Sai che non lo so di Goten (/viewuser.php?uid=1572)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Titolo:
Sai che non lo sò
Storia
di: Goten
Beta:
Giusy
Paring:
Jasper - Alice
Capitoli:
Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^
Dedicata
a: chiunque ami il mondo di Twilight ^_^
Volterra
era sempre la stessa e non sarebbe mai cambiata. Stavo finendo il mio
giro di perlustrazione come tutte le notti. Essere uno dei più
importanti membri della guardia aveva i suoi vantaggi, ma da qualche
anno i miei pensieri si erano fatti più contorti e cupi.
Mancava
qualcosa nella mia vita di perenne soldato, qualcosa a cui non sapevo
dare un nome, e che forse mai avrei trovato.
I
miei passi erano talmente leggeri da non essere per nulla rumorosi,
con gli occhi rosso rubino osservavo minuziosamente tutto quello che
mi accadeva attorno. Nonostante avessi già fatto un abbondante
pasto, la sgradevole sensazione di voler saltare al collo di qualche
sfortunato a volte mi tornava a perseguitare.
Avvolto
dalla mantella nera mi infilai in una via stretta e buia.
C'era
qualcosa di diverso quella notte, nell'aria sentivo delle emozioni
positive, fortemente positive. Erano secoli che non le avvertivo
potenti. Sembrava che si incentrassero solo in una unica persona.
Mi
sarebbe sinceramente piaciuto sapere a chi appartenessero, ma era un
rischio che avrei mai voluto correre.
Sospirai
e affrettai il passo, avevo solo voglia di scappare via, chiudermi
nella mia angusta camera sotto terra e non uscire mai più.
In
quei giorni fremevano le preparazioni per la festa di San Marco.
Quegli sciocchi esseri umani festeggiavano il loro patrono, non
sapendo quale mostruosa realtà si nascondesse dietro...
Pensai
a Maria che mi attendeva come sempre nelle segrete. Il mio desiderio
nei suoi confronti si era spento ormai da tempo, in lei albergavano
solo emozioni latenti e veramente poco confortanti.
Un
altro sospiro scappò dalle mie labbra. Sarebbe mai cambiato tutto
questo? No, non credevo proprio...
<<
Chi sospira di solito non è felice. >>
Mi
bloccai. Una vocetta femminile mi aveva colto di sorpresa. I miei
sensi più che sviluppati si misero all'opera. Sentivo sopra di me
una presenza. Sollevai lo sguardo, incrociando per la prima volta uno
sguardo dorato. Non fu solo quello a lasciarmi interdetto per una
manciata di secondi, ma quel sorriso rassicurante e quelle emozioni
di tranquillità e felicità, talmente potenti da lasciarmi
spiazzato.
<<
Sono riuscita a sconvolgere il maggiore Whitlock, che onore! >>
Sorrise di nuovo, mostrandomi oltre ai denti bianchissimi tipici
della nostra specie, anche due piccole fossette ai lati della bocca.
<<
Posso chiedere il suo nome signorina? >> Nonostante fossi stato
educato alla galanteria della mia epoca, sapevo che con chiunque
della nostra razza non dovevo mai abbassare la guardia.
Per
tutta risposta, la ragazza si sbilanciò in avanti lasciandosi cadere
dal muro sul quale era seduta. Non avrebbe potuto farsi male, ma
l'istinto mi fece scattare, allungai le braccia e l'afferrai.
Quello
che avvertii fu talmente intenso da lasciarmi senza parole. Avevo fra
le braccia la fonte della felicità. Da questa creatura non c'era una
singola emozione negativa, solo positive e gioiose.
Perché?
Come poteva essere che qualcuno della nostra specie provasse simili
emozioni così umane e così fortemente positive? Come?!
Cercai
di riguadagnare un po’ di autocontrollo, anche se era
maledettamente difficile. << Chiedo scusa, non ho ancora
sentito il vostro nome... >>
Ed
eccole di nuovo quelle fossette. << Alice, sono Alice Whitlock,
tua moglie. >>
Anche
se non ne avevo bisogno, sbattei almeno un paio di volte le palpebre.
<< Sono certo di non aver mai contratto matrimonio con voi,
signorina Alice. >> Lasciai che finalmente le sue gambe
toccassero per terra. << Più che certo. >> Affermai
nuovamente, arretrando un passo e cominciando a mettere distanza fra
me e quella strana vampira.
Per
un breve attimo vidi il suo sorriso tremolare e anche le sue
emozioni, non erano più potenti come prima, ma fu solo questione di
un secondo, massimo due. << Oh, lo so che non siamo ancora
sposati, ma fidati. Io e te siamo destinati Jasper. >> Mosse un
passo verso di me.
Alzai
le mani ponendole fra di noi. << Alice, sono costretto a dirle
addio. >> Le imposi il mio saluto militare e senza lasciare che
potesse rispondere me ne andai. Non era educato, lo sapevo, ma i suoi
discorsi erano troppo, anche per me.
Non
corsi, ma semplicemente camminai veloce, i suoi passi e le sue
emozioni erano ormai distanti, eppure mi dispiaceva. Non capivo
perché, ma provavo un vago senso di dispiacere nell'averla lasciata
lì, da sola.
Incrociai
la scia di Felix, a breve il mio turno sarebbe finito, e io avrei
finalmente potuto rinchiudermi nella mia buia e tetra stanza.
<<
Whitlock, Caius ti sta cercando. >> La voce bassa, quasi
strusciante di Felix mi raggiunse e quello che udii non mi piacque
per niente. Perché Caius mi cercava? Che cosa voleva da me? Aveva
qualche lamentela da espormi? Impossibile. Ero fra i migliori e
nessuno poteva anche solamente osare una piccola lamentela nel mio
sistema di sicurezza.
Annuii
con un cenno del capo e mi recai da lui. La mia stanza avrebbe
aspettato ancora per qualche ora...
La
maestosità della sala delle udienze metteva sempre a disagio
chiunque, me compreso. Quante volte avevo visto Aro, Caius e Marcus
emettere sentenze di morte lì dentro? Tante, e adesso stavo cercando
di capire il perché della mia convocazione...
Le
due guardie aprirono l'enorme portone, rivelando al suo interno la
figura solitaria di Caius. Mi fermai inchinandomi al suo cospetto.
<<
Jasper, vieni avanti. >> La sua voce con la classica nota di
indolenza mi fece rialzare e proseguii fino ad arrivare di fronte a
lui.
<<
Mi cercavate? >> Domandai senza indugio. Se ero nella guardia
come membro più alto lo dovevo a lui. Il mio protettore.
<<
Si. Le nostre sentinelle ci hanno avvisato che da qualche giorno, si
aggirano dei vampiri stranieri. Ovviamente Aro ne era informato, si
tratta del clan di Carlisle. Una nostra vecchia conoscenza... >>
Carlisle
Cullen? Uno dei pochi vampiri ad avere intrapreso uno stile di vita
completamente diverso dal nostro.
Rimasi
fermo, attendendo che finisse di spiegare.
<<
… un membro del clan, è venuto questo pomeriggio, facendoci una
stranissima proposta. Che riguardava te. >> I suoi occhi rossi
mi fissavano seri.
<<
Non capisco, che proposta? >> Chi diavolo poteva essere così
sfrontato dal venire a proporre qualcosa ai Volturi, sopratutto se
riguardava me?!
Caius
si voltò verso la porta che sapevo portava in un'altra ala del
palazzo. << Vieni con me. >> Mi precedette, non
lasciandomi la possibilità di rifiutare.
L'andatura
lenta di Caius e le sue emozioni sempre così pacate e tranquille,
erano le sole cose che apprezzavo di quel luogo.
Le
uniche volte in cui avevo sentito dei cambiamenti in Caius, era stato
terrificante, la sua rabbia era incontenibile. Da quel giorno, mi ero
mentalmente appuntato di non farlo mai arrabbiare, e lui, avevo
notato, apprezzava questa mia sottomissione.
Quando
entrai nella stanza dopo di lui, rimasi pietrificato da due fatti
importanti. Primo, lei era lì e mi guardava sorridente, secondo, le
sue emozioni erano qualcosa di assolutamente unico.
<<
Signorina Cullen, come promesso le ho portato il nostro capitano
della guardia. >> Le sorrise Caius, avvicinandosi alla piccola
vampira, baciandole il dorso della mano.
<<
E' stato veramente gentile. Mi ricorderò di dirlo a Carlisle. >>
Gli sorrise affabile, lanciandomi ogni tanto degli sguardi felici.
Sentii
il dovere di intervenire. << Posso chiedere per quale motivo
sono stato convocato? >> avanzai sicuro qualche passo. Le
emozioni che scaturivano da quella vampira chiamata Alice, avevano
come una immensa forza attrattiva.
Lo
sguardo rosso di Caius si puntò sulla mia figura. << La
signorina Alice Cullen, viene dall'America. Carlisle, il suo
creatore, è un nostro caro amico. >> Calcò la parola caro,
segno evidente che avevano un grandissimo rispetto per quel vampiro.
Era assai raro entrare nelle grazie dei Volturi.
Non
potei comunque evitare di assottigliare lo sguardo, mentre Caius
aveva ripreso a parlare con la sua voce calma e pacata. << La
signorina Cullen, ha chiesto esplicitamente di te, Jasper. Per tutto
il tempo che lei riterrà opportuno, sarai al suo fianco. >> Lo
vidi sorriderle compiaciuto, mentre nella mia mente una sola risposta
si stava delineando chiara e netta; assolutamente no!
Mi
avvicinai ancora verso le loro figure. Sentivo dentro di me una
sensazione di sdegno. Odiavo chi decideva della mia immortalità,
avevo chinato la testa ai Volturi, ma lei, Alice Cullen, non era
niente per me.
Stavo
per aprire bocca, ma la sua voce tal timbro leggero mi lasciò
spiazzato. << Sei il migliore, Jasper, so che con te posso
stare tranquilla. >> E di nuovo mi sorrise.
Leggeva
nella mente? Aveva anche lei un dono? Stavo nuovamente per porgerle
la domanda, ma ancora una volta mi sorprese. << No, non leggo
nella mente. >> Ridacchiò allegra. << Ma vedo nel
futuro. >> Il suo sorriso mutò in qualcosa di più simile ad
un piccolo ghigno. << Io conosco il tuo futuro Jasper. >>
Sotto
lo sguardo attendo di Caius, Alice si avvicinò a me, allungò la sua
mano, ponendomela con il palmo rivolto verso l'alto. << Per
favore, Jasper. Passa con me solo qualche giorno. Non ti chiedo
altro. >>
Non
potei evitare ai miei occhi rossi di affogare nei suoi color oro. La
sensazione di fiducia, pace e speranza, fluivano da quella minuta
figura davanti a me. Bastava solo un piccolo gesto da parte mia,
avrei semplicemente dovuto afferrare la sua mano e godere di quelle
emozioni che sembravano irretirmi ogni secondo di più.
Fu
un semplice secondo e tutto cambiò, la sua espressione divenne
triste, le sue emozioni si spezzarono, diventando affrante. Si
sentiva respinta.
Perché?
Io ancora non avevo detto nulla... oppure... la risposta era chiara,
aveva visto il mio futuro. Lei sapeva che avrei rifiutato la sua
mano.
Ero
io dunque la causa di quel cambiamento? Si... e non mi piaceva per
niente.
La
sua mano si abbassò, così come il suo sguardo, per poi stupirsi e
perdersi di nuovo nei miei occhi rubino, quando la mia mano, in un
momento fulmineo era scattata afferrando la sua, stringendola
delicatamente.
<<
Grazie... >> Mormorò con la speranza nel cuore, mentre un
sorriso delicato si formava nuovamente sul suo viso.
<<
Bene, direi che è tutto a posto. >> Sentenziò Caius, rompendo
quella bolla in cui pareva ci fossimo solo io e Alice.
Sciolsi
la mia presa su di lei. << Vado a cambiarmi, ci vediamo fra un
ora all'ingresso del palazzo. >> Le dissi, ma sapevo che anche
lei aveva capito. Mi serviva del tempo per me stesso. Dovevo capire
perché nonostante tutto, una parte di me fosse felice della scelta
malsana che avevo appena fatto.
<<
Si, ti aspetterò. >>
E
potei giurare che quelle parole non erano solo riferite al fatto di
aspettarmi dove avevo detto io. No, quelle parole, sembravano quasi
un giuramento. Lei mi avrebbe aspettato, probabilmente anche per
sempre.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Titolo:
Sai che non lo sò
Storia
di: Goten
Beta:
Giusy
Paring:
Jasper - Alice
Capitoli:
Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^
Aggiornamenti:
ogni martedì e giovedì
Capitolo
2
Ero
al buio, nella mia stanza, in piedi e perfettamente al centro di
essa. Il mantello che usavo durante le mie ronde notturne giaceva
abbandonato sul pavimento.
Mi
sentivo così frustrato, così solo... tutto sembrava avere un posto
in questo mondo, mentre io non avevo nulla.
Erano
di nuovo tornate quelle emozioni che ormai da secoli erano divenute
le mie compagne fisse. Desolazione, amarezza e dolore.
Eppure,
nel momento in cui Alice era comparsa solo poche ore prima, in un
solo attimo, quelle tre emozioni erano state sostituite da gioia,
felicità e speranza.
Com’era
possibile che lei, vampira dagli occhi dorati, provasse simili
emozioni, anche solo in mia presenza?
Ero
un vampiro, nulla poteva scalfirmi, o quasi, ma in quel momento
sentivo di essere di una fragilità estrema. Forse avevo fatto male
ad accettare... o forse no...
Sollevai
le palpebre, era il momento, lo sapevo, la mente vampiresca era una
cosa che non avrebbe mai finito di stupirmi, poteva riflettere,
pensare ai piani strategici per la difesa di Volterra, gestire il mio
potere e avere ancora una buona parte della mia testa libera. E in
quel momento, la mia mente sapeva che mancava solo un minuto al mio
incontro con lei.
Ero
un soldato e come tale mi sarei comportato. Questo era il mio
destino.
Mossi
il primo passo e poi un altro, la mia mano si posò sulla maniglia
della porta e la aprì. La luce fievole delle lampade illuminava il
tetro corridoio. Era come un tunnel, alla sua fine, Alice mi
attendeva.
Ti
aspetterò. Di nuovo le sue
parole mi ritornarono in mente, e di nuovo avvertii forti le sue
emozioni. Era leggermente agitata, potevo avvertirle chiaramente
anche con stanze immense a dividerci.
Affrettai
il mio passo, ed eccola, la fine del tunnel, Alice Cullen in tutta la
sua piccola statura che attendeva solo me.
Un’esplosione
di felicità e gioia m’investì in pieno. Me la ritrovai addosso,
con le braccia attorno al mio collo e il suo piccolo corpo premuto
contro il mio.
<<
Sei venuto! Sei venuto! >> Ripeteva continuamente, lasciandomi
basito e imbarazzato. Decisamente non sarebbe stato facile contenere
le sue emozioni.
<<
Certo che sono venuto... mi pare ovvio. Ho preso un impegno... >>
Stavo cercando di smorzare le sue emozioni, ma erano talmente forti e
potenti, da sovrastare il mio potere. Ero io in verità che mi stavo
cibando delle sue.
Si
staccò da me, allontanandosi di un passo, quel sorriso impertinente
non l'abbandonava mai. Era assurda.
<<
Per un attimo, ho visto il tuo futuro mutare. Stavi cambiando idea.
>> Era una nota di rammarico quella che sentivo? Probabile.
<<
Mi dispiace. >> Ed era vero. Mi sarebbe dispiaciuto vedere quel
musetto felice, triste nuovamente per causa mia.
<<
Non importa. Adesso sei qui. Questo è ciò che conta, dunque... >>
Mise entrambe le mani sui suoi fianchi. Sembrava un piccolo generale
in versione femminile.
Sentii
le mie labbra stendersi in un lieve sorriso. Il primo dopo quasi
cento anni.
<<
… dovremmo andare da Bella e Edward, ci stanno aspettando. >>
Allungò la mano afferrando la mia. Era piacevole quel contatto, così
delicato ma deciso. << Andiamo. >>
Non
so il perché, ma non feci nulla per staccarmi dalla sua presa. Stavo
bene, per la prima volta, mi sentivo in pace con me stesso.
Uscimmo
dal palazzo principale, percorrendo vari viottoli, quante volte avevo
camminato in quelle stradine, sorvegliandole e attaccando su comando?
Tantissime, eppure adesso, assieme ad Alice, tutto aveva preso una
nuova forma, sembrava che il colore fosse giunto anche lì. Un colore
caldo e avvolgente.
<<
Chi sono Edward e Bella? >> Le domandai, riscoprendomi perfino
voglioso di risentire la sua vocetta.
Sorrise
amorevolmente, persa in qualche pensiero. << Sono mio fratello
e la sua futura moglie. Vedrai, ti piaceranno. >> Espose
felice, mentre con passo quasi danzante proseguiva accanto a me.
<<
Perché quando ci siamo visti la prima volta, hai detto di essere mia
moglie? >> Perché non riuscivo a stare zitto?
La
risata che uscì da quelle piccole labbra mi fece imbarazzare, mi
diedi ancora di più del fesso. Potevo evitare di rievocare quello
strano incontro.
<<
Perché è così. O almeno lo sarà. >> Si voltò verso di me,
fiduciosa e speranzosa.
<<
Signorina Alice.. >> Ma venni interrotto.
<<
Alice, solo Alice. >>
Sospirai.
<< Alice. Quello che mi stai dicendo, non ha senso. Io non
intendo sposarti. >> Forse ero stato brusco e niente affatto
delicato, ma era la verità. Non intendevo sposarla. Era un'idea
completamente folle.
Non
smettemmo di camminare, ma non potei evitare di osservarla. Si era
zittita, sembrava pensierosa, le sue emozioni non erano più così
positive.
Di
nuovo mi sentii orribilmente in colpa, ma non potevo fare veramente
niente di diverso. Io non amavo Alice Cullen.
Senza
proferire altre parole arrivammo davanti ad una casa, salì i tre
gradini che conducevano alla porta d'ingresso, io attesi dietro di
lei.
Continuavo
a ripetermi che ero un soldato di Volterra e che certe debolezze non
avrei mai potuto permettermele, ma Alice Cullen... sembrava voler
solo con la sua presenza sbriciolare questo mio Credo.
Non
bussò, rimase ferma e pochi secondi dopo, un ragazzo, un vampiro dai
capelli color bronzo apparve alla porta. Osservò me, non degnò di
uno sguardo la mia accompagnatrice. Lo vidi solo annuire e poi farci
spazio per entrare.
Quando
fui davanti a lui, mi presentai. << Sono il maggiore Jasper
Whitlock. >> Gli porsi la mano e lui, dopo solo una frazione di
mezzo secondo la afferrò stringendola.
<<
Sono Edward Cullen. Benvenuto. >>
Per
un breve attimo rimasi immobile, davanti a me stava la scena più
strana che avessi mai visto.
In
mezzo a sei vampiri dagli occhi dorati, stava un essere umano, una
ragazza. Aveva il profumo più buono che avessi mai sentito. Subito
avvertii il veleno sgorgare nella mia bocca. La volevo, volevo
affondare i denti nella sua carnagione, succhiare tutto quel sangue
fino a scoppiare.
Un
ringhio potente anticipò di qualche secondo il movimento fulmineo
dell'intero clan. Si erano messi tutti in posizione difensiva, dietro
di loro stava la ragazza umana.
Mi
resi conto solamente in quel momento che forse lei doveva essere...
<< Domando scusa. Voi dovete essere Bella. >> La vidi
annuire tesa. Osservai il resto della famiglia. << Vi chiedo
scusa. Il suo odore mi ha dato alla testa. >>
Forse
era il caso che smettessi di respirare.
<<
Sarebbe meglio. >> Sibilò Edward, lasciandomi per un breve
momento interdetto.
Era
ancora in posizione di difesa, temeva un mio scatto contro di lei.
Ero stato imperdonabile.
Presi
un respiro profondo dalla bocca e pregai con tutto me stesso che
bastasse per dialogare con loro.
<<
Mi dispiace, non avevo capito che Bella fosse umana. >> Sorrisi
amaramente voltandomi verso Edward. << Come fai? Non brucia?
Non ti viene l'istinto di ucciderla? >>
Il
suo sguardo si assottigliò, mi sembrava che cercasse le parole
giuste per rispondermi, oppure, stava prendendo tempo per qualcosa
d'altro, ma cosa?
<<
Sì, mi costa un certo sforzo... ma la amo e sono disposto a tutto
per lei. >> Ammise sciogliendo la posa di difesa. Subito dopo
di lui, anche tutti gli altri seguirono il suo esempio.
In
meno di due minuti conobbi tutto il clan dei Cullen. C'erano Carlisle
e sua moglie Esme, Emmett e Rosalie, Edward e Bella e infine Alice.
<<
Ancora non capisco. Perché avete voluto me? >> Tutti i volti
si girarono verso la più piccola e minuta di loro; Alice.
<<
Alice ci ha detto di avere avuto una visione su di te, Jasper. >>
Spiegò Edward, notando che sua sorella era rimasta in silenzio. <<
Una visione importante. >>
Non
potei evitare al mio sguardo di assottigliarsi. << La visione
in cui ti vedi sposata con me? >> La mia voce aveva una nota di
seccatura, ma d'altronde era davvero così. Io non avrei mai sposato
Alice Cullen.
Lo
sguardo di Edward si fece triste. << Proprio quella. >>
Sospirò voltandosi verso la sorella. << Alice.. >>
Lei
lo interruppe subito. << Lo so, lo so... >> Ero io che
non sapevo, mi ero perso un pezzo del discorso? Odiavo non capire
quello che mi accadeva intorno, soprattutto
quando mi riguardava in prima persona <<
Hai ragione, ti chiedo scusa. >> Interruppe i miei pensieri
Edward. Che diavolo... <<
Leggo nel pensiero. >> Continua
a spiegarmi, mentre capisco solo in quel momento che la mia testa
deve essere un libro aperto per lui.
<<
Effettivamente sì, ma non temere, non intendo violare più del
dovuto i tuoi pensieri. >> Sono leggermente irritato, non mi
piace che il nemico abbia un vantaggio su di me.
<<
Noi non siamo tuoi nemici, Jasper. Né di Volterra. Siamo qui
solamente perché la visione di Alice non lasciava alcun dubbio in
merito alla tua unione nella nostra famiglia. >>
Voltai
di scatto la testa verso di lei, la piccola Alice. << Io non ho
idea di come funzionino le tue visioni, ma quello che ho detto prima
è vero. Non intendo sposarti Alice Cullen. Io non ti amo. >>
Sorpresa,
rabbia, angoscia erano le emozioni che dominavano la stanza in quel
momento. Ma le emozioni di lei, non riuscivo a sentirle. Era come se
in quel momento fosse divenuta un piccolo guscio vuoto .
<<
Come ti permetti?! >> Esclamò ruggendo la bionda chiamata
Rosalie. << Non puoi permetterti di dire queste cose a mia
sorella! >> Avanzò fiera con gli occhi degni di una leonessa.
<< Lei ha ponderato bene la situazione, sapeva che sarebbe
stato difficile, ma ha deciso di venire qua a vedere perché
continuava ad avere la stessa visione da più di un anno! >>
<<
Calma Rose. >> Cercò di intervenire Emmett, ma fu inutile.
<<
No! Deve sapere. Capire perché siamo venuti fin qui solo per lui. >>
Proseguì imperterrita.
<<
Rose... >> E' solo un sussurro, ma quanto basta per far tornare
quella bionda un micino tranquillo. Mi volto verso colei che ha
parlato. Alice sorrise, ma era un sorriso spento, senza la vitalità
che l’ha contraddistinto fino ad ora. << … lascia stare. Ho
chiesto a Caius il permesso di usufruire dei servizi di Jasper,
quindi ho qualche giorno a mia disposizione. >> Sentii
chiaramente la speranza rinascere dentro di lei, nonostante fosse
molto fragile, la speranza c'era.
<<
E' molto difficile farmi cambiare idea, Alice. >> Mi sentii in
dovere di dirglielo, mi stavo detestando con tutto me stesso, ma non
mi andava di darle false speranze.
<<
Anche a me Jasper, anche a me... >> Sussurrò, facendo crescere
dentro di se la certezza che prima o poi avrei ceduto.
<<
Quando avete intenzione di celebrare le nozze? >> Domandai,
cambiando argomento. Era palese che io e Alice fossimo a un punto di
stallo. Tanto valeva cambiare direzione nella conversazione.
<<
Appena torneremo a Forks. >> La voce abbastanza tranquilla
della futura signora Cullen, mi arrivò senza problemi all'orecchio,
nonostante non avesse parlato con un tono alto. Era un pregio di noi
vampiri avere l'udito particolarmente sviluppato. Annuii.
Avevo
dato la mia parola a Caius che avrei consentito la mia presenza per
qualche giorno ad Alice Cullen. Non avrei mai tradito la parola data,
ma sinceramente cominciavo a pensare che forse non era stata una
saggia idea quella di accettare.
Mi
voltai verso colei che mi avrebbe tenuto compagnia per i prossimi
giorni. << Abbiamo qualche giorno da passare assieme, cosa ti
andrebbe di fare? >> Le domandai cercando di essere il più
gentile possibile.
Notai
i suoi occhi assottigliarsi per un attimo, stavano riflettendo su
come impiegare il tempo, le sue emozioni cominciavano di nuovo a
scalpitare felici. Qualunque cosa stesse pensando, la stava rendendo
gioiosa. Ed io, mi stavo nutrendo di quelle emozioni di nuovo così
positive.
==========================================================
Sono sinceramente felice che la storia vi piaccia ^_^ è una novità anche per me provare a scrivere una Jasper Alice. Spero di essere all'altezza delle vostre aspettative:
Recensione di Flockkitten
[Contatta],
del 26/10/2009 - 08:55AM
|
Grazie del commento ^_^ Eh si, Jasper è abbastanza
freddino, ma almeno è così che io l'ho sempre visto nel
libro, spero di rimanere il più vicino possibile al
personaggio.
|
Recensione di Purelove
[Contatta],
del 25/10/2009 - 05:35PM
|
Ciao Dolcezza! Che bello vederti anche qui! Hahah se io
sono la tua spacciatrice, cosa devo dire di te??? Mi lasci
sempre con il fiato sospeso! XD
|
|
Recensione di luisina
[Contatta],
del 24/10/2009 - 11:48AM
|
Ciaooooo ^^ visto? Alla fine mi sono messa d'impegno e ci
sono riuscita a pubblicarla! ^^
|
|
Recensione di Miki87
[Contatta],
del 23/10/2009 - 12:03PM
|
Ciao, mi fa piacere che ti sia piaciuta, che ne dici del
secondo capitolo? ^^
|
|
|
Recensione di plubuffy
[Contatta],
del 22/10/2009 - 09:56PM
|
Mia adorabile beta!!! Mi inchino alla tua sapienza! ^^ Che
bello avere un tuo commento extra msn XD !!
|
|
Recensione di vitti
[Contatta],
del 22/10/2009 - 09:31PM
|
^__^ Ti faccio cambiare fazione? Da Bella Edward a Jasper
Alice? XD
|
|
Recensione di Norine
[Contatta],
del 22/10/2009 - 08:27PM
|
Ciao! Grazie per aver commentato ^.^ eh si, Jasper adesso
sarà un po scombussolato dalle emozioni della nostra piccola
Alice. ^_^
|
|
Recensione di malandrina92
[Contatta],
del 22/10/2009 - 07:18PM
|
Ciao ^_^ Spero che anche il secondo capitolo ti piaccia ^^
|
|
Recensione di Nessie93
[Contatta],
del 22/10/2009 - 07:11PM
|
Grazie mille per le tue belle parole ^^ sono contenta che
ti piaccia. Jasper non riuscivo a vederlo in nessun altro modo
per il ruolo che ha. L'ho sempre visto come soldato e così è
rimasto anche nei Volturi ^__^
|
|
Recensione di RachEl
CullEn [Contatta],
del 22/10/2009 - 07:05PM
|
Maria è colei che lo ha creato, ha un legame profondo con
Jasper, ma credo che ha lui cominci ad andare un po strettino
quel tipo di rapporto
|
|
Recensione di Shona
[Contatta],
del 22/10/2009 - 06:58PM
|
Hahahhah la prima recensione!! XD Grande Shona!! Che ne
dici? Secondo te esco troppo dal personaggio di Jasper? Ho il
terrore di sbagliare! Con Edward vado tranquilla perché ormai
lo conosco bene XD siamo intimi!! XDXDXD Ma Jasper è una
novità anche per me.. ^^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Titolo:
Sai che non lo sò
Storia
di: Goten
Beta:
Giusy
Paring:
Jasper - Alice
Capitoli:
Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^
Aggiornamenti:
ogni martedì e giovedì
==================================================================================
Capitolo
3
Era
riuscita a convincermi a farle fare un giro per Volterra, ben inteso
di notte. Tutto taceva attorno a noi, gli esseri umani erano nelle
loro case, i bar che circondavano la piazza principale avevano chiuso
da poco le serrande. C'era un leggerissimo venticello che portava con
sé i profumi tipici del posto.
Sapevo
che in realtà non eravamo veramente da soli, le guardie stavano
svolgendo il loro lavoro di sorveglianti, ma questo ad Alice non
importava.
<<
… e così sei il capitano delle guardie di Volterra. >>
Spezzò il silenzio con la sua voce all'apparenza fragile.
<<
Sì. >> Sospirai. << Ho giurato fedeltà a Caius quasi
cento anni fa. >> Avanzammo per un piccolo viottolo, le case lo
circondavano ai lati, rendendolo angusto.
<<
Capisco. >> Respirò profondamente. << E' molto pacifico
qui, durante la notte. >>
<<
Già. >> Ogni tanto la osservavo, sembrava riflettesse molto
sulle domande da pormi. << Alice, posso farti una domanda? >>
Si
voltò verso di me con un piccolo sorriso sul viso. << Certo,
puoi chiedermi tutto quello che vuoi. >>
Era
bello sentire i suoi sentimenti sinceri. Sembrava che fosse felice
del fatto che volessi chiederle qualcosa. << Ho notato che
spesso rimani silenziosa. Mi stavo domandando il perché... il tuo
modo di agire si discosta totalmente dalle tue emozioni. >> Era
vero, le sue emozioni, per quanto fossero positive, erano un
groviglio intricato di gioia, felicità e imbarazzo. Mentre
esternamente si mostrava silenziosa, pacata e calma.
Spostò
lo sguardo dalla mia figura e allungò una mano verso un vaso di
fiori di una delle tante case che circondavano la via,
ne staccò uno rigirando fra le dita sottili il fine stelo. <<
Sto cercando di trattenermi. So di essere molto espansiva, Jasper. E
so che posso essere fastidiosa. Per questo, non voglio che tu mi
consideri tale. >> Era stata una piccola confessione e la
domanda che le feci, mi sorse spontanea.
<<
L'hai previsto? >> Aggrottai le sopracciglia.
<<
Cosa? >> Il suo sguardo limpido m’incantò.
Mi
schiarii la voce. << Che cosa sarebbe accaduto se mi avessi
mostrato il tuo vero carattere. >>
Alzò
le spalle nello stesso momento in cui pronunciò un debole. <<
Oh... no. Non ho visto nulla. Sto cercando di evitare di avere delle
visioni. A volte arrivano e non posso farci nulla, ma se posso, cerco
di evitare. >> Abbassò lo sguardo, ed io trattenni a stento la
mia mano. Avrei tanto voluto alzarle il viso per rivedere quello
sguardo imbarazzato.
<<
Perché? >> Mi spostai andando davanti a lei. << Perché
non vuoi usare il tuo potere? >> Ero curioso. Se io avessi
avuto un potere come il suo, lo avrei usato a mio piacere. Cercando
di trarne un vantaggio immenso.
C'era
qualcosa che Alice temeva, lo sentivo. C'era una piccola crepa nella
sua bolla personale di felicità. Una minuscola crepa che con il
passare dei secondi si stava ingrandendo. Cosa non mi stava dicendo
quella piccola vampira?
<<
Alice? Cosa mi stai nascondendo? >> Le sussurrai piano,
suadente.
Paura.
Era questo il sentimento che quella cicatrice nella bolla stava
espandendo. Paura di cosa? << Perché hai paura? Cosa temi,
Alice? >> Avevo fatto un passo nella sua direzione, ero a pochi
centimetri da lei. Il suo volto continuava a rimanere fisso su quel
fiore che stringeva fra le dita.
<<
Ci sono cose che non vorrei sapere, Jasper. Cose che possono ferire,
e far male. >>
La
sua voce era intrisa di tristezza, così come il suo animo.
Agii
d'istinto, le presi la mano e le portai via quel fiore ormai tutto
stropicciato dal suo continuo toccare. << A volte ci sono anche
cose che vanno affrontate. >> Asserii sicuro, lasciando che la
sua mano si appoggiasse delicata nella mia.
Stupore.
Era questo quello che Alice stava provando. Ero riuscito a stupirla.
<<
Andiamo, ci sono ancora altri posti da vedere. >> Accennai a
una smorfia che poco aveva del sorriso, ma bastò per far risplendere
il suo viso.
<<
Andiamo. >> Sussurrò piano, lasciando la presa della mia mano,
accontentandosi di avermi vicino.
Fianco
a fianco passeggiammo per tutta la notte, Volterra non mi era mai
sembrata così speciale. Le mostrai tutto quello che valeva la pena
vedere, il suo ottimismo, e le sue emozioni erano un vero tocca sana
per me.
Quando
il grande orologio della torre suonò le cinque, ruppe quella notte
speciale.
<<
E' ora di rientrare. >> Annunciai, notando una lieve nota di
rammarico nella mia voce.
Una
piccola smorfia di disappunto si dipinse sul suo viso. << E' un
vero peccato. Mi stavo divertendo molto. >>
Stavolta
non potei evitare ad un lieve sorriso di increspare le mie labbra da
sempre così serie. << Me ne sono accorto. >>
Sorrise,
un sorriso dolce, per nulla malizioso. Alice Cullen era carina, e
piacevole, se non fossi stato legato a Volterra, l'avrei seguita in
capo al mondo.
Potevo
invitarla dentro il palazzo, non era proibito. C'erano tantissime
altre cose che poteva vedere dentro le mura protette, ed io avrei
potuto godere ancora un po' della sua piacevole compagnia, oltre che
delle sue emozioni.
Stavo
per domandarglielo, ma lei fu più veloce, mise una mano davanti alla
mia bocca. << Aspetta... >>
Ero
immobile, la sua manina premuta contro le mie labbra. Cosa stavamo
aspettando?
<<
Avrei accettato... ma temo che finché non sistemerai le tue
faccende, per me il tuo mondo sarà precluso. >> Mi osservò
triste.
Che
faccende? Cosa stava dicendo?
<<
Jasper?! >> La voce di Maria arrivò dietro di me.
Alice
abbassò la mano, spostando lo sguardo verso il sentiero ciottolato.
<<
Jasper! E' tutta notte che ti aspetto... che stai facendo? >>
Si avvicinò a noi sospettosa.
<<
Maria. >> La salutai. << Stavo mostrando Volterra alla
signorina Cullen. >> Non so perché la chiamai così e non
semplicemente Alice. Seppi chiaramente dalle emozioni che stava
provando, quanto questa mia risposta l'avesse ferita.
<<
Come mai questa novità? Da quando sei diventato il cicerone di
turno, Jasper? >> La sua voce era irritata, ma in realtà era
gelosa.
Tutta
la tranquillità e la gioia che avevo provato fino a poco prima con
Alice, erano sparite. Volatilizzate.
Perfino
la piccola Cullen non provava più nulla di tutte quelle emozioni che
l'avevano caratterizzata, sentivo in lei solo un’immensa tristezza.
Tutta
quella situazione mi diede fastidio. << Non devo rendere conto
a te, Maria, quello che faccio. >> Sibilai ostile. <<
Signorin... >> Mi corressi subito. << Alice, ci vediamo
al crepuscolo. >>
Annuì
solamente, ma il cambiamento seppur minimo delle sue emozioni, mi
aveva fatto piacere.
Mi
voltai, tornando verso l'ingresso che mi avrebbe condotto nel
palazzo, quindi dentro la mia stanza. Al buio, con le mie eterne
emozioni.
<<
Non capisco ancora cosa ci facessi con lei. >> Mi ero
dimenticato di Maria.
<<
La cosa non ti riguarda. >> Continuai a camminare imperterrito.
Detestavo quando diventava così gelosa e ossessiva.
Non
c'era neanche una minima parte delle emozioni di Alice dentro a
Maria. Erano come il giorno e la notte.
Le
emozioni di Maria erano un continuo oscillare fra la gelosia e la
voglia di stare con me. Arrivati a palazzo, non vedevo l'ora di
rimanere chiuso nella mia stanza, da solo. Non volevo più sentire
nulla delle emozioni degli altri. Nonostante fosse una cosa
impossibile, mi piaceva il fatto di rimanere isolato, ma sembrava che
Maria non avesse capito le mie intenzioni.
<<
Finalmente da soli. E' da tanto che non stiamo assieme, Jasper. >>
Miagolò come una gatta in calore contro il mio corpo.
<<
Mi dispiace Maria, ma adesso ho solo voglia di gettarmi sotto una
doccia e di rimanere da solo nella mia stanza. >>
La
sua rabbia stava crescendo a dismisura, si sentiva respinta. Senza
contare che la gelosia nei confronti di Alice non era ancora scemata.
Mi sentii in dovere di specificare quel semplice fatto. << Ci
tengo a precisare che è stato un ordine di Caius, il fatto che io
sia a disposizione di Alice Cullen. Non è stata una mia decisione
libera. >>
Le
mie parole sortirono l'effetto voluto, la sua gelosia scemò di
qualche tono.
Finalmente
ero nella mia stanza, al buio e da solo. La doccia era stata
piacevole, ma i miei pensieri vagavano senza tregua sulle ore
trascorse con la piccola Alice. Erano state belle. Meravigliosamente
belle... dentro di me fremevo per rivederla. Volevo riprovare quelle
emozioni così positive, ma prima, dovevo adempiere ai miei doveri. E
in quel momento, il mio umore andò sotto terra.
Mi
vestii e infilai la mantella. Il drappo di guardie poste al mio
comando mi attendeva nella sala grande.
<<
Ci siamo tutti?... Bene. >> Mi voltai uscendo per primo. Quel
giorno avevo le ronde da fare e purtroppo il sole splendeva alto nel
cielo. Dovevamo stare più attenti che mai.
Nascosti
sotto le mantelle nere a gruppi di due, pattugliavamo la zona.
Rimanevamo nell'ombra il più possibile.
Avevo
avvistato Heidi, stava ammaliando una comitiva di persone, a quanto
pare quel giorno avremmo pranzato in grande stile.
Non
potei evitare a un piccolo ghigno di comparire. Già mi pregustavo il
sapore del sangue. Avvertivo tutto il mio essere bearsi già solo
nell'immaginare la scena.
Qualcosa
non andava... delusione, rabbia e sconforto, ma soprattutto
delusione.
Rallentai
il passo, costringendo di conseguenza l'altra guardia in ronda con me
a fare altrettanto.
C'era
qualcuno che era deluso. Molto deluso, ma chi? Respirai profondamente
concentrandomi.
Era
vicino. Chiunque fosse era molto vicino.
Seguii
il mio istinto camminando in uno dei vicoli più all'ombra. Trovai
quella fonte di delusione, era di spalle, ma non avrei mai potuto
sbagliare.
<<
Alice? >> Domandai, pur sapendo che fosse lei. Il su odore mi
aveva raggiunto.
Non
si voltò, avvertii chiaramente il moto di delusione crescere.
Perché? Notai Rosalie al suo fianco, il suo rancore nei miei
confronti era alto.
<<
Alice che succede? Perché sei delusa? >> Non m’interessai né
della guardia che mi osservava curioso né della vampira bionda.
Qualcosa aveva profondamente turbato e deluso la piccola vampira.
<<
Nulla Jasper, nulla... andiamo Rose. >> Non si era neppure
voltata.
Lo
sguardo color oro di Rosalie era intriso di rabbia. << Stupido.
>> Mi sibilò, accelerando il passo, raggiungendo sua sorella.
Ci
capivo sempre meno, ma in quel momento accantonai i miei pensieri.
Volterra si aspettava di essere protetta e quel compito toccava a me
adesso. << Andiamo. >> Ringhiai leggermente irritato,
riprendendo il giro di perlustrazione.
Camminammo
a passo umano per quasi due ore, tutto era in perfetto ordine, i
turisti che venivano a Volterra erano entusiasti delle molteplici
foto che potevano scattare, l'acquisto delle cartoline era un
business che rendeva ricchi le cartolerie della zona. Le emozioni
nell'aria erano così poco intense, nulla aveva a che vedere con
quelle di Alice. Sì, c'erano felicità, gioia, ansia, rabbia e
ancora stupore nelle varie persone in piazza, ma nessuna di loro
aveva quell'intensità che Alice gli metteva. Nessuno.
<<
Rientriamo? >> Mi propose il mio compagno di ronda, annuii
solamente. Heidi doveva già essere rientrata. La sete cominciava a
farsi sentire... non vedevo l'ora di mordere qualche succulento
collo. Il bruciore alla gola si sarebbe finalmente placato, ma sapevo
benissimo che dopo mi sarei sentito solamente un mostro.
Fanciulle mie adorate ^_^ sono felicissima che la ficci vi piaccia. Oggi non riesco a rispondervi, scusatemi veramente. Ma sono davvero schifosamente felice di vedere le vostre recensioni!! *_* Gongolo ogni volta! *.* Anche perché è la prima Alice Jasper che faccio e spero di riuscire a fare qualcosa di carino ^_^. Ora scappo! Baci!!! E GRAZIE ANCORA DI CUORE PER LE RECENSIONI!!!! |
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Capitolo4 ***
Come sempre un grazie è d'obbligo! Siete favolose! Non pensavo che vi piacesse così tanto ^_^ thanks!!! A fine pagina ci sono le risposte alle recensioni ^^ Sono curiosa di sapere che ve ne pare di questo capitoletto ^^ Vi lascio alla lettura, ciao a tutte e un bacio grandissimo!!!
===================================================================
Titolo: Sai che non lo
sò
Storia
di: Goten
Beta:
Giusy
Paring:
Jasper - Alice
Capitoli:
Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^
Aggiornamenti:
ogni martedì e giovedì
Capitolo
4
Lo
sapevo, sapevo che sarebbe accaduto!
Con
una mano scaraventai il mobile della mia camera contro il muro.
Mostro!
Non ero altro che un mostro!
Avevo
nuovamente ceduto, avevo bevuto nuovamente la vita di un altro essere
umano. Una donna. Una donna innocente...
Ringhiai
arrabbiato e deluso.
Come
potevo aver così poca forza di volontà?! Come?!
Solo
in quel momento capii lo sguardo e le parole di Alice Cullen. Lei
sapeva cosa avrei fatto, lei che conosceva il mio futuro, aveva visto
il mio cedimento di fronte a quel collo così gustoso.
Mi
facevo schifo... perché? Perché dovevo soffrire così?!
Sfondai
un pezzo di parete con un pugno.
Ero
arrabbiato, disgustato da me stesso... deluso.
Ecco,
adesso che la rabbia se ne era andata, il disgusto e la delusione
erano diventati la parte predominante del mio essere.
Sbriciolai
il resto del muro che mi era rimasto fra le mani. Ero un essere che
non meritava di provare la felicità, non meritavo di sentire le
emozioni di una come Alice. No, io meritavo di stare all'inferno.
Sentii
in miei lineamenti modellarsi, la mia espressione non aveva nulla di
benevolo, tutto al contrario. Sembravo un demonio appena uscito dalle
fiamme degli inferi.
Era
giusto così. Io non meritavo altro.
Uscii
dalla mia stanza incontrando la piccola ma letale Jane. <<
Jane. >> La salutai.
<<
Ci siamo dati alla distruzione, Whitlock? >> Sogghignò
osservando i resti della mia stanza.
<<
Anche se fosse? >> Non ero in vena delle sue critiche.
Sollevò
le spalle con noncuranza. << Vedrò di mandare qualcuno a
sistemare... >>
Ecco,
una cosa che apprezzavo di Jane, sapeva dove arrivare senza
oltrepassare il limite. Lei aveva il potere più temibile di tutti,
eppure raramente si spingeva oltre. Era il suo unico pregio. Perché
Jane era soprattutto una sadica. Adorava vedere la gente soffrire.
Aumentai
la mia camminata, volevo solo uscire. Il buio della notte di Volterra
mi aspettava. Non era il mio turno di ronda, ma tutto il mio corpo
bramava per uscire. Era ormai passata da un pezzo l'ora in cui dovevo
incontrare la piccola Alice, sicuramente se ne era andata, tornata
dalla sua famiglia dagli occhi color oro. Sinceramente era meglio
così, non ero dell'umore di far da baby-sitter a quella vampira.
Vagai
sulle colline che circondavano la piccola roccaforte. L'aria
profumata mi scivolava attorno, gli animali fuggivano al mio
passaggio. Mi temevano, era giusto, io ero il predatore più subdolo
e crudele del mondo. Avevano ragione a scappare via da me.
Terrore,
morte, paura, dolore. Questo era quello che io causavo... ed era
quello cui ero destinato per l'eternità.
Vuoto...
ecco come mi sentivo. Non c'era nulla per me nel mondo; niente.
Adesso mi stavo rendendo conto di come le emozioni di Alice Cullen mi
avessero irretito. Mi avevano attratto, mostrandomi un mondo dove io
sarei potuto tornare ad essere anche se solo per un attimo una brava
persona.
Che
stupido! Ero stato uno stupido a cedere a quelle emozioni! Un idiota!
La
rabbia riempì il vuoto dentro di me.
Odiavo
Alice Cullen, lei mi aveva mostrato un mondo che desideravo con tutte
le mie forze e che mai avrei potuto avere.
Un
ringhio animalesco uscì dalle mie labbra, espandendosi per tutta la
valle.
Sradicai
qualche albero, corsi fino al confine della Toscana, cercai in ogni
modo di riprendere il controllo sulle mie emozioni. Credevo di
avercela quasi fatta... ma quando tornai a Volterra, lei era lì. I
suoi occhi colore dell'oro mi guardavano tristi, come lo erano anche
le sue emozioni... fu in quel momento che la piccola scintilla di
razionalità che avevo conservato si spense.
Rapidamente
mostrai i denti e le balzai alla gola. Non c'era più Jasper, no...
adesso il vampiro dentro di me aveva preso il controllo e lui voleva
solo una cosa: uccidere lei.
La
piccola vampira non oppose resistenza, nemmeno quando la buttai a
terra con il mio corpo. Non si lamentò delle ferite sulle braccia,
non emise un solo suono quando lacerai il suo collo con i miei denti,
scendendo giù fino alla spalla.
I
miei ringhi si potevano sentire ovunque, sembrava che esistessero
solo loro dentro nel palazzo.
<<
Ti odio. >> Le sibilai con la bocca ancora attaccata a quello
che rimaneva della sua spalla. << Ti odio. >>
Nonostante
tutto, le sue emozioni non erano intrise di paura, come era giusto
che fosse. Erano tristi... lei provava tristezza... per me?!
Avvertii
il suo debole tocco sulla mia guancia. Le sue dita stavano
accarezzando la mia guancia con gentilezza. Sembrava non importarle
cosa le stessi facendo. Io la stavo uccidendo e lei mi accarezzava...
<<
Mi dispiace... Jasper... >> Mormorò piano. << Mi
dispiace... >>
Mi
ritrovai fra le sue braccia, i miei denti non erano più affondati
nelle sue carni, avevo semplicemente il volto nascosto contro il suo
collo e le sue esili braccia che circondavano la mia schiena. Lì
stavo bene. Lì ero tornato ad essere Jasper.
Notai
solo qualche istante dopo un semplice fatto: eravamo soli. Com'era
possibile?!
Mi
sollevai da terra, incerto su come avrei dovuto comportarmi con
Alice. Cosa avrei dovuto fare?...
<<
Che fine hanno fatto le tue buone maniere? >> Osservai il
musetto della vampira mettere un broncio graziosissimo.
Allungai
la mano verso di lei e l'aiutai anche con l'altra a rimettersi in
piedi. La ferita mostruosa che le avevo lasciato si stava già
rimarginando. << Alice, io... mi dispiace, non ho saputo
controllarmi... >> Mi sentivo sempre peggio. Il suo sguardo non
esprimeva alcuna condanna per me, e questo mi faceva stare ancora
peggio, perché sapevo di essere stato un mostro.
<<
E' inutile che ti rimproveri, non ho intenzione di vendicarmi o
altro, Jasper. Io sapevo a cosa andavo incontro... >> Mi
osservò seria. << Ricordi? Vedo il futuro... >>
Strinsi
i denti e m'irrigidii. Lei sapeva cosa sarebbe successo, lei
conosceva i fatti ancora prima che questi avvenissero. Lei non si era
opposta alla mia furia... perché?!
<<
Perché? >> Le domandai. << Perché non sei fuggita,
perché sei rimasta qui a subire? >> Sentivo frustrazione e
rabbia dentro di me, mentre in lei c'era una pace e una tranquillità
infinita.
La
sua mano sana si liberò dalla mia presa e si appoggiò delicata
all'altezza del mio cuore. << Perché ti amo, Jasper. >>
Ed i suoi sentimenti mutarono in un groviglio di emozioni talmente
potenti da lasciarmi senza fiato.
Era
questo l'amore? Questa resa incondizionata e appagante... felicità
allo stato puro. Gioia, serenità, angoscia, passione, desiderio.
Tutte
queste emozioni, questi sentimenti, mi stavano facendo impazzire.
Erano belli, meravigliosi, ma non erano miei!
<<
Basta! Basta! >> Se prima era un sibilo, adesso la mia voce
suonava minacciosa.
Dannazione!
Perché ogni volta lei aveva il potere di destabilizzarmi?!
Maledetta!
Come
scottato balzai indietro. La vidi e la sentii dispiaciuta, ma quello
che sentivo sopra ogni cosa, era che dentro di me, le tenebre erano
tornate al loro posto.
Presi
un respiro profondo. << Alice, credo che le nostre ore assieme
finiscano qui. >> Assottigliai lo sguardo e vidi il suo viso
diventare una maschera di tristezza. << Non è salutare per me
restarti vicino. Da domani chiederò a Felix di prendere il mio
posto. >>
<<
No... aspetta, Jasper, ti prego, dammi solo un momento, non ti chiedo
altro... solo un altro giorno. >> Avanzò di un passo,
reggendosi il braccio con la mano sana.
Mi
odiavo per quello che le avevo fatto, ma non potevo più permettere
alle sue emozioni di sopraffarmi.
<<
No. >> Stavolta non indietreggiai, rimasi fermo. <<
Adesso è il momento che tu vada via, Alice. Non sei la benvenuta
qui. Quando vorrai avere udienza con Caius, potrai spiegargli ogni
cosa, non mi sottrarrò a ciò che mi spetterà come punizione per
averti aggredito. >> Ero determinato, dovevo cacciarla via.
Lei, e la sua speranza di felicità e gioia.
<<
Jasper... >> Respirò profondamente, i suoi occhi dorati
divennero neri per qualche istante e poi ripresero il solito colore.
Chiuse gli occhi e all'improvviso il suo volto mi parve stanco. <<
D'accordo... me ne vado. >>
La
fissai sospettoso. Si era arresa? Si, anche le sue emozioni erano
scemate via, sparite del tutto.
<<
Ti chiedo solo una cosa. >> Determinazione, ecco quello stava
provando adesso, coraggio, determinazione e disperazione.
<<
Parla. >>
<<
Fra poco arriverà Felix e mi scorterà via su tuo ordine... domani
sera, io non sarò più qui, tornerò a Forks. >> Annuii
mesto... << Domani sera, durante il tuo giro di ronda, ti
tenderanno un imboscata... ci sono dei traditori nella guardia. Non
fidarti di nessuno, Jasper. Di nessuno. >>
Sgranai
gli occhi. << Che diavolo stai dicendo? >>
Stava
per rispondermi, ma dei passi veloci l'ammutolirono per qualche
secondo. I suoi occhi vagarono nell'ombra dei cunicoli dietro di se.
<< E' arrivato. >> Sussurrò piano, per poi voltarsi
verso di me. << Stai attento, non so chi siano, ma saranno in
cinque. Ti faranno a pezzi e ti bruceranno. >> Stava soffrendo,
era disperata per la mia sorte. << Ti prego Jasper... vieni via
con me... >>
Andare
via con lei?! Potevo farlo? Potevo abbandonare tutto e rincominciare?
La guardai, lei poteva diventare la mia nuova luce?
I
passi si arrestarono, dietro la piccola Alice comparve Felix, e la
mia decisione venne presa. << Accompagna la signorina Cullen
all'uscita. >>
<<
No... Jasper... ti prego... >> Sussurrò ancora.
Mi
voltai, ma quegli occhi così imploranti mi erano rimasti impressi
nella mente.
Sorrisi
amaramente, Alice Cullen era la mia luce e io le avevo dato
volutamente le spalle. Non la meritavo.
Rientrai
nella mia stanza, aprii la porta e non rimasi stupito di ciò che
vidi. << Che ci fai qui? >> Le domandai sgarbato. Non
avevo voglia di vederla.
<<
Jasper... sei intrattabile in questi giorni. >> Sospirò Maria.
<< Tutta colpa di quella vampira che Caius ti ha messo in mezzo
ai piedi. >>
Si
alzò languida dal mio letto e si avvicinò a me. Le sue braccia mi
circondarono il collo, le sue labbra furono sulle mie.
Desiderio,
senso vittoria, erano le emozioni che provava Maria. Aveva visto in
Alice una pericolosa rivale e il vedermi adesso, senza di lei, la
stava rendendo euforica.
Le
mie braccia la strinsero forte, i miei occhi si chiusero e al suo
posto comparve la visione di Alice. Le mie mani vagavano sul corpo di
Maria, cercando in lei quei tratti così minuti che aveva la piccola
Alice. La frustrazione cominciò ad invadermi. Non c'era niente di
Alice in Maria. Nulla!
Maledizione!
Ringhiai
arrabbiato, mentre con un gesto forte la staccai da me, gettandola in
malo modo per terra.
<<
Che diavolo ti prende?! >> Ringhiò arrabbiata, furente.
Dovevo
calmarmi, prendere in mano la situazione. << Vattene. Ho da
fare. >> Sibilai, cercando di mantenere un briciolo di calma.
La
vidi assottigliare lo sguardo, era pronta a dare battaglia, ma io no.
Sfruttai il mio potere, la calmai, sedai le sue emozioni. Sapevo che
non avrei dovuto farlo, non era corretto usare il mio potere su altri
membri delle guardie e, per quanto Maria mi avesse irritato a morte
con la sua presenza, lei rimaneva comunque una guardia di Volterra.
Quando
uscì dalla mia camera, rilasciai un sospiro. Ero stanco di tutta
quella situazione. Adesso avevo un problema maggiore. Se le parole di
Alice erano vere, non volevo crederci, qualcuno voleva uccidermi,
perché? Sopratutto, chi?
Passai
mentalmente i volti di tutti quelli che il giorno seguente avrebbero
avuto le ronde con me. Erano trentatre vampiri in tutto. Non sarebbe
stato facile.
Avrei
potuto domandare ad Alice di vedere per me nel futuro, ma dopo come
l'avevo trattata, dubitavo fortemente nel suo aiuto. Comunque, non
sarei tornato indietro, lei stava per ripartire, io avevo la mia
immortalità qui.
Recensione di luisina
[Contatta],
del 02/11/2009 - 04:34PM
|
Grazie, il tuo commento mi ha fatto un
piacere immenso ^_^ Ma Dadone che fine ha fatto?
|
Recensione di Ludo
[Contatta],
del 02/11/2009 - 02:12PM
|
Ti ringrazio tantissimo, effettivamente è
stato un po un azzardo cambiare i miei classici personaggi, ma
spero con tutto il cuore di riuscire a gestire bene Jasper ^^
|
|
Recensione di stezietta
w [Contatta],
del 30/10/2009 - 05:07PM
|
Ebbene si, le tue deduzioni erano esatte
^_^
|
|
Recensione di sweetmary89
[Contatta],
del 29/10/2009 - 09:25PM
|
Ciao ^^ in effetti questa Alice fino ad ora
si è mostrata tranquilla e pacata, ma non è a casa sua
hehehe^^
|
|
Recensione di mamarty
[Contatta],
del 29/10/2009 - 08:46PM
|
No anzi, se vuoi continuare a dirmelo mi
fai un piacerone immenso bhuahahaha sento il mio orgoglio
salire ai massimi livelli XD
|
|
Recensione di Norine
[Contatta],
del 29/10/2009 - 08:43PM
|
Ciao ^^ eeehh il dono di Alice le rivela
anche le parti più crude di Jaz, ma non per questo smette di
amarlo ^^
|
|
Recensione di Nessie93
[Contatta],
del 29/10/2009 - 07:21PM
|
Ciao, sono contenta di rendere bene le
emozioni che Jaz sente in Alice, non era una cosa a cui ero
abituata con Edward ^^
|
|
Recensione di Miki87
[Contatta],
del 29/10/2009 - 06:31PM
|
In effetti, le emozioni di Alice aiutano
Jasper a mantenere il suo traballante equilibrio, lei compensa
le sue tenebre
|
|
|
Recensione di RachEl
CullEn [Contatta],
del 29/10/2009 - 04:14PM
|
Come è stato creato il fans club a morte
Tanya, potremmo creare il fans club a morte Maria! XD
|
|
Recensione di vitti
[Contatta],
del 29/10/2009 - 04:05PM
|
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE ^_^
|
|
Recensione di hale1843
[Contatta],
del 29/10/2009 - 03:40PM
|
Ciao! Grazie mille per il tuo commento, in
effetti, scarseggiano le ficci su altri personaggi, ricordo di
aver letto una Emmett Rose molto bella, mi pare sia di
Lusina,.. questo è il link
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=355990
|
|
Recensione di fracullen
[Contatta],
del 29/10/2009 - 02:26PM
|
Concordo, anche se emmett e rose sono pure
una bella coppia, magari un giorno ne faccio una su di loro ^^
|
|
Recensione di Shona
[Contatta],
del 29/10/2009 - 10:19AM
|
Amore mio che bello! HAHAHAH Sei sempre la
prima a commentare XD Alice mi è uscita molto tranquilla e
pragmatica XD chissà in futuro Anche perché adesso non è a
casa, ma a Volterra e lì sa che deve tenere un certo profilo
^___^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Capitolo5 ***
Titolo:
Sai che non lo so
Storia
di: Goten
Beta:
Giusy
Paring:
Jasper - Alice
Capitoli:
Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^
Aggiornamenti:
ogni martedì e giovedì
Nota:
i nomi dei vampiri non sono inventati, alla fine di BD c'è l'elenco
scritto dalla Meyer ^_^
Capitolo
5
Per
tutta la giornata non avevo fatto altro che usare il mio potere,
eppure, nessuno di coloro che avevo avvicinato, aveva provato un solo
desiderio di morte nei miei confronti. Avevo ripassato in rassegna
tutti i vampiri della guardia, ma nessuno di loro provava qualcosa
contro di me.
Mi
sentivo frustrato. Possibile che Alice avesse sbagliato? Che la sua
visione non fosse reale?
Sospirai
frustrato. Con il pollice e l'indice premetti la base del naso, era
un tic che mi era rimasto quando ero umano. Lo facevo sempre quando
non sapevo più che cosa fare. Il che accadeva molto di rado.
Potevo
avvisare Caius, ma su che basi? Sulle visioni strampalate di una
vampira vegetariana?! No, era meglio lasciarlo fuori da questa
faccenda.
<<
Jasper, sei pronto? >> La voce di Maria mi riportò alla
realtà.
Annuii
pensieroso, nemmeno di lei potevo fidarmi, ero solo. Completamente
solo.
Coprii
il mio corpo con la mantella nera. Adesso avrei dovuto contare solo
sulle mie forze.
Ci
dividemmo in gruppi di due come sempre, con me capitò Maria, anche
se dubitavo che fosse una spartizione non forzata.
<<
Chi hai corrotto per venire con me? >> Le domandai mentre
camminavamo fianco a fianco lungo la via ciottolata.
<<
Credi che possa aver corrotto qualcuno? >>
<<
Assolutamente sì. Saresti capace di fare anche di peggio. >>
Sibilai.
Sembrava
compiaciuta. C'era qualcosa che la rendeva felice.
<<
Come mai così contenta? >>
Una
smorfia di quello che doveva essere un sorriso fece capolino sul suo
volto. << Per una volta le cose vanno come dico io. Mi sento
soddisfatta. >>
<<
Lo sento. >> Corrugai le sopracciglia. << Deve essere
qualcosa di molto importante, per te. >>
Il
suo ghigno si allargò sempre di più, così come la sua sensazione
di vittoria.
Il
mio pensiero per un breve attimo volò ad Alice, se fossi
sopravvissuto all'agguato, l'avrei raggiunta e chiesto di perdonarmi,
magari le avrei pure portato un mazzo di rose rosse, anche se ormai,
avendo inquadrato il tipo, forse ci voleva qualcosa di più
particolare, il rosso era un colore banale, forse delle rose blu
sarebbero state perfette.
Quando
io e Maria voltammo l'angolo, capii che non avrei mai potuto
dargliele, cinque vampiri ci attendevano nell'ombra e ormai avevo
capito chi fossero.
Istintivamente
mi parai davanti a Maria, avrei tentato di difenderla. Lei non
centrava nulla e non era giusto che perdesse la vita.
<<
Mi domando il perché della vostra ostilità... che succede? >>
Stavo provando a sedare il loro sentimento verso di me, ma erano
troppi, non stavo riuscendo a fare molto, potevo però prendere tempo
per dar modo a Maria di fuggire.
<<
Siamo troppi Jasper, è inutile che provi ad usare il tuo potere su
di noi. >> La voce calma e pacata di Chelsea mi spinse a
porgerli la domanda che mi ronzava nella mente.
<<
Perché? >>
<<
Tu sei un membro importante della guardia, la tua scomparsa causerà
un po' di caos a palazzo. Stefan e Vladimir avranno l'occasione di
ripristinare l'antico potere dei vampiri Rumeni. >> E' Renata a
parlare, mentre avanza verso di me, seguita da Corin.
<<
Ripristinare l'antico potere dei Rumeni?! Siete impazziti?! >>
Sbottai. M'innervosiva la loro sicurezza. Il loro pensiero era folle,
tutti sapevano che grazie ai tre Volturi, il mondo dei vampiri era
divenuto prospero e sicuro. Le loro leggi erano rispettate e grazie a
loro eravamo nascosti agli occhi degli esseri umani.
Ridare
il controllo ai Rumeni, significava riportare il mondo sia dei
vampiri sia degli umani nel caos più totale. Ricordavo bene quello
che avevo letto nelle antiche scritture conservate a palazzo. Morte e
distruzione ovunque. Questo voleva dire rimettere loro sul trono del
potere.
Li
osservai attento, erano in cinque, io e Maria forse avremmo avuto una
vaga possibilità di successo se avessimo unito le forze.
Sentivo
ancora la sua presenza dietro di me, ma quello che mi lasciò
interdetto fu il notare la sua assenza di paura. Non temeva quei
cinque che avevamo davanti, no... era compiaciuta. Gioiosa per fino.
Ci
volle solo un mezzo secondo per capire. Mi voltai rapido verso di
lei. << Perché? >> Sibilai fra lo stupore e
l'arrabbiatura. << Perché, Maria? >>
Si
avvicinò e mi accarezzò lasciva una guancia. << Potere,
Jasper, semplicemente potere. >> La sua mano scivolò via dalla
mia faccia, i miei occhi rossi erano furiosi.
Ero
arrabbiato perché ero stato stupido a non chiedere aiuto alla
piccola Alice, furioso perché i miei compagni mi avevano tradito e
soprattutto ero rammaricato di non vedere più quel faccino
sorridente che aveva tentato di avvisarmi del pericolo.
Scacciai
dalla mia mente tutti quei pensieri. Avrei lottato, per quanto poco
fosse servito, ma avrei lottato fino alla fine.
Davanti
a me cinque vampiri più Maria. Una brutta prospettiva, solo contro
sei.
Mi
scappò un piccolo sorriso ironico, la visione di Alice prevedeva
cinque vampiri, peccato che non sarei sopravvissuto per
rinfacciarglielo.
I
sentimenti di coraggio, rabbia, e divertimento arrivarono potenti
dietro di me. Altri tre vampiri erano arrivati, tutti noi eravamo
coperti dalle mantelle, il sole era ancora alto nel cielo, ma
nonostante tutto eravamo in un logo isolato.
La
festa di San Marco era in pieno svolgimento in centro, nessuno ci
avrebbe visto, nessuno ci avrebbe sentito.
Avvertii
sorpresa nei sei davanti a me, probabilmente non si aspettavano che
ci fossero altri traditori oltre a loro, beh, poco importava.
Slacciai il mantello facendolo cadere a terra, un impiccio in meno.
<< Coraggio, facciamola finita. >>
Assunsi
la posizione di difesa e attesi la mia fine.
Il
vampiro dietro di me si mosse rapido, non sarei mai riuscito a
evitarlo, eppure, lo vidi con sgomento decapitare Corin. << Che
diavolo... >> Sussurrai stupito, mentre lo shock penetrava in
tutti noi.
<<
Uno in meno. >> Disse soddisfatta la voce che avevo sentito
solo una volta. Anche il misterioso vampiro si slacciò il mantello
rivelando la figura alta e slanciata di Edward Cullen. Che diavolo
stava succedendo?!
<<
A dopo le spiegazioni, Jasper. Noi Cullen non abbandoniamo gli amici.
>> Mi rispose serafico, mentre notavo dietro di me le altre due
figure togliersi la mantella.
<<
O futuri cognati. >> Specificò Emmett, gettando via
l'ingombrante mantello.
Osservai
la terza figura, la bellissima e biondissima Rosalie aveva fatto
anche lei la sua comparsa. Il suo sguardo dorato mi stava perforando,
ma dopo pochi istanti si voltò verso suo marito. << Pronto? >>
Gli domandò sorridente.
<<
Oh sì. >> Ghignò, lanciandosi contro Renata, mentre Rosalie
atterrava Maria.
Potevamo
farcela!
Mi
scagliai contro Chelsea, prima che riuscisse a usare il suo potere di
rompere i legami. Con un morso affondai i miei denti nel suo collo e
lo squartai.
Osservai
Edward alle prese con Stefan, non era in difficoltà, mentre Emmett,
dopo aver smembrato Renata, stava valutando come un orso, in che modo
uccidere Vadimir.
<<
Jasper, aiutami. >> La voce di Rosalie mi costrinse a
distogliere lo sguardo, notai solo in quel momento che la bionda
vampira stava accatastando i corpi smembrati. Corsi da lei aiutandola
a finire in fretta il lavoro. Dovevamo bruciarli prima che si
ricomponessero.
Ci
fu un ruggito potente, Emmett aveva staccato un arto a Vladimir,
gettandolo verso di noi.
<<
Bleah, che schifo. >> Puntualizzò Rosalie, raccogliendolo e
buttandolo con i resti degli altri. << Accendino? >>
Domandò ad alta voce a nessuno in particolare.
La
vidi sollevare la mano in aria e dal cielo cadde un piccolo accendino
d'argento. << Prego. >> Sollevai lo sguardo, notando solo
in quel momento la figura piccola e agile di Alice controllare tutto
dal tetto della casa più alta. Mi sorrise e mi salutò con la sua
manina bianca. << Ciao, Jasper. >>
Il
fumo dei corpi che bruciavano si stava espandendo velocemente in
alto, così come l'odore d’incenso bruciato stava invadendo le vie
di Volterra.
Pochi
istanti dopo, anche Edward arrivò, portando con sé i resti di
Stefan. << Ottimo lavoro. >> Si batterono il cinque i due
fratelli Cullen, mentre Rosalie aiutava Bella a scendere dal tetto.
Subito dopo di lei, anche Alice scese e si avvicinò alla sua
famiglia.
Erano
tutti felici e soddisfatti, in particolar modo Alice, la quale era
piena di felicità nel sapermi vivo.
<<
Grazie. >> Ero sinceramente colpito dal loro cameratismo. <<
Vi devo la vita. >>
<<
Non l'abbiamo fatto per te, ma per lei. >> Mi rispose in malo
modo Rosalie, indicando Alice. << Non sarebbe sopravvissuta al
dolore se ti avesse visto morto. >>
La
mano enorme di Emmett si posò sulla sua spalla calmandola un po'.
Posai
gli occhi sulla figura esile di Alice. << Mi dispiace per come
ti ho trattata. Non lo meritavi. Ti chiedo perdono Alice. >>
Avanzai un passo verso di lei, che quasi imbarazzata aveva accennato
a un sorriso dolce.
<<
Di niente. >> Sospirò, guardando poi la sua famiglia. <<
Bene, l'aereo parte fra poco, possiamo andare. >> Il
cambiamento brusco delle sue emozioni mi lasciò per qualche secondo
spiazzato.
<<
La mia offerta è sempre valida, Jasper. >> I suoi occhi caldi
e luminosi mi stavano nuovamente osservando. << Vieni con noi.
>> Si avvicinò, eravamo a pochissimi centimetri di distanza.
<< Io so che tu non vuoi essere un mostro. Fidati di me...
vieni. >> Allungò la mano speranzosa, che dovevo fare?
Potevo
essere felice per una volta nella mia lunga non vita?
Si
che potevo!
L'afferrai
saldamente. << Grazie. >> Quasi fui tramortito dalla sua
felicità, ma era bello essere quasi messo al tappeto da tanta gioia.
<<
Le rose blu mi piacciono moltissimo... >> Sussurrò prendendomi
a braccetto, mentre il resto della sua famiglia ci seguiva
sorridente.
Recensione di hale1843
[Contatta],
del 03/11/2009 - 10:18PM
|
Ciao! Grazie mille per il tuo commento ^^
spero che anche questo capitolo ti piaccia ^^
|
Recensione di Norine
[Contatta],
del 03/11/2009 - 08:58PM
|
Hahahah Jasper è stato portato un po
all'esasperazione XD Ma ora vediamo come se la caverà ^^
|
|
Recensione di sweetmary89
[Contatta],
del 03/11/2009 - 08:00PM
|
Ciao... Alice è sempre Alice, anzi, adesso
Jasper comincerà davvero a rendersi conto di come sia XD
|
|
Recensione di Nessie93
[Contatta],
del 03/11/2009 - 06:33PM
|
Grazie del commento, Jasper piano piano
deve rendersi conto di qualcosa eh XD ma credo che ci vorrà
ancora un po ^^
|
|
Recensione di Purelove
[Contatta],
del 03/11/2009 - 06:26PM
|
Hahahhah corri da Jaz e aiutalo!!! XD Ma la
cara Alice non sta mica li a fare niente ^^ infondo sappiamo
tutti quanto è testarda! XD
|
|
|
Recensione di Synie
[Contatta],
del 03/11/2009 - 03:39PM
|
Hahahah effettivamente l'ho coplessato un
pochino, ma è anche vero che lui non ha esperienze diverse da
quelle che ha vissuto fino ad ora ed Alice è completamente
diversa da quello che lui ha conosciuto. Ma piano piano
comincerà anche lui a “vivere” ^^
|
|
Recensione di vitti
[Contatta],
del 03/11/2009 - 03:27PM
|
Oh yes, a Forks Eddy e Bella convoleranno a
nozze *_*
|
|
Recensione di plubuffy
[Contatta],
del 03/11/2009 - 03:25PM
|
Hahahhaha scusami, è più forte di me
sbagliare gli accenti :P che dici del capitolo? Piaciuto ^^ ?
|
|
Recensione di Flockkitten
[Contatta],
del 03/11/2009 - 01:21PM
|
E' un testone, ma Alice lo è più di lui
^_^
|
|
Recensione di Shona
[Contatta],
del 03/11/2009 - 01:08PM
|
Hehehhehe^^ vedo da Msn che il capitolo ti
è piaciuto :P e non sai ancora che succederà ^^
|
|
Recensione di stezietta
w [Contatta],
del 03/11/2009 - 11:43AM
|
Anche io lo avrei ucciso dopo quello che ha
fatto ad Alice, ma non credere che lui non si senta in colpa^^
Jasper non sa vivere. E' molto chiusa come persona, Alice
dovrà aiutarlo ad aprirsi ^^
|
|
|
Recensione di RachEl
CullEn [Contatta],
del 03/11/2009 - 09:57AM
|
Grazie per le tue belle parole ^_^ che ne
dici adesso ? ^.^
|
|
|
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Titolo:
Sai che non lo so
Storia
di: Goten
Beta:
Giusy
Paring:
Jasper - Alice
Capitoli:
Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^
Aggiornamenti:
ogni martedì e giovedì
Capitolo
6
Ancora
non riuscivo a capire come Caius avesse accettato senza alcun
problema la folle idea di Alice di farmi partire per Forks.
Stentavo
a crederci ancora pure io, eppure, ero comodamente seduto su un aereo
in volo per l'America.
Fuori
era buio pesto, avevamo deciso di viaggiare di notte, mancavano
ancora 4 ore al nostro arrivo. Accanto a me c'era Alice, sorridente e
felice come non mai. Dietro di noi stavano Rosalie ed Emmett, anche
le loro emozioni erano positive. Pochi sedili più verso la coda
stavano Edward e Bella. Il loro amore era qualcosa di unico. Erano
potenti e passionali i loro sentimenti.
Li
invidiavo, anch’io avrei tanto voluto avere quella scintilla
particolare, ma per adesso dovevo accontentarmi di godere delle
emozioni di questa strana famiglia.
<<
Quando saremo a casa, ti farò vedere la cittadina, è davvero
piccola ma carina. Ci sono un sacco di bei negozi invece a Port
Angeles, non sono paragonabili a quelli di Seattle, ma sono più che
accettabili. Avrai anche bisogno di un guardaroba nuovo. Esme e
Carlisle non vedono l'ora di conoscerti... >> Era incredibile
quante parole riuscisse a dire in pochissimo tempo.
Sembrava
una bambina cui avevano appena fatto il regalo perfetto. Ammetto che
era bello poter vedere la felicità sul suo viso. I suoi occhi dorati
brillavano dalla gioia.
Sorrisi
leggermente. << Abbiamo un sacco di tempo... >> Sospirai,
accorgendomi per la prima volta di essere tranquillo, avevo una
semplice domanda in mente, era da un po’ che ci stavo pensando. <<
Alice, come fate a vivere fra gli umani? Come riuscite a cibarvi solo
di animali? Ho provato a immaginare, ma non riesco a capire... >>
Ci avevo provato davvero molto a immaginare come avrebbe potuto un
intero clan di vampiri vivere a stretto contatto con gli esseri
umani, ma nessuna idea mi aveva pienamente convinto.
La
mano di Alice si appoggiò delicata sopra la mia, il suo sorriso era
tranquillo. << Non è semplice, ma cerchiamo di metterci tutta
la nostra forza. Il sangue animale non sarà saporito come quello
umano, ma piano piano ci farai l'abitudine. I tuoi occhi diventeranno
come i miei. >>
Stavo
per chiederle il perché di questa loro decisione di vivere in questo
modo, ma questa volta mi rispose prima che potessi domandarglielo.
<<
Perché ci fa sentire più umani. >> I suoi occhi erano seri.
<< Non siamo dei mostri, possiamo e vogliamo vivere in pace. >>
Voltò la mia mano con il palmo verso l'alto. << Anche tu sarai
felice, Jasper. L'ho visto. >> Le sue parole erano accompagnate
da un senso di sicurezza formidabile.
<<
Io felice? >> Domandai scettico.
Annuì
seria. << La mia visione era limpida. C'eri tu, a Forks,
sorridevi, eri felice. I tuoi occhi erano castano dorati. Ridevi e
scherzavi con Emmett e Carlisle a caccia. >>
Strinsi
le labbra. Non lo avrei mai ammesso, ma quelle parole mi diedero
un'altra piccola spinta di fiducia in me stesso.
Forse
allora sarei riuscito davvero a diventare come loro e a sentirmi meno
mostruoso.
Strinsi
la mano delicata di Alice nella mia, rimanendo in silenzio per il
resto del viaggio.
Come
predetto da Alice, Carlisle ed Esme, ci stavano aspettando all'uscita
dell'aeroporto. Erano una coppia straordinariamente dolce. Lei
sopratutto. Non mi ero minimamente aspettato un'accoglienza simile,
ma doveva essere una prerogativa delle donne di quella famiglia. Mi
aveva abbracciato con amore genuino, come quello di una madre per il
proprio figlio.
E'
follia! Pensai, ma Edward passandomi accanto mi sussurrò piano. <<
No, ti vogliono bene, è diverso. >>
Carlisle
era veramente un vampiro eccezionale. Il suo animo era calmo, pacato.
Intuii che per lui la prima cosa da fare era ragionare ed evitare la
forza bruta... tutto l'opposto di quello che spesso accadeva a
Volterra.
<<
Sono onorato di conoscervi. >> Ammisi leggermente imbarazzato.
<<
Il piacere è tutto nostro, Jasper. >> Mi strinse la mano
Carlisle. << Come vanno le cose a Volterra? Aro, Caius e
Marcus, stanno bene? >>
<<
Stanno bene, i tuoi ragazzi mi hanno aiutato con dei traditori. Sono
stati veramente eccezionali. >> Cominciai a raccontargli del
piano dei Rumeni e di come avessero trovato terreno fertile con Maria
e gli altri...
Mentre
le mie parole scorrevano, tutti i ragazzi Cullen, ad eccezione di
Alice erano saliti su un'altra vettura, una Volvo argentata, mentre
io, Carlisle, Esme e Alice prendemmo posto su una Mercedes con i
finestrini oscurati
Proseguii
con il racconto, parlando anche di Caius, e di come si era sempre
posto come mio protettore. Era grazie anche a lui se adesso stavo lì
con loro in America.
Quando
finii il mio racconto, Carlisle spense il motore della Mercedes:
eravamo arrivati.
Immersa
nel verde più bagnato che avessi mai visto, c'era una casa bianca in
stile coloniale. Le ampie vetrate la dovevano rendere assolutamente
luminosa.
<<
E' bellissima. >> Ammisi sincero.
<<
Grazie. >> Sorrise compiaciuta Esme. << Vieni... >>
Afferrai
la borsa contenente le mie poche cose e li seguii. Alice sembrava
danzasse con il suo passo leggero.
Se
a Volterra le sue emozioni erano positive, in questo posto lo erano
ancora di più. Esme mi mostrò la casa intera, era veramente
deliziosa, ampia e ariosa.
Posai
la borsa sul grande lettone matrimoniale della stanza che mi avevano
dato. Feci vagare lo sguardo su tutto quel verde che circondava
l'abitazione. C'era silenzio, c'era pace e tranquillità.
<<
Ti piace? >> La voce melodica di Alice mi raggiunse.
Non
mi voltai, ma annuii concentrato. << E' bello non avere a che
fare sempre con sentimenti di guerra e rabbia. Qui è pacifico. >>
<<
Già. >> Si avvicinò arrivandomi accanto. << Come va la
sete? >>
<<
Resisto... per adesso. >> Passò ancora qualche attimo di
silenzio. << Alice, perché ci tieni così tanto a me? Voglio
dire, alla fine non mi conosci... >> Mi voltai osservandola,
era combattuta, probabilmente stava decidendo se dirmi tutta la
verità...
Pochi
istanti dopo le sue emozioni, così come la sua espressione si
tranquillizzò. << Jasper io ti conosco da più di un anno...
>> Sospirò. << Ho avuto la prima visione di te mentre
ero a scuola, durante una noiosissima lezione di algebra. >>
Sorrise con lo sguardo perso nel bosco. << Avevi gli occhi
rossi, e questo mi fece temere che fosse una premonizione per
metterci in guardia da te... ma poi... sono arrivate altre visioni di
te. Eri fiero e deciso mentre prendevi le decisioni per la protezione
di Volterra, oppure ti vedevo mentre eri a caccia... altre volte in
momenti tuoi personali. >>
La
guardai spalancando gli occhi... << Cosa intendi per personali?
>>
<<
Preferirei evitare di dirtelo... >> L'imbarazzo nelle sue
emozioni toccò livelli incredibili.
<<
Ho imparato a conoscerti. Sei coraggioso, pratico, gentile, onesto e
sopratutto... >> Si voltò decisa. << … fragile. Io
voglio stare con te, Jasper. Vorrei essere al tuo fianco nelle
situazioni difficili e sostenerti quando ne avrai bisogno... >>
La sua voce s’incrinò nelle ultime parole. << Ma non posso
fare niente di tutto ciò, se tu non me lo permetterai. >>
Mi
umettai le labbra, gesto inutile, ma ero nervoso e confuso. <<
Alice, lasciami il tempo di pensarci. Io non conosco nulla di te e
della tua famiglia. Lasciami il tempo di capire cosa voglio fare. >>
Abbassò
gli occhi un po' delusa, ma annuì. Capiva quello che stavo passando
e di questo suo lasciarmi spazio, glie ne ero grato. Però, non
riuscivo a vederla così abbattuta, provai ad intavolare un argomento
che avevo capito le interessava molto. Mi schiarii la voce. <<
Credo che i miei abiti non siano consoni a questo tipo di clima. A
Volterra c'è per lo più il sole e uscendo quasi esclusivamente di
notte non ho mai prestato molta attenzione alle mode... >>
Alzò
il viso di scatto, i suoi occhi si erano fatti neri improvvisamente
per poi tornare color oro.
<<
Mi faresti l'immenso onore di accompagnarmi a Port Angeles? >>
Sentii
diverse frasi in quel momento provenire dal piano di sotto, vagavano
da un semplice “Non sa in che guaio si è messo”, ad un “poverino
lo compatisco” ma quello era passato in secondo piano, la felicità
che ero riuscito a donare ad Alice con quelle parole ed il suo
abbraccio spontaneo, mi avevano reso orgoglioso di me stesso. Bastava
veramente poco per renderla felice.
<<
Se andiamo subito, potremmo tornare prima delle nove. >>
Cominciò entusiasta, mentre mi afferrava la mano e trascinava giù
in salotto, dove gli altri trattenevano a stento il sorriso.
<<
Auguri, ne avrai bisogno. >> Ridacchiò Emmett poco prima che
la porta si chiudesse dietro di me.
Alice
aprì la porta del garage e mi mostrò una fiammante Porsche giallo
canarino. << E questa? >>
<<
E' stato il mio regalo da parte di Edward. Per averlo aiutato in
alcune situazioni spinose con Bella. >> Aprì la portiera e si
mise al voltante, non indagai in che modo avesse aiutato il fratello,
ma seguii il suo esempio, entrando in macchina.
Alice
guidava rasentando la velocità folle. Ma in poco meno di quaranta
minuti arrivammo a Port Angeles, il clima costantemente nuvoloso ci
permise di uscire e mischiarci con la gente.
Poco
prima di varcare la soglia del centro commerciale, Alice si voltò
verso di me. << Prima di entrare, fammi una promessa... >>
Corrugai
lo sguardo, cosa voleva che le promettessi? << Se posso... >>
Afferrò
entrambe le mie mani con le sue. << Sii te stesso. >>
Sorrise. << E non respirare! >>
Sorrisi
pensando che in fondo la piccola vampira era davvero un po' pazza, ma
cominciava a piacermi questa sua follia.
Seguii
il suo consiglio e presi una boccata d'aria profonda.
Fu
una giornata campale, nemmeno a Volterra avevo mai subito una cosa
simile. Per ogni negozio che visitavamo, Alice svaligiava senza
remora il reparto d'abbigliamento maschile. Maglioncini, camicie,
pantaloni, jeans, calze, scarpe... tutto!
Mi
cacciava in un camerino e prova dopo prova, le borse con le cose da
lei scelte diventavano sempre di più.
<<
Alice, non stiamo esagerando? >> Sorrisi incredulo, quando la
commessa ci consegnò le ultime sei borse. Che se sommate a quelle
che giacevano in macchina, eravamo forse a quota quarantasette.
<<
Assolutamente no! >> Esclamò ridacchiando. << Forza,
abbiamo ancora da visitare i negozi del terzo piano! Andiamo! >>
Era esuberante, felice ed io mi sentivo tranquillo, mi piaceva il
renderla così allegra.
Dopo
aver scaricato in macchina anche quelle borse, arrivammo al tanto
temuto terzo piano.
Come
da prassi ormai collaudata negli altri negozi, Alice mi cacciò nel
camino con l'ordine in transigibile <- eh? di spogliarmi.
Mi
passò la bellezza di ventisette maglioni, trentadue camice e venti
paia di pantaloni. << Alice, io credo davvero che stiamo
esagerando. >> Provai a dirle, sorprendendomi allegro quasi
quanto lei. << Dico davvero, non mi serve tutta questa roba. >>
Ridacchiai pensando alla moltitudine di abiti che quella folle mi
aveva fatto comprare.
<<
Non vorrai mica metterti due volte la stessa cosa?! >> Sbucò
con la testa dentro la tenda.
<<
Sai che potevo essere nudo? >>
<<
Sai che non è la prima volta che ti vedrei? >> Sorrise
compiaciuta ed io ebbi la buona idea di rimanere in silenzio. Quelli
erano senza dubbio i momenti privati di cui parlava prima...
============================================
Risposta alle recensioni:
Recensione di barbyemarco
[Contatta],
del 09/11/2009 - 08:47PM
|
Ciaoooo! Tranquilla, so che la tua coppia rimane Eddy e
Bella! ^_^ Ma è stato un vero piacere vederti anche qui nei
commenti ^.^
|
Recensione di luisina
[Contatta],
del 08/11/2009 - 01:44PM
|
LUSINAAAAAAAAA che commentone!!! HAHAHAH mi sono spaventata
quando l'ho visto sai?! XD Comunque, ti ringrazio davvero per
le tue bellissime parole! Non ti preoccupare se non riesci a
commentare subito, so che stai studiando ^_^ Ma sono
felicissima che ti piaccia! - Ambientazione:
Volterra. Perfetta, assolutamente. PErché? Perché già il
nome crea un'immaginario intrigante, perché appunto lo si
associa ai Volturi. Questi ultimi sono affascinanti, eppure si
sa che non si può dare loro troppa fiducia. Ne è prova
tangibile il tradimento (definiamolo così) di Maria e dei
vampiri Rumeni. Qui sei stata bravissima perché trasmetti al
lettore un messaggio chiaro e mai banale (nonostante tutti
tendano a dimenticarlo): bisogna selezionare bene le persone
con cui interagiamo, in particolare quelle "forti".
Perché sono proprio le persone deboli a cedere al male, alla
sete di potere. Quindi complimentissimi per il significato
fortemente filosofico, mia tesora. WOW GRAZIE!!! *___* -
Caratterizzazione di Jasper: Perfetta! Okay, forse dirai che
sono di parte (beh, in un certo senso lo è, dato che
Goten=garanzia^^) HAHAHHAHAHAH XD addirittura?! ma
ti dico ciò che penso. E' fedele al suo mestiere, razionale,
posato ed educato nei confronti di Alice. Insomma, un
personaggio di alto lignaggio (che, ammettiamolo, vorremmo
tutti al nostro fianco ... no?). Mi è piaciuto in particolare
l'impatto realistico che gli hai dato: ovvero, lui è
fortemente combattuto tra il lato vampiresco-mostro e quello
umano (che cmq è il suo passato, e in quanto tale resta per
sempre nella memoria ... sei d'accordo??), ecco perché non
cede subito alle avance di Alice. Percepisce una carica di
emozioni destabilizzanti, forti, difficili da ignorare, eppure
resta sulla sua linea di carattere. Ed è qui la tua abilità
di scrittrice: in questo fandom, succede spesso che il
carattere di un personaggio varia in maniera troppo netta da un
cappy all'altro, invece tu mantieni la linea razionale, logica,
originaria (Beh, dopotutto anche in Come
un girasole non sei mai uscita dai
binari!!). Quindi sono anche felice (in un certo senso) che
Jazz non abbia accettato subito di seguire Alice. Grazie
mille ^^ in effetti ho notato spesso anche io che i personaggi
in molte ficci cambiano il carattere in base a come cambia il
vento ^^ - Alice: sa il fatto suo, è
calcolata ma al contempo è molto razionale. Cioè la Meyer ha
fatto prevalere il suo carattere esuberante, mentre tu hai
trovato un ottimo bilanciamento. In altre parole: è esilarante
il fatto che sia andata direttamente da Jazz con il suo
entusiasmo, ma al tempo stesso è perfetto che lei lasci a Jazz
la libertà di scegliere cosa è giusto lui faccia. No????
Grazie, in effetti non volevo fare la
solita esuberante Alice, ne ho fin sopra le orecchie di lei che
è una folle per lo shopping. Oddio, fare spese le spiace, ma
non fino al punto di farla diventare una scema ambulante... -
Personaggi secondari: Rose appare palesemente IC, ovvero acida,
scontrosa e soprattutto egoista. Vero, per me Rose è
sempre stata così e per sempre lo sarà ^__^ hahaha Hai
mostrato volutamente poco di Edward e Bella, eppure sono già
riuscita a percepire il loro affetto. Emmett prende la palla al
balzo e si getta a capofitto nelle battaglie. OOOHHH
Ma quante belle cose che hai notato!! XD Mi rendi schifosamente
gonfia di orgoglio sai!? ^__^ -
Azione/punto d'attacco: bellissima suspense e colpi di scena!!
Sai che non m'aspettavo l'intervento dei Cullen???? Mi hai
piacevolmente sorpresa. Certo, sapevo che Jazz non sarebbe
morto, ma credevo avesse non so ... combattuto da solo e poi
raggiunto Alice in seguito ... okay, che fantasia ahahaha Però
insomma bel colpo di scena. Mi è piaciuta molto anche la frase
di Edward "Non dimentichiamo gli amici" (scusa se non
è testuale, non la ricordo in questo momento ahahahahaha ^^).
Ma sai che in tante non si aspettavano che i Cullen
arrivassero ad aiutarlo? Eppure, io credo che se la persona che
ami è in pericolo, non ti tireresti indietro, neppure se
questa non ti volesse, ed è quello che ha fatto Alice. ^__^ -
Suspense: ottima!! Infatti ora voglio sapere che
succedeeeeeeeeeeeeee!! Quindi ora Jazz li segue a Forks, no???
Wow wow wow! Non vedo l'ora si mettano insieme *_* Dillo, sono
la solita inguaribile romantica ahahahahaha ^__^ Beh,
adesso ci sarà il fatto che Jasper comincerà a conoscere
Alice. ^^ Speriamo bene... ma chissà se sceglierà lei o la
sua fedeltà a Volterra... bah... - Dimenticavo
la cosa più importante: stile! Ma sei migliorata tantissimo,
tesora! Cioè davvero, il lessico è altamente sofisticato a
mio parere e si sposa alla perfezione con il carattere che hai
forgiato per Jasperino!!! E quindi si legge che è una
meraviglia. GRAZIE, ma qui bisogna aprire un elogio per
la mia beta! E' un piccolo genio!!! Un mostro nella lingua
Italiana, che a tal proposito saluto perché ieri non stava
tanto bene. ^^ Si, so che Dadone va in America e spero che
ci saluti prima di partire ^_^
|
Recensione di vitti
[Contatta],
del 06/11/2009 - 03:54PM
|
GRAZIE ^___^ sono felicissima che ti piaccia!
|
|
Recensione di Synie
[Contatta],
del 06/11/2009 - 02:08PM
|
Hahahha quante domande! XD Comunque per le lezioni di
scrittura, se vuoi bisogna contattare la mia beta XD è lei che
mi spinge a fare meglio e corregge ogni mia singola orribile
schifezza XD. Per Jasper... beh... vedremo, per adesso deve
ancora capire se vuole di più Alice o tenere fede al suo
giuramento a Volterra ^^ Chi vincerà? La scelta non è così
ovvia...
|
|
Recensione di Shona
[Contatta],
del 06/11/2009 - 02:02PM
|
^_________^ Stellina!!!! Che ne dici adesso? XD
|
|
Recensione di Flockkitten
[Contatta],
del 06/11/2009 - 12:56PM
|
Hahahha si, Alice ha fatto quello che era giusto per il suo
cuore innamorato ^_^
|
|
Recensione di plubuffy
[Contatta],
del 05/11/2009 - 11:28PM
|
Ovvio, io e la grammatica siamo nemici giurati! XD Se non ci
fossi tu, sarei in altissimo mare! E poi chi mi verrebbe a
salvare? Edward? Piuttosto mi dissangua per come distruggo anni
e anni di insegnamento sulla lingua! XD
|
|
Recensione di Miki87
[Contatta],
del 05/11/2009 - 09:40PM
|
Oh yes! ^^ Ma il nostro Jasperino deve ancora imparare a
vivere ^^
|
|
Recensione di bigia
[Contatta],
del 05/11/2009 - 09:12PM
|
Ne sono contenta ^^
|
|
Recensione di mezzanotte
[Contatta],
del 05/11/2009 - 08:29PM
|
Mi fa piacere ^^ è strano per me non scrivere su Edward ^^
|
|
Recensione di Norine
[Contatta],
del 05/11/2009 - 07:06PM
|
Hehe ma Jaz deve ancora conoscere Alice, le piacerà?! O
preferirà ritornare in Italia? Che dici? ^_-
|
|
Recensione di stezietta
w [Contatta],
del 05/11/2009 - 06:32PM
|
Esatto, Alice avrà il suo bel da fare, ma è proprio come
hai detto tu, Alice è testarda! ^^
|
|
|
|
Recensione di Nessie93
[Contatta],
del 05/11/2009 - 06:24PM
|
Eh si, il potere ha dato alla testa a Maria, ma adesso
arriva la parte che tutti bramano... saprà Alice farsi amare
da Jasper? ^_^
|
|
Recensione di RachEl
CullEn [Contatta],
del 05/11/2009 - 06:15PM
|
Hehehe^^ la ficci non è finita, sai che anche la mia beta
era terrorizzata che lo fosse? XD
|
|
Recensione di Purelove
[Contatta],
del 05/11/2009 - 06:09PM
|
Ci saresti andata tu? Mmm... potrei tenerti buona per la
scuola sai? HAHAH Magari comparirai nella ficci vicino a Jaz **
che dici?
|
|
Recensione di Anthy
[Contatta],
del 05/11/2009 - 05:38PM
|
OH WOW! Un il tuo commento mi lascia piacevolmente colpita!
Io leggo le tue ficci e mi piacciono un sacco! ^_^ Grazie
mille davvero, il tuo commento mi ha fatto sentire ancora più
orgogliosa! XD
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Titolo: Sai che non lo
so
Storia di: Goten
Beta: Giusy
Paring: Jasper - Alice
Capitoli: Bella
domanda! XD Non ne ho idea ^.^
Aggiornamenti: ogni
martedì e giovedì
Capitolo 7
Quando uscii dal
camerino, lei era lì, pronta che picchiettava il suo piedino
per terra, le mani sui fianchi e lo sguardo assottigliato.
<< Che c'è?
Come mai così irritata? >> Le chiesi, cercando di capire
il motivo del suo sbalzo d'umore.
<< Avremo visite
fra qualche ora. Ho appena avvisato Edward al telefono. >>
Perfino la sua voce aveva una nota stonata.
<< E' così
grave? >> Doveva esserlo per renderla così nervosa.
<< Molto. >>
Rispose monosillabica, il che mi pareva strano, per non dire
allarmante. Fino a pochi minuti prima avevo quasi sperato che ci
fosse un tasto per spegnerla, ma adesso, se il suo chiacchiericcio
era svanito, doveva essere qualcosa di grosso.
<< Alice, non
lasciarmi così sulle spine. Dimmi che accadrà, posso
aiutarvi a preparare un piano. >> Li avrei aiutati, dopotutto
loro mi avevano salvato la vita.
Attesi impaziente,
detestavo non avere le informazioni necessarie.
Si voltò
guardandomi seria. << Jasper, loro, verranno per te. Sei tu il
loro obiettivo! >> Quasi ringhiò. << Ma passeranno
sul mio corpo prima di avvicinarsi a te! Lo giuro sulla mia
collezione di Armani! >> Si voltò e a passo da generale
cominciò ad avviarsi all'uscita.
<< Alice! Aspetta!
E queste? >> Domandai indicando le tredici buste che giacevano
accanto ai miei piedi, ma lei non si voltò. La osservai
pensieroso, senza attendere oltre afferrai tutti i nostri acquisti e
la raggiunsi. Era al cellulare, stava parlando con Rosalie.
<< No, no! Rose non
se ne parla! Non intendo farlo! Non intendo lasciare Jasper in mano
loro! Piuttosto, passami Edward. >> Attese pochi secondi, la
voce di Edward le stava chiedendo cosa avrebbe dovuto fare. <<
Edward, tu e Bella, sparite da qui. Vai in Florida, sua madre sarà
felicissima di accogliervi. Sì, tranquillo, ho già
visto tutto. Parti IMMEDIATAMENTE. Intesi?! >> E attaccò
il cellulare.
Era peggio di me nel dare
ordini. Per fortuna che non faceva parte della guardia, o avrei avuto
seri problemi a gestirla come mio subordinato.
Dopo aver sistemato tutte
le buste nel baule traboccante di altri acquisti, partimmo per
tornare a casa.
<< Alice... >>
Cominciai, ma fui interrotto.
<< Scusami Jaz. So
che non ti piace stare all'oscuro, ma fidati non è niente di
allarmante. >> Al contrario delle sue parole, la tensione nel
suo corpo stava crescendo a dismisura.
<< Non direi visto
che hai fatto allontanare Edward e Bella. Senza contare la tensione
che avverto. Alice, parlami, dimmi che succede. >> Ero
serissimo, non mi sarei mai perdonato se per colpa mia avessero
subito qualche attacco.
Sbuffò e la sua
tensione scese. << Tanto lo scopriresti comunque... >>
Batté nervosamente le dita sul volante. << Il clan di
Tanya verrà a farci visita. Lei ha un'infatuazione per Edward.
Così l'ho fatto allontanare, prima che potessero nascere delle
incomprensioni fra lui e Bella. Già una volta era accaduto.
Per colpa sua si erano quasi lasciati. >> Il suo umore era ai
minimi storici.
<< È per
questo che ti ha regalato la Porsche? Perché lo hai aiutato a
riconquistare Bella? >> Le mie sopracciglia si arcuarono e lei
annuì.
<< Esattamente. >>
Ora cominciavo a
connettere tutti i puntini. Lei aveva allontanato suo fratello per
evitare un'altra possibile frattura con Bella... ed io? Che centravo?
<< Quindi, tutto il
tuo nervosismo è dovuto a questo? All'arrivo di questo clan?
Non perché state per essere attaccati? >> Ero allibito.
<< Esatto. >>
Scoppiai a ridere.
<< Non ci trovo
niente da ridere! >> Sbottò arrabbiata.
Mi passai una mano sugli
occhi. Era completamente assurda! << Alice, sei completamente
folle! >> E risi nuovamente.
<< Smettila, non è
carino ridere su quest’argomento! >> Gonfiò le
guance, arrabbiata.
Ma come potevo non
ridere? Stare con lei era uno spasso. Sfruttai il mio potere
trasmettendole un po’ del mio buon umore.
<< Non vale! >>
Sorrise più rilassata.
<< Se non ci
vogliono attaccare, mi dici perché temi per me? >> Non
riuscivo a togliermi il sorriso dal volto.
Non era molto propensa a
darmi la risposta, così usai ancora un po’ del mio dono.
<< Jaz, non è
giusto. Stai giocando sporco! >> Sbuffò, arrendendosi e
cominciando a parlare. << Irina ci proverà
spudoratamente con te. Non so come andrà a finire, non posso
prevederlo, perché tu non hai ancora vissuto la situazione e
quindi non hai ancora preso una decisione. >>
Soppesai le parole. <<
Alice, cosa temi? >> Avevo notato il nomignolo che aveva usato,
era già la seconda volta che lo utilizzava, era simpatico se
detto da lei. Sicuramente non avrei permesso a nessun altro di
chiamarmi così.
Il suo volto s'intristì
per un breve attimo. << Che tu possa lasciarci. >>
Ammise. << Non sopporterei il dolore di saperti via da noi...
da me... >> La sua voce si era incrinata. << Ma è
anche giusto che tu possa scegliere... >> Mi guardò con
un sorriso triste. << Qualunque cosa tu sceglierai, andrà
bene. Me ne farò una ragione. >>
Io invece mi rabbuiai. <<
Parli come se avessi già scelto. >> Mi stavo
arrabbiando. << Ricordati che io non ho cambiato idea su di
“noi”. >> Ero un bastardo a dirle così, ma
era vero. Per quanto la trovassi simpatica e piacevole, non esisteva
un noi.
<< Sì,
scusa. Hai ragione. >> Dolore, ecco quello che provava.
Bravo Jasper, veramente
complimenti! Pensai, non potevo fare cosa peggiore di questa.
Arrivammo a casa poco
prima delle nove di sera. Scaricammo in silenzio tutti i nostri
acquisti, e sempre in rigoroso silenzio li sistemammo in camera mia.
<< Bene, abbiamo
finito. >> Sorrise cercando di mascherare il suo stato d'animo.
<< Sì. >>
Confermai non aggiungendo altro. Non sapevo come prendere quella
vampira. Sarebbe bastata una mia sola parola per darle una speranza
che io non intendevo concederle. << Mi dispiace per le parole
di prima. >>
<< Non ti
preoccupare, quello che hai detto è giusto, non esiste un
“noi”. >>
Di
nuovo quel sorriso triste. << Ma almeno esiste un buon rapporto
di amicizia? >> Una scintilla di speranza albergava nuovamente
in lei.
Amicizia...
potevo averla con lei? << Si. Quella c'è. >>
Il
suo volto cambiò rasserenandosi un po.
Il
leggero ma veloce camminare al di fuori della casa, attirò la
nostra attenzione. << Sono arrivati. >> Annunciò
Alice, mentre a testa alta usciva dalla mia stanza, ma il animo era
completamente avvolto dalla paura.
Temeva
davvero così tanto un mio abbandono? Sospirai e raggiunsi il
resto dei Cullen al piano di sotto.
Feci
appena in tempo a mettermi accanto alla piccola vampira che la porta
di casa si aprì, facendo entrare cinque vampiri, quattro
femmine e un maschio.
<<
Così è vero, Jasper Whitlock è davvero qui a
Forks. L'ideatore della difesa di Volterra è fra noi. E' un
vero onore. >> A parlare era stato l'unico maschio di quel
gruppo.
<<
Eleazar, è un vero piacere rivederti. >> Carlisle avanzò
verso di lui abbracciandolo come un fratello.
<<
Carlisle, come stai? >> Ricambiò sincero.
<<
Bene. Stiamo tutti bene. >> Poi rivolse la sua attenzione sul
resto del gruppo. << Tanya, Kate, Irina, Carmen. E' un vero
piacere riavervi fra noi. >> Qui la sincerità di
Carlisle aveva tentennato su Tanya... probabilmente aveva ancora in
mente cosa era successo con Edward.
Tutte
le vampire salutarono educatamente Carlisle e la sua famiglia.
<<
Edward non c'è? >> Tanya aveva parlato per la prima
volta. Sembrava che le sue emozioni fossero ossessionate da Edward.
<<
No, lui e Bella sono via, assieme. >> Specificò Emmett,
guadagnandosi uno sguardo complice da Rosalie.
La
cosa non piacque per nulla a Tanya, ma con falsità si
interessò ad Esme e Kate.
Vicino
a me, Alice era tesa, immobile. << Rilassati. >> Le
sussurrai piano, infondendole un po di tranquillità.
Nonostante
il mio intervento, i suoi occhi rimanevano fissi sulla vampira
chiamata Irina. Avevo notato che continuava a fissarmi e sentivo le
sue emozioni crescere per me.
Feci
una cosa che forse avrebbe segnato per sempre il mio futuro.
Allungai
la mano verso quella di Alice e la strinsi nella mia, intrecciando le
nostre dita.
Stupore,
e speranza balzarono prepotenti fra me e lei.
<<
Non ti lascio. >> Le sussurrai nuovamente, osservando Irina che
con calma avanzava verso di noi.
<<
Alice. >> La salutò Irina.
<<
Irina. >>
<<
Non mi presenti? >> I suoi occhi color oro non avevano nulla a
che vedere con quelli della piccola vampira.
Alice
sembrava al patibolo, si notava al volo che era una cosa che non
avrebbe mai voluto fare. << Irina, lui è Jasper. Jasper,
lei è Irina, lei e tutti gli altri vengono da Denali, Alaska.
>>
<<
Molto piacere. >> Inchinai leggermente la testa, senza mai
lasciare la mano di Alice.
<<
Il piacere è tutto mio, Jasper. >> Sorrise ammiccante,
nonostante avesse visto le nostre mani intrecciate. << Una
bella differenza da Volterra a Forks. >>
<<
Già. >> Dissi solamente.
<<
Dovresti visitare l'Alaska, è bellissima da vedere, molto
meglio del clima umido e bagnato che c'è qui. >> Adesso
era a poco meno di due passi da me. La stretta di Alice si era fatta
debole.
<<
Sicuramente sarà bellissima, magari un giorno, io e Alice
verremo a trovarvi. >> I suoi occhi saettarono sulla vampira
vicino a me.
<<
Ma certo. >> Le sue emozioni non erano d'accordo con le sue
parole. Ma non importava, non ci sarei mai andato in Alaska.
<<
Irina, scusaci, ma io e il mio Jaz. >> Gongolò come una
dodicenne quando pronunciò il mio nomignolo. << Dobbiamo
andare. >>
Lo
sguardo poco benevolo di Irina mi mise in allerta, mi spostai in
avanti proteggendo Alice con il mio corpo. << Qualcosa in
contrario? >> Le domandai freddo.
<<
No, affatto. >> Si voltò raggiungendo sua sorella.
<< Andiamo.>>
Mi sussurrò Alice, portandomi via da quel posto diventato
improvvisamente poco felice.
Per la prima volta, dopo
molto tempo, correvo libero, senza una meta, completamente in balia
delle mie emozioni. Anche se erano più le emozioni di Alice
quelle che sentivo. Ma era un piacere avvertirle.
Il bosco scorreva veloce
attorno a noi, saltammo il fiume e arrivammo forse nel centro del
bosco.
<< Siamo soli
adesso. >> Sorrise lei fermandosi, ed io con lei.
Ero seriamente curioso.
<< Cosa facciamo qui? >>
<< Cacciamo! >>
Trillò con entusiasmo, mentre io la guardavo confuso.
<< Come? >>
Si guardò attorno
e si posizionò, pronta per attaccare. << Lasciati andare
ai tuoi sensi e colpisci! >>
Scattò in avanti
fulminea, era aggraziata, armoniosa e letale. Ero affascinato da lei.
La vidi affondare i denti
nel collo di un cervo, stava succhiando la sua vita con gusto e
bramosia. Non avevo mai visto nulla di così eccitante.
Ero sicuro che i miei
occhi fossero diventati improvvisamente neri, ed ero anche certo che
quello che stavo provando in questo momento fossero dei sentimenti
totalmente stravolgenti. Ed erano solo miei.
Avanzai verso la piccola
vampira e la guardai ammaliato. Sollevò gli occhi, anche i
suoi erano neri, e mentre finiva di succhiare quella linfa vitale,
non abbandonò mail il mio sguardo. Alla fine si staccò
e si alzò in piedi con calma studiata.
Eravamo solo io e lei. Mi
avvicinai ancora e presi il suo viso fra le mani.
Qualcosa urlava dentro di
me, qualcosa che sembrava essere un senso enorme di possessione nei
suoi confronti...
Recensione di Nessie93
[Contatta],
del 11/11/2009 - 09:27PM
Dici? Mmm per adesso tutto va in
favore di Alice ^^... per adesso...
Recensione di Anthy
[Contatta],
del 11/11/2009 - 06:33PM
Guarda che poi mi fai
sentire importante se dici così ^///^ Per me sei sempre stata
una delle migliori del fandom di Twilight,una delle poche che ancora
seguo (ho così poco tempo per leggere uff)! Hai un modo di
scrivere che mi piace tremendamente, le tue storie poi sono sempre
uniche. Un misto di dolcezza ma mai banalità! Perciò
sono IO che mi sento orgogliosa nel saperlo che le leggi XD
WOW GRAZIE! ^///^ Ma passiamo al capitolo! Mi
piace, fai scorrere il tempo nella maniera giusta. Mi spiego: non
affretti le situazioni nè i sentimenti. Crescono in lui, sono
forti in lei. Ora, ho il mio dubbio sui Volturi, soprattutto dopo la
tua frase iniziale. Mi ha messo la pulce al'orecchio: quella
accondiscenza da parte di Caius è preoccupante. Ora, visto
l'IC della storia, prospetto guai. A proposito di IC: posso
permettermi di dire una cosina ina ina??? Cero
che si! Adoro i commenti costruttivi! ^^ Ho
letto le risposte alle recensioni (eheh, si sa mai che sfuggano
qualche spoiler u.u) e mi sono soffermata su quella a Luisina. Ma
povera Rose! Okay, la Meyer la dipinge acida ma non è solo
cosìììì... E' molto più dietro!
Ahahah, la mia è una crociata per riabilitarla porella! Okay
la smetto! Un bacione e al prossimo!!! Complimenti. ^^ Ti
ringrazio tantissimo per le tue parole, e per Rose, non ti
preoccupare. ^_^ Io la vedrò sempre un pochino acidella, ma
capisco anche il motivo del suo comportamento. Insomma, non è
facile per lei, e nonostante il caratterino che si ritrova, rimane
una donna forte. Sa affrontare la sua immortalità e tenta di
far capire a Bella quanto sia importante la vita umana. E' un
personaggio molto complesso, forse molto di più di Edward. Ha
una forza e un fascino non indifferenti. In sostanza? Mi piace!
Magari un giorno scriverò una Rosalie Emmett *_* mi piacerebbe
, ma dopo questa ficci, ti dico subito che ho in cantiere una Bella
Edward. Credo che sarà l'ultima che scriverò, per
quest'anno. Poi ovviamente, dopo aver visto il film, minimo ne
scriverò almeno un'altra ventina hahahah XD Chissà, ma
per adesso ho voglia di finire senza fretta questa Jasper Alice,
mettere on line quella nuova di Edward Bella e scrivere una Rosalie
Emmett.
Recensione di Synie
[Contatta],
del 11/11/2009 - 08:39AM
ok... PICOLLA
MINACCIA A JASPER WITLOCK DA RIFERIRE CON TONO ALTISSIMO, DA SPACCARE
I TIMPANI, E MINACCIOSITA' MAI VISTA: generale Jasper Witlock
prova anche solo a farmi il complessato e prendo la tua preziosissima
scacchiera in legno massello e, dopo averla fatta a pezzettini, la
brucio e uso il fuocherello appena acceso per farti rosolare e darti
in pasto ai cani di La Push... entiendes???HAHAHAHAH Ha
inteso! Ha inteso! XD Bene, sono
soddisfatta...Ottimo ^_^ Ti sei ripresa dalla
febbre? Mi auguro di si ^_^ Che ne dici di questo capitolo? Mmm, sai,
credo che userò il tuo “suggerimento” che mi hai
messo nel commento, non era in programma, ma è un'idea carina
secondo me... ^^ hehe^^ scommetto che ora stai cercando di capire che
cosa mi hai scritto che mi ha ispirato! XD Segreto! ^^
Recensione di mamarty
[Contatta],
del 10/11/2009 - 11:29PM
Ottima osservazione... ma i
Volturi? E' così semplice lasciare andare via uno come Jasper
dalla loro guardia? ^^ Non credo sai...
Recensione di hale1843
[Contatta],
del 10/11/2009 - 11:28PM
Ciao! Grazie mille per il tuo
dolcissimo commento ^_^ Che ne dici adesso? Secondo te che farà
Jaz ora? ^^
Recensione di Norine
[Contatta],
del 10/11/2009 - 10:38PM
Ciao Eh Alice non bada a spese ^^
si nota vero? XD
Recensione di Shona
[Contatta],
del 10/11/2009 - 10:33PM
CIAOOOOOOOOOOO ^___^ che bello!!!
Mancano pochissimo giorni e poi sarai qui!!! *_* non vedo l'ora!!!
Eeeehhh ovvio che so cosa ne pensi ^^ e mi fa davvero piacere^_^
Recensione di RachEl
CullEn [Contatta],
del 10/11/2009 - 10:14PM
Ciaoo!! Grazie mille per il tuo
commento! ^_^ Eeeh si, anche io ho notato che nelle altre ficci Alice
è sempre raggiante e a volte un op superficiale, mi sono
domandata in effetti se anche lei avesse avuto dei momenti difficili.
Nella vita e non vita, tutti abbiamo alti e bassi ^_^ quindi l'ho
dipinta meno frizzante ma un pochino più seria. Ciò non
vuol dire che non possa trasmettere felicità a Jaz ^.^
Recensione di stezietta
w [Contatta],
del 10/11/2009 - 10:08PM
GRAZIEEEE!! ^^ Che belle le tue
parole. Sono veramente felice che ti piaccia! ^-^
Recensione di Purelove
[Contatta],
del 10/11/2009 - 09:46PM
** davvero!?!?!? cioè
mi inserisci nella tua storia!? Ovviamente!
^-^ Guarda...sto facendo le capriole per la
stanza...XD hahahah addirittura?! Il
pezzo finale è esilerante...però è bello essere
nella testa di Jasper. E' un personaggio che d solito si trascura o
cmq pochissime persone (si contano su una mano) danno così
rilevanza a questo personaggio e quindi alla coppia. Concordo
a pieno con te ^_^ Sono contentissima della tua
decisione. Sei proprio brava a scrivere quindi è un piacere
continuare a leggere questa tua nuova storia. XD WOW!
GRAZIE ^//^ occhio che mi gonfi troppo l'orgoglio! XD E NON
NASCONDERTI KE NN CAPISCO MAI SE CI SEI O NO! Ihihihi Cercherò
:P
Recensione di plubuffy
[Contatta],
del 10/11/2009 - 09:45PM
Stellissima!! ^-^ Ieri ti ho
abbandonato perché ho una linea caccosa di internet -.- bah,
no comment...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Capitolo8 ***
Titolo:
Sai che non lo so
Storia
di: Goten
Beta:
Giusy
Paring:
Jasper - Alice
Capitoli:
Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^
Aggiornamenti:
ogni martedì e giovedì
Capitolo
8
Sentivo
la fragranza che emanava il suo corpo, un dolcissimo miscuglio di
profumi. Questa era Alice. Non era una semplice vampira, lei era
speciale.
Il
suo viso era appoggiato delicato nelle mie mani.
Avvicinai
il mio viso ancora di più e alla fine lasciai che le mie labbra
premessero sulle sue. Ero a casa.
Il
suo sapore si mescolava con il mio alla perfezione, non c'era nulla
di sbagliato. Niente. Il mio corpo reagiva in maniera impressionante
al suo, le sue labbra morbide si aprirono sotto il mio tocco e le sue
mani vagarono fra i miei capelli, scatenando in me ondate di brividi.
Non
mi ero neanche reso conto di aver chiuso gli occhi, fu con grande
stupore che quando li aprii, trovai i suoi occhi osservarmi, neri e
perfetti.
Aprii
la bocca pronto a parlare, ma lei mi mise un dito sulle labbra. <<
Non dire nulla. E' stato perfetto, e lo sai anche tu. >>
Era
stato più che perfetto, ma
non dissi nulla, lasciai semplicemente che quel nostro primo bacio
finisse così.
Mi
sorrise complice ed in quel momento mi sentii sollevato, Alice
sembrava sapesse che tutto quello che mi stava accadendo mi stava
facendo provare emozioni talmente forti e potenti da non poter essere
espresse a parole.
<<
Ora tocca a te. >> Indicò con lo sguardo verso una precisa
direzione, io seguii con gli occhi e a
un certo punto sentii il battito pesante di un cuore. << Vai
Jasper. >>
Scattai
avanti, fulmineo. Pochi istanti dopo affondavo i denti nel collo
morbido e peloso di un cervo. Succhiavo avido quel nettare, cercando
di gustarlo, ma aveva un pessimo sapore rispetto al sangue umano che
fino a poco prima avevo gustato a Volterra.
Continuammo
la nostra corsa nei boschi, cacciando e osservandoci a vicenda. Era
una sensazione di libertà mai provata prima. Stavo correndo libero,
cacciavo
libero e nessuno poteva fermarmi!
<<
Jasper, fermati. >> Esclamò Alice a poca distanza da me,
mentre balzava giù dal ramo di un albero. La sua risata cristallina
risuonava fra gli alberi. << Non vorrai oltrepassare il
confine! >> Sorrise fermandosi a pochi passi da me.
Non
mi ero reso conto di essere arrivato al confine con il Canada. Ero
stato talmente preso dall'assaporare quella sensazione di libertà da
essermi scordato di tutto.
<<
No, certo che no. >> Le risposi calmo, cercando di arginare
tutta quella folle euforia che poco prima mi aveva invaso.
Feci
una cosa che ormai da parecchio tempo non mi veniva più spontanea,
mi avvicinai alla sua esile figura e le porsi il braccio. <<
Torniamo a casa? >>
Il
suo volto e le sue emozioni erano molto compiaciuti
da quel mio semplice gesto ed io, ritenni di aver fatto la cosa
giusta, quando sentii la sua mano appoggiarsi delicata.
<<
Con molto piacere. >> Mi sussurrò, camminando al mio fianco,
cominciando a parlare del più e del meno.
Questo
era il bello di Alice, con lei potevi parlare anche delle cose più
insignificanti, ma lei, con il suo modo così particolare, unico,
riusciva a sorprenderti, sempre.
Cominciarono
a trascorrere le ore, i giorni, e le settimane.
Ero
sempre più attaccato a lei, a quella piccola folle figura che con la
sua spontaneità aveva rischiarato le mie tenebre e aveva riportato
il sole.
Odiavo
letteralmente le ore in cui lei e i suoi fratelli, ma soprattutto lei
era a scuola. Odiavo sentire i commenti di Emmett sul popolo maschile
e sui loro modi rozzi di cercare di avere la sua attenzione.
<<
Questa sai come si chiama, vero Jasper?! >> Mi sussurrò con
fare cospiratorio un giorno Emmett.
<<
Piantala. >> Risposi brusco. Avevo appena sentito che un certo
Tyler aveva cercato di parlare alla mia piccola Alice.
<<
E' gelosia, mio caro, gelosia. >> Continuò Emmett,
guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia.
E
dov'era adesso lei? Fuori in giardino con Bella. Almeno la potevo
sentire, sembrava felicissima per qualcosa di cui non sapevo nulla.
Non mi piaceva l'idea di non conoscere cosa la rendesse così
euforica.
In
tutti quei giorni che ero rimasto a casa Cullen, il rapporto fra me e
Alice era diventato molto particolare. Non c’eravamo
più scambiati nemmeno un bacio, ma bastava un semplice sguardo per
capire esattamente di cosa avesse bisogno lei e di cosa sentissi io
la mancanza.
Sembrava
quasi che vivessimo in simbiosi. Perfino Edward, un giorno, mi aveva
detto senza girarci troppo attorno, che invidiava il mio rapporto con
la piccola Alice. Non avevamo bisogno di parlare per capirci.
E
questo un po’ mi spiazzava. Cosa avrei fatto una volta tornato a
Volterra? E lei? Avrei potuto chiederle di venire con me, ma non
credevo che avrebbe mai accettato la mia proposta.
Di
nuovo la sua risata cristallina mi attirò come un’ape al suo
miele. Ero diventato Alice dipendente e non capivo se la cosa poteva
essere salutare per me.
<<
Io dico di sì. >> La voce di Edward mi arrivò da dietro,
ovviamente aveva sentito tutti i miei pensieri.
<<
A volte ne sono convinto anch’io... >> Ghignai. << Ma a
volte... >> Il mio ghigno si spense. A volte temo che quando
ritornerò in Italia tutto sarà peggio di prima, perché lei non
sarà con me.
<<
Nessuno ti vuole mandare via da qui Jasper. Sei della famiglia. >>
Mi
voltai e lo osservai, era così serio e sentivo che in parte aveva
ragione, ma non potevo sfuggire ai miei obblighi. Avevo giurato
fedeltà eterna a Volterra, prima o poi sarei dovuto tornare in quel
posto.
<<
Dipende da te, Jasper. Solo da te. Vale di più il tuo giuramento ai
Volturi o quello che provi per Alice? Spetta solo a te la risposta...
>> Mi voltò le spalle cominciando a salire verso il piano
superiore.
<<
Aspetta Edward. >> Mi avvicinai di nuovo a lui. << Tu
cosa faresti al mio posto? >>
Si
voltò nuovamente verso di me. << Io non sono te, Jasper. Non
so cosa farei al tuo posto. Ma so che ho provato sulla mia pelle cosa
vuol dire stare senza Bella. Fidati. >> Mi
poggiò una mano sulla spalla.
<< Il dolore che ho provato è
stato peggiore di quello che Jane infligge, molto peggio. >>
Passai
il resto della mia giornata alla finestra, i miei occhi non la
lasciavano mai. Sorrideva, era felice, imbronciata, irritata, ma alla
fine aveva sempre un sorriso felice sul viso.
In
quella piccola cittadina sperduta in mezzo al verde lussureggiante
avevo percepito sempre e solo emozioni positive, era inutile non
ammetterlo, stare lì con loro e far parte di questa famiglia erano
veramente una manna dal cielo.
Sorrisi
e decisi di unirmi al piccolo duo che formavano Alice e Bella.
Uscii
da casa e con poche falcate arrivai di fianco alla piccola vampira.
<<
Jasper ti prego, prova a convincerla che non mi serve nessun abito
nuovo! >> Esclamò Bella guardandomi implorante.
Era
più che evidente cosa intendesse fare la mia piccolina. Dentro di me
risi, capendo perfettamente in che supplizio l'avrebbe condotta
quella pazza di Alice.
Mi
bastò una semplice occhiata a quel dolce musetto per farmi
sciogliere. Utilizzai il mio potere sulla povera Bella, che in
pochissimi secondi si trovò, accondiscendete e felice di andare a
fare shopping con la piccola Alice.
Il
mio umore divenne ancora più roseo, quando avvertii il corpo minuto
ma ben proporzionato della vampira appoggiarsi al mio e il suo
braccio avvolgermi la vita. << Sei il mio eroe. >> Mi
sussurrò, schioccandomi un bacio sulla guancia.
Decisamente
adoravo avere quel ruolo nella sua vita.
Passarono
altri giorni, la caccia con Alice e gli altri membri dei Cullen era
decisamente esaltante, avevo ancora poco controllo in presenza degli
umani, ma quando Bella era da noi, istantaneamente smettevo di
respirare.
Tutto
questo stava diventando una piacevole routine. I membri del clan di
Denali non erano più venuti a trovarci, decisamente questo aveva
aiutato molto l'equilibrio di felicità e tranquillità che la
famiglia Cullen riusciva a trasmettermi.
==================================================================
Scusatemi se non rispondo ai commenti, ma quì grandina e mi salta la corrente. Nel prossimo, prometto che risponderò! ^___^ Spero di riuscire a postare prima del prossimo black out! E scusatemi anche per la mia assenza, ma sono stata a casa con l'influenza, una settimana orrenda! |
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Titolo:
Sai che non lo so
Storia
di: Goten
Beta:
Giusy
Paring:
Jasper - Alice
Capitoli:
Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^
Aggiornamenti:
ogni martedì e giovedì
Capitolo
9
Stavo
sfogliando svogliatamente una rivista, osservando ogni due minuti il
grande orologio appeso alla parete color panna. Erano solo le undici,
sbuffai. Ero a casa da solo, mi annoiavo a morte. Alice, assieme a
tutti gli altri era a scuola, Carlisle al lavoro ed Esme era fuori
per commissioni.
Tornai
a prestare la mia attenzione alla rivista. Alzai un sopracciglio...
possibile che in quella casa ci fossero solo riviste di moda?!
Appoggiai
la rivista sopra quelle che avevo già letto, era impressionante la
pila che avevo creato. Era alta quasi settanta centimetri!
Afferrai
il telecomando, riuscii a far passare quasi altre due ore davanti
alla televisione. Sbuffai di nuovo, Esme era rientrata, ma non era la
sua compagnia che anelavo, nonostante le sue emozioni calme e
tranquille fossero piacevoli.
Guardai
di nuovo l'orologio, ancora quindici minuti e Alice sarebbe uscita da
quella maledettissima scuola.
A
Volterra avevo sempre qualcosa da fare, mentre li, avevo tutto il
tempo che volevo per me. Potevo anche decidere di annoiarmi a morte,
ma quello che preferivo di più era il tempo passato con la nana.
Sghignazzai, quel nomignolo glie lo aveva affibbiato Emmett. Quel
grosso orso era l'unico a farla uscire dai gangheri.
Sentivo
la lancetta dei minuti camminare lenta e per un attimo nella mia
mente si formò una semplicissima domanda: Cosa provo io per Alice
Cullen?
Lo
sapevo, eccome se lo sapevo, ma mi ostinavo a ripetere a me stesso la
solita risposta... non lo so. Bugiardo. Ma non volevo espormi, non
volevo rischiare.
Mi
alzai di scatto dal divano e con un pensiero fisso in mente, uscii di
casa.
Stare
lì da solo mi portava a fare dei pensieri che secondo me, erano
altamente nocivi. L'aria fresca del bosco sicuramente mi avrebbe
fatto bene... bugiardo di nuovo. Il suo profumo delicato e il suo
tocco gentile, erano queste le uniche cose mi avrebbero fatto stare
bene!
Ringhiai
e cambiai direzione, mi stavo avvicinando pericolosamente alla città.
Arrestai la mia folle corsa e con passo umano uscii dal bosco, di
fronte a me stava l'edificio scolastico fatto interamente di mattoni
rossi.
Non
potei impedire alle mie labbra di sollevarsi vittoriose, mancavo
esattamente pochissimi minuti alla fine delle lezioni.
Mi
osservai intorno, il parcheggio era pieno di vecchie auto, solo la
Volvo di Edward spiccava lucente fra le altre. Mi avvicinai e mi
appoggiai alla portiera, nella mia mente era già scattato il conto
alla rovescia.
Le
nuvole erano cariche di pioggia, il venticello leggero mi portava
sotto il naso diversi odori, ma quello che mi catturò fu il suo, un
insolito misto di cannella, giacinto e pera. I miei muscoli si
tesero, pronti per andarle incontro. Il mio corpo la reclamava,
voleva averla vicino, sempre.
La
porta si aprì, una piccola onda di studenti scherzosi prese a uscire
dall'edificio. C'era chi rideva, chi aveva probabilmente avuto una
pessima giornata, chi invece faceva finta di picchiare il proprio
amico.
E
poi, eccola! Era impossibile cercare di distogliere lo sguardo dalla
sua piccola figura.
Alzò
gli occhi color caramello verso di me e mi sorrise. Quel sorriso era
tutto per me!
Notai
distrattamente un gruppetto di ragazze indicarmi, ma non
m’interessava nessuna di loro, per me, esisteva solo Alice.
Poi,
successe... i ragazzi che stavano scherzano fra loro, cominciarono a
spintonarsi, uno di loro cadde e in quel momento, il profumo del
sangue mi arrivò portato dal vento.
Le
mani sbucciate di quel ragazzo avevano attirato completamente tutta
la mia attenzione.
La
gola era in fiamme, volevo, bramavo quel sangue! Lo stomaco si
contorceva per la fame, eco della sete. Sentii i miei muscoli tesi
pronti a scattare.
<<
Jasper! >> Fu solo un sussurro debole della voce di Alice, ma
bastò per farmi rendere conto di quello che stavo facendo.
Scattai
via a velocità umana e quando fui al riparo nel verde lussureggiante
del bosco, corsi via a velocità vampiresca.
Ero
un mostro. Uno schifosissimo mostro.
Saltai
veloce da un ramo all'altro, mi sentivo un novellino! Non era
possibile che io, Jasper Whitlock perdessi il controllo così
facilmente!
Mi
arrestai di colpo, ero a pochi metri da casa Cullen. Sarei potuto
tornare da loro? Mi avrebbero perdonato per quella debolezza che
avevo mostrato?
Sospirai,
speravo sinceramente di sì.
Mossi
un primo passo verso quella casa bianca e subito mi fermai... lei era
li. Mi aspettava.
Alice
mosse alcuni passi verso di me, le sue emozioni tralasciavano
felicità e impazienza di riavermi li, con lei.
Le
mie gambe si mossero da sole e in pochissimi secondi ci trovammo uno
di fronte all'altro, i nostri occhi non si lasciavano nemmeno per un
secondo.
<<
Mi dispiac... >> Mi zittii da solo, si era lasciata andare
contro di me, come una piccola bambola in cerca di cure. Le mie
braccia la accolsero e la strinsero.
<<
Sono felice che tu sia qui, Jasper. Non lasciarmi più... ho avuto
paura. >>
E
la sentii la sua paura. Le mie mani le accarezzarono la schiena. <<
Tu sei molto importante per me, Alice. >> Le sussurrai piano,
sapendo comunque che lei avrebbe sentito.
Non
so per quanto tempo rimasi così con lei, la mia mente aveva perso
per un po’ la cognizione di tutto quello che ci circondava.
Fu
lei la prima a staccarsi e quando lo fece, mi sentii incompleto. <<
Credo sia il caso di andare a caccia. >> Sorrise e stringendomi
la mano ci inoltrammo nella foresta.
Abbattei
un orso e qualche cervo, Alice, aggraziata mi stava vicino, correva
al mio fianco, felice che fossi tornato da loro, da lei.
Ricambiai
quel sorriso. Prima o poi avrei dovuto affrontare quei sentimenti che
avevo imparato a conoscere, ma per adesso erano al sicuro, sigillati
dentro di me.
<<
Facciamo a chi arriva prima?! >> Scherzò lei, cominciando a
correre.
Risi,
mentre con pochissime falcate raggiunsi il suo fianco.
Ero
felice, schifosamente felice.
Saltammo
in contemporanea il fiume e pochi istanti dopo fummo davanti alla
casa bianca, le nostre risatine erano come piccoli campanellini nella
foresta, avvertivo chiaramente la felicità dietro la porta di casa,
tutti erano contenti per noi. Nessuno escluso.
<<
Prima! >> Esclamò ancora con il sorriso.
Mi
avvicinai e con gentilezza presi il suo viso fra le mani. <<
Meriti un premio. >> E le baciai la punta del nasino.
Sul
mio viso si aprì un sorriso felice. Stavo bene.
Afferrai
la porta e l'aprii. << Prego... >> Le dissi, lasciando
che entrasse per prima in casa, dove tutti gli altri ci aspettavano.
Emmett
stava cercando di insegnare a Bella come giocare con la Playstation,
ma a quanto pareva sembrava un’impresa quasi impossibile. <<
No no Bellina, a sinistra, sinistra! >> Esclamò. <<
Quella è la destra! >> E il personaggio di Bella cadde bel
fiume virtuale annegando.
<<
Ops... >> Appoggiò piano la manetta del gioco per terra. <<
Scusa Em... >>
Lui
le riservò un’occhiata torva.
<<
Avevi... salvato vero? >> Deglutì piano Bella, non ricevendo
nessuna risposta da Emmett.
<<
No... >> Dedusse. << Non avevi salvato... >> Fece
una piccola risatina nervosa. << Puoi sempre rincominciare...
no? >> Piano piano si allontanò strisciando indietro fino alle
mie gambe. Voltò piano il volto verso di me. << Oh... Jasper,
ciao... ehm, ti spiace... ? >> indicò Emmett con un dito, che
ancora la guardava in malo modo.
La
mano di Alice mi stava accarezzando un fianco, si godeva anche lei la
scena.
Sollevai
le labbra in un lieve sorriso e accontentai la piccola umana. IN
pochi secondi, Emmett cambiò espressione. << Non vale... >>
Borbottò, riavviando la partita e salvando questa volta il livello
che Bella gli aveva distrutto.
Edward
stava componendo una nuova melodia al pianoforte, scrivendo le note
su uno spartito nuovo.
Rosalie
stava sfogliando una rivista di moda, era molto concentrata, Esme
stava progettando di restaurare una piccola casetta che avevano
acquistato in mezzo al boschetto e Carlisle stava leggendo un tomo di
medicina.
Erano
tutti indaffarati, ma presenti in caso di necessità.
Questo
non era un clan, era una famiglia. Osservai Alice e scoprii che avrei
voluto farne parte in un solo modo: accanto a lei.
Edward
sollevò lo sguardo in un muto messaggio, ed io sapevo perfettamente
cosa voleva dire; dipende tutto da me.
Lui
annuì e tornò alle sue note.
Risposta
ai commenti capitolo 7:
Recensione di Shinalia
[Contatta]
del 29/11/2009 - 03:28PM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
Sono davvero felicissima di tutte le tue parole
bellissime ^///^ anche io adoro le tue storie, le leggo sempre :P
anche se commento poco ^^
|
Recensione di cullenboy
[Contatta]
del 26/11/2009 - 12:02PM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
Un tuo commento?!?!?! OH MIO DIO!!!! HAHAHAHAH
è sempre uno spasso sentirti, uomo dalle mille risposte pronte
all'uso! XD
|
Recensione di Alice
Joy [Contatta]
del 24/11/2009 - 12:13AM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
No no tranquilla, non abbandono la storia, la
porterò a termine ^_^ ma purtroppo ho avuto l'influenza e conta
pure che il lavoro è aumentato parecchio, quindi il tempo per
scrivere è stato ridotto a zero. Adesso poi le cose cominceranno
forse a complicarsi ^__^
|
Recensione di Nessie93
[Contatta]
del 22/11/2009 - 05:47PM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
Non ti sbagli, ho avuto la schifosa influenza,
tranquilla, ora stò meglio, molto meglio, la tosse è rimasta ^^
ma per il resto tutto ok ^_^
|
Recensione di Anthy
[Contatta]
del 16/11/2009 - 12:12PM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
Hahahah hai ragione, non manca molto all'inizio
dell'anno. Sono davvero contenta che ti piaccia la ficci ^^ dici
che è la migliore che ho scritto? Mah, forse ^___^ aspetta di
leggere la prossima Eddy Bella ^.^
|
Recensione di Anthy
[Contatta]
del 16/11/2009 - 07:30AM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
Il tuo commento è stato bellissimo! ^.^ Che ne
dici adesso, che cosa potrà mai succedere? ^__^
|
Recensione di luisina
[Contatta]
del 15/11/2009 - 11:28AM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
Grazie per le tue belle parole, io aspetto
sempre i tuoi capitoli :P
|
Recensione di RachEl
CullEn [Contatta]
del 13/11/2009 - 03:56PM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
Jaz è un piccolo mito! XD Chissà adesso che
succederà ^^... io prevedo problemi all'orizzonte.
|
Recensione di mamarty
[Contatta]
del 13/11/2009 - 12:37AM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
In effetti Alice è impossibile non volerle
bene ^^ e Jaz poi, è un tipo molto chiuso in se stesso, ma lui sa
bene cosa prova per lei ^___^ deve solo riuscire a tirare fuori
quelle tre semplici parole che noi tutti aspettiamo con ansia *_*
|
Recensione di Norine
[Contatta]
del 12/11/2009 - 09:10PM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
Hahahahah tranquilla, ho riferito il messaggio
a Irina! XD
Che ne dici adesso della “situascion” XD ?
|
Recensione di Nessie93
[Contatta]
del 12/11/2009 - 09:08PM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
Jasper è molto bravo a gestire il tutto, non
per niente è uno stratega, ma chissà come riuscirà a gestire il
suo futuro...
|
Recensione di stezietta
w [Contatta]
del 12/11/2009 - 04:27PM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
HAHAHAHAH Si sono baciati!!!!!!!
EVVIVAAAAAAAAAA!!! Fuochi d'artificio!!! Brindiamo con una coppa
di sangue del 1850!! HAHAHAH XD
|
Recensione di Shona
[Contatta]
del 12/11/2009 - 02:52PM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
SHONAAAAAAAAAAAAAA quando
vieniiiiiiiiiii???????????? hahahahah XD sai, posso anche
interrompere la ficci se non venite a trovarci! XD poi te la vedi
tu con chi la legge! XD XD
|
Recensione di Synie
[Contatta]
del 12/11/2009 - 11:53AM al capitolo 7: Capitolo
7 - Firmata
|
Hahahah mi hai ispirato per la scacchiera! Non
ci avevo pensato sai! E' stata una bella idea! Poi la vedrai nella
ficci ^-^
|
Risposte
ai commenti capitolo 8:
Recensione di Alice
Joy [Contatta]
del 02/12/2009 - 11:13PM al capitolo 8: Capitolo8
- Firmata
|
Ciao! Scusami immensamente per il ritardo, ma
il lavoro mi ha portato via tempo, allora, che ne dici adesso? ^-^
eehhh per la fedeltà di Jasper ai Volturi è ancora ben radicata
e credo che presto, Caius entrerà in scena...
|
Recensione di Norine
[Contatta]
del 01/12/2009 - 09:36PM al capitolo 8: Capitolo8
- Firmata
|
Eh si, Jaz non riesce a stare senza Alice, ma
la sua fedeltà a Volterra presto credo che tornerà a farsi
sentire … ^^
|
Recensione di Nessie93
[Contatta]
del 01/12/2009 - 05:42PM al capitolo 8: Capitolo8
- Firmata
|
Ti ringrazio per le tue belle parole, Jasper
prima o poi dovrà scegliere... e anche Alice lo sospetta, ma chi
sceglierà? La scelta non è così ovvia...
|
Recensione di akane_stars
[Contatta]
del 01/12/2009 - 05:29PM al capitolo 8: Capitolo8
- Firmata
|
Grazie mille per le tue parole ^^ sei molto
gentile, tranquilla, non la lascio in sospeso, entro la fine
dell'anno voglio finirla! ^^
|
Recensione di RachEl
CullEn [Contatta]
del 01/12/2009 - 05:20PM al capitolo 8: Capitolo8
- Firmata
|
Eeeehhh l'amore immortale e duraturo, un sogno
anche per Jasper... riuscirà ad ottenerlo? Mah... ^^
|
Recensione di Shona
[Contatta]
del 01/12/2009 - 04:59PM al capitolo 8: Capitolo8
- Firmata
|
Sei la prima! HAHAHA eeehhhh Jasper ed Alice
per me sono come i biscotti della Ringo, lei la parte bianca e lui
la parte nera... ed in mezzo il loro amore! *_* oddio come sono
romantica oggi! XD
|
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Allora
gente, sono sinceramente sempre felicissima di ricevere i vostri
commenti ^_^ mi rendono gioiosa e molto soddisfatta del mio piccolo
lavoro. ^^
Finalmente
siamo arrivati quasi alla fine... eeeehhh si, il prossimo sarà
l'ultimo capitolo. O almeno così credo, visto che la mia mente non
vuole cambiare i piani del povero Jaz... Scusatemi ancora se non vi
rispondo, ma GIURO lo farò nel prossimo capitolo.
Ora
scappo, devo lavorare... ^^ Un bacione ancora a tutti e GRAZIE
veramente di cuore! ^^
Titolo:
Sai che non lo so
Storia
di: Goten
Beta:
Giusy
Paring:
Jasper - Alice
Capitoli:
11
Aggiornamenti:
ogni martedì e giovedì
Capitolo
10
Ancora
non riuscivo a capire come Emmett potesse guardare questo cartone
animato. Ghignai, se mi avesse sentito chiamarlo così mi avrebbe
fatto un discorso degno di Lupin quando parlava con Margot...
Va
bene, stavo delirando, ma guardare sul computer di Alice i manga
giapponesi in lingua originale mi stava facendo perdere il senno.
Avevo
solo capito i nomi dei protagonisti, ma il resto per me era
assolutamente incomprensibile!
Erano
di nuovo a scuola e se avevo imparato a conoscere Emmett, appena
arrivato, mi avrebbe chiesto cosa aveva fatto Yahgami Light con il
suo Shinigami... mah.
Finalmente
la sigla finale!
Eee...
rullo di tamburi! FINE! Ottimo! Finalmente questa lagna era finita!
<<
Jasper, puoi aiutarmi un secondo? >> La voce di Esme mi arrivò
dal piano di sopra.
<<
Certo. >> Risposi a bassa voce, ben sapendo che poteva
tranquillamente sentirmi.
Salii
le scale e la raggiunsi nella stanza che usava come studio, stava
osservando con cipiglio critico un disegno. << Dimmi pure.
Cosa posso fare? >>
Alzò
lo sguardo su di me e mi sorrise. << Voglio una tua onesta
opinione. Che ne pensi di questo? >>
Mi
passò dei fogli, tutti ritraevano schizzi diversi della stessa casa.
A quanto pare la sua idea di restaurare la casetta all'interno della
foresta stava proseguendo.
Scartai
il foglio numero due, il numero cinque e il numero sei, gli altri mi
sembravano veramente belli. << Terrei buoni questi. Mi sembrano
i migliori come struttura e comodità. >> Ammisi.
Mi
guardò soddisfatta. << Ottimo. >> Sorrise. <<
Abbiamo fatto la stessa scelta. >>
<<
Non per impicciarmi, ma per chi è quella casa? >> Ero
sinceramente curioso, sentivo che Esme ci stava mettendo tutta se
stessa in quel piccolo progetto.
<<
E' per Bella e Edward. Quando saranno sposati, vorranno avere un po’
d’intimità. E poi sono comunque a poca distanza da noi in caso di
necessità. >> Mi spiegò gentile, mentre riprendeva in mano i
fogli e li riponeva con cura nella cartellina.
Ultimamente
anche Alice era su di giri, mancavano ormai alcune settimane al
matrimonio fra Edward e Bella, sentivo la tensione crescere nella
futura signora Cullen, con mia grande gioia le regalavo un po’ di
tranquillità e pace con il mio potere, Alice era soddisfatta della
mia iniziativa, secondo lei il fatto che aiutassi Bella era una cosa
molto carina.
Alice,
alla fine era sempre lei che rubava i miei pensieri. Infilai le mani
in tasca e scesi al piano di sotto. Non mi andava di stare da solo,
ma non volevo disturbare Esme, era così presa dal suo lavoro.
Ogni
tanto la mia mente vagava senza sosta nei miei ricordi. Ultimamente
Volterra era spesso nei miei pensieri, faceva a gara con Alice per
occupare la mia mente.
C'era
solo una cosa che mi mancava della mia vecchia casa, la mia adorata
scacchiera, non era bella, e non aveva alcun tipo di valore, ma io
adoravo giocarci.
Forse
avrei potuto chiedere alla piccoletta di accompagnarmi a comprarne
una. Mi sarebbe veramente piaciuto.
Chissà
come sarebbe stato sfidare la mia piccola nana a quel gioco...
ridacchiai. Sicuramente avrebbe sbirciato per vedere le mie mosse.
Giocare contro Edward era da scartare, con il suo potere, avrei perso
di sicuro... contro Emmett? Le mie labbra scattarono in un sorriso
enorme. Avrei potuto batterlo facilmente e vendicarmi così delle ore
spese a guardare quel cavolo di cartone senza senso!
L'orologio
sposta la sua lancetta sull'ora X, come ho cominciato a chiamarla io.
Non
ero più andato a prendere Alice a scuola, dopo quel giorno
disastroso, ma prima o poi ci sarei riuscito. Era una mia piccola
sfida personale.
Nella
mia testa era scattato il conto alla rovescia, mancavano solo sette
minuti all'arrivo della ciurma e del mio piccolo pirata in gonnella.
I
sette minuti arrivarono e passarono, nessuno di loro si era fatto
vivo. Arcuai un sopracciglio pensieroso, che fossero stati trattenuti
a scuola? Poco probabile, però, se fosse successo, mi avrebbero
avvisato.
Aspettai
ancora pochi minuti... nulla. Neanche il rumore del motore della
Volvo.
Afferrai
il telefono di casa e composi il numero, adesso ero veramente in
ansia... uno squillo, due squilli, tre squilli... erano decisamente
troppi, di solito Alice rispondeva subito, senza neanche farlo
squillare.
Adesso
ero veramente preoccupato. Interruppi la telefonata e composi il
numero di Edward.
Fece
forse mezzo squillo e la sua voce mi arrivò chiara. << Pronto?
>>
<<
Edward, sono Jasper. Dove siete? >> Nella mia voce si poteva
chiaramente udire un vago sentore di paura, e lui se ne accorse.
<<
Tranquillo, stiamo arrivando, Alice ci ha rapito per portarci a Port
Angeles, dice che era una cosa estremamente importante, vitale,
secondo le sue esatte parole. >> Sbuffò, ed io mi sentii
immediatamente meglio.
La
mia piccola nanetta stava bene, era tutto a posto. << Allora è
tutto a posto? >> Domandai comunque per precauzione.
<<
Tutto bene, non ti preoccupare. Fra poco saremo li. >>
Rilasciai
un sospiro di sollievo. << Va bene... grazie Edward. >>
<<
Di nulla. >> E la comunicazione finì.
Mi
resi conto ormai di non riuscire quasi più a nascondere i miei
sentimenti per lei. Ne ero completamente dipendente. Era una cosa
alla quale avrei potuto rinunciare? Potevo rinunciare ad Alice
Cullen?
No,
non potevo. Lei era diventata vitale per me.
Potevo
temporeggiare ancora su quello che provavo per lei? No, decisamente.
Se
qualcuno fosse venuto a portarmela via, al solo pensiero le mie
labbra si arricciavano mostrando i denti affilati e i miei muscoli si
tendevano pronti a scattare.
La
verità era che ormai consideravo Alice di mia proprietà, perché
ero semplicemente innamorato di lei. E i cambiamenti nella natura dei
vampiri erano eterni.
Osservai
il vaso di cristallo che Esme aveva sistemato qualche giorno prima...
i miei pensieri correvano veloci e tutti si focalizzavano su un unico
punto.
Il
mio cambiamento era una cosa cui non avrei mai rinunciato. A lei non
avrei mai permesso di lasciarmi. Sorrisi, forse era il caso di
cominciare a fare le cose per bene con la mia Alice.
Vagai
altrove con i miei pensieri, non volevo che la mia piccolina vedesse
il mio futuro.
Pochi
istanti dopo udii il motore della Volvo, finalmente erano arrivati.
Mi sentii ancora più leggero di prima. Lei era qui.
Li
osservai scendere dalla macchina ed entrare in casa, Alice era
euforica, stringeva un pacco abbastanza grande fra le sue manine
bianche.
<<
Jazz! Guarda, dai vieni! >> Mi tirò per una mano verso il
tavolo della sala. Tutti gli altri erano dietro di noi, sorridenti e
felici.
La
mia dolce Alice appoggiò il pacco sul tavolo e mi sorrise. <<
Avanti! Aprilo! >> Era entusiasta e speranzosa.
La
osservai in parte divertito in parte incuriosito. Ma non me lo feci
ripetere due volte, con un semplice gesto strappai la carta e
osservai bene quel piccolo pensiero. I miei occhi si allargarono per
lo stupore. Quel semplice regalo mi aveva colpito.
<<
Ti piace? >> Domandò mordicchiandosi il labbro inferiore.
Mi
piaceva? Sì, era splendido, come lei. Anzi, lei era perfetta.
Avevo
fra le mani il regalo, sospirai e lo appoggiai sul tavolo. Con calma
forse esasperante mi voltai verso di lei, l'afferrai per i fianchi e
la tirai contro di me. Vidi i suoi occhi spalancarsi sorpresi, questo
non l'aveva previsto.
La
baciai.
Sentivo
chiaramente i commenti di Emmett, il risolino soddisfatto di Rosalie
e le dolci coccole che si stavano scambiando Edward e Bella. Ma per
adesso tutto quello non mi importava.
Lei
era fra le mie braccia e questo bastava. Lei era solo mia e lo
sarebbe stata presto per l'eternità.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Titolo:
Sai che non lo so
Storia
di: Goten
Beta:
Giusy
Paring:
Jasper - Alice
Capitoli:
11
Aggiornamenti:
ogni martedì e giovedì
Capitolo
11
Bella era veramente una sposa
bellissima, Alice aveva dato il meglio di se. Era appoggiata al mio
braccio e sorridente osservava suo fratello dire quel fatidico SI.
C'erano
emozioni positive e sentimenti profondi quel giorno. Io ci stavo
sguazzando come un merluzzo.
Osservai
ancora i novelli sposi, sembravano usciti dall'anno 1918. Erano
bellissimi, niente da dire.
Ballai
con la mia dolce vampira e rimasi sempre al suo fianco.
Non
avevo mai sorriso così tanto in tutta la mia lunga esistenza.
Il
clan di Denali era arrivato per gioire dei festeggiamenti, rimasi ben
lontano da Irina e notai con piacere che l'ossessione di Tanya si era
tramutata in semplice amicizia per Edward e ammirazione per la
piccola Bella.
<<
Sei una ballerina davvero aggraziata. >> Sussurrai alla dama
che stringevo fra le braccia, mentre la sua piccola risata argentina
mi faceva sentire incredibilmente bene.
Gli
invitati se ne erano andati, Alice aveva aiutato Bella a vestirsi per
il viaggio di nozze e adesso che i novelli sposini erano partiti,
eravamo finalmente soli io e lei, la luna era alta in cielo, qualche
nuvola passeggera e le stelle dominavano la notte. Era tutto
splendido, spettacolare.
<<
A cosa pensi? >> Mi strinse la mano appoggiando la testa contro
la mia spalla.
Eravamo
seduti, uno accanto all'altra, così, semplicemente a goderci quel
cielo notturno che tanto ci faceva sentire piccoli.
<<
A tutto e niente. >> Sospirai avvolgendole un braccio attorno
alle sue piccole spalle. Non era vero, stavo pensando a un’infinità
di cose, ma soprattutto stavo pensando a lei e alla stupenda
sensazione che avevo nel saperla accanto a me.
Strofinò
il suo nasino contro la mia gola. << Sono tutti fuori a caccia,
Edward e Bella sono in viaggio e noi due siamo soli... >>
Sussurrò piano, lasciando che la sua voce arrivasse delicata alle
mie orecchie.
<<
Quindi? Cosa proponi? >> La mia voce uscì rauca e bassa. Non
mi ero mai sentito così curioso e acceso fino ad ora.
Si
staccò da me e non potei trattenere un piccolo lamento di protesta,
lei ridacchio, indubbiamente felice per quella mia piccola
ammissione. << Aspetta solo un momento. >>
Aggraziata
come una farfalla, si sollevò in piedi e agilmente corse dentro
casa, ne uscì poco dopo con il famoso regalo che mi aveva fatto
pochi giorni prima.
La
sentivo fremere d’impazienza e passione, ma era anche titubante.
Arcuai un sopracciglio. << Vuoi giocare a scacchi? >> Le
domandai leggermente confuso.
S'inginocchiò
di fronte a me e posizionò con cura tutti i pezzi al loro posto. <<
Oh sì. >> Sussurrò per la prima volta un po' impacciata. <<
Io tengo i bianchi. >> Alzò gli occhi color caramello, ora
venati di nero.
Presi
un piccolo respiro, ero sinceramente curioso di capire cosa avesse in
mente. << Va bene. >>
Cominciò
lei per prima, mosse il suo pedone e poi io feci altrettanto.
Fece
avanzare un altro pedone ed io ne posi un altro in avanti. Per quasi
dieci minuti nessuno disse niente, eravamo concentrati sulla partita,
ma in realtà, io stavo sondando le sue emozioni, sembravano in
attesa di esplodere.
Osservai
il suo alfiere muoversi in diagonale e con un sorriso soddisfatto
mangiare la mia torre. << Non ci siamo comandante, non si vince
una guerra distraendosi... >> Mormorò sensuale, sollevando con
una lentezza esasperante i suoi occhi ora neri.
<<
Tu mi stai distraendo. >> Mormorai io, troppo preso da quel
senso di passione che stava sboccando da lei.
<<
Davvero? >> Mormorò piano sporgendosi in avanti.
<<
E lo sai benissimo. >> Sussurrai io a bassissima voce
sporgendomi a mia volta.
<<
Sono proprio dispiaciuta... >> Parlò direttamente sulle mie
labbra.
A
quel punto non m’importava più di niente, lei era tutto quello che
volevo e si stava concedendo a me liberamente.
Scattai
in avanti atterrandola sul soffice prato verde, mentre i pezzi della
scacchiera giacevano abbandonati e senza più alcuna importanza.
I
nostri vestiti ci abbandonarono e quella notte solo le stelle e la
luna furono testimoni della nostra reciproca appartenenza, perché
era ormai chiaro come il sole che Alice Cullen mi apparteneva e che
io ero totalmente suo.
Le
nostre mani esploravano il corpo dell'altro, smaniose di conoscere
ogni singolo millimetro dei nostri corpi, le labbra erano unite in un
unico bacio carico di passione e amore, sì perché solo in quel
momento ammisi con me stesso, lasciando cadere tutte le mie barriere,
che ero follemente innamorato di Alice Cullen.
Lei
era la regina del mio cuore.
Il
cielo si stava schiarendo, dolcemente le baciai le palpebre e il
nasino all'insù. Ero ebbro di felicità. Niente avrebbe mai potuto
scalfirla.
Il
tempo divenne relativo, i giorni passavano a volte lenti, a volte
veloci e quando me ne resi conto, eravamo ormai a pochissimi giorni
dal Natale.
Quello
sarebbe stato il primo Natale felice della mia vita.
Avevo
però bisogno di qualcosa di speciale per la mia bellissima compagna,
sì perché adesso Alice era la mia compagna. Non avrei potuto vivere
senza di lei.
Ero
seduto sul divano leggermente in crisi, cosa potevo farle di
speciale, riuscendo però a non farle sbirciare nel futuro?
Sospirai
afflitto. C'era una cosa che avrei voluto fare con tutto me stesso,
ma decisamente mi serviva aiuto. Sollevai lo sguardo verso il
soffitto.
<<
C'è qualcosa che non va? >> La voce dolce di Esme mi arrivò
alle spalle, sapevo che era in casa, l'avevo sentita trafficare con i
suoi progetti pochi minuti prima.
<<
Sì... >> Sospirai e lei si mise seduta accanto a me.
<<
Qual è il problema? >> Sembrava tanto una mamma. Mi faceva
sentire un piccolo bambino. Sorrisi gentile.
<<
Vorrei fare un regalo speciale ad Alice, ma non so come... >>
Lei m’interruppe, con uno sguardo sapiente.
<<
Temi che possa sbirciare nel vostro futuro? >>
Annuii
deciso. Lei appoggiò con delicatezza una mano sopra la mia. <<
Jasper, se posso aiutarti, dimmelo e lo farò. >> Concluse con
un sorriso incoraggiante.
Voltai
la mano stringendo la sua, presi coraggio e parlai. << Voglio
chiederle di sposarmi. >>
Si
portò la mano libera sulla bocca, stupita e decisamente felice. <<
Oh Jasper. >> Esclamò abbracciandomi. << Sono così
felice! >>
E
decisamente lo sapevo che era una felicità sincera quella che
provava. << Ti ringrazio, ma sono sicuro che Alice sbircerà
nel futuro e sto cercando con tutte le mie forze di non farle capire
nulla, penso sempre alle cose più disparate. >> La vidi
annuire ben capendo il mio problema. << Vorrei andarle a
prendere un anello e farle la proposta a Natale, ma sono sicuro che
mi vedrebbe. >>
<<
Posso andarci io. >> Si propose. << Se vado io, sono
certa che non mi vedrà. >> I suoi occhi sprizzavano gioia.
<<
Esme, saresti davvero la mia salvezza! >> Le mostrai una
piccola foto che avevo tenuto in tasca, l'avevo strappata da una
rivista di moda che avevo sfogliato qualche mese prima. <<
Credo che le piacerebbe questo. >>
Lo
osservò con aria sognante. << Sì, credo che lo adorerà. >>
Prese il piccolo foglio e mi fissò. << Sono davvero felice,
Jasper. >> Mi arruffò i capelli e mi sentii davvero come se
fossi suo figlio.
<<
Grazie. >> Risposi intenerito.
Bene,
avevo un problema in meno, Esme avrebbe pensato all'anello, adesso
dovevo solo concentrarmi su altro. E non era difficile, poiché dopo
pochi minuti Edward e Bella fecero il loro ingresso. La giornata
cominciò a scorrere via, Alice al suo rientro non mi aveva più
lasciato, ero contento che Esme avesse deciso di aiutarmi con il mio
piano, sapevo di avere anche l'appoggio di tutto il resto della
famiglia. Ma c'era un pensiero che mi stava angosciando in quei
giorni: i Volturi.
Sicuramente
mi avrebbero richiamato a Volterra, come avrei potuto lasciare
loro... lei? Come? Ero legato a Volterra ma ora il mio cuore e la mia
devozione erano per la mia bellissima Alice, che oltretutto stavo
stringendo fra le braccia, mentre sfogliava, contenta una rivista per
decidere che tipo di addobbi natalizi utilizzare per comporre
l'albero di Natale.
Osservai
distrattamente Edward, sapevo che aveva visto ogni mio singolo
pensiero e sapevo che avrebbe potuto consigliarmi, ma non volevo
includerlo nei miei problemi, aveva Bella cui pensare. Prima che
finisse l'anno era stata decisa la sua trasformazione.
Baciai
una tempia della mia piccola vampirella. Avevo notato che le sue
emozioni si esaltavano per il colore blu degli addobbi. <<
Quest'anno potresti fare tutto sul blu. >> Proposi, lasciando
che il suo sorriso contagiasse anche i suoi occhi.
<<
Ottima scelta, direi che sarebbe magnifico. >> Chiuse la
rivista soddisfatta.
Mi
baciò a stampo sulle labbra correndo al computer per ordinare on
line gli addobbi.
Qualche
giorno dopo arrivarono tramite posta un'infinità di scatole,
l'albero era già situato in mezzo alla stanza, pronto per essere
addobbato.
Rosalie,
Alice e Bella si stavano dando alla pazza gioia, Edward suonava
motivi natalizi, mentre Emmett e Carlisle stavano finendo di
sistemare la legna accanto al caminetto.
Nessuno
di noi aveva bisogno del fuoco, a parte Bella, ma la mia dolce
compagna aveva decretato che con il Natale non si poteva non avere il
caminetto acceso.
Io
sorrisi, secondo me aveva visto troppe pubblicità di panettoni in
cui il caminetto acceso la faceva sempre da padrone.
Esme
rientrò in quel momento con i pacchi da sistemare sotto l'albero
ormai completamente blu. Mi allungò furtiva la piccola scatolina in
velluto.
Ora
toccava solo a me.
Era
il 23 dicembre e il giorno dopo, a mezzanotte, le avrei chiesto di
sposarmi.
Respirai
profondamente. Ero impazzito ma ero felice.
Quella
notte la neve scese e imbiancò tutto, il paesaggio era da favola,
come la mia dolce compagna. Eravamo nel nostro letto, i nostri corpi
perfettamente intrecciati, stavo facendo scorrere il mio naso sul suo
collo da cigno. Adoravo quella sensazione di piacere e felicità che
solo lei sapeva infondermi.
<<
Ti amo. >> Le sussurrai piano, avvertendo poi le sue mani
appoggiarsi delicate sul mio viso e portarmi a pari con il suo.
<<
Lo so... e senti quanto io ti ami? >> Mi domandò con il
sorriso sulla bocca.
Eccome
se lo sentivo, avvertivo tutto l'amore che lei provava per me. Era
unico, speciale... nostro.
Pensai
brevemente all'anello che attendeva in quella scatolina rossa sotto
l'albero. Ancora poche ore e avrei chiesto ad Alice di diventare la
signora Withlock.
<<
Sono molto fortunato. >> Le spostai una ciocca di capelli dal
viso, la mia espressione era seria. Ero stato davvero fortunato, se
lei non fosse stata così testarda a Volterra, non saremmo mai
arrivati a questo...
Quel
pomeriggio, nonostante avessi solamente voglia di rimanere a letto
con lei e coccolarla fino alla fine dei tempi, rimanemmo tutti in
salotto, le canzoni di Natale la facevano da padrone, Emmett e Edward
stavano compiendo una vera e propria battaglia di neve, Rosalie li
osservava contenta, felice.
Bella
stava parlando amabilmente con Esme, mentre questa le preparava la
sua cena, Carlisle si era tuffato a capofitto nella battaglia di neve
sbalordendo i suoi figli. Era un'atmosfera così tranquilla e
familiare.
Tutto
era perfetto, sorrisi alle continue richieste di Alice verso Bella
per farle cambiare il suo vestito, alludendo che ormai lo aveva
sfruttato per mezza giornata e doveva assolutamente cambiarlo.
Alice
tuttavia a un certo punto si bloccò, stava avendo una visione, le
sue emozioni si gelarono, così come Edward fuori di casa.
Qualcosa
non andava, veloce mi misi accanto a lei. << Alice, che
succede?! >> Le appoggiai le mani sulle spalle.
Sentii
la paura e la disperazione sgorgare dal suo piccolo corpo. <<
Alice! Che succede?! >> Ripetei di nuovo, veramente
terrorizzato. Cosa poteva mai succedere di così orribile per
spaventarla in quel modo?!
Osservai
la porta aprirsi lenta e i maschi Cullen entrare piano.
<<
Jasper... >> Mormorò Edward avvicinandosi con sguardo triste.
<<
No, ti prego... >> Pigolò debolmente la mia piccolina,
voltandosi e riprendendo vita. << Jasper... non farlo... >>
Ero sicuro di vedere delle lacrime invisibili sul suo viso dolce.
<<
Alice, amore mio... cosa non devo fare? >> Le presi il volto
fra le mani, cercando di capire.
Fu
in quel momento che una strana sensazione già vissuta m’invase...
io conoscevo quelle emozioni. Capii.
Mi
voltai piano verso la porta chiusa e pochi secondi dopo un lieve
bussare ci giunse chiaramente.
Chiusi
gli occhi. << Sono venuti a prendermi. >> Mi sentivo
morire. Adesso capivo il perché della disperazione di Alice. Mi
rivolsi a Edward. << Se io mi rifiutassi... >>
Scosse
la testa. << E' quello che Alice ha visto. Ti uccideranno e
uccideranno tutti noi. >> La sua voce tradiva una nota di
tristezza e arrabbiatura.
<<
Capisco. >>
§
Afferrai
la mia mantella nera e la indossai. Ero pronto per un altro turno di
ronda.
Osservai
triste la mia scacchiera. L'unica cosa che mi ero portato via da casa
Cullen quel giorno. Era incompleta, mancava il pedone più importante
per me: la regina.
Sorrisi
triste. Non c'era attimo in cui non pensavo a lei. La mia Alice che
avevo lasciato per proteggerla dall'ira dei Volturi.
Il
mio cuore che aveva ripreso a battere adesso non c'era più, era
rimasto con lei. E sarebbe rimasto con lei per sempre.
<<
Sono pronto. >> Sospirai piano al nulla, la mia mente era
altrove.
Quando
uscii, mi recai da Caius per ricevere le mie nuove disposizioni sulla
ronda da fare e fu in quel momento che mi bloccai in mezzo al
corridoio, un ricordo improvviso si era piantato nel mio cervello...
<< Alice, sono Alice Whitlock, tua moglie. >>
Lei
aveva previsto che sarebbe diventata mia moglie. Lei sapeva che
eravamo destinati... <<
Oh, lo so che non siamo ancora sposati, ma fidati. Io e te siamo
destinati Jasper. >>
Una
nuova speranza stava nascendo dentro di me, l'avrei coltivata con
cura e protetta con le unghie e con i denti, perché io amavo Alice
Cullen e avrei fatto di tutto per tornare da lei.
FINE
.===========================.
Recensioni alla storia
capitolo 9
Recensione di akane_stars
[Contatta],
del 08/12/2009 - 08:13PM
|
Ti ringrazio tantissimo per il commento, mi
dispiace però che Jasper alla fine abbia fatto proprio quella
scelta, ma per amore, penso che chiunque lo avrebbe fatto ^^
|
Recensione di Shona
[Contatta],
del 05/12/2009 - 02:33PM
|
Sono felice che ti piaccia e scommetto che
adesso mi vuoi lanciare addosso i pomodori XD
|
|
|
Recensione di Synie
[Contatta],
del 05/12/2009 - 11:13AM
|
Il povero Jasper avrebbe tanto voluto farle
la proposta, ma non tutto è perduto dai ^^
|
|
Recensione di Alice
Joy [Contatta],
del 04/12/2009 - 11:36PM
|
Devo dire che il tuo commento mi ha fatto
venire voglia di scrivere un capitolo extra, vedrò che fare
-.^
|
|
Recensione di RachEl
CullEn [Contatta],
del 04/12/2009 - 09:49PM
|
Purtroppo anche la speranza di Jasper si
era spenta, ma chissà che magari non c'è la faccia adesso
che ha deciso di non arrendersi ^^
|
|
Recensione di Nessie93
[Contatta],
del 04/12/2009 - 09:08PM
|
Grazie per le tue parole ^^ purtroppo
Jasper ha scelto di soffrire per proteggere Alice. La ama e
per lei farebbe di tutto.
|
|
|
Recensione di Anthy
[Contatta],
del 04/12/2009 - 04:17PM
|
Hahahahah sono contenta che ti sia piaciuto
^__^ Sono davvero morta dal ridere nel vedere il tuo
commento XD effettivamente Edward che fa lo psicologo con
tutti i danni che combina XD...
|
|
Recensione di cullenboy
[Contatta],
del 04/12/2009 - 04:16PM
|
Eeeehhh adesso che dici? Ti piace il
finale? ^^
|
|
Recensione di Shinalia
[Contatta],
del 04/12/2009 - 04:02PM
|
Alice è dolce e Jasper finalmente ha
capito di amarla, ma purtroppo non sempre riusciamo a tenerci
la felicità... magari ora Jasper che ha ritrovato la speranza
riuscirà a tornare da lei ^^
|
|
|
Recensioni alla storia
capitolo 10
Recensione di Norine
[Contatta],
del 12/12/2009 - 08:25PM
|
Ciao, ti ringrazio per il commento,
effettivamente è difficile stupire Alice ^^ ma Jasper ci può
riuscire.
|
Recensione di akane_stars
[Contatta],
del 10/12/2009 - 04:13PM
|
Grazie grazie ^____^
|
|
|
|
|
Recensione di Ninive
Shyal [Contatta],
del 09/12/2009 - 09:21PM
|
HAHAHAHAHAH scusami ma il punto con il
Death Note mi è stato consigliato da mia nipote, è
ossessionata da quel manga :P
|
|
Recensione di Alice
Joy [Contatta],
del 09/12/2009 - 09:08PM
|
Grazie per le tue bellissime parole, mi
dispiace per i ritardi che ho fatto, ma fra il lavoro,
influenze e feste, sono stata incasinata. Detesto non essere
puntuale negli aggiornamenti è.é oltretutto per scrivere
questo capitolo ci ho messo un po... sinceramente il Jasper
della mia mente non voleva che finissi la storia e continuava
a propormi nuove idee, ma avevo il terrore che poi diventasse
troppo lunga. Perciò adesso posso mettere la parola fine.
Forse un giorno farò un capitolo extra per raccontare cosa
avrà fratto Jasper, ma per adesso no. Con le feste in mezzo
mi diventa difficile, ma non è detta l'ultima parola ^^
|
|
Recensione di Nessie93
[Contatta],
del 09/12/2009 - 08:32PM
|
Hai indovinato, il regalo era una
scacchiera ^^. Sono contenta che ti piaccia il capitolo anche
se credo che adesso vorresti strangolarmi per come l'ho finito
:P
|
|
Recensione di bigia
[Contatta],
del 09/12/2009 - 08:04PM
|
Grazie mille ^^ mi fa piacere che il punto
di vista di Jasper ti piaccia! ^^
|
|
Recensione di mamarty
[Contatta],
del 09/12/2009 - 07:13PM
|
^//////////^ grazie!! mi fai arrossire!!
|
|
Recensione di cullenboy
[Contatta],
del 09/12/2009 - 06:26PM
|
Come vedi ti ho accontentato ^.^ che dici
del finale adesso?! XD
|
|
Recensione di RachEl
CullEn [Contatta],
del 09/12/2009 - 05:43PM
|
Il regalo era una bellissima scacchiera
^___^ ehm, mi fa piacere che ti piaccia la ficci ^^ ,mi
dispiace che forse il finale ti lascerà un po di amaro in
bocca. ^^''
|
|
|
Recensione di vitti
[Contatta],
del 09/12/2009 - 03:06PM
|
Grazie, quanti complimenti ^///^
|
|
Recensione di Anthy
[Contatta],
del 09/12/2009 - 03:01PM
|
Grazie per le tue parole e se riesci a
legare i Cullen al letto, io mi prendo Eddy *_*
|
|
Recensione di Synie
[Contatta],
del 09/12/2009 - 03:00PM
|
HAHAHHAAHAH BD raccontato da Jasper è un
po troppo per il mio cervellino, non riuscirei a dargli il
giusto spessore ^^ ma chissà, magari un capitolo extra
riuscirò a farlo ^^. Grazie per il tuo commento ^^
|
|
|
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=420538
| |
| |
| |
|