Segrets revealed

di Arwen Woodbane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap1 ***
Capitolo 2: *** Cap2 ***
Capitolo 3: *** Cap3.The Moment Of The Truth ***



Capitolo 1
*** Cap1 ***


La seconda serie fa pena! Per non dire altro…

Insomma, lo slash si è praticamente ridotto a meno di zero, anche se dalle scenette della 2x04 penso si possa ricavare qualcosina… di momenti ‘intimi’ ce ne sono stati, nonostante l’argomento non fosse dei migliori. Gwen mi sta antipatica, ma forse è ancora troppo poco per descrivere quello che provo per il personaggio in questo momento; Lance… tesoro mio adorato, ma potevi anche restare e intrometterti, nessuno ti avrebbe detto niente, anzi, saresti diventato il nostro (o quanto meno il mio) idolo!

Passiamo alla fic, che è meglio: è una revisione della 2x01; ma che siamo matti? Arty che mi tratta così Merlinuccio, sembrano due estranei, e che è?! Dunque ecco il mio tentativo di risolvere ‘sto obbrobrio incasinato che è la seconda serie. Purtroppo certe fantasie non potranno mai avverarsi. Sigh sigh!

Ah, i capitoli in teoria sono 3… poi vedrò se mi viene qual cosina in più.

Buona lettura!

 Merlino, Artù e gli altri personaggi purtroppo non mi appartengono; questa fic non ha scopi di lucro

 

P.O.V. Artù

 

Merlino è sempre stato con te, al tuo fianco. Nonostante la sua irriverenza, il suo modo di rivolgersi a te così sfrontato e irrispettoso, sai di non poter fare a meno di lui.

È qualcosa di più, anche se ti ostino a non volerlo ammettere.

E forse è proprio per questo che sei così lieto di avere anche Cedric al tuo fianco. Non starai più così solo con Merlino, ora che hai un altro servitore; e per un po’ sei contento dei modi garbati del nuovo servo, del suo volerti compiacere.

 

Senti uno strano sentimento troppo simile al senso di colpa mentre lo allontani sempre di più, mandandolo a casa dopo l’ennesimo pasticcio; e ancora ringrazi Cedric per averti fornito una scusa su un piatto d’argento. Hai sentito come un peso sullo stomaco quando ti ha guardato con quell’espressione così ferita e delusa, ma non hai fatto una piega, non hai vacillato.

Ed ora vorresti poter andare da lui a consolarlo, a dirgli che dopotutto ci tieni a lui, nonostante sia un disastro di servitore.

 

Se solo Merlino sapesse quante volte hai sognato di voi due assieme, nel tuo letto, stretti l’uno all’altro, a fare cose nemmeno hai mai immaginato con tutte le dame o le serve che ti hanno concesso il loro corpo, sei certo che fuggirebbe a gambe levate. Fatichi ancora a credere di aver avuto, e di aver tutt’ora, delle fantasie sul tuo servitore. Sogni traditori! Tanto sai che non lo ammetterai mai, quello che provi per Merlino.

Perché farebbe troppo male scoprire quale potrebbe essere la sua reazione. Tanto non avreste comunque un futuro insieme.

 

Le accuse di Merlino contro Cedric ti rimbombano nella mente, ma preferisci credere che si tratti solo di una colossale sbronza, nonostante un Merlino ubriaco sia per te difficile da immaginare. Sai che altrimenti ti ritroveresti a chiederti come fa lui a sapere certe cose, come già ti è capitato altre volte, e non sei certo di volerti addentrare lungo quel sentiero di cui non conosci la fine.

Chiami le guardie e lo mandi in prigione, cerchi di resistere all’impulso di correre alla sua cella e tirarlo fuori.

 

Senti l’allarme suonare.

Merlino non corre da te per aiutarti ad indossare la tua armatura: l’hai fatto rinchiudere in prigione; Cedric sembra scomparso.

L’unico pensiero che ti passa per la mente mentre combatti quelle creature è che almeno lui è al sicuro. Quando sarà finita correrai a tirarlo fuori.

Ti senti strattonare via, mentre una delle creature tenta di ucciderti, e nascondi la tua delusione nel notare che si tratta di Gwen. Per un attimo hai sperato che fosse lui.

 

Tuo padre non vuole, ma tu devi tornare là fuori. Devi farlo per la tua gente, perché è tuo dovere proteggerla.

Alla fine ordini ai tuoi cavalieri di ritirarsi; rimani solo.

 

Qualcosa ti cade addosso e ti svegli. Sei sdraiato a terra, non riesci a muoverti, accanto a te delle voci.

Merlino.

“Non ti permetterò di fargli del male!”

“E sarai tu a fermarmi?”

Cedric?

Stanno discutendo. Cedric sta dicendo la verità: hai messo da parte Merlino, lo hai ferito. Sai di non meritare la sua lealtà.

All’improvviso ricordi cosa sta succedendo e vorresti alzarti e portare via Merlino, ma non riesci a muoverti. Fai perfino fatica a restare sveglio, a cercare di non svenire di nuovo.

“Deve essere terribilmente doloroso essere tanto sfruttato ed ignorato, quando possiedi un potere così grande”

Di che accidenti stanno parlando?

“Devi ancora scoprire il tuo vero potere”

Li senti ancora blaterare cose senza senso. Ti illudi di non capire. Ora vorresti solo tornare a dormire e non ascoltare più le loro parole. Non può essere, non deve.

“… fare in modo che Artù ti conosca per quello che sei realmente”

Merlino…

Vorresti chiamarlo, ma le tue labbra non si muovono.

 “Insieme potremmo governare queste terre. Artù tremerà al suono della tua voce. Si prostrerà ai tuoi piedi”

Merlino non risponde e per un terribile istante temi che possa accettare di seguire Cedric.

“Non lo voglio”

Lo sentì finalmente rispondere. E qualcosa di caldo si propaga nel tuo petto, qualcosa che ha il sapore del sollievo e dell’orgoglio per quella risposta.

“Preferisci essere un servo”

“Meglio servire un uomo buono, che regnare con uno malvagio”

Merlino.

Dimentichi tutto quello che non sia quel nome, quel volto, quella voce. In quel momento non c’è nient’altro.

“Così sia!”

La voce di Cedric ti riporta alla realtà e con essa uno strano presentimento.

Perché diamine non riesco a muovermi?

“Se non ti unisci a me, prenderò possesso del tuo corpo e piegherò il tuo potere alla mia volontà!”

In quel momento non importa di sapere di che potere stiano parlando, vorresti solo poterti alzare e correre da Merlino, a proteggerlo da qualsiasi cosa stia per accadere.

E finalmente riesci a muoverti quel tanto che ti basta per alzare la testa, giusto in tempo per vedere il corpo di Cedric cadere a terra e quella strana luce azzurra dirigersi verso Merlino, ignaro del fatto che lo stai osservando. Lo senti pronunciare qualcosa in una lingua sconosciuta mentre quella luce entra dentro di lui.

Ti alzi proprio mentre lui sta cadendo a terra e non sai come ci arrivi, ma gli sei subito accanto.

“Merlino”

Finalmente anche la tua voce si è decisa a tornare. Il suo corpo viene scosso dai fremiti e lo afferri per le spalle, mentre ti avvicini al suo volto con il tuo.

“Merlino”

Il terrore t’invade quando vedi i suoi occhi spalancarsi e le iridi colorarsi di nero.

 

Lo baci.

 

Poggi le tue labbra sulle sue in un bacio disperato. Non ti importa chi o cosa sia, vuoi solo che il tuo Merlino torni da te.

 

Ti lasci andare, le forze ti abbandonano.

Riesci appena a scorgere i suoi occhi. Sono blu, come le profondità marine… gli occhi di Merlino.

 

 

Allora che ne pensate?

la prima puntata non mi è piaciuta, ho cercato di trovare una scusa per il comportamento di Artù e per il fatto che sembravano così distanti.... Poi ho pensato anche: e se Artù avesse assistito alla scena? bene, questo è il risultato. non è molto precisa o dettagliata, forse, ma considerate che l'ho scritta di getto alla 11 di sera, quando dovevo ancora finire di studiare inglese. Commentate!

p.s. le traduzioni le ho prese da megavideo.it

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Capitolo 2
*** Cap2 ***


Secondo capitolo!
avrei dovuto postarlo ieri, ma sono tornata s casa alle 6.30 di mattina (cena della classe, W i 18enni!), ho dormito un paio d'ore e poi sono corsa in piazza x fare l'animatrice... fino alle 4... poi mia sore ha voluto fare un giro x negozi: alle 6 finalmente ero a casa! cmq ecco qua:

Buona lettura!!!



P.O.V. Merlin

Per un attimo hai temuto di non farcela. Hai sentito il grande potere di Sigan dentro di te e per un attimo hai temuto di non riuscire ad opporti al suo volere. Poi hai sentito delle labbra sfiorare le tue e ti sei risvegliato da quel torpore che ti stava ottenebrando le membra.

Hai sentito il tuo corpo di nuovo sotto il tuo controllo, mentre la magia di Sigan tornava imprigionata nel cristallo.

Ti sei alzato e hai visto Artù al tuo fianco.

Non avrebbe dovuto essere lì, avrebbe dovuto trovarsi a qualche metro di distanza. Ti avvicini a lui e sospiri di sollievo quando senti che respirare sembra stare bene, nonostante le numerose ferite.

Ti chiedi cosa abbia visto, cosa abbia sentito.

Avverti dei passi alle tue spalle e ti alzi, cercando di inventare una scusa plausibile. Fortunatamente si tratta di Gaius. Ti avvicini e lo abbracci, felice di essere ancora vivo.

Il tuo volto s’incupisce per un istante:

Che cosa ha visto Artù?

Poi scacci quel pensiero: dopotutto potrebbe essere che sei indietreggiato senza rendersene conto e ti sei trovato accanto al principe, no?

Ti lasci sopraffare dalla felicità mentre Gaius ti stringe, come il padre che non hai mai avuto. Per il resto ci sarà tempo più tardi.

The following day…

Il re ancora si chiede cosa sia accaduto, mentre iniziano i lavori per la ricostruzione.

Artù è ferito, ma a detta di Gaius si riprenderà presto.

Chissà se ti vorrà ancora al tuo fianco. Sai bene che non ti chiederà mai scusa, ma in fondo lo accetti: non sarebbe più il tuo Asino Reale, altrimenti. Lo conosci abbastanza da capire che gli è difficile ammettere quando sbaglia.

Fa comunque male sapere che ancora non si fida di te, dopo tutte le avventure e i pericoli che avete affrontato insieme. Fa un male cane, e ne soffri.

Perché lo ami e non puoi dirglielo. Perché ti caccerebbe sapesse quali sono i suoi sentimenti per lui.

Non l’hai ancora visto; sai che Gaius è andato a visitarlo poco prima, ma non hai il coraggio di andare da lui: temi di scoprire cosa potrebbe aver visto. Sei certo che, se non riuscisse ad accettarti per ciò che sei realmente, ne moriresti.

Non potresti più vivere senza di lui. Ormai è troppo tardi per riuscire anche solo ad immaginare un futuro lontano da lui.

 

“Merlino, il Principe ha chiesto di te” annuncia Gaius, di ritorno dagli appartamenti dell’erede al trono “Vuole che tu vada immediatamente da lui”

Esci senza dire una parola, troppo preoccupato da ciò che potrebbe accadere di lì a poco. Hai paura di dover dire addio alla persona che più ami al mondo.

Ma se così deve essere, allora gli confesserai i tuoi sentimenti, visto che non avrai più nulla da perdere. Saprai almeno di averci provato.

 

 

Nel frattempo…

P.O.V. Artù

Hai preso la tua decisione nell’istante in cui hai incrociato quegli occhi così limpidi poco prima di svenire: lo perdonerai per averti tenuto nascosta la verità, sperando che lui perdoni te per come l’hai trattato.

E gli dirai la verità suoi tuoi sentimenti; il resto si vedrà.

 

Avresti dovuto capire prima, in tutti i sensi: i segnali c’erano ma non li hai visti. O forse hai solo preferito ignorare.

Hai messo da parte quello che sentivi per il tuo servitore e hai dimenticato ogni cosa strana a cui hai assistito. O forse sarebbe meglio dire che hai finto di farlo, perché adesso tutto è tornato a galla.

E non puoi più negare la verità: il tuo Merlino è uno stregone e tu lo ami ugualmente.

 

***

Angolo autrice

Is this the end?

mah, chi può dirlo....
no, tranqui, appena ho sistemato il finale lo posto! mica posso lascire le cose così irrisolte....


ringrazio: elyxyz; Ninive Shyal; antote e  _ichigo_85 x le recensioni!
Grazie 1000 anche a chi ha inserito la soria tra le preferite/seguite e a chi legge! Baci!!!

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Capitolo 3
*** Cap3.The Moment Of The Truth ***


beh, che dire, l'ho finita, quindi la posto e in largo anticipo!

forse sarà un pò banale, ma questo punto qualsiasi cosa è meglio di quello che propone la seconda serie... anche se la puntata di oggi era abbastanza carina, dai, Gwen non s'è vista! e poi c'era l'ennesima scena con Artù mezzo nudo... per chi non l'avesse vista, consiglio di correre subito ai ripari!ci sono ottimi spunti per delle slasher incallite! Buona lettura!

Piccola precisazione:

in questo cap ho utilizzato sia la terza persona singolare che la seconda (in un punto mi sembra anche la seconda plurale!) . Ho messo in corsivo la seconda, dividendo le parti in cui parla Artù e quelle in cui parla Merlino. Spero di non farvi fare troppa confusione!

 

The moment of the truth

 

Merlino prende un profondo respiro e, forse per la prima volta da quando è il servitore del Principe, bussa prima di entrare negli appartamenti dell’Erede al trono di Camelot.

 

È il momento della verità… sei pronto ad andare fino in fondo?

 

“Avanti” mormora Artù, sentendo dei colpi alla porta.

Che strano: Merlino non bussa mai, ma sei certo che è proprio lui. Ne ricevi conferma quando vedi la sua testa fare capolino dalla porta, seguita dal resto di quel corpo mingherlino.

A volte ti stupisci di come il tuo servitore appaia fragile, come se potessi spezzarlo con una sola mano, e invece nasconde un grande potere. E vuole rimanere al tuo fianco, per servirti…

“Sire”

 

Non riesci a non pensare che, se avessi aspettato qualche minuto in più, Artù sarebbe potuto morire. Adesso è lì sul letto, con una casacca bianca da cui si intravedono le bende che gli avvolgono il petto; la parte destra del volto è arrossata, con un brutto taglio che va dallo zigomo alla tempia, l’occhio appena cerchiato da un livido giallo-violaceo.

Gaius gli ha imposto almeno un giorno di riposo assoluto, e sai quanto lo stare troppo fermo senza far nulla lo infastidisca.

 

“Finalmente” esclama Artù “Non mi sovviene di averti dato il giorno libero. La mia armatura è da lucidare, c’è la mia spada da affilare e la camera da riordinare….”

Artù continua la sua lista interminabile finché Merlino, con un sospiro rassegnato, si mette al lavoro. Mette in ordine la stanza e lucida l’armatura, sotto lo sguardo vigile dell’Asino.

 

Di certo non è così che avreste voluto che andasse, ma nessuno di voi ha il coraggio di iniziare un discorso ostico, potenzialmente imbarazzante e che potrebbe degenerare nella fine del vostro così precario rapporto.

 

“Devo cambiarvi le fasciature, Sire” interviene Merlino d’un tratto, ricordando improvvisamente ciò che gli aveva detto l’anziano medico di corte ormai qualche ora prima.

Si avvicina al letto e Artù si solleva mettendosi seduto.

 

Alzi le braccia per permettere a Merlino di levarti la tunica e vorresti che lo stesse facendo per tutt’altro motivo che non per cambiarti le bende. Lo vedi chinare il capo e iniziare lentamente, troppo lentamente, a sciogliere il nodo della stoffa.

 

Non puoi fare a meno di soffermarti qualche istante in più sul suo corpo, cercando di controllare il tremito delle mani: forse è l’ultima volta che gli sei così vicino.

 

Non sai quanto potrai resistere con le sue mani che vagano per il tuo corpo. È decisamente troppo vicino; stringi i denti e vorresti ignorare l’impulso che ti spinge a stringerlo tra le tue braccia e baciarlo.

 

All’improvviso Artù gli blocca una mano e lo guarda intensamente, ma non dice niente. Merlino aspetta che l’altro parli; non sa se gli ha fatto involontariamente male o c’è qualcos’altro che frulla nella testa di quel Babbeo Reale.

“Forse avrei… dovuto ascoltarti” sbotta il Principe.

A quelle parole la bocca del mago si spalanca per lo stupore.

“C’era del vero nelle tue accuse contro Cedric, avrei dovuto… darti retta” conclude.

 

Ti sta chiedendo scusa.

Il borioso Principe di Camelot ti sta porgendo le sue scuse.

 

“Artù, io…”

Merlino non sa cosa dire, si limita ad abbassare il capo, mordendosi le labbra. Artù gli tiene ancora la mano.

 

Non ti importa più di nulla, sai solo che lo vuoi più vicino di quanto già non sia. Ti avvicini a lui, posandogli l’altra mano sulla nuca e spingendolo verso di te.

L’istante in cui le vostre labbra tornano ad unirsi senti che non puoi fare a meno di desiderare egoisticamente di tenere Merlino sempre con te.

 

Non riesci a pensare a niente mentre i vostri volti si avvicinano inesorabilmente fino a sfiorarsi. Non avresti mai sperato di poter ottenere tanto; non riesci a credere di stare baciando l’uomo che ami. Ma ora non ha importanza, perché Artù ti sta mordendo giocosamente il labbro inferiore e socchiudi le labbra. Ci metti un istante per renderti conto che forse dovresti rispondere attivamente al bacio e così cerchi la sua lingua con la tua.

 

Artù geme, ma non per l’indubbio piacere che sta provando. Merlino, avvicinandoglisi, gli si è maldestramente appoggiato sulla ferita.

“Scusatemi, non volevo!” boccheggia il servitore dispiaciuto “Io non…”

“Taci, mago da strapazzo!” lo interrompe sgarbatamente Artù, passandosi una mano sul petto.

 

Ti accorgi solo dopo della tua colossale gaffe. Alzi lo sguardo verso Merlino, che ti fissa scioccato.

 

Artù lo sa, ora ne sei certo. Eppure ti ha baciato. Ti fissa come se fossi tu ad aver scoperto un suo segreto, e non viceversa, e non puoi non chiederti da quanto sappia la verità.

 

“Come fate a…?” sta per chiedere il servitore, quando l’altro gli posa un dito sulle labbra facendogli cenno di tacere.

“Ieri notte, quando hai affrontato Cedric, o chiunque egli fosse… vi ho sentiti discutere” spiega il Principe “Perché non me l’hai mai detto?”

Quella domanda gli frullava in mente fin dalla sera prima.

Merlino, seduto sul bordo del letto, prende a far dondolare i piedi imbarazzato.

“Ecco, io… avevo paura” confessò infine il moro, con il cuore che batteva forsennatamente.

“Di cosa?” lo incita a proseguire Artù.

“Della vostra reazione”

 

E ancora ne hai paura.

 

“Non ti consegnerò a mio padre, Merlino”

Ti senti in dovere di precisarlo, di fargli capire che non lo tradirai.

 

“Non è solo per questo” specifica allora il servitore “È che… ho paura di quello che pensate adesso di me”

 

Ti si stringe il cuore a quelle parole: teme che tu lo possa respingere. È allora che capisci davvero quanto male gli hai fatto cercando di allontanarti da lui.

 

“Scusami” bisbigli.

Finalmente Merlino alza lo sguardo e torna a guardare il suo interlocutore.

 

Non capisci a cosa si stia riferendo, per quale motivo ti stia chiedendo scusa. Forse vuole dire che, anche se ha capito, non vuole comunque avere a che fare con te?

 

Ma prima che il moro possa spingersi oltre nelle sue elucubrazioni mentali, Artù riprende a parlare:

“Merlino, guardami”

 

Non puoi fare a meno di obbedire e ti volti a guardarlo.

 

Artù la afferra e lo trascina su di sé, stringendolo contro il proprio petto nonostante il dolore della ferita.

“Penso che, per quanto tu possa essere una potente mago, rimani comunque un pessimo servitore, dico sul serio: il peggiore che abbia mai avuto” rivela il Principe con un accenno di sorriso.

Sente Merlino rilassarsi e sbuffare.

“Penso che i tuoi disordinatissimi capelli abbiano un buon odore e la tua bocca sembra fatta per essere baciata” continua il biondo, mentre l’altro si sente arrossire “Le tue orecchie però sono sproporzionate” si sente in dovere di precisare alla fine.

“Non è affatto vero!” protesta indignato il mago fissando l’espressione divertita di Artù.

Il Principe avvicina il volto all’orecchio destro del servitore ed inizia a mordicchiagli giocosamente il lobo, per poi passare a tracciare il contorno dell’orecchio con la lingua.

“Hai mai usato la tua magia su di me?” gli chiede d’un tratto Artù.

“Mai, ve lo giuro” dichiara subito il ragazzo “Anche se… beh, una volta ho tentato di guarirvi con un incantesimo, ma non ha funzionato”

 

Ti fissa intensamente senza però mostrare alcuna espressione e temi che possa essere arrabbiato, ma, prima che tu possa aprire bocca, lui ti sorprende ancora una volta.

 

“Qualsiasi cosa tu faccia, guai a te se ti fai scoprire, mi sono spiegato?”

 

In realtà non ti importa se Merlino ti ha fatto qualche incantesimo: l’hai chiesto più che curiosità che per altro. Ma non puoi sopportare il pensiero che te lo portino via.

 

Merlino annuisce e, facendosi coraggio, si avvicina ad Artù e lo bacia.

“Ti amo”  confessa quando si staccano, entrambi a corto d’aria, le labbra che ancora si sfiorano.

Il Principe lo fissa per un eterno istante, ancora con il volto a pochi millimetri da quello dell’altro, tanto che ognuno dei due può distinguere ogni singola sfumatura negli occhi di colui che ha di fronte.

“Non sai stare fuori dai guai, tu, eh?” lo apostrofa il biondo con un sorriso malizioso, prima di baciarlo, divorandogli la bocca.

Sanno entrambi che non sarà facile, che il resto del mondo non li accetterà né capirà mai per quello che sono.

“Ti amo anch’io” sussurra infine Artù, ricevendo in cambio il dolcissimo sorriso che Merlino gli regala.

 

Ma adesso il resto del mondo non ha importanza, perché  potete davvero contare l’uno sull’altro.

Insieme.

E non c’è null’altro che importi.

***

Angolo Autrice

Spero vi sia piaciuta!

grazie a chi recensisce e a chi legge!

Un bacione -anzi facciamo tantissimi bacioni- a tutti!!!

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