Set My Soul Alight ~

di Emma Bennet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Take a deep breath, girl ***
Capitolo 2: *** Here we go again ***
Capitolo 3: *** Heartbreaker? ***
Capitolo 4: *** Letter to Hermione ***
Capitolo 5: *** Masquerade ***
Capitolo 6: *** Drink up me hearties yo-ho! ***
Capitolo 7: *** Who am I to say ***
Capitolo 8: *** Poker Face ***
Capitolo 9: *** Angel Of Mine ***
Capitolo 10: *** Lies&Ties ***
Capitolo 11: *** Rivalries ***
Capitolo 12: *** Lost Girls ***
Capitolo 13: *** Husbands&Wives ***
Capitolo 14: *** Family ***



Capitolo 1
*** Take a deep breath, girl ***


Ennesima Draco/Hermione, una long che iniziai un paio di mesi fa. Ambientata dopo Hogwarts, niente di che, lo ammetto. Preannuncio che non riuscirò a postare molto in fretta, ma cercherò di farlo il prima possibile, giurin giurello. Spero vi piaccia, ci tenevo molto a postarla perchè la trama mi piace. Spero di non deludervi, e ancora di pià spero che lascerete una recensione - critiche, complimenti, consigli - perchè per me è davvero importante. Prometto che farò un'introduzione più decente, la prossima volta, ma vado di fretta XD Capitemi, mi aspettano ripetizioni di matematica -.-' wow. Okay, basta annoiarvi, buona lettura <333

Set My Soul Alight ~


Take a deep breath, girl
Un respiro profondo.
Ancora uno.
Un altro.
Ecco. Sì, era pronta.
La figura diede un'ultima occhiata alla sua immagine riflessa allo specchio, e ciò che vide le piacque.
Con un sorriso soddisfatto, e una sensazione di gioia che le riempiva il cuore, si diresse verso la porta di casa, uscendo e chiudendosela alle spalle.

Con sguardo critico, il ragazzo continuò a rimirarsi nella superficie riflettente.
Okay, poteva anche andare.
Avrebbe fatto senz'altro una bella figura... ma quando mai non l'aveva fatta?
Con un perfetto ghigno si allontanò, canticchiando tra sè e sè.

Da quanto tempo mancava da lì.
Troppo.
Una lacrima le fece capolino tra le ciglia, e la ragazza si affrettò ad asciugarla, mentre la sensazione di essere di nuovo, e finalmente, a casa, colmava ogni fibra del suo essere.
Trasse un respiro profondo, ed entrò attraversando l'imponente cancello, e prese consapevolezza del fatto che a nessun posto, al mondo, era legata tanto quanto ad Hogwarts. Tanti l'avrebbero giudicata solo una scuola. Importante, illustre, famosa in tutto il mondo, ma pur sempre una scuola. Ma in realtà Hogwarts era di più, molto di più. Era una casa.
E questo Hermione Granger lo sapeva bene.
Quando aveva ricevuto la lettera della professoressa, no, preside, McGranitt, l'aveva aperta trepidante.
Cosa poteva mai volere da lei?
La risposta le era giunta subito.
Semplice.
Se solo avesse voluto, sarebbe diventata la nuova professoressa di Trasfigurazione.
Lei, Hermione Jean Granger, professoressa! Beh, di certo se qualcuno era all'altezza di quel ruolo, sicuramente era lei, come la stessa McGranitt le aveva scritto. Le diceva che si rendeva conto di chiederle molto, abbandonare Harry, Ron, la professione di Auror per una semplice cattedra di Trasfigurazione... ma quando l'ex professore le aveva dato le dimissioni, l'anziana donna aveva immediatamente pensato a lei!
Hermione, dal canto suo, non ci aveva pensato su due volte. Fare l'Auror le piaceva, e molto, adorava stare con Harry e Ron, trascorrere tutto il suo tempo con loro, combattendo contro i Mangiamorte ancora in piedi, e minacce varie... ma, santo cielo!, diventare insegnante di Trasfigurazione ad Hogwarts, era il posto di una vita!
Aveva risposto subito a quella che oramai era la preside, accettando entusiasticamente. E così, ora, 31 Agosto, si ritrovava ad Hogwarts.
Varcando l'ingresso con passo sicuro, la ragazza si guardò attorno, mentre ricordi piacevoli e vividi le si affacciavano alla memoria. La scuola era stranamente silenziosa, siccome gli alunni sarebbero arrivati solo il giorno dopo.
«Chi è lei?»
Hermione si voltò, con la consapevolezza di sapere a chi appartenesse quella voce.
«Hermione Granger. Ho un appuntamento con la preside» disse, con tono sussiegoso.
Gazza, il vecchio e antipatico custode la squadrava con un espressione non proprio amichevole.
«L'ufficio è al...»
«Conosco dove si trova l'ufficio della McGranitt, non si preoccupi, e conosco anche la parola d'ordine» rispose, con stizza. Una piccola vendetta di tutti i torti subiti quando era un'alunna. Ma ora Gazza le avrebbe dovuto portare rispetto. Infondo, lei era la nuova professoressa di Trasfigurazione, pensò con una punta d'orgoglio.
Dopodichè, girò sui tacchi, raggiungendo l'ufficio.
«Ehi! Mi deve aspettare! Chi mi assicura che non è un'impostore?» urlò il custode.
Alzando gli occhi al cielo, Hermione gli gridò di rimando di farsi i fatti suoi, al diavolo l'educazione. E si voltò, cadendo inaspettatamente quanto rovinosamente a terra.
Era andata a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno, che in quel momento si trovava sopra di lei, entrambi distesi sul pavimento.
«Cosa diavolo...?» esclamò.
«Guarda dove metti i piedi!» sentì dire.
«Ma guardalo tu, piuttosto!»
«E' stata lei a ven... Granger?»
«Co... Malfoy?»
I due ragazzi si guardarono, stupiti. Era passato talmente tanto tempo da quando si erano visti l'ultima volta...
«Che ci fai tu quà?», esclamarono in coro.
«Io? Dimmelo tu!», continuarono, ancora contemporaneamente. Rimasero a fissarsi qualche altro minuto, poi Hermione iniziò a ridacchiare, e persino Draco fece qualcosa di molto simile a un sorriso.
«Mi ha contattata la McGranitt», disse Hermione.
«Davvero? Ha mandato un gufo anche a me», le  rispose Draco. E stava per aggiungere qualcosa, quando la porta dell'ufficio si aprì, facendo comparire la figura di una donna anziana.
«Professoressa!»
«Signorina Granger, mia cara, da quanto tempo! E signor Malfoy, che piacere!»
«Come sta, professoressa?»
«Oh, io bene, sì, me la cavo. Ma non rimanete quì, prego, entrate, così possiamo parlare del motivo per cui vi ho convocato»
I due ragazzi obbedirono, e la seguirono all'interno della stanza. Una volta che si furono accomodati, l'anziana professoressa iniziò a parlare «Bene, sono molto felice di vedervi quà, entrambi. Sono sicura che vi troverete bene»
Hermione e Draco si lanciarono un'occhiata strana.
«Mi scusi, ma non credo di aver capito»
«Mi sembra ovvio, signorina Granger. Ne abbiamo parlato, lei sarà la nuova professoressa di Trasfigurazione, nonchè rappresentate della Casa di Grifondoro. Mentre, il signor Malfoy insegnerà Difesa contro le Arti Oscure, e rappresenterà i Serpeverde»
Hermione e Draco tornarono a guardarsi, con un'espressione mista tra disappunto e sconvolgimento.
«Cosa?!»

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Capitolo 2
*** Here we go again ***


Set My Soul Alight ~


Here we go again

Il sole - per metà nascosto per metà visibile - tingeva il cielo di rosso, rosa, arancio. Il crepuscolo annunciava l'arrivo della sera, e con essa sarebbero arrivati presto gli studenti. Tutti, dal primo al settimo anno. E cosa sarebbe successo se l'avessero derisa? Se l'avessero presa in giro? Se non l'avessero presa sul serio? Sarebbe stata un fallimento. Un fallimento totale, assoluto: una vergogna per se stessa e per Hogwarts. Cominciava già a pentirsi di aver accettato quell'incarico, sarebbe dovuta rimanere con Harry e Ron, a fare l'Auror. Sarebbe stata una scelta migliore. Perchè doveva essere così masochista da volersi obbligatoriamente complicare la vita?
«Tutto bene?»
Hermione sobbalzò, presa alla sprovvista. Accanto a lei, intento nell'accendersi una sigaretta, Draco Malfoy fissava l'orizzonte. La ragazza rimase stupita del tono normale con cui il ragazzo le si era rivolto, e poi si diede della stupida. "Ho troppo presente il Malfoy di quando studiavamo quì, ma sono passati tanti anni, c'è stata una Guerra di mezzo... forse è cambiato. Forse sono io che sono troppo prevenuta e ho troppi pregiudizi nei suoi confronti"
«Sono un po'... in ansia, ecco. E tu? Nervoso?»
Il ragazzo si voltò verso di lei, e sfoderò il migliore dei suoi ghigni. «Un Malfoy non è mai nervoso, Granger»
Hermione alzò mentalmente gli occhi al cielo. "Mi sembrava strano. Per lo meno non mi ha chiamata Mezzosangue"
«Davvero? E non ti preoccupa l'idea di fare brutta figura?»
«Brutta figura? E perchè mai?»
Draco la guardava con aria interrogativa, sinceramente stupito. Neanche se avesse voluto sarebbe riuscito a fare una brutta figura, lui!
«Niente, Malfoy, niente. Non pensarci»

«E rieccoci quì»
«Già... di nuovo»
«Ma questo è l'ultimo anno... e comanderemo noi!»
Due ragazze, ferme davanti all'ingresso della scuola, ridevano tra loro. Quella che aveva parlato per prima aveva lunghissimi capelli nero pece, ondulati, perfettamente acconciati in una coda alta, e occhi blu oltremare. Era bella, non bellissima, ma affascinante. L'altra aveva capelli biondi, anche i suoi ondulati e lunghi. Era molto alta, e magra, sembrava una modella. Il viso, bellissimo anche senza un filo di trucco, era reso più interessante da un neo sullo zigomo sinistro, vicino al naso, mentre gli occhi erano di un intenso azzurro cielo. Ad accomunarle, la pelle perfetta, e una divisa Serpeverde.
Poco lontano da loro, anche tre ragazzi facevano capannello. Quello al centro, capelli biondi e immensi occhi azzurri, sembrava un tantino imbarazzato.
«Andiamo amico, vedrai che quest'anno ce la farai», un altro dei tre - capelli mossi e occhi nocciola - diede una pacca sulla spalla all'altro.
«Si tratta solo di chiederle di uscire... scatena il Grifondoro che è in te!», concluse l'ultimo, dai capelli castani e occhi verdeazzurri.
«La fate facile voi»
«O forse sei tu che la fai troppo difficile, non pensi Nick?»
«No. Non credo affatto. Elaine è così bella...»
«Merlino, ma ti senti quando parli? Mi farai venire il diabete, te lo dico io amico. Ed Elaine sarà anche bella ma uno, ce ne sono di più belle, due, è soltanto una ragazza»
«Una ragazza Serpeverde Purosangue. Migliore amica di Phèdre Delaney. E sai com'è Phèdre Delaney...»
«Ok, forse Phèdre è la Serpeverde più spocchiosa e antipatica di tutti i Serpeverde, ma sai cosa? Fregatene. Siamo al settimo anno, amico, comandiamo noi!»

Poco tempo dopo, tutti gli studenti si ritrovarono in Sala Grande, ognuno seduto al tavolo della propria Casa.
«Ragazzi, posso avere la vostra attenzione?»
La voce della Preside, accentuata da un Sonorus, si espanse per tutta la stanza. Immediatamente il chiacchiericcio andò scemando, e nella Sala regnò il silenzio, mentre tutti gli allievi aspettavano l'annuale discorso.
«E rieccoci, ragazzi, all'inizio di un nuovo anno scolastico. Chi può dirci come andrà? Sarà più facile, più arduo, più memorabile, più sereno degli altri? Ci porterà più dispiaceri? Più soddisfazioni? Chi può dirlo? Quello che posso dirvi io, invece, è che dovete sempre impegnarvi nello studio. Siate persone diligenti e giudiziose, pensate al vostro avvenire. Datevi da fare, perchè quest'anno ci sarà da lavorare. In ogni caso, spero e vi auguro un anno pieno di piacevoli sorprese e innumerevoli felicità. Inoltre, ribadisco che la Foresta Proibita è appunto proibita, per tutti gli alunni. E il Signor Gazza ci tiene a far presente che ogni tipo di prodotto che appartenga ai Tiri Vispi Weasley è vietato, e se perciò verranno trovati all'interno della scuola saranno immediatamente confiscati. E ora, veniamo alle novità: presentiamo dunque i nuovi professori!»
Con un sorriso perfetto, Draco Malfoy si fece avanti, affiancato da una più preoccupata Hermione Granger.
«Li conoscete entrambi, credo. Lei è Hermione Granger, e sarà la vostra insegnante di Trasfigurazione e rappresenterà, inoltre, i Grifondoro. Lui è Draco Malfoy, colui che vi istruirà nella Difesa Contro le Arti Oscure. Rappresenterà - e non posso dire che non era ovvio - la Casa di Serpeverde»
Dai tavoli si levò un forte applauso, indirizzato ai due ragazzi. Tra i Serpeverdi, una ragazza si chinò verso l'amica per sussurrarle qualcosa all'orecchio. «Draco Malfoy, Elaine! Ti rendi conto? Draco Malfoy insegnerà quì!»
«E' una splendida notizia, non trovi Phèdre?»
«Splendida? Di più! Si prospetta un anno interessante...» e con un occhiolino diretto all'amica, la ragazza dai capelli neri riportò la propria attenzione sul biondo, al tavolo dei professori.
«E' una bella cosa, non trovate? Che la Granger insegni quì, intendo»
Al tavolo dei Grifondoro, cinque ragazzi - amici per la pelle - discutevano sulle novità.
«Sì, insomma, la Granger è una forte. Ha combattuto con Harry Potter e tutto il resto. E' grandiosa. Ma Malfoy?»
Una ragazza alzò gli occhi al cielo. «Non è che sei geloso, Jared?»
Il ragazzo la guardò sconvolto «Sei impazzita, o cosa? Forse sei tu che hai una cotta per il prof?»
«Eh, dici la verità, Samantha, ti piace Malfoy?»
«Nicholas, tu sta' zitto e pensa ad Elaine», celiò lei, spostandosi un riocciolo nero dietro l'orecchio.
«Io ci penso, il problema è lei che non mi pensa»
Un'altra ragazza, dai capelli rossicci, alzò gli occhi al cielo «Non rompere Nick, ok?»
«Sempre gentile, eh Ashley?». In risposta, la rossa fece un sorriso fintissimo e sbattè le ciglia, per poi ritornare a un'espressione scocciata.
«In ogni caso, chissà? Magari Malfoy si rivelerà un buon insegnante» concluse il ragazzo dagli occhi azzurri, Daniel, il più saggio tra i cinque.

Il giorno dopo, nel bagno femminile, Phèdre ed Elaine si rifacevano il trucco, parlottando tra loro.
«Ci aspettano due ore di Trasfigurazione, con quella mezzababbana di una Granger. Però poi abbiamo un'ora di Difesa. Ci pensi, Ellie? Un'ora intera con il professor Malfoy!»
Ellie finì di mettersi il mascara, per poi cercare il rossetto all'interno di una tasca, nella borsa.
«Mmm, non credi di idolatriare un po' troppo Malfoy?»
Phèdre si bloccò mentre applicava l'eyeliner.
«No, ma dico, stai scherzando? E' di Draco Malfoy che stiamo parlando, Elaine! Non sono è bello da far paura, ma è anche il Serpeverde per antonomasia, ed è risaputo che è una mente brillante. Oltretutto trovo molto istruttivo il fatto che insegni Difesa. Chi meglio di lui può istruirci contro le Arti Oscure, d'altronde?»
In quel momento, anche Samantha e Ashley entrarono nel bagno.
Elaine alzò gli occhi al cielo, e Phèdre guardò con disprezzo le due Grifondoro.
«Ecco arrivata la feccia. Elaine, faremo meglio ad andare»
«Già, va' via Principessa sul Pisello, e non scassare», commentò Ashley.
«Ce l'hai con me?», gli occhi di Phèdre erano ridotti a due fessure. Ashley le si avvicinò, mento alto, atteggiamento strafottente come al solito.
«Esatto»
In quel momento la campanella suonò, riportando le ragazze alla realtà. «Ringrazia la campanella, altrimenti ti avrei ridotta in briciole» mormorò Phèdre, l'odio verso l'altra era udibile in ogni singola parola.
Ashley e Samantha rimasero a guardare le studentesse verdeargento lasciare il bagno.
«Forse la provochi troppo, Ashley»
«Il problema è lei, Sam. Mi odia, ma il sentimento è assolutamente, completamente ricambiato, te lo assicuro», rispose l'altra, tranquilla.

Hermione osservava, con un sorriso di circostanza dipinto sulle labbra, i ragazzi di Grifondoro e Serpeverde del settimo anno entrare nell'aula, uno dopo l'altro.
«Salve a tutti, ragazzi» incominciò, un po' titubante ma con la voce ferma, «e benvenuti. Io sono la professoressa Hermione Granger, ma forse qualcuno di voi lo sa già»
«Non è altro che una sporca Mezzosangue, pensavo che certi elementi non potessero insegnare in un luogo come questo» sussurrò a voce non tanto bassa Phèdre, e infatti fu udita da tutta la classe, professoressa compresa. Le labbra di Hermione si strinsero, e poi si stesero in un sorriso tirato
«E io, signorina Delaney, pensavo che certi pregiudizi da Mangiamorte fossero estinti», disse. Sentendo quelle parole, alcuni degli studenti sussultarono.
«Non spaventatevi, ragazzi. I Mangiamorte sono esistiti, esistono tuttora, ma mi auguro che non esistano più, un giorno. La Guerra è un dato di fatto, c'è stata. Io vi ho partecipato, e come me molti altri. In quanto a lei, signorina Delaney, può lamentarsi riguardo la mia assunzione con la Preside, per ora può limitarsi ad aprire il suo libro a pagina otto, come tutti gli altri»
«Ma come si permette di parlarmi così? Se mio padre lo dovesse venire a sapere, la farebbe espellere sul serio», rispose la ragazza, irata. Hermione sorrise tristemente.
«Mia cara, non sai quante volte mi sono state rivolte queste parole. All'epoca però, a pronunciarle, era un ragazzo che voi oggi conoscete come il professor Malfoy»
In quel momento, la porta dell'aula si aprì, e Draco Malfoy entrò in classe.
«Si parlava di me?», chiese, il sopracciglio sinistro arcuato.
«Oh sì. Stavo per l'appunto raccontando alla signorina Delaney di come usavi ripetermi che tuo padre avrebbe potuto farmi espellere in qualsiasi momento, quando studiavamo quì, come ha appena ribadito anche lei»
Draco sembrò riflettere sulle parole di Hermione, e poi si voltò verso Phèdre.
«Tutto ciò che posso dirti è di non commettere il mio stesso errore. E' vero, gliel'ho detto un sacco di volte, e ora mio padre è rinchiuso ad Azkaban, e vi rimarrà per il resto della sua vita. Invece, la professoressa Granger è esattamente quì, e dubito che se ne andrà tanto presto», disse, con nonchalance.
Hermione spalancò gli occhi. Draco Malfoy l'aveva appena... difesa?
«Smettila di guardarmi così, Granger, lo so che sono stupendo» aggiunse, a voce più bassa. La riccia sbuffò, con fare annoiato.
«In ogni caso» continuò il biondo «la McGranitt vuole vederci nel suo ufficio al termine delle lezioni»
Hermione sbiancò, e si aggrappò al braccio di Draco.
«Secondo te è insoddisfatta? Vuole licenziarci?»
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
«Forse, Granger, per quanto mi soprenda, tu non sai tenere lezioni, ma a me sembra di essere andato bene, quindi non penso che voglia licenziarmi. E non penso neanche che voglia licenziare te, quindi sta' calma, e staccati dal mio braccio»
Hermione guardò le proprie mani attaccate a Draco, e arrossì.
«Scusa», mormorò, imbarazzata.
«Sì, sì», commentò lui, voltandosi e lasciando l'aula.




Author's Corner: salve a tutti, buon Halloween (: eccoci al secondo capitolo di questa ff - postato poco dopo una settimana, wow! faccio progressi XD - che spero vi sia piaciuto <33 Sono stati introdotti molti nuovi personaggi, avete fatto un po' di confusione? Ho associato ognuno di loro a un personaggio famoso che me lo ricordavo, e quindi:
Phèdre Delaney è Katie McGrath
Elaine Howard è Blake Lively
Nicholas 'Nick' Cast è Lucas Till
Jared Halliwell è Ben Barnes
Daniel Gregory è Chace Crawford
Samantha Bowl è Vanessa Hudgens
Ashley Arden è Danielle Panabaker
A chi interessasse (ditemi che vi interessa, ditemi che vi interessa *____*), ho scritto anche questa ff - sempre d/hr - per Halloween, mi farebbe piacere un commentino 'w'
Un enorme grazie a chi ha messo la storia tra i preferiti o tra le seguite, e grazie ancora di più a chi ha recensito *_____*
ChaneyRossa, che bel nome che hai, Eleonora! Lo adoro 'w' Grazie mille, ed eccoti accontentata (: spero che il capitolo ti sia piaciuto ^^
malandrina92, grazie anche a te, felice che la ff ti piaccia <33 Anche io amo la coppia Draco/Hermione (ma va? non l'avevo capito), è in assoluto la mia ship preferita uù
Haley_James, sei gentile *_____* grazie per i complimenti XD spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo *O*
__woah scorps, amore quanto mi manchi ç___ç grazie per aver recensito, sei sempre fantastica. ti amo tanto
_slytherin, mi manchi anche tu, lucy! ho postato a quanto vedi uù ti amo <3
alla prossima, vi adoro (:

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Capitolo 3
*** Heartbreaker? ***


Set My Soul Alight ~


Heartbreaker?
«Arrivederci, professoressa, grazie a lei»

Con un sospiro di sollievo, Hermione si chiuse la porta della Presidenza alle spalle. «Per fortuna avevi ragione, Malfoy!»
Draco le lanciò un'occhiata di sufficienza. «Ti sorprende?»
La riccia sbuffò. «Uffa, devi essere sempre così... pieno di te?»
Il ragazzo scoppiò a ridere, per una volta senza ghignare. «Cosa vuoi farci, Granger? Essere la Perfezione in persona ti rende un tantino presuntuoso»
Hermione alzò un sopracciglio, divertita «Un tantino?»
«Ok, magari forse qualcosina in più...» concesse il Serpeverde.
«Direi» concordò l'altra «Però ci è andata bene, dai. Non mi aspettavo che ci facesse i complimenti per questa prima giornata, è stata molto gentile»
«Magari ora che siamo insegnanti conosceremo il lato dolce di Minerva McGranitt, che dici?»
«Cosa vorresti dire, che prima era acida? Io la trovavo gentile anche quando ero un'alunna, è sempre stata una delle mie professoresse preferite»
Draco alzò gli occhi al cielo. «Perchè questa cosa non mi sorprende? Eri la sua preferita: intelligente, studiosa, Grifondoro, che vuoi di più?»
«Beh, se è per questo neanche tu puoi lamentarti: Piton stravedeva per i Serpeverde, e per te in particolare!»
Nel sentire il nome dell'ex professore di Pozioni/Difesa/Preside, il biondo si oscurò. Era stato il suo padrino, e se sulla coscienza non portava l'omicidio di Albus Silente era grazie a lui. Gli doveva tanto, per lui era stato molto più che un professore. Hermione notò il cambiamento dell'espressione del ragazzo, e si morse le labbra. Non avrebbe dovuto nominare Piton, sapeva bene che per lui era stata una grave perdita.
«Mi dispiace, scusa. E' solo che.... lo so che è da pazzi, sono passati tanti anni, eppure ancora non riesco a credere che lui e Silente siano morti»
Draco fece un sorriso triste. «Direi che posso capirti, Granger»
«Lui ti... manca?»
Chissà come avrebbe risposto? Il vecchio Malfoy l'avrebbe guardata con disprezzo, rispondendole che lui non sentiva la mancanza di nessuno. Però questo era indubbiamente un altro Malfoy, molto diverso da quello che aveva conosciuto lei. Non che avessero "ripreso i contatti" da anni, ma era una cosa che si notava subito, non c'era bisogno di una conoscenza molto approfondita per capire che non era più un ragazzino viziato e scortese, era un uomo, adesso. Ed era strano pensare a lui come tale, d'altronde lei stessa faticava a giudicarsi una donna, anche se era così.
Il biondo sembrò pensarci su, come se stesse soppesando la risposta, e alla fine decise di essere sincero. «Sì, mi manca» disse, semplicemente «Non credo che potrò mai dimenticarlo, è stato un grande uomo, anche se erano in pochi ad apprezzarlo»
«Non devi, infatti. E lo so che... beh, io per prima l'ho sempre giudicato male, ma me ne sono pentita. E' stato senza dubbio l'uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto»
Draco le sorrise, riconoscente. Era vero, Severus Piton era un uomo straordinariamente coraggioso.
In quel momento, interrompendo il dialogo dei due, passò una Serpeverde, che sorrise in direzione del direttore della sua Casa.
«Buonasera prof», cinguettò gioviale. Lui sorrise accondiscendente, facendole un cenno con il capo.
«Non capisco perchè saluta te e non me!» esclamò Hermione, quando la ragazza non fu più a portata d'orecchio. Malfoy la guardò come se fosse ovvio.
«Ci sono tre ragioni, Granger. Uno, sono il direttore di Serpeverde. Due, tu sei la direttrice della casa rivale. Tre, sono bello»
La riccia strabuzzò gli occhi. «Ma sei serio?!»
«Ma certo, perchè non dovrei?»
«E' una tua alunna!»
«E non può forse giudicare la bellezza di un uomo, Granger? Non ho mica detto che vuole portarmi a letto, anche se forse è così»
La Grifondoro arrossì. «Io non ho mai avuto pensieri del genere nei confronti di un insegnante, e non credo che loro dovrebbero: è scorretto»
«Quando uno è bello è bello. Poi, non tutti sono... puritani come te. E, infine, anche volendo, su chi avresti potuto fantasticare? Su quel gigante analfabeta? O magari Vitious?»
«Non chiamare così Hagrid! E poi non sono tanto puritana come credi» ribattè lei.
«Sì, probabilmente se avessi avuto me come professore, avresti avuto pensieri peccaminosi anche tu», le parole del ragazzo vennero accompagnate da un irresistibile ghigno made-in-Malfoy.
Da un rosso accennato, il colore del viso della riccia divenne un rosso pomodoro. «Malfoy!»
«Neghi forse la mia bellezza? Sono un rubacuori, Granger»
«E come mai il nostro rubacuori non è ancora fidanzato?», con un'altra domanda, Hermione si risparmiò l'imbarazzo di rispondere a Draco. Negava forse la sua bellezza? Non ci aveva mai fatto caso, a dire la verità, non aveva mai guardato Draco Malfoy come ragazzo, per lei era sempre stata la Serpe spocchiosa. Anche perchè, l'unica persona che aveva notato sotto quell'aspetto era Ronald Weasley.
«Cosa ne sai che non sono fidanzato? Vuoi forse sapere se sono ancora sulla piazza? Ebbene, la risposta è sì: sono assolutamente libero, e il motivo è molto semplice. I miei volevano farmi fidanzare con la sorellina di Daphne Greengrass, Asteria, non so se la conosci, ma non era il mio tipo. Non che non fosse bella, anzi, ma era così... perfetta. Come se fosse intoccabile, sai. Un'aura che io collego solo a mia madre, e quindi ho detto no grazie, non ci sto, e ho rifiutato»
«E i tuoi genitori?»
Draco si strinse nelle spalle. «Non hanno fatto troppe storie, soprattutto mamma. Lei è un po' fissata con il vero amore, e dopo la Guerra si è messa in testa che non mi costringerà mai a sposare qualcuno che non amo, anche se non è un'usanza tipicamente Purosangue, e mio padre l'accontenta, come sempre»
«Come sempre?» Hermione faticava ad immaginarsi un Lucius Malfoy sottomesso all'eterea Narcissa.
«Stenterai a crederlo, ma loro si sono sposati perchè si amavano, quindi alla fine anche a lui dispiacerebbe vedere il suo unico figlio infelice per l'eternità a causa di un matrimonio non voluto, e concorda con mia madre»
La Grifondoro sorrise «Tua madre sembra un bel tipo»
Infondo, se Harry (e tutti loro) era vivo era proprio grazie alla signora Malfoy, che alla fine aveva scelto il bene del figlio piuttosto che un ideale pazzo e impossibile.
«Lo è» rispose lui, illuminandosi
«Buonasera, professoressa Granger!» esclamò un Grifondoro, interrompendoli.
Con un'espressione buffa, Hermione si voltò verso Draco «Dici che vuole portarmi a letto?»
Il biondo rise, gettando la testa all'indietro. «Può darsi», rispose, mentre entrambi si avviavano verso le stanze degli insegnanti.

Intanto, in una delle stanze del dormitorio di Serpeverde si stava tenendo una riunione tra quattro ragazze.
Phèdre Delaney sedeva su una poltrona di velluto verde scuro, le gambe accavallate, la schiena eretta, come se fosse seduta su un trono. Alla sua destra, per terra, Elaine Howard sfogliava distrattamente una rivista di moda, mentre altre due ragazze si dipingevano le unghie di nero, manovrando il pennellino grazie alla bacchetta. Avevano entrambe capelli castani ondulati e occhi azzurri, minute e carine, erano gemelle: Olivia e Sybil McCullough.
Tossicchiando, Phèdre attirò l'attenzione su di sè. Gli occhi di ghiaccio osservarono severamente le ragazze che la circondavano. «Non siamo quì per perdere tempo, insomma!»
«Sì, hai ragione. Dobbiamo scegliere le prossime... vittime», un'espressione famelica si disegnò sul viso di Olivia, subito imitata dalla sorella.
«Bene, perchè quest'anno sono più ambiziosa che mai. Siamo al settimo anno, possiamo pretendere molto di più!»
«Lo facciamo dal primo anno, forse non è il caso di smetterla?» protestò debolmente Elaine, subito fulminata da Phèdre. «Cosa?»
La bionda sospirò. «Niente»
«Ebbene, come ogni anno, rieccoci quì. Sapete benissimo cosa dobbiamo fare: scegliere un ragazzo, e farlo cadere ai nostri piedi prima di Natale, per poi mollarlo»
«Io stavo pensando a James Barry, settimo anno, Corvonero. E' molto sexy» disse Olivia, mentre le altre annuivano.
«E tu, Sybil? Tenterai ancora di conquistare Thomas?»
La ragazza in questione sospirò, mordendosi le labbra. «Al diavolo Thomas, quest'anno ho intenzione di darci dentro! Credo che sceglierò Albert Mounch, è un perfetto Serpeverde, sarà interessante. E poi potrò provarci con il fratello di Thomas, Jonathan, che sta a Tassorosso»
Olivia le porse il cinque, per farselo battere. «Così si fa, sorella!»
«E tu, Elle? Che ne dici di Nicholas Cast?»
«Non vale! Tutti sanno che ha una cotta per Elaine, a parte Elaine, ovviamente»
Quest'ultima arrossì vistosamente. «Non è vero, non ha una cotta per me!»
Phèdre la squadrò pensierosa, ultimamente la sua migliore amica era cambiata. «Non è che ti piace, vero Elle? E' un Grifondoro!»
«Ma no, Phèdre, cosa dici? No no, non mi piace affatto. Per niente!» esclamò, diventando ancora più rossa.
«E così la Serpe si innamorò del Grifone»
«Che Grifone stupido!»
«Che Serpe pazza e masochista!»
Le gemelle ridacchiarono tra loro. «Beh, visto che ti piace provaci, no? Che ti costa?»
«Sappi che non approvo per niente» sentenziò Phèdre, evidentemente contrariata.
Elaine sospirò. «D'accordo, allora io prenderò Nick»
«E tu, Phèdre?»
La mora sorrise maliziosamente. «Avevo detto di essere ambiziose, no? Io lo sono stata»
«Avanti, dicci chi hai scelto!»
«...Draco Malfoy»
Nella stanza calò il silenzio. Le tre ragazze erano rimaste visibilmente scioccate.
«Non puoi fare sul serio, Phèdre, è un insegnante, ti espellerebbero!»
La ragazza si acconciò i capelli, con aria annoiata. «Sciocchezze. Una relazione può rimanere segreta»
«Secondo me stai esagerando, è troppo perfino per te»
«Nulla è troppo per me, Olivia. Non commettere l'errore di crederlo. Io ho deciso: prima di Natale Draco Malfoy si ritroverà innamorato di me. Avete intenzione di aiutarmi o vi tirate indietro?»
Olivia e Sybil si guardarono. «Siamo amiche... noi siamo con te» risposero infine.
Elaine deglutì. «Questa storia non mi piace per niente, Phèdre, ma sì, anch'io sono con te»
Soddisfatta, Phèdre sorrise.
Era molto sicura delle sue capacità, nessuno gli aveva mai resistito. E questa non sarebbe stata di certo la prima volta: Draco Malfoy sarebbe stato suo, professore o non professore. Ne era certa.


Author's Corner: avete sentito la mia mancanza? Perchè, a quanto pare, non sono ancora morta :D Mi dispiace veramente tantissimo per non aver aggiornato per quasi due mesi, ma l'ispirazione e il tempo era pari a zero, quindi non ce l'ho fatta. Non so chi recensirà questo capitolo, ma spero che resterete con me, nonostante non posterò tutte le settimane, o comunque in modo stabile. Faccio un'appello anche a chi ha inserito la storia tra preferiti e seguite: siete veramente tanti, davvero non riuscite a lasciare un piccolo commentino?
Ho scritto questo capitolo stanotte, tra le due e le tre, con l'ipod alle orecchie, mentre P!nk cantava a tutto volume "Heartbreaker", appunto (che Sà mi stia contagiando con la sua P!nk-mania? xD), e spero che vi piaccia <3 Per quanto riguarda la citazione sulla Serpe e il Grifone, l'ho presa da Twilight, anche se ho ovviamente sostituito l'agnello e il leone con i simboli delle Case di Hogwarts uù E abbiamo anche due nuove Slytherin, Olivia e Sybil, rispettivamente Kaya Scodelario e Willa Holland, e il nome Sybil è "dedicato" a Sybil Vane, personaggio de Il Ritratto di Dorian Gray, che è uno dei miei libri preferiti (Oscar Wilde <3). Ma torniamo al capitolo. Allooora, è molto importante siccome - come avrete notato - ci sono molti sviluppi, anche tra Draco e Hermione, il cui rapporto sembra migliorare :D E poi c'è Phèdre... a quanto pare sarà un ostacolo tra i due, essendosi messa in testa di piacere a Malfoy... che ne dite? Ci riuscirà?
E, last but not the least, un grazie immenso a Deaselene (sì, Draco è un grande xD), __woah scorps (pensa che anche io mi confondo asd grazie amo <3), Haley_James (grazie anche a te :]) e Skitty (spero che annche questo capitolo ti abbia incuriosito!)... sperando che la prossima volta potrò ringraziare più persone.
Un bacio, Julie

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Capitolo 4
*** Letter to Hermione ***


Set My Soul Alight ~

Letter to Hermione

I lunedì mattina ad Hogwarts non sono poi tanto diversi dai lunedì mattina nelle scuole babbane: la noia, il sonno e la scarsa voglia di fare qualsiasi cosa riguardi lo studio sono percepibili ovunque. Quel lunedì mattina non faceva eccezione.
Al tavolo rosso e oro, Daniel si limitava a fissare la propria tazza di latte semivuota con malinconia, rimpiangendo di non essere rimasto a letto; accanto a lui Jared - con una frenesia inaspettata a un orario così mattiniero - copiava i compiti di Trasfigurazione. Nick portava alle labbra un bicchiere ormai vuoto di succo di zucca da circa dieci minuti, senza rendersi conto che effettivamente non c'era niente da bere, troppo occupato nel guardare Elaine, al tavolo dei Serpeverde. La suddetta ragazza dettava i propri appunti di Storia della Magia a Olivia, che nel frattempo cercava di buttare giù qualche biscotto. Accortasi della ripetitiva azione del biondo, Ashley sbuffò, lanciandogli un'occhiata di disapprovazione. Gli scioccò le dita davanti al viso, per richiamarne l'attezione. «Sì?», domandò innocentemente lui. La rossa alzò gli occhi al cielo, facendogli cenno di lasciar perdere. Facendo spallucce, Nick si versò altro succo di zucca, per poi tornare a fissare Elaine, incrociandone lo sguardo; entrambi arrossirono, guardando poi altrove.
Al tavolo dei professori, Hermione parlottava con Aurora Sinistra, e un Draco Malfoy piuttosto assonnato beveva con calma una tazza di caffè nerissimo.
Al suono della campanella, tutti sobbalzarono. Un'altra giornata cominciava ufficialmente.

«Trasfigurazione alla prima ora del lunedì è tragica» sussurrò Sybil a Phèdre, mentre prendevano posto in classe.
«Ti prego, non dirlo a me. La materia già non è che sia tra le mie preferite, poi abbiamo quest'insegnante...» rispose la mora, con una smorfia sul viso.
«Buongiorno, ragazzi» esordì Hermione, entrando in classe. Aprì il proprio libro al capitolo che avevano studiato precedentemente, per poi fare l'appello.
«Allora, chi vuole correggere gli esercizi?»
La reazione fu come se avesse chiesto se volevano un po' di veleno, tutti fecero finta di fare altro. C'era chi sfogliava in fretta e furia il libro, cercando di imparare nozioni che non avrebbe mai ricordato, o chi allisciava la propria piuma; c'era chi fingeva di soffiarsi il naso, vittima di un improvviso raffreddore, e chi scavava nei propri zaini, seppellendovi la testa per non essere visti.
La riccia trattenne a stento un sorriso, le cose non erano cambiate poi tanto da quando era lei un'allieva. Ricordava ancora quando la McGranitt poneva la stessa domanda, e si avevano le medesime reazioni: solo lei alzava la mano, volenterosa di farsi interrogare.
Tossicchiando, una Grifondoro attirò la sua attenzione. «Posso farlo io, professoressa?» domandò, portandosi un ricciolo scuro dietro le orecchie.
«Perfetto, signorina Bowl»
«Grazie Sam» sussurrò Ashley, seduta accanto a lei. La ragazza le fece un cenno, e aprì il libro alla pagina degli esercizi.

Quattro ore dopo, gli studenti di Hogwarts si affrettavano a raccogliere le proprie cose, ringraziando Merlino e Morgana per aver fatto suonare la campanella del pranzo.
«Arrivederci!»
«Arrivederci, professore»
«A domani»
Grifondoro e Serpeverde lasciarono l'aula di Difesa, mentre anche Draco si accingeva a uscire. L'unica ad essere rimasta era Phèdre, in attesa di potergli parlare da sola.
«Che lezione interessante, professore!» cinguettò, seguendolo.
«Grazie, signorina Delaney»
«Oh, si figuri! Lo penso davvero, è molto bravo»
«Grazie ancora»
«Mi chiedevo, ora che abbiamo ripassato il programma degli scorsi anni, inizieremo i duelli?»
«Sì, credo proprio che cominceremo da domani»
«Meraviglioso! E' la mia parte preferita, di Difesa, amo i duelli. Sono così... eccitanti! E poi sono sempre stata brava, me lo dicono tutti»
«Bene, allora vuol dire che domani potrai darmi una dimostrazione della tua bravura»
«Senza dubbio, professore, la ringrazio per la sua opportunità»
«Si figuri» rispose il biondo, sperando che la ragazza arrivasse al punto per poter andare a mangiare. Camminavano insieme per i corridoi, ma lui ancora non l'aveva degnata di un'occhiata, e Phèdre si stava infastidendo.
«Sa, quando ho riferito ai miei genitori che sarebbe stato lei il mio insegnante sono stati entrambi entusiasti, la ritengono un ottimo docente, e io non posso che concordare»
«Molto gentile da parte vostra»
«Mi hanno anche detto di invitarla da noi, qualche volta. Spero che deciderà di farci quest'onore»
«Sì, magari, qualche volta»
«E mio zio la saluta, la ricorda con tanto affetto! Dice che siete stato un grande Cercatore»
Draco si fermò a guardarla «Chi è tuo zio?»
«Marcus Flitt, è il fratello minore di mia madre, ve lo ricordate? Ex capitano di Serpeverde...»
Un sorriso si dipinse sul viso del Serpeverde. «Ah, il vecchio Marcus! Ricambia i saluti, mi raccomando»
«Ma certo, professore, sono sicura che mio zio sarà lieto di sentirla. Quando verrete a trovarci farò in modo che ci sia anche lui, così che potrete vedervi»
«Buona idea, signorina Delaney. Ora, vorrai scusarmi, ma devo andare a pranzare»
«Buon appetito, professore, e grazie per la chiacchierata!» esclamò la mora, sorridendo angelicamente. Restò a guardare l'altro mentre si allontanava, sicura di esserselo ingraziato almeno un po'.

Quando un gufo grigio si posò sul davanzale della sua camera, Hermione stava preparando una lezione per il secondo anno. Prese il messaggio che l'uccello le aveva portato, premiandolo con un po' di mangime.
"Ciao Hermione! Come te la passi? Io e Ron stiamo bene, e la settimana scorsa le Holyhead Harpies hanno vinto grazie a Ginny, che è felicissima, come immaginerai. Ti  manda i suoi saluti e dice che le manchi tanto. A dire la verità, manchi tanto a tutti noi, non è lo stesso senza di te, ma siamo sicuri che anche Hogwarts ha bisogno di te, sarai la professoressa di Trasfigurazione più brillante che la scuola potrà mai avere. In ogni caso.... indovina un po'? Io e Ron abbiamo una giornata libera, sabato, e verremo proprio ad Hogwarts, a trovarti! Non sto nella pelle a pensare che rivedrò la mia amata scuola, e te ovviamente! Con affetto, Harry"
Lì per lì, la riccia credette di non aver capito. Harry e... Ron sarebbero venuti a trovarla? "Oh Merlino, aiutami tu", pensò sconvolta. E decise di tentare l'impossibile.
Proprio per questo, neanche dieci minuti dopo, stava bussando a una porta, nel dormitorio di Serpeverde.
Un Draco Malfoy post doccia le aprì la porta, la camicia ancora sbottonata e un'immancabile sigaretta tra le labbra.
«Granger? Credevo non avresti mai messo piede in territorio nemico»
Hermione si morse le labbra, tormentandosi le mani.
«Ecco... Malfoy... io...» fece un profondo respiro «Volevochiedertidifarmiunfavore»
Il biondo alzò un sopracciglio. «Non ho capito, Granger»
«Volevo chiederti di farmi un favore»
Lo stupore di Draco nel trovarsela di fronte all'improvviso non fu niente rispetto a quello che gli si dipinse a quel punto in faccia.
«Tu vuoi che io ti faccia un favore? Ma stai bene?»
Hermione sospirò. «Posso entrare?»

Se qualche mese prima le avessero detto che sarebbe stata seduta nella stanza di Draco Malfoy a prendere un the, avrebbe spedito colui che le aveva riferito questa cosa direttamente al San Mungo, reparto Malati Mentali. Eppure, ora, si trovava proprio nella stanza del biondo, soffiando su una tazza di the che lui si era fatto portare da un elfo domestico (scatenando le proteste di Hermione). Dal canto suo, Draco se ne stava appoggiato al muro, sorseggiando solo apparentemente tranquillo la bevanda.
«Allora, Granger, dimmi: cosa posso fare per te?»
«Vedi, sabato verranno a trovarmi Harry e Ron»
«Sfregiato e Lenticchia saranno quì? E perchè non anche Baby Lenticchia? Quasi quasi faccio venire anche Blaise»
«Non chiamare Harry, Ron e Ginny così, Malfoy»
«In ogni caso, vuoi che me ne stia fuori dai piedi, in modo da non disturbare il vostro idillio?»
Hermione distolse lo sguardo. «Non proprio...»
«E allora cosa?» domandò Draco. Non poteva negarlo: era curioso.
Hermione pensò che se non avesse toccato il fondo a quel punto, probabilmente, non l'avrebbe fatto mai più.
«Malfoy, vorrei che tu ti fingessi il mio ragazzo»
La vasta gamma di espressioni che attraversarono il viso di Draco furono impareggiabili, e se il momento non fosse stato critico Hermione l'avrebbe anche trovato divertente. Incredulità, sconvolgimento, disappunto, shock, indecisione.
«Mi stai dicendo che vuoi che io faccia finta di stare con te?»
«E' quello che ho appena detto, sì» confermo la riccia, con voce sicura «Non mi sembra di aver chiesto il tuo suicidio o qualcosa del genere»
«E per quale motivo vorresti una cosa del genere?»
Hermione decise che, effettivamente, il fondo l'avrebbe toccato raccontandogli la sua patetica storia.
«Voglio far ingelosire Ron. Ci mettemmo insieme dopo la fine della Guerra, ma ci lasciammo poco dopo. Solo che a me non è mai passata...»
Un ghigno si andò a formare sulle labbra del ragazzo. «E io che ci guadagno?»
Sempre il solito Malfoy, pensò Hermione, ma almeno non ha detto no.
«Pensa un po' a come rimarrano Harry e Ron, Malfoy, sarà un'ottima occasione per prenderti gioco di loro, no?»
«Non credo alle mie orecchie, Granger, le brave ragazze non si comportano così...»
«E chi ha mai detto di essere una brava ragazza?»
Lui si mise a ridere. «Credo che a furia di lavorare insieme finirai per assomigliarmi, sai? Comunque, non so se prendere in giro in un modo così crudele San Potty e il Re delle Donnole basterà»
«Andiamo, Malfoy, mi sono umiliata nel chiedertelo, non farti pregare!»
«Diciamo solo che mi devi un favore, Hermione»

«Non puoi capire quanto ti odi»
«Infatti, perchè il mio odio nei tuoi confronti è nettamente superiore, sei solo una piccola nullità»
Poco lontano dalla Sala Grande, alle tre e trentacinque minuti di notte, una ragazza Grifondoro litigava furiosamente con una ragazza Serpeverde.
«Nullità ci sarai tu! Muoio dalla voglia di Cruciarti!»
«Oh, e una buona Grifondoro come te userebbe una delle Maledizioni Senza Perdono?» celiò Phèdre.
«Userei l'Avada Kedavra contro di te, Delaney!»
«E allora perchè non lo fai, Arden?»
«Non ne vale la pena per una come te, ecco perchè!» gridò Ashley.
«La verità è che hai paura»
«Stupeficium!»
«Protego!»
«Cos'è, non ce la fai ad affrontare un innocuo Schiantesimo?»
«Non sono mica stupida. Petrificus Totalus!»
La rossa si scansò, evitando per poco l'incantesimo. «Expelliarmus!»
«Protego!»
Una trafelata Hermione accorse alle urla delle due, poco dopo imitata da Draco, che era stato avvertito.
«Per Merlino, ragazze, calma!» esclamò la riccia.
«Sectumsempra!» urlò Phèdre, apparentemente incurante dell'arrivo dei due.
«Protego!»
«Ragazze, basta» ordinò il biondo, apparentemente molto calmo.
«Vi sembra il caso di litigare così alle tre di notte?»
«Perchè, giustamente, litigare così a mezzogiorno è una cosa positiva, Granger»
La Grifondoro lo fulminò con un'occhiata. «Sai benissimo cosa intendevo, e loro hanno capito»
«Ha iniziato lei, professoressa!» si difese Ashley.
«Sciocchezze, sei stata tu che hai attaccato per prima»
«Mi hai chiamata Sanguesporco, cosa volevi che facessi?»
«Non credo sia un appellativo da usare, signorina Delaney. Mi sembrava avessimo chiarito l'uso inappropriato di termini come "sanguesporco" e "mezzosangue"»
«Ma è una sanguesporco, quindi io non faccio altro che dire la verità»
«Siete in punizione. Entrambe!» tagliò corto Hermione «Malfoy, santo cielo, non dici niente?»
«Cosa dovrei dire, Granger? Sarò lieto di vedervi Duellare nelle ore di lezione e poi basta?»
«Fai così perchè è una Serpeverde!» sbraitò la riccia.
«Tu non hai sgridato la signorina Arden»
«L'ho messa in punizione!»
«Non è la stessa cosa»
Richiamata da tutto quel chiasso, a raggiungere i quattro fu la Preside.
«Signor Malfoy, signorina Granger! Si può sapere cosa succede?»
«Le ragazze sono state trovate a litigare» rispose calmo lui.
«E per quale motivo, di grazia?»
«La signorina Delaney ha chiamato la signorina Arden "sanguesporco"»
«Che le ha lanciato uno Schiantesimo» concluse Draco.
La Preside guardò severamente le ragazze, e i professori. «Stavate litigando anche voi due»
«Malfoy è parziale!»
«Affatto, Granger, sei in errore»
«Ma se non hai aperto bocca!»
«Non me ne hai dato il tempo!»
«Signori, vi prego, silenzio!» intimò l'anziana donna «Risparmiatemi queste scenate da ragazzini, devo forse ricordarvi che non siete più degli studenti?»
Hermione sospirò. «No. Mi dispiace, professoressa»
«Scusate»
«Tornate nelle vostre stanze, tutti e quattro. Buonanotte» disse infine la McGranitt, allontanandosi.
«Sei stata davvero molto scortese, Granger»
«Non osare darmi la colpa!»
«Non trattarmi così, sbaglio o mi devi un favore?»
«E' un ricatto?»
«Sto solo dicendo le cose come stanno, Granger, niente di più»
La riccia aprì la bocca, poi la richiuse. La riaprì, e tornò a chiuderla. Alla fine cacciò un urlo di rabbia mista a impotenza, girò sui tacchi e se ne andò. Draco si limitò a sorridere, divertito, sotto lo sguardo stupito delle due ragazze.


Author's Corner: e rieccomi ad aggiornare, all'una di mattina (?) del 31 dicembre. Chi posta l'ultimo dell'anno posta tutto l'anno, o no? No, perchè forse era il primo dell'anno... boh. E' tardi e le mie membra sono stanche XD Altri sviluppi circa Draco ed Hermione... che presto, ufficialmente staranno insieme, ufficiosamente invece no :D Ma chissà che finiranno per fidanzarsi comunque... muhuhahahaha Tra l'altro, mi è stato chiesto da più persone se Phèdre e Elaine sono ispirate a Blair e Serena. Dunque, Phèdre un tantino sì, io Blair la stimo tantissimo, anche se Phèdre più crudele uù Elaine invece no XD Il titolo del capitolo è ispirato all'omonima canzone di David Bowie, che a dire la verità non mi piace tanto XD Lui la dedicò a una sua ex, Hermione appunto, che lo lasciò, mettendosi poco dopo con un altro, nonostante probabilmente continuasse ad amare il povero David.
Il numero dei preferiti e delle seguite è aumentato ancora... thank you guys :D E grazie mille a chi ha recensito (: I commenti - belli o brutti - sono sempre piacevoli e gratificanti <3
__woah scorps, non sei monotona stronza uù grazie amore (:
KatyAnyFrancy, eccoti accontentata, sperando ti piaccia ^^
_slytherin, grazie mille lucy *w* anche tu lo sei, you know <3
whateverhappened, ti ho già detto tutto su msn, ma voglio ripeterlo: g r a z i e. una recensione davvero magnifica, sei troppo buona con me *ççç* Ben è un figo, ecco ù___ù L'avevo già notato nel Principe Caspian, ma in Dorian Gray... madonna che sbavo! E Cissy&Lucius sono favolosi, lo so uù Li amo anche io *-*
_Vega, ma grazie mille *_____* Tra l'altro, sappi che porti il mio nome preferito in assoluto ù_ù Emma è amabile! XD
Erigre, honey come te la passi? Che bello "rivederti" anche quì :] Sono contenta che ti piaccia anche questa storia <3 Seriamente, se io avessi un prof come Draco a scuola ci andrei di corsa XD
ChaneyRossa, grazie anche a te! 
Un bacio a tutte voi, anche a chi legge solo (: Buon anno nuovo, vi auguro un 2010 ricco di gioia <3 Be happy!!!

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Capitolo 5
*** Masquerade ***


Set My Soul Alight ~

Masquerade

«Buongiorno, professore» salutarono in coro, diligenti, le classi formate dal settimo anno degli studenti di Grifondoro e Serpeverde.
Draco Malfoy fece un cenno distratto, dopodichè disse «Allora, ragazzi, direi di continuare con i Duelli anche oggi. E' bene che ognuno di voi sia in grado di affrontarne uno, e di uscirne vincitore»
«Professore» trillò Phèdre, dal suo posto, «credo che tutti noi adoriamo i Duelli!»
«Esatto, Delaney, giusto per umiliarti un po'» sussurrò Ashley. La mora si girò, gli occhi ridotti a due fessure.
«Oh, vi prego» sospirò Draco «rispiarmateci almeno oggi, all'ultima ora di venerdì»
«Mi scusi, prof» aggiunse subito la Serpeverde. «Che lecchina» commentò l'altra a mezzavoce.
«Bene, signorina Arden, visto che hai così tanta voglia di parlare non sale in pedana? Oggi toccherà a te, così sarà troppo occupata per parlare, si spera. Chi le vuole fare compagnia?»
Immediatamente, la mano di Phèdre si alzò. «Ho detto "duello", signorina Delaney, non "uccisione", che è quello che avremo se lascio duellare voi due. Piuttosto, direi più un altro Grifondoro... che ne dice, signor Halliwell?»
Con un ghigno degno di Malfoy in persona, Jared raggiunse la ragazza. «Pronta a perdere, Ash?»
«Non contarci troppo, caro mio» rispose mielosa lei.
«Buon duello» commentò il professore.
I due si allontanarono di dieci passi, di spalle; al "via" di Draco si voltarono, pronti per iniziare.
«Expelliarmus!»
«Protego!»
«Paura, Ashley?»
«Affatto, Jared, affatto» rispose tranquilla la ragazza.
«Stupeficium!» urlò lui.
«Protego! Confundo!»
Il ragazzo iniziò a barcollare, cercando invano di ritrovare l'equilibrio. «Stupeficium!» aggiunse Ashley. Completamente colpito, il ragazzo crollò al suolo. Draco lo raggiunse, per controllare che stesse bene. «Innerva» mormorò, per farlo rinvenire. «Molto bene, signorina Delaney. Bella tattica, complimenti. 10 punti a Grifondoro!»
«Hai vinto solo perchè non volevo farti male» esclamò Jared, stizzito. La ragazza si mise a ridere «Sì sì, ci credo»
«Signor Halliwell, il mio consiglio è di fare più attenzione, si ricordi che non sempre l'attacco è la miglior difesa, è un po' troppo impulsivo»
Il ragazzo annuì, accettando il consiglio, ed entrambi tornarono a posto.

«Professore! Mi scusi!»
Il biondo si stava dirigendo verso la Sala Grande, quando una voce femminile lo fece voltare. «Signorina Delaney, mi sembra che il tuo bisogno di parlarmi arrivi sempre all'ora di pranzo»
«Forse perchè dovremmo pranzare insieme, qualche volta» replicò lei, guardandolo maliziosamente. Draco sorrise, ma lasciò cadere la frecciatina, evitando di rispondere. «Dimmi» disse invece.  
«Volevo chiederle il perchè non mi ha fatto combattere, prima» mormorò la mora, mettendo il broncio, espressione che - come sapeva bene - le donava molto.
«Non voglio morti, nelle mie lezioni»
«Lei crede che la mia condotta sia criticabile?» domandò la ragazza, gli occhi spalancati in un'espressione innocente.
«Beh, non si può dire che sia perfetta, dovrebbe diminuire il numero di provocazioni e insulti ai Grifondoro, e soprattutto evitare parole come "mezzosangue" o "sanguesporco"...»
«Ma, professore, lei solo può capirmi» esclamò Phèdre, toccando il braccio di Draco, come a dare forza alle sue argomentazioni «lei è stato un Serpeverde, sa cosa di prova a vedere quei Grifondoro, sempre così fintamente perfetti, tutti fasulli... mi innervosiscono!»
Draco rise, gli sembrò quasi di sentir parlare lui da ragazzino. «Phè... signorina Delaney, per me i battibecchi tra studenti ci sono sempre stati e ci saranno sempre, è da sciocchi credere che non sarà così, e fin quando non si crea troppo casino, non mi danno neanche troppo fastidio, purtroppo non tutti la pensano in questo modo, la Preside per prima»
«Oh, se tutti fossero come lei! Non insegna quì da molto, ma le assicuro che è in assoluto il mio professore preferito» sospirò la ragazza, con vena drammatica. Il biondo fece per ringraziare, ma venne interrotto da una trafelata Hermione Granger.
«Malfoy!» strillò la riccia, raggiungendolo. Phèdre le scoccò un'occhiata assassina, che però la professoressa sembrò non notare. «Malfoy, devo parlarti»
«Ma certo, stavo appunto andando a pranzo» le rispose lui «Signorina Delaney, la ringrazio per la sua gentilezza. Buon appetito» aggiunse, rivolta alla Serpeverde, che si esibì in un sorriso smagliante.
«Allora, Granger, dimmi tutto» disse, mentre si avviavano verso la Sala Grande.
«Domani... domani è sabato, no?, quindi verranno Harry e Ron e quindi dovremo... beh, hai capito, e stavo pensando che potevi farti trovare alle undici in giardino»
«Per Merlino, prendi fiato! Capisco che la visita della Donnola possa mandarti in agitazione, ma calmati, di sicuro stare così non ti aiuta»
Hermione fece un respiro profondo, troppo nervosa per notare l'usuale e poco amichevole appellativo dedicato al rosso. «Hai ragione, sono sempre stata una da ipertensione»
«Oh sì, mi ricordo di te prima di qualche test o esame, eri da morir dalle risate» la prese in giro lui. La Grifondoro lo guardò male. «Tsk. Non infierire, Malfoy»
Ad un tratto, il ragazzo si fermò, un ghigno sulle labbra. «Lo sai, vero, che dovremmo chiamarci per nome?»
«Ma certo, Draco»
«Sarà divertente. L'unica cosa, Hermione, vedi di recitare bene»
«Credi che non lo sappia fare, tesoro
«Spero per te che tu sia una brava attrice, amore»

Il fatidico giorno, arrivò. Il dolce sole di settembre illuminava i Giardini di Hogwarts, mentre Draco se ne stava comodamente seduto su una panchina, ad occhi chiusi, fumando, mentre il vento gli accarezzava morbidamente i capelli.
«Malf... Draco!» lo chiamò una voce. Il biondo aprì prigramente un occhio, vedendo la Granger che gli correva incontro. Indossava una camicetta bianca, i primi tre bottini lasciati aperti, un jeans chiaro e stretto, con delle pudiche ballerine argento ai piedi. I capelli erano raccolti in un elegante chignon basso.
Il ragazzo si alzò, scrutandola critico. «Stai bene», disse poi.
La ragazza arrossì, non aspettandosi un complimento da lui. «Grazie» mormorò.
«Perchè non li sciogli? Ti stanno meglio» domandò lui, accennando ai capelli.
«Perchè così è più comodo»
«Devi incontrare il tipo su cui vuoi fare colpo, Granger»
«Hermione» lo corresse lei, «E comunque non ho alcuna intenzione di cambiare per qualcuno, anche se questo qualcuno mi piace. Io sono così, prendere o lasciare» aggiunse, infiervorandosi.
Lui non commentò: non l'avrebbe mai ammesso, ma quel lato di lei gli piaceva.
«Loro stanno per arrivare. Tu aspetta un po', ci parlo prima io, poi raggiungici come se... come se... come se fosse normale, okay?»
«Rilassati, Hermione» rispose lui, soffiandole il fumo in faccia. Lei tossì, fulminandolo con uno sguardo. Draco rise, allontanandosi. «Faccio un giro» la informò.
Hermione fece un respiro profondo, e si voltò, più o meno pronta ad accogliere Harry Potter e Ronald Weasley. Dieci minuti dopo, circa, vide due sagome avvicinarsi sempre di più, e il suo cuore iniziò a battere più velocemente.
«Hermione!» la salutò il Bambino Sopravvissuto.
«Harry!» urlò lei, di rimando, abbracciandolo con slancio. «Mio Dio, come stai?»
«Io bene, e tu piuttosto? Ci manchi tanto»
Lei sorrise, e si girò verso Ron. Il rosso la guardava, sorridente e imbarazzato. Per loro niente abbracci.
«Ciao Ron»
«Hermione... che bello vederti»
«Allora... come vanno le cose tra voi Auror?»
«Alla grande, va veramente tutto a gonfie vele. E quì? Come si va ad Hogwarts?»
«Bene» rispose la riccia.
In quel momento, un'altra persona raggiunse il terzetto, affiancando la ragazza. Il ragazzo non potè trattenere un sorriso, nel notare che la ragazza aveva sciolto i capelli.
«Sfregiato, Donnola... ma che piacere rivedervi» commentò sarcastico, un ghigno sulle labbra, l'ex Principe delle Serpi. Un'espressione sbalordita si era dipinta sulle faccie di Harry e Ron.
«Malfuretto, che cazzo ci fai quì?»
«Che finezza, Potty. Bada al tuo linguaggio, stai parlando con l'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure»
«E saresti tu?» chiese, scettico, il rosso.
«Esatto»
«Allora insegni le Arti Oscure e basta, o direttamente come diventare Mangiamorte?»
Il biondo si irrigidì, e aprì la bocca per ribattere, ma fu preceduto dalla mezzosangue.
«Ritira immediatamente quello che hai detto, Ronald»
«Ma... ma... Hermione...»
«Draco è cambiato, e se è quì è perchè la Preside lo ritiene adeguato, quindi tu non sei nessuno per mettere in discussione la sua decisione» continuò lei.
«Come puoi esserne così sicura? E' di Malfoy che stiamo parlando!»
«No, è di Draco. Inoltre, la McGranitt si fida di lui... e anche io»
«Ma... da quando sei diventata così attaccata al furetto?» domandò il ragazzo, ferito.
«Da quando... stiamo insieme» rispose la riccia, avvicinandosi al Serpeverde, che le cinse la vita con aria protettiva. Entrambi sostennero con fierezza gli sguardi stupiti e sconvolti dei due ex Grifondoro.
«Voi... voi... state insieme? E da quando?»
«Non sono fatti tuoi, Ronald»
«Ma... ma...»
Sembrava che il rosso non fosse in grado di dire altro, ripeteva quel monosillabo come se fosse il suo mantra.
«Se non ti sta bene, puoi anche andartene» aggiunse, dura. La vendetta sembrava essere più dolce del previsto, l'espressione sul viso di Ron era impagabile: ora poteva vedere che quello che lui non aveva voluto, se l'era preso qualcun altro.
«Harry, tu resti vero?» chiese, rivolta al ragazzo dagli occhi verdi. Quest'ultimo sentiva puzza di bruciato, ma capì che non era il momento per fare domande. Annuì, e raggiunse Hermione e il biondastro. Più tardi, sperò, avrebbero potuto parlarne. «Ron?» si voltò a chiedere al suo migliore amico. Troppo scosso per parlare, il rosso si limitò ad avvicinarsi al gruppetto.
«Bene. Non volete salutare i professori?»

Un'ora e mezzo dopo, i quattro uscirono dal castello, incamminandosi verso Hogsmeade. Ron si era ripreso dallo shock, anche se sembrava ancora un po' traumatizzato. Harry raccontava dell'ultima missione che avevano dovuto affrontare, interrotto raramente da qualche commento sarcastico di Malfoy.
«E Ginny? Come sta Ginny, Harry?»
«Sta bene, davvero, anche se non la vedo tanto spesso» gli angoli delle labbra del Bambino Sopravvissuto si piegarono all'ingiù. "Che cosa vomitevole" pensò Draco "Sfregiato e Baby Donnola, bleah".
«Come ti ho scritto, la settimana scorsa le Holyhead Harpies hanno vinto 530 a 150, tutto grazie a Gin, è stata formidabile. Noi non siamo potuti andare a vederla, ma mi sarebbe piaciuto tanto. Ha segnato un punto dopo l'altro portando la squadra alla vittoria»
«Ah sì? E contro chi giocavano?»
Là per là, Harry rimase spiazzato dal tono calmo e neutrale usato da Malfoy, ma infondo per stare con Hermione doveva essere cambiato. Inaspettatamente, i due iniziarono a parlare di Quidditch, sotto lo sguardo felice di Hermione e scocciato di Ron. Arrivarono ai Tre Manici di Scopa, occupando un tavolo vicino a una finestra. Poco dopo, una cameriera arrivò per servirli. «Tre burrobirre», disse automaticamente il rosso.
«Non vedo perchè tu debba ordinare anche per me, Ron»
Nel sentire le parole della riccia, il ragazzo si voltò sconvolto. «Ma... abbiamo sempre preso tre Burrobirre!»
«Veramente, sono anni che non lo facciamo. Draco, tu che prendi?»
«Un caffè, per favore. Amaro»
La Grifondoro accarezzò l'idea di prendere lo stesso, giusto per far ingelosire di più l'amico, ma poi si decise per un più tranquillo cappuccino. La cameriera arrivò con le varie ordinazioni, facendo l'occhiolino al biondo. Hermione lo guardò, sospettosa. «Chi è quella?»
«Una mia amica»
«Che genere di... amica
Il Serpeverde scoppiò a ridere, e ancora una volta lo stupore si impadronì dei volti di Harry e Ron: Hermione ormai si era abituata, ma loro non avevano mai visto Malfoy ridere.
«Cos'è, sei gelosa?» le chiese lui, e con un gesto molto affettuoso le toccò il narso con l'indice. Lei arrossì spaventosamente, riuscendo a mormorare un «No che non sono gelosa. Non ci sono motivi per esserlo, vero?»
«No, e lo sai bene», una frase che sembrava lasciata a metà, ma che tutti i presenti poterono continuare: no, e lo sai bene perchè ti amo.
Hermione sorrise contenta, avvicinandosi di più al ragazzo, che si mise a giocherellare con i suoi capelli. Doveva proprio fargli i complimenti, Malfoy era un attore fantastico!
La mattinata e parte del pomeriggio trascorse tra battutine, commenti sarcastici e frasi romantiche, e alle sei i quattro si avviarono per fare ritorno al castello, Harry e Ron sarebbero dovuti tornare a casa. Sulla strada del ritorno, Hermione e Draco camminarono abbracciati l'uno all'altra, in silenzio. Draco si chiedeva come mai fingere di essere il ragazzo della riccia gli era venuto così naturale. Perchè aveva finto, vero? Che fosse abile nel mentire non era una sorpresa, ma mai si era rivelato così semplice. Hermione continuava a rimuginare sul tutto, su Ronald e sui suoi comportamenti, e soprattutto su Draco. Si era trovata particolarmente bene con lui, e anche ora, lì, stretta al suo torace e protetta dal vento fastidioso della sera dal suo braccio, stava bene. Aveva temuto che il biondo l'avrebbe messa a disagio, con parole inappropriate o cose del genere, e invece si era comportato a meraviglia. Dietro di loro, Harry e Ron passeggiavano fianco a fianco.
«Harry, ma secondo te perchè sta con lui?»
«Perchè forse si piacciono?»
«Ma... secondo te a Hermione piace davvero il furetto? E lui? Lui non la farà soffrire?»
«Hermione è grande e vaccinata, Ron, lasciamole vivere la sua vita» gli rispose calmo il Bambino Sopravvissuto.
«Ma... ma...»
Ancora quel ma.
«Che c'è, Ron?»
«Io non voglio!»
«L'erba voglio non esiste neanche nel giardino del re»
«Cosa? Che re?»
Harry alzò gli occhi al cielo. «Niente, niente. Forse queste cose dovresti dirle a lei, non a me»
Ron sospirò. «Credo tu abbia ragione. Dopo le parlerò»

Arrivati  al castello, Harry chiese a Draco di accompagnarlo al Campo da Quidditch, e questi, intuendo che era una mossa studiata per lasciare Hermione e la Donnola da soli, accettò, nonostante la scarsa voglia.
Ron si avvicinò alla riccia, con un'espressione da cucciolo bastonato sul viso. Il sole stava tramontando, tingendo di rosso il cielo.
«Herm...»
«Dimmi»
«Herm, tu lo ami?»
«Non... non ancora, Ron. Però mi piace»
«Perchè lui?»
«Non lo so perchè lui, non l'ho mica scelto»
E in realtà sì, ribattè una voce nella sua testa, e hai scelto pure bene!
«Ma... ma... è Malfoy!»
«Io credo che tu debba dimenticare tutti questi pregiudizi, è cambiato, è una brava persona adesso»
Un'idea terribile si fece strana nella mente di Ron. «Ma voi due... siete andati a letto insieme?»
Oh cazzo, pensò Hermione, e ora che gli dico? Teoricamente, avrebbero dovuto, era inverosimile che non fosse successo, quindi optò per il sì. Chissà com'era poi andare a letto con Malfoy. Ai tempi della scuola, se lo ricordava, c'era la fila per entrare nel suo letto...
«Voi due... oh mio dio... voi due avete...?»
«Sì, Ronald, noi due abbiamo»
«Ma... ma...»
«Sì?»
«E' terribile!»
«No, non è stato affatto terribile, anzi»
Ron sospirò. «Io non voglio che andiate a letto insieme. Io non voglio che stiate insieme» disse, ripetendo le parole di poco prima.
«Perchè no?» domandò Hermione, mentre un moto di speranza si accendeva dentro lei. Magari adesso lui avrebbe capito, magari avrebbe capito che lei era quella giusta...
«Andiamo, Hermione, non sarà più un Mangiamorte, ma è sempre Malfoy. Te lo ricordi, no? Quello che si è sbattuto mezza Hogwarts, che andava con tutte quelle puttanelle...»
«Mi stai dando della puttanella, Ronald?», il tono della ragazza era particolarmente acuto.
«No, certo che no... sto dicendo che tu non sei il tipo di Malfoy, lui beh... preferisce altre ragazze, ha sempre preferito quelle di bella presenza...»
«Stai dicendo che sono brutta?», ora era decisamente alterato.
«Ma no, Hermione, sei bellissima, ma non credo che tu sia adatta a lui»
«E che ne sai che tipo di ragazza è adatta a lui, Ron?!» urlò Hermione, sull'orlo delle lacrime «Non mi credi abbastanza bella per lui? Ebbene, sbagli, perchè è evidente che lui non la pensa così! Sei sempre il solito cafone!»
Nei dintorni, il Bambino Sopravvissuto e il Serpeverde sentirono le urla della ragazza, e si affrettarono a raggiungerla.
«Hermione... io non...»
«Come hai potuto? Siccome non mi hai voluta tu non vuol dire che non mi vorranno altri, non vuol dire che non mi vorrà lui!»
«Che succede?» chiese Draco, avvicinandosi a Hermione. Lei alzò lo sguardo, e lui notò gli occhi pieni di lacrime. Stava piangendo? Stava piangendo per quel pezzente di Weasley? Aveva sempre odiato quella sottospecie di donnola, ritenendolo di un livello infimo al di là del suo sangue, ma proprio come persona. Era il nulla. Eppure, aveva il potere di far piangere quella ragazza, e quella scena lo fece infuriare.
«Weasley. Dimmi che le hai fatto» disse, in un sussurro molto più minaccioso di un grido.
«Malfoy, non sono fatti tuoi»
Il biondo si portò avanti, fronteggiandolo. «Lei è la mia ragazza, e tu l'hai fatta piangere! Quindi, o mi dici che le hai fatto, o ti spacco la faccia»
«N-niente, Draco, non fa niente»
Lui restò a fissare Weasley negli occhi ancora un po', dopodichè tornò da Hermione, le cinse le spalle con un braccio e la attirò a sè. Lei si strinse a lui, trovando conforto nella stoffa pregiata del cappotto, che odorava di tabacco, muschio e sapone. «Ti prego, dimmi che ti ha detto»
«Ha... ha detto che io non sono il tuo tipo»
Inaspettatamente, Malfoy rise. «Weasley» disse «mi permetto di dire di conoscere qual è il mio tipo meglio di te, e ti assicuro che non c'è altra ragazza all'infuori di Hermione con cui vorrei stare, perciò ti prego di farti i fottuti cazzi tuoi, a meno che non tu voglia che io ti spacchi la faccia, ovviamente»
Ron mormorò un qualcosa di indecifrabile, per poi rivolgersi a Hermione scusandosi, e salutandola. Harry si avvicinò all'amica, che si stacco - a malincuore, dovette ammettere con se stessa - da Malfoy, per poter abbracciare il suo migliore amico. «Ti voglio bene, Hermione, abbi cura di te»
«Non mi dici nient'altro?»
«Sì. Mi fido di te e delle tue scelte, anche se non approvo Malfoy. Qualcosa non mi quadra, ma non credo che tu possa parlarmene»
Lei scosse la testa.
«L'avevo intuito. Me lo dirai?»
Lei annuì.
«Mi fa piacere. Sii felice, Hermione»
«Anche tu, Harry, grazie» le rispose la riccia, baciandolo su una guancia. Restò ferma per un po' ad osservare le due figure che si allontanavano, e poi, che sparivano.
«Vogliamo rientrare?» domandò con delicatezza Malfoy.
Lei lo raggiunse, sentendo l'inispiegabile voglia di riabbracciarlo. Come se avesse letto nella sua mente, Draco tornò a stringerla, riaccompagnandola così fino alla sua stanza.
«Grazie mille, Draco, non ho parole»
Lui sorrise. «Non preoccuparti. Non è stato tanto male»
«Ti devo un favore»
«Non è necessario»
Hermione rimase basita. Era davvero Malfoy quello che aveva davanti? Le parole di Ron la tormentavano.
«Tu... beh, anche tu pensi che io non sono il tipo di ragazza a te?»
«Granger, fammi il favore, non ascoltare più Weasley, è un fottuto stronzo. Io ti ho già dato la mia risposta» replicò il biondo, chinandosi a darle un bacio sulla guancia, lasciando un Hermione più confusa di prima.


Author's Corner: buongiorno a tuttiiii :] Comme ça va? Come vi è andato il Capodanno? Io ho passato una serata da vero delirio, e Fely e Carla (si che leggerete) lo sanno benissimo XD Ma tralasciamo uù Il mio progetto iniziale era postare domani, ma forse non avrò il tempo perchè è il mio compleannooo (: Quindici anni, niente di che, ma è pur sempre il bday uù
Ma bando alle ciance (?) e passiamo al capitolo. Il titolo è ovviamente riferito alla messa in scena tra Draco e Hermione, voi che ne dite? Non sono perfetti come fidanzatini XD ? Ronald è stato un vero cafone, ma è un personaggio che odio, quindi avrà parti sempre abbastanza cagose nelle mie ff. Grazie mille ai 29 preferiti e alle 45 seguite, magari riusciremo ad arrivare ai 50 *_____* Infine, un grazie particolare alle sette persone che hanno recensito:
whatever happened: ti prego, non dirmelo. Un Draco come mio ragazzo è il sogno della mia vita, il mio più grande desiderio, è vita, praticamente. Diciamo che poi io non concepisco Ronald in sè e per sè, figurati con Hermione! E riguardo la reazione di Lenticchia e Sfregiato, ci hai azzeccato in pieno! Però hai sbagliato riguardo il resto, perchè non hanno finto anche all'interno di Hogwarts XD Però sai? Ce la vedo proprio la McGranitt come madrina del loro amore *ammicca* muhuhahaha E se Phèdre e Draco finiranno a letto insieme, beh... lo scopriremo solo vivendo! XD Bacioni honey <3
KatyAniFrancy: grazie mille :D fammi sapere se anche questo capitolo ti è piaciuto!
__woah scorps: amore le tue recensioni mi fanno morire XD ebbene sì, comparirà anche Blaisuccio, ma non ti dico se sarà in dolce compagnia o meno *W* Che dici, l'infame ci ha goduto? Muhuhahaha XD Essì, Phèdre è figa ù__ù
Rima_Brandon: don't worry, ti perdono ^^ sopratutto se commenti anche questo! x) Se ti consola, anche i miei professori sono tutti tremendi, magari ci fosse un Draco ç____ç Ti è piaciuto il loro "stare insieme"? Non ci è scappato il bacio, ma ogni cosa a suo tempo no? Auguri postecipati anche a te!
_slytherin: amore lui è da stupro s e m p re uù è di Draco Malfoy che stiamo parlando, voglio dire! E' un figo. Spero ti sia piaciuto questo capitolo *ççç* Bacioni Lucy <3
_Vega: figurati, chi mi conosce sa che ho una passione per il nome Emma xD Contenta che ti sia piaciuta la litigata (: E di questo nuovo capitolo che ne dici? Il mio nome è Julie, comunque <3
__pesca verde: scusa, se mi posso permettere, ma che cazzo di nick hai? Scherzooo, d'altronde se ce l'hai è grazie a moi *ç* Tà x) Allooora, ti prego, prima di tutto, non Beatiamo ç__ç Poi, sì Draco è wonderful, stupendo, fighissimo xQ__ Spero che questo ti sia piaciuto ** E ricordati il Draco-fac-simile di ieri sera muhuhahaha Belliino lui *W* Se aveva gli occhi azzurri era meglio, ma noi che sbaviamo quando si passa le mani tra i capelli siamo mitiche XD Ciao Feline <3
Un bacio a tutte voi, a presto =)

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Capitolo 6
*** Drink up me hearties yo-ho! ***


Set My Soul Alight ~


Drink up me hearties yo-ho!
«Eccolo che arriva, eccolo che arriva! Phèdre, muoviti!»
«Ecco, sì, ho quasi fatto!»
Draco Malfoy entrò nella sua aula, salutando la classe con un sorriso.
«Professore, le ho portato un caffè, ho notato che lo beve sempre a colazione. E' amaro, come piace a lei»
«Molto gentile da parte tua» la ringraziò l'uomo, accettando la tazza. Se la portò alle labbra, assaggiando il gusto della bevanda. «La prossima volta, però, dovresti portarlo alla professoressa Granger. Un'opera di Trasfigurazione quasi perfettamente riuscita, brava, è rimasto solo un lieve retrogusto di succo di zucca» le disse, facendole l'occhiolino. Phèdre arrossì, più per l'occhiolino che per altro, e tornò in silenzio al proprio posto.
«Ancora duelli, prof?»
«Ti piacerebbe, vero, signor Halliwell? Forse la sconfitta che hai subito con la signorina Arden non ti è andata giù?»
Jared sbuffò, e a se stesso ammise che il professore aveva ragione. Ovviamente, solo a se stesso. Draco ghignò, e aggiunse «Mi dispiace, dovrai aspettare. Oggi iniziamo finalmente il programma di Difesa del settimo anno, dopo tre settimane di ripassi e duelli, direi che è ora. Aprite il volume a pagina 12»
I ragazzi ubbidirono, e la maggior parte di essi rimase alquanto stupita leggendo l'argomento. A distanza di sette anni, il tutto rimaneva ancora una cosa molto scottante.
Il ghigno, ora, era sparito dal viso del professore, sul quale invece si trovava un'espressione seria e austera. «Il Marchio Nero. Come evocarlo, e perchè non farlo»
Draco prese un respiro profondo, voltandosi e chiudendo per un attimo gli occhi. Anche per lui rimaneva una cosa spiacevole di cui parlare, soprattutto pensando che quel temibile simbolo era tuttora impresso sul suo avambraccio sinistro. Era un segno che sarebbe rimasto per sempre su di lui, a ricordargli il suo passato, i suoi errori, i suoi sbagli, ciò che aveva fatto e che non avrebbe dovuto. Era stato un Mangiamorte. Per poco tempo, e non era una causa a cui aveva creduto più di tanto, ma lo era stato. O forse avrebbe dovuto dire che lo sarebbe stato? Per sempre? Non erano pensieri da fare, soprattutto durante una lezione, non voleva che i suoi studenti si accorgessero del suo monologo interiore.
Quando si girò nuovamente, era più calmo. «Bene. Credo che tutti voi sappiate di cosa si tratta, è il simbolo del Signore Oscuro»
«Lo chiama Signore Oscuro» sussurrò Ashley a Samantha.
«E' stato uno di loro, lo sai»
«Secondo te ci crede ancora?»
«Certo che no, altrimenti non sarebbe quà» replicò la mora, tagliando corto.
«Quando egli era ancora al potere lo faceva comparire come segno del suo passaggio, inoltre» continuò Draco «inoltre... è anche tatuato sull'avambraccio sinistro di ogni Mangiamorte. Più il Signore Oscuro è potente, più il marchio si fa calcato, e brucia. Veniva usato anche come mezzo per chiamare a raccolta i suoi seguaci, a Voldemort bastava toccarne uno qualsiasi, e immediatamente tutti gli altri cominciavano a bruciare, molto più che fastidiosamente, per fare in modo che tutti lo raggiungessero. Come sapete, i Mangiamorte sono i suoi più accaniti seguaci, per la gran parte costituiti da famiglie purosangue in quanto si rispecchiano negli ideali del Signore Oscuro, di cui per lo più provengono dalla Casata di Serpeverde» terminò, con la voce che tremava un pochino. «Dopo che Harry Potter ebbe sconfitto il Signore Oscuro per la prima volta, il Marchio Nero smise di apparire, fino al 1994, quando venne evocato alla finale della Coppa di Quidditch Irlanda-Bulgaria. In seguito, venne evocato quì ad Hogwarts la notte dell'... dell'assassinio di Albus Silente»
Un assassinio che toccava compiere a lui. A lui, un sedicenne impaurito e solo, completamente solo, minacciato dal più grande mago oscuro di tutti i tempi. Probabilmente, fu la notte più terribile della sua vita, gli veniva ancora da urlare al solo pensiero, non l'avrebbe mai dimenticata, nè essa nè il periodo buio che le seguì. E come dimenticare tutte le Maledizioni Cruciatus che Voldemort in persona gli aveva inflitto per non aver portato a termine il proprio compito, sotto lo sguardo sconvolto del padre e quello disperato della madre?
«Professore? Mi sta ascoltando?»
Il biondo riportò l'attenzione alla classe, e in particolare su Elaine Howard, chissà da quanto tempo lo stava chiamando. Per un attimo temette che gli volesse chiedere se anche lui ce l'aveva.
«Mi dica, è vero che così come si rinvigorisce quando Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato si rafforza, si "spegne" quando il suo potere diminuisce?»
Draco ci pensò un attimo. «Sì, diciamo che si spegne. Sbiadisce, come se venisse offuscato, sempre di più, fino a diventare quasi trasparente, ma non sparisce. Mai»
La ragazza annuì, rabbrividendo.
«Raffigura un teschio dalla cui bocca fuoriesce un serpente attorcigliato. Solo i fedelissimi potevano avere il come dire?, onore di averlo, infatti solo una ristretta élite di persone, la cerchia più intima al Signore Oscuro, possiede questo marchio, non a tutti i Mangiamorte è stato concesso questo privilegio. Tra le file di Voldemort troviamo Inferi, Giganti, Dissennatori, lupi mannari, ma nessuno di essi ne era dotato. Il Marchio si evoca con la formula "Morsmordre".»
Il professore agitò la bacchetta in aria, e con un incantesimo non verbale fece comparire il temuto simbolo in aria, molto più piccolo rispetto al normale. Un alone di paura e timore si diffuse tra gli alunni, persino tra i Grifondoro, nessuno era abituato a questo genere di cose.
«Non abbiate paura» li incitò Draco «non ce ne è bisogno, non più oramai. Il Signore Oscuro è stato sconfitto una volta per tutte, e questo resta solo un segno. Spaventoso, forse, ma solo un segno. Evocarlo, però, rimane un gesto terribile e io lo sto facendo solo per mostrarvelo. Non fatelo mai, perchè è pericoloso e tremendo in sè e per sè»
In quel momento, la porta venne spalancata ed entrò Hermione Granger, i capelli raccolti in una crocchia alla base della nuca, qualche ricciolo che era sfuggito le incorniciava dolcemente il volto. Rimase per un attimo basita, per poi riprendersi e commentare «Ah-ah, il Marchio Nero. Interessante»
«La quì presente professoressa Granger ha combattuto contro i seguaci del Signore Oscuro, a fianco di Harry Potter. E' stata lei a distruggere la Coppa di Tassorosso, uno degli Horcrux che contribuivano a tenere Voldemort in vita»
«Con una zanna di basilisco, esatto. Che ricordi... esileranti»
Draco fece una faccia buffa che impedì alla riccia di ridere, nonostante l'argomento. «Esilerante non è l'aggettivo che userei» sentenziò il biondo.
«Forse non è il più adatto, effettivamente» disse lei «Questa è una lezione difficile per te» aggiunse, a bassa voce.
«Sì, lo è» ammise lui.
«Ma te la stai cavando egregiamente. Sei un ottimo professore, Draco» rispose lei, sorridendo.
Il ragazzo rimase notevolmente stupito per tre motivi. Uno, lei l'aveva chiamato per nome, nonostante ora non stessero fingendo di stare insieme o che, quindi l'aveva fatto perchè voleva. Due, aveva usato un tono molto confidenziale, molto dolce, un tono che finora le aveva sentito usarlo solo con i suoi amici. Tre, il sorriso che gli aveva rivolto era un sorriso che non le aveva mai visto quando parlava con lui. Ultimamente aveva avuto adito di vedere Hermione Granger ridere e sorridere, eppure mai così. Era un sorriso complice. E bellissimo.
«Grazie»
«Ma tu guarda che manie di protagonismo che ha quella stronza!» mormorò Phèdre alla sua compagna di banco «Già ci rompe le palle durante le sue ore, che sono troppe per i miei gusti, poi viene a scassare durante Difesa, e ne dobbiamo persino sentir decantare le lodi! La odio»
«Phèdre, per me esageri» disse Elaine, con una nota di disappunto nella voce «Non capisco perchè la detesti così tanto, è una bravissima insegnante, a me piace. E voglio ricordarti che è il tuo amato Draco che ne decanta le lodi!»
«Ecco, già che ci sei perchè non te ne vai a Grifondoro visto che ti piace tanto?» fu l'acida risposta della mora, ma l'altra era ormai abituata e non ci fece caso, limitandosi ad osservare che cambiare Casa era impossibile.
«Comunque, sono venuta quà per darti questa» riprese Hermione, porgendo una busta candida al Serpeverde «Non so il motivo, ma è stata consegnata a me»
Draco guardò la lettera, riconoscendo l'elegante calligrafia di Narcissa Malfoy. Una lettera da casa!, pensò, innegabilmente felice. «Grazie mille... Hermione. Chissà perchè quello stupido gufo l'ha recapitata a te»
Per tutta risposta lei si strinse nelle spalle «Non ne ho idea, probabilmente per errore. Voglio sperare che non mi abbia scambiata per te»
«Cosa vorresti dire? Guarda che essere me è un onore» ribattè il ragazzo in questione.
«Non lo metto in dubbio, ma sai com'è, siamo leggermente diversi» replicò la Grifondoro, sarcastica «In ogni caso, devo andare. Avevo un'ora libera e sto sprecando tempo a parlare con te» aggiunse, allontanandosi.
«Guarda che con me non si perde tempo, Granger!» le gridò dietro lui. Lei si voltò prima di lasciare l'aula «Lo so, Malfoy, lo so bene» rispose, ridendo.

«Elaine, devi fare qualcosa. Sono passate due settimane da quando abbiamo deciso le nostre vittime, e tu ti sei limitata a lanciare sguardi languidi a quell'imbecille di un Grifondoro»
«Non è affatto un imbecille, Phèdre» replicò pacatamente la ragazza. Per tutta risposta, l'altra sbuffò infastidita. «Hai intenzione di fare qualcosa o no?»
«Farò qualcosa, Phèdre, non preoccuparti. Oggi stesso»
La mora la guardò soddisfatta. «Benissimo, brava. E ora aiutami a mettere appunto un altro piano per Draco»
Elaine alzò gli occhi al cielo. «Sì, Phèdre, certo»
Qualche ora dopo la bionda era appoggiata alla balaustra della Guferia. Quel posto non era frequentato da quasi nessuno, trovava sempre pace e tranquillità, a parte le rare interruzioni da parte di qualcuno che doveva mandare una lettera, ma che comunque non le rivolgeva la parola. Anche quel pomeriggio, nessuno disturbò le sue riflessioni, tutte indirizzate a un biondo Grifondoro. Elaine era una persona fondamentalmente sincera, per essere una Serpeverde. Fondamentalmente, perchè a volte diceva la verità che intendeva lei, piuttosto che la verità vera: era molto abile nel rigirare i discorsi, come se avesse ragione lei. Ricordava il suo vero primo giorno ad Hogwarts più per lo Smistamento che per altro, infatti fu uno smistamento molto lungo, il Cappello si prese parecchio tempo prima di decidere la sua Casata, siccome temeva sul serio di commettere un errore, e non era mai successo che il Cappello Parlante avesse commesso un errore! A primo impatto aveva deciso di smistarla a Corvonero, per il cervello fine, la voglia di sapere e il suo essere brillante, dopo una più attenta analisi però aveva preso in considerazione Grifondoro: era coraggiosa, temeva poche cose, ed era gentile. Poi si era reso conto che aveva un carattere abbastanza ambiguo, dolce e glaciale, simpatica e acida, divertente e sarcastica. Sarebbe stata una perfetta Reginetta, se non fosse che non amava mettersi in mostra più di tanto. Comunque, aveva generazioni di parenti purosangue alle spalle, per cui la scelta finale era caduta sulla Casata verde-argento. Eppure, spesse volte si era sentita dire che sarebbe dovuta andare a Grifondoro, erano in parecchi a chiamarla la Non-Serpeverde per la sua indole dolce. Conosciuta all'interno della scuola più per la sua bellezza che per altro, perchè erano veramente poche le persone che la conoscevano davvero: gentile era gentile, ma per tutti rimaneva algida e distante. Perennemente oscurata dalla sua migliore amica, più sicura di sè e più brillante in tutte le materie, ma se solo avesse voluto Elaine sapeva che avrebbe potuto mettere in ombra Phèdre in un batter d'occhio, ma perchè darsi tanto da fare? Avrebbe potuto essere il raggio di sole più luminoso, eppure aveva scelto semplicemente di non essere.
In ogni caso, odiava non essere sincera con se stessa più di tutto, e dovette ammettere che nei confronti di Nicholas Cast provava molto più che un'attrazione fisica, lui le piaceva. E l'idea di doverlo abbandonare per quello stupido gioco con Phèdre e le altre la mandava in bestia. Se veramente fosse riuscita a farlo innamorare di lei, e se la loro relazione fosse andate bene, perchè avrebbe dovuto interromperla? Ultimamente si distaccava sempre di più dal modo di pensare e di fare di Phèdre, e forse, pensò, era ora di iniziare a brillare.
Era persa nei suoi pensieri, quando il rumore della porta della Guferia che veniva aperta la fece voltare. Nick in persona entrò, una lettera in mano, i capelli biondi leggermente spettinati. Elaine sentì il sangue affluire alle guance quando i loro sguardi si incontrarono, e seppe di essere arrossita.
«Ehi» mormorò piano, temendo in una brutta reazione da parte dell'altro. Da parte sua, Nick credette quasi di svenire quando sentì Elaine Howard rivolgergli la parola.
«Ciao» le disse, e immediatamente si diede del coglione per la poca originalità usata. Richiamò a sè il suo gufo, Merlin, cercando di non pensarci, gli sussurrò il destinatario affidandogli la missiva e lo guardò partire.
«Così... una lettera, eh?»
«Ai miei genitori» confermò lui «E tu? Anche tu dovevi spedire qualcosa?»
L'idea di un fidanzato purosangue a cui era già promessa in sposa gli balenò in mente, facendogli raggelare il sangue nelle vene.
«Veramente no. A volte vengo quì per pensare, c'è sempre tanta calma»
Lì per lì, Elaine rimase stupita delle sue parole: non lo aveva mai rivelato a nessuno, e ora lo diceva proprio a lui?
«Anche nei pressi della Foresta Proibita. Io di solito vado lì»
Elaine sorrise. Evidentemente, avevano più cose in comune del previsto.

Contemporaneamente, un Hermione scalza passeggiava sulle rive del Lago Nero. Si era tolta le scarpe per stare più comoda, era una cosa che amava, stare scalza, sentire la terra sotto i piedi nudi, era una sensazione bellissima. Anche i capelli, solitamente raccolti, erano lasciati sciolti sulle spalle, disordinati e liberi, il vento vi passava attraverso, smuovendoli. Aveva gli occhi chiusi, la testa reclinata all'indietro, godendosi gli ultimi raggi del sole al tramonto, del sole di un settembre oramai agli sgoccioli. Il cielo era uno spettacolo di rosso e arancio, completamente tinto di questi colori caldi, che contribuivano a creare uno scenario incantevole. Tra le mani reggeva una lettera di Ronald Weasley che ancora non aveva avuto il coraggio di aprire. Prendendo un respiro profondo, e facendosi forza strappò la carta, pronta a leggere il contenuto.
"Cara Hermione, l'ultima volta che ci siamo visti non ci siamo lasciati granchè bene e mi dispiace. Ho espresso male quello che volevo dire, non voglio litigare con te, ma devo dirtelo perchè voglio essere sincero. Malfoy non mi piace e non mi piacerà mai, soprattutto ora che sta con te. Tu dici che è cambiato ma non ci credo, sono convinto che ti stia prendendo in giro. Hermione come puoi fidarti di una serpe come lui? Apri gli occhi, lui non ti ama! Non mi piacete proprio voi due insieme, dovresti lasciarlo perdere e cercare la felicità altrove. Sono sicuro che non prenderai questa mia lettera a male, poichè ovviamente l'ho fatto solo perchè ti voglio bene. Ron"
Una strana rabbia si impossessò della ragazza, Ronald la faceva veramente diventare pazza! Era stupido, egocentrico, ignorante e pieno di sè! Come osava? Respirò, e decise che se ne sarebbe fregata: al diavolo Ron, al diavolo tutti! Sapeva che qualsiasi cosa avrebbe detto o fatto lui avrebbe continuato a credere ciò che voleva, quindi tanto valeva non dargli peso. Prese a camminare avanti e indietro, ancora schiumante di rabbia, così presa dai suoi pensieri che inizialmente non si rese conto di Draco Malfoy che ghignava poco distante da lei.
«Che ci ridi, Malfoy?» lo attaccò, non appena lo vide.
«Sei uno spettacolo unico, Granger»
«E' inutile che cerchi di buttarmi giù, tanto sono già a terra»
«Possi chiederti il motivo?»
Senza rispondere, lei si limitò a lanciargli il pezzo di carta. Draco lesse velocemente, e poi un'espressione irritata comparve anche sul suo bellissimo volto. «Che. Emerita. Testa. Di. Cazzo» commentò.
«Dopo questo, credo che niente di ciò che potrà dire mi ferirà»
«Sbattitene i coglioni, Granger!» la incitò il biondo, con la finezza che lo contraddistingueva.
«Esatto, me ne sbatto i coglioni!» ripetè lei, euforica «Sto molto meglio senza di lui comunque, e se questo è il vero Ronald ne faccio volentieri a meno»
«E' solo una perdita di tempo»
«Sono stanca delle sue stronzate, se ne è andato? Bene, addio»
«Brava così, sfogati»
«Non riesco a sopportare il modo in cui si comporta, è così pieno di...»
«Di...?»
«Di merda! Ronald Weasley è pieno di merda!» urlò, sentendosi libera. Si mise a ridere, da sola, senza motivo. «Non mi importa quello che dice! Perchè lui lo sa che non è assolutamente niente!» continuò, gridando «Sono stanca di lui, mi da sui nervi, mi sta sulle palle, mi fa vomitare, non è affatto il mio tipo!»
«Infatti, Granger! Sai cosa penso? Tu puoi fare di meglio»
Hermione si fermò a fissarlo, come se avesse avuto un'illuminazione. Annuì lentamente, e poi esclamò «Esatto! Io posso fare di meglio! Io sono migliore!»
«Dobbiamo festeggiare questa tua scoperta» propose Draco, appellando due bottiglie di Firewhiskey. Stava per versarne un po' in un bicchiere, quando la riccia prese una bottiglia e vi si attaccò, bevendo più di quanto il Serpeverde avesse mai immaginato potesse fare. «Berrò più Firewhiskey che posso, e ancora e ancora!»
Stette così a bere per una vita, si staccò solo quando ebbe finito la bottiglia, e ne chiese ancora. Stupito da quella Granger così fuori dagli schemi, Draco obbedì dandole anche l'altra bottiglia. Arrivò circa a metà, e poi prese a gridare nuovamente.
«Mi sento così viva, non posso farne a meno, ti rendi conto?»
Corse incontro al biondo e lo prese sottobraccio. «Voglio solo urlare e perdere il controllo e lasciarmi andare, voglio cadere e perdermi e ridere così tanto da farmi un male cane»
Era decisamente ubriaca, eppure quando tornò a portare la bottiglia alle labbra, Draco non la fermò. Non aveva mai visto una Granger così libertina e priva di regole, lei, che era sempre così pura e perfetta...
«Sto combattendo contro il mondo, ma sto vincendo»
«A volte la vita può fare la stronza» disse lui.
«La mia vita potrebbe andare a puttane, per quel che mi riguarda, non mi interessa. Voglio dimenticare tutto e fuggire via» e come a dare forza a queste parole, bevve un lungo sorso. Si allontanò dal ragazzo di qualche passo, e cominciò a ballare, ridendo. Aveva le mani in alto, protese verso il cielo, e gli occhi chiusi. Il tramonto le rendeva i capelli ramati, che si muovevano a ritmo con la Grifondoro, oramai completamente andata.
«Whoaaa!» strillò. Si tolse il cardigan e lo gettò per terra, rimanendo con la camicia e la gonna, e ovviamente a piedi nudi. «Che stai facendo là impalato? Vieni quà, balla con me!», tornò da Draco e lo prese per mano, attirandolo a sè. La parte razionale di quest'ultimo pensò che avrebbe dovuto toglierle quella bottiglia da mano, e accompagnarla in camera per metterla a letto. Purtroppo, la parte razionale di Draco Malfoy era in netto svantaggio rispetto a tutto il resto, così rimase solo un debole pensiero che venne presto scacciato. Ballarono e bevvero, urlarono e risero, si divertirono e si lasciarono andare, entrambi. Quando anche l'ultima bottiglia di Firewshiskey finì, il ragazzo ne appellò una di rum. Hermione l'assaggiò, assaporando il liquido dolceamaro, molto più pesante. Infine, dovette decidere che le piaceva parecchio, perchè ne bevve ancora.
«Yo-ho beviamoci su!» cantò, intonando una tipica canzone da squallida osteria. Dopodichè, cadde al suolo, stremata.

Due ore dopo, Draco Malfoy guardava Hermione Granger dormire placidamente nel proprio letto, nella sua stanza. Non aveva mai creduto di poter fare una cosa simile: ospitare una ragazza nel suo letto senza farci sesso. Infondo, c'è sempre una prima volta no?, si disse, sorridendo fra sè e sè. Avevano cantato ancora, prima, fin quando lei non aveva cominciato a sentirsi male, cosa abbastanza prevedibile a dire la verità. Era chiaro che non era abituata a bere, e quella sera aveva bevuto alla grande. L'aveva portata di corsa nella propria camera, standole accanto mentre vomitava anche l'anima. Poi l'aveva portata fuori al balcone per prendere un po' d'aria, dandole un bicchiere d'acqua, era tornato al Lago Nero e con un paio di Gratta e Netta aveva ripulito il macello che avevano combinato. Era tornato in camera, e l'aveva trovata mentre osservava il cielo.
«Mi farai vedere la tua costellazione?» gli aveva chiesto.
«Certo, appena spunta» le aveva risposto, ma non aveva potuto farlo. Infatti, si era addormentata poco dopo, e lui l'aveva messa a letto. Ora la osservava, stupito del fatto che non si era mai reso conto di quanto fosse bella. Non era esattamente una bellezza appariscente, di quelle che noti subito perchè non puoi farne a meno. Aveva i suoi difetti, ma le imperfezioni eguagliavano la bellezza. I capelli disordinati e gonfi le davano un'aria sbarazzina, e il naso non era proprio greco, ma era tenero. Aveva lunghe ciglia scure, che le accarezzavano le guance quando chiudeva gli occhi, la pelle era molto chiara e se si guardava da vicino si poteva scorgere una spruzzata di lentiggini. E anche se ora non poteva vederli, sapeva che aveva un paio di incantevoli occhi dorati, espressivi ed intelligenti, profondi. Come lei. Era il tutto che la rendeva bella. C'era un certo non so che in lei che le conferiva un'aria di purezza, come se fosse un angelo, ma anche di semplicità.
Era innegabile.
Hermione Granger era bella.
E Draco Malfoy dovette far fronte a questa nuova, straordinaria scoperta.




Author's Corner: buona Epifania a tutti! (: Avete mangiato tanta cioccolata? Io sì ù.ù Giusto per riprendermi dal trauma del ritorno a scuola. E non mi sonno ripresa affatto. Che danno ç____ç Passiamo a qualcosa di piacevole (?) ...il capitolo :D Spero vi sia piaciuto. Draco è sempre più OOC, ma sinceramente sarebbe impossibile mantenerlo il Draco dei libri XD Mi auguro che non vi dispiaccia più di tanto questa versione più "dolce". Ma in questo capitolo abbiamo modo di vedere anche un Hermione diversa, anche  se è tutto merito dell'alcol XD C'è una parte - quella in cui Hermione si sfoga - ispirata a I Can Do Better, di Avril Lavigne, e il titolo è ovviamente riferito a Pirati dei Caraibi, uno dei miei film preferiti in assoluto, amo Jack Sparrow <333 Infine, devo dire un ultima cosa: il capitolo è interamente dedicato a Silvia, che è sempre carinissima e buona e mi riempie di complimenti (che non merito). La tua shot Il nome del Narciso mi è piaciuta così tanto *ç* Spero che questo ti piaccia (: 
Un grazie i m m e n s o  a chi mi legge, e alle 39 meravigliose persone che hanno inserito questa storia tra i preferiti e alle 60, altrettanto magnifiche, che l'hanno inserita tra le seguite *____* E ovviamente, un grazie ancora più grande a chi recensisce ^^
whateverhappened: alloraaa, che ne pensi del capitolo tesoro? Grazie ancora per gli auguri... e io che pensavo te ne fossi dimenticata! Ero ridicola con i miei "E che giorno è oggi?" XD Direi che dopo  i dolcissimi commenti di Phèdre il tuo amore per lei crescerà notevolmente XD Per non parlare di Lenticchia/Donnola/Ronald, una persona di indubbia classe ù___ù (ma anche no) Blaise e Pansy compariranno, più alla fine, ma ci saranno! Bellini loro <3 a presto, aspetto con ansia un tuo giudizio!
anna96, suppongo che sia aumentato anche il tuo amore per Phèdre XD Essì, quella ragazza è una stronza! E Draco è semplicemente v i t a. E ci sono altri progressi con Hermione *ç* Grazie mille C:
_Vega, purtroppo in questo capitolo niente liti uù spero che ti sia piaciuto ugualmente però *____* E Ron è più idiota che mai... no comment. E Draco è figo. Un bacio!
_slytherin, Lucy sei una cazza. Non so perchè ma mi andava di dirlo XD Dillo che ti piace Donnola, dillo! E pensare che una volta ti piaceva ç____ç Come potevi? Basta, rinneghiamo il tuo oscuro passato. Draco è bono. Bacio <3
Heyitsdoda, ciao tesoro! Muhuhahah credo che ogni scrittore debba ricevere una recensione come la tua XD Addirittura convertita al Dramionesimo? *___* Ti ho portata sulla retta via, ma giù le mani da Draco uù Grazie mille, spero che questo capitolo ti sia piaciuto <3
__woah scorps, ciao vita! Don't worry, Blaise comparirà con una ragazza figa al suo fianco! Che ti credi che non ti penso io? ù.ù Ronron caro è un coglione di cacca, non trovi amore? Bah, che mondo! Un bacio dalla tua Befana preferita XD
__pescaverde, in questo momento stai su facebook a commentare dei link idioti, e parliamo della scuola che fa schifo. E Draco è meraviglioso, stupendo, fantastico, magnifico, tutto! Ma è mio. Giù le zampe, coccodè! E Phèdre è figa, sì uù Ma non shippare Draco/Phèdre che ti scomunico as friend. Tà XD
Purtroppo, con la ripresa della scuola non so se potrò postare frequentemente, ma cercherò di fare del mio meglio perchè questa ff mi sta prendendo molto, e ci tengo. Vi chiedo solo di continuarmi a seguire, un bacione a tutti! :3

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Capitolo 7
*** Who am I to say ***


Set My Soul Alight ~


Who am i to say

Mal di testa.
Un incredibile mal di testa.
Il più forte mal di testa che avesse mai avuto in vita sua.
Era come se intorno al suo cervello ci fosse una discoteca di sabato sera, che rimbombava tremendamente. Non riusciva a ricordare niente della sera precedente, in realtà ricordava a malapena chi fosse. Si stropicciò gli occhi, e si stiracchiò sbadigliando. Sbattè le palpebre più volte, mettendo a fuoco ciò che la circondava. Un momento. Dove si trovava? Quella non era la sua camera! Era la stanza di... Draco Malfoy?!
Si tirò a sedere di scatto, non facendo altro che peggiorare il mal di testa. Strinse i denti, e terrorizzata si guardò intorno. Era indubbiamente nel letto di Malfoy. Ora bisognava capire il perchè. Si alzò, passandosi una mano tra i capelli. Su un tavolino, c'era un biglietto ripiegato con la scritta "Hermione". Lo prese e si apprestò a leggere.
"Buongiorno, spero tu abbia dormito bene. Probabilmente hai un gran mal di testa, prendi la pozione che ti ho lasciato sul tavolino, ti farà stare meglio"
Effettivamente, c'era una boccetta viola, che la riccia squadrò con diffidenza.
"Non preoccuparti, ti assicuro che non è veleno. Se non dovessi ricordarti cosa è successo ieri sera, ti faccio un breve racconto: eri molto molto molto incazzata con Donnola, e ti sei ubriacata, dopo di che hai cominciato a vomitare e ho pensato fosse più saggio portarti in camera mia che lasciarti da sola, quindi puoi tranquillizzarti Granger, non siamo andati a letto insieme"
Leggendo quelle parole, Hermione arrossì. Effettivamente, era la prima cosa che aveva pensato.
"Io ho dormito sul divano. Quella che hai indosso è una mia maglia, non avevo nient'altro da prestarti (puoi continuare a stare calma, te l'ho messa con la magia ovviamente), quando te la togli appoggiala sulla sedia vicino la scrivania, i tuoi vestiti sono in bagno, fatti pure una doccia se vuoi. Ti ho portato qualcosa da mangiare, ma prima ricordati di bere la pozione! Io sono fuori, se ti fossi dimenticata anche questo, è sabato. D. L. M."
Con un sospiro, Hermione si raccolse i capelli in un frettoloso chignon. Fece come aveva detto Draco, prendendo la pozione. Accanto ad essa, un vassoio con un croissant, due fette biscottate, marmellata, un caffè e un bicchiere di succo di zucca. Sorrise, nel notare il gusto della marmellata. Fragole, la sua preferita. Che piacesse anche a lui?
Per caso, lo sguardo le cadde su ciò che indossava. Era decisamente molto corta, quella maglia! Le arrivava a circa metà coscia, e non indossava niente altro al di fuori di quella, e della biancheria intima. Almeno, Draco era stato gentile. Aveva persino vomitato davanti a lui! Scosse la testa, cercando di non pensare a che pessima figura aveva fatto, e si diresse in bagno per farsi una doccia.
Circa un'ora dopo, Hermione Granger uscì dalla camera di Draco Malfoy, del tutto priva di quel fastidioso mal di testa. Come aveva predetto il biondo, infatti, era scomparso pochi minuti dopo aver bevuto la pozione. Si chiuse la porta alle spalle, e voltandosi, si trovo di fronte a un'irritatissima Phèdre Delaney.
«Buongiorno» disse Hermione, cordiale come sempre. Per tutta risposta, l'altra si limitò a grugnire.
«Tutto bene?»
La serpeverde la fulminò con lo sguardo, con un'espressione schifata sul viso. «Sta uscendo dalla stanza del professor Malfoy!» esclamò.
La riccia rimase un secondo interdetta, e poi riflettè. E capì cosa aveva potuto pensare la studentessa. Oh mio Dio, pensò. «N-no... io credo che lei abbia frainteso! Sono venuta quì... per... per farmi dare una Pozione»
«E perchè non è andata da Lumacorno?»
«Ecco... io... perchè Draco si era offerto di prepararmela»
La mora la guardò, scettica, e Hermione arrossì. Poi si riprese. Infondo non doveva per forza dare delle spiegazioni! Infondo se anche... se anche fosse andata a letto con Malfoy che problema aveva quella ragazza? Fece un bel respiro, e assunse un'aria superiore. «Non sono tenuta a motivare i miei comportamenti, in ogni caso» disse «Arrivederci»
E a testa alta si allontanò, allontanadosi e avviandosi verso la sua camera. Phèdre mantenne lo sguardo sulla figura della professoressa, mentre la rabbia si faceva strada dentro di lei. Che ci fosse di mezzo anche la Granger? A quanto pare conquistare Malfoy non sarebbe stato così semplice...

Arrivata in camera, Hermione si tolse i vestiti del giorno precedente, cambiandosi, e si raccolse i capelli in una coda alta. Rassettò la camera, mettendo a posto ogni minima cosa, riordinando i libri, impilando i compiti in classe che aveva da correggere in ordine d'importanza e poi in ordine alfabetico. Quando ebbe finito, erano ancora le undici. Si sentiva stranamente nervosa, anche se non se ne capiva il motivo. Aprì la porta-finestra, affiacciandosi al balcone. Chiuse gli occhi, nel sentire la brezza leggera e piacevole sulla pelle. Pochi secondi dopo tornò a riaprirli e scorse tre teste biondissime vicine, nel Giardino. Aguzzò lo sguardo, e rimase a bocca aperta, riconoscendo Draco, Narcissa e Lucius Malfoy che chiacchieravano tranquillamente. Lasciò di corsa la sua stanza, raggiundendo il parco con una frenesia che non si sapeva spiegare. Si fermò un secondo, chiedendosi il motivo per cui era uscita così di fretta. Voleva davvero salutare Lucius e Narcissa Malfoy? Immaginava i commenti sarcastici della coppia. "Ah, la mezzosangue amica di Potter. Insegna anche lei quì, come nostro figlio?" avrebbe domandato con tono sgradevole l'uomo, mentre la sua consorte si sarebbe limitata a un'occhiata di disapprovazione, storcendo l'aristocraticissimo naso.
Comunque, era lì e non le andava di tornare in camera. Infondo il Giardino era grande, e c'era la probabilità che loro non la vedessero. Fece un salto in Biblioteca, prese un libro di Trasfigurazione Avanzata, per poi tornare nel parco. Scelse una panchina a caso, al sole, e si immerse nella lettura.
Quando tornò ad alzare lo sguardo, non sapeva dire quanto tempo era passato. Mezz'ora? Un'ora? Di più? Dei tre Malfoy neanche l'ombra, forse erano addirittura rientrati... ma perchè diamine le interessava così tanto? Chiuse il libro, decidendo di rientrare, così avrebbe potuto anche pranzare.
«Ah, Granger, finalmente ti ho trovata!»
La consapevolezza di avere Draco e famiglia alle spalle la fece irrigidire, ma si piantò un sorriso entusiasta quanto falso in faccia, e si contrinse a voltarsi.
«Sono quì» disse, dandosi mentalmente della cretina «Ti ringrazio della pozione, avevo un bel mal di testa, effettivamente. Signor Malfoy, signora Malfoy... che piacere vedervi» aggiunse rivolgendosi a Lucius e Narcissa. Riflettendoci, l'ultima volta che aveva avuto occasione di vederli era stata alla Battaglia di Hogwarts. A dire la verità, loro non avevano combattuto: avevano passato tutto il tempo alla ricerca del figlio, disperati e terrorizzati all'idea di non trovarlo. Si ricordava di come si erano tenuti stretti, poi, alla fine. Si ricordava di come tutti avevano bisbigliato, vedendoli, e loro erano rimasti lì, a testa alta, impassibili. Si ricordava anche di Narcissa piangente, china sul corpo senza vita di sua sorella Bellatrix, probabilmente era stata anche l'unica a versare lacrime per quella donna. Nè Draco nè Lucius l'avevano fatto, e neanche gli altri Mangiamorte rimasti in vita. Probabilmente Bellatrix non era stata una piacevole compagnia neppure per loro.
Lucius le fece un cenno con il capo, mentre la moglie le sorrise, amichevole.  «Ah, signorina Granger. Ma mi chiami pure Narcissa, la prego. Draco ci aveva detto che lavorava anche lei quì. Come sta?»
Hermione rimase stupita dalla gentilezza chiaramente udibile nel tono della donna. «Io... bene, grazie»
«Mi dica, come è insegnare ad Hogwarts? C'è qualche talento particolare?»
«Sì, beh... lavorare quì è fantastico, non l'avrei mai immaginato, mi è sembrato un sogno quando la professoressa McGranitt me l'ha chiesto, sa. Per quanto riguarda i ragazzi... la maggior parte di loro è molto studiosa, si vede, naturalmente ci sono anche le eccezioni»
«Certo, certo. E prima di venire quì cosa faceva?»
«Lavoravo... con gli Auror, con Harry e Ron... per catturare, insomma, gli ultimi...»
«Gli ultimi Mangiamorte rimasti in libertà» le venne incontro Narcissa, aiutandola «Sì, anche noi abbiamo dato una mano. Draco ha persino partecipato a una missione!»
«Davvero?» chiese Hermione, sinceramente curiosa. Chi l'avrebbe mai detto che Draco Malfoy avrebbe mai aiutato gli Auror?
«Ma sicuro» confermò la donna. Non era più giovanissima, ma restava in ogni caso stupenda. I capelli biondo grano, lunghi e morbidi, le ricadevano sul corpo ancora magro e slanciato. Il viso aveva dei lineamenti eleganti, puramente aristocratici, ma addolciti rispetto all'ultima volta che l'aveva vista. Sulla carnagione candida, spiccavano gli occhi azzurri come zaffiri, più blu rispetto a quelli del figlio, che invece tendevano al grigio.
«Mi creda, signorina Granger, è un bravo ragazzo...» le sussurrò. Hermione la restò a guardarla, non sapendo cosa pensare. Perchè le stava dicendo quelle cose? Perchè la stava trattando come un'amica di vecchia data?
«Io... io lo so, Narcissa. Davvero» disse, alla fine. La signora Malfoy le sorrise, riconoscente, e riprese a camminare. Hermione la seguì, mentre si sentiva sulla chiena lo sguardo di Draco, che camminava parlottando con il padre, poco lontano.
Si fermarono davanti al grande portone, aspettando che i due uomini la raggiungessero.
«Draco, mi raccomando, riguardati. Abbi cura di te»
«Mamma, guarda che sono ad Hogwarts, non in Alaska» le rispose lui, ghignando.
«Sono tua madre, vuoi che non mi preoccupi?» replicò la donna «Mi mancherai tanto» aggiunse, andando ad abbracciare il figlio. Lui la baciò sulla guancia.
«Anche tu», poi strinse la mano a Lucius, salutando anch'egli.
«Signorina Granger, sono stata felice di rivederla, a presto. Magari qualche volta può venire a prendere il the a Malfoy Manor, quando Draco si deciderà a farci visita»
La ragazza guardò il biondo. Se era rimasto stupito dalla proposta della madre, non lo diede a vedere.
«Mi farebbe piacere» rispose quindi Hermione, con un cenno del capo salutò Lucius e poi si rivolse a Draco «Ci vediamo dopo»  
Lui le sorrise di rimando, e lei si affrettò a rientrare, per concedere un ultimo saluto, più privato, ai tre.

Lo stesso giorno, qualche ora più tardi, Hermione si aggirava nervosamente per il castello. Aveva ripreso più ragazzi che bighellonavano, tolto punti a due ragazzi di Tassorosso, che erano stati trovati in possesso di prodotti Weasley, battibeccato con Gazza per il gusto di farlo e aver mangiato più Cioccorane di come non faceva da secoli.
Era una giornata ben strana, riflettè,  facendo per rilegarsi i capelli. Ma un ricordo improvviso le attraversò la mente, si morse le labbra, e passandosi le dita tra i riccioli, a mo' di pettine, li lasciò cadere sciolti sulle spalle. Erano le sei e mezzo dell'ultimo giorno di settembre. Il sole faceva capolino dietro la linea dell'orizzonte, pronto per far spazio alla luna. Salì le scale che portavano al terzo piano, prendendo in considerazione l'idea di fare un salto al Reparto Proibito della Biblioteca, in effetti lì c'erano i libri più interessanti, e ora che era professoressa poteva accedervi liberamente... Accarezzò con dolcezza il passamano delle scale, pensando a  chissà quante mani si erano appoggiate lì, dai tempi di Godric e Salazar. Studenti felici, per un bel voto, o tristi, per un litigio con un amico, studenti innamorati, studenti delusi, studenti eccitati, studenti sfaticati e studenti geniali... Con passo strascicato, lanciò un'occhiata distratta alla porta dell'Aula di Incantesimi, superandola. Realizzando, poi, tornò indietro, rimandendo a guardare da fuori. All'interno, dei ragazzi parlottavano tra loro, mentre il professor Vitious chiacchierava con Draco Malfoy. Dovevano esserci le prove del coro, ma chissà che ci faceva Malfoy là... non le sembrava esattamente il tipo da canzoncine allegre o roba simile. Phèdre Delaney si avvicinò ai due uomini con un sorriso smagliante, intromettendosi nella conversazione. Non avrebbe dovuto dirlo, ma quella studentessa le stava profondamente antipatica. Altera, piena di sè, vanesia e scostante, soprattutto con lei, sapeva che il suo sentimento era totalmente ricambiato dalla ragazza. Già dalla prima lezione non erano andate d'accordo, ma comunque Hermione aveva cercato di essere parziale, così avrebbe dovuto comportarsi una brava professoressa, no? Purtroppo, non era sempre facile, anzi. Non lo era quasi mai. Phèdre tirava fuori la parte peggiore di lei, la irritava profondamente, mettendole addosso una malsana voglia di urlare e spaccare qualcosa. Effettivamente, dire che le stava antipatica era poco.
In quel momento se ne stava attaccata al braccio di Draco, che non faceva niente per invogliarla a maggior rispetto. Il biondo e il professore più anziano stavano ridendo per qualcosa che aveva detto la Serpeverde. Che cosa poteva aver detto, poi, di così divertente?, pensò Hermione, sbuffando. Vituous si voltò, e così facendo, la vide. Con un sorriso e un cenno della mano, la invitò ad entrare. Immediatamente, sia Draco che Phèdre si girarono per vedere chi fosse. Timidamente, Hermione aprì la porta, chiudendosela alle spalle con esagerata cura. Quando tornò a girarsi, le labbra erano stirate in un falsissimo sorriso.
«Professoressa Granger, anche lei quì!» la accolse benevolo l'uomo.
«Che gioia» commentò la mora, sarcastica, scaturendo un ghigno in Draco, che si meritò un'occhiataccia dalla riccia. Per tutta risposta, lui fece finta di niente, guardandola sorridente.
«Professoressa Granger, le va di sentire una canzone? Apposta per lei, la signorina Howard ci suonerà qualcosa»
Elaine sedeva al pianoforte, le mani già pronte ad accarezzare gli ipnotici tasti, bianchi e neri, i capelli le scendevano sinuosi lungo la schiena. Rivolse un sorriso cordiale alla Grifondoro, che esclamò entusiasta «Ma certo! Non sapevo che la signorina Howard suonasse»
«Scherza? E' la nostra punta di diamante! Non solo ha un'incantevole voce, ma ha anche un talento naturale per suonare»
«Ma anche io non sono male, no?» lo interruppe Phèdre, mentre continuava a guardare Draco. Elaine alzò gli occhi al cielo, seguita da Hermione.
«Anche tu, anche tu. Ma ora è il momento della signorina Howard, perciò, signorina Delaney, la prego di andare a posto»
Con un sospiro tragico, la mora obbedì, sotto lo sguardo vigile del professore. «E ora,» continuò quest'ultimo «direi che possiamo cominciare. Signorina Howard, la ascoltiamo attentamente»
Hermione si avvicinò al piano, curiosa, subito seguita da Draco, che le si affiancò.
Elaine sospirò, chiudendo gli occhi, dopo di che fece vagare le dita sulla tastiera, per poi prendere a suonare. Una musica dolcissima e melodiosa si diffuse nell'aria, e dopo poco venne raggiunta anche dalla voce della bionda. Come aveva predetto Vitious, era a dir poco stupenda, una di quelle tonalità che ti restano impresse per la loro bellezza. «Love of my life, my soulmate, you're my best friend. Part of me, like breathing, now half of me is left. I don't know anything at all, and who am I to say you love me? I don't know anything at all, and who am I to say you need me?»
Sentendosi due occhi addosso, la riccia si voltò verso il Serpeverde, trovandolo però con lo sguardo fisso sulla cantante. Eppure avrebbe giurato che la stesse guardando...
«Color me blue, I'm lost in you, don't know why I'm still waiting, many moons are come and gone, don't know why I'm still searching. I don't know anything at all, and who am I to say you love me? I don't know anything at all, and who am I to say you need me?»
Elaine continuava, e lei studiava il ragazzo accanto a sè. I capelli biondissimi, leggermente scompigliati, gli accerezzavano le tempie, scendendo lungo la nuca. La pelle era chiarissima, diafana, e gli occhi grigio azzurro - colore del cielo in tempesta - spiccavano. Accorgendosi dello sguardo di Hermione su di sè, Draco si girò, trovandola mentre lo contemplava, pensierosa. Ghignò, e accorgendosene la riccia arrossì. Lui ridacchiò, e le si avvicinò impercettibilmente.
«Now you're a song I love to sing, never thought it feels so free, now I know what's mean to be and that's okay with me...»
Una canzone che amava cantare, pensò la ragazza. E incredibilmente, in quel momento, si sentì in pace con se stessa, aveva trovato quella calma che cercava disperatamente dall'inizio di quella mattinata. Le note la facevano rilassare, e chiuse gli occhi godendosi la fine della canzone.
«But who am I to say you love me? And who am I to say you need me? And who am I to say you love me?»
Chi? Chi poteva dire una cosa simile al mondo? Non lei, di certo. Non in quel momento, per lo meno. Chi l'amava? Chi aveva bisogno di lei?
«I don't know anything at all...»
Elaine terminò la canzone, muovendo per l'ultima volta le dita sulla tastiera, premendo l'ultimo tasto. E tornò ad alzare lo sguardo, mentre i suoi spettatori applaudivano estasiati.
«Magnifica» commentò Draco. «Favolosa» gli fece eco Hermione. La giovane arrossì di gioia, sorridendo grata ai due.

Qualche minuto dopo, i due professori camminavano uno di fianco all'altro, diretti verso la Sala Grande.
«Draco, comunque... grazie, per stamattina»
«Me l'hai già detto, Granger. Non preoccuparti, non ho fatto niente di che»
«Mi sei stato vicino mentre vomitavo, direi che l'hai fatto»
Lui rise, gettando la testa all'indetro. «Eri buffissima, povera piccola Granger. Stavi veramente male, te lo assicuro. Hai bevuto tantissimo ieri sera»
«Avresti anche potuto fermarmi»
«Mmm... non mi andava»
«Malfoy!»
«Granger?»
Lei sbuffò, facendo sogghignare lui. «Non vale» piagnucolò la riccia.
«Ah, no? Pensavo di essere stato gentile e buono»
«In parte»
«Dettagli, Granger, dettagli»
«Sono quelli che ti fregano, Malfoy»
Lui le fece l'occhiolino. «Naaa»
Lei scosse la testa, fintamente contrariata. «Sei unico»
«E' un complimento?»
«...Non lo so. Prendila come vuoi»
«E' un complimento» confermò lui.
«Forse avrei dovuto usare tremendo... sarebbe stato più adatto»
«Non avrei apprezzato allo stesso modo, però»
«Oh, Malfoy, finiscila!» esclamò lei, dandogli uno schiaffo per scherzo. Lui rise ancora, e la attirò a sè, cingendole la vita. Hermione arrossì, e Draco finse di non accorgersene.
Fu così che entrarono in Sala Grande, scatenando le ire di una studentessa Serpeverde.
«Gliela farò pagare. Giuro che gliela farò pagare» sibilò, dal suo posto «Ora sta veramente esagerando, ed è giusto che paghi, o non mi chiamo più Phèdre Isabelle Delaney»


Author's Corner: saaaalve =) today is a good day! beh, in realtà non mi sento granchè bene, ma sono felice XD Oggi a scuola sono abbastanza morta dalle risate, e ora sento mia madre che canta a squarciagola "Le cose che vivi", di Laura Pausini. Passando al capitolo, non è niente di che, non mi piace tanto. E' figa Cissy però. Quanto amo quella donna? In ogni caso ci tengo a dedicarlo alla mia Bella, Lavinia Giuliana Amico, also called "Lucy", anche perchè c'è la nostra canzone <3 che è appunto, la canzone che canta Elaine. E' Who am I to say, di (degli?) Hope, è davvero stupenda (listen - lyrics)
La traduzione su internet non c'è, o almeno non l'ho trovata, quindi ve la faccio un attimo io :D
"Amore della mia vita, mia anima gemella, sei il mio migliore amico, parte di me come il respirare, ora una mia metà è vuota. Non so proprio niente e chi sono io per dire che mi ami? Non so proprio niente e chi sono io per dire che hai bisogno di me? Colorami di blu, sono persa in te, non so perchè sto continuando ad aspettare, molte lune sono venute e passate, non so perchè sto continuando a cercare. Non so proprio niente e chi sono io per dire che mi ami? Io non so proprio niente e chi sono io per dire che hai bisogno di me? Ora tu sei la canzone che amo cantare, non avrei mai pensato che sarebbe stato così libero, ora so che significare essere e mi va bene. Ma chi sono io per dire che mi ami? E chi sono io per dire che hai bisogno di me? E chi sono io per dire che mi ami? Io non so proprio niente."
Grazie ai 45 preferiti e alle 69 seguite! *______* Ora passiamo alle recensioni :]
whateverhappened: muhuhaha come ti ho già detto io ho anche i contenuti speciali, e c'è tom che è carinissimo *ç* Pirati dei Caraibi è love XD Domenica sera (cioè domani) fa su canale 5 se non sbaglio Ai confini del mondo! Per quanta riguarda Phèdre, se non si mettesse in mezzo non sarebbe Phèdre ecco XD Ronald è un po' coglione, quando nel 7 se ne è andato l'ho preso a parole, giuro! E anche io voglio dormire da Draco ç__ç Anyway, sì, qualcuno l'ha vista :D E chi poteva essere se non Phèdre?
__woah scorps: da quando mi chiami tesorooo? Una volta ero amore! Tzè. Comunque Blaise arriva più in là :D Pazienta ù.ù A proposito di ubriachi, ti ricordi quanto era figo Damon/Ian che ballava Enjoy the silence? :Q____ Che ricordi! XD
TullyDumy: ma benvenuta :] e grazie mille, spero continuerai a leggere e recensire <3
_Vega: e io non mi stancherò mai di sentirmelo dire XD anche se non so se è propriamente vero ù.ù però  mi fa piacere XD grazie mille anche a te ^^
heyitsdoda: ti piace avril? *____* lei è la mia preferita, la adoro <3 muhuhah suppongo che sì, Hermione sia abbastanza divertente x) Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, anche se faceva un po' caghè. Baci!
__pesca verde: sì na scem. E ti odio particolarmente, ma vabbè! Eggià, sei stata la prima a leggere *çççç* A me però fa schifo. Comunque te lo dico quà, perchè non lo so se leggi prima oppure vengo prima da te; in realtà mi farebbe piacere - lo sai - andare al corso di scrittura creativa (alessio dice che dovrei fare giornalismo :O) quindi chederò a Gervy e poi a Capra (si chiama Capra?) Tra l'altro bellissima la pagina sul quaderno di mate "Slytherin is better" con i nomi di tutti, anche Phèdre ed Ellie XD Basta. Cià!
Un bacione a tutti <3

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Capitolo 8
*** Poker Face ***


Set My Soul Alight ~


Poker Face
«Forza e coraggio, ragazzi. Siete bravissimi, possiamo farcela!»
«Siamo Grifondoro, vinceremo di sicuro»
Hermione si portò le mani sui fianchi, sorridendo soddisfatta. «La signorina Arden ha ragione»
«Non vi preoccupate, prof, stracceremo i Tassorosso e porteremo a casa la vittoria!»
Un boato di cori e incitamenti da parte degli studenti rosso-oro esplose a quelle parole, testimoniando chiaramente i sentimenti dei ragazzi. «Buona fortuna» augurò loro l'insegnante.
«Non ne abbiamo bisogno» replicò spavaldamente Jared, avviandosi verso lo spogliatoio, seguito dal resto della squadra, mentre tutti gli altri si dirigevano verso gli spalti.
Quello era il giorno della prima partita di Quidditch dell'anno, Grifondoro contro Tassorosso, e gli spiriti dei giocatori (e non solo) erano accesissimi. I Tassorosso avevano un nuovo Cercatore, un tale Steven Smith, ma anche i Grifondoro, da parte loro, avevano un nuovo portiere, che si era dimostrato ottimo, alle selezioni e in seguito in allenamento.
La riccia prese posto sugli spalti dedicati alla Casa di cui era rappresentante, già gremita di persone, entusiaste e piene di belle speranze. Erano tutti abbastanza sicuri della vittoria, anche perchè la squadra si prospettava più forte che mai. Hermione sperò non ne restassero delusi, preparandosi dentro di sè a un tifo sfegatato. Nonostante quello che molti pensavano, le piaceva il Quidditch: la esaltava e la rendeva molto, molto euforica, oltre a scatenare la parte competitiva che c'era in lei. Si sistemò la sciarpa rosso e oro al collo, attendendo l'inizio della partita con ansia.
Dall'altro lato del campo, Draco Malfoy chiacchierava con Phèdre, che lo aveva seguito tutta la mattinata, per riuscirsi a sedere vicino a lui durante la partita. Riteneva il Quidditch una cosa inutile, le interessava solo la vittoria della sua squadra, ma giusto per potersi vantare di essere Serpeverde più di quanto non facesse. In quel caso, per esempio, la sua attenzione era del tutto puntata sull'uomo che le sedeva accanto. Per quanto riguardava la partita... sarebbe stata felice se Grifondoro avesse perso. Se lo meritavano proprio, quei palloni gonfiati. Stava appunto raccontando della propria famiglia, quando un fischio segnò l'inizio della partita, e si girò a fulminare con lo sguardo chi aveva prodotto il rumore per poter continuare a parlare con il professore in pace, perciò rimase stupita quando questi le fece cenno di tacere. Evidentemente, aveva intenzione di seguire il gioco, con grand fastidio di Phèdre, che dovette limitarsi ad alzare gli occhi al cielo, maledicendo mentalmente la fissazione dei maschi con quell'inutile quanto stupido sport.

All'interno degli spogliatoi, i Grifondoro aspettavano il loro turno di entrare. Jared, in quanto Capitano, era il primo della fila. Seguivano gli altri due Cacciatori, i due Battitori, il Portiere, e infine, il Cercatore.
«In bocca al lupo, ragazzi. Vediamo bene di stracciarli, dobbiamo vincere!» esclamò, guardando gli altri uno per uno, soffermandosi su Ashley. «Mi raccomando, Ash, trova in fretta quel boccino»
Lei annuì seriamente, preparandosi a fare il suo ingresso in campo. Salirono sulle scope, e volarono all'interno dello stadio, accolti da un coro di grida esultanti e incoraggiamenti.
A fare la cronaca era Nick, che dopo aver presentato i Tassorosso, si accingeva a fare lo stesso per la propria squadra. «Ed ecco i giocatori Grifondoro, che tutti salutano con un'ovazione eccezionale. Sembra che molti si aspettino che sia proprio questa squadra a vincere. Il nuovo acquisto, il portiere Richard Caron, promette molto bene. Per il resto, la squadra è sempre la stessa: Jared Halliwell è il capitano, nonchè Cacciatore, come Daniel Gregory e Cara Carey. I battitori sono Micheal Stewart e Stephen Honeycutt, e infine, la nostra adorabile Cercatrice, un applauso per Ashley Arden!»
Una vera e propria standing ovation seguì il nome della ragazza, in squadra da quattro anni, ricordata da tutti come una delle migliori Cercatrice degli ultimi anni.
In breve, il gioco si fece molto agguerrito, cosa che veniva accentuata dai tifosi scatenati. Hermione si trovò in piedi come il resto della tribuna Grifondoro, incitando i giocatori con forza.
«Ed ecco Cara che si dirige verso gli Anelli, la Pluffa è in suo possesso... attenzione, Cara! Dannee Roberts ha appena scagliato un Bolide su di lei, ma fortunatamente è riuscita a schivarlo. Ecco, ora passa la Pluffa a Daniel, che vola in picchiata verso gli anelli e... PUNTO! Cinquanta a trenta per Grifondoro!»
Il pubblicò impazzì, gridando di gioia ed esultando con partecipazione. Intanto, Ashley continuava a volare su e giù per il campo, in cerca del Boccino, così come faceva il Cercatore avversario, Terry Gilbert.
«Ora sono i Tassorosso ad essere in possesso della Pluffa, ecco Nicole che la passa a Philip, che subito si dirige verso gli Anelli, deciso a segnare, ma ecco che Jared lo intercetta... ed ecco, sì, Jared ha la Pluffa, la passa a Cara, che vola dal lato opposto del campo. La Pluffa torna nuovamente in mano di Nicole, ma stavolta è la stessa Cara a rubargliela, la passa a Daniel, che la passa a Jared, che è vicino agli Anelli, è vicinissimo, tira e... SEGNA! Sessanta a trenta, Grifondoro è sempre in testa! A quanto pare, solo il ritrovamento del boccino potrà portare la vittoria nelle mani dei Tassorosso, e a proposito di Boccino... Ashley scende in picchiata, ha intravisto qualcosa... ECCOLO! Sì sì, è il Boccino, è lui... è subito imitata da Terry, ma... ahia, brutto colpo! Dannee ha lanciato il Bolide addosso ad Ashley, che a quanto pare è stata colpita, e infatti sembra stordita... E intanto Terry è sempre più vicino, ed ecco Ashley che si riprende... wow, ragazzi, che talento! Notate come scivola verso il basso come un'aquila sulla preda... okay, okay, scusate... Ashley e Terry sono alla stessa distanza... Attenzione! C'è stato uno scontro... ma eccolo, il Boccino è nelle mani della Cercatrice Grifondoro... Ashley Arden ha preso il Boccino! La partita termina quì, Grifondoro vince centodieci a trenta!»
«Bravaaa!»
«Ashley è la migliore!»
«Forza, ragazziii!»
Un esplosione di urla segnò il trionfo dei rosso-oro sotto tutti i punti di vista, il pubblico era in visibilio per l'azione compiuta da Ashley. Hermione si ritrovò ad abbracciare il suo vicino, strillando per la gioia. Avevano vinto. Sententosi osservata, la giovane si voltò per cercare il proprietario dello sguardo in questione, e incontrò un paio di occhi color tempesta. Draco le fece l'occhiolino, e lei rise, sventolando l'indice e il medio della mano destra, come segno di vittoria.

Poco dopo, le squadre erano tornate negli spogliatoi. La rossa si massaggiava la spalla che era stata colpita, con una smorfia di dolore sul viso. Gli altri erano presi dalla frenesia post-vittoria, assaporando i festeggiamenti che li attendevano in Sala Comune, chi si faceva la doccia, chi era già pronto. Accorgendosi della ragazza, Jared si affrettò a infilarsi una maglietta, e la raggiunse. «Come va?»
Ashley strinse i denti. Non era certo il tipo che piagnucolava e si lamentava, lei. «Bene»
Jared la guardò scettico. «Quel bolide ti ha preso in pieno, Ashley, guarda che se ti fa male puoi dirlo»
L'altra scrollò le spalle, ma anche quel gesto così banale le provocò dolore, che trasparì sul suo volto. Sospirando, il ragazzo si sedette accanto a lei, e le abbassò con delicatezza la maglia, in modo da scoprire la spalla. Un livido viola scuro, piuttosto minaccioso, risaltava sulla pelle diafana della ragazza. Il moro lo sfiorò delicatamente, e avvertire le dita fredde di lui contro la pelle irritata e un po' gonfia fu un sollievo.
«Vestiti, devi andare in infermeria. Ti aspetto fuori, okay? Ti accompagno io»
La Cercatrice annuì, piuttosto sorpresa.
«Comunque... complimenti. Abbiamo vinto grazie a te. Sei una grande, Ashley»
Per la prima volta da quando aveva la facoltà di parlare, la ragazza si ritrovò senza parole. Si morse il labbro inferiore, seguendo con lo sguardo Jared, che si dirigeva fuori dallo spogliatoio. Quando tornò a prestare attezione a ciò che la circondava, si rese conto che Cara la stava guardando con un sorriso malizioso appena accennato sulle belle labbra piene.
«Che c'è?» le chiese, sgarbatamente.
«Oh, niente» rispose l'altra, con l'aria di chi la sa lunga.
«Che c'è?» ripetè la rossa.
«Beh... tu e Jared siete molto uniti, vero?»
«E con ciò?»
«Nulla, solo che lui è davvero un bel ragazzo...»
«Cosa stai insinuando, Cara?»
«Ma niente, cosa posso mai insinuare?» rise l'altra «Solo, osservavo che siete molto... carini, insieme. Formate una bella coppia» continuò, strizzandole l'occhio, per poi girare sui tacchi. Ashley rimase a bocca aperta. Lei e Jared... carini insieme? Cioè, lo conosceva da sette anni, e fin dal primo non avevano fatto altro che battibeccare e rispondersi male a vicenda. E ora Cara le veniva a dire che era una bella coppia? Che stupidaggine. Non poteva essere... e poi figurarsi se Jared provava qualcosa per lei. Non che lei provasse qualcosa per lui, ovvio.

Elaine era seduta a un tavolo della Biblioteca, quello vicino alla finestra, il suo preferito. Era dal primo anno lì che considerava quel tavolo un po' suo, gli si era affezionata, sotto un certo punto di vista. A sinistra, poi, c'era incisa la scritta P&E forever, intagliata grazie all'ausilio della magia da due migliori amiche dodicenni, ancora ingenue, forse. Certo, la loro amicizia era continuata, e voleva ancora molto bene a Phèdre, ma era da tempo che le cose tra loro erano diverse, erano entrambe cambiate. Phèdre era accecata dall'ambizione e dalle sue manie, e lei invece era molto più... semplice. Non disprezzava i mezzosangue, nè tantomeno i Grifondoro, e per essere una Serpeverde era piuttosto gentile.
Si tormentò un ricciolo biondo, avvolgendoselo intorno a un dito, mentre con la piuma che aveva in mano si accarezzava il mento, pensierosa. Sbuffando, cercò invano di riportare l'attenzione sul grosso tomo che aveva davanti, essendo venuta in Biblioteca per finire il suo compito per Incantesimi. Ad un tratto, un rumore alle sue spalle la fece voltare. Nicholas Cast stava raccogliendo dei libri che aveva fatto, inavvertitamente, cadere. Elaine si alzò, raggiungendolo, per aiutarlo. Quando gli sguardi dei due si incrociarono, si sorrisero timidamente. «Grazie», mormorò lui, mentre lei gli porgeva uno dei volumi.
«Figurati» rispose la bionda, scuotendo i capelli come per minimizzare la cosa. «Bella cronaca, oggi»
«Mi fa piacere che ti sia piaciuta»
«Già, anche la parte dell'aquila»
Nick fece una smorfia imbarazzata. «Sì, non so da dove mi sia uscita quella cosa...»
Elaine ridacchiò. «Ma no, davvero, era carina. La tua amica ha talento, sul serio. Tu e lei... avete un bel rapporto, vero?»
«Sì sì. E' una delle mie migliori amiche, è davvero una brava ragazza»
«Oh. E tu... voglio dire... lei...» mormorò la Serpeverde, in un vano tentativo di capire se, almeno dalla parte di lui, c'era altro oltre l'amicizia. Sul viso di Nick si dipinse dapprima  un'espressione stupita, poco dopo sostituita da una sconvolta.
«Cosa? No, no! Voglio dire, no. Niente. Siamo amici»
La ragazza sorrise, in cuor suo sollevata. «Capisco»
«E tu, invece?»
«Io... niente. Anche io niente, suppongo»
Nick finì di mettere a posto i libri, tenendone solo uno in mano. «Io ora dovrei andare. Magari ci vediamo, non lo so, per una Burrobirra, che dici?»
«Ecco... non mi piace la Burrobirra...»
Alle parole di lei, la delusione apparve nitida sul volto del Grifondoro.
«Però un the andrebbe benissimo. Facciamo domenica, cioè domani, alle cinque? Ai Tre Manici di Scopa?»
«Grandioso. Perfetto. Cioè... fantastico. Grazie. Ci vediamo domani, allora»
Elaine rise dell'imbarazzo di lui, cercando di nascondere il proprio. «A domani, Nick» gli rispose dolcemente.

Ultimamente, i giorni sembravano scorrere più velocemente che mai. Erano già alla seconda settimana di ottobre, in un batter d'occhio di sarebbero ritrovati a festeggiare il Natale. Avvolto nel suo cappotto grigio scuro, Draco Malfoy camminava per le vie di Hogsmeade, dirigendosi verso la Testa di Porco. Aveva cominciato ad apprezzare la riservatezza di quel posto a sedici anni, quando aveva iniziato a chiudersi di più in se stesso, allontanandosi da tutti gli altri, a causa dei troppi pensieri che gli affollavano la mente. A distanza di anni, gli piaceva ancora godersi un bicchiere di Firewhisky in santa pace, senza la confusione che regnava sovrana ai Tre Manici di Scopa.
Quando, quel giorno, spinse la porta dell'osteria, si aspettava di ritrovarsi davanti il solito ambiente desolato e un po' vuoto, malconcio e un tantino squallido, pieno di bevitori e persone dall'aspetto non proprio rassicurante, come al solito. Quello che non si aspettava, di certo, era di vedere Hermione Granger giocare a carte seduta a un tavolo con due uomini dall'aspetto rozzo. Restò a guardarla, curioso, per qualche minuto. I ricci erano raccolti nell'abituale crocchia bassa, trattenuti da una matita, mentre qualche ciocca le cadeva ai lati del viso, incorniciandoglielo graziosamente. In mano teneva cinque carte, mentre con una perfetta faccia di bronzo si limitava a squadrare gli avversari. Davanti a lei, faceva capolino un bicchiere vuoto di chissà cosa.
Draco raggiunse il bancone, ordinando un Firewhisky alla donna dietro di esso. Aspettò che lo servissero, mentre con lo sguardo tornò ad osservare la sua collega. Con un sorriso vittorioso in faccia, Hermione si allungò per appropriarsi della propria vincita, portandola davanti a sè. Con in mano il bicchiere di whisky, il biondo le si avvicinò alle spalle, sogghignando. «Non ti facevo un tipo da poker, Granger» esordì. Con sua sorpresa, la riccia non sobbalzò, come se l'avesse già notato precedentemente. «Salve anche a te, Draco»
Con un sorriso mellifluo, lui prese posto accanto a lei. «Buonasera, signori. Non vi da fastidio se mi unisco a voi, vero? Infondo il numero perfetto per giocare a poker è quattro» disse, studiando le reazioni della ragazza. Con nonchalance, quest'ultima si limitò ad aggiungere altre carte, per poi mischiarle e distribuirle a tutti.
Dopo solo tre partite, Draco aveva privato tutti i giocatori della maggior parte delle loro sostanze, Hermione compresa, vincendo per tre volte di fila.
«Beh, a quanto pare devo ritirarmi. Sono rimasta senza niente»
Draco la guardò in silenzio per qualche secondo. «Non è detto»
La Grifondoro lo guardò stupita, alzando un sopracciglio.
«Tieni, Granger, ora puoi giocare» continuò il ragazzo, porgendole metà dei suoi soldi.
«Questo è vietato, Malfoy» osservò lei, ligia alle regole come al solito. Per tutta risposta, Draco scrollò le spalle. «Non se io e te giochiamo per qualcosa di diverso» aggiunse, mentre le labbra andavano a formare un perfetto ghigno made-in-Malfoy.
«E sentiamo, cosa vorresti?»
Continuando a ghignare, lui si sporse verso di lei, per poi sussurrare «Un bacio»
Hermione si ritrasse di colpo, scioccata. «Sei impazzito?!» strillò.
«Quindi, Granger, devo dedurre che hai paura di perdere»
La riccia strinse gli occhi, riducendoli a due fessure. «E va bene, Malfoy»
Uno degli altri giocatori, rise sguaiatamente. «E se vinciamo io o lui, anche a noi spetta un bacio della ragazza?»
Draco lo guardò gelidamente. «Non credo proprio» tagliò corto, aspettando che Hermione distribuisse le carte. Qualche minuto dopo, a terra c'erano un otto e un jack di fiori, un asso di picche e un jack di cuori.
Hermione cercò di non far trasparire alcuna emozione sul suo volto, mentre girava l'ultima carta. Un otto di quadri! E questo significava, avendo in mano un otto di cuori, che aveva fatto full!
Al suo turno, lasciò che le sue labbra si stendessero in un sorrisetto soddisfatto. «All in» commentò, sicura di sè. Il Serpeverde la squadrò a lungo, prima di imitarla con l'all in. Gli altri due, invece, si ritirarono.
«A quanto pare, Granger, ce la giochiamo noi due»
«A quanto pare» gli fece eco la ragazza.
«Avanti, Granger, non farti pregare, scopri le tue carte»
Senza farselo ripetere ulteriormente, Hermione fece come le aveva detto. «Otto di cuori, dama di picche e di quadri» sentenziò «Full, Malfoy»
Il biondo piegò la testa da un lato, rimanendo a fissare le carte. «Molto interessante, Granger»
Con lentezza esasperante girò la prima carta. Dieci di fiori. Poi, fu il turno della seconda. Dieci di quadri. Infine, mostrò anche l'ultima. Jack di quadri.
«Ma guarda un po' cosa c'è quì, un bel full di jack»
Hermione incrociò quei due occhi di ghiaccio, e non riuscì a trattenere un brivido.
«Ho vinto»

Poco dopo, i due camminavano per le strade di Hogsmeade, mentre la luna faceva capolino dal cielo.
«Allora, Malfoy, cosa aspetti a riscuotere il tuo premio?» chiese la ragazza, bruscamente. Non le andava giù che un bacio venisse barattato in maniera così vile, anche perchè si era convinta che Draco fosse cambiato, ma a quanto pare si era sbagliata, perchè quella sera si era comportato come il solito stronzo che aveva conosciuto per sette anni.
«Non ti aspetterai che lo faccia quì, non è di classe» replicò lui, tranquillo. Arrivarono al castello in silenzio, e una volta lì, Draco la portò nella sua stanza. Con una calma fastidiosa, il giovane si sbottonò il cappotto, mentre la riccia seguiva con lo sguardo i movimenti agili delle dita di lui. Una volta tolto, il Serpeverde lo appoggiò sullo schienale di una sedia, per poi aiutare Hermione a togliere il proprio. Aprì le imposte che davano sul balcone, e le fece cenno di uscire. La Grifondoro si appoggiò alla balaustra, lasciando che la brezza notturna, fredda ma piacevole, le accarezzasse docilmente la pelle. Poco dopo, Draco la raggiunse, portando con sè due bicchieri di champagne. Ne porse uno a lei, e tenne l'altro per sè. «Alla tua salute, Granger»
Un po' stupita, Hermione mormorò un "cincin", per poi portarsi il calice alle labbra, assaggiandone il contenuto. Mentre finiva il liquido frizzantino e dolce, il ragazzo scomparve nuovamente nella stanza, per poi tornare poco dopo con un vero e proprio telescopio. Piccolo, sì, ma senza dubbio un telescopio.
«Dicesti di voler vedere la mia costellazione» disse.
La Grifondoro aveva un ricordo vano di se stessa che effettivamente glielo chiedeva, dunque aveva dovuto farlo la notte in cui si era ubriacata. Quindi, annuì debolmente.
«Vieni» la invitò gentilmente lui, facendola sedere accanto a sè. Trafficò un po' con il telescopio, posizionandolo correttamente, poi si mise a scrutare il cielo attraverso esso.
«Ecco!» esclamò a un certo punto «La mia costellazione. La costellazione del Dragone»
Hermione si sistemò meglio, e poi guardò anche lei in cielo, con l'ausilio del telescopio. Sorrise, sinceramente felice. «E' bella» sussurrò «Brilla tantissimo» aggiunse, voltandosi per guardare il ragazzo negli occhi. Lui la stava fissando, in silenzio. Senza scherno, senza divertimento, senza malizia. La guardava e basta.
«Granger?»
«Sì?»
«Mmm» si limitò a mormorare, mentre una mano andava a posarsi sulla guancia della ragazza, accarezzandogliela. E poi, si chinò su di lei per baciarla.







Author's Corner: salve a tutti! un ritardo bestiale, vero? Sono due mesi e qualche giorno che non posto, e per un bel po' di tempo sono sparita da efp. Indovinate un po' di chi è la colpa? Ma la scuola, ovvio -.-' Tralasciamo questa nota dolente, però :D Innanzi tutto, qualche spiegazione sul capitolo. Per chi non sapesse giocare a poker, si fa full con una coppia e un tris, ed è un punto comunque abbastanza alto. L'all in è ovviamente quando si giocano tutti i soldi (o fishes, o caramelle, o qualunque cosa tu voglia), e si sta giocando a poker texano hold 'em, quindi con cinque carte scoperte a terra (che valgono per tutti) e tre coperte e in mano. Per il resto, penso sia abbastanza chiaro :D In questo capitolo troviamo inoltre l'introduzione di una nuova "quasi-coppia", Jared&Ashley, i due duri Grifondoro. Vedremo come procederà... e altri sviluppi anche sul fronte Nick&Ellie, questi due sono troppo dolci ùù E finalmente anche il primo bacio tra Draco ed Hermione *çççç* Il prossimo capitolo sarà mooolto interessante, spero di riuscire a scriverlo al più presto possibile. Il titolo è dovuto alla famosissima canzone, anche se io nello scriverlo ho ascoltato la versione di Pixie Lott, che è molto più dolce e lenta. A chi interessasse, ho scritto altre due oneshot, una D/Hr (The Virgin Queen) e una che ha per protagonisti Andromeda Tonks, Narcissa e Draco Malfoy (Keep Holding On).
Un grazie immenso ai cinquantuno preferiti e alle settantasette preferiti, per non parlare delle ben millecinquecentonovantadue letture *____* Il grazie più grande, però, va come sempre ai meravigliosi angeli che recensiscono <3
darllenwr, grazie mille per tutte le recensioni che mi hai lasciato, inutile dire che le ho apprezzate veramente tanto, i commenti sono veramente piacevolissimi da leggere! Spero che continuerai a lasciarne, mi fanno veramente tanto piacere
For ever cullen, ma grazie e non preoccuparti (: Sono felice che la canzone ti sia piaciuta, è una delle mie preferite, la trovo veramente dolcissima. A presto!
__woah scorps, in tutto questo colgo l'occasione per ripeterti quanto ami il tuo nick. Okay basta asd XD Povera Phèdruccia, va capita lei ù_ù Ed Elaine è bellissima *ç* Grazie comunque <3
whateverhappened, ammetto di aver inserito quella scena dopo aver letto la tua recensione, mi hai dato una bellissima idea, e l'ho -  come dire - colta al volo :D ù__ù Ma quanto amiamo i Malfoy e i Black, io e tu tu e io? *ç* Sono cooosì adorabili, sul serio! Per quanto riguarda un Draco che ti stringe per la vita... tralasciamo. Sarebbero commenti inappropriati XD Però tu hai il compagno di laboratorio *ammicca* muhuhahaha ok basta. Un bacio!
_slytherin, ma quanto mi manchi pezza di una Lucy che non sei altro? Uffs. Grazie a Buddha ieri ci siamo sentite *ç* Secondo me il mio msn è spastico -.-' Bah. Grazie Lucilla *___*
KatyAniFrancy, adoro l'inglese *W* comunque grazie mille <3 a presto *.*
_Vega, ti ringrazio tantissimo Emma *____* e no che non sono modesta, ma io non mi sento così brava, non li merito mica tutti i complimenti che mi fai ç.ç E lo so che te l'ho già detto ma te lo ripeto, a m o il tuo nome. <3333
xXBlack Rose OSheaXx, sono felice che ti piaccia ^^ Phèdre è la tipica stronza della situazione, e ci tiene a dimostrarlo sempre anche, come hai detto tu, a costo di risultare monotona. E Elaine ha veramente un bel carattere, ma è in parte condizionata dalle amiche e dalla casa in cui si trova. Per i Grifondoro, io li adoro tutti *W* (ma va, li ho creati io ._. ehm ehm XD) E La McGranitt è componente ùù 
bliss_h, grazie *.* e concordo con te, la canzone è stupenda!
Neera Sharim, oddio non puoi capire quanto mi abbia fatto piacere la tua recensione! Devi sapere, che una mia amica è completamente fissata con Danza per me, e me la face leggere *ç* E' davvero bella, e tu sei bravissima, davvero i miei complimenti! Sono onorata che la mia ff ti piaccia ^^
TullyDomy, muhuhahaha scleriamo insieme dai XD Sì, a volte (?) Phèdre è veramente insopportabile, ma che ci vuoi fare ùù E Cissy la amo tanto anche io <3
Dodici bellissime recensioni *____* Vi ringrazio tantissimissimissimissimo! Spero che continuerete a seguire e a recensire la ff, anche se sono scomparsa per così tanto. Un bacione a tutti! <3

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Capitolo 9
*** Angel Of Mine ***


Set My Soul Alight ~

attenzione: il seguente capitolo è a rating rosso




Angel of Mine
Gli angeli vengono se tu li preghi,
e quando arrivano ti guardano, ti sorridono,
e se ne vanno.
Per lasciarti il ricordo di un sogno lungo una notte,
ma che vale una vita.
Vivilo in fondo, perchè lui
non torna più.


Hermione non avrebbe saputo dire con esattezza da quanto tempo stava baciando Malfoy. "No. Draco" la
corresse meccanicamente una vocina all'interno della sua testa. Si trovava con la schiena premuta contro la balaustra, le braccia aggrappate quasi con disperazione alle sue spalle. Dal suo canto, il biondo giocherellava i capelli della ragazza con una mano, mentre l'altra si era infilata sotto il maglioncino di lei, e le accarezzava la schiena. Rabbiosamente, il Serpeverde emise un gemito, e con frenesia afferrò Hermione per i fianchi, trascinandola all'interno della stanza, per poi farla sdraiare sul letto. In un solo movimento, le fu sopra, e riprese a baciarla. Con una lentezza esasperante, poi, scese e seguì la linea del suo collo con la lingua. Eccitata, la ragazza inarcò la schiena, e Draco colse l'occasione per sfilarle la maglia. Posò una scena di baci umidi sulla clavicola, mentre con le dita spostava la spallina del reggiseno, per poi andare a sbottonarlo. Con un sospiro, Hermione si lasciò scoprire i seni, a cui subito Draco cominciò a dedicarsi. I capezzoli si inturgidirono sotto le labbra esperte del ragazzo, che li torturò abilmente. In un lampo di lucidità, la riccia si affrettò a sbottonare la camicia di lui, che ben presto finì per terra, subito seguita dai loro pantaloni. Accarezzò il ventre piatto del biondo, sentendo gli addominali scolpiti sotto le dita. Intanto, il ragazzo era sceso ulteriormente, leccando voluttuosamente l'ombelico della Grifondoro, mentre una mano scivolava lascivamente lungo la coscia della giovane. Quando le dita di lui toccarono il tessuto bagnato dello slip, Hermione trattenne a stento un ansito, e schiuse le gambe come per invitare il suo caldo tocco. Accontentandola subito, la mano del Serpeverde accarezzò l'intimità di lei, che emise un gemito roco. Iniziò a muovere i fianchi al ritmo serrato che dettavano le dita di Draco, e si ritrovò subito a gemere in preda al piacere. A quel punto, veloce come era apparsa, la mano di lui scomparve, e un'espressione insoddisfatta e delusa si dipinse sul viso della ragazza, che aprì la bocca per protestare. Però, tutto quello che ne uscì fu un gemito strozzato, perchè le dita erano state sostituite, infatti, dalla lingua del biondo che, abilmente, le stuzzicava il clitoride. Hermione inarcò la schiena, mentre le mani andavano a posarsi tra i capelli del ragazzo, come a istruirlo su come darle ancora più piacere. Chiuse gli occhi, e si lasciò cullare da quella girandola di lussuria che sembrava circondarla, assecondando il ritmo del biondo. Un grido strozzato le uscì dalle labbra, mentre le mani andarono a stringere convulsamente le lenzuola, quando raggiunse l'orgasmo.
Quando riaprì gli occhi, si ritrovò davanti lui, un'espressione famelica in faccia, e la pelle, solitamente diafana, stranamente colorita. Prese una mano della ragazza, baciandola delicatamente e poi, continuando a guardarla negli occhi, la guidò lungo il proprio fisico, fino a raggiungere la propria eccitazione. Hermione gli sfilò i boxer con frenesia, impaziente di toccare il suo membro. Lo circondò con la propria mano, salendo e scendendo, fino a quando non fu lo stesso Draco a fermarla. La fece ricadere sul letto, sdraindola nuovamente, e si adagiò su di lei, spingendo il proprio sesso sull'apertura della ragazza.
«Allora, Hermione, mi vuoi?» sussurrò con voce roca, cercando alla cieca la propria bacchetta sul comodino, per poi bisbigliare un incantesimo contraccettivo. Lei si morse le labbra, cercando di non fargli capire quanto lo desiderasse realmente.
«Chiedimelo» continuò lui «Chiedimelo per piacere, e vedrai che sarò buono. Sarò molto buono»
La ragazza sospirò, guardandolo con occhi supplicanti, annebbiata da una foschia di passione. Lui si avvicinò ancora con la propria eccitazione alla sua femminilità, e la riccia gemette. «Ti voglio. Ora», mormorò.
«Per favore» le ricordò lui.
«Per favore!» ripetè la Grifondoro, e senza aspettare altro, afferrò il suo membro turgido per guidarlo dentro di sè. Draco socchiuse gli occhi, assaporando l'abituale sensazione di libidine. Con una spinta vigorosa, iniziò a muoversi dentro di lei, accellerando il ritmo, fino a quando lei non cominciò ad ansimare. Vinta dal piacere, Hermione si aggrappò disperatamente a lui come ad un'ancora, affondandogli le unghie nella schiena. Incurante del bruciore che i graffi comportavano, il ragazzo riusciva a pensare solo alla ragazza che aveva davanti, alla gola bianca che esponeva ai suoi baci quando inarcava la schiena, ai riccioli sparsi sul cuscino. Aumentò il numero delle spinte, e la sentì gemere sulle proprie labbra, che si era affrettato a cercare. Si abbandonò contro di lei e dentro di lei, mentre la riccia andava incontro alle sue spinte. Lui nascose il viso nella curva tra la spalla e il collo della ragazza, ansimando velocemente. In un crescendo di sensazioni, Hermione vide un caleidoscopio di colori esplodere dietro le proprie palpebre chiuse, mentre un brivido le percorreva il corpo e un grido strozzato le usciva dalle labbra. Quando riaprì gli occhi, sentì che lui si muoveva ancora dentro di lei, ma poco dopo furono gli occhi di Draco a chiudersi, le lunghe ciglia che quasi accarezzavano gli zigomi, le labbra socchiuse in un'espressione di piacere. Gli si mozzò bruscamente il respiro, mentre emetteva un lungo gemito. Hermione lo sentì sprigionarsi dentro di sè, caldo e dolce.
Rimase immobile qualche secondo in quella posizione, poi uscì da lei, crollando accanto alla ragazza. Le cinse i fianchi con un braccio, attirandola vicino a sè.
«Dormi bene, Angelo mio» mormorò stancamente.
Mentre si sistemava sul petto di lui, un'attimo prima che l'oblio del sonno la cogliesse, Hermione ripensò a tutte quelle voci che giravano a Hogwarts su Draco Malfoy, e su come fosse il migliore a letto, e realizzò quanto si era persa, in quegli anni.

Stava sognando. Non c'era alcun dubbio sul fatto che stesse sognando perchè, ovviamente, nella realtà non avrebbe mai osato rispondere così alla McGranitt, neanche sotto Imperius. Si trovava nell'ufficio dell'anziana preside, insieme a Draco. La donna li stava appunto informando del loro licenziamento, in quanto la loro relazione intaccava la serietà professionale. Hermione si vide guardare scocciata la McGranitt, per poi prendere la mano del biondo e stringerla forte, e cominciare ad urlare contro la Preside che non aveva alcun diritto di giudicare la loro relazione, nè quant'altro. Il suo sproloquio venne interrotto da un fastidioso bussare alla porta, e solo dopo qualche secondo Hermione si rese conto che quello era reale.
Improvvisamente, spalancò gli occhi e l'ufficio della McGranitt sparì. Era distesa, e c'era qualcuno affianco a lei... Draco Malfoy! In un flash, le tornarono alla mente gli ultimi ricordi, mentre un sorriso le nasceva spontaneo agli angoli della bocca. Accarezzò una guancia del ragazzo che riposava placidamente accanto a lei, per svegliarlo. Una ruga si formò in mezzo alle sopracciglia corrugate del Serpeverde, che aprì gli occhi, piuttosto scombussolato.
«Draco, c'è qualcuno che bussa alla porta» sussurrò la riccia. L'altro si limitò a girarsi verso di lei, abbracciandola e aspirando il suo profumo. «Che si fottano. Lasciamoli perdere, prima o poi se ne andranno» bofonchiò il ragazzo, pronto a riaddormentarsi.
«Ehilàà, professore è sveglio?» cinguettò una voce dall'altro lato della porta. Contemporaneamente, Hermione e Draco balzarono a sedersi, gli occhi sbarrati.
«Cazzo!» esclamò Hermione, nel momento esatto in cui Draco sussurrava «Porca puttana!»
Si guardarono negli occhi, e in coro commentarono «Phèdre», con voce piuttosto atona.
«Che faccio? Che faccio? Se mi vede è la fine!»
La ragazza bussò più forte. «Proooof?»
«Va' in bagno, svelta!» ordinò Draco, spingendola fuori dal letto, mentre lui stesso si alzava. Indossò un paio di boxer reduci della sera precedente, e si passò una mano tra i capelli, andando ad aprire la porta.
Phèdre Delaney lasciò scorrere il proprio sguardo sul fisico perfetto del ragazzo, per poi tornare a guardarlo negli occhi. «Professore, le ho portato la mia ricerca! In anticipo di ben cinque giorni! E anche un caffè, stavolta un vero caffè» strillò, entusiasta. Draco alzò un sopracciglio, mentre solo la sua etica del lavoro gli impediva di Cruciare la ragazza. «Signorina Delaney, questo vuol dire che lei mi ha svegliato alle dieci e mezzo di domenica mattina per consegnarmi un compito?! Magari gli altri insegnanti apprezzeranno, ma io no di certo. Buona giornata» replicò freddo il biondo, chiudendo la porta in faccia a un'allibita Phèdre.
«Non sarai stato un po' scortese con lei?» chiese Hermione, titubante, uscendo dal bagno, un asciugamano avvolto attorno al corpo. «Affatto». Draco fece scivolare il proprio sguardo su di lei, ghignando, sentendosi squadrata in quel modo, la ragazza arrossì, abbassando lo sguardo. «Ti assicuro che non c'è motivo di arrossire, Granger, non dopo stanotte» la prese in giro il biondo, tornando a sdraiarsi. Vedendo che lei continuava a stare in piedi, aggiunse «Cosa fai lì impalata? Torna a letto»
La riccia alzò un sopracciglio, ironica, e osservò «Pensavo che Draco Malfoy non concedesse alle sue amanti il privilegio di passare un'intera notte, e non solo, con lui»
Il Serpeverde rise, invitando nuovamente la ragazza a raggiungerlo. «Mi sa che per te potrei fare un'eccezione»
Fuori dalla porta, intanto, Phèdre schiumava di rabbia. Stava per andarsene quando aveva sentito un'altra voce proveniente dalla camera del professore. Una voce irritante come solo una persona al mondo poteva avere: Hermione Granger. Questo significava che avevano passato la notte insieme, e forse non era neanche la prima volta, siccome precedentemente aveva già beccato la ragazza uscire di soppiatto dalla camera di Draco. Era troppo. Era decisamente troppo.

Nella Sala Comune Grifondoro, un fuocherello scoppiettava allegramente nel camino, riscaldando l'intero ambiente. Ashley era seduta sulla sua poltrona preferita, proprio davanti ad esso, intenta nella lettura di un libro di Storia della Magia, per cercare di imparare il capitolo che avrebbe dovuto sapere per la lezione successiva. Nonostante l'aria di ottobre fosse comunque fredda, la ragazza indossava solo una maglia a giro maniche, perchè anche il contatto più lieve con il livido, le procurava dolore. I capelli rossi erano raccolti in una coda alta, ma qualche ricciolo ribelle le accarezzava la fronte. Sbuffando, cercò di spostarlo, in quanto le creava fastidio. Immediatamente, una mano glielo portò dietro le orecchie. Sorpresa, la Grifondoro alzò lo sguardo, incrociando due iridi castane.
«Ehi, Jared» esclamò, e lui le sorrise di rimando, sedendosi sul bracciolo della sua poltrona.
«Come va?» le chiese, osservando l'ematoma. Lo sfiorò delicatamente, e come era successo il giorno precedente, quel contatto fu un sollievo per Ashley. «Fa ancora un po' male» rispose quest'ultima, facendo una smorfia di disappunto. Lui rise, passandosi una mano tra i capelli.
«Hai messo la crema che ti ha dato la Chips?»
Lei alzò gli occhi al cielo. «Ma certo, mamma»
Jared si finse offeso, e mise il broncio. «Beh? Dovresti essere contenta del fatto che mi preoccupo per te, dovrebbe farti piacere il mio interesse»
Un'improvviso rossore le colorò le guance, e la ragazza voltò la testa per non farglielo vedere. «Non ho detto che non mi fa piacere» mormorò.
«Che leggi?» domandò lui a quel punto, rubandole il libro da mano.
«Dovremmo studiare il capitolo nove»
«Che palle!» sbuffò il moro, buttandolo dal lato opposto della stanza.
«Stronzo! Stavo studiando!»
«Non hai niente di meglio da fare? Se vuoi te lo trovo io un passatempo» le rispose, ammiccando, con voce lasciva.
«Porco!»
«Tesoro, vedo che sei in vena di complimenti oggi»
«Vaffanculo!» esclamò ancora Ashley, scatenando l'ilarità dell'altro. «Cos'hai mangiato a colazione? Educazione e finezza?»
«Figurati, ci sei tu a insegnarmi il galateo»
«Mais oui, mademoiselle. Tutte le volte che volete» replicò Jared, con accento francese. Lei rise, piegando la testa di lato. «Come sei stupido»
«Anche voi, mademoiselle» le rispose lui «Dovresti tornare da Madama Chips, comunque» continuò.
«Ancora con questa storia?»
In quel momento, Samantha entrò nella Sala Comune, e appena notò i due li raggiunse.
«Buongiorno, ragazzi. Jared, comunque c'è la tua ragazza di Corvonero quì fuori, che smania dalla voglia di vederti. Stava insultando la Signora Grassa perchè non voleva farla entrare senza parola d'ordine»
«Non è la mia ragazza» rispose lui, guardando di sottecchi la sua Cercatrice.
«Comunque sia. La sciacquetta che ti sbatti al momento, allora»
«Già» rispose il ragazzo nervosamente. «Allora ci vediamo dopo? Ti accompagno in infermeria?» aggiunse, rrivolto ad Ashley.
«Non c'è ne è bisogno. Resta pure con la tua ragazza tutto il tempo che vuoi» rispose questa, gelida.
Il ragazzo si morse il labbro inferiore, e con un cenno di saluto se ne andò, mentre la rossa lo seguiva con lo sguardo.
«Da quando Jared ti accompagna in infermeria?» domandò Samantha, con tono inquisitore, scrutandola.
«Da ieri»
«E perchè?»
«Perchè mi sono fatta male»
«Questo lo so. E da quando si interessa così tanto?»
L'altra sbuffò. «E io che ne so?»
«E da quando ti incazzi perchè si porta a letto qualcuna? Di solito ti limiti a battutine sarcastiche»
«La smetti di farmi l'interrogatorio? Chi sei? Un Auror travestito?»
La mora sospirò, scuotendo lievemente la testa, restando in silenzio.
«Ora che c'è?» chiese Ashley.
«Niente»
«E allora perchè mi guardi così?»
«Hai detto che devo smetterla»
«Okay, okay! Parla»
«Da quando ti piace Jared?»
L'altra si voltò a guardarla sconvolta. «A me non piace affatto Jared!» strillò.
«Allora perchè mi rispondi così? Perchè ti da fastidio che stia con qualcun'altra? Perchè lo guardi malinconicamente?»
«Io non faccio niente di tutto ciò!»
«D'accordo»
Ashley si alzò, andò a prendere il libro, tornò alla poltrona, si risedette. Si sciolse la coda, se la rifece. Poi si voltò a guardare l'amica, preoccupata. «Lo faccio?»
L'altra annuì, in silenzio.
«Cazzo»

Qualche ora più tardi, Nick aspettava l'arrivo di Elaine, appoggiato al muro dei Tre Manici di Scopa. Si passò una mano tra i capelli biondo grano, nervoso, meditando di accendersi una sigaretta. Aveva fumato solo tre volte nella sua vita, durante un festino, al quinto anno e al sesto anno, da ubriaco fracido, e prima dei suoi G.U.F.O, perchè in realtà odiava il fumo. Ma in quel momento si sentiva così nervoso, che forse una sigaretta lo avrebbe aiutato a sciogliere i nervi. Aveva le mani sudate, e la gola secca, come se la lingua gli si fosse attaccata al palato. Se non avesse saputo di essere cotto di Elaine Howard, l'avrebbe sicuramente realizzato in quel momento.
Ad un tratto, scorse una ragazza bionda camminare nella sua direzione, e cominciò a temere che sarebbe morto prima ancora di poterle dire  "ciao". La Serpeverde indossava un semplice jeans scolorito stretto, con stivali bianchi ai piedi. Una giacca in denim bianca lasciava intravedere una maglia pervinca, decorata da un lieve motivo floreale, di una tonalità più scura. I capelli biondi le scendevano in perfetti riccioli, accarezzandole il corpo.
«Stai veramente bene» mormorò, imbarazzato. Lei gli sorrise dolcemente, abbassando lo sguardo. Per la prima volta nella sua vita, anche lei si sentiva a disagio, ad un appuntamento. Ma non perchè non le facesse piacere essere là, anzi. Solo, Nick era diverso da tutti i ragazzi che aveva frequentato, una massa di idioti senza cervello, lui era carino, sensibile, gentile. E le piaceva.
Notò che indossava scarpe da ginnastiche, un jeans scuro, una giacca a vento nera sbottonata, sotto alla quale portava una polo azzurra, che risalvata il colore dei suoi occhi. "Occhi cielo", pensò Elaine, guardandoli. Un ragazzo dagli occhi color del cielo.
«Vogliamo entrare?» propose, e lui annuì. All'interno del locale, una cameriera li accolse con un sorriso, facendoli accomodare a un tavolo, infondo alla sala, prese le loro ordinazioni, e poco dopo tornò con una Burrobirra e una tazza di the al limone fumante.
«Sta cominciando a fare freddo» osservò lui, dandosi dell'idiota mentalmente.
«E' vero. Tra poco arriverà Novembre, e probabilmente comincerà anche a nevicare»
«Mi piace la neve, ma preferisco l'estate»
«Anche l'inverno ha i suoi vantaggi, però»
«Cioè?»
«Beh, la neve. E' così soffice e bella!» esclamò lei, entusiasmandosi come una bambina. Nick rise, non avrebbe mai potuto immaginare che l'algida Elaine Harrison potesse diventare euforica solo pensando alla neve.
«Si può andare a pattinare sul ghiaccio. Viene Natale. E poi quando piove e fa freddo, è così bello starsene al calduccio sotto le coperte, ed è così bello!» continuò la ragazza, sorridendo.
«D'accordo, mi hai convinto. Vale la pena di vivere anche l'inverno!» le rispose, sforzandosi di non pensare a una bufera di neve in corso, mentre lui era sotto le coperte abbracciato alla Serpeverde.
Dopo aver trascorso un'altra mezz'ora al locale, i due fecero un salto da Mielandia. Comprarono dello zucchero filato e delle caramelle, che mangiarono per strada, parlando del più e del meno. Quando il sole cominciò ad abbassarsi, all'orizzonte, e arrivò il crepuscolo, i due si incamminarono per tornare al castello, chiacchierando. Le loro mani si sfioravano, e decidendo che era ora di cacciare fuori il Grifondoro che era in sè, Nick trovò il coraggio di prendergliela. Elaine si voltò a guardare un'anziana signora che abbracciava un bimbo, nascondendo un sorriso. Una volta arrivati ad Hogwarts, però, furono costretti a separarsi.
«Grazie per il pomeriggio, Nick. Sono stata davvero bene»
Lui arrossì, ma continuò a guardarla negli occhi. «No, grazie a te. Potremmo rivederci»
«Infatti»
«Mercoledì è il compleanno di Cara, una mia amica. Organizziamo un festino a Grifondoro. Che ne pensi? Potresti venire?»
«Ma certo! Mi farebbe davvero piacere»
Nick sorrise. «Bene. Ci vediamo, allora»
«Ciao» rispose l'altra. Rimasero un attimo in silenzio, poi si voltarono, incamminandosi in due direzioni opposte. Dopo un minuto, però, leì lo richiamò. Quando il biondo si voltò, si trovò un'Elaine che si affrettava a raggiungerlo. Gli si buttò letteralmente tra le braccia, e si alzò in punta di piedi per baciarlo. Inizialmente spiazzato, il ragazzo si riprese dall'emozione in tempo per ricordarsi di fare qualcosa. Cinse la vita della riccia, stringendola a sè, mentre le mordicchiava le labbra, così che lei le schiuse, dandogli l'accesso per la propria bocca. Le loro lingue si cercarono, iniziando a volteggiare insieme.
Quando si staccarono, lei gli sorrise dolcemente. «Ora posso andare» sussurrò, chinandosi su di lui per un ultimo bacio.
Quando Nick rientrò al Dormitorio Grifondoro, credette di essere morto e finito in Paradiso.





Author's Corner: tadàààààn, rieccomi puntuale, dopo una sola settimana! Come avrete notato dalla scritta a inizio capitolo, il rating della storia si è alzato da arancione a rosso, ed era giusto avvisarvi. Per il resto, penso non ci sia nient'altro da aggiungere u.u La citazione iniziale è presa da una canzone che adoro, Angelo Mio, di Tiziano Ferro (listen), versione italiana di Angel Of Mine (da cui prende nome il capitolo) di Monica. In ogni caso, finalmente Draco ed Hermione capiscono di essere fatti l'uno per l'altra *çççç* Okay, non è affatto così, anche perchè ciò si evince dalla Minaccia-Phèdre, costantemente in agguato, anche perchè finora non ha ancora fatto niente. Poi ci sono Jared&Ashley, che per quanto mi riguarda, trovo adorabili *_____* E infine anche il primo appuntamento, seguito da primo bacio, di Nick&Ellie, molto teneri anche loro. Un capitolo molto sdolcinato, direi XD Ma vabbè u.u Avendo già scritto il prossimo capitolo (Wow! Che genia che sono) prevedo un aggiornamento puntuale anche per la settimana prossima, penso lunedì, salvo imprevisti.
E ora passiamo a voi *_____* Grazie mille ai cinquantotto preferiti e alle novantanove seguite, siete meravigliosi! E un ringraziamento molto molto speciale a chi recensisce <3
Insane, tesoroooo *O* Sono contenta che ti sia piaciuta, sei dolcissima e ti adoro u.u Grazie mille per i complimenti (immeritati :D), e a presto!
darllenwr, ma che dici? Grazie a te! Altro che miseri, sono sincera quando ti dico che le tue recensioni sono sempre graditissime (: Sono felice che ti sia piaciuta sia la partita di Quidditch (ci tenevo u.u), sia l'incontro in Biblioteca, e soprattutto la partita di poker, anche perchè credo sia molto "inusuale", ecco, però l'idea di un Hermione giocatrice di poker mi ha allettato fin da quando ho iniziato a pensarci. Grazie a te del piacevole commento, quindi, e a presto!
piccola_lenne, scusa hai ragionissima ç.ç ci ho messo secoli per aggiornare, povera me! Muhuhahah si sono perfida e ho tagliato il capitolo sulla parte più bella XD Grazie comunque, ed eccoti accontentata con un aggiornamento veloce <3
anna96, grazie mille anche a te *ç* E comunque, andiamo... chi non vorrebbe un bacio da parte di Draco come premio? Sarei pronta a ipotecarmi la casa, giuro! XD Un bacio ^^
whateverhappened, aaaaa eccoci a noi u.u Prima di tutto, ti sei goduta O&P venerdì? Io l'ho amato come sempre, Mr Darcy è sempre un gran figo *W* Ti ho pensato nella scena finale, quando c'era in sottofondo "Your Hands Are Cold". Tra l'altro, è da quando ci siamo sentite l'ultima volta che canticchio in continuazione whatever happened XD Sono felicissimissima che ti piacciano Jared&Ashley, non sono carini? *__* E sono ancora più felice che ti piaccia Cara, non so come sia nato come personaggio, ma ha conquistato anche me, e ricomparirà nel prossimo capitolo u.u  E penso ci sarà un'altra partita Serpeverde vs Grifondoro :D Hai visto in questo capitolo Nick&Ellie? Ti piacciono? Per quanto riguarda il mettersi in mezzo di Phèdre... sappi che finirai per spoilerarti tutto da sola XD Comunque viva viva Cissy&Dromeda e Draco&Hermy che guardano le costellazioni <333 Essì, adoro il poker, mi hai scoperta XD A prestooo!
ikuto_shin, grazie mille *________*
dorota, ciao e "benvenuta" XD Sono sempre felice di vedere nuovi lettori *ççç* Sono contenta ti sia piaciuto il capitolo, sei gentilissima, non merito tutti questi complimenti ç.ç Un bacio!
_slytherin, Lucy sei una cazza! Ps. stasera amici. Forza Emmaaaaaaa *______* E comunque sta' lontana da Draco, lui è solo mio u.u Al massimo lo condivido con Hermina Bellina XD Tu continui a mancarmi però. Ti amo!
_Vega, essì la scuola rompe proprio le balls, sono sempre stressata ultimamente a causa sua -.-' Grazie per i complimenti <3 Anche io adoro il poker, e le caramelle sono ottime fishes u.u Un Malfuretto testardo *____* sbav. Hahahaha grazie, ma io continuo a dirti che non sono così brava u.u Bacioni!
Un saluto e un immenso grazie a tutti voi, vi adoro!

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Capitolo 10
*** Lies&Ties ***


Set My Soul Alight ~



Lies&Ties

Erano le sette e un quarto di un mercoledì mattina, e presto tutta la scuola avrebbe cominciato ad animarsi. Gli studenti avrebbero iniziato a svegliarsi, a vestirsi, a scendere per andare a fare colazione. I più pigri avrebbero cercato di racimolare tempo per copiare quei compiti che non avevano svolto, i più precisi avrebbero impiegato quegli ultimi attimi di libertà prima dell'inizio delle lezioni a ripassare. Con un sospiro, Hermione Granger si appoggiò alla balaustra del balcone, osservando rapita il cielo tinto di rosa da un'aurora sorta da poco, mentre l'aria autunnale le solleticava le gambe, lasciate scoperte da una candida camicia da notte, facendola rabbrividire. Rientrò nella camera, chiudendosi la porta-finestra alle spalle. Lo sguardo le cadde sulla figura, ancora dormiente, sdraiata nel suo letto. I capelli biondi erano sparsi disordinatamente sul cuscino, gli occhi grigio azzurri erano chiusi, invisibili dietro le palpebre. Il lenzuolo gli copriva a malapena metà busto, lasciando intravedere il fisico scolpito, mentre le braccia, muscolose ma non eccessive, stringevano un qualcosa che non c'era più. Visto così, Draco Malfoy sembrava un angelo, un essere celestiale, uno di quelli che ti aspetti di vedere nei quadri di chissà quale artista, circondato da putti e cherubini, una specie di Eros addormentato accanto a una Psiche assente. Sorridendo, Hermione si ritrovò a pensare in come fossero cambiati i rapporti tra loro, nel corso del tempo. C'erano stati gli insulti dei primi anni ad Hogwarts, che si erano tramutati in veri e propri litigi, e quando da sola era tornata per prendere i M.A.G.O, c'era stata solo tanta indifferenza. Che era diventata pacifica convivenza nei primi giorni in cui si erano ritrovati colleghi, per sfociare in amicizia e ora in... questo, qualsiasi cosa fosse. Non era proprio una relazione fissa, perchè tecnicamente non stavano insieme insieme, ma non era neanche solo sesso, ed era una cosa che lei aveva capito già dalla prima volta che avevano fatto l'amore. Perchè loro avevano fatto l'amore, e persino Draco se ne era accorto. In sette anni che aveva passato a scuola con lui, aveva visto praticamente tutte le ragazze della scuola struggersi per l'algido Principe delle Serpi che, dal canto suo, si limitava a portarsele a letto per una notte e basta. Dopo la prima volta che erano stati insieme, Hermione si era un po' spaventata, perchè forse per lui non aveva significato niente. Invece, Draco non l'aveva sbattuta malamente fuori dalla propria camera, anzi. Davanti agli altri non si comportava in maniera diversa, era sempre gentile e molto stronzo, come al solito. Infondo, nessuno dei due era pronto a gridare ai quattro venti che si frequentavano.
La Grifondoro diede un'altro sguardo all'orologio, era passato un quarto d'ora. Raggiunse il letto, e si chinò sul biondo, baciandolo. Lui sbuffò leggermente, girandosi dall'altro lato.
«Draco, devi alzarti» sussurrò la riccia. Lui si stropicciò gli occhi, sbattendo le palpebre più volte, rivelando lo splendido color tempesta delle sue iridi. Un piccolo sorriso sghembo gli si dipinse sulle labbra non appena riconobbe la persona accanto a lui.
«Hermione...»
«Sono le sette e mezza»
«Che me ne frega»
«Beh, dovrebbe, pensando che hai una lezione tra circa trenta minuti» rispose lei, dirigendosi verso il bagno.
«Dove stai andando?» le chiese lui, seguendola con lo sguardo.
«A farmi una doccia»
Draco sogghignò. «Okay, mi alzo. Improvvisamente ho voglia di farmi una doccia anch'io» disse, con la consapevolezza che quel giorno avrebbero fatto tardi entrambi.

La giornata trascorse tranquillamente, fino all'arrivo della sera, che comportava l'arrivo della tanto sospirata festa. Cara Carey era considerata la Grifondoro più bella, ed era facile ritenerla tale: i capelli biondo scuro le arrivavano alle spalle, gli occhi scuri scrutavano tutto e tutti con attenzione, senza paura, aveva un fisico slanciato ed estremamente sensuale, ma la parte più bella di lei erano le labbra, piene, morbide, spesso imbronciate. Era una ragazza allegra, molto leale, forte, ma soprattutto orgogliosa. A prima vista poteva risultare antipatica, ma sapeva essere anche molto divertente. Le capitava di assumere la posizione di leader, amava comandare e non ne faceva mistero. Poteva essere definita in tanti modi, ma di sicuro nè svenevole, nè affettata: odiava le ragazze schizzinose, le trovava stupide e irritanti. Era senza peli sulla lingua, anche se questo le causava guai la maggior parte delle volte. La festa dei suoi diciassette anni era aspettata da tutti con grande ansia, erano stati invitati i ragazzi di tutte e quattro le Case, ed si era posta attenzione ad ogni minimo dettaglio.
Ravviandosi i capelli un'ultima volta, Cara uscì dalla propria stanza, dirigendosi in Sala Comune, dove la aspettavano Ashley, Samantha e altre ragazze del loro anno che l'avevano aiutata con i preparativi. Indossava un vestito rosso scuro, che le arrivava a metà coscia, con una profonda scollatura sia sul petto che sulla schiena. Con un sorriso entusiastico si rivolse alle compagne di Casata. «Bene, ragazze. Siete pronte?»
Le altre annuirono, sorridendo di rimando. Samantha indossava un abito rosa pallido che le si stringeva sotto il seno, per poi scendere morbido lungo i fianchi e fermarsi sulle ginocchia. Invece, Ashley ne aveva uno nero, e anche questo si fermava due o tre centimetri sopra le ginocchia. Una collana di perle rosse le sfiorava l'addome, coordinata ad un paio di decolletè anch'esse rosse e, ovviamente, ai capelli, lasciati sciolti.
«Avete visto la Granger?» chiese Cara.
«No, crediamo se ne sia già andata in camera.»
La bionda annuì leggermente, mentre lanciava un Muffliato. Dopodichè, si voltò verso le altre. «Pronte a dare inizio alla festa?»
Tre quarti d'ora dopo, la musica era sparata a tutto volume, e un branco di ragazzi beveva, ballava, faceva chiasso, festeggiando il compleanno della Grifondoro. Nick sorseggiava un bicchiere di Firewhisky cercando di calmarsi, troppo nervoso per l'imminente arrivo di Elaine. Si frequentavano ufficialmente da soli due giorni, eppure gli sembrava fosse passata una vita, nonostante le differenze, infatti, si trovava benissimo con la Serpeverde. Si passò una mano tra i capelli, buttando giù altro whisky, tenendo d'occhio la porta della Sala Comune. Quando vide la ragazza attraversarla, con un pacco da regalo in mano, gli si mozzò il fiato: Elaine era stupenda. I riccioli biondi erano acconciati in una pettinatura complicata, che lasciava sciolto qualche boccolo, in modo da accarezzarle il viso. Indossava un abito dorato, che riprendeva il colore dei capelli, che le arrivava a metà coscia, abbellito da paillettes, senza però essere volgare, un paio di scarpe con tacco a stiletto nere completavano il tutto. Gli si avvicinò, sorridendo timidamente.
«Ehi»
«Dire che sei meravigliosa è poco» mormorò Nick, cercando di riprendersi. L'altra ridacchiò, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Grazie»
«Grazie a te per essere venuta»
«Mi fa piacere, lo sai, che tu mi abbia invitato» rispose la bionda. Con un cenno, indicò il proprio regalo «Mi accompagni dalla festeggiata?»
«Ma certo» le disse il Grifondoro, prendendola delicatamente per un gomito, per poi attraversare la sala. Alla vista di loro due insieme, un mormorio concitato riempì l'ambiente, divenendo quasi più forte della musica stessa.
«Cara?» chiamò il ragazzo, una volta raggiunta la compagna. L'altra si voltò, un sorrisino malizioso dipinto sulle labbra.
«Buon compleanno, e tanti auguri!» esclamò Elaine, porgendole il pacco. La festeggiata lo prese, per poi accatastarlo in una pila di doni. «Grazie mille! Spero non ti dispiaccia se lo apro dopo, così li vedo tutti insieme»
La Serpeverde scrollò le spalle. «Figurati. E' tuo, no?» aggiunse.
«Divertitevi» commentò la Grifondoro, facendo l'occhiolino ai due.

Poco più in là, una ragazza si aggirava per la Sala, sorridendo di tanto in tanto a chi la salutava, cercando qualcuno.
«Scusate, scusate» mormorava «Permesso!»
Si passò una mano tra i capelli rossi, portandosi alle labbra un bicchiere semivuoto di Firewhisky. I suoi occhi correvano da un ragazzo a un altro, sperando di incontrare un paio di occhi color cioccolato fondente.
«Ehi, Ashley!»
Sentendosi chiamare, si voltò, per poi andare incontro a una ragazza di Tassorosso.
«Juliet, ciao! Come stai?»
«Oh, io sto bene, tu? Come va la spalla?»
Quelle parole causarono un involontario e non gradito flashback alla rossa, che si sforzò di non far tentennare il proprio sorriso. «Meglio, grazie»
«Sei stata bravissima l'altro giorno, ci hai proprio stracciati!»
«Ti ringrazio» ripetè la Grifondoro «Senti... per caso hai visto Jared?»
«Jared Halliwell? Mi sembra fosse fuori al terrazzo, perchè?»
«Dovrei dirgli una cosa, lo stavo cercando. Vado a vedere se è lì, Juliet, scusami e grazie»
«Figurati! Ci vediamo dopo»
«Ciao tesoro» disse Ashley, allontanandosi, per poi dirigersi verso il terrazzo della Torre. Con un sospiro, si preparò ad uscire nell'aria gelida della notte, sperando vivamente di trovare il ragazzo, per riuscire a stare un po' con lui. Era dall'inizio della festa che non lo vedeva, era sceso poco dopo l'arrivo di Cara, dedicandole un'occhiata sorpresa e ammirata che l'aveva fatta arrossire, ma era sparito poco dopo. Stava per aprire la porta, quando una visione la  bloccò. Jared era effettivamente lì, peccato che non fosse solo. Anzi. Era avvinghiato a una ragazza minuta, dai capelli castani, vestita in modo parecchio succinto, e stava esplorando attentamente il contenuto della sua bocca.
Involontariamente, la rossa fece cadere il bicchiere, che finì sul pavimento, distruggendosi in mille pezzi con un sonoro rumore, che venne coperto dal frastuono causato dalla musica. Senza curarsi di raccoglierlo, Ashley scappò via. Stava per uscire dalla Sala Comune, quando una voce la fermò.
«Ashley!»
La ragazza si girò, pronta a mandare a fanculo chiunque avesse osato chiamarla. Poi, un sorriso involontario le nacque sulle labbra. «Drew!»
Drew Sanders era il suo ex ragazzo, un Corvonero del Settimo Anno, con cui era uscita per ben sei mesi l'anno precedente. Si erano lasciati amichevolmente, perchè Ashley aveva cominciato ad annoiarsi, ed erano rimasti buoni amici, nonostante lui fosse ancora palesemente innamorato di lei. Drew era la spalla su cui piangere, la mano da poter stringere, il faro a cui affidarsi di notte. In altre parole, era un ragazzo d'oro, un conforto costante che la faceva ridere anche quando sembrava che il mondo stesse per crollarle addosso. Proprio per questo, Ashley decise di rimanere, e gli andò incontro.
«Tesoro, sei magnifica»
«Grazie. Anche tu» rispose la rossa, sinceramente. Drew era un bellissimo ragazzo, con i suoi capelli biondo scuro perennemente spettinati, gli occhi azzurro cupo e il fisico perfetto, ed era anche il Capitano della squadra di Quidditch della sua Casa. «Ti va di prendere qualcosa da bere?»
«Ma certo» rispose la Grifondoro, seguendolo al tavolo del buffet. Presero una Burrobirra, che entrambi lasciarono a metà, per poter andare a ballare. I due si spostarono al centro della Sala, adibito a pista da ballo, cominciando a scatenarsi. Lui le cinse la vita, attirandola a sè il più possibile, e lei potè sentire chiaramente gli addominali scolpiti del ragazzo, gli abbracciò il collo, e continuò a muoversi.
Intanto, fuori al terrazzo, Jared aveva smesso di strusciarsi addosso a quella ragazza di cui non ricordava più neanche il nome, decidendo di passare a qualcosa di più serio. «Ti va di venire in camera mia?» le sussurrò, roco. Quando l'altra annuì, il ragazzo si chinò su di lei per un ultimo bacio, per poi prenderla per mano, e trascinarla all'interno della Sala Comune.
Ashley lo intravide mentre le passava davanti, senza notarla, e le tornò alla mente l'immagine di lui avvinghiato a quella sciacquetta. Guardò Drew, che le sorrideva, tenendola stretta a sè, e si odiò per quello che stava per fare. "Avrebbero potuto spedirmi a Serpeverde" pensò con rammarico, e poi si maledisse un'ultima volta. Lanciò un'ultima occhiata al suo compagno di Casa, e poi eliminò la distanza che c'era tra lei e il Corvonero, posando le proprie labbra su quelle del ragazzo, passandogli appassionatamente le mani tra i capelli. Fu in quel momento che Jared la vide, e si pietrificò in mezzo alla stanza. Gli venne uno strano prurito alle mani, mentre gli saliva la voglia di spaccare la faccia a chiunque fosse quel tipo, e quando poi notò che era Drew Sanders, la voglia aumentò. Aveva sempre detestato quel tipo, sentimento che poi era sfociato in vero e proprio odio quando aveva iniziato a dimostrare una particolare attenzione nei confronti di Ashley.
Lo sguardo gli cadde sulla ragazza senza nome che lo tirava per una manica. «Vattene a battere un marciapiede!» le disse maleducatamente, per poi imprecare e lasciare la Sala Comune.
Ashley lo seguì con gli occhi, e poi tornò a concentrarsi su un paio di iridi azzurre che la guardavano stupite e felici.

Hermione e Draco si crogiolavano nell'atmosfera di appagamento e calma del post amore, l'uno abbracciato all'altra, quando un rumore improvviso li fece saltare.
«Cos'è stato?» domandò Hermione, portandosi una mano sul cuore, che le batteva freneticamente a causa dello spavento. Draco rimase in silenzio per qualche secondo, e poi ghignò. «A quanto pare i tuoi Grifondoro non sono bravi neanche a lanciare un Muffliato»
Alla faccia interrogativa della riccia, il biondo continuò «Si starà tenendo un festino nella Sala Comune, solo che o il Muffliato non è abbastanza potente, o il rumore è troppo alto»
La ragazza si morse il labbro inferiore, puntellandosi su un gomito. «Credi che dovrei fare qualcosa?»
«Del tipo?»
«Non so, andare lì e interrompere il tutto, togliendo punti a volontà e cose del genere»
«Ma no, lasciali vivere. E poi scusa, pensa a tutte quelle feste clandestine che organizzavamo noi»
«Io non ero mai d'accordo!» esclamò Hermione, facendo ridere Draco.
«Massì, sei sempre stata una perfettina, Granger»
«E tu un ragazzaccio, Malfoy!» replicò lei, mettendo il broncio.
«Uno dei motivi per cui avevate tutte una cotta per me» rispose l'altro, ghignando.
«Io no!»
«Andiamo, non hai mai fatto neanche un pensierino su di me?» chiese il biondo, in tono lascivo, guardandola maliziosamente.
«Mai!» assicurò la Grifondoro.
«Non ti credo» sussurrò l'altro, abbracciandola, e tenendola stretta a sè. «In ogni caso, tu ce l'hai ora una cotta per me, Granger, quindi è uguale»
Hermione poggiò la testa sul petto di Draco, mettendosi comoda. «Io ho una cotta per il Principe delle Serpi, Malfoy, ma tu ce l'hai per la So-Tutto-Io Granger. Chi sta messo peggio?»
Il ragazzo rise, baciando dolcemente la riccia. «Non sto affatto messo male, Hermione, te l'assicuro. La So-Tutto-Io Granger si è rivelata molto diversa da quello che mi aspettavo»
«Invece il Principe delle Serpi è uno stronzo proprio come ricordavo!»
«Uno dei motivi per cui ti piace così tanto» ghignò l'altro, baciandola nuovamente. Hermione, inizialmente, cercò di divincolarsi, ma poi si arrese sotto le labbra del Serpeverde. Quando si staccarono, la ragazza assunse nuovamente un'espressione preoccupata.
«Forse dovrei andare...»
«Oh, lasciali stare, Granger!» esclamò Draco, sbuffando «E poi vedila così: se dovessi andare a fermare quel festino, dovresti innanzi tutto alzarti da quì, e sta' sicura che io non te lo permetterò»
La Grifondoro rise, lasciandosi convincere. «D'accordo, Principe, resto quì con te» gli disse, sporgendosi per ricevere un altro bacio. Immediatamente, l'altro l'accontentò, chinandosi su di lei.
Un altro rumore improvviso tornò a farli sussultare, e Draco imprecò pesantemente. «Cazzo, dovremmo dire a Vitious di istruirli su come lanciare un fottuto Muffliato!»
«Dovremmo fare qualcosa»
Draco la guardò, irritato per essere stato disturbato. «Ci penso io»
Hermione spalancò gli occhi. «Ma sono io la responsabile di...»
«Shh, non ho intenzione di interrompere il loro divertimento, non sono ancora così perfido» le rispose il ragazzo, infilandosi un paio di pantaloni e la propria camicia. La riccia rimase a guardarlo, incantata, suo malgrado, dall'eleganza che il Serpeverde metteva in ogni gesto, e dalla perfezione del suo fisico. Il biondo ghignò, e commentò «So di essere stupendo, Granger, ma apprezzo i tuoi sguardi». Dopodichè, si avviò verso la porta. «Torno subito» le disse, e lasciò la stanza.
Raggiunse la Sala Comune Grifondoro, e con un incantesimo interruppe la musica. Nella stanza calò il silenzio, e Draco ne approfittò per tossicchiare, richiamando l'attenzione su di sè, con il risultato che si diffuse il panico tra gli studenti. Con uno sguardo di sufficienza, il ragazzo disse «E' inutile che vi scaldiate, non ho intenzione di denunciarvi alla Preside, anche se dovrei, nè di interrompere il vostro divertimento a lungo. Semplicemente, vorrei dirvi che siete veramente ignoranti se non riuscite a fare neanche un incantesimo per bene»
Si portò al centro della stanza, e pronunciò il Muffliato. «Ecco!» esclamò subito dopo, soddisfatto di sè «Ora nessuno sentirà più nulla. Buon proseguimento di nottata» concluse. Inizialmente, gli studenti rimasero interdetti, dopodichè sfociarono in un applauso, contenti di venire coperti. Con un inchino, Draco accettò i ringraziamenti, per poi lasciare la Sala Comune.
Tornò nella stanza di Hermione, che lo aspettava curiosa. «Che hai fatto?»
«Ho fatto vedere loro quanto sono figo»
«Non c'è dubbio che tu sia figo, professore» cinguettò la ragazza, ridacchiando. Per tutta risposta, il biondo cominciò a sbottonarsi la camicia, lentamente, per poi passare ai pantaloni. Alla fine, rimasto in boxer, sogghignò fissando la Grifondoro.
«A noi due, Granger»





Author's Corner:  okay, abbiamo definitivamente appurato che io con le scadenze non ci vado d'accordo. Spero mi perdonerete, lo stesso *faccia angelica* Ma ora bando alle ciance!, e passiamo alle cose serie, ovvero al capitolo u.u Onestamente, mi fa cagare, soprattutto l'ultima parte, che non mi è piaciuta proprio come è uscita fuori. Abbiamo il "ritorno" di Cara, che anche se non sarà comunque una dei protagonisti della nuova generazione, comparirà di tanto in tanto, anche perchè mi ci sono un po' affezionata a lei, mi piace tanto *ç* E poi c'è Drew Sanders, l'ex di Ashley. Ebbene, Cara è Tabrett Bethell, invece Drew è Tyler Hilton. Il titolo significa Bugie e Legami, le bugie per la 'recita' che mette su Ashley per far ingelosire Jared, i legami per... tutti quelli che si stanno creando. Tra l'altro, volevo farvi notare che questo è il primo capitolo (e credo anche ultimo) in cui Phèdre non compare. Naturalmente, lei è troppo altolocata per andare a una festa Grifondoro u.u
Prima di passare alle recensioni, tàtàtàtàtà pubblicità! Ecco una shot che ho pubblicato proprio stasera, non è che a qualcuno di voi interessa? *_____* Si chiama Untouchable.
Come ogni volta, ci tengo a ringraziare le sessantaquattro persone che hanno aggiunto questa storia fra le preferite, e le centododici che l'hanno messa tra le seguite, e naturalmente, ai nove angeli che hanno recensito, grazie grazie grazie!
_slytherin: Lucy mia *___* No, non ti odio, anche se ci metti anni a recensire ù___ù Ahahahaha amore, come sono felice che ti sia piaciuto tanto il capitolo, ma tu sei troppo di parte, non sono affatto così brava come dici! E no che non mi puoi uccidere Phèdre, lei mi serve! Deve ancora combinare un sacco di guiai, quella ragazza ehehehe! E per quanto riguarda Emma....EVVAIII! Loredana, come dicesti tu, te ne sei tornata a casa con i piedi, tanti saluti e ciao! Afammocc u.u Emma rules *____* Un bacio! E ps. auguri postecipati per yesterday, anche se già te li ho fatti, volevo ripetertelo u.u
Insane: ciao Cindolina *ççç* Comme ça va? *si finge poliglotta* Sono very very happy *continua a fare la saputella* che ti sia piaciuto il capitolo! Però resta il fatto che tu sei troppo buona, e questo è u.u A presto (:
darllenwr: ma grazie *____* addirittura stupenda l'idea del sogno? Mi sento davvero lusingata! Per quanto riguarda Phèdre, hai assolutamente e completamente e perfettamente ragione, il fatto è che lei non se ne rende conto, delle stupidaggini che fa. D'altronde, è stata molto viziata, cosa che si evince appunto dai suoi comportamenti: lei è convinta di non poter mai sbagliare, e perciò si permette di fare tutto ciò che le passa per la testa. Sono felice che ti piacciano anche le "nuove" coppie, e sono ancora più felice per le tue recensioni, che analizzato l'interezza del capitolo (: A presto!
PiccolaJ: grazie mille anche a te! Anche io li amo *ç* (Ma và?) Bel nick, comunque <3 è dovuto a Jenny di Gossip Girl per caso? Perchè è uno dei miei personaggi preferiti, adoro quel telefilm!
__woah scorps: come ti ho già detto, adoooro la tua recensione, fa morire dal ridere XD Ma vabbè u.u Comunque, sono felice che Ashley ti piaccia, lei è una tosta u.u Comunque no che non è detestabile Phèdre u.u E' solo molto.... come dire?.... okay, un tantinello detestabile. E Draco ed Hermione sono sempre molto tunz tunz tunz para para tunz tunz tunz! Quasi più di noi ù____ù Sei una pazza!
whateverhappened: aaaaa eccoci a noi *prende tazzina di thè e muffin con le goccie di cioccolato* ho appena letto la tua shot su George, bellissima *ç* Comunque stai continuando a spoilerarti, io te lo dico XD Finirai con il dirti tutto, alla fine XD Tra l'altro, noto con piacere che Jared&Ashley stanno riscuotendo un discreto successo, e mi fa piacere, io lo trovo pucciosi *__* Anche se, come avrai visto da questo capitolo, le cose tra loro non andranno tutte rose e fiori, ecco. E anche io faccio come Ashley, quando mi piace qualcuno, inizialmente nego tutto, poi inizio a crollare XD Sono profondamente idiota, che vuoi farci? u.u Ellie comunque è Howard, ho scritto Harrison da qualche parte? òò Se sì sono una rincoglionita fatta e finita, non farci caso ç.ç Comunque te l'ho già detto che spoileri tutto, sì? XD Un bacio!
__pesca verde: E FANNO POTC4 SIIIIIIII *____* mi hai appena dato questa notizia, sono molto molto molto felice. Oddio pensa a Johnny quanto sarà figo! Sto sclerando, sembro una bimbaminkia. Okay, mi do una calmata. E il TDC sarà solo Giacomo, okay? E tu sei una cogliona! Ps. amòòòò dobbiamo organizzarci per pasquetta, sì? (-.-')
for ever cullen: contenta che ti sia piaciuto *___* e naturalmente spero ti piaccia anche questo XD Nick è un tenero *ççç* Bacioni!
anna96: ehi <3 Grazie mille *____* La voglia di uccidere Phèdre da parte di, ehm, tutti sta aumentando a quanto vedo XD Spero ti piaccia anche questo capitolo, e a presto (:
Un bacio immenso a tutti voi, spero continuerete a recensire numerosi, per me è davvero importante, anche perchè (come avrete potuto notare) sono una persona che si fa molte seghe mentali XD Se non dovessimo sentirci prima di Pasqua, vorrei fare gli auguri a tutti voi, divertitevi in questi giorni! 

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Capitolo 11
*** Rivalries ***


Set My Soul Alight ~


Rivalries

Quella mattina, Jared si svegliò con un diavolo per capello, o forse era più corretto dire che si era alzato con il piede sbagliato. Qualunque fosse il modo di dire più adatto, però, il significato valeva per entrambi: era molto, molto irritato. Prima di tutto, si alzò dal letto con quindici minuti di ritardo, quindi fu costretto a rinunciare alla sua doccia mattutina. In secondo luogo, perse tempo a cercare la cravatta, che poi trovò sotto il letto di Nick, sgualcita e sporca. Infine, una volta uscito dal dormitorio, realizzò di non aver preparato la pozione richiesta da Lumacorno, e questo voleva dire una sgridata assicurata, con ovvia punizione annessa.
Arrivò in Sala Grande quando oramai il tavolo Grifondoro cominciava a svuotarsi, e gli alunni si preparavano a raggiungere le rispettive lezioni. Crollò al suo posto, a capotavola, versandosi un bicchiere di succo di zucca e ingozzandosi con una brioche. Quando alzò lo sguardo, notò Ashley che, distrattamente, sorseggiava una tazza di the al limone, e si ricordò ciò che era successo mercoledì sera. Per tutto il giovedì non l'aveva vista, lezioni escluse, perciò era la prima volta che le parlava dalla festa.
«E così, tu e Sanders, eh?» disse, lanciandole un'occhiataccia. Ashley alzò gli occhi dal proprio the, per incrociare le iridi castane del ragazzo. Con espressione stupita, domandò «Prego?»
«Vi siete rimessi insieme?» continuò Jared, in tono bellicoso.
«Esatto» rispose l'altra, facendo spallucce.
«E' un'idiota!»
Nuovamente, Ashley lo guardò sorpresa. «Scusami?»
«Come ti fa a piacere quel... quel... quell'individuo! Sappi che questa storia non mi piace per niente, non mi piaceva l'anno scorso e non mi piace neppure ora»
«Beh, allora è un bene che lui stia con me e non con te» replicò la rossa, cominciando a innervosirsi.
«E' rozzo»
«Jared, l'unica persona rozza quì sei tu»
«Rozzo? Io? Ma come ti permetti! Io mi preoccupo per te!»
«Bene, allora non farlo!» gridò Ashley, arrabbiata, prendendo le sue cose e lasciando la Sala Grande.
«Forse hai un tantino esagerato, amico» gli disse Daniel, battendogli una mano sulla spalla.
L'altro si voltò di scatto, fulminandolo con lo sguardo. «Fatti i fatti tuoi, tu!» esclamò, andandosene anche lui.
«Ma che hanno, stamattina?» domandò il ragazzo, esterrefatto. Samantha lo guardò con l'aria di chi la sa lunga. «C'est l'amour» fu il suo sibillino commento.
Poco dopo, il settimo anno Grifondoro entrò confusamente nell'aula riservata alla lezione di Incantesimi, prendendo ognuno il proprio posto. Come sempre, Ashley si sedette vicino a Samantha, davanti a Nick, Daniel e Jared, anche se la presenza di quest'ultimo la agitava, soprattutto dopo la discussione che avevano avuto durante la colazione. Quando sentì proprio la voce del ragazzo sussurrare qualcosa, non potè impedire al suo corpo di irrigidirsi.
«Sam, chiederesti a Ashley di passarmi i suoi compiti, per favore?»
La rossa sbuffò, irritata. Jared era un tale infantile! Ebbene, se aveva deciso di non rivolgerle la parole, non sarebbe stata di sicuro lei a farlo.
«Ashley, dai i tuoi compiti a Jared?» le chiese Samantha, paziente.
«Sam, diresti a Jared che non li ho fatti, per piacere?»
Nuovamente, la mora ripetè l'informazione.
«Sam, chiederesti a Ashley perchè non li ha fatti?»
«Sam, diresti a Jared di farsi gli affari suoi?!» esclamò la ragazza, senza neanche dare il tempo all'amica di riferirle la richiesta del Grifondoro.
«Sam, chiederesti a Ashley quali impegni improrogabili le hanno impedito di studiare?»
«Sam, diresti a Jared che mi sta scocciando?»
«BASTA!» urlò Samantha, allo stremo della sopportazione «Sono io ad essermi scocciata di voi due! Se avete dei problemi risolveteveli senza coinvolgere altre persone! E ora fate silenzio, che ho intenzione di ascoltare la lezione» continuò, visibilmente nervosa.
In quel momento, il professor Vitious entrò in classe, mettendo fine al chiacchiericcio degli studenti, Jared e Ashley compresi, che dovettero limitarsi a sbuffare, lanciandosi occhiatacce a vicenda.

Qualche ora dopo, vari ragazzi appartenenti alle quattro Case di Hogwarts si ritrovarono nella stanza che una volta era stata dedicata al Club dei Duellanti.

«Buon pomeriggio, ragazzi» disse Hermione, sorridendo cordialmente «Sono felice di vedervi così numerosi»
«Benvenuti al Club dei Duellanti, riaperto grazie a una gentile concessione della Preside» continuò Draco, affiancandola. Un mormorio di diffuse tra gli alunni, immediatamente zittito dai due professori.
«Abbiamo deciso di riservare l'appartenenza a questo Club solamente agli studenti del sesto e del settimo anno, siccome i duelli che vi si terranno non saranno sfide elementari, ma veri e propri duelli»
«Bisogna imparare a saper combattere, e purtroppo la sola teoria non basta, ecco perchè siamo quì oggi»
«E poi sapete come si dice, no? Meglio prevenire che curare» citò la Granger. Draco salì sulla pedana al centro dell'aula, per poi porgere la mano ad Hermione, aiutandola a salire a sua volta.
«Non sono abituata a cortesie del genere» sussurrò lei, ridacchiando.
«Che vuoi farci, io l'ho sempre detto che Potter e Weasley sono degli idioti» commentò l'altro «E poi io so come va trattata una ragazza» aggiunse, sempre a bassa voce. Dopo di che, si voltò verso la massa di studenti che li guardava, tornando a rivolgersi a loro. «Bene, ragazzi, direi di cominciare subito con una dimostrazione»
«Infatti. Allora, abbiamo deciso che, piuttosto che duellare tra di voi, sarebbe interessante mettervi alla prova contro uno di noi. Perciò... chi se la sente di sfidarmi?» chiese Hermione, sorridendo.
Immediatamente, una mano femminile scattò verso l'alto, e senza neanche aspettare una risposta, la ragazza si avvicinò alla pedana, salendoci con grazia.
La riccia la squadrò, in silenzio. «Signorina Delaney»
«Professoressa Granger» cinguettò l'altra, fintamente stucchevole.
Draco si limitò ad alzare un sopracciglio, piuttosto scettico. «D'accordo. Al mio tre. Uno, due, tr...»
«Expelliarmus!» gridò Phèdre, senza aspettare neanche che il professore finisse di contare.
«Protego!» esclamò subito Hermione, pronta «Rictumsempra!»
Phèdre si scostò, evitando l'incantesimo. I casi erano due. O Hermione Granger non era così brava a combattere come si credeva, o stava usando incantesimi stupidi, impegnandosi poco, perchè la credeva al di sotto delle sue potenzialità. Ebbene, essendo una Serpe, lei aveva tutta intenzione di approfittarne.
«Incarceramus!»
«Protego» rispose Hermione, aprendo la bocca per pronunciare un'altra formula, però la studentessa non le diede il tempo: subito tornò alla carica. «Stupeficium!» urlò, decisa a batterla. Stupita, Hermione non riuscì a constrastare lo Schiantesimo, e venne sbalzata all'indietro da un impeto più forte del previsto, cadendo rovinosamente a terra, e sbattendo la testa. Draco la raggiunse in fretta, chinandosi su di lei.
«Tutto okay?» le chiese, leggermente preoccupato. Però, non ottenne risposta. Infatti, Hermione si alzò immediatamente, senza degnare il ragazzo di uno sguardo. Ridusse gli occhi a due fessure, fissando agguerritamente la sua avversaria. A quanto pare, la ragazzina voleva giocare duro. E lei le avrebbe dato quello che voleva, al diavolo la bontà.
Si avvicinò a Phèdre, camminando a testa alta.
«Expelliarmus!» esclamò la Serpeverde, tentando nuovamente di disarmarla. E nuovamente l'incantesimo non diede i suoi frutti, infrangendosi contro una barriera evocata da Hermione grazie a un incantesimo non verbale. Continuò ad avanzare, sussurrando qualcosa, e improvvisamente, si vide Phèdre galleggiare in aria, a testa in giù. I lunghi capelli scuri le coprirono il viso, rosso d'indignazione e nervosismo. «Mi metta giù!» strillò.
«Come desideri» celiò Hermione, e con un rapido movimento della bacchetta, fece crollare giù la ragazza, che sbattè per terra. Subito si rialzò, tornando a fronteggiare la riccia. «Sectums...»
«Confundo!» gridò la Grifondoro, anticipando l'avversaria, che si ritrovò a barcollare, del tutto priva di equilibrio. Quando si riprese, tentò nuovamente di schiantare Hermione, che bloccò l'incantesimo.
«Ah-ah-ah-ah!» esclamò, a mo' di avvertimento, mentre un ghigno decisamente simile a quello di un certo biondino le compariva sulle labbra. «Direi che una volta basta e avanza. Ma se ti piace tanto... Stupeficium!»
Questa volta, fu Phèdre ad essere sbattuta malamente per terra, da una forza molto più potente della sua.
«Direi che è il caso di dichiarare terminato il Duello» intervenne Draco, andando a controllare la situazione della studentessa, che si rialzò, furiosa. Hermione le scoccò uno sguardo vittorioso, per poi dedicarsi al resto dei ragazzi. «Qualcun altro vuole sfidarmi?» domandò, sogghignando.

Lo stesso pomeriggio, degli studenti erano appollaiati su divani e poltrone, nella Sala Comune Grifondoro. Ashley Arden se ne stava accoccolata sulla sua poltrona preferita, godendosi il placido calore del fuoco. Aveva la schiena appoggiata a un bracciolo, mentre le gambe fuoriuscivano dall'altro bracciolo, una coperta di pile appoggiata su esse, e un libro di Trasfigurazione aperto in grembo, senza che ancora lo avesse degnato di un'occhiata. Lo sguardo era perso nelle luminose fiamme, che le conferivano quella sensazione di spossatezza mista a relax che caratterizzava i freddi pomeriggi trascorsi accanto al camino. Affianco a lei, su un divano, Nick se ne stava semisdraiato, disegnando arabeschi in aria, con la testa appoggiata al ventre di Samantha, che giocherellava distrattamente con un ricciolo scuro, ancora vicino a lei c'era Daniel, che si limitava a sbadigliare di tanto in tanto. A pancia in giù, ai loro piedi, Jared leggeva una rivista di Quidditch, commentando questa o quella partita.
«E' stato bello oggi, vero, al Club dei Duellanti?» chiese Ashley, rompendo il silenzio.
Nick la guardò, stupito, riprendendosi dal dormiveglia in cui era caduto. «Eh?»
«Ma sì! Voglio dire, la Granger e Malfoy sono simpatici, e lei è stata fantastica»
«Scherzi? La Granger è una grande!» esclamò Jared, distogliendo lo sguardo dalla rossa subito dopo, realizzando di averle rivolto la parola.
«E' stato allucinante quando ha battuto la Delaney. Voglio dire, così impara, quella stronza!» commentò Daniel, con gli occhi che gli luccicavano.
«Secondo me neanche a Malfoy è dispiaciuto troppo che la Granger l'ha atterrata, cioè, quando la prof. è stata Schiantata si è precipitato da lei, invece quando è stata la Delaney a essere sbattuta a terra è andato da lei con molta calma» osservò Samantha.
«A proposito di questo... hai notato il feeling che c'è tra Malfoy e la Granger? Stanno sempre a parlare, fitto fitto, scherzano, ridono, si prendono in giro... sono carini insieme, no? Secondo te si frequentano?» domandò Ashley, chinandosi verso l'amica. «Ma infatti sì!» confermò subito questa «Hai visto? E poi è così romantico! Voglio dire, è risaputo che si odiassero quando frequentavano questa scuola. Lui purosangue, lei mezzosangue, lui Serpeverde, lei Grifondoro...»
«Gli opposti si attraggono, no?»
Le due ragazze ridacchiarono, complici. «E hai visto oggi? Quando lui l'ha aiutata a salire sul palco...»
«Sì! Dai, le ha offerto la mano! Chi se lo aspettava da uno come Malfoy, eh?»
Lo scherzoso sbuffare di Daniel interruppe le due. «A volte mi dimentico che, in quanto ragazze, siete due pettegole» le prese in giro. Ashley gli mostrò la lingua, scoppiando a ridere. Per sbaglio, incrociò gli occhi di Jared, fissi su di lei già da molto, e immediatamente entrambi disolsero lo sguardo.
«E poi vuoi sapere una cosa?» domandò Sam, richiamando l'attenzione dell'altra «Hai presente la festa di Cara, no?»
La nomina della festa fece grugnire Jared, che la associò al bacio della sua Cercatrice con quel tizio, mentre la rossa cercò di non pensarci troppo, e tornò a concentrarsi sulle parole dell'amica. «E quindi?»
«Beh, Malfoy è venuto a sgridarci per il casino, e per il Muffliato mal riuscito. Ma non facevano abbastanza confusione da essere sentiti fino a Serpeverde, c'erano comunque altri incantesimi...» continuò la mora, per poi lasciare la frase in sospeso. Ashley sgranò gli occhi, arrivando dove voleva Samantha. «Perciò... secondo te... era nella camera della Granger!»
La scoperta scatenò un attacco di ridarella alle due, che riuscirono a calmarsi solo qualche secondo dopo. «Oddio, non me li immagino due professori che fanno sesso!»
«Beh, sono umani, no?» osservò Daniel, razionale come al solito.
Nick scrollò le spalle. «Che ore sono?»
La rossa diede un'occhiata all'orologio appeso su una parete della Sala Comune. «Le sette... io devo andare. Ho un appuntamento con Drew» annunciò. Jared la fulminò con lo sguardo. «Divertiti» sibilò, sarcastico. «Sicuramente» rispose lei, nello stesso tono, girando sui tacchi, e andandosene.
Quando se ne fu andata, il moro si vide al centro degli sguardi dei suoi amici. «Che c'è?» chiese.
Nick alzò gli occhi al cielo. «Niente, Jared, niente. Quando ti sveglierai avvisami, okay? Ora vado anch'io. Ho appuntamento con Elaine tra quindici minuti!»
«Salutaci la Serpe!» gli gridò dietro Daniel, ridacchiando.

Qualche piano più in basso, nei Sotterranei della scuola, due ragazze chiacchieravano svogliatamente. Elaine Howard si pettinava pigramente i capelli biondi, consapevole che sarebbero andati bene in ogni caso, guardando la propria immagine riflessa nello specchio argentato della toiletta che aveva in camera. Poco distante da lei, Phèdre se ne stava a sdraiata a pancia in giù sul proprio letto, accarezzando la trapunta verde scuro. «Che fai?» chiese, annoiata.
«Mi pettino» rispose l'altra, sulla stessa lunghezza d'onda.
La mora la guardò male.«Ma và? Non me ne ero accorta»
«Mai provato un po' di miele, tesoro?» le consigliò Elaine, con un sorriso falso. «Mpf» borbottò l'altra «No, seriamente. Dove vai?»
«Devo vedermi con Nick»
 Phèdre rotolò sul letto, mettendosi supina e alzando gli occhi al cielo. «Perchè?»
«Perchè ho un appuntamento con lui»
«Sì, ma dico, perchè? Voglio dire, ci sei uscita un paio di volte, ti sei divertita... ma ora puoi anche farla finita»
Elaine si voltò, in modo da poter guardare l'altra negli occhi. «E se non volessi farla finita?»
«Non essere ridicola. E' un Grifondoro mezzosangue. Non puoi fare sul serio, Elaine»
La bionda sbuffò, improvvisamente stanca. «Non mi va di parlarne, Phèdre»
L'altra si strinse nelle spalle, per niente toccata. «Come vuoi»
Si alzò dal letto, aprendo il cassetto nel suo comodino, per poi estrarne una busta grigio chiaro. «E' ora di passare alle cose serie»
Elaine lanciò uno sguardo distratto a quello che teneva la mora in mano. «A chi lo dai?»
«A Draco»
«A Malfoy?!»
«Già»
La bionda sospirò. «Non voglio sapere» decise, per poi fare un cenno seccato con la mano, come per scacciare una mosca.
«Ho capito, ho capito» commentò l'altra «Me ne vado» e così dicendo, uscì dalla stanza, imbattendosi proprio in Draco Malfoy. «Prof!» cinguettò, felice.
«Signorina Delaney, buona sera. Come si sente?»
«Oh, bene, la ringrazio! E' gentile a preoccuparsi per me. Lei come sta?»
L'altro fece spallucce. «Bene, grazie»
«Mi chiedevo, prof... lei ha programmi per Halloween? Voglio dire, so che manca pochissimo, però...»
Draco la guardò ad occhi sgranati. «Perchè?» domandò.
«Vede, ogni anno ad Halloween i miei genitori organizzano una grande festa in maschera, con tutti i maghi più in vista, e quest'anno abbiamo invitato molta più gente, compresi i suoi amici, i signori Zabini e Nott, la signorina Parkinson... ci sarà la creme della creme della comunità magica!»
Draco rimirò l'elegante invito che la ragazza gli aveva consegnato, rimanendo in silenzio. «Sì» disse alla fine «Verrò»

«Cosa ti ha detto quella... quella... quella stronza?!»
Draco guardò la ragazza che aveva di fronte di sottecchi. Le mani sui fianchi, gli occhi che lanciavano fulmini, i capelli sparati da tutte le parti, quell'aria autoritaria ma autorevole che solo lei sapeva incutere, Hermione Granger sembrava essere tornata ai tempi in cui litigava con lui, quando erano solo studenti.
«Calmati, Hermione, non c'è bisogno di agitarsi tanto»
«Ah, no? Beh, non so se hai realizzato, che praticamente ci sarà mezzo mondo a quella dannatissima festa, e io non sono stata invitata! Non sarò una spocchiosissima purosangue, ma sono Hermione Granger! Essere la migliore amica del Bambino Sopravvissuto nonchè colui che ha sconfitto Lord Voldemort non serve a niente più al giorno d'oggi?»
Il biondo rise sommessamente, mentre dentro di sè trovava estremamente divertente la visione di lei così arrabbiata.
«Non è che sei solo gelosa?»
Lei si girò di scatto, come si fosse bruciata. «Non dire stupidaggini, Furetto che non sei altro!»
«Così siamo tornati a 'Malfoy' e 'Furetto', eh?»
«Sta zitto!»
Il Serpeverde alzò gli occhi al cielo, allungandosi per versarsi un po' di the, che si accingeva a prendere prima di dire ad Hermione del Ballo. Lei camminò avanti e indietro per un po', scavando un solo nel pavimento della stanza, poi si sedette accanto al ragazzo. «E' che mi dispiace, ecco» mormorò, a voce bassissima, tanto da essere appena udibile. Lui le scoccò una lunga occhiata, pensieroso. La cosa strana, infatti, era che anche a lui dispiaceva che lei fosse dispiaciuta. «Verrai anche tu» sentenziò.
«Non so se hai notato che non sono stata invitata» le fece notare la riccia, acidamente.
«Non mi tange affatto»
L'altra alzò le sopracciglia, scettica. «Ah no?»
«No, perchè ciò non ti impedisce di venire»
«E come verrei, scusa?»
«In veste di mia accompagnatrice»
Un sorriso involontario si dipinse sulle labbra di Hermione, che subito le raggiunse gli occhi, che divennero ridenti. «Davvero?»
Sorrise anche lui, di rimando. «Ma certo»
Con slancio improvviso, la ragazza gli buttò le braccia al collo, ringraziandolo di cuore. Draco rimase interdetto per un po', non abituato a manifestazioni di affetto così evidenti, nè tantomeno a contatti così... come dire?, amichevoli. Nessuno lo aveva mai toccato senza il suo permesso, era sempre stato una specie di intoccabile, e naturalmente tutti rispettavano la sua volontà. Solo che Hermione, se ne sbatteva altamente i coglioni della sua volontà, pensò. E infondo, non poteva dire che la cosa gli spiacesse più di tanto.





Author's Corner: buongiorno a tutti, eccomi tornata con un nuovo capitolo! Piuttosto "intermedio", a dire il vero, nel senso che non succede niente di che (anche se mi è piaciuto parecchio scrivere la scena di Hermione che batte Phèdre XD), più importante sarà il prossimo, infatti, che sarà ambientato quasi completamente al ballo organizzato dalla famiglia di Phèdre, e come abbiamo visto rivedremo anche delle... "vecchie conoscenze" :D Il titolo, 'Rivalità', è riferito alle varie rivalità che si sono create tra i personaggi, tra cui risaltano soprattutto quella tra Hermione e Phèdre, e Jared e Drew. Spero vi sia piaciuto *_____*
Prima dei ringraziamenti, un po' di pubblicità ù.ù Un'altra shot scritta da me, Betray, e ora eccoci a voi <3
piccola_lenne, non ho aggiornato proprio presto... ma neanche troppo tardi, no? :D Altre novità in questo capitolo, spero ti sia piaciuto *w* Un bacio!
pikkola_15, Draco è sempre così... sbav! Hahahaha esistessero, ragazzi come lui! Per quanto riguarda Jared e Ashley... ehm ehm *si guarda attorno con aria colpevole* A presto!
anna96, diciamo che se non si fosse capito, sono una persona piuttosto insicura e anche autocritica, quindi tendo sempre a non apprezzare quello che faccio XD Questo capitolo ti è piaciuto? *.* Comunque riecco Phèdre all'attacco, per quanto riguarda Jared e Ashley, al momento non vanno proprio d'amore e d'accordo XD Baci!
ikuto_shin, grazie mille <3 Mi dispiace che i nuovi personaggi non ti piacciano troppo, ma sono felice che apprezzi comunque la trama, perciò ancora grazie (:
whateverhappened, eccoci a noi darling *ç* Sua simpatia Phèdre Delaney colpisce ancora! E vedrai che combinerà nel prossimo capitolo muhahahaha Mi sento molto malvagia XD Ti basti solo sapere che a me Georgina piace, e pure parecchio :D Drew è proprio un bel figluolo, no? D'altronde li ho scelti mooolto bene tutti quanti XD *coff coff* Ben Barnes! *coff coff* Okay basta ù___ù Per quanto riguarda Jared e Ashley, essendo tu una grande shippatrice... ti è piaciuto questo capitolo? Infondo l'amore non è bello se non è litigarello, no? Un bacione!
darlennwr, sono felice che ti sia piaciuto anche lo scorso capitolo (: e per quanto riguarda la Bethell... lei è davvero una bella ragazza! Soprattutto, sono stata felice del fatto che tu abbia apprezzato la scena di Draco, perchè ne ero piuttosto insicura. Io sono del parere che (purtroppo) troppo spesso gli adulti dimentichino come sono stati da giovani, ma lo stesso anche capita per ragazzi più grandi che 'tirannneggiano' ragazzi più piccoli, è una cosa che sinceramente odio. Non ho avuto occasione di conoscere persone che si comporterebbero come ha fatto Draco, salvo qualche rara eccezione. Grazie ancora, e spero ti sia piaciuto anche questo capitolo <3
drakina, grazie mille, sei davvero carinissima *_____*
E comunque, sinceramente, io non l'avrei neppure scritta una storia solo con nuovi personaggi, del tutto inventati... Per quanto riguarda Harry, beh, credo di aver risposto alla tua domanda sopra XD E per Cara... ebbene sì, LOTS è uno dei miei telefilm preferiti, e adoro il personaggio, beh, di Cara :D A presto!
__pesca verde, e dimmi, quand'è che Draco non fa morire? XD Muhahaha, dico solo una parola: peschi. Credo che tu abbia capito! Ashley è figa, point u.u E quello che ha fatto alla festa NON somiglia affatto a quello che ha fatto "un'altra persona" !!!
Un bacio a tutti!

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Capitolo 12
*** Lost Girls ***



Set My Soul Alight ~


Lost Girls

Phèdre Delaney sorrise all'immagine riflessa nella specchiera della toilette, in camera sua, a Roses Manor, la Villa delle Rose, così chiamata per l'incredibile collezione di rose di sua madre, ammirata in tutto il mondo magico.
Portò una mano al viso, accarezzandosi la pelle diafana, per poi aggiustarsi un ricciolo, perfettamente acconciato, dietro l'orecchio. Una complicata acconciatura raccoglieva parte dei capelli in cima alla nuca, in una specie di chignon, lasciando che gli altri scendessero liberamente, accarezzandole le spalle e la schiena in aggraziati boccoli. Soddisfatta di sè, si diresse sul balcone della sua stanza, che affacciava sull'ingresso principale della villa. Una ragazza bionda, accompagnata da un elegante signora e suo marito, stava entrando proprio in quel momento. Le labbra di Phèdre si distesero in un sorriso, riconoscendo Elaine Howard. Senza fretta, si avviò verso il salone, una vera e propria sala da ballo, dove si sarebbe tenuto, per l'appunto, il celebre Ballo in Maschera di Halloween, evento che ogni anno veniva ripetuto con gran successo. Scese le scale appoggiandosi al corrimano delicatamente, la testa alta, lo sguardo fiero, consapevole di assomigliare a una principessa, mentre con l'altra mano reggeva l'ampia gonna del suo vestito. Era di un acceso blu cobalto, estremamente raffinato nel tessuto e nei ricami. Il corsetto era decorato da deliziosi fiori bianchi, privo di maniche, allacciato sulla schiena grazie a un intricato intreccio di fili, che culminavano in un fiocco, coperto da un voluminoso ma non volgare fiore. La gonna, semplice, scendeva allargandosi sempre di più, lasciando intravedere a malapena le punte delle scarpe bianche. Il viso era coperto da una maschera bianca e azzurra, con una cornice dorata intorno agli occhi, e un piccolo diamante poco più su del naso, ai lati, inoltre, era impreziosita da arabeschi e da due piume, nere e violette.
Sorrise agli ospiti già arrivati, fermandosi a salutarli tutti, da brava padrona di casa, per poi raggiungere l'amica. Elaine Howard, quella sera, era la cosa più vicina alla personificazione di un angelo sceso in terra. Il suo vestito era completamente bianco, con una profonda scollatura sul seno, ed era allacciato dietro al collo. Il corsetto e l'orlo erano abbelliti da intensi ricami argentati, la gonna scendeva morbidamente sui fianchi, allargandosi in un prolungato strascico che impediva di vedere le scarpe. I capelli dorati erano raccolti in una mezza coda, e fermati da un fermaglio d'oro bianco, e scendevano in morbidi boccoli sulle spalle della ragazza, evidenziando i lunghi orecchini composti da minuscoli brillanti, e il viso era lasciato scoperto, senza utilizzo di alcuna maschera.
Le due ragazze si sorrisero, vedendosi. «Niente maschere, eh? Non vuoi che la tua bellezza venga coperta?»
Elaine alzò gli occhi al cielo, non riuscendo a impedire agli angoli della sua bocca di curvarsi verso l'alto.
«E' un vero peccato che il tuo cavaliere Grifondoro non sia quì a vederti»
L'accenno a Nick fece voltare la ragazza, che fissò sull'altra due occhi di fuoco. «Phèdre...» disse, con tono ammonitore.
«Non scaldarti, dolcezza, non ho detto niente. D'altronde, lui è un mezzosangue. Non potrebbe mai essere quì» continuò imperterrita la mora, scrollando le spalle, e allontanandosi per continuare ad accogliere gli ospiti.

Intanto, nel giardino della villa, un'incredula Hermione Granger faceva il suo ingresso. Aveva dovuto fare uno sforzo per non aprire la bocca, dinanzi all'imponenza dell'edificio. «Santo Cielo, questo palazzo farebbe invidia alla Regina Elisabetta, se lo vedesse!» mormorò, senza fiato.
Accanto a lei, Draco Malfoy, perfetto in un semplice smoking nero, le lanciò un'occhiata di superiorità. «E' chiaro che non ricordi Malfoy Manor, per parlare così» affermò, l'orgoglio per niente nascosto.
«Sta' zitto. Piuttosto... sei sicuro che il mio abbigliamento non si eccessivo?» bisbigliò la ragazza, intimidita.
«Non è eccessivo, tesoro, è meraviglioso» la rassicurò lui.
Aveva insistito tanto per essere lui stesso a sceglierle l'abito, in modo da essere coordinati, aveva detto, e così Hermione si era ritrovata con un abito che, probabilmente, costava molto di più di tutti i vestiti nel suo armadio. Era un abito stupendo, senza dubbio, d'altronde Draco aveva un ottimo gusto in fatto di abbigliamento, doveva ammetterlo, ma era anche molto vistoso. Era interamente nero, con una scollatura rotonda che faceva intravedere la parte superiore dei suoi seni. Il corsetto era molto aderente, e decorato da delicati nastri argentati, così come le maniche, che arrivavano poco dopo la spalla, per poi ricoprire la pelle fino all'avambraccio con una stoffa semitrasparente. La gonna era decisamente molto ampia, in velluto, ricoperta da un sottile strato di tulle. I capelli castani erano acconciati ad opera d'arte: dei boccoli color cioccolato le scendevano fino al collo, mentre gli altri erano tirati su e fermati da invisibili forcine, e una piuma nera faceva capolino tra i ricci. Dei sottili fili d'oro le pendevano alle orecchie, e più che una vera e propria maschera, sul viso portava un nastrino che le copriva solamente gli occhi, lasciando scoperto tutto il resto.
Quando si era vista così abbigliata, Hermione si era sentita come Maria Antonietta in una delle sue magnifiche feste a Versailles, ma senza il peso dell'imminente Rivoluzione Francese sulle spalle. Il fatto di essere al braccio di Draco, poi, contribuiva a darle la sensazione di essere una regina.
Non aveva neanche avuto il tempo di osservare la tanto decantata collezione di rose della signora Delaney, però, che una voce aveva chiamato il suo accompagnatore a gran voce. Con una ruga che le corrugava la fronte, la Grifondoro si voltò verso di lui, giusto il tempo di vedere una ragazza che si gettava tra le sue braccia, scoccandogli un bacio sulla guancia. Quando, finalmente, si staccò da lui, Hermione riconobbe, con sua gran sorpresa, Pansy Parkinson, la storica ragazza di Draco. Doveva ammettere che era cambiata dai tempi in cui andavano a scuola insieme, in tutta onestà, ora nessuno più avrebbe potuto chiamarla faccia-da-carlino, perchè la stridula, seccante Pansy di Hogwarts era diventata una bella ragazza. I capelli neri e liscissimi, sempre corti, erano tagliati un sofisticato carrè, che le scendeva sulla fronte con una frangia scalata. Il colore del vestito che indossava non avrebbe potuto far dubitare nessuno neanche per un secondo della casa a cui era appartenuta: infatti, era di un'intenso verde speranza. Privo di spalline, scendeva estremamente aderente sui fianchi, mettendo in mostra un fisico snello, e scendeva stretto sulle gambe, con uno spacco che partiva dalla coscia e arrivava alla caviglia, facendo intravedere dei sandali neri. Le labbra, rosa scuro, risaltavano sul candore della pelle, mentre gli occhi scuri luccicavano, non nascosti da nessuna maschera.
Dopo aver baciato nuovamente Draco sulle guance, la ragazza si voltò verso Hermione, e con un sorriso compiaciuto la studiò da capo a piedi. «Hermione Granger» commentò, prima di abbracciare calorosamente anche lei, stupendo la riccia, già pronta ad un'aperta dichiarazione di guerra.
«Sono felice di rivederti!» cinguettò invece l'altra «Ti trovo bene. So che Draco ha finalmente messo la testa a posto. Sono molto, molto felice!»
«Non farci caso, Pansy è una gran chiacchierona» una voce profonda la fece voltare verso un'altra figura, che fino ad allora non aveva notato. Un uomo alto e magro, con ondulati capelli neri e profondi occhi azzurri, ancora più magro di Draco, le sorrise, amichevolmente, ed Hermione riconobbe in lui Theodore Nott, un altro appartenente alla Casata di Salazar. Si posizionò accanto a Pansy, cingendole la vita con un braccio, e la ragazza si voltò a guardarlo con uno sguardo che, Hermione notò, era pieno d'amore. «Draco non è l'unico ad aver messo la testa a posto, infondo» confermò lei stessa, ridacchiando.
«Avevo cominciato a pensare che il caro vecchio Lucius si fosse finalmente deciso a farti fuori, e invece no!, è una Grifondoro ad averti colpito» osservò freddamente un ragazzo di colore che stava guardando Draco in modo sdegnoso.
«Zabini», rispose con lo stesso tono algido il biondo, voltandosi per guardarlo. Dopo neanche un secondo, però, erano l'uno tra le braccia dell'altro, battendosi a vicenda vigorose pacche sulla schiena. «Che morte hai fatto, figlio di puttana?» domandò ridendo Draco. «Non sono io ad essere sparito, a dire il vero, e ora posso anche capire il perchè» gli fece notare l'altro, facendo l'occhiolino ad Hermione, che arrossì.
«Ah, gli uomini! Quando vi deciderete a crescere?» commentò una ragazza affianco a Blaise, alzando gli occhi al cielo. Indossava un abito particolare, con un corpetto bianco, con applicato un cuore che partiva dalla scollatura e arrivava poco sopra l'ombelico, color rosa scuro e panna, anch'esso senza spalline. La gonna scendeva in due balze, rosa chiarissimo, e arrivava alle caviglie, mostrando dei sandali argentati, da cui facevano capolino delle unghie dipinte di nero. I capelli castano scuro erano intrecciati in un'elaborata acconciatura in cima alla testa. Sorrise verso Hermione, porgendole la mano. «Io sono Madeleine Goddog, non so se ti ricordi di me. Frequentavo il sesto anno quando voi eravate al settimo»
La riccia le strinse la mano, sorridendo di rimando.
«Adoro la tua r moscia, Maddie!» esclamò Pansy, a quel punto, guadagnandosi un'occhiataccia dalla ragazza. «Non ho la r moscia, ho la r francese!» specificò l'altra «E non chiamarmi Maddie»
«Ha ragione» aggiunse Blaise, attirandola a sè «Solo io posso chiamarla Maddie»
«E no, carino, mi dispiace, ma nessuno ti ha dato questo privilegio» rispose di rimando Madeleine, sgusciando via dal ragazzo.
«Immagino quanto ti debba sentire a disagio, povera Grangy, in questa riunione Serpeverdesca» commentò Pansy, sorridendo civettuola.
«Grangy?!» sbottò Draco. La ragazza gli fece un cenno con la mano, come a volerlo far stare zitto, e propose di entrare, così che le tre coppie si avviarono verso l'ingresso della dimora.

Appena Draco Malfoy mise piede in casa, Phèdre Delaney se ne accorse. Eppure, non lo guardò, ma aspettò che fosse lui a notarlo per primo. Lasciò che gli occhi di lui accarezzassero la sua figura con attenzione, e solo allora si voltò a guardarlo intensamente, pur continuando a conversare con la persona che le stava davanti. Poi, spostò lo sguardo sulle persone accanto a lui, e con orrore riconobbe Hermione Granger. Fortunatamente, la sua espressione rimase impassibile, celando il suo immenso disappunto. Fece un cenno ai genitori, e tutti e tre si diressero verso il biondo.
«Signor Malfoy è un vero piacere conoscerla! Nostra figlia ci ha parlato tanto di lei» esordì la madre, civettuola.
«Esatto, ci ha decantato le sue lodi innumerevoli volte»
«Non ho fatto altro che dire la verità» commentò Phèdre, mettendosi al suo braccio.
«Signora Delaney, Signor Delaney. E' un vero piacere fare la vostra conoscenza, ma prego, chiamatemi Draco»
«Draco, posso mostrarle la casa?» domandò Phèdre, sorridendo entusiasta.
«Ma certo, sarebbe un onore. E dammi del tu, ora che non siamo a scuola» rispose lui, lasciandosi guidare dalla ragazza.
Nel frattempo, Hermione aveva riconosciuto Harry e Ginny nella folla, e si era avvicinata a loro.
«Ragazzi, ciao! Dio, quanto mi siete mancati»
«Hermione!» esclamò la rossa, buttandole le braccia al collo «E' una vita che non ci vediamo»
«Hai ragione, Gin. Ti trovo benissimo, come sempre» le rispose la riccia, guardando l'amica con affetto. La ragazza indossava un abito rosa pallido, così chiaro da sembrare bianco. Il corsetto senza spalline metteva in evidenza il seno, scendendo strettissimo lungo i fianchi, facendo risaltare il fisico longilineo, per poi allargarsi in una gonna a balze, in tulle e raso, lunga fino ai piedi. Parte dei capelli era raccolta in una gonfia mezza coda, con una rosa intrecciata tra essi, mentre alti scendevano come boccoli sulle spalle della ragazza. Una piccola maschera nera e oro le copriva parte del viso.
Dopo aver abbracciato lei, Hermione si tuffò tra le braccia del suo migliore amico. «Come stai, Harry?»
«Sto bene, grazie. E tu? Come te la cavi, professoressa? Frequenti ancora il furetto?»
«Si chiama Draco, Harry. E sì, lo frequento ancora»
«A proposito di Draco, devi raccontarmi molte cose su di lui, e su di voi!» esclamò Ginny, maliziosa.
«E non solo a te, Gin. Harry, ecco, a proposito dell'ultima volta che ci siamo visti... Dovrei... ehm, confessarti una cosa» cominciò Hermione, arrossendo. Il Bambino Sopravvissuto alzò le sopracciglia. «Sì?»
«Beh, ecco... noi non stavamo insieme, all'epoca» ammise la riccia.
«Come no?»
«Era, ecco, è piuttosto patetico a dirlo, ma era una tattica»
«Una tattica»
«Esatto. Per far... ingelosire Ron»
«Non avresti potuto scegliere una persona migliore, Hermione» commentò Ginny, alzando le spalle.
«Che vuol dire che era per far ingelosire insieme? Quindi non state insieme? E' solo una messinscena?»
«No. Cioè sì. Cioè in parte. Era una messinscena. Ma ora stiamo insieme davvero»
Harry la guardò, in silenzio.
«Non giudicarmi, Harry, e non giudicare lui. Draco è... diverso. E' tutta un'altra persona, davvero. Se tu lo conoscessi come ho imparato a conoscerlo io... ti piacerebbe. So che ti piacerebbe»
«Hermione, è Malfoy... voglio dire, Malfuretto, ti ricordi? Il ragazzo che ti chiamava sporca mezzosangue, il ragazzo a cui hai tirato un pugno, il ragazzo che ha quasi ucciso Silente...»
«Appunto, Harry, è questo il punto: quasi ucciso, vuol dire che non l'ha fatto»
«Io mi fido di Hermione» si mise in mezzo Ginny. «Mi fido di  Hermione e del suo giudizio, e se lei dice che c'è del buono in Draco Malfoy, io le credo»
Harry sospirò. «Anche io le credo, non ho mai messo in dubbio la sua parola, e non ho intenzione di cominciare adesso. Ma non puoi pretendere che diventiamo amiconi, questo no»
Hermione fece un piccolo sorriso. «Grazie» sussurrò ai due amici. Ginny rise, leggera, prendendola sottobraccio. «Vatti a fare un giro, Harry!» ridacchiò «Io e Hermione dobbiamo parlare di cose di ragazze. Devi proprio raccontarmi tutto. E' davvero il così bravo a letto come dicevano fosse?»
«Ginny!» esclamò Hermione, arrossendo.
«Oh, andiamo, non fare la santarellina!» rispose l'altra, mentre si avviavano verso il buffet.
Intanto, Phèdre e Draco si trovavano all'ultimo piano di Roses Manor, dopo aver visto praticamente tutte le stanze.
«Ecco, questa è la mia stanza» annunciò la ragazza, aprendo una porta. Draco si ritrovò in una camera da letto molto semplice e terribilmente ordinata, arredata sui toni del bianco e dell'argento. Su uno scaffale erano impilati dei libri in ordine d'altezza, mentre sull'ampia scrivania in noce non c'era neanche un foglio fuoriposto. In un angolo della stanza c'era un ampio letto a baldacchino, con candide tendine e un copriletto color panna. Naturalmente, non c'era neanche un peluches. Alle pareti, una sciarpa di Serpeverde, e una serie di fotografie che riprendevano sempre e solo Phèdre. Phèdre appena nata, Phèdre al suo primo compleanno, Phèdre con i genitori, Phèdre sulla scopa, Phèdre il primo giorno di scuola, Phèdre con la divisa di Serpeverde, Phèdre ad una festa...
«Molto bella» commentò lui.
«Ti ringrazio»
Draco si avvicinò alla libreria, leggendo il titolo di qualche volume, accarezzò la stoffa delle tende, osservò i vestiti sistemati ordinatamente su una sedia, guardandosi in giro per la stanza.
«Oh! Mi si è slacciato il corsetto» esclamò ad un tratto la mora, attirando l'attenzione del ragazzo. Mantenendoselo con una mano, gli si avvicinò, per poi voltarsi in modo da rivolgergli le spalle.
«Potresti rifarmi il fiocco, per piacere?»
«Ma certo» rispose Draco, e con le dita accarezzò i lacci del vestito. Il contatto provocò un brivido alla giovane, e il biondo se ne accorse, sorridendo sotto i baffi. Legò nuovamente i nastri, fermandoli con un fiocco. «Ecco fatto, perfetto»
«Ti ringrazio»
Phèdre si girò ancora, guardando intensamente Draco negli occhi. Si alzò sulle punta dei piedi, e gli posò sulle labbra un bacio delicato. Gli sorrise maliziosamente, poi, e si avviò fuori dalla stanza, non prima di avergli lanciato un'ultima occhiata da sopra la spalla.
Il biondo, rimasto solo, sorrise leggermente, scuotendo la testa, per poi lasciare anche lui la camera.

«Ciao, Hermione»
La ragazza si voltò verso la voce che l'aveva chiamata, rimanendo bloccata per un secondo. «Ron» rispose, a mo' di saluto, piuttosto distaccatamente.
«Non ce l'hai ancora con me, vero?» le domandò lui, ansioso.
Hermione sospirò, stendendo le labbra in un sorriso. «No. Non ce l'ho con te, Ron»
«Oh, mi hai tolto un peso dal cuore! Odio quando sei arrabbiata con me» esclamò l'altro, abbracciandola di slancio. La Grifondoro ridacchiò. «Non preoccuparti»
«Allora, sei venuta quì da sola?»
«No, sono con Draco. Tu?»
A sentire il nome del Serpeverde, a Ron andò di traverso lo champagne che stava bevendo, cominciandò così a tossire e sputacchiare in modo convulso. «Ron? Tutto bene?» domandò Hermione preoccupata, battendogli sulla schiena.
«Che vuol dire che sei venuta con Malfoy, 'Mione? Pensavo vi foste lasciati!»
«Perchè avremmo dovuto lasciarci? E non chiamarmi 'Mione»
«Perchè... perchè... insomma! Te l'avevo detto io!»
Hermione alzò un sopracciglio, scettica. «Allora io avrei dovuto lasciarlo perchè giustamente Ronald Weasley me l'aveva ordinato»
«Sì! Voglio dire, no. Ma io so cosa è meglio per te!»
La ragazza lo fulminò con lo sguardo. «No, non credo proprio» disse, gelida.
«Ma 'Mione! Lui ti sta sfruttando!»
«Smettila immediatamente, Ronald Weasley!»
«Tutto bene, quì?» pacato come al solito, Blaise Zabini si intromise, affiancando Hermione.
«Tutto bene prima che arrivassi tu, Zabini» borbottò il rosso «Vatti a fare un giro»
Blaise storse il suo aristocratico naso, guardando Ron con sufficienza. «A dire il vero, io parlavo con Hermione»
La ragazza gli sorrise, riconoscente. «Bene, grazie»
«Quando vuoi» le rispose, galante.
«Io e Hermione stavamo parlando! Smettila di importunarla!»
L'ex Serpeverde lo guardò come si guarda una mosca fastidiosa che ronza troppo forte. «A dire il vero, Weasley, a me sembra che quì, quello che la stia importunando sia proprio tu»
Ron, udendo quelle parole, divenne paonazzo. «'Mione! Digli di andarsene! Devo dirti una cosa!»
Hermione si costrinse alla freddezza. «Non ho più niente da dirti, Ronald. E non chiamarmi 'Mione!»
Il ragazzo le lanciò uno sguardo da cane bastonato, ma si girò su se stesso, e si allontanò. La Grifondoro tirò un sospiro di sollievo, e sorrise a Blaise. «Grazie» ripetè.
«Figurati» rispose l'altro, alzando le spalle, mentre si versava un bicchiere di champagne. «Torno dalla mia ragazza, se non ti dispiace. O comincerà a credere di avere il permesso di trovarsi un nuovo accompagnatore»
La riccia ridacchiò. «Certo, vai pure»
«Ci penso io a lei!» aggiunse un'allegra voce femminile. «Ehm... Pansy. Ciao»
«Ciao a te, dolcezza. Champagne?»
«Sì, grazie»
Hermione le porse il proprio calice, per poi riprenderselo colmo fino all'orlo.
«Allora, com'è?» le domandò Pansy.
«Com'è cosa?»
«Stare con Draco»
«Beh...» Hermione arrossì, abbassando lo sguardo «Potresti dirmelo tu. Infondo sei uscita con lui per molto più tempo di me»
L'altra scrollò le spalle. «Sì ma era diverso. Eravamo tutti così giovani, è stato il mio primo amore senza dubbio, ma un amore molto adolescenziale, capisci? Lo conoscevo da quando era piccolissimo, e lui è sempre stato un gran figo, sai, quindi credo fosse naturale che cominciasse a piacermi. Ora è il mio migliore amico, però, sta' tranquilla: non ho alcuna intenzione di rubartelo» le rispose la mora, facendole l'occhiolino.
«Lui, beh, è... diverso. E' diverso da quello che pensavo»
«E' cambiato, Grangy. L'abbiamo fatto tutti. Abbiamo dovuto farlo»
«Già, io... credo di sì»
«Alla fine sono felice abbia scelto te, sai? Piuttosto che quella palla di Asteria Greengrass»
«Che c'entra lei?»
«Beh, non dirlo a Daphne, sono pur sempre sorelle, ma la minore della famiglia Greengrass è insopportabile! Probabilmente ora è quì da qualche parte a strusciarsi su qualche ricco purosangue. Lucius Malfoy avrebbe voluto vedere Draco fidanzato ad Asteria, ma grazie al Cielo lui si è opposto»
Hermione boccheggiò. Un fidanzamento combinato?
«Su, Grangy, non fare quella faccia, per noi i matrimoni combinati sono cose da tutti i giorni, anche se ultimamente le cose sono cambiate. E tu, per essere una Grifondoro amica di Potter, sei okay, davvero. Quindi sono felice che stiate insieme, e ora che vi frequentate avremo l'occasione di conoscerci meglio»
Hermione le sorrise, sincera. A quanto pare Pansy Parkinson sarebbe stata un'amica migliore di quello che avrebbe mai potuto credere. «Grazie, Pansy. Posso chiederti solo un favore?»
«Tutto quello che vuoi»
«Non chiamarmi Grangy»
L'altra ridacchiò. «D'accordo... Hermione»
In quel momento, Draco Malfoy scese le scale, apparendo alle due ragazze.
«Vi lascio in pace! Ci vediamo, Hermione»
La Grifondoro le sorrise, guardandola mentre si allontanava, aspettando che il biondo la raggiungesse.
«Che fai? Comunella con Pansy?» le chiese, sogghignando.
«Può darsi. Cose da ragazze, sai» rispose lei, sorridendo «Piuttosto, tu? Com'è andato il giro della casa con la zecca?»
«Mi ha baciato»
Hermione rischiò seriamente di sputare tutto lo champagne che aveva in bocca. «Che cos'ha fatto?!»
«Mi ha baciato» ripetè Draco, tranquillo.
«E lo dici così?» strillò la riccia, facendo per andarsene. Il Serpeverde la bloccò per un braccio, e la costrinse a voltarsi. «Ehi. Ho detto che mi ha baciato, non che l'ho baciata anch'io»
«Vorresti farmi credere che Draco Malfoy, il Re dei Seduttori, il Dio del Sesso, non si è tenuto un bacio?»
«Non è stato un bacio bacio, solo una cosa così, uno sfioramento di labbra»
«Non mi interessa! Io a quella l'ammazzo!»
Draco sogghignò. «Per quanto mi piacerebbe vederti nei panni di un angelo vendicatore, non ce n'è bisogno. A me non interessa, sai»
«Cosa che evidentemente a lei non è chiara! Forse dovrei farle luce sull'argomento»
«Sta' buona, Hermione» la zittì lui, cingendole la vita.
«Seriamente, Draco, non mi sta bene»
«Ti ho detto che non mi importa, non essere gelosa»
«Non sono gelosa! Sono furiosa!»
«Sì, ma non è il caso che tu lo sia. Sul serio» sussurrò il biondo.
«Sì, ma io...»
«Vuoi stare un po' zitta, Granger?!» esclamò Draco, prima di chinarsi su di lei, e baciarla.
Immediatamente, intorno a loro partì un mormorio concitato di persone che, con gran stupore, realizzavano che l'erede dei Malfoy stava uscendo con la migliore amica di Harry Potter.
«Ecco» le bisbigliò lui sulle labbra «Forse ora ti sarà più chiaro chi mi interessa davvero. E lo saprà anche lei»
Hermione sorrise, soddisfatta, prima di baciarlo di nuovo.






Author's Corner: dopo quasi due mesi di assenza, eccomi ritornata! Grazie a Dio la scuola è finita, e spero con tutto il cuore di riuscire a passare senza debiti *___* In ogni caso, con tutto il tempo libero che ho, dovrei riuscire ad aggiornare piuttosto puntualmente XD Ma bando alle ciance! Dedico il capitolo a Sabina, che è una cazzona, e le voglio bene per questo. Spero si sia goduta il suo Zab! Per il titolo, rigrazio quel bellissimo tv show quale The Vampire Diaries (Damon Salvatoe :Q___), puntata in cui ricordiamo Ian Somerhalder ballare  Enjoy the Silence XD Una delle cose più belle al mondo di sicuro u.u Per quanto riguarda gli abiti, allora questo è quello di Phèdre, questo è quello di Elaine, questo è quello di Pansy, questo è quello di Madeleine, questo è quello di Ginny, e infine, questo è quello di Hermione.
Un grazie immenso a chi mi ha aggiunto ai preferiti o alle seguite, a chi legge soltanto e a chi recensisce, siete degli angeli!

lisa76, ti ringrazio, sono felice che ti piaccia! Suppongo ora odierai Phèdre ancora di più però XD
barbarak, che dici, c'è stato da divertirsi al ballo? :D Un bacione!
anna96, grazie mille *___* Credi che Phèdre sia stata stronza abbastanza in questo capitolo? u.u Draco è adorabile, naturalmente, ma quando non lo è? *sbav* A presto (:
darllenwr, prima di tutto, non diventi affatto monotono con le tue recensioni, anzi! I complimenti fanno sempre piacere, infondo. Suppongo Hermione sia stata un po' "cattivina" a Schiantare Phèdre e tutto il resto, però bisogna ammettere che era stata provocata, e poi io non l'ho mai vista come un personaggio "passivo" quindi credo che la sua reazione sia stata adatta. Mi è piaciuto scrivere quei dialoghi, e sono felice che a qualcuno piaccia leggere XD Questo capitolo, poi, praticamente, è tutto dialoghi e descrizioni. Spero ti piaccia, non vedo l'ora di leggere la tua recensione. Grazie ancora!
__woah scorps, allora Sabrina, o forse dovrei chiamarti Maddie, piaciuto il capitolo? Con tua immensa gioia fa la comparsa anche Blaise, dovresti proprio farmi una statua u.u Grazie amore, ti amo!
whateverhappened, finalmente eccomi a rispondere a una tua recensione, mi è mancato! E mi manchi anche tu, è una vita che non ci sentiamo! Come stai? Spero che il capitolo ti sia piaciuto, anche se non ci sono Jared&Ashley ç.ç Non scrivere di loro mi è sembrato strano! Un po' sono "figli miei" infondo u.u Devi raccontarmi un sacco di cose, appena ci sei su msn contattami! Comunque ti ringrazio per tutti i complimenti che mi fai, e spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Un bacione, tesoro!
For ever cullen, non preoccuparti, spero che riuscirai a recensire questo capitolo però! Addirittura stupendo? Hahahah anche se apprezzo i complimenti, esageri senza dubbio u.u Spero che anche questo capitolo sia 'stupendo' *ççç* A presto!
erigre, mi sei mancata honey, e mi sono mancate le sue recensioni XD sono contenta che puoi tornare a leggere la mia storia u.u Sono felice che ti piaccia la storia, e che apprezzi i nuovi personaggi. Un bacio!
Spero di riuscire a postare presto, mi aspetto tante recensioni (seh -.-) ù___ù Baci!

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Capitolo 13
*** Husbands&Wives ***


Set My Soul Alight ~




Husband&Wife
«Allora? Questa festa? Come è andata?»
Elaine Howard sorrise al ragazzo seduto accanto a lei. Le loro testa erano così vicine che i capelli si confondevano, mischiandosi l'un l'altro, due tonalità di biondo differente: un biondo dorato, forte, e uno più chiaro, più delicato, più pacato.
«Abbastanza bene»
«Abbastanza bene? Tutta la società magica ne parla, e tu mi dici che è andata "abbastanza bene"? Non mi dai soddisfazione. Mi sarei aspettato un "E' stato assolutamente magnifico", con una dettagliata descrizione degli invitati, su chi indossava cosa, e su chi è venuto con chi»
Lei ridacchiò, divertita. «Sarebbe stata assolutamente magnifica se ci fossi stato anche tu» mormorò, dolcemente, chinandosi per baciare l'altro sulle labbra. «Ma se vuoi» aggiunse «Posso farti comunque un dettagliato resoconto di tutto quello che hai elencato»
Nick rise di rimando, scuotendo la testa, assumendo un'espressione tra l'allarmato e il terrorizzato. «No, no, ne faccio a meno, sei gentile, ma non vorrei farti stancare troppo, facendoti sprecare la tua preziosa voce» le rispose. La ragazza finse di essere sorpresa, spalancando gli occhioni chiari «Ma figurati! Non mi stancherei affatto, anzi, sarebbe un piacere per me parlarmene. C'erano più di centocinquanta invitati, sai? I loro abiti meritano di essere descritti» replicò.
«Insisto, non potrei mai arrecarti tale disturbo»
«Ma quale disturbo! Te l'ho detto, per me sarebbe un piacere»
Elaine sogghignò, facendo trasalire Nick. «A volte me lo scordo che tu sei una Serpeverde» osservò quest'ultimo.
«Come puoi dimenticarti questo importantissimo dettaglio?»
Il biondo fece spallucce. «Tu per me sei semplicemente Ellie»
A quelle parole, lei si sciolse in un sorriso. «E io ti ringrazio per questo» sussurrò sulle labbra di lui.
«Niente riassunto, quindi?» le chiese Nick, il sollievo percepibile nel tono della sua voce.
«Nah. Ho un modo migliore per passare il tempo in ogni caso»

«Disgustosi» commentò Jared Halliwell, poco più in là, riferendosi al suo compagno di Casata e alla bionda Serpeverde. «Mi danno il voltastomaco. Seriamente, mi hanno fatto passare la fame» continuò, allontanando da sè una confezione di Cioccorane.
Samantha alzò gli occhi al cielo. «Lo dici solo perchè tu non hai una ragazza»
«E chi ne ha bisogno» mormorò l'altro, mentre con la coda dell'occhio lanciava uno sguardo ad Ashley, che sorseggiava il suo succo di zucca.
«Non dire queste eresie, Sam, ti prego» intervenne quest'ultima «Lui non ne ha bisogno, non vuole l'amore. Solo sesso. Sesso, sesso, sesso, sesso. Una diversa ogni notte, giusto? E' questa la regola»
«Mi diverto. E loro sono soddisfatte»
«Soddisfatte, ma per quanto? Una notte, forse»
«Stai mettendo in dubbio il mio talento?» si indignò il ragazzo «E' risaputo che io sono il migliore» continuò, gonfiandosi come un pavone.
La rossa sospirò. «No, Jared, figurati. Intendevo che saranno soddisfatte fisicamente, ma poi restano tutte con il cuore spezzato»
«Quello non è mica un problema mio. Non faccio promesse di amore eterno, io. Mi limito a soddisfare i miei bisogni, e i loro»
«Santo cielo, ma ti ascolti quando parli? Sembri un animale! No, una bestia. Come se fossero tutte mucche, e tu un grosso, giovane toro che un giorno si accoppia con questa, e quello dopo con quella»
«Tacete, santo cazzo! Tappatevi quella dannatissima bocca! Me ne sbatto delle imprese sessuali di Jared, non potrebbe importarmene di meno»
A parlare era stata Cara, fine come sempre. «Sembrate marito e moglie, ve lo giuro»
«Marito e moglie? Noi?!» esclamarono Jared e Ashley, all'unisono.
Samantha lanciò loro uno sguardo divertito. «Oh, andiamo, dovete ammettere che le vostre continue discussioni somigliano a quelle di una vecchia coppia sposata»
«Affatto!» di nuovo, avevano parlato contemporaneamente.
Cara e Ashley si guardarono, complici, sorridendo sotto i baffi.
«Smettetela di guardarvi così!» strillò Ashley nello stesso momento in cui Jared sbottava «Non ammiccate!»
Si voltarono l'uno verso l'altro, fulminandosi con lo sguardo.
«Sapete come si dice no? Tra moglie e marito non mettere il dito»
«Basta con questa storia del marito e della moglie. Non c'è nessun marito e nessuna moglie quì»
«Che marito? Che moglie?» domandò Drew, giungendo in quel momento. Si sedette accanto ad Ashley, baciandole dolcemente le labbra.
«Bleah» commentò Jared «Buongiorno anche a te, Raggio di Sole» aggiunse, rivolgendosi al ragazzo.
«Di che parlavate?» chiese ancora quest'ultimo. La rossa scrollò le spalle, sorridendogli radiosa. «Niente di importante» rispose, mentre guardava di sottecchi il Grifondoro, che ricambiò lo sguardo, rimanendo in silenzio.

Draco Malfoy se ne stava sdraiato sul suo letto, nella sua camera da professore, rilassandosi, portandosi di tanto in tanto alle labbra, un chicco d'uva nera, che prendeva da una piccola ciotola in ceramica, sospesa in aria grazie all'ausilio della magia. Un candido lenzuolo che gli arrivava al ventre copriva la sua altrimenti completa nudità.
«Che fai, Granger?» domandò, pigramente.
«Mi rivesto»
«Perchè?»
Lei gli lanciò un'occhiata divertita. «Che domanda è?»
«Che ti rivesti a fare? E' inutile»
«E illuminami, te ne prego, dovrebbe essere inutile perchè...?»
«Perchè poi mi alzerò da questo letto, e ti svestirò nuovamente. Quindi, ne deduco che avrai fatto tutto questo inutilmente» le rispose lui con ovvietà.
«Non credo lo farai»
«Perchè?»
«Perchè sei troppo pigro, e startene spaparanzato su quel letto a mangiare uva come se fossi un imperatore romano ti piace troppo per scomodarti» replicò lei, con lo stesso tono. Si portò le mani ai capelli, cercando di raccoglierli in una coda alta.
«Lasciali sciolti, Granger! Non c'è bisogno che li porti sempre legati, fa anche freddo»
«Non sono io quella nuda, quì»
«Come ti ho già detto, lo sarai presto»
«Come ti ho già detto, non lo sarò»
«Non fare la vecchia megera, Granger» la riprese lui «Neanche fossimo sposati da una cinquantina d'anni»
Lei finse di rabbrivide all'idea, nascondendo un sorriso che le era nato spontaneo sulle labbra.
Il loto battibeccare fu interrotto dal ruumore prodotto dal becco di un gufo che sbatteva contro la porta-finestra, per poter entrare. Hermione la spalancò, permettendogli l'ingresso nella stanza, prendendo il biglietto che lui le porgeva. Gli diede un'occhiata distratta, per poi riferire al ragazzo che era per lui.
Draco le fece un cenno con la mano, facendola svolazzare in aria, come a dirle che avrebbe potuto benissimo leggerlo lei.
«Caro Draco, oggi si riunisce il coro. Mi farebbe piacere che facessi un salto. Tua, Phèdre» lesse Hermione, inorridendo man mano che andava avanti. «Santo cielo! Tua Phèdre! Ma chi si crede di essere! Non avrai intenzione di andarci, spero»
«Non farlo sarebbe scortese» osservò lui.
«Farlo starebbe a significare che stai al suo gioco!»
«Quale gioco?»
«Lo sai benissimo! E' convinta di piacerti, e tu non fai altro che dimostrarle che ha ragione! Quando non ce l'ha! Vero?»
«Certo che no. E' solo una studentessa che si è presa una cotta per un suo professore, che c'è di male?»
«Questa situazione potrebbe degenerare! Mi rendo conto che questo fatto esalti al massimo la tua vanità, ma pensa alle conseguenze che potrebbero esserci! Lei potrebbe venire espulsa, e tu licenziato»
«Stai esagerando» rispose lui, freddamente.
Lei lo fulminò con lo sguardo, gli occhi che brillavano per l'indignazione. E senza aggiungere altro, girò sui tacchi, e lasciò la stanza.

«Set me free, why don't you baby? Get out of my life, why don't you baby? You really don't want me, you just keep me hanging on»

La canzone volgeva al termine, mentre le battute finali si apprestavano ad essere suonate.
«Go on, get out, get out of my life, and let me sleep at night. Please, cause don't really love me, you just keep me hanging on»
Ed eccole, le note finali che risuonavano nell'aria, rimbombando leggermente, ma in modo piacevole, e la canzone terminava così come era cominciata. Un delicato applauso si espanse nell'aria, mentre la cantante eseguiva un'aggraziata reverenza.
Phèdre Delaney non nascose il sorriso compiaciuto che aveva stampato in faccia, e che contribuiva a illuminargliela, donandole un colorito più acceso della sua abituale pelle diafana. Aveva le guance arrossate, come se avesse corso a lungo, o come se fosse rimasta esposta al freddo. Magari la sua voce non era bella quanto quella di Elaine, ma aveva studiato e si era impegnata duramente per imparare a cantare come si deve, e i risultati erano evidenti. Nonostante non fosse proprio alta, e non riuscisse ad ottenere degli ottimi acuti, era molto melodiosa, dolce, addirittura.
«Complimenti! Non avevo idea che la signorina Delaney avesse un tale talento»
La signorina in questione si esibì in un perfetto, timido sorriso, come se quel complimento la imbarazzasse, e abbassò lo sguardo, come se non riuscisse a sostenere quello del ragazzo che, in quel momento, le stava concedendo una lunga occhiata di approvazione.
«La ringrazio» disse, piuttosto sommessamente.
«Bene! Molto bene, signorina Delaney. Direi che per oggi abbiamo finito, potete andare. Arrivederci!»
«Arrivederci, professor Vitious» esclamarono in coro i ragazzi, cominciando a raccogliere le proprie cose, e a lasciare l'aula.
Solo Phèdre rimase, da sola con Draco. «Allora, ti è piaciuta davvero? La canzone?» chiese, portandosi un ricciolo corvino dietro l'orecchio. «Posso darti del tu, vero, ora che siamo soli?» aggiunse, spalancando gli occhi.
«Già» rispose il biondo, piuttosto laconicamente «Bravissima, te l'ho detto»
Ripensò alle parole di Hermione. Aveva ragione, naturalmente, ma non l'avrebbe mai ammesso. Gli facevano piacere le attenzioni da parte della ragazza perchè era la sua vanità ad esserne solleticata, di certo non perchè ricambiava i sentimenti che provava lei, o che per lo meno, credeva di provare.
Phèdre sospirò, irritata dall'improvvisa freddezza di lui. Draco Malfoy si stava rivelando una preda più difficile del previsto. «Io vado a cena» annunciò, con lo stesso tono usato da lui, lasciando la stanza. Lui la seguì con lo sguardo, divertito. Possibile che si fosse offesa?
Scrollò le spalle, del tutto indifferente, e si avvicinò al pianoforte presente nella stanza. Lasciò che le sue dita vagassero sui tasti bicolore, formando una breve melodia, mentre una valanga di ricordi di lui da piccolo gli travolgeva la mente. Venne interrotta da una presenza che, ad un tratto, avvertì alle sue spalle. Gli angoli della bocca gli si piegarono verso l'alto.
«Speravo saresti venuta» disse, senza voltarsi.
Hermione rimase immobile, appoggiata allo stipite della porta, senza rispondere.
«Sai che non ti chiederò scusa, vero?»
Lei sospirò, rimanendo in silenzio per qualche minuto. «Sì» dichiarò infine «Me l'aspettavo. Ma almeno ammetti che ho ragione»
Draco sogghignò. «Forse»
Lei lo raggiunse, rimanendo alle sue spalle.  «Lo stavi suonando, prima. Non sapevo ne fossi capace»
«Mia madre ha insistito, lei ci tiene molto alla musica. E così mi ha fatto prendere lezioni di piano, e di canto»
«Di canto?» esclamò lei, con ilarità «Non ti ci vedo proprio! Draco Malfoy che canta!»
Lui la guardò male. «Cosa vorresti dire?»
«Oh, non lo so! So solo che non sembri il tipo che... canta, ecco»
«Se ti interessa, so anche suonare la chitarra»
«No! Giura?»
«Giuro. Me l'ha insegnato Blaise, quando avevamo dieci anni. E, a proposito di Blaise, l'ho sentito, poco fa. Mi ha raccontato un divertente aneddoto sul come ti ha dovuto salvare da una certa donnola. Ti salutano, comunque, lui e Maddie. A quanto pare hai fatto colpo»
Hermione sorrise. «Ricambia, anche loro mi stanno simpatici. Sono una bella coppia»
«Già, probabilmente si sposeranno, e metteranno al mondo una dozzina di piccoli Zabini. Spero solo che prendano dalla madre»
La riccia ridacchiò, divertita. «In ogni caso, volevo parlarti di una cosa»
Lui alzò un sopracciglio, incuriosito.
«Vedi, ogni anno, la domenica dopo Halloween, la mia famiglia fa una specie di... gita, diciamo, in campagna, fuori Londra, vicino Watton-at-Stone, dove una mia zia ha una casa. Siamo una cinquantina di persone, e di solito vengono anche Harry e Ron e, ecco, mi chiedevo se avresti voluto venire anche tu, quest'anno»
«Mi stai chiedendo di partecipare a una gita famigliare?»
Lei annuì, intimidita.
«Mi stai chiedendo di conoscere i tuoi genitori?»
«Beh, non sarebbe mica una cosa ufficiale, cioè...»
Lui rise del suo imbarazzo. «D'accordo»
Lei spalancò gli occhi. «Sul serio?»
«Certo. Non posso mica lasciarti con la Donnola e lo Sfregiato»
«Bene» Hermione sorrise, soddisfatta. Poi una ruga le attraversò la fronte. «Magari però potresti vestirti un po' più... casual»
«Casual? Che intendi?»
«Che saremo in campagna, le tue camicie fatte su misura e i tuoi pantaloni di velluto a coste non sono proprio l'ideale»
Lui sbuffò. «Vedremo» si limitò a dire, voltandosi verso di lei per baciarla.






Author's Corner: salve gente! Finalmente, posso dire che l'estate è ufficialmente cominciata. Non solo perchè oggi è il 21 giugno, quindi il Solstizio d'Estate, per l'appunto, ma anche perchè sono usciti i quadri e, grazie a Dio, nessun debito da recuperare! Faccio un grande in bocca al lupo a quelli che, tra voi, hanno la maturità quest'anno, buona fortuna (: 
Per quanto riguarda il titolo del capitolo, è chiaro che è per tutti i riferimenti 'matrimoniali' all'interno di esso. Invece, se vi interessa la canzone cantata, è You Keep Me Hangin' On, di cui ignoro totalmente l'artista, perchè io ascolto la versione di Glee, il telefilm. Eccola quì se volete ascoltarla, invece eccovi il testo. Un'ultima piccola precisazione prima di passare ai ringraziamenti: a quanto pare, la maggior parte di voi ha preferito il vestito di Ginny (del capitolo precedente), quello che piace di più a me, invece, è quello di Phèdre, cosa che è stata fatta un pochino di proposito :D
E ora passiamo a voi u.u 82 preferiti e 162 seguite *______* e 10 recensioni all'ultimo capitolo <3 GRAZIE!
tatythebest, sono felice che la mia storia ti piaccia, e sono ancora più felice che ti piaccia Phèdre, anche perchè probabilmente io e te siamo le uniche a farlo XD E sei d'accordo con me anche per quanto riguarda il più bello dei vestiti *ç* Ora mi sento realizzata u.u Un bacio!
whateverhappened, in queste ultime settimane siamo riuscite a sentirci, per fortuna! Non vedo l'ora di leggere la tua Bill/Fleur, btw (that means by the way, hahahah Damon rules <3). Sapevo che avresti odiato la povera piccola (?) Phèdre XD E anche Dracuccino ç.ç E speravo che avresti apprezzato gli ex Slytherin, so bene quanto ami Theo XD Anche io, soprattutto da quando mi hai convinto che è Ben Barnes :Q___ Okay basta u.u *fa la seria* hahahhaaha sì dai, cominciamo a shippare Ron/Phèdre, Rèdre XD  o Delasley u.u Suona bene *ammicca* E comunque eccoti anche un pochino di Jared/Ashley, per la tua gioia *Q* Ai lov iu! <3
Draco the best, ciao!  E' sempre un piacere vedere nuovi lettori, sono contenta che la mia storia ti piaccia 8D Spero che recensirai anche questo capitolo, e che ti sia piaciuto!
SenzaFiato, ammetto che descrivere luoghi/persone/vestiti piace moltissimo a me in primis, quindi mi fa piacere che tu abbia apprezzato (: Anche io invidio Hermione da morire ç_ç Mai dire mai, magari un ragazzo come Draco esiste... sì, come no XD Sono felice ti siano piaciuti anche gli ex Serpeverde! A presto 8D
vulneraria, grazie mille *______* Sì, anche io adoro Blaise da morire <3 Trovo che la Rowling l'abbia trascurato un po' troppo ç.ç così come Pansy, a me piace tanto anche lei! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, ciao!
Insane, cindolina <3333333 Io faccio le finte, eh, ma non sparisco mai del tutto ù__ù Non vi libererete di me facilmente muhuhahahah okay no. Grazie mille tesoro, sei troppo buona però, io lo dico *ç* Un bacione C:
barbarak, ma grazie mille *W* e se Hermione risulta un po' gelosa, infondo dobbiamo capirla, no? Con un figo come Draco come ragazzo, chi non lo sarebbe? XD Pansy è carinissima secondo me, cercherò di farla ricomparire più in là perchè anche io sono assolutamente pro a un'amicizia tra lei e Hermione. A presto!
darllenwr, e io continuo a ringraziarti per i tuoi innumerevoli complimenti, oramai sono diventata decisamente ripetitiva, temo. Mi fa piacere sentirti dire che hai apprezzato le mie descrizioni sulla sala, sugli abiti, sulle persone in generale, e ancora di più mi fa piacere che tu abbia apprezzato la presenza e il comportamento della banda di ex Slytherin. Per quanto riguarda le differenti reazioni di Harry e Ginny, credo sia normale, almeno secondo i caratteri che io attribuisco ai diversi personaggi. Harry considera Hermione una sorella, e chi fratello non è geloso della propria sorella, per l'appunto? Ginny invece si attiene e svolge a meraviglia il suo ruolo di migliore amica, comprensiva e pronta ad appoggiare Hermione. Per concludere, grazie ancora!
__pescaverde, hahahaha le tue recensioni sono piuttosto caotiche, mi divertono XD Mi fa piacere  che tu abbia apprezzato *w* E colgo l'occasione per ringraziarti per sabato, visto che ieri non ci siamo proprio sentite, nessuno avrebbe sopportato i miei borbottii come hai fatto tu, in silenzio. Grazie (: E passa le foto, mongola!
__woah scorps, awww hai visto quanto sono dolce e tenera? =) --> faccina di msn con le guance. Amami, comunque! u.u Ho nominato il tuo amato Zabini anche quì, sono proprio geniale eheheheh. Ronnino è un tantino mongospastico, capiamolo. E Phèdre non è odiosa, è un bel personaggio ù___ù Cià!
Alla prossima, e grazie ancora, spero di trovare altrettante recensioni 8D

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Capitolo 14
*** Family ***



Family
«E tu hai intenzione di guidare una di queste... cose
Hermione si sforzò di non alzare gli occhi al cielo, esasperata. L'espressione sospettosa, con un pizzico di disappunto, dipinta sul volto del biondo era decisamente impagabile. Forse, forse, ne valeva quasi la pena di rispiegare la stessa cosa per più di dieci volte, solo per potersela godere, pensò la ragazza.
«Si chiamano automobili, Draco, e sì, ho intenzione di guidarne una»
«Ma... sei sicura? Voglio dire, non possiamo semplicemente andarci in scopa?»
Gli occhi dorati della Grifondoro accarezzarono l'azzurro grigiastro del cielo, alla fine. «Sì, sono sicura. No, non possiamo andarci in scopa. Ci comporteremo da babbani, oggi. Questo vuol dire niente incantesimi, niente bacchette, niente formule, niente di niente. E non chiamare nessuno dei miei parenti 'babbani'!»
Lui la fulminò con lo sguardo. «Non sono così idiota, sai»
«Questo lo dici tu» ribattè lei, piccata. Stavolta furono gli occhi di Draco ad alzarsi al cielo.
«D'accordo, sono pronto, andiamo»
«Devi allacciarti la cintura, Draco» gli ricordò la ragazza, paziente.
«Perchè?»
«Perchè è così che si fa» rispose Hermione, chinandosi su di lui per allacciargliela lei stessa.
«Grazie al cielo, la Donnola e i suoi amichetti non viaggiano con noi»
Hermione pensò non fosse il caso di dirgli che Ron aveva detto esattamente lo stesso. Cercò di rilassarsi, scrollando i lunghi capelli castani, lasciati sciolti sotto consiglio del biondo. Abbassò il finestrino della sua Rover 216 grigio metallizzato, così che la fredda ma piacevole aria di autunno inglese invadesse l'interno della vettura. Quando accese la radio, immediatamente Robbie Williams riempì l'automobile con le note di Angels. Un'espressione gioiosa si dipinse sul volto di Hermione, illuminandole gli occhi. «Questa è una delle mie canzoni preferite!» esclamò, cominciando a canticchiare tra sè e sè.
«Ah, questi angeli!» fu il commento di Draco, chiaro riferimento all'appellativo con il quale l'aveva chiamata la prima volta che avevano fatto l'amore. «E così ti piace Robbie Williams?»
«Perchè, lo conosci?» domandò la Grifondoro, stupita. Lui scrollò le spalle. «Te l'ho detto, ho studiato musica. Non suonavo solo roba classica»
«E' vero, me ne ero dimenticata» ammise Hermione. Ad un tratto, si voltò verso di lui, sogghignando.
«Non ghignare, Granger. Mi ricordi troppo me» disse Draco, continuando a guardare dinanzi a sè. Quando si rese conto che lei lo stava ancora fissando, incrociò il suo sguardo, alzando un sopracciglio.
«Beh, sai» cominciò la ragazza, con l'aria di chi la sa lunga «Questa è una riunione molto informale, molto libera. C'è sempre qualcuno che si mette a suonare la chitarra e a cantare qualcosa»
«So quello che stai pensando, e la risposta è no»
«Oh, andiamo! Perchè no? Che c'è di male?»
«Non ho intenzione di cantare davanti ai tuoi genitori e roba varia» borbottò lui.
«Allora è questa la verità! Ti vergogni! Draco Malfoy si vergogna!»
«Io non mi vergogno affatto!»
«Ah no? Quindi stamattina non l'hai fatto apposta a farmi fare tardi in modo da arrivare a casa mia solo dopo che se ne erano andati i miei?»
«Quella è stata una semplice, fortuita coincidenza» replicò il Serpeverde, offeso. Hermione rise, sapendo di aver colto sul segno. «Non posso crederci! Il grande, freddo, impassibile Draco Malfoy, Principe delle Serpi, si vergogna di incontrare dei babbani!»
«Ti ho detto che non mi vergogno!»
«D'accordo, allora visto che non ti vergogni, suonerai»
Il ragazzo la guardò storto, sbuffando sonoramente, sapeva di aver perso.

Quando, dopo quella che a lui parve un'eternità, Draco scese dalla macchina, cominciò seriamente a temere quello che l'aspettava. Non aveva mai conosciuto i genitori della sua ragazza, perchè non ne aveva mai avuto una. D'altronde, era da quando aveva tredici anni che si limitava a portarsene a letto una diversa per sera. E ora, per una strana volontà del Fato, si ritrovava in procinto di incontrare i genitori babbani di Hermione. Lei aveva avuto un vantaggio, pensò, contrariato. Infondo, per quanto temibili potessero sembrare, Lucius e Narcissa non le erano sconosciuti, anzi.

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli biondi, cominciando a guardarsi attorno, e realizzando improvvisamente quanta gente ci fosse. Una trentina di adulti, poco meno di venti ragazzi, e una quantità indefinibili di ragazzini urlanti e fastidiosi. In mezzo a loro, Draco risaltava come uno smeraldo spicca tra i rubini. Indossavano tutti qualcosa di usato, molto, molto casual, mentre lui si era opposto fermamente alle richieste di Hermione che premeva per fargli mettere qualche abito babbano, e indossava una camincia bianca inamidata, con un maglioncino nero e un paio di pantaloni di sartoria.
Si voltò verso Hermione, che stava tirando fuori dall'auto due grosse borse, e le si accostò per aiutarla. In quel momento, notò una donna dirigersi a passo spedito verso di loro, indossava un paio di vecchi jeans scoloriti e un'ampia camicia a quadri, i capelli ricci e castani erano fermati da una matita in un nodo particolarmente familiare. Nonostante fosse impossibile non capire di chi si trattasse, il ragazzo inorridì ugualmente quando sentì la Grifondoro strillare un 'Mamma!' tutto eccitato, per poi vederla correre al rallentatore verso di lei, abbracciandola di slancio.
Quando le due si sciolsero dall'abbraccio, Hermione si voltò verso di lui, sorridendo in maniera entusiastica. «Questo è Draco. Draco, lei è mia madre»
Il Serpeverde si riprese immediatamente dallo shock, infondo era sempre un Malfoy, esibendo la sua migliore espressione affascinante. «Hermione non mi aveva detto di avere una sorella minore» commentò, chinandosi per baciare la mano alla donna davanti a lui, che ridacchiò giovialmente.
«Molto lieta di fare la tua conoscenza, Draco» rispose, allegramente.
«Piacere mio, signora»
«Oh, chiamami pure Jane, caro»
A quel punto, un uomo si affiancò a Jane e Hermione, abbracciando con slancio quest'ultima. Era molto alto, leggermente stempiato, con capelli brizzolati, e un paio di occhiali rettangolari dalla montatura severa poggiati sul naso. Quando si voltò per guardare lui in faccia, studiandolo attentamente, Draco potè notare che aveva un'espressione autoritaria e dura. E fu come tornare ad avere sedici anni, e trovarsi al cospetto del Signore Oscuro, aspettando la sua approvazione. E lui, come allora, rimase fermo, diritto, lasciandosi osservare, fingendo una calma che non aveva, senza mai abbassare lo sguardo, più per orgoglio e arroganza che per coraggio.
«Io sono Jonathan Granger, il padre di Hermione» esordì l'uomo, alla fine.
«Piacere di fare la vostra conoscenza, signore»
Stavolta, naturalmente, non arrivò nessun 'puoi chiamarmi Jonathan'.
«Questo è il ragazzo che ti ha chiamata 'sporca mezzosangue' quando avevi dodici anni, giusto?» stava intanto dicendo Jonathan alla figlia.
«Ed è il ragazzo che ho picchiato quando ne avevo tredici» replicò Hermione, tranquilla.
«Quello che voleva uccidere il Preside di Hogwarts, e che poi hai battuto»
Draco si irrigidì, stringendo a pugno le mani, e indurendo la mascella. Subito, la Grifondoro gli fu accanto, posandogli una mano sul braccio.
«E ora è... tuo amico» continuò suo padre.
«E' il mio ragazzo, papà»
«Suvvia, John» si intromise Jane, dandogli uno scapellotto «Non fare l'orso, e smettila di esaminare Draco. Piuttosto, andiamo a salutare Margaret e George, eccolì lì, vedi? Andiamo» continuò, trascinando via il marito.
«Non preoccuparti, non è sempre così» gli disse Hermione «E' soltanto geloso»
Draco scrollò le spalle. «Anche io lo sarei, se fossi al suo posto»
Lei gli sorrise, baciandolo dolcemente sulle labbra. Quando lui cercò di approfondire il bacio, attirandola a sè, sentì qualcuno sghignazzare dietro di sè.
«Andiamo, Hermione, un po' di contegno!»
«Non ce lo saremmo mai aspettate da te!»
Due ragazze li guardavano ridacchiando, con un'espressione irriverente in faccia. Avevano entrambe capelli castani e ricci, ma una aveva occhi marrone chiaro, mentre quelli delll'altra erano verde-azzurri.
«Se te lo stai chiedendo» cominciò la più alta tra le due, «Io sono Juliet» disse l'altra, «E io sono Miranda» aggiunse la prima, «Siamo le cugine di Hermione» concluse Juliet.
A Draco ricordarono incredibilmente i gemelli Weasley. Nell'udire i loro nomi, alzò un sopracciglio, ironico.
«Ai nostri genitori piace Shakespeare» gli spiegò Hermione, facendo spallucce
«Esatto. E così noi ci ritroviamo con i nomi dei protagonisti delle sue opere» continuò Miranda.
«C'è un Romeo, naturalmente»
«E un Lear, una Cleopatra, una Cordelia, un Puck, una Diana, un Edmund, un Edgar...»
«E non dimentichiamoci di Elena, Perdita e Hugh»
«Abbiamo persino una Desdemona!»
Nell'udire quel nome, Hermione inorridì. «Non mi dite che c'è anche lei! Pensavo non venisse!»
Juliet e Miranda si scambiarono un'occhiata. «Non doveva venire...»
«...Ma alla fine è venuta»
«Non ci posso credere! Mia madre mi aveva assicurato che non sarebbe venuta!»
«Ecco, forse noi potremmo esserci fatte scappare, come dire?, il fatto che...»
«Tu saresti venuta accompagnata» concluse Juliet.
«Siete due streghe!»
«In realtà, la strega quì sei tu»
«Quindi loro lo sanno?» intervenne Draco, piuttosto confuso da tutto quel parlare.
«Già, noi sappiamo» asserì Miranda, sorridendo. «E siamo terribilmente gelose di Hermione, sai, per il fatto che è una strega»
«E non solo per quello!» esclamò Juliet, lanciandogli una lunga occhiata.

Dieci minuti dopo, Draco era stato presentato a circa venti persone, e aveva dimenticato altrettanti nomi. Camminavano in mezzo al cortile in cui erano radunati tutti, ed Hermione si fermava a salutare ogni gruppetto, sembrava che tutti l'adorassero. Ad un tratto, si bloccò mentre stava cammincando, e fece per fare dietrofront.

«Che è successo?»
«La vedi quella ragazza alle mie spalle? Quella con i capelli corti? Ecco, quella è mia cugina Desdemona. Mona, come si fa chiamare»
Draco guardò alle spalle della Grifondoro, e individuò subito la ragazza di cui parlava. Era seduta su uno sgabello, mentre tutti attorno a lei stavano in piedi, e indossava un vestitino corto, azzurro, con una giacca grigia sopra, e scarpe argentate con un tacco chilommetrico. I capelli castano scuro, perfettamente lisci, le arrivavano sulle spalle, e lei continuava a ravviarseli, allontanando dal viso il ciuffo, e nonostante il tempo non fosse splendido, indossava imperterrita degli occhiali da sole piuttosto grandi.
«E' odiosa, la detesto da quando eravamo piccole»
«Come mai?»
«Perchè è terribilmente viziata, la madre la accontenta in tutto e per tutto, le compra ogni cosa che desidera. E' frivola e vanitosa, un'ochetta arrogante e piena di sè. E poi... no, vabbè, niente»
«Niente cosa
«Niente niente»
Lui la guardò, scettico. «Andiamo, parla»
«Ecco...» cominciò Hermione, distogliendo lo sguardo «Fin da quando eravamo piccole, siamo sempre state in competizione, un po' perchè avevamo la stessa età, un po' perchè abbiamo sempre battibeccato. Andavamo in classe insieme e, naturalmente, io ero la migliore, e tutti si complimentavano per me per i bei voti e i meriti ottenuti, e lei ne era gelosa, credo, perchè cominciò a farmi pesare il fatto che lei era sempre circondata dagli altri bambini, che invece venivano da me solo per chiedermi aiuto. E c'era questo bambino, Tom, per cui entrambe avevamo una cotta, e anche lui faceva il filo a lei, mentre io ero invisibile» mormorò «Poi ci separammo, e io andai ad Hogwarts, ma lei non la smise. Ogni volta che tornavo a casa mi raccontava di tutti i ragazzi che volevano uscire con lei, di quanti fidanzati avesse e di quanto fosse amata, mentre io continuavo a non avere nessuno. E quando conobbe Ron, e capì che io provavo qualcosa per lui, cominciò a dedicargli mille attenzioni, a strusciarglisi addosso e cose del genere per attirare la sua attenzione, anche nel periodo in cui siamo stati insieme, e quando ci lasciammo lei non faceva altro che rinfacciarmelo» aggiunse, arrossendo.
«E tu non l'hai mai Schiantata? Mai utilizzato su di lei la Maledizione Imperio? Niente di niente?»
Hermione scosse la testa. «No, non sa che sono una strega, non mi andava che lo scoprisse. Lei pensa che abbia frequentato un collegio privato per studenti modello, bambini prodigio, qualcosa del genere, e che ora lavoro lì»
«Hermione, tesoro, eccoti finalmente!»
Hermione fece un'espressione disgustata, ma quando si voltò, le sue labbra erano tese in un sorriso splendente. «Mona, ciao! Che bello rivederti!»
«Molto Grifondoro» commentò Draco a bassa voce, guadagnandosi una gomitata nello stomaco. La ragazza si avvicinò alla riccia, ma a differenza di tutti gli altri non la abbracciò, si limitò a baciarla sulle guance. Dopo di che si voltò verso il Serpeverde, e rimase visibilmente colpita, ma dissimulò in fretta la sorpresa.
«Io sono Mona, piacere di conoscerti» si presentò vivacemente.
«Io mi chiamo Draco» rispose, ma non aveva neanche terminato la frase, che la ragazza si alzò sulle punte dei piedi per baciare anche lui, facendo attenzione a far entrare in contatto i loro bacini, ma più che baci sulle guance si rivelarono baci agli angoli della bocca.
«E tu sei... un amico di Hermione?»
Il ragazzo si esibì in un perfetto ghigno made-in-Malfoy.
«No, sono il suo ragazzo» dichiarò, cingendo la vita della Grifondoro, attirandola a sè.
«Ah, finalmente!» esclamò Mona «Ho aspettato talmente a lungo questo momento! E' tutta la vita che tutti noi aspettiamo che tu ci presenti il tuo ragazzo, Hermione cara. Non mi facevi conoscere nessuno dai tempi di Ron, e prima di Ron... beh, non c'era stato nessuno»
«Ma il passato non conta, giusto? Conta solo il presente. E il presente... sono io» replicò Draco, e si rigirò Hermione tra le braccia, in modo da poterla baciare, e concludere quello che prima non aveva terminato.
Quando la ragazza tornò a girarsi verso la cugina, con le guance più rosse del normale, si godè l'espressione di gelosia mista a incredulità dipinta sul suo volto, e le lanciò un'occhiata vittoriosa.
In quel momento, qualcuno gridò il nome di Hermione, facendo girare i ragazzi. Alle loro spalle, camminavano frettolosamente verso di loro Harry, Ron e Ginny. Quest'ultima fu la prima a gettarsi tra le braccia dell'amica, stringendola forte. Dopo, fu il turno del Bambino Sopravvissuto, e infine del rosso.
«E' sempre un piacere venire quì con te, Hermione» cinguettò Ginny.
«Quest'anno invece qualcosa sta rovinando l'atmosfera, deve essere, fammici pensare... sì ecco, Malfoy!» esclamò Ron, lanciando occhiate assassine al biondo. «Non capisco perchè è venuto anche lui, nessuno lo vuole, quì, uno stupido furetto platinato»
«Ron, caro, ma cosa dici?» chiese Jane Granger, che si era avvicinata al gruppetto in tempo per ascoltare le parole del ragazzo, e se ne era stupita profondamente. Le era sempre sembrato un ragazzo così perbene!
Ron arrossì vistosamente, mentre le orecchie gli si tingevano di uno scarlatto intenso, e borbottò qualcosa di incomprensibile. Draco, invece, si esibì in un sorriso galante rivolto alla madre della sua ragazza.
«Non si preoccupi, sign... Jane, oramai ci sono abituato, e ho smesso di farci caso»
Nuovamente, Jane si stupì. «Vuoi dire che non era la prima volta?» chiese «Ron, andiamo, non fare il maleducato. Sono sicura che Molly e Arthur non approverebbero» continuò, rivolta al rosso.
«E invece credo proprio di sì» bofonchiò lui, ma Jane se ne era già andata.

Qualche ora dopo, i presenti avevano già consumato il pranzo, e ora si rilassavano come meglio credevano. Draco era seduto nel cortile a chiacchierare distrattamente con un cugino di Hermione, quando vide Jonathan Granger avvicinarsi a lui, con un bicchiere di vino in mano, e un'espressione meno burbera del previsto.

«Hai visto mia figlia?» gli domandò.
«A dire il vero no, signore»
«Bene, in ogni caso è ora dell'interrogatorio»
Draco deglutì. «Interrogatorio?»
«Certo. Che ti aspettavi? Dunque, fammi pensare... ti chiami Draco Malfoy, giusto?»
«Esatto»
«E andavi ad Hogwarts con Hermione»
«Sì»
«E che voti hai preso ai MAGO?»
«Tutti Eccezionale, due Oltre Ogni Previsione, e un Accettabile in Storia della Magia»
«Ora qual è la tua professione?»
«Insegno ad Hogwarts, con Hermione»
«Capisco. E i tuoi genitori? Come si chiamano? Cosa fanno?»
«Lucius e Narcissa Malfoy. E mio padre lavorava al Ministero, ma ora... beh, non più»
«E siete... benestanti, giusto?» chiese ancora l'uomo, lanciando un'occhiata ai vestiti pregiati che indossava il biondo.
«Siamo ricchi sfondati» disse semplicemente quest'ultimo.
«Bene, bene. E che intenzioni hai con mia figlia? Vuoi spezzarle il cuore e tanti saluti?»
«No, no,  assolutamente. Non dico che voglio sposarla... ma non voglio farla soffrire» ammise Draco.
«Sai che se lo farai dovrò spaccarti la faccia, giusto?»
«Si metta in lista, il primo è Potter» commentò laconinco il ragazzo, alzando gli occhi al cielo.
«Non mi è mai piaciuto, quel Potter. E neanche quel Weasley. Giravano sempre intorno alla mia bambina» bofonchiò Jonathan, finendo anche l'ultimo sorso di vino. Quando realizzò che non ce ne era più, si alzò, barcollando leggermente. «Credo proprio che andrò a prendermene dell'altro» dichiarò, scomparendo all'interno della casa.
In quel momento, Draco notò la figura sinuosa di Mona che si dirigeva verso di lui. «Che ci fai tutto solo quì?» gli domandò.
Il Serpeverde scrollò le spalle. «Aspetto Hermione»
«Non sai dov'è?» chiese ancora lei, spalancando gli occhioni «E' nei campi, a parlare con Ron. Sembrano molto... vicini»
Il ragazzo alzò un sopracciglio, interrogativo, e fece per alzarsi, ma Mona glielo impedì, sedendoglisi in braccio. «Non c'è bisogno che vai a controllare, tranquillo. Intanto, ti faccio compagnia io» sussurrò, mentre faceva scivolare una mano sul petto di lui, arrivando fino all'inguine, ma a quel punto Draco la fermò.
«Mi dispiace, ma quello è un posto riservato solo a Hermione»
La ragazza rise, civettuola. «Andiamo, li conosco quelli come te, non sei certo il tipo da una ragazza e basta»
«E io conosco quelle come te. Da dire, che mi sono circondato di quelle come te... fino a qualche mese fa»
«E ora vorresti farmi credere che hai smesso, perchè stai con una frigida come Hermione?» mormorò lei, chinandosi sul biondo.
Lui sogghignò malignamente. «Non sai quanto ti sbagli, se pensi che lei sia frigida, perchè è completamente l'opposto. Il fatto che sia una so-tutto-io non implica frigidità, anzi, perchè sa tutto anche su... quell'argomento» replicò, per poi continuare, sussurrandole nell'orecchio «E' una ragazza seria, a differenza di te che sei... beh, suppongo tu sappia perfettamente come si definiscono, quelle come te. Ti do un'indizio: inizia per p, e finisce per uttana». Dopo di che, senza aspettare una risposta, la scostò malamente, e si alzò, allontanadosi. 
Poco dopo, raggiunse i campi indicati da Mona: distese di prati incolti, in cui l'erba cresceva libera e indiscussa, e distese di alberi che dovevano essere di pesche o di albicocche, ma che al momento erano ricomperte da foglie gialle e marroni, e che cadendo, formavano un grazioso tappeto colorato e scricchiolante.
Davanti a lui, Hermione camminava pigramente, sottobraccio con Ginny, mentre Harry e Ron le seguivano a ruota. Sembravano un quadro vivente, tutti e quattro, uniti da qualcosa che era più che amicizia, era un legame indissolubile e innegabile che li teneva uniti da quando erano poco più che bambini. Erano sempre stati insieme, dalla stessa parte, vicini l'uno all'altra, nel momento del bisogno e non solo, ne avevano passate così tante insieme che erano così complici da sembrare un'unica, indivisibile entità.
E, vedendoli così, e realizzando improvvisamente quanto speciale e indistruttibile fosse il rapporto che li legava, Draco si sentì incredibilmente solo.
Ma durò solo un attimo, perchè poi, muovendo un piede, fece scricchiolare le foglie e i rametti che ricoprivano il terreno, palesando la sua presenza, e subito Hermione gli corse attorno, i capelli che le volteggiavano attorno al viso, sul quale era dipinta un'espressione ridente e radiosa.
«Draco! Cominciavo a chiedermi che fine avessi fatto»
«Ho parlato con tuo padre» cominciò lui, ma fu interrotto da un gridolino di Hermione. «E come è andata?»
«Normale, credo» Il ragazzo si strinse nelle spalle. «Ha anche detto che Potter e Weasley non gli piacciono» aggiunse, sogghignando. «E poi, mi sono intrattenuto piacevolmente con la tua cugina preferita»
La Grifondoro impallidì. «La mia cugina preferita? Mona?»
«Esatto»
«Che ti ha detto?»
«Ha tentato di sedurmi. E io le ho dato della puttana»
Hermione rimase in silenzio per qualche secondo. Quando si riprese, scoppiò a ridere fragorosamente, e gli buttò le braccia al collo. «E' in momenti come questi che adoro il fatto che tu sia un Serpeverde»
«Sì, anche io lo adoro» rispose lui, con voce roca. Con la coda dell'occhio, scorse la Weasley femmina trascinare via suo fratello e il suo fidanzato, per lasciarli soli, e provò un'impeto di simpatia per lei.
Appoggiò la riccia al tronco di un albero, e cominciò a baciarle lascivamente il collo.
«Draco... non vorrai davvero... farlo quì» mormorò lei, mordendosi le labbra per non gemere al contatto dell'eccitazione di lui contro le proprie cosce.
«Perchè?» mormorò lui «Che problema c'è?»
«Ma... ah!»
La ragazza non terminò la frase, e non ne cominciò una nuova.

Mezz'ora dopo, la figura completamente nuda di Draco, si stagliava tra gli alberi. Poco più in là, Hermione si rivestiva frettolosamente. Gli lanciò la camicia, stropicciata e leggermente sporca. «Tieni» disse «Mettitela. E muoviti»

Lui alzò un sopracciglio, appoggiandosi pigramente a un tronco. «Non ti piaccio così?»
La Grifondoro arrossì pudicamente. «Non ho detto questo»
Lui rise, gettando indetro la testa. «Oh, andiamo, vieni quì!» esclamò, attirandola a sè.
Lei lo guardò con disapprovazione. «Draco, seriamente, dobbiamo andare» dichiarò, poggiando le mani sul petto di lui per allontanarlo.
Grave errore. Sentire il suo fisico asciutto e modellato sotto i propri palmi non aiutava granchè la sua già debole forza di volontà. «Per favore...»
«Di solito il 'per favore' me lo dici in altri momenti, pregandomi di fare ben altro» sussurrò lui, malizioso. Davanti all'espressione implorante di lei ridacchiò, posandole un delicato bacio sull'incavo della gola. «Solo per farti contenta» aggiunse, chinandosi per raccogliere i propri vestiti.
Quando raggiunsero gli altri, apparivano entrambi assolutamente normali, come se avessero parlato di affari e politica fino a poco prima. La famiglia di Hermione se ne stava seduta nel cortile, mangiando caldarroste, mentre il fratello di Mona strimpellava una chitarra, cantando una vecchia canzone dei Beatles.
Gli occhi della riccia luccicavano di gioia maligna, quando si voltò verso il Serpeverde. «Lear, mi dai quella chitarra, per piacere?» domandò, rivolta al cugino. «Draco muore dalla voglia di mostrarci il suo talento»
Il biondo inorridì. «Stai scherzando, vero, Granger? Non sei affatto divertente» sibilò, in modo che solo lei potesse sentirlo. Lei lo guardò angelicamente. «Mi sembrava che avessimo già risolto questa questione, no?» cinguettò, porgendogli lo strumento.
«Non dirmi che Malfoy suona!» esclamò Potter, guardandolo come se fosse vestito da donna.
«Un furetto cantante, sai che gioia» bofonchiò Ron, gettandosi in bocca una manciata di caldarroste.
«Siamo tutti molto ansiosi di ascoltarlo, senza dubbio» dichiarò Miranda.
«Infatti, muoriamo dalla voglia di ascoltarlo» si trovò subito d'accordo Juliet.
Alla fine, al biondo non restò altro che accettare la chitarra, sedersi e prepararsi all'esibizione. Prese un respiro profondo, sapendo che se non fosse stato Draco Malfoy sarebbe arrossito terribilmente. Le sue dita pizzicarono le corde della chitarra, mentre le note cominciavano a volteggiare e a disperdersi nell'aria.
Quando Hermione riconobbe la canzone, un'espressione di pura felicità le si dipinse in volto.
«I was her, she was me, we were one, we were free, and if there's somebody calling me on, she's the one»
Quando cantava, Draco perdeva la sua solita cadenza strascicata. Aveva una voce bassa, più melodiosa di quanto i presenti avessero mai potuto aspettarsi. Era bravo.
Quando la canzone terminò, un assordante applauso risuonò nel cortile. E guardandosi attorno, rispecchiandosi negli occhi dorati di Hermione, notando i sorrisi di Jane, gli strilli di Miranda e Juliet, e scorgendo persino un cenno da Jonathan, Draco capì cosa voleva dire appartenere a una grande, allegra, rumorosa famiglia.








Author's Corner:
salve a tutti, e scusate la prolungata assenza (: Come state? Vi state godendo le vacanze? Quì fa un caldo che si muore, non se ne può più, ma mille volte meglio questo che la pioggia invernale, che mi irrita in una maniera esagerata.
Ho un piccolo annuncio da farvi: domani parto per l'Inghilterra, dove rimarrò due settimane in vacanza studio, torno il 29 di questo mese. Cercherò di aggiornare i primi di agosto, però, non preoccupatevi ;D
Parlando di questo capitolo, spero vi sia piaciuto anche senza la presenza della Nuova Generazione. Nella stesura originale comparivano anche loro, ma poi era semplicemente troppo lungo. Ma don't worry, nel prossimo compariranno di nuovo, e Phèdre ne combinerà una delle sue... ma non aggiungo altro!
La canzone che canta Draco è She's the One, di Robbie Williams (quanto lo amo lui? *Q*), credo che la conosciate tutti u.u
Dedico il capitolo a Carla e Fely, che si saranno riconosciute in Juliet e Miranda, spero vi sia piaciuto <3 Mi mancherete tanto!
Ringrazio infinitamente coloro che leggono, che mettono la storia tra le seguite e le preferite e chi recensisce:
Chantal_l, grazie! E non preoccuparti, non c'è bisogno delle minacce, anche se un po' in ritardo aggiorno sempre (: Ti ringrazio tantissimo per  i complimenti *ç*
Draco the best, ehilà! Nick ed Ellie sono davvero molto carini insieme *Q* a meno che non arrivi Phèdre a metterci il suo zampino... ma non voglio spoilerarti troppo! Spero che la loto 'gita in famiglia' ti sia piaciuta, un bacio (;
__woah scorps, niente Zab in questo capitolo, mi spiace ù__ù Ma mi rifarò, prima o poi, lo giuro :D Hahaha povera Elaine, che ti ha fatto che ti sta sulle balls? E concordo nel dire che Jared sia figo, un gran figo u.u Mi mancherai da morire quando starò a Londra, lo sai veh? ç____ç ILY <3
Insane, AAA cindolì anche tu promossissima? *_____* Ma che prave pampine che siamo, sìsì ù_ù La scampagnata è stata uno spasso? Giudica tu *Q* Spero che il capitolo ti sia piaciuto honey, un bacione <3
barbarak, grazie mille per i complimenti *ç* Sì, senza dubbio tra Draco e Hermione non c'è solo sesso, anche se naturalmente nessuno dei due si metterebbe a parlare d'amore all'altro, non è ancora tempo, anche se è chiaro che provano qualcosa *Q* Bellini loro <3 Spero che il capitolo ti sia piaciuto (:
whateverhappened, amooour domani parto e non ci siamo sentite ç.ç mi dispiace da morire, mi mancherai! Non vedo l'ora di leggere la tua B/F btw <3 sarà stupenda as usual u.u Niente Phèdre, quindi credo tu sia contenta, e ma anche niente Nick/Ellie nè Jared/Ashley ç.ç Mancano anche a me quando non scrivo di loro, soprattutto quando c'era qualcosa che doveva accadere! *me si cuce la bocca* Lo sai che hai ragione? Cioè, non ci avevo mai fatto caso ma J&A ricordano un po' James&Lily, bellini loro <3 Scusa se ti faccio una risposta di cacca ma vado di fretta ç.ç I love you and I'll miss you so so so much!
tatythebest, molto presto Phèdre farà qualcosa che turberà l'equilibrio che D&H hanno raggiunto, è tutto quello che posso dirti u.u Spero che il capitolo ti sia piaciuto u.u Un bacio (:
darllenwr, premetto un grande scusa per non poter dedicare più tempo alla tua recensione, ma devo uscire >.< Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, mi fa veramente, veramente piacere sapere che ti piacciono i miei capitoli, e mi fa piacere che commenti tutto quello che succede (: Spero che questo capitolo ti sia piaciuto altrettanto, e non vedo l'ora di leggere la tua recensione, dovessi connettermi anche da Londra u.u Ancora scusa per non averti risposto in maniera adeguata :S A presto!
Tantissimi saluti a tutti quanti, divertitevi in queste due settimane senza di me, che quando tornerò la calma che si è creata potrebbe venire distrutta ù.ù Oggi sto spoilerando tantissimo XD Un bacio!

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