Prima o poi

di yachan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** Cap.5 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


PRIMA O POI

PRIMA O POI

 

Quando la vita non va come speriamo…

 

 

Ogni volta è più emozionante!

Che faresti se d'improvviso tu avessi poteri magici?

(Che faresti?)

Sicuramente ti arriverebbe una gran sorpresa!

Non credi che sarebbe qualcosa di meraviglioso?

(Vero che si?)

Faresti che tutti i giorni fossero domenica!

E che la scuola fosse un parco di divertimenti!

Lanceresti tutti quei compiti alla pattumiera!

Anche se vedi i libri di testo, non c'è niente scritto.

Anche se chiedi ad un piccolo gatto, non ti farà caso.

Però, come sarebbe se è possibile?

Che quel tipo di cose diventino realtà!

Con una voce molto forte dì "Pirikala"!

Cantando senza fermarti!

Papà, mamma, le professoresse, e la vecchia brontolona

Ti sgriderà ed esploderà come un gran vulcano!

Che nel cielo si ascolti forte "Pirikala"!

Vola, corri, sentiti libero!

Anche se prenderai un 3 all'esame, ti sentirai soddisfatta con un gran sorriso.

Lavora felicemente tutto l'anno!

Sempre, sempre senza stancarti!

 

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-         Piista!!

Una ragazza dai capelli color rosso Magenta, corse a folle velocità in una piccola strada, costeggiata dai cancelli di alcune villette

-         forse c'è la faccio…- disse con il fiato corto.

Svoltò l'angolo e scese per dei scalini, fino ad arrivare alla porta. Allungò la mano verso la maniglia e aprì la porta.

-         Scuuusate il ritardo!- disse la ragazza, rivolta alle persone presenti all'interno.

-         Doremì- disse leggermente arrabbiata la ragazza dai capelli blu corti e un completo di maglietta e jeans- Mai che riesci ad essere puntuale!

-         Eh, eh…(^_^)'- ridacchiò, mettendo la mano dietro la nuca- mi dispiace, ma la prof. Nakay mi ha trattenuto oltre l'orario scolastico e…

-         Sei la solita imbranata- disse un ragazzo appoggiato alla parete e con le mani incrociate e i capelli leggermente a punta- Se tu non fossi inciampata, non avresti fatto cadere il vaso preferito della prof. e di conseguenza non saresti rimasta in punizione.

-         Per la precisione, Kotake (¬_¬)'- si girò verso il ragazzo- sei tu che mi hai fatto cadere e…ma che ci fai qui? (°_°)

-         Come, non ricordi? (-_-)'

-         Ci dovevamo incontrare per metterci d'accordo per la festa di Hana- spiegò la ragazza che stava sistemando i tessuti, Hazuki.

-         Ah già, adesso ricordo ('o') Stasera si festeggia il compleanno di Hana-chan- disse Doremì sedendosi sulla sedia a forma di panca.

-         Hazuki e Momoko si sono incaricate di impacchettare il regalo- disse Aiko, mentre sistemava nel cassetto le forbici.

-         Speriamo che gli piaccia il regalo- disse Onpu, chiudendo il libro che stava leggendo- Ci abbiamo impiegato un bel po' per sceglierlo.

-         La festa si terrà questa notte, vedete di essere puntuali- disse Majorika, apparendo da dietro la porta, con la sua fatina Lala.

-         Sì- esclamarono i presenti.

-         Ahh- sospirò Hazuki- Hana-chan…chissà quanto sarà cresciuta…

-         E' da un anno che non la sentiamo, a parte le varie lettere che ci spedisce- disse Momoko e guardò preoccupata Doremì, che se ne stava in silenzio a fissare il soffitto.

Si creò un momento di silenzio. Doremì si svegliò dai suoi pensieri e guardò gli altri.

-         Ehh- sospirò- del resto la nostra Hana-chan sta per diventare una regina…è naturale che sia sempre occupata…- sorrise- l'importante è che stia bene.

-         Già, hai ragione- disse Aiko, allegra- Sapere che gli impegni non l' hanno cambiata, mi rende felice.

-         Mh…io sono l'unico che ancora non l' ha vista dal vivo- disse l'altro ragazzo dai capelli nero corvino.

-         Mh, in effetti Yuri ha visto Hana solo in foto- disse Onpu.

-         Questa è la buona occasione per conoscerla- disse Hazuki.

-         Bene, allora ci vediamo tra qualche ora qui (^-^)- disse Momoko.

-         Sì (^o^)- risposero tutti.

Doremì e gli altri uscirono dal luogo in cui si erano incontrati e si diressero ognuno per la propria strada. Majorika e Lala salutarono i ragazzi e rientrarono dentro, chiudendo la porta.

La ragazza con i due codini, si fermò dopo due gradini e guardò gli altri allontanarsi, poi si girò verso il luogo da cui era uscita, il Maho.

Era passato un anno da quando Hana era tornata nel suo mondo. Nel frattempo sulla terra erano successe tante cose.

Doremì sorrise al pensiero delle avventure che avevano affrontato tutte insieme, insieme ai due nuovi arrivati Kotake e Yuri.

La ragazza finì di salire le scale e rimase perplessa.

"Già, Kotake…ancora oggi non mi sono ancora abituata alla sua presenza…" camminò lungo il sentiero per tornare a casa "E poi, Yuri…ogni giorno ci riserva qualche sorpresa"

Da lontano poteva ancora scorgere il Maho, che era diventato un negozio di vestiti.

"Chi l'avrebbe detto che un giorno mi sarei messa a cucire…" ridacchiò "anche se per il momento non combino che disastri" (-_-)'

-         Okey, adesso non mi resta che avvertire Pop e prepararmi per la festa.

 

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-         Wow, wow!- una ragazzina saltellò da un posto all'altro della stanza.

-         Si calmi, signorina…- disse una donna disperata- Manca poco alla festa e non si è ancora preparata.

-         Eh, eh…è che oggi incontrerò la mia mammina (^.^)

-         Mamma? (°_°) Ah, sì. Si riferisce al gruppetto di apprendiste che si sono prese cura di lei sulla terra.

-         Già- sorrise- Non vedo l'ora di riabbracciarle! (^-^)

-         Per il momento vedo solo che lei ha ancora indosso il pigiama e che se non si sbriga, rischia di non incontrarle per niente.

-         Ehh? (ó_ò) Noo, non voglio!

-         Allora stia ferma per qualche minuto, che l'aiuto a vestirsi.

Bussarono alla porta e la signora si diresse verso la porta.

-         Sì, chi è?- chiese aprendo la porta.

-         Salve- disse un gruppetto di ragazzine.

-         Mh? Che volete?

-         Siamo venute per Hana…è lì?

-         Sì, ma adesso non può ricevervi, perché…

-         Mamma! Amiche!- Hana spinse via la donna e corse incontro a Doremì e alle altre.

-         Hana-chan!- sorrise Doremì abbracciandola- Sempre pimpante, eh?

-         Eh, eh…

-         Signorina, non è il momento per mettersi a chiacchierare, deve ancora prepararsi!

Doremì guardò la ragazzina dai lunghi capelli biondi.

-         Hana, ma non sei ancora pronta?

-         Ehh…è che ero troppo eccitata.

-         In questo caso capitiamo a fagiolo- disse Pop, guardando Hazuki che aveva in mano una graziosa scatola impacchettata.

-         Sì, ti aiutiamo a finire di prepararti e allo stesso tempo ti diamo il nostro regalo.

-         Eh? Una regalo per me?

-         Su, aprilo- disse Hazuki, porgendogli la scatola.

-         Subito- prese il regalo e iniziò a scartarlo. Aprì il coperchio della scatola e rimase sorpresa.

-         Tanti auguri, Hana- dissero le ragazze in coro.

-         Wow!! Un vestito! Che bello!- prese l'abito e lo guardò meravigliata.

-         Ti piace? L'abbiamo realizzato noi- disse Aiko.

-         E' stupendo!- si tolse di fretta e furia il pigiama ed indossò l'abito, infilandoselo dalla testa- Urgh…che succede?- si ritrovò incastrata nel vestito.

-         Aspetta, sei la solita frettolosa- disse Aiko, avvicinandosi ad Hana- Dovevi prima aprire la cerniera.

-         Ahh, finalmente, non respiravo più.

Le ragazze risero un po' e conclusero l'operato, sistemandogli i capelli e gli accessori.

-         Finito- disse Onpu, con il pettine ancora in mano.

-         Guardati allo specchio- disse Pop, prendendo per mano Hana e portandola davanti allo specchio.

-         Sta benissimo, signorina Hana!- disse la donna.

Hana guardò il suo riflesso sullo specchio e sorrise. Il vestito bianco le arrivava sotto le ginocchia e la gonna era ornata da piccole farfalle di tessuto colorato. I capelli erano raccolti in due graziosi codini.

-         Eh, eh…- volteggiò un paio di volte, guardandosi allo specchio. Poi si girò verso le ragazze- Grazie, amiche mie.

-         Adesso muoviamoci- disse Doremì- La festa non può iniziare senza la festeggiata.

-         Sì (^-^)

 

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-         Mhhhh… (ù_ú)

-         Che hai da rimuginare Yuri? (ò_ô)- chiese Kotake.

-         Tu hai già conosciuto Hana, no?

-         Sì, ha frequentato per un anno la nostra scuola.

-         E com'è?

-         Perché questa domanda?

-         Bhe, mi chiedevo…Hana diventerà la nuova regina…quindi sarà sicuramente una persona seria e…

-         Eh, eh.

-         Che hai da ridere?

-         Niente. Ma se è come la ricordo io, ci sarà da ridere.

-         Eh? (°.°)

-         Stanno arrivando…- disse Kotake, guardando dalla cima delle scale della sala da ballo.

Una ragazzina, accompagnata da altre ragazze, iniziò a scendere le scale. Gli spettatori, maghi e streghe si fermarono a guardare la futura regina del regno delle streghe.

Hana notò i due ragazzi che si trovavano alla fine delle scale, accanto al corrimano.

-         Kotake!- gridò felice agitando la mano e iniziò ad accelerare la discesa.

-         Aspetta Hana, non così in fretta!- riuscì a dire Hazuki, prima di sentire il rumore del capitombolo.

-         Hana, tutto bene?- chiesero le ragazze accorrendo da lei.

-         S- sì…- Hana si trovava quasi alla fine delle scale, in braccio a Kotake.

-         Uff (U_U)'- sospirò alleviato- Per fortuna sono riuscito a prenderti, prima di fare una brutta fine.

-         Eh, eh…(^_^)'

-         Dovresti fare più attenzione- disse Onpu- Pensa se non ci fosse stato Kotake.

-         Sì, mi dispiace…(u_u)'

-         L'importante è che stai bene- la fece scendere.

-         Sono contenta di rivederti!

-         Anch'io- sorrise- Non sei cambiata.

-         Eh, eh, me lo dicono tutti. Ah, ma chi è questo ragazzo- indicò la persona che stava con Kotake.

-         Ehh…(OoO)'- non riuscì a spiccicare parola dalla sorpresa.

-         Mh? Ti hanno tagliato la lingua?- Hana guardò divertita il ragazzo e poi allungò la mano- Piacere, mi chiamo Hana! (^.^)

-         E- ecco, io sono…Yuri, sì mi chiamo Yuri- si strinsero la mano.

-         Anche tu sei uno stregone, vero?

-         Sì.

-         Doremì mi ha parlato di te nelle sue lettere. Sono contenta di conoscerti.

-         Ah, anch'io- disse imbarazzato.

-         Bene, e adesso che cominci la festa!- disse Hana e tutti iniziarono a festeggiare.

Hana si girò verso Yuri.

-         Ti va di ballare?

-         Eh, ah, sì…

-         Andiamo, allora- lo prese per mano e lo trascinò nella pista da ballo.

Doremì e le altre ragazze rimasero in disparte a guardare i due ragazzi ballare.

-         Sembra che abbiano fatto subito amicizia- disse Momoko.

-         Avevi qualche dubbio?- disse Aiko.

-         Se non sbaglio, Hana mi ha detto che avrebbero cucinato le bistecche- disse Doremì guardandosi intorno.

-         Ahh, Doremì, non pensi altro che alle bistecche? (U_U)'- chiese Hazuki- Comunque, dovrebbe trovarsi in quel tavolo, là in fondo.

-         Eh, eh, eh…vado e torno- si allontanò da gruppo.

-         Beh, sembra che l'abbia presa piuttosto bene- disse Momoko, guardando Doremì allontanarsi.

-         Dici?- disse Onpu pensierosa.

-         Che vuoi dire?

-         Penso che Doremì sia triste…- disse Hazuki- ma che non vuole farlo notare, per non rovinare la festa a Hana.

-         Già, questo sarà l'ultimo compleanno che potremmo festeggiarlo insieme a lei- disse Aiko triste.

-         L'ultimo giorno da ragazzina spensierata- aggiunse Onpu, guardando Hana.

 

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"L'ultimo compleanno…l'ultima volta che potremo chiacchierare e scherzare così amichevolmente…" Doremì chinò la testa, rivolgendo lo sguardo sul piatto che aveva in mano, ma senza prestare attenzione al suo contenuto.

-         Che ti prende, le bistecche non sono di tuo gusto?

La voce la riportò alla realtà.

-         Kotake…no, stavo solo pensando…

-         Ad Hana?

-         …sì- rivolse il suo sguardo al di fuori della finestra- Dovrei essere felice per Hana…in fondo presto sarà la nuova regina…- chinò la testa- eppure non ci riesco, al solo pensiero che non la potrò rivedere spesso. Ho paura che cambi…

-         Chi, Hana?- ridacchiò.

Doremì si voltò e guardò seria Kotake.

-         Sto dicendo sul serio, Kotake. I nuovi incarichi e le responsabilità…finiranno per cambiarla…

Kotake sorrise e si appoggiò alla parete accanto alla finestra.

-         E' naturale che tu sia preoccupata per Hana. In fondo ti sei occupata di lei, come se fosse tua figlia…ma vedi…è arrivato il momento anche per Hana di crescere. Comunque stai tranquilla, Hana rimarrà la solita bambina giocherellona e questo perché…ha avuto come madre te e le altre ragazze.

Doremì rimase a guardare sorpresa Kotake.

-         Uhm…una volta tanto hai ragione, Kotake.

-         Che vuoi dire con "una volta tanto"?! (ò_ó)*

-         Eh, eh, scherzavo. Apprezzo quello che hai detto. Anche se Hana crescerà e non la potrò quasi vedere, continuerò a volerle bene come adesso- sorrise dolcemente.

-         Ehi, voi due solitari- disse una voce dietro di loro- Venite o no a ballare con noi?- chiese Hana.

Kotake e Doremì si guardarono.

-         Ti va?- chiese leggermente arrossito.

-         Sì.

Kotake la prese per mano e iniziarono a ballare.

Poco dopo arrivarono gli F4 insieme ad Alexander e Hana iniziò ad aprire i regali che gli avevano portato i loro ospiti.

 

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-         Wuaaa (=o=)- sbadigliò Doremì- Che sonno (=_=).

-         Sveglia ragazzi, non è il momento di poltrire! (ò_ó)*- gridò Majorika.

-         Majorika, ieri siamo tornati tardi dalla festa. E' naturale che adesso abbiamo sonno (-_-)- disse Hazuki.

-         Io oggi mi sono addormentata in classe- disse Aiko.

-         Allora non eri l'unica- disse Kotake.

-         Non potremmo per oggi, chiudere il negozio?- chiese Momoko.

-         Non se ne parla!- ringhiò Majorika.

-         Uffi, sei una sfruttatrice- disse Doremì sbuffando.

-         Poche ciance e al lavoro! (>_<)*

La porta d'ingresso si aprì e suonò il campanello posto sopra la porta.

-         Ecco un cliente, non perdete la fiacca!- disse Majorika, andando a nascondersi insieme a Lala.

-         Vado io- disse Momoko, avviandosi per prima- Salve, posso esserle utile…eh?- la ragazza rimase sorpresa di trovarsi di fronte ad una bambina dai capelli castani e occhi di color blu.

-         Che succede?- chiese Doremì, avvicinandosi a Momoko.

La ragazza bionda, indicò la bambina.

-         Ciao piccola, hai bisogno di qualcosa?- chiese Doremì, chinandosi.

-         Sì…cerco mia madre…

-         Eh? (°_°)'

-         Ti sei persa?- chiese Hazuki- Ti aiutiamo noi…come ti chiami?

-         Hikaru Kotake.

-         Che?!! (OoO)'''

 

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Intermezzo

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-         Scusa, puoi ripetere?- chiese incredula Aiko.

-         Mi chiamo Hikaru Kotake…

Tutti si girarono verso Kotake, che era caduto dalla sedia su cui era seduto qualche istante prima.

-         Kotake, non ti credevo in grado di…- disse inorridita Momoko.

-         Eh?? Aspettate, non è come credete! (O_O)''- disse alzandosi in piedi e agitando le mani- Si tratta di un equivoco!- diede uno sguardo a Doremì che era rimasta in silenzio a guardarlo.

-         In ogni caso…- disse Onpu avvicinandosi alla bambina- hai detto che stavi cercando tua madre, vero?

-         Sì.

-         Come si chiama?

-         Non lo so.

-         Eh?- rimase sorpresa Onpu- Tuo padre dov'è?

-         Non c'è, sono sola.

-         Puoi descrivercelo, così lo cerchiamo tutti insieme.

-         Ha i capelli blu e gli occhi dello stesso colore…

Di nuovo tutti si girarono verso Kotake.

-         Ancora?! Vi ho detto che non c'entro niente con questa storia! (^_^)*- si avvicinò alla bambina- Senti bambina, vedi di non dire cose equivocabili, se no…

-         Ohhhh…('o')- la bambina rimase a guardarlo sorpresa.

-         Mh? E adesso che ti prende? (°_°)'- chiese Kotake preoccupato.

-         Papà!- gli saltò in braccio, facendolo cadere all'indietro.

-         Ahhh! (@_@)

-         Papà?!!! (O_O)'- esclamarono i presenti.

Doremì si avvicinò ai due e sollevò la bambina da Kotake steso a terra.

-         Calma, è inutile fare baccano per niente- disse Doremì tranquilla.

-         Ma…ha appena detto…- disse Momoko sconcertata.

-         Non diciamo sciocchezze. Credi che Kotake potrebbe fare una cosa simile?- disse Doremì seria e poi si rivolse alla bambina- Che ne dici di sederti e raccontarci le cose per bene?

-         Va bene- la bambina la guardò e fece cenno di sì.

-         Spiegaci, come mai ti trovavi da questi parti? I tuoi genitori abitano in zona?- chiese Doremì, facendola sedere su una sedia.

-         No…sono venuta al Maho, perché sapevo di trovare mio padre.

-         Vi siete dati appuntamento al negozio?- chiese Hazuki.

-         No- scosse la testa- Una volta mio padre mi ha raccontato di un certo Maho a Misora…speravo che venendo qui avrei trovato un indizio per trovare mia madre.

-         Non sai dov'è tuo padre?

-         E' a casa.

-         Senti, perché appena hai visto questo ragazzo- disse Onpu indicando Kotake- l' hai chiamato papà?

-         Perché è mio padre- disse decisa.

-         E' impossibile! (ò_ó)*- disse Kotake furioso- Come potrei essere tuo padre se sono ancora un ragazzo!

-         Lo sarai…

-         Eh? (°o°) Ragazzi, ci capisco sempre meno in questa storia (-_-)'- disse Yuri.

-         Spiegati meglio, piccola- disse Aiko- Cosa intendi dire?

-         In quest'epoca mio padre è ancora giovane. Avevo visto alcune sue foto, per questo l' ho riconosciuto.

-         In quest'epoca?- chiese Doremì confusa.

-         Sì, io vengo dal futuro.

-         Che?!!!- esclamarono in gruppo.

-         Piano, mi state rompendo i timpani (>_<)'.

-         Cos'è questo chiasso, perché non state lavorando?- comparve Majorika.

-         Ohh, ma tu…certo, devi essere Majorika!- disse Hikaru, saltando giù dalla sedia- Mio padre mi ha raccontato di te.

-         Che? (°.°)

-         Majorika, la conosci?- chiese Momoko- Dice di venire dal futuro.

-         Mh…dal futuro, dici?

-         E' impossibile, come avrebbe potuto?- disse Aiko.

-         Già, non esiste un modo per viaggiare nel tempo- disse Hazuki.

-         Sì, ma nella mia epoca, esiste. Ho approfittato dell'assenza di mio padre per ricreare un passaggio temporale. Ci è voluto tempo, ma ci sono riuscita.

-         Forse questa bambina ha visto troppi cartoni animati- disse Momoko bisbigliando all'orecchio di Aiko.

-         Senti, anche ammettendo che vieni dal futuro- disse Hazuki- perché sei venuta qui? Per cercare tua madre?

-         Sì, pensavo di chiederlo direttamente al mio padre del passato, ma forse sono andata troppo indietro con il tempo- disse triste.

-         Che ne pensi Majorika?- chiese Doremì.

-         Mh…la bambina non ha la faccia di una che sta mentendo…è probabile che venga davvero dal futuro…ma è ancora da verificare.

-         Quindi, può davvero trattarsi della figlia di Kotake? (°o°)- disse Yuri.

-         Una figlia dal futuro?- Kotake rimase a fissare incredulo, la bambina che portava il suo stesso cognome e che aveva il suo stesso colore degli occhi.

-         Curioso…- disse Momoko analizzando Hikaru- allora la madre di questa bambina, è la futura moglie di Kotake, no?

Kotake arrossì di colpo.

-         C- come?! Mia moglie?

-         Ha ragione- disse Onpu. 

-         Sono curiosa di sapere chi è. Come si chiama tua madre?- chiese Momoko.

-         Non lo so.

-         Eh? Non sai niente di lei?

-         No…

-         Perché la stai cercando qui? Non è con il tuo papà a casa?

-         No- scosse la testa- mia madre è morta qualche anno fa…

-         Oh, mi dispiace…- disse triste Momoko.

-         Quindi sei venuta qui, nell'intento di conoscerla?- chiese Majorika.

-         Sì…

-         Ti ricordi qualcosa di lei?

-         No, non molto…

-         E tuo padre non te ne ha mai parlato?

-         Quando glielo chiedo, evade il discorso. L'unica cosa che mi racconta è che era una persona dolce e gentile con la gente. Ah, e poi so che faceva parte del Consilio delle streghe.

-         La Consilio delle streghe? Allora si deve trattare di un pezzo grosso…- disse Majorika.

-         Ma tuo padre sa che sei qui?

-         No, sono venuta di nascosto. Se mio padre lo sapesse, non lo approverebbe.

-         Capisco, ma con così pochi indizi, come possiamo aiutarti?

-         Già, è come cercare un ago in un pagliaio- disse Momoko.

Hikaru abbassò la testa triste. Doremì le sorrise.

-         Non preoccuparti, vedrai che in un modo o nell'altro, la troveremo.

-         Davvero?

-         Sì.

-         Grazie!- si sentì il rumore di una pancia che brontolava- Eh, eh…scusate…

-         Penso che dopo un viaggio così, sarai affamata…- disse Aiko.

-         Mh…sì.

-         Bene, ti preparerò qualcosa. Poi ci metteremo in azione.

 

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-         Allora, neo papà, come ti senti?

-         Piantala Yuri, non sono in vena di scherzi- disse scocciato Kotake.

I due ragazzi erano seduti vicino al tavolo da cucito.

-         Nervoso? Dovresti essere contento, invece- disse Yuri sorridendogli- Hai appena scoperto che diventerai il padre della piccola Hikaru.

-         Invece sono agitato. Tutta questa storia…così all'improvviso- appoggiò la mano sulla fronte- ahh, credo che mi scoppierà la testa.

-         Esagerato. In fondo Hikaru è graziosa e poi non hai ancora conosciuto la tua futura moglie. Chissà che tipo è.

-         Bella prospettiva- disse ironico il ragazzo- Sapere che morirà, non mi rende di sicuro allegro.

-         Se riusciamo a trovarla, potrai fare in modo di impedirlo.

-         E come? Non sappiamo neanche la causa.

-         A me sembra che il tuo problema sia un altro- disse Onpu sedendosi vicino a loro- Non è vero, Kotake?

Kotake arrossì leggermente e diede un veloce sguardo alla porta della cucina.

-         Non capisco…- si finse ignaro e sbuffando.

-         Neanche io, volete spiegarmi?- chiese Yuri.

-         Non sono affari tuoi- rispose sgarbatamente Kotake.

-         Ehh? E adesso perché sei arrabbiato? (é_è)

-         Non sono arrabbiato- si difese il ragazzo.

-         Sì, che lo sei (¬_¬)- lo rimbeccò Yuri.

-         Kotake, non credi che sia il momento di parlare con Hikaru?- chiese Onpu, guardando la bambina seduta sulla sedia distante da loro, mentre chiacchierava con Lala e Hazuki.

-         E perché?

-         Non scordare che è tua figlia…non sei curioso di conoscerla meglio?

-         No- sbuffò.

-         Kotake, Hikaru ha fatto un lungo viaggio per venire in questa epoca e solo per conoscere i suoi genitori da giovani. Sarà spaventata e stanca dal viaggio. Penso che se tu provassi a parlarle, riusciresti a tranquillizzarla.

-         Mh…- Kotake rimase pensieroso.

 

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-         Il the è pronto- disse Momoko, che si trovava in cucina insieme alle altre due ragazze e Raganella.

-         Bene, versalo nella teiera- disse Aiko- Ho quasi finito di preparare qualcosa da mangiare.

-         Doremì, a che punto sei con…- Momoko si girò verso la ragazza, che aveva lo sguardo fisso sul forno- Doremì?

-         Eh? ('_')

-         Doremì, il forno!- disse Aiko.

-         Ahh, me ne sono scordata! (O_O)- girò la manopola e aprì il forno- Per fortuna i biscotti sono ancora integri (u_u)'- sospirò sollevata.

-         Sei la solita pasticciona, Doremì!- disse Majorika.

-         Che ti prende?- chiese Momoko- Sei soprappensiero…

-         Eh, eh, scusate- rise leggermente- Adesso tiro fuori i biscotti e…

-         Doremì- Aiko guardò seria la ragazza con i due codini- Stai pensando a Hikaru e a Kotake?

Doremì rimase silenziosa, poi tirò fuori i biscotti.

-         …mi sembra così assurdo…- disse mentre serviva i biscotti in un vassoio-…sono anni che conosco Kotake…eppure faccio fatica a vederlo nei panni di un padre. Non mi sono neanche abituata all'idea che sia diventato un apprendista stregone.

-         Mh, capisco- disse Momoko- Fai fatica ad accettarlo, perché lo vedi ancora come un ragazzino.

-         Ma come Hana, anche Kotake un giorno crescerà e si sposerà- disse Aiko, preparando il vassoio.

-         Già…

-         Piuttosto, per venire qui, avrà utilizzato la magia.

-         Chissà, forse gliel' ha insegnato suo padre- disse Momoko- E poi sa qualcosa di Majorika. Sicuramente conoscerà il mondo delle streghe.

-         Come potremo aiutarla a trovare sua madre, se ancora Kotake non si è ancora sposato?- chiese Aiko.

-         Con la magia- propose Doremì.

-         Ma sarà sufficiente?- chiese Momoko.

-         Non dimentichiamo che avete anche l'aiuto di Yuri e Kotake- disse Majorika- Stasera proverete a fare una magia tutti insieme.

-         D'accordo.

 

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Kotake si avvicinò alla bambina che era rimasta da sola a guardare un libro illustrato.

-         Ciao- la salutò e si sedette vicino a lei.

-         Ciao- ricambiò il saluto.

-         Dunque…- disse insicuro Kotake.

-         Mi devi chiedere qualcosa?- chiese Hikaru incuriosita.

-         Beh…sì. Sai che lavoro fa tuo padre?

-         Uhm…se non sbaglio si occupa di una scuola per apprendisti stregoni.

-         Davvero?

-         Sì, lo tiene impegnato ogni giorno e quindi lo vedo poche volte.

-         E com'è con te?

-         Oh, è sempre molto gentile e bravo- sorrise felice- Cerca di fare di tutto per non farmi pensare alla mamma.

-         Mh…

-         Però…- chinò la testa- io so che è triste.

-         Come?

-         Sì…ogni tanto se ne sta in salotto a fissare il camino, con lo sguardo triste…per questo voglio trovare la mamma…voglio che torniamo a stare tutti insieme.

Kotake guardò la bambina e gli sorrise.

-         Faremo tutto il possibile.

 

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-         Perché non funziona?- disse disperata Pop, seduta per terra, insieme agli altri.

-         Forse non ci siamo concentrati abbastanza- disse Hazuki, guardando il cielo scuro di notte.

-         Allora dovremmo riprovare- disse Yuri.

-         Ah, ma io sono stanca- disse Onpu.

-         Già, anch'io- disse Doremì- Potremmo riprovare domani.

-         Nel frattempo Hikaru rimarrà al Maho- disse Lala.

-         Ok, allora ci vediamo domani- disse Momoko.

I ragazzi si alzarono da terra e le ragazze misero via i loro cristalli. Poi ognuno tornò a casa propria.

 

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Il giorno di domani, come vorrei incontrare una bella fantasia.

Così che dammi un poco di valore, anche se è solo un grammo.

Quando ritorno sola da scuola, canticchio una canzone, la quale mi da sentimenti più sinceri e mi da voglia di piangere.

Il giorno di oggi, per qualche motivo, non ho potuto dirlo.

Dopo un litigio, un perdono.

Agisco con naturalità tale come lo fa il vento

Così che domani lo dirò.

 

Fine prima puntata

 

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Saaalve, eccomi di nuovo con una nuova fiction su Ojamajo Doremi…beh, proprio nuova non è…visto che avevo iniziato a scriverla da tanto tempo…ma continuavano ad esserci parecchi vuoti, qua e là…

Ma alla fine mi sono decisa a terminarla e finalmente posso dire con sicurezza di quanti capitoli è composta questa fiction, 4 in totale.

Ah, la storia è datata dopo la quarta serie…diciamo che questa la considerò una puntata extra, tipo come gli Oav, avete presente?

Naturalmente questo è il primo capitolo, quindi non cambiate canale, perché nelle prossime puntate, la storia s'ingarbuglierà di più (sembra che sto facendo pubblicità ad un prodotto -_-').

All'inizio e alla fine ci sono le sigle originali di Ojamajo Doremi, tradotte da me (quindi, tenete conto che non assicuro che siano giuste).

Ah, e poi…visto che a me piace mettere alle mie fiction, i titoli delle canzoni, ho deciso per questa di mettere il titolo della canzone dei Gemelli Diversi "Prima o poi". Anche perché mi ha ispirato a terminare questa fiction.

Ok, con questo è tutto! Ciao!

By Ya-chan

 

Personaggi:

Doremi Harukaze

Hazuki Fujiwara

Aiko Senoo

Onpu Segawa

Momoko Asuka

Pop Harukaze

Tetsuya Kotake

Yuri

Hikaru Kotake

Majorika

Lala

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


PRIMA O POI

PRIMA O POI

 

Spero sempre un giorno di potermi svegliare e scoprire che è stato solo un sogno…solo un sogno…

 

 

Ogni volta è più emozionante!

Che faresti se d'improvviso tu avessi poteri magici?

(Che faresti?)

Sicuramente ti arriverebbe una gran sorpresa!

Non credi che sarebbe qualcosa di meraviglioso?

(Vero che si?)

Faresti che tutti i giorni fossero domenica!

E che la scuola fosse un parco di divertimenti!

Lanceresti tutti quei compiti alla pattumiera!

Anche se vedi i libri di testo, non c'è niente scritto.

Anche se chiedi ad un piccolo gatto, non ti noterà.

Però, come sarebbe se è possibile?

Che quel tipo di cose diventino realtà!

Con una voce molto forte dì "Pirikala"!

Cantando senza fermarti!

Papà, mamma, le professoresse, e la vecchia brontolona

Ti sgriderà ed esploderà come un gran vulcano!

Che nel cielo si ascolti forte "Pirikala"!

Vola, corri, sentiti libero!

Anche se prenderai un 3 all'esame, ti sentirai soddisfatta con un gran sorriso.

Lavora felicemente tutto l'anno!

Sempre, sempre senza stancarti!

 

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-         Allora, manca della stoffa e poi un paio di forbici…- disse Lala, guardando un piccolo blocchetto di appunti.

-         Come, non c'è l'abbiamo?

-         Doremì ne ha rotto un paio…

-         Ahhh- sospirò disperata Majorika- Doremì è un caso disperato! Non fa che combinare pasticci!

-         Beh, del resto quelle forbici…- disse Lala pensandoci- erano vecchie e funzionavano male.

-         Che?! Ma se l'ho solo comprate il secolo scorso! (ò_ó)

-         Già (¬_¬)' Appunto…

-         Mh…

Majorika e Lala si girarono e guardarono Hikaru che cercava di fare un origamo con la carta colorata.

-         Ahhhh!- prese lo sgorbio che doveva assomigliare ad un cigno e lo accartocciò- Non ne posso più!

-         Che succede, Hikaru?- chiese Lala.

-         Non mi viene mai il cigno!

-         Ah, ma non era un elefante? (-_-)'- disse Lala.

-         Uffi, e dire che non è la prima volta che ci tento! (U_U)'

-         In questo mi ricorda qualcuna…(¬_¬)'- disse Majorika.

-         Perché non provi a fare qualcos'altro?- propose Lala.

-         Uffi…mi sono stancata di stare qui…dov'è mio padre?

-         Ah, Kotake…ecco, lui è a scuola- spiegò Lala.

-         A scuola? Wow, voglio andarci anch'io!

-         Che?! (O_O)'- esclamarono Majorika e Lala.

-         Vedi piccola, non puoi andarci, perché sei ancora troppo piccola…(^_^)'- disse Lala, cercando di convincerla.

-         E poi, la scuola non è un parco di divertimenti…- disse Majorika- ci si va per studiare.

-         Uffi, però qui mi sto annoiando…- si lamentò Hikaru- Voglio andare a scuola!

-         In questo assomiglia alla piccola Hana (¬_¬)'- disse Majorika.

-         Senti Majorika- disse Lala- Non potremo accontentarla? Altrimenti finisce per combinare qualche disastro al negozio.

-         Mh…va bene, ma la portiamo solo a vedere la scuola e poi subito torniamo al Maho.

-         Evviva!- esultò Hikaru.

Pochi minuti dopo, tre gatti si avvicinano alla scuola di Misora. Uno era nero, un altro era bianco e uno più piccolo era marrone con un fiocco blu.

-         Wow, allora è questa la scuola che frequentava mio padre- disse meravigliata Hikaru, sbirciando dalla finestra dell'edificio.

-         Sì…però adesso è meglio tornare indietro, prima che qualcuno ci veda.

-         Solo un attimo…forse fra queste persone c'è mia madre…

-         Cosa te lo fa pensare?

-         Ecco…quando io tornavo a casa triste per un compito andato male, mio padre mi consolava dicendo che anche mia madre prendeva brutti voti, ma era sempre sorridente.

-         Oh.

-         Forse frequentavano la stessa scuola- disse Hikaru.

-         Beh, non è detto…- disse Lala- è possibile che abiti in un'altra città.

-         Forse…però voglio controllare lo stesso.

-         Aspetta, se ti sporgi troppo, rischi che ti vedano!- disse Majorika.

-         Guarda, dei gatti!- disse una ragazza, guardando dall'altra parte della finestra.

Lala e Majorika sussultarono dallo spavento.

-         Presto, scappiamo Hikaru! (°o°)- gridò Lala.

-         Eh? Eh? (°.°)- disse ancora confusa Hikaru, attaccata alla finestra.

Altre ragazze si avvicinarono alla finestra, attirando l'attenzione sul resto della classe.

-         Ohi, ohi, qui finisce male!- disse Majorika agitata.

-         Guardate, ci sono i Green day!- disse una voce.

Tutte le ragazze guardarono dall'altra parte.

-         Dove? Dove? Io non vedo niente- disse una ragazza.

-         Cavoli, ci ha fregato!- disse un'altra ragazza, notando che i gatti erano scomparsi.

Poco distante da lì, precisamente dietro l'angolo, fuori dall'edificio, un ragazzo teneva in braccio tre gatti e si guardava in giro.

-         Okey…via libera, non c'è nessuno- li lasciò scendere per terra.

-         Grazie Yuri- disse Lala- Sei capitato al momento giusto.

-         Già, ancora poco e grazie a questa piccola peste, quelle ragazze ci avrebbero scoperto- disse Majorika, guardando Hikaru.

-         Scusate (ó_ò)- disse Hikaru dispiaciuta.

-         Non c'è di che, per fortuna che vi ho notate subito…ma voi che ci fate qui? Non dovreste essere al Maho?

-         Dovremmo è la parola giusta- disse Majorika- però Hikaru voleva vedere la scuola.

-         E' convinta di trovare qui sua madre- spiegò Lala.

-         Mh…se anche fosse, come avrebbe fatto a riconoscerla? Ci sono tantissime ragazze in questa scuola.

-         Senti…Doremì e Kotake dove sono?- chiese Lala.

-         Stanno facendo ginnastica con la loro classe.

-         Eh? Possiamo andare a vedere? Eh? (°o°)- chiese Hikaru.

-         Uhm…non so se si può…

-         Scordatelo, Hikaru! Ci hai già messo nei guai!- disse arrabbiata Majorika.

-         Su…calmati Raganella- disse Lala.

-         Beh, se non fate rumore, potete andare a vedere…sono fuori in cortile- disse Yuri- Basterà che vi nascondiate dietro qualche cespuglio.

-         Davvero? Possiamo?- chiese Hikaru a Majorika.

-         Mh…d'accordo- disse Majorika poco convinta- Ma poi torniamo al Maho, intesi?

-         Sì, sì- fece cenno di sì.

-         Okey, allora io vi saluto, che sta per iniziare la mia lezione e devo tornare in classe.

-         Va bene, ciao- si salutarono e i tre gatti si avviarono verso il cortile.

-         Guarda, ecco lì Kotake!- disse Lala.

Il ragazzo era impegnato ad eseguire degli esercizi di ginnastica.

-         Wow, è bravo!- disse Hikaru.

-         Già…

-         E Doremì dov'è?- chiese Majorika.

-         E' là…- disse Lala, indicandole la ragazza- E' insieme ad altre ragazze.

-         Guardate, adesso tocca a lei- disse Hikaru.

-         …è inciampata (-_-)'- disse Lala.

-         …si è rialzata subito (°.°)- disse Hikaru.

-         …è inciampata di nuovo (¬_¬)'- disse Majorika.

-         Eh, eh…è buffa (^-^)- disse Hikaru divertita.

-         Io direi che è un impiastro (-_-)'- disse Majorika.

-         Però è strano…di solito non è così imbranata- disse Lala.

-         Forse non è concentrata- disse Majorika- Si vede che ha altro per la testa.

-         Mh…

-         Va bene, adesso possiamo tornare.

-         Okey.

Una volta fuori dall'edificio scolastico, le tre gatte ripresero il loro aspetto normale.

-         Ah, finalmente- disse Majorika- Non c'è la facevo più a stare nelle sembianze di un gatto.

-         Invece per me è stato divertente (^.^)- disse contenta Hikaru.

-         Qui l'unica che si è divertita è lei (¬_¬)'- disse Majorika. 

-         Ahhh, attenta Hikaru!- disse Lala, indicandole una banana per terra.

-         Eh? (°_°)- calpestò la buccia senza accorgersene.

Hikaru perse l'equilibrio e cadde all'indietro. Però, a sorpresa dei presenti, si riuscì a rimettere in sesto, facendo delle capriole e cadendo in piedi con le braccia tese, come un ginnasta ad un esercizio terminato.

-         Op-là!- disse la bambina, dopo la sua dimostrazione.

Majorika e Lala la guardarono stupite.

-         Si vede che è la figlia di Kotake (-_-)'- commentarono le due.

-         Eh, eh (^-^).

 

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Doremì salì le scale, fino ad arrivare al terrazzo. Aprì la porta e trovò Kotake seduto vicino alla rete, immerso nei suoi pensieri.

-         Ehi, ciao- salutò Doremì.

-         Doremì? Che ci fai qui?

-         Mangio, no?- disse la ragazza indicandogli il pranzo portato da casa e sedendosi vicino a lui.

-         No, non intendevo quello…voglio dire perché sei venuta qui. Non dovresti pranzare con le tue compagne di classe?

-         Beh, avevano altro da fare…- disse Doremì incominciando a tirare fuori il suo cibo- E poi…non mi andava di mangiare da sola. Vuoi favorire?- gli porse la scatola contenente il pranzo.

-         …- Kotake la guardò- sì, grazie.

I due iniziarono a mangiare in silenzio.

-         A cosa stai pensando?- chiese Doremì- Sembri assorto nei tuoi pensieri.

-         Io? Piuttosto tu, a cosa stavi pensando durante l'ora di ginnastica. Hai continuato a fare errori uno dopo l'altro.

-         Eh, eh, eh…lo sai che non sono brava- rise imbarazzata.

-         Sì, ma non sembravi tu.

-         Mh…- disse Doremì pensandoci- In effetti, stavo pensando a Hikaru…

-         Lo sapevo (¬_¬)'

-         Ecco…vorrei cercare di capirci di più e aiutarla in qualche modo…

-         E' inutile darsi tante preoccupazioni adesso…- disse Kotake- Prima o poi tutto si risolverà…

-         Mh…A proposito…come ci si sente ad essere padre?- chiese Doremì ridacchiando.

-         Non scherzare- disse Kotake infastidito- Come reagiresti se un giorno spuntasse dal nulla una bambina che dicesse di essere tua figlia?

-         Uhm…non saprei- disse Doremì pensierosa- Certo, all'inizio né sarai schioccata- si girò verso lui e sorrise- ma poi non potrei che esserne felice. Del resto…non sarebbe la prima volta, visto che Hana l' ho cresciuta come se fosse mia figlia.

Kotake guardò la ragazza e abbassò lo sguardo, mentre Doremì iniziava a mettere via la scatola del pranzo.

-         E se tu sapessi già in anticipo che la persona con cui ti sposerai, morirà?

Doremì si fermò e rimase in silenzio.

-         Beh, credo che sia inutile fasciarsi la testa, ancora prima di farsi male, no? In ogni caso, mi impegnerei con tutta me stessa, perché questo non accada.

-         Eh, sei la solita- sorrise.

-         ?

-         Riesci ad essere positiva anche in queste occasioni. Proprio per questo mi piaci…

-         Eh? (°///°)

-         Ah, eh…(O///O)- disse imbarazzato- intendevo dire, come persona…(U///U)

-         Eh, eh, capisco (^///^)'…dunque- si alzò in piedi- Andiamo in classe. Muoviti Kotake, altrimenti la prof. ci sgrida.

-         Ehi- si alzò in piedi.

-         Mh? Che c'è?- si girò verso di lui.

-         Direi che potresti anche smetterla di chiamarmi per cognome, ormai.

-         Eh?

-         Sì, ormai ci conosciamo da così tanto tempo.

-         Hai ragione…è la forza dell'abitudine (^_^)'. D'accordo, Tetsuya…muoviamoci- andò dietro di lui e lo spinse in avanti.

 

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-         Majorika, hai visto?- chiese Lala, guardando fuori dalla finestra.

-         Mh…- Majorika si avvicinò alla fatina Lala e scrutò la persona che stava in piedi sui gradini e guardava da lontano il negozio.

-         Non ti sembra strano? E' da un po' che è lì e non accenna ad entrare o ad andarsene.

-         Già, è strano…ma non solo per quello- disse seria Majorika.

-         Che vuoi dire?- chiese sorpresa Lala.

-         Non lo percepisci? E' un aura che abbiamo già sentito…solo più potente.

-         Oh, guarda! Si è mosso e sta vendendo qua!

-         Mh…

La persona aprì la porta del negozio, facendo suonare il campanello e richiamando l'attenzione dei presenti, intenti a lavorare.

-         Un cliente?- disse Momoko.

-         Salve, benvenuto al Maho!- dissero Aiko e Onpu, venendo incontro alla persona.

Hikaru si sporse dalla cucina e osservò curiosa il cliente. Era un ragazzo sui 25 anni, con capelli di un colore blu.

-         Papà!- esclamò sorpresa e contenta allo stesso tempo. Gli corse subito incontro.

-         Papà?! (OoO)'- esclamarono i ragazzi.

-         Hikaru!- sorrise il ragazzo e si abbassò per abbracciare la bambina- Come stai?- chiese dolcemente.

-         Papà, quanto mi sei mancato!- disse in lacrime.

-         Cosa ti è saltato in testa di venire qua!- disse con tono severo.

-         Ma…

-         Non hai idea di quello che ti sarebbe potuto succedere!- l'abbracciò forte- Mi hai fatto preoccupare tanto.

-         Scusa papà- ricambiò l'abbracciò.

-         Non vorrei rompere un momento così dolce, ma se lui è il padre di Hikaru, questo significa che…- Aiko fu interrotta dal ragazzo che la guardò e si alzò in piedi.

-         Sì, sono Tetsuya Kotake.

Kotake non poteva crederci. Il se stesso da grande, l'aveva davanti ai suoi occhi.

Neanche Doremì poteva crederci. Quel ragazzo che aveva davanti agli occhi, era così diverso dal solito Kotake che conosceva. Non era più il bambino che si divertiva a prenderla in giro, ma un adulto. Lo guardò meglio, i suoi capelli non erano più sbarazzini e il suo sguardo era molto più serio. Sentì il suo cuore battere. Se non fosse che sapeva di chi si trattava, si sarebbe innamorata all'istante.

-         Sei venuta per riprenderti Hikaru?- chiese Yuri.

-         Sì.

-         Perché prima non ci spieghi alcune cose?- chiese Majorika, apparendo da un'altra stanza.

-         Già, ci sono delle domande che vorrei farti- disse Kotake.

-         Immagino quale sia la tua domanda- disse il ragazzo, guardando Kotake- però non mi è possibile risponderti.

-         Perché?

-         Hikaru venendo in quest'epoca ha creato un sbalzo temporale. Non va bene modificare il passato, può crearne delle conseguenze disastrose.

-         Però papà, io…- disse Hikaru.

-         Sì, lo so piccola. E ho sbagliato a non raccontarti niente di lei. Ho pensato che meno te ne avrei parlato, meno avresti sofferto. Ma sbagliavo- la prese in braccio- Però adesso è venuto il momento di tornare a casa.

-         Aspetta!- disse Kotake- Non mi potresti almeno dire com'è morta? Potrei fare qualcosa…

Il ragazzo chinò la testa.

-         Non c'è niente che tu possa fare…

-         E' una malattia inguaribile?- chiese Doremì.

Il ragazzo stette in silenzio e appoggiò la bambina a terra.

-         Hikaru, non ti andrebbe di andare a giocare con i bambini al parco?

-         …va bene- fece cenno di sì e si allontanò.

Una volta che la figlia si era allontanata a sufficienza, il ragazzo si rivolse al gruppo.

-         Mi dispiace di aver mentito a Hikaru, ma la verità è un'altra. Ma per rendervene conto, dovreste venire voi di persona a vedere.

-         Dove?

-         Nel futuro.

 

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Intermezzo

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-         Come hai detto?- chiese Majorika.

-         L'unico modo per capire la situazione, è che voi veniate con me nel futuro- spiegò il ragazzo.

-         M- ma…è impossibile…come facciamo?- chiese Momoko.

-         Per venire qui ho creato un tunnel spazio temporale che collega le due epoche.

-         Ma non sarà pericoloso?- chiese Hazuki.

-         No, visto che siete con me. Ma visto che per creare quel tunnel ho dovuto utilizzare tanta magia, non durerà ancora per molto.

-         Mh…che facciamo ragazzi?- chiese Onpu.

-         Andiamo, no?- disse Doremì sicura.

-         Però, non sappiamo cosa ci aspetterà dall'altra parte- disse Hazuki.

-         Se questo è l'unico modo per scoprire la verità…

-         Uhm…io credo che sarà divertente andarci- disse Yuri.

-         Yes, quando ci capiterà un occasione simile?- disse Momoko.

-         Allora, andiamo- disse Aiko.

-         E con il negozio come la mettiamo? (¬_¬)*- chiese Majorika.

-         Tranquilla, non staremo via a lungo…e poi è per una buona azione (^-^)- disse Doremì.

-         Mh…non mi convinci (¬_¬)- disse dubbiosa Majorika- Potrebbe benissimo essere che lo state facendo per non lavorare.

-         Non preoccuparti, Majorika- disse il ragazzo- Li riporterò io indietro.

-         Uhm…va bene (U_U). Però Pop rimarrà qui. Almeno non dovrò chiudere del tutto il negozio.

-         Che bello, andiamo nel futuro! Non sei contento Tetsuya?- chiese Doremì.

-         Mh…felice come una pasqua (-_-)'.

 

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-         Eccoci arrivati- disse il ragazzo.

-         Cavoli, quel tunnel sembrava un vortice (@_@)'- disse Yuri.

-         A me invece sembrava di essere in una centrifuga (@_@)'- disse Momoko.

-         L'importante è che siamo arrivati (^_^)'- disse Onpu.

-         Wow, guardate, siamo nel mondo della magia!- disse Hazuki.

-         E' rimasto quasi lo stesso…a parte quel strano palazzo di cristallo…- disse Aiko.

-         Hikaru, tu vai a casa, che io devo portarli da una parte- disse il ragazzo alla bambina.

-         Come vuoi…ci vediamo a casa…ciao!- salutò e si allontanò.

-         D'accordo…noi possiamo andare…seguitemi- iniziò a camminare.

-         Senta, se la madre di Hikaru è viva…perché non glielo dice?- chiese Hazuki.

-         Per il suo bene è meglio che lei non lo sappia.

-         Non capisco…qual è il motivo?- chiese Yuri.

-         Avete visto quel palazzo di cristallo, vero?

-         Sì.

-         E' lì da un bel po'…

-         Ma cosa ha a che vedere con la madre di Hikaru?

-         …lei è lì…

-         Che?!

-         Il palazzo l'ha costruito lei con i suoi poteri.

-         Per quale motivo ha costruito quel palazzo di cristallo?- chiese Doremì.

-         Per non essere disturbata…

-         Si è rinchiusa lì dentro?- chiese Yuri.

-         Sì.

Il gruppetto raggiunse il palazzo.

-         Un giorno…- raccontò il ragazzo- se né andata via di casa…e con la sua magia ha costruito questo palazzo, rifugiandosi al suo interno.

-         Se né andata? Per quale motivo?- chiese Kotake.

-         …si era messa contro il Consilio delle streghe…e da allora, nessuno è riuscito ad avvicinarsi a lei.

-         E tu non hai fatto niente?

-         Io…ho tentato, ma non mi vuole ascoltare…non c'è nessuno che riesca a farla ragionare…

-         Eppure ci sarà un modo- disse Doremì guardandosi intorno- Ah, quella sembra essere un entrata.

-         Aspetta!- disse il ragazzo, ma non fece in tempo che Doremì era già entrata dentro.

-         Seguiamola!- disse Momoko.

-         No, fermati!

Appena Momoko cercò di entrare, qualcosa la respinse e la fece cadere all'indietro.

-         Ahiii, ma cosa…?- disse Momoko dolorante.

-         Non ho fatto in tempo ad avvertirvi, che il palazzo è protetto da una barriera invisibile.

-         Ma allora Doremì come ha fatto ad entrare?- chiese Kotake.

-        

 

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Doremì era riuscita a superare la barriera senza accorgersene. Corse per un po' in quel corridoio così tetro.

Doveva fare qualcosa. La tristezza di Hikaru e Tetsuya…le erano rimaste impresse…voleva ad ogni costo aiutare la donna che loro amavano. Anche se questo significava che…per lei non c'era posto nel cuore di Tetsuya.

Scosse la testa. Non era il momento di pensare a quelle cose. Doveva concentrarsi. Al resto ci avrebbe pensato poi.

Finalmente il corridoio sembrava aver incrociato una porta. Si avvicinò ad essa e la porta si aprì da sola, provocando che i cigolii risuonassero nella dimora.

Guardò avanti con un po' di timore. Cosa le riservava quella stanza? Con chi si sarebbe dovuta confrontare?

Chi era quella persona che per un lungo periodo aveva abbandonato il marito e la figlia?

Chi era la ragazza di cui Tetsuya si era innamorato?

Non sentì nessun rumore, ma solo un lieve vento gelido.

Si abbracciò come per riscaldarsi.

Sembrava deserta la stanza. Ma allora dove poteva trovarsi questa persona?

Guardò intorno, ma la stanza con i pochi mobili di cristallo erano l'unica cosa presente in quel posto. Che si fosse sbagliata?

-         Ti stavo aspettando…

La voce la fece sussultare. Era fredda e calma, come l'atmosfera del luogo.

-         M- mi aspettava?- l'aria gelida, incominciava a farla tremare.

-         Si…- una figura di una ragazza, comparve dietro una sedia.

Era di schiena e il viso rivolto a quella grande vetrata davanti a sé.

"Strano, da fuori non avevo notato questa finestra"

-         Immagino perché tu sia venuta qui…

-         Eh? Sì, io…- si preparò a parlare, ma la ragazza la fermò, facendo cenno di tacere.

-         So cosa sei venuta a dirmi…e so chi sei…

"Non per nulla è una strega…"

-         Ma ti sei chiesta perché tu sei qui?

-         Io?- chiese sorpresa- Io sono venuta ad aiutare un mio amico e sua figlia…che la vogliono rivedere.

La ragazza rise ironicamente.

-         Aiutare? Quindi non lo sai il vero motivo?

-         Non capisco…che intende dire?

-         Pensi davvero che la tua presenza qui, sia solo per aiutare?- si alzò in piedi, ma ancora con la schiena rivolta a Doremì- Del resto, se non ti hanno raccontato la verità…

-         Come?

-         Che ipocriti…- disse con un lieve sorriso- Fino a quanto continueranno a mentirti? Fino a quanto dovremmo stare al loro gioco?

-         Senta…io non di cosa sta parlando…però se esce di qui, potremmo parlarne con calma e…

-         A che servirebbe? Non cambierebbe ciò che è stato.

-         Perché dice questo?- si avvicinò lentamente alla ragazza- Io sono convinta che…

-         Che tutto si possa sistemare, vero?

-         Eh?

-         False credenze, false verità…tutto quello in cui credevo…non c'è…- strinse i pugni- Mi hanno sempre mentito…e continueranno a farlo…

-         Di chi parla?

-         Già…tu come puoi saperlo? Vieni dal passato…Ma è giusto che tu sappia la realtà delle cose…così che tu non commetta i miei stessi errori.

-         Errori?

-         Vuoi sapere chi hai davanti a te? Chi è la persona che si è rintanata in questo posto, abbandonando marito e figlia?- si voltò e guardò seriamente Doremì. Il suo lungo vestito arrivava sul pavimento e i suoi capelli erano sciolti- Ebbene, io sono te.

 

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-         Doremì!- gridò Kotake, sbattendo i pugni, contro quella vetrata trasparente.

Erano passati qualche decina di minuti da quando Doremì aveva oltrepassato quella barriera e si era avventurata da sola in quel luogo oscuro.

-         Accidenti, spero che non gli sia successo niente!- disse Kotake.

-         Calmati, vedrai che sta bene- disse il ragazzo.

-         Lo spero bene- si girò verso di lui e lo fulminò con lo sguardo- anche perché saprei con chi prendermela se le succede qualcosa!

Il ragazzo abbassò lo sguardo senza dire niente.

-         Questa barriera è davvero resistente…neanche con i nostri poteri uniti, siamo riusciti ad aprirla- disse Hazuki tastando la barriera.

-         La magia di questa ragazza è così potente?- chiese Aiko.

-         Sì- fece cenno il ragazzo.

-         Mi domando…- disse Onpu pensierosa- Perché abbia fatto solo passare Doremì…

-         Già, è come se fosse già a conoscenza del nostro arrivo- disse Momoko.

-         Io credo che ci sia ancora qualcosa che non ci ha detto…- disse Yuri, guardando il ragazzo.

-         Ecco io…- chinò il capo.

-         E' così?- chiese Hazuki preoccupata- C'è un motivo preciso perché ha fatto entrare solo Doremì? E' lo stesso motivo per cui ci hai fatto venire qui?

-         …state tranquilli, a Doremì non succederà niente…non è nel suo interesse farle del male…

-         Che intende dire?- chiese Onpu.

-         Guardate, sta arrivando qualcuno!- disse Yuri, indicando una persona che s'intravedeva nell'oscurità.

-         Ma è Doremì!- esclamò Aiko.

Doremì camminava lentamente verso di loro, con la testa rivolta al basso.

Passò la barriera, come se non ci fosse mai stata e camminò oltre i suoi compagni, lasciandoli alle spalle e senza dire una parola.

-         Doremì!- esclamò Momoko e fece per raggiungerla, ma venne bloccata dal ragazzo.

-         È meglio lasciarla sola…

-         Sa cosa gli è successo?- chiese Yuri.

-         …credo di sì…anche se speravo che non l'avrebbe mai fatto.

-         Chi?

Il ragazzo non rispose e fece cenno di seguirlo.

-         Andiamo, non c'è niente che possiamo fare in questo momento…

Il gruppo lo seguì senza fiatare, anche se nella loro testa, incominciava a farsi largo delle incertezze.

 

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Era sera e dal balcone della casa del padre di Hikaru, si poteva vedere tutta la città.

In fondo era situato il castello della regina ed intorno c'erano tante luci.

Diede un veloce sguardo alla porta dietro di lui. A quell'ora i ragazzi si erano già coricati nelle loro stanze.

L'indomani sarebbe stata una giornata pesante…non solo perché avrebbero preteso delle spiegazioni da lui, ma anche perché…avrebbe dovuto fare di nuovo i conti con il passato.

Il ragazzo dai capelli blu, guardò il bicchiere che aveva in mano.

Quella notte lo riportava alla mente dei tristi ricordi…

 

Nello stesso balcone, qualche anno prima, due ragazzi stanno discutendo.

-         Cosa?!- esclamò lui.

-         E' la mia decisione e non puoi interferire!- rispose la ragazza dai capelli rosso magenta.

-         Ma…

-         Non ci ripenserò un'altra volta!

-         Aspetta Doremì…lo sai che mettersi contro il Consilio delle streghe, equivale all'espulsione!

-         Tetsuya- lo guardò seriamente- Ho permesso che tutto questo mi passasse davanti senza fare niente! Non posso più permetterlo! Devo fermarle!

-         E a Hikaru non hai pensato?

-         Penso che una volta grande capirà…- prese il suo mantello e se lo sistemò.

Tetsuya corse e s'intromise tra lei e la porta della stanza.

-         Doremì…non puoi!- disse triste- Perché lo vuoi fare?

-         Tetsuya, te l' ho già spiegato…adesso fammi passare.

-         No!

-         Tetsuya, non costringermi ad usare le maniere forti!

-         Sei solo un'egoista, pensi solo a te stessa!

-         E tu non fai che proteggerla! L' hai sempre fatto!- gridò e poi diventò triste- E adesso…in questo momento cruciale, tu preferisci stare dalla sua parte…e non dalla mia…- lo spinse via e aprì la porta.

-         Doremì, aspetta!

Ma Doremì non si fermò e continuò la sua camminata verso l'uscita della casa, senza mai guardare dietro, neanche una volta.

-         …sei una sciocca!- gli gridò dietro Tetsuya.

La sua voce risuonò in quella casa deserta, come un interminabile eco, accompagnato dal rumore della porta dell'ingresso chiusa.

Il ragazzo si lasciò cadere per terra, appoggiando le ginocchia e le mani.

 

Ancora in quel momento poteva vedere la figura della ragazza che aveva amato, mentre si allontanava da lui, senza che potesse fare niente.

E adesso rischiava di fare lo stesso errore…pensava che portare Doremì nel futuro potesse in qualche modo farla ragionare, ma non era servito. Anzi aveva solo peggiorato le cose.

Kotake appoggiò il bicchiere sul tavolo ed uscì dalla stanza, senza fare troppo rumore con i suoi passi.

Camminò fino a giungere alla porta di una stanza. Era chiusa.

Appoggiò la mano sulla porta e bussò.

Niente…nessuna risposta.

Mise la mano sulla maniglia e aprì la porta molto lentamente. 

Era buio in quella stanza, l'unica luce veniva dal corridoio che filtrava dall'apertura della porta.

-         Doremì?- sussurrò.

Una ragazzina era sdraiata sul letto, con la schiena rivolta verso l'entrata.

Non si udivano sospiri, era tutto silenzioso.

Kotake si sedette sul bordo del letto e appoggiò i gomiti alle ginocchia.

-         Doremì…mi dispiace…

-         …perché non me l' hai detto?- si udì lievemente dalla ragazzina.

-         Non volevo farti soffrire.

-         E invece l' hai fatto, nascondendomi la verità.

-         Io speravo solo di poter fare qualcosa per lei…

-         E' questo il destino che mi aspetta? Io non voglio…

-         Dipende da te far cambiare le cose…

-         Però perché è successo tutto questo?

-         Non lo so…- si alzò in piedi- adesso riposa- ed uscì dalla stanza.

Ritornò di nuovo il lungo silenzio e l'oscurità della notte.

Chi l'avrebbe detto? Quella ragazza seduta su quella sedia di cristallo, non era altro…che lei.

Sì, Doremì Harukaze.

 

-         Sorpresa, eh?- disse la ragazza, con un sorriso sulle labbra.

-         M- ma…- le parole non le uscivano dalla bocca.

-         Già…ti chiederai…perché non te l' abbiano detto subito…

-         Sì…

-         Ebbene, sappi che tutte le persone che adesso reputi dei grandi amici…più avanti di abbandoneranno al tuo destino.

-         Come? Non ci credo!

-         E' vero invece…ti sei chiesta perché sono qui?

-         Beh, Tetsuya ha detto che sei stata scacciata dal Consilio delle streghe…

-         Tzè- fece un sorrisino divertito- ma ti sei chiesta veramente il perché?

-         Ecco io…

La ragazza si avvicinò alla grande vetrata e appoggiò la testa.

-         Una volta io…ero una persona felice…o almeno pensavo di esserlo…finché non sono stata messa al corrente della verità. Da allora la mia vita è cambiata. E sono rimasta sola.

-         Cos'è che è successo?

-         A volte le parole non servono per descrivere i fatti- la guardò e si avvicinò alla ragazzina.

Si chinò, prese le mani di Doremì e le unì alle sue.

Una luce bianca apparve dalla unione delle loro mani.

-         C- che succede?- chiese preoccupata Doremì.

-         Sta tranquilla…sei venuta qui per scoprire la verità, no? Ebbene adesso la saprai…nonostante odierai averla saputa…

 

Chiuse gli occhi. Poteva ancora sentire le gelide mani della ragazza e quella forza magica.

Un'ondata di ricordi l'aveva travolta e dei sentimenti confusi la tormentavano ancora.

Strinse il cuscino a sé.

Avrebbe preferito non sapere niente.

Perché l'aveva fatto? Perché le aveva fatto vedere quei ricordi così dolorosi?

Gli sembrava che le risate della ragazza, le riecheggiassero nella sua mente.

Le lacrime continuarono a scendere a dirotto.

Sapeva che da quel momento in poi, niente sarebbe stato come prima…

 

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Incontrerai,

sempre in te,

sentimenti sinceri e amore.

Una ragione,

per vivere,

meraviglioso vedere la luce del sole.

Cantiamo insieme con il cuore,

prendi la mia mano sentendo il perdono,

guardo i fiori e ascolto la tua voce,

io, costruisco un cammino di luce.

Come una nube vado,

accarezzando il mare,

tra le onde tu,

arrivi a me.

Non posso ricordare, come arrivai verso te,

tra un mare blu,

arrivi a me.

 

Fine secondo episodio

 

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Saaalve, ecco il secondo capitolo! Spero che non ci siano errori…però non si sa mai, visto che molti errori mi sfuggono di vista.

Okey…spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento e che sarete intrigati a continuare a seguire la fiction.

Con questo è tutto! Arrivederci al prossimo episodio!

By Ya-chan

 

Personaggi:

Doremi Harukaze

Hazuki Fujiwara

Aiko Senoo

Onpu Segawa

Pop Harukaze

Momoko Asuka

Tetsuya Kotake

Yuri

Hikaru Kotake

Majorika

Lala

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***


PRIMA O POI

PRIMA O POI

 

A volte i ricordi sono più dolorosi delle ferite vere e proprie…

 

 

Ogni volta è più emozionante!

Che faresti se d'improvviso tu avessi poteri magici?

(Che faresti?)

Sicuramente ti arriverebbe una gran sorpresa!

Non credi che sarebbe qualcosa di meraviglioso?

(Vero che si?)

Faresti che tutti i giorni fossero domenica!

E che la scuola fosse un parco di divertimenti!

Lanceresti tutti quei compiti alla pattumiera!

Anche se vedi i libri di testo, non c'è niente scritto.

Anche se chiedi ad un piccolo gatto, non ti noterà.

Però, come sarebbe se è possibile?

Che quel tipo di cose diventino realtà!

Con una voce molto forte dì "Pirikala"!

Cantando senza fermarti!

Papà, mamma, le professoresse, e la vecchia brontolona

Ti sgriderà ed esploderà come un gran vulcano!

Che nel cielo si ascolti forte "Pirikala"!

Vola, corri, sentiti libero!

Anche se prenderai un 3 all'esame, ti sentirai soddisfatta con un gran sorriso.

Lavora felicemente tutto l'anno!

Sempre, sempre senza stancarti!

 

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In un luogo oscuro, delle figure si stavano agitavano.

-         Insomma, non se ne può più! Bisogna agire!- disse una voce.

-         Già, è un pericolo per tutti noi!- disse un'altra.

-         Quanto ancora dobbiamo aspettare!

-         E' inammissibile che ancora nessuno abbia fatto qualcosa!

-         Dovete tenere conto che non è una persona qualsiasi.

-         Sì, ha già sconfitto gli altri guerrieri.

-         Allora dovremmo agire tutti!

Un groviglio di voci si accavallarono tra loro.

-         Basta così!- disse una voce solenne e tutti si zittirono.

Una figura giovanile comparve da dietro l'oscurità, con il volto coperto da un telo bianco.

-         Kotake Tetsuya…- chiamò la persona.

-         Sì…- un ragazzo arrivò in quel momento e si chinò davanti alla persona che l'aveva chiamato.

-         Dimmi, a che punto siamo?

-         Purtroppo non ci sono buone notizie. In tutto il regno, la gente non fa che lamentarsi. E tutti quelli che tentano di avvicinarsi, finiscono per essere respinti.

-         Mh…non ci resta che l'ultima possibilità.

-         M- ma…aspetti, forse c'è un'altra alternativa.

-         Abbiamo già aspettato troppo Kotake…il Consilio delle streghe ha ragione, bisogna agire.

-         Però…

-         Adesso dobbiamo riunire i maghi e le streghe più potenti. E una volta pronti attaccheremo insieme.

-        

-         Suppongo che tu sarai dei nostri, no?

-         …Sì, regina- chinò il capo triste.

L'oscurità li avvolse.

 

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Una ragazza si svegliò dal suo sonno e rimase seduta sul letto.

Da quanto tempo non dormiva?

Da mesi ormai.

Gli incubi la tormentavano senza sosta.

Aveva fatto la cosa giusta? Doveva per forza far conoscere la verità alla Doremì del passato? Era necessario?

Lei stessa quando lo scoprì ne rimase così sconvolta che per giorni non disse niente.

Come avrebbe reagito l'altra Doremì?

Eppure doveva sapere la verità. Era l'unico sistema. Doremì doveva cambiare il futuro.

Ma una parte di lei, sapeva che anche se Doremì lo sapeva già…le cose non si sarebbero mai sistemate. Non sarebbe cambiato niente.

Appoggiò le mani sul volto e le ciocche dei lunghi capelli caddero davanti.

I ricordi che lei stessa aveva trasmesso a Doremì, vennero a galla con furia.

 

-         Perché sei qui?- chiese una voce.

-         Io sono venuta a parlarle, regina- una ragazza si chinò e guardò l'altra persona che aveva davanti.

-         E a che proposito?

-         Ho un favore da chiederle.

-         Certo, vedrò di esaudirlo. Sei una delle migliori streghe del Consilio e hai fatto molto per la popolazione. Cosa ti serve?

-         Deve lasciare il trono- disse seria.

-         Come?

Un tumulto di voci si alzarono tutto intorno.

-         Ho parlato con Majorumi- continuò la ragazza.

-         Ma è una strega che è stata esiliata- disse una donna del Consilio.

-         Sì, e mi ha raccontato delle cose sconvolgenti. Ho potuto verificarne io il vero con la magia del cristallo delle fate.

-         Hai utilizzato quel cristallo? Lo sai che è proibito e che pochi lo sanno utilizzare!

-         Sì, ma vede…quello che diceva Majorumi…

-         Storie! Sai perché è stata esiliata? Perché diceva solo un sacco di fandonie! Era pazza!

-         No, ti sbagli! In quello che diceva c'era del vero. Se solo tu l'ascoltassi, capiresti!

-         Hai parlato con una strega esiliata, hai utilizzato quel cristallo e per di più mi stai dicendo che sono in torto e che devo abbandonare il trono! Ti rendi conto di quello che stai dicendo?

-         Sì, sono cosciente. Voglio solo salvare questo mondo.

-         Che assurdità, non c'è niente da salvare!- disse una strega.

-         Regina, questa ragazza è pazza come Majorumi!

-         Non sono pazza!- si alzò in piedi e guardò in alto, dove erano situate tutte le altre streghe su dei balconcini- Ho solo visto la verità! E voi ne siete già a conoscenza!

-         Che insolenza, regina, faccia qualcosa!- disse una donna.

La regina stette un attimo in silenzio.

-         Credimi, regina- disse Doremì- Non ti sto mentendo…

-         Hai trasgredito alle regole di questo mondo- disse la regina a testa bassa- Come pensi che io possa crederti?

-         Ho sempre servito questo mondo, ho fatto tutto quello che mi era possibile fare, senza mai fermarmi! E adesso, ti sto solo chiedendo di verificare con i tuoi occhi la falsità di tutto questo regno.

-         E' inammissibile! Come si può permettere una strega così giovane, di parlare in quel modo alla regina!- disse una donna.

-         E dire che se non fosse per la regina, lei non farebbe parte del Consilio delle streghe!- disse un'altra.

-         A questo punto, non resta che fare una cosa, regina.

Doremì guardò la regina con gli occhi tristi.

-         Non mi credi…?

-         Mi dispiace Doremì…- disse la regina alzando la testa- Ma poiché hai servito a lungo nel mondo della magia, sarai solo espulsa dal Consilio delle streghe, senza potere decisionale.

Doremì si alzò in piedi arrabbiata.

-         E così, preferisci credere a queste streghe che non fanno altro che nasconderti la verità?

-         Doremì…

-         Ebbene, se non mi aiuterai tu, farò da sola. Farò saltare fuori tutta la verità!

-         Non puoi Doremì, così saremmo costretti a…

-         Non m'interessa. Io da oggi in poi, non sarò più dalla vostra parte, ma contro- si voltò e il mantello si mosse con lei.

-         Doremì, aspetta!

 

Un'altra voce che la chiama, ma lei non si volta. Perché sa, che basterebbe che si girasse una sola volta per avere rimpianti.

Ma cosa aveva ottenuto in tutto quel tempo?

Era sola. Nessuno le credeva. Si era trovata sola come Majorumi.

Ma non poteva arrendersi ora. No, non poteva.

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

La luce del mattino entrò nella stanza ed illuminò il viso di Doremì.

Infastidita dalla luce, provò a ripararsi con il cuscino. Dopo un minuto buttò fuori il cuscino e rimase con lo sguardo fisso al soffitto color azzurro celeste.

Non poteva ancora credere di essere lì in quel posto, non poteva credere in tutte quelle cose che aveva appreso in un giorno…e quella ragazza…

Era troppo per lei…perché le aveva voluto far questo?

O meglio, perché si era fatta questo a lei?

 

Una ragazza uscì con passo veloce da una stanza oscura.

Camminò con passo veloce senza fermarsi, lungo il corridoio.

Dando un veloce sguardo ai lati del corridoio, poteva vedere i quadri delle precedenti regine. Si fermò non appena passò vicino all'immagine della prima regina strega.

Rimase pensierosa per qualche minuto, fissando il viso della donna.

Avrebbe voluto prendere quel quadro e buttarlo giù o bruciarlo, ma non sarebbe servito a niente.

Voltò lo sguardo e proseguì il suo cammino.

Arrivò all'ingresso, dove erano situate le guardie del palazzo. Erano giovani stregoni.

Uno di loro si accorse della presenza della donna.

-         Oh, buongiorno signorina Doremì- si raddrizzò e fece un cenno di saluto da militare.

-         Onyzuka…- rimase sorpresa- Hai già ripreso servizio?

-         Sì…- disse sorridendo con fatica- Nonostante la morte di mio fratello…io devo andare avanti…la regina ha bisogno di noi per proteggere questo mondo.

Doremì rimase senza parole. Quelle parole…sembravano insensate di fronte alla verità che solo lei sapeva. Il sacrificio e il dolore di quel ragazzo e la sua devozione per la regina non sarebbero mai stati ricompensati. Così come la morte di suo fratello.

Se lo ricordava ancora troppo bene. Il fratello di Onyzuka era un ragazzo con tante speranze. Aveva deciso di servire la regina e il suo paese in nome della giustizia…una giustizia che gli si era ritorta contro.

E tutto questo…perché la regina si rifiutava di crederle.

Provò una grande rabbia, pensando al futuro del fratello minore, Onyzuka. Era come se il suo destino fosse già segnato.

-         Tu…- disse con voce bassa, trattenendosi dal scoppiare- pensi che quello che stai facendo sia giusto?

-         Eh? Perché me lo chiede?- rimase sorpreso il ragazzo.

-         Ti sto chiedendo se sai quello che stai facendo!- alzò la voce, spaventando Onyzuka.

-         Ecco…io…servire il proprio paese per una giusta causa, è un grande onore.

-         Anche a costo della tua vita?

-         …se servisse, sì- disse sicuro- Proteggerò fino all'ultimo la regina e gli abitanti di questo mondo.

-         …lo sapevo- disse a bassa voce, chinando la testa- Tu e Tetsuya siete uguali…

-         Come?- chiese il ragazzo, non avendo ascoltato bene le sue parole.

Ma Doremì si voltò e se ne andò via.

Onyzuka rimase a guardare Doremì, senza capire il suo cambiamento di umore.

Da lontano Doremì vide un ragazzo dai capelli blu, insieme ad un gruppo di stregoni.

Accelerò il passo arrabbiata e si allontanò da quel luogo. Non voleva più metterci piede lì.

Arrivò ad una villetta color azzurro. Agitò il dito e la porta si aprì.

Entrò dentro e si tolse il mantello, appoggiandolo sul divano.

La casa era silenziosa. Sia Tetsuya che Hikaru erano fuori. Non c'era nessuno a parte lei.

Guardò il porta foto appoggiato sul mobile con l'immagine di lei qualche anno prima, insieme a Tetsuya e alla regina. Quando ancora non sapeva niente.

Prese l'oggetto e lo buttò per terra con rabbia, facendo andare in frantumi il vetro che ricopriva la foto.

Presa dalla disperazione rovesciò per terra tutti gli oggetti che gli capitavano sotto mano.

Ansimò con fatica e si lasciò cadere sul divano. I cocci di tutti i sopramobili erano sparsi per il pavimento ed in mezzo una foto.

Doremì guardò i sorrisi di quelle persone, che sembravano quasi prendersi gioco di lei.

Alzò lo sguardo e vide un foglio con un disegno, attaccato sul muro.

Era lo stile di un bambino, ancora non perfetto, ma si potevano distinguere tre figure. Alla sinistra un maschio e alla destra una femmina, mentre in mezzo un'altra persona, ma più piccola rispetto alle altre due. Erano Tetsuya, Doremì e Hikaru.

Doremì si ricordò di quando la bambina l'aveva disegnato e sorrise, ricordando il viso di Hikaru soddisfatta della sua opera.

Sapeva che quello che stava per fare avrebbe portato un gran cambiamento nella sua vita…ma era suo dovere farlo. Era l'unica in grado di farlo, perché ormai Majorumi non poteva più nulla.

Il compito era ricaduto su di lei, unica testimone della verità.

Guardò di nuovo il disegno di Hikaru.

-         Mi dispiace…- sussurrò.

 

Strinse le coperte tra le mani.

Troppi dolori, troppa sofferenza…perché era successo tutto questo?

Aveva la testa che l'esplodeva. Le pareva di sentire una musichetta…una dolce melodia…

Si girò per uscire dal letto, ma si bloccò non appena vide una piccola bambina in piedi che la osservava incuriosita e intanto canticchiava.

Doremì rimase con gli occhi spalancati senza dire niente.

Cosa ci faceva Hikaru lì? E da quanto tempo era in quella stanza?

Si alzò di lato e aprì la bocca per dire qualcosa, ma Hikaru la precedette.

-         Stai bene?

-         Eh? (°.°)

-         Ieri sei andata a dormire presto…

-         Ah…- sorrise- sì, sto meglio…

Anche se la verità era un'altra. Era ancora molto confusa.

-         Da quanto sei qui?

-         Credo da quindici minuti.

-         Perché non mi hai svegliato?

-         Mio padre ha detto di non disturbarti, quindi ho preferito aspettare che ti svegliassi.

-         Oh…e tuo padre dove si trova adesso?

-         E' con gli altri…mi ha chiesto di non venire a disturbarli, perché dovevano parlare di qualcosa d'importante.

Doremì si mise seduta sul letto e osservò la bambina.

Era così angelica e indifesa.

-         Volevi dirmi qualcosa?

Hikaru fece cenno di sì.

-         Tu sei brava con la magia, vero?

-         Come? (°_°)

-         Lo percepisco…di sicuro hai un grande potere.

-         Eh, eh…dici? (^_^)'- rise insicura.

-         Aiutami…- disse in segno di supplica.

-         Eh? C'è qualcosa che non va?

-         Io voglio trovare mia madre, ma mio padre mi impedisce di ritornare nel passato.

Doremì guardò triste Hikaru.

-         Ti manca tanto tua madre?

-         Sì…cioè, non ricordo bene il suo viso, però so che era molto dolce con me…- disse Hikaru sorridendo- Sai…una cosa che mi ricordo di lei…è la sua voce melodiosa che intonava una canzone…

-         Una canzone? Quella che stavi canticchiando?

-         Sì…è l'unica cosa che mi rimane di lei. E poi…

-         …poi?

-         Mio padre è molto triste da quando lei non c'è più. Io voglio solo che la mia famiglia sia felice, voglio avere accanto mia madre e mio padre…come una volta…

Doremì rimase a guardare Hikaru e dentro di sé provava molto dolore per la bambina. Sua madre se n'era andata da quando lei era piccola, abbandonandola…mentre Hikaru credeva che fosse morta e la voleva cercare nel passato. Come la prenderebbe se sapesse la verità?

Adesso capiva le motivazioni di Kotake, voleva solo proteggere sua figlia dalla verità.

-         Mi piacerebbe aiutarti…ma vedi, io non so come fare…- chinò la testa dispiaciuta.

-         Potresti convincere mio padre a darti qualche informazione in più. E una volta che l'avrai trovata, vorrei che gli dicessi che le voglio bene e che la vorrei tanto rivedere…

-         Hikaru…

-         Per favore- disse la bambina, unendo le due manine in segno di preghiera- So che è un impresa impossibile…però io non voglio più stare senza la mia mamma- disse quasi in lacrime.

La ragazza dai capelli color rosso magenta, osservò Hikaru e provò a sorridere.

-         D'accordo…ci proverò.

 

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Intermezzo

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-         In short, non ci capisco più niente!- esclamò Momoko, con le mani tra i capelli.

-         Calmati Momoko, neanche noi ci capiamo qualcosa- disse Aiko.

-         E per giunta, Doremì non accenna ad uscire dalla stanza- disse Onpu, dando un veloce sguardo alla porta della stanza chiusa.

-         Mi domando cosa gli abbia detto quella ragazza da ridurla così.

In quel momento entrò un ragazzo con in mano un vassoio e delle tazze.

-         Vi ho portato qualcosa di caldo…

-         Grazie- disse Hazuki, prendendo il suo tè.

-         Però adesso vorremmo delle spiegazioni- disse Yuri.

-         Mh…- si sedette- Vedete nel mondo della magia sono successe tante e…

-         Vieni al dunque- disse Aiko- Chi è quella ragazza? E qual è il motivo del suo allontanamento?

Il ragazzo rimase in silenzio.

-         Non credo che ci voglia molto…- disse Kotake serio, mentre guardava la finestra- è Doremì, vero?

-         Che?!- esclamarono i presenti.

Il ragazzo fece cenno di sì.

-         Eh, me lo sarei dovuto aspettare…in fondo siamo la stessa persona.

-         No, ti sbagli- disse Kotake guardandolo male- Siamo molto diversi.

-        

-         Un attimo, un attimo!- si alzò Yuri- Ricapitoliamo, Kotake e Doremì si sono sposati e vivono nel mondo delle streghe e hanno una figlia di nome Hikaru, no? E per di più, entrambi sono al servizio della Regina.

-         Esatto- disse il ragazzo.

-         Chi l'avrebbe detto?- disse Onpu sorpresa.

-         Ma c'è qualcosa che non torna- disse Hazuki- Doremì non avrebbe fatto tutte quelle cose, come lasciare il Consilio delle streghe, abbandonare la sua famiglia, rinchiudendosi in un luogo tetro.

-         Il tempo fa cambiare le persone.

-         No, io credo che ci sia un motivo più valido- disse Momoko.

-         …- il ragazzo abbassò lo sguardo- Tra poco attaccheranno in gruppo alla fortezza.

-         Vogliono attaccare insieme Doremì?!- esclamò Hazuki.

-         Sì.

-         Ma come, non fai niente per impedirlo?

-         La regina mi aveva concesso un po' di tempo per fare qualcosa e l'ultima speranza eravate voi…in ogni caso…adesso vi riaccompagnerò indietro- disse il ragazzo.

-         Come?!- esclamò Aiko- Proprio adesso che veniamo a sapere tutto questo! Non possiamo tornare indietro!

-         E' vero- disse Momoko- Noi siamo amiche di Doremì e non possiamo permetterli di farle del male!

-         Non c'è altra scelta- disse serio.

-         Invece c'è!- disse Yuri- Basterà tornare là e farla ragionare! In fondo, tu l'ami ancora, vero?- disse dando una veloce occhiata a Kotake.

-         …- il ragazzo non rispose e si alzò in piedi- Sta diventando troppo pericoloso per voi restare qui. E poi, non è un problema che vi riguarda. E' stato già un mio sbaglio farvi venire qua…speravo che potesse servire…ma ormai non c'è più niente da fare.

-         Come puoi dire questo!- disse Aiko infuriata ed avvicinandosi al ragazzo.

-         Ha ragione lui, Aiko- disse una voce provenire dalla porta.

Tutti si girarono sorpresi.

-         Doremì!- esclamò Hazuki- Ma che stai dicendo?

-         Non c'è più niente da fare…- disse con voce triste e decisa- Bisogna fermarla, in qualche modo.

-         Non posso crederci- disse Onpu- Doremì, ti rendi conto che quella ragazza sei tu? Non vuoi fare niente per salvarla?

-         Ti sbagli Onpu…io non sono quella ragazza…- chinò la testa- Io…non potrei mai fare soffrire mia figlia…

Calò il silenzio nella stanza. Nessuno sapeva cosa dire.

-         Kotake- Doremì guardò il ragazzo- Io verrò con te e vi aiuterò.

-         Come?- rimase stupito il ragazzo.

-         Non ho intenzione di starmene qui senza fare niente…e poi una volta che sarà tutto terminato, tornerò indietro.

-         Ma sai a che rischio vai incontro?

-         Lei non mi farà del male…del resto siamo la stessa persona…

-         No, non posso rischiare.

-         Qualsiasi cosa tu dica, ormai ho già preso la mia decisione.

 

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Ecco…era arrivato il momento, poteva sentirlo.

La ragazza si alzò in piedi e guardò dalla grande vetrata.

Ormai era il momento di scontrarsi…avrebbe vinto il più forte.

Era da tempo che se ne stava in quella specie di palazzo costruito con la sua magia.

Chiusa in quel posto, così oscuro e tetro, in completa solitudine, aveva aspettato con ansia quel momento.

Ed ora…era pronta…

Socchiuse gli occhi e provò a ricordare il momento in cui incontrò Majorumi.

 

-         Uhm…se non ricordo male…la strada dovrebbe essere questa- disse Doremì in sella alla sua scopa.

Era da mezz'ora che girava intorno alla stessa zona, alla ricerca della grotta dove avrebbe potuto trovare una pianta utile per una pozione.

-         Uffi, ma dove si trova??- disse sbuffando e guardandosi intorno- E soprattutto…dove mi trovo?- sospirò demoralizzata- Ehhhh, che credo proprio di essermi persa. Va beh, sarà meglio fare una sosta.

Un raffica di vento improvvisa, fece barcollare la scopa fino a farne perdere il controllo a Doremì, che finì per cadere giù.

-         Ahhhh!- gridò, ma qualcosa la trattenne da una brutta caduta, tenendola sospesa a mezz'aria e scese lentamente fino a toccare il suolo con i piedi- Ma cosa è successo?- chiese sorpresa- Sembrerebbe…

-         Una magia.

Doremì sussultò e vide arrivare una vecchia signora con i capelli verso il colore verde e grigio, con in mano un bastone.

-         C-come?

La signora si avvicinò a Doremì.

-         Sei piuttosto imbranata, sai?

-         Che cosa?! (O_O)'

-         Non sai ancora controllare bene la scopa e non sai agire in caso di pericolo.

-         Ma lei chi…?!

-         Il mio nome è Rumi…ma una volta ero Majorumi.

-         Majo? Era una strega?

-         Sì, facevo parte del Consilio delle streghe, come te.

-         E lei come…?

-         Come lo so? Sono pur sempre una strega, no?- rispose con una certa ironia.

-         Majorumi…- rimase a pensarci- come mai nessuno mi ha accennato a lei?

-         Ci credo che non te ne hanno parlato…sono stata esiliata dalla regina precedente.

-         Esiliata? Cosa ha fatto di così terribile da essere esiliata?

-         Non me ne va di parlarne…è ormai storia passata- disse cominciando ad incamminarsi.

-         Ah, aspetti- la rincorse- Non le ho ancora ringraziato per avermi salvata…

-         Non serve. In fondo sapevo che saresti arrivata.

-         Davvero?

-         Sì, ma vedendoti all'opera, ho capito che non sei all'altezza.

-         Per cosa? E poi è stato solo un caso che sono caduta dalla scopa…di solito non sono così imbranata (>_<)'- disse indispettita dal commento della signora, ma non si accorse del ramo che sporgeva e cadde per terra, sbattendo la testa sul terreno.

-         Vedo…(-_-)'

-         Uyy (@_@)'- alzò la testa dal terreno- che male (>_O)'- disse con il viso sporco di terra.

La signora la guardò e non poté trattenersi dal ridere.

-         Uffi, non è per niente gentile, sa?

-         Scusa- sorrise e gli porse la mano.

-         Grazie- Doremì si alzò da terra.

-         Sai, guardandoti da vicino, noto che sei molto diversa da altre streghe.

-         Si?

-         Adesso capisco perché il destino ha scelto te e ti ha mandato qui.

-         Che? No, guardi, si sbaglia (^_^)'- disse agitando le mani- Io stavo solo cercando una grotta, dove poter trovare una pianta…ma ho finito per perdermi.

-         La grotta che cerchi è da tutt'altra parte.

-         Eh?! (O_O) Oh, no! Adesso mi tocca cercare ancora (U_U)'

-         Non preoccuparti, se è la pianta Ossydum che cerchi, c'è ne ho un po' a casa mia.

-         Davvero? Le sarei molto grata se ne potesse dare un po' (*o*) è per una pozione…

-         Sì, non c'è problema…seguimi.

-         Grazie.

Doremì seguì la signora fino ad una casetta immersa dal verde. Era fatta di legno, così come i mobili all'interno.

Majorumi la condusse fino ad una piccola stanzetta, con una libreria piena di libri antichi e delle ampolle.

-         Wow, questi libri devono avere molti anni…- disse sorpresa Doremì, mentre ne sfogliava uno.

-         In verità hanno più di un secolo- disse, mentre cercava un barattolo.

-         Uhh (°.°)'- lo rimise delicatamente nel suo scaffale.

-         Ecco le foglie che cercavi- disse consegnandole il barattolo.

-         La ringrazio (^-^) mi ha salvato la vita! Sa, c'è un bambino che è ammalato e solo con questa pianta si può preparare un antidoto…

-         Hai fatto tutta questa strada per questo?

-         Sì, perché? (°_°)

-         Certo che sei particolare- sorrise.

Doremì rimase sorpresa e contenta del fatto che non le era più ostile.

-         Adesso sono sicura che sei tu quella persona che aspettavo.

-         Non capisco…

-         Solo con il tuo potere, puoi salvare gli abitanti del mondo della magia.

-         Che cosa?! C'è qualche pericolo? Me lo dica se è così!

-         In realtà è molto più complicato…- disse seria.

-         Di che si tratta?

-         Puoi vederlo tu stessa, anche perché ti sarebbe troppo difficile credere alle mie parole- le prese le mani.

-         Che fa?

-         Ti trasmetterò attraverso immagini e ricordi la verità, e capirai perché sono stata esiliata.

-         La verità su cosa?

-         Adesso lo vedrai…però prima- alzò lo sguardo su Doremì- Devi dirmi se sei sicura di voler conoscere la verità.

-         Se è per aiutare il mondo della magia, allora sì.

-         Spero che tu non debba pentirti della tua scelta- le strinse le mani e dall'unione scaturì una luca bianca che le avvolse.

 

Il cielo tuonò. Forse anche il cielo sentiva che si avvicina il momento.

Forse se quel giorno non fosse capitata lì, non avrebbe conosciuto la verità e in quel momento lei starebbe a casa sua, con la sua famiglia.

E invece…

Però era stata una sua decisione…anche se aveva dovuto sacrificare la sua vita.

 

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-         Tutto questo è absurd!- disse disperata Momoko.

-         Già, bisogna impedire che facciano del male alla madre di Hikaru!- disse Yuri.

-         E come?- chiese Onpu.

-         Con la magia! Insieme c'è la possiamo fare!

-         Siamo ancora degli apprendisti, Yuri- disse amareggiata Onpu- Non possiamo nulla con la nostra magia.

-         Non posso credere però che Doremì si sia alleata con loro- disse Momoko.

-         Sì, ma in un certo senso, riesco a capire i sentimenti di Doremì e Hikaru- disse Aiko.

-         Già, deve voler molto bene a Hikaru per fare tutto questo- disse Hazuki.

-         Mhhhh…- Momoko si girò verso Kotake che era seduto in disparte e guardava da tutt'altra parte- Hey, you!- disse indicandolo con il dito- Non hai intenzione di far niente? Te ne sei stato tutto il giorno in silenzio! Ti rendi almeno conto di quello che sta succedendo?

Kotake la guardò e poi distolse lo sguardo, quasi ignorandola.

-         Kotake!!- gridò arrabbiata- Perché non dici niente!! Hai intenzione di abbandonare Doremì al suo destino? Vuol dire che tu non le vuoi neanche un po' bene?

-         Piantala!- si alzò in piedi, finendo a faccia a faccia con Momoko- Credi che non lo sappia? Credi che tutto questo mi faccia piacere? Ma non posso far niente, se è questa la decisione di Doremì!

-         Kotake…

-         Scusate…- si allontanò da Momoko e uscì dalla stanza, chiudendo la porta.

-         Ho esagerato…- disse dispiaciuta Momoko.

-         Sta tranquilla Momo-chan- disse Onpu- Kotake è solo preoccupato per Doremì…è naturale che abbia reagito così.

-         In ogni modo, Kotake ha ragione, questa è la decisione di Doremì- disse Hazuki sorridendo- Proprio per questo non la lasceremo da sola.

-         Sì- disse Onpu, seguita dagli altri.

 

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Il giorno di domani, come vorrei incontrare una bella fantasia.

Così che dammi un poco di valore, anche se è solo un grammo.

Quando ritorno sola da scuola, canticchio una canzone, la quale mi da sentimenti più sinceri e mi da voglia di piangere.

Il giorno d'oggi, per qualche motivo, non ho potuto dirlo.

Dopo un litigio, un perdono.

Agisco con naturalità tale come lo fa il vento

Così che domani lo dirò.

 

Fine terza puntata.

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Et-voilà, il terzo e penultimo capitolo…allora, come sta procedendo la storia? Spero davvero che v'intrighi o almeno che sia gradevole.

Ah, ogni tanto ho fatto dire qualche parola a Momoko in inglese…però sono semplici parole, niente di complicato…anche perché con la conoscenza di inglese che mi ritrovo io…a malapena potrà spiaccicare parola.

Ciao! E mi raccomando di lasciare qualche commento!

By Ya-chan

 

Personaggi:

Doremi Harukaze

Hazuki Fujiwara

Aiko Senoo

Onpu Segawa

Pop Harukaze

Momoko Asuka

Tetsuya Kotake

Yuri

Hikaru Kotake

Majorumi

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***


PRIMA O POI

PRIMA O POI

 

Prima o poi…si devono affrontare gli spettri del proprio passato…

 

 

Ogni volta è più emozionante!

Che faresti se d'improvviso tu avessi poteri magici?

(Che faresti?)

Sicuramente ti arriverebbe una gran sorpresa!

Non credi che sarebbe qualcosa di meraviglioso?

(Vero che si?)

Faresti che tutti i giorni fossero domenica!

E che la scuola fosse un parco di divertimenti!

Lanceresti tutti quei compiti alla pattumiera!

Anche se vedi i libri di testo, non c'è niente scritto.

Anche se chiedi ad un piccolo gatto, non ti noterà.

Però, come sarebbe se è possibile?

Che quel tipo di cose diventino realtà!

Con una voce molto forte dì "Pirikala"!

Cantando senza fermarti!

Papà, mamma, le professoresse, e la vecchia brontolona

Ti sgriderà ed esploderà come un gran vulcano!

Che nel cielo si ascolti forte "Pirikala"!

Vola, corri, sentiti libero!

Anche se prenderai un 3 all'esame, ti sentirai soddisfatta con un gran sorriso.

Lavora felicemente tutto l'anno!

Sempre, sempre senza stancarti!

 

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Quanto dura lo sai

la notte quando cerchi in quello che sei

l’amaro torna un po’ prima o poi…

Chiedi agli anni che hai

perché non batte in petto se non è lei

nemmeno se lo vuoi…prima o poi.

Dimmi t’innamori o fingi?

Chi sei? Tu chi sei?

Dimmi si rimane bimbi? Un po’ o no?
Dopo tanti errori a volte guardi su

si rimane soli prima o poi…
…e pensi mentre quasi non respiri più

“l’aria tornerà” prima o poi…
A volte ti ritrovi ad aver perso il conto

di ogni secondo andato dall’ultimo giorno in cui

tu la guardavi sereno batteva vita davvero

dicevi…”tutto va bene” sincero

e in poco ti ritrovi ad aver perso il senso

di stare con qualcuno un po’ per passatempo

e non trovare più quella complicità

ogni volta in un vestito che poi non ti sta

dimmi quel sentirsi vinti cos’è? Sai cos’è?

Dopo tanti errori a volte guardi su

si rimane soli prima o poi…
…e pensi mentre quasi non respiri più

“l’aria tornerà” prima o poi…

Sai che non crescerai

se resti lì sospeso pupazzo che se

dovrai svegliarti un po’…prima o poi.

Un altra ti regalerà

quello che non speravi, succederà

persino se non vuoi…prima o poi.

Dimmi quel sentirsi vivi dov’è? Dov’è?

Dopo tanti errori adesso guardo su

si rimane soli prima o poi…

Penso mentre un altro sole viene giù

lei arriverà prima o poi…

prima o poi…

 

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Kotake uscì dalla stanza e camminò per un po' senza meta e con tanti pensieri per la testa.

Doveva fare qualcosa…già, ma cosa? Potevano le sue parole far ragionare la Doremì del futuro?

E poi perché era successo tutto questo? Perché il suo se stesso non aveva potuto fare niente per aiutarla?

L'aveva lasciata da sola…mentre lei gli era stata sempre vicina…

 

-         Kotake?- lo chiamò una ragazzina dai capelli rosso magenta.

Il ragazzo era seduto per terra sul prato, con lo sguardo fisso sul campo di calcio. La ragazzina si avvicinò, non sentendo una risposta dal compagno di classe.

-         Perché non sei insieme ai tuoi amici a giocare a calcio?

-         Non mi andava- rispose Kotake, senza guardarla.

Doremì lo guardò e poi sospirò.

-         Hai litigato, vero? Kimura mi ha spiegato la situazione…anche se mi sembra ancora incredibile che tu e…

-         Non hai altro da fare?- chiese un po' scocciato- E poi non sono affari tuoi. Sei venuta solo per infastidirmi? Perché non vai ad offrire il tuo aiuto a qualcun altro che ne ha bisogno!

Doremì s'imbronciò e fece per andarsene, ma dopo due passi, ritornò indietro e si sedette vicino a Kotake.

-         Beh, perché sei tornata qui?- chiese sorpreso Kotake.

-         Per quanto tu mi faccia arrabbiare, non ho intenzione di lasciarti qui da solo. E poi, conoscendoti, non risolveresti niente a tenerti il muso.

Kotake si alzò da terra.

-         Bene, se tu non hai intenzione di andartene via, me n'andrò io.

-         Ehh, Kotake, aspetta…- fece per alzarsi, ma scivolò sull'erba e cadde con la faccia per terra.

Il ragazzo dagli occhi blu si girò stupito verso Doremì e si chinò per terra.

-         Tutto bene? Certo che solo tu potevi cadere così (-_-)'…perché non te ne torni in classe?

-         …pido…- disse Doremì, ancora con la faccia per terra.

-         Mh?

-         Stupido…Io sono venuta per te…- alzò lentamente la faccia per guardare Kotake- Ero preoccupata, perché ultimamente ti vedevo solo…Non volevo impicciarmi dei tuoi affari, ma non potevo neanche fare finta di niente.

-         Già, non riesci a stare tranquilla, se non aiuti qualcuno, vero?- disse un po' ironico.

-         Tu non sei qualcuno…tu sei un mio amico, anche se spesso litighiamo. E non sono l'unica a pensarlo…anche Ito è dispiaciuto per aver litigato con te e sono sicura che vorrebbe fare pace con te…Perché non provi a parlargli?

-         Ahhh- sospirò e sorrise leggermente- Quando ti deciderai a pensare un po' per te stessa?

Guardò Doremi che era ancora sdraiata per terra e iniziò a ridacchiare.

-         Che? Perché all'improvviso ti sei messo a ridere? (°_°)- chiese sorpresa Doremì.

-         Non ti sei accorta che hai la faccia sporca di terra?

-         Cosa?! (O///O)'' Accidenti, che figura!- cercò di alzarsi, ma rimase bloccata nella stessa posizione.

-         Che ti prende? Perché non ti alzi? (°.°)

-         Non posso- disse con il viso rivolto verso il basso.

-         Eh? (°_°)

-         Mi fa male il piede- alzò lo sguardo verso Kotake, con gli occhi pieni di lacrime- Mi sa che mi sono presa una storta cadendo (ç_ç).

-         Che?! (O_O)' Perché non me l' hai detto subito!

-         E' quello che sto facendo! (-_-)*

-         D'accordo…(U_U)'- la sollevò da terra e la prese in braccio- Adesso ti porto in infermeria.

-         Cosa?! (O_O)''- disse Doremì ancora confusa- Lasciami scendere, c'è la faccio anche da sola!

-         Sì, magari volando- disse Kotake in tono sarcastico- Perché devi essere così imbranata?

-         Non sono imbranata!- disse arrabbiata. Poi rimase in silenzio, mentre Kotake si dirigeva verso l'infermeria- Ehi, Kotake…- disse ad un tratto- tu e Ito eravate grandi amici…perché vuoi che un piccolo malinteso, rovini la vostra amicizia?

-         …a dire il vero, non era mia intenzione litigare così…credo di aver esagerato- ammise un po' dispiaciuto.

-         Allora, proverai a parlargli?- chiese speranzosa.

-         Mh…- disse un po' indeciso- D'accordo…proverò…(U_U)

-         Bene (^-^)- sorrise contenta.

 

Kotake si fermò e tirò un calcio al muro del giardino. Strinse i pugni.

Si sentiva impotente.

-         Kotake?

Kotake si girò. Guardò il ragazzo che doveva essere lui nel futuro, ma non disse niente.

-         Capisco cosa stai provando…

-         Ah, si…?- Kotake lo guardò serio- Allora fa qualcosa! Tu sai qual è la ragione per cui mi sono aggregato al gruppo di Doremì!

Il ragazzo abbassò la testa.

-         Vedo che non t'interessa la sua sorte.

-         Certo che sì!- disse alzando di colpo la testa- Doremì è pur sempre la persona che amo e che ho sposato!

-         E allora spiegami com'è potuto succedere! Come mai se n'è andata?!

-         Lei ha fatto la sua scelta. Ho provato a fermarla, ma…è stato inutile.

Il ragazzo si appoggiò al muro e iniziò a ricordare.

 

Poteva ancora ricordare nitidamente la sera in cui era tornato a casa. La casa era silenziosa.

-         Doremì?- chiamò, ma nessuno rispose.

Si diresse verso la sala e trovò cocci sparsi dappertutto, come se ci fosse stata una colluttazione.

Ma poi notò la foto per terra e fu pervaso da una brutta sensazione.

Corse immediatamente in stanza e aprì i cassetti dell'armadio.

Niente, non c'era rimasto quasi niente della roba di Doremì, era sparita anche la valigia.

Tornò in sala e crollò sul divano distrutto e disperato.

Alzò lo sguardo e notò la mancanza del disegno di Hikaru dal muro.

Quel disegno lo aveva fatto per il compleanno di Doremì.

Sì, adesso aveva la conferma…Doremì se n'era davvero andata. E non sarebbe più tornata.

 

-         Sai Kotake…il giorno in cui se n'è andata, ho sofferto molto…perché non sono riuscito a fermarla. Mi sono chiesto se ero così importante per lei, come lo era lei per me. Ma credo che ormai la risposta sia ovvia- disse triste.

-         Per quale motivo se n'è andata?

-         Ve l' ho già spiegato…Ha voluto credere ad una strega e si è messa contro il Consiglio delle streghe…

-         Io ti sto chiedendo il vero motivo!

-         Come?

-         Doremì non farebbe mai le cose così avventate…se non avesse un buon motivo. Conosco da tanti anni Doremì e posso dire con certezza che c'è una ragione più grande…e che tu non hai voluto ascoltare- voltò le spalle- Forse non l'ami così tanto…- si allontanò, lasciando il ragazzo senza parole.

"Una ragione più grande?" Kotake grande provò a pensare.

 

Kotake aprì gli occhi e si rigirò sul letto. Era notte fonda, ma anche se c'era oscurità, si accorse subito che lei non c'era.

Si alzò dal letto e prese il suo accappatoio.

Camminò lungo il corridoio fino ad arrivare al salotto, da dove proveniva una luce soffusa.

Doremì era seduta sul divano e guardava quasi incantata il fuoco del camino acceso.

Aveva gli occhi stanchi e stringeva a sé le ginocchia. I suoi lunghi capelli rosso magenta, ricadevano sulla schiena.

-         Doremì…?- Kotake si avvicinò preoccupato alla ragazza- Che ti succede, non riesci a prendere sonno?

Doremì si girò lentamente e guardò Kotake.

-        

-         …Doremì- si sedette vicino a lei- Ultimamente non ti stai comportando come al solito…sembra che qualcosa ti abbia cambiato…Sei così da quando sei tornata dalla grotta…è successo qualcosa lì?

Doremì non rispose, ma si appoggiò alla spalla del ragazzo.

-         …Tetsuya…io sono molto confusa…

-         Perché non provi a raccontarmi cosa ti è successo?

-         Ecco…quando sono andata alla ricerca di quelle erbe…io ho incontrato una strega che faceva parte del Consiglio delle streghe…e poi lei mi ha fatto vedere cos'era successo molti anni prima che si formasse il mondo delle streghe…

-         E di cosa si tratta?

La ragazza scosse la testa.

-         …se te lo raccontassi, non ci crederesti…anche io faccio fatica a crederci tutt'ora…eppure è tutto vero- disse scossa.

-         Calmati Doremì- la guardò dolcemente- Sono sicuro che tu riuscirai a risolvere questo problema. Io mi fido di te. E poi tu sei la migliore strega in assoluto.

-         Lo credi davvero?

-         Hai qualche dubbio?- la baciò sulla fronte- Ti voglio bene.

-         Anch'io…- rimase per un po' in silenzio- Tetsuya, qualsiasi cosa succederà…tu mi seguirai, vero?

-         Certo.

Doremì sorrise e abbracciò Kotake.

-         Non mi abbandonare…

 

Il ragazzo dai capelli blu guardò il cielo davanti a sé…

"Forse io…non sono riuscita a capirti a fondo"

-         Signor Kotake.

Il ragazzo si girò di lato e vide spuntare da dietro il muro Doremì.

-         Doremì…da quanto tempo eri lì?

-         Da un po'…- disse seria.

-         …allora avrai ascoltato…

-         Sì- fece cenno di sì- Però adesso dobbiamo solo concentrarci sul nostro compito. E' ora di andare.

-         Mh…Senti, sei sicura di non volerci ripensare?

-         No.

-         D'accordo. Andiamo.

-         Papà? Doremì? Dove state andando?- chiese Hikaru, venendo incontro ai due.

-         Hikaru, ma non dovresti essere in camera tua?- chiese Kotake.

-         Mi stavo annoiando e così sono andata in giro…- poi guardò negli occhi il padre- Dove state andando? Posso venire con voi?

Doremì e Kotake si guardarono un momento.

-         Adesso io e Doremì dobbiamo assentarci per un po'…ma torneremo presto…- disse Kotake guardando la bambina.

-         Mh…- rimuginò un po'- voglio venire anch'io!- disse seria.

-         No, non puoi Hikaru- disse Kotake anche lui serio- Devi rimanere qui con gli altri e aspettarci.

-         No, no, no!- scosse la testa- Non mi lasciare qui!

-         Hikaru, non è il momento di fare i capricci!- disse il padre un po' arrabbiato.

-         Chi mi assicura che tornerai?

Questa domanda fece restare senza parole Kotake.

-         M- ma certo piccola…- disse un po' esitante- Perché non dovrei tornare?

-         Non lo so…ma sento che se andrai via, non tornerai più…come mia madre…e mi lascerai sola- disse iniziando a piagnucolare.

-         Hikaru, non piangere…- disse dolcemente, asciugandogli le lacrime- io tornerò, te lo prometto…quindi, resta qui e aspettami.

-         No, no, no!- scosse di nuovo la testa- Perché non mi dici la verità? Dove state andando? E chi abita in quel castello? Perché dovete andare lì?

Kotake e Doremì non sapevano cosa risponderle.

-         Vedi piccola- disse Kotake- Adesso è troppo presto perché tu lo sappia…Una volta di ritorno, ti racconterò tutto…e anche su tua madre.

-         Mia madre?- rimase sorpresa Hikaru- Ma allora era vero quello che avevo sentito!- disse arrabbiata- Mia madre è ancora viva e me l' hai tenuto nascosto!

-         C- come?- Kotake e Doremì rimasero sorpresi.

-         Ho sentito gli altri parlare…

-         Hikaru!- disse in tono severo Kotake.

-         Scusa papà, non volevo spiare…- disse un po' intimorita- E' stato solo un caso che ho sentito le loro voci…

-         Ahhh- sospirò Kotake- Che guaio. Questa non ci voleva.

-         Però non cambia il fatto che me l' hai tenuto nascosto!- disse Hikaru arrabbiata e in lacrime- Sei un bugiardo! Io voglio la mia mamma!

Kotake fece per rispondere, ma il gesto di Doremì lo anticipò. La ragazzina si chinò e abbracciò la bambina. Hikaru rimase senza parole, sorpresa dal comportamento di Doremì. Hikaru non poteva vedere il viso di Doremì, ma capì che stava piangendo.

-         Perché piangi?- chiese triste e confusa.

-         …Scusami- disse stringendo più forte- Hikaru, tu sei una bambina forte, sai? Hai saputo sopportare la solitudine, soffrendo in silenzio- alzò la testa e guardò dritto negli occhi Hikaru- Proprio per questo, da ora in poi, faremo in modo che la situazione cambi. Tu non resterai più sola.

-         Davvero?

-         Sì…noi non ti lasceremo sola…- disse dolcemente- Ricordi? Mi hai chiesto di cercare tua madre e di dirle che ti manca…ed è quello che farò…Perché lei, da qualche parte, non aspetta altro che poterti riabbracciare…

-         Mh- fece cenno di sì, sorridendo.

-         Qualsiasi cosa succeda…- l'accarezzò i capelli- tu non smettere di credere nell'amore che nutrono i tuoi genitori…- si alzò lentamente-…qualsiasi cosa succeda.

Kotake guardò triste Doremì. Sapeva cosa voleva intendere con quelle parole. Però, in cuor suo, sperava che quel momento non arrivasse mai.

-         Allora, noi andiamo- disse Kotake, riprendendosi- Fa la brava con gli altri.

-         Eh?- Hikaru la guardò confusa- Gli altri? Se ne sono andati un paio di minuti fa.

-         Che?! (OoO)- esclamarono Kotake e Doremì insieme- E dove si sono diretti?

-         Mh…non so...credo verso il palazzo.

-         Presto, dobbiamo muoverci!- disse Doremì a Kotake.

-         Sì!

Tutte e due guardarono da lontano la cima del palazzo di cristallo. La fonte dei loro problemi.

Era da lì che era tutto iniziato e lì che sarebbe terminato. Presero le loro scope e insieme iniziarono ad avviarsi.

Doremì guardò davanti a sé.

"Prima o poi…dobbiamo affrontare i spettri del nostro passato"

 

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Intermezzo

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Una ragazza dai lunghi capelli rosso magenta camminò fino a raggiungere il balcone principale della sua fortezza.

-         Ecco ci siamo- chiuse gli occhi.

Lo percepiva…da qualche parte stava succedendo qualcosa…sì, sentiva delle presenze muoversi. Presto, avrebbero acquisito così potere da non essere più fermati. Nonostante in tutto questo tempo, lei abbia utilizzato la sua magia per rallentare il loro sviluppo, alla fine avrebbero vinto loro.

Strinse gli occhi e si concentrò. Altri rami selvatici si eressero vicino al palazzo, insieme al groviglio di piante pericolose che impediva a chiunque di avvicinarsi.

Aprì gli occhi, ma rimase con lo sguardo fisso per terra. Aprì la sua mano che conteneva un foglio piegato, ma ben conservato.

 

-         Wow, questa casetta è un amore!- disse una ragazza dai capelli rosso magenta, raccolti in una lunga coda.

-         Già- ammise il ragazzo che le stava accanto- Hai già idea di come arredarla?

-         Mh? E perché?- la guardò Doremì.

-         Come "perché"?- chiese Kotake- Non vorrai mica lasciare le stanze tutte come sono adesso. Majodela ci ha accordato il permesso di fare tutti i cambiamenti che volevamo in questa casa, poiché la vecchia proprietaria non ci vive più.

-         Lo so…- disse Doremì, camminando verso la sala- ma vedi…i mobili stanno bene lì dove sono. Non c'è bisogno di apportare modifiche alla casa.

-         Proprio non ti capisco…c'erano altre case migliori e più nuove…non capisco perché tu preferisca questa alle altre.

-         Beh, diciamo che ha un valore affettivo- si girò e lo guardò- era la vecchia casa dove prima abitava Majorika, la prima strega che ho conosciuto nel mondo umano.

-         Mh? Majorika? Vuoi dire quella che non faceva altro che urlarti dietro?

-         Sì- ridacchiò- In effetti, non facevo altro che combinare pasticci e irrimediabilmente s'infuriava- alzò lo sguardo- Però…era una brava persona e io gli voglio un gran bene. Anche se- disse triste- adesso è lontana…

-         Sì, ricordo che lei è la sua fatina Lala, hanno deciso di prendersi una vacanza…come si dice? Già, in pensione- incrociò le braccia un po' perplesso- Anche se guardandola è difficile stabilire quanti anni ha.

-         Bho, chissà- fece spallucce- Sai com'era quando si parlava d'anni.

-         Mh…prima urlava e poi ci mandava a lavorare.

-         Eh, eh. Mi mancano le sue sgridate.

-         Sembrerà strano, ma in fondo anche io mi ero affezionato a Majorika.

Doremì sorrise e prese sottobraccio Kotake.

-         Sono contenta di essere venuta ad abitare qui nel mondo della magia.

-         Non vedevi l'ora, vero?

-         Già, anche se mi mancheranno i miei vecchi amici- diede un occhiata alla sala- Guarda che bel camino!- disse indicandoglielo- Sarà l'ideale per le nostre serate. Tutti insieme riuniti intorno al camino a chiacchierare allegramente.

-         Tutti e tre- disse Kotake baciandola dolcemente.

-         Sì…noi e la piccola Hikaru…

 

Guardò di nuovo il disegno raffigurato e sorrise tristemente.

"Prima o poi…dobbiamo affrontare gli spettri del nostro passato"

Mise via il foglio e alzò lo sguardo.

-         Sono arrivati…

Davanti a sé aveva una lunga schiera di streghe e stregoni, in sella alla propria scopa.

-         Benvenuti…vi stavo aspettando- disse sorridendo.

-         Harukaze Doremi, in nome del Consiglio delle streghe, la dichiariamo in arresto- disse una strega in divisa e in sella ad una scopa, con in mano un foglio a forma di pergamena.

-         Ah, davvero?

-         Adesso ci deve seguire.

-         E se non volessi?

-         In quel caso saremmo costrette ad usare le manieri forti.

-         Eh, eh…sarà divertente…Voglio proprio vedere di cosa siete in grado di fare.

-         Non provocarci, ragazzina!- disse una donna anziana- Anche se sei abile nella magia, resti pur sempre un umana!

-         Se è così…perché finora nessuno dei vostri tentativi di sconfiggermi, mi hanno fermata?

-         Questa volta non falliremo! Non potrai niente contro tutte noi!- agitò la mano, pronunciando una formula e una piccola sfera di magia comparve nella sua mano- Adesso vedrai di cosa siamo capaci, piccola umana!

Fece per lanciarla contro Doremì, ma fu bloccata da una mano, che l'afferrò per il polso.

-         Ferma- disse la persona accanto a lei.

-         R- regina! Lei qui?! Non doveva, ci avremmo pensato noi a…

-         Questo è un compito che spetta a me- disse la persona, scendendo giù sul balcone con la sua scopa.

Le due donne si fissarono negli occhi per qualche minuto, senza dire niente. Intorno si era creata un'atmosfera gelida e tesa.

Doremì fece un sorriso divertito.

-         Finalmente c'incontriamo, regina…anzi, Hana.

-         Doremì…non mi sarei immaginata che saremmo dovute arrivare a tutto questo.

-         Unf, e io non mi sarei immaginata che la vita a corte ti avrebbe cambiata così- disse Doremì, facendo sparire il suo sorriso.

-         Io…non sarei mai voluta arrivare a questo punto!

-         Ah, no? Allora…avresti potuto fare qualcosa.

-         Io…ho dei doveri di regina e lo sai!

Doremì si girò.

-         Non sei l'Hana che ho cresciuto…sei solo una ragazza viziata che ha occupato il suo posto.

-        

-         Regina…- disse una strega accanto a lei- noi siamo pronte…

Hana fece un cenno di consenso e alzò il braccio con in mano il cristallo.

-         Mi dispiace che siamo arrivate a questo punto…- disse triste con la testa china per terra, mentre tutte le altre streghe e stregoni imitarono Hana e prepararono il loro cristallo.

-         Allora facciamola finita…- disse Doremì fissando Hana- Se volete attaccarmi, fatelo subito!

Hana e gli altri stregoni riunirono la loro magia e attaccarono Doremì.

La ragazza allungò il braccio davanti a sé e creo una piccola barriera, in modo che i loro attacchi non le facessero del male.

-         I nostri attacchi non le fanno effetto!- disse una strega.

-         Incredibile, come può resistere?

-         La sua magia è così forte, perché proviene da un altro cristallo- disse un'altra strega.

-         Forza, prima o poi cederà!

-         Aspettate! Non fatele del male!- gridarono dei ragazzini, arrivando in volo.

Il gruppetto scese dalle loro scope e si avvicinarono alle streghe.

-         Non potete fare questo a Doremì!- disse Aiko.

-         Non è con la violenza che si risolvono i problemi!- disse Hazuki.

In quel momento arrivarono anche la piccola Doremì e Kotake.

-         Perché siete qui?- chiese Doremì piccola- Dovevate restare a casa!

-         Vogliamo impedire che combattano- disse Yuri.

-         Non puoi chiederci di restare a casa, senza fare niente!- disse Onpu.

-         Sciocchi, questo è un problema mio! Non voglio che altri ci rimettano al mio posto!

La regina guardò quel gruppo di ragazzini che erano piombati lì all'improvviso.

-         Doremì? Ragazzi?- disse sorpresa Hana- Siete voi?

La piccola Doremì guardò la regina e rimase stupita.

-         Hana-chan?

-         Papà!- Kotake grande si girò e vide la piccola Hikaru arrivare in volo con la sua scopa. Ma non aveva molta padronanza del mezzo e così finì per fare un atterraggio disastroso.

-         Stai bene?- chiese spaventato.

-         S- sì…- sorrise debolmente.

-         Sei un'incosciente, Hikaru!- disse adirato Kotake- Ti avevo chiesto di aspettarci a casa!

-         S- scusa papà…- disse triste Hikaru.

Anche Doremì grande si sorprese del loro arrivo e tolse la barriera.

Una strega se n'accorse e approfittò della sua distrazione.

-         Attaccate adesso!- ordinò la strega e tutti ubbidirono.

In quel momento una gran quantità d'energia magica venne scarica verso la ragazza.

-         Noo, fermatevi!- gridò Hana.

Ma fu inutile. Doremì grande rimase a guardare mentre la sfera si avvicinava. Non fece in tempo a reagire, che si sentì spinta via.

L'attacco creò un enorme polverone.

Tutti rimasero con gli occhi spalancati.

Doremì grande aprì gli occhi e vide che l'attacco non le aveva arrecato danno, ma poi si accorse anche il perché…

-         Tetsuya!- gridò Doremì piccola e corse verso di lui, che era disteso per terra.

Doremì grande rimase a guardare sbalordita il piccolo Tetsuya, che l'aveva spinta, salvandole la vita…a costo della sua.

-         N- non posso crederci…mi ha protetto…

-         Tetsuya, Tetsuya…mi senti?- disse Doremì piccola a Tetsuya- Per favore…parlami…

-         …Mh…- aprì gli occhi con fatica.

-         Tetsuya! Perché…perché l' hai fatto?- chiese Doremì disperata.

-         N- non potevo permettere che facessero del male- sorrise con fatica-…alla mia Doremì…

Doremì arrossì di colpo e rimase a guardare Kotake che le sorrideva dolcemente. Sentiva il suo cuore battere forte.

Kotake mosse con fatica la mano, per afferrare quella di lei. La strinse forte e chiuse gli occhi.

Subito dopo, Doremì sentì che Kotake stava allentando la presa.

Hana guardò la scena e si girò verso le streghe dietro di lei.

-         Chi vi ha accordato il permesso di attaccare?- disse arrabbiata.

-         Ma regina…se non l'avessimo fatto…vi avrebbe di sicuro attaccata e…

-         Ma che state dicendo! Doremì non l'avrebbe mai fatto! Se avesse voluto veramente farci del male, con il suo potere l'avrebbe fatto subito, ma si è limitata solo a difendersi- si girò e guardò il piccolo Tetsuya per terra, senza vita- E solo ora…mi rendo conto delle parole di Doremì…

-         …Tetsuya- disse la piccola Doremì in lacrime, rendendosi conto che Kotake non le teneva più stretta la mano- No, no, no!- scosse la testa- Non morire per favore…

Tetsuya grande fece per avvicinarsi, ma notò che stava diventando trasparente…stava scomparendo…

-         Papà!- gridò Hikaru.

-         C- cosa sta succedendo?- chiese spaventata Momoko.

-         Sta scomparendo!- disse Hazuki.

-         Ma allora questo significa che…- disse Yuri.

-         No, non voglio!- disse Hikaru.

Tetsuya si guardò e poi guardò la piccola Hikaru che era in lacrime.

-         Piccola, non piangere, non mi succederà niente…- si chinò davanti a lei- mi dispiace di averti mentito riguardo a tua madre…volevo solo che tu non soffrissi di più.

-         Papà non andartene! Per favore, non lasciarmi da sola!

-         Non sei sola Hikaru…- disse dolcemente e l'abbracciò anche se ormai il suo corpo non era più tangibile- tu hai tante persone che ti vogliono bene…sii felice, figlia mia.

-         Papà…

Tetsuya si alzò in piedi e guardò Doremì grande, che era ancora seduta per terra.

-         Doremì…

-         …Tetsuya…- disse ancora sconvolta.

-         Parte di quello che è accaduto è colpa mia…- disse triste- Scusami per non averti creduto e sostenuto quando n'avevi bisogno…

-         Tetsuya…io…- cercò di allungare la mano verso di lui.

-         Ti amo Doremì…- sorrise- Addio.

Doremì cercò di afferrare Tetsuya, ma scomparve sotto i suoi occhi.

-         Papà, no!- gridò Hikaru in lacrime.

E solo quando scomparve davanti a lei, capì il suo errore.

 

-         Ehi, Doremì!

La ragazza si girò e guardò il ragazzo venire incontro a lei.

-         Sei in ritardo- disse scocciata la ragazza.

-         Eh, eh…scusami, ma Kimura mi ha trattenuto.

-         Ah, ma bene…mi chiami tu e mi dici di trovarci qui, e sei il primo ad arrivare tardi!

-         Ti ho già chiesto scusa (-_-)*

-         Sì, ma non basta. Spero almeno che il motivo valga la pena di averti aspettato. Allora?

-         Cosa? ('_')

-         Mi prendi in giro? Che cosa volevi dirmi?! (>_<)*

-         Ah, sì…però non mettermi fretta.

-         Tetsuya, non ho intenzione di aspettare un'eternità!

-         Ho capito, ho capito…dunque…sai la domanda che mi facesti tempo fa?

-         Uh, quale?

-         Perché io ho deciso di diventare un apprendista stregone…

-         Già, ricordo…però quella volta non mi hai risposto…

-         Ecco…il motivo sei tu.

-         Eh, e adesso che c'entro, io?

-         Quando ho scoperto che eri una strega, ho avuto paura che questo in qualche modo ci potesse allontanare…

-         Come?

-         Vedi…io- disse imbarazzato- ti voglio bene…

-         Eh? (°///°) Ah, sì…intendi come amica (^_^)'

-         No, io…ti voglio più bene di una semplice amica…- prese fiato- Io ti amo.

Doremì rimase impietrita e rimase zitta per un bel po'.

-         Doremì…tutto bene?- chiese Tetsuya preoccupato.

-         I- io…credo di non aver capito bene…tu, cosa?

-         Non me lo fare ripetere (-///-), hai capito benissimo.

-         P- però è impossibile…cioè, io…tu…ahhh, sto andando nel pallone! (@_@)'

-         Se ho deciso di unirmi a voi è perché avrei avuto l'opportunità di starti al fianco e proteggerti…e lo farò sempre.

-         Tetsuya (°///°)…

-         Kotake, muoviti, c'è la partita!- disse da lontano un ragazzo.

-         Ah, sì, è vero- disse Tetsuya ricordandosi- Scusa, devo andare. Ciao!

-         Ah, aspetta, Tetsuya io…- ma ormai se n'era già andato- Anch'io ti amo…- sussurrò lievemente.

 

Doremì grande chinò la testa, le lacrime scendevano sulle sue guance.

Perché…perché era dovuto accadere questo? Non era nei suoi piani.

Voleva solo…voleva solo salvare il mondo delle streghe…ma ormai non aveva più importanza…perché aveva perso la cosa più importante…

-         Papà…- pianse Hikaru- mi avevi promesso che non mi avresti lasciata sola…

-         Hikaru- Hazuki tentò di consolarla.

-         Hikaru?- Doremì grande rimase a guardare la bambina.

Era possibile che quella bambina in lacrime fosse sua figlia?

Provò ad alzarsi e ad avvicinarsi a lei.

-         Hikaru…sei tu?

La bambina alzò la testa per guardare la ragazza.

-         Hikaru, non mi riconosci? Sono tua madre…

-         Non è vero!- gridò la bambina e andò dietro Hazuki- Mia madre non farebbe mai una cosa così cattiva, abbandonando me e mio padre!

Doremì si pietrificò. Quelle parole…l'avevano ferita di nuovo. Ora si rendeva conto che sua figlia la odiava.

-         Hikaru, calmati…non è vero quello che dici…- Hazuki provò a parlarle- Lei ti vuole bene…

-         No, no, no!- scosse la testa- Lei non è mia madre! Lei è morta!- disse in lacrime.

Ecco cosa aveva ottenuto con le sue convinzioni, con il suo senso di giustizia. Doremì guardò la bambina e poi si voltò.

-         Hai ragione…tua madre è morta tanto tempo fa…- e iniziò ad incamminarsi.

-         Ah, aspetta- disse Onpu- Dove vai?

-         Qui non c'è più posto per me…- passò vicino a Hana- Sta tranquilla, non verrò più a dare fastidio.

-         Doremì…

La ragazza si allontanò tra gli sguardi dei presenti.

Per terra c'era un piccolo foglio piegato…che racchiudeva i suoi sentimenti più profondi…ma ormai era troppo tardi per recuperarli.

 

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Incontrerai,

sempre in te,

sentimenti sinceri e amore.

Una ragione,

per vivere,

meraviglioso vedere la luce del sole.

Cantiamo insieme con il cuore,

prendi la mia mano sentendo il perdono,

guardo i fiori e ascolto la tua voce,

io, costruisco un cammino di luce.

Come una nube vado,

accarezzando il mare,

tra le onde tu,

arrivi a me.

Non posso ricordare, come arrivai verso te,

tra un mare blu,

arrivi a me.

 

Fine quarta puntata

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Ah, ah, ah (^_^)'' scusate, avevo detto quattro capitoli? Ebbene, mi sono sbagliata.

Eh, eh, è un errore che può capitare a tutti…il fatto è che il quarto capitolo era così lungo, che ho preferito suddividerlo.

E così mi sono ritrovata con cinque capitoli. Tranquilli, il prossimo è davvero l'ultimo! Garantisco! (^o^)

In ogni caso, come vi è sembrato questo capitolo? Io c'è l' ho messa tutta a scriverlo, nonostante alcune volte mi addormentavo sulla tastiera.

Eh, eh, non sono fatta per questo genere di cose.

Ah, ho aggiunto dopo la sigla, il testo della canzone dei Gemelli Diversi "Prima o poi".

Ehm, non uccidetemi se troverete qualche (solo qualche?) errore di distrazione (^.^)'

Ciao e al prossimo capitolo!

By Ya-chan

 

Personaggi:

Doremi Harukaze

Hazuki Fujiwara

Aiko Senoo

Onpu Segawa

Momoko Asuka

Tetsuya Kotake

Yuri

Hikaru Kotake

Majorika

Lala

Majodela

Hana

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Capitolo 5
*** Cap.5 ***


PRIMA O POI

PRIMA O POI

 

Se uno lo vuole…può cambiare il proprio destino…

 

 

Ogni volta è più emozionante!

Che faresti se d'improvviso tu avessi poteri magici?

(Che faresti?)

Sicuramente ti arriverebbe una gran sorpresa!

Non credi che sarebbe qualcosa di meraviglioso?

(Vero che si?)

Faresti che tutti i giorni fossero domenica!

E che la scuola fosse un parco di divertimenti!

Lanceresti tutti quei compiti alla pattumiera!

Anche se vedi i libri di testo, non c'è niente scritto.

Anche se chiedi ad un piccolo gatto, non ti noterà.

Però, come sarebbe se è possibile?

Che quel tipo di cose diventino realtà!

Con una voce molto forte dì "Pirikala"!

Cantando senza fermarti!

Papà, mamma, le professoresse, e la vecchia brontolona

Ti sgriderà ed esploderà come un gran vulcano!

Che nel cielo si ascolti forte "Pirikala"!

Vola, corri, sentiti libero!

Anche se prenderai un 3 all'esame, ti sentirai soddisfatta con un gran sorriso.

Lavora felicemente tutto l'anno!

Sempre, sempre senza stancarti!

 

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Un'alba meravigliosa
rischiara la spiaggia per me.
Non c'è nient'altro al mondo
Preferire svegliarmi e vederla (con te).

Una splendida aurora
e di nuovo sto rincorrendo il tempo.
Pensavo che sarei morto solo, in una notte senza fine.

Ma adesso sto volando in alto,

correndo come un pazzo fra le stelle sopra di noi.
A volte è difficile credere che ti ricordi di me.

Una splendida alba
fusa ancora una volta con le stelle.
Ricordi il giorno in cui è cominciato il mio viaggio?
Ricorderai la fine (del tempo).

Una splendida alba
Mi stai ancora mandando fuori di testa.
Pensavo di essere nato in una notte senza fine,

finché non sei arrivata tu ad illuminarla.

In alto, correndo come un pazzo fra le stelle lassù.
A volte è difficile credere che ti ricordi di me.

Sarai tu a sorreggermi quando sarò vecchio ed avrò i capelli bianchi?
Promettimi che domani inizierà con te.
Volando in alto, correndo come un pazzo fra le stelle sopra di noi.
A volte è difficile credere che ti ricordi di me.

 

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Era passata qualche ora dall'accaduto.

Ancora nessuno voleva credere a ciò che avevano assistito. Non si sarebbero mai immaginati che si sarebbe arrivati a questi estremi.

Doremì strinse le gambe a sé e guardò il pavimento. Le bruciavano gli occhi, per quanto aveva pianto…eppure era come se le lacrime non avessero mai fine.

Sentì bussare alla porta e udì la voce di Momoko.

-         Doremi-chan? Tutto bene? Come stai?- chiese.

Doremì non rispose e rimase a guardare la porta dell'entrata chiusa a chiave.

-         Doremi-chan, mi senti?- la voce era piena di preoccupazione, ma Doremì continuò a rimanere silenziosa.

Sapeva che Momoko era solo in pensiero per lei, ma non se la sentiva ancora di parlare con gli altri…non se la sentiva ancora di affrontare la realtà e ammettere che non c'era più Tetsuya.

Una volta uscita da quella stanza, non ci sarebbe stato un ragazzino dai capelli blu ad infastidirla e prenderla in giro per ogni sua goffaggine.

Non ci sarebbe stato quel ragazzino dai modi un po' sgarbati, che l'avrebbe risollevato il morale con un sorriso.

No, lui non ci sarebbero stato…perché lui era morto.

Ed era morto per colpa sua.

Provò a ricordare il momento in cui la sua mano stringeva quella di Tetsuya. All'inizio era così calda e le sembrava che gli stesse trasmettendo un po' del suo calore.

Poi sentì come se quel calore se ne fosse andato, portandosi con sé Tetsuya.

Ed era come se il cuore avesse smesso di battere. Come se un forte vento avesse raggelato il suo cuore e i suoi sentimenti.

I suoi sentimenti…

Com'era possibile che in tutto quel tempo non se n'era accorta dei sentimenti per Tetsuya?

Perché ogni volta che l'aveva al suo fianco, sentiva il suo cuore battere forte, senza saper dare un nome a quella sensazione?

Perché quando era venuta a conoscenza del matrimonio di Tetsuya con una persona, che poteva non essere lei, si era sentita così triste?

Era tutto evidente agli occhi degli altri, tranne per lei, che era alla ricerca di qualcosa che aveva sempre avuto accanto, senza che lei se ne rendesse conto.

-         Doremi-chan…- disse Momoko, appoggiandosi alla porta- Per favore, reagisci…E' vero, Kotake non c'è più…ma resta la piccola Hikaru e poi ci siamo tutti noi, che non vediamo l'ora di vederti sorridere- disse triste- Non chiuderti dentro di te…permettici di aiutarti…

Nessuna risposta.

-         D'accordo…se è quello che vuoi, ti lascerò in pace…- si staccò dalla porta- Ma…se avrai bisogno di aiuto…noi siamo qui a sostenerti.

Sentì i passi di Momoko che si allontanavano.

Chiuse gli occhi…e provò a ricordare cosa le aveva trasmesso l'altra se stessa.

Sì…vedeva chiaramente cosa succedeva. Nel tentativo di salvare il mondo della magia, si sarebbe trovata da sola. Abbandonata dagli amici, abbandonata dalle persone del paese delle streghe, fino a perdere ciò di cui aveva più bisogno, ciò che la teneva ancora in piedi…la sua famiglia…

Poteva vedere chiaramente scomparire Tetsuya e Hikaru.

Sì, la strega Majorumi le aveva trasmesso anche questa parte del suo futuro.

Eppure, nonostante questo…l'altra Doremì aveva voluto rischiare ed andare avanti, sapendo a cosa sarebbe andata contro.

Ma forse…una piccola parte di lei, quella piccola speranza tipica di lei, le diceva di andare avanti e che se avesse fatto le cose per bene, quel futuro non si sarebbe avverato. Lei avrebbe salvato gli abitanti del mondo della magia e protetto la sua famiglia da una fine orrenda.

Aprì gli occhi.

-         Non doveva succedere questo…-sussurrò nella stanza vuota.

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Momoko entrò in sala.

-         Come sta Hikaru?- chiese Yuri.

-         …non bene, ma almeno è con Onpu e Hazuki.

-         E…Doremì?

-         Lei si è chiusa in stanza e non accenna a voler uscire. Non mi ha permesso neanche di entrare.

-         Sarà distrutta- disse Aiko.

-         Non c'è niente che possiamo fare per loro?- chiese Yuri.

-         Per adesso no…- disse triste Aiko.

-         Una volta che il Tetsuya del passato non c'è più…quello del futuro scompare- disse Hana.

-         E a Hikaru cosa succederà?- chiese preoccupata Aiko- Se lei è la figlia di Kotake e Doremì…

-         No, sta tranquilla, non subirà la stessa sorte di Kotake- disse Hana- Almeno per ora.

-         Che intendi dire?

-         Per qualche strano motivo, Hikaru non è scomparsa quando Kotake è morto. E' come se qualcosa la trattenesse ancora qui.

-         Non è poi così strano- disse una signora entrando nella stanza.

-         Chi è lei?- chiese Yuri.

-         Ma come, non mi riconoscete?- disse la signora, alzando il suo grande capello da strega e scoprendo il suo viso- Ciao, piccoli apprendisti- disse sorridendo.

-         Ciao!- dietro di lei comparve una piccola fata dai capelli biondi.

-         Majorika, Lala!- esclamarono i tre ragazzini.

-         Come avete fatto a raggiungerci?- chiese sorpreso Yuri.

-         No, no, vi sbagliate- disse Majorika facendo segno di no, con la mano- Noi siamo di questa epoca.

-         Quindi la Majorika e Lala del futuro- disse Aiko.

-         Uff, per un momento ho pensato che ci avesse seguito per riportarci a lavorare- disse Yuri sollevato.

-         Che vorresti dire Yuri? (-_-)* Non sono così perfida- disse fulminandolo con gli occhi.

-         Eh, eh, scusami (^_^)'

-         Con il tempo sembra che si sia addolcita- disse sottovoce Momoko ad Aiko.

-         Pensavo che foste in pensione- disse Hana a Majorika e Lala.

-         Sì, ma abbiamo percepito qualcosa di strano nell'aria- disse Lala- Così siamo ritornate di corsa.

-         L'ambiente che ci circonda sta cambiando drasticamente- disse Majorika- Ormai gli effetti si posso vedere dappertutto.

-         Già…- disse Hana pensierosa.

-         E Doremì?- chiese Lala- Abbiamo sentito delle voci dire che si era rinchiusa in un palazzo…

-         Sì, è vero…- disse triste Aiko- Però adesso se n'è andata.

-         E dove?

-         Non lo sappiamo.

-         Mh…- disse pensierosa Majorika- Sento che sta per succedere qualcosa…Doremì del passato, dov'è?

-         In stanza- disse Yuri- Però, se Doremì si rifiuta di mangiare, finirà per ammalarsi.

-         Provo a vedere come sta- disse Aiko, alzandosi dalla sedia.

-         Prima hai detto qualcosa su Hikaru…- disse Momoko a Majorika.

-         Ah, sì…Da quanto so, Doremì ha utilizzato la magia del suo cristallo per impedire che scomparisse Hikaru.

-         E' così potente?- chiese sorpreso Yuri.

-         Sì, ma non si può impedire a lungo di fermare gli eventi…e prima o poi, scomparirà anche Hikaru.

-         E' terribile- disse Momoko spaventata.

-         Non ho ancora capito bene la faccenda del cristallo…- disse Yuri- Perché Doremì utilizzava un cristallo differente?

-         Quel cristallo proviene dal mondo delle fate- disse Lala.

-         E che differenza c'è?- chiese Momoko.

-         Molto…ma è una vecchia storia, che risale all'epoca in cui fu creato il mondo delle streghe- disse Hana aprendo un vecchio libro- Sono riuscita a trovare questo libro per pura fortuna, anche perché altri cenni sul cristallo, sono andati distrutti.

-         Per il tempo?

-         No, qualcuno ha intenzionalmente cancellato ogni informazione sulla nascita del mondo delle streghe- disse Hana seria- Nel periodo che studiavo per diventare una regina, mi è sempre stata raccontata un'altra versione…

-         Ovvero?

-         Sui libri si dice che alla prima regina fu affidato un cristallo magico e lo abbia utilizzato per costruire il mondo delle streghe, così che tutte potessero beneficiare del suo potere, diventando anch'esse streghe. Però…- Hana chinò la testa- la verità è che la stessa regina ha occultato la realtà…ed era quello che volevano rivelarci Majorumi e Doremì.

-         Perché la regina non voleva che si sapesse la verità?- chiese Yuri.

-         Vedete…in passato esisteva un solo cristallo che conteneva più poteri…proprio per questo, fu causa di guerre tra i vari contendenti. Alla fine si decise di dividere il cristallo in due parti. Il primo prendeva potere dalla natura e il secondo dalla parte maligna di ognuno di noi. Però a differenza del primo, il secondo aveva un potere decisamente superiore e allo stesso tempo era pericoloso. Si decise di nascondere quel cristallo, per evitare che qualcuno lo potesse utilizzare. Ma una persona lo prese e lo utilizzò per i suoi scopi…con essa creò il regno della magia. Ma per evitare che ci fossero delle ripercussioni, si tacque sulla vera origine del cristallo.

-         E questa persona…

-         Sì, era la regina, che all'epoca era solo una giovinetta, ma con grandi ambizioni. Sapeva che era proibito utilizzare il cristallo proprio per i poteri maligni, ma ne fu così incantata che pur di ottenerlo, si sbarazzò dei suoi avversari.

-         Quindi, il potere che abbiamo sempre utilizzato, proviene da quel cristallo?- chiese stupita Momoko.

-         Mh, la regina non aveva tenuto conto che se quel potere veniva anche affidato a più persone, avrebbe messo in pericolo il mondo della magia.

-         E Majorumi, come conosceva questa storia?

-         Majorumi era l'amica della figlia della prima regina. Venne a conoscenza della verità e tentò di rivelarlo alla seconda regina…ma fu inutile ed infine esiliata.

-         Finché non conobbe Doremì che le rivelò la verità.

-         Alle streghe che ne erano a conoscenza, faceva comodo poter usufruire di quel potere. Per questo negarono sempre. 

-         E l'altro cristallo, dov'è finito?

-         Lo custodirono le fate. A causa dell'utilizzo del cristallo maligno, il mondo delle streghe si sta deformando e rischia di distruggersi. E anche la natura ne ha risentito, perché il cristallo sta iniziando ad assorbire energia anche da ciò che lo circonda.

-         E' terribile, non c'è niente da fare?

-         L'unica è distruggere il cristallo.

-         Che cosa?! Ma così tutti noi…

-         Sì, perderemmo i nostri poteri e forse anche questo posto cambierebbe…ma almeno si salverebbero i cittadini.

-         Ragazzi- entrò di corsa Aiko- sono andata nella stanza di Doremì, per controllare che stesse bene, ma lei non c'era!

-         Accidenti- disse Yuri alzandosi di colpo- dove potrebbe essere andata?

 

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-         Come ti senti, Hikaru?- chiese Onpu.

-         Mh…- mugolò con la testa ancora immersa tra le coperte.

Onpu e Hazuki si guardarono e sospirarono triste.

-         Senti, Hikaru…perché hai detto quelle cose a tua madre?- chiese Onpu.

-         Sai, ci è rimasta molto male…- disse Hazuki, ripensando all'espressione di Doremì alle sue parole.

-         Ho detto solo la verità- disse Hikaru arrabbiata- Non posso credere che mia madre ci sia sempre stata, ma che non si è mai fatta vedere! E io che desideravo così tanto vederla…

-         E' per questo che sei arrabbiata? Pensi che ti abbia abbandonata?- chiese Hazuki.

-         Sì, è così! Se no, sarebbe tornata da me e mio padre.

Onpu la guardò e poi sorrise, mentre si sedeva sul letto, vicino a Hikaru.

-         Io non credo che sia così- guardò dritta davanti a sé- Tua madre è una persona speciale, ha fatto molto per ognuna di noi, senza che nessuno glielo chiedesse.

-         Già- confermò Hazuki- Sarà pure un po' imbranata e combina guai, ma non vorrebbe mai far soffrire le persone.

-         E' per questo che noi siamo molto affezionate a lei. Per i suoi difetti e per i suoi pregi.

-         Lo stesso vale per tuo padre…gli voleva molto bene, per questo si è sacrificato per lei.

Hikaru alzò la testa dalle lenzuola e guardò Hazuki e Onpu.

-         Io…comunque la odio. Papà è morto per colpa sua.

-         Perché dici questo?- chiese Hazuki.

-         E' colpa sua se hanno dovuto battersi! Perché ha dovuto provocare tutto questo?

-         Ha avuto i suoi motivi.

-         No, non è così. Ha pensato solo a se stessa. Si è dimenticata di me e di mio padre- disse singhiozzando.

Onpu guardò Hazuki ed estrasse dalla tasca un foglio piegato.

-         Tu credi?- chiese Onpu, guardando il contenuto del foglio- Io invece penso che siete sempre rimasti nei suoi pensieri- disse, porgendole il foglio.

Hikaru guardò sorpresa il foglio e rimase senza parole.

-         I- io…pensavo che era andato perso…

-         Quel foglio c'è l'aveva tua madre- disse Onpu- E adesso dimmi, pensi davvero che ti abbia abbandonata? La odi ancora?

-         C- certo che sì…- disse sviando lo sguardo incerta.

-         Prova a pensarci bene- disse Hazuki- E poi se tu non le volessi bene, non saresti qui a soffrire così, no?

-         …- Hikaru guardò di nuovo il disegno raffigurato…sì, adesso ricordava qualcosa di quel periodo…

 

-         Buon compleanno, Doremì!- esclamarono i presenti, mentre Doremì spense le candeline con un gran soffio.

Tutti applaudirono, mentre iniziarono i festeggiamenti.

-         Proprio non capisco, Doremì- disse Akatsuki- Perché non hai spento le candeline con la magia? Ormai dovresti saper far tutto con la magia.

Doremì lo guardò sorpresa e sorrise.

-         Che gusto ci sarebbe se utilizzassi sempre la magia? Le belle cose sono quelle fatte da noi.

-         Mh…sì, hai ragione- disse Akatsuki pensandoci- Sai, sei l'unica strega che la pensa così. Ormai i nuovi apprendisti, non fanno che utilizzare la magia per qualsiasi cosa.

-         Ehh, la nuova generazione cambia.

I due risero.

-         Da quando ti sei stabilita qui, sei tornata qualche volta nel mondo umano?

-         Sì, ci vado per visitare i miei genitori e mia sorella. E per mangiarmi qualche bistecca- sorrise, con l'aquilina in bocca.

-         Eh, eh, sei la solita. E i tuoi amici, non li hai più sentiti?

Doremì rimase un po' in silenzio.

-         No…- disse un po' triste- In fondo ognuno di loro si è creata la propria vita. E' da quando Majorika ha chiuso il Maho, dopo che siamo diventati streghe e stregoni, che non ho più notizie da loro.

-         Mh…ma il Maho è rimasto chiuso?

-         Non proprio, ogni tanto io e Kotake torniamo lì…e poi ho intenzione di riaprire il negozio, per i nuovi apprendisti.

-         Ci porterai anche Hikaru?

-         Certo, non voglio che dimentichi le sue origini. Deve anche sapersela cavare senza la magia- bevve la sua bibita- A proposito, ho visto che hai portato tuo figlio. E' cresciuto tanto dall'ultima volta.

-         Già, eh, eh- ammise Akatsuki imbarazzato.

-         Mamma!

Doremì sentì tirarsi la gonna e guardò giù.

-         Hikaru, hai bisogno di me?- chiese chinandosi.

-         Mh…- si guardò in girò imbarazzata.

-         Ah, io vado- disse Akatsuki- Ci vediamo dopo- si allontanò.

-         Allora?- chiese Doremì, guardando la bambina.

-         Su, che aspetti a darglielo, Hikaru?- disse il padre, avvicinandosi a loro.

-         …- tirò da dietro la schiena un foglio- Buon compleanno, mammina.

-         Oh, un regalo per me?- chiese sorpresa Doremì, mentre prendeva il foglio.

-         Ecco…io non sono così brava con la magia per farti un regalo come quelli che hai ricevuto, però ricordo che mi hai sempre ripetuto che preferisci qualcosa fatto con il cuore…e questo è il mio regalo.

Doremì guardò sorpresa il disegno dove erano raffigurati lei, Hikaru e Tetsuya.

-         L' hai fatto tu?

-         …sì- ammise imbarazzata- Però non me la cavo neanche con il disegno- ridacchiò.

Una piccola lacrima iniziò a scendere sul viso di Doremì.

-         Eh? Perché piangi? E' così brutto?- disse agitata Hikaru.

-         No, no- scosse la testa Doremì e si asciugò la lacrima- E' il più bel regalo che abbia ricevuto, Hikaru- sorrise e abbracciò la bambina- Grazie.

Tetsuya rimase a guardare contento, mentre Hikaru ricambiava l'abbraccio.

-         Adesso devi pensare a dove appenderlo- disse Tetsuya.

-         Già- disse Doremì- Un opera così grandiosa merita un posto in bella vista- si alzò in piedi e lo attaccò sul murò della sala- Qui lo vedranno tutti- sorrise contenta.

-         Hikaru- la bambina si sentì chiamare e si girò. Poco più in là, c'era un gruppetto di bambini, con un bambino dai capelli rosso carminio che agitava la mano.

-         Ah, sono Ryu e gli altri- disse Hikaru- Posso andare a giocare con loro?

-         Certo- disse Doremì.

Hikaru raggiunse gli amici e si allontanarono.

-         E così, è quello il figlio di Akatsuki?- chiese Tetsuya, guardando il piccolo Ryu.

-         Ci assomiglia, vero?

-         Sì. Tale padre, tale figlio.

-         Che intendi dire? (-_-)' Non sarai ancora geloso di Akatsuki?

-         No, no…('_') E poi- l'abbracciò- Adesso che siamo sposati, sono più tranquillo.

Doremì sorrise e guardò da lontano la figlia.

-         La piccola Hikaru sta crescendo…

-         Già…

-         Voglio che cresca con tutto l'amore che gli possiamo dare…

-         Per questo la proteggeremo sempre.

 

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Intermezzo

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°In una piccola casetta, immersa nel verde, una ragazza è seduta vicino ad un camino.

Guarda davanti a sé, come se il camino fosse acceso e il suo sguardo è vuoto.

La casa era rovinata dal tempo e si capiva che era da tanto che nessuno ci abitava lì. I vecchi mobili della vecchia proprietaria erano nello stesso posto, dove l'aveva lasciati dopo la sua morte.

 

-         Come sta?- chiese la ragazza alla persona che stava nel letto.

-         Non bene, Doremì- disse la signora.

-         Non si preoccupi, ho portato un medicinale che l'aiuterà a rimettersi in forma e…

La signora prese dolcemente la mano della ragazza, prima che lei prendesse la boccetta.

-         Doremì…non darti tanta pena per me…ormai ho una certa età…

-         Ma che dice…avrà si e no, quattrocento anni…

-         Apprezzo che mi consideri così giovane, ma in realtà io ne ho molti di più…

-         Beh, qualsiasi sia la vostra età, Majorumi, non è un buon motivo per demordere. Vedrà che anche questa volta, passerà velocemente questa crisi.

-         …io non posso vivere all'infinito.

-         Sì, lo so, ma…

-         Senti, io posso dire di essere stata felice in passato…nonostante mi abbiano tutti abbandonata…sono stanca di lottare…vorrei solo riposare…

-         Non può, il mondo della magia ha bisogno di lei! Dobbiamo avvisare tutti e…

-         No, Doremì…io non c'è la faccio più…E' per questo che il destino ha scelto te per questo compito.

-         Ma perché proprio io? Non sono un granché e poi…

-         Non è tanto la forza esteriore, ma è la forza d'animo che tu possiedi. Questo ti differenzia dalle altre streghe. Solo stando a contatto con te, ne ho avuto la certezza.

-         Però io…

-         Non avere paura…sono sicura che tu farai un buon lavoro. La dimostrazione è che tu sei l'unica persona rimasta al mio fianco, nonostante tutto. E questo mi rende felice, come non lo sono mai stata finora. Quindi, adesso posso andarmene in pace.  

-         Ah, ah…sta scherzando vero? Io ho bisogno del suo aiuto, altrimenti non c'è la farò…

-         Segui il tuo cuore, Doremì…e vincerai…

-         Sì, però io…non voglio che se ne vada…Majorumi?- guardò la signora- Majorumi, mi sente?- provò a sentire i suoi battiti del cuore e inizio a piangere- Non è giusto…non doveva andarsene così…doveva rivedere i suoi amici, dovevate riconciliarvi e tornare nel mondo delle streghe, dalla sua famiglia…- le prese la mano- Perché è finita così?

 

Una porta si aprì, ma non guardò chi era entrato, non gli interessava saperlo…e continuò a guardare davanti a sé.

-         Allora…sei contenta?- disse la voce della persona che era entrata.

Non rispose, anche se aveva riconosciuto la voce.

-         Spiegami perché? Perché l' hai fatto! Avevi tutto, una famiglia, un luogo di pace, perché hai voluto sacrificare tutto?!- gridò.

Continuò a non rispondere. La persona si parò davanti.

-         Lo sai quanto era importante per me! Per noi! E allora, perchè?!- disse in lacrime- Io…io voglio rivedere Tetsuya…Riportamelo indietro! Chi doveva morire non era Tetsuya, ma noi!

La ragazza allungò la mano e accarezzò la testa della persona davanti a lei.

-         Doremì…a volte, per seguire i propri obbiettivi, si sacrifica la persona che si vuole più bene.

-         Ma non è giusto!

-         Sta tranquilla- sorrise- Tu puoi ancora modificare il tuo futuro…e fare in modo che nessuno soffra più.

-         E come?

-         Farò la cosa che avrei dovuto fare dall'inizio- si alzò in piedi e uscì dalla casetta, seguita dalla piccola Doremì.

Si diresse verso un piccolo bosco disabitato.

-         Dove stiamo andando?- chiese Doremì piccola.

-         Guarda…- indicò un cristallo incastrato in una piccola roccia

-         Cos'è?

-         Non lo immagini? E' il cristallo che alimenta i tuoi poteri e quelli degli altri. E' il cristallo che prende potere dalla nostra parte più oscura.

-         Cosa hai intenzione di fare?

-         Lo distruggerò.

-         Eh? Ma così…

-         Tutto quello che riguarderà il mondo della magia scomparirà e con esso anche i ricordi allegati.

-         Anche i nostri?

-         Sì…

-         Ma…

-         E' l'unico modo di salvare anche Tetsuya.

-         …d'accordo. E come hai intenzione di fare?

-         Utilizzerò il cristallo che le fate mi hanno affidato e tutte le energie che ho in corpo.

-         Ma così, tu…

-         Te l' ho detto, è l'unico modo…- fece una pausa- In fondo…non ho più niente da perdere- disse triste- Ciò che avevo più caro se n'è andato uno dopo l'altro- prese il suo cristallo e lo tenne in mano- Adesso è ora che tu vada…

-         Come? No, io resto qui!

-         Fa come ti ho detto, altrimenti c'è il rischio che niente torni come prima.

La piccola Doremì la guardò e poi fece cenno di sì. Si allontanò lentamente dal luogo e rimase a guardare da lontano.

-         Allora, Doremì- parlò a se stessa- Diamoci da fare!- si concentrò e sprigionò l'energia del cristallo che aveva in mano.

L'energia si concentrò e andò dritta verso l'altro cristallo incastrato nella roccia.

Nonostante la quantità d'energia che stava sprigionando, il cristallo incastrato sembrava non voler cedere.

-         Non credi che sommergerti di responsabilità, sia anche troppo per te?- disse una voce.

-         Chi è?- Doremì grande si guardò intorno.

Delle figure uscirono dall'ombra del bosco.

-         Ciao Doremì…

-         Voi qui?- chiese stupita la ragazza.

Davanti a lei comparvero quattro ragazze. Una aveva i capelli castani, un'altra i capelli blu legati con una coda, una i capelli viola e un'altra i capelli biondi. 

-         Hazuki, Aiko, Onpu, Momoko…

-         Vedo che ti ricordi ancora di noi- disse Aiko.

-         Ma- ma voi non eravate nel mondo degli umani?

-         Sì, ma siamo state messe al corrente di quello che stava succedendo da Hana…- disse Onpu.

-         Credevi davvero che ti avremmo permesso di sacrificarti per tutti?- disse Momoko.

-         Non sei sola…- disse sorridendo Hazuki.

-         Già- disse un'altra voce- E poi, anche noi abbiamo dei doveri verso la gente del mondo della magia.

-         Yuri!- disse sorpresa Doremì- Anche tu qui?

-         Anche se non c'è più Kotake- disse Hana comparendo dietro Yuri- Dobbiamo sostenerci e combattere insieme, in questa ultima grande battaglia.

-         Hana…

Altre persone comparvero lì intorno. C'erano Akatsuki, Leon, Fujio, Toru, Alexander, Majorika, Lala, e tanti altri…

-         Ci siete tutti…

-         Vogliamo correggere l'errore della prima regina.

-         E lo faremo insieme, tutti uniti.

Doremì grande rimase senza parole, mentre guardava sbalordita tutto quella gente che si era riunita lì.

Non era sola. Non era la sola che voleva proteggere il loro mondo.

-         Mamma…- anche la piccola Hikaru comparve.

-         H- Hikaru…

La bambina iniziò a piangere e corse ad abbracciarla.

-         Mi sei mancata mamma…- disse piangendo.

-         Oh…Hikaru…- la strinse forte tra le sue braccia.

Era da tanto tempo che non si sentiva chiamare mamma da sua figlia ed era da tanto tempo che non la poteva stringere a sé.

Iniziarono a lacrimarle gli occhi, ma questa volta era…per la felicità.

La piccola Doremì guardò la scena e sentì qualcuno che appoggiò la mano sulla sua spalla. Si girò e vide Yuri, insieme alle sue amiche.

-         Sono sicuro che se ci fosse Kotake in questo momento, ne sarebbe stato molto felice- disse Yuri.

-         Già- abbassò lo sguardo triste.

-         Ma lui lo sta vedendo- disse Onpu sorridendo- Kotake è qui da qualche parte…

-         Sì, ha ragione Onpu- disse Hazuki- Kotake sta aspettando di poter tornare indietro…e questo presto sarà possibile.

-         Allora, che ne dite di raggiungerli?- disse Yuri.

-         Sì- risposero insieme.

Doremì grande sentì che qualcosa non andava, il corpo di Hikaru si stava assottigliando, quasi svanendo.

-         Hikaru?- Doremì guardò spaventata la bambina ed ebbe la conferma dei suoi sospetti.

-         Mamma…che mi sta succedendo?- la piccola si guardò preoccupata.

-         Possibile che la sua magia non possa trattenerla di più?- chiese la piccola Momoko a Majorika.

-         Ogni cosa deve percorrere il suo corso…- disse triste Majorika.

-         P- però, perché proprio adesso?- chiese Yuri piccolo- Ora che si erano riunite.

Doremì grande strinse più forte che poteva la piccola Hikaru, mentre piangeva. Non voleva lasciarla andare, perché sapeva che non sarebbe più tornata da lei.

-         Mamma…io…mi dispiace…non volevo dirti quelle cose cattive.

-         Non importa, piccola- disse Doremì- So che tu sei una bambina buona.

-         Cosa mi succederà adesso?

-         Niente…vedrai che tutto si risolverà…- disse sforzandosi di essere serena, ma sapeva che non era così.

-         …ho un po' paura, mamma…- disse Hikaru, mentre iniziava a non sentire più il corpo della madre.

-         Sta tranquilla, presto ti raggiungerò…- le sussurrò dolcemente.

-         Doremì…- Hikaru chiamò la piccola Doremì che guardava la scena con le lacrime agli occhi.

-         Sì?

-         Mi mancherai…

-         Anche tu- abbassò lo sguardo triste- Comunque…- alzò la testa e si sforzò di sorridere- ci rivedremo presto.

-         Sì…tra qualche anno…- disse Hikaru sorridendo e prendendo per mano sua madre- Ciao mamma.

E così come accadde a Kotake, Doremì vide un'altra persona a lei cara scomparire davanti ai suoi occhi.

Si chinò con la testa rivolta verso il basso, mentre le lacrime e la tristezza non l'abbandonavano.

Le persone presenti non potevano far altro che assistere piangendo, senza poter fare niente.

Regnò il silenzio per qualche minuto, finché Doremì stessa si alzò da terra, con lo sguardo deciso.

-         Non è questo il momento di lasciarsi prendere dallo sconforto- disse asciugandosi le lacrime- L'unico modo per mettere fine a questa tortura, è sbarazzarmi del cristallo nero.

Doremì piccola si asciugò le lacrime e fece cenno di sì, insieme agli altri.

 

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Pochi minuti dopo, tutti erano intorno al cristallo con le braccia tese e in attesa di iniziare.

-         Siete sicuri di quello che state facendo?- chiese Doremì grande ai presenti- Non posso garantire che ne usciremo indenni.

-         Non preoccuparti- disse Hana- Noi abbiamo fiducia in te…e siamo sicuri che tutto andrà per il meglio.

Tutti gli altri fecero cenno di consenso.

-         D'accordo…- disse Doremì diventando seria- allora, tenetevi pronti…

D'improvviso si sentì la terra tremare.

-         Che succede?- chiese Leon.

-         La terra sta tremando!- disse Hazuki grande- E' un terremoto!

-         Guardate!- disse Lala, indicando delle strane creature nere che si avvicinavano in volo- Cosa sono?

-         Sono spiriti neri- disse Majorika.

-         Spiriti neri?- chiese Aiko piccola.

-         Sì, sono stati creati dall'uso del cristallo- disse Hana- Più utilizzavamo il potere derivato da quel cristallo, più nascevano quei spiriti.

-         Ma allora…- disse Onpu sorpresa- Quei spiriti che una volta abbiamo dovuto catturare nel mondo umano…

-         Sì- disse Akatsuki- Sono gli stessi.

-         E sono anche gli stessi che creavano dei scompigli qui nel mondo della magia- disse Majorika e poi guardò Doremì grande- Costruendo il palazzo di cristallo, Doremì ha tentato di tenere alla larga gli spiriti neri con la sua magia.

-         Ma cosa vogliono fare adesso?- chiese la piccola Doremì agitata.

-         Vogliono impedirci di distruggere il cristallo- spiegò Doremì grande- Una volta distrutto…loro cesseranno di esistere.

-         Come possiamo fermarli? Ci stanno venendo addosso!- disse Yuri.

-         Solo in un modo…- disse Doremì grande alzando le braccia in alto- Creiamo una barriera!

-         Sì!- tutti imitarono lo stesso gesto e si creò una barriera trasparente, che respinse gli spiriti neri.

-         Okey, ora possiamo iniziare- disse Momoko grande.

E così, concentrandosi, tutti unirono i loro poteri, le loro energie e le loro speranze in un unico punto.

Una densa aria si sprigionò con delle piccole scintille di elettricità.

-         E ora…- disse Doremì grande-…si dia il via!

 

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Tutto bianco.

Delle figure di persone galleggiando sospesi nell'aria.

-         Mh? Cosa è successo?- chiese Onpu appena svegliata.

-         Che? Stiamo galleggiando!- disse agitata Hazuki.

-         Dove ci troviamo?- chiese Aiko.

-         A causa della distruzione del cristallo, tutto il mondo che ci circondava è svanito…- disse Hana.

-         Cosa? Ma allora il mondo della magia…

-         Sì, al momento non esiste più.

-         Oh, my good! Ma è terribile! Come farete adesso?- chiese Momoko.

-         Adesso che il vecchio mondo è stato cancellato…è ora di iniziarne uno nuovo, migliore del precedente- disse Hazuki grande.

-         Ma sarà faticoso iniziare da zero- disse Yuri.

-         Sì, però unendo le nostre forze…- disse Akatsuki- C'è la faremo.

-         Allora…buona fortuna- dissero i ragazzini.

Improvvisamente, i loro corpi iniziarono a scomparire lentamente.

-         M- ma che sta succedendo?- chiese Yuri.

-         Non vi preoccupate…state solo tornando alla vostra epoca- disse Doremì grande.

-         Nella nostra…epoca?- ripeté Doremì.

-         Sì…i vostri ricordi legati a questa epoca saranno cancellati e rincomincerete a percorrere il vostro destino.

-         Ma allora…non ci ricorderemo più di voi…- disse Onpu.

-         Yes- disse Momoko grande- Nessuno di voi ricorderà di questa battaglia.

-         Però…e se ricommettessimo gli stessi errori?- chiese Yuri.

-         State tranquilli…il cristallo è distrutto e per voi si apre un nuovo futuro…che solo voi potrete decidere- rispose Hana.

-         Adesso dovete andare…vi aspettano i vostri genitori, Majorika e Lala- disse Alexander.

-         Già, ormai si staranno preoccupando…- disse Hazuki.

-         Beh, a dire la verità…nella vostra epoca è come se non vi foste mai mosse- disse Aiko grande.

-         Doremì…- chiese Doremì piccola- E…lui?

-         Ti riferisce a Tetsuya?- sorrise- Anche lui ti aspetta nella vostra epoca.

Doremì piccola sorrise felice.

-         Ci mancherete- disse Hazuki.

-         Anche voi- disse Hana.

Doremì piccola guardò tutte le persone del futuro e rimase un po' malinconica. Sapeva che quello era un addio…e che non li avrebbe più rivisti…

"Però…" pensò Doremì. Si girò e guardò i suoi amici che le erano vicino "…è come se li avessi sempre al mio fianco…quindi non è proprio un addio"

Si guardò…ormai stava del tutto scomparendo, così come i suoi amici.

-         Ciao!- tutti i ragazzini salutarono prima che scomparissero, lasciando solo una piccola luce.

 

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Altrove in un'altra epoca…

-         Finalmente abbiamo finito per oggi!- disse sollevata Aiko.

-         Ahhh, sono stanca morta!- disse Doremì sedendosi sulla sedia.

-         Mhh, vediamo gli incassi di questa settimana- disse Majorika, aprendo la cassa.

-         Visto che abbiamo terminato, possiamo tornare a casa?- chiese Onpu.

-         Mh? Ah sì, certo. Però lunedì cercate di essere puntuali.

-         Va bene- risposero in coro.

-         A domani, ragazzi!- salutò Lala.

-         Ciao Lala, ciao Majorika!- salutò Hazuki e poi uscirono dal negozio.

Il gruppetto si ritrovò davanti al Maho e con sottofondo un tramonto.

-         Che fate domani?- chiese Momoko- Io vado a fare un pic-nic con Bessy.

-         Io invece avevo in programma di andare con mio padre e mia madre al Luna Park- disse Aiko allegra.

-         Domani, visto che non ho impegni, posso stare un po' con i miei- disse Onpu.

-         Mh…- disse Yuri scontento- io invece mi devo sorbire una cena con tutti i parenti.

-         Perché quella faccia?- chiese Doremì- Dovresti essere contento di stare con i tuoi cuginetti, ih ih! (^-^).

-         Chi, quelle piccole canaglie? No, grazie, ne farei a meno (-_-)'

-         E invece tu, Hazuki?- chiese Kotake.

-         Ehh…eh, eh…(^///^)'

-         (°_°)' Hazuki?- Aiko rimase sorpresa- Non è che...

-         Sì…- fece cenno di sì.

-         Esci con Masaru?!- gridarono in coro.

-         Piano…volete che lo sappia tutto il quartiere? (-///-)'

-         Wow, Hazuki e il suo primo appuntamento!!- disse felice Momoko.

-         Momoko…mi metti in imbarazzo (>///<)'.

-         Beh, almeno lui si è dato una mossa…- disse Onpu- al contrario di una certa persona (¬_¬)- tutti diressero il loro sguardo verso Kotake, tranne Doremì (°_°).

-         Che?! (ò///ó)'- Kotake si sentì osservato e si agitò.

-         Ahh, povera Doremì (ú_ù)'- disse Momoko, dandole una pacca sulla spalla.

-         Eh? (°.°)- naturalmente lei non capiva niente.

-         Non so chi fra i due sia peggiore (-_-)'- disse Onpu a Hazuki.

-         Ok, adesso è ora di tornare a casa (^-^)- disse Yuri- io devo correre via.

-         Sì, anch'io (°.°)- disse Aiko- aspetta vengo con te.

-         Veniamo con voi (°o°)- dissero tutte le altre.

-         Che? (o_o)''- Doremì e Kotake rimasero lì impalati, mentre tutti gli altri se n'andavano via correndo.

-         Ma che gli è preso? (ò_ô)- chiese Doremì.

-         Non so…sembrava che avessero un incredibile fretta di andarsene (-_-)'.

-         Uhm…qui gatta ci cova (-_-)''.

-         Beh, poiché ci hanno lasciati soli, possiamo pure tornare a casa insieme.

-         Sì.

I due si allontanarono per un'altra vietta, mentre dietro l'angolo cinque facce osservavano Doremì e Kotake.

-         Il piano è andato bene- disse Yuri.

-         Sì, spero che una volta tanto si sveglino i due (U_U)- disse Onpu.

-         D'accordo, ma non vi sembra esagerato stare qui a sbirciare? (ó_ò)- chiese Hazuki.

-         E' per il loro bene- disse Yuri serio- Potrebbe succedere qualche altro imprevisto e…

-         Perché non ammettete il vero motivo?- disse Hazuki sospettosa (¬_¬)'

-         Ih, ih (^_^)'- ridacchiò Momoko- La verità è che ci divertiamo.

-         Lo sapevo (-_-)'…Aiko? (-_o)- disse Hazuki.

-         Okey (U.U)- Aiko afferrò gli altri per il colletto e li trascinò via, seguita da Hazuki.

-         Nooo, proprio sul più bello! (>_<)'- si lamentò Momoko.

-         Mh?- Doremì si fermò e si guardò intorno.

-         Che succede?- chiese Kotake.

-         Non hai sentito?

-         Cosa?

-         Uhm…mi era sembrato di sentire la voce di Momoko…mah, mi sarò sbagliata…adesso sarà insieme con gli altri, lontana da qui- riprese a camminare e iniziò a canticchiare una canzone.

-         Mh? Dove hai imparato questa melodia?

-         Me la cantava mia madre quando ero piccola e non riuscivo a dormire la sera. Parla di un mondo colorato, con tanti bambini. Non c'è lotta, non c'è cattiveria…c'è solo pace e amore. Non è carina?- sorrise.

-         Sì.

-         Eh, eh…non so perché mi è venuta alla mente adesso, pensavo di essermela dimenticata. Uhm…Stavo pensando…non sarebbe bello vivere nel mondo della magia?

-         Come? (°_°)

-         Sì, a me piacerebbe (^-^) A te, no?

-         Mh…non ci ho mai pensato (-_-)'

-         Tetsuya, c'è una domanda che vorrei farti…- chiese Doremì fermandosi.

-         Dimmi…- si girò verso di lei.

-         Perché hai deciso di unirti a noi e diventare un apprendista stregone?

-         Eh?

-         Sai, me lo sto chiedendo da tanto tempo ormai…

-         La verità è che…- fece per continuare, ma sì fermò-…Chissà, un giorno te lo dirò…- sorrise.

-         Eh?

-         Su, andiamo.

-         Mh…okey…

-         In ogni caso, sono più bravo io con la magia.

-         Che?! Sbagli, pivello, sono io la migliore!

-         Ma se non fai che combinare disastri!

-         Ah, perché, tu no?

-         Sarà…- si girò verso Doremì e gli fece una linguaccia- ma sarò io a superare per primo tutti gli esami di magia!- e corse via.

-         Illuso, ti batterò!- lo rincorse- Vedrai!

 

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Il giorno di domani, come vorrei incontrare una bella fantasia.

Così che dammi un poco di valore, anche se è solo un grammo.

Quando ritorno sola da scuola, canticchio una canzone, la quale mi da sentimenti più sinceri e mi da voglia di piangere.

Il giorno di oggi, per qualche motivo, non ho potuto dirlo.

Dopo un litigio, un perdono.

Agisco con naturalità tale come lo fa il vento

Così che domani lo dirò.

 

Fine

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Eccoci alla fine finalmente…allora, come vi è sembrato?

Lo so, lo so, la fine non era come ve l'aspettavate. Però purtroppo è così la storia (-_-)'

Ehh, spero che non siate rimasti delusi…

Ah, ad un certo punto ho pensato se era il caso di dividerlo ancora…però poi ci ho ripensato…conoscendomi, avrei fatto andare avanti la storia fino all'infinito (esempio, le altre mie fiction non concluse).

Una piccola notizia che ancora non confermerò…se la fiction riscuoterà un buon gradimento da parte dei lettori, inizierò a scrivere il continuo di questa fiction (magari solo un capitolo auto-conclusivo) (tranquilli, le altre fiction le continuo). Però non lo so, si vedrà in seguito…

Ah, il testo della canzone dopo la sigla, è la canzone di James Blunt "High".

In ogni caso, ho finito! Non posso crederci! Finalmente dopo tanto tempo posso mettere la parola fine ad una delle mie fan fiction!

Eh, eh! Come sono contenta!

By Ya-chan

 

Personaggi:

Doremi Harukaze

Hazuki Fujiwara

Aiko Senoo

Onpu Segawa

Pop Harukaze

Momoko Asuka

Yuri

Tetsuya Kotake

Yada Masaru

Hikaru Kotake

Majorika

Lala

Hana

Akatsuki

Leon

Fujio

Toru

Alexander

Majorumi

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