Sai che non lo so

di Goten
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Titolo: Sai che non lo sò

Storia di: Goten

Beta: Giusy

Paring: Jasper - Alice

Capitoli: Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^


Dedicata a: chiunque ami il mondo di Twilight ^_^



Volterra era sempre la stessa e non sarebbe mai cambiata. Stavo finendo il mio giro di perlustrazione come tutte le notti. Essere uno dei più importanti membri della guardia aveva i suoi vantaggi, ma da qualche anno i miei pensieri si erano fatti più contorti e cupi.

Mancava qualcosa nella mia vita di perenne soldato, qualcosa a cui non sapevo dare un nome, e che forse mai avrei trovato.

I miei passi erano talmente leggeri da non essere per nulla rumorosi, con gli occhi rosso rubino osservavo minuziosamente tutto quello che mi accadeva attorno. Nonostante avessi già fatto un abbondante pasto, la sgradevole sensazione di voler saltare al collo di qualche sfortunato a volte mi tornava a perseguitare.

Avvolto dalla mantella nera mi infilai in una via stretta e buia.

C'era qualcosa di diverso quella notte, nell'aria sentivo delle emozioni positive, fortemente positive. Erano secoli che non le avvertivo potenti. Sembrava che si incentrassero solo in una unica persona.

Mi sarebbe sinceramente piaciuto sapere a chi appartenessero, ma era un rischio che avrei mai voluto correre.

Sospirai e affrettai il passo, avevo solo voglia di scappare via, chiudermi nella mia angusta camera sotto terra e non uscire mai più.

In quei giorni fremevano le preparazioni per la festa di San Marco. Quegli sciocchi esseri umani festeggiavano il loro patrono, non sapendo quale mostruosa realtà si nascondesse dietro...

Pensai a Maria che mi attendeva come sempre nelle segrete. Il mio desiderio nei suoi confronti si era spento ormai da tempo, in lei albergavano solo emozioni latenti e veramente poco confortanti.

Un altro sospiro scappò dalle mie labbra. Sarebbe mai cambiato tutto questo? No, non credevo proprio...

<< Chi sospira di solito non è felice. >>

Mi bloccai. Una vocetta femminile mi aveva colto di sorpresa. I miei sensi più che sviluppati si misero all'opera. Sentivo sopra di me una presenza. Sollevai lo sguardo, incrociando per la prima volta uno sguardo dorato. Non fu solo quello a lasciarmi interdetto per una manciata di secondi, ma quel sorriso rassicurante e quelle emozioni di tranquillità e felicità, talmente potenti da lasciarmi spiazzato.

<< Sono riuscita a sconvolgere il maggiore Whitlock, che onore! >> Sorrise di nuovo, mostrandomi oltre ai denti bianchissimi tipici della nostra specie, anche due piccole fossette ai lati della bocca.

<< Posso chiedere il suo nome signorina? >> Nonostante fossi stato educato alla galanteria della mia epoca, sapevo che con chiunque della nostra razza non dovevo mai abbassare la guardia.

Per tutta risposta, la ragazza si sbilanciò in avanti lasciandosi cadere dal muro sul quale era seduta. Non avrebbe potuto farsi male, ma l'istinto mi fece scattare, allungai le braccia e l'afferrai.

Quello che avvertii fu talmente intenso da lasciarmi senza parole. Avevo fra le braccia la fonte della felicità. Da questa creatura non c'era una singola emozione negativa, solo positive e gioiose.

Perché? Come poteva essere che qualcuno della nostra specie provasse simili emozioni così umane e così fortemente positive? Come?!

Cercai di riguadagnare un po’ di autocontrollo, anche se era maledettamente difficile. << Chiedo scusa, non ho ancora sentito il vostro nome... >>

Ed eccole di nuovo quelle fossette. << Alice, sono Alice Whitlock, tua moglie. >>

Anche se non ne avevo bisogno, sbattei almeno un paio di volte le palpebre. << Sono certo di non aver mai contratto matrimonio con voi, signorina Alice. >> Lasciai che finalmente le sue gambe toccassero per terra. << Più che certo. >> Affermai nuovamente, arretrando un passo e cominciando a mettere distanza fra me e quella strana vampira.

Per un breve attimo vidi il suo sorriso tremolare e anche le sue emozioni, non erano più potenti come prima, ma fu solo questione di un secondo, massimo due. << Oh, lo so che non siamo ancora sposati, ma fidati. Io e te siamo destinati Jasper. >> Mosse un passo verso di me.

Alzai le mani ponendole fra di noi. << Alice, sono costretto a dirle addio. >> Le imposi il mio saluto militare e senza lasciare che potesse rispondere me ne andai. Non era educato, lo sapevo, ma i suoi discorsi erano troppo, anche per me.

Non corsi, ma semplicemente camminai veloce, i suoi passi e le sue emozioni erano ormai distanti, eppure mi dispiaceva. Non capivo perché, ma provavo un vago senso di dispiacere nell'averla lasciata lì, da sola.

Incrociai la scia di Felix, a breve il mio turno sarebbe finito, e io avrei finalmente potuto rinchiudermi nella mia buia e tetra stanza.

<< Whitlock, Caius ti sta cercando. >> La voce bassa, quasi strusciante di Felix mi raggiunse e quello che udii non mi piacque per niente. Perché Caius mi cercava? Che cosa voleva da me? Aveva qualche lamentela da espormi? Impossibile. Ero fra i migliori e nessuno poteva anche solamente osare una piccola lamentela nel mio sistema di sicurezza.

Annuii con un cenno del capo e mi recai da lui. La mia stanza avrebbe aspettato ancora per qualche ora...

La maestosità della sala delle udienze metteva sempre a disagio chiunque, me compreso. Quante volte avevo visto Aro, Caius e Marcus emettere sentenze di morte lì dentro? Tante, e adesso stavo cercando di capire il perché della mia convocazione...

Le due guardie aprirono l'enorme portone, rivelando al suo interno la figura solitaria di Caius. Mi fermai inchinandomi al suo cospetto.

<< Jasper, vieni avanti. >> La sua voce con la classica nota di indolenza mi fece rialzare e proseguii fino ad arrivare di fronte a lui.

<< Mi cercavate? >> Domandai senza indugio. Se ero nella guardia come membro più alto lo dovevo a lui. Il mio protettore.

<< Si. Le nostre sentinelle ci hanno avvisato che da qualche giorno, si aggirano dei vampiri stranieri. Ovviamente Aro ne era informato, si tratta del clan di Carlisle. Una nostra vecchia conoscenza... >>

Carlisle Cullen? Uno dei pochi vampiri ad avere intrapreso uno stile di vita completamente diverso dal nostro.

Rimasi fermo, attendendo che finisse di spiegare.

<< … un membro del clan, è venuto questo pomeriggio, facendoci una stranissima proposta. Che riguardava te. >> I suoi occhi rossi mi fissavano seri.

<< Non capisco, che proposta? >> Chi diavolo poteva essere così sfrontato dal venire a proporre qualcosa ai Volturi, sopratutto se riguardava me?!

Caius si voltò verso la porta che sapevo portava in un'altra ala del palazzo. << Vieni con me. >> Mi precedette, non lasciandomi la possibilità di rifiutare.

L'andatura lenta di Caius e le sue emozioni sempre così pacate e tranquille, erano le sole cose che apprezzavo di quel luogo.

Le uniche volte in cui avevo sentito dei cambiamenti in Caius, era stato terrificante, la sua rabbia era incontenibile. Da quel giorno, mi ero mentalmente appuntato di non farlo mai arrabbiare, e lui, avevo notato, apprezzava questa mia sottomissione.

Quando entrai nella stanza dopo di lui, rimasi pietrificato da due fatti importanti. Primo, lei era lì e mi guardava sorridente, secondo, le sue emozioni erano qualcosa di assolutamente unico.

<< Signorina Cullen, come promesso le ho portato il nostro capitano della guardia. >> Le sorrise Caius, avvicinandosi alla piccola vampira, baciandole il dorso della mano.

<< E' stato veramente gentile. Mi ricorderò di dirlo a Carlisle. >> Gli sorrise affabile, lanciandomi ogni tanto degli sguardi felici.

Sentii il dovere di intervenire. << Posso chiedere per quale motivo sono stato convocato? >> avanzai sicuro qualche passo. Le emozioni che scaturivano da quella vampira chiamata Alice, avevano come una immensa forza attrattiva.

Lo sguardo rosso di Caius si puntò sulla mia figura. << La signorina Alice Cullen, viene dall'America. Carlisle, il suo creatore, è un nostro caro amico. >> Calcò la parola caro, segno evidente che avevano un grandissimo rispetto per quel vampiro. Era assai raro entrare nelle grazie dei Volturi.

Non potei comunque evitare di assottigliare lo sguardo, mentre Caius aveva ripreso a parlare con la sua voce calma e pacata. << La signorina Cullen, ha chiesto esplicitamente di te, Jasper. Per tutto il tempo che lei riterrà opportuno, sarai al suo fianco. >> Lo vidi sorriderle compiaciuto, mentre nella mia mente una sola risposta si stava delineando chiara e netta; assolutamente no!

Mi avvicinai ancora verso le loro figure. Sentivo dentro di me una sensazione di sdegno. Odiavo chi decideva della mia immortalità, avevo chinato la testa ai Volturi, ma lei, Alice Cullen, non era niente per me.

Stavo per aprire bocca, ma la sua voce tal timbro leggero mi lasciò spiazzato. << Sei il migliore, Jasper, so che con te posso stare tranquilla. >> E di nuovo mi sorrise.

Leggeva nella mente? Aveva anche lei un dono? Stavo nuovamente per porgerle la domanda, ma ancora una volta mi sorprese. << No, non leggo nella mente. >> Ridacchiò allegra. << Ma vedo nel futuro. >> Il suo sorriso mutò in qualcosa di più simile ad un piccolo ghigno. << Io conosco il tuo futuro Jasper. >>

Sotto lo sguardo attendo di Caius, Alice si avvicinò a me, allungò la sua mano, ponendomela con il palmo rivolto verso l'alto. << Per favore, Jasper. Passa con me solo qualche giorno. Non ti chiedo altro. >>

Non potei evitare ai miei occhi rossi di affogare nei suoi color oro. La sensazione di fiducia, pace e speranza, fluivano da quella minuta figura davanti a me. Bastava solo un piccolo gesto da parte mia, avrei semplicemente dovuto afferrare la sua mano e godere di quelle emozioni che sembravano irretirmi ogni secondo di più.

Fu un semplice secondo e tutto cambiò, la sua espressione divenne triste, le sue emozioni si spezzarono, diventando affrante. Si sentiva respinta.

Perché? Io ancora non avevo detto nulla... oppure... la risposta era chiara, aveva visto il mio futuro. Lei sapeva che avrei rifiutato la sua mano.

Ero io dunque la causa di quel cambiamento? Si... e non mi piaceva per niente.

La sua mano si abbassò, così come il suo sguardo, per poi stupirsi e perdersi di nuovo nei miei occhi rubino, quando la mia mano, in un momento fulmineo era scattata afferrando la sua, stringendola delicatamente.

<< Grazie... >> Mormorò con la speranza nel cuore, mentre un sorriso delicato si formava nuovamente sul suo viso.

<< Bene, direi che è tutto a posto. >> Sentenziò Caius, rompendo quella bolla in cui pareva ci fossimo solo io e Alice.

Sciolsi la mia presa su di lei. << Vado a cambiarmi, ci vediamo fra un ora all'ingresso del palazzo. >> Le dissi, ma sapevo che anche lei aveva capito. Mi serviva del tempo per me stesso. Dovevo capire perché nonostante tutto, una parte di me fosse felice della scelta malsana che avevo appena fatto.

<< Si, ti aspetterò. >>

E potei giurare che quelle parole non erano solo riferite al fatto di aspettarmi dove avevo detto io. No, quelle parole, sembravano quasi un giuramento. Lei mi avrebbe aspettato, probabilmente anche per sempre.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Titolo: Sai che non lo sò

Storia di: Goten

Beta: Giusy

Paring: Jasper - Alice

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Aggiornamenti: ogni martedì e giovedì




Capitolo 2


Ero al buio, nella mia stanza, in piedi e perfettamente al centro di essa. Il mantello che usavo durante le mie ronde notturne giaceva abbandonato sul pavimento.

Mi sentivo così frustrato, così solo... tutto sembrava avere un posto in questo mondo, mentre io non avevo nulla.

Erano di nuovo tornate quelle emozioni che ormai da secoli erano divenute le mie compagne fisse. Desolazione, amarezza e dolore.

Eppure, nel momento in cui Alice era comparsa solo poche ore prima, in un solo attimo, quelle tre emozioni erano state sostituite da gioia, felicità e speranza.

Com’era possibile che lei, vampira dagli occhi dorati, provasse simili emozioni, anche solo in mia presenza?

Ero un vampiro, nulla poteva scalfirmi, o quasi, ma in quel momento sentivo di essere di una fragilità estrema. Forse avevo fatto male ad accettare... o forse no...

Sollevai le palpebre, era il momento, lo sapevo, la mente vampiresca era una cosa che non avrebbe mai finito di stupirmi, poteva riflettere, pensare ai piani strategici per la difesa di Volterra, gestire il mio potere e avere ancora una buona parte della mia testa libera. E in quel momento, la mia mente sapeva che mancava solo un minuto al mio incontro con lei.

Ero un soldato e come tale mi sarei comportato. Questo era il mio destino.

Mossi il primo passo e poi un altro, la mia mano si posò sulla maniglia della porta e la aprì. La luce fievole delle lampade illuminava il tetro corridoio. Era come un tunnel, alla sua fine, Alice mi attendeva.

Ti aspetterò. Di nuovo le sue parole mi ritornarono in mente, e di nuovo avvertii forti le sue emozioni. Era leggermente agitata, potevo avvertirle chiaramente anche con stanze immense a dividerci.

Affrettai il mio passo, ed eccola, la fine del tunnel, Alice Cullen in tutta la sua piccola statura che attendeva solo me.

Un’esplosione di felicità e gioia m’investì in pieno. Me la ritrovai addosso, con le braccia attorno al mio collo e il suo piccolo corpo premuto contro il mio.

<< Sei venuto! Sei venuto! >> Ripeteva continuamente, lasciandomi basito e imbarazzato. Decisamente non sarebbe stato facile contenere le sue emozioni.

<< Certo che sono venuto... mi pare ovvio. Ho preso un impegno... >> Stavo cercando di smorzare le sue emozioni, ma erano talmente forti e potenti, da sovrastare il mio potere. Ero io in verità che mi stavo cibando delle sue.

Si staccò da me, allontanandosi di un passo, quel sorriso impertinente non l'abbandonava mai. Era assurda.

<< Per un attimo, ho visto il tuo futuro mutare. Stavi cambiando idea. >> Era una nota di rammarico quella che sentivo? Probabile.

<< Mi dispiace. >> Ed era vero. Mi sarebbe dispiaciuto vedere quel musetto felice, triste nuovamente per causa mia.

<< Non importa. Adesso sei qui. Questo è ciò che conta, dunque... >> Mise entrambe le mani sui suoi fianchi. Sembrava un piccolo generale in versione femminile.

Sentii le mie labbra stendersi in un lieve sorriso. Il primo dopo quasi cento anni.

<< … dovremmo andare da Bella e Edward, ci stanno aspettando. >> Allungò la mano afferrando la mia. Era piacevole quel contatto, così delicato ma deciso. << Andiamo. >>

Non so il perché, ma non feci nulla per staccarmi dalla sua presa. Stavo bene, per la prima volta, mi sentivo in pace con me stesso.

Uscimmo dal palazzo principale, percorrendo vari viottoli, quante volte avevo camminato in quelle stradine, sorvegliandole e attaccando su comando? Tantissime, eppure adesso, assieme ad Alice, tutto aveva preso una nuova forma, sembrava che il colore fosse giunto anche lì. Un colore caldo e avvolgente.

<< Chi sono Edward e Bella? >> Le domandai, riscoprendomi perfino voglioso di risentire la sua vocetta.

Sorrise amorevolmente, persa in qualche pensiero. << Sono mio fratello e la sua futura moglie. Vedrai, ti piaceranno. >> Espose felice, mentre con passo quasi danzante proseguiva accanto a me.

<< Perché quando ci siamo visti la prima volta, hai detto di essere mia moglie? >> Perché non riuscivo a stare zitto?

La risata che uscì da quelle piccole labbra mi fece imbarazzare, mi diedi ancora di più del fesso. Potevo evitare di rievocare quello strano incontro.

<< Perché è così. O almeno lo sarà. >> Si voltò verso di me, fiduciosa e speranzosa.

<< Signorina Alice.. >> Ma venni interrotto.

<< Alice, solo Alice. >>

Sospirai. << Alice. Quello che mi stai dicendo, non ha senso. Io non intendo sposarti. >> Forse ero stato brusco e niente affatto delicato, ma era la verità. Non intendevo sposarla. Era un'idea completamente folle.

Non smettemmo di camminare, ma non potei evitare di osservarla. Si era zittita, sembrava pensierosa, le sue emozioni non erano più così positive.

Di nuovo mi sentii orribilmente in colpa, ma non potevo fare veramente niente di diverso. Io non amavo Alice Cullen.

Senza proferire altre parole arrivammo davanti ad una casa, salì i tre gradini che conducevano alla porta d'ingresso, io attesi dietro di lei.

Continuavo a ripetermi che ero un soldato di Volterra e che certe debolezze non avrei mai potuto permettermele, ma Alice Cullen... sembrava voler solo con la sua presenza sbriciolare questo mio Credo.

Non bussò, rimase ferma e pochi secondi dopo, un ragazzo, un vampiro dai capelli color bronzo apparve alla porta. Osservò me, non degnò di uno sguardo la mia accompagnatrice. Lo vidi solo annuire e poi farci spazio per entrare.

Quando fui davanti a lui, mi presentai. << Sono il maggiore Jasper Whitlock. >> Gli porsi la mano e lui, dopo solo una frazione di mezzo secondo la afferrò stringendola.

<< Sono Edward Cullen. Benvenuto. >>

Per un breve attimo rimasi immobile, davanti a me stava la scena più strana che avessi mai visto.

In mezzo a sei vampiri dagli occhi dorati, stava un essere umano, una ragazza. Aveva il profumo più buono che avessi mai sentito. Subito avvertii il veleno sgorgare nella mia bocca. La volevo, volevo affondare i denti nella sua carnagione, succhiare tutto quel sangue fino a scoppiare.

Un ringhio potente anticipò di qualche secondo il movimento fulmineo dell'intero clan. Si erano messi tutti in posizione difensiva, dietro di loro stava la ragazza umana.

Mi resi conto solamente in quel momento che forse lei doveva essere... << Domando scusa. Voi dovete essere Bella. >> La vidi annuire tesa. Osservai il resto della famiglia. << Vi chiedo scusa. Il suo odore mi ha dato alla testa. >>

Forse era il caso che smettessi di respirare.

<< Sarebbe meglio. >> Sibilò Edward, lasciandomi per un breve momento interdetto.

Era ancora in posizione di difesa, temeva un mio scatto contro di lei. Ero stato imperdonabile.

Presi un respiro profondo dalla bocca e pregai con tutto me stesso che bastasse per dialogare con loro.

<< Mi dispiace, non avevo capito che Bella fosse umana. >> Sorrisi amaramente voltandomi verso Edward. << Come fai? Non brucia? Non ti viene l'istinto di ucciderla? >>

Il suo sguardo si assottigliò, mi sembrava che cercasse le parole giuste per rispondermi, oppure, stava prendendo tempo per qualcosa d'altro, ma cosa?

<< Sì, mi costa un certo sforzo... ma la amo e sono disposto a tutto per lei. >> Ammise sciogliendo la posa di difesa. Subito dopo di lui, anche tutti gli altri seguirono il suo esempio.

In meno di due minuti conobbi tutto il clan dei Cullen. C'erano Carlisle e sua moglie Esme, Emmett e Rosalie, Edward e Bella e infine Alice.

<< Ancora non capisco. Perché avete voluto me? >> Tutti i volti si girarono verso la più piccola e minuta di loro; Alice.

<< Alice ci ha detto di avere avuto una visione su di te, Jasper. >> Spiegò Edward, notando che sua sorella era rimasta in silenzio. << Una visione importante. >>

Non potei evitare al mio sguardo di assottigliarsi. << La visione in cui ti vedi sposata con me? >> La mia voce aveva una nota di seccatura, ma d'altronde era davvero così. Io non avrei mai sposato Alice Cullen.

Lo sguardo di Edward si fece triste. << Proprio quella. >> Sospirò voltandosi verso la sorella. << Alice.. >>

Lei lo interruppe subito. << Lo so, lo so... >> Ero io che non sapevo, mi ero perso un pezzo del discorso? Odiavo non capire quello che mi accadeva intorno, soprattutto quando mi riguardava in prima persona << Hai ragione, ti chiedo scusa. >> Interruppe i miei pensieri Edward. Che diavolo... << Leggo nel pensiero. >> Continua a spiegarmi, mentre capisco solo in quel momento che la mia testa deve essere un libro aperto per lui.

<< Effettivamente sì, ma non temere, non intendo violare più del dovuto i tuoi pensieri. >> Sono leggermente irritato, non mi piace che il nemico abbia un vantaggio su di me.

<< Noi non siamo tuoi nemici, Jasper. Né di Volterra. Siamo qui solamente perché la visione di Alice non lasciava alcun dubbio in merito alla tua unione nella nostra famiglia. >>

Voltai di scatto la testa verso di lei, la piccola Alice. << Io non ho idea di come funzionino le tue visioni, ma quello che ho detto prima è vero. Non intendo sposarti Alice Cullen. Io non ti amo. >>

Sorpresa, rabbia, angoscia erano le emozioni che dominavano la stanza in quel momento. Ma le emozioni di lei, non riuscivo a sentirle. Era come se in quel momento fosse divenuta un piccolo guscio vuoto .

<< Come ti permetti?! >> Esclamò ruggendo la bionda chiamata Rosalie. << Non puoi permetterti di dire queste cose a mia sorella! >> Avanzò fiera con gli occhi degni di una leonessa. << Lei ha ponderato bene la situazione, sapeva che sarebbe stato difficile, ma ha deciso di venire qua a vedere perché continuava ad avere la stessa visione da più di un anno! >>

<< Calma Rose. >> Cercò di intervenire Emmett, ma fu inutile.

<< No! Deve sapere. Capire perché siamo venuti fin qui solo per lui. >> Proseguì imperterrita.

<< Rose... >> E' solo un sussurro, ma quanto basta per far tornare quella bionda un micino tranquillo. Mi volto verso colei che ha parlato. Alice sorrise, ma era un sorriso spento, senza la vitalità che l’ha contraddistinto fino ad ora. << … lascia stare. Ho chiesto a Caius il permesso di usufruire dei servizi di Jasper, quindi ho qualche giorno a mia disposizione. >> Sentii chiaramente la speranza rinascere dentro di lei, nonostante fosse molto fragile, la speranza c'era.

<< E' molto difficile farmi cambiare idea, Alice. >> Mi sentii in dovere di dirglielo, mi stavo detestando con tutto me stesso, ma non mi andava di darle false speranze.

<< Anche a me Jasper, anche a me... >> Sussurrò, facendo crescere dentro di se la certezza che prima o poi avrei ceduto.

<< Quando avete intenzione di celebrare le nozze? >> Domandai, cambiando argomento. Era palese che io e Alice fossimo a un punto di stallo. Tanto valeva cambiare direzione nella conversazione.

<< Appena torneremo a Forks. >> La voce abbastanza tranquilla della futura signora Cullen, mi arrivò senza problemi all'orecchio, nonostante non avesse parlato con un tono alto. Era un pregio di noi vampiri avere l'udito particolarmente sviluppato. Annuii.

Avevo dato la mia parola a Caius che avrei consentito la mia presenza per qualche giorno ad Alice Cullen. Non avrei mai tradito la parola data, ma sinceramente cominciavo a pensare che forse non era stata una saggia idea quella di accettare.

Mi voltai verso colei che mi avrebbe tenuto compagnia per i prossimi giorni. << Abbiamo qualche giorno da passare assieme, cosa ti andrebbe di fare? >> Le domandai cercando di essere il più gentile possibile.

Notai i suoi occhi assottigliarsi per un attimo, stavano riflettendo su come impiegare il tempo, le sue emozioni cominciavano di nuovo a scalpitare felici. Qualunque cosa stesse pensando, la stava rendendo gioiosa. Ed io, mi stavo nutrendo di quelle emozioni di nuovo così positive.




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Sono sinceramente felice che la storia vi piaccia ^_^ è una novità anche per me provare a scrivere una Jasper Alice. Spero di essere all'altezza delle vostre aspettative:

Recensione di Flockkitten [Contatta], del 26/10/2009 - 08:55AM

Grazie del commento ^_^ Eh si, Jasper è abbastanza freddino, ma almeno è così che io l'ho sempre visto nel libro, spero di rimanere il più vicino possibile al personaggio.

Recensione di Purelove [Contatta], del 25/10/2009 - 05:35PM

Ciao Dolcezza! Che bello vederti anche qui! Hahah se io sono la tua spacciatrice, cosa devo dire di te??? Mi lasci sempre con il fiato sospeso! XD



Recensione di luisina [Contatta], del 24/10/2009 - 11:48AM

Ciaooooo ^^ visto? Alla fine mi sono messa d'impegno e ci sono riuscita a pubblicarla! ^^



Recensione di Miki87 [Contatta], del 23/10/2009 - 12:03PM

Ciao, mi fa piacere che ti sia piaciuta, che ne dici del secondo capitolo? ^^



Recensione di stezietta w [Contatta], del 23/10/2009 - 11:07AM

GRAZIE ^_^



Recensione di plubuffy [Contatta], del 22/10/2009 - 09:56PM

Mia adorabile beta!!! Mi inchino alla tua sapienza! ^^ Che bello avere un tuo commento extra msn XD !!



Recensione di vitti [Contatta], del 22/10/2009 - 09:31PM

^__^ Ti faccio cambiare fazione? Da Bella Edward a Jasper Alice? XD



Recensione di Norine [Contatta], del 22/10/2009 - 08:27PM

Ciao! Grazie per aver commentato ^.^ eh si, Jasper adesso sarà un po scombussolato dalle emozioni della nostra piccola Alice. ^_^



Recensione di malandrina92 [Contatta], del 22/10/2009 - 07:18PM

Ciao ^_^ Spero che anche il secondo capitolo ti piaccia ^^



Recensione di Nessie93 [Contatta], del 22/10/2009 - 07:11PM

Grazie mille per le tue belle parole ^^ sono contenta che ti piaccia. Jasper non riuscivo a vederlo in nessun altro modo per il ruolo che ha. L'ho sempre visto come soldato e così è rimasto anche nei Volturi ^__^



Recensione di RachEl CullEn [Contatta], del 22/10/2009 - 07:05PM

Maria è colei che lo ha creato, ha un legame profondo con Jasper, ma credo che ha lui cominci ad andare un po strettino quel tipo di rapporto



Recensione di Shona [Contatta], del 22/10/2009 - 06:58PM

Hahahhah la prima recensione!! XD Grande Shona!! Che ne dici? Secondo te esco troppo dal personaggio di Jasper? Ho il terrore di sbagliare! Con Edward vado tranquilla perché ormai lo conosco bene XD siamo intimi!! XDXDXD Ma Jasper è una novità anche per me.. ^^

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Titolo: Sai che non lo sò

Storia di: Goten

Beta: Giusy

Paring: Jasper - Alice

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Aggiornamenti: ogni martedì e giovedì

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Capitolo 3


Era riuscita a convincermi a farle fare un giro per Volterra, ben inteso di notte. Tutto taceva attorno a noi, gli esseri umani erano nelle loro case, i bar che circondavano la piazza principale avevano chiuso da poco le serrande. C'era un leggerissimo venticello che portava con sé i profumi tipici del posto.

Sapevo che in realtà non eravamo veramente da soli, le guardie stavano svolgendo il loro lavoro di sorveglianti, ma questo ad Alice non importava.

<< … e così sei il capitano delle guardie di Volterra. >> Spezzò il silenzio con la sua voce all'apparenza fragile.

<< Sì. >> Sospirai. << Ho giurato fedeltà a Caius quasi cento anni fa. >> Avanzammo per un piccolo viottolo, le case lo circondavano ai lati, rendendolo angusto.

<< Capisco. >> Respirò profondamente. << E' molto pacifico qui, durante la notte. >>

<< Già. >> Ogni tanto la osservavo, sembrava riflettesse molto sulle domande da pormi. << Alice, posso farti una domanda? >>

Si voltò verso di me con un piccolo sorriso sul viso. << Certo, puoi chiedermi tutto quello che vuoi. >>

Era bello sentire i suoi sentimenti sinceri. Sembrava che fosse felice del fatto che volessi chiederle qualcosa. << Ho notato che spesso rimani silenziosa. Mi stavo domandando il perché... il tuo modo di agire si discosta totalmente dalle tue emozioni. >> Era vero, le sue emozioni, per quanto fossero positive, erano un groviglio intricato di gioia, felicità e imbarazzo. Mentre esternamente si mostrava silenziosa, pacata e calma.

Spostò lo sguardo dalla mia figura e allungò una mano verso un vaso di fiori di una delle tante case che circondavano la via, ne staccò uno rigirando fra le dita sottili il fine stelo. << Sto cercando di trattenermi. So di essere molto espansiva, Jasper. E so che posso essere fastidiosa. Per questo, non voglio che tu mi consideri tale. >> Era stata una piccola confessione e la domanda che le feci, mi sorse spontanea.

<< L'hai previsto? >> Aggrottai le sopracciglia.

<< Cosa? >> Il suo sguardo limpido m’incantò.

Mi schiarii la voce. << Che cosa sarebbe accaduto se mi avessi mostrato il tuo vero carattere. >>

Alzò le spalle nello stesso momento in cui pronunciò un debole. << Oh... no. Non ho visto nulla. Sto cercando di evitare di avere delle visioni. A volte arrivano e non posso farci nulla, ma se posso, cerco di evitare. >> Abbassò lo sguardo, ed io trattenni a stento la mia mano. Avrei tanto voluto alzarle il viso per rivedere quello sguardo imbarazzato.

<< Perché? >> Mi spostai andando davanti a lei. << Perché non vuoi usare il tuo potere? >> Ero curioso. Se io avessi avuto un potere come il suo, lo avrei usato a mio piacere. Cercando di trarne un vantaggio immenso.

C'era qualcosa che Alice temeva, lo sentivo. C'era una piccola crepa nella sua bolla personale di felicità. Una minuscola crepa che con il passare dei secondi si stava ingrandendo. Cosa non mi stava dicendo quella piccola vampira?

<< Alice? Cosa mi stai nascondendo? >> Le sussurrai piano, suadente.

Paura. Era questo il sentimento che quella cicatrice nella bolla stava espandendo. Paura di cosa? << Perché hai paura? Cosa temi, Alice? >> Avevo fatto un passo nella sua direzione, ero a pochi centimetri da lei. Il suo volto continuava a rimanere fisso su quel fiore che stringeva fra le dita.

<< Ci sono cose che non vorrei sapere, Jasper. Cose che possono ferire, e far male. >>

La sua voce era intrisa di tristezza, così come il suo animo.

Agii d'istinto, le presi la mano e le portai via quel fiore ormai tutto stropicciato dal suo continuo toccare. << A volte ci sono anche cose che vanno affrontate. >> Asserii sicuro, lasciando che la sua mano si appoggiasse delicata nella mia.

Stupore. Era questo quello che Alice stava provando. Ero riuscito a stupirla.

<< Andiamo, ci sono ancora altri posti da vedere. >> Accennai a una smorfia che poco aveva del sorriso, ma bastò per far risplendere il suo viso.

<< Andiamo. >> Sussurrò piano, lasciando la presa della mia mano, accontentandosi di avermi vicino.

Fianco a fianco passeggiammo per tutta la notte, Volterra non mi era mai sembrata così speciale. Le mostrai tutto quello che valeva la pena vedere, il suo ottimismo, e le sue emozioni erano un vero tocca sana per me.

Quando il grande orologio della torre suonò le cinque, ruppe quella notte speciale.

<< E' ora di rientrare. >> Annunciai, notando una lieve nota di rammarico nella mia voce.

Una piccola smorfia di disappunto si dipinse sul suo viso. << E' un vero peccato. Mi stavo divertendo molto. >>

Stavolta non potei evitare ad un lieve sorriso di increspare le mie labbra da sempre così serie. << Me ne sono accorto. >>

Sorrise, un sorriso dolce, per nulla malizioso. Alice Cullen era carina, e piacevole, se non fossi stato legato a Volterra, l'avrei seguita in capo al mondo.

Potevo invitarla dentro il palazzo, non era proibito. C'erano tantissime altre cose che poteva vedere dentro le mura protette, ed io avrei potuto godere ancora un po' della sua piacevole compagnia, oltre che delle sue emozioni.

Stavo per domandarglielo, ma lei fu più veloce, mise una mano davanti alla mia bocca. << Aspetta... >>

Ero immobile, la sua manina premuta contro le mie labbra. Cosa stavamo aspettando?

<< Avrei accettato... ma temo che finché non sistemerai le tue faccende, per me il tuo mondo sarà precluso. >> Mi osservò triste.

Che faccende? Cosa stava dicendo?

<< Jasper?! >> La voce di Maria arrivò dietro di me.

Alice abbassò la mano, spostando lo sguardo verso il sentiero ciottolato.

<< Jasper! E' tutta notte che ti aspetto... che stai facendo? >> Si avvicinò a noi sospettosa.

<< Maria. >> La salutai. << Stavo mostrando Volterra alla signorina Cullen. >> Non so perché la chiamai così e non semplicemente Alice. Seppi chiaramente dalle emozioni che stava provando, quanto questa mia risposta l'avesse ferita.

<< Come mai questa novità? Da quando sei diventato il cicerone di turno, Jasper? >> La sua voce era irritata, ma in realtà era gelosa.

Tutta la tranquillità e la gioia che avevo provato fino a poco prima con Alice, erano sparite. Volatilizzate.

Perfino la piccola Cullen non provava più nulla di tutte quelle emozioni che l'avevano caratterizzata, sentivo in lei solo un’immensa tristezza.

Tutta quella situazione mi diede fastidio. << Non devo rendere conto a te, Maria, quello che faccio. >> Sibilai ostile. << Signorin... >> Mi corressi subito. << Alice, ci vediamo al crepuscolo. >>

Annuì solamente, ma il cambiamento seppur minimo delle sue emozioni, mi aveva fatto piacere.

Mi voltai, tornando verso l'ingresso che mi avrebbe condotto nel palazzo, quindi dentro la mia stanza. Al buio, con le mie eterne emozioni.

<< Non capisco ancora cosa ci facessi con lei. >> Mi ero dimenticato di Maria.

<< La cosa non ti riguarda. >> Continuai a camminare imperterrito. Detestavo quando diventava così gelosa e ossessiva.

Non c'era neanche una minima parte delle emozioni di Alice dentro a Maria. Erano come il giorno e la notte.

Le emozioni di Maria erano un continuo oscillare fra la gelosia e la voglia di stare con me. Arrivati a palazzo, non vedevo l'ora di rimanere chiuso nella mia stanza, da solo. Non volevo più sentire nulla delle emozioni degli altri. Nonostante fosse una cosa impossibile, mi piaceva il fatto di rimanere isolato, ma sembrava che Maria non avesse capito le mie intenzioni.

<< Finalmente da soli. E' da tanto che non stiamo assieme, Jasper. >> Miagolò come una gatta in calore contro il mio corpo.

<< Mi dispiace Maria, ma adesso ho solo voglia di gettarmi sotto una doccia e di rimanere da solo nella mia stanza. >>

La sua rabbia stava crescendo a dismisura, si sentiva respinta. Senza contare che la gelosia nei confronti di Alice non era ancora scemata. Mi sentii in dovere di specificare quel semplice fatto. << Ci tengo a precisare che è stato un ordine di Caius, il fatto che io sia a disposizione di Alice Cullen. Non è stata una mia decisione libera. >>

Le mie parole sortirono l'effetto voluto, la sua gelosia scemò di qualche tono.



Finalmente ero nella mia stanza, al buio e da solo. La doccia era stata piacevole, ma i miei pensieri vagavano senza tregua sulle ore trascorse con la piccola Alice. Erano state belle. Meravigliosamente belle... dentro di me fremevo per rivederla. Volevo riprovare quelle emozioni così positive, ma prima, dovevo adempiere ai miei doveri. E in quel momento, il mio umore andò sotto terra.

Mi vestii e infilai la mantella. Il drappo di guardie poste al mio comando mi attendeva nella sala grande.

<< Ci siamo tutti?... Bene. >> Mi voltai uscendo per primo. Quel giorno avevo le ronde da fare e purtroppo il sole splendeva alto nel cielo. Dovevamo stare più attenti che mai.

Nascosti sotto le mantelle nere a gruppi di due, pattugliavamo la zona. Rimanevamo nell'ombra il più possibile.

Avevo avvistato Heidi, stava ammaliando una comitiva di persone, a quanto pare quel giorno avremmo pranzato in grande stile.

Non potei evitare a un piccolo ghigno di comparire. Già mi pregustavo il sapore del sangue. Avvertivo tutto il mio essere bearsi già solo nell'immaginare la scena.

Qualcosa non andava... delusione, rabbia e sconforto, ma soprattutto delusione.

Rallentai il passo, costringendo di conseguenza l'altra guardia in ronda con me a fare altrettanto.

C'era qualcuno che era deluso. Molto deluso, ma chi? Respirai profondamente concentrandomi.

Era vicino. Chiunque fosse era molto vicino.

Seguii il mio istinto camminando in uno dei vicoli più all'ombra. Trovai quella fonte di delusione, era di spalle, ma non avrei mai potuto sbagliare.

<< Alice? >> Domandai, pur sapendo che fosse lei. Il su odore mi aveva raggiunto.

Non si voltò, avvertii chiaramente il moto di delusione crescere. Perché? Notai Rosalie al suo fianco, il suo rancore nei miei confronti era alto.

<< Alice che succede? Perché sei delusa? >> Non m’interessai né della guardia che mi osservava curioso né della vampira bionda. Qualcosa aveva profondamente turbato e deluso la piccola vampira.

<< Nulla Jasper, nulla... andiamo Rose. >> Non si era neppure voltata.

Lo sguardo color oro di Rosalie era intriso di rabbia. << Stupido. >> Mi sibilò, accelerando il passo, raggiungendo sua sorella.

Ci capivo sempre meno, ma in quel momento accantonai i miei pensieri. Volterra si aspettava di essere protetta e quel compito toccava a me adesso. << Andiamo. >> Ringhiai leggermente irritato, riprendendo il giro di perlustrazione.

Camminammo a passo umano per quasi due ore, tutto era in perfetto ordine, i turisti che venivano a Volterra erano entusiasti delle molteplici foto che potevano scattare, l'acquisto delle cartoline era un business che rendeva ricchi le cartolerie della zona. Le emozioni nell'aria erano così poco intense, nulla aveva a che vedere con quelle di Alice. Sì, c'erano felicità, gioia, ansia, rabbia e ancora stupore nelle varie persone in piazza, ma nessuna di loro aveva quell'intensità che Alice gli metteva. Nessuno.

<< Rientriamo? >> Mi propose il mio compagno di ronda, annuii solamente. Heidi doveva già essere rientrata. La sete cominciava a farsi sentire... non vedevo l'ora di mordere qualche succulento collo. Il bruciore alla gola si sarebbe finalmente placato, ma sapevo benissimo che dopo mi sarei sentito solamente un mostro.




Fanciulle mie adorate ^_^ sono felicissima che la ficci vi piaccia. Oggi non riesco a rispondervi, scusatemi veramente. Ma sono davvero schifosamente felice di vedere le vostre recensioni!! *_* Gongolo ogni volta! *.* Anche perché è la prima Alice Jasper che faccio e spero di riuscire a fare qualcosa di carino ^_^. Ora scappo! Baci!!! E GRAZIE ANCORA DI CUORE PER LE RECENSIONI!!!!

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Capitolo 4
*** Capitolo4 ***


Come sempre un grazie è d'obbligo! Siete favolose! Non pensavo che vi piacesse così tanto ^_^ thanks!!! A fine pagina ci sono le risposte alle recensioni ^^ Sono curiosa di sapere che ve ne pare di questo capitoletto ^^ Vi lascio alla lettura, ciao a tutte e un bacio grandissimo!!!


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Titolo: Sai che non lo sò

Storia di: Goten

Beta: Giusy

Paring: Jasper - Alice

Capitoli: Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^

Aggiornamenti: ogni martedì e giovedì


Capitolo 4


Lo sapevo, sapevo che sarebbe accaduto!

Con una mano scaraventai il mobile della mia camera contro il muro.

Mostro! Non ero altro che un mostro!

Avevo nuovamente ceduto, avevo bevuto nuovamente la vita di un altro essere umano. Una donna. Una donna innocente...

Ringhiai arrabbiato e deluso.

Come potevo aver così poca forza di volontà?! Come?!

Solo in quel momento capii lo sguardo e le parole di Alice Cullen. Lei sapeva cosa avrei fatto, lei che conosceva il mio futuro, aveva visto il mio cedimento di fronte a quel collo così gustoso.

Mi facevo schifo... perché? Perché dovevo soffrire così?!

Sfondai un pezzo di parete con un pugno.

Ero arrabbiato, disgustato da me stesso... deluso.

Ecco, adesso che la rabbia se ne era andata, il disgusto e la delusione erano diventati la parte predominante del mio essere.

Sbriciolai il resto del muro che mi era rimasto fra le mani. Ero un essere che non meritava di provare la felicità, non meritavo di sentire le emozioni di una come Alice. No, io meritavo di stare all'inferno.

Sentii in miei lineamenti modellarsi, la mia espressione non aveva nulla di benevolo, tutto al contrario. Sembravo un demonio appena uscito dalle fiamme degli inferi.

Era giusto così. Io non meritavo altro.

Uscii dalla mia stanza incontrando la piccola ma letale Jane. << Jane. >> La salutai.

<< Ci siamo dati alla distruzione, Whitlock? >> Sogghignò osservando i resti della mia stanza.

<< Anche se fosse? >> Non ero in vena delle sue critiche.

Sollevò le spalle con noncuranza. << Vedrò di mandare qualcuno a sistemare... >>

Ecco, una cosa che apprezzavo di Jane, sapeva dove arrivare senza oltrepassare il limite. Lei aveva il potere più temibile di tutti, eppure raramente si spingeva oltre. Era il suo unico pregio. Perché Jane era soprattutto una sadica. Adorava vedere la gente soffrire.

Aumentai la mia camminata, volevo solo uscire. Il buio della notte di Volterra mi aspettava. Non era il mio turno di ronda, ma tutto il mio corpo bramava per uscire. Era ormai passata da un pezzo l'ora in cui dovevo incontrare la piccola Alice, sicuramente se ne era andata, tornata dalla sua famiglia dagli occhi color oro. Sinceramente era meglio così, non ero dell'umore di far da baby-sitter a quella vampira.

Vagai sulle colline che circondavano la piccola roccaforte. L'aria profumata mi scivolava attorno, gli animali fuggivano al mio passaggio. Mi temevano, era giusto, io ero il predatore più subdolo e crudele del mondo. Avevano ragione a scappare via da me.

Terrore, morte, paura, dolore. Questo era quello che io causavo... ed era quello cui ero destinato per l'eternità.

Vuoto... ecco come mi sentivo. Non c'era nulla per me nel mondo; niente. Adesso mi stavo rendendo conto di come le emozioni di Alice Cullen mi avessero irretito. Mi avevano attratto, mostrandomi un mondo dove io sarei potuto tornare ad essere anche se solo per un attimo una brava persona.

Che stupido! Ero stato uno stupido a cedere a quelle emozioni! Un idiota!

La rabbia riempì il vuoto dentro di me.

Odiavo Alice Cullen, lei mi aveva mostrato un mondo che desideravo con tutte le mie forze e che mai avrei potuto avere.

Un ringhio animalesco uscì dalle mie labbra, espandendosi per tutta la valle.

Sradicai qualche albero, corsi fino al confine della Toscana, cercai in ogni modo di riprendere il controllo sulle mie emozioni. Credevo di avercela quasi fatta... ma quando tornai a Volterra, lei era lì. I suoi occhi colore dell'oro mi guardavano tristi, come lo erano anche le sue emozioni... fu in quel momento che la piccola scintilla di razionalità che avevo conservato si spense.

Rapidamente mostrai i denti e le balzai alla gola. Non c'era più Jasper, no... adesso il vampiro dentro di me aveva preso il controllo e lui voleva solo una cosa: uccidere lei.

La piccola vampira non oppose resistenza, nemmeno quando la buttai a terra con il mio corpo. Non si lamentò delle ferite sulle braccia, non emise un solo suono quando lacerai il suo collo con i miei denti, scendendo giù fino alla spalla.

I miei ringhi si potevano sentire ovunque, sembrava che esistessero solo loro dentro nel palazzo.

<< Ti odio. >> Le sibilai con la bocca ancora attaccata a quello che rimaneva della sua spalla. << Ti odio. >>

Nonostante tutto, le sue emozioni non erano intrise di paura, come era giusto che fosse. Erano tristi... lei provava tristezza... per me?!

Avvertii il suo debole tocco sulla mia guancia. Le sue dita stavano accarezzando la mia guancia con gentilezza. Sembrava non importarle cosa le stessi facendo. Io la stavo uccidendo e lei mi accarezzava...

<< Mi dispiace... Jasper... >> Mormorò piano. << Mi dispiace... >>

Mi ritrovai fra le sue braccia, i miei denti non erano più affondati nelle sue carni, avevo semplicemente il volto nascosto contro il suo collo e le sue esili braccia che circondavano la mia schiena. Lì stavo bene. Lì ero tornato ad essere Jasper.

Notai solo qualche istante dopo un semplice fatto: eravamo soli. Com'era possibile?!

Mi sollevai da terra, incerto su come avrei dovuto comportarmi con Alice. Cosa avrei dovuto fare?...

<< Che fine hanno fatto le tue buone maniere? >> Osservai il musetto della vampira mettere un broncio graziosissimo.

Allungai la mano verso di lei e l'aiutai anche con l'altra a rimettersi in piedi. La ferita mostruosa che le avevo lasciato si stava già rimarginando. << Alice, io... mi dispiace, non ho saputo controllarmi... >> Mi sentivo sempre peggio. Il suo sguardo non esprimeva alcuna condanna per me, e questo mi faceva stare ancora peggio, perché sapevo di essere stato un mostro.

<< E' inutile che ti rimproveri, non ho intenzione di vendicarmi o altro, Jasper. Io sapevo a cosa andavo incontro... >> Mi osservò seria. << Ricordi? Vedo il futuro... >>

Strinsi i denti e m'irrigidii. Lei sapeva cosa sarebbe successo, lei conosceva i fatti ancora prima che questi avvenissero. Lei non si era opposta alla mia furia... perché?!

<< Perché? >> Le domandai. << Perché non sei fuggita, perché sei rimasta qui a subire? >> Sentivo frustrazione e rabbia dentro di me, mentre in lei c'era una pace e una tranquillità infinita.

La sua mano sana si liberò dalla mia presa e si appoggiò delicata all'altezza del mio cuore. << Perché ti amo, Jasper. >> Ed i suoi sentimenti mutarono in un groviglio di emozioni talmente potenti da lasciarmi senza fiato.

Era questo l'amore? Questa resa incondizionata e appagante... felicità allo stato puro. Gioia, serenità, angoscia, passione, desiderio.

Tutte queste emozioni, questi sentimenti, mi stavano facendo impazzire. Erano belli, meravigliosi, ma non erano miei!

<< Basta! Basta! >> Se prima era un sibilo, adesso la mia voce suonava minacciosa.

Dannazione! Perché ogni volta lei aveva il potere di destabilizzarmi?! Maledetta!

Come scottato balzai indietro. La vidi e la sentii dispiaciuta, ma quello che sentivo sopra ogni cosa, era che dentro di me, le tenebre erano tornate al loro posto.

Presi un respiro profondo. << Alice, credo che le nostre ore assieme finiscano qui. >> Assottigliai lo sguardo e vidi il suo viso diventare una maschera di tristezza. << Non è salutare per me restarti vicino. Da domani chiederò a Felix di prendere il mio posto. >>

<< No... aspetta, Jasper, ti prego, dammi solo un momento, non ti chiedo altro... solo un altro giorno. >> Avanzò di un passo, reggendosi il braccio con la mano sana.

Mi odiavo per quello che le avevo fatto, ma non potevo più permettere alle sue emozioni di sopraffarmi.

<< No. >> Stavolta non indietreggiai, rimasi fermo. << Adesso è il momento che tu vada via, Alice. Non sei la benvenuta qui. Quando vorrai avere udienza con Caius, potrai spiegargli ogni cosa, non mi sottrarrò a ciò che mi spetterà come punizione per averti aggredito. >> Ero determinato, dovevo cacciarla via. Lei, e la sua speranza di felicità e gioia.

<< Jasper... >> Respirò profondamente, i suoi occhi dorati divennero neri per qualche istante e poi ripresero il solito colore. Chiuse gli occhi e all'improvviso il suo volto mi parve stanco. << D'accordo... me ne vado. >>

La fissai sospettoso. Si era arresa? Si, anche le sue emozioni erano scemate via, sparite del tutto.

<< Ti chiedo solo una cosa. >> Determinazione, ecco quello stava provando adesso, coraggio, determinazione e disperazione.

<< Parla. >>

<< Fra poco arriverà Felix e mi scorterà via su tuo ordine... domani sera, io non sarò più qui, tornerò a Forks. >> Annuii mesto... << Domani sera, durante il tuo giro di ronda, ti tenderanno un imboscata... ci sono dei traditori nella guardia. Non fidarti di nessuno, Jasper. Di nessuno. >>

Sgranai gli occhi. << Che diavolo stai dicendo? >>

Stava per rispondermi, ma dei passi veloci l'ammutolirono per qualche secondo. I suoi occhi vagarono nell'ombra dei cunicoli dietro di se. << E' arrivato. >> Sussurrò piano, per poi voltarsi verso di me. << Stai attento, non so chi siano, ma saranno in cinque. Ti faranno a pezzi e ti bruceranno. >> Stava soffrendo, era disperata per la mia sorte. << Ti prego Jasper... vieni via con me... >>

Andare via con lei?! Potevo farlo? Potevo abbandonare tutto e rincominciare? La guardai, lei poteva diventare la mia nuova luce?

I passi si arrestarono, dietro la piccola Alice comparve Felix, e la mia decisione venne presa. << Accompagna la signorina Cullen all'uscita. >>

<< No... Jasper... ti prego... >> Sussurrò ancora.

Mi voltai, ma quegli occhi così imploranti mi erano rimasti impressi nella mente.

Sorrisi amaramente, Alice Cullen era la mia luce e io le avevo dato volutamente le spalle. Non la meritavo.

Rientrai nella mia stanza, aprii la porta e non rimasi stupito di ciò che vidi. << Che ci fai qui? >> Le domandai sgarbato. Non avevo voglia di vederla.

<< Jasper... sei intrattabile in questi giorni. >> Sospirò Maria. << Tutta colpa di quella vampira che Caius ti ha messo in mezzo ai piedi. >>

Si alzò languida dal mio letto e si avvicinò a me. Le sue braccia mi circondarono il collo, le sue labbra furono sulle mie.

Desiderio, senso vittoria, erano le emozioni che provava Maria. Aveva visto in Alice una pericolosa rivale e il vedermi adesso, senza di lei, la stava rendendo euforica.

Le mie braccia la strinsero forte, i miei occhi si chiusero e al suo posto comparve la visione di Alice. Le mie mani vagavano sul corpo di Maria, cercando in lei quei tratti così minuti che aveva la piccola Alice. La frustrazione cominciò ad invadermi. Non c'era niente di Alice in Maria. Nulla!

Maledizione!

Ringhiai arrabbiato, mentre con un gesto forte la staccai da me, gettandola in malo modo per terra.

<< Che diavolo ti prende?! >> Ringhiò arrabbiata, furente.

Dovevo calmarmi, prendere in mano la situazione. << Vattene. Ho da fare. >> Sibilai, cercando di mantenere un briciolo di calma.

La vidi assottigliare lo sguardo, era pronta a dare battaglia, ma io no. Sfruttai il mio potere, la calmai, sedai le sue emozioni. Sapevo che non avrei dovuto farlo, non era corretto usare il mio potere su altri membri delle guardie e, per quanto Maria mi avesse irritato a morte con la sua presenza, lei rimaneva comunque una guardia di Volterra.

Quando uscì dalla mia camera, rilasciai un sospiro. Ero stanco di tutta quella situazione. Adesso avevo un problema maggiore. Se le parole di Alice erano vere, non volevo crederci, qualcuno voleva uccidermi, perché? Sopratutto, chi?

Passai mentalmente i volti di tutti quelli che il giorno seguente avrebbero avuto le ronde con me. Erano trentatre vampiri in tutto. Non sarebbe stato facile.

Avrei potuto domandare ad Alice di vedere per me nel futuro, ma dopo come l'avevo trattata, dubitavo fortemente nel suo aiuto. Comunque, non sarei tornato indietro, lei stava per ripartire, io avevo la mia immortalità qui.




Recensione di luisina [Contatta], del 02/11/2009 - 04:34PM

Grazie, il tuo commento mi ha fatto un piacere immenso ^_^ Ma Dadone che fine ha fatto?

Recensione di Ludo [Contatta], del 02/11/2009 - 02:12PM

Ti ringrazio tantissimo, effettivamente è stato un po un azzardo cambiare i miei classici personaggi, ma spero con tutto il cuore di riuscire a gestire bene Jasper ^^

Recensione di stezietta w [Contatta], del 30/10/2009 - 05:07PM

Ebbene si, le tue deduzioni erano esatte ^_^

Recensione di sweetmary89 [Contatta], del 29/10/2009 - 09:25PM

Ciao ^^ in effetti questa Alice fino ad ora si è mostrata tranquilla e pacata, ma non è a casa sua hehehe^^

Recensione di mamarty [Contatta], del 29/10/2009 - 08:46PM

No anzi, se vuoi continuare a dirmelo mi fai un piacerone immenso bhuahahaha sento il mio orgoglio salire ai massimi livelli XD

Recensione di Norine [Contatta], del 29/10/2009 - 08:43PM

Ciao ^^ eeehh il dono di Alice le rivela anche le parti più crude di Jaz, ma non per questo smette di amarlo ^^

Recensione di Nessie93 [Contatta], del 29/10/2009 - 07:21PM

Ciao, sono contenta di rendere bene le emozioni che Jaz sente in Alice, non era una cosa a cui ero abituata con Edward ^^

Recensione di Miki87 [Contatta], del 29/10/2009 - 06:31PM

In effetti, le emozioni di Alice aiutano Jasper a mantenere il suo traballante equilibrio, lei compensa le sue tenebre

Recensione di Flockkitten [Contatta], del 29/10/2009 - 05:13PM

Dieta, decisamente dieta! XD

Recensione di RachEl CullEn [Contatta], del 29/10/2009 - 04:14PM

Come è stato creato il fans club a morte Tanya, potremmo creare il fans club a morte Maria! XD

Recensione di vitti [Contatta], del 29/10/2009 - 04:05PM

GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE ^_^

Recensione di hale1843 [Contatta], del 29/10/2009 - 03:40PM

Ciao! Grazie mille per il tuo commento, in effetti, scarseggiano le ficci su altri personaggi, ricordo di aver letto una Emmett Rose molto bella, mi pare sia di Lusina,.. questo è il link http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=355990

Recensione di fracullen [Contatta], del 29/10/2009 - 02:26PM

Concordo, anche se emmett e rose sono pure una bella coppia, magari un giorno ne faccio una su di loro ^^

Recensione di Shona [Contatta], del 29/10/2009 - 10:19AM

Amore mio che bello! HAHAHAH Sei sempre la prima a commentare XD Alice mi è uscita molto tranquilla e pragmatica XD chissà in futuro Anche perché adesso non è a casa, ma a Volterra e lì sa che deve tenere un certo profilo ^___^

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Capitolo 5
*** Capitolo5 ***


Titolo: Sai che non lo so

Storia di: Goten

Beta: Giusy

Paring: Jasper - Alice

Capitoli: Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^

Aggiornamenti: ogni martedì e giovedì

Nota: i nomi dei vampiri non sono inventati, alla fine di BD c'è l'elenco scritto dalla Meyer ^_^


Capitolo 5


Per tutta la giornata non avevo fatto altro che usare il mio potere, eppure, nessuno di coloro che avevo avvicinato, aveva provato un solo desiderio di morte nei miei confronti. Avevo ripassato in rassegna tutti i vampiri della guardia, ma nessuno di loro provava qualcosa contro di me.

Mi sentivo frustrato. Possibile che Alice avesse sbagliato? Che la sua visione non fosse reale?

Sospirai frustrato. Con il pollice e l'indice premetti la base del naso, era un tic che mi era rimasto quando ero umano. Lo facevo sempre quando non sapevo più che cosa fare. Il che accadeva molto di rado.

Potevo avvisare Caius, ma su che basi? Sulle visioni strampalate di una vampira vegetariana?! No, era meglio lasciarlo fuori da questa faccenda.

<< Jasper, sei pronto? >> La voce di Maria mi riportò alla realtà.

Annuii pensieroso, nemmeno di lei potevo fidarmi, ero solo. Completamente solo.

Coprii il mio corpo con la mantella nera. Adesso avrei dovuto contare solo sulle mie forze.

Ci dividemmo in gruppi di due come sempre, con me capitò Maria, anche se dubitavo che fosse una spartizione non forzata.

<< Chi hai corrotto per venire con me? >> Le domandai mentre camminavamo fianco a fianco lungo la via ciottolata.

<< Credi che possa aver corrotto qualcuno? >>

<< Assolutamente sì. Saresti capace di fare anche di peggio. >> Sibilai.

Sembrava compiaciuta. C'era qualcosa che la rendeva felice.

<< Come mai così contenta? >>

Una smorfia di quello che doveva essere un sorriso fece capolino sul suo volto. << Per una volta le cose vanno come dico io. Mi sento soddisfatta. >>

<< Lo sento. >> Corrugai le sopracciglia. << Deve essere qualcosa di molto importante, per te. >>

Il suo ghigno si allargò sempre di più, così come la sua sensazione di vittoria.

Il mio pensiero per un breve attimo volò ad Alice, se fossi sopravvissuto all'agguato, l'avrei raggiunta e chiesto di perdonarmi, magari le avrei pure portato un mazzo di rose rosse, anche se ormai, avendo inquadrato il tipo, forse ci voleva qualcosa di più particolare, il rosso era un colore banale, forse delle rose blu sarebbero state perfette.

Quando io e Maria voltammo l'angolo, capii che non avrei mai potuto dargliele, cinque vampiri ci attendevano nell'ombra e ormai avevo capito chi fossero.

Istintivamente mi parai davanti a Maria, avrei tentato di difenderla. Lei non centrava nulla e non era giusto che perdesse la vita.

<< Mi domando il perché della vostra ostilità... che succede? >> Stavo provando a sedare il loro sentimento verso di me, ma erano troppi, non stavo riuscendo a fare molto, potevo però prendere tempo per dar modo a Maria di fuggire.

<< Siamo troppi Jasper, è inutile che provi ad usare il tuo potere su di noi. >> La voce calma e pacata di Chelsea mi spinse a porgerli la domanda che mi ronzava nella mente.

<< Perché? >>

<< Tu sei un membro importante della guardia, la tua scomparsa causerà un po' di caos a palazzo. Stefan e Vladimir avranno l'occasione di ripristinare l'antico potere dei vampiri Rumeni. >> E' Renata a parlare, mentre avanza verso di me, seguita da Corin.

<< Ripristinare l'antico potere dei Rumeni?! Siete impazziti?! >> Sbottai. M'innervosiva la loro sicurezza. Il loro pensiero era folle, tutti sapevano che grazie ai tre Volturi, il mondo dei vampiri era divenuto prospero e sicuro. Le loro leggi erano rispettate e grazie a loro eravamo nascosti agli occhi degli esseri umani.

Ridare il controllo ai Rumeni, significava riportare il mondo sia dei vampiri sia degli umani nel caos più totale. Ricordavo bene quello che avevo letto nelle antiche scritture conservate a palazzo. Morte e distruzione ovunque. Questo voleva dire rimettere loro sul trono del potere.

Li osservai attento, erano in cinque, io e Maria forse avremmo avuto una vaga possibilità di successo se avessimo unito le forze.

Sentivo ancora la sua presenza dietro di me, ma quello che mi lasciò interdetto fu il notare la sua assenza di paura. Non temeva quei cinque che avevamo davanti, no... era compiaciuta. Gioiosa per fino.

Ci volle solo un mezzo secondo per capire. Mi voltai rapido verso di lei. << Perché? >> Sibilai fra lo stupore e l'arrabbiatura. << Perché, Maria? >>

Si avvicinò e mi accarezzò lasciva una guancia. << Potere, Jasper, semplicemente potere. >> La sua mano scivolò via dalla mia faccia, i miei occhi rossi erano furiosi.

Ero arrabbiato perché ero stato stupido a non chiedere aiuto alla piccola Alice, furioso perché i miei compagni mi avevano tradito e soprattutto ero rammaricato di non vedere più quel faccino sorridente che aveva tentato di avvisarmi del pericolo.

Scacciai dalla mia mente tutti quei pensieri. Avrei lottato, per quanto poco fosse servito, ma avrei lottato fino alla fine.

Davanti a me cinque vampiri più Maria. Una brutta prospettiva, solo contro sei.

Mi scappò un piccolo sorriso ironico, la visione di Alice prevedeva cinque vampiri, peccato che non sarei sopravvissuto per rinfacciarglielo.

I sentimenti di coraggio, rabbia, e divertimento arrivarono potenti dietro di me. Altri tre vampiri erano arrivati, tutti noi eravamo coperti dalle mantelle, il sole era ancora alto nel cielo, ma nonostante tutto eravamo in un logo isolato.

La festa di San Marco era in pieno svolgimento in centro, nessuno ci avrebbe visto, nessuno ci avrebbe sentito.

Avvertii sorpresa nei sei davanti a me, probabilmente non si aspettavano che ci fossero altri traditori oltre a loro, beh, poco importava. Slacciai il mantello facendolo cadere a terra, un impiccio in meno. << Coraggio, facciamola finita. >>

Assunsi la posizione di difesa e attesi la mia fine.

Il vampiro dietro di me si mosse rapido, non sarei mai riuscito a evitarlo, eppure, lo vidi con sgomento decapitare Corin. << Che diavolo... >> Sussurrai stupito, mentre lo shock penetrava in tutti noi.

<< Uno in meno. >> Disse soddisfatta la voce che avevo sentito solo una volta. Anche il misterioso vampiro si slacciò il mantello rivelando la figura alta e slanciata di Edward Cullen. Che diavolo stava succedendo?!

<< A dopo le spiegazioni, Jasper. Noi Cullen non abbandoniamo gli amici. >> Mi rispose serafico, mentre notavo dietro di me le altre due figure togliersi la mantella.

<< O futuri cognati. >> Specificò Emmett, gettando via l'ingombrante mantello.

Osservai la terza figura, la bellissima e biondissima Rosalie aveva fatto anche lei la sua comparsa. Il suo sguardo dorato mi stava perforando, ma dopo pochi istanti si voltò verso suo marito. << Pronto? >> Gli domandò sorridente.

<< Oh sì. >> Ghignò, lanciandosi contro Renata, mentre Rosalie atterrava Maria.

Potevamo farcela!

Mi scagliai contro Chelsea, prima che riuscisse a usare il suo potere di rompere i legami. Con un morso affondai i miei denti nel suo collo e lo squartai.

Osservai Edward alle prese con Stefan, non era in difficoltà, mentre Emmett, dopo aver smembrato Renata, stava valutando come un orso, in che modo uccidere Vadimir.

<< Jasper, aiutami. >> La voce di Rosalie mi costrinse a distogliere lo sguardo, notai solo in quel momento che la bionda vampira stava accatastando i corpi smembrati. Corsi da lei aiutandola a finire in fretta il lavoro. Dovevamo bruciarli prima che si ricomponessero.

Ci fu un ruggito potente, Emmett aveva staccato un arto a Vladimir, gettandolo verso di noi.

<< Bleah, che schifo. >> Puntualizzò Rosalie, raccogliendolo e buttandolo con i resti degli altri. << Accendino? >> Domandò ad alta voce a nessuno in particolare.

La vidi sollevare la mano in aria e dal cielo cadde un piccolo accendino d'argento. << Prego. >> Sollevai lo sguardo, notando solo in quel momento la figura piccola e agile di Alice controllare tutto dal tetto della casa più alta. Mi sorrise e mi salutò con la sua manina bianca. << Ciao, Jasper. >>

Il fumo dei corpi che bruciavano si stava espandendo velocemente in alto, così come l'odore d’incenso bruciato stava invadendo le vie di Volterra.

Pochi istanti dopo, anche Edward arrivò, portando con sé i resti di Stefan. << Ottimo lavoro. >> Si batterono il cinque i due fratelli Cullen, mentre Rosalie aiutava Bella a scendere dal tetto. Subito dopo di lei, anche Alice scese e si avvicinò alla sua famiglia.

Erano tutti felici e soddisfatti, in particolar modo Alice, la quale era piena di felicità nel sapermi vivo.

<< Grazie. >> Ero sinceramente colpito dal loro cameratismo. << Vi devo la vita. >>

<< Non l'abbiamo fatto per te, ma per lei. >> Mi rispose in malo modo Rosalie, indicando Alice. << Non sarebbe sopravvissuta al dolore se ti avesse visto morto. >>

La mano enorme di Emmett si posò sulla sua spalla calmandola un po'.

Posai gli occhi sulla figura esile di Alice. << Mi dispiace per come ti ho trattata. Non lo meritavi. Ti chiedo perdono Alice. >> Avanzai un passo verso di lei, che quasi imbarazzata aveva accennato a un sorriso dolce.

<< Di niente. >> Sospirò, guardando poi la sua famiglia. << Bene, l'aereo parte fra poco, possiamo andare. >> Il cambiamento brusco delle sue emozioni mi lasciò per qualche secondo spiazzato.

<< La mia offerta è sempre valida, Jasper. >> I suoi occhi caldi e luminosi mi stavano nuovamente osservando. << Vieni con noi. >> Si avvicinò, eravamo a pochissimi centimetri di distanza. << Io so che tu non vuoi essere un mostro. Fidati di me... vieni. >> Allungò la mano speranzosa, che dovevo fare?

Potevo essere felice per una volta nella mia lunga non vita?

Si che potevo!

L'afferrai saldamente. << Grazie. >> Quasi fui tramortito dalla sua felicità, ma era bello essere quasi messo al tappeto da tanta gioia.

<< Le rose blu mi piacciono moltissimo... >> Sussurrò prendendomi a braccetto, mentre il resto della sua famiglia ci seguiva sorridente.



Recensione di hale1843 [Contatta], del 03/11/2009 - 10:18PM

Ciao! Grazie mille per il tuo commento ^^ spero che anche questo capitolo ti piaccia ^^

Recensione di Norine [Contatta], del 03/11/2009 - 08:58PM

Hahahah Jasper è stato portato un po all'esasperazione XD Ma ora vediamo come se la caverà ^^

Recensione di sweetmary89 [Contatta], del 03/11/2009 - 08:00PM

Ciao... Alice è sempre Alice, anzi, adesso Jasper comincerà davvero a rendersi conto di come sia XD

Recensione di Nessie93 [Contatta], del 03/11/2009 - 06:33PM

Grazie del commento, Jasper piano piano deve rendersi conto di qualcosa eh XD ma credo che ci vorrà ancora un po ^^

Recensione di Purelove [Contatta], del 03/11/2009 - 06:26PM

Hahahhah corri da Jaz e aiutalo!!! XD Ma la cara Alice non sta mica li a fare niente ^^ infondo sappiamo tutti quanto è testarda! XD

Recensione di mamarty [Contatta], del 03/11/2009 - 05:45PM

THANKS!! ^_^

Recensione di Synie [Contatta], del 03/11/2009 - 03:39PM

Hahahah effettivamente l'ho coplessato un pochino, ma è anche vero che lui non ha esperienze diverse da quelle che ha vissuto fino ad ora ed Alice è completamente diversa da quello che lui ha conosciuto. Ma piano piano comincerà anche lui a “vivere” ^^

Recensione di vitti [Contatta], del 03/11/2009 - 03:27PM

Oh yes, a Forks Eddy e Bella convoleranno a nozze *_*

Recensione di plubuffy [Contatta], del 03/11/2009 - 03:25PM

Hahahhaha scusami, è più forte di me sbagliare gli accenti :P che dici del capitolo? Piaciuto ^^ ?

Recensione di Flockkitten [Contatta], del 03/11/2009 - 01:21PM

E' un testone, ma Alice lo è più di lui ^_^

Recensione di Shona [Contatta], del 03/11/2009 - 01:08PM

Hehehhehe^^ vedo da Msn che il capitolo ti è piaciuto :P e non sai ancora che succederà ^^

Recensione di stezietta w [Contatta], del 03/11/2009 - 11:43AM

Anche io lo avrei ucciso dopo quello che ha fatto ad Alice, ma non credere che lui non si senta in colpa^^ Jasper non sa vivere. E' molto chiusa come persona, Alice dovrà aiutarlo ad aprirsi ^^

Recensione di bigia [Contatta], del 03/11/2009 - 10:19AM

Grazie mille ^_^

Recensione di RachEl CullEn [Contatta], del 03/11/2009 - 09:57AM

Grazie per le tue belle parole ^_^ che ne dici adesso ? ^.^




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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Titolo: Sai che non lo so

Storia di: Goten

Beta: Giusy

Paring: Jasper - Alice

Capitoli: Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^

Aggiornamenti: ogni martedì e giovedì


Capitolo 6


Ancora non riuscivo a capire come Caius avesse accettato senza alcun problema la folle idea di Alice di farmi partire per Forks.

Stentavo a crederci ancora pure io, eppure, ero comodamente seduto su un aereo in volo per l'America.

Fuori era buio pesto, avevamo deciso di viaggiare di notte, mancavano ancora 4 ore al nostro arrivo. Accanto a me c'era Alice, sorridente e felice come non mai. Dietro di noi stavano Rosalie ed Emmett, anche le loro emozioni erano positive. Pochi sedili più verso la coda stavano Edward e Bella. Il loro amore era qualcosa di unico. Erano potenti e passionali i loro sentimenti.

Li invidiavo, anch’io avrei tanto voluto avere quella scintilla particolare, ma per adesso dovevo accontentarmi di godere delle emozioni di questa strana famiglia.

<< Quando saremo a casa, ti farò vedere la cittadina, è davvero piccola ma carina. Ci sono un sacco di bei negozi invece a Port Angeles, non sono paragonabili a quelli di Seattle, ma sono più che accettabili. Avrai anche bisogno di un guardaroba nuovo. Esme e Carlisle non vedono l'ora di conoscerti... >> Era incredibile quante parole riuscisse a dire in pochissimo tempo.

Sembrava una bambina cui avevano appena fatto il regalo perfetto. Ammetto che era bello poter vedere la felicità sul suo viso. I suoi occhi dorati brillavano dalla gioia.

Sorrisi leggermente. << Abbiamo un sacco di tempo... >> Sospirai, accorgendomi per la prima volta di essere tranquillo, avevo una semplice domanda in mente, era da un po’ che ci stavo pensando. << Alice, come fate a vivere fra gli umani? Come riuscite a cibarvi solo di animali? Ho provato a immaginare, ma non riesco a capire... >> Ci avevo provato davvero molto a immaginare come avrebbe potuto un intero clan di vampiri vivere a stretto contatto con gli esseri umani, ma nessuna idea mi aveva pienamente convinto.

La mano di Alice si appoggiò delicata sopra la mia, il suo sorriso era tranquillo. << Non è semplice, ma cerchiamo di metterci tutta la nostra forza. Il sangue animale non sarà saporito come quello umano, ma piano piano ci farai l'abitudine. I tuoi occhi diventeranno come i miei. >>

Stavo per chiederle il perché di questa loro decisione di vivere in questo modo, ma questa volta mi rispose prima che potessi domandarglielo.

<< Perché ci fa sentire più umani. >> I suoi occhi erano seri. << Non siamo dei mostri, possiamo e vogliamo vivere in pace. >> Voltò la mia mano con il palmo verso l'alto. << Anche tu sarai felice, Jasper. L'ho visto. >> Le sue parole erano accompagnate da un senso di sicurezza formidabile.

<< Io felice? >> Domandai scettico.

Annuì seria. << La mia visione era limpida. C'eri tu, a Forks, sorridevi, eri felice. I tuoi occhi erano castano dorati. Ridevi e scherzavi con Emmett e Carlisle a caccia. >>

Strinsi le labbra. Non lo avrei mai ammesso, ma quelle parole mi diedero un'altra piccola spinta di fiducia in me stesso.

Forse allora sarei riuscito davvero a diventare come loro e a sentirmi meno mostruoso.

Strinsi la mano delicata di Alice nella mia, rimanendo in silenzio per il resto del viaggio.

Come predetto da Alice, Carlisle ed Esme, ci stavano aspettando all'uscita dell'aeroporto. Erano una coppia straordinariamente dolce. Lei sopratutto. Non mi ero minimamente aspettato un'accoglienza simile, ma doveva essere una prerogativa delle donne di quella famiglia. Mi aveva abbracciato con amore genuino, come quello di una madre per il proprio figlio.

E' follia! Pensai, ma Edward passandomi accanto mi sussurrò piano. << No, ti vogliono bene, è diverso. >>

Carlisle era veramente un vampiro eccezionale. Il suo animo era calmo, pacato. Intuii che per lui la prima cosa da fare era ragionare ed evitare la forza bruta... tutto l'opposto di quello che spesso accadeva a Volterra.

<< Sono onorato di conoscervi. >> Ammisi leggermente imbarazzato.

<< Il piacere è tutto nostro, Jasper. >> Mi strinse la mano Carlisle. << Come vanno le cose a Volterra? Aro, Caius e Marcus, stanno bene? >>

<< Stanno bene, i tuoi ragazzi mi hanno aiutato con dei traditori. Sono stati veramente eccezionali. >> Cominciai a raccontargli del piano dei Rumeni e di come avessero trovato terreno fertile con Maria e gli altri...

Mentre le mie parole scorrevano, tutti i ragazzi Cullen, ad eccezione di Alice erano saliti su un'altra vettura, una Volvo argentata, mentre io, Carlisle, Esme e Alice prendemmo posto su una Mercedes con i finestrini oscurati

Proseguii con il racconto, parlando anche di Caius, e di come si era sempre posto come mio protettore. Era grazie anche a lui se adesso stavo lì con loro in America.

Quando finii il mio racconto, Carlisle spense il motore della Mercedes: eravamo arrivati.

Immersa nel verde più bagnato che avessi mai visto, c'era una casa bianca in stile coloniale. Le ampie vetrate la dovevano rendere assolutamente luminosa.

<< E' bellissima. >> Ammisi sincero.

<< Grazie. >> Sorrise compiaciuta Esme. << Vieni... >>

Afferrai la borsa contenente le mie poche cose e li seguii. Alice sembrava danzasse con il suo passo leggero.

Se a Volterra le sue emozioni erano positive, in questo posto lo erano ancora di più. Esme mi mostrò la casa intera, era veramente deliziosa, ampia e ariosa.

Posai la borsa sul grande lettone matrimoniale della stanza che mi avevano dato. Feci vagare lo sguardo su tutto quel verde che circondava l'abitazione. C'era silenzio, c'era pace e tranquillità.

<< Ti piace? >> La voce melodica di Alice mi raggiunse.

Non mi voltai, ma annuii concentrato. << E' bello non avere a che fare sempre con sentimenti di guerra e rabbia. Qui è pacifico. >>

<< Già. >> Si avvicinò arrivandomi accanto. << Come va la sete? >>

<< Resisto... per adesso. >> Passò ancora qualche attimo di silenzio. << Alice, perché ci tieni così tanto a me? Voglio dire, alla fine non mi conosci... >> Mi voltai osservandola, era combattuta, probabilmente stava decidendo se dirmi tutta la verità...

Pochi istanti dopo le sue emozioni, così come la sua espressione si tranquillizzò. << Jasper io ti conosco da più di un anno... >> Sospirò. << Ho avuto la prima visione di te mentre ero a scuola, durante una noiosissima lezione di algebra. >> Sorrise con lo sguardo perso nel bosco. << Avevi gli occhi rossi, e questo mi fece temere che fosse una premonizione per metterci in guardia da te... ma poi... sono arrivate altre visioni di te. Eri fiero e deciso mentre prendevi le decisioni per la protezione di Volterra, oppure ti vedevo mentre eri a caccia... altre volte in momenti tuoi personali. >>

La guardai spalancando gli occhi... << Cosa intendi per personali? >>

<< Preferirei evitare di dirtelo... >> L'imbarazzo nelle sue emozioni toccò livelli incredibili.

<< Ho imparato a conoscerti. Sei coraggioso, pratico, gentile, onesto e sopratutto... >> Si voltò decisa. << … fragile. Io voglio stare con te, Jasper. Vorrei essere al tuo fianco nelle situazioni difficili e sostenerti quando ne avrai bisogno... >> La sua voce s’incrinò nelle ultime parole. << Ma non posso fare niente di tutto ciò, se tu non me lo permetterai. >>

Mi umettai le labbra, gesto inutile, ma ero nervoso e confuso. << Alice, lasciami il tempo di pensarci. Io non conosco nulla di te e della tua famiglia. Lasciami il tempo di capire cosa voglio fare. >>

Abbassò gli occhi un po' delusa, ma annuì. Capiva quello che stavo passando e di questo suo lasciarmi spazio, glie ne ero grato. Però, non riuscivo a vederla così abbattuta, provai ad intavolare un argomento che avevo capito le interessava molto. Mi schiarii la voce. << Credo che i miei abiti non siano consoni a questo tipo di clima. A Volterra c'è per lo più il sole e uscendo quasi esclusivamente di notte non ho mai prestato molta attenzione alle mode... >>

Alzò il viso di scatto, i suoi occhi si erano fatti neri improvvisamente per poi tornare color oro.

<< Mi faresti l'immenso onore di accompagnarmi a Port Angeles? >>

Sentii diverse frasi in quel momento provenire dal piano di sotto, vagavano da un semplice “Non sa in che guaio si è messo”, ad un “poverino lo compatisco” ma quello era passato in secondo piano, la felicità che ero riuscito a donare ad Alice con quelle parole ed il suo abbraccio spontaneo, mi avevano reso orgoglioso di me stesso. Bastava veramente poco per renderla felice.

<< Se andiamo subito, potremmo tornare prima delle nove. >> Cominciò entusiasta, mentre mi afferrava la mano e trascinava giù in salotto, dove gli altri trattenevano a stento il sorriso.

<< Auguri, ne avrai bisogno. >> Ridacchiò Emmett poco prima che la porta si chiudesse dietro di me.

Alice aprì la porta del garage e mi mostrò una fiammante Porsche giallo canarino. << E questa? >>

<< E' stato il mio regalo da parte di Edward. Per averlo aiutato in alcune situazioni spinose con Bella. >> Aprì la portiera e si mise al voltante, non indagai in che modo avesse aiutato il fratello, ma seguii il suo esempio, entrando in macchina.

Alice guidava rasentando la velocità folle. Ma in poco meno di quaranta minuti arrivammo a Port Angeles, il clima costantemente nuvoloso ci permise di uscire e mischiarci con la gente.

Poco prima di varcare la soglia del centro commerciale, Alice si voltò verso di me. << Prima di entrare, fammi una promessa... >>

Corrugai lo sguardo, cosa voleva che le promettessi? << Se posso... >>

Afferrò entrambe le mie mani con le sue. << Sii te stesso. >> Sorrise. << E non respirare! >>

Sorrisi pensando che in fondo la piccola vampira era davvero un po' pazza, ma cominciava a piacermi questa sua follia.

Seguii il suo consiglio e presi una boccata d'aria profonda.

Fu una giornata campale, nemmeno a Volterra avevo mai subito una cosa simile. Per ogni negozio che visitavamo, Alice svaligiava senza remora il reparto d'abbigliamento maschile. Maglioncini, camicie, pantaloni, jeans, calze, scarpe... tutto!

Mi cacciava in un camerino e prova dopo prova, le borse con le cose da lei scelte diventavano sempre di più.

<< Alice, non stiamo esagerando? >> Sorrisi incredulo, quando la commessa ci consegnò le ultime sei borse. Che se sommate a quelle che giacevano in macchina, eravamo forse a quota quarantasette.

<< Assolutamente no! >> Esclamò ridacchiando. << Forza, abbiamo ancora da visitare i negozi del terzo piano! Andiamo! >> Era esuberante, felice ed io mi sentivo tranquillo, mi piaceva il renderla così allegra.

Dopo aver scaricato in macchina anche quelle borse, arrivammo al tanto temuto terzo piano.

Come da prassi ormai collaudata negli altri negozi, Alice mi cacciò nel camino con l'ordine in transigibile <- eh? di spogliarmi.

Mi passò la bellezza di ventisette maglioni, trentadue camice e venti paia di pantaloni. << Alice, io credo davvero che stiamo esagerando. >> Provai a dirle, sorprendendomi allegro quasi quanto lei. << Dico davvero, non mi serve tutta questa roba. >> Ridacchiai pensando alla moltitudine di abiti che quella folle mi aveva fatto comprare.

<< Non vorrai mica metterti due volte la stessa cosa?! >> Sbucò con la testa dentro la tenda.

<< Sai che potevo essere nudo? >>

<< Sai che non è la prima volta che ti vedrei? >> Sorrise compiaciuta ed io ebbi la buona idea di rimanere in silenzio. Quelli erano senza dubbio i momenti privati di cui parlava prima...

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Risposta alle recensioni:

Recensione di barbyemarco [Contatta], del 09/11/2009 - 08:47PM

Ciaoooo! Tranquilla, so che la tua coppia rimane Eddy e Bella! ^_^ Ma è stato un vero piacere vederti anche qui nei commenti ^.^

Recensione di luisina [Contatta], del 08/11/2009 - 01:44PM

LUSINAAAAAAAAA che commentone!!! HAHAHAH mi sono spaventata quando l'ho visto sai?! XD Comunque, ti ringrazio davvero per le tue bellissime parole! Non ti preoccupare se non riesci a commentare subito, so che stai studiando ^_^ Ma sono felicissima che ti piaccia!
- Ambientazione: Volterra. Perfetta, assolutamente. PErché? Perché già il nome crea un'immaginario intrigante, perché appunto lo si associa ai Volturi. Questi ultimi sono affascinanti, eppure si sa che non si può dare loro troppa fiducia. Ne è prova tangibile il tradimento (definiamolo così) di Maria e dei vampiri Rumeni. Qui sei stata bravissima perché trasmetti al lettore un messaggio chiaro e mai banale (nonostante tutti tendano a dimenticarlo): bisogna selezionare bene le persone con cui interagiamo, in particolare quelle "forti". Perché sono proprio le persone deboli a cedere al male, alla sete di potere. Quindi complimentissimi per il significato fortemente filosofico, mia tesora. WOW GRAZIE!!! *___*
- Caratterizzazione di Jasper: Perfetta! Okay, forse dirai che sono di parte (beh, in un certo senso lo è, dato che Goten=garanzia^^) HAHAHHAHAHAH XD addirittura?! ma ti dico ciò che penso. E' fedele al suo mestiere, razionale, posato ed educato nei confronti di Alice. Insomma, un personaggio di alto lignaggio (che, ammettiamolo, vorremmo tutti al nostro fianco ... no?). Mi è piaciuto in particolare l'impatto realistico che gli hai dato: ovvero, lui è fortemente combattuto tra il lato vampiresco-mostro e quello umano (che cmq è il suo passato, e in quanto tale resta per sempre nella memoria ... sei d'accordo??), ecco perché non cede subito alle avance di Alice. Percepisce una carica di emozioni destabilizzanti, forti, difficili da ignorare, eppure resta sulla sua linea di carattere. Ed è qui la tua abilità di scrittrice: in questo fandom, succede spesso che il carattere di un personaggio varia in maniera troppo netta da un cappy all'altro, invece tu mantieni la linea razionale, logica, originaria (Beh, dopotutto anche in Come un girasole non sei mai uscita dai binari!!). Quindi sono anche felice (in un certo senso) che Jazz non abbia accettato subito di seguire Alice. Grazie mille ^^ in effetti ho notato spesso anche io che i personaggi in molte ficci cambiano il carattere in base a come cambia il vento ^^
- Alice: sa il fatto suo, è calcolata ma al contempo è molto razionale. Cioè la Meyer ha fatto prevalere il suo carattere esuberante, mentre tu hai trovato un ottimo bilanciamento. In altre parole: è esilarante il fatto che sia andata direttamente da Jazz con il suo entusiasmo, ma al tempo stesso è perfetto che lei lasci a Jazz la libertà di scegliere cosa è giusto lui faccia. No???? Grazie, in effetti non volevo fare la solita esuberante Alice, ne ho fin sopra le orecchie di lei che è una folle per lo shopping. Oddio, fare spese le spiace, ma non fino al punto di farla diventare una scema ambulante...
- Personaggi secondari: Rose appare palesemente IC, ovvero acida, scontrosa e soprattutto egoista. Vero, per me Rose è sempre stata così e per sempre lo sarà ^__^ hahaha Hai mostrato volutamente poco di Edward e Bella, eppure sono già riuscita a percepire il loro affetto. Emmett prende la palla al balzo e si getta a capofitto nelle battaglie. OOOHHH Ma quante belle cose che hai notato!! XD Mi rendi schifosamente gonfia di orgoglio sai!? ^__^
- Azione/punto d'attacco: bellissima suspense e colpi di scena!! Sai che non m'aspettavo l'intervento dei Cullen???? Mi hai piacevolmente sorpresa. Certo, sapevo che Jazz non sarebbe morto, ma credevo avesse non so ... combattuto da solo e poi raggiunto Alice in seguito ... okay, che fantasia ahahaha Però insomma bel colpo di scena. Mi è piaciuta molto anche la frase di Edward "Non dimentichiamo gli amici" (scusa se non è testuale, non la ricordo in questo momento ahahahahaha ^^). Ma sai che in tante non si aspettavano che i Cullen arrivassero ad aiutarlo? Eppure, io credo che se la persona che ami è in pericolo, non ti tireresti indietro, neppure se questa non ti volesse, ed è quello che ha fatto Alice. ^__^
- Suspense: ottima!! Infatti ora voglio sapere che succedeeeeeeeeeeeeee!! Quindi ora Jazz li segue a Forks, no??? Wow wow wow! Non vedo l'ora si mettano insieme *_* Dillo, sono la solita inguaribile romantica ahahahahaha ^__^ Beh, adesso ci sarà il fatto che Jasper comincerà a conoscere Alice. ^^ Speriamo bene... ma chissà se sceglierà lei o la sua fedeltà a Volterra... bah...
- Dimenticavo la cosa più importante: stile! Ma sei migliorata tantissimo, tesora! Cioè davvero, il lessico è altamente sofisticato a mio parere e si sposa alla perfezione con il carattere che hai forgiato per Jasperino!!! E quindi si legge che è una meraviglia. GRAZIE, ma qui bisogna aprire un elogio per la mia beta! E' un piccolo genio!!! Un mostro nella lingua Italiana, che a tal proposito saluto perché ieri non stava tanto bene. ^^
Si, so che Dadone va in America e spero che ci saluti prima di partire ^_^

Recensione di vitti [Contatta], del 06/11/2009 - 03:54PM

GRAZIE ^___^ sono felicissima che ti piaccia!



Recensione di Synie [Contatta], del 06/11/2009 - 02:08PM

Hahahha quante domande! XD Comunque per le lezioni di scrittura, se vuoi bisogna contattare la mia beta XD è lei che mi spinge a fare meglio e corregge ogni mia singola orribile schifezza XD. Per Jasper... beh... vedremo, per adesso deve ancora capire se vuole di più Alice o tenere fede al suo giuramento a Volterra ^^ Chi vincerà? La scelta non è così ovvia...



Recensione di Shona [Contatta], del 06/11/2009 - 02:02PM

^_________^ Stellina!!!! Che ne dici adesso? XD



Recensione di Flockkitten [Contatta], del 06/11/2009 - 12:56PM

Hahahha si, Alice ha fatto quello che era giusto per il suo cuore innamorato ^_^



Recensione di plubuffy [Contatta], del 05/11/2009 - 11:28PM

Ovvio, io e la grammatica siamo nemici giurati! XD Se non ci fossi tu, sarei in altissimo mare! E poi chi mi verrebbe a salvare? Edward? Piuttosto mi dissangua per come distruggo anni e anni di insegnamento sulla lingua! XD



Recensione di Miki87 [Contatta], del 05/11/2009 - 09:40PM

Oh yes! ^^ Ma il nostro Jasperino deve ancora imparare a vivere ^^



Recensione di bigia [Contatta], del 05/11/2009 - 09:12PM

Ne sono contenta ^^



Recensione di mezzanotte [Contatta], del 05/11/2009 - 08:29PM

Mi fa piacere ^^ è strano per me non scrivere su Edward ^^



Recensione di Norine [Contatta], del 05/11/2009 - 07:06PM

Hehe ma Jaz deve ancora conoscere Alice, le piacerà?! O preferirà ritornare in Italia? Che dici? ^_-



Recensione di stezietta w [Contatta], del 05/11/2009 - 06:32PM

Esatto, Alice avrà il suo bel da fare, ma è proprio come hai detto tu, Alice è testarda! ^^



Recensione di sweetmary89 [Contatta], del 05/11/2009 - 06:30PM

Grazie ^^



Recensione di mamarty [Contatta], del 05/11/2009 - 06:28PM

Thanks ^^



Recensione di Nessie93 [Contatta], del 05/11/2009 - 06:24PM

Eh si, il potere ha dato alla testa a Maria, ma adesso arriva la parte che tutti bramano... saprà Alice farsi amare da Jasper? ^_^



Recensione di RachEl CullEn [Contatta], del 05/11/2009 - 06:15PM

Hehehe^^ la ficci non è finita, sai che anche la mia beta era terrorizzata che lo fosse? XD



Recensione di Purelove [Contatta], del 05/11/2009 - 06:09PM

Ci saresti andata tu? Mmm... potrei tenerti buona per la scuola sai? HAHAH Magari comparirai nella ficci vicino a Jaz ** che dici?



Recensione di Anthy [Contatta], del 05/11/2009 - 05:38PM

OH WOW! Un il tuo commento mi lascia piacevolmente colpita! Io leggo le tue ficci e mi piacciono un sacco! ^_^
Grazie mille davvero, il tuo commento mi ha fatto sentire ancora più orgogliosa! XD

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Titolo: Sai che non lo so

Storia di: Goten

Beta: Giusy

Paring: Jasper - Alice

Capitoli: Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^

Aggiornamenti: ogni martedì e giovedì


Capitolo 7


Quando uscii dal camerino, lei era lì, pronta che picchiettava il suo piedino per terra, le mani sui fianchi e lo sguardo assottigliato.

<< Che c'è? Come mai così irritata? >> Le chiesi, cercando di capire il motivo del suo sbalzo d'umore.

<< Avremo visite fra qualche ora. Ho appena avvisato Edward al telefono. >> Perfino la sua voce aveva una nota stonata.

<< E' così grave? >> Doveva esserlo per renderla così nervosa.

<< Molto. >> Rispose monosillabica, il che mi pareva strano, per non dire allarmante. Fino a pochi minuti prima avevo quasi sperato che ci fosse un tasto per spegnerla, ma adesso, se il suo chiacchiericcio era svanito, doveva essere qualcosa di grosso.

<< Alice, non lasciarmi così sulle spine. Dimmi che accadrà, posso aiutarvi a preparare un piano. >> Li avrei aiutati, dopotutto loro mi avevano salvato la vita.

Attesi impaziente, detestavo non avere le informazioni necessarie.

Si voltò guardandomi seria. << Jasper, loro, verranno per te. Sei tu il loro obiettivo! >> Quasi ringhiò. << Ma passeranno sul mio corpo prima di avvicinarsi a te! Lo giuro sulla mia collezione di Armani! >> Si voltò e a passo da generale cominciò ad avviarsi all'uscita.

<< Alice! Aspetta! E queste? >> Domandai indicando le tredici buste che giacevano accanto ai miei piedi, ma lei non si voltò. La osservai pensieroso, senza attendere oltre afferrai tutti i nostri acquisti e la raggiunsi. Era al cellulare, stava parlando con Rosalie.

<< No, no! Rose non se ne parla! Non intendo farlo! Non intendo lasciare Jasper in mano loro! Piuttosto, passami Edward. >> Attese pochi secondi, la voce di Edward le stava chiedendo cosa avrebbe dovuto fare. << Edward, tu e Bella, sparite da qui. Vai in Florida, sua madre sarà felicissima di accogliervi. Sì, tranquillo, ho già visto tutto. Parti IMMEDIATAMENTE. Intesi?! >> E attaccò il cellulare.

Era peggio di me nel dare ordini. Per fortuna che non faceva parte della guardia, o avrei avuto seri problemi a gestirla come mio subordinato.

Dopo aver sistemato tutte le buste nel baule traboccante di altri acquisti, partimmo per tornare a casa.

<< Alice... >> Cominciai, ma fui interrotto.

<< Scusami Jaz. So che non ti piace stare all'oscuro, ma fidati non è niente di allarmante. >> Al contrario delle sue parole, la tensione nel suo corpo stava crescendo a dismisura.

<< Non direi visto che hai fatto allontanare Edward e Bella. Senza contare la tensione che avverto. Alice, parlami, dimmi che succede. >> Ero serissimo, non mi sarei mai perdonato se per colpa mia avessero subito qualche attacco.

Sbuffò e la sua tensione scese. << Tanto lo scopriresti comunque... >> Batté nervosamente le dita sul volante. << Il clan di Tanya verrà a farci visita. Lei ha un'infatuazione per Edward. Così l'ho fatto allontanare, prima che potessero nascere delle incomprensioni fra lui e Bella. Già una volta era accaduto. Per colpa sua si erano quasi lasciati. >> Il suo umore era ai minimi storici.

<< È per questo che ti ha regalato la Porsche? Perché lo hai aiutato a riconquistare Bella? >> Le mie sopracciglia si arcuarono e lei annuì.

<< Esattamente. >>

Ora cominciavo a connettere tutti i puntini. Lei aveva allontanato suo fratello per evitare un'altra possibile frattura con Bella... ed io? Che centravo?

<< Quindi, tutto il tuo nervosismo è dovuto a questo? All'arrivo di questo clan? Non perché state per essere attaccati? >> Ero allibito.

<< Esatto. >>

Scoppiai a ridere.

<< Non ci trovo niente da ridere! >> Sbottò arrabbiata.

Mi passai una mano sugli occhi. Era completamente assurda! << Alice, sei completamente folle! >> E risi nuovamente.

<< Smettila, non è carino ridere su quest’argomento! >> Gonfiò le guance, arrabbiata.

Ma come potevo non ridere? Stare con lei era uno spasso. Sfruttai il mio potere trasmettendole un po’ del mio buon umore.

<< Non vale! >> Sorrise più rilassata.

<< Se non ci vogliono attaccare, mi dici perché temi per me? >> Non riuscivo a togliermi il sorriso dal volto.

Non era molto propensa a darmi la risposta, così usai ancora un po’ del mio dono.

<< Jaz, non è giusto. Stai giocando sporco! >> Sbuffò, arrendendosi e cominciando a parlare. << Irina ci proverà spudoratamente con te. Non so come andrà a finire, non posso prevederlo, perché tu non hai ancora vissuto la situazione e quindi non hai ancora preso una decisione. >>

Soppesai le parole. << Alice, cosa temi? >> Avevo notato il nomignolo che aveva usato, era già la seconda volta che lo utilizzava, era simpatico se detto da lei. Sicuramente non avrei permesso a nessun altro di chiamarmi così.

Il suo volto s'intristì per un breve attimo. << Che tu possa lasciarci. >> Ammise. << Non sopporterei il dolore di saperti via da noi... da me... >> La sua voce si era incrinata. << Ma è anche giusto che tu possa scegliere... >> Mi guardò con un sorriso triste. << Qualunque cosa tu sceglierai, andrà bene. Me ne farò una ragione. >>

Io invece mi rabbuiai. << Parli come se avessi già scelto. >> Mi stavo arrabbiando. << Ricordati che io non ho cambiato idea su di “noi”. >> Ero un bastardo a dirle così, ma era vero. Per quanto la trovassi simpatica e piacevole, non esisteva un noi.

<< Sì, scusa. Hai ragione. >> Dolore, ecco quello che provava.

Bravo Jasper, veramente complimenti! Pensai, non potevo fare cosa peggiore di questa.

Arrivammo a casa poco prima delle nove di sera. Scaricammo in silenzio tutti i nostri acquisti, e sempre in rigoroso silenzio li sistemammo in camera mia.

<< Bene, abbiamo finito. >> Sorrise cercando di mascherare il suo stato d'animo.

<< Sì. >> Confermai non aggiungendo altro. Non sapevo come prendere quella vampira. Sarebbe bastata una mia sola parola per darle una speranza che io non intendevo concederle. << Mi dispiace per le parole di prima. >>

<< Non ti preoccupare, quello che hai detto è giusto, non esiste un “noi”. >>

Di nuovo quel sorriso triste. << Ma almeno esiste un buon rapporto di amicizia? >> Una scintilla di speranza albergava nuovamente in lei.

Amicizia... potevo averla con lei? << Si. Quella c'è. >>

Il suo volto cambiò rasserenandosi un po.

Il leggero ma veloce camminare al di fuori della casa, attirò la nostra attenzione. << Sono arrivati. >> Annunciò Alice, mentre a testa alta usciva dalla mia stanza, ma il animo era completamente avvolto dalla paura.

Temeva davvero così tanto un mio abbandono? Sospirai e raggiunsi il resto dei Cullen al piano di sotto.

Feci appena in tempo a mettermi accanto alla piccola vampira che la porta di casa si aprì, facendo entrare cinque vampiri, quattro femmine e un maschio.

<< Così è vero, Jasper Whitlock è davvero qui a Forks. L'ideatore della difesa di Volterra è fra noi. E' un vero onore. >> A parlare era stato l'unico maschio di quel gruppo.

<< Eleazar, è un vero piacere rivederti. >> Carlisle avanzò verso di lui abbracciandolo come un fratello.

<< Carlisle, come stai? >> Ricambiò sincero.

<< Bene. Stiamo tutti bene. >> Poi rivolse la sua attenzione sul resto del gruppo. << Tanya, Kate, Irina, Carmen. E' un vero piacere riavervi fra noi. >> Qui la sincerità di Carlisle aveva tentennato su Tanya... probabilmente aveva ancora in mente cosa era successo con Edward.

Tutte le vampire salutarono educatamente Carlisle e la sua famiglia.

<< Edward non c'è? >> Tanya aveva parlato per la prima volta. Sembrava che le sue emozioni fossero ossessionate da Edward.

<< No, lui e Bella sono via, assieme. >> Specificò Emmett, guadagnandosi uno sguardo complice da Rosalie.

La cosa non piacque per nulla a Tanya, ma con falsità si interessò ad Esme e Kate.

Vicino a me, Alice era tesa, immobile. << Rilassati. >> Le sussurrai piano, infondendole un po di tranquillità.

Nonostante il mio intervento, i suoi occhi rimanevano fissi sulla vampira chiamata Irina. Avevo notato che continuava a fissarmi e sentivo le sue emozioni crescere per me.

Feci una cosa che forse avrebbe segnato per sempre il mio futuro.

Allungai la mano verso quella di Alice e la strinsi nella mia, intrecciando le nostre dita.

Stupore, e speranza balzarono prepotenti fra me e lei.

<< Non ti lascio. >> Le sussurrai nuovamente, osservando Irina che con calma avanzava verso di noi.

<< Alice. >> La salutò Irina.

<< Irina. >>

<< Non mi presenti? >> I suoi occhi color oro non avevano nulla a che vedere con quelli della piccola vampira.

Alice sembrava al patibolo, si notava al volo che era una cosa che non avrebbe mai voluto fare. << Irina, lui è Jasper. Jasper, lei è Irina, lei e tutti gli altri vengono da Denali, Alaska. >>

<< Molto piacere. >> Inchinai leggermente la testa, senza mai lasciare la mano di Alice.

<< Il piacere è tutto mio, Jasper. >> Sorrise ammiccante, nonostante avesse visto le nostre mani intrecciate. << Una bella differenza da Volterra a Forks. >>

<< Già. >> Dissi solamente.

<< Dovresti visitare l'Alaska, è bellissima da vedere, molto meglio del clima umido e bagnato che c'è qui. >> Adesso era a poco meno di due passi da me. La stretta di Alice si era fatta debole.

<< Sicuramente sarà bellissima, magari un giorno, io e Alice verremo a trovarvi. >> I suoi occhi saettarono sulla vampira vicino a me.

<< Ma certo. >> Le sue emozioni non erano d'accordo con le sue parole. Ma non importava, non ci sarei mai andato in Alaska.

<< Irina, scusaci, ma io e il mio Jaz. >> Gongolò come una dodicenne quando pronunciò il mio nomignolo. << Dobbiamo andare. >>

Lo sguardo poco benevolo di Irina mi mise in allerta, mi spostai in avanti proteggendo Alice con il mio corpo. << Qualcosa in contrario? >> Le domandai freddo.

<< No, affatto. >> Si voltò raggiungendo sua sorella.

<< Andiamo.>> Mi sussurrò Alice, portandomi via da quel posto diventato improvvisamente poco felice.

Per la prima volta, dopo molto tempo, correvo libero, senza una meta, completamente in balia delle mie emozioni. Anche se erano più le emozioni di Alice quelle che sentivo. Ma era un piacere avvertirle.

Il bosco scorreva veloce attorno a noi, saltammo il fiume e arrivammo forse nel centro del bosco.

<< Siamo soli adesso. >> Sorrise lei fermandosi, ed io con lei.

Ero seriamente curioso. << Cosa facciamo qui? >>

<< Cacciamo! >> Trillò con entusiasmo, mentre io la guardavo confuso.

<< Come? >>

Si guardò attorno e si posizionò, pronta per attaccare. << Lasciati andare ai tuoi sensi e colpisci! >>

Scattò in avanti fulminea, era aggraziata, armoniosa e letale. Ero affascinato da lei.

La vidi affondare i denti nel collo di un cervo, stava succhiando la sua vita con gusto e bramosia. Non avevo mai visto nulla di così eccitante.

Ero sicuro che i miei occhi fossero diventati improvvisamente neri, ed ero anche certo che quello che stavo provando in questo momento fossero dei sentimenti totalmente stravolgenti. Ed erano solo miei.

Avanzai verso la piccola vampira e la guardai ammaliato. Sollevò gli occhi, anche i suoi erano neri, e mentre finiva di succhiare quella linfa vitale, non abbandonò mail il mio sguardo. Alla fine si staccò e si alzò in piedi con calma studiata.

Eravamo solo io e lei. Mi avvicinai ancora e presi il suo viso fra le mani.

Qualcosa urlava dentro di me, qualcosa che sembrava essere un senso enorme di possessione nei suoi confronti...




Recensione di Nessie93 [Contatta], del 11/11/2009 - 09:27PM

Dici? Mmm per adesso tutto va in favore di Alice ^^... per adesso...


Recensione di Anthy [Contatta], del 11/11/2009 - 06:33PM

Guarda che poi mi fai sentire importante se dici così ^///^ Per me sei sempre stata una delle migliori del fandom di Twilight,una delle poche che ancora seguo (ho così poco tempo per leggere uff)! Hai un modo di scrivere che mi piace tremendamente, le tue storie poi sono sempre uniche. Un misto di dolcezza ma mai banalità! Perciò sono IO che mi sento orgogliosa nel saperlo che le leggi XD WOW GRAZIE! ^///^
Ma passiamo al capitolo! Mi piace, fai scorrere il tempo nella maniera giusta. Mi spiego: non affretti le situazioni nè i sentimenti. Crescono in lui, sono forti in lei. Ora, ho il mio dubbio sui Volturi, soprattutto dopo la tua frase iniziale. Mi ha messo la pulce al'orecchio: quella accondiscenza da parte di Caius è preoccupante. Ora, visto l'IC della storia, prospetto guai.
A proposito di IC: posso permettermi di dire una cosina ina ina???
Cero che si! Adoro i commenti costruttivi! ^^ Ho letto le risposte alle recensioni (eheh, si sa mai che sfuggano qualche spoiler u.u) e mi sono soffermata su quella a Luisina. Ma povera Rose! Okay, la Meyer la dipinge acida ma non è solo cosìììì... E' molto più dietro! Ahahah, la mia è una crociata per riabilitarla porella! Okay la smetto!
Un bacione e al prossimo!!! Complimenti. ^^
Ti ringrazio tantissimo per le tue parole, e per Rose, non ti preoccupare. ^_^ Io la vedrò sempre un pochino acidella, ma capisco anche il motivo del suo comportamento. Insomma, non è facile per lei, e nonostante il caratterino che si ritrova, rimane una donna forte. Sa affrontare la sua immortalità e tenta di far capire a Bella quanto sia importante la vita umana. E' un personaggio molto complesso, forse molto di più di Edward. Ha una forza e un fascino non indifferenti. In sostanza? Mi piace! Magari un giorno scriverò una Rosalie Emmett *_* mi piacerebbe , ma dopo questa ficci, ti dico subito che ho in cantiere una Bella Edward. Credo che sarà l'ultima che scriverò, per quest'anno. Poi ovviamente, dopo aver visto il film, minimo ne scriverò almeno un'altra ventina hahahah XD Chissà, ma per adesso ho voglia di finire senza fretta questa Jasper Alice, mettere on line quella nuova di Edward Bella e scrivere una Rosalie Emmett.


Recensione di Synie [Contatta], del 11/11/2009 - 08:39AM

ok...
PICOLLA MINACCIA A JASPER WITLOCK DA RIFERIRE CON TONO ALTISSIMO, DA SPACCARE I TIMPANI, E MINACCIOSITA' MAI VISTA:
generale Jasper Witlock prova anche solo a farmi il complessato e prendo la tua preziosissima scacchiera in legno massello e, dopo averla fatta a pezzettini, la brucio e uso il fuocherello appena acceso per farti rosolare e darti in pasto ai cani di La Push... entiendes???
HAHAHAHAH Ha inteso! Ha inteso! XD
Bene, sono soddisfatta...Ottimo ^_^
Ti sei ripresa dalla febbre? Mi auguro di si ^_^ Che ne dici di questo capitolo? Mmm, sai, credo che userò il tuo “suggerimento” che mi hai messo nel commento, non era in programma, ma è un'idea carina secondo me... ^^ hehe^^ scommetto che ora stai cercando di capire che cosa mi hai scritto che mi ha ispirato! XD Segreto! ^^


Recensione di mamarty [Contatta], del 10/11/2009 - 11:29PM

Ottima osservazione... ma i Volturi? E' così semplice lasciare andare via uno come Jasper dalla loro guardia? ^^ Non credo sai...


Recensione di hale1843 [Contatta], del 10/11/2009 - 11:28PM

Ciao! Grazie mille per il tuo dolcissimo commento ^_^ Che ne dici adesso? Secondo te che farà Jaz ora? ^^


Recensione di Norine [Contatta], del 10/11/2009 - 10:38PM

Ciao Eh Alice non bada a spese ^^ si nota vero? XD


Recensione di Shona [Contatta], del 10/11/2009 - 10:33PM

CIAOOOOOOOOOOO ^___^ che bello!!! Mancano pochissimo giorni e poi sarai qui!!! *_* non vedo l'ora!!! Eeeehhh ovvio che so cosa ne pensi ^^ e mi fa davvero piacere^_^


Recensione di RachEl CullEn [Contatta], del 10/11/2009 - 10:14PM

Ciaoo!! Grazie mille per il tuo commento! ^_^ Eeeh si, anche io ho notato che nelle altre ficci Alice è sempre raggiante e a volte un op superficiale, mi sono domandata in effetti se anche lei avesse avuto dei momenti difficili. Nella vita e non vita, tutti abbiamo alti e bassi ^_^ quindi l'ho dipinta meno frizzante ma un pochino più seria. Ciò non vuol dire che non possa trasmettere felicità a Jaz ^.^


Recensione di stezietta w [Contatta], del 10/11/2009 - 10:08PM

GRAZIEEEE!! ^^ Che belle le tue parole. Sono veramente felice che ti piaccia! ^-^


Recensione di Purelove [Contatta], del 10/11/2009 - 09:46PM

** davvero!?!?!? cioè mi inserisci nella tua storia!? Ovviamente! ^-^
Guarda...sto facendo le capriole per la stanza...XD hahahah addirittura?!
Il pezzo finale è esilerante...però è bello essere nella testa di Jasper. E' un personaggio che d solito si trascura o cmq pochissime persone (si contano su una mano) danno così rilevanza a questo personaggio e quindi alla coppia. Concordo a pieno con te ^_^
Sono contentissima della tua decisione. Sei proprio brava a scrivere quindi è un piacere continuare a leggere questa tua nuova storia. XD WOW! GRAZIE ^//^ occhio che mi gonfi troppo l'orgoglio! XD
E NON NASCONDERTI KE NN CAPISCO MAI SE CI SEI O NO! Ihihihi Cercherò :P


Recensione di plubuffy [Contatta], del 10/11/2009 - 09:45PM

Stellissima!! ^-^ Ieri ti ho abbandonato perché ho una linea caccosa di internet -.- bah, no comment...

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Capitolo 8
*** Capitolo8 ***


Titolo: Sai che non lo so

Storia di: Goten

Beta: Giusy

Paring: Jasper - Alice

Capitoli: Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^

Aggiornamenti: ogni martedì e giovedì


Capitolo 8


Sentivo la fragranza che emanava il suo corpo, un dolcissimo miscuglio di profumi. Questa era Alice. Non era una semplice vampira, lei era speciale.

Il suo viso era appoggiato delicato nelle mie mani.

Avvicinai il mio viso ancora di più e alla fine lasciai che le mie labbra premessero sulle sue. Ero a casa.

Il suo sapore si mescolava con il mio alla perfezione, non c'era nulla di sbagliato. Niente. Il mio corpo reagiva in maniera impressionante al suo, le sue labbra morbide si aprirono sotto il mio tocco e le sue mani vagarono fra i miei capelli, scatenando in me ondate di brividi.

Non mi ero neanche reso conto di aver chiuso gli occhi, fu con grande stupore che quando li aprii, trovai i suoi occhi osservarmi, neri e perfetti.

Aprii la bocca pronto a parlare, ma lei mi mise un dito sulle labbra. << Non dire nulla. E' stato perfetto, e lo sai anche tu. >>

Era stato più che perfetto, ma non dissi nulla, lasciai semplicemente che quel nostro primo bacio finisse così.

Mi sorrise complice ed in quel momento mi sentii sollevato, Alice sembrava sapesse che tutto quello che mi stava accadendo mi stava facendo provare emozioni talmente forti e potenti da non poter essere espresse a parole.

<< Ora tocca a te. >> Indicò con lo sguardo verso una precisa direzione, io seguii con gli occhi e a un certo punto sentii il battito pesante di un cuore. << Vai Jasper. >>

Scattai avanti, fulmineo. Pochi istanti dopo affondavo i denti nel collo morbido e peloso di un cervo. Succhiavo avido quel nettare, cercando di gustarlo, ma aveva un pessimo sapore rispetto al sangue umano che fino a poco prima avevo gustato a Volterra.

Continuammo la nostra corsa nei boschi, cacciando e osservandoci a vicenda. Era una sensazione di libertà mai provata prima. Stavo correndo libero, cacciavo libero e nessuno poteva fermarmi!

<< Jasper, fermati. >> Esclamò Alice a poca distanza da me, mentre balzava giù dal ramo di un albero. La sua risata cristallina risuonava fra gli alberi. << Non vorrai oltrepassare il confine! >> Sorrise fermandosi a pochi passi da me.

Non mi ero reso conto di essere arrivato al confine con il Canada. Ero stato talmente preso dall'assaporare quella sensazione di libertà da essermi scordato di tutto.

<< No, certo che no. >> Le risposi calmo, cercando di arginare tutta quella folle euforia che poco prima mi aveva invaso.

Feci una cosa che ormai da parecchio tempo non mi veniva più spontanea, mi avvicinai alla sua esile figura e le porsi il braccio. << Torniamo a casa? >>

Il suo volto e le sue emozioni erano molto compiaciuti da quel mio semplice gesto ed io, ritenni di aver fatto la cosa giusta, quando sentii la sua mano appoggiarsi delicata.

<< Con molto piacere. >> Mi sussurrò, camminando al mio fianco, cominciando a parlare del più e del meno.

Questo era il bello di Alice, con lei potevi parlare anche delle cose più insignificanti, ma lei, con il suo modo così particolare, unico, riusciva a sorprenderti, sempre.

Cominciarono a trascorrere le ore, i giorni, e le settimane.

Ero sempre più attaccato a lei, a quella piccola folle figura che con la sua spontaneità aveva rischiarato le mie tenebre e aveva riportato il sole.

Odiavo letteralmente le ore in cui lei e i suoi fratelli, ma soprattutto lei era a scuola. Odiavo sentire i commenti di Emmett sul popolo maschile e sui loro modi rozzi di cercare di avere la sua attenzione.

<< Questa sai come si chiama, vero Jasper?! >> Mi sussurrò con fare cospiratorio un giorno Emmett.

<< Piantala. >> Risposi brusco. Avevo appena sentito che un certo Tyler aveva cercato di parlare alla mia piccola Alice.

<< E' gelosia, mio caro, gelosia. >> Continuò Emmett, guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia.

E dov'era adesso lei? Fuori in giardino con Bella. Almeno la potevo sentire, sembrava felicissima per qualcosa di cui non sapevo nulla. Non mi piaceva l'idea di non conoscere cosa la rendesse così euforica.

In tutti quei giorni che ero rimasto a casa Cullen, il rapporto fra me e Alice era diventato molto particolare. Non c’eravamo più scambiati nemmeno un bacio, ma bastava un semplice sguardo per capire esattamente di cosa avesse bisogno lei e di cosa sentissi io la mancanza.

Sembrava quasi che vivessimo in simbiosi. Perfino Edward, un giorno, mi aveva detto senza girarci troppo attorno, che invidiava il mio rapporto con la piccola Alice. Non avevamo bisogno di parlare per capirci.

E questo un po’ mi spiazzava. Cosa avrei fatto una volta tornato a Volterra? E lei? Avrei potuto chiederle di venire con me, ma non credevo che avrebbe mai accettato la mia proposta.

Di nuovo la sua risata cristallina mi attirò come un’ape al suo miele. Ero diventato Alice dipendente e non capivo se la cosa poteva essere salutare per me.

<< Io dico di sì. >> La voce di Edward mi arrivò da dietro, ovviamente aveva sentito tutti i miei pensieri.

<< A volte ne sono convinto anch’io... >> Ghignai. << Ma a volte... >> Il mio ghigno si spense. A volte temo che quando ritornerò in Italia tutto sarà peggio di prima, perché lei non sarà con me.

<< Nessuno ti vuole mandare via da qui Jasper. Sei della famiglia. >>

Mi voltai e lo osservai, era così serio e sentivo che in parte aveva ragione, ma non potevo sfuggire ai miei obblighi. Avevo giurato fedeltà eterna a Volterra, prima o poi sarei dovuto tornare in quel posto.

<< Dipende da te, Jasper. Solo da te. Vale di più il tuo giuramento ai Volturi o quello che provi per Alice? Spetta solo a te la risposta... >> Mi voltò le spalle cominciando a salire verso il piano superiore.

<< Aspetta Edward. >> Mi avvicinai di nuovo a lui. << Tu cosa faresti al mio posto? >>

Si voltò nuovamente verso di me. << Io non sono te, Jasper. Non so cosa farei al tuo posto. Ma so che ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire stare senza Bella. Fidati. >> Mi poggiò una mano sulla spalla. << Il dolore che ho provato è stato peggiore di quello che Jane infligge, molto peggio. >>

Passai il resto della mia giornata alla finestra, i miei occhi non la lasciavano mai. Sorrideva, era felice, imbronciata, irritata, ma alla fine aveva sempre un sorriso felice sul viso.

In quella piccola cittadina sperduta in mezzo al verde lussureggiante avevo percepito sempre e solo emozioni positive, era inutile non ammetterlo, stare lì con loro e far parte di questa famiglia erano veramente una manna dal cielo.

Sorrisi e decisi di unirmi al piccolo duo che formavano Alice e Bella.

Uscii da casa e con poche falcate arrivai di fianco alla piccola vampira.

<< Jasper ti prego, prova a convincerla che non mi serve nessun abito nuovo! >> Esclamò Bella guardandomi implorante.

Era più che evidente cosa intendesse fare la mia piccolina. Dentro di me risi, capendo perfettamente in che supplizio l'avrebbe condotta quella pazza di Alice.

Mi bastò una semplice occhiata a quel dolce musetto per farmi sciogliere. Utilizzai il mio potere sulla povera Bella, che in pochissimi secondi si trovò, accondiscendete e felice di andare a fare shopping con la piccola Alice.

Il mio umore divenne ancora più roseo, quando avvertii il corpo minuto ma ben proporzionato della vampira appoggiarsi al mio e il suo braccio avvolgermi la vita. << Sei il mio eroe. >> Mi sussurrò, schioccandomi un bacio sulla guancia.

Decisamente adoravo avere quel ruolo nella sua vita.

Passarono altri giorni, la caccia con Alice e gli altri membri dei Cullen era decisamente esaltante, avevo ancora poco controllo in presenza degli umani, ma quando Bella era da noi, istantaneamente smettevo di respirare.

Tutto questo stava diventando una piacevole routine. I membri del clan di Denali non erano più venuti a trovarci, decisamente questo aveva aiutato molto l'equilibrio di felicità e tranquillità che la famiglia Cullen riusciva a trasmettermi.






================================================================== Scusatemi se non rispondo ai commenti, ma quì grandina e mi salta la corrente. Nel prossimo, prometto che risponderò! ^___^ Spero di riuscire a postare prima del prossimo black out! E scusatemi anche per la mia assenza, ma sono stata a casa con l'influenza, una settimana orrenda!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Titolo: Sai che non lo so

Storia di: Goten

Beta: Giusy

Paring: Jasper - Alice

Capitoli: Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^

Aggiornamenti: ogni martedì e giovedì


Capitolo 9


Stavo sfogliando svogliatamente una rivista, osservando ogni due minuti il grande orologio appeso alla parete color panna. Erano solo le undici, sbuffai. Ero a casa da solo, mi annoiavo a morte. Alice, assieme a tutti gli altri era a scuola, Carlisle al lavoro ed Esme era fuori per commissioni.

Tornai a prestare la mia attenzione alla rivista. Alzai un sopracciglio... possibile che in quella casa ci fossero solo riviste di moda?!

Appoggiai la rivista sopra quelle che avevo già letto, era impressionante la pila che avevo creato. Era alta quasi settanta centimetri!

Afferrai il telecomando, riuscii a far passare quasi altre due ore davanti alla televisione. Sbuffai di nuovo, Esme era rientrata, ma non era la sua compagnia che anelavo, nonostante le sue emozioni calme e tranquille fossero piacevoli.

Guardai di nuovo l'orologio, ancora quindici minuti e Alice sarebbe uscita da quella maledettissima scuola.

A Volterra avevo sempre qualcosa da fare, mentre li, avevo tutto il tempo che volevo per me. Potevo anche decidere di annoiarmi a morte, ma quello che preferivo di più era il tempo passato con la nana. Sghignazzai, quel nomignolo glie lo aveva affibbiato Emmett. Quel grosso orso era l'unico a farla uscire dai gangheri.

Sentivo la lancetta dei minuti camminare lenta e per un attimo nella mia mente si formò una semplicissima domanda: Cosa provo io per Alice Cullen?

Lo sapevo, eccome se lo sapevo, ma mi ostinavo a ripetere a me stesso la solita risposta... non lo so. Bugiardo. Ma non volevo espormi, non volevo rischiare.

Mi alzai di scatto dal divano e con un pensiero fisso in mente, uscii di casa.

Stare lì da solo mi portava a fare dei pensieri che secondo me, erano altamente nocivi. L'aria fresca del bosco sicuramente mi avrebbe fatto bene... bugiardo di nuovo. Il suo profumo delicato e il suo tocco gentile, erano queste le uniche cose mi avrebbero fatto stare bene!

Ringhiai e cambiai direzione, mi stavo avvicinando pericolosamente alla città. Arrestai la mia folle corsa e con passo umano uscii dal bosco, di fronte a me stava l'edificio scolastico fatto interamente di mattoni rossi.

Non potei impedire alle mie labbra di sollevarsi vittoriose, mancavo esattamente pochissimi minuti alla fine delle lezioni.

Mi osservai intorno, il parcheggio era pieno di vecchie auto, solo la Volvo di Edward spiccava lucente fra le altre. Mi avvicinai e mi appoggiai alla portiera, nella mia mente era già scattato il conto alla rovescia.

Le nuvole erano cariche di pioggia, il venticello leggero mi portava sotto il naso diversi odori, ma quello che mi catturò fu il suo, un insolito misto di cannella, giacinto e pera. I miei muscoli si tesero, pronti per andarle incontro. Il mio corpo la reclamava, voleva averla vicino, sempre.

La porta si aprì, una piccola onda di studenti scherzosi prese a uscire dall'edificio. C'era chi rideva, chi aveva probabilmente avuto una pessima giornata, chi invece faceva finta di picchiare il proprio amico.

E poi, eccola! Era impossibile cercare di distogliere lo sguardo dalla sua piccola figura.

Alzò gli occhi color caramello verso di me e mi sorrise. Quel sorriso era tutto per me!

Notai distrattamente un gruppetto di ragazze indicarmi, ma non m’interessava nessuna di loro, per me, esisteva solo Alice.

Poi, successe... i ragazzi che stavano scherzano fra loro, cominciarono a spintonarsi, uno di loro cadde e in quel momento, il profumo del sangue mi arrivò portato dal vento.

Le mani sbucciate di quel ragazzo avevano attirato completamente tutta la mia attenzione.

La gola era in fiamme, volevo, bramavo quel sangue! Lo stomaco si contorceva per la fame, eco della sete. Sentii i miei muscoli tesi pronti a scattare.

<< Jasper! >> Fu solo un sussurro debole della voce di Alice, ma bastò per farmi rendere conto di quello che stavo facendo.

Scattai via a velocità umana e quando fui al riparo nel verde lussureggiante del bosco, corsi via a velocità vampiresca.

Ero un mostro. Uno schifosissimo mostro.

Saltai veloce da un ramo all'altro, mi sentivo un novellino! Non era possibile che io, Jasper Whitlock perdessi il controllo così facilmente!

Mi arrestai di colpo, ero a pochi metri da casa Cullen. Sarei potuto tornare da loro? Mi avrebbero perdonato per quella debolezza che avevo mostrato?

Sospirai, speravo sinceramente di sì.

Mossi un primo passo verso quella casa bianca e subito mi fermai... lei era li. Mi aspettava.

Alice mosse alcuni passi verso di me, le sue emozioni tralasciavano felicità e impazienza di riavermi li, con lei.

Le mie gambe si mossero da sole e in pochissimi secondi ci trovammo uno di fronte all'altro, i nostri occhi non si lasciavano nemmeno per un secondo.

<< Mi dispiac... >> Mi zittii da solo, si era lasciata andare contro di me, come una piccola bambola in cerca di cure. Le mie braccia la accolsero e la strinsero.

<< Sono felice che tu sia qui, Jasper. Non lasciarmi più... ho avuto paura. >>

E la sentii la sua paura. Le mie mani le accarezzarono la schiena. << Tu sei molto importante per me, Alice. >> Le sussurrai piano, sapendo comunque che lei avrebbe sentito.

Non so per quanto tempo rimasi così con lei, la mia mente aveva perso per un po’ la cognizione di tutto quello che ci circondava.

Fu lei la prima a staccarsi e quando lo fece, mi sentii incompleto. << Credo sia il caso di andare a caccia. >> Sorrise e stringendomi la mano ci inoltrammo nella foresta.

Abbattei un orso e qualche cervo, Alice, aggraziata mi stava vicino, correva al mio fianco, felice che fossi tornato da loro, da lei.

Ricambiai quel sorriso. Prima o poi avrei dovuto affrontare quei sentimenti che avevo imparato a conoscere, ma per adesso erano al sicuro, sigillati dentro di me.

<< Facciamo a chi arriva prima?! >> Scherzò lei, cominciando a correre.

Risi, mentre con pochissime falcate raggiunsi il suo fianco.

Ero felice, schifosamente felice.

Saltammo in contemporanea il fiume e pochi istanti dopo fummo davanti alla casa bianca, le nostre risatine erano come piccoli campanellini nella foresta, avvertivo chiaramente la felicità dietro la porta di casa, tutti erano contenti per noi. Nessuno escluso.

<< Prima! >> Esclamò ancora con il sorriso.

Mi avvicinai e con gentilezza presi il suo viso fra le mani. << Meriti un premio. >> E le baciai la punta del nasino.

Sul mio viso si aprì un sorriso felice. Stavo bene.

Afferrai la porta e l'aprii. << Prego... >> Le dissi, lasciando che entrasse per prima in casa, dove tutti gli altri ci aspettavano.

Emmett stava cercando di insegnare a Bella come giocare con la Playstation, ma a quanto pareva sembrava un’impresa quasi impossibile. << No no Bellina, a sinistra, sinistra! >> Esclamò. << Quella è la destra! >> E il personaggio di Bella cadde bel fiume virtuale annegando.

<< Ops... >> Appoggiò piano la manetta del gioco per terra. << Scusa Em... >>

Lui le riservò un’occhiata torva.

<< Avevi... salvato vero? >> Deglutì piano Bella, non ricevendo nessuna risposta da Emmett.

<< No... >> Dedusse. << Non avevi salvato... >> Fece una piccola risatina nervosa. << Puoi sempre rincominciare... no? >> Piano piano si allontanò strisciando indietro fino alle mie gambe. Voltò piano il volto verso di me. << Oh... Jasper, ciao... ehm, ti spiace... ? >> indicò Emmett con un dito, che ancora la guardava in malo modo.

La mano di Alice mi stava accarezzando un fianco, si godeva anche lei la scena.

Sollevai le labbra in un lieve sorriso e accontentai la piccola umana. IN pochi secondi, Emmett cambiò espressione. << Non vale... >> Borbottò, riavviando la partita e salvando questa volta il livello che Bella gli aveva distrutto.

Edward stava componendo una nuova melodia al pianoforte, scrivendo le note su uno spartito nuovo.

Rosalie stava sfogliando una rivista di moda, era molto concentrata, Esme stava progettando di restaurare una piccola casetta che avevano acquistato in mezzo al boschetto e Carlisle stava leggendo un tomo di medicina.

Erano tutti indaffarati, ma presenti in caso di necessità.

Questo non era un clan, era una famiglia. Osservai Alice e scoprii che avrei voluto farne parte in un solo modo: accanto a lei.

Edward sollevò lo sguardo in un muto messaggio, ed io sapevo perfettamente cosa voleva dire; dipende tutto da me.

Lui annuì e tornò alle sue note.



Risposta ai commenti capitolo 7:


Recensione di Shinalia [Contatta] del 29/11/2009 - 03:28PM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

Sono davvero felicissima di tutte le tue parole bellissime ^///^ anche io adoro le tue storie, le leggo sempre :P anche se commento poco ^^

Recensione di cullenboy [Contatta] del 26/11/2009 - 12:02PM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

Un tuo commento?!?!?! OH MIO DIO!!!! HAHAHAHAH è sempre uno spasso sentirti, uomo dalle mille risposte pronte all'uso! XD

Recensione di Alice Joy [Contatta] del 24/11/2009 - 12:13AM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

No no tranquilla, non abbandono la storia, la porterò a termine ^_^ ma purtroppo ho avuto l'influenza e conta pure che il lavoro è aumentato parecchio, quindi il tempo per scrivere è stato ridotto a zero. Adesso poi le cose cominceranno forse a complicarsi ^__^

Recensione di Nessie93 [Contatta] del 22/11/2009 - 05:47PM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

Non ti sbagli, ho avuto la schifosa influenza, tranquilla, ora stò meglio, molto meglio, la tosse è rimasta ^^ ma per il resto tutto ok ^_^

Recensione di Anthy [Contatta] del 16/11/2009 - 12:12PM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

Hahahah hai ragione, non manca molto all'inizio dell'anno. Sono davvero contenta che ti piaccia la ficci ^^ dici che è la migliore che ho scritto? Mah, forse ^___^ aspetta di leggere la prossima Eddy Bella ^.^

Recensione di Anthy [Contatta] del 16/11/2009 - 07:30AM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

Il tuo commento è stato bellissimo! ^.^ Che ne dici adesso, che cosa potrà mai succedere? ^__^

Recensione di luisina [Contatta] del 15/11/2009 - 11:28AM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

Grazie per le tue belle parole, io aspetto sempre i tuoi capitoli :P

Recensione di RachEl CullEn [Contatta] del 13/11/2009 - 03:56PM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

Jaz è un piccolo mito! XD Chissà adesso che succederà ^^... io prevedo problemi all'orizzonte.

Recensione di mamarty [Contatta] del 13/11/2009 - 12:37AM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

In effetti Alice è impossibile non volerle bene ^^ e Jaz poi, è un tipo molto chiuso in se stesso, ma lui sa bene cosa prova per lei ^___^ deve solo riuscire a tirare fuori quelle tre semplici parole che noi tutti aspettiamo con ansia *_*

Recensione di Norine [Contatta] del 12/11/2009 - 09:10PM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

Hahahahah tranquilla, ho riferito il messaggio a Irina! XD

Che ne dici adesso della “situascion” XD ?

Recensione di Nessie93 [Contatta] del 12/11/2009 - 09:08PM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

Jasper è molto bravo a gestire il tutto, non per niente è uno stratega, ma chissà come riuscirà a gestire il suo futuro...

Recensione di Kary_TomKaulitz [Contatta] del 12/11/2009 - 08:49PM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

Grazie mille ^___^

Recensione di stezietta w [Contatta] del 12/11/2009 - 04:27PM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

HAHAHAHAH Si sono baciati!!!!!!! EVVIVAAAAAAAAAA!!! Fuochi d'artificio!!! Brindiamo con una coppa di sangue del 1850!! HAHAHAH XD

Recensione di Shona [Contatta] del 12/11/2009 - 02:52PM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

SHONAAAAAAAAAAAAAA quando vieniiiiiiiiiii???????????? hahahahah XD sai, posso anche interrompere la ficci se non venite a trovarci! XD poi te la vedi tu con chi la legge! XD XD

Recensione di Synie [Contatta] del 12/11/2009 - 11:53AM al capitolo 7: Capitolo 7 - Firmata

Hahahah mi hai ispirato per la scacchiera! Non ci avevo pensato sai! E' stata una bella idea! Poi la vedrai nella ficci ^-^

Risposte ai commenti capitolo 8:



Recensione di Alice Joy [Contatta] del 02/12/2009 - 11:13PM al capitolo 8: Capitolo8 - Firmata

Ciao! Scusami immensamente per il ritardo, ma il lavoro mi ha portato via tempo, allora, che ne dici adesso? ^-^ eehhh per la fedeltà di Jasper ai Volturi è ancora ben radicata e credo che presto, Caius entrerà in scena...

Recensione di bigia [Contatta] del 02/12/2009 - 08:11PM al capitolo 8: Capitolo8 - Firmata

Grazie ^_^

Recensione di Norine [Contatta] del 01/12/2009 - 09:36PM al capitolo 8: Capitolo8 - Firmata

Eh si, Jaz non riesce a stare senza Alice, ma la sua fedeltà a Volterra presto credo che tornerà a farsi sentire … ^^

Recensione di Nessie93 [Contatta] del 01/12/2009 - 05:42PM al capitolo 8: Capitolo8 - Firmata

Ti ringrazio per le tue belle parole, Jasper prima o poi dovrà scegliere... e anche Alice lo sospetta, ma chi sceglierà? La scelta non è così ovvia...

Recensione di akane_stars [Contatta] del 01/12/2009 - 05:29PM al capitolo 8: Capitolo8 - Firmata

Grazie mille per le tue parole ^^ sei molto gentile, tranquilla, non la lascio in sospeso, entro la fine dell'anno voglio finirla! ^^

Recensione di RachEl CullEn [Contatta] del 01/12/2009 - 05:20PM al capitolo 8: Capitolo8 - Firmata

Eeeehhh l'amore immortale e duraturo, un sogno anche per Jasper... riuscirà ad ottenerlo? Mah... ^^

Recensione di Shona [Contatta] del 01/12/2009 - 04:59PM al capitolo 8: Capitolo8 - Firmata

Sei la prima! HAHAHA eeehhhh Jasper ed Alice per me sono come i biscotti della Ringo, lei la parte bianca e lui la parte nera... ed in mezzo il loro amore! *_* oddio come sono romantica oggi! XD


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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Allora gente, sono sinceramente sempre felicissima di ricevere i vostri commenti ^_^ mi rendono gioiosa e molto soddisfatta del mio piccolo lavoro. ^^

Finalmente siamo arrivati quasi alla fine... eeeehhh si, il prossimo sarà l'ultimo capitolo. O almeno così credo, visto che la mia mente non vuole cambiare i piani del povero Jaz... Scusatemi ancora se non vi rispondo, ma GIURO lo farò nel prossimo capitolo.

Ora scappo, devo lavorare... ^^ Un bacione ancora a tutti e GRAZIE veramente di cuore! ^^



Titolo: Sai che non lo so

Storia di: Goten

Beta: Giusy

Paring: Jasper - Alice

Capitoli: 11

Aggiornamenti: ogni martedì e giovedì


Capitolo 10


Ancora non riuscivo a capire come Emmett potesse guardare questo cartone animato. Ghignai, se mi avesse sentito chiamarlo così mi avrebbe fatto un discorso degno di Lupin quando parlava con Margot...

Va bene, stavo delirando, ma guardare sul computer di Alice i manga giapponesi in lingua originale mi stava facendo perdere il senno.

Avevo solo capito i nomi dei protagonisti, ma il resto per me era assolutamente incomprensibile!

Erano di nuovo a scuola e se avevo imparato a conoscere Emmett, appena arrivato, mi avrebbe chiesto cosa aveva fatto Yahgami Light con il suo Shinigami... mah.

Finalmente la sigla finale!

Eee... rullo di tamburi! FINE! Ottimo! Finalmente questa lagna era finita!

<< Jasper, puoi aiutarmi un secondo? >> La voce di Esme mi arrivò dal piano di sopra.

<< Certo. >> Risposi a bassa voce, ben sapendo che poteva tranquillamente sentirmi.

Salii le scale e la raggiunsi nella stanza che usava come studio, stava osservando con cipiglio critico un disegno. << Dimmi pure. Cosa posso fare? >>

Alzò lo sguardo su di me e mi sorrise. << Voglio una tua onesta opinione. Che ne pensi di questo? >>

Mi passò dei fogli, tutti ritraevano schizzi diversi della stessa casa. A quanto pare la sua idea di restaurare la casetta all'interno della foresta stava proseguendo.

Scartai il foglio numero due, il numero cinque e il numero sei, gli altri mi sembravano veramente belli. << Terrei buoni questi. Mi sembrano i migliori come struttura e comodità. >> Ammisi.

Mi guardò soddisfatta. << Ottimo. >> Sorrise. << Abbiamo fatto la stessa scelta. >>

<< Non per impicciarmi, ma per chi è quella casa? >> Ero sinceramente curioso, sentivo che Esme ci stava mettendo tutta se stessa in quel piccolo progetto.

<< E' per Bella e Edward. Quando saranno sposati, vorranno avere un po’ d’intimità. E poi sono comunque a poca distanza da noi in caso di necessità. >> Mi spiegò gentile, mentre riprendeva in mano i fogli e li riponeva con cura nella cartellina.

Ultimamente anche Alice era su di giri, mancavano ormai alcune settimane al matrimonio fra Edward e Bella, sentivo la tensione crescere nella futura signora Cullen, con mia grande gioia le regalavo un po’ di tranquillità e pace con il mio potere, Alice era soddisfatta della mia iniziativa, secondo lei il fatto che aiutassi Bella era una cosa molto carina.

Alice, alla fine era sempre lei che rubava i miei pensieri. Infilai le mani in tasca e scesi al piano di sotto. Non mi andava di stare da solo, ma non volevo disturbare Esme, era così presa dal suo lavoro.

Ogni tanto la mia mente vagava senza sosta nei miei ricordi. Ultimamente Volterra era spesso nei miei pensieri, faceva a gara con Alice per occupare la mia mente.

C'era solo una cosa che mi mancava della mia vecchia casa, la mia adorata scacchiera, non era bella, e non aveva alcun tipo di valore, ma io adoravo giocarci.

Forse avrei potuto chiedere alla piccoletta di accompagnarmi a comprarne una. Mi sarebbe veramente piaciuto.

Chissà come sarebbe stato sfidare la mia piccola nana a quel gioco... ridacchiai. Sicuramente avrebbe sbirciato per vedere le mie mosse. Giocare contro Edward era da scartare, con il suo potere, avrei perso di sicuro... contro Emmett? Le mie labbra scattarono in un sorriso enorme. Avrei potuto batterlo facilmente e vendicarmi così delle ore spese a guardare quel cavolo di cartone senza senso!

L'orologio sposta la sua lancetta sull'ora X, come ho cominciato a chiamarla io.

Non ero più andato a prendere Alice a scuola, dopo quel giorno disastroso, ma prima o poi ci sarei riuscito. Era una mia piccola sfida personale.

Nella mia testa era scattato il conto alla rovescia, mancavano solo sette minuti all'arrivo della ciurma e del mio piccolo pirata in gonnella.

I sette minuti arrivarono e passarono, nessuno di loro si era fatto vivo. Arcuai un sopracciglio pensieroso, che fossero stati trattenuti a scuola? Poco probabile, però, se fosse successo, mi avrebbero avvisato.

Aspettai ancora pochi minuti... nulla. Neanche il rumore del motore della Volvo.

Afferrai il telefono di casa e composi il numero, adesso ero veramente in ansia... uno squillo, due squilli, tre squilli... erano decisamente troppi, di solito Alice rispondeva subito, senza neanche farlo squillare.

Adesso ero veramente preoccupato. Interruppi la telefonata e composi il numero di Edward.

Fece forse mezzo squillo e la sua voce mi arrivò chiara. << Pronto? >>

<< Edward, sono Jasper. Dove siete? >> Nella mia voce si poteva chiaramente udire un vago sentore di paura, e lui se ne accorse.

<< Tranquillo, stiamo arrivando, Alice ci ha rapito per portarci a Port Angeles, dice che era una cosa estremamente importante, vitale, secondo le sue esatte parole. >> Sbuffò, ed io mi sentii immediatamente meglio.

La mia piccola nanetta stava bene, era tutto a posto. << Allora è tutto a posto? >> Domandai comunque per precauzione.

<< Tutto bene, non ti preoccupare. Fra poco saremo li. >>

Rilasciai un sospiro di sollievo. << Va bene... grazie Edward. >>

<< Di nulla. >> E la comunicazione finì.

Mi resi conto ormai di non riuscire quasi più a nascondere i miei sentimenti per lei. Ne ero completamente dipendente. Era una cosa alla quale avrei potuto rinunciare? Potevo rinunciare ad Alice Cullen?

No, non potevo. Lei era diventata vitale per me.

Potevo temporeggiare ancora su quello che provavo per lei? No, decisamente.

Se qualcuno fosse venuto a portarmela via, al solo pensiero le mie labbra si arricciavano mostrando i denti affilati e i miei muscoli si tendevano pronti a scattare.

La verità era che ormai consideravo Alice di mia proprietà, perché ero semplicemente innamorato di lei. E i cambiamenti nella natura dei vampiri erano eterni.

Osservai il vaso di cristallo che Esme aveva sistemato qualche giorno prima... i miei pensieri correvano veloci e tutti si focalizzavano su un unico punto.

Il mio cambiamento era una cosa cui non avrei mai rinunciato. A lei non avrei mai permesso di lasciarmi. Sorrisi, forse era il caso di cominciare a fare le cose per bene con la mia Alice.

Vagai altrove con i miei pensieri, non volevo che la mia piccolina vedesse il mio futuro.

Pochi istanti dopo udii il motore della Volvo, finalmente erano arrivati. Mi sentii ancora più leggero di prima. Lei era qui.

Li osservai scendere dalla macchina ed entrare in casa, Alice era euforica, stringeva un pacco abbastanza grande fra le sue manine bianche.

<< Jazz! Guarda, dai vieni! >> Mi tirò per una mano verso il tavolo della sala. Tutti gli altri erano dietro di noi, sorridenti e felici.

La mia dolce Alice appoggiò il pacco sul tavolo e mi sorrise. << Avanti! Aprilo! >> Era entusiasta e speranzosa.

La osservai in parte divertito in parte incuriosito. Ma non me lo feci ripetere due volte, con un semplice gesto strappai la carta e osservai bene quel piccolo pensiero. I miei occhi si allargarono per lo stupore. Quel semplice regalo mi aveva colpito.

<< Ti piace? >> Domandò mordicchiandosi il labbro inferiore.

Mi piaceva? Sì, era splendido, come lei. Anzi, lei era perfetta.

Avevo fra le mani il regalo, sospirai e lo appoggiai sul tavolo. Con calma forse esasperante mi voltai verso di lei, l'afferrai per i fianchi e la tirai contro di me. Vidi i suoi occhi spalancarsi sorpresi, questo non l'aveva previsto.

La baciai.

Sentivo chiaramente i commenti di Emmett, il risolino soddisfatto di Rosalie e le dolci coccole che si stavano scambiando Edward e Bella. Ma per adesso tutto quello non mi importava.

Lei era fra le mie braccia e questo bastava. Lei era solo mia e lo sarebbe stata presto per l'eternità.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Titolo: Sai che non lo so

Storia di: Goten

Beta: Giusy

Paring: Jasper - Alice

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Aggiornamenti: ogni martedì e giovedì


Capitolo 11


Bella era veramente una sposa bellissima, Alice aveva dato il meglio di se. Era appoggiata al mio braccio e sorridente osservava suo fratello dire quel fatidico SI.

C'erano emozioni positive e sentimenti profondi quel giorno. Io ci stavo sguazzando come un merluzzo.

Osservai ancora i novelli sposi, sembravano usciti dall'anno 1918. Erano bellissimi, niente da dire.

Ballai con la mia dolce vampira e rimasi sempre al suo fianco.

Non avevo mai sorriso così tanto in tutta la mia lunga esistenza.

Il clan di Denali era arrivato per gioire dei festeggiamenti, rimasi ben lontano da Irina e notai con piacere che l'ossessione di Tanya si era tramutata in semplice amicizia per Edward e ammirazione per la piccola Bella.

<< Sei una ballerina davvero aggraziata. >> Sussurrai alla dama che stringevo fra le braccia, mentre la sua piccola risata argentina mi faceva sentire incredibilmente bene.

Gli invitati se ne erano andati, Alice aveva aiutato Bella a vestirsi per il viaggio di nozze e adesso che i novelli sposini erano partiti, eravamo finalmente soli io e lei, la luna era alta in cielo, qualche nuvola passeggera e le stelle dominavano la notte. Era tutto splendido, spettacolare.

<< A cosa pensi? >> Mi strinse la mano appoggiando la testa contro la mia spalla.

Eravamo seduti, uno accanto all'altra, così, semplicemente a goderci quel cielo notturno che tanto ci faceva sentire piccoli.

<< A tutto e niente. >> Sospirai avvolgendole un braccio attorno alle sue piccole spalle. Non era vero, stavo pensando a un’infinità di cose, ma soprattutto stavo pensando a lei e alla stupenda sensazione che avevo nel saperla accanto a me.

Strofinò il suo nasino contro la mia gola. << Sono tutti fuori a caccia, Edward e Bella sono in viaggio e noi due siamo soli... >> Sussurrò piano, lasciando che la sua voce arrivasse delicata alle mie orecchie.

<< Quindi? Cosa proponi? >> La mia voce uscì rauca e bassa. Non mi ero mai sentito così curioso e acceso fino ad ora.

Si staccò da me e non potei trattenere un piccolo lamento di protesta, lei ridacchio, indubbiamente felice per quella mia piccola ammissione. << Aspetta solo un momento. >>

Aggraziata come una farfalla, si sollevò in piedi e agilmente corse dentro casa, ne uscì poco dopo con il famoso regalo che mi aveva fatto pochi giorni prima.

La sentivo fremere d’impazienza e passione, ma era anche titubante. Arcuai un sopracciglio. << Vuoi giocare a scacchi? >> Le domandai leggermente confuso.

S'inginocchiò di fronte a me e posizionò con cura tutti i pezzi al loro posto. << Oh sì. >> Sussurrò per la prima volta un po' impacciata. << Io tengo i bianchi. >> Alzò gli occhi color caramello, ora venati di nero.

Presi un piccolo respiro, ero sinceramente curioso di capire cosa avesse in mente. << Va bene. >>

Cominciò lei per prima, mosse il suo pedone e poi io feci altrettanto.

Fece avanzare un altro pedone ed io ne posi un altro in avanti. Per quasi dieci minuti nessuno disse niente, eravamo concentrati sulla partita, ma in realtà, io stavo sondando le sue emozioni, sembravano in attesa di esplodere.

Osservai il suo alfiere muoversi in diagonale e con un sorriso soddisfatto mangiare la mia torre. << Non ci siamo comandante, non si vince una guerra distraendosi... >> Mormorò sensuale, sollevando con una lentezza esasperante i suoi occhi ora neri.

<< Tu mi stai distraendo. >> Mormorai io, troppo preso da quel senso di passione che stava sboccando da lei.

<< Davvero? >> Mormorò piano sporgendosi in avanti.

<< E lo sai benissimo. >> Sussurrai io a bassissima voce sporgendomi a mia volta.

<< Sono proprio dispiaciuta... >> Parlò direttamente sulle mie labbra.

A quel punto non m’importava più di niente, lei era tutto quello che volevo e si stava concedendo a me liberamente.

Scattai in avanti atterrandola sul soffice prato verde, mentre i pezzi della scacchiera giacevano abbandonati e senza più alcuna importanza.

I nostri vestiti ci abbandonarono e quella notte solo le stelle e la luna furono testimoni della nostra reciproca appartenenza, perché era ormai chiaro come il sole che Alice Cullen mi apparteneva e che io ero totalmente suo.

Le nostre mani esploravano il corpo dell'altro, smaniose di conoscere ogni singolo millimetro dei nostri corpi, le labbra erano unite in un unico bacio carico di passione e amore, sì perché solo in quel momento ammisi con me stesso, lasciando cadere tutte le mie barriere, che ero follemente innamorato di Alice Cullen.

Lei era la regina del mio cuore.

Il cielo si stava schiarendo, dolcemente le baciai le palpebre e il nasino all'insù. Ero ebbro di felicità. Niente avrebbe mai potuto scalfirla.

Il tempo divenne relativo, i giorni passavano a volte lenti, a volte veloci e quando me ne resi conto, eravamo ormai a pochissimi giorni dal Natale.

Quello sarebbe stato il primo Natale felice della mia vita.

Avevo però bisogno di qualcosa di speciale per la mia bellissima compagna, sì perché adesso Alice era la mia compagna. Non avrei potuto vivere senza di lei.

Ero seduto sul divano leggermente in crisi, cosa potevo farle di speciale, riuscendo però a non farle sbirciare nel futuro?

Sospirai afflitto. C'era una cosa che avrei voluto fare con tutto me stesso, ma decisamente mi serviva aiuto. Sollevai lo sguardo verso il soffitto.

<< C'è qualcosa che non va? >> La voce dolce di Esme mi arrivò alle spalle, sapevo che era in casa, l'avevo sentita trafficare con i suoi progetti pochi minuti prima.

<< Sì... >> Sospirai e lei si mise seduta accanto a me.

<< Qual è il problema? >> Sembrava tanto una mamma. Mi faceva sentire un piccolo bambino. Sorrisi gentile.

<< Vorrei fare un regalo speciale ad Alice, ma non so come... >> Lei m’interruppe, con uno sguardo sapiente.

<< Temi che possa sbirciare nel vostro futuro? >>

Annuii deciso. Lei appoggiò con delicatezza una mano sopra la mia. << Jasper, se posso aiutarti, dimmelo e lo farò. >> Concluse con un sorriso incoraggiante.

Voltai la mano stringendo la sua, presi coraggio e parlai. << Voglio chiederle di sposarmi. >>

Si portò la mano libera sulla bocca, stupita e decisamente felice. << Oh Jasper. >> Esclamò abbracciandomi. << Sono così felice! >>

E decisamente lo sapevo che era una felicità sincera quella che provava. << Ti ringrazio, ma sono sicuro che Alice sbircerà nel futuro e sto cercando con tutte le mie forze di non farle capire nulla, penso sempre alle cose più disparate. >> La vidi annuire ben capendo il mio problema. << Vorrei andarle a prendere un anello e farle la proposta a Natale, ma sono sicuro che mi vedrebbe. >>

<< Posso andarci io. >> Si propose. << Se vado io, sono certa che non mi vedrà. >> I suoi occhi sprizzavano gioia.

<< Esme, saresti davvero la mia salvezza! >> Le mostrai una piccola foto che avevo tenuto in tasca, l'avevo strappata da una rivista di moda che avevo sfogliato qualche mese prima. << Credo che le piacerebbe questo. >>

Lo osservò con aria sognante. << Sì, credo che lo adorerà. >> Prese il piccolo foglio e mi fissò. << Sono davvero felice, Jasper. >> Mi arruffò i capelli e mi sentii davvero come se fossi suo figlio.

<< Grazie. >> Risposi intenerito.

Bene, avevo un problema in meno, Esme avrebbe pensato all'anello, adesso dovevo solo concentrarmi su altro. E non era difficile, poiché dopo pochi minuti Edward e Bella fecero il loro ingresso. La giornata cominciò a scorrere via, Alice al suo rientro non mi aveva più lasciato, ero contento che Esme avesse deciso di aiutarmi con il mio piano, sapevo di avere anche l'appoggio di tutto il resto della famiglia. Ma c'era un pensiero che mi stava angosciando in quei giorni: i Volturi.

Sicuramente mi avrebbero richiamato a Volterra, come avrei potuto lasciare loro... lei? Come? Ero legato a Volterra ma ora il mio cuore e la mia devozione erano per la mia bellissima Alice, che oltretutto stavo stringendo fra le braccia, mentre sfogliava, contenta una rivista per decidere che tipo di addobbi natalizi utilizzare per comporre l'albero di Natale.

Osservai distrattamente Edward, sapevo che aveva visto ogni mio singolo pensiero e sapevo che avrebbe potuto consigliarmi, ma non volevo includerlo nei miei problemi, aveva Bella cui pensare. Prima che finisse l'anno era stata decisa la sua trasformazione.

Baciai una tempia della mia piccola vampirella. Avevo notato che le sue emozioni si esaltavano per il colore blu degli addobbi. << Quest'anno potresti fare tutto sul blu. >> Proposi, lasciando che il suo sorriso contagiasse anche i suoi occhi.

<< Ottima scelta, direi che sarebbe magnifico. >> Chiuse la rivista soddisfatta.

Mi baciò a stampo sulle labbra correndo al computer per ordinare on line gli addobbi.

Qualche giorno dopo arrivarono tramite posta un'infinità di scatole, l'albero era già situato in mezzo alla stanza, pronto per essere addobbato.

Rosalie, Alice e Bella si stavano dando alla pazza gioia, Edward suonava motivi natalizi, mentre Emmett e Carlisle stavano finendo di sistemare la legna accanto al caminetto.

Nessuno di noi aveva bisogno del fuoco, a parte Bella, ma la mia dolce compagna aveva decretato che con il Natale non si poteva non avere il caminetto acceso.

Io sorrisi, secondo me aveva visto troppe pubblicità di panettoni in cui il caminetto acceso la faceva sempre da padrone.

Esme rientrò in quel momento con i pacchi da sistemare sotto l'albero ormai completamente blu. Mi allungò furtiva la piccola scatolina in velluto.

Ora toccava solo a me.

Era il 23 dicembre e il giorno dopo, a mezzanotte, le avrei chiesto di sposarmi.

Respirai profondamente. Ero impazzito ma ero felice.

Quella notte la neve scese e imbiancò tutto, il paesaggio era da favola, come la mia dolce compagna. Eravamo nel nostro letto, i nostri corpi perfettamente intrecciati, stavo facendo scorrere il mio naso sul suo collo da cigno. Adoravo quella sensazione di piacere e felicità che solo lei sapeva infondermi.

<< Ti amo. >> Le sussurrai piano, avvertendo poi le sue mani appoggiarsi delicate sul mio viso e portarmi a pari con il suo.

<< Lo so... e senti quanto io ti ami? >> Mi domandò con il sorriso sulla bocca.

Eccome se lo sentivo, avvertivo tutto l'amore che lei provava per me. Era unico, speciale... nostro.

Pensai brevemente all'anello che attendeva in quella scatolina rossa sotto l'albero. Ancora poche ore e avrei chiesto ad Alice di diventare la signora Withlock.

<< Sono molto fortunato. >> Le spostai una ciocca di capelli dal viso, la mia espressione era seria. Ero stato davvero fortunato, se lei non fosse stata così testarda a Volterra, non saremmo mai arrivati a questo...

Quel pomeriggio, nonostante avessi solamente voglia di rimanere a letto con lei e coccolarla fino alla fine dei tempi, rimanemmo tutti in salotto, le canzoni di Natale la facevano da padrone, Emmett e Edward stavano compiendo una vera e propria battaglia di neve, Rosalie li osservava contenta, felice.

Bella stava parlando amabilmente con Esme, mentre questa le preparava la sua cena, Carlisle si era tuffato a capofitto nella battaglia di neve sbalordendo i suoi figli. Era un'atmosfera così tranquilla e familiare.

Tutto era perfetto, sorrisi alle continue richieste di Alice verso Bella per farle cambiare il suo vestito, alludendo che ormai lo aveva sfruttato per mezza giornata e doveva assolutamente cambiarlo.

Alice tuttavia a un certo punto si bloccò, stava avendo una visione, le sue emozioni si gelarono, così come Edward fuori di casa.

Qualcosa non andava, veloce mi misi accanto a lei. << Alice, che succede?! >> Le appoggiai le mani sulle spalle.

Sentii la paura e la disperazione sgorgare dal suo piccolo corpo. << Alice! Che succede?! >> Ripetei di nuovo, veramente terrorizzato. Cosa poteva mai succedere di così orribile per spaventarla in quel modo?!

Osservai la porta aprirsi lenta e i maschi Cullen entrare piano.

<< Jasper... >> Mormorò Edward avvicinandosi con sguardo triste.

<< No, ti prego... >> Pigolò debolmente la mia piccolina, voltandosi e riprendendo vita. << Jasper... non farlo... >> Ero sicuro di vedere delle lacrime invisibili sul suo viso dolce.

<< Alice, amore mio... cosa non devo fare? >> Le presi il volto fra le mani, cercando di capire.

Fu in quel momento che una strana sensazione già vissuta m’invase... io conoscevo quelle emozioni. Capii.

Mi voltai piano verso la porta chiusa e pochi secondi dopo un lieve bussare ci giunse chiaramente.

Chiusi gli occhi. << Sono venuti a prendermi. >> Mi sentivo morire. Adesso capivo il perché della disperazione di Alice. Mi rivolsi a Edward. << Se io mi rifiutassi... >>

Scosse la testa. << E' quello che Alice ha visto. Ti uccideranno e uccideranno tutti noi. >> La sua voce tradiva una nota di tristezza e arrabbiatura.

<< Capisco. >>

§

Afferrai la mia mantella nera e la indossai. Ero pronto per un altro turno di ronda.

Osservai triste la mia scacchiera. L'unica cosa che mi ero portato via da casa Cullen quel giorno. Era incompleta, mancava il pedone più importante per me: la regina.

Sorrisi triste. Non c'era attimo in cui non pensavo a lei. La mia Alice che avevo lasciato per proteggerla dall'ira dei Volturi.

Il mio cuore che aveva ripreso a battere adesso non c'era più, era rimasto con lei. E sarebbe rimasto con lei per sempre.

<< Sono pronto. >> Sospirai piano al nulla, la mia mente era altrove.

Quando uscii, mi recai da Caius per ricevere le mie nuove disposizioni sulla ronda da fare e fu in quel momento che mi bloccai in mezzo al corridoio, un ricordo improvviso si era piantato nel mio cervello... << Alice, sono Alice Whitlock, tua moglie. >>

Lei aveva previsto che sarebbe diventata mia moglie. Lei sapeva che eravamo destinati... << Oh, lo so che non siamo ancora sposati, ma fidati. Io e te siamo destinati Jasper. >>

Una nuova speranza stava nascendo dentro di me, l'avrei coltivata con cura e protetta con le unghie e con i denti, perché io amavo Alice Cullen e avrei fatto di tutto per tornare da lei.


FINE

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Recensioni alla storia capitolo 9


Recensione di akane_stars [Contatta], del 08/12/2009 - 08:13PM


Ti ringrazio tantissimo per il commento, mi dispiace però che Jasper alla fine abbia fatto proprio quella scelta, ma per amore, penso che chiunque lo avrebbe fatto ^^

Recensione di Shona [Contatta], del 05/12/2009 - 02:33PM

Sono felice che ti piaccia e scommetto che adesso mi vuoi lanciare addosso i pomodori XD


Recensione di Synie [Contatta], del 05/12/2009 - 11:13AM

Il povero Jasper avrebbe tanto voluto farle la proposta, ma non tutto è perduto dai ^^

Recensione di Alice Joy [Contatta], del 04/12/2009 - 11:36PM

Devo dire che il tuo commento mi ha fatto venire voglia di scrivere un capitolo extra, vedrò che fare -.^

Recensione di RachEl CullEn [Contatta], del 04/12/2009 - 09:49PM

Purtroppo anche la speranza di Jasper si era spenta, ma chissà che magari non c'è la faccia adesso che ha deciso di non arrendersi ^^

Recensione di Nessie93 [Contatta], del 04/12/2009 - 09:08PM

Grazie per le tue parole ^^ purtroppo Jasper ha scelto di soffrire per proteggere Alice. La ama e per lei farebbe di tutto.

Recensione di bigia [Contatta], del 04/12/2009 - 08:16PM

Grazie mille! ^^

Recensione di Anthy [Contatta], del 04/12/2009 - 04:17PM

Hahahahah sono contenta che ti sia piaciuto ^__^
Sono davvero morta dal ridere nel vedere il tuo commento XD effettivamente Edward che fa lo psicologo con tutti i danni che combina XD...

Recensione di cullenboy [Contatta], del 04/12/2009 - 04:16PM

Eeeehhh adesso che dici? Ti piace il finale? ^^

Recensione di Shinalia [Contatta], del 04/12/2009 - 04:02PM

Alice è dolce e Jasper finalmente ha capito di amarla, ma purtroppo non sempre riusciamo a tenerci la felicità... magari ora Jasper che ha ritrovato la speranza riuscirà a tornare da lei ^^


Recensioni alla storia capitolo 10


Recensione di Norine [Contatta], del 12/12/2009 - 08:25PM


Ciao, ti ringrazio per il commento, effettivamente è difficile stupire Alice ^^ ma Jasper ci può riuscire.

Recensione di akane_stars [Contatta], del 10/12/2009 - 04:13PM

Grazie grazie ^____^




Recensione di Ninive Shyal [Contatta], del 09/12/2009 - 09:21PM

HAHAHAHAHAH scusami ma il punto con il Death Note mi è stato consigliato da mia nipote, è ossessionata da quel manga :P

Recensione di Alice Joy [Contatta], del 09/12/2009 - 09:08PM

Grazie per le tue bellissime parole, mi dispiace per i ritardi che ho fatto, ma fra il lavoro, influenze e feste, sono stata incasinata. Detesto non essere puntuale negli aggiornamenti è.é oltretutto per scrivere questo capitolo ci ho messo un po... sinceramente il Jasper della mia mente non voleva che finissi la storia e continuava a propormi nuove idee, ma avevo il terrore che poi diventasse troppo lunga. Perciò adesso posso mettere la parola fine. Forse un giorno farò un capitolo extra per raccontare cosa avrà fratto Jasper, ma per adesso no. Con le feste in mezzo mi diventa difficile, ma non è detta l'ultima parola ^^

Recensione di Nessie93 [Contatta], del 09/12/2009 - 08:32PM

Hai indovinato, il regalo era una scacchiera ^^. Sono contenta che ti piaccia il capitolo anche se credo che adesso vorresti strangolarmi per come l'ho finito :P

Recensione di bigia [Contatta], del 09/12/2009 - 08:04PM

Grazie mille ^^ mi fa piacere che il punto di vista di Jasper ti piaccia! ^^

Recensione di mamarty [Contatta], del 09/12/2009 - 07:13PM

^//////////^ grazie!! mi fai arrossire!!

Recensione di cullenboy [Contatta], del 09/12/2009 - 06:26PM

Come vedi ti ho accontentato ^.^ che dici del finale adesso?! XD

Recensione di RachEl CullEn [Contatta], del 09/12/2009 - 05:43PM

Il regalo era una bellissima scacchiera ^___^ ehm, mi fa piacere che ti piaccia la ficci ^^ ,mi dispiace che forse il finale ti lascerà un po di amaro in bocca. ^^''

Recensione di Rebecca Lupin [Contatta], del 09/12/2009 - 05:36PM

Grazie sei veramente carina ^___^

Recensione di vitti [Contatta], del 09/12/2009 - 03:06PM

Grazie, quanti complimenti ^///^

Recensione di Anthy [Contatta], del 09/12/2009 - 03:01PM

Grazie per le tue parole e se riesci a legare i Cullen al letto, io mi prendo Eddy *_*

Recensione di Synie [Contatta], del 09/12/2009 - 03:00PM

HAHAHHAAHAH BD raccontato da Jasper è un po troppo per il mio cervellino, non riuscirei a dargli il giusto spessore ^^ ma chissà, magari un capitolo extra riuscirò a farlo ^^. Grazie per il tuo commento ^^


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