10 Times

di Ily18
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


A/N: Prima di tutto, ciao a tutti e benvenuti in questra strana fanfiction, che non sono sicura possa essere chiamata così!  XD
Come avete potuto notare dal titolo, quello che leggerete sarà tutto visto dal POV di Clark. Per quanto io adori Lois, sembra proprio che io non riesca a scrivere dal suo POV! XD
Cmq... questa è la prima di 10 parti davvero molto brevi, per lo meno per i miei standard! XD
In teoria era nata come una raccolta di 10 drabble, che se non ricordo male sono di 100 parole... beh, vi dico già da ora che l'esperimento è fallito miseramente, visto che le 100 parole sono state superate in ogni singola parte, in particolare nell'ultima! XD
Eh lo so, ormai sapete pure voi che parlo/scrivo troppo! XD

Cmq... in teoria, un'altra cosa è cambiata rispetto all'idea originale...
Volevo prendere una piccola scena Clois da vari episodi in ogni stagione, dalla 4 in poi, per poi magari finire anche a scrivere delle parti spoiler, relative alla nona stagione. Beh, alla fine ne è venuta  fuori una cosa del tutto diversa... XD
Come noterete, ogni piccola storia appartiene a vari momenti e scene della 4^ stagione, che a mio parere è una delle più Clois di sempre, insieme alla 8 e ha delle scene davvero stupende.

Cmq... visto che le parti son brevissime, penso aggiornerò ogni giorno :D
Ancora una volta, l'idea originale, essendo parti davvero piccole (per lo meno nella mia testa XD) era quella di postare un unico capitolo, in cui c'erano tutte le storie, ma visto che i caratteri si moltiplicavano senza che io nemmeno me ne rendessi conto XD mi son decisa a postarne uno alla volta.
Se però voi tipo preferite 2 mini storie per capitolo, si piò fare benissimo :D Comandate e io obbedirò! XD

Ora... buona lettura! :D


 

Le 10 volte in cui Clark Kent ha capito che Lois Lane
era diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d'ora.



1


Era arrivato al cimitero qualche secondo dopo di lei ed era rimasto ad osservarla in silenzio, mentre piangeva e parlava con la tomba di sua cugina.
Chloe non gli aveva mai parlato di lei.

Si erano conosciuti in circostanze abbastanza particolari e per quanto lei non ne fosse consapevole, si era trovata di fronte Kal-el in tutto il suo splendore Kryptoniano.
Per quanto ci fosse ovviamente qualcosa di strano in lui, lei non l’aveva notato – o forse non aveva voluto dargli peso più di tanto – e lo aveva trattato come una persona qualunque, non come un alieno caduto dal cielo.

“Mi odio per essere cosi debole. Sapevo che nel momento in cui sarei venuta qui, tutto sarebbe diventato reale. Prometto che troverò chi ti ha fatto questo, anche se dovrò farlo da sola.”

E in quello stesso momento, sentendo la sua voce rotta dal pianto, Clark avrebbe voluto fare qualche passo verso di lei e stringerla a sé, rassicurandola che avrebbero vendicato Chloe assieme, che avrebbero trovato il responsabile e gliel’avrebbero fatta pagare.

“Non sei sola.” Si limitò a dire, rendendole finalmente nota la sua presenza, dopo che era stato in silenzio a guardarla per vari minuti.

Notò come si asciugò prontamente le lacrime, sperando che lui non le avesse notate e si alzò, girandosi a guardarlo.

“Avresti potuto farmi sapere che mi stavi col fiato sul collo.” Disse leggermente scocciata di essere stata osservata senza essersi resa conto della sua presenza. “Son contenta che siamo arrivati al punto della nostra relazione in cui i vestiti non sono un optional.” Aggiunse con un sorriso.

Clark sorrise a sua volta nel notare il suo sarcasmo, quasi volesse fargli dimenticare che l’aveva appena trovata a piangere ai piedi della tomba di sua cugina.

“Sono sorpresa che ti ricordi perfino chi sono.” Aggiunse, incredula che dopo lo stato in cui l’aveva trovato, fosse riuscito a collegare il fatto che lei e Chloe fossero imparentate.

E in effetti, questo sorprendeva anche Clark.

Il periodo passato come Kal-el era quasi un blackout infinito per lui, eppure si ricordava ogni singolo secondo passato con la ragazza che si trovava di fronte – l’incontro imbarazzante nel campo di grano, la coperta che gli aveva messo sulle spalle, il viaggio in ospedale e come avesse cercato di trattenerlo con tutte le sue forze in quella stanza.

Sorrise, facendo qualche passo verso di lei. “La cugina di Chloe. Nicotina-dipendente, non sopporta i silenzi imbarazzanti.”

E in quel momento un pensiero lo colpì.

La ragazza che si trovava di fronte in quel momento era decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora.


***

Episodio: 4x01 "Crusade" / "Il simbolo della crociata"

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Capitolo 2
*** 2 ***


A/N:  Kokky ed Emy, grazie per avermi lasciato un commento, mi fa piacere che questa specie di ff vi stia piacendo XD
Ed hai ragione Kokky (grazie della lunghissima recensione!! ^^), è passato un bel po' dalla 4 stagione, ma è una delle mie preferite, soprattutto perché è piena di scene Clois, nonostante quei due quasi non si sopportino e non stiano decisamente insieme! :D



2

Clark e Lois erano tornati alla fattoria da un’ora, dopo che avevano passato la mattinata a visitare il luogo in cui Chloe in teoria aveva perso la vita.

Combattere contro l’esercito e abbattere elicotteri con la sua vista calorifica, non era proprio quello che era abituato a fare, ma Lois aveva insistito per andare a controllare e lui non aveva pensato nemmeno per un secondo di lasciarla andare da sola.

Mentre era sotto la doccia e lasciava che il getto d’acqua spazzasse via ogni residuo di polvere che aveva addosso, ripensava a come quel tornado dai capelli color miele avesse iniziato a scombussolargli la vita in soli pochi giorni di vicinanza.

“Non c’è niente di meglio che di un po’ d’azione per migliorare la circolazione, uh?”

Sentire la sua voce in bagno mentre si sarebbe dovuta trovare da tutt’altra parte, gli fece gelare il sangue.
Scostò leggermente la tenda della doccia di quel tanto che bastava al suo occhio per controllare la situazione.

Lois stava davanti allo specchio, i capelli ancora bagnati dalla doccia che aveva fatto solo qualche minuto prima, indossando la sua camicia di flanella preferita e spazzolandosi i capelli.

Clark deglutì a fatica, sforzandosi di non far cadere lo sguardo sulle lunghe gambe scoperte di Lois e pensando alla cosa più sensata da dire e da fare.

“Uhm, di solito facciamo i turni per usare il bagno.”

Chiuse nuovamente la tenda, guardandosi intorno e cercando un asciugamano, sperando di uscire il più velocemente possibile da quella situazione.
Chi diavolo avrebbe mai pensato che Lois sarebbe entrata mentre lui era ancora sotto l’acqua?

“Oh, non iniziare, Smallville.”

Smallville? Clark buttò la testa all’indietro e sbuffò. Già odiava quel soprannome che sperava avrebbe avuto vita breve.

“Sei tu quello che ci mette una vita per fare una doccia.”

Clark non credeva alle sue orecchie. L’aveva appena accusato di restare troppo sotto la doccia? Proprio lei che aveva usato tutta l’acqua calda e che si era impossessata del bagno per più di un’ora e mezza?

“Tra l’altro, la mia delicata sensibilità femminile non è stata disturbata la prima volta che ho avuto un incontro ravvicinato con, uhm, Clark Junior.”

Clark la sentì ridere, ovviamente divertita da tutta quella situazione e dal fatto che avesse il coltello dalla parte del manico.

“Beh, i miei genitori non hanno un passato da hippie e l’ultima volta che mi hanno beccato in una situazione del genere con una ragazza, hanno dato di matto.”

Disse senza pensarci, rendendosi conto solo in seguito delle parole che aveva appena pronunciato.
Si diede dello stupido e pregò in silenzio perché Lois non l’avesse sentito.

Ovviamente lei non perse tempo per fargli sapere il contrario.

“L’ultima volta?”

Clark riuscì a percepire dal tono dalla sua voce che in quel momento sorrideva in modo quasi irritante, probabilmente veramente sorpresa da quello che era appena venuta a conoscenza.

“Quindi anche il buon Boy Scout ha degli scheletri nell’armadio.”

Clark ignorò il suo commento, acchiappando il primo asciugamano nelle vicinanze e avvolgendoselo in vita.

“Dimentica quello che ho appena detto.” Le disse, pur convinto che non sarebbe mai successo. Se c’era una cosa che aveva capito di Lois Lane, era che lei non scordava nulla, in particolare i piccoli eventi imbarazzanti di cui veniva a conoscenza e che avrebbe poi usato in eterno per stuzzicarlo e prenderlo in giro.

Uscì dalla doccia, per poi ritrovarsela a soli pochi passi di distanza. Il profumo del suo shampoo iniziava a riempirgli i polmoni sorprendendolo, i capelli bagnati che le incorniciavano il viso in quel modo gli fecero pensare per qualche secondo che la ragazza che si trovava di fronte fosse in qualche modo affascinante e quel suo sorriso che sembrava perennemente stuzzicarlo, non aiutava di certo a fargli cambiare idea. Come se non bastasse, stranamente stava iniziando a trovare la flanella sempre più affascinante.

Scosse la testa, convinto che tutti quei pensieri fossero causati dalla situazione in cui si trovavano in quel momento, niente di più. Di sicuro nel giro di qualche secondo Lois avrebbe detto o fatto qualcosa che l’avrebbe aiutato a vederla nuovamente solo come l’irritante cugina di Chloe che veniva dalla città.

Clark sperava succedesse presto, perché la bionda, irritante ragazza dal perenne sorriso stuzzicante che si trovava di fronte, stava avendo decisamente uno strano effetto su di lui.

Lois Lane era decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora.


***

Episodio:  4x02 "Gone" / "Scomparsa"

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Capitolo 3
*** 3 ***


A/N: Leti, Cris, che bello rileggervi!! *.* Speravo tanto che beccaste, leggeste questa storia e soprattutto che vi piacesse quel tanto che bastava da farvi lasciare un commento! XD XD
Leti, grazie mille, sei sempre troppo gentile! XD XD Cmq, ho visto che hai aggiornato la tua storia e al più presto, prestissimo leggero il 4 capitolo! *.* Sperando di non dover aspettare un'eternità per il 5! '-.- XD
E Cris, adoro pure io la 4 stagione! E' una delle mie preferite perché è strapiena di scene Clois! XD Ma... stai vedendo la 9 serie?!?! Indovina quanti attacchi di cuore mi son già venuti dopo solo 4 episodi? XD Davvero belli *.*



3


Entrare in una base militare era stato un gioco da ragazzi per lui. Grazie ai suoi poteri era passato inosservato e grazie al suo istinto e notando come per la prima volta fosse riuscito a distinguere e riconoscere il battito cardiaco di una persona, aveva trovato abbastanza in fretta la stanza in cui si trovava Lois.

L’ufficio del Generale. Suo padre.

Entrambi avevano scoperto che il Generale stava lavorando con Lex Luthor ed entrambi stavano cercando delle prove.
In quel poco tempo che le era stato vicino, aveva imparato che Lois aveva un talento naturale per ficcarsi nei guai ed infiltrarsi in una base militare era una di quelle cose che a lei venivano quasi naturali.

L’unico motivo per cui lui aveva fatto lo stesso, era per cercarla, trovarla e soprattutto aiutarla ad uscire dai guai in cui senza dubbio si sarebbe cacciata.

Ora che l’aveva trovata, l’unica cosa che rimaneva da fare era scappare da lì il più in fretta possibile.

“Stanno cercando di coprire qualcosa che ha a che fare con Chloe.” Disse, sperando che quella notizia che probabilmente sapeva già, l’avrebbe convinta ad andare via da lì. “Se ci trova qui…”

Lois ovviamente lo interruppe, impedendogli di finire la sua frase. “So gestire mio padre, Clark.”

La ragazza coraggiosa che aveva visto in quel campo era tornata e aveva lo stesso fuoco negli occhi di quando aveva messo KO quei militari addestrati nelle migliori caserme degli Stati Uniti.

Per quanto fosse testarda e volesse sempre avere ragione, Clark non poteva non ammirare la sua forza di volontà, anche se era proprio quella a cacciarla sempre nei guai.

“E se pensi che l’incidente dell’elicottero fosse la peggior cosa che potesse fare, avresti dovuto vedere la scorta che avevo il giorno del Ballo scolastico.”

Clark sorrise per un istante, immaginandola buttare gli occhi al cielo mentre scendendo dalle scale per andare incontro al suo cavaliere, notava la scorta che il padre le aveva messo a disposizione. Di certo avere un padre così protettivo non doveva essere così semplice, in particolare per una ragazza indipendente come lei.

“Wow, e io che credevo che mio padre fosse ultraprotettivo.” Disse senza pensarci, trovando un punto in comune con Lois, cosa che gli sembrava impossibile.

Per quanto le loro infanzie di sicuro erano state diverse, entrambi si erano ritrovati a vivere, per un motivo o per un altro, con un padre che cercava di proteggerli in ogni modo.
Con l’ovvia differenza che il suo rapporto con Jonathan era parecchio diverso da quello che Lois aveva con suo padre.

Si girò a guardarlo, sorridendogli quasi imbarazzata, prima di fare una cosa che Clark non si aspettava di certo. “Immagino che da quando mia madre non c’è più, abbia avuto un crollo e… da quel momento ha la paura costante di perdere anche me.”

Clark rimase sorpreso per più di qualche secondo, non riuscendo a credere che la ragazza che non mostrava mai le sue debolezze, fosse arrivata ad aprirsi con lui in quel modo.

Abbassò lo sguardo imbarazzato, indeciso se parlare o meno. I suoi occhi si bloccarono su una foto di una Lois bambina che stava in braccio ad una bellissima e sorridente signora bionda, affiancata dal fiero ed altrettanto sorridente Generale Lane.

“Non mi è difficile parlare di lei.” Disse improvvisamente e Clark capì che era stato appena beccato a guardare quella foto.

“E’ morta quando avevo sei anni.” Aggiunse tornando a controllare un fascicolo ed evitando il suo sguardo.

Clark non riusciva nemmeno ad immaginare quanto la vita fosse stata difficile per Lois.
Vivere senza un genitore è una delle cose peggiori al mondo, ma a lei era successo di peggio. Nello stesso istante in cui aveva perso la madre, aveva perso anche suo padre, troppo devastato dalla perdita della sua adorata moglie per occuparsi delle sue due piccole bimbe, buttandosi anima e corpo in quello che gli garantiva di avere il controllo della situazione e non lo faceva soffrire. L’esercito.

“Mi dispiace.” Disse semplicemente, ammirandola ancora una volta per quella forza che riusciva a tirare fuori nei momenti più disperati.

“Non esserlo.” Rispose quasi subito, come se si aspettasse che Clark dicesse quelle parole. “A meno che tu non sia il responsabile della sua passione per le sigarette fumate dietro alla palestra, quando ancora frequentava la scuola.”

Ancora una volta Clark notò le difese di Lois abbassarsi un po’ di più di fronte a lui e lo stesso, strano impulso di stringerla a sé e rassicurarla che aveva sentito solo qualche giorno prima, si fece ancora una volta vivo in lui e dovette ricorrere al suo autocontrollo per non lasciarsi andare in quel modo.

Forse non l’avrebbe mai ammesso, ma gli piaceva il fatto che Lois fosse così sincera con lui, che gli dicesse cose di lei che probabilmente in pochi sapevano, sempre per colpa di quella sua corazza che l’aveva aiutata ad andare avanti in tutti quegli anni.

In fondo lui e Lois non erano poi così tanto diversi. Anche lui come lei aveva innalzato una barriera contro il mondo, sperando che lo proteggesse da tutto quello che c’era di marcio lì fuori. Qualche volta funzionava, qualche volta no. Ma nessuno gli impediva di provare.

“Renditi utile.” Gli disse, porgendogli un fascicolo e cambiando improvvisamente tono, rendendosi conto che forse aveva detto un po’ troppo.

Improvvisamente come aveva iniziato a lasciarsi andare a quel racconto, così aveva cambiato discorso, tornando la solita, forte Lois di sempre.

C’era un’altra cosa che Clark probabilmente non avrebbe mai ammesso a voce alta, in particolare a lei.

Lois Lane era decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora.


***

Episodio: 4x02: "Gone"  / "Scomparsa"

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Capitolo 4
*** 4 ***


A/N: Quarta parte in arrivo! :D
Cris, grazie ancora per il tuo immancabile commentino al terzo capitolo e grazie anche per il commentino che hai lasciato nell'altra mia storia :D
Sei davvero onnipresente! XD Super mitica!!!

Quello che state per leggere, è uno dei miei momenti Clois preferiti! 3^ posto della mia speciale top ten! :D
Spero di essere riuscita a rendergli giustizia, perché è davvero uno di quei momenti che ogni volta mi fa venire i lacrimoni XD e mi fa urlacchiare come una normalissima, pazza fan di Lois e Clark. XD





4


Come ogni anno, i ragazzi della squadra di football si prestavano volontariamente al gioco “colpisci il bersaglio e affonda il quarterback” e quest’anno toccava all’ultimo arrivato in squadra. Clark Kent.

Ormai era appollaiato su quel seggiolino da qualche ora e fino a quel momento, nessuno dei tanti ragazzi che aveva cercato di affondarlo c’era riuscito.

Quello che era sembrata una tortura finora, aveva improvvisamente assunto una svolta interessante non appena Clark intravide Lois e Chloe avvicinarsi al coach, chiedendo di poter provare a mandare Clark a fare un bagnetto.

Senza che nemmeno se ne rendesse conto, iniziò a sorridere nello stesso istante in cui Chloe e Lois si misero d’accordo su chi avrebbe provato per prima ad affondare Clark.

Lois vinse.

Studiò dalla sua postazione ogni singolo movimento di Lois, dal momento in cui prese la palla dalle mani del coach, a quando si girò a guardarlo, sorridendogli quasi come volesse aiutarlo a prepararsi per un bagno fuori stagione.

Clark incrociò le braccia al petto, aspettando che Lois si decidesse a fare il suo primo lancio. Era sicuro che avrebbe sbagliato.

Lois portò il braccio all’indietro e Clark notò come strizzò leggermente gli occhi nello stesso momento in cui lasciò andare la palla, notando che aveva mancato di poco il bersaglio.

I ragazzi che osservavano la scena gridarono, delusi che la palla avesse mancato di così pochi centimetri il bersaglio.

Clark notò come Lois sbuffò irritata quando il coach le porse la palla per il suo secondo tentativo e ovviamente non si fece perdere l’occasione di stuzzicarla.

Sempre con le braccia incrociate al petto, buttò la testa all’indietro divertito, mentre una risata genuina lasciò le sue labbra. Riprese a guardarla, notando come i suoi occhi fieri studiavano la traiettoria del prossimo tiro. Sbagliare non rientrava nelle sue opzioni.

“Andiamo, Lois, i ragazzi alla base non ti hanno insegnato niente?” Era sicuro di sé e il suo sorriso lo mostrava senza alcun dubbio. Anche se doveva ammettere che il tiro precedente aveva mancato il bersaglio davvero di poco.

“Ti piacerebbe saperlo.” Gli rispose, passandosi da una mano all’altra la palla da rugby che avrebbe lanciato di lì a poco.

Clark sorrise di nuovo e mostrando tutta la sicurezza che aveva che sarebbe uscito di lì perfettamente asciutto, indicò a Lois dove avrebbe dovuto lanciare la palla se avesse voluto che lui cadesse in acqua. Riprese ad incrociare le braccia al petto, sorridendole nuovamente in segno di sfida.

“Non importa, perché affonderai.” Disse sicura di sé e Clark vide ancora una volta di fronte a sé la ragazza che non aveva paura di niente.

“Come se potesse mai succedere.” Sorrise, impaziente di vederla sbagliare nuovamente per poi poterla prendere in giro per tanto, tantissimo tempo.

Notò come rimase a guardarlo per un secondo, prima di caricare nuovamente il tiro, quasi al rallentatore.
La vide portare indietro il braccio sinistro che reggeva la palla e notò i suoi occhi concentrati sul bersaglio che stava alla sua sinistra, quasi come se Lois riuscisse a vedere solo quello in quel momento.

In un movimento fluido, lasciò partire la palla che segnando una traiettoria perfetta, colpì il centro del bersaglio, facendolo cadere nella vasca cilindrica piena d’acqua che stava sotto di lui.

L’acqua che lo circondava smorzava le grida dei ragazzi che urlavano, felici che lui fosse finalmente caduto, ma lui, grazie al suo superudito, riusciva chiaramente a distinguere le urla felici di Chloe e Lois e nonostante avesse appena perso, non poté evitare di sorridere a sua volta.

Una volta riemerso in superficie, la prima cosa che vide fu Lois venirgli incontro con quel suo sorriso soddisfatto, quasi avesse appena fatto la prodezza del secolo. E vedendola così spensierata, non poté evitare di sorriderle a sua volta, felice del fatto che anche nelle loro vite movimentate, potessero avere un po’ di normalità.

Lois si avvicinò fino al bordo della vasca e in quello che Clark chiamò un gesto inaspettato, portò le mani sui suoi capelli neri fradici dall’acqua, arruffandoglieli dolcemente e schizzandosi a sua volta, il tutto senza mai smettere di sorridere.

Altrettanto inaspettatamente, Clark sentì un nodo allo stomaco come mai gli era successo prima e capire chi aveva causato quella particolare sensazione, rendeva il tutto ancora più strano.

“Sì!” Esclamò Lois prima di allontanarsi da lui e tornare verso Chloe.

Clark decise che sarebbe stato meglio ignorare quei pochi secondi in cui il solo tocco di Lois lo aveva fatto rabbrividire, come mai Lana era riuscita a fare prima, e mentre la osservava allontanarsi, tentò di schizzarla, fallendo miseramente.

Quando Lois raggiunse nuovamente Chloe, si girò a guardarlo senza mai togliersi quello splendido, luminoso sorriso dal viso, costringendo Clark a fare altrettanto.

Cosa ci fosse in Lois Lane che lo facesse sentire e sorridere in quel modo, non ne aveva idea.

Ma di una cosa era certo.

Lois Lane era decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora.



***

Episodio: 4x03 "Facade" / "Giochi di specchi"

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Capitolo 5
*** 5 ***


A/N: Senza ulteriori indugi, ecco la quinta parte. :)

ps: Cris e Leti come sempre grazie dei vostri commenti! :D
Leti, grazie anche per il commento che mi hai lasciato nella one-shot! Sei sempre stra carina in quello che scrivi! *.* Thanks!

Quella che leggerete ora, ossia la quinta volta che Clark etc, etc... XD è il mio terzo momento Clois preferito! *.*
Ogni volta che vedo questa scena, non so perché, ma mi vengono sempre i lacrimoni agli occhi! XD



5

Da quando Lois si era avvicinata a lui nel campo di football, continuava a ripetersi la stessa cosa. Aveva fatto la cosa giusta.

Lois sarebbe tornata in città, avrebbe ripreso i suoi studi e le loro vite sarebbero tornate alla normalità, per quanto la vita di un Kryptoniano a Smallville si potesse definire normale.

Aveva fatto la cosa giusta, sì.

Soprattutto perché ora lui avrebbe finalmente riavuto indietro il suo letto, la sua stanza e avrebbe detto per sempre addio a quell’odioso e scomodissimo divano del piano terra.

In più, avrebbe potuto usufruire sempre e comunque dell’acqua calda, visto che non c’era più nessuno ad usarla tutta durante le sue docce da un’ora e mezza e la mattina avrebbe potuto prendere tranquillamente il caffè senza dover litigare per decidere chi tra lui e Lois avrebbe bevuto l’ultima tazza.

Ovviamente aveva fatto la cosa giusta.

Niente più battutine da parte sua, né noiosi commenti da parte della bionda ragazza che gli aveva sconvolto la vita in quel modo così inaspettato.

Chiedere aiuto a Lex per farla ammettere al College era stata la cosa più sensata da fare, sia per Lois che per Clark.

Tutto sarebbe tornato a com’era prima che il tornado Lois Lane entrasse a far parte della sua vita.

“Non vedo l’ora di tornare alla relativa normalità della città.”

Clark si limitò ad annuire, standole di fronte a soli pochi centimetri di distanza, e distogliendo lo sguardo per la prima volta, quasi non riuscisse a guardarla in faccia mentre gli diceva addio.

“Ma non preoccuparti, tornerò.” Aggiunse, cercando di stare seria.

Sentire quelle parole fu quasi un sollievo e cercò con tutte le sue forze di ricacciare indietro quel sorriso felice che avrebbe voluto mostrarle.
Non sapeva nemmeno lui perché si sentiva in quel modo, dopotutto Lois si era sempre comportata da perfetta spina nel fianco fin dal primo giorno che era arrivata a Smallville.

“E’ una promessa o una minaccia?” Chiese serio, prima di rimanere immobilizzato dal modo in cui Lois si mordicchiava il labbro, cercando di limitare quel timido sorriso causato dalla sua battuta.
 
Prima che se ne rendesse conto, un sorriso fin troppo radioso gli illuminò il viso, imitando alla perfezione quello di Lois e probabilmente facendole capire quello che lui stava cercando di non far capire a sé stesso.

Onestamente non pensava l’avrebbe mai detto, ma Lois gli sarebbe mancata.

Gli diede un improvviso pugnetto sulla spalla sinistra, sempre con quel suo sorriso che sembrava non voler sparire dalle sue labbra, prima di iniziare ad allontanarsi da lui. “Ci si vede in giro,” lo guardò ancora qualche secondo, prima di aggiungere quasi maliziosa, “Smallville.”

Smallville. Gli sarebbe mancato perfino sentirsi chiamare con quel suo nomignolo che prima odiava così tanto e con cui ora aveva imparato a convivere.

E mentre la guardava ipnotizzato allontanarsi da lui, un pensiero lo colpì, facendolo sorridere e convincendolo un po’ di più che forse quella di allontanarla da lui non fosse stata l’idea migliore.

Lois Lane era decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora.



***


Episodio : 4x04 "Devoted" / "Devoti per sempre"

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Capitolo 6
*** 6 ***


A/N: Capitolo 6 in arrivo! :D

Grazie Kokky per il mega commento, mi ha fatto davvero piacere leggerlo! E son contenta che i 3 aggiornamenti consecutivi che ti sei letta ti siano piaciuti e non ti abbiano annoiata! XD

Cris, come sempre presente e piena di parole carine. Ormai non so più come ringraziarti! XD




6

Come sempre a Smallville, quella che stava per concludersi era stata una giornata piuttosto strana.

Tutto era iniziato con Lois che batteva un ragazzo a chi beveva più drink, ed era finita con Lois che a quest’ora sarebbe annegata, se non fosse stato per lui.

‘Una tipica giornata a Smallville con Lois Lane.’ Pensò Clark sarcastico, mentre se ne stava seduto tutto solo nel fienile a ricordare gli eventi di quella giornata.

“Toc-toc.” Improvvisamente sentì la sua voce e si girò di scatto, ritrovandosela di fronte a soli pochi passi di distanza. Non poté evitare di sorriderle, felice di ritrovarsi di fronte la solita Lois Lane di sempre.

“Dovresti pensare di mettere una porta o qualcosa del genere. Non so, magari è un’usanza della città, ma da dove vengo io, ci piace avere un po’ di privacy.”

La solita Lois Lane che non perdeva occasione di stuzzicarlo in quel modo che solo qualche tempo prima definiva irritante.
Ora invece, ricordando come quella giornata era iniziata – e stava per finire – non ci sarebbe potuta essere cosa migliore che sentire la sua voce e sapere che stava bene.

“Lois, chi l’avrebbe mai detto che sarei stato sollevato nel sentire la tua voce?” Le sorrise, rispondendole per le rime come faceva sempre e dando inizio a quel loro infinito scambio di battute che sarebbe potuto durare anche in eterno, se Lois non avesse stranamente deciso di ringraziarlo per averle salvato la vita solo qualche ora prima.

Ormai le era stato intorno abbastanza da sapere che Lois non era brava ad aprirsi e parlare di sé. E scusarsi era proprio una di quelle cose che non le riusciva facile.

Eppure, Clark riuscì a sentire in ogni sua singola parola e a vedere in ogni suo singolo gesto, quanto gli fosse grata di essersi trovato lì in quei pochi, cruciali secondi.

“Allora che farai, starai da Chloe?” Gli chiese, dopo che lei gli disse che di tornare al College, né tantomeno dal Generale, non se ne parlava.

Per un secondo ripensò a quando si erano ritrovati a vivere sotto lo stesso tetto e a come sarebbe stato se questo fosse successo nuovamente.

Acqua fredda in doccia, caffè irreperibile, battibecchi continui e quell’irritante soprannome che di sicuro avrebbe ancora usato con lui.

Per quanto l’ultima volta che l’aveva salutato avesse rimpianto tutto questo, ora preferiva di gran lunga l’idea di saperla con Chloe, piuttosto che con lui alla fattoria.

“Beh, hanno un appartamento minuscolo. Non posso davvero far loro una cosa del genere.”

Clark incrociò le braccia al petto e corrugò la fronte, curioso di sapere dove il discorso di Lois sarebbe andato a finire, anche se aveva una piccola, minuscola idea.

“E’ tutto apposto, sul serio.” Lois annuì e Clark socchiuse leggermente gli occhi in attesa di sentirsi dire quello che si aspettava.

“Prenderò una stanza in un motel e quando finirò i soldi, dormirò in macchina.” Disse seria e Clark non poté evitare di sorridere al solo pensarla in quella situazione.
Le avrebbe detto che era più che benvenuta alla fattoria, ma non prima che gli avesse detto tutti i dettagli di quel suo strampalato piano. Quella situazione lo divertiva parecchio.

“I sedili di dietro non son poi così male, se pieghi le ginocchia. E poi, se mai dovessi ritrovarmi a vendere la macchina per comprarmi del cibo, va benissimo. Ho sempre sognato di fare la senzatetto, vivere clandestinamente sui treni, cucinare fagioli in fuochi improvvisati in strada…”

Clark scosse la testa e decise che in fondo Lois aveva parlato fin troppo.

“Se vuoi, credo tu possa rimanere qui con noi.”

“Sei il mio salvatore!” Lo interruppe, facendogli finire a malapena la frase. “Oddio, ho bisogno di una doccia calda!” Aggiunse, allontanandosi da lui e dirigendosi verso le scale, lasciandolo senza parole.

Lois era davvero la degna figlia di un militare. Nella sua mente aveva pianificato ogni singolo dettaglio di quella loro conversazione e Clark ne era sicuro, lei sapeva con certezza che l’avrebbe invitata a stare lì alla fattoria.

“Non ti preoccupare, Smallville.” Richiamò la sua attenzione e fu costretto a girarsi per guardarla nuovamente in faccia. “Cercherò di impiegarci meno di un’ora e mezza.” Gli sorrise e dopo qualche secondo la vide scomparire giù per le scale, sicuramente diretta al bagno di casa Kent.

Rimase a fissare per un secondo il punto in cui Lois stava solo qualche istante prima, ancora incredulo di quello che era appena successo.

Sorrise nel ripensare che in fondo, vivere nuovamente sotto il suo stesso tetto era quello che aveva voluto fin da quando lei era partita per frequentare il college. Ovviamente il modo in cui Lois era riuscita a riportare la situazione a com’era solo qualche settimana prima, lo confondeva non poco.

Che fosse un libro aperto per lei o semplicemente che lo conoscesse così bene, una cosa era certa: tutto questo era servito a confermargli che Lois Lane era decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora.



***

Episodio: 4x13 "Recruit" / "I valori di Clark"

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Capitolo 7
*** 7 ***


A/N: Salve gente, è da un po' che non ci si legge, eh? :P
Dopo almeno un po' di settimane, ecco che torno ad aggiornare questa ff che in teoria dovrebbe trovarsi un po' più completa di quanto non sia...

Ma Cris, come hai detto tu, la nona serie è stupenda e ormai il pensare a cosa vedremo la settimana dopo, prende maggior parte dei miei pensieri! XD
Hai visto la mid-season finale?!?! Pandora?!?! Oddio, penso di essere morta un paio di volte mentre lo vedevo! E ora chi ci resiste fino al 22 gennaio senza Smallville? :(
Cmq, grazie mille per il tuo onnipresente commento e sappi che ignorerò la tua minaccia di non lasciarne più! XD Sono contenta che questa piccola storia ti stia facendo tornare in mente tutte queste scene che magari non ricordavi chiaramente come le ultime! :)

Lights, benvenuta! :)
Prima di tutto grazie mille per tutti i complimenti, sei davvero gentilissima e grazie per aver trovato il tempo di leggere e recensire! Conoscere sempre più fan Clois è davvero bellissimo! :P
Per quanto riguarda le tue domande, la sesta serie non è proprio una delle mie preferite, proprio perché le scene Clois sono molto poche rispetto alla 4 e alla 5 serie (mi sa che solo la settima serie ha fatto peggio '-.-) per cui non mi sono mai ritrovata a pensare ad una scena presa da quella serie e a ricamarci su una ff. XD Però ora che mi hai messo la pulce nell'orecchio, ci sono un paio di scene - tra le quali una Clois/Lollie che in effetti sarebbe degna di una ff... ::P
Mentre invece dell'ottava ho scritto questa e della nona questa (spero che i collegamenti vadano perché qui non li ho mai usati XD)
Cmq, grazie ancora e spero che continuerai a seguire questa e magari a leggere le altre e farmi sapere cosa ne pensi! :D



7

Clark aveva sempre desiderato un cane. Un amico con cui parlare e che non ti giudicasse quando gli dicevi che eri un alieno di un pianeta lontano, mandato qui per chissà quale motivo.

E ora che aveva la possibilità di averne uno, non avrebbe mai pensato che sarebbe stato grazie a Lois Lane.

Certo, non aveva mai immaginato che un cane sarebbe entrato a far parte della famiglia Kent in quel modo – colpito da una macchina guidata da Lois – ma il punto era che prima di poterlo tenere, avrebbero dovuto fare il possibile per trovare i suoi padroni e se questo non fosse successo, allora, e solo in quel caso, la fattoria Kent avrebbe avuto un nuovo inquilino.

Ovviamente toccava a lui e a Lois occuparsi della ricerca e Clark notò con quanta impazienza Lois volesse liberarsi di quell’adorabile palla di pelo che continuava a gironzolarle intorno, quasi non ne potesse fare a meno. Quasi come se anche lui, come tutti i ragazzi che Lois incontrava, fossero ovviamente attratti da lei come un qualunque pezzo di ferro ad una calamita. Pura fisica.
E lei ovviamente non poteva fare a meno di starnutire ogni due secondi, ogni volta che il superattivo cucciolo dal pelo color miele le passava di fianco. Tutta colpa della sua allergia.

“Sto giocando con Skippy.” Le disse quasi in modo innocente quando lei lo raggiunse in giardino, reggendo un bel po’ di volantini in mano.

“Non lo chiameremo Skippy.” Rispose subito decisa, quasi nauseata dalla sola idea di dare quel nome ridicolo a quel povero cane, che per quanto non riuscisse a sopportare, non avrebbe mai dovuto subire una punizione del genere.

 “Ok, Lois, come lo vorresti chiamare?” Le rispose, quasi irritato dal suo tono che escludeva ogni possibilità di chiamare il cane in quel modo.

Per quanto Clark odiasse pensarlo, lui e Lois che discutevano in quel modo per il nome da scegliere per il cane, gli aveva appena fatto pensare ad una coppia sposata che litiga per il nome da dare al loro primogenito.

Il solo pensiero di lui e Lois in quella situazione lo fece rabbrividire, ma fortunatamente lo calmò la sicurezza che una situazione del genere non si sarebbe mai verificata tra loro due.

Per quanto fosse vero che gli opposti si attraggono, Clark era convinto che lui e Lois fossero troppo diversi l’uno dall’altro per poter applicare la loro relazione a quel proverbio. Era sicuro che per quanto anche lui potesse essere un semplice pezzo di ferro, il magnetismo della calamita Lois non lo avrebbe mai attirato come riusciva a fare con tutti gli altri ragazzi qui a Smallville… e non solo.

Lois corrugò la fronte, come a fargli capire che stava pensando al nome perfetto. “Fammi pensare. E’ irritante e sembra che non riesca a stargli vicino senza sentirmi male…” Spiegò, senza mai spostare lo sguardo dal cane che stava obbedientemente seduto di fianco a Clark. “Penso che dovremo chiamarlo Clarkie.” Finì la frase, alzando lo sguardo per incrociarlo con quello di Clark, sorridendogli in quel modo tra il malizioso e il tono di sfida che solo Lois riusciva a fare.

“Vieni qui Clarkie! Vieni qui bello!” Lois si concentrò nuovamente sul cane, ignorando Clark per qualche secondo.

Avrebbe voluto ribattere in qualche modo alla sua battuta, dirle che il cane sarebbe stato un ospite molto più educato di lei e che di certo non avrebbe mai litigato con lui perché per colpa sua tutta l’acqua calda era finita, ma non ci riuscì e decise di rimanere in silenzio, limitandosi a guardarla con un sorriso, che fortunatamente lei non aveva notato, e a ripensare a tutte quelle cose che avrebbe voluto dirle, ma che aveva deciso di tenere per sé.

Il perché quella situazione rendesse Lois più irritante del solito ai suoi occhi, era facile da spiegare. Quello che non riusciva a spiegarsi era perché gli piacesse così tanto il modo in cui si stuzzicavano a vicenda.

Forse come ogni pezzo di ferro, non era poi così immune all’attrazione di quella calamita…

Il dubbio che tutto ciò avesse a che fare col fatto che Lois Lane era decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora, lo colpì, lasciandolo ancora più sorpreso dell’ultima volta che quel pensiero gli attraversò la mente.



***

Episodio: 4x14 "Krypto" / "Il segreto del passato"

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Capitolo 8
*** 8 ***


A/N:  Ciao a tutti! ^_^ Capitolo 8 in arrivo, ma non prima di aver risposto super velocemente alle vostre recensioni! :D

Cris, grazie, grazie e ancora grazie! Sei sempre gentilissima ed è sempre super bello leggere le tue recensioni! :D
Wow, quello che mi hai detto mi ha lasciata veramente a  bocca aperta e non posso che esserne super mega onorata! Spero anche questo capitolo ti lasci le stesse sensazioni e... pure la ff spoiler che pubblicherò non appena finisco questa, o anche prima. :P
Pandora... mi limito a dire solo WOW! perché davvero non ci sono altre parole per descrivere tutto quello che è successo in quell'episodio, anche se, non so perché, ma il mio preferito continua ad essere Savior! XD Sarà che Clark lì era veramente super figo! XD
Io penso proprio che per ovviare al problema dei due mesi di assenza, mi rivedrò l'ottava e la nona serie, così per ingannare il tempo quando soffro troppo d'astinenza! XD

Lights, grazie mille anche a te per i tuoi complimenti, sei davvero troppo gentile! :) Sono contenta che ti piaccia come scrivo dal POV di Clark, che per quanto odi ammetterlo, mi viene molto più semplice che da quello di Lois. :(  Penso sia perché adoro troppo Lois e ho sempre paura di farle fare o farle dire qualcosa che la Iconic!Lois non farebbe mai! XD
Per quanto riguarda la sesta serie, mi sento di salvare solo gli eppi 10 e 13, non l'avresti mai detto, eh? XD XD
Però sì, in effetti ci sono dei momenti anche negli altri episodi che davvero sono stupendi, vedi la scena nell'eppo 21 quando Lois parla della volta in cui l'aveva beccata come mamma l'ha fatta! XD
ps: (te lo scrivo qui) grazie anche per i commenti all'altra storia ;) spero proprio che tu non capisca come va a finire prima di essere arrivata all'ultimo capitolo! XD

E ora... buona lettura! :)





8


Lucy era decisamente diversa da Lois e se Clark l’avesse incontrata in un altro contesto, probabilmente non avrebbe creduto a chi gliel’avesse presentata come la sorella della ragazza che si era impossessata della sua camera da letto.

Chi vedeva Lois per la prima volta, poteva intuire quanto la persona che si trovava di fronte fosse testarda, decisa e che con buone probabilità, alla prima occasione ti avrebbe riempito la testa di frecciatine che non ti avrebbero lasciato scampo. Con Lois, quello che vedevi, era esattamente quello che ti aspettavi.

Lucy invece sembrava così tranquilla in apparenza, timida e riservata, decisamente l’opposto dell’esuberante biondina con cui litigava costantemente per ogni singolo, stupido motivo.
Beh, una giornata intera passata con lei, aveva dimostrato sia a lui, e soprattutto a Lois, che il più delle volte le apparenze ingannano. E pensandoci su, lui non ne sarebbe dovuto essere così sorpreso, visto che come Lucy, ne era l’esempio vivente.

Eppure in fondo Clark capiva il perché di quel suo comportamento così... non da Lucy.
Come tutte le persone che avevano passato un’infanzia intera con un solo genitore che per di più metteva anima e corpo solamente nel suo lavoro, Lucy era affamata di attenzioni, quelle stesse attenzioni che né lei, né Lois avevano conosciuto. E quale modo migliore che rubare la costosa macchina sportiva di Lex Luthor, per attirare tutte le luci della ribalta su di sé?

Per quanto tutto quello fosse sbagliato, Clark la capiva e non la biasimava del tutto. Per quanto in quell’occasione Lucy avesse deciso di metterli da parte, anche lei aveva dei lati buoni e parte di quelli li aveva potuti notare nel modo in cui aveva chiesto scusa alla sorella per averla usata in quel modo, prima di sgommare via sulla costosissima auto da corsa di Lex, lasciando tutti a bocca aperta.

La piccola, riservata e timida Lucy era cresciuta, non era più la sorella minore che obbediva diligentemente agli ordini della sorella maggiore e che si spaventava a morte alla sola idea di baciare un ragazzo per il terrore perenne di mettersi nei guai.

“Non penso che Lucy sia poi così male.” Disse sincero, facendo qualche passo verso di lei, che stava a pochi passi dal telescopio. Era ancora sorpreso di averla beccata ad usarlo. Lois Lane che usava un telescopio dopo che aveva passato la maggior parte del tempo a prenderlo in giro per quel suo particolare hobby, era davvero una di quelle cose che non si sarebbe aspettato di vedere nemmeno tra mille anni.

Sorrise semplicemente, rimanendo lì a pochi passi di distanza e osservandola in attesa di una sua risposta. Lois fece altrettanto, con una strana espressione sorpresa in viso e quei suoi vispi occhi tra il marrone e il verde che non smettevano di studiarlo, quasi avesse detto la bugia più grande del mondo.

“Sei incredibile, Smallville.” Disse sempre con quel suo sorriso particolare e Clark non poté fare a meno di corrugare leggermente le sopracciglia confuso, incapace di predire come Lois avrebbe finito quella sua frase. “Cerchi sempre il meglio nelle persone, anche quando queste non si comportano al meglio.”

Clark annuì sorpreso e incredibilmente felice di sentirsi fare un complimento da Lois Lane. Non era certo una cosa da tutti i giorni, poter dire di aver ricevuto un complimento da lei.
Ma chissà perché, Clark non sentiva il bisogno di andare in giro a dire al mondo che l’ultima arrivata alla fattoria dei Kent, pensava che lui fosse incredibile. No, sarebbe stato uno dei suoi tanti segreti. Uno di quelli che per una volta voleva tenere senza essere costretto a farlo.

“Penso che spieghi perché siamo amici.” Disse accennando lievemente ad un sorriso, scrollando le spalle prima di sorriderle e trovando difficoltà a deglutire non appena  quell’adorabile espressione tra il sorpreso e il divertito che segretamente adorava, apparve sul luminoso viso di Lois.

Lois socchiuse leggermente gli occhi, corrugando la fronte e lasciando che un sorriso facesse capolino sulle sue labbra. “Oh, quindi siamo amici?” Gli chiese subito, fingendosi sorpresa.

Clark distolse per un secondo lo sguardo, quasi non riuscisse più a rimanere con le mani in tasca mentre Lois gli sorrideva in quel modo.

“Beh…”  Si guardò intorno, dandosi dello stupido per non aver pensato ad una sua risposta del genere. L’aveva colto impreparato e c’erano alte probabilità che ancora una volta avrebbe avuto la peggio in quello scambio di battute. “Non lo dirò a nessuno se nemmeno tu lo farai.” Rispose sorridendole nuovamente in modo imbarazzato, tornando a guardarla negli occhi e aspettandosi un’ennesima risposta pungente da parte sua.

Rimasero per qualche secondo in silenzio, semplicemente a fissarsi e non poté non notare come Lois non smettesse di mordicchiarsi il labbro e annuire divertita, quasi stesse riflettendo su quello che si erano appena detti.

Invece di rispondere con qualche commentino dei suoi, caricò come sempre il braccio per dargli un affettuoso buffetto sulla spalla, prima di allontanarsi da lui e lasciarlo solo nel fienile.

Quasi avesse il pilota automatico inserito, si girò per seguirla con lo sguardo mentre raggiungeva le scale e fu sorpreso di vedere che a sua volta lei aveva fatto lo stesso, fermandosi poco prima del primo scalino per lanciargli un’ultima occhiata veloce e un ennesimo dolcissimo sorriso, prima di scendere le scale e sparire dalla sua vista.

Clark Kent, l’uomo con più segreti al mondo – segreti che era costretto a mantenere tali per svariati motivi - ora aveva due nuovi segreti che questa volta avrebbe mantenuto non perché doveva, ma perché voleva.

Lui che odiava i segreti, ora era felice di averne due e tutto grazie - o per colpa - della sua nuova amica segreta.

Lois Lane era decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora.



***


Episodio: 4x16 "Lucy"

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Capitolo 9
*** 9 ***


A/N: Ragazze, chiedo umilmente perdono per averci messo una vita ad aggiornare la ff! Tra una cosa e l'altra, influenza compresa XD, ho dovuto sempre rimandare!
Per cui, penso proprio che oltre questo nono "capitolo", riceverete sotto l'albero come regalo anticipato anche il capitolo 10. :)
Dopotutto a Natale siamo tutti più buoni, no? Spero sia un regalo inaspettato e ben accetto :D eheheh

Cris e Llight, come sempre grazie per essere sempre presenti coi vostri commenti! Siete sempre super gentili e ormai devo ricorrere al Thesaurus di Word per trovare nuovi aggettivi per descrivervi! Grazie mille, davvero!
Light, grazie anche per i commenti nelle altre FF! Son contenta che sia riuscita a finire di leggere anche "a painful rewind" e per il bacio da oscar... hai ragione, cavolo!!!! XD Magari sotto la pioggia o mentre volavano, no? XD Caspio, avresti dovuto leggerla subito così avrei fatto subito una modifica! XD
E grazie mille anche per il commento in "looking for the light"! Dopo un bel po' che non entravo su EFP per i problemi sopracitati, è stato bello ritrovare tutte le tue recensioni!!! E ti chiedo scusa per la dipendenza che ho creato! XD Non era davvero nei miei piani, anche se mi fa stra-piacere saperlo! :P
E sappi che questa tua frase: "ps: ogni volta che vedo momenti Clois non posso fare a meno di pensare "chissà questo come lo descriverebbe... divinamente ovvio!"" ha fatto venire a me gli occhi a cuoricino!!!! *-* Davvero grazie mille Light!

E ora, dopo aver straparlato, ecco il capitolo 9! :)
Buona lettura a tutti!




9


Il ballo scolastico non era andato proprio come tutti si aspettavano.

Chloe era stata eletta reginetta e lo spirito di una cheerleader morta solo qualche giorno prima, si era impossessato prima del corpo di Lois, poi di quello di Chloe e infine di quello di Clark.

Decisamente un ballo non convenzionale.

La cosa che lo rendeva ancora più strano, era che Clark non era andato con la persona che si era da sempre immaginato al suo fianco. Lana.

No, la persona che si trovava al suo fianco in quel momento era decisamente diversa da Lana. Lois Lane era indiscutibilmente l’opposto della ragazza che lui definiva dei suoi sogni; Lana.

Clark ricordava tutto.

Dal momento in cui l’aveva vista scendere dalle scale con indosso un vestito rosa che la fasciava alla perfezione e ne metteva in risalto le curve, alla malizia che aveva visto nel suo sorriso quando gli aveva suggerito che nulla nella vita era impossibile, nemmeno Lois e Clark che andavano al ballo insieme, o la prima cosa che gli chiese non appena tornò in sé, notando la spilla che stava un po’ troppo vicino al suo decolleté. E certo, a lei non lo avrebbe mai ammesso e probabilmente nemmeno a nessun altro essere vivente eccetto Shelby, ma in quel momento, quando non aveva idea che lo spirito di Dawn l’avesse posseduta e pensava che a farle quella strana proposta fosse stata Lois, Clark non era riuscito per un solo secondo a pensare di rifiutare di andare al ballo con lei.

Forse era stata la voglia di vedere coi suoi stessi occhi Chloe incoronata reginetta, forse era semplicemente il desiderio di fare una cosa che ogni ragazzo della sua età avrebbe fatto. O forse - e questo era il pensiero più stupido che gli fosse mai venuto in mente – forse voleva davvero andare a quello stupido ballo, indossando uno stupido smoking solo perché glielo aveva chiesto lei.

Sì, Lois Lane era senza ombra di dubbio l’opposto di Lana Lang e visto che in fin dei conti era finita in quel pasticcio anche per colpa sua, decise che il minimo che potesse fare per lei era spiegarle con calma la situazione.

La vide in lontananza dall’altra parte della palestra, mentre guardava verso la pista da ballo, sorseggiando del ponch e decise di raggiungerla. “Senti Lois-” Disse deglutendo a fatica, in parte terrorizzato dall’idea di raccontarle tutto o quasi nei minimi dettagli.

“I tuoi genitori mi hanno aggiornata.” Gli fece sapere subito, interrompendolo. “Sembra che sia stata posseduta dallo spirito di una ragazza di nome Dawn.” E il modo in cui lo disse lo fece sembrare quasi come la cosa meno strana che le sarebbe potuta succedere a Smallville.

Ora che ci pensava su, Lois aveva visto davvero di tutto nel poco tempo passato a Smallville e Clark non poté fare a meno di chiedersi cosa ci fosse di tanto prezioso che la legasse a quel piccolo paesino del Kansas. Molto probabilmente una persona qualunque avrebbe fatto le valigie al primo segnale di stranezza che quel piccolo paesino le aveva lanciato, ma non Lois Lane. Ovviamente non Lois Lane.

“Sì beh, diciamo che quello è un veloce riassunto.” Le sorrise, ignorando di proposito la domanda che in realtà avrebbe voluto farle.

“Beh, è di certo l’ultima volta che mi faccio acconciare i capelli da lei.” Disse ripensando a quanto tempo doveva averci impiegato Dawn per acconciarle i capelli in quel modo.

Clark annuì, pensando distrattamente a come, capelli fatti o no, Lois stesse sempre bene.

“Mi dispiace di averti trascinato qui.” Scacciò quel pensiero dalla testa e ripensò al luogo in cui si trovavano - la palestra della scuola – e soprattutto in che momento si trovavano – il ballo scolastico per gli studenti dell’ultimo anno.

Clark si disse che probabilmente, se non fosse stato per Dawn e il suo spirito, lui e Lois in questo momento sarebbero stati a casa Kent, seduti sul divano a mangiare popcorn, discutendo su che film avrebbero potuto vedere, finendo col passare ogni secondo della serata a litigare su ogni singola stupida cosa.

‘Una tipica serata in stile Lois e Clark.’ Pensò sorridendo.

“Non ti preoccupare.” Gli disse sincera, probabilmente volendogli evitare di ripetere quel copione in cui lui si prendeva le colpe di tutte le stranezze successe in quella giornata. “Non sono mai andata al mio ballo dell’ultimo anno.” Disse sincera e per un secondo Clark la vide sorridere, quasi fosse felice di essere lì in quel momento, prima che un ennesimo sorso del ponch che reggeva in mano cancellasse quel sorriso. “Anche se a dire il vero, il punch avrebbe bisogno di un po’ di energia.” Disse sorridendo brevemente e arricciando il naso, annuendo al fatto che il ponch non fosse per niente alcolico.

Clark non poté evitare di sorridere per quella sua battuta, mentre le note della canzone suonata dalla band iniziavano a riempire la palestra.

Entrambi rimasero in silenzio, quasi sperando che l’altro non avesse notato come l’atmosfera si fosse fatta imbarazzante a causa di tutte le coppiette che ballavano nella pista da ballo di fronte a loro, con le note di una romantica ballata in sottofondo.
In quel momento, un’idea probabilmente sbagliata e stupida venne in mente a Clark.

“Sai, pensavo… visto che ti sei vestita così bene e sei venuta qui con me… dovresti almeno ricavarne un ballo.” Disse quasi distrattamente, fingendo disinteresse e mentendo a sé stesso. Che lo volesse ammettere o no, stranamente l’idea di ballare con Lois in quella pista da ballo non gli pesava come voleva farle credere.

Lois sorrise scuotendo la testa. “Bel gesto cavalleresco.” Rispose subito, quasi avesse preparato quella risposta, aspettandosi il gesto di Clark. “Ma non sono io quella con cui vuoi ballare, Clark.” Gli sorrise e Clark si chiese con chi altro avrebbe potuto voler ballare in quel momento, dopo aver visto quel sorriso sul suo viso. “E’ lei.” Finì indicando con un cenno del capo Lana, la ragazza che gli faceva girare la testa da sempre e che aveva appena fatto la sua entrata nella palestra.

Si girò a guardarla e annuì sorridendole, ricordandosi per la prima volta che, in teoria, lei era sempre stata l’unica con la quale avrebbe voluto avere quest’esperienza. Decise di seguire il consiglio di Lois e fare quello che sapeva di voler fare, perché in fondo, quella era la cosa giusta da fare. Lana era la ragazza che gli piaceva, non Lois.
 
Prima di andarle incontro, sentì il bisogno di lanciare un’ultima occhiata veloce a Lois, e per un secondo il pensiero di convincerla nuovamente a ballare con lui gli sfiorò la mente. Girandosi per sorriderle un’ultima volta, notò come lei si fosse già allontanata da lui e stranamente si ritrovò a sorridere a sé stesso, quasi avesse capito quanto tutti quei pensieri su Lois fossero strani e assolutamente fuori luogo.

Forse Lois aveva ragione, forse era davvero Lana quella con cui voleva ballare e forse era solo questa strana atmosfera che gli aveva fatto pensare per qualche secondo che loro due avrebbero potuto ballare insieme. Forse domani avrebbe ripreso a vederla come la solita spina nel fianco che non lo lasciava vivere in pace.

Di una cosa era certo e lo sarebbe stato sempre.

Lois Lane era decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora.




Episodio:  4x18 "Spirit" / "La reginetta del ballo"

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Capitolo 10
*** 10 ***


A/N: So che in teoria avevo promesso il capitolo 10 già ieri (23/12), ma poi ho pensato "i regali si scartano il 24!!" XD ed ecco spiegato perché il ritardo teorico di 24 ore. XD Chiedo perdono, come sempre! XD

Ora... visto che finora il precedente capitolo ha raccolto solo la recensione di Cris - l'onnipresente Cris che mi accompagna sempre con le sue recensioni :P - ti ringrazio per l'ennesima volta per aver trovato il tempo di leggere e recensire! Il fatto che tu addirittura vada a rileggere le mie storie, quasi da saperle a memoria, mi lusinga in una maniera che di certo non riuscirò mai a spiegarti a parole, Cris! Penso che questa sia una delle cose che ogni persona che scrive qualunque cosa, vorrebbe sentirsi dire, per cui ti ringrazio non una, non due, non mille, ma millemila volte! E grazie anche per avermi detto che ho talento! Mi fa estremamente piacere sapere che tu lo pensi! Grazie mille davvero per tutto e spero che questo decimo capitolo conclusivo ti piaccia! :D

Ovviamente, un ringraziamento super speciale va anche a Light che mi riempie di recensioni stra lunghe, anche se potrebbe limitarsi ad un semplice "bello/brutto/uhm..." XD XD Grazie mille! Adoro leggere e sapere quello che pensi di ogni capitolo e storia che posto, per cui un super grazie anche a te che trovi il tempo di leggere e recensire quello che posto, sia attuale che passato :P !

Ringrazio anche  evelyn_cla e martinapeg93 per avere messo la storia tra le loro preferite.
E Debby_Alicetta94, EmySmile, Kokky e lilyjuve per avere messo la storia tra le seguite.
L'unico rimprovero che vi faccio e che non abbiate commentato! XD

E ovviamente, un ringraziamento va o andrà XD a chi leggerà e/o commenterà in futuro, quando la FF sarà già bella che finita e dimenticata XD

Ora, finiti i ringraziamenti, vi lascio all'ultimo capitolo e vi ringrazio ancora!
Ci leggiamo presto con una nuova storia ;)




10

Il grande giorno della consegna dei diplomi era arrivato e Clark era abbastanza nervoso di per sé mentre cercava di capire come diavolo si facesse un nodo alla cravatta. La presenza di Lois nel fienile che lo distraeva in quel modo con le sue chiacchiere, di certo non aiutava.

Ripensandoci, era felice di quella chiacchierata che stavano avendo e che stranamente lo stava aiutando a distrarsi da quel tremendo incubo che aveva avuto quella notte. A quanto pare, sentire Lois blaterare su come lui fosse incapace di farsi il nodo alla cravatta, aiutava parecchio a non pensare all’incubo di una seconda e catastrofica pioggia di meteoriti.

“Sembra che la coordinazione occhio-mano non sia proprio il tuo forte.” Disse ovviamente prendendolo in giro, notando la sua difficoltà nel fare il nodo alla cravatta. “Su, dammi qua.” Disse sfilandogli la cravatta dal collo, senza lasciargli il tempo di obiettare.

Clark sorrise nel notare con quanta destrezza Lois si fosse messa la cravatta al collo e con quanta semplicità avesse iniziato a fare il nodo, riuscendoci alla perfezione.

“Lois, non so proprio come farei senza di te.” E il suo intento era quello di essere divertente e sarcastico, ma mai si sarebbe immaginato quanto parte di quelle parole fossero la pura e semplice verità. Ormai si era abituato ad averla in giro e ai suoi commenti sempre così diretti, che sul serio non aveva idea di come sarebbe stata la sua vita senza Lois Lane. Sarebbe sopravvissuto, quello era ovvio, ma di certo gli sarebbe mancata e non poco.

Solo poche ore prima quella mattina, Lois aveva dato la notizia alla famiglia Kent. Sarebbe partita per l’Europa, dietro l’ordine del Generale, per una missione esclusiva della famiglia Lane: seguire le tracce di Lucy e riportare il figliol prodigo dove era giusto che si trovasse.

Ancora una volta Lois si trovava a vestire i panni dell’uomo nero nei confronti della sorella, assumendo un compito che Clark era sicuro, non le andava per niente a genio.
Per quanto fosse consapevole di quanto adorasse sua sorella, era sicuro che Lois avesse altro per la testa, piuttosto che girare l’Europa in cerca della più piccola Lane in famiglia.

Ma come gli aveva detto in passato, in qualunque momento e in qualunque luogo, se la sua sorellina avesse mai avuto bisogno di lei, lei sarebbe corsa in suo soccorso, come ogni sorella maggiore avrebbe fatto. E Clark non poteva fare a meno di ammirarla per questo.

Rendendogli la cravatta col nodo che era riuscito alla perfezione, Lois si accomodò sul divano e Clark spostò la sua attenzione allo specchio di fronte a sé, sistemandosi la cravatta e il colletto della camicia.

Clark strinse il nodo alla cravatta, non potendo fare a meno di studiare la sua figura riflessa nello specchio a figura intera di fronte a lui, per poi dirottare lo sguardo verso Lois che dalla sua postazione, squadrava il riflesso del timido ragazzo di campagna che si preparava a quella grandiosa giornata, storcendo leggermente la bocca di lato, quasi stesse pensando bene alle prossime parole da dirgli.

“Sai, per una volta tanto, stai davvero bene.”

Clark strabuzzò leggermente gli occhi, sorpreso da quelle sue parole che non avrebbe mai pensato di sentirsi dire.

Era abbastanza strano ricevere complimenti da parte sua, soprattutto relativi al suo aspetto, ma ancora più strano era stato il brivido lungo la schiena che quelle parole avevano accompagnato.

“Lo prenderò come un complimento.” Disse casualmente, sperando che Lois non notasse lo strano effetto che le sue parole avevano appena avuto su di lui.

Fortunatamente tra poche ore lei sarebbe partita e tutto sarebbe tornato alla normalità.
Ultimamente strani pensieri avevano accompagnato ogni singolo gesto ed ogni singola parola che Lois gli rivolgeva.
La loro imminente separazione lo avrebbe senza dubbio aiutato a dimenticare tutto e a fargliela ricordare come la spina nel fianco che aveva provato a rovinare un anno della sua vita.

Con la coda dell’occhio, notò la figura di Lois alzarsi velocemente dal divano su cui sedeva, per poi ritrovarsela di fronte, a soli pochi passi da lui. Aveva quello strano sorriso che Clark aveva visto sempre e solo sul suo viso e quella postura elegante e sinuosa che solo Lois Lane riusciva ad avere, mani sui fianchi e viso leggermente piegato da un lato.

“Senti, so che abbiamo avuto delle divergenze in passato.” Sorrise annuendo brevemente prima di continuare. “E sono la prima ad ammettere che renderti la vita difficile è stato un po’ il mio hobby preferito.” Clark sorrise, ancora una volta sorpreso che Lois avesse appena ammesso di essere stata una perfetta spina nel fianco nell’ultimo anno, quasi gli avesse appena letto la mente.

E ripensandoci, per quanto qualche secondo prima le avrebbe senz’altro dato ragione, c’era una parte di sé che pensava che l’ultimo anno passato a Smallville, fosse stato uno dei più interessanti di sempre e gran parte del merito era della fiera biondina che si trovava di fronte.

Ci penso su e fu costretto ad ammettere a sé stesso che se probabilmente avesse avuto un atteggiamento diverso nei suoi confronti e non si fosse comportato in modo altrettanto irritante con lei, forse la loro convivenza non sarebbe stata così distruttiva.

“Ormai ci sono abituato.” Vide Lois sorridere nuovamente, scuotendo leggermente la testa. “E so che non sono stato proprio un buon padrone di casa.” Aggiunse, decidendo che sarebbe stato onesto con lei, quanto lei lo era stata con lui.

“Senti…” disse seria, preoccupando Clark. “Voglio che tu sappia, Clark, che oggi, quando siederò tra il pubblico alla consegna dei diplomi e tu starai sul palco di fronte a tutte quelle persone…” Clark continuava a fissarla, rendendosi sempre più conto di quanto lo spazio tra i loro corpi fosse minimo e non riuscendo a fissare nient’altro che non fossero i suoi occhi marroni che erano quasi incollati ai suoi blu. “Ti guarderò e penserò ad una cosa sola.” Clark deglutì, notando come il suo tono di voce e i suoi movimenti si fossero fatti terribilmente sensuali, impedendogli di muoversi o pensare a qualcos’altro che non fosse lei.

Il suo cervello gli dava un semplice ed unico segnale: scappa finché sei in tempo!
Ma quegli occhi color cioccolato che lo fissavano in quel modo non gli davano scampo, paralizzandolo a soli pochi centimetri dalla figura snella e slanciata di Lois, che aspettava che lui dicesse o facesse qualcosa.

Clark deglutì a fatica, sperando ancora una volta che Lois non avesse notato quanto fosse a disagio nell’immaginare cosa avesse ancora da dirgli e soprattutto qual era la cosa che avrebbe pensato durante la cerimonia dei diplomi.

Stava per confessarsi a lui?! Stava per baciarlo?!

Nah, l’idea era troppo strana perfino per gli standard di Smallville.
Lois e Clark potevano essere tutto tranne che più che amici, ed entrambi ne erano consapevoli.

“Ah sì?” Disse finalmente, riuscendo a far fuoriuscire dei suoni dalla bocca. “Cosa?” Chiese curioso, pur pentendosi di averle appena fatto quella domanda perché terrorizzato da quella che poteva essere la sua risposta.

Vide Lois pensarci su per un secondo, quello sguardo serio e deciso che sembrava non voler abbandonare i suoi lineamenti.

“Dio, fai che non inciampi!” Disse infine sorridendogli e dandogli un buffetto affettuoso sulla spalla, come faceva sempre. “Ci si vede.” Aggiunse, prima di lasciare il fienile e lasciarlo solo a riflettere.

Si guardò allo specchio e sbuffò rumorosamente, quasi gli servisse per scuotersi e tornare in sé.
Rimase a fissare il suo riflesso, riconoscendo a malapena il timido ragazzo di campagna che era stato appena spiazzato dalla sua ormai ex coinquilina.

Lois Lane lo aveva sconvolto usando una semplice frase. Una semplice frase che lo aveva portato ad immaginare scenari che, sapeva, non avrebbe dovuto immaginare.

Come riuscisse a renderlo così vulnerabile, indifeso, impacciato… o più semplicemente umano, non lo sapeva, ma di certo era pronto ad approfondire la questione.

Dopotutto, dopo un anno di convivenza forzata, aveva imparato a capire chi si trovava di fronte.

Per quanto irritante potesse essere a volte – troppe volte – Lois Lane aveva tanti di quei pregi che quasi – e Clark sottolineò il quasi – gli facevano dimenticare le milioni di docce fredde fatte negli ultimi mesi, i battibecchi che non era riuscito a vincere e i caffè che non aveva potuto bere la mattina perché lei si era dimenticata di riempire nuovamente la caffettiera dopo che aveva preso l’ultima tazza di caffè.

Tutto questo lo aveva aiutato a capire con certezza che Lois Lane era decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora o che avrebbe conosciuto da lì in avanti.



Episodio: 4x22 "Commencement" / "Gran finale"



A/N: Ultime due righe che mi prendo per salutarvi ancora ed augurarvi una buona Vigilia, un grandissimo Natale e un divertentissimo Capodanno!
Buone feste ragazze!!! :)

ps: faccio una pubblicità per chi ha Sky e il 25 a pranzo o a cena sta in casa! XD Guardatevi Glee al canale 110 di Sky, alle 15 e/o alle 21!
Credetemi, è davvero un telefilm stupendo! :)

Ancora tanti auguri!!!!!! :)

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