Destiny

di Phedra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Novella ***
Capitolo 3: *** Piccole Donne ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Salve a tutti!! Questa è la mia vera e prima ff … mi auguro di ricevere numerose recensioni!! Anche perché riesco a capire dal vostro punto di vista se la storia può proseguire o meno!! Sono ancora incerta sul seguito, quindi ho bisogno di stimoli!! ^^ 

Vi ringrazio anticipatamente, e vi auguro una Buona Lettura!!!!!!

 

 

Prologo

 

 

 

All’interno della fredda stanza buia Dagor era steso sul lurido pavimento, lo sguardo rivolto al cielo attraverso una piccola finestra quadrata sul soffitto, l’unica apertura all’interno di quella stanza, ad eccezione dell’enorme porta che poteva essere aperta solo ed esclusivamente dall’esterno. Ma ormai nemmeno quella semplice operazione era possibile compiere: la stanza era perfettamente sigillata grazie ad un’esperta fusione di manutenzione fabbro-ferraia e magia, cosicché la persona che vi si trovava all’interno non sarebbe mai potuta uscire. L’unico contatto possibile con ciò che c’era al di fuori della cella, era una piccolissima grata nella parte inferiore della porta, che poteva essere aperta solo dall’esterno, e che serviva a far passare il cibo. Dagor un tempo, era l’esperto di corte in fatto di magia, adoperava i suoi poteri in vari ambiti: la cura delle piante e degli animali, fabbricava di propria mano piccoli amuleti e talismani, e si rendeva utile per le persone che avevano bisogno anche del più semplice filtro d’amore. Ma proprio la sua predilezione per l’arte magica, l’aveva portato ad essere nella situazione in cui si trovava ora: rinchiuso fino alla fine dei suoi giorni all’interno di una piccola cella che sormontava la torre di tutto il complesso carcerario del Regno di Feleuden. Lo stregone cercava di scrutare le stelle oltre le nuvole, che coprivano con minaccia la prigione collocata al di sopra di una desolata altura, nei pressi del castello. Da quando la Regina Nadeshiko aveva varcato la soglia del mondo ultraterreno, il Regno aveva perso tutto il suo splendore, la sua vitalità. Tutto perché il re Fujitaka, dopo la morte dell’amata moglie, non aveva altro da fare che occuparsi dell’unico figlio maschio, e destreggiarsi in ciò che gli riusciva meglio: l‘arte del combattimento. Da alcuni anni il Regno era sotto assedio, truppe nemiche comandate da uno dei più crudeli tiranni della Terra dell’Est, si avvicinavano sempre di più al confine. Questione di pochissimi mesi, se l’armata guidata da Fujitaka,  non sarebbe riuscita a difendere al meglio il proprio Regno, quest’ultimo sarebbe caduto in mano al nemico.  Le donne sarebbero state private della loro dignità, i bambini e i ragazzi sarebbero stati richiamati alle armi per servire i nuovi comandanti, i vecchi semplicemente uccisi e gli uomini costretti a ubbidire, ma soprattutto vedere i propri cari, le proprie donne e i propri figli a essere trattati peggio delle bestie. Per evitare la schiavitù e una fine atroce, il Re s’impegnò fino in fondo in una lunghissima ed estenuante battaglia, che lo vide vittorioso rispetto alle truppe nemiche, ma che lo portò via da casa per anni. Questo influenzò molto il suo temperamento e il suo carattere.  E purtroppo anche il Regno ne aveva subito le conseguenze diventando un luogo triste: gli alberi, i boschi circostanti, le valli, la stessa gente della corte e del popolo rispecchiava i sentimenti di amarezza, solitudine e tristezza che il Re provava giorno dopo giorno. Nonostante la vittoria contro il Tiranno che aveva seminato terrore e panico tra le genti del Regno e dei paesi vicini, il Re dovette affrontare un’altra durissima prova. Prima della sua partenza per la guerra, era rimasto vittima di una dolorosa perdita: quella della sua amata Regina. E ora che era tornato in patria, un altro sconcertante evento incrementò la difficoltà dell’attuale situazione del Re. Richiamato d’urgenza a intervenire a un caso alquanto insolito, che riguardava il carcere, Fujitaka si ritrovò a osservare con orrore le celle della prigione, ormai vuote. Lo stregone era riuscito misteriosamente a scappare dalla prigione, con il resto dei carcerieri.

 

********************

Dunque … mi aspetto da voi critiche belle e brutte!!! Ahahahah … di qualsiasi natura, servono sempre!! Spero continuiate a leggere anche il seguito … aggiornerò presto!! Un saluto a tutti voi con il Nuovo Capitolo : “NOVELLA”.

A prestooo!! ^^                   Phedra

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Capitolo 2
*** Novella ***


Un caloroso saluto a tutti!! ^^ E benvenuti al secondo capitolo di questa storia … dunque … che dire!? Ho postato giusto ieri il primo capitolo, ma non ho ancora ricevuto nessuna recensione … L povera meeeeeeee!!! Mi farebbe piacere riceverne qualcuna anche perché così so per certo se la storia piace o meno … anche se si tratta di commenti negativi, nessun problema!! Aiutano anche quelli!! J dunque … per quanto riguarda la ff … beh, penso che abbiate capito a quale genere si riferisca, non so ancora comunque se adattarla a Card Captor Sakura, o Tsubasa Reservoir Chronicle … lo deciderò in seguito …  ho dubbi anche sul titolo, dunque al momento prendete l’attuale come un’indicazione, poi si vedrà!! ^^ Allora … Vi auguro Buona lettura, e mi raccomando!!!! Recensite numerosiiii !!! A presto !! ^^

 

 

 

 

Novella

 

 

 

 

“In un luogo remoto e lontano, nascosto agli occhi indiscreti degli uomini, dove la natura selvaggia cresceva rigogliosa e gli animali vivevano indisturbati, vi era una splendida fanciulla, una creatura fatata che vive da millenni su questa terra, di cui non si conosce il nome perché è sempre variato nel tempo.”

“Di lei si dice che sia una giovane donna, a dispetto dell’età, bellissima, e come il nome anche di aspetto mutabile: una creatura eterea come l’aria, corposa come la terra, limpida come l’acqua e luminosa come il fuoco. Questo portava a pensare che questa straordinaria creatura potesse cambiare forma nei quattro elementi naturali”.

 “Madre, ma questo come è possibile?” Disse la giovane bambina dai lunghissimi capelli corvini e profondi occhioni blu.

La donna, dal giovane viso cordiale, che sedeva accanto al letto della bimba rispose:

“Mia giovane Tomoyo, devi sapere che questa fanciulla possedeva un enorme potere … essendo una creatura magica, come altre all’interno della Enchanted Forest [1], era in grado di usare la magia …”

Tomoyo guardava la madre con sguardo sognante, al suo fianco un’altra giovane bambina dai corti capelli castani, e vividi occhi verdi, ascoltava rapita il racconto della donna.

“Sakura, hai sentito?!!” disse Tomoyo eccitata. 

“Nella Enchanted Forest abita la Donna della Natura! Madre, io e Sakura possiamo andare a trovarla!!?”

 Tomoyo, tra le due piccole era stata sin dalla tenerissima età, una bambina molto curiosa, disposta a scoprire tutto ciò che poteva offrirle il mondo. Adesso all’età di undici anni non poteva che essere una bambina piena di buoni propositi, e di certo non poteva farsi sfuggire un’occasione del genere: andare ad esplorare l’interno della foresta per cercare le misteriose creature. Al contrario di lei, Sakura che era la sorella più piccola, preferiva solo ascoltare questo genere di racconti … rabbrividiva al solo pensiero di sentir parlare di spiriti, e creature fantastiche.

Figuriamoci se sarebbe stata ben disposta ad entrare all’interno della foresta. In ogni caso fece un leggero cenno di assenso alla sorella, la storia che la madre stava raccontando loro, in un certo qual modo incuriosiva anche lei.

La donna riprese il racconto:

 “Bimbe mie, quello che vi racconto ora non è altro che una semplice storiella di fantasia che il popolo si tramanda per il puro e semplice scopo di allietare le notti insonni dei bambini … proprio come sto facendo ora io con voi.”

La donna accennò un sorriso, le due bambine non davano alcun segno di stanchezza, anzi, la loro curiosità era illimitata [2] e chiesero alla donna di continuare il racconto.

“ Dunque, dov’ero rimasta?? … Ah si!! Vi devo spiegare come questa creatura raccoglieva in sé le quattro forze naturali … dovete sapere che questa straordinaria fanciulla, oltre che riuscire a controllare le quattro forze naturali, era in grado di cambiare facilmente il proprio aspetto confondendosi con esse. Alcuni narrano che quando ci si addentra nella Foresta, si raggiunge un luogo in cui pare di essere osservati da qualcuno o qualcosa, o per meglio dire dalla creatura fatata in persona, che tramutandosi nelle varie forme, si confonde con la natura circostante.”

“Un uomo giura di aver visto il riflesso di una bellissima donna sulla superficie di un lago, un altro ancora racconta che addentrandosi nella Foresta, in una notte gelida d’inverno per cercare la figlia scomparsa, la ritrovò all’interno di una piccola capanna, seduta accanto ad uno scoppiettante fuocherello in compagnia di alcuni animaletti. Ci sarebbe una lunga sfilza di racconti che si sussurrano al villaggio, ma io penso che non abbiano nessun fondo di verità!”.

“Noi ci crediamo!!” dissero Sakura e Tomoyo all’unisono, convinte fermamente della loro opinione. In cuor loro speravano che la fanciulla fatata esistesse davvero.

“Mi dispiace bambine mie, ma non posso darvi ragione, come vi ho già detto prima queste non sono altro che semplici storielle … mi raccomando di non giocarmi qualche brutto scherzo, e addentrarvi nella foresta di nascosto … al suo interno si nascondono creature pericolose, bestie feroci che possono raggiungere e superare le dimensioni di un uomo adulto! Non vorrei che vi accadesse qualcosa … ”

Le bambine leggermente intimorite, si strinsero in un abbraccio tremolante sotto il peso delle calde coperte.

Il lume di cera sopra il comò ormai era quasi giunto alla fine, la madre delle due fece per alzarsi dalla sua seduta accanto al letto, e Sakura che tra le due bambine era stata sempre la più timida e fifona disse:

“Madre, ma anche queste creature pericolose sono frutto della fantasia, o esistono realmente!?”

La donna che aveva accennato all’argomento solo perché non voleva che le due piccole si addentrassero da sole nella foresta, rispose con la pura sincerità:

“Bimbe mie, non so cosa vi sia realmente nella foresta, se ci sono animali pericolosi, questo è certo. I lupi sono sempre in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti, e non solo … in questo periodo si avverte un ombra cupa provenire dalla foresta. Giù al villaggio si mormora che al suo interno qualcosa sta cambiando, ogni giorno sempre più rapidamente … sta accadendo qualcosa che non preannuncia nulla di buono”.

La donna volgeva lo sguardo grave e preoccupato al di là dei monti che celavano l’ingresso alla Enchanted Forest. Si rivolse alle due bambine nascondendo un poco la sua preoccupazione, e con un lieve sorriso disse loro:

“Ora piccole cercate di dormire … spero di non aver agitato troppo i vostri piccoli animi … domani sarà una giornata lunga e faticosa,a corte arriveranno degli alti funzionari, e tutto dovrà procedere nel migliore dei modi come sempre. Vi auguro sogni felici, buonanotte!!”.

Detto questo la donna diede un delicato bacio sulla fronte delle due piccole, rimboccò le coperte, e dopo aver spento, con un delicato soffio la candela sul comò, si diresse fuori dalla camera chiudendo dolcemente la porta  dietro di sé.

Sakura e Tomoyo immerse nell’oscurità della piccola stanza si diedero silenziosamente la buonanotte, si accoccolarono vicine per scacciar via il freddo e i brutti pensieri … fecero spazio ad un sonno tranquillo e a sogni meravigliosi, ignare del fatto che nella Foresta qualcosa stava realmente cambiando …

 

 

E anche il secondo capitolo è concluso … ancora non si intuisce bene cosa vi sia dietro, vorrei fare un po’ la misteriosa … e spero di riuscirci perlomeno … ^^

allora miei prodi lettori, spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto!! Fatemi sapere cosa ne pensate!!! Alla prossimaaaaaaaaa!! J



[1] Foresta d’Incanto : in qualche modo il nome rivela la vera entità del luogo.

[2] Più che altro era Tomoyo la più avida di sapere!!

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Capitolo 3
*** Piccole Donne ***





Salve ragazzi, finalmente è arrivato anche il secondo capitolo … i nostri personaggi si stanno svelando piano piano, spero che stiate seguendo numerosi, e mi raccomando, lasciate qualche recensione, altrimenti mi viene il dubbio che non piace a nessuno!! eheheh …. un saluto e Buona Lettura!!


“Piccole Donne”




Una flebile luce oltrepassava la finestra semisocchiusa della camera, per andare ad infrangersi debolmente nei dolci visi delle due bambine, che erano ancora assorte in un profondo sonno.

Sakura stringeva con forza la piccola manina paffuta di Tomoyo, che dormiva con un sorriso stampato sul volto, quasi a voler svelare la gioia di un sogno incantato. Al contrario la piccola Sakura aveva il viso contratto in un smorfia di paura, sicuramente a causa di ciò che aveva sentito narrare dalla madre la notte prima.

In lontananza si udì l’eco delle campane, un suono che gli abitanti del villaggio di Tinwe avevano modo di ascoltare ogni mattina, come sveglia giornaliera.

Ormai il sole aveva fatto capolino ad est, illuminando l’intera pianura, e augurando il buongiorno al villaggio, posto alla base delle fondamenta del castello. Il centro abitato contava più di tremila abitanti, dedite chi alla vita contadina e pastorale, chi alla vita artigiana e ai lavori manuali, specialmente in ambiti come la sartoria, la cesellatura, e la lavorazione delle armi, sia di taglio che di tiro; tutte attività che contribuivano al mantenimento della vita a corte.

Al castello vi era sempre un via vai di persone, tra funzionari dell’alta aristocrazia e servitù, ed era proprio in quest’ultima categoria che le due bimbe, Sakura e Tomoyo, ricoprivano un ruolo fondamentale come dame di compagnia dell’unica erede al trono del Regno, la piccola principessa Mei Ling.

Sakura e Tomoyo si destarono finalmente dal sonno, l’una un po’ turbata e l’altra più serena.

“Buongiorno sorellina, dormito bene?” domandò Tomoyo allegra come sempre. Sakura dal canto suo avrebbe preferito stare a letto sotto le coperte.

“Ho avuto un sonno piuttosto agitato, con strani incubi …” rispose Sakura confusa per il mancato sonno, “ di sicuro ho dormito male per colpa della storia che ci ha raccontato ieri la mamma … ma, fortunatamente c’eri tu! Ti ho tenuto la mano stretta per tutto il tempo!!”

“In effetti ce l’ho un po’ indolenzita” disse Tomoyo massaggiandosi le dita.

Sakura con un espressione disperata si rivolse alla sorella con fare addolorato:

“Sorellina, mi dispiace tanto! Posso fare qualcosa per te!?”

“Suvvia Sakura, cosa vuoi che sia. Passerà subito! E quando avrai ancora paura la notte, potrai stringermi la mano tutte le volte che vorrai!!”.

Le due si concessero un attimo di affetto, donandosi l’una con l’altra un caloroso abbraccio, e ringraziandosi dell’aiuto reciproco.

“Penso sia ora di cominciare a prepararci per la lunga giornata che ci aspetta a corte … oggi la principessa Mei Ling riceverà a corte alcuni cavalieri!! Com’è fortunata!” disse Tomoyo sognante.

“Fortunata!? In che senso?” domandò Sakura poco convinta.

“Beh, immagina di avere al tuo cospetto tanti nobili uomini che chiedono la tua mano, non è fantastico!?”

“A me non sembrerebbe così tanto fantastico se qualcuno chiedesse la tua mano solo perché nelle segrete del castello possiedi immense ricchezze!!”

“Ma no Sakura!! Che dici??” rispose la corvina contrariata. Si mise in piedi sul letto con fare combattivo, mentre Sakura scese dal letto e si avvicinò al comò per prendere la spazzola e cominciare a dare una sistemata ai suoi capelli ribelli.

Guardando l’immagine riflessa allo specchio, vedeva Tomoyo dietro di se che si sistemava la veste, e continuò a parlare:

“Io non penso che la scelta del nobile uomo sia fondata sull’amore, anche perché saranno il Re e la Regina a decretare il successore e il compagno della principessa. Sarebbe fantastico se a scegliere per te fosse qualcun altro!?”

Tomoyo dubbiosa e con un grosso punto interrogativo stampato sul volto ci penso su. Sakura proseguì:

“Questo non è amore, è solo profitto, una rincorsa contro il potere e il denaro!! Povera principessa Mei Ling … non vorrei trovarmi nei suoi panni”.

“Beh, per certi versi sorellina hai ragione” e atteggiandosi a dama di corte Tomoyo proseguì “però mi piace immaginare di essere una principessa, che ha a sua disposizione tanti pretendenti che affrontano numerose imprese per poter avere in cambio la sua mano. E poi ci vorranno degli anni ancora perché la principessa Mei Ling e il fortunato cavaliere si fidanzino. Avranno tutto il tempo per conoscersi!!”.

“Potranno passare mesi, anni, ma se la principessa non riuscirà ad amare con tutto il suo cuore il nobile cavaliere, sarà stato tutto tempo perso, e comunque non sarà lei a scegliere!” disse Sakura interrompendo le fantasie della povera Tomoyo che roteava sopra il letto con la veste alle mani.

“Uff Sakura, con te non fa mai a parlare di questi argomenti, li prendi troppo seriamente!!”. Tomoyo fece una linguaccia a Sakura che continuava a vedere l’immagine riflessa della sorella allo specchio. Quest’ultima prese in mano un cuscino, e lo lanciò alla castana, innescando una divertente lotta che venne interrotta dall’arrivo della madre delle due.

Ferma sulla soglia della porta con lo sguardo severo fissò le due, che nel frattempo si erano bloccate con i cuscini alle mani: Tomoyo sopra il letto pronta a colpire Sakura che si faceva scudo con il cuscino di fronte al viso. Trattenute in quella posizione, attesero che la madre facesse loro una sonora ramanzina, ma questa fortunatamente non arrivò. La donna in cuor suo sapeva che, se anche le sue piccole facevano discorsi maturi, e si comportavano per così dire come delle “piccole donne”, erano pur sempre bambine, con la loro infantile voglia di giocare. Accennò un sorriso, e le due tranquille ricambiarono, sistemando nel frattempo il caos che avevano creato nella stanza.

“Su bambine, fate presto a sistemare che la colazione è pronta. Venite giù in cucina e mangiate che una lunga giornata vi attende!!”.



Ed ecco concluso un altro capitolo … alla prossima!! ^^





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