Enchanted World

di Enchanted89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PREFAZIONE ***
Capitolo 2: *** CAP.1 L'AMULETO ***
Capitolo 3: *** CAP 2 IL SOGNO ***
Capitolo 4: *** CAP 3 LA CREATURA ***



Capitolo 1
*** PREFAZIONE ***


Era un mercoledì mattina come tanti,la solita routine.Sveglia alle 6.30,doccia per riprendermi dal sonno,colazione e correre alla fermata per riprendere l'autobus. Ma proprio quel mercoledì ero sveglia e pronta già prima che Cris venisse a buttarmi giù dal letto con il solito rimprovero: " Sveglia fannullona!!Sei in ritardo!! ". Quel giorno aveva un non so che di diverso,si sentiva nell'aria che sarebbe successo qualcosa,ne ero sicura. Tutto è cominciato quel mercoledì di un mese fa,da quel giorno le mie noiose giornate son cambiate,tutta la mia vita è cambiata. E ora son qui,in un posto sconosciuto al resto del mondo,a lottare per restare in vita accanto ai miei amici,i miei veri amici. Pazzesco.

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Capitolo 2
*** CAP.1 L'AMULETO ***


-"Cris io vado!" - "Ma Mya non hai nemmeno fatto colazione!" -"Lo so,prenderò qualcosa al volo a scuola,promesso.A dopo sorellina.Ti voglio bene!" Come ogni mattina Glan era li,sotto l'albero di noci ad aspettarmia. Glenda era la mia migliore amica da quasi una vita,da quando io e mia sorella Cristal c'eravamo trasferite qui a Moonsea,una piccola cittadina che si affaccia sull'oceano.Era il tipo di amica che tutti vorrebebro avere:sincera,dolce e solare. Con i suoi occhi da cerbiatto e i suoi capelli castani che sembravano brillare a contatto con le goccioline di pioggia,era venuta da me sotto l'acquazzone a chiedermi in prestito il libro di algebra,e da li è iniziata la nostra interminabile amicizia. - "Tua sorella è un pò troppo apprensiva.Penso che un giorno dovrò raccontarle di tutte le schifezze che mangi durante il giorno.Si penso che le verrebbe un colpo." Glen mi accolse col suo sorriso smagliante - "Spiona!" -"Non sono io quella che preferisce i cibo ai ragazzi.Comunque tra due giorni sarà il tuo compleanno,cosa hai intenzione di organizzare per l'evento?" No.Quello sguardo no. -"Accidenti me ne ero proprio dimenticata,oggi ho troppi pensieri per la testa.Comunque da come mi hai appena guardata non prevedo niente di buono.Cosa ti passa per la testa?" Decisi di stare al suo gioco -"Ma cosa ti salta in mente?Io sono una brava ragazza!"-disse con aria davvero offesa-"comunque qualunque cosa succeda tu ricorda che non devi prendertela con me ok?" Quelle parole mi fecero uno strano effetto,chissà cosa avesse voluto dire Glen,qualcosa però mi frenò dal chiederglielo. -"Su su svelta andiamo"-la sua voce mi fece tornare in me-"altrimenti perderemo anche oggi il pullman." Ma ormai era troppo tardi.Quando finalmente entrammo in classe la lezione di fisica era già iniziata allora cercammo di metterci a sedere senza far rumore. -" Signorina Wiman,signorina Catwin siamo alle solite" Ops.Beccate -"Ci scusi signorina McVien ma oggi il pullman è passato in anticipo".La voce di Glen suonò molto incerta -" Si certo,solito motivo di tutti i giorni,forza,sedetevi" La orima ora di lezione e tutte le altre passarono velocemente,non successe niente di sgradevole.Ma provavo ancora quella sensazione di disagio di quella mattina, e il suono della campanella che annunciava la fine delle lezioni mi sembrò un ancòra di salvataggio. Volevo uscire dall'edificio.Qualcosa mi attirava fuori. Non avendo la pazienza che Glen finisse i suoi allenamenti di pallavolo,mi avviai verso casa in fretta ripromettendomi di chiamarla appena avessi messo piede in camera. -"E questo cos'è?"- Sul vialetto,coperto da qualche foglia secca,c'era un ciondolo a forma di mezza luna,sembrava fosse d'argento con dei diamanti incastonati lungo il profilo.Era a dir poco stupendo. Lo raccolsi e lo indossai senza pensarci due volte coprendolo poi col collo alto del maglione.Mi sentì quasi una ladra,ma era più forte di me e per un momento ricordando la sensazione provata alla fine della scuola,pensai che fosse stato quel ciondolo ad attirarmi a sè. Allontanai questo pensiero e con uno scatto la porta di casa si chiuse alle mie spalle.

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Capitolo 3
*** CAP 2 IL SOGNO ***


Guardai l'orologio,mi sentì fortunata che in casa non ci fosse nessuno.Quel ciondolo sembrava pesare tonnellate,corsi in camera in cerca del porta gioie che nonna Marie mi regalò quando ebbi compiuto cinque anni,fin da allora quell'oggetto mi aveva sempre fatto paura aveva un non so che di sinistro.Non l'avevo mai più tirato fuori dall'armadio dopo quel giorno e non pensavo che mi sarebbe stato così utile dopo dodici anni,ma sembrava che potessi nascondere quel gioiello solo al suo interno.Presi il ciondolo e lo riposi dentro,stavo per chiudere la stanza piena di pietre colorate quando mi accorsi che la piccola luna,al contatto con il velluto che ne rivestiva la parte interna,brillava.Sorpresa da questo spettacolo quasi non mi accorsi dei rumori che c'erano in casa. La voce di Cris arrivò dal piano di sotto,sicuramente era al telefono come sempre,provai sollievo nel sentirla,così chiusi il porta gioie e mi precipitai fuori dalla stanza,giù per le scale fino al piano di sotto. -"Ciao Cris come è andata la giornata?" -"Oh bene grazie.Ma tu cosa ci fai a casa a quest'ora?Sbaglio o ieri avevi detto che ti saresti fermata a casa di Glen?" -"Abbiamo avuto un contrattempo,lei è dovuta restare a scuola per gli allenamenti di pallavolo,passerò da lei più tardi.! Odiavo mentire e soprattutto mentire a Cris,ma non potevo di certo dirle il vero motivo per cui fossi fuggita da scuola,mi avrebbe preso per una squilibrata. -"Va bene.Ora scusami ma sto parlando con un importante datore di lavoro e poi devo uscire.Ci vediamo sta sera a cena?" -"Ok,a dopo e in bocca al lupo!" Mi diede un bacio in fretta e uscì fuori dal soggiorno,pochi secondi dopo sentì il motore della sua Volvo mettersi in moto e lo sgommare delle ruote lungo la strada. -"Quella ragazza dovrebbe fare il pilota."-pensai tra me sorridendo del fatto che io nemmeno c'è l'avevo la patente. Andai in cucina in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti,aveva proprio ragione Glena,per una ragazza della mia età pensavo molto più al cibo anzichè ai ragazzi,aprì il frigo e pensai di preparare una torta per tenere la mente occupata.Presi gli ingredenti e iniziai a preparare l'impasto,poi la crema e infine infornai la tora,mi sentivo fiera di me,sembrava proprio una squisitezza e pensai che non ero poi niente male ai fornelli. Misi il timer,andai a stendermi sul divano e con aria annoiata accesi la televisione,feci zapping per un pò poi sopraffatta della stanchezza accumulata a scuola,mi addormentai. -"Mya!Mya!"- Una voce giungeva da lontano sopraffatta dal dolore,mi guardai intorno sconcertata,dove mi trovavo?Ero al centro di una radura,intorno a me solo alberi e muschio. -"Mya ti prego aiutami!"Quella voce,ancora quella voce,capivo che chiunque mi stesse chiamando stava soffrendo. Volevo correre,cercare in qualche modo di aiutarla,di portarla in salvo,ma non riuscivo a muovermi di un solo passo.Ad un tratto vidi una luce forte illuminare il buio della radura,abbassai lo sguardo e mi accorsi che quella luce proveniva dall'amuleto poggiato sul mio petto,una sensazione di coraggio e di dovere invase ogni parte del mio corpo,come un fuoco che ardeva alll'interno del mio cuore.Alzai gli occhi al cielo dove la luna con la sua luce argentata sembrò sorridermi,come se volesse svelarmi qualcosa e come se volesse incitarmi a combattere per proteggere quella voce.Ad un tratto un rumore assordante mi fece abbassare lo sguardo,qualcosa o qualcuno stava arrivando attraverso gli alberi di fronte a me,ero in pericolo lo sapevo e un sorriso,quasi di sfida,si fece largo sul mio viso.Mi preparai così ad affrontare la creatura che stava arrivando. Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin Il campanello stridulo del timer interruppe il mio sogno e mi accorsi solo allora che stavo sognando,che strano sembrava tutto così reale. Mi alzai in fretta per spegnere il forno ancora con aria assonnata,non volevo che oltre a quel sogno anche una torta bruciata mi rovinasse la giornata,presi le presine e mi lasciai avvolgere dall'odore che appena aperto il forno ne fuoriusciva.Finì di rifinire la torta e in attesa del ritorno di Cris mi misi a fare le faccende di casa,non volevo addormentarmi di nuovo,anche solo il ricordo di quel sogno mi faceva paura e così mi misi a lavare i piatti che avevo usato. -"Mya aiutami!Sono qui!" Un piatto mi scappò di mano frantumandosi al contatto con il pavimento,di nuovo quella voce,ma ora ero sveglia davvero e quella voce sembrava provenire proprio dal piano di sopra.Volevo scappare via,ma di nuovo quel senso di protezione e di dovere mi invase. Uscì dalla cucina e iniziai a salire le scale.

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Capitolo 4
*** CAP 3 LA CREATURA ***


Mi bloccai in cima alla scalinata per cercare di capire da dove arrivava realmente quella voce,restai immobile e muta ma non riuscì a percepire alcun rumore.Stavo per aprire la porta della mia camera quando sentì un rumore simile a dei passi che salivano le scale dietro di me,presa dalla paura entrai velocemente all'interno della stanza e impietrita guardai la porta con la speranza che fosse tutto uno scherzo.Qualcuno era entrato nella mia casa. "Cris!Cris sei tu??"-provai ad azzardare una domanda nella speranza che in risposta mi arrivasse la voce squillante di mia sorella,ma mi penstì all'istante di quello che avevo fatto.Un ringhio raccapricciante attraversò la porta e invase tutta la stanza,che razza di creatura c'era dall'altra parte e cosa voleva da me?Con uno scatto il porta gioie di nonna Marie che era posato sul comodino si aprì e la stessa luce,che nel sogno aveva illuminato il buio della radura,illuminò la mia stanza.Non appena mi voltai per vedere che quell'oggetto che come per magia si era aperto da solo emanava una luce così forte,schegge di legno mi ferirono il viso e le braccia.La porta era stata distrutta e una sagoma nera,immobile sull'uscio mi guardava con occhi rossi come il fuoco,i suoi piedi non sfioravano il pavimento,mi chiesi che cosa fosse,frugai nei ricordi dei mostri dei film di fantascienza che avevo visto ma mi accorsi che non avevo mai visto niente del genere.Cercai di ripulire il sangue che fuoriusciva dalle ferite sul mio corpo,mentre la sagoma si avvicinava fluttuando verso di me,cercai di distinguere i suoi lineamenti ma fu molto difficile e riuscì solo a vedere che il suo sguardo era fisso sulla luce che proveniva dalla scatola. Qualcosa nella mia testa mi diceva che quella cosa non voleva me,ma il ciondolo che avevo trovato quella mattina,la cosa che non riuscivo a capire però era cosa avesse di speciale quell'oggetto per attirare quella creatura in casa mia.Senza pensarci due volte corsi verso la luce per mettere al riparo quel gioiello,non riuscì ad afferrarlo in tempo che una mano nera e viscida mi afferrò per una spalla e mi scaraventò contro il muro facendomi sbattere con la testa,storidta cercai di rialzarmi per impedire a quel mostro di portarmelo via,presi il vaso di margherite bianche posato sulla scrivania e glielo tirai addosso con tutta la forza che avevo,un pò stupido come tentativo di fermare un mostro,ma dovevo pur provarci- La creatura senza nemmeno un graffio si voltò a guardarmi,con un sorriso beffardo alzò la stessa mano con la quale mi aveva colpito in precedenza e si preparò per un altro attacco,chiusi gli occhi in attesa di un altro colpo e del dolore lancinante che poi mi avrebbe invasa,ma non arrivò nulla.Riaprì gli occhi e vidi che la sagoma indietreggiava quasi fermandosi al mio fianco,e con gli occhi spalancati osservava fuori dalla porta,come se qualcosa lo stesse terrorizzando,ma io non riuscivo a vedere niente,in casa sentivo solo noi due.Approfittando della situazione con una mano riuscì a strappare dalle sue mani viscide il mio ciondolo e a metterlo al sicuro sul mio collo.La creatura colta di sorpresa emanò un ringhio due volte più acuto di quello precedente,non riuscì a sopportarlo e mi chiusi in fretta le orecchie prima che quel rumore mi rompesse i timpani,tutto poi successe in un batter d'occhio,il mostro si lanciò fuori rompendo il vetro della mia finestra in mille pezzi per poi scomparire.Nello stesso istante in cui il mostro sparì un'altra sagoma con qualcosa di appuntito in mano si fermò davanti alla mia porta. -"Ma oggi c'è l'avete tutti con me?!"-Domandai alla sagoma che con mia grande sorpresa mi rispose. -"Mya!Mya tutto bene??Sei ferita??"-Era Glen,non riuscì a darle una risposta e mille domande mi vennero in testa.Che cosa ci faceva lei a casa mia?Come faceva a sapere che ero qui?E che razza di coso aveva in mano? Avvicinandosi piano a me quasi con cautela,come se si stesse avvicinando a qualcosa che le avrebbe fatto del male e non a me,Glen alzò una mano nella speranza di tranquillizzarmi,come poteva pensare che le avessi fatto del male?Dovevo avere proprio un aspetto terribile. -"Mya tranquilla,è tutto ok.ci sono io con te ora."Si accorse che guardavo con terrore quella sottospecie di arma che stringeva nella mano destra e con delicatezza la poggiò sul mio letto,non avevo mai visto niente del genere in casa mia e pensai che l'avesse sicuramente preso dal giardino dopo aver sentito dei rumori all'interno,doveva essere per forza così. Cercai di mettere insieme una frase per cercare di tranquillizzarla,per dirle che nonostante fossi ricoperta di sangue andava tutto bene,alzai gli occhi e vidi il suo sguardo preoccupato e teso. -"Ha cercato di prendere il ciondolo,voleva uccidermi,io...io..." Glen mi avvolse in un abbraccio,non riuscì a dire altro e lasciai che le lacrime scendessero dai miei occhi,ora mi sentivo al sicuro.

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