Il viaggio

di Fabi_
(/viewuser.php?uid=72327)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Aspettare ***
Capitolo 2: *** Costa del Sol ***
Capitolo 3: *** Midgar ***
Capitolo 4: *** Rocket Town ***
Capitolo 5: *** Barret ***
Capitolo 6: *** Nibelheim ***
Capitolo 7: *** Rocket Town ***
Capitolo 8: *** Visita guidata ***
Capitolo 9: *** Incontro ***
Capitolo 10: *** Abituarsi ***
Capitolo 11: *** Finding Vincent ***
Capitolo 12: *** Cosmo Canyon ***



Capitolo 1
*** Aspettare ***


 

Ciao a tutti!

é la mia prima fiction su Final Fantasy. Scrivo perché ho ho sempre amato la storia di Tifa e Cloud, e ho deciso di dare un mio proseguimento.

La cosa più difficile secondo me è gestire il modo di esprimersi dei personaggi, ad esempio Barret, qui ho deciso di evitare espressioni troppo colorite, per non dover alzare il rating, ma forse in futuro cambierò idea. Fatemi sapere cosa ne pensate. Commentate!! Devo decidere se continuare o no.

Grazie a tutti!!

 

 

Tifa’s Pov:

 

 

“Ziaaa!!”

“Sono qui Marlene!”

“Ti ho portato i fiori”.

“Grazie.. sei stata di nuovo alla chiesa nel quinto distretto? Da sola?”

“No, con Papà”.

“C’era anche nonna Elmyra?”

“Sì, sai, ha visto Cloud!”

“.. Come? Dove?”

“L’ha incontrato nella chiesa” Barret mi da una notizia che aspettavo da troppo.

“E... è ancora  a Midgar?”

“Non lo so, ha dato questo ad Elmyra”.

Una Busta, e una foto, una mia foto. Sollevo lo sguardo, aspettandomi di capire perché, come gli è venuto in mente di passare per Midgar senza neanche incontrarci, doveva sapere che io l’aspettavo.

Piangere non è una soluzione, ma le lacrime scendono da sole.
Barrett sbuffa rumorosamente, poi si rivolge alla bambina.

“Marlene, va a giocare di là. Tifa, non puoi continuare così devi trovare la forza di rifarti una vita. Vai a Wutai, Yuffie ci invita ogni mese, oppure da Nanaki, il Canyon è un bel posto per ritrovare la testa...”

“Barret, non posso, la ricostruzione del settore è in piedi, e io devo continuare a gestirla", lui si gratta il mento, sa di avere bisogno di me, ma è un amico, per questo so che sta cercando solo le parole giuste per spingermi ad andare.

“Senti, te lo impongo! Domani fai le valigie e parti. A gestire i lavori siamo tanti, e anche se tu stai via un po’ di tempo non crolla niente”.

“Va bene, ma se lui dovesse passare?”

“Te lo mando a calci, in qualche maniera quel °°##*^ col suo comportamento mi dà sui nervi, e io non sopporto di vederti così, datti un po’ di forza, va via e non tornare senza un po’ di buon umore!”

Barret, mi vuole bene. Ha ragione lui, e come direbbe: ‘Al  diavolo tutto!’ Ma io non vado né a Wutai né al Cosmo Canyon. Vado a Rocket Town.

Cid mi darà una mano, adesso che lui e Shera sono una famiglia, so che con loro mi sentirò a casa.

 

La mattina è già arrivata, e io non ho chiuso occhio stanotte.

Mentre preparo le valigie, sento che è proprio questo che mi ci voleva, ma adesso come lo dico a Barret che intendo portare con me la piccola Marlene?

Sono pronta, prenderò un treno fino a Kalm, e da lì, vedremo.

“Barrettino?? Io e Marly andiamo!!”

“Tu e... Ma...”

“Non dire niente, con me Marly è tranquillissima, e tu hai tanto da fare, Elmyra si occupa di troppe cose, ha bisogno anche lei di un po’ di calma, e anche Marly vuole venire, vero?”

“Siii! Vacanza!”

“Andiamo a Rocket Town. Passeremo a Costa del Sol, e al ritorno forse ci fermiamo da Nanaki, vedremo...”.

“Non vorrai andare a.. . Nibelheim?”

“... Forse, ma ci andrei da sola. Devo chiudere col passato, no?”

“Va bene. Attenta! Buon Viaggio piccole! Ci penso io alla baracca!”

 

Il viaggio in treno fino alla costa è veloce, quello in nave fino a Costa del Sol un po’ meno.

Arrivate all’hotel ho preso una camera, e ci siamo addormentate, stanche del viaggio.

La mia prima notte di sonno tranquillo dopo mesi passati a tentare disperatamente di dormire.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Costa del Sol ***


Mi sveglio piena di energie, come non mi capitava da mesi.

Vado a farmi una doccia mentre la piccolina dorme, poi esco dalla stanza e domando se possono prepararci qualcosa per colazione. L'albergo è deserto perché siamo abbastanza fuori stagione

"Sua figlia dorme ancora?"

"Sì." Meglio non dire che in realtà Marlene non è mia figlia.

"Deve partire questa sera?"

"Sì, prenderemo la nave stasera."

"Dove andate?"

"Perché tutte queste domande?"

"Perché mi sembra di ricordarmi di voi."

"Magari sono passata per una vacanza".

"Forse" Non sembra convinto.

"Si può fare surf in questo periodo?"

"Beh... oggi si potrebbe anche fare, ma fa freddo."

"Credo che tornerò tra un paio di mesi."

"Potete camminare lungo la costa, è sicuro vicino alla città"

"Grazie, mi creda, non ho paura di quattro mostriciattoli, vado a prendere la bambina e torno"

Marlene dorme profondamente, mi dispiace svegliarla ma devo:

"Ciao, piccolina ma quanto sonno hai stamattina?"

"Mmm..."

"Su, alzati che ci stanno preparando la colazione!"

"Ma in vacanza non si dorme fino a tardi?" Un po' sorpresa dal discorso della bambina, che ricorda un po' troppo le idee di Barrett, tento di risponderle.

"Vuoi sprecare tutto il giorno dormendo? Guarda che stasera partiamo, non ti piacerebbe fare un giro della città? Andare sulla spiaggia a cercare le conchiglie?"

La sua espressione si fa gioiosa, spalanca gli occhi e mi tende le braccia: "Sì, allora andiamo" Lentamente Marlene si alza sbadigliando, come al solito non vuole che la aiuti a prepararsi,in fin dei conti ha quasi sei anni, è grande ormai.

"Pronta!"

"ma che veloce, brava!"

Arriviamo nella stanzetta dove ci aspetta la colazione.

Marlene mangia i cibi tipici di Costa del Sol, che nemmeno io ricordavo così buoni. Finita la colazione andiamo sulla spiaggia, Marly non è molto felice di non poter entrare in acqua

"é fredda!" Esclamo per convincerla, ma lei è davvero cocciuta, mi ricorda un po'... me.

"Non importa, voglio andare lo stesso".

"Non ci credo, fai i capricci con me? Guarda che io non sono Barret, con me non attacca" Mette il broncio, alla fine si rassegna alla realtà, chiaramente dopo aver constatato di persona che la temperatura dell'acqua è tutt'altro che amichevole, sta sulla costa per più di un'ora a guardare le onde e a cercare conchiglie.

Giriamo un po' per la città e andiamo a comprare qualcosa da portare a Shera e a Cid.

Alla fine compriamo dei dolci da mangiare con il té per Cid, e una collana di fiori per Shera da parte di Marlene. Lei mi chiede un cappello, ed io decido di accontentarla, anche perché con freddo che farà a Rocket town è meglio premunirsi.

Nel pomeriggio continuiamo a fare gli allegri turisti, e al momento della partenza Marlene è stanca, ma felice, esattamente come me.

Partiamo, so che arriveremo lontani dalla città, dovremo noleggiare un'auto, e l'idea mi piace, mi sentirò ancora più libera.

Mentre io mi perdo nel ricordare i vecchi viaggi in nave e la compagnia che avevo, stringo a me Marlene, che si addormenta quasi subito. Non ho intenzione di lasciarmi prendere dalla malinconia, se sono qui è per lasciarmi il passato alle spalle. Ma se...

Se. Non vivrò di 'se' un giorno di più.

Respiro profondamente e mi concentro sugli obiettivi più vicini, il modo migliore che conosco per non lasciarmi andare. Sono felice di rivedere i miei compagni. Tornando a visitare i luoghi che ho visto nel passato credo di riuscire a chiudere il cerchio, a scegliere cosa tenere dentro e cosa lasciare fuori dal mio cuore.

 

Ciao, ringrazio i preferiti, i seguiti e chi ha letto il primo capitolo.

Ho deciso che continuerò la storia finché ci sarà qualcuno che la segue.^^ fatemi sapere cosa ne pensate.

Rispondo ai commenti: dicendo ad entrambe che la storia è una CloTi. Spero di aggiornare più in fretta la prossima volta^^.

Vi Saluto.

Fabi

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Midgar ***


Ciao a tutti!
Oggi mi metto dalla parte di Cloud.
Vi ringrazio per i commenti.
Ora al capitolo:

Cloud's PoV

Ormai da mesi aspetto. Sono andato a cercare me stesso, sono stato a Gongaga per mesi. Ora riesco a ricordare bene Zack. Ricordo tutto ciò che avevo rimosso.
C'è un'ultima cosa che mi aspetta ora: devo liberarmi di tutti i miei fantasmi, e dopo Zack e Sephiroth ora tocca ad Aeris.
Devo lasciarla andare. Lo devo a Tifa.
Ma non sono ancora pronto.
La mia moto mi ha accompagnato fino a Midgar senza che me ne accorgessi, ora non devo fare altro che andare a salutare i miei ricordi più tristi.

La chiesa è esattamente come la ricordavo. Entro di notte.
I ricordi mi avvolgono in un sogno:
"Chi sei?"
La ragazza dei fiori
"Come fai?"
"Qui i fiori crescono bene, è l'unico luogo dove fioriscono" Vedo il suo viso innoecnte e pulito.

"Cosa ci fai qui?"

Mi desto bruscamente grazie alla voce di Elmyra. Mi volto e lei mi riconosce immediatamente.
"Pensavano tutti che non saresti mai tornato", lo sguardo della donna è severo, mi intimidisce, credo che se potesse mi lancerebe addosso qualcosa, ha ragione.
"Lei lo sa perché sono andato via."
"Sicuramente i tuoi motivi sono nobili, ma tu non ti rendi conto del vuoto che hai lasciato in Tifa. Quella ragazza ti aspetta da sempre. Non merita che tu la ignori."
"Io non posso..."
"Non è vero. La scelta che hai fatto è solo tua."
Non so cosa rispondere. Elmyra ha ragione, quindi continua.
"Nella vita si può decidere cosa fare. Tu hai scelto di rifugiarti nel passato, non so se l'hai fatto perché è più comodo o per debolezza. Forse solo perché sei egoista."
Non sono egoista. Lo faccio per non darle altro dolore.
"Sei stato da Barrett?"
"No"
"E ci andrai?"
"Sì"
"Ma non oggi, vero?"
Abbasso lo sguardo. So che non è oggi il giorno giusto.
"Ascolta: non puoi sapere cosa succederà nella vita. Mio marito mi ha lasciata per la guerra, io l'ho aspettato. Avrei potuto chiudermi in me stessa, cancellare tutto il resto, invece ho scelto la vita. Ho accolto Aeris e le ho fatto da madre. Lei ha fatto lo stesso, mi ha accolto e mi ha voluto bene. Oggi io so che lei è con me. Con tutti noi. Non credo che lei vorrebbe che tu ti rassegnassi a sopravvivere.
Vivi Cloud. Scegli l'amore e la vita. Fallo per Tifa."
"E se non lo volessi?"
"Pensi che lei non meriti una visita? Una risposta? Dalle la dignità di un rifiuto. La possibilità di lasciarti andare."
"Ha ragione."
Lo sapevo. Nel buio della notte cerco di raggiungere la casa di Barret. Tutti dormono. Mi arrampico sul balcone e la vedo dormire. Ora se avessi un briciolo di forza entrerei e le direi quello che sto facendo. Il mio desiderio e stare con lei. Ma non posso ancora.
Lo capirebbe?
Non c'è nulla da fare. Non sono mai stato bravo nelle relazioni umane. Un grande guerriero può essere un uomo molto debole.
Resto fuori a sperare che sia lei a vedermi, che mi chiami e mi renda tutto semplice, come ha sempre fatto.
Incapace di prendere il coraggio necessario torno nella chiesa ad aspettare la mattina, Ora anche questo ricordo è al sicuro. Ho scelto la mia strada. devo solo trovare la forza di percorrerla.
Inquieto come sempre mi addormento.

"Zio Cloud!" La luce mi abbaglia. Ma quanto ho dormito? Mi trovo di fronte i riccioli bruni di Marlene. "Ciao Piccola."
Vedo che ha un mazzo di fiori in mano e gli occhi lucidi.
"Resti con noi?"
Sì, vorrei dire di sì. Ma non posso.
"No." Decido di dare in mano a Marlene la foto di Tifa che avevo con me. "Tornerò molto presto."
"Perché fai piangere tutti, Zia Tifa sta male. Io voglio bene alla zia. Non farla piangere."
"Ti prego piccola, dì alla zia che le voglio bene, dille che tra poco tornerò per lei. Dille che mi dispiace."
Dietro a Marlene, Elmyra aspetta in silenzio. Non dice una parola nemmeno mentre esco di corsa dalla chiesa.
Scappo, ma non capisco da cosa. Devo prendere in mano la mia vita. Lo farò.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Rocket Town ***


Ciao a tutti!

Oggi si ritorna a Tifa, rispondo alle recensioni e vado avanti! Continuate a recensire!

arisa_14: Ma lui è un caso disperato, ce ne sono parecchi in giro!^^

Tifa_heart: Infatti Elmyra mi piace, volevo che fosse un minimo significativa nella storia, anche se è poco...Non so se si nota, ma mi diverto di più a fare i capitoli di Cloud^^

 

 

Arriviamo al porto di mattina. Marlene tanto per cambiare dorme profondamente, mi chiedo se le faccia piacere essere venuta con me, ma so che ha sempre voluto vedere il mondo, quindi non mi preoccupo troppo.

"Sveglia! Vuoi passare tutto il tempo a dormire?"

"Zia, non dormo io, andiamo, voglio vedere Cid!"

All'uscita dal porto arriviamo al noleggio auto, mentre io sono carica delle valige, Marly porta i regali con soddisfazione, evidentemente non ha capito che ci sono un paio di ore di strada per arrivare a Rocket Town.

"Buongiorno, cosa desidera?"

"Salve, ci serve un'auto a noleggio." ma va? Cos'altro fate qui?

"Abbiamo a disposizione un paio di modelli..."

"No, grazie, modello base." Resto sempre attenta al denaro anche se non è più un problema per noi, dal ritorno dalla battaglia abbiamo racimolato parecchio, per questo possiamo permetterci di dare una mano nella ricostruzione del settore di Midgar.

Dopo aver sbrigato la parte burocratica, la commessa mi da le chiavi un po' delusa, evidentemente voleva farmi spendere di più.

Prima di partire insisto per mangiare qualcosa con la bambina che non ne ha voglia, ma cambia subito idea quando le ricordo che possiamo prendere qualcosa per il bambino, ci eravamo dimenticati di lui!

Marlene sceglie un cappellino, facciamo colazione e partiamo.

Lungo la strada siamo entrambe felici. Non facciamo che canticchiare. Cid fa questo effetto, nonostante il suo carattere rude è un uomo molto positivo, mi darà l'urto che ci serve. Sono sicura che Barret ha già chiamato per avvisare del nostro arrivo.

Arriviamo alle undici.

"Marly, cosa facciamo? Andiamo subito?"

"Siii!!!"

Prendiamo i pacchetti e scendiamo dall'auto. Arrivate davanti alla porta con un sospiro suono il campanello, Spero tanto di non disturbare...

"Tifa! Era ora! Vi abbiamo aspettato da ieri, ma quanto cavolo ci avete messo ad arrivare."

"Cid!" Mi stritola in un abbraccio, a quando pare è sinceramente felice di vederci.

"Piccola!" Fa lo stesso con Marlene che si gode la stretta.

Appena riesco a recuperare l'aria gli domando:"Dov'è Shera?"

"Shera? Quella è andata a comprare qualcosa per voi, diteglielo che nel suo stato è meglio che se ne stia tranquilla a casa, ma la perfettina non si fida di me, mi fa fare la casalinga mentre lei se ne sta in giro a stancarsi!"

Non ho capito se è preoccupato per lei o deluso perché lei non si fida.

"Tifa!" Non passano che pochi secondi e Shera e il suo pancione arrivano con una borsa colma di cibo.

"Shera, non affaticarti, sapevo che non saremmo dovute venire da voi, adesso mi fai sentire in colpa!"

"Ma cosa avete tutti! Sono solo incinta, mica ammalata, quel caro uomo che mi ritrovo non mi farebbe neanche uscire di casa, ma se ho la fortuna di stare bene, perché non posso?"

"Sai, lui è sempre stato così apprensivo nei tuoi confronti, ma è così con tutti, vero Papà Cid?"

"Smettetela tutte! Io ho bisogno di uomini, sono in minoranza. Adesso devo cucinare. Fuori!"

"Tu... Cosa? Aspetta che prendo la macchina fotografica, altrimenti Barret non mi crederà mai!"

Mi lancia uno sguardo assassino, ma quando Shera risponde allo stesso modo sorride come un bambino. Noi donne ci mettiamo sedute nel salottino mentre l'uomo di casa cucina. Io gli faccio davvero qualche foto, devo mostrare le prove!

Mentre pranziamo, mi rendo conto che l'effetto famiglia ha fatto bene a Cid. Mentre un tempo c'era solo tensione in lui, ora può fare della sua casa un'isola felice. Il suo sogno è cambiato, e si è realizzato. Ha salvato il mondo, insieme a noi. Ma mentre la mia vita è vuota, la sua sembra felice. é esattamente questa l'atmosfera che cercavo.

Mangiando, Cid intavola una conversazione:

"Tifa, come va?"

La domanda più retorica del mondo riceve la risposta più retorica: "Bene"

"Con raccontarmi balle! Che cavolo ci fai qui se va tutto bene? Non ti vedo così triste da un pezzo, se pensi di incantare Cid ti conviene fare di meglio!"

Mi strappa un sorriso:"Tranquillo, sono venuta qui perché sapevo che non ti avrei incantato!"

"Allora dove ti porto?"

"Non mi porti da nessuna parte, vado da sola."

"Tu non vai da sola a Nibelheim, pensi che io sia idiota?"

Resto a bocca aperta come una stupida, ma chi gliel'ha detto?

"Allora partiamo domani mattina. Equipaggiati bene. Shera! Domani fai pratica con Marlene. Tranquilla piccola, ti porterà in giro per il paese."

Marlene sorride, Shera anche. Io decido che non c'è altro da fare. Domani quindi si va a 'casa'.

Cos'è casa? Non quel posto. Io non ho nessuno a Nibelheim. Solo il passato. Un'ultima visita per chiudere.

Dopo pranzo faccio il possibile per convincere Shera e Cid a lasciarci andare all'albergo, visto che la loro casa è piccola. Ci riusciamo solo dopo molti tentativi.

Nel pomeriggio mi compro un po' di equipaggiamento per il viaggio e poi andiamo a bere il te con Cid.

La notte riesco ad avere un sonno felice. Per un'altra volta.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Barret ***


Ciao! Finalmente riesco ad aggiornare, sono felice di aver recuperato il computer^^.
arisa14: si, lei torna a Nibelheim, spero che il capitolo ti piaccia^^

Tifa Heart:Beh dai, forse adesso mette la testa a posto. 

Ringrazio tutti i lettori, e vi lascio alla storia :


Cloud's PoV:

La notte a volte è troppo lunga, gli incubi hanno sempre accompagnato i miei sogni e oggi il protagonista sono io: Ero solo. Parlavo e nessuno rispondeva. Da sveglio la solitudine non mi spaventa, ma vedermi solo, invecchiato e triste, è stato come vedere uno specchio del mio futuro.
Cosa desidero dalla vita?
Non sono uno di quelli che vuole una casa e dei bambini, ero più uno da carriera.
Poi si è visto che fine ha fatto la mia carriera...

Quindi? Cosa desidero adesso? Tifa?
Mi devo arrendere alla realtà: In questo momento vorrei qualcuno vicino.
Sono così egoista?

Probabilmente si, perché prima ho imposto la mia assenza a tutti, ora pretendo di arrivare ed essere accettato da tutti.

Andrò da lei.

Arrivo davanti alla casa dove vivono lei e Barret, prendo un respiro e suono il campanello.

Dopo un paio di minuti sento dei passi pesanti avvicinarsi al portone, quando apre, vedo rabbia sul viso del mio vecchio amico:

“Dove accidenti eri finito razza di cretino?”

Non so cosa dire, alzo le spalle.

“Hai così tanta paura di Tifa che arrivi adesso che lei non c’è più?”

Cosa? “Dov’è?”

“È ANDATA IN VACANZA, ERA DEPRESSA PER COLPA TUA IDIOTA! Adesso sparisci prima che ti spari, altrimenti dammi una giustificazione decente al tuo comportamento!” Lei è andata via.

“Dov’è andata?”

Mi punta addosso il suo braccio armato, mentre mi osserva dubbioso: “Cosa vuoi dirle? Che devi pensare? Se sei qui per metterti a posto la coscienza meglio che te ne vai.”

“Voglio parlare con lei.”

Voglio parlare con lei, e chi te ne da il diritto zucca vuota? Hai avuto mesi per parlare, l’hai resa depressa all’infinito, e adesso torni e vuoi parlare? Cosa vuoi dirle? Scusa, ho avuto da fare… Non avevo le palle… Non è colpa mia… e con me che scusa hai? Mi ricordi Aeris… Ti amo troppo per starti vicino… Rispondi, vuoi farmi andare avanti all’infinito?”

Le parole di Barret mi hanno scosso ancora di più, perché quasi tutte quelle scuse le avevo pensate, e solo dopo averle sentite false dalla sua bocca, capisco che in realtà sono scuse, nulla di più. C’era una sola cosa che potevo dire, non solo a Tifa, ma anche a Barret, a tutti gli altri, Elmyra aveva perso tutto, compresa la figlia, ed era riuscita a reagire con l’aiuto dei miei ex amici. Non so se mi perdoneranno mai per la preoccupazione e la sofferenza che ho causato a tutti, ma se non ci provo, non lo posso sapere.

“Ti chiedo scusa.”

Lui piano piano abbassa il braccio, sorride e mi tende la mano: “Questo è l’inizio, capito? Io perdono, ma devi meritare la lealtà. Entra, ti dirò un po’ di cosette.”

“Spiegami dove sei stato in questi mesi per cominciare.”

“Sono stato in giro per il mondo, dovevo fare i conti col passato, chiudere.”

“Non voglio sentire queste stupidaggini, io non sono uno che rimugina sulle cose, voglio fatti, COSA hai fatto? Hai passato tutti questi mesi a pensare?”

Che stupidaggine, “Si”.

“Ahahaha! Vuoi dirmi che hai pensato e girato il mondo? E con cosa hai fatto i conti, sentiamo?”

“Zack, mia madre, Aeris.”

“E i vivi?  Hai pensato solo a chi non c’è più in tutto questo tempo?”

“No, anche a voi.”

“Era troppo fare una telefonata? Un giro a trovare uno qualsiasi di noi? Senti Cloud, sei sempre stato un po’ strano, ma dammi una risposta adesso, e ti dirò se posso perdonarti o no: Sparirai di nuovo?”

“No.”

“Allora ti chiedo un’altra cosa: Cosa vuoi da lei?”

“Chiederle di perdonarmi.”

“Sei pronto ad affrontarla? Perché se non hai intenzione di stare con lei, forse è meglio che la lasci in pace, magari si trova uno più sveglio di te. Ma se sei libero, è meglio che ti dai una mossa, è già tardi.”

Ho deciso. Nel momento in cui l’ho vista, ho deciso.

“Voglio andare da lei, spero che mi permetta di starle vicino.”

“È da Cid, con un po’ di fortuna magari ti tira lui quattro pugni, io ho il cuore troppo tenero.”

“Grazie Barret.”

“Si, vattene pure, non mi hai neanche chiesto come sto, vergognati imbecille: amico? Tse…”

Ops… “Giusto, come va?”

“Non te ne importa nulla di come sto, comunque bene. E tu?”

Il sorriso è ritornato, “Ora, meglio, grazie.”

“Guarda che Marlene è con Tifa, se le succede qualcosa visto che vai da loro, sarà ufficialmente colpa tua.”

Dopo i saluti, corro a prendere la nave, voglio arrivare a Rocket Town più veloce che posso. Non voglio far passare altri giorni, come ha detto Barret, è già troppo tardi.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Nibelheim ***


Ciao a tutti^^-

Mi scuso perché il capitolo è molto breve, ma non ho avuto abbastanza tempo e il settimana ne avrò ancora meno, quindi ho deciso di postare quello che avevo.

Auguro a tutti un felice Natale, e spero di poatare il seguito del capitolo prima dell’anno prossimo.

Ringrazio tutti quelli che mi seguono!

 

Tifa_heart:  Infatti vedrai…. ^^

arisa_14: Eh si, Cloud adesso avrà qualche problema in più…

 

Tifa’s PoV:

 

"ZIA! Alzati!"

Oggi è la mia piccola Marlene a svegliarmi.

"Che ore sono?"

"Ho fame zia!"

Sono le dieci? Ma come è possibile? Non dormo così tanto da un'eternità.

Ci prepariamo e la piccola mi fa tirare fuori tutti i suoi abitini, è felice di passare la giornata in giro con Shera e vuole essere bella.

"Ma tu sei sempre bellissima sciocchina!"

"Si, ma devo andare in tanti posti oggi."

Alla fine sceglie un vestito chiaro, molto delicato, nel senso che se lo macchia è per sempre... Non l'aveva mai messo prima. é un regalo di Elmyra.

"Finalmente te lo metti! Vedi di non macchiarti altrimenti lo rovini. Ok?"

Annuisce e si osserva di fronte allo specchio. Poi guarda me e alza gli occhi al cielo. "E tu zia? Non vai a casa tua? Ci vai così?"

Come faccio a spiegarle che non è il caso di andare a Nibelheim in tenuta da festa?

“Si, credimi, è meglio.”

Scendiamo per la colazione e Marlene si mette un tovagliolo a protezione del suo abito sta molto attenta per tutto il tempo, alla fine mi guarda soddisfatta.

“Brava.”

Sorride.

 

Salgo in camera a prendere l’equipaggiamento per le eventuali battaglie, poi usciamo e ci dirigiamo verso la casa di Cid.

“Era ora! Sto aspettando da un pezzo ormai, ho anche fatto i panini!” Esibisce uno zaino enorme.

“Spero ci sia anche altro dentro…”

“Certo. Ho portato altre cosette che possono servirci.”

Lui era veramente equipaggiato. Io ero partita per una vacanza e lui mi portava all’azione. Ci voleva.

Armi, pozioni, oggetti esplosivi. Io avevo solo due piccole sfere di materia ed ero convinta di avere tutto ciò che serviva.

“Cosa c’è di così terribile a Nibelheim?”

“Nulla, ma se devo combattere voglio farlo per bene. Sto per diventare padre, non voglio perdermi neanche un giorno per le ferite.” Fa l’occhiolino e si accende una sigaretta.

Io la prendo dalla sua bocca e dico: “Allora elimina anche queste!”

Non capisco se voglia fare del male a me o a se stesso.

“Andiamo adesso, è già tardi.”

Partiamo in auto.

“Non hai più l’highwind?”

“Certo, ma così è più divertente, no? Strada lunga, azione. È da tanto che desideravo fare un viaggetto in macchina.”

La nostra lunga corsa procede senza intoppi fino alla caverna, dove siamo costretti ad abbandonare l’auto per proseguire a piedi.

“Sai se ci vive qualcuno qui?”

“So che hanno tentato di investire sul rilancio della cittadina, da quando i cloni se ne sono andati hanno costruito un nuovo centro, la zona con la tua casa è rimasta semi abbandonata, so che organizzano delle gite alla Shinra Mansion.”

“Wow, ora capisco perché è tutto così tranquillo. Non ricordavo tutti queste cittadine.”

Arriviamo dalla zona vecchia della città e resto sorpresa di fronte ad un negozio di souvenir proprio di fianco alla grande villa.

“Signorina, prima volta a Nibelheim, l’antica città fantasma?”

Come prego? “Veramente io qui ci sono nata.”

“Impossibile, non c’è stato nessun sopravvissuto. Abbiamo le prove.”

“A quanto pare sbagliavate, perché io sono qui adesso, quella era la mia casa. Conosco anche un altro sopravvissuto. Informatevi meglio prima di trasformare la mia casa in una trappola per turisti pecoroni!”

Forse avevo reagito male, ma non avrei mai voluto vedere la mia città mascherata a questo modo.

“Guarda questo: Storia dei fantasmi tatuati non si sono inventati proprio tutto: I fantasmi sono apparsi e hanno ricostruito la città dopo il grande incendio causato da Sephiroth sei anni fa.”

“Certo, non sono stati i tirapiedi di Hojo…”

“Oh e guarda questo: La guerra di Nibelheim: gli abitanti sono morti difendendo le loro case dal perfido Sephiroth … Grandi commemorazioni da parte del presidente Shinra. Rufus ha voluto restituire gloria alla città. Incredibile.”

“Cosa non si fa per la pubblicità. A quanto pare se vuoi visitare la tua casa sarai costretta a pagare la visita guidata”

“Mi secca pagare, ma sono curiosa di sentire cosa si sono inventati sulla mia casa e sulla mia famiglia. Se non sarò soddisfatta, giuro che gli lancio un meteor!”

“Dai Tifa, non esagerare. Andiamo all’accoglienza, tra poco parte una visita.”

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Rocket Town ***


Buone feste a tutti!

Ora sono finite, si torna a lavorare normalmente e posso tornare ad aggiornare:

Tifa_heart: Mi dispiace ma la curiosità resta, capirai qualcosa leggendo il capitolo^^, l’incontro è molto vicino.

arisa_14: Certo che ti perdono^^! Tu invece puoi perdonare me per i miei tempi eterni di aggiornamento?

 


Prometto un aggiornamento la prossima settimana. Ringrazio chi legge, chi ha messo la storia tra i seguiti e i preferiti e soprattutto arisa_14 e Tifa_heart che recensiscono.

 

Commentate!



Cloud's PoV:

 

Arrivato a Costa del Sol parto con la mia moto per raggiungere Tifa a Rocket Town. Sono terribilmente teso perché temo davvero che non vorrà vedermi, sempre che sia lì, che probabilità ci sono che mi accolga a braccia aperte? é di gran lunga più probabile che mi prenda a calci, sono scomparso per troppo tempo, volevo guarire le mie ferite e ne ho causate in lei. Vorrei essere in grado di mantenere la mia vecchia promessa. Lo desidero davvero, spero tanto che me ne darà l'occasione.

La  notte arriva troppo in fretta, ma io non ho nessuna intenzione di fermarmi, corro nella notte e non mi importa dei mostri, che provino a fermarmi, ho affrontato di peggio, e quello che mi aspetta non sarà facile, le relazioni con gli uomini sono come delle piante, vanno sempre tenute con cura, a volte sembrano morte ma basta poco a formare un nuovo germoglio, e togliendo i rami secchi ci si accorge che la pianta è cambiata, ma è viva. Io da adesso devo impegnarmi a gestire i rapporti con tutti quelli che ho deluso. Non ho più intenzione di preoccuparmi in questo modo così morboso di chi è ritornato al pianeta, è ora che pensi a chi è qui.

Arrivato. Entro in città e cerco i miei conoscenti. A casa di Cid c’è qualcuno, bene. Chissà se sono arrivato troppo tardi.

In ogni caso decido che se devo farmi vedere è meglio che prima mi dia una sistemata perché chiedere scusa è più facile se non si è sporchi e puzzolenti. Deciso mi avvio all’albergo della città. Ho idea che Tifa e Marlene alloggino qui e dovrò essere convincente se voglio avere informazioni.

“Buongiorno, benvenuto a Rocket Town, in cosa posso esserle utile?”

“Buongiorno, vorrei una camera per favore.” Se sono qui sicuramente non voglio fare surf…

“Mi lasci controllare per favore” Avete dieci stanze in tutto, che cosa controlli? Saprai se ne hai di libere o passi tutto il tempo a fare i solitari al computer?

“Si, ecco. Abbiamo una stanza. Devo chiederle quanto intende fermarsi.”

“Veramente non ne ho idea. Ho degli amici qui ma arrivo da un lungo viaggio e devo prima sentire quanto tempo si fermeranno loro. Per caso qui alloggiano una ragazza mora e una bambina, penso possano essersi registrate come Lockheart.”

L’uomo mi squadra come se fossi un alieno, credo si stia domandando se può davvero darmi queste informazioni o no.

“Sentimi bene, se non puoi parlare non importa, io non starò qui a perdere tempo mentre tu decidi cosa fare. Adesso ti pregherei di registrarmi perché devo rinfrescarmi un attimo e arrivare da Cid il più in fretta possibile.” I miei occhi di ghiaccio da soldato devono averlo impressionato, forse sono stati solo i miei modi poco gentili, più probabile. È più forte di me. Non riesco proprio a reagire bene quando ho a che fare con questi deboli uomini che esercitano il loro potere. Non è neanche colpa sua in fondo.

“D’accordo signore, mi lasci pure qui i documenti. La informo che, se si riferisce al capitano Highwind, se ne è andato stamattina. Credo sarà di ritorno stasera quindi può fare con calma.”

“Grazie.” Gli porgo i documenti e lui immediatamente mi tende la pesante chiave dell’albergo. “Se Tifa dovesse tornare, per favore, le dica che sono qui.”

Lui annuisce, sorride imbarazzato e io tento un cenno di saluto prima di voltarmi e salire in camera.  Tutto sommato è stato gentile. Sicuramente Cid gli ha parlato di me, sa che spesso sono capitato qui intorno, l’ho anche incontrato una volta. Scommetto che aveva chiesto al dipendente dell’albergo di dargli mie notizie se mi avesse visto.

Mi lavo e mi stendo sul letto stanco dopo le ultime due notti che praticamente ho passato in bianco. Senza rendermene conto passo dalla veglia al sonno.

Sogno. Di nuovo Aeris, ma questa volta il sogno è diverso. È come se fosse l’ultimo capitolo di un lungo libro, Aeris mi guarda verso di me, sorride e mi lancia un bacio, poi mi rendo conto che non sta osservando me, ma qualcuno che mi è vicino, qualcuno che non distinguo. Chiudo gli occhi e quando li riapro Aeris è scomparsa, al mio fianco vedo Tifa, serena che guarda il mare di fronte a noi. Sbatto gli occhi di nuovo e questa volta torna Aeris, i suoi occhi esprimono gioia profonda.

Sei felice per me?

Si, ora è meglio che io vada, e che tu torni da lei.

Addio.

Richiudo gli occhi e so cosa mi troverò di fronte: lo sguardo abbagliante di Tifa: “Tutto bene?”

“Si, è passato.”

 

Non tornerà.

So che questo è una specie di conferma da parte del mio subconscio, non sono solo parole. Anche il mio io più profondo ora è pronto a vivere il presente.

Non so quanto tempo ho dormito, so soltanto che è un rumore alla porta a svegliarmi.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Visita guidata ***


Ciao^^,

Sto passando un periodaccio, scrivere d’amore mi  fa male, sigh… quindi meglio che io non commenti e vi lasci al capitolo, ringrazio tutti tutti e lettori e soprattutto chi commenta, se non fosse per voi non credo che sarei arrivata a questo punto della storia.

Grazie.

Tifa_heart: si, Cloud è diventato giardiniere! AHahah.

Arisa_14: Lo so, sono cattiva, anche stavolta sono stata cattiva.

 

Tifa’s PoV:

 

“Signori e signore benvenuti alla visita guidata alla città fantasma di Nibelheim:  Cominceremo la nostra visita dalla Shinra Mansion, è qui gentili ospiti che Sephiroth ha scoperto delle sue origini, purtroppo tutto è stato distrutto, quindi non ci è possibile risalire a quello che l’ha reso pazzo.”

Mentre la guida parla osservo tutti i turisti attenti a fotografare praticamente tutto. La nostalgia per tutti quelli che sono morti in questa città mi rende malinconica, visitiamo la grande villa interamente, comprendendo i sotterranei. Ricordo che da piccola spesso mi nascondevo qui. Nessuno aveva il coraggio di entrare quando i proprietari erano assenti, ma io avevo trovato un passaggio che dava in cucina, da lì scendevo spesso a visitare la biblioteca sotterranea. La prima volta era stato solo un gioco, poi tutti quei libri mi avevano incuriosita. Da quando Cloud era partito per diventare soldato mi era venuta un’ossessione per la materia, per gli effetti che dava alla gente. Quei libri mi avevano fatto capire molto.

Quando avevamo inseguito Sephiroth era qui che avevamo incontrato Vincent. Anche lui era distrutto dalla perdita della sua amata, anche lui si sentiva in colpa per non averla salvata. Lui era quello che probabilmente sarebbe diventato Cloud se non avesse fatto qualcosa per ricominciare a vivere.

Se non avessimo incontrato Vincent forse non sarebbe mai uscito dallo stato in cui era. Ogni persona ha bisogno di tempo per ritrovarsi, a me sta capitando adesso, io ho trovato la forza partendo e sto vivendo. Non sto più aspettando.

“Stanotte distruggiamo tutto? Così fanno un altro libro.”

Cid sicuramente mi ha vista pensierosa, e prontamente mi soccorre con una battuta, non proprio bella tra l’altro, ma è meglio che rida, altrimenti continua a parlare…

“Ah Ah… Cid, non provocarmi, sai che distruggerei tutto, ma tu hai Shera, devi pensare a lei e al bambino, no?”

“Giusto.” Incredibile, il grande Capitano arrossisce pensando alla sua compagna, cosa può fare l’amore…

“Ora usciremo da qui per dirigerci alla vecchia città di Nibelheim, visiteremo l’albergo e un paio di case. Se volete seguirmi.” Sorridendo ossessivamente la guida si avvia lungo il corridoio. Attende che tutti imbocchiamo la scala a chiocciola e chiude a chiave la porta. Ci avviamo all’uscita e noto che anche all’ingresso c’è un banchetto con souvenir.

“Tifa, guarda, è casa tua!”

“Vero!” Rimango sconcertata a fissare un modellino della mia casa perfettamente in scala, e leggo la descrizione.

Modello della casa della ragazza che suonava il pianoforte. Cosa? Ma che si sono inventati?!”

“Siete interessati all’acquisto?”

“No, grazie, la conosco già questa casa. È Ridicolo Cid!”

La commessa mi guarda come se fossi pazza e anche i turisti sembrano scossi, mi calmo.

Visitiamo l’albergo e poi come immaginavo ci dirigiamo a casa mia.

“Questa casa era abitata da una famiglia molto unita, a volte il pianoforte suona, ricordando a tutti la presenza della ragazza che abitava questa casa, che purtroppo è stata uccisa da Sephiroth in persona. Se saremo fortunati potremo sentire la sua presenza.”

“Io la sento, è quiii!”

“Ah Ah Ah…” Cid mi guarda fingendosi spaventato, Penso che la mia sia un’espressione di sorpresa e rabbia, quindi sarei un fantasma?

La cosa strana è che tutto è rimasto com’era, me n’ero stupita quando eravamo tornati qui trovandoci i cloni, ora lo trovo ancora più incredibile. La mia camera è come la ricordavo. Chissà se lo scomparto segreto è ancora lì?

“Questa è la camera della ragazza, come vedete il pianoforte è originale, si racconta che ci sia una melodia segreta, chi la conosce suonandola può scoprire un segreto.”

Non c’è più niente nella scatola, ho già preso i miei segreti quando sono tornata l’ultima volta, ma sarebbe proprio una bella scena sedermi e aprirla.

“Mi scusi? È possibile provare a suonare?”

“Si, a chi riesce ad aprire la scatola viene dato in dono un premio in denaro, che si accumula dal primo giorno di visite perché nessuno finora ci è riuscito, pensi che io ci ho provato quasi ogni giorno… Prego allora, mettetevi in fila.

Lascio passare avanti gli altri, incrocio il mio sguardo con Cid che se la ride, immaginando la faccia di tutti quando aprirò la scatola, o meglio, lo farò se nel frattempo tutto è rimasto uguale.

“Bene, mi dispiace che non ce l’abbia fatta, prego signorina.”

Sorridendo alla guida appoggio le mani sul piano, chiudo gli occhi e suono il motivetto infantile che avevo scelto assieme a mio padre come chiave per la mia scatola dei segreti. La scatola si apre rivelando una foto, la vecchia foto che ritrae me Zack e Sephiroth. L’aveva Cloud. Tutti sono a bocca aperta.

“Hai visto Cid? L’ha portata qui. L’ha restituita a me.” Le lacrime mi bagnano il volto e i flash dei turisti mi abbagliano.

“Hai vinto.” La guida mi porge un assegno, io le faccio cenno di darlo a Cid, i turisti bisbigliano intorno a me.

Mi alzo con la foto e tento di andare via.

“Si fermi signorina!”

“Cosa c’è adesso?”

“La foto è della casa, non sua.”

“Sbagliato, la foto è proprio mia, vede, questa sono io e la casa è la mia. Come vi siete permessi di usare la mia casa per questa farsa! Non sono morta, sono nata qui.”

“Capisco…” Incerta la guida mi chiede di aspettare, io decido di farle questo favore nonostante l’irritazione. Pensavo di riuscire a sopportare il museo ma era troppo per me.

Il direttore decide di lasciarmi andare con la foto e i soldi, nella speranza che io non parli e non chieda indietro la mia casa, così torniamo indietro.

“Peccato, poca azione.”

“Potevamo distruggere il museo.”

 

Al nostro arrivo troviamo la piccola che dorme con Shera.

“Cosa faccio?”

“Non svegliarla, lasciala qui visto che ormai dorme. Vai all’hotel e ci vediamo domani mattina.”

“Mmm… Ok! Sono stanca, è meglio così.”

“Ciao.”

 

 

“Buonasera!”

“Signorina Lockheart, bentornata.”

“È possibile cenare?”

“Certo. Adesso?”

“Preferirei tra mezz’ora, così prima mi cambio, sono stata via tutto il giorno e sento il bisogno di rilassarmi.”

“Va bene, preparo un tavolo.”

Dopo essermi lavata e cambiata scendo per la cena.

“Signorina, quasi dimenticavo, oggi è arrivato un uomo che ha chiesto di lei.”

Un tuffo al cuore.

“Un uomo? Com’era?”

“Si chiama Strife, Cloud.”

“Ha chiesto di me?” Tremo…

“Si”

“Dov’è adesso?”

“In camera.”

“Che camera?”

“La 7.”

Non fa neanche in tempo a finire che sono già di fronte alla porta, so che devo bussare subito, altrimenti perderei il coraggio.

Sento un rumore da dentro la stanza.

“Arrivo.”

È lui, la sua voce.

Apre la porta convinto di vedere un dipendente dell’albergo.

“Tifa.”

Non riesco a parlare.

“Mi dispiace.”

Non me la sento di abbracciarlo o di perdonarlo. È troppo presto, non so ancora perché è qui.

“Lo so. Hai tanto da spiegarmi caro Cloud.”

“Si, è vero. Ho fatto troppi errori.”

“Vieni a cena con me?”

“Si.”

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Incontro ***


Ciao a tutti^^!

Ormai le mie scuse per la lentezza sono scontate, credo.

Mi dispiace ma ho davvero poco tempo. Comunque anche se lentamente la storia continua!

Tifa_Heart: infatti, non è detto che non tornino a fare una sorpresa al museo...

Arisa14: Mi ha dato soddisfazione scrivere quella parte in effetti, Tifa grande! Tifa for president!



Cloud’s PoV:

 

Sento bussare alla porta: “Arrivo.”

Ma quanto tempo ho dormito? È sera. Sento un certo appetito. Apro e la vedo:

“Tifa. Mi dispiace.” Ha gli occhi lucidi e stringe i pugni. Non mi stupirei se provasse a colpirmi adesso. Al suo posto io lo farei.

Prende fiato per rispondere e parla molto lentamente: “Lo so. Hai tanto da spiegarmi caro Cloud.”

Non mi guarda negli occhi, io mi sforzo di non abbassare la testa anche se mi sento tremendamente in colpa nei suoi confronti.

“Si, è vero. Ho fatto troppi errori.” Non voglio farne altri. Impiegherò tutto il tempo che occorre a spiegarmi.

“Vieni a cena con me?”

“Si. Devo solo cambiarmi un attimo, vuoi entrare?”

“No, ti aspetto giù, faccio preparare il tavolo intanto.”

“Va bene, arrivo.”

Mi sistemo velocemente, tanto sono abituato a girare in condizioni pietose, la maggior parte della gente che incontro mi scambia per un viandante povero e solo, sapessero la verità. Perché in realtà ho molte cose, solo che non mi interessano. Tantomeno mi piace mostrarmi ricco e viziarmi. Durante i miei viaggi continui ho dato molto a chi incontravo. Non sono certo un santo, ma se posso aiutare ci provo.

Scendo ed entro nella saletta del ristorante, Tifa è seduta ad un tavolo e il cameriere è con lei.

“Ciao Cloud, visto, è arrivato.”

“Peccato, speravo ci mettesse di più.”

Non so cosa dire, come mi ha presentato al suo amico? Mi siedo e come al solito mi sento totalmente incapace.

“Cosa vi porto?”

Guardo il menu senza leggerlo in realtà.

“Per me va bene questo, menu del giorno.”

“A- Anche a me.” Non voglio neanche sapere cos’è.

Ci guardiamo negli occhi. Non c’è calore nei suoi, come nei miei freddi da soldato.

“Cosa mi racconti? Hai avuto molto da fare in questo periodo, vero?”

“…”

“Io invece sono stata a Midgar, con Barrett ci siamo preoccupati a lavorare sulla ricostruzione del settore distrutto, abbiamo anche collaborato con Rufus. Lo sai perché lui ha speso dei soldi per gli ex-bassifondi? Per me, perché mi ha detto che gli faceva piacere vedermi, e ha anche detto che avrebbe trovato altro per vederci dopo la fine dei lavori. Cosa dici, avrei dovuto leggere tra le righe nelle sue proposte?”

Guardo il tavolo. Rufus Shinra. Lo ucciderei se sapessi che l’ha toccata. Ma in fin dei conti che potere ho su Tifa, che diritti ho?

“Invece non l’ho fatto, gli ho detto che ti aspettavo, mi sono data della stupida sognatrice per troppo tempo, e adesso mi capiti qui e non mi dici niente? Cosa devo aspettarmi a te? Mi basta avere le idee chiare per il futuro perché non ho intenzione di perdere altro tempo.”

“Mi dispiace. Dovevo chiudere col passato.”

“E ce l’hai fatta?” La vedo sorridere fredda come non mai, lo sguardo vuoto, pronto ad un’altra delusione. Immagino i suoi pensieri. So che il suo cuore può essere ancora mio, e oggi come non mai ho deciso. Le prendo la mano e lei la scansa.

“Non tentare di incantarmi, devi prima spiegare.”

“Ho chiuso col passato. Sono stato incredibilmente egoista, credevo fosse la cosa migliore per tutti, mi sentivo in colpa per Aeris, per tutti quelli che sono morti lungo la nostra strada. Credevo di non essere in grado di proteggervi.”

“Perché secondo te io cerco protezione? Forse non te ne sei accorto ma ho smesso di farmi salvare molto tempo fa. Tu non sei un’isola, come hai potuto allontanarti da tutti noi, ti volevamo bene, ti eravamo vicini. Tu ci hai trattato da estranei, hai scelto di buttare via la nostra amicizia, e il mio amore. Non ti avevo chiesto di amarmi, solo di starmi vicino.”

“Ma a me non bastava. Io sono un uomo debole in realtà. All’inizio credevo che il mio vagabondare mi avrebbe aiutato, poi è stato sempre più difficile tornare, parlare. Dovevo lasciare indietro i morti, a partire da mia madre, Zack,  Aeris, Sephiroth e tutti gli altri. Volevo ritrovarli nel mio passato, lasciarli andare per lasciare spazio ai vivi.” Mentre parlo vedo delle lacrime solcare il volto di Tifa, lei le asciuga convinta che io non me ne accorga. Mi lascia parlare, quindi continuo: “Mi sono reso conto di una cosa. Più il tempo passava più mi sentivo vuoto, tu mi mancavi.”

“Cosa vuoi dire?”

“Che se hai ancora un po’ di fiducia in me io sono qui. E non intendo scappare.”

Questa volta la mia mano stringe la sua senza problemi. Lei piange e sorride.

“Non ferirmi più.”

Il cameriere torna e porta i piatti guardandomi con disapprovazione, capisco che le lacrime di Tifa sono la causa del suo comportamento: “Tutto bene signorina?”

“Ora va molto meglio di prima, grazie.”

Finiamo la cena parlando di tutto quello che è successo in questi mesi e mi rendo conto di quanto il suo sorriso mi sia mancato.

“Non pensare che ti creda, ma ti darò  l’ultima possibilità, attento a non buttarla.”

“Grazie.” Adesso cosa dovrei fare? O dire…

“Domani io vado da Cid, tu cosa fai, sei con noi?”

“Certo, vado dove vai tu.”

Ride. “Per qualche giorno mi sforzerò di crederti. Hai visto Marlene e Shera?”

“No, sono venuto direttamente qui all’albergo, ho chiesto di te, ma non volevano dirmi niente.”

“No? Strano, sembri una persona così tranquilla e affidabile.”

Non sembra tranquilla ma almeno è allegra.

“Allora io sono stanca, devo andare a dormire.”

“Vai già?”

“Hai detto che resti, quindi domani se davvero ci sarai avremo tutto il tempo per raccontarci questi mesi. Hai ragione però, sei cambiato, mi sembri sereno. Mi piace questo Cloud.”

Mi sbatte la porta in faccia e io resto inebetito per qualche secondo, vorrei solo chiederle di stare con lei tutta la notte, ma capisco il suo comportamento, non insisto.

Mi addormento in pochi minuti.

Questa volta non ci sono fantasmi nei miei sogni, per una volta sogno il presente e il futuro.

Sono sincero, non scapperò più.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Abituarsi ***


Ciao a tutti^^!

Sono ancora in circolazione, ci avviamo ad una parte  della storia che amo, quindi spero che piaccia anche a voi. Il prossimo capitolo è pronto (^-^) Il che significa che dovrò solo trovare il tempo di sistemarlo e spero non dovrete attendere troppo per l’aggiornamento.

Ringrazio chi mi ha aggiunto agli autori preferiti, non avevo controllato e sono felice^^. E anche tutti quelli che hanno aggiunto la storia alle preferite e alle seguite. Grazie davvero!

Tifa_heart: infatti, anche a me piace ma avevo paura di renderlo troppo tenero O_o? spero di essere rimasta IC, non voglio renderli sdolcinati, non è da loro, no?

arisa_14: spero proprio che Cloud non la faccia arrabbiare! Anche se io fossi in lui mi preoccuperei più per Barrett in quel caso…


Tifa’s PoV:

Ma come ho fatto? Non posso smettere di domandarmelo, gli ho chiuso la porta in faccia quando quello che avrei voluto sarebbe stato l’opposto. Ma non posso, troppo facile, troppo difficile…  in ogni caso troppo presto. Ho aspettato tanto, non penso che qualche mese… settimana o giorno cambi qualcosa.

Sospirando mi appoggio alla porta.

Di fronte a me mi vedo riflessa sullo specchio: una donna stanca indubbiamente, dopo una giornata difficile e lunga, ma sicuramente una persona serena e realizzata, mi sorrido mentre osservo le mie guance prendere colore. Mi avvicino allo specchio senza smettere di ridere della mia espressione. Da quanto tempo non mi vedevo così?

Mi preparo per la notte, prima di addormentarmi le solite domande traditrici vengono alla mente:

Domani lui ci sarà?

Come puoi credergli?

Ha chiuso col passato?

È sincero?

Zittisco i miei pensieri con convinzione, non mi interessa adesso.  Ho passato una bella serata e sono sicura che domani sarà migliore.

Il sonno purtroppo non è tra le mie priorità al momento, così mi alzo e vado a fare una telefonata:

“Tifa, stai bene, Marlene è al sicuro?”

“Sì! Barrett, ti ho chiamato solo per farti sapere quanto sono felice!” Credo che dalla mia voce si capisca che sorrido, ma so di avere sbagliato a svegliarlo, non è esattamente felice di interrompere il sonno…

“Cosa accidenti ti salta in mente di svegliarmi a quest’ora! Ho visto il numero e per poco non ci restavo, non farlo mai più, e io che mi preoccupo…” La sua voce da arrabbiata diventa piagnucolosa.

“Scusa, è che volevo renderti partecipe perché sei il mio punto di riferimento, volevo informarti di come sto, tutto qui…” è quasi totalmente vero.

Il silenzio dall’altro capo del telefono mi rende sospettosa: “Barrett! Ti sei addormentato? Barrett!”

“… No. Avanti, parla!”

“Ho visto Cloud.”

“Non sono sicuro, è un bene?”

“Se quello che ha detto è vero, sì!”

“Avete parlato?”

“Sì.”

“Solo parlato?”

“Sì, perché?”

“Tifa, io ti voglio bene ma non hai ancora capito un cavolo della vita: le parole sono per i bambini o per gli smidollati, tu cosa sei? D’accordo lui che è un po’ tutti e due, ma tu sei una donna con le palle, vedi di farti valere, o lo riempi di cazzotti oppure fate… pace. Vedi un po’ tu, per me la prima ci sta comunque, visto come si è comportato, tra l’altro io non mi sono neanche sfogato con lui perché avevo fiducia in te…”

“Oh, bene,e io che volevo condividere con te un bel momento, me ne ricorderò!”

“Brava, bella idea! La prossima volta condividilo di giorno per favore.”

Come al solito gentile, so che gli ha fatto piacere, quindi non mi arrabbio: “Ciao Barrett, è stato un piacere!

Attacco il telefono e lo lancio sul letto.

Idiota! Anche se lo fa per me.

Appena mi stendo il sonno mi coglie.

I miei sogni stanotte sono sereni, sogno la mia vecchia casa, mio padre. Siamo tutti allegri a Nibelheim. La nostalgia per quello che ho perso è lontana, mi sento come se fossi appena rinata. So che è presto, ma voglio godermi questo stato d’animo. Sento bussare alla porta, con la voce impastata domando: “Chi è?”

“Zia! Sono io, apri!”

Cosa? È già mattina? Prima di aprire do uno sguardo allo specchio: stato terrificante. Ma cosa cambia? In effetti cambia. Marlene si lancia in camera seguita da Shera.

“Ciao Tifa, Marly non vedeva l’ora di vederti, non potevo farla aspettare ancora.”

“Lo so, scusate ma ieri non riuscivo a dormire. A proposito piccola, il tuo papà ti saluta.”

Gli occhi della bambina che ha conquistato tutti noi si illuminano, si vede quanto tenga a quell’uomo primitivo: “Viene anche lui con noi?”

“No, mi spiace tesoro, ma lui ha da fare a Midgar, lo sai che non può  andare in vacanza adesso.”

“Allora torniamo a casa oggi, e domani torniamo dallo zio Cid.”

“Non possiamo tornare oggi, ma se il tuo papà ti manca gli puoi parlare, vuoi?”

Annuisce energicamente e prende in mano il telefono: “Digli pure che la zia sa quanto ci vuole bene.”

“Cosa ha fatto?”

Resto in silenzio mentre la piccola attende la risposta:

“Ciao papà! Cosa hai fatto alla zia?

Ha detto che sa quanto ci vuoi bene, l’hai fatta arrabbiare?

No! Oggi stiamo tutti qui, viene a trovarci Yuffie, così mi insegna a giocare come lei.

Perché non puoi?

Tra poco torniamo, così non stai da solo.

Ho visto, va bene,

Io sono brava. Ciao papà!”

Mi passa il telefono:

“Pronto.”

“Ciao Tifuccia, scusa per ieri, so che basta parlare per stare meglio.”

“Lo so, non ero arrabbiata.”

“Cosa fate oggi? Se quella ladruncola insegna qualcosa di male alla mia piccola meglio che non si faccia più vedere.”

“Tranquillo, la controllo io.”

“Salutami quell’idiota biondo e mi raccomando: colpisci! Saluta anche gli altri.”

“Ciao Barrett. Torneremo presto.”

Mi rivolgo a Shera adesso: “Yuffie?”

“Sì, l’abbiamo chiamata quando sei arrivata, sarebbe venuta anche prima, ma è molto impegnata a Wutai, è stata molto felice di sapere che tu sei qui.”

“Anch’io non vedo l’ora di vederla.”

“So che voleva cercare Vincent, ma lo conosci, decide lui se farsi trovare o no, è persino peggio di Cloud.”

Rido, in effetti il signor Valentine ha ricominciato a nascondersi. È l’unico che non ho più visto dalla fine del nostro viaggio.

“Speriamo che lo trovi, non sarà facile, neanche per una come lei.”

Marlene si mette il suo bel vestito rosso, perché sa che giocherà con la terribile ninja, quindi deve essere comoda,  io invece resto di fronte alla valigia per un po’ Cloud mi mette a disagio,così decido di mettermi comoda come al solito.

“Andiamo a fare colazione?”

“Sì. Tutti insieme.”

Busso alla porta di Cloud chiedendomi se ci sia o meno, quando la porta si apre vedo il suo sorriso sereno e mi sento improvvisamente leggera. Non è andato via.

“Ciao, sono in ritardo… credo.” Sono un po’ imbarazzata, si è appena alzato e a quanto pare si è fatto una doccia, ha asciugato i capelli con l’asciugamano, sono ribelli come sempre. Per quanto sia stata abituata a vederlo appena sveglio, abbiamo passato un lungo periodo fianco a fianco, adesso sembra proprio cambiato in tutto, certo non c’è più una crisi che minaccia di distruggere la terra, ma sono sorpresa, mi ricorda il Cloud della mia infanzia.

“No, sono appena uscita, Shera e Marlene sono giù. Facciamo colazione?”

“Sì, vuoi aspettarmi?”

“Ehm…”

“Entra.” Si fa da parte e mi lascia entrare in camera, “Ho dormito così bene.” Prende i vestiti e io mi volto mentre se li mette.

“Anch’io, mi ha svegliata Marlene, non so fino a che ora sarei rimasta a letto altrimenti.” Rido anche per stemperare la mia tensione, sento la sua mano sulla spalla.

“Sono pronto.”

Mi volto di scatto e cammino verso la porta: “Bene, andiamo.”

“Tifa.” È fermo in mezzo alla stanza  mi guarda accigliato.

“Cosa c’è?”

“Niente, è che mi sembri nervosa, scusa se ti ho irritata.”

Il solito…

“Non mi hai irritata, solo che mi sei mancato, quindi non… sono più abituata a starti vicino.”

“Sei a disagio? Praticamente abbiamo vissuto insieme per mesi.”

“Giusto. Non capisco. Andiamo, mi passerà.” So cos’è in realtà, il pensiero di quello che potrebbe succedere e di quello che vorrei. Sarà così?

Scendiamo e troviamo solo due tavoli occupati, uno dei quali da Shera e Marly che ci aspettano. Ci sediamo con loro.

“Cloud! Zia, io mi siedo vicino a Cloud!”

Lui prende posto di fianco alla bambina e quasi immediatamente arriva la colazione. Mangiamo velocemente e usciamo, dobbiamo raggiungere la casa di Cid.

Lo troviamo in giardino, impegnato a fumare e a controllare l’Highwind, a quanto pare l’ha tenuta. Rufus l’ha lasciata a lui in premio, e in sostituzione del Tiny Bronco.

“Progetti un viaggio?”

“Non proprio, lo progettiamo tutti. Cloud, maledetto vagabondo, finalmente ti fai vivo!”

“Ciao Cid.”

“Il solito tenebroso di poche parole. Hai un sacco da imparare amico.”

Shera esce in compagnia della piccola, portano un enorme contenitore: “Eccoci col pranzo.”

“Il pranzo? Dove andiamo? Non dovevamo aspettare Yuffie?”

“Non più, l’ho sentita prima, ha detto di essere bloccata, stava cercando Vince e ha deciso di scalare le montagne con la moto, che si è fusa, le solite ragazzine imbranate.”

“Attento Cid!” Mi lancia un’occhiata ironica, so che adora Yuffie come fosse sua figlia. “Hai la posizione?”

“Si, ma non possiamo atterrare tra le montagne.”

“Ci penso io. Sono arrivato con la moto e ho una materia che può farci comodo.”

“Bene, ci mancava il nostro glaciale eroe ‘faccio io che sono il meglio’ Comunque va bene, ma il capo sono io.”

“D’accordo capitano Highwind.”

Cloud gli fa il saluto militare ed esce.

Dopo poco torna con la moto: “Cosa aspettiamo?”

“Niente, che tutti si decidano a salire, forza.” Prende il pranzo e aiuta Shera a salire: “Sicura che vuoi venire anche tu?”

“Non preoccuparti Cid, non corro rischi, a meno che tu non voglia schiantarti in giro.”

Shera decide di accomodarsi nella sala, arredata ora in modo molto più accogliente, tutti noi ci avviamo al ponte, la partenza è dolce come al solito, il grande capitano oggi ci fa da pilota. L’equipaggio consiste solo in un addetto ai motori e un vice pilota. Arriviamo in poco tempo.

Scendiamo solo io e Cloud per recuperare la nostra ex compagna di avventure, in realtà non è distante, ma dobbiamo aiutarla a riportare indietro la sua moto.

“Allora capogruppo, andiamo?”

“Sono promossa a capogruppo? Devo comandare te?”

“Sissignora, io sono l’autista oggi.”

“Ottimo, allora andiamo!”


Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Finding Vincent ***


Ciao a tutti^^ Spero che il capitolo sia leggibile, commentate pure se risulta difficile da capire, ho messo una legenda in fondo.

Arisa_14: Eh.. sisisi! Barrett non si smentisce mai, buona lettura XD!

Tifa_heart: Grazie, spero che in questo capitolo si capisca abbastanza chi parla, grazie di avermi confortato sull'IC di Cloud^^.

Ringrazio tutti i lettori e vi lascio al capitolo:

 

Cloud’s PoV:

Mentre esco dalla doccia sento il campanello suonare, mi tampono i capelli con l’asciugamano e mi infilo un accappatoio: “Arrivo.” Apro la porta e me la trovo davanti: “Ciao, sono in ritardo… credo.”

Tifa guarda il pavimento: “No, sono appena uscita, Shera e Marlene sono giù. Facciamo colazione?”

“Sì, vuoi aspettarmi?” le indico la sedia di fianco al letto.

“Ehm…” Lei cammina senza alzare lo sguardo e si dirige titubante verso la sedia.

“Entra. Ho dormito così bene.” Mentre mi vesto noto che lei sembra nervosa, che sia per la mia presenza? Non è possibile, con tutte le volte che ci siamo trovati in situazioni come questa.

“Anch’io, mi ha svegliata Marlene, non so fino a che ora sarei rimasta a letto altrimenti.” Ride, richiamo la sua attenzione appoggiandole la mano sulla spalla:“Sono pronto.”

“Bene, andiamo.”

“Tifa.” È arrabbiata con me? Cosa c’è che non va?

“Cosa c’è?”

“Niente, è che mi sembri nervosa, scusa se ti ho irritata.”

“Non mi hai irritata, solo che mi sei mancato, quindi non… sono più abituata a starti vicino.”

“Sei a disagio? Praticamente abbiamo vissuto insieme per mesi.”

“Giusto. Non capisco. Andiamo, mi passerà.”  Devo ricordarmi di fare attenzione, cosa dovevo fare, dire…

“Cloud! Zia, io mi siedo vicino a Cloud!”

Eccomi a fare colazione comandato a bacchetta da Marlene. La bambina mi sussurra all’orecchio: “La zia era arrabbiata con te.” Io le sorrido, certo che è cresciuta, è sveglia, più di me.

Dopo la colazione andiamo da Cid, che ci attende ai piedi dell’Highwind, appena mi vede si ferma a fissarmi: “Progetti un viaggio?”

“Non proprio, lo progettiamo tutti. Cloud, maledetto vagabondo, finalmente ti fai vivo!”

“Ciao Cid.”

“Il solito tenebroso di poche parole. Hai un sacco da imparare amico.” Hai ragione, lo so.

 “Eccoci col pranzo.” Shera e la bambina escono cariche di cibo.

Tifa domanda: “Il pranzo? Dove andiamo? Non dovevamo aspettare Yuffie?”

“Non più, l’ho sentita prima, ha detto di essere bloccata, stava cercando Vince e ha deciso di scalare le montagne con la moto, che si è fusa, le solite ragazzine imbranate.”

“Attento Cid! Hai la posizione?”

“Si, ma non possiamo atterrare tra le montagne.”

Interrompo la conversazione tra Cid e Tifa: “Ci penso io. Sono arrivato con la moto e ho una materia che può farci comodo.”

“Bene, ci mancava il nostro glaciale eroe ‘faccio io che sono il meglio’ Comunque va bene, ma il capo sono io.” Cid tiene una sigaretta spenta in bocca, mi sa che ha perso qualche rotella da quando aspetta un bambino.

“D’accordo capitano Highwind.”

Vado a prendere la moto: “Cosa aspettiamo?”

“Niente, che tutti si decidano a salire, forza.”

 Arriviamo anche troppo in fretta, mi ero scordato della comodità dell’Highwind. Scendiamo con la moto, solo io e Tifa. Per qualunque cosa ci sia qui la proteggerò, anche se so che non ne ha bisogno.

“Allora capogruppo, andiamo?”

“Sono promossa a capogruppo? Devo comandare te?” Sembra convinta che la prenda in giro, dico sul serio invece.

“Sissignora, io sono l’autista oggi.”

“Ottimo, allora andiamo!”

In pochi minuti perdiamo di vista l’highwind, Tifa controlla attentamente le coordinate alle quali dovremmo trovare Yuffie.

Hai della materia con te?” Le chiedo.

“Certo, sono previdente io.”

“Allora nascondila, Yuffie è capace di essersi inventata tutto per rubarla.”

“Certo!” Ride di cuore. Io però ero serio, non ne ho molta, ma la tengo stretta. Sulla strada siamo costretti a fermarci per cacciare qualche mostro un paio di volte, raggiungiamo la nostra vecchia amica dopo più di un’ora dalla partenza.

“Eccovi qui! Cloud, Tifa, come state bene insieme! Sapevo che vi avrei visti ancora!”

Ci si lancia addosso e ci stringe, io controllo la materia.

“Cloud, sono cambiata, non sono più una ladra. Come state?”

“Insomma, ci hai fatto fare un po’ di strada, come ti è venuto in mente di arrivare qui?”

“Cercavo Vincent, non prendetevela con me. Credo che sia qui vicino.”

Se sei sicura facciamo una perlustrazione, tanto gli altri sono comodi sull’Highwind, non gli mancheremo.”

“Non sono sicura, ma quasi. Andiamo? Male che vada troviamo qualcosa di interessante…”

“…Che ti terrai tu?

“No, dividiamo?”

Capo, cosa facciamo?” Mi rivolgo a Tifa, so che non le dispiacerebbe trovare Vincent.

Andiamo, pronti all’avventura!”

“Sì!” Yuffie saltella, felice di essere di nuovo all’opera.

Partiamo lasciandoci guidare dalla nostra ritrovata compagna, che ci porta all’imbocco di una grotta.

Entriamo e ci troviamo di fronte a un bivio, ci lasciamo guidare dall’istinto e prendiamo la destra, i nostri viaggi precedenti ci hanno insegnato il modo corretto di procedere attraverso delle grotte identiche le une alle altre, così segniamo la via da cui proveniamo.

Osservando la terra Tifa cerca informazioni: “Qualcuno è passato di qui da poco.

“Allora andiamo capo, non vedo l’ora di combattere, speriamo sia un drago.”

Yuffie, io spero che sia Vincent.

“Certo Tifa, speriamo che ci sia anche un drago, ma va bene anche qualcosa di meno impegnativo,  che ne so, magari Tomberry, ce ne sono da queste parti se ricordo bene…” Yuffie prosegue allegramente e il mio sguardo rassegnato incontra quello di Tifa, ci sorridiamo e seguiamo la Ninja. “Ecco, guarda Tify! Queste sono orme di un drago!”

“Quindi niente Vincent.”

“Magari l’ha ucciso!”

“Chi, il drago o vincent?”

“Beh… spero che sia morto il drago, altrimenti pazienza, troveremo la materia almeno.”

“Beh, ti ringrazio piccola ladruncola ingrata.”

“Vincent! Sei tu! Che bello, sei vivo!”

“Avresti preferito trovare la mia materia incustodita?”

“Certo che no!”

Cloud, Tifa, lieto di vedervi. Non siete cambiati.” Vincent si inchina di fronte a Tifa e le porge la mano. Dovrei imparare queste cose da lui.

Usciamo dalla caverna dopo aver recuperato gli oggetti che Vincent ha preso dal drago.

“Guarda, questa corazza varrà una fortuna, Vincent, la dai a me?”

Yuf, questa è mia, ho ucciso il drago da solo per prenderla. Vai a cercartene uno se ne vuoi.”

“Ma ne hai una in più, e la spada, tu non usi le spade, e il dente di drago… e c’è anche questo, la materia, nooo! Dai, siamo amici, non mi regali niente?”

Fossi in lui a quest’ora sarebbe spiaccicata da qualche parte: “Yuffie, mi fai venire il mal di testa…”

“Non ascoltarmi Cloud! Parlo con Vincentinuccio!”

“Perché non parli con Tifa, oh… Scusa Tifa.”

“Juffie, perché non stai un po’ in silenzio? Se vuoi ti accompagniamo a cercare qualche tesoro, ma non oggi, oggi siamo in vacanza, chiaro?”

Vincent ci racconta brevemente di come ha passato questo periodo di solitudine. In sostanza è stato tranquillo, e aveva voglia di vedere qualche essere parlante, che non parlasse troppo magari. È felice di vedere Cid anche se preferirebbe Nanaki.

Raggiungiamo l’highwind e saliamo a bordo, siamo pronti alla partenza.

 

 

Legenda:

Yuffie

Cloud

 Tifa

Vincent

 


Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Cosmo Canyon ***


Ciao a tutti!! Sono ancora qui!

Allora, è stato un capitolo difficile, e ormai ci avviciniamo alla fine del viaggio purtroppo. Ringrazio tutti i lettori e rispondo ai commenti:

ed707blast: Grazie^^ 

arisa_14: Continuo, non posso lasciarli così XD, sei stata la terza a commentare, ma non è una gara, ti ringrazio per i tuoi commenti^^

Tifa_heart: Yuffie ha sempre qualcosa in mente, bisogna tenerla d'occhio^^

fflover89: grazie del commento, in effetti l'idea non convinceva neanche me, non ho modificato il capitolo, ma avevo messo la legenda alla fie solo perché speravo non fosse necessaria, spero che i dialoghi di questo capitolo si capiscano.





Tifa’s PoV:

La domanda è una adesso: “Cid, dove stiamo andando?”

Quando lo chiedo le teste dei presenti si voltano verso di lui, che si volta verso Shera, come a cercare la risposta, lei sospira: “Ho capito, vuoi andare in un posto che abbia un buon ospedale in modo che non succeda niente a me, al bambino e a nessuno dei presenti, e una volta eri un avventuriero… Vuol dire che non avevi ancora deciso?”

“Avevo pensato di andare al Cosmo Canyon.”

“Ottimo, c’è anche Nany!”

“Yuffie ti prego, non chiamarlo così, se lo sapesse ti troveresti in problemi seri.”

“Tranquillo Cid, mi fa piacere che ti preoccupi per me, ma so badare a me stessa.” Yuffie gli da una pacca sulla spalla per tranquillizzarlo e lui la guarda in cagnesco in risposta.

“Allora siamo d’accordo? Cosmo Canyon?”

Tutti convinti della scelta, ci sparpagliamo per la nave, a quanto pare Yuffie non ha superato il suo mal d’aria, quindi decido di farle compagnia.

“Tifa, un posto più lontano non potevamo sceglierlo? Non so se riuscirò a resistere.”

“Hai sopportato viaggi più lunghi.” Dico ridendo.

“Hai ragione. Ma adesso parliamo di cose serie, toglimi una curiosità, tu e Cloud siete innamorati?” Sul suo viso scompare ogni traccia di sofferenza, per lasciare posto alla curiosità. Pensavo stesse troppo male, ma so che ora, finché parleremo, non penserà più al mal d’aria, e io le voglio bene, quindi sospiro con rassegnazione e comincio a raccontare la storia tormentata della ragazza che suonava il piano: io.

Alla fine Yuffie è più accigliata che mai: “Ma siete dei bambini, non avete risolto proprio un tubo. Come fate a stare nella stessa nave?”

“Ma c’è bisogno di tempo.”

“Ne è passato abbastanza. Lascia fare a me, vi metterò in condizione di… chiudere il discorso.”

“No. Mi arrangio, grazie.”

“Ok, allora non farò niente, non contro la tua volontà Tifuccia.” Il suo sorriso è falso come Giuda. So che dovrò aspettarmi una mossa da parte sua, il ché mi spaventa un po’, ma forse una spintarella non ci farà male, dura ammetterlo, ma il nostro coraggio è limitato quando si parla di questioni di cuore, ho fiducia in lui e nei suoi sentimenti, ma finché non parliamo, non ne avrò la certezza e questo mi mette in ansia.

Sento la nave cominciare l’atterraggio, in breve dal ponte e dalla sala ci raggiungono tutti e ci avviamo all’uscita.

Il cosmo canyon la sera è più vivo che mai, incredibile che sia già sera.

Nanaki ci corre incontro non appena avvista l’Highwind, mentre scendiamo, lo vediamo scodinzolare in cima alla scalinata che conduce al paese.

Ci corre incontro e si tuffa contro di me, lo so, gli piacciono le donne. Yuffie lo abbraccia e se lo porta via urlando.

“Smettila, folle ragazzina!”

“Oh! Nany Nany! Come mi sei mancato! Cantiamo per: Nanynanynaaaany! Sei sempre stato il mio preferito, non come quell’ameba di Cloud, o quel troglodita di Cid, e neanche come quell’altro asociale di Vincent, che è il mio preferito numero due. Allora, ci offri la cena Nanynany?”

Il povero cucciolone sembra sconvolto, io rido sotto i baffi, Marly è conquistata dall’esuberanza di Yuffie. Mentre tortura il mio saggio amico, lei batte le mani e ride, attirando la mia attenzione e quella di Shera.

Nanaki tenta di liberarsi della logorroica ragazzina e la liquida con classe, iniziando a salire le scale di fianco a Cloud e a parlare con lui: “è un po’ che non ci si vede, dove sei stato eroe silenzioso?”

“In giro.”

“Bene. Ora hai finito di girare a vuoto?”

“Credo di sì.”

 

Una serata tranquilla, un momento davvero gradevole, finita la cena ci mettiamo tutti seduti intorno al fuoco a parlare del tempo passato e del nostro presente.

Comunque vedere Nanaki confabulare tutto il tempo con Yuffie mi insospettisce, ma cosa mai possono fare? E poi lui non starebbe al suo gioco, credo.

Cid e Shera si avviano all’hotel molto presto, lui praticamente la costringe a riposarsi e lei sembra comunque felice della protezione costante che il rude capitano le riserva.

Marlene è stanca, Vincent si propone di portarla a dormire, io mi fido poco di lui, non perché non sia affidabile, ma perché non credo abbia una grande esperienza coi bambini. “Tranquilla Tifina, lo aiuto io.” La bambina afferma di essere felice di andare con loro, quindi controvoglia la lascio andare, messa sempre più in allarme penso al piano di Yuffie e dalle parole di Barrett: che non le succeda niente!

Finché Nanaki resta con noi mi sento comunque tranquilla, era un po’ che non lo vedevo, e l’atmosfera è sempre più simile a quella del passato, abbiamo guadagnato qualche nuova compagna e ne abbiamo perso qualcuno, ma penso che il mio ritorno a Midgar ormai sia vicino, e mentre, persa nei miei pensieri, mi lascio coccolare dalla brezza estiva che soffia sul canyon, non mi accorgo che anche Nanaki se n’è andato. Ci hanno lasciati qui da soli, se questo era il piano, lo trovo piuttosto banale, sicuramente c’è qualcos’altro.

“Abbandonati.”

“Cosa?”

“Ci hanno abbandonati.”

“Sarà un caso.” Rido.

“Pensi che volessero lasciarci soli?” Ma questo chi è? Sembra Cloud.

“Cosa hai bevuto, oh bel tenebroso?”

“Perché? Non credi che direi qualcosa di questo tipo?”

“Non credo che diresti qualcosa, normalmente.”

“Sono pronto a sorprenderti, sono cambiato molto. Non voglio più essere il cupo soldato che ricordi.”

“Vuoi tornare il solitario ragazzino della mia infanzia?”

“No, neppure quello.”

“E allora cosa vuoi essere?” Mi piace questa atmosfera, la trovo ipernaturale, mi sento come se questo fosse il mio posto.

“Voglio essere me stesso al cento per cento, non voglio più dovermi preoccupare di ogni mia azione, esaminarne ogni possibile conseguenza come se da un passo sbagliato dipendesse la mia vita. Ho accettato il fatto che non sono perfetto. Sono un essere umano. E qualsiasi cosa io faccia o io decida, il mio obiettivo è di non avere rimpianti. Di seguire l’istinto quando questo mi porta a fare dei passi avanti.”

Accenno un inchino dopo il discorso a cuore aperto di Cloud: “E che cosa ti dice di fare il tuo istinto adesso?”

Una domanda che sentivo sbagliata dall’inizio, ma se l’ho pronunciata è perché io so quello che voglio, e so che la forza per sfruttare il momento giusto resta per poco tempo, e che se il momento passa si rischia di trovarsi di nuovo ad aspettare.

A me non piace più aspettare, attendo la risposta in piedi, lui fissa i miei occhi nei suoi, poi fa qualche passo verso di me.

Quando è abbastanza vicino da toccarmi, mi accarezza il viso, scostandomi i capelli, poi mi appoggia la mano sul collo e mi attira lentamente verso di sé.

“Tifa!” Yuffie esce di corsa e quando capisce di averci interrotti cercando di mettere in moto il suo piano, si tira qualche pugno sulla testa e torna dentro borbottando insulti rivolti probabilmente a se stessa.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=422447