Set My Soul Alight ~ di Emma Bennet (/viewuser.php?uid=70081)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Take a deep breath, girl ***
Capitolo 2: *** Here we go again ***
Capitolo 3: *** Heartbreaker? ***
Capitolo 4: *** Letter to Hermione ***
Capitolo 5: *** Masquerade ***
Capitolo 6: *** Drink up me hearties yo-ho! ***
Capitolo 7: *** Who am I to say ***
Capitolo 8: *** Poker Face ***
Capitolo 9: *** Angel Of Mine ***
Capitolo 10: *** Lies&Ties ***
Capitolo 11: *** Rivalries ***
Capitolo 12: *** Lost Girls ***
Capitolo 13: *** Husbands&Wives ***
Capitolo 14: *** Family ***
Capitolo 1 *** Take a deep breath, girl ***
Ennesima
Draco/Hermione, una long che iniziai un paio di mesi fa. Ambientata
dopo Hogwarts, niente di che, lo ammetto. Preannuncio che non
riuscirò a postare molto in fretta, ma cercherò
di farlo il prima possibile, giurin giurello. Spero vi piaccia, ci
tenevo molto a postarla perchè la trama mi piace. Spero di
non deludervi, e ancora di pià spero che lascerete una
recensione - critiche, complimenti, consigli - perchè per me
è davvero importante. Prometto che farò
un'introduzione più decente, la prossima volta, ma vado di
fretta XD Capitemi, mi aspettano ripetizioni di matematica -.-' wow.
Okay, basta annoiarvi, buona lettura <333
Set My Soul
Alight ~
Take
a deep breath, girl
Un respiro profondo.
Ancora uno.
Un altro.
Ecco. Sì,
era pronta.
La figura diede
un'ultima occhiata alla sua immagine riflessa allo specchio, e
ciò che vide le piacque.
Con un sorriso
soddisfatto, e una sensazione di gioia che le riempiva il cuore, si
diresse verso la porta di casa, uscendo e chiudendosela alle spalle.
Con sguardo critico,
il ragazzo continuò a rimirarsi nella superficie riflettente.
Okay, poteva anche
andare.
Avrebbe fatto
senz'altro una bella figura... ma quando mai non l'aveva fatta?
Con un perfetto ghigno
si allontanò, canticchiando tra sè e
sè.
Da quanto tempo
mancava da lì.
Troppo.
Una lacrima le fece
capolino tra le ciglia, e la ragazza si affrettò ad
asciugarla, mentre la sensazione di essere di nuovo, e finalmente, a
casa, colmava ogni fibra del suo essere.
Trasse un respiro
profondo, ed entrò attraversando l'imponente cancello, e
prese consapevolezza del fatto che a nessun posto, al mondo, era legata
tanto quanto ad Hogwarts. Tanti l'avrebbero giudicata solo una scuola.
Importante, illustre, famosa in tutto il mondo, ma pur sempre una
scuola. Ma in realtà Hogwarts era di più, molto
di più. Era una casa.
E questo Hermione
Granger lo sapeva bene.
Quando aveva ricevuto
la lettera della professoressa, no, preside, McGranitt, l'aveva aperta
trepidante.
Cosa poteva mai volere
da lei?
La risposta le era
giunta subito.
Semplice.
Se solo avesse voluto,
sarebbe diventata la nuova professoressa di Trasfigurazione.
Lei, Hermione Jean
Granger, professoressa! Beh, di certo se qualcuno era all'altezza di
quel ruolo, sicuramente era lei, come la stessa McGranitt le aveva
scritto. Le diceva che si rendeva conto di chiederle molto, abbandonare
Harry, Ron, la professione di Auror per una semplice cattedra di
Trasfigurazione... ma quando l'ex professore le aveva dato le
dimissioni, l'anziana donna aveva immediatamente pensato a lei!
Hermione, dal canto
suo, non ci aveva pensato su due volte. Fare l'Auror le piaceva, e
molto, adorava stare con Harry e Ron, trascorrere tutto il suo tempo
con loro, combattendo contro i Mangiamorte ancora in piedi, e minacce
varie... ma, santo cielo!, diventare insegnante di Trasfigurazione ad
Hogwarts, era il posto di una vita!
Aveva risposto subito
a quella che oramai era la preside, accettando entusiasticamente. E
così, ora, 31 Agosto, si ritrovava ad Hogwarts.
Varcando l'ingresso
con passo sicuro, la ragazza si guardò attorno, mentre
ricordi piacevoli e vividi le si affacciavano alla memoria. La scuola
era stranamente silenziosa, siccome gli alunni sarebbero arrivati solo
il giorno dopo.
«Chi
è lei?»
Hermione si
voltò, con la consapevolezza di sapere a chi appartenesse
quella voce.
«Hermione
Granger. Ho un appuntamento con la preside» disse, con tono
sussiegoso.
Gazza, il vecchio e
antipatico custode la squadrava con un espressione non proprio
amichevole.
«L'ufficio
è al...»
«Conosco
dove si trova l'ufficio della McGranitt, non si preoccupi, e conosco
anche la parola d'ordine» rispose, con stizza. Una piccola
vendetta di tutti i torti subiti quando era un'alunna. Ma ora Gazza le
avrebbe dovuto portare rispetto. Infondo, lei era la nuova
professoressa di Trasfigurazione, pensò con una punta
d'orgoglio.
Dopodichè,
girò sui tacchi, raggiungendo l'ufficio.
«Ehi! Mi
deve aspettare! Chi mi assicura che non è
un'impostore?» urlò il custode.
Alzando gli occhi al
cielo, Hermione gli gridò di rimando di farsi i fatti suoi,
al diavolo l'educazione. E si voltò, cadendo
inaspettatamente quanto rovinosamente a terra.
Era andata a sbattere
contro qualcosa, o meglio, qualcuno, che in quel momento si trovava
sopra di lei, entrambi distesi sul pavimento.
«Cosa
diavolo...?» esclamò.
«Guarda dove
metti i piedi!» sentì dire.
«Ma guardalo
tu, piuttosto!»
«E' stata
lei a ven... Granger?»
«Co...
Malfoy?»
I due ragazzi si
guardarono, stupiti. Era passato talmente tanto tempo da quando si
erano visti l'ultima volta...
«Che ci fai
tu quà?», esclamarono in coro.
«Io? Dimmelo
tu!», continuarono, ancora contemporaneamente. Rimasero a
fissarsi qualche altro minuto, poi Hermione iniziò a
ridacchiare, e persino Draco fece qualcosa di molto simile a un sorriso.
«Mi ha
contattata la McGranitt», disse Hermione.
«Davvero? Ha
mandato un gufo anche a me», le rispose Draco. E
stava per aggiungere qualcosa, quando la porta dell'ufficio si
aprì, facendo comparire la figura di una donna anziana.
«Professoressa!»
«Signorina
Granger, mia cara, da quanto tempo! E signor Malfoy, che
piacere!»
«Come sta,
professoressa?»
«Oh, io
bene, sì, me la cavo. Ma non rimanete quì, prego,
entrate, così possiamo parlare del motivo per cui vi ho
convocato»
I due ragazzi
obbedirono, e la seguirono all'interno della stanza. Una volta che si
furono accomodati, l'anziana professoressa iniziò a parlare
«Bene, sono molto felice di vedervi quà, entrambi.
Sono sicura che vi troverete bene»
Hermione e Draco si
lanciarono un'occhiata strana.
«Mi scusi,
ma non credo di aver capito»
«Mi sembra
ovvio, signorina Granger. Ne abbiamo parlato, lei sarà la
nuova professoressa di Trasfigurazione, nonchè rappresentate
della Casa di Grifondoro. Mentre, il signor Malfoy insegnerà
Difesa contro le Arti Oscure, e rappresenterà i
Serpeverde»
Hermione e Draco
tornarono a guardarsi, con un'espressione mista tra disappunto e
sconvolgimento.
«Cosa?!»
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Capitolo 2 *** Here we go again ***
Set My Soul Alight ~
Here
we go again
Il sole -
per metà nascosto per metà visibile - tingeva il
cielo di rosso, rosa, arancio. Il crepuscolo annunciava l'arrivo della
sera, e con essa sarebbero arrivati presto gli studenti. Tutti, dal
primo al settimo anno. E cosa sarebbe successo se l'avessero derisa? Se
l'avessero presa in giro? Se non l'avessero presa sul serio? Sarebbe
stata un fallimento. Un fallimento totale, assoluto: una vergogna per
se stessa e per Hogwarts. Cominciava già a pentirsi di aver
accettato quell'incarico, sarebbe dovuta rimanere con Harry e Ron, a
fare l'Auror. Sarebbe stata una scelta migliore. Perchè
doveva essere così masochista da volersi obbligatoriamente
complicare la vita?
«Tutto bene?»
Hermione sobbalzò, presa alla sprovvista. Accanto a lei,
intento nell'accendersi una sigaretta, Draco Malfoy fissava
l'orizzonte. La ragazza rimase stupita del tono normale con cui il
ragazzo le si era rivolto, e poi si diede della stupida. "Ho troppo
presente il Malfoy di quando studiavamo quì, ma sono passati
tanti anni, c'è stata una Guerra di mezzo... forse
è cambiato. Forse sono io che sono troppo prevenuta e ho
troppi pregiudizi nei suoi confronti"
«Sono un po'... in ansia, ecco. E tu? Nervoso?»
Il ragazzo si voltò verso di lei, e sfoderò il
migliore dei suoi ghigni. «Un Malfoy non è mai
nervoso, Granger»
Hermione alzò mentalmente gli occhi al cielo. "Mi sembrava
strano. Per lo meno non mi ha chiamata Mezzosangue"
«Davvero? E non ti preoccupa l'idea di fare brutta
figura?»
«Brutta figura? E perchè mai?»
Draco la guardava con aria interrogativa, sinceramente stupito. Neanche
se avesse voluto sarebbe riuscito a fare una brutta figura, lui!
«Niente, Malfoy, niente. Non pensarci»
«E rieccoci quì»
«Già... di nuovo»
«Ma questo è l'ultimo anno... e comanderemo
noi!»
Due ragazze, ferme davanti all'ingresso della scuola, ridevano tra
loro. Quella che aveva parlato per prima aveva lunghissimi capelli nero
pece, ondulati, perfettamente acconciati in una coda alta, e occhi blu
oltremare. Era bella, non bellissima, ma affascinante. L'altra aveva
capelli biondi, anche i suoi ondulati e lunghi. Era molto alta, e
magra, sembrava una modella. Il viso, bellissimo anche senza un filo di
trucco, era reso più interessante da un neo sullo zigomo
sinistro, vicino al naso, mentre gli occhi erano di un intenso azzurro
cielo. Ad accomunarle, la pelle perfetta, e una divisa Serpeverde.
Poco lontano da loro, anche tre ragazzi facevano capannello. Quello al
centro, capelli biondi e immensi occhi azzurri, sembrava un tantino
imbarazzato.
«Andiamo amico, vedrai che quest'anno ce la farai»,
un altro dei tre - capelli mossi e occhi nocciola - diede una pacca
sulla spalla all'altro.
«Si tratta solo di chiederle di uscire... scatena il
Grifondoro che è in te!», concluse l'ultimo, dai
capelli castani e occhi verdeazzurri.
«La fate facile voi»
«O forse sei tu che la fai troppo difficile, non pensi
Nick?»
«No. Non credo affatto. Elaine è così
bella...»
«Merlino, ma ti senti quando parli? Mi farai venire il
diabete, te lo dico io amico. Ed Elaine sarà anche bella ma
uno, ce ne sono di più belle, due, è soltanto una
ragazza»
«Una ragazza Serpeverde Purosangue. Migliore amica di
Phèdre Delaney. E sai com'è Phèdre
Delaney...»
«Ok, forse Phèdre è la Serpeverde
più spocchiosa e antipatica di tutti i Serpeverde, ma sai
cosa? Fregatene. Siamo al settimo anno, amico, comandiamo
noi!»
Poco tempo dopo, tutti gli studenti si ritrovarono in Sala Grande,
ognuno seduto al tavolo della propria Casa.
«Ragazzi, posso avere la vostra attenzione?»
La voce della Preside, accentuata da un Sonorus, si espanse per tutta
la stanza. Immediatamente il chiacchiericcio andò scemando,
e nella Sala regnò il silenzio, mentre tutti gli allievi
aspettavano l'annuale discorso.
«E rieccoci, ragazzi, all'inizio di un nuovo anno scolastico.
Chi può dirci come andrà? Sarà
più facile, più arduo, più memorabile,
più sereno degli altri? Ci porterà più
dispiaceri? Più soddisfazioni? Chi può dirlo?
Quello che posso dirvi io, invece, è che dovete sempre
impegnarvi nello studio. Siate persone diligenti e giudiziose, pensate
al vostro avvenire. Datevi da fare, perchè quest'anno ci
sarà da lavorare. In ogni caso, spero e vi auguro un anno
pieno di piacevoli sorprese e innumerevoli felicità.
Inoltre, ribadisco che la Foresta Proibita è appunto
proibita, per tutti gli alunni. E il Signor Gazza ci tiene a far
presente che ogni tipo di prodotto che appartenga ai Tiri Vispi Weasley
è vietato, e se perciò verranno trovati
all'interno della scuola saranno immediatamente confiscati. E ora,
veniamo alle novità: presentiamo dunque i nuovi
professori!»
Con un sorriso perfetto, Draco Malfoy si fece avanti, affiancato da una
più preoccupata Hermione Granger.
«Li conoscete entrambi, credo. Lei è Hermione
Granger, e sarà la vostra insegnante di Trasfigurazione e
rappresenterà, inoltre, i Grifondoro. Lui è Draco
Malfoy, colui che vi istruirà nella Difesa Contro le Arti
Oscure. Rappresenterà - e non posso dire che non era ovvio -
la Casa di Serpeverde»
Dai tavoli si levò un forte applauso, indirizzato ai due
ragazzi. Tra i Serpeverdi, una ragazza si chinò verso
l'amica per sussurrarle qualcosa all'orecchio. «Draco Malfoy,
Elaine! Ti rendi conto? Draco Malfoy insegnerà
quì!»
«E' una splendida notizia, non trovi
Phèdre?»
«Splendida? Di più! Si prospetta un anno
interessante...» e con un occhiolino diretto all'amica, la
ragazza dai capelli neri riportò la propria attenzione sul
biondo, al tavolo dei professori.
«E' una bella cosa, non trovate? Che la Granger insegni
quì, intendo»
Al tavolo dei Grifondoro, cinque ragazzi - amici per la pelle -
discutevano sulle novità.
«Sì, insomma, la Granger è una forte.
Ha combattuto con Harry Potter e tutto il resto. E' grandiosa. Ma
Malfoy?»
Una ragazza alzò gli occhi al cielo. «Non
è che sei geloso, Jared?»
Il ragazzo la guardò sconvolto «Sei impazzita, o
cosa? Forse sei tu che hai una cotta per il prof?»
«Eh, dici la verità, Samantha, ti piace
Malfoy?»
«Nicholas, tu sta' zitto e pensa ad Elaine»,
celiò lei, spostandosi un riocciolo nero dietro l'orecchio.
«Io ci penso, il problema è lei che non mi
pensa»
Un'altra ragazza, dai capelli rossicci, alzò gli occhi al
cielo «Non rompere Nick, ok?»
«Sempre gentile, eh Ashley?». In risposta, la rossa
fece un sorriso fintissimo e sbattè le ciglia, per poi
ritornare a un'espressione scocciata.
«In ogni caso, chissà? Magari Malfoy si
rivelerà un buon insegnante» concluse il ragazzo
dagli occhi azzurri, Daniel, il più saggio tra i cinque.
Il giorno dopo, nel bagno femminile, Phèdre ed Elaine si
rifacevano il trucco, parlottando tra loro.
«Ci aspettano due ore di Trasfigurazione, con quella
mezzababbana di una Granger. Però poi abbiamo un'ora di
Difesa. Ci pensi, Ellie? Un'ora intera con il professor
Malfoy!»
Ellie finì di mettersi il mascara, per poi cercare il
rossetto all'interno di una tasca, nella borsa.
«Mmm, non credi di idolatriare un po' troppo
Malfoy?»
Phèdre si bloccò mentre applicava l'eyeliner.
«No, ma dico, stai scherzando? E' di Draco Malfoy che stiamo
parlando, Elaine! Non sono è bello da far paura, ma
è anche il Serpeverde per antonomasia, ed è
risaputo che è una mente brillante. Oltretutto trovo molto
istruttivo il fatto che insegni Difesa. Chi meglio di lui
può istruirci contro le Arti Oscure, d'altronde?»
In quel momento, anche Samantha e Ashley entrarono nel bagno.
Elaine alzò gli occhi al cielo, e Phèdre
guardò con disprezzo le due Grifondoro.
«Ecco arrivata la feccia. Elaine, faremo meglio ad
andare»
«Già, va' via Principessa sul Pisello, e non
scassare», commentò Ashley.
«Ce l'hai con me?», gli occhi di Phèdre
erano ridotti a due fessure. Ashley le si avvicinò, mento
alto, atteggiamento strafottente come al solito.
«Esatto»
In quel momento la campanella suonò, riportando le ragazze
alla realtà. «Ringrazia la campanella, altrimenti
ti avrei ridotta in briciole» mormorò
Phèdre, l'odio verso l'altra era udibile in ogni singola
parola.
Ashley e Samantha rimasero a guardare le studentesse verdeargento
lasciare il bagno.
«Forse la provochi troppo, Ashley»
«Il problema è lei, Sam. Mi odia, ma il sentimento
è assolutamente, completamente ricambiato, te lo
assicuro», rispose l'altra, tranquilla.
Hermione osservava, con un sorriso di circostanza dipinto sulle labbra,
i ragazzi di Grifondoro e Serpeverde del settimo anno entrare
nell'aula, uno dopo l'altro.
«Salve a tutti, ragazzi» incominciò, un
po' titubante ma con la voce ferma, «e benvenuti. Io sono la
professoressa Hermione Granger, ma forse qualcuno di voi lo sa
già»
«Non è altro che una sporca Mezzosangue, pensavo
che certi elementi non potessero insegnare in un luogo come
questo» sussurrò a voce non tanto bassa
Phèdre, e infatti fu udita da tutta la classe, professoressa
compresa. Le labbra di Hermione si strinsero, e poi si stesero in un
sorriso tirato
«E io, signorina Delaney, pensavo che certi pregiudizi da
Mangiamorte fossero estinti», disse. Sentendo quelle parole,
alcuni degli studenti sussultarono.
«Non spaventatevi, ragazzi. I Mangiamorte sono esistiti,
esistono tuttora, ma mi auguro che non esistano più, un
giorno. La Guerra è un dato di fatto, c'è stata.
Io vi ho partecipato, e come me molti altri. In quanto a lei, signorina
Delaney, può lamentarsi riguardo la mia assunzione con la
Preside, per ora può limitarsi ad aprire il suo libro a
pagina otto, come tutti gli altri»
«Ma come si permette di parlarmi così? Se mio
padre lo dovesse venire a sapere, la farebbe espellere sul
serio», rispose la ragazza, irata. Hermione sorrise
tristemente.
«Mia cara, non sai quante volte mi sono state rivolte queste
parole. All'epoca però, a pronunciarle, era un ragazzo che
voi oggi conoscete come il professor Malfoy»
In quel momento, la porta dell'aula si aprì, e Draco Malfoy
entrò in classe.
«Si parlava di me?», chiese, il sopracciglio
sinistro arcuato.
«Oh sì. Stavo per l'appunto raccontando alla
signorina Delaney di come usavi ripetermi che tuo padre avrebbe potuto
farmi espellere in qualsiasi momento, quando studiavamo quì,
come ha appena ribadito anche lei»
Draco sembrò riflettere sulle parole di Hermione, e poi si
voltò verso Phèdre.
«Tutto ciò che posso dirti è di non
commettere il mio stesso errore. E' vero, gliel'ho detto un sacco di
volte, e ora mio padre è rinchiuso ad Azkaban, e vi
rimarrà per il resto della sua vita. Invece, la
professoressa Granger è esattamente quì, e dubito
che se ne andrà tanto presto», disse, con
nonchalance.
Hermione spalancò gli occhi. Draco Malfoy l'aveva appena...
difesa?
«Smettila di guardarmi così, Granger, lo so che
sono stupendo» aggiunse, a voce più bassa. La
riccia sbuffò, con fare annoiato.
«In ogni caso» continuò il biondo
«la McGranitt vuole vederci nel suo ufficio al termine delle
lezioni»
Hermione sbiancò, e si aggrappò al braccio di
Draco.
«Secondo te è insoddisfatta? Vuole
licenziarci?»
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
«Forse, Granger, per quanto mi soprenda, tu non sai tenere
lezioni, ma a me sembra di essere andato bene, quindi non penso che
voglia licenziarmi. E non penso neanche che voglia licenziare te,
quindi sta' calma, e staccati dal mio braccio»
Hermione guardò le proprie mani attaccate a Draco, e
arrossì.
«Scusa», mormorò, imbarazzata.
«Sì, sì», commentò
lui, voltandosi e lasciando l'aula.
Author's
Corner: salve
a tutti, buon Halloween (: eccoci al secondo capitolo di questa ff -
postato poco dopo una settimana, wow! faccio progressi XD - che spero
vi sia piaciuto <33 Sono stati introdotti molti nuovi
personaggi, avete fatto un po' di confusione? Ho associato ognuno di
loro a un personaggio famoso che me lo ricordavo, e quindi:
Phèdre Delaney è
Katie
McGrath
Elaine Howard è Blake Lively
Nicholas 'Nick' Cast è Lucas Till
Jared Halliwell è Ben Barnes
Daniel Gregory è Chace Crawford
Samantha Bowl è Vanessa Hudgens
Ashley Arden è Danielle Panabaker
A chi interessasse (ditemi che vi interessa, ditemi che vi interessa *____*), ho scritto anche questa ff - sempre d/hr - per Halloween, mi farebbe piacere un commentino 'w'
Un enorme grazie a chi ha messo la storia tra i preferiti o tra le
seguite, e grazie ancora di più a chi ha recensito *_____*
ChaneyRossa,
che bel nome che hai, Eleonora! Lo adoro 'w' Grazie mille, ed eccoti
accontentata (: spero che il capitolo ti sia piaciuto ^^
malandrina92,
grazie anche a te, felice che la ff ti piaccia <33 Anche io amo
la coppia Draco/Hermione (ma va? non l'avevo capito), è in
assoluto la mia ship preferita uù
Haley_James,
sei gentile *_____* grazie per i complimenti XD spero che ti sia
piaciuto anche questo capitolo *O*
__woah scorps,
amore quanto mi manchi ç___ç grazie per aver
recensito, sei sempre fantastica. ti amo tanto
_slytherin,
mi manchi anche tu, lucy! ho postato a quanto vedi uù ti amo
<3
alla prossima, vi adoro (:
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Capitolo 3 *** Heartbreaker? ***
Set
My Soul
Alight ~
Heartbreaker?
«Arrivederci, professoressa, grazie a lei»
Con un sospiro di
sollievo, Hermione si chiuse la porta della Presidenza alle spalle.
«Per fortuna avevi ragione, Malfoy!»
Draco le
lanciò un'occhiata di sufficienza. «Ti
sorprende?»
La riccia
sbuffò. «Uffa, devi essere sempre
così... pieno di te?»
Il ragazzo
scoppiò a ridere, per una volta senza ghignare.
«Cosa vuoi farci, Granger? Essere la Perfezione in persona ti
rende un tantino presuntuoso»
Hermione
alzò un sopracciglio, divertita «Un
tantino?»
«Ok, magari
forse qualcosina in più...» concesse il Serpeverde.
«Direi»
concordò l'altra «Però ci è
andata bene, dai. Non mi aspettavo che ci facesse i complimenti per
questa prima giornata, è stata molto gentile»
«Magari ora
che siamo insegnanti conosceremo il lato dolce di Minerva McGranitt,
che dici?»
«Cosa
vorresti dire, che prima era acida? Io la trovavo gentile anche quando
ero un'alunna, è sempre stata una delle mie professoresse
preferite»
Draco alzò
gli occhi al cielo. «Perchè questa cosa non mi
sorprende? Eri la sua preferita: intelligente, studiosa, Grifondoro,
che vuoi di più?»
«Beh, se
è per questo neanche tu puoi lamentarti: Piton stravedeva
per i Serpeverde, e per te in particolare!»
Nel sentire il nome
dell'ex professore di Pozioni/Difesa/Preside, il biondo si
oscurò. Era stato il suo padrino, e se sulla coscienza non
portava l'omicidio di Albus Silente era grazie a lui. Gli doveva tanto,
per lui era stato molto più che un professore. Hermione
notò il cambiamento dell'espressione del ragazzo, e si morse
le labbra. Non avrebbe dovuto nominare Piton, sapeva bene che per lui
era stata una grave perdita.
«Mi
dispiace, scusa. E' solo che.... lo so che è da pazzi, sono
passati tanti anni, eppure ancora non riesco a credere che lui e
Silente siano morti»
Draco fece un sorriso
triste. «Direi che posso capirti, Granger»
«Lui ti...
manca?»
Chissà come
avrebbe risposto? Il vecchio Malfoy l'avrebbe guardata con disprezzo,
rispondendole che lui non sentiva la mancanza di nessuno.
Però questo era indubbiamente un altro Malfoy, molto diverso
da quello che aveva conosciuto lei. Non che avessero "ripreso i
contatti" da anni, ma era una cosa che si notava subito, non c'era
bisogno di una conoscenza molto approfondita per capire che non era
più un ragazzino viziato e scortese, era un uomo, adesso. Ed
era strano pensare a lui come tale, d'altronde lei stessa faticava a
giudicarsi una donna, anche se era così.
Il biondo
sembrò pensarci su, come se stesse soppesando la risposta, e
alla fine decise di essere sincero. «Sì, mi
manca» disse, semplicemente «Non credo che
potrò mai dimenticarlo, è stato un grande uomo,
anche se erano in pochi ad apprezzarlo»
«Non devi,
infatti. E lo so che... beh, io per prima l'ho sempre giudicato male,
ma me ne sono pentita. E' stato senza dubbio l'uomo più
coraggioso che abbia mai conosciuto»
Draco le sorrise,
riconoscente. Era vero, Severus Piton era un uomo straordinariamente
coraggioso.
In quel momento,
interrompendo il dialogo dei due, passò una Serpeverde, che
sorrise in direzione del direttore della sua Casa.
«Buonasera
prof», cinguettò gioviale. Lui sorrise
accondiscendente, facendole un cenno con il capo.
«Non capisco
perchè saluta te e non me!» esclamò
Hermione, quando la ragazza non fu più a portata d'orecchio.
Malfoy la guardò come se fosse ovvio.
«Ci sono tre
ragioni, Granger. Uno, sono il direttore di Serpeverde. Due, tu sei la
direttrice della casa rivale. Tre, sono bello»
La riccia
strabuzzò gli occhi. «Ma sei serio?!»
«Ma certo,
perchè non dovrei?»
«E' una tua
alunna!»
«E non
può forse giudicare la bellezza di un uomo, Granger? Non ho
mica detto che vuole portarmi a letto, anche se forse è
così»
La Grifondoro
arrossì. «Io non ho mai avuto pensieri del genere
nei confronti di un insegnante, e non credo che loro dovrebbero:
è scorretto»
«Quando uno
è bello è bello. Poi, non tutti sono... puritani come te.
E, infine, anche volendo, su chi avresti potuto fantasticare? Su quel
gigante analfabeta? O magari Vitious?»
«Non
chiamare così Hagrid! E poi non sono tanto puritana come
credi» ribattè lei.
«Sì,
probabilmente se avessi avuto me come professore, avresti avuto
pensieri peccaminosi anche tu», le parole del ragazzo vennero
accompagnate da un irresistibile ghigno made-in-Malfoy.
Da un rosso accennato,
il colore del viso della riccia divenne un rosso pomodoro.
«Malfoy!»
«Neghi forse
la mia bellezza? Sono un rubacuori, Granger»
«E come mai
il nostro rubacuori non è ancora fidanzato?», con
un'altra domanda, Hermione si risparmiò l'imbarazzo di
rispondere a Draco. Negava forse la sua bellezza? Non ci aveva mai
fatto caso, a dire la verità, non aveva mai guardato Draco
Malfoy come ragazzo,
per lei era sempre stata la Serpe
spocchiosa. Anche perchè, l'unica persona che
aveva notato sotto quell'aspetto era Ronald Weasley.
«Cosa ne sai
che non sono fidanzato? Vuoi forse sapere se sono ancora sulla piazza?
Ebbene, la risposta è sì: sono assolutamente
libero, e il motivo è molto semplice. I miei volevano farmi
fidanzare con la sorellina di Daphne Greengrass, Asteria, non so se la
conosci, ma non era il mio tipo. Non che non fosse bella, anzi, ma era
così... perfetta.
Come se fosse intoccabile, sai. Un'aura che io collego solo a mia
madre, e quindi ho detto no grazie, non ci sto, e ho
rifiutato»
«E i tuoi
genitori?»
Draco si strinse nelle
spalle. «Non hanno fatto troppe storie, soprattutto mamma.
Lei è un po' fissata con il vero amore, e dopo la Guerra si
è messa in testa che non mi costringerà mai a
sposare qualcuno che non amo, anche se non è un'usanza
tipicamente Purosangue, e mio padre l'accontenta, come sempre»
«Come
sempre?» Hermione faticava ad immaginarsi un Lucius Malfoy
sottomesso all'eterea Narcissa.
«Stenterai a
crederlo, ma loro si sono sposati perchè si amavano, quindi
alla fine anche a lui dispiacerebbe vedere il suo unico figlio infelice
per l'eternità a causa di un matrimonio non voluto, e
concorda con mia madre»
La Grifondoro sorrise
«Tua madre sembra un bel tipo»
Infondo, se Harry (e
tutti loro) era vivo era proprio grazie alla signora Malfoy, che alla
fine aveva scelto il bene del figlio piuttosto che un ideale pazzo e
impossibile.
«Lo
è» rispose lui, illuminandosi
«Buonasera,
professoressa Granger!» esclamò un Grifondoro,
interrompendoli.
Con un'espressione
buffa, Hermione si voltò verso Draco «Dici che
vuole portarmi a letto?»
Il biondo rise,
gettando la testa all'indietro. «Può
darsi», rispose, mentre entrambi si avviavano verso le stanze
degli insegnanti.
Intanto, in una delle
stanze del dormitorio di Serpeverde si stava tenendo una riunione tra
quattro ragazze.
Phèdre
Delaney sedeva su una poltrona di velluto verde scuro, le gambe
accavallate, la schiena eretta, come se fosse seduta su un trono. Alla
sua destra, per terra, Elaine Howard sfogliava distrattamente una
rivista di moda, mentre altre due ragazze si dipingevano le unghie di
nero, manovrando il pennellino grazie alla bacchetta. Avevano entrambe
capelli castani ondulati e occhi azzurri, minute e carine, erano
gemelle: Olivia e Sybil McCullough.
Tossicchiando,
Phèdre attirò l'attenzione su di sè.
Gli occhi di ghiaccio osservarono severamente le ragazze che la
circondavano. «Non siamo quì per perdere tempo,
insomma!»
«Sì,
hai ragione. Dobbiamo scegliere le prossime... vittime»,
un'espressione famelica si disegnò sul viso di Olivia,
subito imitata dalla sorella.
«Bene,
perchè quest'anno sono più ambiziosa che mai.
Siamo al settimo anno, possiamo pretendere molto di
più!»
«Lo facciamo
dal primo anno, forse non è il caso di smetterla?»
protestò debolmente Elaine, subito fulminata da
Phèdre. «Cosa?»
La bionda
sospirò. «Niente»
«Ebbene,
come ogni anno, rieccoci quì. Sapete benissimo cosa dobbiamo
fare: scegliere un ragazzo, e farlo cadere ai nostri piedi prima di
Natale, per poi mollarlo»
«Io stavo
pensando a James Barry, settimo anno, Corvonero. E' molto
sexy» disse Olivia, mentre le altre annuivano.
«E tu,
Sybil? Tenterai ancora di conquistare Thomas?»
La ragazza in
questione sospirò, mordendosi le labbra. «Al
diavolo Thomas, quest'anno ho intenzione di darci dentro! Credo che
sceglierò Albert Mounch, è un perfetto
Serpeverde, sarà interessante. E poi potrò
provarci con il fratello di Thomas, Jonathan, che sta a
Tassorosso»
Olivia le porse il
cinque, per farselo battere. «Così si fa,
sorella!»
«E tu, Elle?
Che ne dici di Nicholas Cast?»
«Non vale!
Tutti sanno che ha una cotta per Elaine, a parte Elaine,
ovviamente»
Quest'ultima
arrossì vistosamente. «Non è vero, non
ha una cotta per me!»
Phèdre la
squadrò pensierosa, ultimamente la sua migliore amica era
cambiata. «Non è che ti piace, vero Elle? E' un
Grifondoro!»
«Ma no,
Phèdre, cosa dici? No no, non mi piace affatto. Per
niente!» esclamò, diventando ancora più
rossa.
«E
così la Serpe si innamorò del Grifone»
«Che Grifone
stupido!»
«Che Serpe
pazza e masochista!»
Le gemelle
ridacchiarono tra loro. «Beh, visto che ti piace provaci, no?
Che ti costa?»
«Sappi che
non approvo per niente» sentenziò
Phèdre, evidentemente contrariata.
Elaine
sospirò. «D'accordo, allora io prenderò
Nick»
«E tu,
Phèdre?»
La mora sorrise
maliziosamente. «Avevo detto di essere ambiziose, no? Io lo
sono stata»
«Avanti,
dicci chi hai scelto!»
«...Draco
Malfoy»
Nella stanza
calò il silenzio. Le tre ragazze erano rimaste visibilmente
scioccate.
«Non puoi
fare sul serio, Phèdre, è un insegnante, ti
espellerebbero!»
La ragazza si
acconciò i capelli, con aria annoiata.
«Sciocchezze. Una relazione può rimanere
segreta»
«Secondo me
stai esagerando, è troppo perfino per te»
«Nulla è
troppo per me, Olivia. Non commettere l'errore di crederlo. Io ho
deciso: prima di Natale Draco Malfoy si ritroverà innamorato
di me. Avete intenzione di aiutarmi o vi tirate indietro?»
Olivia e Sybil si
guardarono. «Siamo amiche... noi siamo con te»
risposero infine.
Elaine
deglutì. «Questa storia non mi piace per niente,
Phèdre, ma sì, anch'io sono con te»
Soddisfatta,
Phèdre sorrise.
Era molto sicura delle
sue capacità, nessuno gli aveva mai resistito. E questa non
sarebbe stata di certo la prima volta: Draco Malfoy sarebbe stato suo,
professore o non professore. Ne era certa.
Author's Corner: avete sentito la mia mancanza?
Perchè, a quanto pare, non sono ancora morta :D Mi dispiace
veramente tantissimo per non aver aggiornato per quasi due mesi, ma
l'ispirazione e il tempo era pari a zero, quindi non ce l'ho fatta. Non
so chi recensirà questo capitolo, ma spero che resterete con
me, nonostante non posterò tutte le settimane, o comunque in
modo stabile. Faccio un'appello anche a chi ha inserito la storia tra
preferiti e seguite: siete veramente tanti, davvero non riuscite a
lasciare un piccolo commentino?
Ho scritto questo capitolo stanotte, tra le due e le tre, con l'ipod
alle orecchie, mentre P!nk cantava a tutto volume "Heartbreaker",
appunto (che Sà mi stia contagiando con la sua P!nk-mania?
xD), e spero che vi piaccia <3 Per quanto riguarda la citazione
sulla Serpe e il Grifone, l'ho presa da Twilight, anche se ho
ovviamente sostituito l'agnello e il leone con i simboli delle Case di
Hogwarts uù E abbiamo anche due nuove Slytherin, Olivia e
Sybil, rispettivamente Kaya Scodelario
e Willa Holland,
e il nome Sybil è "dedicato" a Sybil Vane, personaggio de Il
Ritratto di Dorian Gray, che è uno dei miei libri preferiti
(Oscar Wilde <3). Ma torniamo al capitolo. Allooora,
è molto importante siccome - come avrete notato - ci sono
molti sviluppi, anche tra Draco e Hermione, il cui rapporto sembra
migliorare :D E poi c'è Phèdre... a quanto pare
sarà un ostacolo tra i due, essendosi messa in testa di
piacere a Malfoy... che ne dite? Ci riuscirà?
E, last but not the least, un grazie immenso a Deaselene
(sì, Draco è un grande xD), __woah scorps (pensa
che anche io mi confondo asd grazie amo <3), Haley_James (grazie
anche a te :]) e Skitty (spero
che annche questo capitolo ti abbia incuriosito!)... sperando che la
prossima volta potrò ringraziare più persone.
Un bacio, Julie
|
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Capitolo 4 *** Letter to Hermione ***
Set
My Soul
Alight ~
Letter to Hermione
I lunedì
mattina ad Hogwarts non sono poi tanto diversi dai lunedì
mattina nelle scuole babbane: la noia, il sonno e la scarsa voglia di
fare qualsiasi cosa riguardi lo studio sono percepibili ovunque. Quel
lunedì mattina non faceva eccezione.
Al tavolo rosso e oro,
Daniel si limitava a fissare la propria tazza di latte semivuota con
malinconia, rimpiangendo di non essere rimasto a letto; accanto a lui
Jared - con una frenesia inaspettata a un orario così
mattiniero - copiava i compiti di Trasfigurazione. Nick portava alle
labbra un bicchiere ormai vuoto di succo di zucca da circa dieci
minuti, senza rendersi conto che effettivamente non c'era niente da
bere, troppo occupato nel guardare Elaine, al tavolo dei Serpeverde. La
suddetta ragazza dettava i propri appunti di Storia della Magia a
Olivia, che nel frattempo cercava di buttare giù qualche
biscotto. Accortasi della ripetitiva azione del biondo, Ashley
sbuffò, lanciandogli un'occhiata di disapprovazione. Gli
scioccò le dita davanti al viso, per richiamarne
l'attezione. «Sì?», domandò
innocentemente lui. La rossa alzò gli occhi al cielo,
facendogli cenno di lasciar perdere. Facendo spallucce, Nick si
versò altro succo di zucca, per poi tornare a fissare
Elaine, incrociandone lo sguardo; entrambi arrossirono, guardando poi
altrove.
Al tavolo dei
professori, Hermione parlottava con Aurora Sinistra, e un Draco Malfoy
piuttosto assonnato beveva con calma una tazza di caffè
nerissimo.
Al suono della
campanella, tutti sobbalzarono. Un'altra giornata cominciava
ufficialmente.
«Trasfigurazione
alla prima ora del lunedì è tragica»
sussurrò Sybil a Phèdre, mentre prendevano posto
in classe.
«Ti prego,
non dirlo a me. La materia già non è che sia tra
le mie preferite, poi abbiamo quest'insegnante...» rispose la
mora, con una smorfia sul viso.
«Buongiorno,
ragazzi» esordì Hermione, entrando in classe.
Aprì il proprio libro al capitolo che avevano studiato
precedentemente, per poi fare l'appello.
«Allora, chi
vuole correggere gli esercizi?»
La reazione fu come se
avesse chiesto se volevano un po' di veleno, tutti fecero finta di fare
altro. C'era chi sfogliava in fretta e furia il libro, cercando di
imparare nozioni che non avrebbe mai ricordato, o chi allisciava la
propria piuma; c'era chi fingeva di soffiarsi il naso, vittima di un
improvviso raffreddore, e chi scavava nei propri zaini, seppellendovi
la testa per non essere visti.
La riccia trattenne a
stento un sorriso, le cose non erano cambiate poi tanto da quando era
lei un'allieva. Ricordava ancora quando la McGranitt poneva la stessa
domanda, e si avevano le medesime reazioni: solo lei alzava la mano,
volenterosa di farsi interrogare.
Tossicchiando, una
Grifondoro attirò la sua attenzione. «Posso farlo
io, professoressa?» domandò, portandosi un
ricciolo scuro dietro le orecchie.
«Perfetto,
signorina Bowl»
«Grazie
Sam» sussurrò Ashley, seduta accanto a lei. La
ragazza le fece un cenno, e aprì il libro alla pagina degli
esercizi.
Quattro ore dopo, gli
studenti di Hogwarts si affrettavano a raccogliere le proprie cose,
ringraziando Merlino e Morgana per aver fatto suonare la campanella del
pranzo.
«Arrivederci!»
«Arrivederci,
professore»
«A
domani»
Grifondoro e
Serpeverde lasciarono l'aula di Difesa, mentre anche Draco si accingeva
a uscire. L'unica ad essere rimasta era Phèdre, in attesa di
potergli parlare da sola.
«Che lezione
interessante, professore!» cinguettò, seguendolo.
«Grazie,
signorina Delaney»
«Oh, si
figuri! Lo penso davvero, è molto bravo»
«Grazie
ancora»
«Mi
chiedevo, ora che abbiamo ripassato il programma degli scorsi anni,
inizieremo i duelli?»
«Sì,
credo proprio che cominceremo da domani»
«Meraviglioso!
E' la mia parte preferita, di Difesa, amo i duelli. Sono
così... eccitanti!
E poi sono sempre stata brava, me lo dicono tutti»
«Bene,
allora vuol dire che domani potrai darmi una dimostrazione della tua
bravura»
«Senza
dubbio, professore, la ringrazio per la sua
opportunità»
«Si
figuri» rispose il biondo, sperando che la ragazza arrivasse
al punto per poter andare a mangiare. Camminavano insieme per i
corridoi, ma lui ancora non l'aveva degnata di un'occhiata, e
Phèdre si stava infastidendo.
«Sa, quando
ho riferito ai miei genitori che sarebbe stato lei il mio insegnante
sono stati entrambi entusiasti, la ritengono un ottimo docente, e io
non posso che concordare»
«Molto
gentile da parte vostra»
«Mi hanno
anche detto di invitarla da noi, qualche volta. Spero che
deciderà di farci quest'onore»
«Sì,
magari, qualche volta»
«E mio zio
la saluta, la ricorda con tanto affetto! Dice che siete stato un grande
Cercatore»
Draco si
fermò a guardarla «Chi è tuo
zio?»
«Marcus
Flitt, è il fratello minore di mia madre, ve lo ricordate?
Ex capitano di Serpeverde...»
Un sorriso si dipinse
sul viso del Serpeverde. «Ah, il vecchio Marcus! Ricambia i
saluti, mi raccomando»
«Ma certo,
professore, sono sicura che mio zio sarà lieto di sentirla.
Quando verrete a trovarci farò in modo che ci sia anche lui,
così che potrete vedervi»
«Buona idea,
signorina Delaney. Ora, vorrai scusarmi, ma devo andare a
pranzare»
«Buon
appetito, professore, e grazie per la chiacchierata!»
esclamò la mora, sorridendo angelicamente. Restò
a guardare l'altro mentre si allontanava, sicura di esserselo
ingraziato almeno un po'.
Quando un gufo grigio
si posò sul davanzale della sua camera, Hermione stava
preparando una lezione per il secondo anno. Prese il messaggio che
l'uccello le aveva portato, premiandolo con un po' di mangime.
"Ciao Hermione! Come te la passi?
Io e Ron stiamo bene, e la settimana scorsa le Holyhead Harpies hanno
vinto grazie a Ginny, che è felicissima, come immaginerai.
Ti manda i suoi saluti e dice che le manchi tanto. A dire la
verità, manchi tanto a tutti noi, non è lo stesso
senza di te, ma siamo sicuri che anche Hogwarts ha bisogno di te, sarai
la professoressa di Trasfigurazione più brillante che la
scuola potrà mai avere. In ogni caso.... indovina un po'? Io
e Ron abbiamo una giornata libera, sabato, e verremo proprio ad
Hogwarts, a trovarti! Non sto nella pelle a pensare che
rivedrò la mia amata scuola, e te ovviamente! Con affetto,
Harry"
Lì per
lì, la riccia credette di non aver capito. Harry e... Ron
sarebbero venuti a trovarla? "Oh Merlino, aiutami tu", pensò
sconvolta. E decise di tentare l'impossibile.
Proprio per questo,
neanche dieci minuti dopo, stava bussando a una porta, nel dormitorio
di Serpeverde.
Un Draco Malfoy post
doccia le aprì la porta, la camicia ancora sbottonata e
un'immancabile sigaretta tra le labbra.
«Granger?
Credevo non avresti mai messo piede in territorio nemico»
Hermione si morse le
labbra, tormentandosi le mani.
«Ecco...
Malfoy... io...» fece un profondo respiro
«Volevochiedertidifarmiunfavore»
Il biondo
alzò un sopracciglio. «Non ho capito,
Granger»
«Volevo
chiederti di farmi un favore»
Lo stupore di Draco
nel trovarsela di fronte all'improvviso non fu niente rispetto a quello
che gli si dipinse a quel punto in faccia.
«Tu vuoi che io ti faccia un
favore? Ma stai bene?»
Hermione
sospirò. «Posso entrare?»
Se qualche mese prima
le avessero detto che sarebbe stata seduta nella stanza di Draco Malfoy
a prendere un the, avrebbe spedito colui che le aveva riferito questa
cosa direttamente al San Mungo, reparto Malati Mentali. Eppure, ora, si
trovava proprio nella stanza del biondo, soffiando su una tazza di the
che lui si era fatto portare da un elfo domestico (scatenando le
proteste di Hermione). Dal canto suo, Draco se ne stava appoggiato al
muro, sorseggiando solo apparentemente tranquillo la bevanda.
«Allora,
Granger, dimmi: cosa posso fare per te?»
«Vedi,
sabato verranno a trovarmi Harry e Ron»
«Sfregiato e
Lenticchia saranno quì? E perchè non anche Baby
Lenticchia? Quasi quasi faccio venire anche Blaise»
«Non
chiamare Harry, Ron e Ginny così, Malfoy»
«In ogni
caso, vuoi che me ne stia fuori dai piedi, in modo da non disturbare il
vostro idillio?»
Hermione distolse lo
sguardo. «Non proprio...»
«E allora
cosa?» domandò Draco. Non poteva negarlo: era
curioso.
Hermione
pensò che se non avesse toccato il fondo a quel punto,
probabilmente, non l'avrebbe fatto mai più.
«Malfoy,
vorrei che tu ti fingessi il mio ragazzo»
La vasta gamma di
espressioni che attraversarono il viso di Draco furono impareggiabili,
e se il momento non fosse stato critico Hermione l'avrebbe anche
trovato divertente. Incredulità, sconvolgimento, disappunto,
shock, indecisione.
«Mi stai
dicendo che vuoi che io faccia finta di stare con te?»
«E' quello
che ho appena detto, sì» confermo la riccia, con
voce sicura «Non mi sembra di aver chiesto il tuo suicidio o
qualcosa del genere»
«E per quale
motivo vorresti una cosa del genere?»
Hermione decise che,
effettivamente, il fondo l'avrebbe toccato raccontandogli la sua
patetica storia.
«Voglio far
ingelosire Ron. Ci mettemmo insieme dopo la fine della Guerra, ma ci
lasciammo poco dopo. Solo che a me non è mai
passata...»
Un ghigno si
andò a formare sulle labbra del ragazzo. «E io che
ci guadagno?»
Sempre il solito
Malfoy, pensò Hermione, ma almeno non ha detto no.
«Pensa un
po' a come rimarrano Harry e Ron, Malfoy, sarà un'ottima
occasione per prenderti gioco di loro, no?»
«Non credo
alle mie orecchie, Granger, le brave ragazze non si comportano
così...»
«E chi ha
mai detto di essere una brava ragazza?»
Lui si mise a ridere.
«Credo che a furia di lavorare insieme finirai per
assomigliarmi, sai? Comunque, non so se prendere in giro in un modo
così crudele San Potty e il Re delle Donnole
basterà»
«Andiamo,
Malfoy, mi sono umiliata nel chiedertelo, non farti pregare!»
«Diciamo
solo che mi devi un favore, Hermione»
«Non puoi
capire quanto ti odi»
«Infatti,
perchè il mio odio nei tuoi confronti è
nettamente superiore, sei solo una piccola nullità»
Poco lontano dalla
Sala Grande, alle tre e trentacinque minuti di notte, una ragazza
Grifondoro litigava furiosamente con una ragazza Serpeverde.
«Nullità
ci sarai tu! Muoio dalla voglia di Cruciarti!»
«Oh, e una
buona Grifondoro come te userebbe una delle Maledizioni Senza
Perdono?» celiò Phèdre.
«Userei
l'Avada Kedavra contro di te, Delaney!»
«E allora
perchè non lo fai, Arden?»
«Non ne vale
la pena per una come te, ecco perchè!»
gridò Ashley.
«La
verità è che hai paura»
«Stupeficium!»
«Protego!»
«Cos'è,
non ce la fai ad affrontare un innocuo Schiantesimo?»
«Non sono
mica stupida. Petrificus Totalus!»
La rossa si
scansò, evitando per poco l'incantesimo.
«Expelliarmus!»
«Protego!»
Una trafelata Hermione
accorse alle urla delle due, poco dopo imitata da Draco, che era stato
avvertito.
«Per
Merlino, ragazze, calma!» esclamò la riccia.
«Sectumsempra!»
urlò Phèdre, apparentemente incurante dell'arrivo
dei due.
«Protego!»
«Ragazze,
basta» ordinò il biondo, apparentemente molto
calmo.
«Vi sembra
il caso di litigare così alle tre di notte?»
«Perchè,
giustamente, litigare così a mezzogiorno è una
cosa positiva, Granger»
La Grifondoro lo
fulminò con un'occhiata. «Sai benissimo cosa
intendevo, e loro hanno capito»
«Ha iniziato
lei, professoressa!» si difese Ashley.
«Sciocchezze,
sei stata tu che hai attaccato per prima»
«Mi hai
chiamata Sanguesporco, cosa volevi che facessi?»
«Non credo
sia un appellativo da usare, signorina Delaney. Mi sembrava avessimo
chiarito l'uso inappropriato di termini come "sanguesporco" e
"mezzosangue"»
«Ma
è una sanguesporco, quindi io non faccio altro che dire la
verità»
«Siete in
punizione. Entrambe!» tagliò corto Hermione
«Malfoy, santo cielo, non dici niente?»
«Cosa dovrei
dire, Granger? Sarò lieto di vedervi Duellare nelle ore di
lezione e poi basta?»
«Fai
così perchè è una
Serpeverde!» sbraitò la riccia.
«Tu non hai
sgridato la signorina Arden»
«L'ho messa
in punizione!»
«Non
è la stessa cosa»
Richiamata da tutto
quel chiasso, a raggiungere i quattro fu la Preside.
«Signor
Malfoy, signorina Granger! Si può sapere cosa
succede?»
«Le ragazze
sono state trovate a litigare» rispose calmo lui.
«E per quale
motivo, di grazia?»
«La
signorina Delaney ha chiamato la signorina Arden
"sanguesporco"»
«Che le ha
lanciato uno Schiantesimo» concluse Draco.
La Preside
guardò severamente le ragazze, e i professori.
«Stavate litigando anche voi due»
«Malfoy
è parziale!»
«Affatto,
Granger, sei in errore»
«Ma se non
hai aperto bocca!»
«Non me ne
hai dato il tempo!»
«Signori, vi
prego, silenzio!» intimò l'anziana donna
«Risparmiatemi queste scenate da ragazzini, devo forse
ricordarvi che non siete più degli studenti?»
Hermione
sospirò. «No. Mi dispiace, professoressa»
«Scusate»
«Tornate
nelle vostre stanze, tutti e quattro. Buonanotte» disse
infine la McGranitt, allontanandosi.
«Sei stata
davvero molto scortese, Granger»
«Non osare
darmi la colpa!»
«Non
trattarmi così, sbaglio o mi devi un favore?»
«E' un
ricatto?»
«Sto solo
dicendo le cose come stanno, Granger, niente di
più»
La riccia
aprì la bocca, poi la richiuse. La riaprì, e
tornò a chiuderla. Alla fine cacciò un urlo di
rabbia mista a impotenza, girò sui tacchi e se ne
andò. Draco si limitò a sorridere, divertito,
sotto lo sguardo stupito delle due ragazze.
Author's Corner: e rieccomi ad aggiornare,
all'una di mattina (?) del 31 dicembre. Chi posta l'ultimo dell'anno
posta tutto l'anno, o no? No, perchè forse era il primo
dell'anno... boh. E' tardi e le mie membra sono
stanche XD Altri sviluppi circa Draco ed Hermione... che presto,
ufficialmente staranno insieme, ufficiosamente invece no :D Ma
chissà che finiranno per fidanzarsi comunque... muhuhahahaha
Tra l'altro, mi è stato chiesto da più persone se
Phèdre e Elaine sono ispirate a Blair e Serena. Dunque,
Phèdre un tantino sì, io Blair la stimo
tantissimo, anche se Phèdre più crudele
uù Elaine invece no XD Il titolo del capitolo è
ispirato all'omonima canzone di David Bowie, che a dire la
verità non mi piace tanto XD Lui la dedicò a una
sua ex, Hermione appunto, che lo lasciò, mettendosi poco
dopo con un altro, nonostante probabilmente continuasse ad amare il
povero David.
Il numero dei preferiti e delle seguite è aumentato
ancora... thank you guys :D E grazie mille a chi ha recensito (: I
commenti - belli o brutti - sono sempre piacevoli e gratificanti
<3
__woah scorps,
non sei monotona stronza uù grazie amore (:
KatyAnyFrancy,
eccoti accontentata, sperando ti piaccia ^^
_slytherin,
grazie mille lucy *w* anche tu lo sei, you know <3
whateverhappened,
ti ho già detto tutto su msn, ma voglio ripeterlo: g r a z i
e. una recensione davvero magnifica, sei troppo buona con me
*ççç* Ben è un figo, ecco
ù___ù L'avevo già notato nel Principe
Caspian, ma in Dorian Gray... madonna che sbavo! E Cissy&Lucius
sono favolosi, lo so uù Li amo anche io *-*
_Vega, ma
grazie mille *_____* Tra l'altro, sappi che porti il mio nome preferito
in assoluto ù_ù Emma è amabile! XD
Erigre,
honey come te la passi? Che bello "rivederti" anche quì :]
Sono contenta che ti piaccia anche questa storia <3 Seriamente,
se io avessi un prof come Draco a scuola ci andrei di corsa XD
ChaneyRossa,
grazie anche a te!
Un bacio a tutte voi, anche a chi legge solo (: Buon anno nuovo, vi
auguro un 2010 ricco di gioia <3 Be happy!!!
|
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Capitolo 5 *** Masquerade ***
Set
My Soul
Alight ~
Masquerade
«Buongiorno, professore» salutarono in coro,
diligenti, le classi formate dal settimo anno degli studenti di
Grifondoro e Serpeverde.
Draco Malfoy fece un cenno distratto, dopodichè disse
«Allora, ragazzi, direi di continuare con i Duelli anche
oggi. E' bene che ognuno di voi sia in grado di affrontarne uno, e di
uscirne vincitore»
«Professore» trillò Phèdre,
dal suo posto, «credo che tutti noi adoriamo i
Duelli!»
«Esatto, Delaney, giusto per umiliarti un po'»
sussurrò Ashley. La mora si girò, gli occhi
ridotti a due fessure.
«Oh, vi prego» sospirò Draco
«rispiarmateci almeno oggi, all'ultima ora di
venerdì»
«Mi scusi, prof» aggiunse subito la Serpeverde.
«Che lecchina» commentò l'altra a
mezzavoce.
«Bene, signorina Arden, visto che hai così tanta
voglia di parlare non sale in pedana? Oggi toccherà a te,
così sarà troppo occupata per parlare, si spera.
Chi le vuole fare compagnia?»
Immediatamente, la mano di Phèdre si alzò.
«Ho detto "duello", signorina Delaney, non "uccisione", che
è quello che avremo se lascio duellare voi due. Piuttosto,
direi più un altro Grifondoro... che ne dice, signor
Halliwell?»
Con un ghigno degno di Malfoy in persona, Jared raggiunse la ragazza.
«Pronta a perdere, Ash?»
«Non contarci troppo, caro mio» rispose mielosa lei.
«Buon duello» commentò il professore.
I due si allontanarono di dieci passi, di spalle; al "via" di Draco si
voltarono, pronti per iniziare.
«Expelliarmus!»
«Protego!»
«Paura, Ashley?»
«Affatto, Jared, affatto» rispose tranquilla la
ragazza.
«Stupeficium!» urlò lui.
«Protego! Confundo!»
Il ragazzo iniziò a barcollare, cercando invano di ritrovare
l'equilibrio. «Stupeficium!» aggiunse Ashley.
Completamente colpito, il ragazzo crollò al suolo. Draco lo
raggiunse, per controllare che stesse bene.
«Innerva» mormorò, per farlo rinvenire.
«Molto bene, signorina Delaney. Bella tattica, complimenti.
10 punti a Grifondoro!»
«Hai vinto solo perchè non volevo farti
male» esclamò Jared, stizzito. La ragazza si mise
a ridere «Sì sì, ci credo»
«Signor Halliwell, il mio consiglio è di fare
più attenzione, si ricordi che non sempre l'attacco
è la miglior difesa, è un po' troppo
impulsivo»
Il ragazzo annuì, accettando il consiglio, ed entrambi
tornarono a posto.
«Professore! Mi scusi!»
Il biondo si stava dirigendo verso la Sala Grande, quando una voce
femminile lo fece voltare. «Signorina Delaney, mi sembra che
il tuo bisogno di parlarmi arrivi sempre all'ora di pranzo»
«Forse perchè dovremmo pranzare insieme, qualche
volta» replicò lei, guardandolo maliziosamente.
Draco sorrise, ma lasciò cadere la frecciatina, evitando di
rispondere. «Dimmi» disse invece.
«Volevo chiederle il perchè non mi ha fatto
combattere, prima» mormorò la mora, mettendo il
broncio, espressione che - come sapeva bene - le donava molto.
«Non voglio morti, nelle mie lezioni»
«Lei crede che la mia condotta sia criticabile?»
domandò la ragazza, gli occhi spalancati in un'espressione
innocente.
«Beh, non si può dire che sia perfetta, dovrebbe
diminuire il numero di provocazioni e insulti ai Grifondoro, e
soprattutto evitare parole come "mezzosangue" o
"sanguesporco"...»
«Ma, professore, lei solo può capirmi»
esclamò Phèdre, toccando il braccio di Draco,
come a dare forza alle sue argomentazioni «lei è
stato un Serpeverde, sa cosa di prova a vedere quei Grifondoro, sempre
così fintamente perfetti, tutti fasulli... mi
innervosiscono!»
Draco rise, gli sembrò quasi di sentir parlare lui da
ragazzino. «Phè... signorina Delaney, per me i
battibecchi tra studenti ci sono sempre stati e ci saranno sempre,
è da sciocchi credere che non sarà
così, e fin quando non si crea troppo casino, non mi danno
neanche troppo fastidio, purtroppo non tutti la pensano in questo modo,
la Preside per prima»
«Oh, se tutti fossero come lei! Non insegna quì da
molto, ma le assicuro che è in assoluto il mio professore
preferito» sospirò la ragazza, con vena
drammatica. Il biondo fece per ringraziare, ma venne interrotto da una
trafelata Hermione Granger.
«Malfoy!» strillò la riccia,
raggiungendolo. Phèdre le scoccò un'occhiata
assassina, che però la professoressa sembrò non
notare. «Malfoy, devo parlarti»
«Ma certo, stavo appunto andando a pranzo» le
rispose lui «Signorina Delaney, la ringrazio per la sua
gentilezza. Buon appetito» aggiunse, rivolta alla Serpeverde,
che si esibì in un sorriso smagliante.
«Allora, Granger, dimmi tutto» disse, mentre si
avviavano verso la Sala Grande.
«Domani... domani è sabato, no?, quindi verranno
Harry e Ron e quindi dovremo... beh, hai capito, e stavo pensando che
potevi farti trovare alle undici in giardino»
«Per Merlino, prendi fiato! Capisco che la visita della
Donnola possa mandarti in agitazione, ma calmati, di sicuro stare
così non ti aiuta»
Hermione fece un respiro profondo, troppo nervosa per notare l'usuale e
poco amichevole appellativo dedicato al rosso. «Hai ragione,
sono sempre stata una da ipertensione»
«Oh sì, mi ricordo di te prima di qualche test o
esame, eri da morir dalle risate» la prese in giro lui. La
Grifondoro lo guardò male. «Tsk. Non infierire,
Malfoy»
Ad un tratto, il ragazzo si fermò, un ghigno sulle labbra.
«Lo sai, vero, che dovremmo chiamarci per nome?»
«Ma certo, Draco»
«Sarà divertente. L'unica cosa, Hermione, vedi di
recitare bene»
«Credi che non lo sappia fare, tesoro?»
«Spero per te che tu sia una brava attrice, amore»
Il fatidico giorno, arrivò. Il dolce sole di settembre
illuminava i Giardini di Hogwarts, mentre Draco se ne stava comodamente
seduto su una panchina, ad occhi chiusi, fumando, mentre il vento gli
accarezzava morbidamente i capelli.
«Malf... Draco!» lo chiamò una voce. Il
biondo aprì prigramente un occhio, vedendo la Granger che
gli correva incontro. Indossava una camicetta bianca, i primi tre
bottini lasciati aperti, un jeans chiaro e stretto, con delle pudiche
ballerine argento ai piedi. I capelli erano raccolti in un elegante
chignon basso.
Il ragazzo si alzò, scrutandola critico. «Stai
bene», disse poi.
La ragazza arrossì, non aspettandosi un complimento da lui.
«Grazie» mormorò.
«Perchè non li sciogli? Ti stanno
meglio» domandò lui, accennando ai capelli.
«Perchè così è
più comodo»
«Devi incontrare il tipo su cui vuoi fare colpo,
Granger»
«Hermione» lo corresse lei, «E comunque
non ho alcuna intenzione di cambiare per qualcuno, anche se questo
qualcuno mi piace. Io sono così, prendere o
lasciare» aggiunse, infiervorandosi.
Lui non commentò: non l'avrebbe mai ammesso, ma quel lato di
lei gli piaceva.
«Loro stanno per arrivare. Tu aspetta un po', ci parlo prima
io, poi raggiungici come se... come se... come se fosse normale,
okay?»
«Rilassati, Hermione» rispose lui, soffiandole il
fumo in faccia. Lei tossì, fulminandolo con uno sguardo.
Draco rise, allontanandosi. «Faccio un giro» la
informò.
Hermione fece un respiro profondo, e si voltò,
più o meno pronta ad accogliere Harry Potter e Ronald
Weasley. Dieci minuti dopo, circa, vide due sagome avvicinarsi sempre
di più, e il suo cuore iniziò a battere
più velocemente.
«Hermione!» la salutò il Bambino
Sopravvissuto.
«Harry!» urlò lei, di rimando,
abbracciandolo con slancio. «Mio Dio, come stai?»
«Io bene, e tu piuttosto? Ci manchi tanto»
Lei sorrise, e si girò verso Ron. Il rosso la guardava,
sorridente e imbarazzato. Per loro niente abbracci.
«Ciao Ron»
«Hermione... che bello vederti»
«Allora... come vanno le cose tra voi Auror?»
«Alla grande, va veramente tutto a gonfie vele. E
quì? Come si va ad Hogwarts?»
«Bene» rispose la riccia.
In quel momento, un'altra persona raggiunse il terzetto, affiancando la
ragazza. Il ragazzo non potè trattenere un sorriso, nel
notare che la ragazza aveva sciolto i capelli.
«Sfregiato, Donnola... ma che piacere rivedervi»
commentò sarcastico, un ghigno sulle labbra, l'ex Principe
delle Serpi. Un'espressione sbalordita si era dipinta sulle faccie di
Harry e Ron.
«Malfuretto, che cazzo ci fai quì?»
«Che finezza, Potty. Bada al tuo linguaggio, stai parlando
con l'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure»
«E saresti tu?» chiese, scettico, il rosso.
«Esatto»
«Allora insegni le Arti Oscure e basta, o direttamente come
diventare Mangiamorte?»
Il biondo si irrigidì, e aprì la bocca per
ribattere, ma fu preceduto dalla mezzosangue.
«Ritira immediatamente quello che hai detto, Ronald»
«Ma... ma... Hermione...»
«Draco è cambiato, e se è
quì è perchè la Preside lo ritiene
adeguato, quindi tu non sei nessuno per mettere in discussione la sua
decisione» continuò lei.
«Come puoi esserne così sicura? E' di Malfoy che
stiamo parlando!»
«No, è di
Draco. Inoltre, la McGranitt si fida di lui... e anche
io»
«Ma... da quando sei diventata così attaccata al
furetto?» domandò il ragazzo, ferito.
«Da quando... stiamo insieme» rispose la riccia,
avvicinandosi al Serpeverde, che le cinse la vita con aria protettiva.
Entrambi sostennero con fierezza gli sguardi stupiti e sconvolti dei
due ex Grifondoro.
«Voi... voi... state insieme? E da quando?»
«Non sono fatti tuoi, Ronald»
«Ma... ma...»
Sembrava che il rosso non fosse in grado di dire altro, ripeteva quel
monosillabo come se fosse il suo mantra.
«Se non ti sta bene, puoi anche andartene»
aggiunse, dura. La vendetta sembrava essere più dolce del
previsto, l'espressione sul viso di Ron era impagabile: ora poteva
vedere che quello che lui non aveva voluto, se l'era preso qualcun
altro.
«Harry, tu resti vero?» chiese, rivolta al ragazzo
dagli occhi verdi. Quest'ultimo sentiva puzza di bruciato, ma
capì che non era il momento per fare domande.
Annuì, e raggiunse Hermione e il biondastro. Più
tardi, sperò, avrebbero potuto parlarne.
«Ron?» si voltò a chiedere al suo
migliore amico. Troppo scosso per parlare, il rosso si
limitò ad avvicinarsi al gruppetto.
«Bene. Non volete salutare i professori?»
Un'ora e mezzo dopo, i quattro uscirono dal castello, incamminandosi
verso Hogsmeade. Ron si era ripreso dallo shock, anche se sembrava
ancora un po' traumatizzato. Harry raccontava dell'ultima missione che
avevano dovuto affrontare, interrotto raramente da qualche commento
sarcastico di Malfoy.
«E Ginny? Come sta Ginny, Harry?»
«Sta bene, davvero, anche se non la vedo tanto
spesso» gli angoli delle labbra del Bambino Sopravvissuto si
piegarono all'ingiù. "Che cosa vomitevole" pensò
Draco "Sfregiato e Baby Donnola, bleah".
«Come ti ho scritto, la settimana scorsa le Holyhead Harpies
hanno vinto 530 a 150, tutto grazie a Gin, è stata
formidabile. Noi non siamo potuti andare a vederla, ma mi sarebbe
piaciuto tanto. Ha segnato un punto dopo l'altro portando la squadra
alla vittoria»
«Ah sì? E contro chi giocavano?»
Là per là, Harry rimase spiazzato dal tono calmo
e neutrale usato da Malfoy, ma infondo per stare con Hermione doveva
essere cambiato. Inaspettatamente, i due iniziarono a parlare di
Quidditch, sotto lo sguardo felice di Hermione e scocciato di Ron.
Arrivarono ai Tre Manici di Scopa, occupando un tavolo vicino a una
finestra. Poco dopo, una cameriera arrivò per servirli.
«Tre burrobirre», disse automaticamente il rosso.
«Non vedo perchè tu debba ordinare anche per me,
Ron»
Nel sentire le parole della riccia, il ragazzo si voltò
sconvolto. «Ma... abbiamo sempre preso tre
Burrobirre!»
«Veramente, sono anni che non lo facciamo. Draco, tu che
prendi?»
«Un caffè, per favore. Amaro»
La Grifondoro accarezzò l'idea di prendere lo stesso, giusto
per far ingelosire di più l'amico, ma poi si decise per un
più tranquillo cappuccino. La cameriera arrivò
con le varie ordinazioni, facendo l'occhiolino al biondo. Hermione lo
guardò, sospettosa. «Chi è
quella?»
«Una mia amica»
«Che genere di... amica?»
Il Serpeverde scoppiò a ridere, e ancora una volta lo
stupore si impadronì dei volti di Harry e Ron: Hermione
ormai si era abituata, ma loro non avevano mai visto Malfoy ridere.
«Cos'è, sei gelosa?» le chiese lui, e
con un gesto molto affettuoso le toccò il narso con
l'indice. Lei arrossì spaventosamente, riuscendo a mormorare
un «No che non sono gelosa. Non ci sono motivi per esserlo,
vero?»
«No, e lo sai bene», una frase che sembrava
lasciata a metà, ma che tutti i presenti poterono
continuare: no, e lo sai bene
perchè ti amo.
Hermione sorrise contenta, avvicinandosi di più al ragazzo,
che si mise a giocherellare con i suoi capelli. Doveva proprio fargli i
complimenti, Malfoy era un attore fantastico!
La mattinata e parte del pomeriggio trascorse tra battutine, commenti
sarcastici e frasi romantiche, e alle sei i quattro si avviarono per
fare ritorno al castello, Harry e Ron sarebbero dovuti tornare a casa.
Sulla strada del ritorno, Hermione e Draco camminarono abbracciati
l'uno all'altra, in silenzio. Draco si chiedeva come mai fingere di
essere il ragazzo della riccia gli era venuto così naturale.
Perchè aveva finto, vero? Che fosse abile nel mentire non
era una sorpresa, ma mai si era rivelato così semplice. Hermione
continuava a rimuginare sul tutto, su Ronald e sui suoi comportamenti,
e soprattutto su Draco. Si era trovata particolarmente bene con lui, e
anche ora, lì, stretta al suo torace e protetta dal vento
fastidioso della sera dal suo braccio, stava bene. Aveva temuto che il
biondo l'avrebbe messa a disagio, con parole inappropriate o cose del
genere, e invece si era comportato a meraviglia. Dietro di loro, Harry
e Ron passeggiavano fianco a fianco.
«Harry, ma secondo te perchè sta con
lui?»
«Perchè forse si piacciono?»
«Ma... secondo te a Hermione piace davvero il furetto? E lui?
Lui non la farà soffrire?»
«Hermione è grande e vaccinata, Ron, lasciamole
vivere la sua vita» gli rispose calmo il Bambino
Sopravvissuto.
«Ma... ma...»
Ancora quel ma.
«Che c'è, Ron?»
«Io non voglio!»
«L'erba voglio non esiste neanche nel giardino del
re»
«Cosa? Che re?»
Harry alzò gli occhi al cielo. «Niente, niente.
Forse queste cose dovresti dirle a lei, non a me»
Ron sospirò. «Credo tu abbia ragione. Dopo le
parlerò»
Arrivati al castello, Harry chiese a Draco di accompagnarlo
al Campo da Quidditch, e questi, intuendo che era una mossa studiata
per lasciare Hermione e la Donnola da soli, accettò,
nonostante la scarsa voglia.
Ron si avvicinò alla riccia, con un'espressione da cucciolo
bastonato sul viso. Il sole stava tramontando, tingendo di rosso il
cielo.
«Herm...»
«Dimmi»
«Herm, tu lo ami?»
«Non... non ancora, Ron. Però mi piace»
«Perchè lui?»
«Non lo so perchè lui, non l'ho mica
scelto»
E in realtà
sì, ribattè una voce nella sua
testa, e hai scelto
pure bene!
«Ma... ma... è Malfoy!»
«Io credo che tu debba dimenticare tutti questi pregiudizi,
è cambiato, è una brava persona adesso»
Un'idea terribile si fece strana nella mente di Ron. «Ma voi
due... siete andati a letto insieme?»
Oh cazzo,
pensò Hermione, e
ora che gli dico? Teoricamente, avrebbero dovuto, era
inverosimile che non fosse successo, quindi optò per il
sì. Chissà com'era poi andare a letto con Malfoy.
Ai tempi della scuola, se lo ricordava, c'era la fila per entrare nel
suo letto...
«Voi due... oh mio dio... voi due avete...?»
«Sì, Ronald, noi due abbiamo»
«Ma... ma...»
«Sì?»
«E' terribile!»
«No, non è stato affatto terribile, anzi»
Ron sospirò. «Io non voglio che andiate a letto
insieme. Io non voglio che stiate insieme» disse, ripetendo
le parole di poco prima.
«Perchè no?» domandò
Hermione, mentre un moto di speranza si accendeva dentro lei. Magari
adesso lui avrebbe capito, magari avrebbe capito che lei era quella
giusta...
«Andiamo, Hermione, non sarà più un
Mangiamorte, ma è sempre Malfoy. Te lo ricordi, no? Quello
che si è sbattuto mezza Hogwarts, che andava con tutte
quelle puttanelle...»
«Mi stai dando della puttanella, Ronald?», il tono
della ragazza era particolarmente acuto.
«No, certo che no... sto dicendo che tu non sei il tipo di
Malfoy, lui beh... preferisce altre ragazze, ha sempre preferito quelle
di bella presenza...»
«Stai dicendo che sono brutta?», ora era
decisamente alterato.
«Ma no, Hermione, sei bellissima, ma non credo che tu sia
adatta a lui»
«E che ne sai che tipo di ragazza è adatta a lui,
Ron?!» urlò Hermione, sull'orlo delle lacrime
«Non mi credi abbastanza bella per lui? Ebbene, sbagli,
perchè è evidente che lui non la pensa
così! Sei sempre il solito cafone!»
Nei dintorni, il Bambino Sopravvissuto e il Serpeverde sentirono le
urla della ragazza, e si affrettarono a raggiungerla.
«Hermione... io non...»
«Come hai potuto? Siccome non mi hai voluta tu non vuol dire
che non mi vorranno altri, non vuol dire che non mi vorrà
lui!»
«Che succede?» chiese Draco, avvicinandosi a
Hermione. Lei alzò lo sguardo, e lui notò gli
occhi pieni di lacrime. Stava piangendo? Stava piangendo per quel
pezzente di Weasley? Aveva sempre odiato quella sottospecie di donnola,
ritenendolo di un livello infimo al di là del suo sangue, ma
proprio come persona. Era il nulla. Eppure, aveva il potere di far
piangere quella ragazza, e quella scena lo fece infuriare.
«Weasley. Dimmi che le hai fatto» disse, in un
sussurro molto più minaccioso di un grido.
«Malfoy, non sono fatti tuoi»
Il biondo si portò avanti, fronteggiandolo. «Lei
è la mia ragazza, e tu l'hai fatta piangere! Quindi, o mi
dici che le hai fatto, o ti spacco la faccia»
«N-niente, Draco, non fa niente»
Lui restò a fissare Weasley negli occhi ancora un po',
dopodichè tornò da Hermione, le cinse le spalle
con un braccio e la attirò a sè. Lei si strinse a
lui, trovando conforto nella stoffa pregiata del cappotto, che odorava
di tabacco, muschio e sapone. «Ti prego, dimmi che ti ha
detto»
«Ha... ha detto che io non sono il tuo tipo»
Inaspettatamente, Malfoy rise. «Weasley» disse
«mi permetto di dire di conoscere qual è il mio
tipo meglio di te, e ti assicuro che non c'è altra ragazza
all'infuori di Hermione con cui vorrei stare, perciò ti
prego di farti i fottuti cazzi tuoi, a meno che non tu voglia che io ti
spacchi la faccia, ovviamente»
Ron mormorò un qualcosa di indecifrabile, per poi rivolgersi
a Hermione scusandosi, e salutandola. Harry si avvicinò
all'amica, che si stacco - a malincuore, dovette ammettere con se
stessa - da Malfoy, per poter abbracciare il suo migliore amico.
«Ti voglio bene, Hermione, abbi cura di te»
«Non mi dici nient'altro?»
«Sì. Mi fido di te e delle tue scelte, anche se
non approvo Malfoy. Qualcosa non mi quadra, ma non credo che tu possa
parlarmene»
Lei scosse la testa.
«L'avevo intuito. Me lo dirai?»
Lei annuì.
«Mi fa piacere. Sii felice, Hermione»
«Anche tu, Harry, grazie» le rispose la riccia,
baciandolo su una guancia. Restò ferma per un po' ad
osservare le due figure che si allontanavano, e poi, che sparivano.
«Vogliamo rientrare?» domandò con
delicatezza Malfoy.
Lei lo raggiunse, sentendo l'inispiegabile voglia di riabbracciarlo.
Come se avesse letto nella sua mente, Draco tornò a
stringerla, riaccompagnandola così fino alla sua stanza.
«Grazie mille, Draco, non ho parole»
Lui sorrise. «Non preoccuparti. Non è stato tanto
male»
«Ti devo un favore»
«Non è necessario»
Hermione rimase basita. Era davvero Malfoy quello che aveva davanti? Le
parole di Ron la tormentavano.
«Tu... beh, anche tu pensi che io non sono il tipo di ragazza
a te?»
«Granger, fammi il favore, non ascoltare più
Weasley, è un fottuto stronzo. Io ti ho già dato
la mia risposta» replicò il biondo, chinandosi a
darle un bacio sulla guancia, lasciando un Hermione più
confusa di prima.
Author's
Corner: buongiorno a tuttiiii :] Comme
ça va? Come vi è andato il Capodanno? Io ho
passato una serata da vero delirio, e Fely e Carla (si che leggerete)
lo sanno benissimo XD Ma tralasciamo uù Il mio progetto
iniziale era postare domani, ma forse non avrò il tempo
perchè è il mio compleannooo (: Quindici anni,
niente di che, ma è pur sempre il bday uù
Ma bando alle ciance (?) e passiamo al capitolo. Il titolo è
ovviamente riferito alla messa in scena tra Draco e Hermione, voi che
ne dite? Non sono perfetti come fidanzatini XD ? Ronald è
stato un vero cafone, ma è un personaggio che odio, quindi
avrà parti sempre abbastanza cagose nelle mie ff. Grazie
mille ai 29 preferiti e alle 45 seguite, magari riusciremo ad arrivare
ai 50 *_____* Infine, un grazie particolare alle sette persone che
hanno recensito:
whatever happened: ti
prego, non dirmelo. Un Draco come mio ragazzo è il sogno
della mia vita, il mio più grande desiderio, è vita, praticamente.
Diciamo che poi io non concepisco Ronald in sè e per
sè, figurati con Hermione! E riguardo la reazione di
Lenticchia e Sfregiato, ci hai azzeccato in pieno! Però hai
sbagliato riguardo il resto, perchè non hanno finto anche
all'interno di Hogwarts XD Però sai? Ce la vedo proprio la
McGranitt come madrina del loro amore *ammicca* muhuhahaha E se
Phèdre e Draco finiranno a letto insieme, beh... lo
scopriremo solo vivendo! XD Bacioni honey <3
KatyAniFrancy: grazie
mille :D fammi sapere se anche questo capitolo ti è piaciuto!
__woah scorps:
amore le tue recensioni mi fanno morire XD ebbene sì,
comparirà anche Blaisuccio, ma non ti dico se
sarà in dolce compagnia o meno *W* Che dici, l'infame ci ha
goduto? Muhuhahaha XD Essì, Phèdre è
figa ù__ù
Rima_Brandon:
don't worry, ti perdono ^^ sopratutto se commenti anche questo! x) Se
ti consola, anche i miei professori sono tutti tremendi, magari ci
fosse un Draco ç____ç Ti è piaciuto il
loro "stare insieme"? Non ci è scappato il bacio, ma ogni
cosa a suo tempo no? Auguri postecipati anche a te!
_slytherin:
amore lui è da stupro s e m p re uù è
di Draco Malfoy che stiamo parlando, voglio dire! E' un figo. Spero ti
sia piaciuto questo capitolo *ççç*
Bacioni Lucy <3
_Vega:
figurati, chi mi conosce sa che ho una passione per il nome Emma xD
Contenta che ti sia piaciuta la litigata (: E di questo nuovo capitolo
che ne dici? Il mio nome è Julie, comunque <3
__pesca verde:
scusa, se mi posso permettere, ma che cazzo di nick hai? Scherzooo,
d'altronde se ce l'hai è grazie a moi *ç*
Tà x) Allooora, ti prego, prima di tutto, non
Beatiamo ç__ç Poi, sì Draco
è wonderful, stupendo, fighissimo xQ__ Spero che questo ti
sia piaciuto ** E ricordati il Draco-fac-simile di ieri sera muhuhahaha
Belliino lui *W* Se aveva gli occhi azzurri era meglio, ma noi che
sbaviamo quando si passa le mani tra i capelli siamo mitiche XD
Ciao Feline <3
Un bacio a tutte voi, a presto =)
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Capitolo 6 *** Drink up me hearties yo-ho! ***
Drink up me
hearties yo-ho!
«Eccolo che
arriva, eccolo che arriva! Phèdre, muoviti!»
«Ecco,
sì, ho quasi fatto!»
Draco Malfoy
entrò nella sua aula, salutando la classe con un sorriso.
«Professore,
le ho portato un caffè, ho notato che lo beve sempre a
colazione. E' amaro, come piace a lei»
«Molto
gentile da parte tua» la ringraziò l'uomo,
accettando la tazza. Se la portò alle labbra, assaggiando il
gusto della bevanda. «La prossima volta, però,
dovresti portarlo alla professoressa Granger. Un'opera di
Trasfigurazione quasi perfettamente riuscita, brava, è
rimasto solo un lieve retrogusto di succo di zucca» le disse,
facendole l'occhiolino. Phèdre arrossì,
più per l'occhiolino che per altro, e tornò in
silenzio al proprio posto.
«Ancora
duelli, prof?»
«Ti
piacerebbe, vero, signor Halliwell? Forse la sconfitta che hai subito
con la signorina Arden non ti è andata
giù?»
Jared
sbuffò, e a se stesso ammise che il professore aveva
ragione. Ovviamente, solo a se stesso. Draco ghignò, e
aggiunse «Mi dispiace, dovrai aspettare. Oggi iniziamo
finalmente il programma di Difesa del settimo anno, dopo tre settimane
di ripassi e duelli, direi che è ora. Aprite il volume a
pagina 12»
I ragazzi ubbidirono,
e la maggior parte di essi rimase alquanto stupita leggendo
l'argomento. A distanza di sette anni, il tutto rimaneva ancora una
cosa molto scottante.
Il ghigno, ora, era
sparito dal viso del professore, sul quale invece si trovava
un'espressione seria e austera. «Il Marchio Nero. Come
evocarlo, e perchè non farlo»
Draco prese un respiro
profondo, voltandosi e chiudendo per un attimo gli occhi. Anche per lui
rimaneva una cosa spiacevole di cui parlare, soprattutto pensando che
quel temibile simbolo era tuttora impresso sul suo avambraccio
sinistro. Era un segno che sarebbe rimasto per sempre su di lui, a
ricordargli il suo passato, i suoi errori, i suoi sbagli,
ciò che aveva fatto e che non avrebbe dovuto. Era stato un
Mangiamorte. Per poco tempo, e non era una causa a cui aveva creduto
più di tanto, ma lo era stato. O forse avrebbe dovuto dire
che lo sarebbe stato? Per sempre? Non erano pensieri da fare,
soprattutto durante una lezione, non voleva che i suoi studenti si
accorgessero del suo monologo interiore.
Quando si
girò nuovamente, era più calmo. «Bene.
Credo che tutti voi sappiate di cosa si tratta, è il simbolo
del Signore Oscuro»
«Lo chiama
Signore Oscuro» sussurrò Ashley a Samantha.
«E' stato
uno di loro, lo sai»
«Secondo te
ci crede ancora?»
«Certo che
no, altrimenti non sarebbe quà» replicò
la mora, tagliando corto.
«Quando egli
era ancora al potere lo faceva comparire come segno del suo passaggio,
inoltre» continuò Draco «inoltre...
è anche tatuato sull'avambraccio sinistro di ogni
Mangiamorte. Più il Signore Oscuro è potente,
più il marchio si fa calcato, e brucia. Veniva usato anche
come mezzo per chiamare a raccolta i suoi seguaci, a Voldemort bastava
toccarne uno qualsiasi, e immediatamente tutti gli altri cominciavano a
bruciare, molto più che fastidiosamente, per fare in modo
che tutti lo raggiungessero. Come sapete, i Mangiamorte sono i suoi
più accaniti seguaci, per la gran parte costituiti da
famiglie purosangue in quanto si rispecchiano negli ideali del Signore
Oscuro, di cui per lo più provengono dalla Casata di
Serpeverde» terminò, con la voce che tremava un
pochino. «Dopo che Harry Potter ebbe sconfitto il Signore
Oscuro per la prima volta, il Marchio Nero smise di apparire, fino al
1994, quando venne evocato alla finale della Coppa di Quidditch
Irlanda-Bulgaria. In seguito, venne evocato quì ad Hogwarts
la notte dell'... dell'assassinio di Albus Silente»
Un assassinio che
toccava compiere a lui. A lui, un sedicenne impaurito e solo,
completamente solo, minacciato dal più grande mago oscuro di
tutti i tempi. Probabilmente, fu la notte più terribile
della sua vita, gli veniva ancora da urlare al solo pensiero, non
l'avrebbe mai dimenticata, nè essa nè il periodo
buio che le seguì. E come dimenticare tutte le Maledizioni
Cruciatus che Voldemort in persona gli aveva inflitto per non aver
portato a termine il proprio compito, sotto lo sguardo sconvolto del
padre e quello disperato della madre?
«Professore?
Mi sta ascoltando?»
Il biondo
riportò l'attenzione alla classe, e in particolare su Elaine
Howard, chissà da quanto tempo lo stava chiamando. Per un
attimo temette che gli volesse chiedere se anche lui ce l'aveva.
«Mi dica,
è vero che così come si rinvigorisce quando
Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato si rafforza, si "spegne" quando il
suo potere diminuisce?»
Draco ci
pensò un attimo. «Sì, diciamo che si
spegne. Sbiadisce, come se venisse offuscato, sempre di più,
fino a diventare quasi trasparente, ma non sparisce. Mai»
La ragazza
annuì, rabbrividendo.
«Raffigura
un teschio dalla cui bocca fuoriesce un serpente attorcigliato. Solo i
fedelissimi potevano avere il come dire?, onore di averlo, infatti solo
una ristretta élite di persone, la cerchia più
intima al Signore Oscuro, possiede questo marchio, non a tutti i
Mangiamorte è stato concesso questo privilegio. Tra le file
di Voldemort troviamo Inferi, Giganti, Dissennatori, lupi mannari, ma
nessuno di essi ne era dotato. Il Marchio si evoca con la formula
"Morsmordre".»
Il professore
agitò la bacchetta in aria, e con un incantesimo non verbale
fece comparire il temuto simbolo in aria, molto più piccolo
rispetto al normale. Un alone di paura e timore si diffuse tra gli
alunni, persino tra i Grifondoro, nessuno era abituato a questo genere
di cose.
«Non abbiate
paura» li incitò Draco «non ce ne
è bisogno, non più oramai. Il Signore Oscuro
è stato sconfitto una volta per tutte, e questo resta solo
un segno. Spaventoso, forse, ma solo un segno. Evocarlo,
però, rimane un gesto terribile e io lo sto facendo solo per
mostrarvelo. Non fatelo mai, perchè è pericoloso
e tremendo in sè e per sè»
In quel momento, la
porta venne spalancata ed entrò Hermione Granger, i capelli
raccolti in una crocchia alla base della nuca, qualche ricciolo che era
sfuggito le incorniciava dolcemente il volto. Rimase per un attimo
basita, per poi riprendersi e commentare «Ah-ah, il Marchio
Nero. Interessante»
«La
quì presente professoressa Granger ha combattuto contro i
seguaci del Signore Oscuro, a fianco di Harry Potter. E' stata lei a
distruggere la Coppa di Tassorosso, uno degli Horcrux che contribuivano
a tenere Voldemort in vita»
«Con una
zanna di basilisco, esatto. Che ricordi... esileranti»
Draco fece una faccia
buffa che impedì alla riccia di ridere, nonostante
l'argomento. «Esilerante non è l'aggettivo che
userei» sentenziò il biondo.
«Forse non
è il più adatto, effettivamente» disse
lei «Questa è una lezione difficile per
te» aggiunse, a bassa voce.
«Sì,
lo è» ammise lui.
«Ma te la
stai cavando egregiamente. Sei un ottimo professore, Draco»
rispose lei, sorridendo.
Il ragazzo rimase
notevolmente stupito per tre motivi. Uno, lei l'aveva chiamato per
nome, nonostante ora non stessero fingendo di stare insieme o che,
quindi l'aveva fatto perchè voleva. Due, aveva usato un tono
molto confidenziale, molto dolce, un tono che finora le aveva sentito
usarlo solo con i suoi amici. Tre, il sorriso che gli aveva rivolto era
un sorriso che non le aveva mai visto quando parlava con lui.
Ultimamente aveva avuto adito di vedere Hermione Granger ridere e
sorridere, eppure mai così. Era un sorriso complice. E
bellissimo.
«Grazie»
«Ma tu
guarda che manie di protagonismo che ha quella stronza!»
mormorò Phèdre alla sua compagna di banco
«Già ci rompe le palle durante le sue ore, che
sono troppe per i miei gusti, poi viene a scassare durante Difesa, e ne
dobbiamo persino sentir decantare le lodi! La odio»
«Phèdre,
per me esageri» disse Elaine, con una nota di disappunto
nella voce «Non capisco perchè la detesti
così tanto, è una bravissima insegnante, a me
piace. E voglio ricordarti che è il tuo amato Draco che ne
decanta le lodi!»
«Ecco,
già che ci sei perchè non te ne vai a Grifondoro
visto che ti piace tanto?» fu l'acida risposta della mora, ma
l'altra era ormai abituata e non ci fece caso, limitandosi ad osservare
che cambiare Casa era impossibile.
«Comunque,
sono venuta quà per darti questa» riprese
Hermione, porgendo una busta candida al Serpeverde «Non so il
motivo, ma è stata consegnata a me»
Draco
guardò la lettera, riconoscendo l'elegante calligrafia di
Narcissa Malfoy. Una lettera da casa!, pensò, innegabilmente
felice. «Grazie mille... Hermione. Chissà
perchè quello stupido gufo l'ha recapitata a te»
Per tutta risposta lei
si strinse nelle spalle «Non ne ho idea, probabilmente per
errore. Voglio sperare che non mi abbia scambiata per te»
«Cosa
vorresti dire? Guarda che essere me è un onore»
ribattè il ragazzo in questione.
«Non lo
metto in dubbio, ma sai com'è, siamo leggermente
diversi» replicò la Grifondoro, sarcastica
«In ogni caso, devo andare. Avevo un'ora libera e sto
sprecando tempo a parlare con te» aggiunse, allontanandosi.
«Guarda che
con me non si perde tempo, Granger!» le gridò
dietro lui. Lei si voltò prima di lasciare l'aula
«Lo so, Malfoy, lo so bene» rispose, ridendo.
«Elaine,
devi fare qualcosa. Sono passate due settimane da quando abbiamo deciso
le nostre vittime, e tu ti sei limitata a lanciare sguardi languidi a
quell'imbecille di un Grifondoro»
«Non
è affatto un imbecille, Phèdre»
replicò pacatamente la ragazza. Per tutta risposta, l'altra
sbuffò infastidita. «Hai intenzione di fare
qualcosa o no?»
«Farò
qualcosa, Phèdre, non preoccuparti. Oggi stesso»
La mora la
guardò soddisfatta. «Benissimo, brava. E ora
aiutami a mettere appunto un altro piano per Draco»
Elaine alzò
gli occhi al cielo. «Sì, Phèdre,
certo»
Qualche ora dopo la
bionda era appoggiata alla balaustra della Guferia. Quel posto non era
frequentato da quasi nessuno, trovava sempre pace e
tranquillità, a parte le rare interruzioni da parte di
qualcuno che doveva mandare una lettera, ma che comunque non le
rivolgeva la parola. Anche quel pomeriggio, nessuno disturbò
le sue riflessioni, tutte indirizzate a un biondo Grifondoro. Elaine
era una persona fondamentalmente sincera, per essere una Serpeverde.
Fondamentalmente, perchè a volte diceva la verità
che intendeva lei, piuttosto che la verità vera: era molto
abile nel rigirare i discorsi, come se avesse ragione lei. Ricordava il
suo vero primo giorno ad Hogwarts più per lo Smistamento che
per altro, infatti fu uno smistamento molto lungo, il Cappello si prese
parecchio tempo prima di decidere la sua Casata, siccome temeva sul
serio di commettere un errore, e non era mai successo che il Cappello
Parlante avesse commesso un errore! A primo impatto aveva deciso di
smistarla a Corvonero, per il cervello fine, la voglia di sapere e il
suo essere brillante, dopo una più attenta analisi
però aveva preso in considerazione Grifondoro: era
coraggiosa, temeva poche cose, ed era gentile. Poi si era reso conto
che aveva un carattere abbastanza ambiguo, dolce e glaciale, simpatica
e acida, divertente e sarcastica. Sarebbe stata una perfetta Reginetta,
se non fosse che non amava mettersi in mostra più di tanto.
Comunque, aveva generazioni di parenti purosangue alle spalle, per cui
la scelta finale era caduta sulla Casata verde-argento. Eppure, spesse
volte si era sentita dire che sarebbe dovuta andare a Grifondoro, erano
in parecchi a chiamarla la Non-Serpeverde per la sua indole dolce.
Conosciuta all'interno della scuola più per la sua bellezza
che per altro, perchè erano veramente poche le persone che
la conoscevano davvero: gentile era gentile, ma per tutti rimaneva
algida e distante. Perennemente oscurata dalla sua migliore amica,
più sicura di sè e più brillante in
tutte le materie, ma se solo avesse voluto Elaine sapeva che avrebbe
potuto mettere in ombra Phèdre in un batter d'occhio, ma
perchè darsi tanto da fare? Avrebbe potuto essere il raggio
di sole più luminoso, eppure aveva scelto semplicemente di non essere.
In ogni caso, odiava
non essere sincera con se stessa più di tutto, e dovette
ammettere che nei confronti di Nicholas Cast provava molto
più che un'attrazione fisica, lui le piaceva. E l'idea di
doverlo abbandonare per quello stupido gioco con Phèdre e le
altre la mandava in bestia. Se veramente fosse riuscita a farlo
innamorare di lei, e se la loro relazione fosse andate bene,
perchè avrebbe dovuto interromperla? Ultimamente si
distaccava sempre di più dal modo di pensare e di fare di
Phèdre, e forse, pensò, era ora di iniziare a
brillare.
Era persa nei suoi
pensieri, quando il rumore della porta della Guferia che veniva aperta
la fece voltare. Nick in persona entrò, una lettera in mano,
i capelli biondi leggermente spettinati. Elaine sentì il
sangue affluire alle guance quando i loro sguardi si incontrarono, e
seppe di essere arrossita.
«Ehi»
mormorò piano, temendo in una brutta reazione da parte
dell'altro. Da parte sua, Nick credette quasi di svenire quando
sentì Elaine Howard rivolgergli la parola.
«Ciao»
le disse, e immediatamente si diede del coglione per la poca
originalità usata. Richiamò a sè il
suo gufo, Merlin, cercando di non pensarci, gli sussurrò il
destinatario affidandogli la missiva e lo guardò partire.
«Così...
una lettera, eh?»
«Ai miei
genitori» confermò lui «E tu? Anche tu
dovevi spedire qualcosa?»
L'idea di un fidanzato
purosangue a cui era già promessa in sposa gli
balenò in mente, facendogli raggelare il sangue nelle vene.
«Veramente
no. A volte vengo quì per pensare, c'è sempre
tanta calma»
Lì per
lì, Elaine rimase stupita delle sue parole: non lo aveva mai
rivelato a nessuno, e ora lo diceva proprio a lui?
«Anche nei
pressi della Foresta Proibita. Io di solito vado
lì»
Elaine sorrise.
Evidentemente, avevano più cose in comune del previsto.
Contemporaneamente, un
Hermione scalza passeggiava sulle rive del Lago Nero. Si era tolta le
scarpe per stare più comoda, era una cosa che amava, stare
scalza, sentire la terra sotto i piedi nudi, era una sensazione
bellissima. Anche i capelli, solitamente raccolti, erano lasciati
sciolti sulle spalle, disordinati e liberi, il vento vi passava
attraverso, smuovendoli. Aveva gli occhi chiusi, la testa reclinata
all'indietro, godendosi gli ultimi raggi del sole al tramonto, del sole
di un settembre oramai agli sgoccioli. Il cielo era uno spettacolo di
rosso e arancio, completamente tinto di questi colori caldi, che
contribuivano a creare uno scenario incantevole. Tra le mani reggeva
una lettera di Ronald Weasley che ancora non aveva avuto il coraggio di
aprire. Prendendo un respiro profondo, e facendosi forza
strappò la carta, pronta a leggere il contenuto.
"Cara
Hermione, l'ultima volta che ci siamo visti non ci siamo lasciati
granchè bene e mi dispiace. Ho espresso male quello che
volevo dire, non voglio litigare con te, ma devo dirtelo
perchè voglio essere sincero. Malfoy non mi piace e non mi
piacerà mai, soprattutto ora che sta con te. Tu dici che
è cambiato ma non ci credo, sono convinto che ti stia
prendendo in giro. Hermione come puoi fidarti di una serpe come lui?
Apri gli occhi, lui non ti ama! Non mi piacete proprio voi due insieme,
dovresti lasciarlo perdere e cercare la felicità altrove.
Sono sicuro che non prenderai questa mia lettera a male,
poichè ovviamente l'ho fatto solo perchè ti
voglio bene. Ron"
Una strana rabbia si
impossessò della ragazza, Ronald la faceva veramente
diventare pazza! Era stupido, egocentrico, ignorante e pieno di
sè! Come osava? Respirò, e decise che se ne
sarebbe fregata: al diavolo Ron, al diavolo tutti! Sapeva che qualsiasi
cosa avrebbe detto o fatto lui avrebbe continuato a credere
ciò che voleva, quindi tanto valeva non dargli peso. Prese a
camminare avanti e indietro, ancora schiumante di rabbia,
così presa dai suoi pensieri che inizialmente non si rese
conto di Draco Malfoy che ghignava poco distante da lei.
«Che ci
ridi, Malfoy?» lo attaccò, non appena lo vide.
«Sei uno
spettacolo unico, Granger»
«E' inutile
che cerchi di buttarmi giù, tanto sono già a
terra»
«Possi
chiederti il motivo?»
Senza rispondere, lei
si limitò a lanciargli il pezzo di carta. Draco lesse
velocemente, e poi un'espressione irritata comparve anche sul suo
bellissimo volto. «Che. Emerita. Testa. Di. Cazzo»
commentò.
«Dopo
questo, credo che niente di ciò che potrà dire mi
ferirà»
«Sbattitene
i coglioni, Granger!» la incitò il biondo, con la
finezza che lo contraddistingueva.
«Esatto, me
ne sbatto i coglioni!» ripetè lei, euforica
«Sto molto meglio senza di lui comunque, e se questo
è il vero Ronald ne faccio volentieri a meno»
«E' solo una
perdita di tempo»
«Sono stanca
delle sue stronzate, se ne è andato? Bene, addio»
«Brava
così, sfogati»
«Non riesco
a sopportare il modo in cui si comporta, è così
pieno di...»
«Di...?»
«Di merda! Ronald
Weasley è pieno di merda!» urlò,
sentendosi libera. Si mise a ridere, da sola, senza motivo.
«Non mi importa quello che dice! Perchè lui lo sa
che non è assolutamente niente!»
continuò, gridando «Sono stanca di lui, mi da sui
nervi, mi sta sulle palle, mi fa vomitare, non è affatto il
mio tipo!»
«Infatti,
Granger! Sai cosa penso? Tu puoi fare di meglio»
Hermione si
fermò a fissarlo, come se avesse avuto un'illuminazione.
Annuì lentamente, e poi esclamò
«Esatto! Io posso fare di meglio! Io sono migliore!»
«Dobbiamo
festeggiare questa tua scoperta» propose Draco, appellando
due bottiglie di Firewhiskey. Stava per versarne un po' in un
bicchiere, quando la riccia prese una bottiglia e vi si
attaccò, bevendo più di quanto il Serpeverde
avesse mai immaginato potesse fare. «Berrò
più Firewhiskey che posso, e ancora e ancora!»
Stette così
a bere per una vita, si staccò solo quando ebbe finito la
bottiglia, e ne chiese ancora. Stupito da quella Granger
così fuori dagli schemi, Draco obbedì dandole
anche l'altra bottiglia. Arrivò circa a metà, e
poi prese a gridare nuovamente.
«Mi sento
così viva, non posso farne a meno, ti rendi conto?»
Corse incontro al
biondo e lo prese sottobraccio. «Voglio solo urlare e perdere
il controllo e lasciarmi andare, voglio cadere e perdermi e ridere
così tanto da farmi un male cane»
Era decisamente
ubriaca, eppure quando tornò a portare la bottiglia alle
labbra, Draco non la fermò. Non aveva mai visto una Granger
così libertina e priva di regole, lei, che era sempre
così pura e perfetta...
«Sto
combattendo contro il mondo, ma sto vincendo»
«A volte la
vita può fare la stronza» disse lui.
«La mia vita
potrebbe andare a puttane, per quel che mi riguarda, non mi interessa.
Voglio dimenticare tutto e fuggire via» e come a dare forza a
queste parole, bevve un lungo sorso. Si allontanò dal
ragazzo di qualche passo, e cominciò a ballare, ridendo.
Aveva le mani in alto, protese verso il cielo, e gli occhi chiusi. Il
tramonto le rendeva i capelli ramati, che si muovevano a ritmo con la
Grifondoro, oramai completamente andata.
«Whoaaa!»
strillò. Si tolse il cardigan e lo gettò per
terra, rimanendo con la camicia e la gonna, e ovviamente a piedi nudi.
«Che stai facendo là impalato? Vieni
quà, balla con me!», tornò da Draco e
lo prese per mano, attirandolo a sè. La parte razionale di
quest'ultimo pensò che avrebbe dovuto toglierle quella
bottiglia da mano, e accompagnarla in camera per metterla a letto.
Purtroppo, la parte razionale di Draco Malfoy era in netto svantaggio
rispetto a tutto il resto, così rimase solo un debole
pensiero che venne presto scacciato. Ballarono e bevvero, urlarono e
risero, si divertirono e si lasciarono andare, entrambi. Quando anche
l'ultima bottiglia di Firewshiskey finì, il ragazzo ne
appellò una di rum. Hermione l'assaggiò,
assaporando il liquido dolceamaro, molto più pesante.
Infine, dovette decidere che le piaceva parecchio, perchè ne
bevve ancora.
«Yo-ho
beviamoci su!» cantò, intonando una tipica canzone
da squallida osteria. Dopodichè, cadde al suolo, stremata.
Due ore dopo, Draco
Malfoy guardava Hermione Granger dormire placidamente nel proprio
letto, nella sua stanza. Non aveva mai creduto di poter fare una cosa
simile: ospitare una ragazza nel suo letto senza farci sesso. Infondo,
c'è sempre una prima volta no?, si disse, sorridendo fra
sè e sè. Avevano cantato ancora, prima, fin
quando lei non aveva cominciato a sentirsi male, cosa abbastanza
prevedibile a dire la verità. Era chiaro che non era
abituata a bere, e quella sera aveva bevuto alla grande. L'aveva
portata di corsa nella propria camera, standole accanto mentre vomitava
anche l'anima. Poi l'aveva portata fuori al balcone per prendere un po'
d'aria, dandole un bicchiere d'acqua, era tornato al Lago Nero e con un
paio di Gratta e Netta aveva ripulito il macello che avevano combinato.
Era tornato in camera, e l'aveva trovata mentre osservava il cielo.
«Mi farai
vedere la tua costellazione?» gli aveva chiesto.
«Certo,
appena spunta» le aveva risposto, ma non aveva potuto farlo.
Infatti, si era addormentata poco dopo, e lui l'aveva messa a letto.
Ora la osservava, stupito del fatto che non si era mai reso conto di
quanto fosse bella. Non era esattamente una bellezza appariscente, di
quelle che noti subito perchè non puoi farne a meno. Aveva i
suoi difetti, ma le imperfezioni eguagliavano la bellezza. I capelli
disordinati e gonfi le davano un'aria sbarazzina, e il naso non era
proprio greco, ma era tenero. Aveva lunghe ciglia scure, che le
accarezzavano le guance quando chiudeva gli occhi, la pelle era molto
chiara e se si guardava da vicino si poteva scorgere una spruzzata di
lentiggini. E anche se ora non poteva vederli, sapeva che aveva un paio
di incantevoli occhi dorati, espressivi ed intelligenti, profondi. Come
lei. Era il tutto che la rendeva bella. C'era un certo non so che in
lei che le conferiva un'aria di purezza, come se fosse un angelo, ma
anche di semplicità.
Era innegabile.
Hermione Granger era bella.
E Draco Malfoy dovette
far fronte a questa nuova, straordinaria scoperta.
Author's
Corner: buona Epifania a tutti! (:
Avete mangiato tanta cioccolata? Io sì
ù.ù Giusto per riprendermi dal trauma del ritorno
a scuola. E non mi sonno ripresa affatto. Che danno
ç____ç Passiamo a qualcosa di piacevole (?) ...il
capitolo :D Spero vi sia piaciuto. Draco è sempre
più OOC, ma sinceramente sarebbe impossibile mantenerlo il
Draco dei libri XD Mi auguro che non vi dispiaccia più di
tanto questa versione più "dolce". Ma in questo capitolo
abbiamo modo di vedere anche un Hermione diversa, anche se
è tutto merito dell'alcol XD C'è una parte -
quella in cui Hermione si sfoga - ispirata a I Can Do Better, di Avril
Lavigne, e il titolo è ovviamente riferito a Pirati dei
Caraibi, uno dei miei film preferiti in assoluto, amo Jack Sparrow
<333 Infine, devo dire un ultima cosa: il capitolo è
interamente dedicato a Silvia,
che è sempre carinissima e buona e mi riempie di complimenti
(che non merito). La tua shot Il
nome del Narciso mi è piaciuta così
tanto *ç* Spero che questo ti piaccia (:
Un grazie i m m e n s o a chi mi legge, e alle 39
meravigliose persone che hanno inserito questa storia tra i preferiti e
alle 60, altrettanto magnifiche, che l'hanno inserita tra le seguite
*____* E ovviamente, un grazie ancora più grande a chi
recensisce ^^
whateverhappened: alloraaa,
che ne pensi del capitolo tesoro? Grazie ancora per gli auguri... e io
che pensavo te ne fossi dimenticata! Ero ridicola con i miei "E che
giorno è oggi?" XD Direi che dopo i dolcissimi
commenti di Phèdre il tuo amore per lei crescerà
notevolmente XD Per non parlare di Lenticchia/Donnola/Ronald, una
persona di indubbia classe ù___ù (ma anche no)
Blaise e Pansy compariranno, più alla fine, ma ci saranno!
Bellini loro <3 a presto, aspetto con ansia un tuo giudizio!
anna96, suppongo
che sia aumentato anche il tuo amore per Phèdre XD
Essì, quella ragazza è una stronza! E Draco
è semplicemente v i t a. E ci sono altri progressi con
Hermione *ç* Grazie mille C:
_Vega,
purtroppo in questo capitolo niente liti uù spero che ti sia
piaciuto ugualmente però *____* E Ron è
più idiota che mai... no comment. E Draco è figo.
Un bacio!
_slytherin,
Lucy sei una cazza. Non so perchè ma mi andava di dirlo XD
Dillo che ti piace Donnola, dillo! E pensare che una volta ti piaceva
ç____ç Come potevi? Basta, rinneghiamo il tuo
oscuro passato. Draco è bono. Bacio <3
Heyitsdoda, ciao
tesoro! Muhuhahah credo che ogni scrittore debba ricevere una
recensione come la tua XD Addirittura convertita al Dramionesimo? *___*
Ti ho portata sulla retta via, ma giù le mani da Draco
uù Grazie mille, spero che questo capitolo ti sia piaciuto
<3
__woah scorps, ciao
vita! Don't worry, Blaise comparirà con una ragazza figa al
suo fianco! Che ti credi che non ti penso io? ù.ù
Ronron caro è un coglione di cacca, non trovi amore? Bah,
che mondo! Un bacio dalla tua Befana preferita XD
__pescaverde, in
questo momento stai su facebook a commentare dei link idioti, e
parliamo della scuola che fa schifo. E Draco è meraviglioso,
stupendo, fantastico, magnifico, tutto! Ma è mio.
Giù le zampe, coccodè! E Phèdre
è figa, sì uù Ma non shippare
Draco/Phèdre che ti scomunico as friend. Tà XD
Purtroppo, con la ripresa della scuola non so se potrò
postare frequentemente, ma cercherò di fare del mio meglio
perchè questa ff mi sta prendendo molto, e ci tengo. Vi
chiedo solo di continuarmi a seguire, un bacione a tutti! :3
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Capitolo 7 *** Who am I to say ***
Who am i to say
Mal di testa.
Un incredibile mal di testa.
Il più forte mal di testa che avesse mai avuto in vita sua.
Era come se intorno al suo cervello ci fosse una discoteca di sabato
sera, che rimbombava tremendamente. Non riusciva a ricordare niente
della sera precedente, in realtà ricordava a malapena chi
fosse. Si stropicciò gli occhi, e si stiracchiò
sbadigliando. Sbattè le palpebre più volte,
mettendo a fuoco ciò che la circondava. Un momento. Dove si
trovava? Quella non era la sua camera! Era la stanza di... Draco
Malfoy?!
Si tirò a sedere di scatto, non facendo altro che peggiorare
il mal di testa. Strinse i denti, e terrorizzata si guardò
intorno. Era indubbiamente nel letto di Malfoy. Ora bisognava capire il
perchè. Si alzò, passandosi una mano tra i
capelli. Su un tavolino, c'era un biglietto ripiegato con la scritta
"Hermione". Lo prese e si apprestò a leggere.
"Buongiorno, spero tu
abbia dormito bene. Probabilmente hai un gran mal di testa, prendi la
pozione che ti ho lasciato sul tavolino, ti farà stare meglio"
Effettivamente, c'era una boccetta viola, che la riccia
squadrò con diffidenza.
"Non preoccuparti, ti
assicuro che non è veleno. Se non dovessi ricordarti cosa
è successo ieri sera, ti faccio un breve racconto: eri molto
molto molto incazzata con Donnola, e ti sei ubriacata, dopo di che hai
cominciato a vomitare e ho pensato fosse più saggio portarti
in camera mia che lasciarti da sola, quindi puoi tranquillizzarti
Granger, non siamo andati a letto insieme"
Leggendo quelle parole, Hermione arrossì. Effettivamente,
era la prima cosa che aveva pensato.
"Io ho dormito sul
divano. Quella che hai indosso è una mia maglia, non avevo
nient'altro da prestarti (puoi continuare a stare calma, te l'ho messa
con la magia ovviamente), quando te la togli appoggiala sulla sedia
vicino la scrivania, i tuoi vestiti sono in bagno, fatti pure una
doccia se vuoi. Ti ho portato qualcosa da mangiare, ma prima ricordati
di bere la pozione! Io sono fuori, se ti fossi dimenticata anche
questo, è sabato. D. L. M."
Con un sospiro, Hermione si raccolse i capelli in un frettoloso
chignon. Fece come aveva detto Draco, prendendo la pozione. Accanto ad
essa, un vassoio con un croissant, due fette biscottate, marmellata, un
caffè e un bicchiere di succo di zucca. Sorrise, nel notare
il gusto della marmellata. Fragole, la sua preferita. Che piacesse
anche a lui?
Per caso, lo sguardo le cadde su ciò che indossava. Era
decisamente molto corta, quella maglia! Le arrivava a circa
metà coscia, e non indossava niente altro al di fuori di
quella, e della biancheria intima. Almeno, Draco era stato gentile.
Aveva persino vomitato davanti a lui! Scosse la testa, cercando di non
pensare a che pessima figura aveva fatto, e si diresse in bagno per
farsi una doccia.
Circa un'ora dopo, Hermione Granger uscì dalla camera di
Draco Malfoy, del tutto priva di quel fastidioso mal di testa. Come
aveva predetto il biondo, infatti, era scomparso pochi minuti dopo aver
bevuto la pozione. Si chiuse la porta alle spalle, e voltandosi, si
trovo di fronte a un'irritatissima Phèdre Delaney.
«Buongiorno» disse Hermione, cordiale come sempre.
Per tutta risposta, l'altra si limitò a grugnire.
«Tutto bene?»
La serpeverde la fulminò con lo sguardo, con un'espressione
schifata sul viso. «Sta uscendo dalla stanza del professor
Malfoy!» esclamò.
La riccia rimase un secondo interdetta, e poi riflettè. E
capì cosa aveva potuto pensare la studentessa. Oh mio Dio,
pensò. «N-no... io credo che lei abbia frainteso!
Sono venuta quì... per... per farmi dare una
Pozione»
«E perchè non è andata da
Lumacorno?»
«Ecco... io... perchè Draco si era offerto di
prepararmela»
La mora la guardò, scettica, e Hermione arrossì.
Poi si riprese. Infondo non doveva per forza dare delle spiegazioni!
Infondo se anche... se anche fosse andata a letto con Malfoy che
problema aveva quella ragazza? Fece un bel respiro, e assunse un'aria
superiore. «Non sono tenuta a motivare i miei comportamenti,
in ogni caso» disse «Arrivederci»
E a testa alta si allontanò, allontanadosi e avviandosi
verso la sua camera. Phèdre mantenne lo sguardo sulla figura
della professoressa, mentre la rabbia si faceva strada dentro di lei.
Che ci fosse di mezzo anche la Granger? A quanto pare conquistare
Malfoy non sarebbe stato così semplice...
Arrivata in camera, Hermione si tolse i vestiti del giorno precedente,
cambiandosi, e si raccolse i capelli in una coda alta.
Rassettò la camera, mettendo a posto ogni minima cosa,
riordinando i libri, impilando i compiti in classe che aveva da
correggere in ordine d'importanza e poi in ordine alfabetico. Quando
ebbe finito, erano ancora le undici. Si sentiva stranamente nervosa,
anche se non se ne capiva il motivo. Aprì la porta-finestra,
affiacciandosi al balcone. Chiuse gli occhi, nel sentire la brezza
leggera e piacevole sulla pelle. Pochi secondi dopo tornò a
riaprirli e scorse tre teste biondissime vicine, nel Giardino.
Aguzzò lo sguardo, e rimase a bocca aperta, riconoscendo
Draco, Narcissa e Lucius Malfoy che chiacchieravano tranquillamente.
Lasciò di corsa la sua stanza, raggiundendo il parco con una
frenesia che non si sapeva spiegare. Si fermò un secondo,
chiedendosi il motivo per cui era uscita così di fretta.
Voleva davvero salutare Lucius e Narcissa Malfoy? Immaginava i commenti
sarcastici della coppia. "Ah, la mezzosangue amica di Potter. Insegna
anche lei quì, come nostro figlio?" avrebbe domandato con
tono sgradevole l'uomo, mentre la sua consorte si sarebbe limitata a
un'occhiata di disapprovazione, storcendo l'aristocraticissimo naso.
Comunque, era lì e non le andava di tornare in camera.
Infondo il Giardino era grande, e c'era la probabilità che
loro non la vedessero. Fece un salto in Biblioteca, prese un libro di
Trasfigurazione Avanzata, per poi tornare nel parco. Scelse una
panchina a caso, al sole, e si immerse nella lettura.
Quando tornò ad alzare lo sguardo, non sapeva dire quanto
tempo era passato. Mezz'ora? Un'ora? Di più? Dei tre Malfoy
neanche l'ombra, forse erano addirittura rientrati... ma
perchè diamine le interessava così tanto? Chiuse
il libro, decidendo di rientrare, così avrebbe potuto anche
pranzare.
«Ah, Granger, finalmente ti ho trovata!»
La consapevolezza di avere Draco e famiglia alle spalle la fece
irrigidire, ma si piantò un sorriso entusiasta quanto falso
in faccia, e si contrinse a voltarsi.
«Sono quì» disse, dandosi mentalmente
della cretina «Ti ringrazio della pozione, avevo un bel mal
di testa, effettivamente. Signor Malfoy, signora Malfoy... che piacere
vedervi» aggiunse rivolgendosi a Lucius e Narcissa.
Riflettendoci, l'ultima volta che aveva avuto occasione di vederli era
stata alla Battaglia di Hogwarts. A dire la verità, loro non
avevano combattuto: avevano passato tutto il tempo alla ricerca del
figlio, disperati e terrorizzati all'idea di non trovarlo. Si ricordava
di come si erano tenuti stretti, poi, alla fine. Si ricordava di come
tutti avevano bisbigliato, vedendoli, e loro erano rimasti
lì, a testa alta, impassibili. Si ricordava anche di
Narcissa piangente, china sul corpo senza vita di sua sorella
Bellatrix, probabilmente era stata anche l'unica a versare lacrime per
quella donna. Nè Draco nè Lucius l'avevano fatto,
e neanche gli altri Mangiamorte rimasti in vita. Probabilmente
Bellatrix non era stata una piacevole compagnia neppure per loro.
Lucius le fece un cenno con il capo, mentre la moglie le sorrise,
amichevole. «Ah, signorina Granger. Ma mi chiami
pure Narcissa, la prego. Draco ci aveva detto che lavorava anche lei
quì. Come sta?»
Hermione rimase stupita dalla gentilezza chiaramente udibile nel tono
della donna. «Io... bene, grazie»
«Mi dica, come è insegnare ad Hogwarts?
C'è qualche talento particolare?»
«Sì, beh... lavorare quì è
fantastico, non l'avrei mai immaginato, mi è sembrato un
sogno quando la professoressa McGranitt me l'ha chiesto, sa. Per quanto
riguarda i ragazzi... la maggior parte di loro è molto
studiosa, si vede, naturalmente ci sono anche le eccezioni»
«Certo, certo. E prima di venire quì cosa
faceva?»
«Lavoravo... con gli Auror, con Harry e Ron... per catturare,
insomma, gli ultimi...»
«Gli ultimi Mangiamorte rimasti in
libertà» le venne incontro Narcissa, aiutandola
«Sì, anche noi abbiamo dato una mano. Draco ha
persino partecipato a una missione!»
«Davvero?» chiese Hermione, sinceramente curiosa.
Chi l'avrebbe mai detto che Draco Malfoy avrebbe mai aiutato gli Auror?
«Ma sicuro» confermò la donna. Non era
più giovanissima, ma restava in ogni caso stupenda. I
capelli biondo grano, lunghi e morbidi, le ricadevano sul corpo ancora
magro e slanciato. Il viso aveva dei lineamenti eleganti, puramente
aristocratici, ma addolciti rispetto all'ultima volta che l'aveva
vista. Sulla carnagione candida, spiccavano gli occhi azzurri come
zaffiri, più blu rispetto a quelli del figlio, che invece
tendevano al grigio.
«Mi creda, signorina Granger, è un bravo
ragazzo...» le sussurrò. Hermione la
restò a guardarla, non sapendo cosa pensare.
Perchè le stava dicendo quelle cose? Perchè la
stava trattando come un'amica di vecchia data?
«Io... io lo so, Narcissa. Davvero» disse, alla
fine. La signora Malfoy le sorrise, riconoscente, e riprese a
camminare. Hermione la seguì, mentre si sentiva sulla chiena
lo sguardo di Draco, che camminava parlottando con il padre, poco
lontano.
Si fermarono davanti al grande portone, aspettando che i due uomini la
raggiungessero.
«Draco, mi raccomando, riguardati. Abbi cura di te»
«Mamma, guarda che sono ad Hogwarts, non in Alaska»
le rispose lui, ghignando.
«Sono tua madre, vuoi che non mi preoccupi?»
replicò la donna «Mi mancherai tanto»
aggiunse, andando ad abbracciare il figlio. Lui la baciò
sulla guancia.
«Anche tu», poi strinse la mano a Lucius, salutando
anch'egli.
«Signorina Granger, sono stata felice di rivederla, a presto.
Magari qualche volta può venire a prendere il the a Malfoy
Manor, quando Draco si deciderà a farci visita»
La ragazza guardò il biondo. Se era rimasto stupito dalla
proposta della madre, non lo diede a vedere.
«Mi farebbe piacere» rispose quindi Hermione, con
un cenno del capo salutò Lucius e poi si rivolse a Draco
«Ci vediamo dopo»
Lui le sorrise di rimando, e lei si affrettò a rientrare,
per concedere un ultimo saluto, più privato, ai tre.
Lo stesso giorno, qualche ora più tardi, Hermione si
aggirava nervosamente per il castello. Aveva ripreso più
ragazzi che bighellonavano, tolto punti a due ragazzi di Tassorosso,
che erano stati trovati in possesso di prodotti Weasley, battibeccato
con Gazza per il gusto di farlo e aver mangiato più
Cioccorane di come non faceva da secoli.
Era una giornata ben strana, riflettè, facendo per
rilegarsi i capelli. Ma un ricordo improvviso le attraversò
la mente, si morse le labbra, e passandosi le dita tra i riccioli, a
mo' di pettine, li lasciò cadere sciolti sulle spalle. Erano
le sei e mezzo dell'ultimo giorno di settembre. Il sole faceva capolino
dietro la linea dell'orizzonte, pronto per far spazio alla luna.
Salì le scale che portavano al terzo piano, prendendo in
considerazione l'idea di fare un salto al Reparto Proibito della
Biblioteca, in effetti lì c'erano i libri più
interessanti, e ora che era professoressa poteva accedervi
liberamente... Accarezzò con dolcezza il passamano delle
scale, pensando a chissà quante mani si erano
appoggiate lì, dai tempi di Godric e Salazar. Studenti
felici, per un bel voto, o tristi, per un litigio con un amico,
studenti innamorati, studenti delusi, studenti eccitati, studenti
sfaticati e studenti geniali... Con passo strascicato,
lanciò un'occhiata distratta alla porta dell'Aula di
Incantesimi, superandola. Realizzando, poi, tornò indietro,
rimandendo a guardare da fuori. All'interno, dei ragazzi parlottavano
tra loro, mentre il professor Vitious chiacchierava con Draco Malfoy.
Dovevano esserci le prove del coro, ma chissà che ci faceva
Malfoy là... non le sembrava esattamente il tipo da
canzoncine allegre o roba simile. Phèdre Delaney si
avvicinò ai due uomini con un sorriso smagliante,
intromettendosi nella conversazione. Non avrebbe dovuto dirlo, ma
quella studentessa le stava profondamente antipatica. Altera, piena di
sè, vanesia e scostante, soprattutto con lei, sapeva che il
suo sentimento era totalmente ricambiato dalla ragazza. Già
dalla prima lezione non erano andate d'accordo, ma comunque Hermione
aveva cercato di essere parziale, così avrebbe dovuto
comportarsi una brava professoressa, no? Purtroppo, non era sempre
facile, anzi. Non lo era quasi mai. Phèdre tirava fuori la
parte peggiore di lei, la irritava profondamente, mettendole addosso
una malsana voglia di urlare e spaccare qualcosa. Effettivamente, dire
che le stava antipatica era poco.
In quel momento se ne stava attaccata al braccio di Draco, che non
faceva niente per invogliarla a maggior rispetto. Il biondo e il
professore più anziano stavano ridendo per qualcosa che
aveva detto la Serpeverde. Che cosa poteva aver detto, poi, di
così divertente?, pensò Hermione, sbuffando.
Vituous si voltò, e così facendo, la vide. Con un
sorriso e un cenno della mano, la invitò ad entrare.
Immediatamente, sia Draco che Phèdre si girarono per vedere
chi fosse. Timidamente, Hermione aprì la porta,
chiudendosela alle spalle con esagerata cura. Quando tornò a
girarsi, le labbra erano stirate in un falsissimo sorriso.
«Professoressa Granger, anche lei quì!»
la accolse benevolo l'uomo.
«Che gioia» commentò la mora,
sarcastica, scaturendo un ghigno in Draco, che si meritò
un'occhiataccia dalla riccia. Per tutta risposta, lui fece finta di
niente, guardandola sorridente.
«Professoressa Granger, le va di sentire una canzone? Apposta
per lei, la signorina Howard ci suonerà qualcosa»
Elaine sedeva al pianoforte, le mani già pronte ad
accarezzare gli ipnotici tasti, bianchi e neri, i capelli le scendevano
sinuosi lungo la schiena. Rivolse un sorriso cordiale alla Grifondoro,
che esclamò entusiasta «Ma certo! Non sapevo che
la signorina Howard suonasse»
«Scherza? E' la nostra punta di diamante! Non solo ha
un'incantevole voce, ma ha anche un talento naturale per
suonare»
«Ma anche io non sono male, no?» lo interruppe
Phèdre, mentre continuava a guardare Draco. Elaine
alzò gli occhi al cielo, seguita da Hermione.
«Anche tu, anche tu. Ma ora è il momento della
signorina Howard, perciò, signorina Delaney, la prego di
andare a posto»
Con un sospiro tragico, la mora obbedì, sotto lo sguardo
vigile del professore. «E ora,» continuò
quest'ultimo «direi che possiamo cominciare. Signorina
Howard, la ascoltiamo attentamente»
Hermione si avvicinò al piano, curiosa, subito seguita da
Draco, che le si affiancò.
Elaine sospirò, chiudendo gli occhi, dopo di che fece vagare
le dita sulla tastiera, per poi prendere a suonare. Una musica
dolcissima e melodiosa si diffuse nell'aria, e dopo poco venne
raggiunta anche dalla voce della bionda. Come aveva predetto Vitious,
era a dir poco stupenda, una di quelle tonalità che ti
restano impresse per la loro bellezza. «Love of my life, my
soulmate, you're my best friend. Part of me, like breathing, now half
of me is left. I don't know anything at all, and who am I to say you
love me? I don't know anything at all, and who am I to say you need
me?»
Sentendosi due occhi addosso, la riccia si voltò verso il
Serpeverde, trovandolo però con lo sguardo fisso sulla
cantante. Eppure avrebbe giurato che la stesse guardando...
«Color me blue, I'm lost in you, don't know why I'm still
waiting, many moons are come and gone, don't know why I'm still
searching. I don't know anything at all, and who am I to say you love
me? I don't know anything at all, and who am I to say you need
me?»
Elaine continuava, e lei studiava il ragazzo accanto a sè. I
capelli biondissimi, leggermente scompigliati, gli accerezzavano le
tempie, scendendo lungo la nuca. La pelle era chiarissima, diafana, e
gli occhi grigio azzurro - colore del cielo in tempesta - spiccavano.
Accorgendosi dello sguardo di Hermione su di sè, Draco si
girò, trovandola mentre lo contemplava, pensierosa.
Ghignò, e accorgendosene la riccia arrossì. Lui
ridacchiò, e le si avvicinò impercettibilmente.
«Now you're a song I love to sing, never thought it feels so
free, now I know what's mean to be and that's okay with me...»
Una canzone che amava cantare, pensò la ragazza. E
incredibilmente, in quel momento, si sentì in pace con se
stessa, aveva trovato quella calma che cercava disperatamente
dall'inizio di quella mattinata. Le note la facevano rilassare, e
chiuse gli occhi godendosi la fine della canzone.
«But who am I to say you love me? And who am I to say you
need me? And who am I to say you love me?»
Chi? Chi poteva dire una cosa simile al mondo? Non lei, di certo. Non
in quel momento, per lo meno. Chi l'amava? Chi aveva bisogno di lei?
«I don't know anything at all...»
Elaine terminò la canzone, muovendo per l'ultima volta le
dita sulla tastiera, premendo l'ultimo tasto. E tornò ad
alzare lo sguardo, mentre i suoi spettatori applaudivano estasiati.
«Magnifica» commentò Draco.
«Favolosa» gli fece eco Hermione. La giovane
arrossì di gioia, sorridendo grata ai due.
Qualche minuto dopo, i due professori camminavano uno di fianco
all'altro, diretti verso la Sala Grande.
«Draco, comunque... grazie, per stamattina»
«Me l'hai già detto, Granger. Non preoccuparti,
non ho fatto niente di che»
«Mi sei stato vicino mentre vomitavo, direi che l'hai
fatto»
Lui rise, gettando la testa all'indetro. «Eri buffissima,
povera piccola Granger. Stavi veramente male, te lo assicuro. Hai
bevuto tantissimo ieri sera»
«Avresti anche potuto fermarmi»
«Mmm... non mi andava»
«Malfoy!»
«Granger?»
Lei sbuffò, facendo sogghignare lui. «Non
vale» piagnucolò la riccia.
«Ah, no? Pensavo di essere stato gentile e buono»
«In parte»
«Dettagli, Granger, dettagli»
«Sono quelli che ti fregano, Malfoy»
Lui le fece l'occhiolino. «Naaa»
Lei scosse la testa, fintamente contrariata. «Sei
unico»
«E' un complimento?»
«...Non lo so. Prendila come vuoi»
«E' un complimento» confermò lui.
«Forse avrei dovuto usare tremendo... sarebbe stato
più adatto»
«Non avrei apprezzato allo stesso modo,
però»
«Oh, Malfoy, finiscila!» esclamò lei,
dandogli uno schiaffo per scherzo. Lui rise ancora, e la
attirò a sè, cingendole la vita. Hermione
arrossì, e Draco finse di non accorgersene.
Fu così che entrarono in Sala Grande, scatenando le ire di
una studentessa Serpeverde.
«Gliela farò pagare. Giuro che gliela
farò pagare» sibilò, dal suo posto
«Ora sta veramente esagerando, ed è giusto che
paghi, o non mi chiamo più Phèdre Isabelle
Delaney»
Author's Corner: saaaalve =) today is a good
day! beh, in realtà non mi sento granchè bene, ma
sono felice XD Oggi a scuola sono abbastanza morta dalle risate, e ora
sento mia madre che canta a squarciagola "Le cose che vivi", di Laura
Pausini. Passando al capitolo, non è niente di che, non mi
piace tanto. E' figa Cissy però. Quanto amo quella donna? In
ogni caso ci tengo a dedicarlo alla mia Bella, Lavinia Giuliana Amico,
also called "Lucy", anche perchè c'è la nostra canzone
<3 che è appunto, la canzone che canta Elaine. E' Who
am I to say, di (degli?) Hope, è davvero stupenda
(listen -
lyrics)
La traduzione su internet non c'è, o almeno non l'ho
trovata, quindi ve la faccio un attimo io :D
"Amore della mia vita, mia anima gemella, sei il mio migliore amico,
parte di me come il respirare, ora una mia metà è
vuota. Non so proprio niente e chi sono io per dire che mi ami? Non so
proprio niente e chi sono io per dire che hai bisogno di me? Colorami
di blu, sono persa in te, non so perchè sto continuando ad
aspettare, molte lune sono venute e passate, non so perchè
sto continuando a cercare. Non so proprio niente e chi sono io per dire
che mi ami? Io non so proprio niente e chi sono io per dire che hai
bisogno di me? Ora tu sei la canzone che amo cantare, non avrei mai
pensato che sarebbe stato così libero, ora so che
significare essere e mi va bene. Ma chi sono io per dire che mi ami? E
chi sono io per dire che hai bisogno di me? E chi sono io per dire che
mi ami? Io non so proprio niente."
Grazie ai 45 preferiti e alle 69 seguite! *______* Ora passiamo alle
recensioni :]
whateverhappened: muhuhaha
come ti ho già detto io ho anche i contenuti speciali, e
c'è tom che è carinissimo *ç* Pirati
dei Caraibi è love XD Domenica sera (cioè domani)
fa su canale 5 se non sbaglio Ai confini del mondo! Per quanta riguarda
Phèdre, se non si mettesse in mezzo non sarebbe
Phèdre ecco XD Ronald è un po' coglione, quando
nel 7 se ne è andato l'ho preso a parole, giuro! E anche io
voglio dormire da Draco ç__ç Anyway,
sì, qualcuno l'ha vista :D E chi poteva essere se non
Phèdre?
__woah scorps: da
quando mi chiami tesorooo? Una volta ero amore! Tzè.
Comunque Blaise arriva più in là :D Pazienta
ù.ù A proposito di ubriachi, ti ricordi quanto
era figo Damon/Ian che ballava Enjoy the silence? :Q____ Che ricordi! XD
TullyDumy: ma
benvenuta :] e grazie mille, spero continuerai a leggere e recensire
<3
_Vega: e io
non mi stancherò mai di sentirmelo dire XD anche se non so
se è propriamente vero ù.ù
però mi fa piacere XD grazie mille anche a te ^^
heyitsdoda: ti
piace avril? *____* lei è la mia preferita, la adoro
<3 muhuhah suppongo che sì, Hermione sia abbastanza
divertente x) Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, anche se
faceva un po' caghè. Baci!
__pesca verde: sì
na scem. E ti odio particolarmente, ma vabbè!
Eggià, sei stata la prima a leggere
*çççç* A me però
fa schifo. Comunque te lo dico quà, perchè non lo
so se leggi prima oppure vengo prima da te; in realtà mi
farebbe piacere - lo sai - andare al corso di scrittura creativa
(alessio dice che dovrei fare giornalismo :O) quindi chederò
a Gervy e poi a Capra (si chiama Capra?) Tra l'altro bellissima la
pagina sul quaderno di mate "Slytherin is better" con i nomi di tutti,
anche Phèdre ed Ellie XD Basta. Cià!
Un bacione a tutti <3
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Capitolo 8 *** Poker Face ***
«Forza
e coraggio, ragazzi. Siete bravissimi, possiamo farcela!»
«Siamo
Grifondoro, vinceremo di sicuro»
Hermione si
portò le mani sui fianchi, sorridendo soddisfatta.
«La signorina Arden ha ragione»
«Non vi
preoccupate, prof, stracceremo i Tassorosso e porteremo a casa la
vittoria!»
Un boato di cori e
incitamenti da parte degli studenti rosso-oro esplose a quelle parole,
testimoniando chiaramente i sentimenti dei ragazzi. «Buona
fortuna» augurò loro l'insegnante.
«Non ne
abbiamo bisogno» replicò spavaldamente Jared,
avviandosi verso lo spogliatoio, seguito dal resto della squadra,
mentre tutti gli altri si dirigevano verso gli spalti.
Quello era il giorno
della prima partita di Quidditch dell'anno, Grifondoro contro
Tassorosso, e gli spiriti dei giocatori (e non solo) erano accesissimi.
I Tassorosso avevano un nuovo Cercatore, un tale Steven Smith, ma anche
i Grifondoro, da parte loro, avevano un nuovo portiere, che si era
dimostrato ottimo, alle selezioni e in seguito in allenamento.
La riccia prese posto
sugli spalti dedicati alla Casa di cui era rappresentante,
già gremita di persone, entusiaste e piene di belle
speranze. Erano tutti abbastanza sicuri della vittoria, anche
perchè la squadra si prospettava più forte che
mai. Hermione sperò non ne restassero delusi, preparandosi
dentro di sè a un tifo sfegatato. Nonostante quello che
molti pensavano, le piaceva il Quidditch: la esaltava e la rendeva
molto, molto euforica, oltre a scatenare la parte competitiva che c'era
in lei. Si sistemò la sciarpa rosso e oro al collo,
attendendo l'inizio della partita con ansia.
Dall'altro lato del
campo, Draco Malfoy chiacchierava con Phèdre, che lo aveva
seguito tutta la mattinata, per riuscirsi a sedere vicino a lui durante
la partita. Riteneva il Quidditch una cosa inutile, le interessava solo
la vittoria della sua squadra, ma giusto per potersi vantare di essere
Serpeverde più di quanto non facesse. In quel caso, per
esempio, la sua attenzione era del tutto puntata sull'uomo che le
sedeva accanto. Per quanto riguardava la partita... sarebbe stata
felice se Grifondoro avesse perso. Se lo meritavano proprio, quei
palloni gonfiati. Stava appunto raccontando della propria famiglia,
quando un fischio segnò l'inizio della partita, e si
girò a fulminare con lo sguardo chi aveva prodotto il rumore
per poter continuare a parlare con il professore in pace, perciò
rimase stupita quando questi le fece cenno di tacere. Evidentemente,
aveva intenzione di seguire il gioco, con grand fastidio di
Phèdre, che dovette limitarsi ad alzare gli occhi al cielo,
maledicendo mentalmente la fissazione dei maschi con quell'inutile
quanto stupido sport.
All'interno degli
spogliatoi, i Grifondoro aspettavano il loro turno di entrare. Jared,
in quanto Capitano, era il primo della fila. Seguivano gli altri due
Cacciatori, i due Battitori, il Portiere, e infine, il Cercatore.
«In bocca al
lupo, ragazzi. Vediamo bene di stracciarli, dobbiamo
vincere!» esclamò, guardando gli altri uno per
uno, soffermandosi su Ashley. «Mi raccomando, Ash, trova in
fretta quel boccino»
Lei annuì
seriamente, preparandosi a fare il suo ingresso in campo. Salirono
sulle scope, e volarono all'interno dello stadio, accolti da un coro di
grida esultanti e incoraggiamenti.
A fare la cronaca era
Nick, che dopo aver presentato i Tassorosso, si accingeva a fare lo
stesso per la propria squadra. «Ed ecco i giocatori
Grifondoro, che tutti salutano con un'ovazione eccezionale. Sembra che
molti si aspettino che sia proprio questa squadra a vincere. Il nuovo
acquisto, il portiere Richard Caron, promette molto bene. Per il resto,
la squadra è sempre la stessa: Jared Halliwell è
il capitano, nonchè Cacciatore, come Daniel Gregory e Cara
Carey. I battitori sono Micheal Stewart e Stephen Honeycutt, e infine,
la nostra adorabile Cercatrice, un applauso per Ashley Arden!»
Una vera e propria
standing ovation seguì il nome della ragazza, in squadra da
quattro anni, ricordata da tutti come una delle migliori Cercatrice
degli ultimi anni.
In breve, il gioco si
fece molto agguerrito, cosa che veniva accentuata dai tifosi scatenati.
Hermione si trovò in piedi come il resto della tribuna
Grifondoro, incitando i giocatori con forza.
«Ed ecco
Cara che si dirige verso gli Anelli, la Pluffa è in suo
possesso... attenzione, Cara! Dannee Roberts ha appena scagliato un
Bolide su di lei, ma fortunatamente è riuscita a schivarlo.
Ecco, ora passa la Pluffa a Daniel, che vola in picchiata verso gli
anelli e... PUNTO! Cinquanta a trenta per Grifondoro!»
Il pubblicò
impazzì, gridando di gioia ed esultando con partecipazione.
Intanto, Ashley continuava a volare su e giù per il campo,
in cerca del Boccino, così come faceva il Cercatore
avversario, Terry Gilbert.
«Ora sono i
Tassorosso ad essere in possesso della Pluffa, ecco Nicole che la passa
a Philip, che subito si dirige verso gli Anelli, deciso a segnare, ma
ecco che Jared lo intercetta... ed ecco, sì, Jared ha la
Pluffa, la passa a Cara, che vola dal lato opposto del campo. La Pluffa
torna nuovamente in mano di Nicole, ma stavolta è la stessa
Cara a rubargliela, la passa a Daniel, che la passa a Jared, che
è vicino agli Anelli, è vicinissimo, tira e...
SEGNA! Sessanta a trenta, Grifondoro è sempre in testa! A
quanto pare, solo il ritrovamento del boccino potrà portare
la vittoria nelle mani dei Tassorosso, e a proposito di Boccino...
Ashley scende in picchiata, ha intravisto qualcosa... ECCOLO!
Sì sì, è il Boccino, è
lui... è subito imitata da Terry, ma... ahia, brutto colpo!
Dannee ha lanciato il Bolide addosso ad Ashley, che a quanto pare
è stata colpita, e infatti sembra stordita... E intanto
Terry è sempre più vicino, ed ecco Ashley che si
riprende... wow, ragazzi, che talento! Notate come scivola verso il
basso come un'aquila sulla preda... okay, okay, scusate... Ashley e
Terry sono alla stessa distanza... Attenzione! C'è stato uno
scontro... ma eccolo, il Boccino è nelle mani della
Cercatrice Grifondoro... Ashley Arden ha preso il Boccino! La partita
termina quì, Grifondoro vince centodieci a trenta!»
«Bravaaa!»
«Ashley
è la migliore!»
«Forza,
ragazziii!»
Un esplosione di urla
segnò il trionfo dei rosso-oro sotto tutti i punti di vista,
il pubblico era in visibilio per l'azione compiuta da Ashley. Hermione
si ritrovò ad abbracciare il suo vicino, strillando per la
gioia. Avevano vinto. Sententosi osservata, la giovane si
voltò per cercare il proprietario dello sguardo in
questione, e incontrò un paio di occhi color tempesta. Draco
le fece l'occhiolino, e lei rise, sventolando l'indice e il medio della
mano destra, come segno di vittoria.
Poco dopo, le squadre
erano tornate negli spogliatoi. La rossa si massaggiava la spalla che
era stata colpita, con una smorfia di dolore sul viso. Gli altri erano
presi dalla frenesia post-vittoria, assaporando i festeggiamenti che li
attendevano in Sala Comune, chi si faceva la doccia, chi era
già pronto. Accorgendosi della ragazza, Jared si
affrettò a infilarsi una maglietta, e la raggiunse.
«Come va?»
Ashley strinse i
denti. Non era certo il tipo che piagnucolava e si lamentava, lei.
«Bene»
Jared la
guardò scettico. «Quel bolide ti ha preso in
pieno, Ashley, guarda che se ti fa male puoi dirlo»
L'altra
scrollò le spalle, ma anche quel gesto così
banale le provocò dolore, che trasparì sul suo
volto. Sospirando, il ragazzo si sedette accanto a lei, e le
abbassò con delicatezza la maglia, in modo da scoprire la
spalla. Un livido viola scuro, piuttosto minaccioso, risaltava sulla
pelle diafana della ragazza. Il moro lo sfiorò
delicatamente, e avvertire le dita fredde di lui contro la pelle
irritata e un po' gonfia fu un sollievo.
«Vestiti,
devi andare in infermeria. Ti aspetto fuori, okay? Ti accompagno
io»
La Cercatrice
annuì, piuttosto sorpresa.
«Comunque...
complimenti. Abbiamo vinto grazie a te. Sei una grande,
Ashley»
Per la prima volta da
quando aveva la facoltà di parlare, la ragazza si
ritrovò senza parole. Si morse il labbro inferiore, seguendo
con lo sguardo Jared, che si dirigeva fuori dallo spogliatoio. Quando
tornò a prestare attezione a ciò che la
circondava, si rese conto che Cara la stava guardando con un sorriso
malizioso appena accennato sulle belle labbra piene.
«Che
c'è?» le chiese, sgarbatamente.
«Oh,
niente» rispose l'altra, con l'aria di chi la sa lunga.
«Che
c'è?» ripetè la rossa.
«Beh... tu e
Jared siete molto uniti, vero?»
«E con
ciò?»
«Nulla, solo
che lui è davvero un bel ragazzo...»
«Cosa stai
insinuando, Cara?»
«Ma niente,
cosa posso mai insinuare?» rise l'altra «Solo,
osservavo che siete molto... carini,
insieme. Formate una bella coppia» continuò,
strizzandole l'occhio, per poi girare sui tacchi. Ashley rimase a bocca
aperta. Lei e Jared... carini insieme? Cioè, lo conosceva da
sette anni, e fin dal primo non avevano fatto altro che battibeccare e
rispondersi male a vicenda. E ora Cara le veniva a dire che era una
bella coppia? Che stupidaggine. Non poteva essere... e poi figurarsi se
Jared provava qualcosa per lei. Non che lei provasse qualcosa per lui,
ovvio.
Elaine era seduta a un
tavolo della Biblioteca, quello vicino alla finestra, il suo preferito.
Era dal primo anno lì che considerava quel tavolo un po'
suo, gli si era affezionata, sotto un certo punto di vista. A sinistra,
poi, c'era incisa la scritta P&E
forever, intagliata grazie all'ausilio della magia da due
migliori amiche dodicenni, ancora ingenue, forse. Certo, la loro
amicizia era continuata, e voleva ancora molto bene a
Phèdre, ma era da tempo che le cose tra loro erano diverse,
erano entrambe cambiate. Phèdre era accecata dall'ambizione
e dalle sue manie, e lei invece era molto più... semplice.
Non disprezzava i mezzosangue, nè tantomeno i Grifondoro, e
per essere una Serpeverde era piuttosto gentile.
Si tormentò
un ricciolo biondo, avvolgendoselo intorno a un dito, mentre con la
piuma che aveva in mano si accarezzava il mento, pensierosa. Sbuffando,
cercò invano di riportare l'attenzione sul grosso tomo che
aveva davanti, essendo venuta in Biblioteca per finire il suo compito
per Incantesimi. Ad un tratto, un rumore alle sue spalle la fece
voltare. Nicholas Cast stava raccogliendo dei libri che aveva fatto,
inavvertitamente, cadere. Elaine si alzò, raggiungendolo,
per aiutarlo. Quando gli sguardi dei due si incrociarono, si sorrisero
timidamente. «Grazie», mormorò lui,
mentre lei gli porgeva uno dei volumi.
«Figurati»
rispose la bionda, scuotendo i capelli come per minimizzare la cosa.
«Bella cronaca, oggi»
«Mi fa
piacere che ti sia piaciuta»
«Già,
anche la parte dell'aquila»
Nick fece una smorfia
imbarazzata. «Sì, non so da dove mi sia uscita
quella cosa...»
Elaine
ridacchiò. «Ma no, davvero, era carina. La tua
amica ha talento, sul serio. Tu e lei... avete un bel rapporto,
vero?»
«Sì
sì. E' una delle mie migliori amiche, è davvero
una brava ragazza»
«Oh. E tu...
voglio dire... lei...» mormorò la Serpeverde, in
un vano tentativo di capire se, almeno dalla parte di lui, c'era altro
oltre l'amicizia. Sul viso di Nick si dipinse dapprima
un'espressione stupita, poco dopo sostituita da una sconvolta.
«Cosa? No,
no! Voglio dire, no. Niente. Siamo amici»
La ragazza sorrise, in
cuor suo sollevata. «Capisco»
«E tu,
invece?»
«Io...
niente. Anche io niente, suppongo»
Nick finì
di mettere a posto i libri, tenendone solo uno in mano. «Io
ora dovrei andare. Magari ci vediamo, non lo so, per una Burrobirra,
che dici?»
«Ecco... non
mi piace la Burrobirra...»
Alle parole di lei, la
delusione apparve nitida sul volto del Grifondoro.
«Però
un the andrebbe benissimo. Facciamo domenica, cioè domani,
alle cinque? Ai Tre Manici di Scopa?»
«Grandioso.
Perfetto. Cioè... fantastico. Grazie. Ci vediamo domani,
allora»
Elaine rise
dell'imbarazzo di lui, cercando di nascondere il proprio. «A
domani, Nick» gli rispose dolcemente.
Ultimamente, i giorni
sembravano scorrere più velocemente che mai. Erano
già alla seconda settimana di ottobre, in un batter d'occhio
di sarebbero ritrovati a festeggiare il Natale. Avvolto nel suo
cappotto grigio scuro, Draco Malfoy camminava per le vie di Hogsmeade,
dirigendosi verso la Testa di Porco. Aveva cominciato ad apprezzare la
riservatezza di quel posto a sedici anni, quando aveva iniziato a
chiudersi di più in se stesso, allontanandosi da tutti gli
altri, a causa dei troppi pensieri che gli affollavano la mente. A
distanza di anni, gli piaceva ancora godersi un bicchiere di Firewhisky
in santa pace, senza la confusione che regnava sovrana ai Tre Manici di
Scopa.
Quando, quel giorno,
spinse la porta dell'osteria, si aspettava di ritrovarsi davanti il
solito ambiente desolato e un po' vuoto, malconcio e un tantino
squallido, pieno di bevitori e persone dall'aspetto non proprio
rassicurante, come al solito. Quello che non si aspettava, di certo,
era di vedere Hermione Granger giocare a carte seduta a un tavolo con
due uomini dall'aspetto rozzo. Restò a guardarla, curioso,
per qualche minuto. I ricci erano raccolti nell'abituale crocchia
bassa, trattenuti da una matita, mentre qualche ciocca le cadeva ai
lati del viso, incorniciandoglielo graziosamente. In mano teneva cinque
carte, mentre con una perfetta faccia di bronzo si limitava a squadrare
gli avversari. Davanti a lei, faceva capolino un bicchiere vuoto di
chissà cosa.
Draco raggiunse il
bancone, ordinando un Firewhisky alla donna dietro di esso.
Aspettò che lo servissero, mentre con lo sguardo
tornò ad osservare la sua collega. Con un sorriso vittorioso
in faccia, Hermione si allungò per appropriarsi della
propria vincita, portandola davanti a sè. Con in mano il
bicchiere di whisky, il biondo le si avvicinò alle spalle,
sogghignando. «Non ti facevo un tipo da poker,
Granger» esordì. Con sua sorpresa, la riccia non
sobbalzò, come se l'avesse già notato
precedentemente. «Salve anche a te, Draco»
Con un sorriso
mellifluo, lui prese posto accanto a lei. «Buonasera,
signori. Non vi da fastidio se mi unisco a voi, vero? Infondo il numero
perfetto per giocare a poker è quattro» disse,
studiando le reazioni della ragazza. Con nonchalance, quest'ultima si
limitò ad aggiungere altre carte, per poi mischiarle e
distribuirle a tutti.
Dopo solo tre partite,
Draco aveva privato tutti i giocatori della maggior parte delle loro
sostanze, Hermione compresa, vincendo per tre volte di fila.
«Beh, a
quanto pare devo ritirarmi. Sono rimasta senza niente»
Draco la
guardò in silenzio per qualche secondo. «Non
è detto»
La Grifondoro lo
guardò stupita, alzando un sopracciglio.
«Tieni,
Granger, ora puoi giocare» continuò il ragazzo,
porgendole metà dei suoi soldi.
«Questo
è vietato, Malfoy» osservò lei, ligia
alle regole come al solito. Per tutta risposta, Draco
scrollò le spalle. «Non se io e te giochiamo per
qualcosa di diverso» aggiunse, mentre le labbra andavano a
formare un perfetto ghigno made-in-Malfoy.
«E sentiamo,
cosa vorresti?»
Continuando a
ghignare, lui si sporse verso di lei, per poi sussurrare «Un
bacio»
Hermione si ritrasse
di colpo, scioccata. «Sei impazzito?!»
strillò.
«Quindi,
Granger, devo dedurre che hai paura di perdere»
La riccia strinse gli
occhi, riducendoli a due fessure. «E va bene,
Malfoy»
Uno degli altri
giocatori, rise sguaiatamente. «E se vinciamo io o lui, anche
a noi spetta un bacio della ragazza?»
Draco lo
guardò gelidamente. «Non credo proprio»
tagliò corto, aspettando che Hermione distribuisse le carte.
Qualche minuto dopo, a terra c'erano un otto e un jack di fiori, un
asso di picche e un jack di cuori.
Hermione
cercò di non far trasparire alcuna emozione sul suo volto,
mentre girava l'ultima carta. Un otto di quadri! E questo significava,
avendo in mano un otto di cuori, che aveva fatto full!
Al suo turno,
lasciò che le sue labbra si stendessero in un sorrisetto
soddisfatto. «All
in» commentò, sicura di
sè. Il Serpeverde la squadrò a lungo, prima di
imitarla con l'all in. Gli altri due, invece, si ritirarono.
«A quanto
pare, Granger, ce la giochiamo noi due»
«A quanto
pare» gli fece eco la ragazza.
«Avanti,
Granger, non farti pregare, scopri le tue carte»
Senza farselo ripetere
ulteriormente, Hermione fece come le aveva detto. «Otto di cuori, dama di picche
e di quadri» sentenziò «Full,
Malfoy»
Il biondo
piegò la testa da un lato, rimanendo a fissare le carte.
«Molto interessante, Granger»
Con lentezza
esasperante girò la prima carta. Dieci di fiori. Poi, fu il
turno della seconda. Dieci di quadri. Infine, mostrò anche
l'ultima. Jack di quadri.
«Ma guarda
un po' cosa c'è quì, un bel full di
jack»
Hermione
incrociò quei due occhi di ghiaccio, e non riuscì
a trattenere un brivido.
«Ho
vinto»
Poco dopo, i due
camminavano per le strade di Hogsmeade, mentre la luna faceva capolino
dal cielo.
«Allora,
Malfoy, cosa aspetti a riscuotere il tuo premio?» chiese la
ragazza, bruscamente. Non le andava giù che un bacio venisse
barattato in maniera così vile, anche perchè si
era convinta che Draco fosse cambiato, ma a quanto pare si era
sbagliata, perchè quella sera si era comportato come il
solito stronzo che aveva conosciuto per sette anni.
«Non ti
aspetterai che lo faccia quì, non è di
classe» replicò lui, tranquillo. Arrivarono al
castello in silenzio, e una volta lì, Draco la
portò nella sua stanza. Con una calma fastidiosa, il giovane
si sbottonò il cappotto, mentre la riccia seguiva con lo
sguardo i movimenti agili delle dita di lui. Una volta tolto, il
Serpeverde lo appoggiò sullo schienale di una sedia, per poi
aiutare Hermione a togliere il proprio. Aprì le imposte che
davano sul balcone, e le fece cenno di uscire. La Grifondoro si
appoggiò alla balaustra, lasciando che la brezza notturna,
fredda ma piacevole, le accarezzasse docilmente la pelle. Poco dopo,
Draco la raggiunse, portando con sè due bicchieri di
champagne. Ne porse uno a lei, e tenne l'altro per sè.
«Alla tua salute, Granger»
Un po' stupita,
Hermione mormorò un "cincin", per poi portarsi il calice
alle labbra, assaggiandone il contenuto. Mentre finiva il liquido
frizzantino e dolce, il ragazzo scomparve nuovamente nella stanza, per
poi tornare poco dopo con un vero e proprio telescopio. Piccolo,
sì, ma senza dubbio un telescopio.
«Dicesti di
voler vedere la mia costellazione» disse.
La Grifondoro aveva un
ricordo vano di se stessa che effettivamente glielo chiedeva, dunque
aveva dovuto farlo la notte in cui si era ubriacata. Quindi,
annuì debolmente.
«Vieni»
la invitò gentilmente lui, facendola sedere accanto a
sè. Trafficò un po' con il telescopio,
posizionandolo correttamente, poi si mise a scrutare il cielo
attraverso esso.
«Ecco!»
esclamò a un certo punto «La mia costellazione.
La costellazione del Dragone»
Hermione si
sistemò meglio, e poi guardò anche lei in cielo,
con l'ausilio del telescopio. Sorrise, sinceramente felice.
«E' bella» sussurrò «Brilla
tantissimo» aggiunse, voltandosi per guardare il ragazzo
negli occhi. Lui la stava fissando, in silenzio. Senza scherno, senza
divertimento, senza malizia. La guardava e basta.
«Granger?»
«Sì?»
«Mmm»
si limitò a mormorare, mentre una mano andava a posarsi
sulla guancia della ragazza, accarezzandogliela. E poi, si
chinò su di lei per baciarla.
Author's Corner: salve a tutti! un ritardo
bestiale, vero? Sono due mesi e qualche giorno che non posto, e per un
bel po' di tempo sono sparita da efp. Indovinate un po' di chi
è la colpa? Ma la scuola, ovvio -.-' Tralasciamo questa nota
dolente, però :D Innanzi tutto, qualche spiegazione sul
capitolo. Per chi non sapesse giocare a poker, si fa full con una
coppia e un tris, ed è un punto comunque abbastanza alto.
L'all in è ovviamente quando si giocano tutti i soldi (o
fishes, o caramelle, o qualunque cosa tu voglia), e si sta giocando a
poker texano hold 'em, quindi con cinque carte scoperte a terra (che
valgono per tutti) e tre coperte e in mano. Per il resto, penso sia
abbastanza chiaro :D In questo capitolo troviamo inoltre l'introduzione
di una nuova "quasi-coppia", Jared&Ashley, i due duri
Grifondoro. Vedremo come procederà... e altri sviluppi anche
sul fronte Nick&Ellie, questi due sono troppo dolci
ùù E finalmente anche il primo bacio tra Draco ed
Hermione *çççç* Il prossimo
capitolo sarà mooolto interessante, spero di riuscire a
scriverlo al più presto possibile. Il titolo è
dovuto alla famosissima canzone, anche se io nello scriverlo ho
ascoltato la versione di Pixie Lott, che è molto
più dolce e lenta. A chi interessasse, ho scritto altre due
oneshot, una D/Hr
(The
Virgin Queen) e una che ha per protagonisti Andromeda Tonks, Narcissa e
Draco Malfoy
(Keep
Holding On).
Un grazie immenso
ai cinquantuno preferiti e alle settantasette preferiti, per non
parlare delle ben millecinquecentonovantadue letture *____* Il grazie
più grande, però, va come sempre ai meravigliosi
angeli che recensiscono <3
darllenwr,
grazie mille per tutte le recensioni che mi hai lasciato, inutile dire
che le ho apprezzate veramente tanto, i commenti sono veramente
piacevolissimi da leggere! Spero che continuerai a lasciarne, mi fanno
veramente tanto piacere
For ever cullen,
ma grazie e non preoccuparti (: Sono felice che la canzone ti sia
piaciuta, è una delle mie preferite, la trovo veramente
dolcissima. A presto!
__woah scorps,
in tutto questo colgo l'occasione per ripeterti quanto ami il tuo nick.
Okay basta asd XD Povera Phèdruccia, va capita lei
ù_ù Ed Elaine è bellissima
*ç* Grazie comunque <3
whateverhappened,
ammetto di aver inserito quella scena dopo aver letto la tua
recensione, mi hai dato una bellissima idea, e l'ho - come
dire - colta al volo :D ù__ù Ma quanto amiamo i
Malfoy e i Black, io e tu tu e io? *ç* Sono
cooosì adorabili, sul serio! Per quanto riguarda un Draco
che ti stringe per la vita... tralasciamo. Sarebbero commenti
inappropriati XD Però tu hai il compagno di laboratorio
*ammicca* muhuhahaha ok basta. Un bacio!
_slytherin,
ma quanto mi manchi pezza di una Lucy che non sei altro? Uffs. Grazie a
Buddha ieri ci siamo sentite *ç* Secondo me il mio msn
è spastico -.-' Bah. Grazie Lucilla *___*
KatyAniFrancy, adoro
l'inglese *W* comunque grazie mille <3 a presto *.*
_Vega, ti
ringrazio tantissimo Emma *____* e no che non sono modesta, ma io non
mi sento così
brava, non li merito mica tutti i complimenti che mi fai
ç.ç E lo so che te l'ho già detto ma
te lo ripeto, a m o il tuo nome. <3333
xXBlack Rose OSheaXx,
sono felice che ti piaccia ^^ Phèdre è la tipica
stronza della situazione, e ci tiene a dimostrarlo sempre anche, come
hai detto tu, a costo di risultare monotona. E Elaine ha veramente un
bel carattere, ma è in parte condizionata dalle amiche e
dalla casa in cui si trova. Per i Grifondoro, io li adoro tutti *W* (ma
va, li ho creati io ._. ehm ehm XD) E La McGranitt è
componente ùù
bliss_h,
grazie *.* e concordo con te, la canzone è stupenda!
Neera Sharim,
oddio non puoi capire quanto mi abbia fatto piacere la tua recensione!
Devi sapere, che una mia amica è completamente fissata con
Danza per me, e me la face leggere *ç* E' davvero bella, e
tu sei bravissima, davvero i miei complimenti! Sono onorata che la mia
ff ti piaccia ^^
TullyDomy,
muhuhahaha scleriamo insieme dai XD Sì, a volte (?)
Phèdre è veramente insopportabile, ma che ci vuoi
fare ùù E Cissy la amo tanto anche io <3
Dodici bellissime recensioni *____* Vi ringrazio
tantissimissimissimissimo! Spero che continuerete a seguire e a
recensire la ff, anche se sono scomparsa per così tanto. Un
bacione a tutti! <3
|
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Capitolo 9 *** Angel Of Mine ***
Set
My Soul
Alight ~
attenzione: il
seguente capitolo è a rating rosso
Angel
of Mine
Gli angeli vengono se tu li
preghi,
e quando arrivano ti guardano,
ti sorridono,
e se ne vanno.
Per lasciarti il ricordo di un
sogno lungo una notte,
ma che vale una vita.
Vivilo in fondo,
perchè lui
non torna più.
Hermione non avrebbe saputo dire con esattezza da quanto tempo stava
baciando Malfoy. "No. Draco"
la
corresse meccanicamente una vocina all'interno della sua testa. Si
trovava con la schiena premuta contro la balaustra, le braccia
aggrappate quasi con disperazione alle sue spalle. Dal suo canto, il
biondo giocherellava i capelli della ragazza con una mano, mentre
l'altra si era infilata sotto il maglioncino di lei, e le accarezzava
la schiena. Rabbiosamente, il Serpeverde emise un gemito, e con
frenesia afferrò Hermione per i fianchi, trascinandola
all'interno della stanza, per poi farla sdraiare sul letto. In un solo
movimento, le fu sopra, e riprese a baciarla. Con una lentezza
esasperante, poi, scese e seguì la linea del suo collo con
la lingua. Eccitata, la ragazza inarcò la schiena, e Draco
colse l'occasione per sfilarle la maglia. Posò una scena di
baci umidi sulla clavicola, mentre con le dita spostava la spallina del
reggiseno, per poi andare a sbottonarlo. Con un sospiro, Hermione si
lasciò scoprire i seni, a cui subito Draco
cominciò a dedicarsi. I capezzoli si inturgidirono sotto le
labbra esperte del ragazzo, che li torturò abilmente. In un
lampo di lucidità, la riccia si affrettò a
sbottonare la camicia di lui, che ben presto finì per terra,
subito seguita dai loro pantaloni. Accarezzò il ventre
piatto del biondo, sentendo gli addominali scolpiti sotto le dita.
Intanto, il ragazzo era sceso ulteriormente, leccando voluttuosamente
l'ombelico della Grifondoro, mentre una mano scivolava lascivamente
lungo la coscia della giovane. Quando le dita di lui toccarono il
tessuto bagnato dello slip, Hermione trattenne a stento un ansito, e
schiuse le gambe come per invitare il suo caldo tocco. Accontentandola
subito, la mano del Serpeverde accarezzò
l'intimità di lei, che emise un gemito roco.
Iniziò a muovere i fianchi al ritmo serrato che dettavano le
dita di Draco, e si ritrovò subito a gemere in preda al
piacere. A quel punto, veloce come era apparsa, la mano di lui
scomparve, e un'espressione insoddisfatta e delusa si dipinse sul viso
della ragazza, che aprì la bocca per protestare.
Però, tutto quello che ne uscì fu un gemito
strozzato, perchè le dita erano state sostituite, infatti,
dalla lingua del biondo che, abilmente, le stuzzicava il clitoride.
Hermione inarcò la schiena, mentre le mani andavano a
posarsi tra i capelli del ragazzo, come a istruirlo su come darle
ancora più piacere. Chiuse gli occhi, e si lasciò
cullare da quella girandola di lussuria che sembrava circondarla,
assecondando il ritmo del biondo. Un grido strozzato le uscì
dalle labbra, mentre le mani andarono a stringere convulsamente le
lenzuola, quando raggiunse l'orgasmo.
Quando riaprì gli occhi, si ritrovò davanti lui,
un'espressione famelica in faccia, e la pelle, solitamente diafana,
stranamente colorita. Prese una mano della ragazza, baciandola
delicatamente e poi, continuando a guardarla negli occhi, la
guidò lungo il proprio fisico, fino a raggiungere la propria
eccitazione. Hermione gli sfilò i boxer con frenesia,
impaziente di toccare il suo membro. Lo circondò con la
propria mano, salendo e scendendo, fino a quando non fu lo stesso Draco
a fermarla. La fece ricadere sul letto, sdraindola nuovamente, e si
adagiò su di lei, spingendo il proprio sesso sull'apertura
della ragazza.
«Allora, Hermione, mi vuoi?» sussurrò
con voce roca, cercando alla cieca la propria bacchetta sul comodino,
per poi bisbigliare un incantesimo contraccettivo. Lei si morse le
labbra, cercando di non fargli capire quanto lo desiderasse realmente.
«Chiedimelo» continuò lui
«Chiedimelo per piacere, e vedrai che sarò buono.
Sarò molto
buono»
La ragazza sospirò, guardandolo con occhi supplicanti,
annebbiata da una foschia di passione. Lui si avvicinò
ancora con la propria eccitazione alla sua femminilità, e la
riccia gemette. «Ti voglio. Ora»,
mormorò.
«Per favore»
le ricordò lui.
«Per favore!» ripetè la Grifondoro, e
senza aspettare altro, afferrò il suo membro turgido per
guidarlo dentro di sè. Draco socchiuse gli occhi,
assaporando l'abituale sensazione di libidine. Con una spinta vigorosa,
iniziò a muoversi dentro di lei, accellerando il ritmo, fino
a quando lei non cominciò ad ansimare. Vinta dal piacere,
Hermione si aggrappò disperatamente a lui come ad un'ancora,
affondandogli le unghie nella schiena. Incurante del bruciore che i
graffi comportavano, il ragazzo riusciva a pensare solo alla ragazza
che aveva davanti, alla gola bianca che esponeva ai suoi baci quando
inarcava la schiena, ai riccioli sparsi sul cuscino. Aumentò
il numero delle spinte, e la sentì gemere sulle proprie
labbra, che si era affrettato a cercare. Si abbandonò contro
di lei e dentro
di lei, mentre la riccia andava incontro alle sue spinte. Lui nascose
il viso nella curva tra la spalla e il collo della ragazza, ansimando
velocemente. In un crescendo di sensazioni, Hermione vide un
caleidoscopio di colori esplodere dietro le proprie palpebre chiuse,
mentre un brivido le percorreva il corpo e un grido strozzato le usciva
dalle labbra. Quando riaprì gli occhi, sentì che
lui si muoveva ancora dentro di lei, ma poco dopo furono gli occhi di
Draco a chiudersi, le lunghe ciglia che quasi accarezzavano gli zigomi,
le labbra socchiuse in un'espressione di piacere. Gli si
mozzò bruscamente il respiro, mentre emetteva un lungo
gemito. Hermione lo sentì sprigionarsi dentro di
sè, caldo e dolce.
Rimase immobile qualche secondo in quella posizione, poi
uscì da lei, crollando accanto alla ragazza. Le cinse i
fianchi con un braccio, attirandola vicino a sè.
«Dormi bene, Angelo mio» mormorò
stancamente.
Mentre si sistemava sul petto di lui, un'attimo prima che l'oblio del
sonno la cogliesse, Hermione ripensò a tutte quelle voci che
giravano a Hogwarts su Draco Malfoy, e su come fosse il migliore a
letto, e realizzò quanto si era persa, in quegli anni.
Stava sognando. Non c'era alcun dubbio sul fatto che stesse sognando
perchè, ovviamente, nella realtà non avrebbe mai
osato rispondere così alla McGranitt, neanche sotto
Imperius. Si trovava nell'ufficio dell'anziana preside, insieme a
Draco. La donna li stava appunto informando del loro licenziamento, in
quanto la loro relazione intaccava la serietà professionale.
Hermione si vide guardare scocciata la McGranitt, per poi prendere la
mano del biondo e stringerla forte, e cominciare ad urlare contro la
Preside che non aveva alcun diritto di giudicare la loro relazione,
nè quant'altro. Il suo sproloquio venne interrotto da un
fastidioso bussare alla porta, e solo dopo qualche secondo Hermione si
rese conto che quello era reale.
Improvvisamente, spalancò gli occhi e l'ufficio della
McGranitt sparì. Era distesa, e c'era qualcuno affianco a
lei... Draco Malfoy!
In un flash, le tornarono alla mente gli ultimi ricordi, mentre un
sorriso le nasceva spontaneo agli angoli della bocca.
Accarezzò una guancia del ragazzo che riposava placidamente
accanto a lei, per svegliarlo. Una ruga si formò in mezzo
alle sopracciglia corrugate del Serpeverde, che aprì gli
occhi, piuttosto scombussolato.
«Draco, c'è qualcuno che bussa alla
porta» sussurrò la riccia. L'altro si
limitò a girarsi verso di lei, abbracciandola e aspirando il
suo profumo. «Che si fottano. Lasciamoli perdere, prima o poi
se ne andranno» bofonchiò il ragazzo, pronto a
riaddormentarsi.
«Ehilàà, professore è
sveglio?» cinguettò una voce dall'altro lato della
porta. Contemporaneamente, Hermione e Draco balzarono a sedersi, gli
occhi sbarrati.
«Cazzo!» esclamò Hermione, nel momento
esatto in cui Draco sussurrava «Porca puttana!»
Si guardarono negli occhi, e in coro commentarono
«Phèdre», con voce piuttosto atona.
«Che faccio? Che faccio? Se mi vede è la
fine!»
La ragazza bussò più forte.
«Proooof?»
«Va' in bagno, svelta!» ordinò Draco,
spingendola fuori dal letto, mentre lui stesso si alzava.
Indossò un paio di boxer reduci della sera precedente, e si
passò una mano tra i capelli, andando ad aprire la porta.
Phèdre Delaney lasciò scorrere il proprio sguardo
sul fisico perfetto del ragazzo, per poi tornare a guardarlo negli
occhi. «Professore, le ho portato la mia ricerca! In anticipo
di ben cinque giorni! E anche un caffè, stavolta un vero
caffè» strillò, entusiasta. Draco
alzò un sopracciglio, mentre solo la sua etica del lavoro
gli impediva di Cruciare la ragazza. «Signorina Delaney,
questo vuol dire che lei mi ha svegliato alle dieci e mezzo di domenica
mattina per consegnarmi un compito?!
Magari gli altri insegnanti apprezzeranno, ma io no di certo. Buona
giornata» replicò freddo il biondo, chiudendo la
porta in faccia a un'allibita Phèdre.
«Non sarai stato un po' scortese con lei?» chiese
Hermione, titubante, uscendo dal bagno, un asciugamano avvolto attorno
al corpo. «Affatto». Draco fece scivolare il
proprio sguardo su di lei, ghignando, sentendosi squadrata in quel
modo, la ragazza arrossì, abbassando lo sguardo.
«Ti assicuro che non c'è motivo di arrossire,
Granger, non dopo stanotte» la prese in giro il biondo,
tornando a sdraiarsi. Vedendo che lei continuava a stare in piedi,
aggiunse «Cosa fai lì impalata? Torna a
letto»
La riccia alzò un sopracciglio, ironica, e
osservò «Pensavo che Draco Malfoy non concedesse
alle sue amanti il privilegio di passare un'intera notte, e non solo,
con lui»
Il Serpeverde rise, invitando nuovamente la ragazza a raggiungerlo.
«Mi sa che per te potrei fare un'eccezione»
Fuori dalla porta, intanto, Phèdre schiumava di rabbia.
Stava per andarsene quando aveva sentito un'altra voce proveniente
dalla camera del professore. Una voce irritante come solo una persona
al mondo poteva avere: Hermione Granger. Questo significava che avevano
passato la notte insieme, e forse non era neanche la prima volta,
siccome precedentemente aveva già beccato la ragazza uscire
di soppiatto dalla camera di Draco. Era troppo. Era decisamente troppo.
Nella Sala Comune Grifondoro, un fuocherello scoppiettava allegramente
nel camino, riscaldando l'intero ambiente. Ashley era seduta sulla sua
poltrona preferita, proprio davanti ad esso, intenta nella lettura di
un libro di Storia della Magia, per cercare di imparare il capitolo che
avrebbe dovuto sapere per la lezione successiva. Nonostante l'aria di
ottobre fosse comunque fredda, la ragazza indossava solo una maglia a
giro maniche, perchè anche il contatto più lieve
con il livido, le procurava dolore. I capelli rossi erano raccolti in
una coda alta, ma qualche ricciolo ribelle le accarezzava la fronte.
Sbuffando, cercò di spostarlo, in quanto le creava fastidio.
Immediatamente, una mano glielo portò dietro le orecchie.
Sorpresa, la Grifondoro alzò lo sguardo, incrociando due
iridi castane.
«Ehi, Jared» esclamò, e lui le sorrise
di rimando, sedendosi sul bracciolo della sua poltrona.
«Come va?» le chiese, osservando l'ematoma. Lo
sfiorò delicatamente, e come era successo il giorno
precedente, quel contatto fu un sollievo per Ashley. «Fa
ancora un po' male» rispose quest'ultima, facendo una smorfia
di disappunto. Lui rise, passandosi una mano tra i capelli.
«Hai messo la crema che ti ha dato la Chips?»
Lei alzò gli occhi al cielo. «Ma certo,
mamma»
Jared si finse offeso, e mise il broncio. «Beh? Dovresti
essere contenta del fatto che mi preoccupo per te, dovrebbe farti
piacere il mio interesse»
Un'improvviso rossore le colorò le guance, e la ragazza
voltò la testa per non farglielo vedere. «Non ho
detto che non mi fa piacere» mormorò.
«Che leggi?» domandò lui a quel punto,
rubandole il libro da mano.
«Dovremmo studiare il capitolo nove»
«Che palle!» sbuffò il moro, buttandolo
dal lato opposto della stanza.
«Stronzo! Stavo studiando!»
«Non hai niente di meglio da fare? Se vuoi te lo trovo io un
passatempo» le rispose, ammiccando, con voce lasciva.
«Porco!»
«Tesoro, vedo che sei in vena di complimenti oggi»
«Vaffanculo!» esclamò ancora Ashley,
scatenando l'ilarità dell'altro. «Cos'hai mangiato
a colazione? Educazione e finezza?»
«Figurati, ci sei tu a insegnarmi il galateo»
«Mais oui, mademoiselle. Tutte le volte che volete»
replicò Jared, con accento francese. Lei rise, piegando la
testa di lato. «Come sei stupido»
«Anche voi, mademoiselle» le rispose lui
«Dovresti tornare da Madama Chips, comunque»
continuò.
«Ancora con questa storia?»
In quel momento, Samantha entrò nella Sala Comune, e appena
notò i due li raggiunse.
«Buongiorno, ragazzi. Jared, comunque c'è la tua
ragazza di Corvonero quì fuori, che smania dalla voglia di
vederti. Stava insultando la Signora Grassa perchè non
voleva farla entrare senza parola d'ordine»
«Non è la mia ragazza» rispose lui,
guardando di sottecchi la sua Cercatrice.
«Comunque sia. La sciacquetta che ti sbatti al momento,
allora»
«Già» rispose il ragazzo nervosamente.
«Allora ci vediamo dopo? Ti accompagno in
infermeria?» aggiunse, rrivolto ad Ashley.
«Non c'è ne è bisogno. Resta pure con
la tua ragazza tutto il tempo che vuoi» rispose questa,
gelida.
Il ragazzo si morse il labbro inferiore, e con un cenno di saluto se ne
andò, mentre la rossa lo seguiva con lo sguardo.
«Da quando Jared ti accompagna in infermeria?»
domandò Samantha, con tono inquisitore, scrutandola.
«Da ieri»
«E perchè?»
«Perchè mi sono fatta male»
«Questo lo so. E da quando si interessa così
tanto?»
L'altra sbuffò. «E io che ne so?»
«E da quando ti incazzi perchè si porta a letto
qualcuna? Di solito ti limiti a battutine sarcastiche»
«La smetti di farmi l'interrogatorio? Chi sei? Un Auror
travestito?»
La mora sospirò, scuotendo lievemente la testa, restando in
silenzio.
«Ora che c'è?» chiese Ashley.
«Niente»
«E allora perchè mi guardi
così?»
«Hai detto che devo smetterla»
«Okay, okay! Parla»
«Da quando ti piace Jared?»
L'altra si voltò a guardarla sconvolta. «A me non
piace affatto Jared!» strillò.
«Allora perchè mi rispondi così?
Perchè ti da fastidio che stia con qualcun'altra?
Perchè lo guardi malinconicamente?»
«Io non faccio niente di tutto ciò!»
«D'accordo»
Ashley si alzò, andò a prendere il libro,
tornò alla poltrona, si risedette. Si sciolse la coda, se la
rifece. Poi si voltò a guardare l'amica, preoccupata.
«Lo faccio?»
L'altra annuì, in silenzio.
«Cazzo»
Qualche ora più tardi, Nick aspettava l'arrivo di Elaine,
appoggiato al muro dei Tre Manici di Scopa. Si passò una
mano tra i capelli biondo grano, nervoso, meditando di accendersi una
sigaretta. Aveva fumato solo tre volte nella sua vita, durante un
festino, al quinto anno e al sesto anno, da ubriaco fracido, e prima
dei suoi G.U.F.O, perchè in realtà odiava il
fumo. Ma in quel momento si sentiva così nervoso, che forse
una sigaretta lo avrebbe aiutato a sciogliere i nervi. Aveva le mani
sudate, e la gola secca, come se la lingua gli si fosse attaccata al
palato. Se non avesse saputo di essere cotto di Elaine Howard,
l'avrebbe sicuramente realizzato in quel momento.
Ad un tratto, scorse una ragazza bionda camminare nella sua direzione,
e cominciò a temere che sarebbe morto prima ancora di
poterle dire "ciao". La Serpeverde indossava un semplice
jeans scolorito stretto, con stivali bianchi ai piedi. Una giacca in
denim bianca lasciava intravedere una maglia pervinca, decorata da un
lieve motivo floreale, di una tonalità più scura.
I capelli biondi le scendevano in perfetti riccioli, accarezzandole il
corpo.
«Stai veramente bene» mormorò,
imbarazzato. Lei gli sorrise dolcemente, abbassando lo sguardo. Per la
prima volta nella sua vita, anche lei si sentiva a disagio, ad un
appuntamento. Ma non perchè non le facesse piacere essere
là, anzi. Solo, Nick era diverso da tutti i ragazzi che
aveva frequentato, una massa di idioti senza cervello, lui era carino,
sensibile, gentile. E le piaceva.
Notò che indossava scarpe da ginnastiche, un jeans scuro,
una giacca a vento nera sbottonata, sotto alla quale portava una polo
azzurra, che risalvata il colore dei suoi occhi. "Occhi cielo",
pensò Elaine, guardandoli. Un ragazzo dagli occhi color del
cielo.
«Vogliamo entrare?» propose, e lui
annuì. All'interno del locale, una cameriera li accolse con
un sorriso, facendoli accomodare a un tavolo, infondo alla sala, prese
le loro ordinazioni, e poco dopo tornò con una Burrobirra e
una tazza di the al limone fumante.
«Sta cominciando a fare freddo» osservò
lui, dandosi dell'idiota mentalmente.
«E' vero. Tra poco arriverà Novembre, e
probabilmente comincerà anche a nevicare»
«Mi piace la neve, ma preferisco l'estate»
«Anche l'inverno ha i suoi vantaggi,
però»
«Cioè?»
«Beh, la neve. E' così soffice e bella!»
esclamò lei, entusiasmandosi come una bambina. Nick rise,
non avrebbe mai potuto immaginare che l'algida Elaine Harrison potesse
diventare euforica solo pensando alla neve.
«Si può andare a pattinare sul ghiaccio. Viene
Natale. E poi quando piove e fa freddo, è così
bello starsene al calduccio sotto le coperte, ed è
così bello!» continuò la ragazza,
sorridendo.
«D'accordo, mi hai convinto. Vale la pena di vivere anche
l'inverno!» le rispose, sforzandosi di non pensare a una
bufera di neve in corso, mentre lui era sotto le coperte abbracciato
alla Serpeverde.
Dopo aver trascorso un'altra mezz'ora al locale, i due fecero un salto
da Mielandia. Comprarono dello zucchero filato e delle caramelle, che
mangiarono per strada, parlando del più e del meno. Quando
il sole cominciò ad abbassarsi, all'orizzonte, e
arrivò il crepuscolo, i due si incamminarono per tornare al
castello, chiacchierando. Le loro mani si sfioravano, e decidendo che
era ora di cacciare fuori il Grifondoro che era in sè, Nick
trovò il coraggio di prendergliela. Elaine si
voltò a guardare un'anziana signora che abbracciava un
bimbo, nascondendo un sorriso. Una volta arrivati ad Hogwarts,
però, furono costretti a separarsi.
«Grazie per il pomeriggio, Nick. Sono stata davvero
bene»
Lui arrossì, ma continuò a guardarla negli occhi.
«No, grazie a te. Potremmo rivederci»
«Infatti»
«Mercoledì è il compleanno di Cara, una
mia amica. Organizziamo un festino a Grifondoro. Che ne pensi? Potresti
venire?»
«Ma certo! Mi farebbe davvero piacere»
Nick sorrise. «Bene. Ci vediamo, allora»
«Ciao» rispose l'altra. Rimasero un attimo in
silenzio, poi si voltarono, incamminandosi in due direzioni opposte.
Dopo un minuto, però, leì lo richiamò.
Quando il biondo si voltò, si trovò un'Elaine che
si affrettava a raggiungerlo. Gli si buttò letteralmente tra
le braccia, e si alzò in punta di piedi per baciarlo.
Inizialmente spiazzato, il ragazzo si riprese dall'emozione in tempo
per ricordarsi di fare qualcosa. Cinse la vita della riccia,
stringendola a sè, mentre le mordicchiava le labbra,
così che lei le schiuse, dandogli l'accesso per la propria
bocca. Le loro lingue si cercarono, iniziando a volteggiare insieme.
Quando si staccarono, lei gli sorrise dolcemente. «Ora posso
andare» sussurrò, chinandosi su di lui per un
ultimo bacio.
Quando Nick rientrò al Dormitorio Grifondoro, credette di
essere morto e finito in Paradiso.
Author's Corner: tadàààààn,
rieccomi puntuale, dopo una sola settimana! Come avrete notato dalla
scritta a inizio capitolo, il rating della storia si è
alzato da arancione a rosso, ed era giusto avvisarvi. Per il resto,
penso non ci sia nient'altro da aggiungere u.u La citazione iniziale
è presa da una canzone che adoro, Angelo Mio, di Tiziano
Ferro (listen), versione
italiana di Angel Of Mine (da cui prende nome il capitolo) di Monica.
In ogni caso, finalmente Draco ed Hermione capiscono di essere fatti
l'uno per l'altra *çççç*
Okay, non è affatto così, anche perchè
ciò si evince dalla Minaccia-Phèdre,
costantemente in agguato, anche perchè finora non ha ancora
fatto niente. Poi ci sono Jared&Ashley, che per quanto mi
riguarda, trovo adorabili *_____* E infine anche il primo appuntamento,
seguito da primo bacio, di Nick&Ellie, molto teneri anche loro.
Un capitolo molto sdolcinato, direi XD Ma vabbè u.u Avendo
già scritto il prossimo capitolo (Wow! Che genia che sono)
prevedo un aggiornamento puntuale anche per la settimana prossima,
penso lunedì, salvo imprevisti.
E ora passiamo a voi *_____* Grazie mille ai cinquantotto preferiti e
alle novantanove seguite, siete meravigliosi! E un ringraziamento molto
molto speciale a chi recensisce <3
Insane, tesoroooo
*O* Sono contenta che ti sia piaciuta, sei dolcissima e ti adoro u.u
Grazie mille per i complimenti (immeritati :D), e a presto!
darllenwr,
ma che dici? Grazie a te! Altro che miseri, sono sincera quando ti dico
che le tue recensioni sono sempre graditissime (: Sono felice che ti
sia piaciuta sia la partita di Quidditch (ci tenevo u.u), sia
l'incontro in Biblioteca, e soprattutto la partita di poker, anche
perchè credo sia molto "inusuale", ecco, però
l'idea di un Hermione giocatrice di poker mi ha allettato fin da quando
ho iniziato a pensarci. Grazie a te del piacevole commento, quindi, e a
presto!
piccola_lenne,
scusa hai ragionissima ç.ç ci ho messo secoli per
aggiornare, povera me! Muhuhahah si sono perfida e ho tagliato il
capitolo sulla parte più bella XD Grazie comunque, ed eccoti
accontentata con un aggiornamento veloce <3
anna96,
grazie mille anche a te *ç* E comunque, andiamo... chi non
vorrebbe un bacio da parte di Draco come premio? Sarei pronta a
ipotecarmi la casa, giuro! XD Un bacio ^^
whateverhappened,
aaaaa eccoci a noi u.u Prima di tutto, ti sei goduta O&P
venerdì? Io l'ho amato come sempre, Mr Darcy è
sempre un gran figo *W* Ti ho pensato nella scena finale, quando c'era
in sottofondo "Your Hands Are Cold". Tra l'altro, è da
quando ci siamo sentite l'ultima volta che canticchio in continuazione
whatever happened XD Sono felicissimissima che ti piacciano
Jared&Ashley, non sono carini? *__* E sono ancora
più felice che ti piaccia Cara, non so come sia nato come
personaggio, ma ha conquistato anche me, e ricomparirà nel
prossimo capitolo u.u E penso ci sarà un'altra
partita Serpeverde vs Grifondoro :D Hai visto in questo capitolo
Nick&Ellie? Ti piacciono? Per quanto riguarda il mettersi in
mezzo di Phèdre... sappi che finirai per spoilerarti tutto
da sola XD Comunque viva viva Cissy&Dromeda e
Draco&Hermy che guardano le costellazioni <333
Essì, adoro il poker, mi hai scoperta XD A prestooo!
ikuto_shin,
grazie mille *________*
dorota, ciao
e "benvenuta" XD Sono sempre felice di vedere nuovi lettori
*ççç* Sono contenta ti sia piaciuto il
capitolo, sei gentilissima, non merito tutti questi complimenti
ç.ç Un bacio!
_slytherin,
Lucy sei una cazza! Ps. stasera amici. Forza Emmaaaaaaa *______* E
comunque sta' lontana da Draco, lui è solo mio u.u
Al massimo lo condivido con Hermina Bellina XD Tu continui a mancarmi
però. Ti amo!
_Vega,
essì la scuola rompe proprio le balls, sono sempre stressata
ultimamente a causa sua -.-' Grazie per i complimenti <3 Anche
io adoro il poker, e le caramelle sono ottime fishes u.u Un Malfuretto
testardo *____* sbav. Hahahaha grazie, ma io continuo a dirti che non
sono così brava u.u Bacioni!
Un saluto e un immenso grazie a tutti voi, vi adoro!
|
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Capitolo 10 *** Lies&Ties ***
Set
My Soul
Alight ~
Lies&Ties
Erano le sette e un
quarto di un mercoledì mattina, e presto tutta la scuola
avrebbe cominciato ad animarsi. Gli studenti avrebbero iniziato a
svegliarsi, a vestirsi, a scendere per andare a fare colazione. I
più pigri avrebbero cercato di racimolare tempo per copiare
quei compiti che non avevano svolto, i più precisi avrebbero
impiegato quegli ultimi attimi di libertà prima dell'inizio
delle lezioni a ripassare. Con un sospiro, Hermione Granger si
appoggiò alla balaustra del balcone, osservando rapita il
cielo tinto di rosa da un'aurora sorta da poco, mentre l'aria autunnale
le solleticava le gambe, lasciate scoperte da una candida camicia da
notte, facendola rabbrividire. Rientrò nella camera,
chiudendosi la porta-finestra alle spalle. Lo sguardo le cadde sulla
figura, ancora dormiente, sdraiata nel suo letto. I capelli biondi
erano sparsi disordinatamente sul cuscino, gli occhi grigio azzurri
erano chiusi, invisibili dietro le palpebre. Il lenzuolo gli copriva a
malapena metà busto, lasciando intravedere il fisico
scolpito, mentre le braccia, muscolose ma non eccessive, stringevano un
qualcosa che non c'era più. Visto così, Draco
Malfoy sembrava un angelo, un essere celestiale, uno di quelli che ti
aspetti di vedere nei quadri di chissà quale artista,
circondato da putti e cherubini, una specie di Eros addormentato
accanto a una Psiche assente. Sorridendo, Hermione si
ritrovò a pensare in come fossero cambiati i rapporti tra
loro, nel corso del tempo. C'erano stati gli insulti dei primi anni ad
Hogwarts, che si erano tramutati in veri e propri litigi, e quando da
sola era tornata per prendere i M.A.G.O, c'era stata solo tanta
indifferenza. Che era diventata pacifica convivenza nei primi giorni in
cui si erano ritrovati colleghi, per sfociare in amicizia e ora in... questo, qualsiasi
cosa fosse. Non era proprio una relazione fissa, perchè
tecnicamente non stavano insieme insieme,
ma non era neanche solo sesso, ed era una cosa che lei aveva capito
già dalla prima volta che avevano fatto l'amore.
Perchè loro avevano fatto l'amore, e persino Draco se ne era
accorto. In sette anni che aveva passato a scuola con lui, aveva visto
praticamente tutte le ragazze della scuola struggersi per l'algido
Principe delle Serpi che, dal canto suo, si limitava a portarsele a
letto per una notte e basta. Dopo la prima volta che erano stati
insieme, Hermione si era un po' spaventata, perchè forse per
lui non aveva significato niente. Invece, Draco non l'aveva sbattuta
malamente fuori dalla propria camera, anzi. Davanti agli altri non si
comportava in maniera diversa, era sempre gentile e molto stronzo, come
al solito. Infondo, nessuno dei due era pronto a gridare ai quattro
venti che si frequentavano.
La Grifondoro diede
un'altro sguardo all'orologio, era passato un quarto d'ora. Raggiunse
il letto, e si chinò sul biondo, baciandolo. Lui
sbuffò leggermente, girandosi dall'altro lato.
«Draco, devi
alzarti» sussurrò la riccia. Lui si
stropicciò gli occhi, sbattendo le palpebre più
volte, rivelando lo splendido color tempesta delle sue iridi. Un
piccolo sorriso sghembo gli si dipinse sulle labbra non appena
riconobbe la persona accanto a lui.
«Hermione...»
«Sono le
sette e mezza»
«Che me ne
frega»
«Beh,
dovrebbe, pensando che hai una lezione tra circa trenta
minuti» rispose lei, dirigendosi verso il bagno.
«Dove stai
andando?» le chiese lui, seguendola con lo sguardo.
«A farmi una
doccia»
Draco
sogghignò. «Okay, mi alzo. Improvvisamente ho
voglia di farmi una doccia anch'io» disse, con la
consapevolezza che quel giorno avrebbero fatto tardi entrambi.
La giornata trascorse
tranquillamente, fino all'arrivo della sera, che comportava l'arrivo
della tanto sospirata festa. Cara Carey era considerata la Grifondoro
più bella, ed era facile ritenerla tale: i capelli biondo
scuro le arrivavano alle spalle, gli occhi scuri scrutavano tutto e
tutti con attenzione, senza paura, aveva un fisico slanciato ed
estremamente sensuale, ma la parte più bella di lei erano le
labbra, piene, morbide, spesso imbronciate. Era una ragazza allegra,
molto leale, forte, ma soprattutto orgogliosa. A prima vista poteva
risultare antipatica, ma sapeva essere anche molto divertente. Le
capitava di assumere la posizione di leader, amava comandare e non ne
faceva mistero. Poteva essere definita in tanti modi, ma di sicuro
nè svenevole, nè affettata: odiava le ragazze
schizzinose, le trovava stupide e irritanti. Era senza peli sulla
lingua, anche se questo le causava guai la maggior parte delle volte.
La festa dei suoi diciassette anni era aspettata da tutti con grande
ansia, erano stati invitati i ragazzi di tutte e quattro le Case, ed si
era posta attenzione ad ogni minimo dettaglio.
Ravviandosi i capelli
un'ultima volta, Cara uscì dalla propria stanza, dirigendosi
in Sala Comune, dove la aspettavano Ashley, Samantha e altre ragazze
del loro anno che l'avevano aiutata con i preparativi. Indossava un
vestito rosso scuro, che le arrivava a metà coscia, con una
profonda scollatura sia sul petto che sulla schiena. Con un sorriso
entusiastico si rivolse alle compagne di Casata. «Bene,
ragazze. Siete pronte?»
Le altre annuirono,
sorridendo di rimando. Samantha indossava un abito rosa pallido che le
si stringeva sotto il seno, per poi scendere morbido lungo i fianchi e
fermarsi sulle ginocchia. Invece, Ashley ne aveva uno nero, e anche
questo si fermava due o tre centimetri sopra le ginocchia. Una collana
di perle rosse le sfiorava l'addome, coordinata ad un paio di
decolletè anch'esse rosse e, ovviamente, ai capelli,
lasciati sciolti.
«Avete visto
la Granger?» chiese Cara.
«No,
crediamo se ne sia già andata in camera.»
La bionda
annuì leggermente, mentre lanciava un Muffliato.
Dopodichè, si voltò verso le altre.
«Pronte a dare inizio alla festa?»
Tre quarti d'ora dopo,
la musica era sparata a tutto volume, e un branco di ragazzi beveva,
ballava, faceva chiasso, festeggiando il compleanno della Grifondoro.
Nick sorseggiava un bicchiere di Firewhisky cercando di calmarsi,
troppo nervoso per l'imminente arrivo di Elaine. Si frequentavano
ufficialmente da soli due giorni, eppure gli sembrava fosse passata una
vita, nonostante le differenze, infatti, si trovava benissimo con la
Serpeverde. Si passò una mano tra i capelli, buttando
giù altro whisky, tenendo d'occhio la porta della Sala
Comune. Quando vide la ragazza attraversarla, con un pacco da regalo in
mano, gli si mozzò il fiato: Elaine era stupenda. I riccioli
biondi erano acconciati in una pettinatura complicata, che lasciava
sciolto qualche boccolo, in modo da accarezzarle il viso. Indossava un
abito dorato, che riprendeva il colore dei capelli, che le arrivava a
metà coscia, abbellito da paillettes, senza però
essere volgare, un paio di scarpe con tacco a stiletto nere
completavano il tutto. Gli si avvicinò, sorridendo
timidamente.
«Ehi»
«Dire che
sei meravigliosa è poco» mormorò Nick,
cercando di riprendersi. L'altra ridacchiò, portandosi una
ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Grazie»
«Grazie a te
per essere venuta»
«Mi fa
piacere, lo sai, che tu mi abbia invitato» rispose la bionda.
Con un cenno, indicò il proprio regalo «Mi
accompagni dalla festeggiata?»
«Ma
certo» le disse il Grifondoro, prendendola delicatamente per
un gomito, per poi attraversare la sala. Alla vista di loro due
insieme, un mormorio concitato riempì l'ambiente, divenendo
quasi più forte della musica stessa.
«Cara?»
chiamò il ragazzo, una volta raggiunta la compagna. L'altra
si voltò, un sorrisino malizioso dipinto sulle labbra.
«Buon
compleanno, e tanti auguri!» esclamò Elaine,
porgendole il pacco. La festeggiata lo prese, per poi accatastarlo in
una pila di doni. «Grazie mille! Spero non ti dispiaccia se
lo apro dopo, così li vedo tutti insieme»
La Serpeverde
scrollò le spalle. «Figurati. E' tuo,
no?» aggiunse.
«Divertitevi»
commentò la Grifondoro, facendo l'occhiolino ai due.
Poco più in
là, una ragazza si aggirava per la Sala, sorridendo di tanto
in tanto a chi la salutava, cercando qualcuno.
«Scusate,
scusate» mormorava «Permesso!»
Si passò
una mano tra i capelli rossi, portandosi alle labbra un bicchiere
semivuoto di Firewhisky. I suoi occhi correvano da un ragazzo a un
altro, sperando di incontrare un paio di occhi color cioccolato
fondente.
«Ehi,
Ashley!»
Sentendosi chiamare,
si voltò, per poi andare incontro a una ragazza di
Tassorosso.
«Juliet,
ciao! Come stai?»
«Oh, io sto
bene, tu? Come va la spalla?»
Quelle parole
causarono un involontario e non gradito flashback alla rossa, che si
sforzò di non far tentennare il proprio sorriso.
«Meglio, grazie»
«Sei stata
bravissima l'altro giorno, ci hai proprio stracciati!»
«Ti
ringrazio» ripetè la Grifondoro
«Senti... per caso hai visto Jared?»
«Jared
Halliwell? Mi sembra fosse fuori al terrazzo,
perchè?»
«Dovrei
dirgli una cosa, lo stavo cercando. Vado a vedere se è
lì, Juliet, scusami e grazie»
«Figurati!
Ci vediamo dopo»
«Ciao
tesoro» disse Ashley, allontanandosi, per poi dirigersi verso
il terrazzo della Torre. Con un sospiro, si preparò ad
uscire nell'aria gelida della notte, sperando vivamente di trovare il
ragazzo, per riuscire a stare un po' con lui. Era dall'inizio della
festa che non lo vedeva, era sceso poco dopo l'arrivo di Cara,
dedicandole un'occhiata sorpresa e ammirata che l'aveva fatta
arrossire, ma era sparito poco dopo. Stava per aprire la porta, quando
una visione la bloccò. Jared era effettivamente
lì, peccato che non fosse solo. Anzi. Era avvinghiato a una
ragazza minuta, dai capelli castani, vestita in modo parecchio
succinto, e stava esplorando attentamente il contenuto della sua bocca.
Involontariamente, la
rossa fece cadere il bicchiere, che finì sul pavimento,
distruggendosi in mille pezzi con un sonoro rumore, che venne coperto
dal frastuono causato dalla musica. Senza curarsi di raccoglierlo,
Ashley scappò via. Stava per uscire dalla Sala Comune,
quando una voce la fermò.
«Ashley!»
La ragazza si
girò, pronta a mandare a fanculo chiunque avesse osato
chiamarla. Poi, un sorriso involontario le nacque sulle labbra.
«Drew!»
Drew Sanders era il
suo ex ragazzo, un Corvonero del Settimo Anno, con cui era uscita per
ben sei mesi l'anno precedente. Si erano lasciati amichevolmente,
perchè Ashley aveva cominciato ad annoiarsi, ed erano
rimasti buoni amici, nonostante lui fosse ancora palesemente innamorato
di lei. Drew era la spalla su cui piangere, la mano da poter stringere,
il faro a cui affidarsi di notte. In altre parole, era un ragazzo
d'oro, un conforto costante che la faceva ridere anche quando sembrava
che il mondo stesse per crollarle addosso. Proprio per questo, Ashley
decise di rimanere, e gli andò incontro.
«Tesoro, sei
magnifica»
«Grazie.
Anche tu» rispose la rossa, sinceramente. Drew era un
bellissimo ragazzo, con i suoi capelli biondo scuro perennemente
spettinati, gli occhi azzurro cupo e il fisico perfetto, ed era anche
il Capitano della squadra di Quidditch della sua Casa. «Ti va
di prendere qualcosa da bere?»
«Ma
certo» rispose la Grifondoro, seguendolo al tavolo del
buffet. Presero una Burrobirra, che entrambi lasciarono a
metà, per poter andare a ballare. I due si spostarono al
centro della Sala, adibito a pista da ballo, cominciando a scatenarsi.
Lui le cinse la vita, attirandola a sè il più
possibile, e lei potè sentire chiaramente gli addominali
scolpiti del ragazzo, gli abbracciò il collo, e
continuò a muoversi.
Intanto, fuori al
terrazzo, Jared aveva smesso di strusciarsi addosso a quella ragazza di
cui non ricordava più neanche il nome, decidendo di passare
a qualcosa di più serio. «Ti va di venire in
camera mia?» le sussurrò, roco. Quando l'altra
annuì, il ragazzo si chinò su di lei per un
ultimo bacio, per poi prenderla per mano, e trascinarla all'interno
della Sala Comune.
Ashley lo intravide
mentre le passava davanti, senza notarla, e le tornò alla
mente l'immagine di lui avvinghiato a quella sciacquetta.
Guardò Drew, che le sorrideva, tenendola stretta a
sè, e si odiò per quello che stava per fare.
"Avrebbero potuto spedirmi a Serpeverde" pensò con
rammarico, e poi si maledisse un'ultima volta. Lanciò
un'ultima occhiata al suo compagno di Casa, e poi eliminò la
distanza che c'era tra lei e il Corvonero, posando le proprie labbra su
quelle del ragazzo, passandogli appassionatamente le mani tra i
capelli. Fu in quel momento che Jared la vide, e si
pietrificò in mezzo alla stanza. Gli venne uno strano
prurito alle mani, mentre gli saliva la voglia di spaccare la faccia a
chiunque fosse quel tipo, e quando poi notò che era Drew
Sanders, la voglia aumentò. Aveva sempre detestato quel
tipo, sentimento che poi era sfociato in vero e proprio odio quando
aveva iniziato a dimostrare una particolare attenzione nei confronti di
Ashley.
Lo sguardo gli cadde
sulla ragazza senza nome che lo tirava per una manica.
«Vattene a battere un marciapiede!» le disse
maleducatamente, per poi imprecare e lasciare la Sala Comune.
Ashley lo
seguì con gli occhi, e poi tornò a concentrarsi
su un paio di iridi azzurre che la guardavano stupite e felici.
Hermione e Draco si
crogiolavano nell'atmosfera di appagamento e calma del post amore,
l'uno abbracciato all'altra, quando un rumore improvviso li fece
saltare.
«Cos'è
stato?» domandò Hermione, portandosi una mano sul
cuore, che le batteva freneticamente a causa dello spavento. Draco
rimase in silenzio per qualche secondo, e poi ghignò.
«A quanto pare i tuoi Grifondoro non sono bravi neanche a
lanciare un Muffliato»
Alla faccia
interrogativa della riccia, il biondo continuò «Si
starà tenendo un festino nella Sala Comune, solo che o il
Muffliato non è abbastanza potente, o il rumore è
troppo alto»
La ragazza si morse il
labbro inferiore, puntellandosi su un gomito. «Credi che
dovrei fare qualcosa?»
«Del
tipo?»
«Non so,
andare lì e interrompere il tutto, togliendo punti a
volontà e cose del genere»
«Ma no,
lasciali vivere. E poi scusa, pensa a tutte quelle feste clandestine
che organizzavamo noi»
«Io non ero
mai d'accordo!» esclamò Hermione, facendo ridere
Draco.
«Massì,
sei sempre stata una perfettina, Granger»
«E tu un
ragazzaccio, Malfoy!» replicò lei, mettendo il
broncio.
«Uno dei
motivi per cui avevate tutte una cotta per me» rispose
l'altro, ghignando.
«Io
no!»
«Andiamo,
non hai mai fatto neanche un pensierino su di me?» chiese il
biondo, in tono lascivo, guardandola maliziosamente.
«Mai!»
assicurò la Grifondoro.
«Non ti
credo» sussurrò l'altro, abbracciandola, e
tenendola stretta a sè. «In ogni caso, tu ce l'hai
ora una cotta per me, Granger, quindi è uguale»
Hermione
poggiò la testa sul petto di Draco, mettendosi comoda.
«Io ho una cotta per il Principe delle Serpi, Malfoy, ma tu
ce l'hai per la So-Tutto-Io Granger. Chi sta messo peggio?»
Il ragazzo rise,
baciando dolcemente la riccia. «Non sto affatto messo male,
Hermione, te l'assicuro. La So-Tutto-Io Granger si è
rivelata molto diversa da quello che mi aspettavo»
«Invece il
Principe delle Serpi è uno stronzo proprio come
ricordavo!»
«Uno dei
motivi per cui ti piace così tanto»
ghignò l'altro, baciandola nuovamente. Hermione,
inizialmente, cercò di divincolarsi, ma poi si arrese sotto
le labbra del Serpeverde. Quando si staccarono, la ragazza assunse
nuovamente un'espressione preoccupata.
«Forse
dovrei andare...»
«Oh,
lasciali stare, Granger!» esclamò Draco, sbuffando
«E poi vedila così: se dovessi andare a fermare
quel festino, dovresti innanzi tutto alzarti da quì, e sta'
sicura che io non te lo permetterò»
La Grifondoro rise,
lasciandosi convincere. «D'accordo, Principe, resto
quì con te» gli disse, sporgendosi per ricevere un
altro bacio. Immediatamente, l'altro l'accontentò,
chinandosi su di lei.
Un altro rumore
improvviso tornò a farli sussultare, e Draco
imprecò pesantemente. «Cazzo, dovremmo
dire a Vitious di istruirli su come lanciare un fottuto
Muffliato!»
«Dovremmo
fare qualcosa»
Draco la
guardò, irritato per essere stato disturbato. «Ci
penso io»
Hermione
spalancò gli occhi. «Ma sono io la responsabile
di...»
«Shh, non ho
intenzione di interrompere il loro divertimento, non sono ancora
così perfido» le rispose il ragazzo, infilandosi
un paio di pantaloni e la propria camicia. La riccia rimase a
guardarlo, incantata, suo malgrado, dall'eleganza che il Serpeverde
metteva in ogni gesto, e dalla perfezione del suo fisico. Il biondo
ghignò, e commentò «So di essere
stupendo, Granger, ma apprezzo i tuoi sguardi».
Dopodichè, si avviò verso la porta.
«Torno subito» le disse, e lasciò la
stanza.
Raggiunse la Sala
Comune Grifondoro, e con un incantesimo interruppe la musica. Nella
stanza calò il silenzio, e Draco ne approfittò
per tossicchiare, richiamando l'attenzione su di sè, con il
risultato che si diffuse il panico tra gli studenti. Con uno sguardo di
sufficienza, il ragazzo disse «E' inutile che vi scaldiate,
non ho intenzione di denunciarvi alla Preside, anche se dovrei,
nè di interrompere il vostro divertimento a lungo.
Semplicemente, vorrei dirvi che siete veramente ignoranti se non
riuscite a fare neanche un incantesimo per bene»
Si portò al
centro della stanza, e pronunciò il Muffliato.
«Ecco!» esclamò subito dopo, soddisfatto
di sè «Ora nessuno sentirà
più nulla. Buon proseguimento di nottata»
concluse. Inizialmente, gli studenti rimasero interdetti,
dopodichè sfociarono in un applauso, contenti di venire
coperti. Con un inchino, Draco accettò i ringraziamenti, per
poi lasciare la Sala Comune.
Tornò nella
stanza di Hermione, che lo aspettava curiosa. «Che hai
fatto?»
«Ho fatto
vedere loro quanto sono figo»
«Non
c'è dubbio che tu sia figo, professore»
cinguettò la ragazza, ridacchiando. Per tutta risposta, il
biondo cominciò a sbottonarsi la camicia, lentamente, per
poi passare ai pantaloni. Alla fine, rimasto in boxer,
sogghignò fissando la Grifondoro.
«A noi due,
Granger»
Author's
Corner: okay, abbiamo definitivamente
appurato che io con le scadenze non ci vado d'accordo. Spero
mi perdonerete, lo stesso *faccia angelica* Ma ora bando alle ciance!,
e passiamo alle cose serie, ovvero al capitolo u.u Onestamente, mi fa
cagare, soprattutto l'ultima parte, che non mi è piaciuta
proprio come è uscita fuori. Abbiamo il "ritorno" di Cara,
che anche se non sarà comunque una dei protagonisti della
nuova generazione, comparirà di tanto in tanto, anche
perchè mi ci sono un po' affezionata a lei, mi piace tanto
*ç* E poi c'è Drew Sanders, l'ex di Ashley.
Ebbene, Cara è Tabrett Bethell, invece Drew è Tyler Hilton. Il titolo significa Bugie e Legami, le bugie per la
'recita' che mette su Ashley per far ingelosire Jared, i legami per...
tutti quelli che si stanno creando. Tra l'altro, volevo farvi notare
che questo è il primo capitolo (e credo anche ultimo) in cui
Phèdre non compare. Naturalmente, lei è troppo
altolocata per andare a una festa Grifondoro u.u
Prima di passare alle recensioni,
tàtàtàtàtà
pubblicità! Ecco una shot che ho pubblicato proprio stasera,
non è che a qualcuno di voi interessa? *_____* Si chiama Untouchable.
Come ogni volta, ci tengo a ringraziare le sessantaquattro persone che
hanno aggiunto questa storia fra le preferite, e le centododici che
l'hanno messa tra le seguite, e naturalmente, ai nove angeli che hanno
recensito, grazie
grazie grazie!
_slytherin:
Lucy mia *___* No, non ti odio, anche se ci metti anni a recensire
ù___ù Ahahahaha amore, come sono felice che ti
sia piaciuto tanto il capitolo, ma tu sei troppo di parte, non sono
affatto così brava come dici! E no che non mi puoi uccidere
Phèdre, lei mi serve! Deve ancora combinare un sacco di
guiai, quella ragazza ehehehe! E per quanto riguarda Emma....EVVAIII!
Loredana, come dicesti tu, te ne sei tornata a casa con i piedi, tanti
saluti e ciao! Afammocc u.u Emma rules *____* Un bacio! E ps. auguri
postecipati per yesterday, anche se già te li ho fatti,
volevo ripetertelo u.u
Insane: ciao
Cindolina *ççç* Comme ça
va? *si finge poliglotta* Sono very very happy *continua a fare la
saputella* che ti sia piaciuto il capitolo! Però resta il
fatto che tu sei troppo buona, e questo è u.u A presto (:
darllenwr:
ma grazie *____* addirittura stupenda l'idea del sogno? Mi sento
davvero lusingata! Per quanto riguarda Phèdre, hai
assolutamente e completamente e perfettamente ragione, il fatto
è che lei non se ne rende conto, delle stupidaggini che fa.
D'altronde, è stata molto viziata, cosa che si evince
appunto dai suoi comportamenti: lei è convinta di non poter
mai sbagliare, e perciò si permette di fare tutto
ciò che le passa per la testa. Sono felice che ti piacciano
anche le "nuove" coppie, e sono ancora più felice per le tue
recensioni, che analizzato l'interezza del capitolo (: A presto!
PiccolaJ:
grazie mille anche a te! Anche io li amo *ç* (Ma
và?) Bel nick, comunque <3 è dovuto a
Jenny di Gossip Girl per caso? Perchè è uno dei
miei personaggi preferiti, adoro quel telefilm!
__woah scorps: come
ti ho già detto, adoooro la tua recensione, fa morire dal
ridere XD Ma vabbè u.u Comunque, sono felice che Ashley ti
piaccia, lei è una tosta u.u Comunque no che non
è detestabile Phèdre u.u E' solo molto.... come
dire?.... okay, un tantinello detestabile. E Draco ed Hermione sono
sempre molto tunz tunz tunz para para tunz tunz tunz! Quasi
più di noi ù____ù Sei una pazza!
whateverhappened: aaaaa
eccoci a noi *prende tazzina di thè e muffin con le goccie di
cioccolato* ho appena letto la tua shot su George,
bellissima *ç* Comunque stai continuando a spoilerarti, io
te lo dico XD Finirai con il dirti tutto, alla fine XD Tra l'altro,
noto con piacere che Jared&Ashley stanno riscuotendo un
discreto successo, e mi fa piacere, io lo trovo pucciosi *__* Anche se,
come avrai visto da questo capitolo, le cose tra loro non andranno
tutte rose e fiori, ecco. E anche io faccio come Ashley, quando mi
piace qualcuno, inizialmente nego tutto, poi inizio a crollare XD Sono
profondamente idiota, che vuoi farci? u.u Ellie comunque è
Howard, ho scritto Harrison da qualche parte? òò
Se sì sono una rincoglionita fatta e finita, non farci caso
ç.ç Comunque te l'ho già detto che
spoileri tutto, sì? XD Un bacio!
__pesca verde:
E FANNO POTC4 SIIIIIIII *____* mi hai appena dato questa notizia, sono
molto molto molto felice. Oddio pensa a Johnny quanto sarà
figo! Sto sclerando, sembro una bimbaminkia. Okay, mi do una calmata. E
il TDC sarà solo Giacomo, okay? E tu sei una cogliona! Ps.
amòòòò dobbiamo
organizzarci per pasquetta, sì? (-.-')
for ever cullen:
contenta che ti sia piaciuto *___* e naturalmente spero ti piaccia
anche questo XD Nick è un tenero
*ççç* Bacioni!
anna96: ehi
<3 Grazie mille *____* La voglia di uccidere Phèdre
da parte di, ehm, tutti sta aumentando a quanto vedo XD Spero ti
piaccia anche questo capitolo, e a presto (:
Un bacio immenso a tutti voi, spero continuerete a recensire numerosi,
per me è davvero importante, anche perchè (come
avrete potuto notare) sono una persona che si fa molte seghe mentali XD
Se non dovessimo sentirci prima di Pasqua, vorrei fare gli auguri a
tutti voi, divertitevi in questi giorni!
|
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Capitolo 11 *** Rivalries ***
Set
My Soul
Alight ~
Rivalries
Quella mattina, Jared
si svegliò con un diavolo per capello, o forse era
più corretto dire che si era alzato con il piede sbagliato.
Qualunque fosse il modo di dire più adatto, però,
il significato valeva per entrambi: era molto, molto irritato. Prima di
tutto, si alzò dal letto con quindici minuti di ritardo,
quindi fu costretto a rinunciare alla sua doccia mattutina. In secondo
luogo, perse tempo a cercare la cravatta, che poi trovò
sotto il letto di Nick, sgualcita e sporca. Infine, una volta uscito
dal dormitorio, realizzò di non aver preparato la pozione
richiesta da Lumacorno, e questo voleva dire una sgridata assicurata,
con ovvia punizione annessa.
Arrivò in
Sala Grande quando oramai il tavolo Grifondoro cominciava a svuotarsi,
e gli alunni si preparavano a raggiungere le rispettive lezioni.
Crollò al suo posto, a capotavola, versandosi un bicchiere
di succo di zucca e ingozzandosi con una brioche. Quando
alzò lo sguardo, notò Ashley che, distrattamente,
sorseggiava una tazza di the al limone, e si ricordò
ciò che era successo mercoledì sera. Per tutto il
giovedì non l'aveva vista, lezioni escluse,
perciò era la prima volta che le parlava dalla festa.
«E
così, tu e Sanders, eh?» disse, lanciandole
un'occhiataccia. Ashley alzò gli occhi dal proprio the, per
incrociare le iridi castane del ragazzo. Con espressione stupita,
domandò «Prego?»
«Vi siete
rimessi insieme?» continuò Jared, in tono
bellicoso.
«Esatto»
rispose l'altra, facendo spallucce.
«E'
un'idiota!»
Nuovamente, Ashley lo
guardò sorpresa. «Scusami?»
«Come ti fa
a piacere quel... quel... quell'individuo!
Sappi che questa storia non mi piace per niente, non mi piaceva l'anno
scorso e non mi piace neppure ora»
«Beh, allora
è un bene che lui stia con me e non con te»
replicò la rossa, cominciando a innervosirsi.
«E'
rozzo»
«Jared,
l'unica persona rozza quì sei tu»
«Rozzo? Io?
Ma come ti permetti! Io mi preoccupo per te!»
«Bene,
allora non farlo!» gridò Ashley, arrabbiata,
prendendo le sue cose e lasciando la Sala Grande.
«Forse hai
un tantino esagerato, amico» gli disse Daniel, battendogli
una mano sulla spalla.
L'altro si
voltò di scatto, fulminandolo con lo sguardo.
«Fatti i fatti tuoi, tu!» esclamò,
andandosene anche lui.
«Ma che
hanno, stamattina?» domandò il ragazzo,
esterrefatto. Samantha lo guardò con l'aria di chi la sa
lunga. «C'est l'amour» fu il suo sibillino commento.
Poco dopo, il settimo
anno Grifondoro entrò confusamente nell'aula riservata alla
lezione di Incantesimi, prendendo ognuno il proprio posto. Come sempre,
Ashley si sedette vicino a Samantha, davanti a Nick, Daniel e Jared,
anche se la presenza di quest'ultimo la agitava, soprattutto dopo la
discussione che avevano avuto durante la colazione. Quando
sentì proprio la voce del ragazzo sussurrare qualcosa, non
potè impedire al suo corpo di irrigidirsi.
«Sam,
chiederesti a Ashley di passarmi i suoi compiti, per favore?»
La rossa
sbuffò, irritata. Jared era un tale infantile! Ebbene, se
aveva deciso di non rivolgerle la parole, non sarebbe stata di sicuro
lei a farlo.
«Ashley, dai
i tuoi compiti a Jared?» le chiese Samantha, paziente.
«Sam,
diresti a Jared che non li ho fatti, per piacere?»
Nuovamente, la mora
ripetè l'informazione.
«Sam,
chiederesti a Ashley perchè non li ha fatti?»
«Sam,
diresti a Jared di farsi gli affari suoi?!»
esclamò la ragazza, senza neanche dare il tempo all'amica di
riferirle la richiesta del Grifondoro.
«Sam,
chiederesti a Ashley quali impegni improrogabili le hanno impedito di
studiare?»
«Sam,
diresti a Jared che mi sta scocciando?»
«BASTA!»
urlò Samantha, allo stremo della sopportazione
«Sono io ad essermi scocciata di voi due! Se avete dei
problemi risolveteveli senza coinvolgere altre persone! E ora fate
silenzio, che ho intenzione di ascoltare la lezione»
continuò, visibilmente nervosa.
In quel momento, il
professor Vitious entrò in classe, mettendo fine al
chiacchiericcio degli studenti, Jared e Ashley compresi, che dovettero
limitarsi a sbuffare, lanciandosi occhiatacce a vicenda.
Qualche ora dopo, vari ragazzi appartenenti alle quattro Case di
Hogwarts si ritrovarono nella stanza che una volta era stata dedicata
al Club dei Duellanti.
«Buon
pomeriggio, ragazzi» disse Hermione, sorridendo cordialmente
«Sono felice di vedervi così numerosi»
«Benvenuti
al Club dei Duellanti, riaperto grazie a una gentile concessione della
Preside» continuò Draco, affiancandola. Un
mormorio di diffuse tra gli alunni, immediatamente zittito dai due
professori.
«Abbiamo
deciso di riservare l'appartenenza a questo Club solamente agli
studenti del sesto e del settimo anno, siccome i duelli che vi si
terranno non saranno sfide elementari, ma veri e propri
duelli»
«Bisogna
imparare a saper combattere, e purtroppo la sola teoria non basta, ecco
perchè siamo quì oggi»
«E poi
sapete come si dice, no? Meglio prevenire che curare»
citò la Granger. Draco salì sulla pedana al
centro dell'aula, per poi porgere la mano ad Hermione, aiutandola a
salire a sua volta.
«Non sono
abituata a cortesie del genere» sussurrò lei,
ridacchiando.
«Che vuoi
farci, io l'ho sempre detto che Potter e Weasley sono degli
idioti» commentò l'altro «E poi io so
come va trattata una ragazza» aggiunse, sempre a bassa voce.
Dopo di che, si voltò verso la massa di studenti che li
guardava, tornando a rivolgersi a loro. «Bene, ragazzi, direi
di cominciare subito con una dimostrazione»
«Infatti.
Allora, abbiamo deciso che, piuttosto che duellare tra di voi, sarebbe
interessante mettervi alla prova contro uno di noi.
Perciò... chi se la sente di sfidarmi?» chiese
Hermione, sorridendo.
Immediatamente, una
mano femminile scattò verso l'alto, e senza neanche
aspettare una risposta, la ragazza si avvicinò alla pedana,
salendoci con grazia.
La riccia la
squadrò, in silenzio. «Signorina Delaney»
«Professoressa
Granger» cinguettò l'altra, fintamente stucchevole.
Draco si
limitò ad alzare un sopracciglio, piuttosto scettico.
«D'accordo. Al mio tre. Uno, due, tr...»
«Expelliarmus!»
gridò Phèdre, senza aspettare neanche che il
professore finisse di contare.
«Protego!»
esclamò subito Hermione, pronta
«Rictumsempra!»
Phèdre si
scostò, evitando l'incantesimo. I casi erano due. O Hermione
Granger non era così brava a combattere come si credeva, o
stava usando incantesimi stupidi, impegnandosi poco, perchè
la credeva al di sotto delle sue potenzialità. Ebbene,
essendo una Serpe, lei aveva tutta intenzione di approfittarne.
«Incarceramus!»
«Protego»
rispose Hermione, aprendo la bocca per pronunciare un'altra formula,
però la studentessa non le diede il tempo: subito
tornò alla carica. «Stupeficium!»
urlò, decisa a batterla. Stupita, Hermione non
riuscì a constrastare lo Schiantesimo, e venne sbalzata
all'indietro da un impeto più forte del previsto, cadendo
rovinosamente a terra, e sbattendo la testa. Draco la raggiunse in
fretta, chinandosi su di lei.
«Tutto
okay?» le chiese, leggermente preoccupato. Però,
non ottenne risposta. Infatti, Hermione si alzò
immediatamente, senza degnare il ragazzo di uno sguardo. Ridusse gli
occhi a due fessure, fissando agguerritamente la sua avversaria. A
quanto pare, la ragazzina voleva giocare duro. E lei le avrebbe dato
quello che voleva, al diavolo la bontà.
Si avvicinò
a Phèdre, camminando a testa alta.
«Expelliarmus!»
esclamò la Serpeverde, tentando nuovamente di disarmarla. E
nuovamente l'incantesimo non diede i suoi frutti, infrangendosi contro
una barriera evocata da Hermione grazie a un incantesimo non verbale.
Continuò ad avanzare, sussurrando qualcosa, e
improvvisamente, si vide Phèdre galleggiare in aria, a testa
in giù. I lunghi capelli scuri le coprirono il viso, rosso
d'indignazione e nervosismo. «Mi metta
giù!» strillò.
«Come
desideri» celiò Hermione, e con un rapido
movimento della bacchetta, fece crollare giù la ragazza, che
sbattè per terra. Subito si rialzò, tornando a
fronteggiare la riccia. «Sectums...»
«Confundo!»
gridò la Grifondoro, anticipando l'avversaria, che si
ritrovò a barcollare, del tutto priva di equilibrio. Quando
si riprese, tentò nuovamente di schiantare Hermione, che
bloccò l'incantesimo.
«Ah-ah-ah-ah!»
esclamò, a mo' di avvertimento, mentre un ghigno decisamente
simile a quello di un certo biondino le compariva sulle labbra.
«Direi che una volta basta e avanza. Ma se ti piace tanto...
Stupeficium!»
Questa volta, fu
Phèdre ad essere sbattuta malamente per terra, da una forza
molto più potente della sua.
«Direi che
è il caso di dichiarare terminato il Duello»
intervenne Draco, andando a controllare la situazione della
studentessa, che si rialzò, furiosa. Hermione le
scoccò uno sguardo vittorioso, per poi dedicarsi al resto
dei ragazzi. «Qualcun altro vuole sfidarmi?»
domandò, sogghignando.
Lo stesso
pomeriggio, degli studenti erano appollaiati su divani e poltrone,
nella Sala Comune Grifondoro. Ashley Arden se ne stava accoccolata
sulla sua poltrona preferita, godendosi il placido calore del fuoco.
Aveva la schiena appoggiata a un bracciolo, mentre le gambe
fuoriuscivano dall'altro bracciolo, una coperta di pile appoggiata su
esse, e un libro di Trasfigurazione aperto in grembo, senza che ancora
lo avesse degnato di un'occhiata. Lo sguardo era perso nelle luminose
fiamme, che le conferivano quella sensazione di spossatezza mista a
relax che caratterizzava i freddi pomeriggi trascorsi accanto al
camino. Affianco a lei, su un divano, Nick se ne stava semisdraiato,
disegnando arabeschi in aria, con la testa appoggiata al ventre di
Samantha, che giocherellava distrattamente con un ricciolo scuro,
ancora vicino a lei c'era Daniel, che si limitava a sbadigliare di
tanto in tanto. A pancia in giù, ai loro piedi, Jared
leggeva una rivista di Quidditch, commentando questa o quella partita.
«E' stato
bello oggi, vero, al Club dei Duellanti?» chiese Ashley,
rompendo il silenzio.
Nick la
guardò, stupito, riprendendosi dal dormiveglia in cui era
caduto. «Eh?»
«Ma
sì! Voglio dire, la Granger e Malfoy sono simpatici, e lei
è stata fantastica»
«Scherzi? La
Granger è una grande!» esclamò Jared,
distogliendo lo sguardo dalla rossa subito dopo, realizzando di averle
rivolto la parola.
«E' stato
allucinante quando ha battuto la Delaney. Voglio dire, così
impara, quella stronza!» commentò Daniel, con gli
occhi che gli luccicavano.
«Secondo me
neanche a Malfoy è dispiaciuto troppo che la Granger l'ha
atterrata, cioè, quando la prof. è stata
Schiantata si è precipitato da lei, invece quando
è stata la Delaney a essere sbattuta a terra è
andato da lei con molta calma» osservò Samantha.
«A proposito
di questo... hai notato il feeling che c'è tra Malfoy e la
Granger? Stanno sempre a parlare, fitto fitto, scherzano, ridono, si
prendono in giro... sono carini insieme, no? Secondo te si
frequentano?» domandò Ashley, chinandosi verso
l'amica. «Ma infatti sì!»
confermò subito questa «Hai visto? E poi
è così romantico!
Voglio dire, è risaputo che si odiassero quando
frequentavano questa scuola. Lui purosangue, lei mezzosangue, lui
Serpeverde, lei Grifondoro...»
«Gli opposti
si attraggono, no?»
Le due ragazze
ridacchiarono, complici. «E hai visto oggi? Quando lui l'ha
aiutata a salire sul palco...»
«Sì!
Dai, le ha offerto la mano! Chi se lo aspettava da uno come Malfoy,
eh?»
Lo scherzoso sbuffare
di Daniel interruppe le due. «A volte mi dimentico che, in
quanto ragazze, siete due pettegole» le prese in giro. Ashley
gli mostrò la lingua, scoppiando a ridere. Per sbaglio,
incrociò gli occhi di Jared, fissi su di lei già
da molto, e immediatamente entrambi disolsero lo sguardo.
«E poi vuoi
sapere una cosa?» domandò Sam, richiamando
l'attenzione dell'altra «Hai presente la festa di Cara,
no?»
La nomina della festa
fece grugnire Jared, che la associò al bacio della sua
Cercatrice con quel tizio, mentre la rossa cercò di non
pensarci troppo, e tornò a concentrarsi sulle parole
dell'amica. «E quindi?»
«Beh, Malfoy
è venuto a sgridarci per il casino, e per il Muffliato mal
riuscito. Ma non facevano abbastanza confusione da essere sentiti fino
a Serpeverde, c'erano comunque altri incantesimi...»
continuò la mora, per poi lasciare la frase in sospeso.
Ashley sgranò gli occhi, arrivando dove voleva Samantha.
«Perciò... secondo te... era nella camera della
Granger!»
La scoperta
scatenò un attacco di ridarella alle due, che riuscirono a
calmarsi solo qualche secondo dopo. «Oddio, non me li
immagino due professori che fanno sesso!»
«Beh, sono
umani, no?» osservò Daniel, razionale come al
solito.
Nick
scrollò le spalle. «Che ore sono?»
La rossa diede
un'occhiata all'orologio appeso su una parete della Sala Comune.
«Le sette... io devo andare. Ho un appuntamento con
Drew» annunciò. Jared la fulminò con lo
sguardo. «Divertiti» sibilò, sarcastico.
«Sicuramente» rispose lei, nello stesso tono,
girando sui tacchi, e andandosene.
Quando se ne fu
andata, il moro si vide al centro degli sguardi dei suoi amici.
«Che c'è?» chiese.
Nick alzò
gli occhi al cielo. «Niente, Jared, niente. Quando ti
sveglierai avvisami, okay? Ora vado anch'io. Ho appuntamento con Elaine
tra quindici minuti!»
«Salutaci la
Serpe!» gli gridò dietro Daniel, ridacchiando.
Qualche piano
più in basso, nei Sotterranei della scuola, due ragazze
chiacchieravano svogliatamente. Elaine Howard si pettinava pigramente i
capelli biondi, consapevole che sarebbero andati bene in ogni caso,
guardando la propria immagine riflessa nello specchio argentato della
toiletta che aveva in camera. Poco distante da lei, Phèdre
se ne stava a sdraiata a pancia in giù sul proprio letto,
accarezzando la trapunta verde scuro. «Che fai?»
chiese, annoiata.
«Mi
pettino» rispose l'altra, sulla stessa lunghezza d'onda.
La mora la
guardò male.«Ma và? Non me ne ero
accorta»
«Mai provato
un po' di miele, tesoro?» le consigliò Elaine, con
un sorriso falso. «Mpf» borbottò l'altra
«No, seriamente. Dove vai?»
«Devo
vedermi con Nick»
Phèdre
rotolò sul letto, mettendosi supina e alzando gli occhi al
cielo. «Perchè?»
«Perchè
ho un appuntamento con lui»
«Sì,
ma dico, perchè? Voglio dire, ci sei uscita un paio di
volte, ti sei divertita... ma ora puoi anche farla finita»
Elaine si
voltò, in modo da poter guardare l'altra negli occhi.
«E se non volessi farla finita?»
«Non essere
ridicola. E' un Grifondoro mezzosangue. Non puoi fare sul serio,
Elaine»
La bionda
sbuffò, improvvisamente stanca. «Non mi va di
parlarne, Phèdre»
L'altra si strinse
nelle spalle, per niente toccata. «Come vuoi»
Si alzò dal
letto, aprendo il cassetto nel suo comodino, per poi estrarne una busta
grigio chiaro. «E' ora di passare alle cose serie»
Elaine
lanciò uno sguardo distratto a quello che teneva la mora in
mano. «A chi lo dai?»
«A
Draco»
«A
Malfoy?!»
«Già»
La bionda
sospirò. «Non voglio sapere» decise, per
poi fare un cenno seccato con la mano, come per scacciare una mosca.
«Ho capito,
ho capito» commentò l'altra «Me ne
vado» e così dicendo, uscì dalla
stanza, imbattendosi proprio in Draco Malfoy.
«Prof!» cinguettò, felice.
«Signorina
Delaney, buona sera. Come si sente?»
«Oh, bene,
la ringrazio! E' gentile a preoccuparsi per me. Lei come sta?»
L'altro fece
spallucce. «Bene, grazie»
«Mi
chiedevo, prof... lei ha programmi per Halloween? Voglio dire, so che
manca pochissimo, però...»
Draco la
guardò ad occhi sgranati.
«Perchè?» domandò.
«Vede, ogni
anno ad Halloween i miei genitori organizzano una grande festa in
maschera, con tutti i maghi più in vista, e quest'anno
abbiamo invitato molta più gente, compresi i suoi amici, i
signori Zabini e Nott, la signorina Parkinson... ci sarà la
creme della creme della comunità magica!»
Draco
rimirò l'elegante invito che la ragazza gli aveva
consegnato, rimanendo in silenzio. «Sì»
disse alla fine «Verrò»
«Cosa ti ha
detto quella... quella... quella
stronza?!»
Draco
guardò la ragazza che aveva di fronte di sottecchi. Le mani
sui fianchi, gli occhi che lanciavano fulmini, i capelli sparati da
tutte le parti, quell'aria autoritaria ma autorevole che solo lei
sapeva incutere, Hermione Granger sembrava essere tornata ai tempi in
cui litigava con lui, quando erano solo studenti.
«Calmati,
Hermione, non c'è bisogno di agitarsi tanto»
«Ah, no?
Beh, non so se hai realizzato, che praticamente ci sarà
mezzo mondo a quella dannatissima festa, e io non sono stata invitata!
Non sarò una spocchiosissima purosangue, ma sono Hermione
Granger! Essere la migliore amica del Bambino Sopravvissuto
nonchè colui che ha sconfitto Lord Voldemort non serve a
niente più al giorno d'oggi?»
Il biondo rise
sommessamente, mentre dentro di sè trovava estremamente
divertente la visione di lei così arrabbiata.
«Non
è che sei solo gelosa?»
Lei si girò
di scatto, come si fosse bruciata. «Non dire stupidaggini,
Furetto che non sei altro!»
«Così
siamo tornati a 'Malfoy' e 'Furetto', eh?»
«Sta
zitto!»
Il Serpeverde
alzò gli occhi al cielo, allungandosi per versarsi un po' di
the, che si accingeva a prendere prima di dire ad Hermione del Ballo.
Lei camminò avanti e indietro per un po', scavando un solo
nel pavimento della stanza, poi si sedette accanto al ragazzo.
«E' che mi dispiace, ecco» mormorò, a
voce bassissima, tanto da essere appena udibile. Lui le
scoccò una lunga occhiata, pensieroso. La cosa strana,
infatti, era che anche a lui dispiaceva che lei fosse dispiaciuta.
«Verrai anche tu» sentenziò.
«Non so se
hai notato che non sono stata invitata» le fece notare la
riccia, acidamente.
«Non mi
tange affatto»
L'altra
alzò le sopracciglia, scettica. «Ah no?»
«No,
perchè ciò non ti impedisce di venire»
«E come
verrei, scusa?»
«In veste di
mia accompagnatrice»
Un sorriso
involontario si dipinse sulle labbra di Hermione, che subito le
raggiunse gli occhi, che divennero ridenti.
«Davvero?»
Sorrise anche lui, di
rimando. «Ma certo»
Con slancio
improvviso, la ragazza gli buttò le braccia al collo,
ringraziandolo di cuore. Draco rimase interdetto per un po', non
abituato a manifestazioni di affetto così evidenti,
nè tantomeno a contatti così... come dire?, amichevoli. Nessuno
lo aveva mai toccato senza il suo permesso, era sempre stato una specie
di intoccabile, e naturalmente tutti rispettavano la sua
volontà. Solo che Hermione, se ne sbatteva altamente i
coglioni della sua volontà, pensò. E
infondo, non poteva dire che la cosa gli spiacesse più di
tanto.
Author's
Corner: buongiorno
a tutti, eccomi tornata con un nuovo capitolo! Piuttosto "intermedio",
a dire il vero, nel senso che non succede niente di che (anche se mi
è piaciuto parecchio scrivere la scena di Hermione che batte
Phèdre XD), più importante sarà il
prossimo, infatti, che sarà ambientato quasi completamente
al ballo organizzato dalla famiglia di Phèdre, e come
abbiamo visto rivedremo anche delle... "vecchie conoscenze" :D Il
titolo, 'Rivalità', è riferito alle varie
rivalità che si sono create tra i personaggi, tra cui
risaltano soprattutto quella tra Hermione e Phèdre, e Jared
e Drew. Spero vi sia piaciuto *_____*
Prima dei ringraziamenti, un po' di pubblicità
ù.ù Un'altra shot scritta da me,
Betray, e
ora eccoci a voi <3
piccola_lenne,
non ho aggiornato proprio presto... ma neanche troppo tardi, no? :D
Altre novità in questo capitolo, spero ti sia piaciuto *w*
Un bacio!
pikkola_15,
Draco è sempre così... sbav! Hahahaha
esistessero, ragazzi come lui! Per quanto riguarda Jared e Ashley...
ehm ehm *si guarda attorno con aria colpevole* A presto!
anna96,
diciamo che se non si fosse capito, sono una persona piuttosto insicura
e anche autocritica, quindi tendo sempre a non apprezzare quello che
faccio XD Questo capitolo ti è piaciuto? *.* Comunque riecco
Phèdre all'attacco, per quanto riguarda Jared e Ashley, al
momento non vanno proprio d'amore e d'accordo XD Baci!
ikuto_shin,
grazie mille <3 Mi dispiace che i nuovi personaggi non ti
piacciano troppo, ma sono felice che apprezzi comunque la trama,
perciò ancora grazie (:
whateverhappened,
eccoci a noi darling *ç* Sua simpatia Phèdre
Delaney colpisce ancora! E vedrai che combinerà nel prossimo
capitolo muhahahaha Mi sento molto malvagia XD Ti basti solo sapere che
a me Georgina piace, e pure parecchio :D Drew è proprio un
bel figluolo, no? D'altronde li ho scelti mooolto bene tutti quanti XD
*coff coff* Ben Barnes! *coff coff* Okay basta
ù___ù Per quanto riguarda Jared e Ashley, essendo
tu una grande shippatrice... ti è piaciuto questo capitolo?
Infondo l'amore non è bello se non è litigarello,
no? Un bacione!
darlennwr,
sono felice che ti sia piaciuto anche lo scorso capitolo (: e per
quanto riguarda la Bethell... lei è davvero una bella
ragazza! Soprattutto, sono stata felice del fatto che tu abbia
apprezzato la scena di Draco, perchè ne ero piuttosto
insicura. Io sono del parere che (purtroppo) troppo spesso gli adulti
dimentichino come sono stati da giovani, ma lo stesso anche capita per
ragazzi più grandi che 'tirannneggiano' ragazzi
più piccoli, è una cosa che sinceramente odio.
Non ho avuto occasione di conoscere persone che si comporterebbero come
ha fatto Draco, salvo qualche rara eccezione. Grazie ancora, e spero ti
sia piaciuto anche questo capitolo <3
drakina,
grazie mille, sei davvero carinissima *_____* E comunque, sinceramente, io
non l'avrei neppure scritta una storia solo con nuovi personaggi, del
tutto inventati... Per quanto riguarda Harry, beh, credo di aver
risposto alla tua domanda sopra XD E per Cara... ebbene sì,
LOTS è uno dei miei telefilm preferiti, e adoro il
personaggio, beh, di Cara :D A presto!
__pesca verde, e
dimmi, quand'è che Draco non fa morire? XD Muhahaha, dico
solo una parola: peschi. Credo che tu abbia capito! Ashley è
figa, point u.u E quello che ha fatto alla festa NON somiglia affatto a
quello che ha fatto "un'altra persona" !!!
Un bacio a tutti!
|
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Capitolo 12 *** Lost Girls ***
Set
My Soul
Alight ~
Lost Girls
Phèdre
Delaney sorrise all'immagine riflessa nella specchiera della toilette,
in camera sua, a Roses Manor, la Villa delle Rose, così
chiamata per l'incredibile collezione di rose di sua madre, ammirata in
tutto il mondo magico.
Portò una
mano al viso, accarezzandosi la pelle diafana, per poi aggiustarsi un
ricciolo, perfettamente acconciato, dietro l'orecchio. Una complicata
acconciatura raccoglieva parte dei capelli in cima alla nuca, in una
specie di chignon, lasciando che gli altri scendessero liberamente,
accarezzandole le spalle e la schiena in aggraziati boccoli.
Soddisfatta di sè, si diresse sul balcone della sua stanza,
che affacciava sull'ingresso principale della villa. Una ragazza
bionda, accompagnata da un elegante signora e suo marito, stava
entrando proprio in quel momento. Le labbra di Phèdre si
distesero in un sorriso, riconoscendo Elaine Howard. Senza fretta, si
avviò verso il salone, una vera e propria sala da ballo,
dove si sarebbe tenuto, per l'appunto, il celebre Ballo in Maschera di
Halloween, evento che ogni anno veniva ripetuto con gran successo.
Scese le scale appoggiandosi al corrimano delicatamente, la testa alta,
lo sguardo fiero, consapevole di assomigliare a una principessa, mentre
con l'altra mano reggeva l'ampia gonna del suo vestito. Era di un
acceso blu cobalto, estremamente raffinato nel tessuto e nei ricami. Il
corsetto era decorato da deliziosi fiori bianchi, privo di maniche,
allacciato sulla schiena grazie a un intricato intreccio di fili, che
culminavano in un fiocco, coperto da un voluminoso ma non volgare
fiore. La gonna, semplice, scendeva allargandosi sempre di
più, lasciando intravedere a malapena le punte delle scarpe
bianche. Il viso era coperto da una maschera bianca e azzurra, con una
cornice dorata intorno agli occhi, e un piccolo diamante poco
più su del naso, ai lati, inoltre, era impreziosita da
arabeschi e da due piume, nere e violette.
Sorrise agli ospiti
già arrivati, fermandosi a salutarli tutti, da brava padrona
di casa, per poi raggiungere l'amica. Elaine Howard, quella sera, era
la cosa più vicina alla personificazione di un angelo sceso
in terra. Il suo vestito era completamente bianco, con una profonda
scollatura sul seno, ed era allacciato dietro al collo. Il corsetto e
l'orlo erano abbelliti da intensi ricami argentati, la gonna scendeva
morbidamente sui fianchi, allargandosi in un prolungato strascico che
impediva di vedere le scarpe. I capelli dorati erano raccolti in una
mezza coda, e fermati da un fermaglio d'oro bianco, e scendevano in
morbidi boccoli sulle spalle della ragazza, evidenziando i lunghi
orecchini composti da minuscoli brillanti, e il viso era lasciato
scoperto, senza utilizzo di alcuna maschera.
Le due ragazze si
sorrisero, vedendosi. «Niente maschere, eh? Non vuoi che la
tua bellezza venga coperta?»
Elaine alzò
gli occhi al cielo, non riuscendo a impedire agli angoli della sua
bocca di curvarsi verso l'alto.
«E' un vero
peccato che il tuo cavaliere Grifondoro non sia quì a
vederti»
L'accenno a Nick fece
voltare la ragazza, che fissò sull'altra due occhi di fuoco.
«Phèdre...» disse, con tono ammonitore.
«Non
scaldarti, dolcezza, non ho detto niente. D'altronde, lui è
un mezzosangue. Non potrebbe mai essere quì»
continuò imperterrita la mora, scrollando le spalle, e
allontanandosi per continuare ad accogliere gli ospiti.
Intanto, nel giardino
della villa, un'incredula Hermione Granger faceva il suo ingresso.
Aveva dovuto fare uno sforzo per non aprire la bocca, dinanzi
all'imponenza dell'edificio. «Santo Cielo, questo palazzo
farebbe invidia alla Regina Elisabetta, se lo vedesse!»
mormorò, senza fiato.
Accanto a lei, Draco
Malfoy, perfetto in un semplice smoking nero, le lanciò
un'occhiata di superiorità. «E' chiaro che non
ricordi Malfoy Manor, per parlare così»
affermò, l'orgoglio per niente nascosto.
«Sta' zitto.
Piuttosto... sei sicuro che il mio abbigliamento non si
eccessivo?» bisbigliò la ragazza, intimidita.
«Non
è eccessivo,
tesoro, è meraviglioso» la rassicurò
lui.
Aveva insistito tanto
per essere lui stesso a sceglierle l'abito, in modo da essere
coordinati, aveva detto, e così Hermione si era ritrovata
con un abito che, probabilmente, costava molto di più di
tutti i vestiti nel suo armadio. Era un abito stupendo, senza dubbio,
d'altronde Draco aveva un ottimo gusto in fatto di abbigliamento,
doveva ammetterlo, ma era anche molto vistoso. Era interamente nero,
con una scollatura rotonda che faceva intravedere la parte superiore
dei suoi seni. Il corsetto era molto aderente, e decorato da delicati
nastri argentati, così come le maniche, che arrivavano poco
dopo la spalla, per poi ricoprire la pelle fino all'avambraccio con una
stoffa semitrasparente. La gonna era decisamente molto ampia, in
velluto, ricoperta da un sottile strato di tulle. I capelli castani
erano acconciati ad opera d'arte: dei boccoli color cioccolato le
scendevano fino al collo, mentre gli altri erano tirati su e fermati da
invisibili forcine, e una piuma nera faceva capolino tra i ricci. Dei
sottili fili d'oro le pendevano alle orecchie, e più che una
vera e propria maschera, sul viso portava un nastrino che le copriva
solamente gli occhi, lasciando scoperto tutto il resto.
Quando si era vista
così abbigliata, Hermione si era sentita come Maria
Antonietta in una delle sue magnifiche feste a Versailles, ma senza il
peso dell'imminente Rivoluzione Francese sulle spalle. Il fatto di
essere al braccio di Draco, poi, contribuiva a darle la sensazione di
essere una regina.
Non aveva neanche
avuto il tempo di osservare la tanto decantata collezione di rose della
signora Delaney, però, che una voce aveva chiamato il suo
accompagnatore a gran voce. Con una ruga che le corrugava la fronte, la
Grifondoro si voltò verso di lui, giusto il tempo di vedere
una ragazza che si gettava tra le sue braccia, scoccandogli un bacio
sulla guancia. Quando, finalmente, si staccò da lui,
Hermione riconobbe, con sua gran sorpresa, Pansy Parkinson, la storica
ragazza di Draco. Doveva ammettere che era cambiata dai tempi in cui
andavano a scuola insieme, in tutta onestà, ora nessuno
più avrebbe potuto chiamarla faccia-da-carlino,
perchè la stridula, seccante Pansy di Hogwarts era diventata
una bella ragazza. I capelli neri e liscissimi, sempre corti, erano
tagliati un sofisticato carrè, che le scendeva sulla fronte
con una frangia scalata. Il colore del vestito che indossava non
avrebbe potuto far dubitare nessuno neanche per un secondo della casa a
cui era appartenuta: infatti, era di un'intenso verde speranza. Privo
di spalline, scendeva estremamente aderente sui fianchi, mettendo in
mostra un fisico snello, e scendeva stretto sulle gambe, con uno spacco
che partiva dalla coscia e arrivava alla caviglia, facendo intravedere
dei sandali neri. Le labbra, rosa scuro, risaltavano sul candore della
pelle, mentre gli occhi scuri luccicavano, non nascosti da nessuna
maschera.
Dopo aver baciato
nuovamente Draco sulle guance, la ragazza si voltò verso
Hermione, e con un sorriso compiaciuto la studiò da capo a
piedi. «Hermione Granger» commentò,
prima di abbracciare calorosamente anche lei, stupendo la riccia,
già pronta ad un'aperta dichiarazione di guerra.
«Sono felice
di rivederti!» cinguettò invece l'altra
«Ti trovo bene. So che Draco ha finalmente messo la testa a
posto. Sono molto, molto
felice!»
«Non farci
caso, Pansy è una gran chiacchierona» una voce
profonda la fece voltare verso un'altra figura, che fino ad allora non
aveva notato. Un uomo alto e magro, con ondulati capelli neri e
profondi occhi azzurri, ancora più magro di Draco, le
sorrise, amichevolmente, ed Hermione riconobbe in lui Theodore Nott, un
altro appartenente alla Casata di Salazar. Si posizionò
accanto a Pansy, cingendole la vita con un braccio, e la ragazza si
voltò a guardarlo con uno sguardo che, Hermione
notò, era pieno d'amore. «Draco non è
l'unico ad aver messo la testa a posto, infondo»
confermò lei stessa, ridacchiando.
«Avevo
cominciato a pensare che il caro vecchio Lucius si fosse finalmente
deciso a farti fuori, e invece no!, è una Grifondoro ad
averti colpito» osservò freddamente un ragazzo di
colore che stava guardando Draco in modo sdegnoso.
«Zabini»,
rispose con lo stesso tono algido il biondo, voltandosi per guardarlo.
Dopo neanche un secondo, però, erano l'uno tra le braccia
dell'altro, battendosi a vicenda vigorose pacche sulla schiena.
«Che morte hai fatto, figlio di puttana?»
domandò ridendo Draco. «Non sono io ad essere
sparito, a dire il vero, e ora posso anche capire il
perchè» gli fece notare l'altro, facendo
l'occhiolino ad Hermione, che arrossì.
«Ah, gli
uomini! Quando vi deciderete a crescere?» commentò
una ragazza affianco a Blaise, alzando gli occhi al cielo. Indossava un
abito particolare, con un corpetto bianco, con applicato un cuore che
partiva dalla scollatura e arrivava poco sopra l'ombelico, color rosa
scuro e panna, anch'esso senza spalline. La gonna scendeva in due
balze, rosa chiarissimo, e arrivava alle caviglie, mostrando dei
sandali argentati, da cui facevano capolino delle unghie dipinte di
nero. I capelli castano scuro erano intrecciati in un'elaborata
acconciatura in cima alla testa. Sorrise verso Hermione, porgendole la
mano. «Io sono Madeleine Goddog, non so se ti ricordi di me.
Frequentavo il sesto anno quando voi eravate al settimo»
La riccia le strinse
la mano, sorridendo di rimando.
«Adoro la
tua r moscia, Maddie!» esclamò Pansy, a quel
punto, guadagnandosi un'occhiataccia dalla ragazza. «Non ho
la r moscia, ho la r
francese!» specificò l'altra
«E non chiamarmi Maddie»
«Ha
ragione» aggiunse Blaise, attirandola a sè
«Solo io posso chiamarla Maddie»
«E no,
carino, mi dispiace, ma nessuno ti ha dato questo privilegio»
rispose di rimando Madeleine, sgusciando via dal ragazzo.
«Immagino
quanto ti debba sentire a disagio, povera Grangy, in questa riunione
Serpeverdesca» commentò Pansy, sorridendo
civettuola.
«Grangy?!»
sbottò Draco. La ragazza gli fece un cenno con la mano, come
a volerlo far stare zitto, e propose di entrare, così che le
tre coppie si avviarono verso l'ingresso della dimora.
Appena Draco Malfoy
mise piede in casa, Phèdre Delaney se ne accorse. Eppure,
non lo guardò, ma aspettò che fosse lui a notarlo
per primo. Lasciò che gli occhi di lui accarezzassero la sua
figura con attenzione, e solo allora si voltò a guardarlo
intensamente, pur continuando a conversare con la persona che le stava
davanti. Poi, spostò lo sguardo sulle persone accanto a lui,
e con orrore riconobbe Hermione Granger. Fortunatamente, la sua
espressione rimase impassibile, celando il suo immenso disappunto. Fece
un cenno ai genitori, e tutti e tre si diressero verso il biondo.
«Signor
Malfoy è un vero piacere conoscerla! Nostra figlia ci ha
parlato tanto di lei» esordì la madre, civettuola.
«Esatto, ci
ha decantato le sue lodi innumerevoli volte»
«Non ho
fatto altro che dire la verità»
commentò Phèdre, mettendosi al suo braccio.
«Signora
Delaney, Signor Delaney. E' un vero piacere fare la vostra conoscenza,
ma prego, chiamatemi Draco»
«Draco,
posso mostrarle la casa?» domandò
Phèdre, sorridendo entusiasta.
«Ma certo,
sarebbe un onore. E dammi del tu, ora che non siamo a scuola»
rispose lui, lasciandosi guidare dalla ragazza.
Nel frattempo,
Hermione aveva riconosciuto Harry e Ginny nella folla, e si era
avvicinata a loro.
«Ragazzi,
ciao! Dio, quanto mi siete mancati»
«Hermione!»
esclamò la rossa, buttandole le braccia al collo
«E' una vita che non ci vediamo»
«Hai
ragione, Gin. Ti trovo benissimo, come sempre» le rispose la
riccia, guardando l'amica con affetto. La ragazza indossava un abito
rosa pallido, così chiaro da sembrare bianco. Il corsetto
senza spalline metteva in evidenza il seno, scendendo strettissimo
lungo i fianchi, facendo risaltare il fisico longilineo, per poi
allargarsi in una gonna a balze, in tulle e raso, lunga fino ai piedi.
Parte dei capelli era raccolta in una gonfia mezza coda, con una rosa
intrecciata tra essi, mentre alti scendevano come boccoli sulle spalle
della ragazza. Una piccola maschera nera e oro le copriva parte del
viso.
Dopo aver abbracciato
lei, Hermione si tuffò tra le braccia del suo migliore
amico. «Come stai, Harry?»
«Sto bene,
grazie. E tu? Come te la cavi, professoressa? Frequenti ancora il
furetto?»
«Si chiama
Draco, Harry. E sì, lo frequento ancora»
«A proposito
di Draco,
devi raccontarmi molte cose su di lui, e su di voi!»
esclamò Ginny, maliziosa.
«E non solo
a te, Gin. Harry, ecco, a proposito dell'ultima volta che ci siamo
visti... Dovrei... ehm, confessarti una cosa»
cominciò Hermione, arrossendo. Il Bambino Sopravvissuto
alzò le sopracciglia. «Sì?»
«Beh,
ecco... noi non stavamo insieme, all'epoca» ammise la riccia.
«Come
no?»
«Era, ecco,
è piuttosto patetico a dirlo, ma era una tattica»
«Una
tattica»
«Esatto. Per
far... ingelosire Ron»
«Non avresti
potuto scegliere una persona migliore, Hermione»
commentò Ginny, alzando le spalle.
«Che vuol
dire che era per far ingelosire insieme? Quindi non state insieme? E'
solo una messinscena?»
«No.
Cioè sì. Cioè in parte. Era una
messinscena. Ma ora stiamo insieme davvero»
Harry la
guardò, in silenzio.
«Non
giudicarmi, Harry, e non giudicare lui. Draco è... diverso. E' tutta
un'altra persona, davvero. Se tu lo conoscessi come ho imparato a
conoscerlo io... ti piacerebbe. So che ti piacerebbe»
«Hermione,
è Malfoy... voglio dire, Malfuretto, ti ricordi? Il ragazzo
che ti chiamava sporca mezzosangue, il ragazzo a cui hai tirato un
pugno, il ragazzo che ha quasi ucciso Silente...»
«Appunto,
Harry, è questo il punto: quasi ucciso, vuol
dire che non l'ha fatto»
«Io mi fido
di Hermione» si mise in mezzo Ginny. «Mi fido
di Hermione e del suo giudizio, e se lei dice che
c'è del buono in Draco Malfoy, io le credo»
Harry
sospirò. «Anche io le credo, non ho mai messo in
dubbio la sua parola, e non ho intenzione di cominciare adesso. Ma non
puoi pretendere che diventiamo amiconi, questo no»
Hermione fece un
piccolo sorriso. «Grazie» sussurrò ai
due amici. Ginny rise, leggera, prendendola sottobraccio.
«Vatti a fare un giro, Harry!» ridacchiò
«Io e Hermione dobbiamo parlare di cose di ragazze. Devi
proprio raccontarmi tutto. E' davvero il così bravo a letto
come dicevano fosse?»
«Ginny!»
esclamò Hermione, arrossendo.
«Oh,
andiamo, non fare la santarellina!» rispose l'altra, mentre
si avviavano verso il buffet.
Intanto,
Phèdre e Draco si trovavano all'ultimo piano di Roses Manor,
dopo aver visto praticamente tutte le stanze.
«Ecco,
questa è la mia stanza» annunciò la
ragazza, aprendo una porta. Draco si ritrovò in una camera
da letto molto semplice e terribilmente ordinata, arredata sui toni del
bianco e dell'argento. Su uno scaffale erano impilati dei libri in
ordine d'altezza, mentre sull'ampia scrivania in noce non c'era neanche
un foglio fuoriposto. In un angolo della stanza c'era un ampio letto a
baldacchino, con candide tendine e un copriletto color panna.
Naturalmente, non c'era neanche un peluches. Alle pareti, una sciarpa
di Serpeverde, e una serie di fotografie che riprendevano sempre e solo
Phèdre. Phèdre appena nata, Phèdre al
suo primo compleanno, Phèdre con i genitori,
Phèdre sulla scopa, Phèdre il primo giorno di
scuola, Phèdre con la divisa di Serpeverde,
Phèdre ad una festa...
«Molto
bella» commentò lui.
«Ti
ringrazio»
Draco si
avvicinò alla libreria, leggendo il titolo di qualche
volume, accarezzò la stoffa delle tende, osservò
i vestiti sistemati ordinatamente su una sedia, guardandosi in giro per
la stanza.
«Oh! Mi si
è slacciato il corsetto» esclamò ad un
tratto la mora, attirando l'attenzione del ragazzo. Mantenendoselo con
una mano, gli si avvicinò, per poi voltarsi in modo da
rivolgergli le spalle.
«Potresti
rifarmi il fiocco, per piacere?»
«Ma
certo» rispose Draco, e con le dita accarezzò i
lacci del vestito. Il contatto provocò un brivido alla
giovane, e il biondo se ne accorse, sorridendo sotto i baffi.
Legò nuovamente i nastri, fermandoli con un fiocco.
«Ecco fatto, perfetto»
«Ti
ringrazio»
Phèdre si
girò ancora, guardando intensamente Draco negli occhi. Si
alzò sulle punta dei piedi, e gli posò sulle
labbra un bacio delicato. Gli sorrise maliziosamente, poi, e si
avviò fuori dalla stanza, non prima di avergli lanciato
un'ultima occhiata da sopra la spalla.
Il biondo, rimasto
solo, sorrise leggermente, scuotendo la testa, per poi lasciare anche
lui la camera.
«Ciao,
Hermione»
La ragazza si
voltò verso la voce che l'aveva chiamata, rimanendo bloccata
per un secondo. «Ron» rispose, a mo' di saluto,
piuttosto distaccatamente.
«Non ce
l'hai ancora con me, vero?» le domandò lui,
ansioso.
Hermione
sospirò, stendendo le labbra in un sorriso. «No.
Non ce l'ho con te, Ron»
«Oh, mi hai
tolto un peso dal cuore! Odio quando sei arrabbiata con me»
esclamò l'altro, abbracciandola di slancio. La Grifondoro
ridacchiò. «Non preoccuparti»
«Allora, sei
venuta quì da sola?»
«No, sono
con Draco. Tu?»
A sentire il nome del
Serpeverde, a Ron andò di traverso lo champagne che stava
bevendo, cominciandò così a tossire e
sputacchiare in modo convulso. «Ron? Tutto bene?»
domandò Hermione preoccupata, battendogli sulla schiena.
«Che vuol
dire che sei venuta con Malfoy, 'Mione? Pensavo vi foste
lasciati!»
«Perchè
avremmo dovuto lasciarci? E non chiamarmi 'Mione»
«Perchè...
perchè... insomma! Te l'avevo detto io!»
Hermione
alzò un sopracciglio, scettica. «Allora io avrei
dovuto lasciarlo perchè giustamente Ronald Weasley me
l'aveva ordinato»
«Sì!
Voglio dire, no. Ma io so cosa è meglio per te!»
La ragazza lo
fulminò con lo sguardo. «No, non credo
proprio» disse, gelida.
«Ma 'Mione!
Lui ti sta sfruttando!»
«Smettila
immediatamente, Ronald Weasley!»
«Tutto bene,
quì?» pacato come al solito, Blaise Zabini si
intromise, affiancando Hermione.
«Tutto bene
prima che arrivassi tu, Zabini» borbottò il rosso
«Vatti a fare un giro»
Blaise storse il suo
aristocratico naso, guardando Ron con sufficienza. «A dire il
vero, io parlavo con Hermione»
La ragazza gli
sorrise, riconoscente. «Bene, grazie»
«Quando
vuoi» le rispose, galante.
«Io e
Hermione stavamo parlando! Smettila di importunarla!»
L'ex Serpeverde lo
guardò come si guarda una mosca fastidiosa che ronza troppo
forte. «A dire il vero, Weasley, a me sembra che
quì, quello che la stia importunando sia proprio
tu»
Ron, udendo quelle
parole, divenne paonazzo. «'Mione! Digli di andarsene! Devo
dirti una cosa!»
Hermione si costrinse
alla freddezza. «Non ho più niente da dirti,
Ronald. E non chiamarmi 'Mione!»
Il ragazzo le
lanciò uno sguardo da cane bastonato, ma si girò
su se stesso, e si allontanò. La Grifondoro tirò
un sospiro di sollievo, e sorrise a Blaise.
«Grazie» ripetè.
«Figurati»
rispose l'altro, alzando le spalle, mentre si versava un bicchiere di
champagne. «Torno dalla mia ragazza, se non ti dispiace. O
comincerà a credere di avere il permesso di trovarsi un
nuovo accompagnatore»
La riccia
ridacchiò. «Certo, vai pure»
«Ci penso io
a lei!» aggiunse un'allegra voce femminile. «Ehm...
Pansy. Ciao»
«Ciao a te,
dolcezza. Champagne?»
«Sì,
grazie»
Hermione le porse il
proprio calice, per poi riprenderselo colmo fino all'orlo.
«Allora,
com'è?» le domandò Pansy.
«Com'è
cosa?»
«Stare con
Draco»
«Beh...»
Hermione arrossì, abbassando lo sguardo «Potresti
dirmelo tu. Infondo sei uscita con lui per molto più tempo
di me»
L'altra
scrollò le spalle. «Sì ma era diverso.
Eravamo tutti così giovani, è stato il mio primo
amore senza dubbio, ma un amore molto adolescenziale, capisci? Lo
conoscevo da quando era piccolissimo, e lui è sempre stato
un gran figo, sai, quindi credo fosse naturale che cominciasse a
piacermi. Ora è il mio migliore amico, però, sta'
tranquilla: non ho alcuna intenzione di rubartelo» le rispose
la mora, facendole l'occhiolino.
«Lui, beh,
è... diverso. E' diverso da quello che pensavo»
«E'
cambiato, Grangy. L'abbiamo fatto tutti. Abbiamo dovuto farlo»
«Già,
io... credo di sì»
«Alla fine
sono felice abbia scelto te, sai? Piuttosto che quella palla di Asteria
Greengrass»
«Che c'entra
lei?»
«Beh, non
dirlo a Daphne, sono pur sempre sorelle, ma la minore della famiglia
Greengrass è insopportabile! Probabilmente ora è
quì da qualche parte a strusciarsi su qualche ricco
purosangue. Lucius Malfoy avrebbe voluto vedere Draco fidanzato ad
Asteria, ma grazie al Cielo lui si è opposto»
Hermione
boccheggiò. Un fidanzamento combinato?
«Su, Grangy,
non fare quella faccia, per noi i matrimoni combinati sono cose da
tutti i giorni, anche se ultimamente le cose sono cambiate. E tu, per
essere una Grifondoro amica di Potter, sei okay, davvero. Quindi sono
felice che stiate insieme, e ora che vi frequentate avremo l'occasione
di conoscerci meglio»
Hermione le sorrise,
sincera. A quanto pare Pansy Parkinson sarebbe stata un'amica migliore
di quello che avrebbe mai potuto credere. «Grazie, Pansy.
Posso chiederti solo un favore?»
«Tutto
quello che vuoi»
«Non
chiamarmi Grangy»
L'altra
ridacchiò. «D'accordo... Hermione»
In quel momento, Draco
Malfoy scese le scale, apparendo alle due ragazze.
«Vi lascio
in pace! Ci vediamo, Hermione»
La Grifondoro le
sorrise, guardandola mentre si allontanava, aspettando che il biondo la
raggiungesse.
«Che fai?
Comunella con Pansy?» le chiese, sogghignando.
«Può
darsi. Cose da ragazze, sai» rispose lei, sorridendo
«Piuttosto, tu? Com'è andato il giro della casa
con la zecca?»
«Mi ha
baciato»
Hermione
rischiò seriamente di sputare tutto lo champagne che aveva
in bocca. «Che cos'ha fatto?!»
«Mi ha
baciato» ripetè Draco, tranquillo.
«E lo dici
così?» strillò la riccia, facendo per
andarsene. Il Serpeverde la bloccò per un braccio, e la
costrinse a voltarsi. «Ehi. Ho detto che mi ha baciato, non
che l'ho baciata anch'io»
«Vorresti
farmi credere che Draco Malfoy, il Re dei Seduttori, il Dio del Sesso,
non si è tenuto un bacio?»
«Non
è stato un bacio bacio, solo una cosa così, uno
sfioramento di labbra»
«Non mi
interessa! Io a quella l'ammazzo!»
Draco
sogghignò. «Per quanto mi piacerebbe vederti nei
panni di un angelo vendicatore, non ce n'è bisogno. A me non
interessa, sai»
«Cosa che
evidentemente a lei non è chiara! Forse dovrei farle luce
sull'argomento»
«Sta' buona,
Hermione» la zittì lui, cingendole la vita.
«Seriamente,
Draco, non mi sta bene»
«Ti ho detto
che non mi importa, non essere gelosa»
«Non sono
gelosa! Sono furiosa!»
«Sì,
ma non è il caso che tu lo sia. Sul serio»
sussurrò il biondo.
«Sì,
ma io...»
«Vuoi stare
un po' zitta, Granger?!» esclamò Draco, prima di
chinarsi su di lei, e baciarla.
Immediatamente,
intorno a loro partì un mormorio concitato di persone che,
con gran stupore, realizzavano che l'erede dei Malfoy stava uscendo con
la migliore amica di Harry Potter.
«Ecco»
le bisbigliò lui sulle labbra «Forse ora ti
sarà più chiaro chi mi interessa davvero. E lo
saprà anche lei»
Hermione sorrise,
soddisfatta, prima di baciarlo di nuovo.
Author's Corner: dopo quasi due mesi di assenza,
eccomi ritornata! Grazie a Dio la scuola è finita, e spero
con tutto il cuore di riuscire a passare senza debiti *___* In ogni
caso, con tutto il tempo libero che ho, dovrei riuscire ad aggiornare
piuttosto puntualmente XD Ma bando alle ciance! Dedico il capitolo a
Sabina, che è una cazzona, e le voglio bene per questo.
Spero si sia goduta il suo Zab! Per il titolo, rigrazio quel bellissimo
tv show quale The Vampire Diaries (Damon Salvatoe :Q___), puntata in
cui ricordiamo Ian Somerhalder ballare Enjoy the Silence XD
Una delle cose più belle al mondo di sicuro u.u Per quanto
riguarda gli abiti, allora
questo è quello di Phèdre, questo è quello di Elaine, questo è quello di Pansy, questo è quello di Madeleine, questo
è quello di Ginny, e infine, questo è quello di Hermione.
Un grazie immenso a chi mi ha aggiunto ai preferiti o alle seguite, a
chi legge soltanto e a chi recensisce, siete degli angeli!
lisa76, ti
ringrazio, sono felice che ti piaccia! Suppongo ora odierai
Phèdre ancora di più però XD
barbarak,
che dici, c'è stato da divertirsi al ballo? :D Un bacione!
anna96,
grazie mille *___* Credi che Phèdre sia stata stronza
abbastanza in questo capitolo? u.u Draco è adorabile,
naturalmente, ma quando non lo è? *sbav* A presto (:
darllenwr,
prima di tutto, non diventi affatto monotono con le tue recensioni,
anzi! I complimenti fanno sempre piacere, infondo. Suppongo Hermione
sia stata un po' "cattivina" a Schiantare Phèdre e tutto il
resto, però bisogna ammettere che era stata provocata, e poi
io non l'ho mai vista come un personaggio "passivo" quindi credo che la
sua reazione sia stata adatta. Mi è piaciuto scrivere quei
dialoghi, e sono felice che a qualcuno piaccia leggere XD Questo
capitolo, poi, praticamente, è tutto dialoghi e descrizioni.
Spero ti piaccia, non vedo l'ora di leggere la tua recensione. Grazie
ancora!
__woah scorps,
allora Sabrina, o forse dovrei chiamarti Maddie, piaciuto il capitolo?
Con tua immensa gioia fa la comparsa anche Blaise, dovresti proprio
farmi una statua u.u Grazie amore, ti amo!
whateverhappened,
finalmente eccomi a rispondere a una tua recensione, mi è
mancato! E mi manchi anche tu, è una vita che non ci
sentiamo! Come stai? Spero che il capitolo ti sia piaciuto, anche se
non ci sono Jared&Ashley ç.ç Non scrivere
di loro mi è sembrato strano! Un po' sono "figli miei"
infondo u.u Devi raccontarmi un sacco di cose, appena ci sei su msn
contattami! Comunque ti ringrazio per tutti i complimenti che mi fai, e
spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Un bacione, tesoro!
For ever cullen,
non preoccuparti, spero che riuscirai a recensire questo capitolo
però! Addirittura stupendo? Hahahah anche se apprezzo i
complimenti, esageri senza dubbio u.u Spero che anche questo capitolo
sia 'stupendo' *ççç* A presto!
erigre, mi
sei mancata honey, e mi sono mancate le sue recensioni XD sono contenta
che puoi tornare a leggere la mia storia u.u Sono felice che ti piaccia
la storia, e che apprezzi i nuovi personaggi. Un bacio!
Spero di riuscire a postare presto, mi aspetto tante recensioni (seh
-.-) ù___ù Baci!
|
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Capitolo 13 *** Husbands&Wives ***
Set
My Soul
Alight ~
Husband&Wife
«Allora?
Questa festa? Come è andata?»
Elaine Howard sorrise
al ragazzo seduto accanto a lei. Le loro testa erano così
vicine che i capelli si confondevano, mischiandosi l'un l'altro, due
tonalità di biondo differente: un biondo dorato, forte, e
uno più chiaro, più delicato, più
pacato.
«Abbastanza
bene»
«Abbastanza
bene? Tutta la società magica ne parla, e tu mi dici che
è andata "abbastanza bene"? Non mi dai soddisfazione. Mi
sarei aspettato un "E' stato assolutamente magnifico", con una
dettagliata descrizione degli invitati, su chi indossava cosa, e su chi
è venuto con chi»
Lei
ridacchiò, divertita. «Sarebbe stata assolutamente
magnifica se ci fossi stato anche tu» mormorò,
dolcemente, chinandosi per baciare l'altro sulle labbra. «Ma
se vuoi» aggiunse «Posso farti comunque un
dettagliato resoconto di tutto quello che hai elencato»
Nick rise di rimando,
scuotendo la testa, assumendo un'espressione tra l'allarmato e il
terrorizzato. «No, no, ne faccio a meno, sei gentile, ma non
vorrei farti stancare troppo, facendoti sprecare la tua preziosa
voce» le rispose. La ragazza finse di essere sorpresa,
spalancando gli occhioni chiari «Ma figurati! Non mi
stancherei affatto, anzi, sarebbe un piacere per me parlarmene. C'erano
più di centocinquanta invitati, sai? I loro abiti meritano
di essere descritti» replicò.
«Insisto,
non potrei mai arrecarti tale disturbo»
«Ma quale
disturbo! Te l'ho detto, per me sarebbe un piacere»
Elaine
sogghignò, facendo trasalire Nick. «A volte me lo
scordo che tu sei una Serpeverde» osservò
quest'ultimo.
«Come puoi
dimenticarti questo importantissimo dettaglio?»
Il biondo fece
spallucce. «Tu per me sei semplicemente Ellie»
A quelle parole, lei
si sciolse in un sorriso. «E io ti ringrazio per
questo» sussurrò sulle labbra di lui.
«Niente
riassunto, quindi?» le chiese Nick, il sollievo percepibile
nel tono della sua voce.
«Nah. Ho un
modo migliore per passare il tempo in ogni caso»
«Disgustosi»
commentò Jared Halliwell, poco più in
là, riferendosi al suo compagno di Casata e alla bionda
Serpeverde. «Mi danno il voltastomaco. Seriamente, mi hanno
fatto passare la fame» continuò, allontanando da
sè una confezione di Cioccorane.
Samantha
alzò gli occhi al cielo. «Lo dici solo
perchè tu non hai una ragazza»
«E chi ne ha
bisogno» mormorò l'altro, mentre con la coda
dell'occhio lanciava uno sguardo ad Ashley, che sorseggiava il suo
succo di zucca.
«Non dire
queste eresie, Sam, ti prego» intervenne quest'ultima
«Lui non ne ha bisogno, non vuole l'amore. Solo sesso. Sesso,
sesso, sesso, sesso. Una diversa ogni notte, giusto? E' questa la
regola»
«Mi diverto.
E loro sono soddisfatte»
«Soddisfatte,
ma per quanto? Una notte, forse»
«Stai
mettendo in dubbio il mio talento?»
si indignò il ragazzo «E' risaputo che io sono il migliore»
continuò, gonfiandosi come un pavone.
La rossa
sospirò. «No, Jared, figurati. Intendevo che
saranno soddisfatte fisicamente, ma poi restano tutte con il cuore
spezzato»
«Quello non
è mica un problema mio. Non faccio promesse di amore eterno,
io. Mi limito a soddisfare i miei bisogni, e i loro»
«Santo
cielo, ma ti ascolti quando parli? Sembri un animale! No, una bestia.
Come se fossero tutte mucche, e tu un grosso, giovane toro che un
giorno si accoppia con questa, e quello dopo con quella»
«Tacete,
santo cazzo! Tappatevi quella dannatissima bocca! Me ne sbatto delle
imprese sessuali di Jared, non potrebbe importarmene di meno»
A parlare era stata
Cara, fine come sempre. «Sembrate marito e moglie, ve lo
giuro»
«Marito e
moglie? Noi?!»
esclamarono Jared e Ashley, all'unisono.
Samantha
lanciò loro uno sguardo divertito. «Oh, andiamo,
dovete ammettere che le vostre continue discussioni somigliano a quelle
di una vecchia coppia sposata»
«Affatto!»
di nuovo, avevano parlato contemporaneamente.
Cara e Ashley si
guardarono, complici, sorridendo sotto i baffi.
«Smettetela
di guardarvi così!» strillò Ashley
nello stesso momento in cui Jared sbottava «Non
ammiccate!»
Si voltarono l'uno
verso l'altro, fulminandosi con lo sguardo.
«Sapete come
si dice no? Tra moglie e marito non mettere il dito»
«Basta con
questa storia del marito e della moglie. Non c'è nessun
marito e nessuna moglie quì»
«Che marito?
Che moglie?» domandò Drew, giungendo in quel
momento. Si sedette accanto ad Ashley, baciandole dolcemente le labbra.
«Bleah»
commentò Jared «Buongiorno anche a te, Raggio di
Sole» aggiunse, rivolgendosi al ragazzo.
«Di che
parlavate?» chiese ancora quest'ultimo. La rossa
scrollò le spalle, sorridendogli radiosa. «Niente
di importante» rispose, mentre guardava di sottecchi il
Grifondoro, che ricambiò lo sguardo, rimanendo in silenzio.
Draco Malfoy se ne
stava sdraiato sul suo letto, nella sua camera da professore,
rilassandosi, portandosi di tanto in tanto alle labbra, un chicco d'uva
nera, che prendeva da una piccola ciotola in ceramica, sospesa in aria
grazie all'ausilio della magia. Un candido lenzuolo che gli arrivava al
ventre copriva la sua altrimenti completa nudità.
«Che fai,
Granger?» domandò, pigramente.
«Mi
rivesto»
«Perchè?»
Lei gli
lanciò un'occhiata divertita. «Che domanda
è?»
«Che ti
rivesti a fare? E' inutile»
«E
illuminami, te ne prego, dovrebbe essere inutile
perchè...?»
«Perchè
poi mi alzerò da questo letto, e ti svestirò
nuovamente. Quindi, ne deduco che avrai fatto tutto questo
inutilmente» le rispose lui con ovvietà.
«Non credo
lo farai»
«Perchè?»
«Perchè
sei troppo pigro, e startene spaparanzato su quel letto a mangiare uva
come se fossi un imperatore romano ti piace troppo per
scomodarti» replicò lei, con lo stesso tono. Si
portò le mani ai capelli, cercando di raccoglierli in una
coda alta.
«Lasciali
sciolti, Granger! Non c'è bisogno che li porti sempre
legati, fa anche freddo»
«Non sono io
quella nuda, quì»
«Come ti ho
già detto, lo sarai presto»
«Come ti ho
già detto, non lo sarò»
«Non fare la
vecchia megera, Granger» la riprese lui «Neanche
fossimo sposati da una cinquantina d'anni»
Lei finse di
rabbrivide all'idea, nascondendo un sorriso che le era nato spontaneo
sulle labbra.
Il loto battibeccare
fu interrotto dal ruumore prodotto dal becco di un gufo che sbatteva
contro la porta-finestra, per poter entrare. Hermione la
spalancò, permettendogli l'ingresso nella stanza, prendendo
il biglietto che lui le porgeva. Gli diede un'occhiata distratta, per
poi riferire al ragazzo che era per lui.
Draco le fece un cenno
con la mano, facendola svolazzare in aria, come a dirle che avrebbe
potuto benissimo leggerlo lei.
«Caro Draco, oggi si riunisce il
coro. Mi farebbe piacere che facessi un salto. Tua, Phèdre»
lesse Hermione, inorridendo man mano che andava avanti.
«Santo cielo! Tua Phèdre! Ma chi si crede di
essere! Non avrai intenzione di andarci, spero»
«Non farlo
sarebbe scortese» osservò lui.
«Farlo
starebbe a significare che stai al suo gioco!»
«Quale
gioco?»
«Lo sai
benissimo! E' convinta di piacerti, e tu non fai altro che dimostrarle
che ha ragione! Quando non ce l'ha! Vero?»
«Certo che
no. E' solo una studentessa che si è presa una cotta per un
suo professore, che c'è di male?»
«Questa
situazione potrebbe degenerare! Mi rendo conto che questo fatto esalti
al massimo la tua vanità, ma pensa alle conseguenze che
potrebbero esserci! Lei potrebbe venire espulsa, e tu
licenziato»
«Stai
esagerando» rispose lui, freddamente.
Lei lo
fulminò con lo sguardo, gli occhi che brillavano per
l'indignazione. E senza aggiungere altro, girò sui tacchi, e
lasciò la stanza.
«Set me free, why don't you baby? Get out of my life, why
don't you baby? You really don't want me, you just keep me hanging
on»
La canzone volgeva al
termine, mentre le battute finali si apprestavano ad essere suonate.
«Go on, get
out, get out of my life, and let me sleep at night. Please, cause don't
really love me, you just keep me hanging on»
Ed eccole, le note
finali che risuonavano nell'aria, rimbombando leggermente, ma in modo
piacevole, e la canzone terminava così come era cominciata.
Un delicato applauso si espanse nell'aria, mentre la cantante eseguiva
un'aggraziata reverenza.
Phèdre
Delaney non nascose il sorriso compiaciuto che aveva stampato in
faccia, e che contribuiva a illuminargliela, donandole un colorito
più acceso della sua abituale pelle diafana. Aveva le guance
arrossate, come se avesse corso a lungo, o come se fosse rimasta
esposta al freddo. Magari la sua voce non era bella quanto quella di
Elaine, ma aveva studiato e si era impegnata duramente per imparare a
cantare come si deve, e i risultati erano evidenti. Nonostante non
fosse proprio alta, e non riuscisse ad ottenere degli ottimi acuti, era
molto melodiosa, dolce, addirittura.
«Complimenti!
Non avevo idea che la signorina Delaney avesse un tale
talento»
La signorina in
questione si esibì in un perfetto, timido sorriso, come se
quel complimento la imbarazzasse, e abbassò lo sguardo, come
se non riuscisse a sostenere quello del ragazzo che, in quel momento,
le stava concedendo una lunga occhiata di approvazione.
«La
ringrazio» disse, piuttosto sommessamente.
«Bene! Molto
bene, signorina Delaney. Direi che per oggi abbiamo finito, potete
andare. Arrivederci!»
«Arrivederci,
professor Vitious» esclamarono in coro i ragazzi, cominciando
a raccogliere le proprie cose, e a lasciare l'aula.
Solo Phèdre
rimase, da sola con Draco. «Allora, ti è piaciuta
davvero? La canzone?» chiese, portandosi un ricciolo corvino
dietro l'orecchio. «Posso darti del tu, vero, ora che siamo
soli?» aggiunse, spalancando gli occhi.
«Già»
rispose il biondo, piuttosto laconicamente «Bravissima, te
l'ho detto»
Ripensò
alle parole di Hermione. Aveva ragione, naturalmente, ma non l'avrebbe
mai ammesso. Gli facevano piacere le attenzioni da parte della ragazza
perchè era la sua vanità ad esserne solleticata,
di certo non perchè ricambiava i sentimenti che provava lei,
o che per lo meno, credeva di provare.
Phèdre
sospirò, irritata dall'improvvisa freddezza di lui. Draco
Malfoy si stava rivelando una preda più difficile del
previsto. «Io vado a cena» annunciò, con
lo stesso tono usato da lui, lasciando la stanza. Lui la
seguì con lo sguardo, divertito. Possibile che si fosse
offesa?
Scrollò le
spalle, del tutto indifferente, e si avvicinò al pianoforte
presente nella stanza. Lasciò che le sue dita vagassero sui
tasti bicolore, formando una breve melodia, mentre una valanga di
ricordi di lui da piccolo gli travolgeva la mente. Venne interrotta da
una presenza che, ad un tratto, avvertì alle sue spalle. Gli
angoli della bocca gli si piegarono verso l'alto.
«Speravo
saresti venuta» disse, senza voltarsi.
Hermione rimase
immobile, appoggiata allo stipite della porta, senza rispondere.
«Sai che non
ti chiederò scusa, vero?»
Lei
sospirò, rimanendo in silenzio per qualche minuto.
«Sì» dichiarò infine
«Me l'aspettavo. Ma almeno ammetti che ho ragione»
Draco
sogghignò. «Forse»
Lei lo raggiunse,
rimanendo alle sue spalle. «Lo stavi suonando,
prima. Non sapevo ne fossi capace»
«Mia madre
ha insistito, lei ci tiene molto alla musica. E così mi ha
fatto prendere lezioni di piano, e di canto»
«Di
canto?» esclamò lei, con ilarità
«Non ti ci vedo proprio! Draco Malfoy che canta!»
Lui la
guardò male. «Cosa vorresti dire?»
«Oh, non lo
so! So solo che non sembri il tipo che... canta,
ecco»
«Se ti
interessa, so anche suonare la chitarra»
«No!
Giura?»
«Giuro. Me
l'ha insegnato Blaise, quando avevamo dieci anni. E, a proposito di
Blaise, l'ho sentito, poco fa. Mi ha raccontato un divertente aneddoto
sul come ti ha dovuto salvare da una certa donnola. Ti salutano,
comunque, lui e Maddie. A quanto pare hai fatto colpo»
Hermione sorrise.
«Ricambia, anche loro mi stanno simpatici. Sono una bella
coppia»
«Già,
probabilmente si sposeranno, e metteranno al mondo una dozzina di
piccoli Zabini. Spero solo che prendano dalla madre»
La riccia
ridacchiò, divertita. «In ogni caso, volevo
parlarti di una cosa»
Lui alzò un
sopracciglio, incuriosito.
«Vedi, ogni
anno, la domenica dopo Halloween, la mia famiglia fa una specie di...
gita, diciamo, in campagna, fuori Londra, vicino Watton-at-Stone, dove
una mia zia ha una casa. Siamo una cinquantina di persone, e di solito
vengono anche Harry e Ron e, ecco, mi chiedevo se avresti voluto venire
anche tu, quest'anno»
«Mi stai
chiedendo di partecipare a una gita famigliare?»
Lei annuì,
intimidita.
«Mi stai
chiedendo di conoscere i tuoi genitori?»
«Beh, non
sarebbe mica una cosa ufficiale, cioè...»
Lui rise del suo
imbarazzo. «D'accordo»
Lei
spalancò gli occhi. «Sul serio?»
«Certo. Non
posso mica lasciarti con la Donnola e lo Sfregiato»
«Bene»
Hermione sorrise, soddisfatta. Poi una ruga le attraversò la
fronte. «Magari però potresti vestirti un po'
più... casual»
«Casual? Che
intendi?»
«Che saremo
in campagna, le tue camicie fatte su misura e i tuoi pantaloni di
velluto a coste non sono proprio l'ideale»
Lui sbuffò.
«Vedremo» si limitò a dire, voltandosi
verso di lei per baciarla.
Author's
Corner: salve gente! Finalmente, posso
dire che l'estate è ufficialmente cominciata. Non solo
perchè oggi è il 21 giugno, quindi il Solstizio
d'Estate, per l'appunto, ma anche perchè sono usciti i
quadri e, grazie a Dio, nessun debito da recuperare! Faccio un grande
in bocca al lupo a quelli che, tra voi, hanno la maturità
quest'anno, buona fortuna (:
Per quanto riguarda il titolo del capitolo, è chiaro che
è per tutti i riferimenti 'matrimoniali' all'interno di
esso. Invece, se vi interessa la canzone cantata, è You Keep
Me Hangin' On, di cui ignoro totalmente l'artista, perchè io
ascolto la versione di Glee, il telefilm. Eccola
quì
se volete ascoltarla, invece eccovi il testo.
Un'ultima piccola precisazione prima di passare ai ringraziamenti: a
quanto pare, la maggior parte di voi ha preferito il vestito di Ginny
(del capitolo precedente), quello che piace di più a me,
invece, è quello di Phèdre, cosa che è
stata fatta un pochino di proposito :D
E ora passiamo a voi u.u 82 preferiti e 162 seguite *______* e 10
recensioni all'ultimo capitolo <3 GRAZIE!
tatythebest,
sono felice che la mia storia ti piaccia, e sono ancora più
felice che ti piaccia Phèdre, anche perchè
probabilmente io e te siamo le uniche a farlo XD E
sei d'accordo con me anche per quanto riguarda il
più bello dei vestiti *ç* Ora mi sento realizzata
u.u Un bacio!
whateverhappened, in
queste ultime settimane siamo riuscite a sentirci, per fortuna! Non
vedo l'ora di leggere la tua Bill/Fleur, btw (that means by the way,
hahahah Damon rules <3). Sapevo che avresti odiato la povera
piccola (?) Phèdre XD E anche Dracuccino
ç.ç E speravo che avresti apprezzato gli ex
Slytherin, so bene quanto ami Theo XD Anche io, soprattutto da quando
mi hai convinto che è Ben Barnes :Q___ Okay basta u.u *fa la
seria* hahahhaaha sì dai, cominciamo a shippare
Ron/Phèdre, Rèdre XD o Delasley u.u
Suona bene *ammicca* E comunque eccoti anche un pochino di
Jared/Ashley, per la tua gioia *Q* Ai lov iu! <3
Draco the best,
ciao! E' sempre un piacere vedere nuovi lettori, sono
contenta che la mia storia ti piaccia 8D Spero che recensirai anche
questo capitolo, e che ti sia piaciuto!
SenzaFiato, ammetto
che descrivere luoghi/persone/vestiti piace moltissimo a me in primis,
quindi mi fa piacere che tu abbia apprezzato (: Anche io invidio
Hermione da morire ç_ç Mai dire mai, magari un
ragazzo come Draco esiste... sì, come no XD Sono felice ti
siano piaciuti anche gli ex Serpeverde! A presto 8D
vulneraria,
grazie mille *______* Sì, anche io adoro Blaise da morire
<3 Trovo che la Rowling l'abbia trascurato un po' troppo
ç.ç così come Pansy, a me piace tanto
anche lei! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, ciao!
Insane,
cindolina <3333333 Io faccio le finte, eh, ma non sparisco mai
del tutto ù__ù Non vi libererete di me facilmente
muhuhahahah okay no. Grazie mille tesoro, sei troppo buona
però, io lo dico *ç* Un bacione C:
barbarak, ma
grazie mille *W* e se Hermione risulta un po' gelosa, infondo dobbiamo
capirla, no? Con un figo come Draco come ragazzo, chi non lo sarebbe?
XD Pansy è carinissima secondo me, cercherò di
farla ricomparire più in là perchè
anche io sono assolutamente pro a un'amicizia tra lei e Hermione. A
presto!
darllenwr, e
io continuo a ringraziarti per i tuoi innumerevoli complimenti, oramai
sono diventata decisamente ripetitiva, temo. Mi fa piacere sentirti
dire che hai apprezzato le mie descrizioni sulla sala, sugli abiti,
sulle persone in generale, e ancora di più mi fa piacere che
tu abbia apprezzato la presenza e il comportamento della banda di ex
Slytherin. Per quanto riguarda le differenti reazioni di Harry e Ginny,
credo sia normale, almeno secondo i caratteri che io attribuisco ai
diversi personaggi. Harry considera Hermione una sorella, e chi
fratello non è geloso della propria sorella, per l'appunto?
Ginny invece si attiene e svolge a meraviglia il suo ruolo di migliore
amica, comprensiva e pronta ad appoggiare Hermione. Per concludere,
grazie ancora!
__pescaverde,
hahahaha le tue recensioni sono piuttosto caotiche, mi divertono XD Mi
fa piacere che tu abbia apprezzato *w* E colgo l'occasione
per ringraziarti per sabato, visto che ieri non ci siamo proprio
sentite, nessuno avrebbe sopportato i miei borbottii come hai fatto tu,
in silenzio. Grazie (: E passa le foto, mongola!
__woah scorps, awww
hai visto quanto sono dolce e tenera? =) --> faccina di msn con
le guance. Amami, comunque! u.u Ho nominato il tuo amato Zabini anche
quì, sono proprio geniale eheheheh. Ronnino è un
tantino mongospastico, capiamolo. E Phèdre non è
odiosa, è un bel personaggio ù___ù
Cià!
Alla prossima, e grazie ancora, spero di trovare altrettante recensioni
8D
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Capitolo 14 *** Family ***
Family
«E tu hai
intenzione di guidare una di queste... cose?»
Hermione si
sforzò di non alzare gli occhi al cielo, esasperata.
L'espressione sospettosa, con un pizzico di disappunto, dipinta sul
volto del biondo era decisamente impagabile. Forse, forse, ne valeva
quasi la pena di rispiegare la stessa cosa per più di dieci
volte, solo per potersela godere, pensò la ragazza.
«Si
chiamano automobili,
Draco, e sì, ho intenzione di guidarne una»
«Ma...
sei sicura? Voglio dire, non possiamo semplicemente andarci in
scopa?»
Gli occhi dorati
della Grifondoro accarezzarono l'azzurro grigiastro del cielo, alla
fine. «Sì, sono sicura. No, non possiamo andarci
in scopa. Ci comporteremo da babbani, oggi. Questo vuol dire niente
incantesimi, niente bacchette, niente formule, niente di niente. E non
chiamare nessuno dei miei parenti 'babbani'!»
Lui la
fulminò con lo sguardo. «Non sono così
idiota, sai»
«Questo
lo dici tu» ribattè lei, piccata. Stavolta furono
gli occhi di Draco ad alzarsi al cielo.
«D'accordo,
sono pronto, andiamo»
«Devi
allacciarti la cintura, Draco» gli ricordò la
ragazza, paziente.
«Perchè?»
«Perchè
è così che si fa» rispose Hermione,
chinandosi su di lui per allacciargliela lei stessa.
«Grazie
al cielo, la Donnola e i suoi amichetti non viaggiano con
noi»
Hermione
pensò non fosse il caso di dirgli che Ron aveva detto
esattamente lo stesso. Cercò di rilassarsi, scrollando i
lunghi capelli castani, lasciati sciolti sotto consiglio del biondo.
Abbassò il finestrino della sua Rover 216 grigio
metallizzato, così che la fredda ma piacevole aria di
autunno inglese invadesse l'interno della vettura. Quando accese la
radio, immediatamente Robbie Williams riempì l'automobile
con le note di Angels. Un'espressione gioiosa si dipinse sul volto di
Hermione, illuminandole gli occhi. «Questa è una
delle mie canzoni preferite!» esclamò, cominciando
a canticchiare tra sè e sè.
«Ah,
questi angeli!» fu il commento di Draco, chiaro riferimento
all'appellativo con il quale l'aveva chiamata la prima volta che
avevano fatto l'amore. «E così ti piace Robbie
Williams?»
«Perchè,
lo conosci?» domandò la Grifondoro, stupita. Lui
scrollò le spalle. «Te l'ho detto, ho studiato
musica. Non suonavo solo roba classica»
«E' vero,
me ne ero dimenticata» ammise Hermione. Ad un tratto, si
voltò verso di lui, sogghignando.
«Non
ghignare, Granger. Mi ricordi troppo me» disse Draco,
continuando a guardare dinanzi a sè. Quando si rese conto
che lei lo stava ancora fissando, incrociò il suo sguardo,
alzando un sopracciglio.
«Beh,
sai» cominciò la ragazza, con l'aria di chi la sa
lunga «Questa è una riunione molto informale,
molto libera. C'è sempre qualcuno che si mette a suonare la
chitarra e a cantare qualcosa»
«So
quello che stai pensando, e la risposta è no»
«Oh,
andiamo! Perchè no? Che c'è di male?»
«Non ho
intenzione di cantare davanti ai tuoi genitori e roba varia»
borbottò lui.
«Allora
è questa la verità! Ti vergogni! Draco Malfoy si
vergogna!»
«Io non
mi vergogno affatto!»
«Ah no?
Quindi stamattina non l'hai fatto apposta a farmi fare tardi in modo da
arrivare a casa mia solo dopo che se ne erano andati i miei?»
«Quella
è stata una semplice, fortuita coincidenza»
replicò il Serpeverde, offeso. Hermione rise, sapendo di
aver colto sul segno. «Non posso crederci! Il grande, freddo,
impassibile Draco Malfoy, Principe delle Serpi, si vergogna di
incontrare dei babbani!»
«Ti ho
detto che non mi vergogno!»
«D'accordo,
allora visto che non ti vergogni, suonerai»
Il ragazzo la
guardò storto, sbuffando sonoramente, sapeva di aver perso.
Quando, dopo quella che a lui parve un'eternità, Draco scese
dalla macchina, cominciò seriamente a temere quello che
l'aspettava. Non aveva mai conosciuto i genitori della sua ragazza,
perchè non ne aveva mai avuto una. D'altronde, era da quando
aveva tredici anni che si limitava a portarsene a letto una diversa per
sera. E ora, per una strana volontà del Fato, si ritrovava
in procinto di incontrare i genitori babbani di Hermione. Lei aveva
avuto un vantaggio, pensò, contrariato. Infondo, per quanto
temibili potessero sembrare, Lucius e Narcissa non le erano
sconosciuti, anzi.
Il ragazzo si
passò una mano tra i capelli biondi, cominciando a guardarsi
attorno, e realizzando improvvisamente quanta gente ci fosse. Una
trentina di adulti, poco meno di venti ragazzi, e una
quantità indefinibili di ragazzini urlanti e fastidiosi. In
mezzo a loro, Draco risaltava come uno smeraldo spicca tra i rubini.
Indossavano tutti qualcosa di usato, molto, molto casual, mentre lui si
era opposto fermamente alle richieste di Hermione che premeva per
fargli mettere qualche abito babbano, e indossava una camincia bianca
inamidata, con un maglioncino nero e un paio di pantaloni di sartoria.
Si voltò
verso Hermione, che stava tirando fuori dall'auto due grosse borse, e
le si accostò per aiutarla. In quel momento, notò
una donna dirigersi a passo spedito verso di loro, indossava un paio di
vecchi jeans scoloriti e un'ampia camicia a quadri, i capelli ricci e
castani erano fermati da una matita in un nodo particolarmente
familiare. Nonostante fosse impossibile non capire di chi si trattasse,
il ragazzo inorridì ugualmente quando sentì la
Grifondoro strillare un 'Mamma!' tutto eccitato, per poi vederla
correre al rallentatore verso di lei, abbracciandola di slancio.
Quando le due si
sciolsero dall'abbraccio, Hermione si voltò verso di lui,
sorridendo in maniera entusiastica. «Questo è
Draco. Draco, lei è mia madre»
Il Serpeverde si
riprese immediatamente dallo shock, infondo era sempre un Malfoy,
esibendo la sua migliore espressione affascinante. «Hermione
non mi aveva detto di avere una sorella minore»
commentò, chinandosi per baciare la mano alla donna davanti
a lui, che ridacchiò giovialmente.
«Molto
lieta di fare la tua conoscenza, Draco» rispose, allegramente.
«Piacere
mio, signora»
«Oh,
chiamami pure Jane, caro»
A quel punto, un
uomo si affiancò a Jane e Hermione, abbracciando con slancio
quest'ultima. Era molto alto, leggermente stempiato, con capelli
brizzolati, e un paio di occhiali rettangolari dalla montatura severa
poggiati sul naso. Quando si voltò per guardare lui in
faccia, studiandolo attentamente, Draco potè notare che
aveva un'espressione autoritaria e dura. E fu come tornare ad avere
sedici anni, e trovarsi al cospetto del Signore Oscuro, aspettando la
sua approvazione. E lui, come allora, rimase fermo, diritto,
lasciandosi osservare, fingendo una calma che non aveva, senza mai
abbassare lo sguardo, più per orgoglio e arroganza che per
coraggio.
«Io sono
Jonathan Granger, il padre di Hermione» esordì
l'uomo, alla fine.
«Piacere
di fare la vostra conoscenza, signore»
Stavolta,
naturalmente, non arrivò nessun 'puoi chiamarmi Jonathan'.
«Questo
è il ragazzo che ti ha chiamata 'sporca mezzosangue' quando
avevi dodici anni, giusto?» stava intanto dicendo Jonathan
alla figlia.
«Ed
è il ragazzo che ho picchiato quando ne avevo
tredici» replicò Hermione, tranquilla.
«Quello
che voleva uccidere il Preside di Hogwarts, e che poi hai
battuto»
Draco si
irrigidì, stringendo a pugno le mani, e indurendo la
mascella. Subito, la Grifondoro gli fu accanto, posandogli una mano sul
braccio.
«E ora
è... tuo amico»
continuò suo padre.
«E' il
mio ragazzo, papà»
«Suvvia,
John» si intromise Jane, dandogli uno scapellotto
«Non fare l'orso, e smettila di esaminare Draco. Piuttosto,
andiamo a salutare Margaret e George, eccolì lì,
vedi? Andiamo» continuò, trascinando via il
marito.
«Non
preoccuparti, non è sempre così» gli
disse Hermione «E' soltanto geloso»
Draco
scrollò le spalle. «Anche io lo sarei, se fossi al
suo posto»
Lei gli sorrise,
baciandolo dolcemente sulle labbra. Quando lui cercò di
approfondire il bacio, attirandola a sè, sentì
qualcuno sghignazzare dietro di sè.
«Andiamo,
Hermione, un po' di contegno!»
«Non ce
lo saremmo mai aspettate da te!»
Due ragazze li
guardavano ridacchiando, con un'espressione irriverente in faccia.
Avevano entrambe capelli castani e ricci, ma una aveva occhi marrone
chiaro, mentre quelli delll'altra erano verde-azzurri.
«Se te lo
stai chiedendo» cominciò la più alta
tra le due, «Io sono Juliet» disse l'altra,
«E io sono Miranda» aggiunse la prima,
«Siamo le cugine di Hermione» concluse Juliet.
A Draco ricordarono
incredibilmente i gemelli Weasley. Nell'udire i loro nomi,
alzò un sopracciglio, ironico.
«Ai
nostri genitori piace Shakespeare» gli spiegò
Hermione, facendo spallucce
«Esatto.
E così noi ci ritroviamo con i nomi dei protagonisti delle
sue opere» continuò Miranda.
«C'è
un Romeo, naturalmente»
«E un
Lear, una Cleopatra, una Cordelia, un Puck, una Diana, un Edmund, un
Edgar...»
«E non
dimentichiamoci di Elena, Perdita e Hugh»
«Abbiamo
persino una Desdemona!»
Nell'udire quel
nome, Hermione inorridì. «Non mi dite che
c'è anche lei! Pensavo non venisse!»
Juliet e Miranda si
scambiarono un'occhiata. «Non doveva venire...»
«...Ma
alla fine è venuta»
«Non ci
posso credere! Mia madre mi aveva assicurato che non sarebbe
venuta!»
«Ecco,
forse noi potremmo esserci fatte scappare, come dire?, il fatto
che...»
«Tu
saresti venuta accompagnata» concluse Juliet.
«Siete
due streghe!»
«In
realtà, la strega quì sei tu»
«Quindi
loro lo sanno?» intervenne Draco, piuttosto confuso da tutto
quel parlare.
«Già,
noi sappiamo» asserì Miranda, sorridendo.
«E siamo terribilmente gelose di Hermione, sai, per il fatto
che è una strega»
«E non
solo per quello!» esclamò Juliet, lanciandogli una
lunga occhiata.
Dieci minuti dopo, Draco era stato presentato a circa venti persone, e
aveva dimenticato altrettanti nomi. Camminavano in mezzo al cortile in
cui erano radunati tutti, ed Hermione si fermava a salutare ogni
gruppetto, sembrava che tutti l'adorassero. Ad un tratto, si
bloccò mentre stava cammincando, e fece per fare dietrofront.
«Che
è successo?»
«La vedi
quella ragazza alle mie spalle? Quella con i capelli corti? Ecco,
quella è mia cugina Desdemona. Mona, come si fa
chiamare»
Draco
guardò alle spalle della Grifondoro, e individuò
subito la ragazza di cui parlava. Era seduta su uno sgabello, mentre
tutti attorno a lei stavano in piedi, e indossava un vestitino corto,
azzurro, con una giacca grigia sopra, e scarpe argentate con un tacco
chilommetrico. I capelli castano scuro, perfettamente lisci, le
arrivavano sulle spalle, e lei continuava a ravviarseli, allontanando
dal viso il ciuffo, e nonostante il tempo non fosse splendido,
indossava imperterrita degli occhiali da sole piuttosto grandi.
«E'
odiosa, la detesto da quando eravamo piccole»
«Come
mai?»
«Perchè
è terribilmente viziata, la madre la accontenta in tutto e
per tutto, le compra ogni cosa che desidera. E' frivola e vanitosa,
un'ochetta arrogante e piena di sè. E poi... no,
vabbè, niente»
«Niente cosa?»
«Niente niente»
Lui la
guardò, scettico. «Andiamo, parla»
«Ecco...»
cominciò Hermione, distogliendo lo sguardo «Fin da
quando eravamo piccole, siamo sempre state in competizione, un po'
perchè avevamo la stessa età, un po'
perchè abbiamo sempre battibeccato. Andavamo in classe
insieme e, naturalmente, io ero la migliore, e tutti si complimentavano
per me per i bei voti e i meriti ottenuti, e lei ne era gelosa, credo,
perchè cominciò a farmi pesare il fatto che lei
era sempre circondata dagli altri bambini, che invece venivano da me
solo per chiedermi aiuto. E c'era questo bambino, Tom, per cui entrambe
avevamo una cotta, e anche lui faceva il filo a lei, mentre io ero
invisibile» mormorò «Poi ci separammo, e
io andai ad Hogwarts, ma lei non la smise. Ogni volta che tornavo a
casa mi raccontava di tutti i ragazzi che volevano uscire con lei, di
quanti fidanzati avesse e di quanto fosse amata, mentre io continuavo a
non avere nessuno. E quando conobbe Ron, e capì che io
provavo qualcosa per lui, cominciò a dedicargli mille
attenzioni, a strusciarglisi addosso e cose del genere per attirare la
sua attenzione, anche nel periodo in cui siamo stati insieme, e quando
ci lasciammo lei non faceva altro che rinfacciarmelo»
aggiunse, arrossendo.
«E tu non
l'hai mai Schiantata? Mai utilizzato su di lei la Maledizione Imperio?
Niente di niente?»
Hermione scosse la
testa. «No, non sa che sono una strega, non mi andava che lo
scoprisse. Lei pensa che abbia frequentato un collegio privato per
studenti modello, bambini prodigio, qualcosa del genere, e che ora
lavoro lì»
«Hermione,
tesoro, eccoti finalmente!»
Hermione fece
un'espressione disgustata, ma quando si voltò, le sue labbra
erano tese in un sorriso splendente. «Mona, ciao! Che bello
rivederti!»
«Molto
Grifondoro» commentò Draco a bassa voce,
guadagnandosi una gomitata nello stomaco. La ragazza si
avvicinò alla riccia, ma a differenza di tutti gli altri non
la abbracciò, si limitò a baciarla sulle guance.
Dopo di che si voltò verso il Serpeverde, e rimase
visibilmente colpita, ma dissimulò in fretta la sorpresa.
«Io sono
Mona, piacere di conoscerti» si presentò
vivacemente.
«Io mi
chiamo Draco» rispose, ma non aveva neanche terminato la
frase, che la ragazza si alzò sulle punte dei piedi per
baciare anche lui, facendo attenzione a far entrare in contatto i loro
bacini, ma più che baci sulle guance si rivelarono baci agli
angoli della bocca.
«E tu
sei... un amico di Hermione?»
Il ragazzo si
esibì in un perfetto ghigno made-in-Malfoy.
«No, sono
il suo ragazzo»
dichiarò, cingendo la vita della Grifondoro, attirandola a
sè.
«Ah,
finalmente!» esclamò Mona «Ho aspettato
talmente a lungo questo momento! E' tutta la vita che tutti noi
aspettiamo che tu ci presenti il tuo ragazzo, Hermione cara. Non mi
facevi conoscere nessuno dai tempi di Ron, e prima di Ron... beh, non
c'era stato nessuno»
«Ma il
passato non conta, giusto? Conta solo il presente. E il presente...
sono io» replicò Draco, e si rigirò
Hermione tra le braccia, in modo da poterla baciare, e concludere
quello che prima non aveva terminato.
Quando la ragazza
tornò a girarsi verso la cugina, con le guance
più rosse del normale, si godè l'espressione di
gelosia mista a incredulità dipinta sul suo volto, e le
lanciò un'occhiata vittoriosa.
In quel momento,
qualcuno gridò il nome di Hermione, facendo girare i
ragazzi. Alle loro spalle, camminavano frettolosamente verso di loro
Harry, Ron e Ginny. Quest'ultima fu la prima a gettarsi tra le braccia
dell'amica, stringendola forte. Dopo, fu il turno del Bambino
Sopravvissuto, e infine del rosso.
«E'
sempre un piacere venire quì con te, Hermione»
cinguettò Ginny.
«Quest'anno
invece qualcosa sta rovinando l'atmosfera, deve essere, fammici
pensare... sì ecco, Malfoy!» esclamò
Ron, lanciando occhiate assassine al biondo. «Non capisco
perchè è venuto anche lui, nessuno lo vuole,
quì, uno stupido furetto platinato»
«Ron,
caro, ma cosa dici?» chiese Jane Granger, che si era
avvicinata al gruppetto in tempo per ascoltare le parole del ragazzo, e
se ne era stupita profondamente. Le era sempre sembrato un ragazzo
così perbene!
Ron
arrossì vistosamente, mentre le orecchie gli si tingevano di
uno scarlatto intenso, e borbottò qualcosa di
incomprensibile. Draco, invece, si esibì in un sorriso
galante rivolto alla madre della sua ragazza.
«Non si
preoccupi, sign... Jane, oramai ci sono abituato, e ho smesso di farci
caso»
Nuovamente, Jane si
stupì. «Vuoi dire che non era la prima
volta?» chiese «Ron, andiamo, non fare il
maleducato. Sono sicura che Molly e Arthur non
approverebbero» continuò, rivolta al rosso.
«E invece
credo proprio di sì» bofonchiò lui, ma
Jane se ne era già andata.
Qualche ora dopo, i presenti avevano già consumato il
pranzo, e ora si rilassavano come meglio credevano. Draco era seduto
nel cortile a chiacchierare distrattamente con un cugino di Hermione,
quando vide Jonathan Granger avvicinarsi a lui, con un bicchiere di
vino in mano, e un'espressione meno burbera del previsto.
«Hai
visto mia figlia?» gli domandò.
«A dire
il vero no, signore»
«Bene, in
ogni caso è ora dell'interrogatorio»
Draco
deglutì. «Interrogatorio?»
«Certo.
Che ti aspettavi? Dunque, fammi pensare... ti chiami Draco Malfoy,
giusto?»
«Esatto»
«E andavi
ad Hogwarts con Hermione»
«Sì»
«E che
voti hai preso ai MAGO?»
«Tutti
Eccezionale, due Oltre Ogni Previsione, e un Accettabile in Storia
della Magia»
«Ora qual
è la tua professione?»
«Insegno
ad Hogwarts, con Hermione»
«Capisco.
E i tuoi genitori? Come si chiamano? Cosa fanno?»
«Lucius e
Narcissa Malfoy. E mio padre lavorava al Ministero, ma ora... beh, non
più»
«E
siete... benestanti, giusto?» chiese ancora l'uomo, lanciando
un'occhiata ai vestiti pregiati che indossava il biondo.
«Siamo
ricchi sfondati» disse semplicemente quest'ultimo.
«Bene,
bene. E che intenzioni hai con mia figlia? Vuoi spezzarle il cuore e
tanti saluti?»
«No,
no, assolutamente. Non dico che voglio sposarla... ma non
voglio farla soffrire» ammise Draco.
«Sai che
se lo farai dovrò spaccarti la faccia, giusto?»
«Si metta
in lista, il primo è Potter» commentò
laconinco il ragazzo, alzando gli occhi al cielo.
«Non mi
è mai piaciuto, quel Potter. E neanche quel Weasley.
Giravano sempre intorno alla mia bambina»
bofonchiò Jonathan, finendo anche l'ultimo sorso di vino.
Quando realizzò che non ce ne era più, si
alzò, barcollando leggermente. «Credo proprio che
andrò a prendermene dell'altro»
dichiarò, scomparendo all'interno della casa.
In quel momento,
Draco notò la figura sinuosa di Mona che si dirigeva verso
di lui. «Che ci fai tutto solo quì?» gli
domandò.
Il Serpeverde
scrollò le spalle. «Aspetto Hermione»
«Non sai
dov'è?» chiese ancora lei, spalancando gli
occhioni «E' nei campi, a parlare con Ron. Sembrano molto... vicini»
Il ragazzo
alzò un sopracciglio, interrogativo, e fece per alzarsi, ma
Mona glielo impedì, sedendoglisi in braccio. «Non
c'è bisogno che vai a controllare, tranquillo. Intanto, ti
faccio compagnia io» sussurrò, mentre faceva
scivolare una mano sul petto di lui, arrivando fino all'inguine, ma a
quel punto Draco la fermò.
«Mi
dispiace, ma quello è un posto riservato solo a
Hermione»
La ragazza rise,
civettuola. «Andiamo, li conosco quelli come te, non sei
certo il tipo da una ragazza e basta»
«E io
conosco quelle come te. Da dire, che mi sono circondato di quelle come
te... fino a qualche mese fa»
«E ora
vorresti farmi credere che hai smesso, perchè stai con una
frigida come Hermione?» mormorò lei, chinandosi
sul biondo.
Lui
sogghignò malignamente. «Non sai quanto ti sbagli,
se pensi che lei sia frigida, perchè è
completamente l'opposto. Il fatto che sia una so-tutto-io non implica
frigidità, anzi, perchè sa tutto anche su... quell'argomento»
replicò, per poi continuare, sussurrandole nell'orecchio
«E' una ragazza seria, a differenza di te che sei... beh,
suppongo tu sappia perfettamente come si definiscono, quelle come te.
Ti do un'indizio: inizia per p,
e finisce per uttana».
Dopo di che, senza aspettare una risposta, la scostò
malamente, e si alzò, allontanadosi.
Poco dopo,
raggiunse i campi indicati da Mona: distese di prati incolti, in cui
l'erba cresceva libera e indiscussa, e distese di alberi che dovevano
essere di pesche o di albicocche, ma che al momento erano ricomperte da
foglie gialle e marroni, e che cadendo, formavano un grazioso tappeto
colorato e scricchiolante.
Davanti a lui,
Hermione camminava pigramente, sottobraccio con Ginny, mentre Harry e
Ron le seguivano a ruota. Sembravano un quadro vivente, tutti e
quattro, uniti da qualcosa che era più che amicizia, era un
legame indissolubile e innegabile che li teneva uniti da quando erano
poco più che bambini. Erano sempre stati insieme, dalla
stessa parte, vicini l'uno all'altra, nel momento del bisogno e non
solo, ne avevano passate così tante insieme che erano
così complici da sembrare un'unica, indivisibile
entità.
E, vedendoli
così, e realizzando improvvisamente quanto speciale e
indistruttibile fosse il rapporto che li legava, Draco si
sentì incredibilmente solo.
Ma durò
solo un attimo, perchè poi, muovendo un piede, fece
scricchiolare le foglie e i rametti che ricoprivano il terreno,
palesando la sua presenza, e subito Hermione gli corse attorno, i
capelli che le volteggiavano attorno al viso, sul quale era dipinta
un'espressione ridente e radiosa.
«Draco!
Cominciavo a chiedermi che fine avessi fatto»
«Ho
parlato con tuo padre» cominciò lui, ma fu
interrotto da un gridolino di Hermione. «E come è
andata?»
«Normale,
credo» Il ragazzo si strinse nelle spalle. «Ha
anche detto che Potter e Weasley non gli piacciono» aggiunse,
sogghignando. «E poi, mi sono intrattenuto piacevolmente con
la tua cugina preferita»
La Grifondoro
impallidì. «La mia cugina preferita?
Mona?»
«Esatto»
«Che ti
ha detto?»
«Ha
tentato di sedurmi. E io le ho dato della puttana»
Hermione rimase in
silenzio per qualche secondo. Quando si riprese, scoppiò a
ridere fragorosamente, e gli buttò le braccia al collo.
«E' in momenti come questi che adoro il fatto che tu sia un
Serpeverde»
«Sì,
anche io lo adoro» rispose lui, con voce roca. Con la coda
dell'occhio, scorse la Weasley femmina trascinare via suo fratello e il
suo fidanzato, per lasciarli soli, e provò un'impeto di
simpatia per lei.
Appoggiò
la riccia al tronco di un albero, e cominciò a baciarle
lascivamente il collo.
«Draco...
non vorrai davvero... farlo quì»
mormorò lei, mordendosi le labbra per non gemere al contatto
dell'eccitazione di lui contro le proprie cosce.
«Perchè?»
mormorò lui «Che problema
c'è?»
«Ma...
ah!»
La ragazza non
terminò la frase, e non ne cominciò una nuova.
Mezz'ora dopo, la figura completamente nuda di Draco, si stagliava tra
gli alberi. Poco più in là, Hermione si rivestiva
frettolosamente. Gli lanciò la camicia, stropicciata e
leggermente sporca. «Tieni» disse
«Mettitela. E muoviti»
Lui alzò
un sopracciglio, appoggiandosi pigramente a un tronco. «Non
ti piaccio così?»
La Grifondoro
arrossì pudicamente. «Non ho detto
questo»
Lui rise, gettando
indetro la testa. «Oh, andiamo, vieni
quì!» esclamò, attirandola a
sè.
Lei lo
guardò con disapprovazione. «Draco, seriamente,
dobbiamo andare» dichiarò, poggiando le mani sul
petto di lui per allontanarlo.
Grave errore.
Sentire il suo fisico asciutto e modellato sotto i propri palmi non
aiutava granchè la sua già debole forza di
volontà. «Per favore...»
«Di
solito il 'per favore' me lo dici in altri momenti, pregandomi di fare
ben altro» sussurrò lui, malizioso. Davanti
all'espressione implorante di lei ridacchiò, posandole un
delicato bacio sull'incavo della gola. «Solo per farti
contenta» aggiunse, chinandosi per raccogliere i propri
vestiti.
Quando raggiunsero
gli altri, apparivano entrambi assolutamente normali, come se avessero
parlato di affari e politica fino a poco prima. La famiglia di Hermione
se ne stava seduta nel cortile, mangiando caldarroste, mentre il
fratello di Mona strimpellava una chitarra, cantando una vecchia
canzone dei Beatles.
Gli occhi della
riccia luccicavano di gioia maligna, quando si voltò verso
il Serpeverde. «Lear, mi dai quella chitarra, per
piacere?» domandò, rivolta al cugino.
«Draco muore dalla voglia di mostrarci il suo
talento»
Il biondo
inorridì. «Stai scherzando, vero, Granger? Non sei
affatto divertente» sibilò, in modo che solo lei
potesse sentirlo. Lei lo guardò angelicamente. «Mi
sembrava che avessimo già risolto questa questione,
no?» cinguettò, porgendogli lo strumento.
«Non
dirmi che Malfoy suona!» esclamò Potter,
guardandolo come se fosse vestito da donna.
«Un
furetto cantante, sai che gioia» bofonchiò Ron,
gettandosi in bocca una manciata di caldarroste.
«Siamo
tutti molto ansiosi di ascoltarlo, senza dubbio»
dichiarò Miranda.
«Infatti,
muoriamo
dalla voglia di ascoltarlo» si trovò subito
d'accordo Juliet.
Alla fine, al
biondo non restò altro che accettare la chitarra, sedersi e
prepararsi all'esibizione. Prese un respiro profondo, sapendo che se
non fosse stato Draco Malfoy sarebbe arrossito terribilmente. Le sue
dita pizzicarono le corde della chitarra, mentre le note cominciavano a
volteggiare e a disperdersi nell'aria.
Quando Hermione
riconobbe la canzone, un'espressione di pura felicità le si
dipinse in volto.
«I was
her, she was me, we were one, we were free, and if there's somebody
calling me on, she's the one»
Quando cantava,
Draco perdeva la sua solita cadenza strascicata. Aveva una voce bassa,
più melodiosa di quanto i presenti avessero mai potuto
aspettarsi. Era bravo.
Quando la canzone
terminò, un assordante applauso risuonò nel
cortile. E guardandosi attorno, rispecchiandosi negli occhi dorati di
Hermione, notando i sorrisi di Jane, gli strilli di Miranda e Juliet, e
scorgendo persino un cenno da Jonathan, Draco capì cosa
voleva dire appartenere a una grande, allegra, rumorosa famiglia.
Author's Corner:
salve a tutti, e scusate la
prolungata assenza (: Come state? Vi state godendo le vacanze?
Quì fa un caldo che si muore, non se ne può
più, ma mille volte meglio questo che la pioggia invernale,
che mi irrita in una maniera esagerata.
Ho un piccolo annuncio da farvi: domani parto per l'Inghilterra, dove
rimarrò due settimane in vacanza studio, torno il 29 di
questo mese. Cercherò di aggiornare i primi di agosto,
però, non preoccupatevi ;D
Parlando di questo capitolo, spero vi sia piaciuto anche senza la
presenza della Nuova Generazione. Nella stesura originale comparivano
anche loro, ma poi era semplicemente troppo lungo. Ma don't worry, nel
prossimo compariranno di nuovo, e Phèdre ne
combinerà una delle sue... ma non aggiungo altro!
La canzone che canta Draco è She's the One, di Robbie
Williams (quanto lo amo lui? *Q*), credo che la conosciate tutti u.u
Dedico il capitolo a Carla e Fely, che si saranno riconosciute in
Juliet e Miranda, spero vi sia piaciuto <3 Mi mancherete tanto!
Ringrazio infinitamente coloro che leggono, che mettono la storia tra
le seguite e le preferite e chi recensisce:
Chantal_l,
grazie! E non preoccuparti, non c'è bisogno delle minacce,
anche se un po' in ritardo aggiorno sempre (: Ti ringrazio tantissimo
per i complimenti *ç*
Draco the best,
ehilà! Nick ed Ellie sono davvero molto carini insieme *Q* a
meno che non arrivi Phèdre a metterci il suo zampino... ma
non voglio spoilerarti troppo! Spero che la loto 'gita in famiglia' ti
sia piaciuta, un bacio (;
__woah scorps,
niente Zab in questo capitolo, mi spiace ù__ù Ma
mi rifarò, prima o poi, lo giuro :D Hahaha povera Elaine,
che ti ha fatto che ti sta sulle balls? E concordo nel dire che Jared
sia figo, un gran figo u.u Mi mancherai da morire quando
starò a Londra, lo sai veh? ç____ç ILY
<3
Insane, AAA
cindolì anche tu promossissima? *_____* Ma che prave pampine
che siamo, sìsì ù_ù La
scampagnata è stata uno spasso? Giudica tu *Q* Spero che il
capitolo ti sia piaciuto honey, un bacione <3
barbarak,
grazie mille per i complimenti *ç* Sì, senza
dubbio tra Draco e Hermione non c'è solo sesso, anche se
naturalmente nessuno dei due si metterebbe a parlare d'amore all'altro,
non è ancora tempo, anche se è chiaro che provano
qualcosa *Q* Bellini loro <3 Spero che il capitolo ti sia
piaciuto (:
whateverhappened,
amooour domani parto e non ci siamo sentite ç.ç
mi dispiace da morire, mi mancherai! Non vedo l'ora di leggere la tua
B/F btw <3 sarà stupenda as usual u.u Niente
Phèdre, quindi credo tu sia contenta, e ma anche niente
Nick/Ellie nè Jared/Ashley ç.ç Mancano
anche a me quando non scrivo di loro, soprattutto quando c'era qualcosa
che doveva accadere! *me si cuce la bocca* Lo sai che hai ragione?
Cioè, non ci avevo mai fatto caso ma J&A ricordano
un po' James&Lily, bellini loro <3 Scusa se ti faccio
una risposta di cacca ma vado di fretta ç.ç I
love you and I'll miss you so so so much!
tatythebest,
molto presto Phèdre farà qualcosa che
turberà l'equilibrio che D&H hanno raggiunto,
è tutto quello che posso dirti u.u Spero che il capitolo ti
sia piaciuto u.u Un bacio (:
darllenwr,
premetto un grande scusa per non poter dedicare più tempo
alla tua recensione, ma devo uscire >.< Ti ringrazio
tantissimo per i complimenti, mi fa veramente, veramente piacere sapere
che ti piacciono i miei capitoli, e mi fa piacere che commenti tutto
quello che succede (: Spero che questo capitolo ti sia piaciuto
altrettanto, e non vedo l'ora di leggere la tua recensione, dovessi
connettermi anche da Londra u.u Ancora scusa per non averti risposto in
maniera adeguata :S A presto!
Tantissimi saluti a tutti quanti, divertitevi in queste due settimane
senza di me, che quando tornerò la calma che si è
creata potrebbe venire distrutta ù.ù Oggi sto
spoilerando tantissimo XD Un bacio!
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