >>
Bella
corrugò le sopracciglia, non capendo. Edward tirò fuori la
tesserina magnetica e la infilò nella porta accanto alla sua
aprendola.
<<
Non ci posso credere! >> Esclamò sorridendo, Isabella.
Un
giorno Edward le avrebbe presentato il loro destino; Alice ne sarebbe
stata felice.
<<
Allora, buona notte. >> Le sorrise, avvicinandosi un po e
dandole un bacio sulla guancia calda.
<<
Notte. >> Mormorò Bella, mentre ancora cercava di rallentare
il suo cuore impazzito. << Ci... vediamo domani. >>
No,
decisamente Edward non se la sentiva di lasciarla andare, ma non
poteva arrischiarsi di correre troppo. Doveva fare le cose con calma.
Quella notte si sarebbe accontentato di guardarla dormire e poi...
<<
Ti andrebbe di giocare a scacchi? >> Domandò all'improvviso
Bella.
Non
rispose per una manciata di secondi, era troppo contento che lei gli
avesse fornito la scusa di stare assieme ancora per un po.
<<
Scusami, devi essere stanco. Nott.. >>
<<
Accetto!. >> Sorrise. << Accetto molto volentieri. >>
Bella
non poté evitare di sorridere e di sentirsi felice. << Bene,
accomodati. >> E gli fece strada, accendendo le luci della
confortevole camera.
Edward
notò la scacchiera che l'albergo dava in dotazione come gioco da
tavolo, sul ripiano del piccolo salottino. La prese e la sistemò sul
tavolino, mentre Bella appoggiava una bottiglia d'acqua con due
bicchieri.
<<
Pronta? >>
<<
Prontissima. >>
Mentre
le mosse si susseguivano con una lentezza degna di una lumaca,
sembrava quasi che entrambi volessero prolungare più del dovuto la
loro vicinanza, la pioggia non aveva mai smesso di scendere e
l'orologio si era messo a segnare con grande stupore di entrambi le
quattro del mattino.
<<
Direi che siamo in fase di stallo. >> Osservò Edward, mentre
sulla scacchiera rimanevano solamente i due re ed esattamente lo
stesso numero di pedoni per entrambi.
<<
Direi di si. >> Sospirò piano.
<<
Forse è il caso di finirla in un altro momento. >> Sorrise. <<
Ti ricordo che fra esattamente quattro ore, il tuo cicisbeo verrà a
prenderti per farti vedere le meraviglie di Parigi. >>
<<
Non vedo l'ora. >> Si alzarono entrambi dalle loro postazioni.
<< Allora, a dopo, Edward. >> Fece scivolare la mano sul
braccio di lui, tirandolo leggermente verso di se per donargli un
lieve bacio sulla guancia. Ma fu a quel punto che Edward, stanco di
resisterle, voltò quel tanto che bastava il proprio viso, per far
combaciare le loro labbra, ma tutto quello che ottenne, fu un lieve
bacio quasi al limite delle labbra.
Fu
inaspettatamente dolce. << Buona notte, Bella. >> Mormorò
Edward, poco prima di lasciarla e di chiudere la porta alle sue
spalle.
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Capitolo 5 *** Capitolo5 ***
BUON GIORNOOOOOOOOOO!!! ^___^ Giorno a tutti, oggi è una bellissima giornata! Sono di ottimo umore, piove e sono felice, un ottimo giorno! XD
Ho visto i vostri commenti, non so davvero come dirvi GRAZIEEE!!! Sono sempre con gli occhietti a stellina quando li vedo!! *_*
Voi non vi rendete conto di quanto gongolo ogni volta che ne trovo di nuovi ^.^... e contate che sono al lavoro! XD Le figuracce che faccio non ve le racconto!
Comunque, adesso vi lascio alla storia, ci sentiamo martedì!! BACI A TUTTI!!!!
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Capitolo
5
Non
appena la porta si chiuse, il telefonino di Edward prese a squillare.
<<
Dimmi Emmett. >> Sospirò laconico, mentre apriva la porta
della propria stanza.
<<
Edward, Edward... ma ti devo insegnare tutto? >> Ridacchio
dall'altra parte suo fratello.
<<
Che diavolo stai dicendo? >> Adesso veramente non ci stava
capendo molto.
<<
Lo sai in quanti modi è possibile usare gli scacchi?... Per
esempio... >> Ma non fece in tempo a finire che Edward premette
il tasto rosso. Anzi, per essere sicuro, spense il cellulare. Grazie
ad Alice, adesso tutta la famiglia si stava godendo in telecronaca il
suo soggiorno a Parigi.
Sospirò.
Doveva mettere un po di cose in chiaro con quella piccola peste, la
sua privacy desiderava che rimanesse solo per se... e magari per
Bella.
Nell'altra
stanza, Isabella non era riuscita a chiudere occhio, il profumo
fresco della pelle di Edward, mischiato al suo sapore zuccherino, era
qualcosa che non riusciva a darle pace. Sentiva il suo cuore battere
forte e potente quando era con lui. Era come se lui fosse li per
proteggerla, si sentiva bene, al sicuro... e cosa ancora più folle,
si sentiva attratta da lui come una calamita.
Scosse
la testa cercando di chiarirsi le idee. Aprii le tende pesanti,
scoprendo che nonostante fossero le sette e trenta di mattina, la
pioggia non aveva accennato a diminuire, Parigi era sotto un
temporale veramente con i fiocchi.
Cercò
di sistemarsi meglio che poté, un comodo paio di jeans, scarpe da
ginnastica e un maglioncino. Raccolse i capelli in una coda, ma poi
decise di lasciarli sciolti.
Bussarono
alla porta. << Servizio in camera. >>
Aprì
tranquillamente, trovandosi davanti l'essere più perfetto che avesse
mai visto. << Edward. >> Gli sorrise, facendolo
accomodare.
Il
bel vampiro reggeva in mano il vassoio con la sua colazione. <<
Madame la sua colazione. >> Le sorrise sghembo, facendole
aumentare il battito del cuore.
<<
Non dovevi disturbarti, appoggialo pure qui. >> Indicò il
letto. Sul tavolo c'era ancora la scacchiera in bella vista.
<<
Spero che tu non abbia manomesso i miei poveri pedoni. >>
Scherzò Edward, mentre si sedeva sul lato sinistro del letto.
<<
Oh no, tranquillo. Anche se un pensierino l'ho fatto. >>
Ammise, sedendosi sul lato destro, il vassoio era posizionato
perfettamente in mezzo a loro, afferrò un croissant e lo morse,
scoprendo di avere una grandissima fame. << Ottimo. Ne vuoi
uno? >>
<<
No grazie. >> Ridacchiò. << Già fatto colazione. >>
Si
sentiva osservata, ed era così, Edward aveva notato le profonde
occhiaie, era sicurissimo che non avesse dormito, ed il fatto che
avesse udito per le quattro ore in cui era stato chiuso nella propria
stanza, il continuo frusciare del lenzuolo, dava ancora più certezza
alla sua idea.
<<
Sei pronta per scoprire le meraviglie di questo posto? >>
Bella
ingoiò l'ultimo boccone. << Si, direi di si. >> Afferrò
la spremuta che le stava porgendo, toccando la sua mano fredda. La
scarica elettrica che sentì, le fece tremolare la presa sul
bicchiere. << Grazie. >> Sorrise, mentre il rosa
compariva sulle sue guance.
Si
alzarono e si recarono assieme verso la porta d'ingresso. <<
Aspetta. >> La fermò Edward.
<<
Cosa c'è? >> Lo guardò confusa. Aveva dimenticato qualcosa?
<<
Sono imperdonabile, non ti ho dato questo... >> Si avvicinò,
posando un bacio delicato e freddo sulla guancia. << Il bacio
del buon giorno. >> Mormorò piano, sorridendole.
Ed
il suo volto divenne rosso.
<<
Andiamo? >> Le porse il braccio, aspettando con ansia che lei
lo accettasse.
<<
Andiamo. >> Sussurrò piano, afferrando quel braccio forte ma
al contempo gentile.
Uscirono
dalla hall dell'albergo, Edward aveva con se un ombrello grande a
sufficienza per coprire entrambi, la pioggia scendeva fitta fitta, le
strade erano quasi deserte. Ma l'odore dell'acqua fresca, e la
presenza di Edward, stavano rendendo Parigi ancora più magica di
quello che già non fosse.
Scoprì,
grazie all'enorme conoscenza di Edward, tantissime cose, che nessuna
guida le avrebbe mai detto, su ogni statua, palazzo o museo.
Non
aveva mai sorriso tanto in vita sua, stare con Edward era come se
ogni cosa acquisisse un aspetto nuovo, speciale. Ma forse era solo la
presenza di lui a farle quell'effetto.
<<
E quasi ora di pranzo, che ne dici di fermarci un po? >> Le
chiese, fermandosi davanti ad un delizioso locale.
<<
Direi che è un ottima idea. >> Accettò entusiasta, mentre
all'interno del locale, c'erano solo poche coppie.
<<
Un tavolo per due. >> Edward consegnò al cameriere l'ombrello
seguendolo pochi istanti dopo verso il loro tavolo.
Molto
cavallerescamente, fece accomodare prima Bella, sedendosi poi anche
lui di fronte a quella che ormai considerava il suo gioiello più
prezioso.
Fecero
la loro ordinazione e quando il cameriere li lasciò soli, Edward
poté sentire un piccolo sospiro di sollievo provenire da Bella. <<
Che c'è? >>
Gli
sorrise timidamente. << Niente è che... stavo pensando a
quanto sia bizzarro tutto questo. >>
Un
piccolo sorriso comparve sulle labbra di Edward, spronandola a
continuare.
<<
Mi piacerebbe sapere cosa hai pensato di me quando ci siamo
incontrati la prima volta. >> Confessò arrossendo un po sulle
guance.
A
questa domanda Edward avrebbe risposto con il cuore in mano. Ma
sapeva di dover giocare bene i suoi tempi. Non poteva certamente
dirle che le era parsa una visione, che l'aveva amata dal primo
momento, che avrebbe voluto averla vicino per il resto dell'eternità,
che il solo vederla gli faceva venire voglia di appartenerle e di
averla. No, forse non poteva dirle tutto questo, ma qualcosa di.
Scelse con cura le parole da dirle. << Quando ti ho vista, ho
pensato che fossi una visione, una bellissima visione. >>
Allungò la mano sul tavolo, prendendo nella sua quella di Bella.
Poté sentire il pulsare del suo cuore aumentare il battito. <<
Mi sono chiesto se fossi vera e... >> Sorrise dolcemente. <<
Quale fosse il tuo nome. >> Strinse con delicatezza la sua mano
nella propria.
Isabella
era in imbarazzo, impacciata, ma tanto emozionata, quasi euforica.
Il
cameriere arrivò con le loro ordinazioni, l'acqua, fuori dal locale
continuava a scendere veloce, ma loro erano li, al sicuro e per
adesso, tutto questo poteva bastare.
Edward
giocava con la forchetta spostava il cibo nel piatto, non lo avrebbe
mai mangiato, ma almeno dava l'impressione di aver gustato qualcosa.
Parlarono ancora di diversi argomenti, scoprendo di avere in comune
tantissime cose.
Ma
la cosa che lo rese più felice in assoluto, fu notare che nonostante
tutto, Bella non aveva ancora ritirato la mano dalla sua presa
fredda. Chissà cosa provava a contatto con la sua pelle morta.
Sentiva anche lei le stesse sensazioni che avvertiva anche lui? Gli
sarebbe piaciuto tantissimo saperlo. Avrebbe dato tutto quello che
possedeva per avere anche solo la vaga possibilità di piacerle. Lui
ormai era certo che senza di lei non avrebbe più potuto stare.
<<
E' stato tutto buonissimo. >> Sentenziò Bella, posando il
tovagliolo, osservando con una leggera curiosità il piatto di
Edward.
<<
Si, tutto perfetto. >> Le sorrise, deviandola dai suoi
pensieri. << Allora, sei pronta per vedere anche il resto? >>
I
suoi occhi nocciola osservarono la pioggia battere contro il vetro
del locale. << Si. Sono pronta. >>
Quando
uscirono dal piccolo locale, Bella si aggrappò a braccio di Edward,
entrambi sotto quell'ombrello grande davano l'impressione di essere
una coppietta felice. E questo non dispiaceva a nessuno dei due.
Edward
non si era mai sentito così felice in tutta la sua esistenza,
adorava sentire la voce di Bella, il suo profumo, il suo calore e il
suo battito cullarlo dolcemente. Ora rimaneva solo una domanda, lei
lo avrebbe mai accettato? Sarebbe inorridita dal suo vero essere?
Sarebbe scappata? Tutte quelle domande non fecero altro che portarlo
in un baratro nero, non si era neppure reso conto di essersi fermato
sul ponte che sovrastava il fiume Senna.
<<
Edward, va tutto bene? >> La voce di Bella lo riscosse dal suo
dolore. << Edward... >> Si posizionò davanti a lui.
Fu
un colpo di vento veramente forte a strappare di mano al vampiro dai
capelli rossicci l'ombrello e a farlo volare via. L'acqua li stava
inzuppando, quelle piccole gocce scorrevano sulla pelle candida di
Bella, fra i suoi capelli. Edward non resistì all'impulso di
accarezzarle una guancia con la sua mano. << Mi piaci,
Isabella... tanto... >> Sussurrò piano, abbassandosi verso
quella piccola visione che gli aveva strappato il cuore e l'anima.
Bella
sentiva ormai il respiro freddo di lui sfiorarle le labbra, sapeva
che sarebbe successo, lo sentiva, eppure, non voleva scappare. Una
parte del suo essere urlava di appartenere a quel ragazzo conosciuto
in quel modo così bizzarro. Sentiva il suo corpo sprigionare
elettricità ad ogni suo tocco. L'oro nei suoi occhi era qualcosa di
così bello e speciale, che si sentiva intrappolata. Ma ne era
felice.
Eppure,
nonostante tutto, non sentì le labbra di Edward sulle sue, perché?
Le stava dando la possibilità di scegliere? Bé, lei aveva scelto.
Si sollevò sulle punte, eliminando lo spazio fra di loro. Appoggiò
le labbra su quelle di Edward e diede il via alla magia.
Le
sue braccia si chiusero attorno al suo collo, il suo corpo si
appoggiò a quello del ragazzo, mentre le mani forti di Edward le
cinsero i fianchi ed una di esse andò ad accarezzarle la schiena.
I
vestiti ormai erano bagnati, appesantiti e freddi, ma non importava.
Loro due stavano bene. Erano nella loro piccola bolla di felicità e
per adesso, tutto era giusto così.
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Eccomi di nuovo con un altro capitolo... in questi giorni sono abbastanza impegnata con il lavoro. Detesto non trovare del tempo per scrivere e chiacchierare su MSN -.-... comunque, i vostri commenti mi portano sempre il buon umore! ^.^ E di questo ve ne sono infinitamente grata! ^_^ adesso però, sono abbastanza curiosa di capire una cosa... è un impressione mia oppure c'è poca voglia di commentare? Ho notato che non solo nelle mie, ma anche in altre ficci sta succedendo la stessa cosa, ci sono un sacco di letture e poche recensioni, anche solo un FA SCHIFO... RITIRATI... niente... o.O Non è molto carino da parte del lettore non lasciare neppure uno spiraglio a chi scrive per far capire se la storia piace oppure no. E la cosa mi lascia alquanto perplessa... bah... comunque, vi avevo avvertito che la storia sarebbe passata a bollino rosso, ma visto che qualcuno mi ha scritto che non potrebbe leggerla, per adesso l'ho portata a bollino arancio... spero vivamente che capiate che in ogni caso la storia dovrebbe essere a bollone ROSSO...
Io vi ho avvisato eh ^^.
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Capitolo
6
Erano
bagnati, zuppi, fradici. Ma non importava. Isabella non si era mai
sentita così bene e così protetta in vita sua. Sentiva che accanto
a lui, tutto sarebbe potuto succedere, ma loro ne sarebbero sempre
usciti interi.
<<
Dovremmo andare a ripararci. >> Soffiò Edward sulle sue labbra
ormai rosse per i suoi baci.
<<
Si... >> Concordò Bella, non accennando però a muovere un
muscolo, facendo così scaturire un sorriso sul volto pallido di
Edward.
<<
Permettimi... >> Con un gesto veloce la prese fra le braccia.
Adorava il modo in cui li occhi di Bella lo osservavano stupiti.
<<
Che stai facendo? >> La sua voce aveva un tono allegro che
Edward avrebbe ascoltato in eterno.
<<
Ti porto al sicuro in albergo. >> E cominciò a camminare
leggermente veloce. Isabella si era accoccolata fra le sue braccia,
non le importava più di nulla. Stava bene. Era nel suo paradiso
personale.
Chiuse
gli occhi, lasciandosi cullare dalla presa forte, ma gentile di
quello splendido ragazzo che per pura fortuna aveva incontrato quello
notte sotto la pioggia. Non poté evitare di ridacchiare.
<<
Fai sorridere anche me. >> Le sussurrò Edward.
Bella
sollevò lo sguardo e puntò i suoi occhi su quel viso angelico. <<
Pensavo che la pioggia ci fa sempre compagnia, quando siamo assieme.
Lo trovo buffo. >> Depositò un bacio sulla spalla di lui.
Durante
il tragitto che li separava dall'albergo, Bella poté notare diverse
cose particolari di Edward, sembrava che non si stancasse mai, il suo
corpo era forte, le pareva di essere abbracciata da una statua di
pietra e nonostante tutta la strada che stava percorrendo a piedi con
lei in braccio, il suo respiro sembrava regolare, come se stesse
portando un foglio leggero. Il ricordo del piatto lasciato intero al
ristorante le tornò in mente.
Erano
tante piccole stranezze, eppure... si appoggiò completamente contro
il petto di lui, non le importava. Voleva per una volta dare retta al
suo intuito, e quello le stava semplicemente dicendo di fidarsi di
Edward Cullen. Così fece. Chiuse gli occhi e si abbandonò contro di
lui.
Si
accorse di essere arrivata in albergo, perché sul viso non sentiva
più lo scorrere dell'acqua, ma un invitante calore. Aprì gli occhi
trovandosi nella hall dell'albergo. Si agitò, cercando di scendere
dalla presa di Edward, ma questo ridacchiò.
<<
Non pensarci nemmeno. Sei mia prigioniera. >> Sorrise
mostrandole i denti perfetti.
A
nulla valsero le sue deboli proteste, nell'ascensore vennero
addirittura ridotte al silenzio da un bacio particolarmente sensuale
di Edward. << Così non vale però. >> Mormorò sulle
labbra di lui.
<<
Chi l'ha detto? >> Corrugò le sopracciglia senza mai
abbandonare quella smorfia di felicità che aveva preso possesso del
suo viso.
Quando
Edward la rimise in piedi, si accorse di non essere nella propria
stanza, l'aveva portata nella sua. Arrossì, pensando a cosa sarebbe
potuto accadere. << Torno subito. >> Le sussurrò,
donandole ancora un bacio dolce, mentre Bella annuiva con le guance
in fiamme.
Ebbe
solo il breve tempo di osservarsi un attimo attorno, che le braccia
fredde di Edward l'abbracciarono e la voltarono verso di lui. <<
Ti sono mancato? >> Le sorrise, abbassandosi nuovamente verso
di lei e sfiorandole le labbra con le proprie.
Bella
poteva sentire i suoi indumenti venire sfilati, le mani di Edward
lavoravano con agilità e delicatezza. Il suo maglioncino giaceva per
terra, mentre i suoi jeans venivano slacciati e lasciati cadere. Con
un semplice gesto delle gambe si sbarazzò di loro. Era completamente
in intimo davanti a lui.
Lui
che per lei in quel momento era solo uno sconosciuto. Ma avvertiva
chiaramente di potersi fidare di Edward.
Si
sorprese quando sentì la morbidezza di soffice asciugamano
avvolgersi attorno alla sua schiena. << E questo? >>
Mormorò, incapace di distogliere lo sguardo da quegli occhi così
dolci.
Il
sorriso sghembo comparve sulle labbra di Edward. << Vieni. >>
La
condusse nel bagno della propria stanza, sotto lo sguardo attento di
Isabella, aprì la doccia e fece scorrere l'acqua calda. << Con
tutto quel freddo, credo che una doccia calda sia l'ideale. >>
Tornò verso di lei che lo guardava con una muta domanda sul viso. <<
Non sono un approfittatore, Bella. Ma mi piaci, davvero molto. Voglio
fare le cose per bene. >> Le sfiorò la guancia con un dito. <<
Sarò di la, se hai bisogno di qualcosa. >>
Non
sapeva neanche lui come avesse fatto a non approfittarsi della
situazione. Tutto quello che sapeva era che lei era come un fiore
delicato, e lui avrebbe fatto di tutto per proteggerla e amarla.
Udì
chiaramente il rumore dell'acqua cambiare, a quanto pare, Bella era
entrata nella doccia. Dovette fare forza su se stesso per non entrare
in bagno e unirsi a lei. Decise che avrebbe fatto le cose per bene,
un passo alla volta e poi, l'ultima cosa, prima di chiederle
ufficialmente la mano, le avrebbe detto cosa fosse in realtà. Quello
sarebbe stato il passo più difficile. Ma lo avrebbe fatto.
Si
osservò distrattamente, anche lui aveva bisogno di un cambio
d'abiti, scelse dall'armadio una camicia azzurra e un comodo paio di
jeans, e dato che era parecchio tempo che non sentiva la sua
famiglia, decise di fare una breve telefonata.
Afferrò
il cellulare, premette il tasto di chiamata rapida, non fece neppure
uno squillo << Ciao Edward. >> che la vocetta squillante
di Alice gli arrivò limpida all'orecchio.
<<
Alice. >> La salutò.
<<
Prima che tu proceda con le tue domande, sappi che hai un sacco di
bellissimi vestiti, perché hai scelto proprio quei jeans? >>
Sorrise immaginandosi lo sdegno dipinto sul suo viso di porcellana.
<<
Volevo stare comodo. >> Rispose tranquillo, mentre un piccolo
sbuffo uscì dalle labbra di sua sorella.
<<
Si certo, come no. Comunque, tutto bene qui. Rosalie e Emmett sono
tornati oggi. Carlisle ed Esme non vedono l'ora di abbracciare la tua
Bella. Ho una buona notizia e una cattiva. >>
Adesso
sentiva il buon umore venire meno. << Comincia dalla cattiva.
>>
<<
Non riesco più ad avere visioni su Bella. Accadrà qualcosa nelle
prossime ore che interferirà con il suo futuro. >> Sentiva
tensione nella voce di Alice e lui invece la sentiva nel proprio
corpo. Che diavolo sarebbe successo per far sparire il futuro di
Bella?
<<
E quella buona? >> Domandò assottigliando gli occhi, cercando
di mantenere la calma.
La
risata di Alice gli comunicò che doveva essere veramente una
splendida notizia. << Domani verrete a casa, assieme. E tu la
presenterai a noi! >> Esultò felice, omettendo il fatto che
quella non era ancora una visione, dato che Edward non aveva
minimamente pensato di portarla a casa sua. Ma divenne una visione
vera e propria, nel momento in cui l'idea di portarla a conoscere la
sua famiglia prese forma nella sua mente. Gli sembrava un po presto,
ma se voleva evitare di perdere Isabella, avrebbe accelerato un po i
tempi.
Stava
per rispondere a sua sorella, quando Alice lo colse di sorpresa. <<
Edward sei ancora li?! >> Che domanda era, certo che era ancora
li.
<<
Alice, certo che sono qui! >>
<<
Edward sei sparito anche tu dalle mie visioni! Qualcosa sta
succedendo adesso. Edward stai attento! Ti prego! >> Era
davvero preoccupata. Solo in quel momento sentì qualcuno bussare
alla porta dell'appartamento di Bella.
Chiuse
la comunicazione con Alice rimanendo in assoluto silenzio.
Ecco,
questa è la stanza. Speriamo che ci sia... << Bella?
Bella, sono Jake. >>
Chi
diavolo era Jake?! Una scarica di gelosia gli passò nel corpo.
Forse
non c'è... eppure giù mi hanno detto che era rientrata. E che non
era sola... non posso pensarci... Non può essersi già rifatta una
vita! Sua madre non mi ha detto nulla!
I
pensieri di Edward misero assieme i pezzi di quel piccolo mistero.
Quel Jake poteva esser l'uomo che stava per sposare la sua Bella... e
la madre di lei gli aveva fornito le indicazioni per trovarla!
Trattenne a stento un ringhio. Doveva rimanere lucido. Bella era
ancora sotto la doccia, ma presto sarebbe uscita. Doveva mantenere la
calma.
Respirò
profondamente e in quel momento, con orrore, si rese conto di una
cosa. E' un licantropo!
Mille
e mille pensieri gli affollarono la mente e tutti con lo stesso
risultato: portare via Bella da li.
Rimase
immobile perfettamente, Jake non sembrava volersene andare, voleva
parlare con Bella. Ma Edward avrebbe fatto di tutto per tenerla
lontana da lui.
In
quel momento, l'acqua della doccia si zittì, sentì l'asciugamano
passare sulla pelle di Isabella. Deglutì un fiotto di veleno. Non
doveva assolutamente farla parlare o lui l'avrebbe sentita.
Non
gli piaceva agire così, ma lo faceva per proteggerla. Slacciò tutti
i bottoni della sua camicia e la gettò per terra, aprì piano la
porta del bagno, notando la sua piccola venere coperta nel grande
accappatoio bianco. Le stava dando le spalle. Entrò e chiuse la
porta dietro di se, si avvicinò piano e cinse la sua vita sottile
con le sue mani.
<<
Ciao splendore. >> Le sussurrò suadente facendola voltare
verso di se per poi baciarla con passione.
Si
sentì al settimo cielo quando Bella rispose al suo bacio con ardore.
<< Non volevi fare le cose per bene? >> Riuscì a
domandargli Bella, mentre le sue labbra continuavano a baciarla.
<<
Puoi fermarmi in qualunque momento. >> Le sussurrò serio.
<<
Allora non fermarti. >> Fu l'unica risposta di lei, mentre con
le sue mani bianche si slacciava la cintura dell'accappatoio,
rimanendo nuda davanti a lui.
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Capitolo 7 *** Capitolo7 ***
Capitolo
7
L'odore
della sua pelle ancora bagnata, la morbidezza del suo corpo e la sua
espressione così lussuriosa, spensero il buon senso di Edward. Il
vampiro la prese fra le braccia e si riappropriò della sua bocca
come se ne andasse della sua vita.
<<
Tu non hai idea dell'effetto che hai su di me. >> Le mormorò
sulle labbra, mentre le sue mani scendevano piano accarezzandole la
schiena liscia, arrivò sulla rotondità dei suoi glutei e li strinse
con delicatezza. << Mi farai impazzire. >> Le sussurrò
ancora piano, mentre sentiva un fuoco potente scatenarsi dentro di
se.
Le
mani di Bella accarezzavano quel petto marmoreo ed insolitamente
freddo, Edward era la perfezione e lei voleva appartenere a quello
strano ragazzo. Non le importava nulla delle sue stranezze, sentiva
che ogni sua singola cellula doveva appartenergli. << Voglio
sentirmi tua, Edward. >>
Le
sue parole scatenarono un ruggito nel petto del vampiro. <<
Tu... non sai... cosa mi stai... dicendo. >> Le sibilò Edward,
mentre i suoi occhi diventavano neri.
Bella
sgranò i suoi occhi nocciola. Che cosa era Edward Cullen? Si sollevò
sulle punte dei piedi, allacciò le braccia dietro al suo collo. Il
suo seno premuto sul torace di Edward avvertì non solo il freddo
innaturale della sua pelle, ma una scarica di piacere che le fece
venire la pelle d'oca. << Voglio sentirmi tua, Edward. >>
Sussurrò decisa.
Non
se lo fece ripetere un'altra volta. Le sue braccia la sollevarono da
terra, le gambe di Bella si allacciarono attorno alla sua vita mentre
le mani di Edward la tenevano premuta contro il suo corpo marmoreo.
In
pochi istanti Bella si ritrovò adagiata sul morbido letto, Edward le
stava baciando il collo sovrastandola con il suo corpo. Si lasciò
sfuggire un ansito forse un po troppo forte, ma non le importava più
nulla.
Una
piccola parte di razionalità nel cervello di Edward, sapeva che
stava rischiando, ma quella piccola venere che ansimava sotto di lui,
aveva il santissimo potere di fargli dimenticare tutto. La osservò
con piacere, le sue labbra rosse lo invogliavano a fare di più, ad
ogni suo tocco il cuore di Bella sembrava vibrare di passione. E
tutto questo solo per lui.
Si
sdraiò sul corpo morbido di lei, mentre con le sue labbra
accarezzava quella vena così invitante sul collo.
Fu
questione di pochi attimi, si alzò coprendo il corpo nudo di Bella
con il lenzuolo, poco prima che la porta si spalancasse e mostrasse
ai loro occhi la figura di Jake, richiamata non solo dalla voce di
Bella ma probabilmente anche dal suo odore.
<<
Bella! >> Urlò quel ragazzo, mentre Edward mostrava i denti e
si poneva in posizione d'attacco. << Bella stai bene?! >>
Avanzò ancora.
Che
stavi facendo alla mia Bella!? Osservò con i suoi occhi scuri la
figura snella della ragazza che tentava di coprirsi con un lenzuolo.
<< Bella! Stai bene?! >>
<<
Jake? >> La voce di Isabella suonava stupita, si sentiva in
imbarazzo e anche confusa. Che diavolo ci faceva lui li?
<<
Bella... >> Un ringhio particolarmente forte di Edward lo
costrinse a fermarsi. << Lasciala andare. >> La sua
attenzione era rivolta tutta sul vampiro.
<<
Jake, che diavolo ci fai qui? >> Esclamò Bella, mentre con un
po di fatica aveva avvolto il lenzuolo attorno alla sua figura e
aveva raggiunto Edward, rimanendo però nascosta dalla figura pallida
del ragazzo.
<<
Ero venuto per parlarti, ma adesso vieni. Forza, ti porto via da qui.
>> Fece per allungare la mano, ma nuovamente un ringhio di
Edward lo fece fermare.
<<
Jake, io non so perché diavolo tu sia qui. Ma sei pregato di
andartene! >> Esclamò Bella, appoggiando una mano sulla spalla
nuda di Edward, calmandolo un po.
<<
Bella, tu non capisci! Vieni via con me! Sei in pericolo se rimani
con lui! >> Jake non poteva crederci, Isabella non si rendeva
conto del pericolo in cui si trovava. Doveva assolutamente fare
qualcosa.
Bella
si passò una mano sul volto, non poteva credere che le stesse
capitando quello. << Jake. >> Sospirò. << Se
scopro che mia madre ti ha detto dove ero perché crede che torni con
te, si sbaglia. Io non ti amo Jacob Black. E adesso dimmi perché
diavolo dovrei essere in pericolo. >>
Lo
sguardo duro e nero di Edward lo avrebbe ucciso, sapeva perfettamente
cosa passava per la mente di quel licantropo. Avrebbe potuto fare
qualunque cosa per impedirgli di parlare, ma non fece nulla, lasciò
che le parole di Jacob raggiungessero Isabella.
<<
E' un vampiro! Ti ucciderà! >> Furono una doccia fredda per
Edward, non mosse un muscolo. Aspettò che la mano di Bella si
staccasse disgustata dalla sua spalla e attese che la paura inondasse
il corpo favolosamente splendido della sua piccola venere. Invece,
quello che accadde lo stupì.
<<
Jacob Black, tu sei venuto qui per dirmi una cosa del genere?! Ma sei
completamente idiota?! Per chi diavolo mi hai preso?! Edward mi aveva
già detto tutto! >> Prese un bel respiro. << So
benissimo che Edward Cullen è un vampiro. E so anche che non mi farà
alcun male. >> Il suo sguardo sicuro fu scioccante per Jacob.
<<
Tu credi veramente che lui possa provare qualche sentimento per te?!
Ti sta illudendo! >> Tentò di dirle.
<<
Jake, adesso, voglio che tu esca dalla quella porta e anche dalla mia
vita. Io sto con Edward adesso e non tollero che ne tu ne mia madre
vi intromettiate nella nostra vita. >> Spostò la mano dalla
spalla di Edward e raggiunse la sua mano fredda, intrecciò le dita
con le sue.
Quel
semplice gesto fece tornare in Edward la speranza che forse un futuro
con Bella era ancora possibile.
<<
L'hai sentita Jacob Balck? Esci da questa stanza, adesso. >> La
voce sicura con cui lo disse, non rispecchiava per nulla il suo stato
reale, Jake lanciò un ultimo sguardo alla donna che gli aveva rapito
il cuore e se ne andò.
Passarono
diversi minuti, nei quali nessuno dei due azzardava a fare o dire
qualunque cosa. Che cosa pensava Bella adesso di lui? Lo avrebbe
davvero ancora voluto con se? O l'aveva detto solo per allontanare
quel cane?
Edward
non sapeva darsi risposta, anzi, temeva che la risposta fosse proprio
quella. Ad ogni modo, ormai era tempo di spiegazioni. E Bella, doveva
ritenersi libera di scegliere per la sua vita.
Si
voltò verso di lei, affrontando il suo sguardo. << Io... >>
Iniziò, venendo zittito dalle sue labbra morbide che si modellavano
perfette contro le sue.
Le
mani bianche di Edward la strinsero facendola premere contro il
proprio corpo, il lenzuolo era un maledetto impiccio in quel momento.
<<
E' vero? >> Gli domandò staccandosi di pochi centimetri dalle
sue labbra.
<<
Si, sono un vampiro. E sono innamorato di te. >> Si era
esposto. Lo aveva fatto e adesso che aveva messo tutto se stesso in
gioco si sentiva felice. Felice perché Isabella aveva ripreso a
baciarlo, felice perché il lenzuolo era caduto, felice perché lei
non lo stava rifiutando.
Erano
sdraiati sul grande letto, completamente nudi, l'uno nelle braccia
dell'altra, eppure, nulla era stato consumato fra di loro. Solo baci
e carezze e tutta la verità.
La
mano di Edward scorreva sul fianco di Bella. << Quindi, tu sei
un vampiro e anche tutta la tua famiglia lo è? >>
<<
Si. Mi dispiace non averti detto niente. Non volevo mentirti, è solo
che... >> Le dita di Bella si posarono sulle sue.
<<
Non fa nulla... Edward, tu me lo avresti detto? >> Era sdraiata
contro di lui, e si sentiva bene, completa.
<<
Si, ti avrei raccontato ogni cosa. >> Prese un piccolo respiro.
<< Ti sto aspettando da un sacco di tempo, Isabella. Mi sono
innamorato di te quella notte, quando ci siamo visti per la prima
volta. E ogni giorno passato assieme a te, mi ha fatto innamorare
sempre di più. Io vorrei farti diventare la mia compagna, per
l'eternità. >>
Le
sue parole caddero fra di loro, Edward sapeva che era troppo presto
per lei. << So che ci conosciamo da poco, ma ti prego,
concedimi di rimanerti vicino. Sarai sempre libera di scegliere. Se
dovessi dirmi di no, capirei... sparirei dalla tua vita. >> Le
stava omettendo che sarebbe morto, ma questo lei non doveva saperlo.
<<
Non voglio che sparisci dalla mia vita. >> Mormorò Bella con
voce triste. << Non posso scegliere adesso. >> Si
accoccolò meglio contro di lui. << Ma sarò felice di averti
vicino, Edward. >> Gli baciò la punta del naso. << Molto
felice. >>
=============================================================
Ok, spero che il capitolo vi sia piaciuto ^_^ passiamo a una cosa che difficilmente faccio... rispondere ai vostri commenti. Non prendeteci l'abitudine, è una cosa che non faccio perché sinceramente non so mai cosa rispondere XD Mi sento sempre impacciata e ho paura di rivelare troppo sul futuro della storia ^_^
Recensione di vitti Tranquilla, gli darò del tempo anche per conoscersi meglio ^_^
Recensione di garakame Jake è come il prezzemolo, stà ovunque XD
Recensione di Noemix Ti ringrazio davvero tantissimo, effettivamente i commenti calano, ma ho il terrore che calino perché la storia non piaccia... ^_^ comunque, grazie ancora di cuore.
Recensione di Nessie93 Ciao piccola stellina! ^_^ Grazie mille per il tuo commento, mi fai arrossire! ^//^ Jake non sta molto simpatico neppure a me, ma per adesso, lasciamo che i due tesorini si godano un po di pace... per adesso...
Recensione di RachEl CullEn Il bollino rosso dovrebbe avvenire dal prossimo capitolo, anche se a dire la verità ho controllato la legenda che EFP mette a disposizione e devo dire che è più bollino arancio che rosso, quindi credo che lo lascerò arancio. ^_^
Recensione di patu4ever Eeeehhh Jake ne combina sempre di ogni, sempre in mezzo alle pallette ^^ Ma Bellina, sa il fatto suo ^_^
Recensione di luisina Ciao tesorina!! heheh^^ anche tu fai parte del Club A MORTE JACOB BLACK?! XD
Recensione di starlight89 Ciao, mi fa molto piacere che la storia ti piaccia ^^ ne sono molto felice. ^^ Ma le sorprese non finiscono qui ^^
Recensione di flazzy cullen Hahahahahahha il tuo commento sprizzava allegria da tutte le lettere! XD Vedrai le scene hot polco più avanti ^^ e poi mi dirai che ne pensi ^_-
Recensione di Piccola Ketty Eh si, ho continuato la ficci, la dolce Barby giustamente mi aveva fatto notare che non potevo lasciarla così incompiuta ^^ e a lei che dovete il resto della ficci ^^
Recensione di Wind Furbo Edward, vero?! XD
Recensione di mamarty Thanks ^__^
Recensione di rebecca73 Grassie ^//////////^ sei stata di una dolcezza incredibile, mi hai fatto venire fame XD Grazie mille davvero! ^__^
Recensione di Xx_scritrice88_xX Ciao, ti ringrazio molto per il commento, le tue parole sono state molto apprezzate ^^ ma come dicevo prima ad un altra ragazza, non ho scritto quella nota per i commenti per averne di più, è che notavo che nonostante la storia venisse letta, i commenti erano pochi rispetto al solito e li, mi sono chiesta il perchè. Forse la storia non piaceva, forse non prendeva abbastanza. Molte lettrici o lettori, preferiscono non commentare piuttosto di mettere una nota negativa, per evitare di offendere, ma facendo così, chi scrive non si potrà mai rendere conto se la storia va modificata oppure no. Per il resto, sono veramente contenta che ti piaccia ^__^
Recensione di Vichy90 Per una volta il nostro Eddy agisce alla svelta invece che tirarsi diecimila paranoie XD
Recensione di ILoveSmile_17 Jake è un grandissimo rompiscatole, su questo non ci piove XD però Eddy finalmente si è dato una mossa, anche se per il motivo sbagliato, l'arrivo di Jake... anche se però questo fatto ha accelerato di molto la loro relazione ^__^ quindi non è stato tanto male il suo arrivo ^^
Recensione di Only Ciao, grazie mille per il commento. XD Anche tu sei parte del club, Jake rompi uova?!
Recensione di linda88 Eh si, Jake stanca e stressa, ma Eddy non si fa mettere da parte ^___^
Recensione di Shinalia Alice è un mito! XD Tutti dovrebbero lodarla! XD No, Bella non sa niente di Jake. ^^
Recensione di Flockkitten Anche Eddy credo che sia stupito dalle sue azioni XD povero vampiro con gli ormoni a mille ^^
Recensione di Miki loves Yuu Edward è un pochino meno paranoico in questa ficci, rispetto al suo solito ^^ sa che vuole Bella e non vuole rinunciare a lei. ^_^
Recensione di fracullen Per una volta Eddy sa che vuole la nostra Bellina ^^ e per una volta lo vediamo agire senza porsi tante domande. Lui agisce, propone e poi, sarà Bella a decidere. Una cosa bella di Edward è che per quanto lui sia sicuro e poco paranoico, la lascia sempre libera di scegliere. ^_^
Recensione di lisa76 Hahahah ho seguito il tuo consiglio e sto rispondendo ai commenti, è una cosa che faccio molto raramente, ma mi sono detta: perché no?! ^^ e così, sono qui da quasi 1 ora a cercare di dare delle risposte decenti senza sbottonarmi troppo. Un lavoraccio XD Un bacio!!!
Recensione di mine Grazie!! ^___^ Poi mi dirai se ti piace il prossimo ^_^
Recensione di FIERONS Più che altro, Edward si riscopre molto possessivo, sa che Bella non conosce ancora la sua vera natura e per questo si sente ancora più minacciato da Jake. Per Edward, Bella non possiede ancora le conoscenze necessarie per poter scegliere... comunque credo che la reazione di Bella sia stata ottima, tu che dici? ^^
Recensione di free09 Hehehe^^ Edward è un mito nel “ Distrarre Bella dal Lupo” XD Chi non vorrebbe essere distratta in questo modo da lui? XD Alzate la mano!!
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Capitolo 8 *** Capitolo8 ***
Sono felice che vi piaccia il capitolo ^_^
Passiamo ai vostri commenti:
-ale03: Ti ringrazio tantissimo e ancora non ho finito con i colpi di scena.
-eli1414: Una nuove lettrice ^_^ mi fa davvero piacere che la storia ti piaccia. Effettivamente Jake ha dato un buon aiuto con il suo comportamento ^_^
-Noemix: Ciao bella! Che bello sentirti ^_^ hahahahh XD è stato uno shock vedere che rispondo ai commenti! vero?! XD
-RachEl CullEn: grazie ^_^
-Flockkitten: Eh si, l'amore è strano e vederai dopo...
-Nessie 93: hahaha hai preso paura eh? ^^ dovrò prendere l'abitudine a rispondere ai vostri commenti, ma dubito di riuscire sempre a farlo ^^ Ebbene si, fra poco Bella conoscerà anche il resto dei Cullen ^_^
-Only: Hahahahah ho avuto il tuo stesso pensiero per ogni volta che Jake compariva nel libro.
-Barby&marco: tesorino, sono imperdonabile, tranquilla il capitolo prosegue e stasera ti contatterò ^_^
-starlight89: Jake è un mito nel rompere le cosiddette scatole, e soprattutto ha un tempismo perfetto! XD
-ILoveSmile: Il comportamento di Bella sta stupendo tutti in verità. Se pensavate che fosse la solita che si tira 10.000 paranoie, beh, penso di avermi dimostrato che è esattamente l'opposto.
-mamarty: grazie ^_^
-Vichy90: hahahahah ti ringrazio ^_^
-Shinalia: Eh si, Bella ha preso bene la notizia, ma non è ancora finita ^^
-Xx_scrittrice88: Mi inchino alla tua saggezza!^^ Avevi ragione, ma non sai che faticaccia XD No, Bella non sa nulla di Jake e nemmeno di Edward, ha un carattere un po più forte rispetto alla solita Bella che ci troviamo nelle ficci. Bells cerca di affrontare le cose e di capire che se Edward non le ha detto nulla avrà avuto un buon motivo... ^_^
-Piccola Ketty: Ti ringrazio molto per le tue bellissime parole ^_^ sono sinceramente contenta che ti piaccia e non sai che succede dopo... ^_^ No, Bella non sapeva che Jake fosse un licantropo, ma il lupacchiotto non mancherà di sorprese ^^
-Miki Loves You: hahahah anche tu sei felice perchè rispondo alle recensioni! XD Jake lo avrebbero ucciso in molte, credo che dovrai prendere il biglietto e attendere il tuo turno per ammazzarlo XD
-lisa76: effettivamente non hai torto, è stata un po frettolosa come scoperta e anche la reazione di Bella è stata strana. Non è stata la solita ^^No, Edward non gli ha detto dei poteri extra... ma lo farà. ^_^
-linda88: Ciao, sono felice che ti sia piaciuto il capitolo ^_^ Spero che anche questo ti piaccia altrettanto ^^
-lusina: oh mia dea! ciao! HAHAHHAHAHA tu vuoi Edward? Questo Edward?! Allora basta che acchiappi Cullenboy hahahah è ispirato a lui questo Edward! XD
-FIERONS: Ciao, ti ringrazio per i complimenti ^_^ la reazione di Bella è stata molto particolare ^^
-bigia: grazie mille ^^
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Capitolo
8
Sdraiata
a pancia in giù, Isabella si stava godendo le carezze che Edward le
stava facendo da ormai parecchie ore. Si voltò con il viso verso di
lui. << Non sei ancora stanco? >> Sorrise un po
impacciata.
<<
Non potrei mai stancarmi. >> La voce roca di Edward le provocò
mille brividi. << Sei tutto ciò che ho sempre desiderato. >>
Mosse le sue dita su e giù lungo la schiena bianca di Bella. <<
Mi piace guardarti, sfiorarti... baciarti. >> E si chinò verso
di lei baciandola con trasporto.
Bella
si sollevò facendo forza sulle braccia, lo adorava. Allungò un
braccio cingendogli il collo e si voltò trascinandolo sopra di se.
Il rumore della stoffa che strusciava contro i loro corpi, i loro
sospiri e il rumore dei loro baci era tutto quello che si poteva
sentire.
<<
Potrei rimanere così per sempre. >> Mormorò prendendo fra i
denti il labbro di Edward.
<<
Posso accontentarti... >> Rispose roco, appoggiandosi
delicatamente al corpo caldo di Bella.
Le
gambe di lei si allacciarono attorno al suo bacino.
<<
Bella... se fai così, non posso resistere. >> Provò a dirle,
ricevendo una risposta alquanto inaspettata.
<<
Lasciati andare... >> Gli sussurrò sensuale all'orecchio,
mordicchiandolo e muovendo il proprio bacino facendolo impazzire.
Le
labbra di Edward furono subito sulle sue, possessive e lussuriose. <<
Sei mia. >> Ruggì, mentre le sue mani salivano imprigionando
quelle di lei sopra la sua testa. Il seno di Bella strusciava contro
il suo petto forte e muscoloso, il freddo del corpo di Edward la
eccitò ancora di più. Sentiva il bacino di lui muoversi contro il
suo, avvertì chiaramente il sesso di Edward farsi strada dentro il
suo corpo caldo, scatenando le sensazioni più potenti che Bella
avesse mai provato. La bolla di calore che sentiva dentro al suo
corpo, si infrangeva contro quella sensazione di freddo che il membro
di Edward portava con se. I loro gemiti e respiri si fecero sempre
più veloci, fino ad arrivare ad una scioccante, stupefacente e
appagante esplosione dei sensi. Isabella non aveva, in quel momento,
la testa per pensare a quello che Edward le aveva appena fatto
provare. Si era persa in quello sguardo sensuale, in quella smorfia
di possesso e lussuria che avevano scatenato in lei l'ondata di
piacere più fantastica della sua vita.
Non
era una novellina, ma si stupì di se stessa quando si rese conto di
non essersi mai concessa a Jake, nemmeno quando erano fidanzati.
Aveva sempre trovato una scusa per non condividere con lui quel
momento che con Edward era risultato magnifico.
Edward
era rotolato al suo fianco, portandola sopra di se. << Mi
piacerebbe sapere a cosa pensi. >> Le baciò una tempia,
lasciando vagare una mano fra i suoi lunghi capelli e l'altra sulla
sua schiena.
Bella
abbozzò un sorriso, sentendosi felice, senza preoccupazioni, i suoi
occhi erano chiusi e la sua guancia era appoggiata sul petto forte di
Edward. << Pensavo a come fosse magnifico, quello che mi hai
fatto provare. >> Baciò il torace di Edward. << E che
nessuno mi ha mai fatto sentire così speciale. >> Sospirò
aprendo gli occhi.
<<
Ne sono felice. >> Mormorò Edward, tirandola più su verso il
proprio viso, riprendendo a baciarla.
Bella
rispose al bacio, tornando poi ad accoccolarsi contro di lui. <<
Raccontami qualcosa di te. >>
La
mano di Edward aveva ripreso a scorrere gentile sulla sua pelle. <<
Vediamo... ho quasi centodieci anni, sono un vampiro. Sono follemente
innamorato di te. >> Il corpo di Bella vibrò. << Hey,
non ridere, sono serio. >>
<<
Scusami. >> Ridacchiò ancora. << Ma dimmi qualcosa che
non so. >> Sollevò il volto osservando il profilo perfetto di
Edward. << Per esempio, perché i tuoi occhi sono neri adesso?
>>
<<
Perché sono affamato. >> Le sopracciglia di Bella si
sollevarono di scatto. << Di te. Averti vicino, mi scatena una
passione che è difficile da controllare. >> Ammise Edward. <<
Oppure, ho veramente sete e allora devo andare a caccia. Ma in questo
momento sono così per l'effetto che tu hai su di me, Bella. >>
La
pelle d'oca e il senso di piacere che Isabella stava provando la
spinsero a cercare le labbra di lui, per baciarlo lascivamente.
<<
Così non mi aiuti. >> Mormorò Edward, ricambiando il bacio.
Bella
mordicchiò ancora un po il suo labbro. << Scusa. >> Ma
Edward notò il luccichio divertito nei suoi occhi.
<<
Non sei brava a mentire. >> Le sorrise, riprendendo il
discorso. << Io e la mia famiglia, siamo vegetariani, ci
nutriamo solo di sangue animale. >> Sospirò di piacere quando
la mano di Bella prese ad accarezzargli il torace.
<<
In quanti siete? >> Edward non poteva negare il piacere di
sentire l'interesse di Bella nei suoi confronti.
<<
Siamo in sette. C'è mia sorella Alice, suo marito Jasper. Emmett con
sua moglie Rosalie, Carlisle con Esme e io. >> Sorrise con
affetto, ricordando che loro li stavano aspettando a Forks.
<<
Sei bello, lo sai? >> Esclamò Bella, sorprendendolo. <<
Quando parli di loro, hai un'espressione gentile. Dolce. >>
Le
prese la mano portandosela alle labbra, le donò un bacio delicato.
<< Tu non sai cosa vuol dire, per me, sapere che tu mi accetti.
Vederti così serena, nonostante io non sia... umano. >>
Ammise.
Bella
si sollevò quel tanto che bastava per arrivare a guardarlo negli
occhi, il suo seno sfiorava il petto di Edward, causando in entrambi
mille brividi di piacere. << Io, non so ancora cosa provo per
te, Edward. >> Gli sfiorò la fronte delicatamente con un dito.
<< Ma non mi importa se non sei umano. >> Incatenò il
suo sguardo con il proprio. << Io sento che qualcosa di molto
forte, mi lega a te e, non ho intenzione di romperlo. >>
Il
possesso che Edward aveva cominciato a provare nei confronti di
Bella, aumentò a dismisura. << Riuscirò a far breccia nel tuo
cuore, e quando ci riuscirò, ti renderò la donna più felice del
mondo. >> La serietà con cui aveva pronunciato quelle parole,
fecero intrecciare un altro filo invisibile della vita di Bella con
la sua.
Si
baciarono nuovamente, tornando ad amarsi e possedersi. Sia Bella che
Edward sentivano di non riuscire più a fare a meno l'uno dell'altra.
Poco importava che in quel momento il cellulare di Edward avesse
preso a vibrare in maniera così insistente sul tavolino li vicino.
Non importava a nessuno dei due. Avrebbero risposto più tardi, quel
momento era ancora per loro.
Erano
sull'aereo che li avrebbe condotti a Seattle. Alice era stata
irremovibile, aveva già prenotato i biglietti per il rientro.
Mancavano meno di dieci ore al loro arrivo. Isabella ed Edward erano
seduti vicini, le loro mani erano intrecciate e il loro umore era
alle stelle. Tutto era perfetto.
<<
C'è qualcos'altro che devo sapere sulla tua famiglia? >>
Domandò Bella, riempiendosi un bicchiere d'acqua gentilmente portato
dalla hostess.
<<
Si, direi di si. >> Edward abbassò il tono della voce. <<
Alcuni di noi, hanno dei doni un po... speciali... >> Si guardò
attorno e lesse nella mente dei passeggeri se vi fosse qualche
interesse per loro due, ma tutto era tranquillo. << Alice, vede
il futuro. >> Ridacchiò della faccia di Bella.
<<
Scherzi? >> Sussurrò piano.
<<
Affatto. >> Le sorrise, continuando. << Jasper è
empatico, sente le emozioni delle persone che gli stanno vicino e può
manipolarle. >>
La
bocca di Bella si schiuse stupita.
<<
Io posso... leggere nella mente. >> Sganciò la bomba.
<<
Che cos... >> La sua mano fredda le tappò la bocca, prima che
qualcun altro potesse sentirla.
Gli
occhi e la mente di Edward saettarono per tutto l'aereo. Per fortuna
nessuno aveva notato lo scatto di Bella.
Levò
la mano dalla sua bocca. << Scusa... >> Sussurrò
mortificata, Isabella.
Edward
sapeva bene di non poter resistere a quello sguardo afflitto. Le mise
un dito sotto il mento sollevandole il volto, si sporse un po in
avanti e depositò un bacio leggero su quelle labbra tentatrici. <<
Non fa niente... >> Sussurrò piano, tornando a raccontarle
della loro vita e delle loro abitudini.
Quando
l'aereo toccò terra, Bella avvertì un leggero nervosismo. Era ormai
notte fonda eppure, quelle pallide e perfette figure che li stavano
attendendo, sembrava che rilucessero di luce propria.
<<
Nervosa? >> Il sorriso sghembo di Edward la fece rilassare per
un breve istante.
<<
Si nota tanto? >> Gli lanciò una brevissima occhiata,
cogliendo nel suo sguardo solo felicità.
Avanzarono
vicini fino a trovarsi di fronte al resto della famiglia di Edward.
<<
Mamma, papà, ragazzi, vi presento Bella. Bella, loro sono la mia
famiglia. >> A turno, fra sorrisi e strette di mano fredde,
Isabella conobbe la strana, ma compatta famiglia di Edward.
<<
E' un vero piacere conoscervi, Edward mi ha parlato di voi. >>
Sorrise, sentendosi emozionata.
Esme,
assieme a Rosalie e Alice presero la loro, speravano, futura sorella
da parte, rubandola per qualche minuto alle mani di Edward.
<<
Donne. >> Sospirò Emmett, dando una pacca di ben tornato a suo
fratello.
Tutti
assieme si stavano ormai dirigendo verso le loro auto, felici ed
emozionati, ma soprattutto ignari di quegli occhi scuri che non
avevano mai perso di vista la ragazza umana.
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Ed eccoci come sempre all'appuntamento di metà settimana ^_^... ok, passiamo a rispondere ai vostri commenti:
Recensione di patu4ever Secondo te di chi possono essere quegli occhi neri che non lasciano mai la figura di Bella? Io se vuoi ti do un consiglio: puzza e ha il pelo! XD
Recensione di Anthy Oh che bello una nuova lettrice! Sappi che io leggo le tue storie *_* Ti ringrazio molto per le tue parole ^_^ sono felice che ti piaccia. Ho corretto il dialogo ^_- grazie per la segnalazione ^^
Recensione di eli1414 Jacob è un rompiscatole più finito ^^ ma date fiducia a Bells ^^
Recensione di barbyemarco ciao stellina ^_^ ho corretto la parentesi ^_^ che ne dici di questo capitolo? XD come se tu non conoscessi la storia! XD
Recensione di Miki loves Yuu beh, vuoi mettere concedersi a Eddy in confronto a Jake! XD come paragonare la cioccolata con il sale... XD
Recensione di Nessie93 Si, Alice è davvero un piccolo mostro XD
Recensione di Noemix Grazie ^_^ sei davvero molto gentile ^^ Allora, io lavoro e faccio un lavoro che di solito tutti mi invidiano... vedo abiti da sposa... sono bassa 1,64 ( posso aggiungere anche i 4 millimetri che ho guadagnato ultimamente? XD ) Ho i capelli marroni con gli occhi castani, adoro leggere e scrivere ( ma va! XD ) e mi piacciono anche i manga giapponesi ^^. Che altro vuoi sapere? XD
Recensione di ale03 Grazie ^^ eh si, Jake è ancora in circolo (purtroppo )
Recensione di luisina molto caldi! XD
Recensione di RachEl CullEn Vedrai vedrai.... ^_^
Recensione di Wind Oh mia adorata scrittrice *_* che bello vederti fra i commenti ^__^ Eeehh Bella non sarebbe Bella se non lasciasse trapelare una parte del suo carattere che conosciamo tutti XD
Recensione di ILoveSmile_17 Brava! Non facciamoci rovinare il capitolo dal proprietario puzzone di quegli occhi! Grazie mille per le tue belle parole ^^
Recensione di starlight89 Risposta esatta! Sono i suoi! XD Si in questa ficci Bella ha più in mano la sua vita che non in quella della Meyer.
Recensione di Shinalia HAHAHAH dici? Mah... ^.^
Recensione di bigia che dire se non GRAZIEEEEEE!! ^////^
Recensione di mamarty thanks!! ^_^
Recensione di Flockkitten Era Alice, voleva solo avvisarli che l'aereo era stato prenotato, errore mio che non l'ho specificato nel capitolo ^^.
Recensione di lisa76 No, hai notato bene, Edward non glie lo ha detto ^_^
Recensione di linda88 GRAZIEEE!!! Eh, il botolo pulcioso è ancora in libertà, qualcuno dovrebbe chiamare l'accalappia cani... chi fa la telefonata anonima?! XD
Recensione di free09 Grazie ^_^ Beh, in effetti, pure io sbavo molto quando scrivo di Eddy, ma credo sia un sintomo molto comune in questa parte del sito! XD
Recensione di Piccola Ketty Ehhh Jake è un dannato scassa scatole! XD I brividi?! Addirittura?! XD Ottimo!
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Capitolo
9
Villa
Cullen era un posto da favola, immersa nel verde, lontana dagli
sguardi indiscreti della gente curiosa di Forks. Un paradiso per
Bella. << Wow. >> Fu tutto quello che riuscì a dire man
mano che Rosalie mostrava alla loro ospite le stanze della casa. <<
E' bellissima! >>
<<
Grazie. >> La voce felice di Esme giunse dal piano inferiore.
Vedendo
la faccia di Bella, Rosalie si affrettò a spiegare. << L'ha
ristrutturata e arredata Esme. >>
<<
Ah, capisco. Ha veramente un gusto impeccabile. >> Ammirò
ancora per un po le magnifiche stanze, seguendo poi la vampira bionda
in salotto, dove tutti gli altri le aspettavano.
<<
Bella, vieni... raccontaci un po di te. >> Esme le posò sul
tavolino un bicchiere di succo d'arancia.
L'umana
si guardò attorno, erano davvero tutti curiosi di conoscere la sua
storia, ed era giunto il momento di raccontarla. << Bé, sono
nata a Phoenix ed ho vissuto li fino all'anno scorso. >> Si
interruppe, cercando di raggruppare bene le idee. << Ho quasi
vent'anni e l'anno scorso stavo per commettere un grande passo,
sbagliato. >> Arrossì lievemente sulle guance e abbassò lo
sguardo. << Ho conosciuto il mio ex fidanzato, qui a La Push.
Ero in vacanza... ci siamo piaciuti e frequentati. >> Sentì di
dover subito mettere in chiaro una cosa. << Non siamo mai
andati oltre al semplice bacio. Non so perché, ma sentivo di non
riuscire a spingermi oltre. >> Si sentiva tremendamente
imbarazzata, si sarebbe anche fermata con il racconto, ma una nuvola
di tranquillità si propagò nel suo corpo. Stupita, sollevò lo
sguardo osservando il vampiro dai ricci biondi. << Sei tu che
fai questo? >>
Jasper
annuì tranquillo, ghignando della sua espressione sconvolta.
<<
Wow, è forte. >> Sorrise, sentendosi più propensa a
proseguire il racconto. << All'inizio non mi feci tanti
problemi sul non voler andare oltre. Ma poi, cominciai a sentirmi in
trappola. >> Abbassò nuovamente lo sguardo. << Quando
fuggii dal negozio, vestita da sposa, incontrai Edward. >>
Puntò gli occhi sul vampiro dai capelli color bronzo. << Ho
sentito nella mia mente qualcosa dirmi: E' lui! >> Sorrise
nuovamente impacciata. << Avrei tanto voluto correre fra le tue
braccia. >> Ammise, ormai bordeaux. << Ma i tempi sono
stati più lunghi. >>
Edward
avanzò verso di lei, la fece alzare e la strinse fra le sue fredde
braccia. << L'importante è che tu ora, sia qui, con me. >>
Le diede un bacio a stampo, dolce e delicato.
L'intera
famiglia era felice, finalmente Edward aveva trovato la sua metà. La
donna con cui passare il resto della sua non vita.
E
di nuovo i giorni cominciarono a scorrere, il legame con i Cullen era
ormai profondo e, Bella avrebbe osato dire, indissolubile.
Sorrise
sistemandosi meglio sulla sedia, mentre leggeva senza preoccupazioni
il libro che aveva trovato nella biblioteca della casa. Edward ed
Alice stavano aiutando Esme a spostare diverse cose dal giardino, a
quanto pare mamma Cullen aveva intenzione di ampliare alcune parti e
di aggiungere anche una piccola fontana.
Rosalie
assieme ad Emmett stava dando un ritocco alla Jeep e Carlisle era
stato chiamato per un'urgenza all'ospedale.
Fu
in quel momento che Jasper si presentò davanti a lei con una
scacchiera in mano. << Ti andrebbe una partita? >>
Bella
occhieggiò la fine scacchiera di legno, sicuramente intagliata a
mano. << Si, volentieri. >> Chiuse il libro, attendendo
che Jasper posizionasse le pedine.
<<
Almeno per una volta sarà una partita normale. >> Posizionò
l'ultimo pedone. << Fra Edward che legge le mie mosse e Alice
che le prevede, non so con chi sia più frustante. >>
La
ragazza si lasciò scappare una risata cristallina, attirando per un
breve attimo lo sguardo sorridente di Edward.
Quasi
un ora dopo, la partita era ancora in pieno svolgimento, le nuvole
nel cielo sembrava che nuotassero lente, non avevano fretta, così
come Bella e Jasper non avevano alcuna fretta di terminare la loro
partita.
Ogni
tanto Alice suggeriva ad Edward, tramite le sue visioni, le varie
mosse dei giocatori, ma a parte una breve interruzione per per bere
un bicchiere d'acqua, la loro partita proseguiva senza intoppi.
<<
Non ci posso credere! Jasper messo in difficoltà da una donna! >>
La risata di Emmett fece sbuffare il vampiro biondo.
<<
Non disturbare, Emmett. >> Brontolò Jasper, notando suo
fratello avanzare verso di loro. << Bella si stà rivelando un
ottima stratega. >>
<<
Bellina, hai avuto il massimo dei complimenti da Jasper. >> Le
battè la sua manona sulla schiena.
<<
Piano Emmett! Me la rompi! >> Urlò Edward, avvicinandosi. <<
Tutto bene? >> Le domandò osservandola attento.
<<
No, credo un polmone sia schizzato in mezzo al giardino! >>
Ironizzò Bella, facendo ridacchiare il vampiro gigante.
<<
Oddio. Pure spiritosa! Edward, non lasciartela scappare! Forse
riusciremo a compensare il tuo lato serio. >> Scherzò Emmett
tornando in casa.
<<
Ha ha, divertente. >> Bisbigliò il diretto interessato, mentre
con movimento elegante si abbassò per baciare la sua donna sulla
guancia.
<<
Hey! Così me la distrai! Non vale! >> Si indispettì Jasper,
reagendo alle emozioni di Bella.
<<
Scusa. >> Ridacchiò Edward, ma le sue emozioni, fecero
chiaramente capire quanto non fosse pentito.
Per
Esme, vedere la sua famiglia ridere, scherzare, amarsi in quel modo
così profondo, era più di quanto avesse mai potuto sperare.
<<
E' bello vederli così felici, vero? >> Domandò Alice,
passandole un vaso.
<<
Si. >> Sospirò contenta. << Finalmente è tutto perfetto
anche per noi. Mancava solo Bella per renderci tutti perfetti. Per
rendere Edward, felice. >> Si perse un attimo ad osservarli,
mentre il vampiro dai capelli color bronzo, tentava di sfuggire agli
agguati di Jasper, che nel frattempo si era alzato e stava cercando
di allontanarlo da Bella per proseguire la loro partita. E le risate
di Isabella in sottofondo, rendevano quel quadretto indimenticabile.
<< Sembra vivo. >> Aggiunse, tornando a sistemare i suoi
vasi con la mente serena.
Ma
se le giornate erano per il gioco e il divertimento, le notti erano
solo per loro due. E anche quella notte non era da meno. Abbracciati
nel loro letto, il freddo corpo di Edward premuto contro quello
morbido e caldo di lei, le loro mani scoprivano e stuzzicavano il
corpo dell'altro, i seni di Bella erano premuti contro il suo torace
freddo, mentre con decisione le spinte di Edward si intensificarono
arrivando a portare entrambi al culmine del piacere.
Per
Edward era come ritornare in vita, vedere il volto arrossato di
Bella, gli occhi luci per la passione, le labbra gonfie, i seni pieni
e turgidi. Tutto in lei urlava passione e seduzione. Ed era solamente
sua.
Accoccolata
fra le sue braccia, stava la creatura più perfetta del mondo. Le
baciò gli zigomi, la punta del naso bianco, e poi si rimpossessò
delle labbra.
<<
Edward... >> Sussurrò roca Isabella, esausta, ma ancora
desiderosa di unirsi nuovamente a lui.
<<
Credo che tu abbia bisogno di una doccia... >> Le sussurrò
malizioso Edward, sollevandosi dal letto e prendendola in braccio. Il
lenzuolo scivolò via dalle loro figure nude, mentre con sicurezza
entrava in bagno. Le labbra di Bella non accennavano a staccarsi
dalle sue.
<<
Aspetta... >> Mormorò Edward, aprendo il rubinetto dell'acqua
calda. Le indicò con lo sguardo di andare sotto il getto e così
fece.
Il
corpo di Bella reagì al calore improvviso dell'acqua, la pelle creò
dei giochi con le goccioline che irretirono lo sguardo di Edward.
Entrò anche lui chiudendo dietro di se la porta a vetri della
doccia. Le sue mani bianche tenevano a coppa il volto di Bella,
mentre le sue labbra lasciavano una scia di baci infuocati dietro il
loro passaggio. Le labbra fredde scesero piano piano, baciandole il
solco fra i seni continuando a scendere sul suo ventre piatto, mentre
le sue mani passavano sulle punte dei suoi seni, provocando in Bella
un lamento lussurioso. Imperterrito, proseguì la sua strada, sempre
più giù, arrivando a sfiorare con le labbra i riccioli scuri della
sua parte più femminile.
L'acqua
calda scendeva fitta sui loro corpi, la schiena di Bella si inarcò
improvvisamente contro la parete di piastrelle della doccia, mentre
la bocca di Edward le stava donando un piacere assurdo.
Isabella
non si accorse nemmeno di aver stretto le sue mani nei capelli ramati
di lui e di aver sollevato una gamba, appoggiandola sulla sua spalla.
Senza pudore, si era aperta completamente a lui, non si stava
vergognando, le piaceva vedere gli occhi neri di lui che la
guardavano come un predatore. Un temibile e bellissimo predatore.
Esplose
di piacere quando sentì dentro di se il fiato e la lingua fredda di
Edward. Caldo fuori e freddo dentro il suo corpo. Tutto in lei in
quel momento era vivo e pulsante.
Le
labbra di Edward risalirono la scia di baci lungo il corpo tremante
di Bella, fece scivolare giù dalla propria spalla la gamba morbida e
setosa di lei, le mani le afferrarono saldamente i glutei morbidi
sollevandola di peso le fece allacciare le gambe dietro la propria
schiena. << Tu non sai quanto mi fai impazzire. >>
Mormorò roco, riprendendo possesso di quel corpo, entrando in quel
calore così avvolgente da farlo rimanere stordito e appagato.
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Per oggi non riesco a rispondere ai commenti ^_^ sicuramente giovedì lo farò. ^^ Scusatemi ancora.
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Capitolo
10
La
pioggia questa volta si era trasformata in un vero e proprio
temporale con i fiocchi. Nella cucina di casa Cullen, Esme e Rosalie
stavano provando a cucinare qualcosa per la loro ospite umana, mentre
i componenti maschili della famiglia erano impegnati in altre
attività.
Alice
aveva obbligato suo marito Jasper a posare come manichino vivente,
per la prova del suo abito da cerimonia.
Quale
cerimonia fosse, nessuno lo sapeva, la piccola vampira non ne aveva
fatto parola con nessuno.
Emmett
stava cercando di battere il suo intelletto, osservando i documentari
su National Geographic, Carlisle era come sempre in ospedale, mentre
Edward stava osservando quel piccolo fiore che dormiva placidamente
nel grande lettone matrimoniale.
Avevano
fatto faville quella notte, avrebbe dovuto lasciarla dormire, ma
sentiva di non esserne mai sazio. E così, i suoi occhi neri,
fissavano Bella sdraiata a pancia in giù, solo il lenzuolo copriva
il suo corpo dalle morbide forme. Dormiva profondamente... La mano
bianca di Edward, scivolò verso quella figura femminile e, dopo aver
afferrato il lenzuolo, cominciò a farlo scorrere via da quel corpo
candido. Era bellissima.
Nuda
e bellissima pronta per lui.
Con
lentezza estenuante appoggiò le sue labbra sulle sue gambe
leggermente divaricate, risalendo con una scia di baci fino ai suoi
glutei. Le sfiorò l'incavo della schiena con il naso, aveva un
profumo dannatamente buono.
Eccitante... Edward
si sollevò levandosi veloce i vestiti da poco indossati e tornò a
sovrastarla con il suo corpo. Le sue labbra le sfioravano il collo,
mentre il bacino del vampiro era ormai appoggiato contro il suo fondo
schiena.
Dio
mio che sensazione esaltante!
Si
eccitò ancora di più...
La
sua parte più intima era annidata nel solco di lei, sprigionava un
calore così maledettamente invitante, che dovette trattenersi dal
muovere il bacino.
<<
Bella... lo so che sei sveglia... >> Mormorò vicino al suo
orecchio. Sapeva che era sveglia, aveva sentito il suo cuore battere
più veloce, il suo respiro farsi più irregolare.
Ghignò,
adorava quando faceva la difficile. << Bella... >> La
chiamò di nuovo, stavolta muovendo piano il suo bacino.
Ottenne
un mugugno in risposta. Non poté evitare di ridacchiare un po. <<
Amore... >> Si mosse ancora, e stavolta fu un gemito ben
distinto.
Dio
mio! Ma c'era un suono che non fosse così dannatamente erotico in
lei?! Che diamine! Non era mica fatto di legno!
<<
Bella... >> Sospirò al limite. << Voglio provare a fare
una cosa... >> Al diavolo tutto! Voleva sprofondare in lei.
Spinse in avanti le anche, avvertì la sua umana irrigidirsi ed
emettere un singulto di stupore.
<<
Edward! >> La sua voce roca e stupita lo fecero fermare per un
istante.
<<
Rilassati... >> Le baciò il collo, scese con le mani verso i
suoi seni schiacciati contro il materasso. << Amore,
rilassati... >> E si mosse nuovamente in avanti.
Si
stupì nel sentire il bacino di lei spostarsi vergognosamente contro
di lui, facendolo quasi impazzire per il piacere.
Edward
spinse nuovamente e per tutta la schiena avvertì una scarica
d'adrenalina mai provata prima. Era entrato in quel piccolo paradiso.
Isabella si era irrigidita, ma stava cercando di non mostrare nulla.
<< Aspetta... solo un attimo. >> Gli sussurrò,
adeguandosi a quell'intrusione inaspettata e successivamente voluta.
Edward
tremò per le sensazioni che stava provando. << Mi dispiace...
>> Mormorò con voce rotta. Sapeva che Bella stava soffrendo,
lo sentiva... Cercò di fare il più delicatamente possibile,
avvertiva i muscoli di lei rilassarsi e accettarlo. Era semplicemente
stravolgente. Affondò completamente.
<<
Oddio... >> Sussurrò, mentre il corpo di Bella lo avvolgeva
completamente. << Bella, sono... >> Respirò per
calmarsi. << … sono completamente dentro di te. >>
Rilasciò l'aria tremolando per lo sforzo di non rendere tutto ancora
più doloroso per lei.
<<
Lo sento, Edward... è... non trovo le parole. >> Singhiozzò
cercando di non farsi travolgere da quel piacere immenso.
Con
delicatezza, il vampiro si mosse uscendo piano piano dal suo corpo
caldo, per poi riaffondare fino in fondo. Nella stanza si sentiva
solo il rumore dei loro respiri spezzati e il battito del suo cuore
impazzito. << Ti amo, Bella. >> Le sussurrò, uscendo e
rientrando, ancora e ancora... il ritmo delle spinte sempre più
veloce, sempre meno controllato, il suo bacino si muoveva avanti e
indietro, in una danza che lasciava dietro di se le catene del buon
senso. Era il paradiso. Di più, sempre più veloce, sempre più
forte... ancora una volta... Inondò quel corpo caldo lasciandosi
completamente andare dentro di lei.
Il
temporale era calato e per tutta la casa c'era un profumo invitante
per Bella, ma stava eroicamente resistendo. Era sdraiata fra le gambe
di Edward, appoggiata mollemente contro il suo torace. Adorava
sentire le braccia fredde e forti di lui stringerla possessivamente.
<<
A cosa stai pensando? >> La sua voce melodiosa le piaceva,
tutto in lui le piaceva.
Isabella
prese una piccola porzione di aria. << Penso che sono
fortunata... penso che vorrei rimanere così per sempre... e penso
che sono follemente innamorata di te. >> Si voltò con la
testa, posizionando gli occhi nei suoi. << Ti amo, Edward. >>
E
le labbra del vampiro furono sulle sue, fameliche e felici.
Quando
si separarono, Isabella vide negli occhi di Edward una sicurezza
immensa. Nonostante fosse completamente nudo, il vampiro si alzò dal
letto, mostrandosi in tutta la sua bellezza.
Un
leggero rossore comparve sulle guance dell'umana. << Edward,
che cosa... >>
Ma
si zittì subito, quando le mani di Edward presero con gentilezza le
sue e la sollevarono in piedi. Nudi, uno di fronte all'altro, l'acqua
che scendeva fitta fuori dalla finestra.
<<
Sposami! Isabella fai di me tuo marito, per sempre. >> Era
dannatamente serio.
Il
battito di Bella aumentò vertiginosamente, le labbra si schiusero
scioccate ed i suoi occhi si aprirono sgranati.
<<
Sposami Bella. Rimani al mio fianco per l'eternità. >> Un
lampo squarciò il cielo illuminando tutta la stanza per un
brevissimo attimo.
Bella
non sapeva cosa dire... amava Edward, questo lo aveva capito. E
sapere che i sentimenti di lui erano corrisposti era meraviglioso. E
allora perché esitava nel rispondere alla sua domanda?! <<
Io... io non so che dire... io... >> Le mancava quasi la voce.
Si sentiva stringere lo stomaco in una morsa ferrea.
<<
Di che mi sposerai... >> Le sembrava che tutto si stesse
svolgendo troppo velocemente, la voce di Edward sembrava che avesse
perso una buona parte di sicurezza.
L'orologio
di casa segnò le due del pomeriggio, tutto accadde in una manciata
di secondi, Bella si trovò con le spalle al muro, nascosta dal corpo
di Edward che ringhiava contro la porta ormai scardinata.
Isabella
poté solamente spalancare ancora di più i suoi grandi occhi scuri,
prima di sussurrare quel nome: << Jake... >>
Gli
occhi neri di Jake li osservano furiosi.
Scusa
Edward... ero distratta. Alice cercava di avere delle visioni sul
futuro, ma la presenza del licantropo non le permetteva nulla.
Rosalie
ed Esme erano in posizione d'attacco, pronte a qualunque cosa per
proteggere la ragazza che finalmente aveva trovato posto nel cuore di
Edward.
<<
E' entrato all'improvviso, non siamo riusciti a fermarlo. >>
Sottolineò la cosa, Jasper, cercando un modo strategico per buttarlo
fuori di casa.
<<
Voglio parlare con Bella. >> La sua voce rimbombò per la
stanza.
Il
sibilo di Edward dimostrava che era tutt'altro che d'accordo.
Jacob
prese un respiro profondo e all'improvviso, i suoi occhi divennero
sottili come due lame. << Bella! Hai davvero fatto sesso con
lui?! Tu hai davvero permesso che profanasse il tuo corpo?! >>
La sua voce era salita parecchio, fino a diventare minacciosa.
<<
Esci immediatamente da qui, se non vuoi che ti uccida, cane! >>
Sibilò Edward, geloso del fatto che gli occhi di quel licantropo
stessero osservando la sua donna e irritato dal fatto che Bella non
avesse ancora accettato la sua proposta di matrimonio.
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Genteeeeeeeeeee scusateeeeeeeeee. Sono stata con un casino con la linea internet ç_ç sorry... questo è l'ultimo aggiornamento della mia ficci e stò schifosamente rubando la linea a mio fratello ^^'' grazie brother ^.^.
La linea di casa va ancora un po a balzoni, quella del lavoro è morta, ma in teoria dovrei ripristinarla oggi. Mi dispiace veramente di aver saltato l'aggiornamento di giovedì. Perdonatemi. ç_ç
Ci sono stati una valanga di commenti, ma purtroppo non ho il tempo materiale di mettere a tutti una risposta. Credetemi, ci stavo prendendo gusto ad escogitare le risposte per tutti ^__^.
Però, mi sembra giusto togliere un dubbio a Vampirettafolle e a Eli87. La risposta è SI. XD Ho cercato di essere il più vaga possibile per non risultare volgare. ^//^
E per Ami_mercury: Non ti preoccupare, lòe critiche come la tua, sono molto costruttive ^_^ perciò, ho sinceramente apprezzato il tuo intervento. Anche perché non ti posso dare torto, ho approfondito pochissimo i personaggi. E di questo ogni tanto me ne pento. Ma non voglio riscriverla, la storia è nata così e così la lascio ^_^ ma le prossime cercherò di renderle ancora meglio. ^^ Vedi, i commenti come il tuo danno la carica per migliorare sempre! ^__^ Spero di vederti anche nella prossima ficci. ^_^
In teoria, se tutto va bene, dalla settimana prossima, quindi martedì, posterò il primo capitolo di quella nuova. Ora vi lascio leggere. Un bacione!!! E grazie davvero di cuore a tutti voi che leggete e che mi tenete compagnia con i vostri commenti ^_^ Ciao Goten.
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Capitolo
11
Quando
aveva conosciuto Edward Cullen, Isabella aveva capito di aver toccato
il massimo della passione e dell'amore, eppure, in quel momento,
mentre rovistava negli scatoloni contenenti i suoi ricordi, non
poteva evitare di provare un po di amarezza per tutto quello a cui
aveva rinunciato.
Ripose
nello scatolone le foto di lui. Faceva male guardarle, un male
atroce.
Quel
giorno, era ancora impresso nella sua mente, quel pazzo di Jake aveva
fatto irruzione nella camera di Edward trovandoli completamente nudi.
La situazione era già abbastanza complicata, senza che quello
stupido si mettesse in mezzo.
Non
riusciva proprio a capire che lei non lo amava?
<<
Jake, io non ti amo. >> Queste sue parole rimbalzarono per le
pareti di quella stanza divenuta così affollata.
Il
corpo di Edward la proteggeva, mentre l'intera famiglia Cullen era
alle spalle di Jacob Black.
<<
Non puoi nemmeno pensare di amare lui! >> Aveva ribattuto il
ragazzo, indicando Edward.
Il
sibilo che uscì dalle labbra di Edward le fece accapponare la pelle.
Solo in quel momento parve rendersi conto che quel vampiro così
dolce e gentile, poteva essere pericoloso, letale.
Era
un lato che non aveva mai visto prima in Edward e la domanda che ora
la sua mente le stava ponendo era semplice: quanto ancora non
conosceva di Edward?
Nonostante
la situazione avesse anche un certo livello di imbarazzo, Bella prese
un piccolo respiro, doveva chiarire subito con Jacob, prima che
Edward scattasse contro di lui.
<<
Jake >> Sospirò. << Il mio cuore gli appartiene. >>
Si avvicinò ad Edward, abbracciandolo da dietro, premendo il suo
corpo femminile contro il suo che sembrava fatto di marmo. <<
Lo amo Jake e non puoi farci nulla. >>
Isabella
sospirò per l'ennesima volta a quel ricordo, sapeva di aver ormai
scelto e quindi... chiuse lo scatolone e si diresse al piano
inferiore, ricordare faceva male, molto male...
<<
Bella. >> Le sorrise sua madre porgendole una tazza di caffè.
<< Buon giorno. >>
<<
'Giorno. >> Sussurrò abbastanza forte per farsi sentire,
portandosi poi la tazza alle labbra, senza riuscire a bere nulla.
Per
qualche istante ci fu silenzio fra di loro, Bella non voleva dire
nulla, aveva la mente impegnata, stava lottando furiosamente per
evitare di ricordare, ma sapeva che era ormai una causa persa...
Nella
sua mente rivisse nuovamente quel momento...
Jacob
aveva preso a tremare, era allibito, era arrabbiato, era deluso... ma
soprattutto, aveva il cuore a pezzi. << Tu non sai quello che
stai dicendo! >> Le sussurrò con voce minacciosa. << Ti
sta plagiando! Non sei libera di vedere le cose come stanno! >>
Man mano che le parole uscivano dalla sua bocca, la voce aumentava
d'intensità.
<<
Resta dietro di me. >> Le sussurrò Edward, facendole sempre da
scudo con il proprio corpo. << Lei è libera di scegliere,
Jacob Black, non abbiamo nessun potere sulla sua mente. >>
Provò a spiegargli con calma forzata, ma sentiva i pensieri del
giovane Black confusi. Non riusciva a darsi pace. L'amava anche lui a
suo modo. Non era nemmeno da paragonare all'amore che il vampiro
nutriva per lei, ma quello di Black, seppur minore, era amore.
<<
Menti. >> Sibilò Jake.
<<
Isabella ha la facoltà di scegliere. Nel caso decidesse di non
volermi più, mi farò da parte, ma finché lei mi vorrà nella sua
vita, io sarò sempre presente. Per sempre. >> Il tono solenne
con cui pronunciò le sue parole, scatenarono i brividi in Bella.
Come
poteva anche solo pensare che lei non lo volesse più nella sua
vita?! Era assurdo anche solo pensarlo. Lei sentiva che Edward le
apparteneva e sapeva di appartenergli a sua volta.
Rafforzò
la stretta sul corpo del vampiro. << Io lo vorrò per
l'eternità. >>
Erano
bastate le sue parole per scatenare l'ira di Jacob.
Isabella
rabbrividì, posò la tazza non più sicura di riuscire a reggerla.
<<
Oggi è una bella giornata, potremmo andare dal parrucchiere, che ne
dici? >> La proposta di sua madre la distrasse dai suoi lugubri
pensieri.
Dire
che fosse una bella giornata era un eufemismo, ma bastava che a Forks
il cielo fosse solo nuvoloso senza pioggia per affermare che quella
fosse una bellissima giornata. La casetta che aveva preso quasi ai
margini della cittadina era piccola, ma graziosa.
<<
Si... >> Sospirò piano. << E' una buona idea. >> I
suoi capelli non avevano bisogno di nulla, ma perché privare sua
madre di quella piccola gioia?
<<
Ottimo, prendo la borsa. >> Gli occhi di Bella la osservarono
alzarsi, un pensiero le impazzò nella mente. Cosa stava facendo
adesso Edward?
Con
lentezza quasi esasperante posò la tazza nel lavandino. Osservò la
striscia di caffè scura vorticare nel lavandino, mischiandosi
all'acqua corrente. Quel nero le riportò nuovamente alla memoria gli
occhi di Edward durante l'attacco di quel giorno.
Era
maestoso, affascinante, sensuale... era unico. La stanza era ridotta
ormai ad un cumulo di macerie, i mobili erano andati distrutti, le
crepe facevano bella mostra di se nelle pareti bianche. Ma nessun
graffio era presente sulla pelle del vampiro, ne in quella di Bella.
Edward
era riuscito a mettere al tappeto il giovane Quileute, il braccio
rotto era tutto quello che Jacob aveva riportato come danno.
I
Cullen non gli avevano dato modo di scagliarsi contro Edward e Bella,
Emmett lo aveva atterrato prima che agisse, Rosalie era corsa verso
Bella prendendola in braccio portandola al sicuro nella stanza
attigua, mentre Edward con le sue movenze da felino scattava in
avanti verso Jake, sfuggito alla presa di Emmett. Non gli aveva dato
il tempo di trasformarsi in lupo, ma nonostante questo, la forza di
Black era comunque notevole.
Il
ritorno di sua madre la distrasse nuovamente. Bella non poté evitare
di sorridere. << Sono pronta. >> Annunciò Renée, mentre
l'attendeva davanti alla porta aperta.
Durante
il tragitto in macchina, le chiacchiere di sua madre la tennero
impegnata, lontana da quei ricordi.
Anche
il tempo dalla parrucchiera volò via veloce. Sapeva che lui la stava
aspettando, sentiva il proprio corpo fremere per tornare da lui.
Posò
il suo sguardo sul fitto bosco che circondava la strada principale.
Era lì, bellissimo, etereo, perfetto... suo. Era lì ad osservarla.
Il suo sorriso sghembo l'accompagnava ovunque.
<<
Cosa guardi? >> Nuovamente la voce di Renée la distrasse.
<<
La perfezione. >> Rispose enigmatica, mentre osservava quello
che avrebbe potuto essere suo marito allontanarsi veloce. Sapeva che
lui non l'avrebbe mai lasciata. Era sempre li, pronto per lei.
<<
Perfezione? >> Gli occhi umani di sua madre videro solo il
verde opprimente di Forks. Dopo qualche occhiata veloce, rinunciò, a
volte sua figlia era strana. << A che ora partirai domani? >>
Le chiese una volta entrate in auto, tornando verso casa.
<<
Presto. >> Sospirò Bella, lasciando che la sua fantasia
corresse veloce verso tutte le notti che aveva condiviso con lui. <<
Molto presto. >> Sussurrò, conscia che appena fosse arrivata a
casa, avrebbe avuto gli occhi del vampiro perennemente su di se. Era
diventato il suo guardiano personale.
Edward
non riusciva a stare nemmeno cinque minuti senza di lei, la sua
ragione di non vita, la donna che lo rendeva stabile e non un vampiro
pazzo.
La
stava osservando come sempre, non l'abbandonava mai. Quella
perfezione di donna era sua. Solo ed esclusivamente sua.
I
suoi occhi non l'avevano mai lasciata mentre sistemava le ultime cose
in quegli scatoloni che ormai, rappresentavano la sua vecchia vita.
Le foto di lei e Jake, avrebbero trovato la via del cassonetto.
Eppure,
sapeva perfettamente che non avrebbe alzato più un dito su di lei.
No, non lo avrebbe fatto.
Bella
aveva scelto. Aveva rifiutato di sposarlo, gli aveva chiesto di
rispettare la sua scelta... e lui l'aveva fatto.
C'era
mancato poco che la sua mente vampiresca impazzisse del tutto, non
riusciva nemmeno ad immaginare una vita senza di lei.
Poteva
solo rimanere nell'ombra, osservarla, amarla da lontano, attendendo
quel giorno visto nella visione di Alice, in cui Bella avrebbe
indossato il suo abito da sposa e pallida con gli occhi dorati lo
avrebbe amato per l'eternità. Ma fino ad allora, avrebbe vegliato su
di lei. Sarebbe stato il suo vampiro custode.
La
notte ormai era scesa... << Buona notte, Edward. >> Gli
sussurrò Isabella.
<<
Dormi mia dolce Isabella, veglierò io su di te. Per sempre. >>
Le sussurrò piano, appoggiandole le labbra fredde sulla fronte.
L'avrebbe
protetta, amata e attesa fino a quel giorno non più molto lontano...
<<
Sei sicura che vada tutto bene? >> Le domandò per l'ennesima
volta sua madre, sistemandole le pieghe inesistenti sul vestito color
seta.
<<
Mamma, è tutto perfetto. >> Le sorrise Bella, afferrando il
bouquet di gigli.
<<
E' solo che... mi sembra così assurdo. Tu che ti sposi. >> Si
portò le mani davanti alla bocca soffocando un singhiozzo.
Il
lieve bussare alla porta spezzò quel momento. << Avanti. >>
Rispose la futura sposa, voltandosi verso la fonte di quel suono.
Rosalie
apparve in tutta la sua bellezza. << Sei pronta? >>
La
futura signora Cullen annuì. << Prontissima. >> Sorrise,
attendendo che sua madre e la sua damigella uscissero dalla stanza.
Respirò
un paio di volte e quando sentì la musica della marcia nuziale, capì
che era arrivato il suo momento. << Forza Bella, lui è giù
che ti aspetta... da sempre... >> Si fece coraggio.
Prima
il piede sinistro e poi il destro, sinistro e destro... non era così
difficile. Sollevò lo sguardo osservando rapita il grande arco di
fiori e poi... lui: Edward.
Fece
gli ultimi passi arrivando davanti a lui e il ministro di Dio
cominciò a parlare.
<<
Siamo qui riuniti oggi per unire queste due persone nel sacro vincolo
del matrimonio... >>
Isabella
avrebbe giurato che nemmeno Edward stava in realtà ascoltando quello
che stava dicendo il pastore.
Ed
effettivamente, anche la mente del vampiro era concentrata su un
ricordo, lo stesso che Bella stava rivivendo in quel momento...
Pioveva,
ma a lui non importava. Erano passati quasi dieci mesi dall'ultima
volta che aveva posato le sue labbra su di lei. Sapeva che le visioni
di Alice potevano sempre mutare, ma ultimamente erano sempre più
nitide, e lui sapeva quanto fosse inutile scommettere contro sua
sorella.
Era
lì, bagnato fradicio, i capelli ramati erano scuri per l'acqua che
li aveva appesantiti, i vestiti appiccicati addosso, ma non
importava. L'unica cosa che voleva in quel momento, era lì davanti a
lui. Dormiva tranquilla, mentre con passo leggero la raggiungeva e si
chinava davanti a lei.
Fu
in quel momento che decise, e nella mente di Alice la visione aveva
preso vita.
Si
era spogliato di tutti i suoi vestiti, completamente nudo, aveva
spostato con delicatezza le coperte da quel corpo perfetto e caldo.
Si era sdraiato accanto a lei, coprendosi a sua volta con la coperta.
Le
sue labbra stavano stuzzicando con amore quelle di lei. <<
Bella... amore... >> Le sussurrò piano, gioendo internamente
nel vedere quegli occhi aprirsi confusi.
<<
Edw.. >> Ma le sue labbra fredde la zittirono baciandola con
passione. Le sue mani bianche presero ad accarezzarle la schiena,
sfiorando i boccoli morbidi dei suoi capelli.
Era
stanco di vederla e non poterla prendere, la voleva per se. Basta
aspettare. << Ti amo, ti voglio... per sempre. >> Quasi
ruggì nel dire quelle parole.
<<
Vuoi tu Edward Anthony Masen Cullen prendere la qui presente Isabella
Marie Swan come tua sposa, per amarla ed onorarla per sempre? >>
I pensieri di Edward tornarono bruscamente al presente, così come
quelli di Bella.
<<
Si, lo voglio. >> Disse chiaro e conciso, scatenando un brivido
nella sua futura moglie.
<<
E vuoi tu Isabella Marie Swan prendere il qui presente Edward Anthony
Masen Cullen come tuo sposo, per amarlo ed onorarlo per sempre? >>
<<
Si, lo voglio. >> Sospirò impaziente di ritrovarsi sola con
lui.
<<
Vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa. >>
Il
resto divenne storia nella famiglia Cullen. Isabella venne morsa
pochi giorni dopo diventando a tutti gli effetti la compagna eterna
di Edward.
<<
Adoro la pioggia... >> Miagolò Bella fra le braccia di suo
marito. << Mi ricorda quando ti ho visto per la prima volta...
>>
Le
labbra di Edward si posarono morbide sul suo collo, le sue braccia la
stringevano contro il suo torace. Adorava quei momenti teneri fra
loro, ancora dopo quasi cento anni. << Io adoro te invece... >>
Le mormorò dolce, mentre le sue labbra trovavano posto sulle sue,
unendosi in un bacio eterno.
FINE
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