10 Times di Ily18 (/viewuser.php?uid=19279)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 1 *** 1 ***
A/N:
Prima di tutto, ciao a tutti e benvenuti in questra strana fanfiction,
che non sono sicura possa essere chiamata così! XD
Come avete potuto notare dal titolo, quello che leggerete
sarà tutto visto dal POV di Clark. Per quanto io adori Lois,
sembra proprio che io non riesca a scrivere dal suo POV! XD
Cmq... questa è la prima di 10 parti davvero molto
brevi, per lo meno per i miei standard! XD
In teoria era nata come una raccolta di 10 drabble, che se non ricordo
male sono di 100 parole... beh, vi dico già da ora che
l'esperimento è fallito miseramente, visto che le 100 parole
sono state superate in ogni singola parte, in particolare nell'ultima!
XD
Eh lo so, ormai sapete pure voi che parlo/scrivo troppo! XD
Cmq... in teoria, un'altra cosa è cambiata rispetto all'idea
originale...
Volevo prendere una piccola scena Clois da vari episodi in ogni
stagione, dalla 4 in poi, per poi magari finire anche a scrivere delle
parti spoiler, relative alla nona stagione. Beh, alla fine ne
è venuta fuori una cosa del tutto diversa... XD
Come noterete, ogni piccola storia appartiene a vari momenti e scene
della 4^ stagione, che a mio parere è una delle
più Clois di sempre, insieme alla 8 e ha delle scene davvero
stupende.
Cmq... visto che le parti son brevissime, penso aggiornerò
ogni giorno :D
Ancora una volta, l'idea originale, essendo parti davvero piccole (per
lo meno nella mia testa XD) era quella di postare un unico capitolo, in
cui c'erano tutte le storie, ma visto che i caratteri si moltiplicavano
senza che io nemmeno me ne rendessi conto XD mi son decisa a postarne
uno alla volta.
Se però voi tipo preferite 2 mini storie per capitolo, si
piò fare benissimo :D Comandate e io obbedirò! XD
Ora... buona lettura! :D
Le 10 volte in cui Clark Kent ha
capito che Lois Lane
era diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d'ora.
1
Era arrivato al cimitero qualche secondo dopo di lei ed era rimasto ad
osservarla in silenzio, mentre piangeva e parlava con la tomba di sua
cugina.
Chloe non gli aveva mai parlato di lei.
Si erano conosciuti in circostanze abbastanza particolari e per quanto
lei non ne fosse consapevole, si era trovata di fronte Kal-el in tutto
il suo splendore Kryptoniano.
Per quanto ci fosse ovviamente qualcosa di strano in lui, lei non
l’aveva notato – o forse non aveva voluto dargli
peso più di tanto – e lo aveva trattato come una
persona qualunque, non come un alieno caduto dal cielo.
“Mi odio per essere cosi debole. Sapevo che nel momento in
cui sarei venuta qui, tutto sarebbe diventato reale. Prometto che
troverò chi ti ha fatto questo, anche se dovrò
farlo da sola.”
E in quello stesso momento, sentendo la sua voce rotta dal pianto,
Clark avrebbe voluto fare qualche passo verso di lei e stringerla a
sé, rassicurandola che avrebbero vendicato Chloe assieme,
che avrebbero trovato il responsabile e gliel’avrebbero fatta
pagare.
“Non sei sola.” Si limitò a dire,
rendendole finalmente nota la sua presenza, dopo che era stato in
silenzio a guardarla per vari minuti.
Notò come si asciugò prontamente le lacrime,
sperando che lui non le avesse notate e si alzò, girandosi a
guardarlo.
“Avresti potuto farmi sapere che mi stavi col fiato sul
collo.” Disse leggermente scocciata di essere stata osservata
senza essersi resa conto della sua presenza. “Son contenta
che siamo arrivati al punto della nostra relazione in cui i vestiti non
sono un optional.” Aggiunse con un sorriso.
Clark sorrise a sua volta nel notare il suo sarcasmo, quasi volesse
fargli dimenticare che l’aveva appena trovata a piangere ai
piedi della tomba di sua cugina.
“Sono sorpresa che ti ricordi perfino chi sono.”
Aggiunse, incredula che dopo lo stato in cui l’aveva trovato,
fosse riuscito a collegare il fatto che lei e Chloe fossero imparentate.
E in effetti, questo sorprendeva anche Clark.
Il periodo passato come Kal-el era quasi un blackout infinito per lui,
eppure si ricordava ogni singolo secondo passato con la ragazza che si
trovava di fronte – l’incontro imbarazzante nel
campo di grano, la coperta che gli aveva messo sulle spalle, il viaggio
in ospedale e come avesse cercato di trattenerlo con tutte le sue forze
in quella stanza.
Sorrise, facendo qualche passo verso di lei. “La cugina di
Chloe. Nicotina-dipendente, non sopporta i silenzi
imbarazzanti.”
E in quel momento un pensiero lo colpì.
La ragazza che si trovava di fronte in quel momento era decisamente diversa da ogni
ragazza che aveva conosciuto prima d’ora.
***
Episodio: 4x01 "Crusade" /
"Il simbolo della crociata"
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Capitolo 2 *** 2 ***
A/N: Kokky ed Emy,
grazie per avermi lasciato un commento, mi fa piacere che questa specie
di ff vi stia piacendo XD
Ed hai ragione Kokky
(grazie della lunghissima recensione!! ^^), è passato un bel
po' dalla 4 stagione, ma è una delle mie preferite,
soprattutto perché è piena di scene Clois,
nonostante quei due quasi non si sopportino e non stiano decisamente
insieme! :D
2
Clark e Lois erano tornati alla fattoria da
un’ora, dopo che avevano passato la mattinata a visitare il
luogo in cui Chloe in teoria aveva perso la vita.
Combattere contro l’esercito e abbattere elicotteri con la
sua vista calorifica, non era proprio quello che era abituato a fare,
ma Lois aveva insistito per andare a controllare e lui non aveva
pensato nemmeno per un secondo di lasciarla andare da sola.
Mentre era sotto la doccia e lasciava che il getto d’acqua
spazzasse via ogni residuo di polvere che aveva addosso, ripensava a
come quel tornado dai capelli color miele avesse iniziato a
scombussolargli la vita in soli pochi giorni di vicinanza.
“Non c’è niente di meglio che di un
po’ d’azione per migliorare la circolazione,
uh?”
Sentire la sua voce in bagno mentre si sarebbe dovuta trovare da
tutt’altra parte, gli fece gelare il sangue.
Scostò leggermente la tenda della doccia di quel tanto che
bastava al suo occhio per controllare la situazione.
Lois stava davanti allo specchio, i capelli ancora bagnati dalla doccia
che aveva fatto solo qualche minuto prima, indossando la sua camicia di
flanella preferita e spazzolandosi i capelli.
Clark deglutì a fatica, sforzandosi di non far cadere lo
sguardo sulle lunghe gambe scoperte di Lois e pensando alla cosa
più sensata da dire e da fare.
“Uhm, di solito facciamo i turni per usare il
bagno.”
Chiuse nuovamente la tenda, guardandosi intorno e cercando un
asciugamano, sperando di uscire il più velocemente possibile
da quella situazione.
Chi diavolo avrebbe mai pensato che Lois sarebbe entrata mentre lui era
ancora sotto l’acqua?
“Oh, non iniziare, Smallville.”
Smallville? Clark buttò la testa all’indietro e
sbuffò. Già odiava quel soprannome che sperava
avrebbe avuto vita breve.
“Sei tu quello che ci mette una vita per fare una
doccia.”
Clark non credeva alle sue orecchie. L’aveva appena accusato
di restare troppo sotto la doccia? Proprio lei che aveva usato tutta
l’acqua calda e che si era impossessata del bagno per
più di un’ora e mezza?
“Tra l’altro, la mia delicata
sensibilità femminile non è stata disturbata la
prima volta che ho avuto un incontro ravvicinato con, uhm, Clark
Junior.”
Clark la sentì ridere, ovviamente divertita da tutta quella
situazione e dal fatto che avesse il coltello dalla parte del manico.
“Beh, i miei genitori non hanno un passato da hippie e
l’ultima volta che mi hanno beccato in una situazione del
genere con una ragazza, hanno dato di matto.”
Disse senza pensarci, rendendosi conto solo in seguito delle parole che
aveva appena pronunciato.
Si diede dello stupido e pregò in silenzio perché
Lois non l’avesse sentito.
Ovviamente lei non perse tempo per fargli sapere il contrario.
“L’ultima volta?”
Clark riuscì a percepire dal tono dalla sua voce che in quel
momento sorrideva in modo quasi irritante, probabilmente veramente
sorpresa da quello che era appena venuta a conoscenza.
“Quindi anche il buon Boy Scout ha degli scheletri
nell’armadio.”
Clark ignorò il suo commento, acchiappando il primo
asciugamano nelle vicinanze e avvolgendoselo in vita.
“Dimentica quello che ho appena detto.” Le disse,
pur convinto che non sarebbe mai successo. Se c’era una cosa
che aveva capito di Lois Lane, era che lei non scordava nulla, in
particolare i piccoli eventi imbarazzanti di cui veniva a conoscenza e
che avrebbe poi usato in eterno per stuzzicarlo e prenderlo in giro.
Uscì dalla doccia, per poi ritrovarsela a soli pochi passi
di distanza. Il profumo del suo shampoo iniziava a riempirgli i polmoni
sorprendendolo, i capelli bagnati che le incorniciavano il viso in quel
modo gli fecero pensare per qualche secondo che la ragazza che si
trovava di fronte fosse in qualche modo affascinante e quel suo sorriso
che sembrava perennemente stuzzicarlo, non aiutava di certo a fargli
cambiare idea. Come se non bastasse, stranamente stava iniziando a
trovare la flanella sempre più affascinante.
Scosse la testa, convinto che tutti quei pensieri fossero causati dalla
situazione in cui si trovavano in quel momento, niente di
più. Di sicuro nel giro di qualche secondo Lois avrebbe
detto o fatto qualcosa che l’avrebbe aiutato a vederla
nuovamente solo come l’irritante cugina di Chloe che veniva
dalla città.
Clark sperava succedesse presto, perché la bionda, irritante
ragazza dal perenne sorriso stuzzicante che si trovava di fronte, stava
avendo decisamente uno strano effetto su di lui.
Lois Lane era
decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima
d’ora.
***
Episodio: 4x02
"Gone" / "Scomparsa"
|
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Capitolo 3 *** 3 ***
A/N: Leti, Cris, che bello
rileggervi!! *.* Speravo tanto che beccaste, leggeste questa storia e
soprattutto che vi piacesse quel tanto che bastava da farvi lasciare un
commento! XD XD
Leti, grazie mille, sei
sempre troppo gentile! XD XD Cmq, ho visto che hai aggiornato la tua
storia e al più presto, prestissimo leggero il 4 capitolo!
*.* Sperando di non dover aspettare un'eternità per il 5!
'-.- XD
E Cris, adoro pure io la
4 stagione! E' una delle mie preferite perché è
strapiena di scene Clois! XD Ma... stai vedendo la 9 serie?!?! Indovina
quanti attacchi di cuore mi son già venuti dopo solo 4
episodi? XD Davvero belli *.*
3
Entrare in una base militare era stato un gioco da ragazzi per lui.
Grazie ai suoi poteri era passato inosservato e grazie al suo istinto e
notando come per la prima volta fosse riuscito a distinguere e
riconoscere il battito cardiaco di una persona, aveva trovato
abbastanza in fretta la stanza in cui si trovava Lois.
L’ufficio del Generale. Suo padre.
Entrambi avevano scoperto che il Generale stava lavorando con Lex
Luthor ed entrambi stavano cercando delle prove.
In quel poco tempo che le era stato vicino, aveva imparato che Lois
aveva un talento naturale per ficcarsi nei guai ed infiltrarsi in una
base militare era una di quelle cose che a lei venivano quasi naturali.
L’unico motivo per cui lui aveva fatto lo stesso, era per
cercarla, trovarla e soprattutto aiutarla ad uscire dai guai in cui
senza dubbio si sarebbe cacciata.
Ora che l’aveva trovata, l’unica cosa che rimaneva
da fare era scappare da lì il più in fretta
possibile.
“Stanno cercando di coprire qualcosa che ha a che fare con
Chloe.” Disse, sperando che quella notizia che probabilmente
sapeva già, l’avrebbe convinta ad andare via da
lì. “Se ci trova qui…”
Lois ovviamente lo interruppe, impedendogli di finire la sua frase.
“So gestire mio padre, Clark.”
La ragazza coraggiosa che aveva visto in quel campo era tornata e aveva
lo stesso fuoco negli occhi di quando aveva messo KO quei militari
addestrati nelle migliori caserme degli Stati Uniti.
Per quanto fosse testarda e volesse sempre avere ragione, Clark non
poteva non ammirare la sua forza di volontà, anche se era
proprio quella a cacciarla sempre nei guai.
“E se pensi che l’incidente
dell’elicottero fosse la peggior cosa che potesse fare,
avresti dovuto vedere la scorta che avevo il giorno del Ballo
scolastico.”
Clark sorrise per un istante, immaginandola buttare gli occhi al cielo
mentre scendendo dalle scale per andare incontro al suo cavaliere,
notava la scorta che il padre le aveva messo a disposizione. Di certo
avere un padre così protettivo non doveva essere
così semplice, in particolare per una ragazza indipendente
come lei.
“Wow, e io che credevo che mio padre fosse
ultraprotettivo.” Disse senza pensarci, trovando un punto in
comune con Lois, cosa che gli sembrava impossibile.
Per quanto le loro infanzie di sicuro erano state diverse, entrambi si
erano ritrovati a vivere, per un motivo o per un altro, con un padre
che cercava di proteggerli in ogni modo.
Con l’ovvia differenza che il suo rapporto con Jonathan era
parecchio diverso da quello che Lois aveva con suo padre.
Si girò a guardarlo, sorridendogli quasi imbarazzata, prima
di fare una cosa che Clark non si aspettava di certo.
“Immagino che da quando mia madre non
c’è più, abbia avuto un crollo
e… da quel momento ha la paura costante di perdere anche
me.”
Clark rimase sorpreso per più di qualche secondo, non
riuscendo a credere che la ragazza che non mostrava mai le sue
debolezze, fosse arrivata ad aprirsi con lui in quel modo.
Abbassò lo sguardo imbarazzato, indeciso se parlare o meno.
I suoi occhi si bloccarono su una foto di una Lois bambina che stava in
braccio ad una bellissima e sorridente signora bionda, affiancata dal
fiero ed altrettanto sorridente Generale Lane.
“Non mi è difficile parlare di lei.”
Disse improvvisamente e Clark capì che era stato appena
beccato a guardare quella foto.
“E’ morta quando avevo sei anni.”
Aggiunse tornando a controllare un fascicolo ed evitando il suo sguardo.
Clark non riusciva nemmeno ad immaginare quanto la vita fosse stata
difficile per Lois.
Vivere senza un genitore è una delle cose peggiori al mondo,
ma a lei era successo di peggio. Nello stesso istante in cui aveva
perso la madre, aveva perso anche suo padre, troppo devastato dalla
perdita della sua adorata moglie per occuparsi delle sue due piccole
bimbe, buttandosi anima e corpo in quello che gli garantiva di avere il
controllo della situazione e non lo faceva soffrire.
L’esercito.
“Mi dispiace.” Disse semplicemente, ammirandola
ancora una volta per quella forza che riusciva a tirare fuori nei
momenti più disperati.
“Non esserlo.” Rispose quasi subito, come se si
aspettasse che Clark dicesse quelle parole. “A meno che tu
non sia il responsabile della sua passione per le sigarette fumate
dietro alla palestra, quando ancora frequentava la scuola.”
Ancora una volta Clark notò le difese di Lois abbassarsi un
po’ di più di fronte a lui e lo stesso, strano
impulso di stringerla a sé e rassicurarla che aveva sentito
solo qualche giorno prima, si fece ancora una volta vivo in lui e
dovette ricorrere al suo autocontrollo per non lasciarsi andare in quel
modo.
Forse non l’avrebbe mai ammesso, ma gli piaceva il fatto che
Lois fosse così sincera con lui, che gli dicesse cose di lei
che probabilmente in pochi sapevano, sempre per colpa di quella sua
corazza che l’aveva aiutata ad andare avanti in tutti quegli
anni.
In fondo lui e Lois non erano poi così tanto diversi. Anche
lui come lei aveva innalzato una barriera contro il mondo, sperando che
lo proteggesse da tutto quello che c’era di marcio
lì fuori. Qualche volta funzionava, qualche volta no. Ma
nessuno gli impediva di provare.
“Renditi utile.” Gli disse, porgendogli un
fascicolo e cambiando improvvisamente tono, rendendosi conto che forse
aveva detto un po’ troppo.
Improvvisamente come aveva iniziato a lasciarsi andare a quel racconto,
così aveva cambiato discorso, tornando la solita, forte Lois
di sempre.
C’era un’altra cosa che Clark probabilmente non
avrebbe mai ammesso a voce alta, in particolare a lei.
Lois Lane era
decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima
d’ora.
***
Episodio: 4x02: "Gone"
/ "Scomparsa"
|
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Capitolo 4 *** 4 ***
A/N: Quarta parte in
arrivo! :D
Cris, grazie ancora per
il tuo immancabile commentino al terzo capitolo e grazie anche per il
commentino che hai lasciato nell'altra mia storia :D
Sei davvero onnipresente!
XD Super mitica!!!
Quello che state per
leggere, è uno dei miei momenti Clois preferiti! 3^ posto
della mia speciale top ten! :D
Spero di essere riuscita
a rendergli giustizia, perché è davvero uno di
quei momenti che ogni volta mi fa venire i lacrimoni XD e mi fa
urlacchiare come una normalissima, pazza fan di Lois e Clark. XD
4
Come ogni anno, i ragazzi della squadra di football si
prestavano volontariamente al gioco “colpisci il bersaglio e
affonda il quarterback” e quest’anno toccava
all’ultimo arrivato in squadra. Clark Kent.
Ormai era appollaiato su quel seggiolino da qualche ora e fino a quel
momento, nessuno dei tanti ragazzi che aveva cercato di affondarlo
c’era riuscito.
Quello che era sembrata una tortura finora, aveva improvvisamente
assunto una svolta interessante non appena Clark intravide Lois e Chloe
avvicinarsi al coach, chiedendo di poter provare a mandare Clark a fare
un bagnetto.
Senza che nemmeno se ne rendesse conto, iniziò a sorridere
nello stesso istante in cui Chloe e Lois si misero d’accordo
su chi avrebbe provato per prima ad affondare Clark.
Lois vinse.
Studiò dalla sua postazione ogni singolo movimento di Lois,
dal momento in cui prese la palla dalle mani del coach, a quando si
girò a guardarlo, sorridendogli quasi come volesse aiutarlo
a prepararsi per un bagno fuori stagione.
Clark incrociò le braccia al petto, aspettando che Lois si
decidesse a fare il suo primo lancio. Era sicuro che avrebbe sbagliato.
Lois portò il braccio all’indietro e Clark
notò come strizzò leggermente gli occhi nello
stesso momento in cui lasciò andare la palla, notando che
aveva mancato di poco il bersaglio.
I ragazzi che osservavano la scena gridarono, delusi che la palla
avesse mancato di così pochi centimetri il bersaglio.
Clark notò come Lois sbuffò irritata quando il
coach le porse la palla per il suo secondo tentativo e ovviamente non
si fece perdere l’occasione di stuzzicarla.
Sempre con le braccia incrociate al petto, buttò la testa
all’indietro divertito, mentre una risata genuina
lasciò le sue labbra. Riprese a guardarla, notando come i
suoi occhi fieri studiavano la traiettoria del prossimo tiro. Sbagliare
non rientrava nelle sue opzioni.
“Andiamo, Lois, i ragazzi alla base non ti hanno insegnato
niente?” Era sicuro di sé e il suo sorriso lo
mostrava senza alcun dubbio. Anche se doveva ammettere che il tiro
precedente aveva mancato il bersaglio davvero di poco.
“Ti piacerebbe saperlo.” Gli rispose, passandosi da
una mano all’altra la palla da rugby che avrebbe lanciato di
lì a poco.
Clark sorrise di nuovo e mostrando tutta la sicurezza che aveva che
sarebbe uscito di lì perfettamente asciutto,
indicò a Lois dove avrebbe dovuto lanciare la palla se
avesse voluto che lui cadesse in acqua. Riprese ad incrociare le
braccia al petto, sorridendole nuovamente in segno di sfida.
“Non importa, perché affonderai.” Disse
sicura di sé e Clark vide ancora una volta di fronte a
sé la ragazza che non aveva paura di niente.
“Come se potesse mai succedere.” Sorrise,
impaziente di vederla sbagliare nuovamente per poi poterla prendere in
giro per tanto, tantissimo tempo.
Notò come rimase a guardarlo per un secondo, prima di
caricare nuovamente il tiro, quasi al rallentatore.
La vide portare indietro il braccio sinistro che reggeva la palla e
notò i suoi occhi concentrati sul bersaglio che stava alla
sua sinistra, quasi come se Lois riuscisse a vedere solo quello in quel
momento.
In un movimento fluido, lasciò partire la palla che segnando
una traiettoria perfetta, colpì il centro del bersaglio,
facendolo cadere nella vasca cilindrica piena d’acqua che
stava sotto di lui.
L’acqua che lo circondava smorzava le grida dei ragazzi che
urlavano, felici che lui fosse finalmente caduto, ma lui, grazie al suo
superudito, riusciva chiaramente a distinguere le urla felici di Chloe
e Lois e nonostante avesse appena perso, non poté evitare di
sorridere a sua volta.
Una volta riemerso in superficie, la prima cosa che vide fu Lois
venirgli incontro con quel suo sorriso soddisfatto, quasi avesse appena
fatto la prodezza del secolo. E vedendola così spensierata,
non poté evitare di sorriderle a sua volta, felice del fatto
che anche nelle loro vite movimentate, potessero avere un po’
di normalità.
Lois si avvicinò fino al bordo della vasca e in quello che
Clark chiamò un gesto inaspettato, portò le mani
sui suoi capelli neri fradici dall’acqua, arruffandoglieli
dolcemente e schizzandosi a sua volta, il tutto senza mai smettere di
sorridere.
Altrettanto inaspettatamente, Clark sentì un nodo allo
stomaco come mai gli era successo prima e capire chi aveva causato
quella particolare sensazione, rendeva il tutto ancora più
strano.
“Sì!” Esclamò Lois prima di
allontanarsi da lui e tornare verso Chloe.
Clark decise che sarebbe stato meglio ignorare quei pochi secondi in
cui il solo tocco di Lois lo aveva fatto rabbrividire, come mai Lana
era riuscita a fare prima, e mentre la osservava allontanarsi,
tentò di schizzarla, fallendo miseramente.
Quando Lois raggiunse nuovamente Chloe, si girò a guardarlo
senza mai togliersi quello splendido, luminoso sorriso dal viso,
costringendo Clark a fare altrettanto.
Cosa ci fosse in Lois Lane che lo facesse sentire e sorridere in quel
modo, non ne aveva idea.
Ma di una cosa era certo.
Lois Lane era
decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima
d’ora.
***
Episodio: 4x03 "Facade" /
"Giochi di specchi"
|
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Capitolo 5 *** 5 ***
A/N: Senza ulteriori
indugi, ecco la quinta parte. :)
ps: Cris e Leti come
sempre grazie dei vostri commenti! :D
Leti, grazie anche per il
commento che mi hai lasciato nella one-shot! Sei sempre stra carina in
quello che scrivi! *.* Thanks!
Quella che leggerete ora,
ossia la quinta volta che Clark etc, etc... XD è il mio
terzo momento Clois preferito! *.*
Ogni volta che vedo
questa scena, non so perché, ma mi vengono sempre i
lacrimoni agli occhi! XD
5
Da quando Lois si
era avvicinata a lui nel campo di football, continuava a ripetersi la
stessa cosa. Aveva fatto la cosa giusta.
Lois sarebbe tornata in città, avrebbe ripreso i suoi studi
e le loro vite sarebbero tornate alla normalità, per quanto
la vita di un Kryptoniano a Smallville si potesse definire normale.
Aveva fatto la cosa giusta, sì.
Soprattutto perché ora lui avrebbe finalmente riavuto
indietro il suo letto, la sua stanza e avrebbe detto per sempre addio a
quell’odioso e scomodissimo divano del piano terra.
In più, avrebbe potuto usufruire sempre e comunque
dell’acqua calda, visto che non c’era
più nessuno ad usarla tutta durante le sue docce da
un’ora e mezza e la mattina avrebbe potuto prendere
tranquillamente il caffè senza dover litigare per decidere
chi tra lui e Lois avrebbe bevuto l’ultima tazza.
Ovviamente
aveva fatto la cosa giusta.
Niente più battutine da parte sua, né noiosi
commenti da parte della bionda ragazza che gli aveva sconvolto la vita
in quel modo così inaspettato.
Chiedere aiuto a Lex per farla ammettere al College era stata la cosa
più sensata da fare, sia per Lois che per Clark.
Tutto sarebbe tornato a com’era prima che il tornado Lois
Lane entrasse a far parte della sua vita.
“Non vedo l’ora di tornare alla relativa
normalità della città.”
Clark si limitò ad annuire, standole di fronte a soli pochi
centimetri di distanza, e distogliendo lo sguardo per la prima volta,
quasi non riuscisse a guardarla in faccia mentre gli diceva addio.
“Ma non preoccuparti, tornerò.”
Aggiunse, cercando di stare seria.
Sentire quelle parole fu quasi un sollievo e cercò con tutte
le sue forze di ricacciare indietro quel sorriso felice che avrebbe
voluto mostrarle.
Non sapeva nemmeno lui perché si sentiva in quel modo,
dopotutto Lois si era sempre comportata da perfetta spina nel fianco
fin dal primo giorno che era arrivata a Smallville.
“E’ una promessa o una minaccia?” Chiese
serio, prima di rimanere immobilizzato dal modo in cui Lois si
mordicchiava il labbro, cercando di limitare quel timido sorriso
causato dalla sua battuta.
Prima che se ne rendesse conto, un sorriso fin troppo radioso gli
illuminò il viso, imitando alla perfezione quello di Lois e
probabilmente facendole capire quello che lui stava cercando di non far
capire a sé stesso.
Onestamente non pensava l’avrebbe mai detto, ma Lois gli
sarebbe mancata.
Gli diede un improvviso pugnetto sulla spalla sinistra, sempre con quel
suo sorriso che sembrava non voler sparire dalle sue labbra, prima di
iniziare ad allontanarsi da lui. “Ci si vede in
giro,” lo guardò ancora qualche secondo, prima di
aggiungere quasi maliziosa, “Smallville.”
Smallville.
Gli sarebbe mancato perfino sentirsi chiamare con quel suo nomignolo
che prima odiava così tanto e con cui ora aveva imparato a
convivere.
E mentre la guardava ipnotizzato allontanarsi da lui, un pensiero lo
colpì, facendolo sorridere e convincendolo un po’
di più che forse quella di allontanarla da lui non fosse
stata l’idea migliore.
Lois Lane era
decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima
d’ora.
***
Episodio : 4x04 "Devoted" /
"Devoti per sempre"
|
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Capitolo 6 *** 6 ***
A/N: Capitolo 6 in
arrivo! :D
Grazie Kokky per il mega
commento, mi ha fatto davvero piacere leggerlo! E son contenta che i 3
aggiornamenti consecutivi che ti sei letta ti siano piaciuti e non ti
abbiano annoiata! XD
Cris, come sempre
presente e piena di parole carine. Ormai non so più come
ringraziarti! XD
6
Come sempre a Smallville, quella che stava per concludersi
era stata una giornata piuttosto strana.
Tutto era iniziato con Lois che batteva un ragazzo a chi beveva
più drink, ed era finita con Lois che a quest’ora
sarebbe annegata, se non fosse stato per lui.
‘Una tipica
giornata a Smallville con Lois Lane.’
Pensò Clark sarcastico, mentre se ne stava seduto tutto solo
nel fienile a ricordare gli eventi di quella giornata.
“Toc-toc.” Improvvisamente sentì la sua
voce e si girò di scatto, ritrovandosela di fronte a soli
pochi passi di distanza. Non poté evitare di sorriderle,
felice di ritrovarsi di fronte la solita Lois Lane di sempre.
“Dovresti pensare di mettere una porta o qualcosa del genere.
Non so, magari è un’usanza della città,
ma da dove vengo io, ci piace avere un po’ di
privacy.”
La solita Lois Lane che non perdeva occasione di stuzzicarlo in quel
modo che solo qualche tempo prima definiva irritante.
Ora invece, ricordando come quella giornata era iniziata – e
stava per finire – non ci sarebbe potuta essere cosa migliore
che sentire la sua voce e sapere che stava bene.
“Lois, chi l’avrebbe mai detto che sarei stato
sollevato nel sentire la tua voce?” Le sorrise, rispondendole
per le rime come faceva sempre e dando inizio a quel loro infinito
scambio di battute che sarebbe potuto durare anche in eterno, se Lois
non avesse stranamente deciso di ringraziarlo per averle salvato la
vita solo qualche ora prima.
Ormai le era stato intorno abbastanza da sapere che Lois non era brava
ad aprirsi e parlare di sé. E scusarsi era proprio una di
quelle cose che non le riusciva facile.
Eppure, Clark riuscì a sentire in ogni sua singola parola e
a vedere in ogni suo singolo gesto, quanto gli fosse grata di essersi
trovato lì in quei pochi, cruciali secondi.
“Allora che farai, starai da Chloe?” Gli chiese,
dopo che lei gli disse che di tornare al College, né
tantomeno dal Generale, non se ne parlava.
Per un secondo ripensò a quando si erano ritrovati a vivere
sotto lo stesso tetto e a come sarebbe stato se questo fosse successo
nuovamente.
Acqua fredda in doccia, caffè irreperibile, battibecchi
continui e quell’irritante soprannome che di sicuro avrebbe
ancora usato con lui.
Per quanto l’ultima volta che l’aveva salutato
avesse rimpianto tutto questo, ora preferiva di gran lunga
l’idea di saperla con Chloe, piuttosto che con lui alla
fattoria.
“Beh, hanno un appartamento minuscolo. Non posso davvero far
loro una cosa del genere.”
Clark incrociò le braccia al petto e corrugò la
fronte, curioso di sapere dove il discorso di Lois sarebbe andato a
finire, anche se aveva una piccola, minuscola idea.
“E’ tutto apposto, sul serio.” Lois
annuì e Clark socchiuse leggermente gli occhi in attesa di
sentirsi dire quello che si aspettava.
“Prenderò una stanza in un motel e quando
finirò i soldi, dormirò in macchina.”
Disse seria e Clark non poté evitare di sorridere al solo
pensarla in quella situazione.
Le avrebbe detto che era più che benvenuta alla fattoria, ma
non prima che gli avesse detto tutti i dettagli di quel suo strampalato
piano. Quella situazione lo divertiva parecchio.
“I sedili di dietro non son poi così male, se
pieghi le ginocchia. E poi, se mai dovessi ritrovarmi a vendere la
macchina per comprarmi del cibo, va benissimo. Ho sempre sognato di
fare la senzatetto, vivere clandestinamente sui treni, cucinare fagioli
in fuochi improvvisati in strada…”
Clark scosse la testa e decise che in fondo Lois aveva parlato fin
troppo.
“Se vuoi, credo tu possa rimanere qui con noi.”
“Sei il mio salvatore!” Lo interruppe, facendogli
finire a malapena la frase. “Oddio, ho bisogno di una doccia
calda!” Aggiunse, allontanandosi da lui e dirigendosi verso
le scale, lasciandolo senza parole.
Lois era davvero la degna figlia di un militare. Nella sua mente aveva
pianificato ogni singolo dettaglio di quella loro conversazione e Clark
ne era sicuro, lei sapeva con certezza che l’avrebbe invitata
a stare lì alla fattoria.
“Non ti preoccupare, Smallville.”
Richiamò la sua attenzione e fu costretto a girarsi per
guardarla nuovamente in faccia. “Cercherò di
impiegarci meno di un’ora e mezza.” Gli sorrise e
dopo qualche secondo la vide scomparire giù per le scale,
sicuramente diretta al bagno di casa Kent.
Rimase a fissare per un secondo il punto in cui Lois stava solo qualche
istante prima, ancora incredulo di quello che era appena successo.
Sorrise nel ripensare che in fondo, vivere nuovamente sotto il suo
stesso tetto era quello che aveva voluto fin da quando lei era partita
per frequentare il college. Ovviamente il modo in cui Lois era riuscita
a riportare la situazione a com’era solo qualche settimana
prima, lo confondeva non poco.
Che fosse un libro aperto per lei o semplicemente che lo conoscesse
così bene, una cosa era certa: tutto questo era servito a
confermargli che Lois
Lane era decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima
d’ora.
***
Episodio: 4x13 "Recruit" /
"I valori di Clark"
|
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Capitolo 7 *** 7 ***
A/N: Salve gente,
è da un po' che non ci si legge, eh? :P
Dopo almeno un po' di
settimane, ecco che torno ad aggiornare questa ff che in teoria
dovrebbe trovarsi un po' più completa di quanto non sia...
Ma Cris, come hai detto
tu, la nona serie è stupenda e ormai il pensare a cosa
vedremo la settimana dopo, prende maggior parte dei miei pensieri! XD
Hai visto la mid-season
finale?!?! Pandora?!?! Oddio, penso di essere morta un paio di volte
mentre lo vedevo! E ora chi ci resiste fino al 22 gennaio senza
Smallville? :(
Cmq, grazie mille per il
tuo onnipresente commento e sappi che ignorerò la tua
minaccia di non lasciarne più! XD Sono contenta che questa
piccola storia ti stia facendo tornare in mente tutte queste
scene che magari non ricordavi chiaramente come le ultime! :)
Lights, benvenuta! :)
Prima di tutto grazie
mille per tutti i complimenti, sei davvero gentilissima e grazie per
aver trovato il tempo di leggere e recensire! Conoscere sempre
più fan Clois è davvero bellissimo! :P
Per quanto riguarda le
tue domande, la sesta serie non è proprio una delle mie
preferite, proprio perché le scene Clois sono molto poche
rispetto alla 4 e alla 5 serie (mi sa che solo la settima serie ha
fatto peggio '-.-) per cui non mi sono mai ritrovata a pensare ad una
scena presa da quella serie e a ricamarci su una ff. XD Però
ora che mi hai messo la pulce nell'orecchio, ci sono un paio di scene -
tra le quali una Clois/Lollie che in effetti sarebbe degna di una ff...
::P
Mentre invece dell'ottava
ho scritto questa
e della nona questa
(spero che i
collegamenti vadano perché qui non li ho mai usati XD)
Cmq, grazie ancora e
spero che continuerai a seguire questa e magari a leggere le altre e
farmi sapere cosa ne pensi! :D
7
Clark aveva sempre desiderato un cane. Un amico con cui parlare e che
non ti giudicasse quando gli dicevi che eri un alieno di un pianeta
lontano, mandato qui per chissà quale motivo.
E ora che aveva la possibilità di averne uno, non avrebbe
mai pensato che sarebbe stato grazie a Lois Lane.
Certo, non aveva mai immaginato che un cane sarebbe entrato a far parte
della famiglia Kent in quel modo – colpito da una macchina
guidata da Lois – ma il punto era che prima di poterlo
tenere, avrebbero dovuto fare il possibile per trovare i suoi padroni e
se questo non fosse successo, allora, e solo in quel caso, la fattoria
Kent avrebbe avuto un nuovo inquilino.
Ovviamente toccava a lui e a Lois occuparsi della ricerca e Clark
notò con quanta impazienza Lois volesse liberarsi di
quell’adorabile palla di pelo che continuava a gironzolarle
intorno, quasi non ne potesse fare a meno. Quasi come se anche lui,
come tutti i ragazzi che Lois incontrava, fossero ovviamente attratti
da lei come un qualunque pezzo di ferro ad una calamita. Pura fisica.
E lei ovviamente non poteva fare a meno di starnutire ogni due secondi,
ogni volta che il superattivo cucciolo dal pelo color miele le passava
di fianco. Tutta colpa della sua allergia.
“Sto giocando con Skippy.” Le disse quasi in modo
innocente quando lei lo raggiunse in giardino, reggendo un bel
po’ di volantini in mano.
“Non lo chiameremo Skippy.” Rispose subito decisa,
quasi nauseata dalla sola idea di dare quel nome ridicolo a quel povero
cane, che per quanto non riuscisse a sopportare, non avrebbe mai dovuto
subire una punizione del genere.
“Ok, Lois, come lo vorresti chiamare?” Le
rispose, quasi irritato dal suo tono che escludeva ogni
possibilità di chiamare il cane in quel modo.
Per quanto Clark odiasse pensarlo, lui e Lois che discutevano in quel
modo per il nome da scegliere per il cane, gli aveva appena fatto
pensare ad una coppia sposata che litiga per il nome da dare al loro
primogenito.
Il solo pensiero di lui e Lois in quella situazione lo fece
rabbrividire, ma fortunatamente lo calmò la sicurezza che
una situazione del genere non si sarebbe mai verificata tra loro due.
Per quanto fosse vero che gli opposti si attraggono, Clark era convinto
che lui e Lois fossero troppo diversi l’uno
dall’altro per poter applicare la loro relazione a quel
proverbio. Era sicuro che per quanto anche lui potesse essere un
semplice pezzo di ferro, il magnetismo della calamita Lois non lo
avrebbe mai attirato come riusciva a fare con tutti gli altri ragazzi
qui a Smallville… e non solo.
Lois corrugò la fronte, come a fargli capire che stava
pensando al nome perfetto. “Fammi pensare. E’
irritante e sembra che non riesca a stargli vicino senza sentirmi
male…” Spiegò, senza mai spostare lo
sguardo dal cane che stava obbedientemente seduto di fianco a Clark.
“Penso che dovremo chiamarlo Clarkie.”
Finì la frase, alzando lo sguardo per incrociarlo con quello
di Clark, sorridendogli in quel modo tra il malizioso e il tono di
sfida che solo Lois riusciva a fare.
“Vieni qui Clarkie! Vieni qui bello!” Lois si
concentrò nuovamente sul cane, ignorando Clark per qualche
secondo.
Avrebbe voluto ribattere in qualche modo alla sua battuta, dirle che il
cane sarebbe stato un ospite molto più educato di lei e che
di certo non avrebbe mai litigato con lui perché per colpa
sua tutta l’acqua calda era finita, ma non ci
riuscì e decise di rimanere in silenzio, limitandosi a
guardarla con un sorriso, che fortunatamente lei non aveva notato, e a
ripensare a tutte quelle cose che avrebbe voluto dirle, ma che aveva
deciso di tenere per sé.
Il perché quella situazione rendesse Lois più
irritante del solito ai suoi occhi, era facile da spiegare. Quello che
non riusciva a spiegarsi era perché gli piacesse
così tanto il modo in cui si stuzzicavano a vicenda.
Forse come ogni pezzo di ferro, non era poi così immune
all’attrazione di quella calamita…
Il dubbio che tutto ciò avesse a che fare col fatto che Lois Lane era decisamente
diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora,
lo colpì, lasciandolo ancora più sorpreso
dell’ultima volta che quel pensiero gli attraversò
la mente.
***
Episodio: 4x14 "Krypto" /
"Il segreto del passato"
|
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Capitolo 8 *** 8 ***
A/N: Ciao a
tutti! ^_^ Capitolo 8 in arrivo, ma non prima di aver risposto super
velocemente alle vostre recensioni! :D
Cris, grazie, grazie e
ancora grazie! Sei sempre gentilissima ed è sempre super
bello leggere le tue recensioni! :D
Wow, quello che mi hai
detto mi ha lasciata veramente a bocca aperta e non posso che
esserne super mega onorata! Spero anche questo capitolo ti lasci le
stesse sensazioni e... pure la ff spoiler che pubblicherò
non appena finisco questa, o anche prima. :P
Pandora... mi limito a
dire solo WOW! perché davvero non ci sono altre parole per
descrivere tutto quello che è successo in quell'episodio,
anche se, non so perché, ma il mio preferito continua ad
essere Savior! XD Sarà che Clark lì era veramente
super figo! XD
Io penso proprio che per
ovviare al problema dei due mesi di assenza, mi rivedrò
l'ottava e la nona serie, così per ingannare il tempo quando
soffro troppo d'astinenza! XD
Lights, grazie mille
anche a te per i tuoi complimenti, sei davvero troppo gentile! :) Sono
contenta che ti piaccia come scrivo dal POV di Clark, che per quanto
odi ammetterlo, mi viene molto più semplice che da quello di
Lois. :( Penso sia perché adoro troppo Lois e ho
sempre paura di farle fare o farle dire qualcosa che la Iconic!Lois non
farebbe mai! XD
Per quanto riguarda la
sesta serie, mi sento di salvare solo gli eppi 10 e 13, non l'avresti
mai detto, eh? XD XD
Però
sì, in effetti ci sono dei momenti anche negli altri episodi
che davvero sono stupendi, vedi la scena nell'eppo 21 quando Lois parla
della volta in cui l'aveva beccata come mamma l'ha fatta! XD
ps: (te lo scrivo qui)
grazie anche per i commenti all'altra storia ;) spero proprio che tu
non capisca come va a finire prima di essere arrivata all'ultimo
capitolo! XD
E ora... buona lettura! :)
8
Lucy era decisamente diversa da Lois e se Clark l’avesse
incontrata in un altro contesto, probabilmente non avrebbe creduto a
chi gliel’avesse presentata come la sorella della ragazza che
si era impossessata della sua camera da letto.
Chi vedeva Lois per la prima volta, poteva intuire quanto la persona
che si trovava di fronte fosse testarda, decisa e che con buone
probabilità, alla prima occasione ti avrebbe riempito la
testa di frecciatine che non ti avrebbero lasciato scampo. Con Lois,
quello che vedevi, era esattamente quello che ti aspettavi.
Lucy invece sembrava così tranquilla in apparenza, timida e
riservata, decisamente l’opposto dell’esuberante
biondina con cui litigava costantemente per ogni singolo, stupido
motivo.
Beh, una giornata intera passata con lei, aveva dimostrato sia a lui, e
soprattutto a Lois, che il più delle volte le apparenze
ingannano. E pensandoci su, lui non ne sarebbe dovuto essere
così sorpreso, visto che come Lucy, ne era
l’esempio vivente.
Eppure in fondo Clark capiva il perché di quel suo
comportamento così... non da Lucy.
Come tutte le persone che avevano passato un’infanzia intera
con un solo genitore che per di più metteva anima e corpo
solamente nel suo lavoro, Lucy era affamata di attenzioni, quelle
stesse attenzioni che né lei, né Lois avevano
conosciuto. E quale modo migliore che rubare la costosa macchina
sportiva di Lex Luthor, per attirare tutte le luci della ribalta su di
sé?
Per quanto tutto quello fosse sbagliato, Clark la capiva e non la
biasimava del tutto. Per quanto in quell’occasione Lucy
avesse deciso di metterli da parte, anche lei aveva dei lati buoni e
parte di quelli li aveva potuti notare nel modo in cui aveva chiesto
scusa alla sorella per averla usata in quel modo, prima di sgommare via
sulla costosissima auto da corsa di Lex, lasciando tutti a bocca aperta.
La piccola, riservata e timida Lucy era cresciuta, non era
più la sorella minore che obbediva diligentemente agli
ordini della sorella maggiore e che si spaventava a morte alla sola
idea di baciare un ragazzo per il terrore perenne di mettersi nei guai.
“Non penso che Lucy sia poi così male.”
Disse sincero, facendo qualche passo verso di lei, che stava a pochi
passi dal telescopio. Era ancora sorpreso di averla beccata ad usarlo.
Lois Lane che usava un telescopio dopo che aveva passato la maggior
parte del tempo a prenderlo in giro per quel suo particolare hobby, era
davvero una di quelle cose che non si sarebbe aspettato di vedere
nemmeno tra mille anni.
Sorrise semplicemente, rimanendo lì a pochi passi di
distanza e osservandola in attesa di una sua risposta. Lois fece
altrettanto, con una strana espressione sorpresa in viso e quei suoi
vispi occhi tra il marrone e il verde che non smettevano di studiarlo,
quasi avesse detto la bugia più grande del mondo.
“Sei incredibile, Smallville.” Disse sempre con
quel suo sorriso particolare e Clark non poté fare a meno di
corrugare leggermente le sopracciglia confuso, incapace di predire come
Lois avrebbe finito quella sua frase. “Cerchi sempre il
meglio nelle persone, anche quando queste non si comportano al
meglio.”
Clark annuì sorpreso e incredibilmente felice di sentirsi
fare un complimento da Lois Lane. Non era certo una cosa da tutti i
giorni, poter dire di aver ricevuto un complimento da lei.
Ma chissà perché, Clark non sentiva il bisogno di
andare in giro a dire al mondo che l’ultima arrivata alla
fattoria dei Kent, pensava che lui fosse incredibile. No, sarebbe stato
uno dei suoi tanti segreti. Uno di quelli che per una volta voleva tenere senza
essere costretto a farlo.
“Penso che spieghi perché siamo amici.”
Disse accennando lievemente ad un sorriso, scrollando le spalle prima
di sorriderle e trovando difficoltà a deglutire non
appena quell’adorabile espressione tra il sorpreso
e il divertito che segretamente adorava, apparve sul luminoso viso di
Lois.
Lois socchiuse leggermente gli occhi, corrugando la fronte e lasciando
che un sorriso facesse capolino sulle sue labbra. “Oh, quindi
siamo amici?” Gli chiese subito, fingendosi sorpresa.
Clark distolse per un secondo lo sguardo, quasi non riuscisse
più a rimanere con le mani in tasca mentre Lois gli
sorrideva in quel modo.
“Beh…” Si guardò
intorno, dandosi dello stupido per non aver pensato ad una sua risposta
del genere. L’aveva colto impreparato e c’erano
alte probabilità che ancora una volta avrebbe avuto la
peggio in quello scambio di battute. “Non lo dirò
a nessuno se nemmeno tu lo farai.” Rispose sorridendole
nuovamente in modo imbarazzato, tornando a guardarla negli occhi e
aspettandosi un’ennesima risposta pungente da parte sua.
Rimasero per qualche secondo in silenzio, semplicemente a fissarsi e
non poté non notare come Lois non smettesse di mordicchiarsi
il labbro e annuire divertita, quasi stesse riflettendo su quello che
si erano appena detti.
Invece di rispondere con qualche commentino dei suoi, caricò
come sempre il braccio per dargli un affettuoso buffetto sulla spalla,
prima di allontanarsi da lui e lasciarlo solo nel fienile.
Quasi avesse il pilota automatico inserito, si girò per
seguirla con lo sguardo mentre raggiungeva le scale e fu sorpreso di
vedere che a sua volta lei aveva fatto lo stesso, fermandosi poco prima
del primo scalino per lanciargli un’ultima occhiata veloce e
un ennesimo dolcissimo sorriso, prima di scendere le scale e sparire
dalla sua vista.
Clark Kent, l’uomo con più segreti al mondo
– segreti che era costretto a mantenere tali per svariati
motivi - ora aveva due nuovi segreti che questa volta avrebbe mantenuto
non perché doveva, ma perché voleva.
Lui che odiava
i segreti, ora era felice
di averne due e tutto grazie - o per colpa - della sua nuova amica
segreta.
Lois Lane era
decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima
d’ora.
***
Episodio: 4x16 "Lucy"
|
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Capitolo 9 *** 9 ***
A/N: Ragazze, chiedo
umilmente perdono per averci messo una vita ad aggiornare la ff! Tra
una cosa e l'altra, influenza compresa XD, ho dovuto sempre rimandare!
Per cui, penso proprio
che oltre questo nono "capitolo", riceverete sotto l'albero
come regalo anticipato anche il capitolo 10. :)
Dopotutto a Natale siamo
tutti più buoni, no? Spero sia un regalo inaspettato e ben
accetto :D eheheh
Cris e Llight, come
sempre grazie per essere sempre presenti coi vostri commenti! Siete
sempre super gentili e ormai devo ricorrere al Thesaurus di Word per
trovare nuovi aggettivi per descrivervi! Grazie mille, davvero!
Light, grazie anche per i
commenti nelle altre FF! Son contenta che sia riuscita a finire di
leggere anche "a painful rewind" e per il bacio da oscar... hai
ragione, cavolo!!!! XD Magari sotto la pioggia o mentre volavano, no?
XD Caspio, avresti dovuto leggerla subito così avrei fatto
subito una modifica! XD
E grazie mille anche per
il commento in "looking for the light"! Dopo un bel po' che non entravo
su EFP per i problemi sopracitati, è stato bello ritrovare
tutte le tue recensioni!!! E ti chiedo scusa per la dipendenza che ho
creato! XD Non era davvero nei miei piani, anche se mi fa stra-piacere
saperlo! :P
E sappi che questa tua
frase: "ps: ogni volta che vedo momenti Clois non posso fare a meno di
pensare "chissà questo come lo descriverebbe... divinamente
ovvio!"" ha fatto venire a me gli occhi a cuoricino!!!! *-* Davvero
grazie mille Light!
E ora, dopo aver
straparlato, ecco il capitolo 9! :)
Buona lettura a tutti!
9
Il ballo scolastico non era andato proprio come tutti si aspettavano.
Chloe era stata eletta reginetta e lo spirito di una cheerleader morta
solo qualche giorno prima, si era impossessato prima del corpo di Lois,
poi di quello di Chloe e infine di quello di Clark.
Decisamente
un ballo non convenzionale.
La cosa che lo rendeva ancora più strano, era che Clark non
era andato con la persona che si era da sempre immaginato al suo
fianco. Lana.
No, la persona che si trovava al suo fianco in quel momento era
decisamente diversa da Lana. Lois Lane era indiscutibilmente
l’opposto della ragazza che lui definiva dei suoi sogni; Lana.
Clark ricordava tutto.
Dal momento in cui l’aveva vista scendere dalle scale con
indosso un vestito rosa che la fasciava alla perfezione e ne metteva in
risalto le curve, alla malizia che aveva visto nel suo sorriso quando
gli aveva suggerito che nulla nella vita era impossibile, nemmeno Lois
e Clark che andavano al ballo insieme, o la prima cosa che gli chiese
non appena tornò in sé, notando la spilla che
stava un po’ troppo vicino al suo decolleté. E
certo, a lei non lo avrebbe mai ammesso e probabilmente nemmeno a
nessun altro essere vivente eccetto Shelby, ma in quel momento, quando
non aveva idea che lo spirito di Dawn l’avesse posseduta e
pensava che a farle quella strana proposta fosse stata Lois, Clark non
era riuscito per un solo secondo a pensare di rifiutare di andare al
ballo con lei.
Forse era stata la voglia di vedere coi suoi stessi occhi Chloe
incoronata reginetta, forse era semplicemente il desiderio di fare una
cosa che ogni ragazzo della sua età avrebbe fatto. O forse -
e questo era il pensiero più stupido che gli fosse mai
venuto in mente – forse voleva davvero andare a quello
stupido ballo, indossando uno stupido smoking solo perché
glielo aveva chiesto lei.
Sì, Lois Lane era senza ombra di dubbio l’opposto
di Lana Lang e visto che in fin dei conti era finita in quel pasticcio
anche per colpa sua, decise che il minimo che potesse fare per lei era
spiegarle con calma la situazione.
La vide in lontananza dall’altra parte della palestra, mentre
guardava verso la pista da ballo, sorseggiando del ponch e decise di
raggiungerla. “Senti Lois-” Disse deglutendo a
fatica, in parte terrorizzato dall’idea di raccontarle tutto
o quasi nei minimi dettagli.
“I tuoi genitori mi hanno aggiornata.” Gli fece
sapere subito, interrompendolo. “Sembra che sia stata
posseduta dallo spirito di una ragazza di nome Dawn.” E il
modo in cui lo disse lo fece sembrare quasi come la cosa meno strana
che le sarebbe potuta succedere a Smallville.
Ora che ci pensava su, Lois aveva visto davvero di tutto nel poco tempo
passato a Smallville e Clark non poté fare a meno di
chiedersi cosa ci fosse di tanto prezioso che la legasse a quel piccolo
paesino del Kansas. Molto probabilmente una persona qualunque avrebbe
fatto le valigie al primo segnale di stranezza che quel piccolo paesino
le aveva lanciato, ma non Lois Lane. Ovviamente non Lois
Lane.
“Sì beh, diciamo che quello è un veloce
riassunto.” Le sorrise, ignorando di proposito la domanda che
in realtà avrebbe voluto farle.
“Beh, è di certo l’ultima volta che mi
faccio acconciare i capelli da lei.” Disse ripensando a
quanto tempo doveva averci impiegato Dawn per acconciarle i capelli in
quel modo.
Clark annuì, pensando distrattamente a come, capelli fatti o
no, Lois stesse sempre bene.
“Mi dispiace di averti trascinato qui.”
Scacciò quel pensiero dalla testa e ripensò al
luogo in cui si trovavano - la palestra della scuola – e
soprattutto in che momento si trovavano – il ballo scolastico
per gli studenti dell’ultimo anno.
Clark si disse che probabilmente, se non fosse stato per Dawn e il suo
spirito, lui e Lois in questo momento sarebbero stati a casa Kent,
seduti sul divano a mangiare popcorn, discutendo su che film avrebbero
potuto vedere, finendo col passare ogni secondo della serata a litigare
su ogni singola stupida cosa.
‘Una tipica
serata in stile Lois e Clark.’ Pensò
sorridendo.
“Non ti preoccupare.” Gli disse sincera,
probabilmente volendogli evitare di ripetere quel copione in cui lui si
prendeva le colpe di tutte le stranezze successe in quella giornata.
“Non sono mai andata al mio ballo dell’ultimo
anno.” Disse sincera e per un secondo Clark la vide
sorridere, quasi fosse felice di essere lì in quel momento,
prima che un ennesimo sorso del ponch che reggeva in mano cancellasse
quel sorriso. “Anche se a dire il vero, il punch avrebbe
bisogno di un po’ di energia.” Disse sorridendo
brevemente e arricciando il naso, annuendo al fatto che il ponch non
fosse per niente alcolico.
Clark non poté evitare di sorridere per quella sua battuta,
mentre le note della canzone suonata dalla band iniziavano a riempire
la palestra.
Entrambi rimasero in silenzio, quasi sperando che l’altro non
avesse notato come l’atmosfera si fosse fatta imbarazzante a
causa di tutte le coppiette che ballavano nella pista da ballo di
fronte a loro, con le note di una romantica ballata in sottofondo.
In quel momento, un’idea probabilmente sbagliata e stupida
venne in mente a Clark.
“Sai, pensavo… visto che ti sei vestita
così bene e sei venuta qui con me… dovresti
almeno ricavarne un ballo.” Disse quasi distrattamente,
fingendo disinteresse e mentendo a sé stesso. Che lo volesse
ammettere o no, stranamente l’idea di ballare con Lois in
quella pista da ballo non gli pesava come voleva farle credere.
Lois sorrise scuotendo la testa. “Bel gesto
cavalleresco.” Rispose subito, quasi avesse preparato quella
risposta, aspettandosi il gesto di Clark. “Ma non sono io
quella con cui vuoi ballare, Clark.” Gli sorrise e Clark si
chiese con chi altro avrebbe potuto voler ballare in quel momento, dopo
aver visto quel sorriso sul suo viso. “E’
lei.” Finì indicando con un cenno del capo Lana,
la ragazza che gli faceva girare la testa da sempre e che aveva appena
fatto la sua entrata nella palestra.
Si girò a guardarla e annuì sorridendole,
ricordandosi per la prima volta che, in teoria, lei era sempre stata
l’unica con la quale avrebbe voluto avere
quest’esperienza. Decise di seguire il consiglio di Lois e
fare quello che sapeva di voler fare, perché in fondo,
quella era la cosa giusta da fare. Lana era la ragazza che gli piaceva,
non Lois.
Prima di andarle incontro, sentì il bisogno di lanciare
un’ultima occhiata veloce a Lois, e per un secondo il
pensiero di convincerla nuovamente a ballare con lui gli
sfiorò la mente. Girandosi per sorriderle
un’ultima volta, notò come lei si fosse
già allontanata da lui e stranamente si ritrovò a
sorridere a sé stesso, quasi avesse capito quanto tutti quei
pensieri su Lois fossero strani e assolutamente fuori luogo.
Forse Lois
aveva ragione, forse
era davvero Lana quella con cui voleva ballare e forse era solo
questa strana atmosfera che gli aveva fatto pensare per qualche secondo
che loro due avrebbero potuto ballare insieme. Forse domani
avrebbe ripreso a vederla come la solita spina nel fianco che non lo
lasciava vivere in pace.
Di una cosa era certo e lo sarebbe stato sempre.
Lois Lane era
decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima
d’ora.
Episodio: 4x18 "Spirit" / "La reginetta del ballo"
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Capitolo 10 *** 10 ***
A/N: So che in teoria
avevo promesso il capitolo 10 già ieri (23/12), ma poi ho
pensato "i regali si scartano il 24!!" XD ed ecco spiegato
perché il ritardo teorico di 24 ore. XD Chiedo perdono, come
sempre! XD
Ora... visto che finora
il precedente capitolo ha raccolto solo la recensione di Cris -
l'onnipresente Cris che mi accompagna sempre con le sue recensioni :P -
ti ringrazio per l'ennesima volta per aver trovato il tempo di leggere
e recensire! Il fatto che tu addirittura vada a rileggere le mie
storie, quasi da saperle a memoria, mi lusinga in una maniera che di
certo non riuscirò mai a spiegarti a parole, Cris! Penso che
questa sia una delle cose che ogni persona che scrive qualunque cosa,
vorrebbe sentirsi dire, per cui ti ringrazio non una, non due, non
mille, ma millemila volte! E grazie anche per avermi detto che ho
talento! Mi fa estremamente piacere sapere che tu lo pensi! Grazie
mille davvero per tutto e spero che questo decimo capitolo conclusivo
ti piaccia! :D
Ovviamente, un
ringraziamento super speciale va anche a Light che mi riempie di
recensioni stra lunghe, anche se potrebbe limitarsi ad un semplice
"bello/brutto/uhm..." XD XD Grazie mille! Adoro leggere e sapere quello
che pensi di ogni capitolo e storia che posto, per cui un super grazie
anche a te che trovi il tempo di leggere e recensire quello che posto,
sia attuale che passato :P !
Ringrazio anche
evelyn_cla e martinapeg93 per avere messo la storia tra le
loro preferite.
E Debby_Alicetta94,
EmySmile, Kokky e lilyjuve per avere messo la storia tra le seguite.
L'unico rimprovero che vi
faccio e che non abbiate commentato! XD
E ovviamente, un
ringraziamento va o andrà XD a chi leggerà e/o
commenterà in futuro, quando la FF sarà
già bella che finita e dimenticata XD
Ora, finiti i
ringraziamenti, vi lascio all'ultimo capitolo e vi ringrazio ancora!
Ci leggiamo presto con
una nuova storia ;)
10
Il grande giorno della consegna dei diplomi era arrivato e Clark era
abbastanza nervoso di per sé mentre cercava di capire come
diavolo si facesse un nodo alla cravatta. La presenza di Lois nel
fienile che lo distraeva in quel modo con le sue chiacchiere, di certo
non aiutava.
Ripensandoci, era felice di quella chiacchierata che stavano avendo e
che stranamente lo stava aiutando a distrarsi da quel tremendo incubo
che aveva avuto quella notte. A quanto pare, sentire Lois blaterare su
come lui fosse incapace di farsi il nodo alla cravatta, aiutava
parecchio a non pensare all’incubo di una seconda e
catastrofica pioggia di meteoriti.
“Sembra che la coordinazione occhio-mano non sia proprio il
tuo forte.” Disse ovviamente prendendolo in giro, notando la
sua difficoltà nel fare il nodo alla cravatta.
“Su, dammi qua.” Disse sfilandogli la cravatta dal
collo, senza lasciargli il tempo di obiettare.
Clark sorrise nel notare con quanta destrezza Lois si fosse messa la
cravatta al collo e con quanta semplicità avesse iniziato a
fare il nodo, riuscendoci alla perfezione.
“Lois, non so proprio come farei senza di te.” E il
suo intento era quello di essere divertente e sarcastico, ma mai si
sarebbe immaginato quanto parte di quelle parole fossero la pura e
semplice verità. Ormai si era abituato ad averla in giro e
ai suoi commenti sempre così diretti, che sul serio non
aveva idea di come sarebbe stata la sua vita senza Lois Lane. Sarebbe
sopravvissuto, quello era ovvio, ma di certo gli sarebbe mancata e non
poco.
Solo poche ore prima quella mattina, Lois aveva dato la notizia alla
famiglia Kent. Sarebbe partita per l’Europa, dietro
l’ordine del Generale, per una missione esclusiva della
famiglia Lane: seguire le tracce di Lucy e riportare il figliol prodigo
dove era giusto che si trovasse.
Ancora una volta Lois si trovava a vestire i panni dell’uomo
nero nei confronti della sorella, assumendo un compito che Clark era
sicuro, non le andava per niente a genio.
Per quanto fosse consapevole di quanto adorasse sua sorella, era sicuro
che Lois avesse altro per la testa, piuttosto che girare
l’Europa in cerca della più piccola Lane in
famiglia.
Ma come gli aveva detto in passato, in qualunque momento e in qualunque
luogo, se la sua sorellina avesse mai avuto bisogno di lei, lei sarebbe
corsa in suo soccorso, come ogni sorella maggiore avrebbe fatto. E
Clark non poteva fare a meno di ammirarla per questo.
Rendendogli la cravatta col nodo che era riuscito alla perfezione, Lois
si accomodò sul divano e Clark spostò la sua
attenzione allo specchio di fronte a sé, sistemandosi la
cravatta e il colletto della camicia.
Clark strinse il nodo alla cravatta, non potendo fare a meno di
studiare la sua figura riflessa nello specchio a figura intera di
fronte a lui, per poi dirottare lo sguardo verso Lois che dalla sua
postazione, squadrava il riflesso del timido ragazzo di campagna che si
preparava a quella grandiosa giornata, storcendo leggermente la bocca
di lato, quasi stesse pensando bene alle prossime parole da dirgli.
“Sai, per una volta tanto, stai davvero bene.”
Clark strabuzzò leggermente gli occhi, sorpreso da quelle
sue parole che non avrebbe mai pensato di sentirsi dire.
Era abbastanza strano ricevere complimenti da parte sua, soprattutto
relativi al suo aspetto, ma ancora più strano era stato il
brivido lungo la schiena che quelle parole avevano accompagnato.
“Lo prenderò come un complimento.” Disse
casualmente, sperando che Lois non notasse lo strano effetto che le sue
parole avevano appena avuto su di lui.
Fortunatamente tra poche ore lei sarebbe partita e tutto sarebbe
tornato alla normalità.
Ultimamente strani pensieri avevano accompagnato ogni singolo gesto ed
ogni singola parola che Lois gli rivolgeva.
La loro imminente separazione lo avrebbe senza dubbio aiutato a
dimenticare tutto e a fargliela ricordare come la spina nel fianco che
aveva provato a rovinare un anno della sua vita.
Con la coda dell’occhio, notò la figura di Lois
alzarsi velocemente dal divano su cui sedeva, per poi ritrovarsela di
fronte, a soli pochi passi da lui. Aveva quello strano sorriso che
Clark aveva visto sempre e solo sul suo viso e quella postura elegante
e sinuosa che solo Lois Lane riusciva ad avere, mani sui fianchi e viso
leggermente piegato da un lato.
“Senti, so che abbiamo avuto delle divergenze in
passato.” Sorrise annuendo brevemente prima di continuare.
“E sono la prima ad ammettere che renderti la vita difficile
è stato un po’ il mio hobby preferito.”
Clark sorrise, ancora una volta sorpreso che Lois avesse appena ammesso
di essere stata una perfetta spina nel fianco nell’ultimo
anno, quasi gli avesse appena letto la mente.
E ripensandoci, per quanto qualche secondo prima le avrebbe
senz’altro dato ragione, c’era una parte di
sé che pensava che l’ultimo anno passato a
Smallville, fosse stato uno dei più interessanti di sempre e
gran parte del merito era della fiera biondina che si trovava di fronte.
Ci penso su e fu costretto ad ammettere a sé stesso che se
probabilmente avesse avuto un atteggiamento diverso nei suoi confronti
e non si fosse comportato in modo altrettanto irritante con lei, forse
la loro convivenza non sarebbe stata così distruttiva.
“Ormai ci sono abituato.” Vide Lois sorridere
nuovamente, scuotendo leggermente la testa. “E so che non
sono stato proprio un buon padrone di casa.” Aggiunse,
decidendo che sarebbe stato onesto con lei, quanto lei lo era stata con
lui.
“Senti…” disse seria, preoccupando
Clark. “Voglio che tu sappia, Clark, che oggi, quando
siederò tra il pubblico alla consegna dei diplomi e tu
starai sul palco di fronte a tutte quelle
persone…” Clark continuava a fissarla, rendendosi
sempre più conto di quanto lo spazio tra i loro corpi fosse
minimo e non riuscendo a fissare nient’altro che non fossero
i suoi occhi marroni che erano quasi incollati ai suoi blu.
“Ti guarderò e penserò ad una cosa
sola.” Clark deglutì, notando come il suo tono di
voce e i suoi movimenti si fossero fatti terribilmente sensuali,
impedendogli di muoversi o pensare a qualcos’altro che non
fosse lei.
Il suo cervello gli dava un semplice ed unico segnale: scappa
finché sei in tempo!
Ma quegli occhi color cioccolato che lo fissavano in quel modo non gli
davano scampo, paralizzandolo a soli pochi centimetri dalla figura
snella e slanciata di Lois, che aspettava che lui dicesse o facesse
qualcosa.
Clark deglutì a fatica, sperando ancora una volta che Lois
non avesse notato quanto fosse a disagio nell’immaginare cosa
avesse ancora da dirgli e soprattutto qual era la cosa che avrebbe
pensato durante la cerimonia dei diplomi.
Stava per confessarsi a lui?! Stava per baciarlo?!
Nah, l’idea era troppo strana perfino per gli standard di
Smallville.
Lois e Clark potevano essere tutto tranne che più che amici,
ed entrambi ne erano consapevoli.
“Ah sì?” Disse finalmente, riuscendo a
far fuoriuscire dei suoni dalla bocca. “Cosa?”
Chiese curioso, pur pentendosi di averle appena fatto quella domanda
perché terrorizzato da quella che poteva essere la sua
risposta.
Vide Lois pensarci su per un secondo, quello sguardo serio e deciso che
sembrava non voler abbandonare i suoi lineamenti.
“Dio, fai che non inciampi!” Disse infine
sorridendogli e dandogli un buffetto affettuoso sulla spalla, come
faceva sempre. “Ci si vede.” Aggiunse, prima di
lasciare il fienile e lasciarlo solo a riflettere.
Si guardò allo specchio e sbuffò rumorosamente,
quasi gli servisse per scuotersi e tornare in sé.
Rimase a fissare il suo riflesso, riconoscendo a malapena il timido
ragazzo di campagna che era stato appena spiazzato dalla sua ormai ex
coinquilina.
Lois Lane lo aveva sconvolto usando una semplice frase. Una semplice
frase che lo aveva portato ad immaginare scenari che, sapeva, non
avrebbe dovuto immaginare.
Come riuscisse a renderlo così vulnerabile, indifeso,
impacciato… o più semplicemente umano, non lo
sapeva, ma di certo era pronto ad approfondire la questione.
Dopotutto, dopo un anno di convivenza forzata, aveva imparato a capire
chi si trovava di fronte.
Per quanto irritante potesse essere a volte – troppe volte
– Lois Lane aveva tanti di quei pregi che quasi – e
Clark sottolineò il quasi – gli facevano
dimenticare le milioni di docce fredde fatte negli ultimi mesi, i
battibecchi che non era riuscito a vincere e i caffè che non
aveva potuto bere la mattina perché lei si era dimenticata
di riempire nuovamente la caffettiera dopo che aveva preso
l’ultima tazza di caffè.
Tutto questo lo aveva aiutato a capire con certezza che Lois Lane era decisamente
diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora
o che avrebbe conosciuto da lì in avanti.
Episodio: 4x22 "Commencement" / "Gran finale"
A/N: Ultime due righe che
mi prendo per salutarvi ancora ed augurarvi una buona Vigilia, un
grandissimo Natale e un divertentissimo Capodanno!
Buone feste ragazze!!! :)
ps: faccio una pubblicità per chi ha Sky e il 25 a pranzo o
a cena sta in casa! XD Guardatevi Glee al canale 110 di Sky,
alle 15 e/o alle 21!
Credetemi, è davvero un telefilm stupendo! :)
Ancora tanti auguri!!!!!! :)
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