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Lista capitoli: Capitolo 1: *** A normal day of school (un normale giorno di scuola) *** Capitolo 2: *** The Kidnapping (Il rapimento) *** Capitolo 3: *** What a funny girl! (Che ragazza strana!) *** Capitolo 4: *** At the police central (Alla centrale di polizia) *** Capitolo 5: *** You again? (Ancora tu?) *** Capitolo 6: *** You again? Pt.2 (Ancora tu? Pt.2) *** Capitolo 7: *** A wonderful date pt.1 (Un appuntamento da favola pt.1) *** Capitolo 8: *** A wonderful date pt.2 (Un appuntamento da favola pt.2) *** Capitolo 9: *** The party (la festa) *** Capitolo 10: *** I don’t want to see you anymore (Non voglio più vederti) *** Capitolo 11: *** Investigating (Investigando) *** Capitolo 12: *** Enemy or Friend?(Nemica o Amica?) *** Capitolo 13: *** Maybe I…love you? (Forse ti…amo?) *** Capitolo 14: *** A coffee tasting day (Giornata al sapore di caffé) *** Capitolo 15: *** Looking for the perfect boy (cercando il ragazzo perfetto) *** Capitolo 16: *** Love, Friendship and Family (Amore, amicizia e famiglia) *** Capitolo 17: *** Stars are falling all for us (Le stelle stanno cadendo tutte per noi) *** Capitolo 18: *** One only thing (Una cosa sola) *** Capitolo 19: *** The blackmail (Il ricatto) *** Capitolo 20: *** Game over (Fine dei giochi) *** Capitolo 21: *** Where is our hope? (Dov'è la nostra speranza?) *** Capitolo 22: *** I'll get you out of there (Ti tirerò fuori di lì) *** Capitolo 23: *** Inspection at Woldrich's home (Ispezione in casa Woldrich) *** Capitolo 24: *** The nightmare has finished (L'incubo è finito) *** Capitolo 25: *** A whole new life (Una vita completamente nuova) ***
Capitolo 1 *** A normal day of school (un normale giorno di scuola) ***
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Capitolo 1: A normal day of school (un normale giorno di scuola)
Capitolo 1: A normal day of school (un normale giorno di scuola)
Quella mattina, mentre mi dirigevo
verso la scuola, ebbi una strana sensazione…come
se ci fosse qualcuno oltre a me sotto quella pioggia scrosciante, come se quel
qualcuno mi stesse osservando da lontano, approfittando della pioggia fitta per
nascondersi.
Mi girai di scatto
irritata; mio padre, iperprotettivo e per di più capo delle forze
dell’ordine della città di New York,aveva
ammesso di avermi fatta seguire quando andavo alle medie, da poliziotti in borghese perché mi controllassero. Però era
da diverso tempo che non succedeva più: ero
cresciuta, andavo al liceo, che bisogno c’era di mettermi qualcuno alle
calcagna? Un brivido mi percosse la schiena quando realizzai
che non c’era nessuno. Ero da sola. Mi ero immaginata tutto? Probabile.
Continuai per la mia strada, questa volta, però,
velocizzando il passo.
Quella giornata era
cominciata come le altre; mi ero alzata, tanto per cambiare, dando il
buongiorno di malumore al mondo. Non sapevo ancora che in quelle apparenti e
noiose ventiquattrore la mia vita sarebbe cambiata radicalmente.
Avevo veramente poca voglia di
alzarmi dal letto; mi aspettavano il freddo e un’invitante verifica di
storia.
Con una forza raccolta da chissà dove, mi ero alzata e diretta
verso il bagno. Mi era bastata un’occhiata allo specchio per ricordarmi
immediatamente di una delle notti peggiori che avessi mai passato, accompagnata
da diversi incubi che nemmeno ricordavo bene. Le occhiaie scure ben evidenti
sotto i miei occhi spiccavano sulla mia carnagione chiara e, tutto sommato,
volendo cercare un lato positivo, facevano risaltare i miei
occhi castano chiari, quasi sul dorato.
Mi pettinai di malavoglia, ravviando con le
dita i miei mossi capelli rossicci. Odiavo da morire quella dannatissima
criniera rossa che mi ritrovavo, non tanto per il colore, quanto per
il fatto che non erano né totalmente mossi, né lisci,
erano una via di mezzo indefinita, uno schifo insomma.
Iniziai lentamente ed incurante dell’orologio, che continuava a
proseguire col suo ticchettio silenzioso, a mettermi un leggero tocco di matita
sotto gli occhi per nascondere le occhiaie; il pensiero di un ennesimo ritardo
non mi preoccupava minimamente immersa com’ero nella totale bambagia
mattutina. Mi stupivo ogni volta di come mi comportassi da zombie
appena alzata, il sonno aveva il potere di mettermi completamente KO.
Dopo essermi un
po’ ripresa grazie ad una bella cioccolata calda,
però, avevo dato finalmente un’occhiata all’orologio.
-Merda!- Balzai in
piedi terrorizzata. Fortunatamente non c’era nessuno in casa, altrimenti
i miei mi avrebbero fatto tardare di almeno una mezz’ora rimproverandomi
per il linguaggio scurrile che usavo, che avrebbe condizionato il mio povero edinnocente fratellino e bla blabla.
Il mio dolcissimo
fratellino Nicholas era più viziato del principino Harry
d’Inghilterra in persona, veniva servito e
riverito dalla mattina alla sera, andava benissimo a scuola -motivo per cui i
miei avrebbero eretto una statua in suo onore- e aveva un sacco di amichetti
con cui usciva anche se aveva solo dieci anni. Con me facevano storie per farmi uscire anche se ne avevo quasi diciassette di anni, assurdo!
Venivo
considerata quasi come la pecora nera della famiglia, solo perché ero la
classica ragazza che faceva il minimo indispensabile a scuola, che studiava
solo per avere la sufficienza e che passava le giornate con le amiche
riducendosi all’ultimo, anche di notte, a fare i compiti. I miei
professori non facevano che lamentarsi con i miei dicendo che “ero una
ragazza intelligente e che dovevo impegnarmi di più”.
Fancu…ehm, che andassero a quel paese.
Ero la tipica ragazza
simpatica con le persone che le ispiravano fiducia e antipatica con tutte le
persone che non sopportava; motivo per cui ero
parecchio odiata dai miei sopraccitati professori che, più di una volta, mi avevano rimproverata per la mia mancanza di rispetto nei loro
confronti.
Per quanto riguarda
il carattere, ero molto orgogliosa e testarda e per nulla un tipo romantico,
davo consigli alle mie amiche in amore, ma non avevo una vera e propria esperienza
in materia. Non era un problema per me fare la cretina, ridere e scherzare con
dei ragazzi, il mio problema era pensare ad uno di
loro come ilmio ragazzo, la cosa mi imbarazzava da morire.
Fino a qualche anno
prima, poi, il solo pensiero di avvicinarmi ad un
ragazzo e di baciarlo mi immobilizzava. In prima elementare era capitato che un
bambino di un’altra classe -un bambino porca
miseria!- che non conoscevo nemmeno tra l’altro, mi avesse baciata seriamente
con tanto di lingua in bocca. La mia non era stata proprio una bella
esperienza, ero corsa in infermeria a vomitare l’attimo dopo.
Perciò, diciamo che per via di quell’esperienza, all’inizio
baciare il mio quasi-ragazzo Mark ogni volta era quasi un’impresa…
Il telefono mi
risvegliò dalla sorta di trance in cui ero caduta e mi fece cadere di mano una scarpa che stavo valutando se fosse il
caso o no di mettere. Dannazione, quale scarpe potevo
mettermi?
Imprecai contro il telefono maledicendone l’inventore; dannato
apparecchio telefonico utile soltanto a produrre stupide musichette che ti
avvisavano se qualcuno rompeva le scatole, ma perché non lo
staccavano?! Ah già, perché mio fratello Nicky lo usava tutto il
giorno per stare al telefono con la sua fidanzatina.
Ignorai lo squillo del telefono ed optai alla fine per le classiche All Star.
Appena uscita
di casa, mi accorsi del fatto che stesse piovendo ed etichettai automaticamente quella giornata come "la più sfigata della mia breve vita".
-Ma che cavolo! Non me ne va una giusta!- Esclamai di nuovo irritata.
Non avevo il tempo di tornare indietro a cambiarmi le scarpe che si sarebbero
inevitabilmente inzuppate, così, mi diressi di di corsa verso la scuola, ignorando quella fastidiosa sensazione di
essere seguita.
Mentre prendevo i
libri dall’armadietto, mi accorsi che quel brutto
presentimento non se ne era ancora andato. Mi capitava spesso di avere brutte
sensazioni e quasi sempre succedeva qualcosa di non
piacevole. Mia madre diceva scherzando che avevo preso tutto da sua nonna che
era una specie di veggente fissata con le premonizioni e la lettura delle
carte; io, però, mi ero sempre rifiutata di pensare che le mie sensazioni
fossero una specie di premonizione, anche perché non avevo mai creduto in
quelle cose.
Chiusi
l’armadietto appoggiandoci poi la fronte sopra e sospirando ad occhi chiusi; era solo uno stupido presentimento il mio,
non avrei dovuto guardare The exorcism of
Emily Rose la sera precedente, i film horror non mi aiutavano a calmare le
mie sensazioni.
-Ciao Lily!-
Una voce squillante
proveniente da dietro mi fece sobbalzare e
cadere tutti i libri che avevo in mano.
-Mio Dio, mi hai
spaventato cretino!- Sbottai furiosa contro il mio “ragazzo” Mark
che rideva divertito della mia reazione.
Il nostro rapporto
era molto strano; non stavamo insieme, ma eravamo più che amici visto che da mesi ci frequentavamo. Lui…beh lui non
aveva mai nascosto il fatto che gli sarebbe piaciuto
essere il mio ragazzo, ma io non me la sentivo ancora. Mark era un tipo
piuttosto tradizionale e pretendeva già di conoscere i miei genitori,
-neanche stessimo per sposarci!- cosa che solo a pensarla mi faceva morire dall’imbarazzo.
Già vedevo la faccia di mio padre mentre glielo presentavo…e
riuscivo anche ad immaginare le raccomandazioni sul
sesso che avrebbe fatto mia madre.
-Scusa, volevo
farti una sorpresa.- Si difese lui sorridendo, mentre mi porgeva i libri che aveva gentilmente raccolto. Aveva un bel sorriso e i capelli
cortissimi di un castano scuro che al sole sembravano quasi rossi, tanto che per scherzare ci
chiamavano i “rossini”.
Alzai lo sguardo
verso di lui che era poco più alto di me e sospirai teatralmente
riprendendo il libro in mano. -D’accordo, per stavolta ti perdono.-Sorrisi divertita, avvicinandomi per baciarlo a stampo sulle labbra.
-A cosa devo
questo?- Mi intrappolò in un abbraccio.
-Devo avere un
motivo in particolare per baciarti?- Alzai un sopracciglio maliziosa.
-No, sai che puoi
farlo quando vuoi.- Ridacchiò, baciandomi di nuovo con molto più trasporto di prima.
-Oh, la smettete
con queste smancerie tesori miei?- Una voce divertita mi fece girare.
Victoria McFinn se
ne stava di fronte a noi sorridendo sbarazzina. Era una mia compagna di classe , nonché amica da…neanche ricordavo da quando,
probabilmente da quando eravamo all’asilo. Era una
piccoletta tutto pepe, i capelli cortissimi e biondi che da dietro la
facevano sembrare quasi un ragazzo, ma che le incorniciavano il viso bellissimo
simile a quello di una bambola. Aveva un modo affettuoso e strano di chiamare
le persone; per lei eravamo i suoi tesori, i suoi cuccioli, i suoi bimbi, i suoi amori…
L’unica cosa che nessuno di noi aveva mai capito, era perché si
fosse sempre rifiutata di farsi chiamare Vicky. Diventava furiosa –ed era
rarissimo vederla arrabbiata dato che sorrideva quasi
sempre- quando qualcuno la chiamava così.
-Se non vi dispiace
dovrei andare al mio armadietto e vorrei arrivarci senza prendermi il
diabete…-
Feci la linguaccia:
-Ma come sei acida tesoro stamattina.- Ridacchiai.
-Senti pupattola, o
ti sposti tu o ti sposto con la forza e sai che potrei
anche farlo.- Incrociò le braccia sorridendo in modo fintamente
minaccioso. Ecco cosa intendevo quando dicevo che usava epiteti curiosi per
chiamarci, pupattola era un esempio.
-Un corpo a corpo fra donne? Eccitante…-
Fece Mark sorridendo.
-Deficiente.- Gli diedi un leggero pugno sul petto, prima di
rivolgermi di nuovo a Victoria. – Hai vinto cosetta-, altro modo che usava lei per chiamare le sue amiche di
solito, -sono costretta a spostarmi, tu hai fatto una lezione di karaté,
non posso mica competere con te.- Commentai fingendomi
terrorizzata all’idea di un confronto.
-Ecco, brava
cosetta, togliti che è meglio; il mio gancio destro è micidiale.-
Rise divertita. Victoria era portatissima per tutti gli sport, ma era proprio
negata per qualsiasi tipo di arte marziale e l’unica lezione del corso di
karaté a cui aveva partecipato ne era la prova.
Aveva pagato una fortuna quel corso di 34 lezioni in
tutto, ma alla prima si era già arresa capendo che il karaté non
faceva proprio per lei.
Il suono della
campanella interruppe i nostri discorsi cretini, ricordandoci che probabilmente
il nostro prof di geografia non sarebbe stato molto contento se avesse avuto 3 persone in meno da interrogare.
Mi guardai intorno un po’ spaesata ricordandomi improvvisamente
una cosa.
-Avete visto Angie
per caso?- Di solito Angela, la mia migliore amica, anche quando arrivava in
anticipo mi aspettava sempre. Quel giorno ancora non l’avevo vista…
Si girarono entrambi
verso di me improvvisamente consapevoli della sua mancanza.
-No, è vero
non c’è…Di solito prende il treno delle 7.45, la incontro
sempre in stazione, ma stamattina non l’ho vista-Affermò confusa Vicky
(nella mia mente potevo anche chiamarla così, no?) girandosi verso Mark
che fece segno di no con la testa.
-Sarà stata
male.- Alzai le spalle lasciando perdere. In fondo,
capitava a tutti di stare male qualche volta, no? Strano però che non mi avesse avvisata...
-Stasera cinema?-
Mi chiese poi al volo con un sorriso a trentadue denti Mark. Vicky alzò
di nuovo gli occhi al cielo schifata, -Vado in classe,
a dopo bimbi.- E, borbottato quello, si diresse
velocemente verso la classe in fondo al corridoio.
-Perché no!-
Risposi a Mark alzando le spalle sorridendo. –Riproiettano Titanic al cinema e tu sai quanto adoro
quel film!- Ero sicura che gli occhi mi stessero brillando dalla gioia. Anche
se lo avevo visto migliaia di volte –vedendo il
povero Jack morire ogni volta, cosa molto deprimente tra l’altro,
continuava a piacermi.
-Ma lo hai
già visto 130 volte!- Esclamò esasperato. Il povero Mark mi aveva
fatto compagnia molte volte mentre mi riguardavo il dvd a casa. Si era capito?
-134.- Precisai con
una smorfia, mentre ci incamminavamo verso la classe. –E poi vederlo al
cinema è un’altra cosa, si provano un
sacco di emozioni!- Dissi estasiata all’idea di vedere il mio film
preferito in uno schermo così grande.
-Ho visto talmente
tante volte quel film che ormai non provo più niente.- Scosse la testa
–Ma che gusto c’è a vedere un film di cui conosci già
il finale?- Mi chiese ingenuo. Non sapeva che avrei potuto fargli un discorso
di più di un’ora sul perché Titanic fosse il Film
più bello del mondo e non mi annoiasse mai. Per sua fortuna il prof
stava arrivando e dovemmo affrettarci a prendere posto
nei nostri banchi.
-Ricordamela
stasera questa domanda e avrai risposta.- Una lunga risposta, sapevo essere davvero logorroica quando volevo, –Facciamo alle nove?- Chiesi battendo le ciglia con uno
sguardo implorante.
-Alle nove.-
Cedette infine. Avrebbe rivisto anche lui Titanic
per la 32esima volta.
Proprio in quel
momento, entrò il professor Spyne, il mio amatissimo insegnante di geografia, e
fui costretta a sedermi al mio banco, quel giorno affiancato da un suo
gemello vuoto. Angie, la mia migliore amica, era appunto assente. Mi chiesi
come mai non mi avesse chiamato per avvertirmi, ma poi mi tranquillizzai
pensando che quello era il giorno di riposo di sua madre e che quindi non sarebbe stata sola a casa.
Il professore
spiegò per venti lunghissimi minuti di agonia per
la classe e di ozio per me che non facevo altro che scrivere “Edward” sul mio libro. Sì, lo sapevo, era da ochetta deficiente sbavare per un vampiro esistente solo in un libro, ma...era così perfetto in Twilight, così simile al mio modello di ragazzo ideale.
Certo, tolta quella cosa inquietante dello stalking, non mi sarebbe piaciuto affatto se un ragazzo mi avesse seguita o se fosse entrato in camera mia per guardarmi dormire, non ero a quei livelli.
Capii subito quando la spiegazione giunse
al termine; d’un tratto piombò il gelo
glaciale in classe e il professore, con un ghigno divertito e maligno al tempo
stesso, si acciambellò sulla sedia lentamente.
-Allora,
interroghiamo oggi?-Chiese retoricamente. -Qualcuno si offre?-
Fece scorrere il
suo sguardo su studenti improvvisamente distratti a cercare qualcosa nella
cartella o presi da appunti infiniti sul quaderno. Nessuno osava incrociare lo
sguardo del professore. Mentalmente tutti imploravamo Loris Finnigan, il secchione della classe, di farsi interrogare, ma lui non
sembrava intenzionato a farlo.
-Devo usare la mia
amica penna?- Chiese perfidamente sadico con un
sopracciglio inarcato.
Quando nessuno si
offriva, l’adorabile prof Spyne si divertiva a far cadere la sua penna
sul registro che andava ad indicare i nomi dei poveri
sfortunati che dovevano essere interrogati. Rifiutare di farsi interrogare
quando la penna chiamava per il professore era una specie di sacrilegio ed equivaleva ad una
bella F.
-Bene- Disse sorridendo placidamente e lasciando
cadere la penna sul registro.
Gli studenti non
fiatarono, si alzarono e abbassarono leggermente dal banco col fiato sospeso
per osservare meglio la penna che rotolava sadica sul registro. Poco dopo,
però, chi era in fondo al registro e chi all’inizio si
tranquillizzò; la penna si era fermata al centro.
-Bene bene, mi
fanno il piacere di venire qui la signorina Lowell e
il signor Maxwell?-
Ovvio, vi ho
già parlato della mia fortuna? Naturalmente la sua domanda era retorica,
bisognava andare per forza o tanti cari saluti alla sufficienza in pagella.
Mi
alzai e camminai come diretta verso il patibolo, verso la mia fine. Non avevo
studiato praticamente niente e Angela non era nemmeno
presente per potermi suggerire uno straccio di parola dal libro. Figurarsi poi
se avrebbe potuto aiutarmi Mark che sorrideva al vuoto attorcigliandosi i
capelli con la matita e pensando probabilmente alla sua prossima partita di
football.
Che cavolo, alla fine poi chi della classe pensava a studiare una materia
inutile come geografia? Si pensava alla letteratura, alle lingue, alla matematica
e alle altre materie scientifiche, ma la geografia non contava molto nel
programma scolastico. Tuttavia era comunque rilevante per la pagella finale,
un’insufficienza e la bocciatura scattava.
-Prof , scusi…-
Una voce parecchio
sicura e spavalda proveniente dalla mia destra attirò l’attenzione
del prof e della classe.
Il prof sorrise
maligno, mentre si infilava i suoi occhiali alla Harry
Potter.
-Mi dica signor
Maxwell-
-Ecco, vede, in
questi ultimi giorni ho avuto la febbre parecchio alta –controlli pure sul
registro ero assente- quindi non ho potuto prepararmi adeguatamente…-
Sì, certo, come no!
Ovviamente il fatto che non si era “preparato adeguatamente alla
lezione” voleva dire che non aveva studiato. E poi, chi ci credeva alla
storia che Theodor Maxwell non veniva a scuola perché malato? Dio solo sapeva
quante volte aveva marinato la scuola falsificando poi la
firma dei genitori.
-Temo che questa
non sia una giustificazione sufficiente signor Maxwell…- Spyne arricciò le labbra come un bambino indispettito, -Inoltre- Aggiunse ancora
con quell’aria fintamente dispiaciuta mentre controllava sul registro , -Mi risulta che lei ieri fosse presente, quindi stava
abbastanza bene per studiare…-Concluse togliendosi gli occhiali e sorridendo compiaciuto.Theodor si morse il labbro non sapendo più in che modo replicare.
-Facciamo
così- Il prof si sistemò meglio sulla sedia mentre parlava.
-Venga alla lavagna e mi dica quello che sa- Si grattò il mento soddisfatto, -Sono
di buon umore e se sa qualcosina potrei premiarla con una D, anziché una
F, che potrà poi recuperare più avanti.- A volte non era del
tutto perfido in fondo.
Theodor,
incoraggiato da quel sorriso, annuì e si diresse verso la cattedra un
po’ più tranquillo.
Andò
abbastanza bene alla fine…per me ovviamente. Theodor si beccò una
D, come gli aveva promesso il prof se avesse detto qualcosa sulla lezione, io
invece una B-, voto che mi andava comunque bene; non volevo assolutamente
essere la migliore e avere tutte A, mi bastava la sufficienza.
Non ero mica mio fratello che faceva una tragedia greca con tanto
di pianto disperato in stile “moriremo tutti” ogni volta che
prendeva una A- o una B. Con una B- probabilmente quell’idiota avrebbe
preso a testate il muro.
Il resto della
giornata passò piuttosto lentamente; la verifica di storia fu rimandata
per via dell’assenza della prof e nelle altre materie ero già
stata interrogata, quindi trascorsi il tempo ascoltando le lezioni e prendendo
appunti che studiavo poi mentre gli altri venivano
interrogati. In mensa mi sedetti al tavolo con Judith Kingsley e Meredith
Parker, due mie compagne di classe abbastanza simpatiche. Mark doveva discutere
di una strategia di football con gli altri giocatori della squadra e avevo
volentieri declinato la sua gentile offerta di sedermi al tavolo con loro.
Preferivo pranzare con quella squilibrata mentale della professoressa di
chimica Josien e farmi spiegare la sua lezione del giorno decine di volte
piuttosto che sentire le “strategie” di quello stupido
gioco con la palla.
Ad ogni modo Jude e Mary erano un
po’ strane, non socializzavano quasi mai con nessuno tanto che a scuola
aveva iniziato a circolare una voce sul fatto che stessero insieme. Ovviamente la voce era stata messa in giro da quella scema
della mia ex migliore amica Helena Elbow, la cui patetica esistenza si basava sui
pettegolezzi, sullo smalto e sui vestiti. Che tristezza.
A smentire poi le
totali cavolate che diceva Hele, c’era pure la
presenza di Philip Joseph, fidanzato super innamorato di Meredith che si
unì a noi durante il pranzo. Quella era la prima volta che lo vedevo e
lo trovai decisamente simpatico nonostante la sua
maniacale fissazione per gli animali. Philip non aveva fatto altro che parlare
del suo odio verso i bambini e verso l’uomo in generale , sostenendo che la loro presenza rovinasse la natura. Affascinante.
Il suono della campanella mi salvò in corner proprio quando Meredith,
altrettanto animalista e ambientalista, voleva farmi provare una crema per il
viso dall’aspetto estremamente disgustoso che
aveva in borsa agli estratti naturali di olio di zucchina. Oltretutto quella
roba puzzava da morire. Me la cavai con un:
-Magari
un’altra volta Mary.- E un sorriso poco
convinto.
Passarono altre due
ore di agonia e finalmente preparai la cartella pronta a tornare a casa.
-Lily tesoro.- Una
voce assurdamente finta e mielosa mi bloccò proprio sull’uscio
della porta. Maledissi mentalmente chiunque fosse stato nel mio raggio
visivo in dieci lingue diverse.
-Che vuoi Hele?-
Inarcai il sopracciglio infastidita. Non era mai stato
un problema per me esporre la mia totale antipatia verso una persona.
-Sono preoccupata per Angie…sai cosa ha avuto?-
Eccola che iniziava
con una ridicola sceneggiata alla fine della quale mi avrebbe chiesto con
nonchalance di passarle i compiti fatti per il giorno dopo.
-No.-Dissi svelta
iniziando a camminare verso l’uscita, trascinandomela inevitabilmente dietro.
-Se la senti per
telefono poi chiamami, ok?-Sbatté le ciglia in modo pietoso.
Ero certa che alla
frase avrebbe voluto aggiungere “così
poi mi dici i compiti.”
-Ok.- Non mi sprecai neanche a salutarla prima di andarmene. Come se
l’avessi davvero fatto poi!
Per strada, avvertii
nuovamente la strana sensazione di quella mattina.
Ero in un vialetto praticamente deserto che mi accorciava di molto la via
per tornare a casa.
Di solito la facevo
con Angela che abitava vicino a me e quel giorno non era stata per niente una
buona idea decidere di farla da sola.
Mark si era anche offerto
di accompagnarmi, ma avevo rifiutato dicendogli di stare pure con i suoi
amici ad allenarsi. Pessima idea.
Sentii di nuovo un rumore alle mie spalle.
Ok, stavo iniziando a spaventarmi seriamente, chi c’era lì?
Mi girai e questa volta scorsi un leggero movimento: una persona. Non l’avevo vista bene, ma ero sicurissima che
ci fosse.
Okay.
Feci un grosso respiro per cercare di
calmarmi. Non era di certo lì per me quella
persona. Era lì per caso. Per caso, ripetei a mente per evitare un decisamente prossimo attacco di panico.
Accelerai il passo con l'intento di raggiungere una zona più frequentata e, per chissà quale motivo, sentivo che anche
l’individuo dietro di me aveva fatto lo stesso.
Completamente spaventata, feci la cosa più sbagliata di tutte: incominciai a correre più forte che
potessi.
Sapevo che non era una buona idea, ma in quel momento il mio cervello
non era più in grado di produrre buone idee.
Corsi a perdifiato
finché, arrivata ad una piccola svolta prima di
una stradina che dava sulla strada principale, vidi spuntare due uomini davanti
a me.
Circondata.
Era l’unica
parola che riuscivo a pensare, mentre mi fermavo a pochi metri dai due tipi.
Alle mie spalle, poco dopo, sentii distintamente altri passi.
Frugai
immediatamente nelle mie tasche e presi il cellulare per cercare di chiamare
aiuto, ma non feci in tempo a far nulla: li sentii addosso a me l’attimo dopo.
-Lasciatemi!-
Gridai, mentre un uomo coperto al volto mi aveva afferrata
da dietro immobilizzandomi. Gli altri due, sempre con il volto coperto, si
avvicinarono lentamente da davanti.-Che cosa volete?!- Strillai ancora.
Soldi? Il
telefono? Che cosa potevano volere quei tizi da una ragazza del liceo? Io non
avevo soldi con me! Forse volevano…no…le lacrime iniziarono veloci e
frenetiche a scendermi dal viso mentre cercavo con le mani di liberarmi.
Raccolsi tutto il fiato che avevo in gola per tentare un disperato urlo. Cercai
di mordere e di prendere a calci il tipo che mi teneva, ma i miei tentativi di
liberarmi sembravano del tutto indifferenti a lui.
-Stai buona.- Lo
sentii borbottare nervoso.
-Aiuto!- Cominciai
continuando a dimenarmi.
Improvvisamente,
sentii qualcosa di ruvido sfregarmi la bocca e il naso. Della stoffa.
Piano piano, la vista di quei due tizi ghignanti si offuscò.
No.
Le forze mi
stavano abbandonando e sentivo le gambe cedere. Prima di sentire i miei occhi
chiudersi del tutto, pensai disperata ai miei genitori che forse non avrei
più rivisto.
Beh...a mio modesto parere questa storia non meritava di finire su efp XD se alla fine, dopo tanti di quei tentennamenti e indecisioni, ho deciso di iniziare a pubblicarla è stato grazie alla mia meravigliosissima beta, Chiara** la beta migliore che potessi trovare^^ Non so davvero come ringraziarla, mi ha sopportato tantissimo, ma soprattutto ha sopportato i miei mille dubbi e la mia totale incapacità di usare l'html (e ancora non ho capito bene che è...-.-) non ho le parole per esprimerle la mia immensa gratitudine ç_ç (sono lacrime di commozione xD)posso solo ordinare (scherzo, suggerire ù_ù) di leggere la sua stupenda storia, Secretly** Ne vale la pena davvero^^
Detto questo, qualsiasi commento è ben accetto, anche "un fai schifo, non scrivere" andrebbe benissimo :P
Edit: Mi ero dimenticata di linkare il blog dove potrete vedere le varie schede dei personaggi se volete^^:
Blog
Piccolissimo avviso: Da qui la storia inizia ad entrare nel vivo diciamo
>
Piccolissimo
avviso: Da qui la storia
inizia ad entrare nel vivo diciamo: viene
presentato il protagonista maschile che personalmente adoro, anche se credo di essere moolto di parte :)
Volevo poi precisare una cosa; il
nome della protagonista è Allison, Lily è il soprannome, avrei dovuto specificarlo subito :P <
Da qui in poi il pov (punto di vista) cambierà piuttosto frequentemente, si passerà dal punto di vista di Allison a quello del protagonista maschile durante lo stesso capitolo; ovviamente specifico
quando succede.
The
Kidnapping (Il rapimento)
Puzza. C’era una terribile puzza di sangue
mischiato al caldo e alla muffa. Quell’odore era davvero soffocante oltre
che nauseante. Non avevo la minima idea di dove fossi, ricordavo solo gli
uomini che mi avevano narcotizzato e poi basta, il buio totale.
Feci per
alzarmi, ma ebbi una fitta alla testa.
-Ah!- Esclamai, portandomi una
mano sulla fronte; la sentivo pulsare da morire.
Scostando la mano, notai nella
penombra delle gocce rosse che dalla mia testa continuavano a cadere sulle dita
ormai già zuppe di sangue. Ero ferita.
Deglutii a vuoto agitata e cercai di guardarmi intorno per analizzare bene l'ambiente circostante.
Ero in uno stanzino chiuso e buio, tolto il fascio di
luce che entrava da una finestrella minuscola in alto. La stanza era fredda e
umida, sentivo delle goccioline cadere da alcune chiazze di umidità sul
muro, e le pareti erano piene di crepe.
Per un attimo, presa dal panico, l’assurda idea di
gridare aiuto balenò nella mia testa, prima di realizzare
che non sarebbe stato il caso visto che non avevo idea di chi ci fosse fuori da
quella specie di scantinato.
I miei occhi si soffermarono su una cassa vuota di metallo
vicino alla porta: mi alzai a fatica e barcollai fino ad essa per recuperarla e spostarla sotto la finestrella.
Rischiai quasi di cadere quando vi poggiai un piede sopra per salirci: la botta in testa doveva aver avuto ripercussioni anche sul mio equilibrio.
Mi tenni stretta al muro e, aiutandomi con le mani, riuscii a sollevarmi e a guardare fuori di lì.
Un brivido mi attraversò la schiena quando notai solo dei campi: eravamo senza alcun dubbio in
campagna, anche se avessi gridato nessuno mi avrebbe mai sentito.
Scesi dalla
cassa ed incominciai a camminare avanti e indietro nervosa. Mancava l'aria lì dentro ed un insostenibile senso di
claustrofobia iniziò ad assalirmi. Volevo uscire di
lì maledizione!
Sentii il naso pizzicare e gli occhi inumidirsi, mentre le gambe tremavano sempre di più ad ogni passo.
Nonostante i miei tentativi di ricacciare indietro le lacrime sbattendo velocemente le palpebre, mi ritrovai a singhiozzare neanche un minuto dopo.
Avrei voluto fermarmi e smetterla di piagnucolare perché
sapevo che non sarebbe servito a niente, eppure
non riuscivo proprio a calmarmi, il panico mi stava
assalendo e aveva già raggiunto le mie mani che con isterica frenesia
asciugavano le lacrime sempre più numerose. Basta, basta, basta… continuavo a
ripetermi mentalmente per cercare di tranquillizzarmi.
Mi sedetti in un angolo
rannicchiandomi e massaggiandomi le gambe con le mani per scaldarmi.
Cercai di non badare al rosso vivo del sangue che dalle mani sporche si stava
spalmando sui jeans.
Perché? Perchè
stava succedendo a me?
Mi diedi un pizzicotto come in trance sperando che tutto quello fosse solo un incubo, sperando di risvegliarmi nel mio letto...
Mi sembrava di essere in uno schifo di film e non sempre nei film le vittime facevano una bellissima fine.
Era finita? Mi chiese
inevitabilmente la mia parte pessimista.
Non avrei più rivisto i miei
genitori? E mio fratello? Quell’odioso e insopportabile bambino a cui comunque volevo tantissimo bene? Lui che era praticamente l’orgoglio dei miei genitori,
nonché uno dei bambini più popolari e adorato –soprattutto
dalle insegnanti con cui faceva il lecchino- della scuola; lui che ogni volta
che cercavo di fare qualsiasi cosa era sempre lì a darmi fastidio,
facendo versi, tirandomi calci e pugni senza motivo e sputandomi addosso; lui
che quando lo sgridavo chiamava i miei piangendo e ovviamente loro difendevano
l’angioletto di mamma e papà. Il mio fratellino…che mi era
stato vicino quando avevo avuto la febbre alta, che mi aveva
aiutato con le sue piccole manine a colorare, anche se male, un disegno di
artistica per scuola e che mi abbracciava e ascoltava quando litigavo con gli
altri, confortandomi con le ingenue parole che solo un bambino può usare...
Nicky…
E mio padre invece, dolcissimo,
iperprotettivo e gelosone? E la mia mamma sempre così buffa, ma
terribilmente tenera e premurosa? Quella donna simile a me in quasi tutto,
tranne che per l’incredibile pazienza che la contraddistingueva…
Continuai imperterrita a
piangere…La mia famiglia…
L’improvviso scatto di una serratura mi
spaventò e mi fece smettere per un attimo di singhiozzare come una
bimbetta isterica. La porta si aprì e ne uscì lo stesso uomo alto
e tarchiato che avevo visto in quel vicolo; questa volta, però, era senza
maschera. Aveva i capelli cortissimi neri –talmente corti da sembrare
quasi calvo- e degli occhi di un verde scuro acceso ed eccitato. Si aprì
in un ghigno sadico che mi fece sudare freddo.
-Ben svegliata, principessa.-
Aveva una voce molto imperiosa e
allo stesso tempo roca. Il tono ironico con cui mi chiamò "principessa"
non mi piacque per niente e se non fossi stata paralizzata dalla paura probabilmente gli avrei risposto a modo prima di
cercare di scappare dalla porta dietro di lui, ora finalmente aperta.
-Sono due giorni
giorni ormai che dormi indisturbata qui.- Continuò, facendomi distogliere
lo sguardo dall’unica via di fuga della stanza. Era passato così tanto tempo?!
Scattai in piedi procurandomi una
dolorosissima fitta alla testa che ignorai.
-Due giorni?!-
Riuscii finalmente a dire con voce tremante.
-Sì, tesoro, due
giorni…- Mi squadrò dalla testa ai piedi divertito prima di
riprendere a parlare, –Non ti preoccupare per i tuoi genitori, li abbiamo
già avvertiti noi che ti sei piacevolmente trattenuta a
parlare con noi.- Proseguì con un tono di voce quasi cortese; solo il
suo sguardo maligno tradiva le sue reali intenzioni.
Lo sapevano già?! I miei genitori sapevano che ero stata rapita? Allora
sicuramente avrebbero fatto qualcosa!
Mi sentii un po’ più
sollevata quando chiesi:
-Che cosa volete da me e dalla
mia famiglia? Soldi? Non siamo ricchi, siamo gente normale.-
Il mio tono di voce era tornato
di nuovo abbastanza sicuro da permettermi di guardare in faccia il mio
aguzzino.
-Calma, calma principessa. Non li vogliamo i vostri
soldi, piccola. Vogliamo solo parlare un pochino con
te, d’accordo? Il nostro capo sarà più che felice di
riceverti.-
-Io no invece.- Risposi,
guardandolo con ribrezzo.
Era chiaro che volessero qualcosa da me, era chiaro che servissi a qualcosa, ero dunque abbastanza certa del fatto che non mi avrebbero uccisa...non ancora.
-Non hai scelta.-
Mi informò con uno sguardo canzonatorio.
Dietro di lui apparvero altri
due tipi robusti che, senza tanti complimenti, mi presero di forza ed iniziarono a trascinarmi per tutta l’abitazione.
Passammo per un gigantesco ingresso di una sontuosità immensa, con tanto
di scalone principale che portava ai piani alti. Il lampadario sembrava fatto
di tanti e piccolissimi Swarovski che riflettevano per tutta la stanza la luce del sole
che penetrava dalle finestre. I pavimenti erano rivestiti con tappetini
verdi di velluto e in tutti i corridoi in cui passammo
si potevano distinguere quadri e oggetti di valore. Il fatto che probabilmente fossero stati rubati non mi stupiva
affatto; chissà di quale criminale ero ospite.
Ad
un tratto, il tipo che mi teneva il braccio sinistro mi strattonò
indietro facendomi un male cane.
-Stai sporcando la tappezzeria.-Disse schifato,
indicando alcune gocce di sangue che dovevano essermi colate dalla ferita che avevo
in fronte. Mi chiesi come potessi ragionare e distinguere le
loro parole ancora così lucidamente nonostante la botta.
-Muoviamoci allora.-
Ribatté svelto l’uomo più grosso, che fra i tre doveva
essere il più importante. Per tutta risposta, gli altri due mi strattonarono ancora
più forte verso un altro lungo corridoio alla fine del quale vi era una
porta. Bussarono ed attesero in silenzio la risposta
di quello che supponevo fosse il loro “capo”.
-Avanti.- Disse una voce acuta e
su di giri al di là della porta.
Mi spinsero all'interno della stanza -che altro non era che una specie di studio- e mi fecero sedere su una sedia a lato dell'enorme scrivania al centro, occupata da un uomo in carne sulla quarantina.
Attesero poi in religioso silenzio un
ordine da parte del loro capo che non tardò ad arrivare.
-Potete andare.- Con un gesto
della mano, l'uomo congedò i suoi due scagnozzi che,
dopo avermi legato i polsi dietro lo schienale della sedia, uscirono dalla porta
richiudendosela alle spalle.
-Allora Allison.- Cominciò,
sorridendomi mentre mi squadrava con occhi socchiusi.
-Dolce, piccola
Allison…chissà che paura hai avuto stando tutto quel tempo in
quella stanza da sola.- Il suo tono di voce così viscido mi fece
accapponare la pelle. Lo guardai con odio non capendo però se si
aspettasse o no una risposta da me. Riprendendo a parlare, mi fece capire che
non ero tenuta a replicare:
-Mi hanno detto che hai dormito
per quasi tutto il tempo.- Fece lo stesso sguardo birichino
di rimprovero di un genitore che coglie in flagrante il suo bambino con le mani
nel barattolo del miele.
-Che cosa vuoi da me?- Chiesi
brusca, impedendogli di proseguire quella stupida sceneggiata.
Temevo e volevo al tempo stesso una risposta, volevo sapere il perché di tutto quello.
Rise fra sé sfregandosi le mani soddisfatto, –Vai
subito al sodo vero piccola?- Domandò con voce
quasi affettuosa, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a me con passo lento.
–Non lo immagini che cosa voglio da te?-
Sussultai spaventata, mentre il
mio cervello iniziava impazzito a macchinare ipotesi su ipotesi.
Che cosa voleva?
Stai lontano brutto
ciccione o ti prendo a calci, fosse l’ultima cosa che faccio.
Mi prese il mento fra il pollice
e l’indice e mi guardò fisso negli occhi con uno sguardo…da
maniaco che non mi piaceva per niente. Stavo morendo dalla voglia di sputargli
in faccia, ma avevo la gola secca e non riuscivo a racimolare nemmeno un
briciolo di saliva.
-Tu sei la figlia del capo di
tuuutta la polizia della città. Con te qui non
credo che tuo padre potrà darci fastidio più di tanto, non
credi?- Domandò increspando le labbra.
Spalancai la bocca incredula. Ma certo, era chiaro! Volevano agire indisturbati senza la
polizia alle calcagna e sapevano benissimo che mio padre non avrebbe fatto
niente che mi avrebbe potuto mettere in pericolo; avrebbe avuto le mani legate.
Stavo per rispondergli, volevorispondergli che era solo un povero illuso e che lo
avrebbero di sicuro rintracciato e arrestato, dopotutto mio padre non avrebbe di certo potuto fermare anche CIA ed FBI, quando un suono simile a quello di un
citofono mi fece sobbalzare.
L’uomo si allontanò da me un po' seccato
per dirigersi verso la sua scrivania e schiacciare il tasto di un aggeggio
che aveva lì sopra:
-Che succede?- Chiese, visibilmente irritato per essere stato interrotto.
Non ottenne risposta, anzi, una risposta la ottenne: dei rumori simili a degli spari che lo
fecero trasalire preoccupato.
-Andrew, Drake!- Gridò in
direzione della porta, che improvvisamente si spalancò facendo sbiancare
il vecchio ciccione che mi stava davanti.
Mi girai anch’io e notai la sagoma di tre persone.
La mia attenzione fu immediatamente catalizzata dal ragazzo al centro: aveva lo
sguardo piuttosto annoiato, ma freddo e carico di
disprezzo, come se avesse avuto davanti uno schifosissimo scarafaggio da
schiacciare. I suoi capelli erano di un castano chiaro, tendenti al biondo, gli
occhi, puntati sul ciccione dietro la scrivania, di un colore particolare che non avevo mai visto prima: erano di un verde con
sfumature di grigio. Era alto e snello, indossava dei jeans scuri con una
camicia nera lasciata fuori dai pantaloni e arrotolata fino ai gomiti.
Se la situazione fosse stata diversa, se ogni parte del mio corpo non stesse tremando per la paura, probabilmente avrei pensato che fosse il ragazzo più bello che avessi mai visto...
Non era da solo, c'erano
altri due ragazzi con lui; uno moro abbastanza basso e
corpulento e l'altro castano un po' più alto e un po' meno robusto.
Nulla degno di nota però, riportai subito il mio sguardo sul ragazzo
biondo di prima -che tra l'altro mi sembrava di aver già visto da
qualche parte- che mi guardò per poco
più di un secondo con un'aria terribilmente antipatica, prima di iniziare
a parlare con quell’uomo.
-Non sono
reperibili…- Disse fintamente dispiaciuto, arricciando le labbra in una smorfia poco convincente.
-Avevi bisogno di
loro per caso?- Chiese ancora, in modo quasi professionale. Solo dopo mi
accorsi con orrore che i due tizi di prima, quelli che mi avevano accompagnato
lì, erano sdraiati per terra con gli occhi spenti e vuoti ed un’espressione terrorizzata dipinta in volto, neanche avessero visto
il Diavolo in persona. Le loro carcasse erano circondate da un lago di sangue
che aveva già impregnato i loro preziosi tappetini verdi.
Voltai lo
sguardo chiudendo gli occhi di scatto; non che mi dispiacesse più di tanto che quegli schifosi avessero fatto una brutta fine, ma...nonostante gli occhi chiusi, ricordavo ancora la scena e tutto quel sangue, cosa che rischiava seriamente di farmi vomitare.
-N-No…- Balbettò il ciccione,
facendomi riportare l’attenzione su di lui.
-Ottimo- Concluse
il ragazzo disinteressato, prima di aggiungere come se niente fosse -E' da tanto che non ci si vede, eh Tom?-
ghignò in un modo che definire malefico era poco. Aveva una voce
piacevole, nonostante la vena minacciosa che a quanto pareva
aveva colto pure il ciccione visto il suo sguardo spaventato.
-G-Già…-
La voce di Tom tremava visibilmente, il suo tono era completamente diverso da quello usato con me poco prima e iniziai a domandarmi il
perché…chi erano quei ragazzi? Non facevano tutti parte della stessa banda di
criminali? Non erano...alleati? Perché il
ragazzo aveva ucciso gli altri due?
-Hai ragione,
è da tanto che non ci si vede ragazzo!- Sembrò riacquistare un
po’ di sicurezza, anche se non potevo saperlo con certezza.
Il ragazzo
intanto girava curioso per la stanza e osservava con interesse i vari
soprammobili. Mi guardò di nuovo per qualche lieve secondo e, anche se
non ne ero certa, mi sembrò di vederlo sorridere appena, prima che soffermasse lo sguardo su un soprammobile in
particolare.
-Questo è
d’oro?- Chiese inarcando il sopracciglio indifferente, mentre indicava una
strana statuetta sulla libreria alla mia sinistra, sembrava una fenice.
Tom sorrise
confuso e non era l’unico ad esserlo, che
c’entrava quella statuetta?
-S-sì certo.- Rispose titubante.
Il ragazzo
alzò le spalle indifferente e, dopo aver preso l’oggetto, se lo mise in tasca con noncuranza.
Osservai sconcertata il ciccione che, però, non fiatò;
doveva avere molta paura di quel ragazzo se gli permetteva di
derubarlo…era davvero così pericoloso? Lo guardai nuovamente.
Okay, il suo sguardo non era amichevole, ma addirittura temerlo così mi
sembrava una cosa esagerata! Sinceramente, ero più terrorizzata all'idea di restare nuovamente da sola con quel Tom, ero più terrorizzata all'idea che potesse toccarmi di nuovo con le sue sudice mani, che potesse farmi del male...
-Come mai da queste parti?-
Alla domanda di
Tom, se possibile, il ghigno malefico del ragazzo si allargò ancora di
più fino a diventare decisamente crudele.
-Non lo
immagini?- Era incredibile, ma la sua espressione apparentemente indifferente e
annoiata lasciava trapelare un misto di divertimento e perfidia allo stato
puro.
Approfittando di quel momento di distrazione generale, cercai di sciogliere il nodo della corda ancora stretta intorno ai miei polsi: se fossi riuscita a liberarmi, forse con uno scatto sarei riuscita ad uscire da quella porta. Il ciccione Tom sarebbe stato troppo impegnato a parlare con quel ragazzo per fermarmi e gli altri due...forse gli altri due non mi avrebbero impedito di fuggire, forse non era nel loro interesse farmi del male...non lo sapevo, non sapevo né capivo più nulla, volevo solo tornare a casa, volevo solo che la mia testa la smettesse di pulsare così forte.
David’s Pov
Quel verme di Tom
sobbalzò spaventato. Lo sapeva, lo sapeva
perché ero lì. Glielo si leggeva in quegli occhi da codardo che
lo sapeva, eppure cercava ugualmente di prendere tempo. Ogni suo tentativo ad
ogni modo sarebbe stato inutile, sarebbe morto lo stesso, non l'avremmo
lasciato scappare.
Sentirmi gli
occhi addosso della ragazza, però, era decisamente
fastidioso, che diavolo ci faceva lì? Tom aveva di nuovo fatto le cose a
modo suo a quanto pareva...senza prima consultarsi con Johnny, motivo in
più per eliminarlo.
Johnny era il
criminale più pericoloso e temuto di tutta New York,
tutti gli altri se volevano esistere e fare casino nel suo territorio
dovevano stare ai suoi voleri.
Feci segno a Paul
e Michael di perquisire la stanza; magari avremmo trovato qualcosa di interessante. Loro annuirono in modo serio, continuando
però a tenere le armi a portata di mano, casomai Tom avesse opposto
resistenza al suo tragico destino.
-Non credo di
aver fatto nulla che possa aver fatto arrabbiare Johnny...-
Subito quel vile capì di aver fatto qualcosa di sbagliato verso il
nostro capo.
-Ah no?- Ribattei
divertito, prima di indicare con gli occhi la ragazza che sobbalzò
spaventata.
-Non mi pare che
Johnny ti abbia mai ordinato di rapire nessuno...-
Spiegai annoiato.
-Ma...ma lei...- Prese tempo, non sapeva nemmeno lui cosa dire,
faceva davvero pena.
-David lei
è la figlia del capo di tutta la polizia di New
York!- Lo disse come se la cosa fosse sensazionale. Come se avesse trovato un
nuovo tipo di droga sublime a poco prezzo. Ma che si
era fumato?
-E allora?- Schioccai
la lingua annoiato; mi stava solo facendo perdere
tempo.
-Come e allora?! Con lei nelle nostre mani possiamo ricattare la polizia,
te ne rendi conto?! Lowell non permetterà mai che venga fatto del male a
sua figlia!- Era ancora più estasiato di prima se possibile, ma il suo
entusiasmo morì non appena capì che non me ne importava un cazzo
di tutto quello. Né tantomeno sarebbe importato a Johnny.
Ghignai,
beffandomi della sua espressione ridicola
-Dove sta il
divertimento dell’essere criminali se non si ha
la polizia, per quanto stupida, alle calcagna?- Dissi con finta noncuranza.
Non rispose, non sapeva cosa rispondere.
-Mossa davvero
stupida la tua Tom.-
Incominciò
a tremare come un coniglio non appena gli puntai
contro la pistola.
-No! Perchè
Dave, perché mi fai questo?!-
-Niente di
personale Tom.- Oh sì che c’era qualcosa di personale, non vedevo l’ora di toglierlo di mezzo quello stronzo.
–Io eseguo gli ordini e basta.- Almeno in apparenza.
-Ti prego Dave,
parliamone!- Implorò ancora senza ritegno.
-Parlare di cosa
Tom? Di che ti preoccupi? Tanto sono solo un moccioso con una pessima mira, no?-
Ero particolarmente orgoglioso e quella sua frase, detta tempo prima con sarcasmo, il mio orgoglio non l'aveva
proprio gradita.
Sbiancò,
facendo aumentare il mio divertimento.
-S-Su, stavo scherzando Dave! Lo sai che non lo
pensavo!-
-Tu non pensi mai
caro Tom, è questo il problema...- Replicai
fingendo di essere dispiaciuto e chiudendo gli occhi rassegnato.
Li riaprii di
scatto spaventandolo.
-La tua ultima preghiera?-
-N-non vorrai davvero farlo davanti ad una ragazza!-
Oddio, era
davvero così patetico da sperare che una cosa del genere potesse
fermarmi? Era davvero la sua ultima risorsa la
ragazza? Beh peccato, speravo avesse qualche asso nella manica, invece toglierlo
di mezzo sarebbe stato un omicidio noioso esattamente come tutti gli altri.
-Sono sicuro che
sopravvivrà lo stesso dopo aver visto un po' di sangue..-
Dissi facendo roteare gli occhi per la stanza seccato. Chi non voleva vedere
Tom morto poi? Ero certo che pure la ragazza non avrebbe pianto per la sua
perdita.
Lo sentii gridare
un altro paio di volte terrorizzato, prima di premere il grilletto.
Allison’s Pov
Chiusi gli occhi
poco prima di avvertire uno sparo a pochi centimetri da me. Non osai riaprirli
per osservare la scena. Non capivo più niente e l'odore del sangue
iniziò a darmi alla testa.
Avevano ucciso un uomo a soli pochi centimetri da me, Santo Cielo! E molto probabilmente io sarei stata la prossima...
Quando il mio cervello realizzò completamente la cosa, ripresi a tremare come una foglia ed avvertii delle gocce salate solcarmi le guance.
Perché l'aveva ucciso? Il discorso era stato abbastanza confuso...da
quello che avevo capito, quel Tom aveva tradito un certo Johnny...ma chi era
Johnny? Un tizio ancora più potente e spietato di Tom, tanto da mandare i
suoi scagnozzi ad ucciderlo? E se quei ragazzi mi avessero catturata e portata da lui? Che ne sarebbe stato di me?
Sarebbe stata la
fine quella? Non avrei più rivisto i miei genitori? E i miei amici?Sentii un'altra
lacrima scivolare per il viso ed ebbi l’impulso di asciugarla con la mano destra,
che però era ancora saldamente legata insieme all’altra dietro alla schiena.
Dannazione! Non potevo continuare a frignare, no! Non avrei dato la soddisfazione a
quelli di vedermi piangere, non avrei mai implorato nemmeno pietà; se
fossi morta, lo avrei fatto con dignità cazzo,
ero la figlia di un poliziotto e non mi sarei mai piegata davanti a quei
criminali. Aprii gli occhi solo quando sentii dire:
-Che fai, piangi?-
La scena che mi
si prospettò davanti era terribile...sangue,
sangue, sangue...stavo per vomitare, ma, non seppi come, mi trattenni. Tom era stato colpito con
un unico colpo alla testa che era…come dire…quasi spappolata,
circondata poi dal sangue che era schizzato per la stanza e che per mia sfortuna
era ben visibile dalla posizione in cui mi trovavo…
Cercai di concentrarmi
solo ed esclusivamente sul ragazzo biondo che mi stava davanti. Non aveva più lo sguardo
crudele di prima, mi guardava semplicemente con il sopracciglio inarcato,
sembrava infastidito. Infatti anche la domanda era
stata formulata in un tono tutt'altro che gentile, qualcosa del tipo: -Oh no che seccatura! Questa
rompiscatole sta piangendo, uccidiamola!- E non mi avrebbe affatto stupito se
lo avesse davvero fatto per una motivazione così futile…
-No!- Dissi
brusca, voltando lo sguardo da un'altra parte. Pessima mossa: lo studio era praticamente ricoperto di sangue da tutte le parti e non
potei fare a meno di vedere di nuovo il cadavere.
Lo stomaco si ribaltò a quella visione e un conato di vomito risalì fino alla bocca, che serrai con forza per evitare di rigurgitare succhi gastrici addosso al biondino.
La tentazione di farlo c'era, ma era stata vinta dalla paura che potesse arrabbiarsi e farmi del male.
Sapevo che, se fossi riuscita a sopravvivere, avrei sognato quegli orribili attimi di terrore puro ogni notte, avrei sognato il cadavere di Tom, degli altri due tizi e...quegli occhi verdi che ora mi fissavano a soli pochi centimetri dalla faccia.
Fortunatamente
non si accorse della mia reazione -o fece finta di non accorgersi- e si
strappò un pezzo di manica della camicia. Osservai il suo gesto confusa e disorientata, piegando involontariamente un
sopracciglio, gesto mi costò una smorfia di
dolore per la ferita. Lui si avvicinò ulteriormente a me che, con riluttanza, avevo
iniziato a scansarmi.
-Stai ferma.- Mi
disse, semplicemente, e non seppi perché gli diedi ascolto.
Da quando mi faccio dare
ordini così?
Mi fermai e cercai di regolarizzare
il respiro, cosa che non mi riusciva tanto bene.
Iniziò a tamponarmi leggermente la
ferita sulla fronte che gocciolava ancora parecchio. Era
così…delicato, che non sentivo nemmeno il dolore. Non sembrava per
niente impressionato dal sangue, chissà quanti ne aveva visti messi
peggio di me. Tom per esempio.
-Che ti hanno
fatto qui?- Chiese con noncuranza, come se stesse parlando delle previsioni del
tempo. Fu umiliante sentire il battito del mio cuore aumentare furiosamente solo a causa della sua voce così vicina al mio orecchio. Mi resi anche conto, con molto
disappunto, che a quanto pareva era la sua vicinanza ad
impedirmi di regolarizzare il respiro…perché non si allontanava?
Deglutii e mi
schiarii la voce, mentre pensavo se fosse il caso di
rispondergli o no.
-Non lo so.- E non lo sapevo davvero. Probabilmente me lo avevano
fatto mentre dormivo.
-Questa va
medicata.- Disse piuttosto serio, non sembrava nemmeno il ragazzo di prima.
Assurdo, si era improvvisamente calato nei panni del dottor House?
-Non
l’avrei mai detto. Complimenti per l’illuminazione, sei davvero un pozzo d’intelligenza.- Mi morsi il labbro subito dopo per quell'uscita così involontariamente acida. Nonostante la paura, nonostante le guance ancora bagnate di lacrime, non ero riuscita a trattenermi.
Non era per nulla saggio da parte
mia provocarlo, loro erano in tre e per di più armati. Io ero da sola, disarmata e ferita…
-Siamo un po' acide, eh?- Replicò invece, altrettanto ironico e
pungente, piantando i suoi occhi nei miei. Erano davvero di un verde bellissimo,
riuscivo a specchiarmici. Scossi impercettibilmente la testa per scacciare quei
pensieri fastidiosi.
Avrei voluto ribattere ed insultarlo, ma avevo perso molto sangue e pianto molto, le forze cominciavano a venir meno ed il desiderio di tornare a casa diventava sempre più pressante.
Sorrise fra sé e sé mentre continuava a tamponare attento la ferita, che intanto aveva iniziato a smettere
di sanguinare.
Mi ero sbagliata, il suo sorriso non era bello, era davvero
bellissimo.
I suoi compagni arrivarono proprio in quel momento a chiamarlo; lui si girò così verso di loro che avevano appena finito di...spargere
benzina?! Avevo visto bene?
-Che ne facciamo
di lei?- Il ragazzo basso e robusto dai capelli lunghi e castani mi distrasse
dai miei pensieri con quella domanda.
-La bruciamo
insieme alla casa?- Chiese l'altro.
Bruciare. Ecco
come avrebbero eliminato le prove di quell'omicidio, ecco come eliminavano
sempre le prove di tutto. Un brivido mi percorse la schiena e mi fece tremare. Sarebbe stato
meglio di gran lunga se mi avessero sparato piuttosto
che morire in modo lento e doloroso bruciata viva...
Il ragazzo biondo
mi guardò di nuovo, questa volta sembrava volesse scavarmi dentro da quanto erano penetranti i suoi occhi. Sostenni il suo sguardo senza abbassare gli occhi nemmeno per un secondo: per un
attimo fui tentata di buttarmi ai suoi piedi e di piangere implorandolo di non uccidermi, c’era però
l’altra metà orgogliosa di me che si rifiutava categoricamente di
farlo; sapevo che David avrebbe riso spietato, mi avrebbe guardata
e uccisa come se fossi stata un verme, come se fossi stata Tom.
Mentre le due parti di me
combattevano ad armi pari, sentivo che l’orgoglio stava per cedere sotto
l’istinto di sopravvivenza. David, però, prima che potessi gettarmi
ai suoi piedi piangendo disperata, rispose alla loro domanda
piuttosto annoiato:
-No, portatela
fuori.- Alzò le spalle indifferente, lasciandomi un
attimo perplessa; forse attraverso i miei occhi aveva visto proprio
quella paura che non volevo vedesse.
Forse pensava
anche lui che una morte fra le fiamme sarebbe stata troppo terribile e troppo
crudele, soprattutto per una ragazza innocente.
Lo vidi buttare
il pezzo di stoffa della sua camicia ormai inzuppata del mio sangue per terra,
prima di fare un cenno ai due ragazzi che subito mi si avvicinarono e mi
slegarono. Venni trascinata così, senza troppe
gentilezze, da quei due che mi portarono fuori dalla casa, uscendo dal retro
dove erano presenti una macchina e altri quattro ragazzi. Erano in sette quindi. Come riflesso involontario, squadrai
la macchina in cerca della targa. La annotai mentalmente con l’intento
poi di dirla a mio padre casomai lo avessi rivisto, anche se probabilmente era stata rubata visto le condizioni disastrose in cui era.
-Ah finalmente,
era ora!- Un ragazzo dai capelli corti sul castano scuro mi distrasse dai miei
pensieri e ci venne incontro sorridendo. Aveva un viso molto luminoso, gli
occhi di un color cioccolato divertiti e un bel sorriso sincero; non seppi il
perché, ma vederlo mi tranquillizzò un po’.
-E lei?-
Inarcò il sopracciglio interessato. -Non sapevo che Tom fosse
così viscido da spassarsela anche con le ragazzine!- Scosse la testa schifato. Ma...per chi mi aveva preso?
-Era un
ostaggio.- Spiegò brusco il ciccione che mi stava stritolando il braccio
sinistro.
L'altro
annuì come se fosse la cosa più ovvia del mondo tenere in
ostaggio qualcuno. Ah già, erano criminali!
Poco dopo vidi
uscire dalla casa il ragazzo chiamato David e fu proprio mentre parlava con gli
altri ragazzi che capii finalmente dove l'avevo già visto. Avevo
già visto il suo viso, l'avevo già visto sorridere in una foto
che in breve aveva fatto il giro di tutti gli Stati Uniti. Alla centrale di
polizia quella foto era rimasta appesa per mesi e mesi
e probabilmente ancora adesso c’era da qualche parte.
Lui era....
*The end* xD
Spero di aver
lasciato un po’ di suspense così dai…stavo pensando di
postare la scheda di David, ma così mi sa che capireste già
quello che in teoria si scopre nel prossimo capitolo…quindi la posto nel prossimo capitolo, la sua e quella dell’amico
stupendamente dolce*_* (lo adoro, si era capito? xD)
Questo capitolo
è stato abbastanza difficile da scrivere, specie perché non
volevo che sembrasse finto, io di criminalità non me ne intendo >.<
Però mi
sto organizzando: mio fratello mi ha consigliato di giocare ad
un gioco chiamato gta (qualcuno conosce ‘sto coso?xP) per ps3 che parla
di mafia…sopravvivrò di sicuro! Per rendere la storia più
credibile sono disposta ad impugnare quel telecomando
malefico per calarmi nei panni di un criminale in piena regola xD
Altra cosa, il
gruppo di criminali della storia non è la mafia. Non me la sono sentita
di entrare in un campo così spinoso >.< è un gruppo di criminali importantissimo inventato da me e basta.
Spero dopo aver
finito quel videogioco, nemmeno io so come, di riuscire a descrivere meglio la
vita di David e la città, visto che io a NY non
ci sono mai stata e non so esattamente come sia :P
Per quanto
riguarda le recensioni invece….*_* (voglio la
faccina con gli occhi dolci che uso su msn, uffa! >.<) sono stupende, io
davvero non ho parole per ringraziarvi ç_ç Quando si tratta di
vaneggiare e scrivere cavolate vado alla grande, ma quando si tratta di
ringraziarvi con le parole meravigliose che vi meritereste
faccio schifo -.-
Ci tengo
soprattutto a ringraziare Chiara (fallsofarc) la mia fantastica beta, che ha
avuto una pazienza infinita con me ed ha fatto un lavoro eccezionale** Ancora
non so come fa a sopportarmi, rimane un mistero da risolvere xD
Poi non posso che
rispondere ad ognuna di voi per ringraziarvi di aver
anche solo aperto la pagina della mia storia*_* Siete fantastiche, a tutte un
immenso GRAZIE!
*Risposte alle
recensioni*
fallsofarc:Tesoro
non potevo che rispondere a te per prima*_* ormai non so più come dirti quanto
apprezzo tutto quello che fai, senza il tuo preziosissimo aiuto e la tua
immensa pazienza non avrei mai avuto il coraggio di postare >.< Come faccio a ringraziarti in modo
diverso dal solito e monotono “grazie”? Ci devo pensare, come ho
già detto nei ringraziamenti sono davvero
pessima xP Incominciò magari con un grandissimo “grazie infinite
per tutto”, giusto per essere ripetitiva con i grazie ;P
Per quanto
riguarda la storia, non sai quanto mi facciano sempre piacere i tuoi
complimenti, sono davvero preziosissimi**Sono contenta che il Pov di David
ti piaccia, soprattutto perché sappiamo entrambe quanto è
difficile immedesimarsi nei pensieri bacati di un maschio (senza offesa per la
categoria ovviamente ù_ù) XD Da quel poco che ho letto del Pov di
Ale però, ti assicuro che tu sei molto più brava di me anche in
quello^^
Nicolas lo adoro
da morire pure io xD per lui mi sono ispirata ad un
mix fra i miei fratelli; il nome e l’essere viziato del più
piccolo, e l’essere fighetto e lo stare sempre al telefono delle ore con
la ragazza del più grande. Ne è uscito un mostro! XD
Ti ringrazio
davvero per avermi sostenuto così tanto in
tutto Chia, ti voglio bene, un bacione enorme, Bec^^
rossy87:Rossy carissima grazie mille per essere passata a recensire, non
sai quanto mi abbia fatto piacere leggere la tua recensione*_* I tuoi
complimenti sono come la manna dal cielo, mi hanno resa felicissima e
particolarmente isterica dalla gioia xD
Mi fa davvero
piacere che il carattere di Lily ti piaccia e che tu sia riuscita ad immedesimarti in lei; l’hai inquadrata benissimo,
lei è proprio così^^ e hai già anche intuito il fatto che
si scioglierà parecchio più avanti ;P In questo capitolo si
capisce cosa vogliono quegli uomini, spero di non aver reso poco credibile la cosa,
non sono molto esperta di “gruppi criminali” xD sono una cittadina
onesta ù_ù
L’idea del
Titanic mi è venuta così, mentre mi guardavo il dvd; anche io lo amo da morire quel film, mi commuovo come una
bambina ogni volta che lo vedo ç_ç Volevo trovare il titolo di un
film d’amore che poi mi sarebbe servito più avanti, ma visto che
in quanto a fantasia nei titoli scarseggio ho ritirato fuori un vecchio film xD
Spero che questo
capitolo non ti abbia delusa e soprattutto che
l’entrata in scena di David sia stata gradevole xP
Al prossimo capitolo,
spero che continuerai a seguire i miei sproloqui scritti, baci8, Bec =)
eulalia_17: Ciao Bea!!!!!Grazie infinite per la tua
recensione, ho iniziato a saltellare per la stanza in modo assurdamente
patetico dopo averla letta, ma immagino sia più che normale visto quanto
mi è piaciuta**
Il biondino del
banner si scopre più o meno chi è da
questo capitolo e come avrai capito ha a che fare in qualche modo con quel
gruppo di malviventi…e questo creerà un po’ di problemi,
anzi direi parecchi…sono piuttosto sadica con i personaggi xD
Mi fa piacere
anche il tuo amore per il verbo del titolo xD lo conoscevi già dalle
elementari?o.o ti dirò, io nella mia ignoranza,
ho scoperto solo da poco cosa vuol dire >.< e dire che faccio il
linguistico, se la mia prof lo sapesse mi abbasserebbe quello straccio di 6 che
riesco a prendere xD
Ti assicuro che
l’abitudine alle tue recensioni deliranti, se sono tutte così
stupende, ce la faccio più che volentieri^^
Grazie ancora per
i complimenti e per la recensione, spero ti piaccia anche questo capitolo,
baci8, Bec^^
xsemprenoi:Ciao
Lucy!Sei stata davvero gentilissima a recensire, non so come ringraziarti*_* mi
ha fatto tantissimo piacere la tua recensione^^
Lily ha un
caratterino un po’ così, sì xP ci saranno parecchi battibecchi
con gli altri per via di quella sua testardaggine, ma spero sempre e comunque
di riuscire a farla sembrare un personaggio reale e non ”finto”.
Grazie infinite
per i complimenti, mi infondono un sacco di
autostima** io tendo ad essere abbastanza pessimista e autocritica xD
Spero questo
capitolo ti sia piaciuto, se ti va fammi sapere che ne
pensi, baci8, Bec (:
Emily Doyle: Oddio sì, mi è venuto un
colpo! xD Pensavo sul serio di meritarmi una frase sul fatto che non sapessi
scrivere, solo che leggerla ha avuto un effetto drastico
sul normale battito cardiaco :P mi fa molto, ma molto piacere che la storia ti
piaccia^^ Spero che questo capitolo non abbia smontato la tua opinione iniziale
della storia e che non ti abbia deluso >.< Se ti fa piacere fammi sapere
che ne pensi, accetto anche un altro fai schifo, giusto per avere un paio di
infarti xD Grazie mille per aver recensito, baci8, Bec^^
TerryTheBest:Ciao Terry!^^Grazie per essere passata a
recensire, il fatto che tu abbia definito la mia storia bellissima mi manda in
un brodo di giuggiole!!*_*Sei
stata davvero gentilissima, non sai come mi abbia fatto piacere leggerlo^^ Non
pensavo che una parola come “bellissima” potesse associarsi alla
mia roba scritta xP In questo capitolo succedono un po’ di cose in
più, quindi in teoria dovrebbe essere meno noioso del primo, o almeno lo
spero >.< mi farebbe molto piacere conoscere la tua opinione sullo
svolgimento della storia e perché no, anche su David xD Grazie ancora, baci8,
Bec^^
lilyjuve: Lily carissima!!** grazie per aver letto la
mia storia e aver recensito*_* sei stata davvero gentilissima, grazie^^ beh, la
tua storia mi sta prendendo proprio tanto, non potevo non recensirla (: Sono già pronta a leggere il
prossimo capitolo, ogni tanto guardo per vedere se hai aggiornato, sono troppo
curiosa di vedere come andranno avanti le cose ;)
Sì, la
vita di Allison è quella di una normale
adolescente americana, al contrario di quella di David come avrai letto in
questo capitolo :P E per loro, congiungere entrambi i modi di vivere così
differenti sarà piuttosto problematico…
Purtroppo Angie
non è stata rapita >.< non era affatto
una cattiva idea, lasciare che succedesse xP dico purtroppo perché ho
sviluppato una totale avversione verso di lei, anche se poveretta è un
personaggio come un altro e non ha fatto niente di male xD
Mi serviva che
Angie non ci fosse, così che Allison fosse da sola al ritorno. I suoi
rapitori hanno colto la palla al balzo mentre la seguivano >.<
Victoria piace
molto anche a me ;) così come il fatto che non ami
essere chiamata Vicky, ogni piccola cosa del capitolo si collega poi a
quello che succederà in seguito ;)
Spero che questo
capitolo non abbia deluso le tue aspettative, mi
farebbe piacere conoscere la tua opinione, soprattutto su David xD come ti
sembra?
A presto,
baci8ne, Bec (:
Trappy:Eleeee!!!!!!!!!!piango…di
gioia ovviamente >.< è stata una piacevolissima sorpresa leggere
la tua recensione*_* ho saputo che sei impegnatissima in questo ultimo periodo,
perciò il fatto che tu sia passata nonostante tutto mi ha fatto
immensamente piacere** grazie infinite^^
I tuoi
complimenti mi commuovono sul serio e riceverli da te che stai scrivendo un
autentico capolavoro è un onore*_* Adoro Love Penalty e sto aspettando con
ansia il capitolo 14 (io ho letto fino al 13 ç_ç) per vedere come
si evolveranno le cose poi fra la mitica Ilia e quel gran pezzo di gnocco
(quando ci vuole ci vuole xD) di Filippo :P Anche se devo ammettere che nemmeno
Amir mi dispiace….è ardua la sfida >.<
Per quanto
riguarda il biondino del banner…sei molto intuitiva cara perché ci
hai quasi azzeccato ;) David, come spero si sia capito dal capitolo, fa parte
di un altro diciamo “clan”, non di quello che ha rapito Allison.
Non so davvero
come ringraziarti per la pubblicità, sei un tesoro** ora che ho capito
come cavolo funziona l’html ho intenzione anche
io di mettere il link alla tua storia, ci tengo davvero^^
Spero che questo
capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia deluso ;) a presto, un bacione, Bec =)
pirilla88: Ciao Vale!!!^^ Grazie mille per essere
passata a leggere, la tua recensione mi ha
fatto immensamente piacere*_*
Sono sicura che
Chiara avrà esagerato descrivendo la mia storia, lei è sempre
troppo buona :P Io definirei più una
“storiella” la mia >.<
Grazie per i
complimenti, sono contenta che il finale della storia ti abbia
incuriosito, l’ho lasciato in sospeso proprio perché
speravo che un pochino invogliasse a leggere il prossimo, un po’ come
questo xD
Se ti fa piacere,
fammi sapere che ne pensi di questo cap, a me ricevere opinioni mi riempie sempre di gioia** A presto, baci8, Bec =)
Ok, finiti i miei
discorsi senza senso, non posso che ringraziare di nuovo tutte quante per i
vostri commenti, grazie, grazie, grazie** e ringrazio anche le 12 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra i
preferiti e le 15 altrettanto fantastiche che l’hanno inserita fra le
seguite, grazie**
Volevo aggiungere
come ultima cosa, ma estremamente importante; il link
a due storie stupende che di sicuro conoscete anche voi ;)
Parlo di Secretly
e di Love Penalty, due capolavori di fallsofarc e
Trappy che di sicuro avete già letto, ma che ci tengo comunque a
pubblicizzare, casomai passasse un nuovo lettore, perché meritano davvero
di essere lette ;)
Ultimissima cosa,
saprete di già anche questo, ma ci tengo
tantissimo a linkare un forum che è stato aperto da poco in onore della
bellissima Secretly**
Se non siete
registrati a forumcommunity, farlo è semplicissimo, sicuro e veloce ;) e
potrete mettervi in contatto con l’autrice che è gentilissima e
disponibilissima a rispondere alle vostre domande^^
Ok, ho finito, ma
quanto parlo???!o.o magari parlassi così anche
nelle interrogazioni xD lì sto zitta, chissà
perché….-.- A presto, baci8, Bec =)
PS: Se volete
vedere i volti dei personaggi potete andare sul blog
che ho creato apposta (sempre con l’aiuto della mia beta :D) Qui
Capitolo 3 *** What a funny girl! (Che ragazza strana!) ***
Capitolo 3: What a funny girl
Capitolo 3: What a funny girl!* (Che strana ragazza!)
David’s Pov
-David
Woldrich...-
Sentire
quel nome mi fece sobbalzare. Era da quattro anni che nessuno mi chiamava
così… gli anni
migliori della mia vita. Mi ero quasi dimenticato di quel cognome che aveva
portato solo sofferenza.
Provai
un improvviso moto di rabbia ripensando ai miei cari genitori... Giusto il tempo di girarmi verso di lei e la rabbia e il
dolore erano già stati messi da parte per sfoggiare un finto sorriso
confuso. Ero un attore nato e lo sapevo bene.
-Come
scusa?- Chiesi ingenuamente.
-Tu
sei David Woldrich.-
Non
era una domanda, non aveva bisogno di conferme, lo sapeva bene che ero io.
Tuttavia
il suo modo da saputella di dirlo mi irritò non
poco; chi diavolo credeva di essere? Doveva essere
terrorizzata e starsene zitta, no?
Sospirai;
avrei comunque dovuto immaginarlo che lo avrebbe capito...lei
era la figlia del poliziotto che aveva condotto le indagini sulla mia
scomparsa, chissà quante volte aveva visto quella mia stupida foto da
dodicenne ingenuo alla centrale di polizia.
-Per
te solo David, piccola.- Le
sorrisi malizioso e la vidi arrossire.
Cercavo
di sviare il discorso, cosa davvero facile a quanto pareva se un mio sorriso
bastava a confonderla. Bastava poco per confondere le ragazze in generale a
dire il vero; tutte oche buone solo a fare una cosa…a letto.
Lei
ad ogni modo sembrava meno oca del prototipo standard femminile dato che le
bastò scuotere la testa per riprendersi e chiedere:
-Perché
sei scappato di casa?-
Sembrava
che stesse cercando di capirmi, non
di giudicarmi come facevano le persone che avevo conosciuto da quando ero
scappato di casa. Quello non fece che irritarmi ulteriormente. Non volevo essere capito, tantomeno da lei.
Sospirai
di nuovo. Perché, perché, perché, perché? Sempre
tutti che chiedevano perché, tutti pettegoli che non vedevano l'ora di
farsi i cazzi miei.
-Te lo dirò quando ne avrò voglia.- Buttai lì
a caso la risposta, senza degnarla di uno sguardo, prima di guardare l'orologio
annoiato: le cinque…dovevamo essere da Johnny entro le sei e mezza,
dannazione la ragazza faceva perdere pure tempo.
-Allora
che facciamo?- Si mise in mezzo Paul, infastidito dal nostro discorso.
-La
togliamo di mezzo ovvio!- Colin era il solito codardo; piuttosto che rischiare
che la ragazza vuotasse il sacco alla polizia, l'avrebbe uccisa con ogni mezzo.
-Non
dite cazzate! E’ innocente e io non
ucciderò una ragazza innocente!- Kevin, il mio migliore amico,
nonché il più maturo e razionale del gruppo, non aveva quasi mai
da ridire, ma quando si incazzava era peggio per gli altri se non gli davano
ascolto. Diciamo che fra di noi era il più
bravo, sempre che si potesse definire brava una persona che comunque ne
uccideva altre.
-
“E’ innocente e io non uccido le ragazze
innocenti!”- Fece il versetto Phin -Ma per favore Kev! Chissene frega se
è innocente! Io dico di divertirci un po' con lei e poi di bruciarla con
la casa, almeno non dovremo preoccuparci del cadavere.-
Vidi
un lampo di terrore attraversare gli occhi di lei;
anche se non lo dava a vedere, stava morendo di paura. Provai una strana
sensazione dentro, la stessa che avevo provato
prima…era forse pietà? Pena? Non sapevo nemmeno
io perché quella ragazza mi facesse quello strano effetto.
Fu
quello che dissi, però, in tono che non ammetteva repliche, a sorprendere tutti, me compreso:
-No,
la lasceremo andare.-
Ma che cazzo stavo dicendo, ero fuori di testa?
Perché? Perché non potevo semplicemente ucciderla e lavarla via dalla mia coscienza come ogni altra vittima prima di lei? Che preoccupante ascendente avevano i suoi occhi su di me?
-Cosa?!- Chiesero quasi tutti all'unisono.
L'unico
a sorridere era Kevin, se lo aspettava. Fantastico, mi avrebbe fatto un
discorso di tre ore sulla bontà d'animo che c'era in ognuno di noi.
Già, perché quel rompicoglioni si vantava della sua
maturità da nonnetto e parlava peggio di una zitella; una volta che
iniziava un discorso non finiva più!
-Ma...-
-Forse
non avete capito bene...- Sorrisi maligno agli altri,
sapendo che avevano capito benissimo -La lasceremo andare, chiaro?-
Sia che avessi deciso di liberarla o di ucciderla non sarebbe cambiato niente. O almeno era quello che continuavo a ripetermi come giustificazione alla cazzata che stavo per fare.
I miei compagni non si sarebbero mai messi contro di me e lo
sapevo bene: oltre ad essere un branco di conigli codardi, sapevano anche che,
chissà per quale strano motivo, Johnny si fidava ciecamente di me e la
loro parola contro la mia non aveva speranze.
-E
Johnny?- Colin, come al solito, era terrorizzato
all'idea che lui venisse a sapere della nostra decisione senza consultarlo.
Sapevo
bene, però, che Johnny non l'avrebbe mai lasciata libera se l'avessimo portata da lui, sicuramente
l'avrebbe uccisa e io non volevo proprio averla sulla
coscienza.
Era pazzesco e anche abbastanza fastidioso a dire il vero, ma
quando lei mi guardava con disprezzo riusciva a farmi
sentire…strano, una brutta persona. E dire che nemmeno quel deficiente di Kevin
ci era mai riuscito. Dovevo riconoscere però che mi stavo seriamente
mettendo nei casini e tutto per cosa?
Per i suoi occhi…
Per
una ragazzina che non conoscevo nemmeno, figlia peraltro di un uomo che avrebbe potuto benissimo rovinarmi la vita.
Se Johnny fosse venuto
a saperlo non l’avrei fatta franca anche se ero
il suo favorito. Ci avrebbe ucciso tutti per tradimento.
-Se
non gli diremo niente, non lo verrà a sapere-, Semplice, no? -Il primo che parla è morto, chiaro?- Aggiunsi
minaccioso.
Annuirono
tutti spaventati: sapevano che non scherzavo, sapevano
che se mi avessero tradito non avrei avuto nessun motivo per non toglierli di
mezzo. Kevin a parte, gli altri erano solo un branco di cretini che non potevo
sopportare.
Allison’s Pov
Mi
liberavano? Avevo capito bene? No, un attimo, era troppo bello per essere vero, non dovevo abbassare la guardia, poteva
essere una trappola.
Rimasi
con lo sguardo impassibile, ma dentro stavo già esplodendo di gioia.
Avrei
rivisto i miei genitori? I miei amici? Sarei stata...libera? Quell'incubo sarebbe finalmente finito?
Stavo per rimettermi a piangere, ma stavolta riuscii a trattenermi. Non volevo infastidirli, non volevo dar loro un
altro motivo per farmi fuori.
Sentii
il ragazzo biondo dire qualcosa agli altri ragazzi, probabilmente stava ordinando ad alcuni
di loro di restar lì per eliminare le prove.
Ma
perché voleva liberarmi? Non riuscivo a capirlo. Pensava forse che non avrei parlato? Si fidava
davvero così tanto? Cosa gli faceva credere che non lo avrei incastrato? Ero la figlia di un poliziotto, del Capo della Polizia e ne andavo fiera. Avrei parlato eccome di lui e dei suoi amichetti delinquenti! Avrei mandato la polizia alle calcagna di quei criminali!
-Se
credete...che io non parli con la polizia di voi...vi
sbagliate di grosso. Vi ho visti tutti in faccia e me la pagherete!- Sembravo un
bimbetta isterica, ma non mi importava. Stavo ancora tremando per la paura, avevo sofferto come un cane per tutta quella storia, ero arrabbiata e la ferita mi faceva malissimo; avevo
bisogno di sfogarmi.
-Tu
per primo biondino!- Gli gridai contro rossa di rabbia.
Se non avessi avuto quello squarcio sulla fronte, se non avessi sentito ogni fibra del mio corpo tremare, se non fossi stata a dir poco sconvolta, sicuramente non avrei provocato un pazzo e sconosciuto criminale, oltretutto armato. Ma quella faccenda mi aveva provato troppo, non ero abbastanza lucida nemmeno per riflettere razionalmente.
Il ragazzo scoppiò
a ridere, le mie minacce non sembravano toccarlo proprio.
-Sto
tremando di paura.- disse, le labbra ancora incurvate in un sorriso.
Anche
gli altri ragazzi iniziarono a sghignazzare, quasi avessi appena fatto una battuta divertente.
Non ebbi nemmeno le forze per sentirmi indignata per quell'evidente presa in giro, di tanto in tanto la vista mi si appannava, non vedevo l'ora di farla finita...in qualsiasi senso: o vivere o morire, non ne potevo più di quel dolore e di quella situazione.
Lanciai un'occhiata perplessa a
David quando lo vidi strapparsi
l’altra manica della camicia e venire alle mie spalle.
-Che
vuoi fare?- Chiesi con evidente panico nella voce. Avevo ancora i due tizi che
mi tenevano le braccia e non riuscivo bene a girarmi.
-Niente.
E’ solo una piccola precauzione.- Mi bisbigliò all'orecchio da dietro,
facendomi venire i brividi, stavolta non di paura, per la schiena.
Dovevo essere disgustata, perché non lo ero? Perché non provavo repulsione per quel criminale?
-Mi
sei costata una camicia di Armani, lo sai tesoro?- Il mio stomaco si
stritolò nel sentire quel tesoro.
Di nuovo. Anche prima mi era successo. Che cosa c'era di sbagliato in me? E come diavolo si permetteva lui di chiamarmi così?
Passò
la stoffa nera davanti con le braccia e la posò suoi
miei occhi. Mi...bendavano?
Trattenni il respiro, il battito del cuore impazzito, -Perché
mi bendate?- Domandai a voce bassa e leggermente tremolante. Li avevo già visti in faccia, tutto quello non aveva senso.
-Per
fare in modo che tu non porti il tuo paparino qui.- Mi spiegò, dedussi
dalla voce, il ragazzo moro di prima, quello che era stato abbastanza gentile con me.
-Non
vogliamo che tu veda la strada. Più tardi tuo padre saprà di
questo incendio e più tempo avremo noi per nascondere le prove.-Spiegò
ancora il ragazzo.
-Ah...ok- Fu l'unica cosa che dissi.
Sentii
David trattenere una risata dietro di me, ma non ci feci troppo caso.
Era stranamente piacevole, però, sentire il suo respiro tranquillo
e rilassato sul mio collo e le sue mani fra i miei capelli, anche se solo per
legarmi una benda.
Ero fuori di testa a fare dei pensieri del genere, dovevo far vedere la botta che avevo preso in testa a qualcuno e in fretta.
Mi
fecero salire sulla macchina e partirono. Dedussi che alcuni dei ragazzi
fossero rimasti giù per incendiare l'abitazione. Ripensare al cadavere
di Tom mi fece venire la pelle d’oca, così mi circondai il corpo con le braccia e mi rannicchiai su me stessa sul sedile.
David’s Pov
Guidare
non era mai stato un problema per me. Avevo imparato a farlo da quando mi ero
unito al gruppo di Johnny, nonostante, allora, non avessi ancora i sedici anni
necessari.
A
diciassette anni compiuti, però, ancora non avevo legalizzato la mia
capacità di guidare, visto che non avevo mai frequentato nessuna scuola
guida e quindi conseguito la patente.
Canticchiai
a mente Lose yourself di Eminem che partiva in quel momento dallo stereo con il
ritornello. Probabilmente era perché quasi tutti i suoi testi
esprimevano rabbia e frustrazione per il suo passato di merda, che mi piacevano
così tanto le sue canzoni… In fondo,
nessuno di noi aveva avuto un’infanzia felice.
Abbassai
di poco il volume della radio, dando poi l’ennesima occhiata allo
specchietto per guardare la rossa.
La vidi rabbrividire e rannicchiarsi sul sedile: aveva paura, era evidente. Per quanto cercasse di non mostrarlo, ne aveva e tanta.
-Hai freddo?-Sentii Kevin chiederglielo gentilmente, forse per rassicurarla. Non me n'ero accorto solo io a quanto pareva.
La
vidi scuotere impercettibilmente la testa ed accennare un lieve sorriso più simile ad una smorfia,
-No...grazie.- Rispose, la voce bassa e rauca.
Non era per niente a suo agio, benché si sforzasse di sembrarlo. Non si fidava di noi, come poteva del resto?Aveva oltretutto appena assistito ad un omicidio, era logico che fosse scossa.
Aveva i capelli
rossicci parecchio spettinati e il viso sporco, sudato e pieno di graffi. Le
labbra carnose e perfette interrompevano il loro liscio e regolare percorso con
un taglietto in quello inferiore e la sua divisa scolastica era strappata e
rovinata in molti punti, soprattutto –per la mia gioia- la gonna si era
strappata diventando parecchio corta e mostrando generosamente le sue gambe che
non erano davvero niente male. Non riuscivo proprio a non pensare al fatto che
fosse veramente carina, anche conciata così; quell’aspetto
selvaggio la rendeva...sexy, porca troia. Non potevo biasimare Phin che, per
quanto disgustosa come cosa, voleva approfittarne. Ad
essere sincero, per un attimo e ragionando con gli ormoni, l’avevo
pensato anche io…
Chissà cosa le avevano fatto sulla fronte
quei bastardi.
Mi compiacqui maggiormente di aver ucciso
come un cane quel verme di Tom, se lo meritava proprio.
Iniziai
a domandarmi che cosa avesse pensato lei di me quando mi aveva visto ucciderlo.
Aveva uno sguardo così disgustato mentre mi fissava…
-Figurati.-
Rispose sorridendo Kev, distraendomi dai miei pensieri. Sempre a provarci.
-Freddo?!- Ci pensai su. Ma scherzavano?
-Cazzo Kev, per una volta che ci sono 30 gradi in
questo schifo di città, come fa ad avere freddo?-
-Stavo
usando una cosa chiamata gentilezza Dave.- Rispose
semplicemente lui nel suo solito tono da nonnetto maturo, –Un giorno te ne parlerò.-
Aggiunse compiaciuto, facendomi alzare gli occhi al cielo rassegnato ai suoi
encomiabili discorsi stupidi.
-E
non fare quella faccia, se la usassi anche tu ogni tanto
non farebbe male!-
La
vidi sorridere di nuovo, questa volta più spontaneamente, dallo specchietto.
-Quale
faccia scusa?- Non poteva davvero avermi visto...
-Hai
alzato gli occhi al cielo.-Sì, invece.
-Te lo sei immaginato.- Ci mancava solo che ora mi facesse un
discorso sulla maleducazione dell'alzare gli occhi al cielo quando uno ti parlava.
-Sono sicuro di no.-
-Sto
guidando, come faccio ad alzare gli occhi al cielo? Sto guardando la strada.-
-Non
è vero, hai alzato gli occhi al cielo, ti ho visto dallo specchietto!-
-Fatela
finita, siete peggio di due bambini.- Sbottò
Michael stizzito, prima di rivolgersi alla ragazza in tono rassegnato,
-Non
preoccuparti, fanno sempre così, è
normale.-Annuì
con aria seria.
Stava davvero cercando di mettersi in mostra davanti ad una ragazza che fino ad un attimo prima avrebbe ucciso? Che coerenza.
-Ci terrei a precisare che non sono stato io ad incominciare.- Ribattei irritato.
-Cosa
scusa? Tu sei stato maleducato nei miei confronti alzando gli occhi al cielo.-
Eccolo
con la storia della maleducazione e con la storia degli occhi al cielo, ancora mi chiedevo come ero riuscito a sopportarlo in tutti quegli anni.
-Ancora? Ma sei fissato...-
-Vergognati, sei stato maleducato anche nei confronti della qui presente signorina.
La cavalleria non sai proprio cosa sia.-
Signorina? Ma come cazzo stava messo?
Risi di gusto. -Parli tu di cavalleria? Dai Kev, su! Tu che hai approfittato di Kelsy
quando era ubriaca fai il santarellino? Che cavaliere!-
-Era
cosciente! Aveva solo bevuto due bicchierini di Whisky,
ma era cosciente! E poi io delle ragazze serie le ho avute!- Sbottò lui
furioso, -Sei tu quello che considera le ragazze solo un passatempo.-
Incrociò le braccia indignato.
Era
vero, però io non andavo in giro a parlare di
cavalleria. E poi che cavolo c'entrava quel discorso? Gli sembrava il caso di mettersi a parlare di sciocchezze del genere davanti a quella che era ancora e a tutti gli effetti un nostro ostaggio?
Sbuffai, -Ragazze serie? Quali ragazze serie?- Inarcai il
sopracciglio ironico.
-Vicky, per esempio. Siamo stati insieme per due anni.- Annuì
soddisfatto della sua risposta.
-Oh
andiamo!-Alzai
di nuovo gli occhi al cielo e Stephen e Michael scoppiarono a ridere.
–Vicky ce la siamo fatta tutti!-
-No
mio caro, fra voi è stato solo sesso, con me ha fatto l’amore.- Specificò orgoglioso, calcando sulle
ultime parole.
Oh Cristo Santo, che cazzo di distinzioni da cerebroleso faceva?
Stavamo
esagerando comunque e me ne resi conto quando mi accorsi che la rossa non aveva più proferito parola.
Spostava diffidente la testa da una parte all'altra, i sensi in all'erta, quasi temesse di essere colpita da un momento all'altro. La cecità doveva renderla piuttosto nervosa e, se possibile, ancora più impaurita.
-Scusaci, non siamo stati molto educati, ci siamo dimenticati di te.- Kev le sfiorò delicatamente la spalla e lei, presa alla sprovvista, sobbalzò leggermente.
-Ah,
ma non ci hai detto nemmeno come ti chiami.- Mi venne in mente all'improvviso.
Rabbrividì di nuovo e guardò - si fa per dire - davanti a sé, proprio verso di me, -Non
sono affari tuoi.- Fu la sua gentilissima risposta; Kevin avrebbe dovuto dare a
lei lezioni di educazione.
Decisi
di stuzzicarla un po'.
-Senti
carina, non ce lo fa fare nessuno di lasciarti andare,
dovresti esserci grata anzi del fatto che ti abbiamo liberato da quel viscido
maniaco di Tom. Quindi, o ci dici come ti chiami o il
tuo nome sarà l'ultima cosa di cui dovrai preoccuparti. Ci metto un
attimo a tornare indietro e a buttarti una tanica di benzina addosso, sai?-
La mia frase parve avere
l'effetto desiderato; fu spaventata dal mio tono di voce brusco e, avendo gli
occhi bendati, non poteva sapere se avessi o meno una
pistola puntata contro di lei.
-Allison.- Rispose con stizza. -Mi chiamo Allison.- Se
non avesse avuto la benda di sicuro mi avrebbe
fulminato con lo sguardo, ne ero certo. Sorrisi; però, aveva grinta da vendere la ragazza.
-Piacere
Allison, io sono David.- Stavolta la stavo sfottendo io, ma lei non poteva
vedere la mia espressione divertita, quindi in un certo senso non c'era gusto.
-Lo
so già.- Ribatté piuttosto sgarbata.
Ridacchiai
ancora, ma non mi feci sentire.
-Io
invece sono Kevin.- Eccolo a fare il lecchino con un bacia
mano che le fece incurvare le labbra in un sorriso. Scossi la testa, era il
solito deficiente!
-Piacere.- Disse lei - forse - leggermente più tranquilla.
-Io
Michael- Parlò l'altro suo vicino di posto.
-Stephen.-
Grugnì antipatico il mio vicino di posto che fino ad
allora non aveva parlato; non era proprio un tipo di molte parole.
Grandioso. Ora che le avevamo detto i nostri nomi da bravi deficienti, volevamo anche lasciarle le nostre impronte digitali come regalo per suo padre?
-Qualcun altro vuole presentarsi?- Chiesi ironicamente.
La guardai di nuovo dallo specchietto: nonostante
la benda e nonostante stesse ancora tremando, aveva le labbra piegate in un lieve sorriso. Mi ritrovai a pensare, mio malgrado, che tutto
sommato aveva un bel sorriso. Oh, cazzo Dave, ma sei scemo? Ripigliati, su!
-Piacere.- Fu l'unica cosa che disse, con voce flebile. Da quell'assurda
presentazione rimanemmo zitti per tutto il resto del viaggio.Continuavo a pensare però che era
davvero una strana ragazza!
Allison’s Pov
Dovevo
essere pazza. Anzi, ero pazza. Stavo ascoltando una stupida nenia rap,
in una stupida macchina rubata, con degli stupidi
ragazzini che giocavano a fare i criminali e che, fino ad un attimo prima, stavano decidendo della mia vita. E avevo persino conversato con loro, come se mi fosse importato qualcosa dei loro nomi.
Eppure,
anche se avevano ucciso quelle persone e anche se erano dei criminali,
avevo meno paura di loro che di quel pazzo di Tom.
E poi...anche
se non potevano di certo essere considerati come degli eroi, mi stavano comunque...salvando; se era vero quello che avevano detto, mi stavano riportando dalla mia famiglia.
Per quanto mi sforzassi, non riuscivo proprio ad
odiarli, anche se la frase detta prima da David mi aveva ghiacciato il sangue nelle vene...Erano pur sempre criminali e non mi conveniva provocarli se volevo restare in vita.
Una
frenata brusca della macchina mi risvegliò dai miei pensieri. Eravamo
arrivati?
-Dave!
cazzo, potevi frenare con più delicatezza! Mi
sono bagnato tutto, stavo bevendo!- Sentii Kevin, lo stesso ragazzo moro e
gentile di prima, urlare indignato vicino a me.
In risposta arrivò una risata, una bella
risata, che riconobbi subito. -Lo so Kev, per questo ho frenato di colpo.-
-Ma
che stronzo!- Sbottò di nuovo Kevin.
Sorrisi
senza farmi vedere mentre mi facevano scendere dalla
macchina. In lontananza riuscii a sentire il rumore del traffico, eravamo in
città? Non riuscivo a crederci, mi stavano liberando davvero?
-Bene...Allison, siamo arrivati.-
Perché
sembrava che quello stronzo mi sfottesse ogni volta che diceva il mio
nome? Avrei voluto togliermi la benda per ucciderlo con lo sguardo.
Ah,
la benda!
-Posso
toglierla?- Chiesi toccandola con la mano.
-Mmh...- Sembrò pensarci su un attimo. Anzi,
un'eternità. Non ne ero certa, ma mi sembrò
addirittura qualche minuto.
-Allora?-
Sollecitai impaziente. Sapevo che erano ancora lì, non avevo sentito la
macchina andarsene.
Accadde
qualcosa, però, che non mi aspettavo minimamente. Sentii la
voce di David vicinissima, troppo vicina, tanto che mi fece sobbalzare.
-Solo
dopo questo-
Questo?
Aprii la bocca per chiedere a cosa si riferisse: pessima idea perché,
quando lo feci, mi ritrovai le sue labbra incollate alle mie; la sua lingua mi
entrò in bocca senza problemi anche grazie al fatto che avevo la bocca
aperta per protestare prima che lui ne approfittasse.
Le
sue braccia mi circondarono con forza senza troppi problemi ed io, frastornata e indebolita, non riuscii
proprio a fare niente per impedirglielo.
Sentii
gli altri ragazzi sghignazzare e non capivo se ridessero di me o della
situazione, anche se sinceramente non mi importava granché.
Il cuore minacciò pericolosamente di uscirmi dal petto, il cervello mi si scollegò
completamente e dovetti cacciare con forza le unghie nelle mie mani per
impedirmi di mettergli le braccia intorno al collo. Ma che mi prendeva?
Non
riuscii proprio a fare a meno di ricambiarlo quel bacio, il cervello era troppo
andato per ordinare al mio corpo di staccarsi. Fui contenta comunque di avere
la benda, così non avrebbe potuto vedere che avevo chiuso gli
occhi. Certo avrebbe comunque sentito che il bacio lo stavo ricambiando...e
anche con trasporto purtroppo. Ma come era possibile?
Mentre
mi baciava, passò la lingua sul taglietto che
avevo sul labbro inferiore, facendo perdere qualche battito al mio cuore che
ormai era completamente andato.
Ripresi
il pieno controllo delle mie facoltà mentali decisamente troppo tempo dopo, quando ormai quel bacio c'era stato.
Per un attimo mi
ritrovai a pensare che volesse persino andare oltre e approfittarsi di me - la sua
mano che si stava insinuando leggermente sotto la mia maglietta non smentiva affatto quell'ipotesi -, invece si staccò all'improvviso, proprio mentre stavo valutando l'idea di allontanarlo con una spinta. Ero sicura al cento
per cento che stesse sorridendo comunque.
-Ci
vediamo Allison,- Il mio nome stavolta lo disse in un modo
diverso che non seppi decifrare. -Saluta quegli stronzi dei
Woldrich da parte mia se li vedi.-La sua voce si indurì
parecchio e quella frase mi fece quasi tremare. I Woldrich? Parlava di loro come
se non fossero suo padre e sua madre, come se non fosse il suo cognome. Lo
aveva detto con un disprezzo tale da far capire a chiunque che non amasse
particolarmente i suoi genitori.
Mi
ci volle un attimo per riprendermi e, mentre sentivo le porte della macchina
aprirsi, gridai, con le poche energie che mi erano rimaste in corpo:
-Ci
vediamo un corno! Addio!-
Li
sentii ridere di nuovo, prima di chiudere le portiere e partire.
Tolsi
immediatamente la benda e mi sfiorai incerta le labbra. Un pazzoide sconosciuto mi aveva appena baciata?
Sì, risposi a me stessa.
Cazzo, il mio primo e vero bacio. Chissà quante altre ne aveva baciato quello schifoso...e oltretutto mi aveva baciata contro la mia volontà.
Beh, non proprio contro, ma...perché
l’aveva fatto? Ma soprattutto, che cosa mi aveva fatto? Mi aveva stregata? Non
mi era mai capitato di perdere così il controllo, non ero riuscita a
respingerlo. Nemmeno con Mark mi era mai successo di provare un qualcosa di così forte... Era come se qualcosa si fosse agitato nel mio basso ventre,
qualcosa che mi attirava a lui come una calamita…desiderio? Le mie guance, già in fiamme, diventarono ancora
più rosse e ancora più bollenti se
possibile. Ed era davvero ridicolo, cazzo! Un pazzo squilibrato aveva ficcato la sua lingua nella mia bocca, perché non stavo rabbrividendo per il ribrezzo? Perché non mi stavo chiedendo quanti schifosi germi mi avesse appena passato?
Mi massaggiai le braccia con le mani e ripresi a tremare, mentre una fitta alla testa più dolorosa delle altre mi ricordò che quella ferita c'era ancora e andava medicata.
Al diavolo, ero libera, perché stavo lì a
pensare a quello che era successo con quel tizio? Mi riscossi dai miei pensieri e
mi guardai in giro; ero in una viuzza deserta nella zona est della
città, precisamente...vicino alla centrale di polizia. Papà.
L’avevano
fatto apposta a lasciarmi lì? Non mi importava sinceramente: corsi a
perdifiato fino alla centrale di mio padre - rischiando di cadere più volte - e, non appena vi entrai, tutti mi
guardarono come se avessero avuto davanti un fantasma.
Mio
padre…beh mio padre scoppiò in lacrime lasciandomi un attimo interdetta; non l’avevo mai visto
piangere…
Gli corsi incontro senza dire niente, perché in fondo non
c’era proprio niente da dire.
Avrei
parlato con lui della faccenda più tardi, in quel momento volevo solo
stringere forte a me una parte indispensabile della mia vita: mio padre.
*The
end*
*Letteralmente
sarebbe “che ragazza divertente” nel senso di bizzarra/strana
però :P L’aggettivo “strange” non mi
ispirava xD
Ed
eccomi qua =) di nuovo la rompi imbranata con i
ringraziamenti, sì ;P
È
d’obbligo ringraziare ancora una volta la mia beta Chiara (fallsofarc)
che ha fatto un lavoro splendido e ha betato alla perfezione anche questo cap**
Come
vi sembra?Poco credibile?So di essere fissata con la “credibilità”,
ma per me è importante che lo sia, non voglio che sembri tutto
finto…
Il
bacio finale non mi soddisfa per niente poi... sono tremendamente critica, ho
da ridire su tutto lo so xD Voi che ne dite? Deluse? E’ prematuro secondo
voi un bacio? Beh, ma io non voglio far penare nessuno in noiose e lunghe
attese, vado subito al sodo, così come David xD Lui se lo prende senza tante storie come merito per averla liberata, (lo
“penserà” poi nel prossimo cap :P). E’ molto
superficiale come ragazzo, oltre che maschilista ù_ù Non lo
odiate però per i suoi ripetuti insulti alle donne, vero? Lo farò
cambiare xD
Qui
comunque lo vediamo sotto una luce leggermente diversa, si addolcisce un
po’ davanti alla paura di Allison, per qualche motivo lo sguardo
disgustato di lei lo smuove…
Avete
visto dal suo Pov però che i suoi pensieri su di lei rimangono
particolarmente…fisici ecco xD Anche mentre la baciava le mani apposto non ci stavano ù_ù Nonostante abbia un
buon self-control, gli ormoni gli giocano brutti scherzi, poor boy xD Sono in
vena di parlare inglese, wow…forse perché domani ho una verifica
su questa infida materia -.- con quell’infido prof che mi ritrovo -.- in
quell’infida scuola…ok, basta xP
Coomunque,
David odia i suoi genitori ed il motivo
è…eh, bisognerà aspettare un po’ per saperlo, lui non
è abituato a parlarne e ci vorrà un po’ prima che acquisti
abbastanza fiducia in lei per potergliene parlare. Anche perché ci sarà
un piccolo incidente di percorso che farà perdere questa fiducia e qui
mi fermo e non dico altro^^
Mi
piacerebbe tantissimo conoscere le vostre opinioni al riguardo comunque** qualsiasi vostra idea non è da scartare ;)
Spero
che vi sia piaciuto anche questo capitolo e che non vi abbia deluso**
Ci
tenevo a dire che siete state meravigliosamente gentili a commentare gli altri
due capitoli ç_ç e io piango come una
matta, sto avendo crisi di gioia/commozione. No, non è normale in effetti, ma pazienza xD
Non
immaginate neanche quanto mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate di questo
cap, vanno benissimo anche critiche, sono costruttive e aiutano a migliorarsi**
Detto
questo vi lascio alle risposte delle vostre splendide
e magnifiche recensioni**
Un
bacione grandissimo, Bec =)
*Risposte*
TerryTheBest: Ciao Terry, grazie mille
per la recensione!** Mi fa davvero tantissimo piacere che il capitolo ti sia
piaciuto e che il mio aggiornamento ti abbia fatto saltellare per la stanza^^ Io lo faccio spesso, specie quando leggo le vostre
recensioni bellissime^^
Ho
postato il prima possibile per cercare di non lasciare
troppo sulle spine, cosa ne pensi di questo capitolo? Spero ti sia piaciuto =)
Ah
i tuoi cugini giocano a gta? Di sicuro saranno più bravi di me, io non
faccio altro che perdere in continuazione xD Al prossimo capitolo carissima,
baci8, Bec^^
fallsofarc: Chia
tesoro ogni volta rispondere alle tue recensioni è un onore** Sei sempre
gentilissima a passare a recensire nonostante tutti i tuoi impegni, grazie^^
Sentire
da te che sei bravissima i complimenti per il Pov di David, mi riempie sempre di
gioia…sto gongolando*___* ok, mi riprendo… xD
Tornando
al Pov, volevo proprio che i suoi pensieri fossero completamente diversi da
quelli di Allison; se lei pensava che una cosa fosse bella e spiegava
perché le piaceva in modo femminile, lui pensava che la stessa cosa faceva schifo e lo spiegava in modo maschile…è
da complessati lo so, ma mi sono divertita a farlo xD Oltretutto rileggendo ho
tenuto anche in mente il consiglio che ti ha dato Andrea sul farlo pensare
poco, ottima idea :P
Allison
descritta da te mi sembra molto più simpatica di quanto lo sia descritta
da me xD Hai capito perfettamente come volevo che fosse e hai riassunto
benissimo il suo carattere in sole due righe** Volevo che fosse così
coraggiosa e testarda proprio per tener testa ad uno
come David, senza aver paura di lui e di quello che è. Un po’ come
Bella che non ha paura di Edward, (il paragone con Twilight ci doveva essere
XD) solo che Bella è cretina e sempre confusa, Allison no; non è
scema e ha sempre le idee ben chiare (tranne quando vede il sorriso di Dave,
ovvio xD).
L’idea
di fare di David un “eroe” mi è venuta
così…tanto per cambiare in una notte insonne, quando invece di
dormire pensavo a come poterla sviluppare quella scena (:
Non
volevo che lei lo odiasse, volevo che lo vedesse quasi
come una brava persona e non come un assassino dopo l’omicidio di Tom.
Spero di esserci riuscita :D
Oh
mamma, ma quanto ho scritto? Devo smetterla di annoiare con i miei discorsi
senza senso, bah >.<
Grazie
ancora per i tuoi preziosissimi consigli e per la tua recensione tesoro**
Questa storia non starebbe qui se non fosse per te^^ e i ringraziamenti te li
meriti, non dire che non è vero, eh? :D Un
bacione, ti voglio bene, Bec^^
Emily Doyle: Ciao Emily! Innanzitutto ti
ringrazio per avermi risparmiato un altro infarto, il mio cuore non avrebbe
retto xD Non sai quanto mi fa piacere sentir dire da te che te ne intendi di
sicuro più di me, che la “situazione criminale” è credibile**
grazie, sto gongolando dalla gioia, per me è un grandissimo complimento
perché ci ho messo abbastanza per scrivere
questi capitoli :P
Come
hai giustamente detto, non è credibile che nel gruppo siano solo
ragazzi; nel prossimo capitolo però verrà
spiegata questa cosa che ha lasciato un po’ perplessa anche la
protagonista ;) Mi farebbe tantissimo piacere sapere cosa ne pensi, se è
fattibile come spiegazione a questo gruppo >.<
Ogni
tuo commento o suggerimento è sempre più che ben accetto^^ Grazie
mille per la recensione, spero questo capitolo ti sia piaciuto e che la scena
del bacio non ti sia sembrata troppo prematura >_< al prossimo capitolo,
baci8, Bec =)
pirilla88: Ciao
Vale!!!Grazie infinite per essere passata a recensire anche questo capitolo,
non sai che gioia leggere la tua recensione^^ ti ringrazio davvero per il
complimento, sono contentissima di sapere che la pensi come Chiara su questa
storia; per me è veramente importante la vostra opinione**
Mi
fa piacere che sia David che le sue frecciatine con Allison ti piacciano ;) Mi
vengono naturali mentre scrivo, tante volte rileggendo non mi ricordavo nemmeno
di averle scritte :P In questo capitolo si spiega più
o meno chi è David e dove Allison ricordava di averlo già
visto…Spero di non aver deluso le tue aspettative >.< come ti
è sembrato il bacio finale? Prematuro? Finto? Se ti fa piacere fammi sapere che ne pensi, vanno benissimo anche le
critiche, mi piacerebbe migliorarmi :P grazie ancora della recensione
carissima, baci8, Bec^^
lilyjuve: Ciao
Lily! Grazie mille per i complimenti cara*_* Detti da
te che stai scrivendo una storia bellissima valgono il doppio^^
Sono
troppo contenta che ti sia piaciuto il Pov di David, scrivere dal suo punto di
vista è stato abbastanza difficile per me ;P
Purtroppo
non ho visto L’Onore e il Rispetto, anche se vederlo
mi avrebbe magari aiutata a scrivere qualcosa in più sulla
criminalità in generale.
Gabriel
però l’ho visto…*___* Mamma mia quanto è figo
quell’uomo, grido come una pazza ogni volta che lo vedo in tv o sui
giornali xD
Purtroppo
è vero che i Siciliani vengono spesso associati
alla Mafia, anche quelli che invece non ne hanno niente a che fare e sono
normalissimi cittadini…stupidi pregiudizi…
Sono
anche stata in Sicilia e conosco alcune ragazze siciliane simpaticissime; posso
assicurare che con la mafia non c’entrano niente ;P
Ad
ogni modo, spero che questo capitolo non ti abbia deluso, come ti è
sembrato il bacio?Uno schifo? >.< Mi farebbe piacere sapere che ne pensi,
al prossimo capitolo, un bacione Bec^^
voltage: Ciao,
grazie mille per essere passata a recensire!^^
Un
po’ sadichetta lo sono stata, lo ammetto :P Ho voluto interromperla
così per cercare di lasciare un po’ con il fiato sospeso, spero di
essere riuscita nel mio intento ;)
Mi
fa piacere che David ti piaccia, l’ho un po’ descritto come il mio
ragazzo ideale, caratterialmente parlando xP
Tom
è un verme sì ù_ù sono
felice di averlo fatto morire, però si può dire che è
merito del suo rapimento se Allison e Dave si sono incontrati ;)
Spero
che questo capitolo ti sia piaciuto, mi farebbe piacere sapere che ne pensi :P
Ciao
e grazie ancora, baci8, Bec =)
rossy87: Ciao
rossy!!^^ Non ti preoccupare assolutamente per il ritardo, è già
stato gentilissimo da parte tua recensire, grazie**
Non
sai quanto mi fa piacere sentirti dire che la trama è originale e
intriga, per me è importantissimo che non sia banale e interessi :D I tuoi complimenti mi riempiono di gioia, sì :P
anche perché se dopo che hai letto dei capolavori come quelli di Francy,
Chiara ed Elena, dici che la mia storia è bella, mi commuovo davvero
ç_ç
Sono
contentissima che David e il suo Pov ti piacciano ;) Eh sì, Allison
nonostante la paura, davanti al sorriso di un bel biondino si scioglie proprio
come tutte noi xD
Ora
che è stata rilasciata potrebbe anche unirsi al club sì xD che ne
pensi del “rilascio”? E del bacio? Non è finto? >.< Mi
farebbe piacere sapere che ne pensi^^ Grazie ancora
per la recensione cara, baci8 Bec^^
smemorato: Ciao!Grazie
mille per i complimenti, sono davvero contentissima che la mia storia ti
piaccia^^
Non
immagini quanto mi fa piacere sapere che la protagonista ti diverta =) il suo
carattere diciamo che l’ho descritto così
proprio per far divertire :P
Gta
mi sta piacendo abbastanza, anche se perdo in continuazione nelle missioni xD
Di sicuro tu giocherai molto meglio^^
Spero
che questo capitolo non ti abbia deluso, fammi sapere che ne pensi se ti va^^
Baci8,
Bec =)
Sabry87: Ciao Sabry!^^ Mi fa piacere
che la storia ti piaccia, io non ho mai proprio pensato che potesse piacere a
qualcuno ;P
Che
ne pensi di questo capitolo?Ti è piaciuto?Mi piacerebbe sapere la tua opinione^^
Baci8,
grazie mille per la recensione, Bec^^
eulalia_17: Beaaa!!!!!!^^
è sempre una gioia leggere le tue recensioni, mi mettono di buon umore^^
Non ti preoccupare per il ritardo, anche io mi scordo sempre di aggiungere le
storie che mi interessano :P
Il
fatto che David sia un criminale inquieta sì,
però di carattere è un normalissimo ragazzo come noterai poi
anche più avanti ;) beh…Chia ha proprio ragione sul fatto che tu
ci azzecchi su tutto…”come faranno a stare insieme se poi lo
arrestano”? Lo vedrai solo alla fine purtroppo, ma ti assicuro che la
cosa si risolverà, amo il lieto fine =)
Sono
contenta che le loro battutine ti piacciano, anche qui e più avanti ce
ne saranno ;P
I
pensieri di David sono stati difficili da ideare quindi non sai
quanto mi fa piacere sentirti dire che sono realistici*_*
Credo
proprio che te la chiederò qualcosina su New York quando ne avrò
bisogno, specie per le strade che ancora non ho capito come funzionano, la
34esima, la 36esima…boooh xD
Purtroppo
manca un bel po’ per scoprire la verità sui genitori di David, da
qui si sa solamente che li odia, non penserà spesso a loro, farlo lo fa
arrabbiare :P
Nono,
tranquilla non sei stata solo tu a non capire che Lily ed
Allison fossero la stessa persona, per questo l’ho precisato^^ La colpa
era mia, nel primo cap non ho detto come si chiamava, anche perché in
effetti Lily non è il soprannome di Allison >.<
Ti
assicuro che non sono affatto scemenze quelle che
scrivi, come ho già detto adoro le tue recensioni*_* Sei molto sveglia e
intuitiva, sono curiosa di sapere che idea di sei fatta sulla storia di David^^
Mi sa che indovini subito anche quella xD
Spero
che questo capitolo abbia soddisfatto la tua curiosità e ti abbia
restituito quei 5 minuti di sonno xP Come ti è
sembrato il bacio? Finto? Prematuro? Mi farebbe piacere sapere che ne pensi, i
tuoi giudizi sono sempre più che graditi^^
A
presto, un bacione, Bec =)
Trappy: Ciao Ele!!!
=) non ti preoccupare assolutamente per il ritardo, avevi la febbre e un sacco
di altre cose da fare, sei stata gentilissima lo stesso come sempre a recensire
nonostante tutto^^
Eh
già, a David dovrebbe essere spiegato il significato della parola
“tatto” hai ragione xD
Il
suo bel gesto si ripete, visto che ci rimette tutta la camicia per lei :P Beh,
a ‘sto punto potevo anche fargliela togliere, giusto per far vaneggiare
un po’ la protagonista alla vista dei suoi addominali xD
Che
ne pensi del capitolo?Ti ha delusa? Se hai tempo fammi sapere come ti è sembrato il
bacio…finto? E’ troppo presto? Sono stressante lo so xD
Un
bacione enorme, a presto, Bec ;D
Ok,
finite tutte le risposte, ci tengo tantissimo a
ringraziarvi di nuovo, siete meravigliosi*_*
Ringrazio
anche le 15persone che hanno
inserito la storia fra le preferite e le 24 che
l’hanno aggiunta alle seguite, grazie^^
Se volete vedere i volti
dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.
Ho postato proprio poco fa
la scheda di David :P
Infine non posso che
consigliare di leggere Secretly di fallsofarc e Love
Penalty di Trappy: sono stupende, ne vale la pena^^
Ps: Se avete tempo, correte
a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante
anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^
Capitolo 4 *** At the police central (Alla centrale di polizia) ***
Capitolo 4: At the police Central
Capitolo 4: At the police Central
Allison’s Pov
-Ne
sei sicura?- Mi chiese mio padre confuso e sorpreso al tempo stesso.
Il
ticchettio di quel maledettissimo orologio nero mi stava facendo esplodere la
testa. La fasciatura, i disinfettanti, i punti…non erano serviti a niente
perché bastava il tic tac di quell’orribile aggeggio malefico a
farmi venire un mal di testa allucinante.
Quel
cavolo di taglio che avevo in fronte sembrava quasi non riuscisse a
rimarginarsi per via di tutto quel rumore.
Distolsi
lo sguardo dalla parete su cui era appeso per concentrarmi interamente su
quello che stava dicendo il capo della polizia seduto su quella scrivania
davanti a me.
-Sicurissima
papà.- Replicai decisa.
Mio
padre allora si alzò dalla sedia e, dopo aver aperto un cassetto e preso
un fascicolo, iniziò a guardarlo grattandosi il mento pensieroso. Dopo
lo appoggiò davanti ai miei occhi e mi chiese di nuovo.
-Era
lui?-
Osservai
di nuovo quella foto; un ragazzino di dodici anni sorrideva felice, ma con un aria birichina a chiunque avesse la macchina fotografica
in quel momento. Aveva la bocca leggermente sporca del gelato che aveva in
mano, i capelli biondi spettinati con un ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla
fronte e gli occhi di un verde brillante particolare pieni di gioia.
Sì,
era lui. L’espressione era decisamente diversa,
ma… -Sì.- Confermai di nuovo tranquilla.
Annuì
serio: mi credeva.
-E
così David Woldrich è vivo...-
Osservò di nuovo pensieroso. -Dopo tutto questo tempo credevo...- Sospirò facendomi venire un brivido.
Pensava
fosse morto, ma chi del resto non lo aveva fatto? Da quattro anni era sparito
senza lasciare alcuna traccia e la polizia aveva rinunciato a continuare a
cercarlo. Avevano pensato inizialmente ad un
rapimento, ma non era mai arrivata nessuna richiesta di riscatto. Poi si era
pensato ad una qualche setta, ma a quanto pareva non
era stato nemmeno quello...era scappato di casa per unirsi ad una banda
criminale.
Ma perché? Perché un ragazzo
appartenente ad una famiglia unita e ricca avrebbe dovuto
farlo? Perché se n'era andato così di casa, gettando nella
disperazione i suoi genitori? Saluta quegli stronzi dei Woldrich da parte
mia se li vedi. L'aveva detto in un tono così carico d'odio...un motivo doveva esserci per forza!Che avevano fatto i signori
Woldrich al loro unico figlio?
Guardai
di nuovo la foto pensierosa…aveva uno sguardo così…felice.Cosa poteva
essere successo?
-Avviserò
i signori Woldrich, ne rimarranno sconvolti.- Mi informò
mio padre distraendomi dai miei pensieri. -Oh santo cielo...La
stupidità dei giovani! Scappare di casa
così, senza dire niente a soli dodici anni! Sono contento che tu invece
sia così matura.- Mi sorrise affettuoso ed io ricambiai incertaseppi.
-Forse...c'è un motivo dietro, non credi?- Ipotizzai corrugando la fronte.
Perché andarsene di casa e unirsi ad un gruppo di delinquenti? Doveva essere successo qualcosa con i Woldrich.
-Ma
sì, avrà voluto dimostrare qualcosa ai genitori, sai sarà stata una fase di ribellione.- Alzò le
spalle con noncuranza.
Annuii non molto convinta e continuai a
raccontare il resto della storia per filo e per segno senza tralasciare nessun
dettaglio di quello che era successo, bacio a parte ovviamente.
Mi
scappò un sorrisino pensando al fatto che mio padre avrebbe avuto un
motivo in più per trovare e ammazzare David se avesse saputo di quel
bacio: protettivo com’era…
-Johnny?-
Chiese spaventato mio padre quando ebbi finito. -Ti
hanno portata da Johnny Rydell?!- No, mi correggo, non
era spaventato, era terrorizzato.
-No.-
Risposi stupita dalla sua reazione. -Ha..hanno deciso di liberarmi, non mi hanno portata da lui.-
Spiegai di nuovo confusa.
Si
rilassò un po'. -Santo cielo, avrei dovuto
saperlo che c'era lui dietro a questa faccenda!Dietro tutta questa
criminalità c'è sempre lui!- Sbottò poi furioso.
-Tu..lo conosci?- Chiesi titubante.
Scosse
la testa. -Non di persona...è una specie di
leggenda, nessuno di noi l'ha visto, anche perché lui non si sporca mai
le mani, lascia sempre agire i suoi scagnozzi..-
Interessante.
Così si spiegava che ci facessero quei ragazzi lì..
Stavo
per dire qualcosa, quando lui continuò. -Sono anni che non aspetto altro
che vederlo con le manette!Ma quello schifoso...-
Serrò i pugni arrabbiato. Incredibile, non l'avevo mai visto
così...
-Hai
detto che lascia sempre agire i suoi scagnozzi...spiegati
meglio.- Lo implorai.
Lui
mi osservò un attimo inarcando il sopracciglio per valutare se dirmelo o
no, infine si arrese e riprese a parlare.
-Beh,
vedi lui tiene sotto controllo tutti i criminali della città. Crediamo
-queste sono supposizioni fatte da noi- che lui debba essere messo
al corrente di ogni piccola infrazione della legge. Chi fa di sua
iniziativa è come se gli voltasse le spalle e per lui la cosa è parecchio scomoda...-
-Quindi
li uccide..- Dissi con un filo di voce.
Tom
era stato ucciso per aver fatto di testa sua, dando così fastidio a
Johnny. Le cose tornavano. Anche il mio rapimento era stato messo in atto senza
prima consultare quel tizio a quanto pareva.
-Esatto-
Annuì serio -Ma come ho già detto non è mai lui a
sporcarsi le mani e ogni prova viene sempre cancellata
o bruciata.-
Bruciata.
Come la
casa di Tom.
-Continua.-
Lo spronai.
-La maggior parte dei suoi aiutanti è giovane,
come hai potuto notare.-
Annuii
ascoltando attentamente. Io stessa mi ero stupita nel vedere che fossero tutti
ragazzi della mia età o poco più.
-Per
lo più sono ragazzi scappati di casa, orfani o
ragazzi senza soldi che hanno bisogno di un tetto e di mangiare.- Sospirò
prima di riprendere -Offre aiuto a questi ragazzi; vitto e alloggio in cambio
del loro lavoro. Ovviamente vengono addestrati
all’uso delle armi già da subito; a lui fa comodo avere dei
giovani svelti e scattanti al suo servizio. Inoltre è più facile
controllare dei ragazzi in genere più ingenui e impauriti dalla sua
autorità.-
Logico
anche questo. Un ragazzo scappato di casa non ha niente e Johnny ne approfitta.
Un uomo adulto poi sarebbe stato
più difficile da controllare, per questo si serviva
dei ragazzi. Provai un moto di disgusto verso quell’uomo.
-E
se qualcuno di questi ragazzi lo tradisse?- Non riuscii a tapparmi la bocca, fu
più forte di me chiederlo.
Esaminò
curioso per un attimo il mio viso che sforzai di mantenere impassibile.
Probabilmente si stava chiedendo perché gli avevo posto una domanda del
genere.
-Immagino
lo ucciderebbe. Per lui un ragazzo vale l'altro, lo sostituirebbe. Non gliene
frega niente che sono solo ragazzi.-Rispose infine con una scrollata
di spalle.
Sentii
un brivido lungo tutta la schiena. Loro...loro avevano
tradito Johnny per liberarmi...Lui lo aveva fatto. E se Johnny lo avesse
scoperto?Che gli avrebbe fatto?
-Tesoro?Tutto
bene?- Mi guardò preoccupato.
-Sì
scusa, ero sovrappensiero.- Cercai di sorridere, ma venne fuori solo una specie
di smorfia. -Sarà meglio che vada a casa a riposare.- Dissi alzandomi
dalla sedia.
-Aspetta
tesoro, scusa..- Si morse il labbro. -Hai riconosciuto
David, ma non gli altri.- Mi porse un altro fascicolo e
io lo guardai confusa. Che altro dovevo fare?Ero stanca uffa!
-Questi
sono tutti i ragazzi che abbiamo schedato-
Spiegò.-Vedi se ne
riconosci qualcuno-
Annuii
senza far trasparire il mio disappunto, prima di risedermi e di dare un'occhiata a quel malloppo. La ricerca durò ore
e ore, ero stravolta e mio padre si scusò in
continuazione per lo stress, ma voleva a tutti i costi incastrare quei ragazzi.
Mi bloccai solo quando vidi la foto di un ragazzo con i capelli scuri e gli
occhi castani che avevo già visto. Lessi il nome: Kevin Parks. Era
proprio lui.
-Lo
riconosci?- mi chiese mio padre soffermandosi a guardarlo. Bella domanda, lo
riconoscevo?Certo che lo riconoscevo, la sua faccia e
quella di David erano quelle che ricordavo meglio!
Valutai
l’ipotesi di dire no, ma a quale scopo?Quei ragazzi non erano mica miei
amici!
-Sì..- Risposi infine anche se mi costò un po’
dirlo dato che era merito di quel ragazzo se mi avevano liberata…
Il
volto di mio padre si illuminò.
-Perfetto!Avviserò tutti i miei colleghi e farò appendere la foto
in tutte le centrali di polizia e nei negozi della città!Lo prenderemo quel bastardo…- Gli occhi gli brillavano di
una luce che non avevo mai visto.
-Che
gli farete se lo troverete?- Chiesi cercando di dimostrare disinteresse.
-Lo
sbatteremo in galera per il resto della sua giovane vita,
ovvio. Lo stesso vale per il suo amichetto complice Woldrich. La pagheranno per
tutto quello che hanno fatto.- Disse con una punta di odio nella voce. Aveva
ragione mio padre, quelli erano criminali, non avevo nessun motivo per sentirmi
in colpa; avevo fatto la cosa giusta collaborando con la legge. Alla fine mio
padre, entusiasta del fatto che avessi riconosciuto qualcuno, mi
accompagnò finalmente a casa.
Mia
madre a momenti svenne quando mi vide e dire che pianse è dire poco. Di sicuro i miei polmoni avrebbero fatto
parecchia fatica a riprendere a respirare dopo lo stritolio del suo abbraccio.
Quanto mi erano mancate le braccia di mia madre, il suo profumo, la sua
voce…
Persino
Nicolas, l’impassibile e menefreghista Nicolas, scoppiò in lacrime
e corse ad abbracciarmi felice. Inizialmente mi era venuta voglia di prenderlo
in giro per il fatto che piangesse, dicendogli magari
che lo avrei detto ai suoi amichetti, ma poi quando sentii le sue piccole
braccia stringermi mi sciolsi completamente e ricominciai a piangere pure io.
La
mia famiglia…quanto mi erano mancati, non avrei mai creduto di poter
essere così felice di vederli in tutta la mia vita.
David’s
Pov
Quel
pomeriggio sarebbe stato decisamente noioso rispetto
alla mattinata appena trascorsa.
Johnny
era rimasto molto soddisfatto dal nostro lavoro, un omicidio perfetto e senza,
lui pensava, testimoni. Chissà come avrebbe
reagito sapendo che una ragazza non solo ci aveva
visti in faccia, ma sapeva dell'incendio e c’entrava pure con la polizia.
Probabilmente avrebbe ucciso Paul e Colin i meno bravi con le armi da fuoco e
avrebbe fatto malmenare gli altri, me compreso, per tradimento. Ad ogni
modo non sarebbe mai venuto a saperlo, gli altri sapevano
che cosa li aspettava se avessero parlato.
Mi
alzai annoiato dal mio letto; Johnny come premio del lavoro svolto ci aveva
lasciato la giornata libera e Kevin aveva subito colto la palla al balzo per
andare nel negozio di Armani in Centro per comprarsi vestiti nuovi. Incredibile
quanto fosse attaccato ai vestiti alla moda quello.
Del
resto sapevamo entrambi che su una ragazza i vestiti di marca facevano decisamente colpo, ma io non ero ossessionato dallo shopping
quanto lui. I soldi preferivo spenderli per comprarmi
una macchina o per, sarà infantile, qualche videogioco. Ma d’altronde, che altro avrei potuto comprarmi con
tutti quei soldi?
Me
la sarei presa con Kevin non appena fosse ritornato: mi aveva lasciato con quel
cretino di Colin che continuava a stressarmi chiedendomi di giocare, anche se
perdeva sempre, a Poker e avevo fatto una fatica pazzesca per scrollarmelo di
dosso!Era più appiccicoso di una piovra,
bisognava assolutamente trovargli una donna…anche da una botta e via,
almeno la piantava di romperci, lui e le sue cazzo di partite a Poker!
Decisi
nel frattempo di andarmi a fare una doccia.
Accesi
la radio sulla prima stazione impostata e le note della canzone Chariot di Gavin McGraw si diffusero per
la stanza. Odiavo quella canzone, il testo non significava niente, era solo una
fastidiosissima musichetta per bambini. Provai a sentire gli altri canali, ma
in nessuno di quelli veniva trasmessa una canzone
decente. Infastidito, la spensi rinunciando ad avere un sottofondo musicale.
Mentre
mi toglievo la camicia, sorrisi come un deficiente notando che mancavano le
maniche. Mi ero accorto che lei era terribilmente a disagio mentre la bendavo.
Così come mi ero accorto che il fatto che l'avessi baciata non l'avesse
infastidita più di tanto, anzi ci era pure stata
dato che anche lei con la lingua ci sapeva fare, in tutti i sensi! Chissà
come mi era venuto in mente di farlo…l’avevo vista lì, con
quella benda che la rendeva terribilmente buffa e la bocca dischiusa in attesa
di una mia risposta e non ci avevo capito più niente. Insomma,
l’avevo liberata rischiando grosso, un bacio me lo meritavo,
no?Ridacchiai prima di buttare la camicia fra le cose da lavare. Pazienza;
tanto sarebbe bastato dire a Kevin che a quella camicia ci tenevo e me ne
avrebbe comprata una nuova lui!Per qualche stupido e incomprensibile motivo
comprare vestiti era il suo passatempo preferito, era peggio
di una ragazza!Però con quella sua particolarità riusciva sempre
a trovare un mucchio di ragazze disposte ad uscire con lui, del resto, quale
ragazza non vorrebbe il fidanzato che l'accompagna a fare shopping?Io l'avevo
fatto una volta e mi era bastata. Non lo avrei decisamente
mai più fatto per nessuna, fare shopping era una vera e propria tortura.
Ore e ore a valutare una ragazza che indossava sempre
vestiti identici e alla fine ti toccava sparare a caso -Il primo- o -Il
secondo- o ancora -Quello di prima- quando ti chiedeva quale preferivi e tu non
osavi dirle che erano tutti ugualmente orrendi. Altrimenti col cazzo che lei ci
stava! Divertito da quel pensiero mi diressi verso la
doccia.
Allison’s
Pov
Il
mio letto sembrava molto più comodo di come lo ricordavo, possibile?Mi
alzai di scatto annoiata ed iniziai a vestirmi; avevo
freddo e l'asciugamano che avevo messo dopo aver fatto la doccia non mi aiutava
di certo a scaldarmi!
Per
distrarmi un po’, avevo acceso la radio e le note di Chariot di Gavin McGraw si erano diffuse per la stanza mettendomi
subito di buon umore. Adoravo quella canzone, aveva un motivetto allegro che
rimaneva subito in testa.
Rivestendomi
ripensai a tutto quello che era successo nei giorni precedenti. Tre giorni
prima mi stavo vestendo tranquillamente per andare a scuola…non avrei mai
potuto immaginare che sarebbe successa una cosa del genere. Che mi sarei
ritrovata in quella squallida villa a fare da scudo
contro la polizia per dei criminali. Tremai al pensiero che quei delinquenti
fossero a conoscenza del mio legame di parentela con il capo della polizia
newyorkese… Avrebbero cercato di rapirmi nuovamente? Assorta nei miei
pensieri posai lo sguardo su un pezzo di stoffa nero che avevo lasciato sulla
scrivania e involontariamente iniziai a pensare a lui..
Alle sue mani fra i miei
capelli, al suo respiro caldo sul mio collo, al suo petto contro la mia
schiena…
Ok
basta, stavo esagerando, dovevo smettere di pensarci. Non riuscivo proprio ad impedirmi di farlo però… Continuavo a
chiedermi perché avesse rischiato così tanto lasciandomi andare;
ero contenta di essere stata liberata certo, ma non capivo proprio…senza
contare che “La faccenda Woldrich” non quadrava affatto. Era successo
di sicuro qualcosa fra lui e i suoi genitori, ma
cosa?Di certo non potevo andare da lui e chiederglielo, non me lo avrebbe mai
detto, non si sarebbe fidato probabilmente. Mah, infondo non erano affari miei,
che mi importava saperlo a tutti i costi?Assolutamente
nulla, non mi interessava appunto. Inoltre non lo avrei più rivisto,
quindi perché porsi il problema?
Presi
il telefono e chiamai Angela; sapeva che ero stata rilasciata e che stavo bene,
ma non l’avevo ancora sentita. Le raccontai tutto, tralasciando il bacio
ovviamente, altrimenti mi avrebbe tenuta più di
tre ore al telefono facendomi domande decisamente imbarazzanti, conoscendola.
Una
volta riattaccato presi il pezzo di stoffa dalla scrivania e mi sdraiai di
nuovo sul letto. Non sapevo nemmeno io bene per quale motivo, ma mi rifiutavo
categoricamente di buttarlo.
Sorrisi
come una scema quando mi ritrovai addirittura ad annusarlo; aveva un buonissimo
profumo, di menta sembrava, ma si sentiva in piccola parte
anche odore di fumo. Lo riconoscevo perché mio padre fumava, quindi non
era da escludere che pure David fumasse. Arricciai il naso infastidita. Odiavo
il fumo, faceva male, lo dicevo sempre a mio padre, ma non mi dava mai retta.
La
vibrazione del mio cellulare mi distrasse dai miei pensieri decisamente
sciocchi. Un messaggio. Mi sentii male quando vidi che era di Mark.
Come stai amore?Tua madre
mi ha detto che non sei stata bene e che hai avuto la febbre alta…
Grandioso.
Ora ci si metteva pure lui con i nomignoli dolci. Ero inspiegabilmente troppo
irritata per rispondergli, così lasciai
perdere, tanto il giorno dopo lo avrei rivisto a scuola.
I
miei genitori non avevano voluto dire a nessuno dei miei amici –tranne
Angela- o parenti del rapimento, perché non volevano allarmarli.
Se non avessero trovato un modo per aiutarmi entro una settimana allora,
avrebbero detto in giro la cosa, ma inizialmente avevano preferito tenerla
nascosta per non far diffondere pettegolezzi.
Sentii
mia madre gridare dal piano di sotto: era ora di cena. Mi alzai seccata dal
letto spegnendo la radio che aveva finito di emettere le ultime note della mia
canzone. Scesi le scale di corsa divertita –io e mio fratello facevamo la
gara a chi arrivava prima- per cenare,dimenticandomi per un attimo di
tutta quella storia.
David’s Pov
Un
lieve bussare alla porta della mia camera mi svegliò.
Guardai
l’orologio: le nove e mezza di sera, dovevo
essermi addormentato.
Io
e gli altri vivevamo tutti nella villa in periferia di Johnny, solo che noi avevamo le stanze ai “piani bassi”, ovvero al
piano terra. Non avevamo di certo delle suite ai piani superiori, ovviamente.
Lì ci stavano altri subordinati di Johnny, ma più importanti di
noi che eravamo all’ultimo posto in quella specie di scala sociale.
-Avanti- Biascicai annoiato. Chi
cazzo rompeva?
-Posso?-
Una voce femminile divertita mi annunciò, ancora prima che si
spalancasse la porta, che la rompicoglioni di turno era arrivata.
Kimberly
Stewart, la mia ex ragazza delle medie, nonché migliore
amica da una vita, mi fissò con gli occhi azzurri raggianti, come quelli
di una bambina a cui era appena stato regalato il vestito che voleva.
I
suoi bellissimi capelli lunghi e biondi erano raccolti in un grazioso chignon e
i jeans stretti le fasciavano in modo divino le sue gambe perfette sul quale mi soffermai un po’ troppo con lo sguardo.
Ticchettava
impaziente il piede destro avvolto come quello sinistro da un paio di ballerine
–sicuramente di Prada- che non
le avevo mai visto indossare. Come potevo del resto avergliele già
viste, dato che Kimberly cambiava scarpe e vestiti
tutti i giorni?
-Che
vuoi Kim?- Speravo che il mio sguardo d’odio puro fosse abbastanza
eloquente.
Appena
svegliato non ero proprio la cortesia in persona.
-Oh-oh, di cattivo umore tesoro?- Cinguettò
sfottendomi.
Sbuffai.
Mai che si facesse gli affari suoi.
-Ok,
ok, sto zitta, non chiedo niente, mi faccio gli affari
miei eccetera, ok?-
-Scusa
sai, ma se sei venuta qui solo per rompere la porta
è quella.- Con un cenno della testa indicai la porta diventata
stranamente invitante; era pur sempre una via di fuga alle cazzate che aveva da
dire.
-Che
tu ci creda o no, anche se la cosa mi diverte, non
sono qui per quello.-
Senza
che io l’avessi minimamente invitata a farlo si sedette sul mio letto
accavallando le gambe.
Inarcai
il sopracciglio esortandola a parlare.
-Domani
sera c’è una festa in discoteca.- Disse allusiva.
Sì,
lo sapevo già purtroppo; la festa della sua amica Tatiana. Un povero e
patetico individuo in cerca di un compagno. Ci aveva provato diverse volte con
me e con Kevin che l’ultima volta che l’aveva vista aveva rischiato
di avere una gastroenterite.
-E
vuoi che ti ci porti- conclusi -Scordatelo, ho di
meglio da fare.-
Non
perse tuttavia il suo buon umore. -Si esatto, ma voglio anche che tu convinca quegli emeriti coglioni dei tuoi amici a venirci.-
Spiegò con sguardo angelico.
Era
la finezza in persona la cara Kimberly, sembrava tanto dolce e indifesa, ma
avrebbe potuto tranquillamente prendere a calci un ragazzo se infastidita e
conosceva epiteti che avrebbero fatto sentire addirittura Johnny a disagio per
la volgarità.
-Perché
dovrei farlo scusa?- Protestai cupo.
-Perché
ci sarà da divertirsi, no?- Si alzò dal letto enunciando la cosa
con un gridolino patetico.
-Direi
di no.- Borbottai annoiato.
Tutte
le feste in discoteca annunciate da Kim come stratosferiche di solito si
rivelavano in realtà terribili e noiose, senza nemmeno bevande
alcoliche. Mi sdraiai di nuovo sul letto e chiusi gli occhi sperando che
capisse che il discorso era chiuso, ma si sa, le donne perspicaci non lo sono
proprio…
-Quindi
non vieni?- Chiese tranquilla
-No-
-Proprio
no?-
-No-
-Neanche
se…-
-Kim!Cazzo,
te ne vai?- Gridai innervosito.
-Non
finché non mi dici di sì- Cercò con uno sguardo da
cucciola bastonata di convincermi, ma non attaccava.
-Non
ti dirò mai di sì!- quella ragazza mi avrebbe portato
all’esasperazione, ne ero certo.
In risposta alla mia affermazione, iniziò con
la tipica strategia femminile infallibile; implorare all’infinito.
-Ti
prego, ti prego, ti prego, ti prego…-
Stavo
valutando l’ipotesi di alzarmi e di buttarla fuori dalla stanza a forza,
ma conoscendola avrebbe aumentato il volume della voce gridando da fuori.
Andò
così avanti con altri, li contai, 260 ti prego quando, per la mia salute
mentale, mi alzai e gridai stufo.
-Va
bene!D’accordo, verrò a quella
fottutissima festa!Ora falla finita però!-
Sorrise
vittoriosa la stronza. -Perfetto, grazie.-
Prima
di uscire si affacciò di nuovo dalla porta semiaperta.
-Ah
un’ultima cosa…-
Che
altro c’era ancora???
-Dillo
anche a Kevin e agli altri- E con un sonoro smack
schioccato dalle sue labbra divertite, uscì dalla stanza. Sorrisi
scuotendo la testa. Quella lì non sarebbe mai cambiata.
*To
be Continued…*
Non
mi è venuto un modo più decente di far finire il capitolo xD Lo
stress post scolastico fa quest’effetto sì ù_ù
Bando
alle ciance, questo capitolo è più che altro di
intermezzo, vengono spiegate un po’ di cose e viene introdotto un
nuovo personaggio, Kimberly** Non mi chiedete cosa ci fa nel gruppo criminale
–nemmeno David lo sa bene-, né informazioni troppo dettagliate su
di lei perché si scoprirà tutto più avanti ;) Ancora non
mi sembra il caso di dire se sarà o no d’intralcio alla loro storia,
posso solo dirvi che io l’adoro, è il mio personaggio preferito
insieme a Kevin xP
Il
discorso alla centrale di polizia spiega perché Johnny si circonda di
soli ragazzi, nonostante abbia anche aiutanti adulti. Diciamo che per le
faccende più scomode da risolvere manda dei ragazzi perché se
anche ne perdesse uno per lui non sarebbe importante,
come ha appunto spiegato il padre di Lily.
Come
vi è sembrata la spiegazione? Plausibile? Sciocca? Eh sì, le mie
paranoie son sempre qui xD
Nel
prossimo capitolo David ed Allison si incontreranno di
nuovo, casualmente però, nessuno dei due contava di rivedere
l’altro anche se un po’ ci speravano xD Sarà piuttosto lungo
come capitolo e ci saranno, tanto per cambiare, parecchi battibecchi fra loro
che spero vi piacciano ;)
Beh
stranamente oggi sono un po’ a corto di idee, ho
già finito le scemenze da dire =D
Vi
lascio alle risposte delle recensioni, sperando che questo capitolo vi sia
piaciuto e non vi abbia annoiato*_*Come al solito i commenti sono
più che graditi, sono apertissima anche alle critiche, aiutano
molto:P Un bacione grandissimo e
grazie per tutto il vostro sostegno, Bec^^
*Risposte
recensioni*
eulalia_17: Ciao
Bea!!!^^ è un onore rispondere per prima alla tua recensione, che, ci
tengo a sottolineare, è stupenda** Ti dirò, dopo averla letta ho
incominciato anche io ad amare la/il congiunzione/pronome “Checché”
;P Per non parlare della battuta bec-becchiamo…bellissima xD
Ti
ringrazio mille per i complimenti, la tua opinione è molto importante
per me^^
Temo
proprio che Chiara stia influenzando noi povere fanciulle
innocenti sì ù_ù …..uahahah, scherzo xD la storia
l’ho scritta prima di conoscere la mia adorata beta, quindi stavo già
messa male di mio mi sa xD
Sono
d’accordo con te nel dire che la colpa è anche del suo Ale
però, non ci facilita le cose ù_ù
Sono
contenta che Kevin ti piaccia, io lo adoro alla follia
:P Per quanto riguarda Vicky…beh, lo vedrai poi come si evolverà
la cosa, per ora non posso dire nulla, non qui almeno ;)
Ovvio
che sei intuitiva e sveglia^^ Caspita non ti si può nascondere niente,
intuisci sempre tutto xP
Per
le strade non appena posterò un capitolo in cui mi serve nominarne
qualcuna, ti implorerò di sicuro su msn di
aiutarmi xP
Oddio…aspetta,
mi riprendo…sono caduta dalla sedia dalla gioia al tuo commento sul
bacio*_* Non sai quanto mi rende felice quello che hai scritto^^
Beh
sì il cervello di David lavora troppo –e non solo quello..ehm ehm xD- dovrebbe riposarsi un attimo; cosa che non
farà, visto che lui non ama far aspettare i lettori e quindi
andrà spesso subito al sodo xP
Non
ti preoccupare se scrivi tanto, io adoro leggere le tue recensioni, sono sempre
un piacevolissimo passatempo^^
Un bacione grandissimo tesoro, grazie mille per ogni tua
singola parola e per il tuo sostegno, Bec^^
Ps:
spero che la verifica sia andata bene ;) non ho dimenticato che era oggi :P
TerryTheBest: Ciao carissima!Certo che
puoi chiamarmi Bec, tranquilla^^
Davvero
gli occhi ti brillano quando vedi l’aggiornamento?** Ti assicuro che
anche a me brillano leggendo queste cose, grazie^^ Io poi ho la lacrima facile,
mi commuovo subito non appena vedo i vostri meravigliosi complimenti^^
Sono
contenta di sapere che i miei capitoli nonostante la lunghezza non ti annoino,
una delle mie tante preoccupazioni era proprio quella
:P
Mi
fa piacere che il bacio ti sia piaciuto e non sia sembrato prematuro^^ Questo
capitolo come ti è sembrato?Forse era un po’ noiosetto, ma nel
prossimo tranquilla che i due si rivedranno e se ne diranno di tutti i colori
;P Al prossimo capitolo, baci8 Bec =)
semplicemente_lunatica: Ciao
Giuly!^^ Grazie infinite per la recensione e per i complimenti, fa sempre
piacere riceverne :P
Sono
veramente contenta che la storia ti stia piacendo, ogni volta che qualcuno mi
dice che è bella saltello come una scema per la
stanza –cosa che sto facendo anche adesso, ma sorvoliamo xD-
Se
ti piace che vadano subito al sodo, allora ti piacerà particolarmente il
carattere di David visto che lui è uno che non
fa aspettare più di tanto xP Questo capitolo è stato un po’
noioso forse, diciamo che è la classica calma prima della tempesta
perché sarà nel prossimo che i due si incontreranno di nuovo ;P
Se
ti fa piacere, fammi sapere che ne pensi, ogni parere è sempre
più che ben accetto (: Al prossimo capitolo, grazie ancora per le tue
parole, baci8, Bec^^
rossy87: Oddio
Rossy tu mi vuoi far morire con i tuoi complimenti…ç_ç sto
quasi piangendo, grazie** grazie davvero per tutte le tue bellissime parole, mi
infondono tantissima autostima e coraggio^^
Sono
veramente contenta che David ti piaccia, non posso che darti ragione sul fatto
che è un gran figo =D
Ti
capisco perfettamente, anche i miei principi sono andati a farsi benedire da
quando ho iniziato a scrivere e ad immaginarmi le
varie scene con lui xD Ma che ci vuoi fare…dopo che ci hanno fatto
leggere di tipi come Ale e Massi, è normale che i nostri neuroni sani
siano andati a farsi un giro xD
La
cosa che mi rende più felice in assoluto è sentirti dire che ti
piace il pov di David e che sia realistico** Ogni volta che scrivo dal suo
punto di vista ci metto il triplo del tempo per fermarmi a pensare a che cosa
potrebbe dire o fare, e quasi sempre scrivo il
contrario di quello che potrebbe fare Lily ;P
Ci
hai azzeccato perfettamente anche sul suo carattere; lui è esattamente
uno che pensa con l’amichetto nei pantaloni xD
Sinceramente
Lily la ammiro pure io, al suo posto io lo avrei ehm..ehm…non
posso dire cosa avrei fatto al suo posto, però non mi sarei trattenuta
ecco xD Credo proprio che anche i miei ormoni avrebbero ballato la ola con
tanto di costumino hawaiano xD
Per
conoscere la storia di David ci vorrà un po’, quando finalmente si
fiderà ciecamente di lei ne parlerà :P
Questo
capitolo è stato un po’ noiosetto forse, ma mi serviva per
spiegare un po’ di cose, soprattutto il perché fossero tutti
ragazzi in quel gruppo. Come ti è sembrata la spiegazione? Plausibile?
Ed eccomi di nuovo più paranoica che mai xP
Al prossimo capitolo carissima, grazie mille per il
sostegno, un bacione Bec =)
fallsofarc: Ed ecco la beta più straordinaria
che potessi trovare** davvero quando ripenso a tutto il sostegno e
l’aiuto che mi stai dando Chia, mi commuovo…ç_ç
grazie per tutto tesoro; per i consigli, per i betaggi, per il
supporto…^^
Sono
contenta che il bacio finale non ti sia sembrato prematuro, era proprio uno dei
miei timori più stressanti :P
Il
battibecco in auto fra David e Kevin diciamo che
è quasi vero: ho preso spunto da una specie di litigata in macchina tra
mio fratello ed un suo amico xP certo lì non c’era la “fanciulla
indifesa” della situazione, solo la sorella rompiballe xD
Mi
stupisco ogni volta Chia di come tu riesca ad entrare
nella storia e a comprenderne appieno il significato** Non c’è
bisogno che spieghi niente, tu riesci da sola a captare tutto, le sensazioni di
David, il carattere di Allison…tutto**
Per
l’apparizione di Johnny ci vuole ancora un pochino e per scoprire
perché considera David ad un livello superiore
rispetto agli altri, ce ne vuole ancora di più purtroppo xP
La
storia del passato di David…beh tu la sai già a grandi linee, ma
spero di essere riuscita a far capire tutta il suo dolore e la sua rabbia nel
momento in cui ne parlerà…
Sono
io che devo ringraziare te Chia >.< i link alla
tua storia e al forum poi, ce li metto più che volentieri, meritano di
essere visitati^^
A
presto cara, grazie ancora per tutto, ci sentiamo poi su msn, un bacione
grandissimo, tvb, Bec =)
Sabry87: Ciao Sabry!!!^^ Grazie infinite anche per questa recensione, sei
veramente gentilissima a commentare tutte le volte^^
Sono
davvero contentissima che il capitolo ti sia piaciuto =)
Eh
già, la nostra Allison non si è mica tirata indietro al momento
del bacio, eh? :P nemmeno io l’avrei fatto se
devo essere sincera xD Come ti è sembrato questo capitolo? Nel prossimo
i due si incontreranno di nuovo, quindi non ci
sarà da aspettare molto per un altro loro incontro ;) Un bacione
grandissimo, grazie ancora, Bec^^
Emily Doyle: Ciao Emily!!!^^ Sono felice che il bacio non ti sia sembrato
prematuro, una delle mie preoccupazioni più grandi era proprio questa :P
Insieme
a quella che non fossero credibili come banda di
criminali xD e io non posso che ringraziarti per il tuo commento che mi ha
tranquillizzata di un bel po’^^
In
questo capitolo viene spiegato il perché sono
tutti ragazzi…come ti è sembrata la spiegazione dello sbirro (mi
sto immedesimando troppo nei pensieri di David xD)? Secondo te ci sta il fatto che siano tutti ragazzi per quel motivo?
Allison
e David si incontreranno di nuovo nel prossimo
capitolo casualmente, sono entrambi troppo orgogliosi per cercarsi l’un
l’altra ;)
Spero
che questo capitolo non ti abbia delusa >.< un
bacione, al prossimo capitolo, Bec =)
pirilla88: Ciao
carissima!!!^^ Grazie mille per tutti i tuoi complimenti, sono felicissima di
sapere che anche a te piacciono i pov di David*_*
La
storia di David un po’ si intuisce sì ;)
lui odia i suoi genitori per un motivo ben preciso che verrà poi
spiegato più avanti^^
Nel
capitolo precedente lui è risultato quasi come
un eroe per averla liberata, si è lasciato condizionare dagli occhi di
lei, anche se orgoglioso com’era non voleva ammetterlo ;P
Eh
sì, sono molto attratti l’uno dall’altra, ma come hai detto tu non se ne sono ancora resi bene conto, cosa che faranno
poi più avanti ;)
Il
loro prossimo incontrò sarà nel quinto capitolo, cioè il
prossimo ;) sperò che ti piaccia, ci saranno parecchi battibecchi tra i
due :P Al prossimo capitolo tesoro, grazie mille per tutto il tuo sostegno e le
tue parole^^ Baci8, Bec^^
lilyjuve: Ciao
Lily!!!^^ Sono davvero contentissima che il bacio ti sia piaciuto molto*_* Ci
hai proprio azzeccato sul fatto che Dave non è per niente un gentiluomo
;) Lo farò cambiare solo di un po’, dovrà rendersi conto
prima o poi che si è innamorato di una ragazza…Lui che le ragazze
le considera inutili ù_ù Tranquilla che non lo farò
diventare zuccheroso né tantomeno –spero- antipatico ;P
Sinceramente
credo che anche io sarei rimasta zitta per tutto il
tempo, ma il caratteraccio di Allison se provocata viene fuori^^ soprattutto se
infastidita da discorsi stupidi sul sesso di un branco di ragazzini allupati xD
Per
quanto riguarda Vicky non posso né confermare, né
smentire…;)
Ovvio
che amo Garko, non si può non amare*_* hai proprio ragione, non ci vuole
molto sforzo xD Così come non ci vuole molto sforzo per amare Lois e
Clark ;D
A presto carissima, grazie mille per la recensione e per tutte
le tue parole, un bacione grande, Bec =)
Ringrazio
infine le 25meravigliose persone che hanno inserito la storia
fra le preferite (grazie, grazie veramente ragazzi^^) e le altrettanto magnifiche
25 persone che l’hanno inserita tra le seguite*_* Siete
degli amori, grazie davvero^^
Se volete vedere i volti
dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, qui.
Ho postato proprio poco fa
la scheda di Kevin :P
Infine non posso che
consigliare di leggere Secretly di fallsofarc e Love
Penalty di Trappy: sono stupende, ne vale la pena^^
Ps: Se avete tempo, correte
a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante
anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^
Riprendere
la scuola dopo quello che era successo non era affatto
facile.
Mio
padre aveva insistito per accompagnarmi, timoroso che qualcun altro potesse
avere la stessa idea balorda di rapirmi.
Una
volta in classe fu confortante sapere che nessuno dei miei compagni, tranne
Angie, era venuto a conoscenza della
cosa…Rassicurare tutti all’infinito che stessi bene, facendo falsi
sorrisini ipocriti, non mi avrebbe aiutato di certo a riprendere la mia vita di
sempre. Per loro quindi ero rimasta a casa da scuola solo per una banalissima
influenza.
Appena
entrata in classe, Angela mi venne incontro e mi abbracciò fortissimo.
Ricambiai l’abbraccio intenerita dal suo affetto. Quanto mi era mancata,
credevo che non l’avrei più rivista…
Gli
altri ragazzi ci osservavano un po’ confusi, ma non dissero niente.
La
tranquillizzai un po’ prima di sedermi al banco, ignorando le occhiate
dei curiosi.
Quando
qualcuno si accorgeva del taglio che si stava rimarginando sulla mia fronte
nascosto dai capelli, e mi chiedeva che cosa avessi fatto, rispondevo
semplicemente che ero caduta. Nessuno ci credeva, ma sinceramente non mi importava granché di quello che pensavano loro.
Una
cosa sola non capii e mi lasciò perplessa:
Victoria mi corse incontro e mi abbracciò esattamente come Angela.
-Come
stai?- Mi chiese fin troppo preoccupata. Una semplice influenza non poteva certo
avermi ridotto in fin di vita…
La
guardai spaesata, possibile che lei sapesse cos’era successo?
-Ehm..bene grazie, tu?- Ero piuttosto stupita della sua
reazione; mi stava squadrando dalla testa ai piedi con uno sguardo accusatorio.
-Se
lo dici tu.- Fu la sua semplice risposta prima della sua uscita di scena, o meglio uscita dalla classe. Stavo ancora osservando la porta
quando…
-Ciao.-
Sobbalzai di nuovo, Mark riusciva sempre a spaventarmi.
-Ciao.-
Risposi sorridendo.
Lui
però non sembrava particolarmente di buon umore.
-Come
mai quella faccia?- Sembrava…arrabbiato.
-Èda giorni che
non ti fai sentire cavolo!- Sbottò gesticolando come un matto.
–Ero preoccupato, tua madre dopo avermi detto che non stavi bene sembrava
fare apposta a non rispondere quando ti chiamavo!- Dalla sua voce trapelavano
frustrazione e rabbia.
Mannaggia
a mia madre, ma non poteva inventarsi una scusa qualunque?Poteva dire che ero
partita per il Guatemala, sarebbe stato un modo migliore per non farlo
insospettire invece che evitarlo!
-Ma
no!- Cercai di rimediare. –Solo che era preoccupata per una cosa del suo
lavoro e non rispondeva perché quando è nervosa
non ha voglia di parlare con nessuno.- Come me del resto.
Sembrò
accettare malvolentieri quella spiegazione. Annuì con un gesto brusco
della testa prima di andare a sedersi al suo posto.
Tirai
un sospiro di sollievo, per il momento il discorso era
chiuso. Era arrabbiato, ma mi sarei fatta perdonare. Avevamo ancora un film da
vedere insieme, seppur per la 36esima volta.
Era
stupido da dire, ma le lezioni, i professori, i miei compagni di classe e la
scuola mi erano mancati in quei giorni.
Mi
sforzai di stare attenta a tutte le lezioni, ma quando arrivò
matematica, fu più forte di me distrarmi. Chissà cosa stava
facendo quel ragazzo, David…niente scuola, da un certo punto di vista era
una figata!Magari stava ammazzando qualcun altro invece...Scossi
la testa infastidita da quei pensieri; a ogni attimo di libertà la mia
mente correva subito a pensare a quel cretino e la cosa era irritante.
Guardai
Vincent, un mio compagno di classe seduto al primo banco, e iniziai a studiare
il suo profilo tanto per distrarmi da pensieri indesiderati. Valutai i pro e i
contro di ogni minimo tratto del suo viso e la cosa stava anche diventando
divertente e interessante, dato che Vince non era
affatto un brutto ragazzo. Ero talmente intenta a studiare la piccola curva sul
suo naso, che non mi accorsi né della fine della lezione, né
della mia cara amica Helena che si
era nel frattempo avvicinata.
-Lily
cara!Hai un aspetto orribile!-
Grazie
per avermi informato stronza. Non mi girai nemmeno nella sua direzione, continuai
a guardare il banco vuoto di Vincent che intanto si era alzato e spostato.
-Ho
dormito poco stanotte.- Dissi atona, senza nemmeno sorridere; non si meritava
una simile cortesia.
-Si
vede.- Constatò prima di ricominciare a
parlare. -Ad ogni modo, stasera all’Hollywood c’è una festa
di compleanno di una mia amica che va alla Brearly..-
Dalla sua voce trapelava una vanità pazzesca. Neanche fosse
l’unica ad avere un’amica.
-Perché,
tu hai amiche?- Chiesi acida, senza degnarla ancora di uno sguardo e studiando
con noncuranza le mie unghie.
La
sentii ridere, ma era la risata più falsa che avessi mai sentito.
-Ma
certo che sì!Comunque ci vieni vero?-
Batté le ciglia in un modo assurdamente patetico e fu difficile riuscire
a trattenermi dallo scoppiare a riderle in faccia.
-No,
perché dovrei scusa?- Sicuramente c’era qualcosa sotto.
-Perché
conosci anche tu la Taty!Te la ricordi?Era nella classe affianco
alla nostra alle medie!-
Non
sprecai nemmeno tempo a chiedere chi ca…ehm
fosse ‘sta Taty.
-Non
me la ricordo proprio.- E anche se me la fossi ricordata
non ci sarei andata lo stesso.
-Quindi
non ci vieni?- Chiese delusa sporgendo il labbro
inferiore.
-No,
ho già un impegno per stasera. Salutami tanto la Taty comunque!-
Chiunque ella sia.
E
detto quello mi alzai cercando disperatamente qualcuno
con cui iniziare a parlare pur di togliermela di mezzo. Angela sembrò
cogliere dalla mia espressione un SOS, quindi si avvicinò e
iniziò con finto entusiasmo a parlarmi della verifica di matematica della settimana dopo, facendo così allontanare
annoiata la cara Hele.
-Martedì
c’è la verifica di matematica?!- Chiesi
terrorizzata, una volta rimasta sola con la mia migliore amica.
-Sì
certo, non hai sentito il prof mentre lo diceva?-
Feci
una smorfia. -Certo che no, ero troppo intenta a
studiare la giugulare di Vincent.-
Mi
guardò stranita prima di scoppiare a ridere. -Cosa?-
-Lascia
stare- Feci segno con la mano. Quel giorno tentare di capirmi era impossibile
anche per me…
-Comunque
dovresti valutare l’ipotesi di andarci a quella festa…- Mi disse ad un tratto Angela stupendomi.
-Non
ci penso nemmeno, non conosco nemmeno la festeggiata e non credo che lei
conosca me. Sarebbe imbucarsi!- Spiegai indignata.
-E
allora?Ci sarà da divertirsi!- Sorrise entusiasta. Oh no!Helena aveva
sparso la sua ocheria!Dovevo stare
attenta, era una malattia molto contagiosa.
-Non
penso…oltretutto dobbiamo anche fare un regalo a questa tizia e non
sappiamo nemmeno i suoi gusti.-
-Helena
si però, potremo fare il regalo con lei…-
Improvvisamente
capii lo scopo di Helena; spendere meno soldi per il regalo facendolo con me o
con qualcun altro…l’aveva già fatto diverse volte, anche
quando andavamo alle medie scroccava sempre i regali e
le idee degli altri. Mi sembrava strano che non ci fossero doppi fini
conoscendola…
Aprii
la bocca per obiettare, ma Angela mi precedette con un –Pensaci.-
Una
volta finito l’intervallo iniziai a riflettere
sulla sua proposta tuttavia non così male. Una festa in discoteca mi
avrebbe distratto da quello che era successo. Era da un bel po’ poi che
non andavo ad una festa.
Sbuffai.
-D’accordo Angela, hai vinto; andremo alla festa di quella tizia.- Le
dissi una volta finita la lezione di Filosofia.
Il
gridolino di gioia che fece mi strappò un sorriso.
-Grazie!Sono
sicura che incontreremo di sicuro qualche bel
ragazzo!-
Ecco
svelato il suo vero scopo, anche se non era difficile da immaginare.
-Andiamo
va, o Spyne ci ucciderà!- Ridacchiai divertita.
David’s Pov
Stavo
impazzendo, dove cazzo era finita la mia camicia
bianca a maniche corte di Armani?Merda, ero in ritardo e mi erano sparite le
Nike, la camicia e la cintura. Dove cazzo se ne andavano le mie cose?! Quando sentii la porta della mia camera -tanto per
cambiare- sbattere le localizzai tutte con uno sguardo.
Kevin
se ne stava, con un’espressione decisamente
incazzata, in piedi a braccia conserte vicino alla porta. Ai suoi piedi
spiccavano le Silver argento che cercavo da più di tre ore, così
come la cintura JC che passava sfacciata fra i passanti dei suoi jeans. A
completare il quadretto ovviamente c’era la mia camicia.
Piegai
il sopracciglio. -Ma tu chiederla la mia roba proprio mai, eh?-
Sbuffò, brutto segno, era di cattivo umore.
Raramente lui si arrabbiava, ma quando succedeva…apriti cielo!
-Quella…stronza
mi ha citato alla centrale!-
Aveva
la faccia paonazza e sembrava parecchio scosso.
-Chi?Cosa?Quando?-
Chiesi senza capire per un attimo, ero troppo preso a guardare incazzato la mia
roba. Realizzai mezzo secondo prima che Kevin mi rispondesse:
-Indovina!-
Ah
beh, io fin da bambino con gli “indovinelli” ero molto bravo,
perciò capire a chi si riferisse non fu proprio
un problema.
Incurvai
le labbra in un sorriso divertito. -Come fai a saperlo?-
Si
sedette sul suo letto e cercò di calmarsi.
-Me
l’ha detto Stephen…-
-Wow,
Stephen sa parlare?- Domandai sgranando gli occhi per cercare di sdrammatizzare
la situazione.
-Ah-ah molto divertente!- Alzò gli occhi al cielo
parecchio adirato prima di proseguire.
-Le mie foto sono dappertutto!!Nei centri commerciali,
nelle farmacie, nei bar, nei ristoranti, dappertutto!Io
non posso proprio uscire Dave, sono ricercato!-
Capivo
la sua rabbia, la stronzetta ci aveva proprio giocato.
-Guarda
il lato positivo, ora sei famoso.- Sghignazzai mentre cercavo qualche altra maglietta
da indossare per uscire.
-Che
bello…- Disse ironico. -Non riesco a credere di essere stato così
buono e ingenuo con quella troietta!Ma perché se l’è presa
con me?- Sbottò di nuovo.
-Effettivamente..- Dissi soprappensiero. -Mi sembra strano che non abbia
fatto il mio nome…-
Kevin
annuì. -Appunto!Sicuramente avrà fatto anche il tuo nome,
perché non ci sono tue foto in giro?-
Scossi
la testa. -Non lo so, ma stai tranquillo che presto la mia faccia farà
compagnia alla tua.- Affermai sicuro. -Già vedo il titolo: “Il
ritorno di David Woldrich”-Mimai con le mani la grandezza
del titolo sul giornale facendolo ridere.
-O
la vendetta di David Woldrich.- Propose trattenendo un’altra risata.
-Questa
mi piace, contatterò il mio agente per il
titolo.- Ridacchiai.
-Devi
prima acquistare i diritti da me, l’idea è stata mia.-
Protestò imbronciato.
-Hai ragione scusa.-
Ci
guardammo entrambi in faccia prima di scoppiare a ridere; che grandissimi
deficienti che eravamo quando facevamo così.
Comunque
se Allison aveva fatto il nome di Kevin, sicuramente aveva nominato anche il
mio, dato che sapeva pure il mio cognome.
Mi
girai di scatto facendolo sobbalzare. -Se non ti dispiace rivorrei la mia
roba…-
Ci
pensò un attimo su. -Te la ridò solo se
mi presti la cintura di D&G…-
Annuii.
-Ok, affare fatto, prendila pure.-
Il
motivo per cui Kevin, che era pieno di vestiti, fottesse
i miei di vestiti era ancora un mistero. Quel suo lato del carattere era molto
simile a quello dei bambini che sono pieni di giocattoli, ma finiscono sempre
per volere quelli degli altri.
-Che
intendi fare per stasera?- Domandai soprappensiero mentre mi sistemavo la
cintura.
-Non
so se uscire. Mi potrebbero riconoscere anche lì in discoteca.-
-Non
dire cazzate, al buio chi vuoi che ti riconosca?Dai vieni che ti diverti!Ti
prendi una ragazza e ci fai sesso tanto per distrarti, no?-
-Tu
pensi sempre a quello.- Mi accusò cupo.
-Tu
no?- Sorrisi inarcando il sopracciglio.
Sembrò
rifletterci per un po’, alla fine si arrese.
-Vero,
ma io lo celo meglio.- Affermò con la sua solita aria da nonnetto
saggio. -Vengo stasera comunque, ma se vedo che qualcuna dice qualcosa o sembra
riconoscermi me ne vado, eh?Non voglio rischiare di finire in gatta
buia…-
Scossi
la testa rassegnato: solo lui era così antico
da usare ancora l’espressione gatta
buia. -Ok.- Acconsentii infine.
Allison’s Pov
Il
locale, visto da fuori, era davvero carinissimo, ampio e pieno di gente;
all’ingresso c’era pure un bodyguard.
Era
stato difficilissimo convincere mia madre a farmi andare a quella festa;
l’idea che uscissi di casa la traumatizzava,
così come l’idea che lo facesse anche Nicolas. Era diventata
più pressante: Nicky non poteva uscire se non accompagnato a
destinazione e riaccompagnato a casa come un pacco da lei. Avevo la sensazione
che la cosa pesasse da morire a mio fratello e che mi considerasse
responsabile, visto che era dopo il mio rapimento che
mia madre era diventata così; non me lo aveva mai fatto pesare
però e di quello gli ero veramente grata.
Per
quanto riguardava mia madre invece, era bastato dirle che quella serata mi
serviva a distrarmi dall’esperienza traumatizzante che avevo vissuto e a
malincuore aveva acconsentito a lasciarmi andare. Anche se in fondo avrei
preferito restarmene a casa…
-Ecco
Angie siamo fregate, non ci faranno mai entrare!-
Angela
dall’alto dei suoi tacchi di 10 cm mi guardò terrorizzata.
-Oh
no!Non dirmi che mi sono conciata così per niente!- Sbottò
accennando con le mani al suo vestitino blu elettrico cortissimo.
-Direi
proprio di sì- La squadrai, divertitadal suo modo esagerato nel
vestirsi e truccarsi, sembrava…ehm, una di quelle…
-Ma
era prevedibile, è una festa privata.- Continuai segretamente
soddisfatta del fatto che me ne sarei potuta tornare a casa e togliermi quelle
scarpe che, anche se non avevano il tacco altissimo, facevano un male
cane…
Il
suo sguardo rabbuiato d’un tratto si illuminò.
-Potremo cercare la Hele e chiederle di farci entrare
con lei!-
Sbiancai.
-Non credo sia una buona idea.-Per carità, ce la saremmo dovuta
sorbire per tutta la serata!
D’un tratto una voce vagamente familiare mi
distrasse.
-Lily!Oh
Lily cara è da secoli che non ci si vede!- Vidi
correre verso di me un individuo femminile assai brutto da vedere che purtroppo
mi abbracciò. -Oh…Ciao!È vero è da un secolo che non
ci vediamo!-
Com’è
che si chiamava?Oddio, l’avevo già vista, ma chi era?
Si
staccò da me e mi esaminò decisamente
delusa. -Ma sei bellissima!- Le sue labbra si stesero in un sorriso falsissimo.
-Non sei cambiata di una virgola!-
Lei
invece non lo era proprio bellissima; la magliettina
nera trasparente che indossava lasciava intravedere quasi tutto del suo fisico tutt’altro
che asciutto e due orribili codini unti le incorniciavano il viso
eccessivamente truccato di nero. Bastava una parola per descriverla: terribile.
-Nemmeno
tu sei cambiata!Sei sempre così…allegra!- Ma chi era poi?!
Sventolò
la mano davanti a sé maliziosa. -Oh, ma va, sciocchezze!- Disse cercando
di essere modesta. -Sono così contenta che siate venute alla mia festa!Helena
mi aveva detto di avervi invitato, ma mi aveva anche detto che non potevate..- Sporse il labbro inferiore nel tentativo di essere
tenera, ma mi suscitava solo disgusto.
-Oh
non potevamo mica mancare Taty!- Rispose Angela, felice più per il fatto
di aver ricordato il nome che per altro, Angela.
-Oh
Angela!Non ti avevo notata…sei splendida!- Disse
Taty senza troppo entusiasmo.
-Grazie- Il sorriso finto di Angela stava per farmi
collassare dal ridere, ma cercai di trattenermi.
-Entrate
su!Non vorrete mica stare qua a prendere freddo!-
Purtroppo per me l’arrivo di Taty ci premise di entrare senza problemi e
dovetti fare ciao ciao alle mie ciabatte comode
ancora per qualche ora…
La
festa non era male come mi aspettavo, grazie a Dio la vicinanza di Angie mi
aiutava a superare il peggio. Quando però quella traditrice si
allontanò non appena vide un ragazzo carino, mi ritrovai da sola, o
meglio con Hele e company, in un tavolino al centro della sala. Che gioia.
Passai
venti minuti a cercare una scusa per alzarmi e allontanarmi così dai
loro discorsi senza senso, tipici proprio da cheerleader
in preda ad una tempesta ormonale.
-Ehm…Vado
a prendere qualcosa da bere..- Dissi ad un tratto
alzandomi verso una qualsiasi via di fuga.
-Oh,
mi porteresti un Sex on the Beach?-
Chiese Helena elettrizzata all’idea di bere qualcosa di alcolico.
-Per
me un Martini!- Disse una delle sue
amiche della quale non ricordavo nemmeno il nome.
Brutte
stronze, ma chi ero, la loro cameriera?
Ma per allontanarmi dal tavolo avrei baciato persino
il cucciolo di uno squalo quindi…sorrisi. -Certo, arrivano
subito- Mi alzai dal tavolo sentendo in lontananza i loro -grazie-.
Grazie
al cielo ero libera per un po’; mi stava venendo il mal di testa!
Me
la presi con comoda e andai prima in bagno a sistemarmi un po’ e a
rinfrescarmi. Per fortuna il trucco non mi era sbavato, ci mancava solo che
sembrassi una drogata piena di righe nere sotto gli occhi. In lontananza
rimbombava la canzone Disturbia di Rihanna che incominciai a cantare senza
quasi rendermi conto.
-Scusa?-
Mi girai curiosa verso la voce gentile proveniente dalla mia destra e notai una
ragazza bionda che mi sorrideva amichevole. –Hai una salviettina
struccante?-
Annuii
ricambiando il sorriso: non sia mai che
io vada in giro senza salviettine struccanti! –Certo.- Le porsi
l’intero pacchetto e lei ne prese una.
-Grazie.-
Piegò di poco il viso continuando a sorridere piena di gratitudine.
–Io le ho lasciate a casa.- Incominciò a passarla leggermente
sotto l’occhio, stando bene attenta a non rovinare il trucco sulla
palpebra, prima di riprendere a parlare: -Sai, uno
schifoso maniaco ci ha provato, ma io l’ho rimesso a posto: niente fa
più male ad un ragazzo di una bella ginocchiata in quel posto.- Mi
guardò maliziosa dallo specchio facendomi sghignazzare. Era davvero
simpatica tutto sommato. All’apparenza sembrava
una di quelle ragazze snob alla Helena Elbow (non
c’era paragone peggiore), invece non lo era affatto.
Indossava
un mini vestitino argentato pieno di pailette e strass
che le fasciava alla perfezione il fisico slanciato e asciutto e aveva dei
bellissimi capelli ricci che mi ritrovai subito ad ammirare: altro che i miei
mossi e arruffati!
-I maschi sono tutti dei porci.- Confermai con una
smorfia.
-Infatti!-
Spalancò gli occhi scandalizzata. –Non si può far niente
che subito si appiccicano come piovre.- Alzò gli occhi al cielo buttando
poi la salviettina.
-Grazie
mille ancora.- Fece un ciao appena accennato con la mano.
-Figurati.-
Ricambiai il saluto con un cenno della testa uscendo poi poco dopo di lei.
Mi
diressi verso la cassa del bancone guardandola come se fosse un patibolo.
Mannaggia, ma come mi era venuto in mente l’idea
di andare a quella festa per passare una serata fra amiche?Che amiche
poi…Helena &Co non lo erano affatto…
Mentre
mi stavo avviando lì notai con orrore una persona che non avevo la
minima voglia di vedere…Ma cavolo, mi seguiva forse?!
Dribblai fra la gente per cercare di nascondermi dalla visuale di Mark che
parlava amichevolmente con degli amici dall’altra parte della sala.
Quella
era una serata che volevo passare fra ragazze per distrarmi, senza ragazzi
rompiscatole di mezzo, non poteva arrivare lui così e sconvolgere i miei
piani!
Una
volta vicina alla cassa mi scoraggiò vedere che era pieno di gente in
fila che aspettava di ordinare e arrivai a chiedermi com’era possibile
che Taty conoscesse tutta quella gente…
Feci
una fila di quasi trenta, dico trenta,
minuti e quando finalmente fu il mio turno e il cameriere mi chiese cosa
volessi ordinare sentii la voce di un ragazzo provenire da dietro di me; il suo
braccio passò sopra la mia spalla sovrastandomi senza problemi e porse i
soldi al cameriere che ovviamente li prese.
-UnBlack
Russian e un Martini.-
Il
tizio al bancone si allontanò per preparare i drink, mentre sbottavo
seccata verso lo stronzo che mi aveva praticamente
sorpassato ordinando prima di me che ero in fila da mezz’ora.
-Scusa,
eh, ma c’ero prima io, sono qui da…- Quando riuscii a girarmi -c’era
così tanta gente che lui mi stava praticamente
addosso - e lo vidi in faccia mi bloccai. Da quanto ero
lì?Improvvisamente me ne ero dimenticata.
-Toh,
guarda chi si vede, l’impavida Allie.- Le labbra del bellissimo –ma che dico?!-
ragazzo biondo che mi stava davanti si incurvarono in un sorriso canzonatorio.
Sentii
un moto di rabbia dentro. Allie?!Odiavo quel
soprannome, mi sembrava di essere una bambinetta ogni volta che qualcuno mi
chiamava così..
-Toh,
guarda chi si vede, il pazzoide criminale!- Io non stavo proprio sorridendo,
nella mia voce albergava l’acidità.
-Uh,
siamo un po’ acide, eh?Che c’è, nessun ragazzo ti ha chiesto
di ballare ancora?- Domandò, fintamente dispiaciuto, con la sua tipica
faccia da schiaffi.
Si
spostò dalla cassa al bancone dove servivano i
drink ordinati ed io, stupidamente, lo seguii senza rendermi conto che avevo
perso il mio posto in fila. Lì però la situazione era più
tranquilla, non c’era molta gente.
-Se
non la finisci ti sfregio il viso con i cocci del bicchiere del tuo drink.-
Da
dove l’avevo tirata fuori quella frase non lo
sapevo nemmeno io.
Invece
che essere minacciosa ai suoi occhi risultai parecchio
spassosa. Oserei dire patetica.
-Uuuh
cavoli, sarà meglio che mi guardi le spalle
allora.-
Lo
fulminai con lo sguardo. -Che ci fai qui, non dovresti già essere in
prigione?- Chiesi parecchio velenosa.
-Mmh,
così potrai vedermi tutti i giorni poi alla centrale?- Ammiccò
malizioso distraendomi per un attimo.
-Venirti
a trovare in prigione sarebbe proprio l’ultimo dei miei pensieri
guarda…- Mantenermi lucida dopo i suoi sorrisi era un’impresa
cavolo.
-Beh
sarebbe comunque fra i tuoi pensieri,
è già qualcosa.- Concluse alzando le spalle con noncuranza, ma
glielo si leggeva negli occhi che si stava trattenendo dal ridere.
Lo
sfidai con lo sguardo. -Ti conviene sparire se non vuoi che chiami la polizia.
E non scherzo.- Tirai fuori dalla tasca il cellulare mettendolo in bella mostra
vicino alla mia guancia. Il numero di mio padre era fra gli ultimi fatti, ci
avrei messo un attimo a chiamarlo e a far arrestare quel cretino.
-Non
lo faresti mai.- Affermò lui convinto senza abbandonare la sua odiosa
–ma magnetica- espressione divertita.
-Scommettiamo?-
Aprii lo sportellino del mio Samsung pronta a digitare
il numero, ma lui fu più veloce di me e me lo tolse dalle mani con un
gesto fulmineo.
-Ridammelo
subito!- Sbraitai cercando di alzarmi sulle punte dei piedi per arrivare alle
sue mani che teneva prontamente il più in alto possibile. Maledetta la
sua altezza!
-Te
lo ridarò solo quando sarò sicuro che farai la brava.-La sua
espressione variò da divertita, a fintamente dispiaciuta. Odiavo essere
presa in giro, era una cosa che mi faceva ribollire il sangue nelle vene.
Il
cameriere tornò con i drink che lui aveva chiesto proprio in quel
momento, per sua fortuna –perché lo avrei volentieri picchiato- e per mia sfortuna –perché non
potevo farlo-. La rabbia aumentò prepotente in me. Per chi era
l’altro drink poi?Per un suo amico o amica?
-C’ero prima io.- Ribadii mentre li prendeva in mano.
-Non
è colpa mia se sei troppo bassa e facile da sovrastare…Mi
farò perdonare comunque, promesso.- E detto quello sfoderò un
sorriso sghembo infilandosi poi il mio cellulare
nella tasca anteriore dei suoi jeans, prima di dileguarsi fra la folla.
Rimasi
per un po’ imbambolata con un unico pensiero fisso in testa: Tasca dei jeans… Mi ripetevo
mentalmente come in trans. Come potevo riprendermelo da lì?!
Mi
girai verso l’enorme fila alla cassa ed
impallidii rendendomi conto che come minimo avrei dovuto aspettare
un’altra mezz’ora per poter prendere quei maledettissimi
drink…Cazzo, lo odiavo davvero, mi aveva pure fatto perdere il posto in
fila!
Facendo
un immenso sforzo, mi rimisi in fila e attesi nuovamente il mio turno.
-Cosa
prendi?- Mi chiese finalmente il cameriere quando
toccò a me.
Lanciai
un’occhiataccia ad un ragazzo che era dietro di
me, un modo gentile di fargli capire
di non provare a parlare al posto mio: era già successo una volta che
qualcuno mi sorpassasse, non si sarebbe ripetuta la cosa. Il ragazzo mi
guardò confuso, probabilmente stava pensando che fossi matta, ma non mi importava.
Riportai
l’attenzione sul cameriere sfoderando un sorriso raggiante. -UnMartini e un Sex on the Beach-
Finalmente
riuscivo a prendere quei cazzo di drink, di sicuro era
passata quasi un’ora da quando mi ero allontanata dal tavolo di Helena.
Il
cameriere annuì e si allontanò mentre preparavo i soldi. Mi
sarebbe toccato pagare per quelle stronze pure! Che serata di m…
Quando
ritornai al centro esatto dell’Inferno, ovvero
il tavolo di Hele, posai i bicchieri prima di sedermi a prendere un po’
di fiato; fare quella coda era stato davvero stancante.
Helena
prese il suo drink iniziando a berlo a piccoli sorsi. -Che fine avevi fatto?-
-C’era
coda.- Feci spallucce contenta che quella spiegazione
sembrò bastarle.
Mi
sentivo le guance accaldate e non era di certo per il caldo. L’ultima
cosa che volevo in quel momento però era
incontrare Mark, non dopo l’incontro che avevo avuto con David.
-Ciao
ragazze.- Appunto.
Iniziavo
a pensare che mia madre non avesse poi tanto torto sul fatto che le mie
sensazioni tante volte si avveravano.
-Mark!Che
gioia!- Civettò Helena con la sua voce stridula.
Lui
mi si avvicinò e mi baciò con trasporto facendomi sentire ancora
più caldo. Non appena si staccò mi
guardai velocemente intorno per vedere se c’era una certa persona che con
mio immenso sollievo non vidi. Ma chi stavo cercando
poi?
-Qualcosa
non va?- Mi chiese guardandosi anche lui intorno.
Riportai
il mio sguardo su di lui e gli sorrisi.
-No,
scusa, niente…Come mai qui?- Chiesi cercando di sviare il discorso e di
mostrarmi contenta.
-Un mio amico conosce la festeggiata.- Spiegò.
-Ah.-
Mi limitai a rispondere mentre mandavo educatamente al diavolo Tatiana ed il suo amico che conosceva Mark nella mia mente.
-Vado
un attimo ad avvisarlo che sto qui con voi, torno subito.- Mi strizzò
l'occhio e salutò le altre con un cenno.
Fantastico.
E tanti cari saluti alla serata fra ragazze.
Scandagliai
in fretta il resto della sala in cerca di Angela, anche se nemmeno a me stessa
ammettevo che il mio vero obbiettivo era un altro.
Riportai il mio sguardo delusa sul tavolo quando notai che né lui,
né Angie erano visibili da dove mi trovavo.
-Cerchi
qualcuno?- Domandò Helena distraendomi.
-Ehm,
sì Angela, l’ho persa di vista- Chiarii.
Non
cercavo David, no. Anzi, lo cercavo, ma solo perché rivolevo indietro il
mio cellulare. Se mia madre mi avesse chiamato e lui avesse risposto…mio
Dio, sarebbe stata una tragedia, dovevo assolutamente
farmelo ridare!
-Prima
è passata di qui mentre eri al bancone…era con un ragazzo, un bel
ragazzo.- Guardò con sguardo furbo prima me e
poi le sue amiche. -Angie ci sa proprio fare anche se
sembra timida.- Continuò prima di dire delusa. -E noi siamo qui da sole
a sorseggiare drink…- Scosse la testa amareggiata.
-Scusami
biondina, ti correggo, voi siete qui
da sole a sorseggiare un drink…- La sua
voce alle mie spalle mi fece sobbalzare. -Lei no, perché viene a
ballare con me.- Aggiunse indicandomi mentre
sorrideva. Ma da dove era sbucato?!
-Come
scusa?- Chiesi inarcando il sopracciglio.
Le
mie “amiche” guardarono prima me, poi lui e poi di nuovo me prima di iniziare a fare risolini scemi.
-Hai
capito, hai capito.- Ripeté studiando la mia
espressione incredula -Devo farmi perdonare.- Spiegò divertito.
-Beh
trova un altro modo, perché io non ho alcuna intenzione di…-
-Lily
cara vai!- Mi interruppe Helena sorridendomi.
Ma
era impazzita?!Sapeva benissimo che stavo con Mark,
che le prendeva?!
-Non
ti preoccupare per noi, vai pure col tuo amico-
Gli sorrise maliziosa dandomi un leggero, ma solo leggero, fastidio. Oh
intendeva dire ben altro con la parola “amico” quella stronza ed
era praticamente impossibile sperare che David non ne
cogliesse il senso dato che era così ovvio.
Stavo
per ribattere, ma lui mi bloccò.
-Hai
sentito?Per le tue amiche va bene.-Incrociò le braccia
soddisfatto.
Avrei
voluto dirgli che il giudizio delle mie amiche
me lo potevo mettere pure sotto i piedi per quanto me ne fregasse, ma mi
trattenni, davanti a loro che tra l’altro erano parecchio amiche della festeggiata non mi sembrava proprio il caso.
Mi
guardai intorno assicurandomi che Mark non fosse nei paraggi. Mi
sentivo…in colpa, come se stessi facendo chissà cosa di illegale. Oh insomma, mica lo
stavo tradendo!
Mi
alzai di malavoglia trinciandolo comunque con lo sguardo, ma lui non ci fece
caso.
Ovviamente
ogni mia singola mossa era accompagnata da risatine e occhiate maliziose del
gruppetto di oche. Le avrei strozzate cazzo!
-Divertitevi!-
Anche se cercò di farlo in segreto era
impossibile non notare l’occhiolino che mi fece Helena.
Celai
l’istinto omicida che mi stava assalendo dietro un sorrisino ipocrita;
chissà se David era armato…l’immagine di Helena stecchita
iniziò a farsi spazio nella mia mente tranquillizzandomi un po’.
-Grazie-
Riuscii a rispondere per miracolo mentre la mia mente macchinava un piano per
farla fuori; anche se mi avessero arrestato, mio padre mi avrebbe aiutata e…ok stop, stare in compagnia di David non mi
faceva bene…
-Non
mi va di ballare…- Borbottai quando fui sicura che lui mi sentisse. Avevo
i piedi in fiamme per colpa di quei tacchi del cavolo. Inoltre se Mark mi
avesse vista…beh ci sarebbe stato un bel
po’ da spiegare.
-E
che altro vorresti fare?- Ghignò allusivo
avvicinandosi.
Feci
una smorfia -Con te niente.-
-Oh
andiamo- Alzò gli occhi al cielo -La mia
compagnia è senz’altro meglio della loro- Indicò
Hele&Co. Su quello non potevo che dargli ragione.
-Mpfh…-
Fu l’unica cosa che dissi non sapendo cosa rispondergli.
-Posso
offrirti da bere allora per farmi perdonare del sorpasso di prima?- Mi stava chiaramente sfottendo visto che sembrava fare uno sforzo immane per non scoppiarmi
a ridere in faccia.
-Odio
gli alcolici.- Borbottai parecchio infastidita.
-Beh,
posso offrirti un analcolico- Disse senza scomporsi.
-No- Ticchettai impaziente il piede per terra.
-O
magari…-
-No!Non
voglio niente, d’accordo?Non c’è bisogno che mi offri
niente!- Sbottai scocciata pentendomi però subito dopo della mia eccessiva reazione.
-Come
vuoi.- Non sembrava affatto offeso, era completamente
indifferente.
-Ci
vediamo allora-Accennò
un sorriso...freddo e distaccato.
Non
appena si girò ricominciare a parlare fu più forte di me, la mia
voce uscì da sola.
-Non
mi piacciono gli alcolici, ma…una Coca Cola la berrei volentieri se
l’offerta è ancora valida…-
Incredibilmente
mi resi conto di quanto desiderassi la sua compagnia. Sgranai gli occhi
incredula, inconcepibile che io desiderassi stare con un ragazzo che aveva
ucciso delle persone, un assassino!
Si
girò e sorrise compiaciuto.
-Una Coca Cola?Come i bambini dai!-
Mi
dimenticai subito di tutto il resto diventando rossa di rabbia.
-Che
stronzo!- Gli tirai un pugno sul braccio con quasi tutta la mia forza, ma lui
sembrò sentirlo appena.
-Ehi,
quanto sei violenta!Guarda che ti denuncio per violenza su minori!- Rise.
-Ahah,
molto divertente.- Nonostante la mia diffidenza non potei fare proprio a meno
di sorridere.
Ci
dirigemmo verso il bancone, ma a dire il vero vedere di nuovo tutta quella fila
mi scoraggiava a bere qualsiasi cosa.
-Ti
va se andiamo da qualche altra parte a prendere
qualcosa da bere?- Mi chiese guardando anche lui scocciato la fila.
Mi
colse alla sprovvista la sua domanda. Io e lui da soli in un altro posto?Mai!E
dove poi?
-Mmh…D’accordo-
Dissi facendo un sorriso a trentadue denti.
Mio
Dio ero completamente impazzita!Avevo accettato di andare da sola con un pazzo
omicida chissà dove e per di più stavo civettando proprio alla Helena Elbow! Peggio di così non poteva proprio
andare…
Ma quanto avevo bevuto? Solo una bottiglietta
d’acqua che mi ero portata da casa!Ok, era ufficiale: l’acqua era
corretta in qualche modo, di sicuro era stato quel piccolo demonio di Nicolas a
creare qualche sostanza compromettente col suo stupido gioco da tavola
“Il piccolo chimico”, altrimenti come spiegare la voglia che
sentivo di stare con David?
Diedi
un’occhiata intorno e con grande gioia per la prima volta in vita mia fui
contenta di non vedere Mark…
*To
be continued* (ormai ci ho preso gusto a scriverlo xD)
Duunque,
eccoci qua :P Volevo postare prima, ma con la scuola sono messa molto
male…chi è che deve recuperare 8
verifiche? (risposta ovvia: io…xD) Eeeh, se si
rimane a casa le verifiche bisogna recuperarle poi purtroppo xP
Cooomunque,
in questo capitolo Allie e Dave si sono rincontrati,
come vi è sembrato? Forse è un po’ banale e scontato come
incontro, ma quando mi viene un’idea è
quella >.< mentre scrivevo mi è venuto spontaneo farli incontrare
a questa festa e l’ho lasciato così xD
Inizialmente
dovevano essere un unico capitolo questo e quello
dopo, però sarebbe venuto troppo lungo, quindi alla fine su consiglio
della mia beta li ho divisi^^
Ah
una cosa che mi preme (linguaggio alla Bea xP) è Kim: in molte
l’hanno presa in antipatia, ma non sarà lei il vero
ostacolo…vi dice niente il nome Mark?-.-
già…lui sì che è da odiare >.<
Che
altro dire?Mmm…ehm…uhm…spero che il capitolo vi si piaciuto e
-tanto per ricominciare con le paranoie xP- non vi sia sembrato banale >.<
Pensare
che ci sia così tanta gente che segue la storia e che la recensisce mi commuove** non riesco ancora a capacitarmi
della cosa, mi sembra impossibile che la mia storia possa piacere xP Ci tengo
tantissimo a ringraziare di nuovo tutte le meravigliose persone che
recensiscono, GRAZIE, voi non sapete quanto mi infonde coraggio leggere le
vostre parole*_* Un sacco di volte mi chiedo “ma che pubblico a fare? Di
sicuro a nessuno interessa leggere” >.< Ribadisco il fatto di
essere una rompiscatole noiosa xD
Detto
questo, la finisco di rompere e vi lascio alle risposte alle vostre stupende
recensioni, un bacione grandissimo, Bec
*Risposte
recensioni*
rossy87: Ciao
Rossy!^^ è sempre una gioia leggere le tue recensioni, mi mettono di
buon umore^^ Eh sì, sono molto paranoica lo so xD ma come ho detto prima
mi viene spontaneo chiedermi come sia possibile che la mia storia piaccia
>.< forse un giorno mi passerà chissà xP
Mi
fa piacere che il capitolo precedente, nonostante sia stato solo di passaggio,
ti sia piaciuto^^ Per trovare una spiegazione credibile del perché
Johnny si circondasse solo di ragazzi ci ho messo un
po’ e alla fine ne è venuto fuori quello (:
La
canzone Chariot la stavo ascoltando proprio mentre scrivevo, quindi mi è
venuto spontaneo nominarla xP
Sarai
felice di sapere che Kevin esiste davvero, ho preso spunto da un mio compagno
di classe per lui ;P David no purtroppo, ma appena ne trovo uno lo clono per me e te lo mando insieme a Kev xD Hai ragione i
nostri ormoni sono in “stato on” da quando abbiamo letto di Massi
la prima volta e lo sono rimasti col tempo leggendo di Ale xD
Non
sono del tutto sicura del fatto che i ragazzi pensino…ehm…il
più delle volte sembrerebbe di no xD
In
questo capitolo Dave ed Allie si sono incontrati di
nuovo** come ti è sembrato? Se in questo si punzecchiano nel prossimo sarà ancora meglio^^ Kim non è
cattiva, è solo innamorata ;) come ho già detto il vero ostacolo
sarà un altro, vedrai quanto odierai Mark alla fine xD
Un bacione grande carissima, al prossimo capitolo, Bec
=)
semplicemente_lunatica: Ciao
Giuly!^^ Innanzitutto grazie mille anche per questa recensione, sono contenta
che il mio aggiornamento ti abbia fatto saltellare xP adesso saltello pure io
di rimando per la contentezza^^ (va a finire che andiamo avanti a saltellare
all’infinito xD) Il capitolo precedente è stato solo di passaggio
sì, i prossimi si faranno più entusiasmanti, parola mia ;P In
questo capitolo si sono incontrati di nuovo** Un incontro banalissimo, avvenuto
grazie a Kimberly che alla fine è riuscita a trascinare David a quella
festa xD Spero che ti sia piaciuto, se ti fa piacere fammi sapere che ne pensi
:P un bacione grande, Bec^^
Jes Potter: Ciao Jes!^^ Grazie mille
per la recensione e per l’incoraggiamento*_*
In
questa festa Allie e Dave si sono finalmente rivisti (: spero che ti sia
piaciuto il loro incontro e che non ti sia sembrato scontato >.< la
storia di Kimberly si scoprirà più avanti, come ho già
detto prima non è cattiva, solo innamorata ;)
Alla fine della storia credo ci sarà uno squadrone anti-Mark visto che
in fondo il “cattivo” della situazione è lui xD
Al prossimo capitolo cara, grazie mille per la
recensione, un bacio grande, Bec =)
fallsofarc: Ciao
Chia!^^ non ti preoccupare assolutamente per il ritardo tesoro, io ci metto
sempre un’infinità a recensire >.< E poi conosco benissimo
il nervosismo che viene quando msn inizia a dare di matto, io a momenti
scaravento il pc a terra xD
Rispondere
alle tue recensioni è sempre più problematico
perché come ho già detto tu capisci sempre tutto senza bisogno di
spiegazioni^^
Per
quanto riguarda Kevin, posso solo dirti che la sua storia è veramente
molto triste ed è legata anche alla sua fissa per lo shopping in qualche
modo :P La racconterà lui stesso con un suo pov nel capitolo 15 ;)
Hai
perfettamente ragione quando dici che il metodo di persuasione di Kim è
lo stesso che abbiamo usato tutte noi qualche volta :P potremmo implorare
all’infinito noi donne xD
Grazie
per il sostegno tesoro** Le tue parole sono stupende, mi infondono
sempre tantissimo coraggio, GRAZIE^^ Sarà meglio che corra a recensire
la tua Secretly va, che ora che ho finito di studiare posso finalmente
leggermelo in santa pace :D
Un
bacione grandissimo, grazie ancora per tutto l’aiuto e la pazienza (e ce
ne vuole tanta con me :P) che hai avuto^^ Un bacione grandissimo, ti voglio
bene, Bec^^
pirilla88: Ciao Vale!!^^ Come sempre sei un vero
tesoro a recensire e a farmi tutti questi complimenti, grazie^^ Ci avevi visto
bene, il loro prossimo incontro è stato a questa festa ;) ti è
piaciuto? Forse è stato scontato, evidentemente l’ispirazione mi
mancava proprio mentre scrivevo xD
Grazie
ancora per il sostegno carissima, un bacione grande,
Bec (:
silvietta_in love 4 ever: Ciao!^^ Grazie mille per i complimenti, sono
contentissima che la mia storia ti piaccia*_* Ho aggiunto la tua storia tra le
preferite, appena ho un attimo di tempo libero mi piacerebbe moltissimo
leggerla e commentarla^^ Invece io sono sicura che la tua è molto meglio
della mia, ho già dato un’occhiata al primo capitolo e mi ispira
tantissimo =) A quanto pare siamo in molte ad essere rapite e innamorate di
questi tipi delinquenti, ma dal cuore dolce tutto sommato :P
Spero
che questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa
>.< Come ti è sembrato il loro incontro?** Grazie infinite per la
recensione cara, un bacione Bec =)
lilyjuve: Ciao
Lily!!^^ Come sempre sei un tesoro a recensire, grazie per il supporto cara^^
Sono
contenta che la storia ti prenda così tanto da
farti pensare di metterla tra le preferite, per me sarebbe un onore se lo
diventasse :D
Il
capitolo precedente è stato solo di transizione sì, per staccare
un po’ diciamo :P
Kimberly
non sarà molto d’intralcio: è innamorata, ma non è
masochista, sa che David non la ricambia, è più il tipo che non
si fa false illusioni xD Lo capirai anche più
avanti, un pezzo sarà scritto dal suo pov.
Piuttosto
sento proprio che odierai Mark visto che sarà
per causa sua che…non dico altro, certe volte parlo troppo xD Ci avevi
azzeccato per quanto riguarda la festa, entrambi ci sono andati e si sono
“scontrati” :D che ne pensi di questo incontro? Spero ti sia
piaciuto, un bacione grandissimo e grazie ancora per tutto, Bec =)
Ps:
sono praticamente ogni giorno su megavideo a vedere
gli episodi Clois, era ora che si decidessero! xD
Sabry87: Ciao Sabry!!^^ Come sempre sei gentilissima a recensire, grazie
infinite davvero^^
Kimberly
non procurerà molti guai diciamo :P è più il tipo che soffre in silenzio: è innamorata, ma sa che David non
la ricambia e quindi non si fa false illusioni.
In
questo capitolo i due si sono incontrati di nuovo ;P come ti è sembrato?
Spero che ti sia piaciuto, un bacio grandissimo tesoro, Bec (:
eulalia_17: Beaaaaaa!!!!!
(Altro urlo di battaglia xD) Come sempre tu riesci
sempre a farmi commuovere per i complimenti e ridere come una scema mentre
leggo le tue recensioni stupende :D
Ti tranquillizzo subito dicendo che no, non hanno tenuto nascosto a Dave
l’esistenza di una sorella pazza xD E neanche le altre ipotesi
c’entrano ;) per una volta mi fa piacere che il tuo super istinto non ci
abbia azzeccato, altrimenti spoilerare con te che sai già tutto non
serve a niente =D
Kim
come ho già detto è il mio personaggio preferito ed è una
grande, di conseguenza se ti ci riconosci lo sei anche
tu ;) Non è da odiare comunque, non sarà d’intralcio alla
storia fra i due piccioncini ;P piuttosto preparati con un trinciapollo (ho
mangiato pollo a mezzogiorno, si capisce? xD) a squartare Mark, lui si che
sarà da massacrare xD
Il
padre di Lily è un cretino, confermo ù_ù non è per
niente perspicace :P
La
descrizione della foto di David mi è venuta così e anche a me ha
fatto tantissima tenerezza mentre la scrivevo: della serie lo avrei riempito di
pizzicotti sulle guanciotte come una nonna rompiballe xD ok, sto male è ufficiale,
colpa dello spagnolo (la lingua, non un ragazzo purtroppo xD)
Grazie
per i complimenti tesoro, come al solito sei
gentilissima^^ Un megabacione grandissimo, Bec =)
Ps:
W le Clairix!!!!xD
TerryTheBest: Ciao Terry!!^^ Stavo aggiornando proprio adesso, ho visto adesso al
volo la tua recensione e sono corsa subito a rispondere perché ci
tenevo^^
In
questo capitolo si sono incontrati di nuovo sì, come ti è
sembrato il loro incontro?** ti è piaciuto?** Lei ha cercato di chiamare
il padre sì, ma il nostro Dave l’ha bloccata….per fortuna xD
Spero che il cap ti sia piaciuto, fammi sapere che ne pensi se ti va, un bacione, Bec =)
Ringrazio
infine le 28meravigliose persone che hanno inserito la storia
fra le preferite (non mi stancherò mai di dire
che siete dei tesori^^) e le altrettanto magnifiche 26 persone
che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)
Se volete vedere i volti
dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.
Dovrei postare la scheda del padre di Allison fra poco^^ :P
Infine non posso che
consigliare di leggere Secretly di fallsofarc e Love
Penalty di Trappy: sono stupende, ne vale la pena^^
Ps: Se avete tempo, correte
a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante
anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^
Capitolo 6 *** You again? Pt.2 (Ancora tu? Pt.2) ***
Capitolo 6: You again
Capitolo 6: You again? Pt.2 (Ancora tu? Pt.2)
David’s Pov
Era
parecchio nervosa, lo si vedeva anche da come era rigida e da come manteneva le
distanze da me mentre camminava.
Sorrisi
di nascosto senza farmi notare. Vederla lì in discoteca dovevo ammettere
che era stata una piacevole sorpresa e mi aveva fatto venir voglia di
stuzzicarla un po’.
Era
stato difficile sbarazzarsi di Kim e degli altri, ma alla fine ero riuscito a
scrollarmeli di dosso. Kevin era sparito già da un bel po’ con una
ragazza mora dai capelli corti molto carina e come al solito mi aveva
abbandonato al mio crudele destino. I pettegolezzi di Kim erano peggio di un
proiettile nel braccio, potevo assicurarlo io che li avevo provati entrambi.
La
guardai nuovamente; i capelli erano tirati indietro da delle mollettine
colorate piene di strass e le ricadevano in avanti accarezzandole il viso in
graziosissimi boccoli ribelli. Il vestito nero e corto aderiva perfettamente al
suo corpo snello e le scarpe col tacco la slanciavano ancora di più. Gli
occhi chiari erano messi in risalto da un filo di matita e dall’ombretto
azzurro e le sue labbra –che io avevo incominciato ad adorare dal bacio
precedente- erano ancora più irresistibili con il lucidalabbra. Il tutto
ovviamente accompagnato dal profumo buonissimo che indossava e dal buono odore
del balsamo dei suoi capelli che mi stava facendo completamente
impazzire…
-A
proposito..- Cominciai a parlare facendola sobbalzare. -Non ti ho ancora detto
che sei davvero bellissima stasera.- Sorrisi ammiccante.
Arrossì
leggermente. -Sì, certo come no.- Alzò gli occhi al cielo in modo
teatrale.
-Veramente.
Hai così poca fiducia in te stessa da non credermi?-
Era
strano, di solito le ragazze facevano così perché volevano
continuare a sentirsi fare complimenti, invece lei lo diceva perché
sembrava realmente convinta di non essere bella quella sera.
Scosse
la testa. -No, ho così poca fiducia in te da non crederti mio caro.-
Sorrise della mia espressione confusa prima di smettere di camminare. -Mi stai
prendendo in giro.- Aggiunse guardandomi di sottecchi.
Ora
ero io a scuotere la testa divertito. -No, dico sul serio. Sei proprio…-
Volevo dire da stupro, ma mi sembrava piuttosto infelice da dire.
-…stupenda.-Conclusi banale,
ma sorpreso del fatto che fossi riuscito a farle un complimento senza usare
aggettivi volgari.
Lei
mi guardò per un po’ negli occhi. Quando capì che ero
sincero la vidi abbassare lo sguardo a disagio.
-Beh,
in questo caso….grazie…- Poi mi guardò di nuovo leggermente
rossa in faccia. -Anche tu ehm..stai bene.-
Sorrisi
sornione avvicinandomi a lei.
-Grazie.-
Dissi prima di mettermi alle sue spalle circondandole la vita con il braccio e
scostandole i capelli per sussurrarle all’orecchio:
-Però
se devo essere sincero preferivo la tua versione selvaggia dell’altra
volta…era più eccitante.-
Si
irrigidì prima di allontanarsi di scatto da me come se fosse stata
scottata e come un gatto che soffia pronto a difendersi. -Maniaco!-
Sbottò con le guance in fiamme.
Ridacchiai.
-Colpa tua.- Feci spallucce con una finta faccia innocente. -Metti sempre a
dura prova il mio autocontrollo.-
Sbuffò
mentre ricominciavamo a camminare-Sì, certo adesso è colpa mia!-
-Ovvio.
È sempre colpa tua tesoro. Se hai quel fisichetto, che ci posso fare
io?- Sghignazzai facendola arrossire.
-Certo
certo…- Si stava sforzando di sembrare a suo agio -e come dovrei vestirmi
per aiutare il tuo autocontrollo scusa?Con un sacco della spazzatura?-
-Mmmh…no,
anche quello sarebbe parecchio stimolante per l’immaginazione di un ragazzo…-
-Per
la tua immaginazione.-
Borbottò cupa.
-Vero.-
Sorrisi.
-Quanto
manca ancora a questa gelateria comunque?- Chiese poi con l’evidente
intento di sviare il discorso precedente.
-Non
molto.-
Avevo
intenzione di portarla in una gelateria che mi aveva fatto scoprire qualche
settimana prima Kim. Quella era fissata con le gelaterie di lusso dove il
gelato era costoso, ma buono.
La
Goût de Crème Glacée
era una delle gelaterie francesi più in–stando sempre a quello che
diceva Kim- della città quindi mi sembrava perfetto come posto per
prendere io un gelato e lei la sua agognata Coca Cola.
La
osservai di nuovo. Sembrava così a suo agio con me…Cioè,
battutine mie a parte, non sembrava per niente intimorita dal fatto che io
fossi lo stesso ragazzo assassino che aveva visto appena due giorni prima.
-Toglimi
una curiosità- Fui di nuovo io a spezzare il silenzio.
Lei
si girò verso di me curiosa in attesa di sentirmi di nuovo parlare.
-Come
mai le mie foto non sono in giro insieme a quelle di Kevin?-
Sobbalzò
leggermente. Attese un attimo prima di rispondere. Probabilmente stava
valutando se dirmelo o no.
-Beh…mio
padre ha ritenuto che fosse giusto prima consultarsi con i tuoi
genitori…una volta che avrà discusso con loro deciderà se
mettere o no le foto in giro.-
Logico.
Era stata annunciata la mia scomparsa, per cui la notizia che mi fossi unito ad
un gruppo criminale sarebbe stata uno scandalo. Di sicuro i Woldrich avrebbero
fatto di tutto perché la cosa non si venisse a sapere o la loro
reputazione sarebbe stata rovinata... Avrebbero continuato con la loro patetica
sceneggiata da genitori sofferenti e se quello non avesse funzionato avrebbero
pagato fior di quattrini per evitare che la mia foto circolasse. Potevo quindi
stare certo che le mie foto in città non le avrebbero mai messe. Era
meglio per loro che non ritornassi a casa…
Strinsi
la mano destra a pugno senza farmi notare; quegli stronzi…
-Capisco.-
Risposi distaccato prima di notare finalmente la gelateria.
-Eccoci.-
Gliela indicai incurvando le labbra in un sorriso e la vidi esitare un attimo
prima di borbottare un –Finalmente.-
Allison’s Pov
Mio
Dio voleva farmi morire d’infarto con quei suoi sorrisi?
Osservai
la gelateria incurante del rossore che si stava espandendo sulle mie guance. Merda... merda, merda, merda! Ultimamente
stava diventando la mia imprecazione preferita.
La
gelateria era situata in una viuzza di una delle zone più lussuose della
città. Era incredibilmente graziosa, ma la gente ai tavolini aveva
un’aria terribilmente snob.
-Allora?-
Mi chiese, distraendomi dall’osservare le persone sedute ai tavoli; con
orrore avevo notato che erano quasi tutte coppiette. -Coca Cola?- Sorrise prima
di entrare dentro alla Goût de
Crème Glacée. Nemmeno in mille anni sarei riuscita ad imparare
la pronuncia di quella roba. Io odiavo il francese, troppo sofisticato e snob e
mi risultava parecchio difficile tollerare anche i francesi perché erano
in genere così altezzosi…
-Sì
grazie…- Risposi pensierosa.
Esitai
un attimo con la mano dentro la mia borsa. Non volevo dargli modo di pensare
che pretendessi che fosse lui a pagare. Tirai fuori il portafoglio e guardai il
listino prezzi per vedere quanto costavano le bibite. Mi sforzai di restare
impassibile mentre cercavo i soldi; non volevo che pensasse fossi una tirchia o
una morta di fame perché non lo ero affatto.
Lui
lo notò e mi fece un cenno con la mano
-No,
lascia stare, faccio io- Lo avrei lasciato anche pagare se non mi avesse
sorriso in modo strafottente. Brutto spaccone che non era altro.
-Ma
figurati, non voglio favori da te.-
-Non
è un favore, devo farmi perdonare per prima.- Mi rispose accigliato.
-Allora
restituiscimi il cellulare.- Misi le mani sui fianchi squadrandolo seria.
-Più
tardi, ora lasciati offrire la Coca Cola da brava.- Incurvò le labbra in
un sorriso mentre tirava fuori il portafogli dall’altra tasca anteriore
dei jeans. Maledizione, se solo ci fosse stato un modo per sfilargli il
cellulare dalla tasca senza che se ne accorgesse…
-Comunque
non serve che mi offri niente, ti ho già perdonato.- Protestai gelida.
Sbuffò
seccato. -Ma perché ti ostini ad essere sempre così testarda?-
Piegai
il sopracciglio. -Forse perché lo sono?-
Sorrise
scuotendo la testa. -Facciamo così allora, io ti offro la Coca Cola e tu
in cambio ballerai con me la prossima volta.- Mi studiò in attesa di una
risposta.
-Non
ci sarà proprio una prossima volta-
Non
sapevo perché, ma mi veniva sempre naturale rispondergli male.
-Chi
può dirlo?-
Mi
voltai di scatto verso di lui che era tutto intento a sorridere al soffitto.
Non
riuscii a rispondergli male perché arrivò la ragazza al bancone a
chiederci cosa volevamo.
-Una
coca cola e un frappé al limone.- Chiese lui alla ragazza che gli
sorrise maliziosa prima di dirigersi verso il frigorifero della gelateria. Ma
possibile che tutte le oche della zona dovessero provarci?Non avevano proprio
scrupoli, vedevano che era con una ragazza cavolo!
-Al
limone?- La mia faccia schifata doveva essere più che eloquente.
-Sì
perché? È buonissimo.-
-È
aspro…- Feci una smorfia.
-Dipende
dai gusti.- Concluse divertito.
La
ragazza tornò sculettando in modo pietoso.
-Sono
diciotto dollari e sessanta.- Ci pensò su -Ma per te quindici- Si
corresse facendogli l’occhiolino. Quello stronzo sembrò ricambiare
il sorriso più che volentieri.
-Grazie-
Disse porgendole i soldi. Gli avrei tirato volentieri una gomitata nello
stomaco.
-A
te!- Sorrise di nuovo prima di lanciarmi uno sguardo di puro odio. Sguardo che
ovviamente ricambiai. Stronza! Aveva pure scritto il suo numero di telefono
sullo scontrino, ma quanto era patetica?
-Ci
provava – Dissi all’improvviso mentre camminavamo per strada,
lasciandolo un po’ perplesso.
-Come?-
Era davvero bravissimo a fare la parte del ragazzino ingenuo, ma con me non
attaccava.
-La
tipa al bancone, ci provava.-
-Davvero?-
Si girò dall’altra parte della strada, ma non riuscì a
nascondere un sorrisetto.
-Sì.-
Risposi acida. –E te ne sei accorto pure tu…oltretutto sei stato un
vero maleducato.- Volevo dire stronzo, ma mi sembrava esagerato.
-Perché?-Mi guardò senza capire.
-Perché
hai palesemente fatto l’idiota con lei. Anche se non sono la tua ragazza
-mi fece uno strano effetto dirlo- è stato poco carino provarci con lei
mentre eri con me, non credi?- E chi se ne frega se lui pensava fosse una
scenata di gelosia perché non lo era affatto!Era una questione di
rispetto, punto.
-Ho
solo ringraziato per lo sconto.- Mi guardò di traverso confuso.
-Certo,
come no e io sono Bella Swan!-
-Chi?!-
-Niente,
lascia stare…-
Sorseggiò
un po’ il frappé prima di girarsi nuovamente verso di me, questa
volta con un sorriso che non prometteva niente di buono.
-Senti
senti, qui qualcuna mi sembra un po’ gelosa…-
Il
battito del mio cuore aumentò di molto, ma continuai ad ostentare
indifferenza.
-Non
sono gelosa, sono solo offesa. Eri con me e hai fatto l’idiota con lei.
Non mi è sembrato educato da parte tua, tutto qui.- Mi complimentai con
me stessa per la freddezza con cui avevo esposto la mia teoria.
-Ma
le ho solo sorriso!- Si giustificò prima di ridacchiare. -Basta
così poco per farti ingelosire?-
Effettivamente
lui aveva solo sorriso, non aveva fatto niente di male in fondo…Eppure
perché mi dava così tanto fastidio?Con Mark non mi era mai
successo di essere così…oh, non ero gelosa insomma! Figuriamoci, non
lo conoscevo nemmeno a momenti!
-Ancora
con la storia della gelosia?Non sono gelosa.- Ripetei non tanto sicura.
-Certo
come no e io sono…-
-Edward
Cullen.- Lo anticipai in fretta prima che finisse del tutto la frase.
-E
chi è?- Mi chiese interrogativo.
Sorrisi
rassicurata dal fatto che avesse tralasciato la questione della gelosia.
Decisi
comunque di giocarci un po’ su.
-Oh,
sapessi…- Dissi allusiva gustandomi la Coca Cola.
-Oh,
se me lo dicessi…- Fece inarcando il sopracciglio divertito, ma si vedeva
che era decisamente curioso.
Ci
pensai su prima di rispondere con voce incredibilmente smorfiosa:
-Il
mio ex ragazzo…-
Il
suo viso assunse un’espressione parecchio contrariata e mi fece
sorridere. Oddio ci stava cascando!Gli sarei scoppiata a ridere in faccia, ma
mi trattenni.
-Alto,
capelli ramati, occhi dorati, muscoloso…- Mi passai la lingua sul labbro
fingendo di farlo per togliermi il bagnato della Coca Cola.
-Mmph…sarà
stato uno sfigato pazzesco. Con il nome che si ritrova poi…-
Commentò acido. Troppo acido per impedirmi di trattenere un sorrisetto
compiaciuto.
-No
al contrario, è molto popolare nella mia scuola.-
-Certo,
e si è messo con te?- Chiese insinuante. Me la sarei presa se non avessi
visto sul suo volto quella traccia di fastidio che era presente fin
dall’inizio del discorso “Edward”.
-Sì
e ce la siamo spassata parecchio. Lui mi ha portata a fare una gita in Italia
l’anno scorso, a Volterra.-
Fece
una smorfia. -Che posto del cazzo. Poteva scegliere una città
migliore…-
-Invece
era bellissima. Comunque Edward era veramente un Dio nel baciare…se ci
ripenso mi vengono i brividi cavolo.- Finsi di avere la pelle d'oca sfregandomi
le braccia.
Ora
la sua espressione era molto più che contrariata, si era rabbuiata.
Avevo l’impressione che se avesse avuto davanti il fantomatico Edward lo
avrebbe ucciso a suon di pugni.
-Io
di sicuro bacio meglio.- Affermò certo.
-Uhm…non saprei…- Era
così divertente smontare l’orgoglio maschile!Gli uomini erano
tutti uguali!
Lasciò
correre la mia frase.
-E
come mai l’hai lasciato?Scommetto che non era davvero così bravo.-
Sghignazzò.
Ignorai
la sua domanda. -E se ti dicessi invece che lo amo ancora?Che i miei libri
scolastici sono tutti pieni di scarabocchi su di noi e del suo nome?- Chiesi
sforzandomi di restare seria. Una mezza verità c’era in quelle
parole; i miei libri erano davvero pieni del suo nome.
-Non
ti crederei.- Stavolta sembrava aver riacquistato la sua solita sicurezza e
spavalderia.
-E
perché?- Sbattei le palpebre un paio di volte confusa.
-Perché
se davvero fossi stata innamorata di un altro non avresti ricambiato il mio
bacio con così tanta…- Si bloccò avvicinandosi parecchio a
me con il viso -…passione.- Soffiò appena facendomi venire i
brividi.
Arrossii
allontanandomi di nuovo da lui che sembrò non farci caso.
Se
fossi stata innamorata di Mark non avrei dovuto baciare lui, no?Il suo
ragionamento non era del tutto sbagliato…
-Dunque?-
Domandò distogliendomi dai miei pensieri.
-Cosa?-
-Ci
ho azzeccato?-
Sostenni
il suo sguardo con insistenza poi però lo abbassai sorridendo.
-Direi
di sì. Non c’è nessun Edward Cullen.- Dissi infine.
-O
meglio…- Aggiunsi prima che potesse parlare -C’è, ma io non
lo conosco, non di persona-
ridacchiai.
-Fantastico,
quindi sei andata avanti a parlare di un tizio che non conosci nemmeno?-
Piegò il sopracciglio in modo accusatorio, ma vidi un lampo di sollievo
attraversare i suoi occhi verdi.
-Esatto.
Anzi direi che sono andata avanti a parlare per prenderti in giro.- Scoppiai a
ridere vedendo la sua faccia contrariata.
-Che
carina.- Disse con sarcasmo prima di bere un altro po’ del frappé.
-Volevo
vederti geloso e devo dire che è davvero divertente.- Ghignai
soddisfatta.
-Non
sono…-
-Sìsì,
certo.- Lo bloccai mettendogli una mano davanti al viso. -Non sei geloso, capito.-
Parlai continuando ad avere lo stesso sorrisino furbo di prima. In nessun modo
mi avrebbe tolto la convinzione che lo fosse.
Sorrise
anche lui facendo, tanto per cambiare, aumentare il battito del mio cuore.
Tirò
fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette facendomi storcere il naso. Ci
avevo azzeccato allora, quando sentendo il profumo della sua camicia avevo
percepito in minima parte odore di fumo.
Ne
portò una alla bocca e io seguii quel gesto come rapita, iniziando a
macchinare pensieri tutt’altro che casti con il mio povero cervello
impazzito.
-Ne
vuoi una?- Mi chiese poi porgendomi il pacchetto.
Sobbalzai
distraendomi dai miei sogni ad occhi aperti sulla sua bocca. -No, grazie. Non
fumo.-
Avrei
voluto aggiungere che odiavo quelli che lo facevano, ma lasciai correre. Poteva
fumare quanto voleva, mica era il mio ragazzo!
-Come
vuoi.- Fece spallucce prima di prendere l’accendino e di accenderla.
Aspirò
il fumo in un modo tremendamente seducente facendomi venire i brividi su per la
schiena, non di certo per il freddo.
-Senti,
prima che tu possa pensare che sia geloso, la mia è solo una domanda.-
Iniziò cauto squadrandomi e facendomi distrarre di nuovo dalle fantasie
che avevano iniziato a ronzarmi in testa. -Chi era il tipo che si è
allontanato dal tuo tavolo prima che arrivassi io?-
Quasi
mi strozzai con la Coca Cola che avevo iniziato di nuovo a bere.
-Quale?-
Finsi di non capire.
-Quello
con i capelli corti scuri…boh, non l’ho visto bene, era piuttosto
buio.- Sbatté le palpebre e aggrottò la fronte mentre si sforzava
di ricordare, riportando poi la sigaretta alla bocca.
-Oh…lui.-
Avevo capito bene allora.
-Il
tuo ragazzo?- Mi chiese spavaldo, ma non era per niente divertito.
Ok,
le possibilità erano 2: dire la verità e cioè che ero
già impegnata lasciando che David si togliesse di mezzo, o dire una
bugia continuando a parlare con lui?Perchè in fondo stavamo solo
parlando, nient’altro.
-Ci
sono uscita solo un paio di volte.- Mi morsi il labbro. Una mezza verità
dai, meglio di una completa e totale bugia. In fondo, Mark non era mica il mio
ragazzo.
Lui
fece una faccia parecchio contrariata.
-Oddio,
aveva una faccia da rincoglionito, come hai fatto ad uscirci insieme?- Sostenne
disgustato.
-Ma
se hai detto di non averlo visto bene!- Lo accusai.
-La
faccia era indubbiamente da cretino.- Constatò mentre buttava a terra la
sigaretta spegnendola poi col piede.
Scossi
la testa rassegnata, era impossibile discuterci con lui. Poi improvvisamente mi
venne in mente una cosa.
-Toglimi
una curiosità.- Si girò curioso al cambio repentino della mia
voce.
-Cosa?-
Era
imbarazzante da chiedere, ma volevo saperlo… -Perché mi hai
baciata?- Sostenni il suo sguardo con determinazione.
Il
sorrisetto soddisfatto che spuntò sul suo viso non mi piacque per
niente: -Ci stai ancora pensando?- Ghignò facendomi avvampare.
-Certo
che no!- Sbottai. –Volevo solo sapere il motivo di quello stupido gesto.-
-Stupido
gesto, eh?- Si avvicinò a me non abbandonando quel sorriso strafottente.
–Non mi è sembrato che ti dispiacesse più di tanto…-
Soffiò a due centimetri dal mio viso facendomi incendiare le guance.
-Ma
figurati…se non ti ho respinto è solo perché non mi andava
di farti arrabbiare, non vedevo l’ora di tornarmene a casa.- Finsi una
smorfia disgustata allontanandomi di poco dai suoi occhi che confondevano e
basta.
-Certo,
certo…- Perché sembrava che mi stesse sfottendo di nuovo?!
–Comunque quel bacio era una ricompensa per averti aiutata. Avrei potuto
prendere altro, ma ehi, io sono un gentleman.- Disse sarcastico trattenendo una
risata.
-Se
anche ci avessi solo provato non credere che ti avrei lasciato fare.–
Digrignai fra i denti furiosa. -Non avrei esitato a difendermi con le unghie.-
-Beh
le unghie le potevi tranquillamente usare…sulla mia schiena.- Si
avvicinò di nuovo guardandomi malizioso e facendomi perdere la
concentrazione per l’ennesima volta.
Deglutii
rumorosamente prima di riuscire a rispondere: -Veramente credo proprio che le
avrei usate per cavarti i tuoi begli occhioni verdi.- Ribattei pungente
indietreggiando nuovamente per poter respirare tranquilla senza dover sentire
il suo profumo inebriante...
-Eri
bendata…non avresti potuto vedere bene.- Sorrise di sbieco come se la
cosa fosse stata ovvia, facendomi sentire una stupida.
-Avrei
scalciato allora, qualcosa avrei colpito di certo.- Stavolta fui io a guardarlo
con un mega sorriso a trentadue denti.
-Hai
sempre la risposta pronta, eh?- Era una mia impressione o si era di nuovo
avvicinato di poco?
-Sempre.-
Replicai decisa continuando a fronteggiarlo.
Rimanemmo
per un po’ fermi così, l’unica cosa che riuscivo a sentire
era il mio respiro affannoso. I suoi occhi verdi erano decisamente
ipnotizzanti, mi sarei potuta perdere in quegli smeraldi preziosi. Ci misi un
po’ a capire che stavo letteralmente bruciando dalla voglia di baciare le
sue labbra che avevo iniziato a fissare come una drogata che vedeva
dell’eroina.
D’un
tratto piegò il sopracciglio frugandosi poi nella tasca dei jeans.
-Ti
stanno chiamando.- Affermò distogliendo lo sguardo e sfoderando un
sorrisetto mentre leggeva il nome sullo schermo.
-Ridammelo!-
Mi ripresi dallo stato catatonico in cui ero caduta mentre fissavo la sua bocca
ed incominciai a strillare come una forsennata mentre cercavo di prendere il
mio cellulare. Oh Dio, ti prego fai che
non sia mia madre…
Fu
solo una mia impressione o il suo sorriso si era incrinato un po’ dopo
aver visto il display?
-Chi
è Mark?- Domandò con un tono di voce ironico, ma leggermente
infastidito.
Ancora peggio…
-Un
mio amico, ora ridammi subito il mio telefono!- Ogni mio tentativo di riaverlo
sembrava inutile, con una mano teneva in alto il cellulare e con l’altra
riusciva ad immobilizzare entrambe le mie. Porca miseria, perché gli
uomini dovevano avere il vantaggio dell’altezza e della forza?
Quasi
mi sentii male quando rispose:
-Pronto?-
La sua vocetta innocente era terribilmente irritante…
Diventai
una vera furia e mi lanciai addosso a lui rischiando quasi di farlo cadere, ma
ottenni solo il risultato di inciampare e spappolarmi sul cemento.
-No
non hai sbagliato numero, è qui con me.- Affermò David divertito
mentre mi tirava su afferrandomi un braccio. Maledetto, si prendeva pure gioco
di me!
-Diciamo
che sono un suo amico intimo…-
Sghignazzò non appena vide la mia espressione contrariata. Avevo deciso
di starmene buona e zitta: se Mark non mi avesse sentito avrebbe potuto pensare
che non ero lì con David e il giorno dopo gli avrei raccontato che un
cretino mi aveva rubato il cellulare. Mi complimentai mentalmente per il mio
piano diabolico.
-Non
credo voglia parlare ora, è un pochino impegnata…E dire che non ha
bevuto niente, dovresti vedere come lavora con la lingua, per non parlare del
resto!- Ehi cos’era quel tono malizioso che aveva usato? Oddio
chissà che avrebbe pensato Mark!
Boccheggiai
un attimo incredula mentre mi passavo lentamente il pollice sulla gola, segno
che presto lo avrei sgozzato.
Potevo
solo immaginare quanto fosse arrabbiato il mio quasi-ragazzo: sentivo la sua
voce sbraitare anche lontano dalla cornetta. David la staccò dall’orecchio
terribilmente annoiato.
–Dio,
quant’è noioso questo tipo.- Protestò seccato mentre
chiudeva lo sportellino del mio cellulare e metteva a tacere la voce di Mark
che continuava imperterrita ad inveire.
-Potrei
riavere il mio telefono?- Socchiusi appena gli occhi ostentando una calma che
non sentivo dentro.
-No.
Solo se farai la brava lo riavrai.- Stavo per chiedere che cosa intendesse
quando diceva “fare la brava”, ma mi interruppe prima. –Ah e
un consiglio, scegliti un amico migliore, questo è un vero
rompicoglioni.- Aggiunse soddisfatto rimettendo il mio cellulare in tasca.
-Che
ti ha detto?- Nonostante la voglia di saltargli addosso –non ero del
tutto sicura della motivazione- ci fosse, mi limitai a fare la brava e a
chiedere una semplicissima ed innocente informazione.
-Bah,
qualcosa sul fatto che fossi uno schifoso approfittatore, che chiamava la
polizia, che è andato al tuo tavolo e non ti ha trovata…poi ho
chiuso, mi stava seriamente rompendo.-
Si
zittì un attimo prima di girarsi verso di me con un’espressione
enigmatica. -È quello che ho visto prima?-
-No.-
Risposi immediatamente. Non avevo nessunissima voglia di intavolare qualche
altro inutile battibecco con lui e inoltre non gli dovevo nessuna spiegazione.
–È un altro.- Mentii con disinvoltura.
Si
limitò ad alzare le spalle e a fare una smorfia indifferente mentre
ricominciava a camminare.
Io
sospirai incrociando le braccia al petto seccata e seguendolo senza sapere bene
dove stessimo andando. Non avevo voglia di parlare e a quanto pareva nemmeno
lui, visto che rimase zitto per un bel po’.
Mi
ritrovai a pensare che alla fine non lo conoscevo nemmeno…Lo avevo
conosciuto in quella villa degli orrori e lo avevo visto come un assassino,
eppure in quel momento era come un ragazzo qualunque. Cioè, mi correggo,
lui non era uno qualunque, non per me
almeno… Era semplicemente un ragazzo normale. Stavo divagando, la Coca
Cola funzionava come l’alcool su di me evidentemente. O forse erano
ancora gli influssi malefici del “Piccolo Chimico”. Improvvisamente
mi venne voglia di sapere qualcosa in più su di lui, ma quando guardai
il mio orologio sul polso quasi mi venne un infarto. Oh cazzo, mezzanotte! Dovevo essere a casa per mezzanotte e mezza!
-Scusa,
devo proprio andare!- Dissi buttando la bottiglietta di Coca nel cestino
più vicino prima di incominciare a correre.
-Ehi!Aspetta!-
Lo sentii correre dietro di me e mi raggiunse in un attimo fermandomi. Colpa
dei tacchi accidenti!
-Devo
correre a casa- Spiegai saltellando sul posto nervosa –Fra poco dovrei
essere a casa, se tardo i miei mi uccideranno!-
Senza
contare che li avrei di nuovo fatti preoccupare da morire; dopo che ero stata
rapita erano molto più attenti ad ogni mio singolo passo.
-Non
se ti assicurerai che non abbiano un’arma a portata di mano.-Ghignò -Ti accompagno io dai,
sono in moto.- Disse ricominciando a correre verso il locale Hollywood.
-Aspetta,
ma casa mia è dall’altra parte!-
-Ma
la mia moto è di là.- Spiegò rallentando per aspettarmi
-è qui vicino comunque.-
Annuii
seguendolo.
David’s Pov
Io
e Kevin avevamo usato la moto di Phin per venire a quella festa. Chissà
dove cazzo era finito e come cazzo sarebbe tornato a casa…Accantonai quel
pensiero, affari suoi così imparava a lasciarmi con i pettegolezzi di
Kim.
Allison
sembrava piuttosto intimorita all’idea di salire sulla mia moto.
-Mai
salita su una moto?- Chiesi sfottendola.
Lei
non se la prese, sorrise imbarazzata e scosse la testa.
-No,
mai.-
-Beh,
c’è sempre una prima volta.-
Mi
guardò male.
-Poi
sono io il maniaco, parlavo della moto cara.-
-L’avevo
capito.- bofonchiò acida.
Trattenni
a stento una risata.
-Non
ho dietro il casco…- Io e Kevin non lo usavamo praticamente mai -è
un problema?-
-Nessun
problema, sono in ritardo e la moto è il mezzo più veloce
reperibile al momento.-
-Ok-
Curvai le labbra in un sorriso.
Salii
e subito dopo lo fece anche lei, stritolandomi praticamente fianchi e addome.
Era una sensazione piacevolissima essere abbracciato da dietro da lei. Ci misi
molto più tempo del necessario per partire proprio per riuscire a stare
in quella posizione il più possibile. Provavo l’impulso fortissimo
di prendere le sue piccole mani appoggiate sui miei addominali e attirarla di
più a me ricambiando l’abbraccio…
-Dov’è
che abiti?-Chiesi cercando di
cacciare i pensieri totalmente fuori luogo che mi ronzavano in testa.
-La
34esima strada su New Avenue.-
-Ok,
tieniti forte- Bisbigliai facendo aumentare la sua presa già ferrea
prima di partire.
Durante
tutto il viaggio né io né lei parlammo. Cosa c’era da dire
poi?Più la conoscevo però più mi piaceva….Eppure
ripensandoci stavo facendo la cazzata più grossa della mia vita. Stavo
rischiando grosso restando con lei e lo sapevo bene; lei avrebbe rovinato la
vita a me e io a lei. Ma in fondo, si trattava solo di passare del tempo
insieme, no?Di fare…amicizia?
Ma che amicizia e amicizia, non me ne fregava un cazzo di lei alla fine, era
solo una ragazza come un’altra, no? E poi da quando mi interessava solo
l’amicizia di una ragazza? Dì
la verità Dave, tu hai sognato di portartela a letto già dalla
prima volta che l’hai vista! Mi morsi con forza il labbro irritato;
pensavo a quello inizialmente era vero, però non ero più tanto
sicuro di voler stare con lei solo per farci sesso…
Dovevo
smetterla di rimuginarci su, di sicuro per lei ero solo uno come un altro visto
che aveva fatto senza pensarci due volte il mio nome alla polizia. Anzi, per
lei ero solo un assassino.
Mi
rabbuiai: non dovevo affezionarmi assolutamente a lei, bastava vedere la fine
che aveva fatto Kev dopo essere stato gentile…
-Eccoci
qua-
Con
molta titubanza -o forse riluttanza?-
lasciò andare la presa e scese dalla moto.
-Mezzanotte
e trentuno, oh merda i miei mi linceranno!- Imprecò di nuovo guardando
l’orologio.
Per
un minuto di ritardo l’avrebbero linciata?
-Non
lo faranno tranquilla- Ci pensai su prima di ridacchiare. -Denuncerò la
tua scomparsa alla polizia se non dovessi vederti nei prossimi giorni.-
-Divertente.-
Rispose cupa.
Sorrisi
rallegrato in risposta.
-Beh…grazie.-
Balbettò imbarazzata.
-Prego.-
Accennai un sorriso.-Senti, sei libera domani sera?- Le chiesi avvicinandomi a
lei e sperando che non si allontanasse, cosa che non fece. E tanti cari saluti
ai miei buoni propositi di lasciarla perdere. Abbassò lo sguardo e si
mordicchiò le labbra arrossendo.
Esitò
un attimo prima di rispondere. –No..cioèsì.-
Lo
disse talmente in fretta che il cioè insieme al sì sembrò
un’unica parola.
-Sì
o no?- Chiesi sfottendola ironico, guadagnandomi un’occhiataccia da parte
sua.
-No,
ho da fare!- Sbottò rossa di rabbia stavolta, girandosi verso la porta
di casa sua.
-Sì,
con me.- Le presi in fretta il braccio facendola voltare di nuovo verso di me e
ghignai della sua faccia sbalordita e contrariata prima di baciarla per
impedirle di replicare.
Protestò
solo per i primi 4 secondi circa prima di sciogliersi completamente e di
lasciarsi andare. Le passai una mano fra i capelli morbidissimi facendola
sussultare e la strinsi di più a me prima di approfondire il bacio con
la lingua. A differenza della volta precedente non rimase immobile,
appoggiò le sue mani sulle mie spalle e la sentii stringere con forza
per attirarmi a sé. Sorrisi appena sulle sue labbra per il suo gesto
probabilmente involontario. Mi piaceva da morire baciarla, dovevo ricordarmi di
farlo più spesso.
Mi
staccai da lei di colpo senza problemi, nonostante la sua presa ferrea sulle
spalle che sembrava volesse dirmi di non andarmene.
Lei
furiosa, più con se stessa -per quelle mani sulle mie spalle- che con
me, lasciò immediatamente la presa ed iniziò a guardarmi con
odio.
Distesi
le labbra in un sorriso ripensando alla piccola smorfia di disappunto che si
era creata sul suo viso quando mi ero allontanato.
Prima
che potessi dire qualsiasi cosa, la sua faccia si illuminò di poco e la
sua mano mi mostrò vittoriosa un piccolo oggetto argentato. Che stronza,
me l’aveva proprio fatta, non mi ero accorto di niente…
-Una
piccola rivincita.- Mormorò compiaciuta sventolando il suo cellulare a
destra e a manca.
Cazzo,
e dire che avevo intenzione di tenerlo ancora per un po’ per leggerle
magari qualche messaggio –da quel punto di vista ero parecchio curioso- o
per convincerla ad uscire con me. Stratagemma infido magari, ma efficace. Il
fine giustificava sempre i mezzi per me.
-Che
brava, mi hai giocato.- Sorrisi avvicinandomi di nuovo a lei, ma questa volta
si allontanò nascondendo il cellulare dietro la schiena.
-Sono
la figlia di un poliziotto, nessuno mi fotte, io fotto gli altri.-
Allargò il suo sorriso continuando a guardarmi a mo’ di sfida.
-Oh
beh, se vuoi fottermi puoi farlo quante volte vuoi.- Sogghignai facendola
arrossire. Non lo avrebbe mai ammesso ne ero certo, ma le mie frasi non le
davano più di tanto fastidio a giudicare dalla foga con cui mi aveva
baciato.
-Sei
il solito maniaco!- Fece una smorfia indignata prima di girarsi di scatto per
entrare in casa.
Scossi
la testa divertito.
-Passo
a prenderti alle otto.- Non le diedi il tempo di girarsi per replicare: mi
fiondai subito sulla moto accendendo il motore e partendo lasciandola basita
sul vialetto di casa sua.
Sentii
una risposta in lontananza ed ero sicuro che si trattasse di una serie di
insulti. Risi scuotendo la testa non vedendo l’ora che arrivasse il
giorno dopo.
Allison’s Pov
Mia
madre mi aveva fissato male per tutta la serata e mi aveva seguita anche in
camera mentre mi cambiavo per andare a letto. Erano state inutili tutte le mie
giustificazioni per il ritardo; lei sembrava non mi ascoltasse nemmeno, si
limitava ad annuire silenziosa. Non riuscivo proprio a capire il perché
di quel comportamento; non aveva mai punito i miei ritardi con il suo silenzio.
L’unica parola che disse alla fine di tutto il mio monologo di scuse fu:
-Buonanotte-.
Davvero
incomprensibile il suo comportamento.
A
dire il vero da quando ero stata rapita da quei criminali, sentivo che mi stava
molto più col fiato sul collo, forse perché era preoccupata per
il fatto che sarebbe potuto succedere di nuovo. Non avevamo mai affrontato il
discorso, tutti in casa facevano finta di niente, come se quel rapimento non ci
fosse stato ed evitavano accuratamente di ricordare quel giorno; immagino fosse
perché non volevano che io ricordassi quella brutta esperienza.
Quando
mia madre uscì dalla stanza certa che io fossi avvolta dal caldo delle
mie coperte pronta per dormire, mi alzai di scatto e afferrai il telefono presa
da un’improvvisa frenesia isterica.
-Pronto
Angie?- Chiesi tutta d’un fiato.
-Ohi
Lily, ma dove eri finita?- La sua voce era assonnata, doveva essere a letto
già da un po’.
-Dove
eri finita tu?!Mi hai lasciata da sola con Helena e le altre deficienti!-
Sbottai dimenticandomi per un attimo del resto della serata.
-Hai
ragione scusa, ma…ho conosciuto un ragazzo!- La sua voce si accese di un
entusiasmo improvviso.
-Carino?-
Improvvisamente il fatto che mi avesse lasciato con le serpi non era più
così rilevante.
-Da
morire!Dovevi vederlo, era dolcissimo!Sono tornata al tavolo di Hele per
presentartelo, ma tu non c’eri già….-
-Si,
beh…anche io ero con un ragazzo.- Anche se l’una del mattino non
era proprio il momento adatto di raccontare tutto, volevo sfogarmi un po’
con qualcuno.
-Davvero?Immagino
che non sia Mark…Ma scusa, non mi dici niente?!-
-Beh,
non è proprio un ragazzo qualsiasi…- Era un pazzo omicida
ricercato dalla polizia. Eppure era anche un ragazzo dolce e al tempo stesso
stronzo.
-In
che senso?Che ha di strano, è senza un braccio?O una gamba?-
-Ma
no!- Scossi la testa stranita. -Non intendevo dire quello…-
-E
cosa allora?-
-Beh…ti
ricordi i ragazzi di cui ti avevo parlato l’altro giorno, quando mi hanno
rapito?- Mi morsi il labbro.
-Oddio
no…-
-Già,
è uno di loro…-
-Lily…-
Il tono di voce era notevolmente rassegnato. -Solo tu puoi metterti sempre nei
casini!-
-Lo
so, ma…che ci posso fare se è bello da far mancare il fiato?- E se
ogni volta che mi sorrideva sentivo una morsa pazzesca allo stomaco?
-Davvero?Tu
che dici che lui è così bello da mancare il fiato?!Anche Jim era
bello e ti veniva dietro, eppure tu non lo hai mai degnato di uno sguardo anche
se ci provava!Questo ragazzo deve piacerti davvero se dici così, dai
racconta!- Il fatto che il ragazzo in questione fosse un criminale ricercato
sembrava essere passato in secondo piano ora.
Sorrisi.
-Che
c’è da raccontare?L’ho incontrato lì alla festa e mi
ha offerto da bere…-
-Wow,
che carino!- La sua voce si era alzata fino a diventare un gridolino eccitato.
-Già…tu
invece?Dai raccontami dell’altro tipo!-
-Oh
è stato gentilissimo!Era con un amico che però se ne è
tornato a casa senza aspettarlo e così mi ha riaccompagnata a casa a
piedi!- Riuscivo ad immaginare l’espressione sognante che doveva avere
sul viso mentre parlava.
-Gli
hai chiesto il numero?-
-No
purtroppo me ne sono dimenticata…- Mormorò sconsolata.
-Sempre
la solita!- Risi divertita.
-Lo
so…ora devo andare, mia madre se mi vede mi prende a ciabattate, ci
vediamo domani e mi racconti anche del tipo, ok?-
-D’accordo.
Buonanotte Angie!-
-’Notte
Lily e fai bei sogni!- Disse allusiva.
Ridacchiai.
-Anche tu!- Riappesi prima di sdraiarmi e addormentarmi piena di pensieri;
pensieri che riguardavano un bellissimo ragazzo che assomigliava ad un angelo
venuto dall’Inferno…
David’s Pov
Rientrare
nella mia stanza fu piuttosto problematico. Era tutto buio e andai a sbattere
contro un sacco di cazzate lasciate in terra da Kev, perché sì,
purtroppo dividevo la stanza con lui; un vero Inferno.
Kevin
si alzava prestissimo la mattina, cantando a squarciagola canzoni come No Woman
no Cry, Wouldn’t it be nice e Last Christmas che a detta sua lo mettevano
di buon umore. Non pensava di certo a me che ero un tantino suscettibile la
mattina presto…
Imprecai
più volte a bassa voce quando rischiai di rompermi l’osso del
collo inciampando sulle sue scarpe mollate lì in mezzo alla stanza.
Un
-Oooh!- improvviso mi fece sobbalzare. Un’ abat jour si accese ed illuminò
quasi tutta la stanza.
-Che
cazzo stai facendo a quest’ora?- Sclerò Kevin fregandosi gli occhi
assonnato.
-Sto
cercando di zigzagare fra le tue cazzo di cose idiota!-
-Non
le calpestare, le ho pagate una fortuna!- Si agitò sbattendo le mani a
destra e a manca.
Alzai
gli occhi al cielo trattenendo a mala pena una bestemmia.
-Non
le lasciavi per terra allora cretino!-
-Ero
stanco!E poi di solito tu non rientri mai la sera, stai sempre fuori!- Si
difese offeso incrociando le braccia al petto.-Mica è colpa mia se stasera
qualcuna ti ha dato buca!-
-Nessuna
mi ha dato buca.- Ribattei stizzito. -Ero stanco anche io stasera.- Borbottai
mentre deviavo la strada per arrivare al mio letto evitando così di
calpestare accidentalmente la sua
costosa camicia di Louis Vuitton.
Mi
squadrò un attimo prima di dire: -Comunque...dove cavolo eri finito?Mi
serviva la moto per riaccompagnare a casa una ragazza!-
Risi
divertito. -Lo immaginavo…beh, serviva anche a me per quello…-
-Si?Chi
hai accompagnato?-
-Diciamo
che non penso che ti farebbe molto piacere saperlo…- Distesi le labbra in
un sorriso somigliante ad una smorfia.
-Era
alla festa?- Inutile fare i misteriosi, l’aveva già capito a chi
mi riferivo.
-Già..-
-Quella
cessa di Tatiana conosce davvero così tante persone?-
Scoppiai
a ridere. -Non lo so, a quanto pare…-
Iniziai
a spogliarmi piuttosto stanco; non vedevo l’ora di mettermi a letto.
-Stavo
pensando…- Dissi sovrappensiero mentre mi cambiavo.
-Mmh?-
-Ma
non ti ha riconosciuto?I tuoi volantini da ricercato non li ha visti?-
-Non
lo so…penso di no- Sospirò -Quando li vedrà però
credo che cambierà completamente opinione su di me…-
-Oh-oh-
Ridacchiai.
-Cosa?-
-Ti
interessa davvero.-
-Beh
è carina…e molto dolce...- Sorrise sornione.
-Sei
già cotto.- Lo punzecchiai.
-Senti
chi parla!-
Ok,
la conversazione stava prendendo una piega piuttosto scomoda…per me
almeno.
-Senti
chi parla, cosa?-
-Parli
proprio tu che ti sei lasciato incantare da quegli occhietti…-
Sbatté le ciglia in modo pietoso facendomi ridere -..dorati da
cerbiatta!-
-Non
mi sono lasciato incantare!- Mi difesi accigliato.
-Sì,
invece. Dave seriamente, quella ci fotterà entrambi!Esattamente come ha
fatto con me, incastrerà pure te.-
-Nah!Non
sono così ingenuo da farmi fregare…- imitai il suo modo precedente
di sbattere le ciglia -…da degli occhioni dorati.-
Eppure
sapevo che stava succedendo. Lei mi interessava davvero, ma dovevo a tutti i
costi evitarla, cosa che ovviamente non riuscivo a fare perché non
volevo. Cavoli, perché la situazione era così complicata?
Rise
anche lui scuotendo la testa. -Se lo dici tu...mah, forse hai ragione.- Ammise
infine.
-Io
ho sempre ragione.- Lo guardai di traverso per rimproverargli quel forse.
Scosse
la testa rassegnato prima di spegnere la luce e di sdraiarsi nuovamente.
-Kev?-
Chiesi ancora ottenendo uno sbuffo di protesta in risposta.
-Che
c’è?-
-Tu
conosci un certo Edward Cullen?- Mi sentivo decisamente stupido a fare una
domanda del genere, cazzo da quand’è che ero diventato paranoico?
-Mmmh…Non
mi è nuovo questo nome- Ci pensò un po’ su .
–L’ho sentito nominare da Kim, ma non so chi sia.-
-Kim?-
Aggrottai la fronte pensieroso. –Lo conosce anche lei?Allora è
davvero popolare questo tizio…ma che ha detto su di lui?-
-Bah,
solite cose da femmine…che è figo e parecchio romantico,
dev’essere uno che dice un sacco di cazzate alle tipe solo per farsela
dare.- Anche nella penombra lo vidi annuire convinto.
Decisamente
patetico. Possibile che Allison che era così sveglia fosse cascata in
tutte le cazzate che diceva quel tipo?
-Come
te quindi- Sghignazzai con suo sommo disappunto.
-Io
non sono un morto di fame così patetico.- Protestò accigliato.
-Ti
manca poco per esserlo.-
-Fottiti.-
-Sì,
credo che lo farò. Ma domani, ora sono stanco.-Mormorai prima di mettermi a letto.
-Perché,
che avete fatto tu e la figlia del poliziotto?- Insinuò con un
sorrisetto divertito.
-Kevin,
Kevin…e poi sono io quello che pensa solo al sesso?- Lo rimproverai
aggrottando il sopracciglio ironico.
Lui
ghignò prima di rimettersi a dormire.
*To
be continued*
Ed
eccomi qui xD probabilmente starete esclamando un “Nooo” tutte
insieme e avete anche ragione in effetti xP
Strano
ma vero, non ho quasi niente da dire su questo cap >.< I due si conoscono
di più e basta; il prossimo cap sarà più rilevante,
così come quello dopo e così via :D
Ah,
chi fa francese mi perdonerà spero per il nome della gelateria che
è assolutamente inventato >.< credo voglia dire “La casa del
gelato”…forse xP Non mi ricordo, l’ho tradotto con un
traduttore online un po’ di tempo fa, quindi è per forza sbagliato
xD
Comunque,
sorvolando sul mio mancato francese, che ne pensate del capitolo? Vi lascia
più o meno intendere cosa succederà in quello dopo ;) il prossimo
sarà solo la prima parte, ma cercherò di pubblicare il prima
possibile la seconda parte per non farvi attendere troppo :P
Volevo
ringraziare infinitamente tutte le meravigliose lettrici della mia storia
(grazie mille anche per le recensioni^^) e la mia beta Chiara (fallsofarc) che
come sempre è puntualissima e precisissima nei suoi betaggi^^
Un
bacione grandissimo, Bec =)
*Risposte
recensioni*
fallsofarc: Chia tesoro, non hai betato
affatto in ritardo, ho pubblicato venerdì in perfetto orario ;) Sei una
beta fantastica, non devi assolutamente farti tutti questi problemi =)
Come
sempre non posso che ringraziarti per l’incoraggiamento, hai proprio
ragione a dire che entrambe ci facciamo un sacco di problemi inutili :P solo
che io continuo a pensare che per una storia splendida come Secretly non ci sia
bisogno di farseli :D
Il
pezzo del bagno l’ho aggiunto così di sfuggita, volevo trovare un
modo carino per introdurre Kimberly :P (devo anzi ricordarmi di modificare il
cap che ti ho mandato, aggiungendo un pezzettino in cui Allison ricorda di
averla già vista >.<).
Hai
avuto ragione come sempre consigliandomi di dividere il capitolo, altrimenti sarebbe
stato troppo lungo^^ Così sono perfetti entrambi, della lunghezza giusta
=)
Beh
la storia di Kevin ora la sai xP sono davvero contenta che ti sia piaciuta e ti
sia sembrata credibile^^ anche perché come ho già detto adoro il
personaggio e volevo caratterizzarlo il più possibile :)
Davvero
le ragazze dicono così?** sono davvero dolcissime, ringraziale
tantissimo da parte mia^^ Adesso mi commuovo, sto grondando lacrime sulla
tastiera >_<
Grazie
tesoro, per tutto quanto, GRAZIE^^ ti voglio bene, un bacione grandissimo, Bec
(:
semplicemente_lunatica: Ciao Giuly! Sono contenta
che il capitolo ti sia piaciuto, soprattutto il loro incontro :P Eh sì
hai ragione, Mark è proprio un rompiscatole, sempre in mezzo >.< e
più avanti ti assicuro che diventerà ancora più odioso xP
Mi
spiace di aver interrotto così il capitolo, ma ho cercato di postare
questo il prima possibile per non farvi attendere troppo^^ Spero ti sia piaciuta
la loro passeggiata, non ci sarà troppo da aspettare per un altro loro
incontro, nel prossimo vedrai ;)
Un
bacione grande, grazie mille per i complimenti e per la recensione, Bec =)
fratwi: Ciao Frà!^^ Ma
figurati, non ti devi assolutamente preoccupare se non sei riuscita a recensire
gli altri cap, per me sei già stata gentilissima a recensire questo,
grazie^^
Non
sai quanto mi rendano felice le tue parole*_* Sto saltellando come una cretina
per la stanza, sentirmi dire che la mia storia ha tutto mi manda in un brodo di
giuggiole xD grazie^^
Sono
contenta che David ti piaccia, ho cercato di renderlo adorabile nonostante il
caratteraccio xD Mark è proprio odioso sì ù_ù e
più avanti si renderà ancora più insopportabile >.<
Hai
proprio ragione a dire che Hele e Taty sono delle deficienti, purtroppo mi sono
ispirata a delle ragazze che esistono davvero, nella mia classe! xD
poverette…e povera me che le devo sopportare xD
Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto, mi farebbe piacere sapere cosa ne
pensi^^ un bacione grande, Bec =)
Alexis_edina: Ciao carissima!^^ Mi fa
davvero piacere che la storia ti piaccia*_* Grazie mille per tutti i
complimenti, è molto importante per me sentirmi dire che non è
banale xP Spero che questo capitolo non ti abbia delusa, come ti è
sembrato il proseguimento del loro incontro? Nel prossimo si vedranno di nuovo,
non ci sarà da aspettare molto per un loro nuovo incontro ;) Grazie
infinite per la recensione e per i complimenti^^ Un bacione grande, Bec =)
Sabry87: Ciao Sabry!!^^ Come sempre
non so come ringraziarti per le tue puntualissime recensioni che adoro
leggere^^ Addirittura lo consideri il più bello?Ti dirò, a me non
piaceva molto quello di prima xP in quelli più avanti ne succederanno di
tutti i colori e spero che la storia ti continui a piacere anche in futuro ;)
Mark
sarà mooolto d’ostacolo, ma stai tranquilla che avrà quello
che si merita alla fine =)
Un
bacione grande cara, grazie infinite per i complimenti, Bec =)
TerryTheBest: Ciao Terry!^^ Sono contenta
che il capitolo ti sia piaciuto^^ Mi spiace di averti deluso con il loro
incontro >.< Anche io avrei voluto scriverlo diverso, ma mentre scrivevo
mi è uscito quello e non sono più riuscita a cambiarlo…
Rihanna
piace moltissimo anche a me, è proprio bravissima*_*
Wow,
davvero il tuo amico assomiglia a David??** Caspita, non è davvero
niente male allora xD
Un
bacione grandissimo cara, grazie mille per la recensione, spero che questo cap
non ti abbia delusa >.< Alla prossima, Bec =)
rossy87: Ciao carissima!^^ Non mi
stancherò mai di dirti quanto apprezzi le tue recensioni, mi mettono di
buon umore, grazie^^
Non
ti preoccupare assolutamente per il ritardo, l’importante è che tu
sia riuscita a leggerlo il cap ;)
Sono
contenta che le risposte giustamente acide di Allison ad Helena ti siano
piaciute :P Helena è proprio il tipo di ragazza che non sopporto e di
compagne di classe così ne ho tante purtroppo xD
Alla
fine si sono rivisti a quella festa sì xP Hai proprio ragione, David
è uno stronzetto, ma ho cercato comunque di renderlo piacevole come
personaggio. Anche se è un criminale, rimane comunque un ragazzo
normale: scemo, ironico e particolarmente incline a pensare con gli ormoni xD
E
Lily…eh sì, pure lei sta iniziando a farsi contagiare da questa
ormo-patia xD Del resto…con David nei paraggi :P
Grazie
infinite per tutti i complimenti, sei davvero gentilissima^^ Mi faccio un sacco
di problemi sì xP però se dici che la mia storia non è
banale ti credo, grazie^^
Credo
proprio che Mark lo odierai ancora di più nei prossimi capitoli…un
ragazzo ferito nell’orgoglio diventa molto vendicativo e non dico altro
;P
Uh
tu fai boxe?Che bello*_* Io ho preso qualche lezione, ma ho dovuto smettere
perché non avevo abbastanza tempo poi per studiare >.< Io poi sono
lenta nello studio xD
Un
bacione grandissimo cara, grazie infinite per il supporto, Bec^^
silvietta_in love4ever: Ciao cara!Sono
contentissima che il capitolo ti sia piaciuto :P
David
è amichevole nei confronti di Lily sì^^ Anche se è un
criminale, rimane comunque un ragazzo ;) Non ha in mente niente di particolare,
diciamo che ci sta’ a prova’ xD
Spero
che questo capitolo non ti abbia delusa ;) Quando scrivo non mi fermo molto a
pensare e un sacco di volte scrivo certe cavolate! xP Nel prossimo capitolo i
due si incontreranno di nuovo, la storia è già conclusa quindi
cerco sempre di pubblicare quando posso :P Grazie mille per la recensione e per
i complimenti^^ Un bacione, Bec =)
Ps:
Sono arrivata al capitolo 12 della tua storia e già
l’adoro!!!!!*_* Ma perché non la continui?**
lilyjuve: Ciao carissima!!^^
Innanzitutto ti ringrazio per le tue puntualissime recensioni che adoro
leggere^^ grazie (:
In
secondo luogo voglio dirti che sono davvero al settimo cielo per la
promozione*_* Non sai quanto mi fa piacere sapere che la mia storia ti prende
così tanto^^
Aspettavo
con ansia di rispondere proprio alla tua recensione per la tua osservazione,
che considero più che giusta tra l’altro: io per prima volevo che
la storia uscisse diversa; però mentre scrivevo, avendo a che fare
comunque con ragazzi adolescenti, mi sono resa conto che non potevo fare a meno
di nominare scuola, feste etc…Allison è una ragazza normale, anche
se non è tipo da andare alle feste ed è andata a questa solo per
distrarsi.
David
invece è già un po’ più diverso: il suo modo di
fare, di pensare è da adolescente, ma non frequenta la scuola e non ha
una solida famiglia alle spalle. Ed è proprio la sua condizione di vita
che renderà difficile una storia fra di loro.
Alla
fine sono riuscita a tirare fuori questa storia, che in effetti non è
molto diversa dalle normali storie d’amore adolescenziali (oddio stavo
per dire in stile Moccia, ma mi son trattenuta perché proprio lo odio
xD)
Sono
contenta che la scena della discoteca e quella del cocktail ti siano piaciute
–sì, Kimberly è la ragazza del bagno- ;)
Mark
ora come ora si limita solo ad essere un moscerino fastidioso, ma più
avanti vedrai ;)
Eh
sì sul forum di fan sfegatate Clois mi sa che ci siamo solo noi xD
Comunque mi piacerebbe moltissimo leggere una tua eventuale ff su quella notte,
dopo il fidanzamento di Chloe e Jimmy ;) Fammi sapere poi se la scriverai, eh?
Un bacione grandissimo, grazie del supporto, Bec =)
Ricachan89: Ciao!!^^ Grazie mille per i
complimenti^^ Davvero l’hai letta tutta d’un fiato?** Oddio se mi
dici così vado in un brodo di giuggiole, grazie =)
Sono
contenta che David ti piaccia :P ho cercato in tutti i modi di renderlo
adorabile, aldilà del carattere a volte insopportabile xD
L’idea
del blog con i personaggi l’hanno avuta alcune mie amiche ed una di loro
mi ha aiutato a crearne uno per la mia storia, visto che io sono negata con
queste cose xD Grazie ancora per i complimenti e per la recensione, un bacione,
Bec^^
eulalia_17: Beaaaaa!!!!!!(Altro urlo di
battaglia xD) Sono contenta che i miei complimenti alle tue recensioni stupende ti facciano piacere^^
Non
è male l’idea del rogo con i prof xD Così finalmente
avremmo un po’ di pace dalla scuola xP
Come
al solito le tue recensioni bastano a mettermi di buon umore e a farmi
sorridere :P la frase Lo vidi da lontano e seppi
immediatamente che sarebbe stato mio, almeno quella notte è stupenda, come ti
è venuta? xD
David è uno stronzetto sì
xD Ma Lily sa tenergli testa^^ Hai proprio ragione a dire che insieme
starebbero benissimo, gli opposti si attraggono ;)
Sono contenta che Kim ti stia
simpatica^^ Sarà molto d’aiuto più avanti e soprattutto
nasconde un segreto che nemmeno David sa…e qui sto zitta :P
Sei
una maga come sempre…Mark è subdolo fino al midollo e te ne accorgerai
più avanti poi >.<
Tranquilla,
non smetterò di pubblicare, la storia l’ho già finita
quindi penso proprio di pubblicarla tutta^^
Sono
contenta che la “storia” della giugulare ti sia piaciuta xD non so
nemmeno io come mi sia uscita! xP
Grazie
per tutto carissima: per l’incoraggiamento, per i complimenti e per
l’entusiasmo che metti nel recensire^^ Un bacione grandissimo, Bec =)
Ps:
Ma perché non mi hai detto che hai pubblicato qualcosa di tuo?!La
prossima volta avvisami, altrimenti mi arrabbio, eh? ;)
Detto questo non posso che
consigliarvi di leggere la Bellissima drabble 'Nothing
But Love; di eulalia_17 – La Stupenda Secretly di fallsofarc
– e la Mitica Love Penalty di Trappy
Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto
un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.
Ho appena postato la scheda di Kimberly ^^
Ps: Se avete tempo, correte a dare anche
un’occhiata al forum
dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle
storie di fallsofarc^^
Ringrazio infine le 36meravigliose persone che hanno inserito
la storia fra le preferite (non ci credo davvero che
siate così tante, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 36 persone che l’hanno inserita tra
le seguite (vi adoro, grazie^^)
Capitolo 7 *** A wonderful date pt.1 (Un appuntamento da favola pt.1) ***
Capitolo 7: A wonderful Date part 1 (Un appuntamento da favola pt 1)
Capitolo 7: A wonderful Date part 1
(Un appuntamento da favola pt 1)
Allison’s Pov
La
mattina dopo a scuola era una vera e propria tortura, concentrarmi era
diventata una cosa impossibile; non facevo che pensare nervosa alla serata che
mi aspettava.
Non
ero proprio riuscita a declinare il suo invito, un po’ perché non
mi aveva lasciato il tempo di farlo e un po’ perché in fondo
l’idea di uscire con lui non mi dispiaceva…
Era
proprio quest’ultima cosa a turbarmi di più. Mi stavo cacciando in
un guaio, un guaio da cui non sarei più riuscita ad
uscire…Eppure la vicinanza di quell’irritante ragazzo mi faceva
sentire bene, più di quanto fosse lecito. Maledizione, ma che ci trovavo
in lui?!Era bello sì, ma era un deficiente
cronico, quale ragazzo scappa di casa a dodici anni per aggregarsi ad un pazzo
gruppo di criminali rischiando la vita tutti i giorni?
Rabbrividii
a quel pensiero. Nessuno. Tranne lui.
Una
parte di me mi insultava furiosa e mi diceva di
denunciarlo alla polizia, l’altra parte invece mi diceva di uscirci
insieme e di non pensare al resto. Già, fosse stato facile non pensarci.
L’idea
che mio padre potesse venire a saperlo mi terrorizzava…ma allo stesso
tempo mi eccitava. Il fare qualcosa di proibito, il mettermi in pericolo
uscendo con lui…lui che era un tipo tutt’altro che raccomandabile,
scatenava in me una serie di emozioni che non avrei mai pensato di provare. Non
ero mai stata un’amante del rischio né un’adolescente
ribelle che si trova il fidanzato delinquente per esasperare i genitori,
eppure quella faccenda mi piaceva da morire.
Fare tutto di nascosto dai
miei, ma soprattutto da mio padre, non facendosi scoprire…
Quella
mattina avevo evitato Mark come la peste bubbonica, ero più che certa
che volesse parlarmi del perché fossi sparita improvvisamente la sera
prima e della telefonata, ma io non mi sentivo ancora pronta ad affrontarlo.
Stavo
diventando una codarda e la cosa era piuttosto irritante visto che io stessa
per prima odiavo la gente che non aveva il coraggio di dire le cose in faccia.
Mi
alzai seccata dalla panchinetta a lato della palestra e mi preparai con un
po’ di stretching alla corsa che mi aspettava.
Incrociai
per un attimo lo sguardo della professoressa che mi sorrise mentre cronometrava
una mia compagna. Ricambiai il suo gesto con un sorriso tirato distogliendo lo sguardo troppo nervosa per poter essere anche
lontanamente gentile con qualcuno.
La
professoressa di ginnastica Anne J. Mantine esigeva
tantissimo da noi; ci faceva correre molto, –la resistenza per lei era
tutto- anche all’aperto quando pioveva; nessuna di noi però si era
mai lamentata con i genitori per il suo modo di insegnare. Momenti di pazzia a
parte la adoravamo: era una grande, oltre che femminista al 100%. Durante le
sue ore preparavamo balletti vari, coreografie con il nastro, con i cerchi e le
corde per saltare; le sue lezioni erano sempre molto piacevoli tutto sommato.
Alzai
la gamba e l’appoggiai tesa al calorifero
stendendo la mano fino alla caviglia; gesto che mi provocò un leggero
fastidio al polpaccio.
Cosa avrei potuto mettermi quella sera?Un vestito
elegante era fuori discussione, preferivo pensare a qualcosa di
sportivo…Chissà che genere di ragazza poteva piacere a lui...
-Lowell?!Tocca a te!-
Mi
girai di scatto verso la prof che aveva un’aria parecchio seccata. A
giudicare dal tono di voce che aveva usato doveva
essere già da un bel po’ che stava cercando di chiamarmi.
-Sì
arrivo, scusi prof.- Mormorai confusa, un po’
per il fatto che non avevo dormito molto quella notte e un po’ per il
fatto che non l’avevo proprio sentita chiamarmi.
Mi
misi in posizione accucciata, pronta a partire al suo fischio.
Victoria
e Trish si girarono verso di me dalla postazione accanto e sorrisero in modo provocatorio. Ricambiai il sorriso accettando la loro muta
sfida. Contro Trish non sarebbe stato un problema arrivare prima, ma Vic,
seppur più bassa di me, era molto veloce e
sarebbe stato difficile batterla.
In
teoria quella non doveva essere una competizione, ma solo un modo della prof
per cronometrarci; eravamo noi che ci divertivamo a sfidarci, anche
perché l’idea di una sfida ci spronava a correre più
veloce.
Al
fischio della prof scattai subito in piedi correndo il più veloce
possibile.
Distanziai
subito Trish, ma Victoria rimaneva piuttosto vicina.
Cercai
di aumentare ancora la velocità con un ultimo sforzo arrivando per un
nano secondo prima di Vic.
-Ottimo Lowell, migliori sempre di più.-
Commentò la prof compiaciuta segnando i risultati sul registro. Secondo
le mie compagne ero la sua allieva preferita perché, oltre ad essere la
più veloce, ero anche quella che aveva più fantasia e
disinvoltura nel creare le coreografie di ballo e con il nastro.
Io
tutta questa mia bravura non la vedevo proprio, fin da piccola avevo sempre
avuto la grazia di un elefante sebbene avessi un
fisico slanciato e asciutto.
Feci
un respiro profondo leggermente affaticata dalla corsa
e andai di nuovo a sedermi sulla panchinetta.
Vic
mi raggiunse sorridendo e si sedette aggraziata vicino a me.
-Allora?-
Mi chiese attorcigliandosi i capelli corti attorno al dito e con un sorriso a
trentadue denti stampato in faccia.
-Allora
cosa?- Chiesi stranita.
-Chi
è lui?- Domandò avvicinandosi di più a me, come per
impedirmi di scappare.
-Lui
chi?- Mi guardai intorno agitata pronta ad iniziare
una conversazione con chiunque pur di sviare l’argomento tirato in ballo
da Vic. Possibile che fossero tutti dall’altra parte della palestra?!
-Il ragazzo che ti fa sorridere come una cretina
durante le lezioni e che ti ha fatto diventare acida con la professoressa di
ginnastica.- Fece spallucce come se la domanda fosse stata ovvia già
dall’inizio.
-Sorridevo
come una cretina?- Aggrottai il sopracciglio terrorizzata a
quell’eventualità.
Lei
annuì. –Sì, sembrava che avessi una paralisi facciale. Ti attorcigliavi
pure i capelli come in trance, non mi stupisco se qualcuno ha pensato che ti
fossi fumata qualche canna.-
Oddio,
l’avevo fatto senza nemmeno accorgermene!Sorridevo da sola, avran pensato
che mi fossi fatta un’intera piantagione di marijuana!
Mi
accorsi che Vic era ancora lì in attesa di risposta, così sparai
la prima cosa che mi venne in mente e che potesse andare come scusa per il mio
stato quasi vegetativo di quella mattina.
-Ehm…io e Mark l’abbiamo fatto.- Buttai lì a caso.
Una ragazza poteva essere su di giri per la sua prima volta, no?
-Oddio,
davvero?!E non mi dici niente?!Com’è
stato?Era la tua prima volta, no?- E meno male che prendeva in giro Helena per
il suo essere pettegola…
-Beh
è difficile spiegarlo a parole.- Arrossii rendendo la cosa abbastanza
credibile. Certo non poteva pensare che stessi arrossendo perché non era
vero e non sapevo che parole usare per esprimere qualcosa che non avevo fatto.
-Che
carina, sei arrossita!- Ridacchiò. –Com’è a letto,
eh?- Chiese ancora curiosa.
-Vic!-
La rimproverai guardandomi intorno a disagio.
-Che
ho detto?- Domandò sgranando gli occhi sorpresa.
-Non
sono cose di cui si può parlare così insomma…- Mannaggia a
me e ai miei patetici tentativi di salvarmi dai casini, quando cercavo di
sviare un discorso incappavo sempre in un altro molto
più imbarazzante.
-Ok
va bene.- Acconsentì infine un po’
delusa. –Comunque sei davvero fortunata, lui è un figo!- Aggiunse
sghignazzando divertita.
-Sì
beh quello sì.- Ammisi sovrappensiero pensando
però ad un altro ragazzo. -Però ha un caratteraccio!- Sbottai
irritata ripensandoci.
-Perché?Ma
se è dolcissimo scusa!-
Mi
diedi mentalmente dell’idiota, ma a chi stavo pensando?
-Ehm…sì
a volte.- mi corressi. –Comunque, stasera devo
uscire con lui, come dovrei vestirmi secondo te?-
Già che c’ero, un consiglio mi avrebbe fatto comodo.
-Dove
andate di bello?-
-Non
lo so…-
Ecco,
non avevamo nemmeno deciso dove andare. E poi il fatto
che veniva a prendermi alle 8 significava che mi
avrebbe portata fuori a mangiare o no?Cazzo, come potevo vestirmi?!
Il
fatto che stessi già pensando a cosa mettermi quella sera però mi infastidì parecchio; significava che
involontariamente avevo già deciso di uscirci insieme.
-Un appuntamento a sorpresa?Uhm vediamo…io direi
di vestirti a strati. Sotto magari mettiti una magliettina scollata e sexy,
vedrai che la gradirà…- Ammiccò maliziosa. –E sopra
mettiti qualcosa di più sobrio, tipo un golfino o una felpa.-
Scrollò le spalle accartocciando la bocca.
-Minigonna
o jeans?- Chiesi conoscendo già la sua risposta.
-Minigonna
senza alcun dubbio. Sta’
tranquilla che la serata finisce bene se ti metti la gonna. Casa tua è
vuota?-
-Ci
sono i miei.- La guardai male.
-Mannaggia
niente sesso allora.- Constatò delusa.
-Già…peccato.-
Mormorai io piuttosto sollevata invece. L’idea di ritrovarmi da sola nel
buio di casa mia con quel ragazzo…rabbrividii, ma non seppi dire
esattamente per quale motivo.
L’ora
finì ma, mentre mi stavo dirigendo verso la classe, Angie mi
bloccò trascinandomi nel bagno delle ragazze che era completamente
deserto.
-Allora?-
Domandò non riuscendo più a trattenere la curiosità e
saltellando sul posto agitata.
Sapevo
che cosa voleva che le dicessi; si aspettava un resoconto della mia serata
precedente con David, ma l’idea di parlarne mi rendeva ancora più
nervosa per la serata che mi aspettava.
-La prof ci sta aspettando Angie, te lo racconto
dopo.-
-Lasciala
aspettare.- Mi bloccò di nuovo afferrandomi il braccio di scatto.
–Ti conosco, di sicuro dopo la fine della lezione te la svignerai
evitando di raccontarmi tutto.-
Eh
sì, mi conosceva davvero bene…meglio di me.
-Ma
no.- Tentai inutilmente di negare.
-Sì,
invece. Allora?Come è andata con quel
ragazzo?Come si chiama?Dove ti ha portata?Vi rivedrete?-
-Angie
calma!Una domanda alla volta.- Sbuffai. -È andata bene, lui si chiama
David, mi ha portata a fare un giro e…- Mi
bloccai arrossendo. –Ci rivediamo stasera,
sì.-
Aprì
la bocca e boccheggiò un po’ non sapendo bene cosa dire. La richiuse e la riaprì con uno scatto.
-David
Woldrich?-
Le
avevo detto che fra quei ragazzi c’era lui…accidenti a me!
-Sì,
proprio lui…-
-Cooosaa?!- Boccheggiò di nuovo scuotendo la mano velocemente
davanti al viso per farsi aria. –Tu…lui…-
-Angie
smettila di fare così o collasserai sul posto.- Cercai di calmarla
prendendole le mani per fermarla.
-Lui
è scappato di casa!- Era notevolmente rossa in
faccia, probabilmente per l’indignazione. –I suoi genitori lo sanno
che esci con lui, tuo padre??-
-No
e non lo devono sapere. Lui odia i suoi genitori e a mio padre verrebbe un
infarto se lo scoprisse.-
Ma ero davvero io a parlare?Tenere nascosta una cosa
del genere a mio padre, dovevo essere impazzita…
Mi
guardai intorno assicurandomi che nessuno ci stesse ascoltando: la prudenza non
era mai troppa.
-Lui…odia…i
genitori.- Ero sicura che ad Angela sarebbe potuto venire
un colpo da un momento all’altro, troppe informazioni scioccanti non le
facevano bene.
-Per
questo è scappato di casa?!- La sua voce
incredula si alzò di un’ottava impedendomi in quel momento di
sentire dei passi avvicinarsi.
-Sssh, abbassa la voce Angie!-
Lei
si guardò intorno vigile tappandosi poi la
bocca con la mano dispiaciuta. –Scusa.- Mormorò.
Sospirai.
–Non lo so perché è scappato, non me lo vuole dire.-
-Ma
tu sei sicura di…insomma di essere al sicuro con lui?- I suoi occhi si
accesero di preoccupazione.
-Non
lo so Angie…so solo che mi piace e che sto bene
con lui.- Dirlo ad alta voce era abbastanza seccante, ma ero con la mia
migliore amica e almeno con lei potevo ammettere la cosa. Era frustante
rendersi conto di desiderare la compagnia di quell’individuo lì.
-Caspita…-
Commentò pensierosa. -È una cosa davvero seria allora.-
Increspò le labbra guardandosi le scarpe indecisa
su come mandare avanti la sua ramanzina di raccomandazioni. -Lily…so
che sicuramente lo fai già, ma devi assolutamente stare attenta. Ce l’hai uno spray al peperoncino in borsa?-
Rialzò lo sguardo guardandomi con occhi indagatori.
Risi.
–Sembri Charlie Swan, Angie.-
–Ma
David non è Edward Cullen e io non ho la certezza
che tu sia al sicuro con lui.- Replicò con un’aria da nonnetta
matura terribilmente buffa.
-Nemmeno
Charlie lo era di Edward.- Le ricordai aggrottando la
fronte.
-Ma
Bella era sicura che Edward fosse un fighissimo vampiro buono, tu non sei
sicura che David lo sia.- Annuì con enfasi.
-Sono
sicura che David non sia un vampiro.- Sorrisi di sbieco.
-Beh
è già qualcosa.- Rispose sorridendo divertita anche lei, ma il
suo sorriso durò poco perché la sua espressione tornò
seria. –Seriamente Lily, procurati dello spray al peperoncino e per
qualsiasi cosa ricordati che puoi contare su di me.-
Ci pensò su. –Anche se sarebbe più saggio chiamare la
polizia che me, se succedesse qualcosa.-
-Non
succederà niente Angie, lui non mi farà niente.- Di quello, anche
se non sapevo esattamente perché, ne ero certa.
-Spero
tu abbia ragione.- Mi abbracciò e ricambiai l’abbraccio con
entusiasmo.
-Tu
invece?Con quel ragazzo della festa?- Domandai staccandomi da lei per
esaminarla meglio in volto.
-Ah,
l’ho rivisto!- Esclamò contenta congiungendo le mani e saltellando
sul posto. –Ho il suo numero di telefono!!- La
sua voce si alzò di un’ottava e mi fece ridere come una cretina
per la gioia. –Wow Angie!Sono contentissima per te!- Esclamai anche io saltellando con lei.
Quando
finalmente ci calmammo, più per la figuraccia che avremmo fatto se
qualcuno ci avesse visto che per altro, Angela mi fece la domanda che speravo
non mi ponesse mai.
-Cosa
pensi di fare con Mark?-
-Non
lo so…sono troppo confusa ora come ora, credo che vedrò dopo
stasera che cosa fare.-
Lei
annuì con aria grave incominciando poi, già che c’era, a
sistemarsi i capelli davanti allo specchio.
-Angie
non è il momento di specchiarsi, su!Muoviamoci o la prof ci
metterà una nota.- Sollecitai prendendola per
un braccio ed iniziando a trascinarla verso la porta.
-Tanto
basterà dirle che siamo state poco bene e lei
ci cascherà come una pera. Sai come è
fatta la Josien, ci casca sempre.- Mosse la mano davanti al viso come per
scacciare un moscerino insolente.
-Andiamo va.- Scossi la testa divertita; se avessi prestato
più attenzione quel giorno avrei notato la sagoma di una persona sparire
dietro l’angolo del corridoio poco dopo la nostra uscita dal bagno.
Il
resto della giornata passò in fretta. Cercai di non pensare minimamente
al fatto che quella sera lo avrei rivisto. Così come cercavo di ignorare
lo sguardo di fuoco di Mark che mi stava trafiggendo
da dietro. Mannaggia, mi sarebbe toccato uscire di
corsa di nuovo per evitarlo. Sapevo che non avrei potuto farlo in eterno però.
Ma come potevo spiegargli la mia sparizione della
sera precedente?Inoltre non sapevo nemmeno se Helena avesse cantato: Mark
sapeva o no che ero andata via con David?
Inoltre
la storia del tipo che mi aveva rubato il cellulare e risposto alla sua chiamata
gliel’avevo spiegata in fretta con un messaggio
dal cellulare di Angela, non di persona. Lui non aveva nemmeno risposto…
Uffa,
perché era tutto così complicato?!
Guardai
l’orologio nervosa: l’una e ventisette,
mancavano solo 3 minuti alla fine delle lezioni. Misi già tutto in borsa
e scattai in piedi cominciando a camminare a passo veloce verso l’uscita
non appena suonò la campanella.
-Lily!Aspetta
un attimo!- Sentii Mark gridare dall’ingresso della classe.
Accelerai
ulteriormente il passo fingendo di non aver sentito e confondendomi fra una
massa completamente su di giri di studenti che spingevano e sbraitavano per
uscire e tornare a casa.
Una
volta messo piede fuori dalla scuola tirai un sospiro
di sollievo. Avrei dovuto affrontarlo, prima o poi, lo
sapevo bene, ma non volevo rovinarmi la serata discutendo con lui, gli avrei
parlato più avanti.
Angela
doveva fermarsi a scuola per gli allenamenti di ginnastica ritmica, quindi come
il lunedì precedente –e mi venne un brivido a pensarci-mi sarebbe
toccato tornare a casa da sola. Questa volta però non ripetei lo stesso
errore idiota di fare una strada deserta per
accorciare, ma optai per la strada principale della città come via di
ritorno.
David’s Pov
Non
appena varcai i cancelli di una delle tante residenze lussuose di Johnny mi calmai un po’.
Quella
giornata era stata stressante da morire, iniziavo seriamente ad
odiare i compiti che mi assegnava il mio “capo”, specie da quando
avevo trovato qualcosa di più
interessante da fare, o meglio, qualcuno di
interessante con cui poter passare il mio tempo.
Prima
di varcare tranquillo la porta, feci un cenno disinteressato alle due
“guardie” davanti all’ingresso: erano
vestite di nero con tanto di occhiali da sole in stile Men In Black.
Ufficialmente
quella era villa Hernandéz, proprietà
di un ricco imprenditore spagnolo ultra corrotto da Johnny che spacciava per
sue tutte le proprietà della città e fuori.
Di
certo se la polizia avesse visto qualche casa intestata a Johnny Rydell ci avrebbe messo poco per rintracciarlo.
Mi
venne da sorridere ripensando alla polizia e al suo capo. Ogni volta che
pensavo ad essa dal giorno in cui ero andato nella
residenza di Tom, mi veniva automatico pensare a lei. Prima pensare agli sbirri era piuttosto spiacevole, ora se farlo mi faceva venire in mente lei, non lo era poi
più di tanto.
Non
ricordavo nemmeno più quanto tempo fosse passato dall’ultima volta
che avevo incontrato una ragazza che mi interessasse
sul serio, ma che soprattutto si opponesse con forza a me e –non per
vantarmi- al mio fascino. Era però questione di poco ormai, sapevo che
dopo quella sera avrebbe ceduto.Meglio premunirsi di qualche precauzione; Kevin aveva comprato una
scatola intera di preservativi sperando di concludere
qualcosa con la ragazza che aveva incontrato alla festa, me ne sarei fatto
prestare qualcuno.
Aprii
di scatto la porta della mia camera in quella specie di
“dormitorio”, facendo sobbalzare Kev che a giudicare
dall’espressione assonnata stava per addormentarsi.
-Oh!-
Esclamò spaventato balzando su di colpo finendo col cadere giù
dal letto.
Scoppiai
a ridere mentre mi spogliavo per prepararmi ad una
bella doccia.
Quel
pomeriggio era stato un vero e proprio inferno; Johnny mi aveva incaricato di
consegnare della roba ad alcuni suoi
“colleghi” di Boston, così mi era toccato guidare per un bel
po’ di chilometri cercando di evitare possibili pattuglie di polizia che
avrebbero potuto fermarmi e perquisire il bagagliaio trovando la droga.
Certo
un ragazzo su una Lamborghini, che da
sola valeva più 300 mila dollari, un po’ di sospetti li creava, ma
tutto sommato era andata bene.
Solitamente
usavo macchine scadenti e poco costose per le missioni; ma quella volta avevo
bisogno di fare il prima possibile per essere puntuale
all’appuntamento di quella sera, così avevo usato la mia macchina
per correre il più veloce possibile.
Era
stato parecchio difficile concentrarsi sulla missione, non facevo che pensare
alla serata che mi attendeva; rischiavo seriamente di impazzire dalla voglia di
rivederla…
-Ma
sei deficiente!- Sbottò Kevin rialzandosi. –Che fine ha fatto il
tuo motto “prima si bussa”?-
-Scusa
Kev, è stato sostituito dal motto “sono in ritardo”.- Feci
spallucce cominciando a slacciarmi i jeans.
Lui
annuì fra sé e sé–E dove dovresti andare?-
Domandò interessato.
-A
fottermi.- Ridacchiai ricordandomi la chiacchierata
della serata precedente.
-Interessante.-
Commentò ironico. –Non sapevo che la carriera da gigolo ti si
prospettasse così allettante.-
-Idiota.-
Scossi la testa divertito. –Esco con una
ragazza.- Dichiarai infine.
-Wow.
E con chi se mi è concesso chiederlo?-
-Non
ti è concesso chiederlo e comunque lo sai già.- Replicai con un
sorrisetto furbo prima di chiudermi in bagno.
Gettai
i vestiti a terra in un angolo, tanto toccava a Kevin quella settimana
raccattare i vestiti sparsi per la camera ed andare in
lavanderia.
Anche
se eravamo due ragazzi adolescenti ce la cavavamo con
le faccende domestiche. Facevamo a turni ovviamente, chi portava i panni in
lavanderia, chi lavava in terra, chi spolverava…del resto, in che altro
modo potevamo fare?Assumere una donna delle pulizie che potesse sospettare di
noi e ci denunciasse era fuori discussione e i nostri tentativi di corrompere
con soldi e vestiti l’unica donna del gruppo ad
occuparsi di quello che normalmente fa il gentil sesso fin dai tempi primitivi
era stato un misero fallimento.
Kim
aveva alzato il ditino medio in un gesto molto gentile ed
educato in risposta, dicendoci –Arrangiatevi stronzi!- Che carina e che
finezza….
Per
quanto riguardava il pranzo mangiavamo sempre fuori:
con tutti i soldi che guadagnavamo, seppur illegalmente, non avevamo di certo
problemi a cenare anche in ristoranti lussuosi.
Impiegai
circa un quarto d’ora per fare la doccia e quando uscii dal bagno mi accorsi con orrore che erano già quasi le
sette e mezza.
-Cazzo,
sono in ritardo!-
-Tanto
per cambiare.- Commentò Kevin sghignazzando dal suo letto.
-Oh,
ma chiudi quella cazzo di bocca!- Sbraitai nervoso
prima di piegare il sopracciglio ironico. –Scusa, ma da quando leggi Vanity fair?- Oddio questa mi era nuova,
era un giornale da donna!
Lui
alzò le spalle indifferente. –L’ha lasciato qui Kim
stamattina. Comunque parla anche della moda maschile, quest’anno vanno
molto i jeans stretti anche fra i ragazzi. Guarda questi di Armani, sono una
favola!- Esclamò con occhi sfavillanti di gioia mostrandomi una pagina
raffigurante un orribile modello mezzo pelato che metteva in mostra gli
addominali –ultra pompati di sicuro- tenendo le mani saldamente appoggiate
sui passanti dei jeans decisamente troppo stretti.
-Mio
Dio che schifo, ma cosa vuoi che me ne freghi di quello lì mezzo nudo?!- Feci una smorfiaschifata prima di infilarmi alla svelta un paio dei miei jeans D&G a vita
bassa. -Inizio a preoccuparmi di questo tuo guardare gli uomini svestiti.-
Insinuai poi con un sorrisetto canzonatorio.
-Stronzo.
Parlavo dei pantaloni, non del modello.- Mi disse accigliato.
-Sì,
sì, dei pantaloni.- Mi infilai in fretta la
camicia a maniche corte incominciando ad allacciarmi i bottoni. –Comunque
fanno schifo pure quelli.- Conclusi mentre chiudevo l’ultimo bottone.
-Bah,
tu di moda proprio non te me intendi.- Mosse la mano
in aria su e giù in un gesto estremamente
simile a quello di una vecchia pettegola.
-Scherzi?-
Allargai le braccia per mostrargli come mi ero vestito. –Chi può
vestirsi meglio di così?-
-Io naturalmente.- Replicò
sogghignando.
-Oh
certo, tu sei il guru della moda.- Ricambiai il ghigno
prendendo le chiavi della macchina e staccando il cellulare dal caricabatterie.
-Naturalmente.-
Girò la pagina del giornale prima di guardarmi sarcastico. –Scusa
e tu da quando ti metti il profumo?-
Richiusi la boccetta di colonia maschile prima di
guardarlo con aria superiore. –Ma come, tu che sei il più
intelligente di tutti non lo sai?Alle donne piace, no?- Sghignazzai mentre
prendevo il giubbotto in pelle casomai avesse iniziato
a far freddo.
-Certo,
se lo dici tu.- Increspò le labbra non tanto
sicuro. –Va beh, buona serata e divertiti con la stronzetta, eh?-
Stavo
per rispondergli irritato “Stronzetta a chi?!”,
ma mi trattenni e feci un sorriso tirato e falso.
-D’accordo.
A più tardi.-
Appena
uscito di casa iniziò a squillarmi il
cellulare; oh fantastico, ci mancava solo un altro motivo per far tardi!
-Pronto?-
Risposi tenendo il telefono tra la guancia e la spalla mentre aprivo la
macchina.
-Dave?-
La voce femminile dall’altra parte del telefono mi fece sgranare gli
occhi sorpreso.
-Ohi
tesoro, da quanto non ti fai sentire. A cosa devo questa chiamata?- Aprii la
porta della macchina e mi sedetti sul sedile inserendo poi la chiave nel
cruscotto.
-Lo
sai benissimo. So che stasera esci con una ragazza di nome Allison.- Dal tono
della sua voce era evidente una nota di rimprovero.
La
mano mi si bloccò a metà del giro della chiave. -Come fai a
saperlo?- Aggrottai la fronte confuso mentre fissavo
il vetro davanti a me.
-Ti
ho visto alla festa di Tatiana con lei. David stai facendo una grandissima
cazzata, la conosco, è una mia carissima amica e se la farai soffrire te la farò pagare, sai che sono
vendicativa.-
-Sì,
lo so. Me lo ricordo ancora come hai ridotto la macchina di Kevin dopo che vi
siete lasciati.- Prendere uno schiacciasassi e guidarlo senza nemmeno avere la
patente contro la macchina dell’ex era un gesto più che
vendicativo.
-Appunto.
Lei non è una di quelle puttanelle sceme che ti porti a letto di solito
Dave, lei ha dei sentimenti e si sta affezionando a te.-
Riuscivo a sentire il suo respiro pesante per la preoccupazione appena finiva
di parlare.
-Lo
so che non è come le altre, non
c’è bisogno che me lo dici.- Dissi risentito mentre mettevo in moto la macchina.
-Bene,
allora ti conviene ricordarti quello che ti ho detto.- Era solo una mia immaginazione la vena minacciosa nella voce?
-Lo
farò, ora scusami ma devo andare, ci sentiamo.- Conclusi brusco
chiudendo la chiamata.
Ci
mancava solo lei a mettermi agitazione, porca miseria!Ero in ritardo e
tremendamente suscettibile su tutto in quel momento.
Non
mi andava proprio di parlare di una cosa del genere,
con lei men che meno.
Soprattutto
perché lei riusciva sempre a farmi sentire in colpa; insomma che male
c’era nel voler portarsi a letto Allison?Una sana scopata e basta,
no?Cos’era tutto quel sentimentalismo improvviso?
Mi
stava mettendo un sacco di cazzate in testa. Lei non ci teneva a me e io non ci tenevo a lei, punto. Era un gioco, un
fottutissimo ed eccitante gioco e basta.
Partii
subito per la fretta in terza sgommando sull’asfalto alla prima curva.
Quando
vibrò di nuovo il cellulare dalla tasca iniziai
a progettare seriamente di buttarlo fuori dal finestrino. Lo tirai fuori
nervoso con l’intento di rispondere sperando che nessun poliziotto acido
mi avvistasse e fermasse per il mancato utilizzo dell’auricolare.
La
vibrazione durò poco però e sul display
lampeggiava la scritta “1 nuovo messaggio”.
Lo
lessi tutto d’un fiato aprendomi poi in un largo
sorriso. Non era del tutto da odiare in fondo quella rompiscatole moralista.
“Mi hai messo giù senza nemmeno avermi
dato il tempo di dirti di salutare Kev. Sei sempre il
solito maleducato!Divertitevi stasera mi raccomando, ricordati che lei adora
andare al cinema, preparati quindi a rivedere il Titanic parecchie volte.
Baci, V.
Ps: questo è il suo
numero di telefono: 0342496***”
Allison’s Pov
Le
sette e mezza, le sette e mezza!Cazzo, ero appena
uscita dalla doccia, avevo i capelli grondanti d’acqua, dovevo truccarmi
e vestirmi e la cosa peggiore era che non avevo la minima idea di cosa
mettermi. Panico totale.
Cominciai
ad asciugarmi i capelli con l’asciugamano mentre spulciavo il guardaroba
in cerca di qualcosa di decente da mettere. Optai per
un paio di jeans scuri stretti ed una maglietta a fascia -che chissà per
quale miracolo divino riusciva a far sembrare la mia scarsa seconda quasi una
terza- decorata con paillettes argentate.
Raccolsi
i capelli umidi in un’alta coda di cavallo, lasciando scoperte le spalle
che avevo prontamente incremato con un gel glitterato.
Asciugai
svelta con il phonil ciuffo di frangetta che avevo lasciato slegato e che mi
copriva leggermente l’occhio destro.
Mi innervosii alla vista dell’orologio che mi
ricordava sadico che mancavano cinque minuti alle 8. Corsi in fretta verso lo
specchio del mio bagno e cominciai a mettermi un tocco di phard e a passarmi un
leggero strato di matita nera sotto gli occhi. Misi un filo di lipgloss e il mascara brillantinato che mi aveva comprato
mia madre per il Natale precedente, ma che non avevo mai usato. Mi fiondai di
nuovo in camera per spruzzarmi il profumo D&G
che mi aveva regalato sempre mia madre per il compleanno, mai usato nemmeno
quello.
Guardai
sconsolata le scarpe nel panico totale; ballerine o scarpe col tacco?Le
ballerine erano più comode, ma le scarpe col tacco più
sexy…volevo essere più comoda o sexy quella sera?Presi le decolleté nere senza pensarci due volte e me le
infilai nel momento esatto in cui sentii squillare il mio cellulare. Oh, ma chi
era che rompeva le palle?!Lo afferrai -riuscendo per
miracolo a camminare su quei trampoli- e risposi senza pensarci due volte.
-Pronto?!- Dissi seccata.
-Ciao bella, ti disturbo?- Lo sentii sghignazzare
dall’altra parte della linea e quello fu sufficiente a far mettere in
moto il cuore che minacciava pericolosamente di uscirmi dal petto.
Staccai
un attimo il cellulare per vedere il suo numero sul display, ma su
quest’ultimo spiccava solo la scritta Restricted
number-“Numero
privato”-.
Lo
riavvicinai in un attimo mentre pensavo ad una
risposta che potesse essere quantomeno decente.
-Come
hai fatto ad avere il mio numero?- Ottima
domanda, mi congratulai mentalmente.
-Ho
le mie fonti…allora, scendi?-
Boccheggiai un attimo come un pesciolino senza acqua
prima schiarirmi la voce per rispondere.
-Scendo
dove?Cioè…- Mi sporsi alla finestra perplessa. –Dove sei?Io
non ti vedo.-
-Tu
scendi che ti vengo io incontro. Non potevo mica
suonare con i tuoi in casa, sennò mi sarei ritrovato a cenare nella
mensa di un carcere.-Ridacchiò.
Non
riuscivo a capire come poteva essere così sarcastico su una questione
tanto delicata.
-Molto
spiritoso…aspettami lì, arrivo.- Misi subito giù senza
dargli il tempo di rispondere qualcosa.
Mi
guardai di nuovo allo specchio e feci un respiro profondo.
Non
mi era mai capitato di essere così nervosa all’idea di uscire con
Mark…anzi, con Mark ero tranquilla e a mio agio, cosa che non ero in quel
preciso istante in cui riuscivo a sentire le farfalle nello stomaco.
Mi pettinai per l’ennesima volta furiosamente i
capelli con le mani, strappandoli laddove qualsiasi piccolo nodo si fosse
riformato.
Presi, frenetica, la borsetta prima di uscire dalla
stanza richiudendomi poi la porta alle spalle.
Scesi
le scale di corsa in punta di piedi per evitare che i miei mi sentissero, ma il
mio tentativo di muovermi come una delle Charlie’s
Angels andò subito a puttane quando mia madre si sporse dalla
cucina.
-Stai
uscendo?- Mi chiese aggrottando la fronte.
-Èsabato sera.-
Le feci notare con noncuranza. –Esco con Angela e Victoria.- Aggiunsi
precedendo quella che sarebbe stata di sicuro la sua successiva domanda.
Avevo
lo stomaco in subbuglio ed ero parecchio ansiosa; se avesse sospettato qualcosa mi avrebbe impedito di uscire lasciandomi poi, per
quanto mi costasse ammetterlo, con l’insopportabile voglia di vederlo che
sentivo da quando mi aveva lasciata la sera precedente.
-Ah.- Ci pensò un po’ su. –Come mai
così elegante?- Fece scorrere il suo sguardo dalla mia faccia fino alle
scarpe sulla quale si fermò piuttosto dubbiosa; non era da me mettere i
tacchi.
-Ehm…andiamo
ad una festa e magari ci sarà qualche ragazzo
carino.- Sorrisi ammiccante. Il discorso ragazzo
carino con le madri che erano sempre pronte a fare le pettegole chiedendoti
se ne avevi conosciuto qualcuno funzionava sempre.–Voglio fare una buona
impressione, tutto qui.- Ma da quando ero diventata così
bugiarda?Io che le odiavo le persone false!
-Capisco.-
Sorrise più tranquilla. –Hai bisogno che ti venga a prendere tuo
padre al ritorno?-
-No,
viene il padre di Angela, non ti preoccupare.- Mi sporsi e la baciai in fretta
sulla guancia. -A più tardi mamma.- Dissi frettolosa mentre uscivo dalla
porta.
Mi
guardai intorno ansiosa in cerca di David, ma nel buio del vialetto facevo
fatica a scorgere le sagome distinte delle cose.
Camminai
verso la strada confusa tirando fuori il cellulare per vedere se c’era
qualche altra chiamata. Niente. C’era solo la faccia sorridente di Mark
su quel display; dovevo ricordarmi di cambiare sfondo.
Aprii
la bocca per partire con uno dei miei più sonori sbuffi, quando sentii
qualcuno afferrarmi da dietro e tapparmela con le mani.
Mi
dimenai impaurita solo per i primi due secondi, finché non realizzai di
chi si trattasse.
-Spaventata?-
Mi chiese una voce strafottente alle mie spalle. Tolse la mano dalla bocca, ma
non mollò minimamente la presa sui miei fianchi.
Ero
indecisa se insultarlo per lo spavento che mi aveva fatto prendere o se fare l’orgogliosa.
-Nemmeno
un po’.- Il mio orgoglio vinceva quasi sempre. A
tradirmi fu solo la voce leggermente tremante.
-Davvero?-
Insistette sfiorando il mio orecchio con la sua bocca e facendomi andare
letteralmente in tilt il cervello.
-Sì,
davvero.- Volevo dare un tono seccato alla mia voce, invece mi uscì fuori una specie di mugolio.
Con
mio sommo disappunto si staccò da me, facendomi provare un senso di
vuoto sulla schiena
-Bugiarda,
sei morta di paura.- Sorrise arrogante facendomi incavolare sul serio.
-Sono
troppo superiore per dare soddisfazione ad un
bambinetto che si diverte ancora a fare questi scherzetti.- Risposi altezzosa.
Non
se la prese, rise divertito facendomi sciogliere di nuovo come un ghiacciolo al
sole.
-Hai
sempre la risposta pronta, eh?-
Volevo
fare una smorfia, ma mi venne da sorridere anche a me. –Certo.-
Scosse
la testa rallegrato prima di dire. -Allora?Dove vuoi andare?Hai già
mangiato?-
Poggiai
le mani sui fianchi guardandolo con un cipiglio arrogante. –Chi ti dice
che io voglia uscire con te?Ieri non mi hai nemmeno dato il tempo di dirti di no.-
-Ah
certo. Quindi è per non uscire con me che ti sei vestita così?- Piegò il
sopracciglio esaminando con fin troppa attenzione la mia maglietta scollata.
Merda.
Ero davvero ridicola; non ero per nulla credibile.
-Devo
uscire con un ragazzo che non sei tu.- Replicai
decisa. Era troppo presuntuoso e sicuro di sé per i miei gusti
però, che abbassasse un attimo la cresta!
-Chiunque
sia è davvero fortunato.- Constatò senza
abbandonare il suo fido ghigno.
-Lo so.- Feci una smorfia.
-Dai, scherzi a parte, hai mangiato?-
-Ti
ho detto che con te non esco.- Certo che ero davvero incoerente; stavo morendo
dalla voglia di uscire con lui, ma non gli avrei mai dato la soddisfazione di
farglielo capire.
-Ok,
sai che ti dico?A quanto ne so anche una mia amica stasera è sola
soletta a casa, la chiamo un attimo e…-
-Tu
non chiami nessuno!- protestai spalancando la bocca incredula mentre mi
smascheravo. Merda…
-Hai
mangiato?- Mi chiese di nuovo compiaciuto. Apprezzai il fatto
che non infierisse con qualche battutina derisoria.
Abbassai
lo sguardo sconfitta. –No.-
-Nessun
problema, nemmeno io. Andiamo in un ristorante e poi che vuoi fare?A te la
scelta- Sentenziò in tono solenne.
Cercai
di trattenere il sorriso che mi stava per spuntare involontariamente sulle
labbra dalla gioia. L’orgoglio prima di tutto.
-Mmh…non
lo so, cinema?- Proposi sperando che gli andasse bene; non avevo nessuna voglia
di andare in una rumorosa discoteca a ballare, soprattutto non con quelle
scarpe. Non ero mai stata il tipo di ragazza che viveva per andare alle serate
in discoteca, preferivo divertirmi con le amiche in luoghi meno incasinati e più
sicuri.
-Va
bene.- Acconsentì sorridendo di sbieco come se se
lo aspettasse prima di dirigersi verso la strada.
Ci
misi un po’ a rendermi conto che stava andando a prendere la macchina che
aveva parcheggiato sulla destra dall’altra parte della strada e ci misi
ancora di più a rendermi conto di che macchina si trattasse.
-Oh-mio-Dio- Dissi scandendo bene le parole. –Ma è tua?- Domandai scettica.
-Sì
e di chi altro?- Mi rispose scherzoso.
-UnaLamborghini
Murcielago…questa vale più di casa mia a momenti.- La squadrai
dal davanti al di dietro impressionata, non ne avevo mai vista una dal vivo,
quella poteva essere la macchina di qualche miliardario di Hollywood o di Las
Vegas.
-Ti
intendi di macchine?- Sembrava sorpreso.
-Il tuo sbalordimento mi offende.- Corrucciai le
labbra prima di aprirmi in un sorrisetto. –Mio padre è un grande
esperto, mi assilla fin da bambina parlandomi di macchine e la tua è una
di quelle che lo han fatto innamorare al primo sguardo.-
Rise.
–Dici che mi lascerebbe uscire con sua figlia se gliela regalassi?–
Piegò il sopracciglio e mi guardò scherzosamente.
-In
un primo momento credo di sì.- Non riuscivo
proprio a togliere gli occhi di dosso da quella meraviglia. –Mio padre
diventa un totale rimbambito quando si parla di macchine…poi però
quando realizzerebbe sul serio la cosa inizierebbe a
sparare a casaccio impazzito, prima di avere un infarto ovviamente.-Ironizzai senza
trattenere un risolino.
–Meglio
di no allora.- Concluse con una risatina.
Sentivo
il suo sguardo su di me che mi metteva terribilmente a disagio e mi fece
incominciare a mordermi il labbro nervosa.
-Mi
sa che ha fatto più colpo la macchina di me, eh?- Sembrava
particolarmente di buon umore dal tono spensierato di voce.
Lo
guardai, ma distolsi subito lo sguardo imbarazzata
quando mi accorsi che lui mi stava ancora guardando.
-Beh,
ha fascino.- Annuii per dare più enfasi alle mie parole.
-Perché
io no?-
Cazzo
sì che ne aveva di fascino, solo che la macchina potevo fissarla senza
sentirmi in imbarazzo, lui invece ogni volta che lo guardavo se ne accorgeva e io facevo prontamente la mia solita figura di
merda.
Decisi
di giocare d’astuzia, mostrando una sicurezza che però non
sentivo.
-Oh
sì anche tu piccolo mio.- Dissi con un tono di
voce apparentemente dolce, ma in realtà scherzoso, scompigliandogli i
suoi bellissimi capelli biondi che con quel buio sembravano più scuri
del solito.
Sentii
come una scarica elettrica piacevolissima diffondersi dalla mano per tutto il
corpo non appena gli toccai i capelli, quanto avrei voluto non togliere quella
mano ed utilizzarla per avvicinarlo e baciarlo…
Mi
diressi verso la portiera della macchina ridacchiando per cercare di nascondere
l’ondata di emozioni che mi aveva colta solo
toccandolo.
-Ah,
mi hai spettinato.- Protestò sistemandosi i capelli con le mani.
Alzai
gli occhi al cielo, come se prima fosse stato pettinato. Non aveva gel fra i
capelli, ma i suoi bellissimi capelli biondi erano spettinati naturalmente come
se ce l’avessero.
-Sei
più carino così.- Civettai con voce melliflua
senza perdere il mio buon umore.
-Che
fai, sfotti?- Domandò sorridendo minaccioso.
-Ma
no, non mi permetterei mai.- Mi mordicchiai il labbro divertita dalla
situazione.
Sentivo
un’inspiegabile gioia dentro di me e non riuscivo a smettere di sorridere
mentre lo guardavo. Perché con lui mi sentivo
così…felice?No felice no, era una parola grossa,
piuttosto avrei detto serena. Le labbra mi si incurvavano
naturalmente in sorrisi quando parlavo con lui, tranne quando mi faceva
arrabbiare e allora lì altro che sorriso…
-Ecco
brava, ti conviene.-
Aprì
la mia portiera che scattò in alto al contrario di quella di una
macchina normale. Grazie al cielo l’aveva aperta lui, altrimenti ci avrei
impiegato delle ore a capire da che parte si aprisse.
Entrammo
in macchina e partimmo.
*To
be continued*
Ed
eccomi di nuovo qua :P muahahah, non vi libererete di
me xD
In
questo capitolo le cose si avviano abbastanza bene fra i due*__* nel prossimo
idem, purtroppo vi anticipo già che le cose “precipiteranno”
nel nono >.< niente di irrimediabile, tranquille
xP
Caspita
dovrei commentarlo questo capitolo, eppure ho sempre meno da dire sui miei
capitoli, e dire che li ho scritti io xD
Beh,
oltre alla mia continua speranza che vi possa piacere, posso dire che ricordo
di aver scritto questo capitolo con 39 di febbre xD
quindi se lo considerate solo un pessimo delirio, condivido in pieno xP
Ah,
quello che scrivo nel titolo fra parentesi non è necessariamente la
traduzione letterale di quello che c’è scritto in inglese…in
italiano modifico qualcosa :P
Mmm…che
altro dire?Ah, la Lamborghini!!!!*___* ok, è
una cosa stupida da commentare, ma io adoro quella macchina!L’ho vista
una volta dal vivo e me ne sono innamorata*_* Quindi ho capito che quella doveva assolutamente essere la macchina
di David** Ok, ho finito i miei sproloqui sulla macchina xD
Immagino
abbiate capito tutti chi sia la ragazza con cui parla David prima di salire in
macchina, no?Non sono molto brava a tenere in segreto le cose per molto xP
Il
prossimo capitolo essendo la seconda parte cercherò di pubblicarlo il prima possibile =) Vi posso anticipare che
l’appuntamento prosegue alla grande e si andrà un po’
più oltre al bacio…non dico altro ;)
Che
ne pensate questo?Vi convince?C’è qualsiasi punto che non vi piace?...Paranoia: stato ON xD Sono stressante >.<
Ok,
la finisco di stressare e vi lascio alle risposte delle recensioni…17???ç___ç Oddio non ci credo, sto piangendo
dalla gioia, grazie, grazie, GRAZIE^^ Ma che ho fatto per meritarmi delle
lettrici meravigliose come voi?**
Ci
tengo davvero tantissimo a ringraziare la mia beta Chiara e le ragazze stupende
che hanno recensito: Rossy, Vale, Bea, Lily, Giuly, Terry, Sabry, Frà,
Emily, Silvietta, Rica, Alexis, Maly e Ice Princess (non so come ti chiami scusa
:P) Siete gentilissime, grazie^^
Un
bacione enorme, spero che il capitolo vi piaccia, Bec (:
*Risposte
recensioni*
Emily Doyle: Ciao Emily! Deduco dal
commento che il capitolo precedente ti sia piaciuto :P e questo mi rende
felicissima^^ Eh già, anche io vorrei essere
rapita da uno così ç__ç ma al diavolo il fatto che il
padre è un poliziotto, io ci scapperei insieme senza pensarci due volte
xD Ok, mi sono un po’ troppo calata nella storia xP Grazie infinite della
recensione cara, spero che anche in questo capitolo David ti sia piaciuto^^ Un
bacio grande, alla prossima, Bec =)
Alexis_edina: Ciao cara!^^ Sono contenta che il
bacio ti sia piaciuto** Eh già, Allison è furba, non si lascia
completamente fregare da lui xP In questo capitolo si sono incontrati di nuovo,
Allison non ha resistito e alla fine ha deciso di uscirci insieme xP E ha fatto
bene, lo avrei fatto pure io xD Grazie per i complimenti cara, un bacio grande,
alla prossima, Bec =)
pirilla88: Ciao
Vale!^^ Come sempre sei gentilissima nei complimenti, grazie :P Sono contenta
che la scena della gelosia ti sia piaciuta xP Al povero Edward le orecchie
dovevano fischiare parecchio visto tutti gli insulti che gli stava lanciando
David xD
Non
sai quanto mi faccia piacere sapere che il bacio ti è piaciuto** Sono un
po’ impedita in genere nel descrivere certe cose, quindi il tuo
complimento l’ho apprezzato davvero tantissimo
:P
David
e Kevin mi fan morire dal ridere, mentre scrivevo
ridevo da sola; il che non è normale lo so, ma quei due mi son venuti
fuori troppo scemi xD Le ragazze invece sono più mature diciamo, i loro
commenti sono meno idioti xP
Mi
fa davvero piacere che il capitolo ti sia piaciuto cara, per Angela e Kevin non
posso dirti ancora niente, vedrai più avanti ;) un bacione grandissimo,
grazie per il sostegno, Bec =)
semplicemente_lunatica: Ciao
Giuly!!!^^ Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto cara^^
Mentre
scrivevo il pezzo di Edward stavo morendo dal ridere
pure io immaginandomi la faccia di David xD povero Edward, di sicuro le
orecchie gli saranno fischiate parecchio visto tutti gli insulti che gli stava
rivolgendo Dave xD
Per
quanto riguarda Angie e Kev…non è detto ancora niente, vedrai
più avanti =)
Grazie infinite per la recensione e per il supporto, un
bacione, Bec =)
lilyjuve: Ciao
Lily!^^ Sono davvero contentissima che il capitolo non ti abbia delusa*_*
Addirittura bellissimo?Oddio, tu mi vuoi far arrossire con tutti questi
complimenti, grazie xP
La
citazione di Twilight non so come mi sia venuta; sentirti dire che sia molto
credibile e che David sia in charter però mi riempie davvero di gioia*_*
Pensavo che la cosa non fosse credibile visto che comunque Twilight in America
è molto conosciuto >.< ma non sarebbe stato proprio nello stile di
David sapere chi fosse xP
Davvero
lui ti piace sempre di più?*___* Ma se tu mi dici così io mi metto a gridare dalla gioia come una pazza xD
Lui
ed Allison in questo capitolo si sono rivisti xP alla
fine dopo varie sceneggiate lei si è decisa ad uscirci insieme >.<
è un po’ incoerente, come –mi secca ammetterlo- molte donne
in generale xD
Kevin
è il ragazzo che ha accompagnato Angela sì…per ora sembra
sia cotto di lei, ma è ancora tutto da vedere…;)
Mi
fa piacere che Kevin ti piaccia così tanto*_*
è il mio personaggio preferito xD non avevo mai pensato a lui come ad un
incrocio fra Chuck e Seth, ma devo dire che questa definizione gli calza
proprio a pennello^^
I
loro discorsi stupidi e senza senso proprio da maschi han fatto morire dal
ridere anche me, non so proprio come mi siano venuti
xD
Eh
sì, lui si sveglia cantando Last Christmas, per un motivo ben preciso
che si scoprirà in un suo pov più avanti ;)
Ci
saranno altre scenette David e Kevin, sì xD una anche in questo capitolo
all’inizio, spero ti sia piaciuta =)
Per
quanto riguarda la coppia Clois, sono sicura che la ff di cui mi hai parlato su
msn verrà fuori un capolavoro** è molto originale e avvincente,
non vedo proprio l’ora di leggerla*__*
Al prossimo capitolo cara, grazie per i complimenti e per il
sostegno, un bacione grandissimo, Bec =)
Ricachan89: Ciao Rica!^^ Sono contenta
che il capitolo precedente ti sia piaciuto, spero di
non averti fatto attendere troppo per questo =)
Dici
che la scelta tra Edward e David è ardua?** Cavoli, che David venga paragonato a Ed mi lusinga tantissimo!*___*
Purtroppo
Mark interferirà eccome più avanti >.< ma tranquilla che i
suoi tentativi di dividere Allie e Dave non serviranno
a molto ;)
Mark
ed Allison escono –o meglio, uscivano xD-
insieme, ma non sono fidanzati >.< lui lo vorrebbe, lei no :P
Sì,
David è abituato a fare complimenti non proprio educati alle ragazze xD
con Allison ha fatto un piccolo sforzo in più
xP
Grazie
mille dei complimenti cara, sentirti dire che la mia
storia è bella e ti prende tanto, mi infonde molto coraggio a
continuarla :P
Se
il ragazzo che ha conosciuto Angie è Kevin si saprà più
avanti ;)
Raccontare
la storia dal punto di vista di David è abbastanza difficile sì,
ma cerco sempre di immedesimarmi nel personaggio e in quello che potrebbe
pensare :P
Grazie ancora per i complimenti e per il supporto, un bacione
grandissimo, Bec =)
rossy87: Ciao
tesoro!^^ Stai tranquilla, non sei affatto in ritardo =) Spero che il mio
capitolo ti abbia un po’ fatto rilassare dopo la statistica xP
Dev’essere pesante da studiare, mamma mia >.<
Come
al solito sentirti dire che i battibecchi fra Allie e
Dave ti sono piaciuti mi riempie di gioia*_* Di battutine scherzose a doppio
senso ce ne saranno ancora un bel po’ tranquilla ;)
Sì,
David in questo capitolo, ma in generale quando è con Lily, tira fuori
un lato un pochino più umano, più
normale. Più avanti se ne accorgerà anche lui :P
La
storia di Edward mi è venuta così, nemmeno io so bene come se
devo essere sincera xD Sono contenta che ti sia piaciuta*_* Eh sì, Ed
avrà avuto tanti di quei fischi alle orecchie con tutti gli insulti di
Dave xP
Hai
proprio ragione, Allison non si può biasimare; la voglia di saltargli
addosso sarebbe venuta anche a me xP Ahahah, andrebbe sì rinchiuso, hai
letto proprio nei pensieri di Allison xD
Sono
contenta che Kevin ti diverta xP io lo adoro** David no purtroppo, non
userà la ciabatta, ma il cuscino sì; non ama essere svegliato la
mattina presto con canzoni natalizie xD
I
tuoi complimenti mi fanno sempre arrossire, sei troppo buona,
grazie =)
Grazie
per tutto carissima!^^ Un bacione grandissimo, Bec =)
XXX_Ice_Princess_XXX:
Ciao!!^^ Sei troppo gentile con tutti questi complimenti, mi
fai arrossire, grazie^^
Sono
contentissima che la storia ti sia piaciuta, mi riempiono davvero di gioia i
tuoi complimenti =) Spero che i loro battibecchi ti siano piaciuti anche in
questo capitolo :P Mi farebbe molto piacere sapere che ne pensi, spero di non
averti delusa^^
Un
bacione grande, grazie ancora per il supporto, Bec =)
MalyCullen: Ciao!!!^^
Sono sempre contentissima di ricevere pareri da nuove lettrici =) Davvero la
storia e il mio modo di scrivere ti hanno fatto innamorare??** Oddio, sto
gongolando dalla gioia, grazie (:
Sono
contenta che Allison sia diventata una specie di eroina per te*__* è
proprio come l’hai descritta tu, hai c’entrato in pieno il suo carattere^^
David
puoi immaginarlo come preferisci :P io l’ho descritto prendendo spunto da
un ragazzo che mi interessa xD L’attore è
per far capire più o meno come dovrebbe essere, ma tu puoi immaginarlo
anche moro o con i capelli blu ;D
Se
Vicky è Victoria l’amica di Allison, già si
intuisce un po’ in questo capitolo, vedrai poi più avanti
comunque ;)
Grazie
infinite per tutti i complimenti, anche al nick e al blog, sei gentilissima^^
Di citazioni su Ed ce ne saranno altre sì :P
David si informerà per sapere chi è questo fantomatico Edward xD
Un
bacio grande, al prossimo capitolo, Bec =)
Sabry87: ciao
carissima!!^^
Non so più come ringraziarti per le tue puntualissime recensioni e per tutti
i tuoi complimenti, sei davvero gentilissima, grazie =)
Eh
sì, ormai ci han preso gusto a baciarsi xD e anche nel prossimo ti
anticipo che non ne mancherà uno ;)
Sono
contenta che l’atteggiamento di David ti sia piaciuto, Mark se
l’è proprio meritato xD Al prossimo capitolo, un bacione grande,
Bec (:
silvietta_in love 4ever: Ciao carissima!!^^ Come sempre non posso che
ringraziarti per tutti i complimenti che sento di non meritare, sei davvero
gentilissima, grazie^^
David
è preso sì e anche Allison non può proprio fare a meno di
sbavarci dietro xD E come si può non farlo del resto? xD
Grazie ancora per il sostegno e per i complimenti, un bacione
grande, Bec =)
TerryTheBest: Ciao Terry!!!^^ Sono contenta che questo capitolo ti sia piaciuto*_* E
sono ancora più contenta di sapere che né questo cap né il
precedente ti han delusa^^ Farò il possibile per non farlo anche nei
prossimi capitoli, promesso ;)
Se
tu non finirai mai di farmi complimenti, io non smetterò mai di
ringraziarti** sei gentilissima come sempre,
grazie^^
Eh
sì, Allison è stata furba ed è riuscita a riprendersi il
cell :P anche se io al posto suo avrei pensato a baciarlo e basta, non al
telefono xD
Per
quanto riguarda Angie e Kev vedrai più avanti così come per Vic ;)
Kimberly
piace tantissimo anche a me come personaggio, è uno dei miei preferiti ed
è un po’ come vorrei essere io xP Beata te
che le assomigli, devi avere proprio un bel caratterino grintoso :D
Non
mi hai assolutamente annoiata con la tua recensione,
adoro leggere i tuoi commenti^^ Grazie di tutto cara, del supporto e dei
complimenti, un bacione grande, Bec =)
fallsofarc: Ma
non ti devi assolutamente preoccupare per il ritardo tesoro!Che poi ritardo non
è, visto che hai recensito molto prima di un mio nuovo post :D piuttosto
i miei ritardi sono imperdonabili >.< sono sempre l’ultima a
recensirti xP
Sono
contentissima che il capitolo 18 sia piaciuto
così tanto da indurti a postare prima, hai fatto benissimo^^ Ricordati
sempre che Secretly è una priorità, non ti devi affatto
preoccupare per nessun ritardo =)
Per
le recensioni sono rimasta piacevolissimamente
sorpresa anche io*___* non me l’aspettavo xP siete tutte carinissime a
recensire^^
Le
uscite di David mi son venute fuori così, mentre scrivevo, così
come la storia di Edward xD Non immagini quanto mi fa piacere sapere che ti
siano piaciute, come al solito ogni tuo complimento
è motivo di orgoglio per me**
Caspita
ho il primato di averti fatto odiare da subito un personaggio! :P allora sono davvero riuscita nel mio intento xD
Più avanti vedrai che stronzo diventerà Mark..-.- temo che lo
detesterai ancora di più xP
Allison
lo considera un amico, ma quando lui si rivelerà per quello che è,
persino il suo sentimento di amicizia andrà a farsi benedire xD
La
risposta di Dave al telefono mi è venuta all’ultimo :P dato che aveva il cellulare di Allie…perché non
far odiare ancora di più Mark con quella telefonata? xD
Mi sa che siamo molto sadiche entrambe :D
Oddio
come sempre sto sorridendo come una cretina mentre leggo i tuoi complimenti al
pov di Dave*_* grazie, per me è fondamentalissimo che David sembri un
ragazzo anche nel modo di pensare :P
Eh
sì, Allison è stata furba, io al posto suo sarei andata avanti
con il bacio e chissene frega del cell xD Ma io ormai sono andata da un
po’, da quando ho iniziato a leggere di Massi e di Ale ;)
Kevin
è il mio personaggio preferito ed è una soddisfazione immensa
sentirti fare tutti questi complimenti su di lui** Per la sua storia ci ho dovuto pensare un po’, ma alla fine qualcosa
è uscito xP
I
discorsi di Dave e Kev credo siano verosimili perché sono cretini mi sa; xD anche io li immagino così i
discorsi fra ragazzi :D
Ok,
tu mi vuoi far piangere vero??Prima mi fai morire
sulla sedia con le scene hot di Ale*_* poi mi fai piangere con tutte queste
parole stupende >.< Sto seriamente facendo dubitare mia madre della mia
sanità mentale xD
Grazie
tesoro** Anche se dici che non devo ringraziarti, mi viene
spontaneo farlo, per tutto quello che fai^^ Anche tu sei una persona
fantastica, oltre che una Scrittrice con i fiocchi^^ Un bacione grandissimo, ti
voglio bene, Bec (:
fratwi: Ciao
Frà!!!^^ Ti capisco benissimo, ci sono passata pure io, sono stata una
settimana a letto con la febbre a 38.5 >.< l’unica cosa positiva
è che non si va a scuola xD
Grazie
mille per tutti i complimenti cara, sapere che David
ti piace così tanto mi riempie di gioia**
Ahahah,
ce lo vedo bene Mark a volare in cielo come il Team
Rocket nei Pokémon xD Gli starebbe proprio bene, sì
ù_ù
Sono
contenta che Allison ti piaccia :D Per me è
molto importante che anche lei piaccia oltre al classico protagonista maschile
figo xD Hai proprio ragione a dire che è troppo pudica e arrossisce per
tutto! xD Eh, al fascino di Dave non si resiste xP
Ti
ringrazio per gli osannamenti, ma non sento di meritarli xD Accetto i
complimenti però, grazie tesoro, sei gentilissima
=)
Eh
già, ragazze come Hele e Taty esistono solo per rovinarci l’umore
e i pochi neuroni rimasti ù_ù mah…>.< chissà
che crescendo non cambino, ma ne dubito :D
Spero
che questo capitolo ti sia piaciuto, se ti va fammi
sapere che ne pensi, un bacione grande, Bec =)
eulalia_17: Ed
ecco un’altra recensione dalla nostra papirizzatrice number 1 xD Come
sempre leggerla è stata uno spasso unico :D tu mi farai collassare dal
ridere un giorno Bea =)
Uahahah,
avrei proprio voluto vederti prendere a calci quello scemo di Dave e la sua
degna compagna xD Hai proprio ragione, certe volte son
da menare! :D
Eh
sì, è sempre così, ogni volta che si aggrediscono a parole
sembra proprio che da un momento all’altro salti fuori la dichiarazione.
Purtroppo manca ancora un po’, sono molto orgogliosi entrambi :P
Mi
hai fatto riflettere su una questione della massima importanza: il
frappé al limone xD Sono d’accordo con te, povero frappé,è perfetto
così com’è!! xD a me piace :D
Davvero
quei due deficienti ti hanno fatto ridere? Ebbene sì, confesso che anche io stavo ridendo come una cretina mentre scrivevo xD
Ma che ci vuoi fare…i discorsi fra ragazzi certe volte sono così
stupidi… xD
Eh
per saperne di più su Kim dovrai aspettare un bel po’ tesoro :P si
saprà molto più avanti, magari posso darti
qualche piccola informazione su msn però ;)
Grazie
per tutto Bea, come al solito le tue recensioni mi
fanno ridere come una cretina! Credo che mia madre sia già pronta con il
telefono in mano per chiamare il reparto psichiatria dell’ospedale xD
Un
bacioneoneone enorme tesoro, alla prossima, Bec =)
Ps:
Passa un buonissimo week-end a Zurigo!!!!!^^
Detto questo non posso che consigliarvi di leggere la Stupenda
Secretly di fallsofarc – la Bellissima drabble 'Nothing
But Love; di eulalia_17 – e la Mitica Love Penalty di Trappy
Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto
un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.
Più tardi dovrei postare la scheda di Angela
^^
Ps: Se avete tempo, correte a dare anche
un’occhiata al forum
dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle
storie di fallsofarc^^
Ringrazio infine le 44meravigliose persone che hanno inserito
la storia fra le preferite (non ci credo davvero che
siate così tante, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 43 persone che l’hanno inserita tra
le seguite (vi adoro, grazie^^)
Capitolo 8 *** A wonderful date pt.2 (Un appuntamento da favola pt.2) ***
Capitolo 8 Bec
Capitolo 8: A wonderful date part 2(Un appuntamento da favola pt 2)
Allison’s
Pov
Notai solo dopo
un po’ con curiosità che eravamo usciti dalla
città. -Come…puoi
permetterti una macchina del genere?- Chiesi tanto per spezzare quel
silenzio –per me- imbarazzante. Piegò
le labbra in un sorriso. –Ho fatto colpo già con
la macchina, bene.- Constatò allegro. -Idiota. Non
l’avrai mica rubata?- Lo guardai di sottecchi, ci mancava
solo quello! -Ma va, ti
pare?L’ho acquistata legalmente.- Annunciò
orgoglioso. -Immagino quanto
sia stato onesto
il tuo modo di guadagnare soldi…- Commentai sospettosa.
–Preferisco non sapere dove hai trovato 300 mila dollari.-
Cominciai a guardarmi intorno facendo finta di cercare
qualcosa. -Ecco brava,
meglio…ma che fai?- Mi chiese continuando a guardare la
strada confuso girandosi ogni tanto a guardarmi. -Cerco il
passamontagna e la pistola.- Replicai prima di ridere, divertita dalla
sua espressione. -Che spiritosa.-
borbottò. –Non ho rapinato nessuna banca per quei
soldi.- -E non ci provare
nemmeno a farlo, eh?Altrimenti mi arrabbio.- Sentenziai con un tono di
voce scherzoso, ma che non nascondeva rimprovero nella voce. Ci mancava
solo che si mettesse nei casini e che rischiasse di farsi arrestare per
una rapina! -D’accordo.-
La sua risposta mi sembrò detta così tanto per
farmi stare zitta e la cosa mi infastidì non poco. Accesi la radio
per cercare di distrarmi un po’. La canzone Now you know di
Hilary Duff mi mise subito di buon umore, era una delle mie cantanti
preferite! -Cos’è
sto schifo?- Si lamentò aggrottando la fronte. Lo guardai male.
–Tu osi
insultare Hilary Duff?- -Oso eccome!Metti
qualcosa di meglio dai.- -Non ci penso
nemmeno, questa canzone è stupenda e anche Hilary lo
è!E’ così spontanea e vivace mentre
canta.- E guai a chi aveva da ridire sul mio idolo. Centomila
volte meglio di quella cretina di Paris Hilton. -Davvero
commovente, ma non ho intenzione di sentire questa nenia infantile per
tutto il viaggio, ok?- Tese la mano verso la radio per cambiare canale,
ma lo bloccai subito. -Nooo!- Protestai
cantilenando come una bambina. –Non ti azzardare a toglierla!- Sbuffò
e rimise la mano sul volante. –Come sei noiosa!- -E tu antipatico.
Non capisco come faccia a non piacerti Hilary, è una ragazza
molto seria e intelligente a differenza di altre persone del mondo
dello spettacolo. Se ci fossero più persone come lei, il
mondo sarebbe un posto migliore.- Dichiarai sicura annuendo mentre
incrociavo le braccia al petto. -Addirittura?Il
mondo sarebbe un posto migliore con meno persone come me e Johnny, non
credi?- Si aprì in un ghigno divertito mentre mi osservava
con la coda nell’occhio. -Sono
d’accordo.- Mi morsi il labbro nervosa; non mi piaceva
affrontare quell’argomento con lui. -Anche se
comunque tu non sei come Johnny.- Mi sentii in dovere di aggiungere. -Cosa te lo fa
pensare?- Ogni traccia del sorriso che aveva prima sul viso sembrava
sparita. -Il fatto che tu
abbia rischiato per salvarmi e i tuoi occhi.- Non riuscii ad impedirmi
di sorridere. Ricordavo ancora i suoi occhi freddi diventati
improvvisamente dolci quando mi aveva vista. Avevo capito fin da
subito, vedendomi riflessa nei suoi occhi, che non mi avrebbe fatto del
male…anzi, il mio riflesso neanche lo vedevo presa
com’ero dalla profondità del suo
sguardo… -I miei occhi?-
Chiese osservando confuso la mia espressione allegra. -Sono occhi da
buono, mi spiace. Da cucciolotto.- Feci un risolino beffeggiatorio
facendogli aggrottare il sopracciglio. -Wow, ti assicuro
che era il sogno della mia vita sentirmi dire che ho gli occhi da
cucciolotto.- Commentò ironico. -E poi sei un
gentiluomo.- Aggiunsi guardandolo di sottecchi. Rise. -Un
che?!Solo perché ti offerto una coca cola e aperto una
portiera?- -E
perché vuoi offrirmi la cena e il cinema stasera.- Ribadii
orgogliosa della mia conclusione. -Come…?-
Cominciò sorpreso. Povero illuso,
credeva davvero di ingannarmi?Nessuno poteva farmi fessa. -Il portafoglio.-
Dissi semplicemente scrollando le spalle. –Me l’hai
preso prima quando mi hai colto di sorpresa per impedirmi di pagare.-
Spiegai con un cipiglio arrogante. -Caspita, sei
proprio la figlia di uno sbirro.- Osservò compiaciuto. -Poliziotto
prego.- Lo corressi. –E tu sei proprio un vero ladro.
Confesso che me ne sono accorta solo dopo che me lo avevi preso.- -Oh, sarei potuto
scappare col bottino.- Sghignazzò. -Spiritoso.
Intendi ridarmelo comunque?- Chiesi indifferente. Dentro
quell’affarino di stoffa c’era la mia orribile
carta d’identità, fatta in un giorno freddo
d’inverno con la febbre e qualche brufolo. L’idea
che un ragazzo potesse vederla mi faceva sprofondare
dall’imbarazzo. -Sì
certo, dopo aver tolto i soldi.- Si guadagnò una delle mie
occhiate peggiori. –Certo che te lo ridò
sciocca!Cosa vuoi che me ne faccia di un portafoglio di Winnie the Pooh?-
Il sarcasmo nella sua voce non fece che aumentare l’odio nel
mio sguardo già omicida. -Ce
l’ho da quando ero piccola.- Digrignai i denti
giustificandomi. Con la coda
dell’occhio vidi che si stava trattenendo dal ridere. Sentii prudere le
mani; l’avrei picchiato di certo se fossi stata sicura che
gli avrei fatto quantomeno male con il mio fisico e la mia forza da
ragazza. Avrei dovuto iniziare a prendere lezioni di Kung Fu, magari
così avrei potuto fargli qualcosa… -Ti ho
già detto che i tuoi sguardi pieni d’odio sono
così sexy?- Accennò un sorriso provocatorio che
mi fece incavolare ancora di più. Sorrisi
anch’io diabolica. -Grazie, sei così gentile che
se non stessi guidando ti riempirei di baci.- Sì, i baci dei
dissennatori di
Harry Potter. -Ricordatelo per
dopo, quando ci fermiamo allora.- Piegò il sopracciglio in
modo tremendamente sensuale senza smettere di sorridere. -No, mi spiace,
dopo è troppo tardi.- Alzai gli occhi al cielo seccata.
Quello che non mi aspettavo era che mi prendesse in parola… -D’accordo.-
Dichiarò in tono troppo remissivo per non farmi venire
qualche sospetto. Realizzai le sue
intenzioni solo quando si fermò in uno spiazzo a lato della
strada. -Che fai?- Mi
guardai intorno con una certa ansia cercando di capire nonostante il
buio in che zona fossimo. -Mi prendo il
bacio che mi spetta.- Ridacchiò avvicinandosi a me per unire
le nostre labbra e baciarmi. Una scarica
elettrica mi invase tutto il corpo facendomi letteralmente scuotere le
spalle per i brividi. Sentivo le
farfalle brulicare indisturbate nel mio stomaco. Che ci facevano
lì?Stupidi insetti svolazzanti, dovevano essere soppressi, a
costo di bere acido citrico per farle fuori. Chiusi gli occhi
staccandomi solo un nano secondo dalla sua bocca per prendere fiato,
prima di rituffarmi, come drogata, di nuovo su quelle bellissime labbra
peccaminose. Le nostre lingue
cominciarono l’ennesima lotta –questa volta non
verbale- fra di loro rincorrendosi e stuzzicandosi. Finimmo senza
neanche accorgercene sdraiati sul sedile; lui sopra che poggiava sui
gomiti per non pesarmi ed io sotto completamente avvinghiata a lui con
le gambe. Mi strinse i
fianchi attirandomi ancora di più a lui ed
iniziò, in una lunga e lenta tortura, a baciarmi il collo e
a lasciare scie di saliva con la lingua. Reclinai la testa indietro
ansimando quando dal collo iniziò a spostarsi verso la
spalla per poi scendere fino al seno. Gettai le braccia
intorno al suo collo e infilai le mani fra i suoi capelli attirandolo a
me con tutta la forza di cui ero capace; forza che fino ad un attimo
prima avrei volentieri usato per picchiarlo. Feci scorrere
velocemente le mie dita, bramose di un contatto diretto con la sua
pelle, fino ai bottoni della sua camicia passando per il suo collo.
Incominciai a slacciarli impaziente mentre anche lui portò
le mani sui bordi della mia maglietta sollevandola leggermente e
insinuando le mani sotto per sfiorarmi il ventre e la schiena. Accarezzai
lentamente gli addominali scolpiti del suo petto, risalendo dalla cinta
dei pantaloni fino al collo, ma quando sentii la mia pancia scoprirsi
del tutto lo bloccai di colpo spingendolo rapidamente via con le mani. -No, no, no, no,
no!- Dissi frettolosamente agitando le mani. Santo Cielo, ma che stavo
facendo?Non avevo nemmeno il reggiseno sotto, ci mancava solo che mi
togliesse la maglietta! Cercai di
regolarizzare il respiro affannato e il battito del cuore che non era
per niente lento e regolare. Stava pompando talmente velocemente il
sangue che mi sentivo le guance andare completamente a fuoco. Lui mi
guardò confuso e parecchio contrariato. -Posso sapere che
ti è preso così all’improvviso?- Anche
lui respirava affannosamente per il bacio che ci eravamo appena dati;
la sua voce roca per il desiderio, i suoi capelli ancora più
spettinati e quegli occhi leggermente offesi, ma pieni di brama, mi
causarono brividi di piacere su per la schiena e di sicuro, se non
avessi avuto anche un solo singolo neurone in funzione, gli sarei
saltata addosso senza problemi. -Scusa,
ehm…- Mi giustificai guardandomi intorno a disagio. Che
potevo dire?Se gli avessi detto che non volevo che la mia prima volta
fosse così, ma più speciale, probabilmente
sarebbe scoppiato a ridere. Chissà poi con quante altre
ragazze era stato sui quei sedili. Li guardai schifata prima di
ricominciare a parlare. -Sto morendo di
fame, possiamo andare?- Oddio,
voglio sotterrarmi! Ma che mi era saltato in mente di
trovare una scusa del genere, non potevo trovare niente di meglio? Il suo sguardo
non era per niente rassicurante; era un misto di
sbalordimento/confusione, identico a quello che una persona avrebbe
potuto avere vedendo un elefante in cielo indossare un vestito di
Valentino, non so se rendo l’idea. -Cioè,
fammi capire- Si massaggiò le tempie con le mani e gli occhi
chiusi. –Tu pensavi al cibo
mentre stavamo per farlo?- Li riaprì e stavolta mi
guardò come se fossi da rinchiudere in manicomio e in
effetti non aveva tutti i torti. Feci un respiro
profondo seccata. –Perché, se così
fosse ferirei il tuo prezioso orgoglio maschile?- Non gli diedi il
tempo di replicare e continuai. –No, idiota, non stavo
pensando al cibo. Solo non voglio farlo qui, ti va bene questa come
risposta?- Il livello di acidità nella mia voce stava
salendo sempre di più. -No.-
Protestò incrociando le braccia.
–Perché no scusa?- Insistette facendomi scattare
all’insù il sopracciglio sinistro dal nervoso. I
maschi erano davvero molto perspicaci. -Perché
una macchina in cui ti sarai sbattuto tante di quelle puttane non
è in cima alla lista dei posti in cui vorrei farlo, ti
è chiaro questo o vorresti altre illuminazioni?!- E guai a
lui se si azzardava a replicare di nuovo. S’incupì
parecchio prima di schioccare la lingua evidentemente scocciato.
–Mi è chiaro.- Rimise in moto senza più
dire niente. -Bene.- Ribadii
incrociando le braccia al petto e fissando il paesaggio in cagnesco. Rimanemmo in
silenzio fino a quando non arrivammo a Boston; non mi chiesi nemmeno
che ci facessimo lì, non vedevo l’ora di tornare a
casa. Il fatto che lui non avesse smentito la mia insinuazione
sull’essersi sbattuto altre ragazze in quella macchina mi
dava un fastidio tremendo, avrebbe anche potuto rispondere con un
po’ di più tatto!Una frase del tipo: “Ma
no, tu sei la prima ragazza con cui sto”, anche se falsa, non
mi avrebbe mica fatto schifo! Non sopportavo
più quel silenzio, così dopo un po’
ripresi a parlare: -Si
può sapere dove cavolo stiamo andando?- Sbottai agitandomi
sul sedile per guardare meglio fuori la città. Era
praticamente impossibile non notare gli sguardi dei passanti che si
stavano letteralmente mangiando con gli occhi la macchina. -Se te lo dicessi
faresti storie.- Aggrottò la fronte continuando a guardare
la strada. La sua voce era terribilmente fredda, troppo fredda. Ci era
rimasto male per prima? -Perché?Oddio
stiamo andando in un locale di drogati!- Incominciai a dimenarmi sul
sedile come una forsennata. Il mio patetico tentativo di distrarlo
sembrò funzionare visto che abbozzò un sorriso
prima di rispondere: -Ma non dire
cazzate!- Alzò gli occhi al cielo. –Non porterei
mai una ragazza in un posto del genere.- Mi tranquillizzai
un po’ prima di chiedere: -Ma allora
dove…?- Mi bloccai vedendo che David stava accostando nel
parcheggio di un ristorante. -Quel ristorante?!-
Chiesi boccheggiando mentre indicavo il posto più lussuoso
che avessi mai visto. Da fuori sembrava una specie di villa
antichissima posizionata in quello che riconobbi come il centro storico
della città. -Sì, quel ristorante.-
Sentivo il suo sguardo fisso su di me, come se stesse studiando curioso
la mia reazione. -Tu sei pazzo.-
Annuii; lo era di sicuro. –Io non posso nemmeno permettermi
una bottiglia d’acqua in quel posto!- Non mi avrebbe affatto
stupito vedere qualche politico importante cenare in quel ristorante. -Ti ho
già detto che pago io.- Mi ricordò annoiato
mentre dava le chiavi della macchina in custodia al tipo del
parcheggio. -Spaccone.-
Borbottai facendolo sghignazzare.
David’s
Pov
Dovetti fare uno
sforzo immenso per non ridere della sua espressione sbalordita;
sembrava che le si fosse prospettata davanti l’idea di
mangiare alla Casa Bianca dalla faccia incantata che aveva. -Credevo
andassimo in un posto tipo il Mc
Donald’s a mangiare, cos’è
questo posto?!- Chiese con un’evidente nota di panico nella
voce mentre mi seguiva verso l’ingresso tacchettando con le
sue scarpe decisamente troppo alte per essere considerate anche solo
lontanamente comode. -Un fast food?-
Scossi la testa atteggiandomi apposta da snob –Non porterei
mai una ragazza che mi interessa e su cui voglio far colpo in un posto
del genere.- In quel momento
se avesse potuto farlo ero certo che mi avrebbe ucciso a suon di calci;
non lo sopportava proprio che mi dessi arie. -Ti assicuro che
portandomi in un posto normale,
avresti fatto più colpo.- Commentò con le guance
leggermente arrossate, forse nel dubbio che la frase che avevo detto
fosse vera. Entrammo nel
ristorante e dopo un attimo di sbalordimento iniziale si riprese e
continuò. –Seconda cosa, ti conviene non
generalizzare, io non sono il tipo che si fa certo impressionare da
queste cose.- Incrociò le braccia e mi guardò
spavalda e sicura di sé. Ridacchiai.
–Certo, se lo dici tu.- Mi girai poi verso l’uomo
vestito di bianco che ci raggiunse chiedendoci se avevamo prenotato.
Allie si voltò velocemente verso di me guardandomi
interrogativa. -Sì
certo, un tavolo per due a nome Bellick.- Risposi studiando attento la
sua reazione. Sicuramente si sarebbe chiesta come mai avessi usato un
cognome che ai suoi occhi sarebbe risultato come
“falso”. Il cameriere
annuì portandoci verso un tavolo abbastanza marginale (cosa
che avevo esplicitamente chiesto al telefono) nella sala e ci fece
accomodare porgendoci subito dei menù. Avevo chiesto di
avere un tavolo piuttosto nascosto perché non mi andava di
stare troppo al centro dell’attenzione, anche se erano
passati quattro anni qualcuno avrebbe ancora potuto ricordarsi di me e
riconoscermi. Stare in mezzo a tanta gente era diventato un
problema…le precauzioni non erano mai troppe. -Posso suggerirvi
la specialità della casa?- Domandò
l’uomo mentre spostava la sedia per far sedere Allison, che
lo ringraziò cercando di mostrarsi a suo agio. -No, grazie.-
Feci cenno con la mano per congedarlo prima di prendere il
menù per darci un’occhiata anche se sapevo
già cosa prendere. Alzai lo sguardo
solo quando mi accorsi che lei mi stava fissando senza accennare
minimamente a parlare. -Qualcosa non
va?- Piegai il sopracciglio in un modo estremamente naturale. Distolse lo
sguardo sbalordita guardandosi intorno prima di riportarlo su di me
–Bellick?!- La sua voce si alzò almeno di
un’ottava. -È
il mio vero cognome.- Scrollai le spalle incurante di quello che
avrebbe pensato dicendoglielo. -Come il tuo vero
cognome?Che significa?- Riuscivo a leggere la confusione totale sul suo
bellissimo viso. Dio, quanto era
bella…così bella da farmi completamente perdere
il controllo, cosa che non mi era mai successa; di solito quando ero
con una ragazza avevo il pieno controllo di me stesso. Ancora non
riuscivo a capacitarmi di come fossi riuscito a fermarmi quando mi
aveva allontanato. Mi era servito tutto l’autocontrollo di
cui ero capace e avevo dovuto far forza su me stesso per impedirmi di
continuare a toglierle quella fottutissima maglietta. -Niente, solo che
è il mio cognome.- Non avrei dovuto
tirare in ballo l’argomento, non mi andava di parlarne con
lei, non ancora. -Ma se il tuo
cognome è…- -Bellick.- La
interruppi. –Non mi va di parlarne scusa.- Capì
al volo e non insistette; fece una piccola smorfia contrariata, che mi
fece sorridere, prima di ricominciare a parlare come se niente fosse. -Credo che
prenderò…- Seguì con lo sguardo le
pietanze segnate sul menù corrucciando in un modo
terribilmente eccitante le labbra –Oh, il caviale!- Richiuse
il menù con enfasi guardandomi soddisfatta. Poi
sembrò ricordarsi improvvisamente di una cosa e lo
riaprì. -Con del
buon…- Aggrottò la fronte facendomi sghignazzare.
–Cheitò Che..val Blanc.- -Chateau Cheval Blanc-
Rettificai guardandola divertito. –Da quando bevi il vino?- Mi
fulminò per l’ennesima volta in quella
serata. -Da un po’.- Si spostò indietro
il ciuffo dei capelli che aveva sul viso cercando di darsi un contegno
snob, gesto che invece me la fece apparire decisamente tenera. Tenera?! Oddio da
quand’è che ho questi pensieri così
sdolcinati?! Quando
arrivò il cameriere ordinammo tutti e due la stessa cosa
facendo portare al tavolo il suo tanto agognato vino bianco. Sapevo cosa
stesse cercando di fare quella stronzetta; sceglieva apposta i cibi e
le bevande più costose per una sua piccola vendetta
personale. Anche se non sarebbe stato comunque un problema per me
pagare, non potevo fare a meno di punzecchiarla. -Non lo bevi?-
Chiesi inarcando il sopracciglio ironico mentre sorseggiavo quel vino
che mi era costato più di 170 dollari. Prese con foga il
bicchiere guardandomi con aria di sfida ed iniziò a berlo a
piccoli sorsi. Scoppiai a ridere
quanto la vidi tossire e socchiudere gli occhi lacrimanti schifata. -Oddio, ma che
schifo, cos’è questa roba?- Iniziò ad
agitare la mano davanti al viso diventato rosso per l’alto
concentrato alcolico del vino. -Il vino francese
che hai voluto ordinare.- Alzai le spalle sorseggiandone un altro
po’ e suscitando il suo disgusto. -Ma come fai a
berlo?!è più acido della pipì di un
gatto che soffre di coliche renali.- Commentò facendo
iniziare a tossire anche me, tanto che per poco non mi ci strozzavo col
vino. -Cretina, cosa mi
parli della pipì del gatto mentre sto bevendo, che schifo!-
Sbraitai facendola scoppiare a ridere. Era davvero bello
vederla ridere, una sensazione piacevole. Se bastava così
poco per vederla felice, mi sarei strozzato con il vino più
spesso. Che grande
idiota che sono! Decisamente. Stavo dando i numeri, mi
stava fottendo il cervello quella. Passammo la
serata così, fra punzecchiamenti e discussioni che di maturo
e serio avevano ben poco. Per un attimo mi
dimenticai chi fossi; mi dimenticai di Johnny, dei Woldrich, della mia
vita così diversa dalla sua…in quel momento mi
sarebbe piaciuto avere una vita normale, con lei, cenando
così magari anche a casa sua e parlando con i suoi, senza
aver paura che suo padre potesse tirare fuori da un momento
all’altro un paio di manette… -A cosa pensi?-
Mi chiese curiosa mentre uscivamo dal ristorante per dirigerci verso la
macchina. -Niente di
particolare.- Mentii. Ad
un futuro che non si potrà mai realizzare. Entrammo di nuovo
in macchina e misi in moto dirigendomi verso il cinema più
vicino che conoscevo. -Andiamo a vedere
Titanic allora
al cinema?- Le chiesi con un immenso sforzo –odiavo quel
film- facendola quasi cadere dal sedile per la sorpresa. Sorrisi di
sbieco, probabilmente si stava chiedendo come facessi a sapere che
fosse il suo film preferito. Avevo sentito dire che lì a
Boston lo proiettavano di nuovo, per questo l’avevo portata
lì. -Cosa?Ti piace
quel film?- Ero quasi certo di aver sentito lo schianto della sua
mascella a terra per la sorpresa. -Chiudi la bocca,
o ti entrano le mosche.- Ghignai facendola avvampare.
–Comunque no, non mi piace, però tu mi sembri il
tipo di ragazza che guarda questi film sdolcinati
all’infinito.- A giudicare dalla
sua espressione sbigottita ci avevo proprio azzeccato. -Nient’affatto.-
Negò tuttavia imbronciata. -Dai non te la
prendere.- Le diedi un buffetto sulla testa. –Scherzavo, Titanic
è il film romantico più bello che abbia visto.-
Per quanto mi sforzassi di restare serio, ero sicuro che si vedesse
lontano un miglio che la stessi prendendo in giro. –Ed
è anche l’unico
romantico che abbia mai visto, mi ha segnato l’infanzia.-
Aggiunsi infatti non riuscendo più a trattenere una risata. Cazzo odiavo quel
film, l’avevo visto una volta con Kim, ma mi era bastata; mi
stavo letteralmente addormentando durante i primi 10 minuti di film in
cui si vedeva quella vecchia rivangare il suo noioso passato che non
interessava a nessuno. Ero della convinzione che non potesse esistere
un film più sdolcinato di quello. Era tutto uguale: Oh
Jack! Oh
Rose! Oh
Jack! Oh Rose! Vomito.
Seriamente, pensavo di collassare lì sulla poltrona. Hanno
trasformato una tragedia come quella del Titanic in uno squallido film
per coppiette, pure brutto. Difficile dire se
Leonardo DiCaprio assomigliasse di più ad una femminuccia o
ad un bambino in quel periodo della sua carriera. Sbuffò
–Sfotti pure un colossal come il Titanic.- Mise il broncio
continuando a guardare la strada. -Dai su, io
l’ho visto solo una volta un po’ di tempo fa.- La
guardai di sottecchi. –Può darsi- Dissi allusivo
–che magari rivedendolo di nuovo mi possa piacere.-
Ma io non ci contavo proprio per niente. Sarebbe stata interessante la
sua compagnia, ma non il film di certo. Sembrò
comunque apprezzare il mio tentativo di
“riappacificazione” –Solo una volta?-
Sorrise. –Per forza non riesci ad apprezzarne tutti i pregi!-
Annuì fra sé e sé convinta. -Uh allora
vedrò la vera bellezza di quel film stasera grazie a te.-
Considerai scherzoso mentre facevo manovra per parcheggiare. Se non
altro c’erano pur sempre i pop corn come consolazione alla
tragedia. -Certo. Preparati
a conoscere i veri segreti del Titanic.- Sorrise. Perché
un suo normalissimo sorriso mi sembrava così dannatamente
seducente? Mi avvicinai a lei senza nemmeno accorgermene. -Non vedo
l’ora.- Mi uscì con tono piuttosto malizioso
mentre continuavo a guardarla. La fissai per un
po’ negli occhi incapace di parlare; ci provai, ma sentii la
gola terribilmente secca. Mi avvicinai
ancora di più, come ipnotizzato da quegli occhi incatenanti
che riuscivano a trasmettere timore e desiderio al tempo stesso. Mi
mancava pochissimo per raggiungere quella bocca divina capace di farti
sentire in Paradiso al contatto e di rispedirti all’Inferno
non appena te ne separavi. Sì, perché le sue
labbra da quando le avevo baciate per la prima volta erano diventate
un’ossessione per me, non facevo che pensarla di giorno e
sognarla di notte…Stavo letteralmente bruciando dal
desiderio di baciarla. Fu lei
però a rompere quella tensione che si era creata
nell’aria, girando di poco il viso a disagio non appena le
mie labbra stavano per sfiorare le sue. Mi ritrovai ad accarezzarle
appena la guancia con il naso, contatto che ci fece comunque
rabbrividire entrambi. Si
schiarì la gola prima di dire con voce roca: -Andiamo?- Aprì
la portiera e la richiuse svelta alle sue spalle lasciandomi un attimo
ancora sbigottito per quel contatto visivo interrotto troppo presto per
i miei gusti.
Allison’s
Pov
Espira, inspira,
espira, inspira. Forza
Allison che cavolo ti prende, hai dimenticato come respirare? La sua vicinanza
aveva completamente mandato in tilt i miei sensi e il suo profumo
appena accennato mi era entrato nel naso ed era arrivato fino al
cervello che si era completamente staccato e aveva smesso di ragionare.
Dio, quanto è
bello… era l’unico pensiero che fossi
in grado di formulare. C’era
qualcosa di dannatamente eccitante in lui che rendeva sempre
più difficile allontanarmi ogni volta. C’era
mancato poco, decisamente poco; per un attimo avevo considerato
l’idea di mandare al diavolo il cinema e di restare
lì con lui in macchina a fare solo i miei ormoni sapevano
cosa. Stavo diventando una maniaca cavolo!Non mi era mai capitato di
formulare…pensieri così fisici su un
ragazzo. Quando mi aveva
sfiorato la guancia, sentire il suo respiro fresco sul collo mi aveva
completamente mandato in fibrillazione. Mi misi una mano
sul cuore per cercare di calmarlo e di regolarizzare il respiro. Una remotissima
parte del mio cervello stava ancora considerando l’ipotesi di
tornare dentro quella macchina e di saltargli addosso, dovevo farla
tacere… Sussultai non
appena sentii il rumore della sua portiera chiudersi. Ok, respira. Mi ripetei. E
soprattutto smettila di pensare a quanto è sexy.
Ottimo consiglio: mi complimentai con il mio cervello per il primo
sensato consiglio della serata. Cazzo, dovrebbe
essere sì dichiarato illegale farlo girare libero per la
città, ma solo per la sanità mentale femminile. Gli feci un
sorriso tirato quando mi raggiunse e ripresi a camminare verso il
cinema senza dire nient’altro. -Vediamo quello
delle 10, no?- Mi chiese una volta in coda per il biglietto,
più per rompere il silenzio che per altro. -Ah-ah.- Annuii
fingendomi improvvisamente attenta ai tabelloni con gli orari. -Vuoi i pop
corn?- Lui sembrava riaver acquistato la sua sicurezza di sempre, io
invece mi sentivo ancora tutta scombussolata dentro. -No, grazie.- Il
caviale e il dolce mi avevano riempito abbastanza. Improvvisamente
mi resi conto, forse per la prima volta in tutta la serata, che agli
occhi di tutti di sicuro sembrava che stessimo insieme. Ma poi, come
cavolo mi era uscita l’idea di dirgli di sì quando
mi aveva chiesto di vedere il Titanic?Il Titanic era un film d’amore
cazzo!Mi guardai intorno allarmata, di sicuro tutte le coppiette che
avevamo intorno andavano a vedere quello… -Se vuoi vedere
qualcos’altro dillo pure.- Dissi improvvisamente sperando che
fosse un fan sfegatato del nuovo film western che proiettavano da
quella sera. Alzò
le spalle increspando le labbra e facendo così scattare in
me un’improvvisa voglia di baciarlo… -Nah, tanto non
c’è nient’altro di interessante.-
Commentò annoiato guardando anche lui l’elenco dei
film in programmazione. Fantastico. Mi
toccava vedere con lui un film d’amore. Prendemmo i
biglietti e ci accomodammo così nella Sala 2. Ovviamente i
nostri posti erano vicini e la cosa mi rendeva ancora più
nervosa. Non mi ero mai resa conto di quanto fosse appiccicato il posto
accanto. Incominciai a
tartassarmi le mani agitata non sapendo bene cosa dire. -Con chi
l’hai già visto?- Gli avrei chiesto qualsiasi cosa
pur di rompere quel silenzio che era calato non appena ci eravamo
seduti ad assistere ai trailer pre-film. -Con una mia
amica.- Disse incrociando le braccia e accomodandosi meglio sul posto. -Con la tua
ragazza quindi.- Conclusi aspra. Si
girò verso di me inarcando il sopracciglio divertito. -Ma
perché devi partire dal presupposto che qualsiasi mia amica
sia la mia ragazza?- -Di solito
è quasi sempre così.- Alzai le spalle non sapendo
bene che altro dire e per mia fortuna l’immagine di un
sottomarino che scovava i resti di una nave ci fece capire che il film
era cominciato. Conoscevo le
battute del film a memoria e mi ritrovai senza nemmeno rendermene conto
a sussurrarle a bassissima voce. Arrivati al punto del quasi suicidio
di Rose, sentii la mia borsetta vibrare. Tirai fuori il
cellulare e lo fissai per qualche minuto con occhi vacui. Un messaggio
di Mark. Con la coda
dell’occhio notai che David si era girato verso di me
incuriosito. Gli sorrisi appena per tranquillizzarlo e lessi
velocemente il messaggio.
Dove
sei?E non raccontarmi cazzate per favore.
Sentivo delle
goccioline di sudore scendere lentamente dietro al collo. Le mani
invece erano gelide, stavo sudando freddo nonostante il caldo che
faceva lì dentro, possibile? Ci provai lo
stesso a mentire, non mi andava di rovinarmi la serata in quel momento,
avrei chiarito con lui poi lunedì a scuola.
Con
Angela al cinema.
Continuai a
godermi per l’ennesima volta la scena dell’incontro
fra Jack e Rose cercando di non pensare all’aggeggino
elettronico che stritolavo spasmodicamente tra le mani. La risposta
arrivò poco dopo:
Ho
detto niente cazzate. Ho sentito sia Angela che Vic. Angie è
ad una festa di una sua amica, Vic invece mi ha detto che eri a casa
sua, ma ho capito subito che cercava di coprirti. Con chi sei?
Guardai
ipnotizzata quelle parole confusa. Perché Vic mi aveva
coperto?Lei sapeva che io ero con Mark… Feci un respiro
profondo prima di digitare una frase che avrebbe per sempre cambiato il
nostro rapporto. Se c’era una cosa che non sopportavo era
mentire, la trovavo una cosa infida e ingiusta. Avrei parlato con Mark
e mi sarei messa l’anima in pace.
Mi
dispiace. Non ti meriti quello che ti sto facendo…preferisco
spiegarti di persona quanto sono stata stronza. Ci vediamo
lunedì a scuola.
-Ma chi
è?- Mi chiese David aggrottando la fronte perplesso. -Il mio ex
ragazzo.- Risposi senza pensarci. Per me ormai lo era davvero.
–Diciamo che pretende di sapere con chi sono e cosa faccio,
è sempre stato un tipo piuttosto geloso…-
Abbozzai un sorriso mordicchiandomi il labbro. -Passami il
telefono che ci parlo io e gli dico di lasciarti stare.- Propose serio
porgendo la mano verso il mio telefonino. -No, no, davvero
non è necessario.- Ci mancava solo che David litigasse con
lui per telefono. Così avrebbe pure saputo quanto ero stata
stronza con Mark. -È un bravissimo ragazzo e ci tiene a me,
ora la smette.- Annuii convinta rimettendomi a guardare il film per
chiudere così il discorso. -Ok, come vuoi.-
Scrollò le spalle e riprese anche lui a seguire il film. Il cellulare
vibrò di nuovo facendomi sussultare. Finsi di non
vedere l’occhiataccia d’odio che David
lanciò verso il mio povero telefono che si limitava solo a
ricevere e mandare messaggi.
Non
sviare la mia domanda: Con Chi Sei?! Cosa significa poi che ne parliamo
lunedì?Parliamo di cosa Lily, sii chiara maledizione!
Mi faceva un male
cane ferirlo, soprattutto perché non se lo meritava. Con lui
avevo passato dei bei momenti, era un buon amico.
Sono
con un altro…non lo conosci Mark, è inutile che
mi chiedi chi è. Non è successo niente con lui,
ma io non posso andare avanti con te. Di questo dobbiamo parlare
lunedì, credo tu abbia tutto il diritto di insultarmi di
persona. Mi dispiace davvero…
Osservai per un
po’ il testo del messaggio come ipnotizzata, prima di
mandarlo. Non sapevo che mi
fosse preso, lasciarlo così
all’improvviso…per cosa poi?O meglio per chi? Come se
contassi di avere un futuro con il ragazzo biondo che mi stava seduto
accanto…dopo quella sera, chi l’avrebbe
più rivisto? Feci scivolare
lentamente il dito sul tasto rosso che tenni premuto per qualche
secondo, prima di veder il monitor spegnersi. Riportai
lentamente lo sguardo sullo schermo e mi accorsi sorpresa che il film
era andato avanti di un bel po’. Ora una vecchia Rose
raccontava di quella volta che il giovane Jack le fece il ritratto
ritrovato in fondo al mare. Ancora un
po’ scombussolata da quel discorso via sms, agii
d’impulso e appoggiai la testa sulla spalla di David che mi
guardò stupito per qualche secondo. Arrossii a disagio,
lieta che il buio del cinema gli avrebbe comunque impedito di vedere il
mio rossore. Dopo poco mi
passò il braccio intorno alla spalla forse per abbracciarmi
o forse semplicemente per stare più comodo, anche se alla
fine non mi interessava molto il perché. Stavo divinamente
tra le sue braccia, sentivo il suo profumo inebriarmi mente e corpo,
sarei rimasta volentieri tutta la notte così. Speravo che il
film durasse più di quanto ricordassi perché
sarebbe stato davvero difficile staccarmi da lui. Avevo visto
quell’identico film 134 volte, ma nessuna di quelle poteva
definirsi minimamente paragonabile a quella che stavo vivendo quella
sera e poco importava che gli altri vedendoci ci avrebbero potuto
scambiare per una coppietta, l’idea di essere la sua ragazza
mi piaceva più di quanto fosse lecito. -Quando
la nave attraccherà, io scenderò con te.- Quella frase
aveva sempre il potere di farmi sentire un macigno pesantissimo sul
petto; loro non avrebbero attraccato perché la nave sarebbe
affondata… -Ma
è da pazzi!- -Lo so. Per questo ci credo.- Alla domanda
perché mi piaceva il Titanic avrei potuto dare milioni di
risposte, ma in primo luogo in assoluto mi piaceva per quella speranza
che ti prendeva ogni volta che lo guardavi: ogni volta speravo sempre
che la nave non affondasse e Jack non morisse, come se il film potesse
cambiare. Ed ogni volta che finiva sentivo come un vuoto dentro e a
consolarmi c’era solo il fatto che il finale fosse rimasto
aperto; Rose moriva o no nel suo letto?A me piaceva pensare che lei
fosse morta da vecchia, al caldo nel suo letto, come le aveva detto
Jack prima di morire, e che la sua anima avesse raggiunto quella del
suo amato e delle altre vittime del naufragio. Quella credenza diciamo
che mi faceva accettare un po’ di più un finale
che non volevo e che non avrei mai scelto per una storia
d’amore. Mi piaceva molto immaginare finali diversi alle
storie che non finivano come dicevo io; probabilmente per questo
Titanic mi affascinava tanto. Come mi succedeva
ogni volta che rivedevo quel film, mi commossi vedendo per
la…135esima volta Jack morire. -Ma stai
piangendo?- La sua voce divertita dall’alto mi fece
sussultare leggermente. -No.- Passai
svelta la mano sugli occhi che si erano inumiditi per
l’ennesima volta alla vista di quella scena. Quella volta
però era diversa dalle altre; di solito piangevo per la
morte del personaggio che adoravo, invece mi resi conto che
c’era qualcosa di diverso nelle mie lacrime in quel
momento…stavo piangendo con sofferenza come per la perdita
di una persona cara. Forse per la prima volta capivo i veri sentimenti
di Rose, capivo cosa avesse provato perdendo l’uomo che
amava. Strinsi
più forte David convinta che se si fosse allontanato anche
solo di un millimetro avrei sentito uno strano vuoto incolmabile dentro
di me. Quando il film
finì, rimasi per qualche minuto ancora abbracciata a lui che
però non disse niente. -Ma sei sveglio?-
Aggrottai la fronte nel dubbio. -Sì,
ce l’ho fatta.- Ridacchiò. –Pensavo di
crollare nella scena della macchina.- Ci pensai su
perplessa. –La scena in cui fanno l’amore?Era
così noiosa?- -No, era
parecchio stimolante.-
Mi sussurrò con voce sensuale all’orecchio
facendomi venire i brividi per tutto il corpo. -Deficiente.-
Sbottai staccandomi da lui completamente rossa in faccia e alzandomi. -Dai, che ho
detto?- Rise prendendomi al volo per la mano e tirandomi a sedere in
braccio a lui, provocando l’ennesimo corto circuito al mio
cuore che sembrava come impazzito. -Niente, sempre
le solite stronzate.- Mi lamentai alzando gli occhi al cielo per non
incontrare i suoi occhi. -Non era una
stronzata, non dirmi che non ci hai pensato.- Piegò il
sopracciglio in modo altamente provocatorio, facendomi di nuovo
distogliere lo sguardo a disagio. Ok, un pochino mi ero sentita a
disagio vedendo quella scena…ma non avevo pensato proprio a quello…non
totalmente almeno. -Temo, caro mio,
che questo non lo saprai mai.- Mi alzai di nuovo, ma lui non
mollò la presa sul mio polso. -Andiamo, non
possiamo restare qui, fra un po’ arriveranno gli addetti a
pulire.- Protestai cercando di alzarlo dalla poltrona.
Com’era prevedibile non lo smossi nemmeno di un centimetro. Fece un risolino
compiaciuto. –Persuadimi ad andarmene…-
Schioccò la lingua in modo malizioso. -Vuoi che ti
persuada?- Sorrisi poi diabolica spegnendo il suo di sorriso.
–Molto bene.- Mi chinai verso di lui avvicinando la mia
faccia alla sua. Come lui si sporse per baciarmi… -Ahi!Cazzo, ma
sei scema?- Sbraitò facendomi sghignazzare. -Sono abbastanza
convincente tesoro?- Lo stuzzicai continuando a tirargli con forza i
capelli. –Su, avanti alzati che all’una devo essere
a casa e se tardo di nuovo mia madre non mi farà
più uscire.- -D’accordo,
lasciami i capelli però, ahi!- Lo lasciai andare
continuando a mantenere stampato in volto un sorriso raggiante a
trentadue denti. -Allora?Che te ne
pare del mio modo di persuaderti?- Chiesi sarcastica. -Molto sexy
davvero.- Commentò ironico massaggiandosi la testa. -Lo so.- Allargai
di molto il mio sorriso compiaciuto prima di girarmi e dirigermi verso
l’uscita, seguita controvoglia da lui. Durante il
viaggio di ritorno in macchina restammo zitti tutti e due, accesi la
radio fingendomi molto attenta ai testi delle canzoni per non iniziare
una qualsiasi conversazione. Anche lui però sembrava
piuttosto soprappensiero, quindi non fu difficile sostenere quel
silenzio.
David’s
Pov
Volevo dire
qualcosa, ma non mi usciva niente. Ogni volta che la
lasciavo non sapevo se l’avrei o no rivista. Si era
divertita?Era stata bene?Ci sarebbe uscita di nuovo con me?Tutte
domande in cerca di una risposta che non riuscivo a leggere sul suo
viso pensieroso. Magari poi aveva accettato il mio invito solo per
educazione, ma in realtà la mia presenza la infastidiva. Trattenni un
sonoro sbuffo che mi stava per uscire e che l’avrebbe fatta
insospettire; stare con lei mi stava facendo diventare paranoico quasi
alla stregua di una ragazza, il che era un vero e proprio insulto! Per quanto mi
riguardava quella sera ero stato bene; tolto il sesso mancato nella
macchina, lì mi ero innervosito parecchio. Se avessi
raccontato a Kevin che lei si era tirata indietro lui non
l’avrebbe più smessa di sfottermi. Quel deficiente
sarebbe crepato dal ridere. Solitamente poi i
miei “appuntamenti” con le ragazze si limitavano al
sesso, con lei era stato del tutto diverso, quasi una
novità. Ripensai alle parole di Vicky; lei non era come le altre.
Per una volta mi trovai d’accordo con quella pazza
lì; Allison era diversa. Fui decisamente
sollevato nel vedere casa sua, quel silenzio era parecchio fastidioso.
Il ritorno però mi era sembrato molto più corto
rispetto all’andata. Scendemmo
dall’auto e ci avviammo entrambi verso la piccola abitazione. -Senti….-
Cominciai indeciso davanti alla porta di casa sua tutto intento a
guardarmi i lacci delle Nike. -C’è una festa
domani pomeriggio alle tre, sulla barca Dragoon nel molo
4 del porto di Brooklyn…- Mi morsi il labbro; se Kevin o
qualcun altro avesse saputo che la stavo invitando mi avrebbero
linciato. -E tu mi devi ancora un ballo quindi…- Alzai lo
sguardo di scatto e la vidi sussultare. -Se vorrai venire- Detto
così suonava meglio, non sembrava un vero e proprio invito.
E io dovevo pur sempre conservare il mio orgoglio. -Dì che
ti ha invitato David Bellick al tipo all’ingresso.- Mi
guardò sorpresa e confusa al tempo stesso. -Come mai Bellick?- Mi chiese
ancora curiosa. Rimanevo
dell’idea che fosse meglio rimandare il discorso al
più tardi possibile… -Te lo
dirò solo se verrai.- Ghignai della sua espressione
contrariata -Ci vediamo Allie.- Di nuovo storse
la bocca. Lo doveva odiare proprio quel nomignolo. Mi sporsi verso
di lei con l’intenzione di baciarla quando
all’improvviso un rumore alle mie spalle ci fece sobbalzare
entrambi: era la porta d’ingresso di casa sua. Merda!Io ero
disarmato e se fosse stato suo padre?Mi girai di scatto e il mio cuore
riprese un battito regolare notando una signora dai capelli rossicci e
corti guardarci perplessa. -Mamma!-
Sbottò lei rossa in volto, -Mi dispiace mamma sono in
ritardo!Non dirlo a papà, puoi togliermi il telefono, la
paghetta e la televisione…- aggiunse in preda ad una vera e
propria crisi di panico. Ma sua madre non
sembrava particolarmente interessata a quello che stava dicendo la
figlia perché continuava a fissarmi con insistenza. -Ehm…lui
è…- Iniziò Allie incerta mentre mi
fissava a disagio. -David Woldrich.-
Non era stata lei a finire la frase, ma sua madre. Lo aveva mormorato
incredula. Wow, ero davvero famoso, specie nella sua famiglia! Annuii
impercettibilmente. -Ehm..piacere di conoscerla…- Che altro
potevo dire? Speravo solo non si mettesse a strillare e a chiamare suo
marito. Non sarebbe stato proprio il massimo trovarsi davanti il capo
della polizia di New York, la serata per me sarebbe finita in manette. Ero
già pronto ad accogliere qualsiasi sua reazione; la fuga era
l’opzione principale, soprattutto se fosse arrivato suo
marito. La donna però si limitava ad osservarmi cupa. Capiva
perfettamente la gravità della situazione, ma non sembrava
intenzionata ad incastrarmi. Mi fece un cenno con la testa in risposta
alla mia frase. -Ok,
ehm…David ciii…vediamo…-
esitò per un po’ sul -ci- prima di dire il
-vediamo-. Probabilmente a sua madre l’idea che ci vedessimo non
andava molto a genio e a conferma della mia tesi c’era lo
sguardo d’odio che mi lanciò. Annuii nuovamente
prima di salutare col capo anche la donna davanti alla porta.
L’avrei odiata per la sua simpatia in
un’altra circostanza, ma potevo capirla in fondo. Se fossi
stato in lei non avrei gradito che mia figlia uscisse con un tipo come
me. Salii sulla
macchina e partii così, sperando in fondo di rivederla il
giorno dopo…
*To
be continued*
Scusate il ritardo, sono messa male con la scuola e in questi giorni ho
dovuto recuperare qualcosina >.<
Inoltre non ero proprio in grado di rispondere come si deve alle vostre
recensioni, c’è stato un litigio fra i miei che mi
ha buttato proprio giù >.< va beh che ormai i
litigi fra i miei vanno avanti da anni, ma è lo stesso
brutto assistere xP Ok, ho finito di rompere con i miei problemi xD Mi
dispiace tantissimo per il ritardo, non ve lo meritate proprio visto
quanto siete meravigliose a recensire*_*
Allora, come vi è sembrato il capitolo?Uno schifo vero?Non
so come mai, ma rileggendolo mi sono resa conto che è venuto
peggio di quanto pensassi >.< Ma può
darsi che la mia opinione sia dovuta solo al mio cattivo umore per via
della verifica che mi aspetta domani xP
Il prossimo capitolo sarà un po’ più
bello promesso^^Non dal prossimo, ma da quello dopo le cose
incominceranno ad andare un pochino male >.< Ma
tranquille che si sistemerà tutto, io amo il lieto fine :D
Dato che la mia fantasia nei titoli scarseggia, non ho trovato un film
d’amore più adatto del Titanic per questa serata.
Inventare un nuovo film non avrebbe reso l’idea di quanto
fossero diverse le loro opinioni, proprio su tutto, anche sul mio film
preferito xD Spero che l’opinione di Dave sul film sia
credibile, ho cercato di immedesimarmi in quello che potrebbe pensare
un ragazzo su un film d’amore e –in effetti- un
po’ sdolcinato.
Ringrazio infinitamente voi meravigliose lettrici e la mia fantastica
beta Chiara (fallsofarc) che come al solito è sempre
gentilissima e paziente con me :D
Beh, vi lascio alle risposte alle recensioni, sperando che questo
capitolo non vi abbia deluse >.< Qualsiasi commento
è ben accetto^^ Un bacione grandissimo, grazie infinite per
il sostegno, Bec =)
PS: mAd wOrLd mi ha fatto giustissimamente notare che Seattle è dall'altra parte degli Stati Uniti xD quindi, a meno che Dave ed Allie presi da un raptus improvviso non abbiano deciso di prendere un aereo e farsi qualche ora di volo -e non credo xP- ho fatto un madornalissimo errore xD Ti ringrazio tantissimo anzi per avermelo fatto notare, sono proprio una cretina...ero convinta che Seattle fosse al posto di Boston, quindi scrivevo Seattle pensando a Boston -.- sono fusa >.< Ho corretto, però mi sembrava giusto precisare qui...giusto per far vedere la mia ignoranza geografica xD
*Risposte recensioni*
fallsofarc: Ciao
tesoro!^^ Come al solito leggere le tue recensioni mi mette di buon
umore, scaccia via anche lo stress pre-verifica^^
Mi metti sempre in difficoltà con queste recensioni
meravigliose**
Hai ragione: Allie fa dei pensieri così incomprensibili e
incoerenti, proprio tipici di una ragazza xP Io almeno faccio
così xD
Sentire dire da te che hai creato Ale e Dave, che David (devo trovare
un diversivo per non confondere i due Dave xD) ti piace è
una gioia grandissima*_*
Kevin fa ridere anche me mentre scrivo xD Non so come mi sia venuto,
però per fortuna c’è lui a
sdrammatizzare qualsiasi situazione con le sue uscite e con il suo
adorato Vanity Fair xD
Eh sì, Dave si fa i suoi giretti mentali da maschietto su
Allie, inutili perché per sua sfortuna (muahahah, sono
perfida, la loro non sarà una storia semplice xP) si
innamorerà xD
Angie soffrirà solo per poco, nel seguito avrà
giustizia e il suo lieto fine, promesso :D Vicky è
fantastica sì^^ soprattutto perché credo sia
reale, sembra forte, ma non lo è, nasconde tutto dietro a
sorrisi e moine varie, poi vedrai ;)
Hai capito benissimo, Mark è mooolto negativo :P
provocherà, ricatterà e
soprattutto…beh tu lo sai che sarà responsabile
di qualcosa xP
Sono onorata io di averti come beta*__* Tu scrivi DIVINAMENTE, avere il
tuo aiuto e un tuo parere è il massimo^^
Anche io adoro parlare con te, mi viene sempre spontaneo :) Ti voglio
bene, grazie come sempre per tutto il sostegno, un bacione, Bec =)
fratwii: Ciao
Frà!!!^^ Come al solito sei sempre gentilissima con tutti
questi complimenti, tu mi vuoi far collassare dalla gioia xD
Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e non ti sia sembrato un
delirio per via della febbre xP ogni tanto straparlo, specie con la
febbre :D
Davvero ti è piaciuto tutto?** Tutto, tutto?*_* Ok aspetta
che mi alzo e saltello per la stanza….ok, ci sono xD Grazie^^
La prof che ho descritto è la mia ed è
sì un mito :D La conversazione con Vicky è molto
diversa da quella con Angie; sono contentissima che ti siano piaciute
entrambe^^ Hai ragione, quella con Angie è più
una chiacchierata fra amiche, anche io ogni tanto dico cavolate
parlando con loro (tipo la storia di Charlie xD)
Vicky invece è più seria nei discorsi, va dritta
al sodo e la storia di Allison su Mark non se l’è
bevuta più di tanto ;)
Mark non se la passerà per niente bene, anche se
bisognerà sopportarlo ancora un po’ con le sue
provocazioni e ricatti >.< Alla fine avrà
quello che si merita però ;)
Per David*___* Non sai quanto sono contenta di sapere che ti piace
così tanto** Provvederò io stessa a chiamare
Babbo Natale per chiedergli di portartene uno xP
Spero che la tua stanza non sia andata distrutta a furia di sbatterci
la testa, mi spiace per il ritardo, mi farò perdonare
promesso =D
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa
>.<
Un bacione grande, grazie infinite per i complimenti e per il sostegno,
Bec :)
silvietta_in love 4ever:
Ciao cara!!^^ Innanzitutto devo assolutamente dirti che adoro alla
follia la tua storia*__* Il tuo aggiornamento mi ha fatto dare una
mossa e ho recuperato tutti i capitoli non letti, compreso
l’ultimo*_* Con la scuola non avevo avuto più
tempo di finirla, ma ora che mi sono messa in pari seguirò
capitolo per capitolo ;)
Sono contenta che Dave ed Allie insieme ti piacciano*_*
Eh sì, Vicky li conosce…più avanti si
spiegheranno un po’ di cose ;)
Spero che questo capitolo non ti abbia delusa e che per
l’attesa ne sia valsa la pena xP Un bacione grande, grazie
per il sostegno, Bec =)
pirilla88: Ciao
Vale!^^ Scusa tantissimo per il ritardo, con la scuola sono messa male,
non vedo l’ora che arrivino le vacanze di Natale :D
Molto perspicace, credo proprio che tu abbia già capito chi
sia l’informatrice di Dave ;)
Sono contenta che i loro battibecchi ti siano piaciuti*_* E anche la
macchina di Dave xP
Spero di non averti delusa con questo capitolo >.<
Un bacione grande, grazie per i complimenti e per il sostegno, Bec =)
Rossy87:
Ciao Rossy!!^^ Non ti preoccupare per il ritardo, non
c’è niente di cui devi farti perdonare^^ Poi come
posso avercela con te se fai delle recensioni così
meravigliose? =)
Eh sì, ammetto di essere un po’ paranoica xP Mi sa
che fra me e Chia è una bella lotta a chi lo è di
più xD
I tuoi complimenti sono sempre una manna dal cielo, grazie^^ In effetti
è vero che c’è molto di chi scrive in
una storia, forse è dovuto anche a questo la mia fissa sulla
credibilità, chissà xP
Mi è piaciuto moltissimo il tuo commento
sull’incoerenza, hai ragione a dire che è una
caratteristica umana e mi fa piacere che sia associata ai miei
personaggi*_*
Ti assicuro che nemmeno io avrei resistito con David, scrivendo mi
brucio gli ultimi neuroni rimasti xP Ci stanno rovinando sì,
creando ragazzi come Massi e Ale xD
Sono contenta che i miei personaggi ti piacciano*_* specie Kevin xP Lui
è tutto particolare, un po’ scemo, ma
divertente…xD
Chiamerò io stessa Babbo Natale per farti mandare sia Dave
che Kevin allora ;P
Sono sicura che il tuo due più due sulla ragazza misteriosa
è giusta e in questo capitolo c’è un
altro piccolo indizio su chi possa essere ;)
Spero che questo capitolo non ti abbia delusa, grazie infinite per il
sostegno, un bacione grande, Bec =)
Sabry87:
Ciao carissima!!^^ Sono contentissima che il capitolo precedente ti sia
piaciuto^^
Mi ha fatto piacere che i loro battibecchi ti abbiano fatto ridere,
servono anche a questo, a spezzare un po’ la tensione e a far
divertire :D
La scusa che Allie ha inventato su Mark l’ha inventata
all’ultimo secondo, ma non ha convinto molto Vic ;) Vedrai
poi più avanti^^
Un bacione grande, grazie del sostegno e dei complimenti, Bec =)
semplicemente_lunatica: Ciao
Giuly!!!^^ Grazie mille per i complimenti, sono contenta che il
capitolo precedente ti sia piaciuto*_*
Eh sì, hai proprio ragione, noi ragazze siamo delle vere e
proprie esperte a farci un sacco di problemi, magari anche inesistenti
xD Se non altro Allie è risultata un po’
più credibile per questo xP
David vestito di nero in stile Men in Black dev’essere
favoloso*_* Stai facendo viaggiare anche la mia fantasia xD
Vedrai molto preso chi è la famosa sconosciuta che conosce
tutti quanti ;)
Mi unisco a te; anche io voglio il ragazzo con la Lamborghini!!! xD Lo
chiediamo a Natale? :P
Spero che il capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa
>.< Un bacio grande, Bec =)
XXX_Ice_Princess_XXX: Ciao
carissima!!!^^ Sono contentissima di sapere che il capitolo precedente
ti sia piaciuto*_*
A chi lo dici, avere il ragazzo con la Lamborghini è sempre
stato un mio sogno xD
Davvero ti sono piaciuti i loro battibecchi?*_* Mi fa piacere, grazie^^
Un bacio grande, al prossimo capitolo, Bec =)
Emily Doyle:
Dal tuo entusiasmo credo che la macchina di Dave abbia fatto colpo
più di Dave stesso xD E come darti torto*_* Quella macchina
è una meraviglia*_*
Sì io adoro il genere giallo-romantico, siamo sulla stessa
lunghezza d’onda anche per questo xP Ho aggiunto la storia
della tua amica alle preferite comunque, appena ho un attimo di tempo
libero corro a leggerla e recensirla ;)
David che scende dalla Maserati è una visione divina*_* Eh
beh, Edward Cullen ha la Volvo e David ha la Lamborghini xD
Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, spero che anche questo
non ti abbia delusa :P Un bacione grande, grazie del sostegno e dei
complimenti, Bec =)
TerryTheBest:
Ciao Terry!^^ Eh sì, sono stata cattivella a fermare il
capitolo proprio lì xP Spero che questa seconda parte ti sia
piaciuta e non ti abbia delusa ;)
Non è Angie ad avere il numero di Dave, ma
un’altra amica di Allie ;) più avanti capirai bene
chi e perché^^ Piacerebbe anche a me avere il numero di
David, se lo trovo te lo faccio sapere xD
L’attore che interpreta Dave piace anche a me un casino*_*
è proprio bello il biondino xD
Sono contenta che gli attori che ho scelto ti piacciano** Per quanto
riguarda Vic e Mark, se quei due non ti piacciono tu li puoi pure
immaginare come vuoi ;D
Un bacione grande, grazie per tutti i complimenti e per il sostegno,
Bec :D
Alexis_edina:
Ciao cara!!^^ Ammetto di essere stata un po’ cattivella a far
finire lo scorso capitolo così xP spero che questa seconda
parte ti sia piaciuta^^
Sono sicura che hai già indovinato chi è quella
“V” ;) Vedrai poi più avanti come si
evolveranno le cose^^
Un bacio grande, grazie per il sostegno, Bec =)
MalyCullen: Ciao
carissima!!^^ Sono davvero contentissima che lo scorso capitolo ti sia
piaciuto*_* Sei sempre gentilissima con tutti questi complimenti, sto
gongolando dalla gioia, grazie :P
Eh sì, Dave è interessato ad Allie, i suoi
pensieri incoerenti ne sono la prova…va beh che i pensieri
dei ragazzi sono sempre incoerenti xD
Come hai visto da questo cap, l’appuntamento è
andato benone, tranne che per l’ultima parte che purtroppo
creerà qualche problemino… vedrai nel prossimo ;)
Sì Angie scoprirà di Kev più avanti,
non la prenderà benissimo xP
Grazie infinite per la tua recensione e per il tuo incoraggiamento,
significano tantissimo, grazie** Un bacione grande, al prossimo
capitolo, Bec =)
eulalia_17:
Beaaaa!!!! (eh l’urlo di battaglia non lo abbandono xD) Sono
contentissima di sapere che a Zurigo è andato tutto bene!*_*
C’era la neve? Uuh che bello, è da giorni che
spero che nevichi forte qui e che chiudano le scuole xD Ma
niente…per ora…muahahah xD
Cooomunque, mi spiace che Dave agitato per l’appuntamento ti
abbia fatto rovesciare la tisana! xD Eh sì, è
proprio tenerissimo*_*
Le loro battutine cretine ci sono sempre, non possono mancare xD Mi fa
piacere che ti siano piaciute =)
Ormai non posso proprio più nasconderti niente, Vic
è Vic (frase apparentemente illogica, ma piena di
significato xD) e le unghie le tira fuori sì per le amiche
:P è un po’ meno grintosa per quanto riguarda
altre cose e su questo non dico niente xP
Per Kim sai già tutto -.- ribadisco che ti odio (nel senso
amorevole del termine xD)
Ancora non ci credo che tu abbia indovinato, sei una sensitiva?**
Muahahah, per Dave non saprai niente, ti do solo un consiglio: non
perdere troppo tempo a pensare dichi…non è
fondamentale, pensa piuttosto ai Woldrich e a cosa potrebbero aver
fatto :P Basta, parlo troppo, so già che capirai anche
questo xD
Sono curiosa di sentire le tue numerose ipotesi, sorelle pazze comprese
=D
Appena posso corro subito a vedere le tue foto sul portfolio*_*
Purtroppo in questi giorni posso stare poco al pc, odio la scuola
ç_ç
Grazie mille per il sostegno tesoro, un bacio grandissimo, Bec =)
Ps: Per qualsiasi consiglio letterario chiedi pure, ci sono sempre ;)
Pps: La tua drabble non è affatto una
schifezzina!è scritta benissimo e mi fa molto piacere
mettere il link!^^
___Yuki___:
Ciao!!^^ Sono contentissima di sapere che il primo capitolo ti sia
piaciuto*___* Sei stata davvero carinissima a commentarlo, grazie^^
Mi farebbe davvero tantissimo piacere leggere qualche altra tua
recensione, appena potrai, io sono qui ;) spero che anche gli altri
capitoli ti piacciano, un bacione, grazie dei complimenti, Bec =)
Detto
questo non posso che consigliarvi di leggere la Stupenda Secretly di fallsofarc –
la Bellissima drabble 'Nothing But Love; di eulalia_17
– e la Mitica Love Penalty di Trappy
Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie
all’aiuto della mia beta, Qui.
Più tardi dovrei postare la scheda della mamma di Allison ^^
Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum
dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e
curiosità sulle storie di fallsofarc^^
Ringrazio infine le 52
meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite
(oddio basta, qua mi viene un infarto xD grazie^^) e le altrettanto
magnifiche 49
persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro,
grazie^^)
Quella domenica
mattina esitai parecchio nel letto prima di alzarmi. Ci misi il triplo del
tempo per pettinarmi e vestirmi prima di scendere a fare colazione.
La verità
era che non avevo per niente voglia di affrontare mia madre…
C’era anche
un’altra persona però che non avevo minimamente intenzione di
sentire: avevo deciso di tenere il cellulare spento per tutto il giorno per
evitare qualsiasi chiamata di Mark. Certo avrebbe potuto chiamare a casa, ma
avrei fatto rispondere i miei; mio padre lo avrebbe mandato a quel paese e a
mia madre avrei detto di rispondere che non ero in casa. E Nicolas…beh
non c’era pericolo che il principino alzasse la cornetta, dato che era abituato a mandare gli altri a rispondere a
telefono e citofono, lui non si scomodava mai.
La sera
precedente io e mia madre eravamo state per tutto il tempo in fase di mutismo.
Ero andata a letto senza dirle una parola e lei aveva fatto lo stesso.
-Ciao
papi…- Appena scese le scale feci cenno con la mano a mio padre seduto al
tavolo a sorseggiare caffè. Una smorfia involontaria si dipinse sul mio
volto: chissà che ci trovava nel caffè, era così
amaro…
-Ciao
cucciola.- Mi sorrise
dolce come sempre; mia madre non gli aveva detto niente della sera precedente a
quanto pareva. Se da una parte la cosa mi tranquillizzava, dall’altra mi
preoccupava; significava che voleva prima parlarne con me.
Mi guardai in
giro. -La mamma?- Chiesi sospettosa.
-È uscita
a fare la spesa…voleva aspettarti, ma questa mattina ti sei alzata
più tardi del solito.- Mi fece notare tranquillo.
-Eh
già…ero parecchio stanca…- Dissi addolcendo gli occhi in
modo fintamente ingenuo prima di prendere del latte dal frigo.
-Ti sei divertita
alla festa della tua amica ieri?-
Mi bloccai di
colpo inarcando il sopracciglio ironica. Oh sai
papà, invece che uscire con le mie amiche sono uscita con David
Woldrich, hai presente il criminale, che dopo avermi offerto la cena e da bere e
avermi quasi –da sottolineare il quasi- scopato
in macchina, mi ha gentilmente riaccompagnato a casa facendosi beccare da mia
madre mentre mi stava per baciare. Già immaginavo l’infarto che
l’avrebbe colto se gli avessi detto una cosa del genere.
Feci spallucce
indifferente. -Sì, abbastanza.-
-Ne sono
contento.- Sorrise di nuovo prima di ritornare a leggere il suo giornale.
-Nicky invece?-
Domandai guardando distrattamente l’orologio: le undici. Alle tre ci
sarebbe stata la festa in barca; non avevo ancora deciso se andarci o no.
-Ha dormito a
casa di un amico.- Spiegò sorseggiando un altro po’ di
caffè.
-Ah.- Brillante conclusione la mia. Se non altro
il moccioso era fuori dai piedi.
Il rumore della
porta d’ingresso mi spaventò parecchio, più che altro
perché sapevo già chi fosse…
-Ciao.- Salutò mia madre sorridendo radiosa
a mio padre. Il suo sorriso s’incupì un po’ non appena
guardò me, ma mio padre non lo notò:
-Bentornata
cara.-
-Ciao
mamma…- Mormorai indecisa in sua direzione.
-Lily tesoro, mi
daresti una mano a sistemare le cose?- Mi chiese subito mia
mamma senza perdere tempo.
Stavo sudando
freddo, dovevo calmarmi. -Certo.- Risposi torcendomi le mani.
Mio padre
continuava a sorseggiare il suo caffè e non accennava minimamente ad
andarsene facendo irritare parecchio mia madre.
-Tesoro qui
disturbi…- Il sopracciglio scattò su; brutto segno. -O ci aiuti
con la spesa- E qui arrivò un sorriso perfido
-O vai in salotto a vedere la Tv.-
Per mio padre
bastò meno di un secondo per decidere. -Va bene, vi lascio qui tra voi
ragazze.- Concluse alzandosi. -Immagino dobbiate cucinare poi…Ah, cosa
farei senza le donne della mia vita.- Sorrise ruffiano.
-Certo certo.-
Ridacchiò mia madre.
Lentamente, ma molto lentamente iniziai a mettere a posto la spesa. Sapevo che mancasse poco alla raffica di
domande e prediche che doveva farmi mia madre. Quando sospirò dopo aver
messo via un sacco contenente cipolle, capii che il suo non era un sospiro
dovuto alle cipolle riposte nello scaffale, ma a quello che aveva da dirmi.
Deglutii rumorosamente pronta a rispondere a qualsiasi sua
accusa/affermazione/domanda.
-Da quanto va
avanti Lily?- Domandò seria guardandomi negli occhi.
Nonostante la
preparazione psicologica a cui mi ero sottoposta,
esitai un attimo a rispondere.
-Solo da
ieri…- Mormorai improvvisamente interessata al coniglietto sorridente
sulle mie ciabatte. In fondo, il giorno della festa l’avevo incontrato
per caso, non era un appuntamento.
-Mamma ma non
è successo niente, davvero!- Aggiunsi svelta
alzando lo sguardo di scatto.
-Non è
successo niente?!- Spalancò la bocca incredula.
-Lui è un ragazzino psicopatico scappato di casa a soli dodici anni per
unirsi ad un gruppo di pazzi assassini!Questo ti
sembra niente?-
Non risposi. Di
nuovo il coniglietto sorridente mi sembrava molto più interessante degli
occhi furiosi di mia madre. Codarda.
-Santo cielo Lily, se lo sapesse tuo padre gli
verrebbe un colpo!Avrei dovuto chiamarlo subito ieri e farlo arrestare; non
riesco a credere che abbia avuto la faccia tosta di presentarsi qui dopo tutto
quello che ti ha fatto!- Continuò; sembrava quasi che non riuscisse
più a fermarsi.
Questa volta la
risposta venne fuori da sola, prima che potessi controllarla. -Cosa mi ha fatto?!- Chiesi incredula, lasciandola un attimo spiazzata per la
mia reazione. -Lui non mi ha fatto niente mamma!- Senza rendermene conto stavo
alzando anche io la voce; non era mai successo che
litigassi in quel modo con mia madre.
-Lui mi ha solo aiutata, lui mi ha permesso di ritornare a casa, lui…-
-Lui ti ha
accompagnato a casa in macchina ieri.- Mi interruppe
mentre si massaggiava le tempie ad occhi chiusi cercando di calmarsi.
-Perché
eravate insieme?Siete usciti?Mi hai mentito
allora…- Non riapriva ancora gli occhi.
-No!- Alzai un
po’ troppo la voce e venne fuori stridula. –Non ti ho
mentito…- Sbottai sulla difensiva. –Io l’ho incontrato per
caso a quella festa a cui sono andata e…-
-Anche
l’altro ieri quando ti ha riaccompagnato in moto
vi siete incontrati per caso?- Mi bloccò sprezzante.
Ci aveva visti. Mi cacciai con forza le unghie nella mano nervosa.
-Sì, non
ci siamo messi d’accordo.- Da dove mi fosse uscito quel filo di voce non
ne avevo idea.
-Lui ti piace.-
Nei suoi occhi non c’era traccia di ironia.
Quella
consapevolezza arrivò come una forte fitta allo stomaco che
iniziò a contorcersi.
-No!- Strillai
nuovamente con vocina acuta. Non l’avrei data a bere nemmeno ad un bambino.
-Non era una
domanda…- Mormorò guardandomi seria.
-Non mi piace
mamma, come ti può venire in mente una cosa del genere?- La guardai sbigottita.
-Lily…il
fatto che tu lo neghi è una conferma.-
-Cosa dovrei fare allora, confermare la cosa?- David non mi
piaceva, lui non doveva piacermi.
-Non devi mai
più vederlo.- La sua voce arrivò fredda e tagliente come una lama
fino al mio cuore. Mai più.
Perché mi faceva così male?
-È per il
tuo bene tesoro.- Continuò, ma la sua voce mi sembrava distante.
Già, certo, comodo dire così. Il mio bene?Sarebbe stato un bene per me?Ma per favore, la storia del mio bene era
vecchia quanto il mondo! Tutte balle, non vederlo non mi avrebbe fatto bene.
-Questo lo dici tu.- Ribattei grintosa senza abbassare lo sguardo.
Mai più. Quelle parole continuavano a ronzarmi in
testa e non riuscivo proprio a toglierle di lì. Maledizione,
perché mi davano così fastidio?Di sicuro
era perché non sopportavo una proibizione da parte di mia madre e per
puro istinto adolescenziale tendevo a ribellarmi, non c’era altra
spiegazione.
-E’ un
criminale Lily. Ha ucciso delle persone! Che futuro pensi di avere se ti
dovessi innamorare di lui?Soffriresti ancora di più…-Mi guardò
seriamente preoccupata.
Aveva ragione e
lo sapevo bene. Se lo avessi rivisto avrei fatto la
cazzata più grande della mia vita. Stavo per innamorarmi di lui, mia
madre aveva ragione, non potevo permettere che accadesse.
Lasciai ricadere
le braccia sui fianchi rassegnata, senza rispondere e
tenendo lo sguardo basso.
-Lily…-
Cominciò di nuovo guardandomi dispiaciuta. –Tu sei la mia vita,
non voglio che ti accada niente…se anche lui non
è un totale squilibrato mentale, i suoi amichetti delinquenti
sì. E lo è pure quel pazzoide di Johnny Rydell che sta tramando
contro tuo padre da molto e potrebbe usarti di nuovo contro di lui.- Le sue
parole erano completamente esatte e lo sapevo bene, eppure non riuscivo a
condividerle del tutto, non mi sembravano abbastanza per
costringermi a rinunciare a David…
Annuii come in
trance prima di risvegliarmi da quel torpore.
-Hai ragione.-
Sospirai. Avevo perso qualsiasi parte razionale del mio cervello da quando
avevo conosciuto quel ragazzo, dovevo rinsavire e fare la cosa giusta…per
quanto la cosa giusta fosse maledettamente sbagliata
per me. -Non lo rivedrò,
stai tranquilla, non avrò occasioni per farlo.-
Anche mia madre
sospirò, ma di sollievo. –Oh grazie al cielo.- Considerò
con voce sollevata. –Quindi immagino non andrai
nemmeno alla festa sul molo di oggi.- Roteò gli occhi
allusiva.
-Come…?Hai
origliato?!- Chiesi indignata.
-Tesoro…-
Cercò di nuovo di abbracciarmi, ma l’allontanai
come schifata.
-Come hai potuto
mamma?- Piagnucolai colta da un’ansia improvvisa.
-È una
festa di delinquenti; tuo padre sta agognando di arrestarli da una vita!Come
hai potuto tu tenere nascosta una cosa del genere?!-
-Lui non è come gli altri, lui…mi ha invitata a quella
festa al molo solo per trascorrere del tempo con me, come un ragazzo qualsiasi
con la sua...- L’occhiataccia che mi lanciò fu più che
eloquente. –Con una ragazza.- Mi corressi immediatamente.
-Così la
festa è al molo, eh?- Domandò improvvisamente famelica. –E
in quale precisamente?-
-Credevo avessi
origliato…- Replicai sprezzante. –È un problema tuo.- Mi
girai per andarmene, ma lei mi afferrò veloce per la spalla facendomi
male.
-Dove credi di
andare signorina?Non è così che ci si rivolge a tua madre!-
Sbraitò furiosa. –Ora tu mi dici in che molo si trova quella dannatissima
festa o non ti muoverai di qui.-
-Scordatelo.-
Dissi gelida. Non avrei parlato nemmeno sotto tortura, non avevo nessuna
intenzione di tradirlo.
Dall’espressione
di mia madre sembrava che stesse per tirarmi uno schiaffo da un momento
all’altro.
-Sai benissimo
che tuo padre li troverà comunque e allora per David saranno guai…-
Sapeva come prendermi, quelle parole servirono a catturare tutta la mia
attenzione. -Dimmi il molo e ti giuro che farò in modo che tuo padre non
faccia niente al tuo amico; se lo lascerà scappare accidentalmente per questa volta.- L’intensità del suo
sguardo mi fece riflettere.
Aveva ragione,
mio padre sarebbe riuscito comunque ad irrompere a
quella festa con una numerosi rinforzi…e non c’era modo di
impedirglielo. Per David sarebbero stati solo guai.
-Ho la tua parola
mamma?- Mi morsi il labbro nervosa. Se parlare fosse
servito ad evitare un eventuale arresto di Dave, lo
avrei fatto. A quel punto che io parlassi o no non
cambiava niente.
-Te lo giuro tesoro, ma ora ti prego dimmi dove si trova, quei criminali
non possono continuare ad agire indisturbati in città…ti ricordo
che uno di loro mi ha quasi fatto perdere una delle cose più belle che
la vita mi abbia mai donato.- Gli occhi le si inumidirono
di nuovo e questa volta non mi sottrassi al suo abbraccio.
-Il molo 4 a Brooklyn.-
La mia voce fu poco più di un sussurro, ma lei la sentì
ugualmente ed annuì.
-L’hai già detto a papà?- Sentivo il magone
pressare come un macigno sul petto. Senso…di colpa?
-Gli ho detto che
ti sei ricordata che ne hanno parlato l’altro giorno quando ti han
rapito. Ci sarà di sicuro anche quel Johnny,
sai da quanto tempo tuo padre…- Non la lasciai finire; corsi su per le
scale ignorando il suo tentativo affettuoso di richiamarmi.
Johnny, Johnny, Johnny, sempre Johnny!Sono
stufa!Catturare quel criminale èpiù importante della mia
felicità?
Mi buttai sul
letto incominciando –per quanto odiassi farlo- a piangere e, come presa
da una schizofrenia improvvisa, presi a pugni il cuscino per sfogarmi. Non
c’erano più dubbi, ero una campionessa di box
nata, avrei dovuto seriamente prendere alcune lezioni per sfogarmi su un
bel sacco o sulla faccia di qualcuno.
Sentii rimbombare
dal piano di sotto la voce di mio padre entusiasta.
-Li prenderemo. Alle 4 precise interverremo, la festa
dovrà già essere ben avviata, ci dovranno essere tutti, non
sospetteranno nulla.- Continuò imperterrito; probabilmente stava
parlando al telefono con qualche suo collega.
Li avrebbero
arrestati?E poi condannati?Ma per David in fondo non sarebbe stata una cosa del
tutto negativa, no?Avrebbe rivisto i suoi genitori e magari avrebbe chiarito
con loro qualche malinteso che si era creato. Forse li odiava per una
sciocchezza che si sarebbe potuta tranquillamente risolvere. E comunque mia mamma mi aveva assicurato che lui non rischiava; eppure mi
sentivo così irrequieta. Dannazione non avevo
nemmeno il suo numero di telefono per avvisarlo…
L’idea di
vederlo in manette mi faceva stare male e il fatto che stessi
male per lui mi faceva imbestialire; aveva ragione mia madre, era un criminale
e aveva ucciso delle persone cazzo!Eppure con me era così dolce…
Le sue labbra quando mi avevano baciato erano state così…
Calde…morbide…
E il suo sorriso
era così luminoso e piacevole…
Come quello di un bambino
I suoi occhi
bellissimi così pieni di disprezzo ed odio
Erano così dolci quando guardavano me
Mi facevano
sentire bene…
Basta!
Sbuffai girandomi
dall’altra parte. Dovevo finirla o sarei sul serio impazzita. Io ero la
figlia di un poliziotto, chi mi assicurava che lui non mi stesse usando solo
per quello?Avrei dovuto odiarlo, non pensare di continuo a lui in quel modo,
cavolo!
Chiusi gli occhi
con l’intento di dimenticare tutto e non mi accorsi che pian piano mi stessi
addormentando.
Quando mi risvegliai ci misi un po’ a capire dov’ero e
cosa fosse successo. Una coperta mi copriva le spalle e la porta era socchiusa;
aggrottai la fronte, ricordavo perfettamente di averla chiusa.
Mia madre. Doveva
avermi trovata così mentre stava venendo a chiamarmi per il pranzo e
aveva preferito lasciarmi dormire.
Ricordandomi
improvvisamente di una cosa, guardai ansiosa l’orologio e mi
tranquillizzai subito vedendo che erano le 2 del pomeriggio. Mancava
un’ora. Rimasi un po’ imbambolata a fissare la radiosveglia prima di
prendere il telefono e comporre velocemente un numero che conoscevo bene a
memoria.
-Lily ciao!Come stai?- Mi chiese, a giudicare dalla voce, contenta. -Mi
devi ancora raccontare…-
-Non adesso- La
bloccai prima che potesse finire -Angie mi devi
accompagnare in un posto.- Dissi tutto d’un fiato.
-Ok..- Mormorò confusa -Dove?-
-Ehm…- Mi
morsi il labbro. -Vediamoci al porto di Brooklyn fra un’ora, pensi di
farcela?-
-Sì,
ma…-
-Perfetto a dopo
allora.- Riattaccai subito senza darle nessuna risposta; risposte
che nemmeno io avevo. Perché lo stavo facendo?Ero impazzita?Probabile,
mi appuntai mentalmente di consultare qualche psicologo in futuro.
Mi vestii di
corsa con qualcosa di carino e misi un filo di matita sugli occhi. I capelli
piuttosto lisci e con solo qualche ondina, li pettinai
con le mani per evitare che si gonfiassero come erano soliti fare.
Mio padre per
fortuna era alla centrale di polizia anche di domenica pomeriggio quindi uscire non fu un problema. Sgattaiolai fuori dalla stanza
senza farmi vedere da mia madre che era in cucina a guardare come ipnotizzata Beautiful. Assurdo, non bastavano le
puntate settimanali, ora pure la domenica dovevano
rompere con quell’infinita schifezza.
Corsi in strada
come una forsennata e, una volta trovato un taxi disponibile, mi feci portare
subito a destinazione.
Angela era
lì in piedi davanti al molo 1 e quando arrivai
mi fissò piuttosto seccata.
-Stavo studiando
biologia, spero tu abbia una scusa plausibile perché questa volta non accetterò il fatto che tuo fratello ti obblighi a
giocare alla play!- Mi venne incontro come una furia puntellando le mani sui
fianchi.
-Credimi, vorrei
essere qui per quello.- Scossi impercettibilmente la testa prima di dirigermi
verso quello che sapevo essere il molo 4. Lei mi era
alle calcagna, la sentivo.
-Allora?Per cosa
siamo qui?-
Mi dispiaceva
coinvolgerla, avevo fatto una gran cazzata, lei non c’entrava.
-Io sono qui per
una festa, ma è meglio se torni a casa Angie.-
-Cosa?Ma scusa mi
hai fatto venire fin qui e adesso voglio vederla questa festa!-
Bofonchiò
seccata.
Alzai gli occhi
al cielo prima di bloccarmi davanti ad una barca.
-Accidenti,
ma cos’è,
una nave?- Angela spalancò la bocca sorpresa guardando la lussuosa barca
attraccata al molo 4 da dove partiva della musica da discoteca.
-Ci siamo-
Sussurrai piano prima di incominciare di nuovo a camminare a passo deciso.
-Lily!Aspettami!-
Lei continuava a seguirmi leggermente offesa.
Come immaginavo c’era un tipo all’ingresso della
barca che fermava chiunque cercasse di entrare senza essere stato invitato.
Quando fui abbastanza vicina per essere vista lui
dall’alto dei suoi 2 metri –credo- mi
squadrò. -Ciao bellezza- Disse con voce melliflua -Sei qui per la
festa?-
No e per
cos’altro scimmione!
-Sì
ehm…- Sentii Angela strattonarmi leggermente un braccio, ma non per
portarmi via, più che altro per costringermi a voltarmi verso di lei e
spiegarle la situazione.
-Hai
l’invito?- Chiese lui soffermandosi parecchio sulla scollatura della mia
magliettina. Istintivamente rabbrividii, ma cercai di non darlo a vedere. -Sì,
sono con David Bellick.- Ancora non avevo capito il perché di quel
cognome falso. Certo non sarebbe stato saggio dire il suo vero cognome,
però la cosa non mi quadrava proprio per niente…Insomma, i suoi
“colleghi” sapevano che il suo cognome era Woldrich, che senso
aveva mentire?
L’uomo
annuì sorridendo. -Ah sì, mi aveva avvisato che sarebbe arrivata
una sua amica- Disse togliendosi per
un attimo gli occhiali da sole e ammiccando malizioso.
-Già..- Sorrisi cercando di non essere troppo nervosa.
-L’altra
ragazza invece?- Squadrò anche Angie ben bene prima di ghignare
divertito in sua direzione. Che razza di maniaco!
-È una mia
amica, è con me.- Risposi gelida stavolta.
-Mi dispiace, ma
la ragazza non è stata invitata, Dave mi ha parlato solo di te non di
lei.-
Meglio
così in fondo. Non volevo che venisse coinvolta
dalle mie cazzate.
-Scusa eh Lily,
adesso mi spieghi che cavolo…-
Le tappai
immediatamente la bocca sperando che il ciccione non si insospettisse
per il comportamento di Angie.
-Mi spiace
dolcezza- Biascicò lui dispiaciuto pensando che la sua reazione fosse
dovuta al fatto che non potesse partecipare alla festa. -Ma è per
difenderci dagli intrusi, senza invito non si entra.-
Annuii. -Certo capisco, la scusi, ci è rimasta male.- La trascinai
via da lì un attimo per parlarle con calma.
-Che stai facendo
Lily?- Mi chiese non appena fu di nuovo libera di
parlare. –Intrusi?Quello si deve difendere dagli intrusi?Che razza di
festa è?!-
-Una cazzata appunto. Angie tu
devi andare via di qui, d’accordo?Ti spiegherò tutto stasera, ora
vai però!-
Tentennò un attimo indecisa sul da farsi.
-Fidati di me-
Sapevo che lo avrebbe fatto; quella frase funzionava sempre.
Si morse il
labbro. –D’accordo, ma fai attenzione ti prego.- Mi supplicò
con lo sguardo.
Annuii e la
osservai allontanarsi indecisa dal molo. Quando fu definitivamente sparita
dalla mia traiettoria raggiunsi di nuovo il tipo
all’ingresso che mi fece entrare.
Il party mi
ricordava la canzone Barbie girl degli
Aqua; le donne, squillo di lusso probabilmente, sembravano tante bamboline che
mostravano in modo pietoso le loro “grazie” per attirare
l’attenzione degli uomini che invece assomigliavano a tanti
Ken in smoking.
Ogni singola
donna era avvinghiata come una piovra al proprio cavaliere d’occasione,
più il boss era ricco e potente, più l’aggancio era
conveniente. Disgustoso…
Dio quanto doveva
essere ricco il proprietario di quella barca, miliardario. Chissà se era
di Johnny Rydell. Mi ritrovai inspiegabilmente elettrizzata all’idea di
essere alla festa di una persona così importante. Certo, era un pazzo
squilibrato mentale, ma la cosa era comunque morbosamente eccitante!Stavo
diventando peggio di Bella Swan, sempre inevitabilmente in pericolo…eh
beh, con il ragazzo che si ritrovava.
Mi guardai
intorno, godendomi la canzone The way I
are di Timbaland, mentre cercavo una persona che -non lo avrei mai ammesso
nemmeno sotto tortura- avevo voglia di vedere.
Quando andai a
sbattere contro un uomo, mi girai immediatamente per scusarmi, ma le parole mi
morirono in gola.
L’uomo in
questione era terribilmente alto, sui due metri circa, e aveva dei capelli sul
castano chiaro lunghi più o meno fino a poco
sotto il mento. L’abbronzatura appena accennata e il sorriso in cui erano
distese le sue labbra sottili e perfette mi fecero
aumentare il battito cardiaco. Era l’uomo più bello che avessi mai
visto, terribilmente magnetico. Ma chi era, Brad Pitt?
Non riuscii a
vedere i suoi occhi -che dovevano essere splendidi visto
il contorno- perché portava degli scuri occhiali da sole.
Deglutii cercando
di far muovere le mie stupide corde vocali che si erano seccate. –Scu- scusi…- Balbettai a disagio. Caspita quell’uomo
abbassava da morire l’autostima. Con la faccia che si ritrovava
chissà quanto doveva essere carismatico.
-Non ti
preoccupare piccola.- Disse con una voce bassa e roca,
ma piacevole.
Era incredibile,
emanava una maestosità pazzesca; sembravo una gazzella che si inchinava di fronte ad un leone! Scossi la testa
infastidita riprendendomi prima di riprendere a
camminare.
Mi sentivo
veramente a disagio per via di tutti gli sguardi da pervertiti che mi
rivolgevano i ragazzi e anche gli uomini mentre passavo davanti a loro.
Un ragazzo moro
mi si parò davanti facendomi quasi saltare per lo spavento.
-Ciao
bella.- Celiò
malizioso.
-Ciao.- Feci un sorriso tiratissimo e abbastanza
stranito –che voleva da me?- prima di cercare di sviarlo per andare
avanti.
Lui però
non sembrava minimamente intenzionato a spostarsi, continuava a guardarmi
soddisfatto con un sorriso da ebete stampato in faccia.
-Ti prendo per
tutta la giornata e anche per la notte.- Se possibile il suo sorriso
diventò ancora più largo.
Aggrottai la
fronte incredula. -Come scusa?- Chiesi sforzandomi di stare calma e ignorando
la rabbia che stava prendendo possesso pian piano di ogni minima cellula del
mio corpo.
-Io lavoro per Theodor
Madison.- Mi informò vanitoso, come se la cosa
mi potesse anche solo minimamente importare. Avevo sentito nominare da mio
padre quel tipo, doveva essere qualche altro criminale ricercato.
-Quindi?-
Arricciai il naso in una smorfia di sufficienza.
-Posso pagarti
bene.- Finì incrociando le braccia al petto arrogante.
Spalancai la
bocca sbalordita e stizzita, prima di rivolgergli uno dei miei peggiori sguardi
d’odio.
-Ma tu scherzi!Ma
sai dove te li puoi mettere i tuoi soldi?!- Sbottai
indignata diventando tutt’uno con i miei capelli.
-Oh andiamo, non
fare la preziosa.- Roteò gli occhi seccato. Ah
osava pure fare il seccato?!
-Non faccio la
preziosa e ora scusami, ma devo andare.- Ero riuscita a stare calma e a non picchiarlo, una cosa molto positiva. Modestamente io avevo
un autocontrollo da paura.
-Tutta sola
soletta?- suggerì con tanto di nuovo sorriso ebete in agguato.
Ok,
l’autocontrollo stava andando a farsi un girettino…
-Non sono sola!-
Puntellai le mani sui fianchi esasperata.
-Ah no?E con chi
sei?- Odiavo il suo tono di voce insolente. Brutto
poppante che non era altro!
-Con David
Bellick.- Più o meno, quando lo
trovavo…in fondo era lì, da qualche parte.
Il sorriso
dell’idiota si spense. –Ah, ma che cazzo, non può
accontentarsi di sbattersi Kimberly e basta quello lì?-
Kimberly chi?!Chi diavolo era quella Kimberly?! Dio, se lo avessi avuto davanti lo avrei strozzato!
–Evidentemente
no.- Sibilai torva non vedendo l’ora di togliermi dalle scatole quel
cretino.
-Fate una cosa a
tre e piccola?- Schioccò la lingua divertito,
irritandomi con un nuovo sorriso e avvicinandosi a me con il viso.
Benissimo, non
aspettavo altro. Gli stampai la mia mano con forza sul viso e quello schioccare
forte sulla sua guancia mi procurò un piacere ed
una soddisfazione impossibili da descrivere.
-Ma brutta
puttana, come ti permetti?!- Sbraitò tenendosi
la guancia arrossata con la mano.
-Ma come ti
permetti tu!- Gli ringhiai contro furiosa, se sperava di spaventarmi si
sbagliava di grosso!
Si stava
avvicinando a me minacciosamente, quando una voce lo bloccò.
-Lascia stare
Harry!- Mi ricordava vagamente qualcosa quella voce, l’avevo già
sentita.
-Quella non la
puoi comprare, non ti conviene proprio.- Quando mi girai in direzione della
voce divertita, capii subito a chi apparteneva.
Kevin Parks se ne
stava in piedi a braccia conserte con un’espressione quasi più
ebete di quella del tipo che avevo davanti.
-E poi è
di Dave, non ti conviene farlo incazzare, sai che caratteraccio ha…-
Continuò con una scrollata di spalle.
Il moro
sembrò convinto del tutto, annuì e sparì di corsa
lasciandomi con lo sguardo basso per la vergogna che sentivo nell’essere
stata aiutata da Kevin Parks. Dio, che sensi di colpa, era solo colpa mia se era ricercato.
Alzai di poco lo
sguardo e notai con sollievo che i suoi occhi non erano
affatto ostili, anzi erano amichevoli.
Mi fece un cenno
con la testa alla sua sinistra e seguendolo lo vidi.
Il battito del
mio cuore non poté fare a meno di accelerare; era appoggiato alla
ringhiera della barca e stava bevendo un drink. I capelli biondi scompigliati e
il viso erano illuminati dalla luce del sole ed il suo
fisico asciutto messo in risalto dalla camicia a maniche corte bianca che
portava, mi fece quasi sospirare. I primi bottoni erano slacciati, facendo intravedere
così la linea perfetta del collo e una parte del petto. I jeans scuri
gli fasciavano le gambe alla perfezione e la cintura che aveva della JC –tra l’altro osservarla mi stava
facendo venire una voglia pazzesca di togliergliela- metteva in risalto la sua
vita perfetta senza un briciolo di grasso. Perfetto.
Era davvero perfetto, non aveva un solo difetto. Almeno non fisicamente.
Sembrava un angelo. Anzi, molto di più, un Dio greco.
Rideva. Stava
parlando con una ragazza e questo mi fece provare una strana sensazione; sentivo
di odiarla senza nemmeno conoscerla. Era alta e aveva un fisico da modella. I
capelli erano biondi e mossi e gli occhi azzurri cristallini, sembrava la
reincarnazione di Venere. Osservandola meglio
realizzai, spalancando gli occhi, chi fosse: la ragazza del bagno in
discoteca!Era alla festa di Tatiana!
Quando gli sorrise una morsa mi attanagliò lo stomaco: era
davvero bellissima. D’un tratto
mi sentii tremendamente anonima e brutta rispetto a lei ed
arrivai a chiedermi che cosa diavolo ci fossi andata a fare lì. E dire
che non mi era mai capitato di sentirmi insicura…Quella biondina stava
letteralmente mandando a puttane la mia autostima, cazzo.
David’s pov
Di solito quelle
feste mi avevano sempre divertito, invece quella volta ero parecchio annoiato e
non facevo che guardarmi intorno.
-Kim?- Chiesi
attirando l’attenzione della bellissima ragazza bionda che sorseggiava un
drink vicino a me. Certe volte mi chiedevo davvero come avessi fatto a lasciare
uno schianto del genere. Cazzo, era una visione con quel vestitino corto che
indossava, aveva attirato lo sguardo di tutti gli uomini della barca.
-Uhm?- Si
girò leggermente verso di me in attesa.
-Tu conosci un
tipo di nome Edward Cullen?- Già che c’ero…
Ciò che
non mi aspettavo era una sonora risata in risposta.
-Che ho detto?-
Aggrottai il sopracciglio confuso.
-Dio Dave quanto
sei coglione!- Alla faccia della gentilezza… -Beh mi piacerebbe
conoscerlo- Sorrise di sbieco -Se solo esistesse.-
-Che vuoi
dire?Non esiste?- La guardai sbalordito, sentendomi improvvisamente un vero
idiota.
-No, è il
personaggio di un libro.- Spiegò prima di sorseggiare un altro po’
del suo drink.
-Come mai me lo
chiedi?- Chiese ancora mentre io stavo imprecando mentalmente in dieci lingue
diverse. Quella stronzetta mi aveva fregato alla grande!E io che mi ero fatto
un sacco di seghe mentali cercando di immaginarmi un possibile rivale
rincoglionito da eliminare. Grandioso
David. Davvero grandioso. Se non ci fosse stata Kim mi sarei
applaudito da solo per la mia scemenza. Chissà quanto cazzo ci aveva
riso su quella stronza…
-Così- Risposi alzando le spalle e lei capendo
perfettamente che quel gesto volesse dire che non avrei aggiunto altro non indagò
oltre.
Parlammo per un
po’ delle solite cazzate di cui parlavano solitamente le donne, ma io non
ero particolarmente interessato al discorso.
Mi guardai in
giro, pronto a fulminare con lo sguardo la persona che aspettavo. Mi sarei
vendicato eccome!Mi aveva fatto fare la figura dello
stupido.
-Cerchi
qualcuno?- Mi chiese Kim aggrottando il sopracciglio destro.
-No, figurati.-
Continuò a
parlare delle solite cavolate ed io mi limitai ad ascoltarla distrattamente, cogliendo alcune parole ogni tanto come: ragazza, lui, trucco, economico, mascara, scommessa; e
ogni volta che lei smetteva di parlare per riprendere fiato non dovevo far
altro che fare un cenno d’assenso con il capo e dire
“sì” o “no”.
-David, ma mi
stai ascoltando?- mi domandò accigliata, scoccandomi
un’occhiataccia quando risposi con un “sì” al posto di
un “no”, smascherandomi.
-Sì- Risposi cercando di mostrarmi convinto.
-Ripetimi quello
che ho detto allora dai!-
-Kim- cominciai serio –Sei stata
così esauriente e precisa che non riuscirei a concentrare tutto in poche
frasi, così su due piedi.-
Mi guardò
scettica. –Allora che ne pensi?- Mi chiese a tranello.
-Che sia una grande cosa.- Annuii sicuro della mia affermazione.
-Cosa
“è una grande cosa”?-
-Quello che hai
appena detto.- Aggrottai la fronte.
-Quindi pensi che
l’incidente aereo che c’è stato l’altro giorno e di
cui parlava il telegiornale stamattina sia una bella cosa?-
Argh. Beccato.
–Certo che no.- Scossi appena la testa accigliato.
-Quindi non mi
stavi ascoltando.- Concluse compiaciuta di averla avuta vinta.
-No, non ascolto
quasi mai le cazzate che dici.- Ammisi ridacchiando.
-Grazie tante,
eh?-Rise anche
lei divertita. Kim riusciva sempre a tirarmi su il morale anche con le sue
madornali cazzate.
Passai qualche
altro minuto a guardarmi intorno, poi improvvisamente la vidi. Appena la notai
il mio cuore aumentò –possibile?- i battiti. Mi dimenticai
immediatamente della
ragazza splendida che avevo vicino, perché
avendo quella visione divina davanti ai miei occhi era impossibile vedere
qualcos’altro. Era davvero bellissima, i capelli erano più lisci
rispetto al solito e dovevo ammettere che così stava ancora meglio.
Indossava un vestito chiaro, sul beige, piuttosto corto che le fasciava
perfettamente il seno e le gambe. Mi stava guardando quasi con odio e mi ci
volle qualche secondo prima di realizzare che stesse
guardando Kim. Dopo qualche altro secondo i suoi occhi si incatenarono
ai miei; lo sguardo pieno d’odio però rimase lo stesso. Il tempo
di battere le ciglia e la vidi sparire fra la gente che le era intorno.
-Scusa un attimo.- Mi affrettai a dire a Kim che mi guardava frastornata.
Allison’s pov
Via, via, via di qui. Continuavo a pensare mentre camminavo a
passo veloce fra la gente che ballava. Lei era così carina, così
elegante…io ero così anonima con quel vestitino stupido e conciata
così non ero per niente elegante. Quando mi sentii afferrare per un
braccio imprecai più volte mentalmente.
-Che fai,
scappi?- Mi sussurrò vicino all’orecchio facendo completamente
contorcere il mio cuore in una fitta piuttosto dolorosa. Come potevo lasciare
che venisse arrestato?
-Certo che no.- Risposi orgogliosa e strattonando il braccio
finché non mollò la presa.
Mi girai per
fronteggiarlo, ma fu un errore. Incrociare i suoi occhi mi fece
quasi perdere la capacità di comporre una frase di senso compiuto.
-Ti ricordo che
mi devi un ballo.- Disse divertito.
-Questo l’hai stabilito tu.- Gli ricordai acida.
-Non mi sembra
che tu abbia obbiettato la scorsa volta comunque.-
-Sì
invece.- Protestai.
Ridacchiò
prima di assumere un’aria fintamente seria.
-Oltretutto mia
cara, devi anche farti perdonare per la storia del tizio del libro.-
Inarcò un sopracciglio allusivo. Capii
immediatamente a chi si riferisse e non potei fare a meno di ridere sentendo
una strana e piacevole sensazione al cuore.
-Ti sei informato
a quanto pare.- Stavolta fui io a sorridere allusiva.
Subito si fece
serio e alzò la guardia. –Dove vuoi arrivare?- Mi guardò di
sbieco.
-Dico soltanto
che a quanto pare la storia del mio ex
–e qui mi scappò una risatina– ti ha turbato parecchio,
tanto da andare ad informarti su chi fosse, che ne so,
magari cercando su google il suo nome?- Tirai ad indovinare. Lo vidi fare una
smorfia.
-Solo
curiosità- Borbottò piuttosto infastidito facendomi nuovamente sorridere. Per una
volta ero io ad avere in mano la situazione.
-Io ci metterei
la mano sul fuoco sul fatto che fossi geloso.- Ridacchiai dimenticandomi della polizia,
della bionda e di tutte le altre cose che in quel momento avrei dovuto avere
per la testa; lui aveva il potere di farmi dimenticare tutto.
-Ma davvero?-
Riacquistò in un attimo il suo ghigno. –Pure io ce la metterei la mano su quel cazzo di fuoco sul fatto che tu
fossi gelosa della ragazza che era con me prima.-
Mi
irrigidii subito e lui
lo notò parecchio divertito. Era maledettamente furbo, aveva sviato il
discorso da lui a me.
-Siamo pari- Annunciò entusiasta.
–Anzi- Ci pensò su un attimo. –Direi che conta anche la tua
sceneggiata con la gelataia, quindi tu sei a quota 2.-
-Non ero gelosa
di quella.- Misi il broncio peggio di una bambina di
due anni.
-Certo certo.-
Scosse la testa dandomela vinta. -Allora questo ballo?- Mi chiese poi
tendendomi una mano divertito.
La guardai
incerta prima di seguire quello che mi dettava il cuore, nonostante il cervello
volesse solo ed esclusivamente la mia fuga da lì.
-Uno
solo- Precisai scettica.
Rise.
-Basterà.-
Fece un cenno al
tipo al lato della pista immensa da ballo che c’era su quella nave -altro
che barca!- e subito il dj acconsentì con la testa a qualcosa che non
avevo afferrato.
Ci misi poco a
capire con orrore che cosa il dj avesse già in serbo di mettere fin
dall’inizio. Era già tutto programmato!Fulminai David con lo
sguardo che se la rideva mentre When you
say nothing at alldi Ronan Keating iniziava le sue prime note. Un lento. Voleva farmi
ballare un lento quello stronzo!Con la musica da discoteca sarebbe stato
più facile, ma un lento! Trattenni un ringhio che mi stava per uscire
dalla bocca seguito poi da una serie di insulti che
avrebbero fatto arrossire persino la persona più volgare del mondo. Ci
avvicinammo, o meglio, lui mi avvicinò a
sé mettendomi una mano dietro la schiena facendomi sentire delle strane
sensazioni sulle spalle. Quando la sua mano era entrata in contatto con la mia schiena era come se avessi preso la scossa, di quelle
piccole che si prendono magari per un secondo toccando qualcosa di ferro. Mi
dimenticai subito di tutti gli insulti che la mia mente stava accumulando e non
riuscii a pensare ad altro che a lui che mi sorrideva divertito.
It's
amazing how you can speak right to my heartE’sorprendente come tu riesca a parlare
dritto al mio cuore
Le parole della
canzone iniziarono, ma io le sentivo solo in lontananza, ero troppo ipnotizzata
dal suo sguardo, dalla sua bocca, così vicina alla mia…riuscivo a
sentire il suo respiro fresco soffiare sulla mia fronte e da lì mandare
tante piccole scosse elettriche a tutto il mio corpo. Il suo profumo poi
contribuiva a mandarmi completamente in tilt il cervello che ormai non aveva più
la capacità di fare niente.
Without saying a word you can light up the darkSenza dire una parola puoi illuminare il
buio
Allison-David pov
Come riesci, senza dire niente, a parlare al
mio cuore?
David’s pov
Non mi ero mai
sentito così strano in presenza di una ragazza.
Continuavo comunque a sorridere, mostrando quella sicurezza che però
dentro di me non avevo. Vederla arrossire mi piaceva, vederla sussultare ogni
volta che la sfioravo o mi avvicinavo mi elettrizzava, vedere il suo sguardo
ipnotizzato in quel momento me la faceva desiderare
come non avevo mai desiderato nessuna. Che mi aveva fatto?
Try as I may
I can never explainProvo come posso, non riesco mai a spiegare
What I hear when you don't say a thingCosa sento quando non dici niente
Mi piace lo sguardo che hai adesso Allie…vale
più di mille parole.
È solo una mia impressione o i tuoi
occhi stanno davvero brillando?è solo una mia impressione o ti sei
avvicinata di più a me?
The smile on your faceil sorriso sul
tuo viso
lets me know that you need memi dice che hai bisogno di me
Allison’s pov
Perchè?Perchè solo con te mi
sento completamente persa, ma allo stesso tempo al sicuro?Il tuo sorriso mi infonde una sicurezza ed una forza che non avrei mai
pensato di avere.
Riesci a sentire in questo momento il mio
cuore battere all’impazzata?Per colpa tua credo che rischierò
un infarto.
Penso proprio che potrei naufragare nei tuoi
occhi verdi così profondi. Sembra che stiano sorridendo anche
loro…Sei felice adesso David?La prima volta che
ci siamo conosciuti i tuoi occhi non avevano un colore così limpido. Avevano
qualche sfumatura grigia che ora invece sembra sparita.
Mi avvicinai di
più a lui sempre stregata dai suoi occhi, incurante di quello che le
persone intorno potevano pensare o dire. Al diavolo tutto! Dalla mia mano sulla
sua spalla continuavano a partire brividi che si diffondevano piacevolmente per
tutto il corpo. Desideravo che mi abbracciasse ancora più forte, volevo
essere stritolata fra le sue braccia, non me ne sarebbe importato un cavolo se
magari non fossi riuscita più a respirare. Quanto mi sarebbe piaciuto
restare per sempre così.
All day long
I can hear people talking out loudTutto il
giorno sento gente parlare forte
But when you
hold meMa quando mi
abbracci
near you
drown out the crowdcopri il
rumore della folla
Sì, la folla…cosa me ne
importa di loro in fondo se ci sei tu qui che mi abbracci?
Try as they
may they can never definePer quanto ci
provino non potranno mai dire
What's been
said between your heart and mineCos’è stato detto
fra il tuo cuore e il mio
No…loro non potranno mai capire che
cosa si stanno dicendo i nostri cuori adesso, anche perché nemmeno io lo
so con esattezza. Che diavolo mi succede?
David’s pov
Volevo davvero
che non finisse mai quel momento. E non me ne fregava assolutamente un cazzo di
sentirmi addosso gli sguardi increduli e contrari di
Kimberly e Kevin, si potevano pure fottere per quanto me ne importava.
Davvero, non
sapevo nemmeno come sarei riuscito a staccarmi da lei alla fine della canzone,
la mia mano che la stringeva forte a me sulla sua schiena sembrava dotata di
volontà propria. Il profumo dei suoi capelli mi stava letteralmente
facendo impazzire, grazie al cielo avevo un buon autocontrollo –anche se
lei gli stava dando parecchio filo da torcere- altrimenti non sapevo se avrei
resistito alla tentazione di saltarle addosso anche lì davanti a tutti.
Continuava a torturarsi la bocca mordendosela con i denti
nervosa e quel gesto non fece che eccitarmi ancora di più. Okay,
diciamo pure che lei non stava proprio contribuendo a far scemare la mia voglia
di saltarle addosso.
Allison’s pov
Sentire il mio
corpo così vicino al suo stava letteralmente facendo uscire il mio cuore
fuori dal petto. Stavo respirando affannosamente, ma non per la stanchezza del
ballo, più per il desiderio di un suo bacio…Guardavo le sue labbra
esattamente come un assetato guardava l’acqua nel deserto. Avevo proprio
bisogno delle sue labbra per aiutare la mia sete di lui.
Dissetami…
Caspita, da
quando ero così poetica?
You say your best when you say nothing at allTu dici le cose migliori, quando non dici niente.
Allison-David pov
Sì, tu riesci anche senza la tua voce
a parlarmi…
Allison’s pov
Non mi accorsi
nemmeno della fine della canzone perché quelle parole riecheggiavano
lontane nella mia testa. Solo il mio cuore riusciva a sentirle nitidamente e a
ripeterle mentre guardavo David.
Improvvisamente
una sveglia impostata al mio orologio da polso quello stesso pomeriggio, un
pomeriggio che mi sembrava lontanissimo però,
mi ricordò che erano le quattro…
*To be continued*
Ta-dan xD Ecco cosa
intendevo quando dicevo che le cose si sarebbero aggravate >.< Il finale
lascia un po’ così, ma il prossimo capitolo è già
scritto –così come tutta la storia, ma va beh xD- e vi assicuro
che cercherò di rispondere il prima possibile
alle vostre stupende recensioni per riuscire a postarlo :P Eh sì,
perché come al solito la colpa del ritardo è mia, Chiara è
stata velocissima e favolosa a betare e io lentissima e chiacchierona anche
nelle risposte come sempre xD Però credo che meritiate molto di
più di un semplice grazie per le vostre meravigliose recensioni, per
questo cerco sempre di scrivere il più possibile nelle risposte^^
Beh che dire sul
capitolo?Avete capito chi è l’uomo biondo che incontra Allison?Sì
dai, è semplice ;)
Per quanto riguarda
il ballo spero davvero che vi sia piaciuto e non vi sia sembrato banale
>.<Non
sapevo proprio che canzone scegliere, ne adoro tantissime, ma per ballare il lento
questa mi sembrava adattissima, anche per le parole che sono riuscita ad
adattare più o meno alla circostanza…credo…spero xD Come vi
è sembrato? Noioso, vero?Spero non troppo sdolcinato –David non lo
è per niente xD-, era la circostanza a renderli così smielati xP
Che altro dire?Mmh…Alla
fine salta di nuovo fuori Edward…Ma quanto gli fischieranno le orecchie a
quel poveraccio di un vampiro??? xD Pazienza,
sopporterà ù_ù
Ah una precisazione
importante: non essendo mai stata a New York non avevo la minima idea del fatto
che a Brooklyn non ci fosse un molo in cui si potesse attraccare una barca.
Perciò, grazie al preziosissimo aiuto di Bea (eulalia_17) che a NY ci
è stata**, ho corretto e ho messo Brooklyn nel capitolo precedente,
scusate per l’errore >.<
Pooi, vi lascio un
piccolo spoiler sul prossimo capitolo :P
-Dave, Kevin è stato ferito!-
Strillò agitata e con gli occhi leggermente umidi.
Ok, questo è
un po’ cattivello xP Poi immagino che a voi interessi di più
sapere cosa succederà fra Allie e Dave ;) vi dico solo che il prossimo
capitolo si intitolerà “I don’t
want to see you anymore – Non voglio più vederti”,
quindi…a voi l’immaginazione^^
Un bacione
grandissimo, grazie come sempre per il vostro sostegno che per me è
importantissimo**
Bec^^
*Risposte
recensioni*
Emily Doyle: Condivido più che pienamente la tua
conclusione xD Hai proprio ragione a dire che Allison sia disturbata, io sarei
andata avanti eccome xD Ma io sono io ed Allie
è Allie, cioè una deficiente ù_ù
Sono contenta che
Dave ti piaccia così tanto*___* Eh sì,
l’unico difetto è che un criminale, ma che vuoi che sia xD Si
può sorvolare!
Titanic è
abbastanza noioso sì –lo ammetto io che lo adoro e l’ho
visto un sacco di volte XD-, più che altro perché è molto
lento come film, certe scene magari sono un po’ troppo lagnose, ma alla
fine a me nel complesso il film mi piace ^//^
I pensieri di Dave
sono il contrario di quelli di Allie –ovviamente xD- e un pochino sono
come i miei, soprattuttoper quanto riguarda il pezzo noioso iniziale sulla vecchia che io
non sopporto xD
Paul
Walker*________* (faccia alla Homer Simpson quando
vede una ciambella xD) Non sarebbe stata una cattiva idea mandarli a vedere
2fast2fourius xD Ma ricordo che Allison è disturbata mentalmente, tanto
da volersi rivedere lo stesso film per la 137esima –mi sembra- volta xD
quindi...ù_ù
Grazie per tutti i complimenti cara, sei sempre gentilissima a
commentare^^
Un bacione grande,
al prossimo capitolo, Bec =)
mAd wOrLd: Ciao!^^ Grazie mille per la recensione, sono
contenta che il capitolo ti sia piaciuto^^
Come ho scritto
nello scorso capitolo -che ho corretto poi- ti
ringrazio tantissimo per avermi fatto notare l’errore^^ La mia ignoranza
geografica è veramente imbarazzante ^//^ Ero più che convinta che
Seattle fosse al posto di Boston -.- e quindi da brava cretina scrivevo Seattle
pensando a Boston, il che è assolutamente stupido lo so xD Poi guardando
sull’atlante ho notato che nemmeno Boston è tanto vicina,
però alla fine lo è molto di più di Seattle =D Si vede che
non ci sono mai stata in America, eh? :P
Grazie ancora per
la recensione, un bacio grande, Bec =)
semplicemente_lunatica: Ciao Giuly! =) Ti ringrazio infinitamente
per i tuoi complimenti, sono sempre più che graditi :D
Eh sì,
Allison ha avuto un aumento improvviso di lucidità in quel momento e si
è ripresa, cosa che io di sicuro non avrei
fatto xD
Sono contenta di
non essere l’unica che piange ogni volta rivedendo più volte quel
film xP La prima volta che l’ho visto avevo sette anni, è stato il
primo film da “grandi” che ho visto, forse per questo da allora
è rimasto il mio preferito xD
La tua sensazione
era giustissima purtroppo, le cose iniziano a complicarsi nel prossimo capitolo
>.< Ma anche in questo non è andato tutto perfettamente
liscio…
Come hai visto
Allison è riuscita lo stesso a sgattaiolare fuori di casa e ad andarci
alla festa, ma alla fine la cretina non è riuscita ad avvisare David -.- in altre parole la sua presenza è stata del tutto
inutile, si è fatta distrarre da lui e ha dimenticato tutto xD Eh beh,
anche lei è umana xP
Spero che questo
capitolo ti sia piaciuto, un bacio grande, grazie per la recensione, Bec :D
SweetCherry: Ciao Jessy!^^ Non sai quanto mi rende felice
sapere che la mia ff ti piace!!!!!*_____* Davvero ti rallegra vedere un mio
aggiornamento?Oddio sto gongolando dalla gioia, grazie ^//^
Non so davvero come
rispondere a tutti i tuoi complimenti, mi hanno lasciata
senza parole, sono stata mezz’ora a fissare il pc con la bocca spalancata
come una cretina :P Posso solo dire un banale, ma sentitissimo,GRAZIE =D
Per quanto riguarda
la trama, sentirmi dire che è originale e per nulla scontata è la
soddisfazione più grande in assoluto xP
Sono contenta che
ti piacciano entrambi i pov** Il mio timore più grande era che David non
pensasse da ragazzo, ma come me ed Allison, da
ragazza. Cerco sempre di fargli pensare l’opposto di quello che potrei
pensare io, come per il film Titanic =D
Il loro rapporto si
evolve piuttosto lentamente sì, proprio perché non voglio che
sembrino troppo finti xP Se i baci ci sono stati
è stato solo merito di Dave che prende sempre l’iniziativa xD
Grazie della
recensione e del sostegno, un bacio grande, Bec =)
silvietta_in
love 4ever: Ciao
carissima!!!!^^ Sono contenta che la scemenza dei personaggi ti abbia fatto
ridere :D Li ho resi così cretinamente comici anche per far ridere il
lettore :P E anche perché lo sono un po’ anche io cretina,
diciamocelo xD
Eh sì, la
madre li ha scoperti e mi è venuta fuori un pochino più perfida
di quanto volessi xD Però è da capire dai, è preoccupata
per la figlia…ù_ù Dirà al padre solo della festa,
non dell’appuntamento fra Allie e Dave ;)
Si vedranno lo
stesso vedrai, tutto dipenderà da Allison
però…riuscirà a risolvere il casino combinato?Vedrai
più avanti ;)
Grazie per tutti i
complimenti tesoro e grazie anche infinite per aver messo il link
della mia storia nella tua*_* Con molta fatica (io con i codici html faccio
schifo! XD) sono riuscita a ricambiare e a mettere il tuo, perché credo
davvero che meriti di essere letta :D Un bacione
grandissimo, grazie per tutto, Bec^^
Jes Potter: Ciao Jes!!^^ Grazie
per la solidarietà scolastica xD Purtroppo hai ragione, in questo
periodo i compiti sono tantissimi un po’ in tutte le scuole >.< i
professori appena si avvicina la fine del trimestre vengono presi da una
schizofrenia improvvisa (che hanno sempre, ma si accentua xD) e iniziano a dare
compiti e interrogazioni a raffica…come se non avessimo una vita al di
fuori della scuola, bah xD
Tornando al
capitolo, sono contenta che ti sia piaciuto*_* Eh sì, Titanic è
troppo sdolcinato in effetti per un ragazzo. Poi lui
non aveva nemmeno Leonardo DiCaprio da ammirare durante il film xD
Per Vicky capirai
tutto più avanti vedrai ;) Kim e Kevin riappaiono già in questo
capitolo, non posso stare senza di loro, sono i miei personaggi preferiti :D
Grazie infinite per
i complimenti cara, un bacio grande, Bec^^
Sabry87: Ciao Sabry!!^^ Grazie infinite per la
recensione e per i complimenti cara**
Eh sì, alla
fine Allison si è ritirata proprio sul più bello però xP
Ha avuto un attimo di lucidità^^
Come ti è
sembrato questo?Spero che non ti abbia delusa
>.< Un bacio grande, grazie per il sostegno, Bec =)
___Yuki___: Ciao Yuki!!^^ Sono
contentissima di leggere anche questa tua recensione, non mi sono persa nessuna
delle altre^^
Che questa storia
sia anche solo minimamente, parzialmente e lontanamente paragonata
a Twilight è per me un onore immenso*____*
Sai che non avevo
mai fatto caso alla somiglianza del film con la storia di David ed Allison?La scelta di Titanic è stata del tutto
casuale, è sempre stato il mio film preferito xP Il discorso che hai
fatto però mi ha fatto riflettere molto; Jack e Rose sono molto
più simili di quanto pensassi ad Allison e David** Tranquilla
però che il finale sarà diverso, a me non piacciono i finali
drammatici anche se a volte mi capita di esserlo :P Sono un po’
contraddittoria lo so,ma ci
sarà un lieto fine comunque ;D
Ti ringrazio
infinitamente per tutti i tuoi complimenti che mi hanno fatta
sorridere come una deficiente mentre la leggevo^^ Non so davvero che dire, se
non un banale GRAZIE, sono parole bellissime e molto incoraggianti le tue**
Mi fa davvero
piacere sapere che la mia storia ti sia piaciuta così
tanto, a differenza di altre che trattavano più o meno lo stesso
argomento*_*
Tu hai i capelli
rossi???Oddio che belli, beata te!!!!!!!*___* Io sto
seriamente pensando di tingermeli con l’henne xP Mi mancano solo un altro
paio di moine per convincere mia madre a lasciarmelo fare e poi sarò
anche io rossa xD
Hai proprio
ragione, a rappresentare le rosse ci sono solo Anna e Pippi, è ora di
riscattarsi, ci vuole una rivolta delle rosse! xD
Sono contenta che
Kevin ti piaccia così tanto** Ha avuto un
passato difficile che lo ha segnato molto, anche la sua fissa per la moda
è legata ad esso :P ne parlerà lui stesso in un suo pov
più avanti ;)
Vicky non fa parte
del mondo di Dave e Kev, ma ha avuto a che fare con quest’ultimo,
racconterò anche la sua versione da un suo punto di vista^^
Spero che questo
capitolo non ti abbia delusa >.< Un bacione
grande, grazie infinite per il sostegno, Bec =)
pirilla88: Ciao Vale!!!^^ Ti ringrazio per il supporto
per quanto riguarda la scuola, hai proprio ragione, basta resistere ancora
qualche giorno e sarà Natale! :D
Mi fa tantissimo
piacere che ti siano piaciute le scene fra Dave e Allie =)
Eh sì, Allison stava ragionando solo con gli ormoni all’inizio,
poi si è ripresa e si è staccata. Non sarà così
semplice per Dave, Allie è una che ragiona con il cervello ;D
Sì Dave mi
è uscito molto più gentleman di quanto volessi xP Diciamo che non
insiste anche per non litigare e ancora non sa che lei non lo
ha mai fatto :P Altrimenti qualche battuta sarebbe uscita sì xD
Ti dirò, mi
rende davvero contenta anche il fatto che Mark ti stia così antipatico :D perché più avanti lo odierai ancora di
più, ma tranquilla che avrà quello che merita ;)
Spero che questo
capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa** Un
bacione grandissimo cara, grazie del supporto e dei complimenti, Bec =)
rossy87: Ciao carissima!!!^^ Non mi stancherò
mai di dirti che non ti devi assolutamente giustificare per nessun ritardo! :D Sei già carinissima a lasciarmi queste recensioni
bellissime –non cretinate come dici tu- tutte le volte, non posso pretendere
niente di meglio ;)
Come al solito riesci sempre a farmi sorridere come una cretina
leggendo tutti i tuoi complimenti, grazie :D
Mi dispiace per la
storia degli ormoni, non credevo che Dave potesse avere quest’effetto xD
La scena della
macchina è stata abbastanza difficile da descrivere per me, quindi
sentirmi dire che ti è piaciuta per me è una gioia immensa**
Sono contenta che
Allison ti piaccia così tanto^^ Hai capito alla perfezione il suo
carattere, lei è proprio così =)
Mi piacerebbe
davvero tantissimo vedere te ed Allie inseguire Dave
con i guantoni per menarlo, sarebbe una scena divertentissima! :D Beh ma hai ragione scusa ù_ù povero Winnie
The Pooh, che ha Dave contro di lui? xP
David sta
diventando anche dolce sì** Vedrai fra due capitoli però che non
sempre lo è…quando non è con Allison
è diverso :P
Sto ancora
trattando con Babbo Natale; per il momento si rifiuta di portarti Dave e Kev
perché sono troppo pesanti per la sua slitta, ma vedrai che a suon di
calci farò cambiare idea al buon vecchio Babbo! xD
Credo anche io che il tuo 2 più 2 sia giustissimo ;) Beh,
vedrai più avanti attraverso un pov di Vicky come si sono conosciuti e
cosa li ha divisi…e non dico altro, parlo troppo! :P
In questo capitolo
hai visto che è successo…e nel prossimo le cose andranno malino,
ma tranquilla che sistemerò tutto! =D
Spero tu sia
riuscita a dormire nei giorni scorsi, nonostante il grosso punto di domanda che
avevi su questo capitolo xD Un bacione grande cara, grazie per tutto, Bec :D
fallsofarc: Tesoro non so più come dirti di non
preoccuparti assolutamente dei ritardi! =) Con tutti quelli che faccio io poi
>.<
Anche
io sono rimasta indietro
con i regali di Natale xD Eh sì, scrivere porta via molto tempo, ma
è uno sfogo imparagonabile :D
Sentirti dire ogni
volta che adori le battute tra Allie e Dave non mi stanca
affatto, mi riempie sempre di più di gioia*_*
Vedo che gli occhi
da cucciolotto di Dave hanno riscosso molto successo
xD Mi fa molto piacere, anche se lui non si è dimostrato molto entusiasta!
Eh beh, povero, per uno che vuole fare il duro sentirsi dire che ha gli occhi
da cucciolotto non è il massimo, gli ha smontato l’orgoglio,
muahahah xD
Hai proprio ragione
a dire che la paura di Allie che un ragazzo possa vedere quella foto è
la stessa che abbiamo più o meno tutte xP
Nemmeno io sono mai venuta bene in foto, non sono per niente fotogenica :P
I tuoi complimenti
sono sempre una carica di coraggio e autostima pazzesca (autostima che poi va
sotto i piedi dopo che leggo i tuoi meravigliosi capitoli, ma questi sono
dettagli xP), grazie^^
Puoi ripeterlo
tutte le volte che vuoi che Allie e Dave sono divertenti
–e anche un po’ cretini aggiungo xD- io non mi stancherò mai
di sentirlo, mi fa sempre piacere =D
Eh sì, Dave
mi è uscito quasi un gentleman quando si è fermato xP Inizia a
provare qualcosa, ma diciamo che ha anche voluto evitare una litigata :D
Allison è
molto dispettosa e vendicativa xD Alla fine si è vendicata
nell’unico modo che poteva; ordinando addirittura del vino francese che
poi si rivela uno schifo totale xP
I pensieri
malinconici di Dave mi vengono quando sono malinconica anche io
xP Involontariamente tante volte influisco sui loro pensieri :)
Titanic lo hanno rifatto anche da poco in tv, quel pezzo l’ho
riscritto dopo averlo visto non so quante altre volte xP Mentre scrivevo poi mi
ero immedesimata benissimo nella storia (:
Non ti preoccupare
assolutamente per la storia Seattle/Boston, è stato un errore mio^^ Ho
controllato e avevi ragione tu sul fatto che Forks fosse dalla parte di
Seattle, mi ero confusa pure su quello xP
Se odi adesso Mark,
non oso immaginare quanto lo odierai più avanti! =P Vedrai
però come lo sistemeranno poi ;) sono molto crudele io nelle vendette xD
Eh sì, un
po’ come Bea con Simone, anche Allie ha voluto gestire la cosa da sola.
Oltretutto, c’è qualche dettaglio da ricordare: David non sa
niente di Mark, non sa che Allie ci usciva insieme
–contemporaneamente era come se stesse con entrambi- e che lei gli ha
mentito quella sera in discoteca dicendo che il ragazzo che chiamava al suo
cellulare non era né il suo ragazzo, né lo stesso che aveva visto
lui al suo tavolo. Ci giocherà parecchio su Mark con queste piccole
bugie di Allie in presenza di Dave…
Eh, la mamma di
Allie alla fine si mette in mezzo >.< Però è preoccupata
per la figlia, per me è già tanto che non l’abbia relegata
in casa xD
Le tue recensioni
non sono meravigliose, sono molto di più!^^ Io le adoro, leggerle mi
mette di buon umore^^
Sono sempre
più che contenta di sostenerti tesoro, per qualsiasi cosa tu abbia
bisogno di sfogarti ci sono sia su msn che sul cell
(anche se non ho mai soldi, ma sono dettagli xD)
Un bacione
grandissimo, ti voglio bene, Bec^^
eulalia_17: Ed ecco qui la Scrittrice che nasconde i
suoi capolavori nella memoria del suo pc!Bea ti dovrei rimproverare, ti
conviene muoverti a ricopiare la tua storia perché io sono impaziente e
sono curiosa di vedere come andrà avanti! :D
Ah, pardon, ho
iniziato la risposta nel modo sbagliato:
Beaaaaaaaaa!!!!!!!!Ecco, questo era il modo giusto xD Sorvolando sulla
mia scemenza, ricopiata la storia la devi assolutamente postare, altrimenti
interpello la Chia e in due ti stresseremo finché non lo farai ;)
Detto questo,
sì i Woldrich hanno fatto qualcosa al loro piccolo pargoletto Dave xD Ma
anche a qualcun altro…
Mi fa piacere che
anche l’altra mia schifezza ti sia piaciuta^^ Proprio ieri sono andata
avanti a scrivere qualcosa, ma non è venuto tanto bene xP
Tornando al
capitolo, sono contenta che ti abbia fatto sconquassare!
xD
Oddio ti son piaciute
così tante scene?*____* Basta, ormai sono a Pensierolandia come Bea (l’altra xD) sono partita per la
tangente per la contentezza, grazie^^
La storia del vino
mi è venuta fuori così di getto, ho cercato su google nomi di
vini francesi costosi, non ho la minima idea di che sapore abbia quel vino,
poraccio, magari è pure buono xD
I pensieri di Dave
sul Titanic non so nemmeno io come mi siano venuti, mi ero calata proprio nella
parte allora dai =D
Ma…no
cioè Bea, ma che esclamazione è “Granitacruda”?Tu me
lo devi proprio spiegare xD
Va beh, Mark
è odioso sì, più avanti lo
odierai mooolto di più >.< Uhahahah, povera Hele che ha fatto di
male per meritarsi Mark? xD
Sono contenta che
Dave e Allie abbracciati ti siano piaciuti così tanto*___*
Eh la mamma è
la mamma….frase che non vuol dire niente lo so
ù_ù Comunque, sua madre come hai visto da questo cap
combinerà non pochi casini e nel prossimo le cose andranno male male
ç_ç Ma, c’è sempre un ma, si risolveranno
ovviamente, prima o poi xD
Un
bacione grandissimo cara,
concludo qui perché sto smaniando per leggere il tuo capitolo :P Grazie
per tutto, Bec =)
Detto questo Bec stramazza al suolo per tutte le
bellissime recensioni che ha letto*__* Scherzo, ma ci è mancato poco xP
Grazie veramente ragazze siete carinissime^^
Dicevo,
detto questo non posso che consigliarvi di leggere la Divina
Secretly
di fallsofarc – la Bellissima drabble 'Nothing But
Love; di eulalia_17 – la Mitica Love Penalty di
Trappy – e udite udite, una new entry, la Stupenda Per Amore di un Ladro
di silvietta_in love 4ever ^^
Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto
un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.
Dovevo postare la scorsa volta la scheda della
madre di Allie, ma mi sono dimenticata -.- un applauso
a me? :P Dovrei postarla nei prossimi giorni comunque,
sperando di ricordarmi ^^
Ps: Se avete tempo, correte a dare anche
un’occhiata al forum
dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle
storie di fallsofarc^^
Ringrazio infine le 59meravigliose
persone che hanno inserito la storia fra le preferite
(non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^) e le
altrettanto magnifiche 56 persone che
l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)
Capitolo 10 *** I don’t want to see you anymore (Non voglio più vederti) ***
Capitolo 10: I don’t want to see you anymore
(Non voglio più vederti)
Capitolo
10: I don’t want to see you anymore (Non voglio
più vederti)
Allison
Pov
No!Perchè
proprio ora?!
Guardai
terrorizzata David che però non si scompose.
-Perché
sta suonando?- Chiese inarcando il sopracciglio.
Le
quattro. Cenerentola doveva scappare o
restare?No…Cenerentola non sarebbe mai scappata dopo aver
messo nei cazzi il suo principe azzurro.
-David
devi andartene di qui!- Gridai con voce spezzata, non mi sarei sorpresa
di vedere delle lacrime sul mio volto.
-Ma
che…?- Sembrava confuso.
-Niente,
solo vattene da qui ti prego!- Lo interruppi in fretta muovendo le
braccia come una forsennata. L’ansia era palese nella mia
voce, ma nessuno nella pista da ballo fece caso a me, ripresero a
ballare la loro musica da discoteca senza troppi problemi.
David
si soffermò a guardami in faccia, piuttosto sorpreso della
mia disperata reazione a qualcosa che non si aspettava minimamente.
-Ed
è per niente che stai quasi piangendo?- Mi chiese stranito.
Cazzo,
cazzo, come facevo a convincerlo ad andarsene prima che arrivasse la
polizia?
-Fidati
di me e non fare domande cazzo, vai via subito di qui!- Stavolta quasi
lo urlai e incominciai a spingerlo verso un lato della nave, verso il
molo per farlo scendere. Lui però testardo più di
me, si impuntò e fece resistenza fermandosi; in quanto a
forza fisica e statura lui era messo decisamente meglio di me e io
potevo fare ben poco. La disperazione ritornò prepotente
uscendo dai miei occhi sotto forma di gocce bagnate. Era raro per me
piangere. Mi era capitato di farlo quando mi avevano rapito, ma solo
perché avevo veramente paura e anche in
quel momento ne avevo; sì, avevo paura di perderlo.
-Vattene!-
Dissi di nuovo con un filo di voce.
-No se
non mi dici che cazzo succede!- Sbottò incrociando le
braccia prima di ammorbidirsi un po’ guardandomi.
-Allison,
mi spieghi che hai?- Chiese sollevandomi il mento con la mano e
guardandomi negli occhi.
-Mi
dispiace David…- Ed era la verità anche se ero
certa che non mi avrebbe creduto.
-Ok,
ma per cosa?-
Stavo
per riaprire bocca per parlare, ma qualcuno in lontananza mi precedette:
-La
polizia!- Gridò terrorizzato.
Subito
il panico si diffuse sulla barca, le donne, impaurite, iniziarono a
lanciare gridolini patetici, mentre gli uomini si diressero quasi tutti
verso gli interni.
Una
voce bassa e roca vicino a me mi distrasse dal caos generale che si
stava diffondendo.
-Tu…-
Mi guardò incredulo –Sei stata tu!-
Sbottò guardandomi con disprezzo.
-No,
non sono stata io!Mia madre, lei mi ha costretta…-
Non mi
ascoltò nemmeno, iniziò a camminare agitato verso
la ringhiera della barca.
Rise
nervoso. -Costretta?!- La sua voce era a dir poco sadica.
–Ti
hanno forse puntato una pistola alla tempia?- Continuò senza
girarsi a guardarmi.
-No…-
-Forse
ti hanno minacciata con un coltello o picchiata?-
Scossi
la testa esasperata. –No, ma…-
-Allora
non credo proprio che ti abbiano costretta mia cara- La sua voce era
così fredda e tagliente che mi fece un male assurdo al
cuore.
-Mia
madre ha sentito tutto, io non c’entro…non volevo!-Gli afferrai il braccio
per convincerlo a fermarsi e a guardarmi, ma lui, non appena lo toccai,
si ritrasse come scottato.
-Non
toccarmi!- Nella sua voce c’era una minaccia implicita.
-Kevin aveva ragione, Kevin ha sempre ragione!Quando cazzo lo
imparerò?- Mormorò incredulo fra di sé
scuotendo la testa.
-Sei
ancora in tempo per andartene!- Lo supplicai con lo sguardo, ma lui
nemmeno mi guardò.
-Già
certo e abbandonare i miei compagni che ho messo nei cazzi io con la
mia stupidità invitandoti qui?- La sua voce sembrava
tremasse dalla rabbia.
-Faresti
meglio ad andartene tu.- Aggiunse sporgendosi dalla ringhiera e
fissando qualcosa là sotto.
Mi
sporsi anch’io e notai una ventina di macchine della polizia
accostare sul molo proprio in quel momento. Non mi sarei stupita se mio
padre avesse chiamato anche qualche agente dell’F.B.I.
-Sono
sicuro che il tuo paparino sarà felice di abbracciarti dopo
il tuo prezioso aiuto.- Concluse sprezzante.
Non
sapevo che cosa dire. Mi sentivo indignata per come mi stava trattando,
ma non potevo biasimarlo dopotutto.
-No,
io voglio stare qui.- Non mi importava niente di quello che lui stesse
pensando, non mi interessava niente di andare da mio padre
né di sembrare una bambina capricciosa.
Annuì
mentre riprendeva a camminare verso una specie di piccola casupola che
era presente sulla barca. -Giusto, così da qui potrai
visualizzare meglio la riuscita del tuo piano.-
Perché
non si rendeva conto che le sue parole mi ferivano davvero? Incassai il
colpo cercando di fermare le lacrime che stavano per uscire di nuovo
prepotenti.
-Non
so davvero che fare per farti capire che mi dispiace.- Dissi mentre lo
seguivo a destra e a manca per la barca.
-Niente.
Non puoi fare niente.- Afferrò una pistola e si diresse di
nuovo verso la ringhiera facendomi ghiacciare il sangue nelle vene.
-Hai
intenzioni di sparargli?Non vuoi davvero scappare?!- Chiesi incredula.
-Tranquilla,
tanto ho solo una possibilità su…-
Guardò di nuovo le macchine della polizia e i poliziotti che
proprio in quel momento stavano prendendo posizione per sparare
-…un centinaio direi di beccare tuo padre.-
-Non
è solo questo che mi preoccupa…se colpissero
te…-
-Oh!-
Mi interruppe guardandomi fintamente commosso –Adesso ti
preoccupi per me?Ti assicuro che essere feriti nell’orgoglio
fa più male di un proiettile.-Digrignò i denti decisamente incazzato.
-Non
sono stata…!-
-Finiscila,
vallo a dire a qualcun altro.-
Prese la mira ed
iniziò a sparare ad alcuni poliziotti, che a loro volta
cominciarono a sparare ai ragazzi armati sulla nave. Mi tappai le
orecchie infastidita da quei rumori e spaventata. Ero nel bel mezzo di
una vera e propria sparatoria! Qualcosa alla mia sinistra mi spinse
verso il basso e mi ritrovai a terra a fissare la ringhiera che mi
bloccava la visuale e mi nascondeva dalla mira della polizia.
-Che…?-
Iniziai incerta.
-Stai
giù scema!- Sentii sbottare David vicino a me.
-Ma…-
La confusione regnava sovrana nella mia testa.
-Ora
muoviti e dirigiti verso l’uscita.- Continuò prima
di sparare un altro colpo che mi fece sobbalzare.
-No.-
Mormorai e fu incredibile ma riuscì a sentirmi. Mi alzai
appena, giusto quanto bastava per vedere la polizia e per non farmi
vedere da loro.
-Non
fare la cretina, muoviti!- Gridò adirato prima di mirare ad
un altro dei poliziotti.
Non
appena realizzai di chi si trattasse il mio cuore perse un battito.
-No ti
prego, quello è mio padre!-
Mi
alzai gridando agitata.
Proprio
un millesimo di secondo prima che il proiettile uscisse dalla canna,
David deviò prontamente la mira facendo infrangere
rumorosamente il proiettile contro il vetro di una macchina.
Il mio
battito tornò regolare e ripresi a respirare più
tranquilla. David con il braccio sinistro mi fece abbassare di nuovo.
-Grazie-
La mia voce fievole era piena di gratitudine. Sapevo che mi avrebbe
sentito comunque.
-Non
l’ho fatto per te- Rispose freddo abbassandosi anche lui.
-Grazie
lo stesso.- Sorrisi commossa. Per quale altro motivo l’aveva
fatto?
Una
voce alle mie spalle mi distrasse.
-David!-
Una ragazza bionda arrivò super agitata e spaventata. La
riconobbi subito, era la stessa ragazza di prima.
-Kim?!-
Si girò di scatto confuso.
Lei mi
fulminò con lo sguardo prima di rivolgersi di nuovo a lui.
-Dave,
Kevin è stato ferito!- Strillò agitata e con gli
occhi leggermente umidi. –Perde molto sangue, non so che
fare...mi...mi fa impressione!- La voce, rotta dal pianto, si
affievolì sull'ultima parola.
Aveva
il vestito sporco di sangue così come le mani che continuava
a passarsi nervosa fra i capelli imbrattandoli di rosso.
Subito
vidi Dave irrigidirsi.
-Cazzo!-
Mormorò chiudendo gli occhi e tartassandosi a morsi il
labbro che iniziò a sanguinare.
Kevin?!Lui
era stato ferito per colpa mia?!Mi sentii improvvisamente
male…se solo mia madre non avesse sentito quella cazzo di
conversazione, se solo non avessi tardato, se solo avessi cercato di
convincere mio padre a non farlo…! Se, se,
se, tutti se che in quel momento non mi servivano a
niente!
-Dove
è stato ferito?- Chiese poi con una calma invidiabile che mi
stupì.
-Al
braccio credo.- Rispose lei cercando di calmarsi.
Non
riuscii ad impedirmi di sospirare di sollievo; il braccio. Non era un
punto vitale, se la sarebbe cavata.
-Portalo
dentro e cerca di fermare il sangue con del ghiaccio. Penso che
nell’armadietto bianco del bagno ci siano dei disinfettanti,
usa uno di quelli.- Sembrava seriamente poco interessato a quello che
stava dicendo, ma con l'ultima frase si tradì: -Fai il
possibile Kim, ti prego.- La voce gli uscì spezzata mentre
distoglieva lo sguardo dalla biondina.
Lei
annuì convinta prima di sparire in mezzo al via vai di tutta
quella confusione.
-Usa
me…- Quelle due parole mi uscirono dalla bocca come
incontrollate.
-Cosa?-
Mi guardò confuso.
-Usami
come ostaggio per fermarli.- Era l’unica speranza.
-Scordatelo,
non mi serve il tuo aiuto.- Ribatté secco. Orgoglioso e
testardo come sempre cazzo.
-Vuoi
che qualcun altro dei tuoi amici venga colpito?- Decisi di giocare
l’unica carta che lo avrebbe convinto.
Si
tartassò di nuovo il labbro nervoso. Avevo fatto centro.
-Ti
prego…- Lo implorai. La colpa era solo mia, volevo
rimediare.
Gli
spari continuavano, ma io li sentivo solo in sottofondo. Continuavo ad
osservare i lineamenti sofferenti sul suo bellissimo viso, cercando di
ignorare gli uomini che pian piano cadevano feriti intorno a noi.
-D’accordo-
Acconsentì infine riempiendomi di gioia il cuore.
Mi
prese per il braccio e mi strattonò, alzandomi per rendermi
bene visibile alla polizia.
Mi
passò il suo braccio intorno al collo facendomi sobbalzare.
Era una sensazione piacevole in fondo, mi sembrava di essere
abbracciata; sentivo il suo petto premere contro la mia schiena e
questo non aiutava il battito impazzito del mio cuore.
L’unica cosa spiacevole era la sua fredda pistola puntata
alla mia tempia.
Com’era
prevedibile, comunque, gli spari da parte della polizia cessarono.
Dopo
un cenno di David anche i ragazzi sulla nave smisero di sparare.
Mi ero
accorta fin da subito che quasi tutti gli adulti, quel Johnny compreso
probabilmente, erano fuggiti o dal molo o saltando su altre barche,
lasciando la sparatoria in mano ai ragazzi. Che razza di
codardi!Ricordai indignata le parole di mio padre: Se anche
morisse un ragazzo, lo sostituirebbero con un altro.
Mio
padre mi guardò terrorizzato ed improvvisamente mi sentii
mancare. Lo stavo facendo preoccupare da morire, che razza di figlia
che ero!
-David…-
Disse con voce roca attraverso una specie di megafono.
Sentii
David dietro di me sussultare appena. Non pensava che mio padre lo
riconoscesse subito.
-Ti
prego…- Aggiunse implorante. Non era il poliziotto a
parlare, ma il padre disperato. Sentivo che il mio cuore stava di
sicuro sanguinando. Perché riuscivo solo a fare del male
alle persone alle quali volevo bene?
-Lasciala
andare, lei non c’entra.- Continuò questa volta
con voce un po’ più sicura.
-Vi
lasceremo andare- Proseguì facendo alzare mormorii di
protesta da parte degli altri poliziotti ancora armati. –Ma
ti prego lasciala.- Rimase in attesa di una risposta da parte di quello
che lui credeva fosse il mio aguzzino.
-Tuo
padre ti vuole davvero bene.- Bisbigliò David contro il mio
orecchio con una voce che mi sembrava…crudelmente dolce
(possibile?) e che mi fece venire i brividi. La sua testa era
appoggiata da dietro sull’incavo del mio collo e la sua
vicinanza, per quanto la situazione fosse critica, non poteva fare a
meno di farmi ribollire il sangue.
-Non
voglio certo privarlo della sua figlioletta obbediente.- Il suo tono di
voce si indurì parecchio dandomi decisamente fastidio. Non
trovai la forza di dire niente e incominciai a tremare; probabilmente
lui stava pensando che avessi paura. Si sbagliava di grosso
però. La mia non era affatto paura; se tremavo era
perché ero arrabbiata, se non parlavo era perché
non sapevo proprio cosa dire.
-Scendi
da questa barca…- Ricominciò con una voce bassa
che risuonò minacciosa –E ti conviene fare in modo
che tuo padre non riprenda a sparare, o il primo che mirerò
direttamente alla testa sarà lui.-
Ora
sì che avevo paura. Mio padre rischiava solo per colpa mia.
-Seguito
da sua figlia ovviamente.- Continuò distendendo
–lo sentivo dalla voce- le labbra in un sorrisetto sadico.
Deglutii
nervosa -Non lo farai…- Sussurrai senza voce.
-Tu
dici?Mettimi alla prova.-
Stavo
per dirgli ferita di lasciarmi andare quando lui riprese a parlare
tranciandomi definitivamente il cuore in due.
-Ah,
un’ultima cosa...- Prese un lungo respiro prima di
continuare. -Non voglio vederti mai più.-
Mai
più…Alla fine mamma è successo quello
che volevi tu…
Quella
volta non avrei potuto far niente per impedire alle mie lacrime di
scendere. Incominciarono il loro percorso, non disturbate dalla mia
mano che solitamente le fermava e asciugava sempre. Perché
mi faceva così male?Cosa mi importava in fondo di lui?Per le
mie lacrime quella non era una domanda sufficiente per smettere di
scendere dagli occhi.
Lui mi
lasciò andare, completamente incurante e indifferente al
fatto che piangessi.
Non
appena fui libera dalla sua stretta corsi più in fretta che
potevo verso la scaletta della barca che riportava al molo. Tutti i
ragazzi intorno a me stavano bisbigliando qualcosa contro di me, ma io
non ci feci affatto caso. Volevo andarmene di lì, volevo
sparire, non volevo più vedere lo sguardo d’odio
puro che lui mi continuava a lanciare.
Corsi
dritta dritta fra le braccia di mio padre che mi abbracciò
anche lui piangendo. Ma le mie lacrime erano di tutt’altro
genere.
-Non
avere paura- Mi sussurrava cullandomi nel suo abbraccio. In quel
momento però era da un’altra persona che avrei
voluto sentirmi dire quelle parole. Avrei voluto essere
fra le braccia di un’altra persona. Una persona che
però non mi voleva e mi aveva completamente distrutta
spezzandomi il cuore. Non fu necessario dire niente a mio padre per
quanto riguardava la sparatoria. Lui mantenne il patto, non
ordinò a nessuno di ricominciare a sparare. Mi fece entrare
in macchina e lasciò che la barca attraccata al molo si
allontanasse.
Sentii
in lontananza delle proteste da parte degli altri poliziotti, ma non
riuscii bene a capire cosa dicessero perché mi addormentai
completamente esausta.
David's
Pov
Guardavo
ipnotizzato la parete davanti a me senza quasi nemmeno vederla. Un
insignificante ragno stava tessendo la sua inutile e insulsa tela. In
quella topaia di stanza che avevamo però
–più simile ad una cantina- non c’era da
stupirsi della presenza di qualche aracnide. C’era da
stupirsi della mancanza di ratti piuttosto. Chissà come era
finito lì quel ragno, se l’avesse visto Kevin
sarebbe morto dalla paura; lui era aracnofobico e odiava gli insetti
peggio di una ragazza.
Mi
distrassi un attimo ripensando al mio migliore amico; per fortuna era
stato ferito al braccio e quindi non era gravissima la ferita. Ora
stava meglio, erano riusciti a soccorrerlo in tempo.
Il
medico aveva detto che sarebbe bastata qualche ora in più e
l’infezione si sarebbe aggravata. Inutile provare anche solo
a descrivere la faccia del mio amico non appena aveva saputo che ci era
mancato poco perché gli amputassero il braccio.
Il
suono del mio cellulare mi fece sobbalzare, chi cazzo poteva essere?Non
avevo proprio voglia di parlare con nessuno. Notando però
che il rompiscatole continuava a chiamare, mi alzai e, preso da un
improvviso attacco di rabbia, lo scaraventai contro il muro, provando
una certa soddisfazione nel vedere la batteria staccarsi dal resto del
telefono. Al diavolo tutto cazzo!Al diavolo il telefono, al diavolo
Allison, al diavolo anche me stesso che mi ero fatto ingannare da
quella puttana come niente!Cazzo!Mi sentivo un vero idiota e la cosa
che incrementava ancora di più la mia rabbia era il fatto
che ero più incazzato con me stesso per essermi lasciato
fregare che con lei per avermi fregato. Come era potuto succedere?Come
avevo fatto a non accorgermi che lei mi avesse preso in giro fin
dall’inizio?Dio, ero stato così cieco!Mi ero
lasciato fregare da una ragazza, io!
Risi
di me stesso, ributtandomi svogliatamente sul letto prima di riprendere
a guardare il ragno che non si era minimamente scomposto nonostante il
baccano che avevo fatto rompendo il cellulare.
C’era
mancato davvero pochissimo cazzo, la galera non mi era mai sembrata
così vicina.
Qualcuno
bussò alla mia porta, ma in risposta ottenne solo il mio
silenzio. Ma tutti con me volevano parlare proprio in quel momento?
Ovviamente il rompiscatole in questione entrò lo stesso
fregandosene di quella cosa chiamata privacy. No, mi correggo, la
rompiscatole.
-Sei
davvero patetico.- Mi annunciò divertita Kim.
Se non
avessi avuto altro a cui pensare probabilmente le avrei fatto una
scenata per il fatto che fosse entrata senza nemmeno aspettare una mia
risposta. Ma la sua voce mi arrivava a malapena. La sentivo come una
mosca fastidiosa che ronzava lontana, anche se abbastanza vicina per
infastidirmi leggermente. Però in fondo, una mosca poteva
anche entrare in camera mia senza permesso, no?
-Grazie.-
Risposi con voce atona a qualsiasi cosa avesse detto.
Approfittò
del mio silenzio per ricominciare a parlare:
-Johnny
sospetta che tu sia complice di quello che è successo alla
festa.-
Distolsi
immediatamente lo sguardo dal muro per fissarla sbigottito.
-Cosa?!-
Domandai con una certa isteria convinto di aver capito male.
-Già.
Owen ha parlato; ha detto che tu l’hai fatta inserire nella
lista degli invitati.- Iniziò ad attorcigliarsi tranquilla i
capelli con la mano, come se la mia vita non fosse dipesa da
ciò che avrebbe potuto pensare Johnny.
-Cazzo!-
Mi presi la testa fra le mani. Non me ne andava bene una! Ero finito,
f-i-n-i-t-o!
-Tranquillo,
gli ho detto che pure io conoscevo la figlia del poliziotto, ma che non
sapevo c’entrasse con gli sbirri. Nemmeno tu
c’entri, lei è stata così furba da
abbindolarci tutti…- Cantilenò lasciando andare
la ciocca di capelli annoiata.
Il
motivo per cui Johnny, potente criminale temuto e rispettato, si
fidasse delle parole di una ragazzina a me era sconosciuto. Era stata
Kimberly ad aiutarmi quando ero scappato di casa e a propormi di
entrare nella banda di Johnny, ma non avevo mai capito come ci fosse
entrata lei. Kim non partecipava mai a missioni pericolose, diciamo che
se ne stava semplicemente tutto il giorno a non fare niente nella villa
di Johnny spettegolando su tutti noi. Avevo pensato diverse volte al
fatto che…si fosse diciamo in qualche modo venduta
fisicamente agli altri, ma tutti avevano sempre negato.
Mi
spiaceva pensare quello della mia migliore amica, ma lei non mi aveva
mai voluto dire niente riguardo a quella storia e non aveva mai nemmeno
smentito nessuna delle mie ipotesi. Mi era persino venuto il dubbio che
lei potesse essere la prostituta privata di Johnny –il che
sarebbe stato disgustoso da parte di Johnny che poteva tranquillamente
essere suo padre-, ma questo non spiegava come mai Kim fosse lasciata
così libera di avere una vita normale, cosa che a noi era
stata preclusa e che avrebbe potuto mettere a rischio la nostra
copertura.
-Kimmy
come…?-
-Sono
molto persuasiva.- Tagliò corto evitando domande scomode.
-Vuole comunque vederti. Cerca di essere convincente e di confermare
quello che ho detto già io.-
La
guardai ammorbidendo un po’ lo sguardo.
–Perché lo fai?-
-Perché
per quanto tu sia stronzo, ti voglio bene cretino.- Schioccò
la lingua seccata.
Quando
si trattava di esprimere i propri sentimenti, Kimberly diventava come
un ragazzo: più chiusa di una cozza. Ovviamente per lei era
troppo dire qualcosa di carino senza insultare, ma apprezzavo comunque
il gesto.
-Beh
allora immagino di doverti ringraziare.- Feci una lieve smorfia
accennando poi un sorriso.
-Figurati…-
Rimase un attimo in silenzio non sapendo bene cosa dire. -Alzarti a
rispondere costava tanto?- Aggrottò la fronte confusa mentre
indicava ciò che restava del mio povero telefono.
-Già.-
Risposi sperando che capisse che comunque, in quel momento, non volevo
parlare con lei, o almeno non di quello che era successo a quella
maledettissima festa. Ma Kim capiva solo quando lo voleva lei.
-Avanti
dimmi, chi è lei?- Sembrava parecchio scocciata, come se
fare quella domanda le costasse più di qualsiasi altra cosa
in assoluto.
-Lei
chi?- Provare lo stesso a fare il finto tonto non costava niente.
Un
sonoro sbuffo mi annunciò che lei non credesse affatto alla
mia ingenuità improvvisa.
-Avrei
pagato per vederti fare un’espressione come quella mentre
pensavi a me quando ci siamo lasciati.- Spiegò con una vena
di tristezza nella voce.
Mi
addolcii un po’ e decisi di mettere da parte tutta
l’acidità che stavo accumulando.
-Ma
quale espressione?- Inarcai il sopracciglio pensando che persino Brad
Pitt si sarebbe dovuto inchinare davanti alla mia recitazione da
maestro.
-Credi
che sia scema forse?-
Stavo
per rispondere di sì, che lo pensavo, ma mi interruppe di
nuovo:
-
È da tre ore che fissi con espressione vuota quel pulcioso
aracnide mentre mette su casa!- Sbraitò indicando il
pulcioso aracnide in questione. Poveretto, che aveva contro quel ragno?
-Questo
perché gli insetti mi affascinano.- Risposi accigliato.
-Ah
sì?- Chiese scettica.
-Sì.-
-Non
c’entra nessuna ragazza quindi…-
-Nessuna
ragazza.- Ribadii annuendo.
Si
sedette sul letto guardandomi con fare allusivo.
-Nemmeno
quella con cui hai ballato l’altro giorno alla festa?-
Cazzo.
Sgamato.
-No,
nemmeno lei.- Tentennai un po’ prima di rispondere e
quell’indecisione per lei fu una conferma.
-Immagino.-
Ribatté ironica prima di sbuffare, -Dave in questi giorni
sei sempre distratto e con la testa fra le nuvole. Persino Johnny se ne
è accorto!Ha detto che sembrava quasi che fossi in un mondo
tutto tuo mentre ti parlava. Per fortuna lui ha sospettato che la tua
faccia da idiota fosse dovuta a qualche canna di troppo.- Sorrise di
sbieco.
-Infatti
è dovuto a quello.- Borbottai. –Non è
niente di cui preoccuparsi Kim davvero, lasciami in pace.-
Rimase
in silenzio per un po’ scrutandomi il volto. Stranamente non
la trovai fastidiosa, la sua presenza mi lasciava del tutto
indifferente.
Si
scostò vanitosa un ciuffo di capelli dagli occhi prima di
sforzarsi di sorridere.
-E tu
pensi che ci creda?- Roteò gli occhi annoiata.
-Allora?Perchè avete litigato?-
-Non
abbiamo litigato.-Tagliai
corto.
Sapevo
però che a furia di rispondere alle sue stupide domande
avrei ceduto e le avrei detto la verità.
-Che
è successo allora?- Continuò curiosa.
-Non
sono affari tuoi Kim.-
-Sì
che lo sono!Sono stufa di vederti in queste condizioni!-
La
guardai fintamente dispiaciuto: -Mi spiace, cercherò di non
essere in “queste condizioni” con te nelle
vicinanze.-
Scosse
la testa rassegnata prima di accendersi una sigaretta. –Non
è questo il punto. Si vede che ci stai male. Che le hai
fatto?-
La
fulminai con lo sguardo. Io?!Io non le avevo fatto niente!
-Perché
parti dal presupposto che sia stato io a farle un torto?-
-Mi
sembra ovvio.- Disse con voce vellutata. –Perché
sei uno stronzo.-
-Grazie
Kim, tu hai davvero il dono di far sentire meglio le persone.- Ironia
pesante la mia!Sapevo che aveva ragione però, con lei per
prima lo ero stato. Chissà come faceva nonostante tutto a
volermi ancora bene…
-Ma ti
pare. Figurati.- Civettò divertita. -Ti ha tradito?- Chiese
subito dopo puntigliosa.
Quando
si parlava di Kim c’era sempre una cosa da ricordare: il suo
impellente bisogno di pettegolezzi superava tutto, persino il dolore.
Era proprio una ficcanaso di prima categoria e anche se la faceva
soffrire parlarmi di un’altra, la curiosità aveva
lo stesso la meglio.
-Certo
che no, avrei massacrato di botte qualcuno altrimenti, no?- Bofonchiai
cupo.
Ero
sempre stato piuttosto vendicativo, ma ero anche un sostenitore
accanito del partito “Non si alza un dito su una
donna” e per vendicarmi con una ragazza, di un tradimento
magari, tendevo a prendermela sempre e comunque con gli uomini che le
stavano intorno. In genere però solo per vendette gravi in
cui avevo voglia di prendere a calci qualcuno. Altrimenti mi limitavo a
vendette semplici sulla ragazza in questione.
-Sì,
probabile.- Concordò. –Allora che ti ha fatto?Su
avanti!- Fece penzolare per aria su e giù la sua mano come
una vecchia pettegola. –Confidati con la vecchia zia Kim!-
Ridacchiai;
a volte era davvero troppo scema.
-Ti ha
dato un due di picche!Che poi alla fine ti starebbe pure
bene…- Rise smorfiosa più che mai.
-Ti ho
già detto che sei un tesoro?- Chiesi ironico.
-Sì,
direi di sì.-
-Bene,
lo ribadisco.-
-Allora…?-
Continuò; non avrebbe ceduto, lo sapevo bene.
Aspettai
un po’ prima di rispondere, giusto per lasciarla un attimo
col fiato sospeso.
-Ha
avvisato lei la polizia…l’altro giorno.- Sussurrai
in attesa della sua reazione che di sicuro sarebbe stata
tutt’altro che pacifica.
-Cosaa?!?-
Appunto.
-Lei…dove…cosa…ma…perché?!-
Alzai
le spalle cercando di mostrarmi indifferente. Dentro però mi
sentivo un vero schifo. Mi ero illuso come un patetico ragazzino delle
medie alle prese con la prima cotta. Cazzo, che rincoglionito!
-Che
puttana!- Sbottò perdendo la sua
“usuale” finezza.
-Già.-
Concordai con voce spenta.
Camminò
avanti e indietro nervosa per qualche minuto.
Inarcai
il sopracciglio divertito. –Così mi consumi il
pavimento tesoro.-
-Fottiti!-
Ringhiò ancora parecchio nervosa.
-In
questi giorni me lo sento dire spesso.- Feci spallucce impassibile.
-Un
motivo ci sarà.- Pian piano si stava calmando.
Attesi
che si calmasse del tutto e quando fece un profondo respiro sapevo che
aveva già riacquistato del tutto la sua solita
razionalità.
-Sono
sicura che è pentita.- Annuì convinta per dare
più enfasi alla sua frase.
La
guardai stupito. –Come mai così magnanima?-
-Ha
fatto una gran cazzata certo, ma mi rifiuto di credere che non sia
pentita.-
-Come
fai a dirlo?- Ero davvero curioso di conoscere la sua tesi.
-Perché
ho visto come ti guardava.- Fu la sua semplice risposta.
Come
mi guardava? Mi
chiesi mentalmente cercando di ricordarmi la sua espressione mentre
ballavamo.
-E
cioè?- Lo scetticismo era evidente nella mia voce.
Fece
altri due piccoli passi in avanti prima di fermarsi del tutto.
-Aveva
uno sguardo così…innamorato.-
-Mphf…-
Non riuscii proprio a trattenere una risata. Lei?Innamorata di me?Kim
era completamente impazzita. Certo era chiaro che fosse attratta da me,
ma addirittura innamorata!
-Sul
serio David, non sto scherzando.- Rispose cupa, per niente contenta
della mia risata.
-Non
esiste l’amore Kim. O almeno non a
quest’età.- Le mie labbra rimasero incurvate lo
stesso in un sorriso canzonatorio.
-Quindi
tu stai insinuando che io mentivo quando stavamo insieme e dicevo di
amarti?- Mi guardò dritto negli occhi trafiggendomi con uno
sguardo indecifrabile. Cazzo…si stava affrontando un
argomento spinoso che avrei preferito evitare. Il mio sorriso si spense
immediatamente. Lei me lo aveva sempre detto quando stavamo insieme,
nonostante io non la ricambiassi…
-Non
intendevo questo.- Mi difesi leggermente corrucciato.
-E
allora a cosa ti riferivi?-
Odiavo
essere messo così alle strette. Non sapevo minimamente come
risponderle e sapevo che lo avrebbe notato. Non aspettò una
mia risposta, mi lanciò un’occhiataccia prima di
aggiungere:
-Pensaci…non
è così ridicola l’ipotesi che lei sia
innamorata di te.- Si girò e si diresse lentamente verso la
porta. –Ha il mio stesso sguardo.- Sussurrò
pensando che non riuscissi a sentirla, ma il suo sussurro
arrivò alle mie orecchie esattamente come un grido, un grido
disperato che mi faceva un male assurdo. Odiavo vederla soffrire a
causa mia. L’avevo lasciata perché non volevo
illuderla, io non l’amavo…Se solo avessi potuto
comandare i miei sentimenti avrei ordinato di sicuro al mio cuore di
ricambiare il suo amore. Si sbatté la porta alle spalle e
quel rumore mi fece rinsavire dai miei pensieri. Possibile che Kim
avesse ragione?Possibile che il giochetto che avevo iniziato con
Allison fosse diventato qualcosa di più?
*To be
continued*
Ed
eccomi qua >.< scusatemi immensamente per il ritardo, ma
tra le feste e la febbre a 39 non ho avuto proprio tempo di rispondere
alle recensioni, scusatemi ancora, mi dispiace tantissimo!
Oltretutto
il mio portatile è andato!Puff, scoppiato, morto, crepato,
defunto ecc ecc... si è spento da solo mentre lo stavo
usando (si surriscalda sempre troppo -.- ) e come l'ho riacceso mi
è venuta una schermata blu con le scritte bianche che dice
che un file importante per avviare il pc è stato cancellato
-.- boh, fortuna che il mio ziettino me lo riparerà come
sempre xD Ha una pazienza...l'avrò rotto6 o 7 volte in un anno quel pc, ammetto che forse un
pochino, ma solo un po', lo maltratto xD Ma lui è troppo
delicato, suvvia ù_ù
Coomunque,
tralasciando i miei insulti all'altro pc (per fortuna ho il fisso,
anche se è più lento dell'altro>.< e più cretino aggiungo...) vi
è piaciuto il
capitolo?Sì?**No?ç_ç Spero di
sì ovviamente, ma una serie di insulti contro di me
sarebbero più che meritati visto il ritardo immenso
>.<
In
questo capitolo le cose sono precipitate ecco...Dave era arrabbiato
-giustamente- e non ha voluto sentire nessuna spiegazione di Allie...ma
vedrete che lei in un modo o nell'altro saprà farsi
ascoltare, è mooolto determinata ;)
Per
quanto riguarda Kevin, alla fine avete visto che non è nulla
di grave =) Se devo essere sincera all'inizio avevo pensato di farlo
morire, per far aumentare l'odio che Dave già prova nei
confronti di Allie >.< però mi sono resa conto
che scrivere un pezzo così drammatico sul mio adorato Kevin
avrebbe fatto piangere anche me, lo adoro troppo
ç_ç E poi a quanto ho visto anche molte di voi lo
adorano, non potevo proprio toglierlo come personaggio, anche
perchè la sua storia doveva per forza essere raccontata^^
Detto
questo, vi ringrazio infinitamente per le 19 -basta, torno a letto
perchè sto per svenire xD- recensioni** Siete state
carinissime a recensire, grazie^^ Ancora non ci credo che ci siano
così tante persone a cui piace la mia storia :P
Grazie
mille per il sostegno e per le vostre bellissime parole, un bacio
grandissimo, dalla vostra febbricitante Bec =)
Ps: Oh
santociobar!!! (citazione della grandissima eulalia_17 xD) Mi ero
dimenticata quasi del fatto che da grandissima cretina -e maleducata-
non vi avevo nemmeno fatto gli auguri per Natale! >.<
Pensavo di postare prima, mi dispiace...ve li faccio adesso in ritardo,
augurissimi^^ (meglio tardi che mai dai xP) Avete passato delle belle
feste?Ricevuto dei bei regali? (o soldi dai nonni?muahahah xD) Spero di
sì :)
Ve li
faccio adesso per il 2010, tantissimi auguri di buon anno carissime,
spero che il 2010 sia un anno pieno di gioie e soddisfazioni per voi^^
*Spoilerino
sul prossimo capitolo*
-Lui
non vuole vederti.- Sorrise vittoriosa facendomi contorcere lo stomaco
per la gelosia.
Si
intitolerà: Investigating (Investigando)
*Risposte
recensioni*
SweetCherry:
Ciao
carissima!Innanzitutto grazie infinite per tutti i complimenti, mi
lusingano tantissimo, grazie ^//^
Sono
contenta che ti sia piaciuto il loro ballo e che non ti sia sembrato
troppo sdolcinato :P Eh sì, entrambi hanno ammesso di
provare qualcosa l'uno per l'altra ;) Allison soprattutto, visto che
Dave orgoglioso com'è (e scemo aggiungo XD) ci
metterà un po' di più a capirlo come hai visto
alla fine di questo capitolo^^
Purtroppo
le cose sono andate male in questo capitolo, ma stai tranquilla che
Allison non è una che si crogiola nel dolore senza fare
niente, in un modo o nell'altro lo rintraccerà e gli
dirà come sono andate veramente le cose ;)
Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto anche se è un
pochino triste in effetti... >.<
Un
bacio grande, grazie per il sostegno, Bec :D
silvietta_in
love 4ever: Ciao
tesoro!Devo innanzitutto stra-scusarmi per non aver ancora recensito la
tua meravigliosa storia (cosa che farò appena
avrò finito con i miei sproloqui qui), ma purtroppo tra i
pizzicotti dei parenti a Natale e la febbre non sono proprio riuscita
ad avvicinarmi al mio amato pc xD Rimedierò il prima
possibile ;)
Passando
al capitolo....davvero ti ha fatto venire i brividi la scena del
ballo??? ç___ç ok basta, piango, ho delle crisi
emotive con la febbre xD Sono veramente commossa per tutti i tuoi
complimenti, sei sempre gentilissima, grazie^^
Purtroppo
hai ragione a dire che ragazzi così esistono solo nella
nostra immaginazione >.< ma non potevo nascere figlia del
capo della polizia di NY ed essere rapita da un gruppo di delinquenti
per poi essere salvata da un gran bel figo biondo??? xD
Come
hai visto da questo capitolo la situazione di Kevin non è
grave, il braccio non è un punto vitale ;)
tornerà a rompere le scatole come suo solito molto presto^^
Rinnovo
i miei ringraziamenti per tutti i tuoi complimenti che ogni volta mi
fanno gongolare dalla gioia ^//^
Un
bacione grandissimo cara, Bec =)
___Yuki___:
Ciao
carissima!^^ Sono contenta di sapere che il capitolo precedente non ti
abbia delusa** Così come questo spero :P
I
complimenti al pov di Dave mi riempiono sempre di gioia, per me
scrivere dal suo punto di vista è sempre un'impresa :D
Eh
sì, hai intuito bene, già da questo capitolo le
cose iniziano ad andare un pochino male, ma come hai detto tu non
staranno lontani per molto ;)
Hai
proprio ragione, Anna e Pippi sono una vergogna! Io non le ho mai
sopportate, neanche da bambina xD Uh, ironia della sorte Rose
è rossa** E Jack è biondo come Dave xD Caspita,
mi sa proprio che il mio subconscio ci ha giocato un po' su xD
Eh
sì, io adoro le storie complicate** Sarebbe tutto troppo
perfetto e noioso se filasse tutto liscio :P
Che ne
pensi di questo cap?Ti è piaciuto?Spero di sì :P
Il
passato di questi criminali sexy si scoprirà più
avanti, così come quello di Kim, che è
altrettanto misterioso ;)
Un
bacione grande, grazie per le tue parole e per il sostegno, Bec :D
Sabry87:
Ciao
cara!^^ Davvero il capitolo precedente era "divino"??*__* Oddio grazie,
è un complimento bellissimo!**
Eh
sì, sono d'accordo, la madre di Lily è proprio da
mandare a quel paese! XD
Spero
che ti sia piaciuto anche questo capitolo, vedrai che poi le cose si
risolveranno ;)
Un
bacio grande, garzie per il sostegno, Bec :D
fratwi:
Ciao
carissima!!!^^ Ma tu stai scherzando??Non ti devi assolutamente scusare
per non aver recensito :) certo, per me è sempre un immenso
piacere leggere le tue recensioni, ma non voglio minimamente che tu ti
senta in colpa se dovessi saltare qualche cap ;) L'importante
è che tu riesca a leggere e ad insultare quella cretina di
Allie per non aver avvisato Dave in tempo xD
Davvero
hai riletto cinque volte lo scorso capitolo??*__* Ok, basta sto
collassando sul posto xD Grazie**
Sono
contenta che il loro appuntamente ti sia piaciuto** Addirittura da
dimenticare Jack?? xD beh forse anche io mi sarei concentrata di
più su Dave che su Jack xD
La
chiacchierata madre/figlia è stata abbastanza difficile da
scrivere, mi sa che ho reso sua madre odiosa già dall'inizio
XD però era da capire, era preoccupata >.< mi
fa piacere comunque che ti sia piaciuta**
Eh
sì, Allie alla fine ci è andata, ha un
caratterino troppo ribelle per potersene stare buona agli ordini di
mamma xD
Ok...sto
piangendo come una scema dalla gioia XD no davvero grazie, i tuoi
complimenti mi lusingano tantissimo, non mi sembra quasi possibile che
siano rivolti alla mia storia >.< Sentirti dire che sei
riuscita ad immedesimarti in Allie è una grande
soddisfazione per me, perchè è proprio questo che
vorrei facesse un lettore, che si immedesimasse nel personaggio. E la
cosa secondo me è possibile solo se una storia è
scritta bene :P
Grazie
davvero per tutti i tuoi complimenti meravigliosi Frà, sei
sempre gentilissima^^
Un
bacione grandissimo, Bec =)
lilyjuve:
Ciao
tesoro!!^^ Ma non ti preoccupare assolutamente per gli scorsi capitoli,
l'importante è che tu sia riuscita a leggere ed insultare
Allie per la sua scemenza XD
Sono
contenta che tu sia riuscita ad immedesimarti in Allie mentre si
preparava :D Credo che in fondo siamo tutte un po' così
quando dobbiamo vederci con qualche ragazzo ;) se poi quel ragazzo
è Dave...XD
Il
dialogo fra Dave e Kev ha fatto ridere anche me mentre lo scrivevo, la
scemenza di quei ragazzi è davvero comica (che poi
è la mia perchè sono io che scrivo xD)
Eh
Dave non è uno che aspetta più di tanto, in
macchina già ci ha provato ;) ma lei non è una
delle p* (nella recensione censuro dai XD) che lui è
abituato a "sbattersi" di solito xD Però cederà
anche lei al fascino di Dave, muhahah xD Ok, sono andata, basta
ù_ù
Ti
ringrazio tantissimo per tutti i tuoi complimenti su Dave** Leggerli mi
riempie di gioia^^
Eh
sì, Allie è stata proprio una cretina
ù_ù più che altro era confusa, nemmeno
lei sapeva bene perchè volesse andare a quella festa,
più che per avvisarlo ci è andata
perchè voleva vederlo. Poi all'ultimo, cioè
troppo tardi, si è ricordata che avrebbe dovuto avvisarlo.
è scema sì xD
Eh ci
hai visto bene, quell'uomo era Johnny sì ;) Appena posso
posterò la scheda, purtroppo mi si sono cancellate tutte
perchè erano nel portatile e dovrò riscriverla
>.< Comunque il personaggio che lo interpreta
è proprio uno gnocco bono (alla romana!! xD) vedrai poi ;)
Per
quanto riguarda Kimberly, io scrivendo la immaginavo proprio
così :P Ma tu ovviamente puoi immaginarla come vuoi^^ Angela
invece la immaginavo anche io diversa, ma non sono riuscita a trovare
un'attrice che le assomigliasse abbastanza xP Anche lei comunque puoi
immaginarla come vuoi ;)
Eh
sì la misteriosa Vicky agisce nell'ombra ;P più
avanti ci sarà un confronto diretto fra lei e Kev, vedrai
poi ;)
Allie
all'ultimo si è un po' riscattata, l'idea di farsi usare
come ostaggio ha funzionato e ha evitato di farsi trascinare in
questura xD Purtroppo però non riuscirà in eterno
a difendere Dave da suo padre...e non dico altro xD
Ti
chiedo scusa per il ritardo di questo aggiornamento, mi spiace
tantissimo di averti fatto aspettare >. <
Un
bacione grandissimo, grazie per il sostegno e per le tue bellissime
parole, Bec =)
camii:
Ciao
carissima^^ Sei la ragazza dell’e-mail vero? Ho ricevuto la
tua e-mail e rinnovo di nuovo tutti i ringraziamenti per i tuoi
complimenti, mi ha fatto tantissimo piacere riceverla^^
Passando
alla storia, non ti preoccupare assolutamente se non hai recensito gli
scorsi capitoli ;) l'importante è che ti siano piaciuti :D
Sono
contenta che la storia ti incuriosisca e spero che più
avanti riesca a prenderti ancora di più^^
Un
bacio grande, grazie per la recensione e per i complimenti, bec =)
Ginnylove:
Ciao
Elisa!!^^ Sono contentissima che la mia storia ti sia piaciuta
così tanto, ho i lucciconi agli occhi dalla gioia!*_*
Grazie
infinite per tutti i tuoi complimenti, sei troppo buona :P Spero che
anche questo capitolo ti sia piaciuto non ti abbia delusa,
più avanti poi le cose si faranno più
interessanti ;)
La
storia è lunga 24 capitoli, ma potrebbe averne di
più o di meno a seconda della loro lunghezza; se un capitolo
risultasse troppo corto lo unirei ad un altro se invece venisse troppo
lungo lo dividerei in due^^
Un
bacio grande, grazie per la recensione e per il sostegno, Bec =)
rossy87:
Ciao
tesoro!^^ Purtroppo quelle diaboliche creature -ovvero i piccioni xD-
hanno complottato contro di me e non ti hanno consegnato l'avviso di
aggiornamento xD Li spenno tutti quei polli inutili
ù_ù Rimedierò con questo ;)
Allison
è stata influenzata da te mi sa, sta diventando
sì una vera combattente xD Anche se, come hai detto tu,
probabilmente non avrà voglia di difendersi da Dave xD
Ti
ringrazio tantissimo per tutti i tuoi complimenti sui miei personaggi,
ho i lucciconi agli occhi per la gioia*_* Eh sì, sono
mooolto incoerenti, un po' come me xD
Si
insultano anche da soli come me, mi fa piacere anche a me di non essere
l'unica xD Fa bene sfogarsi insultandosi da soli in fondo dai XD
Ahahah,
la storia di Edward fa morir dal ridere anche me =D (anche io sono una
deficiente che ride delle sue cretinate XD) Solo un ragazzo potrebber
essere così cretino però XD E Dave mi
è venuto moolto cretino (: poveretto, è solo
geloso della sua Allie ù_ù
Eh
sì, a Ed fischieranno tantissimo le orecchie, poveretto :D
mi odierà, ma posso sopravvivere anche senza di lui se ho
Dave x)
Kevin
sta bene tesoro tranquilla!Se non è arrivato a Natale
arriverà nella calza della befana con tanto di ingessatura
al braccio xD
I tuoi
complimenti sul lento mi stan facendo sorridere da mezz'ora, grazie**
la mia paura più grande era proprio che potesse risultare
troppo zuccheroso, io poi le cose troppo dolci non le tollero
>.< i tuoi complimenti mi hanno rassicurata :D
Le tue
recensioni sono sempre una gradevolissima sorpresa, non dici mai
scemenze e i tuoi complimenti infondono tantissima autostima ad una
scrittrice insicura e paranoica come me xD Quindi ti ringrazio di nuovo
per tutto e questa volta provvederò a far arrivare il
pennuto a destinazione, promesso :P
Un
bacione grandissimo, Bec (:
pirilla88:
Ciao
Vale!^^ Grazie infinite cara per tutti i tuoi complimenti, sei davvero
troppo buona, non li merito :P
Sono
contenta che la scena del ballo ti abbia fatto emozionare, era proprio
quello il mio scopo** Speravo comunicasse qualcosa al lettore (:
Dave
alla fine se l'è cavata come hai visto...ma purtroppo per
lui non ci sarà sempre Allison ad aiutarlo con suo padre ;)
Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grandissimo, bec
:D
__piccola_stella_senza_cielo__:
Ciao
Ileana!!!^^ Grazie mille per tutti i complimenti alla mia storia, mi
hanno resa felicissima^^
Sono
davvero contenta che David ti piaccia (:
La
polizia alla fine è arrivata ma come hai visto la cosa si
è risolta più o meno ;)
Capirai
tutta la storia Vicky/Dave/Kev più avanti tramite un pov di
Vicky, lei stessa racconterà come sono andate le cose =)
Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto, grazie mille per la
recensione e per il sostegno, Bec =)
Jes
Potter: Ciao
carissima!!!!^^ Tu non puoi neanche lontanamente immaginare quanto
stiano brillando dalla gioia i miei occhi in questo momento*_* ok,
forse puoi, ma questa faccina (*_*) non rende giustizia comunque xD
La
scena del ballo era importantissima nella storia e leggere il tuo
giudizio mi ha fatto più che piacere^^
Eh
sì...proprio perchè mi ricordava Notthing Hill
l'ho scelta*_* Quel film è stupendo, così come
Hugh Grant, ma va beh, sorvoliamo xD
Oddio
ti ha ricordato tre metri sopra il cielo????Noooo!!!(scusa, attimo di
panico xD) mi dispiace di averti traumatizzata con quel pezzo
>.< spero che non succeda più, che non ci
siano altri pezzi in stile Moccioso xP Questione di gusti certo, ma io
i libri di Moccia (tantomeno i film O.o) proprio non li reggo
>.<
Beh
Lily è cretina ù_ù cambia idea in
continuazione perchè nemmeno lei sa bene che fare, da una
parte c'è il padre e la giustizia, dall'altra l'amour e la
criminalità** alla fine non ha deciso da che parte
schierarsi e ha fatto la cretina ballando tra le nuvole -.- colpa mia,
mi ero incantata anche io mentre scrivevo, lo ammetto xD
Grazie
mille per gli auguri, sei stata molto più previdente di me
(: io quando ho postato quasi non mi ricordavo che mancasse poco a
Natale :P Augurissimi di buon anno anche a te, un bacione grande, Bec =)
Alexis_edina:
Ciao
Alexis!!!^^ Ma non ti preoccupare assolutamente per lo scorso capitolo,
ti capisco benissimo per quanto riguarda la scuola guarda, i prof
sembrano divertirsi a rovinarci la vita con le loro subdole verifiche
-.- Se non altro adesso possiamo goderci le vacanze XD Tanto io mi
ridurrò all'ultimo a fare i compiti :D
Grazie
per tutti i complimenti, sei troppo buona non me li merito xP
In
effetti nemmeno io so tanto bene perchè ho lasciato che Lily
chiamasse Angie O.o mi è venuto così xD
Inizialmente avrebbe dovuto entrare anche lei alla festa e incontrare
Kevin, ma veniva tutto troppo lungo e non sapevo bene come sviluppare
la cosa >.< quindi alla fine ho lasciato che Angie
tornasse a casa xD
Sono
contentissima di sapere che il loro bacio ti è piaciuto**
Pensavo non fosse all'altezza delle aspettative xP
Allie
è stata un po' cattivella a vendicarsi comprando le cose
più costose, però si sa che noi donne un pochino
cattivelle lo siamo quando vogliamo ;)
Spero
ti sia piaciuto anche questo capitolo, un bacione, Bec (:
lilysol:
La
definizione che hai dato tu su Dave ed Allie è stupenda*_*
Io stessa non avrei saputo definirla meglio^^
Loro
assomigliano a Romeo e Giulietta più di quanto pensassi,
tranquilla però che per loro non ci sarà un
finale altrettanto tragico^^ Sono un'accanita fan del lieto fine :P
Ogni tanto magari (specie se sono di cattivo umore xD) mi capita di
essere un po' drammatica, ma cerco sempre di minimizzare :D
Grazie
infinite per tutti i tuoi complimenti, infondono tantissima autostima
ad una scrittrice noiosa, paranoica e insicura come me xD
Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto, grazie ancora per tutto, un
bacio grande, Bec =)
DreamsBecameTrue:
Ciao
Federica [posso chiamarti Fede? :)]!!^^ Davvero hai letto tutti e nove
i capitoli in tre ore???Oh mamma, sto collassando sulla tastiera dalla
gioia*_* Sono contenta che la mia storia ti abbia presa così
tanto^^
La
scena della macchina è stata abbastanza difficile da
scrivere, specie perchè mi veniva da pensare a quel figo di
Dave (che io immagino come un ragazzo che conosco in carne ed ossa XD)
nella macchina con me...cioè, con Allison ovviamente
ù_ù Ti assicuro che non sembri affatto una
maniaca, qui con gli ormoni siamo messe tutte un po' male, benvenuta
nel club xD
Ti
ringrazio tantissimo per tutti i tuoi complimenti^^ Spero ti sia
piaciuto anche questo capitolo :)
Un
bacio grande, grazie per la recensione, Bec =)
Sybille:
Ciao!!^^
Sono contentissima di sapere che la mia storia ti abbia preso
così tanto!*__* Così come sapere che Dave ti sia
piaciuto mi sta facendo gongolare dalla gioia xD
Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa =)
Un
bacione grande, grazie per tutti i complimenti e per il supporto, Bec =)
Punk936:
Ciao!!^^
Mi fa piacere che la mia storia ti abbia presa così
tanto*__* Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e non abbia
deluso le tue aspettative :D
Nei
prossimi le cose tra Dave ed Allie si sistemeranno vedrai ;)
Grazie
infinite per tutti i tuoi complimenti cara, un bacione grande, Bec :)
fallsofarc:
Chiaaa!!!!tesoro,
come al solito leggere la tua recensione mi ha riempita di gioia =D
è stato proprio un raggio di luce in una profonda coltre di
nubi (questa frase la pensa Kev nel cap sulla sua storia che ti ho
mandato, gli ho rubato pure le battute xD)
Non ti
devi assolutamente preoccupare per nessun ritardo, ti capisco benissimo
per quanto riguarda i parenti ed il cibo :D mi sa che dovrò
mettermi a dieta dopo tutto quello che ho mangiato xD
Comunque
sono io quella che deve chiedere scusa visto che mi sono persa un tuo
capitolo >.< appena il mio cervellino stupido ritorna a
lavorare corro subito a recensire anche quello!
Grazie
tesoro come sempre per le tue meravigliose parole, mi stai quasi
facendo credere che la mia storia non faccia del tutto schifo :P Ok,
basta, mi merito una padellata in faccia lo so >-< ma tu
puoi capirmi, tra paranoiche ci si intende XD
Per
quanto riguarda la scena del ballo -che io ritenevo una scenetta piatta
e senza senso- sei riuscita a farmi apprezzare anche quella guarda con
le tue parole :D Non mi merito tanti complimenti >.<
Beh se
non ci fosse stato il tuo betaggio perfetto avrei postato con un
mucchio di errori, ne faccio veramente di stupidi ed imbarazzanti xD
Ti
ringrazio davvero Chia per tutto quello che scrivi nelle recensioni e
per tutte le volte che mi supporti (meglio dire sOpporti, vero? xD) sei
una beta fantastica, una Scrittrice bravissima e un'amica unica (:
Ti
voglio bene, un bacio grande grande, Bec =)
eulalia_17:
Beaaaaaa!!!!!!Oh
santissimo colabrodo! (ma mi hai contagiata??? xD) Dimmi che non
è troppo tardi e che non sei partita! Su Beuccia, dillo,
dillo, dillooo! Ok basta, sto diventando isterica xD
Mi
spiace tantissimo di essere riuscita a postare solo adesso, volevo
mandartelo su msn il cap, ma quel coso lì si continua a
disconnettere e non mi manda più niente >.<
stupido pc fisso...grr...
Coomunque,
tanto ci sono le tue recensioni a tirarmi su il morale :D Il modo in
cui insulti le creaturine della mia immaginazione
è un divertimento unico xD
La
madre di Lily la odio pure io ù_ù ma che
stronza!Vai Beaaaaa, prendila a pugni!!!! (grido dal bordo ring con i
pon pon ù_ù)
Avevi
proprio ragione a dire che Allie è cretina, ma che vuoi che
ti dica, tale scrittrice, tale protagonista xD No va beh dai, io non
avrei mai detto niente ù_ù
Eeeh
sì, Dave si era messo d'accordo con il dj*__* Sapeva
già che Lily sarebbe andata, ovvio ù_ù
il mio Dave sa tutto è onnipresente xD
Uuahahah,
sono molto indecisa ancora su quale delle tue famose esclamazioni sia
la mia preferita xD Ci penserò e ti farò sapere
ù_ù
Ecco
brava, con me non si può non parlare, io ispiro
loquacità xD Mi sa che non sei l'unica ad essere fusa oggi
XD
Eh
sì Angie mi fa pena, sopportare Allie non è
semplice, ci vuole pazienza, è una santa
ù_ù
Ahahah,
quella scena con Kim e Dave ha fatto ridere anche me come una scema XD
Kim è una grande sì, anche da questo capitolo si
vede ù_ù
Mmm...ma
io non mi ricordavo di averti detto che non l'avrei messa la
precisazione su NY xD Eddaaaai, così tutti sapranno che tu
sei stata così fortunata da andare a NY*__*
Sono
contenta che il ballo ti sia piaciuto*_* Pensavo venisse fuori una
scenetta piatta e superificiale, per fortuna non è stato
così dai xD
Spero
che il capitolo ti sia piaciuto** Oddio oddio oddio, mi metti ansia con
tutti quei ti prego >.< dimmi che hai letto 'sto cavolo
di capitolo!!!Mi sentirei in colpa altrimenti >-<
Vado
va che devo pubblicare! :D Un bacione grandissimo Bea, garzie per i
tuoi magnifici complimenti e per il tuo sostegno, Bec =)
Detto
questo non posso che consigliarvi di leggere la Divina Secretly
di fallsofarc – la Bellissima drabble 'Nothing
But Love; di eulalia_17 – la Mitica Love
Penalty di Trappy – e udite udite, una new entry,
la Stupenda Per
Amore di un Ladro di silvietta_in love 4ever ^^
Se
volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie
all’aiuto della mia beta, Qui.
Mi sa
che la scheda di quella poveraccia della madre di Allie
dovrà aspettare visto che era sul portatile xD Ma va beh,
non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD
Ps: Se
avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a
Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e
curiosità sulle storie di fallsofarc^^
Ringrazio
infine le 71
meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non
commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^) e le
altrettanto magnifiche 67 persone
che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)
Era passata una settimana dal giorno della
festa in barca. Sempre che fosse possibile definirla una festa.
Mi ero categoricamente rifiutata di
spiegare sia a mio padre sia a mia madre –che
però sospettava qualcosa- perché fossi lì quel giorno.
Mio padre lasciò quasi subito
perdere convinto com’era che la sua bambina fosse andata per dargli una
mano ad incastrare quei criminali. Mi
rimproverò, certo, per più di sei ore, dicendo che non avrei
dovuto più rischiare solo per aiutarlo, ma non indagò molto sulla
questione. Mia madre invece sapeva che c’entrava David con tutta quella
faccenda e dopo che mio padre le aveva raccontato della minaccia con la pistola vidi la consapevolezza nei suoi occhi.
I giorni successivi che trascorsi a volte
sovrappensiero, a volte proprio triste, contribuirono a farle capire più o meno quello che fosse successo. Fortunatamente
per me non mi chiese niente. Non me la sentivo proprio di parlarne con lei.
In quei giorni mi riusciva parecchio
difficile fare tutto: studiare, cucinare, leggere, fare
le pulizie. Ci mancava poco che mettessi il libro di storia in lavatrice da
quanto ero con la testa sopra le nuvole.
Persino parlare con Mark era stato
più difficile di quanto pensassi. L’aveva presa male, molto male.
Aveva chiesto furioso informazioni su quel ragazzo con
cui ero uscita, informazioni che gli avevo negato con fermezza. Se ne era
andato dicendo che me l’avrebbe fatta pagare, ma non avevo dato
minimamente peso alle sue parole, concentrata com’ero su altro.
Ovviamente nei miei pensieri c’era
sempre la stessa persona. Era come se i suoi occhi mi perseguitassero.
Da una parte volevo rintracciarlo e in un
ultimo disperato tentativo chiedergli ancora di perdonarmi, dall’altra
parte però il mio orgoglio si faceva sentire prepotente; mi ero
già scusata con lui, perché dovevo continuare ad
umiliarmi cavolo?
Ero appena uscita da scuola quel giorno,
convinta più che mai a mettere da parte l’orgoglio.
Avevo sbagliato e avrei rimediato a tutti
i costi. In fondo, per una persona a cui si tiene, si
può anche rinunciare all’orgoglio. Dovevo assolutamente chiarire
con lui, anche perché ormai non riuscivo proprio a fare più
niente che richiedesse un minimo di concentrazione.
-Lily!Aspetta!-
La voce di Angela mi distrasse dai miei
pensieri e mi fece girare confusa.
-Che c’è Angie?- Domandai
sorpresa dal tono agitato della sua voce.
-Il
ragazzo di cui ti avevo parlato…mio Dio l’ho visto solo adesso,
è ricercato dalla polizia!- Incominciò a gesticolare come una
matta non riuscendo a calmarsi.
Inizialmente non pensai minimamente al
fatto che quel ragazzo potesse essere lo stesso che io avevo messo nei
casini.
-E allora?Se ti piace che
t’importa?- Alzai le spalle completamente indifferente guadagnandomi un
suo sguardo sbalordito.
-Ma sei scema?!È
un criminale, mi hai sentito?- Cominciò nervosa a muoversi sul posto.
-Sì ti ho sentito, ma se lui
è dolce e gentile non vedo comunque che male
c’è ad uscirci insieme.-
Mi squadrò per qualche secondo.
–Quel ragazzo ti ha completamente fottuto il
cervello.-
Commentò annuendo con aria grave.
-Ma di che parli?- Distolsi lo sguardo infastidita incominciando ad incamminarmi verso
casa.
-Un
mese fa mi avresti detto che ero pazza e di avvisare la polizia, non di uscirci
insieme!-
-Un
mese fa avrei detto qualcosa di cretino Angie. Kevin è una bravissima
persona…-
Mi bloccai di colpo risvegliandomi dallo
stato confusionale in cui ero inizialmente. Avevo detto Kevin?Ma come mi era
uscito il suo nome? Bah, ultimamente non facevo che pensare a Dave e al
gruppettino di criminali che lo circondava, quindi probabilmente era
normale…
-Come fai a sapere che si chiama Kevin?-
Si girò verso di me sospettosa.
Un momento, ma allora Angela era uscita
davvero con quel Kevin?!Le foto segnaletiche
che aveva visto in città le avevo fatte mettere io!Oh Santo Cielo!Io
avevo fottuto il ragazzo di cui si stava innamorando Angie facendo il suo nome
alla polizia! E indirettamente ero anche responsabile della sua ferita al
braccio!
-Oh beh, ho visto quella
foto.- Scrollai le spalle indifferente, cercando di mentire con disinvoltura.
Mi sentivo in colpa con Angie per tutte le
mie bugie, ma non riuscivo proprio a parlare con lei di tutto quello che mi stava succedendo. Poi Kevin stava bene, era
inutile farla preoccupare per niente.
Lei annuì convinta. –Quindi
secondo te dovrei lasciar perdere il fatto che
è un delinquente?-
-Senza dubbio.-
-Tu hai più rivisto…- Si
guardò intorno circospetta, -David?- Sorrise
maliziosa dandomi una debole gomitata prima di aggiungere. –Non mi hai
più detto niente poi…Se non sbaglio era
alla festa a cui ti ho accompagnato.-
-Già…- Non le avevo detto
della sparatoria e di tutto il resto, era tipico di me: non riuscivo a
raccontare agli altri qualcosa che mi faceva male.
-E come è
andata?-
-Non molto bene…scusa Angie non mi
va di parlarne.- Abbozzai un mezzo sorriso.
Annuì seria. Aveva già
capito tutto, mi conosceva benissimo, sapeva che era successo qualcosa e che appena
me la fossi sentita ne avrei parlato. -Non ti preoccupare…quando ti
sentirai pronta a sfogarti io sono qui.-
Ricambiò il sorriso abbracciandomi.
Quell’abbraccio mi
infuse una forza che mi aiutò parecchio a proseguire spedita
verso la decisione che avevo preso; rintracciarlo e riuscire a farmi perdonare.
Una volta arrivata a casa e seduta davanti
al computer, mi bastò digitare un nome su google per capirne qualcosa.
David Woldrich.
Avevo già provato David Bellick, ma
non mi dava nessun risultato.
Al mio secondo tentativo, invece, vennero fuori risultati a bizzeffe:
-Ragazzino di soli 12
anni è sparito misteriosamente durante la mattinata del 23 Febbraio del
2005 mentre i suoi genitori erano fuori per lavoro.
-È sparito la mattina del 23
febbraio l’unico figlio della ricca famiglia Woldrich proprietaria di una
delle marche di automobili più in vista nel
mondo.
-La
polizia pensa si tratti di un rapimento e ci terrà presto informata.
-Non ci sono evidenti segni di effrazione
dall’esterno né sulla porta né sulle finestre. I genitori
hanno trovato la porta aperta presumibilmente dall’interno, quindi
è probabile che il ragazzo conoscesse l’aggressore e abbia aperto
la porta.
Ma
quale aggressore, David era scappato!Per questo non c’erano segni di
scasso, nessuno l’aveva aggredito…
Il sito di una scuola mi distrasse dalla
lettura di tutte quelle notizie.
Scuola media privata Dalton.
Una scuola media a cui
risultava iscritto nell’anno 2005 David Woldrich…Fantastico!
Cliccando a destra e a manca per il sito
trovai in un vecchio archivio l’elenco della seconda classe di quattro
anni prima, fra cui nell’ordine alfabetico emergeva anche il suo cognome.
Bingo!Annotai i nomi di tutti i suoi ex compagni di classe e ad
uno ad uno cercai i loro nomi su internet per cercare di rintracciarli in
qualche modo. Stavo per lasciar perdere tutto,
scoraggiata, quando finalmente un nome, Andrew Roberts, mi diede un risultato.
-Studente modello della Mahnattan High
School viene qualificato per le olimpiadi regionali
della matematica.
Grandioso!Certo doveva essere un patetico secchione -chi diavolo avrebbe voluto partecipare alle
olimpiadi matematiche?- ma era pur sempre meglio di niente.
Entrai nel sito della sua scuola
nell’elenco delle classi e scoprii che doveva uscire più
o meno…Oh, il mercoledì alle cinque del pomeriggio. Guardai
l’orologio: le quattro. Avrei di sicuro fatto in tempo se mi fossi data
una mossa: misi via tutto e mi vestii in fretta e furia prima di precipitarmi fuori casa.
Non furono molti i ragazzi ad uscire a quell’ora del pomeriggio, evidentemente
doveva essere una specie di corso pomeridiano quello che frequentava Roberts.
A tutti i ragazzi che incontravo
chiedevo:
-Scusa, conosci Andrew Roberts?-
La risposta era sempre negativa, tanto che
mi ritrovai ad essere incazzata con quel tipo che nemmeno
conoscevo per la sua scarsa popolarità.
Finalmente quando lo chiesi ad un ragazzo più grande ebbi una risposta
affermativa:
-Sì, è quello
laggiù.- Mi rispose indicando un gruppetto di ragazzi che parlottavano
davanti al portone d’ingresso.
-Grazie.- Dissi
gentile.
-Di niente gioia.- Ammiccò felice
di essermi stato d’aiuto.
Ignorai bellamente il suo sorriso
ammiccante dirigendomi verso il tipo in questione.
-Scusa?- Mi sporsi leggermente verso di
lui per richiamare la sua attenzione.
-Sì?- Smise di parlare con i suoi
amici prima di girarsi confuso verso di me.
-Tu sei Andrew Roberts?-
Il ragazzo dai capelli neri e di altezza
media mi mostrò un simpatico sorriso lentigginoso.
-Sì sono io.-
Bingo!
-Ehm, posso parlarti un attimo?- Domandai
guardando di sottecchi gli altri ragazzi.
Lui fece un cenno d’assenso.
–Certo.- Salutò i suoi amici e mi seguì in un angolino del
cortile.
-Scusa per il disturbo.- Iniziai non
appena trovai le parole giuste per farlo. -Io sono Allison…Mack..- Corressi all’ultimo sperando che quello non
seguisse Smallville e che quindi non conoscesse l’attrice interprete di
Chloe Sullivan. Non sarebbe stata una buona idea dire il cognome di mio padre,
era piuttosto conosciuto in città.
Lui non fece una piega così decisi
di proseguire:
-Sto scrivendo un articolo per il
giornalino scolastico della Millenium High School. Potrei farti alcune
domande?-
-Certo, riguardo cosa?- Si
informò gentile.
-Ehm…l’articolo è sulla
scomparsa di David Woldrich, è un argomento che interessa molto agli
adolescenti della mia scuola. Tu eri in classe con lui giusto?- Mi morsi il labbro nervosa.
-…Sì.- Rispose titubante indeciso se parlare o
no. Sospetto, molto sospetto.
-Eravate molto amici?- Presi dalla borsa
un piccolo block notes per segnarmi qualsiasi informazione rilevante.
-Non proprio.-
Fece un mezzo sorriso. –Eravamo più conoscenti che amici,
frequentavamo la stessa classe e parlavamo qualche volta, ma nient’altro.
David non andava molto d’accordo con i ragazzi.- Si dava un sacco di arie
da intervistato mentre rispondeva. Era piuttosto buffo e mi fece sorridere.
-Come mai?- Domandai sinceramente curiosa.
-Beh lui aveva un discreto successo con le
ragazze della classe e questo infastidiva parecchio gli altri.-
-Invidia.-Sibilai cercando nervosa di non pensare al fatto che
lui sicuramente aveva scatenato le fantasie di molte sue compagne di
classe.
-Esatto.-
Annuì sorridente.
Annotai tutto; mi interessava
sapere il più possibile su di lui anche se quelle informazioni non mi
avrebbero aiutata di certo a trovarlo.
-Capisco.- Cercai
di mostrarmi indifferente e di ignorare quella fitta di gelosia che mi aveva
colto: dovevo seguire il piano.
-Andava bene a scuola?Com’erano i
suoi voti?- Chiesi ancora ammiccando maliziosa ad Andrew per incitarlo a
parlare; poveretto sembrava stesse per avere un collasso da un momento
all’altro.
-Né troppo bene, né troppo
male. Era nella media, se la cavava con la sufficienza.-
Annuii annotando anche quello. Poi fu
più forte di me chiedere:
-Ti è sembrato forse che avesse un
rapporto burrascoso con i suoi genitori?-
Ci pensò su parecchio prima di
rispondere. –Non che io sappia. Ogni tanto accennava a sua madre dicendo
che era una grande rompiscatole, ma questo lo dico anche io
della mia.- Rise divertito. Tutto sommato lo trovavo
davvero simpatico e non fu difficile farsi contagiare dalla sua risata.
-Hai idea di cosa gli sia successo?-
Chiesi poi con cautela. Speravo di non sembrare troppo precipitosa, non volevo si insospettisse. Tuttavia lui sembrò interpretare la
mia domanda come semplice curiosità da giornalista.
-No, ma sono pronto a mettere la mano sul
fuoco che sia ancora vivo…- La sua voce si velò con un po’
di tristezza.
-Nonostante siano passati 4 anni?- Sgranai gli occhi teatralmente. –E cosa te lo
fa pensare?-
-Beh…- Si tartassò il labbro
inquieto.
-Non lo dico a nessuno se è una
cosa privata…- Mormorai implorandolo con lo sguardo. Dovevo sapere dove si trovava assolutamente.
-Senti, io non so se lui sia vivo o no.
Posso solo dirti che il giorno in cui venne la polizia ad
interrogarci una mia compagna di classe ci disse di non dire assolutamente
nulla che potesse aiutar loro a trovare David. Disse che lui stava bene, ma che
non voleva essere ritrovato…- Abbassò lo sguardo colpevole.
-Chi era la tua compagna?- Ero talmente
ansiosa di saperlo che fu difficile trattenersi dal prenderlo per le spalle e
scuoterlo con forza per farlo parlare.
Lui annuì fra sé e sé
–Credo sia meglio che tu parli con lei. Si chiama Kimberly Stewart; lei e
David stavano insieme alle medie.-
Fissai il pavimento senza quasi vederlo.
Kim. Diminutivo di Kimberly. La stessa ragazza della festa probabilmente. La
stessa del bagno. Stava insieme a David alle medie…
-Ora frequenta la scuola privata femminile
Brearly.- Continuò incurante della mia espressione vuota.
Tutto tornava. La Brearly. Ecco cosa
ci faceva David alla festa di Tatiana! Kimberly doveva essere una sua amica dato che andava nella stessa scuola.
Mi ripresi un attimo. –Ok, grazie
mille dell’aiuto.-
Sorrise simpatico. –Figurati. Mi
citerai nell’articolo?- Chiese con occhi elettrizzati dalla gioia.
-Certo.- Sorrisi
a mia volta. Poveretto, se avesse saputo che non ci sarebbe stato nessun
articolo…
-Grandioso!- Esclamò estasiato come
un bambino che ha trovato sotto l’albero di Natale un regalo che
aspettava da anni.
Mi diressi in fretta e furia a casa prima
che i miei tornassero; ufficialmente ero rimasta a casa per finire una ricerca
scolastica. Una volta arrivata nella mia cameretta mi
rimisi al computer ed iniziai a cercare il nome di quella ragazza su google non
ottenendo però alcun risultato. Peccato.
Entrai nel sito della Brearly e notai con
sollievo che le ragazze della scuola uscivano giusto una mezz’oretta dopo
che uscivo io. Avrei di sicuro fatto in tempo con la metropolitana ad
arrivarci.
Passai il resto della giornata un
po’ più di buon umore preparandomi ben bene un discorso da esporre
poi a Kimberly. Ero piuttosto nervosa, l’idea di confrontarmi con lei,
che senza alcun dubbio aveva un legame molto forte con
David, mi intimidiva. Preparai la cena e lavai subito dopo i piatti, quelli dei
miei compresi, prima di correre a letto fingendo di stare poco bene.
David’s pov
Le parole di Kimberly continuavano a
ronzarmi in testa impedendomi di pensare ad altro. Allison…era innamorata
di me? Possibile che avessi appunto le classiche fette di prosciutto sugli
occhi che mi impedissero di vedere?
Non riuscivo a concentrarmi sulla nostra
missione quella sera. Dovevamo picchiare un certo Gary McBeal
che non aveva ancora pagato il debito che aveva nei confronti di Johnny.
Quando scendemmo dalla macchina in quella
via buia e ci vide, ebbi l’impressione che sapesse già
perché fossimo lì.
-Ehi McBeal!- Lo richiamai sghignazzando.
–Dì un po’, ti dice niente il nome Johnny Rydell?-
Lui indietreggiò impallidendo, ma
alle sue spalle trovò già pronti Stephen e Paul.
-Ti conviene pagare bastardo se non vuoi
fare una brutta fine.- Per qualche sadico motivo
adoravo vedere le mie vittime spaventate. Leggevo il terrore nei loro occhi; lo
stesso che avevo provato io a dodici anni…
-M-mi
serve ancora qualche giorno…- Balbettò l’uomo sulla trentina
implorando pietà con lo sguardo. Che peccato. Non avevo nessuna voglia
di essere magnanimo.
-Stai scherzando spero?Ti abbiamo
già concesso troppo tempo.- Bastò un mio cenno con la testa a far
balzare in avanti Kevin e Phin che si avventarono sull’uomo per colpirlo.
Subito dopo fu la volta di Stephen e Paul
che lo bloccarono da dietro, permettendo agli altri di prenderlo a pugni senza
problemi. Lo buttarono a terra, incominciando poi a tirargli calci su tutto il
corpo. Lui si parò il viso con le mani, cercando per quanto gli fosse
possibile di evitare che i loro calci lo colpissero proprio in quel punto e
lasciando scoperto il resto.
In quattro contro uno. Storsi il naso; un
po’ sleale forse, ma a me piaceva vincere facile.
Ma
soprattutto la cosa che mi piaceva di più in assoluto era comandare gli
altri e stare a guardare mentre facevano quello che avevo ordinato io. Forse
era per quello che Johnny mi considerava superiore rispetto agli altri,
perché in me aveva visto quella voglia di primeggiare sugli altri, l’istinto
di un capo.
Diventavo una persona completamente
diversa durante le missioni che ci affidavano, mi sfogavo e facevo uscire
quella parte…cattiva di me che normalmente non utilizzavo. Tipo Dottor
Jekill&Mister Hide.
Soprattutto quando ero con lei…ero
diverso, migliore.
Sbuffai irritato; lei, lei,
lei…dannazione non riuscivo a pensare ad altro?!
Quella traditrice…Avrei voluto fargliela pagare, ma non avrei mai alzato
un dito su di lei, non ci sarei riuscito. Esattamente come la prima volta che
l’avevo vista.
Mi riscossi da quei fastidiosi pensieri
non appena vidi i ragazzi allontanarsi dal corpo martoriato di McBeal.
Mi avvicinai alla sua inutile carcassa e
ghignai. –Visto cosa succede McBeal a chi
sottovaluta Johnny Rydell?Ti serva di lezione…- Gli tirai un forte calcio
nello stomaco che gli fece quasi uscire gli occhi dalle orbite e parecchio
sangue dalla bocca che andò a macchiare l’asfalto freddo.
Continuò ad ansimare, non riuscendo bene a respirare, probabilmente per
tutte le costole rotte che aveva. Non sembrava nemmeno che mi avesse capito,
visto lo stato di semi-coscienza in cui si trovava.
Mi inchinai
e lo afferrai per i capelli. –Hai una settimana di tempo, ti conviene
avere i soldi perché la prossima volta non saremo
così buoni.- Storsi la bocca in una smorfia dispiaciuta. –Ti
toglieremo dal mondo facendoti fare la fine che meriti verme.- Strattonai la sua testa sul marciapiede, dove sbatté
forte la fronte. Mi alzai ignorandolo.
-Andiamo.- Fu
solo un sussurro il mio, eppure bastò per fare avviare tutti gli altri
verso la macchina.
Sì decisamente…quando
ero con lei ero una persona migliore…
Allison’s pov
Mal di piedi. Quelle dannatissime
ballerine mi stavano stritolando il piede impedendogli quasi di respirare. Mannaggia a me e alla mia fissa per le scarpe carine. Ma possibile che la combinazione comode/carine non fosse
reperibile in un paio di scarpe?O erano carine e tremendamente scomode o erano
terribili e comode.
Continuai nervosa a saltare da un piede
all’altro mentre osservavo le studentesse della Brearly uscire da scuola.
Non ero praticamente
riuscita a concentrarmi per tutta la durata delle lezioni quella mattina.
Angela aveva intuito qualcosa di sicuro, ma il fatto che non ne avesse
accennato minimamente mi preoccupava. Probabilmente per lei la faccenda di
Kevin era molto più grave di quanto pensassi.
Riconobbi subito Kimberly in mezzo alla
folla, come si poteva non riconoscere un angelo? Era molto alta e
l’uniforme scolastica fasciava alla perfezione il suo fisico asciutto e
slanciato da modella. I capelli mossi ricadevano in morbidi boccoli sulle
spalle e i suoi occhi azzurri sembravano sprezzanti ed
altezzosi anche mentre guardava le sue amiche.
Mi feci coraggio e mi diressi verso di lei
per parlarle. Non sapevo che reazione aspettarmi da parte sua, forse non sapeva
nemmeno che ero stata io ad avvisare la polizia.
Mi sporsi verso di lei tossendo
leggermente per palesare la mia presenza.
-Scusa..-
Non appena si girò
verso di me vidi un bagliore di consapevolezza attraversare i suoi grandi occhi
azzurri; mi riconosceva.
-Che ci fai qui?- Mi chiese fredda come
l’azzurro dei suoi occhi. Per fortuna mi sarei potuta risparmiare la
sceneggiata sull’intervista.
-Posso parlarti?- Guardai le altre ragazze allusiva prima di aggiungere
–E’ importante.-
Lei ci pensò un po’ su prima
di annuire e fece un cenno alle altre ragazze che, sorprese, se ne andarono
borbottando qualcosa contro di me.
-Immagino tu sappia perché sono
qui.- Incominciai muovendomi sul posto nervosa e
tenendo lo sguardo basso. Quella smorfiosa mi metteva in soggezione porca
miseria! –Ho assolutamente bisogno di parlare con lui.-
Fissai i miei occhi imploranti nei suoi ancora gelidi sperando che capisse
quanto stessi soffrendo per tutta quella situazione.
-Lui non vuole vederti.-
Sorrise vittoriosa facendomi contorcere lo stomaco per la gelosia. Quanto era
bella quando sorrideva, che ci aveva trovato David in me?
-Lo
so.- Ammisi seria non abbassando lo sguardo e continuando a fronteggiarla.
–Ma io devo dirgli un’ultima cosa, devo
fare un ultimo tentativo…è importante, ti prego.- Mi sarei gettata
ai suoi piedi implorandola e calpestando il mio orgoglio se fosse servito a
farmi rivedere David.
-Senti mi dispiace- fece brusca
schioccando la lingua nervosa –ma io non posso farci proprio niente se
non vuole vederti.-
Annuii rassegnata. –Capisco…-
Sospirai osservandomi un attimo intorno prima di guardarla di nuovo per
riprendere a parlare. –Senti io lo so che non hai nessun motivo per
aiutarmi, ma…- Gli occhi mi si inumidirono
dandomi una vista sfocata del suo viso. Li sfregai infastidita con la mano
prima di continuare –Ti prego, potresti dirgli che mi dispiace da
morire?E’ importante.-
Scrutò a lungo il mio viso prima di
rispondermi in modo serio -Perché dovrei farlo?-
Non mi fu difficile trovare una
motivazione. –Perché entrambe gli vogliamo un bene
dell’anima e ci teniamo a lui.- Era implicito
che fosse innamorata di lui dal modo in cui l’aveva guardato alla festa,
una ragazza queste cose le capisce.
Abbassò lo sguardo inumidendosi le
labbra. –D’accordo.- Rispose fissando di nuovo i suoi occhi gelidi
e altezzosi nei miei.
-Grazie.- Sorrisi
di poco, prima di girarmi per andarmene.
-Ehi Anna dai capelli rossi!- Mi
richiamò sprezzante facendomi fare una smorfia
per l’irritazione. Mi girai e la fissai in attesa.
-Non so cosa ci trovi lui in te, ma come
hai detto tu gli voglio bene e voglio aiutarlo.-
Cosa intendeva
dire con il fatto che “volesse aiutarlo”?
–Vieni qui,
domani alla stessa ora.- Tirò fuori dalla tasca della borsa una
sigaretta e se la mise in bocca. –Non ti posso promettere niente, ma
penso che potrai dirglielo di persona.-La accese facendo poi una piccola
smorfia di indifferenza.
Sentivo che stavo per buttarmi in lacrime
ai suoi piedi per ringraziarla.
-Grazie.- Dissi
con la voce carica di gratitudine e gli occhi umidi.
-Sia chiaro però- Incominciò
seria dando un colpettino con l'indice alla sigaretta. -Mettilo di nuovo nei
casini e io ti spezzerò le tue ossicina.-
-Non sarà necessario.- Affermai sicura sfoderando un sorriso luminoso, di quelli
che non ero più riuscita a fare dopo quella festa.
Fece un cenno con la testa prima di
sparire fra la massa di studentesse accalcate lì all’uscita.
*To be continued*
Bene, inizio questo mio solito sproloquio
scusandomi immensamente con voi per quest’altro ritardo >.<
Purtroppo del mio pc (il portatile ç_ç) non ne ho saputo
più nada, è in riparazione da mio zio che è molto
impegnato fra il lavoro e sua figlia di appena un anno e quindi non ha molto
tempo da dedicare al mio povero pc >.<Ha detto che cercherà di
ripararlo il prima possibile, lo spero…
Con questo non posso quasi nemmeno
postare, ha la connessione troppo lenta e non riesce a caricare un codice html
così grande…-.- quindi si blocca dopo che
clicco su “aggiungi nuovo capitolo”, uff >.<
E ci tengo a ringraziare infinitamente la
mia beta Chiara (fallsofarc) per aver postato lo scorso capitolo, senza di lei
non avrei saputo che fare xP
Detto
questo non posso non fare le mie classiche domande che di sicuro voi tutte
già odierete xD Ovvero: vi è piaciuto il capitolo?Come lo avete
trovato?Vi è sembrato che Kim sia stata troppo buona con Allison?? Per
quest’ultima domanda voglio fare una precisazione per chi pensa che la
risposta sia un sì:
Kim e Dave sono legatissimi,
il loro rapporto è molto più profondo di quanto magari si possa
pensare –cosa che verrà comunque approfondita più avanti-.
David è scappato di
casa, non ha più contatti con la sua famiglia, quindi è come se
non ne avesse più una. L’unica sua
famiglia sono Kim e Kevin, vuole un bene dell’anima ad entrambi, sono
come fratelli per lui.
Per Kimberly la cosa invece è
diversa; lei è innamorata e farebbe qualsiasi cosa per lui. Ma non
è stupida, né un’illusa, sa benissimo che David non l’amerà mai, così come sa che lui
è innamorato di Allison e viceversa. Non lo avrebbe di certo mai
lasciato alla prima che passava, ma ad una veramente innamorata di lui…
Ma perché ve lo sto dicendo???xD Non lo so se devo essere sincera, visto che queste
cose verranno spiegate meglio da Kim nel prossimo capitolo in un suo pov xD
Volevo solo precisare, magari qualcuna di
voi è rimasta delusa dal fatto che Kim si sia fatta da parte così
presto >.<
Per quanto riguarda il resto del
capitolo…beh spero che vi sia piaciuta anche l’investigazione
cretina di Allie xD
Per quanto riguarda Dave invece…beh,
non è un angioletto, in questo capitolo è uscito fuori il suo stesso lato “cattivo” di quando ha
ucciso Tom la prima volta che ha incontrato Allison. Spero che questo non ve
l’abbia fatto rivalutare negativamente xD
A proposito di questo, volevo dirvi che ho
intenzione di pubblicare, quando avrò di nuovo il mio pc -.-, una spin-off della storia. Non avevo niente di meglio da
fare ieri pomeriggio e così mi son messa a scrivere un possibile primo
capitolo della storia dalla parte di Dave, ovvero il
pezzettino prima del suo arrivo alla villa di Tom e del suo incontro con
Allison, cosa che comunque ci sarà visto che si interromperà
proprio nel momento in cui inizierà il suo primo pov in Kidnapped by
Love xD
Ok, sicuramente starete pensando:
“Oh no, non solo ci dobbiamo sorbire la storia, mo’ pure ‘sta
roba?!” xD E avete ragione! ù_ù
non è obbligatorio leggerlo comunque per capire meglio la storia tranquille^^
Detto
questo non posso che ringraziarvi infinitamente per tutte le vostre recensioni,
io davvero non ho parole, nessuna parola potrebbe farvi capire esattamente
quanto vi sono grata per il vostro incoraggiamento^^ Io poi sono veramente
pesante da sopportare me ne rendo conto xD
Un bacione grandissimo, grazie di tutto, la
vostra Bec =)
*Spoilerino sul prossimo capitolo*
-Dieci
minuti.- Concesse facendomi liberare il cuore da una
morsa che lo attanagliava da più di una settimana. –Non di
più.- Chiarì gelido.
Si intitolerà:
Enemy or Friend?(Nemica o Amica?)
*Risposte recensioni*
___Yuki___:Ciao
carissima!^^
Mi fa piacere vedere che tu abbia compreso
appieno la situazione di entrambi e l’abbia analizzata razionalmente,
senza insultare i due cretini che ho tirato fuori come protagonisti xD
In compenso però, mi merito insulti
sì per la storia di Kevin >.< Un po’ cattivella lo sono a volte, lo confesso :D Ahahahah, hai ragione alla fine
ci va di mezzo sempre lui per colpa degli altri due idioti! Lui che non
c’entra niente finisce per essere ricercato e sparato, poveretto ù_ù
Beh minacciare per sport è
divertente, io lo faccio spesso xD Per la storia del
bicchierino…no tranquilla, non si era notato xD
Prometto comunque di non far più
subire niente al povero Kev (o quasi dai xD), anche
perché deve ancora riuscire a raccontare la sua storia! (:
Il discorso che hai fatto sulla frase di
Dave non fa una piega, ci hai proprio visto giusto, c’entra il suo
passato con quelle parole…mi sarebbe piaciuto scrivere quella parte dal
suo pov, ma così si sarebbe capito tutto subito, invece preferisco che
la cosa si venga a sapere nel momento esatto in cui sarà Allie a
scoprirlo ;)
Certo che parlerò del suo passato,
non vedo proprio l’ora di pubblicare quel capitolo, spero solo che la
cosa non deluda >.<
Sei davvero bravissima
cavolo** Leggere la tua recensione mi sta facendo sorridere come una
scema (è normale, lo sono xD), hai capito tantissimo di quello che
volevo comunicare** Tutto il discorso che hai fatto tu sul fatto che quei
ragazzi sono stati cresciuti dalle persone sbagliate, è più o
meno lo stesso discorso che farà mentalmente Dave più avanti**
Kim come hai visto da questo capitolo
è proprio tosta sì, oltre che un’ottima osservatrice :D Onestamente io non sarei mai riuscita a rinunciare così ad un ragazzo di cui sono
innamorata, ma io non sono Kim e non era giusto che la condizionassi mentre
scrivevo :P Spero che la mia precisazione di prima ti sia piaciuta e non ti sia
sembrata sciocca >.< Sono troppo affezionata a lei per lasciarla soffrire
all’infinito per David, l’idea di lasciare che aiuti Allison mi
è venuta mentre scrivevo, inizialmente doveva essere la stronza di turno
che cerca di fottere il ragazzo alla protagonista, ma sarebbe stato troppo
scontato :D
Per quanto riguarda la storia sulle sue
origini…non ti posso dire proprio niente, mi spiace xD Odio dover fare la
misteriosa, ma ti rovinerei la sorpresa altrimenti ;) comunque mi ha reso
davvero contentissima leggere la tua supposizione, se ti verranno in mente
altre idee riguardanti Kim o Dave sarei curiosissima di conoscerle lo stesso :D
Un bacione
grandissimo cara, grazie per la tua Bellissima recensione,
Bec =)
SweetCherry:
Ciao Jessy!^^ Anche a me è dispiaciuto tantissimo
scrivere lo scorso capitolo, era davvero triste >.< Poi io sono una che
adora scrivere di momenti belli e tranquilli, quando scrivo pezzi così mi commuovo anche io xD
Come hai visto dallo spoiler, nel prossimo
capitolo i due si parleranno…non posso dire quale sarà la reazione
di Dave, posso solo dire che Allison alla fine riuscirà a dirgli tutto
quello che voleva che lui sapesse…
La mamma di Allison la odio anche io!È preoccupata per la figlia ok, ma è
lo stesso veramente odiosa! xD
Le cose si sistemeranno sì, ma
potrebbe succedere nel prossimo o fra più capitoli ;)
Ti chiedo veramente scusa per il ritardo
nell’aggiornare >.< purtroppo non dipende affatto
da me :( Spero di riuscire ad avere il mio portatile il prima possibile (:
Le tue parole sono bellissime, non mi
sarei mai aspettata di ricevere complimenti così belli, grazie**
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto, un bacio grandissimo, grazie per il sostegno, Bec =)
Sabry87:
Ciao tesoro! =) Sono contenta di sapere che lo scorso capitolo
ti sia piaciuto nonostante il litigio fra i due >.<
Tranquilla, le cose fra i due si
sistemeranno a breve ;)
Un bacio grandissimo, grazie per il
sostegno, Bec =)
camii: Ciao
camii!!^^ Guarda, è dispiaciuto anche a me scrivere quel pezzo, ma come
hai detto tu, sarebbe stato tutto troppo semplice se le cose fra i due fossero
andate sempre bene (: E fra di loro che sono così diversi, di problemi
ce ne saranno altri purtroppo >.<
Oddio mi dispiace di averti fatto
preoccupare così tanto per Kevin >.< alla
fine allora ho fatto proprio bene a decidere di lasciarlo vivo xD
La madre di Allison la odio anche io -.- *Si prepara insieme a Camii ad
ucciderla* Muahahahah, povera Allie, rimarrà orfana di madre così
xD
In questo capitolo le cose ancora non sono
andate a posto, ma nel prossimo qualcosa si smuoverà ;)
Un bacione
grande cara, al prossimo capitolo, grazie per le
bellissime parole, Bec =)
fallsofarc: Chia
tesoro non ti devi assolutamente preoccupare (: sei stata gentilissima ad
aiutarmi, non avrei proprio saputo come fare >.< Anzi, dispiace a me di
averti scocciato come al solito, non fosse che è l’unico mezzo che
ho per andare in internet lo avrei ucciso già da un bel po’ sto
catorcio di pc -.-
L’idea di far morire Kevin mi
sembrava una cosa ad effetto, però non credo
sarebbe stata una buona mossa, visto che ho notato che piace quasi più
di Dave xD
Kim è insieme a
Kevin il mio personaggio preferito** Una mia amica mi sta stressando da una
vita perché dice che vuole vederli insieme, ma non credo proprio che
succederà xD è molto forte è vero, però anche lei
ha i suoi momenti di cedimento >.< vedrai che prima o poi smetterà
di soffrire per David, non è tipo da crogiolarsi nel dolore ;)
Grazie infinite per tutti i complimenti
per la sparatoria, tanto per cambiare, temevo
sembrasse banale >.<
L’idea di Allison che si propone
come ostaggio mi è venuta di getto mentre
scrivevo, ero talmente immedesimata in lei che la sua frase mi è uscita
come se fossi stata io lì a dirla xD
Guarda, per me sono di sicuro tantissime 19 recensioni, proprio non ci credo ancora che ci siano
così tante persone disposte a recensire la mia storiella xD
Sei sempre troppo gentile a farmi tutti
questi complimenti, non li merito :P Beh un’altra storia la sto
scrivendo, ma non so se la pubblicherò o no xD Soprattutto perché
mi sembra banale xD
Le tue parole mi
fan sempre venire crisi di pianto ç_ç grazie tesoro, senza di te
questa storia non avrebbe mai visto la luce su efp** Il merito è tutto
tuo, mi hai infuso tantissimo coraggio (:
Un bacione
immenso cara, ti voglio un mondo di bene, Bec (:
lilysol: Ciao
carissima!!^^ Eh sì il padre di Allison è stato dolcissimo, non
avrebbe mai voluto mettere in pericolo in nessun modo la vita della figlia
>.<
Uhahahahahahah, oddio sto
ridendo da mezz’ora per l’insulto “broccolo” rivolto a
Dave xD In effetti è un po’ cretino ed eccessivamente orgoglioso
ù_ù
Eh già, purtroppo non poteva filare
tutto liscio >.< sarebbe stato impossibile e poi anche troppo noioso da
leggere :D
Confida pure nel mio amore per i lieti
fine (non nel mio cuore buono perché a volte sono perfida con i
personaggi xD), in un modo o nell’altro il finale sarà positivo ;)
Grazie ancora per i complimenti, che io
invece sento di non meritarmi :P e per il sostegno^^ Un bacione grandissimo,
Bec =)
DreamsBecameTrue:
Ciao Fede!!^^ Mi dispiace di averti
fatto allagare la camera per via del capitolo precedente xD Questo è un
po’ meno triste dai :P
Eh sì, Allison è molto
pentita e lui è stato davvero stupido a non capirlo visto
che ci è arrivata anche Kim >.< Ma si sa, noi donne siamo molto
più intelligenti degli uomini xD
Uhahahahah, siete in tante a pensare che
Dave sia un broccolo xD Poveretto dai, è solo un po’ cretino ed
eccessivamente orgoglioso…alla fine poi si sente in colpa perché
è stata colpa sua se molti suoi amici, Kevin compreso, sono stati feriti
>.<
Alla fine purtroppo l’allontanamento
è stato inevitabile >.< Lei è stata stupida a metterlo nei
casini e lui è stato stupido a non ascoltarla quando lei ha cercato di
spiegarsi. Insomma, alla fine sono tutti e due dei
broccoli! xD
L’unica che si salva mi sa che
è Kim xD Onestamente nemmeno io avrei mai rinunciato così ad un ragazzo di cui sono innamorata, ma questa è una
mia idea non del personaggio :P Spero che la precisazione sul perché Kim
sia stata così buona ti abbia convinta e non ti sia sembrata sciocca
>.<
Lui è cotto ormai, ma è
stupido e non se ne accorge ù_ù per fortuna ha amici intelligenti
come Kim e Kevin che gli faranno aprire gli occhi ;)
Io mi chiamo Rebecca e i miei soprannomi
variano da Rebe, Reby, Bec e Becky xD Puoi scegliere quello che preferisci xP
Un bacione
grande cara, grazie infinite per la recensione,
Becky/Rebe/Reby/Bec :P
Jes
Potter: Ciao carissima!^^ Sono contenta di sapere
che il mio non è l’unico pc cretino che si spegne
da solo >.< ma dico io, il portatile serve perché si può
appunto portare da ogni parte, invece io su superfici morbide tipo letto o
divano non lo posso appoggiare perché la batteria si fonde -.- che pc di
M xD
Coomunque il capitolo precedente è
stato piuttosto triste sì >.< Ma Allie non si è data per
vinta e alla fine è riuscita a risalire a Kimberly (: Vedrai nel
prossimo capitolo come andranno le cose ;)
Per quanto riguarda le sue
origini…non se l’unica ad aver avuto questa idea, ma purtroppo non
posso proprio dire niente, o rovinerei la sorpresa ;)
Un bacione
grandissimo cara, grazie del sostegno, Bec =)
silvietta_in love 4ever: Ciao
carissima!!!!^^ Immagino dalla tua esclamazione che il capitolo precedente ti
abbia sconvolto un pochino xD David è stato un po’ idiota in
effetti a dirle quelle cose, però era più l’orgoglio ferito
a farlo parlare :(
Come hai visto da questo capitolo Allie
non se n’è rimasta ferma a crogiolarsi nel dolore, non è
proprio il tipo, si è data una mossa ed è riuscita a rintracciare
Kimberly =)
Purtroppo io tendo sempre a prendermi la
febbre durante le festività -.- pure a
ferragosto una volta, gli altri facevano il bagno e io a casa a morire di caldo
xD
Sorvolando su questa mia sfiga, sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto
nonostante la vena malinconica^^
Mi dispiace molto per il ritardo nel
pubblicare questo, purtroppo con questo pc cretino sono limitata, non posso
nemmeno andare su wikipedia visto che fa fatica a
caricare la pagina -.-
Un bacione grandissimo tesoro, grazie
mille come sempre per tutte le tue bellissime parole, Bec (:
pirilla88: Ciao
Vale!!^^ Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto nonostante la
vena malinconica^^
Eh sì, David ha ragione dal suo
punto di vista ad essere arrabbiato, non sa ovviamente
che Allison è stata messa alle strette, ma vedrai che ascolterà
le sue spiegazioni ;)
Sono un po’ cretini tutti e due, specie Dave, ma vedrai che ci capiranno presto
di essere innamorati =)
No povera Kim, perché ti sta
antipatica? xD Anche dopo questo capitolo la trovi odiosa? :P
Spero che sia migliorata almeno un pochino ai tuoi occhi^^
Grazie per tutti i complimenti e per il sostegno cara, un bacio grandissimo, Bec =)
Alexis_edina:
Ciao Alexis!!^^ Eh sì, hai
proprio ragione, nello scorso capitoli erano tutti da compatire >.< Sono
contenta che ti sia piaciuto lo stesso, nonostante fosse abbastanza triste^^
No Lily non lo lascerà andare via
così tranquilla ;) Come hai visto da questo capitolo non è
rimasta ferma a crogiolarsi nel dolore -non è proprio il tipo- ma si
è data da fare^^
Kevin mi piace troppo come personaggio,
è il mio preferito insieme a Kim, non sarei mai
riuscita a fargli una cosa del genere :P
Grazie per tutti i tuoi complimenti,
soprattutto al pov di Dave** Mi dispiace per il ritardo nell’aggiornare,
purtroppo con questo pc non riesco a fare praticamente
niente >.< non vedo l’ora di riavere l’altro…
Un bacione
grandissimo cara, al prossimo capitolo, Bec =)
Punk936:
Ciao carissima!!^^
Ok, innanzitutto devo iniziare la recensione con un mega ringraziamento per i
tuoi complimenti :P Sentirmi dire che scrivo bene e che riesco a trasmettere le
emozioni dei personaggi per me è una soddisfazione immensa, grazie di
cuore^^
Mi dispiace di averti deluso con lo scorso
capitolo, però come hai detto tu David era arrabbiato e si è
sentito tradito da lei >.<
Vedrai che nel prossimo capitolo Allie
riuscirà a farsi ascoltare, come hai visto da questo
non è proprio il tipo di ragazza che si crogiola nel dolore senza fare
niente ;)
Eh sì, David ci soffre e tra due
capitoli ci sarà un suo pov abbastanza triste che ne sarà la
prova >.<
Ti ringrazio ancora infinitamente per le
tue bellissime parole, un bacione grande, Bec :D
Ginnylove:
Ciao Elisa!!! =) Sono contenta che lo
scorso capitolo ti sia piaciuto nonostante fosse abbastanza triste :P
La madre di Allison è proprio
odiosa, hai ragione, la prenderei volentieri anche io
a pugni xD
Ancora in questo capitolo Allison non
è riuscita a farsi ascoltare da lui, ma vedrai che nel prossimo qualcosa
si smuoverà ;)
Un bacione grande, grazie infinite per il sostegno, Bec :)
Afrodite
heart: Ciao Roby!!^^ Apprezzo
tantissimo lo stesso la tua recensione, nonostante la tristezza dello scorso
capitolo :D
Sono contentissima di sapere che la mia
storia ti piaccia così tanto^^
Eh sì, la madre alla fine è
riuscita a mettere Allie contro Dave, ma vedrai che alla fine le cose si
sistemeranno ;) Anche io sono molto romantica^^
Grazie infinite
per i complimenti e per il supporto, un bacione grande, Bec =)
rossy87: Ciao
tesoro!!!^^ Mi dispiace tantissimo per il fatto che quei pennuti schifosi non
siano arrivati! xD Avrei voluto avvisarti su msn dell’aggiornamento, ma
con questo pc molte volte la connessione va e viene e ho saputo dalla Chia che
avevi tanto da studiare, per questo non ho voluto disturbarti >.<
Eh sì, purtroppo siamo arrivati a
questo capitolo alla fine >.< non poteva filare tutto liscio però,
sono troppo diversi Dave ed Allie (:
Mi dispiace di averti fatto piangere e
sbavare il trucco, non era mia intenzione xD
Grazie per tutti i complimenti alla
sparatoria^^ Uhahahahah, probabilmente se mi proponessi come sceneggiatrice di
Distretto di Polizia, farei fallire la serie xD
Alla fine il povero Kevin è
arrivato?Se no mi sa che deve aver fatto incavolare la befana ù_ù
Probabilmente lei l’ha sentito cantare e stonato com’è si è rifiutata di farlo salire sulla scopa
xD
Poi Kevin servirà ancora nella
storia, chi farà capire a Dave che è innamorato?Quello scemo
com’è mica ci arriva da solo! :D Magari posso mandartelo per posta alla fine, anche se
Angie e Vicky non ne saranno molto contente xD
Eh sì, Allison ha proprio bisogno
di lezioni di boxe ù_ù Come hai visto da questo capitolo
però, alla fine non è rimasta a crogiolarsi nel dolore senza fare
niente, non è proprio il tipo ;) L’ascolterà
Dave nel prossimo?Chissà xD
Kim mi è uscita molto più
misteriosa di quanto avessi calcolato all’inizio :P La sua storia si
saprà più avanti, ora come ora anche David è ignaro di
tutto…si vedrà ;)
Come al solito
sto avendo seri problemi a non piangere mentre leggo tutti i tuoi meravigliosi
complimenti** Non mi stancherò mai di ringraziarti per il supporto^^
Eheheh, eh sì, Chiara sa proprio tutto lo Zanichelli! xD
Io l’avrò aperto una volta in tutta la mia vita
quello….uahahahah xD
Un bacio grandissimo tesoro, grazie ancora
per tutto, Bec =)
Franzeschina:
Ciao!!!^^ Sono contentissima di sapere
che la mia storia ti piaccia così tanto, grazie^^
Ma cosa fa schifo?!?Tu
non hai mai visto le mie di recensioni quanto fanno schifo, la tua è
stupenda, mi ha fatto molto piacere leggerla^^
Non ti prendo
affatto per matta, mi fa piacere che ti siano
piaciuti quei pezzi, nonostante fossero tristi…vuol dire che sono
riuscita a scriverli più o meno bene :P
Grazie infinite
per la recensione e per le tue parole, un bacio grandissimo, Bec =)
_KykyBlonde_:
Ciao!!!^^ Oddio davvero la mia storia
ti è piaciuta così tanto??** Sono contentissima di saperlo,
grazie =)
Ti dirò, Hilary Duff non piace
nemmeno a me più di tanto xD Il Titanic invece…beh credo si sia
capito che lo adoro xD Alla fine però è una questione di gusti^^
Mi fa piacere che David ti piaccia** Per me è una grandissima soddisfazione sentirmi dire che
come personaggio è uscito bene^^
Eh sì, hai proprio ragione, leggere
le recensioni fa proprio piacere :P
Ti ringrazio infinitamente per tutte le
tue parole, un bacione grande, Bec =)
ikuto_shin: Ciao!^^ Sono contentissima che la mia
storia ti abbia presa così tanto (: Spero ti sia piaciuto anche questo
cap, un bacio grande, Bec =)
renesme e jacob: Ciao!!!!^^ Ti ringrazio infinitamente
per tutti i tuoi complimenti, oddio ho sorriso letteralmente come una cretina
mentre leggevo la tua recensione (: Sono davvero contenta che Dave e Kevin ti
piacciano ;)
Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, un bacione
grande, Bec =)
Dunque, la Bellissima Secretly
di fallsofarc è finita, ma in compenso l’autrice ha deciso di
continuare a farci sognare con il suo seguito, Tra me e te (Rating rosso), vi consiglio assolutamente di
non perderla ;)
Pooi…Anche la Stupenda Per Amore di un Ladro
di silvietta_in love 4ever è finita, ma
c’è già pronto l’inizio di un’altra
meravigliosa storia di Silvietta, ♥ Our Secret Kiss ♥^^
Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie
all’aiuto della mia beta, Qui.
Ovviamente la scheda di quella poveraccia della madre di Allie
dovrà aspettare ancora, visto che era sul portatile xD Ma va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok
bene, perfetto xD
Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;)
Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^
Ringrazio infine le 80 meravigliose
persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche
più, sono troppo contenta, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 79 persone che
l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)
Capitolo 12 *** Enemy or Friend?(Nemica o Amica?) ***
N.B. Nel capitolo ci sarà sicuramente qualche errore visto che non è stato betato, quindi siate clementi per favore xD
Capitolo 12: Enemy or Friend?(Nemica o Amica?)
David’s pov
Aspettavo nervoso fuori da quella porta il momento in cui avrei potuto esporre il mio brillante discorso per giustificare la presenza di Allison a quella festa. Speravo solo che Johnny mi credesse e che soprattutto credesse a quello già detto da Kim.
Sally, la “segretaria” personale di Johnny, mi annunciò con un sorriso smagliante che il suo capo era pronto a ricevermi. Visto la camicetta quasi completamente sbottonata della donna e la gonna messa male, non mi risultava difficile immaginare perché prima il suo capo fosse impegnato. Sapevamo tutti che Sally era stata raccattata da una strada da Johnny; si prostituiva per pagare l’affitto del suo appartamento e per lei il suo arrivo era stato come una manna dal cielo. Ora era una delle tante ragazze che in cambio di servizi speciali al nostro capo, riceveva borse, vestiti, scarpe, gioielli…
-Grazie Sally.- Abbozzai un sorriso un po’ a disagio. Più volte lei, nonostante fosse molto più grande, ci aveva provato esplicitamente con me, ma per evitare di far incazzare Johnny, toccando una sua proprietà, non ci ero mai stato. Peccato perché Sally era davvero una gran bella donna, una botta e via non mi sarebbe dispiaciuta.
-Di niente Dave.- Civettò ancora cercando di sistemarsi in modo pietoso la camicetta, finendo, guarda caso, con il slacciarsela ancora di più. Eh beh, quando una era una troia lo rimaneva…
Entrai nell’ufficio di Johnny piuttosto nervoso, cosa che non traspariva dal mio sguardo sempre impassibile.
Johnny era in piedi dietro la sua scrivania e per quanto mi sforzassi non riuscivo a decifrare il suo sorriso: era un sorriso rassicurante o diabolico?
La barba appena accennata contornava quel sorriso che nel complesso gli dava un’espressione piuttosto compiaciuta. Il fatto che fosse in piedi poi era piuttosto intimidatorio, visto i suoi quasi due metri di altezza.
Per ognuno di noi essere convocati da lui era un vero e proprio inferno, non si sapeva mai il motivo dei suoi richiami anche se, per quanto mi riguardava, grazie a Kim io lo sapevo già.
Quasi nessuno osava incontrare i suoi occhi grigi di una glacialità talmente minacciosa da far impallidire.
Eppure per quanto fossero minacciosi i suoi occhi, io li affrontai tranquillamente senza abbassare lo sguardo; ero abituato a guardare sempre in faccia il mio interlocutore. Ci voleva ben altro per intimorirmi.
-Johnny.- Feci un piccolo cenno col capo in segno di rispetto. Mi stupii della calma con cui riuscii a dirlo; come se non mi trovassi a pochi centimetri di distanza dal criminale più temuto di New York.
Di solito non parlavo quasi mai con lui, erano i suoi subordinati a dirci cosa fare, ma le poche volte che lo avevo incontrato erano bastate a farmi capire che era una presenza tutt’altro che rassicurante.
-David.- Se possibile il suo sorriso si allargò ancora di più. –Siediti pure.- Un cenno della sua manona destra verso la sedia lì di fronte accompagnò il suono della sua voce imponente.
Sedersi. Brutto segno.
Feci come mi consigliò, senza distogliere lo sguardo da lui che a sua volta si stava accomodando sulla sua poltroncina. Verso di lui provavo un’innaturale diffidenza, non mi piaceva abbassare la guardia mentre ci parlavo.
-Di cosa volevi parlarmi?- Domandai accomodandomi meglio sulla sedia. Johnny ci aveva esplicitamente chiesto di dargli del tu, anche se ogni volta mi sembrava strano farlo.
-Immagino che Kimberly ti abbia già anticipato la cosa.- Mi guardò di sottecchi con un lieve rimprovero nello sguardo. Ogni volta che nominava Kim però sembrava quasi che la sua voce si ammorbidisse…Disgustoso…
-Beh sì.- Abbozzai un sorriso più per gentilezza che per altro.
Non ero per niente tranquillo; più di una volta Johnny durante le sue convocazioni aveva fatto uccidere alcuni ragazzi sospettati di tradimento. Di certo non potevo escludere la possibilità che fosse intenzionato a fare lo stesso con me.
-Lo immaginavo.- Congiunse le mani sulla sua scrivania sorridendo anche lui.
-Non ho niente a che fare con quello che è successo Johnny.- Precisai subito con una lieve nota di panico nella voce. Odiavo sentirmi così…spaventato. Soprattutto odiavo stare ai suoi ordini. Non era proprio da me lasciarmi intimidire da qualcuno, ero abituato ad avere sempre tutto sotto controllo e in quel momento non sapere che cosa sarebbe successo mi dava parecchio fastidio.
-Sì, lo so. Kimberly mi ha già detto anche questo.- Socchiuse gli occhi come per esaminare meglio qualsiasi mia reazione.
Rimasi in silenzio, sicuro che avesse altro da dire.
-Se non sbaglio la ragazza in questione è figlia di Lowell…- Aggiunse infatti pensieroso.
-Sì.- Confermai ancora più ansioso di prima: dove voleva arrivare?
-Harrison Lowell si è fermato subito dopo che hai minacciato di uccidergli la figlia.- Si grattò il mento continuando a fissarmi con quello sguardo penetrante.
-Sì.- Come mai la mia voce usciva sempre più roca?
-Se la rapissimo quindi avremo un gran bel vantaggio con la polizia.- Tolse la mano dal mento incrociandola al petto insieme all’altra e appoggiandosi allo schienale della sua sedia.
Deglutii irrequieto sentendo la gola secca mentre incominciavo a provare una serie di emozioni contrastanti dentro. Cosa me ne importava se l’avessero rapita di nuovo?Niente. Sì invece che mi importava, maledizione! Eppure dopo quello che mi aveva fatto avrei dovuto fregarmene.
Cosa avrei potuto dire a Johnny?Se l’avessi difesa avrebbe sì sospettato di tradimento e mi avrebbe ucciso seduta stante -i miei compagni dicevano che aveva sempre una pistola nel cassetto della sua scrivania-, però se non avessi detto niente l’avrebbe fatta rapire di nuovo. La vista di lei di nuovo segregata e picchiata era insopportabile e mi provocava dentro un moto di rabbia incontrollabile.
Affondai apparentemente tranquillo le mani nelle tasche dei pantaloni chiudendole a pugno furioso.
-Non sarebbe nel tuo stile ricorrere a questi subdoli sotterfugi.- Cercai di stendere le labbra in un ghigno spavaldo e sicuro, cosa che per fortuna mi riuscii.
Ci pensò su un attimo -attimo in cui trattenni il respiro nervoso- prima di ricambiare il mio ghigno con un sorriso soddisfatto.
-Hai ragione.- Ammise riuscendo a calmare l’ansia che mi aveva colto non appena l’aveva nominata. Evitai un sospiro di sollievo per non farmi scoprire.
-Molto bene David, puoi andare.- Si alzò sovrastandomi di nuovo con la sua altezza.
Sgranai gli occhi sorpreso. Tutto lì?Potevo andare?
-Non ho motivo di non crederti. Sei sempre stato fra i migliori e hai sempre risolto brillantemente tutte le missioni affidate.- Aggiunse porgendomi la mano con un altro dei suoi sorrisi stampati in viso.
Mi alzai e gliela strinsi ancora abbastanza confuso. Davvero, non riuscivo a capire perché Johnny fosse sempre così buono con me. Da tempo ormai avevo iniziato a pensare che c’entrasse Kimberly in quella storia…
-La prossima volta però cerca di controllare i tuoi ormoni ragazzo e fai più attenzione prima di infilarti nel letto di qualcuna che non conosci bene.- Mi guardò serio rimproverandomi, quasi come un padre guarda il figlio quando fa qualcosa di sbagliato. Un padre?!Quel pensiero mi lasciò per un attimo perplesso. Da quando Johnny Rydell si comportava da padre?
-D’accordo.- Annuii piuttosto imbarazzato. Fantastico. Avevo fatto la figura del coglione che si era fatto infinocchiare da una ragazza. Perché, non è forse andata così? Mi ricordò maligna una parte del mio cervello. Zitta parte cretina del cervello!
Ringraziai Johnny prima di uscire da quella porta tirando poi finalmente un sospiro di sollievo.
Kimberly’s pov
Oddio, ma che mi ero messa in testa?Ero completamente impazzita!
Kimberly tesoro non è da te aiutare una rivale in amore!
Lo so!
Sbuffai innervosita; stavo pure parlando mentalmente da sola, il fumo e l’alcool mi davano alla testa. Dovevo proprio smettere di fumare. Per confermare la mia coerenza, mi accesi subito nervosa una sigaretta, rimandando i miei buoni propositi ad un’altra volta.
Sapevo che era giusto quello che stavo facendo, anche se doloroso.
Non avrei mai rinunciato a Dave per lasciarlo alla prima puttanella che passava, in cerca magari solo di soldi o di buone prestazioni sessuali. No. Lui aveva bisogno di qualcuna che lo amasse e che gli stesse vicino, che lo aiutasse ad andare avanti, a cancellare tutto quel rancore che sentiva per i Woldrich che lo stava divorando da dentro. E quella persona non ero io…
Non sopportavo di vederlo soffrire così e, anche a costo di soffrire io, lo avrei aiutato. Quella rossa lì era davvero innamorata di David e lui lo era di lei.
Innamorato.
Sorrisi come una cretina; alla fine, ti sei innamorato anche tu, David Bellick..capisci quanto fa star male l’amore adesso?
Scossi la testa ed entrai spedita dal retro del Little Pink Rubbit,un orribile locale in periferia dove si riunivano da sempre prostituzione e criminalità della città e dove in genere si effettuavano scambi di coca. La polizia sapeva benissimo dell’esistenza di quel locale, ma non lo aveva mai smantellato perché in fondo quei codardi avevano paura di noi.
Entrai guardandomi intorno piuttosto schifata; era praticamente impossibile non notare le luci basse al neon che illuminavano quella tana di topo. La prima cosa che saltava all’occhio erano appunto quelle luci deprimenti da film dell’orrore. I divanetti dei tavoli erano di un materiale che un tempo poteva definirsi pelle, ma che ora era solo uno squarciato tappetino sbiadito che ricopriva i posti a sedere.
Non mancarono a concludere il quadretto sulla bellezza di quel posto, fischi di approvazione da parte di alcuni tipi sbronzi al bancone.
-Ehi tesoro, vieni che ti offro qualcosa da bere.- Si avvicinò barcollando un uomo ubriaco, ma bastò un mio sguardo a bloccarlo.
-Toccami e ti castro schifoso maniaco.- Esplicai minacciosa facendolo indietreggiare e borbottare insulti.
-Fine come sempre, eh Kim?-
Mi girai irritata verso il proprietario della voce. –Fottiti Kevin!-
-Mi fai compagnia?- Sghignazzò.
-La minaccia che ho rivolto al barbone ubriaco è valida anche per te, sai?-
-Come non detto.- Alzò le mani in segno di resa. –Se cerchi David è laggiù in fondo.-
Feci un cenno con la testa. –Grazie.- Replicai altezzosa prima di dirigermi in una zona un po’ più appartata di quello schifo di posto.
David stava giocando insieme ad alcuni suoi amici a biliardo. Ancora mi chiedevo come funzionasse quell’insulso gioco con le palline colorate.
Quando fu il suo turno di tirare, si chinò concentrato sul tavolo, pronto a prendere la mira. Gli occhi di quel verde intenso che adoravo erano fissi sulla punta della stecca e continuava a mordersi il labbro per la concentrazione.
Quel gesto bastò a farmi andare in tilt il cervello; quanto era bello, lo avrei osservato ore e ore a distanza senza mai stancarmi. Ogni singolo gesto che faceva era così involontariamente sexy.
L’incontro con…Johnny, doveva essere andato bene a quanto pareva…sospirai di sollievo prima di avvicinarmi al loro tavolo.
Presi in mano la pallina viola che stava puntando, facendogli alzare lo sguardo irritato.
-Ciao Kim, che vuoi?- Domandò seccato.
Cercai di non badare alle fitte di dolore che mi causava ogni volta che mi parlava così freddamente. Di solito lo faceva solo quando era di cattivo umore e io sapevo esattamente perché lo fosse.
-Ho bisogno di un favore.- Lo stavo davvero facendo?Stavo definitivamente arrendendomi con lui?Non era da me arrendermi, io vincevo sempre.
-Dimmi.- Si raddrizzò e posò la stecca sul tavolo pronto ad ascoltarmi.
-Domani la mia compagna di classe che mi riaccompagna a casa in motorino non verrà.- Incominciai, per il suo bene e per il mio. Lui non mi amava e non lo avrebbe mai fatto, era inutile continuare a farmi del male, io non ero mai stata nemmeno masochista. Né una di quelle classiche e stupide mocciose innamorate che passavano il loro inutile tempo a pensare: “Perché non mi ama”?
E che cavolo un po’ di amor proprio, quell’idiota non mi meritava!
-Quindi avrei bisogno che tu venga a prendermi a scuola.- Conclusi prima di fare un profondo respiro.
Era andata, avevo rinunciato a lui dopo cinque anni di sofferenza inutile.
Cazzo…erano passati già cinque anni dalla prima volta che lo avevo conosciuto…quasi non me ne ero resa conto. Tutto quel tempo a scodinzolare dietro ad un ragazzo…ero caduta così in basso? Solo un po’, contando che quel ragazzo mi aveva ammaliato già dalla prima volta che le sue labbra si erano distese in un sorriso degno di sciogliere persino un iceberg. Ecco, la prima volta che aveva sorriso alla dodicenne con gli ormoni impazziti che ero, avevo pensato che se ci fosse stato lui al posto di DiCaprio sul Titanic nel film, avrebbe sciolto quel cazzo di iceberg solo sorridendo…
Ricordavo ancora il giorno in cui gli avevo chiesto di mettersi con me: sigaretta alla mano e aria da dura, per nascondere in realtà l’imbarazzo che mi causava fargli quella richiesta.
E lui…lui fu dannatamente figo anche nel dare una semplice risposta, sempre con la sua solita aria altezzosa da principe e quella smorfietta che ti faceva sentire…una merda diciamolo. Ma del resto, lui agli occhi di tutti era un Woldrich, quale altro atteggiamento poteva avere un figlio di papà?
Non era solo per il suo aspetto esteriore che mi presi una sbandata –così la definivo allora- per lui. Mi faceva stare bene, era così sicuro di sé, così intelligente, simpatico, divertente…sembrava che fosse più grande della sua età –un bambino cresciuto troppo in fretta-, gli altri ragazzini erano così stupidi e infantili!
Purtroppo, così come c’era stato il momento di gioia per quel sì, ci fu anche quello di disperazione –celato ovviamente- quando mi lasciò dicendomi che per lui non ero altro che una carissima…amica. Amica. Amica?! Già, perché lui con le amiche ci faceva sesso, ovvio!
Quando osò dirmi quella frase, in un impeto di rabbia avrei tanto voluto picchiarlo, ma mi ero trattenuta perché non volevo che capisse quanto in realtà ci stessi male.
Avevo detto che mi andava bene la cosa, sempre con la mia solita freddezza e la mia fida sigaretta ovviamente.
E poi c’era stata quella sera…la sera che aveva fatto cambiare tutto. La sera, l’unica sera in cui vidi il bambino prevalere sull’adulto, la sera in cui entrò dalla mia finestra agitato, la sera in cui era scappato di casa.
Il mio primo impulso era stato quello di mandarlo via per come mi aveva fatto soffrire lasciandomi, ma poi, vedendo il suo viso così sconvolto ed i suoi occhi così…pieni di lacrime che sapevo non avrebbe mai versato per orgoglio, ero riuscita solo ad abbracciarlo forte. Vederlo così, fece male anche a me.
-Ti prego…- Mi aveva detto con voce tremante. –Non so dove altro andare.-
Non so dove altro andare
A scuola non andava per niente d’accordo con gli altri ragazzi…aveva solo…me…ed io sapevo che lo avrei aiutato a qualsiasi costo, non l’avrei mai e poi mai potuto abbandonare.
La sua voce –così diversa da quella del bambino impaurito che conservavo nei miei ricordi- mi distrasse da tutti quei flashback che mi erano passati davanti in un attimo.
–Sì beh, non penso ci siano problemi.- Concluse appoggiando il suo bicchiere vuoto di birra su un tavolino lì vicino. –A che ore?-
-Le due.- Dissi sforzandomi di sorridere anche se sentivo le lacrime punzecchiarmi pronte ad uscire. Ma mai ci sarebbero riuscite. Non avrei mai pianto, non davanti a qualcuno, non davanti a lui.
-Ok, ci sarò.- Mi studiò attentamente. –Tutto bene, Kim?- Mi chiese gentile.
Per qualche strano motivo odiavo anche quando era premuroso con me, perché mi illudeva?!
-Certo, tutto bene.- Risposi antipatica ributtando in fretta schifata quell’inutile pallina sul tavolo. –Continuate pure a giocare con queste stupide palline, io ho di meglio da fare.- Mi girai e mi incamminai di corsa verso l’uscita sentendo i miei amici parlottare confusi dal mio comportamento. Che avevano da ridire?Io ero sempre stata acida e antipatica, perché tanto stupore?!
Non appena uscita feci un altro respiro profondo che però non servì a calmarmi. Lasciai che le lacrime scesero giù per il viso arrossato incurante degli sguardi della gente che passava. Guardate pure razza di idioti!
La prima volta che piangevo per amore…io, la cinica, antipatica, insensibile e maliziosa Kimberly, che piangevo per amore.
Mi venne da ridere fra le lacrime; se qualcuno mi avesse visto non ci avrebbe creduto. Nessuno dei miei amici –tolto Dave- mi aveva mai considerata come una ragazza normale con dei sentimenti, ma solo come una bella ragazza, simpatica sì, ma per qualche strano motivo sempre impassibile alle emozioni umane. Loro credevano che quando qualcuno mi insultasse, che quando qualcuno mi trattasse male, non provavo niente, ma anche se non sembrava perché ero forte, in realtà soffrivo come ogni essere vivente.
Mi era capitato spesso di piagnucolare, ma in genere lo facevo con mia madre quando volevo una borsa nuova che non intendeva comprarmi. Ecco, ai loro occhi ero una bambolina viziata che piangeva solo per delle sciocchezze e non per della sofferenza…ma mi andava bene così in fondo, io di mio non ero mai stata molto disponibile o gentile con le persone che mi stavano intorno e se avessi mostrato una certa debolezza non avrei sopportato troppe premure da parte degli altri; ero fatta così di carattere, scorbutica diciamo.
Restai lì, seduta su uno scalino di quella piazzetta a svuotare tutte le lacrime pensando che un giorno mi sarebbe passata e che avrei trovato un altro ragazzo capace di farmi provare quello che mi faceva provare David.
Allison’s pov
Ero sicura che da un momento all’altro il marciapiede si sarebbe aperto in due a furia di pestare il piede dal nervoso in quel punto. Ero arrivata con un quarto d’ora in anticipo, tempo che il marciapiede aveva impiegato a fare da antistress.
Mi ero preparata tutto un discorso che non faceva una grinza da esporre a David, ma in quel momento mi ricordavo solo un banale “mi dispiace” su più di 11 pagine di dialogo. Chissà se quella ragazza sarebbe riuscita a farmelo incontrare davvero, magari era una presa in giro…
Mi imposi di smetterla, dovevo avere fiducia in lei, non potevo permettermi di dubitare della sua parola.
Quando vidi una moto –che ricordavo bene- fermarsi non molto distante da dove ero io, quasi mi si bloccò il cuore. Anche se aveva il casco, l’avevo riconosciuto subito. Come si poteva non riconoscere il suo fisico perfetto da Dio greco?
Stupidamente, come una bambina che si vergogna di consegnare al bambino che le piace una letterina d’amore, mi nascosi dietro un albero spiandolo da lì.
Si tolse il casco spettinandosi poi con la mano i suoi bellissimi capelli biondi. Vidi la scena quasi a rallenty, come in un film. Indossava una tuta da ginnastica -io per i ragazzi in tuta poi avevo da sempre un debole- che gli fasciava perfettamente il corpo irresistibilmente eccitante che si ritrovava e delle scarpe bianche della Nike che risaltavano con i pantaloni neri a strisce bianche dell’Adidas.
Dio mio, c’era da svenire. Era proprio…da stupro cazzo! E non ero l’unica a pensarlo; tante di quelle ragazze si fermavano facendo sorrisini, occhiolini ed indicandolo maliziose. Mi veniva voglia di prenderle tutte a schiaffi.
Cacciai le unghie nel tronco dell’albero che stavo stritolando per il nervoso lieta comunque che David ogni volta che si accorgeva di loro, alzava poi gli occhi al cielo seccato di avere intorno tutte quelle oche.
Quando poi una ragazzina piuttosto bassa e imbarazzata, spintonata dall’amica su di giri, si avvicinò a parlargli credevo seriamente di non resistere lì nascosta.
Volevo avvicinarmi di più per sentire cosa dicessero, ma non c’erano alberi più vicini a lui di quello in cui mi trovavo.
-Che fai, lo spii?-
Saltai su come un gatto a contatto con l’acqua e mi girai di scatto posandomi una mano sul petto per accertare che il mio cuore battesse e che non mi fosse venuto un infarto.
-No…Cioè, stavo aspettando te, non sapevo come…- Abbassai lo sguardo arrossendo. Chissà quanto dovevo essere patetica ai suoi occhi, di sicuro si stava chiedendo di nuovo che ci aveva trovato David in me. Stupida, stupida autostima!
-Non volevi mica parlargli?- Mi chiese puntigliosa la biondina di fronte a me.
-Sì, però ora…- Lo guardai male. –Mi sembra piuttosto impegnato- Sputai acida.
-Ti spaventano quelle?- Ma mi stava sfottendo? –Sono solo delle ragazzine del primo anno- Constatò sarcastica dopo essersi sporta per osservare meglio la scena.
-Lo so però…- Continuai a guardarli non sapendo bene cosa fare.
-Io non ti aiuterò più di così Lowell.- Sentenziò seria. –Se davvero ci tieni, vai lì e parlaci.-
Mi girai di scatto verso di lei con l’espressione di una bambina che chiedeva alla mamma di accompagnarla da qualche parte perché da sola non ci voleva andare.
-E in fretta anche.- Aggiunse impassibile. –Ho detto alla mia amica che mi accompagna di andare pure e di non aspettarmi, quindi il passaggio di David mi serve davvero.-
Inarcò il sopracciglio insistente non appena vide che non mi muovevo.
-D’accordo!- Sbottai, -Ci vado.- bofonchiai poi imbronciata.
Mi staccai dal mio rifugio sicuro e mi avviai con un improvviso senso di nausea e un groppo in gola verso il ragazzo più bello di tutta la zona. Mi sentivo agitata come se stessi per sostenere un esame che avrebbe deciso del mio futuro e in un certo senso era così; il mio futuro con lui dipendeva da quello che gli avrei detto, avrei passato “l’esame”?
Mi girai di scatto per lanciare un ultimo sguardo a Kimberly che, dall’albero che sembrava chiamarmi per nascondermi di nuovo, mi fece segno di proseguire.
Feci un respiro profondo quando ormai ero a pochi passi da lui. Stava sorridendo gentile alle ragazze, quando improvvisamente i suoi occhi incontrarono i miei.
La cosa più brutta in assoluto fu vedere quel sorriso spegnersi di colpo e gli occhi congelarsi. I lineamenti del suo viso perfetto si irrigidirono; sembrava quasi che avesse visto un fantasma. Anzi, rettifico, dal suo sguardo misto odio/stupore, sembrava avesse visto il fantasma di una persona che odiava.
Disse in fretta qualcosa alle ragazze che si guardarono confuse, prima di incominciare a dirigersi a passo svelto verso di me.
-Che ci fai qui?- Uno squarcio. Qualcosa dentro di me si era spezzato; poteva la voce di un essere umano essere così fredda?
-Devo parlarti.- La mia voce però uscì incredibilmente ferma e sicura, in tono che non ammetteva repliche.
-Scordatelo. Non ho nessuna intenzione di starti a sentire.- Ribadì sprezzante, prima di dirigersi di nuovo verso la sua moto.
-Aspetta David ti prego!- Gridai con un’evidente nota di panico nella voce, afferrandolo poi per il braccio.
-Mi sembra di averti detto di non toccarmi- Lo scostò con forza facendomi male.
Mi massaggiai il polso senza lamentarmi, -Perché non mi vuoi ascoltare, cosa ti costa?- Sbraitai esasperata.
-Mi sembra anche di averti detto che non voglio più vederti.- Sibilò freddo ignorando la mia domanda.
-Ma io sì- Ribadii decisa. –E non ti lascerò in pace finché non mi ascolterai.- Ogni volta che incontravo i suoi occhi era come ricevere una stilettata dritta al cuore…erano così freddi…La sua espressione era la stessa del primo giorno che l’avevo conosciuto nella villa di Tom; indifferente e crudele.
-Ma non hai nient’altro da fare?- Commentò sarcastico. –Fatti una vita tua e lasciami in pace.-
-Tu fai parte della mia vita.- Avvampai subito dopo per la frase sdolcinata che mi era uscita.
-Molto brava, sei un’attrice nata Lowell.- Mimò il gesto di applaudire.
Lowell?!Non mi aveva mai chiamata per cognome…
Si girò di nuovo, ma questa volta prima che potessi ribattere qualcun altro prese le mie difese, qualcuno che non avrei mai sperato potesse stare dalla mia parte in quel dibattito:
-Penso che dovresti ascoltarla Dave.-
Lui guardò sorpreso la bellissima ragazza bionda che si era messa al mio fianco e lo osservava severa.
-Kim?Tu che c’entri in questa storia?- Ci squadrò entrambe sospettoso.
-Sono stata io a farla venire qui.- confessò lei. –Perché sono convinta che le sue scuse siano sincere.-
-Tu?- Inarcò il sopracciglio divertito. –Ma vi siete messe d’accordo contro di me?-
-E poi tu non…- Si interruppe e distolse subito lo sguardo da Kimberly mordendosi il labbro inferiore.
Mi ero persa qualcosa, di che parlava?
-Sì, lo sono ancora.- Rispose lei decisa ad una domanda lasciata a metà che non avevo capito. –Ma so riconoscere una causa persa quando la vedo.- Fece spallucce indifferente. -Quindi ti prego di ascoltarla.- Disse fra i denti; doveva esserle costato tantissimo quel “ti prego”.
Lui mi incenerì con lo sguardo per qualche secondo, ma non abbassai gli occhi a disagio, sostenni i suoi risoluta; avrei fatto di tutto per farmi ascoltare.
-Dieci minuti.- Concesse facendomi liberare il cuore da una morsa che lo attanagliava da più di una settimana. –Non di più.- Chiarì gelido.
-Basteranno.- La mia voce stava tremando dalla gioia, speravo solo di non rovinare tutto mettendomi a piangere facendo poi un patetico discorso singhiozzante.
-Vi aspetto alla moto.- Fu l’ultima cosa che disse Kimberly prima di allontanarsi da noi.
Le presi una mano per fermarla e la guardai dritta negli occhi. –Grazie.- Una sciocca lacrima di commozione stava per scivolare pericolosamente dalla mia guancia, ma l’asciugai subito prima che potesse succedere.
-Non ringraziarmi.- Fece il primo sorriso che le avevo mai visto fare da quando ci avevo parlato. –Ora spetta a te farti perdonare. Buona fortuna.-
Annuii convinta prima di osservarla mentre si dirigeva verso la moto. Anche David fece lo stesso e fu la mia voce a riportare la sua attenzione su di me.
-Beh…- Okay e poi? Pensa con il cuore Lily e le parole verranno da sole
-Innanzitutto volevo dire che mi dispiace…sono ripetitiva lo so- Abbassai lo sguardo sorridendo impacciata. –Ma di solito per via del mio orgoglio non mi scuso mai più di una volta.- Mi inumidii le labbra nervosa. –Quando lo faccio è perché ad una persona ci tengo molto.- Alzai lo sguardo incontrando di nuovo quegli occhi meravigliosi che rimanevano sempre distaccati ed indifferenti. –E ti assicuro che in questo momento sarei disposta ad implorare il tuo perdono, anche ad umiliarmi se avessi la certezza che questo potesse bastare.-
Distolse lo sguardo roteando gli occhi fintamente annoiato…ma era l’ombra di un sorriso quella che avevo visto agli angoli della sua bocca?
-Perché a te ci tengo davvero.- I suoi occhi incontrarono di nuovo i miei che per quanto desiderassi abbassare lo sguardo non interruppero il contatto. Fu lui ad interromperlo per primo -forse dopo essersi reso conto che nei miei occhi c’era solo verità- e a guardarsi intorno irritato non sapendo bene cosa dire.
-Mia madre…- Proseguii iniziando con il mio solito vizio di rigirarmi le mani dal nervoso. –Ha sentito tutto l’altra sera, quando mi hai invitato. E anche se per me sarebbe più facile dire che ha fatto tutto da sola, preferisco essere sincera e dirti come sono andate veramente le cose.- Feci un respiro profondo continuando poi a parlare a manetta. –Lei mi ha chiesto dove si svolgeva esattamente la festa. Inizialmente non volevo parlare, ma poi ha detto che dicendoglielo avrei fatto la cosa giusta per la legge e mi ha giurato che mio padre avrebbe fatto in modo che a te non succedesse niente.- Lo fissai negli occhi per cercare di leggerci qualcosa dentro, ma non riuscii ad interpretare quello sguardo impassibile che continuava ad avere. Come poteva una persona esprimere il vuoto con i propri occhi?
-Stupidamente le ho creduto e gliel’ho detto sentendomi subito dopo uno schifo… alla festa ero venuta per avvisarti, ma poi…quando abbiamo ballato…- Arrossii e cercai nuovamente i suoi occhi; questa volta riuscivo a leggerci un po’ di…dolcezza?Spostò di nuovo lo sguardo verso la gente che usciva dalla scuola, sospirando in un modo abbastanza seccato. Evidentemente non sopportava proprio il fatto che il suo viso mostrasse ciò che stava provando.
–Mi sono completamente dimenticata di tutto mentre ballavamo, era come se fossimo in un’altra dimensione…- Sorrisi al ricordo. –Se ti avessi avvisato prima forse tutto quel casino non sarebbe successo e ti chiedo scusa anche per questo.- Annuii fra me e me con veemenza per dare maggiore importanza alle mie parole. Mi sembrò di nuovo di vedere un leggero sorriso sulle sue labbra, ma forse me lo ero immaginato. –Tu sicuramente avrai pensato che io ti abbia tradito e avevi tutte le ragioni del mondo per farlo, ma ti giuro sulla mia vita…- Ripresi fiato, mi stava ritornando il magone. –Che non è mai stata mia intenzione farlo…-
Aspettò un po’ prima di girarsi di nuovo verso di me ed arricciare il naso. –Hai finito?- Domandò palesemente infastidito. Lo conoscevo però; anche se in apparenza era ancora indifferente, sapevo di avergli smosso qualcosa dentro, speravo solo che poi ci avrebbe riflettuto sulle mie parole.
-No.- Bofonchiai gelida. –Un’altra cosa.- Incominciai a muovermi sul posto irrequieta. –Volevo scusarmi anche per il tuo amico Kevin…- Era il minimo, Kevin aveva fatto moltissimo per me. –Immagino che stia bene visto che la ferita non era grave, ma voglio che sappia che mi dispiace.- Abbozzai un sorriso. –Anche se di sicuro mi odierà.- Ed aveva anche ragione a farlo in fondo. –Ho intenzione di dire a mio padre che mi sono sbagliata su di lui; dirò che il ragazzo che ho visto in quella foto non è lo stesso che ho visto fra di voi, ero confusa e ho sbagliato persona…farò togliere tutte le sue foto dalla città.- Sgranò gli occhi sorpreso e stavolta non lo nascose, continuò ad osservarmi sbigottito.
-Voglio che tu sappia però che per quanto il tuo amico Kevin mi stia simpatico, questo lo faccio per te.- Sentii il sangue fluire abbondantemente sulle guance, scaldandole nonostante facesse abbastanza fresco. Abbassai lo sguardo osservando insistentemente le stringhe delle mie scarpe. Che vergogna!Non mi ero mai vergognata così tanto in tutta la mia vita, sembrava gli stessi facendo una dichiarazione d’amore!
-Lo faccio perché spero che tu…magari non subito, ma pensandoci su…possa perdonarmi.- Ok, avevo finito. Detti una rapida sbirciata al suo viso e notai l’intensità dei suoi occhi che sembravano volermi sondare dentro.
-Mi ero preparata una decina di pagine.- Sbattei più volte le palpebre sorridendo smarrita. –Ma in questo momento non riesco a dire nient’altro. Parlarti di persona è più difficile di quanto pensassi.- Gli sorrisi di nuovo sentendo le mie guance andare a fuoco ancora più di prima. –Quindi…ho finito.- Digli che lo ami, digli che lo ami! Oddio, ma che andavo a pensare?! Stupido cuore, non mi serviva più, il discorso ormai l’avevo fatto quindi poteva stare zitto.
Lui piegò le labbra pensieroso prima di prendere fiato. Quando aprì la bocca per rispondermi lo bloccai ansiosa.
-Ti prego, non dire niente adesso.- Lo guardai implorante facendogli piegare il sopracciglio interrogativo.
-La tua risposta la avrò domani mattina. Se vorrai dare una seconda possibilità a questa stupida ragazzina- stavo per dire innamorata, ma mi corressi all’ultimo con –dispiaciuta, vieni domani mattina al bar Cookies’ side sulla 36esima di East High*, vicino alla mia scuola. Ti aspetterò lì fino alle 8 e 20.- fece una smorfia, ma probabilmente per via dell’orario eccessivamente mattiniero. Questo mi infuse un po’ di coraggio; forse stava prendendo in considerazione l’idea di andarci.
–Se non verrai saprò perché, non ci sarà bisogno che tu mi dica niente.- Spiegai tranquilla mentre dentro avevo emozioni di tutti i tipi; lo stomaco si stava contorcendo per l’ansia, il cervello mi diceva che ero una stupida ad aspettare una risposta e che quella notte non avrei chiuso occhio e il cuore gridava di amarlo e lo implorava silenziosamente di venire la mattina dopo. Ormai il cuore era completamente andato, ma sospettavo che lo fosse già da quando avevo incontrato per la prima volta i suoi occhi.
Lui annuì silenzioso. Non sorrideva, ma non aveva più lo stesso sguardo d’odio che aveva prima del discorso, quindi era un segno abbastanza buono, no?
Fece per girarsi, ma aggiunsi un’ultima cosa non riuscendo proprio a stare zitta:
-Ti prego vieni.- Lo supplicai angosciata facendo uno sforzo ancora più grande a trattenere le lacrime.
E se non l’avessi più rivisto?Sapevo benissimo però che la parte stupida e irrazionale di me avrebbe continuato a cercarlo anche se lui mi avesse rifiutato.
Si girò e mi guardò disinteressato, anche davanti ai miei occhi inumiditi, da sopra la spalla. Nell’attimo in cui i suoi occhi incontrarono di nuovo i miei lacrimanti, vi lessi un sacco di emozioni contrastanti dentro; rabbia, dolcezza, consapevolezza, confusione. Eppure non riuscivo proprio a non restarne incantata ogni volta che li vedevo, non riuscivo ad impedire che il mio cuore iniziasse velocemente a pompare più sangue del necessario. Che cosa mi aveva fatto?Come poteva svuotarmi completamente di tutti i miei pensieri con un solo sguardo?
-Ci penserò.- Disse atono piegando leggermente il sopracciglio, ma mantenendo sempre una maschera di indifferenza sul viso. Il suono stupendo della sua voce, per quanto spento e distaccato, arrivò dritto fino al mio cuore inebriandolo. Rispetto alle ultime volte in cui si era rivolto a me, quel suono mi sembrava addirittura dolce.
Annuii non avendo più voce per parlare, né abbastanza neuroni attivi per poter dire qualcosa di decente.
Lo guardai incantata, mentre si dirigeva di nuovo verso la moto, rivolgendosi per un attimo a Kimberly che si voltò verso di me interrogativa.
Le sorrisi malinconica, facendo apparire un grosso punto di domanda sulla sua espressione. Chissà se David avrebbe parlato con lei della sua scelta, chissà se le avrebbe ripetuto che cosa avevo detto.
Li guardai andare via con il cuore in gola per l’agitazione che mi scuoteva da dentro.
* Cookies’ side sulla 36esima di East High: Posto assolutamente inventato xD
*To be continued…*
Ok, ritardo cronico come al solito lo so e mi dispiace davvero tantissimo >.< Non ho proprio scuse, voi siete sempre meravigliose a recensire ed io una cretina nel ritardare…tra pc stupido, scuola e il resto ho avuto pochissimo tempo…
Parlando del cap, come vi è sembrato il monologo di scuse di Allison?Un po’ delirante vero? xD Se devo essere sincera mi sono trovata piuttosto in difficoltà in quel pezzo, non sapevo che farle dire, il -Beh…- Okay e poi? È stato molto spontaneo, mi ero immedesimata abbastanza in lei e non sapevo come scusarmi XD
Ma la cosa che mi interessa di più sapere riguarda il Pov di Kim…non volevo che assomigliasse troppo ad Allie per il suo modo di pensare, scrivere dal suo punto di vista è stato abbastanza problematico xP Che ne pensate dei suoi pensieri?Soprattutto per quanto riguarda la storia con Dave…
Più avanti la storia tra i due verrà comunque raccontata meglio da Dave, specie quello che succederà dopo (:
Coomunque…idee?Secondo voi ci andrà? Io non dico niente, vedrete voi che succederà ;)
Detto questo, vi voglio informare di una cosa: Tre mie pazzissime –ma adorabili =) – amiche (didi_kaulitz, eulalia_17 ed emmetti) hanno creato un FORUM per la mia storia >.< Ora, ribadito il fatto che sono state deliziosamente matte a dedicare un forum a questa storiella, mi farebbe davvero piacere se lo visitaste :)
Iscriversi a forum community è semplicissimo e, oltre a parlare della mia roba -pardon, storia-,potremmo anche conoscerci meglio e parlare di altro =) Mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^
Sul forum ho già postato alcuni capitoli di un’altra storia che sto scrivendo -che probabilmente verrà fuori a rating quasi rosso (la mia beta fallsofarc mi sta contagiando xD) – e un capitolo in più di Kidnapped by Love dalla parte di Dave (:
*Spoilerino sul prossimo capitolo*
-Così tu sei David…hai un’aria famigliare.- Constatò Mark.
Che si intitolerà…meglio non dirlo, vedrete poi =D
*Risposte recensioni*
semplicemente_lunatica: Ciao Giuly! ^^ Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto nonostante fosse solo “di passaggio” ;)
In questo capitolo i due si sono incontrati di nuovo e dopo vari deliri Allison è riuscita a formulare almeno una frase di senso compiuto :P Come ti è sembrato il suo discorso? Spero non troppo banale o finto >.<
Il passato di Dave si scoprirà più o meno…nel capitolo 16, non manca molto quindi ;)
Kimberly ha reagito molto bene in apparenza, ma come hai visto da questo capitolo la sua decisione è stata molto sofferta >.< Ha un carattere forte però, andrà avanti =)
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grande, Bec =D
silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!^^ Eh sì Lily investigatrice è veramente divertente :P Ha preso dal padre, eh xD
In effetti è stata parecchio stupida a non dire tutto a Kim, ma diciamo che la considerava più una nemica, per questo non si è dilungata troppo a parlare con lei, il suo obbiettivo era Dave.
In questo capitolo c’è stato il brillante discorso di Allie xP come ti è sembrato? Ha balbettato parecchio è vero, ma ho cercato di renderla apposta il più nervosa possibile :P
Lui andrà all’incontro? Mah…non posso dirlo, vedrai nel prossimo (:
Ti ringrazio come sempre cara per tutti i tuoi complimenti*_* Sei sempre carinissima a sostenermi con le tue recensioni =)
Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, un bacione grandissimo, Bec =D
CipDebbi: Ciao Debbi!^^ Oddio sei troppo gentile, la tua recensione mi ha riempito di gioia, grazie^^
Sono un bel po’ paranoica lo so xP E diciamo anche molto critica in tutto quello che scrivo >.< Ma complimenti come i tuoi mi aiutano tantissimo nel continuare a scrivere =D
Allie e Dave riusciranno a stare insieme prima o poi, questo posso garantirlo dato che adoro alla follia il lieto fine ;) Come riusciranno, è ancora tutto da vedere =D
Ti ringrazio ancora infinitamente per tutti i tuoi elogi al mio modo di scrivere, infondono proprio tanta autostima xP
Un bacione grande, grazie per la recensione, Bec =)
___Yuki___: Ciao carissima!^^ vedere le tue recensioni ogni volta mi mette allegria*_* Me le divoro in cinque secondi xP
Purtroppo queste domeniche non le passo molto bene…ehm, diciamo che ho qualche materia da recuperare >-< sorvoliamo va xD
Ma tesoro i complimenti per le tue recensioni ci stanno tutti!** Sono scritte benissimo e infondono tantissimissima autostima^^
Ti capisco benissimo guarda, anche io cerco sempre di immedesimarmi in quello che leggo, ma non ci riesco mai molto; tutto quello che dico o che prevedo è quasi sempre sbagliato xD
Hai proprio ragione a dire che situazioni come quelle di Dave e degli altri ragazzi purtroppo esistono davvero >.< Proprio pensando a questo ho cercato di immedesimarmi in Dave per alcuni suoi pensieri sulla sua infanzia tutt’altro che felice più avanti..Non è stato semplice per niente, ma spero di esserci riuscita (:
Per quanto riguarda Kevin…il suo passato non è così difficile da indovinare, più che altro le sue abitudini sono tutte collegate ad esso, come la passione per la moda e la sua fissa di alzarsi presto per cantare canzoni anni 80.
Per quanto riguarda Dave invece…uhm…ottima supposizione che però non posso né smentire, né confermare xP vedrai più avanti, non manca molto al capitolo in cui ‘sto cretino si deciderà a parlarne con Allison ;)
Sono contentissima di vedere che tu abbia compreso appieno la situazione di Kim*_*
Hai proprio ragione, mettersi in mezzo e fare la spacca birilli (xD) non sarebbe stato nel suo stile, lei vuole solo che lui sia felice dopo tutto quello che ha passato =)
Spero che il suo pov non ti abbia delusa, questa è solo una parte della storia fra i due, verrà raccontata molto meglio da Dave (:
I problemi aumenteranno sempre di più, fino all’inevitabile aggravarsi delle cose nel capitolo 19, ma alla fine i nodi si scioglieranno ed il lieto fine ci sarà ;)
Non mi stancherò mai di ringraziarti per il preziosissimo sostegno*_* Un bacione grandissimo cara, al prossimo cap, Bec =)
P.s. Uahahah xD la storia di Anna dai capelli rossi l’avevo già scritta sì (e nemmeno me lo ricordavo xP), ma anche a me è venuto subito da pensare alla nostra chiacchierata :D Povera Allie…che brutto essere paragonata ad Anna dai capelli rossi! xD
P.p.s. ma no!!La recensione è venuta stupenda anche senza bicchierino di vov xP
Sabry87: Ciao tesoro!^^ Ti ringrazio come sempre per tutti i tuoi complimenti, sei troppo buona^^
In questo capitolo Allie alla fine è riuscita a spiegarsi, vedrai nel prossimo poi che succederà ;)
Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec =)
Punk936: Ciao carissima! =) Sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto, eh sì, Allison investigatrice era piuttosto comica xD
Kim è molto affezionata a Dave sì, come hai visto anche da questo cap lei vuole solo che lui sia felice dopo tutto quello che ha passato >.< è molto altruista nonostante le apparenze :D
In questo capitolo Allie è riuscita a parlare con lui, ora dipende solo da Dave…andrà tutto a posto?Vedrai nel prossimo ;)
Un bacione grandissimo cara, grazie per il sostegno, Bec =D
Alexis_edina: Ciao carissima!^^ Cavoli questi pc si rompono come niente! Meno male che poi tuo padre è riuscito a recuperare tutti i dati...spero ci riesca anche mio zio :P
Eh sì, Allison ha preso proprio dal padre, è un’investigatrice nata eh :D
David è stato un po’ cattivello sì, ma l’ha fatto perché si è sentito “tradito” >.< nel prossimo vedrai cosa pensa delle motivazioni di Allie ;)
Hai ragione Kimberly forse è stata troppo buona, ma non con Allison, con Dave; si è fatta da parte solo ed esclusivamente per il suo bene come hai potuto leggere da questo cap che spero ti sia piaciuto =)
Alla fine Allie è riuscita a parlare con lui, chissà cosa sceglierà di fare Dave…:P
Un bacione grandissimo, grazie per il supporto, Bec =)
lilysol: Ciao tesoro!^^ Inizio questa recensione facendoti tantissimi complimenti per la tua storia –che correrò a recensire non appena avrò finito qui- che è meravigliosa, l’ho letta tutta d’un fiato e l’ho adorata tantissimo*__* Se David rende te un carboncino ardente, ti assicuro che a me Christian fa lo stesso effetto*___* Mamma mia…:Q__ Maaa…sorvoliamo xD
Uhahahahah, sono comunque felice di sapere che Dave resta ancora il tuo broccolo preferito xP
Eh sì, in questo capitolo c’è stato una specie di chiarimento, ma il vero chiarimento -se ci sarà :P- lo vedrai forse nel prossimo (:
Ti ringrazio cara per i complimenti, sei troppo buona xP Beh chissà che magari Dave non si svegli un po’ se lo rapisci per qualche tempo xD
Un bacione grandissimo tesoro, grazie per la recensione, Bec (:
Afrodite heart: Ciao Roby!!^^ Eh sì, alla fine Allie da degna figlia di un poliziotto si è data da fare con una bella indagine xD
Kim è stata molto matura, si è sacrificata per la felicità di David, spero che da questo capitolo si sia capito quanto ci tenga a lui ;)
Come ti è sembrato il discorso delirante di Allie in questo cap? Nel prossimo vedrai che cosa ne pensa Dave e se deciderà o meno di andare all’incontro ;)
Sono davvero contentissima di sapere che i miei personaggi ti piacciano così tanto*__*
Il passato di Dave si scoprirà fra non molto, nel capitolo 16 mi sembra e spero che non ti deluda la sua “confessione” ;)
Ti ringrazio ancora infinitamente per i tuoi complimenti cara, sei sempre gentilissima, grazie =)
Un bacione grandissimo, al prossimo capitolo, Bec =)
_KykyBlonde_: Ciao Kyky!^^ Aspettavo con impazienza di rispondere alla tua recensione, la tua riflessione mi è piaciuta tantissimo*_*
Ti dirò, non ci ho pensato molto mentre scrivevo alla domanda che ti sei posta, ma ora che ci ho riflettuto un po’ su sono più che felice di risponderti:
Personalmente io credo che non riuscirei mai ad innamorarmi di un criminale, avrei paura. Però mi innamorerei di un ragazzo come David se esistesse. Allison lo considera più come un ragazzo normale che come il criminale che, comunque, l’ha salvata da Tom liberandola. Sa che lui non è cattivo, sa di non essere in pericolo con lui, per questo riesce a starci insieme tranquillamente.
È innamorata e forse anche un po’ sciocca, ma ora come ora non le importa che David sia un criminale, lei vede solo un ragazzino che ha di sicuro sofferto molto in passato e che è stato in qualche modo “costretto” ad unirsi a Johnny. Pensa che arriverà persino a giustificare il fatto che Dave abbia ucciso delle persone, pensando che anche suo padre da poliziotto lo ha fatto.
Spero con la mia risposta di aver chiarito qualsiasi tuo dubbio o curiosità, sono davvero contentissima che la mia storia ti piaccia anche per questo ;)
Un bacione grandissimo cara, grazie per la recensione, Bec =)
pirilla88: Ciao tesoro!^^ Come al solito leggere le tue recensioni mi fa piacerissimo, sei sempre carinissima a farmi tutti questi complimenti :P
Eh sì, Allie mettendo da parte l’orgoglio si rende conto di tenere molto a lui (:
Spero che questo capitolo ti abbia fatto un po’ rivalutare Kim, purtroppo nemmeno a lei fa piacere amare Dave, sta soffrendo molto >.<
David è dolce anche se all’apparenza vuole fare il duro ù_ù vedrai nel prossimo quanto saranno tristi e dolci i suoi pensieri verso Allie ;)
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, nel prossimo vedrai che cosa deciderà di fare Dave, un bacione grandissimo, Bec ;)
camii: Ciao carissima!^^ Sono contentissima di sapere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto*_*
Allison è stata un’investigatrice degna di essere la figlia di un poliziotto :D
Come hai visto da questo capitolo Allie è riuscita a parlare con Dave, si vedrà solo nel prossimo però la sua decisione ;)
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, come ti è sembrato il pov di Kim?
Un bacione grandissimo, grazie per il sostegno, Bec =)
rossy87: Ciao tesoro!^^ Ma non ti devi assolutissimamente scusare per nessun ritardo, purtroppo lo so bene che a gennaio lo studio si moltiplica –purtroppo >-< - io ho un po’ di materie da recuperare xD
Sono contenta che Allie detective ti sia piaciuta, è degna figlia di suo padre eh :D Eh sì, quel poveraccio pensava di diventare popolare finendo su un giornalino scolastico invece credo proprio ci rimarrà male se/quando scoprirà la verità xD
Come hai detto tu, scrivere quel pov su di Dave è stato d’obbligo, volevo proprio evidenziare la differenza del suo carattere quando non è con Allie (:
Ahahahah, Rossy tu mi farai seriamente collassare dalle risate, gli ormoni dominano sempre hai ragione xD
In questo capitolo Dave è sembrato mooolto impassibile mentre Allie parlava, ma vedrai poi nel prossimo che il nostro caro Dave con molta fatica è riuscito a controllare gli ormoni ;)
Nono, credo proprio che David quanto a neuroni sia messo male come noi xP gli ormoni regnano, yuhuu! xD
Kim come hai visto da questo cap è molto innamorata di Dave, di carattere è abbastanza stronza, ma quando si tratta di Dave anche lei non può fare a meno di sciogliersi ;) è stato difficile per lei, ma proprio come hai detto tu ha aiutato Allie solo per la felicità del suo amato e io credo sia grandiosa già solo per questo xP
Guarda sinceramente anche io sarei stata più bastarda…ma non volevo influenzarla con la mia bastardaggine mentre scrivevo xD
Come ti è sembrato il suo pov? :D Ti è piaciuto?
Tesoro…tu come al solito non riesci proprio a fare a meno di farmi piangere! Grazie, grazie, grazie, grazie, sei un tesoro! Le tue recensioni mi spronano tantissimo a scrivere, non saprò mai come ringraziarti abbastanza >.<
Ecco appunto, mi hai fatta piangere di nuovo e mi tocca sistemarmi il trucco perché fra un po’ devo uscire! xP Se non ti adorassi per quanto sei meravigliosa mi arrabbierei! xD
Appena finita la storia Kevin te lo mando subito guarda, come accompagnatore per lo shopping! xD
Un bacione immenso tesoro, grazie ancora per tutto, Bec ;)
emmetti: Ciao carissima!^^ Innanzitutto devo assolutamente farti i complimenti per la tua bravura nello scrivere; tutti i complimenti che mi hai fatto, detti da te che scrivi così bene, valgono il doppio**
Per finire la mia arringa iniziale, ti ringrazio tantissimo per aver letto la mia storia e per l’aiuto che hai dato nel creare il forum, grazie davvero^^
Detto questo, posso tranquillamente saltellare come una cretina per la stanza contentissima per il fatto che i miei personaggi ti piacciano così tanto*_*
Il biondino che ho scelto per Dave piace tantissimo anche a me*_* Su google da qualche parte c’è una sua foto a petto nudo che..:Q__ ehm…ok, basta xD
Eh sì, Dave è proprio come l’hai descritto tu, stronzo in apparenza, ma completamente diverso con le persone a cui tiene (: è piuttosto restio a fidarsi di qualcuno che non conosce, ma quando succede tende sempre a legarsi molto alle persone per via della mancanza di una vera famiglia…Per questo si è sentito così ferito per il “tradimento” di Allie, si è fidato di lei ed è rimasto scottato una seconda volta…ma vedrai meglio nel prossimo cap che succederà ;)
La storia della sua famiglia verrà raccontata fra non molto e spero proprio che ti piaccia e non deluda le tue aspettative =)
Sono contenta che Kimberly ti piaccia come personaggio*_* Inizialmente doveva essere la stronza di turno che cerca di rubare il ragazzo alla protagonista, ma poi mi sono resa conto che sarebbe stata troppo scontata come cosa :D
Ti è piaciuto il suo pov? Spero di sì^^
La scena del ballo credevo fosse troppo sdolcinata quindi sentirti dire che ti è piaciuta così tanto mi fa di nuovo saltellare come una cretina per la gioia**
Ok, sto seriamente dando di matto qui, anche sentirmi dire che la storia è realistica mi riempie di gioia*_* Sei veramente troppo gentile, grazie :P
Anche a me il soprannome Allie piace tantissimo, chissà perché lei lo odia, mah! xD
Un bacione immenso tesoro, grazie mille per il sostegno**, Bec =)
SweetCherry: Ciao Jessy!^^ Eh sì, finalmente Allison si è decisa a fare qualcosa, non è stata con le mani in mano, non sarebbe stato nel suo stile ;)
Kim si è comportata bene sì, come hai visto da questo suo pov ha preferito mettersi da parte per aiutare Dave, perché ha capito che è di Allison che si è innamorato >.< Io non l’avrei mai fatto, ma non potevo influenzare il personaggio con le mie idee ;)
Allie in questo capitolo è riuscita a farsi ascoltare, vedrai nel prossimo che deciderà di fare Dave ;P
Grazie infinite per i complimenti, sono contenta che la mia ff ti piaccia così tanto*__*
Un bacione grandissimo, al prossimo capitolo, Bec (:
Dunque, la Bellissima Secretly di fallsofarc è finita, ma in compenso l’autrice ha deciso di continuare a farci sognare con il suo seguito, Tra me e te (Rating rosso), vi consiglio assolutamente di non perderla ;)
Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.
Ovviamente la scheda di quella poveraccia della madre di Allie dovrà aspettare ancora, visto che era sul portatile xD Ma va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD
Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^
Ringrazio infine le 89 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 83 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)
Arrivato in quello schifo di camera, in quello schifo di posto, in quello schifo di città, in quello schifo di nazione, in quello schifo di mondo, buttai incazzato a terra tutte le cianfrusaglie che c’erano sulla scrivania, ovviamente prima di prendere a calci la sedia facendola cadere.
Mi guardai allo specchio furente prima di tirarci contro un pugno ben assestato. Il rumore del vetro che si frantumava a terra sembrava riuscisse a coprire il rumore di quello che si stava frantumando in me; quasi riusciva a consolarmi e a calmare un fuoco insopportabile che sentivo bruciare dentro.
Sette anni di sfiga, pazienza con tutta quella che già avevo addosso.
-Cazzo…- Gemetti poi a bassa voce esaminando il vivo rosso del sangue che colava dalle nocche.
Completamente incurante della ferita, asciugai la mano gocciolante sulla mia maglietta, macchiandola di rosso, prima di buttarmi sul letto con la faccia schiacciata sul cuscino. Ma perché non potevo soffocarmi con quello e farla finita dannazione?! Il mio stupido istinto di sopravvivenza mi impediva di farlo, come non riuscivo più a respirare era più forte di me staccarmi dalla stoffa per farlo.
Sbuffai mettendomi a pancia in su per osservare le strane sfumature che creava il tramonto sul muro.
Perché non me ne andava una giusta, perché? Maledizione, non potevo avere una vita normale come tutti i ragazzi della mia età?Non potevo avere una ragazza da amare senza rischiare di metterla nei casini con la legge solo uscendoci insieme?
Chiusi a pugno con forza la mano che mi ero ferito, causandomi un bruciore lancinante che però riusciva ad alleviare di poco un altro tipo di male che sentivo. Il sangue incominciò ad uscire più velocemente imbrattando anche tutto il lenzuolo.
Era meglio se stavo fuori dalla sua vita. Lei poteva averla una vita normale e tranquilla, perché dovevo incasinargliela io con la mia?
Dio mio, credevo di non riuscire a resistere mentre si scusava. Stavo morendo dalla voglia di baciarla e fare l’amore con lei, anche lì in mezzo alla strada, al diavolo gli spettatori!
Era così…bella mentre si spiegava imbarazzata e quando abbassava lo sguardo a disagio. Quando mi aveva pregato di andarci il giorno dopo per un attimo avevo pensato sul serio di tornare indietro e baciarla. Per fortuna ero riuscito a resistere, il riuscire ad apparire distaccato ed indifferente anche nelle situazioni più critiche mi aiutava.
L’avevo visto nei suoi occhi che era sincera, come si poteva anche solo minimamente pensare che non lo fosse? Eppure non riuscivo di nuovo a fidarmi totalmente di lei; avrei rischiato molto e avrei fatto rischiare anche i miei compagni se lo avessi fatto. Forse per il bene di entrambi avrei fatto meglio a fingere di non crederle, ad ignorarla e a lasciarle vivere la sua vita. Prospettiva terribilmente dolorosa, ma non irrealizzabile…
Mi portai la mano alla fronte pensieroso, continuando ad ignorare l’altra abbandonata sul lenzuolo ancora ammaccata.
Iniziavo seriamente a pensare che Kim avesse ragione sulla storia dell’amore. Possibile? Quel dubbio si palesò sottoforma di una stretta dolorosa allo stomaco che mi impediva di respirare normalmente, che mi impediva di vivere normalmente. Kim aveva sempre ragione quando si trattava di faccende amorose, così come le ragazze in generale. Dannate donne! Ma che cazzo di sesto senso avevano?
La porta si aprì facendo apparire un incredulo Kevin sulla soglia.
-Oddio, che è successo, hai sgozzato qualcuno?- Fece un cenno al sangue sul letto prima di osservare la scrivania e lo specchio sbigottito.
-Sì, me stesso.- La mia voce era così bassa che stentavo a credere che mi avesse sentito.
-Il mio mp3!- Si lamentò lui alzando la voce di un’ottava e dirigendosi a raccogliere il suo prezioso aggeggino elettronico. Oddio, definire prezioso quel pezzo del paleolitico era un eufemismo… –Perché l’hai buttato a terra?-
-C’era disordine.- Feci spallucce.
-Si può sapere che ti è preso?- Incrociò le braccia al petto facendo una smorfia, probabilmente per una lieve fitta al braccio ingessato.
-Niente, perché?- Mi esaminai le unghie della mano ancora buona disinteressato.
-E tu lo chiami niente distruggere mezza camera?-
-Quanto la fai drammatica.- Schioccai la lingua annoiato.
Lui sbuffò prima di sedersi sul suo letto.
-Ho parlato con Kim.- Annunciò studiando la mia espressione.
-Ma dai.- Commentai sarcastico.
-E mi ha detto che hai parlato con Allison…- Aggrottò la fronte in attesa di qualsiasi mia risposta.
-Sì, e allora?- Kim non sapeva proprio stare zitta, eh? Stronza pettegola del cazzo…
-Dave…- Mormorò implorante. –Sono il tuo migliore amico, se hai dei problemi puoi parlarmene.-
-Me ne ricorderò, grazie.- Non volevo ferirlo, ma non me la sentivo nemmeno di parlarci; non mi andava proprio di parlare con nessuno.
Si alzò rassegnato, prima di girarsi di nuovo per squadrarmi con attenzione.
-Non so che cosa lei ti abbia detto. So solo che le mie foto segnaletiche in città sono sparite in neanche mezza giornata.-
Sgranai gli occhi dalla sorpresa. Di già?Non aveva perso tempo…
Lo faccio per te…
Di nuovo sentii quella morsa stringere troppo forte, impedendo all’aria di arrivare ai polmoni come avrebbe dovuto.
-Davvero?- Chiesi cercando di modulare il tono della voce. Tentativo inutile, la mia voce usciva strozzata, come se ci fosse stato qualcosa in gola che mi impedisse di parlare bene.
-Sì. E immagino e che tu non c’entri niente con questa storia, vero?-
-Immagini bene.-
-D’accordo…- Aprì la porta prima di sospirare remissivo. –Ne sei innamorato Dave, lo sai vero questo?-
Mi morsi il labbro con forza per evitare di mettermi a scalciare e urlare come un bambino capriccioso che non voleva sentire la verità. L’amore. Io innamorato?!Ma per favore!Certo non potevo negare che fossi parecchio attratto da lei, più di quanto mi fosse mai capitato…ma da quello ad arrivare all’amore ce ne voleva!Non esisteva nemmeno a diciassette anni l’amore; ci potevano essere il desiderio, l’affetto, la passione, ma non l’amore…
-E lei è innamorata di te.- Affermò senza il minimo dubbio nella voce facendomi sussultare. –Perché continui ad ostinarti a far soffrire entrambi?- Si girò di nuovo verso l’uscita quando si rese conto che non ero intenzionato a rispondere.
-Perché le rovinerei la vita e basta.- Replicai all’ultimo prima che si chiudesse la porta alle spalle.
Si girò, sorpreso di aver ricevuto una risposta da me che ormai sembravo completamente perso in un mondo mio. –Gliela rovineresti comunque se la respingessi.- Mi ricordò giustamente.
Ah, certo ora arrivava Mastro Kevin che con le sue frasi sagge del cazzo ti faceva sentire una merda. Non poteva avere torto per una buona volta?!
-Quindi sono comunque responsabile della sua sofferenza.- Che gran bella cosa. Complimenti campione, sei un maestro nel farla soffrire.
-Ma non dire cazzate!- Si adirò lui stupendomi. Kevin non aveva mai alzato la voce, se non quando cantava o quando qualcuno osava toccare i suoi vestiti. –Tu le hai salvato la vita, ricordi?Pensa a cosa le avrebbe fatto Tom se non fossimo arrivati noi.-
-No Kev, tu le hai salvato la vita.- Gli rammentai.
-Ma sei stato tu a convincere gli altri, io da solo non ce l’avrei fatta, non mi avrebbero ascoltato. E comunque ritornando al discorso di prima, lei sta soffrendo esattamente come te. Tu stai male, ma vuoi far stare male anche lei per te?-
Non risposi. Dannatissimo Kevin, quanto odiavo i suoi discorsi stupidamente giusti. Certe volte faceva dei discorsi così contorti, ma quante canne si fumava?!
-Dave non è un gioco.-
-Proprio perché non è più un gioco che voglio finirla prima di…-
-Ma prima di cosa?!- Mi interruppe sbalordito, facendomi sgranare gli occhi per la sorpresa. –Voi siete già innamorati, il danno è già fatto! Se volevi interrompere i tuoi giochetti con lei dovevi bloccare prima i tuoi cazzo di ormoni e lasciarla stare idiota!-
-Parli come se il mio scopo principale fosse solo portarmela a letto.- Protestai acido.
Inizialmente lo era…forse…ok, senza il forse, lo era e basta. Eppure pensare in quel momento a quanto erano cretine e subdole le mie intenzioni mi faceva incazzare.
-Beh lo era e lo sai anche tu.- Mi guardò serio. -È sempre stato quello il tuo scopo con tutte le ragazze, non è mica vero? L’unica che è resistita un po’ di più al tuo usa e getta è stata Kim, ma solo perché a lei volevi almeno quel briciolo di bene necessario a non trattarla come un oggetto.- Sibilò freddo.
Mi alzai di scatto dal letto furioso. Stava esagerando.
-Non ti permetto di parlare così!- Sbottai guardandolo per la prima volta con odio, -Tu non sai un cazzo di quello che c’è stato fra me e Kim! Tu non sai quanto mi è stata vicina lei quando ne avevo bisogno e non sai quanto ho sofferto quando l’ho lasciata! Io non l’amavo è vero, ma vederla soffrire così tanto per me, mi ha fatto male come se ne fossi stato innamorato. Lei è come una sorella; non la amo, ma è la mia famiglia, l’unica cosa bella che mi è rimasta del mio passato.- Respiravo affannosamente, non avevo mai litigato con Kevin e quello doveva essere in assoluto il discorso serio più lungo che avevo mai fatto con lui. Sentivo qualcosa di pesante premere insistentemente sul petto, la fronte mi pulsava dalla rabbia e il sangue dalla mano che continuavo a stringere con forza adirato ormai stava straripando creando una piccola pozza sotto i miei piedi. A quanto pareva il taglio era più profondo di quanto immaginassi…
-Mi dispiace.- Un flebile sussurro che gli uscì mentre continuava ad avere un’espressione tranquilla e posata. –Se non lo so è perché tu non me ne hai mai parlato.- Piegò il sopracciglio mantenendo lo sguardo vacuo. –Nemmeno io ho mai avuto una vera famiglia se ben ricordi…però credevo di far parte della tua.- Abbozzò un sorriso in contrasto con la sua espressione tutt’altro che felice. –Tu sei sempre stato come un fratello per me David…evidentemente non è così per te.-
Mi sentii morire e per la prima volta dopo anni sentivo gli occhi pizzicare.
Ne avevo passate di tutti i colori; ero stato ferito, avevo visto morire persone a cui tenevo, ero scappato di casa voltando le spalle a tutto quello in cui credevo, ma non avevo mai pianto. Io?Piangere?Mai! Non l’avrei mai fatto anche se ne sentivo il disperato bisogno. Piangere per un ragazzo era segno di debolezza e io non ero debole, non lo ero mai stato.
Sentivo che la situazione mi stava scivolando via dalle mani, le classiche mani di pastafrolla che fanno cadere l’oggetto prezioso ed introvabile frantumandolo; la mia vita in quel caso.
Litigare con Kevin mi faceva malissimo perché lui era un fratello per me. Lui e Kim erano la mia famiglia. Ed ora c’era un’altra persona importante che stavo perdendo…una ragazza che mi faceva stare bene solo sorridendomi, che mi faceva sentire un ragazzo normale che dopo essere uscito e andato al cinema, poteva tranquillamente tornare a casa dai genitori come qualsiasi altro adolescente.
Mi presi la testa tra le mani, sporcando anche i capelli di sangue: -Dio Kev, mi dispiace.- Non riuscivo a dire altro, non sapevo che dire…io che avevo sempre la risposta pronta mi sentivo un totale idiota fuori posto. Era stato stupido ed egoista da parte mia pensare di essere l’unico ad aver avuto un passato triste e difficile, ma era stato ancora più stupido far sentire Kevin un estraneo.
-Lascia stare.- Fece un altro mezzo sorriso. –Domani mattina Johnny voleva farti andare dai Kingsley…-
I Kingsley? Di sicuro c’era qualcun’altro da malmenare per il mancato pagamento di un debito…
Lo guardai leggermente angosciato non riuscendo bene a cogliere subito il motivo della mia ansia.
-Gli ho detto che ci andrò io con Paul…- Aggiunse serio prima di darmi le spalle.
L’aveva fatto apposta. Era il suo modo di dirmi di andare da lei.
-Pensa a quello che ti ho detto su Allison…lei non è come le altre, non puoi permetterti di perderla.- Mi disse da sopra la spalla. –Già il fatto che tu ti stia sacrificando non vedendola più per non farla soffrire, non credi sia una dimostrazione d’amore?-
Girai la testa dall’altra parte irrigidito.
-Non ti sei mai fatto tutti questi scrupoli a portarti a letto una ragazza.- Provocò con una leggera nota di asprezza nella voce.
Richiuse quella porta alle sue spalle, facendo rimbombare quel rumore dentro di me. Feci un respiro profondo prima di ributtarmi sul letto svuotato. Ero rimasto solo…no, non da solo, ero con i miei pensieri….e con un bel po’ di sangue da pulire…
Allison’s pov
Smettila di mangiarti le unghie! Fosse stato facile…
Era da quasi un quarto d’ora che stavo lì seduta su quello stupido tavolino a bere tè.
Il barista ogni tanto mi guardava sorridendo ammiccante e provocandomi un moto di disgusto. Abbozzavo anche io un sorrisino irritato in risposta prima di distogliere lo sguardo seccata.
Con un gesto brusco spostai la manica della maglia per controllare per la 36esima volta l’ora: le otto e diciassette… Sarebbe venuto. Per forza.
Incominciai a sentire un peso insostenibile sul petto, all’altezza del cuore. Se non fosse venuto sarebbe finita. Sarei riuscita a sopportarlo?Avrei smesso di cercarlo?Non ne ero tanto sicura…
Incominciai a battere il piede sul pavimento nervosa mentre bevevo la mia quarta tazza di tè. La gente entrava e usciva e per cercare di distrarmi provavo ad immaginare la vita delle persone che nervose facevano colazione. Quasi tutti uomini o donne d’affari e ben pochi studenti si fermavano ai tavolini.
Guardai di nuovo titubante l’orologio. Le otto e vent’uno. Sentivo gli occhi inumidirsi, ma li asciugai subito. Basta, non aveva senso illudersi, se voleva venire ci sarebbe venuto. Mi alzai e lasciai i soldi del conto sul tavolino.
Corsi in strada prima che il barista o qualcun altro potesse notare quegli enormi lacrimoni scendere sulle mie guance arrossate.
Che stupida…avrei dovuto capire già dalla sua freddezza del giorno prima che per lui non contavo niente, ero una ragazza come un’altra.
Magari il suo scopo era solo quello di portarmi a letto e…persa una puttana se ne poteva trovare un’altra…
Conficcai le unghie nei palmi delle mani infuriata; stupida, stupida, stupida…ero stata solo un giocattolino per lui! Eppure credevo che fosse sincero con me, credevo di interessargli; non avevo l’arguzia di Sherlock Holmes, ma ero sicura di riuscire a capire quando una persona mi stesse imbrogliando. Evidentemente lui era stato troppo bravo a recitare, la sua maschera era stata troppo perfetta per essere vista.
Entrai a scuola, nonostante la maggior parte dei neuroni del mio cervello mi dicesse di tornarmene a casa e di chiudermi in una stanza a piangere.
Lo odiavo! Non sopportavo il fatto di essere così debole per colpa di un ragazzo, per colpa sua.
Mi aveva cambiata tantissimo, io non ero mai stata una piagnucolona, piangevo di rado e solo per cose gravi. Eppure se mi fossi guardata allo specchio in quel momento non mi sarei riconosciuta: cos’era successo alla ragazza di un mese prima? Si era innamorata…e l’amore si sa, se da una parte ti rende felice, dall’altra ti distrugge.
Camminavo in fretta non notando minimamente le persone intorno a me.
Andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
-Mi scusi.- Dissi stupidamente. Dare del lei ad uno studente era ridicolo!
-Lily?-
Oddio no! Mark?! Perchè fra tutte le persone che potevo incontrare, dovevo andare addosso proprio a lui?! Da quando l’avevo lasciato dicendogli che c’era un altro non ci avevo più minimamente parlato; in fondo mi dispiaceva per quello che gli avevo fatto. L’aveva presa molto male, mentre discutevamo avevo intuito il momento esatto in cui il suo cuore aveva fatto crack. Ultimamente ero certa che anche lui mi stesse evitando, forse per evitare di soffrire troppo, ma ovviamente io dovevo rovinare i piani ad entrambi…mannaggia a me!
-Perché stai piangendo?- Mi chiese prendendomi per le spalle senza nessuna intenzione di lasciarmi andare.
-Non sto piangendo.- Balla colossale, avevo le cascate del Niagara che sgorgavano dagli occhi.
-È stato lui vero?Il ragazzo per cui mi hai lasciato, dimmi che ti ha fatto!-
Scossi la testa confusa. –Non capisco di che parli Mark, lui non c’entra.-
-Vallo a raccontare a qualcun altro Lil!Che cosa ti ha fatto?Ho sentito che cosa ha detto Angela l’altro giorno in bagno, ha detto che non è certa che tu sia al sicuro con lui, a cosa si riferiva?!-
Boccheggiai un attimo incredula. –Tu…stavi ascoltando?- Non riuscivo a crederci; io ed Angela eravamo state attentissime che non ci fosse stato nessuno nei paraggi!
-Sì e sono anche fiero di averlo fatto. Allora, a cosa si riferiva dicendo che con lui non sei al sicuro?C’entra forse qualcosa quella ferita che avevi sulla fronte la settimana scorsa e che si sta rimarginando?!- Si sporse con la mano per spostarmi i capelli che mi coprivano il taglio dalla fronte, ma io mi scansai infastidita. –Non so di che parli Mark. Lui non ha mai alzato un dito su di me, quel taglio ti ho già detto che me lo sono fatta cadendo.-
-Perché ti ostini a difenderlo?! Si può sapere perché corri dietro ad un ragazzo che non ti merita?-
Era furioso, i suoi occhi rasentavano quasi la pazzia.
-Ti ho detto che lui non c’entra.- Ribadii cercando di svincolarmi. Ci mancava solo quel grandissimo idiota a peggiorare il mio umore!
Non riuscendo bene a controllarmi fece qualcosa che non avrei mai voluto che fece; mi baciò. Era un bacio possessivo, pieno di rabbia, a cui cercai fin da subito di resistere. Poggiai le mani sul suo petto e incominciai a spingere per staccarmi, tenendo la bocca saldamente chiusa. Merda, anche se ero abbastanza forte per essere una ragazza, contro un ragazzo non riuscivo comunque ad avere la meglio! Forse era il caso di iniziare a fare pesi…
La sua lingua stava chiedendo con forza l’accesso, cosa che mi rifiutavo categoricamente di concedergli, mi disgustava; non provavo niente, non avevo mai provato niente quando mi baciava. In quella circostanza lo trovai tremendamente nauseante. Ecco, lo stimolo era proprio quello del vomito, o mi lasciava, o gli avrei vomitato addosso.
Mark si staccò rassegnato nel momento in cui capì che continuare così non gli sarebbe servito a niente. Se ne andò lasciandomi lì nel bel mezzo del corridoio ancora più furiosa di prima.
Entrare in classe fu a dir poco imbarazzante. Gli occhi erano ancora di molto arrossati, così quando il prof mi chiese cos’avevo, gli dissi semplicemente che era allergia. Non ci credette, ma non indagò.
Le lezioni furono strazianti da sopportare, non finivano più.
Guardavo fisso il vetro della finestra appannato senza nemmeno vederlo. Perché era appannato quel vetro?Mi passai la mano davanti agli occhi; ah…ecco perché, stavo di nuovo piangendo. Che razza di femminuccia frignona che ero diventata…
La voce del prof mi arrivava da lontano ovattata, ma non riuscivo a capire cosa dicesse.
-Lowell alla lavagna.-
Aggrottai la fronte infastidita; chi mi chiamava?
-Lowell!-
Una leggera gomitata di Angela mi fece scattare in piedi.
-Sì?- Chiesi risvegliandomi improvvisamente dal mio stato catatonico e rendendomi conto forse per la prima volta in quella giornata che ero in classe.
-Alla lavagna.- Il professore scandì lentamente le parole trattandomi come una deficiente, ma non me la presi e feci come aveva chiesto dirigendomi sovrappensiero verso la cattedra.
Iniziai a risolvere il procedimento di quell’equazione, meravigliandomi per un attimo della mia mano che scorreva di vita propria sulla lavagna; di solito quando mi chiamavano a risolvere un problema di matematica non riuscivo a risolvere un tubo.
-Ma che stai facendo?- La voce incredula del prof mi distrasse dai miei ragionamenti contorti sulla matematica.
Mi voltai verso di lui confusa; che stavo scrivendo? La sua lezione, no?
Tornai a guardare la lavagna stranita rendendomi poi conto con una sola occhiata a cosa si riferiva. La mia mano era ferma con il gesso sulla lettera finale di un nome. Non sapevo se arrossire per la situazione o mettermi a piangere per il ricordo che portava con sé quel nome…
Dalla classe si levò una sonora risata che mi fece sprofondare in quel punto preciso della terra. Bene, la mia dignità era andata a farsi benedire.
Gli unici a non ridere erano Angela, Victoria e Mark: Angie e Vic mi guardavano compassionevoli, mentre Mark mi lanciava occhiate cariche di odio.
La lavagna era quasi interamente riempita da scritte, anzi, una scritta, un nome: David.
Come era potuto succedere, come avevo fatto a non accorgermene mentre scrivevo?!
Il prof fece cessare le risate infastidito, prima di rivolgersi di nuovo a me che ormai ero in procinto di scoppiare a piangere: solo quel poco di dignità che mi era rimasta mi aiutò a non farlo.
-Lowell qui siamo a scuola.- Disse a denti stretti. –Si viene qui per studiare, al tuo ragazzo ci pensi a casa.- Borbottò incrociando le braccia serio.
-Ha ragione prof mi scusi.- Abbozzai un sorriso che sembrava più una smorfia. Utilizzai l’ultimo filo di fiato che avevo per aggiungere: -Mi scusi, non mi sento bene.- Corsi subito fuori dalla classe lasciando tutti sbigottiti per il mio comportamento.
Stronzo, bastardo, coglione, deficiente, stronzo… La mia mente era occupata solo da quelle paroline tremendamente confortanti da rivolgere a qualcuno, specie se quel qualcuno ti faceva soffrire da morire.
Avevo passato la giornata più infernale della mia vita, i professori avevano intuito che c’era qualcosa che non andava e per pietà si erano messi d’accordo di non interrogarmi. Avevo apprezzato moltissimo quel gesto, anche se mi aveva fatto sentire piuttosto a disagio. Angela sapeva che mi era successo e aveva passato tutto l’intervallo e le ore di lezione ad insultarlo insieme a me, facendomi ogni tanto sorridere per i suoi insulti fantasiosi inventati al momento.
Quando la giornata era finalmente finita, l’unica cosa che mi dava la forza per andarmene da quell’edificio era il fatto che una volta a casa mia avrei potuto piangere quanto volevo senza farmi vedere dai miei amici. Avrei potuto essere maledettamente debole una volta rimasta da sola.
Alzai appena lo sguardo mentre scendevo quegli scalini, quando il cuore mi si bloccò. Era fermo, lo sentivo, eppure come mai riuscivo ancora a respirare in modo così accelerato?
Un ragazzo bellissimo, un vero Dio greco, aspettava qualcuno appoggiato ad un albero non molto distante dal cortile principale.
Mi imposi di non sperare che lui fosse lì per me, ma non riuscii a farne a meno.
Per la sorpresa quasi caddi dalle scale, ma un braccio mi afferrò prima che potessi rotolare giù.
-Grazie.- Sibilai gelida al ragazzo che quella mattina avrei preso volentieri a schiaffi.
-Prego.- Mi rispose Mark altrettanto freddo lasciandomi e continuando a scendere la scalinata.
Quando arrivai alla fine di quei maledetti scalini da cui avrei seriamente voluto buttarmi giù per volargli fra le braccia, David si girò verso di me.
Gli andai incontro con passo deciso, come osava anche solo presentarsi lì dopo il male che mi aveva fatto?!
-Tu sei uno stronzo, cretino, deficiente, idiota, scemo…- E chi ne ha più ne metta!
-Stronzo…- La voce s’incrinò leggermente per le lacrime che ero sicura sarebbero scese da un momento all’altro. Stavo diventando una vera piagnona per colpa sua!
-L’hai già detto.- Mi fece notare alzando il sopracciglio.
-Non me ne frega un cazzo!Tu mi hai fatto passare la giornata più brutta della mia vita, non hai la minima idea di come sia stata da schifo oggi, io ho…-
Fu talmente veloce che quasi non lo vidi; si staccò dall’albero cingendomi la vita e mi baciò.
Inizialmente protestai un po’ tenendo la bocca serrata, poi però mi sciolsi completamente e diedi il completo accesso alla sua lingua che cominciò passionale a giocare con la mia. Sentivo il suo sapore mischiato a quello delle mie lacrime salate che avevano cominciato di nuovo a scendere.
Gli passai le braccia intorno al collo stringendolo forte, fregandomene di fargli male magari, se lo sarebbe anche meritato. Ma lui non ci fece minimamente caso e andò avanti a baciarmi imperterrito continuando a tenermi saldamente alla vita.
Quanto mi era mancato… Era stupendo sentire di nuovo il suo viso, i suoi capelli, le sue spalle con le mie mani; sentire di nuovo il suo sapore in bocca, le sue braccia forti sulla mia schiena….
Mi staccai un attimo e lui come riflesso incondizionato seguì il mio viso con il suo. Gli coprì la bocca con la mia mano, provocandomi una scarica elettrica per tutto il corpo ed una fitta abbastanza forte nel basso ventre.
-Ti odio, lo sai vero?- Dissi con il fiatone.
-L’avevo intuito dal modo in cui mi baciavi.- Sorrise avvicinandosi per baciarmi di nuovo, ma lo trattenni.
-Perché non sei venuto stamattina?- Chiesi fissandolo in quegli occhi stupendi ora di un verde brillante acceso dal desiderio.
-Avevo una cosa da sistemare.- Respirava anche lui affannosamente e la sua voce così roca e velata dal desiderio mi fece seriamente venir voglia di fare l’amore lì con lui, anche davanti a tutti. Chissene importava dei buoni propositi!
-Che hai fatto alla mano?- sbarrai gli occhi sorpresa quando con l’altra mano presi la sua abbandonata sul fianco fasciata da della stoffa.
-Niente di che. Ferita di guerra.- Sorrise appena.
-Seriamente, che hai fatto?- Lo fissai negli occhi seria, cercando di esortarlo a parlare.
-Mi sono tagliato con del vetro, ma non è grave.- Spiegò prima di sporgersi di nuovo per rubarmi un bacio. Non ci credevo, ma in quel momento non mi andava di indagare.
-Mi hai fatto passare uno schifo di giornata.- Ribadii poi svicolando di nuovo da quelle labbra, ma fissandole come un assetato guarda l’acqua.
-Mi farò perdonare.- Si avvicinò ancora per baciarmi e stavolta non opposi resistenza, lasciai che la sua lingua esplorasse la mia bocca.
-Mi…sei…mancato.- Sussurrai a fatica fra un bacio e l’altro.
Lo sentii sorridere sulle mie labbra. –Anche tu…Allie.-
Incredibile quanto quel soprannome pronunciato dalle sue labbra incominciasse sul serio a piacermi. L’idea di essere la sua Allie non mi dispiaceva più di tanto.
-Così è lui, eh?-
Una voce, anzi, quella voce ci fece staccare e mi gelò il sangue nelle vene.
David si girò infastidito. –E tu chi sei?- Domandò squadrandolo prima di realizzare. –Il tipo della discoteca.-
Mark non diede segno di aver capito la frase della discoteca e si girò verso di me. –E così è già passato tutto, eh?Ma che carini, stamattina c’era aria di tempesta e ora avete fatto pace?- Cinguettò ironico.
Lo guardai male sperando ardentemente che capisse il mio avvertimento di andarsene.
-Senti non so chi tu sia e sinceramente non mi interessa, ma ti conviene sparire se non vuoi seriamente che ti prenda a calci nel culo.- David lo disse con un tono talmente tranquillo che la minaccia risuonò ancora più pericolosa.
-Così tu sei David…hai un’aria famigliare.- Constatò Mark.
Oddio ci mancava solo che Mark lo riconoscesse da quella foto segnaletica di anni prima!
-Davvero?Tu invece hai un’aria così anonima e patetica…- Il sorriso di David non rassicurava per niente.
Mark incassò il colpo prima di continuare spedito con il suo discorso. –Siete tornati insieme per caso?No, perché non sembrava che avessi intenzione di farlo Lily visto il bacio che ci siamo scambiati stamattina.-
Il sorriso di David si incrinò leggermente, mentre la mia espressione ormai era completamente furente.
-Stai dicendo un mucchio di cazzate Mark, smettila!- Sbottai provocando in lui una certa ilarità. Ma che gran bastardo!
David si girò velocemente verso di me sbattendo più volte le palpebre sorpreso; non capii il perché di quell’espressione finché non parlò: -Mark?Quello della telefonata?-
Oddio. Ma perché non stavo mai zitta?!
Anche Mark ci mise un attimo a realizzare. -Ah, eri tu?-
David lo ignorò rivolgendosi a me interrogativo. –Mi avevi detto che non era lui quello della discoteca.-
-Ha mentito…- Mark anticipò la mia risposta cantilenando sadico la sua versione dei fatti. –Come puoi fidarti di una ragazza che non ha fatto altro che mentirti?-
Il silenzio di David mi fece un male assurdo. Con una nota di panico nella voce ricominciai a parlare. –Ti ho lasciato Mark, fattene una ragione!- Gridai esasperata non sapendo che altro dire.
-Come ho già detto non sembrava dal bacio che mi hai dato stamattina.-
-Non ti crederei nemmeno se lo vedessi.- Rispose David riacquistando la sua sicurezza di sempre.
-Non ci credere…ma secondo te come facevo a sapere il tuo nome?- Provocò di nuovo il ragazzo che avrei volentieri massacrato di botte, guadagnandosi un’occhiata di fuoco di Dave.
-Lei mi ha parlato molto di te e proprio stamattina ha detto che avevate chiuso, prima di baciarmi.- Ghignò.
Lo avrei ammazzato. –Mark sei un vero stronzo, non è assolutamente vero quello che stai dicendo!-
Mi girai verso David che invece si rabbuiò continuando a fissare in tralice Mark.
-Sì, invece. Sei libero di non credermi David. Oh a proposito, carina l’idea di portarla al cinema a vedere il film che tanto adora…- corrugò le labbra palesemente divertito.
In quel momento un lampo passò attraverso gli occhi di David: sembrava delusione, mista a consapevolezza. Credeva a Mark…
-Sta dicendo un mucchio di scemenze.- Lo implorai di credermi con lo sguardo.
-Non te la prendere…Lily è una gran chiacchierona, specie quando lo facciamo…- Continuò Mark facendomi seriamente prendere in considerazione la prospettiva di sgozzarlo.
-Cosa?!- Scattai su furiosa. –Noi non l’abbiamo mai fatto!-
-Lily su…adesso non c’è bisogno che ti senta così a disagio…comunque è stato gentile David da parte tua vederlo al posto mio, io non ce l’avrei fatta proprio a vederlo per la 36esima volta que…-
Non finì di parlare perché un bel pugno assestato in pieno viso lo fece cadere all’indietro. Guardai segretamente soddisfatta la scena di Mark che si mise a sedere a fatica tendendosi con la mano il naso sanguinante.
-Parli troppo per i miei gusti coglione.- Soffiò Dave aprendosi in un sorriso compiaciuto. –Spero non ci sia niente di rotto…- Increspò le labbra in una perfetta interpretazione di preoccupazione.
A giudicare da tutto il sangue che scendeva dal naso di Mark però, qualcosa di rotto ci doveva essere di sicuro.
Prima che Mark avesse avuto il tempo di rimettersi in piedi –e gli ci sarebbe voluto un bel po’ visto le condizioni pietose in cui era – David si girò incominciando a camminare verso la strada.
-Aspetta David!- Lo raggiunsi. –Non gli crederai mica?- Sgranai gli occhi sorpresa.
-Beh sapeva parecchie cose di noi-, si fermò piantando i suoi occhi nei miei -Come il fatto che siamo andati insieme al cinema a vedere Titanic.-
-L’ha saputo l’altra sera, quando gli ho scritto quei messaggi, volevo dirgli di lasciarmi stare e che era finita!- Spiegai con una nota di panico nella voce.
-E la storia della telefonata?Perchè mi hai mentito?- Chiese parecchio adirato.
-Io…Non ti sopportavo.- Dissi sincera continuando a sostenere il suo sguardo. Non aveva senso mentire, la verità era la via più semplice.
-Come?- Sgranò gli occhi sorpreso.
–Non erano affari tuoi, non volevo dirtelo. Ti trovavo irritante e antipatico.- Mi morsi le labbra arrossendo. Le cose erano cambiate…parecchio. Anche se quella sera lo trovavo bellissimo, esattamente come in quel momento.
Sorrise divertito scuotendo la testa, prima di chiedere di nuovo:
-Come faceva a sapere il mio nome allora?-
Bella domanda…come faceva a saperlo?La risposta balenò nel mio cervello in meno di un nano secondo.
–Quello…- Mi mordicchiai le labbra impacciata. –L’ho scritto alla lavagna.-
Aprì di poco la bocca stupito. –Tu cosa?-
-Ho scritto il tuo nome alla lavagna oggi.- Ammisi sentendo le guance scaldarsi parecchio. Una pala, mi serviva una pala per scavarmi una fossa e sotterrarmi. Dannazione, perché tendevo sempre a dire la verità?!
-E perché?- Piegò il sopracciglio senza capire.
-Perché per quanto tu sia stato stronzo stamattina, anche durante la lezione non facevo che pensare a te e invece che risolvere il problema ho scritto il tuo nome.- Oddio che vergogna dirglielo così però! –Puoi chiederlo a chiunque della mia classe se non ci credi.-
La sua espressione si addolcì un po’ e fece un mezzo sorriso prima di chiedere di nuovo. –E il bacio di cui parlava?-
-C’è stato.- Confessai facendo poi una smorfia disgustata. –Ma è stato lui a baciarmi, io non lo volevo.- Stavo male al solo pensiero che potesse credere alle parole di Mark. -Non puoi credergli…è solo arrabbiato perché l’ho lasciato e…- Non sapevo che altro poter dire per convincerlo.
-È innamorato di te.- Concluse con una scrollata di spalle. –Era così evidente.-
-Se era evidente il fatto che lui fosse innamorato di me era evidente anche il fatto che io non lo fossi di lui.- Che razza di frasi contorte mi uscivano a volte…
-E da che cosa si dovrebbe capire?- Mi guardò interrogativo.
-Dal fatto che non posso essere innamorata di lui, se ricambio con così tanta passione il bacio di un altro…- Mi ricordavo ancora le sue parole, ogni sua parola rimbombava nella mia testa.
-Perché se davvero fossi stata innamorata di un altro, non avresti ricambiato il mio bacio con così tanta…passione.- Aveva detto quella lontana sera, quando gli avevo parlato del mio finto ex ragazzo Edward.
Sorrise distogliendo lo sguardo e puntandolo su qualcosa in lontananza.
Mi voltai anche io ad esaminare tutte le persone nel suo raggio visivo confusa.
-Devo andare.- Riportò il suo sguardo su di me rabbuiandosi.
Sbattei più volte le palpebre interdetta. –Cosa?Ma come così all’improvviso?-
-Sì, mi sono ricordato che devo fare una cosa.- Era troppo vago per non insospettirmi.
-Ma mi credi vero?- Sollecitai impaziente di sentir uscire una risposta dalle sue labbra.
-Sì, certo. Ci vediamo, scusa.- Disse svelto allontanandosi sparendo nella calca di studenti che si stava radunando in quel preciso istante intorno a noi. Lo fissai andare via ancora perplessa. Ma che gli era preso così all’improvviso? Non sapevo nemmeno se mi aveva perdonato per la storia della festa e se l’avrei rivisto…non avevo il suo numero!
Incominciai a dirigermi verso casa mia ignorando la folla di persone che era accorsa per soccorrere Mark. Se l’era meritato di certo quel pugno. Se non l’avesse fatto David, probabilmente lo avrei picchiato io…
David’s pov
Sorseggiavo tranquillo il mio caffè, osservando la ragazza di fronte a me interessato. Era stato praticamente impossibile non notarla in mezzo a tutti quegli studenti, dal suo sguardo avevo capito subito che aveva bisogno di parlarmi.
Non era cambiata per niente in quell’ultimo anno, sempre i soliti capelli corti e sbarazzini e la solita voce squillante.
Mi era dispiaciuto parecchio piantare Allison lì in quel modo, così come mi era dispiaciuto non presentarmi da lei quella stessa mattina. Ma avevo una cosa da chiarire con il mio migliore amico, mi ero scusato dandomi da solo dell’idiota –cosa che lo aveva fatto ridere parecchio- e gli avevo detto che sarei andato da lei quel pomeriggio. Era bastato quello a farlo tornare il solito Kevin di sempre, il cretino con un carattere più infantile di un bambino e una maniacale fissa per la moda.
Appoggiai il bicchiere sul tavolo. -Allora?Come mai volevi vedermi?-
Posò anche lei il bicchiere con il suo tanto amato thè alla pesca dentro. –Ho assistito alla sceneggiata davanti alla scuola, volevo semplicemente sapere che era successo.- Disse tranquilla.
-Non credo siano affari tuoi tesoro, perché invece non arrivi subito al dunque?- Replicai pungente.
-Sempre molto intuitivo, eh?- Sorrise e con la sua bocca anche i suoi occhi sembrarono sorridere illuminandosi. -Come sta?-
-Bene.- Non sopportavo il suo modo di estorcere informazioni agli altri.
-Esce con qualcuna?- Qui la sua voce si incrinò leggermente.
-Ha incontrato una ragazza che le piace, sì.- Mi aveva parlato più volte di quella ragazza che aveva incontrato a quella festa…aveva il suo numero di telefono e a quanto ne sapevo si sentivano spesso al telefono …
-Sai…-
-Vicky, seriamente, se lui ti piace ancora dovresti dirglielo e basta.- La interruppi brusco.
-Non chiamarmi Vicky ti prego.- Distolse lo sguardo pensierosa e i suoi occhi persero un po’ di quella luce che avevano sempre. –Lui mi chiamava sempre così, quel soprannome mi fa ricordare quando stavamo insieme.-
-Ripeto che è un problema tuo, io non ci voglio entrare, ok?- Presi il portafoglio per pagare il conto e andarmene da lì il prima possibile.
-Non posso tornare da lui, non dopo che l’ho lasciato.-
-Se il problema che ti ha costretto a lasciarlo l’anno scorso c’è ancora, non ha senso illuderlo di nuovo non credi?- Le feci notare seccato.
Sospirò. –Lo so…- Scosse leggermente la testa. –Comunque non sono qui per parlare solo di lui, ma volevo parlare anche di te e Lily.-
Mi rabbuiai alzandomi di colpo. –Non è un argomento che mi va di affrontare, non con te almeno.-
-Dovrai farlo con qualcuno prima o poi, voglio solo metterti in guardia.-
-Risparmiati le tue raccomandazioni Vi…ctoria.- Lasciai i soldi sul tavolino anche per lei, prima di girarmi irritato.
-David se tu la ami davvero devi essere convinto di quello che fai.- Incominciò a seguirmi per mia sfortuna. –Lei è davvero innamorata di te e Mark ha detto solo un mucchio di cazzate.-
-Come fai a saperlo?Credevo che da quella distanza non potessi sentire.– Continuavo a camminare per strada senza guardarla, non vedevo l’ora che la finisse con le sue stupide raccomandazioni che nessuno le aveva chiesto.
-No, infatti. Ma non era poi così difficile giungere alla conclusione che lui abbia cercato di farvi litigare, è ancora innamorato di lei.- Si sforzava di andare alla mia stessa velocità, facendo tanti piccoli passi svelti che le affaticavano di poco la voce.
-Lo so.- Chiunque si sarebbe accorto che quel coglione le andava dietro e la cosa non faceva che farmi ribollire il sangue nelle vene. Forse quel pugno glielo avevo tirato più per gelosia che per le cazzate che aveva detto. Anche se orgoglioso com’ero, pensare di essere geloso mi infastidiva.
-Non puoi permetterti di essere debole come lo sono stata io, se ci credi nel vostro rapporto dovrai essere forte e non mollare alla prima difficoltà…-
Mi girai di scatto spaventandola. –Non sono mai stato un tipo che si arrende alla prima difficoltà, non sono mica te.- Risposi sprezzante.
-Sono stata debole è vero. Ma Lily non lo sarà Dave, no lei no. La conosco troppo bene e non si lascerà influenzare come me dagli altri.-
-Allora qual è il problema, me lo spieghi?- Stavo seriamente perdendo la pazienza, non capivo il senso di quell’incontro.
-Mi stavo solo preoccupando per te, il padre di Lily non è un cittadino qualunque, lui è il primo poliziotto della città. E farà di tutto per ostacolarti, specie quando saprà che frequenti la figlia.-
-Oh, caspita ma tu sei un genio! E dire che io non ci ero proprio arrivato.- Ribattei ironico guardandola con finta gratitudine. -Grazie per l’avvertimento davvero, ma la tua preoccupazione non mi serve.- Odiavo parlare di Allison con altri, specie con persone che non sapevano niente di niente.
Sospirò rassegnata prima di fermarsi di botto. -D’accordo, come vuoi. Ti ripeto solo di non farla soffrire o lo schiacciasassi sulla macchina di Kevin sarà niente in confronto a quello che farò a te, ricordatelo bene.- Sorrise minacciosa prima di fare ciao con la mano. –Ci vediamo Dave e ricordati quello che ti ho detto.-
Bah, come se avessi avuto paura delle minacce di quella lì. Non mi toccavano minimamente.
Sapevo che non me la sarei dovuta prendere con lei per il suo discorso; in fondo lei cercava solo di evitare che succedesse lo stesso che era capitato a lei e Kevin. La brava ragazza e il criminale. Mi ricordava vagamente qualcosa…
I suoi genitori avevano iniziato a ricattarla per impedirle di vedere Kevin e alla fine lei aveva ceduto rinunciando al suo amore. Kevin era stato malissimo, si era rinchiuso in camera per settimane e aveva iniziato a bere parecchio.
Vicky lo aveva beccato poi, ubriaco, con un’altra e da lì la famosa storia della sua vendetta con lo schiacciasassi.
Kev comunque, per qualche contorto motivo degno del suo cervello malato, tendeva sempre a nominare Vicky, in modo scherzoso, prendendola in giro, raccontando delle volte in cui ridevano insieme, delle battute che faceva…
Lui era felice così però, non gli avevo mai chiesto perché continuare a nominarla lo facesse stare bene…Forse perché voleva ricordarla, forse perché una piccola parte remota del suo cervello la considerava ancora la sua ragazza; tentare di capire Kev per me era impossibile, quello era tutto strano.
*To be continued*
Ta-dan xD Altro immenso ritardo, non posso che scusarmi di nuovo con voi e sperare che il mio portatile ritorni presto da me ç_ç Non riesco a postare con questo >.<
Anzi, colgo l’occasione per ringraziare infinitamente didi per aver postato la scorsa volta :D
Dunque…postare sta diventando sempre più problematico per me, voi siete carinissime a farmi tutti questi complimenti e io temo sempre di deludervi man mano che la storia va avanti >.<
Che so..magari questo cap ve lo aspettavate diverso e non vi è piaciuto o ancora peggio, magari non vi piacerà il finale!
Ecco, se ci penso mi deprimo, quindi credo sia meglio non farlo perché devo e voglio postare. Avete tutto il diritto di vedere come va avanti questa…storia e poi leggere le vostre recensioni è sempre una gioia immensa per me*_* Quindi, se qualcosa vi è piaciuto molto o non vi ha convinte, fatemelo sapere se vi va ok? ;)
Bene, la pianto con questa lagna e passo a commentare il cap :P
A dire il vero non c’è molto da commentare…David è un broccolo (concordo con lilysol xD), doveva andare subito la mattina da lei, ma ho voluto farvi preoccupare un po’ (certe volte son sadica xD).
Il discorso finale fra Vic e Dave l’ho messo apposta per far capire definitivamente (anche se di sicuro l’avevate già capito tutte :P) che Vicky stava con Kevin sì. Come fa a conoscere David? Questo lo racconterà lei in un suo pov e racconterà meglio anche la sua storia con Kevin a quel punto.
Ho voluto che ogni personaggio avesse un suo punto di vista per farsi conoscere meglio e spiegare la sua storia, ognuno avrà il suo momento di gloria :D
A questo punto però mi è venuto spontaneo un dubbio; la storia è finita e Kevin sta con una delle due, il punto è: quale? Mi sono accorta che tantissime di voi adorano Angela ed altre Vicky, forse avrei dovuto rendere una delle due odiosa, così l’altra avrebbe avuto vita più facile xD
Alla fine ho pensato di provare a fare una specie di what if…? (di un capitolo solo) per non deludere nessuna; ci sarà il capitolo originale dove Kev si metterà con una e l’altro in cui si metterà con l’altra. Lo so, è un po’ stupido forse (anzi, molto stupido), ma a me non costerebbe niente farlo e poi i finali alternativi mi son sempre piaciuti :D
Non ci sarebbe confusione, la scelta di Kevin si baserà su un capitolo in particolare, mi basterebbe cambiare solo quello.
Ovviamente se scriverò un seguito (non uccidetemi, ho in programma di farlo >.<) terrei conto del finale originale :P
Mmh..non lo so, vedrò più avanti come si svilupperanno le cose e in base alle preferenze tra le due =)
Cavoli ma quanto ho scritto?? O.o Basta, basta, basta, scrivo troppo porca miseria, sono davvero noiosa! >.<
Vi lascio al lancio dei pomodori care, un bacione immenso, al prossimo capitolo! =)
Detto questo, vi ricordo il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia >.<
Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^
Sul forum ho postato il primo pezzo del prossimo capitolo, alcuni capitoli di un’altra storia che sto scrivendo e un capitolo in più di Kidnapped by Love dalla parte di Dave che appena avrò il mio portatile posterò anche qui su efp (:
Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)
Altro avviso importantissimo poi non rompo più :P
La mia carissima amica Chiara (fallsofarc) ha avuto l’idea di convertire il suo forum e di farlo diventare un luogo accessibile a tutti gli amanti della scrittura (lettori e autori) e della grafica…o semplicemente…delle chiacchiere xD
Quindi ovviamente tutti sono i benvenuti, vi lascio il link ;)
Pov Allie: Si avvicinò e mi fissò intensamente. –Ma non ho mai desiderato nessuna come desidero te adesso.-
Pov Dave: -C’è qualcuno da te?- […]
-Ehm…sì, mio fratello.- […]
–Potresti dirgli che devi chiuderti in camera a studiare con un amico.- Le sussurrai da dietro sfiorandole l’orecchio con la bocca.
Si intitolerà: A coffee tasting day (Giornata al sapore di caffè) ***me l’ha suggerito mio fratello il titolo in inglese, se è sbagliato è colpa sua xD
*Risposte recensioni*
didi_kaulitz: Ciao tesoro!^^ mi fa sempre piacere sentire complimenti su Dave, quindi ti ringrazio anche a nome suo xD
La scena a rallenty ti è piaciuta??*_* Non pensavo potesse piacere se devo essere sincera, avrei voluto descriverla meglio :P
Sono contentissima che il pov di Kim ti abbia preso così tanto** ho cercato anche io di immedesimarmi in lei mentre scrivevo ed è stato abbastanza difficile, anche perché alla fine è venuto piuttosto complicato come personaggio xP Non volevo che sembrasse troppo sdolcinata o noiosa…>.<
Colgo l’occasione per ringraziarti anche qui di tutto il tuo supporto, sia con il forum che con le tue parole che mi incoraggiano sempre moltissimo**
Appena avrò sistemato il prossimo capitolo della SSN provvederò a mandartelo ;)
Un bacione grandissimo tesoro, al prossimo capitolo, Bec ;)
camii: Ciao camii!!! =) Innanzitutto mi scuso infinitamente per il ritardo, so di essere davvero insopportabile con questi continui ritardi e mi dispiace >.< appena avrò di nuovo il mio portatile posterò regolarmente e molto prima ;)
Allison è stata molto coraggiosa a fare quel discorso sì :P io probabilmente tutto quel coraggio non lo avrei avuto se devo essere sincera xD
Eh già…Dave inizia a provare qualcosa e già da questo capitolo si capisce ;)
Per fortuna ha un amico come Kevin che gli apre gli occhi =)
Ti ringrazio carissima per le recensioni e per il sostegno, un bacione grande, Bec :)
SweetCherry: Ciao Jessy!!! :D Non sai quanto mi rende felice sapere che Kim ti piace così tanto** è stato molto difficile per me immedesimarmi in lei, non volevo che sembrasse finta o troppo simile ad Allison >.<
Hai ragione, Allie ha fatto bene a lasciargli del tempo per decidere, anche perché credo che il discorsetto con Kevin sia servito a qualcosa al signorino ;)
Eh già, Dave apparentemente è sembrato freddo e distaccato, ma come hai visto da questo suo pov all’inizio era tutt’altro che indifferente :P
Alla fine lui e Mark si sono incontrati e purtroppo già da qui cerca di farli litigare >.< Credo proprio che Mark sarà sempre più odiato andando avanti con la storia xD
Come sempre non posso che ringraziarti per i tuoi complimenti e per le tue recensioni che mi fanno sempre immensamente piacere*_*
Un bacione tesoro, al prossimo cap, Bec =)
Emily Doyle: Ciao carissima! =) Sono davvero contenta di sapere che per te Johnny è credibile come criminale*_* Non essendo molto brava a descrivere certe scene, speravo proprio in un tuo giudizio**
Il suo comportamento è sospetto sì e non sei la prima ad aver avuto quest’idea…purtroppo però non posso proprio dirlo se è così o rovinerei la sorpresa a te e a chi legge xD
Un bacione grande cara, grazie per la recensione, Bec =)
lucyette: Ciao!^^ Innanzitutto grazie mille per i complimenti, sono contenta che la mia storia ti piaccia così tanto*_*
Kim è stata molto forte sì a mettersi da parte e a lasciare Dave ad un’altra, credo sia stato molto altruista da parte sua anteporre i sentimenti di Dave ai suoi =)
Angie e Kevin si incontreranno più avanti e alla fine si vedrà chi sceglierà Kevin fra lei e Vicky (:
Ti ringrazio ancora per la recensione e per il sostegno, un bacione, Bec =)
pirilla88: Ciao tesoro!! :) Sono contenta che alla fine Kim ti abbia fatto cambiare idea con il suo pov, è stata molto altruista a pensare prima ai sentimenti di Dave che ai suoi =)
Hai ragione Lily è stata molto dolce e coraggiosa a parlargli a cuore aperto e come hai visto da questo cap Dave non è rimasto del tutto indifferente alla cosa =)
Per fortuna ci pensa il suo amico Kevin ad aprirgli gli occhi :P
Alla fine Lily è stata perdonata, anche se per colpa di Mark ci è mancato poco che non succedesse >.<
Ti ringrazio infinitamente per tutti i complimenti e per il sostegno tesoro, sei sempre carinissima a recensire =)
Un bacione grandissimo, Bec :D
emmetti: Ciao carissimaa! =D Ci hai visto bene, Johnny non la racconta giusta e nasconde qualcosa…vedrai che presto capirai anche tu cosa, Bea ha dovuto sparare diverse ipotesi prima di arrivare a quella giusta :P
Sapere che Kim ti è piaciuta è una gioia immensa guarda, pensavo che potesse sembrare finta o troppo sdolcinata >.< Per fortuna non è stato così allora :D
Allie alla fine è stata convincente come hai visto dal pov di Dave all’inizio, per fortuna il signorino ha un amico più sveglio che lo aiuta a capire xD
Tesoro non mi devi assolutamente ringraziare né per i complimenti, né per la pubblicità; se ho pubblicizzato la tua storia è stato perché te lo meriti, a me piace un casino**
Anzi, sono io che ringrazio te per tutte le meravigliose parole che scrivi (sia nelle recensioni, che nelle tue storie**) e per il sostegno che mi dai =)
Un bacione grandissimo tesoro, grazie ancora per tutto Bec =)
PS: Sì intendevo quella, hai fatto morire mezzo forum mettendola in tag xD
silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!! =D Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto e ti abbia lasciato con un po’ di suspense xP
Come hai visto dal cap alla fine, è un po’ cretino il ragazzo ù_ù, lui si è deciso ad andare =) Meno male che ha un amico più sveglio di lui che lo aiuta a capire xD
Le pagelle sono arrivate anche a me purtroppo ç_ç e diciamo che…eeh, sorvoliamo che è meglio xD fortunatamente mia madre non si è arrabbiata più di tanto dai :P
Non ti preoccupare se non riesci a recensire, l’importante è che tu riesca in un modo o nell’altro a leggere il cap, mi sentirei in colpa per averti lasciato in sospeso per tutto questo tempo altrimenti :D
Un bacione grandissimo tesoro, grazie per il sostegno, Bec =)
Punk936: Ciao carissima! :D
Mi fa piacerissimo sapere che il pov di Kim ti sia piaciuto e che ti abbia sorpresa :D Pensavo risultasse finto o troppo sdolcinato >.<
Alla fine Allie è riuscita a parlargli e a tirar fuori un discorso abbastanza decente e come hai visto da questo cap e riuscita a smuovere le acque ;)
Avevi capito bene, Dave e Mark si sono incontrati e come hai visto lui ha solo cercato di mettere i bastoni tra le ruote ai due >.< per fortuna lui non ci è cascato ;)
Grazie mille per tutti i complimenti, un bacione grande, Bec :D
CipDebbi: Ciao carissima!^^ Ok, tu adesso mi devi spiegare come faccio a non ringraziarti se tu sei sempre così carina e gentile nelle recensioni :P
Alla fine Dave è andato, anche se in ritardo, per fortuna ha un amico più sveglio che lo aiuta a capire^^
Ti ringrazio ancora per la recensione e per il sostegno, un bacione grande, Bec =D
Sabry87: Ciao Sabry!! =D
Sono contenta che Kim inizi a piacerti, alla fine non è cattiva, è solo innamorata ed è stata molto altruista a rinunciare a lui =)
Dave alla fine ci è andato, anche se in ritardo :P come ti è sembrato il cap?^^
Un bacione grandissimo, grazie per le tue recensioni, Bec =D
Alexis_edina: Ciao Alexis!! :) Sono contenta che Kim ti sia piaciuta :D è stato molto difficile per me riuscire a scrivere dal suo punto di vista, pensavo sembrasse finta o troppo sdolcinata >.<
Dave alla fine è andato da lei, anche se in ritardo :P Come ti è sembrato il discorso fra i due? Spero ti sia piaciuto^^
Un bacione grandissimo, grazie della recensione, Bec =)
lilysol: Guarda tesoro, tu sei l’ultima che si deve scusare, io ancora non sono riuscita a recensirti nell’ultimo capitolo e mi dispiace tantissimo >.< Appena posso e appena la febbre mi passa, corro a rimediare =)
Eh già, alla fine il broccolino un po’ si è svegliato, ma credo abbia perso altri punti in questo cap facendosi aspettare così tanto xD Non ne fa una giusta u.u
Ti è piaciuta Kim??*_* Detto da te che hai ideato due personaggi come Catherine e Christian che sono così reali e credibili, è un complimento grandissimo*_*
Uahahahah, alla fine mi sa che Dave regredirà di nuovo allo stato di broccolo surgelato per via del suo ritardo xD Ma si farà perdonare pure quello ;)
Sono felice di non averti spaventata con la mia recensione da pazza, anche perché presto te ne troverai un’altra (non è una minaccia eh xD) :P
Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec =D
Afrodite heart: Ciao Roby!!! =D Mi dispiace di averti lasciato così in sospeso per tutto questo tempo, non vedo l’ora di riavere il mio portatile così potrò finalmente postare in modo regolare >.<
Alla fine Dave ci è andato all’appuntamento, anche se moolto in ritardo, il signorino se l’è presa comoda xD
Allie è stata molto coraggiosa sì a parlargli a cuore aperto e come hai visto dall’inizio del capitolo a Dave quelle parole hanno fatto abbastanza effetto ;)
Meno male che il suo amico è meno cretino di lui e gli ha aperto un po’ gli occhi! xD
Sono contenta che anche Kim ti sia piaciuta*_* è stato abbastanza difficile scrivere dal suo pov, avevo paura che sembrasse finto o troppo sdolcinato xP
Ci hai visto bene, Johnny nasconde qualcosa…vedrai poi più avanti ;)
Ti ringrazio per i complimenti e per il sostegno tesoro, un bacione grandissimo, Bec =)
sbrodolina: Ciao!!^^ Innanzitutto ti ringrazio tantissimo per la recensione e per i complimenti*_*
Sono rimasta mezz’ora a boccheggiare davanti al pc dopo aver letto, sentirmi dire che scrivo bene e che i miei personaggi sono credibili mi ha riempito di gioia =)
Quando scrivo cerco sempre di impegnarmi al massimo per trasmettere qualcosa a chi legge e sapere che ci sono riuscita è una grande soddisfazione**
Alla fine non so nemmeno come rispondere alle tue meravigliose parole, se non con un immenso GRAZIE^^
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e ti abbia fatto emozionare come gli altri =)
Un bacione grande, Bec :D
fallsofarc: Tesoro leggere le tue parole mi ha rattristata e riempita di gioia al tempo stesso: rattristata perché mi dispiacerà non averti più come beta, riempita di gioia perché quello che hai detto mi ha spronato tantissimo ad andare avanti anche senza essere betata*_* (faccina di msn xP) Per il momento ho deciso infatti di postare senza correzioni esterne diciamo…se mi dovessero far notare alcuni errori, vedrò di ritornare sui miei passi xD
Per quanto riguarda il capitolo, aspettavo il tuo giudizio sul pov di Kim con ansia** Tu sei bravissima ad entrare nella testa di più personaggi, ma per me questa era la prima volta che scrivevo da un pov femminile diverso e temevo che Kim potesse assomigliare troppo ad Allie xD
Per fortuna allora non è stato così, sono contentissima che ti sia piaciuta**
Ti ringrazio tantissimo anche per i complimenti per il discorso di Allie*_* devo ammettere che è stato un po’ delirante, ma del resto è stato scritto alle 2 del mattino, quindi è normale credo xD
Come ho già detto su msn non sono assolutamente offesa, né tantomeno delusa tranquilla (: Grazie anzi per la tua disponibilità, se avrò bisogno su msn non esiterò a rompere le scatole come mio solito :P
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa >.< mi raccomando, anche su msn, se vorrai farmi sapere se ti ha fatto schifo o ti è piaciuto io sono sempre disponibile :D
Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.
Ovviamente la scheda di quella poveraccia della madre di Allie dovrà aspettare ancora, visto che era sul portatile xD Ma va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD
Ringrazio infine le 96 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 90 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)
Capitolo 14 *** A coffee tasting day (Giornata al sapore di caffé) ***
Capitolo 14: A coffee tasting day (Giornata al sapore di caffè)
Capitolo 14: A coffeetasting day (Giornata al sapore di caffè)
Allison’s pov
Il mio pensiero fisso sarebbe
dovuto essere la matematica, visto che quel giorno avevo una verifica che di
sicuro non sarei mai riuscita a passare. Eppure, mentre sorseggiavo il mio
tè nel solito bar vicino alla mia scuola –quello dove fino alla mattina precedente mi si stava corrodendo l’anima
per l’attesa-, l’unico mio pensiero fisso non aveva niente a che
fare con numeri o equazioni. Aveva i capelli biondi, gli occhi verdi ed un
sorriso magnetico. No, decisamente non era la
matematica.
Appoggiai la tazzina, arricciando il naso
per il fatto che entro un quarto d’ora sarei dovuta essere in classe
pronta ad affrontare l’insormontabile materia che mi perseguitava dalle
elementari.
Diedi una rapida occhiata al giornale per
rimandare ancora di poco la mia entrata in quell’edificio
degli orrori che non sopportavo. Non c’era nessuna notizia
particolarmente interessante…
-Che stai
leggendo?-
Sobbalzai, ma non per il rumore della
sedia di fronte a me, ma per il suono di quella voce che la mattina precedente avevo sognato di sentire in ogni singolo secondo di quei
venti minuti.
-Che ci fai qui?-
Domandai con il cuore in gola per l’agitazione.
-Mi sembra ovvio, mi faccio perdonare per
ieri…un caffè grazie.- Ordinò poi
al cameriere che si era avvicinato per l’ordinazione.
-Ci vuole ben altro per
farti perdonare.- Risposi acida. –Dopo che mi hai fatto stare da
schifo ieri mattina e dopo che te ne sei andato senza nessuna spiegazione, come
pretendi che io ti perdoni così?-
-Io ti ho perdonato
qualcosa di ben più grave.- Piegò il sopracciglio serio.
Avvampai. Già, la festa in barca.
–Ok, è vero. Quindi siamo…pari?-
-Solo se mi dici
che oggi a scuola non hai niente di importante da fare.- Mi guardò
allusivo.
-Beh…ho una verifica di matematica,
ma non è importante.- Perchè mi sentivo
così elettrizzata dandogli quella risposta?
-Allora spero tu non abbia
nulla in contrario a farti rapire da me oggi.- Sfoderò un sorriso
stupendo che mi bloccò il cuore. Dio mio, se mi faceva quei sorrisi
poteva rapirmi quando voleva!
Scossi la testa sentendo la gola secca.
–No…- Mi schiarì la voce, il mio più che un no sembrava un verso. -No- Ripetei.
–Credo che in classe sopravvivranno anche senza di me.- Abbozzai un sorriso.
-Ottimo.- Il
suo sorriso se possibile diventò ancora più radioso.
Riacquistai un po’ di controllo per
potergli chiedere una cosa che mi era frullata in testa tutta la notte: -Posso
almeno sapere che avevi da fare ieri mattina?- Lo guardai di traverso in attesa di risposta.
-Dovevo risolvere un malinteso che si era
creato con un mio amico.- Fece un cenno al cameriere per ringraziarlo della
tazzina di caffè che poggiò sul tavolo. La prese ed iniziò
a assaporarlo. Quanto avrei
voluto essere quella tazzina…
-Kevin?- Azzardai evitando di dar corda ai
miei pensieri sulle sue labbra e sulla tazzina.
-Già…-
-Avevate litigato?-
-Più o meno.-
-Per cosa?-
-Cazzo,
ma che sono tutte queste domande di prima mattina?!-
Protestò infastidito continuando a bere quello schifo di intruglio nero
amaro.
-Senti ragazzino che gioca a fare il
grande- Distesi le labbra in un sorrisetto
compiaciuto dalla sua espressione sbigottita –Solo perché bevi un
po’ di caffè senza zucchero e vesti firmato da fighetto
non significa che tu sia superiore agli altri,
sai?Quindi abbassa le arie e quando qualcuno ti fa una domanda impara a
rispondere da vero adulto in modo educato.-
Continuava a
guardarmi sorpreso, poi sfoderò un
sorriso divertito.
-Ti adoro quando
fai così, sai?Sei tremendamente sexy…quando mi rispondi a modo a
volte involontariamente arricci il nasino.-
Rimasi un attimo
interdetta non sapendo bene cosa rispondere, mentre sentivo che il cuore
incominciava ad aumentare di parecchio i suoi battiti.
Se ne era
accorto?Solo mia madre mi aveva detto che a volte lo facevo quando mi
arrabbiavo, ma nessun altro me lo aveva mai fatto notare…
-Ti assicuro che quando mi arrabbio sono tutt’altro che sexy, anzi, oserei
dire che sono parecchio violenta.- Incrociai le braccia accomodandomi meglio
sulla sedia e sorridendogli compiaciuta.
-Vorrei vederti veramente
arrabbiata allora. Se quando sei furiosa reagisci con passione come hai fatto
ieri mattina mentre mi baciavi, non oso immaginare
quanto tu sia violenta se ti arrabbi davvero.- Schioccò le labbra
in modo malizioso facendomi avvampare per l’ennesima volta; maledizione,
l’aveva vinta lui!
Il mio sguardo si posò sulla sua
tazzina e sul contenuto liquido di essa. -Che schifo come fai a berlo?È disgustoso!- Protestai
schifata pur di cambiare discorso. Avevo sempre odiato il caffè.
–Ma se
è buonissimo!- Ribatté sghignazzando.
-È troppo amaro per i miei gusti.-
Bofonchiai contrariata.
-Scommetto che l’hai assaggiato da
bambina senza zucchero e da allora non l’hai più voluto bere,
sbaglio?- Si sporse in avanti con aria strafottente.
Mi era più facile colpirlo così…
-Sì, sbagli.- Mi sforzai di
sorridere, ma ne venne fuori l’ennesima smorfia.
Aveva ragione, l’avevo assaggiato quando avevo 3 anni e da allora non l’avevo
più voluto bere, mi aveva fatto troppo schifo. Era un atteggiamento
infantile il mio certo, ma non mi andava proprio di assaggiare di nuovo quell’intruglio schifosamente scuro, anche se i miei
gusti di sicuro erano cambiati e non erano più quelli di una bambina.
-Giudichi
qualcosa senza conoscerlo.- Mi provocò
allontanandosi e rimettendosi seduto bene sulla sedia. Peccato, l’istinto
di prenderlo a pugni mi stava tornando.
-Ti ho già detto
che il caffè so che sapore ha.-
-L’hai
assaggiato anni fa, scommetto che non te lo ricordi nemmeno.-
-Non l’ho
assaggiato anni fa.- Obiettai rossa in volto per il nervoso. Perché mi doveva sempre contraddire?
-Ok, hai ragione tu.- Si arrese tirando
fuori una sigaretta e mettendosela fra le labbra.
Quella volta fui io a sporgermi in avanti:
presi la sigaretta fra le mani e gliela sfilai dalla
bocca facendogli aggrottare la fronte. –Se ne volevi
una bastava chiedere.-
-Non ne voglio una.- Distesi le labbra in
un sorriso diabolico. –Odio i ragazzi che fumano, quindi mi faresti un grande favore se evitassi di fumare in mia presenza.-
Spalancò la bocca
sbalordito. –Tu mi vuoi togliere il fumo?!-
Protestò incredulo. –Non puoi togliermi la nicotina, è la
miglior cura quando si è nervosi o in
astinenza.- Annuì deciso incrociando le braccia.
-Se vai in bianco
non è un problema mio caro.- Dissi acida alzando le spalle.
-Primo: io non
vado in bianco, sono io a mandare in bianco le altre; secondo: sì
tesoro, ora è un problema anche tuo.- Chiuse gli occhi a fessura
squadrandomi quasi con odio.
Ridacchiai con perfidia non lasciandomi
imbarazzare dalle sue frecciatine. –Bene e
visto che è un problema anche mio, evita di fumare se non vuoi che abbia
un valido motivo per mandarti in bianco pure io, ok?-
-Che stronza!- Si lamentò incredulo.
-Lo dico per il tuo bene.- Feci spallucce.-E poi non credi sia degradante
per una persona essere dipendente da qualcosa?- Ci stavo giocando alla grande,
sapevo che puntare sul suo orgoglio avrebbe portato qualche risultato.
-Io non dipendo dal fumo.- Se possibile il
suo sguardo diventò ancora più irritato.
-Io credo di sì.-
Civettai alzando gli occhi al cielo con malizia e sorridendo.
–Perciò dai qua.- Porsi la mano in attesa
del pacchetto delle sigarette che però non arrivò.
-Non mi faccio comandare
da una ragazza.- Incrociò di nuovo le braccia sbuffando seccato.
Me l’aspettavo un po’ che non
si sarebbe arreso subito, ma io avevo le carte in regola per farlo cedere, ogni
ragazza aveva la sua carta per far cedere un uomo.
-Come vuoi.- Arricciai le
labbra impassibile. –Tanto riuscirò a farti crollare.-
-Vedremo.- Sul
suo volto stupendo ricomparve quel sorriso
arrogante da prendere a schiaffi, ma al tempo stesso così bello da far
perdere i sensi.
Pagò il conto -lo odiavo quando lo faceva anche per me- ed uscimmo dal locale
dirigendoci in moto verso la spiaggia.
Era stata una
mia richiesta andarci, la mattina completamente vuota doveva
essere stupenda.
Non avevo mai marinato la scuola per un
ragazzo, l’idea di farlo da una parte di intimoriva,
ma dall’altra mi elettrizzava. Per un giorno d’assenza, non
cambiava nulla in fondo. Il prof sarebbe sopravvissuto lo stesso senza la mia
verifica in bianco e rimandando di poco la stesura di un’altra D sul mio
registro.
Arrivati in spiaggia incominciammo a
camminare sulla sabbia fresca con le scarpe.
Certo, la
spiaggia di New York non aveva il panorama di una
costa ai Caraibi, ma trovavo
stupendo ed incredibilmente romantico vedere il sole sorgere su una spiaggia
con i grattacieli come sfondo.
Casa mia era
dall’altra parte della città, a quindici isolati di distanza, per
questo non mi capitava spesso di andare a vedere l’oceano. Fare il
bagno era umanamente impossibile visto l’acqua gelida e le onde di quasi
3 metri, ma vedere il mare mi metteva sempre di buon umore e mi aiutava a
riflettere.
David’s pov
-Come mai sei voluta venire qui?- La mia voce la distrasse dalla sua rete di pensieri
facendola voltare verso di me.
Da quando avevamo messo piede lì
sembrava immersa in chissà quale suo mondo di fantasia.
Era bellissima mentre
pensava, mentre osservava l’orizzonte seria, ma con la gioia negli occhi
che sembravano brillare di luce propria.
-Adoro il mare.- Sorrise prima di
riportare il suo sguardo su quell’immensa massa
d’acqua che avevamo in comune con altri paesi
del mondo.
Prima che potessi
dire qualsiasi cosa lei si voltò di nuovo di scatto verso di me.
-Ti posso fare qualche domanda?- Chiese
illuminandosi.
-Di che genere?- La guardai sospettoso; la
prudenza non era mai troppa, specie con una rappresentante di sesso femminile.
-Non ti preoccupare, non ti
chiederò del tuo passato se non vuoi parlarmene.- Fissò
davanti a sé increspando le labbra. –Spero che
tu un giorno, quando riuscirai di nuovo a fidarti di me magari, decida di
parlarmene di tua spontanea iniziativa. Mi farebbe piacere se tu volessi aprirti con me.- Mi sorrise di nuovo e
l’intensità di quel sorriso mi fece distogliere lo sguardo
infastidito.
Non era lei a darmi fastidio, no. Lei era così dolce e fantastica, come poteva
darmi fastidio?Era la mia incredibile ostinatezza a farmi innervosire,
perché nonostante tutto continuavo a non avere
la minima intenzione di raccontarle quello che mi era successo. Non mi andava
di parlarne con nessuno: forse perché volevo dimenticare, forse
perché non ero pronto nemmeno io ad affrontarlo il mio passato…o
forse era perché ripensarci mi avrebbe fatto venir voglia di vendicarmi
dei Woldrich, di quello che avevano fatto e
dell’Inferno in cui mi avevano fatto precipitare.
Avevo chiesto diverse volte a Johnny di darmi il permesso di
ucciderli, ma lui me lo aveva sempre negato dicendo che sarebbe stato rischioso
per tutti ammazzare due persone così in vista.
Kim
poi era riuscita a dissuadermi dal chiederglielo di nuovo, dicendomi
che farli uccidere non sarebbe servito a niente, che la vendetta non mi avrebbe
aiutato a star meglio. Aveva ragione e io l’avevo sempre saputo.
Eppure il pensiero di togliere dal mondo
quei bastardi riusciva a darmi un po’ di pace a
volte, anche la sera quando non riuscivo a dormire per l’odio che mi
bruciava vivo da dentro…
-Voglio farti domande riguardanti i tuoi
gusti personali.-
Mi girai verso di lei ritornando alla
realtà un attimo disorientato. Si vedeva che cercava in tutti i modi di
distrarmi dai miei pensieri.
-Come fanno Bella edEdward in Twilight.- Allargò
le braccia estasiata.
-Chi?Ah il vampiro e la tipa sfigata.- Annuii ricordandomi il resoconto della storia
raccontata da Kim in un lontano pomeriggio.
Oh no, ancora con quel cazzo
di vampiro…ma che aveva di tanto particolare quel libro?
-Sono d’accordo, con tutte le tipe
che poteva avere Edward
proprio quella stronza che si diverte a far soffrire
sia lui che Jacob doveva scegliersi?- Sembrava a dir
poco indignata. E tutto per un personaggio fittizio di un
libro…bah, valle a capire le donne.
-Qualsiasi cosa tu abbia detto hai ragione
tesoro.- Ridacchiai facendola arrossire mentre le
mettevo il braccio intorno al collo e la attirai a me per baciarla
frettolosamente sulle labbra.
Rimase un attimo
interdetta e con aria sognante quando mi staccai prima di aggrottare la
fronte pensierosa. –Un giorno te lo farò vedere Twilight.- Affermò certa.
-….Vedere?!-
Boccheggiai quasi disperato. Oddio no.Avevo capito male, vero?
-Già.- Sfoderò un sorrisetto sadico. –C’è il film tratto
dal libro per tua sfortuna. Preparati a vederlo parecchie
volte, sempre insieme al Titanic ovviamente.-
Dio Santo…ma questi
cazzo di registi non avevano proprio niente di
meglio da fare?Tutti che pensavano ad arricchirsi facendo presa su delle
sciocche ragazzine innamorate che correvano a spendere soldi per comprare il
libro e come se non bastasse pure il film. Ma a noi poveri ragazzi che uscivamo con queste qui non ci pensavano?Mah…
-Cazzo,
dovrò far fuori tutte le riserve di canne di Kevin come minimo, così sarò talmente fatto
da non capirci una mazza.- Ero abbastanza sicuro che Kevin
le nascondesse nel cassetto della biancheria, non sarebbe stato un problema
fregargliele.
-Molto divertente.- Ribatté lei
ironica pensando che scherzassi. –Non ce ne sarà bisogno
perché il film sarà molto interessante.- E detto quello mi si avvicinò e mi baciò facendomi
completamente dimenticare il mio piano infido per non vedere quel minchia di film. Non sarebbe stato male se avessimo passato
tutta la durata del film così…
Come portai le mie mani dietro la sua
schiena per stringerla a me e approfondire il bacio, lei si scansò
sfoggiando un sorrisetto compiaciuto. –Visto?Sarà interessante.- Mi superò camminando
più velocemente ed esortandomi a seguirla.
Scossi la testa
esasperato. Quella furbetta mi stava seriamente
fregando e di certo aveva le armi per farlo.
-Allora, pronto per le domande?-
Sorrisi di sbieco. –Sentiamo dai.- Al massimo avrei anche potuto raccontare
qualche balla per accontentarla.
-Colore preferito?- Iniziò subito
pronta.
Beh dai, pensavo
domande peggiori. -Nero.-
-Deprimente.- Arricciò il naso
facendomi esclamare un –Ehi!- di protesta.
-Giorno della settimana
preferito?-
-Sabato.-
-Materia scolastica preferita a scuola?-
Senza alcun
dubbio: -L’intervallo.-
Ridacchiai.
-Non ne avevo
dubbi.- Mi squadrò rimproverandomi. –La tua prima volta?-
Mi fermai di botto e quasi mi strozzai con
la saliva. -Ehi, ehi , ehi.- Alzai le mani per
bloccarla una volta ripreso dalla sorpresa che mi aveva procurato quella
domanda. –Cos’è questo cambio repentino di
argomento?Non credo che…- Ci pensai su. –Bella- Si chiamava
così, no? –Abbia fatto una domanda del genere a Edward.- La accusai leggermente scettico.
-Sì, invece.- Il suo sguardo da
angioletto non mi convinceva del tutto.
-Davvero?È un film porno per
caso?Se sì lo sto rivalutando.- Trattenni la
risata che stava per uscirmi quando vidi la sua
espressione sbalordita.
–Ma certo
che no!- Protestò gesticolando come una matta.
Aveva una faccia indignata, neanche avessi
bestemmiato! Pazzesco, considerava quel libro come qualcosa di sacro.
-Ok, ok. Non c’è
mica bisogno di arrabbiarsi.- Era un pochino, ma solo un po’,
suscettibile, eh?
-Non hai ancora risposto alla domanda comunque.- Incrociò le braccia al petto in attesa.
-Perché ti interessa
saperlo?- Già, perché le donne ci rompevano i coglioni
chiedendoci informazioni sulle nostre ex e poi facevano scenate di gelosia come
ne parlavamo? Incoerenza poteva essere tranquillamente un sinonimo di donna.
-Perché…-
Non pensavo di metterla in difficoltà con quella semplice domanda.
–Se noi siamo…- Sbuffò spostandosi
nervosamente una ciocca di capelli dal viso. –Solo per curiosità.-
Disse infine lasciando perdere il discorso che aveva
incominciato prima e di cui avevo più o meno afferrato il concetto. Noi stavamo insieme o no?Bella domanda, sarebbe piaciuto anche a
me avere la risposta…
-Allora?- Sollecitò impaziente.
Beh a me dirglielo non costava niente in
fondo… -In prima media con Kimberly.- Apriti o cielo!Ora che avevo sganciato la bomba ero sicuro
che sarebbe esplosa. Infatti…
-Cooosa??!In prima
media tu pensavi già al sesso?Ma un undicenne non dovrebbe pensare alle MicroMachine, ai cartoni animati
o alle card animate dei Pokémon?-
Boccheggiò incredula.
-Pensavo a quello quando
avevo cinque anni certo, più la Play Station.- Quale bambino poteva
sopravvivere senza una buona dose giornaliera di GrandTheft Auto per la Play? Nessuno.
Lei alzò gli
occhi al cielo incredula. –Eri un maniaco già ad undici
anni!E di certo Kimberly non era la classica bambina
romantica e pura che pensava ad una vita da sogno come quella fra Barbie e Ken.-Era impossibile non cogliere
quella nota di irritazione nella sua voce.
-Tu invece?- Chiesi
tanto per far sviare l’attenzione da me.
-Io cosa?- Si
girò guardinga. Quando
il soggetto cambiava diventava parecchio nervosetta, eh?
-Con quale dei tuoi ragazzi sei andata
più…avanti diciamo?- Ero sicuro al 99%
che lei fosse vergine, ma era meglio darle il beneficio del dubbio.
-Che cosa ti fa
pensare che io non ci abbia fatto sesso con uno di loro?- Gli occhi diventarono
quasi due fessure per l’intensità con cui mi stava fissando.
-Beh…Un po’ si capisce.- Ammisi sperando di non offenderla. Non la stavo
assolutamente prendendo in giro; se non ci fosse stata lei davanti
probabilmente avrei urlato dalla gioia se avessi avuto la certezza che lei non
fosse stata ancora con nessuno. L’idea di saperla fra le braccia di un
altro…-strinsi la mano sinistra a pugno con
forza- mi mandava in bestia.
-Da cosa?È
così evidente?- Mormorò sconsolata.
-Beh, si capisce da come sei un
po’…insicura quando ti sfioro…ma ti
assicuro che è assolutamente normale se non l’hai mai fatto.-
Inoltre la trovavo una cosa decisamente eccitante.
Il fatto che non fosse mai stata con
nessuno di certo non la penalizzava ai miei occhi,
l’idea di essere il primo mi riempiva di un orgoglio tutto maschile.
-Scemo.- Borbottò sporgendo il
labbro inferiore leggermente offesa.
-Perché?-
Sfoderai un sorriso divertito che la fece imbronciare ancora di più.
Si sedette di colpo lì sulla sabbia
facendomi aggrottare la fronte confuso. Che le era preso?
Allison’s pov
Si sedette anche lui lì vicino a
me.
Era stupido da dire, ma l’idea che
lui l’avesse fatto con Kimberly
mi turbava, e parecchio. Certo, avrei dovuto immaginarlo, loro stavano insieme,
ma…non riuscivo proprio a sopportarlo.
Io non avevo mai avuto nessuna
esperienza in quel campo e se mi avesse trovato…imbranata?Di
sicuro Kimberly bella e sicura com’era doveva
essere il sogno erotico di ogni ragazzo del pianeta. E io?Inesperta ed
impedita?Quante possibilità avrei avuto di
piacergli in quel senso?
Sbuffai; cavoli non era
da me essere così insicura, con Mark giocavo
sull’argomento a mio piacimento anche se non l’avevamo mai fatto.
Mi sentivo più sicura di me e meno a disagio a parlarne con lui che con
David. Forse perché in fondo sapevo che con Mark
non l’avrei mai sul serio fatto, i nostri discorsi erano riguardanti una
realtà non realizzabile. Con David era diverso…io volevo farlo con
lui, ma non sapevo come…Oh, che c’era di così sbagliato in
me maledizione?!
-Che c’è?-
Lo sentii sussurrare gentilmente alla mia sinistra.
-Con Kimberly…come è stato?- Ma ero scema?!Perchè volevo
farmi da sola del male facendogli domande del genere?!
Lui aggrottò la
fronte sorpreso dalla mia domanda e per un attimo pensavo –e
speravo- non mi rispondesse. –Piuttosto tragico la prima volta.
Eravamo…imbranati.- Piegò le labbra in un
sorriso divertito al ricordo.
-E le altre volte?- Mi girai seria verso
di lui in attesa.
-Bello…decisamente
meglio. Kimberly a letto era una vera e propria
tigre.- Increspò le labbra malizioso facendomi
distogliere lo sguardo infastidita. Non aveva un minimo di tatto!
-Immagino…-
Commentai acida.
-Però
ti dirò, Kimberly è più una
sorella per me e anche in passato lo era. Con lei l’ho sempre fatto
diciamo per…vantarmi con gli altri e anche per istinto, lei è una
gran bella ragazza…- Si avvicinò e mi
fissò intensamente. –Ma non ho mai desiderato nessuna come
desidero te adesso.- Avvicinò ancora di
più il suo viso bloccandosi a pochi millimetri dal mio e mandandomi in
tilt il cuore che ormai stava per esplodere. Maydaymayday, il cuore sta per esplodere!Che esplodesse pure…
-E non è perché l’idea
di essere il primo mi manda in estasi, perché ti desidero da quando ti ho baciato per la prima volta e ancora non
avevo capito che fossi vergine.- Soffiò ancora sul mio viso che si
accaldò come una stufetta piena di legna
bruciante.
Eliminai subito quella distanza
insopportabile tra le nostre bocche e lo baciai.
Lui rispose subito al bacio mettendomi la
mano non fasciata dietro la schiena per attirarmi a sé. Cademmo
involontariamente –o forse no- all’indietro sulla sabbia,
ritrovandoci sdraiati. La mia prima volta al mare…sarebbe stata stupenda
così…
La sua bocca morbida e passionale sapeva
di caffè e in quel momento la cosa mi diede tutt’altro
che fastidio.
Incominciò a tracciarmi una scia di
baci bollenti per tutto il collo, che mi fecero
piegare la testa indietro e respirare affannosamente. Sentivo bruciare da
morire i punti sfiorati da lui, ma era un bruciore piacevole anche se
insopportabilmente eccitante…
Le mie mani corsero esaltate fra i suoi
capelli e lo attirarono ancora di più a me. Stavo combattendo contro una
voglia incontrollabile di usarle per togliergli la maglietta e slacciargli
quegli inutili jeans.
La mia camicetta, quasi non me ne accorsi, venne slacciata in meno di cinque secondi
permettendo a lui di continuare a baciarmi fino al seno. Mi inarcai
contro di lui sentendo improvvisamente una fitta dolorosa, ma piacevole da
morire nel basso ventre.
Lui continuò a stuzzicarmi con un
incredibile gioco di bocca e lingua fino all’ombelico. Mi lasciai
sfuggire un sospiro di piacere mentre tutto il mio
corpo, fino alle gambe, era percosso da brividi di piacere.
-David…-
Ansimai non ancora completamente al completo delle mie facoltà mentali.
–C’è gente…- Mormorai con
voce flebile, quasi non riuscivo a sentirmi io…
Quando
però dall’ombelico iniziò a spostarsi più
giù, mi alzai di scatto sbraitando un –David!- che era a
metà fra un grido di protesta ed un gemito di piacere.
Si scostò da me ridacchiando, ma i
suoi occhi erano ancora carichi di un desiderio che non gli avevo
mai visto.
-Cosa?- Riusciva a stento a trattenersi
dal ridere; forse per il mio gridolino patetico, o
forse per la mia faccia che ormai stava andando completamente a fuoco.
-Non credi che una denuncia per atti
osceni in luogo pubblico possa solo peggiorare la tua situazione?-
Ma era davvero mia la voce rauca e stridula che avevo sentito?
-Può darsi.- Fece
spallucce come se fosse una cosa da niente. –Ma non mi dispiacerebbe
più di tanto farmi arrestare per questo.- Si avvicinò di
nuovo a me che però avevo raggruppato
abbastanza neuroni sopravvissuti per appoggiargli la mano sul petto e fermarlo.
-Seriamente, c’è
gente.- Lo rimproverai guardandomi intorno a disagio. C’erano
altre persone in lontananza, ma per fortuna non sembravano abbastanza vicine per notarci.
-Lasciali
guardare.- Protestò facendo una
smorfia.
-Non sono abituata ad avere un pubblico mentre sono con il mio…- Mi bloccai di scatto
arrossendo e mordendomi le labbra con forza. Anche
prima avevo fatto una figuraccia bloccandomi così
all’ultimo…Mannaggia a me e alla mia
linguaccia, mai che stavo zitta!
-Puoi dirlo.- Accennò un lieve
sorriso che però bastò a farmi mancare
il fiato.
-Cosa?- Domandai per un
attimo confusa dal suo viso perfetto.
-Se vuoi puoi considerarmi il tuo
ragazzo.- Fece una smorfia, come se per lui la cosa fosse irrilevante, ma avevo
visto una scintilla nei suoi occhi quando
l’aveva detto.
Il mio ragazzo. Mi piaceva
tantissimo il suono di quella frase…
Sorrisi sentendomi sollevata da un peso
pressante. –E tu se vuoi puoi considerarmi la
tua ragazza.- Feci la sua stessa identica espressione menefreghista facendolo
ridere. -Con immenso piacere.- Mi rispose poco prima di baciarmi.
Ricambiai quel bacio con passione, il bacio del mio ragazzo. Mi piaceva da morire pensarlo.
Lui era il mio ragazzo!Lo avrei urlato per la
spiaggia…
Quella frase mi riempiva di gioia il cuore
e mi continuava a far sorridere come una ebete sulle
sue labbra. Ingenua e innamorata com’ero, non pensavo minimamente a
quanto sarebbe stato difficile stare con lui, con lui che era uno dei peggiori
nemici di mio padre…
David’s pov
Continuavamo a camminare e a baciarci come
due adolescenti alla “Il tempo delle
mele”. Altro film patetico che avevo visto alle medie
con Kim e che non avevo mai capito prima di allora.
Mi sembrava di essere uno di quei
ragazzini cretini che non capiscono più niente
quando vedono la ragazza dei loro sogni.
Allison
era peggio della droga in senso buono; quando ero con lei mi sentivo strabene e
non capivo davvero più un cazzo, come se mi fossi
sparato 100 chili di marijuana in un solo pomeriggio, o quasi.
Non stavo così bene da quando…nemmeno me lo ricordavo più da quanto
tempo non stavo così bene.
Il suo sorriso mi piaceva da morire,
metteva allegria anche a me e mi faceva scordare che schifo
di persona fossi in realtà. Ogni volta che mi guardava,
sembrava che i suoi bellissimi occhi dorati brillassero. Non pensavo che una
persona potesse essere così felice nel vedermi…
-Il tuo primo bacio?- Mi distrasse
chiedendomelo fra un bacio e l’altro.
Aggrottai la fronte. –Ancora con
queste domande?-
-Sì, mi divertono e mi aiutano a
conoscerti meglio.- Spiegò soddisfatta del suo
ragionamento.
Piegai le labbra in un sorriso scuotendo
la testa. Il mio primo bacio era stato…secoli prima,
non me lo ricordavo nemmeno.
-Alle elementari.- rammentai
improvvisamente. Come potevo scordarlo?
-Accidenti!Eri davvero precoce.-
Sgranò gli occhi abbastanza indignata.
Sghignazzai beffandomi della sua
espressione. –Ci ho sempre saputo fare con le donne.-
-Certo come
no…- Scosse la testa scettica. –E chi era la sfortunata?-
Piegai le labbra
pensieroso. –Non lo so, non la conoscevo
era di un’altra classe.-
Si bloccò di colpo guardandomi con
un’espressione indecifrabile. –Hai baciato una che nemmeno
conoscevi?-
La fissai perplesso. –Sì, era
per una scommessa fatta con i miei amici. L’avevo beccata per caso nel
corridoio e l’avevo baciata. Poi non lo so, è corsa via neanche
avesse visto un fantasma.-
La sua espressione era
proprio quella di una che aveva appena visto un fantasma. Mi ricordava
vagamente quella della bambina…
-Ti senti bene?- le
domandai sorpreso.
Lei ignorò la mia domanda e me ne
pose un’altra. –Andavi alla scuola elementare Loines?-
Spalancai gli occhi
sorpreso. –Sì, come lo sai?-
-Della 1 B immagino.-
Questa volta la sua non era una domanda, mi guardava in modo
accusatorio.
Annuii non sapendo che altro dire. Come
faceva a saperlo?
-Oh.Mio.Dio.-
Mormorò sgranando gli occhi.
Diventò improvvisamente rossa e
trattenne il respiro; sembrava stesse per scoppiare.
-Tutto bene?- Chiesi ingenuamente. Non
l’avessi mai chiesto…
-No che non va
bene idiota!- Scoppiò poi, gridando con tutto il fiato che aveva
trattenuto e facendomi quasi diventare sordo. –Ero io
quella bambina razza di scemo!- Continuò gesticolando come una
matta. –Dannazione, ora che ci penso quel
bambino era la tua fotocopia in miniatura, eri tu porca miseria!-
La guardai sorpreso e confuso al tempo
stesso. Ci misi qualche secondo a riprendermi dal suo grido assordante per
esaminare quello che aveva detto.
Quasi non ci credevo…quella
bambina…con le treccine…le
lentiggini…che io e i miei amici avevamo preso
in giro per la sua somiglianza con Anna dai capelli rossi… Era
lei?!
Non capivo perché se la fosse presa
così tanto comunque…
Mi venne quasi da ridere vedendola
così arrabbiata per una cazzata successa anni
prima.
-Ma bravo e tu ridi
pure?!Tu hai rovinato il mio primo bacio! Sono corsa in
infermeria a vomitare!-
Non riuscii proprio più a
trattenermi e scoppiai a riderle in faccia aumentando il suo disappunto.
–Oddio! Hai vomitato?-
-Avevo sei anni e pensavo che i baci si
dessero a stampo alla Akito-Sana(Rossana-Heric )!- Si difese
lei accigliata. -Invece sei arrivato tu e mi hai ficcato la lingua in gola, mi
hai traumatizzatacazzo!-
Pian piano si stava calmando, ma il viso era ancora in fiamme.
Non chiesi nemmeno chi fossero
quei fantomatici personaggi che erano così coglioni
da baciarsi a stampo, ormai mi stavo abituando al suo tirare in ballo tizi
provenienti da film e libri.
-Ma
non mi dire. E che pensavi, che i bambini nascessero
dalle cicogne?- Domandai sarcastico non riuscendo a smettere di ridere.
-A sei anni mi sembra che sia normale
pensarlo, no?- Socchiuse gli occhi quasi minacciosa.
–Quello non tanto normale carino eri tu.-
-Questioni di punti di vista.- Ribattei
cercando di calmare le risa.
Sbuffò seccata. –Mi sa che
nessuno si arrenderà mai.-
-Guarda il lato positivo...-
Aggrottai le sopracciglia tenendola sulle spine.
-E
sarebbe?- incalzò trepidante.
-Il mio primo bacio l’ho dato a te.-
E viceversa. Prima ancora di baciare quell’emerito
coglione di Mark aveva
baciato me. Odiavo quel ragazzo, se lo avessi avuto davanti probabilmente lo avrei pestato a sangue.
Mi ci era voluta
tutta la razionalità presente in me per controllarmi e non spaccargli
del tutto il naso con un bel calcio assestato in faccia una volta caduto a
terra per via del mio colpo. Vedere il sangue sgorgare dal suo viso martoriato
e rompergli definitivamente quel suo insulso osso mi avrebbe fatto sentire
meglio, ma non so come ero riuscito a trattenere tutta
la violenza che avevo sentito nascere in me non appena lui le aveva rivolto la
parola con quel modo di fare strafottente.
Non volevo che Allison
mi vedesse in quello stato, non volevo che mi vedesse di nuovo come il ragazzo
che aveva ucciso Tom senza pietà. Temevo
più di ogni altra cosa al mondo che lei potesse
iniziare ad aver paura di me se mi avesse visto scatenare tutta la mia violenza
su di lui; era stato quello a bloccarmi.
Era stata la sua presenza ad impedirmi di
massacrare quel tipo che, anche se sapevo che stava dicendo un mucchio di cazzate, riusciva a darmi i nervi solo per il suo modo di
guardarla.
-Beh dai, non è
così male.- Scrollò le spalle ridestandomi dai miei pensieri.
-Non è
così male?- la provocai incominciando a farle il solletico.
Le lacrime iniziarono a scenderle dagli
occhi a furia di ridere. –No
dai…cretino…- Diceva fra una pausa per respirare e l’altra.
Smisi quando
mi accorsi che eravamo vicini a casa sua ormai.
Guardai l’orologio, le due. –A
che ora dovresti essere a casa?-
Guardò anche lei l’orologio e
piegò le labbra in un chiaro segno di disappunto. –Adesso.-
-C’è
qualcuno da te?- Sorrisi allusivo facendola balbettare
per un attimo.
-Ehm…sì, mio fratello.-
Sembrò parecchio seccata nel darmiquell’informazione. Io lo ero molto di
più… -È a casa con la febbre.-
-Quanti anni ha?- Chiesi
curioso. Chissà, magari poteva anche chiudere un occhio…
-Dieci. Ed
è il classico rompiscatole che riferisce tutto a mamma e papà.-
Alzò gli occhi al cielo.
Mi avvicinai e la abbracciai girandola poi
di spalle. –Potresti dirgli che devi chiuderti
in camera a studiare con un amico.- Le sussurrai da dietro sfiorandole
l’orecchio con la bocca. La sentii rabbrividire ed accelerare il respiro.
-Non è scemo.- Si
schiarì la voce nervosa. –Capirebbe che non sei solo un
amico.-
-Molto sveglio il
ragazzino.- Constatai ironico e pungente, lasciando la presa sui suoi
fianchi.
Inutile nascondere la delusione. Non
riuscivo a capire se la storia del fratellino fosse o no una scusa, ma non
insistetti oltre. Non mi andava di rischiare che il moccioso svelasse tutto al
padre, sarei finito sì nei casini in quel
caso…
-Ci vediamo domani?-
Fissai i miei occhi nei suoi
improvvisamente speranzosi.
-Domani mattina non posso…-
Johnny
ci aveva incaricato come al solito di risolvere una
faccenda, con modi tutt’altro che civili.
Si rabbuiò. -Che
devi fare?-
-Un lavoretto
per Johnny, niente di che.- Risposi restando sul vago.
Non mi andava di dirle
che avremmo dovuto pestare a sangue una persona scomoda per Johnny. Non volevo essere
giudicato…non da lei…
-Fai
attenzione.- Si morse il labbro per trattenere una valanga di domande che
probabilmente avrebbe voluto farmi.
-Tranquilla.- Avrei voluto dire un milione
di altre cose, ma fra tutte quelle mi uscii proprio la
più banale rassicurazione possibile.
La salutai con un bacio
appassionato dietro l’angolo di casa sua, non me la sentivo di
avvicinarmi troppo alle abitazioni di quella via.
Svoltò l’angolo e poco prima
di sparire mosse la mano mimando un “ciao” con la bocca sorridente.
Ricambiai il sorriso e rimasi per qualche
secondo a guardare quell’angolo continuando a
sorridere come un coglione.
Allison’s pov
Appena feci scattare la serratura della
porta ed entrai, mio fratello mi venne subito incontro con sguardo accusatorio.
-Sei in ritardo.- Borbottò
divaricando le gambe e incrociando le braccia corrucciato.
Nicolas era molto simile a mio padre, sia di aspetto che dai modi di fare. Gli stessi capelli corti
castano scuro -quasi sul nero- che aveva mio padre da
giovane, quegli occhi color cioccolato dolcissimi e quella rughetta che si formava ad entrambi sulla fronte quando
erano arrabbiati; gli mancava solo la barbetta e poi sarebbe stato uguale in
tutto e per tutto a lui.
-Eh?Ah sì, scusa.- Sul mio viso
c’era ancora traccia di quel sorriso da ebete che avevo usato per
salutare David.
Quella era stata senza
alcun dubbio una delle giornate migliori della mia vita. Non ero mai
stata così bene con nessun altro ragazzo. Certo che era una coincidenza
davvero incredibile che fosse lui quel bambino alle elementari!Potevo anche smetterla allora di lanciargli contro
maledizioni ora che sapevo chi fosse.
-Come mai hai tardato?- Mi chiese ancora quel nanerottolo noioso seguendomi in sala,
dove appoggiai il mio mazzo di chiavi.
-Mi hanno trattenuto un
po’ di più.- Alzai le spalle dirigendomi poi verso le scale
per salire al piano di sopra.
Come avevo già immaginato Nicky non demorse.
-Perché sorridevi
quando sei entrata in casa?-
Ma
che cos’era, un interrogatorio?Meglio non farlo insospettire però:
-Perché ho preso
un bel voto.- Sbuffai entrando in camera mia e portandomelo inevitabilmente
dietro.
Appoggiai la mia borsa ed iniziai a
togliermi gioielli vari davanti allo specchio del mio bagno.
Riuscivo a vedere riflessa la sua
espressione che cambiò da sospettosa a convinta.
-Ok…- Si arrese girandosi i pollici
in un gesto apparentemente innocuo.
-Che ti serveNicky?- Aggrottai la fronte diffidente prendendo
dall’armadietto le salviettine per struccarmi ed iniziando a passarne una
delicatamente prima su un occhio e poi sull’altro.
-Mamma mi ha messo in castigo per non aver
fatto i compiti di inglese…- Spiegò
addolcendo lo sguardo nella modalità cucciolo bastonato.
-Oh finalmente!Non potrei essere
più d’accordo, non è giusto che
lei metta sempre e solo me in punizione.- Gettai la salviettina nel cestino
evitando di incontrare il suo sguardo zuccheroso. In un modo o nell’altro
sapevo che mi sarei lasciata convincere e avrei ceduto a qualsiasi sua
richiesta se avessi incontrato i suoiocchioni; mi lamentavo con i miei perché lo
viziavano, ma anche io non ero molto diversa da loro.
-Mi hanno staccato i controller della Play Station e la Scart…Tu
sai come riattaccarli vero?-
Ritornai in camera mia accompagnata dalla
sua costante presenza.
Sapevo più o meno
come funzionavano i cavi della televisione e di quel coso che lui chiamava Play
Station, ma se mia madre l’aveva messo in castigo non potevo che
rispettare la sua decisione.
-No cucciolo, mi spiace. Vai a fare i compiti di inglese su.-Mi tolsi le scarpe mettendomi le mie
comodissime ciabatte invernali calde, morbide e pelose.
Piegai il sopracciglio guardandolo male.
–Ancora qui?Devo cambiarmi Nick.- Schioccai la lingua seccata; mi stava facendo perdere il
buon umore acquistato in quella mattinata.
-Allora io dico alla mamma che hai il ragazzo, anzi lo dico a papà.- Il sorriso che
sfoderò fu talmente largo che quasi gli arrivava da un orecchio
all’altro.
-Nicky,
io non ho il ragazzo, smettila di dire stron…cretinate.-Digrignai
irritata. Lo odiavo quando faceva così, lo
faceva apposta per farmi arrabbiare.
-Ma la mamma e il papà non lo sanno. Sai che papà geloso com’è
potrebbe anche farti seguire.-
Spalancai la bocca incredula.
Ma…quello era un bambino?!Ma
come poteva la creatura più innocente e pura per definizione, essere
così diabolica? Era un genio del male, ora ne ero
certa. Un angioletto sotto false spoglie.
-Nicky
sei proprio uno stronzetto.- Soffiai nervosa sul ciuffo di capelli che avevo davanti al viso per spostarlo, prima di dirigermi a
passo svelto verso la sua camera.
Riattaccai il suo insulso videogioco
lanciandogli poi uno sguardo di puro odio.
-Fatto, contento?- Sibilai acida.
-Molto. Grazie sorellina.- sogghignò soddisfatto prima di iniziare a giocare con il suo
stupido giochino.
Guai a chi si azzardava a dire che mio fratello era adorabile senza conoscerlo,
l’apparenza ingannava.
*Tobecontinued*
Avevo detto che
avrei postato entro stasera in forum ed eccomi qua! Non sono riuscita a
rispondere a tutte le recensioni e mi dispiace tantissimo, le posterò
tutte domani mattina le risposte ;)
Di sicuro ci saranno errori nel testo
visto che ho deciso di provare ad andare avanti a postare senza l’aiuto
di una beta, solo con le mie forze diciamo :P
Ah, mi scuso anche per l’ennesimo
ritardo, ma sono felice di dirvi che ho di nuovo il
mio portatile! Ok, a voi non fregherà niente giustamente, ma io sono al
settimo cielo :P
Certo, causa brutti voti mia madre ha detto che posso usarlo solo per ricerche
scolastiche…come no, “Ricerche”…muahahah xD
Dicevo, i miei aggiornamenti saranno
quindi più regolari; una volta alla settimana,
penso sarà tutti i mercoledì perché per giovedì non
ho mai molto da studiare^^
Mi spiace di non riuscire a postare prima,
ma con la scuola mi è davvero impossibile >.<
Passando al capitolo, come vi è
sembrato? Come vi sembrano i due come fidanzatini? xD
un po’ sdolcinati forse…ma è l’amour! xD
A me questo capitolo non piace per niente,
lo trovo infantile, ma va beh…gusti xD
Se devo essere sincera non ho molto da
commentare…Sono solo impaziente di farvi leggere i capitoli successivi
per avere un vostro parere >.<
Quindi vi lascio alle risposte e per
questa volta vi risparmio i miei discorsi deliranti :D
*Spoilerino sul
prossimo capitolo*
Allison pov: -Ho rischiato di
impazzire oggi senza vederti.- Bisbigliò ancora,
incominciando a mordicchiarmi il lobo e facendomi di nuovo venire i brividi che
arrivarono fino al basso ventre scuotendomi tutta da dentro.
David
pov: Mi ritrovai a pensare che l’amore da sempre riduceva
a pezzi le persone. Eppure perché io ero così felice?Perchè io non ero mica innamorato…o almeno era
quello che cercavo di ripetermi in continuazione.
Si intitolerà:
Lookingfor the perfect boy (Cercando il ragazzo perfetto)
Capitolo 15 *** Looking for the perfect boy (cercando il ragazzo perfetto) ***
Capitolo 15: Looking for the perfect boy (Cercando il ragazzo perfetto)
Capitolo 15: Looking for the perfect boy
(Cercando il ragazzo perfetto)
Allison’s pov
Quella mattina mi alzai alle 6 in punto.
Di solito odiavo alzarmi presto, ma ero troppo agitata per riuscire a stare un
solo secondo di più sotto quelle coperte.
Sapevo che probabilmente non l’avrei
visto quel giorno, ma non potevo fare a meno di pensare a lui e di sorridere
come una scema ogni volta.
Chissà cosa aveva da fare…non
volevo essere invadente, per questo non gli avevo chiesto niente anche se
morivo dalla curiosità di saperlo. Ero della convinzione che pian piano
ogni giorno si sarebbe fidato di più di me e mi avrebbe raccontato cosa
gli era successo…o almeno lo speravo…
Mi guardai allo specchio non
riconoscendomi quasi: chi era quella ragazza così felice e
radiosa che si specchiava? Che ci facevo poi alzata a quell’ora?
Amavo andare
a scuola, non l’avevo detto per caso?Amavo alzarmi presto la
mattina, amavo sentire il fastidioso russare di mio padre dal piano di
sotto, amavo la pioggia che quella mattina scendeva lieve dal cielo.
Amavo tutto, sentivo che niente avrebbe potuto togliermi quel sorriso dalla
faccia e quella gioia che si espandeva sempre di più nel mio cuore.
Niente.
Mi vestii di corsa e scesi le scale
saltando gli scalini a tre a tre canticchiando.
Mia madre mi guardò come se avesse
visto un mostro. –Tesoro, ti senti bene?- Chiese mostrando sorpresa e
scetticismo al tempo stesso.
-Certo mamma, sto benissimo.- Mi imposi di
smetterla di canticchiare; non volevo insospettirla.
Presi il latte dal frigo e lo versai nel
mio solito bicchiere non riuscendo proprio a togliermi quell’espressione
raggiante dal volto.
-Fra una settimana dobbiamo andare ad
ordinare il tuo vestito per il ballo.-
Quella frase quasi mi fece sputare tutto
il latte. –Cosa?È presto ancora.- Riuscii a dire dopo un paio di
colpi di tosse dovuti alla sorpresa iniziale.
Il ballo di fine anno era una tradizione
irrinunciabile nella mia scuola, l’anno precedente ci ero andata
con…
-Andrai anche quest’anno con quel
ragazzo, Mark?- Domandò improvvisamente interessata a qualsiasi
espressione sul mio viso.
-Non lo so…- Abbassai lo sguardo,
fingendomi pensierosa, mentre con quel briciolo di indifferenza che mi era
rimasto ricominciavo a bere il mio latte. –Credo di sì.- Odiavo
mentire, ma non potevo mica dirle che io e quel ragazzo che avevo nominato
l’anno precedente come mio accompagnatore non ci rivolgevamo più
la parola.
-Capisco.- Fece un mezzo sorriso non tanto
convinto, prima di andare nella sua camera da letto per svegliare mio padre.
Fissai il frigorifero davanti a me
pensierosa. C’era una sola persona con cui sarei voluta andare a quel
ballo, ma non avrebbe mai accettato se lo avessi invitato.
Sarebbe stato rischioso per lui esporsi ad
una festa in mezzo a tutti quei ragazzi, qualcuno avrebbe potuto vagamente
riconoscere in lui quel ragazzino scomparso anni prima. E se qualcuno avesse
avuto anche solo il minimo sospetto, sarebbero stati guai.
Eppure non riuscivo proprio a togliermi
dalla testa quel malsano pensiero che mi faceva provare delle fitte insistenti
allo stomaco. Ballare di nuovo con lui ad un ballo, essere stretta fra le sue
braccia…
Mi costrinsi a smetterla di pensarci,
quell’idea non contribuiva alla normale e sana riuscita di ragionamento del
mio cervello. Lo avrei esposto ad un pericolo inutile.
Sbuffai sciacquando poi il bicchiere
nervosa. Chi avrei potuto invitare?Mark era fuori discussione…
-Io vado mamma!- Gridai per la casa
ignorando le protesta primitive di mio fratello più addormentato che
sveglio, provenienti dal piano di sopra.
Harry Mandwins?
Nah, troppo basso. Il suo scarso metro e sessantacinque
stonava proprio vicino al mio metro e sessant’otto. Reed
Hathwayl?Decisamente troppo alto, sarebbe stato problematico ballare con lui e
con i suoi quasi due metri d’altezza. Per me andava bene qualcuno
più o meno sul metro e ottanta…come David per esempio…
Sospirai rassegnata, non potevo invitarlo
punto e basta.
Lucas Youth?Mmh…non mi convinceva,
solo a guardarlo in faccia mi sembrava uno di quei porci viscidi che
allungavano le mani.
-Che ne dici di Loris Finnigan?- La voce
di Angela mi distrasse dalla mia perlustrazione di maschi nella classe, facendomi
girare verso di lei indignata.
-Scherzi?Con quello...sfigato?- Mi
sembrava brutto da dire, ma era così. Fosse stato almeno simpatico, si
dava un sacco di arie. Snobbava tutti perché lui era più
intelligente e si metteva a parlare delle reazioni chimiche di fusioni
termonucleari al di fuori dell’ambito scolastico. Pazzesco. Forse nessuno
aveva spiegato al caro Loris che parlare di chimica ad un appuntamento con una
ragazza non era proprio il massimo.
-Taylor Dadies?- Propose ancora.
-Oddio no. Ha un alito da far paura.-
Rabbrividii ripensando all’unica volta in cui gli avevo rivolto la parola
e mi aveva asfissiato con un sorriso smagliante.
Lei sbuffò contrariata. –Lily
hai già il ragazzo, non devi scegliere mica un Brad Pitt!David sa di
questo ballo?Non credo che gli farebbe piacere sapere che oltre ad andarci con
un altro, te lo sei scelta pure bene questo “altro”.-
Aveva ragione, come sempre. Il punto era
che a me nessuno andava bene, io volevo lui.
Reed era bellissimo, ma alto, anche se in
fondo non era davvero quello il problema; lui non era David. E Loris?Avrei
potuto resistere ai suoi discorsi senza senso per una sera, ma nemmeno lui era
chi volevo io. Stessa cosa per gli altri…
-Hai ragione.- Ammisi abbassando la testa
sulle mie braccia conserte appoggiate al banco. –Il fatto è
che…io vorrei dirglielo, chiedergli di accompagnarmi, ma…- Rialzai
la testa guardandola confusa, incapace di continuare il discorso.
-Hai paura che ti dica di no o che si
arrabbi?- Domandò comprensiva.
Scossi la testa facendo una smorfia.
–Ma no…- Ci ripensai su. –Cioè sì, in effetti
potrebbe arrabbiarsi se gli dicessi che ci vado con un altro, ma non è
quello a preoccuparmi…io non voglio esporlo ad un pericolo inutile. Se
qualcuno lo riconoscesse, se gli succedesse qualcosa…non me lo perdonerei
mai.-
Il solo pensiero di vederlo in manette mi
impediva quasi di respirare. Non lo avrei messo nei casini di nuovo, no. Sarei
stata attenta perché a lui ci tenevo più di qualsiasi altra cosa
al mondo.
-Prova ad affrontare l’argomento con
lui…magari chiedigli che ne pensa, se per lui potrebbe essere pericoloso.
Se non se la sente lasci perdere, ma almeno ti sei tolta un dubbio.-
Le sorrisi sinceramente grata per le sue
parole. Cos’avrei fatto senza la sua saggezza?
-Tu invece con chi ci vai Angie?- Domandai
curiosa, facendole distogliere lo sguardo pensierosa.
-Non lo so…non ho più sentito
quel ragazzo, il fatto che fosse uno di quei criminali mi ha un po’
spaventata…- Ammise abbassando lo sguardo a disagio.
Spalancai la bocca. –Scherzi?!Devi
assolutamente chiamarlo Angie, quel ragazzo è lo stesso che stava con
David quel giorno e mi ha aiutato tantissimo.- Confessai facendola girare verso
di me sbalordita.
-Cosa?!-
Annuii. –Sì, me ne sono
ricordata l’altro giorno- Mentii -Lui ha contribuito a liberarmi Angie,
dovresti dargli una possibilità.- Speravo mi ascoltasse perché
Kevin era davvero un bravo ragazzo ed ero sicura che con Angela ci sarebbe
stato benissimo.
-Ci penserò.- Si morse il labbro
nervosa riportando il suo sguardo sul libro.
-Lowell, Scott, ci volete rendere
partecipi della vostra conversazione?-
La voce secca della professoressa ci fece
sobbalzare. Essere in fondo all’aula era un vantaggio: potevamo parlare
quasi sempre senza farci scoprire, ma a volte purtroppo capitava che
succedesse.
-Ci scusi prof.- Fu la mia svelta risposta
accompagnata da un sorriso smagliante.
La prof ricominciò la sua noiosa
lezione, mentre io continuavo a pensare al modo migliore di dire al mio ragazzo
–quanto mi piaceva pensarlo!- di quel ballo…Quel giorno aveva detto
che non poteva, di sicuro si sarebbe fatto vivo il giorno dopo e mi sarei fatta
dare il suo numero di telefono, dato che continuavo a dimenticarmi di
chiederglielo.
David’s pov
Eravamo tutti lì seduti al Broken
Glass in una delle piazze più vitali e frequentate della
città. Una serata fra amici era proprio quello che mi serviva.
Certo, come no…Ma chi volevo
prendere in giro? Sapevo benissimo che non era lì che volevo essere, non
era con loro che volevo stare…Chissà cosa stava facendo lei…
Presi la mia birra appoggiata al tavolo e
la sorseggiai sorridendo leggermente più per il fatto che pensare a lei
mi metteva di buon umore che per le barzellette idiote raccontate da Phin che
ormai era completamente andato per tutti i drink che si era scolato. Colin e
Paul ridevano come pazzi continuando a dare colpi al tavolo, Kim alzava gli
occhi al cielo infastidita per la loro stupidità e ogni due secondi
tirava fuori lo specchietto dalla borsa per controllarsi i capelli e il trucco,
Kevin invece…beh Kevin era costantemente con il cellulare in mano, a
quanto ne sapevo era da più di tre giorni che la ragazza che aveva
conosciuto in discoteca non si faceva sentire. Probabilmente era perché
aveva visto le sue foto da ricercato, ma ora che le foto erano state tolte, lei
ancora non lo aveva chiamato e non rispondeva ai suoi messaggi. Mi dispiaceva
tantissimo vederlo così…non avere più sue notizie
evidentemente lo stava distruggendo. Mi sentivo quasi in colpa: io avevo una
ragazza ed ero al settimo cielo, lui invece stava da schifo.
-Kev cos’è quella faccia,
dai!- Lo spronai dandogli una leggera spinta sulla spalla in modo scherzoso.
-Ci sono tante di quelle fighe qui
intorno.- Commentai guardandomi in giro fintamente interessato. Nessuna di
quelle ragazze, per quanto fossero belle, mi interessava. Non mi fermai neanche
a pensare al fatto che per me che in genere cambiavo le tipe a letto una volta
alla settimana non fosse normale.
-Non dire cazzate Dave.- La voce
strascicata che gli uscì quasi mi spaventò. Ma quanto aveva
bevuto? Incominciò a bere un altro po’ del suo drink prima di
continuare a parlare socchiudendo gli occhi serio. –Tu riesci a vedere
qualcun'altra al di fuori di Allison?-
Stavo portandomi il bicchiere di nuovo
alla bocca, ma sentendo quella frase mi bloccai con la mano a mezz’aria.
-Cosa?- Chiesi inizialmente non capendo.
-Non fare il finto tonto. Puoi capire
benissimo come mi sento, quando eri arrabbiato con Allison non sei riuscito ad
andare a letto con nessuna, cosa che non è di certo da te.-
Ci riflettei un attimo su. Sì,
capivo come si sentiva.
Avevo tentato diverse volte dopo la storia
di quella festa in barca ad andare a letto con altre ragazze più per
rabbia che per desiderio, ma ogni volta che stavo per farlo mi ritornava in
mente sempre Allison. Immaginavo che fossero suoi i seni che stringevo fra le
mani, che fossero suoi quei gemiti strozzati che tappavo con la mia bocca, che
fossero le sue labbra carnose quelle che stavo baciando…
Ed ogni volta finiva sempre con me che
respingevo bruscamente la povera mal capitata, insultandola per quello che
Allison mi aveva fatto e allo stesso tempo arrabbiandomi perché non
fosse lei…Avevo rischiato seriamente di impazzire, era stata tremendamente
frustante quella situazione…
Kevin continuò ad ingurgitare la
brodaglia contenuta in quel drink senza aspettare una mia risposta e come
riflesso automatico gli sfilai il bicchiere dalle mani e lo appoggiai al tavolo
contrariato.
-Che fai?- Si lamentò cantilenando
come un bambino.
-Kevin tu non reggi l’alcool lo sai.
Credo tu abbia bevuto già troppo.- Lo rimproverai con lo sguardo
sperando che capisse che stava esagerando e che l’alcool non lo avrebbe
di certo fatto sentire meglio.
-Il fegato è mio, posso bere quanto
mi pare.- Affermò di nuovo capriccioso, afferrando il bicchiere poggiato
sul tavolo e ricominciando a bere.
Sospirai prima di strapparglielo
nuovamente dalle mani e di darlo alla cameriera che passava di lì in
quel momento. –Lo porti via per favore. E non gliene porti altri.-
Indicai Kevin con un cenno e lei annuì sorridendo gentile.
-Perché ti devi sempre fare i cazzi
miei?- Protestò lui accasciandosi sul tavolo sfinito.
-Io?Ma se sei tu che rompi sempre i
coglioni dicendomi cosa fare con Allison.- Ridacchiai sperando di tirargli su
di poco il morale.
-Quello perché tu ti stavi
comportando da coglione e stavi sbagliando tutto con lei.- Borbottò con
voce strascicata. –Ammettilo che senza i miei consigli saggi non sapresti
cosa fare.- Teneva ancora la testa appoggiata al tavolo, ma sentivo dalla voce
che aveva disteso le labbra in un sorriso e quello mi tranquillizzò
abbastanza.
-Forse un po’ è vero.- Ammisi
sghignazzando.
Ignorai le risate di Phin, Colin e Paul
che ormai erano completamente ubriachi pure loro, prima di guardare Kim con
aria seria.
-Va bene.- Capì subito. –Li
accompagno io loro, tu pensa al depresso dal cuore infranto.- E detto quello
dopo aver sbuffato si alzò dal tavolo e si trascinò dietro gli
altri idioti a suon di ceffoni.
Accompagnai Kevin nella nostra stanza:
durante il tragitto non faceva che balbettare frasi senza senso su Vicky e su
una certa Angela che a quanto avevo capito era la stessa ragazza di cui mi
aveva parlato nei giorni seguenti. Bah, stava proprio delirando…
Mi ritrovai a pensare che l’amore da
sempre riduceva a pezzi le persone. Eppure perché io ero così
felice?Perchè io non ero mica innamorato…o almeno era quello che
cercavo di ripetermi in continuazione.
Una volta messo Kevin a letto ed essermi
assicurato che stesse dormendo, ci pensai un po’ su.
Non facevo che pensare a lei, la sognavo
di notte, quando la vedevo il cuore mi batteva come quello di un mocciosetto
alla sua prima cotta e non c’era nessun’altra ragazza che
desiderassi quanto desideravo lei. Anzi, le altre non le desideravo proprio.
Le labbra mi si stesero automaticamente in
un sorriso prima che me ne rendessi conto. Ok forse, ma ci tenevo a
sottolineare il forse, ero innamorato. Altrimenti per quale altro motivo
stavo sorridendo come un coglione al nulla nel buio della mia stanza?
Allison’s pov
Ero seduta sulla mia scrivania per cercare
di studiare quel poco di storia che mi mancava per il giorno dopo. Eppure proprio
non ci riuscivo…l’ultimo neurone era andato già da un bel
po’. Nel mio cervello proprio non c’era spazio per la Rivoluzione
Francese, era troppo occupato a formulare altri pensieri su una
persona…un ragazzo per la precisione, un bellissimo angelo dai capelli
biondi che mi faceva incendiare le guance e battere il cuore
all’impazzata ogni volta che lo pensavo…
Un rumore alla mia destra mi fece
distrarre.
Mi alzai di scatto fissando la persona che
stava bussando alla mia finestra bloccandomi un millesimo prima di lanciare un
urlo, non appena riconobbi chi fosse.
Sembrava quasi che i miei pensieri si
fossero materializzati. –David!- Esclamai sorpresa indecisa sul da farsi.
Non sapevo se incavolarmi con lui per avermi spaventata o se correre ad
aprirgli ed abbracciarlo per la gioia che mi aveva fatto provare solo
vedendolo.
-Che ci fai qui?- Chiesi aprendogli la
finestra e tappandomi subito dopo la bocca con la mano non appena mi resi conto
di aver alzato un po’ troppo la voce.
-Secondo te?- Borbottò pungente,
scavalcando con la gamba destra la finestra.
-Oddio, entri dalla finestra come Edward
Cullen!- Strepitai saltellando sul posto entusiasta.
Si bloccò metà dentro e
metà fuori dalla stanza, socchiudendo appena gli occhi e fissandomi
innervosito.
-Ancora con questo tipo?-
Ridacchiai della sua espressione.
–Che c’è, sei geloso?-Lo provocai mentre finiva di entrare, richiudendosi poi la finestra alle
spalle.
-Certo, come no.- Alzò gli occhi al
cielo.
-Non hai motivo di essere geloso idiota.-
Non sembrava molto contento di essere insultato. Sorrisi maliziosa.
–Primo Edward non esiste e secondo, se anche esistesse, non sarebbe mai
neanche vagamente bello e sexy quanto te.- Per quanto sembrassi sicura nel
dirlo, non potei evitare di arrossire per l’imbarazzo. Sembrò
gradire il mio complimento visto il ghigno che fece.
-Vorrei ben vedere. Nessuno è al
mio livello.-
Hn. Presuntuoso.
Si avvicinò a me in un lampo e le
sue braccia mi cinsero la vita. Sussultai a quel contatto; le sue mani fredde
sfioravano la mia pelle nuda e calda sotto la maglietta del pigiama. Il mio
respiro era affannato per il desiderio, esattamente come, lo sentivo, il suo.
-Non credi che adesso tocchi a te fare
qualche complimento?- Mormorai con voce roca, trattenendomi dall’impulso di
baciare quelle labbra divine.
-Del tipo?- Soffiò stringendomi
ancora di più a sé e avvicinandosi con la faccia.
-Del tipo che anche io sono sexy e bella.-
Civettai con malizia, allacciandogli il collo con le braccia e provocandomi
come una scarica elettrica per tutto il corpo per via di quellavicinanza.
Ridacchiò, interrompendo un attimo
il contatto visivo, cosa che mi diede un fastidio immenso. Mi ero sentita quasi
persa non appena aveva distolto lo sguardo.
Pensavo che mi dicesse che non lo ero affatto,
invece non smentì la cosa. -È sottointeso che lo sei.- I suoi
occhi tornarono a guardare i miei e la sensazione di benessere che sentivo
prima ritornò.
-Davvero?- Chiesi ormai completamente
fusa. Non riuscivo tanto bene a capire quello che mi stesse dicendo, ormai mi
ero totalmente persa nei suoi occhi verdi che sembravano brillare di vita
propria.
-Sì, non immagini neanche
lontanamente quanto tu lo sia.- Mi sussurrò all’orecchio facendomi
chiudere gli occhi per i fremiti di piacere provati nel sentire la sua voce
così vicina.
-Ho rischiato di impazzire oggi senza
vederti.- Bisbigliò ancora incominciando a mordicchiarmi il lobo e
facendomi di nuovo venire i brividi che arrivarono fino al basso ventre
scuotendomi tutta da dentro.
Non risposi, non ci riuscivo, non avevo
già più fiato. Mi limitai semplicemente a stringerlo di
più a me e a ricambiare il suo bacio non appena posò le sue
labbra sulle mie. La mia bocca si schiuse subito consentendo l’accesso
alla sua lingua che incominciò un’ennesima lotta con la mia.
Chissà se mio padre fosse entrato
in quel momento…Ah, mio padre!
Mi staccai da David lasciandolo un attimo
interdetto, correndo in fretta alla porta.
-Che c’è?- Chiese confuso e
abbastanza infastidito dopo essersi ripreso.
Feci scattare la serratura della mia
porta prima di tirare un sospiro di sollievo.
-Invece di essere così acido
dovresti ringraziarmi, pensa se fosse entrato mio padre!- Sbottai rossa in
volto un po’ per il bacio e un po’ per l’imbarazzo che mi
avrebbe provocato farmi beccare dai miei con un ragazzo. Non un ragazzo
qualsiasi poi, ma David Woldrich.
-E allora?- Incrociò le braccia al
petto indifferente. –Mi sarei presentato educatamente da bravo
fidanzatino di sua figlia.- Sghignazzò facendomi avvampare ancora di
più. Quanto mi piaceva quel suo modo così arrogante di
sorridere…
-Divertente.- Commentai senza un minimo di
sarcasmo nella voce, sedendomi sul letto seccata. Prendeva sempre tutto alla
leggera.
Inarcò il sopracciglio in un gesto
tremendamente sensuale. -È un invito?- Chiese non abbandonando quel
sorriso spavaldo di prima.
Non afferrai subito il significato di
quella domanda, ma quando lo capii mi alzai di scatto con le guance incendiate
per l’indignazione.
-Cretino!Esci dalla mia camera, ora!- Cercai
di spingerlo appoggiandogli le mani sulle spalle, ma non si mosse di un
millimetro.
Scoppiò a ridere. –Dai,
scherzavo!Te la prendi sempre per tutto.-
Sbuffai smettendola di spingerlo.
–Sei tu che devi sempre rovinare tutto con battutine o domande a doppio
senso.-
-Reagisci così solo perché
ti imbarazzano, però sono pronto a scommettere che sotto sotto ti
piacciono.-
Prima che potessi protestare nuovamente,
si avvicinò fulmineo e mi baciò. Opposi resistenza solo per i
primi due secondi, poi dischiusi la bocca e mi lasciai andare a quel piacevole
supplizio; le sue labbra avevano il potere di annullare completamente la mia
volontà.
Lo attirai a me con forza, prima di finire
-non più di tanto casualmente- sul letto.
Gli sbottonai in fretta la camicia, continuando
a mordicchiargli e a succhiargli le labbra, assaporando il suo sapore
completamente drogata da lui.
Infastidita dalla presenza di
quell’inutile indumento, glielo feci scivolare sulle spalle
togliendoglielo definitivamente. Gli accarezzai il petto scorrendo sui suoi
addominali perfetti fino ad arrivare alle sue spalle.
Nello stesso momento lui incominciò
a risalire dalla coscia fino alla maglietta, passandoci poi sotto e fermandosi
ai miei seni.
Mi lasciai sfuggire un sospiro di piacere
non appena incominciò a stuzzicare il capezzolo con la mano,
avvinghiandomi ancora di più a lui con le gambe.
Sentivo chiaramente la sua eccitazione
premere contro il mio ventre, ma non fui per niente imbarazzata per quel
contatto, anzi, lo bramavo ed iniziai a desiderare che quei pantaloni non ci
fossero.
Non avevo mai provato niente del genere
con nessuno, quando era capitato che qualche ragazzo mi toccasse, mi ritraevo
infastidita. Con David era diverso, desideravo il suo tocco più di ogni
altra cosa. Erano…nuove per me quelle sensazioni che mi stavano divorando
da dentro. Sentivo come una voragine nella pancia, non c’era più
niente lì, se non quella sensazione dolorosa e piacevole che solo lui
riusciva a farmi provare.
Non appena mi tolse la maglietta,
sostituì la sua mano con le sue labbra che cominciarono a leccare quel
punto sensibile facendomi letteralmente vedere le stelle. Ero più che
sicura che riuscisse a sentire il mio cuore, completamente impazzito ormai,
uscire quasi dal petto per la velocità con cui stava battendo.
Non capivo più niente, non vedevo
più niente, ero completamente accecata dall’eccitazione che
sentivo sempre di più dentro di me.
Mi lasciai scappare un altro gemito, non
riuscivo a controllarmi, non riuscivo proprio a chiudere la bocca da cui ormai
uscivano solo sospiri di piacere.
L’avrei fatto con lui?Sarebbe stata
quella la mia prima volta?Alla seconda domanda non avevo risposta, ma alla
prima potevo rispondere tranquillamente di sì. Volevo farlo con lui.
Dai seni incominciò a scendere
sfilandomi contemporaneamente i pantaloni.
Stavo bruciando dentro, lo
desideravo da morire, per quanto fosse stato imbarazzante anche solo pensarlo,
mi piaceva essere accarezzata da lui.
Non persi tempo a fermarmi per chiedermi
che cosa stessi facendo, ormai avevo perso ogni traccia di razionalità,
avevo perso completamente il controllo di me stessa.
Questa volta non lo fermai mentre mi
sfilava i pantaloni, lo aiutai alzando le gambe per semplificargli il gesto,
mentre le mani le usai per cercare di aprire la cintura e quel fastidioso
bottone dei suoi pantaloni che desideravo solo togliere.
Non appena incominciò ad
accarezzare il centro della mia femminilità, mi lasciai sfuggire un
altro gemito, questa volta un po’ più rumoroso, che lui
tappò dolcemente con le sue labbra.
Il rumore di una maniglia che si abbassava
mi fece -ci fece- sobbalzare e quasi il cuore mi arrivò in gola
dallo spavento.
-Lily?Lily tesoro, ma ti sei chiusa a
chiave?-
Guardai velocemente David allarmata e
quello che vidi dovevo ammettere che mi piacque da morire. Il suo sguardo era
completamente appannato dal desiderio e sicuramente doveva esserlo anche il mio
visto che sorrise compiaciuto.
-Tua madre è un’esperta nel
rompere le scatole nel momento meno opportuno.- Distolse lo sguardo continuando
a sorridere, nonostante l’espressione irritata che aveva assunto non
appena aveva sentito quella voce al di là della porta. Aveva il fiatone
e la sua voce rauca mi fece venire da subito la pelle d’oca.
-Lily?- Continuò ancora mia madre
bussando. Ma brava, bussava dopo. Dovevo spiegarle che anche io avevo una
privacy cavolo!
David scese svelto dal letto dopo aver
fatto un respiro profondo, allacciandosi –con mio rammarico- cintura e
bottone che dopo minuti di armeggio ero finalmente riuscita a slacciargli.
Dovevo dirgli di mettersi pantaloni più facili da slacciare,
cos’erano a prova di bambino quelli?
-Sì mamma, aspetta un attimo.-
Risposi sorprendendomi della mia voce che era uscita quasi strozzata.
-Tutto bene?- Mi chiese ancora lei
insospettendosi. Mannaggia.
-Sì, va tutto bene, arrivo subito.-
Cercai di mantenere la voce ferma mentre mi infilavo di nuovo pantaloni e
maglietta del pigiama.
-Fuori…- Bisbigliai a David
spingendolo verso la finestra.
C’era la tettoia fuori per fortuna,
la mia era una casa più o meno in stile Dawson’s Creek, quella
dove Joey si arrampicava tutte le sere per entrare nella camera del suo
migliore amico; solo che da me non c’era la scala. Mi venne automatico
quindi pensare come diavolo aveva fatto David ad arrampicarsi senza
scala…certo c’erano gli alberi, ma era da pazzi arrampicarcisi su!
-La mia camicia!- Protestò lui
mentre lo buttavo fuori mezzo nudo. Una visione divina di sicuro per la mia
vicina di casa…e di certo anche per me.
Presi la sua camicia e gliela buttai
addosso in fretta, beccandolo in piena faccia e accennando poi un sorriso di
scuse.
-Mi dispiace è per il tuo bene.-
Mormorai baciandolo poi a stampo, -Aspetta qui, faccio in fretta.- Aggiunsi
prima di richiudere la finestra. Dovevo ancora parlargli di quel cavolo di
ballo, lui riusciva sempre a distrarmi!
-Lily!- Esclamò mia madre
impaziente da dietro la porta.
-Eccomi scusa!- La aprii guardandola con
un finto sorriso innocente. –Che c’è mamma?-
-Che hai fatto?- Spalancò la bocca
sorpresa.
Non capendo a cosa si stesse riferendo
corsi allo specchio e solo in quel momento capii: avevo i capelli completamente
arruffati, la maglietta al contrario, le guance sembravano infiammate da quanto
erano rosse, le labbra gonfie per via di tutti quei baci e gli occhi…beh
gli occhi erano qualcosa di assolutamente stupendo; brillavano di gioia. Non
avevo mai visto i miei occhi così accesi, sia di desiderio che di
felicità.
Mi girai verso mia madre arrossendo ancora
di più… -Beh, stavo dormendo.- Fu la scusa più plausibile
che mi venne in mente. Per i capelli arruffati poteva valere dai…
-Con la luce accesa?- Domandò
scettica.
Lanciai un autentico sguardo di panico
alla lampadina accesa della scrivania. –Sì ehm…- Brutta cosa
l’ehm. –Stavo studiando e mi sono addormentata.- Spiegai
annuendo per dare più enfasi alle mie parole.
Sembrò accettare malvolentieri
quella spiegazione, non ci credeva più di tanto.
-Come mai ci hai messo così tanto a
venire ad aprire?- Mi squadrò attentamente socchiudendo gli occhi.
-La stanza era in disordine.- Mi morsi il
labbro in un gesto che doveva sembrare di scuse, ma che invece feci per
rimproverarmi quella pessima improvvisazione.
-E tu ti arrabbi sempre quando lo
è, l’ho messa un attimo a posto.- Continuai cercando di apparire
tranquilla.
-Mi sembrava che stessi parlando con
qualcuno però…- Incominciò pensierosa aprendo il mio
armadio e guardandoci dentro.
-Sì?- Feci roteare lo sguardo per
la stanza ingenua. –Beh avevo la televisione accesa prima, devi aver
sentito quella.- Scrollai le spalle. La cosa poteva essere tranquillamente
plausibile visto che io un sacco di volte studiavo con la televisione accesa
che usavo per farmi compagnia.
Mia madre mi esaminò per un altro
periodo di tempo che a me parve infinito prima di aprirsi in un largo sorriso.
–Probabile.- Mi baciò sulla guancia affettuosa prima di dirigersi
verso la porta. –Mi raccomando adesso dormi tesoro che è tardi.
Buonanotte.-
-‘Notte mamma.- Sorrisi anche io
sospirando poi di sollievo non appena la porta si richiuse.
Attesi un altro po’ prima di
richiudere la porta a chiave; sempre meglio non rischiare di nuovo.
Mi precipitai alla finestra aprendola di
fretta e con il cuore a mille.
David era seduto lì a fianco e si
stava fumando tranquillamente una sigaretta. Come mi vide la spense sulle
tegole e ridacchiò della mia espressione. –Sei una pessima
attrice. Dovevi riordinare la stanza, eh?-
Sfoderai uno dei miei più temibili
sguardi d’odio. –Idiota.- Incrociai le braccia al petto offesa.
Volevo vedere lui ad improvvisare in così poco tempo!
-Dove pensi di buttarla quella?- Aggiunsi
poi infastidita facendo un cenno alla sua sigaretta.
-Non lo so…non hai un cestino in
camera tua?- Si alzò e si diresse verso la finestra per entrare.
-Eh no.- Lo bloccai poggiandogli le mani
sul petto e provocandomi l’ennesima scarica di piacere per tutto il
corpo. –Hai voluto fumare?Ora ti arrangi, non la butti in camera mia.-
Ghignò divertito. –Allora la
butto giù.- fece per sporgersi, ma lo bloccai con le mie proteste.
-No!Mio padre non butta mai le sigarette
in giardino se ne vedesse una si insospettirebbe!- Senza contare che avrebbe
potuto anche pensare che fossi io a fumare.
Inarcò il sopracciglio facendomi
cedere. –Va bene, buttala qua.- Sbuffai spostandomi per farlo entrare di
nuovo.
Una volta buttata la sua schifosissima
sigaretta nel mio cestino, che poi avrei prontamente svuotato il prima
possibile, incominciai ad affrontare il discorso “ballo”.
-David c’è una cosa di cui ti
vorrei parlare…-
-Parlare?- Soffiò malizioso
avvicinandosi.
Alzai gli occhi al cielo.
–Sì, parlare. Perciò adesso calma un attimo gli ormoni e
ascoltami.-
Se fosse stato per i maschi il verbo
“parlare” poteva essere tranquillamente soppresso.
Loro le parole le usavano raramente, o
forse era meglio dire mai.
Lui si sedette sul mio letto aggrottando
la fronte un po’ contrariato, ma zittendosi per ascoltarmi, cosa che
apprezzai.
Vederlo sul mio letto non è che
aiutava molto il mio cervello però…in quel momento l’idea di
parlare non entusiasmava neanche me…
-Ehm…nella mia scuola, ogni anno, si
organizza una specie di ballo.- Ed ecco che ricominciavo a torturarmi le mani,
ormai lo aveva capito di sicuro pure lui che ero nervosa. -Il ballo di fine
anno: andarci è obbligatorio ed in più fornisce crediti extra.-
Precisai incominciando a muovermi sul posto irrequieta. Lui non faceva una
piega, come al solito si era dipinto quella maschera di freddezza sul volto che
mi impediva di capire a cosa stesse pensando.
-Mi piacerebbe da morire andarci con
te…- Abbassai lo sguardo a disagio. –Nessun altro ragazzo sarebbe
perfetto quanto lo sei tu.- Ed era la pura e semplice verità.
Perché lui, nonostante i difetti, era perfetto per me.
–Però, mi rendo conto che chiederti di accompagnarmi
sarebbe…- Non sapevo che parola usare.. –Egoista,- ecco. –Da
parte mia…insomma, sarebbe come esporti ad un pericolo inutile, qualcuno
potrebbe riconoscerti e…- Mi bloccai alzando finalmente lo sguardo e
notando con un certo stupore che stava sorridendo. Non era un ghigno, no. Ma un
sorriso. Ed era raro vederlo sorridere in quel modo. Quanto era
bello…
-Sei stupenda quando fai tutti questi giri
di parole per dire una cosa semplicissima, lo sai?- Il suo sorriso si
allargò facendo mancare un battito al mio cuore.
-Non è un rischio per me andare ad
un ballo. Certo non sarebbe prudentissimo, ma non c’è da
preoccuparsi. Quindi mi farebbe più che piacere accompagnare la mia
ragazza.- Piegò di poco le labbra in un gesto tremendamente provocante
che mi fece aumentare i battiti all’impazzata. Quanto mi piaceva quando
diceva che era la sua ragazza, avrei voluto che lo ripetesse
all’infinito.
Le mie labbra si incurvarono da sole in un
sorriso ed il mio cuore si gonfiò di gioia.
-Oddio, oddio, grazie!- Esultai
saltellando per la felicità come una cretina per la stanza prima di
buttarmi addosso a lui per abbracciarlo. Lui rimase abbastanza stupito per
quella reazione e non appena lo abbracciai di slancio, cademmo all’indietro
sul letto. –Grazie!- Dissi ancora mettendomi quasi a piangere per
l’emozione.
-Di niente tesoro, potresti solo togliere
il ginocchio da lì?- Chiese con voce strozzata.
Mi alzai di scatto rossa per
l’imbarazzo. –Oddio, scusa!- Esaminai la sua espressione
preoccupata.
-Tranquilla, lascia stare, è che
non ero preparato a tutto questo entusiasmo.- Commentò trattenendo una
risata. Sospirai di sollievo non appena capii…sì insomma di non
aver compromesso niente.
Lo abbracciai di nuovo con meno slancio di
prima. –Oh, grazie davvero!- Non riuscivo a smettere di dirlo,
l’idea di andarci con lui a quel ballo mi rendeva troppo felice per poter
anche solo pensare di spegnere il sorriso che avevo in viso.
Quanto era bello poi abbracciarlo…sentire
il suo profumo che mi arrivava fino all’anima e sentire le sue braccia
forti stringermi. –Dovrei assecondarti più spesso se le tue
reazioni sono così.- Constatò divertito.
Mi staccai da lui abbozzando un sorriso
malizioso. –Ora credo sia meglio che tu vada.-
Piegò il sopracciglio incredulo.
–Mi stai cacciando?-
-Devo andare a scuola domani. E tu prima
stavi fumando, ricordi cosa ti ho detto l’altra volta?-
Impallidì non appena vide le mie
labbra distendersi in un ghigno –avevo imparato da lui a farli- sadico.
-Continua a fumare e andrai in bianco per
un bel po’.- Gli sussurrai all’orecchio allontanandomi di scatto
prima che lui potesse afferrarmi.
-Non è giusto!- Protestò
appoggiando le mani sui fianchi. –Io allora non ti accompagno al ballo.-
Credeva di potermi battere
ricattandomi?Mai. Non immaginava quanto poteva diventare perfida una donna, le
ragazze con cui era stato lui evidentemente erano solo bamboline prive di
volontà.
Il mio sorriso si allargò. –E
io ci vado con un altro.- Geloso com’era non lo avrebbe sopportato di
certo.
-Ma…sei proprio una stronza!-
S’indignò facendo una smorfia.
-Ho imparato da te.- Civettai sbattendo
più volte le palpebre. –Ci vediamo domani tesoro mio.- Lo baciai a
stampo, sentendo un fuoco bruciare dentro di me. Desideravo ardentemente
approfondire quel bacio, ma così gliel’avrei data vinta. Mi
staccai subito ridendo dell’espressione di disappunto che gli si era
dipinta sul volto. –Buonanotte.- Dissi ancora mentre usciva sbuffando dalla
finestra.
Avevo pensato giusto prima, si era davvero
arrampicato sull’albero. Guardai ansiosa dalla finestra che non si
facesse male e quando lo vidi scavalcare il cancello mi tranquillizzai.
Mi girai ed iniziai a saltare per la
stanza come una deficiente. Morivo dalla voglia di urlare dalla gioia, ma i
miei sarebbero venuti di sopra a vedere se la loro figlioletta fosse ancora
sana di mente.
Mi avrebbe accompagnato al ballo!Oddio,
volevo davvero urlarlo. Come una fottutissima e stupidissima adolescente
innamorata.
Salii sul letto ed iniziai a saltare anche
sopra quello, avevo bisogno di sfogare il mio entusiasmo.
Ero innamorata. Innamorata, innamorata,
innamorata. Che bella parola. Sentivo il cuore colmo di gioia e amore. E lui
era quel ragazzo, quello che mi faceva battere il cuore
all’impazzata solo guardandomi, era il ragazzo perfetto.
*To be continued*
Lo so…sono schifosamente in
ritardo…non ho proprio parole per dirvi quanto mi
dispiace…sarà banale, ma ho davvero avuto tanto da studiare ieri,
oggi avevo filosofia, geografia, chimica e storia dell’arte -.- e meno
male che di solito il mercoledì non ho da studiare…>.<
Vi chiedo ancora scusa, mi riduco sempre
all’ultimo a rispondere alle vostre recensioni, ma questa volta non
potevo proprio postare senza rispondervi >.<
Se dovessi tardare ancora (cosa che mi
assicurerò non succeda, inizierò a rispondere a mano a mano alle
vostre recensioni per non restare indietro), avviserò comunque sul forum
=)
Beh che dire del cap? Questo è in
assoluto uno di quelli che mi piace di meno, è stupido, banale,
sdolcinato, inutile, ripetitivo…proprio brutto -.-
Il prossimo sarà più bello e
sono lieta di annunciarvi che nel prossimo conoscerete finalmente la storia di
Kevin :D Non la sua storia con Vicky però (quella la racconterà
lei), solo la sua storia personale.
Scrivere dal pov di Kevin mi è
piaciuto tantissimo, spero che piacerà anche a voi leggerlo :P
In questo capitolo viene nominato il ballo
di fine anno…ballo che sarà molto importante, non tanto per i
protagonisti, ma per Angie, Vicky e Kevin^^
Beh vi lascio alle vostre meritatissime
risposte =)
Un bacione immenso e grazie per la
pazienza che avete con me nonostante i miei ritardi >.< Bec :D
Ps: appena posso posterò anche le
risposte allo scorso capitolo >.< Non me ne sono dimenticata^^”
*Spoilerino sul prossimo capitolo*
Pov Dave: -Ma se sembravo una suora!-
Sbottò incrociando le braccia.
Wow, forse per la prima volta eravamo
d’accordo su qualcosa.
-Lo sembravi, ma non lo sei.- E detto
quello mi avvicinai velocemente a lei che aveva assunto un’espressione
perplessa.
La baciai, spingendola con delicatezza
dentro il camerino.
-Ti voglio Allie…Ti voglio da
impazzire…-
Pov Kevin: Due anni dopo incontrai per la prima
volta quello che poi sarebbe diventato il mio migliore amico: David.
Non avevo mai pensato che potesse esistere
qualcuno più snob di me, eppure lui era lì, con quell’aria
altezzosa e una smorfia di sufficienza disegnata sul volto, come se si fosse sentito
superiore a tutti noi.(Non
sapevo che pezzo mettervi del suo pov xD)
Pov Allison:
-Ti do fastidio?- Chiesi non staccando la bocca di un centimetro dal suo
collo perfetto e depositandovi poi un bacio.
Sentii una risata soffocata in risposta.
–Scherzi?Mi stai letteralmente facendo impazzire…-
Si intitolerà: Love, Friendship and
Family (Amore, amicizia e famiglia)
Detto questo, vi ricordo il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia
>.<
Iscriversi a forum community
è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’
con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete
pubblicizzarlo^^
Sul forum ho postato il primo
pezzo del prossimo capitolo, alcuni capitoli di un’altra storia che sto
scrivendo e un capitolo in più di Kidnapped by Love dalla parte di Dave
che appena avrò il mio portatile posterò anche qui su efp (:
Dimenticavo, per essere
abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)
Altro avviso importantissimo
poi non rompo più :P
La mia carissima amica Chiara
(fallsofarc) ha avuto l’idea di convertire il suo forum e di farlo
diventare un luogo accessibile a tutti gli amanti della scrittura (lettori e
autori) e della grafica…o semplicemente…delle chiacchiere xD
Quindi ovviamente tutti sono i
benvenuti, vi lascio il link ;)
lucyette: Ciao
carissima! =D Ti ringrazio per i complimenti al capitolo, per me è
sempre un sollievo sapere che non sono troppo sdolcinata; il romanticismo ci
vuole, ma come hai detto tu nella giusta dose ;)
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto,
soprattutto la scena fra Dave ed Allie, per me scrivere queste scene a rating
arancione è sempre un problema, lo confesso xP
Un bacione grande, grazie per il sostegno,
Bec =D
Pinklady1986: Ciao!!
=) Ti ringrazio tantissimo per tutti i tuoi complimenti, sei troppo gentile,
grazie^^
Spero che continui a piacerti anche con i
prossimi capitoli, un bacione, Bec =D
Ebbi: Ciao
carissima!*__* Ormai non so più come ringraziarti per tutti i tuoi
complimenti, sei sempre carinissima e un singolo grazie mi sembra davvero troppo
poco e banale >.<
Mi fa piacere che il pezzo sulla spiaggia
ti sia piaciuto** Perché ce ne sarà un altro più o meno
simile fra due capitoli e ti anticipo che Dave dirà qualcosa sul suo
passato…;)
Che strano che ti abbiano bloccato
l’account! Hai provato a contattare gli amministratori? A me era successo
una volta, me lo avevano bloccato perché avevo inserito
l’indirizzo e-mail sbagliato e a loro risultava inesistente >.<
Spero che il problema si risolva presto =)
GRAZIE davvero per il sostegno, un bacione
grande, Bec^^
sbrodolina: Ciao
carissima!! =D Addirittura ti ho fatto piangere?? Non so se sentirmi lusingata
o in colpa :P
Sono davvero contentissima che lo scorso
capitolo ti sia piaciuto così tanto^^
Se io riesco a scrivere frasi che ti
lasciano basita, tu riesci a scrivere recensioni che mi fanno esattamente lo
stesso effetto** Non so davvero cosa dire, sei carinissima, grazie^^
Eh sì, alla fine se lo sono dati a
vicenda il loro primo bacio, l’idea ce l’avevo già
dall’inizio xD
Cercherò di aggiornare molto
più regolarmente da adesso in poi, risponderò alle recensioni
subito, così avrò il capitolo già pronto per il prossimo
mercoledì ;)
Un bacione grandissimo, grazie per il
sostegno, Bec :D
silvietta_in love 4ever: Ciao
tesoro!! =D Sono un mostro spregevole, non sono ancora riuscita a recensire la
tua bellissima storia scusa >.< appena posso mi metto in pari e
recensisco anche il capitolo che mi sono persa ;)
Eh sì, da adesso in poi
cercherò di postare regolarmente…trascurando lo studio anche xD
Aahahah, scherzo, purtroppo non si può fare ù_ù
Però il prossimo capitolo lo avrete puntualmente mercoledì,
promesso ;)
Ti ringrazio sempre per tutti i
complimenti, sei gentilissima come sempre^^
Un bacione grandissimo, al prossimo cap,
Bec =)
Sabry87: Ciao
tesoro!! =D Eh sì, il fratellino di Allison è proprio uno
stronzetto…ù_ù purtroppo per lui ho preso spunto dal mio di
fratellino e ti assicuro che è davvero insopportabile xD
Grazie come sempre per i complimenti cara,
un bacione grandissimo, Bec ;)
camii: Ciao
Camii!!! =D
Eh sì, Dave ed Allie sembravano
proprio due ragazzini de “Il tempo delle mele”, infatti mentre
scrivevo mi è venuto in mente proprio quel film xD
Sono contenta di sapere che per te il
capitolo non è eccessivamente sdolcinato, temo sempre di essere troppo
mielosa e banale :P
Ahahahah, il fratellino di Allison
è proprio odioso sì! Sembra che abbia fatto apposta a stare a
casa -.- pensa che per lui ho preso spunto dal mio di fratello, quindi sono
messa proprio male xD
Se la scena sulla spiaggia ti è
piaciuta, sarai contenta di sapere che ce ne sarà un’altra fra due
capitoli e sarà lì che Dave accennerà qualcosa sul suo
passato ;)
Grazie ancora per i complimenti carissima, un bacione grandissimo, Bec :D
sonietta: Ciao
Manu!! =D Ti ringrazio tantissimo per tutti i complimenti, sono contenta che la
scena fra Dave ed Allison ti sia piaciuta**
Lui è troppo orgoglioso per
chiedere a lei di essere la sua ragazza, perciò dice quella frase ;)
Mentre scrivevo mi ha fatto quasi tenerezza xD
Ti do ragionissima sul fatto che il
fratellino di Allie sia odioso, pensa che ho preso spunto dal mio di fratello,
quindi sono messa proprio male -.-
Grazie ancora per il sostegno, un bacione
grande, Bec =)
Punk936: Ciao
carissima!!! :D Sono contentissima di sapere che anche questo capitolo ti
è piaciuto*_* Sei sempre gentilissima con tutti questi complimenti, grazie
(:
Dave è troppo orgoglioso per
chiederle di essere la sua ragazza, per quello ha usato quella frase ;) Mi ha
fatto quasi tenerezza mentre scrivevo :P
Eh già…povera Allison ha un
fratellino che è proprio uno stronzino xD Come me del resto -.- ho preso
spunto dal mio per Nicolas…purtroppo xD
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto,
un bacione grandissimo, Bec =D
piccolinainnamora: Ciao!!!
:D Ti ringrazio infinitamente per tutti i complimenti, non immagini quanto sia
contenta di sapere che la mia storia ti piaccia così tanto*_*
Grazie per i complimenti, spero che anche
questo cap ti sia piaciuto ;) Un bacione grande, Bec =)
eulalia_17: Beaaaaaa!!!!!!
Ma comeee??!? Tu non conoscevi la canzone di Dave ed Allie??Ma è famosa,
è la colonna sonora del film Notting Hill!! Tzé, sono senza
parole xD Scherzo ovviamente, sono contentissima di sapere che ti stia
piacendo**
Oddio oddio oddio, ho poco tempo e sto
piangendo dalla gioia tesoro, tu mi fai piangere sì con queste
recensioni, mi fai vedere appannato lo schermo!!! Ti odio nel senso amorevole
del termine per queste recensioni xD
Forse non ci crederai (perché tu
critichi me, ma non sei tanto diversa mia cara ù_ù) ma i
complimenti sul mio modo di scrivere valgono tantissimo fatti da te,
perché anche tu sei un’autrice BRAVISSIMA e quindi non posso che
esserne lusingata :D
A quell’altro capitolo che nomini ne
mancano solo 3 ormai ;) tra due Dave accennerà qualcosa del suo passato
e spero tantissimo che non ti deluda >.< Perché mi dispiacerebbe
davvero tantissimo se succedesse…
Per la risposta all’altra recensione
mi dispiace tantissimo davvero ç__ç posso solo dirti che anche se
in ritardo la posterò, promesso^^
Tesoro…il tuo modo di considerare
Mark mi spaventa non poco, credo che per il bene del personaggio sia meglio
tenerlo alla larga da te xD
Solo perché sei tu ti dico che
avrai il tuo Dave in smoking a quel ballo…ma succederanno un po’ di
casini prima :P
L’accenno al rapimento mi è
venuto per puro caso, non ci avevo pensato minimamente se devo essere sincera
xD Visto quanto poco curo le mie storie?? -.-
Probabilmente se ci fossi stata tu al
posto di Allie Dave avrebbe svelato la sua storia già dal capitolo 2,
chissà quanto lo avresti stressato quel poveraccio per farlo parlare!!
xD
L’idea del loro primo bacio era
l’unica cosa che avevo in mente già dall’inizio, da quando
lei aveva detto di aver vomitato dopo che un bambino lo aveva baciato alle
elementari nel primo cap xD Sono un po’ malata di mente a pensare a
dettagli del genere, lo so xD
Scusa se la risposta fa schifo, ma ho
esattamente 4 minuti per postare, mia madre non vuole che usi il portatile -.-
Ringrazia tantissimo la Sara da parte mia
e fammi sapere poi che ne pensa del cap!!!
Un bacione grandissimo tesoro, GRAZIE PER
TUTTO IL TUO SOSTEGNO, ti voglio benissimo, Bec =)
Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto
un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.
Ovviamente la scheda di quella poveraccia della
madre di Allie dovrà aspettare ancora, visto che era sul portatile xD Ma
va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD
Ringrazio infine le 108 meravigliose persone che
hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più,
sono troppo contenta, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 103 persone che l’hanno
inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)
Capitolo 16 *** Love, Friendship and Family (Amore, amicizia e famiglia) ***
Capitolo 16: Love, Friendship and Family…(Amore, amicizia e
famiglia)
Capitolo 16: Love, Friendship
and Family…(Amore, amicizia e famiglia)
David’s pov
Stavo facendo un sogno stupendo, divino,
meraviglioso…
C’era lei che mi sorrideva e si
stava per spogliare. I capelli rossi spettinati che le incorniciavano quel viso angelico e quelle piccole mani delicate sui lembi
della maglietta che si stava sollevando lentamente…
Ma ovviamente io non potevo essere felice
nemmeno in un sogno, perché le odiosissime note di Wouldn’t itbenicedei
BeachBoys mi informarono che quel
grandissimo coglione di Kevin
era sveglio…e vivo purtroppo.
Mi portai le mani al viso disperato,
graffiandomi le guance con quel poco di unghie che
avevo.
La porta del bagno era aperta e Kevin continuava incurante della mia rabbia/disperazione a
cantare a squarciagola insieme allo stereo mentre si
faceva la barba.
-And
wouldn’t it be nice to live together, in the kind of world where we
belong!-
Preso da una foga improvvisa, mi
schiacciai la faccia con il cuscino, sperando di perdere i sensi e di
riprendere il mio sogno precedente. Purtroppo però la canzone e
soprattutto la voce di quel cretino arrivavano lo
stesso seppur ovattate.
Perché doveva rompere i coglioni tutte le mattine con la
sua stupida abitudine di svegliarsi con quella musica snervante? Perchè
per una volta che sognavo qualcosa di bello e non i soliti spari, il solito
sangue con tanto di cadaveri stecchiti, doveva
svegliarmi?!
Eppure
lo sapeva che odiavo essere svegliato da qualcuno, ero terribilmente nevrotico
appena alzato. Chiunque era nei paraggi non doveva assolutamente: parlarmi,
abbracciarmi, baciarmi, fare stupide vocine “dolci” irritanti
–e quello le ragazze lo facevano in continuazione- e toccarmi i capelli.
Ero teso come una corda di violino appena svegliato, bastava un niente per
farmi saltare del tutto i nervi.
Paroline dolci o carezze usate dalle
ragazze in un momento di nervosismo mio poi, peggioravano solo la situazione,
facendomi andare del tutto fuori dai gangheri, le
odiavo.
-Kevin…!- Digrignai a bassa voce,
con un tono di voce a metà fra quello di un
serial killer e di DarthVader
di Star Wars.
Sentendo che quella stupida canzone non
smetteva, lanciai il cuscino sullo stereo facendolo cadere.
Purtroppo l’aggeggio malefico
andò avanti con la sua musica idiota; Kevin
aveva comprato uno stereo parecchio resistente, prevedendo le mie reazioni
omicide mattutine.
-Kevin! Spegni questa cazzo di musica!- Gridai esasperato.
Lui uscì dal bagno pieno di schiuma
da barba, a petto nudo e con i capelli bagnati tutti pettinati da un lato come
negli anni 60 in stile Grease, ballando.
-Scherzi? È
così bello alzarsi con questa canzone, non credi?- Continuava a
muoversi a ritmo di musica, facendomi socchiudere gli occhi per
l’irritazione.
-No.
Toglila, muoviti!- O avrebbe fatto una brutta fine!
-Sei così tetro…io invece
adoro alzarmi con questa musica allegra!È bello svegliarsi presto la
mattina chiedendosi che cose meravigliose capiteranno in
giornata!- Enunciò tutto allegro incominciando a cantare la canzone
successiva con tanto di battiti di mani.
Oh Dio, ma che si era fumato già
dalla mattina?!
E così partì anche con la
famosa Wake me up beforeyougo go
degli Wham, sostituita da LastChristmas nel periodo
natalizio. Canzoni che avrebbe potuto tranquillamente
ascoltare mia nonna, se ne avessi avuta una.
Sospirai, troppo abituato e rassegnato
ormai al suo cervello malato per trovare la forza di reagire.
Lui continuava imperterrito a muoversi a
scatti come la canzone e a cantare:
-Goes a bang bangbang-
Mimò come un cretino il gesto di spararmi con le mani e andò
avanti-'tilmyfeet do the same-
Te lo do io il BANG BANGBANG
alle sei del mattino!!! Improvvisamente anche a me era venuta la voglia di
sparargli, ma non per scherzo…
Socchiusi gli occhi fissandolo truce.
-Che c’è?- Domandò
smettendo per un attimo di cantare.
-Niente. Stavo solo pensando che domani mattina non ti sveglierai e non mi romperai più con queste canzoni,
perché ti strozzerò nel sonno stanotte.- Dissi con voce quasi
dolce ed un sorriso tiratissimo stampato in faccia.
-Nah, ti
mancherei…Se non ti svegliassi io alle sei, tu ti sveglieresti
a mezzogiorno e non fa bene alla salute!- Mi rimproverò con il dito,
prima di girarsi e strillare il ritornello.
-Wake me up,
before you go go, don’t leave hanging on like a
yo-yo.-
Oddio, che voce spacca timpani, ci mancava
solo che si rompessero i vetri…
Lo uccido, lo uccido,
lo uccido!
Mi alzai di corsa, vestendomi in fretta e
furia, prima di poter realizzare il pensiero che mi frullava in testa di
prendere quel maledetto cd e magari usarlo per tagliargli la gola, buttandolo
poi fuori dalla finestra ovviamente.
Poco dopo aver aperto la porta per uscire,
Kevin urlò dal bagno:
-Ricordati che
hai promesso di accompagnarmi a fare shopping più tardi!-
Oddio peggio di una fidanzata.
-Sì!- Risposi io alzando gli occhi
al cielo.
Ma possibile che nessuno oltre a me si
lamentava in quel cavolo di posto?!Beati loro che non
sentivano Kevin cantare, quando faceva gli acuti era
terribile.
In corridoio incontrai Phin
e Stephen diretti verso la nostra camera.
-Buona fortuna.- Augurai loro inarcando il
sopracciglio.
-Fammi indovinare, gliWham?- Rise divertito Phin.
-Già…-
Kevin
era molto popolare per le sue canzoni…
Allison’s pov
Quella mattina a scuola era passata
abbastanza in fretta: Spyne era assente e quindi io
ed
Angie
non avevamo fatto altro che parlare durante quell’ora
di supplenza.
Ascoltai contenta le parole di Angela sul suo nuovo vestito, non riuscendo però
ad evitare di distrarmi pensando a David.
Tutta la mattina l’avevo passata
pensando a lui a dire il vero. Durante l’ora di economia
non avevo fatto altro che sorridere come una deficiente al libro che se avesse
potuto pensare mi avrebbe di sicuro dato della matta psicopatica.
Era stato inutile imporsi di smetterla di
comportarsi da idiota, era bastato che il prof chiamasse per nome un mio
compagno del corso –David, guarda caso- a farmi
andare completamente in cancrena la bocca per via di quel sorriso da ebete.
Stavo seriamente degenerando perché
leggere la parola cavaliere sul libro
di storia mi aveva addirittura fatto pensare a lui
vestito da soldato…sì, ero fuori di testa…ma solo un
pochino.
-Lily,
ma mi stai ascoltando?- DomandòAngie socchiudendo gli occhi.
No,
sto pensando a Dave vestito da cavaliere.
-Sì.- Mi girai di scatto e il suo
sguardo accusatorio mi fece cedere. –No, scusa, stavo pensando a David.- Ammisi sorridendo evitando
accuratamente di accennare alla spada e all’armatura splendente.
-Alla fine gliel’hai
detto?- Si addolcì guardandomi comprensiva.
Annuii non abbandonando quel sorriso
zuccheroso –e idiota- che ormai avevo in faccia da giorni.
-Sì, mi accompagnerà.-
Annunciai allargando il mio sorriso.
-Oddio sono così felice per te
tesoro!- Mi abbracciò ignorando le occhiate
della prof che si schiarì la voce per farci smettere di parlare. Illusa.
-Tu ci andrai con Kevin immagino.-
-Non lo so…ho provato a chiamarlo,
ma non mi risponde…comunque credo che se per
David non ci sono problemi non ce ne saranno neanche per Kevin…-
Concluse con un sorriso raggiante.
Ricambiai il sorriso entusiasta,
fregandomene della supplente che continuava nervosa a guardarci.
Avevamo passato
così tutta la mattinata, senza Angie
probabilmente non sarei proprio sopravvissuta alla
scuola.
Una volta fuori da
quella prigione per adolescenti, decidemmo di andare a fare shopping e di
passare un pomeriggio fra amiche come non succedeva da tanto.
Io ed Angie ci
“mantenevamo” con le paghette dei nostri genitori, non facevamo
parte delle classiche famiglie ricche e conosciute abitanti a Mahnattan; le nostre famiglie erano abbastanza benestanti
da potersi permettere una villetta nella periferia di quella zona, ma non
abbastanza per poter girare in limousine o comprarsi
un vestito nuovo di Valentino ogni giorno. Mio padre era conosciuto solo per il
suo ruolo nella polizia, ma non aveva mai partecipato a nessuna festa mondana
in stile Gossip Girl, cosa di cui gli ero estremamente
grata. Se mio padre fosse stato uno di quegli uomini d’affare snob
dell’alta società avrei dovuto
partecipare ad uno stupido Ballo delle Debuttanti –fortunatamente ero
stata risparmiata- e frequentare quasi per forza università come Yale o Harvard….Invece ero libera di fare quello che volevo, potevo
benissimo fermarmi con il diploma, senza andare al college.
Nonostante
non fossimo smorfiose come HelenaElbow&Co,
anche a noi piaceva da morire fare shopping, del resto, a quale ragazza non
piaceva?
La mia amica ed io mettevamo
quindi da parte ogni mese tutte le paghette che ci davano i nostri genitori,
per poi andare, una volta raggiunto un bel gruzzoletto, a fare spese pazze in
centro.
I negozi di Manhattan
mi mancavano, e parecchio anche. Tutti quei grattaceli
in pieno centro mi mettevano allegria.
Una volta
arrivati nella First Avenue
decidemmo di fermarci nel negozio di Versace, uno dei
negozi più in della città che vendeva sia scarpe che vestiti:
meta perfetta quindi.
Angie
si comprò un delizioso vestitino nero di con i
soldi della sua sudata paghetta settimanale, mentre io mi limitai a comperare
un paio di stivali tacco 7, giusto per il gusto di fare qualche piccola spesa
pazza visto che non li avrei mai indossati probabilmente. Avrei sempre potuto
regalarli a mia madre…
Mentre
camminavamo, intravidi nella vetrina di un negozio un ragazzo…dai capelli
biondi.
Strattonai Angela per un braccio,
sorridendo come un ebete mentre glielo indicavo.
-Oddio Angie, Angie!Guarda è lui!- Esclamai
entusiasta come una bambina che scarta i regali il giorno di Natale.
-Lui chi?-
Socchiuse gli occhi per cercare di vedere meglio dentro la vetrina.
-David,
no?Il ragazzo biondo laggiù!-
-Oh…- Sgranò gli occhi sorpresa. –Caspita se è figo!- Si girò verso di me annuendo seria. –Approvo.- Aggiunse sghignazzando.
-Ti spiace se vado a salutarlo?- Le chiesi mostrando una delle mie più sincere
espressioni da cucciolo bastonato.
-No vai.- Abbozzò
un sorriso. –Io intanto vado da Abercrombie a
vedere se c’è qualche modello nuovo. A più tardi!- Mi
strizzò l’occhio prima di allontanarsi.
Entrai di soppiatto in quel negozio di abiti maschili, senza farmi notare da lui.
Mi mancava un passo solo per coglierlo di
sorpresa; era di spalle e stava guardando una felpa della Lonsdale.
Gli saltai praticamente
addosso, mettendogli le mani davanti agli occhi entusiasta.
-Indovina…Ah!- Non riuscii a finire
la frase; mi aveva afferrato con forza i polsi e li aveva stortati girandosi
poi verso di me.
Non appena mi vide in faccia mi
lasciò andare sorpreso. –Ma che diavolo fai?!
Sei scema?!-
Avrei piagnucolato per il male ai polsi
come una bimbetta se non fossi stata ferita nell’orgoglio per la sua
frase. Io scema?! Ma se era
stato lui a farmi male senza motivo!
-Che diavolo fai
tu!- Sbottai massaggiandomi i polsi irritata dalla sua reazione.
Sospirò passandosi una mano fra i
capelli. –Non puoi cogliermi così di sorpresa alle spalle, poteva
essere chiunque; il mio era un meccanismo di autodifesa!-
Poggiai le mani sui
fianchi seccata, facendomi leggermente male, -Certo, e la polizia o
qualsiasi altro possibile criminale secondo te ti tappa gli occhi con
dolcezza?-
-Tu non l’hai
fatto mica con dolcezza!- Mi accusò aggrottando la fronte.
–Mi sei piombata addosso!-
-Sì, sì, certo.- Mossi la
mano davanti al viso in un gesto che voleva chiudere il discorso.
David’s pov
Come diavolo le era venuto in mente di
cogliermi così alle spalle?!
Odiavo essere colto di sorpresa da dietro,
tendevo areagire
sempre sulla difensiva casomai fosse stato un poliziotto.
Se lei avesse avuto un ragazzo normale però non avrebbe dovuto temere di
abbracciarlo da dietro e di fargli una sorpresa…
Mi morsi il labbro con forza; non era da
me scusarmi, ma in quella circostanza era proprio d’obbligo.
-Scusa, ti ho fatto male?-
Mi sentii in dovere di dire, esaminando i segni rossi delle mie mani che aveva
sui polsi.
Fece un po’ la sostenuta e
alzò le spalle con indifferenza.
-No.
Ci vuole ben altro per farmi male.- Si lasciò
andare ad un leggero sorriso rassegnato.
Sospirai un po’ più
sollevato; se non altro non ce l’aveva con me,
le mancava solo un altro pretesto per mandarmi in bianco!
-Senti, senti chi
si scusa!-
Ah già, dimenticavo che era stato
quel coglione di Kevin a
trascinarmi in centro. Lui e il suo dannatissimo bisogno
impellente di fare compere!
-Kev
fatti i cazzi tuoi da bravo.- Gli lanciai uno sguardo
in tralice attraverso i vestiti che mi impedivano bene
di vedere il suo ghigno divertito.
Ovviamente lui non lo fece. Venne fuori daquell’ammasso di
vestiti e con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia si rivolse ad Allison.
-Cara, da
quanto tempo non ci vediamo!-
Allison
ricambiò il sorriso molto a suo agio facendo poi un cenno con la mano.
-Ti prego, facci sesso insieme
perché sta davvero diventando intrattabile!- Aggiunse
quel grandissimo amico di Kevin indicandomi.
–Mi mancano le notti in cui non rientrava in camera a rompere come una
zitella acida e…-
-Kevin finiscila!-
Sbraitai interrompendolo non potendo sopportare una sola parola in
più.
Ma
che grandissimo stronzo!Ci avrei pensato io poi a smerdarlo davanti alle ragazze con cui usciva!
Lei, contrariamente a quanto potessi pensare,
sghignazzò divertita facendomi scattare all’insù il
sopracciglio piuttosto irritato. Ma brava, rideva
pure.
-Non volevi comprare qualcosa di Armani, Kev?
Su, levati dai coglioni.-
Sorrisi in modo
tutt’altro che gentile e quello bastò a
fargli capire la minaccia implicita nella mia voce.
Si tolse di torno finalmente, lasciandoci
da soli, anche se sapevo che pettegolo com’era riusciva di sicuro a
sentirci.
-Sei davvero così acido?-
Grandioso. Da quando permettevo ad una ragazza di sfottermi?Il mondo andava a rotoli…
-Certo che no.Kevin dice solo stronzate.-
E detto quello mi girai
a fulminarlo con lo sguardo quando notai che si stava di nuovo avvicinando a
noi per protestare la mia ultima affermazione.
Non era per via di Allison che ero intrattabile, io ero sempre così, di
carattere!O no?
-Ah…- Sorrise di nuovo prima di
riprendere a parlare. –Senti credi che a Kevin
dispiaccia se mi accompagni a fare un giro?-
Storsi il naso; quella domanda in
un’altra circostanza mi avrebbe riempito di gioia, ma ero più che
sicuro che “andare a fare un giro” nel gergo di una ragazza
significasse “andare a fare shopping”…e
io odiavo farlo.
-Wooooh!Una
cravatta di LouisVuitton!-
Con il suo esultare da uomo cavernicolo
allo stadio, Kevin mi fece capire che poteva cavarsela
da solo con lo shopping e che sarebbe sopravvissuto
anche senza di me.
Aggrottai le sopracciglia. –Tu non metti cravatte Kevin…- Gli feci
notare.
Fece una smorfia con aria di sufficienza.
–Lo so. Ma vuoi mettere la scena che fa averne una nell’armadio?!-
Ok. Il mio amico era completamente uscito fuori di testa…era normale, anche a lui non fare sesso
non faceva bene.
-Immagino…- Mormorai stranito, prima
di girarmi verso di Allie.
–D’accordo andiamo.-
In fondo, era meglio far shopping con lei che con quel cretino del mio migliore
amico.
Lei si illuminò
e sfoderò un bellissimo sorriso radioso.
-Andiamo.-
Disse trascinandomi verso qualche altro negozio
di sicuro.
Il ventitreesimo vestito…credevo di
non farcela più a vedere vestiti.
Per carità, su di lei stavano
benissimo, ma preferivo vederla senza vestiti non con!
Dio mio, non dovevo infrangere la promessa
che mi ero fatto a due anni di non andare più a fare shopping
con una donna! Ricordavo ancora quella stronza di LoisWoldrich mentre girovagava per i negozi più costosi della
città, trascinandosi me dietro con le gambe completamente in cancrena e
il cervello psicologicamente poco stabile.
E
lo shopping con Kim non era stato per niente
meglio…
Dovevo imparare le lezioni invece che
continuare sempre a fare le stesse cazzate.
Si stava provando il ventiquattresimo,
quando mi sporsi verso la tenda del camerino e la vidi. Era stupenda nel suo
reggiseno di pizzo bianco mentre si specchiava con la
gonna che aveva addosso, facendo dei piccoli giri su se stessa.
Sorrisi da solo come un coglione mentre una signora che passava di lì mi
guardò scandalizzata.
-Ma che guarda?!-
Mi chiese lanciando veloci occhiate al camerino.
Mostrai un sorriso tranquillissimo.
–La mia ragazza.- Risposi facendole borbottare qualcosa a testa bassa.
Stronza
vecchiaccia. Mai che si facevano i cazzi
loro i vecchi, speravo seriamente di non diventare così a settant’anni!
Finalmente si decise ad andarsene, ma
purtroppo per me Allison si era
già vestita e stava uscendo con una magliettina
nera.
-Questa con questa?-
Tradotto: La maglietta con la gonna?
Facevano schifo…
-Belli.- Sorrisi di sbieco; che razza di ipocrita.
-Questi sono i miei
vestiti.- Increspò le labbra studiando la mia reazione.
-Ah…- Beccato. –Sono comunque belli.- Che patetico tentativo di salvarmi in
corner…
-Per te è tutto bello?Anche quando
mi sono messa quella gonna lunga di prima hai detto bella.- Socchiuse gli occhi
squadrandomi attenta.
Ah già, la gonna da suora, mio Dio
che brutta che era, qualcosa di inguardabile.
Però era eccitante tutto sommato…
-Ti stava bene.-
Scrollai le spalle, in fondo era vero.
-Ma
se sembravo una suora!- Sbottò incrociando le braccia.
Wow, forse per la prima volta eravamo
d’accordo su qualcosa.
-Lo sembravi, ma non lo sei.- E detto
quello mi avvicinai velocemente a lei che aveva
assunto un’espressione perplessa.
La baciai,,
spingendola con delicatezza dentro il camerino.
-Ti voglio Allie…Ti voglio da impazzire…-
Sussultò leggermente a quelle
parole, continuando a ricambiare il bacio con passione.
Feci aderire il suo corpo al mio e alla
parete, iniziando ad assaporare con la lingua il suo collo delicato.
Reclinò la testa
all’indietro, chiudendo le palpebre per il languore e respirando
affannosamente per il desiderio che la stava cogliendo.
Quella visione bastò a far
aumentare ulteriormente la mia voglia di lei; desideravo baciarla dappertutto,
levarle quegli stupidi vestiti ed entrare in lei facendola finalmente
mia…
Sorrisi senza farmi vedere; sarebbe
bastato poco per farla cedere del tutto visto le condizioni in cui stava.
Le alzai quella ridicola maglietta che
indossava, incominciando a massaggiarle con foga il seno destro e facendole
emettere mugolii di piacere che non facevano che eccitarmi ancora di
più. Dio, quanto avrei voluto far sesso
lì con lei e sentirla urlare il mio nome davanti alle espressioni
scandalizzate dei presenti.
La baciai di nuovo, insinuando il mio
ginocchio fra le sue gambe che si aprirono docilmente. Le sue mani iniziarono a
sbottonarmi la camicia con una frenesia che mi fece sorridere sulle sue labbra.
Quasi sembrava volesse strapparmela di dosso.
-Non possiamo…- Mormorò
fra un bacio e l’altro, nonostante le sue mani e la sua bocca sembrassero
dire il contrario.
Mi accarezzò gli addominali
facendo…eccitare maledettamente qualcos’altro più in basso.
-Sì che possiamo…-
Ansimai mordicchiandole poi il labbro e succhiando appieno il suo sapore.
Feci scorrere la mano destra sulla sua
coscia, accarezzandola lentamente, prima di portarla sul mio fianco.
-David…-
Quel sussurro roco bastò a farmi mancare un battito al cuore.
-Cosa?- Chiesi dolcemente prima di continuare
a percorrere delicatamente la sua gamba fino ai glutei. Le sfuggì un altro gemito basso che mi fece incurvare le labbra in un sorrisetto compiaciuto.
Sospirò. -Non lo farò
qui...- Dal tono della sua voce non sembrava la pensasse
così.
-Ah no?- Velocemente portai la mia mano
sotto la sua gonna, facendole sgranare gli occhi per la sorpresa.
Quando
iniziai a giocare con l’orlo delle sue mutandine, dovetti tapparle la
bocca con la mia, per evitare che fuori ci sentissero. Bella figura di merda se ci avessero beccato…
Presi a massaggiarle con movimenti
circolari la sua femminilità, strappandole altri gemiti sommessi dalla
bocca. Era eccitata anche lei da morire, e quello bastava a spegnere
definitivamente quei miei pochi neuroni attivi nel cervello.
-Non voglio farlo in questo squallido camerino…- Ansimò in un attimo di
lucidità, poggiando le mani sul mio petto per allontanarmi.
-Perché
no?- Aggrottai la fronte non lasciandole il tempo di rispondere e continuando a
giocare con la sua intimità. La baciai di
nuovo con trasporto e per un attimo pensai seriamente che mi lasciasse fare; le
sue labbra erano qualcosa di assolutamente divino,
così morbide e calde, ma soprattutto accoglienti…da far
perdere la testa…
-No.- Disse di nuovo non appena fu libera
di parlare, facendo pressione sul mio petto.
Sbuffai seccato e contrariato, prima di
fare un respiro profondo, molto profondo,
togliendo poi la mano da lì.
-Perché?-
Ripetei, cercando di concentrarmi su una sua possibile risposta.
-Perché voglio
che sia speciale…- Si morse le labbra e diventò dello stesso
colore dei suoi capelli, cosa che me la fece apparire tenerissima.
Ah. Per quello. Merda,
me ne ero dimenticato.
–D’accordo.- Acconsentii
cercando di calmare il flusso di sangue che si stava concentrando pericolosamente
in basso.
Ok, dovevo ammettere che ero un tantino -ma solo un tantino- irritato, ma quella
sarebbe stata la sua prima volta e farlo in un camerino, seppur eccitante, non
sarebbe stato…romantico per lei. Lo svantaggio di avere la ragazza vergine…
Sorrise. –Grazie. Andiamo
dai, qui ho finito.- Si schiarì la voce a disagio, prima di
sistemarsi bene i capelli e la gonna.
-Era ora.-
Ironizzai abbozzando un sorriso. -Porca puttana non
potevi mica pretendere che io me ne stessi buono buono fuori dopo averti visto provare ventiquattro, dico ventiquattro,
vestiti!- e soprattutto non poteva pretendere che controllassi gli ormoni dopo
quello che stavamo per fare…
-Hai ragione
scusa, mi farò perdonare.-
Ridacchiò baciandomi a stampo in fretta prima di svicolare dalla mia
presa e di uscire dal camerino.
Una volta in
strada, respirare aria fresca mi fece bene, calmando definitivamente il bollore
che avevo sentito in quel camerino qualche minuto prima.
-Come mai il tuo amico Kevin
è così fissato con lo shopping?-
Mi bloccai di colpo spiazzato. C’era
un perché, ma non mi sembrava giusto raccontarlo senza la presenza del
mio amico.
–È una lunga storia…-
-Ho tempo.-
Alzò le spalle guardandomi attentamente.
–Ha a che fare con la sua storia?Quello che ha vissuto prima di
unirsi a…Johnny?-
Era molto, molto sveglia…l’aveva
già capito. La mia Allie…
-Già…-
Non era facile parlare di quello che Kevin aveva passato prima di unirsi a Johnny,
così come non era facile ricordare quello che era successo a me. Del
resto, nessuno di noi scappava di casa senza un motivo
ben preciso, il nostro passato era tutt’altro
che felice.
Feci un respiro profondo, prima di
iniziare a raccontare….
Kevin’s Pov
Studiavo attentamente le persone che
passavano cercando di capirne i loro pensieri anche se
non era facile. Mi era sempre piaciuto immaginare le vite
degli altri, di sicuro migliori della mia.
Con un colpetto
del dito, feci cadere la cenere per terra, riportando poi la sigaretta alla
bocca pensieroso.
Se
David mi avesse visto fumare avrebbe boccheggiato per due ore, io ero sempre
stato contrario al fumo. Eppure in quel momento era l’unica cosa che mi desse un attimo di pace.
Erano passati 3 giorni da
quando l’avevo rivista…solo per un attimo, giusto il tempo
di salutarla, ma quei tre secondi erano bastati a farmi ritornare quei
sentimenti che credevo assopiti.
Mi ero seriamente stufato di guardare i
vestiti nei negozi e quello non era di certo da me.
Fin da quando ero piccolo, da quando ero riuscito a racimolare qualche soldo, adoravo
comprare vestiti.
E
tutto per la mia situazione familiare iniziale…
Vivevo con mia madre in uno dei quartieri
più malfamati della città; mio padre ci aveva abbandonati
quando lei era ancora incinta, ed era sparito in qualche zona sperduta
del Messico.
Ogni tanto veniva a farci visita il
fidanzato di mia madre, violento e alcolizzato…ricordo ancora i lividi
che mi lasciava ogni volta che veniva a scroccare un posto dove dormire, la
cattiveria con cui alzava le mani su di me e sulla donna più importante
della mia vita.
Ero troppo piccolo per
difendermi, ci provavo, ma con scarsi risultati.
E mia madre…lei riusciva sempre ad
essere forte, per me. Così anche io mi sforzavo di essere
forte a tutti i costi, per lei.
Non avevamo un soldo, eppure continuava a
sorridermi, dicendo che sarebbe andato tutto bene e
che ce la saremmo cavata.
Non le credevo
ovviamente, non le avevo mai creduto. Come potevo crederle dopo tutte le
volte che l’avevo sentita piangere rannicchiata nel suo letto? Ogni
giorno vedevo il suo sguardo sempre più spento, vedevo il suo sorriso
ritrarsi sempre di più e quel volto…sempre più scavato e
coperto di lividi e lacrime, mentre mi rassicurava dicendomi
che andava tutto bene.
Ogni mattina si alzava allegra come se
niente fosse, cantando a squarciagola canzoni che le ricordavano la sua
giovinezza e le sue amiche d’infanzia che non
sentiva più da anni.Diceva che appena alzati non c’era motivo di essere
tristi, che ogni giorno ci riservava delle sorprese e bisognava essere
preparati ad affrontarle, belle o brutte che fossero, con il sorriso.
La situazione tuttavia degenerava sempre
di più, anche a scuola; capitava spesso che i miei compagni mi
prendessero in giro per come mi vestivo.
Non volevo far pesare a mia madre il fatto
che non avesse abbastanza soldi per comprarmi vestiti
nuovi, per questo non le avevo mai detto che quelli che dovevano essere miei amici mi picchiavano e mi rubavano quel
poco che avevo chiamandomi “poveraccio” e “sfigato”.
La vera svolta nella mia vita ci fu
nell’estate dei miei dieci anni. Trevor, il
fidanzato di mia madre, la lasciò e lei cadde in depressione. Diceva di
sentirsi una fallita, di non riuscire a farcela senza quel poco di soldi che Trevorlasciava e che saremmo
finiti in mezzo ad una strada. Non la riconoscevo più, quella sua
versione non mi piaceva, mi faceva paura.
Così, in un totale gesto di
disperazione e di fame, rubai da mangiare in un supermercato.
Mi scoprirono alla cassa, umiliandomi poi
con insulti davanti a tutti gli altri clienti nonostante fossi solo un bambino.
Fu in quel momento che incontrai per la
prima volta lui: un signore alto e biondo, che mi
sorrise gentile e pagò quel cibo per me.
Non mi piaceva per niente, quando
sorrideva mi sembrava quasi –nella mia ingenuità
infantile- che volesse mangiarmi; aveva proprio il sorriso di una strega
cattiva, di quelle delle fiabe.
Scoprii che si chiamava Johnny e, a detta sua, aiutava i bambini che come me avevano problemi di soldi. Mi promise un sacco di cose:
cibo, vestiti, gioielli per mia madre, in cambio di qualche piccolo furtarello e qualche piccolo
spionaggio da parte mia.
Accettai, diventando col tempo sempre
più dipendente da Johnny e sempre più
bramoso di soldi; più ne avevo e più ne
volevo.
Adoravo vedere mia madre con vestiti
nuovi, vederla bella e truccata com’era giusto
che fosse. Le facevo regali in continuazione e usavo il resto dei soldi per
comprarmi dei vestiti di marca di cui mi vantavo con i
miei amici/nemici. Ero felice così.
Quando mia madre incominciò a farsi
domande su dove trovassi tutti quei soldi, scappai definitivamente di casa per evitare che mi costringesse a smetterla di
lavorare con Johnny. Ero più che certo che se
avesse saputo, si sarebbe preoccupata e avrebbe fatto
di tutto per impedirmi di continuare. Finii così per voltare
definitivamente le spalle ad una vita normale: persi tutti i contatti con quei
pochi amici che avevo e smisi di frequentare la scuola.
Ogni tanto andavo ancora a trovare mia
madre, ma era sempre fredda nei miei confronti, non sopportava che l’avessi abbandonata escludendola così dalla mia vita.
Solo negli ultimi tempi le cose erano
andate un po’ a posto; quando andavo a trovarla
mi sorrideva e mi chiedeva come andava con le ragazze e con gli amici.
Con Johnnycomunque mi trovavo bene e ci avevo messo pochissimo a fare
amicizia con gli altri ragazzi.
Erano tutti come me, tutti avevano avuto
dei problemi e Johnny li aveva
aiutati.
Due anni dopo incontrai per la prima volta
quello che sarebbe poi diventato il mio migliore amico: David.
Non avevo mai pensato che potesse esistere
qualcuno più snob di me, eppure lui era lì, con quell’aria altezzosa e una smorfia di sufficienza
disegnata sul volto, come se si fosse sentito superiore a tutti noi.
Lo conoscevo già di
vista, tutti i telegiornali lo nominavano e i miei compagni erano
preoccupati del fatto che la polizia lo cercasse arrivando così anche a
noi.
-Anche
io sono ricercato.- Aveva detto Johnny a sua difesa,
stupendoci tutti per quella presa di posizione.
Nessuno aveva mai capito perché Johnny lo prediligesse a noi e, anche se a me non
importava, agli altri la cosa dava parecchio fastidio.
David fu malvisto fin da subito; gli
parlavano male alle spalle, definendolo asociale e antipatico per quello
sguardo sprezzante che lanciava ogni volta che gli rivolgevi la parola.
Oltretutto conosceva e andava molto
d’accordo con l’unica ragazza del gruppo, Kimberly,
altro motivo per cui l’invidia non faticava a
trovare spazio in loro.
A me invece
faceva solo una gran tenerezza: se era lì doveva aver avuto un passato
difficile esattamente come noi e non avere nessuno che ti rivolgeva la parola
non doveva essere piacevole. Capivo il
perché del suo atteggiamento, la sua diffidenza verso gli altri l’avevo avuta anche io inizialmente.
Fui il primo a presentarmi, avevamo la
stessa età ed ero sicuro che qualcosa in comune per andare
d’accordo l’avremmo trovata.
-Ciao, sono Kevin.-
-David.-
Mi aveva risposto lui seccato mentre stringeva la mano
che gli avevo teso.
Non mi scoraggiai, il
sorriso sul mio volto non si scompose minimamente.
-Mi piace la tua maglietta, dove
l’hai comprata?-
Aggrottò la
fronte perplesso. –Da UCD, quel nuovo negozio di vestiti sportivi
a Manhattan…-
Annuii entusiasta, felice di averlo fatto
parlare in un modo o nell’altro.
-Sì, ho capito più
o meno. Ti dispiace accompagnarmi? Ne vorrei una simile, ma non so esattamente dove sia quel negozio.-
Già dopo quel pomeriggio diventammo
amici. Gli bastò vedere la mia fissa per i vestiti per
fargli esclamare sorpreso un –Tu sei matto!- seguito da una sonora
risata di entrambi. Ci divertivamo a nasconderci dalle altre persone per strada
che avrebbero potuto riconoscerlo e ci eravamo
comprati cappellini e occhiali da sole per mascherarci, fingendo di essere dei
vip.
Non avevamo niente in comune, ma forse era
proprio per quello che andammo subito d’accordo e diventammo così
amici.
A lui avevo raccontato tutta la mia storia
e avevo parlato di lei…stupenda, dolce e sensibile…in una parola
perfetta. L’unica ragazza di cui ero stato davvero
innamorato.
L’avevo conosciuta grazie a lui che ci era uscito insieme qualche volta e da quando me
l’aveva presentata non ero più riuscito a dimenticarla. I suoi
occhi azzurri, i suoi capelli biondi, il suo
sorriso…
Eravamo stati insieme solo 5 mesi, ma
erano bastati a farmi andare completamente fuori di testa
per lei.
Per questo quando mi aveva detto che voleva finirla lì perché i suoi
genitori non volevano che stesse con me, il mondo mi era crollato addosso.
Avevo incominciato a bere e, su consiglio
di David, mi ero fatto vedere da lei con un’altra per vendetta.
Pessima idea; si arrabbiò e ferita
e umiliata usò lo schiacciasassi del padre per distruggere la mia
macchina.
Buttai a terra la sigaretta ormai consumata mentre sorridevo come un deficiente ripensandoci. La sua sì che era una Vendetta con la “V”
maiuscola.
Quando sentii vibrare il cellulare lo tirai fuori dalla tasca speranzoso, ma non era
lei.
Era Angela, la ragazza che avevo
conosciuto a quella festa e con cui ero uscito un paio di volte.
Era strano ma…quando stavo con lei
era come se Vicky sparisse, non ci pensavo quasi mai
a lei. Angela era così dolce e gentile e…forse troppo per me, era
perfetta.
Oh cazzo, iniziavo
pure io a diventare paranoico! Sembravo proprio…Dave! Il che era un vero insulto!
Nessuna ragazza era
troppo per me, semmai io ero troppo per loro!
Decisamente meglio. Il
mio livello di autostima doveva sempre restare in
alto.
Sospirai
rimettendo il cellulare in tasca, mi ero messo
da solo nei casini alla fine. Angie mi piaceva, ma io
soffrivo ancora per Vicky…
Per questo avevo insistito perché
David tornasse da Allison, perché lui
l’amava esattamente come io avevo amato (o amo ancora?) Vicky
e non volevo che facesse la cazzata più grande
della sua vita. Insomma, quante ragazze poteva trovare
con la testa a posto innamorate di uno stronzo come
lui?
Sorrisi divertito. Era incredibile come il
signor “Io non mi innamorerò mai”
si fosse lasciato incantare da lei; aveva sempre la testa tra le nuvole e un
sorriso da ebete stampato in faccia anche durante le missioni. Quasi avevo
paura di farlo girare da solo per strada, distratto com’era sarebbe stato
capace di attraversare con il rosso senza nemmeno accorgersene.
Ero davvero felice per lui
però, si meritava una ragazza che gli desse quel qualcosa che gli
mancava, quel tipo di calore che poteva riscaldare un cuore e che poteva
aiutarlo a dimenticare il passato e a concentrarsi sul futuro.
Allison
era come un piccolo fascio di luce che si era infiltrato, con forza e
determinazione, in una folta coltre di nubi.
Lui pian piano si stava aprendo a lei e
presto avrebbe lasciato che filtrassero più fasci nel suo cuore
così diffidente verso gli altri dopo la sua esperienza, dopo che le due
persone che avrebbero dovuto amarlo più di ogni
altra cosa al mondo avevano tentato di ucciderlo.
Ero più che sicuro che Allison, a differenza di Vicky,
non si sarebbe mai arresa ad un’eventuale proibizione del padre di vedere
David. Con il caratterino che aveva sarebbe stata capace di voltare le spalle
alla famiglia per Dave, cosa che avrei voluto avesse
fatto anche Vicky per me…
Scossi la testa
rassegnato. Il passato era il passato
e non sarebbe mai ritornato, a che serviva illudersi?A niente.
Presi il cellulare e dopo aver letto il
messaggio che mi era arrivato, risposi con un sì senza pensarci due
volte.
Allison’s Pov
Ascoltai incredula le parole di David. Non
avevo mai pensato che Kevin potesse avere una storia
così triste…
Quando finì di raccontare,
boccheggiai un attimo indecisa su cosa dire.
-Un giorno saprò mai la tua
storia?- Fu l’unica domanda che mi uscì con voce roca.
Lui
sbatté velocemente le palpebre, sorpreso della mia domanda totalmente
fuori luogo.
Esitò un attimo
prima di rispondermi. –Non è una bella storia e per me
è difficile raccontarla.-
-Ma è peggio tenerti tutto dentro!-
Insistetti testarda.
-Può darsi.- Improvvisamente si era fatto troppo silenzioso, troppo distaccato e freddo
perché potessi tollerare oltre quella conversazione.
-Devo andare a
casa.- Dissi girandomi di scatto verso un’altra
stradina.
-Allie…-
Alzò gli occhi al cielo seguendomi piuttosto seccato.
-Quanto sei
stressante, che cosa ti interessa saperlo?-
Mi voltai di scatto
furiosa. –Sono o no la tua ragazza cazzo?!Voglio saperlo perché voglio conoscere tutto di te,
voglio aiutarti a superare un passato che mi sembra tu non sia ancora riuscito
ad accettare, voglio starti vicina, voglio…- Mi interruppi per non
sfociare in una stupida e sdolcinata dichiarazione d’amore a cui
probabilmente avrebbe riso, visto l’espressione quasi irritata e
incredula che stava mostrando in quel momento.
-Ho già dimenticato il mio passato,
non c’è bisogno che tu mi stia vicino.-
Ribatté quasi in tono di sfida. Non mi sentii minimamente ferita per
quel suo commento sprezzante, se pensava che mi sarei tirata indietro si
sbagliava di grosso, lo avrei stressato fino a farmelo
raccontare.
-Non è cancellandolo che riuscirai
ad andare avanti, ma affrontandolo.- Inarcai il sopracciglio
segretamente soddisfatta di vederlo in difficoltà nel trovare una
risposta.
-Te ne parlerò un giorno.- Si
arrese infine sospirando.
-Giuralo.-
Incrociai le braccia al petto per cercare di darmi
un contegno imperioso.
Alzò le braccia e le lasciò
ricadere rassegnato sui fianchi in modo teatrale. -Te lo giuro.-
-Ok.- Non insistetti oltre e mi avvicinai
a lui abbracciandolo semplicemente.
Lui rimase un po’
sorpreso dal mio gesto, poi le sue braccia corsero a cingere la mia vita
con una forza…dolce, protettiva.
Affondai il viso nella sua spalla
assaporando quel profumo delizioso di colonia maschile sul suo collo e sulla sua maglietta. Era un profumo…fresco, non di quelli
troppo dolci e nauseanti. Riuscivo a sentirlo fin dentro
l’anima, mi stava facendo contorcere lo stomaco. Ero più
che certa che se mi fossi staccata da lui avrei continuato a sentire quel
profumo anche sulla mia pelle, mi stava completamente inebriando.
Le mie mani intanto accarezzavano i suoi
capelli con lenti movimenti circolari che lo fecero rabbrividire leggermente.
-Ti do fastidio?- Chiesi
non staccando la bocca di un centimetro dal suo collo perfetto e depositandovi
poi un bacio.
Sentii una risata soffocata in risposta. –Scherzi?Mi stai
letteralmente facendo impazzire…- Mormorò con voce roca al
mio orecchio, provocandomi tanti piccoli brividi su per la schiena.
Incominciò anche lui a baciarmi il
collo, causando inevitabilmente l’aumentare dei miei battiti cardiaci e
quindi del rossore sulle mie guance.
Il mio fu solo un sussurro che non riuscii a controllare, eppure sia lui che il mio cuore
riuscirono a sentirlo.
-Ti amo.-
Sentii i muscoli del suo collo irrigidirsi
di colpo. Ci staccammo quasi a scatti robotici
completamente…imbarazzati? Nervosi? Non sapevo nemmeno io che cosa ero,
sapevo solo che una miriade di emozioni mi stava
trafiggendo il cuore alla velocità della luce. Erano troppo veloci e
troppo sovraffollate perché potessi distinguerle.
Lui deglutì scuotendo poi
impercettibilmente la testa. –Co…cosa?-
-Ti chiamo.- Annuii
per dare più enfasi alla mia correzione accampata all’ultimo
secondo.
-Tiii
chiamo…più tardi sì, adesso devo andare.-
Mi morsi le labbra facendo lo sforzo immenso di sostenere il suo
sguardo.
Aprì la bocca per replicare, ma poi
sembrò ripensarci e si limitò a rispondere con un -Ah…ok.-
-Ti chiamo.- Dissi ancora come una scema
in trance.
-Ho capito.- Ribadì
guardandomi stranito. Sembrava che non mi credesse però dalla sua
faccia…
-Non ho detto…quello che tu pensi io
abbia detto…- Oddio che figura stavo facendo,
stavo vaneggiando!
-Ah no?- Chiese con un tono di voce
insinuante ed un’insopportabile faccia da schiaffi dipinta in volto.
-Certo che no.-
Feci una smorfia, come se la cosa fosse stata ovvia fin dall’inizio.
Poggiò le mani sui fianchi senza
abbandonare quel mezzo sorriso. -Tu cosa pensi che
abbia capito?-Domandò
studiando la mia espressione e sporgendosi leggermente in avanti.
-Niente!- La mia voce si alzò di
almeno un’ottava. Sorrisi poi nervosa. –Niente.- Ripetei con
più calma. –Solo…che ti chiamo più
tardi.-
-Ok.- Annuì di nuovo per nulla
convinto.
-Ok.- Caspita quanti
“ok”…
Fortunatamente non continuò il
discorso, accampai la scusa che dovevo assolutamente correre a casa o mio padre
si sarebbe insospettito.
Gli dissi che
avrei incontrato di nuovo la mia amica più avanti e quindi mi
lasciò andare da sola. Il viaggio fino a casa sarebbe stato troppo
imbarazzante altrimenti!
Oddio, oddio, gli avevo detto di amarlo!E
lui lo aveva capito!Volevo sotterrarmi sotto terra, si era sbriciolata tutta la
poca dignità che ero riuscita a racimolare in
sua presenza.
Maledizione, perché dalla mia
dannatissima bocca dovevano uscire proprio quelle due parole?!
Continuavo a sentire tutte quelle
sensazioni piacevoli attraversare il cuore che ormai stava esplodendo visto la
velocità del battito…Non riuscivo a
regolarizzarlo neanche facendo dei respiri profondi cavolo.
Che
mi era preso, io avevo sempre odiato le dichiarazioni mielose! D’accordo ne ero innamorata, ma che bisogno c’era stato di
dirglielo?! Perchè non ero riuscita a controllarmi? Perchè in
quel momento avevo sentito quella voglia pazzesca di fargli sapere quanto tenessi a lui?
Sicuramente aveva pensato che fossi matta,
si era trattenuto dal ridere quello stronzo
perché sapeva che lo avrei preso a calci se solo ci avesse provato. Non
mi amava, era l’unica conclusione possibile a quel suo sorriso strafottente…Ma poi avrei davvero voluto sentire una
sua risposta? Certo che no! Saremmo diventati una di quelle coppiette squallide e appiccicose se ci fossimo detti cose tipo
“Ti amo” in continuazione!
Rallentai il passo appoggiando una mano
sul petto per calmarmi. Ne ero proprio innamorata, fottutamente innamorata cazzo! E mi sentivo arrabbiata per aver fatto la figura della
stupida dicendoglielo. Ero stata debole…io! Odiavo mostrarmi
debole, specie davanti ad un fottutissimo essere di
sesso maschile!
Sbuffai innervosita da tutta quella
confusione che sentivo in testa, avevo bisogno di una bella doccia fredda.
Appena
rientrata mi accorsi che mio padre era seduto in cucina a sorseggiare
caffè.
Sorrisi pensando che per via di quel
ragazzo non odiavo più così tanto quella
brodaglia.
-Come mai già a casa papi?-
Domandai schioccandogli un sonoro bacio sulla guancia prima di appoggiare il
mio zaino sulla sedia per lavarmi le mani.
-Oh ciao tesoro. Ho
finito prima oggi.- Spiegò allargando la bocca in un sorriso.
-Ah.- Calma, calma…fai come se
niente fosse. Mi ripetevo mentre mi sciacquavo
anche la faccia accaldata per l’incontro precedente.
Stavo per salire su per le scale, ma mi
bloccai girandomi verso di lui ed incominciando a fissarlo pensierosa.
-Che c’è?-
Mi chiese lui aggrottando la fronte perplesso.
-Papà tu accetteresti chiunque io scegliessi di sposare?- La domanda mi venne fuori
così all’improvviso e se avessi anche solo minimamente immaginato
che avrebbe quasi fatto strozzare mio padre con il caffè, non
l’avrei mai posta.
-Papà!- Esclamai dandogli delle
lievi pacche sulla schiena per aiutarlo a riprendersi.
-Sei incinta!
Santo Cielo io l’avevo detto a tua madre che era meglio continuare a
farti pedinare dai miei uomini…- Respirava a fatica ed era tutto rosso in
faccia, quasi gli stesse per venire veramente un
colpo.
-Ma no, non sono incinta!- Lo guardai indignata anche se in fondo non era poi così strano
che fosse arrivato a quella conclusione.
-Oh, grazie a Dio.- Fece il segno della
croce guardando il soffitto con occhi pieni di gratitudine.
-Allora perché questa domanda?- Mi
chiese fulmineo girandosi verso di me con occhi socchiusi.
-Ehm…- Ci pensai su. Sapevo
benissimo il perché, ma non sapevo come esporre
l’argomento con lui.
-Papà…- Mi sedetti nella
sedia vicino alla sua decisa ad essere più sincera che mai con lui.
Più di una volta ero riuscita a parlare e a confidarmi meglio con mio padre
che con mia madre che tendeva sempre ad essere un
po’ troppo impicciona.
-Sto uscendo con un ragazzo.- Forse sbagliavo a dirlo, ma non volevo andare avanti a nascondermi
in eterno. Tanto prima o poi lo avrebbe detto Nicky e io ero stufa dei suoi ricatti!
Speravo solo che un giorno, se mio padre
avesse scoperto di me e di David, avrebbe potuto in
qualche modo accettarlo, per me.
Di nuovo incominciò a tossire, ma
per fortuna il caffè era finito. -Oh.-
Riuscì a dire dopo essersi calmato. –Tesoro dovresti
parlarne con tua madre.- Piegò il sopracciglio contrariato.
Scossi la testa. -È con te che voglio parlarne papi. Un giorno, mi piacerebbe moltissimo
che tu lo conoscessi.- Lo guardai con occhi
imploranti, sciogliendo un po’ quello sguardo irritato iniziale.
-Tesoro, io accetterò chiunque ti renda felice e ti rispetti. Ma
credo sia un po’ presto per parlarne…- Si asciugò la fronte
dal sudore nervoso, voleva finire il discorso il prima possibile. Geloso
com’era, sapevo che avrebbe preferito che non me ne andassi
mai di casa e che restassi la sua bambina per sempre, ma sapeva che non era
possibile…
-Lo so.- Sorrisi continuando a sostenere
il suo sguardo. –Ma a lui ci tengo davvero,
credo…- Sbuffai spostandomi una ciocca di capelli nervosa, -di essermi
innamorata...- Perché era molto più facile ammetterlo a mio padre
che a me stessa?
Boccheggiò ancora guardandomi con
occhi spiritati, prima di ricordarsi di respirare. –Sei troppo giovane per dirlo.-
-L’amore
non ha età…- Precisai alzando le spalle.
-Oddio, è molto più grande
di te?!- Si alzò di scatto guardandomi
terrorizzato.
-No papà, intendevo dire che a qualsiasi età si può amare…tu
e la mamma state insieme da quando avevate 14 anni…- Mi morsi il labbro
notando i suoi lineamenti irrigidirsi.
-Erano altri
tempi.- Spiegò brusco risedendosi.
-Non è cambiato
molto…l’amore non cambia con il tempo.-
-Lily tesoro perché vuoi far morire tuo
padre d’infarto dicendogli queste cose?- Chiuse gli occhi facendo un
respiro profondo.
-Perché so
che tu sei sempre stato un tipo geloso che ha sempre avuto da ridire su tutti,
anche su Mark quando ci uscivo insieme.- Aggrottai la
fronte rimproverandolo con lo sguardo.
-Ah, meno male, tu e quell’idiota
vi siete mollati, una buona notizia.-
Mio padre non aveva mai visto Mark, ma
ogni volta che dicevo di uscire con lui si scatenava la sua ira funesta. Era
incredibile come lo odiasse senza nemmeno averlo mai
visto…
-Sì, ci siamo lasciati e quest’altro ragazzo per me è molto importante
papà…voglio che tu ti ricordi, qualsiasi cosa succeda, che io a
lui ci tengo e che lui è una parte importante della mia vita.-
Si rabbuiò con lo sguardo, ma io
continuai imperterrita sentendo quasi i miei occhi inumidirsi dalla gioia; mi
bastava nominarlo per sentirmi felice. –Lui è stupendo, gentile,
allegro, mi fa sentire…protetta, importante e…amata- Fissai i miei
occhi in quelli di mio padre sperando che capisse che tutto quello che stavo
dicendo era vero. Era imbarazzante da morire parlarne
con lui ovviamente, ma se avessi avuto anche solo una remota possibilità
di far accettare David, l’avrei sfruttata. Forse
lui non mi aveva detto chiaramente di amarmi, ma quando ero con lui mi sentivo
amata.
Mi sentivo più libera, più
svuotata di un peso a parlarne con mio padre, ad ammettere che io di quel ragazzo
non potevo più farne a meno.
Lui abbassò lo sguardo sulla
tazzina vuota non riuscendo a reggere l’intensità del mio sguardo
e sospirò. –Lo so, si vede che sei innamorata…la mia
bambina…innamorata.- Ripeté sconvolto mentre
scuoteva la testa.
Appoggiai la mia mano alla sua abbandonata
lì sul tavolo:
-Tu rimarrai sempre e comunque
l’uomo più importante della mia vita papà.- Gli sorrisi
facendo addolcire i suoi occhi color cioccolato.
-Promettimi solo che terrai conto di
quanto ti ho detto prima…- Lo supplicai.
Mi guardò per qualche altro secondo
prima di annuire. –Non so perché tu mi stia dicendo questo, ma
sono contento di vederti così felice tesoro…-
Lo abbracciai entusiasta.
–Grazie!Grazie!Grazie!- Esultai felice continuando a stringerlo.
-Se questo ragazzo ti farà soffrire però, potrò spezzargli le gambe, eh?-
Ridacchiai senza sciogliere
l’abbraccio. Non sarebbe successo ne ero certa,
ma potevo anche darglielo quel contentino. –Certo, se ti farà
stare meglio.- Scrollai le spalle facendolo ridere.
-Non dirlo alla mamma, eh?Deve restare fra
noi.- Mormorai ancora sulle sua spalla.
-D’accordo tesoro.- Mi massaggiò
la schiena con le mani stringendomi forte.
-Ti voglio bene papà.- Lo baciai sulla guancia e mi allontanai osservandolo con gli
occhi colmi di gioia.
-Ti voglio bene principessa. Tu, tua madre
e tuo fratello siete la mia vita.- Il suo sguardo
commosso mi sciolse e mi fece correre da lui per regalargli un altro bacio, se
lo meritava proprio.
*Tobecontinued*
Beh…finito! :P
Come vi è sembrato questo cap? Ma
soprattutto…la storia di Kevin vi ha deluse? Spero vivamente di no,
perché ho cercato in tutti i modi di far combaciare il suo carattere e
le sue abitudini con il suo passato (la sua fissa per la moda, il suo alzarsi
presto la mattina cantando le stesse canzoni che cantava la madre…)
Per il resto…c’è anche
il “Ti amo” di Allie
imprevisto (o almeno credo lo sia xD). Vi è sembrato prematuro o in
qualche modo finto? Qualsiasi opinione è ben accetta
=P
Per quanto riguarda il discorso fra Allie e suo padre…forse vi sembrerà esagerato
che lei parli così in confidenza con il padre, ma come ha già
spiegato Allie, lei ha un bel rapporto con il padre
(più che con la madre) e ha deciso di parlare di questa cosa con lui per
prepararlo al futuro, nell’eventuale possibilità che lui scopra di Dave…
Funzionerà? Non posso dirlo xD
Quel pezzo è molto importante per
me, mi ha fatta piangere più di qualsiasi altro pezzo della storia,
soprattutto la frase di Allie
“tu rimarrai sempre l’uomo più importante della mia
vita”. Non ho per niente un bel rapporto con mio padre, lui non è
proprio una persona degna di quel titolo…quindi fin da piccola ho sempre
sentito la mancanza di una figura maschile, mi sono molto legata a mio fratello
maggiore proprio perché lo vedo come un punto di riferimento che mio
padre non è mai stato in grado di essere…
Quindi spero di avervi comunicato qualcosa
con quell’ultima parte, di aver reso reale e
credibile il rapporto fra padre e figlia che c’è fra loro =)
Detto questo passo ad una domanda molto importante:
il
7 marzo partirò per l’Inghilterra (aiutooo,
dovrò parlare solo inglese XD) e starò via fino al 20.
In quel periodo di tempo non potrò
postare ovviamente, quindi lascerò il capitolo 17 con le risposte alle
recensioni (quelle postate entro il 7 marzo e a cui riuscirò a
rispondere prima di partire^^) alla mia amica Didi
che posterà regolarmente mercoledì prossimo =)
La domanda che vi pongo è:
preferite che il capitolo 18 sia postato regolarmente dalla mia amica il
mercoledì dopo (mercoledì 17) senza
risposte alle recensioni, o preferite aspettare un po’ e leggere il
capitolo al mio ritorno con le risposte?
Sappiate che comunque
le risposte al capitolo 17 le posterò nel 19 insieme a quelle del 18,
quindi l’aggiornamento al mio ritorno tarderà comunque di un
po’…
Per me è assolutamente uguale,
chiedo che cosa è meglio per voi =)
Quando mi connetterò dai pc del college leggerò
comunque con il fiato sospeso le recensioni al capitolo 17 che per me è
importantissimo dato che è il capitolo in cui Dave
svela qualcosa del suo passato** per non parlare del 18…=P
Beh, la smetto di assillarvi e vi lascio
al resto ;)
XXX, see you soon
my lovely readers!! xD
(mi sono già immedesimata nell’atmosfera inglese ù_ù)
Altro avviso: Ho postato un
primo capitolo della storia alternativo -dalla parte di Dave-qui, più il
prologo di un’altra mia storia, o delirio -.-, qui =)
Mi farebbe molto piacere avere il vostro parere su quest’ultima, se è il caso di postarla o di
ritirarmi XD
*Spoilerino sul
prossimo capitolo*
Pov
Allison: -Voglio parlarti un po’ di me…-
Si rabbuiò di poco, sbattendo velocemente le palpebre
mentre fissava qualcosa di indefinito in cielo.
Pov
David: Volevo lasciarmi quell’inferno alle
spalle, volevo che il mio futuro conoscesse il mio passato e lei era il mio futuro ne ero certo.
Si intitolerà:
Stars are fallingallforus
(Le stelle stanno cadendo tutte per noi –metaforicamente parlando xD-)
*Risposte recensioni*
sbrodolina:Ciao
carissima!!! =D Devi sapere che tu mi metti seriamente in difficoltà nel
risponderti ogni volta…Quando si tratta di scrivere cavolate ci riesco
sempre, ma quando si tratta di rispondere come si deve alla tua Bellissima
recensione mi blocco :P I tuoi complimenti sono quanto di più bello
abbia mai sentito, mi sono veramente commossa nel leggere la tua recensione
(come mi succede ogni volta :D), io dovrei ringraziare te, ma non trovo
qualcosa di meno banale di un grazie per farlo…>.<
Non immagini quanto mi riempia
di gioia sapere che la mia storia ti regala tutte queste emozioni** Spero che
anche questo capitolo ti abbia fatto lo stesso effetto =)
Addirittura speri di avere questa storia
nella tua libreria??*_* Oddio, non avrei proprio mai
pensato di sentirmi dire una cosa del genere, GRAZIE davvero =D
Un bacione grandissimo, grazie infinite
per il tuo preziosissimo sostegno, Bec =)
Ebbi:
Ciao Ebbi!!!! :D
No che non voglio farti morire, mi sa che è il contrario, tu vuoi farmi
morire con tutti questi complimenti xD
Ahahahah,
hai ragione, è così che si fa con gli uomini, bisogna farsi
valere e mi sembra che Allie ci stia riuscendo alla
grande dai xD
Dave
che sorrideva da solo come un cretino ha fatto ridere
anche me xD Povero, gli è saltato qualche neurone del cervello…u.u
Al ballo ne succederanno delle belle vedrai ;)
Spero che la storia di Kevin
ti sia piaciuta…forse è banale, ma non sono riuscita a svilupparla
diversamente >.<
Ti ringrazio ancora per
tutti i tuoi complimenti carissima, un bacione
grande grande, Bec =D
lucyette: Ciao carissima!!! :D Mi fa piacerissimo che il capitolo precedente ti sia piaciuto =D
Hai ragione, quello che scriviamo non ci
piace quasi mai :P Io rileggendo quello che ho scritto
non mi emoziono per niente, non mi immedesimo nella storia…forse
perché avendola scritta io so già cosa succede e non mi prende la
lettura non so XD
Come ti è sembrato questo capitolo?
La storia di Kevin? Non sapevo come svilupparla, spero non sembri banale >.<
Ti ringrazio tantissimo per la recensione
e per il sostegno, un bacione grandissimo, Bec^^
pinklady1986: Ciao
carissimaa!! :D Sono
contentissima di sapere che anche lo scorso cap ti
sia piaciuto** Non so, a me non emozionava leggerlo, per questo pensavo non
potesse piacere >.<
Eh sì, alla fine quella rompi della madre li ha interrotti -.- Non la sopporto
proprio, l’ho resa così odiosa…>.< preferisco il padre
di Allison, è più simpatico, anche se
più avanti si renderà anche lui un po’ odioso…:P
Allison
sarà invidiatissima sì, anche io la
invidio, vorrei andarci io con David se esistesse xD
Che poi fisicamente è uguale ad un ragazzo che conosco, quindi è
un po’ come se esistesse ;P
Ti ringrazio tantissimo per i complimenti,
spero che anche questo cap ti sia piaciuto, un bacione grande, Bec=D
pirilla88: Ciao
Vale!!! =D Non ti preoccupare assolutamente per la scorsa volta guarda, la
colpa è mia che non sono riuscita a rispondere in tempo alle recensioni
>.<
Sono contenta che lo scorso capitolo ti
sia piaciuto** Allison ha fatto tenerezza anche a me
mentre scrivevo, si impappina sempre quando deve
chiedere qualcosa di importante xD
La madre alla fine li ha interrotti
proprio sul più bello -.- Credo sia piuttosto
odiata per questo :P
La storia di Kevin
è stata svelata in questo capitolo…come ti è sembrata?
Spero tantissimo che non ti abbia delusa >.<
Grazie per i complimenti tesoro, sei
sempre troppo gentile^^
Un bacione
grandissimo, Bec =D
piccolinainnamora: Ciao carissima!!! :D Sono contenta che la
mia storia ti prenda così tanto per via delle condizioni così
diverse dei protagonisti^^
Come hai detto tu Dave
non può scappare in eterno e purtroppo il discorso di Allie a suo padre in questo capitolo servirà a ben
poco…
Allison
è innamorata di David, non della sua immagine da criminale figo, lei quasi non ci pensa al fatto che lui sia un
criminale, in lui vede solo un ragazzino che ha sofferto tanto…>.<
Hai visitato il
forum?Ti è piaciuto? Spero di sì^^ A me mette
ancora un po’ a disagio questa storia dell’avere un forum tutto per
me :P
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto, come ti è sembrata la storia di Kevin?
Un bacione
grande, grazie per la recensione, Bec ;D
Punk936:
Ciao carissima!!!!
:D Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia
piaciuto così tanto^^ Non pensavo potesse piacere perché a me
leggendolo non regalava emozioni, forse perché avendolo scritto io
sapevo già cosa succedeva xD
Dave
è un po’ contorto come ragazzo…sa di essere innamorato di
lei, lo ammette, ma poi si ricrede ed inizia a pensare il contrario -.- Eh i maschi sono molto contorti a volte, anzi, mi sa che
quelli che ho creato io in ‘sta storia lo sono xD
Alla fine Allison
dopo essersi ingarbugliata un paio di volte è riuscita a chiedergli del
ballo finalmente xP
Chissà che cosa succederà là poi (:
La madre di Allie è proprio una rompiscatole, hai
pienamente ragione xD Eh purtroppo le madri riescono ad avere sempre un
tempismo…-.-
Spero che anche
questo capitolo ti sia piaciuto** Che cosa ne pensi della storia di Kevin?**
Un bacione
grandissimo, ti ringrazio tantissimo per la recensione, Bec^^
emmetti: Ciao
Emmettì!!!!!*__* Non ti preoccupare
assolutamente per lo scorso capitolo guarda, l’importante è che ti
sia piaciuto^^
Eh sì, mi son
venuti fuori piuttosto sdolcinati nello scorso, ma in questo –forse xD- si riprendono un attimo, specie nel camerino xD
Coooosa??!?!?!? Tu osi dire che scrivi
schifezze??? Ma se le tue OS sono splendide, passionali e scritte
benissimo!!!!*_* Nemmeno fra mille anni saprei scrivere come te, il mio modo di
scrivere è infantile e per nulla articolato >.<
Ahahahah,
Dave svegliato da Kevin
è piuttosto comico sì xD Credo che un
po’ tutti appena svegliati siamo come Dave
più o meno…tutti tranne Kevin mi sa :P
Con la storia di Kevin
e Vicky e Kevin e Angie mi sono incasinata mi sa :P
Con Angie sta bene perché sono molto diversi,
ma anche con Vicky ce lo vedo bene perché sono
molto simili, strani tutti e due xD Vedrai poi più avanti come
finirà ;)
Dave
senza maglietta ha destabilizzato un po’ anche me ;P…magari
me lo ritrovassi io fuori dalla finestra dei vicini senza maglietta…o
ancora meglio in camera xD
Quella era una frase ad effetto??** Non mi accorgo nemmeno di metterle se devo essere
sincera, ogni tanto mi viene fuori qualcosa di poetico reduce da una giornata
pesante a scuola xD
Eh le mamme impiccione ci sono un
po’ dappertutto purtroppo u.u specie quelle che
iniziano ad insistere per spegnere il pc-.- Eh che bisogna fare…dobbiam
per forza sopportarle xD
Un bacione
grandissimo cara, grazie infinite per i complimenti e per la recensione, Bec ;D
Alexis_edina: Ciao
Alexis!!! =D Sono
contentissima che lo scorso cap ti sia piaciuto,
specie quel pezzo ;P Guarda per me
ogni volta scrivere pezzi così è un trauma, non perché non
mi piacciano (proprio il contrario xD), ma perché mi sento
un’imbranata a scriverli x) Così come per il pezzo nel camerino di
questo xD
La mamma di Allison è una grandissima rompi sì -.- Quella
donna è proprio odiosa, povera Allison, le ho
creato una madre stronzissima e con un
tempismo…>.<
Eh già, lei si è
insospettita subito per questo ha fatto tutte quelle domande ad Allie…per fortuna alla fine non le è
venuto in mente di guardare fuori dalla finestra xD
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto, come ti è sembrata la storia di Kevin?**
Un bacione
grandissimo, grazie per i complimenti e per la recensione, Bec ;D
Sabry87:
Ciao tesoro!!! :D Ti ringrazio come
sempre per tutti i tuoi complimenti, mi fa piacerissimo
che ti sia piaciuto lo scorso cap ;)
Eh già, la madre di
Allison trova sempre il momento meno giusto
per rompere -.-
Spero che anche questo cap
ti sia piaciuto, come ti è sembrata la storia di Kevin?
Un bacionegrande grande, Bec
=D
Afrodite
heart: Ciao Roby!!!!:D
Tranquilla, non ti preoccupare assolutamente per lo scorso capitolo guarda, la
colpa è solo mia che non ho postato in tempo le risposte alle recensioni
>.< Sono io la distratta combinaguai :P
Mi fa piacerissimo
che ti siano piaciuti entrambi i capitoli e che non ti
siano sembrati troppo sdolcinati*_* La penso esattamente come te, quando ci si
vuole bene credo sia normalissimo lasciarsi andare a momenti di dolcezza =)
Sono contenta che anche l’aneddoto
al loro primo bacio ti sia piaciuto, a quello ci ho pensato fin dal primo capitolo quando lei nominava il suo “disastroso”
primo bacio :P
In effetti
ora che me lo fai notare assomigliano anche esteticamente a Sana ed Akito*_* Io
li adoro, sono la coppia preferita della mia infanzia (ma anche di adesso xD),
non mi perdevo mai una puntata del cartone e mi son
letta tutto il manga :D
Ahahahah,
eh già, il caffè inizierà a piacere un bel po’ di
più mi sa ad Allison :P
La madre di Allison è un’impicciona del cavolo sì
-.- mi sa che sentendosi trascurata dal marito che lavora troppo, non trova
niente di meglio da fare che rompere le scatole alla figlia xD Povera Allison, che razza di madre le ho creato… xP
Alla fine però la storia dei due
sta andando avanti, per adesso...>.< vedrai più avanti che non
sarà la madre il vero problema fra i due ;)
A proposito del pov di Kevin…come
ti è sembrato?** Ti è piaciuto?** Spero di sì =)
Un bacione
grandissimo cara, ti ringrazio infinitamente per i complimenti e per la
recensione, Bec=D
eulalia_17: Beaaaaaaaa!!!!!!
Come al solito tu mi fai piangere….cattivaaa!!
(in modalità bambina capricciosa xD) Scherzo ovviamente, adoro le tue
recensioni*_*
Per quanto riguarda le recensioni che mi
scrivono…guarda non ci credo nemmeno io che siano
così tante >.< e poi nessuna critica (non ancora, ma arriveranno
vedrai :P), com’è possibile??Ci saranno di sicuro così
tanti errori >.<
Un sacco di ragazze hanno
indovinato Bea, non dico su cosa, ma tante hanno indovinato xP
No ok (non c’entra niente xD), tu adesso quel violinista lì me lo devi
assolutamente presentare xD
Scherzi a parte (che poi scherzo non era
perché lo voglio conoscere ù_ù)
non so davvero cosa dire, se non che
sono…lusingata ecco dal fatto che Dave vi
faccia fare discorsi così filosofici sull’amore :P
Potessi regalerei ad entrambe un David per ringraziarvi** Anzi, il violinista ve
l’ho mandato io…ma non ditelo a nessuno ;)
Bea tesoro come ho già detto tu mi vuoi fa piangere, il tuo complimentone-one
è stupendo*_* Ogni mio personaggio alla fine è contorto e con
diverse sfaccettature, questo –ma solo questo- lo riconosco xP
Sono contentissima anche per tutte le tue
recensioni meravigliose, non immagini nemmeno quanto mi facciano
sorridere come una cretina davanti al pc** E poi
piangere ovviamente, perché io nelle risposte non sono mai altrettanto
brava >.<
Non avevo mai sentito parlare della
“prova I-pod”, ma sono ugualmente onoratissima dal fatto che lo
scorso capitoletto sia riuscito a superarla*__*
Effettivamente Dave
che la chiama Stellina non ce lo vedo bene nemmeno io
xD Non l’ha mai fatto e ti assicuro che mai lo farà :D
Ah in questo Allison ha detto il Ti amo che ti avevo accennato su msn** Come ti è sembrato???Sdolcinato???? >.<
Così come ti ho
mandato inconsciamente il violinista ti manderò inconsciamente
qualcun altro simile a Dave nella tua camera, ok? xD
Gli dirò di portarsi una corda per
evitarti il disturbo di aggrovigliare le lenzuola xD
La madre è una stronza
impicciona sì -.- Se non altro sono riuscita
nel mio perfido intento di farlo odiare xD
Dave
andrà a quel ballo e non dovrà evadere da niente…;P e Mark avrà la sua lezione
ù_ù
Per me essere la tua fanficcatrice
preferita è un onore grandissimo tesoro** E tutto per questa storiella
da niente…>.< ok la smetto, non voglio
farti arrabbiare, peace and love xD
Mancherà anche a me rispondere con
questi deliri…=( Appena tornerò ti racconterò tutto
dettagliatamente su msn ;)
Un bacione
grandissimo tesoro, grazie per tutte le tue SPLENDIDE parole, Bec =)
Ps:
spero che la storia di Kevin ti sia piaciuta ;)
Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.
Ovviamente la scheda di quella poveraccia della
madre di Allie dovrà
aspettare ancora, visto che era sul portatile xD Ma va beh, non siete tristi
vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD
Ringrazio infine le 113 meravigliose persone che
hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono
troppo contenta, grazie^^), le altrettanto magnifiche 109 persone che l’hanno
inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^) e le Stupende 18 ragazze che mi hanno inserita fra gli autori preferiti*_*
Capitolo 17 *** Stars are falling all for us (Le stelle stanno cadendo tutte per noi) ***
Capitolo 17: Stars are falling all for us (Le stelle stanno cadendo tutte per noi) *from “Your guardian Angel” – The Red Jumpsuit Apparatus
David’s pov
Mi aveva detto ti amo, mi amava! Ed io da bravo idiota che avevo fatto? Niente! Avevo lasciato che accampasse quella stupidissima scusa del “ti chiamo”, ma chi se l’era bevuta poi?! Avrei dovuto insistere, lasciare che ripetesse di nuovo quelle due parole maledette…che mi avevano reso maledettamente felice. Ma com’era possibile? Non credevo si potesse provare una simile…gioia, solo nel sentire due parole, solo nell’ascoltare la sua voce dolcissima pronunciarle.
Avevo sentito un’inspiegabile pace dentro, forse per la prima volta in vita mia mi ero sentito completamente privo di rabbia, tristezza, angoscia…niente, solo felicità. Quando me lo aveva detto Kim non avevo provato niente del genere…
Tu ne sei innamorato David, lo sai vero questo?
No maledizione, ci mancava solo che la mia stupidissima coscienza si palesasse sottoforma di Kevin con le sue frasi del cazzo!
No che non ne ero innamorato!
-Sì…lo sei…-
Il sangue mi si gelò nelle vene mentre mi giravo verso il letto di Kevin che però sembrava continuasse a dormire tranquillo. Cretino. Mi aveva fatto venire un colpo, pure nel sonno parlava!
Diedi una veloce occhiata alla radiosveglia: le cinque.
Sbuffai alzandomi: non avevo più sonno, lei riusciva a togliermelo…Lei, lei, sempre lei. Stavo diventando monotono, non riuscivo a pensare ad altro.
Mi venne in mente un’idea che mi fece sorridere divertito. Vendetta…
Frugai fra i cd di Kevin e presi quello degli Wham infilandolo poi nel lettore cd. Volume: cinquantacinque, il massimo.
Il salto che fece Kevin non appena la musica partì, mi rallegrò parecchio. Finalmente mi sarei vendicato per tutti i sogni che mi aveva stroncato in quei cinque anni con quelle patetiche musichette.
-Che…?!- Si guardò intorno spaesato, prima di girarsi verso di me che mi stavo letteralmente sbellicando dalle risate.
-Forza Kevin…- Riuscii a dire cercando di calmare le risa. -E’ ora di alzarsi, una stupenda giornata ci attende!- Sghignazzai di nuovo, incominciando a cantare la canzone che avevo odiato da sempre: Wake me up before you go go.
Guardò l’orologio stralunato: -Ma sono solo le cinque del mattino!- Protestò spalancando la bocca.
-E allora? Ma non sei tu quello che dice sempre che alzarsi presto fa bene?- Bene, così sapeva che si provava ad essere svegliato di soprassalto con quella musica orribile.
Mi guardò per un bel po’ di tempo, esaminandomi con uno sguardo truce. –Ho sempre pensato che fossi scemo,- Alzai gli occhi al cielo: da che pulpito! –Ma ora credo che Allison stia contribuendo a fotterti ancora di più il cervello.- Si sfregò gli occhi ancora assonnato evitando così di vedere i miei di occhi, pieni d’odio.
-Nessuno mi sta fottendo niente.- Protestai scocciato.
-Se lo dici tu.- Insinuò facendomi irritare ancora di più.
Incominciai a vestirmi facendogli inarcare il sopracciglio curioso.
-Dove vai a quest’ora?-
-A fare un giro.- Da qualsiasi parte pur di evitare i suoi discorsi dannatamente giusti…
Uscii dalla stanza lasciandomi alle spalle uno stupito Kevin e un’assordante canzoncina natalizia: Last Christmas.
Allison’s pov
Era stupido da parte mia pensare che lui venisse al bar quella mattina. Eppure ci speravo…anche mentre sorseggiavo un caffè continuavo ad immaginarmi di vederlo apparire. Non mi importava di saltare un altro giorno di scuola, volevo passare altro tempo con lui, ne ero completamente assuefatta.
Chissà che stava facendo…probabilmente Johnny gli aveva affidato qualche missione. Non riuscivo ad essere tranquilla a saperlo con una pistola in mano, a saperlo in mezzo ad altre persone armate…Se fosse successo qualcosa? Oh, ma che diavolo era tutto quel pessimismo?!
Sbuffai prendendo la cartella e alzandomi irritata. Lasciai i soldi sul tavolino uscendo di corsa per cercare di non pensare alle ultime immagini di David in una sparatoria che mi erano balzate in mente. Stupida paranoica!
Probabilmente non mi aveva chiamata perché stava dormendo, dopotutto erano solo le otto del mattino. E se invece non mi avesse chiamata per via di quelle due parole che gli avevo detto? Magari lo avevano turbato e non aveva intenzione di affrontare l’argomento…
Presi il cellulare e fissai il suo numero salvato nella mia rubrica.
Lo chiamo o non lo chiamo? Mi chiedevo mentre sentivo un’incredibile voglia di schiacciare quel tasto verde e di sentire la sua voce…
Da quando ero diventata una di quelle stupide mocciose che si facevano mille paranoie se chiamare o no un ragazzo? Io non ero così patetica! Non lo avrei chiamato, spettava a lui farlo!
Lo rimisi in tasca infastidita, io mi ero già esposta troppo.
David’s pov
Guardai l’orologio sovrappensiero: le otto e due. Ancora non era entrata a scuola. Mi era venuta in mente l’idea di andarla a prendere e di portarla a fare un giro, ma non volevo saltasse di nuovo la scuola a causa mia. Lei aveva una famiglia, la scuola, i suoi amici…io non avevo nessun motivo di sconvolgere la sua vita di sempre.
Il vibrare del mio cellulare mi fece inevitabilmente sperare che fosse lei.
Storsi il naso quando vidi che era un messaggio di Kevin:
Johnny ha chiesto di noi: pare ci sia da risolvere la faccenda con Charlie.
Appena puoi vieni all’ingresso, Kev.
Alzai gli occhi al cielo. Ero stato davvero stupido a sperare in uno sdolcinato messaggio suo. Oltretutto a me le ragazze appiccicose non erano mai piaciute…
Charlie Hane era un altro importante boss di New York, non al livello di Johnny, ma quasi.
Ogni tanto il vecchio pazzo faceva troppo di testa sua, rischiando di farci scoprire dalla polizia e noi dovevamo andargli a dire di rallentare un attimo e di parlare dei suoi progetti con Johnny prima.
Era uno strano, svitato ometto buffo, con degli occhiali più grandi di lui che gli davano un’aria da nonnetto divertente; non sembrava proprio per niente un criminale.
Quando andavamo a parlarci, ci regalava sempre delle caramelle, neanche avessimo avuto due anni. Kevin le adorava, le finiva sempre tutte in due secondi. Tra nonnetti si andava d’accordo del resto…
Forse Charlie era più umano rispetto a Johnny perché aveva una famiglia; una figlia a cui voleva un mondo di bene e per cui avrebbe dato la vita ed una nipotina di sei anni.
Lui e Johnny erano da sempre alleati, nonché amici a quanto ne sapevo.
Certo avrei preferito fare altro, ma il dovere era il dovere…Se non altro non c’era nessuno da picchiare o da uccidere…e avrei avuto qualche dolce caramella per tirarmi su il morale.
Allison’s pov
La giornata a scuola fu un incubo e anche il pomeriggio. Non facevo che pensare a lui. Perché non mi chiamava?! Uffa… Studiare storia era diventata un’impresa, così tentai di scrivere il tema che mi avevano affidato la settimana prima e che io come al solito mi riducevo all’ultimo a fare.
Niente da fare nemmeno con quello: rinunciai non appena mi accorsi che avevo riempito la pagina del suo nome.
Chiusi di scatto il quaderno seccata. Dovevo smetterla di pensarci cavolo!
-Lily, giochi con me a Tekken?-
La voce di Nicolas mi distrasse dai miei pensieri e mi fece sobbalzare.
-Ora non ho tempo mostriciattolo.- Protestai acida.
Stava per andarsene, quando un’idea mi balenò in testa: in fondo giocare mi avrebbe fatto distrarre.
-Vieni qui cucciolo. Dai giochiamo.- Gli sorrisi dirigendomi con lui verso la sua camera.
E così il pomeriggio lo passai giocando alla Play station con mio fratello, cosa che comunque mi fece bene.
Io scelsi una ragazza giapponese con i capelli corti spettinati, mio fratello invece optò per un tipo muscoloso con una maschera da tigre.
Sfogare i nervi sui personaggi di quello stupido gioco di lotta fu a dir poco liberatorio.
-Vai, vai, spaccagli la faccia…- Mormorai mentre Asuka prendeva a calci il suo avversario.
Quando il KO padroneggiò sullo schermo esultai. –Ti ho battuto Uomo Tigre!-
Mio fratello incrociò le braccia imbronciato. –Si chiama King il mio personaggio…e comunque sei proprio un maschiaccio.- Borbottò cupo.
-Solo perché ti ho battuto?La sconfitta brucia, eh?- Ridacchiai dandogli un colpetto sul braccio.
-No, ti ho lasciato vincere apposta perché sei una femmina.-
Ma quanto era tenera l’espressione offesa del mio fratellino?! Lo abbracciai facendolo protestare. –Ti voglio bene cucciolino.- Dissi sorridendo mentre cercava di svicolare dalla presa.
-E non chiamarmi cucciolino, non sono piccolo!- Si allontanò guardandomi male e facendomi scoppiare di nuovo a ridere. –Ok, ok.- Alzai le mani in segno di resa. Bastava mio fratello a risollevarmi il morale, la giornata aveva preso una piega decisamente migliore.
Il cellulare iniziò a squillare dalla mia camera, così dovetti alzarmi e correre a rispondere. No, era un messaggio. Lo lessi tutto d’un fiato, piegando poi il sopracciglio sorpresa.
Ciao pupattola, scusa per il disturbo, ma ho bisogno assolutamente degli appunti di storia per domani…potresti portarmeli alla spiaggia?Sono lì vicino adesso…Scusa per l’ora, ma me ne sono accorta solo adesso >.<
Fammi sapere, Vic
Alla spiaggia? Gli appunti di storia? Perchè proprio alla spiaggia dovevo portarli? Fissai per un bel po’ il display non sapendo cosa rispondere. Fuori era già buio, andare fino in spiaggia da sola non era il massimo…Però ero completamente incapace di negare un favore ad un’amica, per quanto seccante fosse il favore in questione.
Ciao Vic, tranquilla nessun problema! :) Ci vediamo tra una mezz’oretta lì, d’accordo?A dopo!
Mi vestii di corsa gridando a Nicky di avvisare la mamma e il papà che ero da un’amica non appena fossero rientrati.
Uscii e corsi tutto d’un fiato fino alla metropolitana, non guardando in faccia nessuno per paura di attirare lo sguardo di qualche maniaco. Non sapevo come mai, ma avevo ancora la terribile sensazione di essere seguita…che sciocchezza! Ero diventata paranoica dopo il rapimento.
Quando arrivai alla spiaggia, mi accorsi che era mezza deserta e non c’era praticamente più nessuno. Presi il cellulare per provare a chiamare Vic, ma improvvisamente qualcuno alle spalle mi sorprese mettendomi le mani sugli occhi.
Non urlai, non protestai, non feci niente…avevo capito subito chi fosse: avevo riconosciuto il profumo, le mani, il suo petto appoggiato alla mia schiena e perfino il suo respiro sul mio collo…
Il cellulare mi scivolò dalle mani cadendo con un tonfo silenzioso sulla sabbia.
-Tu non sei Vic…- Mormorai con quel poco di voce che mi era rimasto.
-Perspicace…- Commentò lui divertito.
-Che ci fai qui?-
-Secondo te?- Soffiò a bassa voce sul mio orecchio facendomi quasi cedere le gambe.
-Ma io…Vic…il quaderno…- Ok, stavo iniziando a delirare. Colpa dell’effetto che mi faceva lui porca miseria! Terra chiama Allison, ci sei? No ero con un altro pianeta con lui. Cioè…ero con lui su un altro pianeta…Oddio, non riuscivo neanche più a pensare!
-Il quaderno non serve.- Ridacchiò togliendo le mani dai miei occhi e appoggiandole intorno alla mia vita infiammandomi letteralmente dentro. Era come se le sue mani emanassero calore…un calore che si stava pericolosamente diffondendo in me, soprattutto nello stomaco.
-Ma…come?- Cercai di girarmi, ma lui non mollava la presa e non ci riuscivo tanto bene. Il numero era di Vic e la storia del quaderno c’entrava visto che lei doveva essere interrogata il giorno dopo.
-Diciamo che un’amica mi ha aiutato…è riuscita la sorpresa?-
Un’amica?Vic…Vicky era…! –Vicky ce la siamo fatta tutti…- Sussurrai come in trance mentre ripensavo a quel discorso in macchina che avevano fatto David e i suoi amici in macchina quel giorno così lontano…
-Tu…!Lei…!- Mi girai di scatto guardandolo indignata.
-Ehi, ehi, ho detto che è solo un’amica.- Alzò le mani in segno di resa o forse per difendersi dalla mia ira funesta.
-Tu e Vicky siete andati a letto insieme!- Boccheggiai furiosa, pronta a prenderlo a calci.
-Oddio detto così suona male…- Borbottò fra sé e sé, appoggiando la mano destra sulla fronte in un gesto teatrale. –Siamo usciti insieme.- Si allontanò di nuovo mentre io continuavo ad avanzare nera dalla rabbia.
-Certo, e dove siete andati, nel tuo letto?Nel suo?- Sembrava non riuscisse a capire il motivo della mia rabbia…nemmeno io lo capivo se dovevo essere sincera. Il solo pensiero di immaginarlo mentre faceva sesso con Vicky mi…Dio che rabbia sentivo dentro.
-Non ti sei arrabbiata tanto quando hai saputo di me e Kimberly, perché fai così per Vicky?-
Stavolta si fermò e poggiò le mani sui fianchi in attesa di una spiegazione…che però io non avevo. Ero arrabbiata e gelosa, punto. Ma non lo avrei ammesso a lui neanche sotto tortura.
-Perché Vicky…cioè tu…- Feci un respiro profondo per calmarmi, ma non servì a molto.
-Non hai nessun motivo per essere gelosa sciocca.- Sorrise prendendomi il mento fra le mani. La forza da leonessa che avevo sentito prima sparì del tutto per lasciare posto ad una serie di emozioni meravigliose che i suoi occhi mi procurarono. Da leonessa a coniglietto: che ridicolo passaggio.
-Le ho chiesto io di farti venire qui, perché volevo che fosse una sorpresa…- Sfoderò un sorriso a trentadue denti. -E perché ho un regalo per te.- Prese dalla tasca una minuscola scatoletta di qualcosa.
La esaminai curiosa mentre me la mise in mano. Era di una gioielleria. Già un motivo per sentirmi a disagio; mi aveva fatto un regalo costoso.
-Ah ehm…grazie.- Aggrottai la fronte perplessa mentre lo scartavo.
Quando lo tirai fuori dalla scatola rimasi per mezz’ora a guardarlo con la bocca spalancata. Non era possibile. Era lo stesso identico braccialetto di brillanti che avevo visto in una gioielleria a Manhattan il giorno precedente! L’avevo adorato fin da subito, ma il prezzo mi aveva completamente dissuasa dal comprarlo.
-Tu sei scemo.- Riuscii a dire dopo un bel po’.
-Ma dai, mi sembra di avertelo già sentito dire…- Ridacchiò.
-Tu...- Avevo visto che costava 350 dollari, ma mi sembrava brutto dirgli che sapevo il prezzo. –Cioè, costerà una fortuna, non posso accettarlo davvero.- Lo rimisi nella scatoletta arrossendo. –Regalalo a Kimberly magari…-
-Non dire sciocchezze, l’ho preso pensando a te. Certo magari è un po’ troppo…lussuoso per i tuoi gusti, però a me è piaciuto.- Alzò le spalle sorridendo di sbieco.
-È stupendo…- Dissi subito continuando a fissarlo da dentro la scatola.
-Stavo pensando stamattina che non so nemmeno quando è il tuo compleanno, diciamo che questo l’ho fatto in ritardo se è già passato e in anticipo se ancora non è arrivato.- Aggrottò il sopracciglio in un modo tremendamente sensuale mentre continuava a sorridere.
Respira Allison.. Ah già.
-È a settembre, ancora non è arrivato.- Sbattei più volte le palpebre tornando poi a guardare il bracciale. Era fine, delicato e per nulla vistoso, proprio come sarebbe piaciuto a me. E lui l’aveva capito. Sorrisi involontariamente mentre tracciavo il contorno del ciondolo a forma di cuore.
-Sei un idiota.-
-Prego, figurati.- Rispose ironico.
Gli gettai il braccio libero intorno al collo e scossi la testa divertita. –Grazie…idiota.-
-Ehi, non permetto a nessuna ragazza di insultarmi.- Ridacchiò baciandomi poi appassionatamente, un bacio che non vedevo l’ora che arrivasse.
Lo ricambiai sentendomi come se improvvisamente avessi ripreso a respirare dopo giorni di apnea. Lui era la mia aria. Mi era mancato da morire per tutto il giorno e quando meno me l’ero aspettato era saltato fuori dal nulla come suo solito.
Ci sdraiammo sulla sabbia continuando a baciarci, ovviamente dopo aver recuperato il mio cellulare insabbiato.
Era la sera più bella in assoluto della mia vita, perfetta. L’aria era fresca, ma non fredda, e il cielo, nonostante le luci della città, riusciva benissimo a mostrare le sue stelle. In lontananza sentivo le onde del mare cercare furiose di arrivare il più avanti possibile, di inghiottire il maggior numero di granelli di sabbia. Ma non sarebbero arrivate a noi, niente poteva arrivare a noi e rovinare quel momento.
Seasons are changing And waves are crashing And stars are falling all for us Days grow longer and nights grow shorter
Le stagioni stanno cambiando E le onde si stanno infrangendo E le stelle stanno cadendo solo per noi I giorni diventano più lunghi e le notti più corte…
Quando vidi una stella cadere, mi concentrai mentalmente su un desiderio; volevo che mio padre accettasse David. Lo desideravo più di ogni altra cosa, perché loro, insieme a Nicky, erano gli uomini della mia vita.
Improvvisamente mi ricordai di una cosa che avrei voluto chiedergli fin dall'inzio.
-Come fai a conoscere Vicky?- Chiesi spezzando il silenzio. Cavolo, il mondo era davvero piccolo, microcosmico!
-E' una lunga storia...- Increspò le labbra senza distogliere lo sguardo dal cielo.
-Ho tempo.- Aggrottai la fronte in attesa.
-L'ho conosciuta in una discoteca e ci sono uscito insieme per un po', fine.-
-Non mi sembra per niente una storia lunga.- Gli feci notare con una smorfia.
-La mia no, quella di Kevin sì.- Dal tono di voce capii subito che non avrebbe aggiunto altro, né avrebbe voluto farlo, così mi limitai ad annuire pensierosa.
Ricordavo bene il discorso su Vicky fatto da Kevin quel giorno in macchina, la loro doveva essere stata una storia importante...Insieme li immaginavo proprio bene, uno più strambo dell'altro! Però tra di loro era tutto finito e c'era Angela con Kevin, anche loro tutto sommato erano molto carini.
-C’è…un altro regalo diciamo…- Incominciò lui distraendomi dai miei pensieri.
Mi puntellai sui gomiti per guardarlo meglio e mi incantai a studiare il suo profilo stupendo.
-Non è niente di materiale tranquilla.- Le sue labbra perfette si incurvarono in un sorriso, facendomi deconcentrare un attimo sulle sue parole.
-Voglio parlarti un po’ di me…- Si rabbuiò di poco, sbattendo velocemente le palpebre mentre fissava qualcosa di indefinito in cielo.
Quelle parole servirono a catturare tutta la mia attenzione. Non fiatai, non sapevo cosa dire…non volevo rovinare la sua decisione di parlarmi di quell’argomento delicato con una stupida e banalissima frase. Conoscendomi se avessi parlato avrei detto una stupidata. Mi limitai a fissarlo in attesa, trattenendo il respiro per l’ansia.
David’s pov
Ci avevo riflettuto per tutto il giorno ed ero arrivato alla conclusione che volevo assolutamente che lei mi conoscesse meglio, non volevo risultare un estraneo ai suoi occhi.
Per lei era importante sapere, l’avevo capito. E non ero più riuscito ad ignorare la cosa da quando aveva detto di amarmi…Lei era importante per me e non l’avrei di certo persa per la mia totale e completa incapacità di esporle i miei sentimenti.
And now that I'm strong I have figured out How this world turns cold and it breaks through my soul And I know I'll find deep inside me I can be the one
E adesso che sono forte ho capito Come questo mondo diventa freddo e Irrompe attraverso la mia anima E so che scoprirò nel profondo di me stesso Che posso essere l'unico adatto a te
-Sono nato a San Diego nel 1992…- Incominciai pensieroso, senza distogliere lo sguardo da una stella ben precisa, la più bella e luminosa, probabilmente la Polare.
-All’anagrafe non mi chiamavo David Woldrich, ma Michael Bellick.- La vidi di sbieco sgranare gli occhi sorpresa. Sorrisi prima di continuare. –Mio padre non era che un giovane laureando russo quando, viaggiando, aveva incontrato mia madre qui in America.-
Restò in silenzio, quasi non la sentivo respirare. Speravo non le venisse un attacco di qualcosa per mancato ricambio d’aria.
-Se ne innamorò e appena laureato si trasferì a San Diego e la sposò. Lei era di famiglia ricca, ma lui riuscì lo stesso con le sue forze a trovarsi un buon lavoro, senza nessuna raccomandazione da parte di…mio nonno.- Era stranissimo dirlo, ma era così…
Feci una pausa; arrivava la parte più difficile da raccontare.
-Questo è tutto ciò che so dei miei veri genitori…ho dovuto fare una stupida ricerca in internet per scoprirlo…-
Deglutì e la vidi con la coda dell’occhio irrigidirsi.
–Loro sono morti quando avevo solo sei mesi, non ho avuto modo di conoscerli, o almeno, li ho conosciuti, ma non li ricordo…-
-Mi dispiace…- La sentii mormorare sinceramente dispiaciuta, mentre mi prendeva la mano abbandonata sulla sabbia, avvolgendola con la sua. Sorrisi di nuovo. La sua presenza mi faceva dannatamente bene, quasi non sentivo tutta la rabbia che provavo ripensando a quella storia.
-Ho scoperto per caso, a dodici anni, di essere stato adottato dai Woldrich. Mi ero sempre sentito un estraneo in quella famiglia; non c’era nessun amore nei loro occhi quando mi guardavano, sembravo solo un impiastro per loro. Mi davano tutto quello che volevo certo, ma diciamo che era il classico contentino per compensare la mancanza di qualsiasi tipo di affetto…Non li sentivo per niente come mio padre e mia madre, ma accettavo passivamente la cosa pensando che fosse un problema mio, non mi era mai passato in mente il fatto che fosse perché loro non erano i miei veri genitori.-
La fissai per un attimo e notai che i suoi bellissimi occhi dorati stavano brillando…li sfregò non appena si accorse del mio sguardo e fece un debole sorriso per esortarmi a continuare. Era bellissima…anche quando piangeva…sembrava un angelo. Era lì appoggiata sul braccio mentre mi guardava con un misto di curiosità e tristezza negli occhi. Continuava a spostarsi i capelli tutti da una parte, forse per il nervoso, fissandomi in silenzio.
-A quanto ne so i Woldrich e i miei si conoscevano, loro erano presenti al mio battesimo a San Diego, infatti ci sono anche molte mie foto in braccio a loro quel giorno.-
Aprì la bocca per parlare, ma la richiuse subito non volendo interrompermi.
-Dimmi.- La incitai nascondendo una risatina, sapeva essere così inconsapevolmente dolce a volte.
-Perché non ti hanno mai detto che sei stato adottato?- Mi chiese il più in fretta possibile per poi zittirsi di nuovo in attesa.
-Credo per una questione finanziaria: loro avrebbero potuto continuare ad usare indisturbati i soldi dei miei, senza che io potessi farci niente. So che i Woldrich hanno avuto parecchi debiti in passato…-
Di nuovo si sporse per domandare qualcosa, ma si morse con forza le labbra per stare zitta.
-Hai intenzione di risolvere questo tuo dubbio amletico, o preferisci che stia zitto?- Domandai ironico.
Lei mi rivolse un’occhiata offesa, prima di chiedere: -Com’è possibile? Voglio dire, non ci sarebbe dovuta essere un’assistente sociale a controllare il tutto?-
Ecco la domanda che mi avrebbe fatto sembrare uno stupido con la mia risposta.
-C’era, ma i Woldrich mi dicevano sempre che era un’amica di famiglia. Lei non si presentava mai come assistente sociale ovviamente, sapeva che i Woldrich ancora non mi avevano detto la verità su tutto, perciò mi faceva domande semplici, per non turbarmi diciamo. Mi chiedeva della scuola, dei miei interessi, dei miei amici, dei miei giocattoli. E io da bambino idiota glieli mostravo entusiasta ogni volta.-
-Lo avrebbe fatto qualsiasi bambino, non potevi saperlo.- Mormorò sorridendo appena, dispiaciuta.
Feci un respiro profondo, prima di continuare. –Non è tutto…i Woldrich…c’entrano con la morte dei miei genitori.- Strinsi a pugno con forza l’altra mano, quella non tenuta da lei. Quei bastardi…se li avessi avuti davanti li avrei uccisi con le mie mani…
-Non me la sento di raccontarti nei dettagli in che modo sono responsabili, ma è stato quando l’ho scoperto che sono scappato.- Ah dimenticavo… -Dopo essere stato quasi ucciso da loro.-
-Cosa?!- Sgranò gli occhi e mi guardò scandalizzata e arrabbiata al tempo stesso.
-Ero parecchio scomodo una volta scoperta la verità; temevano che avrei potuto raccontare tutto alla polizia, per questo cercarono di uccidermi. Nemmeno io so come riuscii a scappare. Avevo paura, maledettamente paura di tutto. Di parlare con la polizia, dei Woldrich, di quello che avrebbero potuto farmi.-
I ricordi di quella terribile sera mi si pararono davanti, quasi fossero proiettati su un grande schermo. Ricordavo tutto alla perfezione: la fuga in mezzo alla strada; la voglia quasi impossibile da frenare di piangere, da bambino spaventato e tremante; l’angoscia per i miei genitori; la paura di morire che avevo provato vedendo Greg Woldrich con quel coltello in mano…
Scossi impercettibilmente la testa sforzandomi di andare avanti, dovevo andare avanti. Volevo lasciarmi quell’inferno alle spalle, volevo che il mio futuro conoscesse il mio passato e lei era il mio futuro ne ero certo. Lei era importante per me, indispensabile, per quanto mi costasse ammettere di essere quasi dipendente da una persona. Dopotutto ero ancora lo stesso stupido ragazzino spaventato di cinque anni prima, incapace di voler bene come si dovrebbe ad una persona e di mostrarlo. Diffidente e restio a fidarsi persino delle persone fondamentali nella sua vita, dopo la sofferenza che aveva provato…
Ma lei era lì, ad ascoltarmi e non a giudicarmi...Non l’avrei persa per colpa di quel ragazzino impaurito che era ancora dentro di me.
Allison’s pov
Avevo ascoltato tutto in silenzio, completamente rapita dalle sue parole, dalla sua bocca angelica che si muoveva veloce, ma che ogni tanto si bloccava per fare delle pause e lasciarmi digerire un po’ meglio le informazioni accumulate. Soffriva molto a parlarne, me ne ero accorta anche quando aveva stretto a pugno l’altra mano…
E io stavo male per lui, ma non volevo darlo a vedere. Volevo essere forte, non lo avrei aiutato se mi fossi messa a piangere. Magari avrebbe potuto pensare che la mia fosse stata compassione e basta, invece non lo era affatto. Stavo seriamente male e volevo fare qualcosa, qualsiasi cosa per poterlo aiutare. Gli sarei stata vicina perché lo amavo…volevo che sapesse solo quello.
I will never let you fall I'll stand up with you forever I'll be there for you through it all
Non ti farò mai cadere Mi alzerò con te per sempre Sarò lì per te qualsiasi cosa accada
Stava per ricominciare a parlare, ma lo interruppi. Non mi importava più di niente, volevo solo che sapesse una cosa:
-David ti amo.- Dissi con voce spezzata. Non avrei pianto, no.
Si girò svelto verso di me fissandomi un po’ spiazzato, ma poi si fece serio.
-Io ti amo…- Ripetei, non riuscendo ad impedire ad un singhiozzo di trovare uno sfogo. Ok, i miei buoni propositi di non piangere erano andati a farsi benedire. Lo amavo così tanto da stare male. E non mi importava di sembrare ridicola o scema davanti ai suoi occhi.
-E per quanto possa essere banale come cosa da dire in questo momento…Voglio che tu lo sappia, voglio che tu sappia quanto tengo a te.- Le lacrime ormai erano incontrollabili, scorrevano troppo veloci per poterle bloccare senza mani. Le asciugai con la manica del braccio, non sopportando il fatto che lui mi vedesse così debole. Un po’ di contegno su Lily!
-Ti assicuro che non è affatto banale quello che mi hai detto.- Sorrise, ma era un sorriso diverso dal solito, era dolce… -È la cosa più bella che tu potessi dirmi.- Si avvicinò a me e mi abbracciò con forza. Io ricambiai, stringendomi a lui e non riuscendo proprio ad impedirmi di piangere come una bimbetta isterica.
When I see your smile Tears run down my face I can't replace
Quando vedo il tuo sorriso Le lacrime vanno giù per il mo viso E non posso rimetterle a posto
-E…anche se non riesco a dirtelo come si deve perché hai ragione a dire che sono un idiota, anche io provo lo stesso.- Sussurrò sulle mie spalle, senza sciogliere l’abbraccio e continuando ad accarezzarmi la schiena ed i capelli.
-Mi basta.- Mormorai tra i singhiozzi sul suo petto. Mi bastava, sì. Perché sapevo che anche lui mi amava. Quello era in assoluto il regalo più grande e bello, più del bracciale e della sua storia.
*To be continued*
Hello girls! Muahahah, i preparativi per la partenza mi stanno dando alla testa sì :P Sono nel panico totale…non posso mettere più di 23 kg in valigia…tragediaaaa!!! E il phon? E la piastra? Gli asciugamani? E i caricabatterie vari? E i vestiti dove li metto?! Le scarpe?! Uff, questi limiti di peso non mi aggradano -.-
Lo so, lo so…a voi non interessa avete ragione^^ Parlando del capitolo…fa schifo. >.< I pomodori potrete lanciarmeli quando tornerò, mi terrò pronta :P
Avrei voluto descrivere tutto con molta più passione, invece mi è venuto fuori un raccontino piatto piatto -.- Sappiate però che questa non è tutta la storia di Dave, racconterà di come ha scoperto dei suoi genitori e di come i Woldrich hanno cercato di ucciderlo più avanti, dopo un evento in particolare (che non è il ballo, la mia amica pensava fosse quello xP)
Ci ho riflettuto tantissimo su prima di scriverlo questo capitolo, volevo che le cose quadrassero da tutti i punti di vista, anche da quello legale; l’assistente sociale ad esempio andava inserita per forza, senza che David lo sapesse però.
Le foto del battesimo di David sono molto importanti, più avanti verranno nominate di nuovo ;P
Beh che altro dire…spero inutilmente che la storia di Dave non vi abbia deluse, molte di voi ci erano già arrivate, quindi tutto sommato credo fosse un po’ scontata come cosa xD
Ah, le parole in corsivo che ci sono all’interno del capitolo sono il testo di una canzone come avrete già capito, così come il nome del titolo.
La canzone in questione è Your Guardian Angel dei The Red Jumpsuit Apparatus che a mio parere è bellissima*_* Tutti gli insulti di mio fratello su questa canzone che per lui non è altro che una nenia deprimente, non sono serviti a scoraggiarmi per niente ù_ù All’inizio nemmeno a me piaceva, ma dopo averla sentita 65 volte (così dice il contatore di I-tunes xD) ho iniziato ad adorarla** Alla fine poi diventa più rock, non è una nenia u.u
Me li sono proprio immaginati sulla spiaggia mentre scrivevo grazie a questa canzone, specie il pezzo in cui dice “Seasons are changing…” al minuto e venticinque*_*
Ah un’altra cosa, il cap 18 lo posterò al mio ritorno…scusatemi davvero, ma non sono riuscita a correggerlo come si deve e senza dovuta correzione i miei capitoli fanno ancora più schifo…Ho un casino nella mia stanza, anche adesso dovrei sistemarla e finire la valigia invece che stare al pc, ma rispondere alle vostre recensioni è molto più importante**
Ringrazio TUTTE le ragazze meravigliose che hanno recensito lo scorso capitolo e tutte quelle che saranno così gentili da recensire questo che però così bello da meritare tante recensioni non è >.<
È probabile che non ci siano le risposte di chi ha recensito dopo il 6 marzo, ho fatto il possibile per rispondere a tutte, se ne manca qualcuna mi dispiace davvero tantissimo…rimedierò postandole nel capitolo 18 promesso!
Beh, vado, mi mancherete davvero tanto.. =( auguratemi di incontrare Robert Pattinson a Londra!!! xD Scherzo ovviamente^^…….forse…..vi lascio con questo dubbio amletico, alla prossima!
Bec
Detto questo, vi ricordo:
-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia >.<
Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^
Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)
Pov Allison: -Mi piacerebbe vedere dove vivi…- Mormorai fissandolo nei suoi occhi incantatori.
Pov David: Avevo detto ad una ragazza di amarla, grandioso. Avevo ammesso di essere uno stupido ragazzino innamorato.
Non posso dirvi come si intitolerà perché nemmeno io l’ho deciso bene :P
*Risposte recensioni*
sbrodolina: Ciao carissima! :D Ho letto la tua stupenda recensione anche all’altro capitolo alternativo dal pov di Dave, ti ringrazio tantissimo per aver recensito sei stata carinissima*_* E tranquilla che le tue recensioni non mi stufano affatto, le adoro, non sai quanto mi rende contenta leggerle^^
Per quanto riguarda questo capitolo, non posso che commuovermi ancora (sono una piagnona lo so xD) per i tuoi bellissimi complimenti e ringraziarti per il sostegno^^
La storia di Kevin mi è venuta fuori così, volevo trovare un modo per giustificare la sua fissa per la moda e quella di alzarsi presto la mattina cantando canzoni anni 80…e quindi una sera non riuscendo a dormire mi sono immaginata per filo e per segno una sua possibile storia :P
Tu mi ringrazi perché scrivo, ma io ringrazio te perché leggi la mia storia e perché sei sempre pronta a recensirmi con parole meravigliose^^
Io scrivo come hobby, perché adoro farlo, ma sapere che riesco a trasmetterti le emozioni dei personaggi mi rende felicissima*_*
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e ti abbia comunicato i sentimenti di Allison e David =)
Ti ringrazio tantissimo per tutto, anche per il buon viaggio (spero lo sia xP), un bacione grande grande, Bec
silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!!! =D Non ti preoccupare assolutamente per lo scorso capitolo, mi basta sapere che ti è piaciuto^^ Anche io ci ho messo un bel po’ a commentare i tuoi cap, la scuola in questo periodo è terribile >.< Oddio…in ogni periodo è terribile purtroppo, non vedo l’ora che arrivi l’estate :P
La cosa del “ti amo/chiamo” mi è venuta così xD Visto che si assomigliano molto e che si stavano salutando poteva essere plausibile come scusa accampata all’ultimo :P
David come hai visto dall’inizio del capitolo è piuttosto confuso al riguardo…eh i maschi sono un po’ idioti e lenti a capire xD
Per quanto riguarda Kevin…eh sì la sua storia mi è uscita veramente triste =( però del resto ognuno dei ragazzi che lavora per Johnny ha un passato triste, così come David… come ti è sembrato a proposito il suo racconto? Sarà traumatizzante non poter leggere nessun parere mentre sarò là xD Spero davvero che ti sia piaciuto**
Un bacione grandissimo tesoro, spero tornare in tempo per leggere e recensire il tuo prossimo capitolo ;) Al limite recupererò di nuovo gli arretrati :D
Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec
fratwi: Prima di tutto, non devi assolutamente farti schifosamente schifo per non aver recensito ;) E secondo…non potrei mai avercela con te =) Poi se mi fai pure recensioni del genere!*_*
Ti capisco benissimo per la scuola, è davvero massacrante in questo periodo. Non vedo l’ora che arrivino le vacanze estive :D
Addirittura la mia storia è la tua preferita???Ok, basta, mi hai rovinato con questa frase, ora mi gongolerò per le prossime…48 ore…Il che significa che partirò con un sorrisone a trentadue denti da deficiente stampato in faccia xD
Sono contenta che Allison ti piaccia** Di solito le protagoniste femminili vengono sempre malviste :P Da me per prima, ho un odio profondo per Bella di Twilight ad esempio -.- Eppure quell’idiota di mia cugina ha chiamato ‘sto account con quel nome, che crudele tortura…ù_ù
David è da stuprissimo (e chissene se word mi dice che non esiste come parola, ce l’aggiungo io xP) sì, fisicamente è uguale ad un ragazzo che conosco, spiccicato u.u Lo clono e poi te ne mando una copia**
Eh sì, lui è proprio cotto di Allison anche se si fa un sacco di paturnie mentali prima di riuscire a capirlo…forse l’ho reso un po’ scemo xD
Non so davvero come rispondere a tutti i tuoi complimenti** Per me è importantissimo che i personaggi non siano piatti come tavole, ma che siano ben caratterizzati, che siano delineati psicologicamente ecco xD Con i loro pov cerco di fare il possibile. Potrà sembrarti banale, ma grazie per le tue meravigliose parole^^
La scena del “Ti amo/chiamo” l’ho improvvisata esattamente come Allison, visto che si stavano salutando poteva sembrare plausibile come scusa xP
Ti ringrazio ancora per tutto Fràà, un bacione grandissimo, Bec
pinklady1936: Ciao carissima!! :D Sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto!
Eh già, Allison alla fine riesce sempre a salvarsi in corner, a differenza di me che le figuracce non riesco mai ad evitarle xD
Alla fine non hanno concluso no…ma concluderanno presto ;) Eh ehm, dicevo? xD
Farlo nel camerino sarebbe stato proprio imbarazzante sì…più che altro per la figura che avrebbero fatto se qualcuno li avesse visti xD
Ti ringrazio, spero davvero di divertirmi in Inghilterra! Soprattutto spero di cavarmela con la lingua…sarò un disastro, dovrò farmi capire a gesti mi sa :D
Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec
lucyette: Ciao carissima!! =D Sono contenta che lo scorso capitolo ti abbia fatto emozionare così tanto^^ La parte del dialogo fra padre e figlia era importantissima per me, non sai quanto sia felice di essere riuscita a comunicarti qualcosa (:
Allison alla fine si è salvata all’ultimo con quel “Ti chiamo”…vorrei avere anche io una prontezza del genere per salvarmi dalle figuracce xD
Per sapere la scelta di Kevin manca ancora un po’, prima ci saranno i pov di Vicky e di Angie dove spiegheranno entrambe il loro incontro con lui ;)
Un bacione grandissimo cara, grazie mille per i complimenti, Bec
Ebbi: Ciao Debbi!! =D La storia di Kevin è molto triste sì, pensavo di non riuscire a scriverla in modo decente e di non riuscire a comunicare bene i suoi sentimenti >.< Sono contenta quindi di sapere che ti sia piaciuta e che ti abbia emozionato così tanto** Per quanto ne so il fidanzato della madre non è morto, è ancora da qualche parte in Messico…ma potrei sempre sbagliarmi ;P
Ahahahah, l’incitamento alle trovate sclerotiche-demenziali di Allie ci stava tutto! In effetti quella ragazza a volte è un po’ cretina, va perfettamente a braccetto con l’altro idiota che ha per ragazzo mi sa xD
Ti ringrazio per tutti i tuoi complimenti, sei sempre gentilissima** Spero di divertirmi e di cavarmela con l’inglese soprattutto, sarà dura, ma ce la metterò tutta, a costo di aiutarmi con i gesti per farmi capire! xD
Un bacione grande grande carissima, grazie per la recensione, Bec
Smufferina87: Ciao!!! =D Come hai visto questo mercoledì l’aggiornamento è stato puntuale ;) Purtroppo non sono riuscita a regolarizzarmi con il prossimo che tarderà di qualche giorno =( Mi dispiace tantissimo, mi metterò subito al lavoro con le risposte al mio ritorno per farvi avere il prima possibile il capitolo 18, promesso ;)
Ti ringrazio per l’avvertimento, mi porterò un’intera scorta di sciarpe e cappellini! Io sono molto freddolosa poi, già ho freddo qui, figuriamoci là, mi metterò tre felpe una sopra l’altra mi sa :D
Grazie spero proprio di divertirmi, l’unico problema sarà il farsi capire, mi sa che inizialmente parlerò a gesti xD
Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec
Sabry87: Ciao tesoro!!^^ Ti ringrazio tantissimo per i tuoi complimenti, sei sempre troppo gentile^^ La storia di Kevin è molto triste sì =( Per fortuna si è ripreso, non è come David, lui è riuscito a buttarsi alle spalle il passato ;)
Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec
Punk936: Ciao carissima!!! :D Sono contenta che anche lo scorso capitolo ti sia piaciuto, ho sempre paura di rendere qualcosa o troppo sdolcinato o troppo freddo e poco credibile >.< Sono un po’ paranoica lo so xD
Allison ha fatto tenerezza anche a me mentre parlava** In quel pezzo mi sono immedesimata tantissimo in lei, anche se non avrei avuto la sua prontezza nel correggere quel “ti amo” con un “ti chiamo” xD
E Dave è un degno fidanzato cretino, come hai visto da questo capitolo aveva capito benissimo cosa gli aveva detto Allison, ma si è un po’…diciamo spaventato, non è abituato a sentirsi dire cose del genere.
Kevin ha avuto un passato molto brutto e difficile sì, però a differenza di Dave lui riesce ad andare avanti come se niente fosse, non ha rancore verso nessuno, nemmeno verso l’ex fidanzato della madre. David invece è molto rancoroso, penso si capisca che se avesse i Woldrich davanti non esiterebbe più di tanto a…vendicarsi ecco.
Mi fa piacerissimo che il discorso fra Allie e suo padre ti sia piaciuto*_* Ho cercato di non renderlo troppo inverosimile; lui era pur sempre un padre che doveva reagire male davanti alla figlia che gli stava parlando di un ragazzo xP
Ci hai visto bene.... ;) purtroppo il discorso di Allison servirà a ben poco…vedrai più avanti =)
Ci sei stata la settimana scorsa??Wow*_* Chissà che freddo però :P Io credo mi porterò solo felpe pesanti xD
Eh già, ci avevi visto giusto anche dallo spoiler ;D Avevi capito bene anche il pov di Kevin, i genitori di Dave hanno cercato di ucciderlo…anche lui non ha avuto un’infanzia molto più felice…Come ti è sembrata la sua storia? Spero ti sia comunque piaciuta =)
Un bacione grandissimo, grazie per la recensione e per i complimenti, Bec
pirilla88: Ciao Vale!!! =D Sono contenta che il pov di Kevin ti sia piaciuto, la sua storia è veramente triste sì >.< Ora può riscattarsi comprandosi tutti i vestiti che vuole ;)
Mi sembra di capire che a te Vicky proprio non piaccia xP Più avanti sia Angie che Vicky avranno modo di farsi conoscere meglio con un loro pov ;) A me piacciono tutte e due se devo essere sincera^^
Allison ha fatto tenerezza anche a me con quel “ti amo”, poi alla fine è riuscita a cavarsela con quel “ti chiamo”, ma Dave ha capito benissimo che non era quella la vera frase ;)
Eh sì, il poveretto rimane ancora in astinenza…ma solo per poco ;)
Sono felice che il discorso di Allison con suo padre ti sia piaciuto** è stato abbastanza difficile scriverlo (:
Purtroppo non sono riuscita a revisionare il capitolo 18 e ci sarà un piccolo ritardo per quello >.< Spero comunque che questo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa :D
Un bacione grandissimo, grazie per la recensione e per i complimenti, Bec
_Chiaraa: Ciao!!^^ Sono davvero contentissima che tu abbia deciso di recensirmi, fa sempre molto piacere ricevere pareri =)
Il fatto poi di essere riuscita a farti provare tantissime emozioni è per me una grande soddisfazione :D Penso sempre di non essere mai abbastanza brava da far provare qualcosa ai lettori :P
David apparentemente è un duro, ma quando è con Allison si scioglie completamente, anche se nemmeno lui lo ammette xD
I Woldrich sono stati smascherati in questo capitolo…come ti è sembrata la storia di Dave? Spero ti sia piaciuta =)
La storia di Kevin è molto triste sì, però lui è riuscito a superare molto bene il suo passato a differenza di Dave…David è più rancoroso, Kevin più positivo diciamo :P
Non sai quanto mi rende felice sapere che i miei personaggi ti piacciono così tanto*_* Addirittura li sogni la notte??** Spero non siano un incubo ;P
Ahahahahah, Allison è stata molto svelta a correggersi…io non sarei riuscita a salvarmi in corner con quella prontezza xD
Eh già sua madre è una gran rompi..-.- è proprio odiosa XD Il padre invece è più gentile, più comprensivo…apparentemente ;)
Ti assicuro che non mi rompi affatto, mi ha fatto piacerissimo leggere la tua recensione^^
Grazie mille per tutte le tue meravigliose parole, un bacione, Bec =)
rossy87: Ciao tesoro!! =D Non ti devi assolutamente preoccupare se non sei riuscita a recensire gli scorsi capitoli!! So che hai tantissimo da fare, mi basta sapere che tu continui lo stesso ad inveire contro quel cretino di Dave xD
Scherzi a parte, con questa stupenda recensione ti assicuro che hai recuperato tutte le altre ;)
Ahahahah, Kevin superstar è il sogno di ogni ragazza!Chi non vorrebbe essere svegliata dal suo canto soave?? xD
Hai ragione, Kev è un po’ perfido, già Dave è in astinenza, se poi lo provoca pure così xP
Riferirò a Dave il tuo messaggio, sarà più che contento di cedere il posto a te e di farti andare con Kev a fare shopping ;) Ma ancora non ti è arrivato??Le poste italiane fanno proprio schifo -.-
Allie innamorata è proprio scema sì xD In effetti immaginarselo vestito da soldato non serve a niente, ha ancora molto da imparare la ragazza ù_ù
Eh Dave deve avere parecchia pazienza con lei poveretto, lei lo blocca sempre nel momento clou u.u
Ti ringrazio per tutti i tuoi complimenti, sei sempre troppo gentile^^ Sono contentissima che i miei personaggi continuino a piacerti =D
La storia di Kevin mi è venuta molto triste sì…però alla fine lui è riuscito a superare il suo passato con positività, tipico di lui ;)
Sono felice che il discorso fra Allie e suo padre ti sia piaciuto, temevo di non riuscire a renderlo credibile :P
Grazie infinite per le tue meravigliose recensioni che riescono sempre a tirarmi su il morale anche quando sono nervosa, come adesso ad esempio per la partenza :P
Un bacione grandissimo, al prossimo capitolo, Bec
piccolinainnamora: Ciao carissima!! =D Sono davvero contentissima che il forum ti piaccia*_* Facciamo il possibile per rendere chiunque a suo agio, ci tengo davvero tantissimo poi a conoscere meglio le mie lettrici ^^
Dave devo mandarlo per posta ad un bel po’ di persone, appena ne trovo uno lo clono e lo mando a tutte :D
Manca poco prima che Dave ed Allie vadano al sodo…non possono resistersi all’infinito ;P
Mi fa piacere che anche Kev ti piaccia =D Alla fine dovrà scegliere fra Vicky ed Angie…vedrai poi ;)
Un bacione grande grande, grazie per la recensione e i complimenti, Bec
Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto di fallsofarc, Qui.
Ovviamente la scheda di quella poveraccia della madre di Allie dovrà aspettare ancora, visto che era sul portatile e la memoria è andata xD Ma va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD
Ringrazio infine le 113 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 109 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^) e le 23 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*
Capitolo 18 *** One only thing (Una cosa sola) ***
Capitolo 18: One only thing (Una cosa sola)
Capitolo 18: One only thing (Una cosa
sola)
Allison’s pov
Sentivo una piacevolissima sensazione
di benessere diffondersi per tutto il corpo. Faceva freddo, ma io stavo
benissimo avvolta tra quelle braccia forti e calde che mi stringevano.
Aprii le palpebre e il piccolo fascio di luce che spuntava in quel momento
dall’orizzonte mi ferì gli occhi. Li fregai un po’
assonnata, mentre mi giravo ad osservare l’angelo più bello
esistente sulla faccia della Terra.
Non l’avevo mai visto dormire, era qualcosa di
assolutamente…divino. Era carino, decisamente molto carino. Quando
dormiva, senza quella sua aria arrogante dipinta in volto e senza il suo solito
ghigno strafottente, faceva quasi tenerezza. Aveva i lineamenti rilassati e
un’espressione beata, come quella di un bambino. Lo stesso bambino
allegro e vivace che ricordavo di aver visto in quella foto di cinque anni
prima.
Era proprio una visione: le labbra perfette e sottili appena dischiuse, i
capelli biondi spettinati che imprigionavano qualche granello di sabbia e la
fronte in parte coperta dal suo braccio sinistro, mentre quello destro mi
stringeva saldamente a sé. Mi ritrovai a fissare le sue palpebre come ipnotizzata,
desiderando che si aprissero e che mostrassero i tesori preziosi che
nascondevano: i suoi occhi.
Appoggiai la testa sul suo petto che si alzava ed abbassava lentamente; il
battito del cuore era calmo e regolare, così come il ritmo del suo
respiro il cui suono arrivava appena alle mie orecchie. Inspirai profondamente
per sentire appieno quel profumo buonissimo che ormai aveva completamente
condizionato anche il mio.
Diedi una rapida occhiata al sole che stava albeggiando. Era stupendo, non
capivo perché tutti parlassero sempre del tramonto e non dell’alba
che era altrettanto bella e romantica.
Fu come svegliarsi da un sogno nel momento in cui mi resi conto di aver passato
la notte lì: i lineamenti mi si irrigidirono e mi alzai di scatto
fissando il mare davanti a me con occhi sgranati. Oh Santo Cielo i miei
genitori di sicuro stavano morendo dalla preoccupazione!
Presi il cellulare e lo accesi in fretta per vedere subito se vi era qualche
messaggio.
Mi arrivarono immediatamente le 45 chiamate di mia madre e due messaggi; uno
suo e uno di Angela. Scartai subito quello di mia madre che diceva solamente di
chiamarla che era preoccupata e che mio padre stava dando di matto, e lessi
quello di Angie.
Lily dove sei?Ti ho coperto con tua madre
e le ho detto che dormivi qua, ma sono preoccupata…
Sei con David?Rispondimi appena puoi ti
prego, Angie.
Sospirai, facendomi un piccolo appunto
mentale: dovevo farle un mega regalo per ringraziarla.
Angie stai tranquilla, sono con David
sì.
Grazie per avermi coperto, ti meriti una
mega coppa di gelato! :)
Ti chiamo più tardi, ti voglio
bene, un bacione, Lily
Mi sdraiai ancora sulla sabbia,
accoccolandomi di nuovo fra le braccia di David e approfittando di ogni singolo
secondo che passava per guardarlo mentre dormiva. Erano le cinque del mattino e
a scuola ci sarei dovuta andare alle otto; avevo tempo.
Non mi aspettavo una risposta di Angela a
quell’ora eppure arrivò:
Oh grazie al cielo!Ma perché mi
rispondi solo adesso?!Ero preoccupatissima >.<
Cosa avete fatto tutta la notte, eh? ;)
l’avete fatto vero?Come è stato?E non tralasciare i
dettagli.
Alzai gli occhi al cielo sospirando. Mi
sarebbe piaciuto aver avuto qualcosa da raccontare ad Angie, ma non era successo
niente di quello che pensava…purtroppo.
Mi dispiace deluderti tesoro, ma ci siamo
semplicemente addormentati in spiaggia, non abbiamo fatto niente di quello che
il tuo cervellino malato pensa :P Ti spiegherò meglio più
tardi…
E la sua risposta, scritta in meno di
trenta secondi fu:
Quindi vieni a scuola oggi?Non stai con
lui? ;D
Ci pensai su…La scuola. Ma
sì, cosa me ne fregava di fare presenza? Niente. Tanto potevo anche
permettermela un’altra assenza. Sorrisi come una cretina mentre le
rispondevo.
No, non aspettarmi =D ho altri progetti ;)
Mi sdraiai di nuovo continuando a
sorridere mentre leggevo la sua ultima risposta.
Immagino xD poi mi racconterai tutto,
eh?Buona giornata, divertiti!
Senza volerlo, finii per riaddormentarmi e
mi risvegliai solamente alle otto meno dieci.
Mi alzai con calma stiracchiandomi e
sbadigliando mentre con la coda dell’occhio notai che David ancora
dormiva.
Mi passai in fretta le dita fra i capelli
per ravviarli e togliere i granelli rimasti incastrati, prima di farmi balenare
in testa un piccolo scherzetto. Avrei voluto svegliarlo con un bacio, ma farlo
irritare era più divertente!
Lo presi per le spalle e lo scossi
nervosa.
-Dave muoviti, sveglia che sono in
ritardo!-
Protestò borbottando qualcosa di
incomprensibile e incominciò a sfregarsi gli occhi assonnato.
-Che c’è?- Cantilenò
con voce impastata dal sonno mentre si passava una mano fra i capelli stranito.
Sembrava un pochino disorientato, come me appena svegliata del resto.
-Devo andare a scuola, alzati su!- Lo
scossi di nuovo facendolo innervosire parecchio. Quando poi gli avrei detto che
a scuola non avevo intenzione di andarci probabilmente si sarebbe incavolato un
po’…
-Ehi calma, cos’è questo modo
di svegliare poi?!- Mise il broncio ed incrociò le braccia al petto con
quell’aria da sonnambulo ancora sul volto.
Ridacchiai. Come immaginavo il signorino
era proprio intrattabile la mattina.
-Scusa bell’addormentato, cosa
volevi il bacino?- Domandai maliziosa aggrottando il sopracciglio.
-Sarebbe stato meglio…rimpiango
quasi le canzoni degli Wham…- Arricciò il naso facendomi ridere di
gusto.
-Cosa? - Chiesi divertita prima di
avvicinarmi a lui e di baciarlo.
Lui ricambiò il bacio con trasporto,
portando subito la mano sulla mia schiena per trattenermi. Bastò sentire
quella per farmi rabbrividire tutta…e per farmi prendere una decisione
importante, forse una delle più importanti della mia vita.
Non mi pentivo assolutamente della mia
scelta di bigiare: al diavolo la scuola, potevo anche saltarla per un altro
giorno, di certo non sarebbe crollata!
Mi staccai un attimo da lui facendolo
sbuffare infastidito. Gli sorrisi a due centimetri dal suo viso.
-Mi piacerebbe vedere dove vivi…-
Mormorai fissandolo nei suoi occhi incantatori.
Lui li sgranò sorpreso, sbattendo
più volte le palpebre prima di rispondere serio.
-Perché?-
Non c’era un motivo preciso…o
meglio c’era, ma non ne ero del tutto sicura nemmeno io di quello che
stavo per fare.
-Non lo so…ci tengo e basta.-
-Ma non dovevi andare a scuola?- Mi
guardò di sbieco in modo accusatorio.
Ridacchiai. –Ho cambiato idea.-
Mentii continuando a sorridere maliziosa.
Ci pensò un po’ su prima di
rispondere con un: -Ok, andiamo.- Ed il suo solito sorrisetto stampato in
faccia.
Dopo aver preso la metropolitana e vari
bus, arrivammo davanti ad una villa chiamata “Villa
Hernandéz”. Non l’avevo mai vista, probabilmente
perché non ero mai andata in quella zona periferica della città.
All’ingresso, poco dopo il cancello
principale, c’erano due uomini robusti vestiti di nero che mi fissarono
per un bel po’.
Un cenno di David fu sufficiente a far
distogliere loro lo sguardo.
-Johnny è arrivato?- Lo sentii
chiedere con urgenza all’uomo più basso a destra.
-No, non ancora.- Rispose quello, prima di
guardarmi languidamente. –Nottata interessante, eh?- Aggiunse facendo un
cenno verso di me.
-Già.- La voce di David secca e
tagliente bastò a far capire all’uomo di non azzardarsi a dire
altro. -Fammi un favore, se vedi Kevin digli che sono in compagnia.- Mi
indicò con la mano, facendo sghignazzare entrambi gli uomini.
-Ma certo.- Mi sorrise nuovamente viscido,
facendomi venire la pelle d’oca dal disgusto.
Riuscii così ad entrare senza
problemi nell’immenso salone della villa. Assomigliava vagamente a quella
di Tom, più o meno l’arredamento e gli spazi erano gli stessi.
David mi prese per mano e mi portò
in un lungo corridoio laterale. C’erano porte ovunque, sembrava una
specie di…dormitorio o albergo.
Arrivati ad una porta abbastanza in fondo
si bloccò e mimò teatralmente un gesto da gentleman.
-Prego, da questa parte.-
Sghignazzò aprendo la porta.
La camera era piuttosto piccola, ma molto
luminosa per via della grande finestra che accoglieva subito chiunque entrasse
con i raggi del sole. Vi erano due letti al centro della stanza, divisi da un
ampio comodino. Di fronte al letto c’era una specie di comò,
affiancato dalla scrivania e da un armadio piuttosto antico che stonava di
molto con il resto dell’arredamento. Vicino ad uno dei due letti
c’era una porta chiusa che supposi fosse il bagno. E a contornare il
tutto…sorrisi. Era pieno di vestiti, calzini, scarpe e oggetti vari in
giro per la stanza, persino per terra. Disordinati i signorini.
-Questo è Kevin…-
Protestò poggiando le mani sui fianchi.
Risi. –Certo e immagino che tu non
abbia contribuito proprio per niente, eh?-
-Immagini bene.- Confermò con una
finta smorfia altezzosa.
Camminai lentamente fino alla finestra,
prima di girarmi verso di lui e chiedere un po’ a disagio. –Qual
è il tuo letto?-
Deglutì cercando comunque di
sembrare a suo agio. –Quello.- Indicò quello di sinistra
più lontano dalla porta del bagno.
Mi avvicinai al letto e lo osservai per un
po’, prima di rivolgermi nuovamente a Dave con un sorriso
imbarazzato.
-Posso?- Chiesi titubante increspando poi
le labbra.
-Certo.- Scrollò le spalle con
indifferenza.
Mi ci sedetti sopra, appoggiando poi la
testa sul suo cuscino che sapeva di lui, del suo shampoo. Il pensiero che lui
ogni notte dormisse lì mi eccitava da morire…magari senza
maglietta, solo in boxer…
Mi alzai di scatto rossa in volto, stavo
diventando più pervertita di lui porca miseria!
Non riuscii a pensare ad altro
perché la mia rete di pensieri fu interrotta da un suo bacio che
arrivò fulmineo, senza che nemmeno me ne accorgessi.
Finimmo sul letto ed il suo iniziare a
giocare con la mia lingua bastò a mandare il mio cervello in vacanza
alle Hawaii.
Mi tolse la maglietta in un attimo, che
volò subito per terra in mezzo alle altre cose.
-Perché sei voluta venire qui?- Mi
chiese ansimante tra un bacio e l’altro.
Ricambiai i suoi baci, succhiando le sue
labbra e la sua lingua avidamente, mentre le mie mani corsero sui lembi della
sua di maglietta. Alzò le braccia staccandosi un attimo da me per
permettermi di sfilargliela meglio, prima di rituffarsi sulle mie labbra.
-Io…voglio…- Riuscii a
boccheggiare non appena la sua lingua mi permise di respirare. Lo fermai un
attimo poggiandogli le mani sul petto per scostarlo, gesto che mi costò
un’immensa forza di volontà.
-Allie, perché cazzo fai
così?!- Sbraitò seccato allontanandosi e mettendosi a sedere.
–Prima mi provochi, poi mi blocchi…non sono un robot, sai
com’è non puoi pretendere che io ogni volta…-
-Stai un attimo zitto!- Lo rimproverai
spostandomi i capelli nervosa e roteando gli occhi per la stanza. Mi
guardò confuso per un po’, in attesa di sentirmi parlare.
Si era allontanato troppo per i miei gusti
però…lo ripresi per le spalle e mi avvicinai a lui con il volto.
-Io voglio fare l’amore con
te…- Sussurrai fissandolo negli occhi. Nel momento esatto in cui lo dissi,
sentii una forte fitta nel ventre, a conferma di quella frase. L’avevo
detto. Le guance mi si incendiarono, ma io non mossi di un millimetro lo
sguardo.
Spalancò occhi e bocca
completamente spiazzato e la sua espressione mi fece scappare un risolino.
–Ti sembra strano?- Chiesi continuando a guardarlo in quegli smeraldi.
Scosse la testa per cercare di
riprendersi, ma ancora sembrava quasi sotto shock.
-No..cioè…cazzo, ma dici sul
serio?Non è una presa in giro?Cioè, te la senti davvero, non
è che poi…-
Che carino che era quando balbettava!
Sorrisi imitando il suo solito ghigno beffeggiatore.
-Ne sono sicura.- Lo baciai a stampo staccandomi
subito. –Ti amo.- Ripetei baciandolo di nuovo e spingendolo sul letto per
farlo sdraiare bene.
Le sue mani corsero svelte sulla mia vita,
stringendole in una presa ferrea che mi fece ansimare. Sorrisi sulle sue
labbra, accarezzandogli i capelli con la mano e attirando ancora di più
a me il suo viso.
L’avevo capito da subito, dalla
prima volta che mi aveva baciato che sarebbe stato lui quello giusto, quello
che mi faceva provare una miriade di emozioni solo sfiorandomi con lo sguardo.
Fece risalire la sua mano destra per la
pancia, portandola poi sulla schiena per sganciare in un attimo il reggiseno
che cadde sul suo letto con un tonfo sordo.
Ignorai l’imbarazzo improvviso che
mi colse ed evitai di coprirmi, concentrandomi solo ed esclusivamente sulla
voglia che avevo di lui…
Ribaltò la posizione, forse
avvertendo il mio nervosismo, mettendosi sopra di me e guardandomi con una
leggera punta di ironia negli occhi.
-Ne sei davvero sicura?- Sembrava quasi un
tono di sfida il suo.
Stavo per rispondergli a modo, ma mi
bastò vedere con quanta brama e desiderio i suoi occhi verdi mi stavano
esaminando per farmi zittire. Come un drogato che guarda l’eroina…
-Sì.- Risposi con il poco di voce
che mi restava, attirandolo nuovamente a me per baciarlo con foga.
Si staccò dalla bocca per passare
all’orecchio, che incominciò a tormentare con la lingua. Mi
lasciai scappare un piccolo gemito che proprio non riuscii a controllare, prima
di avvinghiarmi a lui con le mani e le gambe.
Iniziai a baciare e leccare il suo collo e
la sua spalla, impazzendo completamente nell’assaporare il buonissimo
sapore della sua pelle.
Lo sentii rabbrividire non appena gli
accarezzai gli addominali con lenti e circolari movimenti delle mani, sembrava
bastare quel mio gesto per stuzzicarlo...
Dal mio orecchio si spostò anche
lui sul mio collo, cominciando a mordicchiarlo e a baciarlo, facendomi
letteralmente morire dalla voglia di sentirlo dentro di me, di colmare quella
voragine che sentivo poco più in basso dello stomaco.
Sembravo una stufetta calda: dentro mi
stavo incendiando, soprattutto nel basso ventre sentivo come un qualcosa che mi
stava divorando e che mi faceva desiderare un contatto più diretto con
lui.
Sentivo premere la sua eccitazione sul mio
addome e mi strinsi a lui ancora più bramosa. Le mie labbra si
incurvarono inconsapevolmente in un sorriso, ero io ad eccitarlo così
tanto? Era per me che il suo cuore batteva così forte?
Scese ancora più in basso, fino al
seno, stuzzicando il capezzolo con la lingua e facendomi quasi vedere le
stelle. Mi morsi le labbra con tutta la forza di cui ero capace, per impedirmi
di urlare: non volevo che chiunque ci fosse in quella specie di casa mi
sentisse.
Ormai non ero più padrona del mio
corpo; reagiva solo in base a quello che faceva lui.
Si rialzò solo per depositarmi
un’altra scia di baci sul collo, ancora, ancora e ancora…ed io non
riuscivo a smetterla di respirare affannosamente, quasi stavo per mettermi ad
implorarlo di smetterla con quella lenta e piacevole tortura e di andare
avanti…
Mi morse piano la spalla, facendomi
emettere un gemito a metà fra il piacere e la protesta.
Con una mano mi cinse la schiena,
stringendomi a sé, con l’altra afferrò il mio seno destro,
chiudendola intorno a coppa.
Sorrisi come una scema, sospirando per il
piacere che mi stava facendo provare ed eccitata al massimo, mi inarcai ancora
di più contro quel rigonfiamento dei suoi pantaloni.
Le mie mani si mossero da sole, fino ad
arrivare alla cintura dei suoi jeans che slacciai frenetica insieme a bottoni e
cerniera. Non ero più nervosa, non ero più ansiosa, tutto quanto
era stato sostituito dal vortice di emozioni in cui mi stava trascinando.
Anche lui, forse arrivato al limite, corse
subito alla chiusura dei miei pantaloni che tolse di mezzo in metà del
tempo che impiegai io per togliere i suoi.
Quando si sfilò i boxer e le mie
mutandine, feci un respiro profondo. Ok, ero pronta. Non lo avrei fermato, non
mi sarei fermata. Lo volevo, volevo sentirlo dentro di me, volevo che fossimo
una cosa sola.
-Ti farà un po’ male
all’inizio.- Soffiò a due centimetri dal mio viso mordendosi poi
le labbra.
Furono i suoi occhi profondi e quel gesto
così accidentalmente dolce a darmi coraggio.
Annuii decisa, avvicinandomi il più
possibile a lui. –Non importa.- Cercai di metterci tutto l’amore
possibile nel mio sguardo, non avevo più la voce per dire
nient’altro, il poco fiato che mi era rimasto l’avevo utilizzato
per quell’ultima frase.
Aprì le mie gambe, sistemandosi
bene fra di esse. Entrò in me piano, al primo colpo, senza nessuna
complicazione ed avvertì subito un dolore fortissimo propagarsi dal
basso per tutto il corpo.
Fu come sentire uno squarcio; morsi le
labbra con i denti per impedirmi di urlare. Maledizione, sapevo era doloroso,
ma non immaginavo facesse così male…
Quel minuscolo dolorino sul labbro,
sembrava attenuare di pochissimo l’altro dovuto alla sua
presenza…al suo essere dentro di me.
Mi strinsi ancora di più a lui,
conficcando involontariamente le unghie sulla sua schiena e affondando il mio
viso sulla sua spalla, per impedirgli di sentire alcuni miei piccoli gemiti di
dolore. Non volevo che lui mi sentisse, non volevo fargli sapere che mi faceva
male…
Bastò quel qualcosa sussurrato
dalle sue bellissime labbra a far attenuare il dolore, a farlo quasi sparire:
-Ti amo.-
Spalancai occhi e bocca sorpresa e il
cuore mancò un battito. L’aveva detto.
Le labbra da aperte e incredule, si
chiusero lentamente in un sorriso gioioso. Quella era la cosa più bella
che potesse dirmi…
Le mie difese crollarono completamente,
come se un bambino dispettoso avesse preso a calci un muro di sabbia che avevo
costruito con tanta cura; non riuscii più ad impedirmi di straripare, di
lasciar scendere tutte le lacrime che avevo trattenuto prima per il male. Non
sapevo se stavano scendendo per la gioia o per il dolore, ma non mi importava.
Il dolore che inizialmente avevo sentito
stava diminuendo, pian piano stava facendo posto ad altro, a qualcosa di molto
più piacevole che sentivo muoversi dentro di me a ritmo prima lento e
poi sempre più veloce.
Un altro sorriso rischiarò il mio
volto, in contrasto con le lacrime che continuavano a bagnare le mie guance.
-Anch’io.- Dissi con voce flebile e
rotta dal pianto, mentre inclinavo la testa indietro, perdendomi completamente
in quelle sensazioni bellissime che stavo provando.
La mia prima volta…con lui. Non mi
importava che non fosse stata come quelle dei film, in genere romantiche e
speciali: per me lo era.
La più importante esperienza della
mia vita, il ricordo più prezioso e bello che avrei custodito per sempre
nel mio cuore…
Uscì lentamente da me e una
consapevolezza mi colse quando lo vidi accasciarsi vicino a me affannato: ero sua.
E lo sarei sempre stata, eravamo una cosa sola. Con quel pensiero mi lasciai
cullare fra le sue braccia, addormentandomi esausta e felice.
David’s pov
Si era addormentata da un po’ e
vederla dormire così beata e tranquilla mi faceva sentire una serie di
emozioni che non avrei mai pensato di provare. Era così…bella e
rilassata. Sembrava completamente indifesa fra le mie braccia, completamente a
suo agio.
Era mia. Le labbra si distesero
automaticamente in un sorriso. Mia. Non di quel viscido verme cerebroleso di
Mark, né di nessun altro. La mia Allie. Quasi non riuscivo a
crederci; che avevo fatto di bene per meritarmi lei? Niente. Eppure lei
c’era…
Mi sentivo…leggero, come se non
avessi niente a cui pensare, come se fossi andato e tornato dal
Paradiso…anzi, ci ero ancora in Paradiso. Non avevo mai provato niente
del genere per nessuna ragazza, per la prima volta in vita mia avevo fatto
l’amore e non sesso; riuscivo a capire la differenza ora.
Non sapevo nemmeno io da dove diavolo mi
erano uscite quelle due paroline che le avevo detto…se mi avesse chiesto
di ripeterle probabilmente non sarei riuscito a dirle di nuovo. Forse era
l’orgoglio che mi bloccava…
Erano comunque uscite spontaneamente,
completamente incontrollate.
Avevo detto ad una ragazza di amarla,
grandioso. Avevo ammesso di essere uno stupido ragazzino innamorato.
Era strano quello che provavo; se da una
parte ero al settimo cielo avendola tra le mie braccia, dall’altra mi
sentivo debole per aver detto ad una ragazza quello che provavo per lei.
Insomma, fin dai tempi più antichi le storie d’amore portavano
quasi sempre e inevitabilmente alla brutta fine di uno dei due innamorati.
Tolto le fiabe, a cui non credevo assolutamente. Sentivo che mi sarei messo
solo nei casini stando con lei, ma non mi importava, perché volevo
lei… Nessun’altra.
Sbuffai; cazzo, mi facevo più seghe
mentali di una ragazza, quanto diavolo ero incoerente e noioso?! Al diavolo
tutto, con lei stavo bene e niente mi avrebbe allontanato dalla mia fonte di
gioia.
Mi girai verso di lei e con la mano seguii
i contorni del suo viso rilassato.
Quando le mie dita si posarono sulle sue
labbra, la bocca si dischiuse permettendomi di sentire il suo respiro caldo
sulla pelle.
Si stiracchiò un attimo, prima di
sbattere più volte gli occhi con un sorriso radioso dipinto su quelle
meravigliose labbra carnose.
-Ciao.- Mormorò sfregandosi gli
occhi.
-Ciao.- Risposi divertito, esaminando
incantato ogni suo singolo movimento.
Rimanemmo per qualche minuto così:
a guardarci l’un l’altro senza dire niente, parlare avrebbe solo
rovinato l’atmosfera.
D’un tratto la porta si aprì,
facendoci entrambi balzare seduti per lo spavento.
-Oh.- Uno stupito Kevin ci esaminò
più del dovuto. –Scusate.- Sorrise imbambolato, senza accennare
minimamente ad andarsene.
Allison arrossì a disagio
coprendosi bene con il lenzuolo mentre io…stavo seriamente progettando di
far fuori il mio migliore amico.
Lo osservai per un po’, sperando che
il suo cervellino bacato ci arrivasse al fatto che doveva andarsene. Speranza
vana ovviamente.
-Era ora, che bello, finalmente avete
fatto sesso, è fantastico!- Incominciò entusiasta a dimenarsi per
la stanza tutto trafelato, cercando poi qualcosa nei cassetti.
-Kevin…- Speravo che capisse che
stavo per perdere la pazienza.
-Mi aveva detto Taylor che eri in
compagnia, quasi non gli ho creduto, mi son detto: “vuoi vedere che i due
piccioncini finalmente si sono decisi?” e così sono venuto a
controllare di persona!- Continuò, mentre lanciava fuori i suoi vestiti
dai cassetti, ma che diavolo stava cercando poi?!
-Kevin…non ti è minimamente
passato in testa il fatto che non volessimo essere disturbati?- Dissi fra i
denti, appoggiando esasperato una mano alla fronte.
-Ti dirò, no.- Non si degnò
nemmeno di guardarmi mentre rispondeva.
Calma…calma…calma…
Mi girai a guardare Allison che sembrava
stesse per scoppiare a ridere per tutta quella situazione. Se lei si stava
divertendo, io mi stavo seriamente incazzando.
-Che succede?- Chiese un’altra voce
che stava entrando in quel momento dalla porta. Fantastico. Cos’era, una
riunione? Ma sì, tutti in camera mia a commentare
l’accaduto…
-Oh Kim!Non immaginerai mai che cosa
è successo!- Kevin iniziò a saltellare sul posto entusiasta,
mentre Kim ci squadrava aggrottando la fronte. Avevo la netta sensazione che
avesse già immaginato che cosa fosse successo.
-Dunque, sono entrambi nudi nel
letto…hai ragione Kev, è così difficile immaginarlo!-
Ridacchiò quella cretina di Kimberly dandogli corda.
-Hanno fatto sesso, non è
fantastico?!- Il mio migliore amico annunciava la cosa come se fosse di importanza
mondiale. Per fortuna Kim era più matura e se ne sarebbe andata
trascinandosi dietro l’idiota numero uno della situazione…
-Oh mio Dio, sì!Ma era ora!-
Contrariamente a quanto potessi pensare, Kim congiunse le mani girandosi a
guardarci elettrizzata. Oddio no, pure lei… -Magari la smetterà di
essere acido ora che ha sfogato i nervi con una sana scopata.-
La fulminai con lo sguardo.
–Divertente…- Mugugnai.
-Speriamo!- Trillò Kevin facendomi
fluire parecchio il sangue al cervello per la rabbia. Ma che diamine, si erano
messi d’accordo contro di me?!
-Scusate, ma da quand’è che
la mia vita sessuale è affar vostro?- Sibilai infastidito massaggiandomi
le tempie per calmarmi.
-Ma come?Siamo amici, a noi queste cose le
devi dire!- Mi rimproverò Kevin agitando l’indice come se stesse
sgridando un bambino.
-Infatti!- Di sicuro Kim stava
assecondando Kevin solo per farmi incazzare e il lampo di puro divertimento che
vidi nei suoi occhi ne era la conferma.
-Dobbiamo immortalare l’evento!-
Enunciò Kev tirando fuori la sua stupida macchina fotografica. Pure!
Li ammazzo…li ammazzo!
-Dì tesoro, quanto è durato
con te?- Domandò Kim con una finta vocetta innocente ad Allison che
continuava a sorridere divertita da tutta quella circostanza.
Stavo per scoppiare, mancava poco che li
prendessi a calci, a quanto pare a sfottermi era diventato un passatempo
piacevole per i miei migliori amici…
-Ok, state esagerando uscite da questa
camera se non volete che vi cacci io a suon di calci.-
Mi infilai svelto i boxer, pronto a
scendere dal letto per fargliela pagare a quegli stronzi.
-Ma avete usato il preservativo?- Chiese
Kevin mentre scattava una foto con la sua polaroid.
Al limite dell’esasperazione
afferrai svelto anche i pantaloni, infilandomeli di corsa e cercando di non far
caso all’istinto omicida che mi stava cogliendo.
-Oddio, ci pensi che carino se nascesse un
David junior?Io sarei la zia Kim!- Cantilenò sognante quell’oca
giuliva della mia migliore amica.
-Ed io lo zio Kevin!- La assecondò
l’altro idiota.
Una volta vestito, scesi definitivamente
dal letto prendendo per un braccio l’uno e l’altra e trascinandoli
a forza verso la porta.
-Fuori!Ora!- Sbraitai furente mentre loro
continuavano ad inveire.
Kim uscì rassegnata quasi subito,
Kevin invece preferì continuare a giocare a “Fai saltare i nervi a
David”.
-Allison tesoro- Incominciò
sorpreso, aggrappandosi alla porta per evitare di essere sbattuto fuori. Bene,
sentiamo che aveva da dire il cretino numero uno… –Hai un seno
più grande di quanto immaginassi…- Aggrottò la fronte
esaminando il lenzuolo che la mia ragazza stava stringendo fra le mani.
Lei la prese sul ridere, io no.
La mia presa sul braccio di Kev si fece accidentalmente
molto più stretta, tanto da far distendere il suo viso in una
smorfia di dolore accompagnata da un:
-Ah!Ah!Dave, Dave!Era una constatazione
amichevole!-
-Ma davvero?- Replicai con un tono di voce
pungente senza mollare la presa.
Migliore amico o no, il fatto che qualcuno
facesse commenti sul seno della mia ragazza, non mi riempiva certo di
entusiasmo.
-Scherzavo!- Protestò di nuovo
cercando di divincolarsi.
-Scherzavi su cosa?Sul fatto che il seno
della mia ragazza fosse più grande di quanto immaginassi?- Piegai il
sopracciglio, con un sorriso omicida dipinto in volto. –Devi averlo
esaminato bene per affermare una cosa del genere…-
La sua bocca si distese in un sorrisino
tirato di scuse, che mi fece increspare le labbra rassegnato.
-Esci di qui va, idiota…- Borbottai
spingendolo di nuovo verso l’uscita.
Una volta chiusa la porta sospirai:
finalmente quella ridicola riunione in camera mia si era sciolta.
La porta si aprì di nuovo di scatto
proprio nell’attimo in cui stavo tornando nel letto.
Fulminai Kevin con uno sguardo assassino
facendolo sghignazzare.
-Scusate per il disturbo di prima.- Disse
con un sorriso malizioso dipinto sul volto prima di uscire di nuovo.
-Che branco di idioti…- Mormorai
sedendomi sul letto.
-Io li trovo adorabili.- Constatò
lei con un sorrisetto sulle labbra prima di abbracciarmi da dietro. Bastò
quel contatto a far scemare tutta la rabbia per quei deficienti. Sentire il suo
petto a contatto con la mia schiena, i baci che iniziò a darmi sul
collo…
-Senti se Kim e Kevin sono andati, dici
che ci rimane un altro po’ di tempo?- Domandò maliziosa.
-Direi proprio di sì.- Mi girai
svelto baciandola e togliendomi già da subito quei fastidiosi indumenti
che ero stato costretto ad indossare per due cretini che avevo già
dimenticato…
*To be continued..*
Oddio, oddio, oddio….orroreeeeee xD
Questo capitolo non ho avuto il coraggio di rileggerlo, è osceno lo
so…di sicuro uno schifo in confronto a come ve lo
immaginavate…>.< Mi dispiace tantissimo, questo capitolo l’ho
scritto qualche tempo fa e non sono più riuscita a correggerlo, per me
è stata già un’impresa scriverlo :P Non sono tagliata per
scrivere…queste scene ecco xD Ce l’ho messa tutta
però…>.< Sono un po’ migliorata –credo-
scrivendo l’altra storia, spero che lì sia descritto meglio il
rating un pelino più alto xP
Chiedo ancora scusa per il ritardo, ma
riprendere la scuola è stato traumatizzante, i prof sono stati
così…carini a riempirci già di verifiche in questa
settimana -.- avrei preferito restare in Inghilterra a studiare xD
Da adesso in poi gli aggiornamenti
torneranno ad essere ogni mercoledì per questa storia e ogni
venerdì per l’altra =)
Comunque, sorvolando sulla bruttezza di
questo capitolo -che non so come ho avuto il coraggio di pubblicare-, nel
prossimo le cose precipiteranno di nuovo e stavolta in maniera drastica =(
eeeeh purtroppo le belle cose finiscono, i prossimi capitoli però sono
quelli che preferisco, forse perché sono sadica e mi piacciono i
capitoli tristi chissà xD
Vi anticipo che avrete da odiare un bel
po’ “l’ex” e il padre di Allison…u.u
Detto questo, in Inghilterra è
andato tutto benissimo, mi connettevo ogni giorno dal college per leggere le
vostre meravigliose recensioni, siete sempre troppo buone a farmi tutti questi
complimenti :D
Alla fine son dovuta rientrare un giorno
prima senza poter vedere Londra però, per colpa di quel caaavolo di
sciopero della British Airways -.- Quindi son sempre rimasta in una piccola
città, ma è stata comunque una bella esperienza =D
Sono contenta di sapere che alla fine la
storia di Dave non vi abbia deluse, è un sollievo grandissimo per me =)
La conoscerete meglio più avanti comunque ;)
Detto questo vi mando un mega bacione e vi
ringrazio ancora per tutto il vostro sostegno, siete meravigliose davvero :D
Bye, Bec =)
Detto questo, vi ricordo:
-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche
hanno creato per la mia storia e dove posterò l’inizio del cap 19
:D
Iscriversi a forum community è
semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi
lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete
pubblicizzarlo^^
Dimenticavo, per essere abilitati alle
sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)
Una
frase apparentemente illogica. Poteva parlare anche di qualcun altro, non
necessariamente di David…
Deglutii.
–Lui chi?- Avevo troppa paura di conoscere già la risposta.
-David…Woldrich.-
Cantilenò con una pura nota sadica di divertimento nella voce.
David’s
pov: Sospirò sedendosi sul suo letto con aria affranta. –Problemi
con Allison, vero?-
Resistetti
all’impulso di urlargli contro adirato. Non sopportavo che qualcuno si
facesse gli affari miei, nemmeno se quel qualcuno fosse il mio migliore amico.
-Dave
se non me ne parli non ti posso aiutare…-
Aggrottai
la fronte. –Ma io non voglio il tuo aiuto.- Ribattei con un tono
saccente, come se la cosa fosse stata ovvia.
Si intitolerà The Blackmail (Il
ricatto) – tra l’altro mi sembra pure il nome di un film xD
*Risposte recensioni capitolo 16*
lilyjuve:
Ciao Lily!!! =D Sono contenta che alla
fine la storia di Kev ti sia piaciuta e non ti abbia delusa =D Eh già,
alla fine viene spiegato il perché di tutte le sue fisse :P
Hai ragione effettivamente, a Vicky
viene dato più spazio ora come ora, ma nel pov di Angela verrà
raccontato anche del suo incontro con Kevin ;)
Kevic è carinissimo come nome
per la coppia, non ci avevo minimamente pensato*_*
Mi fa piacere che anche la scena del
“Ti amo” ti sia piaciuta** Uahahaahah sisi, guardavo OC e la scena
del “grazie” di Ryan è insuperabile, non riuscivo a smettere
di ridere la prima volta che l’ho vista xD
Per me è un onore grandissimo
che Dave e Lily siano paragonati a Ryan e Marissa, io li adoro alla follia*_*
Beh, Luke era mooolto più simpatico di Mark, alla fine diventava bravo,
Mark resta stronzo -.-
Grazie mille per la recensione tesoro,
un bacione grande, Bec ;)
Alexis_edina:
Ciao
Alexis!!! =D Sono contenta che il pezzo nel camerino ti sia piaciuto, come ho
già detto scrivere quei pezzi è abbastanza difficile per me, mi
sembra sempre di descriverli troppo banalmente >.< Sono contenta che per
te non sia stato così =)
Il padre di Allison lo adoro alla
follia, si renderà un po’ antipatico nei prossimi capitoli, ma
farà solo il suo dovere di padre ;)
La storia di Kevin è molto
triste sì =( Così come quella di Dave >.< Come ti è
sembrata? Spero non ti abbia delusa =)
Un bacione grande carissima, grazie per
la recensione, Bec (:
*Risposte recensioni capitolo 17*
sbrodolina:
Ciao
carissima!! =D Non mi stancherò mai di dire che sei troppo buona a farmi
tutti questi complimenti**
Oddio, davvero il capitolo ti ha
emozionato così tanto da farti piangere??*_* Non so davvero cosa dire,
tu riesci sempre a stupirmi con le tue recensioni, ti ringrazio infinitamente
=)
Sarò ripetitiva, ma rispondere a
recensioni stupende come la tua mi mette sempre in difficoltà :P
Spero che questo capitoletto basti come
ringraziamento >.< Anche se meritereste di trovar già pubblicata
tutta la storia voi che siete sempre così meravigliose da commentare =D
Sono contentissima di sapere che la
storia di Dave ti abbia preso così tanto, anche a me inizialmente
sembrava strano pensarlo con un altro nome >.< Alla fine il suo vero nome
non è David, si fa chiamare così perché ormai ci è
abituato :P
Ti assicuro che non è affatto
stancante per me leggere le tue recensioni, le leggo volentierissimo e ogni
volta trattengo il respiro ansiosa** molte volte, mentre leggo le recensioni,
temo sempre qualche critica e vedere che tu scrivi sempre tutti quei magnifici
complimenti mi riempie di gioia** GRAZIE davvero =D
Sono recensioni come la tua che mi
motivano a scrivere, quindi sono io a doverti ringraziare (:
Un bacione grandissimo cara, ti
ringrazio ancora infinitamente per tutto, Bec :D
camii:
Ciao
camii!!! :D Sono contentissima di sapere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto
nonostante il cedimento finale di Allison** Mentre scrivevo mi è
sembrato di averla resa un po’ troppo…piagnona xD Però poi
rileggendo mi è sembrato che tutto sommato il pianto ci stava :P
Qua David si è riscattato
rispondendo a quel “Ti amo”, anche se l’ha detto in modo
spontaneo, senza pensarci. Infatti quando poi ci pensa su, quasi si pente di
averlo detto…;) È innamorato, ma odia ammetterlo, specie agli
altri. Come hai detto tu fa parte del suo carattere, non è facile per
lui esprimere i propri sentimenti :P
Il resto della sua storia sarà
nei prossimi capitoli, racconterà passo per passo come è scappato
;)
Il loro incontro sulla spiaggia
inizialmente non era programmato xP Poi mi è venuta in mente
l’idea di Vicky per farli incontrare, Dave era troppo orgoglioso per
chiamare Allison da solo senza l’aiuto di un terzo xD
Mi dispiace di averti fatto aspettare
così tanto per questo capitolo, ma questi giorni sono stati davvero
pesanti >.<
Alla fine Londra non son riuscita a
vederla purtroppo xD Però mi son divertita tantissimo lo stesso dai :D
Un bacione grande carissima, grazie per
la recensione, Bec (:
lucyette:
Ciao
carissima!! =D Mi fa piacerissimo che lo scorso capitolo ti sia piaciuto
così tanto^^
La storia di Dave alla fine è
venuta fuori, ma ancora ci sono altri dettagli da svelare ;)
In questo cap c’è stata
anche la sua dichiarazione, anche se poi scemo com’è si è
pentito di averlo detto ù_ù Però è da capire,
è fatto così di carattere, non riesce bene ad esprimere i suoi
sentimenti :P
Alla fine l’ha portata dove vive
e…beh è successo xD Anche se ho descritto male la scena lo so
>.<
Spero comunque che il capitolo ti sia
piaciuto, un bacione grande, Bec ;D
lilyjuve:
Ri-ciao
Lilyyy!!! :D Ti ringrazio infinitamente per i tuoi complimenti, sei troppo
buona, non li merito >.<
Sono contenta che la scena di Dave ed
Allie in spiaggia ti sia piaciuta** Ho cercato di non renderla
troppo…zuccherosa e sdolcinata :P
Alla fine Dave si chiamerebbe Michael
-come il suo vero padre tra l’altro- sì xD Però per
abitudine continua a farsi chiamare David^^
Ma sai che forse ho capito di che film
parli??Erano una ragazza e un ragazzino i protagonisti??Devo averlo visto con
mia madre qualche anno fa, solo che lo avevo visto a pezzi senza la fine
perché mi ero addormentata xD
Ahahahah Dave e Kev sono due idioti, di
altre scene cretine fra di loro ce ne saranno parecchie xD
Beh Pattinson è Pattinson*_*
L’attore mi piace un sacco, ma quando lo truccano da Edward Cullen non
è il massimo, è troppo pallido >.<
Beckham purtroppo non l’ho visto
=( Anche perché alla fine a Londra non ci sono andata purtroppo
>.< Eh va beh, sarà per la prossima volta :D
Un bacioneone, al prossimo cap, Bec =D
Punk936:
Ciao
carissima!!! :D Uhh, sono contentissima di sapere che anche a te piace quella
canzone*_* Quasi tutti quelli a cui l’ho fatta sentire la criticavano e
basta =( Non capiscono niente di musica ù_ù
Ti ringrazio tantissimo per i
complimenti, mi fa piacere che la storia di Dave ti piaccia**, credevo di
averla scritta banalmente >.<
Eh già, alla fine Dave qualcosa
è riuscito ad ammettere, ma a volte è un po’ cretino e
considera una cosa da deboli il dichiararsi u.u
David e Kevin fanno morire dal ridere
anche me mentre scrivo xD Mi vengono battute così idiote a volte xP Loro
sono senza alcun dubbio i comici indiscussi della storia xD
No direi che a Kevin svegliarsi con la
musica non è proprio piaciuto xD poveretto, ma così impara a
innervosire Dave :P
Sì Allison è un groviglio
di pensieri contorti unico, si complica sempre andando a porsi mille se e ma xP
Sono contenta che anche la scena del
bracciale ti sia piaciuta** Mi sembrava come al solito sdolcinata, ma poi
l’ho scritta lo stesso perché un po’ di
“zuccherosità” a volte ci vuole :P
Ti capisco quando dici che per orgoglio
cerchi di non piangere davanti agli altri –un po’ come Allison ;)
che poi alla fine è scoppiata a piangere però, ha ceduto :P-
anche io vorrei essere così, invece mi metto a piangere anche per un
niente..-.- è piuttosto umiliante xD
Un bacione grandissimo cara, grazie
ancora per la recensione, Bec ;D
Sabry87:
Ciao
tesoro!!! =D La vacanza è andata benissimo grazie^^ Alla fine mi
è dispiaciuto di non poter vedere Londra, ma ho un motivo per tornare in
Inghilterra e visitarla adesso ;)
Sono contenta che il capitolo ti sia
piaciuto e che la storia di Dave ti abbia colpito*_* Più avanti si scoprirà
qualcosina in più sul suo passato ;)
Un bacione grandissimo cara, grazie per
i complimenti, Bec =D
emmetti:
Ciao
Emmettì!!! :D Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto lo
stesso, nonostante fosse un po’ sdolcinato :P L’importante è
che non ti abbia dato fastidio il loro esserlo xP Certe volte mi è
capitato di leggere storie così zuccherose da far venire il diabete xD
Spero di non aver fatto lo stesso in questo cap :P
Eh no, Dave non si è infastidito
per quel ti amo, gli è piaciuto sentirselo dire ;D
Ahahahah, la vendetta di Dave è
stata più che motivata e anche se adoro Kev devo dire che se
l’è meritato xP
Sììì, lei è
una paranoia unica xD A volte è un po’ noiosa, ma confesso di
esserlo anche io quando inizio a pensare a mille “se” e
“ma” xP
Per quanto riguarda il gioco della
play…quello a cui giocano loro è il gioco a cui gioco io quando
voglio sfogarmi xD è molto utile prendere a pugni il tuo avversario nel
gioco, te lo consiglio xD
Anche io sarei sbottata per la storia
di Vic fossi stata in Allison xD però alla fine è successo in
passato, un po’ come con Kim, quindi alla fine accantona la cosa diciamo
xP
Tutta la storia di Dave verrà
raccontata più avanti, non manca molto, presto si saprà tutto ;)
Un bacione grandissimo cara, grazie
mille per la recensione e per i complimenti, Bec :D
silvietta_in
love 4ever: Ciao tesoro!! :D Eh sì, alla fine in qualche modo Dave le
ha fatto capire che prova lo stesso ;)
In questo lo ha detto proprio
esplicitamente anche se, da maschio cretino, poi si pente di averlo detto
ù_ù
Eh va beh, che ci vuoi fare, è
un broccolo Dave xD
Un bacione grandissimo cara, grazie dei
complimenti e della recensione, Bec ;)
_Chiaraa:
Ciao
Chiara!!! :D Ti ringrazio tantissimo per i tuoi complimenti come sempre*_* Sei
troppo buona, non li merito >.<
Finalmente qualcun’altra a cui
piace quella canzone, a tutte le mie amiche fa schifo xP Mah, non capiscono
niente di musica ù_ù
Alla fine Dave in un modo o
nell’altro si è dichiarato sì*_* E anche con un “Ti
amo”** Anche se poi è cretino e si pente -.- Più avanti non
succederà più però….(:
Eh sì, povero Kev, alla fine mi
sa proprio che si è reso conto che non è il massimo essere
svegliati così presto con la musica a tutto volume :P
Sono contentissima che la sorpresa in
spiaggia di Dave ti sia piaciuta ;) Ogni tanto anche lui pensa a qualcosa di
intelligente xP
Alla fine non ho incontrato Rob a
Londra, non sono proprio riuscita ad andarci >.< Ma ho incontrato
ugualmente un Rob, il mio insegnante di inglese al college XD
Un bacione grandissimo cara, grazie per
i complimenti e per la recensione, Bec ;D
pinklady1986:
Ciao
carissima!!! :D Sono contentissima di sapere che le battute fra i miei
protagonisti ti facciano ridere^^ Alla fine credo che ci debba essere anche un
bel po’ di senso dell’umorismo in una storia per spezzare un
po’ :P
La risposta di David è stata
molto spontanea e ti ringrazio infinitamente per i tuoi complimenti, mi fanno
davvero piacerissimo =D
In questo capitolo si è
dichiarato più apertamente, ma è un cretino come suo solito e si
pente dopo u.u Mi sa che ho creato un ragazzo deficiente xD
In Inghilterra è andato tutto
benissimo alla fine grazie :D Mi è spiaciuto non poter vedere Londra -.-
ma sono stata comunque bene e ho imparato ad esprimermi meglio in inglese,
senza gesticolare xP
Un bacione grandissimo, grazie ancora
per la recensione, Bec ;D
piccolinainnamora:
Ciao
carissima!! =D Eh sì, Dave ha fatto tanta tenerezza anche a me con la
sua confessione, mi veniva da piangere insieme ad Allison xD Ahahah, se vuoi
consolarlo te lo mando per posta Dave ;) Te lo mando triste e sconsolato, tutto
da consolare XD
Alla fine in questo cap Dave si
è dichiarato, ma poi mentalmente si è quasi pentito -.- è
un po’ scemo in effetti :P
Spero che “questo capitolo”
non ti abbia delusa, non sono riuscita proprio a rileggerlo, so che è
venuto male mi spiace >.<
Ti ringrazio davvero per i tuoi
complimenti, un bacione enorme, Bec =D
pirilla88:
Ciao
Vale!!! :D Ti ringrazio tantissimo cara per i tuoi complimenti, sei sempre
troppo buona^^
Sono contenta che lo scorso capitolo ti
sia piaciuto, la dichiarazione è stata abbastanza difficile da scrivere,
quindi i tuoi complimenti mi hanno resa davvero felicissima grazie :D
La storia di Dave è molto triste
sì e andando avanti si scoprirà bene come si sono svolti i fatti
;)
Un bacione grandissimo tesoro, grazie
mille per il sostegno, Bec =D
giulla:
Ciao!!!
:D Sono felicissima che tu abbia aspettato a recensirmi se il risultato
è la meravigliosa recensione che mi hai lasciato =)
Ti ringrazio davvero infinitamente per
i tuoi complimenti, mi fa davvero piacere che la mia storia ti abbia presa così
tanto^^
Anche a me non dispiacerebbe incontrare
un ragazzo come David (che poi esteticamente è uguale ad un ragazzo che
conosco xP), credo di aver creato proprio il mio ideale di ragazzo :P togliendo
la storia della criminalità ovviamente xD
Spero davvero che ti capiti di
incontrare un David senza problemi con la legge ;)
Guarda sono io che devo ringraziare te
per avermi recensita, il tempo per postare io lo troverò sempre per voi
;)
Un bacione, grazie ancora per il tuo
sostegno, Bec :D
eulalia_17:
Beaaaa!!!!
Sempre più in difficoltà…come posso rispondere alle tue
meravigliose recensioni, come??Mi sto crucciando
per colpa tua ù_ù scherzo ovviamente ;)
Sei sempre troppo buona con tutti i
tuoi complimenti, il tuo giudizio sulla storia di Dave era importantissimo per
me, non sai quanto mi fa piacere sapere che ti è piaciuto*_* Pensavo di
averlo scritto male come ogni cosa del resto >.<
Ho come l’impressione che questo
cap ti abbia delusa =(…l’ho scritto proprio male, ma non sono
riuscita a correggerlo >.< è davvero difficilissimo
scrivere…scene del genere ecco xD Spero non ti abbia delusa troppo,
almeno un pochino ti è piaciuto??**
Ahahahah, immagino che leggere con la
Sara dietro che commentava in diretta sia stato più emozionante :D
Addirittura avevi scritto sul banco il
nome di Dave??*__* Aaaah, queste cose mi fanno andare fuori di testa dalla
gioia**
Io e Dave non ci meritiamo tutta questa
considerazione >.<
Le citazioni idiote come
“Grazie…idiota” e “Respira Allison” mi vengono
spontanee, dettate dalla mia idiozia xD Fa comunque piacere che ti piacciano*_*
Ti è piaciuta la canzone??*_*
Non piace a nessuna delle mie amiche, non ne capiscono niente di musica
ù_ù When you say nothing at all rimane anche per me la mia
preferita :D Anche perché sarà la loro canzone :P
Per la storia di Dave…non so come
risponderti, forse perché come hai già detto tu ci siamo
già dette tutto su msn :P
Eh già, il “padre”
di Dave ha cercato di ucciderlo con un coltello e ci è mancato poco che
ci riuscisse…=( Capirai poi meglio, la scena la racconterà tutta
Dave ;)
Uhahahaha, oddio sono scoppiata a
ridere al tuo commento “Non riesce a dare una risposta del tutto
soddisfacente” xD Povero Dave, proprio come un cretino lo hai considerato
xD Ma hai ragione, a lui si perdona tutto, persino i suoi pensieri idioti in
questo cap ù_ù
Ti ringrazio davvero tesoro per tutte
le tue splendide parole, ogni volta mi vuoi far piangere**
Un bacione immenso, buon affilamento
del trinciapollo, ti voglio bene, Bec :D
Fratwi:
Ciao
Frà!!! :D Davvero Your Guardian Angel è la tua canzone
preferita?? Oddio che bello!!! L’ho fatta sentire ad un sacco di mie
amiche, ma tutte la criticavano >.< Non capiscono niente di musica,
è stupenda ù_ù
Ahahahah, oddio, ora ho due
trinciapolli da temere?? xD Grazie cara per i tuoi complimenti (:
Sono contenta che la scena fra Dave ed
Allie ti abbia coinvolto così tanto da farti piangere** Spero che anche
questo ti sia piaciuto =D e spero di averti fatto un po’ ridere con la
scena finale, non voglio mica farti sempre piangere eh ;P
Grazie ancora per tutti i complimenti
carissima, un bacione grandissimo, Bec :D
Se
volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto
di fallsofarc, Qui.
Ovviamente
la scheda di quella poveraccia della madre di Allie dovrà aspettare
ancora, visto che era sul portatile e la memoria è andata xD Ma va beh,
non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD
Ringrazio
infine le 126 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le
preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le
magnifiche 112 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro,
grazie^^) e le 24 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di
aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*
Era passata una settimana da quella
bellissima volta…Ovviamente ce ne erano state delle altre; ogni volta il
dolore scemava sempre di più, fino a diventare completamente
inesistente.
L’ultima volta avevo provato un
piacere immenso, completamente indefinibile a parole…
Quella mattina avevo accampato la solita
scusa che non stessi bene con i miei, pur di vederlo.
Lui il pomeriggio avrebbe dovuto fare
qualcosa per Johnny; odiavo il fatto che non mi dicesse mai in che cosa
consistessero le sue “missioni”, ma lui sosteneva che saperlo non
avrebbe avuto un impatto positivo su di me. Probabilmente il vero motivo era
che non gli andava di parlarne, non con me almeno…
Rabbrividii ripensando alla prima volta
che lo avevo visto, con quella pistola in mano e quell’espressione
da…assassino. Sembrava
così lontana…così irrealizzabile, non riuscivo più a
vederlo come il ragazzo che aveva ucciso Tom.
Presi una bustina di tè
dall’armadietto in cucina, immergendola poi nell’acqua calda e
incominciando ad agitarla.
La prima volta che lo avevo visto lo
consideravo un assassino; come erano cambiate le cose…Per amore suo,
accettavo quasi passivamente il fatto che uccidesse delle persone…Pazzi
criminali omicidi certo, ma pur sempre delle persone.
Anche a mio padre era capitato di uccidere
in alcune sparatorie. Era più o meno la stessa cosa, no?David non
uccideva persone innocenti, solo criminali, come mio padre.
Sbuffai infastidita da tutti quei
pensieri, togliendo la bustina e buttandola in pattumiera.
Incominciai a bere il tè a piccoli
sorsi, ansiosa di finirlo per uscire e vedermi con il mio ragazzo, ma il rumore
del telefono rovinò di poco i miei piani.
Corsi a rispondere seccata, gridando un:
-Arrivo!- pur sapendo che nessuno mi avrebbe sentita.
-Pronto?- Risposi con una leggera nota di
irritazione nella voce.
-Ciao Lily.-
Mi bloccai con la bocca aperta, osservando
fisso il muro davanti a me. Che voleva lui da me?
-Ci sei?- Chiese tranquillo, facendomi
sobbalzare di poco.
-Sì…- Dovetti combattere
contro il mio impulso infantile di sbattergli in faccia la cornetta, sentire la
sua voce bastava a indispormi.
-Come mai non sei andata a scuola oggi?-
Domandò divertito; sembrava veramente poco interessato a saperlo, dal
tono elettrizzato della voce si capiva che non vedeva l’ora di dirmi
qualcosa.
Aggrottai le sopracciglia. –Mi
sembra di capire che nemmeno tu ci sia andato.-
Rise. -No, infatti.-
Incominciai nervosa a giocare con il filo
del telefono; mi stava facendo perdere tempo, non era con lui che volevo
parlare.
-Avevi bisogno di qualcosa?- Mi
complimentai mentalmente per la mia freddezza; Mark non si meritava nessuna
cortesia dopo come si era comportato quel giorno davanti alla scuola.
-Sì.- Rimase zitto, facendomi
incavolare sul serio. Lo stava facendo apposta per irritarmi ancora di
più.
-Quindi? Senti Mark non ho tempo da
perdere, se hai qualcosa da dire dillo e falla finita!-
-Devi vederti con lui vero?- Il tono
ironico della sua voce bastò a farmi incavolare abbastanza per mettere
giù. Ero stufa dei suoi giochetti idioti.
Mentre sciacquavo la tazza però, il
vibrare del mio telefonino fu la goccia che fece traboccare il vaso. Capii
subito chi fosse, perciò quando aprii lo sportellino per rispondere ero
già pronta ad insultarlo in tutte le lingue possibili. Bastò una
sua frase a bloccare tutta la mia brillante arringa.
-So chi è lui.-
Una frase apparentemente illogica. Poteva
parlare anche di qualcun altro, non necessariamente di David…
Deglutii. –Lui chi?- Avevo troppa
paura di conoscere già la risposta.
-David…Woldrich.- Cantilenò
con una pura nota sadica di divertimento nella voce.
Quel nome bastò a far perdere
qualsiasi tipo di forza al mio braccio, che lasciò cadere di mano il
cellulare che finì per schiantarsi rumoroso sul pavimento. La batteria
schizzò via, finendo sotto il mobile, ma non ci feci minimamente caso.
Rimasi immobile, lo sguardo fisso nel vuoto. Avevo le mani che mi tremavano e
anche le gambe sembravano voler minacciare di cedere da un momento
all’altro.
Mi precipitai immediatamente
all’ingresso per rispondere al telefono di casa non appena suonò
di nuovo.
-Che cosa vuoi?!- Soffiai sprezzante,
cercando inutilmente di essere intimidatoria; la mia voce vacillava,
esattamente come tutto il resto.
-Che tu lo lasci.- Fece una pausa.
–Lascialo ed io non lo dirò a tuo padre.-
-Lui non ti crederà.- Cercai di
dire tranquilla, mentre dentro si stava scatenando l’inferno.
-Vogliamo provare?- Chiese con
un’insopportabile vocetta cinica. –Lo faccio per il tuo bene
Lily…ricordo ancora le parole di Angela quel giorno in bagno: “Lui
è pericoloso”. Del resto, quale padre permetterebbe mai che la
figlia esca con un ragazzino con qualche rotella fuori posto, scappato di casa
e per di più “pericoloso”?- Rise spietato, facendo crescere
l’odio che provavo per lui in quel momento.
E poi arrivò la stilettata
definitiva. –Hai un giorno di tempo per mollarlo; puoi dirgli quello che
vuoi, basta che ti lasci in pace. Cerca di essere convincente perché se
lo vedo di nuovo girarti attorno lo faccio arrestare.-
Pazzo. Sembrava un pazzo dal tono da
depravato della sua voce. E non mi fu difficile incominciare a pensare che lo
fosse.
-Mark sei un vero bastardo…-
Ringhiai fra i denti, incominciando a tremare per la rabbia.
In risposta ottenni una sonora risata,
schifosamente divertita. –Lo sei stata anche tu con me piccola.-
-Se vuoi prendertela con qualcuno,
prenditela con me, non con lui!- Stavo stringendo talmente forte la cornetta
che le dita erano diventate bianche per la mancanza di afflusso sanguigno.
-Ma così me la prendo con entrambi,
è meglio. Mi piacerebbe davvero molto vedere la faccia che farà
quello stronzo quando gli dirai che è finita…- Constatò
fintamente dispiaciuto. –O in caso contrario, immagina come starebbe bene
con un bel paio di manette ai polsi…-
Non riuscendo più a tollerare oltre
quella conversazione, chiusi la chiamata sbattendo il ricevitore con rabbia.
Maledetto…
Mi accasciai sul pavimento, lasciando che
le lacrime sgorgassero indisturbate. Perché la mia felicità
doveva essere stroncata così sul nascere? Perché non potevo
essere felice con lui senza metterlo nei casini ogni volta?
Una volta svuotate tutte le lacrime,
rimasi ferma lì per almeno un’ora a pensare per bene a cosa fare.
Le opzioni erano tante, ma non volevo per nessun motivo rinunciare a David, non
per colpa di quello stronzo. Non avrei mai ceduto ad un suo ricatto. Mai! Non
ero il tipo da lasciarsi sopraffare da simili minacce.
Le opzioni possibili erano 3.
-Opzione numero 1: Parlarne con David.
Decisamente da scartare; David lo avrebbe massacrato di botte e per quanto
l’idea di Mark moribondo in ospedale mi allietasse, non volevo aggravare
ulteriormente la sua posizione con la legge.
-Opzione numero 2: Parlarne con mio padre.
Pessima idea. Quando gli avevo detto che uscivo con un ragazzo ci era rimasto
male, era troppo presto per dirgli quale fosse quel ragazzo.
-Opzione numero 3: Evitare David. La
più plausibile, per quanto difficile; stavo già morendo dalla
voglia di vederlo in quel momento, non sarebbe stato facile evitarlo per giorni
e giorni.
Era l’unico modo per far credere a
Mark che ci fossimo lasciati però. Solo per poco tempo…
Mi alzai di scatto, cercando come
un’ossessa il cellulare per casa. Aggrottai la fronte, ma dove era
finito?
Nel momento esatto in cui lo calpestai,
mandando a puttane il piccolo schermo a cristalli liquidi, mi ricordai di
averlo lasciato per terra. Fantastico. Così avevo pure bisogno di un
nuovo cellulare. Ma perché non me ne andava bene una?Una, porca
miseria!Non chiedevo molto…
Presi la scheda telefonica dal rottame che
restava sul pavimento e la inserii nel cellulare delle emergenze che teneva mio
padre nel cassetto in sala.
Lo accesi sperando fino all’ultimo
che quella riserva del paleolitico funzionasse ancora. Fortunatamente per me si
accese. Scrissi velocissima un messaggio e lo rilessi più volte:
Ciao amore, non sto molto bene, credo
proprio di avere la febbre…Non posso uscire stamattina, mia madre
è rimasta a casa con me perché è preoccupata…ci
sentiamo più tardi, ti amo, Allie.
Storsi il naso a quel amore, ma
come mi era venuto?Sembravo una di quelle zuccherose fidanzatine noiose. Lo
corressi immediatamente con il suo nome, prima di mandarlo.
Avevo accennato a mia madre per fargli
capire involontariamente che non poteva venire a trovarmi. Speravo non gli
venisse in mente di farmi visite notturne alla Edward Cullen. Doveva starmi
lontano, per il suo bene…Il lento vibrare di quel pezzo da novanta mi
distrasse dai miei pensieri.
Non ti preoccupare, ci sentiamo più
tardi ..riposati mi raccomando!
Rimasi delusa dalla sua breve e fredda
risposta e soprattutto dalla mancanza di un “ti amo”, anche se
orgogliosa com’ero, nemmeno a me stessa volevo ammetterlo.
Non me lo aveva più detto da quando
avevamo fatto l’amore per la prima volta. Non che ne sentissi il
disperato bisogno, ma quando me lo aveva detto ero stata tremendamente
bene…se me lo avesse detto di nuovo, mi avrebbe solo aiutato a sopportare
quei giorni senza di lui…
Sbuffai, prima di andare in cucina a
raccogliere i cocci di telefono sparsi per la stanza. Quella sarebbe stata un
lunga giornata…
David’s pov
Cioè…non era davvero
possibile; io avevo passato una fottutissima notte da solo e sopportato le
fottutissime canzoni mattutine di Kevin, per cosa?!Per non vederla?Al diavolo
lei e sua madre cazzo!
Sbuffai lanciando il cellulare sul letto che
con un tonfo silenzioso rimbalzò sul materasso un paio di volte.
-Dave, Johnny vuole che andiamo subito da
Billy.- Kevin mi distrasse dal mio penoso fissare il cellulare, entrando nella
stanza in quel momento.
-Che si fotta Johnny!- Ringhiai furioso in
sua direzione.
-Credo lo faccia già con Sally ogni
notte.- Ribatté lui ironico incrociando le braccia al petto e
appoggiandosi allo stipite della porta.
-Allora, andiamo?- Mi chiese di nuovo
inarcando il sopracciglio.
-Ora non mi va…- Borbottai sdraiandomi
sul letto, incrociando poi le braccia dietro alla testa.
-Come non ti va?- Sgranò gli occhi
sbalordito. Disobbedire ad un ordine di Johnny era inconcepibile ovviamente.
-Hai capito bene…Non.Mi.Va.- Scandii
bene le parole, ignorandolo deliberatamente.
Sospirò sedendosi sul suo letto con
aria affranta. –Problemi con Allison, vero?-
Resistetti all’impulso di urlargli
contro adirato. Non sopportavo che qualcuno si facesse gli affari miei, nemmeno
se quel qualcuno fosse il mio migliore amico.
-Dave se non me ne parli non ti posso
aiutare…-
Aggrottai la fronte. –Ma io non
voglio il tuo aiuto.- Ribattei con un tono saccente, come se la cosa fosse
stata ovvia.
Lo vidi sorridere di poco. -Tipico di
te…mai una volta che accetti l’aiuto di qualcuno…-
-Perché non ne ho bisogno.- Balla
colossale. Non lo volevo e basta, punto. Me la sarei cavata da solo come
sempre, farsi aiutare era da…deboli. E io non ero debole.
-Come vuoi…quindi con Allison va
tutto bene…-
-Benissimo.- Mi sforzai di rimanere
impassibile.
-Se lo dici tu.- Scrollò le spalle
prima di alzarsi e di mettere una canzone apparentemente innocua; Accidentally in Love dei Counting
Crows, la colonna sonora di Shrek 2.
-Ah l’amour, l’amour…-
Mormorò poco prima dell’inizio delle parole del cantante.
Furono quelle semplici parole ad
indispormi; mi trovai inspiegabilmente irritato solo a sentirle.
So
she said what's the problem baby
What's the problem I don't know
Well maybe I'm in love (love)
Think about it every time
I think about it
Can't stop thinking 'bout it
Così lei disse qual è il
problema baby?
Qual è il problema non lo so
beh, forse sono innamorato (amore)
ci penso in ogni momento
ci penso
non posso smettere di pensarci
Lanciai un’occhiata a Kevin che
però non sembrava minimamente intenzionato a cambiare canzone, il cui
titolo, guarda caso, era Innamorati per caso.
How
much longer will it take to cure this
Just to cure it cause I can't ignore it if it's love
Makes me wanna turn around and face me
but
I don't know nothing 'bout love
quanto ci vuole per curarlo?
solo per curarlo perché non posso ignorarlo se è amore
mi fa voler voltare e affrontare le cosa
ma non
so niente riguardo l'amore
-Ti dispiace cambiare canzone?- Domandai
con una leggera punta di irritazione nella voce.
-Certo…- Kevin sfoderò un
sorriso a trentadue denti che non mi tranquillizzò per niente.
-Preferisci che metta What is love (Cos’è l’amore)?O
forse When love takes over (Quando l’amore prende il
sopravvento)?-
-Nessuna di queste…c’è
una canzone il cui titolo possibilmente non contiene la parola Love?-
Borbottai innervosito dai suoi stupidi titoli romantici.
Quello stronzo si divertiva parecchio a
mettermi canzoni che non facevano che ricordarmi cosa provavo per lei.
Soprattutto voleva che ammettessi di esserne innamorato.
-Mmh…- Ci pensò su. –It’s
good to be in…Love?- Ridacchiò facendomi alzare gli occhi al
cielo seccato.
-Ti odio.- Bofonchiai.
-Se è il tuo modo di ringraziarmi
per averti tolto le fette di salame dagli occhi, prego.-
-Non ho nessuna fetta di nessun tipo di
salume sugli occhi.-
Lui non sembrava pensarla così
dalla smorfia che fece. –Sì invece, sei così cretino da non
voler ammettere a te stesso che sei innamorato. Io voglio aiutare te e quella
povera santa ragazza.- Alzò le mani al cielo in un gesto molto teatrale.
-Certo, come no…- La conversazione
iniziava a infastidirmi parecchio.
-Dave vedi, il tuo cervellino è
composto da una parte intelligente e da una cretina.- Alzò prima la mano
destra e poi la sinistra come esempio. –Tu dai retta quasi sempre alla
cretina, per una buona volta dai retta a quella intelligente, eh?-
-Vaffanculo.- Gli dissi senza tanti
complimenti. –Lascia che ti faccia io adesso un esempio.- Mi alzai dal
letto guardandolo con aria di sfida. –Kev, i due terzi del tuo cervellino
sono marci, l’altra povera e solitaria parte si attiva solo quando tu
inizi a dare i tuoi consigli del cazzo.-
Spalancò la bocca indignato, prima
di riprendersi. –Quindi?-
-Quindi usa gli altri due terzi marci e
fatti i cazzi tuoi.- Finii con nonchalance mentre aprivo la porta. -Andiamo
su…- Sollecitai impaziente di uscire da quella stanza e di distrarmi dai
miei pensieri inevitabilmente incentrati su di lei.
Scosse la testa rassegnato. -Agli ordini.-
Fece il gesto di un soldato sull’attenti con la mano, prima di uscire
anche lui dalla porta senza smettere di ridere come un cretino.
Allison’s pov
Stavo seriamente rischiando di impazzire.
Avevo pulito da cima a fondo tutta la casa, lavato i piatti, fatto il bucato e
riordinato la stanza mia e persino quella di mio fratello!
Poi in preda ad una vera e propria crisi
di astinenza di lui, avevo preso il libro di francese –io,
che lo odiavo!- di mio fratello e avevo studiato i giorni della settimana, i
mesi e i numeri in francese. Ero pateticamente disperata. Non sapevo che fare
per distrarmi, per non pensare a lui o a quello stronzo di Mark.
Richiusi il libro con uno scatto prima di
alzarmi dal pavimento freddo per esaminare una minuscola macchia sul letto di
Nicky. Pomodoro; mio fratello aveva di nuovo mangiato sul letto disobbedendo a
mia madre.
Incurvai le labbra in un sorriso
spontaneo; quella peste di Nicky!
Mi ci sdraiai sopra contando ragnatele immaginarie
sul soffitto; stavo impazzendo sì. Mi vennero in mente le parole di una canzone di Cindy Lauper che ascoltava sempre mia
mamma.
Lying in my bed I
hear the clock tick,
And think of you Caught up in
circles confusion--
Is nothing new
Flashback, warm nights
Almost left behind
Distesa
nel letto sento il ticchettio dell'orologio
e ti pensoSorpresa
in circoli della mente,la
confusione non è nulla di nuovo Flash back, notti calde,quasi
dimenticate
Canticchiai il ritornello di Time after
time, giusto per essere masochista e ricordarmi quanto mi mancava...
Quando sentii il rumore della porta di
casa, uscii di corsa dalla stanza di mio fratello prima che il signorino
potesse andare in escandescenze per esserci entrata senza il suo permesso.
-Ciao Nick.- Lo salutai andandogli
incontro con un sorrisone a trentadue denti stampato in faccia, sorriso che si
spense subito non appena parlò:
-Ma tu non stavi male?- Mi esaminò
attentamente socchiudendo gli occhi.
-Oh.- In meno di un millesimo di secondo
assunsi un’espressione sofferente, sforzandomi –nemmeno io sapevo
esattamente come- di impallidire.
-Sì, infatti.- Tossii guadagnandomi
una sua occhiataccia.
A Nicolas non andava proprio giù il
fatto che i miei mi credessero sempre non appena dicevo di star male. Lui
invece la fiducia se l’era giocata facendo numerose sceneggiate le
mattine in cui a scuola lo attendeva una bella verifica per cui non aveva
studiato.
-Hai fame?Vuoi che ti prepari qualcosa?-
Chiesi in un’insolita modalità da sorella-perfetta per cambiare
argomento.
-No grazie, fra un po’ esco con
Natalie e mangio fuori con lei.- Avevo la netta sensazione che la mia
gentilezza lo insospettisse ancora di più…uffa, ma che dovevo fare
per non dare nell’occhio?!
-Ah, ok.- Evitai accuratamente di chiedere
come stesse la sua fidanzatina Natalie, lui odiava che io mi impicciassi degli
affari suoi; domande su di lei o sui suoi amici erano sgradite.
Mi venne in mente una cosa. –Lo sa
la mamma?- Mi sembrava strano che mia madre gli permettesse di nuovo di uscire
da solo dopo quello che mi era successo.
-No e se parli sei una sorella morta.- Mi
fulminò con lo sguardo. Che carino. Se sperava di zittirmi così
si sbagliava di grosso.
-Tu non vai da nessuna parte Nicky senza
il permesso di mamma.- Parlai lentamente e in modo autoritario, facendolo
irritare ancora di più. Non avrebbe mai contestato le mie parole, se mia
mamma lo fosse venuto a sapere sarebbero stati guai per lui.
-Sei una stronza.- Digrignò fra i
denti, correndo poi al piano di sopra e sbattendosi dietro più porte.
Chissà il mio innocente fratellino
da chi aveva imparato a parlare in quel modo…
Normalmente non sarei mai stata
così stronza, ma la verità era che lo avevo costretto a restare a
casa per puro e semplice egoismo; avevo bisogno di compagnia. Non sapevo per
quanto sarei riuscita a sopportare il silenzio di quella casa senza uscire per
vedere David…
Salii al piano di sopra ed entrai in
camera sua senza bussare, guadagnandomi un cuscino addosso.
-Ehi!- Protestai schivandolo mentre mi
richiudevo la porta alle spalle.
-Esci dalla mia camera.- Borbottò
imbronciato.
-Scusa Nicky, la verità è
che tutto il giorno da sola in casa mi annoio.- Confessai con un mezzo sorriso,
accennando poi alla Playstation con la testa.
-Ti va una partita?- Inarcai il
sopracciglio, senza abbandonare il mio sorriso giocoso.
Fece il sostenuto per poco. Scese dal
letto con un balzo e subito la accese girandosi verso di me con
l’entusiasmo alle stelle.
-Giochiamo a Grand Theft Auto?-
Saltellò sul posto, prendendo in mano la confezione e sbandierandola
come un trofeo.
-Ok.- Concessi lieta di aver trovato una
distrazione ai pensieri che mi tormentavano in continuazione.
Quando però incominciai a giocarci,
mi resi conto di troppi dettagli fastidiosi presenti in esso. Il protagonista,
usato da Nick, era un mafioso che scorrazzava per la città uccidendo persone
innocenti e rubando macchine. Io invece ero la ragazza che usciva con lui da
quello che avevo capito, e pure io ero armata e libera di sparare se volevo.
Non mi piaceva per niente quel gioco, mi ricordava la vita sregolata di
qualcuno…
Inoltre era troppo violento e troppo pieno
di sangue per poter essere divertente, come lo definiva mio fratello.
Presi la confezione del gioco fra le mani
stranita, spalancando poi gli occhi incredula non appena notai un piccolo
particolare in basso a sinistra.
-Nicky ma questo gioco è vietato ai
minori di diciotto anni!-
La sua reazione mi stupì ancora di
più. –E allora?- Sbatté più volte le palpebre
perplesso.
Non ci credevo che non riuscisse a capire
la gravità della cosa. –Sei un bambino, queste cose non dovresti farle
nemmeno in un gioco!- Santo Cielo, ma con che diavolo si flippavano il cervello
i bambini?
Arricciò il naso facendo una
smorfia di sufficienza. –Ci gioca anche Max.-
-Solo perché il tuo amichetto
troglodita ci gioca non vuol mica dire che devi farlo anche tu!- Che branco di
scimmie cretine!Solo perché uno faceva una cosa, gli altri lo seguivano
a ruota!
-Quante storie…- Sventolò la
mano con nonchalance.
Decisi di lasciar perdere il discorso, mi
stava irritando fin troppo e in fin dei conti non era un problema mio se Nicky
si rovinava il suo cervellino da genietto perfetto con quelle schifezze, ma di
mia madre.
Cambiammo gioco, visto che quello
precedente non aiutava molto a distrarmi da David, ed iniziammo a picchiarci
virtualmente con il solito Tekken.
Il pomeriggio passò e quella fu la
giornata più lunga in assoluto.
Avevo deciso di dormire sul divano quella
sera, temevo di veder sbucare David dalla mia finestra che avevo prontamente
chiuso e sbarrato con la tapparella; se lo avessi visto non sarei più
riuscita a tollerare la sua distanza.
Ai miei avevo spiegato la mia presenza sul
divano con una brillante e dettagliata recensione di un film che mi interessava
particolarmente e che volevo vedere sulla televisione da 42 pollici della sala.
Casualmente poi mi ero addormentata sul divano di essa.
Non seppi dire con esattezza a che ore
sentii qualcuno accarezzarmi il volto. Inizialmente pensai che fosse mia madre,
venuta a vedere il perché della mia mancanza nel letto, ma quando alle
carezze si aggiunse un bacio sulle labbra cancellai del tutto
quell’ipotesi.
Conoscevo quella bocca, così
morbida, perfetta, passionale…il sogno più bello che avessi mai
fatto; mi aggrappai con tutte le mie forze alle sue spalle per impedirgli di
sfuggire, per impedire che mi svegliassi, per restare attaccata a quel
meraviglioso sogno che sembrava dannatamente reale.
Nel momento esatto in cui la sua lingua
passò sul contorno delle mie labbra, mi resi conto che era tutto troppo
vero, le sensazioni che stavo vivendo non sembravano finte…
Aprii gli occhi e mi alzai di scatto
spaventata non appena mi accorsi che lui era davvero lì.
Cadde con un tonfo sul pavimento non
appena balzai su, facendolo protestare con un –Ehi!-
-Ma sei tu!- Aprivo e chiudevo la bocca
sorpresa, peggio di un pesce.
Arricciò il naso. -Certo, chi
credevi che fosse?- Chiese insinuante.
-Oh non lo so…Robert Pattinson?-
Sorrisi sarcastica.
Non capì che si trattava di uno
scherzo, socchiuse gli occhi irritato. –E chi sarebbe?-
Sbuffai. Certo, se non aveva visto
Twilight non poteva saperlo.
-Un attore.- Spiegai annoiata, nascondendo
l’eccitazione che provavo nel vederlo lì.
Increspò le labbra non tanto
convinto. –Mai sentito. Che fine ha fatto il classico Brad Pitt?-
Scrollai le spalle. –Troppo vecchio per
me.-
Si alzò dal pavimento con una
smorfia e mi sorse spontanea una domanda. –Da dove sei entrato?-
-Dalla porta, no?- Dal tono della sua voce
la cosa doveva sembrare ovvia. Per me non lo era affatto.
-Ma…era chiusa a chiave, no?- Oddio,
l’avevo lasciata aperta?!
-Certo.-
-Ma allora…?-
-Ah, cosa vuoi che sia una porta chiusa da
aprire per me?- Si vantò con un sorrisetto. Gli diedi un pugno sulla
spalla inviperita.
-Piantala di pavoneggiarti idiota.-
Borbottai.
-Ahi. Quanto sei manesca.- Soffocò
una risata prima di baciarmi, facendomi dimenticare tutti gli insulti che
volevo rivolgergli per avermi spaventata.
Mi era mancato da morire, Dio se mi era
mancato.
Affondai le mani fra i suoi capelli,
tirandolo poi indietro verso di me e verso il divano su cui ci lasciammo
cadere.
Le sue mani scorrevano svelte e bramose su
ogni mio centimetro di pelle scoperto e non, così come le mie. Le nostre
lingue si inseguivano avide in una lotta che avrei voluto non finisse mai.
Sentivo che sarei potuta seriamente andare
a fuoco da un momento all’altro…
Non resistendo un attimo di più,
feci scendere le mie mani sulla cintura dei suoi pantaloni per slacciargliela e
lui fece lo stesso con i bottoni della mia camicetta del pigiama.
-Mettiti qualcosa di più facile da
togliere la prossima volta.- Mormorai sulle sue labbra non appena riuscii, con
molta fatica, a slacciargli quella cazzo di cintura.
Ridacchiò ad un centimetro dalla
mia bocca, facendomi sentire il suo respiro fresco per tutta la gola che
finì per incendiarsi ancora di più. –Me ne
ricorderò.-
Incominciò lento e dolce a
mordicchiarmi l’orecchio, mentre accompagnava con le sue mani la discesa
di quell’inutile indumento che indossavo.
I pantaloni del pigiama sparirono ancora
più in fretta dal divano che improvvisamente mi sembrava essere
diventato troppo stretto per riuscire a contenere anche i nostri vestiti oltre
a noi.
La stessa fine fecero la sua maglietta e i
suoi jeans, che buttai a terra senza troppi complimenti.
Mi avvinghiai alla sua schiena con le
gambe, ansiosa di sentirlo di nuovo dentro di me, sempre più vogliosa di
lui; il detto “più si ha, più si vuole” non mi era
mai sembrato tanto giusto.
Stavo bruciando, andando a fuoco,
carbonizzando, qualcuno doveva chiamare i pompieri perché nel giro di
poco avrei potuto dare fuoco all’intera abitazione.
Mi afferrò il seno con una mano e
fui costretta a mordermi con forza le labbra per non gemere. Fu sempre
più difficile tenere la bocca chiusa, soprattutto nel momento in cui
iniziai a sentire l’altra sua mano spostarsi sempre più in basso,
più in basso, fino ad arrivare a…Oh cazzo.
Mi uscì un gemito strozzato, come
se avessi tenuto il fiato per minuti e minuti in acqua per poi finalmente
tornare in superficie e respirare.
Quando la sua mano si mosse stuzzicandomi
ed accarezzandomi, credevo sul serio di impazzire dal piacere. Oh sì che
ero pazza, non erano normali tutti quei colori che vedevo, non era normale
l’eccitazione che stava crescendo sempre più a dismisura dentro di
me, era troppa, ero troppo eccitata, non lo ero mai stata così tanto,
mai.
Mi vergognavo da morire nel sentire tutti
quei gemiti uscire dalla mia bocca, ma non potevo farci niente, non potevo
fermarli…
Improvvisamente il rumore di alcuni passi
sulle scale mi fece gelare il sangue nelle vene.
La sensazione che provai si poteva
tranquillamente paragonare a quando si esce di casa accaldati in una
freddissima giornata di dicembre.
-Cazzo!- Soffiai a bassa voce esagitata.
Lui guardò le scale con il mio
stesso terrore, quando un’idea mi balenò in testa.
-Sotto, sotto la coperta muoviti!-
-Cosa?- Mi guardò confuso senza
capire.
Lo presi con forza e lo cacciai sotto la
coperta, ignorando le sue proteste per i miei modi poco gentili.
Poi mi sdraiai io, chiudendo gli occhi e
cercando di calmare il mio respiro affannato per quello che stava succedendo
fino a poco prima.
Chiusi la bocca per non respirare,
sperando, pregando, che chiunque
fosse stato non si avvicinasse troppo al divano…o avrebbe finito per
notare i vestiti cazzo!
Quando ai piedi delle scale fu una piccola
sagoma a comparire, rilasciai andare con sollievo tutta l’aria trattenuta
in quell’attimo di panico. Era Nicky grazie al cielo.
Prese qualcosa da bere dal frigorifero prima
di dirigersi di nuovo a passo lento e strascicato verso le scale.
Alzai di scatto la coperta, permettendo ad
un incazzatissimo David di uscire di lì.
-Ma sei scema?!Ma volevi soffocarmi?!-
Sbraitò mettendo su un broncio adorabile che mi fece ridacchiare.
Nonostante il buio, riuscivo lo stesso a vedere quei meravigliosi occhi che
sembravano brillare di luce propria.
–Quante storie.- Mossi la mano in un
gesto ironico, prima di soffermarmi a guardarlo per un attimo con uno
sguardo…ehm…piuttosto assatanato, proprio da ninfomane.
Aveva i capelli spettinati più del
solito, le labbra piuttosto gonfie per via di tutti quei morsetti che non ero
riuscita ad impedirmi di dargli, le guance arrossate probabilmente per il caldo
del piumone ed il petto si alzava e abbassava velocemente per il
fiatone…ovviamente c’era da precisare il fatto che fosse solo in
boxer.
I miei neuroni non resistettero un secondo
di più e la parte irrazionale del mio cervello fece incollare di nuovo
le mie labbra alle sue senza che io potessi nemmeno formulare qualsiasi altro
pensiero.
Lui reagì subito, allacciando le
sue mani sui miei fianchi e facendo scappare un piccolo sospiro dalle mie
labbra.
Ricademmo indietro sul divano e, se i miei
occhi non si fossero casualmente posati sulla radiosveglia del lettore dvd,
probabilmente saremmo andati avanti a fare Dio solo sa cosa.
-Sono le quattro!- Balzai su seduta,
scostando Dave che aggrottò la fronte in un’evidente espressione
scocciata.
-E allora?-
-Mio padre esce alle quattro e mezza per
andare alla centrale!- Spiegai gesticolando come una matta.
-Mi spiace per lui…- Fece ironico
lui tornando a torturare il mio collo con la sua lingua che rischiava
seriamente di farmi perdere il poco autocontrollo che mi restava.
-Si sveglia sempre alle quattro e dieci
per prepararsi un caffè e farsi una doccia, la sveglia è solo una
precauzione…sai che significa questo?!- Alzai di poco la voce sbarrando
gli occhi agitata.
-Che abbiamo solo qualche minuto per fare
quello che stavamo per fare?- Azzardò nel momento esatto in cui un lampo
di puro divertimento attraversò i suoi occhi.
-No idiota! Significa che tu hai solo 7 minuti per prendere la tua
roba e sparire di qui prima che mio padre ti veda!-
Roteò gli occhi annoiato.
–Possiamo usare cinque minuti per continuare appunto quello che stavamo
facendo…e nei restanti due minuti prendo la mia roba e…-
Non lo lasciai proseguire, incominciai al
limite della pazienza a spingerlo verso la porta di casa.
-Ehi!- Protestò opponendo
resistenza. –Oh andiamo, non vorrai cacciarmi fuori da casa tua alle
quattro del mattino!- L’espressione da cucciolo bastonato che fece
funzionò solo per i primi secondi, poi mi resi conto che la sua era solo
una subdolissima tattica per farmi impietosire.
-Esattamente.- Continuai a trascinarlo
verso la porta con un diavolo per capello, suscitando nello stronzetto
ilarità.
-Ma fa freddo! Ed è pieno di gente
pericolosa!- Ironizzò sghignazzando.
Alzai gli occhi al cielo.
–Sopravvivrai…-
-Tesoro, forse non ti sei accorta che sono
mezzo nudo.- Mi fece notare poi sorridendo di sbieco.
-Me ne sono accorta…- E come non
accorgersene?! –E se non stai zitto ti sbatto fuori senza niente, se mio
padre ci becca finiamo nei casini tutti e due, soprattutto tu!-
Dopo averlo gentilmente accompagnato alla porta, corsi in fretta al divano per
prendere la sua roba e riportargliela.
-Muoviti e vestiti!- Ordinai impaziente.
Sapevo che a breve avrei sentito i passi strascicati di mio padre sulle
scale…
-Avevo capito svestiti.- Sfoggiò un sorrisino malizioso prima di afferrare
la roba che gli stavo porgendo ed indossarla.
Dio, ma non potevano essere le due o,
ancora meglio, l’una?! Perchè doveva già andarsene,
perché? Non l’avevo visto per niente per tutto il giorno, quei
pochi minuti passati con lui non mi erano bastati per niente…Non mi
bastava un’intera giornata con lui, figuriamoci quei minutini lì!
Lo osservai attentamente mentre indossava
la maglietta che desideravo ardentemente togliere di nuovo con un gesto
contrario a quello che aveva fatto lui per mettersela.
-Ci vediamo domani?- Mi chiese
distraendomi dai soliti pensieri malati e pervertiti che il mio cervello
elaborava ogni volta che lui mi era davanti.
-Ehm…non credo…non posso
devo…studiare…storia…- Molto accampata all’ultimo come
scusa, che attrice pessima.
-Posso aiutarti a studiarla in camera tua.- Si propose aggrottando la fronte, ma
senza l’ombra di uno dei suoi soliti sorrisi.
-Non penso sarebbe una buona
idea…sarebbe rischioso.- Ecco, già meglio come scusa.
Lui non se la bevve lo stesso però.
–Ok, come vuoi.- Mi strappò praticamente il suo giubbotto di mano
con un gesto secco. –Fammi sapere quando hai voglia e tempo di stare con
me, ok?- Insinuò parecchio adirato, prima di uscire di casa senza
nemmeno salutarmi…
Oh, se avesse saputo come stavo
letteralmente morendo dalla voglia di passare tutto il mio tempo con
lui…Ma non doveva saperlo, per il suo bene. Non dovevo vederlo, rischiava
di essere visto da Mark e io non volevo che succedesse.
Tornai in salotto afflitta dopo aver
richiuso la porta e mi sedetti sul divano lasciandomi cadere a peso morto.
Dal piano di sopra sentivo il rumore della
doccia; mio padre doveva già essersi alzato.
Nella penombra della stanza fu il brillare
di qualcosa, un luccichio di uno schermo per terra a farmi alzare dal divano
curiosa.
Lo raccolsi esaminandolo bene ed
aggrottando poi la fronte confusa; un cellulare. Un Nokia; nessuno della mia
famiglia usava un Nokia…
Spalancai la bocca sorpresa non appena
realizzai che molto probabilmente era di Dave, doveva essere uscito dalla tasca
dei suoi jeans dopo che glieli avevo tolti o dopo che li avevo presi per
riportarglieli…
Sorrisi
furbesca, prima di nascondere il cellulare sotto la maglietta per poi salire al
piano di sopra. Avevo un bel po’ di cose da leggere…a partire dai
messaggi…
*To
be continued*
Ed
eccomi qua, di nuovo xD Alla fine Mark si è rivelato lo stronzo che
è, anche se credo che un po’ tutte l’avevate capito che non
era un angioletto buono -.-
Nel
prossimo le cose peggioreranno definitivamente
>.< Io avevo gli occhi lucidi
mentre scrivevo il cap 20, mi veniva da piangere :P Così come mi veniva
da piangere mentre per il 21…Vi metterò comunque uno spoiler
abbastanza eloquente del prossimo ;)
Dimenticavo,
ho postato la scheda della madre di Allison e dei due protagonisti
dell’altra mia storia sul blog,
finalmente xD
Come
vi è sembrato questo capitolo? Avete notato qualche errore o
incongruenza? Di sicuro ce ne saranno >.<
Alla
fine ho nominato il gioco a cui ho giocato io per immedesimarmi meglio nella
malavita di New York, ovvero GTA xP eheh, è grazie ai miei fratelli se
so qualcosina di quell’aggeggio chiamato PS xD
Ah,
una cosa…dimenticavo di dirvi che probabilmente di questa storia ci
saranno più di 24 capitoli mi spiace…tagliandone alcuni troppo
lunghi ne son venuti fuori 26 o 27…spero che la cosa non vi dispiaccia o
annoi, se preferite la accorcio >.<
Un
altro piccolo avviso: penso che l’altra mia storia verrà
aggiornata domani visto che venerdì parto per le vacanze di Pasqua^^
Ci tengo infine a ringraziare TUTTE le
meravigliose persone che recensiscono e seguono questa storia, non
riuscirò mai ad esprimere a parole quanto è importante per me il
vostro giudizio**
Vi mando un bacione
immenso e vi auguro una buonissima Pasqua, Bec ;)
Detto questo,
vi ricordo:
-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche
hanno creato per la mia storia e dove posterò l’inizio del cap 19
:D
Iscriversi a
forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere
chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo
qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^
Dimenticavo,
per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione
Welcome =)
David’s Pov: Nemmeno io seppi come,
-visto che sentivo ogni cellula del mio corpo paralizzata- alzai la mano e la
passai fra i capelli a scatti quasi robotici; stavo tremando.
Persino
distendere la bocca in un sorriso fu un’impresa.
-Harrison
Lowell.- Dissi e fortunatamente la mia voce uscì ferma, al contrario
delle mie labbra che nel tentativo di sorridere avevano tremato incerte come
quelle di un bambino in procinto di piangere.
Cercai
di ignorare quelle inutili voci dentro di me che mi dicevano che era
finita…dovevo ignorare quelle voci, o di quel sorriso costruito con tanto
impegno sarebbe rimasto ben poco.
Non
avrei mai permesso a nessuno sbirro di vedermi spaventato. Nemmeno Johnny
Rydell aveva avuto quel privilegio, chi era Lowell per averlo?
-David
Woldrich.- Mi rispose lui con un sorriso a dir poco sadico, di certo più
credibile della mia smorfietta precedente.
Bene,
se non altro non avevamo bisogno di presentazioni.
Sono un po’ cattivella e lo spoiler
di Allison non lo metto stavolta :P Anche perché non saprei quale
mettervi xD
Il capitolo si intitolerà: Game
Over (Fine dei giochi)
*Risposte recensioni*
Sabry87: Ciao tesoro!! =D Ti ringrazio sia per i complimenti che
per aver recensito per prima così presto, mi ha tranquillizzata subito
leggere la tua recensione*_*
Spero che anche questo
capitolo, nonostante le cose inizino ad andare male, ti sia piaciuto :)
Un bacione grande, Bec
:D
XXX_Ice_Princess_XXX:
Ciao carissima! :D Sono
contentissima di sapere che lo scorso cap ti sia piaciuto così tanto*_*
Rileggendolo prima di postare mi era sembrato un po’ banale :P
Mi fa ancora più
piacere il fatto che tu sia riuscita ad immedesimarti, tanto da riuscire a
vederti la scena davanti** Spero di aver fatto un buon lavoro anche con questo
cap =)
Un bacione grande,
grazie mille per i complimenti, Bec ;D
lucyette: Ciao cara!!! :D Eh alla fine ci avevi azzeccato,
già che erano lì sul letto…xD Mi fa piacere che lo scorso
cap ti sia piaciuto, spero che anche questo, nonostante sia un pochino triste,
ti abbia appassionata ;)
Nel prossimo come hai
visto dallo spoiler le cose saranno un po’ più
drammatiche…ma alla fine si sistemerà tutto, parola mia ;)
Un bacione grande,
grazie mille per la recensione, Bec =)
___Yuki___: Ciao Ragazza del Vov!!! :D Non sai quanto mi rende felice
vedere una tua recensione^^
Ok, confesso che ho
pensato che la mia storia non ti piacesse più, ma non ho mai pensato che
tu fossi una merdina =P Posso capire che ci sono tantissime altre cose da fare,
quindi non ti preoccupare assolutamente se non riesci a recensire ;)
Maaa, bando alle ciance
(quanto è antica ‘sta frase xD), sono felicissima che lo scorso
cap ti sia piaciuto** Rileggendolo prima di postare mi era sembrato banale e
vuoto :P Ma forse sono un po’ io che sono fissata xD
I momenti in cui si
descrivono a vicenda sono i più difficili da scrivere per me, sono
negata con le descrizioni, i dialoghi stupidi sono il mio forte (vedi Kev e
Dave xD), quindi è stata una grandissima soddisfazione sapere che a te
son piaciuti*_* Così come mi ha fatto piacere la tua osservazione sul
loro carattere che alla fine è sempre lo stesso, solo fra di loro
è cambiato qualcosa =)
Come hai detto tu le
cose al di fuori del loro piccolo mondo non sono facili e qui già
qualcosa inizia ad andare storto…nel prossimo le cose cambieranno
definitivamente…
Forse sono un po’
sadica, ma inizialmente avevo pensato di coinvolgere di nuovo Kevin facendolo
beccare dalla polizia xD Solo che il poveretto si rifiuta di finire di nuovo
nei casini per colpa dei due coniglietti
allupati (xD) così ho dovuto modificare un pezzo e salvare
Kevin…u.u
L’interruzione di
Kim e Kevin è abbastanza cretina (vedi dialoghi stupidi xD), ma sono
contentissima che ti abbia fatto divertire, era proprio per spezzare un
po’ il momento…serio e romantico xD
Angela la conoscerai
fra qualche capitolo, mentre fra due cap potrai conoscere Vicky visto che ci
sarà il suo pov ;)
Ti assicuro che la tua
recensione era bellissima così, anche senza l’aiuto di super
alcolici ;) E non c’è assolutamente niente di cui devi farti
perdonare^^
Un bacione grandissimo
cara, grazie mille per i complimenti, Bec :D
silvietta_in love
4ever: Ciao tesoro!!! =D
Oddio, mi sto commuovendo seriamente adesso, sei come sempre troppo buona>.<
Sono felicissima che lo
scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto da farti venire i brividi*__*
Prima di postarlo lo avevo riletto e trovato un po’…sciocco e
banale :P Forse sono solo io che sono paranoica xD
Ti ringrazio davvero
carissima per tutti i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto…anche se non è proprio positivo visto che l’ex
stronzo di Allie ha deciso di rompere ù_ù
Un bacione grandissimissimo,
al prossimo cap, Bec :)
pinklady1986: Ciao carissima!!!! =D Ti ringrazio davvero tantissimo per
il tuo super-mega-complimentone*_* sentirmi dire che la mia storia è
unica mi inorgoglisce tantissimo^^
E sono onoratissima di
essere tra le tue scrittrici preferite, GRAZIE*_*
Spero con questo
capitolo di non averti delusa, ora arriva la parte difficile della
storia…ma vedrai che poi si sistemerà tutto ;)
Un bacione grande cara,
grazie mille per la recensione, Bec :D
pirilla88: Ciao Vale!!! :D Sono stata troppo contenta di leggere la
tua recensione** Pensavo il capitolo fosse vuoto e banale…invece per
fortuna non è stato così =)
Per me è stato
abbastanza difficile scriverlo quel pezzo, non sono brava come Chiara che riesce
alla perfezione a cimentarsi in qualsiasi rating :P
Per questo le tue
parole mi hanno reso felicissima, grazie^^
Eh sì, le cose
iniziano a peggiorare già da qua…e nel prossimo come hai visto
dallo spoiler peggiorano definitivamente =( Ma stai tranquilla che sono
un’amante del lieto fine, alla fine si risolverà tutto ;)
Un bacione grandissimo
cara, al prossimo capitolo, Bec =D
piccolinainnamora:
Ciao carissima!! =D Ti
ringrazio tantissimo per le tue parole, sei davvero gentilissima^^ Eh io son
fatta così, sono paranoica, poi leggendo altre storie scritte molto
meglio della mia mi rendo conto che la mia non è un granché
>.<
Alla fine in questo
capitolo è stato svelato tutto =D I due non hanno litigato, ma Allison
ha deciso di tenere nascosto il ricatto di Mark a Dave…sarà stata
una buona idea? Nel prossimo cap verrà spiegato ;)
Un mega bacione cara,
al prossimo cap, Bec =)
Punk936: Ciao carissima!!! :D Ti assicuro che per me “wow”
va benissimo come aggettivo da associare al capitolo, non è affatto
banale, è un complimento già troppo bello, grazie*_*
Sono contentissima che
ti sia piaciuta la dichiarazione di Dave*_* Non sapevo se quello fosse o no il
momento giusto, però alla fine mi sono fatta coraggio e l’ho
scritto :P
Ahahahaha, Dave si fa
più seghe mentali di una ragazza xD Ma la mente maschile è un
po’ contorta in fondo :P
Kim e Kevin sono due
cretini, però mi diverto troppo a farli parlare xD Mi fa piacere che
abbiano fatto divertire anche te :D
Come hai visto da
questo cap le cose iniziano ad andare male =( e nel prossimo peggioreranno
ancora di più…vedrai meglio nel prossimo ;)
A Londra è
dispiaciuto tantissimo anche a me non andare =( Però dai va beh, ho un
motivo per tornare in Inghilterra :D Il tempo è stato bellissimo per
fortuna, due settimane di sole, quasi non ci credevo xP
Un bacione grandissimo,
grazie per la recensione, Bec =)
Ginnylove: Ciao Elisa!!! :D Non ti devi assolutamente scusare per non
essere riuscita a recensire, so benissimo che con la scuola non si può
mai stare tranquilli purtroppo >.<Quindi tranquilla^^
Sono contentissima di
sapere che la storia continua comunque a piacerti, questa è la cosa
più importante per me*_*
In questo capitolo le
cose sono peggiorate e purtroppo nel prossimo andranno ancora peggio =( Vedrai
che però in un modo o nell’altro le cose si sistemeranno :P
Un bacione grandissimo
cara, grazie mille per i complimenti, Bec =D
__piccola_stella_senza_cielo__:
Ciao!!! :D Ti ringrazio
infinitamente per tutti i tuoi complimenti, sei troppo buona, grazie davvero^^
La tua recensione non
fa affatto pena, mi ha fatto piacerissimo leggerla ;)
Sono contenta che Kim e
Kevin ti abbiano fatto ridere, ho aggiunto quella scenette proprio per far
divertire un po’ e spezzare il momento un po’
troppo…sdolcinato tra Dave ed Allie :P
Oh, finalmente qualcuna
che apprezza Allison, di solito i commenti son tutti per Dave :D
Kevin alla fine
farà la sua scelta in un capitolo ben preciso, presto saprai sia la sua
storia con Vicky che quella con Angela ;)
Non mi hai annoiato
affatto con la tua recensione, al contrario! Grazie ancora per la recensione
cara, un bacione grande, Bec =D
Bella_kristen:
Ciao!!! :D Oddio hai
letto tutta la mia storia in un solo pomeriggio???*_* Non so cosa dire, sono
davvero lusingatissima, grazie^^
Ti ringrazio anche per
tutti i tuoi complimenti sul mio modo di scrivere, per me sentirmi dire che so
scrivere è il complimento più bello (:
La storia avrà
un lieto fine sì ;) Forse è un po’ scontato il finale
positivo, ma non mi sono mai piaciuti i finali tristi =P
Sono contenta che la
dichiarazione di Dave e l’entrata in scena di Kim e Kevin ti siano
piaciute*_* La prima pensavo fosse venuta un po’ troppo sdolcinata per
questo ho aggiunto la seconda, per far divertire e spezzare
quell’atmosfera fin troppo romantica :P
In questo capitolo le
cose sono peggiorate e nel prossimo sarà ancora peggio =( Ma stai
tranquilla che come ho già detto i finali tristi proprio non mi
piacciono ;)
Un bacione grande,
ancora grazie per tutti le tue splendide parole, Bec**
ice_princess: Ciao!!! :D Davvero hai letto tutto solo in un
pomeriggio??** Oddio non so cosa dire davvero, grazie :D Sono davvero
contentissima che ti sia piaciuta così tanto^^
Eehehe, Dave è
bellissimo sì, magari esistessero ragazzi come lui** Io ancora non ne ho
incontrati =P
Ti ringrazio davvero
per i complimenti, spero che anche questo cap ti sia piaciuto, un bacione
grande! Bec =D
_Kairi90_: Ciao!!! :D Sono contentissima che la mia storia ti piaccia,
presto scoprirai bene anche quella di Dave, non manca molto ;)
Eh sì, avevi
capito bene, le cose iniziano ad andare proprio male in questo cap >.<
Tranquilla che però si risolverà tutto ;)
Un bacione grande,
grazie mille per la recensione, Bec :D
sbrodolina: Ciao carissimaa!!! :D Ma scherzi???Tu non ti devi
assolutamente scusare di niente >.< Sei sempre gentilissima a recensirmi
ogni volta, non ti preoccupare^^
Mi sono commossa io a
leggere un’altra tua meravigliosa recensione*_* Non riesco a credere che
la mia storia riesca ad emozionare così tanto, è una
soddisfazione davvero immensa per me**
Non so davvero cosa
dire, ora piango io per le tue parole** Sapere che Kidnapped By Love è
riuscita ad avere un posto nel tuo cuore è una gioia grandissima per me
:D
Hai proprio ragione a
dire che l’amicizia fra Kim, Kevin e Dave è stupenda, anche a me
piacerebbe tantissimo avere un’amicizia così :P Più avanti
noterai ancora di più il legame che li unisce, si vogliono bene come
fratelli ;) Tolta Kim che di Dave è ancora un po’ innamorata, ma
vedrai che pian piano le passerà :P
GRAZIE davvero
carissima per le tue parole^^ Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto,
nonostante sia un po’ triste =(
Se
volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto
di fallsofarc, Qui.
Ringrazio
infine le 133 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le
preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le
magnifiche 120 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro,
grazie^^) e le 26 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di
aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*
Quella notte non avevo chiuso occhio. Ero
partita da un unico e semplice messaggio che diceva “Ciao, come va?”, per poi passare ad un altro di una Julia che diceva “Stasera sono libera, ti va se ci
vediamo?” concludendo in bella con un messaggio di Ashley che evidentemente non aveva un
cazzo da fare la sera in cui aveva scritto al mio ragazzo che non riusciva a
dormire perché pensava all’ultima volta che erano stati insieme.
Se non mi fossi accorta che il messaggio risaliva a prima che io e Dave ci
fossimo conosciuti, la cara Ashley
non avrebbe avuto vita lunga…
Molti messaggi affettuosi e allusivi di
ragazze però –tipo quello di Julia- risalivano già al
periodo in cui stavamo insieme, quindi qualcuno avrebbe dovuto darmi un bel
po’ di spiegazioni, prima di essere strangolato con un cuscino nel sonno
possibilmente.
Oh, quasi dimenticavo i gentili omaggi di
alcune ragazze che come mms mandavano loro foto molto…come dire…osé?
Sempre che per una ragazza stare mezza nuda stravaccata su una lavatrice sia
una posa osé e non da zoccola.
Arrivata di fronte alla scuola a passo
svelto e incazzato quella mattina, mi ero bloccata al cancello non appena lo
avevo intravisto fra la gente. Oh merda vacca, ma che ci faceva lì?!
Non era da solo, l’amichetto fashion
–soprannome affibbiato all’ultimo a Kevin- era con lui.
Mi ci volle un attimo per capire
perché fosse lì, sicuramente rivoleva il suo cellulare.
Feci un respiro profondo, dandomi
mentalmente trenta secondi per mandarlo via prima che lo vedesse Mark:
- quindici secondi per insultarlo
- cinque secondi per lanciargli addosso il
cellulare
- tre
secondi (ero magnanima in fondo) per lasciare che si spiegasse
- sette secondi per andarmene a passo
svelto e altezzoso lasciandolo in balia dell’amico coglione (povero
Kevin, non c’entrava niente, ma quando ero nervosa insultavo sempre
tutti).
Piano perfetto il mio.
-Sei uno schifoso pezzo di merda!-
Sbraitai una volta arrivatagli davanti, lanciandogli addosso il cellulare che,
sfortunatamente, prese al volo.
-Allie, senti…- Che peccato, aveva
già sprecato i tre secondi che gli avevo gentilmente concesso.
-Non me ne frega assolutamente un cazzo di
quello che hai da dire!- Lo interruppi ignorando le occhiate della gente
intorno.
-Ma non è successo niente di niente
con nessuna! Ho questo rompicoglioni antisesso quasi sempre appresso poi!
Kevin…- Si girò verso l’amico cercando conferma, prendendolo
però in contropiede.
-Cosa?- Chiese infatti confuso.
Dave alzò gli occhi al cielo.
–Dille che è vero che non sono stato con nessuna!- E si aspettava
che credessi a Kevin dopo che gli aveva detto di fronte a me di dirmi quello
che volevo sentirmi dire?
-Ah sì, è vero!-
Roteai gli occhi seccata; certo come no!
-Ha dormito sempre in camera con me
purtroppo.- Confermò Kev scuotendo la testa rassegnato. –Tolto
ieri notte, in cui è venuto da te.-
Riportai il mio sguardo su David
increspando le labbra in attesa che dicesse altro.
-Primo non eri comunque autorizzata a
leggere i miei messaggi.- E mi guardò con rimprovero. Feci per ribattere
scandalizzata, ma riprese a parlare, -E secondo i messaggi che sicuramente hai
letto sono sì di ragazze con cui sono stato, ma non le ho più
viste da quando sto con te.-
Ci pensai su abbassando lo sguardo
silenziosa: effettivamente in nessuno degli ultimi messaggi che avevo letto
c’era l’accenno di qualche notte passata assieme…erano solo
inviti, ragazze che gli chiedevano di vedersi e a cui lui non aveva risposto probabilmente…
Rialzai lo sguardo e lessi la
sincerità delle sue parole nel suo.
-Ok…- Borbottai imbronciata, ma
più tranquilla. –Ti credo…- Arricciai il naso infastidita
dal mio comportamento forse
eccessivamente geloso…da fidanzata gelosa…oddio! Mi ero esposta
troppo…
-Gradirei comunque che queste deliziose signorine la piantino di
scriverti.- Sibilai acida facendo poi una smorfia.
-Sei adorabile quando sei gelosa.- Sorrise
il cretino compiaciuto.
-Ma vaffanculo!- Fu la mia gentile e amorevole
risposta.
-Punta sul vivo, eh…- Mi
schernì sghignazzando.
-Come no. Ci vediamo.- Dissi fra i denti
girandomi di scatto.
Lui mi prese per un braccio e mi fece
girare verso di sé. –Dimenticavi di salutarmi.-
Avrei
dovuto evitare di lasciare che mi baciasse
lì, davanti a tutti, forse anche davanti a Mark. Avrei dovuto farlo, ma
non lo feci, non ci riuscii.
Fece aderire le sue labbra alle mie con
una passione tale che mi tolse ogni forza di volontà. Dischiusi la bocca
lasciando che la sua lingua assaporasse la mia. Mi mancava da morire passare
del tempo con lui; avrei voluto stare sempre
con lui, senza doverlo mai lasciare andare.
Mi staccai con un’immensa fatica,
guardandolo poi con dispiacere. –Devo andare.- Sussurrai a fatica prima
di girarmi ed incamminarmi a passo svelto verso la scuola.
La mattinata la passai stressando la mia
vicina di banco del corso di economia e di chimica. Angela era assente, dovevo
pur sfogarmi con qualcuno no?
Mi resi conto di essere veramente
disperata nel momento in cui confidai ad Helena Elbow di essermi innamorata di
un ragazzo…Dio mio, più in basso di così…
La cosa che mi rendeva particolarmente
nervosa ed inquieta però non era l’oca bionda, né
l’assenza di Angela…l’assenza di Mark piuttosto.
Perché diavolo non era venuto a
scuola? Dov’era? Non ero tranquilla, per niente, avevo un bruttissimo
presentimento e quando succedeva avevo imparato che stava per accadere
veramente qualcosa di brutto.
Al suono della campanella della fine della
lezione di geografia, mi ero alzata di scatto per dirigermi verso l’unica
persona che sapevo sarebbe riuscita ad aiutarmi.
-Vicky, mi serve il numero di Kevin.-
Lo sguardo che fece Vicky poteva essere
tranquillamente paragonato a quello della maschera di Scream.
-Cosa?- Mi chiese completamente spiazzata.
-So che ce l’hai- Non ne avevo alcun
dubbio -Ti prego è importante…-
Abbassò lo sguardo pensierosa.
–D’accordo.- Tirò fuori dalla tasca il suo cellulare e me lo
porse evitando accuratamente di incontrare i miei occhi. –È nelle
ultime chiamate.-
Non feci alcuna domanda riguardante la sua
ultima frase; il perché il numero di Kevin era nelle sue ultime chiamate
non era affar mio. Solo una cosa mi sentii in dovere di dire:
-Credo tu debba parlare con Angie, Vic.-
Lei mi guardò sorpresa e perplessa
non capendo minimamente a che cosa mi riferissi.
Mi girai eludendo la sua silenziosa
domanda, prima di segnarmi il numero di Kev sul mio cellulare pataccone
dell’era mesozoica.
Le restituii il suo, tornando poi in
fretta al mio banco.
Alla velocità della luce –per
quanto fosse possibile farlo con quel telefonino- entrai in Messaggi -> Crea
nuovo messaggio ed incominciai a scrivere:
Kevin,
sono Allison, ho un favore grandissimo da chiederti: non devi assolutamente
lasciare che David venga a prendermi a scuola questo pomeriggio, anzi, è
ancora meglio se riesci a non farlo uscire.
Ti
spiegherò tutto quando potrò, sappi solo che rischia grosso se
esce di casa.
Grazie
per l’aiuto, Allison
E dopo averlo inviato, tirai un sospiro di
sollievo un po’ più tranquilla, anche se quel macigno pesante di
ansia rimaneva ancora…
David’s
pov
Non riuscivo a capire che cazzo stesse
succedendo…Il comportamento di Allison era
così…strano…allusivo…era pessima come attrice, si
vedeva lontano un miglio che c’era qualcosa che non andava. Anche mentre
la baciavo sembrava tesa, inquieta.
Sospirai, alzandomi di slancio dal letto.
Feci per uscire, ma non appena aprii la
porta qualcosa mi venne addosso.
-Kevin potresti ogni tanto guardare dove
cazzo vai?- Digrignai irritato già di mio; ci mancava solo lui a
rompermi definitivamente le scatole!
Richiuse la porta dietro di sé,
guardandomi come se avesse avuto davanti un fantasma. -Dove stai andando?- Il
tono allarmato di voce con cui lo disse mi fece aggrottare le sopracciglia
dubbioso.
-A prendere Allison a scuola.- Risposi con
ovvietà.
Saltellò sul posto agitato,
cercando di scansarmi per entrare in stanza.
-Eeeh, non puoi.- Si passò una mano
fra i capelli teso, facendo aumentare il mio disappunto.
-Come scusa?- Ma era impazzito?Che diavolo
si era bevuto?
-Avevi promesso che mi avresti aiutato
a…pulire il bagno.- Molto accampata all’ultimo come scusa la storia
del bagno, specie perché ero più che sicuro di non aver mai
promesso a nessuno che avrei pulito il cesso di un bagno.
-Certo, un’altra volta magari.-
Replicai facendo una smorfia stranita prima di dirigermi di nuovo verso la
porta.
Si mise davanti alla velocità della
luce per impedirmi di aprire. –Sul serio Dave, mi devi aiutare anche a
scegliere un vestito per uscire con una ragazza.-
Agli occhi di qualcuno che non conosceva
Kevin la sua ultima scusa poteva anche sembrare verosimile, invece per me che
lo conoscevo abbastanza bene da sapere che mai
si sarebbe abbassato a chiedere consigli di moda a qualcuno che non fosse Louis Vuitton in persona, la cosa
risultò ancora più sospetta.
-Kevin devo uscire.- Dissi semplicemente
con più calma di quanto volessi.
-Non prima di avermi consigliato qualcosa
per stasera.- Abbozzò un sorriso tiratissimo dal nervosismo.
-Sono sicuro che te la caverai come hai
sempre fatto, ora se non ti spiace.- La nota pungente nella mia voce non
servì a farlo scansare nemmeno di un millimetro.
-Kevin.- Dissi risoluto cercando di
spintonarlo per farlo spostare con gentilezza.
Si spostò di colpo facendomi
perdere di poco l’equilibrio verso destra.
-Dave scusami non volevo arrivare a tanto,
ma è per il tuo bene.-
Non capii il significato delle sue parole
finché non aprii la porta, ritrovandomi davanti a Phin, Colin, Stephen e
Kimberly. Che ci facevano lì? Ebbi la mia risposta non appena iniziarono
a parlare.
-Sta cercando di uscire!- Phin mi
additò come se fossi stato un mostro.
-Fermiamolo!- Stephen mi si avventò
addosso seguito dagli altri due ragazzi che mi immobilizzarono neanche fossi
stato un animale da braccare.
Opposi resistenza solo per pochi secondi,
poi cercai di calmarmi aiutandomi con un profondo e salutare respiro.
-Ok, ora voi mi spiegate che cazzo sta
succedendo.- Ero troppo tranquillo e sapevano tutti che non erano una buona
cosa, la mia era la classica calma prima della tempesta.
-Non puoi uscire tesoro.- Dopo la sua brillante e ovvia spiegazione, Kim fece spallucce sedendosi sul letto di Kevin
per osservare meglio la scena decisamente divertita.
-Ma non mi dire. Fin qui ci ero arrivato
anche io cretina! Quello che voglio sapere è perché!- Sbraitai
dimenandomi per cercare di liberarmi, ma da solo contro di tre non riuscivo a muovermi
più di tanto. Che stronzi, mi avevano incastrato!
-Fermo!- Protestò Colin facendomi
infuriare ancora di più: e che cazzo, proprio come un animale da tenere
in gabbia mi stavano trattando!
-Mi spiace Dave, ma ne sappiamo quanto
te.- Mi informò Kevin dispiaciuto. –Ma per il tuo bene è
meglio se stai qui.-
-Ma nemmeno per sogno!- Risposi testardo
come sempre, finendo col tirare accidentalmente una gomitata all’indietro
che prese Colin proprio sul naso.
-Ah cazzo!- Si lamentò mollando la
presa e permettendomi di muovermi di più.
Il posto di Colin però fu subito
sostituito da Kev.
-Dovrete legarmi al letto per impedirmi di
uscire!- Mi lamentai facendo una smorfia altezzosa.
Quello che non immaginavo minimamente era
che mi prendessero in parola; meno di mezz’ora dopo mi ritrovai
–perché non stavo mai zitto?!- legato con le braccia alla
spalliera del letto.
-Dovevamo farlo subito.- Commentò
Kim compiaciuta, spegnendo la sigaretta sul pavimento.
-Già. Grazie dell’idea Dave.-
Ma mi stava sfottendo o cosa quel cretino di Phin?!
-Che dite, sarà il caso di legargli
anche le gambe?- Chiese Kev facendo aggrottare le fronti degli altri idioti.
-Non vi avvicinate o vi prendo a calci in
faccia!- Li minacciai cominciando a scalciare come un bambino indispettito.
-Meglio di no.- Ecco meglio, Kim a volte
sapeva essere intelligente.
-Siete dei pezzi di merda!- Protestai
senza smettere di tirare calci all’aria. Merda, da solo contro cinque
–quattro e mezzo, Kim era una donna- non ero riuscito ad impedire che mi immobilizzassero
le braccia.
-È per il tuo bene idiota, ci
ringrazierai poi.- Kim si alzò dal letto annoiata e se ne uscì
dalla stanza lasciandomi in balia degli idioti e dei miei dubbi. Che intendeva
dire?Perchè era per il mio bene, cosa
era per il mio bene?
-Dove credete di andare?!- Gridai furioso
non appena li vidi dirigersi tutti e quattro verso l’uscita.
-Johnny ci ha affidato una missione.-
Spiegò Kev. –Non ti preoccupare, gli abbiamo già detto che
stai poco bene.- Sfoderò un sorriso canzonatorio che mi fece affluire il
sangue al cervello dalla rabbia. –Riposati.- E con un insopportabile ciao ciao della mano, uscirono dalla
stanza lasciandomi legato a quello stupido letto.
Ok,
respira, respira, con calma, respira…Ma
respira un cazzo! Quei grandissimi figli di buone donne me l’avrebbero
pagata!Brutti bastardi pezzi di merda, li avrei presi a pugni non appena sarei
riuscito a liberarmi da quella cazzo di corda che avevano usato per legarmi,
neanche fossi stato un prigioniero di guerra del 1700!
Strattonai con forza le braccia nel vano
tentativo di liberarmi, ma niente. Ok, in quei casi bisognava usare il
cervello, il mio era già partito per la tangente da un po’ e fu
abbastanza difficile richiamarlo.
Cosa avrei potuto usare per liberarmi?
Qualcosa di affilato…forbici…un coltello…Il mio coltellino
svizzero! Grande! Ma dove cazzo lo avevo lasciato? Sbuffai afflitto; nel mio
giubbotto che stava dall’altra parte della stanza ed io non potevo
alzarmi, ipotesi da scartare quindi.
Mi sedetti aiutandomi con lo slancio delle
gambe, restando sempre comunque attaccato alla spalliera con i polsi.
Aprire il cassetto del comodino di Kevin
fu un’impresa, soprattutto per via della grandezza di quelle stupide
scarpe, dannate Air Max!
Fui costretto, sempre con i piedi, a far
uscire completamente il cassetto dal comodino, buttandolo a terra senza troppi
riguardi.
Frugai in mezzo a tutte quelle
cianfrusaglie, nella speranza di trovare qualcosa di decente che avrebbe potuto
aiutarmi e, quando vidi le forbici che Kevin usava ogni tanto per regolarsi il
suo patetico taglio di capelli, un sorriso da ebete rincretinito mi si dipinse
in faccia.
Ah, ci voleva ben altro per impedire a
David Bellick di uscire da quella stanza!
Presi quelle inutili forbici fra le scarpe
che poi cercai di portare alle mani con uno slancio all’indietro;
quell’esercizio lo facevo sempre ad educazione fisica da bambino, era una
cavolata da fare!
Una volta afferrate le forbici con la
mano, liberarsi fu un gioco da ragazzi! Una degna missione da Tom Cruise in
Mission Impossible, eh?
Diedi una rapida occhiata
all’orologio sbuffando; Allison era già uscita da scuola,
pazienza, sarei andato a trovarla a casa e mi sarei fatto spiegare il
perché di quel suo comportamento strano.
Allison’s
pov
Una volta richiusa la porta di casa dietro
di me, sospirai di sollievo; Dave fortunatamente non era venuto a scuola, di
sicuro Kevin era riuscito a trattenerlo in qualche modo.
Nicky era andato a studiare a casa di un
amico, quindi io teoricamente avrei dovuto avere la casa tutta per me…
Appena entrata in sala però,
incominciai a pensare che qualcosa non tornasse; la fondina di mio padre era
appoggiata al tavolino al centro della stanza, possibile che fosse già
rientrato?
-Eccoti.-
Quasi lanciai un urlo dallo spavento non
appena la voce imponente di mio padre arrivò da dietro.
-Papà! Ma volevi farmi venire un
colpo o cosa?!-
La mia voce si affievolì man mano
non appena notai la ferocità del suo sguardo. Non era normale, doveva
essere successo qualcosa.
-È successo qualcosa?- Domandai non
riuscendo a tollerare oltre i suoi occhi accusatori.
-Dimmelo tu.- La sua voce così cattiva mi fece venire i brividi, mio
padre non si era mai rivolto così a me.
Feci mente locale cercando di sforzarmi di
trovare un motivo per cui potesse essere così arrabbiato.
-Ti ha chiamato una mia professoressa?-
Azzardai; magari era venuto a sapere di tutte le volte che avevo
marinato…
-Fai anche la finta tonta!- Esclamò
incredulo alzando la voce e facendomi istintivamente indietreggiare. No, doveva
essere qualcosa di molto più
grave e avrei dovuto intuirlo da subito.
Stavo per azzardare qualche altra ipotesi,
ma lui mi bloccò ponendomi l’ultima domanda che volevo sentire.
-Ti dice niente il nome David Woldrich?-
Sembrava si sforzasse di stare calmo, ma i suoi occhi erano a dir poco furenti,
facevano paura.
Il mio cuore perse un battito e per poco
non mi accasciai per terra dalla disperazione non appena sentii quel nome; mio
padre sapeva tutto…
Portai una mano alla gola spalancando gli
occhi stralunata: non riuscivo a parlare che fine aveva fatto la mia voce?
Le corde vocali sembravano essere
paralizzate, così come tutto il resto.
-Allora?- Sollecitò lui impaziente.
-Il…- Tossii cercando di schiarirmi
bene la voce che usciva gracchiante come il verso di un corvo. –Il
ragazzo…che ho visto quel giorno alla villa di Tom.- Riuscii a dire
respirando a tratti, mi mancava l’aria.
-Solo?- Insinuò con un sorriso
sadico.
Non avevo più la forza di parlare,
mi limitai ad annuire.
-Strano. Ho sentito un tuo amico oggi,
dice di averti visto in sua compagnia proprio stamattina davanti alla scuola.-
Odio. La disperazione fu quasi sostituita
completamente dall’odio che provavo per quel grandissimo bastardo di
Mark. Non avevo mai odiato nessuno così tanto in tutta la mia vita,
tanto da arrivare quasi a desiderarne la morte.
-Non era David Woldrich, si è
sbagliato.- Stupida e ingenua. Ero molto
stupida e ingenua.
-Ah no?- Tirò fuori dalla tasca il
suo telefonino e quello che vidi mi fece contorcere lo stomaco:
Una foto. Una cazzo di foto scattata
quella mattina stessa. Io ero di spalle, ma David si vedeva bene in faccia.
Strinsi le mani a pugno con forza
conficcandomi le unghie nei palmi che ero più che certa che stessero
iniziando a sanguinare.
-E c’è anche questa.- La voce
di mio padre era tranquilla, quasi mi stesse mostrando le foto scattate al mare
dell’estate scorsa.
Nella foto successiva c’eravamo noi
due che ci baciavamo. Per quanto la situazione fosse critica, non potei evitare
l’ulteriore aumento dei battiti del mio cuore che ora martellava sul
petto come un treno impazzito.
Vedere quella foto mi fece inumidire le
labbra con la lingua mentre ripensavo al suo sapore…chissà se
l’avrei più sentito, chissà se lo avrei mai baciato di
nuovo…
Fece un respiro profondo per calmarsi,
dallo sguardo che aveva sembrava essere ad un passo dallo schiaffeggiarmi.
-Io sto cercando di sbattere da una vita
quello schifoso verme di Johnny Rydell in prigione…e tu vai a…divertirti con…con…- Era
paonazzo, nemmeno lui riusciva più a parlare.-Un suo complice!- Disse poi a denti
stretti.
-Dave non è un suo complice!-
Strillai prima che potessi rendermene conto.
-Sia quel che sia…Dave- Sputò fuori il suo nome con
cattiveria. –collabora con lui e sa dove si trova. E,
soprattutto…Dio Allison è un criminale, te ne sei dimenticata
forse?!-
Sgranai gli occhi spaventata dalla sua
reazione e di nuovo cercò di calmarsi strofinandosi il viso con la mano
e sospirando.
Mi aspettavo quasi che da un momento
all’altro arrivassero i vicini a suonare al campanello preoccupati, visto
le sue urla adirate…
-Non me ne sono dimenticata papà!Ma
lui è diverso, io…non rinuncerò a lui!- Lui rimase molto
colpito dalla mia risposta, non si aspettava che reagissi.
-Lo farai invece, o il tuo amichetto
finirà dritto dietro le sbarre!-
Non riuscivo a credere che mi stesse
ricattando così crudelmente…
-Non puoi farlo! Io lo amo!- A quelle
parole i suoi occhi si spalancarono così tanto che sembrarono essere
spiritati.
-Tu cosa?! Te lo puoi proprio scordare
quel ragazzo, stai pur certa che non lo vedrai più!-
Già una volta mia madre mi aveva
detto quella frase e ci era andata vicina…non sarebbe successo di nuovo.
-Questo lo dici tu! Ci vuole ben altro per
fermarmi!-Lasciai che le lacrime
mi affogassero letteralmente gli occhi che riuscivano solo a vedere la figura
appannata di mio padre. –Tu non…puoi fare niente…-
Singhiozzai quasi priva di energie. Debole, ero debole, mi sentivo dannatamente
debole, non riuscivo a capire come mai le mie gambe riuscissero ancora a
sostenere il peso del mio corpo.
-Dove trovo Johnny Rydell?- Mi chiese
impassibile, ignorando tutto quello che avevo detto.
-Io…Io non lo so…non…me
l’ha mai detto…- Mentii.
Non avrei mai detto a mio padre dove si
trovava Villa Hernandéz, si sarebbe dovuto arrangiare.
-Vai in camera tua.- Si girò di
scatto voltandomi le spalle, come se la mia vista gli fosse insopportabile.
E con il cuore letteralmente a brandelli,
mi diressi verso la mia camera, dove piansi tutte le lacrime che avevo.
Harrison’s
pov
David Woldrich. Mia figlia usciva –non volevo pensare a
cos’altro facessero- con David Woldrich!
Mi sedetti sul divano completamente
svuotato. Dio, dove avevo sbagliato con lei? Come poteva essere successa una
cosa del genere? La mia bambina…
Mi passai una mano sul viso, ma quel gesto
non bastò ad eliminare le rughe ancora presenti per via della tensione.
Non avrei dovuto urlare con lei, le avevo
fatto paura…mia figlia aveva avuto paura di me! Eravamo arrivati a quel punto…e tutto per colpa
di…di…quel gran bastardo di un Woldrich che le aveva completamente
svuotato il cervello, mia figlia non avrebbe mai fatto niente di così
stupido!
Io la conoscevo bene, lei odiava i
malviventi, anzi, odiava tutto ciò che fosse fuori legge, non poteva
davvero aver fatto qualcosa con quel ragazzino di sua spontanea volontà,
lui doveva averla incantata di certo!
Solo il pensiero che l’avesse
toccata…con le sue sporche mani da assassino…mia figlia…!
Stavo tremando dalla rabbia, se lo avessi
avuto davanti lo avrei ucciso…!
Lo amava!Mia figlia amava
quell’insulso essere vivente! Mia figlia stava piangendo e soffrendo a
causa sua! Si era ribellata, mi aveva voltato le spalle e tradito a causa sua!
Era
tutta colpa sua…
Mi alzai dal divano con uno scatto e presi
a calci la sedia nuova di legno pregiato di Noel. Speravo solo che mia moglie
non notasse le rigacce che si erano formate a lato, dove aveva sbattuto con il
camino…
Non riuscivo a stare fermo, incominciai a
camminare per la stanza come un animale chiuso in gabbia; non riuscivo a
ragionare, ero completamente accecato dalla rabbia.
Affacciandomi solo per un attimo alla
finestra, notai una persona fuori sul viale. Un ragazzo. Era girato di profilo,
ma lo riconobbi ugualmente.
Strinsi le mani a pugno con forza; che
diavolo voleva ancora David Woldrich da mia figlia?!
Non si era accorto di me, sembrava stesse
parlando al telefono…Un terribile dubbio si insinuò velocemente in
me.
Lasciai ricadere la tenda della finestra
al suo posto e risalii le scale di corsa.
Arrivato davanti alla porta della camera
di Allison, la aprii di scatto pensando di coglierla in flagrante al telefono,
invece, l’immagine che mi si prospettò davanti fu del tutto
diversa: era sdraiata nel suo letto a pancia in giù; gli occhi chiusi,
ancora bagnati dalle lacrime, e le piccole spalle che si alzavano ed
abbassavano lentamente al ritmo del respiro. Stava dormendo.
Un sincero sorriso, mosso dalla tenerezza
che mi suscitava vederla così, si dipinse sulle mie labbra e per un
attimo mi scordai di tutta quella faccenda.
Un attimo appunto. L’attimo dopo il
vibrare di un cellulare mi fece ritornare l’umore sotto i piedi.
Afferrai con forza il mio vecchio
telefonino delle emergenze sulla scrivania di Allison e non potei evitare di
soffiare come un gatto non appena lessi quel nome; Dave I.L.U.
Non ero un esperto di abbreviazioni nel
linguaggio giovanile o cazzate del genere, ma non ci voleva un genio per capire
che quelle iniziali stavano per I love
you.
Bene, il ragazzino voleva giocare? Avrei
giocato anche io allora, ma a modo mio.
David’s
pov
Sbuffai chiudendo la chiamata stranito,
perché cavolo non rispondeva? Doveva essere arrivata a casa da un bel
po’.
Osservai attentamente la finestra della
sua camera nella speranza di vederla affacciarsi, ma niente. Avrei potuto
arrampicarmici su, ma non sapevo se suo fratello o qualcun altro fosse in casa,
avrebbero potuto vedermi.
Stavo per girarmi ed andarmene quando il
vibrare del mio telefonino mi fece tirare un sospiro di sollievo; un suo
messaggio. Meno male cazzo, iniziavo a preoccuparmi.
Ciao,
c’è mia madre in casa e non posso parlare; vediamoci al
Cookies’ side sulla trentaquattresima fra mezz’ora, ok? A dopo!
Fissai il messaggio per un po’
facendomi venire inutili e insensati dubbi. Lei metteva sempre il “Ti
amo” nei suoi messaggi…
Scossi la testa dandomi dello stupido; di
sicuro se l’era dimenticato o era di fretta.
Iniziai a dirigermi verso quel bar,
ignorando quel brutto presentimento che iniziava seriamente a farmi sentire
ansioso.
Nemmeno una volta davanti al bar mi
tranquillizzai. C’era qualcosa che non andava, era tutto troppo, troppo
strano.
Non avrei saputo definire quel tutto con esattezza, sapevo solo che gli
avvenimenti di quel giorno e di quello prima non erano normali.
Prima di tutto il comportamento di Allison
non mi quadrava per niente; era stata troppo evasiva e nervosa in quei due
giorni. Qualcosa la preoccupava…ma cosa?
In secondo luogo c’era il
comportamento di Kevin; lui odiava sapermi in quel buco puzzolente di fogna che
avevamo per camera, insisteva sempre per farmi uscire, o per lo shopping o per
qualche altra sua cazzata. Aveva detto che era per il mio bene, a che si
riferiva?
E poi c’era…
Riaprii il messaggio di Allie e lo rilessi
più volte. Anche il giorno precedente era rimasta a casa con la madre,
ma non mi aveva dato appuntamento da nessuna parte, aveva detto che non poteva
uscire per via della febbre alta.
Febbre. Alta.
Rimasi fermo per non so quanto tempo a
fissare quelle parole con la bocca più spalancata di quella di un pesce.
Mi aveva mentito, non aveva affatto la febbre il giorno precedente.
Primo, lo avevo constatato io di persona
la sera e secondo…sua madre non l’avrebbe mai lasciata andare a
scuola quella mattina se davvero avesse saputo di una febbre alta.
Ok, l’ansia stava crescendo a
dismisura ed aumentai il ritmo del mio respiro inconsciamente.
Diedi una rapida occhiata
all’orologio; mancavano cinque minuti all’appuntamento.
Senza sapere nemmeno perché,
incominciai a camminare il più lontano possibile da quel bar, il
più in fretta possibile.
Merda. Merda, merda, merda!
Doveva essere di sicuro un fottuto
tranello di qualcuno, qualcuno mi stava spiando ne ero certo, qualcuno ci stava spiando quella mattina mentre
ci baciavamo, per questo lei era così guardinga e inquieta.
Accelerai i passi sentendo il cuore che
martellava furioso nel petto; iniziavo a capire come si dovessero sentire le
ragazze pedinate da qualche maniaco. La sensazione era più o meno la
stessa; ansia e paur..no, timore. Mi
sentivo fottutamente osservato, quasi ci fosse una telecamera che mi stesse
puntando, come se fossi dentro ad un cazzo di film.
E automaticamente i miei piedi si mossero
da soli sempre più veloci non appena udirono il rumore di altri loro
simili alle mie spalle.
Mi infilai in alcune viuzze abbastanza
piccole e deserte per non dare nell’occhio e per facilitare la mia fuga
–cosa non facilmente realizzabile in mezzo a persone che mi avrebbero
intralciato e basta-, maledicendomi mentalmente per non aver preso una cazzo di
arma quel pomeriggio prima di uscire, non ci avevo proprio pensato…E per
colpa della mia stupidità mi trovavo nei cazzi seguito da…tre
persone probabilmente a giudicare dai passi.
Inutile imporsi di stare calmi e far finta
di niente, inutile provare anche solo a pensare che quelle persone non stessero
seguendo me, incominciai a correre il più veloce possibile, sapendo
già che i tizi dietro di me avrebbero fatto lo stesso.
Harrison’s
pov
Ancora
dieci minuti…ancora dieci minuti e avrei avuto il piacere di vederlo in
manette.
Quasi
non ci credevo, quasi non riuscivo a stare fermo dall’impazienza.
Sapere
che lui era lì ad aspettare mia figlia mi mandava in bestia. Brutto
bastardo, avrebbe trovato altro ad accoglierlo a braccia aperte, le manette.
Un
ghigno involontario mi si era dipinto sulle labbra non appena lo avevo visto
davanti al bar; aveva abboccato come un pesciolino, in fondo il ragazzo non era
poi tanto difficile da pescare. Avevo temuto di aver sbagliato qualcosa, magari
mia figlia scriveva in un modo diverso ed il mio messaggio lo aveva fatto
insospettire…per fortuna non era andata così.
Continuava
a guardare e riguardare il cellulare, mentre io già pensavo ai vari modi
di fargli vuotare il sacco su dove fosse Rydell una volta preso.
-Tenetevi
pronti.- Dissi tramite la mia radio alle pattuglie in zona, ma anche ai
colleghi dietro di me, Alex e Richard, preparati a qualsiasi reazione di
Woldrich.
-Qualcosa
non va.- Mi fece osservare Richard alludendo al ragazzo.
Mi
girai verso l’ingresso del bar e in un attimo di panico notai che
Woldrich non c’era più.
-Se
ne sta andando.-
Guardai
nella direzione di Alex e vidi con sommo sollievo che era ancora nelle
vicinanze.
Aggrottai
la fronte perplesso; che cosa lo aveva fatto scattare?Perchè se ne stava
andando così di punto in bianco?C’era solo una spiegazione…
-Si
è accorto di noi.- Troppo tardi.
Il gioco è finito qui.
Apparentemente
ero tranquillo, da bravo capo con la situazione sotto controllo, ma dentro
stavo bruciando dall’impazienza di seguirlo e fermarlo per impedirgli di
farla franca.
-Lex
avvisa subito gli altri e appena hai finito raggiungici, Richard tu vieni con
me.-
Nessuno
aveva spiegato al ragazzo che quando si era circondati da una decina di
pattuglie della polizia, non aveva molto senso scappare…
David’s
pov
Quando svoltai l’angolo e mi
ritrovai davanti a cinque persone, l’unica cosa che riuscii a pensare fu:
Cazzo,
sono fottuto.
Nessuna frase avrebbe potuto descrivere
meglio la mia situazione. Ero fottuto.
Rallentai automaticamente il passo, fino a
fermarmi. A spezzare quel silenzio solo il mio respiro affannato e i rumori
della città in lontananza.
Quasi dimenticavo…anche il rumore
dei passi dietro ai miei turbò per poco quella calma, ma cessò
poco dopo l’arresto della mia corsa.
Non mi chiesi nemmeno chi fossero quegli
uomini armati davanti a me, sapevo già che non avevano niente a che fare
con la malavita della città.
Mi girai per vedere finalmente in faccia i
miei inseguitori e ne riconobbi immediatamente uno.
Il respiro mi si mozzò del tutto,
quasi credevo di avere un collasso da un momento all’altro.
Non avevo mai incontrato Harrison Lowell
di persona -lo avevo visto solo su qualche volta sui giornali o in televisione,
quando lo intervistavano per qualche caso particolare- eppure lo avrei
riconosciuto comunque, anche se non lo avessi visto in telegiornali e
riviste…assomigliava molto a lei,
i lineamenti erano molto simili, nonostante lei avesse preso molto anche da sua
madre.
Nemmeno io seppi come, -visto che sentivo
ogni cellula del mio corpo paralizzata- alzai la mano e la passai fra i capelli
a scatti quasi robotici; stavo tremando.
Persino distendere la bocca in un sorriso
fu un’impresa.
-Harrison Lowell.- Dissi e fortunatamente
la mia voce uscì ferma, al contrario delle mie labbra che nel tentativo
di sorridere avevano tremato incerte come quelle di un bambino in procinto di
piangere.
Cercai di ignorare quelle inutili voci
dentro di me che mi dicevano che era finita…dovevo ignorare quelle voci, o di quel sorriso costruito con tanto
impegno sarebbe rimasto ben poco.
Non avrei mai permesso a nessuno sbirro di
vedermi spaventato. Nemmeno Johnny Rydell aveva avuto quel privilegio, chi era
Lowell per averlo?
-David Woldrich.- Mi rispose lui con un
sorriso a dir poco sadico, di certo più credibile della mia smorfietta
precedente.
Bene, se non altro non avevamo bisogno di
presentazioni.
Imposi alle mie braccia di alzarsi, ma
ricaddero quasi subito sulle gambe quasi prive di forza.
-In carne ed ossa.- Cercai di dire
sarcastico, ma la voce stava iniziando ad abbandonarmi.
Avevo paura. Merda, avevo paura.
Paura perché non mi ero mai reso
conto di quanto cazzo potessi finire nei guai se beccato; seguivo gli ordini di
Johnny tranquillamente, senza arrivare mai a pensare che un giorno sarebbe
potuto succedere.
Paura perché sapevo che non avrei
più rivisto Kevin, Kim…lei.
Paura perché non sapevo che cosa
sarebbe successo; lo sapevo anzi…ma non volevo ascoltarmi, non volevo saperlo veramente…
Ero stato stupido…uno stupido ed
ingenuo bambino che credeva fosse tutto solo un gioco e che alla fine aveva
finito unicamente per farsi male da solo.
Sentii gli uomini dietro di me
avvicinarsi, ma le mie gambe non si muovevano minimamente di lì.
-Mi sembri un ragazzo intelligente…-
La vocetta divertita di Lowell –mi faceva male pensare a quel cognome, a quello stesso cognome- mi distrasse dai
miei pensieri.
-Sai benissimo che scappare non servirebbe
a niente: sei da solo, disarmato, contro otto persone e ci sono altre pattuglie
in zona.-
Ah, giocava la carta
dell’intelligenza per non farmi scappare?
-Chi le dice che io non sia stupido?-
Chiesi arrogante.
-Sesto senso…- Abbozzò un
sorriso, questa volta più cordiale. -Vieni di tua spontanea
volontà e potremo fare una chiacchierata amichevole alla centrale.- Il tono in cui disse
“amichevole”, mi sembrava tutt’altro che amichevole.
Avrei voluto scappare…ma a cosa
sarebbe servito? Scappare era da codardi…e
oltretutto, non avevo alcuna possibilità di riuscirci, lo sapevo bene.
Anche se fossi stato armato poi, non avrei
mai sparato al padre della ragazza che amavo, non avrei mai voluto che lei mi
odiasse per quello…
Sempre con lo stesso sorriso di prima che
si era congelato sul viso –avevo come la netta sensazione che se avessi
provato a muovere le labbra si sarebbero crepate come il ghiaccio-, risposi
apparentemente tranquillo con un:
-Perché no? Anche se parlare non
è mai stato il mio forte.-
Sentii le manette di uno dei tipi dietro
stringersi fredde sui miei polsi. Che brutta e strana sensazione…
Istintivamente mossi le braccia come per
ribellarmi, ma una pistola puntata dritta dritta alla mia tempia mi
ricordò che non ero proprio nella posizione di farlo.
-Oh non ti preoccupare…sono sicuro
che non appena vedrai quanto sono accoglienti le nostre celle la voglia di
parlare ti verrà.-
Certo, come no! Nemmeno sotto tortura
avrei parlato, non avrei mai tradito
nessuno dei miei amici, né Johnny; Lowell poteva aspettare e sperare
quanto voleva.
Non replicai, mi limitai solamente a farmi
portare dai tipi dietro di me verso la volante della polizia, continuando a
ghignare spavaldo come un idiota.
Divertente. Stavo sorridendo…eppure
l’unica cosa che volevo fare era piangere.
Era la fine. La fine della mia
libertà, la fine della mia storia con…lei, la fine della mia vita…la fine di tutto.
Eppure, non mi pentivo di
niente…né di averla salvata da Tom quel giorno, né di
averla rivista…né di essermi innamorato di lei e del suo
sorriso…
La mia vita era migliorata e aveva avuto
un senso da quando l’avevo incontrata…che senso aveva prima?
Seguire gli ordini di Johnny? Uccidere balordi? Bella roba…
Harrison’s
pov
Era umanamente inconcepibile che un
ragazzo di appena diciassette anni reagisse così bene davanti alla
certezza di essere arrestato.
Avevo visto piangere ragazzi di diciannove
anni dopo essere stati beccati per furti di alcolici in supermercati, ma
Woldrich non aveva fatto una piega quando ci aveva visti.
Certo, aveva avuto paura si vedeva, ma
aveva fatto di tutto per non farlo capire, era rimasto quasi impassibile.
Come era possibile che un ragazzino avesse
tutta quella forza? Come poteva un ragazzo così giovane reggere il peso
di una sofferenza così grande?
Non era stupido, lo sapeva bene che come
minimo quando sarebbe uscito di prigione –se sarebbe uscito- gli sarebbe
rimasto ben poco. Come minimo gli avrebbero dato una condanna di venticinque
anni…
E lui come poteva accettarlo senza
mostrare il minimo segno di cedimento?
Pazzesco…
Da genitore, mi ritrovai a pensare che
forse era stata la mancanza di una famiglia a farlo crescere così in
fretta, a permettergli di avere reazioni così adulte, ma poi mi ricordai che era stato lui a volerlo, scappando
dalla sua famiglia, quindi la colpa era sua…
Lo osservai circospetto dallo specchietto
retrovisore; seduto in mezzo a Richard e Alex, guardava fuori dal finestrino
con espressione vuota. Sembrava quasi che non vedesse il paesaggio, più
che fuori sembrava stesse fissando un punto indefinito.
-Non scappo mica Lowell.- Mi
informò con voce stanca e rassegnata, ma al tempo stesso pungente e
sarcastica.
Hn. Moccioso petulante.
Distolsi lo sguardo dallo specchietto e lo
puntai nuovamente sulla strada, rimangiandomi una serie di proteste poco fini,
non adatte di certo ad un pubblico ufficiale.
Strinsi con forza il volante non appena
realizzai che quello era il ragazzino che era uscito con mia figlia…quel
ragazzino aveva osato sfiorare mia
figlia! Non dovevo pensarci…ero un poliziotto e lui era un criminale,
punto. Dovevo essere professionale, mia figlia non c’entrava in quella
storia.
Eppure….il pensiero che di lì
a poco avrebbe saputo cos’era successo quasi mi spaventava.
Ridicolo! Come se mia figlia avesse potuto
farmi paura! Avrebbe capito…avrebbe capito che sarebbe stato tutto per il
suo bene, che l’avevo fatto per lei e si sarebbe dimenticata di
Woldrich…
Allison’s
pov
Quando aprii gli occhi non ricordai
immediatamente dove fossi e cosa era successo. Sentivo gli occhi gonfi e
asciutti, come se avessi pianto tutte le mie lacrime, ed improvvisamente la
litigata con mio padre mi ritornò davanti come un flash.
Mi alzai di scatto dal letto e scesi cauta
al piano di sotto per controllare la situazione.
Aggrottai la fronte perplessa quando mi
accorsi che in casa non c’era nessuno. Strano. Probabilmente mio padre
doveva aver ricevuto qualche chiamata importante ed era dovuto correre in
centrale.
Arricciai il naso inconsapevolmente; il
brutto presentimento di quella mattina c’era ancora e non accennava
minimamente a lasciarmi in pace.
Un brivido mi scosse la schiena e corsi in
camera mia a chiudere la finestra convinta che fosse stata qualche improvvisa
corrente d’aria a farmi rabbrividire. Quanto mi sbagliavo…
Chissà che stava facendo
Dave…
Presi il mio telefonino del paleolitico e
composi velocemente il numero di Angie; mi serviva qualcuno con cui parlare e
alla svelta!
Lo staccai dall’orecchio stranita
non appena l’adorabile voce
registrata dell’operatrice telefonica mi disse che avevo esaurito il
credito.
Chiusi la chiamata sbuffando. Stupide
compagnie telefoniche ladre, ero convinta di averlo ancora qualche centesimo
nella scheda, quella mattina stessa avevo fatto uno squillo a Kevin dopo il
messaggio!
Mi lasciai ricadere sul letto ancora
stanca e spossata nonostante la dormita.
C’era qualcosa che non
andava…non era da mio padre andarsene così senza dire niente. Ok,
era arrabbiato, ma lasciarmi così di punto in bianco mentre dormivo non
era proprio una cosa da lui.
Mi avrebbe svegliato o lasciato quantomeno
un biglietto…doveva essere davvero grave la cosa che lo aveva fatto
uscire di casa così di corsa.
Beh…tanto valeva verificarla di
persona, sarei andata alla centrale a vedere che era successo e a chiarire con
lui la storia di Dave; forse se gli avessi ricordato di quel discorso fatto
quel pomeriggio, lui si sarebbe impietosito…almeno un po’…forse…o
almeno lo speravo perché non avevo nessuna intenzione di rinunciare a
lui e mio padre doveva farsene una ragione, punto.
David’s
pov
Avevo un mal di testa pazzesco e
l’orologio appeso alla parete davanti a me non aiutava di certo con il
suo ticchettare rumoroso.
Incrociai le braccia al petto e mi
sistemai meglio su quella sedia scomoda, distendendo le gambe in avanti.
L’occhio mi cadde involontariamente
su una foto appoggiata sulla scrivania e, inconsciamente, sorrisi intenerito.
Non appena Lowell lo notò, si
schiarì la voce infastidito e girò più verso di sé
la foto che lo ritraeva più giovane insieme ad una piccola bambina dai
capelli rossi.
-Dunque…Woldrich.-Incominciò dopo aver finito di
sezionare un fascicolo infinito contenente chissà cosa.
-Bellick.- Lo corressi con un tono di voce
incolore.
-Come scusa?- Domandò perplesso.
-Il mio cognome, è Bellick.-
Fece una smorfia e, dopo aver fatto un
respiro profondo per calmarsi –non sembrava gli andasse molto di essere
corretto da me-, ricominciò a parlare.
-Bene, come vuoi, Bellick.- Disse brusco.
–Da quanto tempo lavori per Johnny Rydell?-
Distolsi lo sguardo e lo piantai
indifferente verso l’orologio. –Sono già le sei?- Chiesi
annoiato.
Lui sospirò, capendo subito che non
avrei risposto a quella domanda, così ne fece un’altra.
-Ci sono anche altri ragazzi della tua
età che lavorano per lui?-
-Qui fa veramente caldo, ma avete i
caloriferi al massimo?- Fu la mia risposta.
Lowell guardò rassegnato il suo
collega alle mie spalle, prima di riportare lo sguardo su di me. –Johnny
ti ha mai costretto a fare qualcosa contro la tua volontà?-
Non voleva demordere, eh? Bene.
-Sua figlia come sta?- Me ne uscì
tranquillo con un sorrisino, facendogli strizzare appena l’occhio.
Ero un idiota perché mi stavo facendo
male da solo; nominarla mi stritolava cuore e stomaco in modo
insopportabilmente doloroso.
-Ha mai costretto gli altri?-
Continuò ignorando la mia domanda e giocando nervoso con la sua penna.
-Mi chiedevo se sapesse che sono
qui…- Stavamo parlando di due cose diverse e nessuno dei due voleva
cedere.
Però quella domanda l’avevo
posta in modo serio, non per scherzare…lei sapeva di me? Dov’era in
quel momento?
Mi rifiutavo di credere che fosse in
qualche modo coinvolta in quello che era successo…
-Sapresti indicare con esattezza il luogo
in cui sei stato per tutto questo tempo?-
-Quando la vede, me la saluti.- Questa
volta la mia voce uscì leggermente sprezzante.
-David…- Lasciò ricadere la
sua penna sul foglio e mi guardò serio. –Se non parli peggiori
solo le cose…qui si tratta della tua vita, qualsiasi cosa potrebbe
scontare la tua pena.-
Il suo discorso mi sorprese, non mi
aspettavo che si potesse interessare così a me.
Il ricordo del suo ghigno prima
dell’arresto però, mi congelò gli occhi in una perfetta
espressione glaciale. –E posso sapere a lei cosa gliene importa della mia
vita?-
Si raddrizzò sulla sedia e, come
resosi conto di aver detto una cavolata, ritornò freddo e distaccato.
–Niente.- Disse scrivendo qualcosa su dei fogli che aveva davanti.
-Bene.- Ribattei sicuro, arrivando a
chiedermi da dove mi uscisse tutta quella spavalderia visto che ancora tremavo
e non per il freddo.
Non avrei mai detto nulla su Johnny,
né tantomeno sul luogo dove si trovavano Kevin e gli altri. Non li avrei
traditi, non mi sarei mai servito di loro per scontare la mia pena.
-Ora ti dirò i nomi di alcuni
criminali che cerchiamo, tu dovresti dirmi se li conosci o se li hai sentiti
nominare, d’accordo?-
Scrollai le spalle.
-Conosci un certo Theodor Madison?-
Beh, Theodor non era un mio compagno
quindi…
-Sì.-
Gli occhi di Lowell si illuminarono.
–Sapresti dirmi dove si trova in questo momento?-
-No.-La mia risposta lo fece incupire di nuovo.
Se avessi detto di Theodor per la polizia
sarebbe stato più semplice avvicinarsi a Kevin, Kim e gli altri.
Strinse le mani a pungo.
–Maledizione…lo cerchiamo da una vita, se sai dove si trova parla!-
Gridò quasi infuriato.
Feci un respiro profondo e chiusi gli
occhi.
-Ho due condizioni.- Li riaprii e notai
che era proteso in avanti in attesa.
-Parla.- Mi incitò cupo.
-La prima è che dovete arrestare solo Theodor, nessun altro. Se
rispetterete questa condizione può darsi che la voglia di parlare degli
altri che cercate mi venga.-
Lui annuì serio. –E
l’altra?-
La voce mi uscì più
tremolante di quanto volessi. -Voglio vedere Allison.- Forse per l’ultima volta.
*To be continued..*
Ed eccomi per l’ennesima volta qui a
rompervi xD
Questo capitolo l’ho scritto e
riscritto tantissime volte e anche adesso se devo essere sincera non mi
convince del tutto…avrei voluto che fosse più vero
diciamo…ed è uscito così alla fine >.< eh va
beh…
Che cosa ne pensate? Non ve la prendete
con il padre di Allison, vi assicuro che si riscatterà, ora è
più che comprensibile che abbia reagito così. Anzi, una delle mie
paure era proprio che lui non sembrasse vero come personaggio per via di una
reazione troppo positiva; non poteva mica accettare Dave come fidanzato della
figlia e accoglierlo a braccia aperte in famiglia…Credo che alla fine sia
normale la sua reazione, è quella di un padre preoccupato per la sua
famiglia.
Ecco, discorso diverso per Mark che potete
pure prendere a sassate per quel che mi riguarda xD Vi tranquillizzo subito
dicendovi che qualcuno gliela farà pagare…qualcuno che adorate
già e che adorerete ancora di più mi sa, o almeno lo spero ;)
Ma veniamo alla cosa veramente
importante…Reazione di David? Come l’avete trovata? Vi giuro sono
stata giorni e giorni a pensare a come avrebbe potuto reagire davanti alla
polizia; non volevo fosse troppo spavaldo (sarebbe stato stupido da parte sua
esserlo), né troppo impaurito (scappare sarebbe stato un tentativo
altrettanto stupido e inutile)…il risultato finale è questo, che
spero non vi abbia deluso =(
La reazione di Allie l’avrete nel
prossimo capitolo ed è stata ancora più difficile da immaginare,
mi sono autodepressa (fa niente se
non esiste come parola xD) per riuscire a scrivere tutti i pezzi dei prossimi
cap che saranno abbastanza tristi :P
Bene, ho finito di stressarvi con questi
discorsi noiosi. Anzi no, ultima cosa, voglio
ringraziare ancora TUTTE le Meravigliose ragazze che recensiscono e che mi
spronano ogni volta a postare, vi adoro! =)
Un bacione grandissimo, la vostra Bec ;)
Detto questo,
vi ricordo:
-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche
hanno creato per la mia storia e dove posterò l’inizio del cap 21
:D
Iscriversi a
forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere
chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo
qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^
Dimenticavo,
per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione
Welcome =)
Allison’s pov: Corsi ad abbracciarlo senza pensarci due volte,
senza riuscire a tollerare un secondo di più quello sguardo sofferente.
Portai le mie mani fra i suoi capelli, stringendolo a me con tutta
la forza che esse, deboli come il resto del mio corpo, riuscirono a racimolare.
Amore mio…
David’s
pov: Faceva un male cane. Faceva un male cane stringerla fra le
braccia, sapendo benissimo che non l’avrei più rivista dopo quella
volta, sapendo che il suo piccolo corpo non avrebbe più riscaldato il
mio con la sua dolcezza.
Il capitolo si intitolerà: Where is
our hope? (Dov’è la nostra speranza?)
*Risposte recensioni*
__piccola_stella_senza_cielo__:
Ciao cara!!! Eh già hai proprio ragione, lo scorso
capitolo era davvero tristissimo >.< Sono contenta che Kevin ti abbia
comunque fatto ridere con le sue trovate geniali per far svegliare Dave ;)
Allie e Dave sono proprio sfortunati
sì…poveretti, in questo capitolo le cose sono peggiorate ancora di
più =( Ma vedrai che si sistemeranno, parola mia ;) E Mark avrà
quel che si merita^^
Un bacione grandissimo, grazie mille per
la recensione, Bec =D
lucyette:
Ciao cara!!! Alla fine come hai visto da questo cap
c’è stato un passo avanti sì, anche se molto negativo =(
Mark la pagherà di sicuro,
tranquilla ;) Non la passerà liscia, ma non sarà Dave a
vendicarsi… =P
Sono contenta che lo scorso capitolo ti
sia piaciuto e spero che anche questo non ti abbia delusa**
Un bacione grandissimo, grazie per la
recensione, Bec ;D
mary96twilight:
Ciao!!! Innanzitutto ti ringrazio tantissimo per tutti i tuoi
complimenti, sei troppo buona, grazie^^
Sono davvero contentissima che la mia
storia ti sia piaciuta così tanto :D Spero che questo capitolo non te
l’abbia fatta rivalutare in negativo >.< Sono un’amante del
lieto fine, quindi in un modo o nell’altro le cose le sistemerò :P
Un bacione grande, grazie mille per la
recensione, Bec :D
sbrodolina:
Ciao carissima!!! Se tu stavi saltellando per la gioia del
capitolo, io stavo saltellando per la tua recensione^^ Mi fa sempre
piacerissimo leggere il tuo parere*_*
Sono contenta di sapere che non sopporti
Mark, vuol dire che sono stata brava a renderlo odioso allora xD Mi sa che in
questo capitolo lo sopporterai ancora di meno…ma tranquilla che
avrà quel che si merita ;)
Alla fine in questo capitolo le cose sono
precipitate del tutto; Allie e Dave non si sono lasciati, ma sarà
piuttosto difficile per loro uscire da questa situazione…
Nel prossimo avrai la reazione di Allie
che sarà abbastanza triste, spero di averla comunque resa credibile
>.<
La storia finirà fra qualche
capitolo sì, ma penso proprio che farò un seguito :P Sempre se
questa alla fine sarà piaciuta abbastanza =)
Grazie mille carissima per il tuo supporto
che per me è davvero preziosissimo, un bacio grandissimo, Bec :D
Punk936:
Ciao carissimaa!!! Innanzitutto ti ringrazio come sempre per
tutti i tuoi complimenti^^
Il tuo ragionamento non è affatto
contorto, hai proprio ragione, il momento in cui torneranno insieme sarà
ancora più bello*_* (o almeno lo spero :P)
Sono felicissima di essere riuscita a
rendere Mark così odioso,
alla fine il cattivo della situazione è proprio lui xD Ma la
pagherà…muahahah, sono abbastanza perfida con i personaggi che non
mi ispirano simpatia xP
Kevin mi è uscito veramente
deficiente, però lo adoro alla follia! Se non ci fosse lui sarebbe tutto
un mortorio xD
All’inizio avevo pensato di far
arrivare la madre mentre Dave ed Allie erano insieme…ma lei avrebbe
rovinato tutto, si sarebbe accorta, mentre Nicky essendo piccolo e assonnato
non ha notato nulla :P
Mi spiace di averti lasciato così
in sospeso fino ad oggi >.< Spero ne sia valsa la pena, come ti è
sembrato alla fine il cap?*_* è come lo avevi immaginato, o peggio?
Beh quando questa storia finirà, credo
inizierò a postare il seguito…se per voi va bene =) Magari mi
troverete noiosa con tutti questi aggiornamenti xP
Sappi comunque che tu non mi annoi mai con
le tue recensioni, i tuoi commenti non sono “inutili”, guai a te se
lo dici ancora eh? Mi arrabbio altrimenti :P
Grazie per gli auguri, spero che anche tu
abbia passato una buona Pasqua^^
Un bacione grandissimo, grazie per la
recensione, Bec ;D
piccolinainnamora:
Ciao carissima!! Mark è stronzissimo sì…u.u
sono contenta che tutte siate così coalizzate contro di lui, devo essere
proprio riuscita nel mio intento di renderlo odioso allora ;P
Tranquilla che qualcuno gliela farà
pagare…non Dave però :P
Allie è stata stupida a non dirlo a
lui è vero, pensava di gestire da sola la situazione, non voleva
coinvolgerlo e ha sbagliato…però c’è anche da tener
conto che Dave non avrebbe reagito bene, magari avrebbe peggiorato
ulteriormente la situazione se lo avesse saputo.
Non succederà come Vicky e Kevin, i
due stessi si assicureranno che non succeda ;)
Grazie infinite per i complimenti e per la
recensione, un bacio grandissimo, Bec ;D
Sabry87:
Ciao tesoro!! Grazie come sempre per i tuoi meravigliosi
complimenti^^
Eh sì, Mark è proprio
stronzo, ma tranquilla che ci penserà qualcuno all’interno della
storia a fargliela pagare ;)
Un bacione grandissimo, grazie mille per
la recensione, Bec =)
Bella_kristen:
Ciao cara!!! Sono felicissima che anche lo scorso capitolo ti
sia piaciuto*_* Eh sì, era abbastanza triste purtroppo, ma questo lo
è ancora di più >.<
Mark è proprio stronzo, hai
ragionissima! Sono riuscita a creare un personaggio decisamente odioso, sono
quasi fiera di me xD Tranquilla che avrà quel che si merita comunque ;)
Vuole rovinare la vita di Allie
perché è un cretino; non sopporta di essere stato lasciato da lei
ed è anche piuttosto geloso di Dave…alla fine era davvero
interessato ad Allison…Però il suo comportamento non è
comunque giustificato -.-
In questo capitolo ha incontrato il padre
di Allie sì…come ti è sembrato il loro incontro?*_* Ti
è piaciuto?
La storia probabilmente avrà sui 26
capitoli, ma ancora non è sicuro, quando posterò vedrò
bene come sistemarli :P
Ti ringrazio tantissimo per le tue
bellissime parole e per i tuoi complimenti** un bacio grandissimo, Bec ;D
selena_14:
Ciao Sel!!! Ti ringrazio tantissimo per tutti i tuoi
complimenti alla mia storia :D In effetti qualche errorino c’è di
sicuro nei vari capitoli; nonostante rilegga più volte prima di postare,
sono sicura che qualche svista ci sia purtroppo :P Spero non siano errori gravi
>.<
In questo capitolo le cose fra i due si
sono complicate…come ti è sembrato l’arresto?
Mark è davvero stronzo sì xD
Se non altro sono riuscita nel mio intento di renderlo odioso xP
Ti ringrazio tantissimo per aver recensito
e per aver inserito la ff tra i preferiti*_* GRAZIE davvero^^
Un bacione grandissimo, al prossimo
capitolo, Bec ;D
lallina_2:
Ciao Laura!!! Oddio quanti complimenti tutti in una volta,
grazie sei gentilissima*_*
Ti capisco benissimo per quanto riguarda il
computer, anche il mio è cretino -.- pensa che una volta si è
spento pure da solo -.- mah, ci vuole pazienza con ‘sti pc xD
Non è assolutamente vero che non
sei brava a recensire, la tua recensione è stupenda** Ti ringrazio
tantissimo per aver recensito, sono davvero contentissima di sapere che la mia
storia ti piaccia così tanto^^
Un bacione grande, al prossimo cap, Bec =)
silvietta_in
love 4ever: Ciao tesoro!!! Mi sembra proprio di
capire che Mark non ti stia più di tanto simpatico :P Hai proprio
ragione, è un grandissimo stronzo -.- Lo odio pure io, alla fine se non
altro son riuscita nel mio intento di renderlo così odioso xD
Tranquilla che qualcuno si
vendicherà, non Dave, ma qualcun altro darà a Mark quel che si
merita ;P
Purtroppo Dave non sapendo del ricatto di
Mark è andato a trovarla proprio davanti alla scuola e sono stati visti
u.u lei è stata scema a non dirgli del ricatto, ma del resto se lo
avesse fatto Dave non avrebbe reagito comunque molto bene…
Grazie infinite per i complimenti cara,
sei sempre troppo buona** Un bacione grandissimo, al prossimo cap, Bec ;D
didi_kaulitz:
Ciao tesoro!!! Buonasera anche a te :D
Oh, sempre con questa storia del
“recensire” con le virgolette? Come se la tua non fosse una
recensione stupenda! Va che mi arrabbio eh?? xP
Non ti preoccupare assolutamente se non
sei riuscita a recensire gli altri cap: i tuoi commenti in diretta su fb
valgono il triplo ;D E poi con la scuola guarda, nemmeno io riesco a stare
tanto sul forum…u.u quindi tranquilla =)
Mark è proprio da uccidere
sì!!!Da trucidare! Ma la pagherà, trallalero trallalà! xD
Ho qualche neurone fuori posto sì :P
Dave che va di notte da lei è il
mio sogno*_* Anche io voglio che entri in casa mia di notte oh! xD
Alla fine ho accolto la tua richiesta e
sono riuscita a postare oggi, nonostante abbia chimica che mi tormenta xD Spero
che ti abbia risollevato un po’ il morale per il rientro a scuola questo
capitolo*_*
Cosa ne pensi dell’arresto di Dave?
=( Mi spiace per tuo marito, mi farò perdonare promesso ;P
Ma tesoro mica devi chiedere scusa
umilmente, ma va!! Non ti preoccupare davvero, so che non ti piace recensire e
per me è già un onore grandissimo che tu lo abbia fatto per lo
scorso cap, grazie ;)
Un bacione grandissimissimo, Bec :D
pirilla88:
Ciao Vale!!! :D Ti ringrazio tantissimo per i tuoi complimenti,
sei gentilissima come sempre^^
Mark è stronzissimo sì -.-
sono proprio riuscita nel mio intento di renderlo stronzo mi sa xP
Allie è stata molto brava e
coraggiosa a mio parere a tenere tutto per sé e a non coinvolgere
Dave…purtroppo è stato un errore, perché così
facendo alla fine le cose sono andate male come hai visto da questo cap =(
David è stato permaloso
sì…ma solo perché si è sentito messo da parte
>.< Non poteva sapere che lei lo stesse facendo per il suo bene =)
Grazie infinite per la recensione cara, un
bacione grande, Bec :D
Se
volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto
di fallsofarc, Qui.
Ringrazio
infine le 135 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le
preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le
magnifiche 122 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro,
grazie^^) e le 30 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di
aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*
Capitolo 21 *** Where is our hope? (Dov'è la nostra speranza?) ***
Capitolo 21: Where is our hope
Capitolo 21: Where is our hope? (Dov’è
la nostra speranza?)
Allison’s
pov
Arrivata alla centrale di
polizia a Manhattan North, il sergente all’ingresso mi fece perdere tempo
chiedendomi i documenti.
Sbuffando, gli mostrai il
badge della mia scuola. Ogni giorno i poliziotti di guardia cambiavano e mai
nessuno mi credeva quando dicevo di essere la figlia di Lowell.
Certo, era giusto che
controllassero la gente che entrava, ma era piuttosto seccante essere trattata
come una criminale.
Dopo aver constatato da quella
stupida tessera la mia identità, l’uomo si mise sull’attenti
guardandomi rispettoso.
-Chiedo scusa per
l’inconveniente signorina, prego passi pure e porti i miei omaggi a suo
padre.-
Trattenni l’impulso
infantile di fare la linguaccia e di dire “Visto che stavo dicendo la
verità?!” e lo repressi del tutto con un sorriso tirato.
Appena entrata, mi resi subito
conto del fatto che ci fosse qualcosa che non andava.
C’erano decisamente
troppi poliziotti alla centrale -quasi dovessero essere lì di guarda per
braccare qualcuno- e di solito tutti
quei controlli c’erano solo quando effettuavano un arresto.
Attraversai spedita la serie
di scrivanie degli agenti e a pochi metri dal corridoio che mi conduceva
all’ufficio di mio padre, Kirk McGilbert, un agente idiota ed incapace,
mi bloccò:
-Signorina Lowell, suo padre
non può riceverla al momento.- Si mise anche lui sull’attenti,
quasi stesse parlando con mio padre e non con me.
Storsi il naso schifata. Signorina Lowell. Avevo chiesto
esplicitamente più volte di chiamarmi semplicemente Allison, ma ogni
volta si ostinavano a chiamarmi Signorina Lowell, neanche fossi stata a scuola!
-Avrà di sicuro tempo
per sua figlia.- Abbozzai un sorriso freddo e tutt’altro che cordiale,
prima di ricominciare a camminare spedita.
-Sono sicuro di sì
signorina, ma dovrà aspettare qualche minuto.- Disgustoso il modo in cui
mi trattavano…quasi fossi una loro superiore.
Forse era cattivo da parte mia
pensarlo, ma ero sempre stata sgarbata e scortese con i colleghi di mio padre
perché credevo avessero solo un loro tornaconto personale ad essere
gentili con me.
Certo, fare i carini,
lecchini, schifosini con la figlia
del loro capo, non poteva che far bene alla loro carriera.
-Non ho voglia di aspettare,
tanto che avrà mai da fare?- Scrollai le spalle sorpassandolo.
-Signorina…- Mi riprese
grattandosi la testa inquieto; che mi stava nascondendo?
In quel momento la porta
dell’ufficio di mio padre si aprì e il sorriso che stavo per fare
morì sulle mie labbra ancor prima di nascere non appena vidi chi
c’era dietro di lui.
Il cuore si era bloccato di
colpo, ne ero quasi certa.
Non era possibile.
Non.Poteva.Essere.Vero.
Stavo sognando per
forza…un incubo.
Nel momento esatto in cui
entrambi si girarono verso di me, mi resi conto purtroppo che non poteva
trattarsi di un sogno, era tutto vero; nei miei sogni David non avrebbe mai
avuto un’espressione così…spenta.
-Che…?- Provai a parlare
ma la mia voce sembrava il pigolio di un pulcino.
Iniziai a respirare
affannosamente e a sentire un caldo letteralmente soffocante, era come se avessi un macigno pressante sul petto, Dio
non riuscivo a respirare…
Che ci faceva David lì?
Magari…magari non era andata come pensavo, magari lui era lì
perché aveva deciso di collaborare con la polizia e…no, non poteva
essere che mio padre lo avesse…arrestato…no, mi rifiutavo di crederlo.
Mi passai una mano frenetica
fra i capelli ed ottenni il risultato opposto a quello di sistemarli; la mano
mi tremava e finì con lo spettinarmeli ancora di più.
Avevo caldo, ma le mani erano
ghiacciate e tremolanti.
-Che cosa è successo?-
Riuscii a chiedere in fine con voce ancora meno stabile delle mie gambe molli.
Non avevo mai avuto crisi di
ansia o di asma, ma in quel momento sentivo l’ansia che avrebbe potuto
provare un claustrofobico in un piccolo stanzino e il respiro mozzato e ansante
come quello di un asmatico.
Alternai velocemente i miei
occhi fra mio padre e David, sgranandoli appena per cercare ancora inutilmente
di svegliarmi.
Quando mi soffermai con gli
occhi su mio padre, lui distolse lo sguardo colpevole, poi, facendomi un male
assurdo, guardai lui, che
ricambiò lo sguardo con occhi freddi e indifferenti.
Il mio stomaco si
attorcigliò alla vista di quel verde scuro mischiato al grigio di un
cielo in tempesta e il pranzo di mezzogiorno minacciò seriamente di
tornare fuori.
Non mi ingannava, non
più. Per quanto il suo sguardo fosse indifferente, era lucido, come se
ancora una volta nella sua vita si stesse trattenendo dal piangere, come se
stesse trattenendo dentro tutto quel dolore più grande di lui, ancora una volta.
Corsi ad abbracciarlo senza
pensarci due volte, senza riuscire a tollerare un secondo di più quello
sguardo sofferente.
Portai le mie mani fra i suoi
capelli, stringendolo a me con tutta la forza che esse, deboli come il resto
del mio corpo, riuscirono a racimolare.
Amore mio…
Affondai il viso nella sua
spalla e finalmente mi concessi di piangere…mi svuotai come una fontana
ed iniziai a singhiozzare come una bambinetta in preda ad una crisi isterica.
Mi ero trattenuta un attimo
prima perché non volevo che mi vedesse piangere, non volevo che stesse
peggio di quanto avessi letto dai suoi occhi…ma il mio gesto altruistico
era stato completamente inutile visto che gli stavo inzuppando la maglietta.
Poco dopo, come se si fosse
reso conto solo in quel momento della mia presenza, Dave ricambiò
l’abbraccio con una lentezza esasperante.
Sembrava come…un robot,
non c’era il minimo di affetto o di coinvolgimento nel suo abbraccio, lo
sentivo dannatamente distante.
Mi aspettavo che mio padre
dicesse qualcosa, invece rimase in silenzio a guardarci.
Avrei voluto scagliarmi contro
di lui, urlargli che lo odiavo e che non lo avrei mai perdonato se non avesse
lasciato andare Dave, ma non ne avevo la forza…
Tutte le mie energie erano
impiegate in quell’abbraccio, con lui ci avrei discusso dopo, in quel
momento per me esisteva solo David.
-Avete solo dieci minuti.-
Concesse brusco mio padre facendoci segno con la mano di entrare nel suo
ufficio.
-Non vi conviene fare qualcosa
di stupido, ci sono le telecamere.- E detto quello se ne andò,
portandosi dietro Kirk che continuava a scusarsi per non essere riuscito ad
impedirmi di arrivare fin lì.
Non sprecai nemmeno tempo a
cercare una possibile spiegazione a quel comportamento, mi limitai a stringere
più forte Dave e a riempire di baci il suo collo, continuando ad
inspirare il suo buonissimo profumo.
Senza staccarci da
quell’abbraccio, entrammo nell’ufficio di mio padre richiudendoci
la porta alle spalle.
Restammo così per non
chissà quanto tempo senza parlare, poi, non riuscendo più a
tollerare quel silenzio, parlai:
-Come è successo?-
Chiesi con voce spezzata.
David’s
pov
Faceva un male cane. Faceva un
male cane stringerla fra le braccia, sapendo benissimo che non l’avrei
più rivista dopo quella volta, sapendo che il suo piccolo corpo non
avrebbe più riscaldato il mio con la sua dolcezza.
Avrei voluto dirle un sacco di
cose, dirle che l’amavo, che era la cosa più bella che mi era
capitata in tutta la mia vita, che senza di lei non sapevo come fare a vivere,
che mi bastava vederla per sentirmi rinascere
completamente.
Invece rimasi zitto. Rimasi
zitto perché ero uno schifoso codardo e avevo paura. Paura di piangere dicendo quelle cose davanti a
lei, consapevole che sarebbe stata la mia ultima possibilità di vederla,
paura di lasciarmi andare...
Stavo morendo
interiormente…mi sentivo così…vuoto e completamente
infelice. Che motivo avevo di vivere dietro a delle sbarre senza lei?
La strinsi leggermente
più forte e nascosi la mia testa fra i suoi capelli, aspirando appieno
il suo profumo che mi sarebbe mancato da morire una volta al buio di una
schifosa cella.
Me lo sarei ricordato per
sempre quel profumo, anche una volta che quell’abbraccio sarebbe finito,
mi avrebbe fatto compagnia nelle notti di solitudine al buio, mi avrebbe
aiutato a continuare a vivere…forse…
Strinsi con forza gli occhi,
imponendomi di non lasciare assolutamente che uscisse niente da essi, dovevo
farmi forza, non avrei mai pianto, no.
Mi ricordai improvvisamente
della sua domanda e per distrarmi risposi senza pensarci.
-Mi hanno teso una trappola.-
Semplice. Stupido io che ci ero cascato.
-Ma avevo detto a Kevin di non
farti uscire, perché ti ha lasciato uscire, perché?!-
Singhiozzò di nuovo a dirotto.
Sorrisi impercettibilmente.
Era stata lei ad avvisare Kevin, ecco il perché di quel suo strano
comportamento.
-Amore mi dispiace è colpa mia, è colpa mia…- La
sua voce usciva sempre più stridula e al tempo stesso rauca mentre
piangeva.
Amore…
Per quanto inizialmente mi
fossi imposto di essere freddo nei suoi confronti per non rendere più
difficile il distacco, non potei evitare alla mia mano di poggiarsi fra i suoi
capelli per accarezzarla.
-Non è colpa tua
sciocca…la colpa non è di nessuno, sarebbe successo comunque prima
o poi…-
Pianse un altro po’ e
vedere le sue piccole spalle alzarsi ed abbassarsi così velocemente mi
fece una tenerezza assurda.
La mia piccola Allie.
-Ti tirerò fuori da
qui, te lo giuro sulla mia vita.- Disse d’un tratto con voce combattiva.
-Non dire cazzate e non
giurare sulla tua vita!- Mi adirai sciogliendo di poco quella stretta sui suoi
fianchi.
Lei si strinse di più a
me, in una muta richiesta di abbracciarla come prima.
-Parlerò con mio
padre.- Il modo in cui nominò suo padre era a dir poco aggressivo, quasi
avesse voluto picchiarlo.
-Lascia stare, non voglio.-
Sospirai dandomi mentalmente dell’idiota.
Forse sarebbe riuscita in
qualche modo ad aiutarmi, ma non volevo che si mettesse contro suo padre per
me. Lei aveva la sua vita e doveva andare avanti…senza di me.
-Lo convincerò a
lasciarti andare Dave, farò qualsiasi cosa io…!-
-Ti ho detto che non voglio.-
La bloccai brusco, staccandola definitivamente da me.
-Come…non vuoi?- il
labbro le tremava e sporgeva come quello di un bambino prossimo ad
un’altra crisi di pianto.
Ma non pianse, sapevo che si
stava trattenendo perché non voleva che la vedessi.
-Allison non voglio che tu
faccia niente.- Parlai piano, sillabando bene le parole per essere certo che
lei mi capisse.
-Ma…se io non faccio
niente tu…?- Lei al contrario di me parlava velocemente, completamente
incredula e in preda al panico.
Ci stai arrivando amore…
-Io non uscirò di qui.-
Quella frase la distrusse
completamente, ebbi quasi l’impressione di sentire il suo cuore spezzarsi
in simultanea con il mio.
-Devi…- Mi morsi il
labbro. No, non dovevo esitare o lei avrebbe iniziato a farsi false speranze.
–Andare avanti Allison.-
Iniziò piano a scuotere
la testa come in trance, mentre le lacrime scendevano da sole, senza che lei
nemmeno se ne accorgesse probabilmente.
-Senza di me…- Aggiunsi
con una forza che non pensavo di avere. Vederla così stava uccidendo
quel poco di umano che era rimasto dentro di me, perdere lei mi stava facendo
spezzare in tanti pezzi l’unico organo in grado di provare sentimenti. Ma
a cosa mi sarebbe servito senza di lei?
Iniziò a sussultare,
scuotendo più velocemente la testa e per un attimo mi fece paura,
sembrava stesse per avere un attacco epilettico.
-Non…dici…sul
serio...-La voce
l’abbandonò sull’ultima parola e la mascella tremava come se
fosse stata in mezzo ad una bufera di neve.
-Sì invece.- Ricacciai
indietro quelle stupide cose bagnate
che volevano uscire dai miei occhi e distolsi lo sguardo da lei per reprimere
quella voglia di abbracciarla e baciarla che non mi aveva mai abbandonato da
quando l’avevo rivista.
Dio Allie, perché sei così insistente? Perché
non lasci perdere e la smetti di torturarci così ad entrambi?
-No.- Ripeté con
sguardo spiritato. –Tu dici così perché vuoi che io viva la
mia vita, lo dici per il mio bene.- Disse con un rinnovato spirito.
Feci un respiro profondo.
Dovevo farla smettere, dovevo distruggere definitivamente le sue speranze. Per
quello non l’avevo baciata e non le avevo detto che l’amavo. Dovevo
convincerla del contrario…per lei, lo stavo facendo solo per lei,
perché lei meritava di essere felice. Che futuro avrebbe potuto avere
con me? Nessuno. Solo anni di infelice attesa e poi di nuovo il nulla
perché lei meritava molto di più.
-Anche.- Ammisi tranquillo.
Apparentemente tranquillo, se solo avesse saputo che inferno si stava
scatenando dentro di me…
-Ma non è solo per
questo, non voglio sentirmi legato a nessuna, quando uscirò di qui- Se uscirò di qui…pensai
–sarò una persona nuova, non voglio nessun legame con il passato
né tantomeno con te che sei parente dell’uomo che mi ha rovinato
la vita.-
Le stavo facendo male lo
sapevo bene…ma un taglio netto sarebbe stata la cosa migliore; avrebbe
sofferto, ma poi si sarebbe ripresa. Io invece sarei marcito a vita in quella
prigione senza di lei, cosa che mi meritavo per tutto il male che avevo fatto e
per tutte le persone che avevo ucciso…
Iniziò di nuovo a
scuotere la testa poi…aggrottai la fronte…rise? Stava ridendo?
Oddio, era impazzita…
-Non ti credo.- La sua risata
isterica finì e lasciò posto ad un’espressione seria e
convinta.
Si avvicinò a me e fui
costretto ad allontanarmi per impedire al suo corpo di entrare di nuovo in
contatto con il mio, non sarei più riuscito a separarmi da lei
altrimenti.
Sorrise di poco, come se quel
mio gesto le fosse servito come conferma.
-Io ti amo David.-
Deglutì rumorosamente,
mentre il mio cuore iniziò stupidamente a fare le capriole. Stupido
illuso.
-E puoi dire quello che vuoi,
ma niente mi convincerà del fatto che tu non ricambi.-
Poi il suo sguardo si spense
di colpo. Sbatté le palpebre sovrappensiero prima di guardarmi di nuovo.
-Io non posso andare avanti
senza di te, non puoi chiedermi di farlo perché sarebbe come chiedermi
di andare avanti senza respirare e non riuscirei perché senza ossigeno
morirei.-
Rimasi in silenzio, non
sapendo cosa dire, sentendomi un idiota fuori posto.
Non la
capivo…perché insisteva, perché non se ne andava e lasciava
perdere? Non capiva che si stava solo facendo del male, si stava creando solo
un mucchio di false speranze.
-Se tu hai perso la
speranza…se per te io non sono così importante da lottare per
uscire di qui, lo farò io, lotterò io per entrambi perché
io la speranza ce l’ho e non la perderò mai.-
La speranza…era per i
deboli, era crearsi false illusioni che portavano solo ad altra sofferenza.
Non risposi di nuovo. Mi
sentivo così…inferiore e infantile rispetto a lei che era
così donna.
Detto quello si girò di
spalle e se ne andò. Proprio così, se ne andò, lasciandomi
da solo come un cretino, altra cosa che mi meritavo, lo so.
Chiusi gli occhi e mi
massaggiai le tempie completamente distrutto psicologicamente.
Non mi aveva creduto. La mia
Allie non aveva creduto alle cazzate che le avevo raccontato.
Sorrisi di poco; la mia
piccolina era sveglia, non si lasciava fregare da nessuno, nemmeno da me.
Sarebbe stato meglio per lei
se mi avesse creduto, lo sapevo bene, ma ero contento che non l’avesse
fatto…
Era tutto inutile comunque,
non appena avrebbe capito che non c’era niente da fare per me, si sarebbe
arresa e sarebbe andata avanti con la sua vita senza di me. E io l’avrei
accettato? Facendo forza su me stesso sì, l’avrei fatto per il suo
bene.
Allison’s
pov
Distrutta. Mi aveva
completamente fatto a pezzi, mi aveva sbriciolato il cuore come con un biscotto
di pastafrolla fra le sue mani…
Stavo piangendo da più
di tre ore sul letto della mia camera al buio.
Chiunque poteva dire quello
che voleva, che ero ridicola, che ero patetica, non mi importava.
Mi
sentivo…vuota…era così che si iniziava ad andare verso la
depressione? Era così che si sentiva Bella dopo essere stata abbandonata
da Edward?
Angela continuava a
tempestarmi di messaggi, ma non avevo ancora trovato la forza di risponderle.
Non avevo voglia di parlare
con nessuno, non avevo voglia di vedere nessuno –tranne uno-, non avevo
voglio di mangiare, bere, uscire…volevo solo piangere e dormire in quella
stanza.
Forse un giorno mi sarebbe
passata, ma non riuscivo ad immaginare un futuro senza di lui, non sapevo cosa
farmene di un futuro senza lui.
Non appena mio padre mise la
testa dentro la stanza per parlarmi, mi infuriai da morire e tirai fuori tutta
la rabbia e il dolore che avevo trattenuto davanti a Dave.
-Ti odio papà, ti odio!
Come hai potuto farmi una cosa del genere?!- Strillai come una pazza
lanciandogli contro i libri sulla mia scrivania.
-Lily…- Schivò i
libri per miracolo, prima di avvicinarsi con cautela. –Tesoro l’ho
fatto solo ed esclusivamente per il tuo bene.- Disse con un tono di voce fermo.
-Per il mio bene?!- Sembravo
veramente una psicopatica da internare. –Stai scherzando spero! Ti sembra
che mi abbia fatto bene questo papà?!- Le lacrime scesero frenetiche e
l’ultima parola si affievolì in un singhiozzo.
-Lily devi cercare di capire
che io non potevo fare altrimenti. Sono un poliziotto e lui è un
criminale pericoloso, come credi che mi sia sentito io non appena ho saputo che
ti ronzava intorno?!-
Scossi la testa velocemente,
tappandomi le orecchie come una bambina; non volevo ascoltare le sue inutili
spiegazioni. Erano più false di Giuda le sue parole, tutte motivazioni
futili, avrebbe potuto benissimo non arrestarlo e basta.
-Liberalo.- Dissi
semplicemente sfregandomi gli occhi per asciugarmi le lacrime.
-Sai che non posso farlo.-
Aggrottò la fronte dispiaciuto. Era quello a darmi fastidio; il fatto
che si prendesse gioco di me fingendosi dispiaciuto, quando invece non gliene
importava un cazzo di come stavo.
-Allora dimenticati di avere
una figlia.- Mi girai di spalle e mi buttai nuovamente sul letto, ignorando
tutti i suoi tentativi di richiamare la mia attenzione.
Avrei voluto arrabbiarmi
ancora con mio padre, andando avanti a sbraitare se necessario, ma non avevo
più la forza per farlo e in fondo al mio cuore sapevo che non sarebbe
servito a niente; mio padre non avrebbe mai liberato David per me, lo aveva
detto lui stesso.
Non mi riconoscevo più,
la speranza che avevo rinfacciato a Dave di non avere mancava anche a me…
Non appena mio padre
uscì dalla stanza, mi rannicchiai stringendomi le ginocchia con le
braccia e, senza rendermene conto, finii pian piano per addormentarmi.
Fu un suono ovattato e confuso
a svegliarmi, ci misi un po’ a realizzare che qualcuno stava bussando
alla mia porta.
-Vattene via papà.-
Dissi automaticamente girandomi dall’altro lato.
-Nemmeno io posso entrare?- Mi
chiese dolce una voce famigliare.
Mi girai verso la piccola
figura esile nella penombra e sgranai di poco gli occhi. –Vic? Che ci fai
qui?-
-Ho saputo di David.-
Sospirò sedendosi sul mio letto. –Mi ha avvisata Kimberly.-
Anticipò subito la mia domanda.
-Cosa…?- Mi tirai su e
mi sfregai gli occhi. –Loro lo sanno?- Domandai con un filo di voce.
-Sì.- Rispose lei tranquilla,
ma la conoscevo abbastanza bene da capire che era tutta una facciata.
–Hanno le loro fonti, sono venuti a saperlo.- Parlò piano, come se
fosse stata consapevole del fatto che un rumore troppo forte avrebbe ucciso i
miei pochi neuroni rimasti.
Le sue parole arrivarono
comunque distanti, le sentii a malapena.
-Quel bastardo di
Mark…l’ha detto a mio padre…- Digrignai furiosa,
ricominciando a singhiozzare.
Si alzò dal letto e
accese la luce della mia scrivania che mi ferì gli occhi.
-Sai…ho conosciuto David
tre anni fa ad una festa…-
Quella sua confessione mi fece
alzare lo sguardo interessata. Aveva lo sguardo fisso in un punto indefinito,
come se stesse rivedendo la scena davanti ai suoi occhi…
Vicky’s
Pov
Non era semplice tirare di
nuovo fuori il mio passato, ma speravo di infondere un po’ di forza ad
Allison raccontandole della mia storia. Avevo fatto uno sbaglio rinunciando a
Kevin, non volevo che lei facesse lo stesso mio errore per colpa dei suoi
genitori.
-Mi è subito piaciuto,
sono rimasta completamente ammaliata da lui.- Sorrisi al ricordo, mentre con la
mente tornavo a quella sera.
-Lui era così…beh
lo sai.- Ridacchiai. –Bello, intelligente, sicuro di
sé…quando ero con lui, mi sentivo…più forte,
più sicura. Era come se riuscisse ad infondere in me la sua sicurezza.-
Camminai lentamente accanto alla libreria esaminando con finto interesse i
titoli dei libri. –Ero una sciocca ragazzina ingenua completamente
stregata da lui. Lo guardavo con occhi…luminosi ogni volta, ti sembrerà
stupido, ma lo consideravo quasi come una divinità, era troppo bello per
essere vero.- Ricordavo ancora tutto alla perfezione. La prima volta che lo
avevo visto ero rimasta a fissarlo incantata per almeno mezz’ora.
-Lo assecondavo su tutto,
qualsiasi suo piccolo capriccio era un ordine per me, mi comportavo da
fidanzatina appiccicosa con lui.- Assottigliai gli occhi mentre provai un
leggero moto di vergogna per la mia stupidità.
-Mi illudevo di essere la sua
ragazza, ma per lui ero solo una come tante, una con cui uscire e con cui
passare le notti…- Mi girai a guardarla a la vidi sobbalzare alle mie
parole. Mi dispiaceva parlarle di quello che avevo passato con Dave, non doveva
essere affatto piacevole per lei lo sapevo bene, ma volevo che conoscesse tutta
la storia. Eravamo amiche, meritava di conoscerla.
-Il mio constante stargli
appiccicata non andava molto a genio ad una persona.- Incurvai le labbra in un
sorriso pensando che adesso quella persona era una dei miei migliori amici.
-La sua antipatia era
reciproca, non mi piaceva l’idea che lei conoscesse Dave meglio di me.-
Non ebbi il tempo di dire il nome, lei l’aveva già intuito.
-Kimberly…-
Mormorò sovrappensiero.
-Già.- Abbozzai un
sorriso. –Lei mi definiva un PK, ovvero un “Patetico Koala”.-
Risi. Quello era ancora il mio soprannome, Kim mi chiamava spesso così,
ormai si era abituata.
-Diceva che ero
un’illusa e che presto Dave si sarebbe stufato di avermi sempre appresso
come un Koala.-
Ripresi a camminare per la
stanza, incapace di stare ferma per più di due secondi nello stesso
punto.
-Aveva ragione e lo sapevo
pure io. Eppure mi ostinavo comunque a non voler vedere l’evidenza,
credevo che parlasse così solo per gelosia.-
Mi girai di nuovo a guardarla
e la vidi in silenzio in attesa di sentire il resto.
-Un giorno, poco prima del suo
compleanno, avevo deciso di uscire prima da scuola per andare a comprargli un
regalo…- Arrivava la parte più difficile, ma anche la più
buffa in un certo senso. –Entrata in un negozio mi innamorai a vista di
una maglietta che avevo visto indosso ad un manichino. La commessa mi disse che
ne era rimasta solo una e mi indicò il reparto in cui avrei potuto
trovarla…- Sorrisi rivedendomi la scena davanti. –La trovai, ma
nello stesso momento in cui la presi io da un lato, dall’altro qualcun
altro la tirò verso di sé.-
-Scusami…l’ho vista prima io.- Dissi sfoggiando un
sorriso che in realtà voleva dire “molla la presa o ti lincio con
un trinciapollo idiota”.
-Non direi, visto che io l’avevo notata già dalla
vetrina.- Mi rispose con una fotocopia del mio sorriso stampata in faccia un
ragazzo sbucato dal nulla.
Sbuffai muovendomi nervosa sul posto. Avrei avuto quella maglietta
a tutti i costi, era perfetta per Dave! –Mi dispiace guarda, ma questa maglietta
volevo regalarla al mio ragazzo, è il suo compleanno.- Cercai di
ammorbidire il tono di voce per farlo impietosire, ma lui sembrava avere la
sensibilità di un gibbone.
-Dispiace a me, ma al tuo ragazzo dovrai regalare
qualcos’altro perché questa maglietta è un regalo perfetto
per il mio migliore amico.- Ribatté con un tono di voce
insopportabilmente zuccheroso, tirando pian piano verso di sé
l’indumento.
Io lo strattonai con molta meno discrezione verso di me. –Il
tuo migliore amico ti scuserà se non gli farai un regalo, ne sono
certa.- Socchiusi gli occhi irritata vedendo che non mollava la presa.
-Non credo, è molto irascibile. Sono sicuro che il tuo
ragazzo è un tipo più comprensivo, apprezzerà la tua
compagnia per il suo compleanno.- Parlava con un tono di voce così
sarcastico che mi faceva venir voglia di prenderlo a schiaffi.
-Ho esaurito le buone maniere, molla la presa.- Dissi fra i denti.
-Quelle erano le tue buone maniere? Non ci siamo carina, non sai
proprio cosa sia l’educazione.- Ma mi stava sfottendo o era serio?
–Comunque temo che dovrai mollare tu la presa.- Finalmente il suo odioso
sorrisetto si spense e lasciò posto ad una smorfia seccata.
-Scordatelo.-
Andammo avanti così per almeno venti minuti, lui
arrivò addirittura ad elencare i pregi del tessuto della maglietta,
facendo un discorso senza senso sulle cuciture che lo stilista aveva fatto
mettere apposta. Che era un tipo bizzarro l’avevo capito subito, ma tutto
sommato non potevo fare a meno di pensare che fosse carino.
Quando gli dissi che non conoscevo lo stilista, fece una strana
espressione buffa che mi divertì. Era strano che un ragazzo si
intendesse più di me di moda.
Dalla maglietta cambiò discorso, arrivò a farmi una
biografia dettagliata sul “creatore” di essa e alla fine la
commessa ci venne ad informare che doveva chiudere per la pausa pranzo.
Nessuno dei due la comprò, alla fine arrivammo al
compromesso che l’avremmo lasciata al primo fortunato che l’avrebbe
trovata.
-Ovviamente lui barò.-
Ridacchiai osservando la faccia perplessa della mia amica. –Il giorno
della festa di compleanno di Dave, lui si presentò proprio con quella
maglietta come regalo.- Lily si lasciò scappare un risolino divertita e
io sospirai di sollievo nel vederla un po’ più tranquilla.
-Fummo entrambi sorpresi di
quell’incontro e capimmo solo dopo un po’ che quel regalo che
volevamo comprare sarebbe stato per la stessa persona.-
Indietreggiai e mi sedetti sul
letto vicino a lei. –Litigammo per un bel po’, sempre per via di
quella maglietta che lui aveva comprato slealmente.- Risi. –Poi,
così dal nulla, mi chiese di uscire.- Arrossii ripensando a quel
momento. –Inizialmente feci la finta offesa per via di tutta quella
situazione, ma poi risposi di sì. Pensavo che uscendo con lui David si
sarebbe ingelosito, invece…-
-Ma sei sicuro che per te va bene?- Kevin girava per la stanza
peggio di un leone in gabbia, sembrava non riuscisse proprio a stare fermo.
Mi sporsi un pochino di più per spiare meglio la scena,
sperando ardentemente che a nessuno dei due venisse in mente di spalancare bene
la porta della loro stanza.
Kevin mi aveva detto di aspettarlo fuori, ma io non avevo
resistito ed ero voluta entrare a tutti i costi a vedere che doveva prendere di
così urgente in camera sua.
-Ti ho già detto di sì Kev! Escici pure, così
me la togli pure di dosso, è più appiccicosa della colla…!-
Fu la risposta di quello che avevo considerato il mio ragazzo fino a quel
momento…
Ci rimasi malissimo, piansi per un bel po’, ma uscire con
Kevin nei giorni successivi mi fece bene…mi fece molto bene.
-Lui era
così…dolce con me, mi faceva sentire importante, mi faceva ridere.
È stato il primo ragazzo di cui mi sono innamorata…e anche
l’unico.- Confessai abbassando la testa, forse anche per celare quelle
piccole lacrime nascoste nella punta degli occhi.
-Sapevi che
cosa…facevano?- Mi chiese d’un tratto, forse per distrarmi.
-Sì, ma non mi rendevo
conto della gravità della cosa. Mi sentivo importante, superiore, mi
sentivo forte ad uscire con
loro.Ero molto sciocca.- Sospirai
vergognandomi di quella confessione.
-Poi cos’è
successo?- Chiese lentamente, ma si vedeva che stava trattenendo a stento la
sua curiosità.
-Feci l’errore
più grande della mia vita, lo presentai ai miei genitori. Inizialmente
andò tutto bene, loro lo accolsero benissimo. Poi…- Mi alzai di
scatto dal letto. –Un giorno mio zio fu aggredito da un gruppo di
malviventi e mio padre lo accompagnò in centrale per denunciare il
fatto.- Allison si irrigidì, aveva già capito il resto.
-Gli diedero un fascicolo,
dove erano presenti alcune segnalazioni…- Stavo male a parlarne, iniziava
seriamente a mancarmi l’aria. –E riconobbe Kevin.-
Chiusi gli occhi e feci un
respiro profondo. –Inutile dire che si arrabbiò e mi vietò
categoricamente di vederlo…disse che lo avrebbe denunciato alla polizia
per molestie se lo avesse visto ancora con me.-
Una lacrima scivolò
lenta sul viso, non sarei mai riuscita a cancellare dai miei ricordi il volto
sofferente di Kevin…
-Vic…- Mormorò
lei avvicinandosi.
-Il resto puoi immaginarlo da
sola…decisi di non vederlo più. Per sapere come stava e avere
notizie di lui chiedevo a Kimberly, l’unica con cui mantenni i contatti
inizialmente, nemmeno David voleva più sentirmi.-
Mi asciugai le lacrime che nel
frattempo avevano già raggiunto la bocca rendendola salata. –Con
David ripresi i contatti qualche mese dopo, grazie all’aiuto di Kimberly.
Eravamo comunque rimasti amici e mi dispiaceva che lui ce l’avesse con
me.
Era sempre piuttosto freddo
nei miei confronti però, così smisi di farmi sentire
poiché il suo atteggiamento non faceva che farmi stare ancora più
male per quello che avevo fatto a Kevin…-
Tamburellai con le dita sulla
scrivania di Allison. –Mi sono fatta sentire solo per dirgli di non farti
soffrire.- Ridacchiai. –Sapevo che eri stata rapita quel giorno. Parlando
con Kimberly avevo scoperto che Dave aveva avuto a che fare con la figlia del
capo della polizia. Inizialmente ero parecchio preoccupata, ma poi mi sono
calmata quando mi ha detto che ti aveva liberata. Sapevo che né David
né tantomeno…Kevin…avrebbero mai potuto far del male ad una
ragazza innocente. Non ero sicura degli altri, ma di loro sì.- Li
conoscevo bene. Kevin era buono e gentile, non avrebbe mai potuto fare del male
ad una ragazza. Per quanto riguardava David…inizialmente avevo temuto che
Lily potesse farlo incazzare –visto il suo carattere irascibile- con il
suo caratterino, ma non sarebbe mai comunque arrivato ad alzare le mani su di
lei.
-Ecco…questa è la
mia storia.- Aggiunsi dopo qualche secondo di silenzio per spezzare la
tensione.
-Mi dispiace davvero
Vì, io non...non lo sapevo.- Mi abbracciò e io ricambiai il gesto
intenerita.
-Non è colpa tua.
L’errore è stato mio Lily…e tu non devi assolutamente
sbagliare come me.-
-Vicky io lo amo…- Mi
disse senza sciogliere l’abbraccio. La capivo. Dio se la capivo, chi
meglio di me poteva capirla?
-Ma non so cosa fare…-
Sembrava che qualcuno la stesse strozzando, la sua voce faceva fatica ad uscire.
-Lily tu sei l’unica che
può fare qualcosa, sei o non sei la figlia di un poliziotto?-
-Sì, ma…mio padre
non mi ascolta..- Piagnucolò disperata. Non la riconoscevo, quella non
era la mia cara amica Lily.
-Lily…- Sospirai.
–Se lui non ti ascolta, devi farti
ascoltare…- Risposi decisa.
Meditò per un po’
sulle mie parole, poi sciolse lentamente l’abbraccio.
-Pensaci Lily.- Fu
l’unica cosa che dissi sforzandomi di sorridere.
Lei annuì.
–Grazie Vic.-
Avrebbe capito. E sapevo che
sarebbe riuscita nel suo intento.
David’s
pov
Faceva freddo, ma non era
quello il motivo che spingeva ogni singola parte del mio corpo a tremare.
Tremavo come quando ero
piccolo. Come quando andavo alle elementari e dovevo essere interrogato.
Tremavo come quando avevo paura di prendere un brutto voto, pensando che se
fosse successo i miei genitori non mi avrebbero voluto più bene. Quanto
ero patetico. Credevo davvero che l’atteggiamento di Lois e Greg sarebbe
potuto cambiare se fossi stato un bravo bambino. Tutte cazzate, non era mai
cambiato niente.
Avevo smesso di sperarci
già dalla terza elementare, non serviva a niente prendere voti alti se
il massimo della soddisfazione che potevo avere era un “Bravo”
mormorato appena con sufficienza da quella che consideravo mia madre. Non una
carezza, non un abbraccio, non un sorriso dolce. Solo sorrisi di convenienza.
Feci un respiro profondo,
tirandomi su bene la zip della felpa, come se quello fosse bastato a scaldarmi
in quella specie di cella frigorifera.
Non potevo fare a meno di
ripensare alle parole di Allison…La mia piccola Allison. Era una ragazza,
era così piccola e indifesa…eppure in quel momento era stata
più forte di me, sembrava riuscisse a sostenere il peso del mondo sulle
sue piccole spalle.
La mia speranza. Mi aveva
accusato di aver perso la speranza. Come era successo, quando era successo?
Quando avevo iniziato a pensare che sperare fosse completamente inutile? Forse
da sempre. Non ero stato cresciuto con i film della Disney, non avevo mai
creduto a stronzate come “I sogni son desideri”. Ne avevo tanti di
sogni da bambino, eppure nessuno di quelli si era avverato.
Forse era dalla mia infanzia
che dovevo partire per capire che fine avesse fatto la mia speranza. Chi aveva
rubato la speranza a quel bambino biondo che guardava da solo film horror in
televisione la sera tardi, mentre i suoi genitori erano fuori a divertirsi?
Beh, chiunque fosse stato la rivolevo indietro. Volevo tornare ad illudermi,
perché sì, la speranza era solo illusione, ma una dolce illusione. E se dovevo passare la
notte in quella cella, tanto valeva illudersi che ne sarei uscito presto.
Sorrisi giochicchiando di
nuovo con la zip; forse non riuscivo a sperare come tutti i ragazzi cresciuti
in modo diverso, ma se non altro avevo di nuovo riacquistato fiducia nelle
persone. In tre persone; Kevin, Kim e
lei. Mi fidavo di lei. E quello mi
aiutò parecchio nel ricominciare a sperare.
*To be continued…*
Hola! Appena finito di
studiare spagnolo, si vede, neh?? xD La sto seriamente odiando come lingua per
colpa della mia prof -.-
Vi chiedo immensamente scusa
per il ritardo, avrei dovuto postare ieri ma sono cretina e mi riduco sempre il
giorno prima a fare le cose, così ieri mi son ritrovata con 89 pagine di
filosofia, 15 schede di chimica e matematica da studiare -.- Da
spararsi…xD
Ma tralasciando questo, che ve
ne pare del capitolo??
Lo so, lo so…è
pietoso >.< e non lo dico per farmi compatire, lo dico perché lo
penso davvero…lo scorso mi piaceva di più, questo mi delude…
Avrei voluto descrivere in
modo diverso la storia di Vic, mi sembra di non averla resa bene =( A voi come
sembra? Presto ci sarà anche il pov di Angie comunque e lì
conoscerete meglio anche lei e il suo rapporto con Kevin ;) Mi rendo conto di
averla messa un po’ in secondo piano con questa storia…ma Vic qua
era più…opportuna diciamo a consolare Allie xP
Non l’ho scritto
all’inizio, ma penso si sia capito: quello scritto in corsivo è
il passato. Anche nello scorso capitolo c’era un pezzo così ed
era un pov del padre di Allie (:
Poi…credo di aver detto
tutto…ah no! Reazione di Allison? xD È stato molto sdolcinato quel
pezzo lo so…ma mi sembrava giusto renderlo così, era un momento
delicato >.< Spero non vi abbia dato fastidio l’eccessiva
sdolcinatezza, io per prima sono contro la troppa zuccherosità nelle
storie :P
Ultima cosa:
Ci tengo a ringraziare tutte le meravigliose (22!!!!*___* Non ci
credo, non ci credo, mi state facendo collassare dalla gioia**) persone che
hanno recensito lo scorso capitolo.
È banale un semplice grazie lo so, ma non so in che altro
modo esprimervi la mia immensa gratitudine** Siete UNICHE, grazie davvero =D
Ringrazio anche Sabry87, Aislinn_05, lilyjuve, charlie_4ever e
sono_io per aver votato i personaggi di questa storia al nuovo concorso
organizzato da efp^_^ Ho letto tutti i vostri giudizi (e li ho fatti leggere
anche a mio fratello per vantarmi, dato che non ci credeva xP) e non scherzo
quando dico che ho saltellato per mezz’ora per la stanza dalla gioia**
Non ho mai pensato che i miei personaggi potessero piacere così tanto**
GRAZIE di cuore :D
Ok, ora ho davvero finito con
tutto, ma era d’obbligo ringraziarvi, è la parte più
importante per me =)
Un bacione grandissimissimo,
al prossimo capitolo, Bec ;D
Detto questo,
vi ricordo:
-Il blog, dove ho già postato
le schede dei personaggi e l’inizio del capitolo 22 ;)
-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche
hanno creato per la mia storia e dove posterò l’inizio del cap 22
più qualche altro spoiler :D
Iscriversi a
forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere
chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo
qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^
Dimenticavo,
per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione
Welcome =)
Allison’s
pov: -Ti prego.- Dissi d’istinto senza
pensarci. –Fallo per me, se davvero mi ami.- Per un attimo la sicurezza
di quell’ultima frase vacillò.
E
se lui non mi amasse? E se a lui non importasse più niente di me?
David’s
pov: -Devi raccontare dei Woldrich alla polizia,
Dave.-
La guardai come se avesse perso qualche
rotella. –Non mi crederebbero mai.-
-Il padre di Allison sì.-
Insistette testarda.
Inarcai un sopracciglio stranito.
-Figurati, mi odia. Il suo unico desiderio è vedermi alla ghigliottina e
mi va bene che questa non è una prigione del ‘700.-
*Risposte
recensioni*
cussolettapink: Ciao!!! Eh sì,
purtroppo l’hanno preso alla fine =( Non potevano andare avanti a vedersi
senza che qualcuno lo scoprisse >.<
Hai
ragione, il fatto che abbia chiesto di Allison alla fine è stato molto
dolce ;)
Qui
c’è stata la reazione di Allie e altri pensieri di Dave non troppo
felici…=( Spero che questo capitolo non ti abbia delusa :P
Un
bacione, grazie mille per la recensione, Bec
sbrodolina: Ciao carissima!!! Purtroppo
alla fine il pezzo più triste della storia è arrivato =( Mi
dispiace davvero di averti rattristata con lo scorso capitolo…>.<
Questo
mi sembra ancora più triste, ma alla fine qualcosa di positivo
c’è: il discorso di Vicky servirà a far venire in mente
qualche idea ad Allie ;)
Sono
contenta che il padre di Allie non ti stia antipatico =) Pensa che è
diventato quasi uno dei miei personaggi preferiti xD Hai proprio ragione, alla
fine è solo un padre preoccupato per la figlia, ma vedrai che Allison
riuscirà a farsi ascoltare
La
frase finale di Dave ha commosso anche me mentre scrivevo, mi è uscita
così di getto…ero talmente immedesimata nei pensieri di Dave che
ho provato anche ad immaginare il suo ultimo desiderio :P Mi fa piacere che ti
sia piaciuto, ogni volta che scrivo dal suo pov sono sempre in crisi
perché penso di non essere brava a scrivere un punto di vista maschile
xP
Sicuramente
scriverò un seguito tranquilla** Parlerà sempre di Dave ed Allie
=)
Tu
ringrazi me per aver scritto, ma se io riesco a scrivere è anche grazie
a recensioni stupende come la tua*_* I tuoi complimenti mi danno tantissima
carica per riuscire a scrivere, quindi sono io che devo ringraziare te :D
Un
bacione immenso, spero che il capitolo ti sia piaciuto, Bec
__piccola_stella_senza_cielo__:
Ciao
cara!!! :D Purtroppo alla fine Dave è finito in prigione sì =( Non
avercela con il padre di Allison, alla fine ha fatto solo il suo
dovere…Vedrai che Allie riuscirà a farlo ragionare ;)
Ci
hai proprio azzeccato su chi la farà pagare a Mark ;) Avrà la sua
bella lezioncina =P
In
questo capitolo le cose sono peggiorate ulteriormente, ma nel prossimo qualcosa
si smuoverà ;D
Sono
davvero contentissima che lo scorso cap ti sia piaciuto, spero che anche questo
non ti abbia delusa >.<
Un
bacione grande, Bec
lallina_2: Ciao cara!!! :D Alla fine
Dave purtroppo è stato preso sì…>.< la loro storia
non poteva andare avanti ancora per molto senza essere scoperta =(
Uhh,
che bella The reason** È in assoluto una delle mie canzoni preferite^^
Le parole sono perfette per la situazione di Dave xD
Spero
tu non abbia allagato la casa con questo capitolo xP è un po’
triste, ma nel prossimo già qualcosa si smuoverà ;)
Certo
che puoi chiamarmi Bec comunque :D Mi fa piacere^^
Un
bacione grande, al prossimo capitolo, Bec
Sabry87: Ciao tesoro!!! :D Sisi, a
Pasqua è andato tutto bene grazie e a te? :)
Ti
ringrazio davvero sia per i complimenti, che per il tuo voto che mi ha fatto
sul serio commuovere** Sono contenta che i personaggi della mia storia ti
piacciano così tanto, è una grandissima soddisfazione^^
Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grande, Bec
Emily Doyle: Ciao cara!!!^^
Mmm…deduco che il fatto che Dave sia stato preso non ti abbia fatto molto
piacere :P Vedrai che già dal prossimo qualcosa si smuoverà ;)
Spero
che questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grande, Bec
lc00: Ciao Livia!!! :D Mi ha
fatto davvero piacerissimo leggere la tua recensione^^
Ti
ringrazio davvero tantissimo per tutti i tuoi complimenti, sono contenta che i
miei personaggi ti piacciano così tanto :D
Kevin
è un personaggio un po’ particolare =P Inizialmente doveva avere
un ruolo un po’ più marginale, ma scrivere di lui mi diverte
quindi l’ho inserito in più pezzi =)
La
storia ora si è complicata un bel po’ sì >.<
purtroppo la storia fra Dave ed Allie non poteva restare segreta in
eterno…=(
Ti
dirò, anche io sono una fan sfegatata del lieto fine, quindi non credo
che riuscirei a far accadere qualcosa di veramente brutto ai miei personaggi ;)
Tu
ringrazi me per aver scritto la storia, io non posso non ringraziare te per
avermi recensita :D Ogni volta leggere le parole delle vostre recensioni mi
aiuta tantissimo, quindi se la storia esiste è merito solo di chi legge
=)
Grazie
mille ancora per i complimenti, un bacione grande, Bec
laurA_: Ciao carissima!!!^^ Mi ha
riempito davvero di gioia trovare una tua recensione, ti ringrazio per questa
graditissima sorpresa :D
Nemmeno
io avrei mai pensato di piangere davanti un computer…ma da quando ho
iniziato a leggere le recensioni e i commenti in forum mi sto commuovendo
praticamente ogni due secondi :P
Ma,
a parte questo, sono davvero felicissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto
così tanto*_*
L’ultimo
desiderio di Dave ha fatto commuovere anche me mentre scrivevo… Mi ero
immedesimata così bene in lui che mi son sentita male come il
personaggio :P
Per
quanto riguarda il padre di Allison…vedrai poi cosa farà per sua
figlia ;)
Grazie
davvero per i tuoi complimenti, sei sempre gentilissima =)
Un
bacione grande, spero che anche questo cap ti sia piaciuto, Bec
Alexis_edina: Ciao cara!!! =) Eh
già…alla fine purtroppo è successo, Dave è stato
preso =( Era inevitabile dopotutto, la loro storia non poteva restare a lungo
segreta >.<
Sono
contenta che le reazioni di Dave e del padre di Allison ti siano piaciute :D
Non sono esperta di cose “poliziesche”, credevo che
l’interrogatorio di Harrison non risultasse credibile xP
Mark
la pagherà sì, non la passerà liscia, sono piuttosto
cattivella quando voglio xD
Ti
ringrazio tantissimo per i complimenti, un bacione grande, Bec
ice_princess: Ciao!!! :D Ti ringrazio
tantissimo per i complimenti, sono contentissima che lo scorso capitolo ti sia
piaciuto^^
Mark
è uno stronzo sì >.< ma la pagherà, so essere piuttosto
cattivella quando voglio xP
Un
bacione grande, grazie mille per la recensione, Bec
lucyette: Ciao cara!!! :D Mi fa
davvero piacerissimo che lo scorso capitolo non ti abbia delusa^^ Era triste
sì…ma purtroppo era inevitabile che la loro storia fosse scoperta
=(
Mark
la pagherà cara sì ;) So essere abbastanza cattivella quando
voglio =)
Un
bacione grande, grazie mille per i complimenti e per la recensione, Bec
_Chiaraa: Ciao Chiara!!! :D Non ti
preoccupare assolutamente per gli scorsi capitoli, ti capisco benissimo per
quanto riguarda la scuola guarda =( Non vedo l’ora che arrivino le
vacanza estive ;P
Il
capitolo 18 è stato abbastanza traumatico sì xD Più che
altro perché sono piuttosto imbranata nel descrivere certe
scene….xP Sono davvero contenta che ti sia piaciuto lo stesso
però**
La
scena di Kevin e Kim è stata abbastanza comica in effetti! Sono uno
più scemo dell’altro quei due xD
Kim
è ancora innamorata, ma piano piano sta accettando la cosa, soprattutto
sta accettando la presenza di Allison nella vita di Dave.
Mark
rischia di essere preso a padellate e sassate da molte xD è proprio
odioso sì, sono riuscita nel mio intento di renderlo antipatico se non
altro :P
Mi
fa piacere che la reazione di Dave non ti abbia delusa** Non volevo renderlo
troppo spavaldo, avere paura era normale, ma nemmeno troppo intimorito =P
Grazie
mille davvero per i complimenti, un bacione grandissimo, Bec
lilyjuve: Ciao carissima!!!^^
Purtroppo siamo quasi alla fine sì =( Era inevitabile che la loro storia
venisse scoperta…ma non perdere la speranza per il lieto fine, non sono
così cattiva da far capitare qualcosa di irreparabile ai miei personaggi
:P
L’incontro
con Allison c’è stato in questo capitolo e rileggendolo adesso mi
sembra un po’ banale e scontato >.<
Da
una parte mi dispiace di averti fatto intristire, dall’altra sono
contenta perché come hai detto tu significa che per una volta sono
riuscita a far provare qualcosa e questa è una grandissima soddisfazione
per me^^
Mi
fa piacerissimo comunque che le reazioni di Dave e di suo padre ti abbiano
convinto** Come hai detto tu, la reazione di Harrison è stata quella di
un padre preoccupato…ho cercato di immedesimarmi in lui con il suo pov e
sono felice di esserci riuscita =)
Mi
dispiace davvero tantissimo per l’amico del tuo ragazzo, come ti ho
già detto su fb, spero possa essere dimesso presto…
Ti
ringrazio infinitamente per la tua meravigliosa recensione e per la tua
preferenza al concorso; per me è stato un onore essere votata da te,
grazie**
Un
bacione grandissimo, Bec
Punk936: Ciao carissima!!!^^ Sono
contentissima di essere riuscita a comunicare qualcosa con lo scorso capitolo**
Per me è importante riuscire a trasmettere le emozioni dei protagonisti
a chi legge, quindi il tuo complimento mi ha fatto gongolare di gioia per
mezz’ora, grazie^^
Mi
fa piacere che tu capisca il comportamento del padre di Allison…ora come
ora si sta solo comportando da padre =) Vedrai che più avanti
riuscirà a farsi perdonare per quello che ha fatto a Dave ;)
È
stato difficile immedesimarsi in lui per i suoi pov, spero di essere riuscita
comunque a combinare qualcosa di buono :P
Sono
contenta che la reazione di Dave ti sia sembrata credibile** È stato
molto difficile da scrivere quel pezzo; non essendomi mai trovata in una
situazione del genere (per fortuna xD) non è stato semplice
immaginarsela…poi io avrei reagito esattamente come hai detto tu, ma lui è
un ragazzo…orgoglioso e testardo, quindi doveva per forza reagire in modo
diverso xP Da figo della situazione, nonostante la paura…xD
Mark
avrà quello che si merita sì ;) Anche io sono un po’
sadichetta a volte, specie con i personaggi che non sono nelle mie grazie xD
In
questo cap c’è stato l’incontro tra i due…come ti
è sembrato??** Spero ti sia piaciuto (:
Grazie
mille per la recensione, un bacione grandissimo, Bec
silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!!! =D Mi
dispiace tantissimo per lo scorso capitolo, ma purtroppo alla fine la loro
storia non poteva continuare ad essere segreta in eterno >.<
In
questo capitolo c’è stato l’incontro fra i due…mi
è venuto un po’ sdolcinato forse :P Come ti è sembrato? =)
Tranquilla
che già dal prossimo cap le cose si smuoveranno ;)
Un
mega bacione cara, grazie mille per i complimenti, Bec
piccolinainnamora: Ciao carissima!!! :D Ti
sostengo pienamente per quanto riguarda Mark…sto seriamente progettando
di farlo fuori con le mie mani, a costo di creare il mio personaggio nella
storia che lo prenda a mazzate xD
Hai
proprio ragione è uno stronzo, non gli va proprio giù il fatto di
essere stato lasciato da lei…vedrai poi nel prossimo come andranno le
cose ;) Credo stimerete un bel po’ Kevin =P
Mi
fa piacere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, spero che anche questo non
sia stato da meno =)
Grazie
mille per la recensione, un bacione grandissimo, al prossimo capitolo, Bec
Bella_kristen: Ciao carissima!!! =D Certo
che puoi chiamarmi Bec, mi fa piacere^^
Il
complimento che mi rende più felice in assoluto è quando mi
dicono che riesco a trasmettere qualcosa a chi legge** Per me è
importantissimo che chi legge riesca ad immedesimarsi, quindi ti ringrazio
davvero infinitamente per le tue parole^^
Quando
ho scritto l’ultima frase del capitolo pronunciata da Dave mi sono
commossa anche io se devo essere sincera :P Ero immedesimata al massimo nel
personaggio xD
Come
ti è sembrato in questo capitolo??Ha reagito così
all’inizio perché non voleva che lei soffrisse, invece ha
peggiorato la situazione e basta ù_ù
Il
padre di Allison ha reagito proprio da padre e sono contenta di sapere che la
sua reazione ti sia sembrata credibile** Ti dirò poi, sta diventando a
tutti gli effetti uno dei miei personaggi preferiti :P Spero che possa piacere
così tanto anche a voi come personaggio nel momento in cui Allison
riuscirà a parlarci seriamente ;P
Mark
è uno stronzo sì -.- Lui può tranquillamente essere preso
a mazzate per quel che mi riguarda xD Avrà quel che si merita sì,
nel prossimo capitolo ;)
La
storia è quasi finita sì e ho in programma di scrivere un
seguito, ma non so se a tutti farebbe piacere come cosa…xP
Grazie
ancora per le tue parole meravigliose, un bacione grandissimo, Bec
selena_14: Ciao!!! =D Purtroppo alla
fine Dave è stato preso sì =( Sono contenta che la sua reazione
da figo della situazione –nonostante la paura xD- ti sia piaciuta :D
Il
padre è stato odioso sì, ma l’ha fatto perché vuole
proteggere la figlia…vedrai che Allison riuscirà a sistemare le
cose, già nel prossimo qualcosa si smuoverà ;)
Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto ;D Un bacione grande, grazie mille
per la recensione, Bec
freyja: Ciao!!! :D Mi sono letta la
tua recensione tutta d’un fiato e ho sorriso come una cretina alla fine
xP Non sai quanto sono felice che la mia storia ti piaccia così tanto** Nonostante l’evidente scemenza dei
due protagonisti poi xD
Allison
in effetti è stata stupida a lasciarsi baciare da lui…ha
sottovalutato la gravità della cosa, non si è resa conto che se
Mark li avesse visti, Dave avrebbe rischiato grosso...Se n’è resa
conto troppo tardi e a spese di entrambi…in questo capitolo
c’è stata la sua reazione, come ti è sembrata? Mi sembra
sempre di non riuscire ad immedesimarmi bene nei personaggi >.<
La
reazione di Dave ad esempio è stata un problema; fossi stata in lui
avrei pianto a dirotto, ma lui è un ragazzo…molto orgoglioso
oltretutto, quindi la reazione da figo nonostante la paura credo che ci stia :P
Sono contenta che tu l’abbia trovata in linea con il suo personaggio, per
me la coerenza dei personaggi è importantissima :D
Il
padre di Allison potrà sembrare come ostacolo ora come ora…ma
vedrai che Allison riuscirà a farsi ascoltare ;) mi è piaciuta
molto la tua frase su Dave, alla fine lui è solo stato cresciuto dalle
persone sbagliate…e il discorso di Allie a suo padre sarà proprio
su questo =)
Ti
ringrazio davvero infinitamente per tutti i tuoi meravigliosi complimenti e per
aver inserito la storia tra le preferite**
Un
bacione grande, Bec
Panna_: Beaaaaaaaaa!!!! È
d’obbligo il solito grido di battaglia come saluto! xD
Innanzitutto
non voglio più sentirti dire che la tua recensione è scrausa -.-
né voglio sentirti chiedere scusa se non riesci a recensire qualche
capitolo…1 non sei obbligata 2 ci sono tantissime altre cose più
importanti da fare e 3 le tue meravigliose recensioni valgono per 10*_*
Detto
questo, passiamo alla…storia…Mi dispiace tantissimo di non essere
riuscita ad aggiornarla ieri e di aver rimandato il vostro discorso mattutino
del giovedì >.< Come ho già detto son cretina e mi sono
ridotta all’ultimo con i compiti…-.-
L’arresto
di Dave ha fatto commuovere anche me…ero talmente immedesimata nel
personaggio** Tra l’altro avevo il timore di non riuscire ad esprimere
bene le sue emozioni: io sarei scappata lo stesso piangendo, ma lui è un
ragazzo…quindi la reazione da figo ci stava…credo xD
I
due broccoli per eccellenza in questo capitolo si sono incontrati** Cosa ne
pensi della loro reazione? Della broccola? Il broccolo ha sbagliato ad essere
così freddo e distaccato? Attendo in religioso silenzio un tuo
giudizio**
Ok…quando
leggo queste recensioni però non posso non commuovermi sul serio*_*
Tutti i tuoi complimenti sulla scrittura mi stanno facendo allagare la tastiera
che implora pietà scrivendo su Word “basta!” xD Sono scema
lo so…u.u Beh, quasi inizio a pensare che la mia storia sia bella…quasi :P
No
seriamente, grazie per tutte le tue meravigliose parole, per una paranoica e
noiosa come me sono un toccasana (ahahahah, sono stata contagiata da te, uso
pure io i termini di mia nonna xD)
Mark
moriràààà!!! Uahahahah…no scherzavo, Mark
vivrà purtroppo…ma in condizioni un po’ pietose visto come
verrà conciato…u.u
Ti
confesso che stavo seriamente iniziando a pensare di averla inserita troppo
poco Allie nello scorso capitolo >.< Stavo per andare a controllare, ma
leggendo quello che hai scritto dopo mi sono tranquillizzata xD
Comunque…la spada di Obi-1-Kenobi appartiene alla mia famiglia da
generazioni e generazioni…giammai
ti permetterò di rubarla! xD
Tornando
seria, mi fa piacere che anche la reazione del padre della broccola ti abbia
convinto** Immedesimarsi in lui è stato difficilissimo, più che
immedesimarsi in broccoli…:P La sua reazione credo sia stata quella di un
padre…
Vedrai
che Allison comunque riuscirà a farlo ragionare…Il potere
dell’amore vince sempre!!! Muahahah! credo…forse…non dico
come ;P
Bea
non mi stancherò mai né di ringraziarti, né di dirti che
io adoro le tue recensioni*_* E non
protestare, altrimenti ti ritroverai la spada di Obi-1 sopra la testa…u.u
(se non sbaglio la spada in questione era di Damocle…eh va beh, stravolgo
il detto xD)
Un
mega bacione tesoro, ti voglio bene, Bec
PS:
Hai visto che c’è un omaggio al trinciapollo nel pov di Vicky?? ;D
Ringrazio
infine le 143 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le
preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le
magnifiche 128 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro,
grazie^^), le mitiche 9 persone che l’hanno inserita fra quelle da ricordare e le 33 ragazze
fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro autori
preferiti, grazie*_*
Capitolo 22 *** I'll get you out of there (Ti tirerò fuori di lì) ***
Capitolo 22: I’ll get you out of there (Ti tirerò fuori di
lì)
Capitolo 22:
I’ll get you out of there (Ti tirerò fuori di lì)
Allison’s
pov
I giorni successivi, appena
uscita da scuola, li passavo interamente alla centrale di polizia. Mio padre mi
aveva impedito di vederlo, eppure non riuscivo lo stesso ad andarmene di
lì, sapere che lui fosse nel mio stesso edificio mi dava forza.
Avevo riflettuto parecchio
sulle parole di Vic, ma non sapevo proprio in che modo avrei potuto convincere
mio padre ad aiutarmi…
Parlargli non sarebbe servito,
ci avevo già provato, ma lui si era scusato dicendo che anche volendo
non avrebbe potuto aiutare Dave…
Avevo capito comunque che
stava mentendo, un modo per aiutarlo ci doveva essere per forza e io gli avrei
fatto vuotare il sacco.
Da Kirk avevo saputo che Dave
aveva fatto un’unica richiesta; ovvero di non avvisare i Woldrich,
poiché non aveva la minima intenzione di vederli. Speravo solo che mio
padre gli avesse dato ascolto…
Stavo tracciando cerchi
immaginari sul mio quaderno di biologia nel suo ufficio, quando la porta si
spalancò di colpo, facendomi sobbalzare.
Guardai per almeno dieci
secondo buoni il ragazzo che mi stava davanti quasi senza nemmeno riconoscerlo.
Era conciato malissimo; i
capelli neri erano imbrattati del sangue che gli scendeva dalla ferita sulla
fronte, lo zigomo destro era gonfio, il labbro spaccato e sanguinante ed una
serie di tagli gli rigava la pelle del viso.
-Mark?- La mia era una
domanda, non un’affermazione, non mi sembrava nemmeno lui.
Un attimo dopo dietro di lui
entrò mio padre con aria seria e grave.
-Che è successo?- Gli chiesi
disorientata.
-Allison esci.- Mi disse lui
brusco.
Scossi la testa indispettita.
–Non esiste, voglio restare.-
Sospirò rassegnato;
ormai aveva capito che cercare di convincermi sarebbe stato inutile.
-Allora, che è
successo?- Domandai di nuovo fredda, cercando di nascondere la soddisfazione
che provavo nel vedere Mark ridotto così dopo quello che aveva fatto a
Dave.
-Perché non lo chiedi a
quel bastardo di Woldrich?!- Ringhiò lo stronzo spaventandomi.
Ridotto com’era faceva
pure fatica a reggersi in piedi, così fui costretta a lasciargli la
sedia.
-Calmati Heinrich.- Lo
freddò mio padre avvicinandosi a me quasi per difendermi.
Mark dovette rimangiarsi una
lunga serie di parolacce a giudicare dalla sua faccia rabbiosa.
-Spiegami cos’è
successo.- Mio padre aveva riassunto le vesti del poliziotto e, sempre
restandomi abbastanza vicino, si sedette dietro la sua scrivania per scrivere
qualcosa su dei fogli.
-Dei ragazzi mi hanno
aggredito per strada. Erano in cinque.- La voce di Mark tremava, quasi avesse
avuto paura di ritrovarseli di nuovo davanti quei ragazzi.
-Ne hai riconosciuto
qualcuno?- Mark scosse la testa. –Sapresti descriverli?- Chiese ancora
mio padre annotandosi tutto.
-Sì, ce n’era uno
alto…più o meno come me…aveva i capelli corti e
castani…ma era buio, non l’ho visto benissimo, mi è sembrato
comunque che fosse il capo fra quelli.-
Un terribile dubbio si
insinuò nella mia mente, ma evitai di dar voce ai miei pensieri.
-Lo sapresti riconoscere se lo
vedessi?-
-Sì.-
Oddio no.
-Poi c’era…-
Riprese Mark gemendo per le ferite. –Una ragazza. È rimasta in
macchina però.-
Trattenni il respiro studiando
le reazioni di mio padre.
-Una ragazza?- Chiese lui
aggrottando le sopracciglia.
-Sì, una ragazza. Aveva
dei lunghi e mossi capelli biondi…- Strinse le mani a pugno arrabbiato.
–Sembrava si stesse divertendo nel vedere i suoi amichetti che mi
massacravano di botte…-
Oh cazzo. Oh cazzo cazzissimo!
Kevin e Kim dovevano essere completamente impazziti, usciti di senno!
Mio padre annotò tutto
e un groppo in gola si formò nel momento esatto in cui realizzai che
avrebbe potuto mostrargli il fascicolo con la foto di Kevin…
-Sono sicurissimo che siano
gli amichetti bastardi di Woldrich!- Sbraitò il pazzoide alzandosi di
colpo dalla sedia.
Mio padre non si scompose.
-Cosa te lo fa pensare?-
-Il tipo di cui ho parlato
prima mi ha detto “Così impari bastardo”! è chiaro
che è tutta opera di Woldrich! Dovete assolutamente fargli dire dove
sono i suoi cazzo di amichetti, torturatelo se necessario, li voglio tutti
dietro le sbarre!-
Era veramente pazzo e molto
probabilmente anche mio padre dovette pensarla allo stesso modo visto la sua
espressione stralunata.
-Datti una calmata ragazzino,
questa non è una prigione del Medioevo, qui non torturiamo nessuno.-
Mark fu costretto ad abbassare il capo in segno di rispetto; mio padre emanava
autorità da tutti i pori. Mi era capitato poche volte di essere
così fiera di lui.
-Woldrich non ha avuto nessun
contatto con i suoi compagni da quando è qua, quindi è da
escludere che sia coinvolto.-
Grazie papà. Sorrisi
vittoriosa, senza cercare di nasconderlo.
-Lei lo sa dove sono!- Mark mi
indicò furioso, dimenandosi come se gli stessero dando fuoco.
-Insinui che mia figlia sappia
cose che io non so?- Il sopracciglio inarcato di mio padre non era affatto
rassicurante.
-Non so di cosa tu stia
parlando Mark.- Cinguettai abbozzando un sorrisino derisorio.
-Come può permettere
che succeda?! Quello stronzo di Woldrich si è scopato ben bene la sua
figlioletta e lei prende pure le sue difese?!-
Il mio sorriso si spense in un
attimo e lasciò posto ad un’espressione a dir poco furente.
-Mi fai davvero schifo Mark!
Tutto questo rancore solo perché non mi sono lasciata scopare da te?!- Se ripensavo a quando
stavamo insieme…Dio che schifo, mi veniva da vomitare! Se solo avessi
saputo che il Mark di allora in realtà era il Mark che mi ritrovavo
davanti in quel momento…
La mia espressione ad ogni
modo impallidiva se messa a confronto con quella di mio padre…
Si alzò apparentemente
tranquillo e rispose come se io non avessi parlato: -Io non prendo le difese di
nessuno Mark Heinrich, faccio semplicemente il mio lavoro. Ora sei pregato di
andartene di qui se hai finito di insultare gratuitamente mia figlia.- Le
nocche delle sue mani erano bianchissime da quanto le stava stringendo, pensavo
che da un momento all’altro si sarebbe avventato contro di Mark per
finire il lavoro di Kevin e gli altri.
-Voglio vederlo almeno! Dopo
quello che mi hanno fatto è il minimo! Voglio assistere al suo
interrogatorio!- Si oppose testardo lo psicopatico.
-Non è possibile, mi
spiace.- Sia dalla sua espressione che dal suo tono di voce si capiva
perfettamente che mio padre non era affatto dispiaciuto. –Inoltre non ho
nessuna voglia di assistere ad una rissa fra ragazzini.- Con un chiaro cenno della mano congedò Mark.
-I miei colleghi si occuperanno
di portarti all’ospedale e sarai sorvegliato da alcuni agenti per le
prossime quarantotto ore. Puoi tornare quando ti sentirai meglio per fornirci
un identikit dei ragazzi che hai visto.-Il suo tono non poteva essere più professionale di così.
Mark uscì sconfitto e
deluso dall’ufficio, cercando comunque di mantenere un po’ di
dignità camminando a testa alta. Peccato che i gemiti che emetteva ad
ogni passo per le ferite non gli facevano fare una figura così positiva…
-Grazie per aver difeso Dave
papà..- Mi sentii in dovere di dire non appena uscito l’impiastro.
-Non l’ho fatto di certo
per te, né per lui. Ho solo fatto il mio lavoro.-
-Ma lo hai comunque difeso.-
Ribattei decisa a rimarcare su quello. –Significa forse che…-
-No Allison, non
aiuterò un ragazzo che ha collaborato con Johnny Rydell e preso in
ostaggio mia figlia.- Un lampo di rabbia passò nei suoi occhi nel
momento in cui pronunciò l’ultima frase. Oh-oh. La festa in barca.
-Sono stata io ad offrirmi
come ostaggio, lui non c’entrava!-
Pessima frase la mia,
sembrò peggiorare la situazione e basta. –Tu ti sei offerta di
aiutarli?! Dio Allison a quella festa c’era Johnny Rydell! Avrei potuto
prenderlo se tu non ti fossi messa a fare l’eroina della situazione salvando
quegli schifosi avanzi di galera!-
-Lo so e mi dispiace ok?- Non
era certo per salvare Johnny che mi ero offerta come ostaggio, ma per aiutare
Dave e far finire quel massacro…
-Ti dispiace? Di cosa, di aver
preferito dei criminali a tuo padre?! Di aver aiutato la criminalità,
voltando le spalle alla legge?! È questo che ti ho insegnato io?!- Un
lieve bussare alla porta lo distrasse dal suo urlare adirato.
-Un attimo.- Disse brusco in
direzione di chiunque lo stesse disturbando.
Abbassai la testa colpevole
non sapendo come ribattere. Cosa avrei potuto dire? In che modo avrei potuto
fargli capire quello che provavo per Dave?
Mi guardò silenzioso
per alcuni secondi, forse in attesa di sentirmi controbattere, poi si diresse
verso la porta e l’aprì.
Incominciò a parlare
con il suo collega velocemente, seguendolo poi senza degnarmi più di
attenzioni.
Mi aveva sconfitta in quel
round. Ma ce ne sarebbe stato un altro, quello della resa dei conti in cui mi
avrebbe ascoltata…quello in cui avrebbe liberato Dave.
In un attimo le parole di Vic
mi tornarono in mente e mi fecero sorridere come un’idiota.
Dovevo fare in modo di farmi
ascoltare…e lo avrei fatto.
Avevo deciso e niente mi
avrebbe fatto cambiare idea. Mi sentivo sempre più spaventata man mano
che mi avvicinavo a quell’abitazione, ma nemmeno il vacillare delle mie
gambe mi avrebbe fermata.
Sistemai meglio il mio zaino
sulle spalle, mentre ogni tanto lanciavo veloci occhiate ad un fogliettino
bianco stretto convulsamente fra le mie mani.
Non era stato per niente
difficile avere quell’indirizzo da Vic, sembrava che lei già si
aspettasse che glielo avrei chiesto…
Quando scorsi in lontananza
una villetta bianca, sorrisi involontariamente.
Il numero due. Il numero due
era quello, l’avevo trovata.
Bussai alla porta senza
pensarci, sentendo il cuore in gola per l’agitazione nell’attesa di
vedere chi mi avrebbe aperto la porta.
Ad aprirmi fu proprio la
persona che speravo di vedere.
-Lowell?- Mi chiese altezzosa
la persona davanti a me inarcando un sopracciglio perplessa.
-Mi serve una mano.- Implorai
senza perdere tempo.
Harrison’s
pov
Continuavo a rileggere quella
lettera incredulo e furioso. Non potevo crederci, non poteva essere.
Sentivo il pianto di Noel fino
alla sala, anche lei, come me, continuava a ripetere che non era possibile.
Aprii di nuovo il foglietto
spiegazzato che avevo in mano, concentrandomi attentamente su quelle parole
scritte di fretta in un momento di completa pazzia.
Mamma, ma soprattutto tu papà,
ho deciso di andarmene di casa per un po’ di tempo per
trovare una soluzione che possa aiutare David. Tu non mi hai voluta aiutare
papà, ma avresti dovuto saperlo che non mi sarei arresa così
facilmente.
Lo farò uscire di lì, costi quel che costi,
perché io lo amo. Lo amo e tu lo sai papà, te l’avevo detto
quel pomeriggio e mi avevi promesso che avresti cercato di accettarlo. E come
al solito non lo hai fatto, come al solito mi hai mentito, trattandomi come una
bambina stupida. Ma non lo sono, non più.
David non è cattivo, non è un assassino, non ha mai
ucciso innocenti. È solo un ragazzo che ha sofferto tanto nella vita ed
è stato aiutato dalle persone sbagliate…
Non vi preoccupate per me comunque, mi arrangerò. Non
cercatemi, non servirebbe a niente, non tornerò a casa finché
Dave non sarà fuori di lì.
Sperando che succeda presto, vi abbraccio, la vostra Allison
L’accartocciai per
l’ennesima volta, chiudendo gli occhi e respirando affannosamente. La mia
bambina…era scappata di casa. Dov’era? Stava bene? Dove avrebbe
dormito? Cosa avrebbe mangiato?
Non sapevo niente! Aveva
lasciato solo quel misero biglietto e il suo cellulare era spento!
-Siamo stati due
sciocchi…- Disse mia moglie con voce spezzata, gli occhi gonfi di
lacrime.
Non risposi, mi limitai a
prendermi la testa fra le mani disperato.
-Harrison!- Mi
rimproverò singhiozzando. –Voglio che tu faccia immediatamente
qualcosa per far uscire quel ragazzino di prigione! Rivoglio mia figlia, ora! Non mi importa assolutamente niente
di quel Woldrich, Rydell o chi altri! Nessuno vale mia figlia!-
-Noel non è così
semplice…- Mugugnai sofferente fra i denti. Con che prove avrei potuto
far uscire il ragazzo? Come avrei fatto a scagionarlo? C’era il mio
lavoro di mezzo!
Lei si sedette sulla sedia a
peso morto, come se le gambe improvvisamente avessero ceduto.
-E comunque pensa che se lo
facessimo uscire ritornerebbe a ronzare intorno a nostra figlia!- Le ricordai
facendola impallidire ancora di più.
-A quello troveremo una
soluzione poi, devi fare qualcosa Harrison…- Implorò di nuovo con
voce debole.
Sospirai passandomi una mano
sul volto. Quella sarebbe stata una lunga notte di riflessione.
Allison’s
pov
-Grazie.- Sorrisi gentile
prendendo la tazza di tè caldo e portandola alla bocca per sorseggiare
quella bevanda calda e rilassante.
La camera in cui mi trovavo
era deliziosa. Di un verdino chiaro, ma brillante, un verde mela che metteva
allegria. I muri erano decorati con poster e foto e la libreria era piena di
libri e cd.
-Allora Lowell, mi dici che ti
è saltato in mente di venire qui?- Mi chiese perplessa la ragazza bionda
seduta di fronte a me.
-Te lo dirò, Stewart,
solo quando la smetterai di chiamarmi per cognome.- Sorrisi sorseggiando un
altro po’ di tè.
Lei fece una smorfietta
contrariata. –Allison ok? Ora, mi dici che sei venuta a fare qui?-
-Credevo l’avessi
già capito.- Aggrottai la fronte in attesa.
Kimberly si alzò dal
letto e fece un piccolo giro intorno alla stanza. –Cosa credi che possa
farci io?-
Appoggiai la tazza sulla
scrivania vicino a me, prima di intrecciare le mani in grembo. –Speravo
avessi qualche idea, qualche piano B…-
Scosse la testa,
demoralizzandomi. –Darei anche un braccio se servisse a farlo uscire di
lì Allison, ma non serve, io non posso fare niente.- Sospirò
afflitta, prima di risedersi sul letto e di rannicchiarsi tenendosi le
ginocchia con le braccia.
Rimanemmo in silenzio per un
po’, poi fu di nuovo lei a parlare. –Solo tu puoi fare qualcosa.-
Sembrava…triste mentre lo diceva, sospettavo che l’infatuazione per
Dave non le fosse passata del tutto, forse non era stata una buona idea andare
da lei.
-Devi parlarne con tuo padre.-
Aggiunse seria.
-Non serve, l’ho
già fatto ma non è cambiato niente…- Abbassai il capo
afflitta.
-Dovresti esporgli le tue
teorie per liberarlo.-
Alzai di scatto la testa
curiosa. –Quali teorie?- Chiesi curiosa.
-Ad esempio potresti far
mentire David…- Il suo sguardo si accese come quello di un felino alle
prese con la sua preda.
-Riguardo a cosa?- Domandai
rizzandomi sulla sedia tutt’orecchie.
-Rifletti Allison…David è
minorenne e per la legge un minorenne non è quasi in grado di intendere
e di volere, per la legge un minorenne non è adulto. La
responsabilità delle azioni di Dave a rigor di logica è di Johnny
che è un adulto. Se David dicesse che Johnny lo ha costretto a fare quello che ha fatto, magari mettendoci anche di
mezzo alcune minacce…- Non finì la frase, si limitò a
mordicchiarsi le labbra in attesa di una mia reazione.
Balzai in piedi in un lampo.
–Credi davvero che funzionerebbe?- Dissi sentendo rinascere la speranza.
-Beh, tu hai il capo della tua
polizia dalla tua parte, chi meglio di lui può metterci una buona
parola?- Scrollò le spalle. Feci per risponderle, ma riprese a parlare
ignorandomi. -Non sono un legale…ma dopo il passato che ha avuto Dave si potrebbero
tirare in ballo un sacco di cose, anche psicologi per il suo passato
traumatico.-
Aggrottai la fonte confusa.
-Vuoi tirare in ballo l’infermità mentale o cose del genere?-
-Nah, Dave non lo accetterebbe
mai.- Si accese tranquillamente una sigaretta, non facendo caso al fatto che
fossimo in una stanza e che la finestra fosse chiusa.
-Se è per questo non
accetterebbe nemmeno di addossare la responsabilità delle sue azioni a
Johnny.- Le feci notare.
-Lo so. È troppo
orgoglioso. Per questo devi parlarci.- Ciccò nel posacenere sulla
libreria con noncuranza.
-E se Johnny si vendicasse su
di lui per questa sua bugia?- Chiesi pensando che molto probabilmente a Johnny
non andasse a genio che qualcuno raccontasse cazzate su di lui.
-Non lo farà…-
Affermò sicura distogliendo lo sguardo e puntandolo sulla finestra che
decise improvvisamente di aprire.
-Come fai a saperlo?- Arcuai
le sopracciglia curiosa.
-È un problema mio
Allison, tu preoccupati di fare una chiacchierata con tuo padre…- Si
affacciò alla finestra e mormorò un qualcosa che mi sembrò
“E io la farò con il mio”.
Si girò di scatto
facendomi spaventare. –A quanto pare tirare fuori Dave dai casini
è diventato un lavoro a tempo pieno per entrambe…- La sua risata
squillante mi mise decisamente più a mio agio.
-Già.- Confermai
sorridendo.
-Anche se io…- Mi
sembrò di vederla rattristarsi per un attimo, ma non ne fui sicura.
–Non è che l’abbia aiutato più di tanto portandolo da
Johnny…- Parlava a bassa voce, come se lo stesse dicendo a se stessa.
–Io l’ho messo nei casini con la polizia e io lo aiuterò ad
uscirne.- Affermò decisa aprendo l’armadio per cercare qualcosa.
-Tu hai fatto quello che hai
potuto.- Mi sentii in dovere di dire.
-Certo, certo.- Disse
sovrappensiero con la sigaretta pendente dalle labbra. Si allontanò
dall’armadio e ciccò di nuovo nel posacenere. –Bene Lowell,-
Il mio sguardo la fece correggere, -Allison,
a nanna su, domani ci aspetta una giornata importante!-
Mi guardai intorno perplessa.
–Ma io dove dormo?-
-Nel sacco a pelo mi sembra
ovvio!- Cinguettò, gettando finalmente la sigaretta fuori dalla
finestra.
La mia espressione contrariata
la fece divertire parecchio. Afferrò un qualcosa di blu
dall’armadio e lo buttò per terra. –Pensa che questo
è lo stesso sacco a pelo in cui ha dormito Dave nella notte in cui
è scappato di casa.- Osservò attentamente la mia reazione e ghignò
non appena mi vide sussultare. Inutile, il mio cuore non poteva evitare di
aumentare i suoi battiti ogni volta che lo sentivo nominare.
-Il signorino voleva dormire
sul letto e lasciare me sul pavimento, ci credi?- Disse shockata scuotendo poi
la testa.
-Spero che con te sia
diventato un pochino più cavaliere perché quella sera non ne
voleva proprio sapere di dormire per terra…- Ridacchiò e,
nonostante una piccola fitta di gelosia invadente, mi ritrovai anche io a
sorridere divertita.
-Abbiamo litigato fino alle
quattro del mattino e alla fine stufo di discutere si è sdraiato sul
pavimento e si è addormentato.- Fece spallucce facendomi scoppiare a
ridere. -Alla fine quella litigata credo gli abbia fatto solo bene, gli
è servita a distrarsi da quello che…era successo…o almeno
spero sia servita.- Si rabbuiò di poco e si sedette sul letto
lasciandosi cadere a peso morto.
-Sono sicura di sì.-
Accennai un debole sorriso che però la infastidì.
-Ora non pensare che siamo
amichette Lowell solo perché ti ho detto questo eh?- Sputò fuori
incrociando le braccia al petto.
Roteai gli occhi per la
stanza. –Non l’ho pensato.-
-Bene. Perché non
passerò la notte a farti le treccine o stronzate del genere,
raccontandoti i cazzi miei.-
-Meglio. Non mi sono mai
piaciute le treccine.- Incredibilmente riuscii a farla ridere; era una grande
vittoria ovviamente.
Rimanemmo un po’ in
silenzio, poi, esausta, mi buttai su quel sacco a pelo immaginando che Dave
fosse lì con me…
-Sicura che per tua madre non
sia un problema che io stia qui? Non voglio che finisca nei casini con mio
padre o cose del genere…- Chiesi titubante.
Mosse la mano in aria con
indifferenza. –Nah, tranquilla, non è un problema.-
Ci mettemmo a dormire
così, quasi come due amiche ad
un pigiama party.
-Kim?-
-Che vuoi?- Sbottò
assonnata.
-Vi ringrazio per averla fatta
pagare a Mark.-
La sentii sorridere.
–Era il minimo che potessimo fare…-
-Buonanotte.- Dissi
sbadigliando appena.
-‘Notte Allie.- Rispose
lei con voce strascicata.
Sorrisi; in fondo, il fatto
che mi avesse chiamato Allie era già qualcosa di positivo no?
La mattina dopo mi alzai
sentendo addosso un’improvvisa carica positiva di energia; sentivo che
avrei potuto spezzare le sbarre della prigione solo con la forza delle mie
braccia come Hulk.
-Ok Lowell
ricapitolando…- Iniziò lei ignorando la mia occhiataccia. Inutile,
fare in modo che mi chiamasse per nome era impossibile. –Tu parlerai con
il tuo paparino a cuore aperto…gli parlerai più o meno della
storia di Dave, gli dirai che lo ami, che senza di lui non puoi vivere e bla bla
bla…cazzate varie.- Congedò brusca una mia risposta con un cenno
della mano. –Io parlerò con Dave e lo convincerò a dire che
è stato costretto da Johnny a fare quello che ha fatto.-
Inarcai un sopracciglio
dubbiosa. -Ma non dovevo farlo io quello?-
-Beh, vuoi fare tutto tu
tesoro? Lasciane un po’ anche a me!- Scrollò le spalle,
spostandosi poi una ciocca ribelle di capelli dal viso.
Feci un respiro profondo.
–E se mio padre non accettasse e mi impedisse di ritornare qui da te?-
Cosa che sicuramente sarebbe successa.
-Oh Lowell cazzo quanto sei
contorta, Dave ti ha attaccato il suo pessimismo cronico?!- Sbuffò prima
di iniziare a camminare velocemente avanti e indietro. –Devo prendere in
ostaggio qualcun altro…così se non ti lascia tornare indietro abbiamo
un altro ostaggio, non so se mi spiego…-
Annuii riflettendoci su. Chi
avremmo potuto prendere in ostaggio? Chi sarebbe stato perfetto per ricattare
mio padre se non mi avesse dato ascolto? Un nome si fece strada velocemente in
me. –Nicky.-
-Chi?-
Camminavo a passo svelto verso
l’ufficio di mio padre; gli altri poliziotti si scansavano tutti
spaventati, probabilmente avevano capito che non ero per niente di buon umore.
Mi vergognavo un po’ a
tornare da mio padre appena un giorno dopo la “fuga”, dopo aver
scritto quella chilometrica lettera.
Ad ogni modo se non mi avesse
ascoltato me ne sarei andata definitivamente di casa; Kim aveva detto che sarei
potuta stare da lei quanto volevo.
E se mio padre mi avesse
rinchiusa in camera mia per impedirmi di fuggire…beh non avrebbe potuto
farlo, perché in quel caso non avrebbe più avuto indietro Nicky.
Mi dispiaceva coinvolgere il
mio fratellino, ma non era in pericolo, il suo “rapimento”
–accordato tra l’altro- era solo per precauzione.
Ero un po’ nervosa per
il fatto di averlo lasciato con Kevin più che altro.
Nicky aveva accettato di
passare la giornata con lui senza fare domande; in cambio avevo dovuto
promettere che gli avrei comprato un I-phone. Piccolo ricattatore.
Non mi era sembrata
un’idea così intelligente comunque, Kev non mi ispirava più
di tanto come babysitter e la sua reazione ne era stata la prova:
-Chi è lo gnomo?- Chiese Kevin squadrando mio fratello come
se avesse avuto davanti…un vestito non firmato da uno stilista famoso.
-Senti Kevin per il bene di Dave, devi prendertene cura- Kim
indicò con la mano il mio fratellino, trascinato da noi a casa sua dopo
aver chiamato Kev per dirgli di raggiungerci.
-Per chi mi hai preso, per la balia?Sai che con gli infanti non
vado d’accordo.- Rispose lui accigliato.
-Ehi!- Si oppose mio fratello, ma Kim interruppe la sua protesta
senza troppo riguardo.
-Lo so, lo so. Ricordo ancora l’ultima volta che un bambino
ha rovesciato la sua limonata addosso alla tua preziosa camicia Armani, eri ad
un passo dallo strozzarlo…- fece una smorfietta, guardandosi le unghie
delle mani con noncuranza.
Deglutii. Iniziavo a preoccuparmi per Nicky.
-Ma questa è un’emergenza.- Continuò lei.
-Intrattienilo ok?- Concluse, girandosi di scatto per uscire dalla sua stanza.
-E vedi di comportarti bene con mio fratello o taglierò una
ad una le tue camicie Armani!- Lo minacciai decisa prima di seguire Kim verso
l’uscita. Qualcosa nell’espressione terrorizzata di Kevin mi disse
che mi avrebbe dato ascolto. Gli conveniva.
Una volta entrata
nell’ufficio di mio padre, lui si alzò di scatto dalla scrivania
sorpreso.
-Allison! Tesoro, io…-
Corse ad abbracciarmi in meno di un secondo. Avrei voluto tanto ricambiarlo
quell’abbraccio, anche lui mi era mancato, ma l’arrabbiatura restava.
Mi limitai semplicemente a restare immobile, senza respingerlo, ma senza
nemmeno stringerlo a mia volta.
-Come ti è saltato in
mente di fare una cosa del genere, come?!- Ecco, l’affetto stava
lasciando posto alla rabbia, la ramanzina stava arrivando.
-Papà devi ascoltarmi
ti prego.- Parlai a bassa voce, ma lui mi sentì lo stesso e lo capii dal
suo irrigidirsi improvviso.
Sciolsi l’abbraccio
fissandolo negli occhi seria. –Se sono tornata è solo per dirti
che ho trovato un modo per aiutare David…- Studiai attentamente la sua
espressione che si rabbuiò.
-No, fammi parlare!- Lo
interruppi non appena aprì bocca per ribattere. –Sono scappata
già una volta e lo rifarò se necessario!- Lui mi guardò
indignato, ma non replicò.
-Sai benissimo quanto è
importante lui per me…- Puntai i miei occhi nei suoi con decisione.
–Quando Tom mi ha rapita, lui mi ha liberata, mi ha salvato la vita
papà…- Gli ricordai seria. –Se non ci fosse stato lui posso
solo immaginare come sarebbero andate le cose…-
Il ricordo di Tom portò
con sé un brivido lungo tutta la mia schiena.
Mio padre sembrò
reagire esattamente come me e si lasciò ricadere sulla sedia dietro la
sua scrivania con aria afflitta.
-Gli devi la mia vita.- Quella frase sembrò essere un duro
colpo per lui. Le sue labbra si contrassero in un’espressione piuttosto
infastidita.
-David è scappato di
casa a dodici anni perché i Woldrich hanno cercato di ucciderlo.- Svelai
con una lieve angoscia.
I suoi occhi si dilatarono
dallo stupore. –Cosa?-
Annuii. –È una lunga
storia, ma è andata così. Aveva solo dodici anni quando è
successo, era un bambino papà!
Quando si è unito a Johnny aveva solo dodici anni! Come giudichi tu un
bambino scappato di casa dopo essere stato quasi ucciso dai suoi genitori?!
Come giudichi un bambino che ha dato retta a Johnny Rydell solo perché
è stato l’unico a tendergli una mano?! Ha fatto un errore è
vero, ma tutti sbagliano! Lui è solo stato aiutato dalle persone
sbagliate, ma non è cattivo.- La voce mi si affievolì
sull’ultima parola.
Mio padre sospirò e
nell’attesa di sentire la sua risposta, il mio cuore aumentò in
modo incontrollato i suoi battiti.
-Anche se fosse come dici tu,
non sarei comunque tranquillo se stesse con te.-
-Ma lui non mi ha mai fatto
niente! Credi davvero che avrei potuto innamorarmi di un ragazzo di cui non mi
fido ciecamente? Mi credi così ingenua?- Ribattei risentita.
-No, è di lui che non
mi fido.- Congiunse le mani sulla scrivania e mi guardò dal basso,
accennando un lieve sorriso di scuse.
-Imparerai a farlo! Dagli una
possibilità, parlaci almeno! Se
mi vuoi bene, fallo per me, per tua figlia!-
Si passò una mano fra i
capelli nervoso. –Allison tu sei in assoluto una delle persone più
importanti della mia vita, se ti dovesse succedere qualcosa per colpa sua,
io…- La voce si interruppe con un gemito strozzato a metà fra
rabbia e dolore.
-Non succederà
papà.- Lo rassicurai toccando le sue mani con la mia. –Se davvero
ti fidi di me, fidati del mio giudizio su di lui ti prego.- Feci una pausa per
lasciargli il tempo di riflettere. –Non posso stare senza di lui, non ci
riesco, hai visto quanto sono stata male…io lo amo. So che anche tu
faresti tutto per far uscire di prigione una persona a cui tieni davvero, colpevole o non.-
Sfuggì alla presa della mia mano e
si alzò per dirigersi verso la finestra.
-Papà sii sincero…- Lo
raggiunsi avvicinandomi a lui. –Se Dave dicesse di essere stato costretto
da Johnny a fare quello che ha fatto…sarebbe d’aiuto?-
Fece un respiro profondo che a me
sembrò essere di rassegnazione, senza distogliere lo sguardo dal
grattacielo di fronte a noi.
La sua risposta fu flebile e mormorata, ma
bastò a far urlare di gioia il mio cuore.
-Sì.-
Lo abbracciai forte e una lacrima ribelle
non poté evitare di scendere sul mio viso.
-Grazie.-
A me non serviva altro, quel sì
bastava come conferma.
David’s
pov
Quando mi avevano detto che una ragazza
voleva vedermi, ero già pronto a rifiutare la visita pensando che fosse
Allison -non volevo vederla, sarebbe stato solo più doloroso, sia per
lei che per me-, invece l’agente mi sorprese dicendomi che non si
trattava della figlia di Lowell.
Una volta entrato in quella che sembrava a
tutti gli effetti una “sala visite” di una prigione, trovai una
ragazza bionda seduta ad aspettarmi.
Chi altri poteva essere se non lei?
-Ehi.- Alzai una mano per salutare Kim che
giocava annoiata con una ciocca di capelli.
-Ehi che brutta faccia, che è
successo? È morto qualcuno? Sei finito in prigione?- Ridacchiò
lasciando ricadere morbido sulla guancia il ciuffo.
Inarcai il sopracciglio e mi sedetti di
fronte a lei. -Divertente.- bofonchiai.
-Già, io lo sono sempre.-
Affermò annuendo seria con la testa. –Parlando seriamente,- Si
fece scura in volto. –Come stai?-
Scrollai le spalle guardandomi con
indifferenza, -Alla grande, non vedi?-
Mi esaminò per alcuni secondi
mordicchiandosi le labbra pensierosa.
-Non pensavo che l’avrei mai detto,
ma…- Mi protesi in avanti in attesa di sentire la cavolata che di sicuro
avrebbe detto. –Sei più sexy con
quest’aria…selvaggia.- Rise leggermente a disagio.
Mi esaminai stranito la divisa blu da
detenuto che avevo indosso e i capelli scarmigliati. –Wow.- Dissi
semplicemente un po’ scettico. –Grazie.- Ghignai beffardo.
Riassunse la sua solita aria arrogante.
–Ora non ti montare la testa biondino.-
-Lo stavo già facendo.- Risi. Mi
mancavano gli scambi di battute idiote con i miei amici.
-Ecco, lo sapevo. Presuntuoso.- Fece la
linguaccia, accennando poi un sorriso amichevole.
-Come state voi invece?- Chiesi non
riuscendo ad impedirmi una smorfia sofferente.
-Male senza di te.- Pensavo fosse ironica,
invece dal suo sguardo mi accorsi che era serissima. –Kevin sta dando di
matto, per sfogarsi ha preso a calci e pugni quel cretino che ha fatto il tuo
nome alla polizia.-
Aggrottai la fronte chinando la testa di
lato confuso. –Chi?-
-Oh.- Sembrò ricordarsi
improvvisamente di qualcosa. –Già, non abbiamo avuto l’occasione
di dirtelo…è stato un certo Mark Heinrich a fare la
spia…-
Mark…Mark…cazzo, l’avevo
già sentito quel nome.
Balzai in piedi incredulo e
un’incredibile energia negativa, altresì chiamata rabbia, mi
montò dentro. –Cosa?! Quel
Mark?! Quel bastardo lì?!- Schifoso, viscido figlio di... Quel pezzo di
merda mi aveva fatto rinchiudere apposta, avrebbe avuto via libera
con…Spalancai gli occhi sbalordito.
-Già, quel Mark.- Disse lei senza
scomporsi minimamente. –Me l’ha detto Vicky.- Scrollò le
spalle.
Mi passai una mano fra i capelli
stringendoli con forza dalla rabbia. Avrei voluto prendere a calci tutto; il
tavolo, la sedia, il muro, tutto. Ma c’era un cazzo di poliziotto non
molto distante da noi che controllava che stesse andando tutto bene.
-Brutto bastardo…- Digrignai fra me
e me. Non avrei lasciato Allison a quello stronzo…!
-Tranquillo tesoro, ci ha già
pensato Kevin. Vedessi come lo ha ridotto,- Fece una smorfia schifata.
–Non voleva smettere di prenderlo a calci, ha dovuto fermarlo Phin.-
Aprii la bocca di poco sorpreso. Kevin non
era mai stato un tipo così violento, era sempre stato il pacifista della
situazione.
-Non l’ho mai visto così
incazzato, lui che è sempre calmo.- Lei confermò i miei pensieri,
incrociando le braccia impensierita.
Abbozzai un sorriso, accantonando per un
attimo il pensiero di quel bastardo sorridente vicino ad Allison e
sostituendolo con un altro in cui Kevin lo massacrava di botte. Confortante.
-Ringrazialo da parte mia.- Mi risedetti
un po’ più calmo.
-Lo farò. Avrebbe voluto venire
anche lui oggi, ma sta svolgendo un importante
e delicato compito.- Disse con aria
solenne.
-Per Johnny?- Chiesi serio.
-No. Per me ed Allison.- Sfoderò un
mega sorrisone a trentadue denti che non mi tranquillizzò per niente.
Allison. Di nuovo quel nome aveva il
potere di far rianimare quello stupido organo vitale chiamato cuore.
Come
sta? Come sta? Come sta? Dio Dave, non è difficile da dire,
chiediglielo!
-Co-cosa?- Che genio che ero, neanche una
domanda semplicissima sapevo fare. -Ma non vi odiavate voi due?- Aggrottai la
fronte sospettoso, ignorando il mio cervello che aveva deciso di continuare ad
insultarmi.
-Mm…nah, ammetto che la tua ragazza
non è male, sa il fatto suo.- Arricciò di poco le labbra.
–Quindi…- Alzò il pollice in alto. –Approvo.-
Ghignai divertito, ma la mia era solo una
delle solite maschere che indossavo per nascondere ciò che provavo
realmente. –Che bello, ora sì che sono felice.- Feci ironico.
–Ad ogni modo, che tu approvi o no non cambia nulla…io sono qui e
lei è fuori.- Mi rabbuiai, sentendo lo stomaco stringersi in
un’insopportabile morsa soffocante.
-Ah che palle con questi discorsi
deprimenti! Piantala, ok? Ti tireremo fuori di qui e ho già trovato la
soluzione!- Enunciò tutta allegra.
-Ovvero? Mi farete calare dalla finestra
in stile Mission Impossible? O mi farete risalire il camino in stile Babbo
Natale?- Domandai sarcastico.
-Nessuna delle due.- Rispose come se le
mie proposte non fossero state assurde. –Dovrai semplicemente dire che
Johnny ti ha costretto a lavorare per lui! Eri minorenne e lo sei tuttora,
quindi la polizia dovrà per forza digerire questa tua confessione!-
La sua allegria scemò man mano non
appena studiò la mia espressione.
Feci un respiro profondo, poggiando i
gomiti sul tavolo e reggendomi la fronte con le mani. –Non ho intenzione
di dare la colpa di quello che ho fatto a Johnny, Kim. Tutto quello che ho
fatto, l’ho fatto di mia volontà.- Rialzai lo sguardo e puntai i
miei occhi seri sui suoi contrariati.
-Sembra quasi che tu te ne stia vantando.-
Mi fece notare impassibile.
-Al contrario, non ne vado per niente
fiero,- Mi interruppi distogliendo lo sguardo da lei. Quella era la mia unica
possibilità di uscire di lì, lo sapevo bene. Eppure il mio
orgoglio mi impediva di dare la colpa delle mie azioni a qualcun altro, -Ma
l’ho fatto. Non ci sarà sempre qualcuno a cui poter addossare una
responsabilità che è solo mia.-
-E mia.- Protestò. –Dave,
sono stata io a portarti da Johnny se ben ricordi e ho fatto uno sbaglio.-
Scossi la testa, chiudendo gli occhi
pensieroso. –No Kim, tu mi hai solo aiutato come potevi.-
Sarei dovuto rimanere con i Woldrich se
lei non mi avesse aiutato. Nessuno avrebbe creduto alla mia versione dei fatti
dopo quello che era successo…come poteva la parola di un bambino valere
di più della loro?
-Dave se hai paura,- Ignorò la mia
occhiata di fuoco a quella parola, -di un’eventuale vendetta di Johnny,
non ti devi preoccupare, ci parlerò io.- Si sporse in avanti e mi
toccò lieve un braccio.
La scostai infastidito. –Kim se
pensi che io abbia paura di lui, allora non hai proprio capito niente.- Non
aveva capito che non era la paura che mi impediva di mentire, che non era
Johnny a farmi paura. Avevo avuto a che fare con pazzoidi di tutti i generi,
armati e non, Johnny era solo uno dei tanti.
-Devi dirlo Dave, ti prego. Per me,- I
suoi occhi si sciolsero, sembrava stesse trattenendo le lacrime, -Per Allison.-
Strinsi le mani a pugno sentendo il mio
cuore balzare di nuovo.
Mi divorai il labbro nervoso. -Come sta?-
Dio quanto era stato difficile porla quella domanda.
Temevo più di ogni altra cosa
quella risposta, perché avrei sofferto in ogni caso; sia che lei stesse
bene, senza di me, sia che lei stesse
male…per colpa mia.
-Non lo immagini?- Notai una lieve nota di
rimprovero nella sua voce. –Sta malissimo Dave, uno schifo. Vicky mi ha
detto di averla trovata in lacrime nella sua stanza.-
Fissai un punto indefinito del tavolo,
sentendo che ormai il cuore se ne stava andando per conto suo, sarebbe uscito
dal petto di lì a poco.
-Non dici niente?- Sembrava quasi che Kim
stesse prendendo le difese di Allison, mi parlava con un’acidità
senza precedenti.
-Cosa devo dire?!- Sbottai alzando lo
sguardo di scatto. –Che da una parte sto da schifo per la sua sofferenza
e dall’altra…- Digrignai i denti sofferente. –Sono
fottutamente felice perché non mi ha dimenticato?!-
La mia reazione le fece dilatare le
pupille sorpresa. –Allora devi farlo Dave, se vuoi uscire da qui. Metti
da parte l’orgoglio per una buona volta e sii altruista, pensa a me e
Kevin, a lei!-
-Altruista?!-
Chiesi incredulo. –Kim lei merita di meglio cazzo, cosa credi che potrei
fare io…cioè….- Mi presi di nuovo la testa fra le mani,
stavo vaneggiando.
-Ti spaventa anche il dopo vero?- Mi
chiese addolcendosi. –Ti spaventa non sapere che cosa ti aspetta una
volta fuori di qui.-
Non risposi. Avrei voluto obiettare, ma mi
resi immediatamente conto che aveva ragione lei.
Quando alzai lo sguardo incontrando i suoi
occhi, mi sentii una merda. Stava piangendo. Kim stava piangendo! Non
l’avevo mai vista piangere…
-Lei.- Disse semplicemente, passandosi una
mano sotto l’occhio infastidita, stando ben attenta a non far sbavare il
trucco. –Noi.- Sorrise distogliendo lo sguardo. Si stava commuovendo e
odiava che lo notassi. -Ecco che cosa ti aspetta fuori.-
Riflettei sulle sue parole. Loro erano la
mia famiglia, avrei trovato loro fuori ad aspettarmi…
-Devi raccontare dei Woldrich alla
polizia, Dave.-
La guardai come se avesse perso qualche
rotella. –Non mi crederebbero mai.-
-Il padre di Allison sì.-
Insistette testarda.
Inarcai un sopracciglio stranito.
-Figurati, mi odia. Il suo unico desiderio è vedermi alla ghigliottina e
mi va bene che questa non è una prigione del ‘700.-
-Ti ascolterà.- Ribadì
sicura, convincendo anche me per un attimo. –E tu potrai uscire di qui e
condurre una vita normale. Johnny non ti cercherà più, te lo
prometto.- Affermò con aria grave.
Eccola di nuovo con quella frase. Non mi
feci scappare l’occasione per chiederglielo. –Come fai a saperlo?-
Si morse il labbro. –Ci
parlerò io.-
-E perché dovrebbe darti ascolto?-
Non le avrei lasciato cambiare argomento, volevo sapere.
Attese qualche minuto prima di parlare.
–Perché lui…-
Mi protesi in avanti in attesa,
-Lui…?-
-È mio padre.- Le uscì di
getto, con un sospiro.
Sgranai gli occhi sbigottito.
–Tu…lui?Oddio, cosa?!- Johnny aveva una figlia?! Quel Johnny?!
-Esatto è mio padre.- Annuì,
muovendosi sulla sedia inquieta.
-Ma…come è possibile?-
Domandai sconcertato.
Si guardò le unghie per evitare di
incontrare i miei occhi che continuavano a scrutarla. –Un po’ mi
deludi, con tutto l’esercizio che abbiamo fatto…-
Non capii il significato di quella frase
finché non andò avanti a parlare. –Sai com’è,
quando un uomo è attratto da una donna fanno quella cosa meravigliosa
chiamata sesso e Johnny era attratto da mia madre così…-
-Lo so com’è successo!- La
interruppi brusco. –Quello che volevo sapere è…perché
non me l’hai detto?-
Piantò gli occhi sulla guardia,
fingendo disinteresse. –Perché non volevo che ti sentissi in
obbligo…verso di me.- Ammise sospirando appena, prima di tornare a
guardarmi.
-In obbligo?- Non ci stavo capendo niente.
-Già. Johnny ti ha sempre ammirato
e stimato, sei sempre stato il suo preferito e…- Si passò una mano
fra i capelli…imbarazzata…? Lei? Imbarazzata? –Ha sempre
sperato che…noi due…- Lo sguardo che mi lanciò fu molto
più che eloquente.
-Oh.- Fu l’unica risposta cretina
che riuscii a formulare il mio cervello.
Johnny voleva che io e sua figlia stessimo
insieme? Per quello era sempre stato così…gentile con me? Mi
teneva buono come…genero?
-Ho sempre vissuto con mia madre e portato
il cognome del mio patrigno per mascherare la cosa…ma sia io che mia madre
abbiamo sempre saputo chi fosse lui in realtà. Lei era contraria che io
avessi a che fare con lui, ma…è pur sempre mio padre e ha capito
ben presto che non poteva impedirmi di vederlo. Con me si è sempre
comportato bene, sento…di essere amata da lui.- Incrociò le
braccia al petto come se avesse avuto freddo. –Ti ho portato da lui
quella mattina e gli ho chiesto di aiutarti, gli ho fatto capire che tu eri
importante per me.- Si bloccò pensierosa. –Lui ti ha sempre visto
quasi come un suo erede…Degno di stare con me.- All’ultima parola,
la voce si affievolì.
Rimasi in silenzio, non sapendo
minimamente in che modo risponderle.
-Certo che anche tu, sempre nei guai vai a
metterti.- Ironizzò per spezzare la tensione. –Prima vai a
metterti con la figlia del più importante criminale e poi con la figlia
del suo peggior nemico, il capo della polizia.-
-Sono un amante del rischio.- Abbozzai un
sorriso, passandomi una mano fra i capelli.
-Per questo comunque non te l’ho
detto. Ci sarebbe stato più imbarazzo tra di noi se tu lo avessi
saputo.- Riprese, riacquistando la sua calma di sempre.
-Sei una sciocca.- Mormorai scrollando il
capo. –Anche se lo avessi saputo, non sarebbe cambiato niente tra di
noi.- Le diedi un buffetto, facendola sorridere più tranquilla.
-Mi sarei sentito un po’ a disagio
certo…ma solo perché il fatto che Johnny avesse pensato a me come
tuo fidanzato, è per me un onore grandissimo.- Forse sbagliavo a
dirglielo, ma le volevo davvero bene e ci sarei sempre stato per lei, volevo
che lo capisse. –Tu sei una ragazza meravigliosa Kim. E…anche se le
cose sono andate diversamente, io ci sarò sempre e comunque per te
perché ti voglio bene.-
La sua espressione mi bloccò.
Sembrava stesse per strozzarsi. Oddio, avevo detto qualcosa di sbagliato?
–Tutto bene?- Domandai preoccupato.
-Tu…mi…hai detto che mi vuoi
bene?!- Boccheggiò muovendo velocemente le mani per farsi aria.
Aggrottai la fronte. –Sì, che
c’è di strano?- Non capivo il perché di tutta quella
sorpresa. Lo sapeva già, no?
-Allison ti ha cambiato veramente in
meglio.- Constatò con gli occhi che le brillavano di gioia. –Non
me lo avevi mai detto.-
Veramente? Feci mente locale e…oh
cazzo, in effetti non glielo avevo mai detto davvero.
-Una volta ti ho detto che ti volevo bene
mentre giocavi alla Play Station.- Mi ricordò divertita. –E tu mi
hai risposto “Ah-ah”, limitandoti ad annuire.-
-Per forza, stavo giocando alla Play,
manco ti stavo ascoltando probabilmente.- Considerai ridacchiando.
-Ah grazie tante.- Bofonchiò
alzando gli occhi al cielo.
Il tipo che ci controllava ci fece segno
che il tempo delle visite era finito.
-Ti auguro davvero di trovare un ragazzo
che ti faccia innamorare e che ti meriti.- Dissi alzandomi. –Magari
Kevin.- Sghignazzai.
-Sparati.- Borbottò minacciosa
socchiudendo gli occhi.
-Non ho una pistola.- Feci spallucce
fintamente dispiaciuto.
–Te ne farò avere una al
più presto.- Annuì convinta, aggrottando la fronte non appena la
abbracciai.
-David Bellick che mi abbraccia? David
Bellick che mostra affetto per qualcuno?- Aggiunse senza lasciarmi il tempo di
rispondere alla sua gentile offerta precedente. –Credevo di veder
nevicare all’Inferno prima.- Rise, facendomi sbuffare infastidito.
-Hai intenzione di finirla?- Domandai
retoricamente.
-No.- Replicò allegra, prima di
aggiungere più seria. –Dave ti prego, rifletti su quello che ti ho
detto. Per noi, che ti aspettiamo
fuori.-
Annuii sciogliendo l’abbraccio. Ci
avrei pensato, per loro.
-Ci vediamo fuori.- Sorrise, salutandomi
con la mano e dirigendosi verso il tizio che la stava aspettando.
Ci
vediamo fuori. Ripensare a quelle parole mi fece bene.
Forse, ci saremo davvero visti fuori di lì.
*To be continued*
Ed eccomi qua…di nuovo xD Più
vado avanti con i capitoli e meno mi piacciono boh… forse sarà
perché ho sempre più paura di deludere le vostre
aspettative…e con questo capitolo l’ho già fatto lo so
>.< Lo trovo…confusionale…Il discorso fra Dave e Kim è
sciocco a mio parere…così come quello fra lei ed Allie…ho
rovinato tutta la mia schifezza di storia con un capitolo che peggio di
così proprio…
Basta, avete ragione, la finisco di
assillarvi xD
Dunque, per sbaglio come spoiler nello
scorso capitolo vi ho messo un pezzo del capitolo 23 invece che di
questo…sono distratta e mezza rimbambita sì…ù_ù
Parlando di questo capitolo, ci saranno di
sicuro tantissime imperfezioni; non essendo mai stata in prigione (xD) e non
avendo la minima idea di come funziona la legge in America, di sicuro
avrò sbagliato qualcosa xP
Ma, a parte questo, come avete trovato
questo capitolo? Mark ha avuto la sua lezione, so che molte di voi avrebbero
voluto che venisse conciato ancora peggio, ma ho dovuto controllarmi xD
Ah, avevo detto la prima volta che avevo
postato un pov diverso, quello di Kim mi sembra, che ogni personaggio avrebbe
avuto un solo pov per farsi conoscere. Una mia amica c’è
rimasta male per il mancato inserimento della scena in cui Mark viene
malmenato…voleva “assistere” in prima persona dal pov di
Kevin ma è già presente nella storia xD
Però, dato che tutti hanno avuto un
loro momento di gloria con un pov tranne Mark, è probabile che la scena
la inserisca lo stesso con un suo pov nel prossimo, sempre che vi interessi
leggerla (e che io sia in grado di scriverla decentemente…)^^ Mah, vedrò
=)
Dimenticavo le parti più importanti
del capitolo… Molte di voi l’avevano già intuito che Kim
fosse la figlia di Johnny ;P E a proposito della sua storia, se qualcosa non vi
convince ditelo pure che provvederò a farla spiegare da lei stessa
aggiungendo magari un altro suo pov se necessario =)
Poi…il discorso fra Allie e suo
padre? Forse è stato un po’ troppo semplice convincerlo direte voi
e avete ragione lo so…però la frase “Gli devi la mia
vita” di Allison è stata molto rilevante, già con quella
lui ha iniziato a rifletterci su. Non si fida di Dave, ma della figlia…
oltretutto lei è scappata di casa già una volta, lui ha tenuto
conto anche di quello…
Beh, per qualsiasi domanda/critica io sono
sempre qui =)
Infine:
-Ringrazio immensamente le 18 meravigliose ragazze che hanno
recensito lo scorso capitolo:
-Un GRAZIE immenso a DarkSwan e pinklady1986 per aver votato la mia storia al concorso di efp*___* Sono
felicissima che i miei personaggi vi siano piaciuti così tanto!
-E…ok, adesso piango sul serio, GRAZIE INFINITE a
pinklady1986 per aver segnalato questa storia all’amministrazione per le
scelte*_____* GRAZIE, non avrei mai pensato che la mia storia potesse arrivare
a piacere così tanto**
Vi mando un immenso bacione,
alla prossima settimana, Bec :D
Detto questo,
vi ricordo:
-Il blog, dove ho già postato
le schede dei personaggi e l’inizio del capitolo 23 ;)
-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche
hanno creato per la mia storia e dove posterò l’inizio del cap 23
più qualche altro spoiler :D
Iscriversi a
forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere
chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo
qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^
Dimenticavo,
per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione
Welcome =)
-Lei
sarebbe disposto ad aiutare me- Calcò sull’ultima parola
incredulo, -per…sua figlia?- Domandò credendo -lo si capiva dalla
sua espressione- di aver capito male.
-Esatto.
Ma ad una condizione.-
Lo
guardai sorpresa. Quale condizione? Di quella non ne avevamo parlato!
David
rialzò subito la guardia e i suoi occhi scrutarono mio padre con
diffidenza.
-Quale?-
Mio
padre fece un respiro profondo e lo osservò intensamente per qualche
secondo.
-Voglio
che tu mi parli di te.-
*Riposte recensioni*
mary96twilight:
Ciao!!!^^ Ti ringrazio tantissimo per il tuo complimento, sono
contentissima di essere riuscita ad emozionarti con la scena fra Allie e
Dave=) è stata molto
difficile da scrivere, quindi è una grandissima soddisfazione sapere che
ti è piaciuta, grazie! :D
Un bacione grande, spero che anche questo
cap ti sia piaciuto, Bec
Lucy_Scamorosina:
Ciao Lucia!!! :D Sono sempre felicissima di avere pareri da
nuove lettrici*_* è una grandissima soddisfazione per me sapere che i
miei personaggi ti abbiano colpito così tanto! =D
Ti ringrazio infinitamente per i
complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto^^
Un bacione grande, al prossimo cap, Bec
Sabry87:
Ciao tesoro!!! Sono contenta che a Pasqua sia andato tutto
bene! :D
Eh già, la storia di Vicky era
abbastanza triste…=( Mi fa piacere comunque che ti sia piaciuta ;D
Spero che anche questo cap non ti abbia
delusa! Grazie mille per la recensione, un bacio grandissimo, Bec
kiki_SeM:
Ciao!!! :D Mi fa piacere che la storia fra Vicky e Kevin ti sia
piaciuta, è stato difficile per me immaginarla, quindi è una
grande soddisfazione sapere che è stata apprezzata! :D
In questo capitolo qualcosina inizia a
smuoversi…spero tu abbia rivalutato il padre di Allie, come hai visto non
è così cattivo ;D
Un bacione grande, grazie mille per la
recensione, Bec
freyja:
Ciao!!! Ti ringrazio tantissimo per le tue parole e per i
complimenti sul titolo! Quando devo trovare titoli decenti di solito la mia fantasia
scarseggia ancora di più =D
Il tuo discorso sulla coerenza del
carattere di Allison mi ha resa felicissima, uno dei miei problemi principali
è proprio quello di riuscire a mantenere il carattere di partenza del
personaggio!
Beh sì hai proprio ragione, una
reazione fredda da parte sua credo avrebbe deluso di più :P
Eh già, Dave mette da parte la sua
di felicità per il bene di Allison, solo che lei non ci casca come
quella pera cotta di Bella ù_ù
La frase sul “taglio netto”
era proprio un omaggio a Edward che io adoro! Tranne in Eclipse in cui l’avrei
volentieri preso a calci; avrei voluto vederlo più geloso e combattivo
per la storia di Jacob, ma va beh, a Ed si perdona tutto xD
Sono davvero contenta che ti sia piaciuta
anche la storia di Vic! Volevo che fosse demenziale (come Vic e Kev), ma anche
triste…
Ti assicuro che la tua recensione non
è affatto uno sproloquio, semmai i miei ringraziamenti lo sono! :D
Un bacione grande, grazie mille davvero
per la recensione, Bec
__piccola_stella_senza_cielo__:
Ciao cara!!! Sono davvero felicissima di non averti delusa con
lo scorso capitolo! Ho sempre paura di rovinare tutta la storia con un capitolo
scritto male >.<
Vic ha avuto una storia davvero triste con
Kevin sì…vedrai come andranno poi le cose fra loro più
avanti^^
Come vedi in questo capitolo il padre di
Allison già si sta lasciando convincere dalla figlia, ma la vera svolta
ci sarà nel prossimo capitolo ;D
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto, grazie mille per la recensione, Bec
silvietta_in
love 4ever: Ciao tesoro!!! Sono contentissima che lo
scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto da farti emozionare*_*
Eh già, lui ha provato ad
allontanarla, ma non ha funzionato, Allie è sveglia ;)
In questo capitolo le cose già un
po’ iniziano a smuoversi =) Spero che ti sia piaciuto!
Grazie mille per la recensione, un bacione
grandissimo, Bec
sbrodolina:
Ciao Manu!!! Oddio…ok, adesso mi commuovo
sì…addirittura mi definisci la più brava del sito???*_* Ti
ringrazio tantissimo per questo immenso complimento che accetto entusiasta, ma
che comunque sento proprio di non meritarmi =) Ci sono migliaia di ragazze
centomila volte più brave di me…>.<
Di Nicholas Sparks ho un libro qua in
libreria pronto per essere letto, ho sentito dire da tantissime ragazze che
è bravissimo, quindi di nuovo per me è un onore grandissimo che
tu mi abbia paragonato a lui*_*
Ci sarà un seguito per Kidnapped
sì, ma comunque qualcosa di diverso rispetto a questa storia ci
sarà...i protagonisti saranno sempre gli stessi però tranquilla
;)
Sono davvero felicissima che la reazione
di Allie ti abbia fatto emozionare così tanto**
La storia di Vic l’ho inventata
più avanti rispetto alla prima volta che viene nominata e ad essere
sincera anche io immaginavo che prima avesse conosciuto Kevin…poi
però ho cambiato idea e ho modificato :P
Le emozioni di Dave sono state
difficilissimi da descrivere per me e non immagini quanto sia stata contenta di
leggere le tue parole, grazie^^
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto…=D Grazie infinite per la recensione carissima, un bacione
grande, Bec
cussolettapink:
Ciao!!! Sono contentissima di averti fatto emozionare con lo
scorso capitolo! Il pezzo alla centrale è stato difficile da scrivere,
quindi mi fa piacere che tu l’abbia apprezzato!
In questo capitolo qualcosa inizia a
smuoversi…spero davvero che ti sia piaciuto! :D
Un bacione grande, grazie mille per la
recensione, Bec
___Yuki___:
Ciao carissima!!! :D Come al solito le tue recensioni sono come
la manna dal cielo*-* Mi ha fatto piacerissimo leggere la tua osservazione su
Dave e sulla reazione di Allison. In effetti l’ho fatta reagire in modo
diverso proprio perché volevo si intuisse la sua forza d’animo,
nonostante il rifiuto di Dave…e anche perché –ok lo ammetto
xD- ho odiato Bella per il suo cascarci da pera cotta quando Edward la respinge
in NM! Cioè, forse solo per me non so, ma era palese che lui lo stesse
dicendo apposta!
Hai proprio ragione su Dave, alla fine
è solo un bambino cresciuto troppo in fretta e rimane comunque un
ragazzo di soli diciassette anni la cui vita (wow, oggi mi sento poetica xD)
è stata rovinata…per lui è stato un duro colpo, un altro duro colpo. E alla fine sta ancora
facendo l’errore di tenersi tutto dentro; rabbia, dolore, angoscia…
Beh la situazione ho cercato di
gestirla…ma non credo di aver fatto un buon lavoro! xD Ci sono di sicuro molti
errori, soprattutto dal punto di vista legale visto che non so molto bene come
funzioni la legge in America… Spero sia in questo capitolo che nei
prossimi di non aver scritto ca…volate xP
E per quanto riguarda Kim…mi sembra
di ricordare che tu ci avessi proprio azzeccato…. Solo che non potevo
confermare ;D
Per quanto riguarda Vic e Kevin…mah,
mai dire mai…deve ancora arrivare il pov di Angela, vedrai poi come
andranno le cose in questo triangoletto ;)
La storia della maglietta ce l’ho in
mente dalla prima volta che ho nominato Vic** Demenziale al punto giusto per
due soggetti come Kevin e Vicky xD
Non sono assolutamente d’accordo con
il tuo ultimo commento sullo charme delle tue recensioni cara, che rimangono
impeccabilmente perfette ;D
Un bacione grandissimo, grazie mille per
tutti i tuoi meravigliosi complimenti, Bec =D
Punk936:
Ciao Gio!!! Non so se sentirmi in colpa o essere felice per
averti fatto piangere xD Beh mi spiace di averti rattristata, ma mi fa piacere
che tu sia riuscita ad immedesimarti così tanto! :D
Sono contentissima che la reazione di
Allison ti sia piaciuta*_* Ti dirò…forse anche io avrei reagito da
depressa-scansafatiche…anzi, togliamo il forse…Ma che non si dica
in giro!!! xD
Dave è stato molto coraggioso a
parlarle così sì, ma anche piuttosto stupido; stava praticamente
voltando le spalle all’unica cosa che gli desse un motivo per
sopravvivere lì dentro…u.u
Mi fa piacere che la storia di Vic ti sia
piaciuta! In effetti gli indizi che avevo lasciato negli altri capitoli lasciavano
ad intendere che tra lei e Dave si fosse trattato solo di una notte e
via…invece i due si son divertiti di più xD
La storia della maglietta è stata
piuttosto demenziale, così come i due soggetti che la volevano
però! :D Alla fine sarebbe comunque finita a Dave quella maglietta,
quindi hanno fatto un sacco di storie per niente, poveretti xD
Ti ringrazio tantissimo per i complimenti
cara, spero che questo capitolo ti sia piaciuto!
Un bacione grande, Bec
piccolinainnamora:
Ciao tesoro!!! Sono davvero felicissima che tu ti sia
emozionata così tanto lo scorso capitolo*_* Significa che per una volta
sono riuscita a descrivere bene i sentimenti dei personaggi!**
Allison non si arrende facilmente come hai
visto da questo cap ;) Ci vuole ben altro per farle gettare la spugna, non
farà lo stesso errore di Vic...
Il padre di Allison un po’ si
è riscattato in questo capitolo, che ne pensi? Merita ancora di essere
odiato? :P
Il massacro di Mark c’è stato
sì e Kevin non ci è andato tanto leggero visto che il
“poveretto” non riusciva nemmeno a reggersi in piedi ;D
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto,
un bacione grandissimo, grazie mille per la recensione! Bec
lilyjuve:
Ciao Lily!!! Oddio…se mi dici così vado in panico
per la contentezza (non è normale lo so xD)*_* Il fatto che questa
storia ti stia prendendo così tanto per me è una gioia
grandissima, non so cosa dire se non uno dei miei soliti banali GRAZIE*_*
Quando si tratta di ringraziare divento monotona >.<
Ti ringrazio infinitamente per le tue
parole sull’incontro fra Allie e Dave** Hai proprio ragione, anche io
avrei reagito diversamente in un momento del genere, ci sarei rimasta molto
male…
Mi fa piacere che ti sia piaciuta la
storia di Vic! È stato difficile trovarne una abbastanza demenziale in
linea con la comicità di Vicky e Kevin xD
Fra non molto arriverà anche la
versione di Angela e sono curiosa di sapere cosa ne penserai :D
Oddio mi dispiace davvero tantissimo per
quel vostro amico…ç___ç ci son rimasta malissimo come ho
letto, posso solo immaginare il dolore dei suoi cari…se non altro,
l’unica cosa che tira un po’ su in queste situazioni, è il
pensare che ha smesso di soffrire per la sua malattia…=’(
Mi dispiace tanto di averti rattristata
con il dialogo fra Lily e Dave…=(
Ti ringrazio davvero per tutti i tuoi
complimenti cara, un bacione grandissimo, Bec
pirilla88:
Ciao Vale!!! Non ti devi assolutamente preoccupare se non sei
riuscita a recensire lo scorso capitolo, so benissimo che ci sono tantissime
altre cose da fare :D
Sono contenta di averti fatto emozionare
con l’incontro fra Allie e Dave…come hai visto già da questo
cap, le cose inizieranno a sistemarsi =)
Mi fa piacere anche che la storia di Vic
sia stata apprezzata! :D Presto avrai anche la versione di Angie ;D
Ti ringrazio davvero tantissimo per i tuoi
complimenti, un bacione grande, Bec
DarkSwan:
Ciao!!! Innanzitutto ti ringrazio tantissimo per aver votato la
mia storia, sei stata davvero carinissima, GRAZIE!!! :D
Sono davvero contentissima che la mia
storia ti stia piacendo!
Lily si sta dando da fare per liberare
Dave e già qualcosina è riuscita ad ottenere ;D
Mi fa piacere che lo scorso capitolo ti
sia piaciuto così tanto da farti emozionare! =)
Grazie mille per la recensione e per i
complimenti, un bacione grande, Bec
Cate1994:
Ciao!!! Sono davvero felicissima che tu sia riuscita ad
immedesimarti così tanto nei miei personaggi!!!*_*
Tu ringrazi me per la storia, ma sono io a
dover ringraziare te per le tue parole ;D
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto, un bacione grande, Bec
selena_14:
Ciao!!! Eh sì, Dave ed Allie hanno fatto tantissima
tenerezza anche a me**
Il padre di Allie un po’ si è
riscattato in questo capitolo dai :D Che ne pensi?
Non ti preoccupare per la recensione,
è carinissima anche se mini! :D
Un bacione grande, grazie mille per aver
recensito, Bec
Bella_kristen:
Ciao carissima!!! :D Ti ringrazio per le tue parole, sei sempre
gentilissima a farmi tutti questi complimenti**
Il capitolo mi deludeva perché mi
sembrava vuoto…e scritto male >.< ma sono io che sono mooolto
noiosa a volte, lo so ;P
Sono davvero contentissima che
l’incontro fra Allie e Dave ti abbia emozionato** Se devo essere sincera
nemmeno io penso che avrei reagito così bene, ci sarei rimasta male e avrei
sofferto molto dopo il rifiuto di Dave…>.< Fortunatamente come hai
detto tu lei è tenace e non si è persa d’animo nemmeno in
questo capitolo ;D
Mi fa piacerissimo che la storia fra Vic e
Kev ti abbia fatto divertire! In effetti era un po’ comica, adatta ai due
soggetti xD
Il pov di Angie arriverà presto e
sono davvero curiosa di sapere che cosa ne penserai =D
Dave sta soffrendo molto
sì…soprattutto perché è combattuto fra la voglia di
respingerla per il bene di lei e la voglia di andare avanti a stare con lei,
nonostante la situazione…
Mark ha avuto la sua lezione, non riusciva
neanche a reggersi in piedi dopo l’”incontro” con Kevin e gli
altri xD
Sì ho in programma di scrivere un
seguito, ma non so cosa ne verrà fuori :P
Ti ringrazio tantissimo per la recensione,
un bacione grandissimo, Bec
Ringrazio infine le 147
meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non
commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 130 persone che l’hanno inserita tra le seguite
(vi adoro, grazie^^), le mitiche 10 persone che
l’hanno inserita fra quelle da ricordare e le 40
ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro
autori preferiti, grazie*_*
Capitolo 23 *** Inspection at Woldrich's home (Ispezione in casa Woldrich) ***
Capitolo 23: Inspection at Woldrich’s home (Ispezione in casa
Woldrich)
Capitolo 23: Inspection at Woldrich’s
home (Ispezione in casa Woldrich)
Allison’s pov
Camminavo avanti e indietro nell’ufficio di mio padre più nervosa di un
leone in gabbia.
Presto ci sarebbe stato il confronto. Il
confronto fra lui e Dave e speravo sarebbe
andato tutto bene.
Mio padre aveva promesso di fare il
possibile per cooperare, a patto che anche Davecollaborasse quanto più possibile con la polizia. E io speravo davvero che Kim fosse riuscita a farlo
ragionare.
Quando lo vidi entrare da quella porta il cuore mi si bloccò per poi riprendere alla
velocità della luce i suoi battiti.
Era bellissimo,
come sempre.
Indossava una banalissima divisa blu,
eppure a lui stava in modo divino. I capelli erano spettinati, il viso stanco,
ma lo sguardo sempre e comunque freddo. Mi sembrava
dimagrito, ma non ne ero certa, ero troppo prossima ad
una crisi di pianto per capire se lo fosse o no.
Stavo morendo dalla voglia di correre ad abbracciarlo.
Forse era da ninfomane come cosa, ma avrei fatto
l’amore anche lì, subito, con lui se non ci fosse stato mio padre.
Mi mancavano le sue braccia, mi mancavano i suoi baci roventi, mi mancava ogni
singola cosa di lui… Lo volevo da star male.
-David.- La voce quasi amichevole di mio padre
mi distrasse dai miei pensieri per nulla casti.
In
risposta Dave fece un cenno indifferente con la
testa, evitando accuratamente di guardarmi.
Non capivo il perché di quel suo
atteggiamento così scostante, mi faceva male e basta…
-Siediti.- Apprezzavo il tentativo di mio
padre di essere gentile, gli avrei stampato un bacio
sulla guancia più tardi per ringraziarlo.
David spostò i suoi occhi sulla
sedia e la osservò indeciso per qualche secondo. Fortunatamente, decise
di fare come gli aveva chiesto mio padre e si sedette.
Mio padre annuì piano fra sé
e sé, come in cerca delle parole più adatte da usare.
-Se hai intenzione di dire
che Johnny Rydell ti ha costretto di fare quello che
hai fatto contro la tua volontà…sappi che hai il mio appoggio.-
Disse tutto d’un fiato, facendo assumere un’espressione scettica a Dave.
-Perché?-
Chiese lui, non riuscendo a trattenere un tono curioso e sorpreso di voce.
Mio padre mi guardò e lui, suo
malgrado, dovette farlo a sua volta. I suoi occhi quasi mi guardavano attraverso, come se non mi
vedessero.
-Per mia figlia.- Riportò il suo
sguardo sul ragazzo che gli stava davanti, sempre mantenendo un’aria
seria e solenne.
-Lei sarebbe
disposto ad aiutare me- Calcò sull’ultima parola incredulo, -per…sua
figlia?- Domandò credendo -lo si capiva dalla sua espressione- di aver
capito male.
-Esatto. Ma ad
una condizione.-
Lo guardai sorpresa. Quale condizione? Di quella non ne avevamo parlato!
David rialzò subito la guardia e i
suoi occhi scrutarono mio padre con diffidenza.
-Quale?-
Mio padre fece un respiro profondo e lo
osservò intensamente per qualche secondo.
-Voglio che tu mi parli di te.-
Coooosa?!
Spalancai la bocca sbalordita e lo stesso
fece Dave che guardava stralunato l’uomo
davanti a sé.
-I-in
che senso?- Chiese un po’ spiazzato.
-Parlami di quello che vuoi. Di quello che
è successo con i tuoi genitori, del tuo rapporto con loro, del tuo andamento
scolastico quando andavi a scuola…mi piacerebbe
conoscerti.-
Guardai attentamente mio padre che
sembrava essere serissimo; non lo avevo mai visto così interessato a
niente, nemmeno alle partite di baseball in tv!
Dave
ghignò scuotendo la testa ancora un po’ stranito. –Mi sa che
lei ha qualche rotella fuori posto.- Fece per alzarsi
e in un attimo, senza che potessi controllare i miei piedi, fui dietro di lui
per bloccarlo.
Non appena si girò, si
ritrovò appena a pochi centimetri da me e lo vidi sobbalzare colto alla
sprovvista. Sapevo però che non era dovuto solo
a quello la sua reazione. Da così vicino ero riuscita a vedere il suo
sguardo distaccato cedere per un attimo come mi aveva vista. E
quello mi era bastato.
-Ti prego.- Dissi
d’istinto senza pensarci. –Fallo per me, se davvero mi ami.- Per un attimo la sicurezza di quell’ultima
frase vacillò.
E se lui non mi amasse? E se a lui non importasse più niente di me?
Perché
non capiva che senza di lui io non riuscivo a stare? –Mi sono impegnata
tanto per convincere mio padre…- Bisbigliai a bassa voce, pur sapendo che
mio padre sarebbe riuscito a sentirmi lo stesso. –Per averti di nuovo. Ti
prego, non mandare tutto all’aria.-
Forse era solo una mia impressione, ma mi
sembrò che stesse trattenendo il respiro.
Le sue mani si strinsero a pugno con forza
e gli occhi si chiusero nel momento in cui sospirò.
Era bellissimo. Ogni movimento che faceva mi ipnotizzava completamente.
Mio padre, intanto, attendeva tranquillo
dietro la scrivania e ci osservava, in modo tutt’altro
che seccato, da spettatore esterno alla vicenda.
Dave
riaprì gli occhi e mi fissò per qualche secondo con uno sguardo
indecifrabile.
-Non ho mai avuto un buon rapporto con Lois e GregWoldrich.-
La sua voce mi fece sussultare e dovetti passarmi una
mano sugli occhi per impedirmi di piangere dalla gioia.
Grazie.
-Mi hanno adottato dopo la morte dei miei
veri genitori in un incidente.-Si girò e guardò in
faccia mio padre che ascoltava silenzioso.
-Dal punto di vista legale sono loro figlio a tutti gli effetti, porto il loro cognome
purtroppo.- Era impossibile non notare la nota di rabbia nel suo tono di voce.
–Ho scoperto di essere stato adottato a dodici anni,
per caso.- Dave si sedette di nuovo sulla
sedia, alzando coraggioso lo sguardo.
-Come?- Domandò mio padre
interessato. Non aveva un fascicolo davanti, non stava scrivendo niente, stava solo ascoltando
e quello significava davvero tanto per me.
-Per via di alcune
foto.- Rispose sovrappensiero, come se si stesse
rivedendo la scena davanti. Rizzai le orecchie; quella parte a me mancava.
-Le foto del mio battesimo.- Sbatté
più volte le palpebre mentre ricordava.
–In alcune di quelle foto ero in braccio ai Woldrich,
in altre ai miei veri genitori.-
-Si conoscevano?- Lo
interruppe un attimo mio padre.
Dave
annuì. –Sì, loro mi hanno detto
che erano degli amici.- Ogni volta che finiva una frase, faceva dei respiri
profondi come per calmarsi. Sapevo che parlare di quella faccenda lo faceva
star male.
-Mi sono accorto per caso una mattina, di
una dedica dietro ad una di quelle foto. Avevo litigato con i Woldrich e arrabbiato me ne ero
andato in soffitta. Ho iniziato a strappare tutte le foto del battesimo
dall’album per ripicca e dietro ad una di quelle…- Fece una pausa. –C’era la dedica dei miei veri
genitori.- Sorrise abbassando lo sguardo sulle sue braccia incrociate al petto.
–Al nostro
piccolo Miky, mamma e papà. Famiglia Bellick,
14 giugno 1992.- Citò a memoria.
Un brivido mi percosse la schiena mentre immaginavo i signori Bellick
scrivere quella dedica al loro bambino, immaginando di vederlo crescere davanti
ai loro occhi.
-Poi cos’è
successo?- La voce di mio padre sembrava sempre meno professionale e
più confidenziale.
-Ho chiesto a loro delle spiegazioni. Non
mi hanno voluto dire la verità, sono stati
vaghi.- Si mise più comodo sulla sedia, distendendo le gambe. –Ma più o meno io avevo già capito. Ho fatto delle
ricerche su Google su di loro, sui Bellick.-
Sussultai. Anche
io quando avevo voluto rintracciarlo lo avevo fatto. Ma
David Bellick non mi aveva dato nessun
risultato…semplicemente perché non esisteva, esisteva MichaelBellick.
-Ho scoperto che sono morti in un incidente
aereo. Stavano andando in luna di miele su un jet
privato, precipitato in mare. Le informazioni sono piuttosto vecchie comunque, alcuni articoli mi davano per morto in mare con
loro, nonostante il corpo del loro figlioletto di cinque mesi non fosse mai stato
ritrovato.-
Di nuovo mi venne la pelle d’oca e
mi sembrò di vedere anche mio padre inorridire. Come potevano scrivere
cose del genere senza esserne certi?
-Altri menzionavano ad un’adozione,
ma in nessun articolo veniva nominata la famiglia Woldrich, probabilmente avevano celato bene la cosa….usando i soldi a cui avevano avuto accesso adottandomi
forse…- Nonostante sembrasse tranquillo mentre raccontava, si vedeva che
in realtà era rigido e nervoso. Avrei voluto abbracciarlo, stringergli
la mano per sostenerlo, ma non volevo comunque dare un
motivo di fastidio a mio padre.
-Negli articoli dicevano
che un motore del jet, probabilmente già difettoso prima della partenza,
fosse scoppiato all’improvviso.- Chiuse gli occhi, massaggiandosi le
tempie. –Il jet ritrovato era dei Woldrich.-
Il sangue mi si gelò nelle vene nel
sentire quelle parole. Li avevano uccisi. Quei bastardi avevano manomesso il
motore apposta per fare in modo che l’aereo precipitasse…!
-Come lo sai?- Mio padre
sembrava quasi più sconvolto di me.
-Quel jet lo usavano da giovani
per viaggiare, lo avevo visto in molte loro foto. Poco prima della
partenza dei miei genitori, Greg lo aveva intestato
al mio vero padre. Doveva essere un regalo di nozze, invece era solo un modo
per coprirsi e fare in modo che non uscisse il suo
nome.-
Deglutii sentendo un nodo insopportabile
all’altezza della gola.
Le sue nocche ormai erano bianche da
quanto stava stringendo con forza le mani.
-Quando
li ho accusati di aver manomesso quel motore, non hanno negato. Avrebbero
potuto depistarmi a parole, ma sapevano benissimo che io ero comunque
libero di spifferare tutto a chiunque.- Si morse il labbro con la stessa forza
impiegata per stritolarsi le mani. –Così quando mi sono girato per
andarmene in camera mia…lui mi ha afferrato per i capelli…- Il suo
sguardo si accese improvvisamente di odio, -Ho cercato
di dimenarmi per liberarmi, ma lui ha preso dal cassetto della cucina un
coltello e nella colluttazione…- Si sfiorò la mano destra con la
sinistra e notai solo in quel momento la cicatrice lunga e sottile che partiva
dalle nocche ed arrivava fino al polso. La
ferita di una lama. Non me ne ero mai
accorta…
-Mi ha buttato a terra.-
Continuò con un tono di voce incolore. –E
mi ha puntato il coltello alla gola.- Forse era solo una mia impressione, ma la
sua voce tremò appena sull’ultima parola.
A quel punto non potei più
trattenermi e mi diressi verso di lui. Gli rimasi semplicemente vicino, senza
far niente, ma volevo che capisse che ero lì per lui.
Mio padre fece finta di non vedere il mio
spostamento e chiese, quasi toccato, di continuare. –Se
te la senti.- Precisò.
Dave
annuì, iniziando a giocare nervoso con un braccialetto di gomma nero che
aveva al polso. –Lois lo fermò. Disse che non ne valeva la pena.- Fissò lo sguardo su
un punto impreciso della scrivania. –Da quando avevo chiesto dei miei
veri genitori, lei per sicurezza aveva iniziato a dire in giro che avevo
qualche problema…psicologico. Voleva essere sicura che se avessi parlato,
nessuno mi avrebbe creduto. Voleva che si pensasse che
fossi pazzo.-
Mi inginocchiai
e presi con cautela la sua mano sinistra, abbandonata sulla gamba.
Non mi sembrava vero dopo tutto quel tempo
di poterlo di nuovo toccare, di sentire il contatto piacevole con la sua pelle.
Lui sorrise senza guardarmi e si
limitò ad intrecciare le sue dita con le mie.
-Mi chiusero nello scantinato e rimasi
lì per qualche giorno. Ci impiegai non so
quanto tempo per riuscire a scassinare la serratura. Greg
ci teneva la cassetta degli attrezzi lì dentro, così afferrai il
primo cacciavite che mi capitò in mano. Cercai prima di rompere il vetro
della finestrella che c’era, ma era troppo spesso e finii con il
raschiarlo e basta.- La stretta sulla mia mano si attenuò di poco.
–Alla fine, dopo parecchi tentativi, riuscii ad aprire la porta. Loro non
erano in casa fortunatamente per me. Ho corso a piedi
per i campi presenti intorno alla villa, fino ad arrivare in città, a
notte inoltrata.-
Il resto della storia la conoscevo. Era andato da Kimberly
e non avrei mai smesso di ringraziarla mentalmente per
averlo aiutato.
-Sono andato
da…una persona.- Puntò lo sguardo sul
pavimento. Non voleva coinvolgerla evidentemente. –E
ho passato la notte lì.- Concluse con un sospiro.
-Perché
non ne hai parlato con la polizia?- Chiese mio padre un po’ risentito.
-Avevo…paura.-
Sembrò costargli uno sforzo immenso ammetterlo.
-Ero sicuro che nessuno avrebbe creduto alle parole di un dodicenne ritenuto
pazzo. Non volevo più avere niente a che fare con i Woldrich
poi.-
Mio padre annuì, piuttosto
comprensivo a giudicare dalla sua espressione.
-Ascolta, loro non sanno che ti abbiamo
preso.- Lo guardammo entrambi sorpresi a quella
rivelazione. Dave aveva richiesto che i Woldrich non lo venissero a sapere certo, ma non pensavo
mio padre gli avesse dato ascolto… –Avevo
intuito che ci fosse qualcosa di strano in questa faccenda, per questo non li
ho avvisati.- Tirò fuori un quadernino ed una
penna. -Sapresti darmi qualche indizio che potrebbe aiutare la polizia a
condannarli?- Domandò riassumendo il suo solito
tono professionale.
Dave
ci pensò su, tracciando cerchi immaginari sulla mia mano con il pollice.
-È passato tanto tempo…avranno di sicuro nascosto tutto.-
Mio padre annuì serio, alzandosi.
–Ci occuperemo immediatamente della faccenda, nel frattempo sono costretto a farti ritornare in cella.- Quasi mi
sembrò di vederlo dispiaciuto.
La stretta sulla mia mano aumentò
di poco. –Va bene.- Che bravo attore che era.
Si alzò, senza mollarmi la mano, e
seguì mio padre verso l’uscita.
-Papà…- Dissi con voce
flebile, bloccando entrambi. –Puoi lasciarci due minuti?-
Lui ci squadrò per un attimo e la
sua risposta mi sorprese non poco. –D’accordo. Qui fuori ci sono Kirk e Johnatan, appena avete
finito ci penseranno loro a David.-
L’aveva chiamato per nome e non ci
aveva messo un minimo di disprezzo nel pronunciarlo.
Annuii guardandolo piena di gratitudine
prima di dedicarmi a Dave.
Lo abbracciai di impulso,
non riuscendo più a sopportare tutta quella distanza fra di noi. A differenza
della volta precedente, la sua reazione arrivò subito e più
coinvolta.
-Mi dispiace.- Fu
l’unica patetica frase che mi uscì. –Per tutto. Per il fatto
che tu sia qui, per quello che hai passato, per averci messo così
tanto tempo a convincere mio padre…-
La sua presa diventò ancora
più forte, eppure non mi faceva per niente male…o forse ero io che
non sentivo nessun dolore fisico da quel punto di vista, perché
l’unico dolore per me sarebbe stato separarmi da lui.
-Avrei voluto
esserci io al posto di Kimberly quella sera.-
Continuai con voce roca. –Avrei voluto
esserci io ad abbracciarti e a sostenerti.- Le mie mani si aggrapparono
con forza alla sua maglietta. –Ma c’era
lei con te e sono contenta lo stesso perché so che non sei rimasto da
solo.- Continuava a restare in silenzio, ma sentivo il suo respiro accelerato
sul mio collo. –A me è andata bene comunque…tu
ora sei nella mia vita e non potrei chiedere niente di meglio.- Gli passai una
mano fra i capelli, accarezzandoglieli e mi sembrò di sentirlo rabbrividire.
–Forse è egoistico da parte mia pensare a questo…visto che
io non ho fatto altro che metterti nei guai.-
-Non dire stronzate.-
Mi interruppe a metà della parola
“guai”.
-Tu non ti rendi conto di quello che
dici…- Pensavo si stesse arrabbiando, invece lo
sentii sorridere. –Se fossi stato arrestato qualche tempo fa…non sarei riuscito a sopravvivere nemmeno un giorno in
questo posto…e non per la paura o cazzate del
genere.- Mi baciò sul collo, spostando poi le labbra all’orecchio.
La mia schiena ebbe un fremito a quel contatto…
-Se riesco a stare in questa merda di posto
adesso…è solo perché sono un idiota. È solo
perché inconsciamente continuo a sperare
di uscire di qui e di rivederti. È questa
l’unica cosa che mi dà forza.-
Sorrisi mentre
le mie guance venivano pian piano rigate di lacrime.
Le sue parole erano quanto di più bello potesse
dirmi.
-Continua a sperare
allora…perché tu uscirai di qui.-
Promisi, soffocando un singhiozzo ingombrante.
Si distanziò di poco e finalmente,
dopo giorni e giorni di lontananza, mi baciò.
Dio, quel bacio sembrava ancora più bello di tutti gli altri messi
insieme.
Mi maledii più volte mentalmente
per averlo rovinato con il sapore delle mie lacrime che si mischiava al suo.
Si staccò troppo presto da me, con
aria sofferente, continuando comunque a tenermi per le
spalle come a dirmi di non allontanarmi.
-Se uscirò di
qui, la prima cosa che farò sarà baciarti come si deve...-
Sorrise, passandomi una mano sulla guancia per asciugarmi le lacrime. –
Poi penderò a sprangate il tuo ex amichetto, ovvio.-
Mi venne fuori un gemito a metà fra
un singhiozzo e una risata. Più la seconda a
dire il vero. –L’ha già fatto Kevin
e posso assicurarti che ha fatto un buon lavoro.-
-Me l’ha detto
Kim, sì.- Arricciò le labbra pensieroso e quel piccolo
gesto bastò a farmi attorcigliare lo stomaco.
Dovetti con tutte le mie forze
costringermi a non fermarlo quando uscì da
quella stanza.
Come aveva detto mio padre Kirk e Johnatan erano lì
ad aspettarlo per riportarlo dentro la sua cella.
Gli strinsi la mano fino a quando, con un lieve sorriso che sembrava apparentemente
allegro -non fosse stato per quel luccichio triste negli occhi-, sciolse la
presa.
Ci
rivedremo presto te lo prometto.
Continuai a ripetere
mentre lo guardavo allontanarsi, sperando che le mie parole gli
arrivassero anche a distanza.
David’s pov
Più i giorni passavano,
più stavo male. Dovetti sopportare altri quattro giorni dentro di
lì. Mi fidavo di Allison,
sapevo che avrebbe fatto di tutto per farmi uscire di lì, eppure il
pensiero di essere lì dentro senza poter far nulla era a dir poco
massacrante.
Solo la visita di Kevin mi risollevò il morale.
-Ohi, ma sei cretino? Come hai fatto ad entrare?- Gli chiesi divertito, dandogli un
colpetto sul braccio.
Gli sbirri avrebbero dovuto riconoscerlo
visto che comunque rimaneva schedato nei loro
fascicoli per via di quel furto in un centro commerciale avvenuto anni prima.
-Sono EricFritzreader oggi, non KevinParks.-Sfoderò un sorrisone di
trentadue denti, mostrandomi il suo tesserino delle visite affibbiato al petto.
–Sono andato dall’amico di Phin che fa
documenti falsi, sai, il solito, e ho cambiato identità anche oggi!- Enunciò tutto contento, come se avesse appena
comprato un vestito nuovo.
-Wow, piacere di conoscerti allora Eric.- Commentai sarcastico.
-Sì, sì, piacere mio.- Fece
svelto sedendosi. –Allora? Come stai?- Si guardò
intorno schifato. –Mason
tutti uomini qui? E le donne dove stanno?- Parlava a
raffica come una macchinetta.
-Non ne ho la minima idea, so solo che
uomini e donne sono divisi.- Annunciai facendo
spallucce.
-Oddio! Questo posto è un vero
Inferno! Oltretutto i vestiti che ti danno sono a dir
poco osceni!- Si agitò sulla sedia indignato. –Io mi lamenterei fossi in te.- Annuì convinto della
serietà del suo discorso.
Aggrottai un sopracciglio ironico.
–Certo. Non so per quanto tempo ancora starò qui, il cibo fa
schifo, ce n’è pochissimo, i bagni sono disgustosi e io mi vado a
lamentare per i vestiti, come no.-
Evidentemente non comprese appieno il tono
canzonatorio, visto che protestò con ulteriore
fervore:
-Assolutamente sì! È
indecoroso andare in giro vestiti in quel modo!-
Bene, Kevin era
diventato ancora più scemo, buono a sapersi.
Scossi la testa
stranito. -Ma che cazzo c’entra il decoro? Tanto in
‘sto schifo di posto chi vuoi che ci faccia caso?-
-Io. OAllison. - Di nuovo annuì, ma questa volta si
lasciò sfuggire una risatina non appena vide la
mia espressione omicida.
-Ok, la smetto di rompere, capito.- Si arrese
finalmente.
Mi schiarii la voce, lasciando ritornare
il sopracciglio al suo posto in un gesto di totale rassegnazione. -Come mai sei
qui? Credevo avessi un importante compito da svolgere per Kim ed Allison.- Mi accomodai meglio
sulla sedia, in attesa di una sua risposta che non tardò ad arrivare.
-Ah quello! Pfft,
una sciocchezza! È stata una cavolata per me aiutare le due fanciulle!- Fece un gesto brusco con la mano per evidenziare
il suo gesto eroico.
-Ovvero?
In che cosa consisteva?-
-Ho dovuto occuparmi di un
marmocchio…pensa, gli ho addirittura insegnato tutte le canzoni degliWham! Che
carino, è diventato un mio piccolo discepolo!- Gongolò con aria
sognante.
Non ci avevo capito niente, ma non
indagai, certe volte era meglio non dare a Kevin lo
spunto per raccontare cazzate.
Andammo avanti a parlare per un bel
po’, quando il solito agente rompiballe ci informò
che il tempo delle visite era finito.
-Ma
adesso per quanto tempo ancora dovrai stare qua? Io non so
più chi assillare con le mie canzoni!- Protestò
imbronciato alzandosi.
Meglio. Una delle poche cose che non
rimpiangevo erano le canzoni di Kev.
-Non lo so, è
tutto in sospeso per adesso. Non so se ci dovrà essere un processo o
cosa più avanti…- Sospirai, poggiando i
palmi delle mani aperti sul tavolo sorreggendomi.
-Ma hai raccontato tutto al padre di Allison?- Fece un cenno
indifferente al poliziotto, come a dirgli di aspettare un attimo.
-Sì, ma non credo che mi abbia creduto.- Avrebbe di sicuro indagato sui Woldrich
se davvero avesse creduto alle mie parole.
-Cosa ne sai?
Magari si sta già attivando per incastrarli!- Incrociò le braccia
al petto e confabulò fra sé e sé una serie di borbottii
rivolti al padre di Allie.
Kevin
non era normale no, ma il suo modo di fare non riusciva proprio a farmi restare serio.
Risi scrollando il capo. –Può
darsi.- Diedi una rapida occhiata al tipo
all’ingresso che sembrava seriamente in procinto di scoppiare. Poliziotto
di merda. -Dai, va beh, saluta tutti gli altri e,
anche se è sdolcinata come cosa- Distolsi lo
sguardo e roteai gli occhi seccato, -Mi mancate. Tu e Kim soprattutto.-
Lui sghignazzò. –Lo so che ti
mancano i miei discorsi senza senso!-
-Almeno riconosci la loro
inutilità, è già qualcosa.-
Di nuovo guardammo entrambi la guardia che
stava iniziando ad avvicinarsi spazientita.
-Stretta di mano?- Proposi. Un abbraccio
era troppo…sdolcinato, non da noi proprio.
-Direi di
sì, ho una reputazione da difendere.- Disse in
tono solenne.
Orgoglio maschile, che ci volete
fare…
Mi sembrava un po’ stupido
stringergli solamente la mano, anche perché per me era come un fratello,
ma del resto quello mica era un addio.
Lo guardai allontanarsi insieme alla
guardia, prima di ritornare –scortato da un’altra guardia- nella
mia “dimora” fredda e più deprimente di…una prigione. Che brutta battuta già.
In quei giorni avevo addirittura
socializzato con altri detenuti –tutti minorenni ovviamente, gli adulti venivano tenuti da un’altra parte in attesa di
processo-, quasi tutti più o meno della mia età. Il più
piccolo aveva quindici anni ed era lì dentro per aver rapinato una banca
insieme al padre. La sua situazione non mi sembrava poi tanto grave rispetto
alla mia.
Oltre a me c’erano altri che avevano
ucciso, ma quando nominavo Johnny Rydell il
più delle volte venivo guardato con rispetto da
quei soggetti. Assurdo. Neanche fossi stato un eroe da ammirare e imitare!
Forse solo stando lì dentro mi
rendevo veramente conto di quanto fosse sbagliato
tutto quello che avevo fatto. E per la prima volta
forse, arrivai seriamente a pentirmene…
Allison’s pov
Mio padre sapeva bene che mettersi contro
di me sarebbe stato completamente inutile.
Per quello aveva acconsentito a portarmi
con sé quel pomeriggio ad ispezionare casa Woldrich,
dopo aver ottenuto un mandato di perquisizione in piena regola.
Mi aveva ripetuto una ventina di volte che sarebbe stato pericoloso, ma io non gli avevo dato
minimamente ascolto, anzi, avevo insistito infilandomi a forza nella volante
della polizia per poter andare con lui.
Alla fine avevo vinto io; osservavo
soddisfatta casa Woldrich, sentendomi prudere le mani
dalla voglia di picchiare i due proprietari della deliziosa abitazione.
-Allison
se succede qualcosa di pericoloso te ne vai, non
voglio sentire ragioni.- Insistette, bloccandomi la vista della casa con la sua
testona ingombrante.
Mi alzai dal sedile dell’automobile
scostandolo infastidita. –Sì papà, ok. Siamo in dieci poi,
cosa vuoi che facciano loro che sono in due?- Chiesi
con una vocetta ingenua.
-Potrebbero
essere armati.- Mi fece notare aggrottando la
fronte.
-In quel caso me ne andrò,
va bene.- Dita incrociate nella tasca del
giubbotto.
Non lo avrei mai fatto, come avrei potuto
lasciare mio padre da solo contro due malintenzionati? Tanto ormai dopo aver
conosciuto Tom , due ricconi
psicopatici non mi spaventavano mica!
Ci dirigemmo verso la porta e, fin troppo
impaziente, finii per suonare il campanello tre volte di seguito.
-Allison,
ferma.- Mi rimproverò lui quando avvicinai la
mano per suonare una quarta volta.
Sbuffai incrociando le
braccia al petto indispettita. Quelli non rispondevano; di sicuro se la
stavano facendo sotto dopo aver visto dallo spioncino chi eravamo.
Inaspettatamente qualcuno venne ad aprire
la porta, una signora alta e bionda, dai lineamenti molto fini e delicati.
Dopo la confusione iniziale, palese sul
suo bel viso, la donna si aprì in un sorriso cortese -Posso esservi
utile?-
-Signora Woldrich.-
Fece mio padre serio, -Abbiamo un mandato di perquisizione, dovremmo dare un’occhiata alla casa se non le dispiace.-
Lei sbatté le
palpebre più volte disorientata. Non se l’aspettava la stronza.
-Certo, prego, entrate.- Si spostò
per dar modo a me, mio padre, Kirk e Lewis di entrare in casa. Gli altri agenti erano rimasti
fuori ad ispezionare la zona circostante.
-Suo marito non c’è?- La
disinvoltura apparente con cui lo chiese mio padre,
nascose il suo gesto automatico di appoggiare la sua mano alla fondina della
pistola.
-No, è al
lavoro.- Rispose la donna con voce melensa.
-Mi dica agente, come mai siete qui?- Partì subito in quarta seguendo mio padre per le
stanze come un’anima in pena. –Avete altre notizie di mio figlio?-
Disgusto.
Un moto di rabbia mi assalii nel
momento in cui sentii quello schifoso tono di voce, più fastidioso e
appiccicoso del miele in bocca e più falso di Giuda.
Come poteva chiedere una cosa del genere?! Con che coraggio?!
-No, ancora nulla.- Gli anni di esperienza a mio padre avevano insegnato a mentire molto
bene.
A quanto ne sapevo i Woldrich
erano solo a conoscenza del fatto che Dave fosse vivo
e che lavorasse per Johnny Rydell. Io stessa
purtroppo l’avevo confessato a mio padre dopo il rapimento di Tom…
Mio padre proseguì spedito al piano
di sopra, muovendosi a suo agio in quella casa. Probabilmente doveva già
esserci stato diverse volte dopo la fuga di Dave.
Aprì la porta di una stanza con
foga, iniziando ad esaminarla attentamente in ogni minimo spazio presente.
Ci volle un attimo per capire che stanza
fosse quella; pareti azzurrine, un letto centrale ad una piazza, una scrivania
grande e spaziosa, un computer piuttosto vecchio, una play station 2, una
libreria piena zeppa di cd e fumetti e abbastanza carente di
libri e tante foto e poster appesi al muro…
-Come vede abbiamo lasciato tutto
com’era.- La voce rotta dal pianto della donna dietro di me mi fece rabbrividire. –È rimasta intatta la stanza
da quando…se ne è andato.- L’ultima
parola fu interrotta da un singhiozzo.
Agli occhi di chi non sapeva poteva anche
sembrare sincera, ma a me sembrava solo una schifosa
bugiarda.
Un altro brivido mi passò su per la
schiena e mi obbligò ad incrociare le braccia al petto per calmare delle
fitte allo stomaco.
Lui viveva lì…il pensiero che
lui avesse vissuto uno schifo di infanzia in quella
stanza, mi caricava di rabbia e odio. Avrei voluto distruggerla, dar fuoco a quella stanza, cancellarla per sempre dalla
memoria di Dave…poi avrei voluto strozzare la
donna dietro di me, senza pietà…Non lo avrei mai fatto solo
perché io alla vita davo un valore, anche alla vita di
un’assassina.
Mio padre annuì
all’affermazione della donna senza farci troppo caso, a differenza di me
che rischiavo quasi di farmi scoprire mentre mi
scannavo il labbro con forza.
-Anche la ragazzina è con voi?- Mi indicò e sorrise in modo disgustosamente materno.
Sì
brutta stronza, sono la fidanzata del figlio che tu
hai quasi ammazzato.
-Sì, mi aiuta con
le indagini.- Rispose lui continuando ad ostentare tranquillità.
Mi rimangiai una serie di
insulti che ci avrebbe smascherati e puntai il mio sguardo su una foto
di classe. Una foto di classe di prima media.
Il cuore venne
attanagliato da una morsa insopportabile quando lo vidi sorridente in quella
foto. Un sorriso di convenienza, lo sapevo bene. Avevo imparato a distinguere i
sorrisi veri da quelli finti e quello era forzato, dovuto solo alla presenza di
una macchina fotografica.
Riusciva a
costruire sorrisi meglio di un attore, riusciva
ad eludere le sue vere emozioni con sorrisi costretti già da bambino.
Era sempre bellissimo ovviamente, sempre
con quello sguardo penetrante capace di far tremare le gambe…non mi sorprendeva affatto che piacesse così tanto
alle sue compagne, per quanto la cosa fosse a dir poco irritante da pensare.
Spostai il mio sguardo su tutta la classe
e riconobbi immediatamente AndrewRoberts,
il ragazzo che avevo intervistato quel lontano pomeriggio per avere
informazioni su Dave…
A destra c’era…sorrisi divertita; Kimberly. Era
rimasta quasi uguale, aveva sempre quell’aria
altezzosa e quei lineamenti perfetti che la rendevano
bellissima.
-Allison?-
Mi richiamò una voce maschile.
-Sì?- Mi riscossi dai miei pensieri
sforzandomi di sorridere.
-Andiamo
giù, vieni?-
Annuii a mio padre e li seguii di nuovo al
piano di sotto.
-Senta signora, so
che lei ha uno scantinato…- Iniziò mio padre con nonchalance.
La donna sembrò alzare subito la guardia
e la cosa non sfuggì a nessuno dei presenti.
-Scantinato?- Sembrava quasi allarmata.
-Sì uno scantinato, quella porta.-
Disse mio padre indicando una porta vicino alla cucina che inizialmente non avevo notato.
-La scorsa volta mi aveva detto che era chiusa e che le chiavi le aveva suo
marito…questa volta non accetterò una scusa del genere,
dovrò sfondare la porta se lei non è disposta ad aprirla.-
La bionda con il sorriso più falso
e plastificato di quello della Barbiesi irrigidì di botto. –Le chiavi le ho io questa volta, posso aprirgliela.- Rispose piuttosto
contrariata.
Lo scantinato sembrava proprio da film
dell’orrore; c’era puzza di muffa, era buio ed il pavimento era
asfaltato come quello della strada, non vi erano piastrelle.
Lo sguardo mi cadde subito sulla piccola
finestrella di vetro opaco che illuminava di poco quella topaia. Ci passai una
mano sopra pensierosa e mi accorsi subito della presenza di piccoli solchi su
di esso.
Cercai
prima di rompere il vetro della finestrella che c’era, ma era troppo
spesso e finii con il raschiarlo e basta.
Il sangue mi si gelò nelle vene.
-Papà…- Dissi con un filo di voce, continuando quasi ad
accarezzarlo quel vetro. –Il vetro è rovinato.-
Deglutii mandando giù un nodo pressante in gola.
Mio padre capì al volo il motivo,
ma non lo disse, si limitò ad annuire.
-C’è qualche problema?- La donna ci
guardò preoccupata.
-No nessuno.- Il sorriso di mio padre
sembrò rassicurarla.
Poi si inchinò
ed iniziò ad esaminare qualcosa di non visibile dalla mia posizione.
-Questo
cos’è?- Domandò passando la mano
sul pavimento.
Corsi a vedere
a mia volta a cosa si riferiva e dovetti tapparmi la mano con la bocca dalla
sorpresa.
-Vernice. Mio marito qui ci tiene gli attrezzi da lavoro.- Spiegò immediatamente
lei, abbozzando un sorriso per rendere più credibile la sua bugia.
Vernice. Una chiazza di quel bordeaux non
poteva essere vernice. Era sbiadita, probabilmente per tutte le volte che
avevano cercato di toglierla, ma era chiaro ad entrambi che cosa fosse. Sangue. Era ferito. La mano…
Quasi svenni, mio padre dovette tenermi
per un braccio per impedirmi di cadere.
La voce distante di un poliziotto mi
aiutò a rinsavire pian piano.
-Avete trovato qualcosa?- Domandò
mio padre lasciandomi il braccio dopo essersi assicurato che stessi
in piedi.
-Sì, signore.- Steve,
il poliziotto incaricato di controllare la natura quasi selvaggia intorno alla
villa, alzò il braccio destro mostrando un oggetto dentro un sacchettino di plastica.
Un tuffo al cuore mi annunciò che
era proprio quello che pensavo.
Un
cacciavite.
-Era in un
cespuglio, a circa trecento metri dall’abitazione.- SpiegòSteve stando sempre sull’attenti.
Mi sedetti a terra, sentendo le gambe
molli.
-Signora, questo fa
parte degli attrezzi di suo marito?- Domandò mio padre facendo
sobbalzare la signora.
-Non saprei…potrebbe essere, ma non
capisco come possa essere arrivato fin lì…- Iniziò a
sfregarsi le mani ansiosa.
-Capisco. Portalo alla
centrale Steve, ne faremo esaminare le
impronte digitali.-
LoisWoldrichimpallidì,
diventò più pallida di un lenzuolo.
-E
prendi anche un campione di questo.- Disse indicando la traccia di sangue.
Ero quasi sicura che la donna stesse per
avere un attacco di qualcosa. La sua compostezza iniziale aveva lasciato posto
ad un’espressione a dir poco terrorizzata.
QuandoSteve e gli altri finirono con tutto, mi stupii nel
sentire mio padre annunciare la nostra “ritirata”.
-Cosa? Non l’arresti?-
Domandai esterrefatta.
-Non ho abbastanza prove tesoro…- Disse a denti stretti; sembrava quasi più furioso di
me.
-Ma
come? Il sangue, il vetro, il cacciavite…?-
-Non ho le prove che quello sia sangue, non ancora. Né ho le prove che quel
cacciavite sia stato usato da David, bisognerà
aspettare i risultati.- Mi spiegò paziente mentre risalivamo in
macchina.
-Ma quelli avranno tutto il tempo di
scappare!- Strillai terrorizzata all’idea che
potessero farla franca.
-Lo so…- Rispose
sofferente. –Farò mettere dei posti blocco
intorno alla zona e dei controlli negli aeroporti…Per il resto, posso
solo far aprire un’inchiesta su di loro. Altro, per ora, non posso fare.-
Annuii un po’ sconsolata. La cosa
più importante era scagionare David, poi avrei
pensato a quei bastardi dei Woldrich.
-Papà?- Lo chiamai di nuovo, voltandomi
verso di lui una volta allacciata la cintura.
-Dimmi.-
Feci un respiro profondo. –Tu gli
credi?- Sapevamo entrambi a chi mi stessi riferendo.
Aspettò qualche
secondo prima di rispondere. –Sì.- Rispose serio,
apparentemente troppo concentrato nella guida per guardarmi.
Sorrisi continuando a guardare la strada
di fronte a me. Avere l’appoggio di mio padre mi era di grande aiuto, mi
faceva a credere che sarebbe andato tutto per il meglio, che presto tutto si
sarebbe risolto.
Rimanemmo in silenzio per tutto il resto
del viaggio, ignorando i discorsi stupidi di Steve e Kirk.
*Tobecontinued*
‘Sera a tutte!!! :D Come va?
Spero tutto bene =)
Questo
come avrete capito è un altro capitoletto di
passaggio, tranne per la storia di Dave
all’inizio, spiegata molto –spero- più dettagliatamente :P
Se avete qualsiasi domanda sulla sua storia chiedete pure, sarò
felicissima sia di rispondervi che di spiegarlo meglio nel prossimo capitolo^^
Il
pezzo in cui Mark viene pestato ho deciso di
inserirlo, sarà un flashback raccontato da lui stesso in un suo pov in
uno dei prossimi 2 capitoli.
Ormai
siamo agli sgoccioli, manca davvero pochissimo alla
fine >.<
Per
quanto riguarda i Woldrich…beh, non posso dirvi
se la faranno franca o no, ma dovreste sapere che con i cattivi adoro essere
cattivella…Brutto gioco di parole, scusate xD
Un’altra
cosa, è probabile che l’aggiornamento della prossima settimana
tardi di qualche giorno purtroppo >.< Causa? Scuola -.- La odio…grr…ho tutta la settimana piena di verifiche e
interrogazioni…Cercherò comunque di postare il prima possibile,
promesso!
Ci tengo tantissimo a ringraziare le meravigliose ragazze che
continuano a recensirmi e ad incoraggiarmi, per me è una gioia IMMENSA
leggere le vostre recensioni, grazie di cuore!
Ringrazio anche sbrodolina per
avermi votato al concorso di efp
“Storia con i migliori personaggi originali”, non riesco davvero a
crederci che questi personaggi possano piacere così tanto, grazie Manu!*_*
Per
qualsiasi domanda o critica, io sono sempre qui comunque,
vi mando un bacione immenso, Bec
:D
Detto questo,
vi ricordo:
-Il
nuovo contatto facebook che ho creato
appositamente per mettere spoiler sulle mie storie o per farmi contattare per
qualsiasi cosa –a me farebbe piacerissimo
conoscervi^^- ; non sapevo cosa fare l’altro
pomeriggio e l’ho creato xD
-Il blog,
dove ho già postato le schede dei personaggi e dove più tardi posterò
l’inizio del capitolo 24 ;)
-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche
hanno creato per la mia storia e dove più tardi posterò
l’inizio del cap 24 più qualche altro
spoiler :D
Iscriversi a
forum community è semplicissimo; mi farebbe
davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se
state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^
Dimenticavo,
per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione
Welcome =)
mary96twilight: Ciao!
Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, mi fa piacere che lo scorso capitolo
ti sia piaciuto! :D
Eh già, Daveinizia a rendersi conto che potrebbe davvero uscire di
prigione e ora che ha anche l’aiuto del capo della polizia inizia ad
essere sempre più fiducioso^^
Sono contenta che la scena fra lui e Kim
ti abbia fatto emozionare! =D è stato molto difficile scriverla,
inizialmente non sapevo che cosa potessero dirsi a dire il vero :P
Grazie mille per la tua recensione, un bacione grande! Bec
mantovanina: Ciao!Ahahahah, a quanto ho capito Mark non ti sta proprio per niente simpatico! :P
Alla fine ho deciso di scriverlo il pezzo in cui verrà pestato, ma
sarà Mark a raccontarlo in prima persona u.u
anche il rospo purtroppo ha un momento tutto suo…non molto dignitoso se
non altro!
Dave
ha raccontato tutto alla polizia come hai visto, si è liberato di un
grosso peso parlandone! Dovrà per forza mettere da parte il suo orgoglio
se vorrà cavarsela ;)
La storia di Dave
è stata spiegata meglio in questo capitolo, come ti è sembrata?
Spero non ti abbia delusa >.<
Nel prossimo avrai anche il pestaggio
dello stronzo, lo scriverò stasera stessa quel pezzo ;)
Ti ringrazio davvero tantissimo per la tua
recensione, un bacio grande! Bec
sbrodolina: Ciao Manu! Sono
io che non so cosa dirti! Non so più come ringraziarti, un grazie mi sembra sempre troppo poco >.<
GRAZIE davvero per le tue parole, per me
è un onore grandissimo essere definita così brava da te*_*
Mi spiace di averti fatto rovinare la
tastiera del pc con le lacrime più che altro :P
Ma sono contenta che il mio capitolo sia stato così emozionante per te!
Il pestaggio di Mark verrà
descritto meglio nel prossimo capitolo da un suo pov ;D Ti assicuro che
è ridotto molto male, spero di riuscire a farlo capire nel suo pov!
Kevin
è da stimare sì! Lo adoro come personaggio, è un po’
scemo, ma a me fa sempre morir dal ridere xD
Per quanto riguarda Kim e Johnny anche la
tua idea era plausibile e in effetti potevano
benissimo stare anche così le cose^^
Beh mi fa piacere di aver scritto qualcosa
di imprevedibile allora =)
Sono contenta che anche il padre e il
fratellino di Allison ti
piacciano! :D Eh già, tra fratelli si comunica con
i ricatti xD
Ti ringrazio ancora infinitamente per l’affetto
che mi dimostri ogni volta con queste meravigliose recensioni! Le tue parole mi incoraggiano sempre tantissimo e mi commuovono*_*
Un bacionegrande carissima, al prossimo capitolo, Bec
DarkSwan: Ciao!
Grazie mille per le tue parole! È una grandissima soddisfazione sapere
che questa storia ti stia piacendo così tanto^^
Dico
che i capitoli fanno schifo perché lo penso davvero…mi capita di
leggere storie molto più belle di questa e la cosa mi scoraggia un
pochino…Dovrei avere più fiducia in me stessa mi sa xD
Dave
alla fine sta cedendo, l’orgoglio per una volta sarà costretto a
metterlo da parte ;)
La parentela fra Kim e Johnny un po’
si era già intuita in effetti…Pian piano
ho inserito gli indizi nei pov di Dave e in quello di
Kim, sono contenta che siano stati colti =)
I personaggi sono stati difficilissimi da
trovare e se devo essere sincera Kevin non convince
tantissimo nemmeno me…però non ne ho
trovato nessuno che lo rispecchi perfettamente =P Alla fine comunque puoi
immaginarlo come meglio preferisci^^
Alex Pettyfer…è Alex Pettyfer
xD Lui lo trovo perfetto, è proprio un bel
ragazzo ;P
Ti ringrazio infinitamente per tutti i
tuoi complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione grande, Bec
freyja: Ciao! Ti ringrazio infinitamente per le
tue parole, mi hanno incoraggiato davvero tantissimo*_* Penso che i miei
capitoli facciano schifo perché ho letto tantissime storie migliori di
questa e la cosa mi scoraggia sempre un po’…
Sul fatto che la maggior parte delle
recensioni sia positiva hai ragione, ancora fatico a
crederci che sia possibile…così come fatico a crederci che ci
siano così tante persone meravigliose disposte a leggere e recensire la
mia storia! Mi aspettavo molte più critiche poi; non essendo una
scrittrice professionista, di sicuro avrò commesso un sacco di errori =P
Anche tu hai problemi di
autostima? Eh sì, dovremmo proprio imparare entrambe ad avere un
po’ più di fiducia in noi stesse :)
Sono contentissima che il dialogo fra Kim
e Dave ti sia piaciuto così
tanto*_* Hai colto in pieno il significato della scena, volevo sottolineare
il legame fra i due; il bene che Kim continua a volergli nonostante la
delusione e il fatto che Dave abbia imparato ad
esprimere ciò che prova…
Per quanto riguarda il legame di parentela
fra Kim e Johnny, mi fa piacere sapere che gli indizi che avevo lasciato erano
capibili :D
Spero che anche
questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia fatto cambiare opinione
>.<
Un bacione
grande, grazie davvero per la recensione, Bec
_Chiaraa: Ciao Chiara! Non
ti preoccupare assolutamente se non sei riuscita a recensire l’altro
capitolo! Ci sono tantissime cose da fare al di fuori di efp! Le tue recensioni mi fanno sempre piacerissimo,
ma non sei mica obbligata a recensirmi tranquilla^^
Sono contentissima che la storia fra Vicky e Kevin ti sia piaciuta!*_*
è stata abbastanza difficile da inventare, anche perché i due
soggetti sono piuttosto particolari :P
Per quanto riguarda Mark, nel prossimo
capitolo si vedrà bene come quel mito di Kev
lo ha sistemato per le feste ;)
Ti ringrazio per i tuoi complimenti al
capitolo, sapere che ti è piaciuto è una grandissima
soddisfazione**
Dico sempre che i miei capitoli non sono
belli perché ci sono storie molto più
belle della mia e questo un po’ mi scoraggia :P Grazie mille per le tue
parole comunque**
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto, un bacione grande! Bec
silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro! Eh
sì, alla fine una soluzione sono riusciti a
trovarla! Dave deve solo mettere da parte il suo
orgoglio ù_ù è l’unica
cosa che può aiutarlo :P
Grazie mille per la recensione, un bacione grande!!!Bec
kiki_SeM: Ciao
Sara! Grazie mille per i complimenti, sono contenta che lo scorso capitolo ti
sia piaciuto!
Il discorso fra Allison
e suo padre è stato difficile da scrivere, quindi
mi fa davvero piacere sapere che tu lo abbia apprezzato!
Kim è proprio una grande sì,
è uno dei miei personaggi preferiti insieme a Kevin :P
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto, grazie ancora per la recensione! Un bacione
grande, Bec
lucyette: Ciao
cara! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti!^^
Allie
e Kim sono state grande sì, alla fine sono riuscite a collaborare per il
bene di Dave :D
Come hai visto dal pov di Dave, Kevin è stato bravo
come babysitter, ha addirittura insegnato al fratellino di Allison le canzoni che di solito canta lui xD
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto! Un bacione grande, grazie ancora per la
recensione, Bec
Sabry87:
Ciao tesoro! Io tutto bene dai grazie,
te? Ti è passato il raffreddore? Spero di sì =)
Mi fa piacere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto! Ahahahah, Mark alla
fine ha avuto quello che si meritava sì ;D
Kim ed Allison
sono riuscite ad allearsi per il bene di Dave, ora
è tutto nelle mani del padre di Allie >.<
Spero che anche questo cap
ti sia piaciuto! Grazie mille per la recensione, un bacione
grande, Bec
Punk936:
Ciao Gio! Sono felicissima di sapere
che lo scorso capitolo non ti abbia delusa*_* Spero
che sia lo stesso anche per questo >.<
Nel prossimo capitolo si capirà
meglio quello che è successo a Mark, verrà
spiegato passo per passo e vedrai che sarà piuttosto piacevole la
lettura! Lo spero almeno :D
Mi fa piacere che il discorso fra Dave e Kim ti sia piaciuto*_* Così come per quello
con Kevin, non sapevo bene come gestirlo, non volevo
fosse troppo freddo, né troppo sdolcinato =P
Sono contenta che Kim ti piaccia così tanto come personaggio!^^ Eh già, alla
fine la sua influenza su Johnny era dovuta al suo legame di parentela con lui
;)
Il padre di Allison inizia pian piano a ricredersi su Dave. Gli crede, inizia a vederlo in modo diverso, ma
ancora non si fida del tutto…vedrai meglio nel prossimo capitolo! ;)
Grazie davvero per tutti i tuoi
complimenti! Un bacione grande, al prossimo capitolo,
Bec
pirilla88: Ciao
Vale! Ti ringrazio davvero per le tue parole, sono contenta che lo scorso
capitolo ti abbia fatto emozionare così tanto*_*
Come hai visto da questo capitolo il padre
di Allie si sta ricredendo
su Dave, pian piano inizia a fidarsi di più di
lui ;)
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto, grazie mille per la recensione! Un bacione
grande! Bec
Bella_kristen: Ciao
Ale! Ti ringrazio davvero per le tue parole*_* Per
quanto riguarda il piangere davanti al pc, succede spesso anche a me leggendo
le vostre Bellissime recensioni** E anche io ho dei fratelli da sopportare -.-
due purtroppo! Pensa che il più piccolo ipotizza che io sorrido al pc perché
messaggio con il mio ragazzo e va a dirlo al più grande (un vero
incontro di cervelli -.-) che va avanti a prendere in giro con ‘sta
storia da settimane! Giuro li strozzo! xD
Ma,
sorvolando su questo, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Mark ha avuto
quello che si meritava sì!Nel prossimo cap lo
inserirò il pov di Mark e vedrai che non è stato graziato
più di tanto da Kevin ;D
Mi fa piacerissimo
che il discorso fra Kim e Dave ti sia
piaciuto! E non mi sono affatto messa a ridere
per la tua idea su Kim, poteva benissimo essere l’amante di Johnny, non c’erano
abbastanza indizi per smentire la cosa^^
Il padre di Allie si è riscattato sì ed inizia a fidarsi
di Dave…il fratellino è perfido
esattamente come il mio xD Anzi, è il mio, ho preso spunto da lui per
descriverlo! Mi fa piacere sapere che non è l’unico ad essere
così ricattatore, purtroppo i fratelli vanno sopportati, ci vuole
pazienza ù_ù
Spero che alla fine anche questo capitolo
ti sia piaciuto!** La storia completa di Dave come ti
è sembrata?
Grazie mille per la recensione, un bacione grandissimo, Bec
angeleyes: Ciao! Mi fa piacerissimo
sapere che la mia storia ti stia già prendendo così
tanto*_*
Eh già, nello scorso capitolo c’è
stata una svolta, una piccola speranza che le cose si possano sistemare…E
in questo le cose migliorano ulteriormente…il padre di Allison inizia a fidarsi di Dave
=)
Grazie mille ancora per i complimenti,
spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! :D
Un bacione, al
prossimo capitolo, Bec
ele la mitica: Ciao! Sono
felicissima che la storia ti sia piaciuta così tanto
da inserirla subito fra le preferite*_* Ti ringrazio tantissimo per la fiducia!
Mark sta antipatico anche a me che in
teoria dovrei essere imparziale :P Nel prossimo
capitolo credo adorerai ancora di più Kevin,
visto che verrà spiegato bene cosa è successo fra i due…:D
Alla fine come hai visto Dave ha raccontato tutto e pian piano il padre di Allie inizia a fidarsi di lui…Come
ti è sembrata la storia completa di Dave? Spero
ti sia piaciuta!
Kim è la figlia di Johnny
sì, ma non direbbe mai a suo padre quanto Dave
la stia facendo soffrire, ci tiene troppo a lui per metterlo contro suo padre ;)
Spero che questo capitolo non ti abbia delusa...grazie mille per la recensione, un bacione grande, Bec
Ringrazio
infine le 153 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra
le preferite (non commento neanche più, sono
troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 139
persone che l’hanno inserita tra
le seguite (vi adoro, grazie^^), le mitiche 11 persone che l’hanno inserita fra quelle da
ricordare e le 43 ragazze fantastiche che mi hanno fatto
l’onore di aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*
Capitolo 24 *** The nightmare has finished (L'incubo è finito) ***
Capitolo 24: The nightmare has finished (L’incubo è finito)
Capitolo 24: The nightmare has finished (L’incubo
è finito)
Insomma, si poteva sapere, più o meno, quanto ci voleva per avere dei cavolo di
risultati decenti?! Cazzo, l’incompetenza degli uomini di mio padre era
vergognosa!
Il rumore della serratura della porta mi
fece scattare come una molla.
-Allora?Allora?Allora?- Saltellai intorno
a mio padre come un canguro, irritandolo non poco.
-Allison, calmati.- Mi rimproverò
severo.
Feci un respiro profondo, imponendomi di
smetterla di saltellare. –Allora?- Chiesi di nuovo, lentamente.
-I risultati sono arrivati.-
-E…?-
Lo sollecitai sporgendomi verso di lui.
-Il sangue è vecchio, ma siamo comunque riusciti ad analizzarlo bene o male; il DNA
corrisponde, è di David.- Annunciò con un sospiro.
Mi lasciai ricadere indietro sulla sedia.
Non sapevo se esserne contenta o no; da una parte
immaginarlo ferito in quello scantinato mi faceva star male, dall’altra
ero felice che quella fosse diventata a tutti gli effetti una prova contro i
Woldrich.
Mi ricordai improvvisamente
di una cosa, così puntai i miei occhi curiosi su di lui in cerca
di risposte. -Il cacciavite?-
Contrasse le labbra
insoddisfatto. –Purtroppo su quello non sono
state trovate impronte...la pioggia e il fango del terreno devono aver
cancellato tutto.-
Mi alzai di scatto, provocandomi una lieve
fitta alla testa. –Quindi…?- Sollecitai
con un filo di voce.
-I Woldrich sono stati comunque
accusati di tentato omicidio sì. Bisognerà ancora indagare per
quanto riguarda la morte dei veri genitori di David, ma questo è già qualcosa.-
Sulle mie labbra si dipinse
involontariamente un sorriso di gioia. –Verranno
arrestati? Dave verrà rilasciato?-
Lui alzò le mani e le mosse piano
in avanti. –Calma, calma. Ci dovrà essere un
processo prima.-
-Un processo?- Cantilenai contrariata.
-Già. Inoltre
devo parlare ancora con Dave per…- Fece una piccola camminata avanti e
indietro per la stanza nervoso. –Accordarci su come dovrebbero
essere andate le cose con Johnny Rydell.-
Il mio entusiasmo si spense completamente.
–Oh.- Annuii.
-E a proposito di questo
Allison vorrei parlare con lui adesso.-
-Va bene.- Non capivo
perché fosse così serio.
-Con lui.- Ripeté, fissandomi
insistentemente.
Iniziavo a
capire forse… Spalancai la bocca
indignata. -Assolutamente no! Voglio esserci anche io!- Mi impuntai,
sbattendo il piede a terra come una mocciosa.
-Allison non è un affare che ti
riguarda questo.- Si sedette dietro la sua scrivania e
si massaggiò la fronte, esasperato probabilmente dal mio atteggiamento.
-Sì invece! È il mio
ragazzo, chi altri dovrebbe riguardare?!-
-Allison…per favore, se vuoi che io
lo aiuti…- Lasciò la frase in sospeso apposta e mi guardò
intensamente con occhi carichi di solennità.
Mi arresi sbuffando. –E va bene…ma solo perché voglio che tu lo aiuti!-
Annuì più volte,
congedandomi con un gesto della mano. –Va bene, ora vai.-
Gli lanciai uno sguardo truce che
sembrò divertirlo parecchio, prima di aprire con forza la porta
dell’ufficio e uscire sbattendomela alle spalle.
David’s pov
Ok, forse sbagliavo ad essere diffidente.
Forse avrei dovuto dimostrarmi più amichevole nei confronti di mio…suocero? Oddio che brutta parola…
Non ci riuscivo proprio però.
Tendenzialmente ero riluttante a fidarmi di persone che non conoscevo
bene…oltretutto avevo davanti il poliziotto che mi aveva fatto finire in
quel casino, quindi…
Improvvisamente il vecchio aprì di
scatto il cassetto della sua scrivania, con una velocità ed una
prontezza allarmanti, quasi mi aspettavo stesse
prendendo una pistola.
Ero troppo abituato ai colloqui con
Johnny; lì si che bisognava preoccuparsi che
non tirasse fuori la pistola da un momento all’altro.
Lo spavento iniziale lasciò posto
allo sbigottimento non appena vidi che cosa aveva in mano Lowell.
-Lo riconosci?-
Domandò poggiando l’oggetto sul tavolo.
Deglutii, mentre con la mente iniziai a
ricordare quel lontano pomeriggio.
-Sì.- Risposi flebile, faticando
quasi a riconoscere la mia voce.
-Sapresti dirmi quando
è stata l’ultima volta che lo hai visto?- Poggiò cautamente
le sue mani ai bordi dell’involucro trasparente che conteneva un
cacciavite. Quel cacciavite.
Com’era possibile che fosse
lì davanti a me dopo tutto quel tempo? Dove lo avevano trovato?
-Non lo so…Non…me
lo ricordo bene.- Scrollai di poco il capo per cercare di ricordarmelo. D’un tratto, ebbi un’illuminazione.
La strada era attaccata alla natura
incolta della zona periferica.
-L’ho
buttato in alcuni cespugli mi sembra…stavo
correndo sul bordo della strada.- Distolsi lo sguardo dal cacciavite che mi
aveva completamente ipnotizzato e trascinato in quei ricordi e lo puntai
sull’uomo che mi stava di fronte. Attendevo una sua reazione, quasi fossi stato in un quiz in attesa di sentire se la risposta
fosse stata giusta o sbagliata.
-Sì, l’abbiamo
ritrovato in alcuni cespugli…- Confermò. -Puoi dirmi come
mai l’hai buttato così lontano da casa e
non, per esempio, subito?-
Era fastidioso rispondere alle sue
domande, ma non mi sembrava il caso di fare i capricci, così risposi
senza rimuginarci troppo su.
-L’ho
tenuto in mano fino all’ultimo per difendermi. Temevo di incontrare Lois o Greg…se me li fossi ritrovati davanti, non avrei esitato ad usarlo come
arma.- Confessai apparentemente tranquillo, mentre in realtà stavo
tremando interiormente dalla rabbia. Quasi avrei voluto che mi avessero trovato
sul serio quel giorno, avrei potuto vendicarmi dei miei veri genitori.
Lui annuì piano. –Capisco.-
Tirò fuori dal cassetto –altro attimo di
panico quando lo aprì- uno dei suoi fascicoli immensi ed iniziò a
sfogliarlo.
-Ho riflettuto molto sulla tua
situazione…- Incominciò, distraendo per pochi secondi lo sguardo
dalla lettura, per puntarlo su di me. –Prima di tutto,-
Fece un respiro profondo e borbottò un qualcosa che a me sembrò
un “Dio, non riesco a credere a quello che sto per dire”, -Non
verrà menzionato alcun omicidio, tu non hai mai ucciso nessuno
per la legge. Johnny Rydell ti ha solo costretto a spacciare e rubare,
minacciandoti di ucciderti se non lo avessi fatto.- Mi
guardò con aria grave per qualche secondo, prima di proseguire,
-Un’accusa di spaccio non è grave se paragonata ad una di omicidio
che tu devi assolutamente evitare di menzionare.-
Avrei fatto la figura del povero ragazzino
idiota che si lasciava manovrare come un burattino da Johnny. Strinsi le mani a
pugno; dovevo accettarlo se volevo uscire di
lì.
-È probabile che qualche mese di
carcere minorile te lo diano comunque, ma dovrebbe andare
tutto per il meglio.-
Annuii assorto nei miei pensieri. Solo
qualche mese. Qualche mese e sarei stato libero di vivere la mia vita.
-Ti aiuterò David,
perché alla fine sei soltanto un ragazzo.-
Alzai lo sguardo sorpreso dalle sue
parole; che cosa intendeva dire?
-Ti troverò una casa in affitto e
qualche buon lavoretto per quando sarai maggiorenne.- Annuì
fra sé e sé, soddisfatto del suo discorso altruistico.
Tutta quella magnanimità non mi convinceva affatto, c’era qualcosa sotto di
sicuro.
-Ad una condizione però.- Eccola la
fregatura, era troppo strano per essere vero.
-Voglio che tu la smetta di frequentare
mia figlia.-
Spalancai la bocca troppo incredulo per
parlare. Pian piano il mio sbigottimento si trasformò in compassione. Perché sì, lo compativo se pensava che io
avrei fatto una cosa del genere. Per cosa poi? Per la casa ed il lavoro? Per un
contentino? Cos’ero un cane a cui si dava
l’osso per tenerlo buono?
Non riuscii a nascondere un sorrisetto
petulante. –Lei non ha capito proprio niente.- Scossi impercettibilmente
la testa, alzandomi in piedi.
-Non ho nessuna intenzione
di lasciare sua figlia, io la amo.-
Semplice, non avrei rinunciato a lei per delle cose materiali, lei era
più importante. Molto probabilmente non l’avrei più vista comunque se mi avessero condannato senza l’aiuto di
Lowell, ma…
-Se sono disposto a raccontare queste
cazzate su Johnny è solo perché non vedo
l’ora di uscire per stare con lei.- Strizzò di poco gli occhi
infastidito, ma io continuai spedito sulla mia strada, -Stare fuori di qui
senza lei non ha senso.- Mi avvicinai alla scrivania e poggiai la mano destra
sui fogli del suo prezioso fascicolo, facendola poi scattare con forza verso di
lui.
I fogli gli volarono tutti in grembo, ma
lui non fece una piega, nonostante -glielo si leggeva vegli occhi- il suo
sconcerto.
-Non me ne frega un cazzo a me del suo
aiuto se sono queste le condizioni. Quindi, si riprenda tutto il suo finto
perbuonismo e se ne vada affanculo.- Cantilenai, con lo stesso sorrisetto
compiaciuto di prima, radicato sulle mie labbra da quando
il vecchio aveva svelato la sua vera faccia. Avrei voluto gridare adirato,
senza sorriso, ma la sua espressione era un
divertimento unico, non si aspettava una reazione del genere da parte
mia…Era solo un povero ingenuo e non aveva prezzo mandarlo a quel paese
senza scrupoli.
-Ci vediamo Lowell.- Il sorriso si spense e lasciò posto a quella che evidentemente
doveva sembrare un’espressione minacciosa, visto il lampo di timore che
attraversò i suoi occhi.
Mi girai di scatto e camminai
a passo svelto verso la porta.
-Aspetta.- Mi
richiamò lui, forse dopo essersi ripreso dallo
shock.
-Cosa?- Chiesi più acido di un
veleno mortale. –Le ho già detto che il
suo aiuto non mi interessa, non a queste condizioni.- Fissai truce la porta,
senza girarmi a fronteggiarlo; se lo avessi fatto avrebbe visto incertezza e
paura nei miei occhi, la paura di un futuro incerto.
Mi ignorò
e mi chiese quello che evidentemente avrebbe voluto chiedermi prima della mia
risposta.
-Tu sei disposto a rinunciare alla tua
libertà per mia figlia?- Non mi lasciò il tempo di rispondere,
riprese subito a parlare, -Sei consapevole vero del fatto che non potrai comunque più vederla senza il mio aiuto?-
Feci un respiro profondo e chiusi gli
occhi. –Sì.-
Lowell non rispose,
rimase semplicemente in silenzio per qualche minuto.
-Posso andare?-
Domandai indisponente.
-No.- Sentii il rumore della sedia sul
pavimento, segno che molto probabilmente si era alzato.
-Non riesco davvero a capire perché
tu lo stia facendo. Rinunciare così a tutto…- Il suo tono di voce
era rassegnato, quasi dispiaciuto.
-Cosa c’è
di difficile da capire?- Mi girai per fronteggiarlo. –Lei non ha
mai amato nessuno? Lei non avrebbe fatto qualcosa del genere per una persona a
cui tiene?- Lo provocai alzando di poco la voce.
Rimase zitto, impassibile e con sguardo
insondabile.
Mi pentii quasi subito di quello sfogo;
gli avevo mostrato fin troppo le mie emozioni, la miglior difesa rimaneva
sempre e comunque l’indifferenza.
Lowell annuì appena, prima di
riprendere fiato per parlare. –Sì. Probabilmente anche io avrei
fatto una cosa del genere.- Ammise appoggiandosi di
spalle alla sua scrivania e sostenendosi con le braccia. –Ma io non avrei
mai fatto quello che hai fatto tu.- Socchiuse gli occhi quasi
ostile.
-Oh, mi scusi, ancora non avevo capito di
aver davanti Mister Perfezione. Evidentemente lei non ha mai commesso uno sbaglio nella sua vita.- Osservai
pungente, incrociando le braccia al petto.
Non sembrò gradire particolarmente
quell’ultimo mio intervento sarcastico, ma non rispose in modo offensivo
come mi aspettavo.
-Non sono perfetto.- Disse in tono
amareggiato, quasi per lui fosse un disonore non
esserlo.
Fece un altro profondo respiro. -Quanto sei bravo a mentire?- La sua domanda mi spiazzò;
pensavo fosse una domanda trabocchetto, sembrava stesse insinuando che tutto
quello che avevo detto su Allison fosse una bugia.
-In che senso?-
Domandai per chiarirmi meglio le idee.
-Serviranno
nervi saldi per mentire davanti ad un giudice…credi di poterci riuscire?-
Precisò aggrottando la fronte.
Significava solo una cosa quella frase, aveva
deciso di aiutarmi comunque.
Inarcai appena il sopracciglio; la mia
vita era una menzogna unica e mi
chiedeva se sapevo mentire? Fin da bambino avevo imparato a farlo, a fingermi
felice e a sorridere anche quando non lo ero, a mostrarmi spavaldo e arrogante
anche quando avevo paura.
Sogghignai appena, -Direi
di sì.-
-Bene.- Concluse
secco, -Ora possiamo solo sperare che la fortuna ci aiuti…-
Sospirò, massaggiandosi piano la fronte.
La fortuna. Il mio futuro dipendeva dalla
fortuna secondo Lowell? Nah, il mio futuro dipendeva
solo da me. Avrei dovuto mentire certo, ma
cos’era mentire davanti ad uno schifoso giudice in fondo? Si poteva
sempre corrompere poi, no?
****
Allison’s pov
I suoi occhi erano qualcosa di assolutamente perfetto. Non avevo mai
creduto nell’esistenza della Perfezione, niente era perfetto, tutto aveva
almeno una piccola imperfezione. Mi ero sbagliata di grosso, perché gli
occhi verdi che non riuscivo a smettere di fissare in
quel momento erano quanto di più meraviglioso avessi mai visto.
Era passato troppo tempo
dall’ultima volta che li avevo visti, erano
ancora più belli di quanto ricordassi.
Quando avevano incrociato i
miei di occhi, mi era sembrato di vederli
ammorbidirsi, mi era sembrato di vedere quella sfumatura fredda e rigida
disciogliersi quasi completamente.
-Signorina Lowell.-
Il richiamo di una voce
autoritaria spezzò quell’attimo di smarrimento, causato da quel verde scuro dei suoi
occhi.
Mi girai nuovamente a guardare
l’uomo davanti a me, sentendo le gambe traballare nel momento in cui mi
resi conto che quell’incubo non era ancora finito, ero
ancora in quella stanza soffocante.
-Lei ha
dichiarato di aver visto il qui presente David Woldrich- Vidi di
sottecchi Dave fare una smorfia contrariata nel sentire il suo nome associato
di nuovo a quel cognome- uccidere Thomas Rubini, criminale ricercato da tempo dalla
polizia, prima del suo assassinio.-
Mi irrigidii sentendo quelle parole. Merda. L’avevo confessato
a mio padre dopo il rapimento e lui aveva scritto tutto sul verbale.
Feci un respiro profondo,
cercando di nasconderlo il più possibile, prima di riprendere a parlare.
-Sì, è vero,
l’ho dichiarato tempo fa.- Artigliai con forza
quella specie di ringhiera di legno che mi stava davanti. Dentro di me pregavo
ardentemente di riuscire a mentire bene come il mio ragazzo, per il suo bene.
Lo guardai un’ultima
volta; se era preoccupato non si capiva, mi osservava calmo e in attesa, ma mi sembrò di vedergli fare un piccolo
cenno per tranquillizzarmi ed esortarmi a continuare.
-Ma
ero scossa e traumatizzata per via di quell’orribile esperienza. A mente
lucida ho riflettuto molto sulle mie affermazioni; sono sicura al cento per
cento di essermi sbagliata, è stato un altro dei ragazzi presenti a
sparare.-
Mi morsi di poco il labbro, continuando
tuttavia a sostenere con determinazione lo sguardo del giudice.
Fortunatamente non essendo un
vero e proprio processo con tanto di accusa, riuscivo
a gestire abbastanza bene il mio nervosismo.
-Ha
riconosciuto ora il vero colpevole?- Domandò
socchiudendo appena gli occhi. Non sembrava pienamente convinto della mia
confessione.
-No. Nessuno di quei ragazzi aveva un
volto famigliare, non so chi fossero.- Cercai comunque
di non perdere la calma per non insospettirlo ulteriormente.
Ti
prego, ti prego, fai che mi creda…
Si girò lentamente alla sua
sinistra, posando il suo sguardo indagatore su Dave.
-Signor Woldrich, lei conosceva quei
ragazzi giusto? Immagino fossero suoi amici.-
Oddio. Avevo fatto un casino. Tolta
quell’accusa da Dave, l’avevo riversata sugli altri.
-Nient’affatto.- La prontezza di
Dave e la sua risposta tranquilla mi sorpresero. –Johnny Rydell non
organizzava mai gruppi fissi di ragazzi, li cambiava in continuazione proprio
per evitare che si formassero delle amicizie a lui scomode e sgradite. Era la
prima volta che lavoravo con loro, non ricordo nemmeno
i loro nomi.-
Non avessi saputo la verità, non
avrei mai dubitato delle sue parole, era proprio un
attore nato.
Avevo come l’impressione che anche
mio padre, in piedi alla mia destra, stesse per
mettersi ad applaudire per la sua bravura.
-E dove alloggiava quando
non aveva lavori da svolgere per Rydell?- Il giudice compreso sembrava essersi
convinto della risposta precedente di Dave.
-In una specie di dormitorio.-
Spiegò, facendomi spalancare la bocca. Ma era impazzito?!Cosa gli veniva in mente di
nominare il dormitorio? Di sicuro gli avrebbero chiesto la sua collocazione e avrebbe messo nei casini Kim e Kevin!
Guardai mio padre
allarmata, ma lui attese fiducioso il resto della dichiarazione di Dave.
-Sareste quindi in grado di dirci dove si
trova.-
Ecco! E adesso?
-Certo. Temo però che sarebbe
completamente inutile visto che è stato bruciato.-
Bruciato? Ma
certo!
Mi imposi
di non sorridere per evitare di smascherare tutta la messinscena. Riusciva sempre a cavarsela con spiegazioni brillanti il mio
Dave.
Il giudice borbottò
un’incomprensibile protesta.
-Può
accertarsene lei stesso, non ha letto i
giornali in questi giorni?- Il sorriso di Dave era tremendamente amichevole,
solo io probabilmente avvertivo la nota pungente del suo tono di voce.
Riflettei sulle parole dei giornali di
quegli ultimi sei giorni e…oh cazzo! L’incendio! Una casa
disabitata fuori città era stata bruciata! Ma
come…?
Nascosi un sorrisetto dietro la mia mano.
Kevin e gli altri ci avevano di nuovo messo il loro zampino.
Le labbra dell’uomo seduto di fronte
a noi si allinearono contrariate.
-Signorina Lowell,-
Mi chiamò di nuovo, girandosi deciso verso di me.
-Più agenti sostengono di aver
visto lei e David Woldrich in atteggiamenti piuttosto intimi, conferma?-
Cazzo. Chi diavolo aveva parlato?
Kirk?
Il cuore iniziò a battere furioso
nel petto, martellava talmente forte che sembrava essere impazzito.
Oddio, oddio. Cosa
avrei potuto dire?
-Non credo questi siano affari suoi.-
L’intervento di Dave fu un sollievo per me, mainnervosì parecchio il
vecchio petulante.
L’espressione del mio ragazzo ora
era tutt’altro che amichevole, sembrava furiosa.
-Signor Woldrich è pregato di non
intervenire se non interpellato.- Si rivolse di nuovo a me. –Dunque
è vero, signorina Lowell?-
Mi morsi nuovamente il labbro. Non
l’avrei data vinta a quel vecchiaccio del cavolo. -Sì, ma non vedo
che cosa c’entri questo.- Ribattei decisa.
-C’entra molto invece. Qualsiasi
donna sarebbe disposta a dichiarare il falso per amore, lei non crede?- Si sporse di poco dal suo posto d’onore e mi sorrise in
modo disgustosamente viscido.
-Devo dedurre che lei stia
mettendo in discussione la veridicità delle mie parole.- Lo accusai
torva, -Non è il mio caso comunque Vostro Onore.-
-Sarebbe disposta a giurarlo signorina?-
Chiese quasi con gentilezza.
-Certamente.- Annuii per dare più
importanza a quella semplice parola.
Giurare il falso non era il massimo, ma
non avrei mai detto la verità in quel
tribunale. Avrei aiutato Dave anche a costo di dover giurare sulla mia vita se
necessario a convincere il giudice.
-Molto bene, può andare, non ho altro da chiederle.-
Con un piccolo inchino della testa, mi
congedai dal mio posto e mi diressi verso mio
padre.
Lo studiai attentamente in volto e, quando
mi sorrise, capii di essere riuscita in quell’impresa. Era andata. Ero
riuscita a mentire senza dare nell’occhio.
Speravo solo che il giudice mi credesse e soppesasse bene le nostre
dichiarazioni.
Ma
vicino a mio padre ed osservando il sorrisetto che si era formato sulle labbra
di Dave, sentivo che sarebbe andato tutto per il meglio.
David’s pov
Una pausa. Il giudice aveva detto che ci sarebbe stata una pausa. Sapevo benissimo che
quella parola poteva significare solo una cosa; stavano decidendo il verdetto.
Come mi avrebbero giudicato? Colpevole o innocente? Mi sembrava di vivere in
uno di quegli schifosi telefilm da quattro soldi, speravo che il finale fosse
lo stesso, buonista e scontato.
Non avevo mai visto un tribunale prima di allora…anzi sì, ma solo
nel film “L’esorcismo di Emily Rose”, film che non ero
riuscito nemmeno a godermi per via delle urla spaventate del mio amico Phin. Era
peggio di una ragazza.
Ripensare ai miei amici mi
fece sorridere malinconicamente; chissà se sarei riuscito a vederli di
nuovo.
Kim aveva risposto
“noi” alla mia domanda muta quando era
venuta a trovarmi, avrei trovato loro fuori una volta uscito. Lo speravo davvero.
Mi trovavo nel corridoio del
tribunale, in piedi –troppo nervoso per sedermi-
in attesa di sentire il richiamo di Lowell per rientrare in aula. Allison era
dovuta restare dentro, suo padre aveva detto che se il
giudice l’avesse vista parlare con me avrebbe potuto pensare che stessimo
confabulando qualcosa. E visto che già pensava che lei avesse mentito
per me, non sarebbe stata affatto una buona cosa.
Peccato. Stavo morendo dalla
voglia di abbracciarla e di sentirla di nuovo vicino a me.
Era
stata fantastica in aula, aveva
mentito benissimo la mia Allie. Sorrisi; aveva imparato dal sottoscritto a
mentire così bene evidentemente.
Un flash abbagliante mi fece
indietreggiare sbigottito. Una donna di fronte a me non la smetteva di
fotografarmi e la cosa era a dir poco irritante.
-Chi diavolo…?- Feci per
parlare, ma venni brutalmente interrotto.
-Sorridi
tesoro, verrai benissimo.- Cinguettò
quella lasciando ricadere la macchina fotografica –attaccata al collo da
una cordicella- sul petto.
Prese poi un piccolo block notes ed iniziò a scribacchiare velocissima
qualcosa.
-David Woldrich,- Iniziò fissandomi curiosa –I miei lettori
accaniti, così come tutta New York, vogliono sapere,- Gli occhi si
illuminarono improvvisamente di un bagliore inquietante, -Cosa ti aspetti che
decida il giudice? È vero che hai accusato i tuoi genitori di tentato
omicidio? Che cosa mi dici di Allison Lowell? È
vero che state insieme? Che cosa ne pensa suo padre di questo?-
-Co-Cosa?!-
Domandai incredulo. E quella da dove cazzo era
spuntata? E come cazzo sapeva tutte quelle cose?!
Stavo per mandarla gentilmente affanculo, quando
l’arrivo di due sbirri precedette le mie intenzioni.
-Signorina, dobbiamo
chiederle di uscire.- Disse uno dei due prendendola per il braccio.
-Che cosa ci fa qui una giornalista? Come ha fatto ad entrare?- Commentò l’altro, trascinandosi dietro la donna
che intimava loro, strillando peggio di una cornacchia, di lasciarla andare.
Assurdo! Quella donna pensava
davvero che avrei raccontato i cazzi miei così,
al primo che passava?!
-Preparati ragazzo,
perché la tua storia fa gola, i giornalisti faranno a
gara per accaparrarsela per primi.- Mi confidò uno sbirro
lì vicino, ridacchiando divertito.
-Il loro appetito non verrà saziato.- Fu l’unica cosa che dissi non
distogliendo il mio sguardo ostile da quella donna in lontananza.
Il rumore della porta alle mie
spalle mi fece sobbalzare agitato.
Feci un respiro profondo; era
giunto il momento della verità. Frase fatta da
film vero, ma esprimeva esattamente la situazione. Situazione tragica. Estremamente tragica. Ok, basta frasi masochiste,
così non mi aiutavo a tranquillizzarmi.
Dovevo
essere….-mi sforzai di
pensare a quella parola-…ottimista.
Come Allison, come Kim, come Kevin…se fossero stati lì con me mi avrebbero detto di piantarla di fare il solito
pessimista rompicoglioni.
Rientrai in aula e mi
accomodai tranquillo sulla sedia, alzando lo sguardo per osservare il giudice in attesa della sua sentenza.
Andò avanti a parlare
per almeno dieci minuti, citando cose che non c’entravano assolutamente
niente con quella storia, poi, quando pensavo seriamente di alzarmi e di
andarmene, aprii una busta e si preparò finalmente per leggere quel
cavolo di verdetto.
Il mio sguardo andò
immediatamente ad Allie, la mia Allie, che mi fissava con occhi determinati e
decisi. Lei era decisamente molto più brava di
me ad essere ottimista.
Era incredibile come,
nonostante apparentemente fossi spavaldo e sicuro, avessi bisogno di vedere i
suoi occhi per avere fiducia in quella causa, già persa in partenza a
mio parere -zitto pessimismo del cazzo!-, quasi avessi
avuto bisogno di sentirmi rassicurato.
Com’era? Ah sì,
la speranza. Dovevo sperare e avere fiducia. Come gli illusi? No, come la mia
Allie.
Deglutii nervoso e incrociai
le braccia al petto per fermare le mani che iniziavano pian piano a tremare.
Cazzo. Dovevo calmarmi. Aveva
ragione Kevin a dire che imparare qualche tecnica di
yoga non mi avrebbe fatto male. Ma…andiamo! Lo
yoga era così patetico, come si poteva considerare un vero e proprio
sport?
Stavo vaneggiando sì,
fortunatamente dall’esterno mi vedevano completamente calmo e paziente, o
almeno lo speravo. Se fosse trasparito
quell’attimo di fuggevole pazzia non sarebbe stato il massimo.
-Non vi è quindi dubbio
che il ragazzo sia solo una vittima di tutta questa triste faccenda,
riguardante i signori Lois e Greg
Woldrich e Johnatan Rydell.- Proseguì il
giudice imperterrito.
Ecco, quella frase ero sul punto di contestarla, ma mi morsi le labbra
più volte con forza per evitare di farlo. Dovevo mettere
a tacere l’orgoglio.
Stava andando come avevo
previsto inizialmente, stavo facendo la figura della
povera e patetica vittima. Io una vittima? Stavo per mettermi a ridere!
Il giudice andò avanti
e quando iniziò a parlare di “Ogni accusa di omicidio
sciolta”, pensavo quasi di cadere dalla sedia per la sorpresa.
Avevo sentito bene?
L’accusa era stata sciolta?
Il cuore mancò un
battito, spaventato all’idea che tutto quello potesse
essere solo un sogno.
Mi ritrovai a sorridere come
un emerito idiota, mentre il vecchio andava avanti a dire cose fin troppo buone
sul mio conto. Non avrei mai pensato che quello stronzo di un giudice alla fine
avrebbe detto cose del genere, sembrava odiarci.
Mi girai verso di lei ancora
con quel sorriso gioioso stampato in faccia, sorriso che sicuramente impallidiva se messo a confronto con il suo che era a dir
poco raggiante, accompagnato da alcune piccole lacrime che le rigavano il viso
stupendo.
Il resto delle parole del
giudice quasi non le sentii preso com’ero a
contemplare il viso della mia ragazza. La
Mia Ragazza. Lo era e lo sarebbe
stato. Avevo un futuro, “noi” avevamo
un futuro. E in quel momento mi bastava solo sapere
quello.
Mark’s
pov
Non ne potevo più di tutta quella
faccenda, stavo seriamente uscendo di testa.
Ovunque mi girassi per strada,
c’erano i manifesti dell’arresto di Lois
e Greg Woldrich e la faccia del loro tanto
“adorato” figlioletto.
Adorato;
quella parola bastava a mandarmi in bestia. Non da me di certo. L’unico
che vedeva in quella faccia d’angelo un vero e proprio
demonio sembravo essere io. I telegiornali non parlavano d’altro, il
“povero” ragazzino scappato di casa a dodici anni dopo essere quasi
stato ucciso dai due orchi cattivi.
Inconcepibile! Quasi veniva
considerato come un eroe quello stronzo!
Fortunatamente la libertà di parola
non era stata soppressa del tutto e c’era ancora chi sosteneva –e
aveva tutto il mio appoggio- che il ragazzo se la fosse cavata solo grazie al
suo rapporto sentimentale con la figlia del Capo della polizia di New York. Un caso che si fosse salvato? Alcuni
giustamente pensavano di no.
Schifoso poliziotto corrotto. Come poteva
permettere che Woldrich si sbattesse così la figlia? Patetico.
Buttai nella spazzatura l’ennesimo
quotidiano riguardante quello schifoso bastardo che non solo mi aveva rubato la
ragazza, ma mi aveva anche ridotto in quello stato
pietoso. Quasi mi era venuto un colpo quella sera quando
avevo visto i suoi amichetti venire verso di me.
Stavo
camminando tranquillamente per strada, di ritorno da un’uscita con alcuni
miei vecchi amici.
Il
rumore di una macchina mi fece fermare di botto. Non tanto per il rumore,
quanto per la sgommata che aveva fatto frenando, proprio dietro di me.
Dalla
macchina scesero cinque ragazzi, notai appena di sfuggita la presenza di una
sesta persona in macchina. Già il fatto che viaggiassero in sei in una
macchina a cinque posti non mi sembrava
molto…sicuro e legale.
-Marcus
Heinrich?- Domandò uno dei ragazzi appena scesi, con voce melliflua.
-Sì.-
Ribattei aggrottando la fronte perplesso. Che volevano da me? Non avevo mica tempo da perdere con
loro!
-Se non ti dispiace vorremmo
parlare un po’ con te…- Pian piano i ragazzi si stavano avvicinando
sempre di più e potei notare un sorrisino quasi compiaciuto dipinto sul
volto di quello che aveva parlato.
Non
mi sembrava nuova la sua faccia, l’avevo già visto da qualche
parte, ma non ricordavo bene dove.
-Non
ho tempo da perdere con voi.- La mia sicurezzami stava abbandonando, non mi piacevano
per niente i loro sguardi. Erano come quelli di un leone pronto a mangiare la
sua preda.
-Oh
io invece credo di sì.- La voce di un altro di
quei tipi arrivò dalle mie spalle, facendomi sussultare spaventato.
Un
qualcosa di affilato, puntato sulla mia schiena,
iniziò seriamente a farmi sudare.
-O-ok ragazzi, parliamone.-
Cercai di trattare impaurito. Con orrore notai che non c’era nessuno nei
paraggi, nessuno a cui chiedere aiuto. Era stato stupido da parte mia imbucare
quella via deserta di New York di notte.
-Di
cosa Heinrich?- Chiese annoiato il ragazzo di prima, sistemandosi bene le
pieghe della camicia con nonchalance.
-N-Non è leale….voi siete in cinque…- La voce iniziò ad
incrinarsi. Oddio mi stava venendo da piangere.
-E allora? Chi se ne fotte, la lealtà è noiosa.- Quel ragazzo era a
dir poco inquietante, più che altro perché continuava a sorridere
mentre parlava, il ché lo rendeva ancora più minaccioso.
-Nemmeno
fare la spia mi sembra leale.- Mosse il dito indice avanti e indietro come a rimproverarmi,
chiaro segno che mi stesse sfottendo.
Ero
troppo impaurito per recepire appieno le sue parole
però.
-Volete
soldi? Prendeteli, lasciate che io prenda…- Feci
per prendere il portafogli, ma il coltello dietro di me premette di più
sulla schiena, facendomi male.
-Non
vogliamo i tuoi luridi soldi pezzente.- Non riuscivo a
vedere bene in faccia il ragazzo dietro di me che parlava con voce sadicamente
divertita.
-No,
decisamente no.- Concordò quello che sembrava
essere il capo.
Si
avvicinò a me che nel frattempo avevo iniziato a tremare come una
foglia. Merda! In cinque contro uno, già quando
facevo a botte con una sola persona ero piuttosto scarso, ma contro cinque! E per di più armati!
Non
riuscii a formulare altri pensieri perché un colpo ben assestato in
faccia dal ragazzo che mi stava di fronte, mi fece cadere indietro.
Fortunatamente il tipo dietro di me si era spostato appena in tempo per evitare
di accoltellarmi mentre cadevo.
Subito
si chiusero in cerchio intorno a me ed iniziarono a prendermi
a calci con violenza su tutte le parti del corpo.
Vedevo
solo i loro calci arrivare da tutte le parti, era un vero e proprio incubo.
Reagire
sarebbe stato completamente impossibile ed inutile, così mi limitai
semplicemente a fare il possibile per proteggermi il viso con le mani, subendo
colpi decisamente forti sul resto del corpo.
Un
calcio più forte assestato sulla schiena mi fece urlare di dolore; ero
quasi sicuro che si fosse rotto qualcosa.
Andarono
avanti per un tempo che mi sembrò infinito, poi, quando fui certo di
sanguinare da ogni parte del corpo, si interruppero.
-Così
impari bastardo.- Fu la frase divertita che uscì dalle labbra del loro
“capo”.
Imparo?
Imparo cosa? Mi chiesi confuso e sofferente.
Di
sfuggita notai la sesta persona seduta in macchina; era una ragazza dai capelli
lunghi e biondi. Non appena si voltò verso di me, le sue labbra si
distesero in un ghigno sadico e compiaciuto.
Un
angelo. Sembrava un diabolico angelo. Forse ero già morto e finito in
Paradiso. O all’Inferno?
Rimasi
a terra per un periodo di tempo indeterminato, finché alle prime luci
dell’alba, mosso dalla rabbia verso quei bastardi che mi avevano
massacrato, non mi alzai per dirigermi verso la stazione di polizia più
vicina, quella di Harrison Lowell.
L’avessi avuto davanti a me quel
bastardo che mi aveva massacrato di botte…! E
Woldrich! Me l’avrebbero pagata tutti e due quei
grandissimi figli di puttana!
Facevano tanto
i gradassi in gruppo, presi da soli di sicuro erano
solo dei codardi! Woldrich aveva avuto solo fortuna quando
mi aveva colpito quel giorno davanti alla scuola. Una fortuna che non si
sarebbe ripetuta di certo se ci fossimo incontrati di nuovo!
Allietato da quel pensiero, mi diressi in bagno con l’intento di farmi
una doccia rinfrescante. Ci voleva proprio, tutte quelle
cazzate sullo stronzo mi avevano fatto innervosire parecchio!
Allison’s pov
Libero! Libero, libero, libero! Dave era libero! Avevo pianto di gioia per giorni,
rischiando seriamente di farmi odiare da tutte le persone che avevo intorno.
David era stato rilasciato due
giorni dopo la fine del processo ed il mio abbraccio stritolante lo aveva fatto
ridere come non rideva più da tempo.
-Ti amo.-
Singhiozzai al limite della decenza. Stavo esagerando forse, ma non
riuscivo a smettere di piangere dalla gioia, non mi sembrava vero, non ero mai
stata così felice in tutta la mia vita! Forse sì, solo quando era
nato mio fratello, ma quel momento lo eguagliava alla
grande!
-Anch’io sciocca.
Ora smettila di piangere però, o verrai male sui giornali.- Ironizzò stringendomi forte a sua volta.
Risi. Eh già, i giornali. In quegli
ultimi due giorni la stampa sembrava essere completamente impazzita, pubblicava
articoli e articoli su Dave e me. Quasi la nostra storia fosse
stata alla pari di quella fra Brad Pitt e Angelina Jolie!
La cosa che mi rese ancora più entusiasta
fu vedere lo sguardo orgoglioso e soddisfatto di mio padre. Sembrava
stesse condividendo pienamente la nostra gioia, sembrava essere felice
solo nel vedere me felice e di quello
gli sarei stata eternamente grata.
Alcuni giornali avevano
parlato male anche di lui, ma non si era scomposto più di tanto;
alla stampa aveva dichiarato che il processo si era svolto correttamente e che
Dave era stato rilasciato legalmente, senza favoritismi da parte di nessuno. Il
mio eroe indiscusso? Mio padre ovviamente!
****
David’s pov
Ancora non capivo
perché Lowell mi avesse chiesto di passare da casa sua. Certo, non che avessi chissà quanti altri posti dove andare,
però non riuscivo lo stesso a capire quale fosse la “faccenda
importante” di cui voleva parlarmi.
Mi sedetti sul divano al cenno
stranamente gentile della signora Lowell di accomodarmi.
Guardai Allison, inarcando il
sopracciglio curioso, ma lei sembrava saperne quanto me.
-Ti starai di sicuro chiedendo
perché ti ho fatto venire qui.- Iniziò
Harrison sedendosi sulla poltrona di fronte a me.
Beh sì, in
effetti…
Attesi in silenzio paziente,
alzando di poco il mento per esortarlo a continuare.
-Dato che sei ancora minorenne
dovresti passare questi 10 mesi in una
comunità, in attesa di diventare maggiorenne…oltretutto sarai
sorvegliato dalla polizia per i prossimi 5 mesi, per evitare che Johnny Rydell
cerchi di mettersi nuovamente in contatto con te.- Spiegò professionale.
La faccenda della sorveglianza
l’aveva accennata il giudice sì, anche se ero più che si sicuro che mi tenessero d’occhio per sicurezza, per
mancanza di fiducia, non per la mia incolumità.
Per quanto riguardava la
faccenda della comunità… -Cosa?!-
Protestai con voce stridula. Ma stavano scherzando?!
Il giudice non aveva parlato di nessuna comunità!
-Ho proposto un’alternativa al giudice,- Proseguì tranquillo,
ignorando la mia reazione adirata, -Un’alternativa che ha approvato e che
ho intenzione di esporre anche a te.-
Feci un respiro profondo per
calmarmi. Yoga, yoga. Dovevo iniziare a farlo seriamente.
-Quale?- Domandai aggrottando
appena il sopracciglio.
-Io e mia moglie ormai abbiamo
capito che cercare di dividerti da nostra figlia non avrebbe senso…- Guardò la moglie, che annuì a conferma delle
sue parole, -Così preferiremmo tenerti d’occhio noi.-
Spalancai la
bocca sorpreso e la mia stessa espressione fu proiettata sul viso di
Allison.
-Dove
volete arrivare?- Chiese lei perplessa.
Dovevo aver
capito male. Sicuramenteavevo capito male.
-Abbiamo proposto, come alternativa alla comunità, che tu venga a vivere qui
da noi David.- Annunciò Harrison serissimo.
Boccheggiai per un periodo di
tempo indeterminato. Ci misi parecchio a riprendermi, ma lo feci prima di Allison che sembrava aver contratto la mia stessa
reazione “boccheggiante”, ma per più tempo.
-Siete…seri?-
Domandai stranito. Quasi
sicuramente era una Candid Camera.
-Più serio di
così.- Osservò Lowell con una scrollata di
spalle, -La scelta è solo tua. Stare qui con noi sarebbe solo un
bene per te. Potresti riavere la tua vita normale, frequentare la scuola, avere una casa accogliente in cui vivere…-
Non mi sembrava vero. Nessuno
era mai stato così…gentile con me. Perché lo era poi? Dopo
tutti i guai che gli avevo causato, dopo tutti i
casini in cui lo avevo messo, tutte le accuse di favoritismo che gli avevano
riversato addosso per causa mia…? Perché?
-Oddio sì!- Allison
vicino a me sembrava essersi ripresa. –Sarebbe bellissimo!- Mi abbracciò talmente veloce che quasi non la vidi.
Lowell storse appena il naso.
–Ecco ci sarebbero alcune cose da precisare. Sotto questo tetto niente
sesso sia chiaro!- Precisò in tono autoritario.
Una smorfia involontaria si
dipinse sul mio volto. Quella sarebbe stata una condizione molto dura da rispettare.
-Papà!- Protestò
Allie, staccandosi di poco da me e guardando indignata il padre.
-Non dovrete mai trovarvi
nella stessa stanza da soli,- Proseguì
incurante delle proteste imbarazzate della figlia, -Mio figlio Nicky ha
l’autorizzazione a muoversi in simultanea con voi. Si assicurerà
che non restiate da soli in nessuna camera…- Detto quello si voltò
verso le scale, dove fece capolino un nanerottolo; il fratellino di Allie, dedussi.
-Almeno in cucina possiamo
restarci senza controllo?- Osservò pungente
Allie, lanciando occhiate di fuoco al fratello che se la rideva.
-In cucina sì…- Lowell
si grattò il mento pensieroso, prima di sporgersi in avanti con sguardo
terrorizzato. –No in cucina no! C’è il tavolo come superficie
piana!-
Involontariamente mi venne da
ridere e, quando Allison se ne accorse, mi
guardò male. –Non dargli corda!- Replicò imbronciata.
-Ok, scusa.- Alzai le mani in
segno di resa, non riuscendo a sopprimere del tutto quel sorrisetto.
Quell’uomo, per quanto strano, era divertente, era
attaccato alla figlia in modo quasi ossessivo. Era comprensibile però;
le voleva bene.
-Tutto chiaro?- Domandò
Lowell in mia direzione.
-Più chiaro di
così.- Ribattei ironico.
Il bambino si accinse a
parlare per la prima volta durante quella strana conversazione. –Ti tengo d’occhio.- Mi disse, con un tono di voce e
un’espressione da bambina di The Ring.
Annuii e mi morsi il labbro
per evitare di scoppiargli a ridere in faccia; povero moccioso, lo avrei
smontato.
-Bene. Se
accetti, dovrai solo firmare qui.- Lowell mi porse un foglio che io non esitai
a firmare. Centomila volte meglio la famiglia di Allison
che una comunità.
Certo sarebbe stato difficile
vivere con lei dovendo trattenersi in quel senso. Ma
il fatto che avessi accettato, non significava mica che avrei rispettato quella
restrizione…
I bambini si potevano
comprare, quale bambino al mondo non avrebbe voluto un videogioco per la Play?
-Ehy, Nicky.- Lo chiamai mentre mi mostrava quella che sarebbe stata la mia
camera –non molto distante da quella di Allie, osservai-.
Lui si girò a guardarmi
in attesa. –Che vuoi?-
Scontroso il moccioso.
-Ti piace la PlayStation?- Domandai
sorridendo sornione.
I suoi occhi brillarono di
gioia. –Oh sì!-
-Hai mai giocato a Gta?- Mi finsi interessato e partecipe alla conversazione, quando il
mio scopo era solo quella di “ruffianarmelo” ben bene.
-Sì lo adoro! È
una figata! Hai visto Nico come ruba le macchine?!- Si
esaltò gesticolando in continuazione.
-Sì, forte. Devi sapere
che io una volta ho fatto come lui, ho rotto il vetro di una macchina e sono
riuscito a rubarla. E sono andato anche ad un sacco di
feste in barca.- Ammiccai, inarcando appena il sopracciglio.
Mi guardò
come un diabetico poteva guardare un bigné alla crema. Gli occhioni
erano precisi identici a quelli del gatto di Shrek. –Davvero? Fooorte!!! Sei un mito! Ma come hai fatto?!
I colleghi del mio papi non ti hanno mai beccato?-
Hn, bambini…! Bastava
poco per entusiasmarli.
-No. Vieni che ti racconto?- Proposi
divertito.
-Sììì! Se lo sapesse il mio amico Lewis!
Non mi crederebbe mai! Ma dimmi, hai visto come Nico
tante ragazze in bikini alle feste in barca?-
Ridacchiai, scuotendo di poco
la testa. Quel bambino era molto più sveglio di quanto pensassi. Sarebbe stato perfetto come mio
discepolo…anche se il sottoscritto non lo batteva;
io il mio primo bacio lo avevo dato prima di lui. Soddisfazione personale la
mia.
-Ma certo!- Risposi, facendogli l’occhiolino. Tutte puttane ovviamente,
ma c’erano le ragazze in bikini.
E così iniziai ben bene a lavorarmi il moccioso come amico,
non ci sarebbe voluto molto perché mi desse il via libero con la
sorella…
*To be
continued...*
Non so davvero in che modo
scusarmi per questo ritardo stratosferico…Avevo detto
che avrei tardato di qualche giorno, non di due settimane…sono veramente
mortificata, mi dispiace infinitamente >.<
Il fatto è che in
questi giorni in casa non c’è un clima piacevole fra i miei,
così ho cercato di uscire il più possibile per distrarmi. Tra
uscite e studio sono riuscita a stare pochissimo al
pc…inoltre mi sono un po’ demoralizzata e abbattuta; mi sono venuti
un sacco di dubbi su questo capitolo che continua anche adesso a non
convincermi…è il penultimo capitolo e volevo fosse migliore di
come è venuto, non volevo che vi deludesse e spero che non lo abbia
fatto…non troppo almeno…
Scusate, la smetto di
assillarvi con i miei soliti noiosi monologhi xD
Come avete visto alla fine ho
inserito anche il pov di Mark, un pov esterno alla vicenda mi è servito
alla fine!
Che cosa ne pensate
della soluzione finale? È un happy ending un po’ buonista e
scontato forse, ma ho sempre messo in chiaro fin dall’inizio che questa
storia avrebbe avuto un lieto fine :P
Comunque, il prossimo capitolo sarà l’ultimo, l’epilogo.
Ci saranno il famoso pov di Angela ed il famoso ballo
scolastico. La scelta di Kevin? Ancora non la so nemmeno io, credo rimarrò indecisa fino all’ultimo xD
Con il prossimo pubblicherò anche –se vorrete- il prologo o
primo capitolo (devo ancora decidere :P) del seguito. I protagonisti saranno
sempre Allison e David.
Il seguito parlerà
della loro vita sotto lo stesso tetto –cosa per nulla semplice; di
litigate e incomprensioni ce ne saranno parecchie- e della vita scolastica di
entrambi. Il passato di Dave riemergerà più volte e
metterà un po’ in crisi il loro rapporto…
Ci sarà un nuovo
personaggio femminile che farà ingelosire non poco Allie, ma anche un
personaggio maschile che farà innervosire molto il nostro Dave.
Io lo scriverò comunque un seguito –o almeno ci proverò- se
vorrete leggerlo sarò più che felice di pubblicarlo =)
Detto questo credo di aver concluso…anzi no! Mi dispiace per la
scena del “processo”, fa un po’ schifo…non
essendo mai stata in un’aula di tribunale non sapevo bene come descriverla…
Ok, ho finito…concludo scusandomi ancora tantissimo per il ritardo, voi
siete MERAVIGLIOSE a seguirmi e a sostenermi, questo ritardo proprio non ve lo
meritavate >.<
Un
grazie speciale va anche alle ragazze del mio
forum che mi hanno tirato su il morale in questi giorni un po’ grigi ;)
Vi mando un bacio grandissimo
e vi ringrazio ancora per il vostro appoggio.
Bec
Ci tengo tantissimo a ringraziare; Sabry87, Aislinn_05, lilyjuve, charlie_4ever_, sono_io,
DarkSwan, pinklady1986, sbrodolina, Myrhiam, rossy87 e Panna_ per aver votato questa storia al
concorso “Storia con i migliori personaggi
originali”, permettendole di arrivare alla seconda fase! GRAZIE infinite
ragazze, senza i vostri preziosi voti non sarebbe mai
passata! Mi sono letta tutti i vostri giudizi con gli occhi lucidi per la
commozione*_*
-Il
nuovo contatto facebook che ho creato
appositamente per mettere spoiler sulle mie storie o per farmi contattare per
qualsiasi cosa –a me farebbe piacerissimo
conoscervi^^- ; non sapevo
cosa fare l’altro pomeriggio e l’ho creato xD
-Il blog,
dove ho già postato le schede dei personaggi e dove più tardi
posterò l’inizio del capitolo 25 ;)
-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche
hanno creato per la mia storia e dove più tardi posterò
l’inizio del cap 25
più qualche altro spoiler :D
Iscriversi a
forum community è
semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi
lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete
pubblicizzarlo^^
Dimenticavo,
per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome
=)
sbrodolina: Ciao Manu!!! Ti assicuro che
non era assolutamente mia intenzione farti allagare la tastiera con la storia
di Dave :P
Sono felicissima che la sua
storia ti sia piaciuta così tanto*_* Ci ho
pensato per settimane e scriverla non è stato semplice, per questo
sapere di aver scritto qualcosa di decente è una grande realizzazione
per me!
I Woldrich sono dei veri e
propri mostri sì, dei pazzi, fortunatamente
fermati in tempo dalla polizia.
I vari indizi trovati da
Allison si sono rivelati utili come hai visto dall’inizio del capitolo;
fortunatamente il sangue ed il cacciavite sono stati usati a tutti gli effetti
come prove per incastrarli.
Come ti è sembrato in
questo capitolo il processo? Il pov di Mark? E il “lieto
fine”? Spero davvero che non abbiano deluso le tue aspettative >.<
Ogni volta leggere i tuoi
complimenti mi fa piangere come una fontana dalla gioia, grazie*___* A quanto pare siamo brave entrambe a farci piangere a
vicenda xD
Ti ringrazio infinitamente per
la recensione e per il supporto in forum carissima!!!
Un megabacione!!! Bec
_Chiaraa: Ciao Chiara!!! Io tutto bene diciamo
grazie =) te invece?
Spero di non averti fatto trascurare
qualcosa di importante di scuola per colpa dello
scorso capitolo :P
I Woldrich sono stati dei veri
mostri sì a prendersela con un Dave ancora bambino >.<
Fortunatamente alla fine come hai visto da questo cap
hanno fatto la fine che meritano. Dave non si è
vendicato personalmente su di loro, anche se lo avrebbe fatto più
che volentieri! ;P
Sono contenta che il dialogo
fra Kevin e Dave ti abbia fatto divertire :D Kevin
riesce sempre a sdrammatizzare le situazioni ;)
Ti ringrazio davvero per tutti i tuoi complimenti carissima! Hai ragione, mi
conosci già bene, penso di non meritarmelo assolutamente un monumento xD
Mi dispiace tantissimo per
questo ritardo nell’aggiornare, spero che ne sia valsa la pena di
attendere per questo capitolo >.< Come ti è sembrato? Ha deluso le
tue aspettative? Spero davvero di no…
Un
bacione grande, grazie mille
per la recensione! Bec
selena_14: Ciao
Sel!!! Il padre di Allie pian piano inizia a farsi
delle fan mi sa xD Beh indubbiamente è migliorato parecchio, è
riuscito a capire l’amore che c’è fra i due, soprattutto ha
capito che quello di Dave è veramente sincero.
I Woldrich sono degli stronzi sì,
alla storia della vernice non ci ha creduto nessuno ù_ù
Fortunatamente hanno avuto quello che si meritavano ;)
Spero di non averti delusa con questo
capitolo >.< cosa ne pensi?
Eh già, la scuola è
letteralmente massacrante in questo ultimo periodo,
non vedo l’ora che finisca >.<
Un bacione grande
cara! Grazie mille per la recensione, Bec
Lucy_Scamorosina:
Ciao Lucy!!! Non ti preoccupare
assolutamente per lo scorso capitolo, l’importante è che ti sia
piaciuto ;)
I Woldrich sono dei bastardi sì, ma
in questo capitolo hanno fatto finalmente la fine che si meritavano :P
Ahahahah, Kevin serve sempre a tirare su
il morale anche nelle situazioni più drammatiche, lui e la sua fissa per l’abbigliamento xD
Ti ringrazio tantissimo
carissima per i tuoi complimenti*_* Ora che so che scrivi così
bene poi, valgono il doppio!!! E a proposito della tua storia, ti chiedo ancora
scusa per non aver recensito, sono un disastro >.< Devo ancora leggere il
capitolo che mi hai mandato…appena avrò finalmente postato questo cap correrò a rimediare ;)
Sì sono del 92 =) Le tue parole mi
fanno tantissimo piacere; hai proprio ragione a dire
che ci sono ragazzi che non sanno nemmeno scrivere, che non sanno nemmeno
quando mettere l’ ”H” al verbo avere -.- Cose che si imparano
alle elementari, bah >.<
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto
e non ti abbia delusa >.< Grazie mille per la
recensione, un bacione grande! Bec
Punk936:
Ciao Gio!!! Sono contenta che la
storia di Dave ti abbia fatto emozionare così tanto, soprattutto sono
contenta di essere riuscita a far odiare i Woldrich :D Sono degli stronzi
sì, fortunatamente in questo capitolo hanno avuto quello che si
meritavano!
Sì, Dave alla fine è
riuscito a crescere “normalmente” per fortuna, nonostante
l’infanzia triste =)
La scusa della vernice era davvero
pessima, proprio tirata in ballo all’ultimo ù_ù infatti mi è venuta così mentre scrivevo xD
Ahahahahah, Kevin era il punto forte del
capitolo! Fortuna che c’è lui a sdrammatizzare le situazioni con
le sue fisse per i vestiti :P
Il padre di Allie
si è riscattato ancora di più in questo capitolo ;) Come ti
è sembrato il suo comportamento? La sua proposta finale?
Alla fine Mark è stato menato per
bene –credo- in questo capitolo xD Ci ho provato
un sadico gusto nello scrivere quel pezzo :P
Mi dispiace averti fatto aspettare così tanto per questo capitolo, spero ne sia valsa la
pena >.<
Un bacione grandissimo! Grazie mille per
la recensione! Bec
kiki_SeM: Ciao
Sara!!! Mi fa piacere che lo scorso capitolo sia stato apprezzato*_* Eh
già, il padre di Allie è migliorato pian piano sempre di
più ;) In questo credo si sia riscattato completamente :D
Alla fine il pov di Mark l’ho
scritto, ma non mi sembra sia venuto molto bene >.<
Spero che questo capitolo non ti abbia delusa =(
Un bacione
grande, grazie mille per la recensione e per i
complimenti! Bec
freyja: Ciao
cara!!! Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, nonostante fosse
solo di passaggio =)
Il cacciavite è stato ritrovato
perché era molto distante dalla casa, in mezzo al verde, quindi nessuno ci è mai andato a toglierlo di lì. Spero con
questo capitolo di aver chiarito i tuoi dubbi =)
Alla fine il padre di Allie
non può far altro che accettare la cosa; Dave è davvero
innamorato di lei -lui stesso se n’è reso conto- e la figlia non
lo perdonerebbe mai se li ostacolasse. Nel prossimo capitolo ci sarà comunque l’ultimo pov di Harrison che spiegherà
un po’ i suoi pensieri ;)
Non sono una scrittrice professionista,
no, ma come hai detto tu per me è importantissimo riuscire a far
emozionare chi legge :D Spero di esserci riuscita
anche con questo capitolo >.<
Un bacione grandissimo! Grazie infinite per
la recensione, Bec
_Kairi90_ :Ciao!!! Sono contenta che
lo scorso capitolo ti sia piaciuto!
La storia di Dave è molto triste
sì, ma alla fine con questo finale un po’ si è riscattato ;)
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto! Un bacione grande! Bec
DarkSwan: Ciao!!! Io non mi stancherò mai di ringraziarti per i
tuoi complimenti*_* Grazie, sono felicissima che la mia storia ti stia piacendo
così tanto!
La storia di Dave è molto triste sì >.< ma alla fine si è riscattato, ora
può avere una vita un po’ più normale ;)
Ci ho pensato al seguito sì,
però non so se sarebbe molto gradito xP Magari
risulterebbe noioso…
Oddio biologia!!
Io fortunatamente ho finito di farla l’anno scorso, la
odiavo! Dai che ormai quest’anno è finito! Non vedo
l’ora che sia estate xD
Mi dispiace per averti fatto aspettare così tanto per questo capitolo, spero ne sia valsa la
pena!
Un bacione
grande, grazie mille per i complimenti e per la
recensione! Bec
silvietta_in love4ever: Ciao
tesoro!!! Non scusarti assolutamente per nessun ritardo, io sono in ritardo
cronico con tutto ormai >.<
Il padre di Allie
finalmente si è riscattato, in questo capitolo ha finalmente capito che
cercare di dividere i due sarebbe inutile ;)
I Woldrich hanno avuto più
o meno quello che si meritavano alla fine e Dave si è riscattato
con questo finale ;) O almeno credo xD
Spero davvero
che ti sia piaciuto tesoro >.<
Un bacione grande, grazie mille per i
complimenti e per la recensione!!! Bec
Alexis_edina: Ciao cara!!!
Non ti preoccupare assolutamente per lo scorso capitolo, l’importante
è che ti sia piaciuto ;)
Il padre di Allie
alla fine si è dovuto arrendere all’evidenza, si è reso
conto di non poterli proprio dividere quei due :P
Lois
Woldrich poteva mentire quanto voleva, ma le prove ci sono e sono
schiaccianti…quindi alla fine ha fatto la fine che meritava insieme al
suo caro maritino ;)
Mark anche ha avuto la sua lezione! Come
ti è sembrato il suo pov?
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto,
ti chiedo scusa per l’attesa >.<
Un bacione grande! Grazie mille per la
recensione, Bec
Bella_kristen:
Ciao Ale!!! Mi dispiace di averti
rattristato anche con lo scorso capitolo xD Spero con questo di averti tirato
su di morale invece! :D
I Woldrich sono degli stronzi e
fortunatamente alla fine hanno avuto solo quello che si meritavano
ù_ù Nel prossimo cap dal pov di Dave
verranno accennati ancora per poco per quanto riguarda i dettagli
dell’arresto, ma di prigione non si muoveranno più =)
Kevin serve proprio per sdrammatizzare le
situazioni più critiche! Solo lui può pensare ai vestiti in un
momento del genere xD
Il padre di Allie
si è riscattato del tutto in questo capitolo, o almeno lo spero :P
Ormai siamo agli sgoccioli di questa
storia sì, il prossimo sarà l’ultimo… Se farà
piacere pubblicherò più che volentieri un seguito =)
Come ti è sembrato alla fine il pov
di Mark? Spero che il suo massacro sia stato abbastanza soddisfacente! muahahahah, sono sadica sì xD
Un bacione grande
carissima, grazie mille per la recensione! Bec
Sabry87:
Ciao tesoro!!! Sono contenta che tu
stia meglio =)
La madre di Dave ha fatto la fine che si
merita ù_ù nel prossimo il padre di Allie
parlerà un pochino meglio di questo arresto ;)
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto! Un bacione grandissimo! Grazie per la recensione, Bec
pirilla88: Ciao
Vale!!! Il padre di Allie si è riscattato del tutto direi in questo
capitolo ;) è un bravissimo poliziotto sì, ed è stato
anche un buon padre alla fine!
Kevin riesce sempre a sdrammatizzare nelle
situazioni critiche…lui e la sua fissa per i
vestiti! xD
I due stronzi sono stati presi, nel
prossimo capitolo il padre parlerà un pochino di più di questo arresto =)
Un bacio tesoro, spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa! Grazie
per la recensione, Bec
valli: Ciao!!!
Sono felicissima che la mia storia ti stia piacendo così tanto!!!
Ti ringrazio tantissimo
per tutti i tuoi complimenti, mi lusingano moltissimo =) Spero di non
aver rovinato la tua opinione su questa storia con questo capitolo >.< ti
è piaciuto? Spero di sì! :D
I Woldrich alla fine hanno fatto la fine
che meritavano e Dave è stato liberato ;) Nel
prossimo verrà spiegato meglio l’arresto dei Woldrich dal pov del
padre di Allie!
Grazie ancora per i complimenti, un
bacione grande! Bec
piccolinainnamora: Ciao
Mery!!! Grazie mille carissima, i tuoi complimenti mi riempiono sempre di gioia
=)
Spero davvero di non averti deluso con
questo capitolo >.<
Un bacione immenso, grazie mille per il
supporto ;) Bec
Athene Noctua: Ciao!
Abbiamo già parlato privatamente a grandi linee, quindi mi sembra
inutile riscrivere tutto, aggiungo solo altre cose
riguardo il comportamento dei personaggi e che mi hanno fatto notare;
-Lei pensa che David sia bello, ma 1 lo pensa prima
che lui uccida Tom e 2 lo ripensa dopo, quando lui le si avvicina parecchio per
medicarla. Per te è superficiale forse il suo modo di reagire, ma io non
lo trovo così strano, mi fossi ritrovata un
gran bel ragazzo così vicino anche io sarei un po’ andata nel
pallone, nonostante la paura.
Risponde male perché è nel
suo carattere reagire in quel modo, come ti ho già detto per e-mail,
risponde male anche a Tom che un bel ragazzo non lo è
affatto.
-Lui la lascia andare sì, ma la sua
frase: “Dove sta il divertimento dell’essere
criminali se non si ha la polizia, per quanto stupida,
alle calcagna?” del capitolo 2 ti dice niente? La lascia
andare apposta, avere la polizia dietro è quasi una sfida per
lui.
-La bacia alla fine, sì. Si prende quel bacio come
ricompensa per averla liberata, credevo si fosse
capito.
-Per quanto riguarda la storia di Dave che si è unito alla
banda più “forte” della città…beh la sua storia
si viene a sapere, quindi non puoi commentare su quel punto se non la conosci.
-Allison studia all’ultimo mentre
un suo compagno viene interrogato, non vedo cosa ci sia di incoerente…
-Così come il fatto che Dave
giri “liberamente” per una città immensa come New York non mi sembra una cosa così strana;
gli basterebbe un niente per nascondersi dovesse vedere un poliziotto, anche
coprirsi con il cappuccio della felpa.
Se la storia non ti è piaciuta dai primi capitoli
posso capirlo, va bene, rispetto la tua opinione sulla banalità della
trama e sui clichè, ma non sui personaggi che non conosci appieno.
Detto questo ti ringrazio comunque per
avermi fatto conoscere la tua opinione =)
Forse non leggerai nemmeno questa risposta, ma ci tenevo solo a
precisare queste cose, anche per chi sta leggendo o deve ancora leggere la storia.
Ciao! Bec
Eky_87: Ciao Eky!!! Oddio non immagini quanto
mi abbia fatto piacere la tua recensione!!! Sono contentissima che i miei
personaggi ti siano piaciuti così tanto!*_*
Mi è piaciuto moltissimo come li hai descritti, sono
esattamente come ho voluto delinearli** Significa
quindi che non ho fallito completamente con questa storia :P
In questi ultimi capitoli Allison è riuscita a trasmettere
il suo coraggio e la sua determinazione anche a Dave;) Mi fa molto piacere che tu
abbia notato il suo cambiamento graduale; lui non è mai stato ottimista,
non ha mai sperato perché lo considerava da illusi…alla fine non
fosse stato per Allison e la sua tenacia, le cose sarebbero andate
diversamente! Si è pian piano reso conto della gravità delle sue
azioni, prima uccideva con leggerezza, quasi non fosse stata una cosa
grave…certo, rimane un pochino superficiale (raccontare al fratellino di Allie di aver rubato una macchina non è il massimo
xD), ma è maturato parecchio, così come Allie =)
Kevin…Beh Kevin è demenziale xD
Meno male che c’è lui a sdrammatizzare sempre, mi ha fatto morire
dal ridere anche mentre scrivevo xD Sono contenta che abbia fatto divertire
anche te! :D
Non so davvero come ringraziarti per tutte le tue parole e
complimenti, GRAZIE davvero! Spero di non averti delusa con questo capitolo
>.<
Un bacio grande! Grazie mille per la recensione! Bec
Beeble: Ciao Fabiola!!! Innanzitutto ti ringrazio infinitamente per aver
commentato questa storia in Home nel post di Erika! Mi sono divorata tutto
quello che hai scritto sui vari capitoli e mi stavo seriamente commuovendo,
GRAZIE davvero, sei stata gentilissima^^
Sono rimasta stupita anch’io come ho letto che sei riuscita
a finire tutti e 23 i capitoli in soli due giorni!!!
Non sai quanto mi rende contenta questa cosa*___* Io non riuscirei a rileggere
nemmeno uno dei miei capitoli, li trovo noiosi xP
Spero con questo capitolo di non aver deluso le tue aspettative e di non averti fatto cambiare opinione
sull’intera storia >.<
Alla fine Allie è riuscita ad infondere a Dave la sua
grinta e ad insegnargli ad essere ottimista e a sperare ;)
E grazie anche all’aiuto del padre, ce l’hanno fatta ad uscire da
questa situazione incasinata =)
Ti chiedo scusa per questo ritardo nel postare, spero che ne sia
valsa la pena di attendere :P
Un bacione grande, grazie mille davvero per tutti i tuoi
complimenti e per la recensione! Bec
Sognatrice85: Ciao!!! Ti ringrazio tantissimo per i tuoi complimenti, sono
contenta di essere riuscita a farti immedesimare nella storia*_*
Spero di non aver deluso le tue aspettative
con questo capitolo >.<
Un bacio grande! Grazie mille per la recensione! Bec
- From hate
to…Love di Lucy_Scamorosina - New Entry, passate a leggerla!!! ;)
Ringrazio infine le 189 meravigliose
persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche
più, sono troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 175 persone che
l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^), le mitiche 22 persone che
l’hanno inserita fra quelle da ricordare e le 60 ragazze
fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro autori
preferiti, grazie*_*
Capitolo 25 *** A whole new life (Una vita completamente nuova) ***
Epilogue:
A whole new life (Una vita completamente nuova)
Angela’s
pov
Stavo
seduta sulla poltrona del mio salotto da almeno mezz’ora.
Continuavo
ad esaminarmi inquieta unghie, capelli, vestito e trucco,
assolutamente perfetti a sentire mia madre.
Mi
alzai per l’ennesima volta per controllare allo specchio che
fosse tutto a posto, ma mia madre mi bloccò con uno sguardo di
rimprovero prima che potessi giungere alla mia meta.
-Stai
benissimo così tesoro, basta. Stai facendo diventare nervosa
persino me.- Commentò, incominciando a rigirarsi la macchina
fotografica fra le mani.
Arrossii,
abbassando lo sguardo colpevole, prima di ritornare a sedermi.
Controllai
l’orologio per la trentesima volta e mi tranquillizzai; era
tutto nella norma, tutto sotto controllo, Kevin doveva passare a
prendermi alle otto ed io ero in anticipo di un’ora.
Mia
madre e mio padre mi fissavano da una quantità di tempo
indecifrabile –troppa a dire il vero- in imbarazzante e
religioso silenzio. Tolti i rimproveri di mia madre, nessuno aveva
detto niente.
Mia
madre continuava a sorridere in modo forzato e plastificato
senza
motivo –forse la stavo facendo impazzire io-; mi guardava
proprio come una Barbie avrebbe potuto guardare la sua piccola Shelly
vestita tutta di punto per andare ad una festa con le amichette.
Ero
molto peggio di Shelly con il tutù però, il mio vestito
confettoso
avrebbe
fatto invidia anche alla bambola più elegante.
Mio
padre invece era più nervoso di lei, niente sorriso
plastificato alla Ken, solo uno sguardo serio e corrucciato. Se ne
stava a braccia conserte seduto vicino a mia madre, in attesa di
esaminare “Colui che avrebbe portato la sua bambina al ballo di
fine anno”.
Speravo
con tutto il cuore che Kevin gli piacesse, anche perché era
assolutamente impossibile non trovarlo perfetto; era bello, gentile,
simpatico, divertente, intelligente…Forse io ero troppo poco
per lui.
Sospirai
e con me anche i miei genitori lo fecero, in perfetta sincronia.
Aggrottai
le sopracciglia perplessa; sembrava che condividessero qualsiasi mia
reazione.
Mi
sforzai di pensare ad altro per distrarmi, ma finii ugualmente per
pensare di nuovo a lui, al nostro primo incontro…
Sorridevo
sempre come una cretina ogni volta che ricordavo quel giorno e notai
con la coda dell’occhio i miei scambiarsi uno sguardo stranito
che feci finta di non vedere.
Appoggiata
al bancone del bar di quella discoteca per prendere una semplice Coca
Cola, la mia vita era cambiata.
-Uh,
la Coca Cola!- Una voce maschile alle mie spalle mi fece sobbalzare
spaventata.
-Ma
lo sai che dicono che nella Coca Cola ci mettono il sudore dei
piedi?-
Ma
che razza di domanda era?! No, non lo sapevo, ma mi stava solo
leggermente
venendo
da vomitare dopo averlo saputo, che fosse vero o no.
-Così
dicono…- Sembrava stesse parlando da solo, domandava e si
rispondeva da solo.
Ma
poi, dove cavolo l’aveva sentita quella cosa?
Feci
per rispondergli, ma mi anticipò con la sua parlantina veloce,
-Per non parlare di tutte le calorie che contiene!- Di nuovo, la sua
sembrava una riflessione ad alta voce, tanto che arrivai a chiedermi
se stesse davvero parlando con me.
-Non
sarà magra come Kate Moss, ma credo di potermi permettere una
Coca Cola.- Risposi piccata, cercando comunque di non essere troppo
indisponente.
-Oh,
ma io non volevo assolutamente insinuare che tu fossi grassa!-
Sorrise smagliante, -Il mio era solo un sincero interessamento alla
tua salute mia cara.-
Mi
venne da sorridere involontariamente; che strano ragazzo! Aveva
proprio uno strano modo per avvicinare una ragazza e parlarle.
-Posso
offrirti qualcosa di più salutare?- Ammiccò, accennando
poi al barman.
-Il
tuo è un tentativo di fregarmi la Coca Cola o di farmi
ubriacare?- Inarcai il sopracciglio divertita.
-Ma
nessuna delle due mademoiselle! Il mio è solo un modo gentile
di conversare con una graziosa ragazza.-
Un
modo gentile e alquanto strano,
aggiunsi
mentalmente.
Non
riuscivo a capire se fosse serio o se mi stesse prendendo in giro,
aveva un modo di fare che confondeva.
Piegai
appena le labbra. –Credo che continuerò a bere la mia
Coca Cola.-
Il
suo sorriso si spense di botto e lasciò posto ad un
espressione piuttosto delusa.
-Ma
questo non mi vieta comunque di conversare amabilmente con chiunque
abbia voglia di farlo.- Sorrisi allusiva, mordicchiando appena la
cannuccia presente nel mio bicchiere.
-Perfetto
allora!- Il suo sorriso era riapparso in un attimo, ancora più
luminoso di prima.
Da
un semplice discorso riguardante la musica –scoprii divertita
che lui adorava quella anni 80-, si arrivò a parlare di tutto,
moda compresa, per lui quell’argomento sembrava quasi sacro e
intoccabile.
Finito
di parlare, lo invitai più che volentieri al mio tavolo e lui,
dopo aver farneticato qualcosa riguardo un suo amico che non riusciva
a trovare, annuì entusiasta.
Tornando
al tavolo avevo notato delusa l’assenza della mia migliore
amica; mi sentivo parecchio in colpa per averla lasciata da sola con
le oche.
Fui
costretta a presentare il mio nuovo amico Kevin, ad Helena&Co,
che iniziarono fin da subito a mangiarselo con gli occhi.
Infastidita
dal loro comportamento, gli proposi di ballare e lui accettò
con una luminosa luce negli occhi; quasi gli avessero promesso un
assegno da 100 milioni di dollari...
Ballammo
praticamente tutta la serata, il mal di piedi per via dei tacchi era
completamente svanito, non riuscivo a pensare a nient’altro che
al suo sorriso…
Da
allora erano successe tante cose…Allison mi aveva raccontato
tutto per filo e per segno con più calma; mi aveva parlato
meglio di lui e di David e mi aveva spiegato gli ultimi fatti tutti
in una volta.
Inizialmente
ero rimasta un po’ male per il fatto che non avesse parlato con
me di quello che le stava succedendo; a scuola in quegli ultimi
giorni quando cercavo di avvicinarla per sapere perché fosse
sempre triste, mi allontanava dicendo semplicemente “Non è
niente.”
Si
era scusata dispiaciuta e mi aveva spiegato che non le andava proprio
di parlarne perché sarebbe stata peggio.
Ovviamente
l’avevo perdonata e abbracciata forte, felice che si fosse
tutto comunque risolto.
Avevo
raccontato di Kevin ai miei genitori e, prevedendo la loro reazione
non appena lo avrebbero riconosciuto da quella foto segnaletica, ho
raccontato una piccola bugia per tranquillizzarli; ovvero quella
dello sbaglio di Allison nel citarlo alla centrale.
Mia
madre mi aveva creduto, mio padre era un tantino più scettico.
Il
rumore del campanello mi fece quasi inciampare sui miei piedi per
l’agitazione, mentre mi alzavo per andare alla porta.
Corsi
ad aprire, con i miei genitori al seguito ovviamente.
Quando
aprii la porta, dimenticai tutto, tutte le mie preoccupazioni per il
trucco, i capelli, il vestito, tutto. Averlo davanti a me, con quello
smoking meraviglioso che gli stava letteralmente a pennello e quel
sorriso enigmatico stampato sulle sue meravigliose labbra, mi fece
quasi dimenticare persino il mio nome.
Mio
padre tossì, infastidito probabilmente dalla mia reazione poco
consona e moderata.
Mi
controllai il vestito, notando con sollievo di non aver…sbavato.
Cavolo, che vergogna, avevo fatto una figura non propriamente
splendida.
-Ciao.-
Dissi con occhi luminosi, sentendo le mie guance sempre più
accaldate.
-Signorina
Scott.- Fece lui divertito, con aria fintamente altezzosa, prendendo
poi la mia mano e baciandola in un modo che più provocante di
così non si poteva.
Sentì
distintamente la punta della sua lingua prima delle sue labbra e quel
semplice gesto –più la malizia presente nei suoi occhi
mentre mi guardava- mi fece quasi girare la testa.
Contegno
Angela, contegno. Sei Shelly, la sorellina di Barbie. E lui è
Tommy, il fratellino di Ken. Non puoi fare questi pensieri, su!
-Kevin,
giusto?- Intervenne mio padre, dopo che Kev mi lasciò la mano.
-Esattamente.
Piacere di conoscerla.- Kevin era assolutamente fantastico; era
amichevole e gentile persino con mio padre che proprio non se lo
meritava, visto gli sguardi quasi d’odio che gli lanciava.
Dopo
aver stretto la mano a lui, si rivolse a mia madre con un sorrisone
ancora più largo; -Lei dev’essere la signora Scott! Ora
capisco da chi ha preso la sua bellezza, la sua grazie e il suo buon
gusto nel vestire la mia Angie.-
Mia
madre fece un risolino compiaciuto e si lasciò baciare a sua
volta la mano, in modo decisamente più sobrio e semplice.
Mio
padre ovviamente non gradì per niente, ma, incoraggiato dal
mio sguardo supplicante, non disse nulla.
Quando
finalmente mia madre finì di fotografarci per il suo famoso
“Album dei ricordi”, riuscimmo ad entrare in
macchina.
-Ma
ce l’ha la patente?- Chiese piano mio padre, aggrottando la
fronte serio.
Io
feci un sorrisino idiota. –Ma certo papà!- Due bugie in
una sola serata.
A
quanto ne sapevo Kevin aveva imparato a guidare “sul campo”,
non aveva seguito alcun corso alla scuola guida, né aveva
fatto nessun esame.
-Mmh.-
Fece lui scrutandomi attentamente.
-Ora
devo andare! Ciao pa’!- Gli schioccai un bacio sulla guancia
per sfuggire da quel suo modo di farmi sentire in colpa ogni volta
che sentiva puzza di bugie.
Corsi
in macchina con Kevin, salutando i miei genitori ancora sulla porta.
-Stavo
per prenderlo a calci tuo padre.- Mi annunciò Kevin con la sua
solita faccia apparentemente innocente.
Risi.
–Anche io.- Confessai, mordicchiandomi il labbro inferiore.
-Fortuna
che sono un bravo ruffiano, ho intenzione di ingraziarmelo ben bene.-
Confabulò tutto contento, come un bambino che progettava di
rubare il lecca lecca di un altro.
-Non
ci vorrà molto perché tu ci riesca.- Era impossibile
non adorare Kevin.
-Stai
cercando di addolcirmi ancora di più, tesoro? No, perché
già mi hai messo di buon umore con quel vestito, poi pure i
complimenti.- Considerò soddisfatto.
-Ma
se fa schifo questo vestito!- protestai, incrociando le braccia al
petto. Era un vestito da bambolina confettosa, mia madre aveva voluto
a tutti i costi che me lo mettessi, era suo di quando era giovane.
-Lo
so. Ma è pur sempre di Chanel!-
Mi strizzò l’occhio divertito ed io non potei fare a
meno di alzare gli occhi al cielo.
Dimenticavo.
Bastava che fosse di marca una cosa per piacergli. Allora
probabilmente gli sarebbe piaciuta pure la biancheria di Victoria’s
Secret abbinata che avevo messo sotto…Chissà…
Sorrisi,
arrossendo appena. Non vedevo l’ora di arrivare a quel ballo.
Sarebbe stata una serata grandiosa, me lo sentivo.
Harrison’s
pov
Assurdo!
Assurdo! Assurdo! Assurdo che io avessi concesso a quei due di andare
ad un ballo insieme! Un ballo! Insieme!
Assurdo!
I
telefilm insegnavano; ai balli gli adolescenti facevano sempre
qualcosa di stupido!
Camminai
per l’ennesima volta dalla cucina alla sala dove, seduto
tranquillamente sul divano, stava la causa di tutti i miei problemi
in quell’ultimo mese.
L’avevo
invitato sotto il mio stesso tetto solo per tenerlo d’occhio,
per evitare che si vedesse con Allison senza che io lo sapessi. Ora
che abitava con noi, potevo controllare qualsiasi suo movimento. La
cosa mi tranquillizzava di poco, ma non del tutto.
Avevo
fatto bene a farlo liberare? A intercedere per lui anche con il
giudice? Mah…
Lo
avevo fatto per mia figlia, mi ripetei. Lei era felice così,
lo amava e, da quello che avevo visto, anche lui amava lei. Sarebbe
stato meglio che fosse stato veramente
così, per il suo bene.
-Prenderete
un taxi, non sento ragioni.- Dissi al moccioso, socchiudendo appena
gli occhi.
Non
avrei mai permesso a mia figlia di andare in macchina con un ragazzo
senza
la
patente.
Lui
annuì, senza scomporsi minimamente. Odiavo quel suo
atteggiamento perfettamente controllato, avrei preferito che reagisse
con rabbia, che mostrasse almeno un po’ di irritazione, così
avrei potuto rimetterlo al suo posto. Invece niente, si limitava a
sorridere divertito ogni volta, quasi mi stesse prendendo in giro.
Grr, che nervi!
Mi
mossi inquieto sul posto, prima di riprendere a parlare. –Sappi
che ti tengo d’occhio, i muri in quella sala da ballo avranno i
miei occhi, le porte del taxi avranno i miei occhi e persino la
strada fra il taxi e la scuola avrà i miei occhi, intesi?-
-Va
bene.- Altro sorrisino, prima di girarsi e di mordersi appena il
labbro.
Ah,
si stava trattenendo dal ridere il moccioso? Ma come osava!
Fortunatamente
non scherzavo quando dicevo quelle cose; come l’anno
precedente, avevo provveduto a far entrare 3 agenti in borghese a
quel ballo. Mi avrebbero riferito ogni
cosa,
ogni sguardo fuori posto, ogni mano
fuori
posto. Non avrebbe avuto vita facile il ragazzino.
-E…-
Ripresi serio, facendolo girare verso di me in attesa, -Controllerò
anche il tasso alcolico presente nel tuo corpo al tuo ritorno.-
Annuì
di nuovo, alzando di poco gli occhi al cielo.
Sbuffai
innervosito, riprendendo la mia marcia. Oddio e se mia figlia fosse
tornata ingravidata?! Oh Santo Cielo! No, no, calma, era impossibile,
avevano gli agenti alle calcagna, non dovevo preoccuparmi.
Feci
un respiro profondo, ignorando i tentativi di mia moglie di calmarmi.
Mi
sentivo agitato come se mia figlia si stesse per sposare; attendevo
nervoso che scendesse da quelle cavolo di scale una volta finita la
“preparazione” per il ballo.
Come
diavolo faceva il moccioso ad essere calmo?
Stava
forse progettando un DOPO serata? No, calma, gli agenti, vero.
Doveva
aver imparato molto lavorando con Rydell: aveva i nervi saldi il
ragazzino. Di sicuro gli erano serviti parecchio per tenere fermo il
braccio e prendere bene la mira con le armi da fuoco.
Inizialmente
anche io ero così calmo, ma da quando il mio cervello aveva
registrato le parole “Allison”, “ballo”, “da
soli”, “taxi”, i nervi saldi si erano rammolliti.
Non
riuscivo proprio a sedermi, così, continuai con la mia
traversata della casa indisturbato.
David’s
pov
Avrei
dovuto essere arrabbiato in teoria, non sorridere ad ogni cazzata
sparata dal mio “suocero” pazzo. Eppure proprio non ci
riuscivo, non solo perché ero in debito con lui per l’aiuto
e l’ospitalità –era solo perché voleva
tenermi d’occhio certo, ma meglio di niente-, ma anche perché
era decisamente troppo divertente per farmi incazzare. La cosa che
più mi divertiva poi era il fatto che pensava che bastasse
così poco per mettermi i bastoni tra le ruote con la mia
ragazza…povero vecchio.
Di
sicuro aveva messo qualche poliziotto in borghese a controllarci,
prevedibile. Quello che il caro Lowell non sapeva, era che la
macchina per svignarcela da quel cazzo di ballo prima della fine ce
l’avevamo; Kevin sapeva essere generoso a volte, se ne sarebbe
tornato a casa in taxi. O meglio, sarebbe andato da qualche altra
parte ad appartarsi,
sempre usando il taxi ovviamente.
E
a proposito di Kevin…ero decisamente orgoglioso di lui, quasi
come un nonno con un nipote appena laureato, sì.
Comunque,
il mio migliore amico aveva deciso di tirarsi fuori a sua volta dalla
“faccenda Johnny” e Kim era stata fondamentale
nell’aiutarlo, come lo era stata per me.
Era
tornato finalmente da quella poveraccia della madre –poveraccia
perché con un idiota del genere come figlio c’era solo
da disperarsi- e avrebbe ripreso a frequentare la scuola dopo
l’estate…come me purtroppo, ma preferivo non pensarci.
Attesi
impaziente di vedere Allison scendere da quelle scale per poter
finalmente uscire da quella stanza soffocante.
Il
rumore di alcuni tacchi sulle scale, mi fece alzare di scatto dal
divano.
Corsi
immediatamente in corridoio, rischiando quasi di rompermi l’osso
del collo calpestando una cazzo di Micro Machine di Nicholas; quel
moccioso era più disordinato di me e Kevin messi insieme, il
che era tutto dire!
Repressi
un ringhio adirato, degno del peggiore dei felini, non appena vidi
che a scendere dalle scale era stata quella vecchia capra della
signora Lowell.
-Ah
sei tu tesoro! Pensavo fosse la mia piccola Lily.-
Di
sicuro non era stata una mia impressione l’occhiata di fuoco
che mi aveva lanciato Harrison Lowell dopo aver detto “mia”.
-La
nostra.- Lo corresse la moglie accigliata, facendo poi un piccolo
giro su se stessa, -Allora? Come sto?-
-Benissimo
tesoro, ma perché ti sei vestita così?- Povero uomo.
Lo sguardo della moglie era a dir poco terrificante.
-Ma
come?! Non dirmi che ti sei dimenticato!-
Eccola
là, tipica scena da film.
Che
si era dimenticato? A giudicare dalla faccia di Lowell nemmeno lui ne
aveva la minima idea. L’anniversario forse? Il compleanno? San
Valentino? No, l’ultima proprio no, visto che eravamo ai primi
di giugno.
-La
cena da mia madre!- Gli ricordò la pazza.
Oh
cazzo. Peggio del San Valentino.
Condoglianze
Lowell.
-Divertitevi.-
Mi uscii con un sadico sorriso che mi fece guadagnare un vero e
proprio sguardo d’odio da parte del poveraccio.
-Oh
senz’altro Dave, grazie.- Sorrise gentile.
La
signora Lowell cambiava umore da un giorno all’altro; fino al
giorno prima mi odiava e mi guardava come un rifiuto tossico.
Probabilmente per colpa della menopausa…
-Ma...ma…aspettiamo
Allison prima.- Si oppose il marito balbettando.
-Certo!
La mia bambina è splendida, l’ho aiutata io a
prepararsi!-
Di
male in peggio…Speriamo
solo non sembri una zoccola come la madre.
Fortunatamente
i miei dubbi si mostrarono infondati, perché quando Allison
scese da quella scala sembrava tutto, fuorché una prostituta.
Era quanto di più…angelico, ma al tempo stesso
malizioso e sexy, avessi mai visto.
Indossava
un vestito blu a fascia, stretto sopra e più morbido sotto. I
capelli erano tirati indietro da un fermaglio che lasciava ricadere
alcuni boccoli morbidi in avanti.
Rimasi
impalato a bocca aperta per qualche secondo, immaginando di slacciare
quel vestito e di farlo scivolare delicatamente sul suo corpo, fino a
quando la tosse di qualcuno a caso alla mia destra mi fece rinsavire.
-Lily
piccola mia!-
Di nuovo l’aggettivo possessivo usato come una minaccia. –Ma
sei stupenda!- Disse Lowell abbracciandola e stritolandola così
forte che mi domandai come facesse lei a respirare.
Scossi
di poco la testa divertito. Mettersi contro un povero padre disperato
non aveva senso, meglio lasciarlo sognare che sua figlia fosse ancora
una bambina.
Allison’s
pov
-Grazie.-
Dissi tutto d’un fiato, cercando di sciogliere l’abbraccio
stritolatore di mio padre. Ma dico, mi voleva morta?
Già
il vestito “confettoso” di mia madre mi aveva quasi fatto
morire d’infarto quando mi ero vista allo specchio. Cazzo,
sembravo una di quelle povere ochette idiote che miravano solo a
diventare Reginette dei Balli. Che tristezza! Ma il tocco finale
ovviamente era stato il reggiseno superimbottito, accompagnato da una
buona dose di carta igienica che fortunatamente ero riuscita a
togliermi senza che lei se ne accorgesse.
Oddio
ci mancava solo che Dave spogliandomi si ritrovasse affogato in un
mare di carta igienica. Non avrebbe più smesso di ridere…
E
i capelli?! Dio, stavo per avere una crisi isterica se quel boccolo
del cazzo non si fosse spostato immediatamente dal mio occhio. Grr.
Ci
soffiai sopra innervosita, incrociando le braccia al petto.
Mi
sentivo in imbarazzo. Tremendamente in imbarazzo. Lo sguardo iniziale
di Dave poi non era stato rassicurante. Da pesce lesso, doveva far
proprio schifo anche a lui il mio vestito.
-Mi
raccomando prendete…-
Lo
lasciai ciarlare per un bel po’; quando mio padre parlava,
bastava annuire appena, anche senza bisogno di ascoltare. Anche
volendo poi, non sarei proprio riuscita a stare attenta alle sue
raccomandazioni inutili, ero troppo presa dal mio ragazzo.
Era
qualcosa di…sublime, non c’erano assolutamente parole
per descriverlo. Lo smoking fasciava alla perfezione il suo fisico
asciutto, alto e statuario. I capelli biondi spettinati, meravigliosi
e morbidi al tatto, contrastavano e risaltavano tantissimo con il suo
abbigliamento scuro alla James Bond.
Ricordavo
ancora quando l’anno precedente era venuto Mark a prendermi; ci
era mancato poco che mi mettessi a ridere non appena lo avevo visto,
basso com’era e leggermente più in carne, sembrava uno
gnomo, stava malissimo. Dave invece…era Dave. Dio, riusciva a
rendere anche una pagliacciata come il ballo di fine anno una cosa
tremendamente interessante e, soprattutto, eccitante. Sarebbe stato
al centro dell’attenzione per tutta la serata ne ero certo. Sia
per la sua storia, che aveva fatto parecchio scalpore, sia per la sua
evidente ed ipnotizzante bellezza. E la gente avrebbe iniziato a
chiedersi “Chi è quel pezzo di figo? Perché sta
con quella broccola?” Ottima domanda, improvvisamente mi ero
dimenticata la risposta.
-Possiamo
andare?- La sua bocca divina, su cui mi ero soffermata all’ultimo,
si era mossa ed aveva assunto una lieve piega obliqua. Evidentemente
non ne poteva più nemmeno lui di sentire le cazzate sparate da
mio padre.
-Sì.-
Borbottò mio padre, incerto, socchiudendo gli occhi e
squadrandolo minaccioso.
Fortunatamente
Dave aveva i nervi saldi, non sapevo che cosa lo trattenesse dal
prendere a pugni mio padre. Io lo avrei fatto se non fosse stato mio
padre.
-Bene,
grazie papà.- Mi affrettai ad aggiungere, prima che potesse
ricominciare l’elenco delle cose da fare quella serata.
-Divertitevi
e fate tante foto!- Trillò mia madre, sbaciucchiandomi la
guancia.
-Ok.-
Dovevo uscire subito da quella stanza o sarei impazzita, non ne
potevo più dei miei.
-Mi
raccomando.- Fu il saluto di mio padre, -Controllerò il tasso
alcolico. E l’ora! Vi aspetto!-
-Sììì.-
Alzai gli occhi al cielo, scambiando uno sguardo complice con Dave.
Poteva pure controllare l’orario quanto voleva, tanto saremmo
rimasti solo poco a quel ballo, il resto del tempo era dedicato ad
altro. E sinceramente aspettavo con più impazienza la seconda
parte della serata.
Una
volta entrati nel taxi chiamato da mio padre, tirai un sospiro di
sollievo.
-Sto
progettando di uccidere mio padre, mi aiuti?- Chiesi con una vocetta
stucchevole, immaginando di attuare il mio diabolico piano.
-Ma
no, perché? È così divertente, stavo per
mettermi a ridergli in faccia prima, mentre si affannava così
tanto a spiegare tutto.- Ridacchiò divertito.
-E
poi devo ingraziarmelo,- Alzò un sopracciglio, -Dammi qualche
altro mese e vedrai come me la guadagno la sua fiducia.- Ghignò
poi soddisfatto, lasciandomi per poco impalata ad osservarlo.
Quando
mi ripresi, mi schiarii la voce per darmi più tono: -Ok, ma se
non riesci lo soffoco nel sonno. Non ne posso più di questa
astinenza forzata in casa.-
-Nemmeno
io. Sono esattamente 14 giorni che aspetto questo giorno.- Si
avvicinò al mio viso per ammiccare e uccidere quel poco di
sano rimasto nel mio cervello.
Mi
avvinghiai a lui e lo baciai con trasporto, senza pensare troppo al
fatto che fossimo in un taxi.
Infilai
la mia mano fra i suoi capelli, per poterlo avvicinare di più
e gustare più affondo il sapore della sua bocca, mentre
sentivo la sua mano accarezzarmi possessiva una gamba.
-Scusate.-
Si schiarì la voce il guidatore rompicoglioni di quell’auto.
-Scusi.-
Borbottai, staccandomi da lui e sbuffando seccata. Mio padre l’aveva
scelto pure bacchettone il tassista, fantastico!
-Ci
rifaremo dopo.- Mi sussurrò lui, portando alcune ciocche dei
miei capelli dietro l’orecchio.
Ecco,
quello mi consolava decisamente. Mi tranquillizzava più di una
tisana, potevo pure smettere di imprecare contro il povero terzo
incomodo che guidava.
La
macchina di Kevin sarebbe stata decisamente più comoda e
confortevole di quella, specie perché avremmo avuto il posto
davanti tutto libero…
Kevin’s
pov
Pareti
scure! Le pareti scure facevano a pugni con il mio perfetto smoking
chiaro! Era chiaro che chi avesse allestito il ballo era un totale,
inguaribile ed incapace cretino! Non aveva un minimo di gusto!
Bastava guardare quelle ridicole decorazioni colorate! Mah!
-Ok,
ho già chiamato il taxi per dopo.- Mi annunciò la mia
bellissima e deliziosa dama. Perfetto. Almeno avremmo avuto un
autista pronto a portarci dove volevamo…e dove sapevo io…
Quell’egoista
di Dave voleva a tutti i costi la mia macchina per il ritorno, quindi
mi toccava arrangiarmi…ah, cosa non si faceva per un amico!
Pensieroso,
incominciai a darmi un’occhiata intorno; se non altro il tavolo
con le bevande c’era. Un fulmine mi trafisse in tutti i sensi,
non appena vidi una persona, quella
persona, vicino a quel tavolo. Che ci faceva lì? Lei era…lei
era una studentessa di quella scuola, me n’ero completamente
dimenticato!
-Ehm…-
Ehm? Balbettavo? Ma da quando? –Vado a prenderti del ponch.-
-Ok.-
Mi sorrise radiosa e bellissima come sempre. Dio, ogni volta che
sorrideva era come ricevere uno scossone al cuore. –Vado a
cercare Lily nel frattempo.-
Annuii,
dirigendomi istintivamente verso quel tavolo, come se i miei piedi si
stessero muovendo da soli.
Volevo
fare chiarezza dentro di me, volevo vederla con i miei occhi per
capire se la parte di lei rimasta nel mio cuore, reagisse ancora alla
sua presenza.
Rideva.
Stava ridendo e scherzando con un ragazzo.
Un
ragazzo che un tempo ero io.
Scossi
la testa e continuai la mia camminata, senza titubanze.
Vicky
era lì. La mia
Vicky. Ma lei era ancora mia? Era ancora la stessa ragazza che mi
aveva fatto battere il cuore all’impazzata? La ragazza che
riusciva a farmi sentire le farfalle nello stomaco come nei film
sdolcinati per ragazzine idiote?
Quando
si voltò verso di me, ebbi un tuffo al cuore nel vedere quel
sorriso. Quel viso radioso, capace di farti sentire al settimo cielo,
capace di farti dimenticare tutti i problemi della vita, era sempre
lo stesso. Solo un po’ più maturo forse, un po’
meno infantile.
Si
congedò da quel tipo con un semplice gesto della mano, prima
di dirigersi verso di me, quasi timorosa. No, la mia Vicky non lo era
mai stata timorosa. Lei era il tipo di ragazza che ti veniva incontro
a passo deciso, a testa alta.
-Ciao.-
Mi disse, dipingendosi in volto un lieve sorriso, spento in confronto
a quelli che ricordavo.
-Ciao.-
Cos’altro avrei potuto dire? Cosa c’era da dire?
-Come
stai?-
Che
domanda idiota Vic.
-Sono
stato meglio.- Era solo una mia impressione o c’era tensione?
Ma non era la tensione sessuale che mi ero immaginato, era una
tensione…diversa. Difficile descriverla.
-È
la mia presenza a farti dire questo?- Alzò un sopracciglio,
parlando in tono leggermente accusatorio.
-Può
darsi.- Dissi irrigidendo la mascella. Non mi piaceva quel discorso,
non era così che avevo immaginato un mio incontro con lei dopo
tutto quel tempo.
Sospirò,
passandosi una mano tremante fra i capelli. Era piccola. Fragile.
Come Angela. La mia piccola Angie. Debole solo in apparenza. Perché
Angie debole non lo era affatto; aveva affrontato i suoi genitori per
me, aveva mentito a loro per me, avrebbe combattuto contro di loro
per me…
-Andiamo
da un’altra parte a parlare Kev?- Mi guardò di
sottecchi, attraverso le sue ciglia chiare.
Io
e lei, da soli, a parlare. Del passato. Di noi. Di quello che era
successo. Di come lei mi aveva abbandonato, gettandomi nella
disperazione più nera. I suoi genitori l’avevano
costretta, ma lei non aveva provato nemmeno ad obbiettare la cosa, si
era sottomessa alla loro volontà. La mia Vicky non era così
forte come avevo sempre pensato che fosse.
Il
“parlare” presto sarebbe diventato altro, lo sapevo.
Ricordare
tutte le emozioni che mi aveva regalato con i suoi baci, le sue
carezze, i suoi sorrisi, mi fece esitare per un attimo nel
rispondere.
-Chiamo
un taxi?- Tirò fuori il suo cellulare, guardandomi in attesa.
Sembrava avesse paura di sentire una mia risposta.
Un
taxi. C’era già un taxi ad aspettarmi. C’era lei
ad aspettarmi. E la
risposta uscì da sola.
-No.-
Non c’era niente di cui parlare.
-Capisco…-
Si morse il labbro, mentre i suoi occhi pian piano iniziavano ad
inumidirsi.
Rialzando
lo sguardo, una lacrima scivolò sulla sua guancia. –Sono
davvero felice per Angie.- E dai suoi occhi, capivo che era sincera.
Una
morsa mi attanagliò lo stomaco, ma la ignorai. Vederla in
quello stato mi faceva comunque male.
-Non
commetterà il mio stesso errore, ne sono certa. Lei è
più forte.- Rise, lasciandosi scappare un singhiozzo. –Stare
con Allison le fa bene.-
La
tentazione di abbracciarla era forte, ma riuscii a resistere. Le
avrei fatto ancora più male se lo avessi fatto. Sarebbe stato
meno doloroso per entrambi un distacco più “freddo”
possibile.
La
amavo. La amavo ancora, ne ero certo. Ma anche vedendola in quello
stato, non potevo fare a meno di pensare ad Angie e alla sua
dolcezza. Con lei stavo bene, il dolore causatomi dalla perdita di
Vicky veniva cancellato. Mi sentivo un ragazzo normale,
spensierato, felice. E non volevo perdere tutto quello per una
ragazza che mi aveva fatto soffrire e star male più di una
volta.
Non
ero il ragazzo adatto a lei e ritentare non avrebbe avuto senso.
Vicky non avrebbe mai voltato le spalle ai suoi genitori, lei non si
sarebbe mai opposta a loro.
-Voglio
solo dirti che mi dispiace.-
Mi
morsi le labbra a mia volta, solo con più forza della sua.
-Per
tutto. Per averti fatto soffrire e per…la macchina.- Sorrise
fra le lacrime.
Vicky…la
mia piccola Vicky. No, cazzo, dovevo smetterla di vederla in quel
modo. Odiavo sentirmi così insicuro, così indeciso; io
non ero mai stato così, sapevo sempre cosa scegliere fra
Armani e Luis Vuitton…Ma loro…loro non erano come due
camicie, la scelta era “leggermente” più
difficile. Avere due donne non era figo, proprio per niente.
Cazzo,
quasi quasi iniziavo a capire Dave che inizialmente preferiva non
impegolarsi in niente di serio.
-È
meglio così per entrambi.- La mia frase forse serviva più
a convincere me che lei.
Lei
annuì, sforzandosi nuovamente di sorridere.
Poi
guardò alle mie spalle e si passò frettolosa una mano
sugli occhi. –Angie ti sta aspettando.-
Quel
nome bastò a farmi rinsavire. Angie mi stava aspettando. La
mia Angie, forte, dolce, decisa, stava aspettando me. E allora capì
che lei era l’unica che volevo; sentivo la sua mancanza
nonostante fossi a soli pochi passi da lei. L’idea di perderla
mi faceva impazzire.
Vicky
l’avevo già persa una volta ed ero sopravvissuto; se
avessi perso Angie, non ce l’avrei fatta.
Avevo
sempre amato l’Italia, decisamente, la mia scelta ricadeva su
Armani. La nonna di Angie, del resto, era italiana.
Annuii
un’ultima volta, prima di dire, in tono smorzato. –Sii
felice Vicky.-
-Anche
tu Kev.- Si girò, forse non sopportando che io la vedessi di
nuovo piangere, e se ne andò.
Rimasi
a fissarla pensieroso e completamente assente, dicendo tacitamente
addio a tutti i momenti passati insieme.
Un
lieve tocco sul braccio destro mi fece sussultare.
-Tutto
bene?- La sua
voce, dolce e per niente accusatoria, mi fece sospirare di sollievo.
-Sì.
Ora sì.- Risposi tranquillo, prima di ammiccare, -Allora?
Pronta per ballare?-
Ricambiò
il sorriso imbarazzata, -Sì, ma ti avviso subito che non sono
molto brava.-
-Non
ti preoccupare cherié.
Hai al tuo cospetto un maestro.- E detto quello le porsi il mio
braccio, aspettando che lei vi appoggiasse la sua mano sopra.
-Facciamo
qualche ballo, attuo il mio piano diabolico ed andiamo a divertirci
per conto nostro, ok?- Proposi, ghignando.
-E
quale sarebbe questo piano?- Aggrottò la fronte.
Il
mio ghigno si accentuò. -Oh, lo vedrai.- Dave non avrebbe
apprezzato tanto il mio “innocente” scherzetto.
Allison’s
pov
Tutto
era decisamente peggio di come lo avevo immaginato.
Le
decorazioni? Eccessive. I fiori? Eccessivamente puzzolenti. Le luci?
Una sola parola; orrore. Per non parlare del palco dove sarebbe
dovuta avvenire l’elezione di Re e Reginetta dell’anno!
-Non
mi mancava affatto la scuola. Avrei evitato volentieri cazzate come
questa.- Fu il commento “positivo” di Dave.
-Un’ora
e venti,- Dissi stringendogli la mano, –E saremo fuori di qui.-
A fare altro, aggiunsi mentalmente.
Sorrise
malizioso, prima di baciarmi. –Un’ora e diciannove.-
Sussurrò sulle mie labbra, dopo essersi staccato.
Ridacchiai,
prima di addentrarmi con lui in quell’incubo di festa.
Riconobbi
molti dei miei compagni purtroppo, compagni che appena mi videro
sembrarono più che contenti di venire incontro a salutare.
Eccheccazzo,
che fine avevano fatto quelli che fingevano di non vederti? Tutti
improvvisamente gentili erano diventati? No, tutti pettegoli e
curiosi; non vedevano l’ora di conoscere il “famoso”
David Woldrich/Bellick e di sapere che cosa ci fosse esattamente fra
di noi.
-Lily
cara, ma è vero che vivete sotto lo stesso tetto?- Mi chiese
con fare quasi cospiratorio Helena, dopo avermi preso a braccetto.
Mi
girai subito verso il tavolo delle bevande per cercare Dave con lo
sguardo ed implorare il suo aiuto, ma Helena continuò con le
sue torture senza badare al mio disperato tentativo di fuga.
-Tuo
padre lo accetta? Ma riuscite a…come dire…copulare?-
Mi
colpii la fronte con una mano; solo una cretina come Helena poteva
usare la parola “copulare”.
-Diciamo
di sì, anche se è dura.- Annuii, accennando un sorriso
forzatissimo, prima di girarmi di nuovo lanciando segnali radar che
imploravano un immediato soccorso.
Quel
cretino del mio ragazzo però, sembrava troppo impegnato a
parlare con l’altro cretino modaiolo del suo amico, per
prestare attenzione alla sua “povera” ed incazzata nera
ragazza.
-Secondo
te sarò la Reginetta questa sera? Sai delle voci malevoli
dicono che sarà Cheryl a vincere, ma io credo…-
-Hele,
davvero. Sono sicura che vincerai tu. Ora scusami, ma devo proprio
andare, eh?-
Annuì,
stampandomi uno schifoso e lucidalabbroso
bacio sulla guancia, prima di liberarmi.
Grazie
al cielo! Corsi da Dave furiosa, placando la mia sete di
“incazzatura” solo dopo aver visto che con loro c’era
anche Angie.
Beh
dai, dato che c’era la mia amica avrei potuto trattenermi per
un po’; dopotutto, quella era la sua serata, sapevo quanto
fosse importante per lei essere a quel ballo con il cretino modaiolo.
-Eccovi
qua.- Sorriso forzato da Barbie in arrivo.
-Ti
si è plastificata la faccia, tesoro?-
Quella lieve luce divertita negli occhi del mio ragazzo mi fece
intuire fin da subito che lui sapeva tutto. Brutto stronzo…!
L’aveva fatto apposta a non venire in mio soccorso!
-Brutto
cretino!- Censurai l’insulto; era la serata di Angie, dovevo
contenermi. –Hai idea di che cosa ho dovuto passare?! Helena
Elbow è peggio del morso di una tarantola!-
-Sarebbe
stato scortese interrompere Angela mentre parlava.- Fu l’unica
sua giustificazione, data con quel sopracciglio alzato a mo’ di
sfida.
-Ma…Beh…-
Che bello balbettare come una cretina. Guardai Angie che si scusò
con un lieve sorriso.
Non
feci in tempo a rispondere altro che Dave mi passò un braccio
intorno al fianco, attirandomi a sé.
-Come
mi hai chiamato prima?- Chiese in tono scherzoso al mio orecchio.
-Cretino.-
Ripetei, senza scostarmi e gustandomi il suono della sua voce così
vicino.
-Dopo
ti farò pentire di averlo detto.- Soffiò, spostandosi
sul mio collo e leccandolo lievemente.
Avvampai,
soprattutto quando Kevin ed Angela si schiarirono la voce.
-Beh
andate pure avanti. Noi faremo lo stesso, ma da un’altra parte
se non vi dispiace, eh?- Scherzò il modaiolo, abbracciando
Angela come aveva fatto Dave con me.
Proprio
in quel momento, una voce insopportabilmente squillante ci
interruppe.
-Allora
ragazzi! Innanzitutto buonasera studenti della Millenium High School!
Sappiamo tutti perché siete qui! Per ballare, ma anche per…-
Stacey Kelley, più infagottata di una mummia nel suo vestito
rosa, si interruppe, quasi per rendere più interessante la
cosa. Peccato che sapevano già tutti cosa stesse per dire e
che non mi interessasse affatto.
-Per
eleggere il Re e la Reginetta di quest’anno!- Enunciò
tutta entusiasta al microfono, seguita da un coro di schiamazzi e
applausi.
-Ora
la signorina Leyot, la nostra segretaria, ci porterà la busta
con il verdetto!-
-Bene,
direi che possiamo andare.- Disse Dave, voltandosi per guardarmi.
Annuii;
al diavolo i balli, non avevo nessuna voglia di ballare!
-Non
così in fretta, aspettate.- Ci interruppe Kevin. Forse fui
solo io a notare un sorrisetto soddisfatto all’angolo della sua
bocca.
-Aspettare
cosa?- Chiese scettico Dave, socchiudendo gli occhi. Non ero l’unica
ad essere sospettosa per quel suo comportamento a quanto pareva.
-Il
Re e la Reginetta del Ballo sono…- Stacey armeggiò con
la busta, passando il microfono nell’altra mano.
Kevin
non sembrava intenzionato a rispondere a Dave, si limitava
semplicemente a guardare divertito Stacey. Non capii il perché
di quel comportamento, finché Stacey non finì la frase.
-David
Bellick ed Allison Lowell!-
Fu
come ricevere una secchiata d’acqua fredda sulla schiena
scoperta.
-Cosa?!-
Dicemmo all’unisono io e Dave, uno più incredulo
dell’altro.
Helena
Elbow però batteva entrambi con la sua espressione spiritata;
chissà che shock per quell’oca non essere la Reginetta
delle Oche.
La
cosa più deprimente, però, fu rendermi conto che ero io
la Cretinetta
delle Oche.
Persino
Stacey sembrava sorpresa; non era mai capitato che il Re e la
Reginetta non fossero rispettivamente Quoterback della squadra di
football e Cheerleader.
-Ci
dev’essere un errore.- Considerai, prendendola sul ridere in
modo isterico.
-Per
forza. Chi cazzo potrebbe averci votati?- Dave alzò
ironicamente gli occhi al cielo.
-Io.-
Entrambi
ci girammo con sguardo omicida verso Kevin che proseguì,
incurante di avere una spada di Damocle pendente sopra la testa,
-Circa 150 volte. E ho corrotto anche dei ragazzi per farvi votare,
contenti?- Sghignazzò.
-Tu.Hai.Fatto.Cosaaa?!-
Dave non era uno molto paziente e pacifico, sembrava ad un passo dal
prendere Kev per il collo e soffocarlo.
-Ero
molto combattuto inizialmente; avrei voluto autovotarmi perché,
insomma, io sono più bello, intelligente ed elegante di te
Dave.- E detto quello, con un gesto teatrale si spostò i
capelli, -Ma poi mi sono detto che vederti incazzato su quel palco
come Re, non avrebbe davvero avuto prezzo! Sai che ridere!-
-Ma…Tu
non sei normale…!- Dave si stava scagliando senza troppi
complimenti su Kev, ma all’ultimo lo bloccai, notando che
Stacey ci aveva localizzato tra la folla.
-Dave,
non ora.- Sussurrai. –Quando questa pagliacciata finirà,
ci penserò personalmente ad ucciderlo, strappandogli la carne
in tanti piccoli pezzi…- Digrignai in direzione di Kevin.
-Ma
che ragazza delicata e dolce.- Ironizzò il modaiolo,
guadagnandosi un mio sorriso omicida.
Quel
cretino! Aveva fatto avverare il mio peggiore incubo!
-Ecco
i nostri ciccini, avanti ragazzi, salite sul palco, non siate
timidi!- Celiò Stacey, rischiando di farmi vomitare lì,
seduta stante.
-E
se fingessi di avere una gastro-qualcosa?- Propose Dave, aggrottando
la fronte.
-Non
servirebbe. Stacey ci trascinerebbe sul palco anche se stessimo
vomitando sangue.- Rabbrividii.
-Come
sei macabra.- Constatò lui, ridacchiando suo malgrado.
-Grazie
del complimento.- Sorrisi a mia volta, prima di sospirare e dirigermi
verso il palco degli orrori.
Voci
su voci circondarono quel nostro movimento; le ignorai, per evitare
di scagliarmi su di loro e di prenderli a pugni.
Ci
incoronarono ed io mi sentii letteralmente morire di vergogna con
quello stupido diadema in testa. Già da bambina mi vergognavo
di indossare coroncine varie per sembrare una principessa; più
che una nobile, mi sentivo una Cretina.
Dave
se non altro stava bene, non sembrava ridicolo come me. Lui aveva
quel nonsoché di regale, sembrava un vero principe. Io?
Sembravo la domestica con la coroncina di carta in testa.
-Ricordami
perché sono qui come un coglione.- Mi disse all’orecchio,
facendomi sussultare.
-Perché
mi ami.- Dissi semplicemente, con un sorrisetto dipinto in faccia.
Sbuffò.
–Ok, te lo concedo.-
Risi
della sua espressione imbronciata da bambino. –E verrai
ricompensato.-
-Ecco,
questo mi piace.- Si passò la lingua sul labbro malizioso.
-Discorso
ragazzi?- Stacey ci distrasse –mannaggia a lei!- e ci porse il
microfono.
Lo
presi seccata; non vedevo l’ora di scendere di lì.
–Ringraziamo e basta.- Tagliai corto.
-E
vorremo dire a chi ci ha votato.- Dave portò il microfono
verso di sé, parlando con voce stucchevole, -Di dormire con un
occhio aperto perché stanotte verrà strozzato nel…-
-Dave!-
Strillai, togliendogli il microfono di mano.
Tutti
ci guardarono straniti per un po’.
-Che
carini.- La vocetta stridula di Stacey interruppe il silenzio e fu
seguito da un applauso.
-Bene,
diamo il via alle danze!-
Purtroppo
per noi, fummo costretti a ballare lì sopra, sul palco.
Sentire
le braccia di Dave intorno alla mia schiena, mi faceva battere il
cuore come ad una ragazzina alle prime armi.
-Non
è così male dai- La sua voce fu come una dolce carezza
sulle mie spalle.
-Tolti
i coglioni che ballano lì sotto.-
Risi
lievemente, accarezzandogli i capelli con una delle due mani dietro
il suo collo,
mentre
le note di The
Reason
scorrevano indisturbate.
David’s
pov
Ballare
un lento con lei, mi riportava a quel giorno lontano, su quella
barca.
La
sensazione era la stessa, la circostanza un po’ diversa.
Il
suo profumo, come allora, rischiava di farmi impazzire e l’idea
di mandare a puttane quel ballo e di fare l’amore con lei stava
diventando sempre più allettante.
-Grazie.-
Disse staccandosi dalla mia spalla e fissandomi negli occhi.
-Per
cosa?- Domandai perplesso.
-Per
tutto. Per essere qui,- Si morse un labbro, -Semplicemente
per…esserci.-
Ignorai
quella fitta insistente alla parte sinistra del petto e sorrisi,
-Hey, hai detto che sarei stato ricompensato. Perché non sarei
dovuto venire?- Scherzai.
Ricambiò
il sorriso, prima di sporgersi per baciarmi.
La
baciai con foga e trasporto, fregandomene di tutti quei deficienti
che probabilmente ci stavano fissando. Al diavolo quei coglioni
impiccioni, al diavolo le sdolcinatezze, al diavolo Kevin. A me
importava solo della mia ragazza, del resto me ne fregava ben poco.
I'm
not a perfect person There’s many things I wish I didn't do
But I continue learning
Non
sono una persona esemplare,
Ci sono così tante cose che
desidererei non aver
mai
fatto
Ma continuo ad imparare.
Mai
parole furono più azzeccate per me. Depositai un bacio sulla
sua spalla, facendola sospirare. Adoravo i suoi sospiri, adoravo il
suo modo di reclinare la testa e di insinuare le sue mani fra i miei
capelli quando la baciavo, adoravo tutto di lei.
Probabilmente,
se qualche mese prima avessi fatto qualche pensiero del genere, mi
sarei ficcato due dita in gola per vomitare. In quel momento invece,
nonostante quei pensieri fossero schifosamente sdolcinati, non sarei
riuscito a pensare a nient’altro.
I've
found a reason for me To change who I used to be A reason to
start over new and the reason is you
Ho trovato una ragione,
Per cambiare quello ero
solito essere.
Una ragione per ricominciare di nuovo,
E la ragione sei tu.
Proprio
mentre mi ritrovavo a concordare di nuovo sul testo, una musichetta a
me molto nota, purtroppo, interruppe il nostro lento.
Prima
ancora di lanciare uno sguardo omicida verso il DJ improvvisato,
sapevo già di chi si trattasse.
Del
resto, chi altri poteva mettere Wake me up before you go-go?
-Questa
canzone mi perseguiterà a vita.- Considerai sconsolato,
passandomi l’indice sulla gola nel momento in cui Kevin si girò
tutto soddisfatto a guardarci.
L’avrei
sgozzato, quello era certo.
E
così quella specie di ballo/festa o quant’altro, diventò
una specie di party anni 80, visto che il DJ –non avevo ancora
capito che diavolo di fine avesse fatto il precedente DJ,
probabilmente era scappato davanti alla scemenza di Kevin- sembrava
intenzionato a propinare solo canzoni dello scorso secolo.
E,
cosa ancora più dolorosa, la seconda parte della serata
prevista saltò, ma tutto sommato non ci disperammo così
tanto –cazzata, io lo ero, disperato intendo. Niente sesso
neanche quella volta cazzo!-, avremmo trovato un modo per farlo…del
resto, c’era sempre il tavolo della cucina come superficie
piana, no?
-Pronto
per iniziare la scuola qui?- Mi domandò lei a bruciapelo,
ridacchiando maliziosa.
-No,
direi di no. Ma, ehi, sono sopravvissuto a cose peggiori.- Mi
pavoneggiai.
-Non
c’è niente di peggio della scuola.-
Sì,
l’astinenza tesoro.
*The
end*
E
così questa prima parte è finita…certo, era già
conclusa da un po’, ma durante la pubblicazione è stata
cambiata parecchio; ho aggiunto, modificato e tolto molti pezzi.
Vi
chiedo scusa per i quasi due mesi di ritardo, ma l’ispirazione
per il seguito è mancata ed ho avuto problemi che mi hanno
fatto spesso arrabbiare con questa storia che non c’entrava
nulla. Sono stata ad un passo dal cancellarla >.<
Ho
deciso di aspettare ancora un po’ prima di pubblicare il
seguito, mi dispiace tantissimo. Il motivo? Voglio avere qualche
capitolo pronto prima di iniziare la pubblicazione. Così,
teoricamente, dovrei riuscire ad aggiornare regolarmente. Riaprirò
questa storia con un prologo del seguito più avanti –in
tempi brevi, promesso, mi metterò subito a scrivere, scrivere,
scrivere- e con le risposte alle recensioni –se ci saranno…non
me le merito lo so…- e posterò il link dove avrò
pubblicato il primo capitolo del seguito.
Per
quanto riguarda le risposte allo scorso capitolo, farò come
per il capitolo 13 di “Tra l’odio e l’amore”,
ve le manderò, a mano a mano, per e-mail perché vi
meritate a tutti gli effetti di essere ringraziate personalmente una
ad una. Sarò un pochino lenta, ma lo farò, promesso :P
Spero solo di non disturbarvi privatamente…se è un
problema, ditelo pure…
Poi...per qualsiasi cosa vi lascio il link al mio gruppo di storie, sarei più che felicissima di accettarvi tutte, non chiedo il vostro nick di efp :)
Detto
questo non so davvero che altro dire, le parole mi mancano…
Spero
di non aver deluso nessuno con questo finale…forse sarà
scontato e sdolcinato, ma i finali tristi proprio non li reggo, mi
lasciano troppa amarezza :P
Alla
fine Kev ha scelto Angie, cosa non assolutamente prevista visto che
fino all’ultimo ero deciso di farlo tornare con Vicky xP Che ne
pensate della sua scelta?
Ah
una cosa; la canzone The Reason è degli Hoobastank*_* Vi
consiglio di ascoltarla perché è bellissima e le parole
rispecchiano molto i pensieri di Dave :P
Beh,
non ho altro da dire, voglio solo ringraziare, lo spazio per altro è
solo sprecato:
I
ringraziamenti non sono in ordine di importanza, adoro allo
stesso modo TUTTI.
-Ringrazio
tantissimo chi ha recensito questa storia –Sia su EFP che su
FB e FORUM-, anche solo una volta, consigliandomi e sostenendomi
tantissimo.
-Ringrazio
infinitamente le ragazze del mio forum che con le loro parole mi
hanno aiutata tantissimo a concludere con un sorriso sul viso,
incurante di qualsiasi difetto o incoerenza presenti in questa
storia. Non voglio fare nomi, voglio solo che sappiate quanto TUTTE
siete state preziose e fantastiche per me, grazie.
-Un
GRAZIE immenso alle mie meravigliose amiche Bea ( Panna_)
e Didi (didi_kaulitz),
per il loro preziosissimo sostegno, per aver sopportato tutte le mie
paranoie, per le chiacchierate su msn e facebook, il loro
incoraggiamento continuo, per avermi fatto conoscere il famoso
“trinciapollo” ;D, semplicemente per il loro essere
Uniche e Fantastiche =) Grazie ragazze! Vi consiglio assolutamente di
leggere le loro storie perché le signorine dicono a me di
ammettere di essere brava, ma loro per prime lo sono e non lo
ammettono ;P
-Ringrazio
infinitamente la mia carissima amica Chiara [ fallsofarc]
per tutto;
per aver trovato un titolo a questa storia, per aver betato i primi
11 capitoli, per aver sopportato i miei dubbi, per avermi fatto
emozionare con le sue meravigliose storie, per avermi aiutato a
migliorare con i suoi consigli. Un enorme GRAZIE a questa autrice e
amica fantastica!
-Grazie
infinite a chi ha inserito la storia fra le preferite, le ricordate e
le seguite*_* Spero davvero di non avervi deluse con questo finale…
-Grazie
a chi ha votato questa storia per il concorso “Storia con i
migliori personaggi originali”, sia chi l’ha fatto alla
prima fase, sia chi l’ha fatto alla seconda. Grazie
davvero!*___*
-Grazie
anche a chi ha solo letto, le letture alla prima pagina sono
tantissime*___*
Quasi
mi sento come una scrittrice, cosa più che assurda lo so xD
Spero di non aver dimenticato nessuna >.< GRAZIE davvero a
tutte, per avermi permesso di sognare con questa storia e per avermi
sostenuta!
Un
bacione a tutte! Aspettatevi un mio ringraziamento personale per
e-mail (ripeto, se la cosa vi infastidisce avvisatemi pure o per
e-mail, o per recensione, o sul forum o sul blog…non voglio
disturbarvi per e-mail se non volete)